GiuliaViva anno II n.9 del 5 maggio 2012

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Anno II numero 9 del 5 maggio 2012 GiuliaViva è anche on-line su www.giuliaviva.it Quindicinale d’informazione giuliese distribuzione gratuita - tiratura 2500 copie copiagratuita l’ azzeratore Tre anni da dimenticare tra talenti azzerati e maggioranze variabili (articolo a pag. 5)

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GiuliaViva anno II n.9 del 5 maggio 2012

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Anno II numero 9 del 5 maggio 2012GiuliaViva è anche on-line su www.giuliaviva.it

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Istantanee giuliesi GiuliaViva anno I I n.9 3

La memoria corta

La corona di alloro nella fotografia è quella depositata presso il monumen-to ai caduti del mare a cura del comita-to organizzatore dei festeggiamenti in onore della Madonna dello Splendore. Di analoghi tributi da parte dell’am-ministrazione comunale, in occasione della ricorrenza del 25 aprile neppure l’ombra. Dimenticanza imperdonabile e peccato tutt’altro che veniale per chi nel proprio staff può vantare la presen-za di uno storico affermato: memoria corta o distrazione da rimpasto?

Risultano indagati per il mancato adeguamento del cosiddetto “polo tecnologico”, impianto dedicato al trattamento dei rifiuti differenziati realizzato presso la discarica di Gra-sciano, i presidenti del Cirsu e della controllata Sogesa. Fra le contesta-zioni avanzate anche la fuoriuscita di rifiuti liquidi presumibilmente con-fluiti nel fiume Tordino.

Presidenti “avvisati”

Trasparente? No, vuoto!

Bocciato dalla maggioranza, con la sola astensione di SEL, l’emenda-mento con cui il gruppo consiliare “Il Cittadino Governante per cambiare” chiedeva che l’anagrafe pubblica degli eletti prevedesse anche l’elen-co del personale delle società parte-cipate del Comune, con indicazione delle procedure di assunzione, delle mansioni e del tipo di contratto. Ancora un’occasione persa dal de-legato alla trasparenza per riempire con qualcosa la scatola vuota del suo assessorato.

Distratto dalle miss?

Ignorando la regola, dettata dal buon senso, che suggerisce come sia a volte consigliabile tacere, l’assessore all’am-biente Filipponi ha tentato comun-que di giustificare l’enorme ritardo negli approvvigionamenti delle buste per la raccolta differenziata, che non saranno disponibili prima della fine del mese di maggio. “Tempi lunghi a causa delle procedure burocratiche” ha tuonato, evidentemente ignaro, quasi fosse un cittadino qualunque, dei modi e soprattutto dei tempi di funzionamento della macchina co-munale. Filipponi, dimostratosi assai più ferrato nelle incombenze legate all’elezione di Miss Sogesa, è rimasto sorpreso: figuriamoci noi!

Amicacci Giulianueve justo vencedor de la gran final de la Copa de Europa 2012

fici, porta in giro virtuosamente per l’Europa il nome della nostra Città.

Questo il commento dello speaker della manifestazione tenutasi a Val-ladolid, in Spagna. L’ennesima prova di grande valore della Caripe Las. I ra-gazzi di coach Avesani hanno elimi-nato Padova, Getafe Madrid, Hyeres Marsiglia e Sassari, prima di battere in finale (75-60) gli olandesi del Verkerk. Davvero complimenti a questa realtà sportiva che, a prezzo di grossi sacri-

Fatti ... 4 GiuliaViva anno II n.9

Scuolabus: ne è valsa la pena? di Paolo Innocenti

Ha trovato poco risalto sugli organi di informazione, rimanendo pur-troppo anche “oscurata” dalla diret-ta radiofonica, ma la discussione della mozione sulla vicenda scuo-labus, nel corso dell’ultimo consi-glio comunale, ha confermato la fondata dei maggiori costi e non ha smentito tutti gli altri rilievi. La mo-zione presentata dal gruppo con-siliare “Il Cittadino Governante per cambiare”, sulla quale si è registrata la convergenza di tutte le compo-nenti dell’opposizione, proponeva, alla luce dei maggiori costi sostenu-ti con l’esternalizzazione e del peg-gioramento del servizio, delle “pre-carizzate” condizioni contrattuali dei lavoratori, un ritorno alla gestio-ne degli scuolabus direttamente da parte del Comune. Tre le questioni principali finite nel mirino, tutte particolarmente spi-nose: la qualità del servizio offerto (non sarebbero rari i casi di bambini costretti a viaggiare in piedi, oltre al

disagio per alcuni di giunge-re a scuola molto prima della sua apertura), i contratti de-gli operatori (cui non è assi-curato il previsto rapporto continuativo, ma si opera in numerosi casi in base a rin-novi mensili o addirittura settimanali), nonché i costi del “pacchetto” trasporto-assistenza a bordo. Sotto

quest’ultimo aspetto, l’aver delega-to ai privati la gestione del servizio non sembra aver prodotto i tanto decantati risparmi: se a prima vista i 682 mila euro previsti per quest’an-no (e comunque suscettibili di “ag-giustamenti” per il futuro) risultano, sia pur di poco, inferiori a quanto speso nel 2010 (695mila euro), il co-sto dell’intero sistema è decisamen-te più elevato: a far lievitare i costi

soprattutto le neonate navette gra-tuite (180-200mila euro annui per un servizio di scarsissimo utilizzo) cui sono stati “dirottati” 5 autisti non più impiegati sugli scuolabus.Per la cronaca, dopo repliche scarne e qualche imbarazzo, la mozione è stata respinta dalla maggioranza, che ha solamente manifestato la volontà di verificare il rispetto del capitolato d’appalto da parte del-la ditta aggiudicataria del servizio (cosa del resto espressamente pre-vista sul piano contrattuale e asso-lutamente doverosa su quello della trasparenza). E da sperare che tutto non si risolva nell’ennesima dichiarazione d’inten-ti, consumata ad uso e consumo di una platea consiliare composta, fra gli altri, da un nutrito gruppo di lavo-ratori palesemente insoddisfatti.

