GiuliaViva anno IV n.13 del 9 agosto

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MARE MONSTRUM Occorre una politica capace per ripulire il nostro mare e rilanciare il turismo Anno IV numero 13 del 9 agosto 2014 (73) GiuliaViva è anche on-line su www.giuliaviva.it Quindicinale d’informazione giuliese distribuzione gratuita - tiratura 2500 copie

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GiuliaViva anno IV n.13 del 9 agosto

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MARE MONSTRUM

Occorre una politica capace per ripulire il nostro mare e rilanciare il turismo

Anno IV numero 13 del 9 agosto 2014 (73)GiuliaViva è anche on-line su www.giuliaviva.it

Quindicinale d’informazione giuliese distribuzione gratuita - tiratura 2500 copie

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IL MERCATO IMMOBILIARE RICHIEDE SEMPRE PIU' PROFESSIONALITA'

Il mercato immobiliare è da sempre al centro delle preferenze degli italiani, e nonostante la contrazione subita

durante la crisi, è tornato a crescere nei primi tre mesi del 2014.

Trovare una casa che risponda alle proprie esigenze e attribuire ad un immobile il suo giusto valore di mercato,

coerente al presente momento storico, resta però ancora difficile.

I clienti riscontrano di frequente la presenza di operatori non adeguatamente preparati a gestire le nuove sfide del

settore, che ne subiscono quindi la pressione e che, nella ricerca di un mandato, commettono errori, grandi o

piccoli, ma tali da rendere ancora più ostico il mercato immobile. Mercato che, stando alle stime, continua a offrire

ampio margine nonostante i problemi di accesso al credito, ma che richiede a tutti i suoi attori - clienti compresi -

competenza e buon senso.

"Operare in questo settore richiede oggi una estrema meticolosità, per garantire ai clienti acquisti e vendite di

immobili al giusto prezzo di mercato, con celerità e la massima sicurezza", spiega il dott. Marco Di Sabatino, che

dopo un’esperienza formativa con il franchising immobiliare Pirelli RE, ha creato per la sua agenzia immobiliare sita a

Giulianova in viale Orsini con un suo marchio di sua esclusiva proprietà, Casanova. Una nuova identità ed una

nuova immagine, è sempre ispirata agli stessi principi che in questi anni l’hanno resa nel panorama locale

professionalmente credibile, competente e leader nei servizi di intermediazione immobiliare.

Affrontare le sfide vuol dire anche rinnovare le proprie identità e immagine per avvicinarsi ai clienti cercando non

solo un rapporto professionale ma anche empatico, come ci dice il dott. Di Sabatino: “Nel 2009, quando ho avviato

la mia attività di agente immobiliare, le condizioni erano molto differenti. Oggi, dopo cinque anni di presenza sul

litorale della provincia di Teramo, e in particolare a Giulianova, Mosciano Sant'Angelo, Tortoreto ed Alba Adriatica,

posso dire che il mercato ha subito importanti e profondi cambiamenti. La gente è disposta a pagare solo per il

reale valore di un immobile e fa molta attenzione, ma nello stesso tempo chiede una competenza sempre

maggiore dagli operatori. Chi paga, oggi PRETENDE COMPETENZA e SERIETA', non può permettersi di essere

consigliato male. In questo settore, chi si rivolge a noi - lo sappiamo bene - ha delle grandi aspettative. Per

continuare a crescere dobbiamo avere la consapevolezza di non doverle deluderle”.

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Istantanee giuliesi GiuliaViva anno IV n.13 3

Un giapponese a Giulianova

Si chiama Hide ed è un giovane chef giapponese. È approdato a Giulia-nova, più precisamente alla pizzeria “I Caraibi” di piazza Fosse Ardeatine, per imparare i piatti della cucina abruzzese e riproporli successiva-mente ai propri connazionali. Nonostante la poca conoscenza della nostra lingua Hide sta appren-dendo rapidamente i segreti delle ricette locali, che trascrive minuzio-samente in quello che, a conclusio-ne della sua esperienza italiana, di-venterà un preziosissimo ricettario della cucina locale. Insomma, pochi mesi ancora e le specialità abruzze-si troveranno in estremo oriente un interprete tanto inaspettato quanto appassionato e capace.

Ci risiamo

Dopo anni il mistero è stato sve-lato e, finalmente, si è scoperto a quale uso siano destinati i palet-ti metallici installati sul versante ovest del lungomare centrale. Caduta l’ipotesi che si trattasse di innovativi elementi per l’illu-minazione stradale (la possibilità è stata definitivamente esclusa per l’assenza di qualsiasi tipo di lampadina) solo dopo lunghi ed incessanti studi si è infine arrivati a capire quale fosse la loro desti-nazione. I paletti non sono altro che un recentissimo ed efficace sistema che il Comune ha messo a disposizione dei cittadini per pubblicizzare le proprie richieste di lavoro. Scritte su apposite strisce carta-cee, le domande possono essere incollate sul supporto di metallo, in maniera assolutamente sempli-ce e con la garanzia di essere no-tate dai numerosi passanti. Un plauso all’amministrazione per l’attenzione ancora una volta dimostrata nei confronti di quanti hanno difficoltà lavorative.

L’arcano svelato

Gli automobilisti stiano sereni: non succede solo a loro di incappare nei percorsi a ostacoli in cui mercatini e manifestazioni trasformano la viabi-lità cittadina. A cadere nella trappola delle transenne e dei divieti di transi-to è stata questa volta niente meno che la tradizionale processione della Madonna del Porto Salvo, costretta a modificare il consueto tragitto dalla presenza delle bancarelle domenicali in via Sauro e via Gorizia. Nessuno si salva a Market town!

La prevalenza del mercato

Quel “fortemente inquinato” che le analisi eseguite dalla Goletta Verde di Legambiente assegna alle acque an-tistanti il lungomare Zara, all’altezza del canale a mare a nord del porto ha gettato una nuova, prevedibile ma pur sempre inquietante ombra sulla qua-lità delle acque giuliesi. Al di là delle dichiarazioni ufficiali e dei cartelli che la definiscono “eccellente”, la qualità del nostro mare inciampa sempre più spesso in analisi che ne tracciano un quadro assai meno rassicurante. Baste-rà questo nuovo campanello d’allarme a smuovere l’intorpidita coscienza am-bientale dell’amministrazione?

