GiuliaViva anno III n.12 del 15 giugno 2013

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Anno III numero 12 del 15 giugno 2013 GiuliaViva è anche on-line su www.giuliaviva.it Quindicinale d’informazione giuliese distribuzione gratuita - tiratura 2500 copie copiagratuita Benvenuti Welcome Bienvenus Willkommen Cosa verrà ricordato? articolo a pag. 4 e 5

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GiuliaViva anno III n.12 del 15 giugno 2013

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I

Istantanee giuliesi GiuliaViva anno III n.12 3

“Sussistono le dispo-nibilità finanziarie ne-cessarie per la liquida-zione delle spettanze relative all’anno 1999, nonché la copertura di quanto verrà stabilito per l’esercizio corrente?”. Questo chiedeva nel lontano anno 2000 Francesco Mastromauro, all’epoca capogruppo DS, al non anco-ra alleato Giancarlo Cameli, allora sin-daco, cavalcando l’onda del mancato

Lo scivolone del Comune ricicloneSiamo l’unica città abruzzese ad aver aderito alla comunità “rifiuti zero”, la prima nel teramano ad aver bandito il concorso europeo per il gesto-re unico del servizio di igiene ambientale, una delle poche insignita del titolo di “Comune riciclo-ne”. Fin qui la propaganda di palazzo, animata dal bombardamento media-tico dei comunicati stampa comunali.

La storia che si ripete

Se sia stata una provoca-zione o un tentativo di depistaggio (quella sban-dierata rinuncia all’emici-clo della Regione proprio non convince, specie se candidato alla presiden-za sarà l’amico Luciano D’Alfonso) poco importa. La disponi-bilità mostrata da Claudio Ruffini ver-so una nuova candidatura a sindaco di Giulianova ha creato il panico nelle file sempre più numerose degli aspi-

A volte ritornanoranti eredi di Mastromau-ro. Tremano tutti, membri della giunta, presidenti di società partecipate, poli-tici di lungo corso ancora in prima fila o tempora-neamente defilati, tutti più o meno segretamente

aspiranti al municipio. Chissà se trema anche la città, ricordando come la sta-gione dell’urbanistica ad alto impatto ambientale e paesaggistico sia esplo-sa proprio sotto Claudio Ruffini?

pagamento di quan-to dovuto alla polizia municipale. Cambiati gli scenari, la questio-ne torna oggi di strin-gente attualità, vista la

mancata corresponsione alla polizia citta-dina del corrispettivo per i progetti obiet-tivi 2012 e per lo straordinario elettorale. Mutato il ruolo del protagonista, a distan-za di dodici anni la domanda è dunque sempre la stessa: ma i soldi ci sono?

Poi, dopo la vicenda Cirsu-Sogesa ancora misteriosa ed onero-sissima per le nostre tasche, dopo che le at-tività produttive giulie-si hanno dovuto subire un aumento del 30%

della Tarsu, dopo un’igiene urbana che lascia quantomeno a desiderare sco-priamo pure che la percentuale della rac-colta differenziata anziché aumentare è diminuita. Dov’è l’errore?

Davanti ad un folto pubblico che ha ri-empito le tribune dello Stadio Fadini di Giulianova, si è disputato il Memorial de-dicato ad Emilio Della Penna, ideatore e fondatore della Scuola Calcio Giulianova. La manifestazione, riservata alle Catego-rie 1999 e 2001, ha coinvolto alcune tra le Società più prestigiose in ambito calcisti-co, come i Delfini Biancazzurri PE, il Lan-ciano, l’Ascoli Calcio, la Sambenedettese, il Giulianova 1924, il Poggio degli Ulivi e la Scuola Calcio Giulianova.Dopo le gare di qualificazione, i triango-lari di finale hanno visto protagoniste l’A-scoli Calcio che si è classificato al 1° posto, il Giulianova 1924 giunto al 2° ed i Delfini Biancazzurri PE al 3° nella Categoria 1999; nella Categoria 2001 si è imposta la Scuo-la Calcio Giulianova che ha preceduto i Piccoli Diavoli TE ed il Poggio degli Ulivi. Il Torneo ha messo in mostra diverse in-dividualità fra le quali hanno spiccato Marco Pompetti dei Delfini PE premiato come miglior giocatore ed i capocanno-nieri Mario Fossemò del Giulianova 1924 per la Categoria 1999 e Nicola Cipriani della Scuola Calcio Giulianova per i 2001. Durante i quattro giorni della Manifesta-zione, è stata costante la presenza del pubblico che, insieme ai “piccoli calcia-tori”, hanno affrontato con passione e nel massimo fair-play le gare onorando al meglio la memoria del grande uomo e sportivo che è stato Emilio Della Penna.

Memorial Della Penna

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Fatti ... 4 GiuliaViva anno III n.12

A dar retta ai segnali che ci pio-vono addosso un po’ da tutte le parti, quella che va ad iniziare non sarà probabilmente un’e-state facile, con l’onda lunga della crisi a fiaccare morale e portafoglio. Una ragione di più per aprirsi all’esterno offrendo un’immagine della città quan-tomeno decorosa, capace di tra-smettere a chi sceglie Giulianova la sensazione di essere oggetto delle giuste attenzioni e della necessaria cura. Purtroppo non è così, e ciò che rende ancor più inaccettabile il senso generaliz-zato di abbandono e trasanda-tezza che si respira a Giuliano-va, è il rendersi conto che, anno dopo anno, incuria, superficia-lità e disattenzione continuano irrimediabilmente a farla da pa-drone. Gli scatti di queste pagine ed i relativi commenti vogliono denunciare proprio questo: il tradimento di un’intera città e della sua maltrattata vocazione turistica.

