GiuliaViva anno II n.18 del 8 settembre 2012

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Anno II numero 18 del 8 settembre 2012 GiuliaViva è anche on-line su www.giuliaviva.it Quindicinale d’informazione giuliese distribuzione gratuita - tiratura 2500 copie copiagratuita Camere con vista mare Nell’attuale stato di degrado l’Ospedale di Giulianova viene dotato di camere a pagamento: a chi dovrebbero servire? articolo a pag.5

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GiuliaViva anno II n.18 del 8 settembre 2012

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Anno II numero 18 del 8 settembre 2012GiuliaViva è anche on-line su www.giuliaviva.it

Quindicinale d’informazione giuliese distribuzione gratuita - tiratura 2500 copie

copia gratuita

Camere con vista mareNell’attuale stato di degrado l’Ospedale di Giulianova viene dotato di camere a pagamento: a chi dovrebbero servire? articolo a pag.5

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Istantanee giuliesi GiuliaViva anno I I n.18 3

Che profumo!Sgradito e non richiesto ospite, un fetore nauseabondo pervade, da tempo e con costante regolarità, il sottopassaggio di via Salerno. Nessuna prova evidente della sua provenienza, anche se la “qualità” dell’olezzo lascia pensare a mal-funzionamenti o, peggio, a per-dite della rete fognaria. Un inter-vento in tempi rapidi allevierebbe l’olfatto e fornirebbe rassicurazio-ni sull’efficacia dello smaltimento delle acque nere.

Terra di nessuno

Pullman di linea impossibilitati a partire in orario perché bloccati dal-le auto in “sosta selvaggia”. Accade anche questo nella terra di nessuno antistante la stazione dove, a ogni ora del giorno ed in barba ai divieti di accesso, qualunque genere di au-tomezzo entra, si ferma, sosta anche per tempi decisamente lunghi. Ca-piamo la mancanza di parcheggi al servizio della stazione, ma qualche controllo che almeno scoraggiasse il parcheggio di lunga durata sareb-be comunque doveroso e gradito.

“L’obiettivo più ambizioso era e ri-mane la nuova caserma dei Carabi-nieri, su cui da tempo stiamo con-centrando tutte le nostre energie e che speriamo davvero di riuscire a realizzare. Non vorrei apparire troppo ottimista ma, sotto questo profilo, stiamo ricevendo segnali che fanno ben sperare”. Parole del sindaco Mastromauro, pronunciate oltre un anno fa, all’inaugurazione della nuova sede dell’Associazione Carabinieri, puntualmente non se-guite dai fatti. Energie venute meno o difficoltà a captare i segnali?

Parole, parole, parole

Non invitato o c o l p e vo l m e n t e assente? L’interro-gativo riguarda la mancata presen-za del sindaco alla cerimonia in ono-re di Lucio Dalla tenutasi lo scorso 25 agosto nell’area portuale di Giulianova. Coinvolto nella critica avanzata dal primo citta-dino delle isole Tremiti (amico dello scomparso cantautore e omaggiato nel corso dell’evento di una scultu-ra ispirata a Dalla) che aveva com-mentato negativamente l’assenza degli amministratori cittadini, Ma-stromauro ha indirizzato la propria piccata “giustificazione” agli orga-ni d’informazione. “Assente perché non invitato” ha precisato il sindaco, accusando gli organizzatori (l’asso-ciazione “Amici della traversata”) di aver manipolato la cerimonia a fini politici. Il j’accuse di Mastromauro

ha trovato la pronta replica dell’addet-to stampa dell’or-ganizzazione, con tanto di “esibizione” dell’invito ufficiale registrato al proto-collo comunale un

mese prima dell’evento, e parole pesanti nei confronti del sinda-co. A chiudere, speriamo, la terza verità, quella del presidente degli “Amici della traversata”: conferma dell’invito alla cerimonia, scuse per non aver coinvolto Mastro-mauro nella conferenza stampa di presentazione della cerimonia, di-saccordo con quanto espresso da un addetto stampa comunque già “licenziato” dall’organizzazione. Alla fine, tanto rumore per nulla, con una polemica della quale non si sentiva la necessità ed alla qua-le sarebbe stato meglio non dare neppure inizio.

Vengo anch’io? No, tu no!

Fatti ... 4 GiuliaViva anno II n.18

Nuovo corso o solita propaganda? di Paolo Innocenti

Parco “Chico Mendes” e piazza Dalla Chiesa. Sono questi gli ultimi obiet-tivi delle grandi manovre dell’am-ministrazione comunale, improvvi-samente attenta a situazioni tanto evidenti quanto sistematicamente ignorate. In due differenti interven-ti, il sindaco ha infatti recentemente prospettato la volontà dell’ammi-nistrazione di mettere mano, final-mente, alla riqualificazione delle due aree, fino ad oggi rimaste pressoché abbandonate a loro stesse, o, peggio ancora, a più riprese oggetto di mal-celati appetiti speculativi.Secondo le buone intenzioni mani-festate dal primo cittadino, il “Chico

