GiuliaViva anno I n.4 del 5 novembre 2011

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Anno I numero 4 del 5 Novembre 2011 GiuliaViva è anche on-line su www.giuliaviva.it Quindicinale d’informazione giuliese distribuzione gratuita - tiratura 2500 copie TUTTI CONTRO L’ 11 Il termine ultimo per presentare le offerte e potersi aggiudicare la farmacia comunale è stato fissato alle 11 dell’ 11-11-2011. Il comitato che si oppone alla vendita sfida la cabala, raccoglie le firme e attacca. articolo a pagina 4

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GiuliaViva anno I n.4 del 5 novembre 2011

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Anno I numero 4 del 5 Novembre 2011GiuliaViva è anche on-line su www.giuliaviva.it

Quindicinale d’informazione giuliese distribuzione gratuita - tiratura 2500 copie

TUTTI CONTRO L’ 11 Il termine ultimo per presentare le offerte e potersi aggiudicare la farmacia comunale è stato fissato alle 11 dell’ 11-11-2011. Il comitato che si oppone alla vendita sfida la cabala, raccoglie le firme e attacca. articolo a pagina 4

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Istantanee giuliesiGiuliaViva anno I n.4 3

Buche, sconnessioni e fratture sul tratto nord di via Galilei non saranno sanate prima della primavera 2012. Lo ha detto l’assessore Roberto Ma-strilli, annunciando l’affidamento dei lavori. Il fatto di essere stati la-sciati quale fanalino di coda, nell’o-pera di rifacimento della Statale 16, accresce il malcontento dei residen-ti. Tramontata, per chi vive oltre la concessionaria Autocori, anche la possibilità di avere finalmente un marciapiede. Gli abitanti della zona sono inoltre sicuri che né il sindaco

Statale nord: benvenuti a Giulianova

Sono tre, le petizioni promosse da partiti e associazioni, a partire da ot-tobre. La prima, in ordine di tempo, quella messa su da Legambiente, WWF e Ciclat per rendere pedonale via Nazario Sauro. A ruota, la raccol-ta di firme organizzata da Italia No-stra per rimodulare l’illuminazione in centro storico: ogni domenica, in piazza Fosse Ardeatine e sotto la cupola, è possibile lasciare il pro-prio autografo per dare l’assenso all’iniziativa. Ultima, ma non per im-portanza, la petizione a favore della farmacia comunale.

Quotazioni di settembreSono stati 5733 in più, rispetto all’anno scorso, i turisti presenti a Giulianova nel mese di settembre. L’incremento, pari al 12,6%, dimo-stra il crescente consenso delle va-canze in bassa stagione. Prezzi più bassi negli alberghi, meno gente in spiaggia e nei locali, niente strisce blu sul lungomare. Poco importa, poi, se il cartellone delle manifesta-zioni è chiuso da un pezzo: ciò che si cerca, evidentemente, è la godibilità dei luoghi e non il chiasso dei teatri-ni in piazza.

né i suoi assessori siano mai andati a Tortoreto.Se solo lo avessero fatto, almeno una volta, non avrebbero potuto non notare il “benvenuto” che l’ am-ministrazione consegna ai turisti provenienti da nord. Ad est della carreggiata, poco dopo l’incrocio con via Mantova, esiste da anni un rimessaggio privato di ferraglia, la-terizi, materiali accumulati, veicoli fermi. Possibile che a nessuno sia mai venuto in mente di far almeno porre, sul recinto, una pietosa co-pertura?

Stagione grandi firme

anche in metà dei parcheggi di piaz-za Marà e sul lato ovest di via Galilei (nel tratto compreso tra via Cerulli e piazza Roma) con vivo rammarico dei bambini che frequentano l’asilo Bambin Gesù. Parcheggi a paga-mento anche in via Matteotti nord, tra la Statale e via Nievo. Gli sfortunati che abitano davanti a stalli azzurri potranno usufruire di soste gratuite tra le 19.30 e le 22, e tra le 8 e le 9 mattutine. Parcheggi gratis, e senza limiti di tempo, alle mamme in attesa o con bambini d’età inferiore a tre anni.

Salgono da 194 a 242, i parcheggi a pagamento nei mesi freddi. La mi-sura, appena adottata dall’ammini-strazione comunale, mira a far cre-scere gli scarsi introiti fino ad oggi derivati dalle strisce blu. Non sarà più possibile sostare gratis

Autunno in blu, nonostante il flop

DimissioniAntonio Ragionieri si è dimesso dalla carica di presidente della Pic-cola Opera Charitas. Al suo posto, il vescovo ha nominato Domenico Rega, vicepresidente nel passato consiglio.

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Farmacia comunale, ultima corsa

Fatti ... 4 GiuliaViva anno I n.4

fra di loro se non un sentimento di rancore e rivincita. In questa nostra città, attorno al nucleo storico dei ‘signor no’ a prescindere (li cono-sciamo bene, i soliti noti che hanno congelato la città per decenni e che oggi si ripropongono come il nuo-vo che avanza, da Rifondazione agli arborettiani) sono confluiti i nuovi ‘signor no’ ( i po-chi reduci del Pdl ed i ‘progressisti giuliesi’, sempre pronti ad affila-re le armi con-tro chi ha il solo torto d’aver re-spinto le loro ri-chieste ricattato-rie nei confronti della città). Un gruppo che rac-coglie le firme animato da inte-ressi particolari e non generali. Noi, invece, sia-mo solo animati dall’azione del buon padre di famiglia.” Dopo aver elencato i mancati incassi e elogiato l’am-minist raz ione per l’attenzione al sociale, il sin-daco ha invitato il comitato a non

“strumentalizzare” terze persone per “scopi biechi e poco umani” e a non nascondere menzogne dietro l’anzianità del sindaco Trifoni. Il comitato, mentre si fa sempre più vicino il traguardo delle 2000 firme, ha replicato al sindaco in una lettera aperta.

