GiuliaViva anno IV n.3 del 8 febbraio

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Anno IV numero 3 dell’8 febbraio 2014 (63) GiuliaViva è anche on-line su www.giuliaviva.it Quindicinale d’informazione giuliese distribuzione gratuita - tiratura 2500 copie Giulianova Volley, lo sport e la passione Su GiuliaViva Web-Tv intervista ad atlete e presidente

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GiuliaViva anno IV n.3 del 8 febbraio

Transcript of GiuliaViva anno IV n.3 del 8 febbraio

Anno IV numero 3 dell’8 febbraio 2014 (63)GiuliaViva è anche on-line su www.giuliaviva.it

Quindicinale d’informazione giuliese distribuzione gratuita - tiratura 2500 copie

Giulianova Volley, lo sport e la passione Su GiuliaViva Web-Tv intervista ad atlete e presidente

I

Istantanee giuliesi GiuliaViva anno IV n.3 3

Sarà la volta buona?

La rimozione dei due vagoni ferroviari dal parco “Chico Mendes” ha restituito parziale decoro all’intera area, per la quale continua comunque ad essere ne-cessario un radicale intervento di pulizia e riqualificazione. Qualche panchina per godere dell’ombreggiatura della pineta, qualche nuovo punto luce, la piattafor-ma per il basket restituita alla fruibilità di tutti. Ci penserà, finalmente, la prossima amministrazione?

Un parco da riqualificare

Sensibilizzazione delle nuove gene-razioni nei confronti del valore dei beni culturali, conoscenza delle origi-ni storico-culturali del territorio in cui vivono per favorire la comprensione della cultura contemporanea: impor-tanti obiettivi con cui troppi si riem-piono la bocca, a cominciare dagli esperti per finire con gli amministra-tori; e allora tavole rotonde, discorsi, convegni, articoli, corsi di formazione per docenti, master ed altro ancora; intanto i soldi vanno, migliaia di euro, mentre non se ne trova uno nemme-no, per esempio, per tenere semplice-mente pulito un qualsiasi sito arche-ologico. Forse la sensibilizzazione verso i temi culturali sarebbe più efficace se le amministrazioni pubbliche fossero le prime a recepirne il valore, almeno conservando questi beni in maniera decorosa.

Decoro dei beni culturali

Il Comune ci riprova. Dopo i precedenti tentativi andati a vuoto, tornano all’asta i terreni di proprietà comunale distribuiti fra via Ippodromo e la zona E2 turistica. Per sapere se l’ennesima alienazione del patri-monio pubblico si risolverà in un nuovo buco nell’acqua o riuscirà a portare in cas-sa almeno i 2,5milioni di euro fissati come base d’asta occorrerà attendere il prossi-mo 3 marzo, data fissata per l’apertura del-le buste eventualmente pervenute.

Cari cittadini incontriamoci per cambiare in meglio Giulianova.Prendiamo in mano insieme il destino della nostra città e non deleghiamo più l’attività amministrativa locale a coloro che hanno ri-petutamente fallito, deludendo le aspettative.A Giulianova troppe cose continuano a rimanere un sogno:una città bella, vitale, pulita, funzionale, coesa, civile, sicura; una città intesa come bene comune, come casa di tutti e di cui tutti possano essere orgogliosi. Una città nella quale siano integralmente ga-rantite l’onestà, la legalità, la correttezza e la trasparenza amministrativa, i diritti di tutti e le pari opportunità, la partecipazione demo-cratica, la competenza, l’efficienza, e ancora, il risveglio economico e occupazionale, il rispetto dell’ambiente, la vivibilità e la bellezza cittadine, la cultura, la solidarietà e l’attenzione ai deboli.Insieme possiamo trasformare il sogno in realtà.Noi pensiamo che la politica, per essere all’altezza dei suoi compiti, debba nutrirsi di etica e cultura e che i politici debbano essere morali e competenti.Riteniamo, altresì, auspicabile che tutti i cit-tadini siano potenziali governanti interessa-ti sia alla partecipazione democratica con matura capacità di analisi della vita pubbli-ca, sia alla responsabilizzazione diretta as-sumendo incarichi pro tempore nell’ambito politico, avendo approntato le qualità neces-sarie per tale nobile impegno.Vi aspettiamo SABATO 8 FEBBRAIO ALLE 17,30 NELLA SALA BUOZZI (GIU-LIANOVA PAESE, ACCANTO AL CINEMA MODERNO) per parlare di tutto questo. Dar vita ad un’altra città è possibile. Il Cittadino Governante

INCONTRO PER IL CAMBIAMENTO

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Fuori bersaglio La Redazione di GiuliaViva

La conferenza stampa tenuta alcuni giorni or sono dall’ormai ex sindaco Mastromauro, in replica all’istantanea sul suo depliant pubblicitario pub-blicata nel numero scorso del nostro giornale, ha fornito un chiarimento ed ha lasciato numerosi dubbi.È risultato che il pagamento di quan-to richiesto per distribuire, in allegato al periodico Piccola città, l’opuscolo riassuntivo dei 54 mesi di attività del-la giunta è stato effettuato in prima persona dall’ex sindaco.Ne prendiamo atto, rallegrandoci per una situazione che, in caso contrario, sarebbe risultata più che sconcertante. Quanto al pagamento della stampa del pieghevole poi diffuso va precisato che GiuliaViva nulla aveva obiettato.Detto questo, siamo dell’avviso che Mastromauro, minacciando in quella sede querele al nostro giornale per

una presunta diffamazione, abbia finito con lo sbagliare bersaglio e dimostrato di confondere le notizie con i commenti.Errore di bersaglio perché ad affer-mare che l’opuscolo era stato di-stribuito a pagamento per conto dell’amministrazione non è stata la nostra testata ma Piccola Città.E confusione fra notizia e commen-to perché quello apparso sull’ultimo numero di “GiuliaViva” era, con tutta evidenza, un commento alla notizia

