GiuliaViva anno II n.4 del 25 febbraio 2012

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Anno II numero 4 del 25 febbraio 2012 GiuliaViva è anche on-line su www.giuliaviva.it Quindicinale d’informazione giuliese distribuzione gratuita - tiratura 2500 copie Il 29 febbraio 1944, una bomba fu sganciata su piazza della Misericordia (oggi piazza Dante). Ventiquattro persone persero la vita. A 68 anni di distanza, la loro città le ricorda articolo a pag.10

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GiuliaViva anno II n.4 del 25 febbraio 2012

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Anno II numero 4 del 25 febbraio 2012GiuliaViva è anche on-line su www.giuliaviva.it

Quindicinale d’informazione giuliese distribuzione gratuita - tiratura 2500 copie

GIULIANOVA NON DIMENTICAIl 29 febbraio 1944, una bomba fu sganciata su piazza della Misericordia (oggi piazza Dante). Ventiquattro persone persero la vita. A 68 anni di distanza, la loro città le ricorda articolo a pag.10

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Istantanee giuliesiGiuliaViva anno II n.4 3

Per ghiaccio e neve, disservizi nella raccolta rifiuti

Il maltempo della prima decina di febbraio, oltre ai prevedibili disa-gi nella circolazione e nelle attività didattiche, ha comportato parecchi disservizi nella raccolta dei rifiuti. Ad imperare è stata soprattutto l’incer-tezza circa l’effettivo passaggio dei mezzi, che per molti giorni è stato latitante o ha funzionato a macchia di leopardo. L’incarico della Ecologi-ca Sangro scadrà il prossimo giugno, quando sarà effettuata la gara pub-blica per l’affidamento del servizio.

Piano integrato di via Cupa: dalla sala consiliare alla Corte dei conti

Il liceo “Saffo” disorien-ta le famiglie. Ciccocelli avverte la Provincia

E’ stato adottato giovedì 16 dal con-siglio comunale il piano integrato di via Cupa. L’accordo tra Regione, Comune e famiglia Cerulli potreb-be cambiare il volto di un’area di circa 118.000 metri quadri, divisa in cinque lotti.Su 18.000 metri quadri l’Arpa conta di realizzare il nuovo deposito dei propri mezzi; 27.522 metri dovreb-bero ospitare un campo da calcio regolamentare; 7300 andranno alla città di Giulianova ed i restanti 70.714, persa la destinazione agri-

cola, resteranno al privato per la re-alizzazione di strutture commerciali ed artigianali. Entusiasta del piano la società “Col-leranesco Calcio”, che dice di veder finalmente realizzato il sogno di uno spazio idoneo agli allenamen-ti. Il gruppo “Progresso giuliese”, che ancora prima del consiglio ave-va sollevato dubbi sulla convenzio-ne, ha invece ribadito la necessità di potenziare le attività artigianali già operanti nella vicina zona indu-striale di Colleranesco. Francioni, Maddaloni e Ciafardoni contestano la non conformità del progetto al piano territoriale pro-vinciale e la mancanza, nella de-libera di adozione, dell’entità del plusvalore delle aree, che hanno mutato destinazione d’uso. Per questo gli atti saranno sottopo-sti all’esame della Corte dei conti.

In una lettera inviata alla dirigenza provinciale, il consigliere comunale Ciccocelli ha lamentato il comporta-mento scorretto del Liceo scientifico “Saffo” di Roseto che, anche durante i recenti incontri d’orientamento, sosterrebbe di disporre dell’indiriz-zo “Scienze applicate”, che in realtà è attivo solo al “Curie” di Giulianova. Alla Provincia si chiede di vigilare e intervenire..

Il presidente dell’ente porto Pierangelo Guidoaldi contesta quanto sostenuto, sull’ultimo numero di “GiuliaViva”, dall’ex assessore ai Lavori Pubblici Luigi Romagnoli. La pista di collegamento tra i lungomari Zara e Spalato è pos-sibile, ed attraverserà senza pro-blemi l’area del porto.

La pista ciclabile nel porto si farà, ma attenti ai mezzi pesanti…

Il progetto del tracciato avrebbe già incassato il sì informale della Regione. Certo, i ciclisti dovranno usare la massima attenzione: una vol-ta arrivati in corrispondenza del cantiere navale “Olma”, tutti sa-ranno invitati a scendere di sella e a spingere a mano “grazielle”, tricicli e mountain bike

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Fatti ... 4 GiuliaViva anno II n.4

Politica e vicende giudiziarie: che succede a Giulianova? di Paolo Innocenti

avviso di garanzia, esistono ipotesi di reato su cui la magistratura ritiene di dover indagare.Ciò premesso, che giudizio dare di una situazione assolutamente ine-dita, anomala e preoccupante? Si può liquidarla come pura e sem-plice conseguenza del “giustiziali-smo” delle opposizioni? O definirla frutto di una minoranza priva di proposte politiche? Porre la que-stione in questi termini, ed a farlo è stato lo stesso sindaco, significa di fatto negare l’esistenza del pro-blema e tentare di confondere l’o-pinione pubblica: tutto sarebbe dovuto esclusivamente all’atteg-giamento “giustizialista” delle op-posizioni, desiderose solamente di mettere i bastoni fra le ruote. Pun-to e basta. Ripercorrendo le singole vicende, le motivazioni appaiono di-verse: di fronte a scelte considerate lesive degli interessi comuni (paesag-gio, beni culturali, sicurezza idro-geo-logica, attenta gestione delle finanze pubbliche, …) gli esposti si pongono come strumento estremo, di fronte alla sordità di chi governa, attraverso cui sollevare questioni di correttez-za amministrativa e di salvaguardia di beni irrinunciabili. E poi, oggi è la magistratura ad operare, mentre si dimentica quando si tentò di farla in-tervenire (tra l’altro senza esito) nelle vicende amministrative all’epoca del secondo mandato Cameli, con l’allo-

Perché questa pioggia di avvisi di ga-ranzia inviati dalla magistratura ad esponenti politici ed amministrativi giuliesi? Perché sempre più frequen-temente si ritiene necessario produr-re nuovi esposti alla Procura od alla Corte dei Conti? Esiste una questione morale che investe la politica giulie-se? Sono alcuni degli interrogativi che rimbalzano in una città inevitabil-mente sorpresa da iniziative giudizia-rie mai come in questo periodo così frequenti nella vita pubblica cittadina.Un avviso di garanzia non è una sen-tenza di condanna: il principio è ovvio e ben chiaro a tutti. Altrettanto chiaro, però, è il concetto che laddove c’è un

Correva l’anno 2000 ...