Servizio navetta: un po’ di numeri...

Il servizio navetta è costituito da 3 linee, ciascuna delle quali effettua 5 corse giornaliere (una in più, per la linea B), per un totale di 16 corse nell’arco della giornata. Ogni corsa è, in pratica, composta da due tratte: una che dal centro va verso la periferia (Colleranesco e Colle Massimo), l’altra che effettua il per-corso inverso, per un totale di 32 tratte. In

base ai dati forniti dall’assessore For-cellese, le navette vengono utilizzate ogni giorno da un centinaio di utenti:

quindi ciascuna di esse viag-gia avendo a bordo, in me-dia, poco più di 3 utenti per ciascuna tratta. Pra-t i c a m e n t e

quasi vuote.

confermate in consiglio tutte le critiche mosse all' affidamento in gestione del servizio

in primo piano GiuliaViva anno I I n.9 5

Dall’insediamento della maggioranza consiliare e della “giunta dei talenti”, in circa tre anni, sono accaduti in sequen-za, sul fronte politico ed istituzionale i seguenti fatti:1. Il sindaco estromette in pieno consi-glio l’assessore all’urbanistica Marghe-rita Trifoni.2. Il consigliere Vincenzo Santuomo, primo degli eletti nell’IDV, entra in rotta di collisione con l’amministrazione. 3. In urbanistica due consiglieri dell’op-posizione Mimì Di Carlo e Gianfranco Francioni cominciano a sostenere l’o-perato della giunta.4. Arrivano le dimissioni del segretario cittadino del PD Albert Pepe che nella lettera di abbandono scrive: “se il libero pensiero che s’interroga viene vessato e maldestramente processato in una cupa atmosfera kafkiana ritengo opportuno far-mi da parte” e aggiunge “dobbiamo nu-trire questa fragile e promettente creatura che è il PD rifiutando la cultura del narcisi-smo…senza formazione non si va da nes-suna parte e rischiamo di consegnare la gestione della cosa pubblica a dei dilettanti allo sbaraglio o a dei cinici e spregiudicati professionisti dell’interesse privato…”5. I consiglieri Ciafardoni, Maddaloni e Sacconi che reclamavano maggiore visibilità escono dal PD e costituiscono un nuovo gruppo consiliare pur restan-do ancora nella maggioranza.6. Dopo la diaspora dei tre, il consi-gliere Francioni si unisce a loro e insie-me danno vita a Progresso Giuliese: è

il momento propizio per l’ingresso di Francioni in giunta, il sindaco annuncia l’azzeramento della Giunta.7. Il PD però rifiuta questa prospettiva, la crisi si complica, ci si salva con il coinvol-gimento dell’UDC (rifiutato pochi giorni prima): viene offerta la poltrona di asses-sore a Nausicaa Cameli, figlia dell’ex sin-daco di centro-destra Cameli e sostenitri-ce (con l’UDC) del padre nel ballottaggio del 2009 contro Mastromauro.

8. Con la scomparsa del compianto Dr. Santuomo, stranamente nell’IDV non entra in consiglio il primo dei non eletti Giancarlo Cartone bensì Luigi Ragni.9. Progresso Giuliese si allontana sem-pre più dalla maggioranza fino a collo-carsi all’opposizione.10. La maggioranza si indebolisce for-temente ma si salva spesso con l’ap-poggio di Di Carlo e Cameli.11. Si dimette il consigliere Sacconi ed entra in consiglio Patrizia Pomante. La maggioranza recupera un voto, ma la tranquillità dura poco. 12. Arrivano le rumorose dimissioni dell’assessore Mastrilli dalla giunta e dal

PD con questa motivazione:“ritengo completamente calpestata la volontà popolare e non più condivisibili le scelte politiche ed amministrative. Meritocra-zia, moralità, trasparenza, cittadini al primo posto, sono solo rimaste belle pa-role, ma nei fatti si è perso tutto.” 13. Il sindaco replica: “Procederò all’az-zeramento… Voglio dare una scossa, imprimere una significativa sterzata all’azione amministrativa.” (Quindi Mastrilli ha ragione?). 14. Nel frattempo il consigliere Jur-ghens Cartone abbandona il PD per-ché “il Pd a Giulianova è ormai un partito lontano dai problemi della gente, troppo fumoso e poco pratico”. 15. L’Italia dei Valori toglie l’appoggio alla maggioranza perchè “incapace di mantenere le promesse del programma, superficiale e non sempre dotata delle adeguate competenze nella gestione della cosa pubblica” e sconfessa il consi-gliere Ragni e l’assessore Ranalli perchè “non si è mai sentito rappresentato dai suoi due membri istituzionali, che hanno sempre agito e votato in modo del tutto autonomo, ignorando la volontà politi-ca del Coordinamento cittadino”.16. SEL comunica che “è necessario un confronto politico per la migliore riso-luzione del problema creatosi e per un rilancio dell’azione amministrativa. Ap-pare utile una discussione tenuto anche conto che l’assessore Mastrilli non si è dimesso nè per stanchezza nè per motivi personali.”

