GiuliaViva anno IV n.1 del 11 gennaio 2014

16
Anno IV numero 1 dell’ 11 gennaio 2014 (61) GiuliaViva è anche on-line su www.giuliaviva.it Quindicinale d’informazione giuliese distribuzione gratuita - tiratura 2500 copie Tappati ! Ci raccontano che per gli argini sicuri del Salinello e del Tordino occorrano, assurdamente degli anni; per il libero scorrimento dei fiumi pure?

description

GiuliaViva anno IV n.1 del 11 gennaio 2014

Transcript of GiuliaViva anno IV n.1 del 11 gennaio 2014

Page 1: GiuliaViva anno IV n.1 del 11 gennaio 2014

Anno IV numero 1 dell’ 11 gennaio 2014 (61)GiuliaViva è anche on-line su www.giuliaviva.it

Quindicinale d’informazione giuliese distribuzione gratuita - tiratura 2500 copie

Tappati ! Ci raccontano che per gli argini sicuri del Salinello e del Tordino occorrano, assurdamente degli anni; per il libero scorrimento dei fiumi pure?

Page 2: GiuliaViva anno IV n.1 del 11 gennaio 2014

T E L E F O N I A

€ 34,9

Fissi e MobiliITALIA

Unlimited Pack

- Fissi illimitati sempre

- Mobili 10 cent/min

Illimitati

Oltre 1000 min

€ 24,9

Gratis

Unlimited Pack 60

- Fissi illimitati Sempre

- Mobili 10 cent/min

- Scatto fissi e mobili 18 cent/min

No Scatto

Oltre 60 min

60 min

Fissi e Mobili

- Scatto solo Mobili 18 cent/min

Page 3: GiuliaViva anno IV n.1 del 11 gennaio 2014

I

Istantanee giuliesi GiuliaViva anno IV n.1 3

Segna il passo l’attività dei comi-

tati di quartiere, fra il quorum non

raggiunto nell’assemblea delle “Fra-

zioni” e l’impossibilità di rieleggere

quello del “Paese” per la mancanza

delle necessarie candidature. Partita

in tromba, l’esperienza comunque

positiva dei comitati sta, con le dovu-

te eccezioni, lentamente arenando-

si. Che sia l’influenza negativa di chi

dall’alto vorrebbe orientarli a proprio

piacimento?

Smemoranda

Il sospettoIn linea con i consueti ritardi che

hanno reso universalmente famosa

l’inaffidabilità delle ferrovie italiane

(che pure in questo caso non c’en-

trano nulla), anche i due vagoni del

“Chico Mendes” si avvicinano alla

prevista destinazione finale: la rotta-

mazione. In attesa degli annunciati

interventi, primo fra tutti il ripristino

della piattaforma per il basket, il par-

co riacquista almeno in parte il do-

vuto decoro. Un risultato comunque

apprezzabile.

Meglio tardi che mai

È diventata ormai un’abitudine, quella

del consigliere Antelli, di tuonare contro

chi avrebbe “affossato” il piano integra-

to di via Cupa, ed in particolare contro il

gruppo consiliare de “Il Cittadino Gover-

nante” i cui emendamenti a tutela dei

pubblici interessi avrebbero reso meno

appetibile l’intervento dei privati.

Preso dalla foga, Antelli dimentica

però, o perlomeno finge di dimenti-

care, di aver sempre votato contro il

piano, sia nella sua stesura originaria,

sia in quella integrata dagli emenda-

menti. E se facesse una buona volta

pace con se stesso?

Sullo stato degli

argini di Tordino e

Salinello molto è

stato detto ed al-

trettanto promes-

so, nulla sin’ora si

è visto. Speriamo

almeno che i tardi-

vi lavori di messa

in sicurezza annunciati per la prossima

primavera siano effettuati veramente.

C’è una situazione, però, sulla quale

nessuno apre bocca, ma che non può

attendere oltre un intervento tanto ur-

gente quanto necessario. L’ammasso di

tronchi, arbusti e radici incastrati nelle

arcate del ponte stradale che valica il

Intervenire prima che sia troppo tardi

Salinello ha raggiun-

to da tempo dimen-

sioni preoccupanti. Il

rischio è che ulteriori

apporti di detriti tra-

scinati dalle piene del

fiume, finiscano col

creare un pericolo-

sissimo “effetto diga”,

con l’intrico dei rami a bloccare il deflusso

dell’acqua. In analoghe, recenti situazioni

(è accaduto in Versilia, Liguria, Piemon-

te ed anche nella provincia di Teramo)

esondazioni, allagamenti fino al crollo dei

ponti sono stati le drammatiche conse-

guenze. Senza essere catastrofisti, credia-

mo non sia il caso di rischiare.

Organizzata dal comitato di quartiere

dell’Annunziata con la collaborazione di

Francesco Negro, si è svolta lo scorso 6

gennaio, di fronte ad una nutrita platea,

la serata finale del primo “Festival Giu-

liese delle Giovani Voci”. Al primo posto

della sezione junior si è classificato

Simone Peracchia davanti a Luca Rapo-

ni, mentre la sezione senior ha visto la

vittoria di Giorgia Verona davanti a Lo-

renza Mastrilli.

Giovani voci

Page 4: GiuliaViva anno IV n.1 del 11 gennaio 2014

4 GiuliaViva anno IV n.1

Una città senza barriere (2a parte) di Raffaele Di Marcello

Torniamo a parlare di bar-

riere architettoniche nella

nostra città. Nel precedente

numero di GiuliaViva ave-

vamo elencato le norme

che dovrebbero permette-

re a tutti i cittadini di acce-

dere, senza difficoltà, alme-

no negli edifici pubblici o

aperti al pubblico, e di po-

tersi muovere senza grandi

problemi nelle vie e nelle

piazze cittadine.

Ebbene non sempre è così, la nostra

città è carente, ad esempio, per quan-

to riguarda i percorsi per non veden-

ti, in quanto mancano completamen-

te i percorsi tattili ed i semafori con

segnalatore acustico. Sono solo un

paio, nonostante l’articolo 6 del D.P.R.

