La Voce del Popolo 2011 06

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WWW.LAVOCEDELPOPOLO.IT SETTIMANALE DIOCESANO FEDE - LEALTÀ - CORAGGIO BRESCIA 11 FEBBRAIO 2011 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art.1, Comma 1, DCB (Brescia) - 1,00 NALE WWW.LAVOCEDELPOPOLO.IT SETTIMANAL WWW LAVOCEDELP P POP OP OP O OP OPO OLO IT SETTIMANA LA VOCE DEL POPOLO n° 6 Natura di Francesca Bernacchia La natura è una voce. Porta fuori da sé, porta a guardare, gli occhi diventano orecchi. Lo sfondo è il silenzio, su cui si alzano i suoni, richiami di un divino presente. Le parole catturano istanti di luce, dando vita alle cose. Nulla può andare perduto di ogni miracolo, ogni perdita è irrimediabile ingratitudine: occorre raccogliere, con gli occhi e le parole, tutto quanto è dicibile, perché abbia il giusto canto il datore della bellezza. Natura: sicuro grembo, in cui mi ritrovo, e mi muovo, con serenità; lo sguardo è allargato da stupore bambino, il cuore va a balzi, cercando di contenere i particolari di un dono che non si contiene. Le cose stanno, apparentemente ferme, di fatto agitate dalla vita, che sotterranea scorre continua: piante, animali piccoli e grandi, montagne grandiose, elementi che si concentrano nelle rocce come nel vento, magma delle profondità, galassie… tutto sta, tutto si muove, attorno all’umanità che corre lungo il centimetro della propria esistenza. In occasione di San Faustino esce la Lettera del Vescovo di Brescia sulla pastorale per gli immigrati. Monari, intervistato da “Voce”, chiede di affrontare con serenità un fenomeno complesso. Ai politici che si dicono cristiani la richiesta per un impegno fattivo nel coniugare accoglienza e convivenza civile Non stranieri, ma concittadini

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Non stranieri ma concittadini - In occasione di San Faustino esce la Lettera del Vescovo di Brescia sulla pastorale per gli immigrati. Monari, intervistato da “Voce”, chiede di affrontare con serenità un fenomeno complesso.

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n° 6

Naturadi Francesca Bernacchia

La natura è una voce. Porta fuori da sé, porta a guardare, gli occhi diventano orecchi. Lo sfondo è il silenzio, su cui si alzano i suoni, richiami di un divino presente. Le parole catturano istanti di luce, dando vita alle cose. Nulla può andare perduto di ogni miracolo, ogni perdita è irrimediabile ingratitudine: occorre

raccogliere, con gli occhi e le parole, tutto quanto è dicibile, perché abbia il giusto canto il datore della bellezza. Natura: sicuro grembo, in cui mi ritrovo, e mi muovo,

con serenità; lo sguardo è allargato da stupore bambino, il cuore va a balzi, cercando di contenere i particolari di un dono che non si contiene. Le cose stanno, apparentemente

ferme, di fatto agitate dalla vita, che sotterranea scorre continua: piante, animali piccoli e grandi, montagne grandiose, elementi che si concentrano nelle rocce come nel vento, magma

delle profondità, galassie… tutto sta, tutto si muove, attorno all’umanità che corre lungo il centimetro della propria esistenza.

In occasione di San Faustino esce la Lettera del Vescovo di Brescia sulla pastorale per gli immigrati. Monari, intervistato da “Voce”,

chiede di affrontare con serenità un fenomeno complesso. Ai politici che si dicono cristiani la richiesta per un impegno

