GiuliaViva anno III n.19 del 21 settembre 2013

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Anno III numero 19 del 21 settembre 2013 GiuliaViva è anche on-line su www.giuliaviva.it Quindicinale d’informazione giuliese distribuzione gratuita - tiratura 2500 copie copiagratuita CHI DIFENDE IL KURSAAL? Se si tiene ai beni comuni, l’edificio in costruzione autorizzato in violazione delle norme, ed ora sotto sequestro, va abbattuto. art. a pag. 6

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GiuliaViva anno III n.19 del 21 settembre 2013

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Anno III numero 19 del 21 settembre 2013GiuliaViva è anche on-line su www.giuliaviva.it

Quindicinale d’informazione giuliese distribuzione gratuita - tiratura 2500 copie

copia grat

uita

CHI DIFENDE IL KURSAAL? Se si tiene ai beni comuni, l’edificio in costruzione autorizzato in violazione delle norme, ed ora sotto sequestro, va abbattuto. art. a pag. 6

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I

Istantanee giuliesi GiuliaViva anno III n.19 3

Sembrava cosa fatta: questione di dettagli (e di 75mila euro da versare alla Fondazione “Crocetti”) ed il “Pe-scatorello”, opera in bronzo del ma-estro guliese datata 1935, avrebbe fatto ritorno in città. Dall’entusiasti-co annuncio del sindaco, che già ne prometteva la collocazione in piazza Buozzi, sono passati oltre due anni e mezzo, ma della scultura ancora nes-suna notizia. Potremo davvero am-mirarla, o anche l’opera di Crocetti andrà ad ingrossare la schiera delle tante promesse non mantenute?

All’asciutto

Inaridita, asciutta, prosciugata: è il destino della “storica” fontana della stazione, da sempre situata sul marciapiede del primo bina-rio, dalla cui cannella, da qualche giorno, non scorre più neppure una goccia d’acqua. Un’improvvisa carestia provoca-ta non da qualche imprevedibile calamità naturale, ma dalla mano dell’uomo, che ha provveduto a sigillarla. Chissà poi perché...

Il “Pescatorello” smarrito

C’è da spostare una macchinaÈ stata notata più di una volta, nel cuore del centro storico, parcheg-giata in zone in cui la sosta è vie-tata: a volte, come nel caso della foto, piazzata addirittura a bloccare gli scivoli per le sedie a rotelle e le carrozzine. Nulla più di un atto di ordinaria maleducazione e scorte-sia, non fosse che proprio un con-trassegno per il trasporto disabili campeggia sorprendentemente (e ci auguriamo correttamente utiliz-zato), ben esposto sul parabrezza. E la curiosità sull’identità del proprie-tario inevitabilmente cresce.

Quanti minuti ci vogliono per dipinge-re un “murale” sul tipo di quelli apparsi recentemente nel sottopassaggio di via Sauro? La domanda nasce sponta-nea di fronte alla complessità degli ul-timi “capolavori” realizzati nel sottovia, i cui tempi di realizzazione, immaginia-mo tutt’altro che brevi, non sono stati comunque sufficienti a far cogliere sul fatto qualcuno degli autori. Ironia della sorte, in zona campeggiano inutili (e fa-sulli) cartelli di “Area videosorvegliata”: e se si provvedesse davvero a proteg-gerla con qualche telecamera?

Occhio non vede...

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Fatti ... 4 GiuliaViva anno III n.19

I rivoluzionari del Palazzo di Paolo Innocenti

“Stravolgere i vecchi schemi che re-golano la vita politico-amministrativa, ormai affetti da una obsolescenza irre-versibile”. Le parole sono forti, pesanti, quasi rivoluzionarie. Un ignaro lettore potrebbe attribuirle, non senza ragio-ne, a una delle tante voci che, a tutti i livelli, si levano quotidianamente con-tro gli antichi rituali e le oscure liturgie di certi protagonisti della politica. In-vece no: a “pronunciarle” nell’ennesi-mo comunicato stampa del Comune, sono proprio “le istituzioni”, il sindaco Mastromauro e l’assessore Forcellese, inaspettati (ed improbabili) paladini di quel “nuovo che avanza” non sempre cavalcato con sincerità.A onor del vero, quali siano questi vec-chi schemi non è dato sapere: la de-finizione rimane generica, indefinita, quasi misteriosa. Così come rimane mi-sterioso quel “profondo rinnovamento”, per dirla con le parole del comunicato, che la politica locale avrebbe subito nei tempi recenti. Di sicuro c’è solo questa

inattesa smania di rinno-vamento che ha colpito l’amministrazione, tardi-vamente “folgorata” da progetti rimasti nel cas-setto per quasi quattro anni (l’approvazione del regolamento sui comi-tati di quartiere da parte del consiglio comunale risale al novembre 2009)

ed improvvisamente tornati alla ribalta in finale di consiliatura.La tempistica induce al sospetto, e le sen-sazioni più che di una improbabile voca-zione “rivoluzionaria”, parlano piuttosto della sempre più urgente necessità, da parte del sindaco e della sua maggioranza, di riacquistare il consenso perduto, immo-lato sull’altare dei talenti inespressi, delle promesse tradite, delle condotte strabiche e contraddittorie. Scivolata sul terreno di quella “politica del fare” sventolata a lungo come una bandiera, ma i cui risultati sono ancora di là da venire, l’amministrazione Mastromauro abbraccia, quando ormai il traguardo di fine mandato appare all’oriz-zonte, quella filosofia del rinnovamento buona un po’ per tutte le stagioni.La carta di un fantomatico “nuovo”, evi-dentemente, rimane l’ultima da giocare, e poco importa se i proclami di oggi con-traddicono in pieno i copioni da “vecchia politica” messi in scena nel corso della con-siliatura. Dagli equilibrismi politici (su tutti l’alleanza Mastromauro-Cameli-Di Carlo

