GiuliaViva anno II n.3 del 11 febbraio 2012

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Anno II numero 3 del 11 febbraio 2012 GiuliaViva è anche on-line su www.giuliaviva.it Quindicinale d’informazione giuliese distribuzione gratuita - tiratura 2500 copie Indimenticabile, l’inverno 2012 a Giulianova. Insieme alla neve fioccano gli avvisi di garanzia: dopo i 14 per le palazzine nell’area Migliori Longari, eccone altri 8 per l’edificio a nord del Kursaal. articolo a pag.4

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GiuliaViva anno II n.3 del 11 febbraio 2012

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Anno II numero 3 del 11 febbraio 2012GiuliaViva è anche on-line su www.giuliaviva.it

Quindicinale d’informazione giuliese distribuzione gratuita - tiratura 2500 copie

E’ ARRIVATA LA BUFERA...Indimenticabile, l’inverno 2012 a Giulianova. Insieme alla neve fioccano gli avvisi di garanzia: dopo i 14 per le palazzine nell’area Migliori Longari, eccone altri 8 per l’edificio a nord del Kursaal. articolo a pag.4

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Istantanee giuliesiGiuliaViva anno II n.3 3

Nuove luci in centro storico:l’orrore di Italia Nostra.

La giunta comunale ha approvato lo schema del patto di amicizia con la cit-tà di Mantova a cui Giulianova sarebbe legata da documentati vincoli storici. Giulio Antonio Acquaviva avrebbe ad-dirittura inviato “cuochi ricercatori” alla corte dei Gonzaga per apprendere i segreti della buona cucina. Maccheroni alla chitarra e tortelli di zucca potranno scoprirsi lontani parenti?

Liberiamo Gaetano Braga dal buio e togliamo quel maledetto palo che gli impedisce di vedere il mare. Po-trebbe essere questa la nuova bat-taglia promossa da Italia Nostra, che si dice “costernata” dopo l’accensio-ne dei nuovi lampioni in via Adige e via Bindi. Cinque lampade a braccio ricurvo, secondo l’associazione, ren-dono simile ad un “casello autostra-dale” l’ingresso in centro storico. Il monumento a Braga, assediato da tre pali, è ancora nell’oscurità; un lampione impedisce la visione del duomo, un altro “spara” luce su sala Buozzi, che andava invece rischia-rata dal basso. I quattro lampioni in via Bindi sono fuori norma e storica-mente improbabili. Il tutto farebbe il paio con “l’esperimento irrispetto-so e violento dei riflettori colorati in piazza Buozzi”. Italia Nostra ne è cer-ta: “con tale operazione si è peggio-rato il già compromesso decoro (un esempio è il rivestimento del muro di contenimento in mattoni rossic-ci nemmeno sabbiati) della porta di Giulia antica. Quella stessa Giulia che da qualche giorno ha compiuto i suoi 540 anni nel silenzio di tutti. E forse non per caso”.

Inaugurazione del nuovo ospedale: se ne parla (forse) tra vent’anni.

Mantova amica

Notte bianca a Sant’Elena

Finalmente, a L’Aquila, c’è stato l’at-teso incontro tra il presidente del-la Regione Chiodi ed i sindaci del comprensorio teramano.Ad andar bene, il cantiere per la realizzazione del nuovo ospeda-le non aprirà i battenti prima del 2017-2018. Considerando i tempi di esecuzione, è probabile che chi

sperava di diventare padre o ma-dre di un bambino nato nel nuo-vo reparto ostetrico-ginecologico giuliese, farà in tempo a diventare nonno. Fumoso e contraddittorio, tra l’altro, il disegno delle speciali-tà e dei servizi previsti. Il dibattito è rimandato all’ennesimo consiglio comunale a tema.

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cantina e garage.

E’ stata fissata per lunedì 18 agosto, giorno di Sant’Elena, la seconda notte bianca giuliese. Onde evitare i malumori dello scorso anno, l’ammi-nistrazione incontrerà i negozianti interessati a partire da questo mese.

Fallito l’esperimento degli alberi nei vasi

Erano state messe a dimora non nel terreno, ma in vasi di pietra. La soffe-renza delle magnolie nell’area dell’ ex Golf bar è finita in questi giorni: secche e sfinite, le povere piante sono scomparse dai contenitori. Il Comune deve aver capito che chi ama il verde pubblico pianta gli al-beri a terra.

L’assessore nella neveHa sfidato il ghiaccio della capitale, l’assessore al Turismo Archimede Forcellese, che lunedì mattina si è recato personalmente a Roma per consegnare a mano i questionari relativi alla Bandiera Blu 2012. “In effetti – ha dichiarato l’assessore Forcellese – solo 20 località su 200 hanno consegnato i questionari. E Giulianova è uno di quei 20 co-muni”. Ne deriva che o la Fee dovrà rivedere le scadenze o la stragrande maggioranza dei comuni se ne starà senza il blu della bandiera.In assoluta tranquillità.

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Fatti ... 4 GiuliaViva anno II n.3

Avvisi di garanzia: seconda ondata di Paolo Innocenti

sto presentato dall’associazione “Il Cittadino Go-vernante”, l’ipo-tizzato mancato rispetto delle Norme tecniche di attuazione del Piano regolato-re generale, con specifico riferi-mento alle di-stanze fra la nuo-

va costruzione, gli edifici limitrofi ed il lungomare. Secondo l’associazione, la possibilità di edificare nell’area era sì riconosciuta dal prg vigente, ma osservando tassative distanze fissate in 17 metri sia verso sud (palazzo Kur-saal), sia verso nord (condominio Tri-tone), ed in almeno 10 metri rispetto alla prospiciente sede stradale. Nes-suna delle disposizioni sarebbe stata rispettata, così come l’allineamento frontale del palazzo, che anziché es-sere arretrato rispetto a quello del Kursaal lo sopravanza di diversi metri.