Il 31 gennaio 2000, il gruppo consi-liare dei Democratici di Sinistra ri-chiedeva l’intervento dell’autorità giudiziaria per accertare se esistes-sero eventuali interessi privati da parte dell’allora assessore all’urba-nistica Armando Albani in relazione ad alcuni interventi edificativi in aree cittadine (via del Campetto, viale Or-sini, via Galilei, viale dello Splendo-re). L’assessore Albani, che si dimise dall’incarico nei giorni immediata-mente successivi, venne in seguito prosciolto. È però interessante ricordare ciò che diceva all’epoca il capogruppo DS, Francesco Mastromauro, a proposito del coinvolgimento della magistra-tura nelle vicende amministrative: “... qui né il sottoscritto né altri sono magi-strati inquirenti o giudicanti! Qui siamo dei consiglieri comunali che devono fare il loro ruolo, che è quello di controllo dell’attività amministrativa! Stop! Se ci sono delle responsabilità di carattere penale ci sono altri orga-ni che se ne occuperanno, non siamo noi a doverlo dire. Saremo noi even-tualmente, tutti noi, opposizione e maggioranza se abbiamo degli elementi, come cittadini, non come consiglieri, a doverli portare agli or-gani competenti!” (dal verbale del consiglio comunale del 27.1.2000 che trattò l’interroga-zione relativa alla vicenda).

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in primo piano GiuliaViva anno I I n.4 5

Questo è ciò che accade, troppo spesso, nella sala consiliare, con maggioranze im-pegnate a ratifi-care acriticamen-te ogni decisione amministrativa, rifiutando a priori qualunque invito alla riflessione.In questo qua-dro, in cui coin-

volgere la magistratura appare a volte l’extrema ratio per fare chia-rezza, sorprende e lascia interdetti l’assordante silenzio dei partiti di maggioranza, dalle cui segreterie nulla trapela: esiste l’intenzione di riflettere con la dovuta serietà su si-tuazioni quantomeno imbarazzanti o si preferisce aspettare passiva-mente che passi la bufera?

ra assessore Armando Albani tirato in ballo per presunti interessi privati. Dodici anni sono passati da quell’e-pisodio ma, ora come allora, ammi-nistrazioni e maggioranze di oppo-ste connotazioni dimostrano ancora di vivere il dibattito politico non già come un momento di confronto di idee e di crescita democratica, ma come un superfluo esercizio dialetti-co, una inutile per-dita di tempo, qua-si un’imposizione. L’opposizione che svolge il proprio ruolo di critica, proposta e con-trollo è soppor-tata con fastidio, tacciata, nel mi-gliore dei casi, di “impedire la cre-scita della città”.

Mentre la città si interroga, colpisce il silenzio dei partiti di maggioranza

Rifiuti e “spiaggiato”: gli ultimi fronti aperti.

L’avviso di garanzia inviato dalla Procu-ra della Repubblica dell’Aquila al sinda-co Francesco Mastromauro e l’esposto presentato da Pdl e “Progresso Giuliese” sulla questione “spiaggiato” costituisco-no gli ultimi due episodi di una cronaca giudiziaria che trova sempre maggiore spazio nelle vicende della politica. L’i-niziativa della magistratura aquilana riguarda una pletora di amministratori locali (i sindaci dei sei comuni terama-ni che aderiscono al Cirsu) e di diverse figure imprenditoriali facenti capo a so-cietà operanti nel settore dello smalti-mento rifiuti, fra cui la stessa Deco SpA, a lungo socio privato del Cirsu nel capi-tale di Sogesa. L’ipotesi di reato sareb-be il traffico illecito di rifiuti, legata al mancato trattamento e differenziazio-ne dei rifiuti stessi prima del loro avvio in discarica: tecnicamente le varie fasi dello smaltimento vengono svolte dal-le imprese incaricate, sul cui operato i sindaci vantano comunque un diritto contrattuale di controllo.L’esposto dei due gruppi di opposizione, invece, rap-presenta l’ultimo episodio di una vicen-da, quella della la rimozione del mate-riale riversato sul litorale a seguito delle mareggiate dell’inverno 2011, sulla quale interrogazioni, dibattiti con-siliari interventi del nucleo di valutazio-ne non sono bastati a dissipare tutti i dubbi. Anche in questo caso diviene sempre più probabile che sarà in ulti-ma analisi la magistratura ad occuparsi di un intervento costato alle tasche dei giuliesi oltre un milione di euro, cifra abbondantemente superiore non solo a quelle sborsate da tutti gli altri comu-ni della costa teramana, ma anche alla stessa previsione iniziale, indicata in 44mila euro (circa 25 volte meno della spesa realmente sostenuta).

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La hit del momento: tasse su tasse di Roberta Dal Pozzo

Nel 1974 Paolo Conte cantava Onda su onda… Nel 2012 si canta invece Tasse su tasse. E ci mancava anche l’addizionale Ir-pef (Imposta sul Reddito delle Persone Fi-siche)! Da quest’ anno infatti i comuni ita-liani possono tornare a gestire l’Irpef con aumenti fino al tetto massimo dello 0,8%, senza alcun limite all’incremento annua-le. Si fa riferimento al reddito complessi-vo e non possono quindi essere esentate singole tipologie di redditi (come quello da lavoro dipendente o da pensione). Inoltre non è possibile introdurre requi-siti diversi da quello reddituale, come il