per la sopravvivenza della giunta) all’ap-prossimazione amministrativa, dalla tam-bureggiante propaganda istituzionale al disinteresse per le istanze dei cittadini (le oltre 3000 firme presentate a favore del “cannocchiale verde” bellamente ignora-te) l’obsolescenza della politica cittadina ha avuto in questi anni una paternità ben precisa: quella di chi ci governa.Intendiamoci: ben vengano i comitati di quartiere, specie se sapranno interpre-tare il loro ruolo di tramite fra città ed istituzioni lontano dalle interferenze dei partiti e al riparo dagli ammiccamenti e dalle pressioni del Palazzo. Ben venga-no se saranno messi in grado di operare concretamente sul territorio (in realtà vicine, ai comitati vengono ad esempio delegati, con adeguati fondi di bilancio, gli interventi di manutenzione urgente nei singoli quartieri). Ben vengano soprattutto se avranno la capacità di conquistare e mantenere la propria autonomia, rimanendo a distan-za da chi nei “vecchi schemi” della politica ha dimostrato fino ad oggi di trovarsi fin troppo a proprio agio.

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... in primo piano GiuliaViva anno III n.19 5

Nonostante le difficoltà anche quest’anno L’Arte è di strada al MAS di Federica De Lucia (*)

Che la didattica del Museo d’Arte dello Splendore, rivolta alle scuole dell’infan-zia e primarie, sia un successo lo dicono i numeri: migliaia i bambini, centinaia le classi coinvolte, decine le scuole da tutta la Provincia di Teramo, prenotazioni che arrivano prima ancora di inviare il pro-getto dell’anno in corso, il tutto esaurito già dal mese di novembre. Eppure siamo qui a correggere, rettificare, far quadrare i conti: i contributi pubblici diminuiscono, i prezzi aumentano. Si alternano rabbia, frustrazione, delusione di fronte all’idea di dover lasciare inutilizzata tutta l’esperien-za acquisita negli ultimi dieci anni proprio in un campo difficile come la didattica che non permette improvvisazioni.Chi apprezza il lavoro fatto ci esorta ad andare avanti, primo fra tutti il Presidente Antonio Ragionieri. Andare avanti sì, ma come? Non vogliamo scendere a com-promessi, e fare una cosa che non rispetti gli standard qualitativi ai quali abbiamo abituato la nostra utenza, quegli stan-

dard che fanno la differenza e che fanno privilegiare la nostra, fra le tante proposte che ricevono le scuole. E allora pensiamo a Padre Serafino, alle lettere di invito che personalmente scrisse e inviò ai dirigenti quando iniziammo; ai partecipanti che abbiamo visto crescere, che sono venuti con la scuola dell’infanzia e poi per tutti gli anni della primaria e a quelli che dalla pri-maria poi sono tornati con la scuola media per il “Progetto Miniguide”; all’entusiasmo dei bambini che a volte ci scrivono anche dei messaggini di ringraziamento: “Ci sia-mo divertiti, possiamo restare qui?”, “Oggi è stato un giorno bellissimo”; pensiamo ai complimenti degli insegnanti; alla fiducia dei dirigenti; alla soddisfazione dei genito-ri; ai volontari che con passione e gratuita-mente mettono il cuore in quest’iniziativa; a tutto quello che abbiamo realizzato in questi anni, contribuendo a far conosce-re e sperimentare l’arte contemporanea dall’astratto al combine painting, dalla scultura al collage polimaterico. Al fatto che abbiamo contribuito a far avvicinare tanti bimbi e adolescenti ad una struttura museale e a sentirla come un luogo di gio-ia e di bellezza.E allora anche per quest’anno ce l’abbia-mo fatta: anche per quest’anno l’arte è di strada al MAS. Ed è questo il titolo del percorso per l’a.s. 2013/2014 per le scuole dell’infanzia e primarie, che partirà, come di consueto, a gennaio e sarà dedicato alla street art, for-ma d’arte contemporanea che è nata ne-

gli U.S.A. negli anni ’70 come espressione spontanea di istanze di rivendicazione da parte di minoranze etniche (quella delle origini è più propriamente detta graffiti-art). Si manifesta sulla strada, si caratte-rizza per grande libertà creativa, diffusa a livello globale, riscuote largo apprezza-mento di critica e pubblico. Il percorso si dividerà, come consuetudi-ne, in due fasi: la prima prevede l’espo-sizione in maniera ludica delle tecniche della street art; la seconda si svolgerà nel laboratorio dove i partecipanti lavore-ranno in gruppo con stencils, spray, rulli e pennelloni L’obiettivo è quello di stimolare la creativi-tà e contemporaneamente la coscienza civica, sottolineando la distinzione fra un intervento artistico e un atto di vandali-smo. Nonostante le difficoltà e le preoccupa-zioni economiche quindi al lavoro! Con entusiasmo e con la convinzione che il nostro sarà un piccolo contributo alla for-mazione culturale e alla sensibilità artisti-ca dei bambini; un modo efficace per far sì che amino il Mas e lo vivano come un luogo bello e speciale, con l’auspicio che nel futuro possano diventare cittadini e amministratori che lo sentano come par-te viva e integrante del territorio, pronti a battersi per conservarlo e farlo crescere ancora di più.

(*) Conservatrice del Museo d’Arte dello Splendore di Giulianova

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L’edificio in costruzione che sfregia il Kursaal va abbattutoCome si fa a non percepire l’indignazione di cittadini e turisti?

6 GiuliaViva anno III n.18 Parliamone

Segue a pag. 15

s.r.l.

