La Voce del Popolo 2012 31

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Ǥ Ö Ǥ DzdzǤ Ǥ Dibattere sul futuro e il ruolo del laicato bresciano oggi è un’urgenza per alcune ragioni. Anzitutto perché deve stare a cuore a tutti quello che aiuta la comunità ecclesiale a pensarsi e ad agire nell’edificazione del Regno di Dio in una società, speriamo, sempre più aperta ai valori del Vangelo. In secondo luogo perché il prossimo anno pastorale ci offrirà attraverso il tema “Cerchiamo il tuo Volto” l’occasione di verificare il nostro cammino diocesano a 50 anni dal Concilio e in vista del Sinodo sulle unità pastorali. In questo contesto il volto dei laici cristiani è centrale e sarà posto a tema anche nella serata dell’Agorà in Loggia il prossimo 10 settembre. Infine perché la morte a distanza di poco meno di un anno di due protagonisti ǯ /$ 92&( '(/ 3232/2 assoluti del cattolicesimo bresciano come Mino Martinazzoli e Giuseppe Camadini non può che aprire interrogativi rispetto al futuro e al ruolo ecclesiale, politico, economico e culturale dei laici cristiani a Brescia. Mi soffermo su quest’ultima circostanza. La scomparsa di Martinazzoli e di Camadini ha dato il via a una serie, non esaustiva, di giuste letture e indubitabili riconoscimenti di merito circa la loro azione, ma anche circa l’eredità politica, civile, ecclesiale e culturale dei cattolici che hanno segnato il postconcilio bresciano. Chi raccoglierà questo patrimonio di esperienze? Perché fatichiamo a individuarne degli eredi? Sono necessari? E come altri potrebbero agire conservando la memoria e rinnovando la presenza? Tre pensieri. Il primo circa l’identità del laico cristiano lo rubo al vescovo Luciano che del notaio Camadini ha detto ai funerali: “L’elenco delle cose che egli ha fatto è impressionante, ma non è ciò che più conta. Conta il cuore di credente che egli è stato: conta il suo amore senza riserve verso la Chiesa, la sua devozione al Papa e al Vescovo – chiunque egli fosse – soprattutto conta la sua fedeltà umile ai gesti semplici della vita cristiana: la preghiera del mattino e della sera, il catechismo, la Messa insieme a tutti, la comunione, i sacramenti”. Monari, come sempre, va all’essenziale. Essere eredi di un certo modo di essere cattolici a Brescia significa coltivare un cuore credente e una fedeltà grande alla Chiesa. Vale in ambito ecclesiale (e su questo dovremmo chiederci dove sta andando l’impegno educativo delle nostre comunità cristiane), vale nella società, vale in politica. Pare che la povertà dei cristiani di oggi alberghi principalmente in una povertà di fede e di fedeltà. In politica, ad esempio, a forza di sfumature che vanno dai cattolici troppo adulti agli atei troppo devoti, passando per i più papalini del Papa, chi paga è il cuore credente e l’esercizio di vita santa. Il richiamo di Benedetto XVI per una fede più autentica e visibile a una fedeltà più vera alla causa della Chiesa, nel contesto del prossimo Anno della fede, risulta fondamentale. Il secondo pensiero riguarda gli ambiti dell’impegno del laicato bresciano. I cattolici a Brescia sono nella società, nella politica, nell’educazione, nell’economia, nella finanza, nella cultura, nella sanità. Ricordando Camadini gli osservatori hanno notato la sua dedizione al valore e al radicamento delle istituzioni. Da noi sono molte e hanno fatto molto in tutti questi ambiti. Si è detto, non sono eterne, “hanno un carattere strumentale rispetto al fine che è la promozione dell’uomo”. Esse sopravvivono agli uomini, ma sono gli uomini a mantenerle vive e vitali. E in quanto realtà temporali entrano in discussione a ogni passaggio storico. ǡ Brescia cattolica. Figli diversi della stessa terra Rezzato. In cammino con la Vergine tra storia e devozione ǤǤǤ Ǧ Ǧ ǤǤ Ȁ ȋǤ Ǥ ȀȀ λ Ȍ Ǥǡ ǡ ȋȌǡ ǤǤ Mondiali a Londra. Gianluca Virgenti è d’oro nella vela Italia. Pubblica amministrazione, un cliente “difficile” Incontri al Vittoriale. Paolo Conte: “Via, via... it’s wonderful” Ǥ ǤǤ Sono iniziate le Olimpiadi e per tutta la loro durata saremo certamente “sommersi” da speranze, entusiasmi, delusioni, sconfitte. Perché, anche se spesso si afferma: “L’importan- te è partecipare”, non è la stessa cosa perdere o vincere! La vittoria! Noi bresciani siamo di casa con la Vittoria, la scultura che fa bella mostra di sé nel Museo della città. La vittoria: la bellezza di superare i limiti, oltrepassare gli av- versari, mostrare le proprie capacità... C’è una vittoria “esterna”, appariscente: sportiva, politica, professionale... E c’è una vittoria “interna”, da perseguire con una lotta continua contro i nostri vizi, peccati, egoismi. Que- sta vale senz’altro molto più di quella. Anzi, il “Vittorioso” per eccellenza, Gesù Risorto, ci mostra che questa vittoria domanda il sacrificio di sé, l’essere - da un punto di vista umano - perdenti, vit- time. In una pagina memorabile sant’Agostino loda la bontà del Padre che ci offre Gesù come “vincitore e vittima; e vincitore proprio perché vittima”. Chiediamo a Maria Assunta, Regina delle Vittorie, la forza per giungere a questa vittoria. ± Rimini 2012. La CdO bresciana al lavoro per il Meeting Ǥ

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Il barometro della riforma elettorale ha segnato stabilmente tempesta. Il bisogno di una buona legge elettorale conta almeno quanto ciò che il governo sta facendo per il risanamento economico. Serve una buona legge per disegnare un Paese “normale”. I partiti sappiano che gli italiani sono in attesa

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Dibattere sul futuro e il ruolo del laicato bresciano oggi è un’urgenza per alcune ragioni. Anzitutto perché deve stare a cuore a tutti quello che aiuta la comunità ecclesiale a pensarsi e ad agire nell’edificazione del Regno di Dio in una società, speriamo, sempre più aperta ai valori del Vangelo. In secondo luogo perché il prossimo anno pastorale ci offrirà attraverso il tema “Cerchiamo il tuo Volto” l’occasione di verificare il nostro cammino diocesano a 50 anni dal Concilio e in vista del Sinodo sulle unità pastorali. In questo contesto il volto dei laici cristiani è centrale e sarà posto a tema anche nella serata dell’Agorà in Loggia il prossimo 10 settembre. Infine perché la morte a distanza di poco meno di un anno di due protagonisti

assoluti del cattolicesimo bresciano come Mino Martinazzoli e Giuseppe Camadini non può che aprire interrogativi rispetto al futuro e al ruolo ecclesiale, politico, economico e culturale dei laici cristiani a Brescia. Mi soffermo su quest’ultima circostanza. La scomparsa di Martinazzoli e di Camadini ha dato il via a una serie, non esaustiva, di giuste letture e indubitabili riconoscimenti di merito circa la loro azione, ma anche circa l’eredità politica, civile, ecclesiale e culturale dei cattolici che hanno segnato il postconcilio bresciano. Chi raccoglierà questo patrimonio di esperienze? Perché fatichiamo a individuarne degli eredi? Sono necessari? E come altri potrebbero agire conservando la memoria e rinnovando la presenza? Tre pensieri. Il primo circa l’identità del laico cristiano lo rubo al vescovo Luciano che del notaio Camadini ha detto ai funerali: “L’elenco delle cose che egli ha fatto è impressionante,

ma non è ciò che più conta. Conta il cuore di credente che egli è stato: conta il suo amore senza riserve verso la Chiesa, la sua devozione al Papa e al Vescovo – chiunque egli fosse – soprattutto conta la sua fedeltà umile ai gesti semplici della vita cristiana: la preghiera del mattino e della sera, il catechismo, la Messa insieme a tutti, la comunione, i sacramenti”. Monari, come sempre, va all’essenziale. Essere eredi di un certo modo di essere cattolici a Brescia significa coltivare un cuore credente e una fedeltà grande alla Chiesa. Vale in ambito ecclesiale (e su questo dovremmo chiederci dove sta andando l’impegno educativo delle nostre comunità cristiane), vale nella società, vale in politica. Pare che la povertà dei cristiani di oggi alberghi principalmente in una povertà di fede e di fedeltà. In politica, ad esempio, a forza di sfumature che vanno dai cattolici troppo adulti agli atei troppo devoti, passando per i più papalini del

Papa, chi paga è il cuore credente e l’esercizio di vita santa. Il richiamo di Benedetto XVI per una fede più autentica e visibile a una fedeltà più vera alla causa della Chiesa, nel contesto del prossimo Anno della fede, risulta fondamentale.Il secondo pensiero riguarda gli ambiti dell’impegno del laicato bresciano. I cattolici a Brescia sono nella società, nella politica, nell’educazione, nell’economia, nella finanza, nella cultura, nella sanità. Ricordando Camadini gli osservatori hanno notato la sua dedizione al valore e al radicamento delle istituzioni. Da noi sono molte e hanno fatto molto in tutti questi ambiti. Si è detto, non sono eterne, “hanno un carattere strumentale rispetto al fine che è la promozione dell’uomo”. Esse sopravvivono agli uomini, ma sono gli uomini a mantenerle vive e vitali. E in quanto realtà temporali entrano in discussione a ogni passaggio storico.

Brescia cattolica.Figli diversi della stessa terra

Rezzato. In cammino con la Vergine tra storia e devozione

Mondiali a Londra.Gianluca Virgenti è d’oro nella vela

Italia. Pubblica amministrazione, un cliente “difficile”

Incontri al Vittoriale. Paolo Conte: “Via, via... it’s wonderful”

Sono iniziate le Olimpiadi e per tutta la loro durata saremo certamente “sommersi” da speranze, entusiasmi, delusioni, sconfitte. Perché, anche se spesso si afferma: “L’importan-te è partecipare”, non è la stessa cosa perdere o vincere! La vittoria! Noi bresciani siamo di casa con la Vittoria, la scultura che fa bella mostra di sé nel Museo della città. La vittoria: la bellezza di superare i limiti, oltrepassare gli av-versari, mostrare le proprie capacità...

C’è una vittoria “esterna”, appariscente: sportiva, politica, professionale... E c’è una vittoria “interna”, da perseguire con

una lotta continua contro i nostri vizi, peccati, egoismi. Que-sta vale senz’altro molto più di quella. Anzi, il “Vittorioso” per

eccellenza, Gesù Risorto, ci mostra che questa vittoria domanda il sacrificio di sé, l’essere - da un punto di vista umano - perdenti, vit-

time. In una pagina memorabile sant’Agostino loda la bontà del Padre che ci offre Gesù come “vincitore e vittima; e vincitore proprio perché vittima”. Chiediamo a Maria Assunta, Regina delle Vittorie, la forza per giungere a questa vittoria.

Rimini 2012. La CdO bresciana al lavoro per il Meeting

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a storia di Brescia an-novera una molteplicità di figure che all’esterno vengono facilmente ac-comunate.

Chi le ha viste da vicino si accorge invece della notevole diversità tra loro e si domanda come abbiano potuto sorgere così differenti nel-lo stesso humus. Mino Martinazzoli e Giuseppe Ca-madini, due protagonisti della sto-ria bresciana e nazionale, appaio-no l’emblema di come nello stesso ambiente possano svilupparsi sen-sibilità, intuizioni, percorsi vitali, intraprese tanto differenti. L’uno, fine arguto teorico della politica e del suo limite, tutto dedito a imma-ginare alleanze con chiunque per il bene comune; l’altro, granitico promotore e difensore di istituzio-ni di chiaro stampo cattolico; l’uno sottile ricercatore di equilibri da ri-conquistare continuamente; l’altro

assertore di tensione unitiva attor-no a chiari insindacabili principi. Eppure ambedue figli della nostra terra e della nostra Chiesa, non fa-cilmente distinguibili almeno fino a pochi decenni orsono. Ambedue interpreti di una presenza dei cat-tolici nel tessuto sociale, sulla scia di altri protagonisti che gli storici tentano di catalogare in correnti diverse. Ambedue dotati della pas-sione di aprire ai giovani orizzonti di impegno e quindi di dare conti-nuità alla loro azione. Ma, ahimé, ambedue con pochi eredi. Di que-sto si dovranno cercare le ragioni. Ai posteri capire fino in fondo il motivo di una quasi solitaria dipar-tita dei due da questo nostro mon-do. Qui si può soltanto azzardare un’ipotesi, che vorrebbe rispec-chiare il diverso, complesso e dif-ficilmente costringibile entro para-metri schematici, percorso vitale dei due. Il primo, ritiratosi troppo

presto dalla scena politica – e non solo per la malattia – ha voluto di-chiarare il proprio limite e quel-lo dell’arte cui si era dedicato, ha forse lasciato intravedere che non valeva la pena seguire il suo per-corso, troppo raffinato e lontano dalle pratiche usuali. Il secondo, stabilmente sulla brec-cia delle istituzioni presiedute, de-dito a salvaguardare l’identità del-le stesse, si è forse preoccupato di garantire una continuità senza mettere altri alla prova e lasciare loro la libertà di scegliere orienta-menti diversi. La conseguenza è che ora ci si tro-va sguarniti, quasi orfani di padri autorevoli, ammirati per quanto essi hanno pensato e attuato, ma anche un po’ smarriti. Il rischio che si corre è di rimpiangere la lo-ro scomparsa senza avere il corag-gio che ha contraddistinto la loro esistenza e di accogliere il loro te-

stimone, con la creatività e l’auda-cia da essi mostrata. Se la nostra terra ha saputo generare due laici cristiani che molti in Italia hanno apprezzato e perfino ammirato (e qualche volta avversato), riusci-rà questa nostra terra a far sorge-re altre personalità capaci di dare impulso a nuove istituzioni, a nuo-vi pensieri, a nuovi orientamenti? La storia della nostra Chiesa ci at-testa che molto della sua vivacità è derivata dalla corresponsabilità tra i diversi membri del popolo di Dio, laici, preti e religiosi. Martinazzoli e Camadini, pur in forma diversa, sono a questo riguardo testimo-nianze luminose. Oggi, si riesce a intravedere qualcosa di simile? Fare memoria degli uomini illu-stri è cosa santa. Ma fare memo-ria senza imparare da essi potreb-be essere sterile. E pare che inve-ce ci sia bisogno di far maturare nuovi frutti.

Interrogarle dal punto di vista del loro fine toccherà alla comunità ecclesiale e dentro ad essa ai laici cattolici bresciani che devono essere spinti a “desiderare – come ricordava Monari ai funerali di Martinazzoli – il bene di tutti, se vogliono riuscire a fare qualcosa per qualcuno”. Il riferimento alla tradizione non potrà non aprire lo sguardo ai tanti laici cristiani meritevoli e formati della nostra Chiesa diocesana. Forme di ideologizzazione di parte

(tipo “il laicato cattolico siamo solo noi”) non sono utili. Servirà, invece, il coraggio di aprire porte e finestre al vento dello Spirito per riconoscere giovani cristiani competenti, creativi, fedeli e innestati nella brescianità. L’impegno a scrutare i “vivai” dei cristiani del terzo millennio passa ancora, a mio parere, per le parrocchie, gli oratori, le scuole cattoliche, le aggregazioni ecclesiali. Ma come innestare virtuosi processi d’individuazione

Giuseppe Camadini nasce a Brescia, da famiglia di origini camune, il 10 giugno 1931. Conclusi gli studi classici consegue la laurea in giurisprudenza presso l’Università cattolica di Milano, prima di intraprendere la professione di notaio. Negli anni universitari fu attivo nelle file dell’Azione cattolica e della Fuci bresciana, di cui fu anche presidente. Nella corso della sua vita, conclusasi il 25

luglio scorso, Giuseppe Camadini ha ricoperto ruoli istituzionali in aziende e istituti di credito, in particolare nella Banca San Paolo di cui è stato sindaco supplente, poi consigliere, componente del comitato esecutivo e presidente. È stato anche presidente della Società Cattolica di Assicurazioni dal 1997 al 2006. Era tuttora consigliere di Ubi Banca. È stato consigliere anche presso il Banco di Brescia, la

Banca di Valle Camonica, l’editrice “La Scuola” e la Nuova Editoriale Italiana (“Giornale di Brescia”). È stato per anni membro del consiglio di amministrazione del quotidiano “Avvenire”. Da alcuni decenni l’impegno di Camadini era concentrato soprattutto sull’Opera per l’educazione cristiana, nata nel 1977, e sull’Istituto Paolo VI, centro di studi e documentazione per conoscere e far conoscere Paolo VI.

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Una Chiesa come quella bresciana che, per l’Agorà che segna l’avvio del nuovo anno pastorale, sceglie di mettere al centro della sua riflessione non solo l’imminente Sinodo sulle unità pastorali, ma anche i 50 trascorsi dall’avvio del Concilio Vaticano II, non poteva non interessarsi dei laici cattolici e del dialogo tra Chiesa e mondo. Proprio per questo nel fitto calendario di “Cerchiamo il tuo volto” è stato inserito, nella serata di lunedì 10 settembre, anche

l’incontro “Gioie, speranze e attese degli uomini d’oggi.” Alle 20.30 il salone Vanvitelliano di palazzo Loggia ospiterà il vescovo Monari e il sindaco Paroli per un confronto con la giovane imprenditrice Daniela Mena, il medico Massimo Gandolfini, lo psicanalista Paolo Ferliga e l’imprenditore Andrea Guerini. Un confronto che prenderà le mosse dalla testimonianza che altri laici bresciani, con Camadini e Martinazzoli, hanno saputo dare alla città.

non esclusivi ed escludenti? Il terzo pensiero, infine. C’è in questo cammino da ritrovare un nuovo rapporto tra il clero e il laicato. Anche qui il riferimento alla tradizione non basta e non soddisfa. Chi ha avuto la pazienza anche solo di seguire il dibattito in vista del Sinodo si è accorto che sul rapporto pastori e laici molto resta da dire. La via delle fonti come il Concilio, il superamento di deleghe e sistemi bloccati che somigliano

più a equilibri di potere produrrà, forse, una traduzione nuova della corresponsabilità. Martinazzoli e Camadini sono stati testimoni diversi e significativi, e “a loro dobbiamo molto”. Il loro è stato un tempo lungo. Oggi la cifra del cambiamento sociale non ce ne darà altri simili. Ma se Brescia si vorrà mantenersi “fedele alla fede e alla giustizia” non potrà fare a meno dei tanti laici cristiani della sua terra. (Adriano Bianchi)

Il 4 settembre dello scorso anno moriva a Brescia Mino Martinazzoli, nato a Orzinuovi il 30 novembre del 1931. Si laurea a Pavia e la carriera di avvocato va di pari passo con il suo impegno politico. La prima carica è a Orzinuovi, come assessore alla Cultura. Ben presto si afferma nelle file della Democrazia cristiana di Brescia. È presidente della Provincia dal 1970, al 1972, anno in cui viene eletto al Senato.

Dopo tre legislature a Palazzo Madama, nel 1983 viene eletto alla Camera. Bettino Craxi lo sceglie come ministro della Giustizia nel suo primo governo. Nel 1986 lascia il governo per diventare presidente dei deputati Dc. Martinazzoli torna nell’esecutivo nel 1989, al dicastero della Difesa. Nel 1991-1992 è invece ministro delle Riforme istituzionali e degli affari regionali nel VII governo Andreotti. Eletto segretario della

Dc nel 1992, gli tocca il compito di traghettare il partito verso il Ppi. Nel 1994 viene eletto sindaco di Brescia, carica che ricopre fino al 1998. Nel 2000 si candida per il centrosinistra a presidente della Regione Lombardia, ma viene sconfitto da Roberto Formigoni. Pur senza un ruolo ufficiale, diviene uno degli uomini politici di maggiore autorevolezza del panorama nazionale degli ultimi anni.

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on va in vacanza la poli-tica italiana, quest’anno. Molte le scadenze che i parlamentari e il gover-no devono onorare. A

partire dalla riforma della legge elet-torale. Tra segnali di fumo, depistag-gi, diffidenze e incertezze degli attori politici non solo il sistema, ma anche la data delle elezioni è ballerina. Le voci ricorrenti di un possibile anticipo – che allo stato resta, comunque sia, una strada poco praticabile – sono la spia della grande difficoltà che le for-ze politiche hanno di valutare anche semplicemente il loro proprio interes-se, ben consapevoli che l’elettorato è, per usare un eufemismo, molto mol-to deluso e adirato. I cittadini hanno parlato forte e chiaro e i recenti an-che evidenti passi falsi di alcuni dei tribuni della protesta non smentisco-no l’umore di fondo dell’elettorato.Sulla legge elettorale siamo ancora al-le mosse tattiche. Sullo sfondo c’è l’in-teresse che non poche forze politiche continuano ad avere per andare al vo-to con il vecchio sistema dei deputati “designati” e del premio di maggioran-za squilibrato tra Camera e Senato. In fondo la “grande coalizione”, che sembra profilarsi come esito obbliga-to di un persistente stato di tensione economico-finanziaria internazionale e di complicata governance europea, potrebbe realizzarsi anche con le vec-chie regole, favorendo nel contempo

demandata a operazioni d’immagine. Prova ne sia il dibattito sui temi etici, a proposito di unioni, famiglia e ma-trimonio che si è sviluppato in queste settimane. In realtà il complicato gio-co in atto sembra fatto apposta per accentuare un senso di distanza e di estraneità della politica con il vissu-to, i problemi e le attese dei cittadini. Tanto più che le tanto declamate mi-sure di austerità e di auto-disciplina del mondo della politica sono ben lungi dall’essere messe in cantiere, mentre sui bilanci familiari la crisi comincia ad essere percepita in tutta evidenza. Al di là delle vicende della

la nomenclatura consolidata. In ogni caso, finché non sarà chiaro con quali regole si andrà al voto, non sarà de-finita neppure l’offerta politica, cioè le forme di nuova aggregazione che inevitabilmente si produrranno. Che è cosa complessa, che non può essere

Il tema della riforma elettorale non è soltanto uno di quelli che rischia-no di far saltare le vacanze dei par-lamentari italiani. La questione sta suscitando anche l’interesse del presidente della Repubblica Na-politano (nella foto) che nei giorni scorsi non ha mancato di far sentire la sua. Il capo dello Stato, dinanzi alle scaramucce della politica, ha ribadito la necessità di una “rapida convergenza” su un testo condivi-

so, richiamando i partiti e il Parla-mento alle loro responsabilità. Al-trettanto chiara è stata la sua presa di posizione in merito alle elezioni anticipate, ipotesi che ogni tanto viene ventilata anche da chi, in que-sta stagione, sta sostenendo il go-verno Monti. Rispetto all’ipotesi di una fine anticipata della legislatura e un ritorno anzitempo alle urne il Quirinale ha affidato a una nota la posizione del presidente Napolita-

no che ha invitato tutti alla “mas-sima cautela”. Il Presidente della Repubblica ha infatti ribadito che in questa materia il “potere costitu-zionale di consultazione e decisio-ne” appartiene “solo al Quirinale”. La nota, come spesso accade in po-litica, ha trovato reazioni positive e condivisione anche fra quei par-titi che, pur con i dovuti distinguo, pongono con regolarità il tema del ritorno anticipato alle urne.

legge elettorale, comunque, è tutto il sistema in tensione. Il problema deci-sivo del riordinamento dell’assetto dei livelli di governo ha nella questione delle Province solo uno degli aspet-ti: la taglia delle Regioni non è meno irrazionale, così come la distribuzio-ne delle amministrazioni periferiche dello Stato. Continuano poi le tensioni tra i poteri dello Stato: proprio in que-sti giorni è stato depositato il ricorso del Quirinale alla Corte costituzionale per conflitto di attribuzioni contro la Procura di Palermo. È il segno di un persistente malessere che deve avere delle risposte sistemiche.

“Il contributo del volontariato e della beneficenza privata nel contrasto alla povertà è tutt’altro che modesto”. È quanto stima il Rapporto sulle politiche contro la povertà e l’esclusione sociale della Commissione d’indagine sull’esclusione sociale, presentato nei giorni corso presso il Cnel a Roma. Il lavoro della Commissione ha messo in evidenza come “gli interventi di assistenza sociale attuati dalle fondazioni bancarie, con riferimento al disagio causato

da disabilità, inabilità e non autosufficienza e a inclusioni sociali conseguenti ad emarginazioni, nel 2010, sono stati di circa 175 milioni di euro, con un incremento di risorse di quasi un quarto rispetto al 2009”. Gli interventi diretti delle fondazioni hanno riguardato riqualificazioni edilizie, servizi di raccolta e distribuzione di generi di prima necessità, forme di microcredito, housing sociale utilizzando il proprio patrimonio edilizio, locazioni a canone ridotto

per studenti, anziani, giovani coppie, immigrati e famiglie in difficoltà.Dalle banche afferenti all’Abi anche numerosi accordi con diverse realtà per l’erogazione di prestiti o altro, come l’accordo con le associazioni dei consumatori per la sospensione del pagamento delle rate dei muti delle famiglie in difficoltà (53.648 sospensioni accordate), per un importo totale di mutui sospesi di 6,6 milioni di euro, oppure accordi per l’istituzione di fondi di garanzia per le famiglie con nuovi nati.