fattivo nel coniugare accoglienza e convivenza civile

Non stranieri, ma concittadini

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Un ruolo sempre più attivo per l’Informagiovani provinciale. È quanto scaturisce dai pro-tocolli siglati con i Comuni che aderiscono ai Centri territoriali e da quelli che coinvolgono Camera di Commercio, Confcooperative, Confartigianato e Ufficio oratori, grazie ai quali la Rib, Rete informagiovani bresciana si adegua alle esigenze dell’utenza. La Rete provinciale conta su dieci Centri territoriali dislocati a Borgosatollo, Breno, Chiari, Desenzano, Maner-bio, Orzinuovi, Palazzolo, Sale Marasino, Sarezzo e Vestone, che rappresentano il fulcro del modello predisposto dall’assessorato provinciale alle Politiche giovanili guidato da Fabio Mandelli. Complessivamente nel 2009 risultano inserite 9.310 schede, 200 in più rispetto al-la rilevazione del 2008. “Sono numeri potenzialmente migliorabili – spiega Mandelli – ma che confermano gli Informagiovani come una realtà consolidata e conosciuta, in molti casi vero punto di riferimento per ragazzi e adulti dei vari Comuni. Una riforma era necessaria dopo aver constatato che la rete non era più al passo con i tempi”. Il nuovo modello por-terà a una maggiore diffusione sul territorio, ad una miglior informazione, a sinergia tra gli enti e a un deciso risparmio per le casse del Broletto. La rete lavorerà sul duplice fronte dell’orientamento scolastico e di quello lavorativo, segnalando opportunità anche in ambi-to europeo. L’Assessorato raccoglierà il maggior numero di dati relativi a concorsi, bandi e borse di studio che arriveranno ai Centri territoriali che coordineranno i Centri e forniranno informazioni ai Punti e agli Spazi. “A frequentare gli sportelli sono soprattutto disoccupati o lavoratori di una certa età, con bassa scolarità, in cerca di opportunità occupazionali. E di risposte dettagliate. Per questo occorre essere aggiornati in modo da soddisfare le esigenze. Per questo la collaborazione con territorio ed enti è uno strumento indispensabile”. (v.b.)

Brescia:l’Informagiovaniguarda al territorioper essere più efficiente

Da qualche tempo il signor B e il suo super-ministro Tremonti battono il chiodo dell’art. 41 della Costituzione, da loro considerato un ostacolo alla crescita dell’Italia. In verità Tre-monti era partito lancia in resta chiedendo una modifica radicale dell’articolo in que-stione, poi ha aggiustato il tiro in un artico-lo pubblicato sul “Corriere della Sera” (“Li-beralizzare: le troppe leggi sono la tirannia da abbattere”, 12 gennaio 2011). Il signor B non ha date molte spiegazioni in proposito limitandosi a ripetere che bisogna modifi-care l’art. 41. Vediamo di che si tratta, inco-minciando a leggere l’articolo in questione che dice: “L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità uma-na. La legge determina i programmi e i con-

trolli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali”. Se uno legge at-tentamente, e capisce l’italiano, si domanda cosa c’entra questo articolo della Costituzio-ne con le complicazioni burocratiche che se-condo Tremonti rappresentano una “tirannia da abbattere”.Se ne è accorto lo stesso Tremonti, che ha scritto: “È stato obiettato che l’articolo 41 della Costituzione ha in realtà sempre fun-zionato, perché non ha impedito nessuna legge di semplificazione. È vero. È però an-che vero che non ha neppure impedito nes-suna legge di complicazione! È per questo che con una legge costituzionale non solo va ‘potenziato’ l’articolo 41, in raccordo con la successiva modifica dell’articolo 118 della Co-stituzione, ma lo si può, lo si deve riformare

Corsivo di Angelo Onger

Il bene comune, una scoria del Medioevo?

Direttore responsabile: Adriano BianchiDirezione - Redazione - Amministrazione e Abbonamenti:Via Callegari, 6 - 25121 - Brescia - Tel. 030 44250Fax 030 3757897 - E-mail: [email protected]@lavocedelpopolo.it

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LA VOCE DEL POPOLO

Il fatto

Immigrazione: il Vescovoe le risposte della comunità 04a cura di Massimo Venturelli

Popoli e continenti

Egitto. Un Paese nuovo,nato nel “ventre” dei poveri 08a cura di Massimo Venturelli

Ecclesia

Consiglio pastorale. Preparare il futuro della comunità 13

di Adriano Bianchi

Paesi e parrocchie

Gorzone.Sulle orme del fraticello di Berzo 17di Luciano Zanardini

Ospedale di Desenzano:“Distribuire salute sul territorio” 30

di Vittorio Bertoni

Cultura e comunicazione

Giorno del ricordo. Per non dimenticare quanto è stato taciuto 35

di Nicoletta Tonoli

Al via l’attesa mostra “Matisse.La seduzione di Michelangelo” 38di Bruno Leoni

Economia e lavoro

È dei cargoil domani del D’Annunzio 51a cura di Massimo Venturelli

Sport

Calcio. Ammissione di colpa?Torna Beppe 59di Mauro Toninelli

Cara Voce 62

Chi crede sa che il deserto può fiorire in una notte (Primo Mazzolari)