Per la terza estate consecuti-va abbiamo ospitato i turisti facendogli trovare in pieno lungomare monumentale lo sfregio al Kursaal rappre-sentato dall’abuso edilizio autorizzato dal Comune e sequestrato dalla magistra-tura nel gennaio 2011 con relativi avvisi di garanzia. Non avevamo ancora smal-tito la vergogna patita come cittadini di fronte ai nostri ospiti villeggianti quando è arrivata la doccia fredda delle dichiara-zioni del sindaco: “Su invito del sottoscritto le due parti (n.d.r. la ditta proprietaria del cantiere ed il condominio Tritone) stanno portando avanti una serie di incontri per addivenire ad una transazione bonaria. Credo che l’accordo sia il migliore dei finali possibili, vantaggioso per tutti.” E poi ag-giunge con parole ignave e bugiarde: “le eventuali responsabilità vanno ricondotte ai tecnici. L’origine di ogni male è nel PRG adottato nel ’94”. Cioè, dimentico del fatto che dovrebbe essere innanzitutto il primo difensore degli interessi generali, il sinda-co esprime soddisfazione per la mediazio-ne effettuata tra le parti senza che senta minimamente il bisogno di occuparsi del rispetto del bene culturale Kursaal di cui il Comune è persino proprietario. Chi ha rifiutato in Consiglio di riportare tutto nella legalità come chiedeva la no-stra mozione nel 2011, quando i provve-

dimenti giudiziari avevano dimostrato che avevamo ragione sulle irregolarità autoriz-zate, molto probabilmente non può che augurarsi - tradendo il mandato a tutela-re i beni pubblici - l’accordo bonario fra le parti private pensando di evitare guai peggiori. Ma l’accordo può risolvere il contenzioso sul piano civile tra le parti private, non cer-to sul piano penale ove è i coinvolto anche il Comune: un abuso edilizio rimane sem-pre tale, se poi danneggia un prestigioso palazzo pubblico è ancora più grave. La gravità diventa, poi, enorme se l’autorizza-zione proviene dal Comune. Quanto all’incredibile accusa che le re-sponsabilità di quanto accaduto origini dal PRG del ’94 basterebbe dire che la variante al PRG avviata (nel 2007) ed ap-provata (nel 2013) dall’attuale sindaco, contiene addirittura un incremento degli indici edificatori per l’area in questione.

Quindi, da quale pulpito predica il primo cittadino? E, poi, si ren-de conto che l’area non poteva e non può esprimere, a causa delle norme tecniche (sulle distanze e sull’allineamento) nemmeno gli indici previsti prima della varian-te? L’edificabilità, d’altronde, fu in-serita nel ’94 per evitare il rischio di contenziosi derivanti dalla rei-terazione dei vincoli su quell’area: ma i paletti normativi del piano avrebbero consentito ben poco. Infatti per ben dieci anni nessu-

no ha costruito, poi sono arrivate le ultime due amministrazioni ed i risultati sono ora sotto gli occhi di tutti.Se si voleva tutelare il Kursaal occorreva stare molto attenti alla distanza del co-struendo edificio dalla parete nord dello storico palazzo pubblico e alla sua spor-genza verso il lungomare. Era fondamen-tale quindi attenersi, rigorosamente, alle regole scritte nelle Norme Tecniche di At-tuazione (NTA) del PRG del ‘94 che su tali aspetti prescrivono in maniera chiara: • Le distanze devono essere, sia a nord che a sud, di circa 17 metri e non 10.• Il fronte dell’edificio in costruzione deve essere più arretrato rispetto al Kursaal e non addirittura superarlo di molto.In merito proponemmo un Ordine del giorno in Consiglio Comunale nell’ot-

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GiuliaViva anno III n.18 7di Franco Arboretti

Quattro regali alla città

Il sindaco ormai improvvisa come se parte-cipasse ad una jam session ma, purtroppo per lui, stona sempre più spesso ed il risul-tato, ovviamente, non è dei migliori. Questa volta lo fa sulla caserma dei carabinieri. Re-centemente ha dichiarato: “il progetto del-la caserma nel mercato coperto di piazza Dalla Chiesa ha tutti i numeri per essere la nuova sede della Stazione Carabinieri”. Offriamo alla cittadinanza qualche ele-mento per riflettere su questa nuova, estemporanea e strampalata trovata per piazza dalla Chiesa, dopo quelle della ten-tate cementificazioni del 2007 e del 2011, ambedue scongiurate per l’azione del Cit-tadino Governante e della popolazione.Era il 1995 e grazie alla giunta di sinistra si de-cise con il consenso dell’allora Comandante Cap. D’Amelio di ubicare la nuova caserma dei carabinieri con relativa palazzina degli al-loggi nell’area di proprietà comunale appena a nord della scuola media dell’Annunziata. L’ubicazione fu giudicata strategica e gli spazi adeguati. Il tutto, quindi, fu suggellato con un sopralluogo del comandante della Legione dei carabinieri Abruzzo gen. Lamanna. La prima Giunta Cameli ereditò quindi questa concreta soluzione. Si trattava di lavorare per individuare le risorse per l’edificazione degli

immobili necessari. Dal 1995 ad oggi né i due mandati di Cameli, né quelli di Ruffini e Mastromauro sono riusciti a dare piena concretezza a quella scelta; infatti, è stata costruita solo la palazzina per gli alloggi dei carabinieri - per anni lasciata alla mercé degli atti vandalici - senza la caserma. Cer-tamente un uso non ottimale di una strate-gica area pubblica. Tutti nel tempo hanno accampato la motivazione della mancanza di risorse. Se una scelta fa parte delle prio-rità chiunque in ben 18 anni riuscirebbe a programmarne la realizzazione. Una via ad esempio poteva essere questa: il Comune avrebbe potuto contrarre un mutuo pa-gando la rata annuale con la riscossione dell’affitto dal Ministero dell’Interno. Non è stato fatto perchè non ci hanno pensato o perché la nuova sede della caserma non l’hanno considerata una priorità? E’ certo, però, che adesso il sindaco in carica, che go-verna da ormai 8 anni, e l’ex sindaco Cameli (cooptato in maggioranza dal suo ex avver-sario) non possono venirci a raccontare in extremis che è urgente, che c’è lo sfratto, che rischiamo di perdere la caserma dei ca-rabinieri e quindi si vira su piazza Dalla Chie-sa. Ammesso e non concesso che adesso come per incanto siano state trovate le