Da qui l’ipotesi di abuso edilizio.Per ripercorrere l’intera storia oc-corre però fare qualche passo in-dietro, ritornando cioè a quando teatro dell’azione erano ancora le sedi istituzionali e non ancora le aule dei tribunali. Prima di diven-tare materia di esposto, infatti, le contestazioni avanzate dall’asso-ciazione erano state oggetto di un

duro e reiterato scontro politico fra il consigliere Arboretti e l’amministra-zione, sindaco ed assessore all’urba-nistica in testa. All’origine della vicenda la richiesta di una prima concessione edilizia, rila-sciata nel 2008 secondo quanto pre-visto dal prg vigente. A questo primo atto fa seguito, nel maggio 2010 la presentazione da parte della proprie-tà di una variante al progetto origina-rio, che con il parere favorevole degli uffici comunali competenti, ottiene nel novembre dello stesso anno un nuovo permesso di costruire.Numerose irregolarità, riguardanti come detto distanze ed allineamen-ti, graverebbero però sul progetto: ad evidenziarle, nell’ottobre 2010,

Non c’è pace per l’urbanistica giulie-se. Ancora non si è spenta l’eco dei 14 avvisi di garanzia legati alla vicenda dell’area Migliori Longari, che un’altra pioggia di comunicazioni giudiziarie ricade su di un altro tribolatissimo episodio delle recenti vicende edilizie cittadine. Nel mirino, questa volta, il cosiddetto palazzo Gavioli, struttu-ra in via di costruzione attualmente sotto sequestro, posizionata a ridosso del confine nord del palazzo Kursaal.Ad attirare l’interesse della procura teramana, sollecitata da un espo-

I destinatari degli otto avvisi di garanzia emessi dalla magistra-tura teramana. Dino e Nino Gavioli, amministrato-ri della società titolare della licen-za di costruzione; Walter Di Domenico, legale rap-presentante della società esecutri-ce delle opere in cemento armato; Luciano Lenzi e Mario Maurizio Nori esecutori, in concorso con Dino Gavioli, dei lavori di costru-zione del fabbricato; Roberto Olivieri, all’epoca dei fatti contestati capo dell’Ufficio tecnico comunale, Raffaele Raiola, ed il tecnico comu-nale Flaviano Core.

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in primo piano GiuliaViva anno I I n.3 5

tativo del consigliere Arboretti di far recedere l’amministrazione fallisce. Una mozione per “Ripristinare, in au-totutela, il rispetto delle regole san-cite dalle Nta del prg vigente e della variante generale adottata nel can-tiere a nord del Kursaal per tutelare e rispettare il bene culturale Kursaal e per riportare il tutto nell’ambito della legalità” viene respinta dalla maggio-ranza.Queste le vicende strettamente lega-te agli otto avvisi di garanzia, anche se le possibili conseguenze giudiziarie della vicenda non finiscono qui. Che fine farà, infatti, la richiesta di risarci-mento danni avanzata dai condomini del Tritone, che lamentano una per-dita di valore dei loro appartamenti imputabile all’ordinanza di demoli-zione? E soprattutto, se l’istanza verrà accolta (si parla di una richiesta di 1,5 milioni di euro) sulle tasche di chi an-

un ordine del giorno presentato dal consigliere Franco Arboretti e respin-to dalla maggioranza, la cui posizione non muta neppure quando, poche settimane dopo, il cantiere Gavioli viene posto sotto sequestro su ordine del gip di Teramo, dietro istanza del li-mitrofo condominio Tritone. Neppure la “Giulianova Patrimonio”, proprieta-ria del Kursaal, trova all’epoca nulla da eccepire. Secondo l’amministrazione (che al riguardo emana un eloquen-te comunicato stampa) tutto è as-solutamente regolare, con permessi ed autorizzazioni rilasciati nel pieno rispetto delle norme. Anzi, secondo il Comune, a presentare irregolarità sarebbe proprio il vicino condominio Tritone, che non avrebbe rispettato le altezze massime previste, e che vie-ne raggiunto proprio per questo da un’ordinanza di demolizione.Nel marzo 2011, anche l’ultimo ten-

Nell’occhio del ciclone, stavolta, la palazzina a nord del Kursaal. Una vicenda ricca di contraddizioni, scivoloni e colpi di scena.

Rileggiamoli ancoraDal comunicato stampa diffuso dallo staff del Sindaco il 28 gennaio 2011

L’assessore all’Urbanistica Nadia Ra-nalli (IDV) “C’è stato già un consiglio comunale, quello dell’8 novembre, in cui sono intervenuta in maniera molto analitica, ripercorrendo l’iter della vicenda ed evidenziando pun-to per punto ogni passaggio buro-cratico. Il risultato è uno solo: sono state rispettate le norme tecniche di attuazione e si è agito in conformità alle disposizioni. Se poi vi sono state difformità, queste non si possono certo imputare all’Amministrazione. Ma evidentemente Il Cittadino Go-vernante cerca furbescamente di at-tribuire responsabilità a chi non ne ha, con facili allusioni. E questa non è buona politica”.

drà a pesare? In attesa degli sviluppi giudiziari, restano anche le perples-sità sull’altalena dei comportamenti dell’amministrazione, che, dopo aver a lungo ostentato sicurezza, porge ora alla proprietà la via d’uscita del-la demolizione dell’edificio (a spese di chi?) ed il suo “trasferimento” in un lotto di proprietà comunale nel-la zona nord della città. A fianco del Kursaal, anziché nuovo cemento, un’insperata (e salatissima?) area di verde pubblico: ma non si poteva pensarci prima?