Mendes” vedrà una buona volta scomparire vuoi il luna park, vuoi l’ormai marcescente vagone fer-roviario, un tempo destinato alla ristorazione. L’ex mercato coper-to, invece, sarà completamente riadattato, per ospitare al pian terreno, in un ambiente finalmen-te adeguato, il mercato ortofrutti-colo, mentre il resto della struttu-ra verrà riservato alla Giulianova giovane ed alle sue attività mu-sicali, culturali, sociali. Una vera e propria svolta nella condotta amministrativa di questi ultimi anni, repentina, sorprendente e passibile comunque di qualche doverosa precisazione e legittima domanda. Luna park e vagone ferroviario non dovevano già essere rimossi

da tempo, così come promesso all’in-domani del passaggio dell’area dalla Asl al Comune? E non è stata Giuliaviva la prima ed unica voce, nel più assoluto silenzio degli amministratori, a riaccen-dere i riflettori sulla necessità di restitu-ire il parco alla città, “ripulendolo” una volta per tutte di strutture fatiscenti e giostre fuori luogo.Piazza Dalla Chiesa, improvvisamente “riscoperta”, almeno a parole, non è stata trascurata per anni, ignorata nella sia pur minima manutenzione, priva-ta in tempi recenti persino dell’acqua corrrente e dei servizi igienici per gli operatori del mercato? Ed il progetto per l’ex mercato coperto non è la copia

fedele di quello elaborato da Andrea Capriotti e presentato, oltre un anno e mezzo fa, in un’assemblea pubblica organizzata dall’associazione “Il Citta-dino Governante” (ndr. elaborati gra-fici e descrizione del progetto hanno trovato spazio sul n. 16 di Giuliaviva). Ai tempi della scuola, di fronte ad ana-loghe furbizie si sarebbe parlato, ine-vitabilmente, di “copioni”. Nella realtà della Giulianova odierna si tratta più probabilmente di maldestri tentativi di fare proprie le iniziative altrui, pro-babilmente senza alcuna intenzione di metterle in pratica. In una parola: propaganda.

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A pensar male...Forse è solo una sensazione, ma la recente attenzione da parte del sin-daco a situazioni fino ad oggi siste-maticamente ignorate fa pensare. Questo continuo promettere, que-sto attribuirsi la paternità di progetti notoriamente di altri, questo porsi sempre e comunque in prima linea, ricorda ogni giorno di più i primi fuochi di una nuova campagna elet-torale, da giocare, questa volta, al di fuori dei confini cittadini. A pensar male, andreottianamente parlando, si fa peccato, ma molto spesso, si sa, ci si azzecca. Il tempo ci dirà se questi sono solo cattivi pen-sieri o se, seguendo le orme del suo predecessore, anche Francesco Ma-stromauro sarà pronto a sacrificare il tanto decantato “bene di Giuliano-va” sull’altare della carriera politica personale.

... in primo piano GiuliaViva anno I I n.18 5

Intorno a metà degli anni ’70 si svilup-pò una diatriba violenta e prolunga-ta sull’argomento “camere paganti” nell’ospedale della città. Da una parte il primario chirurgo, prof. Colombati, che chiedeva di poter utilizzare con tale fun-zione le camere del IV piano già da lui gestite per la normale attività, ma che per la loro conformazione strutturale (came-re a due letti, ciascuna con servizi igienici all’interno) si sarebbero prestate bene ad assolvere al compito di offrire il confort “alberghiero” richiesto. Va ricordato che a quell’epoca l’ospedale si reggeva in gran parte sull’attività della chirurgia, per la fi-gura carismatica del prof. Colombati di cui tutti ricordano non solo le grandi capacità professionali, avendo egli introdotto, nel corso ormai di quasi un decennio di sua attività a Giulianova, tecniche chirurgiche che per l’epoca erano all’avanguardia, ma soprattutto la sua disponibilità ad occu-parsi personalmente di tutte le categorie di cittadini. Essendosi quindi già creata un’immagine di preminenza dell’ospedale di Giulianova a livello provinciale e regiona-le, se si fosse aggiunta, attraverso le came-re a pagamento, anche la ufficializzazione della possibilità di una ottimale accoglien-za e permanenza durante il ricovero, che di per sé è forzatamente un periodo di soffe-renza, si sarebbe ottimizzata l’immagine di eccellenza già per altre ragioni costruitasi.Non fu questa l’interpretazione data alla richiesta da parte del Comitato di Ge-stione dell’epoca che ritenne di non ac-coglierla nella convinzione che una strut-tura pubblica non dovesse offrire servizi

particolari riservati a “privilegiati” ma limi-tarsi ad ottimizzare l’assistenza di base e la prevenzione, specie sul territorio.È evidente che si trattò di un rifiuto su basi prettamente ideologiche e quindi senza possibilità di dialogo.Oggi il discorso si ripropone, ma a parti inver-tite ed in condizioni estremamente diverse.È sotto gli occhi di tutti lo scadimento dell’offerta sanitaria, in particolare di quella ospedaliera che ha sofferto della mancanza di ricambio del personale che via via è ve-nuto meno, della progressiva obsolescen-za delle attrezzature, della eliminazione di reparti e servizi fatti scomparire alcuni per inedia altri eliminati per asserite esigenze di riorganizzazione sanitaria nel territorio provinciale e regionale (vedasi il caso dell’o-stetricia e ginecologia, che comunque so-pravvive in ospedali dove, come avveniva a Giulianova, non si raggiunge il numero minimo di nascite per anno che sarebbe necessario a legittimarne l’esistenza).Ovvia conseguenza di tutto ciò è una diffusa mancanza di fiducia, palpabile e manifesta nell’atmosfera cittadina, che comprensibilmente spinge coloro che debbono affrontare problemi di salute a

