GiuliaViva anno IV n.4 del 22 febbraio

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Anno IV numero 4 del 22 febbraio 2014 (64) GiuliaViva è anche on-line su www.giuliaviva.it Quindicinale d’informazione giuliese distribuzione gratuita - tiratura 2500 copie Cambiare si può! In una gremitissima Sala Buozzi Il Cittadino Governante si propone come reale cambiamento per il governo della Città. Servizio a pag. 4

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GiuliaViva anno IV n.4 del 22 febbraio

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Anno IV numero 4 del 22 febbraio 2014 (64)GiuliaViva è anche on-line su www.giuliaviva.it

Quindicinale d’informazione giuliese distribuzione gratuita - tiratura 2500 copie

Cambiare si può! In una gremitissima Sala Buozzi Il Cittadino Governante si propone come reale cambiamento per il governo della Città. Servizio a pag. 4

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I

Istantanee giuliesi GiuliaViva anno IV n.4 3

Piovono e-mail da parte dei sostenitori di “Unica beach”, piovono sui fu-turi candidati alle prossime comunali, pio-vono chieden-do sostegno al progetto, ma

usando a volte toni, elettoralmente parlando, vaga-mente intimidatori. Non crediamo sia questa la strada giusta: strappare la promessa di qualche candidato in cerca di facili consensi può essere semplice per i molti sostenitori della spiaggia aperta ai cani, ma può esser-lo altrettanto per i non meno numerosi oppositori. I toni da crociata difficilmente giovano alle cause, an-che alle più condivisibili, e rischiano soltanto di rende-re ancor più rigido il “muro contro muro”. Senza contare che le parole date solo per racimolare voti svaniscono per lo più all’indomani delle elezioni.

Ritorno alle origini

Promesse da spiaggia

Prima candidato DS. Poi nelle liste PD. Quindi transfuga nel futuro gruppo di Progresso Giuliese. Infine, è storia re-cente, cofondatore di “Fratelli d’Italia – AN”, al fianco di Pao-lo Vasanella.

Di saltello in saltello, Roberto Sacconi ha finalmente fi-nito di percorrere quello che una volta veniva definito arco costituzionale. “È stato come tornare alle origini” ha dichiarato. Nessun commento da parte delle origini.

Per fare chiarezzadi Irene Lattanzi

(Presidente Editrice Giulianova Media & Communications)

Il nostro quindicinale, come ogni altro giornale, pubblica i numeri telefonici e le e-mail utili a contattare il direttore o la redazione. Sta poi a chi scrive, come logico, controllare di aver trascritto cor-rettamente quegli indirizzi: se ciò non avviene le comunicazioni non potranno mai arrivare né al direttore né alla redazione, ma per questo, evidentemente, non potranno essere accusati i de-stinatari. È accaduto invece che, nell’ormai annosa questione dell’opuscolo distribuito a pagamento tramite Piccola Città, il sin-daco abbia sbandierato in conferenza stampa copia di una mail inviata, a suo dire, a GiuliaViva, per richiedere al nostro giornale il medesimo servizio, mail alla quale avremmo volontariamente evitato di rispondere, e ripresa dal direttore di Radio G per tenta-re di screditarci, insinuando la nostra malafede nella vicenda. La verità è diversa e assai banale: quella mail non ha avuto risposta semplicemente perché non ci è mai pervenuta: gli indirizzi dei destinatari erano sbagliati, cosa fra l’altro facilmente verifi-cabile, vuoi dal sindaco che dal direttore di radio G.È più che evidente, dunque, che minacciare querele verso la pro-prietà e il direttore in caso di mancate scuse (per cosa poi?) sia non solo immotivato e fuori luogo, ma costituisca un attacco ingiu-stificato, provocatorio e scorretto nei confronti del nostro giorna-le. Così come ingiustificato, provocatorio e scorretto è il continuo indicare Franco Arboretti come “proprietario” o come “responsa-bile” di GiuliaViva. L’abbiamo ripetuto più e più volte, e vogliamo augurarci che questa sia finalmente l’ultima: Franco Arboretti è solamente uno stimato collaboratore esterno cui tutta la redazio-ne riconosce grande correttezza e riserva fiducia e stima. La verità è che GiuliaViva è una testata “scomoda”, che parla di re-altà molto spesso ignorate se non coperte, ma che i cittadini vo-gliono conoscere: i giuliesi ci leggono, esprimono il loro crescente gradimento, ci avvicinano per commentare, discutono e spesso condividono le nostre idee. E questo anche grazie all’impegno di Antonio D’Eugenio, che qualche presuntuoso dipinge come “po-vero direttore”, e che al contrario dedica molto del suo tempo a questo impegno. Accusarlo, come fa qualcuno, di non scrivere di politica è semplicemente ridicolo: si scrive di ciò che meglio si co-nosce, scelta che purtroppo non tutti hanno l’umiltà di fare.In conclusione: la nostra redazione è formata da persone mol-to diverse tra loro per cultura, storia personale, idee, ma capaci di formare un gruppo coeso con un solo obiettivo: il beneficio di tutta la comunità, senza alcun tipo di aspirazione personale. È la sola e sacrosanta verità, e sono pronta a sfidare chiunque intenda affermare il contrario.

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Il Cittadino Governante lancia il suo appello: “Basta sognare…cambiare si può!” di Francesca Di Saverio

Sabato 8 febbraio, ore 17:30. A Giulia-nova l’aria è un po’ fredda, ma si sente già la primavera; e dalla piazza alta, ri-nascimentale, mentre ci si incammina verso Sala Buozzi e la luce del giorno cala, questo mare invernale incanta. E così una “Sala Buozzi” gremita di giu-liesi e densa di aspettative ha fatto da cornice alla prima uscita pre-elettorale della Associazione di cultura politica. Sono state due ore di intensa rifles-sione e di compagnia “ideale” basata sull’innovativa “idea” di città che si vuol avverare a Giulianova.Il primo intervento del Prof. Palandrani ha sottolineato i dieci anni di coeren-za, di continuità e di rettitudine portati avanti dall’associazione con lo scopo principale di promuovere una crescita civile, culturale e politica della società giuliese, un intento quindi non di pro-testa ma di formazione di una cittadi-nanza consapevole delle scelte più im-

portanti per la propria città. Condivisione e coinvolgimento nello stilare il programma assieme al “Cittadino Governante” sono sta-te le parole lanciate per combattere l’asten-sionismo e l’apatia in un atteggiamento che permetta di intendere le proprie tasse come forme di investimento

