GiuliaViva anno III n.9 del 4 maggio 2013

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Anno III numero 9 del 4 maggio 2013 GiuliaViva è anche on-line su www.giuliaviva.it Quindicinale d’informazione giuliese distribuzione gratuita - tiratura 2500 copie copiagratuita Siamo tornati ad essere un popolo di emigranti articolo a pag. 5

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GiuliaViva anno III n.9 del 4 maggio 2013

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Anno III numero 9 del 4 maggio 2013GiuliaViva è anche on-line su www.giuliaviva.it

Quindicinale d’informazione giuliese distribuzione gratuita - tiratura 2500 copie

copia gratuita

Siamo tornati ad essere un popolo di emigrantiarticolo a pag. 5

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I

Istantanee giuliesi GiuliaViva anno III n.9 3

Fra le innumerevoli disposizioni conte-nute nel nuovo regolamento di igiene urbana, anche il divieto di stendere i panni ad asciugare “affacciandoli” su aree pubbliche. A guadagnarne, nell’intento dell’Amministrazione, il decoro cittadino, altrimenti offeso da mutande, canottiere, magliette e quant’altro sventolanti in bella vista, spettacolo poco confacente, si è det-to, all’immagine che una città turistica deve offrire di sé. Analoghe motiva-zioni furono usate da Silvio Berlusconi per impedire la distesa del bucato in occasione del G8 genovese del 2001, e persino da Benito Mussolini, che prese analogo provvedimento in occasione della visita di Adolf Hitler a Roma nel 1938, entrambi evidentemente preoc-cupati di turbare la sensibilità estetica dei loro ospiti (quest’ultimo episodio ebbe tra l’altro un ruolo rilevante nella vicenda de film “Una giornata partico-lare” di Ettore Scola). Ma che vi avranno fatto di male, poveri panni stesi!

Ma proprio mai?

“Mai con il PdL”. La frase, secca e inappellabile, seguita dall’autoso-spensione dal PD, non può lascia-re dubbi su come i Giovani Demo-cratici giuliesi abbiano bocciato, senza alcuna possibilità di appello, il matrimonio fra il loro partito e quello di Berlusconi. Non se avran-no a male, però, i giovani piddini, se ricordiamo loro che a Giulianova quello stesso matrimonio è andato in scena ormai da tempo, con Ma-stromauro e Di Carlo nel ruolo degli sposi, l’ex sindaco Cameli a fare da officiante e la benedizione dei Gio-vani Democratici seduti in Consi-glio comunale. Di autosospensione, allora, neanche l’ombra.

Attenzionea stendere i panni

Gabriellino a “La storia siamo noi”

IMU prima casa abolita per i nuclei familiari con reddito fino a 33500 euro e ridotta negli altri casi, con detrazione maggiorata in presenza di portatori di handicap all’interno della famiglia. Imposta ridotta an-che per gli esercizi commerciali, ar-tigianali ed alberghieri. Accade solo pochi chilometri più a nord, a Tor-toreto, dove a qualche proclama in meno corrisponde evidentemente qualche fatto in più.

È andato in onda, nell’ambi-to della trasmissione La Storia siamo noi il documentario La vera storia dell’uomo Plasmon, incentrato sulla vicenda di Ga-briellino, al secolo Fioravante Palestini. Il soggetto del do-cumentario è stato realizzato da Albert Pepe e Simone Del Grosso, con quest’ultimo che ne ha curato anche montaggio e regia. Il filmato è visionabile all’indirizzo web http://www.ra i . t v / d l / R a i T V / p ro gra m m i /media/ContentItem-a9f4c4b6-3fbb-45f2-bd6a-97b128f84f44.html

Fatti, non parole La lapide scomparsa

La presenza del gonfalone citta-dino alla cerimonia provinciale di Teramo e nulla più. Come accade

ormai da anni, non una com-memorazione, un’iniziativa, una manifestazione pubblica hanno caratterizzato a Giulianova la ri-correnza del 25 aprile. Troppa indifferenza per una città pro-fondamente coinvolta nella Re-sistenza, ai cui caduti era anche dedicata la lapide un tempo po-sizionata sulla parete sud della scuola “Acquaviva”: a proposito, dov’è andata a finire?

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Fatti ... 4 GiuliaViva anno III n.9

È la parola del momento, usata ed abusata ad ogni latitudine politica, sventolata come una bandiera, in-dicata come l’unica vera nuova fron-tiera. Siamo diventati un popolo di innovatori, anzi di “rinnovatori”, deci-si a buttare a mare malcostumi, pri-vilegi, vecchi retaggi della mala po-litica, quella stessa mala politica che, travolta dall’ondata, tenta, almeno a parole, almeno nelle dichiarazioni d’intenti, di correre ai ripari.Come molte altre “rivoluzioni” mol-to chiacchierate e poco trasferite sul piano reale, anche quella del rinnovamento politico rischia di rimanere ferma alle frasi fatte piut-tosto che estendersi ai contenuti, di ridursi a paravento buono per tut-te le stagioni, dietro cui può anche capitare che si nasconda il più trito

istinto di conservazione. Insomma, il “tutto cambi affinché nulla cambi” di gattopardiana memoria è dietro l’an-golo, e rischia di vanificare quanto di

positivo può scaturire da una richie-sta di cambiamento tanto radica-

ta nella società, quanto ancora mal digerita all’interno degli apparati di partito.

Il rischio è che tutto venga ri-condotto ad un inutile scontro ge-

nerazionale, ad una contrap-posizione fra nuovo e vecchio

(categorie fra l’altro presso-c h é indefinibili), dimenticando che il problema di fondo è piuttosto quello dell’inadeguatezza di tanta parte della politica, incapace di af-frontare sfide economiche, sociali e culturali profondamente diverse da quelle sul tappeto solo pochi anni fa.Di volontà di cambiamento sentia-mo del resto parlare da decenni, ma fatto salvo qualche sporadico aggiu-stamento nelle liturgie di partito (le primarie, ad esempio), la sostanza è rimasta pressoché inalterata. Gli equi-libri interni e le lotte fra correnti sem-brano ancora prevalere sulla necessità di dare risposte rapide ed adeguate alle esigenze del Paese (le vicende re-centi della politica nazionale stanno lì a dimostrarlo), che richiederebbero al contrario chiarezza di idee e rapidità nel metterle in pratica. Portata sul piano locale la questione è,

