GiuliaViva anno IV n.6 del 22 marzo

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Anno IV numero 6 del 22 marzo 2014 (66) GiuliaViva è anche on-line su www.giuliaviva.it Quindicinale d’informazione giuliese distribuzione gratuita - tiratura 2500 copie Giulia rivive Un progetto per rendere interessante e conveniente abitare e lavorare in centro storico art. a pag. 6 e 7

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GiuliaViva anno IV n.6 del 22 marzo

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Anno IV numero 6 del 22 marzo 2014 (66)GiuliaViva è anche on-line su www.giuliaviva.it

Quindicinale d’informazione giuliese distribuzione gratuita - tiratura 2500 copie

Giulia riviveUn progetto per rendere interessante e conveniente abitare e lavorare in centro storico art. a pag. 6 e 7

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Fra gli innumerevoli dubbi su chi alle prossi-me elezioni ci sarà, una delle poche certez-ze riguarda chi, sicuramente, lascerà ad altri il suo posto in lista. Trent’anni dopo, Mimì Di Carlo dice basta e si ritira dalla compe-tizione politica: non parteciperà all’appun-tamento del 25 maggio, né da solo né in compagnia. Mancheranno al consiglio ironia, passione e la memoria storica, meno certi eccessi troppe volte fuori luogo. Quel-li, crediamo, non li rimpiangerà nessuno.

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Istantanee giuliesi GiuliaViva anno IV n.6 3

Rimpianti e no

È in continua altalena la candidatu-ra a sindaco di Gianluca Antelli. Di-cono “no” il coordinatore provincia-le di Forza Italia, Maurizio Brucchi. e quello regionale Nazario Pagano. Si spendono per il “sì”, al contrario, capogruppo regionale del Nuovo Centro Destra, Lanfranco Venturo-ni, e vicepresidente della Provincia, Renato Rasicci. Discordi sul da farsi, i pezzi grossi del centrodestra su di una cosa sembrano comunque concordare: a decidere le sorti del loro candidato non sarà Giulianova, ma Teramo e Pescara.

L’attenzione che bisogna avere

L’associazione“Il CittadinoGovernante” invita la cittadinanza al nuovo incontro presso la Sala

Buozzi di Giu-lianova Paese.Sabato 22 alle ore 17:30 si parlerà di e c o n o m i a giuliese (tu-

rismo, commercio e le altre atti-vità produttive).

Decisioni altrui

Continuano gli incontri per il cambiamento

Prosegue - dopo il rinvio del 13 febbraio - la fase dibattimentale del processo penale che si occu-pa dell’edificazione sull’area c.d. ex Migliori Longari, realizzata dal-la ditta Domhouse. La prossima udienza, nella quale saranno sen-titi altri testi, è stata fissata per il 15 aprile. Una ferita ancora aperta, una vicenda negativa che richiama all’importanza delle scelte urbani-stiche e alla delicatezza dei mecca-nismi di gestione del territorio di cui la buona politica dovrebbe far-si carico con competenza e serietà. Da quelle opzioni, infatti, derivano conseguenze di natura permanen-te che contribuiscono a determi-nare il destino di una città. Occorre, allora, essere attenti e dare forza ad una idea di urbanistica – co-nosciuta ed apprezzata dai cittadini più di quanto si pensi anche grazie al lavoro svolto da associazioni na-zionali e locali – capace di coniugare il paesaggio e i beni ambientali con la risposta alla domanda di case e di spazi pubblici degni di questo nome, assicurando vivibilità e sicurezza, valorizzando la bellezza esistente e producendone di nuova.

SOS Salinello

Purtroppo non è una novità, ma l’abitu-dine non riduce certo la preoccupazio-ne. Solo pochi giorni or sono le acque del Salinello, immediatamente a ridosso del ponte ciclo-pedonale, sono state vi-sibilmente contaminate da una diffusa ed estesa macchia di liquami, inevitabil-mente destinati, al primo gioco favore-vole di correnti, a confluire in mare. Qualunque ne sia l’origine e la pericolosi-tà, una cosa è certa: la tutela delle acque fluviali è argomento non più rimandabi-le. Anche se alla Provincia, tristemente, sembra non interessare.

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Marechiaro, le notti “mitiche” di Pietro Carrozzieri

Siamo in piazza Dalmazia, in una del-le storiche gelaterie di Giulianova, Marechiaro. Con Massimo Di Teodo-ro proviamo a ripercorrerne la storia. Quand’è nata la gelateria?La gelateria è stata costruita nel ’45, ap-pena finita la guerra, da mio nonno Ripa, che veniva dal Paese. Loro avevano in ge-stione il bar Roberta, quello lungo corso Garibaldi. Prima della guerra però, e solo in estate, aprivano una gelateria più pic-cola, la Sirenetta, costruita con alcune ca-bine di un vecchio stabilimento balneare smantellato. Dal ’45 in poi è nata l’attuale struttura, che era inizialmente un po’ più piccola, fondata quindi da mio nonno e da mio padre, che era appena tornato dalla prigionia di guerra.La vostra gelateria si contraddistingue per l’artigianalità della produzione. Nel tempo avete mantenuto tale ca-ratteristica?La ricetta della base dei gelati è rimasta sempre quella, poi ovviamente i gusti sono cambiati, si sono evoluti. Una volta

bastavano i gusti classici, poi la clien-tela ha iniziato a chiedere anche altro. Qui sono passate generazioni di gio-vani e non. Come è cambiata la clien-tela in questi anni?Era, e lo è tuttora, un locale di ritrovo. Ma prima lo era di più

perché era tra i pochi presenti a Giulianova. Questo era uno dei più frequentati. Tante ge-nerazioni sono passate qui, e le notti estive da Marechiaro sono un po’ “mitiche”. Abbia-mo tanti ricordi, di tanti personaggi giuliesi, simpatici o meno.Diciamo che nell’immagine di Giulia-nova, l’angolo della vostra gelateria as-sume un’importante rilevanza. E siete ormai alla quarta generazione familiare.Sì, siamo alla quarta, perché ora ci sono i miei figli, e mi auguro che uno dei tre conti-nui questa tradizione.Com’è cambiata secondo te la Giuliano-va del turismo, dagli anni ’70 ad oggi?E’ cambiata perché prima il turista era quello che veniva ad affittare la casa, rimaneva un mese, e “viveva” a Giulianova. Adesso ven-gono per un weekend o massimo per una settimana, è una situazione di tipo mordi e fuggi. Abbiamo per fortuna molti clienti dell’interno, molti da Teramo, ma ora con i tanti locali esistenti la clientela si ripartisce ovviamente di più. La torta è sempre quella, il turismo giuliese, aldilà dei pochi alberghi

