La Voce del Popolo 2011 03

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WWW.LAVOCEDELPOPOLO.IT SETTIMANALE DIOCESANO FEDE - LEALTÀ - CORAGGIO BRESCIA 21 GENNAIO 2011 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art.1, Comma 1, DCB (Brescia) - 1,00 NALE WWW.LAVOCEDELPOPOLO.IT SETTIMANAL WWW LAVOCEDELP P POP OP OP O OP OPO OLO IT SETTIMANA LA VOCE DEL POPOLO n° 3 Gioia di Francesca Bernacchia Che cosa è la bellezza? Domanda antica, che lascia aperto il duello tra oggettivo e soggettivo, tra canoni normativi e gusto dell’a-me-piace, già sublimato dalla poetessa greca Saffo (VII a.C.): “Gli uni un esercito di cavalli, altri di fanti, / altri di navi dicono sulla terra nera / essere la cosa più bella; io / ciò che ciascuno ama”. Io credo che la bellezza abbia a che fare con la gioia. Ciò che è “bello” lascia una scia in noi, non tanto sulla pelle, come estetico vibrare, ma dentro, come intimo gioire: per la verità, ritratta in forme che dicono di noi l’inespresso; per la luminosità, che spesso la bellezza emana, attraendoci in un alone di energia purissima, inutile, senza secondi fini; per il frammento di amore che reca in sé: il bello appare qui e ora “per noi”. La gioia è realtà del profondo, ma tende a salire, ad elevarsi: di questo si sostanzia la lode, come sbocco di cuore, fiotto di felicità non contenuta. L’esultanza sale dall’istante di silenzio e di incanto che la precede. Il Presidente del Consiglio è al centro di una nuova bufera mediatica e giudiziaria. Arrivare al più presto al chiarimento è necessario per non minare la credibilità delle istituzioni e per affrontare i temi più urgenti dell’agenda del Paese La verità oltre le parole

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La verità oltre le parole - Il Presidente del Consiglio è al centro di una nuova bufera mediatica e giudiziaria. Arrivare al più presto al chiarimento è necessario per non minare la credibilità delle istituzioni e per affrontare i temi più urgenti dell’agenda del Paese

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n° 3

Gioiadi Francesca Bernacchia

Che cosa è la bellezza? Domanda antica, che lascia aperto il duello tra oggettivo e soggettivo, tra canoni normativi e gusto dell’a-me-piace, già sublimato dalla poetessa greca Saffo (VII a.C.): “Gli uni un esercito di cavalli, altri di fanti, / altri di navi dicono sulla terra nera / essere la cosa più bella; io / ciò che ciascuno ama”. Io

credo che la bellezza abbia a che fare con la gioia. Ciò che è “bello” lascia una scia in noi, non tanto sulla pelle, come estetico vibrare, ma dentro, come intimo gioire:

per la verità, ritratta in forme che dicono di noi l’inespresso; per la luminosità, che spesso la bellezza emana, attraendoci in un alone di energia purissima, inutile, senza

secondi fini; per il frammento di amore che reca in sé: il bello appare qui e ora “per noi”. La gioia è realtà del profondo, ma tende a salire, ad elevarsi: di questo si sostanzia la lode,

come sbocco di cuore, fiotto di felicità non contenuta. L’esultanza sale dall’istante di silenzio e di incanto che la precede.

Il Presidente del Consiglio è al centro di una nuova bufera mediatica e giudiziaria. Arrivare al più presto al chiarimento

è necessario per non minare la credibilità delle istituzioni e per affrontare i temi più urgenti dell’agenda del Paese

La verità oltre le parole

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Torna a Concesio per la 15ª edizione “Insieme per la pace”, manifestazione nata ripen-sando all’istituzione nel 1967 da parte di Paolo VI della Giornata mondiale della pace. Come recita il sottotiolo, una rassegna di testimonianze e film, quest’anno predisposta su due appuntamenti all’auditorium di Sant’Andrea (ore 20.45). Sabato 22 gennaio sa-rà presente Salvatore Borsellino, fratello minore del magistrato Paolo Borsellino, ucci-so dalla mafia il 19 luglio 1992 e in nome del quale da allora si è dedicato per sensibi-lizzare la gente nel contrastare la criminalità organizzata, il malgoverno e le collusioni tra politica e mafia. La figura di Paolo Borsellino, come quella di Giovanni Falcone, ha lasciato un grande esempio nella società civile e nelle istituzioni. Un rosone in bronzo, opera di Tommaso Geraci, commemora insieme Falcone e Borsellino all’aeroporto loro dedicato di Palermo. Nell’iscrizione, si legge: “L’orgoglio della Nuova Sicilia”. Alla sua memoria sono state intitolate numerose scuole e associazioni, nonché un’aula della facoltà di Giurisprudenza all’Università di Roma La Sapienza. Fu insignito della meda-glia d’oro al valor civile con la seguente motivazione: “Nonostante le continue e gravi minacce, proseguiva con zelo ed eroica determinazione il suo duro lavoro di investiga-tore, ma veniva barbaramente trucidato in un vile agguato, tesogli con efferata fero-cia, sacrificando la propria esistenza, vissuta al servizio dei più alti ideali di giustizia e delle Istituzioni”. Sabato 29 gennaio, invece, la testimonianza di don Andrea Marini, prete operaio e dal 1995 missionario fidei donum a San Salvador nella parrocchia che fu di mons. Oscar Romero, e a seguire la proiezione del film di Xavier Beauvois “Uomi-ni di Dio”, gran premio della giuria al Festival di Cannes 2010 come miglior regia. (a.a.)

Concesio:“Insieme per la pace”con Salvatore Borsellinoe il film “Uomini di Dio”

Archiviato anche il referendum a Mirafiori, non si può certo archiviare né la Fiat e tan-tomeno Marchionne. Il primo aspetto della questione riguarda comunque il referendum. A me sembra incredibile che alla vigilia del voto Marchionne abbia potuto dire che se vincevano i no avrebbe chiuso la fabbrica, perché si è trattato di un vero e proprio ri-catto in piena regola come aveva già fatto a Pomigliano. Ho sentito la dichiarazione di una signora in tv: “Ho votato no, perché la libertà non ha prezzo”. È molto importante che tanti altri abbiano fatto come lei indipen-dentemente dai problemi sottesi. Quanto al merito dei problemi, il 24 ottobre Marchionne a “Che tempo che fa” ha detto: “Senza l`Italia la Fiat potrebbe fare molto di più...”. Vediamo di capire perché. Nelle fab-briche della Fiat in Brasile un operaio produ-

ce 77,6 automobili, in Polonia 100, in Italia 29,4. Il tasso medio di utilizzo degli impian-ti da noi, oscilla tra il 30 e il 40%, con punte bassissime a Cassino (24%) e a Pomigliano (14%), contro una media dell`80% negli im-pianti dei costruttori franco-tedeschi. Al di là degli estremismi, il peccato di tutti i sindacati è di aver tollerato negli anni questi livelli di produzione. Ma c’è un altro motivo per cui Marchionne andrebbe volentieri all’estero (e presto o tardi ci andrà): gli aiuti statali. Li ha avuti in Messico, dove ha ottenuto un presti-to statale da 500 milioni per rifare l`impianto di Toluca; in Serbia, dove per l`impianto di Kragujevic ha incassato un contributo stata-le di 10mila euro per ogni assunzione; negli Usa per l`operazione Chrysler c’è stato un in-tervento pubblico da 17 miliardi di dollari. E sta accadendo in tutti gli altri Paesi dove la

Corsivo di Angelo Onger

I dolori del giovane Marchionne

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LA VOCE DEL POPOLO

Il fatto

Caritas. Cresce la retedell’aiuto reciproco 04a cura di Massimo Venturelli

Popoli e continenti

Tunisia. Ancora lungoil cammino democratico 08a cura di Patrizia Caiffa

Ecclesia

La festa di Sant’Angela. Maestra di comunione 13

di Clara Stella

Paesi e parrocchie

Brescia.Nella selva della legge 18di Luciano Zanardini

Valtrompia. Se si facesseun giro in centro 24

di Mauro Toninelli

Cultura e comunicazione

Obiettivo primario:la salute dell’uomo 29

di Anna Tomasoni

Teatro Odeon.Maria Paiato: straordinaria! 33di Mario Leombruno

Economia e lavoro

Fiat. Dopo il votoè il tempo della saggezza 45a cura di Francesco Rossi

Sport

Ginnastica.Una Ferrari in più per la Brixia 52di Mario Ricci

Cara Voce 54

La nuvola nasconde le stelle e canta vittoria,ma poi svanisce: le stelle invece durano

(R. Tagore)

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2Sarà una pura coincidenza, ma nel giorno in cui in Afghanistan muore l’ennesimo soldato italiano, e a cui normalmente la stampa e telegiornali nazionali dedicano l’apertura, sui media impazza, in forme inusitate, l’ennesimo scandalo politico-giudiziario, con le accuse (infamanti) al Presidente del Consiglio in relazione alle “feste” di Arcore. Storture della comunicazione dove nemmeno la morte riesce a far distogliere l’Italia da ciò che accade nei paraggi dei pantaloni di Berlusconi. Al di là del gossip, che si alimenta sui giornali e non solo, dei retroscena, dei protagonisti e del livello delle vicende, che sono minuziosamente evocate nell’ordinanza trasmessa alla Camera per l’autorizzazione a procedere ulteriormente, c’è un’unica certezza. Bisogna che si faccia chiarezza in termini stringenti, che la questione sollevata dalla procura di Milano abbia delle celeri risposte, così da non tenere sul filo la politica, le istituzioni, più ampiamente la governabilità. Cosa c’è in gioco? Anzitutto e ancora una volta la dignità della politica e delle sue istituzioni. Sono ormai più di vent’anni che le iniziative delle procure confliggono con il sistema politico e con la stessa figura di Berlusconi, con esiti processuali diversi, e comunque trasmettendo un senso di conflittualità permanente e dunque di precarietà. Questo dato mette in gioco continuamente la dignità della politica, e di chi è chiamato a farla, di chi soprattutto la concepisce ancora come un nobile servizio al bene del Paese. A quando una soluzione definitiva per risolvere questo conflitto ormai cronico? Cosa è saltato nella divisione e nell’equilibrio tra i poteri nel nostro Paese? Alla politica stessa l’onere della ricerca di una soluzione legislativa. A livello morale però la valutazione che ogni soluzione non possa prescindere da una dovuta coerenza tra comportamento pubblico e privato di chi ha un ruolo di governo nel Paese, come più volte richiamato anche dai vescovi. Da ciò, infatti, la credibilità dell’agire politico come “forma alta di carità” e la testimonianza verso quei giovani che intendono intraprenderne l’avventura. Chiarezza, quindi, al più presto anche se per raggiungerla servirà qualche sacrificio. Quello del Premier? Forse, anche se la caduta di Berlusconi per questa “vicenda di mutande” potrebbe non significare automaticamente la sua fine politica. Attendiamo, comunque, da lui coraggio e trasparenza. In gioco c’è poi l’agenda dell’Italia. Troppi temi oggi attendono di arrivare presto a mettere dei punti fermi. L’esito del referendum di Mirafiori, in contemporanea con le questioni sullo “scudo” al Premier e con le accuse della procura milanese, dimostra che è in corso un processo di ristrutturazione importante, di fronte alla crisi economica, che deve essere accompagnato da un sistema paese efficiente. Questi sono i temi su cui concentrarci. E a questi temi non sono estranei, ma anzi ne costituiscono la base, quelli della coesione sociale, a partire dal ruolo della famiglia, non a caso al centro del recente discorso del Papa agli amministratori locali. Ci troviamo poi di fronte all’attuazione del “federalismo”, che in realtà è un appello a tutti i centri di spesa perché operino con senso di responsabilità e legalità. Ma l’agenda degli impegni comuni è ancora lunga. Per questo, per mettere mano ai problemi e continuare efficacemente nelle politiche già positivamente messe in atto per affrontarli e in prospettiva risolverli innovando, bisogna che tutti si mettano al lavoro, nella chiarezza e con il massimo senso di responsabilità. Le risposte urgono.

editoriale

di Adriano Bianchi

L’unica certezza

Buone notizie

Lumezzane: uno spettacoloper ricordare il 70°dei Caduti in Albania

Fiat vuole essere presente, dal Canada al Brasile, dall’Argentina alla Polonia. In Italia gli aiuti pub-blici sono finiti nel 2004 e si sa che il governo non ha un euro da spendere.Ma il nodo della Fiat va oltre. Marchionne, in una delle sue tante dichiarazioni, ha detto che per avere un futuro un’azienda automobilistica deve sfornare almeno 6 milioni di veicoli all’anno. Le statistiche 2009 (quelle del 2010 sono in arrivo) dicono che nel mondo si sono prodotte 61 milioni di auto, di cui 13 (!) milioni in Cina, 8 in Giappone, 5,7 in Usa, 843mila in Italia (18ª). Fra i produttori la Toyota ha sfornato più di 7 milioni di auto, 6 milioni e mezzo la Gene-ral Motors, oltre 6 milioni la Volkswagen, mentre Fiat e Chrysler insieme hanno prodotto 3 milioni e 800mila auto. Marchionne ha programmato di rag-giungere l’agognata soglia dei 6 milioni nel 2014. Il che significa raddoppiare l’attuale produzione. Una mission davvero ai limiti soprattutto se si pen-

sa che le immatricolazioni Fiat nel 2010 sono calate del 16,7%, cioè il doppio della media del mercato (-9,2); la quota di mercato si è ridotta al 30% (era 32,7 nel 2009). E non è certo per colpa degli operai di Pomigliano o di Mirafiori perché, paradossalmen-te, se anche avessero prodotto di più, le macchine sarebbero ferme in qualche piazzale in attesa di ac-quirenti. Non c’è da meravigliarsi: è passato troppo tempo da quando la Fiat ha presentato un modello nuovo di successo. La polemica sulle pause di lavoro o su altre rego-le che Marchionne ha studiato per aumentare la produzione hanno provocato una guerra sul nulla. Su tutto domina la globalizzazione che per ora è un sistema senza regole (come piace ai profeti che considerano l’etica un’ossessione): favorisce i forti e passa come uno schiacciasassi sui deboli. Quando incominceremo a discutere di questo sarà sempre troppo tardi.

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UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA

FEDERAZIONE ITALIANA SETTIMANALI CATTOLICI

Associato

Associato

Centro diocesanoper le comunicazioni sociali

VOCE•MEDIA

I Gruppi alpini lumezzanesi di S. Sebastiano e S. Apollonio allestiscono sabato 22 alle 20.30 una serata all’Odeon in occasione del 70° anniversario (1941 – 2011) della medaglia d’oro sottotenente Serafino Gnutti e del sergente Francesco Ghidini, caduti sul fronte greco-al-banese. La collaborazione tra queste due Sezioni continua già da anni, dando vita a eventi grazie alle quali i membri si raccolgono saltuariamente in una famiglia. La nuova sede di S. Sebastiano, accanto alle scuole elementari in località Faidana, pare abbia favorito la fioritura di una vitalità all’interno della Sezione, bocciolo che porterà all’inaugurazione di un Museo degli Alpini nel piano superiore dell’edificio: cappelli, elmi, fucili, coltelli bellici, ricordi e ci-meli di guerra donati dai membri e dai familiari degli Alpini scomparsi. “Da molto tempo i nostri concittadini intendono farci dono dei loro ricordi, – spiega uno degli organizzatori – finalmente abbiamo un sito meritevole di conservarli e soprattutto un’idea per valorizzarli: il Museo sarà aperto al pubblico, organizzeremo delle visite guidate per le scuole a scopo didattico”. Per la serata all’Odeon (ingresso gratuito) i due gruppi hanno allestito uno spet-tacolo teatrale dal titolo “L’Ora”, con regia dell’Alpino Franco Saleri. Sia la scenografia che il copione è frutto del loro ingegno, effetto di cooperazione e di lunghe ore passate al lavoro. La recita racconta la storia di Gnutti e Ghidini sullo sfondo della guerra: gli Alpini si ritrove-ranno sul palco, metafora della vita dei soldati, dove il nemico non sarà più un fratello mili-te, ma si combatterà contro il tempo che rischia di seppellire il ricordo dei due combattenti e di coloro che hanno perso la vita difendendo il Paese. Domenica alle 16.30 si riprende la commemorazione al teatro oratorio S. Giovanni Bosco di S.Sebastiano con il concerto del-la Banda cittadina che suona musiche alpine e si alterna ad alcune letture dal fronte. (d.f.)

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04 LA VOCE DEL POPOLO21 GENNAIO 2011 Il fatto

a cura di Massimo Venturelli

La sintesi migliore è stata quella di mons. Luciano Monari: “Dio si pren-de cura di noi attraverso noi stessi. È come se il Signore consegnasse la vi-ta di ciascuno di noi all’amicizia e alla solidarietà degli altri”. Con queste pa-role il Vescovo di Brescia aveva ideal-mente tagliato il nastro, nell’autunno del 2009, dell’Ottavo giorno, la piat-taforma logistica per la raccolta, lo stoccaggio e la distribuzione di generialimentari alle Caritas parrocchiali e alle altre organizzazioni ecclesiali, im-pegnate nel contrasto alla povertà enel sostegno alle persone in condizio-ni di sofferenza alimentare. L’“Ottavo giorno” era, ma lo è ancora di più og-

Caritas Una nuova sede per l’“Ottavo giorno”

Cresce la rete dell’aiuto reciproco

Lgi, una delle cinque dita di quella ma-no fraterna che, su invito dello stesso mons. Monari, la Caritas tendeva per aiutare le persone in difficoltà a causa della crisi economica in corso. A quasi due anni di distanza le condizioni non sono migliorate; la Caritas diocesana e tutte quelle realtà che con questa col-laborano come “vasi sanguigni” che irrorano e rendono vive le dita della mano, sono impegnate per risponde-re a bisogni sempre nuovi. La riprova è nell’inaugurazione della nuova sede dell’Ottavo giorno che nelle ultime set-timane ha traslocato in spazi più gran-di messi a disposizione dall’Ortomer-cato di Brescia in via Orzinuovi, a cui

si assomma la disponibilità della Coo-perativa Facchini per l’utilizzo di una superficie refrigerata finalizzata alla gestione anche di generi alimentari freschi e surgelati e la collaborazione dei grossisti soci del Consorzio per il recupero dei prodotti ortofrutticoli in eccedenza e la messa a disposizione dei loro canali di approvvigionamento. A inaugurare la nuova sistemazione della piattaforma logistica è intervenu-to ancora il vescovo Monari. La nuo-va ubicazione consentirà all’“Ottavo giorno” di migliorare la già effficace azione sinergica con le parrocchie per l’approvvigionamento e la distribuzio-ne alle Caritas parrocchiali di generi

Parla il direttore della Caritas diocesana

“Credo che l’aspetto più importante da evidenziare non sia tanto il volume dell’aiuto messo in circolo dalla Mano fraterna sin dal suo varo (più di 2 milioni di euro comples-sivi) ma la ricchezza di relazioni che questa ha prodotto”. Queste le parole con cui il diacono Giorgio Cotelli, diret-tore della Caritas diocesana, ha commentato il trasloco dell’“Ottavo giorno” nella nuova sede messa a disposizio-ne dal consorzio Ortomercato di Brescia. Un commento che “chiude il cerchio” con le dichiarazioni “programmati-che” di mons. Luciano Monari che, come si ricorda in que-ste pagine, agli albori della crisi economica (i primi gior-ni del 2009) aveva annunciato quello che doveva essere lo stile della Chiesa bresciana nel dare risposte ai bisogni emergenti. E proprio di uno stile nuovo, che non si pone solo il problema di aiutare chi è in sofferenza, ma anche e soprattutto sul come farlo ha puntato la sua attenzio-ne anche il direttore della Caritas. Per il diacono Cotelli il vero fiore all’occhiello delle cinque dita della mano non sono i numeri, ma i cinquanta laboratori della carità che

le Caritas parrocchiali hanno messo in campo in questi an-ni. Un percorso di formazione per aiutare tanti volontari a sperimentare un nuovo stile, capace di andare oltre la soddisfazione di un bisogno contingente per creare inve-ce relazioni che contano più di qualsiasi aiuto. Rispetto alle dinamiche che hanno portato la piattaforma logisti-ca dell’“Ottavo giorno” a traslocare dalla sede inaugura-ta nell’ottobre del 2009 ai nuovi spazi in via Orzinuovi, il direttore della Caritas ha ricordato come tutto sia nato da una visita del vescovo Luciano Monari allo stesso con-sorzio. “In quell’occasione la dirigenza dell’Ortomercato – ricorda il diacono Cotelli – espresse la propria volontà di essere vicina alla Chiesa bresciana nell’impegno per fa-re fronte a un sempre più vasto disagio alimentare”. La volontà si è trasformata in azione concreta con la mes-sa a disposizione della Caritas di alcuni spazi inutilizzati all’interno dello stesso Ortomercato. “Una disponibilità – sottolinea ancora il direttore della Caritas – che abbia-mo accolto con piacere e che ci consente di rimettere a

disposizione della mano fraterna le risorse risparmiate con il venire meno del canone di locazione”. Una collabora-zione, quella con l’Ortomercato, che il direttore Cotelli mette a bilancio di una realtà come la Caritas che non è ricchissima, ma ha un immenso patrimonio di relazioni che le consente di arrivare anche dove i mezzi materia-li potrebbero poco o nulla. Il trasferimento dell’“Ottavo giorno” è per il diacono Cotelli anche l’occasione per da-re risalto all’ultimo dito della mano, al mignolo, come lo stesso direttore della Caritas diocesana ha voluto chiama-re il fondo di assistenza per le famiglie. “Si tratta di un progetto – ha sottolineato Cotelli – che abbiamo lanciato in occasione dell’ultima Giornata del pane perché sono sempre di più le famiglie che si trovano in difficoltà an-che nel far fronte alle più elementari necessità economi-che e che non possono accedere al microcredito”. Una nuova difficoltà rilevata anche dalle Caritas parrocchiali e che hanno certificato come negli anni si sia moltiplica-to (per sei) il numero di chi chiede perché è nel bisogno.

di prima necessità, allo scopo di sol-levarle dalla quotidiana fatica del re-perimento di alimenti da distribuire alle persone in sofferenza alimentare e liberare tempo ed energie da dedica-re all’ascolto e alle relazioni interper-sonali. Un’azione, quella svolta dalla piattaforma logistica, che, come docu-mentato anche dalla tabella riportata in queste pagine, ha consentito di di-stribuire (dall’ottobre 2009 al dicem-bre scorso) prodotti per un valore di mercato superiore al milione di euro.Il trasferimento di questo importante servizio ha dato occasione alla Caritas diocesana di fare il punto anche sui risultati conseguiti dalle altre quattro

Era questa la modalità che il vescovo Monari aveva indicato nel gennaio del 2009 per una

Chiesa vicina a chi era nel bisogno. L’invito è stato tradotto in azioni dalla Caritas che inaugura

i nuovi spazi della piattaforma logistica

Sono le relazioni la più grande fra le ricchezze

La nuove sede dell’“Ottavo giorno” all’Ortomercato

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05LA VOCE DEL POPOLO21 GENNAIO 2011

L’invito del Vescovo

Microcredito sociale: la prima delle cinque azioniIl primo a parlarne era stato mons. Monari in una intervista concessa pro-prio a “Voce” nel gennaio del 2009. Alla domanda su come la Chiesa locale potesse manifestare la propria vicinanza con chi vive momenti di difficoltà causati dalla crisi economica che allora andava profilandosi in tutta la sua pesantezza, chiara era stata la sua risposta. “La Chiesa non può limitarsi a distribuire aiuti – sosteneva il Vescovo – . Deve invece creare le condizioni per la costruzione di una rete di aiuto reciproco nelle comunità cristiane”. La Caritas, “braccio operativo” di mons. Monari nella carità, non lasciò ca-dere nel vuoto l’indicazione e nel giro di pochi mesi riuscì a progettare e a costruire quella rete da cui, poi, sarebbero derivate le cinque azioni della “mano fraterna”. Il microcredito sociale è stato il primo progetto a prende-re il via. Un’azione pensata per accompagnare al credito responsabile e al recupero dell’autosufficienza economica, grazie a finanziamenti agevolati per un massimo di 3000 euro rimborsabili in 36 mesi, singoli o nuclei fami-liari in difficoltà a causa di eventi imprevisti. 191 sono state le persone che hanno avuto accesso al microcredito (a cui se ne aggiungono altre 84 che hanno beneficiato di altro tipo di intervento) per un credito totale che sfiora il mezzo milione di euro. Il progetto, che col tempo dalla città è stato esteso ad altre nove zone pastorali della diocesi (per un totale di 91 parrocchie), è cresciuto grazie al coinvolgimento progressivo della Fondazione della comu-nità bresciana, dell’associazione Cuore Amico, della Congrega della Carità Apostolica e i Comuni di Brescia, Ghedi e Gardone Riviera. Fanno parte del network delle banche di credito cooperativo gli istituto di credito che han-no accolto l’invito della Caritas alla collaborazione. Si tratta delle Bcc di Bre-scia, dei Colli Morenici e del Garda, della Cassa Padana, dell’Agro Bresciano, di Bedizzole, Turano e Valvestino, delle Giudicarie Valsabbia e Paganella.

dita che compongono la mano frater-na. Numeri e dati, quelli presentati, che confermano come, al di là di tan-te statistiche, anche nella ricca Bre-scia il bisogno sia in costante cresci-ta. Fortunatamente quell’affidamento reciproco ricordato da mons. Monari funziona e le risposte (documentate in questa pagina) che la “mano fraterna” fornisce riescono ad alleviare tante si-tuazioni di sofferenza. “Avere dei lega-mi – ricordava il Vescovo – rende bel-lo il mondo. Se accanto a me ho degli amici anche il mondo mi diventa ami-co, mi diventa amico il futuro anche con le sue tenebre”. La “mano”, insom-ma, oltre che fraterna è anche amica.

Mensa per i poveri, sostegno all’occupazione e fondo di assistenza sono le al-tre dita della mano fraterna su cui la Caritas, in occasione della inaugurazio-ne della nuova sede dell’“Ottavo giorno” ha voluto fare il punto. La mensa “madre Eugenia Menni”, nata come opera-segno in occasione del Giubileo del 2000 su iniziativa della Caritas, delle Ancelle della Carità e di altre realtà carititive della diocesi, è diventata punto di riferimento per tante persone sen-za fissa dimora o che si trovano a vivere situazioni di grave emarginazione. Gestita dall’associazione “Casa Betel 2000” nel corso del 2010 ha distribuito oltre 30mila pasti a 1222 ospiti. Per molti di loro ha rappresentato anche un momento di accoglienza e di ascolto. Nel progetto, che vede la partecipazio-ne di 70 volontari, sono coinvolte le Ancelle della Carità, la San Vincenzo, le fondazioni Padre Marcolini, Banca San Paolo, l’associazione Cuore Amico, Il Centro migranti, Usmi, Gis e Ciis diocesani. Grazie al sostegno all’occupazione al dicembre 2010 hanno potuto trovare un’occupazione 19 persone. A fianco della Caritas diocesana operano per la realizzazione del progetto la cooperativa Cauto e il Comune di Brescia. In occasione della “Giornata del pane” nel no-vembre 2010, la Caritas ha lanciato il fondo di assistenza per aiutare le famiglie in difficoltà denominato “Briciole lucenti”. Grazie alle comunità parrocchiali che si sono impegnate nella raccolta, la dotazione del fondo è di 59mila euro.

Mensa, occupazione e assistenza

Le altre dita

Coniata nel 2009

La mano fraternaL’immagine-segno della mano frater-na è stata coniata dalla Caritas dioce-sana nell’aprile del 2009 per fronteg-giare la crisi economica e finanziaria che faceva sentire i suoi effetti anche su persone e famiglie che sino ad al-lora non sapevano cosa fossero la difficoltà e la povertà. Proprio come le dita di una mano cinque erano (e sono) le azioni messe in campo dalla Caritas, accomunate dallo stile rela-zionale della risposta. Microcredito sociale, Ottavo giorno, Mensa per i poveri, Sostegno all’occupazione e Fondo assistenza sono le cinque dita.

Giorgio Cotelli, direttore Caritas

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06 LA VOCE DEL POPOLO21 GENNAIO 2011

Le persecuzioni ci interrogano

di Adriana Pozzi

Il Tempo ordinarioSpiritualitàEcumenismo

di Dino Capra

Opinioni

Un carissimo amico missionario in Egitto mi raccontava, qualche mese fa, del suo servizio in quella terra, dei progetti in cantiere per i giovani della sua piccola comunità, della fatica e della gioia del suo impegno, della consapevolezza di una situazione in precario equilibrio che avrebbe potuto comportare anche qualche pericolo, della necessità, comunque, di una testimonianza cristiana per riaffermare, anche solo con la pre-senza, che in ogni essere umano c’è un seme divino, un tratto del Crea-tore che va onorato e fatto crescere. E mi diceva anche che non c’è re-altà più ecumenica, e per perciò più impegnativa e rischiosa, di questa.Confesso che, allora, avevo ascoltato le sue parole con ammirazione e affetto, ma non le avevo approfondite: mi sono tornate in mente, nei giorni scorsi, dopo gli attentati contro i cristiani copti egiziani, perché ponevano una relazione quasi provocatoria tra ecumenismo, o meglio un certo modo di intendere l’ecumenismo, e persecuzione.L’ecumenismo, per molti e soprattutto nel nostro mondo tutto sommato protetto, rischia, infatti, di ridursi all’idea di essere garbati gli uni ver-so gli altri, scambiandosi qualche gentilezza o poco più, senza mettersi mai in gioco e impegnarsi in una testimonianza davvero coinvolgente. I cristiani perseguitati o uccisi, invece, vengono colpiti perché in quei luoghi e in quelle situazioni sono semplicemente e pienamente cristia-ni e testimoniano qualcosa che non si lascia dominare e sopraffare dal-le logiche umane del potere, del denaro o delle ideologie; perché con la loro presenza, anche se ridotta al silenzio, riaffermano il diritto alla libertà e alla vita che è di ogni uomo e mettono in discussione la vio-lenza e la repressione.Le persecuzioni dei cristiani nelle varie parti del mondo – dall’Egitto al-la Nigeria, dalla Cina al Pakistan all’Indonesia – possono diventare così una salutare sferzata al nostro ecumenismo talvolta cauto o rassegna-to, che spesso si ferma a prendere atto, con composto rammarico, delle nostre divisioni, perché tutti noi cristiani, al di là delle frammentazioni storiche, ritroviamo la forza e la capacità di vivere la fedeltà alla ve-rità, come dice il Vangelo di Giovanni, nella certezza che Gesù è più forte del mondo. All’inizio della storia della Chiesa i martiri, scrive Ter-tulliano, furono seme di nuovi cristiani: oggi, i nuovi martiri, vittime, come ieri, di integralismi poco diversi da quelli dell’impero romano, po-tranno forse essere le nostre guide sulla strada per ricostruire l’unità, distruggendo il seme della divisione e superando tante sottili questioni che paralizzano la nostra vita e ci impediscono di essere testimoni con-vincenti della fede in Gesù.

La festa del Battesimo del Signore al fiume Giordano ha concluso le ce-lebrazioni natalizie. Ora il Tempo ordinario verificherà come e quanto i ‘misteri’ che abbiamo celebrato passano nella vita e la mutano: si tratta, in certo senso, di “digerire” il Natale nella vita quotidiana (così come si “rumina” la Parola di Dio) perché divenga sempre più vita secondo lo Spirito. Mentre noi celebravamo i “divini misteri della Manifestazione del Signore” in Italia e fuori scorreva un fiume di sangue innocente, tragica attualizzazione della strage degli Innocenti ad opera di quanti, come l’antico e sanguinario Erode, impongono il loro strapotere con la violenza, sia essa di matrice terroristica o criminale. I cristiani, ma non solo loro, soffrono acutamente lo scandalo che deriva dalla conviven-za del mistero della pace, annunciato dal Natale del Signore, con il mi-stero dell’iniquità che sconvolge il mondo degli umani, la loro storia, l’intero loro cosmo. A che serve celebrare la Santa Liturgia della Manifestazione del Signo-re se ancora oggi, nel mondo, impera e dilaga la logica del male? La risposta vera viene dalla seconda delle Beatitudini proclamate da Gesù all’inizio del suo ministero messianico: “Beati gli afflitti, perché saran-no consolati”. Per vincere il male bisogna farsene carico, consegnarsi ad esso per arri-vare al detonatore nascosto della sua potenza distruttiva e disattivarlo, sostituendovi la potenza invincibile del bene. Così ha fatto il Figlio di Dio facendosi uomo, così fanno gli uomini fatti dalla fede figli di Dio. “Afflitti” sono coloro che come Gesù patiscono il mistero del male che domina questo mondo; sono coloro che patiscono di vivere in un mon-do che non è più quello che Dio ha voluto perché l’uomo lo abitasse fiero di esserne il custode, un mondo sempre più inospitale, minaccio-so, che dà la morte anziché la vita; sono coloro che non si rassegnano al mondo che c’è, ma scelgono di viverci da pellegrini alla ricerca della città dalle salde fondamenta il cui architetto e costruttore è Dio stesso. Gli “afflitti” sono quanti accettano di pagare lo stesso prezzo pagato da Gesù, il dono totale della propria vita (senza sottrarla agli altri!), per non lasciare il mondo così come l’hanno trovato e così come si va ridu-cendo: sono gli uomini e le donne che celebrano la venuta nella carne di un Dio che nella scandalosa debolezza della sua croce si prenderà gioco della morte, attirandola nella trappola della vita e dandole scac-co matto in un duello all’ultimo sangue. Sono questi gli “afflitti”, quel-li che “digeriscono” il Natale nella loro vita, mutandola da possesso in dono, da avventura in vocazione.

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07LA VOCE DEL POPOLO21 GENNAIO 2011

Popoli e [email protected]

Nella sua biografia giudiziaria (non a caso egli stesso si definisce la più processata tra le persone al mondo, ndr.) figura l’intera gamma delle sen-tenze processuali. Non si contano i “non doversi procedere” per interve-nuta prescrizione o per intervenuta amnistia; tante sono le sentenze di assoluzione, così come numerosi sono anche i procedimenti archia-viati. Non meno consistente, però, è anche la categoria dei processi in corso. Negli ultimi giorni questa si è arricchita della voce “sfruttamento della prostituzione minorile e con-

Quando a mancare è il contegno

cussione”. Il casellario giudiziale di Silvio Berlusconi è certo lungo e non è macchiato da alcuna sentenza di condanna. La nuova bufera giudi-ziara che si è abbattuta negli ultimi giorni sul Presidente del Consiglio non è però di poco conto. Sfrutta-mento della prostituzione (peggio ancora se minorile) e concussione sono imputazioni non di poco con-to. Anche se in Italia esiste la pre-sunzione di innocenza per cui ogni persona non può essere marchiata di colpevolezza sino alla sua condanna definitiva le nuove accuse rivolte a

Na cura di Massimo Venturelli

Sul Presidente del Consiglio si è abbattuta una nuova bufera giudiziaria. Le reazioni del Paese nel segno del disagio

Politica Un nuovo scandalo su Berlusconi

Nel corso di un conflitto a fuoco all’interno del-la base italiana, in un avamposto della cintura di sicurezza di Bala Murghab in Afghanistan dove opera l’VIII reggimento Alpini di Cividale del Friu-li, è stato ucciso il caporale Luca Sanna. Si tratta della trentaseiesima vittima italiana. Secondo quanto riferito dal ministro La Russa, il militare italiano sarebbe stato ucciso “da un terro-rista in uniforme dell’esercito afghano”. Altre ipo-tesi sono comunque al vaglio degli investigatori. L’attacco agli italiani è giunto proprio nel gior-no in cui il generale degli alpini Biagio Abrate è subentrato come nuovo capo di Stato Maggiore della Difesa al generale Vincenzo Camporini che ha lasciato l’incarico dopo quasi tre anni. Il nuovo attacco mortale alle truppe italiane è stato portato a soli 18 giorni da un altro attac-co costato la vita, il 31 dicembre scorso, all’alpi-no Matteo Miotto. Anche se nelle dichiarazioni

che hanno fatto seguito alla comunicazione della morte del giovane militare è stata subito ribadi-ta la volontà di continuare la missione (in questo senso si sono pronunciati il ministro della Dife-sa Ignazio La Russa e quello degli Esteri Franco Frattini), la nuova aggressione sembra aver fat-to breccia anche in chi tenacemente ha sostenu-to la presenza dei militari italiani in Afghanistan. Lo stesso Presidente del Consiglio Berlusconi si è posto la domanda se serva ancora restare nel Pae-se e ha annunciato di avere avviato una riflessione su una possibile strategia di uscita dall’Afghani-stan. “C’è uno smarrimento che fa tornare prepo-tente la domanda se vale la pena. Ma dobbiamo superare questo stato d’animo e andare oltre con il coraggio della preghiera e della fede. Guardia-mo al di là di noi stessi e aggrappiamoci con tut-te le forze alla speranza che è la guarigione del mondo”. Così l’arcivescovo ordinario militare per

l’Italia, mons. Vincenzo Pelvi, ha commentato la notizia della morte di Luca Sanna. “La nostra na-zione, che vive in una sitazione di grande confu-sione – sono ancora parole di mons. Pelvi – vede nei militari un modello di stabilità, di futuro e di fiducia”. Anche dal card. Angelo Bagnasco, pre-sidente della Cei, è giunto un commento sull’uc-cisione dell’alpino italiano. “Purtroppo – sono state le sue parole – un altro italiano è stato col-pito in modo proditorio. A lui va la nostra pre-ghiera, ai suoi cari la nostra vicinanzae l’auspicio per tutti perché questa guerra si possa concludere nel modo migliore per quel Paese, ma anche per tutti coloro che in quel Paese lavorano”. 36, co-me già scritto, sono le vittime italiane registrate dal 2004, anno dell’avvio dell’operazione Isaf in Afghanistan. L’anno peggiore è stato proprio il 2010 appena concluso con la morte di 13 militari, seguito da quello precedente con nove.