Camere paganti: corsi e ricorsi… a termini invertiti di Maurizio Medori

rivolgersi altrove. In tale stato di degrado giunge la notizia della volontà di istituire un reparto di camere a pagamento, fa-cendo sorgere spontanea una domanda: chi dovrebbe servirsi di esse?È vero che dal IV piano dell’ospedale si gode di un magnifico panorama e, con adeguata spesa si è provveduto a dotare le camere anche di climatizzazione, ma è evidente come ciò non possa bastare agli utenti di quelle strutture.Se gli attuali amministratori, ormai lontani dalle posizioni ideologiche di alcuni de-cenni orsono, ed in momenti radicalmen-te diversi come sono quelli di oggi fossero realmente liberi da condizionamenti di varia natura, penso che si farebbero gui-dare soltanto dai principi di una corretta programmazione sanitaria, secondo prio-rità tendenti a soddisfare prima di tutto i bisogni fondamentali dei cittadini (servizi di prevenzione, assistenza per acuti, ria-bilitazione, abbattimento dei tempi delle varie liste d’attesa, assistenza psichiatrica e quant’altro) e solo in secondo momen-to (comunque non prima) potrebbero pensare ad una offerta di camere a paga-mento. Perché dunque non approfittare di tale sopravvenuto miglioramento del-le condizioni strutturali del IV piano per dare finalmente avvio ad un risanamento progressivo delle possibilità prestazionali dell’ospedale, per esempio destinando quegli spazi ad un reparto per acuti?Continuare poi nel completamento dei lavori di ristrutturazione e messa a norma, smettendola con la presa in giro della co-struzione di un nuovo ospedale?

Speciale ... “Piazza bella Piazza “ 6 GiuliaViva anno II n.18

“Piazza, bella Piazza, non solo musica”: la festa dei giovani in uno spazio da difendere e valorizzare

Il 25 agosto si è briosamente te-nuta, fino a tarda notte, la quarta edizione di “Piazza, bella Piazza”, promossa dall’Associazione di cultura politica “Il Cittadino Go-vernante”. L’Associazione ha espresso la propria soddisfazione per l’esi-to della manifestazione in Piazza Dalla Chiesa e ringraziato tutti co-loro che hanno permesso la riusci-ta dell’evento: anzitutto gli artisti che si sono messi in mostra sul pal-co in una maratona di concerti, le talentuose bands di giovani (Point Blank; Poor Brains; Teramones; Il Niente; Ghiaccio1; The Reebers) che hanno suonato e cantato sul-le note di diversi generi di musica; e poi gli organizzatori, tutti coloro che hanno dato il loro contributo e gli spettatori intervenuti in un cre-scendo di partecipazione e di coin-volgimento. Tanta gente ha ballato, mangiato all’aperto e apprezzato le evolu-

GiuliaViva anno II n.18 7Speciale ... “Piazza bella Piazza “

“Piazza, bella Piazza, non solo musica”: la festa dei giovani in uno spazio da difendere e valorizzare

zioni musicali proposte. Partico-larmente toccante il ricordo del giovane Lorenzo, momento voluto e preparato dagli amici e dal grup-po con cui si è esibito nelle passate edizioni.Ancora una volta si è dimostrato con i fatti che una Piazza diversa da quella solitamente dimenticata dall’Amministrazione ed in stato di abbandono è possibile, una Piazza animata da giovani in festa, una Piazza riempita da cittadini che vo-gliono vivere uno spazio pubblico in maniera sana e corretta. Lo scenario è stato, come gli anni passati, suggestivo ed affascinante ed ha mostrato la preziosità di una zona cha va riqualificata a partire dalla ristrutturazione e dalla ricon-versione del mercato coperto, per proseguire con l’intera piazza, il suo verde e la difesa del suo pano-rama in un’opera di valorizzazione rivolta all’intera comunità ed alle future generazioni.

Lotteria “Piazza, bella Piazza”Biglietti vincenti

1° premio – Serigrafia di Procopio al nr. 2.156;2° premio – Week-end in una capitale europea o buono viaggio di € 400,00 al nr. 3.134;3° premio – Buono acquisto di € 150,00 – Linea Sport – Giulianova al nr. 2.841;4° premio – Tatuaggio - di € 150,00 – nr. 648;5° premio – Macchina per cucire al nr. 4.847;6° premio – Vaso in cristallo al nr. 5.473;7° premio – Casco valore di € 60,00 al nr. 4.488;8° premio – Borsa 24h Fontana al nr. 5.061;9° premio – Phon professionale al nr. 3.909

Sul sito www.ilcittadinogovernante.it tutte le foto ed i video dell’evento

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tà: due poli distanti qualche chilome-tro che si specchiano uno negli occhi dell’altro hanno differenze cronologi-che e stilistiche diametralmente oppo-ste. Nella zona storica, prettamente di stile coloniale e ricca di tradizioni, colorito folklore e nella quale vive il presidente Ricardo Martinelli di ori-gini toscane, gli imprenditori più lun-gimiranti stanno ristrutturando, sen-za dannose speculazioni, le vecchie costruzioni mantenendo gli originali segni architettonici. A farmi ricordare che dovevo mesco-larmi con le popolazione locali ci han-no pensato subito il suo simpatico e ospitale popolo ed il mio caro amico e “caronte” sud-americano Iràn Irak Pre-stàn, che invece di traghettarmi lungo il malinconico Stige, mi suggeriva di andare verso la parte più stupefacen-te e “panamense” della città, il Cosway, forse una delle zona naturalistiche più affascinanti che abbia mai visto duran-te i miei soggiorni: una lingua di terra posta in mezzo al mare e realizzata con il riporto del canale divideva l’oceano; qui, lontano dal caos della città, potevo finalmente immergermi nel vero cuore