Per la stagione estiva GiuliaViva varia temporaneamente la propria periodi-cità da quindicinale a mensile. Il pros-simo numero del giornale sarà dunque in edicola sabato 6 settembre..

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4 GiuliaViva anno IV n.13

“Sistema” turismo?“Giulianova è un comune italiano di 23.949 abitanti della provincia di Teramo in Abruzzo. Città storica, possiede una forte vocazione com-merciale e turistica”. La definizio-ne è quella di Wikipedia, arcinota enciclopedia online ai vertici delle classifiche dei siti più consultati al mondo. Tralasciando quel sacro-santo appellativo di storica troppo spesso ignorato e vilipeso quando si è trattato di ridare lustro al patrimo-nio cittadino inevitabilmente toccato dall’azione del tempo (un solo esem-pio: piazza Buozzi) e soprassedendo a quell’attitudine commerciale che i tempi recenti hanno sensibilmen-te corroso, crediamo che la stagione imponga qualche riflessione sul terzo aspetto, quello del turismo.Naturalmente non serviva wikipedia per rispolverare l’abusato principio della vocazione turistica, citata e sbandierata ad ogni piè sospinto. Il punto è che, da sola, questa tanto osannata vocazione inevitabilmen-te non basta, ed il “sistema” turisti-co locale mostra la corda in molti, troppi aspetti basilari. Ne elenchia-mo alcuni, sicuri di non esaurirne l’elenco ed altrettanto certi di non fare altro che mettere nero su bianco ciò che turisti e residenti hanno notato, e sopportato, già da parecchio tempo.

Spiagge. Nelle intenzioni, e so-

prattutto nelle promesse pre-elettorali, dovevano essere tirate a lucido già per le festività pasquali. Nella realtà non erano pronte neppure a luglio inoltrato e cumuli di detriti hanno continuato a farla da padroni specie nella spiaggia libera a sud del porto. Un po’ ovunque, intanto, l’arenile viene solcato con pe-riodica puntualità dai flussi dei canali a mare, sulle cui modalità di apertura e chiusura sembra aleggiare da sempre il più fitto mistero. C’era una volta la spiaggia d’oro. Piste ciclabili. Se ne parla da sempre, ma se si esclude il tratto a ridosso dei campeggi e quello che si dipana paral-lelo al lungomare sud, di strade riser-

vate alle due ruote non abbiamo, in fondo, ancora visto l’ombra. A meno che non si voglia elevare al rango di “pista” quella striscia d’asfalto che, nei tratti di lungomare a nord del porto, solo una pennellata di vernice gialla riserva all’uso delle biciclette. E dire che proprio la presenza di percorsi ciclabili degni di tale nome ha contri-buito, e non poco, alle fortune turisti-

che di numerose località nazionali, ma-rine e montane. A titolo di cronaca, il prologo del Giro d’Italia 2015 si svolge-rà a Sanremo: una cronometro a squa-dre interamente disegnata lungo una pista ciclabile. Altrove la vernice gialla l’hanno dimenticata da tempo.Manifestazioni. Il ritornello è sempre lo stesso, e si ripete senza distinzione di fede e di colore politico almeno da quattro consiliature: “organizzeremo un evento di risonanza nazionale, ca-pace di reclamizzare il nome di Giulia-nova in tutto il Paese”. Poi si ritorna con i piedi per terra, e l’estate trascorre fra un ballo, una sagra, un mercato e poco altro: eventi anche apprezzabili, ma la

cui portata rimane, inevitabilmente, assai limitata. Intanto le realtà vicine annoverano rassegne cinematogra-fiche quasi ventennali (“Roseto ope-ra prima”), tornei internazionali di beach soccer (Alba Adriatica), gare nazionali di triathlon (Pescara) o ap-puntamenti ciclistici internazionali (l’arrivo della Tirreno-Adriatico da decenni fissato San Benedetto del

Fatti in primo piano

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GiuliaViva anno IV n.13 5 Fatti in primo piano

Tronto). Al contrario l’orizzonte giuliese è ancora limitato.Mercatini. Ne abbiamo ampia-mente parlato sul numero scorso e non intendiamo ripeterci. Vero è che al di là dell’impressione tra-smessa di un calendario di eventi monocorde e di scarsa fantasia l’invasione delle bancarelle ha creato più di un problema alla circolazione stradale e più di una difficoltà agli automobilisti in vacan-za, costretti a combattere, quotidiana-mente, con transenne, chiusure e divie-ti inaspettati. Giulianova, la prima città a circolazione variabile.Stazione ferroviaria. Le promesse erano importanti: Giulianova avrebbe avuto uno scalo ferroviario all’avan-guardia e nuovo di zecca e lo avrebbe avuto in tempi relativamente rapidi. Il progetto della nuova stazione era infatti dato per cantierabile (termine discutibile che indica l’esistenza delle condizioni per aprire subito un cantie-re) già nel 2013. In attesa dell’aggior-namento di una data evidentemente superata dai fatti, le condizioni dello

scalo giuliese inevitabilmente peggio-rano. Alle indecenti condizioni di un sottopasso di fatto consegnato ai van-dali, alle tettoie che non trattengono la pioggia, alla immancabile confu-sione che, complice l’assenza di un parcheggio adeguato, regna ad ogni ora nel piazzale antistante la stazio-ne, si è aggiunta di recente la chiusura pomeridiana della biglietteria, che si protrarrà almeno fino al 15 agosto. In attesa di uno sfavillante futuro, il pre-sente è quello di sempre: una struttu-ra inadeguata, ma soprattutto mante-nuta ben al di sotto delle condizioni minime richieste dall’accoglienza.Chico Mendes (e luna park). Liberato dalle giostre e dalla presenza ingom-brante, oltre che indecente, dei vagoni dismessi doveva conoscere una nuova stagione, almeno stando alle buo-ne intenzioni espresse a più riprese di destinarla alla musica, alle rappre-sentazioni varie ed anche allo sport con il ripristino della piattaforma per il basket. Doveva diventare una sorta

di cittadella dello spettacolo: è rimasto una landa assolata, de-serta e neppure ben tenuta. Non sappiamo quali siano i nu-meri di questo primo scorcio d’estate, ma la sensazione visiva è che quella che si avvia alla con-clusione non sia una stagione da ricordare: l’affollamento delle spiagge è stato evento raro ed il clima generale, percepito a pelle,