data da Piccola Città.Ma riassumiamo i fatti.Dopo aver già raggiunto le case dei giu-liesi allegato alle bollette del gas della Ju-lia Servizi Più, il depliant sulle attività am-ministrative viene distribuito anche con il numero di Piccola città dello scorso 11 gennaio. Alla pagina 3 dello stesso perio-dico si legge testualmente “L’amministra-zione comunale ci ha chiesto di inserire a pagamento l’opuscolo...” (il testo comple-to è riportato nel riquadro qui sotto, ndr).La notizia data da Piccola Città indicava-che era stata l’amministrazio-ne comunale (che come tutti sanno utilizza denaro pubbli-co) e non Francesco Mastro-mauro in prima persona a pagare affinché il pieghevole venisse distribuito insieme a Piccola città.Ed è a questa “notizia” che ha

fatto seguito il nostro “commento”, a quel punto decisamente e legittimamente in-dignato, visti i precedenti. Chi non ricorda, infatti, le nostre in-chieste giornalistiche (nr.5 del 9 marzo 2013 pag. 6 e 7, nr.10 del 18 maggio 2013 pag. 4 e 5) in cui abbiamo dimo-strato, carte alla mano, quanti soldi pubblici (centinaia di migliaia di euro sborsati dal Comune o dalle società partecipate del Comune) sono stati spesi in propaganda da questa come dalle precedenti amministrazioni. Se dunque “diffamazione” c’è stata, come ipotizzato dall’ex primo cittadi-no, crediamo vada attribuita al “bersa-glio” giusto: non agli autori del com-mento (redazione di GiuliaViva), ma a chi la “notizia” ha di fatto divulgato (Pic-cola città) in maniera imprecisa.Perchè, quindi, GiuliaViva e la sua propie-tà (della quale, ribadiamo ancora una vol-ta, non fa parte Franco Arboretti, che l’ex sindaco ha tirato in ballo scorrettamente e senza motivo) dovrebbe chiedere scu-sa o temere querele per diffamazione?

Fatti in primo piano

È l’aspetto della vita pubblica senza dubbio più sentito, quello che toc-ca direttamente le tasche di ognuno di noi, tanto più sensibili quanto già messe a dura prova dagli effetti della crisi. Il tasto delle tasse, nella miriade di forme che riescono ad assumere nel nostro Paese, rimane il più dolente e l’impennata costante nei tributi locali ne rappresenta la componente di più immediata percezione.Molto fa la famigerata spending review: la spesa pubblica deve essere ridotta e calano di conseguenza i trasferimenti di denaro dallo Stato alle amministra-zioni locali, rendendo più difficoltosa la gestione dei bilanci comunali. È vero, però, che molto spesso a peggiorare la situazione contribuisce la diffusa inca-pacità di chi amministra a gestire ade-guatamente il denaro pubblico. Si può e si deve spendere meglio, insomma, e,

cosa non secondaria, si può e si deve anche pensare di distribuire in maniera più equa il peso delle imposte locali.Per rimanere a Giu-lianova, detto nello scorso numero di quanto possa essere fatto per lo spinosissi-mo settore dell’igiene pubblica (sborsare

meno con risultati migliori grazie ad una reale politica dei “rifiuti zero”), crediamo non siano pochi i correttivi applicabili alle dinamiche del bilancio. Dalle casse del Comune e delle sue par-tecipate fuoriescono annualmente fiumi di denaro senza alcun serio intervento di contenimento. Utenze carissime, che non si è mai pensato di limitare, ad esempio, installando impianti fotovoltaici negli edifici pubblici o riducendo il numero dei cellulari “istituzionali”; doppioni di spesa (staff del sindaco affiancato alla già esi-stente segreteria, ufficio legale che non ha ridotto il fiorire di incarichi esterni); lavori pubblici mal realizzati su cui dover reinvestire ulteriore denaro. L’elenco del-le voci da sforbiciare potrebbe proseguire all’infinito, senza cambiare la sostanza di un fenomeno cui è giocoforza porre rapi-damente un freno.Sul fronte delle entrate molto può essere

fatto guardando alla loro “distribuzio-ne”. Tartassare le attività produttive, fra aumenti della Tarsu (40% in due anni), livelli elevati della Cosap e balzelli vari come quello sulle insegne luminose non è sinonimo di scelta lungimirante per sostenere un’economia in quotidia-na difficoltà. E lo stesso vale per i nuclei famigliari, pure bacchettati dalla Tarsu (+17%), sottomessi ad un’addizionale Irpef esorbitante ed oggetto di uno stillicidio infinito di gabelle, non ultima quella impopolare e penalizzante dei parcheggi a pagamento.Giustizia sociale vorrebbe che a sborsa-re fossero tutti, e che tutti lo facessero in base alle loro effettive disponibilità, ma così non è. La necessità di fare cassa vie-ne soddisfatta troppo spesso semplicisti-camente, ritoccando al rialzo i prelievi di più facile incasso. Sempre invocata e mai realmente per-corsa, invece, la strada magari più complessa, ma sicuramente più equa della lotta ad un’evasione che anche nella dimensione locale risulta salda-mente radicata. Seconde case dichia-rate come prime (e quindi tassate in misura ridotta), abitazioni accatastate con rendite molto al di sotto del loro valore reale, affissioni selvagge, occu-pazioni indebite del suolo e via elen-cando: il territorio di “caccia all’evasio-ne” è vasto e pressoché inesplorato, ma non può essere ignorato oltre.

