GiuliaViva anno II n.7 de 7 aprile 2012

16
Anno II numero 7 del 7 aprile 2012 GiuliaViva è anche on-line su www.giuliaviva.it Quindicinale d’informazione giuliese distribuzione gratuita - tiratura 2500 copie copiagratuita Il Paese maltrattato All’interno di questo numero un dossier, che mette a fuoco una serie di problematiche mai risolte di Giulianova Paese e del centro storico in particolare .

description

GiuliaViva anno II n.7 de 7 aprile 2012

Transcript of GiuliaViva anno II n.7 de 7 aprile 2012

Page 1: GiuliaViva anno II n.7 de 7 aprile 2012

Anno II numero 7 del 7 aprile 2012GiuliaViva è anche on-line su www.giuliaviva.it

Quindicinale d’informazione giuliese distribuzione gratuita - tiratura 2500 copie

copia gratu

ita

Il Paese maltrattatoAll’interno di questo numero un dossier, che mette a fuoco una serie di problematiche mai risolte di Giulianova Paese e del centro storico in particolare.

Page 2: GiuliaViva anno II n.7 de 7 aprile 2012

AGENZIA IMMOBILIARE DE ASCENTIIS C.so Garibaldi 71/73, Giulianova (TE) Tel. 085.8005736 - Fax. 085.8025790

Cell. 338.8213188 – 347.3612374

GIULIANOVA – Via ParmaAppartamento ottimamente rifinito, a pochi passi dal mare, posto al primo piano di piccola palazzina, composto da: ingresso-soggiorno, cucina, due bagni, tre camere, ripostiglio e balconi. GIULIANOVA ALTAAppartamento d’epoca, composto da: ampio ingresso, salone, cucina, due bagni, quattro camere, due cantine. €. 120.000,00GIULIANOVA- CENTRO STORICO

Appartamento in buono stato di 70mq., con splendida vista mare. €. 65.000,00GIULIANOVA – Viale OrsiniIn posizione centrale appartamento di recente costruzione con ottime rifiniture, posto al primo piano, composto da: ingresso, soggiorno, cucinotto, due camere, bagno, terrazzo e garageGIULIANOVA LIDO – VIA MONTELLO Appartamento indipendente in ottimo stato posto al piano rialzato composto da: ingresso, soggiorno, cucina, bagno, due camere grandi, fondaco, corte annessa e due posti auto.

€. 120.000,00GIULIANOVA LIDO – VIA PARINIAppartamento in buono stato, composto da: ingresso, cucina, salone, tre camere, due bagni, cantina e posto auto coperto. €. 160.000,00

A Pochi passi da Piazza Belvedere, Appartamenti di vario taglio, costruiti con tecnologie per un alto risparmio energetico. Possibilità di personalizzare gli interni con vasta gamma di materiali.

PRENOTA IL TUO APPARTAMENTO !!!!!!!!!!!!!

Page 3: GiuliaViva anno II n.7 de 7 aprile 2012

I

Istantanee giuliesi GiuliaViva anno I I n.7 3

Se la matematica non è un’opinione

Importo da finanziare per rispettare il patto di stabilità (dati resi noti sul sito del Comune di Giulianova): 2.165.000 euro. Ricavi da ottenere dalla vendita di beni comunali (come da documen-tazione del sondaggio deliberativo): 3.500.000 euro. Differenza: 1.335.000 euro. Dove andranno a finire?

Tre anni dopoProprio in questi giorni e nella mede-sima imminenza della Pasqua, Giu-lianova e gli altri centri della costa si riempivano, tre anni fa, delle migliaia di aquilani strappati alle loro case dalla violenza del terremoto. Trentasei mesi sono trascorsi da quella data, trentasei mesi fatti di sofferenze, speranze e vo-glia di ritorno ad una normalità ancora troppo lontana. Di quei giorni abbia-mo ancora negli occhi tutti gli aspetti e le sfumature di una tragedia, ma anche la consapevolezza che proprio quella tragedia ci aveva insegnato a trasfor-mare la solidarietà in un sistema di vita, e non già nella consueta e vuota parola usata per lavare le nostre coscienze.

Senza carta non parti

Troneggia da qualche tempo nell’a-trio della stazione ferroviaria la nuova emettitrice automatica di biglietti ed abbonamenti per i per-corsi regionali. Dotata dei più re-centi ritrovati tecnici, a partire da un coloratissimo schermo touch scre-en, dovrebbe contribuire a smalti-re eventuali code alla biglietteria e favorire l’acquisto dei titoli di viag-gio quando questa è chiusa. Il pa-gamento? Non attivo con monete e banconote, è possibile al momento solo con carta di credito: quasi esa-gerato per pagare biglietti del costo il più delle volte di pochi spiccioli.

attende con delusione e scetticismo una dovuta intitolazione.

Dall’anno scolastico 2004/2005, dopo un anno di osservazionedell’apposita commissione, l’Istituto “Venanzio Cro-cetti” riceve ufficialmente il prestigio-so riconoscimento dell’UNESCO e può fregiarsi del logo identificativo della rete di scuole associate Unesco poi-chè i contenuti, le finalità e gli obiet-tivi, anche trasversali, di ogni iniziativa intrapresa risultano coerenti con le tematice uneschiane. Ed è nello spi-rito di questo riconoscimento che, in collaborazione con il GSI (Gruppo di Solidarietà Internazionale delle Mar-che) ed El Hombre sobre la tierra, l’Isti-tuto ha candidato il suo progetto che prevedeva di ospitare e formare due giovani provenienti da una riserva Maya dello Yucatan. Dall’approvazio-ne del progetto, passa quasi un anno e mezzo prima che due ragazzi pos-sano arrivare in Italia muniti di tutta la documentazione necessaria; due splendide famiglie sono pronte ad ac-coglierli nelle loro case e sono pronti gli straordinari docenti della 3^ cucina e della 3^ ricevimento. In pochi mesi i ragazzi dimostrano una ferrea volontà sia nello studio intensi-vo della lingua italiana che nell’ap-prendimento del vasto programma disciplinare, tanto da raccogliere una spontanea ed affettuosa accoglienza da parte di tutti. Jenni e Timoteo, que-sti i nomi dei ragazzi Maya, con la loro serenità ed il loro sorriso invitano tutti ad essere compagni di viaggio, seduti alla tavola dove il mais la farà da pa-drone, la sera del 19 aprile all’Istituto “Venanzio Crocetti”.