è stato finora tutt’altro che esaltante: difficile ipotizzare che i dati sulle pre-senze possano dipingere un quadro diverso. Certo, c’è la crisi e ad aggiun-gere un ulteriore ed indesiderato ca-rico hanno provveduto le condizioni meteorologiche. Ma logica vorrebbe che, proprio quando le situazioni non sono economicamente ottimali, si cer-casse di sopperire con la cura del terri-torio, la qualità dei servizi, l’attenzione per quello che, innegabilmente, è il primo patrimonio cittadino. Nascondersi dietro i falsi trionfalismi delle dichiarazioni ufficiali serve a poco, anzi è solo controproducente.

di Paolo Innocenti

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6 GiuliaViva anno IV n.13 Parliamone

quello di far discutere a notte fonda gli argomenti scottanti del bilancio - che evidentemente la maggioranza non vuole far conoscere all’opinione pubbli-ca - allora tutto si spiega. Il Presidente del Consiglio Comunale Jurghens Car-tone, sempre meno super partes, ha tranquillamente accettato la richiesta della maggioranza di anticipare alle ore 18 i numerosi punti all’ordine del giorno aggiunti in extremis. Risultato: di bilan-cio si è cominciato a parlare dopo le ore 22 ed il dibattito si è protratto fino alle 2.30 di notte! Conseguentemente i cit-tadini sono all’oscuro, o quasi, di quan-to è stato detto nel dibattito, anche per la scarsissima copertura mediatica (solo Il Centro ha dedicato uno specifico ar-ticolo; la radio locale ha trasmesso a singhiozzo la diretta e non ha replica-to alcunché nei giorni seguenti). Non erano irrilevanti, però, le implicazioni per i cittadini nei temi dibattuti. Questa la sintesi di quanto fatto emergere dal Cittadino Governante in quel consiglio:1) Nomine del Comune presso enti, aziende ed istituzioni: Visti i compor-

tamenti del passato abbiamo sol-lecitato il rispetto pieno del criterio della competenza (spesso dimenti-cata) che insieme all’onestà è decisi-va per la buon amministrazione.2) Convenzione per la gestione regionale dei Rifiuti Urbani: Ab-biamo messo in luce la contraddi-zione tra il continuo ripetere di voler perseguire la strategia dei Rifiuti Zero

e l’approvazione senza battere ciglio (e senza dibattito consiliare serio ed ap-profondito) di una convenzione frutto di una legge regionale che non esclude l’uso degli inceneritori e delle discariche.3) Protezione dai campi elettroma-gnetici delle antenne telefoniche: Il sub commissario della sanità abruzze-se Zuccatelli lamentava, giustamente, nel giugno scorso che in Abruzzo sono assolutamente insufficienti gli scree-ning oncologici, fondamentali per la diagnosi precoce dei tumori. Sarebbe altrettanto importante condurre studi epidemiologici sul tasso delle patologie tumorali nelle varie realtà e promuove-re la prevenzione primaria per evitare l’insorgenza delle neoplasie attraverso interventi sull’ambiente e sugli stili di vita. Se, però, nei massimi consessi civi-ci non si concede ai consiglieri il tempo necessario per studiare ed approfondi-re la materia che si ripercuote su tutto ciò, come è accaduto in questo caso, è evidente che non può partire nessuna sollecitazione seria e documentata ver-so la Regione e le ASL da parte del con-

Quanto sarebbe esplicativo per i cittadini conoscere cosa si è detto nel Consiglio Comunale del 25 lu-glio 2014 Si è tenuto il 25 luglio scorso il primo consiglio comunale dopo l’insediamento della nuova ammi-nistrazione avvenuto il 27 giugno. Era stato convocato per discutere il Bilancio Consuntivo del 2013. È prassi, vista l’importanza e la complessi-tà dell’argomento, non aggiungere altri punti all’ordine del giorno in occasione della disamina del Bilancio di Previsione o di quello Consuntivo. Ma questa volta non è andata così. Una settimana prima dello svolgimento del consiglio è stato aggiunto un nutrito elenco di punti di notevole rilievo e tre giorni prima addi-rittura un ulteriore punto, anch’esso non secondario. Eppure erano trascorsi ben 28 giorni dal consiglio di insediamento, se c’erano punti urgenti si poteva tenere una specifica seduta prima del 25 luglio. Ma se non si ha in nessuna considera-zione il rispetto della sovranità del con-siglio comunale e tantomeno il diritto dei consiglieri ad avere il tempo di stu-diare la documentazione dei vari punti da approvare per presentarsi preparati al dibattito consiliare onde rappresenta-re degnamente i cittadini che li hanno votati, è ovvio che le procedure sensate non si seguono. Se poi l’obiettivo, non confessabile (per il timore di sollevare ondate di indignazione da parte dei cit-tadini), ma del tutto evidente, è anche

Un consiglio per capire

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GiuliaViva anno IV n.13 7di Franco Arboretti