GiuliaViva anno IV n.3 5Accade in città

Spendere (e incassare) meglio? Si può... di Paolo Innocenti

6 GiuliaViva anno IV n.3 Accade

Liste civiche tra fantasmi e “capriole” di Andrea Palandrani

L’avvicinamento progressivo della data delle elezioni funge da irresistibile cen-tro gravitazionale per associazioni e liste civiche il cui destino, il più delle volte, è poi quello di collassare subito dopo l’evento elettorale. Con la stes-sa voracità con cui vengono partorite, vengono poi divorate dal “Saturno” politico: questo è stato il destino della “Lista civica per Mastromauro” o della omonima “per Cameli”, ma anche dei “Giuliesi” o della “Scelta civica con Mon-ti”. L’ultima a sbocciare è stata “Gente in Comune”, e qualche tempo fa erano sorte “Linea retta” e “Impegno civico art. 54”. Possiamo esser certi che nel futuro prossimo altre ne spunteranno, così come risorgeranno “liste civetta” fi-nalizzate ad arginare la voragine dell’a-stensionismo assorbendo almeno voti amicali e parentali.La formazione di una lista civica, o di una associazione di cultura politica, rappresenta da un lato un nobile inten-

to di volontariato civi-co, di desiderio di par-tecipazione attiva, di impegno disinteressa-to che l’espediente dei comitati di quartiere ha tentato invano di colmare; dall’altro è un chiaro effetto della crisi dei partiti, della sfiducia nei riguardi di una politica inefficien-

te, “spendacciona” e delegittimata, tanto a destra quanto a sinistra, da ripetute vicende scandalistiche a livello sia locale che nazionale. Tuttavia spesso tali meri-tevoli iniziative sono occasionali opera-zioni di facciata utili per “riciclare” chi fino a qualche tempo prima militava in quei partiti o era un ingranaggio di quella po-litica che ora vuol criticare e screditare. Infatti la “foglia di fico” delle liste civiche cade da subito quando, al formarsi delle coalizioni, esse si apparentano e si acco-dano ai candidati “forti” dei grandi partiti oppure si accomodano alla mensa delle spartizioni di potere.Nello scenario civico giuliese degli ulti-mi anni, l’unico baluardo di coerenza, di continuità e di integrità è risultata l’Asso-ciazione Il Cittadino gover-nante, un gruppo aperto, unito ed attivo sin dal 2004, una voce nata e cresciuta dal basso della società civile

fino a raggiungere i banchi del Consiglio comunale con intenzioni propositive e migliorative. Il Cittadino governante non ha barattato le proprie battaglie ed i propri ideali con promesse vane o con poltrone, non ha tradito il programma esposto durante la campagna elettora-le e non ha stretto alleanze strumentali con altri gruppi (vedi “progresso demo-cratico”, “obiettivo comune”, “progresso giuliese” o i variegati dissidenti “indipen-denti”). Mentre il nostro rappresentante in Consiglio comunale, Franco Arboretti, portava avanti progetti e considerazioni con argomentazioni, competenza, co-noscenza e puntualità, parallelamente l’Associazione continuava la sua attività sul territorio, tra la gente, con iniziative culturali, editoriali, musicali e multime-diali: per prima ha aperto le porte alla web-cam in consiglio comunale, ha pro-mosso innumerevoli incontri con “Polis, i saperi per la politica”, ha un sito internet sempre aggiornato, ha due sedi cittadi-ne (Piazza Buozzi e Colleranesco) aperte e funzionanti, ed oggi si propone come veicolo di una svolta e di un sogno da costruire e realizzare tutti assieme.

GiuliaViva anno IV n.3 7 in Città

La raccolta differenziata e il decoro della città. di Raffaele Di Marcello

Mettereste i bidoni dei vostri rifiuti nel salotto di casa? Certamente no, li terreste ben nascosti in un balcone non in vista o in uno sgabuzzino, in attesa di smaltirli. Ma è quanto acca-de a Giulianova, dove il sistema “por-ta a porta”, seppure utile per differen-ziare correttamente i rifiuti, fa si che, in ogni periodo dell’anno, dalla prima serata alle tarde ore del mattino se-guente, bidoni, bidoncini e cumuli di rifiuti “affollino” le nostre strade, le nostre piazze e il lungomare. Quelli che dovrebbero essere i luoghi di rappresentanza della città, il salot-to buono della nostra casa comune, sono quindi invasi dai rifiuti nelle ore della passeggiata serale e, per ritar-di nella raccolta, fino a mattina inol-trata, complici anche gli utenti che, spesso, conferiscono i contenitori in spazi non idonei, occupando, a volte,

anche gli stalli dei parcheggi dei disa-bili e i marciapiedi. Quali le soluzioni? Già il “regolamen-to comunale per la gestione dei rifiu-ti urbani e assimilati e per la raccolta differenziata dei rifiuti”, approvato nel 2007, all’art. 20 stabilisce che: “Secondo il vigente Regolamento Edilizio comu-nale ogni edificio con almeno 6 alloggi deve prevedere uno spazio (area ecolo-gica) per il servizio di raccolta differen-ziata dei rifiuti solidi urbani realizzan-do apposito incasso sulla recinzione”. I condomìni, quindi, dovrebbero essere tutti già forniti di uno spazio apposito, all’interno della recinzione, dove posi-zionare i rifiuti. Ma per le singole unità immobiliari e, soprattutto, per le attivi-tà produttive come si può evitare che i cassonetti stazionino, a volte in manie-ra permanente, su marciapiedi, angoli di strada e spazi pubblici? Si potrebbe prevedere, per ogni nuova costruzione e per le nuove recinzioni, uno spazio per il posizionamento dei bidoncini,; si potrebbero isti-tuire mini-isole ecologiche, almeno nelle zone più fre-quentate dai turisti, oppor-tunamente schermate, dove gli utenti dovrebbero confe-rire i loro rifiuti; e magari po-trebbe attivarsi finalmente la piattaforma ecologica dove chi ha rifiuti ingombranti, o le attività che producono

