GiuliaViva anno III n.1 del 12 gennaio 2013

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Anno III numero 1 del 12 gennaio 2013 GiuliaViva è anche on-line su www.giuliaviva.it Quindicinale d’informazione giuliese distribuzione gratuita - tiratura 2500 copie copiagratuita COSA C’È SOTTO? Torna in primo piano il precario equilibrio idrogeologico di Giulianova Alta

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GiuliaViva anno III n.1 del 12 gennaio 2013

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Anno III numero 1 del 12 gennaio 2013GiuliaViva è anche on-line su www.giuliaviva.it

Quindicinale d’informazione giuliese distribuzione gratuita - tiratura 2500 copie

copia gratuita

COSA C’È SOTTO?Torna in primo piano il precario equilibrio idrogeologico di Giulianova Alta

Il Cittadino Governanteassociazione di cultura politica

I saperi per la politica

Sala Convegni Kursaal Giulianova Lido Sabato 19 gennaio 2013 ore 17.00

MARCO LODOLIdocente, scrittore, giornalista

autore de

Dalle aule alla società, da alunni a cittadini, dai saperi al saper fare:

Il Cittadino GovernantePiazza Buozzi 22, 64021 Giulianova

[email protected]

Tel. 3461035861 - Fax.0857992144

conferenza - dibattito con

foto Maurizio Orecchia

SOGNI E BISOGNI DI STUDENTI E INSEGNANTI PER MIGLIORARE LA SCUOLA DI OGGI

Punto Einaudiv. XX Settembre, 4563074 S. Benedetto del Tronto APtel 0735 592861 /[email protected]

moderatore: prof. Andrea Palandrani

I

Istantanee giuliesi GiuliaViva anno III n.1 3

Questione di ritmo

Nessuna ambizione personale, ma solo obbedienza alle “insistenti richie-ste” del partito. Questa la versione uf-ficiale (offerta dai comunicati della segreteria e dalle esternazioni dell’in-teressato) sulla candidatura, poi man-cata, del primo cittadino alle primarie del Pd. Quella ufficiosa, narrata da più parti neppure troppo a mezza bocca, parla piuttosto di una trama a parti invertite, e porta a sostegno le delu-se e velatamente polemiche reazioni del “candidato suo malgrado”. Dalla dirigenza Pd, al contrario, solo un as-sordante e imbarazzato silenzio: non una nota, non una parola per manife-stare rammarico, stizza o anche solo delusione per la bocciatura del pro-prio “beniamino”. Caduti sul pronostico (la profetizzata candidatura di Mastromauro a spe-se di Ginoble si è rivelata quantomai fallace), a corto di carisma e peso po-litico al di fuori dei confini cittadini, i Democratici giuliesi hanno forse pru-dentemente optato per una tacita pausa di riflessione.

Il silenzio dei dirigenti

A ottobre la conferenza stampa per stilare il bilancio dei primi 40 mesi di governo. Solo due mesi dopo, a dicem-bre. quella per tirare le somme di quanto fatto dall’amministra-zione nel corso dell’anno appena concluso. Tanta foga nel rendere partecipi i giuliesi dei traguardi raggiunti, veri o presunti che siano, rischia ora di subire una prolungata bat-tuta d’arresto prima dei prossimi inevitabili appuntamenti: il tra-guardo dei 50 mesi e quello, lonta-nissimo, di fine 2013. Per alleviare un’attesa dolorosa il suggerimento è di mettere in ca-lendario le conferenze stampa per le prime 200 settimane. i primi 1500 giorni e le prime 35mila ore della giunta Mastromauro: così, tanto per non perdere il ritmo.

Chi l’ha vista?L’amministrazione mette all’asta terreni di proprietà comunale (cioè di tutti) per rappezzare un bilancio disastrato. L’asta va deserta e, dun-que, quei denari non entrano in cas-sa (parliamo di 3,6milioni di euro, non proprio noccioline) con tutti i rischi del caso per le finanze dell’en-te (cioè le tasche di tutti). La storia è nota, la poca attenzio-ne da parte di qualche quotidiano locale anche. Per non disturbare il

La via più breve

Lascia turbati la vicenda dei risar-cimenti per i danni provocati dal-la neve, con un cospicuo rimborso che sarebbe finito, si è ipotizzato, nelle tasche di un pezzo da no-vanta dei Democratici giuliesi. L’Amministrazione, accusata di aver occultato il nominativo ec-cellente, nega, ma non percorre la via più breve per fugare i dub-bi una volta per tutte: pubblicare nome e cognome di quanti han-no avanzato richiesta di rimborso. Visti i tempi esigui concessi all’e-poca per presentare la domanda, l’elenco degli interessati non do-vrebbe essere poi così lungo.

manovratore la notizia ha sem-plicemente fatto la fine dei tanto attesi e mai incassati denari: sva-nita, scomparsa, semplicemente inesistente.

Fatti ... 4 GiuliaViva anno III n.1

risalente al 1997, l’antica Julia Nova era dotata di un complesso sistema sotterraneo di recupero delle acque piovane e di captazione di acque sorgive, con condotti, cisterne, canali. Bastioni afferma che le acque venivano convogliate da due collettori principali, provenienti da due zone poste agli antipodi dell’abitato antico (piazza Belvedere e via Dell’Asilo) in un bacino sotterraneo sotto al punto in cui oggi sorge il Municipio. Da lì avrebbero alimentato alcune fontane sul pendio est della collina. Nel 1940 un gruppo di operai del Comune, impegnati nella manutenzione di alcune

canalizzazioni, risalirono un buon tratto delle condotte, accedendovi dalla fontana di fronte al confettificio Orsini, e alla fine del percorso, si trovarono di fronte ad una “vasca” sotterranea da cui partiva un altro condotto diretto verso sud. Un ritrovamento casuale di alcuni condotti avvenne in occasione di lavori di manutenzione stradale di fronte alla statua di Gaetano Braga, quando si portarono alla luce canalizzazioni realizzate in laterizio e coperte a volta a botte. Nel 2009 vi fu un ulteriore ritrovamento casuale, ben più importante: nella piazza Buozzi,

in prossimità del Duomo, fu scoperta una cisterna di decantazione, per molti aspetti simile a quella utilizzata sotto il cortile d’onore del palazzo ducale di Urbino. La cisterna era stata già deturpata da lavori per alcuni impianti inerenti S. Flaviano, ma fu l’Amministrazione a dare il colpo di grazia, interrando completamente la struttura dopo appena due giorni (nonostante gli appelli del Cittadino Governante -vedi riquadro a fianco-). Purtroppo allora, come nell’ultimo caso di via delle Grazie, si è preferito riempire le cavità senza farsi troppe domande sulla loro natura, e così si è persa un’ulteriore occasione per indagare