M. T.La base d’asta è di tre milioni e 300.000 euro. Anche se l’11 novem-bre dovesse esserci una sola offer-ta, la farmacia di via Trieste cesserà di essere comunale, cioè pubblica, cioè in grado di dare introiti alle casse della comunità giuliese. Il co-mitato che sta raccogliendo firme per contrastare l’operazione (Pdl, Cittadino Governante, Progresso giuliese, Federazione della Sinistra, sindaco Trifoni) ne è convinto: la far-macia si vende per tappare un buco da quasi tre milioni di euro causato dalla cattiva gestione del capitolo ri-fiuti e da una condotta amministra-tiva ritenuta pessima. Possibili alter-native alla dismissione, la vendita di un terreno nell’ E2 turistica o l’acce-lerazione del contrasto all’elusione fiscale (1400 sarebbero, a Giuliano-va, i possessori di false prime case, destinatari di cartelle pronte da un anno e mezzo). A tutti ha risposto il sindaco, “azzannando” il comitato in un discorso fiume. “Questa crociata - ha detto Mastromauro - viene por-tata avanti da una vera e propria ar-mata Brancaleone, da un’accozzaglia di gruppi che nulla hanno in comune

LETTERA APERTA AL SINDACO MASTROMAURO

Egregio signor sindaco,eviti di offendere “l'anzianità dell'ex-sindaco Trifoni”, il primo a protestare contro l'assurda decisione di svendere la farma-cia, e per questo maltrattato e cacciato dal consiglio comu-nale. Si preoccupi piuttosto di trarre lezione dalle ammini-strazioni guidate dall'ex-sindaco Trifoni, quelle sì virtuose e degne unicamente di stima e di rispetto.Ricordi, signor sindaco, che “irresponsabili” non son quelli che, come noi, difendono coi fatti i beni di tutti (per di più produttivi), ma quegli amministratori che, come lei, non fanno altro che far lievitare le spese ed i debiti del proprio Comune, creando voragini nei bilanci e non trovando, da ul-timo, altro rimedio che la vendita del patrimonio pubblico.Si informi, signor sindaco, su quante amministrazioni, quelle sì virtuose, non fanno cassa con la vendita dei loro “gioielli”, ma al contrario operano per rafforzare e moltiplicare quelle attività capaci di portare denaro nelle casse comunali.Eviti, signor sindaco, di cadere nel ridicolo definendo noi “Armata Brancaleone” quando la sua sopravvivenza politi-ca è a stento garantita dall'alleanza più squinternata che si sia mai vista a Giulianova. O accusandoci di perseguire “in-teressi particolari” quando è chiaro a tutti che l'unico “inte-resse particolare” che circonda questa vicenda è quello del privato che si aggiudicherà una farmacia che non è né sua, né della sua maggioranza, ma di tutti i Giuliesi.E si ricordi, signor sindaco, che quella che sta usando non è la diligenza del buon padre di famiglia, ma piuttosto la disperazione del cattivo amministratore. Comitato promotore “Salviamo la farmacia comunale”

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in primo piano GiuliaViva anno I n.4 5

si è resa “necessa-ria per dare il ‘la’ al più importante progetto cittadi-no, quello dell’area ex Sadam.” A di-mostrare la bontà dell’affermazione, il fatto che la mo-difica del Puc altro non è che la ripro-

posizione sotto mentite spoglie di una delibera presentata e ritirata qualche settimana fa, delibera che concedeva l’incremento della desti-nazione commerciale alla sola area ex Sadam. Il nuovo piano favorisce la distribuzione, specie in via Trieste, di punti vendita dalle dimensioni medio-grandi. Nell’agosto 2004, ha ricordato il consigliere Franco Arbo-retti, l’ex sindaco Ruffini, orgoglioso d’aver cancellato il centro commer-ciale previsto nel 2003, si dichiarava favorevole alla conservazione del tessuto commerciale esistente: po-sizioni contenute nel master plan approvato dalla sua maggioranza, che prevedeva, in 6500 metri qua-dri, attività commerciali “di vicina-to”, non più ampie di 250 metri. Al contrario, nelle aree ex Sadam, Ads e Foma, si contempla oggi un “polo di grandi magazzini” che certo non favorirà gli affari dei piccoli esercizi esistenti: letale, è ovvio , lo squilibrio tra domanda (sempre più debole) ed offerta (spesso eccessiva). Con la

scusa di voler creare una generale grande ricchezza, si rischia di far fiorire una moltitudine di piccole povertà. La delibera ha incassato l’assenso della maggioranza, del consigliere Mimì Di Carlo e di Gian-carlo Cameli che si è detto contra-rio ai centri commerciali ma “favo-revole ai mini market”. Molto atteso l’intervento del consigliere Alessan-dro Giorgini, commerciante. “Io - ha affermato - ribadisco quanto detto in commissione. La concorrenza della grossa distribuzione noi pic-coli non la possiamo battere con il protezionismo o col bloccare quel-lo che è il futuro. Le piccole attività si devono attrezzare con la specia-lizzazione, la cortesia, la disponibili-tà. Noi - ha proseguito - dobbiamo combattere queste macchine che stanno nascendo in tutto il mondo con questi servizi. La guerra contro queste grandi attività è una guerra persa. Per quanto riguarda la zona di via Trieste, non vedo, portando da 1000 a 1500 metri, quale diffe-renza c’è. Voglio ricordare che in quella zona già esisteva un’attivi-tà di medie proporzioni (ricorda-te, “Muscella”). Quindi non è che andiamo a posizionare un centro commerciale: non è che prendi e fai un’attività perché c’è una legge regionale del 2008 (…) Al massi-mo sorgeranno due attività e non il megacentro tipo Colonnella o Gran Sasso.” M. T.

Si è discusso molto, durante l’ultimo consiglio comunale, di negozi, centri commerciali, market e mini market. All’origine del dibattito, la proposta di adeguamento delle norme tecni-che del piano commerciale. La nuo-va zonizzazione, ha spiegato l’asses-sore al ramo Fabio Ruffini, consente di portare da 1000 a 1500 metri qua-dri l’ ampiezza massima dei fabbrica-ti commerciali previsti. La novità ri-guarda la fascia litoranea del lido, ad esclusione delle zone centrali dove non esistono zone d’espansione. L’adeguamento alla legge regionale del 2008 di norme definite “vetuste” , cioè non più rispondenti ai multifor-mi cambiamenti del territorio, sareb-be alla base della modifica del Piano urbano commerciale. La rimodula-zione del Puc mira ad apportare mi-sure “maggiormente rispondenti alle necessità dell’economia cittadina”: così, almeno, sostiene la delibera. Più candidamente, l’assessore Ruffini ha affermato che la possibilità di am-pliamento delle attività commerciali

Giulianova “Gran shopping”Il centrosinistra ha modificato il Piano commerciale vigente, consentendo,in via Trieste, la realizzazione di negozi di 1500 metri quadri

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Accade anche questo6 GiuliaViva anno I n.4

...ma il carrozzone va avanti da se’ ?

