GiuliaViva anno III n.16 del 10 agosto 2013

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Anno III numero 16 del 10 agosto 2013 GiuliaViva è anche on-line su www.giuliaviva.it Quindicinale d’informazione giuliese distribuzione gratuita - tiratura 2500 copie copiagratuita In bocca al ... luppolo Una riuscita iniziativa che ci aiuta a riscoprire il centro storico servizio a pag. 8

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Anno III numero 16 del 10 agosto 2013GiuliaViva è anche on-line su www.giuliaviva.it

Quindicinale d’informazione giuliese distribuzione gratuita - tiratura 2500 copie

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In bocca al ... luppolo Una riuscita iniziativa che ci aiuta a riscoprire il centro storico servizio a pag. 8

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Istantanee giuliesi GiuliaViva anno III n.16 3

Conferma il proprio appog-gio al sindaco Mastromauro, e non poteva esse-re diversamen-te, i l movimento civico “Articolo 54”, nato mesi or sono da una costola dell’UdC giuliese. Fra i sostenitori la f i-glia dell’ex sindaco Cameli, as-

Ben fatto!

Pienamente condi-visibile nonché de-gna di plauso la de-cisione del comitato organizzatore della Festa della Madon-na del Porto Salvo di cancellare lo spet-tacolo pirotecnico conclusivo dal pro-gramma della manifestazione, ono-

Il vero patto

Si parla di progetto “Bike to coast” (due milioni di euro di f i n a n z i a m e n t o complessivo dei quali, ad oggi, Giulianova non avrà un cente-simo), ma l’am-m i n i s t r a z i o n e comunale, cla-m o r o s a m e n t e , non è presente. “La nostra as-senza alla conferenza stampa è

Ciclabili /1

stata dettata dal disappunto per la mancata inclusione di Giulia-

nova tra i Comu-ni beneficiari dei finanziamenti e per non essere mai stati interpellati” ha dichiarato il sindaco. O forse dal fatto che, per una volta, si dove-

va stare dall’altra parte dei micro-foni.

sessore nell’attuale giunta, e la sorella dell’attuale primo cittadino, chiama-ta non più tardi di tre anni fa a far parte della segre-teria del Partito Democratico. Che

intenda questo Mastromauro, quando parla di patto dei sin-daci?

rando ugualmente il contratto con la fa-miglia Di Giacomo, pesantemente colpita dall’esplosione della propria fabbrica di giochi pirici. Fra tan-te chiacchiere vuote

un esempio concreto di cosa vogliano dire rispetto e solidarietà.

Ciclabile mancante in prossimi-tà del porto e non in sicurezza sul lungomare centrale, percor-si per le due ruote all’interno dell’area urbana mai realizzati, bici-plan finito nel dimentica-toio, pedonalizzazione di via Sauro morta e sepolta. Al lun-go elenco di critiche avanzate dal Coordinamento ciclabili Abruzzo teramano l’ammini-strazione ha risposto, piccata, che il “servizio di noleggio bici gratuito riscuote grande suc-cesso se è vero, come è vero, che nel solo mese di luglio ha registrato il noleggio di circa 2.000 biciclette”. Che poi, però, non sanno dove circolare...

Ciclabili /2

Fatti ... 4 GiuliaViva anno III n.16

Provare per credere. Un modo di dire che, mai come in questo caso, costituisce una tri-ste realtà: provare a trasportare un disabile costretto sulla sedia a rotelle attraverso le vie del lido, per toccare con mano quali e quante difficoltà possano esistere nel compiere solo poche centinaia di metri.La cronaca di un pomeriggio di ordinari im-pedimenti inizia in Via Nievo, dallo pseudo-marciapiede disegnato sul lato ovest, e da quanti, usandolo impropriamente come parcheggio, obbligano chi transita a piedi a pericolose invasioni della sede stradale. I problemi più grossi cominciano comunque qualche decina di metri più in là. Imbocca-re via Matteotti crea non poche difficoltà: proseguire in direzione nord è pressoché impossibile, visto che fra asfalto e scivolo di accesso rimane un insormontabile scali-no di qualche centimetro. Verso sud va un po’ meglio: il dislivello è minore ed anche se le ruote si “impuntano” un po’, si riesce co-

munque ad andare avanti.Quella della scalinatura fra sede stradale e scivolo è del resto una costante che accompagna l’intero per-corso verso il lungomare: attraversare via Galilei così come percorrere la cen-tralissima via Sauro costi-tuisce un problema (con rarissime eccezioni) ogni qualvolta è necessario salire o scendere dai marciapiedi. Il transito è agevole nel solo

sottopassaggio pedonale e nel lato est del Corso grazie alla presenza dell’isola pedonale domeni-cale che permette di utilizzare la sede stradale.La situazione non migliora neppure sul lun-gomare centrale. L’accesso lato mare è pratica-mente impossibile. Due scalini impediscono la salita in piazza Dalmazia, mentre tutti gli scivoli esistenti sono pressoché impraticabili: senza alcuna “zebratura” che ne protegga il transito attraverso la pista ciclabile, bloccati dalle auto in sosta, privi di un corrispondente scivolo che consenta l’attraversamento delle aiuole centrali, di fatto inutilizzabili. Lato collina i lastroni della pavimentazione, fra avvallamenti e spuntoni, fanno procedere con difficoltà e, fra uno scos-sone e l’altro, per il passeggero è come viaggia-re fuoristrada. Meglio quindi lasciar perdere e ritornare verso l’interno percorrendo via Bafi-le dove, anche in questo caso, la mancanza di marciapiedi mette a rischio l’incolumità, ma ha almeno il vantaggio di non opporre ostacoli al transito.

All’incrocio con viale Orsini, imbocchiamo via Thaon De Revel, con l’intenzione di per-correrla per intero, sottopassaggio compreso, ma la cosa, semplicemente, non è possibile: di scivoli neppure l’ombra mentre il dislivello per accedere al marciapiede è decisamente trop-po difficile da affrontare. Optiamo dunque per via Gorizia, dove malgrado un passaggio non particolarmente ampio, tutto sembra procedere senza intoppi. La cattiva sorpresa è però in agguato, visto che l’ultimo tratto, pro-prio a ridosso della ex filiale Carisap, è di fatto impraticabile. Lo scivolo ci sarebbe anche, ma la sede stradale è talmente sconnessa da impe-dire di utilizzarlo: non rimane che rischiare e raggiungere il sottopasso di via Sauro cammi-nando in mezzo alla via.Il resoconto finisce qua, lasciandoci con la consapevolezza che gli ostacoli incontrati lun-go il percorso costituiscano la regola e non una sfortunata eccezione, mentre le difficoltà di ac-cesso agli scivoli (neppure presenti dappertut-to) rappresentino, purtroppo, nient’altro che la norma. Al di là delle promesse, dei procla-mi e delle dichiarazioni di principio, sembra proprio che l’attenzione nei confronti di chi è diversamente abile non sia poi così puntuale.