che sono nati, è rimasto quello di sempre.Quale potrà essere la sfida con il fu-turo, come l’affrontate per rimanere all’altezza?Con molti sacrifici, perché il periodo non è affatto favorevole. Cerchiamo di anda-re avanti, e cerchiamo di accontentare il più possibile la clientela, anche conte-nendo i prezzi.Oggi è una bellissima giornata di sole, un’anteprima della primavera in arrivo. Cosa auguri alla nostra città per la pros-sima estate turistica?La città dovrebbe migliorarsi, affrontando concretamente una politica per il turismo che a mio parere non è stata mai fatta. L’Ita-lia, non dico che potrebbe vivere solo di turi-smo, ma quasi. E anche Giulianova potreb-be sfruttare al meglio questa possibilità, con il bellissimo paese, il nostro mare e la spiag-gia, creando iniziative importanti e qualifi-cate, che non siano soltanto quelle piccoline cui ci siamo ormai abituati. Magari crearne una bella, che sia sulle pagine dei giornali e in tv e che pubblicizzi in maniera evidente: “Giulianova, in provincia di Teramo”.

Accade in Città Fatti in primo

il video dell’intervistasu www.giuliaviva.it

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“Il piano delle opere pubbliche conte-nuto nel programma del precedente mandato è stato portato a termine”. L’affermazione del sindaco Mastromau-ro è forte, di sicuro effetto, difficilmente fraintendibile, anche se non particolar-mente originale, visto che il primo cit-tadino non perde occasione di ripeterla ad ogni due per tre. Ha anche un vago sentore di propaganda, ma anche que-sto, a ben guardare, non costituisce cer-tamente una novità.Dobbiamo dire che non ricordavamo quali e quanti interventi prevedessero alla voce “lavori pubblici” le promesse del sindaco e della sua coalizione, ed in questo crediamo di essere in buona compagnia: chi potrebbe avere me-moria oggi, a distanza di cinque anni, di quel mastodontico, variegato ed on-nicomprensivo libro dei sogni che nel 2009 andava sotto il titolo di “program-ma elettorale del candidato sindaco Francesco Mastromauro”?Perciò, per rinfrescarci la memoria, sia-

mo andati a ripescare l’opu-scolo diffuso all’epoca, che alla voce “in-frastrutture e mobilità” snoc-ciolava: riqua-lificazione di piazza Dalla Chiesa, piazza Dalmazia, via

Sauro, piazza Fosse Ardeatine e del lungomare nord fra lo stabilimento Caprice e via Mantova; realizzazione rotatorie bivio Bellocchio, incrocio via Mantova – SS 16 ed altre; realizzazio-ne di un’area attrezzata destinata alla sosta dei camperisti; realizzazione di marciapiedi nelle strade sprovviste con priorità a quelle ad alta densità di traffico od in prossimità delle scuole; riqualificazione di via Veneto; realiz-zazione dissuasori di velocità in corri-spondenza delle strade e degli incroci più pericolosi. L’elenco proseguirebbe a lungo, ma lo spazio è tiranno e ci limitiamo a citare solo un paio di altre voci: gli interven-ti sulla mobilità ciclabile (sufficienti a trasformare Giulianova in una nuova Amsterdam, secondo molti la miglior città al mondo per gli amanti delle due ruote) e le iniziative per l’edificazione della nuova caserma dei Carabinieri. Impegno quest’ultimo per il quale qual-cosa deve essere andato storto, se è vero

Accade in Città Fatti in primo

com’è vero che lo stesso Mastromauro ha dovuto rinnovarlo per la prossima, eventuale consiliatura, sia pure con un significativo (e incomprensibile) ri-pensamento sulla sua dislocazione: il vecchio mercato coperto di Piazza Dalla Chiesa, anziché “l’area già individuata, limitrofa all’edificio adibito ad alloggi”.Con quest’ultima trascurabile eccezio-ne, a detta del sindaco tutto quanto (e molto altro ancora) sarebbe stato realiz-zato già da tempo: Giulianova godreb-be di infrastrutture nuovissime, attrez-zature invidiabili, viabilità scorrevole, e tutti, come nella migliore tradizione favolistica, vivrebbero felici e contenti. Se dunque ancora vi trovate a fare i con-ti con gli asfalti sconnessi, se siete co-stretti a camminare in mezzo alla strada accompagnando i bambini a scuola, se avete difficoltà a passeggiare o a circo-lare in sicurezza con la vostra bicicletta non prendetevela con chi, secondo voi, ha promesso senza mantenere. I risulta-ti sono tutti lì, elencati in bella scrittura nelle ultime pagine del libro dei sogni: se non ve ne siete accorti è solo perché, evidentemente, non siete ancora arriva-ti a leggerle.

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Il libro dei sogni di Paolo Innocenti

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6 GiuliaViva anno IV n.6 Parliamone

L’orgoglio e la responsabilità di avere un importante centro storico

“La storia chi ce l’ha ce l’ha, chi non ce l’ha non può comprarla, abbiate-ne cura”. Con queste parole il prof. Ma-rio Bevilacqua, docente dell’Università di Firenze ed autore del libro “Giulia-nova: la costruzione di una ‘città ideale’ del Rinascimento” commentò l’offesa arrecata a piazza Buozzi con i lavori effettuati negli anni scorsi per la pavi-mentazione del cuore antico del centro storico. Dagli studiosi che si sono oc-cupati di Giulianova viene l’ipotesi che il nostro Centro Storico sia frutto della stessa scuola che ha progettato Pienza, città toscana, inserita dall’UNESCO nel patrimonio dell’umanità. Comunque sia Giulianova possiede, col suo centro sto-rico, un bene culturale che andrebbe correttamente re-staurato e pienamente valo-rizzato. Nella Carta di Gubbio (la di-chiarazione dei principi sulla salvaguardia e sul risanamen-to dei centri storici risalente

al 1960), che il grande urbanista Leonardo Benevolo considera ancora adesso un vanto per l’ar-chitettura italiana, la città storica viene definita come un “orga-nismo urbano unitario cui va riconosciuta la qualità di bene culturale” ed in essa sono conte-nuti i principi per tutelare i centri storici nella loro interezza (stra-