503/1996 preveda che “gli impianti

semaforici, di nuova installazione o

di sostituzione, devono essere dotati

di avvisatori acustici che segnalano il

tempo di via libera anche a non ve-

denti e, ove necessario, di comandi

manuali accessibili per consentire

tempi sufficienti per l’attraversamen-

to da parte di persone che si muovo-

no lentamente”. Carenze anche per

quanto riguarda il superamento del-

le barriere architettoniche: la scuola

dell’infanzia di Bivio Bellocchio, ad

esempio, non ha un ascensore che

colleghi i due piani dell’edificio, ed

un alunno disabile dovrebbe essere

portato in braccio per raggiungere la

mensa che si trova al piano superiore.

Lo stesso accade anche nella stazione

ferroviaria, dove l’ascensore è assente e

un disabile in carrozzina, ma anche un

anziano con difficoltà motorie, deve at-

traversare i binari con il consenso della

Polizia Ferroviaria, con tutti i rischi che

ciò comporta. Ma anche quando gli

edifici sono dotati di elevatori, ascen-

sori o montascale, e di rampe che per-

mettano di superare i dislivelli, accade

spesso che le rampe non abbiamo la

corretta pendenza (che dovrebbe esse-

re di massimo l’8%), o che gli elementi

meccanici non funzionino.

Un caso particolare è quello della ri-

strutturata Biblioteca Comunale. Non

tutti sanno che l’edificio è stato dotato

di un moderno ascensore, il cui acces-

so, però, è possibile non dall’ingresso

principale su Corso Garibaldi, ma dalla

stretta e pericolosa via Bindi, attraverso

una rampa nascosta da un porto-

ne. Il disabile che volesse accedere

alla Biblioteca dovrebbe inoltrarsi

nella via, priva di marciapiede e

molto stretta; suonare il campa-

nello; rimanere in attesa ai bordi

della via (che è in discesa e quindi

immaginate la difficoltà per una

carrozzina), e aspettare che qual-

cuno scenda ad aprire il portone

(che tra l’altro si apre verso l’ester-

no) per consentire l’accesso alla

rampa. Sarebbe bastato prevede-

re un sistema automatico di apertura

o spostare la porta di qualche metro

verso l’interno per evitare pericoli a chi

volesse avventurarsi in una Biblioteca

che, tra l’altro, anche negli spazi interni

non è proprio a misura di diversamen-

te abile.

Ma a parte questi ed altri casi eclatanti

l’intera città non è pensata per essere

accessibile. Diversi i casi in cui gli at-

traversamenti pedonali presentano

uno scivolo su di un lato e un gradino

sull’altro, a volte le rampe, come nel

tratto sud di via Gramsci, mancano to-

talmente; il lungomare storico lato est

ha delle minuscole rampe con penden-

za eccessiva che sfociano direttamente

sulla pista ciclabile, e anche quando le

rampe ci sono spesso sono difficilmen-

te praticabili.

Insomma se è vero che la disabilità non

è contagiosa, l’ignoranza, al contrario,

si diffonde terribilmente.

Fatti...

Page 5: GiuliaViva anno IV n.1 del 11 gennaio 2014

GiuliaViva anno IV n.1 5

Le insidie del “copia e incolla”

di Paolo Innocenti

Forse è stata la fretta, da sempre cat-

tiva consigliera. Forse l’imminenza

dell’ultimo termine utile per il sindaco

per giocarsi la carta della candidatura

regionale. O forse, più semplicemente,

solo le insidie del copia e incolla. Cer-

to è che il recente bombardamento

mediatico a mezzo bolletta della Ju-

lia Servizi (per la seconda volta in due

anni inopportuno veicolo della pro-

paganda di Palazzo, ndr) ha finito tri-

stemente col rivoltarsi contro i propri

autori.

Non sappiamo quanti giuliesi abbia-

no avuto la buona volontà di dedicare

alla lettura del nuovo depliant qual-

cosa più di un’occhiata frettolosa, né

tanto meno quanti siano coloro che

abbiano conservato il precedente

“pieghevole”, quello che non più tar-

di di un anno fa magnificava i risulta-

ti dei primi 40 mesi dell’amministra-

zione Mastromauro. Immaginiamo

però che l’impressione che ha colpito

quanti abbiano avuto tempo e voglia

di avventurarsi nell’impresa, sia stata,

fin dalle prime righe, quella del deja

vu, della replica, della stucchevole ri-

petizione. Un copia e incolla, insomma,

neppure troppo attento, o, più pro-

babilmente, volutamente fuorviante,

volto a promuovere l’immagine ingan-

nevole di un’amministrazione attiva,

attenta ad ogni settore, oltreché im-

mune da qualsiasi errore o fallimento.

Qualche esempio? Le “Energie alter-

native”, prive nel 2013 di qualunque

risultato, cui viene attribuita quella

realizzazione dei quattro distributori

dell’acqua, nel 2012 inserita alla voce

“Ambiente”. O lo “Sport”, che, in man-

canza d’altro, eredita interventi in

precedenza appannaggio dei “Lavori

pubblici”. O ancora l’ambiente, dove

a fronte della condizione deficitaria

dell’igiene cittadina si registra una sola

novità: l’ormai datato riconoscimento

di “Comune riciclone 2012”. O, infine, la

“realizzazione della spiaggia libera per

cani”, in passato vanto dell’amministra-

zione, ma misteriosamente scomparsa

dal resoconto 2013: forse dimentican-

za dettata dalla fretta e dalla distrazio-

ne o, più probabilmente, omissione

assolutamente voluta di un’esperienza

fallimentare fatta di liti, teatrini poco

seri ed imbarazzanti dietrofront.

L’elenco potrebbe andare avanti, sen-

za però cambiare la sostanza dell’enne-

sima operazione mediatica, spregiudi-

cata e un po’ furbetta, messa in scena

confidando magari nella poca me-

moria dei destinatari. Una pantomima

ingannevole, nella quale troppi vec-

chiumi vengono spacciati per novità,

mentre ciò che è imbarazzante molto

opportunamente scompare.

Maldestro tentativo di autocelebra-

zione, il resoconto delle attività della

giunta al suo 54mo mese di vita riesce

paradossalmente a centrare l’obietti-

vo opposto: certificare in via ufficiale

... in primo piano

ed incontestabile come l’ultimo anno

abbondante dell’amministrazione Ma-

stromauro sia scivolato via fra chiac-

chiere a bizzeffe e molti pochi fatti. Il

tutto goffamente occultato dietro la

colossale panzana del “programma già

completato”, giustificazione preventi-

va di un possibile abbandono prema-

turo da parte del sindaco, affidata alle

magie di un copia e incolla fatto in casa

e certificato dal timbro dell’assessora-

to all’attuazione del programma.