se possibile, ancor più sentita, compli-cata e urgente. Perduta un’ampia fet-ta del sostegno dello Stato (a onor del vero troppo spesso in passato ridotto al ruolo di “mucca da mungere”), vi-sto crescere il numero e l’eterogenei-tà delle proprie mansioni, il governo cittadino si trova ad affrontare quo-tidianamente problematiche sempre più complesse e delicate. Troppo de-licate per essere affidate all’improvvi-sazione, alle fantomatiche “politiche del fare” (che cosa poi?), ai proclami degli pseudotalenti, alle iniziative dei signori dello sperpero, alle propagan-de fini a se stesse. Occorre altro: pro-gettualità, onestà intellettuale, vera trasparenza amministrativa, sana ge-stione delle finanze, capacità di tutela di ambiente e territorio. In una parola, occorre competenza, quella cono-scenza dei problemi e degli strumenti per affrontarli che unica può consen-tire alle idee di farsi realtà, accompa-gnata da due qualità sempre più rare nelle fila degli odierni carrieristi politi-ci: la passione e il disinteresse per le fortune personali.Le vicende recenti dimostrano, con ogni probabilità, che stanno maturan-do le condizioni per una svolta: perché sia reale, positiva e duratura a scende-re in campo non devono essere sol-tanto le ipotesi teoriche, per quanto suggestive, ma anche e soprattutto i saperi necessari per metterle in atto.

Il vero cambiamento? La competenza... di Paolo Innocenti

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... in primo piano GiuliaViva anno III n.9 5

Gli emigranti del terzo millennio di Paolo Innocenti

Il trolley ha preso il posto della valigia di cartone legata con lo spago, i voli low-cost hanno so-stituito i vagoni della terza clas-se o le cabine claustrofobiche dei transatlantici, e per dare no-tizie a casa l’immediatezza elet-tronica di Skype ha soppiantato l’infinita lentezza delle lettere scritte a mano. Gli sguardi non sono quelli di inizio Novecento, quelli spaesati, quasi impauri-ti, fissati in migliaia di scatti in bianco e nero. C’è più delusione che rassegnazione, più rabbia che disperazione, più desiderio di prendersi la vita che di sopravvive-re, anche se la sostanza, in fondo, rimane la stessa. Siamo tornati ad essere un popolo di emigranti. Siamo tornati a guar-dare oltreconfine ed oltreoceano se non come alla terra promessa, almeno come a realtà dove risiede ancora una qualche prospettiva di futuro. Siamo tornati a cercare in Germania come in Francia, negli Stati Uniti piuttosto che in Austra-lia certezze che in questo marto-riato Paese sembrano ogni giorno di più irrimediabilmente perdute. Abbiamo ripreso le strade che por-tano all’estero, con la speranza di raggiungere non già l’Eldorado ma un’ipotesi di vita dignitosa. Un esodo che si allarga ogni giorno

di più e che non sono più soltanto le statistiche a raccontare: comincia-mo a sentirlo direttamente sulla pel-le, fra un vicino di casa che prepara i bagagli e un amico, un parente, un conoscente che iniziano a pensarci. In prima fila, e non poteva essere al-trimenti, la schiera dei giovani, per i quali lasciare l’Italia sta diventando sempre meno una libera scelta, e sempre più un’opportunità da inse-guire, disillusi e stanchi di attendere parvenze di lavori (in Italia più di un giovane su tre è disoccupato) per lo più privi di prospettive e quasi sem-pre sottopagati. Certo, il terzo millennio ha visto ridursi, e di parecchio, le distanze fra Paese e Paese, fra continente e continente, ma questo da solo non basta a spiegare l’ondata che at-

traversa l’Italia. Un’ondata che non risparmia niente e nessu-no se è vero che il numero de-gli emigranti è aumentato nel 2012 di oltre il 30% rispetto all’anno precedente, e che al primo posto delle regioni “ab-bandonate” si piazza, inaspet-tatamente, la ricca Lombardia. Dietro tutto questo c’è molto più di un mondo diventato “troppo piccolo”. C’è una scuo-la (pubblica) mortificata e sempre più lontana dalla com-plicatissima realtà del mondo

del lavoro. C’è l’estremizzazione di una flessibi-lità lavorativa, che ha paurosamen-te aumentato il precariato senza far crescere di pari passo le occasioni di impiego. C’è una macchina pubbli-ca che, a tutti i livelli, brucia miliardi in sprechi di ogni genere e non tro-va risorse da investire nel futuro. C’è una politica in massima parte atten-ta più a conservare i propri riti e a difendere i propri privilegi che a la-vorare per il bene comune, sempre più distante da una realtà che corre ormai su di un binario parallelo. C’è infine l’amara sensazione di non essere riusciti a lasciare in eredità ai nostri figli se non un mondo miglio-re, quantomeno quella minima ga-ranzia di futuro cui avrebbero avuto diritto.

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Le iniquità e lo sperpero (prima parte) di Franco Arboretti

6 GiuliaViva anno III n.9 Parliamone Vedere bene per vivere meglio

to non lo fa in maniera equa) , dall’altra sperpera e dilapida il denaro pubblico in una spesa troppo spesso inutile, impro-pria, inopportuna e clientelare.

ENTRATEUna premessa: non è vero che il Comu-ne ha ricevuto meno risorse come spesso viene raccontato. Se si considera l’intero periodo dell’attuale mandato, rispetto alle entrate totali del 2009 che furono 23 milioni e 669 mila euro, il Comune ha ottenuto ogni anno di più nel successivo triennio per complessivi 4 milioni e 244 mila euro. Nel 2012, tra tasse e tributi lo-cali, trasferimenti dello Stato e proventi da servizi e partecipate, ha ricevuto un milione e 62 mila euro in più del 2011. Va evidenziato, però, che nel 2012 i cittadini hanno pagato 427 mila euro in più rispet-to alle previsioni dell’ IMU (con gli iniqui aumenti di due punti sulle attività econo-miche e di tre punti sulla seconda casa) e 481 mila euro in più rispetto agli introiti della TARSU 2011 (con l’irresponsabile 30% in più sulle attività economiche, già in grave crisi).Nelle casse del Comune (visto che i bilan-ci annuali sono collegati l’uno con l’altro), invece, non figurano da tempo:• L’ammanco di Julia Reti, scoperto nel 2005 e cioè 940 mila euro.• Il mai precisato ammanco riguardante i Loculi cimiteriali.• Le spettanze derivanti dal PRUSST ex SA-DAM: circa 7 milioni di euro.• Un importo congruo per la vendita della