de, allineamenti degli edifici, materiali costruttivi). Il Cittadino Governante considera il tema della rivitalizzazione del centro storico uno degli obiettivi strategici nel programma di governo della città. Un centro storico vivo e vitale, interessante da visitare, aiuterebbe tutto il resto della città e contribuirebbe ad accrescerne la vocazione turistica. Occorre, quindi, innanzitutto un corret-to progetto complessivo di restauro ela-borato da un’équipe di esperti (urbani-sta, storico, storico dell’arte, esperto del restauro, architetto) che guidi in modo armonico i singoli interventi pubblici e

privati come si è fatto in passato per le facciate con il Piano del Colore. Rilanciare il centro storico significa, poi, farlo vivere. Questo accadrà se torne-ranno ad abitarci molte persone; in so-stanza occorre puntare al pieno e conte-stuale utilizzo di tutti gli edifici esistenti ristrutturandoli. A tal fine è necessario un incisivo Piano coordinato dal Co-mune che, accanto agli aspetti urbani-stici e culturali, curi anche quelli econo-mici, finanziari, dei lavori pubblici, della sicurezza e dell’igiene pubblica. Un pia-no che lanci questo messaggio: abitare e lavorare in centro storico è interessante e conveniente. Esso deve prevedere for-ti incentivi e altre condizioni allettanti in grado di attrarre, anche grazie ad alcu-ni vantaggi, un cospicuo arrivo di nuo-vi residenti in un breve arco temporale e la contestuale apertura di negozi, di botteghe artigiane e d’arte, di servizi e di strutture per la ricettività (tra cui l’al-bergo diffuso avanzato come proposta dal comitato di quartiere del centro sto-rico). Determinanti saranno anche: l’ela-

borazione di un organico e meditato piano delle opere pubbliche necessarie, nel rispetto delle caratteristiche storico-architettoniche pre-senti; il completamento del-le ristrutturazioni di tutti gli edifici per la cultura ridando, contemporaneamente, nuo-vo smalto a tutti i beni cul-

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GiuliaViva anno IV n.6 7 di Franco Arboretti

turali in esso esistenti; la realizzazione di strategici parcheggi limitrofi e l’allesti-mento di un rapido collegamento tra il centro del Lido ed il centro del Paese per poter poi liberare dal traffico automobi-listico almeno parte del centro storico con il consenso di tutti; la programma-zione di iniziative culturali e ricreative di qualità da ospitare nel suo scenario di piazze, in grado di esercitare anche un forte richiamo turistico. Tra le tante iniziative da mettere in campo sarà decisivo: • Esercitare un’azione diplomatica su tutti i proprietari di alloggi e locali per convincerli a partecipare direttamente o indirettamente al piano di rilancio. • Istituire una nuova linea di trasporto pubblico, con frequenti navette elet-triche (passaggi ogni 5-10 min), che colleghi rapidamente il centro del Lido col centro del Paese (stazione, via XXIV maggio, via Vittorio Veneto, via Gramsci, Belvedere, via Bindi, via Piave, via Matte-otti, statale Adriatica, stazione).

Un piano che lanci questo messaggio: abitare e lavorare in centro storico è interessante e conveniente

• Realizzare un parcheg-gio a due livelli a sud del-lo stadio (uno a raso e l’al-tro interrato).• Completamento di Pa-lazzo Bindi (Biblioteca e Pinacoteca) e sua apertu-ra durante tutto l’anno.• Completamento del Sot-tobelvedere con realizza-zione di un auditorium e

sale espositive.• Restauro del Torrione di Porta Napoli e di Palazzo Massei.• Manutenzione straordinaria di Casa Cermignani.• Sistemazione adeguata delle sculture di Pagliaccetti e della donazione Tentarelli.• Puntare progressivamente all’apertura costante della rete museale.• Illuminazione del Duomo e degli altri edifici di importanza storico-culturale.• Attenzione ai problemi della sicurez-za, della pubblica illuminazione, della segnaletica (uso di quella appropriata ai centri storici), della manutenzione e del-la pulizia delle strade e del traffico (an-drebbero da subito eliminate le intermi-nabili code ai semafori dell’incrocio tra via Migliori, via del Popolo e via Cupa, ri-pristinando solo il giallo lampeggiante)• Valutazione con gli esercenti dell’utili-tà della realizzazione di un “centro com-merciale naturale”.Inoltre pensiamo ad altre azioni che potranno avere ripercussioni positive

sul rilancio del centro storico e del Pa-ese quali: • Realizzazione di un altro Belvedere alla fine di viale dello Splendore ( a sud del vecchio ospedale) a degna conclu-sione della bella passeggiata che parte dal Belvedere esistente in piazza della Libertà.• Definizione della destinazione d’uso del vecchio ospedale e azioni per un suo recupero a partire dalla ipotizzata sede per le sculture di Pagliaccetti.• Allestimento di una passeggiata pa-noramica collinare pedonale e ciclabile in via dei Covoni.• Creare le condizioni per il pieno uti-lizzo, tutti i giorni dello stadio Fadini realizzandovi il manto di erba sintetica.• Iniziative volte a far visitare la nostra città, a partire dal centro storico, ai nu-merosi pellegrini che visitano il Santua-rio della Madonna dello Splendore.Questi come tanti altri progetti devo-no, però, discendere dall’aver chiaro un piano unitario che leghi coerentemen-te gli aspetti urbanistici, le opere pub-bliche, le funzioni, le scelte strategiche, le attività e che deve diventare concre-to attraverso in programma organico e una sequenza logica delle varie fasi di attuazione. Naturalmente sono decisi-ve, da una parte, l’attivazione di tutte le competenze necessarie, dall’altra la partecipazione di tutti gli abitanti e dei titolari di attività commerciali del cen-tro storico.

su www.ilcittadinogovernante.itil filmato dell’incontro

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8 GiuliaViva anno IV n.6 Giulianova Doc

E’ stato attribuito il Premio, che si tie-ne a Bologna, al lavoro di Simone Del Grosso sulla storia personale di Fiora-vante Palestini (Gabriellino) che im-plicitamente parla del contesto ita-liano degli anni ’70-80, in un intreccio significativo fra micro e macrostoria – come recita la motivazione della giuria – che si avvale di “una minu-ziosa ricerca d’archivio delle fonti e un utilizzo di differenti linguaggi co-municativi”, il cui risultato è quello di offrire allo spettatore un pregevole prodotto di divulgazione culturale e storica. In una scheda tecnica, gli au-tori Simone Del Grosso e Albert Pepe ci mostrano lo sviluppo di un prodot-to cinematografico che partendo da un’icona pubblicitaria degli anni ’60, l’uomo Plasmon appunto, racconta poi il lungo viaggio attraverso la sof-ferenza di una reclusione per tanti versi epica, se pensiamo al luogo e ai modi della prigionia di una per-

