GiuliaViva anno II n.26 del 29 dicembre 2012

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Anno II numero 26 del 29 dicembre 2012 GiuliaViva è anche on-line su www.giuliaviva.it Quindicinale d’informazione giuliese distribuzione gratuita - tiratura 2500 copie copiagratuita alle spalle un 2012 difficile in cui è accaduto soprattutto... servizio alle pagg. 4 e 5

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GiuliaViva anno II n.26 del 29 dicembre 2012

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Anno II numero 26 del 29 dicembre 2012GiuliaViva è anche on-line su www.giuliaviva.it

Quindicinale d’informazione giuliese distribuzione gratuita - tiratura 2500 copie

copia gratuita

L’ANNO CHE VERRA’alle spalle un 2012 difficile in cui è accaduto soprattutto...servizio alle pagg. 4 e 5

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Istantanee giuliesi GiuliaViva anno I I n.26 3

La storia dovremmo essere noi

Offrire un posto nel nuovo CdA dell’Ente Porto agli operatori della marineria, ed in particolare di quel consorzio dei vongolari distintosi ne-gli anni per competenza, passione, ri-spetto del mare. Questa la proposta, avanzata dal gruppo consiliare de “Il Cittadino Governante per cambiare”, con l’intento di uscire, almeno per una volta, dalle trite e ritrite logiche di spartizione, guardando piuttosto a competenze e professionalità. Pressoché unanime, in consiglio, la condivisione della proposta. Anco-ra più unanime, fuori dal consiglio, il prevalere delle logiche consuete, con Pd e PdL ad accaparrarsi le poltrone disponibili, escludendo dalle nomine proprio il rappresentante del Cogevo.

Tra il dire e il fare....“Cara Italia - diceva Enzo Biagi - per-ché giusto o sbagliato che sia que-sto è il mio paese con le sue grandi qualità ed i suoi grandi difetti.” Vale sicuramente anche per il no-stro rapporto con Giulianova. Nelle pagine interne del giornale, ripercorriamo i fatti che ci sembra abbiano avuto un peso durante questo 2012 trascorso insieme a voi. Insieme... proprio “insieme”, considerate le vostre lettere, i vo-stri contributi, le vostre comuni-cazioni e la vostra partecipazione attiva e quotidiana alla costruzio-ne del giornale. Certo, è stato un anno difficile non solo per noi ma per l’intera nazione e certamente non sarà finita qui. Ovviamente come era nelle nostre intenzioni ci siamo occupati ed abbiamo scritto della realtà dei fatti che sono accaduti nella nostra città, che ne hanno segnato il corso e in alcuni casi già tracciato il destino. Lo scopo e l’intento sono rimasti quelli originari: abbiamo scritto af-finché si sia pronti e attenti a sal-vaguardare e prevenire la perdita della nostra identità territoriale. E se l’incubo culturale ci prende, ancor più assillante è quello eco-nomico. L’economia, infatti, oltre alla cultura e all’ambiente è stato ed è un tema a noi caro e sul quale continuare a tenere gli “occhi aper-ti”. In quest’ottica il nostro augurio non può essere altro che ognuno di noi possa vedere realizzati i rea-li e sani desideri del proprio cuore.

pino piazze, strade e palazzi d’e-poca con linee, luci e materiali del tutto fuori luogo. Dopo piazza Buozzi e il lungoma-re monumentale, è stato così per la biblioteca-pinacoteca di Palaz-zo Bindi. Fra metalli, travertini e pavimenti traslucidi un altro col-po al patrimonio architettonico della città..

In Italia c’è stato addirittura chi, privo di una storia architettonica degna di tale nome, si è ingegna-to a costruirsela da sé, arrivando a mettere in piedi borghi di fattura medievale, ma di edificazione no-vecentesca (Grazzano Visconti ne è l’esempio più eclatante). A Giulianova accade esattamente il contrario e succede così che si detur-

L’altra metà del bivio

Oggetto di rifacimento ai tempi della giunta Ruffini, ma solo nel-la metà settentrionale del bivio Bellocchio, l’asfalto della SS 16 continua ad offrirsi come pessimo biglietto da visita a chi invece en-tri in città provenendo da sud. Le “indecenti” condizioni del man-to stradale, specie in prossimità dell’impianto semaforico, sono assolutamente visibili e, credia-mo, conosciute ai più. Non abbastanza, sembrerebbe però, da sollecitare un intervento che torni a consentire un transito “normale” su ambo i lati.

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Fatti ... 4 GiuliaViva anno II n.26

Marzo- Annunciato l’avvio dei lavori di risistemazione delle pavimentazioni di piazza Buozzi e corso Garibaldi, per una spesa vicina ai 50mila euro. La precedente contestata ristrutturazione risaliva ad appena due anni prima;- Roberto Vernisi, ex giocatore ed allenatore del Giulianova Calcio, scompare improvvisamente a soli 63 anni;- autisti rimasti senza lavoro e riciclati nel servizio-navetta, assistenti “precarizzati”, itinerari ridotti e mezzi sovraffollati: scoppia la polemica per il servizio scuolabus, affidato per sette anni ad un’azienda privata, con un costo annuo di oltre 680mila euro: cresce ancora la spesa corrente.

Aprile- Se ne va sbattendo la porta l’assessore ai lavori pubblici Roberto Mastrilli, la cui delega viene assunta direttamente dal sindaco. Abbandonato il Partito Democratico Mastrilli confluirà in autunno nell’IdV;- la Polisportiva Amicacci vince in a Vigo, in Spagna, la “Andrè Vergauwen Cup”;- tornano disponibili le buste per la raccolta differenziata: ritardi nelle procedure di approvvigionamento le avevano fatte mancare per settimane;- SOGESA fallisce: dichiarazioni clamorose del Presidente del CIRSU, Ziruolo.