Benvenuti a Giulianova? di Paolo Innocenti

Piazza del mare...Una cosa sono i vandali, manife-stazione diffusa di un’imbecillità che trova sfogo nell’imbrattare, danneggiare, distruggere tutto ciò che capita a tiro. Altra cosa sono le opere pubbliche mal re-alizzate, con centinaia di migliaia di euro gettati al vento per mette-re in piedi strutture che sfiorisco-no e degradano in un batter d’oc-chio. Tanto vale per quel tripudio di ruggine in cui si è da tempo trasformato ogni elemento metalli-co utilizzato nella riqualificazione (?) dell’ex Golf Bar, o per il bagno pubbli-co cronica-mente fuori servizio rea-lizzato nella medesima area. Pom-posamen-te dedicata al mare, del quale ovunque si giri lo sguardo non si

riesce comunque ad intravedere neppure uno spicchio, a tutto as-somiglia tranne che a una piazza. Più che un luogo d’incontro un la-stricato malridotto ed assolato, più che uno spazio accogliente e vivi-bile una moderna testimonianza di come sia possibile dilapidare somme a cinque zeri uscite da ta-sche ben conosciute: le nostre.

...e dintorni

S o n o lì da talmente tanto tempo che, forse, avremmo dovuto farci il cal-lo, ma a quelle macchie di erba finta racchiuse fra i cordoli di piaz-

za Dalmazia non riusciamo proprio a fare l’abitudine. Un pugno in un occhio, un monu-mento al cattivo gusto, adeguato ai margini di una pista automobilisti-ca, ma improponibi-le ed inguardabile a

due passi dall’arenile. Degno com-pendio delle tante barriere autoriz-zate a ridosso del lungomare mo-numentale che nascondono il mare ed offendono la passeggiata più importante della città, o del muro in cemento armato che ostruisce l’imbocco del porto. Tutte libere in-terpretazioni al contrario della co-siddetta tutela del paesaggio.

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... in primo piano GiuliaViva anno III n.12 5

Ingressi nord e sud

Lo slogan era “Giulianova spiaggia d’amare”, gioco di parole su cui era imperniata la campagna di promo-zione turistica della città, lanciata dall’al-lora vicesindaco Mimì Di Carlo. Più di dieci anni dopo, sbiaditi e consunti, sono ancora lì, con quello “spiaggia d’a-mare” ormai illeggibile, emblemi di un

modo di accogliere chi entra in città fatto di asfalto sconnesso, magazzini a cielo aperto, mu-raglie di schermi e cartelloni pubblicitari. L’immagine della città: argomento buono per le promesse elettorali, rimasto nascosto fra le pieghe di un pro-gramma proiettato a parole ver-so il 2020, fermo nei fatti a molto tempo prima.

Palazzo GavioliE sono tre. Quella alle porte sarà infatti la terza estate vissuta con lo scheletro di ferro e cemento del co-siddetto Palazzo Gavioli a proiettare la propria inquietante presenza sul lungomare centrale. Oggetto di una delle più sconcertanti vicende degli ultimi tempi (nella quale il Comu-ne ha a v u t o la bril-lante in-tuizione di auto-rizzare, si vedrà se nel ri- spetto delle norme, l’oscuramento di fatto del Kursaal), il nascente condominio è stato po-sto sotto sequestro dalla magistra-tura agli inizi del 2011. Nell’attesa di un appuntamento giudiziario già rinviato più di una volta, un’altra sta-gione turistica dovrà forzatamente convivere con l’ennesima ingom-brante testimonianza di un’urbaniz-zazione selvaggia e inconsapevole.

Piazza Fosse ArdeatineQuattro mozziconi di palma, qual-che piantina spelacchiata e intor-no neppure l’ombra di un filo d’er-ba. Più che aiuole, distese riarse di terra battuta, alla cui rinascita non sembra poter contribuire neppu-

re un sistema di irrigazione ben visibile, ma sul cui funzionamento nutriamo seri dub-bi. Se anche non si vuole fare ricorso

allo stereotipo del “sa-lotto buono” della cit-tà, parliamo pur sem-pre della piazza più centrale, quella alla quale, volenti o no-lenti, finiscono con l’approdare tutti, turisti o residenti che siano. Di tanta centralità sembra

però ci si ricordi solo per impiantar gazebo o affigger manifesti (i ta-belloni per la propaganda elettorale sono ancora lì) assai meno per ren-derla se non tirata a specchio, alme-no presentabile.

impresentabili persino i luoghi più frequentati e rappresentativi

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La “decrescita felice” conquista Giulianova di Raffaele di Marcello

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al primo posto l’es-sere umano e non il capitale. Rispar-mio energetico, autoproduzione, investimenti nel recupero e mes-sa in sicurezza del patrimonio edili-zio esistente e in un agricoltura il più possibile a km 0, oltre al cambia-

mento degli stili di vita individuali e alla riscoperta di un bene prezio-so quale è il tempo libero, possono, da subito, secondo Pallante, creare nuovi posti di lavoro e migliorare sensibilmente gli stili di vita, favo-rendo i rapporti sociali e le relazio-ni. Diversi gli esempi di azioni im-mediate che potrebbe portare alla soluzione dei problemi che attana-gliano la società attuale, come la disoccupazione o la perdita dei rap-porti sociali, interventi non basati su utopie ma su semplici gesti quotidiani e mo-difiche delle politiche locali e nazionali.Soddisfazione è stata espressa dai partecipan-ti all’incontro e i nume-rosi interventi del pub-blico hanno dimostrato come, anche in Abruzzo, le tematiche della de-