Una nuova vittima in Afghanistan

Il nuovo tributo mette in discussione la prosecuzione della missione?

Berlusconi, difeso come da copione dalla sua maggioranza e “preventi-vamente” condannato dai suoi op-positori, hanno aperto nel Paese un profondo dibattito. Molte sono state le persone incuriosite dalla cronaca e dal resoconto (per certi versi boc-caccesco) delle prime indiscrezioni sulle carte processuali. Il sentimento più diffuso, che conferma fortunata-mente che l’Italia non è un Paese di guardoni, è quello del disagio. L’ha manifestato la Presidenza della Repubblica in una nota diffusa dal Quirinale. “Il Presidente della Re-pubblica – questo il testo diramato – è ben consapevole del turbamento dell’opinione pubblica dinanzi alla contestazione, da parte della Procu-ra della Repubblica di Milano al Pre-sidente del Consiglio, di gravi ipotesi di reato, e dinanzi alla divulgazione di numerosi elementi riferiti ai rela-tivi atti d’indagine. Senza interferire nelle valutazioni e nelle scelte poli-tiche che possano essere compiu-te dal Presidente del Consiglio, dal governo e dalle forze parlamentari, egli auspica che nelle previste sedi giudiziarie si proceda al più presto

a una compiuta verifica delle risul-tanze investigative”. La stessa no-ta è stata pubblicata integralmen-te anche dall’Osservatore Romano che, pur non intervenendo diretta-mente nella vicenda, ha palesato la partecipazione al diffuso senso di disagio. Sulla stessa lunghezza d’onda si è inserito anche il quoti-diano “Avvenire”. Il direttore Mar-co Tarquinio ribadendo la necessità di un chiarimento intorno a una vi-cenda per certi versi insopportabi-li ha spinto di un passo più avanti le sue considerazioni, dando voce ai pensieri di tanti italiani. “Si può legittimamente argomentare sul motore di questo ennesimo affon-do giudiziario contro Berlusconi... Ma ci si deve interrogare su altro”, su un tema che il direttore di “Av-venire” ha preso a prestito dal card. Bagnasco. Il Presidente della Cei il 27 settembre dello scorso anno annotava con preoccupazione: “In qualunque campo, quando si rico-prono incarichi di visibilità, il con-tegno è indivisibile dal ruolo”. Una preoccupazione, ieri come oggi, sentita da tanti.

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08 LA VOCE DEL POPOLO21 GENNAIO 2011 Popoli e continenti Mondo

Per Luciano Ardesi, esperto di Maghreb, la situazione è ancora lontana da una completa

risoluzione in un Paese che ancora protesta

Tunisia Un nuovo governo

Ancora lungoil cammino

democratico

La cura di Patrizia Caiffa

La situazione in Tunisia è ancora estre-mamente fluida: a poche ore dalla for-mazione del nuovo governo di transi-zione varato dal premier Mohammed Ghannouchi (per altro accusato di avere inserito in posti chiave troppi esponenti del vecchio regime del pre-sidente Ben Ali), cinque ministri han-no annunciato le dimissioni, mentre nelle strade di Tunisi sono continate le proteste. La situazione, dunque, ap-pare tutt’altro che risolta. I numerosi italiani presenti nel Paese nordafri-cano stanno progressivamente rien-trando in patria. Troppe sono ancora le incognite per la tenuta democratica del Paese sceso in piazza nelle scorse settimane per protestare contro la cri-si economica e democraica fattasi pro-gressivamente più pesante nel corso dei 23 anni di presidenza di Ben Ali. A Luciano Ardesi, esperto del Maghreb e presidente dell’associazione nazio-nale di solidarietà con il popolo saha-

rawi, è stata chiesta un’analisi della situazione.Quali le caratteristiche di questa rivolta? C’erano dei segnali pre-monitori?“La rivolta era annunciata per due motivi: un diffuso disagio dopo 23 an-ni con lo stesso presidente, unito alla crisi economica”C’è ora il rischio di un’intrusione in Tunisia del fondamentalismo?“Questo è il vero rischio. Il deficit di democrazia lasciato da Ben Ali potreb-be essere riempito proprio dal fonda-mentalismo, nel caso in cui il nuovo governo di transizione non sappia ri-spondere alle attese del Paese. La Tu-nisia non è più quel Paese laico sogna-to dal suo fondatore Habib Bourghiba. Negli ultimi 20 anni c’è stata una certa islamizzazione: tante moschee, il ritor-no del velo tra le giovani.”La Tunisia è pronta per la demo-crazia?

“È tutto da inventare. La stessa oppo-sizione non è preparata a governare. Il fatto che i partiti fossero finora fuo-rilegge, tollerati o non avessero spazi di riunione e diffusione delle proprie idee, propone ora una sfida di demo-crazia al loro interno. Sapranno co-struirsi degli organismi democratici? È tutto da vedere. Il rischio è che, con le elezioni presidenziali in program-ma tra due mesi, il quadro politico sia talmente frammentato che la vecchia classe politica legata a Ben Ali impon-ga il proprio candidato”.La rivolta potrebbe estendersi an-che in altri Paesi?“C’è sicuramente un tentativo di emu-lazione. Non credo che l’insieme del Maghreb si incendierà. Manca il fat-tore sorpresa. Ora chi è al potere sa cosa potrebbe succedere quindi con-trollerà”.Esiste un malessere sociale comu-ne a tutto il Maghreb?“Sicuramente sì. Anche in Marocco, dove la situazione è apparentemente sotto controllo. Nell’ottobre scorso, 20mila giovani saharawi si sono riu-niti vicino Casablanca per chiedere la possibilità di studiare. Bisognerebbe investire per creare posti di lavoro”.

Vicinanza e raccolta di fondi

La Caritas in soccorso del Brasile alluvionatoAmpie zone del Brasile – Rio de Janeiro, Sul de Minas, Espírito Santo e São Paulo – risultano alluvionate, sommerse da acqua e fango. La Conferenza episcopale del Brasile ha lanciato un appello insieme a Caritas Brasile, avviando una cam-pagna di raccolta fondi e sottolineando nel contempo come con una maggiore prevenzione e attenzione al territorio si sarebbero potuti ridurre i danni e le vittime. Il presidente di Caritas Brasile, il vescovo di Jales Luis Demetrio Valen-tini ha espresso solidarietà alla popolazione colpita ed ha detto che la Caritas si è mobilitata per i primi aiuti d’urgenza. “In particolare stiamo distribuendo acqua minerale, materiale igienico-sanitario, materassi, coperte, generi alimen-tari e medicinali essenziali – spiega il vicario generale della diocesi di Petrópolis, mons. Paulo Daher, che aggiunge “in 44 parrocchie nel municipio di Teresópo-lis ci si è attrezzati per accogliere i senzatetto e sono stati messi a disposizione spazi nelle chiese per la sistemazione dei corpi”. Le Caritas di Nova Friburgo, Teresópolis e Petrópolis sono in piena attività, così come la Caritas arcidiocesa-

na di Rio de Janeiro. Purtroppo ancora molte zone rimangono isolate perché acqua e fango ne bloccano l’accesso. La Caritas bresciana, tramite quella na-zionale costantemente in contatto con Caritas Brasile per sostenerne le azioni di aiuto avviate in questa fase di emergenza, esprime vicinanza e solidarietà alla popolazione colpita e propone una raccolta fondi. Per informazioni è pos-sibile contattare la Caritas diocesana di Brescia, in piazza Martiri di Belfiore, 4, tel.030/3757746; fax 030/3752039; web: www.brescia.caritas.it; e-mail: [email protected]. Per sostenere gli interventi in corso (causale “Emergenza inondazione Brasile”) gli interessati possono utilizzzare il conto corrente po-stale n° 10510253 intestato a Caritas bresciana, quello bancario intestato a Dio-cesi di Brescia - Ufficio Caritas presso UBI Banco di Brescia - agenzia 5, (iban: IT 12 K 03500 11205 000000007051). Altro conto corrente bancario utilizzabile è quello intestato a Fondazione Opera Caritas San Martino - ramo Onlus presso Banca Prossima, (iban: IT 29 G 03359 01600 100000002695).

Preoccupazioni

Quali rischiper i cristiani?“La comunità cristiana – affer-ma Luciano Ardesi – è sempre stata al di fuori di tutte le be-ghe politiche . La Chiesa non ha mai parteggiato apertamente per Ben Ali, ma ha sempre par-lato di rispetto delle istituzioni e della legalità”. La sua scarsa presenza numerica (sono circa 2000 le persone che ne fanno parte, ndr.) non avrebbe nean-che potuto condurre battaglie per moralizzare il Paese o ten-tare di influenzare l’evoluzione del regime. “Questo – continua l’esperto –, se da un lato la met-te in una posizione di debolezza e di sospetto, dall’altra la preser-va da rischi. Ero in cattedrale il 7 gennaio mentre si preparava la rivolta a Tunisi, non c’era nessun segno di tensione all’esterno, non è stata attaccata dai ma-nifestanti. La sua posizione di neutralità può contribuire alla salvaguardia ma non potremo aspettarci grossi cambiamenti. Certamente il nuovo governo rispetterà la Chiesa. La Tunisia non è l’Egitto”.

Proteste di piazza in Tunisia

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09LA VOCE DEL POPOLO21 GENNAIO 2011

In Italia il lancio ufficiale si terrà il 17 e 18 marzo a Venezia con una apposita conferenza. Nei Paesi Ue tre cittadini su 10 sono impegnati per gli altri

U a cura di Massimo Venturelli

Unione europea Un anno particolare

Popoli e continenti Europa

Dodici mesiper riscoprireil volontariato

Un anno per rendere omaggio all’opera dei volontari, facilitare il loro lavoro e incoraggiare altri ad impegnarsi al loro fianco. Il vo-lontariato va a vantaggio di tutti e rinsalda i legami sociali. Per i vo-lontari, è un modo per dare un con-tributo alla società, acquisendo al tempo stesso nuove competenze. Il volontariato può assumere mol-te forme: si può lavorare per un circolo sportivo, una scuola, un ospedale o un’associazione carita-tiva. Da un’indagine Eurobarome-tro del maggio 2010 risulta che tre europei su 10 dichiarano di essere impegnati nel volontariato: un’atti-vità che produce vantaggi per l’in-tera società e i singoli volontari. L’Anno europeo del volontariato vuole incoraggiare un maggior nu-mero di persone a dare il proprio contributo: facilitando le attivi-tà di volontariato; ricompensan-

do i volontari, ad esempio tramite un riconoscimento formale delle competenze acquisite nel prestare la loro opera; migliorando la qua-lità del volontariato con un’appo-sita formazione e assegnando a ogni lavoro la persona più qualifi-cata disponibile; facendo opera di sensibilizzazione al valore del vo-lontariato. “Volontari! Facciamo la differenza” è lo slogan ufficiale selezionato per il 2011 Anno euro-peo del volontariato, un’opportu-nità per mettere in luce il lavoro ormai indispensabile dei 100 mi-lioni di volontari in tutta Europa. L’Anno europeo nasce dalla volon-tà di incoraggiare e sostenere – in particolare attraverso lo scambio di esperienze e di buone pratiche – gli sforzi della Comunità, degli Stati membri, delle autorità locali e regionali per creare nella socie-tà civile condizioni favorevoli al

volontariato nell’Unione europea. Ma tra gli obiettivi delineati dalla Commissione ci sono anche la ri-duzione gli ostacoli amministrativi e burocratici al volontariato; il con-ferimento di maggiore autonomia e responsabilità alle organizzazioni di volontariato e il miglioramento della qualità del servizio; premia-re e riconoscere le eccellenze nel volontariato e sensibilizzare l’opi-nione pubblica sull’importanza del settore. Nel corso dell’anno saran-no anche promossi centinaia di at-tività, eventi e progetti, sia a livel-lo nazionale che comunitario. Tra queste è previsto un road-show che nel corso dell’intero 2011 toccherà tutti i 27 Paesi dell’Unione, a co-minciare dal Belgio, e in cui volon-tari provenienti da tutta l’Unione presenteranno le loro esperienze e incontreranno politici e cittadini. Verranno infine organizzate quattro conferenze tematiche centrali del mondo del volontariato. La prima, si è già tenuta l’8 gennaio a scorso a Budapest ed è stata dedicata al riconoscimento del volontariato. Una seconda prima dell’estate sul contributo del volontariato alla so-

cietà; una terza a ottobre sul tema dell’autonomia e della responsabi-lità delle organizzazioni di volonta-ri; infine a dicembre la conferenza conclusiva sulle sfide future. Mol-te sono le iniziative che nel corso dell’anno europeo del volontariato si terranno in Italia. La loro realiz-zazione vedrà il coinvolgimento di-retto di quelle realtà che, sul terri-torio, si occupano di volontariato. Il lancio ufficiale dell’anno in Italia si terrà a Venezia, il 17 e 18 marzo 2011 con la conferenza europea del volontariato sul tema: “La sus-sidiarietà e il volontariato per l’in-clusione sociale: valori, esperienze e strumenti a confronto”. Un altro importante appuntamento, per altro ancora in via di definizione, si terrà nel mese di aprile in Sardegna. Or-ganizzato dalla Regione chiamerà a confronto la società civile del Medi-terraneo occidentale sul tema “Me-diterraneo mare solidale”. Altro importante appuntamento è quello in programma a Gorizia, dal 14 al 16 ottobre 2011. Organizzato dal Csv Friuli Venezia e Csvnet, si terrà il convegno “Italia–Balcani, vo-lontariato a confronto”.

I dati pubblicati sulla Gazzetta ufficiale dell’Ue

Cresce in Europa il fatturato da esportazione di armiAumentano le esportazioni di armi in Europa. Nel 2009 sono stati venduti arma-menti per la cifra record di 40,3 miliardi, il 20,1% in più (+ 6,6 miliardi) rispetto all’anno precedente. A rivelarlo è il 12° Rapporto sul controllo delle esportazioni di tecnologia e attrezzature militari, pubblicato sull Gazzetta ufficiale dell’Unio-ne europea e analizzato dallo studioso del disarmo Giorgio Beretta. Dal rapporto si evince che la Francia, con un totale di introiti pari a 12,7 miliardi, è il maggior esportatore di armi nel continente. L’Italia occupa il secondo posto con un giro d’affari di 6,7 miliardi (erano 5,6 nel 2008). Terzo posto per la Germania (5 miliar-di nel 2009), seguita da Regno Unito (3,5 miliardi) e Spagna (3,2 miliardi). In forte crescita anche l’export militare di Austria (oltre 2,2 miliardi; erano 946 milioni nel 2008), Polonia (1,4 miliardi; erano 368 milioni nel 2008), Paesi Bassi (1,3 miliardi) e Svezia (1,1 miliardi), mentre segnano un ribasso quelle del Belgio (1,1 miliardi). Il 53% degli armamenti esportati dall’Ue è diretto nel Sud del Mondo (53%), con una forte concentrazione nei Paesi del Medio Oriente (9,6 miliardi), verso i quali le

esportazioni sono quasi raddoppiate, passando dai 4,9 miliardi del 2008 agli oltre 9,6 miliardi del 2009. Sono invece diminuiti i trasferimenti intercomunitari, passan-do dai 10,6 miliardi di euro del 2008 ai 9,6 miliardi del 2009. Raddoppiano anche le esportazioni verso i Paesi del Nord Africa (da 985 milioni a 2 miliardi) e quasi tri-plicano quelle verso i Paesi del Centro e Sud America (da 807 milioni a 2,3 miliardi). L’incremento di esportazioni, in Europa, va di pari passo all’incremento delle espor-tazioni nel mondo. Secondo gli ultimi rapporti Ue, Sipri e Grimmett – analizzati dall’Osservatorio sul commercio delle armi di Ires Toscana – dal 2000 al 2009 la ven-dita di armi nel mondo ha subìto un incremento di quasi il 50%, raggiungendo un fatturato complessivo di circa 1.500 miliardi nel 2009. Beretta ha spiegato come nel rapporto manchino i dato di Francia, Italia e Svezia sulle esportazioni secondo le 22 categorie di sistemi militari definite dall’Unione: Francia e Italia non hanno fornito i dati sulle consegne suddivisi per ogni singola categoria, mentre la Svezia non ha fornito nemmeno quelli relativi alle autorizzazioni.

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Due sono le fratture che segnano il passaggio dal tem-po dell’attesa al quello del compimento: l’annuncio e l’azione. Gesù non predica più l’arrivo imminente del Messia, ma l’avvicinarsi del Regno. In più è il ‘modo’ di operare che distingue profondamente Gesù da Gio-vanni: questi predicava e battezzava, Gesù, secondo Matteo, insegna, annuncia e guarisce. Ed è proprio attraverso l’azione che Gesù comincia il compimento. Giovanni preparando la strada si doveva limitare a in-dicare. Non poteva agire. Gesù agisce, con la parola e con le opere. È così che le cose cambiano, così che si costruisce il Regno. L’azione è prima di tutto compren-sione ed è per questo che Gesù prima di tutto insegna nelle sinagoghe: è da lì che deve partire al comprensio-ne della Parola di Dio, ed è per questo che nel Vangelo spesso si dice che Gesù insegnava con autorità. Il suo insegnamento non è solo spiegazione ma compimen-to di quanto veniva letto. L’autorità sta nel leggere la Parola non più al passato ma al futuro, come segno del compimento. Da qui arriva l’annuncio del Vange-lo, che è la conseguenza della Parola spiegata, decli-nata al futuro: il Vangelo, l’annuncio dell’amore di Dio può essere compreso solo quando l’insegnamento ha cambiato la mentalità e ha aperto verso la dimensione dinamica della fede, verso l’idea che la fede cambia le cose perché immagina una storia nuova, si inserisce nel futuro di Dio. Così anche le guarigioni prendono senso e solo così diventano immagine dell’azione di Gesù e non sporadici momenti di manifestazione di

una forza superiore quando, addirittura, non vengono interpretati come azioni magiche. Il Regno che comin-cia ad apparire ha il volto della possibilità che le co-se ritornino così come Dio le aveva pensate e questo avviene per mano di Gesù: l’azione riflette il pensiero e questo spiega l’azione. Senza questa dinamica tra parola e azione l’attività di Gesù non sarebbe molto diversa da quella di Giovanni. Cambierebbe, in fondo, solo il contenuto dell’attesa. Ma in Gesù è l’azione che comincia il compiersi del Regno a fare la differenza. E questa azione si connota subito come possibilità per chi non avrebbe possibilità: malati e infermi. E ‘piccoli’ come possono essere piccoli e privi di valore quattro pescatori che lavorano sul lago di Galilea. Ci vuole forza di immaginazione per pensare che da qui parte l’avventura del Regno e che attraverso queste forze si compie la missione vertiginosa del Figlio di Dio. Così povera in verità da nascondere, per chi non può credere, la grandezza vera di quello che sta acca-dendo. Ma è così per ogni cosa di Dio, per tutto quello che deve compiersi nel suo segno: non la forza, non la potenza. L’azione di Dio, così si vede in Gesù, è azione che parte dalla povertà dell’uomo perché lì ancora si nasconde il seme dell’immagine che l’uomo ha cerca-to di perdere per allontanarsi da Dio. Nella povertà (e non solo di mezzi) sta la radice del possibile riunirsi dell’uomo con Dio, così com’era all’inizio. E il poco del pescare può diventare il tanto del salvare. Diventare pescatori di uomini. Così tanto per così poco.

III DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIODal Vangelo secondo Matteo (4, 12-23)

Quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, lasciò Nàzaret e

andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si compisse

ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia: Terra di Zàbulone terra di Nèftali, sulla via

del mare, oltre il Giordano, Galilea delle genti! Il popolo che abitava nelle tenebre vide una grande luce, per quelli che abitavano in regione e ombra

di morte una luce è sorta. Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: “Convertitevi, perché il regno

dei cieli è vicino”. Mentre camminava lungo il mare di Galilea, vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti

in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: “Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini”. Ed essi

subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di

Zebedeo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedeo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca

e il loro padre e lo seguirono. Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe,

annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo.

Il Vangelodella domenica

10 LA VOCE DEL POPOLO21 GENNAIO 2011

di Giuseppe Fusari

Gaetano Cresseri(Brescia 1870-1933

È tra i maggiori artisti dei primi decenni del Novecento. La sua pittura di ispirazione

neobarocca ed eclettica è risultata assai gradita alla committenza bresciana, laica e religiosa, che lo

ha molto utilizzato per la decorazione di chiese e palazzi della città e della provincia.

“Gesù guarisce i malati” (1935).Nave, Chiesa Parrocchiale.

Parolae azione

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Ecclesia

11

Giovanni Paolo II Il 1º maggio sarà Beato

Maestro di fedee profeta lungimirante

Karol Wojtyla torna ora veramen-te tra di noi. Non che se ne fosse mai andato, perché nei cuori dei cristiani era sempre presente. Ma il necessario e puntiglioso esame della sua figura, di ogni frammen-to della sua vita da parte di coloro ai quali, per prassi e dovere, tocca-va giudicare la sua santità, l’aveva collocato quasi in un limbo, so-speso e sottratto all’entusiasmo di coloro che avevano gridato “Santo subito!”. Che però hanno avuto la consolazione di un processo cano-nico veloce, il più rapido nella sto-ria della Chiesa.L’annuncio dell’imminente salita agli altari lo riporta nel mondo at-tuale, tra le speranze e i drammi che gli uomini ogni giorno nutro-no o devono affrontare. La procla-mazione della sua santità lo toglie dal privato della fede di ognuno di noi, e ripropone con forza il suo insegnamento.Prima che come santo da onorare il mondo lo riaccoglie come mae-stro e guida.Per un evento che rappresente-rà uno dei momenti più alti di quest’anno non solo per la Chiesa. Non era mai avvenuto che un Pon-tefice proclamasse beato un suo immediato predecessore.Per di più Benedetto XVI ha scelto

un giorno straordinario: domenica primo maggio, giorno del Signore ma anche la festa dei lavoratori, particolarmente cara al Papa della Laborem exercens, della Sollici-tudo rei socialis, della Centesi-mus annus.Il Pontefice che era stato anche operaio nella sua gioventù, intor-no al lavoro dell’uomo, alla sua di-gnità, aveva costruito un “vangelo”, con l’idea che il lavoro è un diritto, ma anche uno più alti contributi dell’uomo, un servizio in collabo-razione con Dio creatore.Nel suo magistero si ribadiva che il lavoro non dev’essere considera-to una merce, che esso è essenzia-le alla nostra parabola terrena. Ma c’era di più.Si ammoniva sui pericoli che com-porta un capitalismo selvaggio, che mira soltanto al profitto e alla spe-culazione.La crisi degli ultimi due anni ha ampiamente dimostrato quanto la sua denuncia profetica fosse reale. Aver affrancato l’azione economica da ogni regola morale, prescinden-do dalle condizioni dei lavoratori e affidandosi solo al criterio del pro-fitto, ha portato a una spaventosa devastazione delle economie in tut-to il mondo. E a pagarne il prezzo salatissimo sono state le famiglie,

senza più un reddito accettabile, i giovani – così cari a Karol Wojtyla – in grave difficoltà nell’inserimen-to nel mondo del lavoro.Giovanni Paolo II, dunque, torna tra noi, da beato dopo la breve at-tesa, come padre e come maestro per colmare un vuoto, per ricorda-re all’umanità, come aveva fatto da vivo, che se i popoli non pongono al centro del proprio agire Dio e l’uomo, se prescindono dall’etica e dalla solidarietà, si avvitano nelle proprie crisi, periscono in un de-serto d’egoismo.Dio e uomo che egli invece aveva posto come fine della sua esisten-za, nella consapevolezza che ama-re l’uomo è anche esaltare la glo-ria di Dio.Maestro di fede ma anche lungimi-rante profeta. Se n’era quasi persa la traccia, nella foga di un’esistenza sempre più spericolata, dove conta soltanto la soddisfazione dei pro-pri bisogni.Anche in questo Giovanni Paolo II è stato testimone: nella sofferenza e nel dolore che accompagnano ogni esistenza, e nel confidare sempre nell’amore e nella misericordia di Dio.Come aveva annunciato nel-la sua prima enciclica. Ed è stato questo il suo primo miracolo, quel-lo che lo porterà così velocemen-te sugli altari: che la santità si può raggiungere giorno dopo giorno, confidando nell’aiuto di Dio anche quando, come è avvenuto durante la sua vita, da giovane operaio a pontefice, le prove a cui si è sotto-posti sembrano insuperabili.

K

[email protected]@lavocedelpopolo.it

LA VOCE DEL POPOLO21 GENNAIO 2011

di Silvano Spaccatrosi

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12 LA VOCE DEL POPOLO21 GENNAIO 2011 Ecclesia Chiesa bresciana

Domenica 23 gennaio Giornata di “Avvenire”

La ricchezzadi una voce

fuori dal coroQuesto appuntamento ci sollecita a riscoprire,

con una più attenta riflessione, il significato e l’importanza del quotidiano dei cattolici

a cura di Lucio Corbò

D

Il 24 gennaio festa di San Francesco di Sales

I giornalisti cattolici il 24 gennaio festeggiano il loro patrono, San Francesco di Sales, spirito acuto, giurista, teologo, dotto umanista, soprattutto santo, che dedicò tutta la sua vita alla missione di illuminare le coscienze e indicare la strada per la ricerca della verità. Nella sua te-stimonianza c’è l’appassionato amore per la verità evan-gelica unito al suo desiderio di elevazione sociale e allo straordinario dinamismo apostolico. Il laicato cattolico deve in parte a lui i primi lineamenti della sua spiritua-lità e del suo impegno nel mondo. Su questo aspetto sappiamo quanto il Concilio Vaticano II abbia insistito, riconoscendo ai laici un compito attivo e originale nel-la Chiesa e nel mondo. È un dovere per tutti i credenti, impegnarsi nelle varie strutture ecclesiali, sociali, poli-tiche, economiche, culturali per animarle di spirito cri-stiano, portando quell’umanesimo di cui Francesco fu maestro. San Francesco di Sales è anche noto per aver

improntato la sua attività apostolica con una particola-re attenzione ai mezzi della comunicazione sociale. In stile che si potrebbe definire “giornalistico”, esponeva con sobrietà la dottrina cattolica e confutava gli errori con brevi foglietti che uscivano dalla sua brillante penna e che, nottetempo affiggeva ai muri o faceva entrare nelle case. Anche per questo suo stile è stato nominato patrono degli operatori della comunicazione. Anche a Brescia ogni anno il Vescovo nella circostanza riunisce gli operatori della comunicazione per un incontro di preghiera e di riflessione. Lunedì 24 gennaio sono in-vitati presso il Centro pastorale Paolo VI: alle ore 11 il Vescovo presiederà la celebrazione eucaristica, cui farà seguito la tradizionale conferenza stampa. Quest’an-no mons. Monari intende introdurre la conversazione con una riflessione su un tema di grande attualità “Se le parole hanno un senso…”.

Il Vescovo incontra gli operatori della comunicazione

Domenica 23 gennaio si celebra in dio-cesi la giornata dedicata al quotidiano cattolico “Avvenire”. Ricordiamo che è nato il 4 dicembre 1968 dalla fusio-ne tra “L’Italia” di Milano e “L’Avvenire d’Italia” di Bologna, grazie alla volon-tà di papa Paolo VI che da una parte voleva offrire agli italiani un giornale di ispirazione cattolica, dall’altra ri-teneva necessario uno strumento di comunicazione per il mondo ecclesia-stico. “Avvenire” ha saputo evolversi positivamente nell’arco degli anni. Nel 1998 è approdato su internet con il sito avvenire.it e il 7 maggio 2002 ha modificato radicalmente la pro-pria impaginazione e dato inizio a un nuovo capitolo della sua storia che continua. Dallo scorso fine settima-na “Avvenire” è ‘sbarcato’ sull’iPad. Dalla straordinaria ‘tavoletta’ che sta

sempre più prendendo piede anche nel nostro Paese è dunque possibile leggere comodamente il quotidiano dei cattolici italiani. Per la celebrazione della giornata il Vescovo ha scritto un messaggio, in cui si legge fra l’altro: “È soprattut-to questione di parole e di immagini. Supponiamo che la parola ‘Dio’ scom-paia dall’uso e dal vocabolario. L’ef-fetto necessario è che il mondo viene interpretato come realtà autonoma e autosufficiente e che il successo mon-dano diventa il criterio assoluto per riconoscere e definire i valori. E sup-poniamo che scompaiano tutte le im-magini sacre: icone, crocifissi, bibbie e candele varie. L’effetto inevitabile è che il mondo si presenta come una realtà puramente secolare. È l’uomo che usa le parole e le immagini; ma le

parole e le immagini che l’uomo usa si riflettono su di lui e dirigono i suoi atti di intelligenza e i suoi giudizi. Le pa-role e le immagini che dicono la fede sono indispensabili perché il mondo non sia chiuso in se stesso, ma diven-ga consapevole della sua vocazione trascendente. Non solo: è necessario anche che le parole e le immagini della fede s’intreccino con le parole e le im-magini della vita quotidiana perché il mondo della fede non appaia un mon-do parallelo (virtuale) rispetto a quello reale del lavoro o della cultura o dello sport. ‘Avvenire’ tenta di rispondere a questa esigenza. Tratta di politica, di economia, di cronaca, di sport come tutti i giornali. Ma nomina anche Dio e Gesù Cristo, parla anche di fede e di speranza e di amore. Di conseguenza, quando parla il Papa, ‘Avvenire’ cerca di ascoltare, capire e spiegare one-stamente quello che il Papa fa, dice e insegna; e lo stesso quando parla-no i Vescovi. Sembrerebbe ovvio che faccia così e sembrerebbe ovvio che ogni giornale serio debba operare nel-lo stesso modo; nella realtà, ovvio non

è. Perché nella stampa cosiddetta ‘lai-ca’ sembra maleducazione parlare di Dio; ma se Dio non deve essere nomi-nato, se della fede non si può parlare perché è questione privata, allora, di conseguenza, le parole del Papa ven-gono interpretate secondo una loro presunta portata politica; o, peggio, vengono fatte diventare prese di posi-zione nei dibattiti culturali in atto. Per questo i giornali ‘laici’ non ci bastano. Hanno i loro interessi e collocano le notizie ecclesiali dentro a schemi ri-gidi che sono estranei al reale dina-mismo delle comunità cristiane; non riescono a rappresentarci. ‘Avvenire’ diventa allora uno strumento necessa-rio per conoscere quanto nella Chiesa realmente accade e per riconoscerci come credenti nel mondo complesso di oggi. Forse non possiamo leggere solo ‘Avvenire’; ma certamente non possiamo non leggerlo se vogliamo che la nostra intelligenza rimanga aperta al mondo della fede e all’espe-rienza della Chiesa; se vogliamo che Dio non sia inconsapevolmente espul-so dal nostro vissuto”.

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13LA VOCE DEL POPOLO21 GENNAIO 2011

Maestra di comunione

di Clara Stella

Il 27 gennaio la Chiesa universale celebra la memoria di Sant’Angela e le Orsoline, secolari e religiose, si apprestano a ricordare la loro Santa fondatrice con particolare devozio-ne, grate al Signore per quanto hanno vissuto nell’anno appena trascorso: la proclamazione di Angela patrona secondaria di Brescia e il Convegno internazionale tenutosi dal 25 al 28 novembre. Quest’anno la festa di S. Angela sarà sottolineata da numerose manifestazioni, che si terranno dal 23 al 29 gennaio e spazieranno dal cam-po liturgico a quelli devozionale, mu-sicale, folkloristico. Il primo incontro è previsto per il 23 gennaio alle ore 16 nel Santuario di S. Angela in via Cri-spi, quando sarà celebrata la S. Mes-sa Salve Regina di E. Sthele, autore francese vissuto tra l’Ottocento e il Novecento; l’animeranno i cori delle comunità di Iseo e Passirano. Subito dopo, alle ore 17, l’Accademia degli Erranti, gruppo vocale e strumentale, eseguirà “Il Primo libro dei Mottetti a 5 voci” di Giovanni Contino, sotto la direzione dell’organista Alessan-dro Casari. “S. Angela maestra di co-munione” è il tema su cui si rifletterà durante le celebrazioni di lunedì 24, martedì 25 e mercoledì 26 e nella ve-

glia vocazionale che precede la Festa. Nota caratteristica della settimana di quest’anno sarà il pellegrinaggio a piedi, che si svolgerà nel giorno della festa, partendo dalle Grezze, dove S. Angela è vissuta nei primi anni della sua vita e arriverà a Brescia proprio in concomitanza con la S. Messa del-le ore 16 celebrata dal vescovo Lu-ciano. Il pellegrinare è un tema che ha inciso profondamente nella vita di S. Angela da quando, rimasta orfa-na, si recò a Salò dagli zii materni a quando si muoverà verso varie mete per definire meglio la sua identità reli-giosa: nel 1522 a Mantova sulla tomba di Osanna Andreasi, nel 1524 in Ter-ra Santa dove la momentanea cecità fisica la costrinse a guardare con gli occhi dello Spirito i luoghi della pas-sione e morte di Nostro Signore, nel 1525 a Roma per il Giubileo e poi, nel 1529 e nel 1532, al Sacro Monte di Va-rallo. In tutta la sua vita Angela fu una grande tessitrice di relazioni spirituali e sociali, facendosi maestra di comu-nione con i notabili della città, con gli artisti e con ogni persona che a lei si rivolgesse. Mise pace tra i duellanti, fu operosa nella carità e, alle sue figlie spirituali, lasciò scritto: “Siate concor-di e unite insieme, tutte d’un cuore e d’una volontà; siate legate con il vin-colo della carità, stimandovi, aiutan-dovi e pazientando in Gesù Cristo… Mirate quanto importa questa unione e concordia; desideratela, cercatela, abbracciatela, tenetela con tutte le vostre forze” (IX Ricordo).

27 gennaio La festa di Sant’Angela

I

Il logo della Compagnia di Sant’Angela

Brevi

Ufficio oratori

A casa Foresti l’assembleadella nuova AssociazioneRicordiamo che l’assemblea degli oratori, primo atto formale della nuova Associazione nata dalle modifiche statutarie, è prevista per sa-bato 22 gennaio, alla presenza del vescovo mons. Luciano Monari. Sarà per tutti possibile partecipare alla prima parte dell’assemblea, mentre le elezioni per il Consiglio di amministrazione dell’Associazione saran-no riservate ai soli soci. L’assemblea si svolge alla casa di formazione Foresti (presso la parrocchia Beato Luigi Palazzolo) con questo pro-gramma: ore 9 Accoglienza e pratiche iscrizioni parroci o delegati; ore 9.15 Preghiera iniziale; 9.30 Saluto di don Marco Mori (direttore Uf-ficio oratori); ore 9.45 “Un’esperienza consolidata di federazione tra oratori: la Fom di Milano”, don Samuele Marelli (direttore Fondazione oratori milanesi); ore 10.15 “Facciamo l’oratorio”, Mauro Bignami; ore 10.45 “Gli oratori educano alla vita buona del Vangelo”, mons. Luciano Monari, vescovo di Brescia; 11.30 Dibattito; 12 Assemblea dei soci per l’elezione del Cda (riservata ai soli soci). L’assemblea verrà trasmessa in diretta sul sito www.vocemedia.tv

Breno

La visita del Vescovoal consultorio della ValleNel 1957, mentre è parroco mons. Pietro Gazzoli, a Breno apre i suoi battenti la sede camuna del Pro Familia. Nel contesto delle varie iniziative dell’Istitu-to viene creato – e siamo all’anno 1996 – il consultorio familiare per la Val-camonica e l’alto Sebino, dedicato al beato Giuseppe Tovini. Ricorrendo in questi giorni il decimo anniversario (2001-2011) della beatificazione dell’av-vocato cividatese, il vescovo di Brescia mons. Luciano Monari domenica scor-sa ha visitato la benemerita istituzione brenese. Un passo del documento di fondazione testualmente recita: “Il consultorio, nell’ottica di un’antropolo-gia personalistica coerente con la visione cristiana dell’uomo e della don-na, guarda ai dinamismi personali e relazionali e privilegia l’apporto delle scienze umane e delle loro metodologie”. Si tratta di una ‘porta’ aperta alla persona, alla coppia, che cerca di portare il ‘ben-essere’ in famiglia, con la consulenza di specialisti che operano in équipe. Siamo di fronte a un’orga-nizzazione di dichiarata ispirazione cristiana; a un’iniziativa nata dal cuore delle parrocchie della vallata dell’Oglio; a un’associazione animata dal vo-lontariato; a un ente che offre assistenza a tutti, senza distinzione di raz-za, di lingua, di religione. Fondamentalmente tre gli indirizzi ispiratori: di formazione, di prevenzione e di assistenza. Il presidente Faustino Testini ha specificato che nel corso del 2010 le consulenze erogate sono state 1093 in favore di 92 coppie per un totale di 342 persone. Nel consultorio è presente un sacerdote, don Mario Bonomi (parroco di Sellero), componente dell’équi-pe degli specialisti, che aiuta e accompagna nell’ambito religioso. Per l’oc-casione è venuto dal Piemonte don Paolo Ravarini, in passato per tanti anni assistente religioso. In un breve incontro presso l’aula magna del Pro Fami-lia, il Vescovo ha spiegato ai numerosi convenuti come il contesto odierno non protegga né difenda la famiglia: eppure i bambini hanno bisogno di non poter dubitare dell’affetto dei genitori. In chiusura, nel duomo, è sta-ta concelebrata una messa tra il presule e sei sacerdoti, tra cui c’erano don Aldo Mariotti vicario zonale e mons. Franco Corbelli, arciprete di Breno. Ha concluso il rito la preghiera di ringraziamento. (Ermete Giorgi)

Un momento della giornata al consultorio di Breno

Il logo della Compagnia di Sant’AngelaIl logo della CoCoCompagnia di Sant’’At’’Anngela

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14 LA VOCE DEL POPOLO21 GENNAIO 2011 Ecclesia Chiesa bresciana

Mcl La premiazione del Concorso presepi

Il 1º premioall’oratoriodi Isorella

Il Vescovo ha ricordato che il presepe “ci avverte di tenere gli occhi aperti perché nelle opere

più nascoste si compie il volere di Dio”

L’oratorio di San Giovanni Bosco di Isorella si è aggiudicato il premio as-soluto del XXXVII Concorso presepi Mcl; il premio per la miglior inter-pretazione del tema a un concorren-te fuori provincia, è stato attribuito a Maria Rosa e Romano Soncini di Asola. È stato il vescovo di Brescia mons. Luciano Monari nel gremitis-simo auditorium Capretti dell’Isti-tuto Artigianelli di Brescia a indica-re ai partecipanti le prerogative del presepe che “ci avverte di tenere gli occhi aperti perché nelle opere più

Lnascoste si compie il volere di Dio”. Clara Campani ha invece condotto il pomeriggio coinvolgendo nelle premiazioni le numerose autorità del mondo istituzionale e civile pre-senti. A tutti i partecipanti è stato consegnato un riconoscimento, in-sieme alle due cartoline emesse per l’occasione dalle Poste Italiane con i due annulli filatelici dedicati. Alla scuola materna Marcolini di Mon-tichiari il premio speciale “Buona Notizia don Eridano Torri”; il “Buo-na Notizia Fulvio Manzoni” a Put del Re di Sellero. Il premio “Gianfranco Migliorati” alla parrocchia di Borgo San Giacomo. Nutrito l’elenco dei premiati nelle varie categorie. Fami-glie: 1° Laura Bettoni di Gussago e Giorgio Cavallera di Gaino di Tosco-lano, 2° Marco Adami di Polpenaz-

ze e Giancarlo Venturini di Rovato, 3° Maria Grazia Battisti di Gardone Val Trompia e famiglia Cavagnini di Brescia. Parrocchie: 1° Magno di Gardone V/T, 2° Fenili Belasi e Val-lio Terme, 3° San Zenone di Caino e parrocchia di Sant’Alessandro di Brescia. Oratori: 1° Gruppo Greppia di Urago d’Oglio, 2° Cellatica e Got-tolengo, 3° Villanuova S/C e Giani-co. Ospedali e centri per anziani: 1° Ospedale Civile di Brescia, 2° Co-operativa sociale Nikolajewka di Brescia. Scuole: 1° Scuola materna don Giovanni David di Muratello di Nave, 2° Scuola materna Mazzoleni di Calcinatelo, 3° Scuola primaria di via Falcone di Montichiari. Presepi viventi: 1° Parrocchia Sant’Eufemia D.F.. Categoria gruppi: 1° Gruppo San Rocco di Paitone, 2° Suore del

Buon Pastore di Brescia, 3° Grup-po Amici della Greppia di Motella di Borgo San Giacomo. Il premio alle istituzioni è andato al Gruppo sportivo polizia municipale; premio speciale per l’associazione Jurassic Sub. La classe IIb della Scuola pri-maria Santa Dorotea si è aggiudica-ta il premio “Presepio Fai da Te”. Tutti i filmati dei presepi in gara sa-ranno trasmessi su Telenord (canale 87) venerdì 28/01 e 4/02 alle ore 21. Novità di questa edizione: sabato 22 gennaio saranno conferiti altri pre-mi nelle circoscrizioni nei seguenti luoghi: circoscrizione Nord ore 9.30 Auditorium Scuola media Lana (via Zadei, 76); sede circoscrizione Ovest via Villa Glori, 13, ore 15; circoscri-zioni Est e Sud, ore 16, sala circo-scrizione Est in piazzetta Ragni.