Un po’ come chiedere all’oste se il vino

è buono.

Page 6: GiuliaViva anno IV n.1 del 11 gennaio 2014

6 GiuliaViva anno IV n.1 Accade in città

Viaggio nella SanitàDiciott’anni passati inutilmente di Maurizio Medori

Correva l’anno 1996. Al presidio ospe-

daliero di Giulianova era stato appena

assegnato il personale previsto dalla

pianta organica aggiornata dal nuovo

Piano Sanitario Regionale e così scrive-

vo all’epoca, in qualità di primario chi-

rurgo, in una lettera aperta al direttore

generale della ULS di Teramo

RIFLESSIONI NATALIZIE

(Babbo Natale o Befana)

Da molti anni avevo smesso di credere

all’esistenza di un Babbo Natale; era stata

un’immagine che aveva portato felicità

alla mia infanzia, così come avviene oggi

per chi ha quell’età; era un Babbo Natale

equanime, giusto, che distribuiva quanto

in suo possesso secondo i bisogni, mai

tradendo le aspettative legittime; il suo in-

tervento gratificante era una certezza, non

operava distinzioni tra “buoni” e “cattivi”.

Avevo smesso di credere anche nella Befa-

na, figura più misteriosa, meno accattivante

nell’incertezza del suo intervento, gratifi-

cante o punitivo a seconda di un giudizio

personale, peraltro imperscrutabile.

In questo scorcio del ’96 ho dovuto ricreder-

mi: quelle mitiche figure esistono ancora!

Esistono nella Sua persona, signor Direttore!

Devo infatti rilevare, con sincero rammarico,

come Lei, nell’ assegnare il nuovo personale

derivante dalla pianta organica di recente

aggiornata dal Piano Sanitario Regionale, si

sia in effetti comportato come Babbo Natale

solo nei confronti di alcune unità operative,

distribuendo medici ed infermieri, e come

una Befana dei “cattivi” nei confronti di altri,

negando più che legittime aspettative che

datavano da anni e più volte rappresentate

per sanare situazioni di carenza ormai insoste-

nibili, degradate a tal punto da compromette-

re seriamente le possibilità di assistenza.

È evidente che il sottoscritto, e per lui la divi-

sione di chirurgia generale che dirige, è stato

giudicato tra i “cattivi”, anzi tra i “più cattivi”.

Mi successe, una volta, di trovare del carbo-

ne e delle mandorle aprendo la calza della

Befana: mi rammaricai, ma dovetti accettare,

consolandomi con il fatto che, almeno, avrei

potuto assaporare qualcosa di gradevole.

Oggi ho trovato solo carbone: me ne ramma-

rico di nuovo, ma chiedo spiegazioni.

Le chiedo in particolare come giustifica

che presso la Divisione di chirurgia gene-

rale del Presidio Ospedaliero di Giulianova

si debba osservare un rapporto medici/

pazienti di 1 a 7, mentre presso altre strut-

ture dall’analogo tipo di lavoro, tale rap-

porto debba essere di 1 a 4.

Ancora di più: perchè presso divisioni

specialistiche, che notoriamente svolgo-

no un tipo di lavoro meno oneroso, il sud-

detto rapporto va addirittura quasi ad 1

medico per ogni 2 pazienti?

Credo di avere il diritto di porre i quesiti sopra

esposti, sia come operatore di una struttura

ad alta intensità di lavoro, come una Divisione

di Chirurgia generale di un Ospedale periferi-

co come il nostro, sia come cittadino.

Aggiungo un consiglio: se non vuole o

non può essere un Babbo Natale per tutti

(e penso che nella Sua veste istituzionale

non possa e non debba diventarlo), scelga

pure la veste della Befana, ma, nel rilevare

“i buoni” e “i cattivi”, dia almeno spiegazio-

ni: siamo adulti, ormai!

Nell’attesa dell’Epifania, che è la festa del “mo-

strarsi”, “del rivelarsi”, La saluto distintamente.

Giulianova, 24/12/1996

Maurizio Medori, Primario chirurgo del Presidio

Ospedaliero di Giulianova

continua a pag. 15

Page 7: GiuliaViva anno IV n.1 del 11 gennaio 2014

GiuliaViva anno III n.26 7

Occorre una magia, oppure, mettiamoci qualche pietra sopra di Andrea Palandrani

Voci dai Quartieri

In prossimità della fine

del mandato elettorale,

Villa Volpe e Colleranesco

aspettano speranzose il

compimento del castello

di promesse della giunta

Mastromauro.

Villa Volpe attende la messa

in sicurezza del tratto della

Statale 80 con rifacimento

della raccolta delle acque e

la realizzazione di uno spa-

zio ricreativo di quartiere e

dei marciapiedi.

Tali opere pubbliche per un valore di

250 mila euro sarebbero state realiz-

zate, a detta dell’elenco annuale dei

lavori della maggioranza, nel 2012!

Nonostante le aspettative legate al

fatto di avere un vicesindaco ed un

consigliere della frazione, neppure

Colleranesco può gioire se non per

il primato di apparizioni del sinda-

co: ora per scoprire una targa, ora in

processione, ora per inaugurare un

giardinetto dirimpetto alla nazionale,

infine per intitolare un centro anziani

realizzato però dal centro destra.

Ma tutti sono con il fiato sospeso e

con il naso all’insù per la serie di ma-

gie conclusive citate nel programma

Mastromauro: “parchi fluviali lungo i

fiumi Tordino e Salinello con percorsi

pedonali, ciclabili e ippici”, “l’istituzio-

ne di un vigile di quartiere” e del “di-

fensore civico”, la realizzazione della

“stazione ferrovia a Colleranesco”, “la

ristrutturazione della piazza comu-

nale” e “la bonifica della ex discari-

ca dei rifiuti solidi urbani nella zona

industriale”. Inoltre avremo, “la crea-

zione di spazi adibiti ad orti urbani”,

uno “sviluppo di un portale per la

promozione delle attività e dei pro-

dotti locali” con una “incentivazione

del commercio a Km zero” e soprat-

tutto partirà, finalmente, il mercato

rionale nella piazza di Colleranesco

in esecuzione alla delibera del con-

siglio comunale risalente al giugno

2012 su proposta de Il Cittadino Go-

vernante, anche se intanto sulla piaz-

za ci sono solo nuove pietre.