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Pista ciclabile tra lungomare Zara e lungomare Spalato:è davvero possibile? di Marzia Tassoni

L’amministrazione comunale ci ri-prova. Accantonato cinque anni fa, torna alla ribalta il progetto che prevede di collegare il tratto sud del lungomare con quello monumen-tale. L’idea di colmare l’interruzione oggi esistente all’altezza del porto, permettendo la “pedalata integrale su pista” tra Salinello e Tordino, in-teressa ed occupa da tempo ammi-nistratori e tecnici. La giunta Ruffini dovette però arrendersi e dirottare altrove i 250.000 euro messi in bi-lancio. L’attuale sindaco, vicesin-daco fino al 2008, ha annunciato giorni fa il rifiorire dell’ ambizione. “Abbiamo voluto un progetto per la messa in sicurezza dalla pista cicla-bile nell’intero tratto tra Salinello e Tordino, includendo il collegamen-

Il sindaco ha annunciato la realizzazione del tracciato all’interno del porto. L’ex assessore Luigi Romagnoli: “ È una pazzia.”

Fatti ... 6 GiuliaViva anno II n.3

to, attualmente mancante, tra il lungomare sud e quello nord. Tale col-legamento - ha p u n t u a l i z z a -to Francesco M a s t r o m a u -ro all’unisono con l’assessore Forcellese - av-verrà all’inter-no dell’area portuale, e in

questo dobbiamo riconoscere il so-stegno e il contributo di idee che l’assessore regionale Giandonato Morra e il comandante dell’Ufficio circondariale marittimo Saverio Ca-pezzera non ci hanno fatto manca-re. Il progetto, inoltre, si integrerà con l’intervento già programmato dall’Ente porto presieduto da Pie-rangelo Guidobaldi per rendere la banchina di riva un luogo sempre più accogliente, sicuro e bello”. Per dotare il progetto di parziale coper-tura finanziaria, il Comune ha pure partecipato ad un bando regiona-le. Ma come mai, ci si chiede, quel-lo che fino a qualche anno fa era una chimera, oggi viene ostentato come un traguardo a portata di mano? Lo abbiamo chiesto a Luigi

Romagnoli, assessore ai Lavori pub-blici nell’amministrazione Ruffini, che in prima persona si occupò, anni fa, della fattibilità dell’opera. “ Non so- afferma - Una pista ciclabile all’interno del porto di certo è una pazzia. Significherebbe avviare una realizzazione sottoponendo l’im-presa al quotidiano rischio di stop ai lavori. Sul porto operano cantie-ri navali e aziende di vario gene-re che ogni giorno movimentano mezzi: come potrebbe conciliarsi il passaggio di biciclette, ad esem-pio, con il varo di un natante? La sicurezza nell’area portuale, se non garantita dal buon senso, è assicu-rata dall’articolo 626, convertito in 81, che tutela, appunto, i luoghi di lavoro. “ Romagnoli ricorda che, nei giorni in cui era assessore, si pensò di ricavare la pista ciclabile ad est del marciapiede. Si trattava di far ar-retrare di un metro e mezzo i recinti delle attività esistenti, chiedendo alla Capitaneria di ridurre le relative concessioni demaniali. Malgrado la presenza di operatori consenzien-ti, l’amministrazione incontrò tali e tanti ostacoli burocratici, che fu ne-cessario rinunciare all’opera e desti-nare i fondi altrove. Quale coniglio Mastromauro, For-cellese e Guidobaldi nascondono allora nel cilindro?

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L’esperienza della sua città è oggi presa ad esempio. Qual è, sostan-zialmente, la via percorsa dalla sua amministrazione e quale modello ri-tenete di poter proporre?Concettualmente abbiamo fatto una scelta, quella di gestire la città senza ri-nunciare al contatto diretto con i citta-dini: chiunque ha voglia di partecipare viene messo nelle condizioni di farlo. Pezzi di potere decisionale vengono tra-sferiti dalla giunta, dal consiglio, alla po-polazione. Noi non l’abbiamo nemmeno regola-mentato: ritengo infatti che la parte-cipazione esista in quanto strumento messo a disposizione dei cittadini e con-tinuerà ad esistere fino a quando i citta-dini lo riterranno uno strumento valido. L’inserimento di questi principi nei rego-lamenti può in qualche modo diventare un vincolo, una sovrastruttura che va a bloccare l’evoluzione naturale delle ini-ziative. Ogni amministrazione, in ogni modo, ha il diritto di fare le sue scelte.

L’importante è che ci sia la volontà politica di perdere un po’ di potere per trasferirlo ai cittadini.Voi avete adottato il sondaggio deliberativo?Noi siamo partiti diversamente: senza esperienza, in sordina, cer-cando di inventare un percorso. Il sondaggio deliberativo è uno stru-

mento come un altro: può essere usato per iniziare, per far capire che c’è la vo-lontà di aprirsi al confronto. La democra-zia si nutre di voglia di partecipare e di far partecipare. Tutto qui. Poi ogni strumen-to può essere valido e può non esserlo. Si-curamente il sondaggio non è un punto d’arrivo, ma di partenza.Il PRG è fondamentale per il governo e la crescita di un comune. Su di lui si misura davvero il grado di parteci-pazione offerto ai cittadini. Qual è l’ esperienza di Grottammare?Il PRG regolamenta la vita cittadina in tutti i suoi aspetti. Ne condiziona lo svi-luppo economico, ma soprattutto sociale e della qualità della vita. Bisogna neces-sariamente condividerlo con i cittadini e non con i gruppi di potere, perché i cittadi-ni saranno quelli che lo sperimenteranno sulla propria pelle, nel tempo. Il percorso in mezzo alla gente è fondamentale per-chè lo libera dai lacci e laccioli dei poteri forti. E poi ne sono certo: tante teste che pensano riducono gli errori.