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2Julieta è una ragazza rumena di trent’anni che come tante sue coetanee è venuta in Italia alla ricerca di una vita migliore. Ha trovato l’amore, un lavoro, una posizione sociale in cui è rispettata e ben voluta. Pur essendo ortodossa vive la sua fede sentendosi vicina alla comunità cattolica, si sente accolta. Da alcuni anni ha avuto la cittadinanza italiana. La sua è una bella storia. Altre non lo sono. Parlano di dolore, di una difficile integrazione, di rifiuto, di solitudine, della nostalgia per una terra dove non si può tornare, per non morire. Anche Julieta ha nostalgia della sua casa e della sua famiglia, ma ormai l’Italia, Brescia sono diventate la sua famiglia e la sua casa. Non tornerà in Romania. Qui non è più straniera, né ospite. È una concittadina. È una nuova bresciana, è una di noi. Per lei, per Karim, per Azur, per Ramona e per tanti altri come loro, di nazionalità e paesi diversi, il vescovo Luciano Monari ha scritto e diffuso, in questi giorni, la lettera dal titolo: “Stranieri, ospiti, concittadini”. Un modo per affrontare con serenità le storie di tante persone che lasciano la loro patria alla ricerca di una condizione diversa e che in Italia trovano una società che non sempre riesce a governare e controllare con equilibrio quello che resta un fenomeno complesso del nostro tempo: l’immigrazione. Una Lettera maturata da tempo, passata nel crogiuolo dei “giorni della gru” e ora offerta alla città e alla provincia nel contesto solenne della festività dei Santi Faustino e Giovita, quando la comunità bresciana ritrova il senso profondo di un legame che, nelle radici cristiane, ha il suo punto di riferimento. In nome di questa stessa identità cristiana, anche oggi, il vescovo richiama Brescia a rinnovare la testimonianza dell’Amore di Dio verso ogni uomo. Con questa certezza Monari indirizza allora le sue parole alle comunità cristiane, senza dimenticare le conseguenze sociali del tema, e invita tutti ad affrontare con maggiore serenità un problema che non è solo politico, ma è soprattutto umano e quindi anche ecclesiale: “Come non interrogarmi – si chiede in apertura il vescovo Luciano – sul significato di questo fenomeno e sulla risposta che la comunità cristiana è chiamata a dare?”. Come in altre situazioni il criterio adottato da mons. Luciano è quello della giusta distanza. Ogni riflessione è collocata, pertanto, nello spazio di un discorso necessariamente articolato e pensato. Inizia evocando la Parola di Dio. Non per abitudine, né per maniera, ma perché essa è in grado di farci intravedere la profondità del problema e anche le tensioni che inevitabilmente porta con sé. C’è, poi, tutta una parte del testo dove il pastore della nostra Chiesa interpella i cristiani sulle modalità di vivere l’incontro con i credenti che giungono da noi. Cattolici, ortodossi e riformati, appartenenti ad altre religioni. Monari parla di affetto, cura, vicinanza, ma anche di prudenza e cautela. C’è rispetto per ogni altra espressione religiosa, senza confusione, senza sincretismo, con la chiarezza di una missione che ci porta, in ogni caso, ad annunciare Gesù amando tutti. La responsabilità politica dei cristiani verso gli immigrati risente di un equilibrio da trovare tra un’accoglienza ingenua verso tutti e una chiusura pregiudiziale. Difficile la formula, dice il Vescovo, ma l’equilibrio migliore va cercato continuamente ed è per questo che il dibattito è possibile e necessario. Infine Monari pone l’attenzione su alcune questioni concrete e chiede ai politici un impegno in questo senso: la questione del lavoro degli immigrati e del loro riconoscimento giuridico, quello dei bambini nati in Italia, il ricongiungimento familiare e, non da ultimo, la percezione di un clima ingiusto che rischia di ferire tutti. Il tutto per narrarci un piccolo racconto, quello “che dobbiamo scrivere insieme, mossi dallo Spirito”.

editoriale

di Adriano Bianchi

Mossi dallo Spirito

Buone notizie

Università:i ricercatori italianisi confrontanosull’ambiente

valorizzando i principi morali, sociali, liberali della responsabilità, dell’autocertificazione, del controllo ex post, contro i costi di manomorta e di immobi-lizzo tipici del vecchio-presente regime. Non è tem-po per cercare le colpe della situazione presente. È tempo di cambiarla”. Tremonti fa risalire lo spirito dell’articolo addirittura alla mentalità medioevale.Oltre le scorribande storico-filosofiche tremontia-ne e nonostante il richiamo dei principi sociali, è chiaro che l’obiettivo del cambiamento è l’introdu-zione, a tutti i livelli delle attività imprenditoriali, dell’autocertificazione e del controllo ex-post. Il che significa semplicemente liberare gli operato-ri da qualsiasi controllo, limitandosi a interventi a posteriori, cioè alla chiusura delle stalle quando i buoi sono scappati. Chi li fa i controlli? La Guardia di Finanza che scopre migliaia di evasori totali ogni anno? Se l’evasione è sempre elevatissima significa che i controlli lasciano il tempo che trovano. Anche

