GiuliaViva anno II n.24 del 1 dicembre 2012

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Anno II numero 24 del 1 dicembre 2012 GiuliaViva è anche on-line su www.giuliaviva.it Quindicinale d’informazione giuliese distribuzione gratuita - tiratura 2500 copie copiagratuita SCUOLE IN PIAZZA Manifestazioni anche a Giulianova. In piazza insegnanti, studenti e genitori in difesa della scuola pubblica.

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GiuliaViva anno II n.24 del 1 dicembre 2012

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Anno II numero 24 del 1 dicembre 2012GiuliaViva è anche on-line su www.giuliaviva.it

Quindicinale d’informazione giuliese distribuzione gratuita - tiratura 2500 copie

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SCUOLE IN PIAZZA Manifestazioni anche a Giulianova. In piazza insegnanti, studenti e genitori in difesa della scuola pubblica.

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Istantanee giuliesi GiuliaViva anno I I n.24 3

Allarme rientrato

Sta per prendere finalmente avvio la stagione teatrale 2012/2013. Dodici rappresentazioni andranno in scena, al ritmo di due spettacoli ogni mese, fra dicembre di quest’anno e mar-zo dell’anno venturo. Naturalmente presso il teatro Odeon di Roseto, dove, diversamente da Giulianova, apparta-menti e locali commerciali non hanno ancora preso il posto di palcoscenico, quinte, poltrone e camerini.

Megalomania in periferia

Primarie: 2 (+2) euro. E io pago!

Su il sipario

Alcune settimane fa il Sindaco, in pompa magna con il suo seguito, ha inaugurato un “parco” comunale a Colleranesco in un’area avuta in cessione gratuita prevista da Piano Regolatore. D’un colpo la mode-sta Chiesa di San Giuseppe si tra-sforma in “Cattedrale”, tutte le vie diventano “splendidi boulevard” e a ben guardare dietro alla scuola si nasconde un “polo sportivo con campetto olimpionico”: altro che periferia, siamo in una “metropoli”! Ma a chiarire l’equivoco interviene il programma della inaugurazione del presunto parco in cui si leg-ge: “ore 15:30 teatro burattini”, e la messa in scena lascia il posto alla realtà: si tratta di poco più che un giardinetto di appena 1.000 metri quadri attigui alla SS.80, con meno di 10 timidi alberelli, 4 panchine e 4 giochi per bambini. Ciò che i cittadini attendono è un vero parco in cui poter fare una cor-setta, respirare aria pulita, sostare all’ombra di ampie chiome, un par-co come quello sul lungo fiume del Tordino il cui progetto giace trascu-rato in Provincia da anni.

I recenti scandali sugli usi illeciti dei rimborsi elettorali, hanno portato palesemente a galla le centinaia di milioni di euro che lo Stato “elargi-sce” ai partiti (180 milioni nel solo 2012). Nello specifico, negli ultimi 4 anni il solo Pd ha ricevuto rimborsi pari a circa 200 milioni di euro, tutti trasferiti sul territorio a detta del suo tesoriere. Malgrado queste cifre, nel corso delle recenti primarie del cen-

Stupore, meraviglia, incredulità han-no attraversato gli animi dei presen-ti allorquando, alcuni giorni fa, un “Freccia Bianca” si è inaspettatamen-te fermato alla stazione di Giuliano-va. L’imprevisto è stato per fortuna chiarito nel giro di pochi minuti: era semplicemente guasto.

A chi troppo e a chi niente

Sensata e motivata, la richiesta avanzata da Walter Squeo affinché la marineria possa avere un proprio rappresentante nel CdA dell’Ente Porto sembra inevitabilmente de-stinata a rimanere lettera morta. Nelle logiche di spartizione tanto care alla politica locale, Paolo Vasa-nella, capogruppo comunale PdL, finirà con ogni probabilità sulla poltrona di presidente, mentre al-trettanto probabilmente, sarà in quota UdC il futuro vicepresidente. Al partito di Casini per l’imprevisto e fondamentale sostegno a Mastro-mauro un ulteriore riconoscimento ufficiale, per i papabili del PD sola-mente prevedibili mal di pancia.

tro-sinistra, i cittadini che hanno voluto esprimere una preferenza hanno dovuto versare 2 euro e altrettanti dovranno versarne in occasione del ballottaggio! In un periodo di così profonda crisi, di grande sfiducia nei confronti degli amministratori e di diffusa critica sugli alti costi della politica, non proprio un bell’esempio di volon-tà di cambiamento.

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Fatti ... 4 GiuliaViva anno II n.24

Io speriamo che verrò istruito di Silvia Fabrizi

rappresentanti del suddetto Istituto, illustrano come il nuovo disegno di legge non sia altro che un mezzo sub-dolo per privatizza-re la Scuola e creare una sorta di “scuo-la-azienda” in cui per sopperire alla mancanza di finan-ziamenti statali si

lascerebbero entrare nella governance - termine che ai politici piace usare a sproposito tanto quanto choosy - de-gli Istituti sponsor e privati. Il professor Bartolini, accompagnato-re dei ragazzi, rincara la dose: “abbia-mo un capitale umano importante in Italia che stiamo buttando via” dice a proposito delle nuove generazioni, sottolineando come la linea adotta-ta dal ministro Gelmini e dall’attuale ministro Profumo abbiano contribui-to a svalorizzare il concetto dell’istru-zione creando classi “pollaio”, con 30 o più studenti per classe, svalutando i docenti e il loro lavoro ed abbassando il livello quali-tativo degli studenti italiani rispetto a quelli europei.La mobilitazione è crescente e, oserei aggiungere, legitti-ma.L’art. 33 e l’art. 34 della Co-stituzione italiana pongono le basi del sistema scolastico

all’interno dello Stato, ponendo l’ac-cento su come la scuola non abbia il solo compito di istruire quanto anche quello di educare e formare i giovani.Con questo disegno di legge vengo-no minati alla base temi fondamen-tali: libertà di insegnamento, acces-sibilità da parte di tutti al diritto allo studio, presenza di scuole statali per tutti i tipi, ordini e gradi.Distruggendo l’istruzione si distrugge il futuro di una nazione e conseguen-temente la sua competitività sui mer-cati, in un Paese dove lo scollamento tra mondo accademico e mondo del lavoro è già altissimo. Un argomento quest’ultimo che la politica non si dei-cide ad affrontare, o che forse non ha mai nemmeno considerato.Con il decreto ex Aprea le finalità edu-cative del pubblico vengono equipa-rate alle finalità del privato. La ricerca di sponsor diventerà l’occupazione principale delle scuole, un po’ come una società calcistica, che dovran-no essere ben attrezzate per attrarre “studenti-clienti” i cui genitori, ancor più di quanto non succeda già oggi,