per la città che vorremmo realizzare.La voce itinerante di Alessia Malatesta ha esposto le tante attività ed iniziative dell’Associazione nei suoi dieci anni: un sito internet costantemente aggiornato con documenti cartacei e visivi tra cui i consigli comunali trasmessi anche, per la prima volta, in diretta web; la lista ci-vile del 2009 risultata la terza forza poli-tica giuliese; le due sedi aperte in Piazza Buozzi e a Colleranesco; la spiaggia libera salvata nel 2004 e la difesa di Piazza Dal-la Chiesa con l’organizzazione estiva di “Piazza, bella Piazza”. La presentazione, in assemblea pubblica, del progetto di ri-qualificazione della struttura dell’ex mer-cato coperto in struttura commerciale e cittadella della creatività; la difesa dell’a-rea del “pioppeto”, amaramente venduta dalla giunta Ruffini-Mastromauro, dell’a-rea ex Migliori-Longari, del cine-teatro Ariston. La illustrazione alla cittadinanza del piano dell’area ex-Sadam e il primo

esempio di Bilancio Partecipato. Le tan-te assemblee cittadine per ottenere il parco sul cannocchiale verde; la scuo-la Acquaviva svenduta dalla ammini-strazione, le osservazioni sulle scelte sbagliate in Piazza Buozzi e nel centro storico; la salvezza della farmacia, il se-questro del palazzo Gavioli e lo sfregio al Kursaal. Ed numerosi appuntamenti di “Polis, i saperi per la politica.Un sabato pomeriggio dedicato da molti alla politica, ha commentato il dott. Arboretti, è già il segno di una cit-tadinanza che vuol tornare ad essere partecipe ed informata. Arboretti ha evidenziato l’intenso im-pegno portato avanti in Consiglio Co-munale dalla Associazione, tramite la Lista civica, attraverso una opposizione che ha svolto sia il compito di control-lo rigoroso e di analisi critica, sia quello di elaborazione di proposte alternati-ve: centinaia di mozioni, osservazioni, emendamenti e ordini del giorno.Il 25 maggio sarà una scadenza eletto-rale importante dalla valenza rilevante, potrà scoccare l’ora del cambiamento, un cambiamento di cui si ha bisogno: il bilancio dovrà essere sempre parteci-pato, il turismo ed il commercio vanno rilanciati in maniera decisa, e poi la mo-bilità sostenibile, una urbanistica quali-ficata, l’attenzione per il centro storico, la gestione dei rifiuti e tanti altri temi accennati saranno oggetto di approfon-dimento nei prossimi incontri pubblici.

Fatti in primo piano

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Se volessimo ironizzare, non sarebbero gli spunti a mancare. Dalle diciassette terribili notti insonni trascorse dal sindaco a meditare sulle proprie dimis-sioni fino alle fantomatiche schiere di cittadini che lo avreb-bero supplicato di ritornare, il materiale per una facile ironia sarebbe più che sufficiente. L’ultimo episodio dell’infinita e stucchevole pantomima del “vado o non vado”, ci ha mosso però più l’indignazione che la battuta, più lo scon-certo che il sarcasmo, regalandoci la con-sapevolezza che il limite del buon gusto fosse stato questa volta ampiamente superato. Rispolverare il ritornello del “bene di Giu-lianova”, mortificando un’intera città e of-fendendo l’intelligenza dei suoi abitanti, per sdoganare l’ennesima aberrazione di una politica sottomessa alle carriere è stato infatti veramente troppo. Da oltre un anno questa città vive di fatto sotto scacco, ostaggio delle ambizioni, dei tentennamenti e dei dietrofront del suo sindaco. Da mesi il “bene di Giuliano-va” fa la spola fra Corso Garibaldi e l’emi-ciclo di Pescara, a seconda degli umori, delle sensazioni, dei timori del primo cittadino: ieri si avviava verso la Regione (“Vado via per aiutare la città”, 25 genna-io), oggi di fronte al timore di una possi-bile e inaccettabile sconfitta riprende la strada di casa (“I cittadini giuliesi, le loro

esigenze e le loro legittime aspettative mi hanno convinto del fatto che il mio posto è qui”, 12 febbraio), domani chissà. Un tira e molla sconcertante e spregiudi-cato, che ha finito col calpestare il diritto di Giulianova di essere governata da un sindaco senza se e senza ma, da un sin-daco per il quale il verbo fare non si co-niughi prioritariamente con il sostantivo carriera.Una vicenda melodrammatica, dipa-natasi fra la consueta sovraesposizione mediatica del sindaco e l’altrettanto con-sueto, assordante silenzio del Partito De-mocratico. Due volte contraddetti nelle proprie scelte (anche in estate spinsero per una candidatura di Mastromauro, ricevendo-ne un inaspettato rifiuto), tirati indiretta-mente ma indiscutibilmente in ballo qua-li corresponsabili del dietro-front, i vertici del PD non confermano, non smentisco-no, non prendono posizione: semplice-mente tacciono. Quasi che fosse normale

Fatti in primo piano

ed ammissibile il gioco a rimpiattino del loro sindaco. O che le sibilline e pesantissime accuse rivolte da Ma-stromauro (“chiedo ufficialmente che chi ha occupato per decenni poltrone, poltroncine e sgabelli fac-cia un passo indietro”, “bisogna dire basta a chi antepone i percorsi poli-tici personali agli interessi generali”) neppure li sfiorassero. O come se fare il “bene di Giulianova” signifi-casse sostenere supinamente, sem-

pre e comunque, qualsiasi esternazione, qualsiasi accusa, qualsiasi capriccio per-sonale.Malgrado la grancassa della propaganda abbia suonato a pieno ritmo con la col-laborazione di buona parte dell’informa-zione ufficiale, alla storiella del “bene di Giulianova” non ha comunque creduto nessuno. La foglia di fico della rinuncia dettata dall’altruismo è miseramente caduta, lasciando nudo il re, ma lasciando nudo anche il suo partito. Prigioniero della propria incapacità di opporsi a quei per-sonalismi mai sradicati che nulla hanno a che fare con i reali interessi della città, il PD si rende corresponsabile dell’enne-simo cortocircuito di una stagione po-litica che non si farà rimpiangere, una stagione che lascia in eredità l’immagi-ne offuscata di un sindaco uscente che non sappiamo con quale credibilità po-trà tornare domani a chiedere la fiducia dei giuliesi.

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Il re è nudo… e il PD pure di Paolo Innocenti

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6 GiuliaViva anno IV n.4 Parliamone...