Maggio- Ennesimo valzer di poltrone: da presidente di Julia Rete Loris Vanni diventa assessore al bilancio mentre Fabio Ruffini compie il percorso inverso. La nomina di quest’ultimo alla Julia Rete viene poi annullata in quanto incompatibile con i precedenti incarichi rivestiti da Ruffini in amministrazione;- trasferito senza motivo ad altro settore il dirigente dell’area Bilancio;- la Regione approva la riperimetrazione della riserva del Borsacchio con l’esclusione dell’Annunziata: Giulianova perde l’appartenenza all’area protetta.

Giugno- Istituito, su proposta del Cittadino Governante, il mercato dei prodotti agricoli locali a Colleranesco;- per mancanza di fondi, l’amministrazione interrompe dopo sette anni “GiugnoGiovani”, contenitore di spettacoli, incontri e rappresentazioni, e ormai punto di riferimento per i giovani dell’intera regione;- Via Nievo vede nascere la sua prima pista ciclabile: qualche decina di metri di asfalto delimitato da una linea bianca. La pista, però, dura poco. Nel volgere di qualche giorno la “striscia” viene destinata al solo passaggio pedonale.

Luglio- Dopo mesi di tiramolla, annunci e smentite si concretizza quanto temuto:

Nel 2012 è successo... soprattutto questo di Paolo Innocenti

Gennaio- Viene annunciato il primo “sondaggio deliberativo”: i 33 cittadini aderenti (rispetto ai 145 inizialmente previsti) sono chiamati a scegliere quali terreni di proprietà comunale devono essere alienati per garantire il pareggio del bilancio comunale;- una pioggia di avvisi di garanzia coinvolge amministratori, consiglieri, dirigente dell’ufficio urbanistico, oltre a tecnici e responsabili dell’impresa proprietaria per la vicenda Migliori Longari. In autunno viene chiesta l’archiviazione ma solo per i politici coinvolti. Il caso è ancora aperto.

Febbraio- Lo stadio “Fadini”, da anni non in regola con le prescrizioni di legge ed utilizzato solo grazie alle deroghe sottoscritte dal sindaco, viene dichiarato non a norma per quanto riguarda la sicurezza antincendio. La squadra è costretta prima a giocare a porte chiuse poi a peregrinare negli stadi delle città limitrofe;- secondo “terremoto” giudiziario in città: per la vicenda del palazzo Gavioli, in corso di costruzione a nord del Kursaal e già sottoposto a sequestro, vengono indagate 8 persone fra dirigenti dell’ente, tecnici comunali e privati, responsabili della proprietà;- ennesima modifica al piano chioschi: strutture previste anche all’interno del parco Franchi e all’ingresso del porto.

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... in primo piano GiuliaViva anno I I n.26 5

Nel 2012 è successo... soprattutto questo di Paolo Innocenti

al PRG;- Galliano Marchionne, portabandiera dell’Amicacci Giulianova, partecipa ai Giochi Paralimpici di Londra;

Ottobre- Aliquote IMU al massimo (10,60 ‰) per la seconda casa ; cresce dal 7,60 ‰ al 9,60 ‰ quella sulle attività economiche;- pubblicato il bando per accedere ai contributi comunali per l’organiz-zazione di eventi e manifestazioni: numerose associazioni lamentano il mancato pagamento di quanto promesso per gli anni precedenti;- nuovo progetto della Rete Ferrovie Italiane per la stazione di Giulianova. In attesa della realizzazione viene intanto decisa la chiusura notturna (dalle 22 alle 5) della sala d’attesa;- il Castorani sfratta il Comune: 18mila euro richiesti per la mancata restituzione nei termini previsti delle chiavi degli ex uffici della Polizia Municipale di proprietà dell’istituto.

Novembre- Tre anni dopo i famosi “100 giorni” la Variante al PRG deve tornare in Consiglio: la Provincia l’ha rispedita al mittente con numerose osservazioni e prescrizioni. I tempi si allungano ulteriormente;- “impazziscono” le cartelle di pagamento dei canoni delle lampade votive: a causa di un’inadeguata

informatizzazione gli importi dovuti risultano errati sia per eccesso che per difetto. Dopo giorni di polemiche il Comune ne decide l’annullamento ed avvia le verifiche;- va deserta l’asta per la vendita dei terreni scelti con il sondaggio deliberativo di inizio anno. Se i milioni previsti non arrivano entro la fine dell’anno, il Comune rischia pesanti sanzioni per mancato rispetto del Patto di stabilità.

Dicembre- in controtendenza rispetto ai risulta-ti nazionale e regionale Matteo Renzi risulta il più votato nel primo turno delle primarie del centrosinistra;- Paolo Vasanella nuovo presidente dell’Ente Porto. Approvato in consi-glio comunale, l’appello del Cittadino Governante affinchè i partiti cedano un posto ad un altro esponente della marineria viene dimenticato al mo-mento delle nomine;- dopo oltre sette anni di chiusura per lavori di ristrutturazione riaprono biblioteca e pinacoteca di Palazzo Bindi;- nella vecchia discarica di Grascia-no ancora spazio per ospitare 23mila tonnellate di rifiuti: a scoprirlo il nuo-vo CdA di CIRSU. Prematura, quindi, la chiusura dell’in-vaso nel 2009 (con cospicuo aggravio dei costi di smaltimento per i comuni del consorzio).

il Giulianova Calcio non si iscrive alla LegaPro ed abbandona la scena del calcio professionistico;- come accaduto per quello dei giovani viene chiuso, non senza strascichi polemici, anche il Forum della associazioni.