Giulianova 15 novembre; è partita dal Belvedere di Piazza della Libertà la manifestazione studentesca pro-mossa dagli Istituti superiori giuliesi, che si inquadra nella protesta gene-rale di tutti gli Istituti della Provincia di Teramo a seguito dell’ondata ge-nerale degli scioperi nazionali.Ulteriori scioperi si sono verificati nei giorni successivi culminando in occupazione delle scuole o procla-mazioni di autogestione. No, non si tratta di racconti di una cornice nar-rativa del ‘68 ma di ciò che sta real-mente accadendo in questi giorni. Gli studenti non sembrano volersi arrestare.Al centro della protesta i tagli alla scuola (ebbene sì, ancora tagli) e il decreto ex Aprea (legge 953), come spiegano i ragazzi del “Liceo Marie Curie” nella manifestazione del 17 novembre all’Anfiteatro sul Lungomare di Giulianova. Piergior-gio Stacchiotti e Ronald Costantini,

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... in primo piano

Io speriamo che verrò istruito di Silvia Fabrizi

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dovranno impegnarsi per garantire ai propri figli ciò che invece è un loro diritto. Come “prodotto” avremo per-sonalità plasmate secondo le necessi-tà dei privati da professori costretti a seguire programmi da loro dettati. Sempre un passo più vicini allo scena-rio orwelliano di 1984.Qualunque riforma normativa ri-guardante il problema della politica scolastica dovrebbe tener presente che la Costituzione italiana discipli-na diversamente la scuola pubblica e la scuola privata, istituzioni obiet-tivamente diverse, stabilendo come l’intervento educativo privato debba avvenire “senza oneri per lo Stato” (art. 33, c. 3): la scuola privata non ha dunque diritto a ricevere contributi economici da parte dell’erario, an-che se sovvenzioni possono essere concesse per soddisfare le legittime aspettative delle popolazioni di fru-ire del diritto allo studio.É necessario considerare che solo nella scuola “pubblica” possono li-beramente convivere diverse posi-zioni culturali ed ideali; ed è la scuo-la pubblica che, nonostante tutti i suoi malanni e la sua perfettibilità, resta ancora la soluzione preferibi-le per la formazione e l’educazione delle giovani generazioni.“Si rovina un ragazzino nel modo più sicuro, se gli si insegna a consi-derare il ‘pensare allo stesso modo’ più alto del ‘pensare in un altro modo’.” F. W. Nietzsche.

Perchè scioperiamo? Vi illustriamo i motivi principali della mobilitazione studentesca che sta avendo luogo in questi giorni non solo nella nostra provincia, ma in tutta Italia.

La nostra protesta vuole entrare nel merito di un provvedimento che rischia di devastare totalmente la scuola disegnata dalla Costituzione. Proposta di legge 953 (ex Aprea) Il vero nome è “autonomia statuaria delle Istituzioni Scolastiche”.

Il testo, approvato dalla VII commissione Cultura della Camera, prevede:

• la costituzione di un Consiglio dell’Autonomia che sostituirà l’attuale Consiglio di Istituto. Di questo organo non farà più parte alcun rappresentante del personale ATA, mentre entreranno a farne parte dei membri esterni (la cui “funzione” vera sarà illustrata più avanti).

• tale Consiglio dell’Autonomia elaborerà uno Statuto autonomo [...] Lo Statuto autonomo, e la conseguente acquisizione dell’autonomia statuaria di ciascun istituto, determinerà vari piani di differenze, minando così i principi che sovrintendono all’unitarietà del sistema scolastico.

[...] in questo modo cessano di avere potere organi di rappresentanza come i Rappresentanti d’Istituto e i Rappresentanti dei genitori, fondamentali affinchè ci sia democrazia all’interno del sistema scolastico, mentre si va verso una totale concentrazione di potere nelle mani dei Dirigenti Scolastici, a cui spetteranno non solo autonomi poteri di direzione, ma anche di gestione delle risorse finanziarie e strumentali del proprio istituto.

• a proposito di risorse finanziarie: è prevista la possibilità da parte degli istituti di ricevere contributi da enti sia pubblici che privati, i quali avranno un posto da membri esterni nel Consiglio dell’Autonomia. C’è da pensare dunque, che chi farà da “sponsor” ad un istituto, detterà anche precise direttive riguardo le scelte formative che l’istituto dovrà adottare. [...] In questo modo si minerà alla libertà d’insegnamento dei professori, che dovranno attenersi a quanto dettato dagli interessi dei privati.

Questa non è nient’altro che privatizzazione della scuola pubblica!!!infine c’è da considerare il DPR sull’autovalutazione di ciascuna scuola, che rappresenta il definitivo assoggettamento della scuola alle politiche ministeriali[...] I risultati dei test saranno poi pubblicati, in modo da determinare classifiche di merito o di demerito, sulla base delle quali le scuole verranno finanziate o meno, fino alla chiusura di quelle meno efficienti.

Questo modello di scuola-azienda sottrae di fatto allo Stato le prerogative fondamentali per favorire l’uguaglianza sancita dall’art. 3, che vede nella scuola uno strumento imprescindibile.

I rappresentanti degli studenti

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6 GiuliaViva anno II n.24 Parliamone