Quando l’opposizione è rigorosa e costruttiva

Nell’ultimo Consiglio comunale sono stati affrontati numerosi e importanti punti e su alcuni di essi il nostro grup-po consiliare ha fatto emergere aspetti che i cittadini dovrebbero conoscere. Di essi poco o nulla si è riferito sui mezzi d’informazione locali.In particolare si è parlato di: amplia-mento del cimitero, ex Ufficio del re-gistro, nuova caserma dei carabinieri, recupero edilizio nei pressi di Via Na-zario Sauro, norme urbanistiche per gli hotel, ristrutturazione e amplia-mento dell’hotel Cristallo. Su di essi brevemente vorremmo ri-cordare i passaggi salienti perché per avere un’opinione su qualsiasi tema occorre conoscere. La conoscenza do-vrebbe offrirla la buona informazione. Se questo non accade i cittadini nel-la vita pubblica si orientano a fatica o addirittura possono essere anche fuor-viati. E questo non è indicatore di una democrazia sana. Proviamo, allora, a raccontare alcuni passaggi di quel con-siglio, ove - va riconosciuto - la maggio-

ranza, orfana del sindaco dimissionario, si è dimo-strata più ragionevole di tante altre volte (con il sindaco in carica).Ampliamento cimitero: il nostro gruppo consilia-re ha raccolto l’indigna-zione di cittadini giuliesi sui rischi di cementifica-

zione a spese del verde e degli spazi che nel progetto originario erano stati la-sciati liberi per armonizzare l’ambito dei padiglioni costruiti ad alta intensità. Quanto era previsto avrebbe alterato e deturpato un sito sensibile che merita invece attenzione e rispetto essendo il luogo dove riposano tutti i cari della comunità. Il nostro ordine del giorno ha consentito ai consiglieri comunali di riflettere e di approvare la richiesta avanzata dal CG di sospendere la realiz-zazione delle costruzioni più impattanti per ripensare il progetto di ampliamen-to previsto dalla Giunta. Ristrutturazione dell’ex Ufficio del Registro: contro il progetto approvato c’è stato il ricorso al Tar da parte di due privati confinanti con motivazioni che ci sembrano fondate e che dimostrano più di una violazione delle norme. È sta-to chiesto al Consiglio, anche in questo caso su iniziativa del CG, di correggere in autotutela la delibera di approvazione del progetto di recupero del palazzo di Via Gramsci. Esso prevede, tra l’altro, lo

sbancamento collinare per la realizzazio-ne di un ampio seminterrato senza veri-fica da parte pubblica del rispetto delle norme che tutelano dal rischio idroge-ologico. Abbiamo chiesto di apportare le necessarie modifiche sia per il pieno rispetto della legittimità, sia per evitare il contenzioso legale (per cui si spende de-naro pubblico). Purtroppo è stato vano. A nulla è valso il ricordo di due prece-denti ormai tristemente famosi come il “caso ex Migliori-Longari” ed il “cantiere sequestrato dalla magistratura” accan-to al Kursaal. Anche in quelle occasioni chiedemmo di correggere in autotutela le autorizzazioni edilizie; la maggioranza non volle farlo; adesso, purtroppo, sono in corso due processi penali per violazio-ni delle norme urbanistiche.

Nuova Caserma dei Carabinieri: in occasione dell’assegnazione della citta-dinanza onoraria a due ex comandanti della Compagnia dei Carabinieri di Giu-lianova abbiamo ricordato che nel ’95 si decise con il consenso dell’allora Coman-dante Cap. D’Amelio di ubicare la nuo-

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GiuliaViva anno IV n.4 7 di Franco Arboretti

va caserma dei carabinieri con relativa palazzina degli alloggi nell’area di pro-prietà comunale appena a nord della scuola media dell’Annunziata. L’ubica-zione fu giudicata strategica e gli spazi adeguati. Il tutto, quindi, fu suggellato con un sopralluogo del comandante della Legione Abruzzo dei carabinieri Gen. Lamanna. Recentemente, invece, il sindaco Mastromauro ha dichiarato che la caserma sarà trasferita nell’ex mercato coperto in piazza Dalla Chiesa. Il nostro gruppo consiliare ha voluto ricordare questo accordo, confermato durante il dibattito anche dall’ex sindaco Cameli, ed ha fatto notare la contraddizione tra la concessione dell’onorificenza all’ex comandante ed il disconoscimento di una delle sue scelte più importanti. Tra l’altro la logica ed il buon senso di-cono che, se alla città si può regalare oltre alla nuova caserma dei carabinieri in posizione strategica (all’Annunziata) anche una stupenda piazza, un centro polifunzionale per i giovani ed il nuovo mercato dei prodotti agricoli locali in uno scenario incantevole, occorre farlo. Il capogruppo del PD Andrenacci ha sor-prendentemente rivelato che non esiste nessun atto ufficiale che vada nella dire-zione indicata da Mastromauro. Meno male aggiungiamo noi.Recupero edilizio nei pressi di via Nazario Sauro: abbiamo chiesto spie-gazioni in merito alla lentezza estrema con cui questo progetto di riqualifica-

zione di una porzione dell’edifica-to di centro città è giunto all’ap-provazione definitiva. Gli atti necessari erano pronti da circa un anno. Le spiegazioni fornite in consiglio non hanno affatto chiarito la strana ed oscura vicenda.Variante alle norme urbanistiche sulle distanze degli hotel (Zona E5): utilizzando irregolarmente il passaggio consiliare delle controdeduzioni alle os-servazioni su un argomento diverso, al Consiglio è stato chiesto di approvare, con grave forzatura procedurale, la mo-difica della norma che nel PRG vigente aumenta le altezze degli hotel a 24 metri e nel contempo prescrive distanze mag-giori (come razionalmente e saggiamen-te deve essere) tra i fabbricati. In sostanza si accoglieva un’osservazione (fuori tema) tesa a diminuire di molto le distanze le distanze degli alti hotel dagli altri fab-bricati vicini. Il nostro gruppo consiliare si è accorto dell’illegittimo tentativo ed ha proposto di respingere la richiesta per due motivi: sul piano dei contenuti per evitare l’impattante realizzazione di megaedifici molto vicini tra di loro e sul piano procedurale perché ogni modifi-ca delle norme urbanistiche deve essere portata a conoscenza dei cittadini prima dell’approvazione. In una situazione di grande imbarazzo per gli esponenti della maggioranza, per il dirigente urbanistico e per il segretario generale del Comune la seduta è stata a lungo sospesa. Alla ri-