perché Tremonti è uno di quei governanti (non il solo purtroppo) che in ogni stagione confezionano condoni e scudi fiscali che fanno fare la figura dei fessi a quelli che pagano le tasse. E assolvono gli evasori con penitenze che equivalgono alla recita di un’Ave Maria per un assassinio.Il vero obiettivo è un altro ed è molto chiaro. È la volontà di consolidare un progetto già evidente: cancellare ogni segno di responsabilità solidale, in nome della dittatura del mercato, della libertà (assoluta) di impresa o, meglio, del primato degli interessi dei più forti. La richiesta di questa riforma è il segnale definitivo della rinuncia a pensare in termini di bene comune, di solidarietà, di giustizia fiscale, di redistribuzione delle risorse. Siamo non all’ossessione dell’etica, come qualcuno ha scritto, ma alla sua sepoltura. In questo senso Tremonti ri-vela una cultura che è molto anteriore al Medioe-vo, vicina all’età della pietra.

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FEDERAZIONE ITALIANA SETTIMANALI CATTOLICI

Associato

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Centro diocesanoper le comunicazioni sociali

VOCE•MEDIA

Secondo gli ultimi dati forniti dall’Agenzia europea sull’ambiente sarebbero 250mila i siti contaminati nei Paesi membri dell’Agenzia. Stando ai numeri del ministero dell’Ambiente, in Italia ci sono 13mila siti potenzialmente contaminati, 5000 dei quali richiederebbero im-mediati interventi di bonifica e 1.500 risultano essere costituiti da aree minerarie in stato di abbandono. I 57 siti di interesse nazionale già noti interessano, da soli, un totale di oltre 800mila ettari di aree continentali e poco meno di 340mila di aree marine. In tutti i Paesi industrializzati, il graduale danneggiamento delle risorse naturali, causato dalla contami-nazione del suolo, del sottosuolo e delle falde acquifere, rappresenta pertanto un’urgenza prioritaria per salvaguardare il patrimonio ambientale e la salute pubblica. Al risanamento dei siti contaminati è dedicato il convegno SiCon 2011, in corso alla facoltà di Ingegneria dell’Università statale di Brescia. Il workshop è organizzato dai gruppi di Ingegneria sanitaria e ambientale delle Università di Brescia, Catania e Roma “La Sapienza”. In particolare si sta svolgendo la seconda edizione del convegno, dopo quella proposta lo scorso anno a Roma. Si tratta di un ottimo esempio di relazioni tra atenei, che portano ricercatori di sedi diverse a lavorare a stretto contatto e a produrre un contributo concreto per la risoluzione di pro-blemi reali. Negli ultimi decenni la concezione di intervento di bonifica di siti contaminati è mutata: dalla semplice messa in sicurezza di siti contaminati si è passati ad una metodolo-gia di intervento strutturata, che abbina il controllo del rischio a un recupero funzionale dei siti, che smettono quindi di costituire un potenziale pericolo per la comunità e diventano una risorsa. Oggi ci sono siti contaminati che sono parte integrante del patrimonio natura-listico nazionale, oppure poli produttivi integrati nel tessuto imprenditoriale locale. (m.n.)

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04 LA VOCE DEL POPOLO11 FEBBRAIO 2011 Il fatto

Il testo era stato steso da tempo, ben prima che Brescia “balzasse agli ono-ri della cronaca nazionale” per la pro-testa degli immigrati sulla gru in San Faustino. Erano riflessioni che il ve-scovo Luciano Monari aveva voluto fissare sulla carta per aiutare la Chiesa locale a trovare risposte a quegli inter-rogativi che una presenza evidente co-me quella di un numero sempre mag-giore di cittadini stranieri nel Brescia-no poteva sollevare. “Stranieri, ospiti, concittadini”, la lettera alle comunità cristiane della diocesi sulla pastorale per gli immigrati, non è e non deve es-sere letta come una risposta o una pre-sa di posizione della Chiesa bresciana ai recenti fatti che hanno riaperto il dibattito sull’immigrazione. Un dibat-tito a cui la comunità cristiana può, probabilmente deve, prendere parte ma, come ricordato dal Vescovo, da una prospettiva particolare: quella del Vangelo. “Noi – afferma il Vesco-vo – siamo espressione della Chiesa a Brescia per annunciare il Vangelo che invita tutti gli uomini ad accogliere il