Anche il bilancio comunale rompe gli argini

Ci può essere un nesso tra il destino di parco Franchi, del verde urbano, delle scuole e lo sperpero del denaro pubblico? Certo, pur-troppo, di questi tempi, a Giulianova è possi-bile, basta leggere il bilancio comunale.Per pagare il milionario sperpero presente nella spesa comunale ed il costosissimo mal-governo nella gestione dei rifiuti, gli ammini-stratori, lungi dal mettere efficacemente sot-to controllo la spesa, continuano a vendersi importanti beni di tutti, aumentano TARSU, IMU e rette degli asili nido, confermano il rad-doppio della COSAP fatto nel 2011, invece di ottenere tutte le entrate a cui il Comune ha diritto e cioè milioni di euro non chiesti ai poteri forti e alle fasce sociali più facoltose. La difficile situazione finanziaria ha la sua chiara origine soprattutto nei conti fuori controllo causati da anni di pessima gestio-ne delle entrate e delle uscite comunali da parte degli amministratori. Per il pareggio di bilancio del 2012 è stata prevista la vendita di 3 aree pubbliche (due nella zona nord della città, una nei pressi del tribunale).Nei giorni scorsi è accaduto un fatto importante su cui, stranamente, lo staff del sindaco ha taciuto: l’asta per la vendita dei terreni comunali, i cui proventi erano, appunto, necessari per il pareggio di bilancio è andata deserta.Per il momento gli spazi pubblici ottenuti gratui-tamente in fase di attuazione del PRG vigen-te sono salvi. Per la città è una buona notizia perché le tre aree pubbliche da alienare, su indicazione del controverso sondaggio de-liberativo, sono decisive per la qualità della vita cittadina. Le attuali destinazioni urba-nistiche prevedono, infatti, impianti sportivi e ricreativi di uso pubblico, verde urbano,

edilizia scolastica e parcheggi. La loro ven-dita penalizzerebbe fortemente gli ambiti urbani ove sono ubicati: al posto degli spazi pubblici si aggiungerebbe, infatti, ulteriore edificazione a quella già realizzata, a scapito dei cittadini che vi abitano i quali, non a caso, stanno protestando. Ogni bilancio comu-nale, però, per l’assestamento di fine no-vembre deve essere in pareggio e poi per la chiusura dei conti a fine anno, oltreché in pareggio deve anche rispettare il patto di stabilità altrimenti il Comune va incon-tro a pesanti sanzioni e si pone sulla chi-na del dissesto finanziario. Quindi cosa accadrà ora? Per il momento la giunta comunale ha deciso di riproporre la vendita di solo due delle tre aree in quanto i cittadini che hanno ceduto gratuitamente il terzo gruppo di aree ne rivendicano, giusta-mente, l’uso per accrescere la qualità urba-na. Questa scelta, quindi, non solo era inop-portuna ma si è rivelata anche improduttiva. Per il Comune, quindi, si annuncia una situa-zione finanziaria veramente problematica, e questo nonostante lo Stato abbia incre-mentato di quasi due milioni di euro i trasfe-rimenti previsti in agosto. Nel frattempo ciò è stato vanificato da tanti aspetti negativi sia sul fronte delle entrate che su quello delle

uscite, ad esempio: sono lievitati, ancora, i costi per i rifiuti e quelli per l’affidamento al privato del trasporto scolastico, ci sono mi-nori entrate dagli oneri di urbanizzazione. E allora? Sappiamo che l’amministrazione ha intenzione di utilizzare i proventi della vendita del Pioppeto. Ricordiamo, però, che quelle risorse servono per pagare gli espropri. E se arriva la sentenza per il pagamento del parco Franchi, che fa la Giunta Mastromauro? Non avendo con-servato i soldi per farvi fronte, farà costrui-re all’interno del parco? Noi crediamo che sarebbe stato più logi-co gestire in maniera più responsabile la spesa comunale degli ultimi anni e con più attenzione le spettanze dell’ente. L’enorme sperpero che da anni si ha nella gestione dei rifiuti - nonostante la raccolta differenziata che dovrebbe invece com-portare una riduzione progressiva della spesa - ne è la prova più clamorosa.E poi sul fronte delle entrate, con rigore ed equità, perché non è stata contrastata l’eva-sione fiscale, a partire dal fenomeno delle seconde case presentate come prime case? Per gli anni 2012, 2013 e 2014 la legge con-sentirebbe al Comune di introitare il 100% dell’evasione recuperata. Sarebbe bastata l’individuazione di 500-600 alloggi con tali caratteristiche per pareggiare il bilancio. Si potrebbero citare altri suggerimenti da noi dati, sia sul fronte delle entrate che su quello delle uscite (si possono tro-vare sul nostro sito, nei consigli comunali dedicati al bilancio). L’averli sistematica-mente ignorati, purtroppo per la città, non ha aiutato chi ci governa.

Si salveranno Parco Franchi ed il verde della zona nord? di Franco Arboretti

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Isciacquio, calpestio, dolci romori e la Variante a Colleranesco di Andrea Palandrani

GiuliaViva anno II n.24 7 Voci dai quartieri

Abiti improvvisati e multicolori, volti madi-di e sereni, voci sommesse e rumori d’or-digni, giovani corpi che si slanciano verso le ramificazioni più alte delle innumerevoli piantagioni della campagna giuliese. Tante persone hanno rivitalizzato e tinteggiato questa insolita primavera d’autunno con l’attività della raccolta dell’uva prima, e delle olive poi: prodotti genuini, odori e sapori a centimetri zero! In una congiuntura critica per l’homo economicus, un entusiasmo da spontanea “battaglia del grano” ha animato l’atavica compagna dell’uomo, la terra. Sarà per far respirare i conti a fine mese, oppure per sentire il contatto con la natura, magari per sfuggire alla logica della frettolosa ope-rosità in cerca di spensieratezza che tanta gente, uomini e donne di tutte le età, si è data al lavoro nei campi con spirito nuo-vo. La terra è una ricchezza, oltre che una bellezza, a pochi passi da casa nella nostra Giulianova; una risorsa materiale e spirituale che diamo per scontata ma che va comun-que difesa e preservata anche per le future generazioni.Al di là del quadro idillico, la Variante al Pia-no Regolatore in corso di discussione e di

approvazione prevede per l’agro giuliese un consumo di suolo calcolato in circa 150 ettari. In particolare, in periferia le aree ag-giunte dalla Variante, destinate ad edilizia residenziale ed inse-diamenti produttivi, sono di circa 50 ettari. Eppure nella relazione presentata al Comune nel mag-gio del 2011 da parte della Sezio-ne Urbanistica Provinciale, conte-

nente oltre 50 richiami, si legge: “rimangono fortemente inattuate e con ampie superfici a disposizione […] una vasta zona produtti-va a Colleranesco, alcune aree per servizi tra Colleranesco e Giulianova Alta, alcune zone residenziali a Villa Volpe e la zona produttiva-commerciale a confine con il Comune di Mosciano Sant’Angelo.” “La situazione sull’at-tuazione delle previsioni del vigente PRG rileva un residuo di aree produttive a Colle-ranesco (anche di buona dimensione) e una presenza di ulteriori aree a Villa Volpe.”Viene da chiedersi se una Variante così impattante e sproporzionata (complessi-vamente porta a 17,28 kmq le aree urba-nizzabili in un territorio di 27,43 kmq) fosse davvero necessaria per la collettività o se era sufficiente rispondere alle reali necessità con appositi piani particolareggiati. Coperte dal fabbisogno di singoli adeguamenti e da modeste richieste edificatorie, dietro ad una esigua necessità di alloggi, si nascondono minacce profonde per il territorio giuliese: ingiusto e dannoso consumo di suolo e apertura alla speculazione edilizia. In una situazione congiunturale di crisi del settore edilizio, di difficoltà pressoché quotidiane