Tre anni da dimenticare: storia di talenti azzerati e di maggioranze variabili

6 GiuliaViva anno II n.9 Parliamone

La necessità del cambiamento di Franco Arboretti

Nel 2009 si partì in pompa magna con la prima giunta Mastromauro (quella dei talenti) che avrebbe do-vuto fare mirabilia. Per ora si ricor-dano la “cacciata” di un assessore in consiglio e due “azzeramenti” di giunta: il primo nel 2011 si concluse con l’abbraccio all’UDC e ai Cameli; quello attuale annuncia i tecnici che non sempre sono la soluzione mi-gliore, specialmente in urbanistica.La risicata maggioranza, passata nel corso del tempo da 13 a 11 consi-glieri, spesso ha bisogno dei voti di alcuni “benevoli” (chissà perche?) consiglieri di opposizione: obietti-vamente, quindi, non gode di buo-na salute. E così la cittadinanza, oltre alle con-seguenze del malgoverno locale, deve sopportare anche lo spettaco-lo indecoroso di una coalizione sem-

pre più conflittua-le e trabal-lante. E’ positivo, però, che finalmente nella mag-g i o r a n z a c o m i n c i a levarsi q u a l c h e voce cri-tica (e au-tocr i t ica)

incurante della ferrea obbedienza che da tre anni il sindaco ha impo-sto: dove il pensiero è libero di ma-nifestarsi e le idee circolano le cose migliorano sempre e la moralità, la trasparenza, la meritocrazia, il Bene della città hanno più chances. Queste prime voci vanno, quindi, apprezzate e incoraggiate. Non si può dimenticare, infatti, che da oltre un decennio è comparsa una progressiva e preoccupante de-cadenza nella vita pubblica giulie-se: la forte personalizzazione della politica che sta svilendo il ruolo dei partiti e la loro democrazia interna, riducendoli sempre più a strumenti nelle mani di pochi potenti; il crol-lo della cultura politica e la conse-guente insufficienza dell’azione amministrativa; il trasversalismo fra le coalizioni che sempre più si asso-

migliano nei programmi (gli ideali e i valori, quelli sono spariti da un bel po’) e facilitano il passaggio da un campo all’altro (e viceversa) sulla base della convenienza personale. Se la politica non si fonda su demo-crazia, partecipazione, moralità e cultura, non si occuperà mai seria-mente del Bene Comune. Si spiegano così i risultati poco brillanti anche delle varie Giun-te Mastromauro: opere pubbliche oggettivamente malfatte o inutili; sperpero del denaro pubblico con conti del Comune fuori control-lo; gestione fallimentare dei rifiuti; maltrattamento del paesaggio dei beni culturali e degli spazi pubblici da parte della speculazione edilizia; gestione della cosa pubblica forte-mente clientelare e poco sensibile ai diritti di tutti e agli interessi ge-nerali; comparsa della questione morale in una città mai sfiorata pri-ma da azioni giudiziarie (nell’ultimo anno sono ben quattro, invece, i fa-scicoli aperti dalla procura con invio di avvisi di garanzia); inadeguatezza nel rapportarsi alle altre istituzioni e conseguenti magri risultati per la città; netta chiusura nei confronti delle forze di opposizione con ar-gomentazioni sprezzanti e capaci di negare l’evidenza; uso sistematico della propaganda trionfalistica. Non sarebbe ora di voltare pagina in questa bella ma maltrattata città?

Spazi verdi, pubblici ed aperti a Colleranesco: una risorsa rara. di Andrea Palandrani

comunale che inizia a soffrire di “solitudine”, “senso di ab-bandono ed inferiorità” oltre ad essere minacciata dal pia-no chioschi che per Collera-nesco prevede la possibilità di realizzare una struttura dell’ampiezza complessiva di 60mq; il rischio di una mu-tilazione dell’unico spazio aggregativo è evidente a tal

punto che una parte attiva dei residenti ha già avviato una raccolta di firme per contrastare l’iniziativa votata dalla mag-gioranza Mastromauro. Più ragionevole sarebbe associare un chiosco, di ridotte dimensioni, all’adiacente campo di cal-cetto, magari con funzione di regola-mentazione dell’uso delle luci notturne, offrendo un utile servizio di rinfresco e di riqualificazione.A detta degli urbanisti più illuminati, uno sviluppo edilizio sostenibile, bello e di qualità, deve anzitutto tener in giusto conto i vuoti (parchi e piazze) e poi attor-no ad essi realizzare i pieni (case, negozi). Una delle potenzialità ancora inespresse dei quartieri ad ovest di Giulianova riguar-da il lungofiume. Il sogno di realizzare un camminamento ciclo-pedonale di colle-gamento tra Villa Volpe, Colleranesco, Vil-la Pozzoni e quindi Giulianova spiaggia viene accarezzato da tanti amanti dello sport ed il passeggio, ed i committenti di tale opera pubblica sarebbero in questo caso i cittadini. Naturalmente progettare e realizzare spazi pubblici è solo un pri-

Tra l’agro giuliese ed il centro storico, con il Gran Sasso all’orizzonte ed a pochi mi-nuti dal litorale, la frazione di Colleranesco rappresenta oggi un gradevole quartiere residenziale in continua evoluzione; tutta-via stupisce una lacunosa progettazione (non colmata nemmeno dalla Variante al PRG) di spazi collettivi e ricreativi all’aper-to: giardini, piazze, aree verdi o sportive attrezzate, piste ciclabili o pedonali. Negli ultimi decenni, l’unica zona degna di nota è rappresentata da un “parco co-munale”, marginale e trascurato, poco riconoscibile e quindi niente affatto uti-lizzato anche a causa della infelice collo-cazione a ridosso della trafficata S.S.80. Molti degli abitanti neppure si sono mai accorti della sua presenza: il parco manca di camminamenti ed è dominato da sel-vaggia vegetazione spontanea; un “cam-po da bocce” annesso e mai reso pratica-bile, fu realizzato già in partenza senza i giusti criteri e risulta a tutt’oggi pieno di buche ed erbacce, con sconsolati sacchi di sabbia lasciati al suo interno.Una ed una sola resta la storica Piazza

GiuliaViva anno II n.9 7

mo lodevole passo di una buona Ammi-nistrazione, a cui va poi associata una volontà di rendere vivibili e fruibili quei luoghi attraverso vigile manutenzione, iniziative sociali, culturali ed economi-che: allora ecco l’importanza della festa patronale, di concerti o esibizioni dal vivo, di mercatini settimanali o estivi, di balli o rappresentazioni teatrali all’aper-to: qualcosa di tutto ciò talvolta accade, altro aspetta di vedere la luce.