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Page 15: La Voce del Popolo 2011 03

19LA VOCE DEL POPOLO6 MARZO 2009 15LA VOCE DEL POPOLO

21 GENNAIO 2011

Agenda del Vescovo

Venerdì 21 gennaioOre 20 – Brescia – S. Messa per il gruppo delle famiglie con i figli in cielo pres-so il Centro pastorale Paolo VI.Sabato 22 gennaioOre 9.30 – Brescia – Partecipa all’assemblea degli oratori presso la casa Fo-resti.Domenica 23 gennaioOre 10.30 – Bovegno – S. Messa per l’apertura della settimana educativa.Ore 16 – Palazzolo s/O – S. Messa in occasione della festa patronale San Paolo in San Rocco.Lunedì 24 gennaioOre 11 – Brescia – S. Messa e incontro con gli operatori della comunicazione presso il Centro pastorale Paolo VI in occasione della festa patronale di San Francesco di Sales.Martedì 25 gennaioOre 18.30 – Brescia – Incontro con lo staff del consultorio familiare diocesano presso il Centro pastorale Paolo VI.Mercoledì 26 gennaioVisita ai sacerdoti della zona XXIV di Gussago.Giovedì 27 gennaioOre 16 – Brescia – S. Messa per la festa di Sant’Angela Merici presso il Santua-rio a lei dedicato.Ore 18 – Brescia – Incontro con i presidi delle scuole della provincia presso il Centro pastorale Paolo VI.

Vita consacrata

La festa della PresentazioneMartedì 2 febbraio, festa della Presentazione di Gesù, si rinnova la solenne ce-lebrazione per la vita consacrata. Sono invitati tutti i consacrati e le consacrate della diocesi, insieme a parenti e amici. Il programma prevede l’incontro alle ore 16.30 in Duomo Vecchio. Alle 17 si muoverà la processione verso la Catte-drale. Alle 17.30 solenne concelebrazione eucaristica presieduta dal vescovo mons. Luciano Monari.

Duomo Vecchio

Messa per gli insegnanti di religioneVenerdì 28 gennaio alle ore 17.30 mons. Luciano Monari presiederà la celebra-zione eucaristica in Duomo Vecchio per tutti gli insegnanti di religione.

Convegno

Donne cattoliche bresciane dell’OttocentoSabato 29 gennaio il Coordinamento delle associazioni cattoliche femminili promuove un convegno su “Le donne cattoliche bresciane dell’Ottocento”. L’incontro si tiene alle ore 14.30 nell’aula magna dell’Università cattolica. Nella circostanza viene proposta anche una visita guidata ai luoghi di Sant’Angela Merici, a partire dalle ore 11 presso il Santuario della Santa in via Crispi.

Concerto in San Lorenzo

Un programma di musica sacracon il maestro Luigi LaiSabato 22 gennaio alle ore 20.45 si tiene nella chiesa di San Lorenzo (via Mo-retto, 55) un concerto di launeddas, con un programma di musica sacra con il maestro Luigi Lai che oggi è il più famoso e apprezzato suonatore di lau-neddas. Le launeddas sono uno strumento musicale sardo a fiato, di origine antichissima, composto solitamente da tre canne e in grado di produrre una particolare e complessa polifonia. Si tratta di musica di alta qualità, ritenuta superiore, nelle sue migliori espressioni, a gran parte della musica barocca. Il maestro Lai è conosciutissimo in Italia e all’estero, dove ha suonato e incantato nei principali festival internazionali. Ha suonato anche davanti al papa Giovan-ni Paolo II. Ingresso gratuito.

Ingressi parrocchiali

A Muscoline e a CastrezzoneDomenica 23 gennaio fa il suo ingresso a Muscoline il nuovo parroco don Angelo Treccani. L’appuntamento per l’accoglienza è presso il teatro alle ore 14.30; alle 15 nella chiesa parrocchiale seguirà la solenne celebrazione eucari-stica. Domenica 30 gennaio sarà la volta di Castrezzone, con l’arrivo del nuovo parroco don Luigi Ghitti. Si inizia alle 14.30 presso il monumento dei caduti e alle 15 seguirà la celebrazione nella chiesa parrocchiale. In entrambi i casi pre-siederà i riti di immissione il vicario zonale don Roberto Sottini.

Ecclesia Agenda

Monno

Un libro in ricordo di don Giovanni Antonioli

Sabato 22 gennaio nella chiesa parrocchiale di Monno verràricordato don Giovanni Antonioli di cui ricorrerà l’anno

prossimo il ventesimo anniversario della morte.L’iniziativa è della amministrazione comunale e della locale

Biblioteca e prevede la presentazione del libro di Elisabetta Massolidal titolo “Don Giovanni Antonioli, le stagioni del cuore e della fede”.

Centro di spiritualità di Bovegno

Calendario esercizi spiritualiSegnaliamo il calendario dei corsi di esercizi spirituali programmati dalla

casa di preghiera delle Suore maestre di Santa Dorotea di Bovegno.Dalla sera del 30 aprile al mattino del 7 maggio, padre Livio Pagani,  passionista, svolgerà il tema “Scelti da Dio, santi e amati, rivestitevi

dunque di sentimenti di tenerezza e di bontà (Col 3,12 )”. Dalla mattina del 12 giugno alla mattina 18 giugno mons. Angelo De Donatis, della

diocesi di Roma predicherà “Rivestiti di Cristo (Gal 3,27)”.Dalla sera 11 luglio alla mattina del 18 luglio, Itinerario spirituale

attraverso i salmi con don Salvatore Tardio, della diocesi di Brindisi. Dalla sera 4 agosto alla mattina dell’11 agosto padre Eugenio Brambilla,

barnabita, su “Donna, grande è la tua fede! La vitaconsacrata e la vicenda biblica di Rut, Giuditta ed Ester”.

I corsi sono aperti a tutti. Info: Bovegno, Centro di spiritualità, via IV novembre, 43 25061 Bovegno (Brescia). Tel  030 926149  fax 030 9220859

bovegno.centrospiritualità@smsd.it

Missionari di passaggioÈ in Italia, presso i familiari di Villa Carcina, per un periodo di vacanza

il missionario fidei donum don Marco Marelli, provenientedal Brasile e destinato al Venezuela. Resta in Italia fino al 20 febbraio.

È in Italia anche p. Giuseppe Scaratti di Cadignano,missionario della Congregazione del Verbo divino in Paraguay.

Resta in Italia fino al 14 febbraio.

In memoria

S. Messa per mons. Dino FoglioVenerdì 28 gennaio ricorre il

5º anniversario della morte di mons. Dino Foglio.

Alle ore 20.15 di venerdì sarà celebrata una S. Messa

in suffragio nella Basilica delle Grazie, presieduta da

don Guido Pietrogrande, salesiano, assistente spirituale

nazionale del Rinnovamento nello Spirito. Ricordiamo che

mons. Foglio, sacerdote dal 1946, ha ricoperto importanti

incarichi al serviziodella diocesi e della Chiesa

italiana, diventando negli ultimi anni uno dei più vivaci animatori del Rinnovamento

nello Spirito.

Page 16: La Voce del Popolo 2011 03

Congrega Carità Apostolica16 LA VOCE DEL POPOLO21 GENNAIO 2011

Fondazione Bonoris Le iniziative per il 150°

La memoria del fondatore affidata alle opere

di Angela Iussig

Nel corso del 2011 tornerà più volte all’atten-zione degli abitanti delle diocesi di Brescia e di Mantova il nome del conte Gaetano Bonoris.La ragione è semplice: la ricorrenza del 150° an-niversario della sua nascita. Sotto l’Alto Patro-nato del Presidente della Repubblica, la Congre-ga della Carità Apostolica e la Fondazione inti-tolata al conte stesso promuoveranno una serie di iniziative commemorative, articolata tra ap-puntamenti scientifici e progetti di solidarietà. Ciò accade perché nel 1923 il Bonoris volle isti-tuire una fondazione che portasse il suo nome presso la Congrega della Carità Apostolica con lo scopo di “promuovere e sussidiare istituti, enti e organizzazioni [...] delle province di Bre-scia e di Mantova in parti uguali, che abbiano per fine anzitutto di prestare aiuto e protezione a minori e giovani privi del sostegno familiare”, così come prescritto dall’art. 3 dello Statuto del-la stessa Fondazione.Il 21 gennaio e il 16 maggio si terranno così a Brescia e a Mantova due convegni, aventi tra gli obiettivi, oltre che di ricostruire la vita e le

opere di Bonoris, anche quello di ripercorrere la vicenda dell’assistenza e della beneficenza tra età moderna e contemporanea. Accanto a questi appuntamenti di studio, fon-damentali per la diffusione di una sempre più consapevole cultura della carità, saranno an-nunciati sei progetti di solidarietà, tra Mantova e Brescia – per sovvenzionare i quali sono stati complessivamente stanziati oltre 1,7 milioni di euro – che saranno emblematicamente intitolati alla memoria del conte Gaetano Bonoris.Le iniziative che prenderanno avvio nel 2011 so-no relative alle tipiche aree d’intervento della Fondazione Gaetano Bonoris, mirando tuttavia ad affrontare antiche problematiche secondo modalità innovative: gli inediti servizi che saran-no inaugurati nei prossimi mesi, infatti, s’inseri-scono nell’ambito dell’assistenza ai minori, e in particolare dei minori in condizione di disagio ovvero diversamente abili. Tutte le progettualità attentamente vagliate dal-la Fondazione Bonoris fanno territorialmente ri-ferimento alla provincie di Brescia e di Mantova.La selezione dei progetti è stata curata dalla Commissione erogatrice della Fondazione Bo-

noris, che è formata da tre membri, indicati ri-spettivamente dal vescovo di Mantova, dal ve-scovo di Brescia e dalla famiglia Soncini, impa-rentata con il conte. La Fobap (Fondazione bresciana assistenza psicodisabili) ha in progetto la costituzione di un centro di formazione e ricerca in favore dei minori affetti da disturbo dello spettro autisti-co, svolte principalmente all’interno del centro abilitativo specializzato sui disturbi generaliz-zati dello sviluppo. Il bisogno affrontato è di grande attualità: se-condo i dati disponibili, infatti, tale problema-tica rappresenterebbe una delle cause più fre-quenti di disabilità intellettiva.La cooperativa sociale Fraternità Giovani – che fa parte del Gruppo Fraternità di Ospitaletto – da-rà invece vita in zona Lamarmora a Brescia a una struttura terapeutica semiresidenziale, ove si svol-gerà attività terapeutico-riabilitativa ed educativa nelle ore diurne. Nella struttura troveranno accoglienza 15 adole-scenti che presentino difficoltà di tipo psicopato-logico, quali ad esempio disturbi della personalità e della condotta, psicosi, sindromi affettive.

Gli ultimi due progetti

Completano l’elenco dei progetti selezionati dal-la commissionbe erogatrice la proposta che vede riunite la parrocchia di S. Maria della Vittoria, in via Cremona a Brescia, e l’Associazione Francesco Soldano che hanno presentato il progetto di un centro di musicoterapia orchestrale, che prevede la costituzione di una scuola di musica e la ristrut-turazione di una sede adeguata. Il centro rivolgerà le proprie attività a bambini, ragazzi e adulti af-fetti da disabilità intellettiva, fisica o malattie ge-netiche. L’attività di musicoterapia prevederà una presa in carico psicopedagogica e un percorso di crescita triennale, al termine del quale gli utenti del centro potranno proseguire individualmente il perfezionamento musicale e dar vita a una vera e

propria orchestra sinfonica. Nell’ambito delle pro-prie attività, l’associazione Bimbo Chiama Bimbo Onlus di Mompiano ha individuato una ricca serie di azioni socio-educative che si sommeranno ai ser-vizi già offerti all’interno dell’area dell’ex Istitu-to “Bonoris”. L’obiettivo è una sempre maggiore accoglienza delle famiglie in difficoltà, attraverso aiuto concreto, ma anche e soprattutto iniziative di incontro, di formazione e di accompagnamento. Particolare attenzione sarà data alle problemati-che di mediazione familiare per i nuclei stranieri.Quello elaborato dalla onlus di Mompiano è l’ul-timo dei progetti selezionati dalla fondazione per ricordare il 150° della nascita del conte Gae-tano Bonoris.

Attenzione costante ai bisogni

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17

Paesi e parrocchie

Ai lettori più attenti non sarà sfuggito che la geografia delle comunità par-rocchiali sta mutando su tutto il ter-ritorio. Il calo delle vocazioni sacer-dotali ha accelerato la messa in opera del progetto delle unità pastorali ela-borato dalla diocesi. Cosa si intende con il termine unità pastorali? Più re-altà parrocchiali che si mettono insie-me per la costruzione di un comune percorso: la formazione dei catechisti o dei ragazzi, i servizi agli anziani o ai giovani, per fare alcuni esempi. Suc-cede così che non tutte le parrocchie possano vantare la presenza di un sa-cerdote dedicato esclusivamente a quella comunità. Prendiamo il caso del Comune di Provaglio d’Iseo che

Provaglio d’Iseo Aspetti pastorali

Il parroco don Giovanni Bracchi descrive le peculiarità di una comunità giovane, che collabora con le altre realtà (Fantecolo e Provezze) dello stesso Comune. A marzo dovrebbero arrivare alcune suore dall’India

Adi Luciano Febbrari

Iniziazione cristiana

Nuove famiglie da coinvolgereCon il nuovo cammino di iniziazione cristiana la comunità si conosce e si incontra. Sì, perché anche il Comune di Provaglio negli ultimi anni è stato oggetto di un’im-migrazione. Come del resto è successo a tutti i paesi limitrofi che abitano in questa porzione di Franciacorta e che hanno esercitato una sorta di polo attrattivo nei con-fronti degli abitanti della città. Il percorso di catechesi diventa così, in molti casi, il primo contatto delle giovani coppie con la comunità cristiana. I nuovi arrivi coinci-dono anche con una buona natalità (due figli per famiglia). Quest’anno i ragazzi ce-lebreranno in maniera unitaria i sacramenti dell’eucaristia e della cresima. La realtà si può definire vivace, visto e considerato che ha al suo attivo la banda, il coro e la scuola di vita familiare. In ambito parrocchiale riveste un ruolo importante, anche per quanto riguarda l’aspetto formativo, il cinema teatro Pax, la Sala della comunità costruita nel 1965/67. La proiezione cinematografica venne poi sospesa; nel 2000 vie-ne ristrutturata. In questa panoramica va inserita anche la componente sportiva con la gestione diretta in oratorio di un gruppo (pallavolo, basket e calcio): in particola-re i ragazzi (fino ai 16 anni) e gli amatori giocano a calcio in oratorio. Si sta lavoran-do, comunque, sul terreno della formazione in tutti gli ambiti della vita parrocchiale per costruire una comunità che cammina nella direzione ecclesiale. Tutto ciò significa anche un’attenzione alle fasce deboli: se dei più piccoli abbiamo già scritto, bisogna soffermarsi sugli anziani con la presenza di una Casa di riposo (ospita 30 persone) legata alla parrocchia. La fascia anziana della popolazione rappresenta la memoria storica di una comunità in continua evoluzione, una comunità che è conosciuta fuori dai confini provagliesi per la presenza del monastero di San Pietro in Lamosa. La sua storia si può suddividere in diverse fasi: prima dell’anno mille questo luogo fu sede di culti prima pagani e poi cristiani. Intorno all’anno mille fu eretta una chiesetta, che poi dal 1083 al 1535 fu donata ai monaci dell’Ordine francese di Cluny, si trasformò in Monastero che svolse importanti funzioni religiose, economiche, socio-assistenziali e culturali. Dal 1535 al 1783, il monastero fu acquisito dai canonici regolari di San Salvatore di Brescia. Dal 1783 ad oggi il Monastero è stato quasi ininterrottamente proprietà privata. Nel 1983 i proprietari della chiesa l’hanno donata alla parrocchia, mentre, negli ultimi anni, i locali dell’antica Disciplina e alcuni piccoli spazi (tutto il resto dell’immobile è proprietà privata) sono stati affidati alla Fondazione cultura-le San Pietro in Lamosa. Ogni anno 26mila persone visitano questo importante sito. Non mancano le difficoltà di gestione. Secondo il parroco don Bracchi si sta lavoran-do per superare le divisioni. Dal 1983 è attiva l’associazione Amici del monastero: ha il compito di recuperare, gestire, animare e far conoscere il più possibile il grande patrimonio storico, artistico e culturale. Nel 2000, invece, per iniziativa dell’Ammini-strazione comunale è sorta l’associazione Culturale San Pietro in Lamosa.

Il volontariatolascia un segnopositivo

[email protected]

al suo interno ospita le parrocchie di Provaglio d’Iseo, Fantecolo e Pro-vezze. Tre parrocchie con tre parro-ci, ma con un unico curato (don Giu-liano Massardi) che si occupa della pastorale giovanile. In concreto don Giuliano segue tutti i ragazzi nei tre diversi spazi delle singole parrocchie e promuove iniziative comuni. Non è facile in certi casi superare i rispetti-vi campanilismi, ma nello specifico di Provaglio la situazione è facilitata dal fatto che sono realtà che gravi-tano all’interno dello stesso Comu-ne. Una realtà che si segnala per la solidarietà e per il volontariato non espressamente di ispirazione cristia-na, ma c’è un buon interscambio di competenze. C’è una buona sociali-tà, anche se in passato i più anziani ricordano Provaglio come una comu-nità difficile segnata dalla presenza della droga e dalle contrapposizioni politiche. Adesso, come sottolinea il parroco don Giovanni Bracchi, si re-spira un buon clima con “un’accetta-zione nella diversità”. La primavera donerà a Provaglio d’Iseo la presen-za di una comunità di suore indiane, che avranno come compito specifico il servizio alle famiglie. Spesso le fa-miglie si trovano di fronte ad alcuni problemi logistici: si pensi solo ai ge-nitori che iniziano alle sei del mattino il lavoro e non sanno a chi affidare i fi-gli. In questo caso le suore alla scuola materna (ente morale) garantiranno la copertura del servizio anche dalle prime luci dell’alba. Giusto ricordare che la struttura ha più di 110 anni di storia: più generazioni sono passate e hanno trovato accoglienza.

LA VOCE DEL POPOLO21 GENNAIO 2011

Il monastero di San Pietro in Lamosa

La parrocchiale

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18 LA VOCE DEL POPOLO21 GENNAIO 2011 Paesi e parrocchie Città

A tutti sarà capitato almeno una volta di ricevere una richiesta di aiuto per lo svolgimento di una pra-tica burocratica. Figurarsi poi se i cittadini che hanno bisogno di chia-rezza sono immigrati... Così molto spesso queste persone non sanno come inseguire il sogno di un do-cumento e non sanno dove e come presentare le carte necessarie. Og-gi negli enti pubblici, in seguito a scelte politiche o alla razionalizza-zione della spesa, non sono sempre presenti quei servizi indispensabili per ricevere informazioni, capire e comprendere la montagna legi-slativa. Ecco allora che dal 2002 le Acli hanno attivato lo sportello immigrati. Nel Bresciano dal mese di gennaio sono stati aperti nuovi sportelli rivolti a cittadini non co-

Nella selvadella legge

Su tutto il territorio aumenta l’offerta degli sportelli per gli immigrati gestiti da volontari

Adi Luciano Zanardini

munitari e comunitari, a italiani che accolgono o si interessano a vario titolo di cittadini stranieri, ai datori di lavoro, per offrire assistenza nel-la compilazione delle pratiche. Nel-lo specifico si parla del rinnovo del permesso di soggiorno, del rilascio del permesso Ce per i soggiornanti di lungo periodo, del ricongiungi-mento familiare, della cittadinanza e del decreto flussi. Fornisce, inol-tre, informazioni su: visti d’ingres-so, iscrizione angrafica, rinnovo della dimora abituale nei Comuni di residenza e rilascio-rinnovo della tessera sanitaria presso l’Asl com-petente. I nuovi sportelli, oltre alle sedi zonali (su appuntamento, chia-mando il numero verde 800740044), sono ospitati nei circoli Acli di Bot-ticino, Castenedolo, Cazzago San

Martino, Rodengo Saiano, Milzano, Rezzato, Sant’Anna in città, Verola-nuova, Villanuova e Villaggio Sere-no. A febbraio aprirà anche a Con-cesio, Palazzolo (presso la Caritas “La porta amica”) e a Nave. Dalla fotografia della situazione emerge bene la capillarità della diffusione delle Acli sul territorio provinciale. Da sempre sono vicine ai lavoratori, che oggi – soprattutto nel Brescia-no – sono anche stranieri. Il numero delle presenze comporta di conse-guenza l’aumento delle richieste di informazioni per le pratiche. Il ser-vizio (funziona un giorno a settima-na nelle singole sedi, per informa-zioni sugli orari www.aclibrescia-ne.it) è completamente gratuito. In verità ci sono anche agenzie che, fuori dalla legalità, offrono infor-

mazioni e agevolano le pratiche in cambio di denaro. La forza di una realtà come le Acli è data, invece, dai tanti volontari che permettono la copertura del servizio. 45 perso-ne, da ottobre a novembre, hanno seguito il “percorso formativo per volontari”. L’obiettivo era quello di costituire un gruppo di “promoto-ri sociali specializzati” che di fat-to presteranno il loro servizio nei nuovi sportelli. In questa fase so-no state coinvolte anche le Caritas parrocchiali e altre realtà sensibili. Il Patronato con il direttore provin-ciale Rita Tagassini e con Claudia Salmi (responsabile degli sportel-li immigrati delle Acli) ha avuto il compito di dare le competenze tec-niche; al termine del corso i volon-tari hanno seguito anche uno stage.

Acli provinciali Da gennaio

I volontari dello Svi svolgono la loro missione di testimonianza, sviluppo umano, crescita economica e sociale. Attualmente sono attivi con una decina di progetti in vari Paesi d’Africa e d’Ameri-ca Latina. Una delle tradizionali iniziative di autofinanziamento è la mostra mercato “Arte si fa pane”, che quest’anno si terrà dal 9 al 17 aprile, nella sede di viale Venezia 116 e sarà la 12ª edizione. Come sempre accanto ai quadri e piccole sculture doni di artisti sa-ranno proposti oggetti artistici e libri. Per questo motivo i volontari invitano a portare un oggetto che sia antico o almeno vecchio di qualche decennio. Le opere e gli oggetti saranno adeguatamente esposti e offerti nella mostra mercato.

Sul sito del ministero dell’Interno è attiva la procedura informatica che consente l’invio del-le domande del decreto flussi 2010 in vista del primo click day del 31 gennaio. Come è acca-duto nel 2007 questa procedura, che si basa su un criterio cronologico della ricezione delle domande fino all’esaurimento dei posti, penalizza di fatto i datori di lavoro che si rivolge-ranno ai Patronati e alle associazioni. “Come ente di Patronato ci troviamo – afferma il di-rettore provinciale del Patronato Acli Rita Tagassini – in una situazione antipatica e ambiva-lente. Da un lato siamo orientati a offrire il massimo aiuto a chi si rivolge ai nostri sportelli, dall’altro abbiamo la consapevolezza di essere nella medesima situazione del 2007 e che, quindi, le domande inviate tramite noi sarebbero recepite molto dopo gli invii dei singoli datori di lavoro”. Per questa ragione il Patronato ha deciso di fornire tutte le informazioni possibili, ma di non gestire informaticamente le domande per non svantaggiare i richiedenti.

Brevi

Patronato Acli

No alla gestione del decreto flussi

Svi

Oggetti e libri antichi

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19LA VOCE DEL POPOLO21 GENNAIO 2011Brevi

Rispuntail progetto

Villa Paradisodi Vittorio Bertoni

“Se questa opposizione governasse la Provincia sarebbe come avere Dracula ai vertici dell’Avis”. È l’in-cipit pungente di Daniele Molgora, presidente della Provincia, mutuato da una battuta del ministro Tremon-ti, per rispondere alle accuse mosse dal Pd sul funzionamento del Bro-letto. “Sto rimettendo in piedi l’En-te, affrontando con determinazione le situazioni pregresse e la contin-gente crisi”. Il presidente Molgora passa in rassegna i diversi fronti operativi e sottolinea in primis, con orgoglio, come la Provincia di Bre-scia sia l’unica in Italia con tutte le tasse al minimo. Difende la politica dei tagli, operati non in modo linea-re, ma dopo una attenta valutazio-ne delle possibilità di riduzione dei costi. E i risultati sono arrivati, se è vero che il totale della spesa corren-te è passato da 180,7 milioni di euro nel 2008 a 144,2 nel 2010 con un ca-lo di oltre il 20%, mentre le spese di rappresentanza della giunta si sono quasi azzerate passando nello stes-so periodo da 150,9 milioni a 5,1.Accenna a varie questioni – parteci-

pate, aeroporto, contributi, investi-menti e ‘concorsopoli’ – confutando punto su punto ogni teoria dell’op-posizione. E si sofferma, più a lun-go, sulla ‘fantomatica’ Fondazione Mythos. “Dicono che sia costata 250mila euro, ma è una menzogna dal momento che Mythos non è an-cora stata creata. Sono convinto che un soggetto che gestisca le inizia-tive culturali, che attiri sponsoriz-zazioni e finanziamenti privati che possono portare ulteriori risorse sia utile per la Provincia. Ma fino a oggi nulla è stato investito”. E conclude ritornando sullo scoop di fine an-no: l’acquisizione della ex Caserma Papa che dovrebbe diventare la se-de unica della Provincia. “Non esi-ste alcun conflitto tra noi e Palazzo Loggia, ma, semmai, una collabo-razione. La realtà è che il Governo non deciderà in tempi brevi. Noi in-tanto ci prepariamo a ogni eventua-lità. Se non ottenessimo l’immobile, potremmo rispolverare il progetto all’ex Villa Paradiso con il recupero di un immobile prezioso e di grande valore per la Provincia”.

Provincia Molgora rilancia alcuni obiettivi

Liceo paritario Luzzago

Quartiere Mazzucchelli

Nuove aule e nuovi laboratoriin ricordo di padre SimplicianoSeguire la difficile via della Sapienza, piuttosto che la comoda via della stoltezza e della furbizia è l’invito che si legge al capitolo 9 del Libro dei Proverbi. For-nire strumenti affinché i giovani percorrano questa strada è l’arduo, ma sem-pre stimolante compito di un’istituzione come la scuola, la quale, a sua volta, necessita di strutture e strumenti per svolgere al meglio la propria funzione educativa e sociale. Questo spirito ha animato l’inaugurazione e la benedi-zione delle nuove aule e dei nuovi laboratori didattici dell’Istituto Luzzago di Brescia. Un evento che si è svolto sabato 15 gennaio e ha visto l’intervento di numerose personalità: Giorgio Prandelli, assessore provinciale, Alberto Caval-li, sottosegretario regionale, Mariella Enoc, vicepresidente della Fondazione Cariplo, Giacomo Gnutti, presidente della Fondazione Comunità Bresciana, Maria Rosa Raimondi, dirigente Usp provinciale, e Giuseppe Colosio, dirigente Usp regionale. I nuovi spazi sono stati dedicati a Simpliciano Olgiati, per qua-rant’anni educatore e rettore al Luzzago. Il liceo paritario si amplia così grazie all’acquisizione e alla ristrutturazione di alcuni spazi adibiti a magazzino (ma da anni in disuso), appartenuti all’ex Consorzio agrario. Si tratta di circa mille mq, distribuiti su due piani, in cui sono state realizzate tre aule multimediali con pareti insonorizzate impacchettabili, dalle quali si può ricavare, all’occor-renza, un’aula magna; tre laboratori didattici (chimica, fisica e informatica) e un “book cafè” con ingresso indipendente. Il nuovo ascensore, infine, ha permesso la messa a norma dell’intera struttura. Il progetto, fortemente vo-luto dall’ex rettore, padre Francesco Ielpo, è stato portato a termine da padre Giampaolo Possenti. I lavori, che hanno comportato una spesa di tre milioni di euro, hanno richiesto un anno di tempo e sono stati svolti sotto la direzione dell’ing. Sergio Flamini. Fondamentale il contributo della Fondazione Cariplo, che ha coperto il 50% delle spese. Il resto è venuto dalla cessione di una par-te dello stabile e dalla generosità di alcuni ex allievi, rappresentati da Marco Bonometti. Anche le Istituzioni, infine, hanno fatto la loro parte: visto il rilie-vo delle attività del Luzzago, l’assessore comunale Paola Vilardi ha annuncia-to la sospensione del pagamento degli oneri dovuti per questi interventi. (l.r.)

Una risposta al bisogno abitativo: 88 case (che vanno dai 38 ai 110 metri qua-drati; lo standard è di 50 metri quadrati) in via Mazzucchelli (zona Fiumicello). Questa l’operazione portata a termine dalla Congrega della carità apostolica, che ha recuperato gli edifici costruiti nel primo quarto del Novecento e desti-nati alle famiglie operaie. A questo si aggiunge la restituzione ai cittadini di un quartiere, noto come “Le Congreghe”, che secondo alcuni storici rappresente-rebbe il più antico esempio di edilizia popolare. Le abitazioni saranno conces-se in locazione a canone moderato dalla Congrega entro i primi di febbraio, a seguito del bando pubblico concluso il 16 dicembre 2010. Come concordato con il Comune, i canoni saranno ulteriormente ridotti rispetto ai parametri regionali del canone moderato (65 euro al metro cubo) grazie al ricorso alle risorse destinate dalla Congrega alla beneficenza. I costi complessivi sostenu-ti dalla Congrega ammontano a 8 milioni di euro, di cui 6 milioni e 900 mila euro per la ristrutturazione vera e propria degli edifici; la Regione ha erogato un finanziamento pari a 2 milioni e 229.500 euro. Nella corso dell’inaugura-zione è stato sottolineato l’intervento in proposito dell’ex assessore alla Casa del Pirellone, il bresciano Mario Scotti. Per dare corso all’assegnazione degli alloggi, lo scorso autunno sono state sottoscritte due convenzioni tra il Comu-ne (rappresentato dall’assessore Massimo Bianchini), la Regione e la Congrega.

88 case per i bresciani

S

Daniele Molgora

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20 LA VOCE DEL POPOLO21 GENNAIO 2011 Paesi e parrocchie Città

Non intende il gruppo consigliare del Pd in Loggia procedere nelle critiche su quello che la giunta Paroli non è stata in grado di fare o ha fatto male. I propositi per il 2011 da poco iniziato sono all’insegna della costruttitività, della ricerca del confronto su alcuni passaggi cruciali per la città. Queste le dichiarazioni di intenti di Emilio Delbono e degli altri consiglieri del Pd per un anno che si presenta parti-colarmente impegnativo per la città di Brescia. Quello iniziato da poche set-timane sarà l’anno dell’adozione del

Ndi Massimo Venturelli

Pgt (piano di governo del territorio), strumento urbanistico che segnerà lo sviluppo della città del futuro. Il Pd ha già avviato una serie di incontri per condividere con la realtà cittadina un percorso che troverà sintesi in un do-cumento che diventerà oggetto di con-fronto con la giunta e la maggioranza. “Quella che abbiamo avviato − ha di-chiarato al proposito Delbono − è una sorta di road map verso il Pgt perché non vogliano che, come già accaduto in occasione delle più recenti varian-ti allo strumento di programmazione

urbanistica ancora in vigore (il vec-chio Prg. ndr.), si assumano decisio-ni assemblando una serie di richieste private”. In questa prospettiva si inse-riscono anche un altro tema cardine per il 2011 del Pd: quello delle politiche ambientali. “Secondo i dati più recenti − sono ancora considerazioni del ca-pogruppo in Loggia − Brescia è oggi la terza città più inquinata d’Europa. Non è più tempo di proclami; occorrono iniziative concrete”. Iniziative che il Pd ha tradotto nella proposta di politiche di mitigazione ambientale per rende-re meno problematico l’impatto delle grandi arterie del traffico sull’ambien-te urbano, nel rilancio del trasporto pubblico cittadino e nella raccolta di firme per la pedonalizzazione di piazza Paolo VI e piazza Loggia in tempi più rapidi del triennio ipotizzato da Paro-

li. Altri, e altrettanto importanti, i te-mi affrontati dal Pd. A partire da una più forte presenza del Comune nella vicenda A2A, alla dismissione di alcu-ne società (Brixia Sviluppo e Omb, ille-gittima la prima e improduttiva l’altra, secondo Delbono), dalla realizzazione di un patto sociale per la costruzione della città del futuro, a serie politiche di sostegno a imprese e famiglie anco-ra alle prese con il declino economico, per finire al “problema di problemi”: quello della gestione di bilancio. Non sono mancate considerazioni sul 150° dell’Unità d’Italia. Al di là delle cele-brazioni (che per il Pd ancora latitano) quel che preme a Delbono & co. è che la città possa approfittare di questo an-niversario per ritrovare quell’identità che l’ha resa grande in passato e che potrebbe aiutarla anche per il futuro.

La “road map” per un 2011 per la città

Ribadito il giudizio critico nei confronti della giunta Paroli, Delbono elenca gli impegni

Brescia Il Pd e la Loggia

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21LA VOCE DEL POPOLO21 GENNAIO 2011Brevi

Casa di riposoed ex Marzotto

nell’agendadi Elena Ungari

Un occhio di riguardo al sociale e al lavoro: così si preannuncia la proget-tualità del Comune di Manerbio per il 2011. Il sindaco, dott. Cesare Melet-ti, illustra i programmi ai quali l’am-ministrazione intende dare corpo o avviare nel corso dell’anno corrente. In questo anno e mezzo del proprio mandato, l’amministrazione è stata prevalentemente impegnata nell’ope-ra di riequilibrio della gestione dei di-versi servizi (e una parte importante è stata caratterizzata dalla riorganiz-zazione delle scuole materne, con la divisione in due sedi distinte della fondazione e della scuola statale). L’anno appena avviato sarà dedicato alla progettualità. Al primo posto nell’agenda ammi-nistrativa, spiega il Sindaco, resta l’area ex Marzotto: l’obbiettivo è riu-scire a definire un progetto e un uti-lizzo di questa vasta superficie il più possibile funzionali e adatti alle esi-genze della comunità. La Casa di ri-poso rappresenta un altro nodo che gli amministratori manerbiesi inten-dono sciogliere nel 2011. Constatato

che l’attuale edificio non è ormai più adeguato per rispondere alle esigen-ze correnti (anche perché sono 300 le richieste di accesso alla struttura non ancora soddisfatte), l’idea è la realiz-zazione di una nuova sede all’interno dell’area ex Marzotto. Se così fosse l’edificio ora in uso sarebbe adibito a edilizia convenzionata. L’alternativa è la ristrutturazione della casa di ripo-so odierna e il suo ampliamento con l’assorbimento dello stabile posto a fianco della residenza per anziani.L’altro grande imperativo per il Comu-ne di Manerbio è il lavoro. “La perce-zione, spiega il sindaco, è che ci sia una ripresa dopo la crisi: torna la vo-lontà di investire, di avviare attività: privati ed aziende hanno già presen-tato dei progetti e noi non possiamo non sostenerli, incentivando anche le infrastrutture necessarie”. Con-cretamente questo dovrebbe tradursi nell’apertura di un’importante realtà produttiva e nell’avvio di un’altra at-tività commerciale di medie dimen-sioni, vitali per la creazione di nuove opportunità lavorative.