Per evitare di fare un viaggio scontato avevo roteato vorticosamente il mio fedele mappamondo e chiusi gli occhi, con il mio indice avevo toccato il paese che sarebbe stato la mia prossima meta. Il destino cadde su Panama. Arrivare a Ciudad de Panama a notte fonda è davvero strabiliante perché i grattacieli che si stagliano altissimi lun-go la costa si confondono diventando un tutt’uno con le stelle del firmamen-to. La mattina seguente mi sono cata-pultato verso il centro della città, ossia la Cinta Costera, e davanti a me sono apparsi, come un nugolo di stalattiti, gli innumerevoli palazzi che stanno ren-dendo Panama appetibile per gli inve-stimenti immobiliari, settore che, insie-me al turismo, è l’elemento economico trainante del paese. Ma nella capitale vivono in simbiosi due “anime” urbanistiche, una forte-mente contemporanea, che l’ha resa la Dubai del Centro-America, ed una inve-ce prettamente storica denominata Ca-sco Viejo che è il vero fulcro attrattivo della capitale. È proprio questa la bellezza della cit-

della capitale! Una passeggiata zigzagando diversi chilometri su un ordinato viale, in cui anche il celebre architetto Frank Geh-ry ha apposto la sua firma con uno dei tanti capolavori “decostruttivisti”: il Mu-seo della Biodiversidad che l’ha reso ce-lebre in tutto il mondo. Un elemento di-rompente e caotico che si contrappone alla tranquilla e selvatica vegetazione dell’area, ma che sicuramente diverrà uno dei “pezzi forti” della capitale. In una città così tecnologicamente avanzata, in cui grattacieli e nuovi cen-tri commerciali sono diventati il suo nuovo simbolo, si contrappone un hin-terland naturalistico in cui vivono i veri autoctoni del paese, dal nome Emberà, che vivono secondo i ritmi scanditi dal-la natura, avendo del tutto rifiutato la società industrializzata. Sono convinto che tornerò a Panama, ma questa volta approfondirò maggiormente la visita alle provincie e starò a vivere qualche giorno con gli indios. Dimenticavo… tutti sanno che Panama è popolare per il suo canale ma, se ci andrete, forse sarà l’ultima cosa che visiterete!

Panama tra antico e moderno di Marco Iaconetti

Appunti di viaggio

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rane e lumache o animali vivi come crostacei e frutti di mare, ma resta il fatto eclatante che per molti di noi sarebbe uno shock. Ho raccontato questa storia per parlarvi di un universo ristretto, fatto di continue innovazioni, di profonda cultura, di grande tecnica, di spericolate intuizioni che qual è il mondo della cucina d’avanguardia. Tanti di noi

si pongono di fronte a quello che non conoscono o non capiscono disprezzandolo, altri si esaltano per tutto quello che di diverso trovano nel piatto; il risultato finale è purtroppo che, nel primo caso, grandissimi chef vengono vituperati perché non compresi e viceversa, nel secondo, mediocri copioni vengono esaltati.L’avanguardia, per definizione, è per pochi; per noi altri resta un patrimonio infinito di cose buone che Madre Terra ci offre, da selezionare, interpretare e proporre seguendo solo la nostra intelligenza, la nostra storia, la nostra cultura, avendo cura, però, di conoscere, apprezzare, quando è il caso, e promuovere gli “avanguardisti” del nostro lavoro perché spesso sono le loro idee ad aprire le nostre menti, sono le loro tecniche a farci trovare più agevolmente il buono ed il sano in cucina. Chiudo con una ricetta d’avanguardia in voga a Giulianova, che ha anche la particolarità di essere la ricetta più corta del mondo: prendete uno scampo vivo, sgusciatelo e mangiatelo.

Cosa direste se, avendo prenotato al “Noma” di Copenhagen dello chef Rene Redzepi, ad un certo punto del vostro menu degustazione da 300 euro vi venisse servito un piatto con delle formiche vive dentro? Non potrete chiamare il cameriere e pretendere la sostituzione del piatto come se aveste trovato un capello, non potrete protestare per la mancanza di igiene del ristorante. E non potrete fare nulla di tutto ciò perché in carta al “Noma” c’è un piatto che prevede formiche vive tra gli ingredienti. Non sto parlando di un ristorante etnico o di uno stravagante posto di cucina estrema come se ne trovano nelle grandi città; sto parlando del “Noma”, quello che l’autorevolissima classifica che la “San Pellegrino” commissiona ai migliori giornalisti enogastronomici del pianeta, la “The 50 best restaurant’s”, pone ormai da un paio di anni ai suoi vertici, il miglior ristorante del mondo insomma. Certo, le formiche sono un alimento, anche prelibato per milioni di persone in emisferi lontano dal nostro; certo, in Occidente si mangiano tranquillamente

Primo e SecondoAIn

Anche le formiche nel loro piccolo... di Andrea Beccaceci

Risotto sogliola e scampiIngredienti (per 4 persone):1/2 Kg di scampi sgusciati100 gr di vongole sgusciate4 sogliole di media grandezza (circa 100 gr ciascuna)4 scampi grandi300 gr di riso0,11 dl olio d’oliva1 bicchiere di spumante classico italianosale, limone, prezzemolo, erba cipollina,scalogno, aglio.