Dopo le mancate alienazioni di impor-tanti aree pubbliche (e meno male!) è stato possibile approvare il Rendiconto 2012 (con un avanzo di 825.000 euro) grazie soprattutto ai due milioni di euro in più trasferiti dallo Stato rispetto alle previsioni e al milione e 113 mila euro pagati in più dai cittadini e dai titolari di attività economiche con gli aumenti stabiliti dalla Giunta per IMU, TARSU e COSAP (già da due anni). Va anche rimar-cato che tanti creditori aspettano ancora di riscuotere numerosi milioni di euro a causa della necessità di rispettare il Pat-to di stabilità interno. Certo è vero che i vincoli del Patto sono troppo stretti (e al più presto andrebbero allentati) ma è altrettanto vero che se negli anni passati si fosse gestito più responsabilmente il Bilancio comunale non ci troveremmo in questa grave impossibilità di pagare chi ha fornito beni e servizi al Comune. La disamina del Bilancio consuntivo del 2012 fa capire in maniera chiara come e perché la città continua ad essere am-ministrata male. Basta fare un’analisi at-tenta delle entrate e delle uscite e ci si rende conto di come la Giunta Mastro-mauro da una parte non ottiene tutte le spettanze del Comune (e soprattut-

scuola elementare Acquaviva: svenduta per almeno un milione di euro in meno.• L’equivalente finanziario di un’area di 2000 mq. nella E2 donata nel 2008 (e mai utiliz-zata) del valore di almeno 2 milioni di euro.• I frutti della lotta all’elusione della secon-da casa spacciata come prima (si ipotizza un gettito annuo di quasi un milione di euro): nel frattempo i furbi pagano il 4 ‰ e gli onesti pagano il 10,60‰ invece del 7,60‰ ed il Comune si vende le aree pubbliche destinate alle scuole, al verde e agli impianti sportivi pubblici.• I frutti di una bassissima tassa di soggior-no: basterebbe lo 0.50 euro a notte per compensare gli introiti (200.000 euro) dei parcheggi a pagamento che potrebbero essere eliminati.• I vantaggi finanziari derivanti dal non con-cedere le opere di urbanizzazione a scompu-to: il Comune, infatti, potrebbe guadagnarci i soldi derivanti dai ribassi d’asta gestendo direttamente gli oneri di urbanizzazione.• Gli introiti per il Cogeneratore (ora Trigene-ratore) derivanti dal provvedimento CIP 6.Tanto altro ci sarebbe da dire ma vi ri-mandiamo all’intervento integrale fatto in Consiglio comunale, visionabile sul sito www.ilcittadinogovernante.it . Del dettaglio della SPESA parleremo nel prossimo numero.

Le prove del malgoverno comunale sono nelle Entra-te e nella Spesa del Bilancio consuntivo del 2012

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GiuliaViva anno III n.9 7 Parliamone Vedere bene per vivere meglio

Il metodo Bates di Valeria Cantarini

Nel 1896 un medico e insegnante di oftal-mologia del New Jersey, William Horatio Bates, decise di rinunciare agli impegni ospedalieri della sua professione per de-dicarsi alla sperimentazione di un metodo innovativo per la curadei disturbi visivi: una scelta che cambiò non solo la sua vita, ma anche quella di migliaia di persone che da allora si sono sottoposte a questo nuo-vo tipo di terapia.Bates sosteneva infatti che i difetti della vista (miopia, astigmatismo, presbiopia, ma anche cataratta o strabismo) possono essere curati - e spesso guariti - rieducando il paziente a vedere in modo corretto. La visione è infatti un processo molto com-plesso che coinvolge non solo gli occhi ma

anche la mente, entrando in comunica-zione con tutto il nostro essere a livello sia organico sia psichico. La terapia dei disturbi della vista deve perciò interve-nire sulla persona nel suo complesso, per consentirle, grazie alla riacquisita capacità di mantenere in uno stato di ri-lassamento dinamico il sistema occhio-mente, di imparare nuovamente ad uti-lizzare nel modo più naturale le proprie capacità visive.Come si può raggiungere questo risulta-to? La risposta deve innanzitutto tenere conto di un’osservazione fondamentale: non è possibile costringere volontaria-mente il sistema visivo a “lavorare” cor-rettamente, ma lo si può fare in modo indiretto, per mezzo di tecniche parti-colari. Bates interveniva in modo personalizza-to su ogni paziente e consigliava sem-pre a tutti di non “sforzarsi” di vedere meglio: ciò avrebbe infatti impedito il processo di rilassamento provocando nel sistema occhio-mente una tensione nociva, col risultato di ostacolare il pro-cesso di rieducazione visiva.Come Bates sottolineava è necessario continuare a mettere in pratica le tecni-che finché il sistema visivo sarà in gra-do di applicare in modo permanente il metodo di visione corretto,facendo sì che esso si sostituisca in modo totale e completamente automatico alle scor-rette abitudini instauratesi in presenza del disturbo visivo.

Esistono numerose testimonianze dell’efficacia del metodo Bates nella cura dei disturbi visivi; Ancora oggi il metodo Bates ha molti detrattori, ma la visione olistica dell’uo-mo e la particolare attenzione alle cure “dolci” e naturali tipiche dei nostri tem-pi hanno provocato un positivo ritorno di interesse nei suoi confronti. Inoltre, il fatto che queste tecniche possano por-tare ad un miglioramento della vista ma non sempre al suo totale recupero è oggi accettato con più facilità rispetto all’epoca di Bates, poiché la nostra cultu-ra attuale valuta in modo positivo tutto ciò che contribuisce al miglioramento della qualità della vita, sfatando il mito dell’uomo “perfetto” a favore dell’idea di un benessere giudicato in modo sog-gettivo e individuale.Nel 1919 Bates descrisse il suo metodo in un libro intitolato “Perfect sight without glasses” (“Vista perfetta senza occhia-li”), A quest’opera se ne sono aggiunte, col tempo, molte altre, scritte da coloro che misero in pratica - come medici o come pazienti - questo metodo: uno dei libri più scorrevoli ed interessanti è cer-tamente “Help yourself to better sight” (tradotto in italiano con “Vedere meglio senza occhiali”) di Margaret Darst Cor-bett, che fu assistente del dottor Bates, “L’arte di vedere” di A. Huxley racconta invece l’esperienza dello scrittore che ri

I difetti della vista sono in aumento in tutto il mondo industrializzato, tanto che una recente indagine effettuata negli USA ha rilevato che nel nord America la popola-zione che porta gli occhiali è ormai su-periore a quella che non ne ha bisogno. Tuttavia non sempre gli occhiali o le lenti a contatto possono risolvere i problemi visi-vi, e l’aumento degli interventi di chirurgia refrattiva dimostra che anche quando co-stituiscono una soluzione efficace spesso risultano compagni scomodi. Tutto ciò, unito all’attenzione sempre maggiore per le cure “dolci” e naturali tipica della nostra epoca, ha riportato in auge alcune terapie alternative finora poco note ma non per questo inefficaci, come il metodo Bates per la cura dei disturbi visivi.