A Giulianova esiste un Comune pa-rallelo a quello di corso Garibaldi. Lo si è detto a chiare lettere durante l’ul-timo consiglio comunale, quando si è trattato di discutere della modifica dello statuto di “Giulianova Patrimo-nio”. Una società, quest’ultima, con un bilancio da due milioni e mezzo di euro, che, dopo la seduta con-siliare del 26 ottobre scorso, vede crescere in maniera esponenziale le sue possibili mansioni. Nata per ge-stire la dismissione di beni immobili, “Giulianova Patrimonio” sarebbe di-ventato un factotum di comodo, un replicante in grado di accollarsi spe-se su cui il Comune non può mettere la firma (ma che di fatto continua a sostenere attraverso ingenti trasferi-menti di denaro.)Lunghissima la lista dei servizi che “Giulianova Patrimonio”, da oggi, po-trebbe svolgere. Per citarne solo al-cuni, la manutenzione della rete via-ria, del verde pubblico, dell’arredo urbano, degli impianti pubblicitari, degli impianti elettrici e di riscalda-mento, del cimitero, dei servizi in-formatici e del centralino; l’ accerta-mento e la riscossione delle entrate pubbliche, lo svolgimento delle ma-nifestazioni, la segnaletica stradale, la pulizia del demanio marittimo, la gestione dei parchi archeologici e dell’accompagnamento turistico, il lavaggio di strade e piazze, la ge-stione del personale, la contabilità,

i tributi. Un cervellone dalle cento braccia tenuto in vita, come l’Ambito sociale e Cirsu-Sogesa, dal Comune. “Prima o poi - ha detto in consiglio Franco Arboretti - il problema finan-ziario esploderà anche lì ed il car-rozzone non sarà più controllabile”. L’approvazione della modifica dello statuto, che Francesco Mastromau-ro ha giustificato con la necessità di obbedire a strettoie normative, ha offerto ad Arboretti la possibilità di esprimere il suo giudizio (“pessimo”) nei confronti dell’attuale presiden-te di Giulianova Patrimonio, già alla guida, con il centrodestra, della SIA. Filippo Di Giambattista, che secondo il sindaco sta conducen-do la società in maniera “oculata e virtuosa”, non è per Arboretti che uno degli esponenti della lista elettorale “Per Ma-stromauro” collocato in posizioni chiave: oltre a lui, la lista ha piazzato un assessore, un presi-dente del consiglio, una direttrice del Centro d’educazione ambien-tale, un presidente del Collegio dei Revisori. La puntualizzazione non è piaciuta ai membri del gruppo, offesi dall’es-ser stati indicati come esponenti di “una lista

di potere”. Ancora Arboretti, sul si-stema “Giulianova Patrimonio”, ha chiesto che, come prevede la Legge, venga adottato il criterio dell’evi-denza pubblica nell’acquisto di beni e servizi e nelle assunzioni. Spetta, ai lavoratori della società, la certezza di un posto stabile. Da queste posizioni, la sua presunta ostilità nei confronti dei dipenden-ti di “Giulianova Patrimonio”. Questi ultimi, con una nota, hanno dato il via ad un lungo botta e risposta: una polemica senza radici plausibili, un espediente, forse, utile a chi vuol gettare acqua sul fuoco di una situa-zione bollente. M. T.

DAL BILANCIO DI “GIULIANOVA PATRIMONIO” 2010Totale ricavi: 2.472.797 euroCompensi amministratori: 30.140 euro (36.642 euro nel 2009)Pubblicità: 10.774 euro (1.123 euro nel 2009). Risulta incomprensibile, va detto, l’utilità di una campagna pubblicitaria che prevede, ad esempio, la pubblicazione del logo della società su giornali e pubblicazioni varie.Spese e consulenze legali: 13.121 euro (7482 nel 2009)Spese telefoniche: 13.121 euro (8951 euro nel 2009) Se-condo il sindaco la somma è ben motivata, vista l’attività esterna della società. Il consigliere Laura Ciafardoni si è invece chiesta se siano stati presi in considerazione ade-guati piani tariffari offerti dalle compagnie telefoniche.Spese di rappresentanza: 222 euro (0 euro nel 2009)Spese di viaggio e trasferta: 24.242 euro (22.510 euro nel 2009). Il sindaco ha precisato che nella voce sono comprese le spese di carburante.Consulenza fiscale e contabile: 14.560 euro (13.520 euro nel 2009)Consulenza del lavoro: 9.963 euro (8.392 nel 2009)Compensi sindaci: 10.716 euro (7.962 nel 2009)Spese per ristorante: 376 euro. Il sindaco ha spiegato che, a tavola, si è seduto nel 2009 il precedente Cda.

I lavoratori di Giulianova Patrimonio polemizzano con Franco Arboretti. Il polverone fa discutere, ma distoglie l’attenzione dai veri problemi della società patrimoniale

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Giulianova dall’urbanistica rinascimentale ai lavori pubblici del 2020 di Marialuisa De Santis