Pubblico delle grandi occasioni sa-bato pomeriggio, 8 giugno, al Kur-saal di Giulianova, per l’incontro, organizzato dall’Associazione di Cultura Politica “Il Cittadino Gover-nante” con il prof. Maurizio Pallante, saggista, esperto di tematiche ener-getiche e fondatore e presidente del Movimento per la Decrescita Felice. In una sala piena, dopo l’introduzio-ne del dott. Franco Arboretti, il prof. Pallante ha spiegato cosa si intende per decrescita, sfatando il mito che vuole che tale filosofia si opponga al progresso ed evidenziando come l’attuale concetto di crescita, basa-to unicamente su criteri economici e finanziari, sia in realtà un grande inganno. Inganno che l’attuale crisi della società occidentale ha messo drammaticamente alla luce spin-gendo voci autorevoli, non ultimo Papa Francesco, a richiamare l’im-portanza di politiche che mettano

crescita e la necessità di nuovi stili di vita siano sempre più radicate nelle persone, che alla luce del fallimen-to del modello di società basato sull’aumento del Prodotto Interno Lordo, cercano una nuova via per riconquistare il proprio tempo e la propria identità.L’incontro è solo l’ultimo di una serie di appuntamenti che l’associazione “Il Cittadino Governante” ha orga-nizzato nell’ambito del format “Polis - i saperi per la politica”, per aiutare i cittadini ad approfondire tematiche relative all’ambiente, al paesaggio, a stili di vita più a misura d’uomo.Sul sito dell’associazione www.ilcit-tadinogovernante.it i filmati della manifestazione.Per info sulla decrescita felice (MDF) www.decrescitafelice.it.

Polis: I saperi per la politica

sul sito www.ilcittadinogovernante.it i filmati della manifestazione

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GiuliaViva anno III n.12 7Voci dai quartieri

Mercato rionale, pista ciclabile, buche ed altre questioni aperte a Colleranesco e dintorni di Andrea Palandrani

La giunta Mastromauro volge al tra-monto con l’ennesimo probabile commissariamento, con l’ennesimo tradimento del mandato elettorale oltre che delle tante promesse del fantomatico “Giulianova 2020”. Allo stesso modo svaniscono anche mol-te delle opere pubbliche del pro-gramma triennale 2011-2013 tra cui il completamento del lascito Cerulli, la scuola materna a Colleranesco e, per fortuna, la realizzazione dell’impian-to di risalita tra Piazza Dalla Chiesa e Piazza Buozzi. Nell’elenco dei lavori è previsto anche un intervento di ri-strutturazione del valore di ben 300 mila euro rivolti alla piazza di Colle-ranesco la quale, nonostante i suoi anni, è ancora in condizioni dignito-se ed accettabili. Altre sarebbero le questioni aperte, di piccolo o ampio respiro, a cui rivolgere le ultime at-

tenzioni. Si potrebbe inizia-re con il prezioso collegamento ciclo-pedonale tra Villa Volpe, Colleranesco e Giulianova spiag-gia; siamo nell’immi-nenza della stagione estiva e sarebbe un ottimo modo per incentivare la tanto sbandierata mobilità sostenibile mentre

usufruirebbero di un tale percorso anche gli alunni diretti alla scuola elementare di Colleranesco.Altra criticità riguarda la viabilità lun-go via Bosco Martese nel suo primo tratto a doppio senso con parte di un fianco dedicato al parcheggio; si potrebbe adottare un senso unico in uscita verso la SS 80, oppure applica-re un divieto di sosta fino all’incrocio con via Iaconi e farlo poi rispettare.Inoltre va segnalato come il manto di asfalto nell’abitato, realiz-zato a metà degli anni ’70, inizi a presentare diversi trat-ti sconnessi, con tanti punti rappezzati più volte; stessa condizione critica riguarda la banchina.Inoltre l’Amministrazione mo-stra inefficienza e scarsa at-tenzione per una opportunità

di risparmio per i consumatori e di stimolo per i produttori, a proposito del mercato delle tipicità e dei pro-dotti agricoli a km zero, progetto già approvato un anno fa su proposta de Il Cittadino Governante, ma an-cora fermo per responsabilità della giunta.Il desiderio espresso in chiusura ri-guarda il palinsesto di GiuliaEventi sperando rivolga una qualche atten-zione alle frazioni perché se da un lato è bene sostenere il turismo con intrattenimenti e iniziative culturali, è anche vero che andrebbe coinvol-to e stimolato l’intero territorio.

P.S.: va precisato come l’osservazio-ne n. 212 alla variante al PRG, ine-rente terreni ubicati a Colleranesco, sia stata più volte citata non per la sua irregolarità, ma a proposito del dibattito che essa ha suscitato fa-cendo emergere gravi difformità sui parametri applicati ad altri terreni.

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Appunti di viaggio Bande Musicali

14° Festival di Bande Internazionali: l’evento culturale con grandi numeri di Mirella Lelli

La Banda Futuriste di Ortona si è preno-tata per il prossimo anno, la Civica Filar-monica di Modica ha inviato, attraverso il suo Direttore Davide Di Martino, i com-plimenti al presidente e allo staff : “tut-to è stato curato nei minimi particolari dando prova di altissima professionalità. Il nostro soggiorno è stato piacevole, arricchito dalla cordialità, gentilezza e disponibilità della tua gente”. Anche il Corpo bandistico Pontolliese ha inviato un messaggio di ringraziamento al Comitato organizzatore: “Volevo com-plimentarmi con Lei e tutti i suoi colla-boratori per quanto fatto a Giulianova, e ringraziarvi per averci dato la possibilità di esibirci su un palco così importante e di fare esperienze musicali di ottimo livello”. La soddisfazione arriva anche dal resto d’ Europa con la Garlabanda Francese che nel messaggio di ringraziamento scrive: “Ecco, siamo ritornati nel nostro paese, con gli oc-chi pieni delle belle immagini, le orecchie colme di sonorità meravigliose. Siamo stati onorati di ritrovarci accanto, e sulla stessa scena, con tutti i gruppi prestigiosi venuti da tutta l’Europa e da oltre Oceano. Siamo stati fortunati ad essere stati scelti da voi. Faremo conoscere, qui, il vostro festival, con articoli sui quotidiani e ci auguriamo di poter torna-re presto a Giulianova”. Mario Orsini e Gianni Tancredi, che sono il motore del comitato organizzatore dell’as-sociazione “Padre Candido Donatelli”, stan-no aprendo altre mail di ringraziamento che arrivano da Inghilterra, Cina, Russia, Ucraina, Polonia, Romania, Ungheria, Repubblica