Agosto- Cambia già il Piano Demaniale Marittimo da poco approvato. Nella nuova variante meno fronte mare a disposizione delle spiagge libere, molte barriere alla visuale marina e tagli diseguali alle concessioni della zona centrale;- approvato il bilancio di previsione 2012. Vendita di altri gioielli di famiglia (verde, area per scuola, parcheggi pubblici), aumento della TARSU del 30% per le attività economiche e forzature sulle poste in entrata per le cappelle gentilizie necessari per arrivare al pareggio;- il calcio riparte dall’Eccellenza con la nuova società “Città di Giulianova 1924”;- piazza dalla Chiesa ospita un’affollata IV edizione di “Piazza, bella piazza”, rassegna delle band musicali giovanili di Giulianova e dintorni.

Settembre- Approda in consiglio comunale la VAS (Valutazione Ambientale Strategica), ma vengono ignorate le modifiche da apportare alla Variante

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6 GiuliaViva anno II n.26 La pagina della satira

Giulianova Comune “comunicone” 2012

Galantini “riuscendo ad emettere comuni-cati stampa anche sulle questioni più inu-tili. È un’enorme soddisfazione aver battu-to realtà molto più grandi della nostra, ma siamo certi di poter ancora migliorare”.Incontenibile la gioia del sindaco Ma-stromauro: “Sono sempre stato convin-to che a parole la mia amministrazione sia imbattibile e questo risultato non fa che darmi ragione. Ho soltanto un ram-marico: se il crampo dello scrivano non avesse bloccato per quasi due settima-ne il nostro validissimo Sandro Galan-

Dopo comune “riciclone” nuovo riconoscimento per la nostra città

Il sindaco: “Risultato eccezionale, ma non è una sorpresa”

Giulianova si aggiudica la prima edizione del premio “Comune comunicone”, desti-nato all’amministrazione pubblica che, nell’anno solare, ha prodotto il maggior numero di comunicati stampa.Con 265 comunicati in meno di dodici mesi (la classifica è stata stilata allo scor-so 17 dicembre, ndr) il Comune di Giu-lianova ha sbaragliato la concorrenza, : rispetto ai 178 comunicati del 2011 l’in-cremento è stato di quasi il 50%, un risul-tato stupefacente. Ancora più impressio-nante il confronto con le realtà limitrofe: il vicino Comune di Roseto, al secondo posto in provincia di Teramo, non è an-dato oltre i 154 comunicati nel corso del 2012, poco più della metà di quelli sfor-nati dal gabinetto giuliese.“Abbiamo raggiunto un livello di vera e propria eccellenza” ha commentato il co-ordinatore dello staff del sindaco, Sandro

tini oggi saremmo qui a commentare numeri ancora migliori”.Il premio verrà consegnato al sindaco nei primi giorni del prossimo anno (la data è ancora incerta), direttamente presso il palazzo comunale, dal presi-dente dell’associazione “Quanta carta sprecata!” che ha organizzato l’evento.(*) i dati relativi ai comunicati stam-pa dei Comuni di Giulianova e Roseto sono assolutamente reali

Svelata l’identita dell’alienoalla ricerca di un distributore d’acqua gassata. Dopo averlo incontrato in Via del Campetto (qui le testimonianze discordano, c’è chi dice alle 10, chi alle 16,45 – o forse hanno ragione tutti vista la difficoltà di superare quel labirinto stradale) molti lo hanno visto fermo al semaforo intelligente di Via del Popolo. Non si sa che fine abbia fatto, pare che qualcuno lo abbia incrociato nei pressi dell’agenzia delle entrate con in mano alcuni 740 mentre ripeteva ossessiva-mente “trasparenza, trasparenza…..”.

Numerosi testimoni raccontano di aver avvistato l’alieno che gira in bici

Fonti bene informate ci riferiscono che nell’ultima riunione di maggio-ranza il presidente del consiglio Nello Di Giacinto ha dovuto affrontare un durissimo attacco frontale portato-gli dall’assessore Gabriele Filipponi. Quest’ultimo lo ha accusato aperta-mente di essere uno dei maggiori re-sponsabili dello sviluppo del punte-ruolo rosso nella nostra città.Inconfutabile la prova presentata a so-stegno di questa disonorevole accusa.

Polemica Filipponi-Di Giacinto

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GiuliaViva anno II n.26 7 “Polis” i saperi per la politica

Nuovo appuntamento di Polis, con Marco Lodoli di Silvia Fabrizi

“Salve, mi chiamo Marco Lodoli, in-segno in una scuola professionale di Roma e da circa vent'anni scrivo poesie, racconti e romanzi, perché da sempre penso che le parole possano avvicinar-mi meglio ai miei limiti. Credo che, in fondo, sia proprio questo il senso della letteratura e di ogni attività umana: bi-sogna esplorare se stessi fino ai propri confini estremi per vedere che cosa c'è oltre [...]”. (Enciclopedia Multimediale delle Scienze Filosofiche).