Democrazia e partecipazione: l’esempio di Grottammare di Pietro Carrozzieri

in primo piano GiuliaViva anno II n.3 7

Martedì 31 gennaio, nell’ambito di un incontro-dibattito organizzato dal Comune sul tema della partecipazione dei cittadini alle scelte amministra-tive, “GiuliaViva” ha intervistato Luigi Merli, sindaco di Grottammare.

Si tratta di individuare un campione rappresentativo della cittadinanza giuliese cui saranno delegate al-cune scelte (resta da sapere quali e quante: per ora è stato detto che potrà essere sottoposta a verdetto un’opzione qualsiasi, su un’isola pedonale, un’opera pubblica, una novità viaria ed altro).Saranno individuati 90 cittadini dai 16 anni in su e formati cinque gruppi a seconda del quartiere di residenza (lido, Annunziata, paese, centro storico e frazioni). A loro sarà sottoposto un problema e offerto un ventaglio di quattro o cinque so-luzioni. Sarà concessa una settima-na per studiare il materiale, quindi partiranno le riunioni, da tenersi in tre punti della città, alla presenza di cosiddetti “facilitatori”, persone che dovrebbero esporre la materia con obiettività e competenza. Al termine di un paio di “focus”, di incontri, si terrà l’assemblea plena-ria, con il pronunciamento finale. Tra i 90 partecipanti al sondaggio sarà estratto il fortunato vincito-re di 500 euro: forse un premio al giuliese “più partecipativo” del mo-mento?

Il Comune adotta il sondaggio deliberativo. Come funziona.

Il video dell’intervista è visionabile in streaming su www.giuliaviva.it

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Accade anche questo 8 GiuliaViva anno II n.3

Aboliamo il BIM

Il BIM (bacino imbrifero montano) è un consorzio, istituito nel 1953, formato dai comuni che gravitano nella valle del Tordino e del Voma-no, insieme ad altri della provincia di Teramo: ventisei in tutto. Il Bim ha un presidente ed un cda compo-sto da cinque membri. Il suo scopo originario era il conseguimento del progresso economico e sociale del-le popolazioni del comprensorio. Una vocazione sbiaditasi nel tempo, ma che ha continuato a tenere in piedi un organismo troppo spesso utilizzato dalle amministrazioni co-munali come serbatoio di poltrone, utili a placare l’appetito degli esclusi da altri incarichi. La legge regiona-le 25 del 3 agosto 2011 ha indicato nell’ 8 febbraio il termine ultimo en-

La cancellazione del Bacino imbrifero montano: un’occasione d’oro per azzerare un ente inutile e racimolare risorse preziose. Ma i comuni, che da mesi piangono miseria per la crisi finanziaria in atto, stranamente hanno taciuto. Giulianova compresa.

tro cui i consigli comunali dovevano esprimersi per decidere se cancellare il BIM, confinandolo tra gli enti inutili. “Se il Comune non si esprime - ha affermato ai primi di febbraio il con-sigliere comunale di Mo-sciano Sant’ Angelo Emi-lia Di Matteo - vuol dire che preferisce lasciare le cose come stanno. Ma

perché i comuni non dovrebbero esprimersi, visto che le risorse che oggi vengono incamerate dal BIM potrebbero entrare direttamen-te nelle povere casse comunali? La verità è che i sindaci non hanno provveduto a convocare i rispettivi consigli, evitando così che il compe-tente organo consiliare possa deli-berare.” Si invitavano pertanto tutti i consiglieri dei 26 comuni coinvolti a chiedere la convocazione urgen-te delle sedute, affinché potessero essere deliberati i doverosi tagli alla spesa pubblica.A Giulianova è stato “Il Cittadino Go-vernante per cambiare” a chiedere, nei primi giorni di questo mese, la convocazione di un consiglio che rendesse possibile la soppressione

del consorzio. “Da anni - si diceva nella richiesta di convocazione - il BIM ha esaurito il proprio scopo e si può tranquillamente annoverare tra gli enti inutili per la collettività: tutte le sue entrate servono esclusi-vamente per il mantenimento del-lo stesso ente e per l’elargizione di contributi ai comuni aderenti, viep-più la sua esistenza gioca un ruolo di determinazione negli equilibri di maggioranza presso altri enti. Noi del Cittadino Governante cre-diamo che sarebbe corretto proce-dere nel senso dell’abolizione dei BIM, coerentemente con l’adesione a principi di risparmio e razionaliz-zazione; ciò, inoltre, rappresentereb-be un’ entrata preziosa per i bilanci delle amministrazioni (in caso di abolizione i sovracanoni verrebbero pagati direttamente ai comuni). Ad esempio il Comune di Giulianova incasserebbe circa 88.000 euro. Si chiede ed insiste, perciò, affinchè il Comune faccia responsabilmente la sua parte e venga convocato un apposito consiglio comunale nel quale forze politiche e consiglieri possano esprimere il proprio parere sullo scioglimento del BIM.” Inutile dire come è finita.