I nostri soldi 6 GiuliaViva anno II n.4

numero dei componenti del nucleo fa-miliare. La percentuale è calcolata secon-do gli scaglioni di reddito che purtroppo colpiscono anche chi guadagna poco. Per capirci: se un comune ha istituito un’aliquota dello 0,4%, con una soglia di esenzione fino a 8.000 euro, il con-tribuente con un reddito di 8.400 euro calcola l’addizionale comunale sull’intero importo di 8.400 euro, pari a 33,6 euro (e non 1,6 euro). E se invece l’aliquota sale allo 0,8%? Bei soldini! Soprattutto per una famiglia che oltre a tasse su tasse, ha delle spese correnti non indifferenti. Anche a Giulianova, nell’ultimo consiglio comunale, una importante deliberazio-ne è stata adottata in merito all’aliquota Irpef. La decisione tocca tutti, ma proprio tutti i contribuenti, visto che non è stata istituita alcuna fascia di esenzione. Le ali-quote adottate (votate) per il nostro Co-mune variano dallo 0,6% (redditi fra 0 e

15mila euro) fino allo 0,8%: (redditi oltre i 55mila euro), con tassazione intermedia variabile fra lo 0,70 e lo 0,75%. Di sicuro si verificherà un maggior gettito per le casse giuliesi , ma è questa l’unica via di salvezza per far respirare un piatto che piange sempre più? La tassa di soggiorno sembra un tabù da scongiurare, quando forse potrebbe essere una valida alterna-tiva a questa ulteriore accisa per le nostre tasche. Per non parlare poi dei soldi scia-lacquati in operazioni come lo spiaggiato e l’emergenza rifiuti, in opere pubbliche malfatte e con la svendita delle scuola Acquaviva: l’elenco si interrompe qui solo per motivi di spazio. E purtroppo le ad-dizionali si “infiltrano” anche all’interno di varie bollette (vedi quella dell’Enel) : la loro individuazione non è così facile, ma di certo si fanno sentire al momento dei pagamenti che ogni cittadino si trova quotidianamente a sostenere.

L’8 febbraio non c’è stato alcun consiglio per decidere la sorte del Bacino imbrife-ro montano. L’appello lanciato dal consi-gliere moscianese Emilia Di Matteo per la sua abolizione non ha avuto seguito. Il 7 febbraio, con un giorno d’anticipo sul termine ultimo fissato per il pronun-

ciamento dei consigli, il Bim ha anzi rin-novato il direttivo e confermato il pre-sidente. Polemico sulla sopravvivenza del consorzio anche Progresso giuliese. Sulla vicenda era inoltre intervenuto il sindaco che ha contestato le cifre circo-late, difeso l’utilità dell’ente, che ha quo-te anche nell’ente porto, e sottolineato che presidente ed assessori non perce-piscono compensi. Ma la vicenda non è chiusa. La gratuità degli incarichi sarebbe infatti smentita dalla presunta presenza di rimborsi. Il consigliere Emilia Di Matteo ha per questo inviato formale richiesta

al Bim per l’acquisizione di atti relativi ai movimenti contabili. L’iniziativa è sta-ta salutata con entusiasmo dal direttivo provinciale di Rifondazione comunista: “peccato - ha scritto il presidente Paler-mo in una nota - che il senso di responsa-bilità sui tagli alla politica che ha convin-to Pd e Pdl a votare per la cancellazione delle province, non sia supportato dallo stesso rigore quando interessa enti loca-li come il Bim, i cui rappresentanti non sono eletti dal popolo, ma dai rappre-sentanti dei comuni soci, spesso su espli-cita designazione dei partiti.” M. T.

Bim: la partita non è chiusa

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La primavera potrebbe portare novi-tà nello scenario politico e, di rifles-so, nell’assetto degli equilibri am-ministrativi. Sembra infatti che, nel corso di una delle ultime riunioni, l’Udc stia valutando un’ipotesi non da poco. Uscito dal congresso con una certa voglia di cambiamento (ovvero con la tentazione di scom-paginare qualche schema di potere giudicato un po’ fermo), il partito di Casini, a Giulianova, parrebbe inten-zionato ad imporre al sindaco le sue condizioni: o si azzera la giunta e la si ricompone in formato ridotto, for-mato “tecnico”, o l’Udc tornerà nel posto da cui era partito, all’opposi-zione. E sarà, in questo caso, un tuf-fo nel passato, un riandare a quan-do il programma del candidato

Cameli, di-ceva di es-sere la vera alternativa alle politi-che di sini-stra e non, come si è voluto farla apparire in seguito, la copia ruba-ta al com-

pagno di banco. Se Lassie, dopo tante disavventure, è tornato a casa, non si vede perché anche un partito elastico e versatile come l’Udc non possa e non debba farlo. Basterà aggrapparsi ad un motivo qualsiasi, comporre un comunicato ben scrit-to e voilà: ieri c’ero, oggi no. Oppure, e sarà l’ennesimo siparietto tra aspiranti delegati , si dovrà met-tere a dieta il talento di molti e aderi-re alla formula “club”: 4 o 5 assessori, in puro stile “ risparmio”. Gianfranco Francioni, del gruppo di minoranza “Progresso giuliese”, è nel diretti-vo provinciale dell’Udc. Un segnale che, a Giulianova, diventa un’im-portante chiave di lettura. L’avven-to dell’ormai famoso “terzo polo” potrebbe infatti mettere ordine in

GiuliaViva anno II n.4 7Il Pungiglione (rubrica politica di GiuliaViva) GiuliaViva anno I n.2 7

L’UDC tira le somme e lancia l’ultimatum a Mastro-mauro: giunta tecnica o uscita dalla maggioranza.

Intanto Luigi Ragni (IDV): “io, una valanga di idee”.

un quadro consiliare altalenante e sbiadito: Roberto Ciccocelli, Gian-carlo Cameli, ed i tre di “Progresso giuliese”, troverebbero nella svolta centrista una collocazione comune, un modo per abbandonare i maro-si della libera iniziativa e approdare sulla terraferma. Da giorni si vocifera anche delle at-tenzioni particolari rivolte dal de-putato Idv Augusto Di Stanislao ad alcuni esponenti giuliesi del Pd (o ex Pd): un ulteriore coagulo eletto-rale, sembra, che pretenderebbe di contare alle prossime amministra-tive. Tutto il tormento spirituale di un credo in metamorfosi, le lacera-zioni di un consigliere che vede di-spiegarsi decine di possibili scenari , sono contenuti nella lunga serie di missive inviate alla stampa da Lui-gi Ragni. Pagine dai titoli evocativi: “Con il nuovo anno”, “A chi volete affidare le sorti della città”, “I go-verni cambiano”, “Nessuno si rende conto”. Il massimo dell’autoanalisi nell’affermazione, “Io con l’Idv, una vera valanga di idee”. Il diario non ha trovato tanto spazio sui giornali, ma ha commosso il sin-daco, sensibile come pochi agli sfo-ghi dei politici in boccio. M.T.