Ceca, Francia e naturalmente Italia, i 10 paesi di provenienza delle 20 bande che hanno preso parte alla 14° edizione del Festival In-ternazionale di Bande Musicali. In ognuna ci sono parole di apprezzamento e meraviglia per la qualità dell’evento ed i suoi contenuti. In mille sono arrivati a Giulianova, tra musi-cisti, majorettes e accompagnatori. I gruppi sono stati accolti in nove alberghi della co-sta tra Giulianova e Roseto e non si conta-no i turisti che nei giorni del Festival hanno raggiunto la nostra città per godere dello spettacolo, anche in camper. Venticinque autobus hanno girato per accompagnare le bande alle esibizioni tra Giulianova, Tor-toreto, Nereto e Colonnella. Ristoranti e piz-zerie hanno lavorato a pieno ritmo e la sfila-ta di domenica pomeriggio al Lido ha visto una partecipazione davvero straordinaria che secondo stime prudenti ha superato le diecimila presenze. Un evento di grande richiamo che però non si caratterizza unica-mente per i grandi numeri. La luce magica del Festival è stata sottoline-ata con parole sapienti dalla giornalista Rai Alda D’Eusanio, ospite della manifestazione, che ha colto l’originalità della formula e l’at-

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mosfera dell’evento che crea occasioni di incontro e di scambio intense e proficue e mette le basi per lo sviluppo di una convi-venza pacifica tra i popoli. Il sorriso di Giusy Buscemi, Miss Italia 2012 ha inaugurato l’evento, dando un tocco di leggerezza sul palco della sto-rica Piazza Buozzi, che per cinque gior-ni ha ospitato Bande e Majorettes di grande livello. La voce espressiva della

soprano Elena D’Angelo ha arricchito di emozione il programma delle serate.E poi le storie minime, che fanno del Festi-val un momento magico, come ad esem-pio l’arrivo in città di Giuseppe e Gianna Amore direttamente dalla terra di Sicilia. Erano stati al Festival al seguito della Ban-da cittadina di Ispica tre anni fa: “Ci siamo innamorati di questa bella manifestazione e di Giulianova – hanno detto dal palco – e siamo voluti tornare quest’anno per fe-steggiare 50 anni di matrimonio”. Ora è tempo di bilanci per il Comitato or-ganizzatore che con sempre rinnovato en-tusiasmo ha deciso di rimettersi subito in moto per organizzare la prossima edizione.Per ora sono state ufficializzate le date, 30 maggio 2 giugno 2014 e presto sapremo i dettagli del nuovo appuntamento. Dopo tante parate, caroselli e concerti, possiamo affermare con certezza che la cultura rende gli uomini migliori e che questo evento straordinario è riuscito a radicarsi in pochissimi anni proprio gra-zie alla sua valenza culturale, in grado di richiamare gruppi di elevata qualità e il pubblico delle grandi occasioni.

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Mentre l’abitacolo dell’automobile risuona delle chiacchiere di cinque donne l’aria si fa carica di profumi di erica, di timo, di sale e di stallatico e ci riporta a tempo e luogo reali: siamo in Camargue e già appare la sagoma del torrione-campanile della chiesa di Sain-tes Maries de la mer, sotto il quale riposano le spoglie delle pie donne Maria Giacoma e Maria Salomè, che la leggenda vuole appro-date in questa laguna nel 40 d. C.; accanto a loro Sara, la protettrice dei gitani che ogni anno a maggio, da ogni parte del mondo, vengono ad onorare in una festa sfrenata di colori e danze. La Camargue è un angolo di natura compreso tra le foci del piccolo e del grande Rodano, dove cavalli camarguesi e tori dalle corna ritorte pascolano in libertà ai bordi di stagni nei quali fenicotteri rosa dragano incessantemente con il becco l’ac-qua salmastra. Ci lasciamo appagare i sensi da colori, profumi e sapori intensi; una visita all’ufficio informazioni turistiche, a me, per la prima volta in Francia, lascia stupefatta: giria-mo liberamente tra scaffali colmi di brochu-re, depliant, piccole guide relative ai siti, alle città, ai villaggi di un qualche interesse turi-

Appunti di Viaggio GiuliaViva anno III n.12 9

stico, pagine ricche di immagini, spiegazioni: indicazioni chiare, complete, tutto è gratuito e di-sponibile in più lingue, perfino in italiano! E non siamo in una gran-de città! Nelle successive tappe ho potuto constatare come tutto ciò non fosse un caso; ovunque disponibilità, gentilezza, compe-tenza e pazienza hanno segnato la differenza rispetto agli uffici

turistici italiani. Avere deciso di fermarci a Nimes per i primi tre giorni del viaggio, si rivela una scelta azzeccata perché abbia-mo la possibilità di assistere all’”encierro”, una corsa di tori lungo il viale principale della città, guidati dai “gardianes a cavallo” (i butteri della Camargue) che li conduco-no alle Arènes, l’anfiteatro romano che ci si offre con un notevole colpo d’occhio: ha la forma perfetta di un’ellisse con due ordini di sessanta arcate sovrapposte; è uno degli anfiteatri meglio conservati e viene ancora oggi utilizzato potendo contenere, come allora, 24 mila spettatori. All’altro capo del viale sorge il gioiello di Nimes, quella che i francesi chiamano la Maison Carrèe. Si tratta di un tempio romano quadrango-lare in perfetto stato di conservazione; di modeste dimensioni ma estremamente elegante e armonioso nelle proporzioni. La finissima fattura delle colonne corinzie che sorreggono l’architrave gli conferiscono una piacevolissima leggerezza. L’indomani ci lascia senza fiato la straordinaria potenza del Pont du Gard, una parte dell’acquedot-to fatto costruire da Agrippa, genero di Au-