Percorso a ostacoli

... in primo piano GiuliaViva anno III n.16 5

Finalmente i comitati di quartiere

C’è un tema dell’attualità che si sta surri-scaldando: quello delle elezioni dei Comi-tati di Quartiere. Vorremmo dare il nostro contributo al dibattito in corso.Innanzitutto va ricordato che l’unica lista che proponeva l’istituzione dei Consigli di quartiere nei programmi elettorali del 2009 era quella del Cittadino Governante per cambiare; nel programma del sindaco non ce n’era traccia. Questo per sgomberare il campo dalle illazioni: Il Cittadino Gover-nante è favorevole ai Comitati di Quartiere ed alla partecipazione dei cittadini alla vita pubblica. Tutti sanno che quella lista civi-le nacque proprio per questo sulla base di una critica argomentata ai partiti locali sia di centro-destra che di centro-sinistra e di un programma alternativo. Quello che stona, e non poco, è l’uso stru-mentale che l’amministrazione comunale ne sta facendo, a cui dà una mano l’iper-presenzialismo del prof. Di Marco che dovrebbe essere solo un consulente tec-nico del Comune. Come tale, tra l’altro, dovrebbe rimanere fuori dal confronto fra amministrazione e forze politiche, e non

dovrebbe consentirsi la licen-za di esprimere giudizi, a volte persino sprezzanti, nei confronti di chi avanza critiche o proposte difformi dal suo pensiero. E poi, soprattutto, ora che le elezioni sono avvenute dovrebbe lasciare la libera agibilità del campo alla partecipazione degli eletti e dei cittadini che, ovviamente, non

hanno bisogno di tutori. Non vorremmo insomma che la traciman-te enfasi e l’eccessiva burocratizzazione che si va profilando compromettessero quello che è stato senz’altro un inizio apprezza-bile. Ci vuole misura nelle affermazioni e senso del limite nei comportamenti.Lasciamo perdere, quindi, le espressioni inappropriate o non vere come “qualcosa di rivoluzionario” “pagina storica” “par-tecipazione straordinaria” “i partiti sono stati tenuti a debita distanza”. Ed evitia-mo di fare forzature illegittime: i regola-menti (anche quello per il funzionamen-to degli organi di quartiere) li approva, per legge, il consiglio comunale; non può essere una faccenda privata tra Demos ed i Comitati dei quartieri.In realtà c’è molto cammino da fare: il 92% degli aventi diritto al voto è restato a casa (hanno votato 1700 cittadini su 22.000!); non si è raggiunto dappertutto nemmeno il numero previsto dei delegati di quartiere per mancanza di candidati: più che un’ele-zione (caratterizzata proprio dalla possibi-lità di scegliere) è stata una ratifica di tutti

coloro (persone assolutamente stimabili) che si sono presentati come aspiranti De-legati. Non va poi negato, come viene in-vece ossessivamente fatto, che accanto alla partecipazione spontanea, si sono mossi anche i partiti (c’erano candidati che sono stati segretari in tempi recenti di sezioni del PD o sono sorelle di consiglieri comu-nali del PD etc.). D’altra parte cosa ci sa-rebbe di male? Il rinnovamento dei partiti passa anche attraverso queste vie. Infine non vorremmo che si arrivasse a contrapporre Presidenti e Delegati dei Quartieri (la buona politica? E perché?) ai Consiglieri Comunali (la cattiva politica? E perché?): intanto sono tutti stati eletti dai cittadini, anzi alcuni consiglieri comu-nali con svariate centinaia di voti in più, e poi il rinnovamento ed il cambiamento comunque rimandano soprattutto ad al-tro e cioè a due aspetti ineludibili che sono decisivi accanto alla democrazia parteci-pativa. Il cambiamento, cioè, vive nei pro-grammi e lo attuano i governanti: quindi è fondamentale che a ispirare i programmi ci sia una cultura politica adeguata, che ci sia la scelta di campo a favore dei beni comuni e dei diritti di cittadinanza, e che nel governo della cosa pubblica si impe-gnino, a turno, donne ed uomini onesti e competenti. Questo, se si vuole il buongo-verno, vale nei Comitati di Quartiere, nei Consigli Comunali come in tutte le altre istituzioni democratiche.

Il Cittadino Governanteassociazione di cultura politica

L’amministrazione che cestinò nel 2010 le oltre 3000 firme a favore del parco sul “cannocchiale verde” scopre ora, a pochi mesi dalla fine del mandato, l’importanza della partecipazione dei cittadini. Meglio tardi che mai.

Storia di un fallimento

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consiglio che era quella di squarciare il velo di un passato dalla gestione in gran parte scandalosa e di aprire un orizzon-te nuovo per il futuro. Anzi, inopinata-mente, i quotidiani La Città ed Il Centro sono riusciti persino a scrivere, riferendo le infamanti affermazioni del consigliere Rota, che le responsabilità erano anche del sottoscritto! Chi vuole, comunque, può avere tutti i dettagli visionando sul sito www.ilcittadinogovenante.it quello che noi abbiamo detto in consiglio dopo aver chiesto e letto gli atti. In questa sede riportiamo solo alcuni degli aspetti più gravi della scandalosa vicenda che ha di-lapidato fiumi di denaro pubblico, riper-cuotendosi sui bilanci comunali, e che è riuscita a mettere in crisi un’attività eco-nomica che non può non essere florida :• Nessuno controllava la congruità dei prezzi che SOGESA praticava ai comuni per la raccolta ed il trasporto dei rifiuti e quando qualcuno ci ha provato ha dovuto desistere perché non gli venivano forni-ti dai responsabili i dati su cui ragionare per stabilirlo. In commissione consiliare uno degli esponenti dell’attuale consiglio