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Pianeta Scuola8 GiuliaViva anno II n.4

Novità per le scuole giuliesi: nascono gli Istituti comprensivi di Irene Lattanzi

Una delibera regionale dello scor-so dicembre stabilisce la nascita, a settembre 2012, di due Istituti com-prensivi, uno al Lido e l’altro al Pa-ese. Un istituto comprensivo è una struttura che raggruppa in un’unica entità giuridica amministrativa la scuola dell’infanzia, la scuola prima-ria e la secondaria di primo grado e la scelta, che è una competenza del-la Regione, non può essere vista solo come una soluzione organizzativa, una scelta burocratico-gestionale: deve evocare un progetto, un’am-bizione pedagogica. È necessario dunque andare oltre il dimensiona-mento e cogliere il possibile valore aggiunto dell’Istituto comprensivo. Come dice il dottor Vincenzo Avolio, dirigente del 2° circolo di Giuliano-

A partire dal prossimo settembre, gli Istituti comprensivi sostituiranno gli attuali due circoli didattici di elementari e materne, e la presidenza della Bindi Pagliaccetti. Un Istituto com-prensivo, diretto da Vincenzo Avolio, amministrerà materna, elementare e media del lido; l’al-tro, guidato da Berarda Ciccocelli, riguarderà le stesse scuole, ma nella parte alta della città.

va, “l’Istituto comprensivo può essere un contesto organizzativo coerente, in cui vengono assunte deci-sioni comuni e coordinate in materia di organizzazio-ne: orari scolastici, tempi distesi, classi-laboratori, formazione in servizio dei docenti, investimento di lunga durata sulla par-tecipazione dei genitori. Certamente, a Giulianova,

la nascita degli Istituti comprensivi non è stata una scelta della scuola e del territorio, ma una decisione a livello regionale legata al dimensio-namento che si va attuando negli ultimi anni, ma, rileva la dottoressa Berarda Ciccocelli, dirigente del 1° circolo “rappresenta una scelta ric-ca di potenzialità e di speranze che salvaguarda l’identità dei tre gradi di scuola, coordinandoli in un percorso educativo con un’unica regia. Que-sto può aiutare i ragazzi nel momen-to di passaggio da un gradino all’al-tro, affinché una necessaria e utile richiesta di nuove competenze non diventi per loro un ostacolo: questa è la missione più autentica e, nello stesso tempo, più difficoltosa dell’I-stituto comprensivo”.

“Questa nuova Istituzione - aggiun-ge il dottor Avolio - può, inoltre, rappresentare un’occasione di mag-giore tranquillità per le famiglie che vedono consolidarsi il rapporto con la scuola, attraverso la continuità di presenza dei docenti e degli orga-ni scolastici. I docenti di un Istituto comprensivo possono conoscere e seguire il processo educativo di ogni alunno, dall’ingresso nella scuo-la dell’infanzia alla licenza media; il confronto continuo tra i docenti consente di agevolare il passaggio da un livello scolastico all’altro, di impostare progetti didattici comuni, di valorizzare gli interessi dei ragazzi. Si prefigura un unico profilo formati-vo che lavora nell’idea di un ragazzo autonomo nello studio, intellettual-mente curioso, motivato, dotato di strumenti per pensare, capire, espri-mersi”. Essere vicino alle scuole, of-frire risposte puntuali in termini di strutture e di servizi: questo è ciò che i nuovi Istituti comprensivi si aspettano dal proprio Comune, non soltanto pensando a documenti bu-rocratici e formali, ma ad un’ideale stretta di mano tra il dirigente sco-lastico (che rappresenta l’unitarietà della scuola) ed il Sindaco (che rap-presenta la città).

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GiuliaViva anno II n.4 9

Qualità del suolo: una risorsa da difendere di Flaviano Di Giovanpietro

Pertanto, è necessario, per scongiu-rare la penuria alimentare e i disa-stri ambientali, un monitoraggio periodico della qualità del suolo. La sua importanza quale risorsa vita-le, in larga misura non rinnovabile, quindi da proteggere, è stata con-tinuamente riproposta con sempre maggiore evidenza sia a livello na-zionale che internazionale.Una riduzione della qualità del suo-lo, come conseguenza dell’attività umana, può essere definita “degra-dazione” del suolo. L’erosione dell’acqua, del vento, il deterioramento chimico (includen-

Tutti ricordano l’abbondante piog-gia del Marzo 2011 con l’esondazio-ne del Salinello e la relativa erosione del tratto stradale della bonifica, o l’allagamento del sottopasso auto-stradale dell’A14 o, tornando indie-tro di qualche anno, l’allagamento di Tortoreto Lido.Le cause vanno ricercate nella negli-genza di tutti i soggetti che proget-tano e realizzano le opere in modo improprio e nella gestione inade-guata dei terreni a monte dove non si tiene conto delle sistemazioni idrauliche in base alle caratteristi-che agronomiche ed alla erodibilità.

SOS Ambiente

do l’esaurimento dei nutrienti, la perdita di sostanza organica e l’in-quinamento) ed il deterioramen-to delle proprietà fisiche, sono le quattro principali forme di degra-dazione del suolo.La superficie totale di terreno con uno o più tipi di degradazione del suolo è stata stimata in duemila milioni di ettari. Tecniche culturali inappropriate e deforestazione eccessiva sono state identificate come cause pri-marie. Anche se la maggior parte della degradazione accade nelle zone con suolo povero o clima sfa-vorevole, e ci sono soluzioni tecni-che per prevenire questi problemi, sarebbe un errore concludere che la degradazione del suolo non è una importante minaccia per la si-curezza alimentare mondiale.L’identificazione delle soglie criti-che delle specifiche proprietà del suolo che hanno la maggiore in-fluenza sulla produttività è una im-portante, però trascurata, necessi-tà di ricerca scientifica.Tali problematiche sono quanto mai attuali e presenti sul nostro territorio, anche se non pregiudi-cano la nostra sicurezza alimenta-re ma certamente incidono su altri disastri.