Preparazione:Triturate lo scalogno e indoratelo in padel-la con olio d’oliva, quindi aggiungete gli scampi sgusciati e lasciate soffriggere per 3 minuti, annaffiate con lo spumante.Unite le vongole sgusciate e una picco-la quantità di acqua, lasciate cuocere per pochi minuti, poi aggiungete prezzemolo ed erba cipollina. Non appena il preparato sarà freddo bisognerà frullarlo. Diliscate le sogliole e tagliate gli scampi grandi in lar-ghezza, separando in tal modo le code dal carapace. Mettete in un tegame un po’ d’o-lio d’oliva, uno spicchio di aglio, le sogliole, gli scampi il prezzemolo e mezzo bicchiere d’acqua, cuocere per 5 minuti.Cuocete il riso in acqua salata, scolate, mescolate bene con la salsa frullata preparata precedente-mente. Disponete sogliole e scampi nel piatto caldo, quindi guarnite con il risotto.

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I quadri macabri del romantico Antoine Wiertz di Angelo Moscariello

Come è noto, l’horror inteso come genere autonomo è nato con il ci-nema e da questo è stato formaliz-zato all’inizio degli anni Trenta ne-gli Usa con le produzione Universal Dracula di Browning e Frankenstein di Whale, a loro volta influenzate da alcuni prototipi del precedente ci-nema espressionista tedesco tra cui il capolavoro di Murnau Nosferatu. La matrice culturale del primo ci-nema horror va individuata nella narrativa inglese e tedesca a sfon-do gotico del periodo romantico che ha i suoi maggiori esponenti in Mary Shelley, in Lewis, in Polidori e in Hoffman ed è a questa remota fonte che attingerà, con molteplici variazioni e contaminazioni, anche il cinema horror successivo (oscil-lando tra il classicismo della prima stagione, le trasposizioni di Poe compiute da Corman negli anni Cinquanta-Sessanta e l’estremismo cruento della produzione splat-ter anni Settanta, fino all’approdo postmoderno e metafilmico degli

ultimi anni dei Craven e della coppia Tarantino-Rodriguez). Esiste anche un altro modello che ha influen-zato il cinema horror, un modello non letterario ma figurativo rappresen-tato dalla pittura a sfon-do notturno-macabro in auge tra Settecento e Ottocento che ha tra

i suoi massimi esponenti il Fussli del celebre Incubo (nelle sue tre differenti versioni) e il Goya delle “pitture nere” (quali Saturno che di-vora i figli e la serie delle streghe). Ma il pittore più horror di tutti resta il poco conosciuto belga Antoine Wiertz, un artista attivo intorno alla metà dell’Ottocento le cui opere sono esposte in un piccolo museo a lui dedicato situato a Bruxelles (nei pressi della moderna zona del Par-lamento Europeo, quasi a fungere da salutare contrasto). Qui sono visibili i suoi quadri di dimensioni ciclopiche dal respiro michelan-giolesco ispirati a scene bibliche e omeriche ma è possibile vedere soprattutto anche alcune piccole tele del suo ultimo periodo (dopo il 1850) dove l’orrore e il macabro si coniugano in figurazioni che sem-brano fotogrammi di un film de-moniaco girato da Bunuel o da Po-lanski. Una di queste tele si intitola L’inumazione affrettata e raffigura con realistica evidenza una catasta

di misere bare di morti per peste, da una delle quali sporge fuori il braccio di una persona ancora viva il cui volto sconvolto si intravvede nella semioscurità di un angolo in-terno della cassa nell’atto di implo-rare di essere liberata (a confronto, il sepolto vivo di Buried è niente). In un altro quadro intitolato Fame fol-lia e delitto vediamo una laida don-na dall’espressione folle che tiene in grembo avvolto in fasce il figlio-letto al quale ha appena staccato una gamba e l’ha gettata dentro un pentolone che ha al suo fianco den-tro la lurida stamberga (una visione da far leccare i baffi al Roth di Ho-stel, per capirci). È ad Antoine Wiertz che occorre risalire per trovare una delle fonti iconografiche del futuro cinema horror (e molto prima di lui ovvia-mente al quasi conterraneo proto-surrealista Jeronimus Bosch). Come si vede i numerosi Nightmare del grande schermo vengono da lonta-no, da molto lontano, proprio come le nostre paure ancestrali. Freddy Krueger spaventava piccoli e gran-di anche nel Medioevo aggirandosi tra le mille “danze macabre” affre-scate a ogni cantone di città e di villaggio (e con lui la Morte con la falce, quella che viene a prendersi il cavaliere Antonius Blok in Il settimo sigillo di Bergman, ispirato al regi-sta da una pittura su legno che da bambino vedeva sempre esposta in casa).

Interferenze artistiche

Dove Cosa Quando GiuliaViva anno II n.18 11

Prime visioni di Stefania Sacchini

Pubblica utilità

Farmacie di turno8/9 settembre Farmacia Del Vomano10/16 settembre Farmacia Marcelli17/22 settembre Farmacia IeloGuardia Medica festiva e di urgenza Tel.: 085.8020362Ospedale Civile Via Gramsci 085.80201Pronto Soccorso 085.8020238 085.8020366118 085.8020442 / 085.8020373Croce Rossa Via Simoncini, 41/A 085.8007733Consultorio Familiare Via Ospizio Marino 085.8020816Polizia Veterinaria Pronto Intervento 085.8020818 (08.00-20.00)

Concerti mostre ed eventi

L’Associazione culturale “Obietti-vo Comune”, con il patrocinio del Comune di Roseto degli Abruzzi, organizza una Mostra di pittura estemporanea a tema libero, nei giorni 8 e 9 settembre 2012.Info tel. 335 – 7178306 (Dr. Alfon-so Montese)347 – 7597528 (Dr. Michele Nuzzo)

A Roseto il Premio P. Celommi

Titolo: “Io sono il Libanese” Autore: Giancarlo De Cataldo Casa editrice: Einaudi Pagine: 131 Prezzo: € 13,00