Manerbio Il Sindaco illustra i programmi

Borgosatollo

Pontevico

Montichiari

Mairano

Ad Auschwitz c’era un’orchestra,a teatro per la MemoriaGiovedì 27 gennaio (alle ore 11 e alle ore 21), Giornata della memoria, presso il teatro comunale va in scena “C’era un’orchestra ad Auschwitz”, uno spet-tacolo ispirato dal libro di Fania Fenélon a cura del gruppo teatrale “Chaos logos”. La drammaturgia e la regia sono di Matilde Pagani.

Prosegue l’attività della ProCivilIl Gruppo di Protezione civile di Pontevico è stato fondato nel 1996 da alcuni amici che hanno voluto dare il loro impegno e il loro tempo libero per offrire alla comunità un servizio nei casi di impossibilità da parte delle forze pubbliche di operare nei luoghi colpiti da calamità naturale, oppure per agire insieme a esse come forza di supporto, sia logistico che di manodopera. Recentemen-te al parco veicoli se n’è aggiunto uno: un Iveco Daily. La Protezione civile di Pontevico conta una cinquantina di aderenti, volontari che dispongono ora di un parco veicoli attrezzato composto da 12 autoveicoli e barche a motore. Il nuovo veicolo è stato acquistato con il contributo regionale integrato da aziende locali che hanno sostenuto la raccolta di fondi promossa nei mesi scorsi.

Le sculture di Cattaneo in mostra20 edizioni per il Premio di pittura “Giovanni Treccani degli Alfieri” che taglia il traguardo dei quattro lustri con una mostra di alto livello con le sculture di Tullio Cattaneo. Fino al 26 febbraio ci sarà l’occasione per ammirare da vicino presso Palazzo Tabarino (via Martiri della Libertà 33) le opere di questo protagonista bresciano dell’arte plastica il quale, ha già alle spalle riconoscimenti che gli sono giunti dai vertici accademici e artistici italiani e internazionali. Per informazioni: MontichiariMusei, te-lefono 030/9650455.

Il Comune di Mairano ha un nuovo Piano di governo del territorio. Il docu-mento è stato approvato nel corso dell’ultimo consiglio comunale. “È uno strumento urbanistico – ha riferito il sindaco Vincenzo Lanzoni – che mi sento di definire a misura di famiglia, di ambiente e di lavoro, poiché nella sua reda-zione abbiamo tenuto conto di tantissime osservazioni, soprattutto di quelle che ci sono pervenute dalle famiglie. Questo Pgt è il risultato del confronto e della condivisione dei cittadini: basti pensare che è stata accolta la quasi to-talità delle osservazioni sia dei nuclei familiari, sia di Legambiente che delle imprese. Questo garantirà uno sviluppo sostenibile ma attento ai problemi occupazionali”. Una delle novità più importati inserite nel Pgt è la norma che regola l’attività delle serre. “A Mairano abbiamo parecchio territorio desti-nato a questa attività e ci è sembrato opportuno istituire un apposito discipli-nare per il comparto zootecnico. Inoltre abbiamo creato un nuovo ambito di trasformazione su un terreno di proprietà del Comune (area ex Benedetti). Si tratta di circa 40mila metri quadri che metteremo a disposizione sottoforma di lotti per realizzare villette singole. È una scelta che abbiamo fatto tenendo conto delle numerose richieste pervenute dalle famiglie”. L’area in questione si trova a nord di Mairano, dietro le scuole elementari. (mtm)

Approvato il PgtU

Paesi e parrocchie Bassa

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22 LA VOCE DEL POPOLO21 GENNAIO 2011 Paesi e parrocchie Bassa

Fino a domenica 23 gennaio è festa a Castelcovati: il paese vive, infatti, la terza edizione della sagra “I casunsei de Sant’Antone”, che unisce la tradi-zione popolare a quella religiosa, ruo-tando intorno alla figura del patrono, S. Antonio Abate. Grazie all’impegno congiunto di parrocchia e ammini-strazione comunale, l’intera comunità viene coinvolta, sia attraverso l’opera dei numerosi volontari, che partecipa-no alla realizzazione, in casa come in oratorio, dei tradizionali casoncelli di magro, sia con il rito della benedizio-ne degli animali, come da tradizione

nella festa del Santo. Proprio riguardo alla figura di Sant’Antonio il sacerdote don Piergiuseppe Sarnico ha spiega-to: “Vogliamo rendere giusto omaggio alla sua figura, non limitandola solo a quella del protettore degli animali: Sant’Antonio è stato anche il fondato-re del monachesimo, una delle figure fondamentali della storia della Chie-sa”. E proprio la Chiesa è il tema della processione del pomeriggio di dome-nica 23 gennaio, nella quale ragazzi e famiglie, attraverso diverse stazioni, ri-flettono sul significato di essere comu-nità cristiana. Giusto ricordare quello

All’insegnadell’impegno

gratuitoFino al 23 gennaio va in scena la 3ª edizione della

sagra “I casunsei de Sant’Antone”. Domenicasi riflette anche sulla comunità cristiana

Fdi Paolo Festa che ha scritto il Vescovo nella lettera

pastorale “Tutti siano una cosa sola”: “Credo allora utile che si formino, all’interno del territorio parrocchiale, legami concreti tra gruppi di famiglie che si conoscono a vicenda e si rico-noscono come credenti vivendo alcuni momenti insieme. Può essere l’ascol-to della parola del Vangelo (i gruppi di ascolto), o la preghiera del rosario nel mese di maggio, o la preparazione alla celebrazione dei sacramenti, o la festa di qualcuno. L’importante è giun-gere a creare dei legami di conoscenza che rendano concreta la comunione di fede e che si sviluppino in forme di aiuto reciproco, soprattutto nei con-fronti di anziani soli o di famiglie con ammalati”.Non meno importante è il coinvolgi-mento dell’Amministrazione comuna-le: “La sagra – spiega il sindaco Camil-

la Gritti – è l’occasione per riscoprire le nostre tradizioni, che altrimenti ri-schiano di andare perdute, in un con-testo che cambia sempre più velo-cemente, dal punto di vista sociale e culturale”. L’intenzione è quella che la sagra diventi sempre di più una festa “di” Castelcovati, ma anche una festa “per” Castelcovati. Anche attraverso tanti piccoli segni, come il prezioso impegno di volontari e associazioni, il coinvolgimento delle scuole, la mo-stra di Medici Senza Frontiere “volti di donne dalle crisi umanitarie” o il con-siglio comunale straordinario che si è svolto mercoledì 19 gennaio presso l’area manifestazioni dell’oratorio per la consegna delle borse di studio agli studenti più bravi e per il conferimen-to delle benemerenze a quei cittadini che si sono contraddistinti con la loro attività nella vita del paese.

Castelcovati Sant’Antonio abate

Continuiamo insieme a migliorare la qualità dell’ambiente e della vita: con la raccolta differenziata si riduce al minimo il rifiuto indifferenziato. E la natura ringrazia.

ci sta a

Nei nostri Comuni oltre il 70%di rifiuti riciclati.

www.cogeme.net

La scelta delle Amministrazioni Comunali e l’attenzione di tutti i cittadini alla Raccolta Differenziata Globale hanno permesso di raggiungere un grande risultato.

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23LA VOCE DEL POPOLO21 GENNAIO 2011Brevi

L’Aido puntasugli studenti

e guarda avantidi Federico Migliorati

Il 2011 si apre sotto i migliori auspi-ci per l’Aido di Montichiari, associa-zione di volontariato che si pone in prima linea nelle attività benefiche e solidali. “Dopo il trasferimento nel-la nuova sede, presso l’ex portine-ria dell’ospedale in via Ciotti, con-divisa insieme all’Avis – afferma il presidente Paolo Percassi – siamo aumentati di numero, grazie anche al lavoro di sensibilizzazione che du-rante l’anno viene svolto a 360°, ar-rivando a toccare quota 630 iscritti, ma non basta. Dobbiamo e possiamo fare molto di più: il mio obiettivo è raggiungere i 1000 soci, un traguar-do che ritengo ampiamente alla por-tata dei monteclarensi”. E veniamo alle attività in programma per l’anno in corso, che vedrà la riproposizione della borsa di studio Cristian Tono-li, evento in cui saranno coinvolte le scuole secondarie di primo grado cittadine, impegnate nello sviluppo del tema “Donare se stessi è un at-to d’amore. Donare se stessi anche oltre la vita è la missione dell’Aido”. “Questo evento – continua Percassi – mi sta molto a cuore e lo definisco

senza ombra di dubbio il più impor-tante di tutto l’anno, assieme alla rassegna musicale di “Note sotto le stelle”. Sensibilizzare gli studen-ti sulla necessità della donazione d’organi è fondamentale se voglia-mo creare una società più solidale e capace di rispondere ai bisogni delle persone e anche perché, non lo dimentichiamo, il nostro gruppo è intitolato alla memoria del giovane monteclarense Cristian Tonoli, pre-maturamente scomparso”. Si parla-va poco fa della rassegna musicale: il via verrà dato nel mese di luglio per proseguire durante tutta l’esta-te con concerti di grande livello. E a questo proposito Percassi ci tie-ne a ringraziare “la Scuola d’archi Pellegrino da Montechiaro che con noi organizza la rassegna, la Bcc del Garda per il sostegno finanziario e il Comune per il patrocinio fornito”. Per informazioni sull’attività dell’Ai-do si può chiamare lo 030/962148 oppure inviare una mail all’indiriz-zo [email protected]; la sede è aperta, ad ingresso libero, il sabato dalle 10 alle 11.

Montichiari Borsa di studio Cristian Tonoli

Orzinuovi

San Gervasio

Barco di Orzinuovi

La Chiesa italiana e gli ebreiIn occasione della Giornata della memoria viene presentato mercoledì 26 Gennaio, presso la Rocca di San Giorgio di Orzinuovi, il libro di Francesco Ca-pretti “La Chiesa italiana e gli ebrei”. L’autore, impegnato in diversi organi di dialogo interreligioso a livello diocesano e nazionale, è insegnante di religio-ne cattolica presso il liceo orceano “G. Cossali”. Il volume sostiene la necessi-tà di un maggior coraggio e apertura nelle relazioni con il popolo di Israele.

Arte e musica in AccademiaLa cultura nella Bassa bresciana ha un posto di rilievo. L’Accademia dell’arte e della musica Lino Fassoli di San Gervasio Bresciano riceve il sostegno concreto del Lions Diavoli Rossi di Ghedi e del Gruppo Volon-tari del paese. Lo ha comunicato riunendo il gruppo la presidente del sodalizio, Erminia Micheletti Fassoli, con la quale collabora il consiglio direttivo composto da Sergio Pelucchi, vicepresidente; Nicola Bertoli, tesoriere; Beatrice Maccagnola e Marianna Baldo nella loro qualità di consigliere. Il presidente dei Lions Club Diavoli Rossi, Valerio Maccagnola, con la tesoriera Cristina Almici, ha manifestato apprezzamento per l’attività svolta dall’accademia nell’anno appena concluso con iniziative finaliz-zate a far apprezzare la musica e l’arte anche ai più giovani. Sono mo-tivazioni in linea con le decisioni prese dal Gruppo volontari della pre-sidente Carla Alghisi che ha confermato il sostegno anche per le prossi-me iniziative tra le quali, imminente, è la visita alla mostra delle opere di Matisse in Santa Giulia a Brescia. Il viaggio è previsto per domenica 13 febbraio con trasferimento in pul-lman Gt. Quota di partecipazione 20 euro per i soci e 25 euro per i non soci. I bambini fino a 12 anni 10 euro (devono essere obbligatoriamen-te accompagnati). La partenza è fissata dalle ore 8 da San Gervasio con breve sosta alle 8.20 a Manerbio. (pio)

Si rinnova per il quinto anno consecutivo la manifestazione che rende la piccola frazione di Barco di Orzinuovi capitale bresciana degli studi sull’ebraismo. Stiamo parlando di Selichot, un itinerario alla scoperta della cultura e della religiosità ebraica promosso dall’omonimo gruppo culturale e coordinato da don Antonio Lanzoni. Per conoscere la storia dell’iniziativa abbiamo parlato con Francesco Capretti, uno degli orga-nizzatori dell’evento: “Gli incontri – racconta – si svolgono a Barco per ricordare la presenza nel ‘400 degli stampatori ebrei Soncino che pubbli-carono un volume di preghiere penitenziali dette appunto Selichot. Nei primi anni ci siamo dedicati allo studio delle fonti ebraiche e al confronto tra cristianesimo ed ebraismo. Dallo scorso anno, invece, è iniziata l’analisi di un singolo libro della Bibbia visto in ottica ebraica: il primo ad essere scelto è stato Giobbe, trattato da un allievo di rav Giuseppe Laras, Vit-torio Bendaud. Quest’anno lo studio si concentra sulla Genesi, illustrata dalla studiosa del pensiero giudaico Claudia Milani”. Il corso, realizzato in collaborazione con il Museo della stampa-Casa degli stampatori Son-cino, si svolgerà a cadenza settimanale dal 2 febbraio al 6 aprile alle ore 20.30 nella sala della parrocchia di Barco di Orzinuovi. (f.u.)

Riparte Selichot

I

Paolo Percassi

Don Antonio Lanzoni

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24 LA VOCE DEL POPOLO21 GENNAIO 2011 Paesi e parrocchie Valtrompia

La Valtrompia è una realtà diversa da tutte le altre zone del Bresciano, per molti motivi, dovuti al tipo di lavoro che nel tempo si è sviluppato, alla ca-ratteristica morfologica del territorio, alla costituzione di contrade, frazioni e rioni, creando di fatto continui cen-tri nuovi, in grado si raccogliere le ne-cessità delle nuove comunità: il tutto a scapito della realizzazione di veri e propri centri storici. A dire la verità qualche eccezione c’è: il centro storico di Sarezzo o quello di Gardone Val Trompia. Ma fa riflettere

Ldi Mauro Toninelli

un altro dato significativo. La Regione Lombardia ha istituito un premio per gli esercizi storici del commercio, indi-viduandone tre tipologie: la storica at-tività (con almeno 50 anni di esercizio, medesima merceologia, medesima in-segna e gestione), il negozio storico (requisiti precedenti a cui aggiungere l’edificio di rilievo storico-artistico e la conservazione di parte dell’arredo originale) e da ultima l’insegna stori-ca e di tradizione (tutto quanto detto prima a cui aggiungere la locazione in centro storico in un locale con impor-

tanza di rilievo artistico e altro anco-ra). A Brescia e in provincia sono 109 i negozi presenti in questo elenco che si va allungando. Nessuna di questa attività risiede in Valtrompia. Il direttore generale di Confesercen-ti Alessio Merigo fa il punto a livello provinciale della situazione dei picco-li negozi che ancora sopravvivono nei paesi, e che anche se non si trovano nella lista, da diversi anni servono gli abitanti della Valtrompia.Basta attraversare la Valle per accor-gersi di molte realtà commerciali. Non si può dire che il commercio dei centri di frazioni o rioni non avvenga e che non ci siano commercianti di lunga data. È il caso di Cerdelli, il negozio di abbigliamento che si trova da oltre 50 anni in piazza Portegaia a Lumezza-ne S. Apollonio, uno dei luoghi storici

della cittadina valgobbina, che non è dotata di un vero e proprio centro sto-rico ma di tante zone storiche quante sono le frazioni. Ma la Valtrompia sfrutta un’altra op-portunità che offre la Regione, co-sciente che il territorio lombardo è diverso e variegato: i distretti com-merciali. In Alta Valle si è realizzato il Distretto commerciale che prevede l’unione del settore commerciale con quello del turismo. Hanno aderito a questa iniziativa della Regione, la Co-munità montana, come capofila, e i Comuni di Bovegno, Collio, Irma, Lo-drino, Marmentino, Pezzaze e Taver-nole sul Mella e molti esercizi di que-sti Comuni. Ma Valtrompia è anche valorizzazione dei centri con mercati e fiere: su tutti il mercato di Sarezzo, nato nel 1731.

Se si facesseun giro

in centro

Inchiesta La Voce della Valtrompia

La Valle è una realtà diversa da tutto il territorio bresciano: niente centri storici veri e propri

e nessun negozio con riconoscimenti storici

SottovoceChi in un centro storico ci è nato e vissuto come me per lungo tempo forse mi capirà. Si percepisce una prossimità che si gioca nelle strade, nei cortili, nelle botteghe, nelle chiese. Alimenta l’anima degli abitanti con la scoperta di scorci inediti, spesso nascosti alla maggio-ranza dei passanti distratti. Gode del cammino tra la gente e, nell’intrecciarsi delle vie e delle piazze, delle sue chiacchiere soprattutto nei giorni di mercato. Forse è poco o forse è mol-to. Prendetela come una dedica ai nostri centri storici, oggi in difficoltà. Il dibattito sui centri storici appassiona. La Valtrompia, per le sue caratteristiche anche morfologiche racconta di qualcosa di diverso, di rioni, contrade e villaggi ma parla con altri registri ancora di comunità.

Adriano BianchiLa prima pagina di gennaio

Al candidato si chiede: serietà, attitudini commerciali, capacità ad operare

per obiettivi, diploma di scuola superiore o laurea, automunito.

L’esperienza nel settore della vendita di servizi, costituirà titolo preferenziale.

Si garantisce: formazione, anticipo provvigionale, crescita professionale,

inquadramento Enasarco.

Gli interessati possono inviare un dettagliato curriculum vitae completo di

foto e consenso al trattaento dei dati personali (art. 13 del D.Lgs 196/2003)

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La ricerca è rivolta ad ambosessi (l. 903/77)

VOCE MEDIAP U B B L I C I T À

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25LA VOCE DEL POPOLO21 GENNAIO 2011Paesi e parrocchie Bassa

Il regalo per il 20° compleanno della Squadra antincendio di Collio dove-va portarlo S. Lucia. L’ha portato con piccolo ritardo la Befana ma è stata festa grande lo stesso quando è arri-vato in piazza Zanardelli il modernis-simo Daily Iveco 4x4, con allestimen-to antincendio, che va ad aggiungersi agli altri tre automezzi a disposizione dei volontari. E hanno brindato a lun-go con vin brulè assieme agli amici e alle squadre dei paesi vicini sempre pronte ad affiancarsi alla loro in caso di necessità. Con loro il comandante

Un automezzoper i 20 annidi servizioCirca 40 volontari (molti giovani grazie al contatto con le scuole) proseguono la loro attività di monitoraggio e controllo del territorio

Idi Edmondo Bertussi

dei Forestali della zona Claudio Vi-venzi, i Carabinieri, Stefano Cantoni in rappresentanza del commissario Beaumont Bortone e il parroco don Fabrizio Bregoli. Dopo la preghiera del volontario, il Parroco ha benedet-to il “nuovo arrivato” e consegnato al presidente del gruppo Aurelio Lazza-ri una piccola croce e portapatente calamitati da mettere sul cruscotto. Il Presidente ha ringraziato tutti quel-li che ne hanno consentito l’acquisto. Una spesa di 58mila euro resa possibi-le dal contributo regionale di 40mila,

da quello di 10mila della Fondazione comunità bresciana e dalla genero-sità di ditte e amici che sostengono il sodalizio: Impresa edile Flli.Zanar-delli, Omcb di Bonomini, Olli Scavi Srl, Famiglia Ronchini (ex forneria), Salumeria Torquati Paterlini, Vanni Gerola. Il mezzo amplia l’operatività del gruppo: è predisposto per essere dotato, sul cassone, di un “modulo” antincendio: un contenitore da 2000 litri con relativa pompa per il lancio dell’acqua. Fondato nel 1990 come antincendio, adeguato alla legislazio-ne regionale nel 1992, è iscritto all’al-bo nazionale e regionale di Protezione civile. Conta su circa 40 volontari con presidente Aurelio Lazzari, vice Ennio Calzoni con sette consiglieri tra i quali una donna: Roberto Biena, Ivo Bian-chi, Luca Gatti, Marco, Enrico ed Ezio

Lazzari, Enrica Zanoni. La media è sui trent’anni: le nuove leve sono il frutto di un proficuo rapporto con le scuole in specifici progetti didattici annuali con dimostrazioni pratiche. Regolar-mente in accordo con la Comunità montana svolge attività di previsione antincendio, di controllo delle zone a rischio idrogeologico e di pulizia dei boschi (ad esempio nel 2010 il lavoro svolto tra Memmo e Serramando). Ne-gli anni scorsi sono stati in Umbria e in Abruzzo; da ricordare l’assistenza e sorveglianza in occasione della frana che bloccò l’accesso a Collio nel 2002 o quella recente a S. Colombano. Per dire l’importanza bastano le cifre dal 1990 al 2010 degli incendi affrontati in zona: 355 incendi e 49 focolai con un totale di circa 5173 ettari interessati non boscati e 1046 boscati.

Collio La Squadra antincendio

Concesio

Riccardo Adami, l’ingegnere della Toro RossoNato nel 1973 e cresciuto a Concesio, Riccardo Adami si è lau-reato in Ingegneria meccanica all’Università degli Studi di Bre-scia con una tesi sullo sviluppo di una simulazione del tempo sul giro per una vettura di F1. Ha cominciato a lavorare in Formula 3000 con la scuderia di Bergamo Team Ghinzani, pri-ma di essere chiamato nel 2001 alla Minardi, dove nel 2003 è diventato ingegnere di pista, continuando anche sotto i nuo-vi colori della scuderia Toro Rosso. Sposato con un’avvocates-sa bresciana, si divide fra Faenza e Brescia e condivide con la moglie la passione per la barca a vela. Partire dalla trafficata Valtrompia e cominciare a girare il mondo fra i rombi altiso-nanti della Formula Uno. Ecco la storia di Riccardo Adami, in-gegnere di pista della Toro Rosso. “La passione per i motori è scaturita all’università e le monoposto F1 mi hanno sempre affascinato per la continua ricerca del minimo errore possibile. Ho cominciato ad assaporare la F1 a metà del 2001, quando mi hanno chiamato per fare l’ingegnere di analisi dati alla Minar-di, dove nel 2003 sono passato a ingegnere di pista seguendo Jos Verstappen. Nelle stagioni successive ho fatto esperienza nella scuderia faentina, prima che l’ultimo proprietario Paul Stoddart la vendesse al Gruppo Red Bull e diventasse l’attua-le Toro Rosso. Un team per gran parte composto da italiani e che funziona da serbatoio di giovani piloti, così com’è acca-duto con Sebastian Vettel, che ho seguito nelle stagioni 2007 e 2008 e col quale abbiamo centrato la prima vittoria sul cir-

cuito di Monza. Prima avevo avuto modo di conoscere anche Fernando Alonso (Minardi) e Mark Webber, mentre nel 2006 ho lavorato con Vitantonio Liuzzi, che sul circuito di Indiana-polis mise a segno il primo punto iridato della scuderia. Dal 2009 sono l’ingegnere di pista di Sébastien Buemi. Il mio la-voro, insieme a un pool di ingegneri e meccanici, consiste nel gestire i rapporti col pilota sia in pista sia fuori: prendere de-cisioni su scelte di settaggio, tipologia di gomme, test da fare e poi in gara gestire il traffico in pista (info bandiere, meteo, tempi altri piloti), lavorando al muretto fianco a fianco con il capo ingegnere per la strategia, il direttore tecnico e il Team Principal, che da noi è Gianfranco Fantuzzi. Quando non sia-mo in gara perfezioniamo smontaggio e rimontaggio e fac-ciamo analisi per lo sviluppo a breve o lungo termine, anche sfruttando il simulatore di Milton Keynes in Inghilterra. Dal 2010 siamo indipendenti dal gruppo Red Bull e abbiamo una galleria del vento nostra, con tutto il lavoro di progettazione fatto a Faenza. Nella stagione 2011 seguirò ancora Sébastien (Buemi, ndr) e oltre ad Alguersari potremo contare anche sul lavoro del nuovo collaudatore, l’australiano Daniel Ricciardo, che proverà la macchina anche durante le sessioni libere del venerdì mattina. L’anno scorso abbiamo centrato l’obiettivo stagionale del 9° posto in campionato. Cercherò di dare il mas-simo per la Toro Rosso, tenendo un occhio puntato sulla Ferra-ri, che per un italiano sarebbe un passaggio da sogno”. (a.a.)

La squadra volontari antincendio

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26 LA VOCE DEL POPOLO21 GENNAIO 2011 Paesi e parrocchie Valle Camonica

Il 12 ottobre 1958 la signora Ninj Bec-cagutti lasciava al Comune di Esine la sua casa con giardino in piazza Gari-baldi per farne un ricovero per anziani e inabili: i primi 10 posti letto furono inaugurati nel 1962. Successivamente l’Amministrazione comunale, a guida del sindaco Federici, ha acquistato dalla famiglia Rusconi il terreno in Via Chiosi, dando inizio tra il 1973 e il 1975 alla costruzione della nuova Casa portando i posti letto da 10 a 30. Posti che diventeranno 40 nel 1985, mentre

nel 1996 la struttura è stata migliora-ta secondo gli standard richiesti dalla Regione, portando la casa di riposo ad una capienza di 60 posti letto e dotan-dola di sale comuni di ristoro, di una palestra, di una cappella, di sale ricre-ative e fisioterapiche. Molte migliorie sono state apportate nel tempo. Punto d’onore di questa moderna ed efficien-tissima Residenza socio-assistenziale, è la qualità dell’organizzazione assi-stenziale, la funzionalità dei servizi e le strutture che rappresentano il vero fio-

Idi Davide Alessi re all’occhiello della casa. Ma il percor-

so del Consiglio di amministrazione, supportato da tanti volontari, non si è fermato qui. Infatti, partendo dall’ana-lisi dei bisogni che si concretizzano in lunghe liste di attesa, si è provveduto a un ampliamento della struttura crean-do un nuovo nucleo di 16 posti letto, “posti di sollievo”, tramite l’innalzo di una parte dell’edificio con un magni-fico “terzo piano”, realizzato dall’ar-chitetto Pier Carlo Donati. Il “piccolo gioiello” della Rsa è stato realizzato dalla ditta Rubner di Bolzano, che ha provveduto all’installazione di un pre-fabbricato completo “chiavi in mano”, con la collaborazione della ditta Cesi dell’ing.Gianpietro Baiguini di Darfo Boario Terme. Il 17 maggio 2010 il via ai lavori: la ditta Rubner ha iniziato

l’installazione del prefabbricato il 24 agosto e l’ha terminata il 20 settembre: come si evidenzia dalla tempistica ri-portata l’edificio è rimasto “scoperto” per un brevissimo lasso di tempo. Il 30 dicembre l’Asl ha dato il nulla osta per l’apertura del nuovo nucleo di 750 mq, composto da otto stanze doppie con servizio annesso, la sala pranzo e sog-giorno, la cucina di piano, la palestra, la sala per le attività occupazionali, l’ambulatorio medico-infermieristico e la saletta di ricevimento. Il tutto nel massimo comfort e nella piena effi-cienza al servizio degli ospiti. Oggi la Rsa di Esine conta 54 posti accredita-ti, sette posti di sollievo e cinque posti al centro diurno integrato. Sabato 22 gennaio verrà inaugurata ufficialmen-te la nuova struttura.

Comunità montana e Bim organizzano gli stati generale del turismo in Valle Camonica. Venerdì 21 e sabato 22 gennaio, presso la Cittadella della Cultura a Capo di Ponte, hanno luo-go due giornate incentrate sull’importante tema del turismo locale. Sarà un’occasione di confronto per discutere sul futu-ro della vallata dell’Oglio e delineare una strategia condivisa. Nella prima giornata è previsto un “Workshop per operatori” (strumenti per costruire il futuro); nella seconda, invece, si ap-profondiscono “Stati generali del turismo in Valcamonica”. Nel prossimo numero presenteremo un resoconto della due giorni per il rilancio del territorio. (e.g.)

Brevi

Novità

Nasce l’Unione degli antichi borghi

Comunità montana

Gli stati generali del turismoNasce l’“Unione degli antichi borghi di Valcamonica”, della quale sono fondatori i Comuni di Breno, Bienno, Prestine, Malegno e Niardo. Recentemente i primi cittadini delle cinque municipalità (Sandro Farisoglio, Germano Pini, Franco Monchieri, Alessandro Domenighini e Carlo Sacristani), hanno firmato l’atto costitutivo del nuovo ente, in modo che da adesso in poi si possa partire con le attività. L’Unione è costituita per l’esercizio di servizi e fun-zioni propri dei Comuni che la compongono. I servizi, le mansioni, le attività, l’organizza-zione, il funzionamento, le finanze dell’Unione ed i rapporti tra l’Unione ed i Comuni che ne fanno parte sono disciplinati dallo statuto che in precedenza è stato approvato dai sin-goli consigli comunali. Il patto ha la durata di 10 anni. Capofila è il municipio più popolo-so, quello di Breno, collocato in posizione centrale rispetto al territorio dell’aggregazione che abbraccia e circonda il “cuore “ della zona. In Valle questa è la quinta unione. (e.g.)

La sede della fondazione Ninji Beccagutti

“Postidi sollievo”per anziani

La struttura è stata ampliata con un nuovo nucleo di 16 posti che sarà inaugurato sabato 22

Esine Rsa

Niardo

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Paesi e parrocchie Franciacorta Sebino 27LA VOCE DEL POPOLO21 GENNAIO 2011

Monticelli Brusati

La Settimana educativa in oratorioL’educazione è la sfida del terzo millennio. Alla luce anche degli Orientamenti pastorali della Cei “Educare alla vita buona del Vangelo” la parrocchia di Monticelli Brusati con l’oratorio San Giovanni Bosco propone all’intera comunità la seconda settimana educativa: è un tentativo di offrire la possibilità di riflettere sulla gran-de sfida educativa che tutti abbiamo davanti. “Nella nostra storia bresciana abbiamo come strumento sicuramente privilegiato l’oratorio ancora oggi da rilanciare come opportunità preziosa e unica”. Con queste parole il curato don Emanuele Mariolini presenta la settimana educativa che, iniziata il 19 gennaio prosegue fino al 30, coinvolge tutte le generazioni. Tutte le serate sono ospitate dalla Sala della comu-nità della parrocchia accanto all’oratorio. Co-me diceva San Giovanni Bosco “Dalla buona o cattiva educazione della gioventù dipende un buon o triste avvenire della società”. Forse che oggi non abbiamo un bisogno “estremo” di un avvenire migliore? Sabato 22, alle 16.30, va in scena lo spettacolo dei burattini del Teatro del-le Meraviglie, mentre alle 20.45 la compagnia teatrale Olga propone la commedia “Bresa –

Atalanta el derby dell’Oi”. Domenica 23, inve-ce, i ragazzi alle 16.30 hanno incontrato la re-altà del Mato Grosso che lavora con i bambini dell’America Latina.Fra gli altri appuntamenti si segnala, martedì 25 gennaio alle 20.45, una serata per appro-fondire la conoscenza di Facebook e dei social network: intervengono Nunzia Vallini, diret-tore di Teletutto, e Simone Agnetti del Centro oratori bresciani.Nella serata di venerdì 28 gennaio, alle 20.45, è in programma un incontro di formazione “Fa-miglia, scuola, parrocchia: cosa fare per fare rete?”; partecipa Davide Guarneri, presidente nazionale dell’Age e coordinatore di “Comu-nità e Scuola”. Sabato 29 gennaio alle 20.45 il gruppo teatrale “Gli Aristogatti” dei ragaz-zi dell’oratorio di Villongo si esibiscono nello spettacolo “Liberi di essere”.Domenica 30 gennaio, infine, la festa inizia al-le 9.30 con la solenne celebrazione eucaristica (presiede don Omar Delasa, educatore nella ca-sa salesiana di Arese) e termina nel pomerig-gio, dove dalle 15, saranno presenti i “Clown in corsia” per uno spettacolo.

I negozi storiciresistonoe rilancianoSul territorio franciacortino la Regione ha riconosciuto 17 attività, spesso collocate nei centri storici. Vi raccontiamo due storie

Inchiesta La Voce della Franciacorta

Anche Bornato di Cazzago San Marti-no ha il suo “negozio storico”: si trat-ta di “Stornati Abbigliamento”, rico-nosciuto recentemente dalla Regio-ne Lombardia per la sua longevità. Era infatti il 1955 quando la serranda dell’esercizio di via San Bartolomeo, 2, pochi passi dalla locale Parrocchia, apriva per la prima volta. “In realtà a dare il via all’attività, durante la Se-conda guerra mondiale, fu la nonna Serafina, che già allora – racconta nel 2011 Elena Stornati, proprietaria at-tuale assieme ai fratelli Mauro e Ser-gio – girava per le cascine con il pro-

Aprio carretto. Dopo di lei fu la volta del figlio Giovanni, nostro padre, che ha trasmesso a noi la passione per questo lavoro. Per questo, oggi, siamo ancora qui. Si può dire infatti che fra queste mura noi ci siamo nati”. Oltre alla pas-sione, ovviamente, la famiglia Storna-ti mette nel proprio agire quotidiano tanta professionalità e attenzione ver-so le esigenze di ogni singolo cliente. In realtà piccole e ancora molto uni-te, come quella ad esempio di Borna-to, la migliore pubblicità resta infatti il passaparola di chi – soddisfatto del servizio e delle attenzioni ottenute –

elogia i servizi di un negozio con i pro-pri cari, sul posto di lavoro o durante una serata con gli amici. Per questo è importante conoscere le esigenze della propria clientela e, nel limite del possibile, diventare elemento vivo del tessuto sociale della propria comuni-tà. In questo, “Stornati Abbigliamen-to” è sicuramente in prima linea ma non certo da solo, almeno a Bornato. Storia, cultura, memoria locale e spiri-to di comunità da cinque decadi. Il tut-to in un paio di forbici di precisione. Parliamo del negozio “Parrucchiere Galli - servizi dei saloni di barbiere e parrucchiere”, dal marzo 1960 ininter-rottamente al proprio “posto di com-battimento” al civico 14 del centrale corso Bonomelli. Recentemente il ne-gozio rovatese è stato riconosciuto per la sua longevità e la sua autenticità. Grande soddisfazione per Flavio Galli,

45 anni (è nato il 25 agosto 1965), che da ben 25 anni ha preso in consegna dal padre Giuseppe Galli il testimone dell’esercizio commerciale, aperto nel marzo del 1960. “Dall’inizio dell’attivi-tà a oggi – dice Galli – molto è cambia-to: ai tempi di mio padre nel nostro ne-gozio arrivavano operai, contadini, ve-stiti appositamente per tagliarsi barba e capelli. Ora la clientela è più eteroge-nea: lavoratori, stranieri, studenti dai più piccoli ai più grandi. Per noi però è cambiato poco: ci si adatta alla nuo-va realtà, visto che da noi la cortesia è un servizio che dedichiamo ai nostri clienti”. Flavio Galli riesce a gestire il negozio e a mantenere vive e attive le sue passioni: dipinge e scrive poesie. Uno dei componimenti di Flavio Galli è stato inserito nel volume “Poesie per il Papa“, dedicato a Wojtyła e conse-gnato in Vaticano.

SottovoceVivere in centro è un po’ come vivere il meglio del cuore di una città, di un paese, di una co-munità. Se ne respira la storia, l’arte, l’armonia tra passato e presente nelle case e nei monu-menti. Si percepisce una prossi-mità che si gioca nelle strade, nei cortili, nelle botteghe, nel-le chiese. La speranza è che nei nostri centri storici torni la vita. Ne va quel senso di appartenen-za che non ha caso i nostri padri ci hanno consegnato anche dal punto urbanistico. Un patrimo-nio comune per sentirci sempre più parte di una comunità.

Adriano Bianchi La prima pagina di gennaio

Davide Guarneri

Page 28: La Voce del Popolo 2011 03

28 LA VOCE DEL POPOLO21 GENNAIO 2011 Paesi e parrocchie Garda Valsabbia

Cultura e solidarietà. Domenica 23 alle 17.30 presso il Teatro Paolo VI di Desenzano va in scena lo spettacolo teatrale “Prima che venga notte” per raccogliere fondi in favore di Haiti, Paese estremamente provato dal ter-remoto di un anno fa. Tratto dai rac-conti di Marina Corradi, editorialista di “Avvenire”, con la recitazione della compagnia Almadeira, le musiche e le canzoni eseguite dal vivo da Walter Muto e Carlo Pastori, che cura anche l’adattamento teatrale e la regia, “Pri-

ma che venga notte” è promosso dal-la Società cooperativa A. Merici, ente gestore dell’omonima scuola paritaria desenzanese, con il patrocinio dell’as-sessorato all’Istruzione e cultura del Comune, l’ospitalità della parrocchia del Duomo e la sponsorizzazione del-la Bcc del Garda. “L’iniziativa – spie-ga Bianca Mazzini, presidente della cooperativa – si inserisce nel proget-to delle Tende di Natale organizzato dall’Avsi, Associazione volontari ser-vizio internazionale: un importante

Cdi Vittorio Bertoni gesto di carità nato nel 1990 per so-

stenere i primi volontari raccoglien-do fondi e facendo conoscere il loro lavoro nel mondo a favore delle popo-lazioni più fragili”. La prima Tenda era un semplice banchetto allestito fuori da un supermercato in Lombardia, ri-calcando la fine degli anni ’50 quando i giovani studenti guidati da don Gius-sani andavano nella periferia di Mila-no, a portare gratuitamente attenzio-ne e compagnia alle famiglie indigenti, senza il pretesto di trovare risposte, né realizzare azioni filantropiche, bensì imparare attraverso un gesto esem-plare che la legge ultima dell’esisten-za è la gratuità, la carità. Da allora nel periodo natalizio le Tende di Avsi so-no diventate una campagna di sensi-bilizzazione e raccolta fondi realizzata

grazie al coinvolgimento di una rete di oltre 12mila sostenitori volontari, Avsi Point, in Italia e all’estero. I volontari danno vita a incontri, mostre, cene, partite di calcio, concerti e tutto ciò che si sprigiona dalla fantasia di chi desidera compiere un atto di utilità. Un gigantesco spettacolo che attra-versa tutta l’Italia, come una epidemia incurabile che propaga i fatti nuovi in arrivo dall’America Latina, dall’Afri-ca, dal Libano. Tra i cinque progetti sostenuti dalla campagna, l’appunta-mento desenzanese di domenica 23 punta sulla costruzione di un nuovo centro educativo a Port-au-Prince, in continuità con l’iniziativa dello scor-so anno promossa dalla scuola Meri-ci a ridosso del terribile terremoto che sconvolse quella terra.