Dalla riserva Maya alCrocetti

Senza nomeSe ne cominciò a parlare già in oc-casione dell’immancabile inaugura-zione ufficiale, il 24 ottobre del 2009. Solo pochi giorni dopo, il sindaco ritornò sull’argomento, chiedendo anche la collaborazione dei cittadini, invitati ad avanzare le loro proposte. A distanza di quasi tre anni, però, per tutti è ancora la piazza dell’ex golf-bar, distesa assolata e anonima, che

Page 4: GiuliaViva anno II n.7 de 7 aprile 2012

Fatti ... 4 GiuliaViva anno II n.7

Centro storico: interventi a... ruota libera di Paolo Innocenti

Restituiti alla fruibilità cittadina nel 2010, dopo circa due anni di inagi-bilità e 1,2 milioni di euro di spesa, piazza Buozzi e corso Garibaldi vivo-no oggi una nuova stagione di chiu-sure. A partire dallo scorso 19 marzo e almeno fino alla prima decade di maggio, scavi e transenne impri-gioneranno “a macchia di leopardo” l’intero cuore del centro storico, con “piena insoddisfazione” di quanti, residenti e commercianti, avevano quantomeno auspicato un rinvio dei lavori all’indomani del periodo festi-vo (Pasqua, Madonna dello Splendo-re e 1° maggio). Motivo dei nuovi disagi l’esecuzione dei lavori necessari a restituire alla zona, “l’originaria fisionomia, elimi-nando i tratti rovinati” secondo la terminologia utilizzata dall’assessore

ai lavori pub-blici. Poche parole, per una spiace-vole verità: neppure due anni dopo la conclusione di un restau-ro accom-pagnato da una valanga di critiche (sotto accu-sa la distru-

zione del sottosuolo della piazza, di valenza archeologica, la scelta dei materiali, costosi e inappropriati per l’impianto architettonico esistente, il taglio dello storico tiglio antistan-te il duomo, un’illuminazione multi-colore quantomeno eccentrica e le indecisioni sulla pedonalizzazione) si impongono nuovi interventi per riparare i danni in gran parte dovuti al traffico veicolare per un impegno di spesa non propriamente irrisorio: 48mila euro, centesimo più centesi-mo meno. Il tutto per effettuare il “ri-pristino tanto della pavimentazione stradale, quanto delle griglie di rac-colta delle acque piovane e dei chiu-sini d’ispezione”, quasi che il restauro originale della piazza non avesse in-teressato proprio selciato e canali di scolo: è fuori luogo parlare di spreco

del denaro pubblico per una pavi-mentazione che dopo appena due anni necessita già di consistenti in-terventi di riparazione? Unica, magra consolazione, la ven-tilata eliminazione delle famigerate bocce, geometrici guardiani dell’a-nima rinascimentale di Giulianova. Fra dichiarazioni ufficiose e afferma-zioni a mezza bocca il destino delle sfere e degli annessi catarifrangenti sembrerebbe segnato, anche se sul-la loro effettiva rimozione non esiste oggi alcuna certezza.

Appelli inascoltati

Nel 2008, prima dell’apertura del can-tiere, l’associazione “Il Cittadino Go-vernante” sostenne che “per far com-piere il salto di qualità a Piazza Buozzi, il suo restauro avrebbe dovuto resti-tuirle la bellezza originaria e conferirle la fruibilità ottimale, imprescindibile da una sua pedonalizzazione”. L’asso-ciazione propose quindi di “realizzare innanzitutto parcheggi alternativi al fine di procedere, poi, in maniera logi-ca e senza problemi” alla risistemazio-ne del sito. “Il Cittadino Governante” ebbe anche modo di sottolineare “l’e-strema attenzione da porre riguardo alla qualità dell’intervento trattando-si del restauro della piazza da cui ha avuto origine il centro storico”. Le proposte dell’associazione cadde-ro nel vuoto ed i risultati, purtroppo, sono oggi sotto gli occhi di tutti.

Page 5: GiuliaViva anno II n.7 de 7 aprile 2012

in primo piano GiuliaViva anno I I n.7 5

Del resto, la mappa degli interventi eseguiti con estrema estempora-neità nella parte alta della città non comprende solo piazza Buozzi e corso Garibaldi, a riprova della to-tale mancanza di un pianificazione che rispettasse e valorizzasse l’a-nima storica e culturale della città. Visibilmente senza un filo condut-tore i “progetti” più recenti hanno coinvolto pressoché ogni angolo del centro, senza alcuna coerenza architettonica col contesto e univo-cità nella scelta dei materiali. Basti pensare al cosiddetto anfiteatro realizzato alle spalle del municipio, vera e propria colata di cemento inu-

Semafori intelligenti?

Se il cuore del centro storico piange, piazza della Li-bertà certamente non ride. Dotata di un semaforo che dovrebbe “intelligentemente” regolare i flussi di traffico fra via del Popolo, via Migliori e via Cupa, l’in-tera zona sopporta oggi congestioni di traffico mai vi-ste prima, con code che si allungano per decine e de-cine di metri, senza considerare le gravi ripercussioni in termini di carico di traffico su via del Campetto. L’installazione dell’impianto trovò a suo tempo due motivazioni: la supposta pericolosità dell’incrocio, pur nella limitata frequenza degli incidenti, e la ne-cessità di ridurre le emissioni dei gas di scarico in prossimità della scuola. La prima sembra essere assi-curata (anche se il medesimo risultato si poteva ottenere, con ogni probabilità, con dei più semplici e soprattutto meno costosi dissuasori), non altrettanto la rinnovata salubrità dell’aria. Viste le perduranti file di automezzi e il conseguente stagnare di inquinanti, sembra inevitabile che i bambini continueranno purtroppo a respirare gas di scarico, anche se, rispetto a prima, in maniera… più intelligente.

tile e fuori luogo, o al rifacimento del selciato nella medesima zona, che ha visto svanire nel nulla la storica e pregiata pavimentazione in pietra nera di Ancona. O ancora alla nuova illuminazione di via Bindi e via Pia-ve, che ha raccolto pesanti critiche, fra gli altri, da parte di “Italia Nostra” sia per la forma dei nuovi lampioni sia per la tonalità della luce emessa. Da ultimo, il nuovo parcheggio rea-lizzato lungo via Piave, che pone in primo piano, a chi giunge in centro storico e agli occhi di chi si affaccia alla balaustra soprastante, la lunga teoria delle auto in sosta lungo la sa-

lita: non proprio un belvedere..