dono dell’amore di Dio. La presenza degli immigrati impone il dovere di tenere conto anche di loro in questo nostro annuncio e nello stile di vita che da questo discende”. La Lettera, ribadisce con forza, nasce solo e sol-tanto da questo desiderio. Parole chia-re, che tarpano le ali adogni possibile strumentalizzazione. L’ultimo docu-mento del vescovo Monari è dunque di carattere pastorale e in quanto tale indica una prospettiva in cui la Chie-sa locale deve muoversi, senza negare, in un campo complesso come quello del fenomeno migratorio, l’esistenza al suo interno di tensioni che possono es-sere feconde se portano a un progres-sivo cambiamento dei modi di pensare e agire. “Il problema – afferma ancora il Vescovo – si registra quando si tenta di negare la tensione, fingendo che il problema non esista, rimanendo co-sì bloccati nello statu quo senza alcun tentativo di creare, immaginare o rea-lizzare qualcosa di nuovo, equilibri più profondi, più efficaci”. Un rischio che la comunità cristiana può correre e in

Ia cura di Massimo Venturelli “soccorso” della quale arriva appunto

“Stranieri, ospiti, concittadini”. Diversi sono i livelli da cui il Vescovo affron-ta il tema della presenza degli stranie-ri nella comunità bresciana. Diverse chiavi di lettura su cui mons. Monari affronta in questa intervista. La prima è quella del rapporto con gli immigrati cristiani e con quelli di altre religioni. Eccellenza, nella sua Lettera indi-ca in questo caso una prospettiva pastorale che, probabilmente, è diversa dalla quotidianità in cui la Chiesa locale agisce… “Sarebbe sorprendente il contrario perché è difficile realizzare perfetta-mente il Vangelo in tutte le diverse circostanze della vita. Bisogna impa-rare a integrare cristiani di altra cul-tura, e gli immigrati dentro le nostre comunità che, per parte loro devono essere accoglienti nei loro confronti. La Chiesa locale deve imparare sem-pre di più a riconoscere in ogni uomo una creatura di Dio con un suo destino eterno, con un significato personale proprio e quindi stabilire con ogni per-sona un rapporto di rispetto, di aiuto, di responsabilità reciproca. Questo è il cammino della Chiesa di oggi come anche della Chiesa di sempre: un cam-mino progressivo perché le situazioni cambiano di anno in anno e chiedono di adattare il nostro comportamento

facendolo rispondere alle situazioni nuove che si presentano”.C’è un secondo piano, per altro da Lei ricordato nel passaggio della Lettera quando scrive che “chi nel cuore disprezza gli altri o li consi-dera inferiori diventa incapace di annunciare il Vangelo”. Eccellen-za, non è infatti un mistero che, anche nelle nostre comunità, sia-no in tanti, per diverse ragioni, a nutrire i sentimenti di chiusura, di paura e diffidenza verso il fenome-no immigratorio... “Sarebbe anche bene che i sentimenti, tutti i sentimenti, venissero in superfi-cie per poterli analizzare e vedere se sono coerenti e corrispondono alla re-altà del Vangelo e della identità umana oppure se, al contrario, nascono dal nostro egoismo o dalle nostre paure. Il problema è non negarli e correggerli, cercare di capire da dove arrivano, se sono sani o scorretti. Questo è il lavo-ro da fare; non si può immaginare che l’uomo sia senza sentimenti negativi. Il problema sta proprio nel riuscire a riconoscerli, a capirli e a modificarli in modo che diventino più umani.Nella Lettera pone la domanda delle conseguenze del Vangelo nel modo di affrontare il problema dell’immigrazione. Una questione sicuramente scomoda…

“Stranieri, ospiti, concittadini” è il titolo della lettera che il Vescovo ha indirizzato alle comunità cristiane della diocesi sulla

pastorale per gli immigrati. Il documento, che sarà presentato in occasione della festa di

San Faustino, non è una risposta della Chiesa bresciana a recenti fatti che hanno riaperto la

discussione sulla presenza degli stranieri. È, come spiega mons. Monari in questa intervista, un aiuto offerto alla comunità cristiana perché

sappia leggere alla luce del Vangelo un fenomeno complesso per mettere in campo

una adeguata azione pastoraleMons. Luciano Monari in occasione della Festa delle genti del 6 gennaio scorso

Immigrazione: il Vescovo e le risposte della comunità

Intervista Mons. Monari e “l’essenziale” su una questione dibattuta

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05LA VOCE DEL POPOLO11 FEBBRAIO 2011