per molte famiglie, di aumento dei costi le-gati alla casa (IMU), di prospettive ancor più penalizzanti per chi pensa di investire in im-mobili (riforma catastale), il Comune di Giu-lianova sembra miope nell’aumentare una capacità edificatoria dell’attuale PRG già di per sé eccessiva, anziché promuovere livelli di qualità della vita attraverso la salvaguar-dia delle condizioni ambientali e paesaggi-stiche ed l’utilizzo razionale delle risorse na-turali in un quadro di sviluppo sostenibile.Il quadro attuale conta ben 488 osservazio-ni, oltre 700 persone, più di 30 tra società ed aziende che attendono la conclusione dell’i-ter della Variante. L’allucinazione “cattura voti” della ammiccante coalizione “Mastro-mauro” in clima elettorale recava il proclama della approvazione della Variante in 100 giorni. Parimenti alla illusione della rinascita napoleonica crollata a Waterloo, oggi molti giuliesi vivono la disillusione e la delusione nei riguardi del Sindaco e della sua mag-gioranza, che vorrebbero attribuire ad altri le lungaggini. La cruda verità è data dalla mole di richiami, a cui si dovrà dare rispo-sta, che i vari organi sovra-comunali hanno evidenziato in fase di analisi del documento urbanistico. La colpa dei ritardi risiede nelle storture contenute nella redazione della Va-riante e la responsabilità è tutta da attribuire alla classe politica di questa maggioranza e di quella che l’ha preceduta.

Lunedì 3 dicembre ore 21, c/o la sede di Colleranesco del Cittadino Governante in via del Canale, verranno approfondi-ti alcuni punti relativi agli effetti della Variante sul territorio di Colleranesco.

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8 GiuliaViva anno II n.24 La pagina della cultura

I Passionisti a Giulianova, nel prossimo libro di Giovanni Di Giannatale di Andrea Palandrani

Forse sono in pochi oggi a sapere che l’area in cui sorge la chiesa dell’Annun-ziata, S.Maria a Mare, fu sede un tem-po, dal 1858 al 1866, di un importante ritiro dei Passionisti, appartenenti alla provincia monastica di Maria SS. del-la Pietà. Un rigoroso e ampio studio del prof. Giovanni Di Giannatale, noto storico teramano, in corso di elabora-zione, la cui pubblicazione è prevista per la primavera del 2013, a cura della predetta provincia, e col concorso dei Parroci di S.Flaviano e dell’Annunziata, ne ricostruisce le origini e gli sviluppi con ricchezza di dati attinti da vari ar-chivi statali, privati ed ecclesiastici, tra cui quelli della Curia provinciale e Ge-nerale dei Passionisti.

La scoperta delle piante consente oggi di delineare la fisionomia del ritiro e di tutta la parte attigua alla “contrada Marina”, offrendo elementi conoscitivi finora poco noti della storia giuliese del XIX secolo. Fu edificato dal bene-fattore don Valentino Cozzi, Arciprete di S.Flaviano, che conobbe i Passionisti durante una missione popolare tenuta a Giulianova nel 1852. Attratto dalla loro austerità e dallo sti-le di vita povero e penitente, chiese il permesso al Vescovo di Teramo e al Generale dei Passionisti, p.Antonio di S.Giacomo, che acconsentì nel 1854 alla fondazione del ritiro, dopo che il Re di Napoli ne aveva dato la preventiva autorizzazione, secondo la legislazione del tempo. I lavori , a spese del Cozzi, che mise a disposizione 3000 ducati, furono iniziati nel 1854, ma interrotti nel 1855, a causa di un’epidemia co-lerica, ripresi nel 1856 e parzialmente conclusi nell’ottobre del 1858, allorché il p.Fausto di S.Carlo ne prese il cano-nico possesso con altri tre religiosi. Dotato di un appezzamento di terra, donato dal Decurionato di Giulianova, che acclamò la loro presenza, ebbe una comunità fiorente, che dal 1860 contò in media 12 religiosi, amati dalla popo-lazione per lo spirito di carità mostra-to, per l’attaccamento alla chiesa, per l’assiduità del servizio pastorale e per l’istruzione serale prestata ai fanciulli di contadini e pescatori, che non fre-quentavano la scuola pubblica. Sotto-

posto alla soppressione dal Prefetto di Teramo che, sospinto da liberali ostili ai passionisti (accusati ingiustamente di fomentare nel popolo l’avversione al governo nazionale), applicò la legge crispina dei “sospetti”, decretando l’e-spulsione dei religiosi il 28 maggio del 1866, prima che fosse approvata la leg-ge di soppressione degli ordini religiosi (cosa che avvenne il 7 luglio 1866). Ini-ziò la diaspora dei Passionisti, nove dei quali furono “concentrati” a domicilio coatto nell’ex convento dei Liguorini di S.Angelo a Cupolo (BN) e tre autorizzati a tornare nelle città di origine. Il libro, in 5 capitoli, fornisce tante altre prezio-se informazioni sulla storia religiosa e civile della città, in gran parte inedite. Attendiamo perciò con desiderio la stampa del volume, auspicando che avvenga a Giulianova. Da ultimo ci piace rilevare che l’appen-dice è dedicata alla Presenza di San Gabriele a Giulianova, in cui si spie-ga come vi arrivò, sostando per due notti (8 e 9 luglio 1859) nel ritiro della SS.Annunziata, nella cui chiesa pregò e recitò i “cori” prescritti dall’osservan-za, compreso quello “notturno”, e come da Giulianova raggiunse Montorio al Vomano, passando per la “distrettuale”, che attraversava Teramo da Porta Reale al piazzale fuori le mura, ora denomina-to Piazza Garibaldi. Dunque il giovane Gabriele per una volta di passaggio poté ammirare, dopo Giulia, anche la città di Teramo.