risorse (ma c’è da dubitarne fortemente), non possono farlo per tanti motivi:• Perché l’ubicazione ideale della nuo-va caserma dei carabinieri resta quella dell’Annunziata, dove ci sono già la di-sponibilità dell’area ed il progetto;• Perché lì ci sono già gli alloggi per le fami-glie dei carabinieri; • Perché comunque anche per la ristruttu-razione del mercato coperto occorrereb-bero tempi lunghi, quindi non si capisce quale sarebbe il vantaggio;• Perché piazza Dalla Chiesa deve rimane-re una piazza adeguatamente riqualificata come da anni chiede la popolazione giuliese;• Perchè il mercato coperto, con mirata ri-strutturazione, consente la possibilità al pia-no terra di riaprire la sede del mercato dei prodotti agricoli locali e nei due piani supe-riori di ospitare la cittadella creativa per i gio-vani con offerta di spazi e servizi per le attività culturali e per il tempo libero di qualità.• Perché la logica ed il buon senso dicono che, se alla città si può regalare oltre alla nuova caserma dei carabinieri in posizio-ne strategica anche una stupenda piazza, un centro polifunzionale per i giovani ed il nuovo mercato dei prodotti agricoli locali in uno scenario incantevole, occorre farlo.

- La caserma dei Carabinieri all’Annunziata;- Piazza Dalla Chiesa riqualifi- cata;- Il mercato coperto ristrutturato: per la vendita dei prodotti agricoli locali;- per la cittadella creativa dei giovani.i

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8 GiuliaViva anno III n.19

Avete riconosciuto la lavoratrice con la Sindrome di Down? No??? Neanche le persone della foto. Quante volte si sono dati dei giudi-zi senza conoscere, magari solo per i suoi piccoli occhi, ma intensi, per la sua timidezza che in realtà è il suo modo di osservare e capire. Lo staff della Pastarella tutte queste domande non se le è proprio poste! Alla mia richiesta di un’oppurtunità di lavoro per mia figlia, hanno detto di sì e le hanno aperto la porta, senza pre-giudizi, ma neanche per buonismo, solo nella certezza che era possibile inserirla nello staff. Aprire una porta è un gesto semplicis-simo, ma che tanti non riescono a fare per ignoranza, per mancanza di fidu-cia nei suoi confronti. Io vi posso dire che non la conoscete, se c’è una cosa che riesce a fare molto bene con de-terminazione, impegno e sacrificio è

La parola ai cittadini

Una scommessa vinta di Katia Marà

il suo compito di portare a termi-ne un lavoro con tutte le sue forze, perché crede in quello che fa, ha fiducia in se stes-sa e per non de-ludere chi ha cre-duto in lei, come a scuola dando il massimo in base alle sue capaci-tà e potenziali-tà. Questo le è

stato insegnato; non arrendersi mai. Ma non è stato tutto facile; mia figlia è caduta tante volte, da quando l’ho inserita nella società all’età di tre anni, ma si è rialzata, a volte a fatica, si è rimessa in piedi, oggi non cade più perché è consapevolissima di chi è e di che persona è: intelligente, in gam-ba, simpatica.Non bisogna dimenticare mai che i ra-gazzi con la Sindrome di Down sono persone con una sensibilità che nean-che si immagina, con una capacità di amore che pochi sanno dare, ma sono anche molto selettivi con chi hanno di fronte: sanno scegliere molto atten-tamente le persone con cui vogliono relazionarsi e solo quando si affidano sarà un successo. Chi sta a fianco dei nostri figli, a scuola o sul posto di lavoro, insegna loro ad apprendere e come ci si comporta a stare con gli altri e quando tutto fun-

ziona, a crescere, ma quello che voi po-tete apprendere e imparare da loro vi lascerà senza parole perché vi insegna il valore della vita, delle cose che con-tano e vi riempirà il cuore d’amore. Grazie allo staff della Pastarella per non aver avuto barriere mentali, per averci creduto e aver vinto questa scommessa che ha arricchito sicura-mente tutti. Mia figlia non era alla primissima esperienza lavorativa poiché aveva già fatto degli inserimenti periodici in collaborazione con la scuola, nell’a-griturismo di Rurabilandia, ma questa era la prima vera esperienza in una condizione di autonomia e quindi di normalità.Ora ricomincia la scuola e questo rap-porto lavorativo per quest’anno ter-mina qui, facendo registrare grande soddisfazione in chi lo ha realizzato e in chi lo ha vissuto. Un elogio alla scuola Istituto alber-ghiero di Giulianova perché realizza concretamente una delle sue finalità principali: l’orientamento lavorativo, e lo fa ponendo massima attenzione verso tutti, offrendo ad ognuno la sua possibilita’. Un grazie speciale lo rivolgo all’ope-ratrice che l’ha affiancata in questa esperienza che facendo i turni di lavo-ro della settimana ha incluso anche la domenica: non è da tutti. Un grazie lo rivolgo a chi ha finanziato e creduto in questo progetto, fra cui la cooperativa L’Agorà d’Italia di Arezzo.