Se da un lato abbiamo una mano co-

munale che con una bacchetta forse

darà tutto ciò, intanto abbiamo la

certezza dell’altra mano che pren-

de e sperpera. Infatti l’altra nutrita

speranza (già tradita) riguardava il ri-

sparmio sulla TARSU in virtù dell’im-

pegno e del senso civico con

cui tutti i giuliesi realizzano

la raccolta differenziata. Sia

Colleranesco che Villa Vol-

pe rappresentano un tessu-

to urbano caratterizzato, in

gran parte, da case di pro-

prietà in cui ciascuna fami-

glia paga la tassa sui rifiuti

oltre che per l’abitazione,

anche per la cantina e/o il

garage e per il sottotetto e/o

soffitta senza tener affatto

conto del numero delle per-

sone per abitazione e/o dell’uso o

meno di questi locali.

A fronte di una raccolta differenzia-

ta (fatta bene dai cittadini!) che da

tempo ha superato il 60%, l’Ammi-

nistrazione compie ancora aumenti

su aumenti mostrando una gestio-

ne fallimentare che in ogni azienda

privata equivarrebbe alle dimissioni

dei responsabili (un inciso a propo-

sito di organizzazione, la raccolta

vetro dell’8 gennaio era attesa dal

18 dicembre!)

Infine, ancora una volta assenti nelle

frazioni, le iniziative ludico-ricreative

sostenute dalla Amministrazione per

le festività natalizie a comprovare

noncuranza sia per i cittadini che qui

risiedono, sia per le attività commer-

ciali qui presenti.

Tuttavia, abbiamo ancora qualche

mese per sperare che non piovano

solo pietre.

GiuliaViva anno IV n.1 7

s.r.l.

Page 8: GiuliaViva anno IV n.1 del 11 gennaio 2014

8 GiuliaViva anno IV n.1 La pagina della Cultura

Con il sostegno economico della Ca-

ripe è stato pubblicato un bel catalo-

go delle cartoline di Basilio Cascella, a

cura di Franco Battistella, che raccoglie

parecchie serie di litografie, cromolito-

grafie e zincotipie del pittore pescarese

(1860-1950), grande e prolifico illustra-

tore, autodidatta e perfino deputato

nel 1928.

Le cartoline non rappresentano l’unica

produzione dell’artista che, ad esem-

pio, dalla fine degli anni ’10 si dedi-

cò alla ceramica dipingendo i grandi

pannelli in maiolica dello Stabilimento

Termale Tettuccio di Montecatini, l’ole-

ografia della Madonna dei Sette Dolori

a Pescara, la grafica delle riviste “L’Illu-

strazione abruzzese” e “L’illustrazione

meridionale” e tanti altri aspetti dell’ar-

te decorativa sia sul versante verista

sia, con maggiore evidenza, nel campo

di un simbolismo scoperto che appar-

tiene verosimilmente all’allegoria edifi-

cante e celebrativa.

L’Abruzzo che emerge dai suoi bozzetti

e pitture preparatori, poi in forme se-

riali di 12 cartoline uscite dai torchi del

L’Abruzzo illustrato di Basilio Cascella di Leo Marchetti

suo stabilimento pescarese, è quello

di una terra vergine e primitiva, labo-

riosa e ancestrale dove l’amore si in-

treccia con una natura rigogliosa, nei

modi floreali di una esuberanza vita-

listica piena dei segni della fecondità

e di una natura benigna. Frutti e fiori

si accompagnano quasi sempre con

una tipologia femminile incline alla

maternità e alla vita agricola secondo

un cliché che sarà fatto proprio dal

bagaglio iconografico del ruralismo

fascista e in forme più stilizzate già

presenti nell’Art Nouveau. Inoltre si af-

facciano sulla scena marina elementi

(si veda la serie Nudi al mare) tipici del-

la incipiente moda balneare rivisitata

in una luce mitica alquanto naturali-

stica, dove la carnale bellezza di gio-

vani madri con figli viene sottolineata

in chiave pagana si direbbe, distante

dal modello dell’Angelo della vita di

Giovanni Segantini o dalle madonne

di Gaetano Previati, dove prevalgono

il misticismo della maternità e l’assen-

za quasi totale del sesso. Cascella che

vendeva queste immagini alla pubbli-

cità di una Centerbe si contentava di

suscitare sentimenti inneggianti alla

vita istintiva e riproduttiva; i suoi nudi

avvolti nei tralci di girasoli e nell’ede-

ra mirano all’immaginario maschile

e, nelle forme più industrializzate, in

seguito finiranno nei calendari, negli

emblemi delle locandine, specialità

alimentari, etichette ed ex-libris.

Siamo al cospetto di un artista che

aveva appreso a Roma e Milano l’arte

innovativa delle cartoline illustrate nel

periodo che va dal 1898 al 1917 - e si

capisce come quest’ultima data segni

l’affermarsi della fotografia e la fine

del genere - riprendendo il motivo

fondamentalmente liberty dei viticci e

delle piante, di una natura ipertrofica

che avvolge corpi femminili iperdeter-

minati nella carnagione e nelle forme

opulente. Ma Cascella è decoratore

versatile e annovera fra le sue serie

Le mietitrici, Le eruzioni del Vesuvio,

Il bacio (una tricromia del 1915 che

sembra anticipare, insieme a Il primo

amore e Sogno e realtà i fotoromanzi

dei decenni successivi), Innamorati in

costume abruzzese, dove ai costumi

si aggiungono alcuni mestieri decisa-

mente primitivi come la pastorizia, la

tessitura a mano, l’idillio nei campi ecc.

Talvolta si cimenta con la storia meri-

dionale illustrando una “storia bandi-

tesca” con quadri policromi dal titolo

Il combattimento, L’arresto, L’ultimo

bacio, La sete, Preghiera, La spia, Se-

questro, Una vendetta, per dire gli ar-

gomenti melodrammatici in grado di

collegarsi alle tematiche regionali ma

apprezzate anche su scala nazionale

e internazionale con riconoscimenti

importanti, come ad esempio nella

Mostra d’Arte internazionale d’Arte de-

corativa moderna di Torino del 1902 e a

quella di Livorno dello stesso periodo.

Page 9: GiuliaViva anno IV n.1 del 11 gennaio 2014

Pagine di Storia GiuliaViva anno IV n.1 9

13 dicembre 1943, piazza centrale

di Montorio. Una colonna fascista

del Battaglione “M” ferma al bar, un

uomo del luogo, noto come opposi-

tore del regime. Egli fugge, si difen-

de attaccando, viene inseguito. Uno

contro venti. Un mulino e la cam-

pagna circostante saranno l’ultima

cosa che vedrà da vivo. Il suo corpo

maltrattato verrà portato in giro per

il paese, su un carretto, come moni-

to per i compaesani.