Premessa: nel 1985 i comuni di Giulia-nova, Roseto, Mosciano, Bellante, No-taresco e Morro D’Oro costituirono per la gestione dei rifiuti il consorzio CIRSU, poi divenuta società pubblica al 100%; nel 1998 CIRSU diede vita a SOGESA una nuova società in cui il pubblico deteneva la maggioranza col 51% ed i privati il 49%. Nel corso del tempo alla guida delle due socie-tà si sono susseguiti vari consigli di amministrazione nominati dai comuni. Passiamo all’attualità. Lunedì 26 luglio si è finalmente tenuto il consiglio comunale proposto oltre un anno fa dal Cittadino Governante per conoscere le cause del fallimento di SOGESA. Sono emersi fatti e comportamenti molto gravi, fortemen-te lesivi delle comunità amministrate, che hanno spiegato il paradosso per cui l’eco-nomia legata ai rifiuti ovunque produce business mentre dalle nostre parti fallisce e pesa in maniera insopportabile sui bi-lanci comunali e sulle spalle dei cittadini che pagano la TARSU. Nessun organo di informazione ha riferito sugli aspetti utili a comprendere cosa è veramente accadu-to, né tanto meno ha messo in luce che le due risoluzioni finali proposte dal grup-po consiliare del Cittadino Governante per dare uno sbocco concreto al dibattito non sono state approvate nè dal centro-sinistra nè dal centro-destra. Eppure esse miravano all’accertamento delle respon-sabilità e alla definizione di una gestione finalmente moderna e attenta agli inte-ressi pubblici nella gestione dei rifiuti. In-somma non è stata riferita la ratio di quel

di amministrazione di CIRSU (che, col 51%, che avrebbe dovuto avere da sem-pre il controllo su SOGESA) ha riferito in maniera esplicita che erano troppo alti.• Tra il 2009 ed il 2010 le piattaforme per il trattamento dei rifiuti del polo tecnologico pubblico di Grascia-no, di proprietà di CIRSU, man mano hanno smesso di funzionare per scarsa manutenzione e per accatastamento di rifiuti. Ciò ha comportato il trasporto

dei rifiuti in località più lontane per il trat-tamento presso impianti privati con no-tevole lievitazione dei costi per i comuni. Da notare anche che gli impianti in que-stione sono di proprietà del socio privato più importante di SOGESA, quello che era subentrato nel 2008 senza che CIRSU esercitasse la clausola di gradimento! • La vecchia discarica pubblica di Grasciano fu chiusa inspiegabilmente nel 2009 pur non essendo ancora esaurita. E così cominciò il conferimento dei rifiuti in discariche private a caro prezzo. E’ stato il nuovo consiglio di amministrazione nel 2012 a scoprire che essa poteva ricevere ancora 27.000 tonnellate di rifiuti!• La titolarità della nuova discarica di Grasciano invece di intestarla sin dall’i-nizio a CIRSU (società al 100% pubblica)) nel 2010 fu fatta acquisire con l’assenso dell’assemblea dei 6 comuni costituenti CIRSU (ove sono presenti i sindaci) a SO-GESA che era pubblica solo per il 51%. C’è voluto tutto l’impegno dell’ultimo consi-glio di amministrazione di CIRSU (pre-sidenza Ziruolo) per riconquistare intera-mente al pubblico detta titolarità.

Parliamone di Franco Arboretti

GiuliaViva anno III n.16 Parliamone di Franco Arboretti

Rifiuti: l’incredibile autoassoluzione di una classe politica capace di distruggere ciò che è veramente difficile far fallire.

• I 6 comuni interessati, da una parte non si impegnavano in maniera incisi-va a risolvere alla radice tutte le cause che portavano alla lievitazione dei costi per la gestione dei rifiuti, e dall’altra al-cuni di essi (in particolare Giulianova e Roseto) non pagavano puntual-mente accumulando debiti per milio-ni di euro nei confronti delle partecipa-te CIRSU e SOGESA che entravano in sofferenza finanziaria tanto da costrin-gere poi i comuni stessi a ricapitalizzarle più volte. Sarebbero tanti altri gli aspetti da rac-contare, crediamo però che quanto sopra descritto sia più che sufficiente a far com-prendere l’inadeguatezza delle classi diri-genti comunali (ma anche provinciali e regionali) e cioè: quanta leggerezza nelle nomine dei consigli di amministrazione, quanto anacronismo nei piani industriali, quanta acquiescenza nei confronti del so-cio privato di minoranza, quanto scarso controllo sulle attività delle società parte-cipate. Insomma, in sintesi, quanta scarsa tutela degli interessi generali. Nel 2009 quando in consiglio l’amministrazione Mastromauro propose l’ennesima nomina per il CdA di CIRSU Il Cittadino Gover-nante provò a sollevare, inascoltato, l’im-portanza della competenza. Alla fine del 2010 furono gli eventi che imposero la soluzione da noi prospettata e finalmente si procedette, dopo un avviso pubblico, alla nomina di un nuovo CdA di CIRSU sulla base di titoli e competenza. Quella scelta da noi indicata ha cominciato a dare poi i suoi frutti ed ha avuto il merito di eviden-

ziare le numerose irregolarità esistenti, attivandosi per correggerle e per tutelare al meglio gli interessi dei cittadini - ma troppo tardi forse: infatti SOGESA è falli-ta causando la disoccupazione delle mae-stranze e CIRSU fu salvata in extremis lo scorso anno ma ancora non sappiamo se ce la farà e soprattutto se si incamminerà veramente verso le prospettive della mo-derna strategia dei Rifiuti Zero.Prima di concludere vanno raccontati due incresciosi episodi del consiglio, uno ri-guardante il sindaco Mastromauro, l’altro riguardante il consigliere Rota.Nel primo il sindaco di fronte alla nostra proposta di promuovere azione di re-sponsabilità nei confronti dei precedenti amministratori di CIRSU e SOGESA ha affermato che essa era stata già deliberata in precedenza e per rintuzzare la nostra fondata contestazione ha fatto circolare una fotocopia di una delibera consiliare precedente che attestava in maniera falsa l’avvenuta deliberazione dell’azione di re-sponsabilità. Abbiamo dovuto smasche-rare questo grave tentativo di raggirare i consiglieri comunali ed il pubblico che

seguiva chiedendo la delibera indicata e dimostrando che la pagina fatta cir-colare non era quella giusta e che ave-vamo ragione a proporre di votare la risoluzione all’uopo da noi presentata. E’ incredibile ma così viene trattato il massimo consesso civico cittadino.Nel secondo il consigliere Rota ha usa-to il suo succinto intervento soprattut-to per rivolgere al sottoscritto addirit-tura l’accusa di essere corresponsabile