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La pagina della cultura GiuliaViva anno III n.19 9

Gli inglesi a Kabul, ma nel 1839. di Leo Marchetti

In due opere letterarie dell’800, Uno stu-dio in rosso di A. Conan Doyle e Kim di R. Kipling si parla brevemente dell’Afghani-stan, nel primo da parte di Sherlock Hol-mes quando indovina la provenienza di Watson dalla presenza di lievi tracce di un fango rosso sulle sue scarpe e nel secondo come allusione al cosiddetto ‘Grande Gioco’ riguardante la rivalità fra la Russia zarista e la sua crescente in-fluenza nell’Asia centrale e l’impero bri-tannico coi suoi interessi nella regione del sub-continente, fino al Tibet e all’Af-ghanistan occidentale. Col trattato di Tilsit del 1807 i russi guada-gnarono territori a svantaggio della Persia e gli inglesi non riuscirono, grazie anche all’inefficienza del governatore dell’India Lord Auckland, a portare l’impero persia-no nella propria sfera di influenza. Sicché, l’Afghanistan, uno stato ‘cuscinetto’ che nessuno poteva annoverare fra i propri possedimenti, divenne un luogo strate-gico per le comunicazioni (non sembra di sentire un discorso di Bush?) e l’eventuale confronto militare fra le tre potenze coin-

volte. Il Khyber Pass come si sa metteva in comunicazione Lahore nell’India inglese con Kabul nella valle di un alto-piano bagnato dal fiume Sutley tribu-tario dell’Indo. Qui le rivalità non erano soltanto strategiche ma riguardavano

anche una popolazione mussulmana dominata dai Sikh alleati degli inglesi. Piccole guerricciole fomentate da agenti delle potenze rivali e ‘signori della guer-ra’ ansiosi di guadagni personali si svi-lupparono nelle province confederate del confine dove i mussulmani tende-vano a rendere definitive le conquiste di territorio nei confronti degli indù. Non essendoci spazio per un accordo fra Sikh e Amir intervennero le truppe rego-lari inglesi per sostenere le ragioni di un aspirante al trono afgano, Shah Suja, che tra l’altro portò in dono il Koh-i-noor, -- il diamante più grande del mondo, ora fra i gioielli della regina alla Torre di Londra -- simbolo dell’Hindustan. Dalla base navale di Karachi, gli inglesi avanzarono verso nord fino a Kandahar e Kabul dove stabilirono delle guarni-gioni. Dopo due anni di occupazione dell’Afghanistan, con mansioni per lo più di ordine pubblico nei confronti di estre-misti islamici che controllavano gran parte del territorio (non è una storia che sappiamo dai telegiornali?), si assistette

a una vera e propria insurrezione della città di Kabul fra fazioni locali contrapposte e in-glesi barricati nelle loro fortificazioni e inca-paci sia di affrontare un lungo assedio sia di riportare l’ordine. Furono fatti evacuare con un salvacondotto e poiché si era in inverno la ritirata si trasformò in una tragedia, con i passi verso l’India bloccati si tentò verso Ja-labad con una colonna di 11.000 soldati fra inglesi e sepoys e circa 12.000 civili. Inutile dire che si trattò di un disastro con-siderando che la colonna fu attaccata sulla via del ritorno dai Pathans guidati da Dost Mohammed. Morirono quasi tutti nei di-sperati contro-attacchi e solo alcuni rag-giunsero Jalabad. La guerra afgana continuò negli anni se-guenti con Lord Ellenborough e Charles Na-pier che riconquistarono l’Hyderabad e una zona di confine affidata a un sovrano amico degli inglesi. Questi fatti accuratamente annotati dagli storici dovrebbero far riflettere i governi che a 150 anni di distanza ancora si ostinano a ‘riportare la pace’ in un paese che ha già lo-gorato ai tempi di Breznev , appena qualche decennio fa, uno degli eserciti più potenti e confinanti col territorio dell’Afghanistan.

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10 GiuliaViva anno III n.19

Anteprime d’Autunno di Stefania Sacchini

Interferenze visive

Se la bella stagione ha deliziato le nostre serate al cinema con film interessanti, l’autunno non sarà da meno preannunciando titoli davvero degni di nota, attesissime biografie, incredi-bili sequel, ma non mancano animazione e fantascienza. Il 3 ottobre è in uscita un film dav-vero imperdibile, il chiacchie-rato Diana – La storia segreta di Lady D. La pellicola è diretta da Oliver Hirschbiegel e ripercorre la storia della Principessa del Galles negli ultimi anni della sua vita, in particolare la relazione con il medi-co pakistano Hasnat Kahn e tenta di far luce sull’altruismo che l’ha sempre con-traddistinta. Per la gioia di grandi e piccoli il 17 ot-tobre esce nelle sale Cattivissimo me 2, diretto da Pierre Coffin e Chris Renaud, che vede il “cattivo” Gru lavorare con una squadra di super spie per sconfig-gere Eduardo, detto El Macho. Quest’ul-timo vuole rapire i minion e trasformarli in terribili macchine da guerra per poter dominare il mondo. Il 17 ottobre è anche la data di uscita di una pellicola molto ambita, Jobs, la storia di Steve Jobs, il fondatore della Apple scomparso a causa di una leuce-mia e tratta il periodo che va dal 1971 al 2000. Novembre vede l’uscita di quattro pel-licole importanti, il 14 The Counselor, il 20 Thor: The Dark World, il 27 Hunger Ga-

mes: La ragazza di fuoco mentre il 28 è la volta di Planes. Il nuovo film di Ridley Scott è la storia di un noto avvocato che decide di mettersi in affari con un mala-vitoso legato al traffico della droga. Scott per The Counselor ha reclutato al-cuni tra i migliori attori in circolazione: Michael Fassbender, Brad Pitt, Cameron Diaz, Penélope Cruz e Javier Bardem e ha dedicato il suo lavoro al fratello Tony, suicidatosi mentre il film era in produ-

zione. Di tutt’altro genere la pellicola di Alan Taylor tratta dal fumetto Thor di Stan Lee. Il figlio di Odino, per salvare l’universo dalla minac-cia degli Elfi Oscuri, si fa aiutare da Jane Foster e dal fratello Loki. La seconda parte di Hunger Games è diretta da Francis Lawrence e narra le vicende di Katniss e Pe-eta che, dopo aver vinto i giochi di Capitol City, vengono control-lati dal Presidente Snow che teme una rivoluzione. L’ultima fatica

della Pixar è girata da Klay Hall e rac-conta le avventure di Dusty, un piccolo aereo deciso a viaggiare per il mondo nonostante la paura del volo. Anche dicembre ha in serbo delle gra-dite sorprese come Lo Hobbit: La desola-zione di Smaug, in uscita il 12 dicembre e The Zero Theorem e Grace di Monaco entrambi previsti per il 19. Il secondo ca-pitolo della saga de Lo Hobbit inizia con Bilbo, Gandalf e il gruppetto dei 13 nani in viaggio verso la Montagna Solitaria, dimora del drago Smaug. Il film di Terry Gilliam parla di Qohen Leth, un hacker obbligato a lavorare giorno e notte du-rante un futuro in cui regna la dittatura telematica. L’ultimo film è anch’esso a carattere biografico ed ha per prota-gonista ancora una principessa: Grace Kelly. Fa discutere il racconto di Olivier Dahan sulla Kelly che, da attrice affer-mata quale era, rinuncia alla carriera per amore del Principato.