quantità ingenti di rifiuti, potrebbero autonomamente conferire senza do-ver occupare spazio pubblico. A margine di tale articolo va sotto-lineato come, nonostante sia il sito del Comune che l’eco calendario ri-portino come orario di conferimen-to il periodo compreso tra le ore 22.00 del giorno di raccolta e le ore 4.00 del giorno successivo; in real-tà il Comune, con Ordinanza n. 650 del 10 dicembre scorso, ha stabili-to che l’orario di conferimento sia differenziato secondo i seguenti periodi stagionali e con i seguenti orari: dal 16 settembre al 14 giugno (periodo invernale) dalle 20.00 del giorno precedente alle 3.00 della mattina del giorno di raccolta; dal 15 giugno al 15 settembre (perio-do estivo) dalle 22.00 del giorno precedente alle 3.00 del giorno di raccolta. Una buona informazione al cittadino, in ogni caso, dovrebbe venire prima di tutto.

8 GiuliaViva anno IV n.3 Accade in Città

Sul lato nord della scuola media dell’Annunziata, il cortile ospita due furgoni di cui uno della guar-dia costiera, la motrice di un gros-so camion, un TIR con rimorchio e quattro container. Il grande cancello di accesso a questo cortile, condiviso con la Scuola Media è aperto mentre il cancello davanti alla scalinata di accesso alla scuola è chiuso, sup-pongo perché vista l’ora, gli uffici sono chiusi e non ci sono lezioni in corso. Nel lato sud, una rete provvisoria separa gli spazi a poco più di un metro dallo scivolo di accesso alla scuola; oltre ci sono i mezzi della CRI, ambulanze, auto, fuoristrada e altri mezzi di soccor-

Il rispetto della dignità (dalla segnalazione di un cittadino) di Irene Lattanzi

so di cui fortunatamente la CRI di Giulianova è dotata. Peccato che appena dietro il can-cello da cui si accede alla CRI, ol-tre ai comuni bidoni ci sia una sorta di discarica: monitor di PC, un lavandino, un bidè, tavole da surf ovviamente inutilizzabili e molti sacchi di grandi dimensioni che non riportano alcuna scritta rispetto ai contenuti. L’impres-sione che si ha alla vista di tutto l’insieme è di un’assoluta man-canza di rispetto della dignità e del ruolo che sia CRI sia la scuola rivestono. Sorgono spontanee alcune rifles-sioni: dal primo insediamento della CRI a Giulianova sono pas-sati parecchi anni durante i quali il lavoro costante, scrupoloso e generoso dei volontari è cresciu-to in maniera esponenziale, ed oggi, il presidio CRI di Giulianova è una realtà fondamentale della nostra comunità, sia per la quan-tità che per la qualità dei servizi che garantisce a tutti i cittadini; tuttavia la sede è ancora quella dell’inizio quando erano pochi volontari con una sola ambulan-za. D’altra parte la scuola che deve ospitare per più ore al giorno i ra-gazzi dovrebbe avere tante belle caratteristiche tra cui quella di es-

sere accogliente con spazi ester-ni, ovviamente esclusivi, ordina-ti, puliti e sicuri. Nessuno mette in dubbio che ci siano scuole in condizioni peggiori di questa, ma questo non giustifica la situazio-ne. Mi pare che l’aumento delle necessità logistiche della CRI ab-bia reso problematica la coabita-zione con la scuola creando una situazione lesiva della dignità di entrambe le istituzioni. Mi chiedo, quindi, quali sono gli spazi riservati alla Scuola e quali alla CRI? Sono rispettate tutte le norme di sicurezza? Chi può e/o dovrebbe dare rispo-ste in merito?

s.r.l.

Una Città per cantare GiuliaViva anno IV n.3 9

Il 18 Febbraio 1940 Faber nasce a Ge-nova, nel quartiere di Pegli. Il 6 Febbraio 1984, esce Crêuza de mä. Per affetto, riconoscenza e stima ver-so Faber e per quella bella parte della nostra anima che ha saputo nutrire, onoriamo queste ricorrenze parlando di Crêuza de mä.L’equipaggio musicale, capitanato da Mauro Pagani, comprende artisti come Franco Mussida, Mario Arcari, Francois Bedel e Francis Biggi. Una ciurma d’eccezione che pesca nella tradizione popolare mediter-ranea oud e saz (liuti arabi e turchi), bouzooki (strumento greco a 3 corde) e zarb (tamburo persiano).Strumenti che vogliono esprimere la fratellanza di tutte le città di mare del Mediterraneo. Il risultato è quel respiro world che spinge l’album oltre ogni confine e lo inserisce, secondo l’autorevole parere di David Byrne, nella classifica dei 10

Fabrizio De Andre’, Crêuza de mä di Aldo Minosse Malatesta

dischi più importanti degli anni 80. Un disco senza tempo e senza con-fini, fuori da ogni regola del mercato discografico.Testi in dialetto genovese, lingua che ha in sé la musica, il profumo e la storia della città, ma anche lingua popolare universale della sventura e della miseria, dell’emarginazione e della sconfitta, che chiedono riscat-to e dignità.Crêuza de mä ci porta in mare aper-to. Nella barca del vino navigheremo anche sugli scogli, emigranti della ri-sata con i chiodi negli occhi... E-anda, e-e-anda, e-e-e-anda, e-oh.... ci riporta fino a Genova, di cui ci offre una visione ancora più ampia rispet-to agli album precedenti.La gente per le vie della Città Vec-chia, dove il sole del buon Dio non dà i suoi raggi, è quella da sempre cara al nostro. Poveri, emarginati, vittime. Vittime della guerra che porta via i figli (Sidun), prostitu-te schernite nella loro passeggiata dome-nicale da uomini per bene, loro clienti abi-tuali nei giorni feriali (Â duménega), esattori per conto degli usurai, carnefici e vittime allo stesso tempo (‘Â pitti-ma).Ascoltiamo e percor-