del fallimento SOGESA in quanto am-ministratore comunale dall’80 al ‘95. Nulla di più falso. Va ricordato infatti che: CIRSU è nato alla fine degli anni ’80 per merito dell’allora sindaco Gerardini e fu all’inizio un’esperienza positiva anticipa-trice dei tempi; SOGESA è nata nel ‘98; il Controllo Analogo dei consigli comu-nali sulle società partecipate del comune si esercita dal 2000 (quando Rota era in maggioranza ed io non ero in consiglio). Per ciò che mi riguarda va, inoltre, preci-sato che: non ho ruoli di governo dal 1995; non sono stato in consiglio comunale dal ‘99 al 2009; sono uscito dal PDS nel 1998 e da allora non ho tessere di alcun partito; da quando sono stato eletto nuovamente consigliere nel 2009 ho condotto insieme a tutta l’associazione del Cittadino Gover-nante battaglie cruciali per promuovere il buongoverno nella gestione dei rifiuti. Perché quindi tentare di diffamare le persone? Per mancanza di argomenti? O perché si teme la stima di cui gode in città l’attività del CG? Ma non è disdice-vole fronteggiare gli avversari ricorren-do alle menzogne e ai colpi bassi?

Attenti al luppolo di Irene Lattanzi

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“Finalmente!” “Era ora!” “Proprio azzecca-ta!” Sono queste ed altre (tutte positive) le esclamazioni che vengono riferite ad ATTENTI AL LUPPOLO, la manifestazione che il mercoledì sera si svolge a Giuliano-va Paese, nel centro storico. Dalla prima serata che il maltempo fece partire dav-vero in sordina, è stato un crescendo di partecipazione anche da fuori città , una quantità di presenze tale che a Giulianova non si vedeva davvero da molto tempo. C’è un movimento vivace che riempie tutte le strade del centro storico, di persone giovani e meno giovani, di famiglie, di grup-pi che si muovono da un punto all’altro. Otti-ma anche la scelta musicale, ben posizionati i gruppi, diversificati, di qualità ben oltre il so-lito karaoke, senza disconoscere che anche questo può risultare divertente. Piacevole la possibilità di trovare “cibo da passeggio”: il vecchio cartoccio, novità per i più giovani, ricordo di altre età per i “più grandi”, apprez-zato ed in crescita nei luoghi turistici dove la movida va per la maggiore; ci permettiamo di proporre di incrementare questo parti-colare, molti ne sono entusiasti! Piacevole la presenza di bancarelle dove veramente l’artigianato ritrova una sua collocazione e valorizzazione: le offerte sono diversificate, piacevoli e spesso curiose: fantasia e inven-tiva per fortuna non mancano mai. Riscuo-te successo l’offerta dei locali dove si può mangiare, della qualità della birra, perchè, in fondo, è questo il motivo centrale della festa: far conoscere ed apprezzare la buona birra, meno commerciale ma a buon prezzo. Perchè anche questo va riconosciuto e fatto conoscere di questa manifestazione, i prez-zi contenuti e non a scapito della qualità. A

tal proposito, merita un cenno particolare la nascita di un nuovo locale, che tra mille diffi-coltà in questi giorni dovrebbe poter aprire ufficialmente. Parliamo di TASSO ALCOLICO un locale piccolo che con la sua presenza contribuisce a rivitalizzare Piazza Buozzi. I ragazzi che lo gestiscono hanno dedicato ogni momento libero dal loro lavoro alla si-stemazione del locale: ne hanno ripristinato il pavimento, piastrella per piastrella, sono riusciti a ridare luce e accoglienza a pareti e volte. Alex e Andrea meritano davvero un “bravissimi” per quello che hanno fatto con-cretamente come restauro del locale ma, soprattutto, per l’energia e la passione con cui hanno voluto questa attività. Le difficoltà incontrate sono state davvero tante, dalle lungaggini burocratiche al lavoro manuale pesante, oltre a quello che ciascuno di loro svolge. Ma quando si dice “la passione”... Era da tempo che Alex, cultore della buona bir-ra come molti lo sono del buon vino, sogna-va un Beer shop, come se ne vedono tanti nelle nostre più grandi città. Ma da ragazzo riflessivo qual è, si rendeva conto che una cosa sono Roma , Bologna o Milano, altro è Giulianova: comprarsi una birra senza bi-

Ci piace

sogno di sedersi per consumarla in un locale dove passano migliaia di persone certamente rende comunque soddisfa-cente l’incasso giornaliero ma a Giulia-nova questo non avrebbe funzionato! Però, un locale non grandissimo, dove la buona birra, quasi tutta artigianale scelta con grande cura, la fa da padrona a prezzi competitivi rispetto alle birre commerciali, dove si può anche sedere e scambiare due chiacchiere fra amici, questo sì, questo avrebbe funzionato.

Così la passione di Alex per la buona birra si è concretizzata in questo nuovo locale che gestisce insieme ad Andrea, l’amico di sem-pre. Se è vero che la crisi attuale è profonda, che il lavoro giovanile manca più che scar-seggiare, è altrettanto vero che ci sono, forse non sempre visibili, ma per fortuna tanti, ra-gazzi che con la voglia di fare, l’entusiasmo della passione, riescono tra tante difficoltà a realizzare nuove attività, a crearsi un lavo-ro. Di nuovo bravi e in bocca al lupo per la nuova attività. Ancor prima di un’apertura ufficiale, questi ragazzi si sono resi disponi-bili per l’organizzazione di Attenti al Luppo-lo, bella festa a cui auguriamo un crescendo di successo. È stata un’intuizione vincente degli organizzatori alla quale, ce ne dispiace per loro, molti del centro storico non han-no saputo dare fiducia non riconoscendo la novità in questa iniziativa o praticando l’apertura senza entusiasmo e senza inno-vazione, mentre altri ancora restano arroc-cati nelle vecchie perplessità.Peccato non abbiano saputo riconoscere quel guizzo di nuovo, quella voglia di riuscire degli orga-nizzatori che potrebbe dare l’avvio ad una nuova era per il nostro amato centro storico.