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Dove Cosa Quando GiuliaViva anno III n.19 11

Prime visioni di Stefania Sacchini

Pubblica utilitàFarmacie di turno

16/22 settembre Farmacia Comunale23/29 settembre Farmacia Del Vomano30/6 ottobre Farmacia MarcelliGuardia Medica festiva e di urgenza Tel.: 085.8020362Ospedale Civile Via Gramsci 085.80201Pronto Soccorso 085.8020238 085.8020366118 085.8020442 / 085.8020373Croce Rossa Via Simoncini, 41/A 085.8007733Consultorio Familiare Via Ospizio Marino 085.8020816Polizia Veterinaria Pronto Intervento 085.8020818 (08.00-20.00)

Concerti mostre ed eventiDavide Peluzzi ad Arsita

The Bling RingLos Angeles 2009, un gruppo di adolescenti riesce ad intrufolarsi nelle ville di alcune celebrità hollywoodiane, tra cui Paris Hilton, Orlando Bloom e Lindsay Lohan per derubarle arrivando a sottrarre dalle loro abitazioni circa 3 milioni di euro in beni di lusso, tutto con l’unico scopo di emulare le stesse celebrità. The Bling Ring è basato su fatti realmente accaduti raccontando la storia della banda più famosa di Hollywood ribattezzata dai media “Bling Ring”, è diretto da Sophia Coppola ed interpretato da Emma Watson, Leslie Mann, Taissa Farmiga, Erin Daniels, Maika Monroe, Nina Siemaszko, Stacy Edwards, Halston Sage, Deidre Arrington, Joe Nieves, Claire Julien, Brenda Koo. In programmazione dal 26 settembre.

In cammino con Francesco

Il 28 settembre 2013 alle ore 16, presso la sala poli-funzionale di Arsi-ta, ci sarà l’alpinista Davide Peluzzi. Il gruppo di ricer-ca Explora, con a

capo l’esploratore Davide Peluzzi, ha come scopo la condivisione e la conoscenza delle aree selvagge della terra attraverso lo studio dei “popoli estremi”. Dopo aver realizzato gloriosi progetti di ricerca presso l’Artico, l’Hima|aya, le Ande, l’Antartide e l’Africa, si confronterà in prossimo ottobre con un`altra nell’area in Nepal. Gaurishankar 2013.

Leeroy Thornill al Pin Up

Venerdì 27 settembre dalle ore 23.00 fino a tarda not-te al Pin Up di Mosciano Sant’Angelo alla consolle per un dj set indimentica-bile insieme al duo Fascia-

ni-Morelli, Leeroy Thornill whit the Prodigy in dj set

Al DEJAVU di S.Egidio alla Vibrata in via V.Veneto, 38/40 il Pri-mo Concerto dell’Au-tunno Venerdì 4 Ot-tobre con i Virginiana Miller che presenteran-

no il loro nuovo album “Venga il regno” in uscita dal 17 settembre. Ingresso Libero.Info: 0861/844804 338/4231576

A Sant’Egidio I Virginiana Miller

Titolo: In cammino con FrancescoAutore: Don Andrea GalloCasa editrice: ChiareletterePagine: 182 prezzo € 12,00

Eccola la Chiesa dei poveri, aperta a tutti e invocata da papa Francesco. È quella di don Gallo, come dimostra questo libro che, oltre a una prima parte dedicata ai mali della Chiesa e all’elezione del papa, raccoglie le omelie e gli interventi che don Gallo ha pronunciato in occasione di battesimi, funerali, matrimoni

e altre occasioni andando incontro alla vita di tante persone. Il ricordo di De André, Pepi Morgia, Fernan-da Pivano, il console del porto di Genova Paride Ba-tini insieme al battesimo di Antonio, immigrato alla ricerca di una casa e di un lavoro, di Germana, Fran-cesco, Matteo...: tutte storie toccanti, di autentica umanità, che compongono una ricchissima galleria di personaggi. Altrettanti capitoli di una comunione ritrovata nell’abbraccio di un prete che crede innan-zitutto nell’uomo, nelle sue risorse, e che non smette di lottare per migliorare questo mondo.In un momento così difficile, tra crisi economica e una conflittualità senza sbocchi, qui si può ritrova-re una riserva d’amore e di fiducia inesauribile. Una spinta per tutti, non solo per chi crede.

Mercatino Regionale Francesea San Benedetto del Tronto

Profumi, sapori e colori d’oltralpe in questa seconda edizione del Mercatino Regionale Francese che si terrà dal 20 al 22 settembre a San Benedetto del Tronto. Tante le prelibatezze enogastronomiche presenti, tutte rigorosamente di

qualità e tradizione francese.