Ho sempre pensato che la mia cit-tà, ma soprattutto quella parte che chiamiamo “il paese”, avesse qual-cosa di speciale. Lo pensavo anche quando ero ancora bambina e per-correvo le ruette che mi portava-no da casa a scuola e viceversa. Le pietre di quelle stradine non aveva-no la levigatezza dell’asfalto ma il leggero disagio sotto le suole delle scarpe mi dava un senso di mera-viglia e di eccezionalità che non mi sapevo spiegare. Solo tanto tempo dopo avrei com-preso come Giulia sia stata il frutto di un disegno importante, di un so-gno rinascimentale e come quelle stradine abbiano un senso in rap-porto al corso che si flette, al Duo-mo fortificato, alla sua piazza, alla piazza del mercato, ai Torrioni rima-sti. Com’è bella Giulianova!È bella per la sua posizione natura-le ma anche per il disegno urbani-stico che le tracciò Giulio Antonio Acquaviva: un disegno che l’acco-

muna in un certo senso, a d d i r i t t u -ra a Pienza, patrimonio dell’Unesco e che mi fa (e ci fa, credo tutti) inorgoglire. A guidare il disegno del-la città, sicu-

ramente motivazioni difensive ma anche proporzioni e linee dettate dal bello, dall’armonico e dal sim-bolico, studiate con amore e perse-veranza da Mario Montebello.Con il tempo ho capito anche la delicata responsabilità degli ammi-nistratori nella tutela dell’anima au-tentica della nostra cittadina: oggi, quella che è stata l’antica piazza acquaviviana è lì, sotto lo sguardo di tutti e mi fa male. Cosa può ricor-dare il progetto ambizioso di una città perfetta? Quella sgangherata e purtroppo costosissima imitazione di piazza dechirichiana che si artico-la tra sfere, paletti messi e tolti, tra lastroni di squallido porfido grigio, interrotto da strisce di plastica non è certo la mia Giulianova, né quel-la di tanti giuliesi. È la Giulianova di chi ha voluto una sua illuminazione pacchiana, di chi ci ha privato della tenerezza del tiglio con la sua pan-china circolare.Ma “l’attacco” al centro storico sem-

bra non finire mai. Dietro il comune, uno sperpero di denaro per un’inu-tile fossa di cemento. E che dire del Torrione, impropriamente deno-minato di Porta Napoli, acquistato perché testimonianza storica e ora dato, per cinquanta anni, in gestio-ne ad un privato che ci esporrà pro-dotti tipici?Per concludere, ieri ho letto in una cronaca locale che nonostante le difficilissime condizioni economiche sbandierate dalla nostra amministra-zione, si procederà alla ristrutturazio-ne degli alloggi comunali. Ma come fare? Per trovare i soldi, i nostri am-ministratori hanno deciso di vender-ne due e, tra questi due, pare ci sia (ma guarda un po’!) Palazzo Massei.Sono senza fiato e non ci posso cre-dere. Giuliesi, il patrimonio storico appartiene a tutti e non dovrem-mo consentire di portarcelo via. Quell’antico palazzo che si appog-gia su una ben visibile parte di mura rinascimentali, fu acquisito proprio per la sua valenza storica oltre che per la riscontrabile eleganza e dove-va servire, solo momentaneamente, a supplire una carenza di alloggi co-munali.Adesso anche questo perderemo? E impassibili assisteremo allo scem-pio del centro storico così tanto studiato e decantato dallo stori-co Mario Bevilacqua? Ci sono cose che una volta perse, sono perse per sempre e nessuna somma di denaro le potrà ricomprare.

Noi allo specchio

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Sette domande a ...8 GiuliaViva anno I n.4

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Il video dell’intervista è visionabile

in streaming su www.giuliaviva.it

Domenico di Roberto di Marzia Tassoni

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Domenico Di Roberto, giornalista dal 1971 e caposervizio della redazione teramana del quotidiano “Il Tempo” dal 2001 al 2008, ci accoglie molto affabil-mente, sabato mattina, nella sua casa giuliese.Quanto contano, nel giornalismo, la predisposizione, la formazione e l’e-sperienza?Indubbiamente, come in tutti i campi, l’in-clinazione personale ci deve essere, ma è chiaro che il talento va coltivato. Ad una buona cultura di base vanno abbinati l’e-sperienza quotidiana ed il contatto con la vita reale. Fabio Di Bella, già direttore del “Corriere della Sera”, sosteneva che il vero giornalista nasce nei commissariati, negli ospedali, nelle caserme dei carabi-nieri, nei tribunali. Di certo, aggiungo io, non nelle segreterie dei partiti politici né davanti allo schermo di un computer.Cosa distingue un buon giornalista da un cattivo giornalista?

Cito, a questo proposito, una riflessione del professor Elso Simone Serpentini letta di recente sul blog del quoti-diano “La Città”. “Oggi - af-ferma Serpentini - abbiamo perso il giornalismo che fa le domande. Oggi, purtroppo, abbiamo un giornalismo che dà solo risposte, per giunta preconfezionate”. Ecco, credo che il buon giornalismo sia quello delle domande sco-mode e non quelle delle ri-sposte scodellate dal politico

o dall’imprenditore di turno.Come giudichi la stampa locale?Registro purtroppo un cambiamento in negativo, e non per colpa dei giornalisti, spesso vittime di editori miopi, editori di facciata che nulla hanno a che fare con l’informazione. Il giornalismo oggi è sem-pre più lontano dai cittadini e più vicino ai palazzi del potere. Ripeto, non per col-pa dei giornalisti, specie di tanti giovani malpagati o addirittura non pagati, privi di qualsiasi supporto, a volte senza ne-anche una redazione. Una volta, anche i corrispondenti più umili, del paese più sperduto, si sentivano al centro del gior-nale: redattori capo, firme prestigiose, partivano da Roma per venire a trovarli. Oggi, l’ho detto, si è in totale abbandono. Da un simile sistema non può venir fuori un prodotto dignitoso.Quale amministrazione giuliese, nel bene o nel male, ha dato più da scri-vere ai giornali?

Forse la seconda stagione Cameli, un’am-ministrazione sbriciolatasi negli anni sotto i colpi di continui, memorabili litigi. Guardando più lontano, bisogna tornare alla giunta Franchi o al primo Gerardini. In quei giorni, l’aggressività dei socialisti scuoteva profondamente l’ambiente co-munista. Per far tornare il sereno fra le due anime della sinistra si scomodò ad-dirittura Enrico Berlinguer. Quale fatto di cronaca nera ricorda più nitidamente?Credo la vicenda di Mascia Torelli: un dramma familiare intenso, dalle impli-cazioni sconvolgenti, di cui si occupò a lungo anche la cronaca nazionale.L’episodio più pruriginoso?Non posso dimenticare una vicenda scoperta per caso, quasi scherzosamen-te. In seguito ad un banale processo per ingiuria, si portò allo scoperto un giro di omosessuali in una casa di Giulianova. La risonanza fu impensabile: “Il Tempo” vendette più di mille copie in un giorno. Un collega ci rimase un po’ male e non ho mai capito perché. Qualcuno azzardò non fosse solo per il mancato scoop, ma io non l’ho mai creduto.Tornerebbe oggi a fare il giornalista?Sì, ma solo se ancora le redazioni fossero luoghi goliardici, dove si lavora (e tanto), ma anche si ride e si scherza. Sì, se anco-ra ci fossero persone colte, amabili, intel-ligenti, come il compianto Tiberio Cian-ciotta. Le condizioni attuali mi inducono, senza dubbio, a restare a guardare.