Ercole Vincenzo Orsini aveva 42

anni. Un apprezzatissimo artista,

ebanista e liutaio molto ricercato in

quel periodo, e le opere ancora vi-

sibili ne stanno a testimoniare il va-

lore. Un democratico, una persona

ricca di idee e coraggio, un leader

diremmo oggi. La sua bottega era

diventata luogo di incontri per tut-

ti quelli che non avevano paura di

esporsi, fossero essi laici o cattolici.

Ercole Vincenzo Orsini, per non dimenticareL’intellettuale-artista cui è intestato il più bel viale di Giulianova

di Gaetano Marà

Qualche mese prima di morire era

stato tra i principali organizzatori

della battaglia di Bosco Martese,

mettendo in fuga i tedeschi, in

quella che fu definita da Ferruccio

Parri la prima azione campale par-

tigiana in Italia.

Il ‘43, anno terribile e caotico della

storia italiana. Chi non ricorda l’in-

dimenticabile tenente Alberto Sor-

di che in Tutti a casa (di Comencini)

telefona al proprio comandante:

“signore, i tedeschi ci sparano con-

tro, sono passati con gli americani!”.

In quel clima di totale incertezza

c’erano uomini (e donne) che ave-

vano ben capito cosa fare. E a loro

tutti noi dobbiamo molto. Magari

ogni tanto proviamo a chiedere ai

nostri genitori e nonni, a chi c’era in

quegli anni, di raccontarci qualco-

sa. Ne saremmo arricchiti.

Il 13 dicembre scorso, in una Mon-

torio al Vomano fredda ma piace-

volmente pre-natalizia, Ercole Vin-

cenzo Orsini è stato ricordato con

un interessante convegno. Nella

bella sala del Convento degli Zoc-

colanti è intervenuta tanta gente,

anche tanti giovani, ad ascoltare

vicende accadute oltre 70 anni fa.

In mattinata erano state coinvol-

te le scuole, e questo forse è uno

degli aspetti più importanti della

celebrazione e del ricordo. La di-

rettrice del polo museale di Teramo

ha ricordato l’Orsini artista (alcune

opere erano visibili nella rassegna

fotografica del convegno), eviden-

ziando come egli, pur vivendo a

Teramo, aveva una visione forte-

mente rivolta all’arte europea. Altri

ne hanno raccontato le idee politi-

che e i fatti della Resistenza. In alcu-

ni momenti l’emozione in sala era

tangibile: i fatti narrati riguardava-

no tutti, e in cuor nostro servivano

a spazzar via anche tutte le men-

zogne che negli ultimi vent’anni

abbiamo ascoltato in tv da chi vor-

rebbe ancor oggi cambiare i libri di

storia. Orsini era comunista, pieno

di onestà politica, morale, intellet-

tuale. Ed era dalla parte giusta.

Sul finire del convegno, sono state

proposte video-interviste a donne

e uomini di Montorio che avevano

conosciuto Orsini o erano presenti

il 13 dicembre del ‘43. A loro ve-

niva anche chiesto di raccontare

quegli anni. Storie che sembra-

vano rimandare a melodia e ver-

si di Eurialo e Niso dei Gang (una

canzone, una poesia, una dedica

a tanti giovani combattenti per la

libertà). Sul finire, una donna ha

concluso il suo racconto, in modo

sincero e accorato, e senza possi-

bilità di smentita: “Orsini per noi

era un mito e soprattutto, per le

nuove generazioni, l’importante è

non dimenticare”. Applausi.

Page 10: GiuliaViva anno IV n.1 del 11 gennaio 2014

10 GiuliaViva anno IV n.1

Virzì e “Il capitale umano” di Stefania Sacchini

Interferenze visive

È in programmazione in questi giorni Il

capitale umano, il nuovo film di Paolo

Virzì (La bella vita, Ovosodo, Tutti i santi

giorni) tratto dall’omonimo romanzo

dello scrittore statunitense Stephen

Amidon e co-sceneggiato insieme a

Francesco Piccolo e Francesco Bruni.

Il libro di Amidon è ambientato nel

Connecticut e racconta la cinica storia

della borghesia locale, mentre il lungo-

metraggio di Virzì è stato adattato in

un paese della Brianza dove alla vigilia

di Natale un ragazzo in bicicletta viene

investito da un Suv il cui guidatore non

gli presta soccorso. Da qui si dipana il

racconto di due famiglie, una altoloca-

ta di Giovanni Bernaschi, l’altra meno

benestante di Dino Ossola, che tenta-

no entrambe la scalata al successo.

Il tentativo del regista, come ha affer-

mato lui stesso nella conferenza stam-

pa per lanciare il suo lavoro, è stato

fin dall’inizio quello di proporre un

soggetto discutibile senza però giudi-

carlo o condannarlo, lasciando piutto-

sto che sia lo spettatore a trarre le sue

conclusioni, avvicinandosi un pochino

all’opportunismo di alcuni personaggi

dei precedenti film come La bella vita

o Tutta la vita davanti, discostandosi

all’opposto per quello che concerne

le locations o il genere, che in questo

caso è drammatico con risvolti noir,

mentre negli altri, di cui descriveva le

terre di Toscana e del Lazio compariva

almeno un accenno di commedia.

Il capitale umano ha il merito di svisce-

rare la reale natura di un particolare

tipo di persone interessate unicamen-

te ai soldi e al potere, che tralascia

completamente i sentimenti e l’uma-

nità, appunto, da qui capitale inteso

proprio come accumulo

di beni. Il nero della lo-

candina, in cui campeg-

gia un codice a barre, lo

ritroviamo senz’altro nel-

le atmosfere cupe, nella

durezza dei dialoghi, nel

freddo e arido inverno

della pianura Padana

nonché degli animi dei

protagonisti. La regia di

Virzì è esemplare, come

sempre, ma anche la prova del cast è

notevole, formato da attori di primo

piano come Fabrizio Bentivoglio, Vale-

ria Golino, Valeria Bruni Tedeschi, Fabri-

zio Gifuni e Luigi Lo Cascio che metto-

no in piedi un’opera imperdibile sia per

chi apprezza i film italiani di peso, sia

per chi vuole approfondire le dinami-

che che racconta.