L’assessorato alla Cultura e pubblica istruzione e l’Associazione ge-nitori di Toscolano Maderno promuovono sabato 29 gennaio l’in-contro “Dare voce a chi non ha voce: tributo all’Africa e ad Haiti”. A “dare voce” Antonella Bertolotti medico di Intermed-onlus, onlus specializzata in attività di cooperazione socio-sanitaria. A partire dalle 14.30 presso l’auditorium delle Scuole medie con l’accompa-gnamento musicale di Sergio Bertasio e di Silvia Invernici viene pre-sentato un filmato che documenta l’attività di Intermed-onlus in Africa e ad Haiti. Seguono un commento e un dibattito. Le offerte raccolte saranno devolute all’organizzazione per la realizzazione di programmi socio-sanitari di sviluppo strutturale e di emergenza.

Brevi

Musei Mazzucchelli

“Il teatro alla moda”: gli abiti in scena

Toscolano Maderno

Tributo all’Africa e ad Haiti“Una mostra da vivere come un sogno”. Così Massimiliano Capella, curatore della mostra e direttore dei Musei Mazzucchelli, ha definito “Il teatro alla moda. Costume di scena. Grandi stilisti”, l’esposizione che fino al 20 febbraio impreziosisce le sale del museo di Ciliverghe. La mostra, che viene proposta dopo il successo riscosso nella Capitale, presso il Museo della Fon-dazione Roma, propone un centinaio di abiti originali disegnati dai più grandi stilisti italiani – Armani, Capucci, Coveri, Fendi, Ferretti, Gigli, Marras, Missoni, Ungaro, Valentino, Versace – per le regine della lirica e della danza, indossati sulle scene delle più famose rappresentazioni teatrali, operistiche e coreutiche, insieme a bozzetti, figurini e a documenti video dei relativi spettacoli. Attraverso una selezione delle creazioni, provenienti da prestigiose collezioni te-atrali, oltre che dalle Maison coinvolte, si ripercorre uno dei momenti più significativi del te-atro internazionale moderno e si valorizza il made in Italy. Info: www.museimazzucchelli.it.

La solidarietàper il popolo

di HaitiAl teatro Paolo VI va in scena lo spettacolo

“Prima che venga notte” per raccogliere fondi per il Paese colpito dal sisma dello scorso anno

Desenzano Domenica 23 gennaio

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29

Cultura e [email protected]

Medicus Mundi è un’organizzazio-ne non governativa, senza fini di lucro, fondata nel 1968 a Brescia e specializzata nella cooperazione sanitaria. Francesco Castelli, pre-sidente della Ong e ordinario di Malattie infettive nell’Università degli Studi di Brescia, ha illustrato nel corso della conferenza alcuni tra i molteplici aspetti della con-dizione sanitaria nei Paesi del Sud del mondo evidenziando le emer-genze presenti con riferimenti alla propria esperienza diretta come volontario in Ecuador e in alcuni Stati dell’Africa.Castelli ha richiamato la Conferen-za internazionale sulle cure prima-rie del 1978 e gli “Obiettivi del Mil-lennio”. In particolare il relatore si è soffermato sui punti qualificanti della Dichiarazione di Alma Ata dall’art. 1 – la salute è un diritto umano fondamentale… la cui rea-lizzazione richiede il contributo di molti altri settori economici e so-ciali in aggiunta a quello sanitario – al secondo – l’enorme disparità esistente nello stato di salute del-le persone, in modo particolare tra i Paesi sviluppati e quelli in via di sviluppo è inaccettabile – al quar-to – “I Governi sono responsabili della salute dei propri cittadini” –.

Comboniani Ciclo di incontri

Obiettivo primario:la salutedell’uomo

M

di Anna Tomasoni

Con la Dichiarazione di Alma Ata i Governi si erano posti l’obiettivo di raggiungere, entro l’anno 2000, un livello di salute migliore per tutti i popoli. Constatati il ritardo nel rag-giungimento dell’obiettivo e il peg-gioramento dello stato economico e sanitario delle popolazioni più povere, nel 2000 l’Assemblea gene-rale delle Nazioni Unite ha appro-vato la “Dichiarazione del Millen-nio”, un patto globale di impegno, e ha definito gli otto obiettivi cru-ciali da raggiungere entro il 2015.Gli Obiettivi che la Comunità inter-nazionale si impegna a raggiungere sono tutti direttamente o indiretta-mente connessi allo stato di salute delle popolazioni. In particolare: sradicare la povertà estrema e la fame; garantire l’educazione pri-maria universale; promuovere la parità di sessi e l’autonomia delle donne; ridurre la mortalità infan-tile; migliorare la salute materna; combattere l’Hiv/Aids, la malaria e le altre malattie; assicurare la sostenibilità ambientale e svilup-pare una partnership globale per lo sviluppo.Oggi, che in termini temporali ab-biamo percorso più della metà del tragitto verso il 2015, molti pro-gressi sono stati fatti verso il rag-

giungimento degli otto obiettivi ma molta strada resta ancora da per-correre anche a causa di nuovi fat-tori tra i quali la crisi economica e i cambiamenti climatici.Francesco Castelli, nella seconda parte dell’incontro, si è sofferma-to su alcuni aspetti sanitari legati agli Obiettivi del Millennio.“Secondo i dati 2004, gli ultimi da-ti ufficiali disponibili – ha spiega-to Castelli –, ogni anno muoiono circa 10 milioni di bambini sotto i cinque anni, la maggior parte dei quali vive in Paesi in via di svilup-po e muore a causa di una malattia o di una combinazione di malattie che si potrebbero prevenire e cu-rare se solo in quei Paesi ci fosse-ro i mezzi; malnutrizione, malaria, morbillo, diarrea, Aids sono infatti tra le cause principali di morte tra i bambini”. Con risorse adegua-te e politiche appropriate, milioni di giovani vite potrebbero essere salvate attraverso una prevenzio-ne semplice e misure terapeutiche adeguate.“La responsabilità, in relazione a queste tematiche e agli Obiettivi del Millennio – ha concluso il pre-sidente di Medicus Mundi – è di ognuno di noi, nel proprio ambito, e non possiamo delegarla”.

Da tempo il tema trattato è al centro dell’attenzione generale, e propriola questione della salute nel Norde nel Sud del mondo è stata approfonditanel corso del quarto appuntamentodel ciclo “Dall’individualitàalla solidarietà. Tra provocazionie speranze”, promosso dai missionari Comboniani in collaborazionecon il Centro missionario diocesano

LA VOCE DEL POPOLO21 GENNAIO 2011

Francesco Castelli

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30 LA VOCE DEL POPOLO21 GENNAIO 2011 Cultura e comunicazione Famiglia

N

Nel Vangelo di Matteo si legge: “Chiunque ascolta queste mie parole e le mette in

pratica, è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia”. Si può

pensare alla famiglia come una casa da costruire su un terreno solido capace di

reggere alle intemperie e alle scosse della vita? Certamente è possibile aprire una riflessione su quanto oggi sia utile per i

genitori e per i figli avere alcune virtù capaci di creare una struttura flessibile, ma nello

stesso tempo sicura e accogliente

Genitori e figli Per costruire insieme

Una casa che sia fondata sulla roccia delle virtù

di Mariella Bombardieripsicopedagogista, formatrice

Nel Vangelo di Matteo troviamo scritto:“Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pra-tica, è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roc-cia”. Pensando alla famiglia mi chie-do se sia possibile costruire case su un terreno solido capace di reggere alle intemperie e alle scosse della vita. Non sono un ingegnere e non costruisco case, ma vorrei provare a fare una similitudine tra la fami-glia e la progettazione di una casa per aprire una riflessione su quanto oggi sia utile per i genitori e per i fi-gli avere alcune virtù capaci di cre-are una struttura flessibile ma nello stesso tempo sicura e accogliente. Partirei dalle fondamenta nelle qua-li mi piacerebbe mettere le basi im-portanti dell’amore e della fiducia,

come apertura di credito verso l’al-tro, come possibilità di poter trova-re relazioni vere e sicure. Una virtù creata dall’affettività e dalla dolcez-za, dall’impegno vissuto nella quo-tidianità. Genitori e figli insieme, per donare fiducia e per meritarla. Non una fiducia a basso costo, non senza un “giocarsi” concreto, non richiesta solo ai grandi o ai piccini. Una virtù che nelle nottate fredde possa scaldare il cuore e fare dire alle persone: “Non siamo soli, qual-cuno tiene a noi”. La fiducia recipro-ca permetterebbe la cooperazione e non la lotta, la solidarietà ricevuta e donata prima di tutto tra le mura di casa e poi fuori nelle strade, sui posti di lavoro, all’oratorio e nella piazza del paese. Al primo piano, tra il salotto e la cucina, due luoghi

di incontro e di scambio, mi piace-rebbe vi fosse un pavimento fatto di mattonelle di speranza. La speran-za nasce nel cuore dell’uomo attra-verso piccoli segni, progetti, scelte che aprono pian piano una strada. La speranza capace di dire ai figli più deboli: “Non demordete, pote-te farcela; non scappate davanti alle fatiche” e ai genitori di non abbat-tersi quando qualcosa non va per il verso giusto. Questa virtù potrebbe illuminare i momenti bui di tristezza e di delu-sione, potrebbe permettere di far cogliere a un familiare quello che in un particolare momento non ri-esce a vedere. La speranza insieme alla fiducia creerebbe delle reti che sostengono e non che ingabbiano, che fanno scorgere delle risorse e

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31LA VOCE DEL POPOLO21 GENNAIO 2011

che fanno luce nel buio dell’inverno.Al primo piano, mi piacerebbe tin-teggiare le camere di un bel colore forte e vivace con la virtù della giu-stizia non solo per difendere i figli ma anche per insegnar loro a essere giusti con se stessi e con gli altri e a non voler la vittoria a discapito del-la verità. Una giustizia che dia dire-zione all’agire, insegnata con la vita proprio dai genitori e dagli adulti. Una giustizia capace di non lasciare un figlio o un nonno fuori dalla por-ta come una pecora nera. Una giu-stizia capace di superare le gelosie e le differenze di trattamento dentro e fuori casa. Una giustizia che vinca il peccato di omissione che se non fa il male comunque non fa nemmeno il bene. Una giustizia pagata anche a caro prezzo e per questo insegna-ta con la vita e con le scelte. La soffitta la farei di un legno ru-stico capace di trattenere il caldo della casa con la virtù della lealtà. La lealtà che ricordi che non si de-vono tradire gli impegni presi ver-so le persone alle quali si è legati e che serve onestà e sincerità per far fiorire relazioni vere. La lealtà inse-gnerebbe a chiedere scusa quando si è sbagliato o si è fatto soffrire il fratello, a non cambiare le carte in

tavola o a non rinnegare la parola data. Questa virtù renderebbe più belle le case ma anche la società che ha così bisogno di persone re-sponsabili e leali. Sul tetto accanto al nido per gli uccellini e al camino con i mattoni colorati vorrei dispor-re tegole di cura. La cura come in-teressamento, come tempo donato, come attenzione a porgere il dono. Una cura scelta ogni giorno dalla colazione alla cena, da quando i fi-gli sono piccoli a quando diventano grandi, da quanto si è giovani sposi a quando si arriva un po’ più acciac-cati o deboli. Una cura nutrita con l’affetto, con i valori, con la fede. La cura “curante” aiuterebbe a se-minare nel giardino piccoli angoli di pace dove sia possibile sedersi, ritemprarsi, riflettere senza essere soli e anonimi. Tutte insieme queste virtù, certo difficili da rispettare, potrebbero rendere la nostra casa una luce, un faro, proprio come lo sono i valori, che non vanno dimenticati o annac-quati, che non si cancellano perché non si vivono; valori che restano a ricordarci la strada maestra che va-le sempre la pena di percorrere per costruire le case dove viene voglia di entrarvi e di viverci.

Scuole cattoliche Gli orientamenti della Cei per il decennio 2010-2020

L’impegno di educare alla vita buona del Vangelo

di Emma Bettinardi

Dirigenti e insegnanti delle scuole cattoliche bresciane si sono riuniti, gio-vedì 13 gennaio, nella sala Piamarta di via San Faustino, per ascoltare, dalle parole di mons. Giacomo Canobbio la presentazione del programma per formatori 2010-2020 della Conferenza episcopale italiana intitolato “Educa-re alla vita buona del Vangelo”. Dalla constatazione che la sfida a educare appare sempre più cogente sono stati evidenziati alcuni aspetti rilevanti. Il Vangelo si propone come guida per una vita buona, piuttosto che bella, obiettivo ritenuto plausibile per tutti. Compito della Chiesa e dei cattolici non è, quindi, solo quello di educare, ma di essere guida verso la realizza-zione di una vita buona.Riferendosi alle parole di Benedetto XVI, che nella lettera alle diocesi del 21 gennaio 2008 dichiarava il nostro come tempo di “emergenza educativa”, mons. Canobbio ha sottolineato l’urgenza di un sussulto di responsabilità negli adulti perché quella educativa è una sfida che sta di fronte a tutti. L’obiettivo è quello di “formare persone solide, capaci di collaborare con gli altri e dare un senso alla propria vita”. Oggi la difficoltà a educare non è rappresentata, come illusoriamente si crede, dai giovani, che da sempre e come è giusto che sia, devono imparare la vita e con essa scontrarsi, ma dagli adulti. Persone che hanno rinunciato a educare a causa sia della per-cezione di sé come inadeguati al ruolo, sia alle difficoltà reali di fare un progetto educativo stabile e duraturo nel tempo. Molti si trovano disarmati di fronte alla nuova sfida educativa, ma molti sono anche quelli che hanno una scarsa consapevolezza del valore di una vita adulta e sono sempre più attratti da modelli di vita adolescenziali. In-capaci di accettare la definizione della propria vita e della propria perso-nalità come se questi elementi potessero limitare la possibilità di rivedere costantemente il proprio essere, diventano così in tutte le scelte simile ai ragazzi che dovrebbero educare. Per ricostruire progetti educativi validi, responsabili e non a breve termine è importante ripartire dalle agenzie fon-damentalmente deputate a guidare i giovani come la famiglia e la scuola,

ma il messaggio che a esse la Chiesa vuole dare è quello di riappropriar-si della capacità di sintesi, essere punti fermi nel progetto di vita dei gio-vani. Fondamentale diventa avere presente che i ragazzi hanno una vita frammentata e impegnativa, tra scuola, attività sportive, culturali e ami-cizie, ogni attività si svolge in contesti diversi che non comunicano fra lo-ro. Compito dell’educatore, dell’adulto è quello di mantenere lo sguardo ben puntato sul progetto formativo che porta all’obiettivo finale, senza perdere il contatto tra un’agenzia educativa e l’altra in modo che tutti gli educatori vadano verso la stessa meta.Il punto di partenza rimane la fiducia nella possibilità di educare, che non si riduce al concetto di insegnare o passare abilità e competenze. Educa-re significa formare una figura compiuta e armonica capace di discernere nel proprio essere il bene dal male. Donare quindi la possibilità non solo di imparare, ma di diventare qualcosa mediante la graduale conquista di un ordine interiore. In questo senso il modello, nella prospettiva cristiana, non può che essere Gesù Cristo che educa con il suo insegnamento e con la sua vita. Nel processo educativo e formativo, ricorda ancora mons. Ca-nobbio, tutti sono coinvolti seppur in maniera diversa; la famiglia come fondamento generazionale è posta al centro, al suo fianco sono la scuola e la parrocchia.

Ufficio diocesano famiglia

Incontro formativo per gli animatori della pastorale familiareSabato 29 gennaio, dalle ore 9 alle ore 12, presso il Centro pastorale Paolo VI, come ogni anno l’Ufficio famiglia propone un appuntamento di arricchimento e confronto a tutti coloro che nella pastorale ordinaria, nei cammini ecclesiali, gruppi e associazioni, incontrano e accompagnano gli sposi e le famiglie nei diversi ambiti e momenti della vita. Per chi partecipa è anche un’occasione di conoscenza reciproca. In sintonia con la Lettera pastorale del Vescovo di quest’anno, nel quale cade anche l’anniversario dell’esortazione apostolica Familiaris consortio, il tema offerto per la ri-flessione sarà “Famiglia fondamento della comunità cristiana: a 30 anni dalla Familiaris consortio”. Il programma: ore 9 Preghiera e introduzione; ore 9,30 Intervento di don Carlo Bresciani sul te-ma; ore 10,30 Intervento di  don Giorgio Comini sulle ricadute pastorali della Familiaris consortio. Spazio per domande e condivisione. Info:  030/3722245 - 030/3722232, [email protected]

Centro Oreb Calino

La famiglia di fronte alle sfide educative di oggiIl movimento Pro Sanctitate propone presso il Centro Oreb di Calino un ciclo di tre serate per af-frontare, in un confronto di idee ed esperienze, alcuni temi nodali dell’educazione in famiglia.Con la prima conferenza il professor Domenico Simeone affronterà il tema dell’educazione come dono tra le generazioni. Il titolo è stato suggerito dalla difficoltà, talvolta vera e propria incapa-cità, di dialogo tra le generazioni. Nella seconda serata il professor Giuseppe Mari offrirà la sua competenza e la sua esperienza di genitore per aiutarci a parlare di Dio ai bambini. Nella terza serata si affronterà il delicato problema dell’educazione all’affettività, alla sessualità e all’amore; condurrà la riflessione la dottoressa Paola Bassani. L’invito a partecipare è rivolto a tutti, soprat-tutto a coloro – genitori ed educatori – che quotidianamente si misurano con questi problemi, che continuamente si sforzano di liberarsi di vecchie forme e antiche sicurezze, “per crescere insieme nell’arte delicata e sublime dell’educazione”. Le tre serate si terranno il 24, il 26 e il 28 gennaio alle ore 20.30 presso il Centro Oreb di Calino, per favorire la partecipazione dei genitori è disponi-bile il servizio baby parking. Il programma nel dettaglio prevede: lunedì 24 gennaio “L’educazio-ne come dono tra le generazioni”, con il prof. Domenico Simeone; mercoledì 26 gennaio “Come parlare di Dio ai bambini”, con il prof. Giuseppe Mari; venerdì 28 gennaio “Educare all’affettività, alla sessualità, all’amore”, con la dott.ssa Paola Bassani. Info: Centro Oreb – Vicolo S. Antonio, 6 – 25046 Calino Tel. 030.7254523/4 E-mail: [email protected]; sito: www.centroorebcalino.bs.it

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32 LA VOCE DEL POPOLO21 GENNAIO 2011 Cultura e comunicazione Eventi

Teatro Grande affollatissimo per le due recite del balletto “Il lago dei cigni” proposto la settimana scor-sa dalla compagnia moscovita La Classique. Anche nella nostra città gli appassionati di danza classica sono assai numerosi e poiché nel nostro teatro l’offerta di questo ge-nere di spettacoli è quantitavamen-te esigua, si comprende benissimo la vera e propria caccia al biglietto che si è scatenata nei giorni ante-cedenti alla première.Reso immortale dalla musica di Ciajkovskij, “Il lago dei cigni” è gio-cato su un dualismo strutturale: ciò significa che il conflitto tra le forze del bene e quelle del male si riflet-te nella suddivisione architettonica in quadri di colore (quelli dispari, primo e terzo) e in quadri bianchi (quelli pari, secondo e quarto).Tale polarità è ben presente anche nella partitura di Ciajkovskij, co-me si può cogliere, per esempio, confrontando il luminoso valzer iniziale con il notissimo Leitmotiv del cigno, nella tonalità di si mino-re, affidato al suono malinconico dell’oboe e poi via via rielaborato in forme diverse.

Un pubblico numeroso, ma poco convinto

T

di Marco Bizzarini

Realizzato in coproduzione con il Teatro Donizetti di Bergamo e con la Fondazione Teatro Coccia di Novara, questo nuovo allestimen-to de “Il lago dei cigni” per la co-reografia di Alexander Vorotnikov ha avuto nel complesso una buona accoglienza, ma ha destato anche qualche perplessità nel pubblico più esigente.Torna in mente la consueta meta-fora del bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno.Tra gli aspetti positivi c’è senz’altro il fatto che il nostro massimo tea-tro, nonostante la crisi, possa an-cora proporre almeno un balletto classico con la partecipazione di un corpo di ballo professionale, con scene suggestive, costumi realizza-ti a mano e un’orchestra sinfonica che suona dal vivo (il lettore ci per-doni la precisazione, ma da qualche tempo, nel dilagare del “low cost”, si è diffusa la pratica, per balletti, operette e altri spettacoli musicali, di ricorrere a orchestrine ridotte ai minimi termini o anche – orrore! – a una base preregistrata…).Tra gli aspetti meno esaltanti, d’al-tra parte, c’è la sensazione di aver

assistito a uno spettacolo un po’ troppo ancorato alla tradizione, con una resa poetica alterna da par-te degli interpreti (il ruolo di Odet-te era affidato a Nadejda Ivanova), e da parte dell’orchestra diretta da Kostantin Khvatynets, cui faceva difetto anzitutto la levità fiabesca. Si coglieva inoltre uno spirito di ri-cerca inferiore alle attese per un ti-tolo così frequentemente allestito e che dunque avrebbe bisogno di una maggior freschezza di approccio.Un passo indietro, quindi, rispetto alla buona qualità della stagione li-rica di quest’anno, che, al contra-rio, non solo ci ha fatto conoscere giovani interpreti molto promet-tenti (come il mezzosoprano Chia-ra Amarù, protagonista di “Cene-rentola” di Rossini), ma ha anche proposto titoli inediti per Brescia, come “Medea” di Cherubini, o effi-caci riletture di capolavori immor-tali come “Il flauto magico” di Mo-zart e la “Traviata” di Verdi.L’appuntamento con la compagnia di ballo La Classique di Mosca ha concluso la Stagione lirica e di bal-letto 2010-2011 del Teatro Grande di Brescia.

Teatro Grande Stagione lirica e di balletto

Lumezzane

Il magico incanto di Aladino alla “Torre delle favole”La magia di un Oriente lontano ha avvolto sabato mattina una delle tante classi elementari che da fine novembre ven-gono in visita alla Torre Avogadro per sentire la meraviglio-sa storia di Aladino e della lampada magica. Sei stanze tra-sformate dalle scenografie dell’illustratore Fabian Negrin e che la parola recitante della narratrice Manuela (associazio-ne ColChiDea) ha arricchito di un’atmosfera moderna eppur così accattivante da portare per 45 minuti scolari e maestre nell’incantato mondo di Aladino e della sua amata principessa Luna. Come essere dentro la favola, addentrandosi insieme al piccolo Aladino nella grotta dei gioielli e lì rimanervi in-trappolato per volere di un mago cattivo, e scoprire casual-mente un anello magico e la lampada col Genio che riporta sulla strada di casa; poi l’incontro dell’amore nel paradisiaco

volto della principessa Luna e l’ingresso nella fastosa reggia dell’imperatore per chiederla in sposa. Passare da una stan-za all’altra come personaggi che camminano invisibili accan-to ad Aladino e vederlo esterrefatto davanti alla scomparsa dell’amata e della lampada magica; strofinare con lui l’altret-tanto magico anello e con abile sotterfugio aver la meglio sul mago e riconquistare in un sol colpo genial strumento e principessa Luna in un finale da favola dove “vissero tutti felici e contenti”. Una visita alla “Torre delle favole” poi terminata con il gioco in-terattivo “Play please – Aladino” a cura del Teatro di Piazza o d’Occasione di Prato, che ha riportato i bambini in un magico mondo dove basta sfregare una lampada o schioccare le dita per far diventare le cose più reali della realtà. (a.a.)

Il 15 e 16 gennaio sul palco del massimo cittadino il corpo di ballo moscovita

La Classique nell’immortale “Il lago dei cigni” Immagine di scena

La stanza Imperatore

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Brevi

Maria Paiato: straordinaria!

di Mario Leombruno

L’anno scorso un malessere la costrin-se a interrompere la sua performance pochi minuti dopo l’inizio. Martedì, con una prestazione veramente note-vole, Maria Paiato ha cancellato con un colpo di spugna la delusione della precedente stagione e, vera regina del palco, ha ricordato al pubblico di non aver dimenticato il suo debito.Dopo tante repliche della “Maria Zanella”, cosa ha significato per lei il passaggio a “Erodiade”?Avevo un bisogno urgente di confron-tarmi con un simile personaggio. L’ho “conosciuto” sei anni fa, innamoran-domene subito. Sono un’attrice che lavora molto sull’energia, sul corpo sulla fisicità. Erodiade è una regina, in scena è autoritaria e autorevole, molto femminile. Una donna che ha bisogno di essere amata quanto lei ama, abita-ta da desiderio sessuale, erotico. Gio-vanni Testori, l’autore di questo diffi-cile testo, riesce a essere poetico e nel contempo diretto e franco. Con il re-gista Pierpaolo Sepe abbiamo lavora-to molto per essere chiari e compren-sibili in primis per me e subito dopo per il pubblico.

Cosa caratterizza “Erodiade”?Dominano l’immediatezza, la forza, la sensualità, l’energia... e come ho detto avevo bisogno di confrontarmi con queste emozioni, situazioni, stati d’animo. E anche l’età è quella giusta. Oggi, infatti, sarebbe per me impro-ponibile la parte della locandiera Mi-randolina se non con una particolare lettura registica.Si legge una sfida con la fede...Testori, da omosessuale cattolico vive-va con senso di frustrazione e dolore la sua sessualità nella fede. Erodiade, in-vece, subisce come un affronto la con-correnza del suo rivale in amore che per Giovanni Battista è Dio. Erodia-de è pagana, come i tempi rendevano normale, e resta turbata dal constata-re che una fede nuova sta modifican-do l’approccio con la vita quotidiana.Quali impegni l’attendono, Maria Paiato?Nei prossimi mesi lavorerò con Luca Ronconi su “La modestia”, testo che fa parte di “Eptalogia di Hieronymus Bosch” di Rafael Spregelburd. Non ab-bandonerò Erodiade che, anzi, ripren-derò il prossimo inverno.

Lumezzane Teatro Odeon

LIl pubblico le tributa caldi applausi,

l’attrice ricorda di essere “in debito”

Brescia

Brescia

Sette appuntamenti per la terza edizione di “Aref in musica”In occasione del decennale dell’Associazione Rizzi e Ferrari, la rassegna di mu-sica contemporanea “Aref in musica” torna con un numero maggiore di ap-puntamenti. Per questa terza edizione il maestro Mauro Montalbetti ha volu-to valorizzare le connessioni tra l’attività di ricerca e le esposizioni che carat-terizzano da sempre l’associazione. Gli appuntamenti, suddivisi tra concerti e conferenze, vogliono far dialogare la musica della tradizione con la contem-poraneità, facendone emergere le relazioni e gli echi del passato. Ad aprire la rassegna ospitata da SpazioAref in piazza Loggia 11 sarà il violoncellista Marco Perini domenica 23 gennaio alle ore 18, con musiche di G. Crumb, J. S. Bach, L. Dallapiccola. Gli incontri, che si susseguiranno con cadenza mensile, vogliono essere un’occasione per focalizzare l’attenzione su aspetti poco noti, unendo all’esecuzione e all’ascolto momenti di introduzione e di riflessione. Gli artisti interverranno a titolo gratuito, dando priorità alla voglia di promuovere la conoscenza e l’ascolto della musica contemporanea. L’ingresso è libero fino a esaurimento posti. Info: www.aref-brescia.it - 0303752369.

Appuntamento con il TelaioDue artisti di strada, attori, musicisti e burattinai, viaggiano con qualsiasi tem-po di paese in paese portando su un carretto quella che è una vera e propria casa ambulante con pentole, coperte, valigie, luci e un galletto segnavento che indica loro la direzione da seguire. Quando incontrano i bambini… Solo una breve introduzione a “Gallo Cristallo e altri racconti” di Accettela Teatro all’auditorium Bettinzoli il 23 gennaio alle 16.30. Per bambini dai quattro an-ni. Biglietti 7 euro (bambini 5). Info:03046535 - www.teatrotelaio.it.

33LA VOCE DEL POPOLO21 GENNAIO 2011

Maria Paiato nelle vesti di Erodiade

Lumezzane

La Giornata della memoriaSi intitola “Voci e volti di pace. Una serata di parole e musica per non dimenti-care” il doppio appuntamento in occasione della Giornata della memoria or-ganizzato al Teatro Odeon di Lumezzane il 27 gennaio, riservato agli studenti in mattinata, aperta a tutti la replica serale con inizio alle 20.30.L’iniziativa propone alcuni personaggi che hanno avuto il coraggio di alzare la propria voce per la pace e la libertà: saranno presentati i loro volti, narra-te le loro storie, lette le loro testimonianze. Il tutto alternato con proposte e stacchi musicali coerenti con la Giornata della memoria.

Cemmo di Capodiponte

Cocchetti: “Bibliotheca d’ascolto”Riparte il ciclo presso la Fondazione Cocchetti. Come lo scorso anno, e per tre pomeriggi, sarà possibile ascoltare alcuni brani di letteratura contemporanea drammatizzati da un gruppo di lettori. Aperti a tutti, gli incontri ruotano in-torno a un tema specifico sviluppato in racconti brevi. Al termine delle letture si beve una tazza di the: un modo alternativo per stare insieme intercettando autori poco conosciuti. Si comincia il 25 gennaio (ore 15.30 e 17) con “Giallo e dintorni. Enigmi e oscurità del racconto giallo”. Partecipazione libera e gra-tuita. Info: www.fondazionecocchetti.bs.it - 0364331284.

Marco Perini

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34 LA VOCE DEL POPOLO21 GENNAIO 2011 Cultura e comunicazione Eventi

Il nome di spicco è Giorgio Pana-riello, ma non è da meno Paolo Ruffini, pur accompagnato in via del tutto straordinaria da Manuel Frattini.Per mettere le cose in ordine, non solo di apparizione sul palco del teatro bresciano, ma anche crono-logicamente, è Paolo Ruffini con il suo show “80 voglia di ‘80” (venerdì 21 gennaio alle 21) il primo a com-parire a Brescia. Con lui sul palco la lieta partecipazione straordinaria di Manuel Frattini, nata dalla stima e dalla amicizia tra i due artisti che

Sul palco bresciano

duello toscanoVenerdì 21 ottobre sul palco Paolo Ruffini (nato

a Livorno) con Manuel Frattini. Il 25 gennaio “Panariello non esiste” con il comico fiorentino

I di Mauro Toninelli

hanno voluto condividere per una sera l’idea di spettacolo inteso co-me divertimento, arte, poliedrici-tà ma soprattutto coinvolgimento. Intervenendo ai microfoni di Radio Voce, in Voce Mattina con Marco Vi-gnoletti, il protagonista racconta: “È un musical che vuole raccontare un decennio di cose, come le sor-prese nelle merendine, il Superte-le, l’Atari, l’andare a scuola a piedi. Per telefonare si usava il gettone. È stato un decennio particolare, che noi evocheremo anche con la misi-ca”. Uno spettacolo che racconta

un’epoca e un mondo diversi “con cose molto ganze” dice Paolo Ruffi-ni. Una serie di quesiti che raccon-tano i magnifici anni ’80 “lì c’era la spensieratezza che vogliamo comu-nicare” racconta ancora l’attore.Arriva a Brescia anche il nuovo spettacolo di Giorgio Panariello martedì 25 gennaio (ore 21). Il nuo-vo show “Panariello non esiste” porta in scena nuovi personaggi ispirati all’attualità e riconferma quelli che gli hanno dato la notorie-tà e la fama. In questo spettacolo l’artista, che si trova a proprio agio passando dalla televisione al cine-ma, dalla radio al teatro, offre un divertito sguardo sulla contempo-raneità, con un ampio spazio all’im-provvisazione. Riguardo al titolo dello spettacolo Giorgio Panariello ha raccontato: “Ho incrociato per

PalaBrescia Venerdì 21 e martedì 25 gennaio

strada una signora che non appena mi ha visto ha detto al suo bambi-no: “Lo vedi chi c’è?”. Il piccolo mi guardava con l’aria stranita. E lei: “Come, non lo riconosci, è Pana-riello, quello che ti fa ridere in te-levisione”. La risposta del bambino è stata: “Ma Panariello non esiste”. Evidentemente dentro il cubo tele-visivo io, i Gormiti e Bruno Vespa per lui sono la stessa cosa”. Da qui per poi raccontare la vita quotidia-na di Panariello, la confessione del-la fatica di far ridere per un comico in una realtà che spesso supera la fantasia e la vita dei suoi personag-gi con monologhi nuovi.Organizza New star. Biglietti da 26 a 44 euro in prevendita; la sera dello spettacolo il costo parte 29,90 eu-ro e arriva a 50,60 euro. Info: www.palabrescia.it

La Scuola Editrice

La sfida educativa attraverso i testi scolasticiAl centro di un processo di ristrutturazione che ha visto recentemente l’ingresso di un nuovo mana-gement (dall’amministratore delegato Enrico Ma-ria Greco al direttore editoriale Ilario Bertoletti, a quello commerciale Paolo Zirotti), una consistente riduzione del personale concordata con le forze sindacali (cassa integrazione straordinaria per 144 addetti, un centinaio dei quali prepensionabili), nonché la terziarizzazione dei reparti di stam-pa, l’ultracentenaria Editrice La Scuola presenta il suo rilancio.E la due giorni di convention dedicata al tema – rivolta nell’auditorium di Santa Giulia a una pla-tea di circa 200 persone fra dipendenti e collabo-ratori della storica editrice bresciana – palesa che la nuova strategia di sviluppo passa attraverso un profondo rinnovamento del catalogo scolastico; questo, insieme alle nuove proposte delle collane di cultura e pedagogia, costituirà anche un formi-dabile strumento per affrontare quell’emergenza educativa che è la vera priorità del Paese.“C’è un futuro importante per questa casa editri-ce”, ha detto nel suo intervento l’amministrato-re delegato Enrico Maria Greco che pure ha da-

to conto dell’attuale situazione di questo settore del mercato editoriale dominato da colossi come Rcs, Mondadori, De Agostini, Pearson, e nel qua-le l’editrice bresciana presidia una cifra attorno al 3%. Nel suo intervento, però, l’amministratore ha pure denunciato lo scarso investimento dello Stato nel sistema scolastico.Al direttore editoriale Bertoletti e ai suoi collabo-ratori è invece toccato presentare i punti di forza della nuova programmazione: soprattutto libri di storia, religione, scienze, musica, antologie (con ricche sezioni sulla Bibbia come genere letterario) per le scuole secondarie di primo e secondo grado, spesso corredati di cd, dvd, contenuti o estensioni digitali. E il rilancio non poteva non passare anche attraverso la rete. Nella convention è stato infatti presentato in anteprima anche il sito “La Scuola digitale”, al via l’11 febbraio.“Intendiamo il nostro essere una casa editrice cattolica nel senso di una casa editrice universa-le, aperta all’ascolto e all’accoglienza pur restan-do fedeli alla tradizione e dunque – ha concluso Bertoletti – sì alle innovazioni, ma nella fedeltà allo spirito delle origini”.

Paolo Ruffini e Giorgio Panariello

Ilario Bertoletti

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35LA VOCE DEL POPOLO21 GENNAIO 2011

Un fine settimana impegnativo dal punto di vista fisico, intellettuale e spirituale, guidato da Brevivet (Tour operator con sede a Brescia ma operativo in tutte le diocesi italiane) alla scoperta delle radici spirituali di tutti noi in Terra San-ta. Presenti, tra gli altri, il vicario generale Gian Franco Mascher, il vescovo emerito Giulio Sanguineti, il direttore dell’Ufficio diocesano per i pellegrinaggi don Claudio Za-nardini e, soprattutto, loro: i dipen-denti delle aziende maggiormente coinvolte nella realizzazione dei

Udi Mario Leombruno

pellegrinaggi. E la valenza dell’ini-ziativa l’ha ben espressa mons. Gian Franco Mascher nel corso del saluto finale affermando: “Ciò che Brevivet e i suoi dipendenti por-tano avanti, e non solo in termini e modalità aziendali, è un grande servizio all’uomo in cerca di sen-so. Brevivet lo fa con competenza e mi piace pensare che gli addetti ai lavori si siano fatti pellegrini e si siano, sia pur brevemente, immersi nel mistero di Dio che Gesù di Na-zareth ha rivelato”.A Giovanni Sesana, presidente

di Brevivet cominciamo con il chiedere ragione di una scelta apparentemente controcorren-te: l’investimento sulle perso-ne, l’offerta di un pellegrinag-gio ai propri dipendenti.Non ci bastava più che i nostri di-pendenti costruissero a freddo i programmi dei pellegrinaggi, uti-lizzando competenze strettamen-te operative, abbiamo pensato che dovevano vivere il significato di un pellegrinaggio sulla loro pelle.Cosa distingue un pellegrinag-gio da un viaggio turistico?La qualità dei servizi, innanzitutto. Il pellegrino non può essere distrat-to da situazioni che non lo riguar-dano perché deve essere libero di accogliere il messaggio spirituale che nel pellegrinaggio stesso cerca.E in questa logica la guida è in-

dubbiamente una figura fonda-mentale…È importante che sia un sacerdote biblista o, se guida biblica, che sia comunque affiancata da un sacer-dote. Il problema è che aumentano i pellegrini e diminuiscono i sacer-doti che possono rendersi disponi-bili per l’accompagnamento. E così abbiamo pensato di costituire una scuola di guide in accordo con la Custodia di Terra Santa e con il Go-verno israeliano.Qualche anticipazione?Ai primi di febbraio convocheremo una conferenza stampa per presen-tare il nuovo catalogo ma posso anticipare fin da ora un nuovo per-corso tra i deserti. L’abbiamo stu-diato memori delle parole del pro-feta Osea: “Ti porterò nel deserto e parlerò al tuo cuore”.