riamo con la fantasia Sant’Ilario, Boccadasse e le sue facce de mainé, il mercato del pesce di via Cavour ar-rivando fino a via del Campo. Crêuza de mä nella mente e nel cuo-re e fra le mani, a guidarci, il libro Le strade di De Andrè, 11 percorsi per co-noscere la città sulle orme di Faber. Un gruppo di giornalisti, genovesi doc, ci prende per mano e ci porta per le strade care a De André; le sue canzo-ni a far da sottofondo. Un libro che racconta ma non è un romanzo. Accompagna ma non è una guida turistica. Insegna ma non è un saggio.Un libro che invita anche a star zitti, a trattenere il fiato mentre si osserva-no, si odorano e si gustano posti, in bilico tra poetica nostalgia e ordinaria bellezza, come il quartiere di Pegli, il cimitero di Staglieno, cui De André ha donato immortalità.E al termine, ebbri di emozioni e ri-

cordi, salutiamo Geno-va e Fabrizio.Non altre parole se non le sue, in D’ä mæ riva. Ti me perdunié u magún ma te pensu cuntru su e u so ben t’ammii u mä (tu mi perdonerai il magone ma ti penso contro sole e so bene stai guardan-do il mare).

10 GiuliaViva anno IV n.3

Nouvelle Vague forever di Angelo Moscariello

Interferenze visive

Di recente è tornata alla ribalta la Nouvelle Vague, il movimento nato in Francia sul finire degli anni ’50, di cui Godard fu uno dei capofila assieme a Truffaut, a Chabrol e a Rohmer, desti-nato a cambiare la storia del cinema e di cui è utile compiere una riflessione critica. L’interesse dello spettatore di-mostra l’importanza verso quel feno-meno cinematografico che all’epoca influenzò i registi di tutto il mondo e che ancora oggi fa sentire la sua onda lunga nelle opere prime di molti esor-dienti delle più diverse nazionalità. A rendere sempre attuale la Nouvelle Vague sono la sua pratica e la sua poe-tica, entrambe finalizzate ad esaltare la pura e semplice “scrittura filmica” affi-

data ad una cinepresa non più soltanto “riproduttiva”, ma capace di elaborare un senso autonomo in base alla no-zione della camera-stylo formulata dal teorico del gruppo Alexander Astruc. Una pratica resa possibile dall’avvento sul mercato di mezzi leggeri e di nuo-ve pellicole ultrasensibili, ma anche da favorevoli condizioni produttive, una poetica che si avvale di tali risorse per scrivere con le immagini in prima per-sona i film come il poeta fa con la pen-na. Il vero manifesto di questa “poetica dell’istante” resta il poco fortunato DE-SIDERI nel sole, girato tra mille difficoltà da Jacques Rozier nel 1959 ed uscito soltanto tre anni dopo, quando si era-no già imposti Godard, Truffaut e Cha-brol con le rispettive opere d’esordio. Ma, è agli altri tre che è toccata la glo-ria, per motivi concorrenti ma diversi. Al “destrutturatore” Godard per l’intel-ligenza, al “romantico” Truffaut per la tenerezza, al “moralista” Chabrol per la perfidia e a tutti e tre per aver saputo fare un cinema a suo modo “popolare” ricalcato sul modello dei grandi “gene-ri” del vecchio cinema hollywoodiano, un cinema da loro amato e studiato da quando erano giovani critici estremisti dei Cahiers du cinéma. Il desiderio di cogliere lo “splendore del vero” induce questi registi a diven-tare “autori” senza tradire l’istanza spet-tacolare del cinema e nel fare questo essi riprendono e rielaborano in modo originale le soluzioni tecnico-formali

del grande cinema muto applicandole ad una rilettura di maestri del sonoro come Lang, Hitchcok, Hawks, Renoir, tutti filtrati attraverso la lezione del ne-orealismo italiano da loro amato grazie al magistero di André Bazin. La sintesi di istinto e cultura e la convinzione che “il cinema è il cinema“ spiega il fascino esercitato ancora oggi da film come Fino all’ultimo respiro o I Quattrocento colpi e sta alla base del culto che ad essi riservano registi post-moderni come Tarantino o Tsai Ming- Liang o Rob Zombie, anch’essi “figli del linguaggio cinematografico” ma di seconda ge-nerazione. Se aveva ragione Godard quando disse che “il cinema non è arte, non è tecnica, è un mistero”, allora vuol dire che la Nouvelle Vague non è stata soltanto una delle tante correnti della storia del cinema, ma è l’unico modo di essere del cinema.

Anche quest’anno, Cinquecento Jazz a Corropoli. Il 21 feb-braio, Ralph Towner

Dove Cosa Quando GiuliaViva anno IV n.3 11

Pubblica utilitàFarmacie di turno

8/9 febbraio Farmacia Comunale10/16 febbraio Farmacia Del Vomano17/23 febbraio Farmacia MarcelliGuardia Medica festiva e di urgenza Tel.: 085.8020362Ospedale Civile Via Gramsci 085.80201Pronto Soccorso 085.8020238 085.8020366118 085.8020442 / 085.8020373Croce Rossa Via Simoncini, 41/A 085.8007733Consultorio Familiare Via Ospizio Marino 085.8020816Polizia Veterinaria Pronto Intervento 085.8020818 (08.00-20.00)

Concerti mostre ed eventi

Domenica 9 febbraio ore 17,00BRICOLAGE - “CARTA CANTA”

Creazioni pop-up di carta per bimbiDa un materiale piano a un oggetto tridimensionale

A cura di: Stefania FidelibusDomenica 9 febbraio ore 21,45

CINEMA - “LA PAZZA STORIA DEL MONDO”Mel Brooks - 1981

A cura di: Vincenzo Di FrischiaSabato 15 febbraio ore 21,30

TREADING, POESIA, MUSICA ECC.“NON PRENDERMI PER IL CU…ORE”

Dissacrazioni varie sul tema dell’ammmooore2 ̂edizione, 5 anni dopo!