Perchè Giulianova “sprofonda” di Raffaele Di Marcello

I recenti “sprofondamenti” di alcune strade del centro storico, o di zone limitrofe, di Giulianova, sollevano interrogativi sul perché, all’improvviso, si aprono voragini più o meno estese e se c’è il pericolo che tali avvenimenti si verifichino ancora. Il “segreto” di tali avvenimenti è “nascosto” nel sottosuolo del centro abitato giuliese che, va ricordato, è molto antico. Progettata probabilmente dall’ingegnere militare Francesco di Giorgio Martini, il centro storico attuale fu edificato intorno al 1471 ed era cinto da mura e da un profondo fossato; dalla metà del 1800 in poi, con l’abbattimento della cinta muraria, anche il fossato venne colmato e venne realizzata l’attuale viabilità. La colmatura del fossato avvenne con materiali di riporto e terra, e non è escluso che, al di sotto dell’attuale manto stradale, siano rimaste cavità o si siano creati vuoti a causa di infiltrazioni di acqua piovana e relativo assestamento del terreno. Si spiegherebbero così, in parte, alcuni cedimenti avvenuti di fronte all’attuale scuola elementare De Amicis. Ma c’è di più. Secondo un articolo di Manuel Bastioni,

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Perchè Giulianova “sprofonda” di Raffaele Di Marcello

per realizzare la sede del condotto per la raccolta delle acque, si incontrarono “antiche e profonde fosse da grano”, per cui fu necessario realizzare 39 arcate a mattoni. Per Di Stanislao è probabile che tale sistema delle arcate in mattoni sia stato impiegato anche per le fosse esistenti

lungo le altre strade della città, per evitare che le infiltrazioni delle acque provocassero la dispersione del materiale di riempimento con conseguente depressione della sede stradale; ma questo non fa che confermare che il sottosuolo della nostra città merita di essere indagato, e conosciuto, per salvaguardare sia un pezzo importante della nostra storia, sia un equilibrio idrogeologico precario che, sopravvissuto a secoli di cambiamenti, negli ultimi decenni è stato stravolto, e forse modificato irrimediabilmente, da lavori che non tengono conto delle preesistenze e della funzione dei manufatti che si incontrano durante gli scavi, risolvendo il “problema” con semplici riempimenti che potrebbero, purtroppo, rivelarsi inutili se non dannosi.

sulla storia sotterranea di Giulianova, che potrebbe rilevare un sofisticato sistema idraulico ideato dal già citato Francesco di Giorgio Martini, di cui un esempio si trova ad Urbino, sistema che, oltre ad avere un valore storico-testimoniale, contribuisce ancora alla stabilità geologica del paese e, se alterato (come in effetti è già avvenuto) potrebbe creare problemi idrogeologici di non poco conto. Ma nel sottosuolo dell’antica Julia c’è ancora di più: infatti era usanza proteggere le scorte di grano in “fosse frumentarie” che venivano ubicate all’interno e all’esterno delle abitazioni. Il ricercatore e storico giuliese, Ottavio Di Stanislao, evidenzia che le fosse presenti sul corso furono riempite nel 1938; erano ben 127 ed occorsero 2492 giornate lavorative. Ma quando nel 1853 lungo la via si eseguì lo scavo

Tratto da un comunicato stampa diffuso dall’associazione “il Cittadino Governante” il 18 marzo 2009“Un cantiere, quello di Piazza Buozzi, che viene aperto al buio, senza cioè che ci sia stato uno studio preliminare del sottosuolo di Piazza Buozzi. Dove è risaputo che ci sono cisterne, cunicoli e condotte, come evidenziato dal crollo degli anni ’80 nei pressi del Duomo. Ci sono foto che mostrano chiaramente che in quella piazza, risalente al 1470, ci sono strutture sotterranee molto probabilmente utilizzate per deposito di vettovaglie e convogliamento delle acque di cui è ricchissima tutta la collina ove è sorta Giulianova. Lì sotto ci potrebbe essere materiale archeologico di grandissima importanza per capire com’era la Giulianova del Rinascimento. Uno studio del sottosuolo preliminare e contestuale ai lavori in superficie sarebbe utile, quindi, per: garantire la sicurezza statica di tutta la piazza; acquisire notizie importanti sulla storia di Giulianova; scegliere porzioni sotterranee da preservare e mostrare con pavimenti trasparenti; trarre spunti importanti per la scelta dei materiali e delle tecniche costruttive da utilizzare nella ripavimentazione della piazza e del corso”.

6 GiuliaViva anno III n.1 Parliamone

Cronaca di un fallimento annunciato? di Franco Arboretti

• A Grasciano il presidente di CIRSU Ziruolo con la collaborazione del consigliere del CdA Di Matteo sco-pre che nella vecchia discarica chiu-sa nel 2009 possono essere conferi-ti ancora 23.000 tonnellate di rifiuti; • Ziruolo che sta cercando di sal-vare CIRSU dal fallimento lamenta che alcuni comuni non hanno an-cora pagato i debiti - e fra questi figura Giulianova con ben un milio-ne di euro - e paventa il rischio che tutto quello che si sta facendo per salvare gli interessi pubblici possa essere vanificato.• Il sindaco di Giulianova racconta (ormai da un anno) che l’espleta-mento della gara per il gestore uni-co del trasporto e dello smaltimen-to dei rifiuti ci farà risparmiare il 9% più il ribasso d’asta.Le riflessioni e le domande sono le seguenti:- Come è possibile che nel 2009 nes-suno dei dirigenti di CIRSU e SOGESA si sia accorto della notevole disponi-bilità di capienza della discarica per un valore di oltre 2 milioni di euro? Ciò, occorre ricordare, ha comporta-to il “turismo” dei rifiuti verso disca-riche private a costi notevolmente superiori per i comuni del consorzio e quindi per i cittadini.- Giacchè ci siamo, vorremmo, inol-tre aggiungere che da anni sono fer-mi i vari impianti di trattamento dei rifiuti del polo tecnologico di CIRSU