Suoni sotto la collina GiuliaViva anno III n.16 9

Piazza Bella Piazza di Fernando Baratiri

Quest’anno, il 26 luglio, si è celebrata, per il quinto anno consecutivo, quel-la che non è semplicemente una fe-sta, ma un rituale sacro in cui si osan-na il popolo, inteso come cittadini e la piazza, intesa come punto di ritrovo e simbolo universale di democrazia; si parla naturalmente dell’evento Piazza Bella Piazza. Il luogo in cui la manifestazione si svolge da ben cin-que anni è la sottovalutatissima piazza Dalla Chiesa, conosciuta maggiormente con il nome “piazza del mercato coper-to”, a causa di quell’oscuro ammasso di cemento posto al centro della stessa: il Mercato Coperto appunto. La bruttezza dell’aborto edilizio è però diluita dal fan-tastico paesaggio che si apre in questo luogo. Da qui la collina di Giulianova come una pacifica onda verde si innal-za, e su di essa possiamo scorgere tutta la magnificenza e la grandiosità della vecchia Giulia, con i torrioni che si ergo-no e le altre strutture antiche che pen-nellano il cielo ceruleo di color mattone: tra tutte l’inarrivabile e metafisica cupo-la di San Flaviano. Fantastico. La serata è iniziata alle 20 con il concer-to del primo gruppo, i teramani Suicide

Love. Il gruppo tendente ad un rock ora più aggressivo, ora più melodico, ha perfettamente dimostrato la padro-nanza del palco e una grandiosa abilità tecnica, senza però dimenticare di ap-passionare emotivamente il pubblico. Punta di diamante di questo gruppo è sicuramente la signorile cover di “Psy-cho Killer” dei Talking Heads, intensa quasi più dell’originale. Durante que-sta canzone, non mi vergogno di dire, ho avuto i brividi. Alle 21 si prosegue con gli Antipodi, spassosissima band folkloristica. I bra-ni proposti durante l’esecuzione trasu-dano di passato, campagna e profumi di provenienza ancestrale, i quali risve-gliano nel pubblico, come fossero un ritmo tribale, balli dimenticati e danze

della memoria. Giga, sal-tarelli, ballate, pizziche e tarantelle, ce n’è per tutti i gusti! E tutti danzano dai più anziani ai bambini; ve-dendo questo spettacolo ho capito il vero significato di piazza. Essa è, nella sto-ria, il cuore emotivo, cul-turale e passionale di una

cittadina, un punto di ritrovo per i più giovani e per i più vissuti. Essa deve di-ventare la culla del cittadino del futu-ro; senza, si perderebbero tradizioni e idee che sono cesellate magistralmen-te nel cuore di tutti noi. Questo e altre mille emozioni ho provato vedendo la goliardia con cui veniva seguito il sim-paticissimo complesso folk degli Anti-podi, complesso che urla un passato

riecheggiante nel futuro. Per ultimi, alle 24 circa, i Ghiaccio 1, band giuliese, che dopo tanto tempo insieme, per la prima volta si ritrovano a suonare in tre. Sono passati anni dal battesimo di fuoco che fecero sul palco del “Cittadino Governante”, nonostante ciò il nodo alla gola, come un eterno abbraccio emoti-vo, si fa sentire ogni volta. Però poi si sale sul palco e ci si scatena. L’importante è suonare, omaggiare la piazza e i suoi ar-cani significati; nulla ha importanza, né che il pubblico nel frattempo si sia ridot-to, né che l’equalizzazione dei suoni non permetta di sentire cosa si stia suonan-do. L’importante è scatenarsi, suonare e celebrare come in un rito antico, come in un rito voodoo, l’altrettanto antico, si-gnificato della piazza.

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Psicoanalisi pop tra cinema e videogame

di Angelo Moscariello

Interferenze visive

Il rapporto tra cinema e psi-coanalisi ha ispirato nel cor-so dell’ultimo ventennio un numero crescente di film, non soltanto di registi-autori (Lynch, von Trier) ma anche di registi mainstream fautori di opere di genere realizza-te con le nuove tecnologie. Tale rapporto (iniziato negli anni Venti con le pellicole surrealiste della coppia Bu-nuel-Dalì) si sta sempre più intensificando grazie all’ap-porto della nuova dimensione del virtuale che ha investito il cinema e con esso anche le altre arti della vi-sione. Il fenomeno si spiega con la natura “simulacrale” del linguaggio filmico, una natura tale da assimilare il funzionamento del nostro cervello a quello del cinematografo ed è con-fermato dal neurologo americano Allan Hobson, “ogni notte il nostro cervello fa quello che nel film Ma-trix facevano i computer: crea una realtà virtuale, costituita per il venti per cento di ricordi e per il resto da materiale inventato dalla stessa cor-teccia per unificare la narrativa” e al punto da spiegare anche l’assidua frequentazione del cinema da par-te del filosofo sloveno Slavoj Zizek con la convinzione (espressa nel suo libro Vivere alla fine dei tempi) che il

cinema e la psicoanalisi ci offrono entrambi virtualmente un’altra vita, un’altra occasione di godimento nei riguardi di un reale che ha perso i tratti della riconoscibilità. A confermare di nuovo la suddetta affinità è un film apparso recente-mente sugli schermi. Si tratta di Su-cker Punch diretto da Zack Snyder e incentrato sul lavoro di rimodella-mento della realtà compiuto dalla nostra immaginazione attiva tra il sogno e la veglia e che parte da una classica situazione da female prison per approdare ad un percorso allu-cinatorio scandito secondo i livelli di un videogame popolare la cui meta finale è la possibile salvezza, dalla detenzione in un manicomio, dell’e-roina di turno. Le “evasioni” della pro-tagonista avvengono in uno stato di

trance che la vede procedere di livello in livello in un viag-gio mentale che attraversa i topoi narrativi tipici di alcuni dei generi cinematografici di successo degli ultimi anni. In felice equilibrio stilistico tra gli incubi espressionisti alla Caligari (anche qui la cornice è costituita da un manicomio) e le derive mentali del Lynch di Inland Empire, Sucker Punch è un potente action-fantasy che manipola il tempo e lo spazio

a ogni transizione, spiazza e pertur-ba lo spettatore (“pugno improvviso” è, appunto, il significato del titolo) in virtù di una cifra visionaria barocca (contaminata con l’iperrealismo grin-dhouse di Tarantino e Rodriguez) dal forte impatto percettivo. Il continuo processo di rimozione-so-stituzione operato dalla mente della protagonista nei momenti di massi-mo pericolo viene reso visivamente con il ricorso alle prodigiose capa-cità metamorfiche della tecnologia digitale e della computer graphic, insieme a intense scelte cromatiche impiegate, in funzione psicologica, da una colonna sonora che davve-ro “lancia all’interno di questi mondi fantastici” e riflette i vari stati d’animo con una suggestiva compilation di musiche d’ambiente.