Marco Lodoli, giornalista e scrittore, è nato nel 1956 a Roma dove vive e la-vora come insegnante di lettere in un Istituto professionale del tuscolano, popoloso quartiere della periferia ro-mana. Ha esordito nel 1978 come poe-ta con Un uomo innocuo per proseguire nel 1986 con il romanzo Diario di un millennio che fugge.  Il suo successivo lavoro romanzesco, Snack bar Budapest è stato anche ispiratore dell’omonimo film diretto da Tinto Brass. Nel 1989 a partire dall’opera Le ragioni

del cuore e la nudità dello sguardo sulla vita Marco Lodoli ha tenuto una serie di conferenze tra Roma, Torino, Bari e Firenze. L’accorta analisi dei rapporti sussisten-ti tra l’io e gli altri, insieme al viaggio e alla morte, sono fra i temi più ricor-renti nelle sue opere, che hanno meri-tato nel 1990 i Premi Piero Chiara per Grande raccordo e nel 1992 il Grinzane Cavour. Vince il Premio Palazzo al Bo-sco nel ’96 con il romanzo Cani e Lupi; sette storie d’amore, sette confronti tra il cane e il lupo, l’uno ragionevole ad-domesticatezza l’altro incontrastabile ferocia. L’anno successivo si aggiudica di nuovo il Grizane Cavour con Il vento. Da ricordare fra le sue opere più famo-se i nove racconti I professori e altri pro-fessori e Grande Circo Invalido appas-sionante storia di tre amici anarchici.Lo scrittore da anni collabora con “la Repubblica”, trattando tematiche ri-guardanti scuola e insegnamento, quest’ultimo caposaldo della sua pas-sione. Critico cinematografico del set-timanale “Diario” le cui recensioni sono raccolte nel volume Fuori dal cinema. Non limitandosi solo alla mera scrittu-ra, esplora altre forme di comunicazio-ne come La puntualità fu un mio capo-lavoro opera radiofonica.Marco Lodoli sarà ospite del prossimo appuntamento di POLIS il 19 gennaio al Kursaal di Giulianova per presenta-re e dibattere sul tema della scuola e delle problematiche giovanili, pren-dendo spunto dal suo noto libro Il

rosso e il blu.Abbandonando la finzione narrativa attraverso brevi e illuminanti osserva-zioni, vengono affrontati nell’opera i molti “cuori ed errori”: limiti e passioni della scuola italiana.Lo scrittore esprime il suo punto di vista sulla questione dell’educazione scolastica e le annesse problematiche quali bullismo, droga, gite d’istruzio-ne ed esame di maturità. Tra gli altri temi, esposti con naturale familiarità, egli focalizza la sua attenzione sull’an-goscia dei giovani per il loro futuro e sulla possibile sintonia studente- pro-fessore. Si delinea così un percorso mai scon-tato, dove chiarezza espressiva e pro-fondità giudizio trovano un perfetto equilibrio.

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8 GiuliaViva anno II n.26 La pagina della cultura

Biblioteca e pinacoteca comunale

Tutto qui? È la domanda che ogni giuliese si pone dopo aver visitato la biblioteca civica “Vincenzo Bin-di” recentemente riconsegnata alla città di Giulianova dopo sette lun-ghi anni di ristrutturazione costata, complessivamente, 1.420.000 euro. La cerimonia di riconsegna è avve-nuta insolitamente sottotono; e si è compreso anche il perché. Al di là della decantata “sobrietà”, paro-la fortemente abusata e utilizzata spesso impropriamente, l’emozione di salire la vecchia scalinata di in-gresso della dimora della famiglia Bindi è innegabile.Ma dov’è la sobrietà? Nei nuovi pa-vimenti luccicanti? Nelle belle por-te nuove della biblioteca che mal si accostano agli infissi dipinti di grigio? Occhi sbarrati, sguardi atto-niti, ma cosa è successo? Dov’è quel profumo di Ottocento che i cittadi-ni di Giulianova conoscevano tanto

bene? Certamente nel-la ristrutturazio-ne dello stabile il rispetto delle norme legisla-tive sulla sicu-rezza costituisce la priorità, una priorità che non è in contrasto con il concetto di “conservazio-

ne” ma che si sarebbe dovuta com-penetrare con esso restituendoci un luogo “nuovo” sicuro, fruibile ma riconoscibile nella sua atmosfera, nei suoi segni principali, non “snaturato”. Per sette anni la città di Giulianova è stata privata della sua biblioteca comu-nale, un fulcro di indub-bia importanza per la sua crescita culturale. Ora si ricomincia, e si parte prati-camente da zero nella rior-ganizzazione di tutti quei servizi che una biblioteca comunale deve assolvere come dovere nei confronti di tutti i cittadini. Che dire poi della pinaco-teca? Si apre uno scenario da trasloco non terminato: il mobilio è sistemato all’in-terno di un “cubo bianco”

(pavimento bianchissimo e luci-dissimo e mura bianche dipinte di fresco) che rende l’insieme molto, molto lontano dall’ambientazio-ne originaria forse definitivamente persa.Per quale motivo l’attenzione si sof-ferma sugli interventi strutturali? Semplicemente perché sono quel-li irreversibili, quelli che, una volta compiuti, difficilmente si potranno correggere (e di esempi nella no-stra città ce ne sono diversi) e che ci lasciano un forte sentimento di dispiacere e l’amarezza per un’altra occasione persa.