Sappiamo delle difficoltà in cui si dibatte l’amministrazione comu-nale per tenere a bada il pareggio di bilancio, per rispettare il patto di stabilità, per evitare le pesanti san-zioni previste per la città. Sappiamo, purtroppo che nulla è certo, specie dopo che l’asta per la vendita delle aree pubbliche è andata deserta. Ad aggravare il tutto potrebbero arriva-re altri dati preoccupanti: riduzione degli introiti della Bucalossi, minor introiti dall’IMU, ridimensionamen-to delle entrate previste dalle multe, maggiori spese sui rifiuti, lievitazione sui mille fronti di una spesa corrente milionaria mai posta sotto razionale e responsabile controllo. Entro la fine di gennaio comunque sapremo: il di-rigente dovrà riempire il certificato

del rispetto del patto di stabilità. Per parte nostra auguriamo che la città non debba subire penalizzazioni.Nel frattempo però possiamo riflet-tere su una serie di informazioni pre-se qua e là che lasciate isolate dicono poco ma messe insieme a formare un contesto possono dar vita a più di una riflessione riguardante il bilancio e l’uso dei soldi pubblici. Le notizie che abbiamo appreso sono: • A Chieti il sindaco nel 2012, gra-zie alla raccolta differenziata del 62% ha ridotto la TARSU ai cittadini del 5%; • A Teramo l’amministrazione sta pensando ad un impianto di tratta-mento dei rifiuti modello Vedelago per arrivare a produrre zero rifiuti;

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Cronaca di un fallimento annunciato? di Franco Arboretti

con sede a Grasciano: nonostante i costi irrisori per la manutenzione tutto è andato in malora ed anche in questo caso, e da molto tempo, i comuni sono costretti ad un esborso maggiore trasportando i rifiuti altro-ve presso impianti privati. - E come è possibile che nessuno dei sindaci e degli amministratori pub-blici si sia accorto di aver indicato nelle loro partecipate dirigenti ina-deguati?- Perché a Giulianova ci raccontano che la raccolta differenziata è del 68% e la TARSU anziché diminuire è aumentata del 30% per le attività economiche? Così si ringraziano i cittadini che soni i primi artefici del buon risultato della differenziata?- Perché a Giulianova la spesa per i rifiuti cresce ogni anno e non riuscia-mo ad essere tempestivi nel paga-mento dei nostri debiti a CIRSU?- Ma i soldi che i cittadini pagano con la TARSU per la gestione dei rifiu-ti perché non vengono utilizzati pri-oritariamente per sistemare i debiti con CIRSU che si occupa appunto di rifiuti?- Perché ci raccontano che Giuliano-va ha aderito ai comuni che praticano la strategia Rifiuti Zero e poi appren-diamo che è Teramo, non Giulianova, che si sta adoperando per introdurre il modello Vedelago (fondamentale per conseguire l’obiettivo rifiuti zero e per ridurre di molto i costi della loro

gestione): eppure lo abbiamo fatto conoscere con un’iniziativa al Kursaal del Cittadino Governante quasi due anni fa, lo abbiamo proposto ripetu-tamente in consiglio comunale. Non dicono che dobbiamo essere costrut-tivi? E allora?- Infine perché non viene racconta-to anche - come facemmo emergere nel dibattito consiliare – che i costi a base d’asta sono più cari di almeno un milione di euro rispetto ai costi medi dei comuni presi a riferimen-to dal redattore del capitolato d’ap-palto? E perché non viene detto che nel corso dei cinque anni di durata dell’appalto non si potrà mai rine-goziare al ribasso per pagare meno? Ovunque, la raccolta differenziata più migliora e più porta benefici economici ai comuni, invece a Giu-lianova sappiamo che per quanto potremo divenire bravi ed efficienti bene che ci vada pagheremo sem-pre lo stesso!Siamo partiti con la suspense del ri-spetto o meno del patto di stabilità: alla luce di quanto detto sopra non credo sia necessario andare oltre nel-le riflessioni e che si possa tranquil-lamente concludere che se la città fosse ben amministrata non si trove-rebbe di fronte a nessuna suspense e soprattutto di fronte a nessun rischio per i conti pubblici e per il patrimo-nio pubblico. Ma non lo è e quindi ci dobbiamo beccare la suspense!

Le incompatibilità compatibili

di Paolo Innocenti

Non solo Cirsu e patto di stabilità a te-ner banco nella fine d’anno giuliese. A suggellare dodici mesi già di per sé ricchi di rimpasti, avvicendamenti e sostituzioni, il “botto” finale delle no-mine 2012 rischia però di farsi ricor-dare a lungo. La contestata nomina di Enrico Robuffo, in seno all’Organismo Indipendente di Valutazione, in barba a quanto stabilito dallo stesso regola-mento comunale che vieta espressa-mente le nomine “politiche”, ha infatti innescato una ridda di polemiche, ac-cuse e ricorsi alla Prefettura. Tempestivi i nuovi incarichi professio-nali di Robuffo, politico “a sua insaputa” (la carica di vicecoordinatore provin-ciale dell’UdC è stata bellamente igno-rata sia in sede di autocertificazione sia in quella di verifica da parte del sinda-co), per motivare un “passo indietro” comunque opportuno. Sconcertante il tono della dichiarazio-ne del coordinatore dell’Udc cittadina, Pierangelo Guidobaldi: “Quest’episodio comunque servirà a fare luce sulle reali incompatibilità passate, presenti e quel-le che ci saranno in futuro nel Comune di Giulianova”, testimonianza forse invo-lontaria di come quello delle nomine “a tutti i costi”, dettate solo dagli equi-librismi di partito, sia un malcostume non solo conosciuto e sopportato fino ad oggi, ma anche ipotizzato, se non addirittura atteso per domani. Con buona pace della trasparenza.