presa dei lavori è stata trovata fondata la nostra obiezione sulla procedura ed ora sarà possibile, almeno, proporre os-servazioni da parte dei cittadini e delle associazioni per evitare la cementifica-zione della zona alberghiera. E’ rimasta ancora senza risposta la domanda da noi posta: l’hotel che si sta realizzando al posto della ex Bassara rispetta le di-stanze? E c’è forse una relazione con il tentativo di ridurre, modificando le nor-me, le distanze? Hotel Cristallo: finalmente una que-stione annosa viene risolta. L’hotel Cri-stallo potrà ampliare la sala ristorante, realizzare sulla sua proprietà (e non sul demanio marittimo) la piscina e i parcheggi interrati e nel contempo ci sarà l’ampliamento del marciapiede sul lungomare ed una sistemazione di tutti spazi pubblici (marciapiedi, parcheggi e verde) dell’intero l’isolato. Tutto questo è stato possibile grazie alla proposta avanzata dal Cittadino Gover-nante nel 2009, durante la discussione delle osservazioni alla Variante al PRG, quando la Giunta Mastromauro, inve-ce di aiutare a qualificare la ricettività turistica spendeva soldi pubblici per sostenere contenziosi contro le giuste richieste della proprietà del Cristallo.

…e la cronaca aiuta a comprendere

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8 GiuliaViva anno IV n.4 Qualche domanda a....

su www.giuliaviva.it il video dell’intervista

Siamo al Circolo Il Nome della Rosa, per presentare il libro di Annarita Petrino, You God, racconti di fantascienza di ispirazione cristiana. Annarita, come ti è venuta questa passione?La passione per la fantascienza ce l’ho da quan-do avevo 13 anni, dai libri di Isaac Asimov, il grande maestro. Mi sono innamorata sia delle storie che del suo modo di scrivere, e soprattutto dei suoi robot, della sua capacità di descrivere realtà del futuro, analizzando un’umanità che andava a confrontarsi con esseri artificiali. Mi colpiva, dei robot, che pur se costretti alla ferrea logica della robotica, cercavano di appropriarsi delle emozioni dell’essere umano. Ho poi colti-vato negli anni questa passione, cominciando a scrivere di fantascienza tradizionale, nutrendo-mi di altri autori o film o serie tv.Puoi parlarci degli altri libri che hai scritto?Oltre ai numerosi racconti pubblicati in rete, nel 2004 c’è stato il romanzo Ragnatela Dimen-sionale, pubblicato da Delos Books di Milano. E’ stata la mia prima opera che ha avuto il pia-cere del pubblico.Invece, You God com’è nato?E’ il frutto di diversi anni di lavoro. Ad un certo punto ho dovuto interrompere la mia scrittu-ra di fantascienza, che non riuscivo più a co-niugare con la mia fede cattolica, che avevo

Annarita Petrino di Gianmaria Di Silvestro

riscoperto da poco. Ho atteso un po’, per ritrovare un compromesso, che è arrivato con il primo racconto pubblicato in questa raccolta, Judy Bow. Mi sento di ringraziare l’edito-re, Donatella de Bartolomeis, che è stata la prima a credere in questo genere un po’ sopra le righe, che prende una strada un po’ diversa dalla fantascienza tradizionale.

La storia che dà il titolo al libro, You God, ri-corda molto il mito di Frankenstein, l’uomo che vuol sostituirsi a Dio costruendo un es-sere simile a lui.In effetti è così, c’è un uomo che ne costruisce un altro e ne perde il controllo. Il racconto vuol essere un interrogativo su ciò che avviene dopo la morte. Il titolo del libro vuol essere un po’ un gioco di parole, ispirato a You Tube, in cui l’uo-mo diventa protagonista con i propri video. In You God, l’uomo diventa protagonista con Dio, diventando artefice del proprio destino.Nella storia Imperfezioni mi ha colpito un concetto che mi trova molto d’accordo. Sentiamo spesso: pur di non far nascere un infelice forse è meglio abortire. Ma chi deci-de se è infelice?In origine il racconto è stato scritto a 4 mani con Roberto Furlan, della rivista Continuum, ed aveva il titolo Le lacrime dei mostri. Ci sono due storie parallele in una società futurista nemmeno tanto lontana, dove c’è il mito del-la perfezione genetica e l’imperfezione di un bambino ipovedente. Le lacrime sono quelle di persone considerate imperfette e non de-gne di vivere o addirittura di vedere la luce. Le diagnosi prenatali oggi suonano come una condanna a morte. Penso che nessuno possa

decidere se una persona debba nascere o no. Non siamo noi a creare la vita, il giudizio spet-ta solo a Dio.Nella storia Hic et Nunc citi un tema poco trattato dai media, quello dei cristiani mas-sacrati in molte parti del pianeta.Descrivo alcune situazioni con il mito del viag-gio indietro nel tempo. Tra le tematiche affron-tate una è quella dei massacri dei cristiani nel mondo, cui poco spazio viene riservato dai TG, ma parlo anche di droga, commercio del sesso, aborto, l’uso della rete, gli scandali nella Chiesa, l’informazione usata spesso come di-sinformazione.In Judy Bow ho riflettuto molto sull’eutana-sia, su cui non avevo un’idea negativa. Leg-gendo il tuo racconto ho cambiato un po’ opinione, perché oltre noi ci sono gli altri, che vogliono che noi viviamo.Vogliono che noi viviamo perché fondamen-talmente la vita ce l’hanno data loro e non è giusto che siamo noi a decidere della nostra vita. Judy Bow è stato un personaggio per me molto difficile; se vogliamo è anche la storia di una conversione, del passaggio di Judy dalla rabbia alla pace e all’accettazione, attraverso l’incontro con il crocifisso, in cui lei riconosce la valenza della sua sofferenza. Ho piacere di sentire che questo racconto, comunque, pro-voca riflessioni.Progetti per il futuro?Continuare su questa strada, riuscire a susci-tare riflessioni nelle persone, su ciò che il futu-ro può essere quando l’uomo decide da solo, estromettendo Dio dalla propria vita. You God vuol restituire alla fantascienza la sua vo-cazione originaria, gettare una luce sui sogni senza Dio dell’Uomo.