Titolo: Il perdono responsabile Autore: Gherardo ColomboCasa editrice: Ponte alle GraziePagine: 160 prezzo € 12,50

Di fronte al conclamato fallimento delle tradizio-nali pratiche sanziona-torie – dimostrato dagli alti tassi di recidiva, dal-la situazione di profon-do degrado delle nostre carceri, dalla violenza fisica e psicologica del-la realtà penitenziaria che rischia di allonta-

nare sempre di più il detenuto dalla società – la domanda cruciale è se sia possibile pensare a forme diverse di sanzione, che coinvolgano vitti-me e condannati in un processo di concreta re-sponsabilizzazione. Gherardo Colombo indaga le basi di un nuovo concetto e di nuove pratiche di giustizia che lentamente emergono negli ordi-namenti internazionali e nel nostro. Pratiche che non riguardano solamente i tribunali e le carceri, ma incoraggiano un sostanziale rinnovamento nel tessuto profondo della nostra società: riguar-dano l’essenza stessa della convivenza civile.“

Dove Cosa Quando GiuliaViva anno III n.16 11

Prime visioni di Stefania Sacchini

Pubblica utilitàFarmacie di turno

5/11 agosto Farmacia Del Leone12/18 agosto Farmacia Comunale19/25 agosto Farmacia Del VomanoGuardia Medica festiva e di urgenza Tel.: 085.8020362Ospedale Civile Via Gramsci 085.80201Pronto Soccorso 085.8020238 085.8020366118 085.8020442 / 085.8020373Croce Rossa Via Simoncini, 41/A 085.8007733Consultorio Familiare Via Ospizio Marino 085.8020816Polizia Veterinaria Pronto Intervento 085.8020818 (08.00-20.00)

Concerti mostre ed eventiTaetro dialettale a Giulianova

Cani scioltiBobby Trench è un agente della DEA sotto copertura che si finge membro di un sindacato di narcotrafficanti per impedire una rapina, al tempo stesso però, anche Marcus Stigman, ufficiale dell’Intelligen-ce della Marina è impegnato ad indagare sul caso. Trench non sa dell’esistenza del rivale e viceversa, così i due si troveranno ad inda-gare reciprocamente sul loro passato. Cani sciolti è diretto da Baltasar Kormákur ed interpretato da Denzel Washington, Mark Wahlberg, Paula Patton, James Marsden, Bill Paxton, Edward James Olmos, Ro-bert John Burke, Fred Ward, Alexandria Deberry, Patrick Fischler, Bonnie Bentley, Evie Thompson, James Rawlings, Tait Fletcher, Mi-chael Beasley, Tenaj L. Jackson. In programmazione dal 14 agosto.

Il perdono responsabile

Domenica 18 agosto alle ore 21:00 a Glulianova presso l’anfiteatro sul Lungomare Spalato, la commedia dialet-tale brillante in due atti di Fi-lippo Cruciani “Don Erpidio”,presentata dalla compagnia di teatro dialettale Li KAF-1.

Almamegretta in concerto a GiulianovaSabato 17 Agosto 2013 alle ore 00.30 è in programma il concerto degli Almame-gretta a Giulianova in Piazza Dalmazia L’evento si terrà all’interno della Notte Bian-ca di Giulianova Lido.

Martedì 13 Agosto 2013, alle ore 21.30, è in pro-gramma Mamma Mia Musical Show, presso il Parco Chico Mendes di Giulianova. Sul palco si esibiranno con balletti

e coreografie spettacolari gli attori della compagnia Crew Slup, con Paolo Citro alla regia. Il prezzo del biglietto è di 16.50 euro nel primo settore e di 22 euro nel secondo settore.

Preparazione dei piatti a vista, nella cucina/teatro, e cena a quattro mani con Alessandro De Antoniis, cuoco e titolare del ristorante “Cipria di Mare” di Teramo e la famiglia Di Gregorio del ristorante-hotel “Da Lucia” di Giulianova. Una serata

dedicata alla conoscenza del pescato locale e delle ricette tradizionali, elaborate con modernità rispettosa della tra-dizione. Ingresso su prenotazione €30.

Mamma Mia Musical Show

Francesco De Gregori a PescaraDomenica 11 Agosto 2013, alle ore 21.15, Francesco De Gregori si esibirà in concerto pres-so il Teatro D’Annunzio di Pescara. Il cantauto-re romano, di origini abruzzesi, presenta il suo ultimo disco “Sulla Strada”.

Cooking Show a Castellalto

Saranno dodici (dal 20/6 al 12/9) le visite guidate, orga-nizzate dalla Riserva Natura-le Regionale Oasi WWF Ca-lanchi di Atri, tutte gratuite, nelle quali verranno percorsi cunicoli e grotte, ma anche

parte dell’importante storia di una delle città più antiche d’Italia. Per info e prenotazioni: Tel. e Fax. 085 8780088, E-mail: [email protected]

Escursioni Atri Sotterranea

12 GiuliaViva anno III n.16

La “semplicità”…un lusso quotidiano attraverso la Pizza di Biagio Saccomandi

Primo e Secondo

Quando mi è stato chiesto di scrivere un articolo sulla pizza mi son detto “è pro-prio vero che la Pizza sta raggiungendo il gradino più alto della ristorazione” perché su questo bel periodico hanno già scritto ricette e modi di interpretare la cucina Chef molto più blasonati di me. La pizza Italiana valorizza le forme, le strut-ture di impasto, le cotture e le farciture che nascono dalle tradizioni dei territori. Ecco, questa è la prima regola che ci siamo dati al simposio tecnico della pizza organizzato dall’università della Pizza di Padova, dove sono stato invitato, insieme ad altri 80 piz-zaioli provenienti da tutta Italia, a parteci-pare alla stesura del “manifesto della Pizza”.Ma cosa veramente cerchiamo quando mangiamo una pizza? Il piacere e il gusto per appagare tutti i nostri 5 sensi oppure vogliamo solo riempire la nostra pancia?Partendo da questi incontri e dopo trent’an-ni di esperienza nel settore, ho avvertito il bisogno di proporre ai miei clienti ”qualcosa di nuovo ... forse d’antico”(scusate la citazio-ne poetica) e, quindi, mi son messo alla ri-

Pizza Bellagiulia Ingredienti per 6 persone:-1 kg. farina integrale Petra 9 -750 gr. di acqua -5 gr di lievito -30 gr. olio di oliva -20 gr.di sale marino -Salsa di pomodoro, quanto basta