8 GiuliaViva anno III n.1 Speciale informazione

Caro Marcozzi il giornalismo è un’altra cosa di Franco Arboretti

la base dei comunicati del Comune, ma anche dopo aver condotto inchieste ed aver letto, in piena autonomia, docu-menti riguardanti una problematica? Io posso affermare con cognizione di causa che la redazione di GiuliaViva lo sa e che GiuliaViva è nata proprio per fare questo e le cose che scrive sono tutte inoppugnabilmente documenta-te. Marcozzi che ironizza, banalmente, sulle mie “uscite” sulla Variante, lo sa che il PRG di Ortona dopo un anno del-la sua approvazione è stato totalmente annullato dal TAR perché non era stata fatta la VAS? Esattamente come a Giu-lianova dove la VAS è stata fatta con 5 anni di ritardo come mera operazione di facciata che nulla ha cambiato del-le cose che andavano cambiate: quin-di ora che succederà? E il giornalismo che su ciò ha sempre taciuto è pronto ad assumersi le sue responsabilità? Marcozzi sa che ci si può impegnare in politica non per occupare poltrone

Alla lettera aperta all’opinione pub-blica scritta dal Cittadino Governante, apparsa sul n. 25 di GiuliaViva (è su www.giuliaviva.it), Francesco Marcozzi ha voluto dedicare una risposta su Pic-cola Città. In essa ha completamente ignorato il merito delle questioni solle-vate dall’associazione, concentrandosi, invece, sul “manganellamento media-tico” dei malcapitati, prima GiuliaVi-va (“è un quindicinale elettorale e di partito”), e poi il sottoscritto, tentando di metterlo in cattiva luce (“il leader maximo”), deridendololo un po’ (“vive di luce riflessa di quel che facciamo noi di Radio G e Piccola Città”), falsi-ficandone e ridicolizzandone alcuni interventi effettuati in consiglio: sulla Variante, sul cambiamento nella linea politica del centro-sinistra giuliese, sulla Giulianova Patrimonio. Insomma agli occhi di chi sta seguendo questa “querelle” sulla correttezza dell’infor-mazione a Giulianova mi sembra che il nostro interlocutore - che al contra-rio di quello che lui fa non vorremmo demonizzare ma invitarlo a praticare un corretto ed obiettivo giornalismo - sia passato dalla padella alla brace. A Marcozzi che accusa GiuliaViva di esse-re un periodico elettorale e di partito si potrebbe rispondere che i suoi sono mezzi di informazione di regime, ma non lo facciamo. Gli chiediamo, invece, se sa cosa sono la controinformazione e l’informazione alternativa. Se sa che un articolo si può scrivere non solo sul-

e rimediarne privilegi ma - come ci ha ricordato Roberto Benigni parlando della Costituzione - perchè è importan-te partecipare alla vita pubblica, anzi è un diritto-dovere che tutti i cittadini dovrebbero esercitare consapevol-mente? Marcozzi sa che non è bello partecipare alla “macchina del fango” (diffusione di bugie e calunnie, tentati-vi di porre in cattiva luce, omissioni di meriti) per delegittimare una persona o un’associazione o una forza politica? A Giulianova la “macchina del fango” nei nostri confronti è ormai da tempo in piedi, in maniera sottile e subdola, e si sta arricchendo ogni giorno di più, di miserevoli protagonisti che scrivono articoli e post, curano siti e blog, ten-tano di fare politica. A tutti diciamo: - Rilassatevi, tanto non ci fiaccherete e invece voi potreste vivere meglio e magari evitare figuracce. Sa, infine, Marcozzi, che il pluralismo nell’infor-mazione aiuta a raccontare meglio la verità? Proprio per questo (e visto l’uso fazioso che egli fa del monopolio ra-diofonico) è auspicabile che anche una TV locale (Teleponte o TV6) trasmetta i consigli comunali di Giulianova. Il Cit-tadino Governante così come già fa su internet (con la webcam per la diret-ta e con l’archivio degli interventi in consiglio sul proprio sito), è pronto ad assicurare gratuitamente le riprese per dare un ulteriore contributo alla traspa-renza e all’informazione obiettiva sulla vita pubblica della nostra città.

GiuliaViva anno III n.1 9 La pagina della cultura

Polidoro da Lanciano, pittore misconosciuto e ritrovato di Leo Marchetti

Vorrei segnalare la bella monografia di Vincenzo Mancini Polidoro da Lanciano (Rocco Carabba editore) finanziata dal-la Banca Popolare di Lanciano e Sulmo-na, che getta luce su un esponente del tardo Rinascimento abruzzese e nazio-nale, attivo a Venezia intorno alla metà del ’500 e ingiustamen-te relegato fra i tanti mi-nori che popolano la no-stra ricca storia dell’arte. Lungi dall’essere un “madonnaro”, come ve-nivano chiamati i pittori indigenti, esclusi per lo più dai ruoli pubblici e istituzionali, Polidoro si distinse, come ci ricorda Mancini, nell’ornamento di case e palazzi priva-ti, al punto che quando la repubblica di Vene-zia decadde al rango di territorio occupato, nel periodo napoleonico, parecchie delle sue opere presero la via dell’Inghilterra in una diaspora che ne accentuava il carattere epigonico di “scolaro del Tiziano” e dell’arte veneta. Secondo alcuni critici sarebbe evidente la filiazione da Raffaello e Tiziano rico-noscibile nel classicismo del primo e nel colore del secondo presenti nell’o-pera del lancianese; con ciò adottando la prospettiva che tiene conto, ridutti-vamente, dell’appartenenza di Polido-ro a una “bottega”, che sostanzialmente

ne scredita l’originalità. Ad esempio, in quadri come La sacra famiglia con an-gelo e Sacra Famiglia con S. Caterina e donatore - il primo di ubicazione igno-ta e il secondo oggi a Kassel - appare evidente il debito col Vecellio e con un quadro dello stesso soggetto di