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Giulianova che lavora GiuliaViva anno IV n.4 9

Buongiorno Vittorio, siamo davanti alla vo-stra storica attività; ti chiediamo da quanto tempo essa è iniziata, a Giulianova.E’ iniziata dal 1960 ma prima, quando avevamo le biciclette e non le macchine, andavamo io e mia mamma, Maria det-ta “la barca persa”, a vendere per Giulia-nova come si usava una volta. Usavamo la bici con una specie di cassonetto per il pesce, ma anche il carretto. Solo successi-vamente è arrivato mio fratello che prima era fuori Giulianova, ci siamo messi nella pescheria che era comunale, nell’attuale piazza Marà, e piano piano siamo arrivati ad ingrandirci, grazie ai nostri clienti che ci hanno dato tanta soddisfazione.Il fatto di investire in un rinnovo nell’attività è una scommessa contro la crisi, di cui si parla molto, e quanto ha contribuito il fatto che sia una ge-stione a conduzione familiare?Ha contribuito molto, e per questo rin-grazio molto i miei nipoti. Io ormai ho una certa età, e devo dire che Cinzia e Igor hanno fatto bene a voler fare quel-

La Pescheria, un piacere anche per gli occhiIntervista a Vittorio, Igor e Cinzia Cartone di Pietro Carrozzieri

lo che abbiamo fatto. Posso dire che io sono sempre Vit-torio, e loro rappresentano l’avvenire.Vittorio, in questi tanti anni, sicuramente qualche episo-dio particolare ti è capitato. Te ne viene in mente uno?C’era un mio cliente di Roma che veniva apposta a Giulia-nova a comprare il pesce, e mi portava tanti clienti. In estate

veniva da Tortoreto con molti amici, e mi piace ricordarlo anche se ora non c’è più. Poi, in generale ci sono ricordi di tanti clienti buoni, ma naturalmente ci sta lu’ client’ bbone e lu’ cattive.Com’è cambiata la clientela in questi anni? Cosa ti chiede oggi?Oggi la clientela cerca la qualità del pro-dotto, e i prezzi pure buoni. Noi cerchia-mo di venire incontro alle persone, non pensiamo di essere accaniti con il gua-dagno a tutti i costi. I miei nipoti stanno maturando anche per quanto riguarda questi aspetti. Ci tengo a ringraziare tut-ti i miei clienti, e quelli che verranno.Igor, con Vittorio abbiamo accenna-

to alla storia di quest’attività, con te vogliamo parlare di quest’innovazione e del futuro.Mia sorella ed io cerchiamo di continuare l’attività nata con lui e mio padre. Siamo sul mercato da tanti anni, e sentivamo l’e-sigenza di rinnovare il locale. La clientela è numerosa e questo nuovo look è finalizza-to comunque a fornire un servizio migliore.Cinzia, tu e Igor sarete la continuità di quest’attività proiettata al futuro.Siamo soddisfatti, cerchiamo di dare il me-glio, anche col discorso della gastronomia e dei piatti pronti. In questi ultimi anni abbia-mo notato che ce n’è una grande richiesta, ed abbiamo voluto affiancarla al pesce fre-sco. Cerchiamo di piacere e di essere graditi.Il primo impatto della clientela qual è stato?La nostra clientela è molto affezionata e percepiamo che abbia apprezzato il rinno-vamento dei locali. Il prodotto si presenta meglio ed appare scenograficamente di-verso. Mi sembra giusto che sia così.

Su www.giuliaviva.it il filmato del nostro servizio

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10 GiuliaViva anno IV n.4

Maschere di celluloide di Antonio D’Eugenio

Interferenze visive

Carnevale è sicuramente la festa più colorata e pazza dell’anno e la scelta del costume da indossare è una vera e propria arte, specie per i più piccoli. Il cinema non fa eccezione e nel corso degli anni ha annoverato parecchi tito-li di matrice carnevalesca. Come non ricordare la celeberrima festa in maschera di Animal House (1978) che segna per sempre la car-riera di John Belushi. La pellicola è l’i-nizio dell’amicizia tra John Belushi e John Landis (il regista) e racconta la ribellione di un gruppo di studenti del college contro il divieto del rettore

ad organizzare feste. Gli studenti non solo preparano una festa, ma le danno un tema: toga party. Il risultato è a dir poco sconvolgente. The Mask - Da zero a mito è un film co-mico del 1994 diretto da Chuck Russell e tratto dall’omonimo personaggio dei fumetti creato nel 1989 da John Arcu-di e Doug Mahnke. Stanley Ipkiss è un modesto impiegato di banca innamo-rato di un’affascinante rapinatrice che non lo ricambia. Ma, la vita di Stanley viene rivoluzionata da una maschera magica che lo trasforma in un personaggio dei fu-metti capace di qualun-que peripezia. Scream è un film horror del 1996 diretto da Wes Craven e scritto da Kevin Williamson che riprende le caratteristiche dei vec-chi film horror (Nightma-re o Halloween, la notte delle streghe) e fa parte di una quadrilogia compo-sta da Scream 2, Scream 3 e Scream 4. Scream ha come protagonista la giova-ne Sidney Prescott che viene sconvolta da alcuni brutali e misteriosi omicidi. Sembra che il responsabile sia un ra-gazzo con una maschera di Halloween (Ghostface), il cui personaggio è ispira-to ad un vero serial killer di nome Dan-ny Rolling. La maschera di Zorro è un film del 1998, diretto da Martin Campbell, gi-

rato tra il Messico e la Florida, che ha avuto un notevole successo soprattut-to di critica, tanto che nel 2005 è stato realizzato un sequel dal titolo La leg-genda di Zorro. Nel 1999 Stanley Kubrick dirige la sua ultima, famosissima opera dal tito-lo Eyes Wide Shut, tratta dal romanzo Doppio sogno di Arthur Schnitzler. Famosissima la scena del protago-nista che si reca in una villa con una maschera intarsiata e un lungo man-tello nero. Nel 2001 esce sul grande

schermo il musical Mou-lin Rouge! del regista Baz Luhrmann. La pellicola è considerata atipica nel suo genere perché i testi cantati non sono opere originali, ma rivisitazioni di alcuni brani di musi-ca pop interpretati dal cast. Oltre alle bellissime musiche il film ha avu-to successo anche per gli splendidi costumi. La

maschera di cera (2005), film horror diretto da Jaume Collet-Serra, è il re-make di una pellicola del 1953 diret-ta da Andrè de Toth che, a sua volta, è il remake di un film del 1933 di Mi-chael Curtiz. Il film è caratterizzato da immagini di forte impatto visivo, in particolare le scene della città dove i protagonisti incontrano il serial killer; le scenografie, infatti, sono realizzate interamente di cera.