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Appunti di viaggio Oltre l’attimo

Filippo Graziani per Lorenzo

“Oltre l’attimo” nel nome di Lorenzo. È il titolo della serata dedicata a Lorenzo Di Egidio, il 9 maggio ore 21.00, in piazza Buozzi. Lorenzo avrebbe compiuto 22 anni se un destino, indifferente ai suoi sogni, non avesse deciso altro per lui. E’ per ricordarlo nel suo modo leggero e profondo, scanzonato e poetico, tra suoni, musica e vita che si è pensato ad una festa aperta a tutte le emozioni. “Oltre l’attimo” titolava questa rivista, di cui lui era attento lettore, nella sua uscita dopo la morte, come ad indicare da subito l’unica via per andare avanti senza di lui. Andare ol-tre quell’attimo crudele e assurdo che inter-rompeva la sua vita per farlo continuare a vivere attraverso le sue parole (ne ha scritte tante che indicano il cammino), ascoltando la sua musica, ma anche insieme a chi gli voleva bene, rincorrendo quell’armonia di suoni, parole ed emozioni che erano il mo-tore della sua esistenza. L’idea di questa serata nasce quasi da un momento di delirio in cui, ritrovandoci noi genitori tra amici, immersi nelle cose di Lo-renzo, si rincorrevano ricordi: un gruppetto di persone, Lorenzo compreso, che discu-tevano, il 22 aprile 2012, circa l’opportunità di suggerire al comitato di portare sul pal-co, l’anno successivo, Filippo Graziani; poi il

biglietto in cui Chiara ringraziava Lorenzo per averla portata al suo primo concerto di Graziani e averle regalato una passione e l’ultimo concerto a cui lui aveva assistito a giugno (ancora Filippo, ancora con Chiara); infine le foto del suo compleanno passato a Siena con una festa a sorpresa tra amici di sempre, arrivati di corsa, e altri nuovi ma grandi e… l’amore. Il resto è venuto quasi da solo: le idee di molti per creare la serata, l’immensa umanità di Filippo, Gigi e lo staff e ancora una volta la grande Giulianova. Sì, perché questa doveva essere solo una festa di compleanno, per parlare di lui, per darci l’illusione di poter fare ancora qualcosa, ma è bastato cominciare a parlarne per-ché Giulianova la trasformasse in un’altra cosa: una serata nel suo nome verso gli al-tri e la vita. E’ stato tutto un susseguirsi di proposte per esserci concretamente: un regalo a Lorenzo, ci dicevano, e ci siamo definitivamente convinti che da quel 19 luglio Lorenzo non era più solo nostro, ma apparteneva anche a questa città che lo amava più di quanto immaginassimo, che non ci ha lasciati soli mai, dimostrandoci un tale affetto e sostegno che ci ha tenuto in vita. Allora una folgorazione: facciamo-la diventare una serata di beneficenza nel nome di Lorenzo. Tutti d’accordo e non c’è stato più freno all’impossibile.Filippo Graziani con il suo tour Viaggi e intemperie farà tappa in piazza Buozzi il 9 maggio per cantare le canzoni che Loren-zo amava, suonava e aveva ereditato dalla nostra passione per Ivan. Gli Armonia, il gruppo fondato da nostro figlio con Lo-

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renzo e Greta, torneranno a suonare mu-sica e parole di Lorenzo Di Egidio.Mancava solo la scuola senza la quale la mia vita non sarebbe vita, da sempre, ma che adesso è vero nel suo significato più pieno e profondo. Quella scuola, intesa come col-leghi, genitori, ma soprattutto alunni che mi hanno restituito molto più di quanto io abbia mai potuto dare loro. Poi a Natale l’orchestra della scuola Pagliaccetti dedica a Lorenzo il concerto e inserisce nel reper-torio Armonia, una sua canzone, e Firenze, annunciando che da allora si sarebbe chia-mata “Orchestra Lorenzo Di Egidio”, così sarà proprio questa ad aprire la festa. La serata è organizzata dall’Associazione “Giuliesi in scena” , compagnia di teatro dia-lettale che si esibisce solo per beneficenza e di cui Angelo è parte attiva; ha avuto il generoso, spontaneo e sensibile patrocinio del Comune nonché la partecipazione e il supporto di amici insostituibili.Lorenzo ha avuto una vita breve ma ha lasciato una tale ricchezza che magari questo è solo l’inizio. Diceva sempre che la vera morte è quella dell’anima. Quella non lo prenderà mai.Gabriella e Angelo, sostenuti e corretti dagli amici

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Energie verdi per professionalita’....verdi di Pietro Carrozzieri

Giovedì mattina 18 aprile, nell’Aula Ma-gna dell’I.I.S. Crocetti-Cerulli, il polo sco-lastico guidato dalla dirigente Nilde Ma-loni, si è svolto il primo convegno sulle energie rinnovabili “Green energy for green jobs”.Il convegno, organizzato dai docenti Franco Occhino, Sara Solipaca e Giuliana Calzonetti e rivolto alle classi quinte delle tre scuole Cerulli, Crocetti e Pagliaccetti costituenti il polo scolastico, è stato ar-ticolato in due momenti paralleli: nell’a-trio le esposizioni di ben 7 aziende lea-der del settore: ognuna rappresentativa di un segmento delle applicazioni delle energie rinnovabili: Amadori, Coenergy, Cordivari, Di Silvestro, Faraone, Felicioni, Monti, mentre contestualmente in Aula Magna si svolgeva il convegno.Moderato dalla dirigente del Comune di Giulianova, ing. Maria Angela Mastro-pietro, il convegno è stato aperto pro-prio dagli alunni delle scuole: dapprima una presentazione di apertura in inglese sulla Green Revolution a cura degli alun-ni dell’ITT, poi la presentazione di tre progetti dell’IPSEDOC di Simulimpresa e infine un progetto dell’IPIAS sulla co-