Bonifacio Veronese esposto al Louvre: mi riferisco al paesaggio, al disegno di soggetti naturali come alberi e foglie, ai volti e ai panneggi. E tuttavia, fatta questa doverosa pre-messa, il pittore lancianese, è pre-sente, secondo un elenco fornito da Modestino Romagnolo, nelle più au-torevoli collezioni pubbliche e private europee (Kassel, Berlino, Dresda, Mo-naco, Londra, Cambridge, Zagabria, Vienna, Budapest, Parigi, Edimburgo

etc., oltreché, naturalmente, alla galleria dell’Accademia di Venezia, Vicenza, Bre-scia, Napoli, Conegliano e Lanciano) e in altrettante americane a Baltimore, Cle-veland, S. Francisco, Malibu (Getty Mu-seum) etc., per dire di una fama postuma che ne riconosce il carattere inter pares

con i più accreditati artisti del Cinquecento. La sottovalutazione del pit-tore lancianese è avvertita già nel ’600 da uno storio-grafo come Carlo Ridolfi che scrive: “Ma tuttoché Polidoro fosse convenevole Pittore, fu di lui tenuto poco conto nel tempo suo, per esservi all’ho-ra molti eccellenti Artefici…” [Mancini, p. 23], ma la rivalu-tazione più obiettiva arriva nel ’900 con diversi studi fra i quali Berenson, Robertson, Fletcher, Wethey, Merkel et alii, che sottolineano l’appar-tenenza del pittore alla gran-

de stagione del “secolo d’oro” ricercatis-simo da antiquari e conoscitori in ogni angolo del mondo. Il bel libro di Mancini, in grande formato e carta patinata, si lascia apprezzare per l’ampio apparato iconografico e docu-mentale, contenente 22 tavole a colori e 103 in bianco e nero, vale a dire quasi tutto il corpus conosciuto dell’autore. Il quasi è d’obbligo per un artista che ha disseminato le sue opere in centinaia di case private in Italia e all’estero.

10 GiuliaViva anno III n.1

Adriana Martini racconta l’archeologia di Stefania Sacchini

Il 3 gennaio scorso, presso la sede di GiuliaViva in Piazza Buozzi, si è tenuto il primo di una serie di appuntamenti a tema riguardanti l’archeologia, dal titolo Nell’immaginario femminile: dal mito della Dea Madre… alla Befana. L’incontro è stato organizzato dal-la nascente associazione culturale Gruppo archeologico del Medio Adriatico con finalità di conoscenza e sensibilizzazione rispetto al patri-monio archeologico, paesaggistico e culturale del territorio e che ha in programma altri quattro appunta-menti sul medesimo tema. L’idea è nata grazie all’incontro di

appassionati che hanno dato vita ad una vera e propria associazione i cui soci fondatori: Irene Lattanzi, Pasquale Tucci, Aldorino Di Gaetano e Valeria Cantarini hanno invitato, per il primo incontro che ha richia-mato un folto pubblico, l’archeolo-ga Adriana Martini, docente presso la facoltà di Lettere e Filosofia della Università di Ferrara e presidente del Forum Europeo Archeologico. “L’associazione nascerà” – spiega Irene Lattanzi – “grazie all’incontro e la passione di un gruppo di per-sone che ha a cuore quella che è la cultura a portata di tutti intendendo

tutte quelle che sono le ricchezze del territorio, non soltanto l’archeologia ma anche l’ambiente, le tradizioni e tutto quello che fa parte della nostra storia”. Questi i prossimi appunta-menti organizzati dall’associazione: sabato 2 febbraio Nozioni mediche e pozioni magiche a cura di Ferdinan-do Valle, sabato 2 marzo Anfore, spezie e com-merci antichi di Antonio Stievano, sabato 4 aprile Racconto di uno sca-vo con Luisa Migliorati, sabato 4 maggio La pratica di uno scavo: Ischia di Castro con il relatore Ilario Di Nardo. I prossimi incontri si svolgeranno alle ore 15 a Giulianova Alta in Piaz-za Buozzi presso la sede di GiuliaViva con ingresso gratuito.

Interferenze artistiche

Dove Cosa Quando GiuliaViva anno III n.1 11

Prime visioni di Stefania Sacchini

Pubblica utilità

Farmacie di turno12/13 gennaio Farmacia Del Leone14/20 gennaio Farmacia Comunale21/26 gennaio Farmacia Del VomanoGuardia Medica festiva e di urgenza Tel.: 085.8020362Ospedale Civile Via Gramsci 085.80201Pronto Soccorso 085.8020238 085.8020366118 085.8020442 / 085.8020373Croce Rossa Via Simoncini, 41/A 085.8007733Consultorio Familiare Via Ospizio Marino 085.8020816Polizia Veterinaria Pronto Intervento 085.8020818 (08.00-20.00)

Concerti mostre ed eventiConcerto di ALICE a Pescara

Titolo:”Il Piantagrane”Autore: Marco PrestaCasa editrice: EinaudiPagine: 256 Prezzo: € 17,50

Gli italiani non sono portati per la rivoluzio-ne. Bravissimi nel tiro al piattello e irraggiun-gibili nell’arte culina-ria, la rivoluzione non rientra però nell’elenco delle loro specialità. In centinaia d’anni, men-tre francesi, americani e russi si ribellavano

all’andamento della propria Storia, gli italiani sceglievano strade alternative quali la diplo-mazia, l’iniziativa individuale, l’attesa della di-partita naturale del nemico, il superenalotto.Il piantagrane si svolge in un Paese che somi-glia molto all’Italia dei giorni nostri. Narra la vicenda di un individuo qualunque che, suo malgrado, si trova a innescare un grande, strabiliante, radicale cambiamento. A causa della sua semplice presenza, tutti cominciano ad agire secondo logica e buonsenso. Addirittura secondo coscienza.