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GiuliaViva anno II n.24 9

posti di lavoro e i vini rispetto ai loro concorrenti mondiali sono spesso più buoni. Dico solo che bisognerebbe lavorare sulle denominazioni, renderle funzionali ed identificative del tipo di vino prodotto. Esistono già delle sottozone, penso alla D.O.C.G. “Colline teramane” o alla dicitura “Riserva”, su alcuni vini messi in commercio dopo

4 anni dalla vendemmia, ma resta il fatto innegabile che tutti i consumatori continuano a chiedere il Montepulciano senza distinzione alcuna. Per essere più chiari: citavo prima Sangiovese e Nebbiolo come grandi vitigni italiani e risalta il fatto che questi, chiamati così, suscitano un’attenzione limitata ma se li pensiamo come Brunello di Montalcino , Barolo o Barbaresco il prestigio è ben differente. Uscire da questa situazione non è semplice, la nostra denominazione è tra le più estese d’Italia: copre l’intera regione Abruzzo ed organoletticamente i prodotti sono estremamente diversi l’uno dall’altro; si potrebbe, allora, lavorare sulla diversità di ognuno e connotare maggiormente vini e luoghi. Torano e Controguerra, Loreto Aprutino e Ofena, per citare alcuni tra i siti più vocati in regione, dovrebbero essere denominazioni assestanti, con disciplinari ben codificati atti a creare “micro identità eccellenti” così da permettere, ovviamente nel lungo periodo, il grande salto di qualità del vino abruzzese per eccellenza.

Meritoriamente la nostra Regione ha iniziato una campagna pubblicitaria per promuovere il Montepulciano d’Abruzzo, in modo da favorirne ed incrementarne il consumo sulle tavole degli italiani. Inutile stare qui a dire quanto buono ed unico è il nostro vitigno a bacca rossa per antonomasia, quanto sia competitivo con i grandi vitigni storici italiani come il Sangiovese ed il Nebbiolo, quanta capacità abbia di esprimersi ecletticamente sia come vino quotidiano di facile beva sia come grande rosso da invecchiamento. Proprio questa sua duttilità, questa capacità di essere all’occorrenza buon prodotto economico da bere tutti i giorni o costoso vino per le grandi occasioni è, paradossalmente, il suo grande limite. Agli occhi dei mercati fuori regione, ad eccezione quelli di nicchia, la denominazione “Montepulciano d’Abruzzo” è identificata, troppo spesso, con il vino da scaffale di supermercato, bottiglioni da 1 litro e mezzo venduti a 3 euro, quasi il prezzo della Coca Cola, svilendo un marchio, un’identità regionale, il lavoro di tanti bravi viticoltori che lavorano in vigna ed in cantina con passione e sacrificio. Non fraintendetemi, non voglio dire che i vini economici non debbano essere prodotti in regione, anzi costituiscono un segmento vitale per le nostre aziende, sopratutto per le cantine sociali; un segmento che crea ricchezza e

Primo e Secondo

Il nome è una garanzia? di Andrea Beccaceci

A proposito di luoghi, a Civitella Casanova si celebra uno dei matrimoni d’amore più riusciti tra i grandi rossi d’Abruzzo e le animelle d’agnello della famiglia Spadone, ristorante La Bandiera, orgoglio d’Abruzzo.

Animelle di agnello glassate al mosto cot-to e scalogni al vino rosso

Ingredienti per 4 persone400g. di animelle; 30g. di topinambur; 30g. patate violette; 20g. di burro; 50g. di olio; buccia di limo-ne; 50g. di riduzione di mosto cotto; 70g. di fondo di vitello; timo; aglio; rosmarino; aceto; dragon-cello; 8 scalogni; vino rosso; taccole; carote.ProcedimentoBollite le animelle con uno spicchio d’a-glio e l’aceto per 5 minuti, pulite e togliere le pellicine, fatele saltare in padella con il burro ed il cipollotto tritato fino a cottura, unire la riduzione di mosto cotto e il fon-do di vitello e il dragoncello, continuate la cottura per altri 5 minuti circa ed ag-giungete la buccia di limone grattugiata. In una padella fate imbiondire la cipolla aggiungete il vino e il rosmarino e fate ri-durre a fiamma bassa per 3/4 del volume.Per le verdure dopo averle mondate ta-gliatele e fatele bollire per 3 min., poi sal-tatele in padella con olio pepe e sale. Nel microonde alla massima potenza mettete gli scalogni fino a cottura, aggiungeteli alla riduzione di vino rosso e continuate la cottura per altri 3 min. Nel piatto mettete, le animelle glassate, gli scalogni al vino rosso e decorate con le verdure le patate violette fritte e i topinambur fritti.

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La grande abbuffata (per sopravvivere alla crisi) di Antonio D’Eugenio

Che il 25 dicembre fosse una gior-nata particolare ce lo avevano inse-gnato al catechismo. Che il periodo natalizio inizi a novembre, invece, lo scopriamo da anni nei supermar-ket o centri commerciali con peda-ne cariche di panettoni, pandori e addobbi tanto da arrivare a stento all’immancabile appuntamento con il pranzo di Natale. Per chi dovesse sopravvivere, infine, nessun proble-ma: ci penserà la cena di Capodanno. Anche il cinema, così, si è calato nel meccanismo-sistema che vuole un periodo florido economicamente (!) in grado di far spendere con sorriso stipendi o addirittura tredicesime. Ecco allora che il regista Alessandro Genovesi ha pensato bene di batte-re sul tempo la concorrenza uscen-do con il film Il peggior Natale della mia vita addirittura il 22 novembre scorso (qualcuno aveva ancora i lu-

mini-zucche a casa) continuando le avventure tragico-miche del protago-nista Paolo dopo il film d’esordio La peggior settimana della mia vita. Il 29 novembre, invece, è stato il turno de-gli americani con il film d’animazio-ne Le 5 leggende dove a sconfiggere

il male è Babbo Natale in persona (affiancato dal coniglio Pasquale: gli americani si portano sempre più avanti di noi). Si continua, la settimana prossima, con una commedia americana mol-to promettente di Julian Farino dal titolo Scusa, mi piace tuo padre che promette allegria senza sfociare troppo in facili sentimentalismi. La trama è semplice: la figlia dei coniu-gi Ostroff torna a casa per le vacan-ze e i genitori spingono per un suo avvicinamento verso il figlio dei loro amici vicini Toby Walling. Lei, invece, perderà la testa per il padre. Il 13 dicembre comincia la scalata al botteghino con due titoli: il kolossal firmato Peter Jackson Lo Hobbit e il cinepanettone targato Neri Parenti Colpi di fulmine (che apre l’imba-razzante trittico italiano assieme ad Antonio Albanese con Tutto tutto