Roma, 1976. Un anno prima che tutto acca-da. Una sera, il Libane-se incontra Giada. Lei è bella, ricca, inquieta. Lei vuole cambiare le cose. Lei vuole fare la rivoluzione. Giada appartiene a un altro mondo. Il Libanese ne è stregato. E nello stes-so tempo comincia a

intuire che proprio da quel mondo potrà ve-nire l’idea che gli permetterà di rendere il suo sogno una realtà. È grazie a lei, inconsapevole guida, che il Libanese penetra nel mondo dei ricchi, prima come pusher di un grande artista schiavo dell’eroina, e poi organizzando, con i suoi compari, un primo sequestro di persona (preludio di quello che segnerà, appena pochi mesi dopo, la nascita della Banda): il sequestro di un ricchissimo palazzinaro, padre di San-dro, l’amico del cuore di Giada...

Prometheus

L’Associazione corale “G. Verdi”di Teramo presenta “Philippine Madrigal Sin-gers”, formazione fondata nel 1963. Il coro asiatico è considerato come uno dei

migliori cori del mondo.Teramo - Sabato 8 Settembre ore 21.00 c/o Sala Poli-funzionale della Provincia di Teramo (Via Comi)Giulianova - Domenica 9 Settembre ore 21.00 c/o Chiesa di San Flaiano

“Philippine Madrigal Singers”

“Buon Gusto Abruzzo” Rasse-gna dei formaggi abruzzesi si terrà a Gessopalena (Chieti) l’8 e 9 settembre. In un per-corso paesaggistico-gastro-nomico del centro storico del paese i visitatori vengono gui-dati attraverso mercati tipici, esposizioni e lezioni di degu-

stazione. Un vero momento culturale, da assaporare tra paesaggi suggestivi e scorci del passato.

In un lontano passato, arriva sulla Terra una razza aliena: gli Space Jockey. Uno degli alieni beve un liquido scuro che decompone il suo corpo nei pressi di una vicina cascata e semina la Terra con gli elementi costitutivi della vita. Nell’anno 2089, gli archeologi Eli-zabeth Shaw e Charlie Holloway trovano una mappa stellare tra i resti di diversi popoli che non hanno avuto nessun tipo di con-tatto tra loro e prendono la scoperta come prova dell’esistenza di precursori dell’umanità. Peter Weyland, fondatore della Weyland

Corporation, decide di seguire la mappa fino alla luna LV-223 e finanzia la costruzione della nave spaziale “Pro-metheus” il cui equipaggio in ibernazione è guidato da un androide. La nave arriva a destinazione nel 2093, la missione è trovare gli antichi alieni, chiamati “ingegneri”. Ridley Scott ha ideato “Prometheus” come prequel di “Alien” ma ha sviluppato la storia in modo diverso. Il cast è formato da Michael Fassbender, Noomi Rapace, Char-lize Theron, Idris Elba, Guy Pearce, Logan Marshall-Green.In programmazione dal 14 settembre

Sabato 15 settembre alle ore 19 :00 presso L’Arca, La-boratorio per le arti contemporanee Largo San Mat-teo, a Teramo, inaugurazione della prima personale in Abruzzo di Giorgia Tribuiani giovane giuliese, art director a Los Angeles e interprete straordinaria dei linguaggi contemporanei dell’arte.La mostra dal titolo “Unire i punti” sarà allestita sino al 21 ottobre. Per informazioni Tel. 0861-240732 / 0861-251336 - [email protected] .

Sette volte AnnaA Teramo presso la Casa del Mutilato, in Piazza Dante.22 - 23 settembre 2012 - ore 21,00Spettacolo tratto da “Anna Cappelli” di A.Ruccello, sce-nografia di Anna Maria Faie-ta, prodotto da Essenza Ma-

teria di e con Antonio Crocetta. Spettacolo  gratuito, posti limitati. Prenotazioni: 393 9004937 - 393 9198597

Rassegna dei formaggi abruzzesi

Io sono il Libanese

A Teramo la prima personale dell’artista giuliese Giorgia Tribuiani

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Vincenzo De Adducis di Daniele Adriani

Alla presentazione della squadra svoltasi il 29 Agosto sulla terraz-za del Kursaal, abbiamo incon-trato il neo Presidente della so-cietà di calcio Città di Giulianova 1924, gli abbiamo rivolto le se-guenti domande.Passare dalla curva alla presi-denza di una società di calcio è un sogno o una realtà?Senza dubbio è un sogno, ma an-che una realtà, perché comunque noi abbiamo sempre sostenuto la nostra squadra dalle gradinate, e quindi vederci ora qui seduti sul “seggio presidenziale” per noi è comunque un sogno. Cercheremo di interpretare i desideri del nostro pubblico per tornare nuovamente su palcoscenici che a noi compe-tono maggiormente. Sappiamo che non sarà facile, è un’impresa comunque ardua, però noi ci met-

teremo tutta la buona volontà. Per questo continuiamo a chiedere un sostegno, un aiuto alla tifoseria, al pubblico e all’intera città di Giu-lianova.Quindi, più entusiasmo o più paura per questa nuova avven-tura?Senz’altro entusiasmo. Non parle-rei di paura, ma di responsabilità, perché ci rendiamo conto che Giu-lianova è una piazza importante, che ha conosciuto categorie me-ravigliose, sfiorando in diverse circostanze la serie B. Questo ci dà anche la forza per lottare e per raggiungere gli obiettivi finali che dovrebbero portare ad una pron-ta risalita nelle categorie più ade-guate alla piazza giuliese.La sua nomina è certo una no-vità. Giulianova ha sempre un po’ vissuto in parallelo con Pe-