Green economy GiuliaViva anno III n.9 9

struzione di una piccola pala eolica con materali di scarto. Dopo il benve-nuto della collaboratrice Di Berardino a nome della dirigente assente per un piccolo infortunio e i saluti dell’Ammi-nistrazione comunale rappresentata dall’assessore Forcellese, i relatori han-no affronato temi attualissimi: dagli aspetti legislativi illustrati da Francesco Marconi della Provincia di Teramo, per passare al Patto dei Sindaci, esperienza che l’Europa guarda con grandissimo interesse e che è stata illustrata da Gra-ziano D’Eustachio dell’Agena. Dopo il coffee break, mentre gli alunni affolla-vano gli stand incuriositi e a caccia di gadget, l’incontro tra alunni, docenti, imprenditori, politici e amministratori di Giulianova ma anche di Teramo e di Roseto degli Abruzzi.Alla ripresa il film girato dagli alunni dell’ITT “Cerulli” sulla situazione delle rinnovabili in Italia e in Abruzzo, in par-ticolare l’esperienza di Collarmele con le sue attuali 18 pale eoliche, a seguire l’intervento più atteso: il giovanissimo sindaco di Peglio (PU) Daniele Taglioli-ni che, ad appena 37 anni, al culmine della sua seconda legislatura, ha tra-sformato Peglio, un comune di appena 700 anime, in una smart city all’avan-guardia nelle energie rinnovabili... Fio-re all’occhiello un asilo in legno, con altissimi coefficienti termici e riscal-damento a pavimento. Progetti come “Towers”, premiato a livello nazionale, hanno cambiato il volto della cittadina

e...i pannelli fotovoltaici sono stati pro-posti con successo come pensiline anti-infiltrazioni persino nel cimitero! “Smart Peglio”...le sue 10 mosse sostenibili pos-sono essere replicabili!A seguire, in videoconferenza, il semina-rio web di Roberto Calabresi di Kyotoclub in diretta da Roma sulle pratiche di so-stenibilità. Hanno chiuso i lavori la prof. Francesca Morgante di Legambiente Giulianova che ha offerto collaborazio-ne e disponibilità per la realizzazione dei progetti scolastici e l’architetto Alessan-dro Tursi di Eolika Srl che ha parlato agli studenti delle nuove professionalità nelle energie rinnovabili e i requisiti professio-nali fondamentali per entrare in questo mondo:preparazione e flessibilità. Nel pomeriggio, nel parco dell’ITT “Ce-rulli”, “drive test”: prove gratuite delle bi-ciclette elettriche messe a disposizione dall’azienda Monti di Giulianova.A conclusione, tutti al lunch a tema offer-to dall’istituto alberghiero. Tutto verde...naturalmente.Con l’augurio che questo evento, il primo a Giulianova, possa trasformarsi in un ap-puntamento annuale...

sul nostro sito wwwgiuliaviva.itil filmato della manifestazione

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Da Oz a Salem: il cinema stregato di Antonio D’Eugenio

L’immagine della strega ha radici nel lontano Medioevo ed è legata alla considerazione molto umiliante del-la donna, sottomessa, se non addi-rittura ridotta in schiavitù dall’uomo che, a sua volta, è sospettoso verso qualsiasi rappresentante del genere femminile sola e magari bella, anche solo perché la scopre a raccogliere erbe e piante La malcapitata è tac-ciata di praticare incantesimi per av-velenare i suoi concittadini o rapire i bambini per i propri esperimenti. Con l’avvento del Tribunale dell’In-quisizione, la cosiddetta “Caccia alle streghe” è al suo culmine e tante anime innocenti vengono arse sul rogo dall’ignoranza e dall’ipocrisia della gente che vede le streghe dap-pertutto. Attraverso i secoli, ci sono state tramandate le favole dei fratelli

Grimm e di Hans Christian Andersen che delineano una figura di strega ben precisa, la cui arma più potente è la cattiveria. La strega è bellissima, ma perfida e può trasformarsi in vec-china, come in Biancaneve e i sette nani, oppure è una donna anziana dall’apparenza gentile, che si rivela crudele, come in Hansel e Gretel. An-che la strega del mare narrata nella Sirenetta di Andersen è senza scrupo-li. Quindi, la strega è principalmente malvagia, ma nel corso degli anni, nel mondo della magia, si è aggiunta un’altra figura: la strega buona, com-plice anche il libro di Frank Baum, Il mago di Oz, in cui compaiono ben quattro streghe, due buone e due cattive. Anche il cinema ha elaborato il suo personale immaginario delle streghe e la scelta di titoli è molto vasta. Si parte dagli anni ’60, quando in Italia è apparsa la famosa serie te-levisiva Vita da Strega, con protago-nista Samantha Stevens, una strega buona sposata con un uomo norma-le. Questo telefilm ha ispirato l’omo-nima pellicola di Nora Ephron, che però non ha avuto lo stesso successo della sitcom. Nel 1987 esce al cinema Le streghe di Eastwick di George Mil-ler, che racconta il patto tra le stre-ghe e il diavolo, mentre gli anni ’90 sono caratterizzati da Hocus Pocus, di Kenny Ortega, la storia di tre streghe cattive, e dalle serie tv Sabrina vita da strega e Streghe, che hanno por-

Interferenze Artistiche

tato in auge la strega buona. Anche Amori & incantesimi (1998) di Griffin Dunne e Kiki – Consegne a domicilio (2012) di Hayao Miyazaki ci parlano delle streghe buone. Mentre, negli ultimi anni c’è tutta una serie di film fantasy ispirati alle streghe cattive, come I fratelli Grimm e l’incantevole strega (2005) di Terry Gilliam, Stardust (2007) di Matthew Vaughn, Bianca-neve e il cacciatore (2012) di Rupert Sanders e Hansel & Gretel – Cacciatori di streghe (2013) di Tommy Virkola. Per gli amanti dell’horror va citato Le streghe di Salem (2013) di Rob Zom-bie, che riconsegna definitivamente, alla figura della strega cattiva, un ruolo predominante nel panorama cinematografico internazionale.