M. T.

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Riserva del Borsacchio: l’alternativa non detta di Paolo Innocenti

zona) è appar-sa una inutile e superflua passerella, pa-ravento di una decisione di fatto già presa dagli ammini-stratori regio-nali e peraltro sostenuta da

quelli locali. Rimanendo a Giuliano-va, lo stesso sindaco Mastromauro ha sollecitato a più riprese l’esclu-sione della porzione giuliese, in quanto il suo asservimento alla ri-serva mpedirebbe il completamen-to di quanto previsto dal contratto di quartiere. In mezzo a tanta pom-posa esibizione inspiegabilmente ignorato è rimasto l’emendamento presentato dal consigliere regionale del Prc Maurizio Acerbo che in po-che parole (”tutti gli interventi pre-visti nel contratto di quartiere sono compatibili con la riserva ed imme-diatamente attuabili”) risultebbe in grado di coniugare interventi urba-nistici e salvaguardia della riserva. Ma non solo. Considerato che in aree salvaguar-date come quella del Borsacchio non sono consentite attività di ri-cerca ed estrazione di idrocarburi, mantenere il più ampia possibile

Istituita dalla Regione Abruzzo agli inizi del 2005 e recentemente di-chiarata area protetta, la riserva del Borsacchio pur ricadendo in mas-sima parte nel territorio del vicino comune di Roseto degli Abruzzi, estende i propri effetti anche a Giu-lianova, ricomprendendo un’ampia porzione del quartiere Annunziata, a nordest del depuratore. Importante intuizione per la tutela di una zona di elevato valore naturalistico ed ambientale, la riserva è stata, fin da principio, oggetto di innumerevoli tentativi vuoi di ridurne la superfi-cie vuoi addirittura di procederne all’abolizione: l’ennesima ipotesi di modificarne i confini in senso ridut-tivo è attualmente in discussione in Regione. Con simili premesse, la visita effettuata lo scorso 26 gen-naio dalla Seconda Commissione regionale (cui fa tecnicamente capo il progetto di riperimetrazione della

SOS Ambiente

l’estensione della riserva aiutereb-be ad allontare le mire delle com-pagnie petrolifere, che alla zona hanno da tempo rivolto il loro in-teresse. Chiarezza e coerenza non sembrano del resto andare d’ac-cordo con quella tutt’altro che spa-ruta pattuglia di amministratori e politici pronti a tuonare a difesa del territorio, ma altrettanto lesti a defilarsi quando quella difesa è da sostenere con i fatti. Sintomatica al riguardo la posizione di SEL, che si dibatte fra un comunicato stampa diramato dalla federazione pro-vinciale contro la riperimetrazio-ne, (bollata come “riduzione della superficie della riserva per avvan-taggiare qualche imprenditore che deve costruire nell’area”) ed il voto a favore espresso a suo tempo dal gruppo consiliare giuliese dello stesso partito. In attesa di improbabili novità dal-la Regione, il nutrito e variegato esercito di chi si oppone alla ripe-rimetrazione non ha comunque deposto le armi. Con l’adesione, al momento, di Comitato Riserva Naturale Regionale Guidata Bor-sacchio. Comitato Abruzzese per la difesa dei beni comuni, WWF e PRC una iniziativa al riguardo si terrà il prossimo 18 febbraio pres-so il centro sociale dell’Annunziata.

Il contratto di quartiere dell’ Annunziata può essere rispettato anche senza riperimetrare l’area protetta. Il sindaco sbaglia, Sel si contraddice.

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La pagina della cultura10 GiuliaViva anno II n.3

Il visitatore che dalle scale, piutto-sto anguste, si avviava verso il primo piano di palazzo Bindi sul corso di Giulianova per farvi ricerche biblio-grafiche, era già deliziato durante il percorso da una serie di piccoli qua-dri di Consalvo Carelli per lo più – di cui Bindi aveva sposato una figlia – che introducevano subito a un cli-ma fatto di cultura e arte. Si trattava di una tecnica innovativa del pittore napoletano che mescolando gesso e inchiostro di china otteneva paesaggi intrisi di prospettiva, realismo e giochi di luce in bianco e nero. Nella stanza che fungeva anche da ufficio-prestiti,

tra l’altro, si poteva osservare sulla pa-rete uno splendido quadro a olio di Giuseppe Carelli, figlio di Consalvo, il cui soggetto era un paesaggio silano dipinto con grazia e verismo notevoli. La biblioteca, sebbene piccola, offriva allo studioso, ma anche a decine di ragazzi che vi andavano per quelle che una volta si chiamavano ‘le ricer-che’, una sala di lettura dove spiccava-no delle ottime scaffalature in legno chiaro, ordinate secondo la classifica-zione decimale detta ‘Dewey’. L’ani-ma buona che dopo la guerra aveva avuto il coraggio e l’abnegazione di realizzare tale ordine in una sorta di magazzino librario conservato alla rinfusa, fu un signore di Teramo, Raf-faele Aurini, che univa la passione per l’abruzzesistica (suo è un famoso dizionario bibliografico della gente d’Abruzzo) allo spirito civile di dover servire una istituzione benemerita. Erano gli anni dei Sindaci Grue, Trifoni e Franchi, ma vorrei ricordare anche l’opera tenace di promozione della cultura fra i più giovani dell’assessore Mario Di Dionisio che volle realizzare una sezione ragazzi nelle stanze attigue. Tut-tavia il palazzo aveva problemi strutturali dovuti alla vetustà e ai materiali obsoleti risalenti al periodo in cui era una residenza privata. Il pavimento

era sconnesso e con numerosi matto-ni letteralmente staccati dal terreno, mentre gli stessi solai “a cannicciata” non offrivano una sicurezza ottimale per i notevoli pesi da sostenere. Dopo parecchi progetti risalenti a una trentina di anni fa, si arrivò col sindaco Ruffini a mettere mano all’edificio. Eb-bene, a distanza di nove anni il patri-monio librario è ancora nella diaspora di tre sedi diverse – Biblioteca Delfico a Teramo, palazzo Re e Istituto Gua-landi a Giulianova – e non si capisce la tempistica quasi decennale di un lavoro da fare, tutto sommato, all’in-terno di un appartamento. Tanto più che in questi anni sono stati macina-ti parecchi milioni di euro per opere discutibili che sono sotto gli occhi dei giuliesi. Allora vogliamo provare a dire come stanno le cose? Con la speranza di riavere almeno in tempi pre-elettorali questo tempietto della cultura dove parecchie generazioni di giuliesi, dal lascito generoso e nobile di Bindi nel 1937, hanno potuto for-marsi e studiare.