L’atmosfera delle casa-museo donata da Vincenzo Bindi violata da un restauro che lascia sgomenti.

sul nostro sito www.giuliaviva.it i video delle inter-viste a Ludovico Raimondi e Alessandro Giorgini

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eseguendo potature senza alcun criterio scientifico, e abbattimenti, spesso inutili, non seguiti da sostituzioni (emblematico il caso di Piazza Buozzi, dove la vetusta pianta che abbelliva la piazza, uno dei pochi esemplari presenti in centro storico, è stata eliminata e mai più sostituita, nonostante le numerose rassicurazioni dell’Amministrazione comunale). E così, poco alla volta, Giulianova sta perdendo un patrimonio culturale, sociale, ambientale ed anche economico, la cui scomparsa impoverisce ogni cittadino oltre a rendere la città meno attrattiva

Il verde urbano, nel corso dei secoli, è sempre stato elemento importantissimo nelle strategie di sviluppo urbano di piccoli e grandi città. La quantità e la qualità del verde urbano, auspicate anche in ambito europeo da Agenda 21 e dalla Carta delle Città Europee per uno sviluppo durevole e sostenibile, sono elementi qualificanti di riconosciuto valore per assicurare adeguati livelli di qualità della vita ai cittadini. Sebbene a livello di politica comunitaria la superficie delle aree verdi, e la relativa diffusione di specifici strumenti di gestione, siano considerati un indicatore di sostenibilità ed un elemento chiave per la riqualificazione del tessuto urbano, in Italia non è in vigore alcuna specifica politica di settore. A questa carenza hanno sopperito diversi Comuni, approvando Regolamenti e Piani Regolatori del verde, e anche Giulianova, con Delibera di Consiglio Comunale numero 25 del 12.02.2010, si è dotata di apposito Regolamento che ha fatto seguito ad un puntuale e utilissimo censimento del verde, realizzato negli anni ’90 dall’Amministrazione Arboretti. Purtroppo tale censimento appare ormai superato e anche il regolamento viene spesso disatteso

SOS ambiente

Il verde perduto di Giulianova di Raffaele Di Marcello

da un punto di vista turistico. La poca cura nella gestione delle aree verdi (si vedano le condizioni dei parchi pubblici) fa seguito alla piantumazione di specie non adatte al clima marino, alle pavimentazioni “soffocanti” con asfalto o cemento che poi provocano la fuoriuscita di apparati radicali con conseguente rovina del manto stradale, ecc. facendo diventare Giulianova la patria del “verde perduto”, con buona pace di proclami e promesse. Soluzioni? È comunque una questione di cultura, che nessuna norma o regolamento riuscirà mai a rendere obbligatoria, ma visto che una norma esiste (il citato

regolamento del verde) e esistono anche norme non scritte di buona pratica, occorre, da subito, seguirle (organismi comunali e partecipate in primis). Poi, come d’altra parte promesso dall’attuale Amministrazione, sarebbe utile un piano regolatore del verde, da coordinare con gli altri strumenti di pianificazione comunale (PRG, Piano traffico, Regolamento Edilizio, ecc.) e, cosa più importante, bisogna considerare il verde come un valore aggiunto e non come un fastidioso costo per la comunità. Ma quest’ultima avvertenza, come già scritto, è questione di cultura…

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10 GiuliaViva anno II n.26

Acciaio di Antonio D’Eugenio

Anna e Francesca, amiche quattor-dicenni di Piombino, crescono in casermoni respirando l’odore delle fabbriche. Tra padri violenti, madri depresse e fratelli rabbiosi sogna-no un giorno di poter cambiare il proprio destino. Magari trasferen-dosi all’isola d’Elba: un posto pen-sato solo per turisti.

Il documentarista Stefano Mordini torna dietro la macchina da pre-sa dopo il film d’esordio Provincia meccanica e lo fa prendendo spun-to dall’omonimo libro di Silvia Aval-lone. La sceneggiatura, curata dal

regista e dalla stessa scrittri-ce, viene abbondantemen-te levigata e rivista, rispetto al libro, per essere traspo-sta su pellicola e dar vita ad una storia dove tutto viene meno. Se all’uscita del libro la scrittrice fu incolpata di aver dato un’immagine sbagliata degli operai di Piombino, in bilico tra adolescenti cupe e consumo di droga prima dei turni, il film di Mordini si con-centra dapprima sul degrado sociale e poi sulla crisi ado-lescenziale delle due ragaz-zine Anna (Matilde Giannini) e Francesca (Anna Bellezza) che, seppur brave, non rie-scono nell’intento di dar vita

ad un film, perché è proprio l’idea di cinema che manca all’opera di Mordini. Ecco allora che i prota-gonisti in carne e ossa diventano pian piano spi-riti fluttuanti destinati a di-ventare figure marginali ri-spetto ai pro-tagonisti di cemento (nel libro avviene l’esatto contra-rio) ed il peso delle fabbriche rischia di far

passare in secondo piano anche la meravigliosa prova attoriale di Mi-chele Riondino (fatta, non a caso, di poche parole e tanta gestualità) proprio per documentare lo stato d’animo degli operai e far sentire la puzza delle acciaierie che sovrasta anche la natura piombinese, dove la spiaggia si trasforma tristemen-te in una landa desolata capace di ospitare solo detriti industriali. La crisi esistenziale delle ragazzi-ne, adolescenza mischiata a sogni, poteva e doveva essere la strada giusta da seguire basandosi sulla promiscuità dei rapporti, il cam-biamento esteriore e la scoperta della sessualità ma le tematiche sociali spostano il baricentro su di esse facendoci assaporare solo un po’ di ferro. Mentre l’acciaio del libro era ben altra cosa.