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Il Pungiglione (rubrica politica di GiuliaViva) GiuliaViva anno I n.4 9

Dopo gli insulti degli anni scorsi, i due hanno raggiunto una splendi-da intesa. In consiglio, tanti complimenti, am-miccamenti e, quando serve, voti favorevoli. Lontani i giorni in cui Francesco Mastromau-ro, capogruppo DS, commentava così l’epi-teto che Di Carlo aveva pronunciato il 24 set-tembre 2001: “È una vicenda che squalifica l’immagine di Giulia-nova. Non può essere Di Carlo a rappresen-tare i giuliesi perché usa un linguaggio da osteria” (“Il Centro”, 28 settembre 2001). Altra storia dieci anni dopo. Nel consiglio comuna-le del 26 ottobre scor-so, il sindaco ha difeso proprio Di Carlo dopo l’alterco con il consigliere Gian-franco Francioni. “Non è corretto - ha detto - che qualcuno metta in dubbio il ruolo del consigliere Di Carlo perché il consigliere Di Carlo sta qui solo per fare il suo ruolo. Quando ha votato contro lo ha fatto e lo ha motivato. Sulla

farmacia si è astenuto, mi pare, no? Anzi, ha votato contro! Allora che cosa gli dovevo dire a Mimì: uhoh… hai votato contro! Lo ha dimostrato: lui è un indipendente e fa solo il ruolo che gli è stato affi-dato dal popolo sovrano. È giusto dirlo e nessuno si può permettere

di dire il contrario”. Il consigliere Di Carlo non ha par-tecipato al consiglio comunale del 28 settembre 2011, quando è stata deliberata la vendita della farmacia. Si è invece astenuto sul riequilibrio di bilancio, lo scorso 3 ottobre.

M. T.

Prosegue senza intoppi la bella amicizia tra il sindaco Mastromauro e il consigliere Di Carlo

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La pagina della cultura10 GiuliaViva anno I n.4

Pur non essendo nato a Giulianova, possiamo ritenere il notaio France-sco Contaldi (Popoli, 1865) una per-sonalità profondamente integrata e coinvolta nel tessuto culturale della città, sia per una sorta di evidente e reciproca adozione sentimenta-le sia per i contributi letterari e la notevole attività di pubblicista che qui ha voluto porre in essere. Dopo la laurea in legge conseguita a Ma-cerata si stabilisce a Giulianova per praticarvi il notariato e nei brevissi-mi 38 anni della sua esistenza - morì a Sulmona nel 1903 dopo una ope-razione chirurgica - produce una serie di traduzioni dall’inglese, dal francese, dallo spagnolo e perfino dal norvegese e dal serbo-croato insieme ad alcuni saggi critici di penetrante consapevolezza circa le letterature straniere e il dibattito italiano di quegli anni. Vorremmo ricordare che è sua l’iscrizione posta sul frontone del cimitero “Qui nei secoli posano affetti, vanità e spe-

ranze” che contiene una struggente e quasi presaga consapevolezza del destino personale e una laica visio-ne del mondo. Fra i suoi interventi sulle riviste locali “Il Fuoco” e “Rivista Minima” si può leggere un omag-gio alla città che conferma la sua convinta appartenenza a uno spiri-to del luogo che lo accompagnerà fino alla fine: “V’è nel Mezzogiorno fra un sorriso di luce e di cielo, un cantuccio di terra sul mare, di fronte ad altre spiagge dove suona dolcis-sima la favella d’Italia. Quel cantuc-cio queto e modesto, gaio e gentile, porta il nome di Giulianova”. Fu au-tore di un profilo di altri due eminen-ti concittadini come Gaetano Braga e Raffaele Pagliaccetti, contenuto in Arte Giuliese (1894), dove si apprezza la volontà di legare la storia dell’ar-te locale a un respiro più vasto che includa una proiezione cosmopoli-ta. Ciò avviene, nel saggio, sia attra-verso la ricostruzione del percorso di Braga all’estero e di Pagliaccetti in Toscana e a Vienna, sia implicita-mente, attraverso la compresenza di tali autori in un corpus contaldiano rivolto alla letteratura mondiale. Me ne sono occupato qualche anno fa a proposito della traduzione della Rima dell’Antico Marinaio di S. T. Co-leridge da parte di Contaldi, compa-randola con quella di Enrico Nencio-ni, Maria Luisa Cervini, Emilio Cecchi e Mario Praz. (“Traduttologia”, n. 8) dove il nostro autore non solo non sfigura al confronto con una lunga

serie di traduttori illustri, ma li antici-pa tutti pubblicando già nel 1892 la sua versione del poemetto. Contaldi si cimentò anche con temi più vicini alla realtà cittadina, confermando la volontà di aderire, nel vissuto quoti-diano, ad una realtà giuliese profon-damente condivisa. Inoltre, parlando della mentalità progressista e laica di Contaldi, Riccardo Cerulli nel suo Giulianova 1860 ci ricorda i legami con Giovanni Cermignani e le bat-taglie condotte su “Il Fuoco” contro il sindaco Francesco Ciafardoni “che si trovava a fronteggiare l’animosa opposizione entrata in consiglio con le elezioni parziali del 1899: opposi-zione che riconosceva suo leader il dottore in legge Giuseppe de’ Bar-tolomei, radicale, ed era appoggia-ta dal notaio Francesco Contaldi, da Luigi Migliori, dal socialista Donato Pedicone e dallo scultore Raffaele Pagliaccetti.” (p. 318). Questo per dire che la personalità di Contaldi oscilla tra il tono encomiastico degli scam-bi più affettuosi di minore e periferi-ca circolazione in un contesto che lo vede impegnato nella politica locale e una realtà culturale sovrannaziona-le che gli consente di avere dimesti-chezza con poeti - per restare all’an-glistica - come Coleridge, Whitman, Poe, P. B. Shelley, Moore, Tennyson, Longfellow. Va ricordato che l’ultima discendente diretta, la nipote Mim-mina Di Michele, è scomparsa appe-na qualche mese fa nella sua casa di Via San Francesco.