Che fine ha fatto la biblioteca “Bindi” ? di Leo Marchetti

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Dove Cosa Quando GiuliaViva anno II n.3 11

Al Moderno Multiscreen spettacoli in prima visione

Pubblica utilità

Farmacie di turno 11/12 febbraio Farmacia Del Vomano 13/19 febbraio Farmacia Marcelli 20/24 febbraio Farmacia IeloGuardia Medica festiva e di urgenza Tel.: 085.8020362Ospedale Civile Via Gramsci 085.80201Pronto Soccorso 085.8020238 085.8020366118 085.8020442 / 085.8020373Croce Rossa Via Simoncini, 41/A 085.8007733Consultorio Familiare Via Ospizio Marino 085.8020281Polizia Veterinaria Pronto Intervento 085.8020818 (08.00-20.00)

Concerti mostre ed eventi

Giovedì 16 febbraio, il secondo degli incontri or-ganizzati dal gruppo scout Agesci Giulianova 1 nell’ambito del ciclo di colloqui dal titolo “Educare: una questione di cuore”. Ad introdurre il tema della serata, “Gesù, il maestro”, sarà ancora il francescano conventuale padre Carmine Terenzio. Inizio alle 21, nella chiesa di san Pietro apostolo

Martedi 14 febbraio ore 21:0DUE VECCHIETTE VANNO A NORD di Pierre NotteRegia Marcello CotugnoCon Iaia Forte e Daniela Piperno

Stagione teatrale al Kursaal di Giulianova

La pianista coreana Ilia Kim a Teramo

di Samuel Adamsonbasato sul film di Pedro Almodóvar Regia di Leo Muscatocon Elisabetta Pozzi, Alvia Reale, Eva Robin’s, Paola Di Meglio, Alberto Fasoli , Silvia Giulia Men-dola, Giovanna Mangiù, Alberto Onofrietti Turno A • giovedi 16 febbraio 2012 - ore 21.00 Turno B • venerdi 17 febbraio 2012 - ore 17.00 Turno C • venerdi 17 febbraio 2012 - ore 21.00

Il circolo “Il Nome della Rosa”Domenica 12 febbraio ORE 18,00

CORTOMETRAGGIO “(RE)verbero”Giovedì 16 febbraio ORE 21,30

FUMETTI “DENTI ”Venerdì 17 febbraio ORE 21,30

“IL MONDO IN MOTO”Incontro con: Giovanni LAMONICADomenica 19 febbraio ORE 18,00

“Duepuntozero - Bisogna Lottare Ogni Giorno”Venerdì 24 febbraio ORE 21,30

“MORIRE PER DANZICA” Incontro con: Marco PATRICELLIMercoledì 15 febbraio 2012 ore 21:00, presso la Sala Polifunzionale di Teramo. L’appunta-mento con l’ex bambina prodigio Ilia Kim che si preannuncia di grande pregio, eseguirà musi-che di C. Franck , C. De-bussy, F. Liszt, F. Chopin.

Libro inchiesta di Nunzia Penelope, gior-nalista che si occupa da oltre un ventennio di economia. Un testo talmente attuale da sembrare un ‘’instant book’’ sui devastanti costi dell’illegalità in Italia e che accende i riflettori su un fenomeno che ci riguarda tutti, nel senso che tutti ci trascina verso il basso, e non conosce frontiere interne. Ogni anno in Italia abbiamo 120 miliar-di di euro di evasione fiscale, 60 miliardi di corruzione e 350 miliardi di economia sommersa, pari ormai a quasi il 20% della ricchezza nazionale. Altri 500 miliardi “ri-posano” nei paradisi fiscali, sottratti a ogni

forma di tassazione.Se questa situa-zione fosse risolta toglierebbe l’Italia dallo stallo econo-mico, metterebbe in pari bilanci da sempre in rosso, ri-darebbe ossigeno alla produttività e agli investimenti.

L’economia illegale affonda l’Italia”

Com’è bello far l’amoreGenere: commediaRegia: Fausto BrizziFabio De Luigi, Claudia Gerini, Filippo Timi, Giorgia Wurth, Alessandro Sperduti, Eleono-ra Bolla, Michela AndreozzIn programmazione dal 10 Febbraio

Al Comunale di Teramo“Tutto su mia madre”

Benvenuti al nord

Genere: CommediaRegia: Luca MinieroClaudio Bisio, Alessandro Siani, Angela Fi-nocchiaro, Valentina Lodovini, Nando Paone, Giacomo Rizzo, Nunzia SchianoIn programmazione dal 10 febbraio

“Educare: una questione di cuore”

L’Officina, L’Arte e i mestieriGiulianova Alta

Domenica 12 febbraioore 20 Sea + airfrom Germany

Venerdì 17 febbraioore 22:30(Mu)Sick Project

Hugo CabretGenere: Fantastico, AvventuraRegia: Martin ScorseseChloe Moretz, Jude Law, Ben Kingsley, Emily Mortimer, Sacha Baron Cohen, Michael Pitt, Christopher Lee, Ray WinstoneIn programmazione dal 10 Febbraio