gusto, per portare acqua a Nimes. E’ costruito con enormi blocchi squadrati disposti su tre ordini di arcate sovrapposte fino a raggiun-gere più di 50 metri di altezza e circa 300 di attraversamento del fiume Gardon. Nelle vicinanze, una nuova tipologia di Museo ci sorprende per la chiara e puntuale organizza-zione dell’esposizione che ricostruisce tutto il percorso, dal progetto alla realizzazione e manutenzione dell’acquedotto. Durante gli spostamenti in automobile tra le chiacchiere sono inevitabili i paragoni tra l’Italia e la Fran-cia (almeno quella che stiamo visitando). An-che nei piccoli centri troviamo aperti i Musei, che hanno un giorno di chiusura settimanale (segnalato sulle guide, sui depliant di cui so-pra), tutti hanno avuto, più o meno recente-mente, un riallestimento che rende più facil-mente fruibile e leggibile il materiale esposto. E il pensiero va ai nostri Musei, a quelli dei no-stri paesi che troppo spesso sono trascurati, mal tenuti, con esposizioni mal organizzate e peggio segnalate, senza cartelli esplica-tivi o, quando ci sono, leggibili solo dagli addetti ai lavori. Un discorso simile vale per la segnaletica stradale che qui è puntuale e dettagliata tanto che perfino un ponte isola-to tra i campi coltivati è segnalato abbondan-temente, e prevede una comoda piazzola di sosta arricchita da pannelli esplicativi. Si tratta di Pont Julien, a tre arcate, costruito tra il 27 e il 14 a.C.. Dovremmo raggiungere Aix en Provence e decidiamo di non utilizzare l’au-tostrada, girovaghiamo tra campagne colti-vate a vigna e olivo, incontriamo piccoli gio-ielli come Vaison–la Romaine, antico borgo

La Provenza in auto di Irene Lattanzi

Segue a pag.15

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Per sempre Superman di Stefania Sacchini

Sono passati ben 75 anni da quan-do dalla matita del disegnatore Joe Shuster e dall’idea dello sceneggia-tore Jerry Siegel, prende vita il primo supereroe della storia dei fumetti: Superman. Vestito con calzamaglia blu e mantello rosso, una S rossa e gialla stampata sul petto e gli incre-dibili poteri derivanti dalla sua natura aliena, Superman sorvola i cieli alla ricerca di criminali da sconfiggere e deboli da difendere. Poi, smessi i pan-ni di paladino della giustizia, diventa Clark Kent, un giornalista mite ed in-troverso, innamorato della dolce Lois. E’ il trionfo dell’altruismo e dei buoni sentimenti messi al servizio della co-munità, nonché di un ideale di pa-triottismo americano da mostrare con orgoglio al resto del mondo. Il cinema non poteva farsi scappare l’opportunità di dare un valido con-tributo alla causa dei fumetti e, con il passare degli anni, sono stati prodot-ti molti film, il primo dei quali risale

al 1951 e s’intitola Superman and the Mole Men. La pelli-cola, diretta da Lee Sholem non ha avu-to molto successo, ma ha avuto il meri-to d’ispirare la famo-sa serie degli anni ’50 Adventures of Su-perman. Seguono il Superman, del 1978,

girato da Richard Donner ed inter-pretato dal Superman per eccellenza, Christopher Reeve e Superman II, del 1980, diretto da Donner e Richard Le-ster, ancora con Reeve nei panni del protagonista. I due lungometraggi vengono mon-tati come due parti di un unico lavo-ro e il risultato è apprezzato notevol-mente da critica e pubblico, anche perché trattano nel dettaglio la storia di Superman, le sue origini aliene, la sua avversione per Lex Luthor e il Ge-nerale Zod, il timore per la krypto-nite, suo tallone d’Achille, l’affetto per i Kent, suoi genitori adottivi e l’amore per Lois. Visto l’enorme entusiasmo per i primi due, vengono realizzati altri due film: Superman III, del 1983, diretto ancora una volta da Lester e Superman IV, del 1987, di Sidney J. Furie. L’attore principale è nuo-vamente Christopher Reeve e il cast pressoché uguale agli altri,

Interferenze Artistiche

ma la fortuna non viene replicata e il botteghino, con incassi alquanto mo-desti, ne risente non poco. Dopo circa 20 anni di silenzio su eventuali adattamenti cinematogra-fici, nel 2006, anche grazie a Smallvil-le, la fortunata serie tv sulle imprese del giovane Clark Kent, viene prodot-to Superman Returns. Bryan Singer è il regista del nuovo capitolo che riprende le fila di Superman II e trat-ta le avventure dei personaggi più importanti della storia di Superman portando, così, alla ribalta la figura un po’ appannata di questo beniamino di grandi e piccoli. L’ultima trasposizione, L’uomo d’ac-ciaio di Zach Snyder, è prodotto da Christopher Nolan, è nelle sale dal 20 giugno 2013 e promette di far torna-re il fumetto di Shuster e Siegel agli antichi albori, partendo proprio dal principio, con l’arrivo, sulla Terra, di un piccolo alieno proveniente dal piane-ta Krypton.