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ll 26 luglio scorso è stata pub-blicata sulla homepage del si-to del Ministero dell’interno la notizia dell’entrata in vigore, a partire dal 9 agosto prossimo,

della nuova normativa che introdu-ce sanzioni e provvedimenti nei con-fronti di datori di lavoro che impie-gano cittadini di Paesi terzi sprovvi-sti di regolare permesso di soggior-no. Le nuove disposizioni, relative all’emersione del lavoro irregolare, contengono una norma che prevede anche una sorta di regolarizzazione degli immigrati che stanno lavoran-do irregolarmente in Italia. Il prov-vedimento, probabilmente per via della stagione estiva e dell’interesse dalla politica focalizzato su altri temi (crisi, riforma della legge elettorale, elezioni anticipate), non ha suscita-to particolari reazioni anche se, in un passaggio, consente al datore di lavo-ro di sanare la posizione di lavoratori extracomunitari occupati irregolar-mente alle proprie dipendenze da almeno tre mesi, che siano presen-ti nel territorio nazionale in mo-do ininterrotto almeno dalla data del 31 dicembre 2011. Qualcuno potrebbe vedere in questa disposi-zione del governo Monti una sorta di sanatoria. La domanda è stata gi-rata a padre Mario Toffari, direttore dell’Ufficio per i migranti. “Penso e spero di no – è la sua risposta –. Si tratta in questo caso di un provvedi-

le più che legittime sanzioni”. Per lo scalabriniano i paletti messi dal de-creto siano molto appropriati. “For-se – continua – è utile ricordare, per evitare generalizzazioni, che la Chie-sa bresciana attraverso l’autorevole lettera del suo Vescovo relativa agli immigrati, ha già esplicitamente chiesto e insegnato che chi lavora da noi deve godere di una situazione di regolarità e dei diritti connessi con la persona che lavora”. Padre Toffari spera che le disposizioni non generi-no, come spesso avviene nei casi di regolarizzazione, pericolose devia-zioni dettate dalla corruzione, al fine di creare finte situazioni, che nulla hanno a che fare con chi da sei me-si realmente lavora in nero. “D’altra parte – sono ancora considerazioni di p. Toffari – è necessario anche evi-tare il qualunquismo di chi, per paura di questi abusi, vuole negare diritti a chi li ha realmente acquisiti. Chi lavo-ra deve essere regolarizzato”. Fermo nel condannare chi, immigra-to o italiano, agisce al di fuori della legge, il direttore dell’Ufficio peri migranti è convinto che “a chi ha, o acquisisce, diritti, a chi regolarmen-te vive e lavora da noi, vanno rico-nosciuti i diritti della persona. Qual-siasi norma preventiva di sicurezza che si applichi a una sola categoria di persone, non serve alla sicurezza: penalizza i buoni e incita la società al sospetto e al pregiudizio”.

“È la prima volta che ci troviamo ad affrontare in Libano un’emergenza di questo tipo. La crisi siriana sta diventando molto più grave di quanto potessimo immaginare”. A parlare è Najla Chahda (nella foto), direttrice del Centro per migranti e rifugiati di Caritas Libano, che lavora con i profughi siriani da 14 mesi, aiutando migliaia di famiglie siriane e centinaia di libanesi della Bekaa Valley, che già si trovavano in condizioni di povertà

prima della crisi. Chahda, appena rientrata da una visita ai campi, racconta di aver visto migliaia di persone stremate, che vivono in condizioni drammatiche. Gli altri Paesi hanno chiuso le frontiere e il governo libanese non ha dato l’autorizzazione alla costruzione dei campi profughi. Perciò molti rifugiati sono costretti ad affittare un pezzo di terra da privati libanesi per piazzare la loro tenda. Secondo le stime dell’Unhcr, sono oltre 120mila i rifugiati

siriani attualmente registrati in Giordania, Libano, Turchia e Iraq. In Libano sono ufficialmente 30mila, ma diverse migliaia arrivati con i flussi degli ultimi giorni da Damasco non sono ancora stati registrati. I timori sono per un ulteriore peggioramento della situazione. “È abbastanza difficile parlare ora del futuro ma temo di sì – conferma Najla Chahda – . Gli abitanti di Damasco non hanno altro posto dove fuggire se non

in Libano. In questo momento c’è bisogno di sostegno immediato. Ci stiamo attrezzando per prestare maggiore soccorso, moltiplicando le attività. È la prima volta che vediamo in Libano un’emergenza di questo tipo. La crisi sta diventando più grave di quanto potessimo immaginare”. Nel frattempo da Damasco e da Aleppo giungono ripetuti appelli di esponenti delle Chiesa locali alla preghiera perché la guerra in atto possa essere fermata.

mento in attuazione di norme euro-pee, che tende a dare la possibilità ai datori di lavoro di mettersi in re-gola: dopodiché dovrebbero scattare

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Compiti per le vacanze. Fatti e interrogativi. Pensieri ad alta voce. Risposte da scoprire a tempo debito. “Voce” si prende tre settimane di ferie. Preoccupato che i miei quattro lettori soffrano per una crisi di astinenza, propongo delle tracce per corsivi da scrivere autonomamente sotto un albero o sotto un ombrellone.Nei commenti sulla morte di Giuseppe Camadini era possibile intravedere lo spessore del personaggio attraverso la facilità con cui la sua biografia ha suggerito il richiamo a orizzonti più ampi, religiosi e civili. La mia sensazione, legata anche alla lunga conoscenza del personaggio e della sua storia nella storia, bresciana e non, è stata molto nitida: qualcuno ha scritto che non ha eredi, a mio avviso la sua scomparsa è come il calo del sipario su una lunga e importante tradizione del laicato cattolico bresciano. Camadini è stato anche segno di contraddizione, ma in un contesto di ricchezze condivise di un laicato vivo e vivace. Dov’è oggi il laicato cattolico bresciano? La Chiesa bresciana si prepara al Sinodo sulle unità pastorali. È solo una questione di preti

Qualche domanda per i compiti delle vacanze

A oltre due mesi dal sisma che ha colpito duramente l’Emilia e il basso Mantovano non si ferma la mobilitazione bresciana per prestare aiuto alle zone interessate dall’evento.L’ultima iniziativa arriva da Gottolengo dove, Comune, associazioni, gruppi di volontariato e locale sezione dell’Avis si sono uniti per dare vita a “Gottolengo per San Giovanni del Dosso”, due serate di beneficenza a favore della comunità mantovana duramente

toccata dal terremoto. L’iniziativa prende il via venerdì 3 agosto con la manifestazione “Voci di speranza” a cui hanno dato la propria adesione, insieme a tanti altri artisti, anche Yuri e Silver, cantati lanciati dal programma “X-Factor” e il cabarettista bresciano Giorgio Zanetti. Per sabato 4 agosto è stata invece messa in programma una serata dedicata al ballo. Il ricavato sarà devoluto alla gente di San Giovanni del Dosso.

già esistente con divaricazioni insignificanti; una fotocopia della linea ferroviaria da Venezia a Torino per il traffico veloce; un parcheggio sotto il Castello per rivitalizzare il Centro cittadino. Tutte opere indispensabili? Per quali fini? Qualcuno ha fatto i conti con i disastri ambientali? Con le buche e le discariche che in Franciacorta per esempio potrebbero già essere oggetto di visite turistiche guidate: dalle bollicine vinicole a quelle dei gas? Siamo sicuri che per rivitalizzare

il Centro è necessario portarci le automobili? È solo un caso che sulle grandi opere aleggiano sempre le nubi della corruzione e del malaffare? Qualcuno si interroga seriamente sullo sviluppo sostenibile?Altra scena, altre domande. Roberto Formigoni ha i suoi avvocati e saprà come difendersi. Ma come mai ha sentito il bisogno di spendere 80mila euro delle casse regionali (riempite da noi) per farlo sui giornali? Ha detto che vincerà 12 a 0 con

legata al calo delle vocazioni? La situazione politica ed economica naufraga nel caos. Dov’è la testimonianza cristiana di un discernimento comunitario in cui i laici dovrebbero essere in prima fila? Voltiamo pagina. In città, sul Garda, in Franciacorta, nella Bassa si segnalano proteste inascoltate sui guasti creati dalla realizzazione di infrastrutture invocate come manna dal cielo: un’autostrada da Brescia a Milano che è la fotocopia di quella

la Procura. Si riferiva forse al numero degli indagati che siedono sugli scranni della Regione Lombardia? L’on. Maurizio Lupi, compagno di partito e di Cl, ha parlato di violenta campagna mediatica contro il Governatore e ha ricordato che per ben quattro volte gli elettori “hanno riconosciuto il suo ottimo lavoro”. È un argomento che viene tirato in ballo tutte le volte che un politico viene messo sotto accusa, confondendo il consenso elettorale con il rispetto della giustizia (che per un uomo pubblico deve essere rigoroso). Non sarà il caso di mandare un promemoria a tutti i politici per citare le ricorrenti circostanze in cui dei criminali hanno ricevuto il consenso degli elettori, incominciando da Hitler o da Mussolini? E magari aggiungerci un piccolo manuale di etica in cui si spiega la differenza che passa fra la protezione politica e l’immunità, fra la responsabilità personale e quella pubblica? E quando capiranno che tutti sono innocenti fino a prova contraria, ma che all’estero chi ha responsabilità pubbliche si dimette anche per delle piccole bugie?

Nell’ambito dell’iniziativa regionale “Foreste da Vivere”, promossa dall’Ersaf, venerdì 3 agosto viene inaugurata la “Piccola biblioteca del Bosco”, realizzata nella riserva naturale regionale “Boschi del Giovetto” a Borno. La biblioteca è una piccolissima struttura situata in un punto suggestivo e panoramico del bosco, sempre aperta, che raccoglie un’antologia di brani letterari che narrano di boschi e degli uomini che ci vivono, “per leggere di boschi, stando

nel bosco”.Dopo l’inaugurazione, prevista per le 15.30, si terrà lo spettacolo “Il mistero dei suoni scomparsi”, tratto dal libro di Paola Favero, con lettura dell’autrice, recitazione di Primo Zancan e interventi musicali in cui saranno coinvolti tutti i bambini del pubblico e dove Nelso Salton, musicista e personaggio uscito dal libro, oltre a suonare e ricreare i suoni, parlerà del problema reale dei suoni che si perdono, coinvolgendo il pubblico.

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Rezzato, i l periodo dell’ultima settimana di luglio coincide con una delle festività più sen-tite dalla popolazione

del paese, cioè quella che ricorda l’apparizione della Madonna pres-so quello che oggi è il Santuario di Valverde, che anche quest’anno si è ripetuta secondo le modalità con-solidate dalla tradizione. Popolarmente nota come la festa di Sant’Anna, per la coincidenza temporale con la memoria liturgi-ca della madre della Madonna, rap-presenta un appuntamento religio-so che viene preparato con grande cura, delle cui origini e diamo conto qui a fianco. “La festa – racconta il parroco di San Giovanni Battista don Lino Gat-ti – è preceduta da una settimana di preparazione mariana in cui tutte le sere ci si ritrova per un rosario e la Santa Messa. in questo caso inter-rompiamo tutte le altre attività par-rocchiali e dell’oratorio, perché ci si possa concentrare al meglio su questo appuntamento. Quest’anno inoltre abbiamo aggiunto la novità di una serata dedicata a un rosario itinerante meditato. Venerdì poi, co-me da consuetudine, la statua della Madonna è stata portata in proces-sione fino alla parrocchiale di San Giovanni Battista. Dov’è rimasta conservata fino a domenica, quan-

oratorio”. Una festa che nonostante il passare del tempo continua a ri-chiamare moltissime persone: “Mol-ti anni fa – ricorda ancora don Lino – arrivava gente dal circondario fin dal venerdì e la festa era occasione per rivedere persone e rinsaldare le-gami. Oggi la permanenza si riduce alle ore nelle quali si tiene la funzio-ne e la festa, ma mantiene comun-que una buona presenza”. Si tratta insomma di un tratto distin-tivo di una comunità che da settem-bre si troverà ad affontare un nuovo cammino, che vedrà la costituzione, con le altre parrocchie di Rezzato, di

do si è tenuta la storica processio-ne che la riporta al santuario, pro-cessione che ricorda le circostanze dell’apparizione. Un’ulteriore novità di quest’anno è anche l’aspetto fol-cloristico di giochi, festa e balli in

Nei giorni scorsi è stato festeggia-to a Calino, presso l’oratorio, il parroco emerito don Cosimo Tau-risano (nella foto) che lì esercitò il proprio ministero sacerdotale dal 1984 al 1992.Attualmente residente presso il paese natale di Pisogne come pre-sbitero collaboratore, raggiunge l’ambito traguardo del cinquante-simo di sacerdozio dopo moltepli-ci incarichi che lo videro dappri-

ma insegnante presso il Seminario diocesano e contemporaneamente curato festivo a S. Anna, in città. Successivamente fu parroco di Villa Dalegno (dal 1965 al 1969), per poi spostarsi da lì a Cemmo fino al 1984.Dopo l’esperienza a Calino diven-ne cappellano dell’ospedale di Ro-vato fino al 2000, assumendo con-temporaneamente la cura della parrocchia della Bargnana. Prima

di tornare a Pisogne nel 2004 di-venne anche cappellano dell’ospe-dale di Iseo.A testimonianza della gratitudine per il suo ministero stanno anche i ricordi raccolti nel giornale del-la comunità della parrocchia di Pi-sogne, dedicato proprio a questo lieto anniversario, ricordi a cui si affianca anche una riflessione del-lo stesso don Cosimo sulla propria esperienza.

un’unità pastorale che verrà avviata con l’arrivo del nuovo amministra-tore parrochiale della parrocchia di San Carlo, don Angelo Gelmini. Questa novità, com’è ovvio, influirà sulle attività della parrocchia, per esempio sui percorsi dell’iniziazio-ne cristiana: “Stiamo riflettendo – afferma al proposito don Lino – sui cammini da proporre a ragazzi e ge-nitori nel periodo della mistagogia, cioè quello che segue il conferimen-to dei sacramenti. Nel prossimo periodo ci confronte-remo al proposito anche con le altre parrocchie”.

Per la Madonnina delle nevi quattro giorni di festa all’oratorio di Boario Terme. Inizierà venerdì 3 agosto alle 19 con la festa della famiglia, la celebrazione della Madonnina delle nevi a Boario, una serata tutta dedicata ai bambini, che potranno assistere all’animazione curata dal gruppo “Il gatto e la volpe” e allo spettacolo di bolle (alla serata sarà presente anche il trucca-bimbi). Il venerdì sera continuerà poi alle 21.30 con la musica dell’orchestra “Alex Morselli duo”. Il sabato

sera invece si apre alle 19 con lo stand gastronomico per il quale lo chef Luca de “La Curt” di Artogne preparerà un piatto speciale, pensato e cucinato proprio per l’occasione. L’animazione della serata inizierà alle 20.30 in compagnia del gruppo “I Bonsai”. In tutte le sere della festa sarà possibile cenare all’interno dello stand gastronomico allestito sul prato del campo dell’oratorio di Boario. Gli appuntamenti di musica e

danza continuano poi domenica 5 agosto: la serata sarà colorata dalle note dell’orchestra “Standard”. La festa della Madonnina delle nevi di Boario si chiuderà infine lunedì 6 agosto, con una serata di musica disco e revival che avrà come protagonista Tania Bano e alle 22.30 l’estrazione dei biglietti della lotteria pro oratorio. Durate le serate della festa sarà inoltre allestito sul sagrato della chiesa di Boario una pesca di beneficienza. (n.p.)

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l Comune di Brescia, in colla-borazione con Brescia Mobili-tà, ha predisposto una serie di agevolazioni e di interventi per residenti, commercianti e lavo-

ratori interessati dalle nuove aree di sosta a pagamento regolate con par-cometro in via Pisacane, via Galilei, via Orefici, viale Piave e via Creta. Dal mese di settembre, per queste zone, sarà attivata una tariffa specia-le di abbonamento mensile di 15 eu-ro, con esclusione di via Creta, per la quale è stata decisa l’eliminazione del nuovo parcometro, in considerazione dell’elevato numero di lavoratori di-pendenti che gravitano in quell’area. “La delibera assunta dall’amministra-zione ha un particolare senso politi-co e tecnico – ha detto il vicesindaco Fabio Rolfi – in quanto ha mostrato la giusta sensibilità verso i cittadini e la città, condividendo le espressioni del territorio. Si sono incontrate le volon-tà di soddisfare le esigenze di un mi-glior governo con quelle dei residenti, considerando anche gli ingiustificabili tagli assunti dal governo centrale. Sul piano tecnico ne è uscito un ricono-scimento di uno status ‘privilegiato’ richiesto dai residenti – ha continua-

to Rolfi – che, mi sia consentito ricor-darlo, non sollevarono le polemiche dei giorni scorsi quando la città, nel 2007, venne improvvisamente invasa dai parcometri, che oggi sono 4.650, a fronte dei 4.693 del 2007 e non so-no quindi aumentati, come da alcune parti si afferma”. “Questo provvedimento dimostra come il cittadino, in presenza di un dialogo libero da pregiudizi – ha sog-giunto il consigliere comunale Ma-riachiara Fornasari – sappia capire quale sia il punto di equilibrio fra le proprie esigenze e quelle dell’am-ministrazione”, mentre il presiden-te della Centro Flavio Bonardi ha sottolineato “la valenza della colla-borazione espressa dalle categorie, dai vari comitati e dall’amministra-zione, il cui risultato costituisce un ulteriore passo in avanti verso la Brescia di domani”. “Il rapporto di

interscambio informativo tra azien-da e comune si va solidificando ad ogni occasione – ha evidenziato il presidente di Brescia Mobilità Va-lerio Prignachi – ed alcuni riscon-tri hanno aiutato a capire meglio le problematiche. Oggi Brescia conta 4.650 posti au-to con righe blu, sugli oltre 40mila a strisce bianche, cui vanno affiancati gli 8.500 posti in struttura e, alla vigi-lia dell’entrata in servizio della me-tropolitana – ha ricordato Prignachi – siamo di fronte ad un’operazione di rimodulazione dei servizi e que-sta delibera è un nuovo tassello nella identificazione di tariffe e servizi per diverse tipologie di utenti”. Gli abbo-namenti saranno venduti presso la se-de di Brescia Mobilità, in piazza San Padre Pio e all’Infopoint in piazza Ro-vetta, previa un’autocertificazione in loco che attesti la residenza.

Tempo di bilanci e nuove iniziative a Roncadelle. È un bilancio positivo quello relativo alla raccolta separa-ta dei rifiuti che è passata da un 49% del 2009 al 73% dell’anno scorso por-tando vantaggi significativi sotto il profilo ambientale ed economico. Valutando i numeri si nota un signifi-cativo aumento nella raccolta dell’or-ganico e dei metalli e di conseguen-za una consistente riduzione dei ri-fiuti indifferenziati. Gli obiettivi che l’amministrazione comunale si era posta puntavano alla riduzione del-la quantità di rifiuti prodotti, all’au-mento della raccolta differenziata, al contenimento del costo del servizio e di conseguenza alla riduzione della tariffa rifiuti che per legge deve co-prire il 100% dei costi sostenuti. “Og-gi possiamo affermare – commenta il sindaco Michele Orlando (nella foto) – che questi obiettivi, grazie all’im-pegno dimostrato da tutti i cittadini, sono stati tutti raggiunti”. Le nuove iniziative, che coinvolgeranno l’inte-ra comunità, partiranno a settembre. Ricorre quest’anno il 50° anniversario dei Campionati mondiali di ciclismo su strada che videro Roncadelle pro-

tagonista della gara di staffetta 4x100 vinta dal quartetto italiano. Il calen-dario delle celebrazioni, da sabato 1 a domenica 9, prevede una gara cicli-stica per amatori, la consegna di uno speciale riconoscimento ai campioni del mondo, una biciclettata aperta a tutti e, nella sala civica, una mostra di cimeli legati al campionato del 1962 e al ciclismo in generale. E qualche gior-no più tardi sarà finalmente tagliato il nastro alla nuova Casa delle associa-zioni, situata nell’ex area Ikea. Nelle due moderne palazzine troveranno ‘casa’ l’Asl, l’Ail, la banda e l’accade-mia Preludio. Intorno, mille metri qua-dri sono stati destinati alle opere fun-zionali con parcheggi, piste ciclabili, marciapiedi e aree di manovra. Tutto il resto del terreno, fino al cavalcavia, sarà successivamente riqualificato a parco pubblico, aumentando la por-zione di verde fruibile. (v.b.)

È partita il 26 luglio, con una tappa che ha portato dal Monte Rosa a Brescia, la spedizione denominata “7mila miglia lontano”, che arriverà fino a Katmandu in Nepal. Due gli obiettivi principali: portare a destinazione un pick up attrezzato ad ambulanza da donare all’ospedale di Maleku, e raccogliere fondi a favore dell’associazione non profit “Amici del Monte Rosa”. Il viaggio porterà il team ad

attraversare Paesi suggestivi e controversi: la Bielorussia, l’Ucraina, la Russia e la Cina passando per il Kazakistan e il Tibet e prevedendo di arrivare a Katmandu, in Nepal, per la fine di agosto. Ogni fase del viaggio sarà documentata con fotografie e riprese video che verranno utilizzate per la realizzazione di un libro fotografico e un dvd destinati alla vendita per coprire le spese del progetto.

L’idea del viaggio solidale, via terra, dall’Italia al Nepal nasce dall’incontro tra Giuliano Radici, ideatore del progetto 7mila miglia lontano e del bresciano Silvio “Gnaro” Mondinelli (nella foto) il quale, oltre ad essere un grande alpinista, è anche uno dei fondatori dell’associazione Amici del Monte Rosa. Insieme a Mondinelli e Radici anche il viddeomaker Nicola Lucini e l’art director Paolo Veraldi. La tappa bresciana

di partenza è stata anche l’occasione di una festa presso il concessionario Isocar per Chevrolet e Great Wall di via Triumplina 73, che ha donato il pick up che affiancherà la spedizione fino a Katmandu. La speranza manifestata da tutti gli organizzatori, in un viaggio che si preannuncia colmo di emozioni, è di far conoscere l’associazione e di raccogliere più fondi possibili da destinare alla solidarietà.