Buona agricoltura e sicurezza alimentare non possono prescindere dalla salvaguardia del terreno e dalla conservazione del territorio.

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La pagina della cultura10 GiuliaViva anno II n.4

29 Febbraio 1944. Sono passati 68 anni. Proviamo a chiudere gli occhi e restiamo così, in silenzio, nel buio che chiude lo spazio del Presente e predi-spone l’anima all’abbraccio del Ricor-do. Non sentiamo freddo: l’inverno è mite nella nostra città e la guerra, pur se tutto riesce a strappare all’Uomo, certo non può sottrargli il Cielo, le Stelle, la Luna. Chissà se quella not-te, quella che precorse l’Evento, in cielo brillavano le stelle… se la luna, presaga dell’imminente dolore, ave-va mandato un fascio di luce bian-ca ad ascoltare il battito del cuore della Piazza tra le antiche pietredelle sue viuzze…Di sicuro nei balconcini in ferro battuto, lavorato dalle mani esperte dei nostri maestri artigiani, il colore acceso dei gerani avrà lottato contro il grigiore della disoccupazio-ne, della fame, della paura ed avrà colorato l’oscurità in attesa del Niente e del Tutto che incombono su tutte le creature della terra. Dentro le case,

ignare ed assopite, uomini, donne, bambini, animali, oggetti del quotidiano erano immersi in una inconsapevo-le quiete attraversata da stati d’animo e condizioni di spi-rito, emozioni e suggestioni di diversa natura. Nessuno poteva prevedere quel che sarebbe accaduto in quella piazza, dentro quelle case, nelle vie intorno: un filtro sot-

tile tra il Prima e il Dopo dentro cui si sarebbe inserito qualcosa di impreve-dibile che tutto avrebbe cambiato e consegnato alla Storia. Ed è proprio da lì, da quella invisibile traccia tra il Pre-sente e il Futuro, nella quale le passioni umane avrebbero gettato una fatalità che avrebbe travolto l’esistente, è da lì che affiora e si impone alla nostra ri-flessione la precarietà della condizione umana e si conferma in tutta la sua im-portanza il valore della solidarietà nel-la lotta contro gli assalti di una Natura matrigna. Memori, allora, della lezione leopardiana, possiamo affermare che nella storia di questa piazza, colpita al cuore dal bombardamento del 29 Febbraio 1944, fatta Memoria, perché divenuta Coscienza del suo popolo, dobbiamo guidare i nostri ragazzi a ricercare il senso della vita. Ognuno di noi lo faccia con i mezzi a sua disposi-zione e nell’ambito delle sue compe-tenze. Se lo faremo, quelle 24 persone non saranno morte invano.

Piazza della Misericordia, quella notte del ‘44 di Marcella Vanni

Si chiamavano Anna Capriotti . Antonio Cerasari . Ora-zio D’Ambrosio . Francesco D’Ilio . Dina Di Gianmichele . Eleonora Ettorre . Giulia Ettorre . Rosa Ferroni . Dovina Fidanza . Giuseppe Fidanza . Amina Gammel-li . Attilio Gianuari . Berarda Gianuari . Giovanni Iaconetti . Francesco Ianni . Giovanni Leone . Francesco Manocchia . Aloisio Maranesi . David Parere . Antonio Pedicone . Anna Quitar . Renato Ridolfi . Giovanni Saliceti . Elisa Salvata

Erano InnocentiLa Giornata del Ricordo per le vittime civili di Giulianova è nata nel cuore e nella ostinata volontà di “Zio James”.Lo chiamavo così quell’ometto calabrese venuto dal Nord, inconfondibile per la voce, l’enorme anello con la falce e mar-tello e il caratteraccio che più insoppor-tabile non si può, ma con un amore per questa città che lo spingeva ad iniziative e gesti estremi che gli procuravano non pochi nemici. A Michele Corbo, recen-temente scomparso, al suo amore per la gente di Giulianova, alla intelligente tenacia della sua ricerca storica, devo l’in-citamento a comporre le 54 liriche (tante quante le vittime civili del ‘44 e degli al-tri eventi bellici tra il ‘40 e il ’44 cui sono dedicate) raccolte nel volume “Antologia della Memoria” edito dalla Casa Editrice “Il Filo” di Roma. Un mio caro ex alunno, il regista Gianluca Marcellusi ne trarrà, con il suo giovane gruppo di lavoro, una pièce teatrale che sarà rappresentata in primavera nella Piazza dell’evento.

Il 29 febbraio 1944, a mezzogiorno, una bomba sganciata da un aereo alleato cadde in piazza della Misericordia (oggi piazza Dante) uccidendo 24 persone, tra cui due bambini. Il 29 Febbraio 2004, alle ore 12 in punto, le campane di tutte le chiese di Giulianova suonarono all’unisono in loro onore.

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Dove Cosa Quando GiuliaViva anno II n.4 11

Al Moderno Multiscreen spettacoli in prima visione

Pubblica utilità

Farmacie di turno 25/26 febbraio Farmacia Ielo 27/4 marzo Farmacia Eredi Galli 5/9 marzo Farmacia ComunaleGuardia Medica festiva e di urgenza Tel.: 085.8020362Ospedale Civile Via Gramsci 085.80201Pronto Soccorso 085.8020238 085.8020366118 085.8020442 / 085.8020373Croce Rossa Via Simoncini, 41/A 085.8007733Consultorio Familiare Via Ospizio Marino 085.8020281Polizia Veterinaria Pronto Intervento 085.8020818 (08.00-20.00)

Concerti mostre ed eventi

Mercoledi 7 marzo ore 21:00LI ROMANI IN RUSSIA di Elia MarcelloiRegia Alessandro BenvenutiAdattamento teatrale Marcello Te-odonio, con Simone Cristicchi