Quanto sarebbe istruttivo per i cittadini sapere in merito alle procedure e ai contenuti del consiglio comunale del 25 luglio 2014

siglio comunale.4) Adattamento ai cambiamenti cli-matici (adesione al Mayors Adapt): Questo lungimirante indirizzo dell’U-nione Europea indica di fare scelte so-stenibili nella gestione del territorio, di ridurre i gas serra e di approntare misu-re per aumentare la resilienza (capacità di resistere) delle città ai cambiamen-ti climatici. Sono anni che cerchiamo di proporre scelte sostenibili in campo urbanistico, energetico, economico e nella mobilità, come in occasione del dibattito sulla Variante al PRG (quando parlammo della necessità della VAS) ma ogni nostra proposta è stata sistematica-mente respinta. Ora il sindaco porta con urgenza in consiglio un punto per ade-rire a questa iniziativa. Il buongoverno non si fa con i proclami da disattende-re o, addirittura, contraddire ma con le scelte coerenti. Avremmo quindi preferi-to avere più tempo per poter preparare proposte dettagliate su come riempire di contenuti simili impegnative adesio-ni del Comune. Ma evidentemente per il sindaco che ha fatto approvare ad un mese dalle elezioni la cementificazione dell’area dell’ex Confettificio era più im-portante mostrare uno specchietto per le allodole che impegnarsi in una seria riflessione autocritica.5) Bilancio Consuntivo del 2013: Ci sarebbe molto da dire. Intanto, essendo l’ultimo del quinquennio di governo, sa-rebbe stato più corretto discuterlo prima delle elezioni per una complessiva va-

lutazione dell’azione amministrativa della giunta uscente. Invece non solo ciò non si è fatto prima del pronuncia-mento popolare ma, anche ad elezioni svolte, si è operato in modo da confina-re il dibattito consiliare sull’importante punto nelle ore piccole della notte. Probabilmente si ritiene conveniente che siano in pochi a sapere quanti atti di malgoverno si celano dietro le cifre delle Entrate e delle Uscite della prima giunta Mastromauro. Non si può qui riferire, per ovvi motivi di spazio, la dettagliata disamina fatta dal Citta-dino Governante e vi rimandiamo al sito del Comune sperando che la tan-to sbandierata trasparenza faccia sen-tire il dovere di inserire gli interventi dei consiglieri comunali nel portale del Comune. Sinteticamente si può dire che:a) Non è vero che il Comune ha avuto meno entrate del passato: tra il 2009 ed il 2013 ha avuto complessivamente 7,5 milioni di euro in più. b) La spesa corrente, nello stesso pe-riodo, irresponsabilmente, è stata di

13,6 milioni di euro senza miglioramen-ti degni di nota: nemmeno per pulizia, manutenzione e decoro. c) Sul fronte delle Entrate: sono man-cate al Comune spettanze per svariati milioni di euro; è stata inasprita la tas-sazione locale sulle famiglie e sulle atti-vità economiche come è accaduto per IMU e TARSU.d) Quasi 6 milioni di euro (un quarto circa della spesa complessiva comuna-le) vengono spesi, da anni, per i rifiuti. Mentre i cittadini si impegnano a diffe-renziare sempre più, i costi del servizio aumentano (nel 2013 il costo di raccolta e smaltimento è cresciuto di 515.000 euro) invece di diminuire come accade ovunque si pratichi da tempo la raccol-ta differenziata.e) C’è stato molto spreco di denaro pubblico finito nelle opere pubbliche malfatte o inutili, in attività improprie per un comune, nel contenzioso esa-gerato, nella spesa poco qualificata, nell’indebitamento eccessivo, negli ac-quisti poco oculati di beni e servizi, nel-le società partecipate mal indirizzate e poco controllate.Potremmo fare esempi clamorosi a con-ferma di quanto detto. Lo faremo nei prossimi mesi incontrando i cittadini per parlare di come viene utilizzato il denaro pubblico nella nostra città e della pos-sibilità di una diversa impostazione del bilancio comunale: più equo ed attento nelle entrate, più qualificato e responsa-bile nella spesa.

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8 GiuliaViva anno IV n.13Una Città per cantare

Ladies and Gentlemen, i Jayhawks! di Aldo Minosse Malatesta

In questo numero parliamo di un gruppo che si forma nel 1985 a Min-neapolis, città del freddo, stato del Minnesota. I Jayhawks i quali con Un-cle Tupelo - poi Wilco - hanno creato l’Americana, un genere musicale che a metà degli anni ‘90 aggiorna per la generazione grunge il suono dei The Byrds e di Neil Young. La loro è una storia comune a molti altri gruppi. Al-bum bellissimi, che però non trovano conferma nelle vendite. In questi gior-ni sono stati ristampati, in versione ri-masterizzata e con aggiunta di inediti, 3 album del secondo periodo della band. Parliamo proprio di questi tre lavori, Sound Of Lies, Smile, e Rainy Day Music. I Jayhawks incidono il loro ultimo album, Tomorrow the Green Grass, con un discreto successo e con l’hit single minore, Blue. Il loro leader Mark Olson li abbandona e prende le redini della band Gary Louris, che decide di al-

largarne gli orizzonti musicali. Apre infatti alle influenze di altre formazioni che amava, come Can e Sonic Youth, le quali, prima, a causa della for-te passione di Mark Olson per il Country, facevano fatica a trovare spazio. L’inserimento

dell’ex chitarrista dei Run Westy Run Kraig Johnson, completa la band già formata da Mark Perlman al basso, Tim O’Reagan alla batteria, Karen Grotberg alle tastiere e Jesse Green al violino. Nel ‘97 registrano Sound Of Lies in cui propongono la musica che amano senza stare troppo a pensa-re al risultato. Canzoni bellissime con delle splendide armonie vocali. Nes-sun decollo delle vendite. Passano tre anni ed esce Smile, disco prodotto da Bob Ezrin (già produttore tra gli altri di Pink Floyd, Alice Cooper, Kiss e Deep Purple), che sposta ancora più in alto l’asticella del cambiamento del suono con la scelta di batterie elettroniche e suoni patinati. Molti fans della prima ora storcono il naso. L’ascolto dell’al-bum è gradevole. Si avverte il desi-

derio di svoltare, di realizzare il disco radio-friendly. In parte arriva anche il risultato commerciale. I’m Gonna Make You Love Me è un singolo top 40, usato in una campagna promozio-nale della Ralph Lauren e nella serie tv Dawson’s Creek. Per tornare al mal-contento dei fans di vecchia data circa il cambiamento di rotta del gruppo, oggi possiamo pensare che, proba-bilmente, i Jayhawks, sperimentando nuove sonorità, volevano togliersi di dosso l’etichetta di country rockers allo stesso modo in cui, proprio in quegli anni, anche i Wilco tentavano di percorrere nuove strade. Passano 3 anni da Sound Of Lies e chi aveva du-bitato di loro torna ad innamorarsene, grazie a Rainy Day Music. Escono dal gruppo Johnson e Grotberg ed entra-no Stephen McCarty (Long Riders, The Coal Porters) e Matthew Sweet, pro-duce Ethan Johns (Ryan Adams, Rufus Wainwright, King Of Leon e Paul Mc-Cartney sono alcuni artisti da lui pro-dotti). Il risultato è un disco piacevo-lissimo con il suono folk spogliato da arrangiamenti superflui e che, attra-

verso ascolti ri-petuti, rivela la bellezza delle canzoni. Ascol-tate questi al-bum su cd o su vinile, in uscita a Settembre. Non ve ne pen-tirete!