niente niente e il duo Biggio-Mandelli con I 2 soliti idioti).Il primo è il prequel della trilogia Il Si-gnore degli Anelli tratto dall’omoni-mo romanzo di J.R.R. Tolkien mentre il secondo è il classico film natalizio che ogni anno ci regala De Lauren-tiis, quest’anno, però, condito con un nuovo ingrediente: Arisa. In ra-pida successione, inoltre, i titoli che affolleranno i cartelloni dei cinema nei giorni successivi: il film d’anima-zione Ralph Spaccatutto, Love is all you need della regista danese Susan-ne Bier e Ernest e Celestine, altro film d’animazione però francese. Gli unici titoli degni di nota, in mezzo a tutto questo marasma, sono due: Vita di Pi del regista taiwanese Ang Lee e La bottega dei suicidi del francese Patri-ce Leconte. Il primo è un viaggio, quasi mistico, alla riscoperta della fantasia mentre il secondo è un cartoon fuori dagli schemi dove una famiglia per so-pravvivere alla crisi decide di aprire un negozio che vende gli strumenti più adatti per futuri suicidi. La cop-pia ha tre figli Vincent, Marilyn e Alan (il primo come van Gogh, la secon-da come la Monroe e il terzo come Mathison Turing: tutti personaggi morti suicidi) ma sarà il terzo a por-tare grane alla famiglia con il suo spi-rito solare e gioioso. Insomma, una commedia esilarante lontana dai so-liti clichè.

Interferenze artistiche

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Dove Cosa Quando GiuliaViva anno II n.24 11

Prime visioni di Stefania Sacchini

Pubblica utilità

Farmacie di turno1/2 dicembre Farmacia Ielo3/9 dicembre Farmacia Galli10/15 dicembre Farmacia ComunaleGuardia Medica festiva e di urgenza Tel.: 085.8020362Ospedale Civile Via Gramsci 085.80201Pronto Soccorso 085.8020238 085.8020366118 085.8020442 / 085.8020373Croce Rossa Via Simoncini, 41/A 085.8007733Consultorio Familiare Via Ospizio Marino 085.8020816Polizia Veterinaria Pronto Intervento 085.8020818 (08.00-20.00)

Concerti mostre ed eventiImmagini di Luminosa grazia

Titolo: “ A piedi in bibicletta” Autore: Erri De Luca, Fabio Pierangeli Casa editrice: Drago Prezzo: € 13,00

Una nuova collana per Drago Edizioni diretta da Fabio Pierangeli, docen-te di Letteratura italiana all’Università di Tor Ver-gata. Saranno pubblicati testi di grandi scrittori che sono passati, in que-sti anni, a colloquiare con gli studenti. I testi che hanno lasciato o letto in

facoltà, saranno accompagnati da scritti dei professori di letteratura o degli studenti più promettenti. Si comincia con Erri De Luca. Un colloquio e tre racconti sulla sua idea di viag-gio, il suo amore per le montagne e le sue in-cursioni a piedi nella Sarajevo martoriata dai bombardamenti NATO. Completa il volume una raccolta di testi di Fabio Pierangeli sulla bicletta, sull’andare lento in giro per l’Italia e per il mondo. I racconti sono illustrati da 10 splendidi disegni di Piero Pizzi Cannella realiz-zati per l’occasione e pubblicati a colori.

Lo Hobbit – Un viaggio inaspettato

L’Associazione Madre Teresa Onlus di Giulianova invita i giovani dai 18 ai 35 anni, disoccupati o inoccupati, ad aderire al Corso Base di Sartoria gratuito. I moduli di domanda sono presenti presso l’ufficio della Cari-tas della Parrocchia Annunziata (il mercoledì dalle 16:30 alle 18:00). Scadenza 15 dicembre 2012.

Dopo aver parlato con Gandalf il Grigio, Bilbo Baggins si mette alla ricerca del Regno Nanico di Erebor, governato dal terribile drago Smaug, insieme a tredici nani capeggiati dal guerriero Thorin Oakenshield. Il loro cammino li conduce verso l’Est e le Montagne Nebbiose passando attraverso le terre degli Orchi e dei Wargs, ma prima deve percorrere il tunnel dei Goblin dove Bilbo incontra Gollum e riesce a conquistare il suo anello. Il regista Peter Jackson dirige il cast format da Martin Freeman, Richard Armitage, Aidan Turner, Hugo Weaving, Stephen Fry. In programmazione dal 13 dicembre

Corso di sartoria gratuito

A piedi conErri De Luca

Terre di Teatri 2012

• Le domande, redatte utilizzando lo schema presente presso l’ufficio della Caritas della parrocchia B.M.V. Annunziata (il mercoledì dalle 16,30 alle 18,00), dovranno prevenire entro e non oltre il 15 dicembre 2012.

• Saranno ammessi al Corso i primi 10 che ne faranno richiesta con priorità per i residenti del Quartiere Annunziata.• La durata del Corso, di 72 ore, prevede due incontri settimanali di 3 ore ciascuno (lunedì e sabato, dalle 15,00 alle 18,00).• Data prevista di inizio: sabato 22 dicembre 2012 presso il Centro Socio-Culturale in via dei Pioppi n. 2; ala di nord-est.• Il Corso sarà tenuto da una sarta pluridiplomata, con vari anni di esperienza lavorativa.• Il programma prevede una parte teorica di figurinismo e cartamodello e una parte pratica di confezione di capi di abbigliamento

attraverso le varie fasi di taglio e cucito.• A fine Corso, ad ogni allievo, sarò rilasciato un attestato di partecipazione a fronte di una presenza pari al 70% delle ore

previste. • Il materiale e le attrezzature sono tutti a carico dell’Associazione e ogni allievo potrà trattenere i capi realizzati.

Il presidente dell’AssociazioneDon Ennio Di Bonaventura

Giulianova, 15 novembre 2012

* Progetto “Con Ago e Filo” finanziato con D.D. 161/DL 26 del 13.07.2012 della Regione Abruzzo, relativo all’Avviso Pubblico “Giovani Protagonisti” - Area di intervento: A.