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Anche quest’anno, Cin-quecento Jazz a Corropo-li, terza edizione. Il 7 marzo, Tiziana Ghi-glioni Quartet.Il 12 marzo, Tuck & Patti

Dove Cosa Quando GiuliaViva anno IV n.4 11

Pubblica utilitàFarmacie di turno

22/23 febbraio Farmacia Marcelli24 feb/2 marzo Farmacia Ielo3/9 marzo Farmacia Del LeoneGuardia Medica festiva e di urgenza Tel.: 085.8020362Ospedale Civile Via Gramsci 085.80201Pronto Soccorso 085.8020238 085.8020366118 085.8020442 / 085.8020373Croce Rossa Via Simoncini, 41/A 085.8007733Consultorio Familiare Via Ospizio Marino 085.8020816Polizia Veterinaria Pronto Intervento 085.8020818 (08.00-20.00)

Concerti mostre ed eventi

Sabato 22 febbraio ore 21,30IL TEATRO DEL TESTIMONE, ovvero:

DIVAGAZIONI SENZIENTI PER ATTORE SOLISTA“AMLETO” - Da William SHAKESPEARE

Monologo a cura di: Vincenzo DI BONAVENTURADomenica 23 febbraio ore 18,00

FILOSOFIAIncontro con: Alessandra GRANITO

Venerdì 28 febbraio ore 21,30POESIA

“IL MARINAIO DI SAIGON: VERSI SENZA LEGGE”Incontro con: Dimitri RUGGERI DI NELLA

A cura di: Manuela VALLERIANISabato 1 marzo ore 22,00

MUSICA LIVE - “OPEN BOOK AT PAGE ELEVEN”DELAWATER

Paolo MARINI - Voce, chitarra - Andrea MARRAMÀ - Basso Pierluigi FILIPPONI - Chitarra - Stefano DI GREGORIO - Batteria

Serafino BUCCIARELLI - Tastiere, cori

Il circolo “Il Nome della Rosa”

Jazz a Corropoli

Elio Germano a Pescara. Viaggio al termine della notte

Route 66

Titolo: Route 66. Storia illustrata della Mother Road americanaAutore: Joe SondermanCasa editrice: Anniversary BooksPagine: 166 prezzo € 25,00

Cartoline dall’altra Ame-rica. Tracciata, disegnata, raccontata, fotografata, filmata e cantata, tan-te volte ancora prima di essere percorsa, uno degli elementi storico - popolari più famosi del secolo appena trascorso e dell’immaginario cultu-rale cresciutovi intorno,

rivive nel libro costruito col materiale raccolto e commentato dallo speaker radiofonico Joe Son-derman di St. Louis, nato e cresciuto vicino alla nota arteria storica degli Stati Uniti, che metteva in collegamento Chicago a Los Angeles, oggi “muse-alizzata” nei tratti sopravvissuti all’avanzare delle grandi interstatali. 300 tra illustrazioni e fotografie raccolte dall’autore, oggi parte integrante della ge-ografia e del paesaggio americano. Dal romanzo Furore di Steinbeck al film Cars della Walt Disney, passando per il pezzo musicale Get Your Kicks On Route 66 di Bobby Troup e per qualsivoglia can-zone abbia una promised land da cantare e una necessaria strada per raggiungerla.

Prime visioni di Stefania Sacchini

Snowpiercer Anno 2031, reduci di una nuova Era Glaciale, gli unici sopravvissuti del pianeta Terra sono i viaggiatori che hanno lottato con tutte le loro forze per procurarsi un biglietto ed aggiudicarsi un posto a bordo dello Snowpiercer, un treno ad alta velocità che fa il giro del mondo e che trae energia da un motore in moto perpetuo. Questo treno è l’unico mez-zo che garantisce la sopravvivenza, diventando a suo modo un piccolo mondo diviso in classi sociali: i più poveri stipati nelle ultime carrozze, i più ricchi nei lussuosi vagoni anteriori. La difficile convivenza ed i deli-cati equilibri tra classi non potranno che sfociare inevitabilmente verso lotte e rivoluzioni. Snowpiercer è diretto da Joon Ho Bong ed interpre-tato da John Hurt, Chris Evans, Jamie Bell, Tilda Swinton, Ed Harris, Alison Pill, Octavia Spencer, Ewen Bremner. In programmazione dal 27 febbraio

L’Officina l’Arte e i Mestieri

Domenica 23 febbraio CON!CERTI LIVEVILLAZUKOre 21:00

Un capolavoro della letteratura del Novecento abbandona le pagine stampate e prende tridi-mensionalità al Teatro Massimo di Pescara, con l’intento di far palpitare la platea. Elio Ger-mano legge il capolavoro di Louis-Ferdinand Céline con musica dal vivo di Teho Teardo

ORCHESTRA SINFONICAABRUZZESE

D. CIMAROSAIl matrimonio segreto Sinfonia

W. A. MOZART Concerto n. 20 per pianoforte e orchestra in re min. Kv 466

F. MENDELSSOHN- BARTHOLDY Sinfonia n. 1 in do min.

Giuliano Mazzoccante Pianoforte

Direttore Silvano MangiapeloDomenica 23 febbraio 2014 - ore 18,00

Giulianova - Centro Socio-Culturale Annunziata, via dei PioppiIn collaborazione con Comune di Giulianova – Associazione Musicale Orchestrale I Sinfonici

Ingresso unico € 5,00

Istituzione Sinfonica AbruzzeseL’Aquila - Piazza del Teatro, 1tel. 0862 [email protected]

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12 GiuliaViva anno IV n.4

Buono come il Pane di Biagio Saccomandi

Primo e Secondo

Fare il pane può sembrare una cosa semplice, ma non è così, richiede tem-po, conoscenza  delle farine migliori e delle tecniche di impasti,  valutazione dei relativi tempi di maturazione e lie-vitazione. Saper “leggere” un impasto, infatti, è il primo passo per poter preparare un buon pane a casa o riconoscere, quan-do andiamo dal panettiere, il tipo di prodotto che vogliamo mangiare.Il lavoro del panettiere, così come quel-lo del pizzaiolo, ora è cambiato molto… Ricordo che da bambino, a Cologna Paese dove sono nato, abitando vicino ad un forno sentivo i profumi del pane appena sfornato che si propagavano at-traverso tutto il borgo. Solo adesso capisco che il Panettiere, in quel caso, aveva captato il termine della lievitazione al momento giusto e ave-va infornato il pane. Successivamente prendeva il furgoncino e andava a fare le consegne a domicilio del pane appe-na sfornato, faceva il giro nelle campa-gne per consegnare i propri prodotti a chi, precedentemente, aveva consegna-