Il lento decadimento della borghesia

è dovuto principalmente alle scel-

te dettate dall’interesse economico,

perché laddove non c’è cuore, ma

solo mero egoismo, il rovescio della

medaglia non tarda ad arrivare. Tutto

questo può sicuramente tradursi nel-

le recenti vicissitudini del nostro Pa-

ese governato per troppo tempo da

una classe arrivista e senza scrupoli

che l’ha condotto inevitabilmente

alla rovina. Virzì ha decisamente fat-

to centro con il suo ultimo film ed ha

inaugurato alla grande il nuovo anno

del cinema italiano.

Page 11: GiuliaViva anno IV n.1 del 11 gennaio 2014

Dove Cosa Quando GiuliaViva anno IV n.1 11

Pubblica utilità

Farmacie di turno11/12 gennaio Farmacia Del Vomano

13/19 gennaio Farmacia Marcelli

20/26 gennaio Farmacia Ielo

Guardia Medica festiva e di urgenza

Tel.: 085.8020362

Ospedale Civile Via Gramsci 085.80201

Pronto Soccorso 085.8020238

085.8020366

118 085.8020442 / 085.8020373

Croce Rossa Via Simoncini, 41/A

085.8007733

Consultorio Familiare Via Ospizio

Marino 085.8020816

Polizia Veterinaria Pronto Intervento

085.8020818 (08.00-20.00)

Concerti mostre ed eventi

I tessitori di sogni

Titolo: I tessitori di sogni

Autore: Patti Smith

Casa editrice: Bompiani

Pagine: 111 prezzo € 9,00

Pagine di prosa che

formano brevi ca-

pitoli: fantasie che

prendono spunto da

un rubino, un brano

free jazz, una nuvo-

la che si dispiega nel

cielo, un porto imma-

ginario, un sogno, un

cavallo, una coperta

tessuta per il fratello, la morte di un cane.

Scene di una quotidianità in cui Patti Smith

si aggira come d’incanto, sognando a occhi

aperti. Dall’infanzia alla prima giovinezza

a Woodbury, nel New Jersey, Patti Smith

sviluppa un infinito amore per gli animali,

che è l’inizio di un rapporto ingenuo e sin-

cero con la natura, vissuta come una forma

di divinità. Tutto intorno, l’arte: la musica

innanzi tutto, ma anche il cinema, e altre

due passioni meno note dell’autrice: il dise-

gno e la pittura.

Domenica 12 gennaio ore 18,00“DALL’ECONOMIA ALL’EUTELEIA”

a cura di Alessandro Pertosa Movimento per la Decrescita felice Domenica 12 gennaio ore 21,45

CINEMA“LE ARMONIE DI WERCKMEISTER” Bela Tarr- 2000 Venerdì 17 gennaio ore 21,30

“L’ OTTAVO ROMANZO”Incontro con Marco Sommariva, a cura di Carmelo Neri

Domenica 19 gennaio ore 18,00“FILOSOFIA”

Incontro con Alessandra GranitoSabato 25 gennaio ore 21,30

TEATRO: IL TRENO E IL SOTTOMARINODa Nazim Hicmeth,

Monologo a cura di Vincenzo Di Bonaventura Domenica 26 gennaio ore 18,00Seminario: Incontro con Gabriele Esposito

Giovedì 16 gennaio 2014.

Si tratta di una delle 10 feste

tradizionali più importanti

in Italia. La manifestazione si

svolge da almeno duecento

anni il 16 gennaio, vigilia di

S. Antonio Abate, protettore degli animali e patrono di

Fara Filiorum Petri (CH)

Appuntamento al cinema spettacoli in prima visione al Moderno Multiscreen

Sapore di teSala 2

Giovedì 09 - Venerdì 10 : 20.45 – 22.40

Sabato 11 – Domenica 12:

15.00 - 16.45 – 18.30 – 20.45 – 22.40

Lunedì 13 : 21.15

Martedì 14 : chiuso per riposo

Mercoledì 15 : 21.15

Il grande matchSala 1

Giovedì 09 - Venerdì 10 : 20.45 – 22.40

Sabato 11 – Domenica 12: 20.45 – 22.40

Lunedì 13 : 21.15

Martedì 14 : chiuso per riposo

Mercoledì 15 : 21.15

Sala 1

Sabato 11 e Domenica 12 Gennaio

Orari: 15.00 – 16.15 – 17.30 – 18.30

Info:085.8028649

Peppa vacanze al sole

e altre storie

Festa delle farchie, Fara Filiorum Petri

Sala 2

Da giovedi 16 gennaio

Orari da definire

Info:085.8028649

THE COUNSELOR

Il procuratore

Il circolo “Il Nome della Rosa”

Domenica 12 gennaio 2014 alle 21.00

CONCERTI LIVE

CATERINA PALAZZI

QUARTET

Sudoku Killer

-- ore 21.00

L’Officina (L’Arte e i Mestieri) “Angeli nel medioevo ascolano”

Pinacoteca Civica - Sala della Vittoria di Ascoli

Piceno, fino al 4 maggio 2014

Esposte opere poco note ma di straordinario interesse

storico-artistico presenti nel territorio, e anche docu-

menti la cui esistenza è stata “riscoperta” di recente.

Venerdì 17

gennaio

PETRINA

Il 23 gennaio 2014 al Cine Teatro Oden di Roseto

degli Abruzzi alle ore 21:00, la Factory compagnia

Transadriatica presenta ROMEO E GIULIETTA di

William Shakespeare, regia di Tonio De Nitto.

STAGIONE TEATRALE ATAM Comune di Roseto degli Abruzzi

Page 12: GiuliaViva anno IV n.1 del 11 gennaio 2014

12 GiuliaViva anno IV n.1

Tradizione e territorio al giorno d’oggi di Paolo Di Gregorio

Primo e Secondo

Quando, dopo la laurea, ho deciso di pro-

seguire l’attività di ristorazione della mia

famiglia mi sono impegnato insieme a

mia sorella per dare un’impronta più mo-

derna al menù da noi proposto.

Quindi partendo da piatti tradizionali

con materie prime del territorio abbia-

mo aggiornato e proseguiamo a farlo

di giorno in giorno ricette che derivano

dall’esperienza dei miei genitori e dalla

tradizione marinara giuliese.