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Dove Cosa Quando GiuliaViva anno III n.12 11

Prime visioni di Stefania Sacchini

Pubblica utilitàFarmacie di turno

10/16 giugno Farmacia Del Vomano17/23 giugno Farmacia Marcelli24/30 giugno Farmacia IeloGuardia Medica festiva e di urgenza Tel.: 085.8020362Ospedale Civile Via Gramsci 085.80201Pronto Soccorso 085.8020238 085.8020366118 085.8020442 / 085.8020373Croce Rossa Via Simoncini, 41/A 085.8007733Consultorio Familiare Via Ospizio Marino 085.8020816Polizia Veterinaria Pronto Intervento 085.8020818 (08.00-20.00)

Concerti mostre ed eventi

Gino Paoli e Danilo Rea a Civitella

Titolo: Wonder Autore: R. J. PalacioCasa editrice: Giunti JuniorPagine: 288 Prezzo: € 9,90

È la storia di Auggie, nato con una tremenda deformazione facciale, che, dopo anni passati protetto dalla sua fami-glia per la prima volta affronta il mondo della scuola. Come sarà accet-tato dai compagni? Da-gli insegnanti? Chi si sie-derà di fianco a lui nella

mensa? Chi lo guarderà dritto negli occhi? E chi lo scruterà di nascosto facendo battute? Chi farà di tutto per non essere seduto vicino a lui? Chi sarà suo amico? Un protagonista sfortuna-to ma tenace, una famiglia meravigliosa, degli amici veri aiuteranno Augustus durante l’anno scolastico che finirà in modo trionfante per lui. Il racconto di un bambino che trova il suo ruolo nel mondo. Il libro è diviso in otto parti, ciascu-na raccontata da un personaggio e introdotta da una canzone (o da una citazione) che gli fa da sfondo e da colonna sonora, creando una polifonia di suoni, sentimenti ed emozioni.

L’uomo d’acciaioLa storia ha inizio sul pianeta Krypton, quando Jor – El e Lara Lor – Van mettono il figlio, appena nato, in una capsula di salvataggio, destina-zione Terra per salvarlo dall’esplosione che di lì a poco avrebbe distrut-to il loro pianeta. Sul luogo dove atterra il velivolo, accorre una coppia che vive in una fattoria a Smallville, nel Kansas, e che decide di adottare il piccolo con il nome di Clark Kent. Dopo vent’anni, Clark viene a co-noscenza dei suoi poteri e da questo momento comincia per lui una realtà del tutto nuova, nonché la lotta, nei panni di Superman, contro avversari temibili come Lex Luthor e il Generale Zod. L’uomo d’acciaio è diretto da Zack Snyder ed interpretato da Henry Cavill, Amy Adams, Kevin Costner, Diane Lane, Russell Crowe, Laurence Fishburne, Antje Traue, Michael Shannon. In programmazione dal 20 giugno.

Wonder

Mercoledì 26 GIugno 2013, alle ore 21.30, Gino Paoli e Danilo Rea suoneranno in con-certo alla Fortezza di Civitella del Tronto.

“Un incontro Jazz” è il nome della se-rata organizzata dalla Cooperativa Filadelfia di Tera-mo, per festeg-giare il 33esimo anno di attività nel sociale.

Al MAS Credere la Luce 3

Al Museo d’Arte dello Splendore di Giulia-nova, la Piccola Opera Charitas presenta la mostra CREDERE LA LUCE 3 dalle forme della preghiera a quel-le dell’arte. La mostra, che fa parte del pro-getto culturale della Conferenza Episcopale Italiana, sarà visitabile

presso il Museo d’Arte dello Splendore di Giu-lianova fino al 14 agosto, dal martedì alla do-menica, dalle 17.00 alle 20.00.

A Roseto i CyborgsThe Cyborgs Parte uomini e parte macchine, il batti-to arcaico e ipnotico del blues inserito in una cor-nice da fantascienza vec-chio stile. Venerdì 21 giu-gno al Lido Mediterraneo, Roseto degli Abruzzi (TE)

Onirico Festival a Sant’Egidio

L’ONIRICO FESTIVAL 2013: la più impor-tante manifestazione musicale della Val Vi-brata che si svolgerà nei giorni 14-16-21 e 28 giugno presso il Parco della Musica di Sant’Egidio alla Vi-brata. L’evento è cu-rato dall’ Associazio-ne Officina culturale

Parco della Musica con il con-tributo della Fondazione Tercas e il patrocinio del Comune di Sant’Egidio alla Vibrata.In particolare, domenica 16, la band friulana dei Tre Allegri Ragazzi Morti si esibirà in con-certo. Alle ore 22.30, ingresso libero

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12 GiuliaViva anno III n.12

È indispensabile fare squadra di Andrea Beccaceci

Primo e Secondo

Arriva l’estate, forse una tra le più com-plicate che Giulianova si sia mai trovata ad affrontare, climaticamente in clamo-roso ritardo, una crisi economica diffi-cile come mai avevamo ricordato, una conseguente condizione morale poco propensa a gioia, divertimento e relax, insomma sarà impegnativo il compito per tutti noi, operatori turistici. Saremo alle prese con persone che magari erano abituate a un mese di va-canza e sono costrette a fare 10 giorni, qualcun altro che gli anni passati anda-va a Porto Cervo e adesso gli tocca la costa abruzzese e così via in uno scena-rio poco entusiasmante.Proprio perché le difficoltà sono tante bi-sogna che noi giuliesi facciamo squadra, dobbiamo fare dell’accoglienza turistica il nostro principale scopo lavorativo, più del guadagno immediato ci deve inte-ressare la soddisfazione del turista; dal vigile urbano al benzinaio, dal ristorato-re al tabaccaio, dall’edicolante al tassista, tutti devono pensare che prima del loro

prodotto specifico stanno vendendo “Giulianova” perché il turismo è la prin-cipale, se non unica, risorsa che abbiamo, l’unica che potremo lasciare, se saremo virtuosi, ai nostri figli. E’ davvero indispen-sabile che si ragioni come fossimo un’u-

nica azienda perché se passa il concetto che a Giulianova si mangia bene tutti i ri-storanti ne trarranno beneficio, se il mare e la spiaggia sono puliti gli stabilimenti balneari prospereranno, se la città è cu-rata, se è bello passeggiare i negozianti faranno affari, se tutto questo funziona magari riempiremo gli alberghi anche a giugno e settembre.I concorrenti del ristorante Beccaceci per dirla tutta non stanno a Giulianova e for-se neanche a Tortoreto o Roseto ma stan-no magari sul Conero o sul Gargano.Troppo spesso ci siamo fatti concorren-za da soli in questa città, è ora di ven-derci come un unico prodotto, è ora che Giulianova tutta diventi sinonimo di qualità della vita, di bellezza del pa-esaggio, di accoglienza sincera da parte di tutti per far si che il turista racconti in giro della sua bella vacanza al mare.Riproponiamo la ricetta del piatto sim-bolo di Giulianova e dell’Abruzzo intero, il nostro Brodetto e che sia di buon auspi-cio per una stagione turistica vincente.