Page 6: GiuliaViva anno II n.7 de 7 aprile 2012

Il centro storico: ricchezza valoriale ed economica di Irene Lattanzi

6 GiuliaViva anno II n.7 Fatti ...

Il centro storico è il bene culturale per eccellenza di qualsiasi paese o città. È il cuore delle nostre radici e perciò il luogo più delicato da gesti-re e programmare. È il luogo nel qua-le esercitare tutte le competenze in rispettosa sinergia, senza improvvi-sazione alcuna. Terra di artisti, di uo-mini di cultura, di storici e mecenati, Giulianova gode di molti lasciti. Quello dello storico Vincenzo Bindi fece di Giulianova nella prima metà del ’900 una delle poche cittadine d’Abruzzo, ad avere una biblioteca e una pinacoteca pubbliche che, dopo troppi anni di restauro, stanno per riaprire. Ma come riapriranno? Sap-piamo che i suoi spazi non sono suf-ficienti né a dare una sistemazione di-gnitosa a tutte le opere pittoriche né a garantire l’aggiornamento librario. Si è pensato all’allargamento negli alloggi adiacenti comperati a tale

scopo dall’al-lora sindaco Gerardini.Spesso si par-la di un siste-ma museale giuliese. Per trovare una r i s p e t t o s a collocazione alle opere di Pagliaccetti e Tentarelli, l’amministra-

zione Cameli, sotto l’impulso dell’al-lora delegato alla cultura Tito Forcel-lese, acquistò l’ex caserma Rossi dove oggi si è preferito ubicare gli uffici tecnici comunali. Pazienza, avremmo anche potuto allocare le opere nelle cantine di Casa Massei, che il piano delle opere pubbliche del ’94 aveva finanziato per un restauro a scopo espositivo. Ma ancora oggi quei lo-cali sono un deposito di contatori. E non vorremmo credere che l’Ammi-nistrazione pensi davvero di vende-re, come fu ventilato qualche mese fa, gli alloggi di Casa Massei appog-giata sulle antiche mura ancora ben visibili della Giulia rinascimentale. E il torrione acquistato da Ruffini per essere incluso nel sistema museale? Non ci sono soldi per restaurarlo (vie-ne spontaneo dire che questo è com-prensibile visto lo sperpero di denaro in opere pubbliche e non solo al cen-

tro storico) e quindi? Invece di aspet-tare tempi migliori la nostra Ammi-nistrazione pensa invece di darlo in gestione per 50 anni ad un privato che certo non contribuirà a formare un circuito museale e tanto meno a dare “alloggio” ai nostri lasciti. E casa Cermignani altro lascito di Riccardo Cerulli? Una casa d’artista che potrebbe essere di grande ap-peal per i turisti e invece… ugual-mente dimenticata. Come non pensare al Sottobelvede-re, nel suo spazio che sarebbe dovuto diventare uno spazio polifunzionale. Senza progetti faraonici non si poteva procedere a finire quest’opera invece di pensare ad altre cose? Avremmo potuto pensare che il re-stauro della Sala Buozzi avrebbe do-tato la nostra città di un versatile se pur piccolo, spazio. Ma a quanto si sa, si è optato (il talento è talento) per costose e graziose sedioline fisse (non c’è bisogno di spiegare come la polifunzionalità vada a farsi benedire!) che fanno naufragare definitivamente l’idea che nel procedere della nostra amministrazione ci sia un vero inte-resse per i beni culturali e un progetto di ampio respiro per il centro storico.Eppure è ormai chiaro che solo salva-guardando la bellezza paesaggistica e le bellezze storico-culturali potre-mo vincere assieme alla sfida valoria-le di questi nostri tempi anche quella economica.

Page 7: GiuliaViva anno II n.7 de 7 aprile 2012

GiuliaViva anno II n.4 7GiuliaViva anno II n.7 7in primo piano

Fadini SÌ, Fadini NO di Daniele Adriani

Due gli eventi che hanno caratte-rizzato l’ultimo periodo della trava-gliata stagione del Giulianova cal-cio: cambio allenatore e riapertura al pubblico dello stadio “Fadini”. Sul primo, le ombre della gestione D’Agostino, si fanno sempre più lunghe, e a farne le spese il verace De Patre che è stato esonerato uf-ficialmente per motivi tecnici, ma, come afferma nel suo comunicato, le ragioni sembra siano da trovarsi nelle indicazioni di una non meglio specificata compagine di sponsor (o presunti tali), che avrebbero dettato al presidente del Giuliano-va tale scelta. Non c’è possibilità di dimostrarlo, di sicuro se il Giu-lianova si salverà sul campo gran parte del merito sarà di De Patre, che ha lavorato tra mille avversità con impegno, sacrificio e capacità

innegabili. Uno degli aspetti più p e n a l i z -zanti per la squadra è stata la chiusura al p u b b l i c o dello sta-dio “Fadi-ni”, poiché nello scor-so genna-io, nel so-

pralluogo prima dell’incontro con il Fano si richiedeva da parte dei Vigili del Fuoco la certificazione antincendio. Il Giulianova è stato costretto a gio-care quattro partite a porte chiuse (chi restituirà i soldi agli abbona-ti?), una partita a Chieti (60 km da Giulianova!), poi domenica scorsa, senza che nulla fosse cambiato nel frattempo, lo stadio è stato riaperto su ordinanza del sindaco, cosa che veniva fatta anche in precedenza, giacché da tempo il “Fadini” dove-va ottemperare al DPR 151/2011, normativa che riguarda le SOLE prescrizioni relative alla prevenzio-ne degli incendi (in questo caso di un impianto pubblico all’aperto, quale é lo stadio comunale). Come mai questo contraddittorio comportamento del sindaco? Pri-

ma firmava, poi ha smesso di fir-mare, quindi, senza che nulla cam-biasse nelle condizioni strutturali dello stadio, ha ripreso a firmare. Poteva, quindi, continuare a far-lo anche nelle precedenti quattro partite casalinghe in cui non lo ha fatto. Nel frattempo l’Amministra-zione ha rispolverato un progetto del 2010 in cui si elencano una se-rie di lavori da eseguire, che sep-pur di evidente ammodernamento della struttura, non sembrano rife-rirsi a lavori da ricondurre alla pre-venzione incedi. Inizia anche il valzer dei costi per i lavori da realizzare, partiti da un valore di 1,5 mln di euro, per scen-dere poi ad 1 mln. Perché, invece, dal giorno dopo la contestazione dei VV.FF., l’Amministrazione non ha coinvolto l’Ufficio tecnico per individuare gli aspetti essenziali su cui concentrare gli sforzi e ma-gari realizzare i lavori (questi sì di somma urgenza), per ottenere i permessi senza deroghe o assun-zioni di responsabilità rischiose per chi le assume su di sé, ma an-che per i fruitori dell’impianto stes-so? Tutto ciò ha comportato danni poiché si è giocato con la passione quasi centenaria del popolo giu-liese, che, alla fine, preferisce non assistere allo scempio e se ne sta a casa. Ultima partita: 218 paganti. Mai così in basso.