Ricetta pane classicoPer il poolish: (preimpasto da preparare 12 ore prima)600 gr di farina (anche integrale se piace)10 gr di lievito di birra o, se ne disponiamo, 100 gr. di pasta madre1 litro di acqua a temperatura ambienteImpasto finale: 900 gr. di farina20 gr. di lievito di birra o 200 gr. di pasta madre30 gr di sale marinoUna volta preparato il preimpasto e fatte tra-scorrere le 12 ore di fermentazione del poolish,  unire tutti gli altri ingredienti e, dopo aver for-mato le pagnotte del peso voluto (consiglio di fare delle pezzature di 700 grammi), facciamo lievitare ancora due ore e inforniamo con forno caldo per 15 minuti a 230 gradi, poi abbassia-mo la temperatura per altri 45 minuti a 180 e…buon pane!*Consentitemi di dedicare questo articolo a mio nonno: sarebbe stato molto felice di leggerlo e, per me, sarebbe stato ancor più bello ascoltare i suoi consigli!

to il grano della propria terra. Prima si faceva così, e ricordo ancora che per noi bambini ogni volta era una festa.Il grano: ecco, partiamo proprio da questo cereale che i contadini pro-ducevano nelle proprie campagne, mietevano in estate preparando i covoni per poi portarli nell’aia dove, con una trebbiatrice, si separavano i chicchi dalla paglia.

Mio nonno Antonio, uomo buono e sag-gio, come quasi tutti i nonni, con tanta pazienza curava ogni piccolo dettaglio di quella che era, a quei tempi, per noi bimbi una festa ma che per gli adulti era una forma di sostentamento per tutto l’anno e per questo si raccoglieva fino all’ultimo chicco per rispetto della natu-ra. Il grano poi veniva portato al mulino, macinato a pietra dove il chicco veniva trasformato in farina senza essere stres-sato molto e senza privarlo delle sue componenti migliori. La crusca, parte esterna del chicco, ricca di sali minerali e fibre che a volte veni-va riconsegnata a parte tanto era ed è il suo alto valore nutritivo; la mandorla o parte bianca con tutte le sue proteine e il germe, parte piccola e oleosa, ricca di vitamine e grassi. Io solo adesso, con il lavoro che svolgo, capisco l’importanza dell’uso di farine “buone” sia per la pizza che per il pane, farine grezze all’aspetto visivo ma molto ricche di sostanze nu-tritive. Ritengo, infatti, che un buon pizzaiolo debba saper fare anche un buon pane

(d’altronde la pizza da un pezzo di pane è nata) ed è per questo che in pizzeria mi diletto a preparare del pane e delle “spianate” cotte nel forno a legna. Prepararsi il Pane a casa non è molto semplice e nemmeno tanto economi-co (visti i costi di luce e gas) ma con un buon metodo, con buone farine possi-bilmente integrali e una buona manua-lità possiamo creare un buon prodotto e prenderci delle belle soddisfazioni!

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GiuliaViva anno IV n.4 13 A tutto sport

Marco Giampaolo a GiuliaViva WebTv di Giancarlo De Falco e Daniele Adriani

Giovedì 13 febbraio, Marco Giampaolo, Ernesto Ciafardoni e Ludovico Raimon-di sono stati ospiti della trasmissione A Tutto Sport, su GiuliaViva WebTv. Di seguito una breve sintesi.Quali sono i problemi per riavere il calcio “importante” a Giulianova?(MG) Innanzitutto i costi, anche se negli ultimi anni c’è stato un forte ridimensio-namento. Poi purtroppo l’attaccamento è diminuito e la spinta che un tempo ave-va il Fadini, oggi non lo ha più.Da cosa ripartire per ridare slancio al calcio giuliese?(MG) Sicuramente scuola calcio e strut-ture idonee. Una volta c’erano i rioni che fungevano da scuola calcio. Oggi si cerca di programmare di più, ma questo forse porta ad avere minori possibilità di trovare nuovi talenti.Come pensi si debba impostare il settore giovanile?(MG) Deve essere organizzato da una figura importante, con una visione di lungo periodo, non da procuratori ar-

rivisti. L’obiettivo deve essere quello di comporre la rosa della prima squa-dra con almeno il 70-80% di ragaz-zi provenienti dal settore giovanile.Il calcio può esse-re più “poetico”, ci può essere la possibilità che

non venga vissuto solo per il risultato finale?(MG) Nelle mie esperienze ho cercato di perseguire anche questo, ma spesso ciò determina un maggiore tempo di attesa nei risultati sul campo, che però nessuno è più disposto ad aspettare, soprattutto nelle piazze dove l’aspet-tativa è alta.Cosa puoi dirci del rapporto con i tifo-si in piazze particolarmente ”calde”?(MG) Fondamentale è come la socie-tà gestisce il rapporto con la tifoseria, evitando fraintendimenti nocivi poi all’ intero ambiente.Marco, quali possibilità di allenare?(MG) Ci sono alcuni contatti in corso, soprattutto all’ estero, ma sto ancora valutando le opportunità.Una domanda ad Ernesto: Possiamo chiederti un commento sugli stri-scioni esposti durante la partita con la Civitanovese?(EC) I tifosi sono sanguigni, un po’ ci è dispiaciuto, ma vogliamo generare un

rapporto di maggiore collaborazione. Importante in quest’ottica è anche il ruolo degli organi d’informazione, nel cercare di riavere tutti verso lo stes-so obiettivo, che è quello di riportare gente ad appassionarsi alla maglia. Altrimenti il rischio è quello di tornare di nuovo a calcare campi di categorie inferiori.

Su webtv.giuliaviva.it in streaming la registrazione della trasmissione

Marcatura a uomoper il Campo Castrum

Caro Sindaco, sono trascorsi molti mesi dall’approvazione della ristrut-turazione del “Campo Castrum”. Il suo mandato elettorale volge al termine e la città non sa a che punto si trova la “pra-tica Castrum”. In quest’ultimo scorcio di legislatura intensificherò la mia marcatura a uomo nei Suoi confronti e rassicuro tutti gli amanti dello sport e in particolare quelli del calcio che con-

tinuerò a far-lo anche con chi sarà chia-mato prossi-mamente ad amministrare questa no-stra bella ed amata città. Giancarlo De Falco

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[email protected] GiuliaViva anno IV n.4

Inviateci le vostre lettere, segnalazio-ni o foto a: [email protected]

Si prega cortesemente i nostri gentili lettori di contenere in termini di spazio i loro contributi, al fine di garantire una più ampia partecipazione ed evitare spiacevoli tagli.