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Dove Cosa Quando GiuliaViva anno III n.9 11

Prime visioni di Stefania Sacchini

Pubblica utilitàFarmacie di turno

29/5 maggio Farmacia Comunale 6/12 maggio Farmacia Del Vomano13/19 maggio Farmacia MarcelliGuardia Medica festiva e di urgenza Tel.: 085.8020362Ospedale Civile Via Gramsci 085.80201Pronto Soccorso 085.8020238 085.8020366118 085.8020442 / 085.8020373Croce Rossa Via Simoncini, 41/A 085.8007733Consultorio Familiare Via Ospizio Marino 085.8020816Polizia Veterinaria Pronto Intervento 085.8020818 (08.00-20.00)

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Teramo Comix

Titolo: Ambiente fragileAutore Enzo Di SalvatoreCasa editrice: Galaad EdizioniPagine: 158 Prezzo: € 14,00

Due anni con l’ambien-te. Con le misure legisla-tive varate dal governo Berlusconi prima e dal governo Monti dopo. Con i cittadini e le asso-ciazioni ambientaliste che, in rete e in piazza, hanno levato la loro voce per difendere strenuamente un bene

definito dalla Corte costituzionale “valore primario” e “assoluto”. Due anni con un Parco nazionale che stenta a vedere la luce e una riserva naturale ormai mutilata. Con l’acqua pubblica, la caccia, i permessi, le concessioni petrolifere. Le raffinerie, i gasdotti e l’Ilva di Taranto. In queste pagine, sostenute da un’in-tensa partecipazione e da un lucido rigore ar-gomentativo, l’autore ricompone le tessere di un mosaico dalle tinte fosche che ispira un’a-mara riflessione: l’ambiente è un bene fragile.

La casaLa casa è il remake dell’omonimo film del 1981 diretto da Sam Raimi e racconta la storia di Mia e David, due fratelli che han-no perso da poco la madre. Mia soffre terribilmente e decide, insieme al fratello e ad altri tre amici, di andare in una baita di montagna a trascorrere qualche giorno lontano dai ricordi dive-nuti, per lei, insopportabili. Ma, quella che dovrebbe essere una tranquilla vacanza finisce con il trasformarsi in un incubo senza fine. La casa è diretto da Fede Alvarez, prodotto proprio da Sam Raimi con Bruce Campbell e Robert Tapert ed interpretato da Jane Levy, Shiloh Fernandez, Lou Taylor Pucci, Jessica Lucas, Eli-zabeth Blackmore. In programmazione dal 9 maggio.

Ambiente fragile

Marco Masini in concerto a Pescara

Il circolo “Il Nome della Rosa”Sabato 4 maggio ORE 21,45

“MUSICA BAROCCA” SUITE MEDIEVAL-BAROCCADomenica 5 maggio ORE 21,45

CINEMA “SURVEILLANCE” Jennifer Chambers LYNCH - 2008Giovedì 9 maggio ORE 21,30

SAGGISTICA “DIRITTI UMANI E POLIZIA IN ITALIA”Venerdì 10 maggio ORE 21,30

VERNISSAGE “TERAPIA DI GRUPPO” con: Chiara DI DIONISIOda venerdì 17 a domenica 20 ORE 18,00

Casa Ruggieri, via Vecchio mattatoio 5, Teramo“OBLIVION” Installazioni di:

Giustino DI GREGORIO, Manuela CAPPUCCI, Claudio

L’Officina l’Arte e i Mestieri

sabato4 maggio LA BRICO-PIZZAdomenica 5 maggio CON!CERTI LIVE h 20.30DUO BUCOLICO +Aperipizza a buffetgiovedì 9 maggio OPEN MIC + giovedì gnocchi venerdì 10 maggio CON!CERTI RECITAL h 20.30ANTONELLO TAURINO in “Comedian” ingresso gratuito+ Aperipizza a buffetgiovedì 16 maggio OPEN MIC+ giovedì gnocchivenerdì 17 maggio CON!CERTI LIVELEVI presentazione nuovo album “Poveroccidente”+ Week end e contorni

Dal 10 al 12 maggio 2013 si svolgerà a Teramo la ras-segna del Fumetto e del disegno denominata TE-RAMO COMIX, quest’anno giunta alla XXI edizione. .Quest’anno la rassegna sarà dedicata a Sergio Bo-nelli “L’uomo dei fumetti”

Lunedì 13 Maggio 2013, alle ore 21.00, è in pro-gramma il concerto di Marco Masini a Pescara, presso l’Auditorium Flaia-no. L’artista fiorentino pre-senterà il tour “La mia sto-ria, Piano e Voce” da solista.

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Vorrei segnalare il bel libro di Linda Colley, L’odissea di Elizabeth Marsh (Einaudi, 2010) che, mentre rinnova il genere della biografia trasforman-dolo in un vero e proprio romanzo, getta luce su una storia vera di “oce-ani, pirati e terre lontane” nella corni-ce del mondo posteriore alla Guerra di Successione Spagnola, che, come si sa, è l’avvenimento che conferisce all’Inghilterra il ruolo di potenza ege-mone sui mari di tutta la terra. Il personaggio (vero) nasce nel 1735 a Portsmouth, sede della Royal Navy britannica, figlia di un costruttore na-vale inglese e di una mulatta indige-na della Giamaica. Si tratta di una donna di singolare bellezza che conosce uomini di ogni

genere (mercanti della Compagnia delle Indie, ufficiali, esploratori, pirati e perfino sultani), viaggiando attra-verso quattro continenti e facendo, come si può capire, esperienze fuori dell’ordinario. Infatti non c’è separazione fra vita personale - fatta di fidanzamenti, ma-trimonio e successivo scioglimento, rapimento di pirati maghrebini, pri-gionia presso il sultano del Marocco, successi e catastrofi in uno scenario che va dall’India alla Cina, al Golfo Persico - e quella che era, come scrive Burke, “la grande mappa dell’umani-tà” di una globalizzazione anticipata di due secoli dall’impero britannico. La sua stessa nascita la esponeva, d’al-tronde, a viaggiare da Londra all’im-pero ottomano, da Livorno a Boston e Manila, in una famiglia allargata che la porta dall’infanzia nei Caraibi a un soggiorno a Minorca, colonia inglese insieme a Gibilterra dopo il 1704. L’incontro con l’Islam avviene duran-te la vicenda esotica della sua pri-gionia presso la corte del sultano di Sidi Muhammad, che la vuole nel suo harem, mentre gli inglesi per difende-re Gibilterra e Minorca armano dieci navi da guerra che dovranno combat-tere anche contro i francesi alleati del sultano. La storia della coraggiosa signora in-glese, che si muove al di fuori di qual-siasi convenzione morale del tempo,