Prima di tuttol’attenzionealla personaI dipendenti di Brevivet e una delegazionedi Meridiana e di altre realtà aziendali collegatehanno scoperto il senso di questa esperienza

Pellegrinaggio Fine settimana in Israele

Scuola diocesana

I fondamenti della musica alla “Santa Cecilia”La Scuola diocesana di musica Santa Cecilia che ha sede in via Bollani 20 a Brescia, ha avviato alcune attività formative destinate a quanti intendano approfondire lo studio del linguaggio musicale.Il percorso proposto, denominato “La grammatica della musica”, è articolato in alcuni cicli di incon-tri, distinti per tipologia di competenza.Un primo ciclo di incontri denominato “Lettura cantata della musica” è finalizzato a consolidare la capacità di lettura cantata della musica, anche in vista di un eventuale accesso alla formazione superiore dei Licei musicali.Si tratta di sette incontri, di due ore ciascuno, che si terranno da sabato 5 febbraio a sabato 19 mar-zo dalle ore 14.30 alle ore 16.30.Altri tre cicli di incontri sono destinati a un grup-po più ampio di persone interessate a conoscere il funzionamento del linguaggio musicale: “La te-oria”, “L’armonia”, “La storia”.Questi tre cicli si rivolgono, inoltre, a quanti in-tendano consolidare le proprie competenze mu-sicali, anche in vista dell’accesso alla formazione accademica (Triennio di I livello dei Conservatori di Musica).

Questo il calendario delle singole attività, tutte collocate nei pomeriggi del sabato:“La teoria”, articolato in 14 incontri di un’ora e mezza ciascuno (16.45 – 18.15), dal 5 febbraio al 18 maggio.“L’armonia”, articolato in nove incontri di due ore ciascuno (14.30 – 16.30), dal 5 marzo al 18 giugno (con attività didattica sospesa nel mese di aprile). “La storia”, articolato in 12 incontri dal 22 gen-naio al 7 maggio (con attività didattica sospesa nei primi tre sabati di marzo).Il calendario delle attività didattiche è stato ap-positamente studiato per consentire la frequenza contemporanea ai tre cicli, ma è possibile anche accedere a singole attività.Per l’accesso agli incontri di armonia è necessario essere in possesso dei prerequisiti teorici (che ver-ranno comunque forniti nelle prime lezioni della parte di teoria).Le iscrizioni sono possibili fino al 22 gennaio 2011. Per informazioni, è possibile contattare la Scuola diocesana di musica Santa Cecilia (0303712233).www.santaceciliabrescia.it - [email protected]

Don Claudio Zanardini e Giovanni Sesana

L’organo Mascioni della scuola Santa Cecilia

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a“Cûlem, Gölem, Guglielmo, il Culmi-ne: è sempre presente, visibile dal lago, dalla città e da molto lontano. (…) Credevo di conoscere, dopo anni di frequentazione, ma voler scrivere una guida escursionistica che raccon-tasse, oltre agli itinerari, anche le te-stimonianze conservate tra le pieghe delle rive del lago e delle montagne che gli stanno attorno, mi ha fatto incontrare realtà insospettate. Il Se-bino (…) conserva, senza esibirle ai ‘forestieri’, eccezionali, rare, testimo-nianze della genialità della natura e del lavoro dell’uomo; occorre cer-carle, con pazienza e perseveranza. (…) Qualcosa ho trovato, ma sento che c’è molto di più sulle rive del la-go e nel cuore dei suoi abitanti. (…) Ho ripercorso gli itinerari descritti da dicembre 2007 a dicembre 2008. La situazione è aggiornata a quei mesi. Potreste purtroppo incontrare spia-cevoli sorprese, perché i sentieri di bassa quota poco frequentati pos-sono sparire, inghiottiti dai rovi, in una sola estate” (dall’Introduzione dell’autore, Sandro Vacchelli).

Guidaai Sentieri...

SANDRO VACCHELLI SARDINI, BORNATO (BS) 2010,EURO 18,00

Voce Libri

L’autore dedica queste pagine ai lon-tani, ai “vicini lontani”, ai “cristiani che vanno in chiesa solo a Natale”, a chi vorrebbe riavvicinarsi a una fe-de cui era stato iniziato da bambino ma che le vicissitudini della vita han-no allontanato. Pur ricco di continui rimandi scritturistici che tradiscono la profonda conoscenza teologica dell’Autore, il linguaggio scelto è amicale ed esperienziale e porta con sé il contributo della fatica e delle lotte interiori del vissuto particolare del servizio cui era impegnato don Giuseppe al tempo della gestazio-ne del presente volume: cappellano in carcere. Scrive: “Posso raccontare quel che certi incontri mi hanno dato da pensare; incontri con chi vive una fede difficile o con chi non crede per niente, con chi si sente sconfitto dal-la vita o dal male che non vuole, ma che non può fare a meno di compie-re”.Tre sono i nuclei tematici attor-no a cui si sviluppano gli argomen-ti: le cause della lontananza di Dio; la scoperta del nuovo volto di Dio; il rapporto tra dolore e fede.

Incontrarel’inatteso

GIUSEPPE FORLAIPAOLINE, MILANO 2010,EURO 12,00

Cultura e comunicazione Leggere e conoscere36 LA VOCE DEL POPOLO21 GENNAIO 2011

M

Brescia Inaugurazione l’11 febbraio

di Bruno Leoni

Matisse è nel segno del “giallo”

Manca poco al rush finale. La macchina organizzativa è già in pieno fermento e a breve si preannuncia l’arrivo delle opere a Brescia. Nell’attesa, in questo periodo che ci separa dall’11 febbraio, data in cui le mostre saranno aperte al pubblico, si cerca di cogliere qualche aneddoto in più su queste due mostre che saranno il fiore all’occhiello del panorama artistico bresciano e non solo. Ben è giunto, dun-que, l’appuntamento pubblico di giove-dì “A tu per tu con i curatori”. Abbiamo così scoperto che sono stati coinvolti 30 prestatori di opere di Matisse tra cui musei, fondazioni e collezioni private e che le opere arriveranno a Brescia da 9 Paesi e 20 città diverse. Di rilievo asso-luto, inoltre, le opere originali di Miche-langelo che saranno esposte al Museo di Santa Giulia e che consentiranno di cogliere il legame tra i due artisti. Sarà così svelata la fascinazione di Matisse per Michelangelo e la profonda ispira-

zione che lo accompagnò durante la sua lunga carriera. Su questo aspetto ha molto insistito il direttore artistico della “Fondazione Brescia Musei”, Maurizio Bernardelli Curuz, che ha ricreato un’at-mosfera da giallo poliziesco. “Qualcuno ha avvelenato la pittura e quel qualcuno sono stati gli Impressionisti. Cosa fare, a questo punto, per recuperare? Secon-do Matisse – ha proseguito Bernardelli Curuz – si deve tornare a guardare indie-tro. Per l’artista francese il riferimento è Michelangelo. E così Matisse, nella sua opera, cerca incessantemente di indivi-duare il codice del fiorentino, che è poi il suo slancio vitale. Anche per questa suggestione prevediamo un grande in-teresse internazionale”.Altro momento forte, sarà il confronto tra due delle opere più importanti di Ma-tisse, provenienti dalla National Gallery di Washington, il grande dipinto “Piani-sta e giocatori di dama” e la grandissi-

ma gouache découpée intitolata “Vene-re” che verrà affiancata da un disegno originale di Michelangelo raffigurante, per l’appunto, due Veneri.In contemporanea, sempre al Museo di Santa Giulia, sarà possibile rileggere il mito di Ercole, dalle fatiche agli amori, dall’Antichità pagana al XVI secolo. La mostra di Brescia, nuova nel suo genere e argomento, analizza il passaggio fra il mito pagano di Ercole e il recupero che avvenne in sede cristiana nel Medioevo, e poi nel Rinascimento. Per visualizzare questo capitolo, così complesso e pro-fondo dal punto di vista concettuale, si ricorrerà ad apparati fotografici presen-ti nel catalogo. Le raffigurazioni di Er-cole di età cristiana compaiono, infatti, essenzialmente sulle facciate di alcune cattedrali, come quella di San Marco a Venezia e del Duomo di Fidenza, nei qua-li l’eroe è ritratto come vincitore, capace di superare ogni ostacolo.

Henri Matisse, “Odalisca con il cofanetto rosso”, Nizza, Musée MatisseIncontro pubblico, nell’auditorium Santa Giulia

con i curatori della prossima grande mostra

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Brescia Piccolo e Grande Miglio

A cinque anni dalla morte,l’antologica su Di Prata“Di Prata. Gli angeli e i demoni. Drammi e speranze del Novecento”. Un’antolo-gica dedicata a Oscar Di Prata, uno dei maggiori artisti bresciani del ’900. Curata da Maurizio Bernardelli Curuz e ospitata nel Piccolo e nel Grande Miglio, in Ca-stello, l’esposizione ripercorre l’intera carriera artistica dell’artista, dagli esordi degli anni ’30 fino alla morte, avvenuta nel 2006. Un percorso, quello di Di Pra-ta, segnato dal contatto con le avanguardie storiche; De Chirico, Matisse, Carrà, Picasso, tante sono le personalità e le correnti alle quali il maestro guarda. Le opere giovanili si distinguono per la presenza di figure ieratiche, sulla scia del-la matrice scultorea del gruppo “Novecento”. Caratteristica che emerge dalle opere di Di Prata è l’utilizzo di simboli: in alcuni dipinti della seconda sezione si nota a esempio la presenza di alcune isole-zattere, sulle quali compaiono nudi personaggi metafisici, zattere che richiamano la celebre “Zattera della medusa” di Gericault, lingue di terra all’apparenza fragili, la cui immortalità si sviluppa dal rapporto di amore e solidarietà tra gli uomini che le popolano, osserva Ber-nardelli Curuz. Scimmie e cardinali possono invece richiamare in vena sarcasti-ca il degrado della condizione umana, il cui servilismo nei confronti dei potenti viene denunciato attraverso la rappresentazione di grottesche figure dominate da una profonda e istintuale violenza. La mostra si chiude con i bozzetti prepa-ratori di alcuni cicli di affreschi e vetrate realizzati per alcune chiese di Brescia e della provincia. Fino al 27 febbraio, da martedì a domenica dalle 9.30 alle 17. (l.b.)

Presentazione libro

Esercizi di lettura storicaper una nuova discesa in campoFare i conti con la storia e le tradizioni politiche che hanno segnato le vicende ita-liane degli ultimi 50 anni, con particolare attenzione al “cattolicesimo democra-tico” e indagare le ragioni della profonda crisi che il Paese sta vivendo. Questo l’intento di Paolo Corsini, ex sindaco di Brescia e oggi deputato nelle file del Pd, nel pubblicare il suo libro: “Esercizi di lettura. Tra storia e politica” (Grafo, Brescia 2010), presentato all’Hotel Vittoria di Brescia. L’incontro, introdotto da Piero Bi-sinella, segretario provinciale del Pd, è stato coordinato da Annachiara Valle, di-rettore del mensile “Madre”. Il volume raccoglie saggi e riflessioni già pubblicati e rappresenta una sorta di itinerario intellettuale e politico di Corsini, che legge il presente guardando al percorso storico che l’ha generato. La vera notizia, tuttavia, è l’annuncio fatto da Corsini che, proprio in occasione della presentazione, dopo due anni e mezzo in cui si è limitato a criticare saltuariamente quella che ha defi-nito “la giunta del disfare”, ha esplicitato l’intenzione di spendersi nuovamente e in prima persona per far tornare il centrosinistra alla guida della città. Per quan-to riguarda la politica nazionale, invece, Corsini ha sottolineato la necessità di “un nuovo compromesso storico” tra le varie forze per far uscire l’Italia dal “berlusco-nismo”, che rappresenta – spiega l’ex Sindaco di Brescia – “una preoccupante scon-fitta culturale prima ancora che politica”. Diversi gli interventi che si sono susse-guiti durante la presentazione. Franco Monaco, ex deputato Pd, in sostituzione di Pierluigi Castagnetti, che in qualità di presidente della Giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera era impegnato con i faldoni su Berlusconi, si è concen-trato sui concetti di cattolicesimo democra-tico e di laicità, analizzandone le caratteri-stiche. Bruno Tabacci, di Alleanza per l’Ita-lia, ha ripercorso alcuni temi chiave del li-bro, in relazione soprattutto alla crisi del nostro tempo: occorre vincere l’idea che ci possano essere benessere senza lavoro, af-fari senza etica, diritti senza doveri, politica senza principi. Qual è allora il futuro pos-sibile? Come uscire da una situazione co-munque scelta dagli stessi italiani? Difficile una risposta univoca. Certo serve un lungo e non facile lavoro di ricostruzione dei prin-cipi fondanti. Il deputato Pd, Walter Tocci, infine, ha richiamato l’attenzione sulla lun-ga crisi dei partiti, iniziata almeno 30 anni fa e che si è cercato di far passare come crisi delle istituzioni. Riferendosi poi alla vicen-da Fiat, Tocci ha sottolineato l’assenza della politica che ha abbandonato il destino del-la più grande azienda italiana in balia dello scontro tra Marchionne e la Fiom. (l.r.)

LUCA GUERRACAROCCI, ROMA 2010,EURO 29,00

In questo libro la lettura viene tema-tizzata secondo un’inedita prospetti-va. Non si fa questione di diritti o do-veri del lettore, canoni letterari, po-litiche educative, approcci didattici e neppure si accede a toni apologetici o moralistici. La lettura viene accolta nella sua dimensione elementare di pratica. Leggere segni cuneiformi in-cisi su una tavoletta di argilla, marche sillabiche vergate su papiro, lettere d’inchiostro manoscritte o impresse meccanicamente su carta implica un differenziato ventaglio di operazioni gestuali e cognitive e una correlati-va pluralità di orizzonti di senso. Ne risulteranno sempre nuove immagini di mondo e nuove figure di uomini. Proprio nel radicamento emozionale e corporeo va rintracciata la più pro-fonda dimensione simbolica e infine etica dell’atto di leggere. Un’ampia leggibilità del testo, anche nei pas-saggi più complessi, è stata cura co-stante dell’autore. Luca Guerra è autore di varie pubbli-cazioni in materia di lettura, scrittura e comunicazione scientifica.

“Sembra una puntata di Bonanza, osservò Bingo lanciandomi un sorri-so”. E in effetti tutto il romanzo ha il tono di una soap americana dove ai momenti più leggeri, specialmen-te nella prima parte del testo, se ne alternano altri ben più drammatici. Inoltre, come il citato telefilm, an-che qui siamo in presenza di una sa-ga familiare, quella dei Flanagan: il padre “forte bevitore, donnaiolo, ir-landese di professione, randagio dal pedigree misto”; la madre, figlia del ricchissimo Peregrine, grosso magna-te della carta stampata; lo zio Tom, “il matto di casa” (anche se il titolo è assai conteso); i due figli: Collie – voce narrante – serio, sensibile e co-scienzioso e il fratello minore Bingo. E proprio in ambito familiare succe-de l’evento chiave, la morte di Bingo, quella conseguente della madre e il disgregarsi della famiglia che porterà Collie a vagabondare sotto shock tra le più diverse e disperate esperienze alla ricerca di uno smarrito se stesso. (recensione di Luca Bianchetti per conto della Libreria Ferrata)

Chiedi scusa!Chiedi scusa!

ELIZABETH KELLYADELPHI, MILANO 2010,EURO 19,50

Eticadella lettura

LA VOCE DEL POPOLO21 GENNAIO 2011

Una delle opere di Oscar Di PrataPaolo Corsini

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38 LA VOCE DEL POPOLO21 GENNAIO 2011 Cultura e comunicazione

SAB DOM

Rete Quattro, h. 21.10IL SESTO SENSOThriller diretto da M. N. Shya-malan, con Bruce Willis. Uno psicologo infantile segue un ragazzino che presenta gravi turbe psichiche, che sostiene di vedere persone che in real-tà sono già morte. I due entra-no in confidenza e lavorano insieme per scoprire la veri-tà. Appassionante e per nulla scontato, adatto a un pubbli-co adulto.

Rete Quattro, h. 21.10MISSION: IMPOSSIBLEFilm d’azione e di spionaggio diretto da Brian De Palma, con Tom Cruise, Jean Reno e Jon Voight. Un agente segre-to viene incastrato e accusato di aver ucciso alcuni colleghi durante un’azione sotto co-pertura. Riuscito a sfuggire all’arresto, decide di indaga-re per scoprire i veri respon-sabili. Un cast d’eccezione per una storia avvincente.

Televisione A mesi dallo switch off, ancora problemi

Digitale terrestre, passo avanti

o salto nel buio?

Ddi Alberto Averoldi

Digitale terrestre, anno zero. La memoria ritorna agli spot promozionali che fino a qualche mese fa ci ricordavano l’imminente arrivo della tv di-gitale in Italia. Chi non ricorda “Nando il Tele-comando”, il pupazzo animato che spiegava la semplicità e la convenienza del mondo digita-le? Più canali, più qualità audio e video… Con voce rassicurante Nando recitava il suo slogan: “Attenti al buio!”. È curioso: nessun personag-gio dello spettacolo, nessun esponente politico, nessun esperto di comunicazione volle diventa-re testimonial di questa campagna pubblicitaria: nessuno volle metterci la faccia. Forse sapeva-no già che il loro volto sarebbe stato associato ai problemi tecnici che ora sta vivendo il digitale terrestre? Meglio dunque nascondersi dietro alla ridente faccia gialla di Nando. Ecco la realtà, la dura realtà delle dinamiche politico-economiche italiane, che il popolo sovrano deve buttar giù con un bicchiere d’acqua zuccherata. Chiusa l’era della tv analogica è arrivato il mo-mento dello “Standard Dvb-T” (Digital video broadcasting-Terrestrial), in parole povere: “Ab-biamo deciso di farvi un regalo, compratevi un decoder (da 30 a 50 euro) oppure la tv nuova con decoder integrato (da 200 euro in su). Anzi, raddoppiate il conto considerando che la media delle famiglie italiane possiede più di un appa-recchio in casa”. In un breve periodo, milioni di italiani hanno in-vestito i loro soldi su una tecnologia che addi-rittura nei Paesi dell’Est europeo, come la Ser-bia, è già da tempo a un livello più alto, per la precisione “Standard Dvb-T2”. Quindi abbiamo pagato con i nostri soldi un’innovazione tecno-logica vecchia.Inoltre, dopo aver comprato un decoder biso-gna farlo funzionare. Tutti sanno che per una persona anziana anche i piccoli cambiamenti sono spesso difficoltosi se non odiosi, come per esempio quello di coordinare due telecomandi o di dover sintonizzare i canali. Chi ha più di 70 anni, di norma non si destreggia con prese scart e menu interattivi. Non perché sia meno dotato di chi è più giovane, ma semplicemente perché non vi è mai stato abituato. È una normale e sa-crosanta condizione di vita: avere delle abitudi-ni. La nuova abitudine del digitale terrestre ha investito la sfera privata degli italiani, che han-no dovuto adeguarsi, senza possibilità di scelta

o replica. Eravamo tutti d’accordo nel cambiare a nostre spese? Giusto o sbagliato, tutti abbiamo obbedito, abbiamo dato fiducia a chi ci assicura-va un miglioramento.La realtà purtroppo è che molti italiani questo miglioramento non possono vederlo, perché – come già avevamo ripetutamente anticipato mesi fa su queste pagine – il segnale digitale è molto debole rispetto al vecchio segnale analogico, e non riesce a raggiungere tutte le antenne, soprat-tutto dove le montagne fanno da muro naturale. Se consideriamo quanto è morfologicamente ir-regolare il territorio italiano ci facciamo un’idea della portata del problema. L’anomalia non sta negli apparecchi di casa, ma negli impianti di tra-smissione delle emittenti televisive. Se il vecchio segnale analogico era visibile anche se disturba-to, la tecnologia digitale necessita di una trasmis-sione perfetta per funzionare. Quindi, purtrop-po, è inutile chiamare l’antennista per esempio perché Rai Uno o La7 non si ricevono. Il nume-ro verde del ministero dello Sviluppo economi-co al quale rivolgere le lamentele è 800.022.000.Che brutta figura per “Nando il telecomando”. Se oggi ritornasse in tv quale sarebbe il suo slogan? Lo stesso di sempre: “Attenti al buio!”.

Rai Tre, h. 7.00LA GRANDE VALLATAUn classico dei telefilm western, realizzato negli anni Sessanta. La storia, ambientata nella San Joaquin Valley, in California, narra delle avventure quotidia-ne della famiglia Barkley, pro-prietaria di un ranch.

Rai Uno, h. 14.00EASY DRIVERI motori e il territorio italiano: il programma settimanale di Mar-cellino Mariucci e Ilaria Mosca-to, alla scoperta dei nuovi mo-delli di automobili, testate lun-go le strade italiane.

Italia Uno, h. 14.10GROSSO GUAIO A CHINA-TOWNFantasy d’azione del 1986, diretto da John Carpenter e interpretato da Kurt Russell. Il camionista Jack Burton vie-ne coinvolto in una lotta fra bande criminali cinesi. Una ragazza è stata rapita, dovrà liberarla lottando contro for-ze oscure…

Rai Tre, h. 14.50TV TALKMassimo Bernardini presenta un interessante programma di critica e analisi televisiva. In studio professori universitari e studenti leggono la settimana televisiva e ne commentano le novità

Current, h. 20.20PASSAPAROLAL’appuntamento settimanale del giornalista Marco Travaglio è dedicato ai problemi e ai mi-steri della politica italiana.

Rete Quattro, h. 12.00MELAVERDEEdoardo Raspelli viaggia per l’Italia alla ricerca delle bel-lezze del nostro territorio. Dall’agricoltura all’enogastro-nomia, senza dimenticare le affascinanti sfumature cultu-rali del Belpaese.

Tv2000, h. 12.15ANTIVIRUSDigitale Terrestre. Il poeta e giornalista Davide Rondoni presenta una striscia settima-nale dedicata alla poesia. In un quarto d’ora scopriremo scrittori italiani e internazio-nali, stili e nuove avanguardie poetiche.

Rai Tre, h. 13.25PASSEPARTOUTAppuntamento con la cultu-ra. In questa puntata Philippe Daverio, esperto d’arte, ana-lizza il tema del rapporto fra la scienza e le arti nella storia e nell’epoca contemporanea.

Tv2000, h. 21.30EFFETTO NOTTE Ottima rubrica settimanale de-dicata al mondo del cinema, ai suoi personaggi e alle sue novi-tà. Fabio Falzone ospita in stu-dio esperti del settore, attori e registi per analizzare le nuove promesse del cinema italiano e internazionale.

Rai Tre, h. 20.10CHE TEMPO CHE FAFabio Fazio presenta uno dei più brillanti talk-show italiani degli ultimi tempi: una rifles-sione ironica sui problemi della società contemporanea e sul-le questioni politiche e sociali dell’Italia.

Nando, il telecomando

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Telecomando 39LA VOCE DEL POPOLO21 GENNAIO 2011

LUN MAR MER GIOV VEN

Rai Tre, h. 21.05THE SENTINELThriller politico con Michael Douglas e Kiefer Sutherland. L’agente federale Pete Gar-rison è accusato di cospirare contro il Presidente america-no. Con la polizia alle costole dovrà dimostrare la sua inno-cenza cercando prove che pos-sano scagionarlo. Ma deve fa-re i conti con un vecchio amico e collega che lo vuole stanare.

Rete Quattro, h. 23.25INSIDER – DIETRO LA VERITÀThriller del 1999 diretto da Michael Mann, con Al Pacino e Russell Crowe. Un famoso cronista televisivo, celebre per i suoi reportage d’inchiesta in tutto il mondo, riceve del materiale scottante da un ri-cercatore dipendente di una multinazionale del tabacco, responsabile di avere avve-lenato i suoi prodotti con so-stanze illegali. Ma bisogna de-cidere se divulgare la notizia.

Rete Quattro, h. 21.10DEFIANCE –I GIORNI DEL CORAGGIOFilm di guerra del 2008 con Daniel Craig, basato su una storia vera. 1942: fuggito dal-la Polonia con i suoi fratelli, Tuvia Bielsky ripara in Bielo-russia, creando un movimen-to di resistenza antinazista. Molti altri rifugiati si arruola-no sotto il loro comando, per combattere contro i nazisti e salvare più vite possibile dal-lo sterminio.

Iris, h. 21.20LA VITA È BELLAPellicola italiana del 1997, di-retta e interpretata da Rober-to Benigni. Una storia di amo-re e coraggio, fra gli ebrei italiani deportati dai nazi-sti c’è una famiglia, Guido e Dora e il loro bambino, Gio-suè. Durante i giorni di lavo-ro forzato il padre dimostre-rà al piccolo che anche nelle condizioni più pietose la vita vale la pena di essere vissuta. Tre premi Oscar.

Iris, h. 21.10INCONTRI RAVVICINATIDEL TERZO TIPOFilm di fantascienza diretto nel 1977 da Steven Spielberg, con Richard Dreyfuss. Il Gover-no americano è in attesa di un contatto extraterrestre. Ma an-che alcuni civili hanno intuito in qualche modo che sta per succe-dere qualcosa. Un film di atte-sa per un finale entusiasmante. Da vedere.

Rete Quattro, h. 8.50HUNTERInseguimenti in macchina e sparatorie sono il pane quoti-diano di Rick Hunter, detecti-ve della squadra omicidi di Los Angeles. Avventura, tensione, ma anche ironia.

Rai Tre, h. 14.30TGR LEONARDOUn telegiornale dedicato alla scienza e alle tecnologie appli-cate. Una breve striscia quoti-diana che aggiorna sulle ulti-me scoperte e sull’andamento della ricerca.

La 7, h. 20.00TG LA7Riscuote sempre molto succes-so la nuova edizione del tg di Enrico Mentana, un giornali-smo d’inchiesta che riesce a trovare la sua dimensione no-nostante i pochi minuti a di-sposizione.

La 7, h. 20.30OTTO E MEZZOSpazio quotidiano all’appro-fondimento giornalistico con Lilli Gruber e i suoi ospiti d’ec-cezione: scrittori, giornalisti, politici. Ogni sera vanno in scena dibattiti e confronti non sempre esaustivi.

Italia Uno, h. 21.10DIE HARD – VIVERE O MORIREFilm d’azione con Bruce Wil-lis. Il detective John McClane deve affrontare un gruppo di terroristi informatici che stan-no violando la rete informati-ca statunitense, mettendo in ginocchio la nazione.

Rai Tre, h. 12.45LE STORIE – DIARIO ITALIANOIl giornalista Corrado Augias torna anche per questa sta-gione ad analizzare l’Italia e gli italiani in un interessante talk-show.

La 7, h. 15.55TRAIN DE VIEUno shtetl, un piccolo villag-gio ebreo nell’Europa dell’Est progressivamente invasa dai nazisti. I quali stanno ormai per sopraggiungere. Che fa-re? Il matto ha un’idea: rac-cogliere il denaro sufficiente per mettere insieme un treno, travestirsi da nazisti e da de-portati e tentare così di pas-sare le linee.

Tv2000 7, h. 18.30FORMATO FAMIGLIAInteressante talk-show dedi-cato alle famiglie. Arianna Ciampoli e Antonio Soviero studiano la società in cui vi-viamo e cercano di capire, in-sieme ai numerosi ospiti, quali direzioni sta prendendo il pia-neta famiglia in Italia. Rete Quattro, h. 20.30WALKER TEXAS RANGERContinuano le avventure dei ranger che a forza di calci e mosse da full-contact tengo-no pulite le strade americane.

La 7, h. 21.10IL SARTO DI PANAMASpedito a Panama per puni-zione, un cinico agente segre-to inglese si serve di un sarto per architettare una colossale burla a danno dei superiori.

Rai Due, h. 9.15TGR MONTAGNEAppuntamento settimana-le con la rubrica dedicata al mondo della montagna ita-liana: le risorse, la bellezza, i personaggi, la vita che si in-contra sul nostro territorio. L’ospite della puntata è lo scrittore Sebastiano Vassalli.

Rai Due, h. 9.45TRACY E POLPETTAPer gettare le basi di una lin-gua straniera anche nei più piccoli telespettatori è sta-ta creata questa sit-comedy recitata in parte in un faci-le inglese.

La 7, h. 13.55CIELO GIALLOFilm western del 1948 con Gregory Peck e Anne Baxter. Dopo una rapina in banca, una banda di sei malviven-ti, inseguita dalla cavalleria, s’inoltra nel Lago Salato e ca-pita nel villaggio abbandona-to di Yellow Sky.

Tv2000, h. 21.00TG TGIl tg dei telegiornali nazio-nali: in mezzora i giornalisti di Tv2000 analizzano le sca-lette dei tg nazionali appena conclusi e valutano le scelte attuate, insieme a esperti di comunicazione televisiva e sociologi.

La 7, h. 21.10LE INVASIONI BARBARICHETalk-show di attualità, cultu-ra, politica e spettacolo. Ogni settimana a confrontarsi con la giornalista e con il pub-blico importanti personaggi della vita pubblica italiana.

Rai Uno, h. 11.05OCCHIO ALLA SPESA Alessandro Di Pietro ci insegna a riconoscere le diverse varie-tà dell’uva e ci guida verso un acquisto consapevole di pro-dotti di qualità. Oggi si par-lerà dell’igiene dentale degli italiani.

La 7, h. 13.55L’ULTIMO TRENOLa guerra può far impazzire an-che uomini rotti a mille espe-rienze, figuriamoci che impat-to può avere su un bambino, tanto più se questo è un ebreo-polacco. La Shoah con gli occhi di un sopravvissuto ai margini dell’orrore.

Current, h. 14.15VANGUARDCanale Sky 130. Reportage d’inchiesta giornalistica rea-lizzati da giovani videomaker che vogliono raccontare real-tà che il resto della comunica-zione televisiva spesso lascia nell’ombra.

Rai Due, h. 16.10LA SIGNORA IN GIALLOUn classico dei telefilm gialli della tv degli anni 90. Jessica Fletcher, scrittrice di romanzi gialli, è sempre alle prese con un caso di omicidio.

La 7, h. 20.10AUSMERZEN – VITE INDEGNE DI ESSERE VISSUTEIl regista e attore Marco Paoli-ni mette in scena uno spettaco-lo di denuncia che racconta le pratiche eugenetiche che il re-gime nazista mise in pratica du-rante gli anni del Terzo Reich.

La 7, h. 7.00OMNIBUSLa redazione del telegiornale di La 7 ci presenta i più accesi dibattiti politici riguardanti le numerose questioni sociali, cul-turali e gestionali della cosa pubblica italiana.

Rai Tre, h. 7.30TGR BUONGIORNO REGIONEUno sguardo approfondito sul-la Lombardia e sulla sua vita pubblica: servizi e reportage ci raccontano la nostra regione.

Rai Due, h. 13.50TG2 MEDICINA 33Un appuntamento giornalie-ro con l’informazione sulla sa-lute e sulle ultime scoperte in campo medico e scientifico, aggiornamenti e consigli per la prevenzione.

Rai Quattro, h. 15.05LOSTIn onda le repliche della serie tv che ha rivoluzionato il mon-do della fiction tv americana: un aereo precipita su un’isola deserta, ma questo è nulla in confronto a ciò che i superstiti dovranno affrontare.

La 7, h. 21.10L’INFEDELEIl giornalista Gad Lerner, nato a Beirut il 7 dicembre 1954, mo-dera un’arena di discussione sulla realtà dell’Italia: politica, economia, cultura. In studio esponenti politici dibattono sulle questioni più calde di at-tualità. Gad Lerner ha iniziato la carriera giornalistica a “Lot-ta continua” e Radio popolare.

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40 LA VOCE DEL POPOLO21 GENNAIO 2011 Cultura e comunicazione Radio e Media

ProgrammazioneQuesta settimana vi presentiamo due album italiani usciti sul finire dello scorso anno. Il primo è “Chocabeck”, nuovo progetto di Zucchero, che con-ferma la buona condizione del cantan-te emiliano impegnato in questo cd ad attuare una sorta di back to the future, recuperando le sue radici attraverso quello che lo stesso cantante defini-sce “un concept album, almeno nelle mie intenzioni: omogeneo nei suoni e nelle tematiche, che racconta di una giornata festiva, dall’alba al tramon-to, in un paese che potrebbe essere quello della mia infanzia”. Un album da seguire con attenzione e con sim-patia, non disgiunte dalla curiosità di ascoltare Zucchero che per una vol-ta rinuncia ai suoni pomposi, predili-gendo un impianto sonoro che devia verso la musica folk. Questo per sug-gellare l’effettivo recupero della sua anima di bambino, ben descritta del resto dal video ambientato in una sor-ta di grande aia di paese. Nell’album il suono dell’hammond trova una sua centralità, mentre risultano defilati basso e batteria. In questo pannello sonoro si inseriscono canzoni che pos-sono vantare, anche grazie a preziose e nobili collaborazioni, testi di buo-na fattura. L’amico Francesco Gucci-ni mette mano a “Un soffio caldo”; il poeta Pasquale Panella agisce su “È un peccato morir”, ottimo primo sin-golo, e sulla title track, “Chocabeck”, mentre Roland Orzabal dei Tears For

Qdi Ricky Barone

Musica Le prime proposte per il nuovo anno

Si comincia in italiano

Molte novità in arrivo per quanto riguarda il cantautore rock Eugenio Finardi, particolarmente attivo in questa fa-se della sua carriera. La prima è legata alla pubblicazione del suo primo libro, in uscita il 21 gennaio edito da Rizzoli, dal titolo “Spostare l’orizzonte. Come sopravvivere a qua-rant’anni di vita rock”, scritto con Antonio G. D’Errico. La sua vita, la musica e il rapporto con la figlia affetta dalla sindrome di Down, sono al centro delle pagine di questa intensa autobiografia, che illustra il percorso articolato e non privo di sorprese di un musicista poliedrico e sensibile.Nel libro il cantautore ripercorre le tappe salienti della sua carriera: dai primi passi in ambito musicale all’impe-gno politico degli anni Settanta fino alle sperimentazioni del periodo più recente. Ma soprattutto si racconta senza pudori, a partire dal rapporto con i genitori, bizzarro mix che l’ha dotato di un’educazione insolita, instillando in lui

fin da piccolo un senso di diversità rispetto agli altri ma anche una visione artistica, etica e politica unica. Seconda novità è il suo ritorno a teatro, il 23 gennaio al Teatro al-la Scala di Milano, ospite dell’ensemble Entr’acte. Sarà di scena la spiritosa suite “I Cavoli a merenda” di Carlo Boc-cadoro, su testi di Todaro, nella quale il cantautore è la voce recitante. Last but not least, come dicono gli ameri-cani, è l’avvio, il 28 gennaio da Torino (nel locale Hiroshi-ma Mon Amour) di “Eugenio Finardi Electric tour 2011”. Un’attesa rivisitazione dei classici del cantautore milanese che farà splendere sotto una nuova luce canzoni simbolo come: “Extraterrestre”, “Musica ribelle”, “La radio”, “Dol-ce Italia”. Sul palco ad accompagnare Finardi ci saranno: Paolo Gambino (piano), Paolo Zanetti (chitarre), Claudio Arfinengo (batteria), Marco Lamagna (basso), Giovanni Maggiore (chitarre). (r.b.)

Live Un’autobiografia per Rizzoli e il ritorno al teatro

La poliedricità nelle arti targata Eugenio Finardi

Fears firma il testo di “God bless the child”. Oltre al cd per il mercato italia-no è prevista la pubblicazione di una versione dell’album per il mercato eu-ropeo, che conterrà la versione inglese della canzone “Il suono della domeni-ca”, tradotta da Bono degli U2 in “So-meone else’s tear”. Di straordinaria importanza i due produttori del disco, gli americani Brendan O’Brien (Train, Pearl Jam, Bruce Springsteen) e Don Was (Rolling Stones, Elton John, Bob Dylan), grazie al quale è stato possibi-le coinvolgere nei cori della canzone “Chocabeck” un mito assoluto come Brian Wilson, leader dei Beach Boys. Secondo disco che vi suggeriamo è

la prima raccolta di Carmen Consoli che dopo sette album in studio e due album “live” esce con un doppio cd (ben 40 canzoni in totale) intitolato “Per niente stanca”. Una raccolta giun-ta dopo 20 anni di attività per la preco-ce Carmen. Il disco è consigliato a chi ancora non conosce compiutamente il percorso musicale della “cantantessa” catanese, ma risulta interessante an-che per chi possiede tutti i suoi album. Questo perché la doppia compilation contiene due inediti, la bella e malin-conica “Guarda l’alba” e la più mos-sa “Aaa cercasi”, e tre collaborazio-ni di rilievo, ovvero “Tutto l’universo obbedisce all’amore”, in tandem con Franco Battiato, “Il pendio dell’ab-bandono”, in cui è presente l’istrione Goran Bregovic, e “Madre terra”, che risulta particolarmente esotica grazie alla presenza di Angélique Kidjo, la cui voce si fonde mirabilmente con quella di Carmen Consoli.

LA SANTA MESSA IN TVLa S. Messa prefestiva che Teletutto, Telenord e Super TV trasmettono alle ore 18.30 del saba-to, è ripresa dalla parrocchia di S. Maria Assun-ta in Gussago.