PER INFORMAZIONI: 340.3157169

“Artistica...mente” in mostra Mostra di pittura realizzata dal Centro di Riabilitazione Mentale di Giulianova i quadri in esposi-zione sono realizzati dagli utenti del centro con la supervisione della Maestra d’arte Maria Isabel-la Flagelli. La Mostra avra luogo nel Loggiato sottobelvedere nei giorni Venerdi e Sabato 1/12 dal-le 9 alle 12:30 e dalle 15 alle 19, Domenica 2/12 dalle 9 alle 13.

A Giulianova dal 4 Novembre al 16 Dicembre. Centro Socio-Culturale, quartiere Annunzia-ta (fine Lungomare Sud). Domenica 2 DICEMBRE, ore 17.30 La Repubblica dei BambiniVenerdi’ 7 DICEMBRE, ore 21.15 ILINX di Treviglio (BG) Dittico della FameDomenica 9 DICEMBRE, ore 17.30 TEATRO DEL KRAK di Ortona (CH) M’incellulo!!! Viaggio nel corpo umanoVenerdi’ 14 DICEMBRE, ore 21.15 BABILONIA TEATRI di Oppeano (VR) The End

Si apre, sabato 1° dicembre alle ore 17.00 alla Sala G.Trevisan, con la con-ferenza dal titolo “Immagini di Lumi-nosa grazia” il periodo di Avvento e Natale 2012 alla Piccola Opera Cha-ritas di Giulianova. Nella conferenza Marialuisa De Santis, responsabile della Sala G.Trevisan e direttrice del Museo d’Arte dello Splendore, offrirà una serie di riflessioni su cinque ope-

re di arte sacra contemporanea che presentano come de-nominatore comune la raffigurazione di presenze angeli-che. Le opere scelte sono di Jean Guitton, Marc Chagall, Maurizio Romani, Omar Galliani e Valentino Vago.

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12 GiuliaViva anno II n.24 Ambiente e salute

Giulianova all’interno del progetto Ve.Le. di Raffaele Di Marcello

Si è tenuto mercoledi 14 novembre, presso la sala tesi della facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Teramo, il primo incontro di presen-tazione del progetto Ve.Le. -ciclovia adriatica Venezia Lecce- nato all’in-terno del Dipartimento di Teorie e Politiche dello Sviluppo Sociale-dottorato internaz. di ricerca in So-ciology of regional and local deve-lopment- dell’ateneo teramano. Ma cos’è il progetto Ve.Le.? Si tratta di un ambizioso progetto di animazio-ne sociale che ha lo scopo di mettere insieme i diversi attori del territorio (istituzioni, enti, associazioni, citta-dini) per condividere una visione co-mune che, nello specifico, riguarda la realizzazione di un collegamento ciclopedonale da Venezia a Lecce, (parte del ramo 5 e ramo 6 della rete BicItalia FIAB) attraversando tutte le 6 regioni adriatiche (Veneto, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Molise e Puglia), incontrando luoghi di in-

teresse storico, cul-turale, ambientale e paesaggistico. L’in-contro, organizzato, oltre dall’università, dall’Ordine Archi-tetti PPC della Prov. di Teramo, dalla SI-STUR, FIAB, CCiclAT, associaz. ITACA, ha visto una serie di relazioni incentrate sulle tematiche del-

la mobilità ciclistica e del cicloturi-smo in particolare, e delle sue rela-zioni con le economie del territorio. Tra le diverse persone presenti in sala, oltre a studenti e rappresentan-ti delle diverse associazioni (WWF, Legambiente Giulianova, Pescara-Bici, ForBici Fano, Consorzio Tutela Montelpulciano d’Abruzzo Colline Teramane, ecc.) alcuni amministra-tori, tra i quali il sindaco Monticelli e l’ass. Alonzo di Pineto, l’ass. D’Igna-zio di Teramo, il vicesindaco Fiorilli di Pescara, l’ass. Forcellese di Giu-lianova, i consiglieri Montebello e Mercante della prov. di Teramo, l’ass. Natale di Fossacesia, oltre a docenti universitari e tecnici di enti locali e aree protette. L’arch. Di Marcello e l’ing. De Marcel-lis hanno illustrato il progetto evi-denziando i tratti realizzati e quelli in corso di realizzazione, mostran-do anche le criticità del percorso. In particolare, nel territorio di Giulia-

nova, occorrerebbe una maggiore uniformità delle tipologie di piste ciclabili, una segnaletica adeguata e il collegamento nella zona portuale, oltre al ripristino del collegamento, nella parte sud, con il ponte di legno sul Tordino, interrotto dall’alluvione del 1 marzo 2011. Il progetto ha riscosso molto suc-cesso, tanto che numerosi sono i contatti, anche da altre regioni e province interessate, per la prose-cuzione del progetto. Il comune di Giulianova, per la sua posizione, potrebbe diventare un punto stra-tegico del progetto, grazie anche al percorso ciclabile Teramo-Mare, adiacente il Tordino, che prolunga-to, con opportuni accorgimenti, ol-tre il Gran Sasso, potrebbe unire l’A-driatico al Tirreno costituendo una sicura attrattiva per i tanti turisti in bicicletta italiani e stranieri.

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A tutto sport GiuliaViva anno II n.24 13

Città di Giulianova ad un bivio di Daniele Adriani

Settimana caratterizzata dalla conferenza stampa della società di Città di Giulianova 1924, culmi-nata poi con la sconfitta in casa ad opera della Santegidiese. Poco di po-sitivo è emerso dalle pa-role di D’Antonio e degli altri dirigenti (vi invitiamo ad ascoltare l’intera con-ferenza stampa e l’intervi-sta a Gerardini sul nostro sito www.giuliaviva.it). Ad agosto la nuova società aveva accolto i favori di molti (ma non di tutti a dire la ve-rità), con il coinvolgimento di figure storiche del calcio giuliese (Giorgini su tutti), ma ciò non ha determi-nato l’interesse dell’imprenditoria cittadina. Così il perdurare dell’im-mobilismo riscontrato all’atto del concretizzarsi di sponsorizzazioni o contributi, ha spinto la nuova società a mettere in chiaro quelle che sono le reali possibilità, ad oggi, cioè non poter puntare ad un rafforzamento del-la squadra, necessario per lottare contro il Sulmona, squadra sempre più leader di questo torneo di Eccellenza. La partita contro la Sant ne è stata la cartina di tornasole. Limiti evidenti della rosa, aggravata dalla mancanza di alcu-ne pedine per squalifica o infortuni. Da qualche anno a questa parte, purtrop-po, si parla più di ciò che accade fuori dal campo, che di ciò che interessereb-be ad un tifoso, ma forse si è capito che