War Horse

Genere: DrammaticoRegia: Steven SpielbergJeremy Irvine, Emily Watson, Peter Mullan, David Thewlis, Benedict Cumberbatch, Tom Hiddleston, Toby Kebbell, Eddie MarsanIn programmazione dal 17 Febbraio

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Abruzzo protagonista alla Chef Cup 2012 di Andrea Beccaceci

gastronomico atto a valorizzare il patrimonio immenso di sapo-ri, tradizioni, prodotti, vini che la nostra terra offre. La sinergia tra esercenti che operando in luo-ghi diversi, da Civitella a Scan-no, da Alba Adriatica a San Vito Chietino, da Guardiagrele a Car-soli, offrono la stessa attenzione alla qualità, all’accoglienza, alla valorizzazione dell’ identità pro-

fessionale, è un sistema vincente di pro-posta turistica. Troppo spesso abbiamo pensato alle nostre attività come entità autosufficienti, ignorando il fatto che l’unione di conoscenze professionali, la condivisione della clientela, il proporsi al mercato turistico-gastronomico come una squadra, porta innegabili benefici in termini di crescita oltre che un aumento esponenziale di visibiltà ed interesse. Noi che ci viviamo sappiamo quanto bello è l’Abruzzo, quanto potenzialmente può esprimere come offerta turistica: in po-chi chilometri si racchiudono straordina-ri paesaggi di mare, collina e montagna; tesori d’ arte e testimonianze di storia. A ciò si aggiunge un’ offerta molto ampia di genuinità, dal territorio agro-pastorale all’Adriatico è un susseguirsi di cose buo-ne: carni, formaggi, ortaggi, legumi, pe-sci, vini e tanto altro. Bisogna far sì che questi tesori vengano proposti meglio e sopratutto proposti insieme, bisogna che il marchio “Abruzzo” sia sinonimo di qualità, sistema, capacità e unione.La partecipazione alla Chef Cup è stata un successo proprio perchè, nell’ occa-sione, siamo riusciti a trasmettere que-

Primo e secondo12 GiuliaViva anno II n.3

A 2100 metri di altitudine, nel fantastico scenario delle Dolomiti abbiamo con-diviso un’esperienza molto particolare: cucinare per 350 ospiti in occasione della Chef Cup 2012, manifestazione organizzata dagli chef “stellati” dell’Alta Badia, occasione d’incontro e promozio-ne turistica per ristoratori, giornalisti, vi-ticoltori ed altre aziende legate al mondo eno-gastronomico italiano. Quest’anno l’Abruzzo è stato protagonista dell’ even-to tradizionalmente più importante della rassegna, la cena presso il “Il Moritzino”, storico rifugio dolomitico posto in cima alla Gran Risa, pista famosa per le impre-se di Alberto Tomba, e raggiungibile solo con l’ovovia. Con questo mezzo e con una certa fatica abbiamo portato in quota al-cuni tra i tesori gastronomici della nostra terra: seppie, cozze, pecorino, agnello, galantina, fagioli tondino del Tavo, pal-lotte cacio e uova, per citarne solo alcuni. Ad interpretare e presentare i sapori del-la nostra terra è stata chiamata Qualità Abruzzo, associazione che mi onoro di presiedere. Qualità Abruzzo è un’associa-zione di ristoranti e pasticcerie abruzzesi che da qualche anno propone un circuito

sto messaggio; negli anni scorsi le regioni protagoniste erano state rappresentate da uno o due ristoranti, quest’anno la Regione Abruzzo è stata protagonista con sedici tra ristoranti e pasticcerie che, lavorando come un’unica identità profes-sionale, hanno proposto e presentato ad una sola voce l’identità abruzzese.Trovate informazioni su Qualità Abruzzo sul sito www.qualitàabruzzo.it Dal freddo dell’Alta Badia e con il freddo di questi giorni, assaggiamo un corrobo-rante antipasto.

PASSATA DI FAGIOLI E SAUTE’DI FRUTTI DI MAREIngredienti per 4 persone :- 300 gr di vongole- 200 gr di cozze- 300 gr di fagioli tondino del Tavo- 1 dl di olio extravergine di oliva- 1/2 cipolla bianca- 1/2 peperoncino- 1 presa di sale

PREPARAZIONE :Lessare i fagioli in abbondante acqua. A parte in una pentola capiente indorare la cipolla con olio e peperoncino e quindi ag-giungere i frutti di mare. Con una parte del liquido di cottura dei frutti di mare frullare i fagioli fino a renderli simili ad una purea. Stendere a specchio in un piatto la passata di fagioli ed aggiungere i frutti di mare insie-me all’intingolo rimasto.

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A tutto sport GiuliaViva anno II n.3 13

Circolo nautico “V.Migliori”: quando lo sport va a gonfie vele. di Giancarlo De Falco

Il nostro socio Sergio Quirino Valente ha conseguito un 2° posto in categoria II alla Barcolana di Trieste e un 5° posto al Cam-pionato Mondiale Orc International di Cres (Croazia). Il circolo manifesta anche una grande attenzione nei confronti dei giovani che desiderano avviarsi allo sport della vela con la realizzazione del proget-to didattico “Velascuola” promosso dalla Federazione Italiana Vela al quale ade-riscono il 1° e 2° Circolo Didattico Giu-lianova ed il 1° Circolo Didattico Roseto. Numerosa è la partecipazione ai corsi di vela estivi ed invernali per bambini.Il prossimo progetto che il Circolo Nauti-co “V. Migliori” ha in cantiere e quello di installare sulla banchina di riva del porto un piccolo sollevatore così da consentire l’accesso in barca a persone con difficoltà motorie.