SOS ambiente

Festeggiamenti in onoreSAN GIUSEPPE

Colleranesco 12 e 13 maggio

SABATO 12 maggioore 21,00 Rappresentazione teatraledella Compagnia “I senza nome”c/o Piazza comunale di Colleranesco

DOMENICA 13 maggioore 9,30 Santa Messa di Prima Comu-nioneore 11,30 Santa Cresimaore 18,00 Musical “Grease” con i ragazzidell’Associazione Futuro Sempliceore 21,00 La Corridacon esibizioni in piazza

sud in questo settore, di questo livello, con una rete commercia-le che copre tutto il territorio na-zionale, e lavoriamo con molti stati europei. Ciò ci consente di continuare a sopravvivere.Come risponde Frigomec-canica al momento di crisi? Quali azioni mettete in atto?Non abbiamo ricette tauma-turgiche, la crisi c’è ma più se ne parla peggio è. Abbiamo sempre investito in azienda, sia come

attrezzature che come organizzazione commerciale, e il nostro legame al territorio nazionale ci consente di sopportare la crisi, cercando di rimanere sul mercato in attesa di tempi migliori. Non abbiamo mai fatto cassa integrazione ma non abbiamo volu-to perché Frigomeccanica è in fondo una famiglia.Fattore umano importante, quindi.Certo, questo crea gruppo, e nei momenti di necessità, si può scegliere di fare meno utili per tenere a lavoro i dipendenti. Se loro hanno fatto la prosperità dell’azienda è giu-sto che l’azienda faccia del suo. E’ un modo anomalo di pensare, da un punto di vista imprenditoriale, ma ritengo che sia giusto così. Abbiamo conservato tutti i dipendenti anche quando il fatturato si è ridotto. Non ci sono state riduzioni di personale e ci augu-riamo di non farle.Allargando l’orizzonte a livello nazio-nale, secondo lei quali sono gli ele-menti per superare l’attuale crisi eco-nomica?Posso solo dire che la crisi c’è ed è grave, forse oggi è il momento peggiore. Molte

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8 GiuliaViva anno II n.9

Avv. Serafino Di Serafino di Pietro Carrozzieri

Avv. Di Serafino, grazie per averci ac-colto in questa sua bella Azienda, e grazie per la disponibilità dimostrata. Ci racconta brevemente cos’è Frigo-meccanica, di cosa si occupa e cosa fa nello specifico?La Frigomeccanica fa arredamenti per negozi, ed ha una storia ormai trentenna-le. Prima a Tortoreto, ora a Mosciano per esigenze logistiche e di spazi. Oggi signifi-ca 130 dipendenti interni, oltre 20 agenti esterni che coprono un po’ tutto il territorio nazionale e l’estero, e si sviluppa su oltre 20 mila mq. coperti. E’ molto ben attrezzata dal punto di vista tecnologico, perché la produzione parte dalla materia prima, l’ar-redamento e il banco frigorifero lo faccia-mo dalla a alla z. Ci sono reparti che lavorano l’acciaio, al-tri l’alluminio e il legno, facciamo impianti elettrici e frigoriferi, c’è un laboratorio per la lavorazione dei marmi. Siamo una realtà quasi sufficiente perché in zona non ci sono grossi indotti, al contrario di ciò che avviene al nord dove aziende come la nostra assem-blano semplicemente. Siamo la realtà più a

aziende hanno dovuto prendere decisioni difficili. Oggi la gente soffre davvero, non c’è liquidità, le banche non supportano l’e-conomia e quindi il cerchio è chiuso. Non si investe, non si crea lavoro, le famiglie non possono spendere, non ci sono i consumi, e il corto circuito è aggravato dalla crescita degli oneri fiscali. Se non si sblocca tutto ciò non se ne esce. D’accordo il rigore ma serve anche una spinta. Il settore pubblico deve fare anche la sua parte, riducendo i costi inutili. Anche gli Enti sono in difficoltà ma bisogna ridurre le spese all’essenziale.Quale dovrebbe essere il compito della politica in questa fase? Pagare i forni-tori, ad esempio, può ridare ossigeno?Noi non lavoriamo con lo Stato ma è chiaro che oggi il peggior cliente è lo Stato. Com-missiona opere che paga in tempi lunghis-simi. Noi trattiamo con piccole realtà locali e con Enti come l’Eni, ne siamo fornitori ufficiali, curiamo l’arredo nei distributori di benzina, e l’Eni per fortuna paga. Lo Stato crea difficoltà, se mettesse liquidità sul mer-cato sarebbe un passo avanti. Di certo, sarà qualunquistico, ma questa politica un po’ di soldi li spreca. Dovrebbe dare un esempio, occorre un segnale forte, che tutti si rimboc-chino le maniche, nessuno escluso.Notiamo spesso che lei è sensibile ad eventi culturali che si svolgono a Giu-lianova, come nasce questa passione per la cultura?Frigomeccanica è sempre stata attenta a cultura e sport, il volley femminile ad esem-pio, arrivato in serie A. Oggi la nostra atten-zione è concentrata sulla musica classica ed a Giulianova ci sono ragazzi bravi ed inte-ressanti, e lo abbiamo fatto quando nessu-

Otto domande a ...