è narrata attraverso l’intreccio con la professione famigliare (del padre, del marito, del fratello) riguardante la progettazione, la manutenzione e la riparazione delle navi, professio-ne che la immergeva totalmente nel mondo cosmopolita della marina e dei cantieri sparsi in ogni angolo del globo. Alla fine di una simile vita, il destino le riservò la prova più difficile: soprav-visse ad una operazione di mastecto-mia che, alla fine del ‘700, voleva dire quasi sempre la morte, se non a cau-sa della malattia, come conseguenza delle inenarrabili sofferenze di un in-tervento senza anestesia. Fece in tempo a diventare nonna di “uno dei bambini più belli mai visti” e morì a Calcutta nel 1785 dove è seppellita nel South Park Street Ce-metery. Suo zio George Marsh scrisse un Libro di famiglia dove il contesto, fatto di statistiche e fatti storici, supe-ra le vicende personali, rivolto com’è a sottolineare “il mondo sempre più prepotentemente interconnesso in cui lui e la nipote avevano vissuto”. Il libro di Linda Colley, invece, denso di oltre 50 pagine di apparati, cartine e note, fa giustizia di un oblio imme-ritato dalla vita di una donna estre-mamente compenetrata con la civiltà materiale del tempo, oltreché di una biografia avventurosa degna della migliore letteratura.

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Il viaggio intorno al mondo di Elizabeth Marsh di Leo Marchetti

La pagina della Cultura

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Carmelita di Giancarlo De Falco

A tutto sport

Il mondo dello sport vive grazie alla pre-senza di numerose figure: dirigenti, al-lenatori, atleti, insegnanti di educazione fisica ed è supportato da una grande quantità di volontari. Carmela Di Emidio era una docente di Educazione Fisica. Quando si sente il bisogno di organizza-re una manifestazione per ricordare una persona significa che la stessa è specia-le. Così è stato per la Prof.ssa Di Emidio, amichevolmente chiamata Carmelita. I suoi colleghi, Silvano Del Grosso e San-dro Barnabei, con la collaborazione del dirigente scolastico e degli altri docenti

della scuola media V. Bindi hanno orga-nizzato, a un anno dalla sua scomparsa, il 1° Memorial, in quel campo scuola “ G. Massi “ che vedeva Carmelita svolgere la sua appassionata attività di docente. Da giovane si esercitava in quella che è definita la regina delle Olimpiadi, l’ “atletica leggera”. Da insegnante non si limitava a impartire lezioni di atletica, la sua passio-ne per lo sport e la voglia di conoscere più discipline sportive, la portavano a parteci-pare a corsi di formazione di vario genere; pugilato educativo e hockey su prato ne sono il chiaro esempio. Nella sua sede sco-lastica aveva avuto la capacità di organiz-zare nel periodo Natalizio una singolare manifestazione sportiva che coinvolgeva l’intero istituto: la staffetta per classi. In

seguito, visto il successo conseguito, riu-scì a coinvolgere anche la scuola media Pagliaccetti, spostando l’iniziativa nel pe-riodo primaverile. Io, nella mia lunga pro-fessione di docente di Educazione Fisica, non ho avuto la fortuna di collaborarci. Sono amico di suo marito Pasqualino Rossi, con cui condivido la passione per il calcio, e sono stato insegnante del loro amato figlio Renato. So con certezza che Carmelita ha vissuto in un ambiente familiare saldo e amore-vole. Carmelita è stata una persona “ ricca” non solo per quello che ha ricevuto da voi familiari e dai suoi colleghi, ma anche per quello che ha saputo diffondere tra i suoi alunni…e solo chi si dona agli altri, non perde valore con il passare del tempo.

Giulianova secondo ai playoff nazionali Daniele Adriani

Finita la stagione regolamentare con un totale di 67 punti, il Giulianova evita di dover disputare i playoff regionali; dovrà giocarsi l’accesso alla Serie D attraverso i playoff nazionali. La prima avversaria non è ancora definita, poiché nel girone emiliano, abbinato al girone abruzzese, ancora non è terminato il campionato. Le squadre che lottano per il posto in griglia

sono: Imolese, Sammaurese e Cattolica. Il primo incontro, che si dovrebbe dispu-tare al Fadini è previsto per il 26 maggio, quindi la squadra giuliese ha quasi un mese per preparare la sfida. Ricordiamo che questa costituisce la semifinale e la vincente dovrà affrontare la squadra che verrà fuori dall’altra semifinale tra la vincente del girone Piemonte e quella del girone Lombardia. L’ultima sfida di campionato a Casalincontrada vinta per 2-1 ha visto a segno ancora la coppia d’attacco Tarquini-Torbidone. Quest’ul-timo al diciottesimo sigillo in campio-nato, capocannoniere della squadra e rivelazione del campionato, insieme ad altri giovani che sperano ovviamente di

poter fare il salto di categoria, magari pro-prio nel Giulianova. Componente fonda-mentale per i playoff saranno sicuramen-te i tifosi, poiché si affronteranno squadre del nord Italia, in cui notoriamente “l’ef-fetto ambientale” è molto meno marcato. La spinta che il Fadini può dare potrebbe essere l’arma in più, speriamo che i giu-liesi sappiano rispondere nel modo giu-sto, magari con una trasferta che ricordi i tempi passati. Anche il Colleranesco in 1° Categoria approda ai playoff e se la vedrà in semifinale contro il Castellalto. La sta-gione della compagine rossoblu è già da incorniciare, sarebbe eccezionale se cul-minasse con la vittoria dei playoff, cosa che, ovviamente, ci auguriamo.

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[email protected] GiuliaViva anno III n.9

Inviateci le vostre lettere, segnala-zioni o foto a: [email protected]

Si prega cortesemente i nostri gentili lettori di contenere in termini di spazio i loro contributi, al fine di garantire una più ampia partecipazione ed evitare spiacevoli tagli.