Interferenze artistiche

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Dove Cosa Quando GiuliaViva anno II n.26 11

Prime visioni di Stefania Sacchini

Pubblica utilità

Farmacie di turno29/30 dicembre Farmacia Marcelli31/6 gennaio Farmacia Ielo24/28 dicembre Farmacia MarcelliGuardia Medica festiva e di urgenza Tel.: 085.8020362Ospedale Civile Via Gramsci 085.80201Pronto Soccorso 085.8020238 085.8020366118 085.8020442 / 085.8020373Croce Rossa Via Simoncini, 41/A 085.8007733Consultorio Familiare Via Ospizio Marino 085.8020816Polizia Veterinaria Pronto Intervento 085.8020818 (08.00-20.00)

Concerti mostre ed eventiCapodanno in Piazza

Titolo:”La questione civile”Autore: Roberta De MonticelliCasa editrice: Cortina RaffaelloPagine: 156 Prezzo: € 13,50

La nuova opera della fi-losofa più famosa d’Ita-lia si pone come un pro-sieguo del primo libro, anche se questa volta, come si evince dal ti-tolo, l’analisi è mirata alla Questione Civile. Il libro vuole analizzare e mettere a fuoco la so-cietà italiana, i singoli

individui in quanto civis, il loro pensiero, le loro azioni e le conseguenze di esse, non solo nella vita quotidiana personale, ma anche, e soprat-tutto, nella ‘vita della nazione’Con il tono appassionato di un’orazione civile, Roberta De Monticelli mette a fuoco con esat-tezza il cuore della tragedia che stiamo viven-do, e mostra come dal buon uso della nostra indignazione (che è anche il sottotitolo dell’o-pera) possa risultare una rifondazione, un pro-getto per una nuova civiltà.

The MasterLancaster Dodd ritorna a casa dopo diversi anni e dopo aver assistito agli orrori della Seconda Guerra Mondiale. L’uomo, per dare un senso alla sua vita, decide di fondare un’organizza-zione a sfondo religioso, il suo carisma lo porta ad avere molti seguaci e gli fa guadagnare il soprannome di “The Master”. In tutto questo però, Dodd deve fare i conti con Freddie, il so-stenitore più fidato che prima s’innamora di sua figlia Mary Sue e poi lo scredita pubblicamente. The Master è diretto da Paul Thomas Anderson ed interpretato da Philip Seymour Hoffman, Joaquin Phoenix, Amy Adams, Laura Dern, Ambyr Childers. In programmazione dal 3 gennaio.

Il buon uso dell’indignazione

Caleidoscopio 2012

4 gennaio 2013 ore 18:00– Museo dello Splendore La chitarra e il pianoforteLapo Vannucci- chitarraLuca Torrigiani – pianoforte11 gennaio 2013 ore 18:00– Museo dello Splendore…A quattro mani Gabriele Pezone - pianoforteLeone Keith Tuccinardi – pianoforte

Il 29 dicembre in piazza Fosse Ardeatine ci sarà il concerto dei Tammurriata Rock di Enrico Ca-puano. Il 31 dicembre in Piazza Buozzi, a partire dal pomerig-gio, si svolgeranno giochi ed intrattenimenti vari per i bam-bini, mentre dopo cena ci sarà il concerto di Loretta Grace e la Reebes Band. La DJset animerà

la discoteca all’aperto fino al termine della festa.

Il circolo “Il Nome della Rosa”Sabato 29 dicembre ORE 21,30MUSICA LIVE “I NOSTRI (IN)CANTAUTORI”

Giovedì 3 gennaio ORE 21,30TEATRO “GREGARI” Monologo

Venerdì 4 gennaio ORE 21,30“IL BOSONE DI HIGGS - SEMINARIO” con il dott. F. Lo Sterzo

Sabato 5 gennaio ORE 22,00MUSICA LIVE “DEAD MAN SINGING 3”Venerdì 11 gennaio ORE 21,30

CINEMA “MINIMAL CINEMA”Sabato 12 gennaio ORE 21,30

“CANTAMI DI QUESTO TEMPO” Omaggio a Fabrizio De André

L’Officina l’Arte e i Mestieri

Domenica 6 gennaio ore 22VALERIO COSI

ENZO FRANCHIN

Venerdì 4 gennaio ore 22SACRI CUORI

Venerdì 11 gennaio ore 22JOCELYN PULSAR AIUOLE SPARTITRAFFICO COLTIVATE

Hierós arte sacra contemporaneaAl MAS - Museo d’Arte dello Splendore di Giulianova la mostra di arte sacra contem-poranea, collettiva Hieros.Dal 15 dicembre al 13 gen-naio 2013, tutti i giorni dalle 17.00 - 20.00 (domenica chiu-so. Ingresso [email protected]

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12 GiuliaViva anno II n.26 Primo e Secondo

La scelta del vino di Andrea Beccaceci

In questo periodo dell’anno tanto è il tempo che passiamo a tavola, si incontra-no più volentieri gli amici, ci si trova con i colleghi di lavoro, c’è la cena della Vigilia poi il pranzo di Natale, il Cenone dell’ulti-mo dell’anno e per alcuni anche il pranzo di capodanno. Allora viene naturale impegnarsi in cuci-na per rendere questa convivialità il più piacevole e ghiotta possibile: i più ripro-pongono piatti natalizi della nostra ricca tradizione, qualcuno coglie l’occasione per sperimentare nuove ricette, tutti go-dono del piacere di assaporare cose buo-ne e gustose. Ma non è di cucina che voglio parlare bensì di abbinamenti, perché alle preli-batezze che andiamo a preparare dob-biamo affiancare vini e spumanti all’al-tezza dei nostri piatti. Un primo consiglio - che per molti sarà scontato - è di non chiudere la cena con lo spumante o lo champagne; usateli piuttosto per accogliere i vostri ospiti, insieme a qualche piccolo stuzzichino, per un fresco aperitivo. Così preparerete le papille gustative ad accogliere meglio i cibi che andrete a proporre, stimolerete