Page 8: GiuliaViva anno II n.7 de 7 aprile 2012

Cosa ha detto il Consiglio sull’Ospedale? di Franco Arboretti

sabilmente, le strade per dare all’Abruzzo una sanità di qualità a costi sostenibili, ra-zionalmente distribuita, con strutture facil-mente raggiungibili, da ogni angolo della regione. Questo vuol dire che i 35 ospedali abruzzesi (veramente troppi per 1.350.000 abitanti, stando ai criteri razionali e alle leggi sanitarie) vanno ridotti al fine di libe-rare le risorse per realizzare una rete ospe-daliera di grande qualità in grado di fron-teggiare bene qualsiasi patologia tanto da evitare anche la migrazione verso altre re-gioni con riduzione dei costi della mobilità passiva. Per contrastare la suddetta mobi-lità passiva oltre che sulla qualità dei ser-vizi ospedalieri occorre puntare sulle ubi-cazioni strategiche dei presidi sul territorio regionale e a noi sembra che la posizione e i collegamenti viari e ferroviari dovrebbe-ro far preferire Giulianova sia ad Atri che a Sant’Omero. La d.ssa Baraldi ha detto chia-ramente che in tale rete Giulianova deve essere sede di un ospedale di media com-plessità, uno dei due per acuti della provin-cia e deve avere tutte le specialità di base con dirigenti di II livello. Bene, allora il prof. Varrassi dovrebbe essere conseguente e nell’Atto aziendale dovrebbe concentrarsi di più sull’ospedale di Giulianova riapren-do il punto nascita (Ginecologia, Ostetri-cia e Neonatologia) – non è possibile che sulla costa, dove c’è una grande presenza turistica, tra S.Benedetto e Pescara non si possa nascere -, potenziando il Pronto Soccorso e dotandolo di Astanteria, ren-dendo pienamente autonoma e autosuf-ficiente l’Ortopedia, realizzando un ser-

Giulianova avrebbe avuto maggiore forza contrattuale se tutti i consiglieri, di mag-gioranza e opposizione, avessero pre-sentato, nel consiglio sull’ospedale, una piattaforma unitaria di richieste ben argo-mentate. Purtroppo, però, la commissione consiliare della sanità non viene riunita da 1 anno. Sarebbe stato più logico, inoltre, che il manager della ASL e il sub-com-missario regionale Baraldi dicessero cosa prevedevano per Giulianova e che poi i consiglieri replicassero, lasciando al gover-natore Chiodi le conclusioni. Lo abbiamo proposto ma i consiglieri hanno dovuto parlare prima, al buio e senza possibilità di replica! Come si può valutare quest’en-nesimo consiglio sull’ospedale? Un po’ è stato la solita passerella, un po’ ha aiutato a capire le intenzioni di chi governa, com-plessivamente è stato poco produttivo. Occasioni così importanti non andrebbero sciupate, specie se le si è inseguite a lun-go. Significativa, comunque, la diagnosi impietosa, critica anche nei confronti del-la sua parte politica, che il governatore Chiodi ha fatto del disastro finanziario a cui è stata condotta la sanità abruzzese tra il 2000 ed il 2008 dai governi regionali sia di centro-destra che di centro-sinistra quando il debito nella sanità, in Abruzzo, è passato da 543 mln a 2 miliardi e 492 mln a causa dello sperpero e, pare, anche di sa-nitopoli! Per questo la regione Abruzzo è stata commissariata e i cittadini abruzzesi stanno pagando da 3 anni le conseguenze dei drastici rimedi per rientrare nei conti. Bisogna però per il futuro cercare, respon-

8 GiuliaViva anno II n.7

vizio di Riabilitazione di grande qualità e confermando, naturalmente, tutti gli altri reparti e servizi esistenti. E su questa strada dovrebbe incoraggiarlo il gover-natore Chiodi per dimostrarsi coerente con le giuste valutazioni espresse sulle fallimentari gestioni in materia sanitaria dei governi regionali che l’hanno prece-duto e per sottrarsi alla critica di essere più sensibile alle sollecitazioni dei comu-ni amministrati dal centro-destra che alle scelte razionali e responsabili. Bene, inve-ce, per quanto riguarda gli impegni an-nunciati: il potenziamento del Centro di Fisiopatologia della nutrizione, l’arrivo di una nuova TAC, l’installazione di una RM per tutti gli organi, un nuovo ecodoppler, l’apertura della RSA, l’organizzazione del-le UCCP per la medicina generale, l’arrivo di nuovo personale medico e paramedi-co a partire dai concorsi per i numerosi primari mancanti. Dissentiamo, infine, sulla riproposizione del nuovo ospedale, per quanto fatta in maniera molto più sfumata rispetto a due anni fa e di molto rinviato nel tempo: le risorse non ci sono con certezza e, soprattutto, ci sembra im-morale, con la crisi finanziaria in atto nel paese, pensare di spendere almeno 70 milioni di euro, quando su quello esisten-te sono stati finora impiegati centinaia di migliaia di euro per la ristrutturazione e l’allestimento di nuove sale operatorie; sarebbe più saggio completare la ristrut-turazione e la messa a norma dell’ospe-dale esistente e adeguare gli organici e le attrezzature.

Fatti ... in primo piano

Page 9: GiuliaViva anno II n.7 de 7 aprile 2012

..