Rispetto della tradizione, secondo me,

non significa eseguire una ricetta così

come si è sempre fatta. Rispetto della

tradizione significa eseguire il piatto sen-

za stravolgerne i sapori ma rendendolo

più attuale e coerente con le abitudini

alimentari dei nostri giorni; ad esempio

rendendolo più leggero con ingredienti

contenenti meno grassi, oppure giocare

con le consistenze delle varie componen-

ti del piatto o cambiando una tecnica di

cottura utilizzando tecnologie che prima i

nostri nonni non avevano. Non è vero che

la cucina italiana sta perdendo le proprie

Spaghettini mantecati con sogliole, vongole adriatiche e limone.

Ingredienti:

Spaghettini Verrigni gr 320

Brodo di pesce

Vongole adriatiche gr 600

3 sogliole di media grandezza

Olio evo, Aglio, Sale

Soffriggere l’aglio con un po’ di olio in una

padella che riesca a contenere gli spaghet-

ti per tutta la lunghezza. Eliminate l’aglio,

mettete le vongole e aggiungete il brodo

di pesce. Sgusciate le vongole ed elimina-

tele dalla padella tenendole da parte, nel

frattempo pulite le sogliole e ricavatene dei

filetti. Tritate le zeste di limone.

Fate bollire il sugo, aggiungete gli spaghet-

tini e muoveteli continuamente. Raggiunta

una cottura al dente aggiungete le vongole,

i filetti di sogliola e le zeste di limone, man-

tecate ancora un po’ e poi servite. Guarnite

con delle briciole di pane tostato.

tradizioni, anzi è il contrario. Nei menù dei

ristoranti più premiati dalle guide enoga-

stronomiche troverete sempre dei piatti

che rimandano alla tradizione proposti

però in un’ottica moderna.

Ritengo che il rispetto del territorio e

dei prodotti che da esso ne derivano sia

molto più presente oggi che non venti o

trenta anni fa nella ristorazione di buon

livello. Ruolo del ristoratore è quello di

scoprire piccoli produttori di materie

prime che creano prodotti di alta qua-

lità. Non sono d’accordo quando mi si

dice che la qualità dei prodotti è scesa,

anzi ritengo che sia proprio il contrario. Il

nostro ruolo è quello di selezionare nella

miriade di prodotti che il mercato ci offre

quelli che riteniamo siano i più rappre-

sentativi del nostro territorio da un pun-

to di vista qualitativo. Noi ristoratori dob-

biamo essere il volano per lo sviluppo di

aziende agroalimentari della nostra terra

che offrono prodotti di altissimo livello,

che hanno scelto la qualità piuttosto

che la quantità e magari rinunciano a

fette di mercato importanti scegliendo

di non essere presenti su di uno scaffale

di un supermercato per non essere stri-

tolati dalla grande distribuzione . Volano

di un settore, quello agro-alimentare di

qualità, che vista la crisi economica sarà

sempre più importante insieme a quello

turistico per la nostra regione.

Un discorso particolare va fatto per il

pesce; oramai è noto che il nostro mare

non è più pescoso come trenta o venti

anni fa, ciò non vuol dire che bisogna ri-

fornirsi di pesce di importazione di bassa

qualità perché pescato del nostro terri-

torio per fare una ristorazione di qualità

per fortuna ancora c’è. D’altro canto però

bisogna trovare, di concerto con tutta

la filiera (pescatori, commercianti, risto-

ratori) metodi di salvaguardia dei nostri

mari per garantire la sopravvivenza del

nostro pescato, visto che il fermopesca

biologico ha dimostrato dopo oltre venti

anni di applicazione, tutta la sua ineffica-

cia, bilanciandola con la sopravvivenza

economica di tutta la filiera.

La ricetta di oggi: spaghettini mantecati

con sogliole, vongole adriatiche e limone.

Page 13: GiuliaViva anno IV n.1 del 11 gennaio 2014

GiuliaViva anno IV n.1 13 A tutto sport

Il Giulianova vince ancora di Daniele Adriani

Nella prima giornata del girone di

ritorno, il Giulianova centra la vitto-

ria contro il Fano con il punteggio

di 1-0. La partita è stata combattuta

dal punto di vista agonistico, non

eccelsa dal punto di vista tecnico:

e n t r a m b e

le squadre

erano più

p r e o c c u -

pate a non

subire il gol

p i u t t o s t o

che ad at-

taccare in

modo in-

cisivo. In

ogni caso

la squadra allenata da mister Ronci

ha meritato la vittoria. Sia nel primo

tempo, che nel secondo, i gialloros-

si hanno avuto le occasioni migliori

cogliendo la traversa e sfiorando più

volte la marcatura. Il gol è arrivato su

contropiede da un calcio d’angolo

con una rapida partenza, la finaliz-

zazione del nuovo acquisto Sorren-

tino, tra i più positivi della gara.

Una delle poche note negative

della giornata è stata l’espulsione

di Maschio che salterà la prossima

gara sul campo di Isernia. A termi-

ne della gara applausi per la prova

offerta in campo, da parte dei tifosi

giuliesi che hanno onorato il Fadini

attraverso la loro presenza allo sta-

dio. Purtroppo in tanti preferiscono

il calcio patinato, lontano e forse

privo delle emozioni che il calcio

visto dal vivo riesce a dare. La spe-

ranza è nel risveglio e nella parteci-

pazione.

Barriere di sicurezza? di Daniele Adriani

Ad inizio anno abbiamo assistito

alla corsa contro il tempo per met-

tere in sicurezza il Fadini.

Durante la presentazione della nuo-

va società il Sindaco espose i lavo-

ri necessari, si richiese ed ottenne

di disputare la prima

giornata fuori casa per

finire i lavori.

Tra i principali inter-

venti rientra la colloca-

zione di barriere su via

Migliori, messe secon-

do la prescrizione del-

la commissione pubblici spettacoli.

In particolare all’uscita delle tribu-

ne e della curva Ovest, fin dalla pri-

ma giornata, sono stati posizionati

pannelli rimovibili direttamente

sulla carreggiata carrabile. Quin-

di ogni domenica è stata prevista

la chiusura anticipata della strada,

con ovvio malcontento di residenti

e cittadini in transito.

Nelle ultime due partite però le bar-

riere non sono state poste, con meno

disguidi e sicuramente la sicurezza

non ne ha risentito, poiché le barrie-

re erano palesemente inutili.

Ora l’unica domanda è: sono barrie-

re inutili?