Il documentario di Simone Del Grosso “La vera storia dell’Uo-mo Plasmon” ottiene il Premio speciale Visioni Doc di L.M.

sona fortunatamente in grado di sopravvi-vere e narrare la sto-ria. Un giuliese dal corpo d’acciaio che i signori della Mafia e del traffico illecito hanno corteggiato e coinvolto in oscure vicissitudini e che alla fine ha pagato ama-ramente i suoi errori

in un percorso “esemplare”, come scrivono gli autori, se pensiamo alla dilagante impunità di casi analoghi. Dal punto di vista della forma, il re-gista suggerisce che si tratta di una sorta di “realismo stilizzato”, da cui il bianco e nero e i colori lividi, il cor-po che diventa oggetto surreale e inquietante e la stessa spiaggia de-serta di Giulianova è posta al centro di una vicenda umana il cui ancorag-gio risiede in quell’ambiente fatto di barche, pompe di benzina e gare col pattino che hanno visto Palestini adolescente e poi ses-santenne reinserito in quel mondo. Il film è una testimonianza diretta del protagoni-sta, insieme a quella di amici e parenti, au-torità (si pensi ai giu-dici Ayala e Falcone) medici, avvocati, che

ricostruiscono -- sia pure messi alla giusta distanza, come la voce auto-riale e la macchina da presa peraltro -- l’ ”indeterminatezza morale” di un caso verificatosi in un paese afri-cano distante dalla certezza del di-ritto e dall’equità della pena di una moderna democrazia. La storia documentata si serve an-che di illustrazioni e animazioni in grado di rendere le diverse fasi dell’istruttoria in cui lo stesso giu-dice Falcone spiega i dettagli della vicenda e delle fasi -- non sempre documentate-- della lunga carcera-zione di Gabriellino. A Onore del regista, l’opera compare anche fra i progetti finalisti del pre-mio Solinas del 2009 (documentario per il cinema), e ha vinto il premio come miglior progetto al concorso Corto Dorico, 2010, e un premio agli Italian Doc Screenings, 2011, insie-me all’acquisizione da parte della RAI per la trasmissione “La Storia sia-mo noi”.

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Una città per cantare GiuliaViva anno IV n.6 9

In questo numero parliamo del fe-nomeno Spotify, che si inserisce nel panorama delle nuove modalità di fruizione della musica; argomento che meriterebbe, per la complessità, ulteriori riflessioni. Nel corso del tempo i cambiamenti nelle modalità di ascolto sono stati diversi.Si parte alla fine del 1800 con il gram-mofono, che permette di ascoltare musica su un disco di ceralacca, per passare prima ai dischi in vinile - con-tenenti una maggiore quantità di musica ad una più alta qualità del suono – e poi ai 45 giri e alle audio-cassette. Nel 1979, la Philips e Sony brevetta-no il cd, supporto digitale che con-tiene fino a 80 minuti di musica, più pratico e meno usurabile per alcuni, totalmente mancante della magia dell’oggetto-vinile per altri. Negli ultimi 10 anni, con la diffusione di internet e delle nuove modalità di

Cos’è Spotify? di Aldo Minosse Malatesta

comunicazione e veicolazione dei contenuti in rete, lo scenario dell’in-dustria del disco e della fruizione della musica muta drasticamente. Si assiste così all’avvento della mu-sica liquida, cioè file (Mp3, Wave, Flac, Wma) scaricabili - legalmente e no – da Internet e, tra il 2007 e il 2008, nascono Deezer e Spotify, due siti che lanciano un nuovo servizio di streaming, funzionando pratica-mente allo stesso modo.Spotify offre una selezione di brani, più ampia rispetto a Deezer, di varie case discografiche ed etichette indi-pendenti, incluse Sony, EMI, Warner Music Group e Universal. Il servizio conta 20 milioni di uten-ti nel mondo, non tutti in posses-so della versione a pagamento. E’ infatti possibile usufruire di 6 mesi di prova gratuita dall’iscri-zione, durante i quali si può ascol-tare una quantità illimitata di mu-sica, grazie alla pubblicità visiva e simil-radiofonica. L’abbonamento Unlimited rimuove la pubblicità e i limiti di tempo, mentre quello Premium (al costo di circa €10 al mese) presenta ulteriori funzio-

ni come lo streaming con maggiore bitrate (fino a 320 kb/s), l’ac-cesso offline alla mu-sica e le applicazioni mobili. Come si accede a Spo-tify? Si scarica il pro-

gramma/applicazione sul pc, tablet o smart-phone, si crea un account e poi si ascoltano i brani in streaming o si scaricano sul proprio supporto, pescando da un catalogo di oltre 20 milioni di canzoni. Si possono anche creare playlist, cioè inserire una selezione di brani sotto un titolo a proprio piacimento ed ascol-tarli in successione o si può attivare la funzione Radio che, sulla base della scelta dell’utente, segnala una serie di altri artisti affini a quello selezionato; sistema che consente la scoperta di novità musicali, in sintonia con i propri gusti.Stefano Stella parla di immaterialità della musica futura, di passaggio da supporto a servizio e afferma: slega-ta dall’oggetto, la musica è divenuta un servizio multicanale e sta sempre più (ri)diventando quel linguaggio universale comune che accomuna(va) esseri umani totalmente diversi, qua-si come fosse una sorta di grande coscienza collettiva. A differenza di prima, però, tutto all’insegna del ca-pitalismo e consumismo tipico dei giorni nostri e del mercato globale che ogni cosa contiene.

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10 GiuliaViva anno IV n.6

La straordinaria carriera di Ennio Flaiano di Antonio D’Eugenio

Interferenze visive

Sono trascorsi ben 104 anni dalla na-scita di uno degli esponenti più illustri della cultura italiana del secolo scor-so: Ennio Flaiano. Di origini pescaresi, ma romano d’adozione, a lui si devo-no alcune tra le migliori sceneggiatu-re cinematografiche di sempre, basti pensare a La dolce vita di Federico Fellini vincitore, tra l’altro, di quattro Premi Oscar. Ennio Flaiano ha iniziato la sua lunghissima e splendida carrie-ra come giornalista per numerose te-state come Omnibus, Oggi, Quadrivio e Giornale di Sicilia, ma è stato anche scrittore fecondo ed autore di opere quali Tempo di uccidere, Un marziano a Roma e La valigia delle Indie, senza inoltre disdegnare il teatro, il lavoro più importante è sicuramente quello per il cinema data l’impressionante mole di sceneggiature da lui redatte.