senza un riferimento economico soli-do e duraturo, si è destinati a soffrire e vedere il Giulianova doversela giocare con squadre che pochi anni fa, si in-contravano nell’amichevole di prepa-razione alla domenica successiva. Ora ci si trova di fronte ad un bivio, cioè se ancora fare degli sforzi importanti, con innesti di giocatori che subentrino a coloro che hanno deluso (sicuramente ne potremmo indicare almeno 2 per ogni reparto), oppure ridimensionare

nell’ottica della conserva-zione della categoria per ripartire il prossimo anno senza aggravi economici e magari con l’affianca-mento di qualcuno che nel frattempo potrà esse-re cercato senza affanni. È innegabile la delusione per quello che poteva es-sere, ed oggi non sembra più possibile, ma il vero ti-foso giuliese, anche dopo

l’amarezza del momento, ha sempre dimostrato attaccamento ai colori. Chi può aiutare questo Giulianova, a patto che i punti di svantaggio (ben 8), non siano ormai troppi? L’anno scorso per “salvare” il Giulia-nova fu intrapresa, con la parteci-pazione del sindaco, una raccolta di fondi con circa 80 imprenditori che permise di ottenere circa 100.000 euro. Attrarre investimenti è sem-pre difficile, soprattutto in relazione alla crisi che attraversa l’economia,

ma se è stato detto che Giulianova è destinata ad un incremento di popo-lazione di 4000 unità, qualcuno che ha intenzione di investire c’è, qui può intervenire la politica per coniugare più ambiti e generare quelle sinergie utili alla crescita della città sotto tutti i punti di vista, anche quello sportivo.Passando al Colleranesco calcio, ancora una vittoria (contro il Colle-atterrato), porta ai piani alti la com-pagine giuliese.

sul nostro sito www.giuliaviva.it il filmato della con-ferenza stampa e l’intervista ad Alfredo Gerardini

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[email protected] GiuliaViva anno II n.24

Inviateci le vostre lettere, segnala-zioni o foto a: [email protected]

Ancora una toppa

Si prega cortesemente i nostri gentili lettori di contenere in termini di spazio i loro contributi, al fine di garantire una più ampia partecipazione ed evitare spiacevoli tagli.

Meglio non toccare...

Tempo addietro ho sentito parla-re di un fatto successo nel parco dell’Annunziata, dove un cane sa-rebbe rimasto folgorato per aver toccato dei fili elettrici che fuoriu-scivano da un tombino. L’episodio mi è tornato in mente perché giorni fa, passeggiando nello stesso parco, ho notato dei cavi non adeguata-mente isolati che spuntavano pro-prio da un tombino. Ci può essere pericolo? B. G.

Come si può vedere dalla foto che vi invio, la striscia pedonabi-le di via Nievo è stata di recente oggetto di uno scavo all’altezza di via Pirandello, scavo che ha com-promesso la “rasatura” dell’asfalto e coperto parte della zebratura, realizzata solo pochi mesi fa. L’en-nesima cicatrice negli asfalti citta-dini sempre più zeppi di rattoppi e l’ennesimo caso di lavori fatti a rovescio, dove chi interviene dopo danneggia quanto fatto da chi è in-tervenuto prima. A. P.

Un pugno in un occhioGentile redazione,credo di non essere l’unica persona ad aver notato, sulla spiaggia nord di Giulianova, un enorme blocco in-forme, impacchettato con del nylon nero, sul tipo di quello con cui sono fatti i sacchetti per l’immondizia. Credo protegga giochi o attrezzatu-re di qualche stabilimento balneare, e capisco la necessità di proteggerli dalle intemperie. Però quella massa nera che incombe sulla spiaggia e copre il mare è veramente un pugno in un occhio. P. D. P.

Gentile redazione,mentre a Giulianova si consente l’abbattimento di edifici storici o comunque di pregio architettonico, all’Annunziata i “ponti” della 167 continuano ad essere salvaguardati in barba alla loro ormai comprovata inutilità. Della questione ricordo che vi siete occupati, diversi mesi fa, an-che su “GiuliaViva”, ma non mi sem-bra che la proposta, pur condivisa da

molti, sia stata mai presa in conside-razione dall’Amministrazione: per quale motivo? EMail firmata

Due ponti di troppo al quartiere Annunziata

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Venerdì 17 novembre u. s., si è tenuto il secondo appunta-mento della Xa edizione di “Musica e Arte alla sala Trevisan”; la consueta formula che propone accanto ad un concerto un momento artistico prevedeva il concerto del giovane pianista pescarese Niccolò Cantagallo sostituito all’ultimo momento, per motivi di salute, dal Maestro Piero D’Egidio e la suggestiva esposizione di Cartoline dal porto di Andrea Ciccocelli. In aper-tura e chiusura della parte musicale la lettura di poesie legate al tema del mare è stata affidata ai giuliesi Roberta Dal Pozzo, giovane laureata in Lettere, e Mattia Albani poeta e scrittore che hanno scelto rispettivamente la poesia Mare di Giovanni Pascoli e Sul mare una nuvola rossastra di Nazim Hikmet.Roberta Dal Pozzo e Mattia Albani. Avete scelto, presentato, recitato una poesia sul mare. Roberta, perché Mare di Pascoli?Forse è la poesia di Pascoli che ha scelto me, perché amo il mare, il nostro Adriatico che ho la fortuna, da giuliese, di poter guardare dal porto, in particolare dal mio preferito molo sud. Questa poesia mi fa pensare molto. Pascoli si chiede il perché della vita, cosa sia-mo di fronte alla natura, sia al mare che alle montagne. Un’emozio-ne unica ogni volta. E poi amo Pascoli per le domande che si pone continuamente, con la poetica dello stupore, che ci da la forza di continuare a stupirci per ogni cosa della vita.Mattia, perché la bellissima poesia di Hikmet?È un poeta che si presta ad una duplice lettura: una superficiale, semplice ed accessibile, con parole evocative; la rilettura permet-te invece di cogliere tutte le sfaccettature del testo e di entrare nel profondo dell’anima del poeta. “Sul mare la nuvola rossastra” è una delle meno famose di Hikmet, ma ci presenta tre modi diver-si di vivere la vita che devono essere ugualmente presenti, altri-menti rischiamo di affogare, nel mare.

Una serata condotta dai giovani

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