GiuliaViva anno II n.7 9Interferenze artistiche

Agorà di Antonio D’Eugenio

Il centro storico: carta d’identità di ogni paese, impronta artistica di città condannate a vivere in eterno. Pieno di odori, colmo di storie e carico di vite: la storia pas-sa di qua. Tra simboli e funzione ogni vicolo, portone o volto sem-bra rappresentare un’opera d’arte: libri che raccontano passati, film senza effetti speciali e colonne sonore per affetti speciali. Molti sono i titoli che si sono rifat-ti ai centri storici per raccontare storie di vite ai margini del vis-suto o testimoniare avvenimenti realmente accaduti e non sempre bisogna aggrapparsi alla memoria per riportare a galla quello che fu (fine anni ’50 neorealismo italiano con, tra gli altri, De Sica, Rosselli-ni, Visconti) ma basta scorgersi di poco per trovare in qualche vico-

lo il regista Roberto Giannarelli (Centro storico, 1992) o Alejandro Amenàbar (Agorà, 2010). Che poi sia Roma, la vecchia Alessandria d’Egitto o Giulianova il teatro da rappresentare, è ininfluente. Tutti i centri storici hanno le stes-se sensazioni e gli stessi sguardi da raccontare. Vecchi set da allestire o pagine da (ri)scrivere, le città hanno influen-zato da sempre la tela di ogni pa-ese, tanto che passando da regio-ne a regione sembra di assistere ad una Babele culturale carica di condizionamenti artistici. Anche la nostra Giulianova non si tira indietro, allestendo set per vere e proprie rappresentazioni teatrali chiedendo in prestito arti di un Paese che è sempre disposto a donare, basti pensare al live cit-

tadino che ogni Natale viene alle-stito per rivivere la nascita di Gesù con il Presepe o quello pasquale preparato in occasione della sua morte, la Passio Christi. Ecco allora che i cittadini si im-provvisano attori, vicini di casa che scopriamo cantanti per un giorno, piazze e strade che nor-malmente siamo abituati a vedere nella realtà quotidiana, diventano teatri per nutrire di pensieri e sen-timenti l’anima e il cuore. Qualche anno fa, invece, il centro storico giuliese è stato testimone di un evento caratteristico che ha trasformato cantine e soffitte in botteghe contenenti oggetti d’ar-tigianato artistico. Una manifestazione inusuale ma capace di rivitalizzare un centro storico che stava perdendo di vi-sta la propria natura evocativa. Il 22 aprile 2008, infine, durante i festeggiamenti in onore della Madonna dello Splendore, ogni quartiere adottò una banda musi-cale per il Festival Internazionale Bande Musicali Giulianova. Questi sono solo alcuni esempi di una città che, anche culturalmen-te, ha dato i natali al musicista Ga-etano Braga, allo scultore Raffa-ello Pagliaccetti, al pittore Gigino Falconi e che non vuole arrendersi davanti ai propri cittadini. Baste-rebbe ricordarglielo.

Page 10: GiuliaViva anno II n.7 de 7 aprile 2012

La Pagina della cultura10 GiuliaViva anno II n.7

Non inganni il nome, sebbene di origini italiane - era figlia di un inge-gnere milanese emigrato a Londra e della pittrice Louisa Starr - Estella Canziani nasce nella capitale ingle-se nel 1887. Dopo un’educazione artistica che la vede frequentare la Royal Academy, i suoi interessi co-minciano a includere l’antropolo-gia e gli studi etnologici esperiti sul campo. L’Abruzzo, di cui erano noti l’isolamento e l’economia sostan-zialmente feudale, appare ai suoi occhi dotati di immaginazione un luogo incantato nel quale studiare, con una ricerca di prima mano, gli usi e i costumi della regione in lar-

ga misura ritenuti primitivi da precedenti viaggiatori come Edward Lear, Keppel Craven, Anne Mc Donnell. In partico-lar modo le leggende e le tra-dizioni dell’Appennino che, unite a un paesaggio pittore-sco e sublime, rientravano a pieno titolo nell’estetica ro-mantica prevalente in tanta parte della letteratura e della pittura inglese da Edmund Burke all’ Ottocento. La carat-teristica principale del diario “Through the Appenines and the Lands of Abruzzi Landsca-pe and Peasant Life”- un titolo che è già un riassunto dell’o-pera - è la parallela presenza (in un periodo in cui esisteva già la fotografia) di acquerelli,

oli e disegni dei luoghi visitati, che impreziosiscono le già notevoli no-tizie ricavate dalle sue escursioni. Gli oggetti preferiti per l’analisi demo-grafica e antropologica sono i paesi più piccoli e isolati, le fiere e i mer-cati, l’artigianato e le leggende po-polari infarcite di elementi sopran-naturali, oltre ché la povera civiltà materiale dei contadini dell’area tra Scanno, Celano, Villalago, Isernia, Sulmona, S. Stefano di Sessanio, Co-cullo e altre località. Estella Canziani è impressionata dalla persistenza -- ancora agli inizi del Novecento - di attività femminili afferenti al modo di filare la canapa, la lana e altre fi-

Estella Canziani, una viaggiatrice inglese in Abruzzo di Leo Marchetti

bre, dal modo di trasportare sulla testa enormi ceste con pomodori e formaggi, dai colori accesi degli abiti e dal modo (maschile stavolta) di condurre gli animali alla semina e all’aratura, ma soprattutto dalle ce-rimonie religiose cattoliche (la ‘Per-donanza’ a L’Aquila e ‘S. Domenico’ a Cocullo) che, secondo la scrittrice, contengono numerosi riferimenti pagani a una tradizione in cui per-siste la credenza nelle streghe, negli spiriti e nei folletti e nella necessità da parte dei fedeli di dover ottem-perare a complessi ex-voto, come per esempio a Cocullo dove la scrit-trice assiste a riti autopunitivi e all’e-sposizione dei serpenti insieme al santo patrono. Anche le danze po-polari, ovviamente, sono oggetto dell’attenzione della studiosa ingle-se che nel 1914 pubblicò quest’am-pia documentazione sull’Abruzzo interno, oggi tradotta anche in ita-liano dall’editrice Synapsi (2009).

Page 11: GiuliaViva anno II n.7 de 7 aprile 2012

Dove Cosa Quando GiuliaViva anno II n.7 11

Prime visioni

Pubblica utilità

Farmacie di turno 7/ 8 aprile Farmacia Eredi Galli 9/15 aprile Farmacia Comunale 16 /20 aprile Farmacia Del VomanoGuardia Medica festiva e di urgenza Tel.: 085.8020362Ospedale Civile Via Gramsci 085.80201Pronto Soccorso 085.8020238 085.8020366118 085.8020442 / 085.8020373Croce Rossa Via Simoncini, 41/A 085.8007733Consultorio Familiare Via Ospizio Marino 085.8020816Polizia Veterinaria Pronto Intervento 085.8020818 (08.00-20.00)

Concerti mostre ed eventi

14 aprile 2012, ore 18.00 Presentazione della rivista “La Madonna dello Splendore”, Cripta di San Flaviano.