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no ci credeva, a cominciare dal Comune di Giulianova. Aiutiamo iniziative di carattere sociale, ma sono cose che non rappresen-tano un vanto. Quando servono, si fanno. L’impressione però è che c’è stato un peggio-ramento, a Giulianova, non so se in tutta la Provincia, vedi l’Atam…Giulianova non ha più un teatro, in ef-fetti. Di cosa dovrebbe dotarsi per re-stare al passo con altre realtà?Ci vorrebbe un luogo che favorisse queste

attività, un teatro o un locale polifunziona-le, dove si possa fare un convegno, teatro, musica, dove ci sia un momento di incon-tro della cittadinanza. Quando c’è il luogo adatto, un locale giusto, le idee vengono. Un concerto, dove lo facciamo? Pensiamo all’acustica. Giulianova lo meriterebbe, dovrebbe crescere, non solo facendo case, molte volte anche brutte.Ha mai pensato di mettere la sua espe-rienza al servizio della collettività giu-

Salita Monte Grappa, al buio da anni

Pedalò

liese, con un ruolo attivo in politica?A parte che di politici ce ne sono anche trop-pi, facevo politica a 20 anni, sono stato già consigliere ai tempi dell’on. De Dominicis, lì ho capito che la politica era una cosa diffi-cile, ed ho abbandonato preso da altri inte-ressi e necessità. Oggi alla mia veneranda età, avere ambizioni politiche… penso pro-prio di no. Appoggerei volentieri qualunque iniziativa che ritenessi positiva, aldilà dei colori, ma esistono ancora i colori?

Manutenzione NO, maleducazione SI

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Saluti da Giulianova

Via Gorizia, centro Città

Il video dell’intervista è visionabile in streaming su www.giuliaviva.it

10 GiuliaViva anno II n.9

Cesare deve morire di Antonio D’Eugenio

L’andamento economico, surclassa-to da (ri)tensioni e continui sbalzi di mercati, non lascia scampo neppure ai botteghini. Un cinema italiano in continuo calo da almeno due anni, stando alle analisi formulate dagli statistici a fine febbraio, che vede nel 2010 l’ultimo periodo soddisfa-cente per i locali cinematografici in cui registrarono un incasso totale di 735 milioni di euro. Nel 2011 sceso a 662 milioni. Quest’anno già in calo del 31%. Colpa dell’effetto Zalone, che lo scorso anno fece registrare incassi da record con la sua bella giornata. Eppure l’anno italiano è iniziato nel migliore dei modi grazie ai fratelli Taviani e la loro rilettura del Giulio Cesare Shakespeariano, affidato a detenuti, in Cesare deve morire. Titolo ostico per un progetto diffici-le quello di Paolo e Vittorio Taviani (rispettivamente 81 e 83 anni) ma che li scaraventa nell’olimpo berli-nese con la vittoria dell’Orso d’Oro lo scorso febbraio. La recita che si mescola con la vita, le sbarre di una

prigione si sgretolano sotto i colpi (dolorosi) di un’arte libera da facili sottomissioni. Zalone perde, l’ar-te vince. Ma come spesso accade il cinema d’autore è sottovalutato, poco capito e molto bistrattato ed ecco che a piangere sono le cas-se cinematografiche lamentando una sonora sconfitta paragonabile a quella del 2010, l’anno di Avatar (il blockbuster americano di James Cameron). Comunque, che sia cine-ma in formato zelig o tutto effetti speciali la storia insegna che al bot-teghino, il cinema d’autore, non fa la gioia degli esercenti (già dai tem-pi del dualismo Lumière/Méliès) ma non credo che la colpa sia di Cesa-re, seppur in fin di vita, capace an-cora di etichettare il cinema come settima arte. La realtà va ricercata nei tagli del governo, nella tassa sul cinema che avrebbe dovuto in-crementare il costo del biglietto di un euro e che dove-va servire a coprire la proroga degli sgravi fiscali al settore del ci-nema ma che sarebbe stata anche “una vera e propria stangata per le tasche dei cittadini” come ha affermato il Presidente Codacons Carlo Rienzi il quale prosegue “già oggi i ci-nema italiani sono tra

i più cari del mondo e il costo me-dio di un biglietto è pari a 7,50/8,00 euro, mentre per le visioni di film in 3D può arrivare a 12 euro. Si tratta di prezzi improponibili, che hanno avuto come effetto quello di tenere i cittadini lontani dalle sale cinema-tografiche, con enorme danno per gli stessi esercenti”. Un cinema sempre nell’occhio del ciclone quello italiano, che porta con se strascichi di crisi radicata an-che in altri settori non considerati artistici, dove il futuro incerto pre-dilige il riempimento del frigorifero piuttosto che il benessere dell’ani-ma, considerato in Italia, da sempre, uno svago. La cultura, ormai declas-sata in un Paese che artisticamente non ha eguali al mondo, dovrebbe essere mezzo di tramite tra realtà quotidiana e simbolo di evasione.Mentre Cesare, agonizzante, resta a guardare.

Interferenze artistiche

Dove Cosa Quando GiuliaViva anno II n.9 11

Prime visioni di Stefania Sacchini

Pubblica utilità

Farmacie di turno 5/6 maggio Farmacia Ielo 7/13 maggio Farmacia Eredi Galli14/18 maggio Farmacia Comunale

Guardia Medica festiva e di urgenza Tel.: 085.8020362Ospedale Civile Via Gramsci 085.80201Pronto Soccorso 085.8020238 085.8020366118 085.8020442 / 085.8020373Croce Rossa Via Simoncini, 41/A 085.8007733Consultorio Familiare Via Ospizio Marino 085.8020816Polizia Veterinaria Pronto Intervento

Concerti mostre ed eventi

Quattro serate dedicate alla cucina tipica, curata e di-retta dal “Team dei giovani cuochi e camerieri Farnesi”, servita sotto i suggestivi portici. A Campli dal 10 al 13 Maggio 2012 per la II Edizione di “Sotto il Cielo di Cam-pli, tra saperi e sapori”. Per info e prenotazioni in preven-dita www.cuochicamerierifarnesi.it

Campli, tra saperi e sapori

Il  PLD Eurodesk di Nova Comunicazione  è partner del progetto “Xuventude no Mundo”, realizzato dal-la  Regione Galizia (Spa-gna)  in collaborazione con il  Comune di Giulia-

nova  e la cooperativa sociale FormaTalenti, che si terrà a Giulianova dal 14 al 21 Maggio prossimi.