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GiuliaViva anno IV n.13 9 Spigolature

La Dalmazia tra vicinanza geografica e lontananza culturale. di Leo Marchetti

patizzanti delle piccole potenze regionali della Serbia e della Bulgaria. Ma l’argomento che porta la Dalmazia in pri-mo piano nel 1915 è l’in-gresso dell’Italia in guer-ra a fianco della Francia e dell’Inghilterra, vale a dire dopo il patto segre-to di Londra che offriva al nostro paese consi-

stenti vantaggi territoriali in Trentino e Venezia Giulia, l’annessione dell’Istria e delle città di Zara e Sebenico in caso di vittoria dell’Intesa. Sappiamo com’è an-data, i compensi territoriali per 600.000 morti non inclusero neanche Fiume (da cui la sceneggiata dannunziana) visto che il presidente americano Wilson do-veva creare ex novo un paese chiama-to Jugoslavia dalle ceneri dell’impero asburgico. Prezzolini, sull’italianità della Dalmazia non fa sconti ai nazionalisti (leggi Mussolini, Corradini, d’Annunzio, Papini) ricostruendo con documenti alla mano il fatto che durante la Repub-blica di Venezia soltanto i nobili parlava-no italiano e la stessa milizia schiavona arruolata dai veneziani parlava soltanto lo slavo. Nel saggio, Prezzolini smen-tisce anche un luogo comune contro l’Austria che avrebbe represso le mino-ranze rivoltando gli slavi contro i citta-dini italiani; in realtà gli unici elementi di modernità dopo Napoleone li porta l’Austria con un programma che pre-vede “la stampa, la discussione, i partiti

politici, il suffragio universale, le ferrovie e il commercio.” D’altronde, nota Prezzo-lini, storici come Cattalinich (1836), Tom-maseo (1837), Solitro (1844) ben prima del nazionalismo guerrafondaio parlano sempre della Dalmazia come di un paese slavo destinato a unirsi alla Serbia più che alla stessa Croazia. Su questa linea anche Mazzini si schierava con Tommaseo, vale a dire per il rispetto dei piccoli popoli e delle diverse realtà nazionali. All’inizio del ‘900 la comunità italiana non superava i 30.000 abitanti e su 40 giornali solo 7 erano in lingua italiana (non pochi direi data l’esiguità della popolazione) e grazie al sistema elettorale del censo austriaco era possibile agli italiani di controllare parecchi consigli comunali e provinciali. Prezzolini era un intellettuale in anticipo sui tempi (infatti si recò in America duran-te il fascismo dove insegnò alla Columbia University) e nei suoi scritti aveva criticato e opposto le imprese di Libia e dell’Eri-trea considerandole un errore militare e diplomatico. Si sa come Mussolini passa nel 1916 dall’interventismo democratico al nazionalismo (poi fascista) con tutte le nefaste conseguenze per i rapporti fra il popolo slavo e quello italiano. Alla fine del 1° conflitto mondiale Sonnino sulla scia di Wilson si espresse a favore della costituzione di una nazione slava al posto dell’impero austriaco nell’Adriatico e an-che Leonida Bissolati, in un famoso comi-zio alla Scala di Milano nel 1919, sostenne contro i nazionalisti che l’Italia doveva rinunciare al Sud Tirolo, alla Dalmazia e al Dodecanneso.

In un bel libro su “La Dalmazia” di Giusep-pe Prezzolini, a cura del collega Giovanni Brancaccio, ordinario di Storia a Pescara, si chiariscono molti nodi irrisolti e luoghi comuni sui nostri, per così dire, dirimpettai adriatici, spesso confusi con una nostalgica italianità che li vorrebbe arruolare in blocco in una cu-ginanza risalente alla Repubblica di Ve-nezia e perfino, stando ai monumenti, all’impero romano. Il saggio di Prezzolini apparso a Firenze nel 1915 - una data che amplifica notevolmente il signifi-cato politico e ideologico del saggio - è preceduto da una ricca e documentata introduzione che riferisce del dibattito fra l’esplosione del nazionalismo adria-tico e l’entrata in guerra dell’Italia con i relativi memoriali, lettere e carteggi fra personalità di governo, giornalisti e intel-lettuali del tempo. L’intellettuale liberale Prezzolini, se per un verso riconosceva a Ragusa (Dubrovnik) una italianità mag-giore grazie alla sua indipendenza risa-lente al tempo dei Comuni, per altro ver-so - ed è l’argomento saliente del saggio - vede nell’oppressivo dominio della Se-renissima una forma tutt’altro che inco-raggiante circa l’incontro dei due popoli, separati da ragioni economiche, lingui-stiche ed etniche tali da far considerare ‘schiavoni’ i lavoratori dalmati impiegati a Venezia e i Croati sostanzialmente sim-

s.r.l.

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10 GiuliaViva anno IV n.13

Gabriella Cassiani e Angela Palestini (“Non è”) di Pietro Carrozzieri

Qualche domanda a ...