L’Officina l’Arte e i Mestieri

VENERDI’ 27 SETTEMBRE Inaugurazione CON!CERTI LIVE ore 22.30 con LEO PARI

DOMENICA 29 SETTEMBRE CON!CERTI LIVE con DAVIDE CRUCCAS e il suo Violinista + Aperipizza ore 21.00

VENERDI’ 4 OTTOBRE CON!CERTI LIVE SULA VENTREBIANCO

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12 GiuliaViva anno III n.19

La pizza e la corsa: ovvero “una pizza da running” di Biagio Saccomandi

Primo e Secondo

Uno dei concetti fondamentali fissato nel “manifesto della Pizza” (di cui abbia-mo parlato in un articolo precedente) recita così: “la Pizza italiana deve dunque divenire strumento di divulgazione del gusto italiano e della ricchezza della Die-ta Mediterranea che dai suoi prodotti trae origine.”Approfittando della gentile ospitalità concessami dagli Editori, vorrei parlar-vi dell’importanza della Pizza - insieme alla pasta , al pane , al riso, alla frutta e alla verdura – quale strumento che noi abbiamo per la prevenzione di alcune malattie e soprattutto dell’obesità.L’Italia è considerata la patria della cuci-na Mediterranea (di cui la pizza è forte-mente alleata) e ci vantiamo anche di poter insegnare al mondo come man-giare bene e con gusto. Purtroppo, no-nostante ciò, scopriamo che i 3\4 degli Italiani non seguono i principi della dieta mediterranea. La causa, da alcuni, viene imputata alla crisi economica e, di con-

seguenza, allo spostamento dei consumi verso cibi “prati-ci e pronti” (più calorici e con meno proprietà organoletti-che) poveri di quei requisiti che la suddetta dieta offre.E’ complice anche la crisi, dicono altri, ma a questa si aggiunge anche una man-canza di cultura del cibo. A questo punto il nostro com-pito diventa arduo perchè

proporre pizze nel rispetto della Dieta Mediterranea non è facile in quanto, af-fascinati dalle mode del momento, sia-mo portati a seguire i richiami dei media, senza tener conto dell’immenso patri-monio che abbiamo a livello enogastro-nomico! La stessa pizza Margherita può rappresentare una importante alleata nel raggiungimento della forma fisica e della salute se preparata con farine in-tegrali, lunga maturazione dell’impasto (importantissima perchè rende la pizza digeribile fragrante e profumata). Il risul-tato è quello di un piatto ricco di fibre, carboidrati, proteine e lico-pene (nel pomodoro) che garan-tiscono il controllo della glicemia e del picco insulemico; potrem-mo aggiungere anche una mela o una macedonia e il pasto sarebbe completo. Ma, direte voi, che ci “az-zecca” la pizza con la corsa? C’entra perchè la corsa è la mia seconda passione (credo si sia capito che

la prima è la pizza) e quindi voglio pro-porvi la ricetta di una pizza dedicata a Linus (noto DJ) ma in fondo dedicata a tutti quelli che fanno sport (che sia la corsa, il calcio , la palestra o altro poco importa). L’impasto, sempre con Farina Petra integrale macinata a pietra e con 24 ore di maturazione, viene farcito con pomodoro, julienne di zucchine fresche, funghi champignon freschi e pomo-dorini Pachino, così facendo abbiamo creato una pizza con 650-700 calorie, se poi la vogliamo rendere ancora più gustosa possiamo aggiungere del pro-sciutto crudo dolce. Con l’occasione, permettetemi di salutare un caro ami-co (che ha parlato di noi sul suo blog ) e che mi stimola molto con i suoi articoli sugli abbinamenti dei gusti delle pizze: Giuseppe Capano, Chef e giornalista (Cucina Naturale), che negli ultimi anni ha sviluppato una linea di cucina con un uso molto intenso di verdure legumi e cereali vari creando un connubio tra il mondo vegetale e quello del mare.

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GiuliaViva anno III n.19 13 A tutto sport

Giulianova inizio in chiaro scuro di Daniele Adriani

Campionato ancora da inquadra-re nelle possibilità del Giuliano-va, che dopo la sofferta vittoria in casa con l’Isernia, ha segnato una brutta battuta d’ arresto a Termoli. Nel match casalingo la superiorità del Giulianova è stata messa alla prova da una pessima direzione di gara dell’arbitro (Meraviglia solo di nome), che con l’espulsione di Car-rozzieri, ha condizionato la gara, che era stata dominata tranquillamente dal Giu-lianova. Le successive 3 gare di squalifica del centrale difensivo, hanno portato il mister Ronci a ridisegnare l’assetto della squadra, penalizzando l’equilibrio rag-giunto con la gara precedente. Il Giulianova ha così perso per 3-0 in terra molisana e torna con un carico di preoc-

cupazioni che dovrà subito dissolvere nella prossima gara interna con la Fer-mana, altra nobile decaduta negli ultimi anni. Potrebbe essere una partita impor-tante per il proseguo del campionato, quindi si attende una prova d’orgoglio in campo e tanto sostegno sugli spalti che anche a Termoli ha visto un ottimo nu-mero di giuliesi al seguito e tifo incessan-

te per tutta la gara. Sta per ri-prendere anche il campionato di 1° categoria in cui partecipa il Colleranesco. Per la prima partita che si svol-gerà domenica 22 Settembre è atteso il confronto con il Ca-stellalto. E’ da ricordare che la società, del Presidente Cifeca, si è aggiudicata la gara per la

gestione del Castrum, ancora purtrop-po nelle condizioni di precarietà del ter-reno di gioco. Stesso terreno che verrà uyilizzato con le giovanili del Giulianova Calcio, riproponendo gli stessi proble-mi di condivisione avuti per un numero eccessivo di squadre che, contempora-neamente, devono usufruire dell’unico impianto a disposizione.