Il circolo “Il Nome della Rosa”Sabato 5 maggio ORE 21,30

VERNISSAGE “SWEET LIE – Zonadarte”Domenica 6 maggio ORE 21,45

CINEMA“ Erotico italiano”“ AVERE VENT’ANNI”Venerdì 11 maggio ORE 21,30

SAGGISTICA “IL FEZ E LA KIPPAH”Sabato 12 maggio dalle ORE 22,00

“SHOWCASE” Antonello RECANATINI (chitarra e voce)Giovedì 17 maggio ORE 21,30

FILOSOFIA “Lettere a Seneca”

Titolo: Fai bei sogni Autore: Massimo GramelliniCasa editrice: Longanesi Pagine: 216Prezzo: € 14,90

Il 1° marzo è uscito nelle librerie Fai bei so-gni, l’atteso ritorno di Massimo Gramellini. A due anni dal successo de L’ultima riga delle favole, il giornalista e scrittore torinese racconta una storia di amore e di perdita. Un bambino che diventa

uomo, il romanzo di una crescita, il supera-mento del dolore per arrivare a sentirsi com-pleti. Fai bei sogni è un romanzo sulla verità e sulla paura di conoscerla, una storia che ci in-segna ad accettare la sofferenza e a buttarci alle spalle la sfiducia e la paura che limitano la nostra vita. Fai bei sogni è la storia di un segreto celato in una busta per quarant’anni. Fai bei sogni è la storia di un bambino, e poi di un adulto, che imparerà a superare il più grande dei dolori: la perdita della mamma.

Libri ”Fai bei sogni”

Giovani in Movimento a Giulianova-

L’Officina, L’Arte e i mestieriSABATO 12 MAGGIO

Hunger GamesGenere: FantascienzaRegia: Gary RossJennifer Lawrence, Lenny Kravitz, Elizabeth Banks, Liam Hemsworth, Stanley Tucci, Donald Sutherland

La nazione di Panem, eredità di un’America post-apocalittica, è gover-nata dalla ricca città di Capitol, circondata da dodici distretti più po-veri. Ogni anno, come punizione per essersi ribellati nel passato, ogni distretto deve scegliere con una lotteria e inviare un ragazzo e una

ragazza di età compresa tra i dodici e i diciotto anni per partecipare ad Hunger Game, reality show che consiste in un vero e proprio gioco al massacro in cui solo uno dei concorrenti riesce a sopravvivere. La giovane Katniss è costretta a partecipare per salvare la sorella minore scelta dalle autorità. In programmazione dal 1 maggio

Fiorella Mannoia  si esibirà il  5 mag-gio  al  teatro Massi-mo di Pescara alle ore 21:00 per l’unica tap-pa abruzzese del suo tour. Sarà l’occasione per ascoltare i più grandi successi dell’in-terprete romana.

Per info e prenotazioni http://www.ticketone.it/

Fiorella Mannoia il 5 maggio in concerto a Pescara

Bob Corn Larry Yes

Torneo internazionale di calcio a 5A Giulianova dal 9 al 13 Maggio 2012, il 13° TROFEO DELL’ADRIATICO, torneo In-ternazionale di Calcio a 5, riservato alle forze di polizia e forze armate alla memo-ria dei caduti di Nassiriya. info e programma suwww.ipa.abruzzo.it

Ritorno alla pietra in cucina

portarla in tavola) trasformandosi in una base per antipasti di pesce, di carne, formaggi e verdure. Inol-tre, si pulisce facilmente, e poi, una volta usurata dei suoi oligoelementi o se rotta accidentalmente, può es-sere utilizzata per la cottura “al sale”. Dopo 2 anni nasce così la FUSION-salt, l’azienda italiana che importa dal Pakistan i blocchi o piastre di sale e poi li trasforma in piastre ton-de o rettangolari (e anche in altri oggetti). Grazie agli studi continui e al sostegno di alcuni ristoranti della zona come Beccaceci di Giulianova e Zunica di Civitella del Tronto, la piccola azienda inizia il suo percor-so nel mondo della ristorazione e viene contattata per una dimostra-

Primo e secondo12 GiuliaViva anno II n.9

Una sera Manuela Fusella, giovane imprenditrice abruzzese, è a cena col marito al ristorante Morimoto di New York. Tra un piatto e l’altro, nota con stupore che lo chef sta cuocendo del pesce su una lastra rosa che poi scopre essere compo-sta da sale Himalayano. Una volta a casa si procura una di queste pia-stre e inizia a sperimentarne l’uso in cucina. In breve tempo scopre che la piastra offre diverse funzionalità: può diventare una base di cottura eccezionale per pesci, uova e ver-dure, oppure un “piatto” da portata caldo (la mattonella di sale arroven-tata mantiene il calore per diverso tempo), o freddo (basta passarla nel congelatore qualche ora prima di

zione pratica anche dalla RAI. Qui la FUSIONsalt, insieme alla bra-vura del giovane chef Gianluca Tarquini e alla collaborazione del nutrizionista Luca La Fauci fanno una meravigliosa dimostrazione di quanto sia facile e sano utilizza-re questo prodotto e di quanto sia versatile in cucina. La cosa impor-tante, ripete la titolare Manuela Fu-sella, è che nel consumo giornaliero di sale ci vuole un “pizzico” di buon senso, meglio se Rosa Himalayano. La puntata di Linea Verde orizzonti verrà trasmessa su RAI UNO la terza domenica di Maggio.