Siamo con Gabriella Cassiani e Angela Pa-lestini per parlare di una nuova iniziativa: NON’E’. Cos’è lo chie-diamo a Gabriella.(GC) “Non’è” è una nuo-va iniziativa promossa dalla cooperativa so-ciale Il Volo. Si chiama “Non è” perché non vo-gliamo dare una defini-zione precisa, esatta. E’ un contenitore, e può contenere qualsiasi cosa. Non è un ristorante, non è un caffè letterario, non è una tisaneria, non è uno spazio culturale ma è tutto questo messo in-sieme. E’ anche un laboratorio dove speriamo che, soprattutto i giovani, vengano a portare avanti i loro sogni e le loro idee. C’è anche una piccola bi-blioteca e la possibilità di leggere libri in un angolo letturaL’idea di investire in Centro Stori-co è casuale o frutto di una scelta precisa?(GC) E’ frutto di una scelta precisa, in-nanzitutto perché noi amiamo Giulia-nova, e amiamo Giulianova Paese, e quindi vogliamo contribuire a rivitaliz-zare la nostra città, tutta, perché la co-operativa si occupa anche di turismo, e ritiene che il semplice turismo ma-rittimo non sia più sufficiente. Quindi, vuol essere un incentivo per migliorare l’offerta turistica di Giulianova.Ad Angela, responsabile della parte gastronomica, chiediamo

cosa potranno scoprire e gustare le persone che frequenteranno il vostro locale.(AP) Si potrà gustare un’alimentazio-ne un po’ diversa. Proponiamo piatti con l’utilizzo del miglio, dei cereali, del riso nero. Ci avvaliamo anche della collaborazione di persone del territo-rio. Torzolini, ad esempio, ci procura la pasta, le spezie, che utilizziamo tantissimo. Il loro profumo ci avvicina ad altre parti del mondo, cui la nostra cucina si apre molto. E’ una cucina che rispetta la stagionalità e il chilometro zero, usiamo solo prodotti del nostro territorio. E’ un po’ una scoperta dei vari sapori del mondo. Mi piace me-scolare essenze e profumi.Fate anche dimostrazioni, propor-rete anche cultura culinaria?(AP) Sì, molte manifestazioni saranno accompagnate ad eventi. Ad esem-pio, quando ci saranno letture parti-colari di persone che hanno scritto di cucina, proporremo aperitivi in tema. E poi, tisaneria e cioccolateria saran-

no accompagnati da dolci particolari, fatti in casa.Quali sono le prossime iniziative, e gli orari di apertura?(GC) Le prossime iniziative, a breve, saranno musicali. Par-tiremo prima di Ferragosto. E poi abbineremo attività culturali e dimostrative con la cucina tipica di riferimen-to. Ad esempio, ci piacerebbe

fare una serata con artisti sudafricani da abbinare con la cucina di quel Pa-ese. Per gli orari, siamo aperti dalle 18 in poi tranne il lunedì sera, ma in au-tunno faremo orario continuato per l’intera giornata, proponendo anche le colazioni naturali. Il nostro potrà essere anche un luogo dove lavorare, disponendo del wi-fi free.L’avete chiamato Non’è, ma da quello che ci avete detto il vostro locale è tan-te cose messe insieme. L’augurio è che i nostri lettori abbiano le idee più chia-re dopo questa bella chiacchierata.

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Dove Cosa Quando GiuliaViva anno IV n.13 11

Pubblica utilitàFarmacie di turno

11/17 agosto Farmacia Marcelli18/24 agosto Farmacia Ielo25/31 agosto Farmacia Del LeoneGuardia Medica festiva e di urgenza Tel.: 085.8020362Ospedale Civile Via Gramsci 085.80201Pronto Soccorso 085.8020238 085.8020366118 085.8020442 / 085.8020373Croce Rossa Via Simoncini, 41/A 085.8007733Consultorio Familiare Via Ospizio Marino 085.8020816Polizia Veterinaria Pronto Intervento 085.8020818 (08.00-20.00)

Concerti mostre ed eventi

Note americane

Titolo: Note americaneAutore: Alessandro Portelli Casa ed: Shake edizioni, pp 188, 15 €

Non scopriamo certo oggi la ric-chezza e la profondità delle ana-lisi di Alessandro Portelli, per non dire della sua intima e ricchissima conoscenza di ciò che scorre, per dirla con William Carlos Williams, “nelle vene dell’America”. E cono-scevamo già il tono, pacato e a volte anche ironico, sempre diret-

to e chiarissimo nonostante la valanga di idee con cui riesce a districare temi e argomenti spesso complessi e strutturati, come del resto è l’America tutta. In questa tradizione si infila con spontaneità Note americane, una raccolta di articoli pubblicati dal 2000 a oggi, che in un certo senso ruotano attorno alle Seeger Sessions e a Bruce Springsteen in particolare, a cui sono dedicati i paragrafi centrali. Le Seeger Sessions portano, come è inevitabile, a Pete Seeger e a quelle che Portelli chiama Le ragioni di Woody Guthrie (e basterebbe la copertina per capire di cosa si sta parlando). Del resto, provate a trovare (anche in America, se è per quello) un libro che ha come prima epigrafe il ritornello di Christmas In Wa-shington di Steve Earle, poi ne riparliamo. Per conclude-re, quasi in contemporanea con queste Note americane, è uscito anche America profonda (Donzelli) ovvero “Due secoli raccontati da Harlan, Kentucky”, ma per spiegarlo ci vorrà la compagnia di Dave Alvin e tanto altro spazio.

Prime visioni

Monty Python Live (più o meno) Arriva nei cinema di tutto il mondo l’esilarante e fantastica reu-nion del gruppo comico più irriverente e dissacrante di sempre. Era il 1969 quando la BBC propose in England per la prima vol-ta Monty Python’s Flying Circus, la serie tv composta di (anche) stranianti sketch comici realizzati ed interpretati da Graham Chapman, John Cleese, Terry Gilliam, Eric Idle, Terry Jones e Michael Palin. I Monty Python hanno indubbiamente rivoluzio-nato l’idea stessa di comicità: imprevedibili nonsense, surreali ri-letture e irrisione di manie e vizi della società inglese del tempo. Un film di Aubrey Powell. In programmazione SAT dal 20 luglio

THE YOUNG VOICES Festival Giuliese della Canzone

Venerdì 29 agosto 2014Centro Comm.le I PORTICI - serata finale

Manifestazione ideata e realizzata dal D.J. Francis Black. La kermesse canora vede l’ en-tusiastica partecipazione di 25 cantanti divisi in tre categorie: Baby, Juniores, Seniores..Ospiti musicali d’eccezione : Lorenzo Piccioni, chitarrista e compositore Giuliese, fondatore dell’ Accademia Musicale Progetto Chitarra e Azzurra Sorgentone, giovane artista di Cellino Attanasio, reduce da successi e partecipazioni a livello nazionale..