I soldi spesi per il loro acquisto,

sono soldi buttati?

Nel caso, chi paga per tutto ciò?

Page 14: GiuliaViva anno IV n.1 del 11 gennaio 2014

[email protected] GiuliaViva anno IV n.1

Inviateci le vostre lettere, segnalazio-

ni o foto a: [email protected]

Si prega cortesemente i nostri gentili lettori di contenere in termini di spazio i loro contributi, al fine di garantire una più ampia partecipazione ed evitare spiacevoli tagli.

Gent.mo direttore, in un recente

viaggio a Redipuglia, sulla porta

d’ingresso di un albergo, posto nel-

le vicinanze del, purtroppo, cele-

bre Sacrario dedicato ai Caduti in

guerra, si notava questo cartello:

“Accesso consentito anche ai cani e

ai gatti”.

C’era un pienone di gente, per cui

tutti quelli che arrivavano doveva-

no andare altrove!

Volendo capire meglio, ho osserva-

to degli spazi riservati, e custoditi,

a questi amici dell’uomo.

Penso che anche a Giulianova, i ge-

stori degli alberghi avrebbero inte-

resse a seguire quest’esempio, o no?

Anche se in ritardo auguro BUON

ANNO!! F. G.

Ho ricevuto la fattura per il pagamen-

to del servizio di erogazione del me-

tano da parte della Julia Servizi più e

tra la fattura ed una lettera inerente

il pagamento ho trovato un volan-

tino relativa alle attività della giunta

Mastromauro, redatta dall’assessorato

all’attuazione del Programma.

Caro Sindaco e cara Amministrazio-

ne comunale, trovo l’iniziativa fuori

luogo per le sue finalità (la lettera ri-

cevuta è puramente commerciale) e

che inquadro chiaramente in un con-

testo elettorale.

Mi rallegro per le tante belle cose fat-

te per l’intera comunità giuliese, ma

penso che alle prossime elezioni non

vi sosterrò più. La vostra strategia co-

municativa in questi anni è risultata

piuttosto strana e ben poco chiara. In

occasione di accertamenti ICI ave-

te comunicato ai cittadini interessati

solo attraverso i pannelli di affissione

pubblica, mezzo che diventa arcaico

in un epoca di comunicazione elet-

tronica e di difficile efficacia conside-

rando che persone come la sottoscrit-

ta non hanno tempo di passeggiare

per la città e leggere gli avvisi. Questo

vi ha permesso di incamerare anche

le more dei pagamenti...bei soldini.

Lettera firmata

Amici dell’uomo

Marcatura a uomo

per il Campo Castrum

Caro Sindaco, sono trascorsi molti mesi

dall’approvazione della ristrutturazio-

ne del “Campo Castrum”. Il suo man-

dato elettorale volge al termine e la città

non sa a che punto si trova la “pratica

Castrum”. In

quest’ultimo

scorcio di

legislatura

i n t e n s i f i -

cherò la mia

marcatura

a uomo nei

Suoi con-

fronti e rassi-

curo tutti gli

amanti dello

sport e in particolare quelli del calcio

che continuerò a farlo anche con chi

sarà chiamato prossimamente ad am-

ministrare questa nostra bella ed amata

città. Giancarlo De Falco

Cassonetti

in libera uscita

Ogni condominio non dovrebbe

mettere i contenitori dei rifiuti

vicino al proprio stabile?

Al paese qualcuno non lo fa

(vedi via Case Popolari) e anche

se la situazione è stata segnalata

ai vigili, i cassonetti continua-

no ad essere sistemati lontano

dall’edificio. Possibile che non si

possa fare niente?

L. T.

Iniziativa fuori luogo

Page 15: GiuliaViva anno IV n.1 del 11 gennaio 2014

segue da pag.5

Diciott’anni sono passati da allora, diciott’anni contraddistinti

da altri analoghi sfoghi, tentativi inutili di denunciare i com-

portamenti che hanno contraddistinto i vari Direttori gene-

rali che si sono succeduti nel tempo. Alle soglie del 2014 una

sola caratteristica costante ha accomunato il loro “passaggio”

: una graduale e progressiva perdita di reparti (la chiusura del

reparto di Ostetricia e Ginecologia nonché della Neonatologia

ne ha costituito il più eclatante ed inaccettabile esempio) o lo

scadimento nella qualità dei servizi che ha portato alla perdi-

ta di fiducia instauratasi nella cittadinanza ed al conseguente

incremento della mobilità passiva, cioè lo spostamento dell’u-

tenza verso servizi offerti da altre Regioni.

D’altra parte non credo ci si potesse ragionevolmente at-

tendere qualcosa di diverso se, essendo la spesa sanitaria il

capitolo di maggiore impegno a livello regionale, le risorse ,

umane e strumentali, sono sempre state gestite con i criteri

del Babbo Natale o della Befana, senza mai tenere in conto

la necessità di una seria programmazione e, di conseguenza,

una efficiente organizzazione dei servizi, distribuendo inve-

ce gratificazioni di ogni genere ( fino alla creazione di repar-

ti e primariati ad hoc) per meriti politici.

Dico ciò anche per esperienza vissuta, ma, se ci fosse biso-

gno di conferma, si veda il recente episodio che ha portato

all’allontanamento dell’ultimo Direttore generale ed all’in-

tervento della Magistratura.

Considerazioni profondamente amare, ma non resa, se ci

sentiamo di riproporre al nuovo Direttore generale l’urgenza

di una riqualificazione dell’ospedale ed in generale dei servi-

zi sanitari locali, non per deteriore spirito campanilistico ma

in virtù di reali necessità dettate dalla localizzazione geogra-

fica (per essere Giulianova al centro del litorale teramano),

dal flusso turistico estivo, dalla centralità rispetto alla viabili-

tà ordinaria ed autostradale, fattori certamente non di poco

conto in un assetto riorganizzativo funzionale della sanità

del teramano

Nel caso di una tale illuminata visione non ci sarebbe biso-

gno di ricordare necessità particolari,come la disponibilità

locale di un apparecchio di risonanza magnetica, la riaper-

tura del Reparto di Ostetricia e Ginecologia, la riattivazio-

ne di una Neonatologia, mezzi per la riduzione delle liste

d’attesa per esami ed accertamenti, e quant’altro.

È UN PECCATO DI OTTIMISMO ? BUON ANNO !

Page 16: GiuliaViva anno IV n.1 del 11 gennaio 2014