Un eminente giuliese dI Leo Marchetti

Francesco Contaldi (1865 - 1903)

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Dove Cosa Quando GiuliaViva anno I n.4 11

Appuntamento al cinema spettacoli in prima visione al Moderno Multiscreen

This Must Be the PlaceGenere: DrammaticoRegia: Paolo SorrentinoSean Penn, Frances McDormand, Tom Archdeacon, Shea Whigham, Seth AdkinsIn programmazione dal 1 novembre

La peggiore settimana della mia vitaGenere: commediaRegia: Alessandro GenovesiFabio De Luigi, Cristiana Capotondi, Monica Guerritore, Antonio Catania.In programmazione dal 4 novembre

Moneyball

Genere: Biografico, Drammatico, SportivoRegia: Bennett MillerBrad Pitt, Jonah Hill, Philip Seymour Hoffman, Robin Wright, Chris PrattIn programmazione dal 11 novembre

The Twilight Saga: Brea-king Dawn - Parte Prima

Sagre e festein provincia e fuori

5 novembre Catignano (PE) - Novello al Castello10 novembre Scanno (AQ) “Le Glorie” di S. Martino vino novello nella notte dei fuochi10 novembre Sagra di San Martino Cologna Paese - Roseto degli Abruzzi (TE)

Concerti mostre ed eventi

Sino al 19 febbraio 2012 al Museo Nazionale d’A-

“Caleidoscopio” settima edizione

Brunella Piane - flautoGiuseppe D’Agostino -pianoforte.

18 novembre - Palazzo ReConcerto liricoAngela Baek - sopranoTiziana Cosentino - pia-noforte.

il Museo d’Arte Moder-na Vittoria Colonna di Pescara la mostra dal titolo “Amedeo Modi-gliani e il suo tempo”. Per informazione: tel. 085-4283759Museo d’Arte Moderna “Vittoria Colonna” di Pe-scara Orari: 9.30-13.30 / 15.00-20.00

Amedeo Modigliani e il suo tempo

A Chieti il graffitismo di Keith Haring

Concerti:Venerdì 11 novembre. Marino Josè Malagnino + Pss Pss Psss. Un progetto musicale pieno di originalità, l’album “Qua ‘ndo lu cautu se mori”.

Venerdì 18 novembre. Ten Dogs. Roberto Grosso Sategna ci presenta la sua miscela di elettronica e indie folk-pop-rock.

Il circolo “Il Nome della Rosa”Sabato 5 novembre ORE 21,30Poesia multimediale “ICAREIDE. Frammenti di volo”

Domenica 6 novembre ORE 17,30“SCHEGGE DI VITA” Incontro con: Giuliana Sanvitale

Venerdì 11 novembre ORE 21,30 “SINERGIE” Incontro con: Giuliano lamolinara

Domenica 13 novembre ORE 21,45CINEMA “EL TOPO” Alejandro Jodorowsky (1970)

L’Officina, Piazza Dante, Giulianova

Resterà aperta fino al 20 novembre 2011 presso

bruzzo la mostra sul grande artista americano. Arriva per la prima volta a Chieti la grande impresa pubblica che il padre del graffitismo americano re-alizzò nel 1983.Orari: martedì-domenica 9-20. Lunedì chiuso.Informazioni: tel. 0871 63137

11 novembre - Audito-rium S. M. Pagliaccetti

Musica ed Arte alla Sala Trevisan

L’undici novembre 2011, alle ore 17.00, in occasione del 49° anniversario della Fondazione Piccola Opera Charitas, presso il Centro culturale San Francesco di Giulianova il M° Nunzio Di Fulvio eseguirà alla chi-tarra brani di Albeniz, Tarrega, Metheny. P. Virgilio Di Sante, l’ingegner Domenico Trifoni e la signora Dina Colombati, racconteranno episodi personali legati alla Piccola Opera Charitas e al suo fondatore.

STEVE JOBS L’UOMO CHE HA INVENTATO IL FUTUROdi Jay Elliot - William L. Simon Hoepli

LICENZIARE I PADRETERNIL’ITALIA TRADITA DALLA CASTAAntonio Stella - Sergio RizzoRizzoli

BAR SPORTStefano BenniFeltrinelli

DECAPITATI PERCHE ABBIAMO LA CLAS-SE DIRIGENTE CHE NON CI MERITIAMOGiovanni FlorisRizzoli

DIECI DONNEMarcela SerranoFeltrinelli

LA SETTA DEGLI ANGELIAndrea CamilleriSellerio

Consigliati dalla libreria IANNI

Genere: Drammatico, Romantico, ThrillerRegia: Bill CondonKristen Stewart, Robert Pattinson, Taylor Lautner, Dakota Fanning, Ashley Greene,In programmazione dal 16 novembre

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Terra e mare, matrimonio d’amore di Andrea Beccaceci

ti. In genere non funziona. Il tannino, presente nei vini rossi, responsabile di quel senso di astringenza che av-vertiamo sulle gengive già dal primo sorso, inibisce il manifestarsi delle sensazioni saline, iodate, comunque delicate e leggere, dei pesci. Per usare un termine tecnico, il rosso “copre”.Tanto ancora si potrebbe dire sull’u-nione tra il cibo ed il vino: ci torne-remo. Per ora gustatevi un semplice, ma sempre ghiotto, spaghetto alle vongole ed accompagnatelo con un bicchiere di fresco ed elegante Treb-biano delle colline teramane. Il nostro mare insieme alla nostra terra: un ma-trimonio d’amore.