FrankenweenieIl film d’animazione firmato Tim Burton e Disney, girato in stop motion e 3D, è l’adattamento del cortometraggio omonimo, realizzato dallo stesso Burton nel 1984 e racconta il fortissimo legame tra un ragazzino di nome Victor Frankenstein e il suo cane Sparky. Quando il cagnoli-no viene investito da un’auto, Victor decide di riportarlo in vita con un esperimento scientifico. Victor è costretto a nascondere Sparky in casa per non destare sospetti, il cucciolo però, riesce ad uscire scatenando una sequela di eventi che porterà il ragazzino a convincere familiari e amici che si tratta del suo amico di sempre. Il cast originale di doppiato-ri è formato da Winona Ryder, Martin Landau, Martin Short, Catherine O’Hara, Atticus Shaffer. In programmazione dal 17 gennaio.

Il ruggito mite del piantagrane

Caleidoscopio 2012

22 gennaio 2013 Museo dello Splendoreore 18:00I duetti di ViottiGrazia Raimondi - violinoAndrea Castagna – violino- ingresso libero -

Al Teatro Massimo di Pe-scara il 26 gennaio Alice, torna alla versione live con la promozione dell’ultimo lavoro, Samsara, uscito nel settembre dell’anno appena passato, contenente anche un brano scritto da Tiziano Ferro, dal titolo “Nata Ieri”.

Il circolo “Il Nome della Rosa”Sabato 12 gennaio ORE 21,30

“CANTAMI DI QUESTO TEMPO” Omaggio a Fabrizio De AndréVenerdì 18 gennaio ORE 21,30CLOSE-UP! LE OMBRE DEL GLAMOURSabato 19 gennaio ORE 21,30

MUSICA LIVE “CORDE VELLUTATE 2013”Domenica 20 gennaio dalle 15,30 ALLE 19,00

“UNO, NESSUNO, CENTOMILA…ALLA SCOPERTA DI PARTI DI SE’Domenica 20 gennaio ORE 21,30CINEMA “INTO TH WILD” Sean PENN - 2007

Venerdì 25 gennaio ORE 21,30“SCENT OF SCIENCE” “SENTI CHE PROFUMO”

L’Officina l’Arte e i Mestieri

Venerdì 18 gennaio ore 22ABETITO GALEOTTA

Domenica 13 gennaio ore 22GIORGIO DISTANTE

Domenica 20 gennaio ore 22ZIBBA

Torna “Polis” i saperi per la politica

Sabato 19 gennaio 2013 ore 17.00 Sala Convegni Kursaal Lungomare Zara Giulianova

Il Cittadino Governante

Piazza Buozzi 22, 64021 Giulianova (TE) tel. 3461035461 fax. 085799214

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i saperi per la politica

Periodiche conferenze-dibattito in cui autorevoli personalità della cultura in-contreranno i cittadini sui temi cruciali che oggi la politica si trova di fronte.Appaiono sempre più necessari cam-biamenti epocali in campo ambienta-le, nell’uso delle risorse, nell’economia, nella finanza, negli stili di vita, nelle relazioni tra gli Stati, nel rapporto fra le istituzioni e la società e nel governo delle città.Il pensiero e la conoscenza, una nuova idealità, una ritrovata etica diventano quindi imprescindibili.Aiuteranno la politica a dare il me-glio di sé e a ridare entusiasmo alla partecipazione consapevole alla vita pubblica.

con

organizzala conferenza-dibattito

MARCO LODOLIdocente, scrittore, giornalista

autore de

Dalle aule alla società, da alunni a cittadini, dai saperi al saper fare:

SOGNI E BISOGNI DI STUDENTI E INSEGNANTI PER MIGLIORARE LA SCUOLA DI OGGI

Punto Einaudiv. XX Settembre, 4563074 S. Benedetto del Tronto APtel 0735 592861 /[email protected]

Don Juan Theater

Sabato 19 gennaio al Grand Hotel Don Juan si replica con lo spet-taxolo teatrale Hor-seHead. Dalle ore 20:30 apericena e spettacolo al prezzo promozionale di 15 euro. Info e preno-tazioni 0858008341.

12 GiuliaViva anno III n.1 Alimentazione e benessere

Riutilizzare gli avanzi di Silvia Rafanelli

Con la crisi economica che imperver-sa siamo spesso costretti a pensarci bene prima di mettere mano al por-tafoglio, questa situazione però può anche darci modo riflettere su quan-to ci circonda e magari farci scoprire che viviamo dentro un modello di so-cietà che vuole a tutti costi venderci sempre qualcosa, anche quando non ci serve ma solo perché “costa poco”. Riempiamo così le nostre case di og-getti non sempre utili, destinati prima o poi ad essere buttati via.Per questo Natale vi porto in dono un po’ di cifre sulle quali possiamo provare a riflettere in questi giorni di festa. Nel suo ultimo libro, Economia a colori (ed. Feltrinelli), Andrea Segrè ci parla, tra le tante cose, dei numeri del-lo spreco: ogni anno nel mondo circa 1,3 miliardi di cibo vengono prodotti e sprecati solo nel passaggio dal campo alla tavola. In Italia nel 2011 lo spreco di cibo a livello domestico è costato ad ogni famiglia poco meno di 1600 euro all’anno, ovvero il 27% dei 5.724 euro spesi ogni anno per l’acquisto di beni alimentari. In termini di PIL (2011) lo spreco alimentare rappresenta il 2,4% della ricchezza nazionale.Nonostante questi numeri poco grati-ficanti, possiamo provare a tirar fuori qualcosa di buono anche da un mo-mento difficile come questo per riap-propriarci di un tempo nostro, svinco-landoci dall’ossessione dei consumi, pensando a come recuperare quello

che c’è già disponibile. Ad esempio possiamo applicare la buona pratica del riciclo anche nella nostra tavo-la: nel bel libro La cucina a impatto (quasi) zero (ed. Gribaudo), Lisa Casa-li e Tommaso Fara scrivono che ogni giorno ognuno di noi produce in me-dia 1,5 kg di rifiuti, di cui circa il 20% è costituito da scarti alimentari com-mestibili.Oltre agli sprechi diretti, intesi cioè come cibo che viene buttato nella spazzatura, vi sono poi tutta una serie di altre variabili che determinano an-cora altri sprechi come, per esempio, la strada percorsa dal luogo di produ-zione fino alla nostra tavola dal cibo che acquistiamo ; l’energia e l’acqua impiegate per produrlo; le sostanze chimiche utilizzate e quelle disperse nell’ambiente; l’impoverimento del suolo; la distruzione di habitat acqua-tici e terrestri ecc.Sempre i nostri autori Casali e Fara riportano un interessante studio svol-to dall’Istituto Tedesco per la Ricerca sull’Economia Ecologica (IoeW), pub-blicato nel 2008 da Foodwatch, che ha confrontato le emissioni di gas ser-ra dovute al cibo consumato da una persona per un anno. La conclusione dello studio premia naturalmente la dieta vegana a base di prodotti bio-logici che oltre ad essere sorpren-dentemente salutare, riduce del 94% le emissioni di gas serra rispetto alla dieta onnivora a base di prodotti con-