la cosiddetta “acquolina in bocca”. Sce-gliete poi i vini in abbinamento seguen-do la loro natura: i bianchi leggeri prima, i vini strutturati ed i rossi importanti dopo. Non fate diventare la vostra cantina un deposito di reliquie, non aspettate trop-po i vini: se un produttore ha deciso di commercializzare il suo vino vuol dire che secondo lui è pronto per essere be-vuto; non è raro trovarsi a bere vini os-sidati e decrepiti solo per un malinteso senso dell’invecchiamento e non sono molti i vini capaci di reggere e migliorare nel corso del tempo. Abbiate cura di sce-gliere i bicchieri adatti: una flute per i vini mossi - e non la coppa, come da errata credenza - un calice medio per i bianchi, uno più capiente per i rossi importanti: darete così modo ai vini di esprimersi al meglio. Tenete d’occhio la temperatura: 8/10° per le bollicine ed i bianchi, 16/18° per i rossi e per questi ultimi non fatevi ingannare dalla classica “temperatura ambiente”, le nostre case, sopratutto le sale da pranzo, hanno temperature ben superiori ai 20/22° e nei vini portati a tali temperature si percepiscono ecces-sivamente la tendenza dolce e l’alcool e la bevibilità ne risulta compromessa. In chiusura dei vostri pranzi, insieme al dessert, servite un passito dolce o, se non volete rinunciare alle bollicine finali, un Moscato d’Asti. In occasione delle feste è doveroso il tri-buto ad un piatto stupendo della gran-dissima cucina della nostra provincia, il tacchino alla canzanese. Gustatelo insie-me ad un tipico Cerasuolo d’Abruzzo.

Tacchino alla canzanese

Una tradizione e una ricetta originale tramandata di generazione in genera-zione, fin dalla casuale scoperta (a metà del 1800) che il brodo di tacchino, prepa-rato al mattino la sera stessa era diven-tato gelatina ed esaltava il sapore della carne. Si utilizza solo la femmina del tac-chino, che ha carni più tenere e saporite e un peso lordo di circa 6/7 Kg, peso che si ridurrà di un paio di chili dopo la fase iniziale di disossatura. Infatti, dopo aver pulito bene ed eviscerato l’animale, ini-zia la delicata fase di separazione delle carni dalle ossa, partendo dalla parte dello sterno. Anche la legatura della par-te più grande (il busto) è un rito di solo apparente semplicità: movimenti precisi ed armonici disegnati con grazia ed ele-ganza antica.Una volta legato, il busto viene sistema-to nella teglia con le sovracosce disos-sate, i filetti di petto, le cosce e le ali (che per praticità verranno disossate dopo la cottura). Vengono sistemate nella te-glia anche le ossa della carcassa, rotte e frantumate per dare maggior intensità al brodo. Si aggiunge acqua - senza co-prire del tutto le carni - aglio, alloro, pepe a chicchi e sale.La cottura è una via di mezzo tra ar-rostitura e lessatura e inizia a fiamma molto alta, per avere una iniziale,decisa rosolatura. Una volta girato il pezzo, in-fatti, la cottura prosegue per otto/nove ore,durante le quali le carni vengono girate spesso. Al termine, la quantità di brodo residua viene separata dalla car-ne, sgrassata e filtrata da tutte le impuri-tà. Si disossano anche ali e cosce.Il brodo così preparato, ancora caldo, viene fatto raffreddare insieme alle carni a temperatura ambiente e poi lasciato in frigorifero dove diventerà gelatina. In origine la preparazione avveniva senza disossare l’animale, con notevoli difficol-tà di consumo a fronte di una maggior semplicità e velocità di preparazione.

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A tutto sport GiuliaViva anno II n.26 13

Da Giulianova con furore di Giancarlo De Falco

“Quella di Caterina e Silvia Potena è una bella storia piena di sacrifici, di allenamenti ma altrettanto ricca di soddisfazioni. Nel 2005 le due sorelle ‘giuliesi’, oggi 16 e 14 anni, hanno iniziato a praticare il karate, arte marziale nata per difesa personale che ri-chiede un notevole sforzo psico-fi-sico ed una grande disciplina. Sono cresciute nella Scuola Karate Italia a.s.d. Energy Club di Mosciano S.A., con sede anche a Giulianova, diret-

ta dal M° Gianni Visciano (6° Dan), che accoglie, oltre al settore ago-nistico, tanti bambini e bambine dai 4 anni in su. In questa scuola hanno trovato un grande insegnante e una grande famiglia che ha permesso loro di raggiungere gli ottimi risultati di Trieste. Infatti l’8 e il 9 dicembre si è disputato il Campionato Interna-zionale FIK, che le ha viste entram-be vincitrici di due medaglie d’oro nel Kata (combattimento figurato) singolo e a squadre. In questa occasione il bottino com-plessivo della Scuola Karate Italia è stato di: 6 ori, 5 argenti e 4 bronzi sia nel Kata che nel Kumite (com-battimento). Ad ottobre Caterina ha partecipa-

to ai Campionati Mondiali WUKF in Serbia con la Nazionale Italiana FIK gareggiando nella categoria Cadetti stile Shito Ryu e si è classi-ficata al 5° posto. Dal 2008 ad oggi è salita sul podio più alto 10 volte nell’individuale e 6 nella squadra in vari campionati e grand prix na-zionali e internazionali.Anche Silvia ha partecipato ai Cam-pionati Mondiali piazzandosi al 6° posto nella categoria Esordienti. Dal 2008 ha vinto oltre 12 meda-glie di cui 5 ori nell’individuale e 3 in squadra.Prossimi obiettivi sono i Campio-nati Italiani e i Campionati Europei Cadetti e Juniores del 2013 in In-ghilterra. Ancora tanta strada da percorrere! In bocca al lupo!”