scara. Mi piacerebbe chiederle se pensa ci possa essere un pa-rallelo tra Lei e Sebastiani, una figura giovane ed emergente che ha ottenuto risultati im-portanti. Qui a Giulianova cosa si potrebbe ottenere?Personalmente non conosco il presidente Sebastiani, lo stimo per i risultati ottenuti perché ha ri-creato a Pescara quell’entusiasmo che ci siamo ripromessi di ricreare anche a Giulianova. Sì, un paralle-lismo può essere condotto, noi lo speriamo, perché visti i risultati di Pescara, ci auguriamo che lo stes-so percorso possa essere compiuto da me e dagli amici che ci accom-pagnano in questa avventura.Da ultimo, a chi vuol fare un appello, all’amministrazione comunale? Alla tifoseria? Ad altre istituzioni?Lancio un appello a tutti i giuliesi, senza distinzioni tra amministra-zione e tifoseria. Penso che dobbiamo compattarci attorno a questi ragazzi, a questa squadra, dobbiamo aiutarla per fare in modo che l’obiettivo che ci prefissiamo ad inizio stagione possa essere raggiunto, sempre nel rispetto delle altre realtà del nostro girone con le quali ci an-dremo ad incontrare e scontrare. In sintesi, vittoriosi ma nel rispetto degli altri.

Qualche domanda a ...

Sul nostro sito www.giuliaviva.itil video dell’intervista al presidente e la pre-sentazione al Kursaal della nuova squadra.

A tutto sport GiuliaViva anno II n.18 13

Tressette al Centro di Giancarlo De Falco

In questa fine estate, sollecitato dal mio amico Gheri, ho frequentato il Centro Sportivo di via Ippodromo per trascorre-re delle ore in compagnia in un ambien-te piacevole, arieggiato e ombreggiato, cosa che in questo lungo periodo di alta temperatura non dispiace. Seduti sulla tribunetta, abbiamo assistito a incontri tra appassionati tennisti che, noncuranti della loro età, rincorrevano palle corte e pallonetti, tra sforzi intensi e grande entu-siasmo quando il gesto atletico e tecnico era coronato da successo. Una partita di tennis fatta tra amici richiede un minimo di concentrazione perché ognuno possa trarre piacere dal bel colpo messo a segno, senza nervosismi e dispiaceri esagerati per una pratica sportiva di puro divertimento. Una bella sorpresa, per me, è stata aver

scoperto che un gruppo di “ex”, o meglio, aspiranti “ex” tennisti (Werter Del Gros-so, Andrea Beccaceci, Giovanni Pizzuti, Lanfranco Africani, Leo Giannattasio, Giuliano Baldini) insieme con ex cal-ciatori (Pasqualino Rossi, Francesco Di Filippo, Armando Falini, Antonio Tarqui-ni) e amanti di altre discipline sportive (Giovanni Morbiducci, Luigi Adornetto, Tommaso Galassi, Dino Cirilli), fissa quoti-dianamente nelle ore pomeridiane, sotto l’ombra di grandi pini, un appuntamento per realizzare un esercizio di alto valore sociale e mentale: “Tressette a sfottere”. I tavoli, le sedie e le carte sono messi a disposizione da Luciano Cellini, titolare della pizzeria “Centro sportivo”. Tra “buon gioco”, in “liscio” e “busso”, “piombo”, “la meglio”, “volo”, segni convenzionali e

non, la coppia che perde lascia il posto a un’altra che si forma casualmente all’i-stante. Sono stato coinvolto in questa querelle e, come spesso accade, il nuovo entrato è vincente. Tutti i partecipanti alla fine della serata, dopo rimproveri, richia-mi e sfottò, fanno le lodi alla coppia che ha vinto più partite e ci si riconvoca per l’indomani. Per tutti il motto è “Ridere!”, perché una bella risata allunga la vita al pari di una sana attività fisica.

Il calcio è rinato di Daniele Adriani

La paura di non avere più una squadra di calcio a Giulianova è durata ben poco, certo il campionato di Eccellenza è tecnicamente meno spettacolare delle serie superiori, ma il vero spettacolo lo ha offerto il Fadini alla pri-ma di campionato. Erano anni che non si as-sisteva ad una partecipazione così numero-sa ed appassionata verso i colori giallorossi. Il preambolo c’era stato durante la presen-tazione della squadra al Kursaal, in cui sia la nuova società che i calciatori sono stati applauditi da un buon numero di tifosi. La squadra è composta da molti giovani, sia per le regole che prevedono gli “under” in campo, sia perché uno degli aspetti più a cuore al nuovo sodalizio è quello di far crescere i giovani, soprattutto quelli pro-venienti dal settore giovanile. L’obiettivo è

chiaro, ribadito da tutti coloro sono inter-venuti: il Giulianova vuol vincere il cam-pionato di Eccellenza, ma per questo il fattore campo è fondamentale. Così con-tro il San Salvo l’incitamento dei suppor-ter giuliesi è stato inarrestabile e la squa-dra ha ripagato con il bel gioco ed una prova convincente (soprattutto durante il primo tempo). L’avversario ha fatto capire fin dai primi minuti che sarà molto impor-tante il fattore fisico ed atletico; così nella ripresa, l’ancora non ottimale tenuta fisi-ca di alcuni in evidente ritardo di forma, ha lasciato qualche spiraglio agli avver-sari, di certo tecnicamente inferiori alla compagine giallorosa. Sarà sicuramente ancora più dura nelle trasferte in cui si tro-veranno squadre che non crederanno ai

propri occhi quando vedranno la maglia giallorosa del Giulianova calcio, e faranno di tutto per mettersi in mostra anche solo per l’orgoglio di poter strappare un risulta-to positivo contro quella che è ritenuta la “big” del girone. Un passo alla volta; umiltà e tanto lavoro sono le ricette per passare le “forche caudine” di questa categoria. Si è ripartiti, ci sembra, con il piede giusto, ora tocca a tutte le componenti (amministra-zione, tifosi, imprenditori, informazione) fare la propria parte, così come richiesto dal neo presidente De Adducis. Il cammino è ancora lungo e tortuoso ma per il momento va bene così.