Pudding all’ex spremuta:Ingredienti– gli avanzi di 4 arance spremute (polpa e scorza)– 1 banane troppo matura– 2 cucchiai di zucchero di canna inte- grale– 1 bicchiere di farina–1 cucchiaino di lievito per dolci– 2 cucchiai di olio extravergine di olivaPreparazioneFrullate la polpa delle arance, eliminan-do i semi. Schiacciate la banana con la forchetta e unitevi lo zucchero e gli altri ingredienti assieme ad una grattuggia-ta di scorza di arancia. Amalgamate fino ad ottenere un impasto consistente. Ungete quattro stampini, riempiteli con l’impasto ottenuto e cuoceteli in pento-la a pressione, nel cestello della cottura a vapore, per 15 minuti. Nel frattempo ricavate delle striscioline dalla scorza di un’arancia o di un limone. Lasciate in-tiepidire i pudding e decorateli a piacere con le scorze d’arancia, fresche o cara-mellate e con fili di caramello.

venzionali.Ecco quindi una ricetta per utilizzare gli avanzi che da sola non basterà a salvare il pianeta ma ci aiuterà forse a vedere gli avanzi di cucina da un punto di vista differente:

A tutto sport GiuliaViva anno III n.1 13

Intervista a Bruno Franchi “P’gg’noll” di Daniele Adriani

Siamo con Bruno Franchi, da tutti noto come “P’gg’noll”. Ci puoi dire com’è nato questo nome?E’ un soprannome, e viene da mio padre, che era contadino. Un giorno un tempora-le lo bagnò come un pulcino, e qualcuno lo chiamò con questo nome, che poi in fa-miglia ho avuto io più di tutti.Una vita nel Giulianova Calcio, quanti anni?Sono entrato nell’80. Era presidente il dott. Ti-berio Orsini, e ricordo l’equivoco che si generò nel momento in cui parlammo di stipendio. Alla mia richiesta di 700 mila lire, ed alle altre al ribasso, egli mi sembrava rispondesse sem-pre no con la testa, finchè ci spiegammo, e mi accordò la prima richiesta. Voglio solo dire che il dott. Orsini è stato veramente la perso-na più grande del calcio giuliese, e ne ho co-nosciuti tanti di presidenti. Non posso dimen-ticare quanto soffrì quando alcuni andarono a tirargli i sassi sotto casa, per contestarlo. Ma anche Quartiglia, con cui ho lavorato 12 anni, è stato un grande presidente, metten-do molto di suo. L’anno che portò Biagioni e Califano avevamo uno squadrone, che sul campo non rese come doveva. Lui, però, non ha mai avuto intorno a sé persone cui inte-ressasse veramente il Giulianova.A cosa ti riferisci?Mi reputo un giuliese purosangue, e posso dire che Quartiglia non ha avuto mai con-siglieri che magari gli facevano spendere meno ma in maniera più oculata. C’erano sì i procuratori ma ci sono anche oggi. E quan-do vediamo che un giocatore segue sempre un allenatore, c’è sempre un motivo: può ser-vire nello spogliatoio anche come delatore,

o peggio. Attaccamento alla maglia? Una volta. Ora non più.Parliamo del Fadini, e di come è ancora parzial-mente chiuso, dopo tut-to ciò che è accaduto lo scorso anno?Questa è una domanda da rivolgere ai nostri politici, ma posso dire che si spendono soldi per tamponare ma mai per finire bene un la-voro. Sono 15 anni che si parla di certe cose ma nulla si risolve. Posso parlar bene solo di Mimì Di Carlo, che pur non conoscendo lo sport è stato sempre molto disponibile. Così come il dott. Arboretti. Entrambi, in due occasioni quando erano sindaci, si sono impegnati per risolvere velocemente alcuni problemi che si erano presentati, per l’innaffiamento del Fadi-ni o la sabbia del Castrum. Mi sembra che, in tempo di elezioni, tutti tirano fuori lo sport, ma poi vediamo che non c’è stato mai un assessore allo sport cui piace lo sport. Non nego di essere di sinistra, ma la scorsa estate, all’incontro con il delegato allo sport ho potuto capire che egli non conosce il calcio né gli altri sport. Ci vuole qualcuno che possa capire le esigenze delle società, ed a Giuliano-va manca una persona che durante l’anno si interessi di sport. Aldilà dei piccoli favori.Tornando al calcio, quest’anno la rosa del Giulianova è quasi interamente compo-sta da giocatori locali. Si sta tornando a questa voglia di giuliesità, nonostante la scarsa risposta degli imprenditori?Anzitutto bisogna ringraziare coloro che hanno preso in mano la società, e poi ap-prezzo il fatto che gli istruttori del settore

giovanile sono di Giulianova, finalmente. I dirigenti avevano avuto promesse che poi non sono state mantenute. E vedo che l’entu-siasmo iniziale si sta spegnendo. Ultimamente, aldilà del livello arbitrale, mi sembra di notare una scarsa tutela della nostra Società.Da 15 anni almeno, a noi non viene perdo-nato nulla. Un esempio: la Lega ci ha conte-stato 30 centimetri mancanti per le dimen-sioni della sala stampa, che è un gioiellino. Noi andiamo in campi dove la sala stampa è una baracca. Provincia, Regione, nessuno ci ha mai difesi. Lo scorso anno non trovavamo i campi per giocare. Nemmeno a Giulianova, però, c’è molta attenzione verso questi ra-gazzi, che non vengono più invitati nemme-no a mangiare una pizza.Noi siamo convinti, comunque, che la città di Giulianova viva un pò in atte-sa, e che questi ragazzi avranno modo di essere apprezzati.Sì, io desidero che Giulianova torni ad essere una città dove si vive e si parla di calcio.Ti ringraziamo per la disponibilità, in pratica un’esclusiva, magari la prossi-ma volta potremo parlare di qualche retroscena di spogliatoio.In genere amo stare dietro le quinte, ma vi ringrazio per l’invito. E per i retroscena, ci sa-rebbe da riempirci parecchie pagine.