LA BUONA NOVELLAIl commento al Vangelo è di don Giuseppe Fusa-ri. Fino al 20 febbraio ospitiamo la nuova rubrica “Luoghi per lo spirito”. Con Michele Peli di Bre-vivet vi guidiamo alla scoperta di nuovi itinerari di fede. Il programma, prodotto da VoceMedia e curato da Betty Cattaneo, va in onda anche su Radio Voce Camuna la domenica alle 8; Ecz la do-menica alle 15; Radio Claronda la domenica alle 16 (1ª parte) e il lunedì alle 17 (2ª parte); Radio Basilica Verolanuova la domenica alle 10.30 (1ª parte) e alle 13.30 (2ª parte); Radio Ponte Ma-nerbio la domenica alle 12.30; Radio Raphaël la domenica alle 9 (1ª parte) e alle 13 (2ª parte).

VOCE MATTINA Il contenitore in diretta, condotto da Marco Vignoletti, si presenta ricco di nuovi appunta-menti. Ogni lunedì alle 11.15 “Voce ai brescia-ni”: sondaggi per le vie della città sui temi del momento con Elisa Bassini. Tra le altre rubriche, “A tu per tu” con la psicologa Anna Grasso Ros-setti, “I mille volti di Brescia” con Giacomo Da-nesi, “Cose di musica” col critico Ricky Barone, lo spazio dedicato al cinema e collegamenti in “presa diretta” per raccontare ciò che accade in città e provincia.

VOX POPULIDal lunedì al venerdì potete partecipare al no-stro sondaggio quotidiano dedicato ai più im-portanti temi di attualità, in collaborazione col giornale on line lavocedelpopolo.it. Al termine di “Belli dentro” i risultati finali.

LA BUONA NOTIZIAGli argomenti trattati: l’incontro con il rabbino rav Ariel Finzi sul tema “Onora il padre e la ma-dre”; a cinque anni dalla morte, uno speciale dedicato a Oscar Di Prata; la Marcia per la pace delle parrocchie della città; l’incontro tra i re-sponsabili delle Sale della comunità. La rubrica “4 parole” è con Maria Teresa Pezzotti, superiora della Compagnia di S. Angela. La Buona Notizia va in onda: la domenica alle 13 su Teletutto e alle 20 su Telenord; su Super TV la domenica e il martedì alle 20; su Più Valli TV la domenica alle 8; su Teleboario la domenica alle 8.15 e alle 10.

BELLI DENTROCirca due ore di diretta, dal lunedì al venerdì alle 17.10 per il programma preserale condotto da Carlo Zaniboni e Fabrizio Gorni. Tra canzoni, gio-chi, ospiti in diretta e sondaggi, per chiudere con simpatia la giornata lavorativa. Al termine, Zona relax, il meglio della musica “morbida” non stop.

Zucchero

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SABATO

41LA VOCE DEL POPOLO21 GENNAIO 2011

DOMENICA DAL LUNEDÌ AL VENERDÌ

Via Callegari, 6 - BresciaTel. 030 3774592 - 3383636104

Fax 030 3757897e-mail: [email protected]

Vocegiornale notiziario radiofonico principaledal lunedì al sabato alle 8.30 - 12.30 - 18.30 - 22.30.VoceFlash notizie in breve dal lunedì al sabatoalle 11 - 14 - 16 - 20 - 23.45.Rassegna stampa quotidiana appuntamentocon le prime pagine dei quotidiani dal lunedì al sabato alle 9.30.Almanacco previsioni del tempo.Pensiero religioso. ecc. dal lunedì al sabato alle 8.Stremadès storia e varia cultura locale venerdìalle 17 e domenica alle 11.Terza pagina attualità culturale. Mercoledì alle 17.Una proposta musicale al giorno programma musicaledal lunedì al sabato alle 13.Titoli di coda striscia musicale con voci differenti ogni volta. Tutti i giorni dalle 20 alle 22.E poi ancora Mercatino (10.20 - 12.20 - 18.20); Corsi & Concorsi (7.30 - 12.45 - 18.45); Vivilavalle (9 - 12 - 18); ecc.

Radio VoceCamuna

Via Mazzini, 92 - 25043 Breno (Bs)Tel. 0364.22342 fax 0364 320906

e-mail: [email protected]@vocecamuna.it

www.vocecamuna.it

Le nostre frequenze

Città e Provincia 88.300Franciacorta 88.500

Lago d’Iseo 88.400 - 93.500Alta Valle Camonica 88.050

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Bassa Valle Camonica 88.200Media Valle Camonica 88.300

Alta Valle Sabbia 88.500Valle Trompia 88.500

Dal lunedì al venerdìGR Nazionali dalle 7 alle 18

Gr Radio Vaticana ore 8 e ore 19.30GR Locali 10.30 11.30 12.30 13.30 15.30

Radio ECZVia XV giugno, 4

25014 Castenedolo (Bs)Tel. 0302731444 Fax 0302130911

[email protected]

Visita il nostro sito oppure telefona ai nostri numeri per individuare, tra le oltre 60 frequenze di ECZ, quella

che corrisponde alla tua parrocchia

S. Messe: Dal lunedì al venerdì 9.03 - 19.03;sabato 19.00; domenica 9.00 - 10.30 - 18.00

Se preferisci ascolta quelle messe in onda dalla tua parrocchia sulle nostre frequenze

Informazione locale

ECZ GIORNALE: Dal lunedì al venerdì alle 12.30 - 13.30 - 19.40. BLOCK NOTES: Gli appuntamenti di città e provinciaDal lunedì al venerdì: Mattino 10.03 - 11.03 - 12.03.Pomeriggio: 14.30 - 15.30 - 16.30 - 17.30 - 18.30. Il sabato alle 12.30 - 13.30 - 14.30 - 15.30 - 16.30 - 17.30 - 18.30.COSA C’È DA VEDERE: Le iniziative teatrali, cinematografiche e musicali di città e provinciaDal lunedì al venerdì alle 12.37 - 13.37 - 19.47

Rubriche

Popoli tra sogni e speranze Lunedì 10.09Oggi parliamo di… Lunedì 11.30Fuori Gioco! Lunedì 18.00Letture Martedì 10.09Sul filo della memoria Martedì 10.40

Bienvenida America latina Martedì 20.05Informazione liturgico-pastorale Mercoledì 10.09Voce alle Acli (ultimo del mese) Mercoledì 11.09Giovedì insieme Giovedì 10.09Insieme… all’Opera! Venerdì 10.09Cucina e tradizione Venerdì 12.15Amico liscio Sabato 9.03La buona novella Domenica 15.00

6.00 Ecclesia6.30 S. Messa6.55 Pane per il viaggio - pensie-ri di saggezza e di fede di H. Nou-wen - con don Adriano Bianchi7.15 L’apertura con Mario Ricci7.25 Rassegna stampa nazio-nale7.55 Pane per il viaggio (replica)8.15 L’apertura (2ª parte)9.15 Brescia in diretta - fatti e personaggi in primo piano a cura di Mario Leombruno10.10 Voce mattina con Marco Vignoletti10.15 L’agenda: appuntamenti e spettacoli10.50 Il mercatino 12.15 Cinema mon amour- Voce trailer12.50 L’informalavoro14.05 100% Brescia15.00 Pomeriggio inBlu17.10 Belli dentro18.50 Pane per il viaggio (re-plica)18.55 Zona relax19.30 Gr Radio Vaticana- Zona relax21.00 La musica della sera- lun: La reserva de Pedro- mar: Alta rotazione con Alessan-dro Gardenato- mer: Brescia music play con Ri-cky Barone- gio: Voce live - ven: Soul power con Aldo Rizzo- sab: Disco Story22.00 Effetto notte

6.00 Ecclesia7.00 Gr7.05 Pane per il viaggio - pensie-ri di saggezza e di fede di H. Nou-wen - con don Adriano Bianchi7.15 Il nuovo numero del set-timanale La Voce del Popolo 7.35 Rassegna stampa da inBlu8.00 Gr Radio Vaticana9.00 Gr- Voce mattina con Tony Marano (prima parte)11.00 Gr- Voce mattina (seconda parte)12.00 Gr Radio Vaticana13.00 Gr- Radio Voce greatest hits17.45 Diretta sportPalermo - Brescia18.00 Gr18.50 Pane per il viaggio (re-plica)18.55 Zona relax19.30 Gr Radio Vaticana19.50 Zona relax21.00 Disco Story

7.00 Mattina italiana - Il risveglio tutto da cantare...9.00 La Buona Novella a cura di Betty Cattaneo - 1ª parte- Commento al Vangelo di don Giuseppe Fusari - Sette giorni in diocesi con An-gelo Onger- Primo Piano10.00 S. Messa dalla Cattedrale11.00 La Buona Novella 2ª parte - Ecclesia in collaborazione con l’Ufficio pastorale della scuola- Luoghi per lo spirito con Mi-chele Peli- Vite dei santi in breve a cura di padre Antonio Sicari- L’agenda della settimana12.00 Recita dell’Angelus14.00 Gr Radio Vaticana14.30 Diretta Sport19.30 Gr Radio Vaticana

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Cinema“La versione di Barney” dal romanzo di M. Richler

Un antieroe in lotta

con l’amore

42 LA VOCE DEL POPOLO21 GENNAIO 2011 Cultura e comunicazione Sala della comunità

PROGRAMMAZIONE

Barney (Paul Giamatti) e il padre Izzy (Dustin Hoffman) in una scena del film

L’impressione è di essere davanti al riassunto di un bel film il cui protagonista, col volto di Paul Giamatti,

irrora l’esistenza con il suo umorismo autodistruttivo

Qualunquementedi Giulio Manfredonia

Sala della comunitàGLORIA – MONTICHIARI: sabato 22 gennaio ore 21.00; domenica 23 gennaio ore 15.00, 21.00; lu-nedì 24 gennaio ore 21.00

PRIMA VISIONE

Noi credevamodi Mario Martone

Sala della comunitàPAOLO VI – DESENZANO: sabato 22 gennaio ore 20.30

Il mio nome è Khandi Karan Johar

Sala della comunitàSANTA GIULIA – BRESCIA, VILL. PREALPINO: domenica 23 genna-io ore 20.45; martedì 25 gennaio ore 20.45

The touristdi F. Henckel von Donnersmark

Sala della comunitàSERENO – BRESCIA, VILL. SERENO: sabato 22 gennaio ore 20.45; do-menica 23 gennaio ore 20.45; lu-nedì 24 gennaio ore 20.45

La banda dei Babbi Nataledi Paolo Genovese

Sale della comunitàEDEN – ESINE: venerdì 21 gennaio ore 20.30; domenica 23 gennaio ore 20.30; martedì 25 gennaio ore 20.30; SEBINO – SALE MARASINO: sabato 22 genna-io ore 20.45; domenica 23 gennaio ore 16.00, 20.45; SAN DOMENICO SAVIO – SERLE: sabato 22 gennaio ore 20.30; domenica 23 gennaio ore 15.30;

Le cronache di Narnia – Il viaggio del velierodi Michael Apted

Sale della comunitàIDEAL - CASTENEDOLO: sabato 22 gennaio ore 21.00; domenica 23 gennaio ore 17.00, 21.00; IL GABBIA-NO – GHEDI: sabato 22 gennaio ore 21.00; domenica 23 gennaio ore 16.00, 21.00; SAN COSTANZO – NA-VE: sabato 22 gennaio ore 20.30; domenica 23 gennaio ore 16.00, 20.30; AURORA – PALAZZOLO: dome-nica 23 gennaio ore 16.00, 20.30; AURORA – PONTE CAFFARO: sabato 22 gennaio ore 21.00; domenica 23 gennaio ore 21.00; lunedì 24 gennaio ore 21.00; CORALLO – VILLANUOVA: sabato 22 gennaio ore 20.30; domenica 23 gennaio ore 14.30;

Che bella giornatadi Gennaro Nunziante

Sala della comunitàLUX – LUMEZZANE PIEVE: sabato 22 gennaio ore 20.30; domenica 23 gennaio ore 15.30, 18.00, 20.30

La banda dei Babbi Natale Le cron

Inghilterra, anno 1943, durante la guerra mondiale. Lucy e Edmond Pervensie vivono in casa del cugino Eustace che non li sopporta. Un giorno i tre vedono un dipinto che ritrae un maestoso veliero dal disegno ispirato ai draghi. All’improvviso il veliero prende vita, l’ac-qua allaga la stanza e sommerge i ragazzi, e li trasporta nel Mare orientale di Narnia. Condotti a bordo, ritrovano il Principe Caspian e tutto l’equipaggio. Il Principe è in viaggio: deve adempiere al giuramento di ritrovare i sette Lord di Telmar, che erano stati i migliori amici di suo padre. La navigazione è lunga e li porta verso isole sempre più lontane. Fino all’ultima, dove ritrovano il leone Aslan e mettono insieme le spade dei sette Lord. Ora possono tornare a casa e osservare l’oceano e il veliero che tornano dentro la cornice.

The tourist Harry Potter e i doni...di David Yates

Sala della comunitàSALA DELLA COMUNITÀ – MA-RONE: sabato 22 gennaio ore 20.45; domenica 23 gennaio ore 16.00, 20.45

Harry Potter e i doni...

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di Nicola Rocchi

D

43LA VOCE DEL POPOLO21 GENNAIO 2011

Difficile trovare Barney Panofski sen-za un bicchiere di whisky in mano. Il personaggio creato a fine anni ’90 dal-lo scrittore canadese Mordecai Richler è un antieroe per eccellenza. Spesso ubriaco, ebreo in perenne polemica con la sua comunità (a dire il vero, con ogni comunità), non sa rinunciare a irrorare l’esistenza con il suo umorismo corro-sivo e spesso autodistruttivo. A soffrir-ne è soprattutto la vita sentimentale. La prima moglie, conosciuta a Roma, muo-re tragicamente dopo averlo tradito con tutti gli amici. Della terza, Miriam, si innamora nel giorno del suo secon-

do matrimonio con una donna dell’al-ta borghesia ebraica, un mondo che lo guarderà sempre come un marziano. L’incontro con Miriam però cambia le cose, e mette anche l’irregolare Barney di fronte alle responsabilità e alle sof-ferenze del vero amore.Amato (e talvolta odiato) da un gran nu-mero di lettori in tutto il mondo, il pic-colo eroe di “La versione di Barney” ha trovato una convincente incarnazione in Paul Giamatti, protagonista del film che Richard J. Lewis ha tratto dal libro di Richler. Sempre oscillante tra spin-ta a emergere e autoflagellazione – la

società che realizza le sue soap-opera di successo si chiama “Produzioni as-solutamente inutili” –, tra la forza del suo sentimento e l’incapacità di darle continuità, Barney vede passare i gior-ni, gli amori e gli amici, uno dei quali forse ucciso di sua mano in una situa-zione grottesca come poche.All’adattamento cinematografico lavo-rò a lungo lo stesso scrittore, che morì nel 2001 senza averlo completato. Alla fine, la storia è stata riscritta da Micha-el Konyves. Lo sceneggiatore ha rivi-sitato le quasi 500 pagine del romanzo (nell’edizione italiana di Adelphi) elimi-nando la narrazione in prima persona, ambientando la giovinezza scapiglia-ta del protagonista a Roma anziché Parigi, contenendo il ruolo di diversi personaggi – alcuni, come il detective O’Hearne grande accusatore di Barney, diventano semplici figure di contorno

– e lasciando ampio spazio alla figura del padre di Barney, l’ex poliziotto Izzy Panofsky. Saggia decisione, quest’ulti-ma, perché Dustin Hoffman lo interpre-ta alla grande, con un mix di ingenuità rozza, sentimento e cinismo ancor più efficace dell’asocialità esibita dal pro-tagonista.Infatti, nonostante gli ottimi interpre-ti (splendide le due mogli incarnate da Minnie Driver e Rosamund Pike), l’energia di Barney non risulta mai tra-volgente, tanto nel male quanto nel be-ne. È demerito del regista, che si limita a un’illustrazione della trama riuscendo solo a sprazzi – ad esempio nella bel-la sequenza del secondo matrimonio – a non dare l’impressione di essere di fronte al riassunto di un (potenziale) bel film. L’occasione viene un po’ spre-cata: e anche la bella storia d’amore non tocca le corde della commozione.

Rapunzel – L’intreccio...di Nathan Greno, Byron Howard

Sale della comunitàITALIA – LONATO: domenica 23 gennaio ore 15.00; LA ROCCA – SABBIO CHIESE: sabato 22 genna-io ore 21.00; domenica 23 genna-io ore 15.00

Le avventure di Sammydi Ben Stassen

Sale della comunitàASTRA – LUMEZZANE S. APOLLO-NIO: sabato 22 gennaio ore 20.30; domenica 23 gennaio ore 14.30, 17.30, 20.30; PAOLO VI – PREVAL-LE: sabato 22 gennaio ore 20.30; domenica 23 gennaio ore 15.30

Le avventure di Sammy

A Natale mi sposodi Paolo Costella

Sala della comunitàCORALLO – VILLANUOVA: dome-nica 23 gennaio ore 20.30; lunedì 24 gennaio ore 20.30

Rapunzel – L’intreccio...

Vi presento i nostridi Paul Waitz

Sala della comunitàSAN GIOVANNI BOSCO – EDOLO: venerdì 21 gennaio ore 20.45; sa-bato 22 gennaio ore 20.45; dome-nica 23 gennaio ore 20.45

Cattivissimo medi P. Coffin, C. Renaud, S. Pablos

Sala della comunitàSALA DELLA COMUNITÀ – ISEO: sa-bato 22 gennaio ore 20.45; dome-nica 23 gennaio ore 16.00

Cattivissimo me

Natale in Sudafricadi Neri Parenti

Sale della comunitàINZINO – INZINO: sabato 22 gen-naio ore 20.30; domenica 23 gen-naio ore 20.30; AURORA – PAVO-NE MELLA: venerdì 21 gennaio ore 20.45; sabato 22 gennaio ore 20.45; domenica 23 gennaio ore 15.30, 20.45

CINEFORUM

Il super-malvagio, geniale e diaboli-co Megamind sta tentando di con-quistare la Terra da più di 20 anni ma, ogni volta, è ostacolato dal suo acerrimo nemico, il supereroe Metro Man. Il tutto cambia il giorno in cui Megamind si libera accidentalmente Metro Man mentre è alle prese conuno dei suoi diabolici piani. Trovan-dosi d’improvviso senza un nemico dasconfiggere, il cattivo genio decide che l’unica maniera per non annoiarsiè creare un nuovo super rivale...

Simon Konianskidi Micha Wald

Sala della comunitàSALA DELLA COMUNITÀ – LU-MEZZANE S. SEBASTIANO: do-menica 23 gennaio ore 20.45

London Riverdi Rachid Bouchareb

Sala della comunitàAURORA – PALAZZOLO: venerdì 21 gennaio ore 20.45

Senza destinodi Lajos Koltaj

Sala della comunitàAURORA – PAVONE MELLA: gio-vedì 27 gennaio ore 20.45

Stanno tutti benedi Kirk Jones

Sala della comunitàINZINO – INZINO: giovedì 27 gen-naio ore 20.30

Il nemico del mio nemicodi Kevin Macdonald

Sala della comunitàGIOVANNI PAOLO II – AGNOSI-NE (in digitale con microcinema): giovedì 27 gennaio ore 20.30

Megaminddi Tom McGrath

Sale della comunitàEDEN – ESINE: sabato 22 gennaio ore 20.30; domenica 23 gennaio ore 15.00; lunedì 24 gennaio ore 20.30; SAN LUIGI – LODRINO: sabato 22 gennaio ore 20.30; domenica 23 gennaio ore 20.30; SPLENDOR – ODO-LO: sabato 22 gennaio ore 20.45; domenica 23 gennaio ore 20.30; DON BOSCO – PONTOGLIO: domenica 23 gennaio ore 16.15; PAX - PROVA-GLIO D’ISEO: sabato 22 gennaio ore 20.45; domenica 23 gennaio ore 16.00; AURORA – RONCADELLE: sabato 22 gennaio ore 20.30; dome-nica 23 gennaio ore 15.00

Vi presento i nostri

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i negozi del centro...

gli appuntamenti più importanti

ti aspettano

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45LA VOCE DEL POPOLO21 GENNAIO 2011

Economia e lavoro

Ha vinto il “sì” all’accordo tra i lavo-ratori della Fiat di Mirafiori e l’azien-da voluto dall’amministratore delega-to della casa automobilistica, Sergio Marchionne. Al voto hanno partecipa-to 5.060 lavoratori, oltre il 94,2% degli aventi diritto. Il “sì” ha prevalso con 2.735 voti, pari al 54,05%, mentre a vo-tare “no” sono stati 2.325 (45,95%); 59 le schede nulle e bianche. Al riguardo, è stato chiesto un commento all’eco-nomista Stefano Zamagni, docente all’Università di Bologna ed esperto

Dopo il voto è il tempodella saggezza

della dottrina sociale della Chiesa.Come giudica il risultato del refe-rendum a Mirafiori?“Il ‘sì’ ha vinto, ma in misura minore di quanto ci si aspettasse. A determinare questo 54% ha contribuito la compo-nente impiegatizia, mentre tra gli ope-rai c’è stato un ‘testa a testa’ (il ‘sì’ ha prevalso per soli nove voti; fra le tute blu, al montaggio e alla lastratura si è registrato un 53% di no, ndr). Questo risultato indica che la vicenda non è stata gestita bene dai vertici dell’azien-

da, i quali non hanno messo in eviden-za il significato profondo dell’accordo, né esplicitato le responsabilità di quel calo di produttività registrato negli ultimi anni. Esse, infatti, ricadono in parte sulla componente-lavoro, ma so-prattutto sulla componente-capitale. In altri termini, la perdita di competiti-vità in parte è dovuta ad assenteismo, minore impegno dei lavoratori, conflit-tualità, ma soprattutto è mancato un investimento aziendale”. Quindi Marchionne avrebbe dovu-to agire diversamente?“Bisognava fare un’operazione traspa-renza e dire tutta la verità. Chiedendo uno sforzo maggiore agli operai, Mar-chionne avrebbe dovuto, al tempo stesso, mettere in luce le responsabi-lità degli azionisti. Così, invece, i la-voratori sono stati gli unici a finire sul banco degli imputati per le difficoltà dell’azienda, e con il voto hanno dato un segnale. Ricordiamo che la Fiom non rappresenta certamente la metà

degli operai Fiat, dunque molti non aderenti al sindacato di Landini e Ca-musso hanno votato ‘no’”.Ora cosa si profila all’orizzonte?“Penso che prevarrà la saggezza. Il fat-to che Marchionne abbia vinto di mi-sura lo obbliga a mantenere gli impe-gni presi, ma al tempo stesso gli farà ricordare che le responsabilità sono da ambo le parti. La stessa dottrina sociale della Chiesa ha sempre tenu-to una linea di equilibrio, ricordando che nei processi produttivi c’è il lavo-ro, ma pure il capitale”.E i rapporti con la Fiom?“Sono certo che a questo punto il sin-dacato capirà: non può continuare a essere antagonista, deve cercare il bene comune di chi lavora nell’im-presa, ma anche quello generale. E si dovranno ricomporre le spaccature tra le diverse sigle: il sindacato è for-te quando è unito. Infine, guai se dopo questo risultato scattassero meccani-smi di rivalsa”.

Ha cura di Francesco Rossi

L’economista, docente all’Università di Bologna ed esperto di dottrina sociale della Chiesa, commenta il risultato del voto di Mirafiori. Le sue sono riflessioni che chiamano in causa tutte le parti

Fiat Intervista a Stefano Zamagni

Dopo un testa a testa nello spoglio notturno passa il referen-dum che approva l’accordo per la nuova Mirafiori. Nelle pros-sime settimane si vedrà l’atteggiamento del sindacato che non ha firmato a suo tempo gli accordi, la Cgil, invitata dal Pd a un’adesione “tecnica”. In realtà questa vicenda, come molte altre nel corpo vivo della società italiana, ci avvertono che sia-mo alle prese con un passaggio storico cruciale, che richiede grande capacità di adattamento e, nello stesso tempo, gran-de senso di responsabilità. E questo vale per l’industria, come anche per il mondo della pubblica amministrazione e dei ser-vizi, già interessati da importanti processi di ristrutturazione. Quel che conta è il risultato, non nell’immediato, ma nel medio termine, che dovrà tenere conto delle ragioni dell’efficienza e dell’efficacia e della giustizia, senza la quale peraltro sono illu-sori e provvisori anche i risultati in termini di efficienza ed effi-cacia. Occorre insomma muoversi, cioè non restare invischiati in logiche antiche, e nello stesso tempo traguardare una me-ta credibile. Dopo Pomigliano, frutto dell’industrializzazione di Stato della seconda metà del XX secolo, Mirafiori, che ri-sale agli anni Trenta, frutto dell’iniziativa privata concertata

con lo Stato, si sono pronunciate per processi di riforma che hanno come prospettiva uno sviluppo sostenibile, attraverso concessioni significative. I lavoratori insomma hanno fatto la loro parte, hanno aderito a un impegno, che tutti sono chia-mati a onorare. In gioco, c’è il sistema-Paese e in concreto il ben-essere comune, che ovviamente non può prescindere, ma anzi si deve fondare su famiglie e lavori dignitosi e produttivi. Si stanno segnalando, infatti, nel sistema occidentale avanza-to, dopo l’inizio della crisi economica, due tendenze: da un lato, un ulteriore aumento delle disuguaglianze retributive e, dall’altro, lo sviluppo di uno zoccolo di “lavoratori poveri”, il cui salario è sotto la soglia minima appunto di “povertà”. So-no processi che devono fare riflettere, come pure la tendenza all’aumento di coloro che il lavoro neppure lo cercano. Tenere conto responsabilmente di questi dati sottolinea il valore di tutte le iniziative che permettano di contrastarle, per porta-re nuovo sviluppo. Tutte le parti sociali, la politica, la cultura, tutti insomma devono giocare un gioco nuovo, complesso sì, ma certamente alla portata delle nostre risorse, delle nostre capacità, delle nostre tradizioni e, dunque, del nostro futuro.

Dopo il sì

Responsabilitàper la politica

e le parti socialidi Francesco Bonini

[email protected]

Sergio Marchionne

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46 LA VOCE DEL POPOLO21 GENNAIO 2011 Economia e lavoro Scuole

Passaparola e internet. In assenza di un sistema di valutazione nazionale delle scuole che stenta a partire (le adesioni ai progetti del Ministero fi-nora sono state scarse) anche per quest’anno le famiglie devono orien-tarsi da sole nella scelta dell’istituto migliore per i loro figli. I tempi per la scelta ormai si sono fatti stretti, an-che se la scadenza delle iscrizioni, fissata al 12 febbraio prossimo, lascia ancora spazio al vaglio di informazio-ni e alla verifica di programmi e offer-te formative. In queste settimane ge-

Pa cura di VoceMedia Pubblicità

nitori e studenti sono alle prese con la partecipazione agli ultimi open day che scuole pubbliche e paritarie han-no messo in calendario. Spesso, però, la semplice visita non basta. Servo-no informazioni di prima mano, dati di esperienza, anche se questi ultimi vanno presi con le pinze perché c’è sempre l’elemento soggettivo che può condizionare un parere. Tra i genitori è comunque partito da tempo il tam tam che si avvale dei più moderni si-stemi di comunicazione. Facebook e posta elettronica hanno preso il posto

della telefonata o della chiacchiera-ta informativa per consigli e opinio-ni sulle scuole di zona. Le domande più ricorrenti che corrono sul web riguardano la reputazione dei docen-ti e in quali sezioni si trova il corpo insegnante migliore. Chi ha i ‘sugge-ritori’ giusti può incappare in effetti in un buon gruppo di insegnanti. “Un tam tam che per tante associazioni di genitori rilancia l’urgenza di un si-stema di valutazione per gli istituti scolastici superiori. Oggi i genitori hanno cambiato mezzi, si parlano via Facebook o via mail, ma la sostanza resta quella: il passaparola è l’unico strumento per cercare di capire qua-le scuola e quali docenti scegliere. Per fortuna negli anni è cresciuta la consapevolezza dei genitori rispetto alle normative e ai servizi che devo-

no essere forniti. Altrimenti sarebbe tutto lasciato davvero al caso e alle in-formazioni venute dal basso. Non c’è associaizone di genitori che non con-sigli comunque una visita personale alle scuole, per respirarne il clima e verificare la disponibilità dei docen-ti prima di scegliere”. Intanto anche le scuole cominciano a sbarcare su Facebook per pubblicizzare le gior-nate di incontro con i futuri iscritti e per farsi conoscere dai genitori. E le famiglie si danno appuntamento sul social network per discutere di iscri-zioni. L’Age (Associazione italiana ge-nitori) di Bergamo, per esempio, ha lanciato su Facebook i propri incontri dedicati allo scambio di informazioni. Mentre fra le scuole c’è chi rispolvera siti internet un po’ ‘ingialliti’ per veni-re incontro ai genitori digitali.

Passaparola, internet

e FacebookQuesti gli strumenti a cui tanti genitori

si affidano per conoscere gli istituti scolastici

Scelte scolastiche Come orientarsi

ISTITUTO SANTA MARIA DI NAZARETH

Scuola de l l ’ in fanz iaScuola pr imar ia

Scuola secondar ia d i pr imo grado

Via E. Ferri, 91 BS Tel. 030.2306871 Fax 030.2306875

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47LA VOCE DEL POPOLO21 GENNAIO 2011Paesi e parrocchie Bassa

Presentati nei giorni scorsi i corsi che il Centro linguistico culturale San Cle-mente di Brescia ha predisposto per il periodo inverno/primavera 2011. “Il nuovo catalogo – ha illustrato il direttore generale del Centro Giovan-ni Lodrini − presenta un’offerta di più di cento corsi pensati per rispondere concretamente alle diverse esigenze formative e ricreative del pubblico bresciano, tenendo conto del conte-nimento dei costi, senza per questo rinunciare al livello qualitativo degli stessi”. I corsi inizieranno con la fine

Cento corsi dalle linguealla cucinaLa programmazione è stata illustrata da Giovanni Lodrini

Pdi Franco Armocida

di gennaio ed avranno sei principali aree tematiche: lingue, informatica, cultura, con comunicazione, benes-sere e fitness, arte e musica, hobby e manualità e, vera novità di questa edi-zione, cucina, pasticceria e barman. “L’introduzione di quest’ultimo corso − ha affermato Lodrini − è scaturita dalle innumerevoli sollecitazioni ri-cevute ed è l’unico che si svolgerà al nostro esterno, ovvero presso il Cfp Canossi, dei cui docenti ed attrezza-ture potremo disporre”. “Tutti i corsi saranno preceduti da una serata di

presentazione gratuita – ha aggiunto la responsabile organizzativa Bene-detta Albini – che è calendarizzata una settimana prima del loro svolgi-mento, affinché ognuno possa avere un contatto diretto con le realtà cui intende avvicinarsi. I corsi, a numero chiuso, onde assicurarne la qualità – ha sottolineato Albini – si terranno presso le nostre due sedi di Brescia, in via N. Tommaseo 49 ed in via A. Luzzago 1, presso la cui segreteria sono aperte le iscrizioni. In alcune delle sei aree sono state introdotte delle novità, perché ne abbiamo per-cepito la necessità al fine di un com-pletamento tematico”. “Il 2011 vede il sessantesimo anno del San Clemente – ha ricordato Giovanni Lodrini – vo-luto nel 1951 dal Vescovo di Brescia quando incaricò il parroco della chie-

sa di San Clemente di promuovere corsi di lingua straniera a favore degli emigranti italiani. Più di 100mila bre-sciani, generazione dopo generazio-ne, hanno frequentato i nostri corsi, che hanno raggiunto la realtà odierna, senza tradire le radici, che rimangono immutate, che vedono il mantenimen-to della tradizione popolare, perfezio-nata dall’evoluzione che la proposta formativa-culturale ha richiesto. Da evidenziare – ha chiosato Lodrini – come l’area linguistica occupi il 55% dell’intera offerta, seguita per il 20% dall’area cultura, comunicazione e be-nessere”. Ogni informazione relativa ai corsi, quali date, sedi, orari, costi, iscri-zioni e quanto necessario conoscere, comprese le date delle presentazioni gratuite, è disponibile sul sito www.centrosanclemente.it.

Proposte Centro San Clemente

Scuole Paritarie - Sede d’esami

Istituto Tecnico per il

Turismo

Istituto Tecnico delle Costruzioni, Ambiente e Territorio

Geometri

”Bianchi”

Liceo Scientifi codelle Scienze applicate

(senza latino)

Percorsi didattici personalizzatiper agevolare la frequenza degli

studenti che svolgono attivitàsportiva a livello agonistico

Via Bronzetti, 9 - Brescia - Tel. 030 3774081A 300 metri dalla stazione dei treni e dei pullman www.euroscuola.eu

OPEN DAYSabato 22 Gennaio 2011

Domenica 23 Gennaio 2011La segreteria della scuola è sempre aperta con orario continuato

dalle 08.30 alle 17.30 - Sabato dalle 08.30 alle 12.30

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48 LA VOCE DEL POPOLO21 GENNAIO 2011 Economia e lavoro Scuole

Nello scorso mese di luglio la no-tizia della sua tragica scomparsa aveva lasciato sgomenta l’intera città di Palazzolo. Riccardo Mo-sca, diciottenne vittima di un inve-stimento stradale, era un ragazzo molto conosciuto per via dei suoi molteplici impegni, su tutti quel-lo di sassofonista nel locale corpo musicale cittadino. Proprio da que-sta realtà, nel mese di settembre, è partita la prima iniziativa per ricor-dare il giovane Mosca con l’intitola-zione alla sua memoria del centro

Ndi Massimo Venturelli

di formazione musicale. Una real-tà a cui fanno riferimento oltre 170 musicisti in erba palazzolesi. Con la ripresa dell’attività scolastica anche il liceo Galileo Galilei di Pa-lazzolo ha studiato una modalità per ricordare un suo studente che al termine dell’anno scolastico in corso avrebbe dovuto sostenere l’esame di Stato. Vista la passione di Riccardo Mosca per la musica è stata naturale la scelta di un con-corso che facesse riferimento a questo mondo. Dirigenti, docenti

e studenti del liceo scientifico pa-lazzolese si sono trovati concordi nel lanciare il concorso “Buona-notte all’Italia” per ricordare sia l’impegno civile e politico che la passione per la musica di Riccar-do Mosca. Il concorso prevede la produzione libera, personale o di gruppo, di un’opera che si ispiri al-la canzone di Ligabue. I partecipan-ti potranno scegliere una delle tre sezioni, testo poetico o narrativo, composizione musicale, opera au-diovisiva, grafica, pittorica o foto-grafica, consegnando gli elaborati entro le 13 del 31 marzo 2011, alla segreteria alunni dell’Iis C. Marzoli, indicando nome, cognome, indiriz-zo, classe e istituto. Una apposita giuria presieduta da Mario Ferrari, dirigente dell’istituto scolastico,

composta da rappresentanti degli studenti e dei docenti e dai geni-tori di Riccardo Mosca, procederà poi alla valutazione degli elabora-ti presentati e all’assegnazione dei tre premi in denaro di 1000, 700 e 300 euro per i primi tre classificati. A premiare i vincitori il 31 marzo sarà proprio lo stesso Ligabue, che ha accolto l’invito assicurando la sua presenza a fianco dei genitori del ragazzo, che consegneranno il premio. “Il concorso – è stato det-to in occasione della sua presenta-zione – è un’iniziativa importante per far crescere gli studenti come cittadini ricordando Riccardo che negli anni è stato esemplare sia nel suo impegno e sia nei suoi rapporti con compagni e professori”. Per in-formazioni tel. 030/7400391.

“Buonanotteall’Italia”

per RiccardoL’iniziativa lanciata dal liceo Galilei per

ricordare la scomparsa di un giovare studente

Palazzolo Un concorso musicale

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49LA VOCE DEL POPOLO21 GENNAIO 2011Paesi e parrocchie Bassa

Salute mentale: un benedella comunitàLa struttura dell’azienda ospedaliera di Desenzano è diretta dal dott. Saviotti

I

di Massimo Venturelli

Il dipartimento di salute mentale dell’Azienda ospedaliera di Desenzano del Garda è la struttura organizzativa interdisciplinare e l’organo di coordi-namento e di governo atto a garanti-re unitarietà ed integrazione ai servizi psichiatrici dell’età adulta, ma anche ai servizi neuropsichiatrici dell’infan-zia ed adolescenza e ai vari program-mi dipartimentali. Una tale definizione non deve spaventare. Come afferma Francesco Maria Saviotti, direttore del dipartimento, quello della salute mentale è un campo talmente vasto e in cui opera un numero di soggetti ta-le da richiedere necessariamente un coordinamento.Il dipartimento di salute mentale è deputato alla promozione e alla tute-la della salute mentale dei cittadini in un territorio che comprende gli am-biti distrettuali di Manerbio, Salò e della Valsabbia per un totale di quasi 300mila abitanti. “La sua funzione – afferma il dott. Saviotti – è quella di rappresentare un punto di raccordo delle varie risorse disponibili sul ter-ritorio, siano esse a gestione privata che pubblica, per garantire la libertà di scelta della cura da parte degli utenti ed assicurare nel contempo il tratta-mento dei pazienti gravi”. Il contesto in cui si colloca l’azione del diparti-

mento, sono ancora considerazioni del suo direttore, è quello delineato dal Piano socio-sanitario regionale di salute mentale e fa riferimento al più ampio contesto dell’Asl di Brescia. Il dipartimento di salute mentale ha, co-me ricordato anche dal dott. Saviotti, la responsabilità di un territorio am-pio e con aree di elevata dispersio-ne territoriale della popolazione. Per questo motivo diventano centrali nel suo operare l’accessibilità, ovvero la disponibilità ad accogliere un’ampia gamma di istanze da parte dei pazienti per poi selezionare, secondo criteri di appropriatezza, il tipo di trattamento più idoneo; la flessibilità, finalizzata ad adattare la funzione delle strutture alle reali necessità dei pazienti, per ottene-re una diagnosi precoce (in particolare dei disturbi più gravi); la prevenzione delle ricadute mediante l’identifica-zione tempestiva dei sintomi; il man-tenimento di una sostanziale continu-ità terapeutica. C’è un altro concetto che ritorna spesso nelle riflessioni di Francesco Maria Saviotti ed è quello di inclusione sociale, probabilmente l’aspetto più delicato quando si deve affrontare il tema della salute menta-le. “La responsabilità della promozio-ne della salute mentale – afferma al riguardo il direttore del dipartimento

– riguarda l’intero territorio, nel quale allora va promossa una molteplicità di occasioni di inclusione sociale per le porzioni più fragili della comunità. La salute, compresa quella mentale, è un patrimonio individuale, ma anche so-ciale, che ogni comunità ha il dovere di tutelare”. Un territorio con una buona coesione comunitaria, una condivisio-ne di regole, significative relazioni al suo interno e anche con gruppi ester-ni è un territorio con un alto “capita-le sociale” e con una maggiore tutela della salute, anche di quella mentale. Per questo il fondamento operativo del dipartimento è la valorizzazione delle potenzialità di ogni persona, an-che se sofferente. “La cura della pato-logia psichiatrica – sono ancora con-siderazioni del dott. Saviotti – non è sufficiente: la persona sofferente va aiutata nella ricerca e nel recupero delle sue migliori risorse affinché, al di là della crisi, possa ritrovare se stessa con un ruolo significativo nel-la società”. La cura e la riabilitazione non devono essere assimilate ad una “normalizzazione” dei pazienti. Non è la pura autonomia l’obiettivo da rag-giungere, ma la capacità dei pazienti di “partecipare” con la propria storia al loro tessuto sociale e di far valere la propria identità.