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ra il parco dello sport appare più vicino. O al-meno è in questa pro-spettiva che l’ammini-strazione cittadina giu-

dica l’acquisizione, nell’area tra San Polo e Buffalora di 512mila metri quadrati di territorio, prece-dentemente appartenenti all’azien-da Nuova Beton. Il passaggio di proprietà, presen-tato nei giorni scorsi nel corso di una conferenza stampa a palazzo Loggia, è la conseguenza di un pro-cedimento sanzionatorio nei con-fronti dell’azienda. A seguito, infat-ti, di un’escavazione non autorizza-ta è stato raggiunto un accordo con l’amministrazione comunale, che prevede il pagamento della multa, per un valore complessivo di circa 5 milioni di euro, in parte tramite la cessione dell’area e in parte con la messa in opera di lavori di riqualifi-cazione dell’area stessa. “In questo modo – ha spiegato il sin-daco Adriano Paroli – non solo avre-mo un’area che diventerà di proprie-tà pubblica, ma sarà immediatamen-te fruibile senza alcuna spesa da parte del Comune, grazie ai lavori che verranno eseguiti dalla ditta. Per ora c’è un progetto preliminare, ma entro la fine dell’anno contiamo di arrivare a quello esecutivo ed en-tro il 2015 i lavori dovrebbero essere

completati. Un’altra positività sarà il coinvolgimento delle presenze am-bientaliste del territorio, o almeno di quelle con le quali è possibile un confronto e un ragionamento, nella progettazione e nella gestione del

L’Anci nazionale ha nominato il sindaco di Brescia Adriano Paroli all’interno della Conferenza Stato-Città e autonomie locali. La Conferenza è una sede istituzionale di confronto e raccordo tra lo Stato e gli enti locali. L’organo è presieduto dal presidente del Consiglio dei ministri o, per sua delega, dal ministro dell’Interno o dal ministro per gli Affari regionali nelle materie di rispettiva competenza. Ne fanno parte

anche i ministri dell’Economia e delle finanze, dello Sviluppo economico, delle Infrastrutture e dei trasporti, nonché quello della Salute, oltre ai presidenti di Anci (nella foto Graziano Delrio), Upi, Uncem e a sei presidenti di provincia e 14 sindaci, di cui cinque sindaci di città metropolitane. “È una designazione che mi gratifica – ha detto Paroli – un riconoscimento dell’amministrazione che si sta svolgendo a Brescia.

specchi d’acqua e il posizionamen-to di pontili. Inoltre verrà avviata una rete ciclopedonale che, nelle intenzioni degli amministratori si dovrebbe estendere anche alle aree di futura acquisizione. L’operazione, oltre ad essere a costo zero, frutte-rà probabilmente alla Loggia anche qualche introito derivante dai diritti sui materiali estratti (sabbia e ghia-ia) nel corso della sistemazione, sui quali il Comune vanterà un benefi-cio di tre euro al metro cubo.Presente alla conferenza anche il presidente della commissione La-vori pubblici ecologia, ambiente, cimiteri patrimonio, Pier Raul Fran-cesconi, il quale ha voluto ribadire l’attenzione alla collaborazione con le associazioni ambientaliste e com-mentare la durata dell’operazione. “Spero – ha affermato in proposito – che i lavori di sistemazione possa concludersi anche prima del termi-ne del 2015, tuttavia in questo caso è bene muoversi con i piedi di piom-bo, avendo le idee chiare su ciò che si vuole realizzare, poiché una vol-ta fatto non vi saranno più le risor-se economiche per mettervi mano. È bene quindi prendersi il tempo necessario per fare un buon lavoro e in questo contesto diventa ancor più importante il coinvolgimento di altri enti come le associazioni am-bientaliste”.

parco. Perché di parco a questo pun-to si può iniziare a parlare: l’acquisi-zione di circa un ottavo della super-ficie totale (circa quattro milioni di metri quadrati) sarà il primo passo di future acquisizioni, che porteran-no in futuro, questa è la nostra spe-ranza, alla cittadella dello sport nel parco delle Cave”.Per il momento non si parla di im-pianti sportivi come il nuovo stadio o il palazzetto dello sport, ben al di là da venire, in ogni caso la nuova area sarà attrezzata per la pesca e, probabilmente, per il canottaggio, con la sistemazione dei fondali degli

Vertice in Prefettura, nei giorni scorsi, per verificare le iniziative messe in campo per garantire la sicurezza dei cittadini in questo tempo d’estate. Coordinato dal prefetto di Brescia Livia Narcisa Brassesco Pace, si è riunito il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, a cui siedono i vertici delle forze dell’ordine, Provincia e Comune di Brescia, il comando provincia-le dei Vigili del fuoco, la Polizia stradale, municipale, Asl, Protezio-ne civile, Anas e 118 e altre realtà ancora, che ha passato in rassegna tutte le iniziative volte a garantire l’incolumità dei cittadini e assicu-rare la legalità. Diversi gli aspetti che sono stati passati in rassegna dai partecipan-ti al comitato, a partire dalla sicu-rezza della circolazione, fino ai co-

siddetti controlli del “sabato sera”. Il Prefetto ha particolarmente in-sistito sull’intensificazione di tut-ti quei servizi di vigilanza, preven-zione e contrasto delle condotte di guida a rischio, in un’azione in-tegrata che ormai da tempo vede la collaborazione di tutte le forze dell’ordine, della Polizia provincia-le e di quelle locali. Nello specifico è stata pianificata una revisione dei servizi in mo-do da rendere più efficace l’azio-ne svolta nei centri urbani e lun-go importanti tratti della viabilità provinciale. Particolare attenzio-ne è stata data anche all’attività di prevenzione di azioni crimino-se sul territorio che col periodo estivo tradizionalmente vanno au-mentando. Il prefetto Brassesco Pace ha chie-sto maggiori controlli, con parti-

colare cura per alcuni di quegli obiettivi che sono stati definiti dal-la stessa “sensibili”. Sul tavolo del comitato anche la sicurezza nelle stazioni ferrovia-rie, a partire da quella di Brescia, in cui Trenord ha da qualche tem-po istituito, seppure in via speri-mentale, un servizio di vigilanza sui treni in sosta, soprattutto nelle ore notturne. Il Comitato è stato informato

dell’adeguamento dei locali della Polfer, che ha visto la realizzazione in una apposita sala di una centra-le operativa dedicata alla visione di 18 telecamere già posizionate nell’intera area coperta dalla sta-zione ferroviaria. È stato confermato, infine, anche il potenziamento delle operazioni di controllo nella zona della stazio-ne, servizio garantito dalle forze dell’ordine e dagli Alpini.

Il 14 e il 15 agosto 2012 presso il Santuario della Madonna della Calvarola si terrà la tradizionale festa nella “Villa di Sopra” a Collebeato. Il comitato dei residenti, anche per quest’anno, ha organizzato splendide decorazioni floreali in carta che verranno posizionate nelle vie adiacenti il Santuario. Da molti anni nella giornata religiosa dedicata all’Assunzione in Cielo di Maria si è sviluppata sempre più una sorta di festa parallela che coinvolge

a vari livelli gli organizzatori ed i moltissimi fedeli che frequentano il Santuario. L’iniziativa è promossa da residenti nella contrada Villa di Sopra, che si avvalgono anche della collaborazione con le associazioni operanti sul territorio, e si è man mano sviluppata su direttrici diverse: la cerimonia religiosa, la pesca e lotteria di beneficenza, per la raccolta di fondi destinati alla manutenzione ordinaria del Santuario e gli addobbi.

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l “pulmino” non parte più. La lunga teoria di mezzi che sin dalle primissime ore portava-no innumerevoli “squadrette” di muratori sui cantieri di mez-

za Lombardia sono un lontano ricor-do. Erano il segno più immediato di un sistema economico, quello edili-zio, fondamentale per diversi paesi dell’Ovest bresciano, che su di esso avevano costruito la propria prospe-rità. Castelcovati, Castrezzato, Roc-cafranca, Comezzano-Cizzago, per non parlare di tanti altri: una miriade di piccole imprese, migliaia di uomini che partivano ogni mattina con borsa e martello a tirar su case, palazzi e ca-pannoni. Cottimisti, li chiamano. Cioè lavoratori “a cottimo”, pagati un tan-to al metro cubo, secondo un’espres-sione entrata nel linguaggio comune. Un sistema di duro lavoro, che certo aveva anche in alcuni casi, lati poco chiari, ma che ad ogni modo aveva messo in moto un grande sviluppo. Tutto questo, però, oggi sembra scom-

Non poteva esserci coincidenza migliore per un parroco: ricordare la sua Messa d’argento, vale a dire il 25° di ordinazione, nella festa del Patrono della comunità affidata alle sue cure pastorali. E questo è avvenuto. È avvenuto a Ludriano per don Giancarlo Zavaglio che il 13 giugno del 1987 per le mani dell’arcivescovo Bruno Foresti, diveniva ministro di Cristo. E don Giancarlo ha festeggiato con i ludrianesi il suo giubileo sacerdotale non in giugno, ma

domenica 22 luglio nella memoria di San Filastrio, festa patronale ancora tanto sentita e radicata. E a far corona al festeggiato vi erano i suoi parrocchiani numerosi, più di una decina di sacerdoti amici, le autorità locali. È stato mons. Vittorio Formenti, officiale della Segreteria di Stato vaticana, a tenere l’omelia, ricordando il valore immutabile del sacerdozio in un tempo soggetto a continue mutazioni e cambiamenti. Particolarmente toccante è stato il momento dell’offertorio, quando a

don Giancarlo sono stati dati alcuni paramenti liturgici sacerdotali: doni offerti con affetto e gratitudine da parte dei fedeli e della Amministrazione comunale, quasi a sottolineare il valore della presenza sacerdotale per l’intera comunità, anche civile, oltre che ecclesiale. Infine è intervenuto lo stesso parroco festeggiato. Le sue parole sono state colme di gratitudine, affetto e vicinanza alla sue gente. Ma il suo grazie, sulle arcane ali della memoria, ha percorso anche

il quarto di secolo del suo ministero traducendosi in un commosso grazie ai genitori, agli educatori, ai confratelli, alle persone che ha incontrato nel suo ministero a Palazzolo San Giuseppe, Pompiano e Ludriano. E a testimonianza del bene operato in questi 25 anni la parrocchia ha curato anche un bollettino straordinario. L’ultimo momento è stato il brindisi augurale all’oratorio con i parrocchiani di ogni età e condizione. (g.f.)

parso nel nulla, risucchiato nel vortice di una crisi che ha falcidiato in parti-colare il comparto edilizio. Oggi mol-ti non aspettano più il pulmino alle 5 del mattino, ma accompagnano i figli a scuola, riconoscendosi con una sola occhiata. Quasi del tutto fermi i nuo-vi cantieri se non nel comparto delle opere pubbliche. Soprattutto, prati-camente interrotta (o grandemente ritardata) la catena dei pagamenti, tra fornitori, clienti, imprese e dipenden-ti, con conseguenti commesse saltate e fallimenti (anche eccellenti) a grap-polo. Una situazione difficilmente so-stenibile, che vede solamente poche imprese resistere, una situazione che purtroppo reca con sé anche il sigillo ferale dei suicidi di imprenditori – ulti-mo in ordine di tempo a Comezzano-Cizzago – frutto di una crisi che sem-bra davvero non offrire prospettive. Forse è vero che negli anni passati si è costruito troppo, ma allo stato attua-le la bilancia pende eccessivamente sull’altro piatto. La speranza è in un modello che consenta al settore di so-stenersi e che insieme permetta ad un intero tessuto sociale di risollevarsi.

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uest’anno gli amici di San Rocco di Chiari, co-ordinati da Marisa Fo-gliata e i numerosi so-stenitori del progetto

di restauro della quattrocentesca chiesa dedicata al Santo taumatur-go, avranno un motivo in più per fe-steggiarlo nel corso della sagra a lui dedicata che si svolgerà dal 13 al 16 agosto nella piazzetta antistante il tempio. Dal 25 giugno, dopo anni di impegno e non poche fatiche, tra le quali anche il reperimento dei fon-di, sono finalmente iniziati i lavori. Il tutto sotto stretta vigilanza della So-printendenza di Brescia, Cremona e Mantova, oltre al nullaosta della Cu-ria vescovile e del Comune di Chia-ri. “L’obiettivo primario dei lavori di conservazione – ha detto l’architetto Laura Ercolini responsabile insieme all’architetto Maffeis del progetto – consiste nel recupero della facciata sud della chiesa di San Rocco con eli-minazione delle cause di degrado e nell’assoluto rispetto di ogni traccia capace di testimoniare la storia del monumento. In base all’analisi dello stato di conservazione si è verificata la necessità di intervenire sul manu-fatto solo dopo l’avvio di alcune in-dagini diagnostiche preliminari: sono perciò stati eseguiti il rilievo termo-grafico e la campagna stratigrafica per conoscere le caratteristiche dei materiali ed i comportamenti struttu-rali dell’edificio. Inoltre, per la scarsa documentazione bibliografica relati-va alla chiesa, è stata condotta una ricerca storico-archivistica da don Giuseppe Fusari, direttore del Mu-

nita madre di San Rocco e all’Asso-ciazione europea amici di San Rocco. Giovedì 16 agosto, nell’ambito delle sagra, durante la S.Messa delle ore 8 e delle ore 20, verrà concessa dalla Penitenziera apostolica, l’estensione del dono dell’indulgenza plenaria. Anche quest’anno, inoltre, un ricco percorso d’arte sarà allestito parte nella chiesa, parte nell’adiacente ca-sa Paruta e parte nei locali della ex sede della Banca di Novara. Quasi raddoppiata rispetto la scorsa edi-zione la partecipazione degli artisti, 31 in totale. Due omaggi speciali saranno dedi-cati alla figura dell’artista Giacomo Linari (1912-1993) e all’amatissimo Giovanni Repossi, scomparso lo scorso 22 gennaio. Le opere saran-

seo diocesano di Brescia”. L’edizione 2012 della sagra vede la celebrazio-ne dei 533 anni dalla data di registra-zione delle delibere del Consiglio dei Quaranta di Chiari per la costruzione dell’edificio dedicato a San Rocco ed a Sant’ Antonio abate. Non solo. Gli Amici di San Rocco, infaticabili e te-naci nel dedicare tempo e risorse al tempio, dall’8 maggio 2012 sono uf-ficialmente iscritti all’Arciconfrater-

La ricorrenza di San Rocco è una delle più festeggiate a Montichiari: al santo dei poveri, nativo di Mon-tpellier, infatti, sono dedicate ben due sagre che riscuotono sempre molto interesse. La prima è in programma nella fra-zione di Bredazzane dal 15 al 18 agosto e prevede momenti ricrea-tivi e musicali (con la presenza di note orchestre della zona) oltre a stand gastronomici con la possibi-

lità di degustare manicaretti sfizio-si e succulenti. L’altro momento di festa è previ-sto al quartiere Quattro Vie (ex Porta Inferi) il 16 agosto, per ini-ziativa dell’architetto Vigilio Bel-letti: l’appuntamento è per le ore 20 con la recita del santo rosario da parte dell’abate Gaetano Fonta-na a cui farà seguito uno momen-to di sketch dialettali con il Café di Piöcc e l’intervento di un rap-

presentante dell’amministrazione comunale. Per l’occasione sarà distribuito an-che il nuovo opuscolo che racchiu-de interessanti notizie storiche ed attuali degli edifici che danno su piazza San Rocco, cuore della festa, con particolare riferimento alla biblioteca comunale ed alla Pi-nacoteca Pasinetti oltre ad un ri-cordo del tram di Montichiari nel 60° dalla chiusura.

“È una festa per tutti – afferma Bel-letti – che spero partecipata come ogni anno”. Al termine, come sempre, non mancherà la degustazione di torte e pasticcini offerti dalle famiglie del quartiere con l’immancabile sangrìa preparata da Cecco Trani. L’ingresso è libero; per ulteriori informazioni è possibile chiama-re l’Ufficio cultura del Comune al numero 030/9656309.

no visitabili dalle 10 alle 12, il po-meriggio dalle 17. Pesca di benefi-cenza dal 13 al 16 agosto con estra-zione finale a chiusura della sagra. Disponibile il servizio ristoro per tutte le serate grazie al gruppo Al-pini e all’Avis.

Si è compiuto sabato scorso, 28 luglio, il primo atto del 12° Festival di Ghedi 2012 organizzato come sempre da Music Association. Tra i partecipanti, la commissione artistica presieduta dal cantautore bresciano Riccardo Maffoni (nella foto), ha ascoltato e selezionato gli otto cantanti finalisti che accederanno alla prossima tappa, del 22 settembre. I cantanti che torneranno a esibirsi con un inedito, confezionato per loro,

sono: Chiara Bertelli, Federico Berto, Eliana Prandini, Gianluca Romiti, Mery Deleonardis, Adolfo Durante, Chiara Marzaroli, Omar Guarneri e Maria D’Ardes. Se quella delle cover è la novità 2012, il concorso prevede la tradizionale categoria “inediti”, per cui le iscrizioni restano aperte fino al 25 agosto. Possono partecipare cantanti e cantautori dai 15 anni in su. I 25 migliori si esibiranno alle prossime audizioni.

A Leno sono iniziati i lavori per la pista ciclabile che collegherà la “rinata” cascina Mirabella ai residenti del nuovo insediamento. “Si tratta di un’opera costosa e importante – spiega il sindaco Piero Bisinella – che rientra nel progetto di recupero della cascina Mirabella. Questa nuova pista ciclo-pedonale renderà fruibile a tutti uno dei borghi più belli dell’intera bassa bresciana. Ad oggi è stata completamente recuperata la struttura principale e anche

la chiesetta di San Bernardo del ‘400 con affreschi davvero unici. È insomma un sogno che diventa realtà quello di restituire ai lenesi uno dei patrimoni più preziosi che la storia ci ha consegnato, che vede la luce grazie alla lungimiranza degli operatori privati e all’impegno dell’assessore all’Urbanistica Luigi Braga”. L’opera, infatti, è stata realizzata anche grazie alla sinergia tra pubblico e privato. Questa pista ciclabile renderà più vicini i cittadini a questo suggestivo luogo. (mtm)

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a Fiera di Orzinuovi è la manifestazione espositi-va più antica di Brescia, quest’anno sarà, infat-ti, alla sua 64° edizione.

Ogni anno il Comune dedica ampio spazio all’agricoltura e al commer-cio, negli anni anima dello sviluppo orceano. Lo scorso anno sono state oltre 200 le aziende che hanno par-tecipato insieme a una cinquantina di enti e di associazioni. Sfidando le avversità di un momento diffici-le per qualsiasi investitore, la Fiera si presenta determinata al succes-so nelle parole del suo organizza-tore Andrea Battaglia, presidente di Orceana srl.La crisi economica non ha ri-sparmiato il settore agricolo, quale impatto potrebbe avere la manifestazione orceana?Qualcuno pensa che la Fiera di Or-zinuovi possa essere lo strumento determinante per il possibile rilan-cio economico della nostra citta-

dina, sulla quale investire somme importanti coinvolgendo risorse umane con grande esperienza e capacità, che possano dare indica-zioni e fare progetti, al fine di ot-tenere risultati tangibili nel medio lungo termine.Si vocifera un tentativo di ren-dere la Fiera uno spazio esposi-tivo per le innovazioni tecnolo-giche in campo agricolo che pos-sa accentrare le attenzioni degli imprenditori europei…Io credo che la nostra Fiera sia una manifestazione importante che ac-cende i riflettori su Orzinuovi per più di un mese, crea interesse, cu-riosità, svago, agli oltre 100mila visitatori. Non credo che possa di-ventare una fiera specializzata, si cerca di creare settori omogenei, di attualità. La strada è già stata trac-ciata in passato e ha dato sempre buoni risultati. Piccoli cambiamen-ti, tutti gli anni, sono opportuni per tenere viva l’attenzione controllan-do il conto economico. L’impegno degli organizzatori è immenso, il perimetro della manifestazione è

enorme, bisogna pensare alle strut-ture, impianti, espositori, organiz-zare convegni, spettacoli, pensa-re alla vigilanza, alla sicurezza, al controllo…Già lo scorso anno un occhio di riguardo era stato dato alle in-novazioni del biologico e delle energie alternative. Possono es-sere considerate le prime rispo-ste dell’agricoltura alla crisi?Le scelte sono sempre determinan-ti per raggiungere gli obiettivi con successo, soprattutto nei momen-ti difficili. Si è cercato di scegliere un nuovo percorso, pur rimanen-do all’interno del settore agricolo, puntando l’attenzione sul prodot-to principe della filiera del latte, il Grana padano, e tutti gli altri pro-dotti agroalimentari del nostro ter-ritorio che sono tanti. La nostra ricerca è andata a quelle piccole medie aziende che fanno qualità, innovazione. Presenteremo quest’anno, in piaz-za Garibaldi, questi prodotti, queste aziende, perché abbiano adeguata visibilità.

L’obiettivo è quello di fornire, in un contesto di riduzione delle risorse, un servizio per i pazienti in collaborazione con gli enti locali. La dott.sa Romana Coccaglio (nella foto), direttore sanitario dell’azienda ospedaliera Mellino Mellini di Chiari, della quale fa parte anche il presidio di Orzinuovi, inquadra in questo modo il potenziamento del servizio di analisi e prelievi sul territorio: accanto ai classici prelievi sanguigni, infatti,

verranno effettuato anche il pap-test, prenotabili telefonando alla sala parto dell’ospedale. In ogni caso i referti vengono consegnati in giornata presso il Comune nel quale i prelievi vengono effettutai secondo un calendario a cadenza settimanale (che prevede il lunedì e il sabato a Borgo San Giacomo, il martedì e il sabato a Quinzano d’Oglio, il mercoledì a Corticelle, il giovedì a Dello e il vnerdì a Lograto). “Si tratta – afferma la dott.sa

Coccaglio – di un servizio svolto in sinergia con i Comuni che ce l’hanno richiesto, per questioni di comodità dei cittadini, specie di chi ha difficoltà negli spostamenti. Il nostro laboratorio, con le proprie risorse, fornisce un servizio dagli elevati standard qualitativi”. Non solo, rimane da segnalare anche la collaborazione con l’azienda ospedaliera di Desenzano del Garda, in particolare con il presidio di

Manerbio: per quanto riguarda infatti i pazienti soggetti a terapia anticoagulante orale (Tao) presso quest’ultimo presidio, potranno comunque accedere ai prelievi del “Mellino Mellini” e ricevere presso il proprio laboratorio i risultati sempre in giornata. Un risultato che è il frutto di un grande lavoro di organizzazione e di sinergia, come ha affermato anche i responsabili del laboratorio clarense.

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Rino di Sonico, in Alta Valcamonica, ora si trat-ta di gestire l’emergenza ed evitare l’eventualità, neppure troppo remota,

di emergenze più gravi. Venerdì 27 lu-glio appena prima delle 20 sui monti di Sonico, nella Valle di Bompiano oltre i 1500 metri di quota, a segui-to di un intenso temporale (50mm in pochi minuti) si è verificato un grosso smottamento, più consisten-te di quello analogo del 2006. Circa 250mila metri cubi di materiale si sono scaricati nella Val Rabbia che 800 metri più in basso attraversa Ri-no, 500 anime, e confluisce nell’Oglio nei pressi della Statale 42 del Tonale in località Tre Archi. Il boato è sta-to nitidamente avvertito a Edolo e a Malonno. La furia degli elementi ha distrutto il ponte della strada interco-munale Sonico-Rino-Zazza-Malonno, ha strappato i collegamenti tecnolo-gici (energia elettrica, acquedotto, metano) e sommerso la carreggiata della Statale con alcuni metri di fan-ghiglia e pietrisco, lambendo soltan-to la ferrovia. La Valcamonica nel pie-no del consueto esodo settimanale pre-weekend è rimasta spezzata in

due. Un giovane valtellinese travolto con la sua auto è riuscito a salvarsi a stento. Coda di circa 6 km e poche informazioni, al punto che cercando vie montane alternative qualcuno è andato incontro a vere e proprie odissee. Il miglioramento meteo ha poi permesso tra sabato e domenica di ripristinare i servizi; organizzare un servizio ferroviario supplemen-tare, mentre le ruspe dell’Anas han-no ripulito la Statale, riaperta sabato sera, e impedito soprattutto l’effetto diga alla confluenza fra torrente Rab-bia e Oglio. “Resta questo in effetti il problema più grave sul tavolo: in quel punto il letto del fiume è stato alza-to di 8-9 metri e scorre a livello del-la Statale” spiegano gli uomini della Protezione Civile. Il geologo Luca Al-bertelli non si sbilancia: “Cerchiamo di tenere tutto sotto controllo, ma la situazione resta molto difficile ed è

arduo fare previsioni sulla stabilità delle masse in movimento in quota”. Il materiale sceso è solo una picco-la porzione di quello che incombe e non è possibile ‘bloccarlo’, quindi l’unica difesa sarà limitarne le conse-guenze con un monitoraggio. Quanto all’immediato la cosa più urgente è liberare l’Oglio dall’enorme quantità di materiale, in modo che nella ma-laugurata eventualità che un evento simile si ripeta a breve, i danni non siano maggiori. Quanto a Rino, il sin-daco Fabio Fanetti, che ha promosso la creazione di un passaggio a guado, rassicura: “Ho preso contatti con la Regione per la costruzione del nuo-vo ponte, già in programma da anni e appaltato; doveva essere costruito nei prossimi mesi; ora il progetto po-trebbe necessitare di modifiche, ma confidiamo che i tempi non si allun-ghino troppo”.

Il Castello di Breno è sempre più bello ed accogliente. Da tempo so-no stati portati a termine i lavori del quinto lotto, che hanno visto la realizzazione di un organismo ricettivo ai fini della valorizzazio-ne del monumento e per la fruibi-lità turistica dell’antico maniero. La più caratteristica delle inno-vazioni ha previsto la posa di una struttura in acciaio e vetro: si trat-ta dell’area da adibire ad infopoint per l’accoglienza dei visitatori. Qui si troveranno utili materiali ed in-dicazioni. È stato inoltre sistemato il locale dove esisteva uno scavo archeologico anche con la posa di un pavimento in vetro per po-ter vedere le più antiche strutture sottostanti. A distanza di 24 anni dalla pubblicazione de “L’uomo, le Alpi, la Valcamonica: 20mila an-ni al Castello di Breno” del prof. Francesco Fedele dell’Universi-tà di Napoli (titolare anche delle campagne scavi eseguite sull’al-tura), più che una nuova edizio-ne del volume esauritissimo s’è preferito stampare un volumetto di aggiornamento sempre a cura

dell’insigne cattedratico e anche un volume dei “Quaderni brenesi” dedicato alla “Rocca” di Breno. Nel suggestivo scenario della Rocca si svolgeranno anche le principali manifestazioni previste per il Fer-ragosto brenese, come ad esempio “Camunerie”, dall’11 al 14 agosto: sfilata storica in costume per le vie della cittadina con sbandieratori e combattimenti in battaglia; falchi e falconieri; danze, musiche me-dievali e saltimbanchi, oltre a vita quotidiana nel Medioevo e giochi medievali per bambini con spetta-colo pirotecnico finale. Molte anche le serate (soprattut-to in piazza Mercato) dedicate alla gastronomia con piatti che vanno dai pizzoccheri allo stinco di ma-iale allo spiedo, dai crauti al tipi-co “pà e strinù” fino al più esotico “kebab”. (e.g.)