Brodetto tradizionale alla giulese INGREDIENTI * PER 4 PERSONE : Gallinella (mazzolina) - razza - scorfa-no - palombo -triglia -rana pescatrice - seppia - sogliola - scampo - tracina - vongola -cozza -1,5 kg di pomodori maturi1/4 di un peperone verde di media grandezza1 spicchio d’aglio1 ramo di prezzemolo1 dl di olio extravergine d’ olivamezzo cucchiaino di sale1 peperoncino (facoltativo)PREPARAZIONE **Dopo aver pulito accuratamente il pesce ,soffriggere leggermente in una padella l’aglio triturato nell’ olio, ag-giungere il pomodoro, il peperone il sale e, se gradito, il peperoncino.Unire le seppie tagliate a listarelle e dopo 4/5 minuti aggiungere i pesci a seconda delle loro dimensioni e carat-teristiche. I pesci a carne più coriacea per primi (scorfano, gallinella, palom-bo e tracina) gli altri successivamente. In ultimo aggiungere i frutti di mare. Servire direttamente dal tegame guar-nendo con del pane tostato ed il prez-zemolo tagliuzzato.* Nel brodetto non sono codificate le varietà di pesce e le quantità.E’ un piatto determinato dal merca-to. tutti i pesci concorrono in maniera utile, nessuno di essi in maniera indi-spensabile. Lo stesso principio vale per le quantità.** E’ necessaria una capiente pentola d’alluminio o un altrettanto capiente tegame di coccio. L’alluminio è pre-feribile per la qualità della cottura; il coccio privilegia la tenuta della tem-peratura durante la degustazione del piatto . Noi usiamo entrambi.

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GiuliaViva anno III n.12 13 A tutto sport

Giulianova calcio, si lavora per ripartire di Daniele Adriani

Già nello scorso numero, abbiamo fatto un bilan-cio dei risultati ottenuti da Città di Giulianova nel corso di quest’anno, che ha visto militare la squa-dra per la prima volta nel campionato di Eccellen-za abruzzese. Il ritorno in casa Imolese ha decreta-to la fine delle possibilità di risalita in serie D, con un pareggio che, abbina-to alla sconfitta interna, ha fatto guada-gnare il passaggio del turno alla squadra romagnola. Si aprono ora gli scenari per il prossimo anno, forse è presto per ipo-

tizzare come sarà, poiché il primo tassello da fissare è rappresentato dall’as-setto societario, sul quale circolano varie voci, ma sembrano ancora solo chiacchiere, con poco fondamento. Crediamo che uno dei tentativi che verrà intrapreso è quello legato ad un possibile ri-pescaggio in serie D, con la consueta (purtroppo)

moria estiva di società nelle varie serie professionistiche e dilettantistiche. Una eventuale presenza nel campionato CND, oltre che essere molto più interes-

sante dal punto di vista sportivo, e lo sarà ancora di più con la riforma della Lega Pro, potrebbe attirare l’interesse per am-pliare la base societaria, fondamentale per qualsiasi altro discorso. A valle di ciò verrà vagliato l’assetto tecnico, allenatori e giocatori. La speranza è di trattenere i pezzi pregiati, Torbidone su tutti, ma ov-viamente la formazione della rosa sarà legata a ciò che è stato sopra detto. L’au-spicio è che non si arrivi a ridosso delle scadenze per prendere le decisioni, per-ché la fretta è cattiva consigliera, come dimostra l’anno appena trascorso, in cui si è dovuti tornare sul mercato più volte e l’avvicendamento tecnico non ha por-tato i risultati sperati.

Torneo giovanile di basket Marevivo a Giulianova

Cose in grande quest’anno, nell’ormai clas-sico torneo giovanile di basket di inizio estate che si disputa a Giulianova. La 6a edi-zione del Trofeo MareVivo, organizzata dal-la Società Giulianova Basket 85, propone il record di squadre partecipanti, 24 (divise in 6 gironi), per un totale di 72 partite che si

disputeranno da lunedì 17 a sabato 22 giu-gno. Campi di gara saranno il palazzetto e la tensostruttura dell’Annunziata, ma soprattutto quello all’aperto di Piazza del Mare (ex-golf bar), dove l’ultima sera si giocheranno anche le finali.Notevole lo sforzo organizzativo, an-che di tipo logistico: oltre i 6 teams del-la nostra regione (2 giuliesi, i Reds e gli Yellow), ce ne sono ben 18 che arrivano da Marche, Puglie, Piemonte, Emilia-Romagna, Campania, Molise. Torna an-che Monteroni (LE), che lo scorso anno conquistò il trofeo dopo una vibrante finale con Roseto. Hotels e campeggi sono già mobilitati per l’ospitalità.Una piacevole e divertente novità è rap-

presentata dalla sfilata di presentazione delle squadre, che si svolgerà la sera di lunedì 17, dalle 21. Il lungomare e viale Orsini saranno percorsi da 300 giovani cestisti, certamente festanti e rumorosi. Arriveranno in corteo a Piazza del Mare, dove ci sarà la presentazione ufficiale del-le squadre. Siamo tutti invitati.Potremo assistere a gare certamente com-battute, con rilevanti toni agonistici. Ci si augura che la buona riuscita di que-sta manifestazione possa contribuire a far crescere il movimento cestistico giuliese, che ha bisogno, probabilmen-te, di poter contare su migliori strutture sportive e sulla passione dei numerosi dirigenti e allenatori coinvolti.