Mennea Day di Giancarlo De Falco

Il 12 settembre l’Ecologica G ha organizza-to in contemporanea con altre 59 località italiane il Mennea Day e lo ha fatto in quel campo di Atletica Leggera che lo stesso in-dimenticato campione inaugurò nel lontano 1991. Alla manifestazione hanno partecipa-to tanti ragazzi e ragazze appassionati di At-letica Leggera e quelli del pattinaggio a rotel-le. Purtroppo il pomeriggio piovoso non ha

consentito una partecipazione consistente di cittadini, sportivi e non, tale da soddisfare pienamente gli organizzatori che si sono im-pegnati tanto per omaggiare il grande atleta scomparso prematuramente lo scorso anno. Tra gli adulti ha partecipato Mario Bollini, nostro concittadino che da tantissimi anni partecipa alle famosissime maratone di New York, il sig. Vincenzo Palumbo arrivato da Nocciano e Giorgio Viciclo ex atleta della Repubblica Ceca che hanno ricordato i loro trascorsi da atleti con Pietro Mennea. Con Viciclo, dotato ancora di una forma atletica invidiabile, perché ha il mio stesso anno di nascita, ho avuto modo di conversare; mi ha

detto che la sua specialità era il salto triplo, che ha partecipato a molte manifestazioni in cui gareggiava anche Mennea e che i ri-cordi più indelebili sono quelli in cui lo ha incontrato in occasione di una manifestazio-ne Internazionale, nella sua vecchia Cecoslo-vacchia e durante le Olimpiadi di Montreal. Per la cronaca il più giovane partecipante aveva 3 anni e il più anziano 75 mentre il miglior tempo sui 200 mt. è stato conseguito dall’atleta Ludovica Chiappini con il tempo di 29”9. L’augurio è che il prossimo anno le condizioni climatiche siano più clementi in modo da consentire una maggiore parteci-pazione di pubblico.

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[email protected] GiuliaViva anno III n.19

Inviateci le vostre lettere, segnalazio-ni o foto a: [email protected]

Si prega cortesemente i nostri gentili lettori di contenere in termini di spazio i loro contributi, al fine di garantire una più ampia partecipazione ed evitare spiacevoli tagli.

Via dei Cedri A che serve?

Gentile redazione, segnalavo via Dei Cedri la via d’ingresso al campo Ca-strun ,stranamente il lato montagna i pini sono potati ad arte,mentre il lato mare mai potati mentre la strada è pie-na di bottiglie di vetro plastica e tanto altro sono anni che non si vede uno spazzino.Ricordo che il lato mare ci sono i buchi per i pali della luce mai installati e cestini piccoli della spazza-tura non ce-ne sono il primo è vicino al camping TamTam. Daniele D

La foto che vi allego è stata scattata nella zona di parcheggio che si trova in via Nievo, all’altezza dell’incrocio con la Traversa Galilei. Quel cubo di cemento, che sta lì da anni, non ser-ve assolutamente a nulla, tranne che a raccogliere immondizia: perché non portarlo via una buona volta?

Lettera firmata

Marcatura a uomoper il Campo Castrum

Lo scorso 8 luglio il consiglio comu-nale ha approvato la proposta di ri-strutturazione del “Campo Castrum“. E’ una buona notizia, un primo atto

che allie-ta tutti gli amanti del calcio. Tut-tavia, caro Sindaco, io sono ligio al famoso motto cal-cistico che recita “La

partita termina quando, con il tripli-ce fischio, l’arbitro ne sancisce la fine”, pertanto continuerò ad esercitare la mia marcatura ”a uomo” fino a quan-do non saranno ultimati i lavori. Giancarlo De Falco

Gentile redazione vi faccio notare la discarica a cielo aperto davanti alle recuperate case Massei a Giulianova Paese. Queste case un patrimonio del centro storico giuliese inaugurate in pompa magna con tanto taglio di nastro dall’amministrazione comunale due anni fa sono entrate in un vero e proprio degrado. Noto spesso tutti i giorni muc-chi di immondizia senza essere differen-ziata che sta lì per giorni mandando una puzza maleodorante, ma ultimamente si è esagerato come si può vedere in foto ci sono televisori, moto abbandonate, bat-terie di auto e altre cianfrusaglie senza che nessuno dice a questi occupanti che non si può sporcare così in piena estate coi turisti in giro.

Discarica Massei

Possibile che a palazzo di città nessu-no nota questo degrado? Ma Giulia-nova ha i vigili urbani? Oppure sono solo capaci di sbucare all’improvviso solo per multare qualche auto in mo-mentaneo divieto di sosta. Caiodentato

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Segue da pag. 6

tobre 2010. Fu respinto e liquidato dall’amministrazione e dalla sua maggioranza con un: “è tutto a posto”. Dopo due mesi sono arrivati il sequestro di cantiere e numerosi avvisi di garanzia per abuso edilizio autorizzato!Appare chiaro, quindi, che le responsabilità sono sia dei tec-nici che degli amministratori che hanno il dovere di control-lare e non l’hanno fatto, nemmeno quando gli è stato fatto notare che si stavano violando le norme urbanistiche.Tranne Il Cittadino Governante – che ha proposto dap-prima un Ordine del giorno ed una Mozione in Consiglio Comunale e poi un Esposto alla Procura - finora nessuno (né il dirigente, né il sindaco, né l’assessore, né la Giulianova Patrimonio) ha difeso il Kursaal. Eppure si tratta di un palaz-zo storico di proprietà comunale di importante pregio ar-chitettonico, testimonianza dell’architettura di qualità dei primi anni del ‘900 a Giulianova, tutelato anche dal Codice dei Beni Culturali, destinato ad attività culturali e congres-suali, con una bellissima terrazza con affaccio sul tratto cen-trale del Lungomare monumentale e su piazza Dalmazia: su quello, cioè, che dovrebbe essere “il salotto del Lido”.Da anni i Giuliesi vivono come una grande offesa al decoro ed alla bellezza della propria città, nel cuore del lungomare giuliese, l’autorizzazione alla costruzio-ne di un edificio così impattante a ridosso del palazzo storico più rappresentativo di Giulianova Lido.Si può rimediare in un solo modo: abbattendo l’abuso edili-zio autorizzato che sfregia il Kursaal. L’amministrazio-ne se vuole riparare al grave errore non può che fare questa scelta, cominciando col costituirsi parte civile al processo, a difesa del Kursaal.

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