16-20 aprile 2012 Incontri in bibliotecaVero come i veri. Il libro dei libri negli esemplari in fac-simile della biblioteca. Biblioteca “P. Serafino Colangeli” del Centro culturale San Francesco tutti i pomeriggi dal 16 al 20 aprile, alle ore 16.00 (prenotazioni al numero 085.80232227).

20 aprile 2012 Inaugurazione mostra Credere la luce 2. La forma dello splendore, Museo d’Arte dello Splendo-re, ore 17.30 (20-29 aprile, ore 17.00-20.00).

Appuntamenti a Giulianova

Nina Zilli, al PalaRoma di MontesilvanoEMPTY SPACES : Domenica 8 aprile dalle 19Suonano assieme dai tempi della scuola (Liceo Scientifico M. Curie) e l’evoluzione delle loro sono-rità passa attraverso le casse...GLI ZINGARI FELICI: Sabato 21 aprile dalle 19I componenti del gruppo pur provenendo da esperienze musicali diverse, hanno sentito l’esi-genza di ritrovare le proprie radici nell’espressione musicale popolare che li accomuna.

Il circolo “Il Nome della Rosa”Martedì 10 aprile ORE 21,30

“QUANDO IL COMUNISMO FINÌ A TAVOLA”Sabato 14 aprile dalle ORE 10,00 Centro storico

ARTE “ACQUALUCE COLORI DELLA TRADIZIONE”Sabato 14 aprile ORE 21,30

MUSICA “CAVERN CLUB PLAY BEATLES”Giovedì 19 aprile ORE 21,30

MOSTRA FOTOGRAFICA “PAESAGGI IN(NATURALI)”Venerdì 20 aprile ORE 21,30

SAGGISTICA “MORIRE PER DANZICA”

Nina Zilli torna in Abruzzo, nello specifico a Monte-silvano. Appuntamento imperdibile al PalaRoma fissato per il prossimo 20 aprile alle 21.30 con il tour “l’amore è femmina” dell’ar-tista che di recente ha pre-sentato il brano “per sempre” al Festival di Sanremo.

PER UN’ITALIA POSSIBILELa cultura salverà il nostro Paese?

AUTORE Ilaria Borletti Buitoni - Pres. FAI -EDITORE Mondadori ElectaPREZZO 11 EURO Pag 128‘Un Paese che riconosce la propria identi-tà culturale è un Paese in cui si vive meglio. Il riscatto può nascere solo dalla bellezza che, nonostante tutto, vince.’ Il patrimonio storico, ambientale, monumentale dell’I-talia è stato avvilito, trascurato e in alcuni casi abbandonato per decenni, aggredito dalla incontrollata cementificazione e dalla ‘rapacità economica’. Così l’Italia oggi, a dif-

ferenza di Germania, Francia e Inghilterra, ha perso l’occasione recente di sfruttare la risorsa in espansione del turismo culturale enaturalistico. Un’op-portunità forse irrecu-perabile per il nostro Paese.

La cultura salverà il nostro paese?

Aperitivo e Musica all’American Bar

Claudio Santamaria in “Occidente Solitario” a Teramo

L’Officina, L’Arte e i mestieriPiazza Dante Giulianova Alta

Giovedi 12 aprileore 22:30FABIO ORSI

Venerdi 20 aprileore 22:30IL CANE

BiancaneveGenere: FantasyRegia: Tarsem SinghLily Collins, Julia Roberts, Armie Hammer, Nathan Lane, Sean Bean, Mare Winningham, Michael Lerner, Robert Emms, Mark Povinelli, Danny Woodburn, Jordan Prentice, Ronald Lee Clark

Claudio Santamaria in “Occi-dente solitario” a Teramo il12 aprile al teatro Comunale alle ore 21:30. La storia è ambien-tata in un piccolo villaggio dell’Irlanda, con due fratelli in eterno conflitto, la recente morte del padre e l’impossi-bilità di vivere senza dispute e aggressioni.

Il film, il cui titolo originale è “Mirror, Mirror”, si basa sulla celebre fiaba dei fratelli Grimm “Bian-caneve e i sette nani”. La storia è arcinota: una donna avida di potere sposa un vedovo che ha una figlia. Quest’ultima crescendo diventa bellissima e viene corteggiata dal principe Andrew. La donna, invidiosa, abbandona Biancaneve nel bosco e la ragazza si allea con un gruppetto di nani ribelli per sconfiggere la perfida matrigna. In programmazione dal 4 aprile

Page 12: GiuliaViva anno II n.7 de 7 aprile 2012

Le strade del cibo di Andrea Beccaceci

che somministriamo cibo dobbiamo osservare, una grande mensa globalizza-ta, insomma, dove si ingur-gita e non si degusta, dove il prodotto da vendere è la moltitudine che si accalca e non la qualità, l’identità, la storia dei cibi e dei vini che si vanno a consumare.Avviene anche a Giulia-nova, purtroppo, Calici e

musica sotto le stelle ne è l’esempio calzante. Per prima cosa, perché osti-narsi a chiamarlo “evento di cultura enogastronomica”? È un evento or-mai sempre uguale a se stesso che propone solo la buona volontà degli operatori del centro del lido, enco-miabili per il loro lavoro, e volentero-si nel veicolare le loro attività, ma di “cultura enogastronomica”, scusate la franchezza, non c’è nulla.Nessun progetto comune, nessuna aderenza al territorio ed ai suoi pro-dotti, nessuna volontà da parte di chi organizza di assemblare la voglia di convivialità della gente ad una pro-posta diversa, ad un consumo che segua la tracciabilità dei prodotti, che ne valorizzi la storia e la tradizione, che dia conto al turista delle peculia-rità del territorio che sta visitando. La nostra città corre il rischio di essere sempre più identificata con il solito paesone sull’Adriatico, dove il “diver-timento” scorre uguale da Rimini a Vasto tra effluvi di improbabili frittu-re, fiumi di birra scadente e musica a