Con la collaborazione di alcuni tra i maggiori registi italiani del XX secolo come Longanesi, Girolami, Lattuada, Zampa, Monicelli, Antonioni, Rossel-lini, ma soprattutto Fellini (Lo sceicco bianco, I vitelloni, La strada, Giulietta degli spiriti, 8 e 1/2), Flaiano si è gua-dagnato, negli anni, un posto di tutto rispetto nel panorama cinematogra-fico mondiale, oltre ad un teatro ed una piazza che recano il suo nome, e ad un premio in sua memoria. Tutta la sua opera è circondata da una vena di sottile umorismo misto a note di tragica realtà, andando ad evidenzia-re le caratteristiche principali del suo vissuto contemporaneo. Partendo dagli anni della Seconda Guerra Mon-diale ha dapprima descritto con asso-luta efficacia il dramma provato dalle famiglie italiane dell’epoca, per poi spostarsi al racconto del boom eco-nomico degli anni ’50 e ’60. Parlan-do di ritrovato benessere ha ideato, con una maestria fuori dal comune, la trama di Vacanze romane diretto da William Wyler, discostandosi dalle opere precedenti, che mostravano Roma nelle vesti di uno scenario post bellico, e mettendo finalmente in ri-salto tutto il fascino della città eterna, come avviene anche ne La dolce vita. Flaiano è rimasto affascinato, come molti suoi colleghi, dal western, dal poliziesco e dalla fantascienza, tanto da scrivere alcuni titoli come Vivi o preferibilmente morti, Colpo rovente e La decima vittima, ma il suo genere

preferito è senza dubbio il dramma e, restando sempre fedele alla sua fi-losofia, non schierandosi mai né da una parte né dall’altra, riesce tuttavia ad immedesimarsi felicemente nei suoi personaggi, a farne parte di sé e a permettere anche allo spettatore di entrare nei suoi meccanismi e a rima-nerne ogni volta meravigliato. Eccezionale interprete dei suoi tempi Flaiano resta tutt’oggi uno dei mas-simi punti di riferimento della storio-grafia filmica mondiale, perché suoi sono i sentimenti, le emozioni, le immagini cardine del nostro passato che, come colonne portanti di intere generazioni, aprono la strada al futu-ro e ad un cinema fatto di buona vo-lontà e passione.

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Ultimi appuntamenti di Cinquecento Jazz a Corropoli. Il 28 marzo, Barbara Dennerlein Trio.L’11 aprile, Stochelo

Rosenberg & Domingo Muzietti

Dove Cosa Quando GiuliaViva anno IV n.6 11

Pubblica utilitàFarmacie di turno

22/23 marzo Farmacia Del Vomano24/30 marzo Farmacia Marcelli31/6 aprile Farmacia IeloGuardia Medica festiva e di urgenza Tel.: 085.8020362Ospedale Civile Via Gramsci 085.80201Pronto Soccorso 085.8020238 085.8020366118 085.8020442 / 085.8020373Croce Rossa Via Simoncini, 41/A 085.8007733Consultorio Familiare Via Ospizio Marino 085.8020816Polizia Veterinaria Pronto Intervento 085.8020818 (08.00-20.00)

Concerti mostre ed eventi

Sabato 22 marzo ore 21,30TEATRO: DIVAGAZIONI SENZIENTI PER ATTORE SOLISTA

“BENE (CHOROSCIO’!)” - Da W. MAJAKOVSKJIMonologo a cura di: Vincenzo DI BONAVENTURA

Domenica 23 marzo ore 21,45CINEMA - “Il cinema come mitologia personale”

“DEMONLOVER”, Olivier ASSAYAS - 2002A cura di: Roberto IACONI

Venerdì 28 marzo ore 21,30VERNISSAGE - “DAL BLU PROFONDO”

Incontro con: Riccardo CELOMMIA cura di: Manuela VALLERIANISabato 29 marzo ore 22,00

MUSICA DAL VIVO: “SILENZIO INTERROTTO”MINISTERO DEL DISTURBO COMPONENTI

Paolo “Assurdo” PAOLETTI e Lorenzo “Fastidio” DI MARCANTONIO

Il circolo “Il Nome della Rosa”

Jazz a Corropoli

Alle sorgenti della salvezza

Long Playing

Titolo: Long PlayingAutore: Blue BottazziCasa editrice: Ciclostile, 398 pagg, 19,00 €Il mondo è pieno di storie del rock’n’roll, una più, una

meno non cambia nulla. Tra l’altro, almeno fino a 15 anni fa, andavano per la maggiore le enciclopedie, sfida necessaria persa in partenza nel tentativo di mettere insieme una materia così volubile e indisciplinata. E’ da lì che bisogna partire perché Blue Bottazzi, un rock’n’roll heart

dalle mille vite, ha l’idea di trasferire su carta i sacri mi-steri di una passione e ha progettato un’opera ampia e ambiziosa di cui Long Playing è solo l’accordo iniziale. Bisogna capirsi subito: questa non è una delle possibili versioni o un’intenzionale interpretazione delle vicen-de del rock’n’roll da Elvis ai Byrds (il periodo trattato è quello). Questa è la storia di Blue Bottazzi attraverso il rock’n’roll, ovvero le cronache di una smodata serie di colpi di testa (dagli Stones a Springsteen, dal Texas a Londra, dalle Triumph ai Mac) riletti attraverso i dischi, i concerti, e tutto quello che conosciamo anche noi. B.B. è sempre stato così; era capace di cominciare un artico-lo con: “Mi sa che ho detto una stronzata”. Ecco, lo spi-rito è quello e provateci voi a spiegare che la canzone fondamentale di Damn The Torpedoes è Refugee (l’ha detto anche Tom Petty). Per Blue Bottazzi resterà Lou-isiana Rain nei secoli dei secoli, prendere o lasciare.

Prime visioni di Stefania Sacchini

Storia di una ladra di libriGermania 1939. La giovane Liesel Meminger, abbandonata dalla madre e adottata da Hans e Rosa Hubermann, inizia a leggere grazie all’aiuto del padre adottivo. Con lo scoppio della guerra e la promulgazione delle leggi razziali i Nazisti bruciano tutti i libri “non ammessi” in Germania, così da rendere impossibile a Liesel continuare con la sua passione. Ad aggravare ancora di più la situazione è l’arrivo in casa di un ebreo che viene tenuto nascosto da Hans e Rosa. La ragazza dovrà fare i conti con il suo passato ed affrontare il suo, non facile, destino. Storia di una ladra di libri è tratto dal romanzo La bambina che salvava i libri di Markus Zusak, è diretto da Brian Percival ed interpretato da Sophie Nélisse, Geoffrey Rush, Emily Watson, Ben Schnetzer, Nico Liersch, Barbara Auer, Rainer Block, Oliver Stokowski, Matthias Matschke, Heike Makatsch, Sandra Nedeleff. In programmazione dal 27 marzo.