Il sale Himalayano non è un comu-ne sale marino, ma si tratta di una formazione cristallina che risale a circa 250 milioni di anni e che ha una struttura particolare dovuta alle elevate pressioni a cui è stato sottoposto.Il tipo di processo di formazione che l’ha trasformato in cristallo, ha per-messo al sale himalayano di assor-bire e inglobare oligoelementi che sono preziosi per l’organismo.

A tutto sport GiuliaViva anno II n.9 13

Giulianova salvezza sul campo di Daniele Adriani arrivasse qualcuno che abbia più solidità e magari riesca a far tornare più entusia-smo tra i tifosi. Sul secondo è il Sindaco che deve mettere in campo le risorse per rendere il Fadini a norma. E’ veramente vergognoso aver assistito alla peregrina-zione in cerca di campi che potessero ac-cogliere la partita in casa del Giulianova, di volta in volta costretto a cambiare sta-dio, un’umiliazione che i tifosi non meri-tavano, tanto che ad assistere alle ultime partite erano presenti poche decine di ti-fosi. Se Giulianova calcio vorrà ancora es-sere, speriamo che lo si faccia ripensando a come si faceva calcio qualche anno fa, magari coinvolgendo qualche personag-gio di quella che è la leggendaria storia giallorossa.

Ed ora? Questa la domanda che subito viene in mente, a tutti i tifosi giuliesi, che vorrebbero far scomparire tutti i proble-mi in cui il calcio giuliese è piombato. Una salvezza sul campo che in pochi ad inizio stagione avrebbero pensato possibile. Invece le grandi capacità del mister De Patre (che per noi è il vero artefice di que-sto risultato), insieme a qualche buona

individualità in mezzo al campo (tra tutti sicuramente Morga, Carbonaro, Merletti e qualche giovane di prospettiva), ha de-terminato il giusto mix, per la salvezza ar-rivata con qualche sofferenza che poteva essere risparmiata. Di sicuro le vicissitu-dini societarie, l’incomprensibile cambio allenatore, non hanno aiutato, ma alme-no sul campo si è conservata la categoria. In tanti già pensano al prossimo anno ed al possibile derby con il Teramo (risalito in seconda divisione dopo 4 anni tra i dilettanti), ma i dubbi più grandi nasco-no proprio sulla possibilità di rivedere il Giulianova, il prossimo campionato, in questa categoria e soprattutto al Fadini! Sul primo è D’Agostino che deve decide-re se può continuare, meglio sarebbe se

La scherma a Giulianova di Giancarlo De Falco e prestigio allo sport Italiano. Le origini della scherma risalgono a tempi remoti, tra i popoli che hanno dato grande civiltà all’umanità. Merito, quindi, a Francesco Castiglione presidente di questa Poli-sportiva che si prefigge sia di far conosce-re e rendere accessibile a tutti i giovani una disciplina sportiva poco pubblicizza-ta dai mas-media, sia di allenare ragazzi e ragazze nel loro aspetto fisico, attraverso un costante lavoro che media “l’aggressi-vità” agonistica con il rispetto delle regole nel confronto con l’avversario. L’augurio è che qualcuno degli allievi possa far par-te, quanto prima, della squadra Olimpica. L’associazione impartisce le lezioni presso la palestra della scuola media “V. Bindi” il lunedì, mercoledì e venerdì. Andate a trovarli!

Quando il prof. Silvano Del Grosso mi ha detto che, insieme al maestro di scherma Italo Iacone, coordina, all’interno della “Polisportiva Piergiorgio Cappelluti”, la scuola di fioretto, spada e sciabola, sono stato preso da stupore. Non sapevo che a Giulianova, fin dal lontano maggio 2010, addirittura la pluricampionessa olimpica

Valentina Vezzali avesse tenuto a battesimo Associazione e allie-vi, adesso pronti a cimentarsi in gare nazionali. La conoscenza di ciò mi ha ricondotto alla mia fan-ciullezza, quando tra i tanti giochi di strada che facevamo c’era an-che quello della “Spada”. Voleva-mo emulare i “Tre Moschettieri” e l’attrezzo lo costruivamo con i bastoni di oleandro. Non aveva-

mo maestri e tutto si basava sulla fanta-sia e sulla forza. Oggi, invece, i ragazzi e le ragazze approcciano e imparano l’arte schermistica affidandosi a esperti per apprendere la giusta tecnica e le regole che la disciplinano; ed è giusto che sia così, considerando le molte medaglie Olimpiche e Mondiali che portano lustro

GiuliaVivaRegistrazione al Tribunale di Teramo

n. 647 del 07 06 2011Direttore Responsabile

Antonio D’[email protected]

Editrice: Associazione “Giulianova Media & Communications”Redazione e Amministrazione64021 Giulianova Piazza Buozzi 22 tel. 3461035861 fax. [email protected]@giuliaviva.it tel.3473612374 Si ringrazia Claudio Camillistampato da Tipolitografia LA RAPIDAVia G. Galilei Giulianova Lido

[email protected] GiuliaViva anno II n.9

Inviateci le vostre lettere, segnala-zioni o foto a: [email protected]