ARTISTI VARI Venerdì 21 febbraio ore 21,30

NARRATIVA“LA TANA DELL’ODIO”

Incontro con: Giovanni D’ALESSANDROA cura di: Luca MAGGITTI

Sabato 22 febbraio ore 21,30IL TEATRO DEL TESTIMONE, ovvero:

DIVAGAZIONI SENZIENTI PER ATTORE SOLISTA“AMLETO” - Da William SHAKESPEARE

Monologo a cura di: Vincenzo DI BONAVENTURADomenica 23 febbraio ore 18,00

FILOSOFIAIncontro con: Alessandra GRANITO

Il circolo “Il Nome della Rosa”

Jazz a Corropoli

Serata a tema da Beccaceci

Come funziona la musica

Titolo: Come funziona la musicaAutore: David ByrneCasa editrice: BompianiPagine: 345 prezzo € 28,00

Come funziona la musi-ca è destinato a cambia-re in modo sostanziale quel luogo comune, ispi-rato da Frank Zappa, per cui scrivere di musica è bizzarro, inutile o addi-rittura dannoso. David Byrne affronta l’argo-mento con il piglio del narratore e riesce a re-stare in equilibrio, con un

tono appassionato e nello stesso tempo molto efficace e articolato. Dipende anche dalla scelta di affidarsi a un linguaggio chiarissimo nella sua ricchezza, una scelta dovuta al fatto che “la sem-plicità è una sorta di trasparenza in cui leggere sfumature possono avere un effetto enorme. Quando tutto è visibile e pare banale, i dettagli assumono un significato più grande”. Un’analisi molto scorrevole nella forma ed estre-mamente densa nella sostanza dei contenuti. Un gran bel libro, compreso un sentito e dettagliato ricordo degli inizi dei Talking Heads al CBGB’s, dove tutto è cominciato.

Prime visioni di Stefania Sacchini

Storia d’invernoIl film racconta una romantica storia d’amore in cui i destini dei prota-gonisti s’incrociano, tra passato e presente, sullo sfondo della New York del 1916 e di quella dei giorni nostri. Tutto ha inizio quanto Peter Lake, ladro di professione, durante un tentativo di rapina in una villa, s’imbatte nella bellissima Beverly Penn, figlia del ricco proprietario dell’abitazione. Per entrambi è un colpo di fulmine, ma Beverly è afflitta da una malat-tia incurabile e, come se ciò non bastasse, il loro amore è contrastato da un pericoloso gangster che ha un conto in sospeso con Peter ed è deciso a liberarsi di lui una volta per tutte. Storia d’inverno è diretto da Akiva Goldsman ed interpretato da Colin Farrell, Jessica Brown Findlay, Russell Crowe, Will Smith, Matt Bomer, William Hurt, Eva Marie Saint, Kevin Durand, Kevin Corrigan, Lucy Griffiths, Graham Greene, Rob Campbell, Caitlin Dulany. In programmazione dal 13 febbraio

L’Officina l’Arte e i Mestieri

Venerdì 21 novembre CON!CERTI LIVEDANIELE MAGGIOLIOre 22:30

Venerdì 14 febbrai CON!CERTI LIVEPETRINAOre 22:30

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Ristorazione, quale futuro? di Paolo Di Gregorio

Primo e Secondo

Prendo spunto per questo articolo da un dibattito che si è tenuto una settima-na fa circa organizzato dall’associazione cuochi di Pescara dove si discuteva sulle nuove tendenze della ristorazione. La cosa principale che sta accadendo nella proposta gastronomica è la poli-funzionalità dei locali, in quanto si nota come aprano sempre più nuovi locali che hanno come caratteristica quella di non avere una classificazione ben pre-cisa, cioè locali aperti dalla mattina alla sera senza soluzione di continuità dove poter soddisfare tutte le esigenze gastro-nomiche della giornata dalla colazione fino al drink del dopocena passando per la pausa pranzo e l’aperitivo. E’ una ten-denza molto sviluppata nei grandi centri perché è un modo questo per andare in-contro alle nuove esigenze di consumo dei clienti ma anche più semplicemen-te per abbattere i costi fissi di struttura spalmandoli su orari di apertura dilatati. Infatti un’altra conseguenza di questo fenomeno è l’allargamento della propo-sta delle classiche botteghe che non si limitano più a vendere il loro prodotto

Rombo in crosta di saleIngredienti: Sale fino 1 kg, Rombo da 1 kgSale grosso 1 kg, Salvia 5-6 foglieTimo 6 rametti, Prezzemolo un mazzettoAneto due ciuffi, Alloro 3-4 foglieRosmarino 3 rametti, Uova 3-4 albumiAglio 1 spicchio, Limone biologico 1Squamate il pesce con uno squamatore oppure con il dorso di un coltello per evitare di rovinare le carni. Tritate le erbe aromatiche , l’aglio e grat-tugiate la scorza del limone; tenete da parte una cucchiaiata di erbe aromatiche, un cucchiaino di scorza di limone e l’aglio, che utilizzerete per riem-pire la pancia del pesce. Montate a neve ferma gli albumi e incorporate delicatamente le erbe aromatiche avanzate. Unite la scorza del limo-ne grattugiata, quindi unite il sale fino e grosso e amalgamate il tutto. Stendete un foglio di carta forno su una teglia e poi adagiatevi un sottile strato (circa 1,5 cm) del composto ottenuto, che formerà il letto di cottura per il rombo. Appoggia-te quindi sopra il letto di sale il rombo che avrete precedentemente insaporito ponendo nel ventre il trito di aglio, erbe aromatiche e scorza di limo-ne; ricoprite ora il rombo con il composto di sale pressandolo delicatamente per fare aderire bene l’impasto e dare una forma che aderisca al pesce.Infornate in forno già caldo per circa 40 minuti.Trascorso il tempo di cottura, estraete il rombo dal forno, fatelo riposare qualche istante, dopo-diché, per mezzo di un piccolo martello, rompete la crosta di sale con attenzione senza far cadere granelli di sale sul pesce e dividete in porzioni da-vanti ai vostri ospiti accompagnando i tranci di rombo con una vellutata di verdure di stagione e delle patate al forno.