L’unione cibo-vino deve seguire al-cune minime regole, spesso sugge-rite da esperienza e tradizione, altre volte dettate da scienza e logica. La prima regola, semplice ed immedia-ta, è quella della struttura: su piatti delicati vanno vini non strutturati, dalla beva facile e prevalentemente giovani; su piatti importanti, magari con tendenza grassa, che richiedono masticazioni più lunghe, si consiglia-no vini di corpo, abbastanza maturi, che abbiano persistenza ed intensità.Le insidie di cui parlavo stanno preva-lentemente nell’uso errato di alcuni ingredienti, quali il limone e l’aceto, per restare a quelli più comuni, che rischiano di distruggere l’equilibrio gustativo e inibiscono ogni forma di abbinamento. Pensate alle alici mari-nate, piatto tipico della nostra tradi-zione, che spesso, purtroppo, mas-sacriamo con troppo aceto. Provate a bere un sorso di vino dopo averne mangiata una. Un gusto metallico coprirà ogni sapore: addio gusto marino del pesce, addio freschezza e fruttato del vino, addio equilibrio. Provate, invece, sulla stessa alice cru-da, a stendere un ‘emulsione di olio d’oliva e pochissime gocce di aceto ed accompagnatela con un bicchiere di buon Trebbiano, magari maturo di un paio d’anni: avrete un risultato com-pletamente diverso. Tutte le compo-nenti della pietanza e del vino trove-ranno un’ armoniosa esaltazione. Molti mi chiedono dell’abbinamento pesce-vino rosso: in parecchi lo ap-prezzano, taluni addirittura lo consi-derano ideale, altri ne sono incuriosi-

Primo e Secondo12 GiuliaViva anno I n.4

SPAGHETTO “ORO” VERRIGNI ALLE VONGOLE Ingredienti per 4 persone:1,2 kg di Vongole dell’Adriatico (Venus Gallina), 1 dl di olio extravergine di oliva, 1 spicchio di aglio rosso di Sulmona, 320 gr di Spaghetti “oro” Verrigni, sale, prezze-molo.

PREPARAZIONE :Lavare accuratamente le vongole; metter-le in un tegame e, a fuoco lento, lasciare che si schiudano. Appena le vongole sa-ranno tutte aperte sgusciarle e conserva-re l’acqua che avranno cavato dalla loro cottura. Porre un tegame sul fuoco e far soffriggere leggermente l’aglio con l’olio extravergine di oliva, quindi aggiungere le vongole con la loro acqua e cuocere per 2 minuti. Cuocere gli spaghetti in abbon-dante acqua salata in ebollizione, scolarli al dente e versarli nel tegame con le von-gole e saltare. Impiattare e guarnire con un poco di prezzemolo tritato. A piacere si può aggiungere del peperoncino.

“Gli astemi hanno sicuramente qual-cosa da nascondere” (C. Baudelaire)

Non me ne vogliano gli astemi, ma un grande piatto si completa con il vino e viceversa.Noi che “siamo mangiatori di pesce e ne facimm’ na passione” - come canta-va Paolo Conte - sappiamo benissimo che ogni prodotto del nostro mare vive nell’acqua e muore nel vino. Pensate ad un’ alice a scottadito, una sogliola in guazzetto, uno scampone all’arrabbiata: non sentite già il palato in subbuglio? Quella gradevole sensa-zione che risponde al nome di “acquo-lina in bocca”, non si è già impadronita di voi? Come potete pensare di far se-guire ad un boccone di queste preliba-tezze un anonimo bicchiere d’acqua? Fareste un torto prima a voi stessi, poi alla pietanza che state degustando ed infine al vino, che è un protagonista essenziale dell’alchimia che rende ma-gico il piacere della buona tavola. Abbinare il giusto vino alla pietanza diventa allora un aspetto basilare del nostro percorso gustativo che na-sconde, però, diverse insidie.

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A tutto sport GiuliaViva anno I n.4 13

Poche regole e nessun contrasto fisico: i numeri vincenti della pallavolo di Giancarlo De Falco

cresciute nel vivaio, si trovano oggi a vestire le uniformi di società militanti in campionati maggiori? Antonietta Vallese (libero della Pallavolo Loreto militante nel campionato di A2 Fem-minile), Alessia Mastrilli (già Riso Scotti Pavia in A1 e quest’anno nelle fila del Falconara in B1) e Giulia Di Carlo (Ge-com Corciano PG in B1) di cui sicura-mente la dirigenza va orgogliosa.L’intera attività viene svolta utilizzando le palestre comunali e scolastiche. Co-nosco bene quante e quali sono le dif-ficoltà che si incontrano nel cercare di portare avanti una passione sportiva. Come sarebbe bello, in un prossimo futuro, assistere ad un incontro della “ASD Pallavolo Giulianova” in B1, ma-gari in un vero palazzetto dello sport! Al presidente della società Alessandro Montese, un grosso in bocca al lupo.

Nella nostra città, da diversi anni, la “ASD Pallavolo Giulianova” svolge un’attività molto intensa, impegnativa ma ricca di soddisfazioni. La condivi-sione dell’ansia delle partite, la gioia delle vittorie, la momentanea delu-sione delle sconfitte, che coinvolge atleti, genitori, allenatori e dirigenti, costituiscono gli ingredienti che ca-ratterizzano la società. I risultati spor-tivi raggiunti (la partecipazione ai play off con la prima squadra, i prestigiosi piazzamenti nei campionati minori e la vittoria del titolo provinciale del

settore maschile) testimoniano, tra l’altro, l’ottimo lavoro svolto dai vari allenatori e l’impegno profuso da tutti gli atleti. Mi piace sottolineare, poi, i momenti teneri offerti dalle bambine del minivolley che con la loro vivacità, spontaneità, a volte anche genuina insicurezza, arricchiscono questo bel mondo. La prima squadra guidata dal Mister Andrea (Dino) D’Andrea, dal suo vice Marcello Danesi De Luca e da Lucio Persiani si prepara ad affrontare un campionato di serie C non privo di difficoltà; il settore giovanile (staff: D’Andrea, Danesi, Moira Merendi) darà il suo meglio nei campionati Under 13, Under 14, Under 16, Under 18 e prima divisione femminile. Il settore maschi-le è affidato a Piero Zitelli.Come non menzionare, poi, i “fiori all’occhiello” della società, ragazze che,