Primo e secondo12 GiuliaViva anno II n.7

Arriva il caldo, arriva l’estate, si torna a mangiare in strada. Un gelato, un pez-zo di pizza, un arrosticino, un panino con la porchetta gustati in strada, tra la gente, in una bella giornata di sole o in una tiepida serata hanno una va-lenza gastronomica superiore, danno un piacere particolare. Esistono dei veri fuoriclasse nelle no-stre zone tra le categorie che ho ci-tato; artigiani fantastici che nei loro laboratori usano ancora la frutta e le uova per i gelati, altri che negli alle-vamenti selezionano le carni migliori, altri ancora che in apposite camere di lievitazione permettono all’impasto, nei tempi giusti, di diventare una piz-za buona e digeribile.Arriva l’estate, dicevo, e il grande pa-trimonio di prodotti, cultura e tradi-zione si perde nel grande “mangificio” che la nostra provincia diventa: sagre ovunque, anche dedicate a prodotti improponibili per stagionalità e cul-tura, rassegne gastronomiche ad ogni angolo con dubbie attinenze alle nor-mative igienico-sanitarie che tutti noi

tutto volume; di divenire quel luogo senza identità, senza storia, senza ter-ritorio, che qualcuno chiama “Giulia-nova Marche”.Al nostro essere abruzzesi, al nostro essere protagonisti e tutori del terri-torio che ci circonda e non semplici figuranti di luoghi ormai globalizzati dedico le Sogliole alle olive, “ricetta abruzzese tipica di Giulianova” che Marco Guarnaschelli Gotti, nella sua imponente ed indispensabile opera Grande Enciclopedia illustrata della ga-stronomia, presenta come tributo alla nostra cucina.

SOGLIOLE ALLE OLIVEDi Beccaceci

Per 4 persone, pulire 8 sogliole di circa 180 gr l’una. Cuocerle in un tegame con :1 spicchio d’aglio tritato3 cucchiaini d’olio extra-vergine d’oliva 1 cucchiaio di prezzemolo tritato, il succo di 1/2 limone, sale, 1 dl d’acqua

Dopo circa 5 minuti di cottura aggiun-gete circa 30 olive nere baresi e cuoce-re ancora per circa 2 minuti.

Page 13: GiuliaViva anno II n.7 de 7 aprile 2012

A tutto sport GiuliaViva anno II n.7 13

La Scuola Bindi-Pagliaccetti ai giochi sportivi studenteschi

Le Giubbe rosse di Giulianova di Giancarlo De Falco

salutarli e, quasi sempre, come capofila vedo l’Armando mentre per ultimo, un po’ distaccato, forse per il piccolo tratto di salita, riconosco l’Arnaldo al quale, come forma di incoraggiamento, dico: “non disperare, verrà il giorno che gli ultimi saranno i primi”. Da alcuni anni questo gruppo non si limita solo all’attività di mountain bike ma ha aperto anche una sezione per gli amanti di scooter e si sono aggre-gati, dopo aver superato un’impegna-tiva prova, due componenti altrettanto noti: Bruno Franchi (pggnoll) e Vitalia-no Gerardini al quale è stato demanda-to il compito di organizzare la sezione di “forchetta veloce”. Come si può ben intuire questo secondo gruppo ha bi-sogno, per mantenere il peso forma, di un buon nutrizionista; mi permetto di suggerire il dott. Paolo De Cristofaro o, in alternativa, il lavoro di campagna.La redazione sportiva di GiuliaViva saluta con simpatia i goliardici delle Giubbe rosse.

Da circa venti anni un gruppo di ami-ci, amanti della natura, del paesaggio e della buona cucina, esercita un’attività sportiva con la mountain bike appli-cando alla lettera il significato di “sport” che vuol dire farlo per divertimento - passatempo cercando, al tempo stesso, di mantenere un’accettabile stato di forma fisica. Si chiamano “Giubbe ros-se” e, invece di andare a cavallo come la famosa polizia canadese, utilizzano per le loro uscite settimanali la bicicletta. Attrezzati come veri professionisti per abbigliamento e mezzo meccanico, pe-dalano per l’intero Abruzzo alla ricerca

di percorsi inesplorati e di primizie agro-alimentari. Gli elementi sono tanti e tutti noti in città (purtroppo non più giovani perchè è mancata una politica atten-ta alle nuove generazioni) e si ritrovano senza forma-le convocazione: Armando Marozzi, Toni Posabella,

Giulio Braga, Mario Bellocchio (la iena), Diego Di Battista, gli ex calciatori: An-gelo Tancredi, Marco Cosenza e Lucia-no Bellaspica, Giuseppe Iaconi, Paolo Brecciarola, Welton Bentivoglio, Arnal-do Di Rocco, Raffaele Falconi, Deano Cicconi, Ottavio Ferroni, Marco Santuc-ci, Massimiliano Pompa, Nicola Cirillo, Antonello Canestri, Riccardo Mercante e tanti altri. Spesso fanno un percorso che li porta sulla strada non asfaltata che fiancheggia la mia abitazione e per segnalare la loro presenza, in se-gno di amicizia, chiamano ad alta voce: “Giancarloooo”, “Lidanaaaaa”. Esco per

Le rappresentative di basket, calcio e calcetto della scuola media Bindi-Pagliaccetti hanno partecipato ai giochi studenteschi, disputatisi su base provinciale. Il dirigente scola-stico Sossio D’Errico ha appoggiato con entusiasmo tali manifestazioni. L’Amm.ne Comunale ha fornito i pul-lmini per le trasferte. La squadra di basket ha battuto in finale la scuola media di Isola del Gran Sasso.

Page 14: GiuliaViva anno II n.7 de 7 aprile 2012

GiuliaVivaRegistrazione al Tribunale di Teramo

n. 647 del 07 06 2011Direttore Responsabile

Antonio D’[email protected]

Editrice: Associazione “Giulianova Media & Communications”Redazione e Amministrazione64021 Giulianova Piazza Buozzi 22 tel. 3461035861 fax. [email protected]@giuliaviva.it tel.3473612374 Si ringrazia Claudio Camillistampato da Tipolitografia LA RAPIDAVia G. Galilei Giulianova Lido

[email protected] GiuliaViva anno II n.7

Inviateci le vostre lettere, segnala-zioni o foto a: [email protected]

Che panorama! A riguardo dei lavori del centro storico, in particolare quelli in corso in Piazza Buozzi, sarebbe il caso che i responsabili dell’Amministrazione comunale ci desse-ro notizie correlate con opportuni valori di spesa e delle eventuali azioni di risarci-mento intraprese nei confronti della ditta che ha eseguito i lavori a suo tempo.Tutte le notizie utili ai cittadini potrebbero essere divulgate, dal nostro Sindaco, anche tramite la Vostra bella rivista di informa-zione, elargendo alla stessa un contributo tenuto conto dell’utilità sociale fornita da questa rivista.