Quando sul finire del 2011 la Società Ferriera Scabi S.r.l. di Berzo Inferiore con una fabbrica nella zona industriale di Gianico propose alla Regione il progetto per lo smaltimento di amianto, immediatamente si formò un Comitato spontaneo contro tale ipotesi. Il sindaco di Gianico, Mario Pendoli, attivò gli strumenti amministrativi e di politica territoriale, coinvolse gli Enti del comprensorio, si dichiarò in ogni occasione

totalmente contrario, anche a nome della sua amministrazione, a questa ipotesi. La ragione profonda era – ed è tutt’oggi – legata ad un progetto che in dimensioni così ragguardevoli non è mai stato realizzato in Europa, bensì solo in laboratorio. E l’approvazione da parte del consiglio regionale della nuova legge sul risanamento dell’ambiente, la bonifica e lo smaltimento dell’amianto, avvenuta martedì

24 luglio, dove non è passato un ordine del giorno in cui si impegnava la giunta regionale a non concedere l’autorizzazione per la realizzazione dell’impianto di smaltimento a Gianico, ha scatenato la discussione politica. Discussione che, anche sabato 28 luglio durante una conferenza stampa pubblica a Gianico ha registrato durissime prese di posizione dei consiglieri regionali del Pd Gianbattista Ferrari e Gian Antonio Girelli,

contro l’assessore regionale al territorio e urbanistica, il leghista Daniele Belotti (nella foto) che aveva definito “pretestuoso” l’ordine del giorno su Gianico. La nuova legge regionale risponde a quattro esigenze: la cura dei 3.000 ammalati di mesotelioma; la questione delle bonifiche; la necessità dello smantellamento di tre milioni di metri cubi di materiale, in Lombardia e infine lo smaltimento. (f.g.)

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Si è tenuto lo scorso fine settimana, dal 27 al 29 luglio, il 49° Pellegrinaggio solenne degli alpini di Valle Camonica e del Trentino in Adamello, dedicato al capitano Arnaldo Berni, l’alpino sepolto nei ghiacci. La manifestazione è stata ufficialmente inserita nel programma degli eventi che la Provincia di Trento e la Fondazione museo storico del Trentino, unitamente a molte altre associazioni ed enti, tra le

quali figura anche l’Ana di Valle Camonica, sta calendarizzando in vista delle prossime celebrazioni per il centenario dello scoppio della Grande guerra. Il luogo prescelto per la cerimonia di sabato 28 luglio è stata la località Pian della Vegaia, un ampio terrazzo panoramico a quota 1950 metri in Val del Monte dove è stata celebrata la S. Messa dall’arcivescovo di Trento, mons.Luigi Bressan. Il luogo della cerimonia è stato

raggiunto da diverse colonne di alpini partiti già venerdì da svariati luoghi. Ottima è stata l’affluenza nonostante le difficoltà legate alla frana di Sonico, che ha interrotto il traffico sulla statale 42 per diverse ore. Domenica il pellegrinaggio si è concluso, scendendo da Pian della Vegaia fino al campo base, con la sfilata delle penne nere per le vie del paese trentino di Cogolo, in Val di Pejo.

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del Sebino

Lombardia

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Tenutosi la prima volta nel 1993, i Riva Days è la manifestazione an-nuale degli appassionati dei mo-toscafi Riva che quest’anno coin-cide con tre anniversari importan-ti: l’arrivo a Sarnico nel 1842 del capostipite della famiglia Riva, che apre e inaugura il Cantiere; i 90 anni del “Pioniere della nauti-ca” ingegner Carlo Riva; i 50 anni dell’Aquarama, la barca più famo-

sa al mondo. Con il patrocinio del Consiglio regionale della Lombar-dia, dell’Assessorato al turismo della Provincia di Bergamo, del Comune di Sarnico, del Consor-zio laghi Iseo-Endine-Moro e con il patrocinio ed il supporto dell’Asi e del cantiere Riva, la manifesta-zione si terrà sul lago di Iseo dal 31 agosto al 3 settembre e si pre-annuncia un evento unico per af-

fluenza record di imbarcazioni d’epoca e storiche a motore (cir-ca 140), presenza di partecipanti (400) e provenienza internaziona-le (16 nazioni).La manifestazione è organizzata dalla Riva historical society, l’as-sociazione no profit sportiva e culturale degli armatori Riva sto-rici e Federazione di 13 Riva Club nel mondo.

ideo e fotografia si in-contrano a Coccaglio in occasione di un doppio concorso (videografico e fotografico appunto) in-

detto dall’Assessorato per le politiche giovanili, nell’ambito del “Progetto Giovani” del Comune di Coccaglio e con la sponsorizzazione della comuni-tà “Il Nucleo”. A legare le due iniziati-ve sarà il “Rispetto al rispetto: idee e visioni sul tema del rispetto” sul qua-le sono incentrati i due bandi di con-corso che prevedono, attraverso la realizzazione di un cortometraggio o di uno scatto originale, l’espres-sione di cosa rappresenti e voglia comunicare il “rispetto”. Il Concor-so è aperto a bambini e ragazzi di età compresa tra i tre e i 25 anni re-sidenti nella provincia di Brescia e prevede l’invio al Comune (iscrizio-ne gratuita) di una fotografia o di un video che saranno valutati ed even-tualmente premiati (in palio buoni acquisto per materiale didattico, videocamera sportiva, steadycam, fotocamera, ebook reader...), con la possibile esposizione in una mostra e la possibilità di veder proiettato il proprio cortometraggio durante una cerimonia pubblica prevista per il 5 giugno 2013 (le premiazioni del concorso fotografico sono in-vece fissate per il 18 gennaio 2013). “L’obiettivo – spiegano i promotori

– è quello di stimolare la creatività e la partecipazione di ragazzi e bambi-ni, rendendoli protagonisti della vita culturale del loro paese e chiedendo loro di dare una personale interpre-tazione sul tema del “rispetto”: tema non casuale, bensì che è stato scelto in continuità con quanto emerso dal

Conto alla rovescia per il Corso di primo soccorso della durata di 42 ore, indetto dal Gruppo volontari del soccorso di Cologne, in collaborazione con la Croce Verde di Ospitaletto e con il patrocinio del Comune di Cologne. In questi giorni, infatti, sono stati divulgati dalla locale associazione colognese i primi dettagli sul percorso formativo, che prenderà avvio appena terminate le vacanze estive, con l’inizio del corso fissato per lunedì sera 17 settembre. Le

lezioni si terranno il lunedì e il mercoledì a partire dalle 20.30 nella sede del gruppo, al civico 6 di via dei Lavoratori, dove attualmente sono aperte anche le adesioni. La partecipazione al corso è gratuita per tutti, ma è obbligatoria l’iscrizione: il termine d’iscrizione è fissato per lunedì 10 settembre. Per maggiori informazioni è possibile rivolgersi direttamente ai volontari in sede, oppure telefonare allo 030/7050850.

La parrocchia di Camignone si prepara alle consuete feste patronali in onore di San Lorenzo che inizieranno il prossimo 4 agosto per prolungarsi fino al 19. Il ricco programma di eventi vedrà il momento centrale nella celebrazione del 10 agosto, quando alle 19.30 i vespri cantati precederanno la Messa solenne e la processione. Negli altri giorni spazio a musica e teatro, con la serata di “Amarcord camignonese” del 7 agosto e lo spettacolo teatrale

“Canti di luce per l’Invisibile” il 9 agosto. In apertura delle festività, inoltre, sarà inaugurata la mostra “Creazione ed ecologia” curata da Giovanni Quaresmini, che resterà aperta presso il parco di Antonio Belometti tutti i giorni feriali dalle 20 alle 22, mentre nei festivi sarà aperta dalle 19 alle 22. La tematica ecologica verrà ripresa anche venerdì 17 con la serata intitolata “Ambiente e dignità dell’uomo”, sempre tenuta da Quaresmini. (f.u.)

lavoro del progetto “Facciamoci Re-te” e dagli interventi con il Consiglio comunale dei ragazzi del Comune di Coccaglio, nell’ottica di offrire una valida occasione per rafforzare i le-gami tra giovani e adulti, dando ai ragazzi e alle loro famiglie sempre più occasioni di discussione, con-fronto e riflessione”. “Un progetto questo – continuano dal Comune – che avanza ormai da tempo sul territorio procedendo con un lavoro capillare, mirato a creare una rete territoriale che ruoti so-prattutto intorno alle politiche so-ciali della famiglia”. Maggiori info su: www.comune.coc-caglio.bs.it.

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orna “Valtenesi con Gu-sto”, tour enogastrono-mico che fino alla fine di dicembre propone, sul Garda bresciano ma non

solo, cene a tema, che, dall’antipa-sto al dolce, hanno come protago-nista l’olio extravergine di oliva a Denominazione d’origine protetta, certificato dal bollino che garan-tisce l’intera filiera produttiva. Il tour 2012 ha come tema condutto-re la preparazione di un piatto il più possibile tipico, storico, tradizionale della zona, del paese, del rione, ove i ristoranti espongono le loro inse-gne. La rassegna, giunta alla 9ª edi-zione, voluta dal Consorzio per la tu-tela dell’olio Dop Garda, propone 11 cene al prezzo fisso di 30 euro “tutto compreso”, intervallate da una pia-cevole presentazione delle caratte-ristiche dell’oro verde gardesano, ad ogni appuntamento sempre diverso, da parte del suo produttore. Primo appuntamento venerdì 3 a Raffa di

Nel caldo periodo estivo, la comunità bedizzolese continua a proporre occasioni in grado di unire fede, storia e voglia di stare insieme. È il caso della tradizionale Festa di San Giovanni Nepomuceno a Pontenove, dal 2 al 5 agosto: la festa ricorda il martirio di San Giovanni di Nepomuk che venne gettato nel fiume Moldava, in Repubblica Ceca, nel 1393. Giovedì, dopo i vespri in chiesa delle ore 20.30, la comunità è pronta a rivivere il rito dell’immersione della statua

del Santo nelle acque del fiume Chiese a testimonianza dello stretto rapporto che lega il fiume agli abitanti di Pontenove, storico borgo caratterizzato dalla Pieve e dal ponte romanico. Venerdì 3 agosto, alle ore 21.30, serata in musica con l’Official Nomadi tribute band; sabato 4 agosto, serata danzante con l’orchestra “Franco Bianchi Band”. Chiude la festa, domenica 5 agosto l’orchestra “I Valentinos” e, dopo le ore 23, l’estrazione della lotteria. Si segnala nell’estate

bedizzolese anche la Festa di San Rocco, la storica manifestazione che si svolge quest’anno dall’11 al 16 agosto. Anteprima, giovedì 9 agosto, con la Festa dei Santi Fermo e Rustico: dopo la Messa delle ore 9, la benedizione del pane, del sale e di piccoli animali. Prima della messa di lunedì 13 agosto alle 11, sabato 11, alle ore 19, l’apertura ufficiale della festa con l’“Orchestra Bianchi”, mentre domenica 12 è la volta della musica di “Gigi Castellani”. In occasione della festa dell’Assunta,

mercoledì 15 agosto alle ore 20.30 la recita del rosario alla cappella dell’Assunta nella frazione di San Rocco e, successivamente, musica con “Omar Della Giovanna”. Intensa la giornata conclusiva di giovedì 16 agosto: in occasione del Santo, a partire dalle ore 15.30, giochi gonfiabili per bambini; alle 18 la Santa Messa in frazione. Dopo l’apertura delle ore 19, ultimi giri di musica con “Max Del Fiore” per terminare con l’estrazione della lotteria alle ore 23. (gdm)

Puegnago, all’Osteria della Cantina di Villa Pasini che, al tema “gnocco di pane” abbina, un menù tipico del luogo, cucinato tassativamente con prodotti a ‘km zero’. Proseguirà il 10 agosto al Giasarol di Botticino Sera, in settembre a Brescia, il 7 al Lorenzaccio ed il 14 da Nonna Dori, in ottobre, il 5 all’Osteria di Moniga, il 12 all’Osteria dei Poeti di Maner-ba ed il 19 alla Miniera di Tignale, in novembre, il 9 alla Corte Piovanel-li di Brescia ed il 16 a Cascina San Zago di Salò, e finirà in dicembre, il 7 al ristorante dell’Hotel Villa Luisa di San Felice ed il 21, come da tra-dizione da qualche anno, alla rocca visconteo-veneta di Lonato della Fondazione Ugo Da Como. Le pre-notazioni si ricevono direttamente presso i ristoranti. Info su www.valtenesicongusto.it. È giunto inve-ce alla 7ª edizione il Concorso Olio extravergine di oliva Garda Dop, organizzato da Olea, Associazione Rassegna interregionale dell’olio extravergine di oliva Garda Dop di San Felice. Miglior olio seleziona-to dal Panel test dell’Agenzia delle

dogane di Verona è risultato quello della Cooperativa agricola San Fe-lice. Il secondo posto è andato al Dop Garda bresciano dell’Azienda agricola Vezzola Paolo di San Feli-ce. Al terzo posto si è classificato il Monocultivar Leccino Dop Garda Bresciano dell’Azienda Agricola Il Brolo di Polpenazze. Hanno inoltre ricevuto una menzione il Dop Gar-da orientale dell’Azienda agricola Costadoro di Bardolino, l’Azienda agricola Il Roccolo di Polpenazze e l’Azienda agricola Venturini Pa-olo di Desenzano con due oli Dop Garda Bresciano. Nel corso della premiazione è stato attribuito un significativo riconoscimento al pre-sidente dell’associazione Giovanni Mazzoldi, che “Tutti i giorni, senza sosta – ha ricordato Andrea Bertaz-zi, presidente del Consorzio – ha speso una vita interamente dedican-dola all’olio, con lo sguardo sempre al futuro, dando un forte impulso all’olivicoltura gardesana e stimo-lando anche le nuove generazioni a mantenere saldo l’amore per l’olio e la cura del territorio”.

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l Parco dell’Alto Garda Bre-sciano con oltre 38mila etta-ri suddivisi nei nove Comu-ni di Salò, Gardone Riviera, Toscolano Maderno, Gargna-

no, Tignale, Tremosine, Limone sul Garda, Valvestino e Magasa, unisce, in una straordinaria siner-gia, l’ambiente lacustre e quello montano. La fascia costiera, posta a 65 m slm, con le sue caratteristiche climatiche e vegetazionali di im-pronta mediterranea rappresenta uno degli ambienti naturalistici e turistici italiani più conosciuti e apprezzati a livello internaziona-le. L’entroterra collinare e mon-tano, con il picco rappresentato dai 1.975 m del Monte Caplone, sviluppa un articolato reticolo di strade forestali e di sentieri sup-

portati dalla presenza di rifugi, bivacchi ed altre strutture ospitali anche di tipo rurale, che promuo-vono una fruizione direttamente a contatto con le numerose partico-

Si terranno domenica 5 e mercoledì 8 agosto alle 21.30 nella piazza del Duomo di Salò gli ultimi due appuntamenti del Festival violinistico internazionale, giunto alla 54ª edizione. Domenica, infatti, si terrà il concerto “Gasparo all stars quartet”, appuntamento che grazie ai musicisti coinvolti (tra i quali Tullio De Piscopo alla batteria e Glauco Bertagnin al violino) e contamina il jazz con la musica classica, mentre mercoledì sarà la volta di “Bach to Bach”,

interpretata da Sono, ensemble da camera di recente costituzione che ha già appassionato pubblico e critica per le emozionanti interpretazioni del repertorio settecentesco. Entrambi gli appuntamenti si inseriscono nel solco di un festival sempre più giovane e fresco, aperto ai generi e agli stili senza per questo dimenticare la tradizione. Questa edizione del festival mette inoltre in vetrina i propri “gioielli”, gli strumenti ad arco che

costituiscono il primo nucleo di quella che sarà la sezione dedicata a Gasparo da Salò del nuovo museo cittadino, in particolare il contrabbasso “Biondo” ex Colonna del 1590 (nella foto) e la viola modello Gasparo donata lo scorso anno al Comune dal famoso liutaio Francesco Bissolotti. L’Estate musicale 2012 propone dunque anche il momento espositivo per dare spessore a una manifestazione che non vuole vivere solo sul momento del concerto.

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spettacolari ambienti naturali del Parco, un paradiso per i bikers. Ultima in ordine di tempo la “Gui-da naturalistica”, che approfondi-sce la conoscenza degli elementi di grande pregio di questa zona, riguardanti in particolare aspet-ti faunistici, forestali, geologici e morfologici, che si distribuiscono dalla fascia lacustre fino alle più elevate montagne dell’entroterra. Le pubblicazioni sono in vendi-ta presso la sede della Comunità montana Parco Alto Garda a Gar-gnano e presso il Museo del Par-co a Tignale.

larità di carattere geologico, geo-morfologico, forestale, floristico e faunistico. Per maturare una maggiore con-sapevolezza della necessità di una frequentazione attenta e responsa-bile di questo splendido territorio sono disponibili alcune pubblica-zioni realizzate, con passione e competenza, da Ruggero Bontem-pi, giornalista esperto di comuni-cazione ambientale e naturalista, che collabora con enti pubblici, operatori turistici ed enti gestori di aree protette. Ricordiamo: “L’area wilderness”, che descrive l’am-biente naturale e la storia dell’af-fascinante e isolata Valle di Vesta, una delle poche esistenti in Italia, “Grotte e forre”, ambienti pazien-temente costruiti dalla forza di una natura potente e talvolta misterio-sa, che conservano immutato nel tempo il loro fascino e “Itinerari in mountain bike”, 20 itinerari negli

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metà luglio il vescovo Luciano Monari era in Guglielmo a celebrare i 110 anni del monu-mento al Redentore; il

15 agosto a Bovegno si commemora con cerimonia solenne religiosa e ci-vile curata da Comune e associazioni partigiane la strage nazifascista che nel 1944 “nella notte dei lupi mannari” (così racconta Aldo Cibaldi, il grande poeta dialettale bovegnese) fece 15 morti tra i civili. Si tratta di due av-venimenti in modo diverso legati alla figura di un sacerdote straordinario: mons. Francesco Bertoli, parroco di Bovegno dal 1941 al 1969. Una ferita, quella della strage mai rimarginata nella storia del paese, sempre acco-munata all’opera intrepida e pietosa del “monsignore”, che ebbe poi gran-de confidenza col futuro papa Paolo VI: arcivescovo a Milano verrà a Bove-gno il 15 agosto del 1959 a festeggiare il 35° di Messa del parroco e a visita-re le miniere. Poi lo vorrà alla guida del comitato per la ricostruzione del monumento al Redentore, nello stes-so ruolo di suo padre Giorgio Montini. Mons. Bertoli aveva fatto il suo ingres-so nell’antica pieve, in piena guerra. Si presentò così: “Spero di meritarmi qui tra voi un tozzo di pane. Voglia-temi bene”. In alta valle allora pane voleva dire lavoro in miniera, che prevedeva l’esenzione dal servizio militare: la sollecitudine del parroco che trovava attento il direttore Ma-rio Bernardi permise il richiamo dal fronte di molti giovani o impedì il lo-ro invio in guerra. In quell’agosto del 1944 la situazione a Bovegno è abba-

no. Alla fine saranno 15. Si minaccia di mettere a ferro e fuoco tutto il paese come a Cevo. Mons. Francesco corre in Vescovado: in Predondo fa ferma-re l’auto, guarda su verso il santuario, prega la Madonna della Misericordia, fa voto di diffonderne la devozione. Con il vescovo Giacinto Tredici im-plora il comandante tedesco a Mom-piano: riescono a impietosirlo, “Che è come dire far piangere i sassi” scri-verà il Cibaldi. Il paese è salvo, il voto sarà mantenuto. Nel suo testamento spirituale saluta i parrocchiani con queste parole: “Non ho nulla da lasciarvi perché muoio povero come sono vissuto”. Tre anni fa, nel 50° della visita di papa Monti-ni nelle miniere e nel 40° della scom-parsa del “monsignore” a cura della

stanza tranquilla: è una “zona franca”, in pratica controllata dalla Resisten-za da fine giugno. La sera della festa dell’Assunta, però la rappresaglia. In paese ci sono pochi uomini in giro: corrono brutte notizie. Arrivano due auto e una colonna di autoblinde te-desche. Portano incendi, furia cieca omicida: nella notte 13 salme marto-riate di civili sono composte e bene-dette dal parroco nella chiesa di Pia-

Sabato 11 e domenica 12 agosto a Pezzaze a farla da padrone sarà il formaggio Nostrano di Valtrompia, prodotto caseario che ha recente-mente ricevuto il marchio di De-nominazione di origine protetta.Nella piazza di Mondaro, frazione del Comune valtriumplino, il comi-tato “Sagra del formaggio nostra-no e tradizioni valtriumpline” ha organizzato per il fine settimana una serie di iniziative che vanno

dalla serata musicale di sabato, che vedrà alternarsi sul palco il gruppo inglese di musica popola-re “Brampton community band” e il cantautore dialettale bresciano Piergiorgio Cinelli, alla giornata di domenica: alle 11 verrà celebrata la Messa da don GianCarlo Pasotti, mentre nel pomeriggio, oltre alla sfilata di abiti per carnevale alle 16.30, si terranno le varie iniziative di recupero e valorizzazione della

cultura e della tradizione locale. Ruolo principe, ovviamente, per la dimostrazione della lavorazio-ne del formaggio, ma non verran-no disdegnati anche altri prodot-ti: contemporaneamente, infatti, verranno mostrate le diverse fasi di lavorazione del salame valtrium-plino e una prova di mungitura per il pubblico.Alle 18, inoltre, taglio ed assaggio della forma di Nostrano prodotta

nell’edizione 2011, mentre la ma-nifestazione si concluderà in sera-ta con una cena a base di prodotti tipici e intrattenimento musicale con musica popolare. Una delle particolarità dell’edizio-ne di quest’anno è che l’iniziativa avrà un’anteprima venerdì 10 nella suggestiva cornice del Castello di Brescia grazie al patrocinio con-giunto del Comune e della circo-scrizione Centro.

Fondazione Angelo Canossi-Aldo Ci-baldi gli è stata dedicata una mostra: 35 pannelli con significative fotografie e utili didascalie e una bella pubblica-zione “Un uomo, un prete, un pasto-re”, disponibile alla Fondazione nella sua sede alla torre romana.

Margherita Ardesi, 98 anni a settembre, vedova Beccagutti, staffetta partigiana nella Resistenza, che vedeva impegnato anche il marito Eugenio, è felicemente trisavola. Nella foto le cinque generazioni: da sinistra la bisnonna Fiorina Tanfoglio in Beccagutti, la nonna Lucia Beccagutti, Serena Bettoni pronipote di Margherita e mamma di Gabriel Giustini al centro in braccio alla trisnonna visibilmente soddisfatta. (e.b.)

All’interno della cornice “Brione in festa” il 4 agosto alle 21 si esibiranno presso il campo sportivo di Brione due formazioni musicali specializzate nell’esecuzione di repertori tradizionali e popolari, vale a dire i “Cantori di Brione” e i “Malghesetti”. I primi sono uno storico gruppo di custodi ed esecutori della canzone popolare delle nostre valli. Già noti ai ricercatori e agli appassionati, rappresentano una delle più

significative esperienze di trasmissione orale dei canti e delle armonie tradizionali.I malghesetti da 11 anni si dedicano alla musica e alle canzoni dialettali, partecipando a varie iniziative nei paesi della nostra provincia.Al loro attivo hanno un cd inciso nel 2009 e una collaborazione con Davide Van de Sfroos, l’artista comasco noto al grande pubblico per la sua attività di cantautore in dialetto laghè.