Bellocchio Circus Le piante tagliateLa ferita di via Montello

Gentile redazione, ormai sono ben 5 mesi che alla fine della discesa in via Montello in piena curva ci sono in-segne di lavori in corso, con tanto di birilli, rete rossa con nastro bianco e rosso ecc... ma i lavori sono fermi da mesi e non si sa il perchè. Questi lavori bloccati intralciano il traffico, possibile che non si possa procedere all’ultima-zione rimuovendo tutto e rendendo la circolazione più snella e meno pe-ricolosa? Mi piacerebbe sapere qual’è il vero motivo di questo fermo, e con l’avvento dell’estate non è certo bello da vedere quando arriveranno i turisti. Caio Dentato

Gentile redazione, vi sarei grato se darete visione a questa segnalazione. Una potatura davvero strana..e peri-colosa.. Oggi nel primo pomeriggio nella pineta a nord all’interno del chioschetto “Sniper” il mio bimbo di 5 anni guidando la bici sulla pas-serella è caduto e per poco non ha urtato un tronco tagliato alla giusta altezza, proprio quella per farsi male.Conoscete qualche giardiniere esperto che può giustificare un simile taglio? Se mio figlio si fosse fatto se-riamente male? Di li a poco è passa-to anche il proprietario dello Sniper. Anche lui costernato da tanta profes-sionalità mi fa notare all’interno della stessa pineta le piante pericolanti che non sono state eliminate, ricordan-domi che lo scorso anno c’è stata una pianta che è caduta fortunamente senza nessuna conseguenza...ma bi-sogna sempre affidarsi alla fortuna o si potrebbe prevenire? Proprio un la-voro fatto male..del resto cosa aspet-tarci da questa amministrazione? Vogliamo urgentemente porci rime-dio o ci muoviamo quando arriverà una denuncia? Vi ringrazio Massimo De Luca

Il Bivio Bellocchio come Piccadilly Cir-cus? Con il nuovo schermo luminoso per la pubblicità, l’incrocio, più che l’ingresso di una città turistica, sembra quello di un centro commerciale. Il comune almeno incassa qualcosa? E comunque ne vale la pena?

Lettera firmata

Caro Sindaco, la promessa fatta il 23 novem-bre scorso ri-guardante la sistemazio-ne del cam-po Castrum, a che punto si trova? Gli sportivi at-t e n d o n o , fiduciosi, il manto in erba sintetica e la tribu-netta coperta. La mia vecchia di-visa è sempre pronta.

Giancarlo De Falco

Marcatura a uomo per il Campo Castrum

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continua da pag. 7uscì a guarire da una grave malattia della cornea.Ma William Bates non fu solo l’inventore di questo rivoluziona-rio metodo di rieducazione visiva. A lui si deve l’introduzione, nel 1886, di un innovativo intervento chirurgico per la sordità permanente, che consisteva nel praticare piccole incisioni sulla membrana del timpano. La sua scoperta più importante avvenne nel 1894, quando, mentre studiava l’effetto esercitato sull’occhio dai principi attivi delle ghiandole endocrine, identificò per primo le proprietà dell’adrenalina.L’aspetto forse più particolare della figura del dottor Bates con-siste però nella sua straordinaria passione per la medicina intesa soprattutto come ricerca del benessere della persona. Egli curava i suoi pazienti con un’attenzione amorevole, mirando non solo a correggere i loro difetti visivi, ma anche e soprattutto a “farli star bene”. Fu proprio a questo scopo che scelse coraggiosamente di discostarsi dalla medicina ufficiale del tempo, rinunciando alla carriera per dedicarsi alla sua originaria vocazione di medico nel significato più alto del termine, cioè come colui che intende la cura come strumento per far vivere meglio le persone.

Alcuni siti utili per sapernedi più sul metodo Batese sulla sua applicazione: www.visionebenessere.itwww.metodobates.it su FB il gruppo VISIONE NATURALE E METODO BATES

SABATO 4 MAGGIO 2013 PALAZZO CONVEGNI KURSAAL - GIULIANOVA SPIAGGIA MUSICHE DI ECCELLENZA LIVE - MUSICISTA: NICK DONATO Mattina Ore 9,30 Saluto da parte delle Autorità Ore 9,45 Ornella Albanese - Scrittrice - Bologna - Giulianova “L’Oscuro Mosaico” (Leggereditore) Ore 10,30 Patrizia Tocci - Scrittrice, Poetessa e Conduttrice TV - L’Aquila “I Gigli della Memoria” (Edizioni Tabula Fati - Solfanelli) Narrazione collettiva con Postfazione di Paolo Rumiz Ore 11,15 Concita De Gregorio - Scrittrice, Giornalista “Io vi maledico” (Edizioni Einaudi) Moderatore: Mauro Tedeschini - direttore “Il Centro” Pomeriggio Ore 16,30 Renzo Paris - Poeta, Narratore e Saggista – Roma “Cattivi Soggetti”- Gli ultimi fuochi del novecento. (Iacobelli Editore) Ore 17,30 Mariano Sabatini - Scrittore, Giornalista, Televisione e Radio - Milano - Roma “L’Italia s’è mesta” (Edizioni G.Perrone) “E’ la Tv, bellezza!” (Edizioni Lupetti) Ore 18,30 Elda Lanza - Prima presentatrice della TV Italiana, Scrittrice e Giornalista - Milano Oggi a 88 anni scrive gialli apprezzati a livello Internazionale. “Il Matto Affogato” - “Niente Lacrime per la signora Olga” (Salani Editori) Sera Ore 20,30 Roberto Michilli - Leandro Di Donato - Raymond Andrè - Antonio Alleva Presentazione con lettura scenica del libro di poesia “L’orma lieve” (ed. Le Voci della luna), testi di Antonio Alleva, Raymond Andrè, Leandro Di Donato e Roberto Michilli. Conduce: Alba Barnabei. – Voci recitanti: Antonella Ciaccia, Antonia Renzella. Interventi critici: Ubaldo Giacomucci. Suonano: Graziella Guardiani, Carlo Di Silvestre e Guerino Marchegiani. Ore 21,30 Sessione Cortometraggi e Documentari - Evento Particolare Antonello Schioppa - Regista e Scrittore - Milano “Il Gatto del Maine” (Vincitore del Festival del Cinema di Roma 2012) DOMENICA 5 MAGGIO 2013 PALAZZO CONVEGNI KURSAAL - GIULIANOVA SPIAGGIA MUSICHE DI ECCELLENZA LIVE - MUSICISTA: NICK DONATO Mattina Ore 9,15 Saluti da parte delle Autorità Ore 9,30 - 12,30 Cerimonia di Premiazione (L’elenco dei Premiati verrà reso noto entro il 30 Aprile 2013) Ore 12,30 Aperitivo Letterario. Programma su: www.festivalgiulianova.it

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