Stagione teatrale al Kursaal di Giulianova

L’omaggio a Debussy con Bruno Canino e Antonio Ballista

Il 2 marzo i 99 Posse sa-ranno protagonisti di un concerto al Palaroma di Montesilvano che farà da anteprima all’edi-zione 2012 del celebre festival “Onde Sonore”.“

“Cattivi Guagliuni” è il titolo del singolo e dell’al-bum uscito il 25 ottobre scorso. Il loro ultimo estratto, “Tarantelle pe’ campà”, vede anche la partecipazione di Caparezza.“

Il circolo “Il Nome della Rosa”Sabato 25 febbraio ORE 21,30

MUSICA CLASSICA “CORDE VELLUTATE”Domenica 26 febbraio ORE 21,45

CINEMA “IL GRANDE CAPO”Venerdì 2 marzo ORE 21,30

POESIA EUGENIO MONTALE - LA PRIMAVERA HITLERIANA-Domenica 4 marzo ORE 18,00

“POESIE ANTIRUGHE” Incontro con: Alessandra RACCAVenerdì 9 marzo ORE 21,30

“DANIA E LA NEVE” Il genocidio in Cecenia, il destino di tre donneI

Mercoledì 29 febbraio 2012 ore 21:00 presso laSala Polifunzionale d Teramo, appuntamento con il concerto dedicato al celebre compositore francese, nel 150esimo anniversario della sua nascita..

Maria Pia Guermandi, La città venduta, Quaderni di Italia Nostra n. 29, Gange-mi Editore, Roma, 2011, p. 160, € 20.00

Italia Nostra e l’urbanistica: un rapporto indissolubile dal 1955 ad oggi. A raccon-tare in particolare gli ultimi, pessimi, lustri della vicenda urbanistica nel nostro pae-se, c’è ora il Quaderno n. 29 che contiene gli Atti del Convegno “La città venduta”, organizzato a Roma lo scorso 6 aprile . Data non casuale, quella dell’anniversa-rio del terremoto a L’Aquila: il capoluogo abruzzese diviene infatti simbolo tragico della dissoluzione del ruolo della città e

conseguenza estre-ma del dilagare del-le pratiche di “urba-nistica contrattata”. Questo Quaderno è uno strumento in più a favore di que-sta battaglia per un destino diverso delle nostre città.

Un libro: La città venduta

99 Posse al Palaroma

Posti in piedi in paradiso

Genere: CommediaRegia: Carlo VerdoneCarlo Verdone, Pierfrancesco Favino, Marco Giallini, Micaela Ramazzotti, Nicoletta Ro-manoff, Nadir Caselli, Diane FleriIn programmazione dal 2 Marzo

“Jazz lightning” al Riccitelli

L’Officina, L’Arte e i mestieriGiulianova Alta

Domenica 26 febbraioore 20:00 LOCOMOTIF

Domenica 4 marzoore 20:00IOTATOLA

War Horse

Genere: DrammaticoRegia: Steven SpielbergJeremy Irvine, Emily Watson, Peter Mullan, David Thewlis, Benedict Cumberbatch, Tom Hiddleston, Toby Kebbell, Eddie MarsanIn programmazione dal 17 Febbraio

Rassegna Film D’Essai

(spettacolo unico ore ventuno)ingresso € 4,00

Martedì 28Mercoledì 29 FebbGiovedì 1 marzo

Miracolo a Le Havre

Pina

Martedì 13Mercoledì 14Giovedì 15Marzo 2012

L’orchestra I Vir-tuosi Italianied Uri Caine - pianoforte -Venerdì 9 marzo 2012 ore 21:00

presso il Teatro Comunale di Teramo eseguiranno musiche di J. S. Bach, U. Caine, J. Brahms.

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Accoglienza, servizio, pietanze: giudicate voi… di Andrea Beccaceci

che in presenza di questi requisiti il compito resta difficile. Per valutare cor-rettamente un ristorante andrebbero innanzitutto analizzati ambiente, puli-zia, accoglienza, presenza di un menu e di una car-ta dei vini; quindi iniziare a considerare le pietanze

in base a criteri ben precisi: qualità del-le materie prime, capacità tecnica dello chef, aderenza delle proposte al luogo in cui si opera ed equilibrio dei piatti. In tanti anni di lavoro abbiamo avuto in-numerevoli recensioni, qualcuna esage-ratamente positiva, qualcun’altra meno; dalle nostre parti sono passate tante “penne” importanti del giornalismo eno-gastronomico italiano, da Luigi Veronelli a Edoardo Raspelli, Enzo Vizzari, Gianni Mura, Paolo Marchi e Luigi Cremona.Vi assicuro che, in noi ristoratori, l’ansia è tanta quando veniamo visitati da qual-cuno che, in qualche modo, segnerà con il proprio giudizio il corso del nostro la-voro. Sgombro il campo da un luogo co-mune che circola al riguardo: non sono giudici prezzolati, o almeno a me non è mai capitato che qualcuno chiedesse fa-vori in cambio di una buona recensione. La figura del critico gastronomico ha ispirato anche il cinema: come non citare il fantastico Louise de Funes in “L’ala o la coscia” o il più recente Ego nel bellissimo “Ratatouille” della Disney? Personaggi di fantasia che, tuttavia, sono uno spec-

Primo e secondo12 GiuliaViva anno II n.4

Le guide e la critica gastronomica in genere sono un aspetto fondamenta-le dell’attività di ristorazione. Il giudizio messo su carta o divulgato in rete con-diziona, nel bene e nel male, l’economia dell’azienda, quasi quanto il “passapa-rola” della clientela. Fino a qualche tem-po fa il compito di recensire un locale era affidato esclusivamente a ispettori e giornalisti professionisti che, nelle guide, nelle riviste specializzate e in alcuni casi nei quotidiani, dopo aver visitato i loca-li, spesso in forma anonima, ne traeva-no un giudizio e lo esprimevano con un punteggio; a queste categorie, negli ulti-mi anni, si è aggiunta quella degli utenti della rete che in blog o in siti specializzati scrivono recensioni, spesso in poche ri-ghe e raramente in maniera articolata.Giudicare un ristorante in una sola visi-ta non è esercizio facile, sentenziare su una cucina che lavora quotidianamente sulla scorta di un unico pasto è un com-pito che, di regola, spetterebbe a veri professionisti, dal palato affinato, istruiti sulle tecniche di cucina, conoscitori dei prodotti e delle loro specificità; ed an-

chio piuttosto veritiero del rapporto tra la critica ed il ristorante: dolce e piccante come i “mezzi rigatoni con scampi crudi, calamaretti , salsa all’arancia e pepe affu-micato”.