Desenzano L’opera del Dipartimento

Il dott. Saviotti

Economia e lavoro Salute

Le strutture

Una rete di servizi presenti sul territorioIl dipartimento di salute mentale dell’azienda ospedaliera di Desenzano può contare su una nutrita serie di strutture su un territorio di riferimento che va da alcuni Comuni della Bassa e che, passando per i Comuni bresciani del basso Garda, arri-va sino alla Valle Sabbia. Il lungo elenco delle strutture si apre con l’unità operativa di psichiatria n° 24 di Manerbio che com-prende il servizio psichiatrico di diagnosi e cura di Leno e il Centro psico-sociale sempre a Leno. Dal dipartimentio diretto dal dott. Saviotti dipende anche l’unità operativa di psichiatria di Gavardo che comprende il servizio psichiatrico di diagnosi e cura, sempre nella cittadina gavardese, i centri psico-sociale di Salò e di Lonato, la comunità riabilitativa ad alta assisten-za di Lonato e quella protetta ad alta assistenza di Salò. C’è poi il servizio di Neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza

che comprende i poli territoriali di Leno, Lonato e Salò. Del dipartimento fanno parte il servizio ospedaliero di psicologia con sede a Lonato e l’Unità di valutazione Alzheimer con sede a Leno e un ambulatorio a Salò. Al dipartimento diretto dal dott. Saviotti fanno riferimento anche alcune strutture priva-te accreditate come la comunità protetta ad alta assistenza “Il Gabbiano” di Pontevico, gestita dall’omonima cooperativa dal 2005, il centro diurno psichiatrico gestito dalla Cooperativa Val Trompia Solidale/Fraternità a Nozza di Vestone. Il diparti-mento è dotato di una direzione alla quale fanno riferimento diretto la segreteria operativa, il nucleo di valutazione e mi-glioramento della qualità, il sistema informativo dipartimen-tale, il gruppo organizzatore della formazione e il comitato tecnico dipartimentale.

L’ospedale di Desenzano

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GIORNATA DI VOCE 7 NOVEMBRE 2010

LA VOCEDEL POPOLO

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Modalità di abbonamento

Abbonamento online con carta di credito su www.lavocedelpopolo.it

Abbonamento con bollettino postale intestato a:Fondazione Opera Diocesana San Francesco di Sales n. 18881250

Abbonamento presso il Centro per le Comunicazioni Sociali di via Callegari, 6 - 25121 Brescia.

Per qualsiasi informazione:Ufficio abbonamenti Tel: 030 44 250e-mail: [email protected]: 030 280 93 71

WWW.LAVOCEDELPOPOLO.ITSETTIMANALE DIOCESANO FEDE - LEALTÀ - CORAGGIO BRESCIA 30 LUGLIO 2010

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n° 30

I quattro amori della Traviatadi Giancarlo Paris, ofm conv.

Sera d’estate, davanti alla tv ascoltando “La traviata” di Verdi. Quattro atti e quattro

amori. Nel primo la “mantenuta” scopre per la prima volta la gioia di “essere amata,

amando”: San Francesco piange all’idea che l”’Amore non è amato”. La corrispon-

denza degli affetti oggi, è quanto mai rara e fragile. Nel secondo atto, Violetta deve

compiere l’ “amaro sacrifizio” di rinunciare ad Alfredo per l’onore della di lui famiglia:

anche Gesù trasfigura il suo amore in Sacrificio per restituire l’onore al peccatore. Nel

terzo, Alfredo che non ha compreso “tutto l’amore” di Violetta la svergogna in pubblico

e lei accetta di amare “sino al prezzo del tuo disprezzo”. Anche qui il pensiero va a Gesù

non solamente umiliato, ma deriso, schernito al Calvario. Infine sul letto di morte l’amore di

Violetta, riscattato, si trasforma in preghiera per quella “pudica vergine” che un giorno prende-

rà il suo posto nel cuore di Alfredo. Lei, “nel ciel tra gli angeli” pregherà per lei e per il suo amato.

Una prostituta non solo ci precede nel Regno, ma ci insegna i gradi dell’amare.

Quella che a Duisburg, in Germania, doveva essere una festa

della musica si trasforma in una tragedia: 21 i morti, 516 i feriti.

Tra le vittime la giovane bresciana Giulia Minola

i G i df t

Inutile strage

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n° 29

Segni che parlanodi Giancarlo Paris, ofm conv.

Una monaca clarissa a Faenza è morta. Si chiama suor Vittoria. Le sorelle hanno prepa-rato il feretro nella chiesa del monastero dove tutti possono entrare per una preghiera. Il corpo è composto in una cassa semplice adagiata sul pavimento. L’abito da monaca dice la sua vocazione. Le mani intrecciate in grembo stringono la corona del rosario per

ricordarci una vita vissuta nella preghiera e nella meditazione della vita di Cristo. I piedi sono nudi, perché si trova davanti al roveto ardente dell’Amore che arde e non consuma.

Il suo corpo è coperto da un bianco tulle da sposa: davanti a lei lo Sposo nel simbolo del cero pasquale. Il suo volto accenna un sorriso e il capo è leggermente rialzato, quasi prote-

so a ricevere o a donare un bacio. Quando i segni sono discreti, parlano e ci aiutano a entrare e a partecipare al Mistero. Così anche la morte che ci fa paura, diventa un’attesa, un incontro, un

bacio dato e ricevuto. Il “felicissimo bacio della Sua bocca”, scrive Santa Chiara alla nobile Agnese di Praga che lascerà onori e ricchezze per donarsi interamente allo Sposo.

Mentre il Governo fa marcia indietro e ridimensiona la “legge-bavaglio” sulle intercettazioni telefoniche, nessuna novità

sul fronte delle agevolazioni postali che mettono a rischio la stampa del territorio e i settimanali cattolici.

Questa “nuova legge bavaglio”, definita da Avvenire “delitto mediatico”, colpisce anche la nostra “Voce”

Leggebavaglio

WWW.LAVOCEDELPOPOLO.ITSETTIMANALE DIOCESANO FEDE - LEALTÀ - CORAGGIO BRESCIA 9 LUGLIO 2010

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n° 27

Ragazze speciali: Giulia

di Giancarlo Paris, ofm conv.

Giulia voleva sposarmi ma troppe cose ci separavano: lei aveva vent’anni più

di me e poi era speciale. Ricoverata da anni nell’Istituto Palazzolo di Grumel-

lo per un grave handicap mentale. Un bruto aveva approfittato di lei e Giulia

aveva avuto un bambino che poi è stato dato in adozione a un’altra famiglia;

però lei se lo ricordava: si toccava la pancia e diceva “è piccolo!”. Giulia aveva

delle intuizioni incredibili. Un giorno siamo entrati nella cappella dell’Istituto. Le

ho mostrato il tabernacolo dicendo: “Là c’è Gesù”. Lei ha guardato e a voce bas-

sa ha detto: “Ma è anche nel mio cuore”. Sono partito e Giulia mi mancava molto.

Quando tornavo a casa passavo dall’Istituto prima di andare da mia madre (lei lo sa e

mi ha perdonato questa “preferenza”: ho una mamma buona). Suor Ornella mi riferiva

che Giulia per giorni diceva: “Ti aspettavo ieri!... Mi ha detto che arrivava…”. Sembrava

“avvertire” il mio ritorno. Davvero una donna speciale.

Dopo la marcia

indietro del Governo

sui tagli all’assistenza

per i disabili, resta

in campo il tema

del sussidio di

accompagnamento.

Segno di speranza

sono, anche a Brescia,

le tante associazioni

che s’impegnano a

servizio dei più deboli

Figli di un dio

minore

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51LA VOCE DEL POPOLO21 GENNAIO 2011

Sport

Nomi che vanno e nomi che vengo-no. Il mercato è ormai giunto nella sua seconda fase, visto che si chiu-derà il 31 gennaio. Uno dei nomi che in casa Rondinelle è stato asso-ciato più spesso al mercato, in usci-ta, è stato Andrea Caracciolo. L’ai-rone non segna da un po’ di tempo; l’ultimo gol risale alla 13ª giornata (21 novembre Brescia - Cagliari 1 a 2). Con il Parma torna la vittoria ma lui, che gioca dopo diversi gior-ni con la febbre viene fischiato: “Ci sta perché le prestazioni che ho fat-to ultimamente sono state scarse. Ci sta che qualche tifoso non perdoni niente e quindi fischi” racconta An-drea Caracciolo. Un momento parti-colare quello dell’Airone che rivela di essersi sentito male dopo essere stato fischiato “Sono in un momen-to di difficoltà fisiche; senza contare l’ultima influenza che mi ha debili-tato ulteriormente. Nonostante ciò, d’accordo con il mister, sono voluto scendere in campo lo stesso. Sapevo che non potevo essere al 100%. Co-munque ho dato il massimo e per il resto sono ottimista. Il periodo più brutto è passato; ora sono tornato ad allenarmi e sicuramente migliorerò”.Il Brescia ha bisogno di punti per salvarsi e ovviamente del migliore Caracciolo: “Serve anche cercare di fare vita sana, andare d’accordo con i compagni, allenarsi bene. Bisogna remare tutti dalla stessa parte, come stiamo facendo noi”.Messaggio e idee chiare per l’Airone che al Brescia è legato e affezionato per molti motivi e che a questa ma-glia ha dato tanto negli anni. Non si può non parlare ad Andrea di merca-to, anche dopo questo malumore che i tifosi hanno dimostrato nei suoi confronti: “Di vero c’è che dopo le mie ultime prestazioni non mi vuole più nessuno; quindi è risolto il pro-blema. Noi dobbiamo essere bravi a concentrarci sulle nostre partite”. Il girone d’andata è finito e la vittoria con il Parma è stata la prima partita

Calcio Sabato al Barbera Palermo-Brescia

A caccia di un puntoche vale oro

N

[email protected]

del girone di ritorno. La chiusura di un percorso è sempre foriera di bi-lanci, come alcune delle sue tappe significative intermedie “Se tolgo l’ultimo mese penso di aver iniziato benissimo il campionato e aver fatto un buon girone d’andata − racconta ancora l’Airone − . Il bilancio penso che tutto sommato sia positivo”. Tor-nando al mercato si può dire che Ca-racciolo rimane a Brescia al 100%? “Nel calcio non si può dire mai, ma il 99% lo metterei” risponde ridendo.In settimana, sempre per stare in te-ma di mercato, la trasmissione “Not-ti magiche” di Sportitalia ha lanciato un sondaggio sui Ds sportivi, per ca-pire chi, secondo gli spettatori sia il migliore. Vittoria per Bigon del Na-poli e subito dopo, per pochi punti percentuali, si è classificato Gianlu-ca Nani; battendo nomi altisonanti come Lo Monaco, Marotta, Pradè, Galliani, Branca e Corvino. La seconda giornata di ritorno ve-de il Brescia impegnato in antici-po. Sabato 22 giocherà alle 18.30 a Palermo contro gli uomini di Delio Rossi. Lo stadio Renzo Barbera si preannuncia caldo e irrequieto. Il Palermo al momento è fuori dalla zona Europa, anche se gli è a ridos-so, ma ha racimolato solo un punto nelle ultime due partite in virtù del pareggio con il Chievo nell’ultima giornata di andata e la sconfitta per 3 a 1 con il Cagliari la scorsa dome-nica. Il Brescia invece deve cercare di fare punti per uscire dalla zona retrocessione in cui si trova. Non sono questi i punti che dovrebbero fare gli uomini di Beretta, ma quel-li degli scontri diretti. Sono questi quelli che mancano alla classifica delle Rondinelle. È anche vero che ogni punto, ora più che mai, vale oro, tanto per la classifica, quanto per il morale e per l’ambiente. Un punto al Barbera varrebbe oro e siccome non siamo affetti da cupidigia, anche un punto solo ci basterebbe... Il nostro animale è la rondine e non la lupa...

di Mauro Toninelli

La seconda giornata di ritorno vede le Rondinelle al Barbera, ospiti di una

squadra che arriva da un pareggio con il Chievo e una sconfitta pesante con il Cagliari.

Sui fischi che hanno accompagnato l’ultima partita l’Airone risponde: “Ci sta

perché le prestazioni che ho fatto ultimamente sono scarse. Ora sono tornato ad allenarmi

e sicuramente migliorerò”

Andrea Caracciolo

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52 LA VOCE DEL POPOLO21 GENNAIO 2011 Sport

Con lo scudetto cucito sul petto e una leadership assoluta che dura otto anni consecutivi, la Brixia Gli Elfi del pre-sidente Folco Donati e del direttore sportivo Enrico Casella, dal prossimo 6 febbraio andrà a caccia del suo 12° alloro nazionale della sua storia nel-la disciplina della ginnastica artistica femminile. La plurititolata compagi-ne cittadina, capitanata come sempre dall’ex campionessa del mondo Vanes-sa Ferrari, incomincerà la nuova sta-gione da Ancona, per proseguire poi con le tappe di Brindisi (6 marzo), Pa-dova (17 aprile) e Firenze (15 maggio). Nella città toscana saranno tirate le somme dopo le quattro prove del cam-pionato e la compagine che sarà in testa alla classifica generale si potrà fregiare del titolo per il 2011. Scontato pensare che a indossare il ruolo della squadra favorita sia la compagine di Enrico Casella, che oltre alla rinata

Cdi Mario Ricci

Vanessa Ferrari, potrà presentare in pedana ginnaste del calibro dell’esper-ta Paola Galante, della stellina azzurra Erika Fasana, dell’altra nazionale Gre-ta Carnessali e delle due new entry, Martina Rizzelli e Letizia Plebani, que-ste ultime due fresche di titolo italiano della categoria Allieve. Fra la Brixia e lo scudetto numero tredici, proverà come sempre a intromettersi la Gal di Lissone, avversaria storica del team bresciano, che tuttavia, nelle ultime otto edizioni del massimo campionato italiano, si è sempre dovuta acconten-tare di applaudire Vanessa Ferrari e le sue compagne che la guardavano dal gradino più alto del podio. Da anni ai vertici del panorama nazionale con la ginnastica artistica, la società ha però aggiunto di recente un’altra perla nel palmares sportivo. Bisognerà, infatti, mantenere anche la promozione in A1 arrivata al termine dell’ultima stagio-

ne da parte delle ragazze della Ritmi-ca. Salto di categoria – dopo due anni – riconquistato a Torino e che porta la firma delle atlete Sofia Lodi, Viktorya Prati, Nathalie Reale, Elisabetta Vi-tiello e Vimal Zadra allenate da Betty Lavadas in collaborazione con Maura Rota. “È stato un premio inaspettato – commenta il presidente del club cit-tadino Folco Donati – che qualifica il lavoro che stiamo portando avanti da qualche anno a questa parte. Imprezio-sito dal fatto che non abbiamo utiliz-zato atlete straniere o in prestito”. Ora si tratterà di mantenere la categoria. “Ci impegneremo a farlo – aggiunge il patron Donati – anche se a questo proposito siamo in attesa che l’Ammi-nistrazione comunale si faccia viva in merito ai lavori di completamento del Pala Algeco. Lo spazio non è del tutto idoneo, c’è bisogno di altezza per pro-vare, ad esempio, i lanci della palla. Attualmente siamo costretti a girare per tutta la Provincia durante la set-timana. Mi auguro – conclude Dona-ti – che con l’inizio del nuovo anno i lavori possano finalmente partire per continuare a dare spazio e lustro a questa disciplina”.

Ginnastica artistica femminileLe ambizioni della compagine cittadina

Una Ferrariin più

per la BrixiaAl via il 6 febbraio la nuova stagione con il club

cittadino a caccia del nono scudetto consecutivo

Basket A dilettanti

Brescia: corsa al primatoTornata al successo nella tra-sferta di Riva del Garda do-po due sconfitte consecutive costate il primato della serie A dilettanti, la Centrale del Latte Brescia domenica 23 ospita al Pala San Filippo la Consum.it Siena. Palla a due alle ore 18, con radiocrona-ca integrale sulle frequenze di Radio Voce (Fm 88.3-88.5 e in streaming su radiovo-ce.it). L’incontro è valido per la terza giornata di ritorno. All’andata successo esterno per capitan Quaroni e com-pagni. L’obiettivo è centrare il bis per non perdere con-tatto dalla capolista Trento (di scena a Osimo) che pre-cede la Leonessa di sole due lunghezze. Occhio anche alle dirette concorrenti Perugia e Piacenza contro Moncalieri e Recanati. (r.m.)

Vanessa Ferrari

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Splende il solesullo sci camunoFinalmente splende il sole sullo sci del Csi di Valle Camonica e così il campionato 2011 è riuscito a prendere il via dopo il rinvio dell’esordio stagionale degli sciatori causa-to dalla fitta nebbia che gravava domeni-ca scorsa sul Passo del Tonale. Sulla pista di Colere si sono sfidati un centinaio di atleti in rappresentanza di cinque società sporti-ve: Polisportiva disabili Valcamonica, Sci Cai Edolo, Sci club Pisogne, Polisportiva Grigna-ghe e Ski Team Montorfano. Una partecipa-zione leggermente inferiore alla media del-la passata stagione ma destinato a crescere nei prossimi appuntamenti. Ha funzionato alla perfezione la macchina organizzativa allestita dal Csi grazie all’ap-porto dei cronometristi. Con 44 atleti iscrit-ti lo Sci Club Pisogne ha messo a segno la prima vittoria nella nuova stagione sportiva occupando il primo posto nella classifica a squadre, seconda piazza per i campioni in carica dello Sci Cai Edolo che precede Gri-gnaghe, Montorfano e Polisportiva Disabili Valcamonica. Gli edolesi si prendono la ri-vincita sui rivali nelle graduatorie di cate-goria aggiudicandosi sei podi, uno in più del Pisogne. Una vittoria di categoria anche per la for-mazione bresciana del Montorfano Ski Te-am grazie a Simone Bignotti nella categoria adulti, alle sue spalle l’edolese Enrico To-gnoli e il compagno di società Ugo Anto-nelli. Il circuito di sci del Csi di Vallecamoni-ca prosegue a ritmo serrato con la seconda prova stagionale in programma domenica a Montecampione.

Centro Sportivo Italiano 53LA VOCE DEL POPOLO21 GENNAIO 2011

Pallavolo Prima giornata di ritorno

Sotto retedopo la sosta

di Bruno Forza

La pallavolo targata Csi è tornata in campo con la prima giornata di ritorno dei campionati open femminili e dopo la lunga sosta natalizia le com-pagini impegnate sotto rete hanno ricominciato a fare sul serio in vista della volata che condur-rà alle finali provinciali.Nel girone A le Veline hanno ripreso da dove avevano lasciato, imponendosi 3-0 in casa del S. Giacinto e creando una voragine tra le prime due della classe e le inseguitrici. Solo Star Volley Academy Nord tiene il passo delle campionesse provinciali restando a -3 dopo il successo ester-no contro Piemonti Costruzioni (3-1).Il gruppo B è senza dubbio quello più avvincen-te, con 6 squadre attualmente raccolte in 6 pun-ti. S. Angela Merici guarda tutte dall’alto nono-stante abbia una partita in meno ma Serafica S. Carlo la aggancia in vetta a quota 19 grazie al-la netta vittoria ottenuta sul S. Giacinto (3-0). Le cittadine vengono così scavalcate al terzo posto da un Castenedolo in ottima forma (3-1 sul Prevalle). Il Violino è quinto, ma con una gara in meno,

Ciclismo e basket

La stagione ciclistica ciessina si presenta ai nastri di partenza con un calendario ricco e avvincente: dalla mountain bike alla velocità, passando per scalate e regolarità. L’annata del pedale si apre nel segno del-le ruote grasse, che inaugureranno il 2011 domenica, nella gara d’esordio di Desenzano del campionato provinciale invernale. La tappa gardesana (organiz-zata dall’Uso Duomo Desenzano) prevede il ritrovo dei partecipanti alle 8 in località Mappelle al Cantù Arredi e partenza alle 9.30. Gli atleti affronteranno un percorso di 6 km da percorrere quattro volte, che si snoda all’interno del Parco del Garda, mentre per i ragazzi dai 15 ai 18 anni e le donne i giri saranno tre. Dopo il XIII trofeo S. Angela Merici la carovana dei bikers dovrà affrontare altre cinque gare per conqui-

stare lo scettro d’inverno sfidando nell’ordine i per-corsi di Clusane, Torricella del Pizzo, Leno, Cavriana e Barco di Orzinuovi. La coppa d’Inverno su strada sarà più breve ma altrettanto intensa, con quattro tappe dal 20 febbraio al 27 marzo a Borgosatollo, Manerba, Castegnato e Brandico. Per molti atleti questo trofeo costituirà un importante banco di prova in vista della manifestazione nazionale del 20 marzo a Iseo, dove si disputerà la Gran Fondo Franciacorta Sebino. Il me-se di aprile farà sbocciare la coppa primavera: 6 gare di cui due nazionali (Gran Fondo dei Tre Laghi e Valli Bresciane), con una tappa da assegnare. Il campiona-to di ciclismo prenderà il via il 7 maggio a Villachia-ra, con il VII Gran Premio Impianti AB che darà il via a quasi sei mesi di sfide intervallati dagli appuntamenti

estivi della mountain bike. 34 giornate che vedranno le due ruote arancioblu sfrecciare sui più svariati sce-nari della provincia, prima del tradizionale Loda Tour a chiusura della stagione. Basket. Nel cielo arancioblù si è levata la prima sirena del 2011, che ha chiuso il girone d’andata con il giro di boa del settimo turno. Team 87 e Basket Pallata han-no rispettato le previsioni del precampionato laure-andosi campioni d’inverno. I valtrumplini guidano il girone arancione a punteggio pieno, seguiti a -3 dai Mascalzoni Sebini e a -6 da Torbole. Le distanze sono le stesse anche nel girone B, dove Basket Pallata vince lo scontro con Bovezzo con una prestazione superba. Sul terzo gradino del podio c’è bagarre con Panthers, Se-nior, Smv e S. Luigi Gonzaga appaiate a -6 dalla vetta.

Di corsa sui pedali

mentre il 3-1 sul Mompianto consente al S. Fau-stino di avvicinarsi ai quartieri alti. Nel girone C Pallavolo Nave continua ad esse-re la rivale più accreditata delle Veline in ottica provinciale come testimoniano i 30 punti con-quistati fin qui grazie a 10 vittorie consecutive ed un solo set perso. Dietro alle dominatrici del campionato – che inaugurano il 2011 con un 3-0 su Khem Plast – ci sono Resto del Maury, che non stecca al ritorno in campo battendo il Vestone 3-0 e Ponte Zana-no, che espugna Bagolino con il medesimo pun-teggio e difende la sua posizione in zona podio.Top junior: il Mompiano è saldamente capolista. Nella massima categoria del settore giovanile il Mompiano difende il primato imponendosi a Bagolino, ma il Calcinato non molla la presa e resta a -2 dalla vetta, mentre il Violino continua a inseguire la prima vittoria stagionale, convin-to della possibilità di scrollarsi quello zero alla voce “punti”.I risultati: Cp Paolo VI Mura - Uso Violino 3-0; Ssd Bagolino – Uso Mompiano 1-3; Gsg Offla-ghese – Pol. Paratico 0-3; Pol. S. Giacinto - Ora-torio Calcinato 0-3; Paolo VI Sarezzo - Abcf Co-mero n.p.

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Cara Voce

Quanto viene pubblicato in queste pagine è da attribuirsi unicamente alla re-sponsabilità dei firmatari delle lettere. Nelle lettere è necessario indicare in modo leggibile nome, cognome, indirizzo e numero di telefono di chi scrive per renderne possibile l’identificazione. La redazione si riserva il diritto di sin-tetizzare, senza alterarne il senso, i contributi ritenuti troppo lunghi (massimo 2.500 battute). La pubblicazione di una lettera non implica la condivisione del suo contenuto da parte della direzione del giornale. Non saranno pubblica-te lettere già apparse su altri organi di stampa. Scrivete a “La Voce del Popo-lo”, via Callegari, 6 - 25121 Brescia o via mail a [email protected].

54 LA VOCE DEL POPOLO21 GENNAIO 2011

Per una Chiesa povera

Egr. direttore,mi permetta di ringraziare mons. Gia-como Canobbio per l’editoriale del n. 1 di “Voce”. La riflessione proposta era veramente indispensabile per il dibat-tito, anche dai toni aspri, da tempo in corso tra esponenti del cattolicesimo bresciano. La mia convinzione, che si è rafforzata man mano si susseguiva-no gli interventi sui vari giornali, è che mancasse una riflessione preliminare su ciò che è essenziale per i cristiani e per le comunità in cui vivono: quale esperienza e quale modello di Chiesa vogliamo vivere e proporre all’uomo del nostro tempo. Non è che mancasse questo aspetto nei vari interventi; in cia-scuno traspariva un modello di Chiesa, ma sempre impliciti anche se diversi tra loro. E invece bisogna esplicitarli per-ché a seconda dell’esperienza di Chiesa che vogliamo vivere e proporre, ne de-rivano diverse modalità (e credibilità) di presenza dentro la storia umana del tempo. E bene ha fatto mons. Canobbio a partire dall’omelia di papa Benedetto XVI in piazza Paolo VI che, sentita per televisione, mi aveva fatto sobbalzare per il coraggio e la chiarezza dei conte-nuti laddove auspicava, tra le altre cose, “una Chiesa profetica, libera e povera”. Omelia che è invece passata immedia-tamente nel dimenticatoio. Proprio in questi giorni ho incrociato un’altra forte affermazione dell’allora Joseph Ratzin-ger del 1977: “La Chiesa sta diventando

per molti l’ostacolo principale alla fede: non riescono più a vedere in essa altro che l’ambizione umana del potere”. Pa-role nette e taglienti che io, laico con spirito decisamente critico, mi sentirei in difficoltà ad esprimere in pubblico; le ha dette invece colui che oggi è alla gui-da della Chiesa cattolica.Sono convinto che il tema della povertà sia la chiave essenziale del modello di Chiesa da vivere e proporre all’uomo di oggi; la credibilità della Chiesa non può che esprimersi mediante la coerenza al Vangelo di un Gesù che nasce e vive nella povertà, che dichiara “beati” i po-veri, che invita a lasciare bastone e bi-saccia nell’opera missionaria, che indi-ca nell’abbandono della ricchezza la via maestra alla santità, che afferma l’im-possibilità di servire allo stesso tempo Dio e mammona, che invita a non segui-re il potere ed i fasti che sono propri dei potenti di questa terra (“ma tra voi non sia così”), che invita a non vivere in pa-lazzi lussuosi e vestire di vesti morbide, che preferisce l’obolo della vedova, che giustifica il pubblicano e non il fariseo del tempio, che invita a dare a Cesare quel che è di Cesare, che invita a dare ai poveri non solo il superfluo ma an-che quel che ci è necessario… Povertà che è la condizione indispensabile per un’autentica libertà dai poteri di questa terra che invece tendono a comprare la Chiesa con favori, finanziamenti, inchi-ni e baciamani ai quali purtroppo ci si assoggetta con sempre maggiore facili-tà. Libertà che è a sua volta condizione

Le ricette della settimana

Omnibus

Avvenimenti21 gennaio 1793Il re di Francia Luigi XVI di Borbone vie-ne condannato a morte per tradimento: la sua esecuzione avviene mediante la ghigliottina

22 gennaio 1997Il senato americano elegge segretario di Stato Madeleine Albright. È la prima don-na a ricoprire questa carica

23 gennaio 1950Gerusalemme viene proclamata capitale dello Stato di Israele dalla Knesset, il par-lamento israeliano

essenziale per poter essere profetici. Di-ceva Paolo VI: “Una chiesa povera, cioè libera”. È doveroso chiederci allora co-me mai i richiami cadano regolarmente nel nulla, perché già il Concilio non ab-bia affrontato il tema della riforma della Chiesa in questo senso, nonostante ab-bia operato per tutto il tempo conciliare un folto gruppo di Vescovi e Cardinali, guidati dal card. Lercaro e dal vescovo Helder Camara che si chiamava proprio “Gruppo della povertà” che avanzò pro-poste precise per una conversione del-

[email protected]

la Chiesa alla povertà. Mi chiedo chi e che cosa ostacoli una conversione evan-gelica della nostra Chiesa. Una Chie-sa che appare collocata nella cerchia dei potenti della Terra, i cui organismi economici vengono spesso coinvolti in scandali finanziari, in cui le strutture si trasformano da mezzi a fine, che vorreb-be imporre i propri principi utilizzando gli strumenti del potere temporale, che scende a compromessi e a scambi con il potere politico, è una Chiesa che non solo rende poco credibile sé stessa, ma

Nasello al forno

Ingredienti: 400 grammi di nasello, 6 cipollotti, mezzo sedano rapa, 200 grammi di passata di pomodoro, 2 fettine di lardo di maiale, basilico, aglio, sale, pepe, olio extravergine d’oliva, farina di grano duro, rosmarino, zucchero, 1 cipolla, 1 sedano.

Preparazione: Sfilettare il nasello. Preparare una salsa di po-modoro con cipolla, basilico, sale, pepe, un pizzico di zucchero e farla cuocere. Tagliare a rondelle i cipollotti e sbollentarli. Ta-gliare il sedano alla julienne e friggerlo. Condire il nasello con il rosmarino e il lardo ed infornarlo per 10 minuti. Servire con la salsa e i cipollotti saltati con l’olio e il sedano.

Minestra affumicata

Ingredienti: 200 grammi di ritagli di salmone affumicato, 100 grammi di porro, 50 grammi di sedano, 200 grammi di pata-te, 10 cl di vino bianco, 100 grammi di riso, prezzemolo, sale.

Preparazione: Tritare il prezzemolo. Tagliare a listarelle il por-ro. Sbucciare e tagliare a dadini le patate. Mettere sedano e porro in una pentola con 100 cl di acqua e far bollire per 20 mi-nuti. Salare e unire le patate e un po’ del prezzemolo. Riportare a ebollizione e versare il riso. Cuocere per 12-13 minuti. Unire il salmone tagliato a listarelle, il vino e regolare di sale. Portare a cottura il riso, condire con altro prezzemolo tritato e servire.

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Telefono

Cognome

Nome

Al concerto con “Voce”

Vinci due biglietti (quattro in pa-lio) per il duetto tra Stefano Ben-ni e Paolo Fresu (mercoledì 2 feb-braio alle 21) al PalaBrescia. Parte da qui il nuovo progetto che uni-sce la letteratura di Benni con la musica jazz di Fresu. Da non per-dere. Spedisci il tagliando entro il 28 gennaio a “Al musical con ‘Vo-ce’” presso “La Voce del Popolo” in via Callegari 6, 25121, Brescia. Diego Ottolini e Roberta Costanzi hanno vinto i biglietti per “Obli-vion Show”

Duetto Fresu-Benni

IN COLLABORAZIONE CON:

VOCESAS

55LA VOCE DEL POPOLO21 GENNAIO 2011

che rischia di offuscare il Messaggio di Salvezza che è l’unica Cosa che ne giustifica l’esistenza. Fortunatamente esistono ancora alcune comunità par-ticolari (parrocchie e non solo) dove ci si sforza a maturare l’essenzialità della fede attraverso un costante approccio al Vangelo; ma, in una società dominata dai mass media, l’immagine veicolata della Chiesa è quella dei fasti e del potere (o degli scandali) e non quella umile e po-vera di alcune comunità locali, per cui la Chiesa rischia veramente di diventare ostacolo alla fede nel Dio di Gesù Cristo, soprattutto per quei giovani che non si accontentano delle semplici emozioni di una Gmg. Questi sono, a mio avviso, gli argomenti che dovrebbero precedere e illuminare i temi sui quali preti e laici della nostra Chiesa bresciana si sono confrontati e scontrati nei mesi scorsi, ma che dovrebbero scuotere anche as-sociazioni e movimenti ecclesiali. Rin-grazio ancora mons. Canobbio per aver-li sollevati e avere dato anche alla mia fede un sussulto di speranza.

Dante Mantovani

Liberarsi dai bisogni

Egr. direttore,sempre più persone sono pronte a de-gradarsi pur di raggiungere un risultato. L’uomo davvero libero non considera se stesso come un acervo di bisogni da soddisfare, piuttosto considera la pro-pria vita come un percorso che porta verso mete maturanti. Darsi delle mete

e perseguirle, in questo risiede la digni-tà dell’uomo. Se no è un oggetto inutile che tutt’al più, può fare la “bella statui-na”, niente di più.

Paola Vincenzi

Attori protagonisti

Egr. direttore,di fronte al dilagare del bullismo, le due principali agenzie educative, la scuola e la famiglia, sembrano disorientate. Pas-sati, negli anni settanta, dal modello au-toritario a quello permissivo, ci siamo arenati in un narcotico atteggiamento d’indifferenza e relativismo valoriale, e non troviamo il coraggio di rinnovarci nell’unico modello educativo accetta-bile, quello assertivo-autorevole, ba-sato sul dialogo razionale (che tende a sottolineare il senso del comporta-mento), e sul dialogo empatico (che mira a mettere in luce la sofferenza altrui come conseguenza delle nostre azioni), producendo, così, un control-lo morale autonomo, elaborato dall’in-terno, in base a convinzioni. Gli adulti hanno gettato la spugna di fronte alla responsabilità educativa. Gli insegnanti sono stanchi e demotivati, spesso arri-vano in ritardo e fanno poco, dicendo che non è più possibile insegnare. Bi-sognerebbe, invece, che gli educatori, per primi, ricominciassero a credere nei valori, come schemi di significato che danno senso alla vita, e soprattut-to nei valori fondamentali, quelli che sono di supporto a tutti gli altri, qua-

li la dignità della persona, la libertà di coscienza, l’amicizia, la lealtà. Certo i mass media ci propinano modelli com-pletamente diversi, anzi in antitesi con i valori che professiamo. I cristiani, da questo punto di vista, dovrebbero avere la forza di testimoniare con la loro vita il Vangelo senza piegarsi al potente di turno o alla moda imperante.

Lettera firmata

Islam e cristianesimo

Egr. direttore,sorrido quando sento parlare di cri-stianesimo e di islam come se fossero la stessa identita cosa; sarebbe meglio fare alcuni distinguo. Partiamo dall’at-teggiamento di fronte alla violenza: per il cristiano la vera fede non si impone con la spada. La Sharia (legge islami-ca) è fondata su una triplice disugua-glianza: tra musulmano e no, tra uomo e donna, tra libero e schiavo. Nell’Islam fin dall’inizio la fede si diffonde anche con la conquista militare dei popoli, convertiti con la forza delle armi. È vero che pure nel Cristianesimo ab-biamo non pochi esempi del genere, ma sempre contro il Vangelo, mentre la “violenza per Dio” è parola del Corano. All’Islam manca, inoltre, la distinzione tra religione e politica, tra sacro e pro-fano, fra comunità religiosa e comunità civile; quindi fra dittatura teocratica e democrazia, fra libertà e pensiero uni-co anche in campo religioso.

Giuseppe Trenti

24 gennaio 1957A tre anni dalla sua inaugurazione la tele-visione italiana da oggi è ricevibile sull’in-tero territorio nazionale

25 gennaio 1979Papa Giovanni Paolo II giunge a Santo Do-mingo per una visita ufficiale

26 gennaio 1943Presso la città russa di Nikolajewka ha luo-go l’ultima tragica ritirata del Corpo d’Ar-mata Alpino italiano

27 gennaio 1945Le truppe sovietiche liberano i cam-pi di concentramento nazisti di Au-schwitz e Birkenau

L’esperto risponde a cura delle Acli Bresciane

D.: Nel 2011 devo sostituire gli infissi della mia abitazione. Volevo chiedere se la c.d. ‘detrazione del 55%’ esiste ancora e in quanti anni posso recuperare il credito con la dichiarazione dei redditi?

R.: L’agevolazione prevista per gli interventi al risparmio energetico è stata con-fermata anche per l’anno 2011. Lo “sconto” in dichiarazione per i lavori effettuati nel 2011 andrà ripartito non in cinque anni (come invece previsto per le opere ef-fettuate nel 2009 e nel 2010), ma in dieci rate annuali di pari importo. Per ulteriori informazioni non esiti a contattare il Caf Acli al numero 030 2409884.

Auguri

La grande famiglia del Centro delle comunicazioni sociali si è arricchita di un nuovo componente: è nato, infat-ti, Stefano Vignoletti, figlio di Marco (direttore artistico di Radio Voce) e di Nicoletta. Al piccolo Stefano va il no-stro benvenuto, ai genitori le nostre congratulazioni.

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