“Sicuramente e rimanda a un atteg-giamento di fondo che è nel cuo-re dell’etica cristiana e non solo. È quell’ama il prossimo tuo come te stesso, cercare di vedere nel volto del prossimo l’immagine di quello che ogni uomo è, con le sue speran-ze, i suoi desideri, i suoi progetti. Ogni uomo deve cercare di superare quella tendenza istintiva a creare una distanza rispetto all’altro. Deve inve-ce cercare di fare entrare l’altro den-tro il proprio perimetro di interesse, di attenzione. Credo che questa sia la conversione grossa da compie-re e una volta raggiunto questo tra-guardo diventa meno arduo trovare ricette concrete che pure saranno sempre da modificare perché non c’è nessuno che sappia esattamente come ci si deve comportare in ogni circostanza”. Lei afferma che quando uno stra-niero svolge un ruolo di rilevanza sociale dovrebbe avere il diritto a un riconoscimento giuridico. “E – scrive ancora nella Lettera – ogni

politico che voglia dirsi cristiano è chiamato a favorirlo”. Tutto que-sto è qualcosa in più di un sem-plice appello, suona quasi come un dovere… “Sì, è un dovere di cui bisogna pren-dere consapevolezza. A noi viene si-curamente più facile pensare l’acco-glienza degli immigrati come un atto di amore nei loro confronti. La loro accoglienza, però, risponde anche a un nostro interesse economico, il lavoro degli stranieri ha contribuito ad arricchire il nostro Paese. Pren-dere coscienza di questo aspetto significa riconoscere l’esistenza di un debito morale nei confronti de-gli immigrati. Non è più possibile usare il loro lavoro per far cresce-re il Pil nazionale, per dare respiro al benessere e rafforzare lo stato sociale. Bisogna assumere precise responsabilità nei confronti degli immigrati, diversamente il rappor-to si riduce a mero sfruttamento. Per questo la ricchezza costruita anche col lavoro di tanti immigra–

di accoglienza giuridica nei loro confronti”.Diritti dei bambini, ricongiungi-mento familiare, lotta contro ogni forma di discriminazione: nella sua Lettera ribadisce alcuni con-cetti su cui in passato ha fatto sen-tire in modo chiaro la sua voce…“Sì, quella centralità della famiglia che molte volte viene proclamata nella vi-ta sociale non può essere rivendicata solo per le famiglie italiane e non per quelle immigrate; pensare che è be-ne che ci sia attenzione alle famiglie italiane mentre ci si possa disinteres-sare di quelle degli immigrati è un er-rore perché anche queste entrano a pieno diritto nel tessuto della società. È quindi interesse di tutti favorire il ricongiungimento famigliare degli im-migrati e l’attenzione nei confronti del-le generazioni future, di quei bambini, figli di immigrati che pure crescono in mezzo a noi”.Chiudendo la Lettera ricorda co-me il suo scopo sia di “aiutare le comunità cristiane ad affrontare

con serenità un fenomeno ogget-tivamente complesso”. È convin-to che quello della serenità sia og-gi un sentimento che le comunità possono realisticamente manife-stare su questo tema?“Quello della serenità nell’affronta-re un tema complesso come quello dell’immigrazione è un atteggiamen-to necessario, perché solo la serenità consente di avere delle valutazione corrette e di prendere soluzioni sagge. Se ci si lascia portare o da una spinta ideologica o da una paura psicologi-ca dell’altro si corre il rischio di im-boccare una strada senza via d’uscita. Le scelte compiute sono, giocoforza, squilibrate. Per poter compiere scelte corrette è invece necessario trovare una certa distanza dal problema in sé e quella serenità interiore necessaria per poterlo affrontare correttamente; disposto cioè a pagare anche un prez-zo, se richiesto dalla situazione, senza sentirsi impaurito per il futuro incerto che si va stagliando. La paura è sempre stata una cattiva consigliera”.

Il commento di padre Mario Toffari, direttore dell’Ufficio migranti

Padre Mario Toffari, direttore dell’Uf-ficio diocesano per la pastorale dei mi-granti, ha seguito passo per passo le vicende della lettera “Stranieri, ospiti, concittadini”. “Un documento – raccon-ta in una intervista concessa a Radio Vo-ce – in gestazione sin dal maggio dello scorso anno a cui mons. Monari ha ini-ziato a pensare dopo un incontro con gli altri vescovi lombardi”. Radici che collo-cano il documento ben prima di quei fat-ti (protesta sulla gru in testa) che hanno riaperto a Brescia la mai sopita questio-ne della presenza degli stranieri e che

per questo, come evidenza il religioso scalabriniano, non può e non deve es-sere piegato ad alcuna strumentalizza-zione di parte. “Anche perché – prose-gue il responsabile della pastorale per i migranti – non è quella del vescovo Mo-nari una lettera in cui si possano trovare risposte spicciole a problemi contingen-ti”. Nel suo ultimo documento, in linea con quella che è stata la sua azione pa-storale sin dall’arrivo a Brescia, il Vesco-vo parte dal Vangelo. “Mons. Monari - continua ancora padre Toffari - richiama alle comunità i grandi principi dell’uomo

perché vengano calati nella realtà in cui ogni comunità vive il confronto con tanti fenomeni, non ultimo quello complesso dell’immigrazione”. Ciò che il Vescovo indica con la sua Lettera è un quadro di riferimento con cui le comunità cristia-ne devono confrontarsi, rifuggendo da massimalismi inutili”. “Non bisogna di-menticare – conclude padre Toffari – che il vescovo Monari affida esplicitamente la sua lettera alla discussione nelle sin-gole comunità perché verifichino quali siano le situazioni concrete e le risposte da fornire”.