MEZZI RIGATONI CON SCAMPI CRUDI CALAMARETTI, SALSA ALL’ARANCIA E PEPE AFFUMICATO Ingredienti per 4 persone :- 8 scampi da circa 40 gr cadauno- 300 gr di calamaretti- 300 gr di mezzi rigatoni- 1/2 arancia spremuta- 1/2 limone spremuto- 1 presa di sale- 2 fili di erba cipollina- pepe nero affumicato o normale- 1/2 decilitro di olio extravergine di oliva

PREPARAZIONE :marinare gli scampi con olio, pepe, succo d’arancia e di limone precedentemente emulsionati per circa 10 minuti. In un tega-me scottare i calamaretti con i due succhi di agrumi, l’olio e l’erba cipollina tagliata fine-mente.Nel frattempo cuocere in abbondante acqua salata i mezzi rigatoni, scolarli al dente e saltarli nella padella insieme ai calamaretti. Disporre in un piatto la pasta, gli scampi cru-di ed aggiungere una macinata di pepe.

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A tutto sport GiuliaViva anno II n.4 13

Fine del calcio professionistico di Daniele Adriani

Nello scorso numero il titolo finiva con il punto interrogativo, in questo è stato tolto poichè ci sono tutte le condizioni affinché il calcio a Giulianova finisca per davvero. Ma noi, va detto, non ci arrendiamo. Con-tro il Milazzo il risultato sportivo (che per la cronaca è terminata con la bella vittoria di 3-1 per il Giulianova) passa in secondo pia-no, perchè la vera notizia è che la partita si è svolta a porte chiuse, cioè senza la pre-senza del pubblico. A dir il vero qualcuno c’era: la stampa ed un esiguo numero di persone, non sappiamo autorizzate da chi. Coloro che sono entrati hanno avuto in dotazione tute ignifughe? Oppure le leggi valgono per qualcuno, ma non per tutti?! Insomma che senso ha parlare di sport quando il più importante fruitore di tutto il sistema viene escluso? Ma la domanda più stringente è: perchè si è arrivati a questo? Chi ha firmato per tanti anni un’ordinanza di autorizzazione, assumendosi una re-sponsabilità importante, non ha mai pen-sato che sarebbe giunto il momento in cui le deroghe sarebbero finite? Perché a par-tire dal sindaco Cameli, per passare a Ruf-fini, fino a Mastromauro, non si è destinata una quota parte di risorse legate al capitolo dello sport per rendere il Fadini idoneo alle norme professionistiche? Bastava dimez-zare il contributo diretto alla società per la gestione, per avere in pochi anni le risorse

utili per fare i lavori necessari. Nel pro-gramma elettorale dell’attuale sinda-co, poi, è ben evidenziato il capitolo relativo all’adeguamento del Fadini: “ Project Financing” . Ci risulta che non è stato mai attivato il proposito (per la verità il rischio di deriva in queste cose ci fa dire “per fortuna ”…). Singolare poi è stato il rapporto tra le istituzioni,

il Sindaco da una parte a chiedere, dall’altra il Prefetto a non concedere, come se in tut-ta Italia ogni stadio fosse a norma. Di certo la Legge è chiara, quindi andava ponderata meglio l’azione diplomatica che avrebbe consentito di rimandare la decisione e ma-gari trovare il modo di fare i lavori richiesti. Su questi sono stati forniti numeri spaven-tosi: dapprima 1 milione, poi 1,5 milioni di €. (rispondente al dpr 151 del 2011), davve-ro servono tutti questi soldi? Non vorrem-mo che si cercassero giustificazioni, pro-ponendo numeri che non rispondono alla soluzione del problema specifico: l’accesso allo stadio è stato negato ESCLUSIVAMEN-TE per mancanza dell’idoneità antincendio. Altra stranezza vista domenica all’ester-no del Fadini è stata la strada transennata come normalmente avviene quando c’è la presenza del pubblico, con lo schieramen-to del servizio di sicurezza a presidiare il nulla... se non fosse che è periodo di Carne-vale, penseremmo ad uno scherzo (di catti-vo gusto talaltro). Ma per cosa e chi ha pa-gato questa presenza inutile? Chi ripagherà i tifosi possessori di abbonamento che oggi hanno dovuto rinunciare ad uno spettaco-lo di cui avevano pagato l’ingresso? Nota a margine il metodo con cui è stata spalata la neve dal campo, ovvero utilizzando un mezzo meccanico, che ha praticamente

distrutto il manto erboso. In altre città le società di calcio ed il sindaco hanno fatto appello ai tifosi per liberare i campi con le pale e consentire alle squadre di scendere in campo (Lanciano ad esempio). Certo qui da noi le condizioni non c’erano, ma chi semina vento… Poniamo una riflessione: perché tanto accanimento verso il Giulia-nova calcio? si vuole colpire la società o c’è anche chi vuole colpire la città? Non vuol essere vittimismo, ma un pungolo affin-chè le coscienze si ridestino. Per noi i colori giallorossi non moriranno mai, anche se ora sono sotto un cumulo di neve… il Sole farà la sua parte, confidiamo in lui.