Si saprà mai perché alla stazione di Roseto, che è più piccola e senza bi-glietteria i sottopassaggi e la sala d’a-spetto vengono ridipinti molto spes-so, mentre a Giulianova il sottopasso è un groviglio di scritte e non viene ripuli-to da anni?

P. S.

Spettabile redazione, mi sembra indiscuti-bile che a Giulianova esista qualche proble-ma di educazione civica. Le defecazioni per strada e il non totale rispetto dei parcheggi destinati ai disabili mi sembra siano sotto gli occhi di tutti. Perché non provare a dissua-dere ed educare, allora? Nella foto che allego c’è in tutta evidenza ciò che si è pensato ne-gli uffici di un comune. Del nord Italia? No, d’Abruzzo: Fara Filiorum Petri. Grazie. Email firmata

Sensibilizzazione socialeViale Orsini, zona nord:

Scheletri con piscina

Spett.le Redazione,Siamo delle famiglie che vivono nella zona Nord di Viale Orsini ( dietro ex Colonia).In questa zona tanto rinomata, dinanzi alle abitazioni e fronte strada, vi è una costruzione abbandonata da circa sei anni.Questo cantiere, senza cartellonistica ed ac-cesso libero, ogni anno diventa una palude, con il sotterraneo sempre pieno d’acqua, con rane, serpi, topi, piante acquatiche, ecc.Il problema si aggrava nella stagione estiva, quando le zanzare si moltiplicano in modo smisurato, e le rane iniziano a gracchiare tutta la notte. Inoltre, vi è un Pioppo di grosse di-mensioni, il cui alto fusto, appena sopraterra, si è diviso in due ed in una delle due parti, si è infilata la rete di recinzione con tondini di ferro arrugginiti, col pericolo di taglio dell’al-bero, con conseguente caduta verso strada ed abitazioni. Abbiamo avvisato più volte sia il Proprietario del lotto, che le autorità compe-tenti, che hanno visionato il tutto, senza però far nulla. Con la speranza di un vostro aiutoDistinti saluti. Email firmata

Il Subbuteo, per i pochi o molti (fate voi) che non lo conoscono, è un famoso intrattenimento da tavolo che riprodu-ce fedelmente il gioco del calcio. Nato nel 1947 in Gran Bretagna da una idea dell’ornitologo Peter Adolph , deve il suo nome alla denominazione scientifica di una specie di falco , il falco Subbuteo, per l’appunto, meglio conosciuto come “il lodaiolo” in Italia. Per i giovani che vogliono avvicinarsi al gioco e per tutti i nostalgici che vogliono calcare nuo-vamente le dita sui tappeti verdi, ricor-diamo che è nato a Giulianova l’ “Old Subbuteo Club” le cui attività ludico sportive si svolgono ogni giovedì, nei lo-cali del Circolo Virtuoso “In nome della rosa”. R. D. G.

Ricordate il Subbuteo?

Perchè?

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Sabato 1 marzo 2014 alle ore 17.30 terzo appuntamento del-l’XI Edizione di Musica e Arte alla Sala Trevisan.Ad esibirsi sarà il Massimo Di Ga-etano alla chitarra con musiche di Rossi, Turina, Castelnuovo Tede-sco. Federica De Lucia, prima del concerto, parlerà della chitarra nell’opera di Pablo PicassoCornice preziosa della serata sarà ancora la già ammiratissima per-sonale di Berardo Montebello de-dicata a Giulianova: Il paesaggio come atto d’Amore.

Musica e Arte alla Sala Trevisan

“…Arbitra l’incontro il signor Francesco Barnabei da Giulianova”.

“L’arbitro ha diretto bene, e se non fosse stata quella papera al 2’ an-nullando un gol validissimo se-gnato dal Popoli, la sua direzione sarebbe stata ineccepibile” (Popoli-Pollutri 3-0, Il Tempo, 1948) “Ottimo il sereno ed imparziale arbitraggio di Barnabei, che ha sa-puto tenere in mano la scontrosa partita, anche se non ha concesso al Fano due rigori” (Fano-Imolese 3-0, Il Corriere dello Sport, 1946)

“L’arbitro ha saputo tenere in pugno con accortezza ed energia le redini di un incontro che non era difficile prevedere oltremo-do duro” (Riccione-S.Mauro 3-2, Il Messaggero, 1949)Altri tempi, altre parole, altro calcio. Che fossero giocatori o arbitri, era comunque una gioventù che usava principalmente la bicicletta per gli spostamenti pre e dopo gara, altro che le fuoriserie d’oggi; il panino era solitamente il cibo da trasferta, e dietro certe scelte di vita c’era la passione che funzionava da grande molla ispiratrice.Francesco Barnabei ne aveva tanta di passione, che riversava nel calcio e nella musica colta, nel tempo che avanzava dal la-voro di direttore delle Poste. Amava suonare il sax, da solo o con amici. Un dopoguerra in giro per i campi sportivi del cen-tro Italia, in una nazione devastata dalla guerra, ad interpretare un ruolo comunque difficile e, diciamocelo, poco amato dalle masse. Come ogni buon arbitro che si rispetti, non mancano episodi di contestazione anche veementi. Come quella volta a Senigallia che fu costretto a lasciarsi sfilare la giacchetta per evitare guai peggiori. E, dopo il 1951, tre anni da guardalinee a calcare i campi di serie A. Era il periodo che seguiva la scom-parsa del Grande Torino a Superga, con gli scudetti di Juve e Inter e il mitico Gre-No-Li svedese in rossonero. Dopo l’esperienza arbitrale, quella di commissario per la Figc, a far valere l’esperienza e la competenza maturati. E ricono-scimenti in molte occasioni importanti, anche da parte della SP Giulianova che nel frattempo era cresciuta sotto la guida di Tiberio Orsini.A quasi 23 anni dalla scomparsa, ci piace ricor-darlo senza fronzoli, con alcuni stralci di cronache d’epoca, e magari ripensare al momento in cui lo spea-ker dello stadio lo presen-tava, dopo aver annunciato le formazioni delle squa-dre: “…Arbitra l’incontro il signor Francesco Barnabei da Giulianova”. E via, col fischio d’inizio!

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