Colleranesco, non più solo quartiere. De Patre sangue giuliese… di Daniele Adriani

Parlare con il Presi-dente dell’A.S. Col-leranesco, Graziano Cifeca porta a com-prendere come il calcio possa essere praticato perché si prova gioia nel far

crescere una piccola realtà che, nata nel 2005, oggi si trova ad affrontare un cam-pionato di 1a categoria, al pari di squadre più blasonate (Notaresco, Tortoreto, Bel-lante). Queste ultime sono da stimolo per tentare ancora una volta di essere protagonisti, come lo scorso anno, con l’ approdo ai play-off. Alla guida ancora il

mister Buoni ed in campo tanti giovani (anche qui obbligatorio schierare nati dal 1990 in poi). Questo aspetto è penalizza-to della mancanza del settore giovanile che per il momento implicherebbe un esborso troppo oneroso per i 165 soci-simpatizzanti che annualmente si impe-gnano a garantire la continuità di questa società. Le principali difficoltà sono lega-te agli impianti: anche il Colleranesco, in-fatti, è costretto a condividere il Castrum. Le speranze di avere un campo più vicino a Colleranesco sono riposte in quello che è l’accordo Arpa-Comune, accordo che garantirebbe in campo in via Cupa e di ultimamente si è un po’ persa traccia. In

casa Giulianova siamo stati facili profeti, quando evidenziammo come il princi-pale problema di De Patre fosse legato agli under (uno degli spunti polemici del pepato post-partita dopo la sconfitta con L’Aquila). Il pareggio di Neapolis riporta un po’ di sereno; le prossime partite di-ranno molto sul tipo di campionato che il Giulianova potrà affrontare. Noi tifosi, ovviamente, ci auguriamo che possa ri-manere nelle zone alte della classifica e che gli altri supporter giuliesi lasciando da parte i rancori verso la società, e soste-nendo una squadra che dimostra di esse-re quella che un tempo faceva infuocare il cosiddetto “callarò”, il nostro Fadini.

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GiuliaVivaRegistrazione al Tribunale di Teramo

n. 647 del 07 06 2011Direttore Responsabile

Marzia [email protected]

Editrice: Associazione “Giulianova Media & Communications”Redazione e Amministrazione64021 Giulianova Piazza Buozzi 22 tel. 3461035861 fax. [email protected]@giuliaviva.it tel.3473612374

stampato da Tipolitografia LA RAPIDAVia G. Galilei Giulianova Lido

[email protected]

Sono una cittadina qualunque, non mi voglio interessare di politica o almeno diquesta politica, forse perchè ne ho un’i-dea diversa. Ho sempre pensato che fosse qualcosa che avesse a che fare con tutti i cittadini, tendendo sempre al bene e all’interesse comune, pur nelle diversità di vedute. C’è da dire che anche a livel-lo nazionale gli atteggiamenti e le azioni non tengono in gran conto la popolazio-ne. Ma la nostra non è un’amministrazio-ne di centro sinistra?Oppure ho capito male?Mi chiedo come può una persona che, da chiunque sia stato votato, rappresen-ta la Città e quindi l’interesse di ciascun cittadino e soprattutto, secondo me, do-vrebbe essere l’immagine stessa della De-mocrazia, come può riferirsi a chi è con-trario alle sue scelte con appellativi come “armata Brancaleone”, “accozzaglia di

Una giuliese qualunque

14 GiuliaViva anno I n.4

Inviateci le vostre lettere, segnala-zioni o foto a: [email protected] gruppi”, come può pensare che chi non

è d’accordo con lui cova solo rancore e rivincita? E per cosa poi se lo scopo do-vrebbe essere il bene di tutti e non quello personale? Ma si ferma mai a pensare a quale potrebbe essere il valore di un’idea che riesce a mettere insieme personaggi così diversi?Approfitto per fare le congratulazioni per questa nuova rivista che auguro ci faccia conoscere sempre con maggiore precisione ciò che ci riguarda da vicino essendo più puntuale dei giornali locali.L.A.

Seminario di architettura per giovani laureati

Riceviamo e pubblichiamo.Dal 12 al 16 ottobre, a Giulianova, si è tenuto il primo seminario di architettura per giovani laureati e laureandi dal tito-lo “Territori - Interpretazioni - Scenari: quale architetto?”. Il seminario vuole es-sere l’inizio di quella scuola che si pre-figge di individuare nuovi stimoli per la professione dell’architetto, a partire dalle tante riflessioni maturate intorno ai temi della formazione accademica, degli sboc-chi occupazionali attuali, delle incertezze provocate dalle attuali crisi e che respi-riamo nella nostra società. Il programma che si propone è incentrato sulla ricerca di nuovi modi di approccio al ruolo dell’ar-chitetto a partire dalla vitale relazione con il territorio osservato e ascoltato in modo partecipato e condiviso, attraverso un’esperienza formativa che vuole aprire un percorso che interessi altri territori, altre situazioni, non solo italiane, con l’o-biettivo di sperimentare la validità della ricerca. P. A.

Ragazzi all’operaLa Direzione del Sistema museale della fortezza di Civitella del Tronto ricorda che sono ancora esposte, nella sala Arti-glieria pesante, le due tele realizzate dal-le classi IV D e IV G del Liceo Scientifico Curie sui 150 anni dell’Unità d’Italia. Le opere, eseguite con tecnica mista, hanno ricevuto i complimenti di Vittorio Sgar-bi, che ha avuto modo di vederle duran-te l’inaugurazione del padiglione Italia/Abruzzo all’ultima Biennale d’Arte di Venezia.

Volevo segnalare che per giorni ho pro-vato a comporre il numero verde di So-gesa per chiedere il ritiro di un paio di mobili. Il numero era sempre occupato. Solo andando in comune, e rivolgendo-mi al cosiddetto "eco sportello", ho sco-perto che il numero verde, cioè gratuito, non era più attivo. Per richiedere il ritiro degli ingombranti oggi occorre fare lo 085 8021303. Perchè nessuno ce lo ha detto? Non ho avuto modo di leggerlo su nessun giornale. Segnalo volentieri il numero a chi ne avesse bisogno.

Lidia D. F.

O85 8021303

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