Un richiamo, non strumentalizzabile, ai grandi principi

Luciano Monari Vescovo di Brescia

lettera alle comunità cristiane della diocesi di brescia

sulla pastorale per gli immigrati

STRANIERIOSPITI

CONCITTADINI

22 pagine, un testo estrema-mente agile ma profondo ed efficace per ribadire alla Chiesa bresciana che la presenza degli immigrati è un fenomeno con cui le comunità devono misu-rarsi. Un fenomeno che produ-ce anche una serie di problemi che non sono solo della politi-ca; questioni umane dinnanzi alle quali, scrive “come vescovo non posso non interrogarmi” e provare a dire ciò che “mi sem-bra essenziale” riassumendolo in cinque capitoli: il fenomeno dell’immigrazione; comunità cristiana e immigrati; il dialogo con credenti di altre religioni; l’annuncio del Vangelo a tutti; la reponsabilità politica dei cri-stiani e l’immigrazione.

La strutturadella Lettera

Padre Mario Toffari

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06 LA VOCE DEL POPOLO11 FEBBRAIO 2011

I luoghi di culto a Brescia

di Adriana Pozzi

Differenziata da estendereAmbienteEcumenismo

di Maurilio Lovatti

Opinioni

Alcune settimane fa il nostro Vescovo si è recato presso la comunità cop-ta per esprimere la solidarietà sua e della diocesi per gli attacchi subi-ti da questa Chiesa in Egitto. Forse qualche lettore ha scoperto solo in quella occasione che in un luogo della città settimanalmente si riunisco-no a pregare molti fedeli copti e, magari, si sarà chiesto dove è questo luogo. Così è interessante far conoscere come e quanto la nostra dio-cesi è impegnata, in uno spirito di autentica solidarietà ecumenica pur con qualche sforzo e difficoltà, nell’offrire alle varie comunità cristiane ortodosse luoghi in cui pregare. Infatti le comunità della Riforma, più radicate storicamente, hanno luoghi propri per la celebrazione del cul-to: la chiesa valdese di via dei Mille (di cui, nel 2010, si sono celebrati i 150 anni) e la chiesa luterana di Gardone Riviera. Molto più variegato il panorama delle Chiese orientali anche numericamente molto più nu-merose per il flusso migratorio di moldavi, ucraini, russi, rumeni… che ormai vivono stabilmente in città e provincia. Per moltissimi di questi fratelli nella fede, il ritrovarsi per la celebrazione della Divina Liturgia, per le feste più importanti, per i sacramenti è un momento molto im-portante e assume, in una terra straniera, anche un forte valore identi-tario e di ricordo della storia, delle tradizioni, delle memorie della loro patria. Per noi forse è difficile capirlo, tanto siamo abituati alle nostre chiese e alle nostre comunità, ma per loro è un appuntamento vitale. Così la Chiesa di Brescia cerca di offrire ospitalità e accoglienza: i copti celebrano nella chiesa di San Marco a Brescia, i rumeni hanno due forti comunità (alcune migliaia di fedeli) a Brescia nella Cappella dell’Istituto Razzetti e a Breno nella chiesa di San Martino, gli ortodossi dell’esarcato russo sono ospiti di un salone dei Missionari Saveriani, i moldavi della chiesa dei Santi Cosma e Damiano in via Cairoli, mentre i cattolici di ri-to orientale celebrano nei giorni feriali in una chiesa delle Suore Ancel-le e la domenica nel Santuario di S. Angela. Sistemazioni preziose per questi cristiani, ma non pienamente rispondenti ai loro bisogni, sia per ragioni di spazio (nelle feste più importanti sono del tutto insufficien-ti) sia per ragioni legate ai riti: la chiesa ortodossa prevede che l’altare sia separato dai fedeli dall’iconostasi (una sorta di parete di immagini sacre) e questa, nelle sedi attuali, è sempre ridotta, talvolta solo simbo-lica (un’icona o poco più) e provvisoria, dato che tutte le chiese devono poter essere disponibili anche per il culto cattolico. Una situazione quin-di, che da una parte, mostra sensibilità e amicizia da parte della Chiesa di Brescia, ma che dall’altra denuncia una incompiutezza che chiede di essere sanata. Ne riparleremo.