Sabato 29 marzo alle ore 17.30 la Piccola Opera Charitas di Giulianova organizza presso la Sala G. Trevisan la conferenza dal titolo Alle sorgenti della sal-vezza.La conferenza, inserita nel pro-gramma Quaresima e Pasqua 2014 alla POC, sarà tenuta da

Marialuisa De Santis e tratterà della valenza salvi-fica dell’acqua nella simbologia cristiana. Le riflessioni partiranno dalla “lettura” di cinque grandi opere di arte sacra, segnando un percorso artistico e spirituale che da una pala d’altare di Pie-ro della Francesca giunge fino ai nostri giorni con un dipinto murale di 150 metri quadrati dipinto dall’artista argentino Ricardo Cinalli nella Catte-drale di Terni.

conferenza di Marialuisa De Santis

Alle sorgenti della salvezza

sabato 29 marzo 2014 ore 17.30

Sala G. TrevisanPiccola Opera Charitas

Giulianova

Piccola Opera CharitasRuetta Scarafoni, 3

Tel. 085.80232 -Fax 08580232242www.fondazionepoc.org

LIDOLIDOLIDOLIDO

Data Domenica, 23/03/14 Ritrovo e Partenza: Pois, Ore 09.30

Percorso: Faro Molo Sud - Faro Molo Nord - Lungomare Monumentale - Caprice - Piazza Willermin - Lungomare Ovest - Kursaal - Porto - Pois (Km. 5) Faro Molo Sud - Faro Molo Nord - Lungomare Monumentale - Caprice - Piazza Willermin - Lungomare Ovest - Kursaal - Porto - Pois (Km. 5) Faro Molo Sud - Faro Molo Nord - Lungomare Monumentale - Caprice - Piazza Willermin - Lungomare Ovest - Kursaal - Porto - Pois (Km. 5)

RELIGIOSORELIGIOSORELIGIOSORELIGIOSO

Data Domenica, 06/04/14 Ritrovo e Partenza: Parcheggio Santuario Madonna dello Splendore, Ore 09.30

Percorso: Santuario - Centro Storico - Belvedere - Scalette Nord - Mercato coperto - Via Nievo - Via Parini - Scavi - Via Crucis - Splendore (Km. 3,5) Santuario - Centro Storico - Belvedere - Scalette Nord - Mercato coperto - Via Nievo - Via Parini - Scavi - Via Crucis - Splendore (Km. 3,5) Santuario - Centro Storico - Belvedere - Scalette Nord - Mercato coperto - Via Nievo - Via Parini - Scavi - Via Crucis - Splendore (Km. 3,5)

FRAZIONIFRAZIONIFRAZIONIFRAZIONI

Data Domenica, 13/04/14 Ritrovo e Partenza: Colleranesco, Ore 09.30

Percorso: Colleranesco: Piazza S.Giuseppe - Via del Canale - Via Iaconi, Via Filetto - Mulinetto - Lago Paradise - Podere Marcantò - Via Campocelletti - Piazza S.Giuseppe (Km. 7) Colleranesco: Piazza S.Giuseppe - Via del Canale - Via Iaconi, Via Filetto - Mulinetto - Lago Paradise - Podere Marcantò - Via Campocelletti - Piazza S.Giuseppe (Km. 7) Colleranesco: Piazza S.Giuseppe - Via del Canale - Via Iaconi, Via Filetto - Mulinetto - Lago Paradise - Podere Marcantò - Via Campocelletti - Piazza S.Giuseppe (Km. 7)

BEL... VEDEREBEL... VEDEREBEL... VEDEREBEL... VEDERE

Data Domenica, 04/05/14 Ritrovo e Partenza: Parcheggio dello Spendore, Ore 09.30

Percorso: Splendore - Corso Garibaldi - Istituto Alberghiero - Via Falgioni - Ritorno in Via Gramsci - Splendore (Km. 6) Splendore - Corso Garibaldi - Istituto Alberghiero - Via Falgioni - Ritorno in Via Gramsci - Splendore (Km. 6) Splendore - Corso Garibaldi - Istituto Alberghiero - Via Falgioni - Ritorno in Via Gramsci - Splendore (Km. 6)

PERCORSO DI S. ANNAPERCORSO DI S. ANNAPERCORSO DI S. ANNAPERCORSO DI S. ANNA

Data Domenica, 18/05/14 Ritrovo e Partenza: Belvedere di Montone, Ore 09.30

Percorso: Belvedere - Bivio Maggi - Chiesetta S. Anna - Fonte Galliano - Frantoio Core - Belvedere (Km. 4,5)Belvedere - Bivio Maggi - Chiesetta S. Anna - Fonte Galliano - Frantoio Core - Belvedere (Km. 4,5)Belvedere - Bivio Maggi - Chiesetta S. Anna - Fonte Galliano - Frantoio Core - Belvedere (Km. 4,5)

CAMPESTRECAMPESTRECAMPESTRECAMPESTRE

Data Domenica, 08/06/14 Ritrovo e Partenza: Azienda Agricola Di Giovanpietro, Ore 09.30

Percorso: Azienda Di Giovanpietro - Convento SS. Sette Fratelli Mosciano - Villa Clesia - Ex campo tiro a volo (Km. 3,5) Azienda Di Giovanpietro - Convento SS. Sette Fratelli Mosciano - Villa Clesia - Ex campo tiro a volo (Km. 3,5) Azienda Di Giovanpietro - Convento SS. Sette Fratelli Mosciano - Villa Clesia - Ex campo tiro a volo (Km. 3,5)

PER INFORMAZIONI: 329.2776644 - 348.7064230 oppure email [email protected]

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12 GiuliaViva anno IV n.6

Il marinato sicuro e genuino di Cinzia Cartone

Primo e Secondo

Provenendo da una famiglia di origi-ne marinara, ho vissuto sempre nel settore ittico fino ad ereditare insie-me a mio fratello quello che ai tempi di mio padre e mio zio si chiamava il mestiere del “pesciarolo”. Da sempre il pesce è stato un ali-mento particolarmente ricercato e preferito agli altri generi alimentari per le sue proprietà e per il suo gu-sto, infatti la richiesta del prodotto è aumentata parallelamente alle esigenze dei consumatori. Dico que-sto perchè, pur avendo avuto la mia famiglia da oltre cinquant’anni una pescheria sempre ben assortita e con una tradizione alle spalle, noto che ultimamente il consumatore chiede qualcosa di più, osserva di più, è più informato ed esige un’ of-ferta diversa. Ecco il progetto, realizzato undici