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na promessa è una pro-messa. Così, come an-nunciato in campagna elettorale, un passo al-la volta l’amministra-

zione di Nave si sta trasformando in una poliedrica realtà multime-diale. Un impegno sul fronte di una comunicazione sempre più tra-sparente, veloce e immediata che nel giro di un anno ha visto l’ente pubblico navense mettere in cam-po diverse iniziative in modo che, sfruttando la rivoluzione digitale in corso nella società, si avvicinas-sero sempre di più i cittadini alla macchina amministrativa. “Si è cominciato – dice il consiglie-re delegato Matteo Franzoni – con la revisione del ‘Notiziario comu-nale’ che è stato reso disponibile sia in versione cartacea sia in quel-la scaricabile online direttamente dal sito web del Comune; quindi, la ridefinizione dello stesso sito internet e il suo continuo aggior-

namento, la creazione di una news letter online che conta ad oggi più di 300 iscritti, la rilevazione del gradimento con il sistema ‘Emoti-cons/Mettiamoci la faccia per gli sportelli’. Poi – continua il con-sigliere Franzoni – il nuovo pro-filo del Comune creato sul social network Facebook e il servizio di Skype attivato poche settimane fa per dialogare con il sindaco Tizia-no Bertoli su appuntamento, stru-mento che consente a tutti i citta-dini di parlare direttamente con il primo cittadino senza muoversi da casa propria, esponendo problemi, segnalazioni, suggerimenti; e dallo scorso maggio la connessione Wi-fi gratuita in alcuni luoghi pubblici del territorio”. Una vera e propria rivoluzione di-gitale alla quale s’aggiunge un’ul-teriore novità messa in campo nei giorni scorsi: una web tv. “Si tratta – spiega sempre Matteo Franzoni – di un archivio di video e imma-gini relativi a eventi organizzati o patrocinati dal Comune, non solo di quest’anno ma anche degli an-

ni passati, realizzata anche grazie all’aiuto della Provincia di Brescia e all’inserimento – nella struttura del Comune – di una stagista, Sha-ron Poletti, laureata presso la Fa-coltà di Scienze e tecnologie delle arti e dello spettacolo (Università Cattolica di Brescia)”. Per accede-re alla web tv basta andare sul si-to del Comune di Nave e cliccare sul banner relativo nella colonna che si trova sulla destra. “Ai citta-dini di Nave – conclude Franzoni – chiediamo di portare pazienza se, in qualche caso, questi nuovi strumenti di comunicazione han-no bisogno, una volta messi onli-ne, di un periodo di rodaggio per raggiungere standard ottimali. Del resto il nostro è un progetto am-bizioso, perché vogliamo sfruttare al massimo le potenzialità del web per colmare il deficit di partecipa-zione e trasparenza che ha carat-terizzato, in Italia, il rapporto tra la pubblica amministrazione e i cittadini. Il lavoro da fare è tanto ma, passo dopo passo, i risultati cominciano a vedersi”.

Un 2011 ricco di soddisfazioni quello che le cooperative sociali Gaia (nella foto la sede) e Fontana si sono lasciate alle spalle. A parlare è stato il bilancio sociale delle due cooperative, presentato mercoledì 25 luglio presso il Cinema Teatro Lux di Lumezzane Pieve. Alla presenza dei soci, del sindaco e di molti tra assessori e consiglieri comunali, il presidente della cooperativa Gaia Giuliano Zani ha ricordato come “il 2011 sia stato un anno che ci ha visto riorganizzare

le nostre risorse coinvolgendo ancor di più il personale in un lavoro di analisi, perché per migliorarsi bisogna conoscere ed interpretare i bisogni degli utenti”. Anche nell’anno passato la cooperativa Gaia si è distinta per il proprio lavoro, concentrandosi sul problema della tossicodipendenza: la comunità pedagogico-riabilitativa semiresidenziale ha operato lungo tutto l’anno solare prendendo in carico 31 utenti (28 maschi e tre femmine), mentre quella

pedagogico-riabilitativa ha ospitato ben 19 persone. Cooperativa Gaia è membro fondatore del consorzio “Gli Acrobati” e dal 2008 gestisce la comunità Olimpia, casa che ospita persone con patologie psichiatriche. Al 31 dicembre gli assisti della comunità riabilitativa a media assistenza Olimpia erano 10. Gaia opera anche sul territorio attraverso il progetto “Tutor” per gli alunni delle scuole superiori, la “Corte dei piccoli” per i bimbi da zero a tre anni, il progetto Famiglia e quello

Adolescenti. Molto attiva anche la cooperativa sociale “La Fontana”, la cui attività è volta al recupero e alla valorizzazione di persone messe ai margini dal mercato del lavoro. In un momento economico delicato, “La Fontana” gioca sempre di più un ruolo importante. L’inserimento lavorativo avviene attraverso vari strumenti: assunzioni, tirocini e voucher e grazie alle molteplici attività molte persone hanno potuto riottenere un diritto fondamentale: il lavoro. (al. andr.)

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la chiesa di brescia dal concilioal sinodo sulle unità pastorali

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In quel tempo, quando la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: “Rabbì, quando sei venuto qua?”.Gesù rispose loro: “In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo”. Gli dissero allora: “Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?”. Gesù rispose loro: “Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato”. Allora gli dissero: “Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: Diede loro da mangiare un pane dal cielo”. (...)

“L’insistenza sul tema del ‘pane’, che viene condiviso, e sul rendere grazie, richiamano l’eucaristia, il sacrificio di Cristo per la salvezza del mondo”. Lo ha detto Benedetto XVI, prima della recita dell’Ange-lus, da Castel Gandolfo il 29 luglio scorso, commentando l’episodio della moltiplicazione dei pani. La Pasqua era ormai vicina e “lo sguar-do si orienta verso la Croce, il dono totale di amore, e verso l’eucaristia, il perpetuarsi di questo dono: Cri-sto si fa pane di vita per gli uomini”. L’eucaristia è “il permanente gran-de incontro dell’uomo con Dio, in cui il Signore si fa nostro cibo, dà Se stesso per trasformarci in Lui”. Nella scena della moltiplicazione, “viene segnalata anche la presen-

mini non capiscono che cosa è stato dato loro insieme al pane col quale si sono sfamati: la possibilità di cer-care qualcosa di più. Invece cercano ancora lo stesso pane e quando Ge-sù lo butta loro in faccia li ammoni-sce: ‘datevi da fare’ per il pane che non si consuma. E loro rispondono ‘dacci un segno’ come Mosè ha ‘dato’ il pane del cielo. E Gesù: non è Mo-sè che ha dato il pane del cielo ma è il Padre che ‘dà’ il pane vero. E loro ‘dacci sempre questo pane’. Ma i pia-ni sono sempre distanti: loro cerca-no il pane da mangiare, Gesù offre il pane vero e lo dice: io sono il pane del cielo. Per questo sono due modi di ‘dare’: per gli uni è la richiesta del cibo, per Gesù il nutrimento interio-re. Per questo si parla di ‘opera di Dio’ e di ‘segno’: il pane mangiato è segno di qualcosa che non capisco-no e vogliono un altro segno; e Gesù dice che il segno è lì, è Lui e l’opera di Dio è credere in Lui. Non ci sono strade intermedie, non ci sono segni più grandi: c’è quel segno che dice quanto l’opera di Dio sia ecceziona-

le, sovrabbondante, come la possibi-lità che da cinque pani avanzino 12 canestri oltre a saziare 5000 uomini. Ma se un segno così spettacolare ser-ve solo per aumentare il desiderio di avere vuol dire che gli occhi sono davvero ciechi e un segno più gran-de destinato alla fede sarà ancora più incomprensibile. Tutto quel pa-ne non ha portato a riflettere su chi lo ha dato ma su come averne anco-ra: è la debolezza dei segni quando non si incontrano con il bisogno di credere, con l’opera di Dio. E anche noi che cerchiamo segni per credere e pensiamo che Dio dovrebbe ‘dare’ dei segni perché gli uomini credano, ci inganniamo sulla possibilità che i segni possano costringere a credere. Gli occhi troppo bassi guardano an-cora alle ceste piene di pane anche se chiedono un segno, anche se par-lano di pane del cielo. Il segno è lì, è dato, ma non intercetta il bisogno materiale di avere. Anche questo è il dare con sovrabbondanza di Dio: la-sciarsi sprecare dando di più di quel-lo che potremmo volere.

Una ripida scalataare. È un procedimento letterario tipico di Gio-vanni: fare in modo che la risposta sia un pas-saggio di livello, non

una soluzione. La risposta è una spinta a guardare più in ampio, ad allargare le possibilità della rifles-sione. È una marcia a tappe forza-te. Ma soprattutto la risposta non chiude, non risolve, ma costringe a una nuova domanda. Le persone che rincorrono Gesù passano in poche righe dal domandargli quando è arri-vato in quel posto a qual è l’opera di Dio, a cos’è il pane del cielo. È una scalata ripida da un segno – il pane donato – al senso del segno: il pane del cielo. Quegli uomini hanno anco-ra negli occhi l’abbondanza di quel-lo che hanno ricevuto e già Gesù li costringe a guardare più avanti, anzi più in alto: ritornare a Mosè, ritorna-re alla manna, al pane del cielo. E la chiave di tutto questo percorso ver-tiginoso (la si legge in controluce) è il diverso modo di concepire, il sen-so vero del verbo ‘dare’. Quegli uo-

za di un ragazzo, che, di fronte alla difficoltà di sfamare tanta gente, mette in comune quel poco che ha: cinque pani e due pesci”. Il mira-colo, ha sostenuto il Papa, “non si produce a partire da niente, ma da una prima modesta condivisione di ciò che un semplice ragazzo aveva con sé”. Gesù “non ci chiede quello che non abbiamo, ma ci fa vedere che se ciascuno offre quel poco che ha, può compiersi sempre di nuovo il miracolo: Dio è capace di molti-plicare ogni nostro piccolo gesto di amore e renderci partecipi del suo dono”. La folla, “è colpita dal prodigio: vede in Gesù il nuovo Mo-sè, degno del potere, e nella nuova manna, il futuro assicurato, ma si ferma all’elemento materiale”. Ma

“Gesù non è un re terreno che eser-cita il dominio, ma un re che serve, che si china sull’uomo per saziare non solo la fame materiale, ma so-prattutto la fame più profonda, la fame di orientamento, di senso, di verità, la fame di Dio”. Dopo l’Ange-lus, il Papa ha ricordato la 28ª Gior-nata mondiale della gioventù che si terrà, proprio a fine luglio 2013 a Rio de Janeiro, in Brasile. Si tratta di una preziosa occasione per tanti giovani di sperimentare la gioia e la bellezza di appartenere alla Chiesa e di vivere la fede”. Benedetto XVI ha anche rivolto parole preoccupa-te per l’escalation di violenza in Si-ria e per la situazione in corso alla Ilva di Taranto e i tanti posti di la-voro che rischiano di saltare.

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i fronte alla crisi di una classe politica che oggi “cerca di riciclarsi in for-me rinnovate di aggrega-zione”, non bastano “ope-

razioni di maquillage. Urge, da parte di tutti, un autentico rinnovamento”. Ne è convinto, e lo conferma in que-sta intervista, Giuseppe Savagnone, editorialista, docente alla Scuola di formazione politica “Pedro Arrupe”, e autore del saggio “I cattolici e la po-litica oggi. Sette nodi da sciogliere” (Cittadella editrice - Assisi 2012) nel quale richiama, tra l’altro, il magiste-ro conciliare al riguardo.Quale lettura ha dato il Concilio dell’impegno politico dei cattolici? “In armonia con la valorizzazione di tutte le realtà terrene, il Concilio ha sottolineato fortemente la dimensio-ne della laicità della politica e, con-seguentemente, il ruolo dei laici cri-stiani. La Gaudium et Spes al n.43, dice espressamente che, ‘quando es-si agiscono quali cittadini del mondo, sia individualmente sia associati (…) spetta alla loro coscienza, già conve-nientemente formata, di inscrivere la legge divina nella vita della città ter-rena’. E, al n.76, chiede che ‘si faccia una chiara distinzione tra le azioni che i fedeli, individualmente o in gruppo, compiono in proprio nome, come cit-tadini, guidati dalla loro coscienza cri-stiana, e le azioni che essi compiono in nome della Chiesa in comunione con i

A quale di questi due livelli si pone l’impegno politico dei laici? “Al primo, e perciò esige da parte loro una capacità d’iniziativa, una creativi-tà culturale e operativa, un’autonoma assunzione delle proprie responsabili-tà – sempre ‘guidati dalla loro coscien-za cristiana’, ‘convenientemente for-mata’ – che non sono in antitesi, ma si armonizzano con l’insostituibile mis-sione della gerarchia, a cui compete enunciare i princìpi (anche riferendoli alle situazioni concrete) per la costru-zione di una società a misura d’uomo”. Come si è sviluppato tale impegno in questi 50 anni?

loro pastori’. È la distinzione, già fatta da Jacques Maritain, tra l’agire ‘da cri-stiani’, ma ‘in quanto cittadini’, e dun-que sotto la propria responsabilità, e l’agire piuttosto ‘in quanto cristiani’, sotto la guida dei pastori”.

Si è tenuto l’1 e il 2 agosto a Nairo-bi, in Kenya, il Congresso “Paolo VI e la Chiesa in Africa” organizzato dall’Istituto Paolo VI assieme all’Uni-versità of Eastern Africa di Nairobi. Dopo una lezione introduttiva su “L’eredità del Vaticano II e l’identi-tà della Chiesa in Africa” l’incontro, che ha visto la anche la partecipazio-ne del bresciano mons. Luigi Ventu-ra (nella foto), nunzio apostolico in Francia, ha proposto l’approfondi-

mento di quattro temi principali quali il fondamento teologico dell’attività missionaria; l’inculturazione della fede cristiana; la responsabilità del-la Chiesa verso la società e la pro-mozione della pace, della giustizia e dello sviluppo dei popoli; la famiglia l’educazione. A conclusione del con-gresso, che per l’Istituto Paolo VI è stato coordinato da Eugenio De Ca-ro, sono state prese in considerazio-ne le attuali sfide della Chiesa africa-

na alla luce dell’eredità di Paolo VI. Giovanni Battista Montini è stato, infatti, il primo Papa che ha visitato la Chiesa d’Africa, impegnandosi per la sua crescita. Nel 1967 ha scritto la lettera apostolica Africae terra-rum con la quale ha invitato tutti i componenti delle Chiese africane a partecipare ad una nuova “incultura-zione” della fede cristiana, per dare corpo ad un nuovo modo di vivere il Vangelo.

“Dopo la fine della Dc i cattolici si so-no inseriti nelle diverse formazioni po-litiche, senza che la loro voce influisse nei rispettivi schieramenti. Se a livello sociale il mondo cattolico ha continua-to a essere protagonista, a livello poli-tico è apparso succube”.

“Rilanciare l’impegno dei cattolici in politica, nel solco del cattolicesimo democratico e sociale”. È questo l’obiettivo principale del 45° Incontro nazionale di studi delle Acli che si svolgerà quest’anno ad Orvieto, nel Palazzo del Popolo, il 14 e 15 settembre.Il tema scelto per le due giornate è: “Cattolici per il bene comune. Dall’irrilevanza al nuovo protagonismo”. “In un’ora così difficile per il nostro Paese e

per l’Europa – scrivono le Acli in una nota – servono scelte coraggiose e responsabili, perché i cattolici escano dal cono d’ombra in cui sono relegati e tornino ad esercitare un nuovo protagonismo. Per ridare alla politica linfa, significato e visione”. L’Incontro di Orvieto – informano gli organizzatori – si articolerà in una prima giornata di riflessioni e laboratori e una seconda giornata di confronto con le forze politiche.

Come è consuetudine, il prossimo 6 agosto presso l’altare della Cattedra nella Basilica di S. Pietro in Vaticano, alle ore 17, il card. Dionigi Tettamanzi presiederà una solenne Eucaristia in occasione del 34° anniversario della morte del Servo di Dio papa Paolo VI, avvenuta a Castel Gandolfo. Concelebreranno i cardinali presenti a Roma, alcuni arcivescovi e vescovi oltre a diversi sacerdoti. Alla

celebrazione eucaristica in memoria di Paolo VI presenzierà anche una delegazione di Concesio, suo paese natale, guidata dal sindaco Stefano Retali e dal parroco don Dino Osio.Anche Brescia ricorderà il “suo” Papa con la celebrazione eucaristica, sempre lunedì 6 agosto alle 16.30, presso il Santuario delle Grazie, in città. A presiedere la celebrazione sarà mons. Angelo Bonetti, canonico della Cattedrale

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a natura dell’uomo è rap-porto con l’infinito. È questo è il titolo della 33ª edizione del Meeting di Rimini, che quest’anno

si svolge dal 19 al 25 agosto, negli ormai tradizionali spazi della Fiera di Rimini. Come tradizione consolidata uno dei padiglioni della Fiera di Rimi-ni, il C1, sarà interamente dedica-to alla Compagnia delle Opere, con uno spazio adeguato per la Cdo di Brescia che sarà presente con pre-sidenza, direzione, alcuni consiglie-ri e collaboratori per accogliere e accompagnare gli imprenditori as-sociati e le autorità bresciane che confermeranno una propria visita nel corso della settimana riminese. Proprio in Fiera a Rimini, giovedì 23 agosto, si svolgerà l’assemblea ordi-naria e straordinaria dei soci della Compagnia delle Opere.Da Brescia partiranno centinaia di persone, fra studenti e universitari, famiglie e imprenditori sia per par-tecipare al Meeting, sia per lavorarci gratuitamente come volontari (fra i circa 4000 provenienti da tutta l’Ita-lia e anche da alcuni Paesi esteri). La frase che dà il titolo alla 33ª edi-zione del Meeting è tratta dal primo capitolo de “Il senso religioso” di don Giussani: “La natura dell’uomo è rapporto con l’infinito”. Una frase densa di significati e di risvolti parti-

la vita associativa di Cl e delle realtà che da questa derivano, Cdo com-presa. Rimini è per tanti un impor-tante appuntamento che consente il confronto e l’apertura a una dimen-sione internazionale”. Sono proprio le ragioni addotte dal direttore del-la Cdo bresciana a spingere, come da tradizione, un considerevole nu-mero di bresciani a Rimini. “Come Compagnia delle Opere – continua Roberto Zanolini – abbiamo invita-to al Meeting tutti i nostri associati, ma la mobilitazione bresciana sarà sicuramente più ampia”. Interessante è cercare di capire co-me un mondo fatto di imprenditori, di gente che ogni giorno si confron-ta con i mille problemi del mondo del lavoro, possa relazionarsi con un tema impegnativo come quello scelto per il Meeting ormai prossi-mo all’apertura. La risposta arriva ancora una volta da Zanolini. “Nel programma del Meeting – afferma – sono presenti anche molti incon-tri di carattere economico che te-matizzano la difficile stagione che il lavoro sta attraversando. Incontri con importanti interlocuri, il pre-mier Monti su tutti, e testimonianze significative che invitano anche gli imprenditori a riflettere e a prende-re coscienza e consapevolezza che anche un tema apparentemente ma-teriale come quello del lavoro passa attraverso il rapporto con l’infinito”.

Mercoledì 15 agosto si celebra in tutta la Chiesa la solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, alla quale sono dedicate molte chiese della diocesi, a cominciare dalla Cattedrale. La festa liturgica dell’Assunta avrà il suo momento culminante nella Santa Messa che il vescovo Monari celebrerà in Cattedrale alle 10 del 15 agosto, con la presenza del Capitolo della Cattedrale e delle parrocchie del centro storico di Brescia Alle 17.45 dello stesso giorno il Vescovo

presiederà il canto solenne dei Vespri con la benedizione eucaristica. Completano il programma delle celebrazioni della solennità dell’Assunta in Cattedrale le Sante Messe delle 8.30, delle 12 e delle 18.30. La solennità del 15 agosto darà modo ai fedeli che si recheranno in Cattedrale di ottenere l’indulgenza plenaria. Per ottenerla servono la confessione sacramentale e la comunione eucaristica da compiere nell’arco della settimana, la preghiera secondo le intenzioni

del Papa (almeno un Padre nostro e un’Ave Maria), e quella disposizione d’animo che escluda ogni affetto al peccato. La devozione dei bresciani all’Assunta ha radici molto profonde, testimoniate dalla memoria collettiva e dall’arte; la tela del Moretto custodita in Duomo Vecchio e la grande tela dello Zoboli collocata nell’abside centrale del Duomo Nuovo. A ricordare che la Cattedrale è dedicata all’Assunta vi è una statua, opera di Carboni e Possenti (1792), che ne sovrasta la facciata.

colarmente interessanti. “Il Meeting – afferma Roberto Zanolini, diretto-re della Compagnia delle Opere di Brescia – è il momento centrale del-

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in programma per domeni-ca 1 settembre la 7ª Gior-nata per la salvaguardia del creato, che la Confe-renza episcopale italiana

ha messo in evidenza dedicandole un messaggio dal titolo “Educare alla custodia del creato per sanare le fe-rite della terra”. Un messaggio chia-ro, con cui i Vescovi italiani invitano a una profonda riflessione sulle feri-te che sono state inferte alla terra e che possono essere solo sanate “da coscienze animate dalla giustizia e da mani solidali”. Il messaggio, che è firmato dalle Commissioni episcopa-li per i problemi sociali, la giustizia e il lavoro e per l’ecumenismo e il dia-logo, mette in risalto, in particolare, “le tante sofferenze sperimentate, in questo anno, da numerose comunità, segnate da eventi luttuosi”, come “le immense ferite inflitte dal terremoto nella pianura padana”: “Mentre rico-nosciamo la nostra fragilità, coglia-mo anche la forza della nostra gen-te, nel voler ad ogni costo rinascere dalle macerie e ricostruire con nuovi criteri di sicurezza”. I vescovi invita-no anche a denunciare “che viola per avidità la sacralità della vita e il dono della terra” e citano, a questo propo-sito, la questione dell’eternit a Casale Monferrato, “con i gravi impatti sulla salute di tanti uomini e donne, che continueranno a manifestarsi anco-

ra per parecchi anni”. Per favorire la più ampia diffusione del messaggio e la celebrazione nelle parrocchie della diocesi della Giornata dell’1 settem-bre, don Gabriele Scalmana, incarica-to diocesano per la pastorale del cre-

ato, ha inviato a ogni parroco copia di un sussidio elaborato dalla stessa Conferenza episcopale italiana in cui, accanto al testo integrale del messag-gio predisposto, sono state inserite anche alcune schede operative, una bibliografia recente di quanto è stato edito sul tema della salvaguardia del creato e alcuni spunti per le liturgie domenicali del mese di settembre.“Per parte mia – afferma don Gabrie-le Scalmana – sono sempre disponi-bile ad accogliere eventuali inviti da parte delle parrocchie per incontri dedicati al tema del creato per pre-parare al meglio la celebrazione del-

la giornata”. Il sacerdote, che nelle scorse settimane ha animato alcu-ni campi scuola (che hanno avuto buoni riscontri) proprio dedicati al tema della pastorale del creato non ha mancato, poi, di ricordare alcu-ni importanti appuntamento che il settore della pastorale del creato ha messo in campo. Primi su tutti l’incontro per gli animatori parroc-chiali e la preghiera ecumenica in programma per il 1° ottobre prossi-mo nella chiesa di San Francesco in città: occasioni per fare in modo che l’attenzione al creato diventi sempre di più parte della pastorale ordinaria.

Dal 6 al 12 agostoIl Vescovo partecipa al pellegringaggio diocesano dell’Oftal a Lourdes.

La Cancelleria della Curia diocesana comunica i seguenti provvedimenti.Il sac. don Endrio Bosio, già vicario parrocchiale a Montirone, è stato nominato parroco della parrocchia di San Valentino martire in Cossirano.Il sac. padre Benedetto Picca, piamartino, è stato nominato vicario parrocchiale della parrocchia di Santa Maria della Vittoria in città.Giuseppe Bernardi è stato nominato rettore dell’Istituto Cesare Arici.

Lo scorso 25 luglio è scomparso all’età di 84 anni don Cesare Peli di Castegnato. Ordinato a Brescia nel 1954 ha operato come vicario parrocchiale a Gratacasolo e Lograto, prima di diventare parroco a Scarpizzolo dal 1969 al 1979 e di Villa di Erbusco dal 1979 al 2004. Nello stesso anno ha fatto ritorno a Castegnato come presbitero collaboratore. I suoi funerali sono stati officiati nella parrocchiale di Castegnato, prima della sepoltura nel locale cimitero.

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Don Emilio Treccani è stato l’ultimo sacerdote a lasciare questo mon-do per la casa del Padre nel corso del 2011. Il suo

ministero sacerdotale è stato caratte-rizzato negli anni più fecondi della sua maturità dal servizio ai giovani aviato-ri dell’Aeronautica militare, come cap-pellano. Nel mondo giovanile militare si è mosso bene con toni suasivi e con quegli atteggiamenti forti e decisi, qua-si “marziali”, che gli erano connaturali. Con un carattere vivace, sbrigativo, at-tivo e per certi aspetti non sempre fa-cile, don Emilio Treccani ha avuto un grande cuore sacerdotale che ha fatto di tutti i capitoli della sua vita un’offer-ta per il Regno di Cristo e la sua Chie-sa. Il primo capitolo della sua vita so-no le esperienze di curato alla Volta, a Castegnato e a S. Alessandro in città: periodi non lunghi ma ricchi di tutte quelle attività fra la gioventù che han-no caratterizzato gli anni Cinquanta e Sessanta negli oratori bresciani. Ne è venuto poi il lungo capitolo del servizio all’Esercito come cappellano militare, seguito dal capitolo della responsabi-lità di parroco a Pralboino, dove cer-cò di inserirsi presto nella comunità, conducendo una pastorale nel solco della tradizione locale, con uno stile di predicazione e rapporto con la gen-te improntati a semplicità, cordialità, dialogo. La permanenza a Pralboino durò solo quattro anni poiché i po-

rio della Madonna di Valverde e incari-cato del culto nella località Fontanelle di Montichiari. All’ombra di questi luo-ghi si ravvivò la sua devozione a Maria. Devozione che lo rese più dolce e pa-ziente anche verso i fedeli che ricorre-vano a lui. Infine l’ultimo capitolo nella nativa Carpenedolo dove ha aiutato in parrocchia pur con un fisico notevol-mente provato. E a Carpenedolo ha vissuto la sua lunga agonia guardan-do alla meta finale, all’incontro con il Signore. E per compiere questo passo era pronto. Infatti, per un uomo attivo e determinato come era don Treccani, non deve essere stato facile accettare anni di progressiva inabilità: un tem-po di impegnativa purificazione che Dio gli ha chiesto e che lui ha saputo vivere con spirito di fede e di affida-mento, anche trasfigurando la sua sof-ferenza in offerta per la Chiesa; quasi un ultimo atto del suo sacerdozio che lo univa al sacrificio redentore di Cri-sto. La sua morte è stata l’ultima sua testimonianza di fede. Una fede grani-tica e semplice: si è spento salutando i suoi cari con l’arrivederci in Paradi-so e recitando le preghiere del buon cristiano, non ultime quelle imparate dalla mamma: Gesù, Giuseppe, Ma-ria… credo... amen. L’ultima parola che ha pronunciato all’infinito fino all’ultima ora è sta-ta proprio “amen”: la piccola parola della fede messa a sigillo di 80 anni di vita e 55 di sacerdozio.