Sul nostro sito www.giuliaviva.itil video completo dell’intervista

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Inviateci le vostre lettere, segnala-zioni o foto a: [email protected]

Paternità sbandierate

Si prega cortesemente i nostri gentili lettori di contenere in termini di spazio i loro contributi, al fine di garantire una più ampia partecipazione ed evitare spiacevoli tagli.

Il palo che aspetta

Trovo veramente incredibile, al limite del vergognoso, che siano i politici ad appropriarsi della prerogativa speci-fica delle singole scuole di chiedere l’apertura di nuovi indirizzi, litigan-do addirittura per la paternità. Ma da quando i politici conoscono i veri problemi della scuola? Sono i Diri-genti a sapere come davvero stanno le cose, quali sono le esigenze, i desi-derata di alunni e famiglie, le possibi-lità territoriali di ogni singola scuola e perciò devono essere loro, con i loro collegi a fare proposte per il nuovo. I politici dovrebbero, senza arroganze, impegnarsi e rendersi davvero uti-li perorando le migliori opportunità per il territorio. Non ne capisco mol-to ma mi sembra, che per la campa-gna elettorale ci sia ancora tempo! Io, e con me sono in molti, a rifiutare la “tuttologia” dei politici: sanno fare e capiscono di tutto (ciò che ritengono utile per accaparrarsi un voto), pec-cato che siano molti i problemi irri-solti o le soluzioni errate rispetto alle aspettative di chi li ha eletti.!!! Grazie perché ci siete e auguri per il nuovo anno a tutto lo staff di “GiuliaViva”.

Lucilla

Diciassette edizioni del “Presepe vivente” avrebbero meritato con-torno migliore del tristissimo al-bero di Natale che, sul Belvedere, accoglieva i visitatori della rappre-sentazione. Un povero abete, infi-lato in un tubo di cemento, retto da quattro cavi con nastro bicolore bianco-rosso, agganciato a tre cubi di marmo, con poche lucette spen-te. Se questa è l’idea che ha l’am-ministrazione di decorazione nata-lizia siamo alla frutta. R. D. M.

Gentile redazione, a Giulianova si istituisce la spiag-gia per i cani e si cerca un terreno per accogliere i gatti randagi, ma, a differenza di realtà vicine come Teramo e la stessa Roseto, non si pensa a vietare l’uso dei botti per festeggiare l’anno nuovo, quei botti che, ogni anno, provocano in Ita-lia la morte di migliaia di animali terrorizzati. Non vi sembra per-lomeno incoerente? B. G.

Animalismo incoerente?Che tristezza...

Circa tre anni fa persi il controllo della mia autovettura mentre percor-revo il lungomare e andai a sbattere contro un palo dell’illuminazione pubblica. Per fortuna non mi feci nulla di male ma la mia vettura ed il palo ne uscirono piuttosto malcon-ci. Ricordo ancora che fui sollecitato a denunciare il sinistro perchè c’era urgenza di risarcire il danno per ri-pristinare le condizioni di viabilità ed illuminazione. Sono passati qua-si tre anni da quella sera ed il palo è ancora lì che aspetta, mi chiedo ma a cosa sono serviti i soldi risarciti dall’assicurazione? G. M.

È stata rinviata al 30 gennaio la scadenza per la partecipazio-ne al concorso “Filomena Delli Castelli” - “14 milioni di donne non sono un caso” - indetto per il secondo anno dalla Com-missione Pari Opportunità di Giulianova. È rivolto alle ultime classi delle scuole superiori nella convinzione che i giovani vadano formati, più che informati, sulle emergenze sociali. L’emergenza che riguarda le donne, al di là delle differenze di genere, di posizioni ideologiche, sociali, di cultura, religione e quant’altro, è un fenomeno che per troppo tempo è rimasto tra le pieghe del senso d’inferiorità imposto alle donne, delle convenzioni sociali per cui “... non si deve far sapere ...” quan-do le umiliazioni, le violenze, i soprusi avvengono in ambito familiare. Per questo è importante che i giovani siano accom-pagnati a prendere coscienza dei rischi, ma anche dei possi-bili rimedi, delle possibili difese rispetto a questa emergenza. In tal senso, è fondamentale una sana formazione alla citta-dinanza attraverso la conoscenza dei diversi fenomeni sociali e il riconoscimento e il rispetto dei propri diritti e doveri. A questo scopo l’associazione “Thana”, che opera a Giulianova da alcuni anni e si rivolge alle donne vittime di stalking o di violenze, sotto qualunque forma, ha incontrato gli studenti delle scuole superiori presso l’aula magna dell’Istituto Cro-cetti. La disponibilità dei dirigenti e dei docenti e il consen-so degli studenti raccontano molto bene come l’emergenza - violenza sulle donne - sia particolarmente sentita, così come la quantità di interventi pertinenti dice come i giovani siano interessati a confrontarsi con la realtà. Un plauso alla dispo-nibilità dei docenti che, al di là del difficile momento che la scuola sta attraversando e che li spinge a rifiutare ogni atti-vità che vada oltre gli orari e le responsabilità previste dalla legge, accompagnano i propri studenti a partecipare al con-corso che ponendo alcune precise domande, invita i ragazzi a realizzare uno spot o un cortometraggio in cui esprimere il proprio punto di vista sul tema specifico.È possibile trovare il bando del concorso sul sito del Comune di Giulianova nel blog della Commissione Pari Opportunità.

“14 milioni non sono un caso”di Irene Lattanzi