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[email protected] GiuliaViva anno III n.12

Inviateci le vostre lettere, segnala-zioni o foto a: [email protected]

Si prega cortesemente i nostri gentili lettori di contenere in termini di spazio i loro contributi, al fine di garantire una più ampia partecipazione ed evitare spiacevoli tagli.

Dalle stelle alle stalle, che fine hanno fatto le palle?

Troppo costoso?Perchè non rimuoverli?

Gentile redazione,lungo via Genova, proprio alle spal-le dell’ufficio turistico, c’è un ampio tratto di marciapiede regolarmente occupato dalle auto, malgrado due evidentissimi cartelli di divieto di so-sta, che minacciano addirittura la ri-mozione dei veicoli trasgressori. Vista la sistematica e impunita viola-zione del divieto, non sarebbe il caso di eliminare del tutto una segnaletica di fatto inutile? G. M.

Senza parole

La foto che vi allego è stata scattata sul nostro lungomare nella mattinata del 7 giugno. L’accurata programmazio-ne dell’assessore Forcellese (il cui ca-lendario è in evidente, forte ritardo) ha portato a questo risultato: turisti increduli e preoccupati per l’incolu-mità propria e dei propri bambini, defraudati di una battigia trasforma-ta in trafficatissima pista carrabile, costretti infine a rivolgersi alle forze dell’ordine per interrompere il lavorio dei mezzi pesanti su di un arenile già popolato di bagnanti. Ogni ulteriore commento è superfluo. Email firmata

In piazza Buozzi le ri-c o r d i a m o tutte, fulgido esempio di un arredo semovi-bile (come ro-tolavano!) che metteva a ri-schio i paraurti delle auto in manovra. Rimossi dopo l’ultimo rifacimento della pavimen-

Non sono un esperto, ma credo sia in-dubbio che le tre piante di cui vi invio la foto, scattata nel tratto nord di via Galilei, siano da tempo nient'altro che tronchi rinsecchiti. Sarebbe davvero troppo costoso sostituirle con nuovi al-beri, conservando così la continuità del viale? Filippo G.

tazione, li sco-vai casualmente abbandonati in una sorta di ma-gazzino a cielo aperto di arredi dismessi, di cui vi allego la foto. Adesso non sono più neanche lì:

qualcuno sa dirmi che fine hanno fatto? D. M.

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Segue da pag.9

La Provenza in auto

celtico-ligure con un sito archeologico molto curato o Les-Beaux de Provence, borgo medievale spettacolarmente arroccato su di uno sperone di roccia; in entrambi , nonostante la bassa stagione, incontriamo moltissimi turisti e ci stupisce la conservazione e la valorizzazione di ogni più piccolo borgo. Prima di raggiungere Aix per la cena e il pernottamento, facciamo sosta sullo strategico al-topiano di Entremont dove i bellicosi Saluvii, tra il III e II secolo a.C., costruirono la loro città fortificata e vi dominarono fino a quando, nel 123 d.C., i Romani lo saccheggiarono e distrussero. A tavola le chiacchiere convergono verso qualche riflessione: in Italia len-tamente sta prendendo piede la convinzione che abbiamo tante di quelle ricchezze paesaggistiche e culturali che non c’è alcun bi-sogno di farne tesoro, salvaguardarle, tutelarle, valorizzarle e pur-troppo non è la crisi la vera causa del problema. Tra gli anni 50 e 70, l’Italia era al 1° posto nella classifica delle prime dieci mete turi-stiche mondiali; poi gradatamente, quando il turismo è diventato una delle principali industrie del pianeta, per l’Italia è cominciata una continua e inarrestabile discesa, tanto che nel 2009 eravamo al 5° posto, mentre la Francia, dall’inizio della nostra caduta detie-ne il primo. Eppure il nostro Paese ha un potenziale turistico uni-versalmente riconosciuto. Per capirne le ragioni, basta leggere le Leggi Finanziarie degli ultimi vent’anni per capire come, in questa materia, sia in caduta libera l’impegno di spesa per gli investimen-ti senza che si levino gli scudi da nessuna parte. E non parliamo di quanto accade a livello locale, dove basta avere la vocazione turistica, per cui non c’è bisogno di accoglienza, di offerta valida, disponibilità, competenza, buona organizzazione: tutte le colpe sono della crisi. Nel suo libro “Il Bel Paese maltrattato” Roberto Ip-polito scrive: ‘Un odioso incantesimo sembra riservato alla memo-ria ed alla bellezza…non si tratta semplicemente di un’offesa ripe-tuta al passato o al paesaggio: è un’offesa all’identità nazionale, al patrimonio che caratterizza il Paese, all’anima della vita quotidiana, ai tesori che rappresentano il cammino da ieri a oggi e sui quali si dovrebbe saper costruire anche il futuro. Un’offesa alla creatività e all’imprenditorialità. E quindi anche al turismo e all’economia’. Domani raggiungeremo Carombe, al centro della Vaucluse deli-mitata ad ovest dal corso del Rodano e a sud da quello della Du-rance e perciò terra di storia e d’acqua. L’abbondante produzione di vino, tartufi, frutta magari candita, lavanda o argille nella vasta gamma di sfumature ocra e i famosi mercati di Provenza promet-tono sicuramente una prosecuzione del viaggio senza tema di annoiarsi ma sicuramente con qualche pensiero per le nostre ric-chezze maltrattate.

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