Salmone marinato all’arancia

Il salmone viene spinato e abbattuto per 24 ore a -20°.Si procede poi alla sfilettatura e alla marinatura:(per 1 kg di salmone già sfilettato)1 litro di aceto rosso1 bicchiere di vino biancoun bel pugno di sale grossobacche di ginepropepe nero in grani2 foglie di alloro.Si amalgama bene il salmone con tutti gli ingredienti e si lascia a marinare in frigo per 24 ore.Al termine si scola e si può con-servare in frigo sott’olio per più giorni.All’ occorrenza si condisce per il consumo con la polpa dell’arancia tagliata a striscioline e un po’ di buccia tagliata sottilissima con ag-giunta di olio extra vergine di oliva.

anni fa, della gastronomia di solo pesce af-fiancata al ban-co del pesce crudo; un’ alter-nativa dedicata a quella fetta di clientela che, nella maggior parte dei casi per mancanza di tempo, ricorre alle pietanze già pronte come an-

tipasti, sughi, secondi ecc.. Ma il prodotto, oltre ad essere espo-sto in un certo modo ed a suscitare curiosità ed interesse per l’acquisto, deve rispettare severamente tutte le applicazioni in materia alimentare. Non a caso negli ultimi anni, con l’e-splosione del fenomeno del pesce crudo marinato, del sushi, ecc..., le persone amanti di questo genere di alimento, chiedono preoccupate quale sia il procedimento e la prepa-razione dello stesso. Il pesce marinato, come molti già sanno, deve essere sottoposto ad una procedura attraverso l’utilizzo di uno strumento altamente costoso denominato abbattitore di tempera-tura il quale in breve tempo permet-te al prodotto di raggiungere basse temperature tali da eliminare il pe-ricolo di una potenziale contamina-

zione da parassiti (anisakis). Considerato il crescente aumento di consumo di pesce marinato, è im-portante il rispetto di tali procedu-re per garantire ai consumatori un prodotto sicuro e genuino. Di seguito propongo la ricetta di un piatto molto apprezzato, il salmone marinato all’arancia.

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GiuliaViva anno IV n.6 13 A tutto sport

Giulianova perde ad Agnone, Ronci esonerato di Daniele Adriani

L’ennesima sconfitta esterna del Giulia-nova calcio, costa il posto all’allenatore Donato Ronci, esonerato già nella serata di domenica. Ormai era nell’aria, poiché già nelle scorse settimane il rapporto tra società ed allenatore si era incrinato, con un primo esonero poi ritirato e con la vicenda che vide coinvolta anche la

tifoseria che si schierò per la perma-nenza dell’allenatore. Purtroppo ai bei risultati casalinghi, non si è riu-scito a dar seguito fuori casa, inanel-lando figuracce a ripetizione, anche con squadre abbordabili di bassa classifica. Ora la squadra verrà affidata ad un

nuovo mister e nell’ambiente circolava la voce del ritorno di Francesco Giorgi-ni, che sembrava il favorito per tornare alla guida della squadra della città, ma a partire dal prossimo anno. Sembra che anticipare fin da subito questo rientro non l’abbia colto con favore, quindi la società si è mossa per trovare un’al-

ternativa che è caduta su Alessandro Monticciolo, giovane allenatore (vici-no alle idee di Marco Giampaolo che lo ha allenato per più anni), che sicu-ramente vorrà sfruttare questa vetrina per dimostrare di poter intraprendere questa carriera. A questo punto è necessario già pro-grammare la prossima stagione, finen-do in modo dignitoso quella in corso e di questo parleremo nell’intervista con il Presidente Mattucci, in una delle prossime puntata, nell’ambito della tra-smissione settimanale di “A tutto sport” in diretta alle ore 21.15 il giovedi, sul sito webtv.giuliaviva.it.

Su webtv.giuliaviva.it in streaming le registrazioni delle trasmissioni

Pattinaggio su rotelle. Debora Sbei di Daniele Adriani

Parlare di pattinaggio a rotelle, vuol dire parlare di Debora Sbei. La campionessa mondiale di questa disciplina è stata no-stra ospite, insieme all’insegnante di Pa-ola Mazzaufo della ASD Pattinaggio Giu-lianova ed alle ragazze che frequentano i corsi. Ciò che affascina è la naturalezza di vedere Debora pattinare e l’emozio-ne che riesce a trasmettere ed anche,

diciamolo, l’orgoglio di avere una giuliese che porta il nome della nostra città ai vertici mondiali. Il rammarico è che purtroppo non sìa una disciplina olimpica e ciò naturalmente rende questa atti-vità meno visibile al grande pub-blico. In ogni caso il movimento

è in forte crescita, ma si scontra con la difficoltà di trovare le strutture adatte per praticare questo sport. Anche la Sbei ha sottolineato come in inverno le difficoltà per allenarsi a Giulianova sono molteplici e quindi la necessità per lei di andare in strutture anche del nord Ita-lia. L’unica struttura al chiuso per tutte le attività resta il palazzetto dello sport

all’Annunziata, difficile già solo l’accesso per le condizioni pessime in cui versano le vie di limitrofe. Ciò chiaramente non è sufficiente, poiché le innumerevoli so-cietà di varie discipline, sono costrette a litigarsi spazi di allenamento e spoglia-toi, con malcontento generale. Purtroppo ci sono strutture all’abban-dono, tipo la palestra “Lamone” a ridos-so dello stadio Fadini che garantirebbe uno spazio al chiuso importante, qua-lora fosse nelle condizioni di fruibilità accettabili, che al momento non ha. Per Debora il nostro “in bocca al lupo” per le prossime gare e per continuare la scala-ta che ci rende orgogliosi di essere suoi concittadini.

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[email protected] GiuliaViva anno IV n.6

Inviateci le vostre lettere, segnalazio-ni o foto a: [email protected]

Si prega cortesemente i nostri gentili lettori di contenere in termini di spazio i loro contributi, al fine di garantire una più ampia partecipazione ed evitare spiacevoli tagli.