Con don Guerino Franzoni se ne è andato, il 29 settembre dello scorso anno, uno fra i preti più anziani della diocesi. Nato a Gavardo, ha celebrato la sua prima Messa a Paitone. La sua prima destinazione è stata quella di curato a Serle dove rimase per un anno, l’ultimo della guerra. Nel 1945 fu trasferito a S. Eufemia dove rimase per 15 anni consumando con la gioventù l’esaltante stagione della ricostruzione morale e civile. Fece da giovane spalla all’anziano parroco don Orazio Bresciani e

si dedicò totalmente all’azione educativa e formativa attraverso una saggia direzione dell’oratorio e organizzazione del catechismo. A S. Eufemia tutti gli volevano bene e con rammarico la comunità accolse il suo trasferimento a parroco, pur nella convinzione che si trattava di una promozione: era pronto a guidare una parrocchia: Flero, paese alle porte di Brescia, in quegli anni già in espansione. Vi giunse nella primavera del 1960 e vi rimase fino al 1 febbraio del

1981. In questo ventennio don Guerino ha lavorato molto. Non sono stati anni facili per l’aumento continuo della popolazione e per i problemi pastorali sorti sull’onda del rinnovamento del Concilio. Un merito grande di don Franzoni è stato quello di avere creato, all’interno della parrocchia, il senso di famiglia, suscitando solidarietà, collaborazione e responsabilità. Ha curato con intelligenza le strutture: ma, soprattutto, ha curato la vita cristiana della comunità. Il Vescovo,

nel 1981 nominò don Guerino rettore del Santuario Madonna di Valverde in Rezzato. Dire che fu “ un dono” per i devoti della Madonna di Valverde è dire poco. Nonostante la sofferenza fisica, raccolse tutte le sue forze, si rimboccò le maniche della tonaca e si prodigò nella cura d’anime: ascolto dei sofferenti, confessioni, ammalati. Istituì l’associazione “Amici del santuario”, tuttora attiva e creò un periodico mariano per Valverde. Solo la malattia lo costrinse al ritiro a Nuvolera. (g.f.)

stumi di una operazione alle gambe lasciò strascichi di dolori e difficoltà alla deambulazione. Vennero, poi, due esperienze dal tono mariano: Santua-

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pending review: nome intrigante, che nasconde insidie e opportunità. Di nuovo, come per la per-sistente crisi, si presen-

ta quel binomio che ci chiama in prima persona a scegliere, ad as-sumerci le nostre responsabilità. Non è facile esprimere un giudizio su questo disegno di legge che il governo Monti ha proposto e che il parlamento sta discutendo. An-che perché servono competenze interdisciplinari. Abbiamo però compreso che influirà pro o con-tro il nostro futuro. Nasce però spontaneo un moto di difesa, soprattutto per il nostro welfare già troppo penalizzato dal-le manovre di questi ultimi tre anni. Noi interpretiamo il welfare “come motore di sviluppo, per rispondere alle sfide che i cambiamenti demo-grafici, economici, sociali e culturali ci pongono”. Siamo responsabili nel voler “ri-

zona. Il governo si rende disponi-bile alle modifiche, ma intanto ta-glia alcuni Osservatori come quel-lo sul volontariato, le associazioni di promozione sociale, quelle che si occupano di esclusione sociale e immigrazione, anche se sono a co-sto zero. Nascono così alcuni sospetti su una carenza di sensibilità circa alcune partite sociali, ma che vanno a le-dere il sistema di partecipazione della società civile quasi che la spending rewiew sia “usata a pre-testo per ridurre gli spazi di demo-crazia e i momenti di confronto tra società e istituzioni”.Siamo comunque convinti che la necessità di porre mano in termini strutturali al debito pubblico non sia più procrastinabile, a maggior ragione a fronte degli scandali, non ultimo quello della Regione Lombardia. Nel 2011 il debito ha toccato il 120% e quest’anno sarà superiore, avendo già raggiunto i

solvere i suoi profondi problemi strutturali guardando comunque a un orizzonte di universalità delle risposte e di equità nel distribuir-ne i costi”. Ma mentre gli enti locali, come il Co-mune di Brescia, chiedono al Terzo settore una maggiore condivisione nella programmazione e gestione del welfare, la spending review ri-schia di incartare l’argomento cre-ando difficoltà nella possibilità di erogare contributi al non profit e nella relazione e costruzione delle politiche sociali e socio-sanitarie, come la legge 383/2000 e i Piani di

Sono partiti da pochi giorni i volontari di “Terre e libertà”, i campi estivi all’estero che dal 1998 sono organizzati da Ipsia, la Ong delle Acli impegnata nel settore della cooperazione e del volontariato internazionale. Tra loro ci sono anche cinque bresciani: due sono in Mozambico, due in Albania e uno in Brasile. Altri campi vengono organizzati in Bosnia, Kosovo e Kenya. L’età media dei volontari è di 24 anni. Il più giovane ne ha 16. Le

ragazze sono circa il doppio dei ragazzi, metà di loro sono alla prima esperienza. Nel gruppo anche un cittadino albanese, un colombiano, un’indiana, una italo-ruandese. Nei diversi luoghi di destinazione, i volontari svolgeranno principalmente attività di animazione con bambini e giovani. In particolare in Bosnia Erzegovina i volontari collaboreranno strettamente con le associazioni giovanili locali, mentre in Kosovo con le minoranze

etniche rom, serbe e gorane. In Albania frequenteranno i villaggi rurali ed isolati del nord del Paese. L’esperienza in Mozambico sarà invece all’interno della missione cattolica di Inhambane. In Kenya, a Nairobi, in un centro per ragazzi di strada e a Meru, in una cooperativa locale inserita nel circuito del commercio equo e solidale. I giovani che andranno in Amazzonia s’immergeranno nella realtà particolare dei piccoli indios Saterè-Mawè. Buon viaggio!

2 miliardi di euro.Vorremmo con-dividere l’ottimismo della prof.ssa Gualmini, preside dell’istituto Cat-taneo, la quale a proposito della spending review dice che se pra-ticata davvero potrebbe diventare la più democratica ed equa delle riforme, se rispondesse a criteri di equità, trasparenza e parteci-pazione.Definire costi standard delle pre-stazioni sanitarie da far valere su tutto il territorio nazionale, cal-mierare la spesa farmaceutica, ri-organizzare gli uffici territoriali del governo e accorpare o soppri-mere enti doppi o inutili permet-terebbe di liberare risorse da set-tori meno efficienti evitando che altri, come la scuola, debbano su-bire ulteriori e ingiustificate com-pressioni. Vigileremo sull’attuazione della spending review, convinti che il suo esito sarà decisivo per il no-stro benessere.

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Giovani portatoridi speranza

l partecipato e tradizionale ap-puntamento di fine estate a Senigallia, che segna per Mcl l’inizio dell’anno associativo, si terrà dal 6 al 9 settembre pros-

simi con una apertura riservata speci-ficatamente ai giovani del Movimento nella ricorrenza del 40° anno di fon-dazione. Il titolo “Gioia e speranza” richiama chiaramente alla “Costitu-zione pastorale sulla Chiesa nel mon-do contemporaneo”, la Gaudium et Spes che intende testimoniare l’em-patia tra Chiesa e mondo, la non se-parazione tra questi due ambiti, la necessità per i cattolici, proprio in quanto cattolici, di assumersi tut-ti quegli impegni volti a portare nel mondo maggiore giustizia, la pace, una migliore convivenza tra gli uomi-ni. Ma come si esercita tale missio-ne e responsabilità? In quali ambiti, con quali strumenti? Ecco i quesiti in attesa delle risposte dei relatori che interverranno a partire da venerdì 7 dopo l’apertura affidata all’assistente ecclesiastico mons. Francesco Ros-so. Il primo giorno vedrà il confronto tra mons. Luigi Negri, vescovo di San Marino/Montefeltro e membro della Commissione per la dottrina della fe-de della Cei e Andrea Tornielli, noto giornalista e vaticanista. I temi del primo appuntamento la correspon-sabilità dei laici, appunto, ed una te-stimonianza sullo “stato” della fede proprio nell’Anno della fede. Il se-condo giorno inizierà con le relazioni del presidente Mcl, Carlo Costalli e di Dino Boffo, direttore di TV2000, che proveranno ad individuare i percor-si pratici di impegno con particolare

sabile di Vita non profit. Quarto mo-mento quello di domenica, dopo la riflessione del Vescovo di Senigallia mons. Giuseppe Orlandoni, con don Ferdinando Citterio, docente di eti-ca sociale alla Cattolica di Milano e Vittorio Benedetti docente presso il dipartimento di diritto pubblico dell’Università di Pisa. A loro è af-fidata la presentazione della figura del beato Giuseppe Toniolo, in par-ticolare su come si possa stare auto-revolmente nel mondo, occupandosi delle cose del mondo anche quelle apparentemente più delicate (come finanza ed economia) non rinuncian-do alla fede, anzi agendo proprio in forza di questa che diventa la speran-za che sembra ormai estranea alla vita di molti.

riferimento all’ambito socio-politico. Quindi, nel pomeriggio di sabato, lo spazio ai temi dell’impresa e lavoro con attenzione anche all’esperienza non profit, che ha avuto una apertu-ra di spazi dall’enciclica Caritas in veritate. Su questi argomenti relazio-neranno e si confronteranno Ema-nuele Massagli, presidente di Adapt e Giuseppe Frangi, direttore respon-

Rimarranno aperti tutta estate gli uffici Mcl di corso Garibaldi 29 (unici giorni di chiusura il 16, 17 e 18 agosto) per far fronte alla compilazione dei Red (la scadenza è prevista per il 28 agosto), detrazioni per famigliari a carico, accertamenti dei requisiti per la prestazione assistenziale, modelli Unici e integrazioni ai 730, Isee e Isee Erp. Sarà possibile inoltre compilare, durante tutta l’ estate, l’Iseu per l’Università statale di Brescia, l’Università di Genova,

l’Accademia delle Belle Arti di Brera, l’Università del Piemonte Orientale e l’Er.Go per l’Università di Bologna, Modena, Reggio Emilia, ulteriori convenzioni con altre Università sono in via di definizione.Non mancherà un aiuto alla compilazione del modello inviato dall’ Aler e del modulo sulla tariffa rifiuti con l’invio del fax immediato al Settore tributi del Comune di Brescia. Vacanze brevi anche per lo Sportello colf-badanti che

chiuderà solamente nei giorni 13 e 16 agosto, garantendo così per tutto il periodo estivo l’assistenza per contratti ai lavoratori domestici, conteggi contributi e consulenze buste paga.Garantiti anche i servizi di Patronato che saranno aperti nella sede di via Calatafimi 8A, tutto luglio e dal 18 agosto fino alla fine del mese.Vi aspettiamo numerosi, sicuri che quest’estate passata nella calda Brescia sarà più costruttiva di un estate al mare.

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Tenuto conto del permanere della difficile situazione economica in cui versano le scuole dell’infanzia paritarie, l’Adasm-Fism Brescia, congiuntamente a quella di Bergamo, ha stipulato un accordo di collaborazione con il gruppo Ubi Banca. L’accordo mette a disposizione delle scuole aderenti prodotti e servizi dedicati, con particolare riferimento a linee di credito per l’anticipazione di contributi vantati nei confronti dello Stato, della Regione Lombardia e

dei Comuni, erogati a condizioni di favore da parte delle Banche del Gruppo. Il gruppo lo scorso anno ha adottato un efficace modello di servizio dedicato al mondo del non profit. La relazione con l’Adasm Fism ha portato alla predisposizione di un’offerta commerciale dedicata alle scuole dell’infanzia paritarie che comprende in modo specifico: linee di credito per l’anticipazione di contributi nei confronti di Enti pubblici e privati (Stato,

Regione, Comuni); un conto corrente offerto in due opzioni diversificate in funzione del livello di operatività bancaria; linee di credito per l’anticipo del contributo 5x1000; a cui si aggiungono: finanziamenti per investimenti e coperture assicurative. Le principali caratteristiche e condizioni dei prodotti/servizi dell’offerta riservata alle Scuole dell’Infanzia Fism sono sul sito www.fismbrescia.it e www.coopservizimaterne.it.

come loroopo il terremoto che ha scosso l’Emilia, a Logra-to è partita una raccolta di generi di prima neces-sità che è durata un paio

di settimane presso la scuola dell’in-fanzia, grazie alla generosità delle famiglie della comunità, alla gentile partecipazione di varie attività com-merciali e alla grande collaborazione della segretaria Orsola, perno impor-tante di questa raccolta. Dopo due giornate di smistamento dei generi alimentari, dei materiali didattici ecc. raccolti, due furgoni sono partiti per la consegna di quanto raccolto. Face-vano parte della comitiva con destina-zione Finale Emilia le maestre suor Franca Maffezzoni, Debora Bossoni e Antonella Bertelli, la presidente Maria Grazia Paiardi, le ausiliarie Nadia Ric-cardi e Mirella Merigo, i genitori Moni-ca Grazioli, Teresa D’Angelo, Stefania con Paolo Codenotti e una rappresen-tanza delle istituzioni locali tra i quali il sindaco Alberto Mezzana, l’assesso-re Giuseppe Fornoni e il consigliere Corrado Piobbico. Giunta a Finale la delegazione di Lograto ha ìincontra-to il sindaco e l’assessore che hanno accolto i bresciani con calore e gioia avendo negli occhi la speranza e la tenerezza di chi ha perso tutto. Sca-ricato un furgoncino di beni di pri-ma necessità presso una tendopoli e presso la Caritas locale, il gruppo si è diretto alla locale scuola dell’infan-zia, temporaneamente trasferita sotto un tendone in un parco, dove atten-devano le insegnanti. “L’incontro – ri-cordano a Lograto – è stato toccante, abbiamo provato a immedesimarci in

gioco e a cercare di trasmettere ai lo-ro bambini la tranquillità della quoti-dianità. “Ci hanno fatto sentire parte di loro – continua il racconto – e la commozione è stata inevitabile quan-do abbiamo regalato il drappo che i bambini di Lograto avevano prepara-to in dono, stampando sulla tela tutte le loro manine, perché anche se fisi-camente lontani i nostri bimbi sono vicini a Finale col cuore… attraver-so un gemellaggio da consolidare”. La delegazione ha poi fatto ritorno a Lo-grato con un po’ di tristezza nel cuore ma anche con la gioia di aver donato un po’ di speranza a questi “vicini di casa”. È stata un’esperienza davvero indimenticabile che ha lasciato un’im-pronta nei cuori di molti.

loro, sempre tenendo conto del fatto che la loro scuola, il loro nido, tutti i loro ricordi sono stati distrutti; abbia-mo solo potuto immaginarlo perché dai loro volti non traspariva la soffe-renza ma la forza, la dignità di chi ha il coraggio di ripartire dal poco rima-sto”. Nonostante tutto, le insegnanti si sono dette pronte a rimettersi in

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stata affidata alla ri-flessione di Piero Co-da la conclusione della 7ª edizione di “Filosofi lungo l’Oglio”, incen-

trata quest’anno sul tema della dignità. Nella splendida chiesa di Santa Maria delle Grazie a Sonci-no, lunedì 23 luglio, il sacerdote e teologo, introdotto dal direttore scientifico del festival Francesca Nodari, ha proposto la sua rifles-sione sul tema della libertà reli-giosa come massima espressio-ne della dignità dell’uomo. Lo ha fatto a partire dalla dichiarazione Dignitatis humanae, uno degli ul-timi documenti prodotti dal Conci-lio Vaticano II, approvato proprio il giorno prima della sua solenne conclusione. La dimensione della dignità umana, ha affermato Coda, è da sempre centrale nella fede cri-stiana, ma si è appunto dovuto at-tendere il Concilio perché essa ve-nisse espressa nella più alta forme

della libertà religiosa. Ed oggi che, a 50 anni dalla sua apertura, il Con-cilio continua a essere un evento fondamentale nella storia recente del mondo e una bussola per tutti, anche la dichiarazione sulla liber-tà religiosa svolge un ruolo capi-tale, come ebbe a dire papa Paolo VI, affermando che avrebbe fis-sato l’atteggiamento della Chiesa per parecchi secoli. Eppure que-sta dichiarazione ebbe una storia alquanto travagliata, prima come parte di un discorso più generale di dialogo con le altre confessioni re-ligiose, poi come documento a sé,

che necessitò di essere ripresenta-to a causa delle tensioni tra i fau-tori di due posizioni all’interno del Concilio, differenti quanto all’in-terpretazione del rapporto con la tradizione della Chiesa, venendo a costituire un punto di discussione che si protrae fino al giorno d’oggi. Ma su quali basi si fonda il discor-so portato avanti dalla Dignitatis humanae mettendo in rapporto dignità umana e libertà religiosa? Coda ha risposto individuando cinque livelli fondamentali. Prima di tutto ha definito la libertà reli-giosa, che risulta come un dirit-to su cui né l’autorità civile, né la politica hanno alcun potere. Essa si fonda sulla dignità stessa della persona umana poiché l’uomo è li-bero in quanto formato a immagi-ne e somiglianza di Dio e grazie al fatto che Dio gli “lascia spazio” e gli permette di determinarsi. Par-lando poi del rapporto con la fede cristiana, Coda ha richiamato l’at-

tenzione sul fatto che l’atto di fe-de è libero, altrimenti non esiste, perché non si può imporre la fede. E di questa libertà Gesù è la ma-nifestazione perché si dona gratu-itamente. Quanto poi allo sviluppo di questa libertà nella storia e al giorno d’oggi, Coda ha riconosciu-to che la Chiesa non sempre è sta-ta all’altezza e ha commesso degli errori, per i quali Giovanni Paolo II fece la famosa richiesta di per-dono, e che molto ha ricevuto dal mondo. Oggi è necessario ricono-scere che le persone umane sono tutte legate tra loro e che ci vuole grande responsabilità per difen-dere la libertà religiosa, senza la-sciarsi intimorire dalle differen-ze, perché la differenza è dono e la dignità umana corrisponde alla dignità della differenza. La conclu-sione in due paradossi: non siamo liberi di non essere liberi e la più alta dignità dell’uomo è rimette-re la propria volontà nelle mani

di Dio per riceverla nuova e am-pliata nell’amore. È stato questo l’ultimo dei 15 incontri filosofici della rassegna di quest’anno, una rassegna che, nelle parole di Fran-cesca Nodari, ideatrice e “anima” dell’iniziativa si è consolidata nei numeri, ma soprattutto nel forma-to. “Quest’anno – ha affermato in-fatti – abbiamo raggiunto le 10.500 presenze complessive ed è solo uno dei numeri che hanno caratte-rizzato quest’edizione. Il festival è entrato ormai nella sua fase adul-ta e segue tre linee di sviluppo: le lezioni, l’istituzione del premio in-ternazionale di filosofia (quest’an-no andato a Bernhard Casper) e il seminario con giovani filosofi. Ri-proporremo inoltre l’esperienza a gennaio di riflessione sull’Olocau-sto e prima, in dicembre, presen-teremo il volume collettaneo di tutti gli interventi di quest’anno, anticipando nel contempo il tema del prossimo festival”.

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Da giovedì 2 agosto (20.30)ci sarà un nuovo spazio espositivo in Valcamonica, quello dell’Associazione “Arte al Ponte” a Darfo Boario Terme (via Manifatture, 57). La prima esposizione è la mostra antologica “Elisabetta Rossi la Valcamonica”, una recente riscoperta dell’arte bresciana del Novecento. Aperta fino al 15 agosto (venerdì, sabato e festivi 16-19 e 20-22). Dal 16 al 26 agosto “Vite per la Vita”.

Una grande vittoria per la cultura. Così Federculture accoglie il voto finale con cui il Senato ha approvato il decreto sulla “spending review”. La discussione di questi giorni in commissione bilancio ha, infatti, portato all’elaborazione di un nuovo testo nel quale sono stati sostanzialmente accolti tutti gli emendamenti sollecitati da Federculture e sostenuti da un fronte unico degli operatori insieme all’Anci. In particolare, riguardo al comma 1 dell’articolo 4, che

prescrive la soppressione delle società che svolgono servizi per le pubbliche amministrazioni, il nuovo testo prevede l’esclusione di quelle che svolgono servizi di interesse generale, anche aventi rilevanza economica. “Era grave il pericolo che correva il settore culturale se non si fosse messo mano alla legge – ha dichiarato l’assessore alla Cultura Andrea Arcai –. Ci sarebbe stato un vero blackout dell’offerta culturale nella nostra città”.

rescia, con altri 11 capo-luoghi di provincia emi-liani, lombardi e piemon-tesi – Alessandria, Ber-gamo, Cremona, Lodi,

Modena, Monza, Parma, Pavia, Pia-cenza, Reggio Emilia e Vercelli – fa parte del “Circuito Città d’Arte della Pianura Padana”, un’associazione fondata nel 1977 per invitare il turista a scoprire, in un’unica vacanza, i va-lori artistici e culturali che li legano. “Non vi è omogeneità politica fra le città – ha spiegato nei giorni scorsi l’assessore cittadino alla Cultura e vice presidente del Circuito Andrea Arcai – ma un legame di caratteristi-che comuni connesse ad arte, cultura e turismo. È un modo per rispondere alla crisi – ha chiosato Arcai – attra-verso una rete virtuosa basata sulle nostre ricchezze, raccolte sotto un marchio che identifica una squadra che vuole vincere la sfida del mo-mento difficile che l’Italia sta attra-versando”. È stata realizzata una brochure, con uno slogan molto accattivante, qua-le “Una città tira l’altra”, la cui co-pertina rappresenta due mani piene di ciliegie, i cui contenuti, oltre a ri-chiamare le punte di diamante delle singole città, fanno riferimento an-che ai quattro temi che sono stati se-lezionati per richiamare le attenzioni del visitatore, quali turismo cultura-le, cicloturismo, turismo enogastro-nomico e turismo scolastico, oltre a una serie di eventi che coprono l’in-tero 2012. I contenuti della brochure – distribuita presso tutti gli Iat delle città associate, punti di Informazio-

quali quelli di Austria, Francia, Ger-mania, Gran Bretagna e Svizzera. Per non dimenticare – ha aggiunto Mo-retti – che un ulteriore rilancio delle nostre città d’arte, con la conseguen-te rinascita economica, avviene alla vigilia dell’Expo 2015, confidando che tra i milioni di visitatori ve ne possa essere una parte interessata a conoscere meglio il territorio che cir-conda Milano, nelle sue componenti che sono l’essenza del Circuito. Sarà nostra cura, prima di intraprendere il tour all’estero ed in vista dell’Ex-po, predisporre la brochure in varie lingue, al fine di agevolare con ogni mezzo il visitatore”. Tra le proposte bresciane ancora programma il fe-stival di danza contemporanea e arti performative “Container fest – Rea-

ne e accoglienza del turista – sono consultabili anche sul sito www.cir-cuitocittadarte.it. “Il Circuito ha deciso di incremen-tare le risorse per la comunicazione – ha detto il suo presidente Paolo Moretti – e assieme alla brochure at-tueremo un eductour che quest’anno toccherà alcune città del gruppo, ma che nel prossimo triennio ci vedrà nei primari mercati turistici esteri,

Si aprirà il 31 ottobre e si chiuderà il 14 giugno la stagione del teatro Ode-on, promossa dall’Assessorato alla cultura del Comune di Lumezzane.Promettono fuochi d’artificio per la serata inaugurale Le sorelle Marinet-ti (al secolo Nicola Olivieri, Andrea Allione e Marco Lugli), che vantano tra i loro estimatori Vinicio Capossela (con lui duettano nel delizioso Print-yl dell’album “Marinai profeti e bale-ne”) e Arisa (con lei cantano a Sanre-

mo 2010 in “Malamorenò”). Si esibi-scono nella pièce di teatro musicale “Non ce ne importa niente”, viaggio a ritroso verso gli anni ’30. Ma la grande sorpresa in cartellone è la presenza di Stefano Accorsi (nella foto), volto del cinema internazionale, che tor-na a calcare le scene per un progetto singolare liberamente tratto da “L’Or-lando Furioso”. Accompagnato nella sua “avventura cavalleresca” da Mar-co Baliani. La stagione 2012-2013 si

compone di intrattenimento e ricerca, supera i distinguo tra filone classico e cifra contemporanea Maria Paiato sarà sul palco dell’Odeon con “Anna Cappelli”. Poi Silvio Orlando con “Il nipote di Rameau” di Diderot, Mario Perrotta, premio Ubu 2011, con “At-to finale - Flaubert”. Si passa poi alla figura di Pantani con Marco Martinel-li, uno spettacolo sulla parabola tragi-ca del mitico ciclista-campione e poi Maurizio Lastrico da “Zelig” con uno

spettacolo in preparazione. La chiu-sura è prevista il 14 giugno nell’anni-versario della scomparsa del tenore Giacinto Prandelli. Attorno alla fine di settembre verrà presentato il car-tellone definitivo, che dovrebbe inclu-dere uno spettacolo con Zuzzurro & Gaspare. Mentre è quasi una certez-za la presenza di Marco Paolini, che al pubblico dell’Odeon riserverà uno studio del nuovo spettacolo dedicato a Jack London.

dy to dance” (31 agosto al 16 settem-bre – centro storico) e gli aperitivi e le cene con musica live organizzati dagli esercenti pubblici (bar e risto-ranti) e inseriti nella “Rassegna del centro” (fino al 30 settembre – cen-tro storico).