Preparare un impasto morbido ed omoge-neo, coprirlo e metterlo a riposo per 24 ore in frigo. Il giorno dopo tirare fuori l’impasto e preparare delle palline in base alla teglia di cui si dispone, farlo riposare a temperatura ambiente per 5-6 ore e farcire con calamari, gamberi, cozze e vongole già precedente-mente tagliati e conditi con olio, aglio e sale. Aggiungere del peperoncino a piacere e.... buon appetito.

cerca di nuove farine “all’antica” cioè farine macinate a pietra, di solo grano Italiano a km 0, con tutte le parti del grano (crusca, parte bianca e germe di grano molto ricco di fibre e proteine).Ho trovato questa farina e la propongo sempre con abbinamenti di prodotti che riescono non solo a soddisfare il gusto e la leggerezza, ma anche l’olfatto e la vista.Per fare questo, ovviamente, occorre mol-to impegno e tanta pazienza. Infatti, prima occorre creare una “biga”(preimpasto) che maturi per 18 ore, poi un impasto che con l’aggiunta della biga maturi altre 48 ore e, per finire, altre 5-6 ore di lievitazione. Capi-te bene, quindi, che per ottenere una pizza buona e digeribile c’è bisogno, oltre che di prodotti buoni, del tempo...per stendere una pizza con le mani anziché con una macchi-na, per una farcitura omogenea e corretta nell’abbinamento e per la cottura nel forno a legna. Inoltre, occorre tempo per creare una Pizza che non serva solo a riempirci la pancia ma anche e soprattutto a soddisfare il nostro “gusto”, anche se bisogna apettare un po’. Meditate gente …meditate!!!!Nel ristorante in cui lavoro, attraverso la ri-cerca sulle materie prime, le farine tradizio-nali e quelle “macinate a pietra” con tutto il grano, il kamut e i gioielli alimentari della nostra regione e del nostro mare cerchia-mo di interpretare una nuova espressione, senza dimenticare la tradizione, per man-giare un piatto eccellente come la pizza. Con l’occasione vi propongo la ricetta di una pizza che più ci ha rappresentato come

“Giuliesi” in tutte le gare e manifestazioni a cui ho partecipato e cioè la “Bellagiulia”. L‘impasto (come quello che si usava una vol-ta) preparato con la farina Petra integrale, macinata a pietra, e con 24 ore di lievitazio-ne, viene farcito con frutti di mare .

GiuliaViva anno III n.16 13 A tutto sport

Lupo giallo-rosso di Giancarlo De Falco

Dopo Emilio Braca, a breve di-stanza, si spegne anche un’altra bandiera del calcio gialloros-so, Aquilino Gerardini. Fin da bambino ha manifestato pas-sione per il calcio tanto da farlo diventare la sua professione. Doti tecniche e elevate capacità atletiche gli permisero di calcare, ad alto livello per 20 anni, i cam-pi di calcio nazionali ed esteri. Quì-quì, così era chiamato, non ancora ventenne, fece parte insieme al fratello Emore, più anziano di due anni, pieno di grin-ta ma meno dotato di tecnica, dei Mitici Lupi, squadra che nel ‘53/’54 salì nel campionato in-terregionale. Li ricordo tutti quei componenti perché furono quelli i miei primi riferimenti da tifoso del calcio: Della Penna, Gerardini A., Gerardini E., Falini, Olivieri, Chinazzi, Maghe-ri, Colangelo, Ferrari, Fiacchi, Nardi, allenatore Ottino. La società era la “Polisportiva Giulano-

va” che subentrò, nel ‘50/’51, alla “Freccia d’oro“ che a sua volta aveva ripreso a fare cal-cio dopo la squalifica, nel ‘47, della ”A.S.Giulianova calcio”. Nel ‘57 Aquilino, insieme a un altro grande del calcio giuliese, Francesco Ianni, partecipò al campionato di serie “C” con” L’Aquila calcio. Negli anni ‘60/’61 fece espe-rienza in Canada, poi tornò a

L’Aquila, passò alla Civitanovese, alla Fermana, alla Nocerina e nel ’67 terminò a Giulianova la sua carriera ad alti livelli. In questa sua ultima stagione giocavo anch’io con lui ed ho impres-so nella memoria un ricordo: ad Andria, nello spogliatoio, gli allenatori Emilio Della Penna ed Enzio Falini, che ancora giocava, diedero la maglia n° 9 a Qui–qui, difensore naturale, e gli dissero che in quella partita si doveva preoccu-pare solo di subire qualche fallo perché avrebbe

fatto gol utilizzando il suo tiro potente e preciso su palla inattiva. Come comunemente è detto ”passa l’angelo e dice amen”. Aquilino, da oltre 40 m., su punizione, centrò l’incrocio. Difesa a oltranza e riportammo a casa i due punti. Ter-minata l’attività di calciatore, Aquilino uscì defi-nitivamente da quello che è stato il suo mondo perché non era un tipo ambizioso. In campo era deciso, determinato, sicuro, tenace, di grande temperamento, nella vita privata in verità era un uomo riservato. La società sportiva ”Città di Giulianova 1924” ha fatto sentire la propria vicinanza attraverso il manifesto pubblico, tan-tissimi sportivi giuliesi si sono stretti attorno alla famiglia Gerardini, i tifosi hanno tumulato la sciarpa giallorossa in segno di riconoscenza ver-so un uomo che ha fatto del calcio la sua ragio-ne di vita e dato lustro a Giulianova. Alla nipote Beatrice Amante, giovane calciatrice, che gioca in serie C con L’Hatria ed è punto di forza della rappresentativa Abruzzese, spetta il compito di tenere alto il ricordo dell’amato nonno.

Giulianova in serie D di Daniele Adriani

Finalmente l’ufficialità del ripescaggio in serie CND del Città di Giulianova. L’ esta-te è trascorsa con una ferma convinzione delle possibilità di accedere alla serie su-periore, sfiorata sul campo con la sconfit-ta nei playoff contro l’Imolese. Le incer-tezze sono state legate al numero di posti disponibili, derivanti dalle mancate iscri-zioni delle altre squadre aventi diritto. In pratica in un anno Giulianova avrà quasi colmato il gap rispetto al momen-to del fallimento della precedente socie-tà. Pensando poi alla riforma dealla Lega

Pro, con il mantenimento della serie D, Giulianova avrebbe di nuovo la squadra nella 4a serie. Di questo andrebbe dato atto alla nuo-va società che, magari tra vari errori, ha compiuto un balzo che altre squadre sono riuscite a compiere con investi-menti molto più onerosi. Ora, finite le carte bollate, il calcio giocato, iniziando dai primi tasselli. Dopo l’ingaggio del DS Enzo Agliano, è stato definito il nuovo allenatore: Donato Ronci, proveniente dal Casalincontrada,

con cui è arrivato a giocarsi un posto in serie D attraverso la Coppa Italia. Abitua-to ad allenare squadre composte da giova-ni, dovrà costruire una squadra combatti-va per conservare la categoria, obiettivo già dichiarato dal sodalizio giuliese. Il ritiro precampionato si farà, dopo di-versi anni di mancanza, ad Isernia. Anche questo un segnale di voler tornare ad avere una programmazione, per ambi-re, tra qualche anno, a giocarsi di nuovo un posto nelle categorie a cui sappiamo Giulianova sente di appartenere.