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[email protected] GiuliaViva anno II n.26

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Qualcosa di positivo

Si prega cortesemente i nostri gentili lettori di contenere in termini di spazio i loro contributi, al fine di garantire una più ampia partecipazione ed evitare spiacevoli tagli.

Buco nell’asfalto

Spett.le redazione,seguo con interesse il vostro perio-dico con il quale, però, non mi trovo d’accordo per via della sua manifesta faziosità. Non ho mai letto, infatti, qualcosa di positivo su quello che di buono ha fatto finora l’amministra-zione che ci governa. Come non rico-noscere il grande merito delle bandie-re blu e delle tre vele di Legambiente, attestati che ci proiettano sicuramen-te al primo posto tra comuni costieri del medio Adriatico situati tra Roseto e Tortoreto. Che dire poi della salvaguardia del territorio e degli edifici storici, a me-moria posso segnalare l’edificio posto a protezione del Kursaal, costruito per ripararlo dai venti gelidi del nord, la piazza/solarium dell’ex golf bar, uti-lizzabile come spiaggia libera da chi ha allergia alla sabbia, l’uscita, spero definitiva, dalla riserva del Borsac-chio che ha impedito l’armonico svi-luppo del quartiere dell’Annunziata. Spero facciate ammenda e, per il futu-ro, confido di leggere anche qualche comunicato stampa del comune che non pubblicate mai perché è senz’al-tro più efficace della vostra satira da quattro soldi. L. Z.

La foto che vi invio immortala i vandalismi che qualche incivile ha compiuto, ancora una volta, contro gli arredi della salita Montegrap-pa: metri e metri di ringhiera di-velti, danneggiando anche il tratto di muro su cui erano imbullonati. Ci libereremo mai di simili idioti? E non sarebbe il caso di estendere an-che a quella zona il tanto decantato sistema di videosorveglianza? M. I.

Gentile redazione, dei tre paletti posti a difesa del nuovo “marciapiede” di via Nie-vo uno è stato spezzato alla base, mentre gli altri due, ripetutamente urtati, sono da tempo pericolosa-mente inclinati. Non sarebbe me-glio eliminarli del tutto. A. P.

Siamo rimasti in dueLa salita (ancora una volta) ferita

salve, sono uno studente di scuo-la superiore, vi mando questa foto in cui si vede un vero e proprio “BUCO” nell’asfalto in una fermata dell’autobus in via Turatii (vicino la Polizia Stradale di Giulianova Lido). Ogni volta che piove questo “buco” si riempie d’acqua e quando le auto ci passano sopra schizzano chiun-que si trovi sotto la pensilina della fermata, vi lascio quindi immagina-re come ci si riduce ... M. B.

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Il presepio, o presepe che dir si voglia, era un riparo per le bestie da soma ed un rifugio per i viandanti e Gesù nac-que proprio in una grotta, a Betlemme, dove, avvolto da un panno, fu adagiato sulla paglia della greppia e riscaldato dall’alito del bue e

dell’asinello. I primi ad adorarLo furono i pastori, avvisati da un Angelo.

“L’Angel del Cielo, agli uomini ma tra i pastor devoti, nunzio di tanta sorte, del duro mondo ignoti, non de’ potenti volgesi subito in luc luce appar.” alle vegliate porte; (A.Manzoni)

Così recita il poeta ne “Il Natale”, per evidenziare il paradosso che vede il Salvatore del mondo, adagiato in una mangiatoia, e dei miseri pastori, scelti come primi testimoni dell’evento che ha riscritto la storia dell’uomo. Il poverello d’Assisi, nel 1223, era a Greccio, vicino a Rieti e, rattristato dalla scarsa fede del popolo e in prossimità del S. Natale, chiese al nobile del luogo d’aiutarlo a rappresentare la nascita di Gesù come avvenuta a Betlemme. Si diedero tutti un gran da fare; lo stesso Francesco intagliò nel legno la forma d’un bambino e, nella notte del Na-tale, quel posto freddo e buio si animò di ceri, fiaccole e canti, di gente ricca e povera, ma unita e consapevole. La notizia dell’evento si diffuse ovunque e rianimò la fede vacillante. Da allora, il presepio vivente si ripete ogni anno in molti luoghi e, da diverso tempo, anche a Giulianova, con grande afflusso di gente, composta e partecipe. Nelle case, più semplicemente, si allestisce quello con le sta-tuine e quant’altro, in un gran viavai per prendere, sistemare, risistemare… A Giulianova Spiaggia, poi, da quasi un decennio, sull’imbru-nire del 28 e 29 dicembre, all’improvviso echeggia da lonta-no un sommesso coro di voci, che pian piano si diffonde per le vie del centro cittadino fino a farsi più intenso e chiaro. In un’atmosfera quasi magica, fra lumi e canti, ecco apparire i “Cantori della Stella”, che recano nelle case un messaggio di pace, d’amore e di fraternità. Avanza l’Angelo, in abito dora-to come la stella in fronte, seguito dai Re Magi e dai pastori. Dopo la preghiera ed il canto, chiedono un obolo per i fan-ciulli poveri del mondo:è un momento toccante per la fami-glia ospitante, che recepisce il vero significato del Natale e si sente rincuorata. La nostra società, invece, ha identificato questa Festa con un guazzabuglio di acquisti, di doni spesso riciclati, di un frenetico incrociarsi e rinnovarsi gli auguri e con “abbuffate”che minacciano l’elevarsi del nostro colesterolo!

Così nacque il Presepio

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