principale (carne, pesce, pane) ma lo usano da ingrediente per preparazio-ni veloci e lo somministrano ai tavoli sistemati in un’area del loro negozio. Non è difficile vedere pescherie che si trasformano in locali per un aperitivo o per una pausa pranzo , oppure ma-cellerie dove si può scegliere il taglio di carne da farsi preparare alla griglia. Tutto ciò stimola i ristoranti tradizio-nali a rivedere la propria proposta, ad

esempio con menù veloci per il pranzo con prezzi contenuti, con orari di aper-tura anticipati, organizzandosi per una sorta di aperitivo a buffet che anticipa, o ahimè sostituisce, la cena vera e propria oppure serate di degustazione a tema etc etc.Un ristorante dovrebbe rispondere con una proposta gastronomica di livello su-periore di cui si è parlato in un articolo precedente, valorizzandola con il ser-vizio in sala andando al di là della netta divisione tra sala e cucina; un esempio può essere l’utilizzo di concetti dello show-cooking in sala con cuochi che “fi-niscono” o addirittura cuociono il piatto tra i tavoli. Per fare ciò è necessaria una continua ricerca di maggiore qualità del-le materie prime e professionalità delle persone che le devono usare, andando aldilà della netta distinzione tra persona-le di sala e personale di cucina.Una semplice preparazione che ultimia-mo al tavolo nel nostro locale è il rombo in crosta di sale che in questo periodo accompagniamo con una salsa ai carcio-fi e verdure in agrodolce.

GiuliaViva anno IV n.3 13 A tutto sport

Giulianova Volley, una bella realtà di Alessia Mastrilli

Nell’ultima puntata di “A Tutto Sport”, anda-ta in onda su webtv.giuliaviva.it, si è parlato di Pallavolo.A Giulianova, si sa, il calcio è lo sport più conosciuto e seguito, ma, in realtà, sul terri-torio giuliese sono tante le attività sportive praticate: tra queste la Pallavolo.Grazie ai risultati raggiunti dalle squadre di club nonché dalle nazionali, sia maschile che femminile, l’Italia è una delle nazioni ai vertici della Pallavolo mondiale.In Italia è la seconda federazione per nu-mero di tesserati, dopo il calcio, ed anche a Giulianova ha un discreto numero di prati-canti, soprattutto a livello femminile.La ASD Pallavolo Giulianova è una società presente da circa trent’anni sul territorio e disputa ormai da molti anni il Campionato Regionale di Serie C Femminile, sempre con un ruolo da protagonista.Lo scorso anno per un soffio non fu pro-mossa in serie B2, quest’anno (è attual-mente prima in classifica) si spera in un finale diverso.

La ASD Pallavolo Giulianova, inoltre, dispu-ta tutti i campionati giovanili: Under 14, Under 16, Under 18, Prima divisione, sem-pre con brillanti risultati.Presidente della società è Alessandro Mon-tese (il quale è anche Presidente FIPAV Pro-vinciale); General Manager Lia Pirri.E’ grazie a loro che tanti giovani hanno avuto la possibilità di avvicinarsi a questo meraviglioso sport.La loro presenza è costante, sia agli alle-namenti che alle partite, attenti a qualsiasi esigenza dovesse verificarsi, come genitori che vigilano sui loro figli.La squadra è composta principalmente da ragazze che provengono dal vivaio con l’innesto di alcune giocatrici d’esperienza.La filosofia della società è appunto quella di valorizzare al meglio l’attività giovanile, inserendo man mano le migliori atlete in prima squadra.Io stessa devo tanto alla società del Giulia-nova, dove ho militato per molti anni (ho fatto tutta la trafila delle giovanili sino alla

prima squadra) perché è grazie ad essa che da alcuni anni gioco in categorie superiori (tra cui un anno in Serie A1).Pertanto, dico a tutti i ragazzi e le ragazze che praticano uno sport o che lottano per raggiungere un obiettivo nella loro vita, di non arrendersi mai perché con impegno e sacrifici tutto si può ottenere.Per chi volesse seguire le partite casalin-ghe della Pallavolo Giulianova, ricordo che queste si disputano al Palacastrum il saba-to alle 18,00.La prossima partita in casa si disputerà Sa-bato 8 Febbraio alle ore 18,00.E’ una partita da non perdere in quanto si incontreranno la prima in classifica (il Giu-lianova) e la terza (Castelnuovo a Vomano), pertanto tutti al Palacastrum a tifare il Giu-lianova.

Su webtv.giuliaviva.it in streaming la registrazione della trasmissione

[email protected] GiuliaViva anno IV n.3

Inviateci le vostre lettere, segnalazio-ni o foto a: [email protected]

Si prega cortesemente i nostri gentili lettori di contenere in termini di spazio i loro contributi, al fine di garantire una più ampia partecipazione ed evitare spiacevoli tagli.