L’Associazione Sportiva Dilettantistica “Circolo Nautico V. Migliori”, che conta oggi 140 iscritti e 603 tesserati, inizia la propria attività sociale nel 1958. Nel 1961 il nucleo originario di soci fon-datori sottoscrivono lo statuto sociale. Fin dagli inizi degli anni ‘60 il circolo organizza, insieme al Club Vela di Por-tocivitanova, la “Settimana del Mare”,

la più importante manifestazione velica in Adriatico. Alle nove edi-zioni organizzate dal circolo han-no partecipato i più competenti velisti del momento e coloro che, come Cino Ricci, lo saranno in seguito. Il circolo, presieduto da Marco Maria Ferrari, si è sempre dedicato alle competizioni con le derive, ospitando i campiona-ti nazionali di quasi tutte le classi

olimpiche. Negli ultimi venti anni di attività, sono stati ospitati la tappa offshore della Venezia-Montecarlo, i Campionati Italiani di Pesca d’Altura, 14 edizioni del Trofeo “Mauro Colom-bati”, la Coppa Primavela 2009 (regata dedicata ai giovanissimi con il più alto numero di partecipanti in Europa) e numerose tappe del Giro d’Italia a Vela.

Fine del calcio professionistico? di Daniele Adriani

La notizia più clamorosa, mentre siamo sommersi dalla neve, arriva direttamen-te da una nota del sindaco di Giulianova Francesco Mastromauro. A seguito di una riunione avuta con il GOS (Gruppo Operativo Sicurezza), il primo cittadino si vede costretto a chiudere l’accesso del Fadini per le gare casalinghe del Giulia-nova calcio. La motivazione risiede nella

mancanza di sicurezza dal punto di vista della prevenzione incendi. Non entriamo nel merito tecnico, poiché le norme do-vrebbero valere per tutti gli impianti in cui si disputano le partite, ma i dubbi restano sul perché, pur avendo note le richieste di adeguamento (tant’è che attualmente si gioca con deroghe firmate dal sindaco stesso), non sìa stato programmato nes-sun intervento a riguardo da parte dell’ amministrazione comunale, proprietaria dell’impianto. Nel caso fosse confermata la chiusura, chi e come rimborserà gli ab-bonamenti sottoscritti? Questa decisione potrebbe mettere la parola fine al calcio professionistico nella nostra città. Lo spet-tro del fallimento aleggia sul Giulianova

calcio, poiché il presidente D’Agostino ha fatto capire che arriverà in qualche modo a giugno e dopo aver risolto le compro-prietà di alcuni giocatori, potrebbe lasciare il club, non riscrivendo la squadra al cam-pionato di seconda divisione. A margine di tutto ciò, come se non bastasse, la sce-neggiata di Terrenzio (tentata invasione al contrario, cioè dal campo alla tribuna): sfumata la possibilità di altra sistemazione del calciatore, si corre ai ripari con fretto-loso comunicato di scuse. Il pensiero va a quei tifosi giallorossi che semplicemente vorrebbero passare due ore la domenica pomeriggio allo stadio Fadini e poter an-cora dire “FORZA GIGLIE!”. Non sappiamo se ciò sarà ancora possibile…

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GiuliaVivaRegistrazione al Tribunale di Teramo

n. 647 del 07 06 2011Direttore Responsabile

Marzia [email protected]

Editrice: Associazione “Giulianova Media & Communications”Redazione e Amministrazione64021 Giulianova Piazza Buozzi 22 tel. 3461035861 fax. [email protected]@giuliaviva.it tel.3473612374

stampato da Tipolitografia LA RAPIDAVia G. Galilei Giulianova Lido

Tutto in un click14 GiuliaViva anno II n.3

AgendaScade il prossimo 18 marzo il termi-ne ultimo per la presentazione della domanda relativa alla fornitura o se-migratuita dei libri di testo. Possono accedere ai rimborsi gli alunni che appartengono a nuclei familiari il cui reddito presenti un va-lore Isee (indicatore situazione eco-nomica equivalente) pari o inferiore a 10.632,93 euro. I modelli di domanda sono dispo-nibili presso l’Ufficio pubblica Istru-zione in via Piave (tel. 085 8021301)

o scaricabili dal sito internet www.comune.giulianova.te.it. La documentazione da allegare è la seguente:

- fotocopia documento di riconosci-mento del richiedente- attestato ISEE con riferimento alla dichiarazione dei redditi 2011( pe-riodo d’imposta 2010)- documentazione fiscale (fattura) re-lativa alla spesa sostenuta per il solo acquisto dei libri

Alcuni scatti di una Giulianova da ricordare

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E’ una foto scattata un giovedì sul mercato delle erbe della marina. Osservate il fondo stradale pieno di avvallamenti e di buche che, oltre ad essere fonte di cadute e di storte, si riempiono nei giorni piovosi di acqua formando pozzanghere che originano un’ideale gimkana per i malaugurati avventori.Non credo che ricoprirlo di un manto bituminoso co-stituisca una grande spesa per l’Amministrazione Co-munale che invece guadagnerebbe ringraziamenti e riconoscimenti sia da parte dei coltivatori diretti. sia da parte dei cittadini giuliesi oltre all’apprezzamento dei tanti turisti che nella bella stagione sono interessa-ti all’acquisto dei prodotti agricoli locali.

William S.

Buche pericolose in Piazza Dalla Chiesa

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