Per dovere di cronaca ecco i nomi dei vincitori dei concerti estratti in questi giorni.Alberto Bonera ha vinto i biglietti per il concerto di Walter Beltrami. Sandra Morelli si è aggiudicata invece i biglietti per il concerto di Paolo Conte, mentre Erminia Tomasini quelli per lo spettacolo di danza Kataklò. Chiude questa settimana il nome di Giuliana Crescini che ha vinto i due posti in palio per il concerto Einaudi-Fresu.

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he concerto sarà?Sarà un concerto intimo, non tanto dal punto di vista musicale ma per la scelta della scaletta. Sa-

ranno circa due ore di spettacolo nel quale oltre a proporre i brani più im-portanti della mia storia musicale, molti dei quali completamente riar-rangiati, andrò a ripescare vecchi bra-ni che non eseguo quasi mai dal vivo. Quasi un modo per fare il punto del-la situazione. Ho sempre pensato che per fare questo mestiere fosse neces-sario guardare avanti, senza fossiliz-zarsi su una formula ben precisa. In questi anni ho seguito questa strada. Quando faccio un disco non mi va di ripetermi, preferisco sempre ripartire.20 anni suggellati dallla raccol-ta “Psyco, 20 anni di canzoni”. Com’è cambiato il pubblico?Ho avuto la fortuna di aver iniziato giovanissimo, a 21 anni, e avevo un pubblico di coetanei che è cresciu-to con me, arricchendosi anno dopo anno anche delle nuove generazioni: oggi ai miei concerti vedo ragazzi che hanno molti meno anni dei miei 42, e qualcuno anche meno della metà.E Samuele Bersani com’è cambia-to in questi 20 anni?Non moltissimo, continuo a vivere la vita in maniera normale. Una canzone come “Il mostro” non l’ho più riscrit-ta ma contiene elementi che poi sono venuti fuori in altri brani, per questo è una canzone importante. Ma anche perché è legata al mio amico Lucio Dalla, che ha cambiato il mio destino. Oggi ho esattamente il doppio degli anni di quando ho iniziato, ho scritto

Il 9 agosto nell’anfiteatro del Vittoriale si esibirà Ute Lemper in “Last tango in Berlin”. La cantante-attrice, nata a Monaco il 4 luglio 1963, un po’ Marlene Dietrich, un po’ Edith Piaf, condurrà il pubblico in un viaggio da Brecht a Piazzolla, da Berlino a Buenos Aires, raccontando il tango in spagnolo, francese, portoghese, tedesco e inglese in un viaggio nei vicoli segreti di Berlino, New York, Parigi e Buenos Aires. Sembra essere uscita, alle volte, da un film,

con il suo volto anni Venti-Trenta, nel modo in cui mostra le sue lunghissime gambe da femme fatale, nel suo arrotare le “r” all’interno delle parole tedesche o francesi che il testo musicale prevede. Colpisce per la sua femminilità fredda e glaciale, folgorante e un po’ mascolina, quella che ricorda senza dubbio Marlene Dietrich; quella somiglianza che riporta ai tempi della prima metà del secolo scorso. Ma il 9 agosto è un giorno particolare; cade l’anniversario del

volo su Vienna. D’Annunzio su uno Sva, quello conservato all’interno della sua dimora a Gardone Riviera, e riportato a nuovi splendori grazie all’intervento degli Amici velivoli storici di Torino, guidò la pattuglia (partirono 11 aerei e ne arrivarono nove) che gettò sulla capitale austriaca 50mila copie di un volantino inneggiante la pace. A ricordo, prima del concerto di Ute attorno alle 19.30, voleranno nel cielo di Gardone Riviera alcuni aerei che lasceranno cadere dei volantini.

Due spettacoli di danza segnano an-cora gli appuntamenti nel cartellone del festival del Vittoriale: il “Gran gala di Danza e Danze” e il “Principals of New York City Ballet”.Il primo evento, domenica 5 agosto alle 21.15, è un grande appuntamen-to per raccontare la danza attraverso gli stili che la caratterizzano e la ren-dono linguaggio artistico universale: danzatori eccezionali nel loro genere si incontreranno per dar vita ad una

maratona. Dal Balletto Classico al Contemporaneo, dal Flamenco alla Street Dance, meglio conosciuta co-me Hip-Hop. Un percorso ideale tra passato, presente e futuro. Una vetri-na di danzatori d’eccezione, tutti di grande prestigio nel loro genere, si raccoglie sul palcoscenico del Vitto-riale per dar vita a una serata esclusi-va, in cui la danza, nei suoi diversi sti-li, è la vera protagonista. La Maratona evento è a cura di Daniele Cipriani già

curatore di numerosi Gala di danza e balletto in Italia e all’estero.Domenica 12 agosto si chiude il festi-val con il progetto “Principals of New York City Ballet” che intende dare un saggio della stupenda compagnia at-traverso alcuni dei suoi danzatori più in vista, come Tiler Peck, Gonzalo Garcia, Joaquin De Luz e altre sei stel-le del New York City Ballet. Proprio il repertorio è il vero punto di forza del-la compagnia: composto soprattutto

dal lavoro del suo fondatore, il genio della coreografia George Balanchine, il repertorio del New York City Ballet annovera ancora oggi alcuni dei capo-lavori d’ogni tempo. Il successore al-la testa della compagnia, il coreogra-fo Jerome Robbins, ha ulteriormente arricchito il repertorio con alcuni bal-letti indimenticabili; la collaborazione con Christopher Wheeldon, un genio riconosciuto della coreografia, ha da-to ancora ulteriore qualità.

tanto, canzoni molto personali e spes-so anche molto poco rassicuranti.Qual è il suo ricordo del suo talent scout Lucio Dalla?Senza mezzi termini, ho sempre con-siderato Lucio uno dei miei più cari amici. In questi anni ci siamo sentiti spesso. Quando al suo funerale ho vi-sto tutta quella gente ho capito quan-to Lucio fosse un riferimento sia per i colleghi che per la gente comune.

Nell’era pre-Facebook Lucio rappre-sentava una sorta di “portale umano” che collaborava con moltissimi artisti e faceva da collante fra loro.Ha partecipato al concerto per i terremotati dell’Emilia...Sono orgoglioso di aver partecipa-to e mi sono emozionato tantissimo. Il ruolo degli artisti in questo caso è quello di raccogliere più denaro possi-bile e garantire che questi fondi arrivi-no in fretta e a giusta destinazione. Si parla degli emiliani come di gente to-sta che presto si tirerà su. È vero, sono così ma non dobbiamo dimenticare il dramma che stanno vivendo. Spesso le tragedie degli altri ci colpiscono per qualche giorno ma poi finiamo per dimenticarcene. È già successo ma questa volta non si deve ripetere.

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L’immagine di una persona che legge in metropolitana serve per spiegare il legame che c’è tra questo mezzo e la letteratura. Un legame che a Brescia viene ad esprimersi con il premio letterario “MetroBs-Metropolitana di Brescia” rivolto agli autori under 35, all’interno della manifestazione Subway-letteratura. Il premio nasce da un’esperienza lunga 11 anni che è stata raccontata dall’ideatore Davide Franzini:

“Subway è nata a Milano da un gruppo di amici 11 anni fa per mettere a confronto le nuove realtà letterarie con il maggior numero di lettori possibili, promuovendo per quanto possibile un punto d’incontro. La prima edizione freepress dei racconti selezionati fu distribuita in 450mila copie ed oggi siamo a 5 milioni. Il bando nazionale parte a novembre per finire a febbraio e dei 1500 racconti e

650 poesie che in media arrivano, il nostro comitato di lettura e la community sul nostro sito arrivano a selezionarne 10, con un libretto a parte riservato agli autori under 19 curato dalla Iulm, mentre la poesia è appannaggio di Davide Rondoni”. Tra le novità ci sarà la comparsa di alcuni pannelli elettronici, all’ingresso della metropolitana, dai quali, grazie ad un’applicazione, si potrà scaricare su smartphone e

tablet la copia elettronica della pubblicazione, accanto comunque ad una tiratura cartacea che a Brescia sarà di 100mila copie. Per far sì che il “non tempo” passato sulla metro diventi occasione di approfondimento culturale. In questo contesto quindi si inserisce il bando ad hoc pensato per la metropolitana di Brescia, che scadrà il 30 settembre. Informazioni e iscrizioni al sito subwayletteratura.org. (f.u.)

’occasione per incontra-re Paolo Conte è stata la consegna del premio “Il Vittoriale” da parte del presidente della Fonda-

zione “Il Vittoriale” Giordano Bruno Guerri, perché ha diffuso l’italiano nel mondo, piegando le parole stra-niere alla nostra lingua”. Lo scorso anno fu assegnato a Ermanno Olmi. In occasione del premio Paolo Conte ha visitato la casa di D’Annunzio, che tra l’altro fu un grande amante della musica jazz.Come sta con D’Annunzio?Posso dire proprio che mi basta “La pioggia nel pineto” per essere felice perché è di una eleganza assoluta. Sono un appassionato degli anni ‘10 e ‘20, sono un appassionato dei pri-mi decenni del secolo scorso perché per me sono quelli più rivoluzionari, in senso estetico, con un’atmosfera di eleganza tutta particolare, che poi non abbiamo mai più avuto.

Cosa rimane oggi di quegli anni?Quasi niente.Questi che anni sono?Non lo so, non lo so; può darsi siano anni di passaggio...Sono anni malinconici?Tanto allegri no.Alla richiesta di scrivere un li-bro (che Giordano Bruno Guerri fece ancora negli anni ‘80, da di-rettore editoriale di Mondadori) ha risposto di non avere nulla da raccontare...Direi di no ancora. Qualche volta ho pensato e ripensato alla proposta di scrivere un libro ma mi mancherebbe la tecnica, perché scrivendo testi per canzoni si entra in una gabbia di signi-ficati e ritmi con una velocità che si avvicina di più al cinema. Un libro mi terrorizzerebbe. Su qualche foglietto di carta mi sono scritto qualche inizio di libro e qualche finale.A Pescara lei inaugura in questi giorni una mostra...

Vogliamo essere chiari, è una mostra non mia. È la mostra di un libro che Marina Giordani ha fatto in memoria del marito. Io ho suggerito di intitolar-lo “Un pomeriggio con Gigi”; Gigi era uno stampatore e mi avevano invitato a tentare di fare dell’arte di incisione. Ho provato con dei chiodi sopra que-ste lastre; mi sono divertito, ma ero l’ultimo degli incisori e il primo dei di-lettanti. L’ho fatto con molta simpatia, perché Gigi era uno di quegli antichi, giovane ma aveva un rapporto con il suo mestiere antico, fatto di passione. In memoria di lui ho dato il permesso di stampare questi miei tentativi. Li rinnego tutti, salvo qualche cavallo che mi è uscito bene.Lei ha aiutato in passato una gio-vane cantante francese. Lo fa-rà ancora? C’è qualche giovane bravo?Purtroppo non sono informato.Ci sa-rà qualcuno molto bravo ma non ho il tempo per seguire. Forse ho anche

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Nella 9ª edizione del FilmLabFestival, il festival internazionale di cortometraggi a tema libero che si tiene in autunno presso il Nuovo Eden, l’Assessorato al turismo del Comune di Brescia promuove per il quarto anno la sezione speciale “Brescia da girare. Promuovi la tua città in un clip”. È soprattutto un concorso di idee, aperto a tutti, ma con particolare attenzione ai lavori che raccontino

storie creative e originali per la promozione turistica della città, e che abbiano come soggetto alcuni temi specifici: “Brescia patrimonio dell’Umanità”, la storia, i musei e i monumenti, il patrimonio culturale e artistico della città, con particolare risalto all’iscrizione di San Salvatore e Santa Giulia tra i siti Patrimonio dell’Unesco; “Ma che bel Castello …”, uno dei luoghi più affascinanti della città, amato dai bresciani e non solo.

“Vediamoci a Brescia”, il fascino della città nel suo insieme, meta turistica e luogo di vita, di socialità e di incontro. I clip vincitori, proiettati durante le serate di FilmLabFestival al Nuovo Eden e inseriti nella Settimana del cinema (17-24 novembre) che coinvolgerà la città di Brescia, verranno diffusi attraverso i canali di promozione e valorizzazione della città dell’Assessorato al turismo del Comune di Brescia.

Saranno presi in considerazione cortometraggi di qualunque genere e qualità tecnica. La durata massima richiesta è di tre minuti. Per partecipare è necessario inviare una copia del proprio lavoro in formato dvd pal che non verrà restituita. Scheda ufficiale di iscrizione sul sito filmlabfestival.it, e spedita entro il 31 ottobre a Filmlabfestival c/o AlbatrosFilm, via dell’Argine 56, 25126 Brescia. La partecipazione è gratuita.

paura di tornare a fare quello che fa-cevo all’inizio: fare l’autore per altri. Poi mi sono messo a fare tutto da so-lo, secondo la regola che chi fa da sé fa per tre, perché purtroppo c’è sem-pre da patire dei piccoli, magari non voluti, tradimenti da parte del cantan-te, dell’arrangiatore, del direttore d’or-chestra. Per cui un autore come me soffre parecchio, perché noi viviamo di uno snodo armonico, una caden-za... tutte queste cose, se se ne vanno, ci portano via tutto. Da un altro lato invece c’è la curiosità di vedere da che punto di vista viene guardata la tua composizione, però troppe volte sono dolori e quindi è meglio fare da soli.Come si sente quando altri canta-no le sue canzoni?In realtà fa piacere perché è un omag-gio che mi fanno ed è gradito, almeno teoricamente per i quattro soldi che dovrei guadagnare. Vorrei poter segui-re l’interprete fino alla registrazione del disco. Non mi basta più consegna-

re la partitura e il testo. Dovrei avere il tempo di seguire. Con le donne poi è ancora più difficile. D’Annunzio sa-rebbe stato bravo.Un premio come quello di oggi co-sa rappresenta?È un bell’onore perché rappresenta qualcosa di importante, elegante e di italiano.Possiamo aspettarci una canzone per D’Annunzio?Adesso non posso dirlo così sui due piedi... ci saranno cose che mi attrar-ranno moltissimo. Poi l’ispirazione macina. Chissà, ci sentiremo.Che peso hanno le parole nella musica e non solo?Non so. Tante parole svaniscono per-ché inutili; altre sono importanti. Le parole hanno il loro tempo, il loro mo-mento. È una questione di clima in cui vivono le parole, per quel che valgono.Che clima è oggi?Non saprei dirlo, non sono un meteo-rologo.

C’è differenza tra il Paolo Conte dei dischi e quello che sta dietro le quinte?Nessuna differenza. Non so se il pub-blico mi fraintende. Io so di essere sempre lo stesso.Quanto divertimento c’è quando si esibisce dal vivo dopo tanti an-ni e concerti?C’è una ripetitività, è inutile sottoli-nearlo. Però ho una bellissima orche-stra; siamo cari amici e lascio sempre un piccolo margine di interpretazione, se non qualche frammento all’improv-visazione. Penso che una serata spesa suonando sia una serata spesa bene.Chi la ascolta non sa spiegare il perché; è qualcosa che va al di là della razionalità...Tanti artisti si lamentano di non es-sere capiti, io preferisco non essere tanto capito. Mi piace che ciascuno sia libero di fare il viaggio che vuole e immaginarsi quello che vuole con la propria sensibilità.

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Dal 2 luglio fino all’1 settembre la mattinata di Radio Voce profuma di salsedine. Dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12, in collegamento con Rimini, potrete seguire l’estate in Riviera, con musica, notizie, le voci dei turisti in spiaggia, oltre alla consueta informazione su Brescia e provincia coi vari gr del mattino. Un programma in collegamento col circuito InBlu e Radio Icaro. Voce mattina con Marco Vignoletti vi dà appuntamento a settembre con sorprese sempre nuove.

Anche nel periodo estivo, dal lunedì al venerdì a partire dalle 7, Radio Voce vi informa sui principali fatti da Brescia, dall’Italia e dal mondo. Nell’arco di oltre due ore in diretta, potete seguire rassegne stampa locali e nazionali ed approfondimenti.Per cominciare la giornata col piede giusto, ascoltando la musica migliore, e costantemente informati, l’appuntamento è con Brescia in diretta. Seguite il nostro consiglio e buon ascolto.

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L’estate è il momento privilegiato per giocare: dalle spiagge ai prati di mon-tagna, fino allo schermo televisivo. Non riposa mai mamma tv, non vuo-le perdere il primo posto nella gara dell’intrattenimento. Anche se la pro-grammazione del palinsesto è in ferie fino a settembre inoltrato, bisogna co-munque tenere una fiamma pilota ac-cesa, per non rischiare che il pubblico si raffreddi, costerebbe molta fatica ri-abituarlo alla sua routine. E così via libera ai programmi tappabuchi, idea-ti ad hoc per il periodo estivo: la tv è sempre accesa nei bar e nei campeg-gi, magari meno al centro dell’atten-zione rispetto alla stagione autunno-

inverno, ma comunque presenza co-stante dell’italiano in vacanza.Il genere che la televisione più si ostina a proporre, lungo tutto l’arco dell’anno, è il quiz-show. Dopo de-cenni di allenamento i telespettatori hanno imparato: quando inizia il quiz-zone la giornata volge al termine, si abbassa la guardia, ci si dedica alla cena e al relax, momento scandito dai coloracci saturi e dalle canzon-cine frenetiche di trasmissioni come “Reazione a catena” e “La ruota della fortuna”. Proprio su quest’ultimo è bene soffermarsi. Sulla sostanza del gioco nulla da di-re, è un quiz inventato ormai 30 anni

fa, che ha mantenuto la sua matrice nonostante sia cambiato nella forma, cercando di restare al passo coi tem-pi. Ed è proprio questo il problema. In questi giorni possiamo vederlo in onda alle 18.30 su Canale 5. Enrico Papi, coadiuvato dalla valletta di tur-no Victoria Silvstedt, fra balletti, oc-chiatine e ammiccamenti porta a casa uno show più da festa di carnevale in taverna che da trasmissione televisi-va. La regia è pesante e il montaggio molto evidente. Ma ciò che risalta ancor più è la scelta dei concorrenti, palesemente reduci da una selezione accurata, valutati per aspetto fisico e simpatia, attori nati, gente che tenta

in tutti i modi di apparire in televi-sione e che si accontenta di qualche comparsata in queste trasmissioni. Ormai per il telespettatore non con-ta più immedesimarsi nel fortunato vincitore-perdente, la febbre del gio-co è già talmente diffusa nel pubbli-co che non è più necessario mostrare l’uomo della strada in tv. Nelle nostre vite quotidiane viviamo ormai come se fossimo in televisione, non c’è più differenza fra palco e pubblico. L’im-portante è che ci sia uno spettacolo. Lo dimostra il fatto che le puntate de “La ruota della fortuna” in onda in questi giorni siano in realtà repliche delle edizioni 2007-2009. Incredibile

quanto semplice: il quizzone previsto per tutta l’estate 2012, “Il braccio e la mente” di Insinna, non funzionava. È stato cancellato e rimpiazzato dal-le repliche di un programma di ben quattro anni fa. Quiz, ultima frontiera: il bello della diretta è definitivamente vinto dal format che, siccome è prestampato e alieno dalla nostra quotidiana realtà di tempo e di spazio, alla fine funzio-na sempre, anche a distanza di anni. Non sarà forse che anche i telespet-tatori stiano diventando a loro volta alieni dalla realtà? Una “vita-format”, dove tutto è già deciso, tutto è già previsto…

L’estate è un tempo propizio per rigenerare insieme al corpo lo spirito. La nostra diocesi propone diverse opportunità di esercizi spirituali tutto l’anno nelle case di Montecastello e di Bienno, aperte a laici, sacerdoti e religiosi, ma certamente i mesi estivi offrono più occasioni da dedicare ad un cammino di spiritualità. Nelle prime tre domeniche d’agosto in Primo Piano (ore 11.30 circa) interverranno don Dino Capra, direttore

dell’Eremo di Montecastello, don Roberto Domenighini, direttore dell’Eremo di Bienno e don Alessandro Tuccinardi, direttore dell’Ufficio spiritualità e vocazioni. Il commento al Vangelo festivo è a cura di don Diego Facchetti che ci accompagna fino in settembre (alle 11.05). Il programma, prodotto da VoceMedia e curato da Betty Cattaneo, in estate va in onda nella versione ridotta della durata di un’ora dalle 11 alle 12.

La prossima puntata della rubrica settimanale “La Buona Notizia”, e la web tv,manderanno in onda il documentario sull’Istituto Paolo VI di Concesio. “La Buona Notizia” va in onda: la domenica alle 13.05 su Teletutto e alle 18.30 su Tt2 Teletutto; su Super TV la domenica e il martedì alle 20; su Più Valli TV la domenica alle 8; su Teleboario la domenica alle 8.15 e alle 10; e su www.vocemedia.tv.

La Messa del sabato alle 18.30, viene trasmessa in diretta dal duomo di Santa Maria Assunta in Montichiari su TT 2 Teletutto (87) e Super Tv (92-115).

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Nel serbatoio inesauribile delle idee che gli esseri umani inventano per competere tra loro, anche la pacifi-ca osservazione degli uccelli con bi-nocolo e taccuino ha dato origine a una gara. Succede, naturalmente, in America. Si tratta del “Big Year”, tito-lo originale del film di David Frankel “Un anno da leoni”. Il regolamento è semplice: vince chi, dal 1º gennaio al 31 dicembre, riesce ad avvistare nel territorio degli Stati Uniti il maggior numero di volatili. Con un tocco da

anuele Zamboni è un altro dei talenti emer-genti di questa nostra provincia musicale che, se da un lato sten-

ta a riproporre – a causa anche di un mercato “bloccato” per varie ragio-ni – nomi di livello assoluto d’altro canto sta sfornando con continuità musicisti di rango. Manuele ha una dote che per qualcuno potrebbe es-sere un difetto: è umile e schivo. Per questo bussa alla porta piano, si muo-ve in maniera discreta e con mezzi minimali, ma i suoi dischi sono tutti all’insegna della qualità e della dure-volezza. I suoi sono album che me-ritano e richiedono diversi ascolti, perché rivelano ad ogni passaggio successivo sempre nuove sfumature. Il suo ultimo e recentissimo lavoro si intitola “Nessuna attenuante per un figlio di puttana”, titolo che chiarisce in maniera provocatoria quale vuole essere il contenuto di queste canzoni, che rimandano a una maniera musi-cale tipicamente americana. Manuele Zamboni è un ammiratore del compianto Townes Van Zandt, cantautore americano scomparso al-cuni anni fa. Il disco si apre con “Vec-chie scarpe”, acquarello che al di là di qualche forzatura nella metrica in-

troduce benissimo il disco. Il secon-do brano, “La moda di quest’estate”, accelera subito il passo e presenta un pezzo piacevole e orecchiabile, che ironizza sul circuito chiuso del-la moda e del legarsi ad essa per ap-parire presentabili. La terza canzone è “Maggio”, orecchiabile e delicata, con la fisarmonica suonata da un altro talento bresciano, Ombretta Ghidini. La quarta canzone potreb-

bresciana e non solo, vantando di-verse collaborazioni con Vinicio Ca-possela. Le tracce del disco scivola-no quasi sonnecchiose, ma l’incrocio della strumentazione esclusivamente acustica rende il suono sempre pia-cevole e godibile. “Soldi, tempo ed un buon avvocato”, altro titolo che rimanda a certe storie del far west, è stato scritto a quattro mani da Zam-boni e Maffoni, che qui presta anche la voce e il suono della slide. Una collaborazione, quella tra Manuele e Riccardo, basata su affinità musicali cementate da una forte amicizia. In simile contesto non poteva mancare una cover di un brano di Ivano Fossa-ti, “Cowboys”, con tanto di shaker e di mandolino (suonato da Daniele Sa-lodini). “Lungo i portici” è una ballata ben riuscita. La nona traccia è ancora di Zamboni-Franzoni, “Prima di anda-re a dormire”, ed è un’amara canzo-ne quotidiana, con “ tua madre che stira....e non smette di bere e come tutte le sere grida, senza farsi sentire, prima di andare a dormire”, imprezio-sita dalla voce di Claudia Ferretti e dal contrabbasso di Giorgio Marcel-li. L’album si chiude con una delle canzoni meno riuscite, “Bob G.”, un classico blues con protagonista, an-cora una volta, un beautiful loser…

be essere il singolo del cd, “Quando Vasco Rossi mise in piede in questo bar”, con la partecipazione vocale di Riccardo Maffoni, di Ombretta Ghi-dini e di Marco Franzoni, coprodut-tore dell’album, e artefice (con Marco Salodini) delle registrazioni, oltre che del mixaggio e della masterizzazione. “Repliche estive in tivu” è scritta da Zamboni con Marco Franzoni, che è un nome importante per la scena

Il cortometraggio “L’acqua e la pazienza” ha vinto il Premio come miglior corto assegnato dalla Siae al Festival Internazionale di Lenola (Lt) “Inventa un film”, tenendo conto della regia e dell’interpretazione. Nel film di Edoardo Leo, recita la bresciana Camilla Filippi (nella foto). Due amici si rincontrano nello stesso luogo in cui si erano conosciuti 13 anni prima. Questo incontro susciterà innumerevoli emozioni...