Volevo segnalare quanto è pericolosa la scalinata che da via XXIV Maggio, subito dopo i Carabinieri, porta a via Vittorio Veneto. È ricoperta di foglie bagnate dalla pioggia e dall’umidità, e chi la percor-re, soprattutto in discesa, rischia di scivolare ad ogni passo. Si potrebbe almeno pulirla di tanto in tanto? C. T.

Pericolo

I residenti di via Bari

I sotto firmatari, residenti in via Bari (Giu-lianova Lido), strada senza uscita da via Trieste verso L.mare, lamentano che nel luglio 2013, dal n. civico 15 e fino all’ultimo tratto della via citata, è stato apposto un car-tello stradale segnaletico “strada chiusa, di-vieto di accesso, eccetto residenti”.Tale cartello, di fatto, autorizza le poche fami-glie residenti sull’ultimo tratto della via a rite-nersi proprietari esclusivi della strada, che do-vrebbe risultare pubblica e non di proprietà, come affermato dai residenti di quella zona. Come è possibile, allora, tollerare che ci sia un’illuminazione pubblica e che la manuten-zione sia a carico dell’ente comunale?Sono stati contattati varie volte l’assessore For-cellese ed il comandante dei VV.UU. i quali, ad oggi, non sono stati in grado di chiarire la presenza della “fantomatica” quanto ”inspie-gabile“ segnaletica. Chi avrebbe autorizzato l’installazione? Sembra assurdo che, per sod-disfare personali esigenze di parcheggio dei residenti dell’ultimo tratto si possa adottare un provvedimento di chiusura e di esclusio-ne dall’uso agli altri residenti di via Bari, che si sentono lesi ingiustamente e prevaricati in un loro diritto. I sotto firmatari, pertanto, si augurano che la segnaletica apposta venga ri-mossa nel più breve tempo possibile . In caso contrario, si provvederà a far valere i propri diritti nei tempi, nei modi e nelle sedi previste dalla legge. Lettera firmata

Gentile redazione, volevo sottoporvi una situa-zione che da qualche tempo sta interessando i residenti in via Matteotti e vie limitrofe.Ultimamente è stata posta su via Matteotti una zona (tutta la carreggiata in direzione paese) a disco orario per il parcheggio; la prima parte invece è a strisce blu. Considerando che la zona viene solitamente utilizzata anche dai pendo-lari per parcheggiare le loro auto ed usufruire dei mezzi pubblici (cosa molto civile); consi-derando che sulla zona insistono molte attività commerciali, e che un giorno la settimana c’è il divieto di parcheggio, almeno fino ad una certa ora, su un lato della strada per le operazioni di pulizia strade; risulta per i residenti quasi im-possibile parcheggiare senza incorrere in viola-zioni del codice della strada. Tornando ai residenti, esistono situazioni in cui avere l’auto distante dall’abitazione non è proprio il massimo specialmente nei periodi invernali. Senza voler considerare che se qual-cuno ha problemi di salute alle nove deve cor-rere a spostare l’auto o prendere la multa.Insomma non mi sembra una situazione al servizio del cittadino. Poi, non sono esperto in materia, ma non dovrebbe esserci una percen-tuale tra gli spazi con parcheggio a pagamen-to quelli condizionati a tempo e quelli liberi? Sono rispettate queste proporzioni? O almeno i residenti non potrebbero avere dei permessi? Email firmata

Via Matteotti

Sabato 15 febbraio 2014 alle ore 17.30 secondo appuntamento dell’XI Edizio-ne di Musica e Arte alla Sala Trevisan.Ad esibirsi sarà il virtuoso pianista Cor-rado Di Pietrangelo con musiche di Claude Debussy , uno dei padri della musica moderna. Marialuisa De Santis commentando il capolavoro Giovani donne al piano di Pierre Auguste Renoir, introdurrà il tempo, la cultura e il clima in cui nac-que la musica del grande compositore francese Debussy.

Cornice preziosa della serata sarà ancora la già ammiratissima personale di Berardo Montebello dedicata a Giulianova: Il paesaggio come atto d’Amore.

Musica e Arte alla Sala Trevisan

Giulianova Calcio. Ronci ancora al timone.

di Daniele Adriani

E’ stata una settimana complessa, pur senza la par-tita della domenica, poiché il campionato di Serie D ha osservato un turno di riposo. Subito dopo la sconfitta contro la Fermana, era rimbalzata la no-tizia di un possibile esonero per il mister Ronci. Il successivo incontro tra il presidente Mattucci e l’allenatore, ha consentito di far chiarezza e prose-guire il rapporto di collaborazione. Nel frattempo anche la Curva Ovest si era schierata a favore della permanenza di Ronci (di solito si assiste al contra-rio…), ritenendolo una persona seria e rispettosa, che ha sempre cercato di dare il massimo nel pro-prio lavoro. Di sicuro nel mercato invernale non c’è stato un rafforzamento della rosa, poiché si è visto che l’obiettivo stagionale (permanenza in serie D) poteva essere raggiunto, senza l’esborso finanzia-rio determinato dalla presenza di calciatori di più alto livello, quindi più costosi. La cosa strana che è emersa nelle ultime giornate è la differenza tra le prestazioni in casa e quelle fuori casa. Su questo deve lavorare ancora Ronci, poiché le conferme per la prossima stagione passeranno appunto da ciò che sapranno dimostrare, sul campo, coloro che in-tendono confermarsi per il prossimo campionato.

Domenica 9 febbraio 2014 alle ore 21.00 nella Chiesa di S. Antonio di Giulianova paese, l’Associazione Culturale G. Braga e il Circolo Virtuo-so Il nome della Rosa organizzano un Concerto per due Violoncelli : la violoncellista australiana Clare Tun-ney e il M° Galileo Di Ilio eseguiran-no raffinatissime musiche del Sette-cento e dell’Ottocento.

Concerto per due Violoncelli

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