Solo Vetro

Chi ha detto che a Giulianova i treni non si fermano piu’? Basta andare al parco Chico Mendez e ne troveremo uno lì. Non solo è fermo ma non ha nessuna spe-ranza di andarsene, sono anni che è lì ab-bandonato con vetri rotti per terra molto pericolosi e porte sfondate; dentro i vagoni c’è una vera e propria discarica dove si può trovare di tutto, in bella vista dei turisti a poche decine di metri dal mare, in un par-co che potrebbe essere un gioiello invece è diventato un pugno nell’occhio. Le er-bacce lo stanno quasi facendo scomparire alla vista, possibile che l’amministrazione comunale subisca senza reagire un simile scempio, si è mai pensato di interpellare il proprietario per farlo togliere? Ricordo le critiche e le battaglie per met-terlo lì ed ora ecco il bel risultato. Ma il sindaco e l’assessore al turismo, passeg-giando sul lungomare, hanno mai pensato a quant’è brutto?

caiodentato

Al mare con il treno

Cara redazione,ormai da diverse settimane ogni abitazio-ne di Giulianova è stata dotata dei nuovi contenitori per la raccolta del vetro, che, secondo il calendario del porta a porta, viene regolarmente ritirato una volta ogni quindici giorni. Malgrado ciò, non sono ancora stati rimossi i vecchi cassonetti per il conferimento del vetro, che oltre a intralciare marciapiedi e strade stanno di-ventando punti di riferimento per l’abban-dono di ogni genere di rifiuto. Come mai?P. V.

Gentile redazione,non immaginavo che noi giuliesi tenes-simo così tanto alla linea! Questo mi è venuto da pensare vedendo due bilance pesa persone sistemate in pieno centro a pochi metri di distanza: una di fronte al “nautico”, l’altra proprio all’inizio del lungomare monumentale. Ma sono au-torizzate dal Comune? E pagano qualche canone? Spero di sì, anche se, personal-mente, rinuncerei volentieri a quei soldi pur di liberare il lungomare da quelle due “sentinelle” davvero fuori posto. Valeria

Sentinelle pesapersone

Si prega cortesente i nostri gentili lettori di contenere in termini di spazio i loro contributi, al fine di garantire una più ampia partecipazione o evitare spiacevoli tagli.

Ai miei concittadini amanti di cani!

Ciechi dinanzi ai cartelli che regolano la materia, lasciate che i vostri anima-li, con i loro escrementi, tappezzino la città. Aggravate così una situazione già molto precaria. Amare gli animali è en-comiabile, costringere gli altri a fare le gimcane, no. Non c’è strada o aiuola o marciapiede che si salvi dalla vostra ma-leducazione.Abbiate rispetto! Catia Cappelletti

Come una scuola cresceNel 2009 ha inizio una collaborazione tra l’Isti-tuto Alberghiero “V. Cro-cetti” e il GSIM (Gruppo di Solidarietà Internazio-nale delle Marche) per la realizzazione di un pro-getto che ha l’obiettivo di costruire in un villag-gio Maya un laboratorio

di artigianato femminile. Nel villaggio opera già da anni, a fianco delle popolazioni indigene, per lo sviluppo dell’agricoltura e del turismo sostenibile, un’importante associazione per la cooperazio-ne internazionale: El hombre sobre la tierra. Cominciano così ad arrivare a scuola immagini di donne,bambini e uomini straordina-riamente sorridenti davanti alle loro semplici case, facendo evoca-re contesti di vita tanto lontani dai nostri quanto affascinanti, per il semplice fatto di essere custodi della lingua parlata di una delle civiltà culturalmente più sofisticate dell’umanità. E così, all’invito a conoscerli più da vicino, rispondono subito affermativamente il professor Roberto Malavolta e Katherin Bruno, che da anni colla-bora ai progetti europei dell’Istituto. Sono solo pochi giorni quelli trascorsi nello Yucatan, nei villaggi a poco più di cento chilometri da Valladolid e dalla più famosa Cancun, ma quando Roberto e Ka-therin tornano a scuola, hanno già maturato un’idea: aggiungere al laboratorio artigianale delle donne un punto ristoro, gestito da giovani del villaggio. Un lavoro immane, se si considera da dove occorre partire: nessuna cognizione di norme igieniche, poca tec-nologia, nessuna pratica sull’accoglienza del turista che sceglie un itinerario “cultural-sostenibile”. L’Istituto, scuola associata Unesco, fa suo il progetto , si candida ad ospitare e formare due giovani, uno per il settore cucina e l’altro per il settore di ricevimento, am-biti di eccellenza riconosciuta all’Italia da tutti, e inizia a promuo-vere azioni per l’autofinanziamento. Sigismondo, il cooperante di El hombre sobre la tierra, si occupa di selezionare i due giovani, ma passa quasi un anno e mezzo prima che tutti i documenti per i vi-sti siano pronti. È il settembre del 2011, in una caldissima giornata di fine estate, quando Jenny Aurora Chan Poot e Timoteo Diaz Yeh dal villaggio di Muchucuxah atterrano all’aeroporto di Fiumicino: uno splendido sorriso, tanta speranza, qualche timore, un baga-glio leggero; nessuno dei due aveva mai lasciato il Messico, anzi, Timoteo, prima di partire per l’Italia, non aveva mai lasciato il suo villaggio, ma qui, due splendide famiglie sono pronte ad accoglier-li nello loro case così come sono pronti gli straordinari insegnanti dell’Istituto “Crocetti” dove i ragazzi si prepareranno a conseguire il diploma di qualifica professionale. In pochi mesi dimostrano una volontà ferrea di arrivare alla meta e non si sottraggono a nessuna fatica, da quella dello studio intensivo della lingua italiana a quella del dover compendiare un programma vasto in un anno.Ce la faranno, perché al Crocetti sono ormai di casa, una casa in cui hanno imparato a conoscere anche i loro coetanei italiani, più fortunati forse, ma sicuramente più fragili e per nulla abituati al sacrificio. Al Crocetti capita sempre più spesso che al sorriso e alla serena lentezza di Jenny e Timoteo rispondano tutti con inusua-le sintonia , quasi a voler chiedere loro il segreto della tenacia e dell’ottimismo nonostante tutto. Irene Lattanzi