Festa Madonna del Portosalvo

Domenica 10 agosto.LA PROCESSIONE SUL MARE

. IL CONCERTO DEI DIK DIK. I FUOCHI NOTTURNI SUL MARE

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12 GiuliaViva anno IV n.13

Una Pizza per l’estate di Biagio Saccomandi

Primo e Secondo

Complice la bella stagione (quest’anno, si fa per dire) e la mia oramai nota voglia di ricerca-re nuovi topping (ricoperture, de-corazioni) per le pizze, seguendo sempre la stagionalità delle ver-dure, e non solo, aggiungendo a queste formaggi freschi, nel caso della pizza che vi proporrò in que-sto articolo aggiungeremo “ad-dirittura” dei frutti di bosco. Ma come sempre andiamo con ordine, partendo dall’impasto che anche in questo caso sarà integrale (cre-do si sia capito che è il mio prefe-rito). Nell’ultimo articolo abbiamo intrapreso un percorso finalizzato alla conoscenza della farina, da dove nasce, come viene prodotta, dei diversi tipi e gradi di macina-zione di cui disponiamo. Riassu-mendo possiamo dire che le farine più usate sono la tipo 0, 00, 1, 2 e integrale. Bene, proprio quest’ul-

tima è prodotta dai mulini macinando tutte e tre le parti principali del chicco del gra-no e cioè la crusca (ricca di sali minerali e vitamine) com-posta da circa il15% del peso, l’albume o endosperma (mol-to ricco di carboidrati, poche vitamine e proteine) che è la parte più importante e incide per l ‘80-82% del chicco, e per finire, il germe (ricchissimo di oli e vitamine) con circa il 2%. In una farina integrale, quindi, troviamo tutto quello

che può servire in una dieta ric-ca di fibre e vitamine. Ovviamente a tutto ciò dobbiamo aggiungere

Pizza d’Estate Impasto ottimale per 4 persone:500 grammi di farina integrale350 cl circa di acqua4 grammi di lievito compresso (di birra)20 grammi di olio e.v.o.15 grammi di saleProcedimento in questo caso faremo un impasto diretto e cioè mescoleremo tutti gli ingredienti in un’unica fase di lavorazione lasciando, però, il composto a lievitare almeno per 6-7 ore, consentendo all’ impasto di compiere tutti i propri processi naturali. Prepariamo delle palline e, una volte lievitate, le stendiamo in alcune teglie tonde, aggiungiamo un filo di olio e le cuociamo per alcuni minuti in base al tipo del nostro forno prece-dentemente riscaldato. Dopo la cottura, tagliamo a spicchi la pizza e aggiungiamo la bresaola (o prosciutto crudo), l’insalata mista, delle carotine alla julienne, della va-leriana, del radicchio, la stracciatella o dello stracchino e, se vogliamo osare un po’, metteremo dei frutti di bosco e delle fettine sottili di noci pesche…..buon appetito!

un topping adeguato e, perciò, abbiamo cominciato a proporre focacce farcite con prosciutto cru-do o bresaola, con insalate miste insaporite da formaggi freschi e morbidi come la stracciatella o lo stracchino (a chi piace un sapore più deciso può anche sbriciolare un formaggio greco come la feta). Come potrete vedere, in questa ri-cetta che vi propongo, ho voluto giocare sul contrasto dolce salato e sono andato anche alla ricerca della cromia sapientemente ab-binata ad un gusto sorprendente. Tutto per confermare, se mai ce ne fosse ancora bisogno, che la Pizza non ha più confini!

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GiuliaViva anno IV n.13 13 A tutto sportPattinaggio a rotelle: Debora Sbei di Daniele Adriani

Parlare di pattinaggio a rotelle, soprattutto a Giulianova, vuol dire parlare di Debora Sbei. Oltre ai numerosi titoli vinti in ambito internazionale, Debo-ra ha recentemente vinto 3 titoli nazionali, dimostrando, se ancora ce ne fosse bisogno, che è la regina nel panorama del pattinaggio artistico. Per onorare la nostra città, si è esi-bita durante il saggio di fine anno accademico dell’ASD Pattinaggio Giulianova, a cui lei è molto legata. Nella serata del 31 luglio scorso, nella pi-sta di Piazza del Mare a Giulianova Lido, Debora ha incantato tutti gli spettatori, regalando 2 performance di altissimo livello tecnico ed artistico. Ancora più or-gogliose le atlete che hanno partecipato

al saggio di fine anno che vedono in lei un riferimen-to, oltre che tecni-co, anche umano, poiché può essere riscontrata l’umiltà che solo i grandi campioni hanno. Al saggio, la già citata associazione ASD Pattinaggio Giulia-

nova di Paolo Mazzaufo, ha presentato vari momenti di spettacolo con gruppi di 4 atlete ed anche con singole esibizioni, ma soprattutto le coinvolgenti “Lollipop” e “Brasiliane” che hanno divertito il pub-blico presente. Hanno partecipato anche altre scuole di pattinaggio: la Castrum di Giulianova che ha presentato una splen-

dida coreografia, con l’abbinamento della magia al pattinaggio; “La Paranza” di Rose-to, e la Yolly pattinaggio di Montesilvano, che ha deliziato la platea con una coreo-grafia incentrata sul tema della natura, le-gato soprattutto all’evoluzione della vita delle farfalle… applauditissime! Quindi, uno sport che purtroppo non ha il risalto che merita, ha dato dimo-strazione di poter diventare uno spet-tacolo a cui partecipare. Come più volte abbiamo ricordato, merita una struttura più degna e soprattutto più certa durante l’inverno; l’esternalizzazione della gestione dell’unica struttura al co-perto (palazzetto dello sport), può essere una possibilità, ma anche un rischio; solo un’attenta organizzazione può evitare che poi a rimetterci siano i fruitori finali e su questo vigileremo.