Gentile redazione voglio segnalare il degrado e la sporcizia in cui regna la casa Massei di Giuliano-va Paese, gran vanto dopo la rimessa a nuovo dei nostri pseudoamministratori ma abbandonata all’incuria dei suoi abitanti e ormai sommersa dalla sporcizia. Come potete ben vedere nella foto quì c’è di tutto. Carte, bidoni di plastica, pezzi di divano e di pc, un serbatoio di moto, tanto al-tro. Possibile che a Giulianova Paese non esista un vigile urbano che controlli questo marciume in pieno centro? E il sindaco non disse che avreb-be rimesso i vigili al paese? E che avrebbe rimesso a nuovo il centro storico? Spero che dopo questa segnalazione in comune qualcuno si faccia una passeggiata in questa discarica abusiva e ne pren-da atto. Caio Dentato

Alla risposta della presidente del comita-to dell’Annunziata, replicherà, se vorrà, il lettore P.M.. Una cosa, però, ci sentiamo di dire: il mercato di Colleranesco, proposto dal gruppo consiliare de “Il Cittadino Gover-nante per cambiare” e approvato dal consi-glio comunale dopo non poche insistenze, attende da tempo di vedere la luce. Sull’i-potesi di mercato estivo all’Annunziata, al contrario, l’amministrazione sembra essersi mossa con ben differente sollecitudine. La disparità è evidente: che dipenda dal diver-so gradimento del Palazzo nei confronti dei proponenti? La Redazione

Giulianova Paese. Lettera di un cittadinoIll.mo sig. Sindaco,Risiedo ed abito in via del Popolo al civico 81, ed intendo sottoporLe due questioni:. sul lato occidentale della via insistono sei tra-verse, non so se di proprietà demaniale o pri-vata. C’è la consolidata abitudine di utilizzare queste traverse come parcheggio anche quando (quasi sempre) c’è la possibilità di parcheggia-re in strada, con due effetti negativi: la rottura della pavimentazione dei marciapiedi e l’og-gettiva difficoltà nell’entrare e uscire dal parco, visto che in una ne insiste l’ingresso. Sembrano particolari di poco conto ma per chi, come me, è rispettoso delle regole, la questione è fonte di malumori oltre al fatto che riparare i marciapie-di ha un costo! Certo è che se le suddette tra-verse fossero di proprietà privata, il proprietario ( o i proprietari) dovrebbero pagare la tassa sul passo carraio che solo uno sembra che paghi (a giudicare dai cartelli esposti).. mi risulta che ci sono delle ordinanze comu-nali che vietano di accompagnare i cani nei

In risposta alla lettera pubblicata sul n. 5 dell’8.3.2014 firmata P.M. vorrei precisare che:- il mercato rionale straordinario è stato pro-posto dal comitato di quartiere Annunziata su richiesta dei cittadini (perciò non trattasi di decisione di consiglio comunale)- l’amministrazione comunale ha ricevuto una richiesta da parte di molti ambulanti favore-voli ma anche una raccolta firme di contrari (perciò bisognerà mettere d’accordo i princi-pali attori)- non è stato ancora deciso come sarà regola-to un eventuale mercato domenicale (bando, ubicazione, numero di bancarelle)Pertanto non si ravvisano le figure nè di figli nè di figliastri; Il nostro augurio è quello che si

Quartiere Annunziata, replicaCasa Massei

luoghi pubblici senza l’ausilio di guinzagli e museruola e obbligano a raccogliere gli escrementi e buttarli negli appositi conte-nitori. Ora sia nel parco che in strada è la norma vedere cani liberi che defecano e orinano laddove fa loro più comodo ( è del tutto naturale). Non è normale ,però, che i proprietari non rispettino l’ordinanza: se c’è una ordinanza qualcuno deve farla rispet-tare altrimenti è inutile emetterla e Lei nel-le vesti di Sindaco non fa una bella figura.Non voglio entrare nel merito del perché problemi ( insignificanti dirà Lei) sollevati da anni non vengono risolti. Mi limito ad osservare che le lamentele sono diffuse e se non trovano accoglimento l’unica arma è quella di non confermare le scelte elettorali fatte quattro anni fa oltre alla possibilità , se ne esistono i presupposti, di fare esposti alle competenti autorità giudiziarie. Cordialmente

Giuseppe Quacquarella

possano realizzare entrambi. Patrizia Casaccia

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Marcatura a uomo per il Campo CastrumCaro Sindaco, sono trascorsi molti mesi dall’approvazione della ristrut-turazione del “Campo Castrum”. Il suo mandato elettorale volge al termine e la città non sa a che pun-to si trova la “pratica Castrum”. In quest’ultimo scorcio di legislatura intensificherò la mia marcatura a uomo nei Suoi confronti e rassicuro tutti gli amanti dello sport e in parti-colare quelli del calcio che continue-rò a farlo anche con chi sarà chia-

mato prossimamente ad amministrare questa nostra bella ed amata città. Giancarlo De Falco

La terra di nessunodi Paolo Innocenti

La segnaletica è assolutamente chiara: tranne che ai mezzi pubblici l’accesso è vietato; la sosta, conse-guentemente, pure. La realtà dice tutt’altro: ad ogni ora del giorno (e della notte) auto, furgoni, moto-cicli e qualunque altro genere di veicolo a motore occupano l’area senza colpo ferire. Parliamo del piazzale antistante la stazione ferroviaria, vera e propria terra di nessuno, dove in barba alle regole ed ai cartelli, tutti entrano, sostano, manovrano se-condo il vizio tutto italico per cui i divieti servono essenzialmente per non essere rispettati.A patirne le conseguenze più di tutti gli autisti del-le autolinee, per i quali in certi orari il semplice entrare ed uscire dal piazzale diventa un esercizio ad elevata pericolosità. In un’atmosfera da bolgia infernale anche la manovra più banale finisce col mettere a dura prova riflessi e nervi, con il para-dosso che a perdere la calma sono il più delle volte proprio coloro che in quello spazio non potrebbero neppure entrare.Siamo d’accordo, un parcheggio a servizio dello sca-lo ferroviario manca, e le famigerate strisce blu di piazza Roma non sono certo la soluzione migliore per semplificare la situazione: molto meglio, proba-bilmente, la garanzia di ricambio garantita da una sosta oraria limitata, vista anche la disponibilità per le fermate prolungate del recentissimo parcheggio di via Boccaccio.Quel che è certo è che la situazione diventa ogni giorno più insostenibile, l’eccezione si va trasfor-mando in regola, utenti e dipendenti delle autolinee convivono quotidianamente con uno stato di cose inaccettabile. Ripristinare una parvenza di rispetto è non solo necessario, ma doveroso e irrimandabile. In attesa che la tanto decantata e futuribile ristrut-turazione dello scalo ferroviario riesca finalmente a vedere la luce.

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