Un grazie da Roberto

Lavori in centro storico

Cara GiuliaViva, per motivi di lavoro, percorro ogni giorno la strada provinciale che porta da Giulia-nova a Mosciano (via Montone). È una via panoramica bellissima, molto frequentata anche da turisti. Da qualche tempo però, proprio in prossimità dello “scoperto” da cui si gode una vista meravigliosa della co-sta giuliese, si è formata una vera e propria discarica con ogni genere di rifiuti, di cui vi invio una foto. Credo ci si trovi già nel ter-ritorio del Comune di Mosciano, ma cre-do sia una manifestazione di inciviltà tale da segnalare comunque. C. C.

Possibile che nessuno trova da ridire su quella discarica che fiancheggia la Sta-tale Adriatica e la ferrovia e che mostra il suo splendore a chi entra a Giuliano-va da nord subito dopo la rotatoria del Salinello. Peccato non aver fatto una foto ma è veramente uno schifo. Un perfetto “tappetino” di benvenuto. C’è qualcuno che non fa il suo lavoro che si vergogna? Io ho paura di no.

Fernando gia’ cittadino di Giulianova.

Benvenuti a Giulianova

Sottopasso di via Nazario Sauro

Alle porte del salotto di Giulianova Lido (corso N. Sauro) c’è il sottopasso ferrovia-rio pedonale che è in completo abbando-no, sporco e la sera frequentato da facce poco raccomandabili, si richiede se il servizio di video sorveglianza è attivo e se è previsto di ripulire il sottopasso prima della stagione estiva. Nota importante è la mancanza di sufficiente illuminazione che aiuta chi nella semioscurità ha cattive intenzioni. A.D.S.

Rimborsi impossibili

Gentile redazione,a dar retta al vicesindaco Filipponi la colpa del ridottissimo preavviso con cui il Comune di Giulianova ha reso note le procedure per richiedere il risarci-mento dei danni provocati dalla neve è tutta della Regione, che le avrebbe co-municate solamente il 9 marzo. Secon-do il vicesindaco, con il fine settimana di mezzo si poté pubblicare il relativo modulo sul sito comunale solamente il 12 marzo, alla vigilia della scadenza. Ma allora perché sul sito del Comune di Roseto lo stesso modulo era già di-sponibile il 6 marzo, quindi quasi una settimana prima, cosicché le domande di risarcimento presentate furono più di cento contro le quindici di Giuliano-va? La Regione ce l’ha con Giulianova? E se così fosse, cosa aspetta il sindaco a protestare ufficialmente? O forse le col-pe sono da ricercare più vicino a noi, dentro la sede del municipio? S. D. C.

Page 15: GiuliaViva anno II n.7 de 7 aprile 2012

Sondaggio deliberativo: la parola ai cittadiniAbbiamo appreso che nel numero precedente il titolo dell’arti-colo in penultima pagina “50 per 500 euro” è stato vissuto come offensivo da parte di alcuni cittadini. Per questo chiediamo scu-sa, non era assolutamente nostra intenzione offendere nessuno: è stato un titolo che forse non ha rappresentato correttamente ciò che si intendeva dire. Si voleva, in realtà, far rilevare che l’iniziativa è stata un flop quanto a partecipazione (tanto da pregiudicarne l’attendibilità statistica) e stigmatizzare che un’amministrazione per spingere alla partecipazione metta in palio dei soldi. Lo rite-niamo profondamente diseducativo; i cittadini sanno bene che la partecipazione è un loro diritto-dovere e che è sufficiente metterli in condizione di poterlo fare in maniera pienamente consapevole. È offensivo aggiungere premi e cotillons.Diamo voce ora a 7 cittadini dei 33 che hanno partecipato al son-daggio deliberativo e che hanno, però, voluto far precedere il voto finale da questo comunicato:

Desideriamo innanzitutto ringraziare l’associazione DEMOS che, at-traverso il Sindaco, ci ha convocato e permesso di partecipare a que-sto consulto. Esso rappresenta sicuramente una novità nell’ambito del coinvolgimento dei cittadini nelle scelte d’indirizzo dell’Ammini-strazione comunale. Vogliamo tuttavia esprimere alcune perplessità circa l’oggetto di tale consulto. La prima è che esso ha una tale spe-cificità (ubicazione degli spazi, prezzi, problematiche di piano regola-tore, scelte urbanistiche ecc.) che non ci permette di dare un giudizio pienamente consapevole, così come magari potrebbe fare una com-missione edilizia preposta e che abbia le necessarie competenze. La seconda è relativa al numero dei partecipanti. L’originale selezione di 145 persone, si è ridotta, causa defezioni, a 53. La presenza in fase d’incontro invece è stata del 70% circa, inferiore a 40 persone. Ciò ren-de seriamente improbabile la rappresentazione reale del pensiero dei cittadini di Giulianova. Per questo, si auspica che sia il Sindaco che il Consiglio Comunale tengano sì conto delle indicazioni del sondag-gio, ma che non lo intendano come rappresentativo del volere di tutti i cittadini, in quanto il campione è sicuramente minoritario per una effettiva rappresentatività.Ci preme, in ultimo, sottolineare che l’istituzione democratica, re-golarmente eletta, deve chiaramente indicare che la responsabilità politica delle scelte è esclusivamente di Sua competenza. Il Consiglio Comunale rappresenta infatti noi cittadini. Ad esso abbiamo dato il consenso alla nostra rappresentatività. Vorremmo evitare cortocircu-iti tra quello che il Consiglio deve fare, in quanto rappresentativo dei cittadini, e quanto invece il sondaggio deve deliberare. E’ da evitare quindi che i partecipanti al sondaggio, che hanno risposto al dovere civico richiesto dal Comune, siano additati poi come responsabili di scelte potenzialmente problematiche a livello urbanistico.Ribadiamo però che quanto sopra ha uno scopo esclusivamente co-struttivo. Riteniamo infatti che la scelta del sondaggio deliberativo sia una bella novità. Esso può, anzi deve essere usato per scelte di livello più alto, che contemplino gli indirizzi della vita e del futuro della no-stra cittadina, a cui ognuno di noi vuole sicuramente contribuire. Detto questo, faremo il nostro dovere di cittadini votando, in base a quanto abbiamo potuto recepire, i documenti presentati.

Vittorio Neri, Andrea Sartori, Federica Di Pietro, Claudio Festa, Marco Gialluca, Paolo Gasparrini, Carlo Attanasi

Page 16: GiuliaViva anno II n.7 de 7 aprile 2012