Giulianova Calcio, quale futuro? di Daniele Adriani

La nuova stagione calcistica è alle porte, ma la nuova squadra e soprattutto la nuo-va società è tutt’altro che definita. Voglia-mo però partire da ciò che riteniamo più importante, cioè la nascita della scuola calcio “Piccoli Giallorossi”. In effetti in cit-tà sono già presenti altre 2 scuole calcio e quest’ultima, legata alla società Città di Giulianova, determina una forte presa di coscienza, perché non si arrivi ad una guerra tra poveri, ma si cerchi un modo per riunire le forze. “Piccoli Giallorossi” na-sce per volontà di Bruno Franchi, Antonio Serena e Mauro Bontà, completati nel di-rettivo da Federico Del Grosso e Giusep-

pe Giglio. Gli istruttori saranno: Luciano Bellaspiga, Stefano De Angelis, Angelo Pagliaccetti, Pasquale Catalano, Gianni Califano, Fabrizio Giampaolo,Ugo Tani, Nicola Mara’. Possibile collaborazione con Francesco Giorgini. Tutti nomi legati alla storia del calcio giallorosso, che lavore-ranno per consentire, alle nuove genera-zioni, il trampolino di lancio per l’accesso al settore giovanile del futuro Giulianova Calcio. La sede è posta presso Gioco-landia, dove sarà possibile sottoscrivere l’abbonamento annuale al costo di 150€ a ragazzo (con alcune formule agevolate per fratelli), kyt sportivo compreso. Segue a pag. 14

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[email protected] GiuliaViva anno IV n.13

Spett.le GiuliaViva, in allegato tra-smetto foto della mia classe di quinta elementare dove quest’anno 2014, tut-ti, chi prima e chi dopo festeggiamo il fatidico 50esimo anno.Chiedo gentilmente di pubblicare que-sta foto, così tutti i relativi interessati, oltre a riconoscersi, possono contat-tarmi al n° 338.3928742 per organiz-zare un incontro.. Grazie Annamaria Paolone

Ho trovato le palle!?Giulianova: spiaggia d’oro

Giulianova Calcio, quale futuro? segue da pag. 13

Gentile Giuliaviva, vi invio una foto della spiaggia di Giulianova (la parte corrispon-dente al cosiddetto “lungomare monumentale”) con... un canale di scolo in mezzo agli ombrello-ni; sulla sinistra c’è anche un sal-vagente qualora ci fosse qualcuno che rischia di annegare nel canale. A me ricorda la copertina di un di-sco dei Supertramp degli anni 70; ... e poi ci si stupisce del fatto che abbiamo perso la Bandiera Blu. Saluti. Luigi M.

Spettabile redazione, in un mio re-cente viaggio a Ferrara mi sono im-battuto in queste palle, che mi sem-bra somiglino fortemente a quelle di piazza Buozzi, a Giulianova Paese. Sono per caso un regalo dei nostri amministratori? Magari dopo il ge-mellaggio con Mantova per la Lette-ratura c’è ora quello con Ferrara per l’Architettura. Chissà! G.M..

Classe 5a A Acquaviva Giulianova, nati nel1964

Gli allenamenti si terranno nei campi sintetici di Giocolandia e Green Point ed in un campo in erba nel territorio giuliese. Fatta questa premessa, l’immediato futuro necessita di sostanza, innanzitutto nell’assetto societario, e ci chiediamo a che punto si trova la raccolta, tramite vendita di azioni di una ipotetica società, che il sindaco si è affrettato a lanciare, ma che sembra non molto organizzata. Forse il mondo imprenditoriale non si sente ancora sufficientemente garantito ed aspetta di una vederci più chiaro, prima di esporsi. Essere tra i dilettanti non implica un trattamento dilettantistico dei problemi, e bisogna ricordarsi che quando si retrocedere, si retrocedere tutti, società, stam-pa e città; per questo invochiamo, quasi imploriamo, un rinnovato senso unita-rio, che si spogli dei personalismi, per obiettivi sempre più alti e prestigiosi. Per il momento il giudizio rimane sospeso, in attesa di capire chi avrà il mister De Feudis a sua disposizione, probabilmente la rosa verrà completata nelle ultime ore di mercato e forse anche dopo. In bocca al lupo, ce n’è veramente bisogno!

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Il Basket giocato dai giuliesi

Nel basket l’estate è da sempre tempo di tornei all’aperto, an-che 3 contro 3, ed ovviamente il periodo in cui si programma la stagione agonistica a venire.Vogliamo però fare un passo indietro, e tornare sul bel cam-pionato effettuato dalla locale squadra dei Tiger Sharks (spon-sor “La Suite” sulle maglie) che ha affrontato il campionato di promozione maschile, vincendolo.Attorno ad un talentuoso giocatore di qualche anno fa, Orazio Pedicone, ora anche in veste di coach, si è venuto assemblan-do gradualmente un gruppo che, allenamento dopo allena-mento, è cresciuto fino a diventare un gruppo molto efficace. Ne elenchiamo subito i componenti: Gabriele Marchionni, Umberto Laurenzi, Patrizio Ciarroni, Flavio Ciarroni, Gaetano Di Giandomenico, Emanuele Ciarroni, Orazio Pedicone, Gior-gio Foschi, Lorenzo Papa, Andrea Cimini, Simone De Iure, Mau-ro Pedicone, Luca Cialini, Maurilio Annese.Dopo un girone di andata non privo di qualche ingenuità, i ragazzi di coach Pedicone hanno giocato un girone di ritorno quasi perfetto perdendo solo contro la Cestistica Sanvitese (in quel momento 1a in classifica), arrivando così in seconda posizione alla fine della fase regolare. E’ stato però nella terza fase a orologio che la squadra ha evidenziato la propria forza, vincendo tutte le partite (compreso lo scontro diretto a San Vito Chietino) ed arrivando prima assoluta in campionato. Un traguardo che per ogni componente della squadra ha rappre-sentato un motivo di soddisfazione personale e d’orgoglio vi-sto che la squadra era composta totalmente da ragazzi di Giu-lianova (ad eccezione di Laurenzi proveniente dalla non certo lontana Cologna Spiaggia).Per il prossimo anno ancora non è noto quale campionato i Tiger Sharks disputeranno. Ma comunque ci saranno, con la grinta e la voglia di sempre. Si riparte dal bel commento di un atleta a fine campionato: “...è la prima volta che mi spiace che un campionato sia finito!”

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