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signori, la vittoria viene attribuita – a quanto pare – sulla parola, basando-si sugli elenchi stilati dai partecipanti. Che non ci tengono affatto a dichia-rarsi tali prima della fine, nel timore che altri concorrenti scoprano le lo-ro intenzioni e il numero di volatili avvistati. Una gara da ossessivi, e i protagonisti del film lo sono. Kenny Bostick (Owen Wilson) è il campione in carica con oltre 700 avvistamenti. Ha sacrificato uno o più matrimoni all’ambizione di confermare la pro-

pria supremazia; la nuova fidanzata lavora per accrescere la famiglia, lui per incrementare il carniere (virtua-le). Tra gli sfidanti c’è Brad Harris (Jack Black), 36enne dalla vita un po’ sconclusionata: divorziato, abita con una madre amorevole (Dianne Wiest) e un padre brontolone (Brian Denne-hy). Girovagando per l’America, Brad condivide la sorte con Sturat Preissler (Steve Martin), un manager che cer-ca con fatica di liberarsi degli impe-gni lavorativi per dedicarsi alla sua

passione. Il film conduce in un tour originale tra i paesaggi americani che comincia sulla porta di casa e viaggia all’impazzata fino a spingersi nei luo-ghi più sperduti: come le isole Aleu-tine dell’Alaska, più vicine al Giappo-ne che agli States. La vita quotidiana può venire travolta in ogni momento: basta la segnalazione di una civetta delle nevi di passaggio a centinaia di chilometri di distanza, per far abban-donare precipitosamente casa e uffi-cio in cerca del primo aereo. Il regista

– aiutato dall’esperto sceneggiatore Howard Franklin – non sbeffeggia i birdwatchers ma tratteggia protago-nisti e comprimari con simpatia.Il racconto procede gradevole, mante-nendosi un po’ sottotono rispetto alle potenzialità del cast. Steve Martin è scarsamente espressivo, Jack Black guida le danze in uno dei suoi ruoli ca-ratteristici, Owen Wilson dà spessore a un mostro di competitività. Destina-to, però, a imparare a proprie spese che a volte la vittoria non è tutto.

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iù della metà delle imprese che prestano la loro ope-ra alla pubblica ammini-strazione risultano avere problemi per i ritardati

pagamenti. È questo il dato più signi-ficativo della ricerca condotta dall’Os-servatorio su imprese e pubblica am-ministrazione (Oipa), a livello nazio-nale, su 3500 imprese attive nei set-tori dell’edilizia, della farmaceutica e dell’Information and communication technology (Ict). La ricerca conferma, con i suoi numeri, uno dei principali disagi lamentati dal mondo delle im-prese: uno Stato tempestivo quando deve prendere ma terribilmente lento nel pagare i suoi debiti. Il 59,07% delle aziende fornitrici vanta attualmente crediti nei confronti delle amministra-zioni pubbliche. La percentuale sale al Sud, dove sette imprese fornitrici su 10 (il 70,69%) sono gravate dai manca-ti pagamenti. Al Centro ad affrontare questo problema sono il 59,55% delle aziende, al Nord Ovest il 54,55%, men-tre al Nord Est la percentuale scende al 42,86%. A rafforzare il dato, emerso dalla ricerca, è l’elevato numero di im-prese che, a livello nazionale, risultano attualmente operare per conto della pubblica amministrazione. Dall’inda-gine, infatti, si evidenzia che più di sei imprese su 10 (il 61,96%), operanti nei tre settori presi a esame, prestano la propria opera alla pubblica ammini-strazione. La percentuale è superiore

to non sono creditrici delle stesse, il 12,56% prevede in futuro di ricorrere a strumenti come la vendita dei crediti o l’affidamento di questi ultimi a società specializzate per poter rientrare delle somme dovute. Il 25,58% non esclude questa eventualità, portando al 38,14% la percentuale delle aziende che po-trebbero necessitare dell’intervento di professionisti del settore. Le imprese sono poi state invitate a esprimere un giudizio sulla possibilità di compensa-re i crediti maturati nei confronti dello Stato con i tributi erariali e regionali e i contributi assistenziali e previden-ziali. Il 62,25% delle imprese ritiene la

al Nord Est con il 71,43% del totale e al Centro con il 63,12%. Seguono il Sud con il 61,70% delle imprese e il Nord Ovest con il 52,38%. Delle imprese che lavorano con la pubblica amministra-zione, comprese quelle che al momen-

Casasco presidente nazionaleL’assemblea confederale di Confapi, tenuta il 26 luglio scorso a Roma, si è conclusa con l’elezione a presidente nazionale di Maurizio Casasco (nella foto), attuale presidente di Apindustria Brescia. È la prima volta che Brescia ottiene la guida della confederazione nata nel 1947 e che oggi, con 80 asso-ciazioni territoriali e 13 unioni di ca-tegoria, conta ben 120mila imprese iscritte per un totale di 2,3 milioni. “Ho accettato questo nuovo incarico con

entusiasmo – ha affermato Maurizio Casasco in carica sino al 2015 – met-tendo la mia esperienza e le mie ener-gie al servizio delle piccole e medie im-prese e quindi del patrimonio di valori e di storia che Confapi rappresenta. Continueremo ad essere una confede-razione autonoma ed indipendente ma con la parte politica non smetteremo mai di dialogare perché è necessario creare sinergie costruttive per supe-rare questa fase di crisi” Tra i primi

obiettivi del nuovo presidente nazio-nale c’è il rafforzamento della rappre-sentatività delle istanze delle imprese associate, a partire dall’elaborazione di contratti collettivi che considerino davvero le peculiarità delle dimensioni aziendali. “Le piccole e medie impre-se rappresentano il vero tessuto eco-nomico dell’Italia – è la convinzione di Casasco - ed è a loro e alle loro esi-genze che dobbiamo guardare tutti se vogliamo far ripartire il Paese”.

compensazione un’opportunità valida e interessante. Prudente il 25,07% del campione che giudica il provvedimen-to una possibilità la cui efficacia dovrà essere verificata sul campo. L’iniziati-va viene, invece, giudicata poco effi-cace dal 7,49% delle aziende. Maggiori perplessità emergono quando si parla del provvedimento, atto a ridurre da 60 a 30 giorni il termine entro il quale la pubblica amministrazione debitrice è tenuta a provvedere alla certificazio-ne dei crediti. Nonostante le iniziative del governo il credito nei confronti della pubblica amministrazione rima-ne sotto una luce critica.

Sono stati presentati nei giorni scorsi i risultati del progetto “Di fronte alla crisi: uomini al lavoro”, lanciato dall’associazione Centro di solidarietà della Compagnia delle Opere di Brescia e che ha potuto contare sulla collaborazione del Comune e della Provincia di Brescia e una rete operativa di associazioni e di cooperative sociali. Il progetto, è stato realizzato con i contributi della direttiva 2009 legge 266 del Ministero del lavoro, aveva l’obiettivo di mettere in campo un

processo di accompagnamento e di supporto all’inserimento socio-lavorativo, individuando specifici percorsi calibrati sulle capacità delle persone che contavano sullo stesso per trovare un lavoro. 251 sono state le persone incontrare e che, grazie a un colloquio orientativo, hanno potuto contare sulla stesura di un curriculum utilizzato poi per la ricerca di una occupazione. Per oltre 50 di queste c’è stata anche la possibilità di servizi di accompagnamento al lavoro. Per

22, poi, la ricerca si è conclusa con l’individuazione di un posto di lavoro. “Di fronte alla crisi: uomini al lavoro”, come ha sottolineato anche il presidente del Centro di solidarietà della Compagnia delle Opere Mario Gallo, ha permesso di dare una risposta anche ad altri tipi di povertà. Sei, infatti, sono le famiglie che grazie al progetto hanno potuto contare su un concreto aiuto del Banco della solidarietà. Il progetto è stato possibile grazie all’impegno di 21 volontari adeguatamente formati.

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ianluca Virgenti è cam-pione del mondo. Chi è? Domanda lecita, figlia di attenzioni mediatiche ri-volte a sport più popola-

ri (calcio) o alle contingenze attuali (Olimpiadi), ma non scusabile in as-soluto se il giovane in questione (15 anni), campione del mondo di vela classe Rs Feva (under 19) è di Nave, della nostra terra bresciana. Cam-pione del mondo insieme al com-pagno Leonardo Stocchero (Vero-na), quest’ultimo timoniere mentre Virgenti è prodiere cioè “manovro principalmente le vele, mentre il mio compagno mantiene la rotta” raccon-ta il giovane. I due formano uno de-gli equipaggi dei Circoli velici di To-scolano Maderno e Gargnano. Il loro successo è avvenuto nei giorni scorsi sul Canale della Manica, vicino alle acque in cui i più grandi gareggiano per le Olimpiadi. Il successo è arri-vato contro 180 concorrenti prove-nienti da 20 nazioni diverse, con un ulteriore primato: sono i primi non britannici ad entrare nell’albo d’oro della flotta che vede sfidarsi i migliori Under 19, quelli che da “grandi” an-dranno alle Olimpiadi.Ma cosa significa per un quindicenne diventare campione del mondo? “È un grande traguardo per il mio futu-ro nella vela. Sono ovviamente mol-to soddisfatto perché ci sono dietro molti anni di lavoro” spiega Gianluca

che ha iniziato ad andare in barca a sette anni sulle acque del lago d’Idro. Dietro, la passione del papà che “mi ha spinto fino a quando è arrivata an-che a me. Ho avuto anche dei buoni allenatori che mi hanno aiutato. Mi sono sempre divertito, anche quando i risultati non arrivavano”. Dietro al successo di Gianluca e Leo-nardo il lavoro degli allenatori Mario

Dullia e Claudio Brighetti, aiutati da Maria Trimeloni e dai genitori. Anche mamma Rosanna è ovviamente sod-disfatta: “Un po’ non ce ne rendiamo conto e un po’ è un traguardo legato a come stiamo crescendo i nostri fi-gli. Pensiamo che lo sport contribu-isca a formare i ragazzi, a crescerli sani, non solo fisicamente. I ragazzi devono avere qualcosa a cui pensa-

La Federazione ha ufficializzato il calendario del Campionato italiano d’eccellenza 2012/2013, al via nel fine settimana del 22-23 settembre. I Campioni d’Italia del Calvisano faranno il proprio esordio davanti al pubblico di casa sfidando la matricola Fiamme Oro Roma nel turno inaugurale. Bisognerà attendere la quinta giornata per affrontare i Cavalieri Prato nella riproposizione dell’ultima finale scudetto, la nona per il derby col Viadana. Il

massimo campionato, ampliato da 10 a 12 squadre, conserva invariata la formula della stagione regolare con girone all’italiana e partite di andata e ritorno e qualificazione alle semifinali per le prime quattro classificate della regular season. In Europa, invece, fissate le date delle prime quattro giornate di Challenge Cup: sabato 13 ottobre in casa contro l’Agen, il 20 a Bucarest alle 15, l’8 dicembre in casa del Bath (il return match alle 14.30 sabato 15). (m.r.)

Il fuggi fuggi dal Basket Brescia pro-segue. Con il solo Stojkov rimasto a contratto, la società biancoazzurra perde un altro pezzo. Stavolta non per motivi economici o legati alla sopravvivenza: si tratta del direttore generale Ario Costa. Che, per moti-vi familiari, ha deciso di prendere in esame l’offerta di Forlì per avvicinar-si alla sua casa di Pesaro. È il secon-do addio: dopo quello da giocatore, adesso arriva quello da dirigente. “La

prima volta mi cacciarono – ricorda con un accenno di sorriso – fosse per me sarei rimasto per molto tempo”. Una scelta dolorosa, maturata do-po tre anni difficili ma comunque di soddisfazioni. Con la promozione in Lega 2 e i play off promozione sfio-rati al termine di quest’ultima stagio-ne. Lacrime di sofferenza, sgorgate a fiumi nella conferenza d’addio. Una separazione annunciata che po-trebbe diventare multipla visto che,

in quel di Forli, Costa si porterebbe anche il tecnico Sandro Dell’Agnel-lo (entrambi sono ancora legati a Brescia da un anno di contratto). Il coach livornese si è preso ancora qualche ora di tempo per riflettere: chiede non tanto garanzie econo-miche, ma di conoscere il budget a disposizione per creare un gruppo totalmente da rifondare. La società, di contro, capendo l’attuale difficile situazione non forzerà più di tanto la

mano per trattenerlo così come ha ribadito che non si presenterà al via schierando l’Under 17. “Ci tengo al decoro della squadra, cercheremo di allestire una squadra competitiva – conferma il patron Graziella Braga-glio – sarà dura centrale la salvezza ma per il prossimo anno sarà così, poi si vedrà”. Il posto di Ario Costa non verrà preso da nessun sostituto: l’incarico verrà assorbito dallo staff dirigenziale.

re e non devono andare in giro sen-za sapere cosa fare. La sera vanno a dormire stanchi perché hanno fatto qualcosa che sono contenti di fare perché gli piace”.Uno sport che fa crescere, ma che costa fatica e che “difficilmente si riesce a conciliare con la scuola – racconta ancora Gianluca – perché ci sono molte traferte e si sta via sei-sette giorni. In questi ci si alza presto, si sta in acqua quattro o cinque ore e poi a nanna presto. Mi porto i libri e provo a studiare la sera, poi c’è chi è più grande e ci aiutiamo”. Gianluca ha frequentato il primo anno dell’Isti-tuto tecnico per geometri Nicolò Tar-taglia. Ha un paio di debiti da salda-re e quest’estate lo vedrà impegnato in lezioni di recupero. Ma più libri o più vela? Non ha dubbi Gianluca “Più vela naturalmente” e la mamma? “Lo sa, si è rassegnata!” chiude ridendo Gianluca e poi lo sguardo va al futuro “Il mio futuro è ancora lungo e di pre-parazione. L’anno prossimo i Mondia-li saranno qua in Italia, in Toscana e bisogna confermare il risultato”. In bocca al lupo.

Verrà presentata sabato 4 agosto la nuova campagna abbonamenti del Brescia per la prossima stagione. Il tutto mentre il Comune ufficializza per l’ennesima volta la partenza dei lavori per l’avvicinamento della Curva Nord al campo attraverso una struttura in tubolari. Dovremmo essere finalmente alla resa dei conti dopo numerosi rinvii: di sicuro non sarà pronta per l’avvio del campionato. La prima giornata casalinga però è la

sfida del 12 agosto in Coppa Italia (secondo turno a eliminazione diretta contro la vincente tra Cremonese e Chieri). Intanto la squadra termina venerdì 3 agosto le tre settimane di ritiro a Temù. Confermato, infine, il triangolare di Ferragosto al Lino Turina di Salò contro i gardesani e il Lumezzane. Appuntamento il 15 agosto per la seconda edizione: si disputeranno partite da 45’ con i rigori in caso di parità. (m.r.)

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ra i saluti più belli e ina-spettati giunti agli azzur-ri di Londra ci sono quelli del presidente della Cei, il card. Angelo Bagnasco.

“Carissimi altleti e atlete d’Italia – ha scritto – la carta olimpica ci ricorda che scopo del movimento olimpico è quello di contribuire alla costituzio-ne di un mondo migliore. Da sempre lo sport ha favorito un movimento di idee e di intenti di un universalismo caratterizzato da istanze di fraternità e di amicizia tra i popoli, di concordia e di pace tra le nazioni. In questo pe-riodo siete sotto lo sguardo del mon-do e in particolare dei giovani. Con il Santo Padre Benedetto XVI vi ricordo che con le vostre gare offrite al mon-do un avvincente spettacolo di disci-plina e di umanità, di bellezza artistica e di tenace volontà. Mostrate a quali traguardi può condurre la vitalità del-la giovinezza, quando non si rifiuta la fatica di duri allenamenti e si accet-tano volentieri non pochi sacrifici e privazioni? Tutto questo costituisce anche per i vostri coetanei un’impor-tante lezione di vita (discorso del San-to Padre in occasione dei Campionati mondiali di nuoto a Roma, 1 agosto 2009). Una lezione di vita – ha prose-guito il card. Bagnasco – più che mai necessaria oggi, in un tempo di crisi che chiama tutti a rigore e sacrificio”. Parole importanti, che fanno eco a quelle pronunciate dal beato Giovanni Paolo II nell’omelia in occasione del

Dal 19 al 25 agosto il vessillo arancioblù del Csi sarà presente alla 33ª edizione del Meeting di Rimini. Nei 13.500 metri quadrati del Gioco del Lotto Sport Village ci sarà la possibilità di fare attività sportiva. Sui campi di calcetto si disputerà la prima edizione del memorial Fabbri, torneo di calcio a 5 per ragazzi dai 9 ai 12 anni. In programma anche la 7ª Gagliarda’s Meeting, 12 ore di calcio a 5. Sul campo in sabbia spazio a beach volley, dodgeball, beach rugby e beach tennis. Nell’area

sportiva, inoltre, ci saranno tennis tavolo, calciobalilla, minivolley e basket. Confermate le novità dell’area golf, lacrosse, giochi di strada, dama e scacchi giganti, così come quelle del padiglione dello sport, dove verranno installate pista di atletica, aree judo e mini tennis. All’esterno eventi di triathlon in mtb, camminate per le vie di Rimini e corse podistiche. A gestire tutta l’attività ci sarà uno staff di 22 volontari. La portabandiera bresciana sarà Tania Putignano.

giubileo degli sportivi del 2000. Fu un discorso memorabile: “Ogni cristiano è chiamato a diventare un valido atle-ta di Cristo, cioè un testimone fedele e coraggioso del suo Vangelo. Ma per riuscire in ciò è necessario che egli perseveri nella preghiera, si alleni in virtù e segua in tutto il dì un maestro. In effetti è Lui il vero atleta di Dio; Cristo è l’uomo più forte che per noi

ha affrontato e sconfitto l’avversario, Satana, con la potenza dello spirito inaugurando il regno di Dio”. Sino al 12 agosto saremo tutti attaccati al te-levisore a tifare per gli azzurri impe-gnati nelle varie gare. Dall’inizio del-le Olimpiadi moderne (1896) ad oggi l’Italia ha conquistato 522 medaglie delle quali 228 d’oro. Nelle paralimpia-di 426 medaglie dal 1960 (data di inizio della manifestazione) ad oggi. Nell’ul-tima Olimpiade di Pechino abbiamo portato a casa otto ori, nove argenti e 10 bronzi. Non sarà facile ripetersi, ma la vera sfida delle Olimpiadi resta quella di contribuire alla costruzione di un mondo migliore. Non c’è meda-glia che tenga.

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UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA

FEDERAZIONE ITALIANA SETTIMANALI CATTOLICI

Associato Associato

Meglio aprire gli occhi

Egr. direttore,con rammarico ho appreso (anche da “La Voce del Popolo” del 26 luglio scorso) che il Consiglio comunale di Brescia ha definitivamente deci-so per la costruzione del parcheg-gio sotto il Cidneo e dell’ascensore verso il Castello. A fronte di una continua contrazio-ne della spesa sociale, il Comune si lancia in una avventura incerta, inu-tile (esistono già tanti parcheggi in centro!) e dispendiosa (23 milioni). Si dice che i soldi verranno sbor-sati da altri (Brescia Mobilità? non identificato Istituto di credito?), ma, in realtà, sarà sempre il Comune a garantirli. Soprattutto il Comune che verrà: quindi ancora una volta siamo in presenza di un’impresa fatta sulla pelle delle generazioni future. Mi preoccupa però l’aspetto ecologico. Come si sa, Brescia è una città con l’aria peggiore d’Italia: immaginia-mo quanti inquinanti si aggiunge-ranno a quelli già presenti, in se-guito all’escavazione e al trasporto di milioni di metri cubi di roccia, all’arrivo di tonnellate di ferro e di calcestruzzo per le varie opere, all’ulteriore incentivo, finita i lavo-ri, ad arrivare in auto fino in centro? Visto che ormai abbiamo la metro-politana, le macchine bisogna fer-marle in periferia, a Mompiano e a S. Eufemia, se non vogliamo tra-sformare la nostra bella Brescia in una camera a gas letali. Potrei anche aggiungere la questione geologica e sismologica. I fatti recenti ci hanno confermato che i terremoti colpiscono in modo imprevedibile: Brescia non è a ri-

schio inferiore rispetto a Ferrara! È saggio indurre un ulteriore elemen-to di criticità tettonica attraverso una enorme caverna scavata in pie-no centro? I nostri Vescovi, nel messaggio per la Giornata del creato 1 settembre 2012, scrivono, rivolgendosi alle comunità cristiane, che “accanto all’annuncio [del dono del Creato], infatti, è necessaria anche la denun-cia di ciò che viola per avidità la sa-cralità della vita e il dono della ter-ra” (n. 3). Come incaricato diocesa-no per la salvaguardia del creato, in-vito i Consigli parrocchiali dell’unità pastorale del Centro storico e della Zona urbana Nord a riflettere insie-me e a pronunciarsi a difesa della vivibilità della nostra città. Restano ancora alcuni passaggi nei quali, mi auguro, sarà possibile in-tervenire: il piano di finanziamen-to e la Valutazione di impatto am-bientale. Avremo cuore, mani e voce per “sa-nare le ferite della terra” (slogan del 1 settembre 2012) o dovremo atten-dere che la situazione degradi irri-mediabilmente come a Casale Mon-ferrato o come a Taranto?

don Gabriele Scalmana

L’attività dei Cav

Egr. direttore,la cronaca di questi giorni (caso della giovane madre e del gemello buttato dopo il parto) propone con un certo rilievo la discreta miseria umana di un caso. Credo sia importante mettere in lu-ce quanto la sollecitudine di perso-ne laiche e religiose nate soprattut-to dalla Chiesa ha messo in atto in anni dove tutto volgeva al peggio,

cioè subito dopo l’applicazione del-la 194, anni fa. Negli ultimi anni si sono aperti gli occhi sui risultati assolutamente positivi: 500mila donne assistite dai Centri per la vita italiani e più di 100mila nascite. Anche Brescia ha dato un prezio-so contributo con più di 1600 nati, aiutati dal locale Cav da 20 anni a questa parte. Le strutture esistenti sono: Cav di via S.Clemente 25, aperto il marte-dì e venerdì dalle 15 alle 17 e, su ap-puntamento (tel 030/44512) anche in altri giorni. Dotato di personale educativo e vo-lontario prezioso e competente, si avvale di contributi economici pri-vati (sempre ben accetti, ma per la crisi in peggioramento) e pubblici (Comune di Brescia generoso nel 2010/11.Oggi costretto a ridimen-sionare l’offerta, ma disponibile con i Servizi sociali della città, gra-zie all’assessore Giorgio Maione). Sta nascendo anche un nuovo Cav a S.Polino grazie all’opera preziosa della Pastorale della salute dioce-sana (don Maurizio Funazzi), dalla dr.ssa Bertoli Maria Grazia, all’edu-catrice e al diacono Vittorio Cotelli. Non dimentichiamo il telefono Sos Vita 800813000 e tutti i Cav provin-ciali (Pisogne, Valtrompia, Lonato, Desenzano, Chiari, Carpenedolo, Capriolo, Manerbio, Asola). Un lavoro prudente e ininterrotto che richiede sempre forze nuove e anche giovani (studentesse univer-sitarie: perché no? Si svolgono anche tirocini da an-ni. Perché altre donne possano dire:”meno male che vi ho incon-trato!”.

Gabriele Zanola

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