[email protected] GiuliaViva anno III n.16

Inviateci le vostre lettere, segnalazio-ni o foto a: [email protected]

Si prega cortesemente i nostri gentili lettori di contenere in termini di spazio i loro contributi, al fine di garantire una più ampia partecipazione ed evitare spiacevoli tagli.

In risposta a DanieleLa casetta in Canadà

Tramite questa foto vi presento “La caset-ta in Canadà” di Piazza Dante. Va bene gli eventi ma questo sgorbio di baracca in una delle piazze più belle del centro storico è ve-ramente troppo. Sotto gli occhi di tutti, resi-denti e turisti per ben novanta giorni.Tutto questo grazie alla nostra Ammini-strazione. Ma io mi chiedo come si fa a con-cedere tanto permesso in un centro storico. Prego la gentile redazione di pubblicare questa foto, grazie. C. D’Urbano

A volte ritornano

A Daniele D. (vedi scorso numero di GV, ndr) vorrei rispondere che (e pote-te pubblicarlo):Noi, cittadini del quartiere Annunzia-ta di Giulianova, veniamo considerati sempre “cittadini di serie B” anche per quanto riguarda la spiaggia libera in cui poter andare al mare. Basta farsi una pas-seggiata sulla spiaggia del Lungomare Sud (dal camping TamTam al lido Paola) e notare come la mia mail sia attuale e non del 2012, come la spiaggia libera sia sporca, piena di pietre talmente grandi che non si riesce neanche a inserire un ombrellone e non è possibile farsi il ba-gno per bambini, giovani e anziani, poi-chè la riva e il fondo del mare sono un completo tappeto di pietre grandi, scivo-lose e pericolose. Ma dove l’ha vista dalle parti del Lungomare Sud la “bellissima spiaggia libera”? Email firmata

Forse sta così da tempo e l’ho notato solo adesso, ma nell’aiuola centrale del lungomare Zara, proprio di fronte al parco Franchi, c’è un pino di grosse di-mensioni pericolosamente inclinato. Siamo sicuri che non ci siano rischi per le cose e soprattutto le persone? F. E.

Il pino che pende

Evento eccezionale presso i campi da tennis di via Ippodromo. Dopo trenta anni tornano in campo insie-me, per disputare un mini torneo di doppio, i fratelli Sergio e Dani-lo Di Diodoro, mitica coppia degli anni settanta. Parenti ed amici ra-dunati in tribuna per assistere alla manifestazione e per rivivere mo-menti magici del passato. I fratelli Di Diodoro, soprannominati “fra-telli Karamazov” furono il simbolo dell’epoca a Giulianova, vincitori di diversi tornei presso il mai dimen-ticato complesso sportivo del Golf Garden. In un clima di nostalgico ma divertente revival si sono svol-ti gli incontri e, alla fine, il verdetto ha di nuovo confermato che la clas-se non si perde nel tempo..... Hanno vinto loro!!!!!!

Un vecchio ammiratore

Notte Bianca Giulianova 17 agosto 2013

p.zza Dalmaziah 22:30 Aisha e le gocce d’oriente (danze orientali)h 23:30 LIVE- Patrizio Maria band (indie rock)h 00:30 LIVE- ALMAMEGRETTA controra tour 2013 02:30 Mega-Disco

p.zza del MareMercArte fiera popolare dell’autoproduzioneDalle h 18:00 – Teatrino dei burattini , animazione per bambini.p.zza Martiri di F. Ardeatineh 23:30 Animazione con artisti di stradah 00:30 LIVE- Lorenzo Piccioni (Guitar Solo Finger blues man)h 01:30 LIVE- Mitici Catodici (pop-rock Tribute)h02:30 LIVE-REEBERS SESSION fino all’albap.zza S. Pietro (viale Orsini)h 23:00 LIVE- ENRICO CAPUANO e Tammurriata Rockh 01:00 LIVE- FRANCESCO BACCINIh 02:00 LIVE-Outside (rock prog Tribute)h 02:45 LIVE- Suicide Love (rock)P.zza Willermin (fronte “Caprice”)Dalle h 21.00 Open class new styleHIP HOP GENERATIONBATTLEh 01.00 Show caseLive KENZIE KENZEI h 01.30 Sfilata streetwear Open circle h 02.30 dubstep sessionFronte “Venere” Area Rockdalle h 23:00 rassegna rock band live: PRESSURE DROP - RADIO SHA-KEDOWN - TITO AND THE BRAINSUCKERShr 2:30 LEIGHTON KOIZUMI ( Morlocks/Gravedigger Five) feat. Tito and the Brainsuckers (USA/IT)p.zza MaràZona Bimbi con spettacoli Animazione ,Clownerie,Giostre gonfiabiliZona FoodVia triesteMostra mercato + street bandVia thaon de revel- Viale OrsiniDalle h 23:00 LIVE- CAZZIRRO ( Rock – folk) + dj set + rassegna itine-rante di musica popolare con Caferza e CME folkAnfiteatro del Mare_Area ParkingFamilla movimentz sound system (reggae)Lungomare sudDalle h 22 RIVER LIVE MUSIC: Rassegna di band locali sul lungomare

Lotteria “Piazza, bella Piazza” Estrazione del 27/07/2013

1° premio - Bicicletta elettrica al nr. 6.743;2° premio - Week-end in una capitale europea per due persone o buono viaggio di € 500,00 al nr. 3.323;3° premio - TVC 32” - Samsung al nr. 2.428;4° premio - Pacchetto benessere – Equilybra – valore € 250,00 al nr. 6.463;5° premio - Rolando robot al nr. 6.372;6° premio - Tablet 7” WI-FI Samsung al nr. 8.751;7° premio - Fotocamera Nikon S 2500 al nr. 12.363;8° premio - Lettore MP3 Man 4 gb al nr. 8.176;

Per il ritiro dei premi , contattare il seguente numero 347.6344124