Carissimi Amici,volevo dirvi una cosa importante: avremmo bisogno di una mano!Ma quando mai, nulla di nuovo, direte. Scher-zi a parte, quest’anno la nostra polisportiva compie 30 anni e vorremmo festeggiarla insieme ai tanti amici organizzando diverse manifestazioni di buon livello. La prima è la Coppa Europa, o meglio le qualificazioni che, vincendole, ci porteranno alle finali ancora in Spagna. Mentre arrivando secondi ci tocche-rebbe una finalina a Cantù, credo. Dunque abbiamo bisogno del vostro aiuto, qualsiasi cosa è per noi preziosa: piccoli sponsor, con-sigli, idee, premi per le squadre o Volontari per un’esperienza che alla fine sarà fantasti-ca, e naturalmente:VENITE A VEDERE LE GARE

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GiuliaVivaRegistrazione al Tribunale di Teramo

n. 647 del 07 06 2011Direttore Responsabile

Marzia [email protected]

Editrice: Associazione “Giulianova Media & Communications”Redazione e Amministrazione64021 Giulianova Piazza Buozzi 22 tel. 3461035861 fax. [email protected]@giuliaviva.it tel.3473612374

stampato da Tipolitografia LA RAPIDAVia G. Galilei Giulianova Lido

Tutto in un click14 GiuliaViva anno II n.4

Crisi di coscienze

si tolgono alla città spazi destinati alla so-cialità e alla qualità della vita” e invece per Giulianova ha chiuso gli occhi davanti all’affronto fatto alla bellissima quinta col-linare di piazza Dalla Chiesa, alla via spet-tacolare delle Fontanelle, al campo di atle-tica leggera, all’asilo nido delle Coccinelle? Giulianova non merita la tutela ambientale , paesaggistica e culturale? Perchè neppure questa amministrazione se ne preoccupa, quello che perdiamo ora non ci sarà modo di riaverlo mai più, quale segno lasceremo? E non ci parlino di crisi e difficoltà econo-miche, una crisi c’è ed è la più dolorosa, è quella delle coscienze. Lucilla

Cara Giuliaviva, ma che sta succedendo a Giulianova? Inchieste e indagati a iosa, se-questri e dubbi che sfido chiunque a non ritenere legittimi. E’ sufficiente andare sul sito del Cittadino Governante per scopri-re quante volte sono stati fatti comunicati, interrogazioni o mozioni (sempre respinte pur-troppo e non solo dalla maggioran-za) per difendere, salvaguardare non solo i nostri beni ma anche il buon nome della città. Perfino per la tanto decantata raccolta differenziata dei rifiuti, si finisce sotto in-chiesta: nonostante in più occasioni si sia chiesto di conoscere la filiera dei rifiuti rac-colti, non c’è stata mai una risposta; ai citta-dini di Giulianova non è stato riconosciuto il diritto di sapere dove finiscono plastica, vetro, carta che per molti Comuni virtuosi costituiscono occasione di lavoro, produ-zione di reddito e risparmio, per loro solo l’ aumento della Tarsu! E che dire dell’ex sindaco che, per Silvi si preoccupa quando con la variante al PRG “si cancella un’ area di alta valenza ambientale e paesaggistica,

Inviateci le vostre lettere, segnala-zioni o foto a: [email protected]

Cittadini tutelati a metàGentile redazione, come si ricorderà, nei giorni della neve, il sindaco ha ordinato la chiusura di tutte le scuole cittadine. L’aspet-to su cui riflettere è che la chiusura abbia riguardato le attività didattiche, quindi solo alunni e insegnanti. Tutto il personale Ata (dirigenti, applicati di segreteria, bidelli) ha dovuto prendere regolarmente servizio, come se quelle ragioni di pericolo e di pub-blica sicurezza non riguardassero questa ca-tegoria di pubblici lavoratori. Inoltre, nelle varie ordinanze, il sindaco ha richiamato er-roneamente una serie di normative di legge riguardanti disposizioni per l’esercizio degli impianti di riscaldamento, che nulla hanno a che vedere con la chiusura delle scuole. La normativa corretta prevede che al nascere di situazioni di emergenza le autorità territo-riali competenti (sindaco e prefetto) proce-dano ad adottare provvedimenti di chiusura temporanea delle scuole, quindi senza il po-tere di specificare “limitatamente alle attività didattiche”. Ritengo che un sindaco avrebbe dovuto tutelare con ordinanze “contingibili ed urgenti” l’incolumità di tutti i cittadini, senza eccezioni. e-mail firmata

“Classe di ferro”

Mi scappa la pipìGentile Redazione, vorrei chiedere un chia-rimento a una mia curiosità. A chi non è capitato di recarsi, per un motivo qualsiasi, in un ufficio postale? Credo a tutti e nella maggior parte dei casi trovarsi davanti cose interminabili e dover sostenere file este-nuanti. Già, ormai è diventata ordinaria amministrazione. Ma che succede se du-rante queste lunghissime attese un cittadi-no, giovane o anziano che sia, una donna incinta o un disabile, avesse la necessità di andare in bagno? Non succede nulla se non il fatto che deve letteralmente “farsela addosso” se non vuole perdere la preziosis-sima posizione guadagnata con la numera-zione del ticket (anche questa, poi, smaltita con meccanismi che lasciano molto per-plessi). Ma torno al quesito che volevo por-re: c’è una legge che faccia obbligo agli uffici postali di essere dotati di servizi igienici per gli utenti?

Abbiamo ricevuto da un nostro affezionato lettore la foto del “mitico” Torbidone, non potevamo non pubblicarla.

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VOCI DAI QUARTIERI

Alcuni residenti di via Ippodromo si dicono al-larmati per la voce circolata nei giorni scorsi se-condo cui l’amministrazione comunale starebbe valutando l’ipotesi di lottizzare e vendere l’area posta all’incrocio tra viale Orsini e via Ippodromo, l’ ultimo scampolo di verde rimasto in zona dopo l’edificazione massiccia dell’area del pioppeto. Si tratta dell’ unico spazio pubblico superstite, dopo il progressivo ed inesorabile consumo delle aree avute in cessione nell’ambito delle lottizzazioni limitrofe. E’ vero che il Comune ha dimostrato di non saper nemmeno mettere a dimora qualche albero, vista la tragica fine, già documentata, di alcuni esemplari di pini. E’ vero che altre piante, fatte posizionare dai bambini delle scuole nella fascia più a nord, avevano le dimensioni di ramo-scelli. Malgrado ciò, non pare giusto ci si debba privare di uno spicchio di verde prezioso per chi vive nelle case vicine, per chi passeggia e per chi è ospitato negli alberghi. Secondo alcuni potre-be trattarsi della seconda mazzata inferta ad una zona già seriamente penalizzata.

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