GiuliaVivaRegistrazione al Tribunale di Teramo

n. 647 del 07 06 2011Direttore Responsabile

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Editrice: Associazione “Giulianova Media & Communications”Redazione e Amministrazione64021 Giulianova Piazza Buozzi 22 tel. 3461035861 fax. [email protected]@giuliaviva.it tel.3473612374

stampato da Tipolitografia LA RAPIDAVia G. Galilei Giulianova Lido

[email protected] GiuliaViva anno II n.18

Inviateci le vostre lettere, segnala-zioni o foto a: [email protected]

Le foto che vi invio sono state scat-tate nella zona cosiddetta turisti-ca a Nord di Giulianova, dove la presenza del servizio di nettezza urbana mi sembra veramente li-mitata al minimo indispensabile. I risultati, come potete vedere anche voi, sono evidenti e ben visibili a noi residenti ed anche, cosa più grave, ai turisti che hanno scelto la zona. V. L.

Non una bella immagine

Si prega cortesemente i nostri gentili lettori di contenere in termini di spazio i loro contributi, al fine di garantire una più ampia partecipazione ed evitare spiacevoli tagli.

Spiaggia per i cani

Gentile redazione,sulla stampa di oggi (o meglio su certa stampa, sempre la solita) ho avuto modo di leggere l’ennesimo articolo che, tanto per cambiare, lo-dava il sindaco per aver istituito la spiaggia per i cani. Ora, a parte il fatto che sullo stesso giornale non ho mai avuto modo di sentir parlare delle critiche, e sono tante, a questa trovata, vorrei far presente a chi ha scritto che quello messo a disposizione non è un “are-nile libero”, ma la spiaggia libera del quartiere Annunziata, che è stata sottratta all’uso di tutti, per conce-derla ai cani ed ai loro padroni. Quando quella spiaggia era ridotta ad una striscia di sassi, nessuno ha mosso un dito per ripulirla e salva-guardarla, adesso che la natura ce l’ha restituita viene sottratta al quar-tiere per metterla a disposizione dei cani. E per questo c’è persino chi ringra-zia il sindaco: roba da matti! L. M.

La siepe pericolosa

Gentile redazione, ho notato che la siepe del vecchio confettificio del com-pianto dott. Orsini, quest’anno non è stata potata. Essa crescendo a dismisu-ra e senza una corretta manutenzione sta invadendo la strada creando così pericoli per la circolazione perché si è impossibilitati tenersi tutto a destra, così si è costretti a passare quasi al cen-tro della strada col rischio di qualche incidente. Peraltro voglio far notare an-che che le foglie secche accumulandosi nel canale di scolo ne impediscono il perfetto funzionamento e questo, con l’arrivo della stagione invernale, creerà ulteriori pericoli per gli automobilisti. Possibile che in Comune nessuno ha notato niente? Grazie per l’ospitalità. Caiodentato

A proposito del vigile di quartiere

Ho letto in questi giorni dell’istituzione del vigile di quartiere e dell’intenzione di dotarlo di sfollagente e spray al pe-peroncino. Personalmente non credo che sia questa la soluzione dei problemi dell’Annunziata dove negli orari in cui il vigile sarà in servizio (mattina e po-meriggio, e comunque in pieno giorno)

non è che nel quartiere accadano chissà quali reati. Come tutti sanno, schiamazzi, liti e di-sturbi vari avvengono quasi esclusiva-mente durante la notte, senza che si sia mai fatto molto per farli cessare una vol-ta per tutte: non credo che ci riuscirà il vigile di quartiere. R. S.

Errata corrigeNel numero 16 dell’11 agosto 2012, si legge che l’at-tuale Statua di Maria Santissima del Portosalvo “ora si trova nella sagrestia”. Essa, invece, è ben visibile, in una bella nicchia della Chiesa della Natività. In sagrestia, è custodita l’altra di gesso. La dicitura fra virgolette, nella fretta, non è stata posizionata al posto giusto.

ARMONIAIl risveglio improvvisodi neuroni silentisciogliela gelida inerzia,scintille di cristalloinfrangonole ultime ritrosie,il sangue diffondelampi di lucee brividi di fuoco.

BREZZAFresco soffiodella serascivola sulla pelle,mitiga la tristezza,accarezza la speranza,stempera lo sconforto.Alito salmastro,quasi prodigioso unguentochiude le ferite del cuore.Si ferma il respiroper riempire l’animadelle sue balsamiche folate.

L’angolo della PoesiaCorrado Marconi

AISHAIncontro fatale,la gemmaper il tuo castonelimpidi occhidue acque marine,un superbo adonelabbra di corallosorriso luminosocome uno splendido topazio.Hai donato i tuoi gioiellisenza timore, oltre la legge.Un nugolo di pietrecancella il turchese del sogno,sassi taglienti, spietatilacerano la rosa del cielo.

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