Brescia meglio di Napoli. Meglio avere un inceneritore che tonnellate di rifiuti per strada come a Napoli (nonostante le ripetute e non man-tenute promesse di Berlusconi di risolvere il problema in pochi giorni). Meglio un inceneritore che discariche che si moltiplicano a dismisura. L’inceneritore di Brescia è sicuramente meno inquinante degli altri im-pianti italiani (anche se emette comunque delle nano-particelle, che dopo esser state respirate, possono superare la membrana cellulare e a lungo andare scatenano tumori) e inoltre, combinato col teleriscalda-mento, ha una resa energetica migliore. L’impianto è economicamente attivo per chi lo gestisce perché, oltre agli introiti versati dalle città lombarde che devono smaltire i rifiuti, riceve anche milioni di euro annui di contributi statali. Dal punto di vi-sta ambientale, il bilancio però non è soddisfacente: nella nostra pro-vincia la percentuale di raccolta differenziata è ferma infatti al 39,5%, mentre la media regionale è attestata al 47%, con punte che superano il 50% in zone particolarmente virtuose come Bergamo, Cremona, Lec-co, Varese e Lodi.C’è un modo rapido, non costoso ed efficace per aumentare considere-volmente la quota di raccolta differenziata nella nostra provincia? Sì c’è, o meglio, ci sarebbe se ci fosse la volontà politica! In base alle leggi in vigore la Provincia stabilisce il contributo che i Comuni devono pagare per conferire i rifiuti solidi urbani all’inceneritore. E può differenziarli in base alla percentuale di riciclo dei Comuni stessi. Attualmente (delibe-ra n. 599 del 30 novembre 2009 della Giunta) la differenza tra i Comu-ni virtuosi (quelli che riciclano oltre il 55% dei rifiuti) e quelli “distrat-ti” o incapaci (con meno del 35% di riciclo) è francamente irrisoria: per la precisione i Comuni virtuosi pagano 4,17 euro a tonnellata, mentre quelli viziosi 8,17. Una differenza di soli 4 euro a tonnellata non basta a spingere i Comuni ad invertire la tendenza.Se la Provincia per il 2011 aumentasse in maniera significativa il contri-buto ai Comuni spreconi, portandolo per esempio a 20 o 30 euro e lo abbassasse quasi a zero per quelli virtuosi, non spenderebbe nulla (anzi avrebbe una riduzione del deficit) e i benefici per l’ambiente sarebbe-ro consistenti e rapidi! Ci si domanda: allora perché non farlo? Certo è una misura impopolare, specialmente se la maggior parte dei Comuni spreconi e inadempienti è dello stesso colore politico della Provincia. Se la politica fosse veramente al servizio del bene comune, una tale mi-sura sarebbe già stata adottata da tempo! Sarà presa in futuro? Sarei contento di essere smentito, ma ne dubito!

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07LA VOCE DEL POPOLO11 FEBBRAIO 2011

Popoli e [email protected]

“L’occasione per riaffermare un impe-gno incondizionato a difesa della vita a 360° in ogni sua fase e condizione; negli stati vegetativi, ma anche in tutte le situazioni di grave disabilità, e an-cora prima della nascita e nella fase terminale”. Così Maria Luisa Di Pietro, docente di bioetica presso l’Universi-tà cattolica di Roma, ha commentato l’istituzione della prima Giornata na-zionale degli stati vegetativi celebra-ta oggi 9 febbraio. “Questa ricorrenza – ha spiegato – richiama l’attenzione dell’opinione pubblica su una situazio-ne di grande difficoltà verso la quale

Quale sguardosulla persona?

occorre convogliare le energie da un punto di vista non esclusivamente sa-nitario, ma anche politico, economi-co e sociale”. Quale il significato della Gior-nata?“Non basta sottolineare l’urgenza di interventi di tipo politico-sociale. Noi guardiamo alle persone con grande disabilità come a situazioni nelle quali non si può fare nulla, mentre occorre uno sguardo positivo per individuare in loro eventuali potenzialità residue che possono essere recuperate. Que-sto soprattutto nel caso di persone in

L

L’istituzione della Giornata nazionale degli stati vegetativi apre la strada per riflessioni su un tema spesso soggetto a strumentalizzazioni

Italia Celebrata il 9 febbraio scorso

Chi ci conosce sarà rimasto stupito. Certo è che molti si sono fatti sentire dopo che la scorsa settimana hanno trovato al-legato al numero de “La Voce del Popolo” un opuscolo dal titolo: “Energia per il futuro” che propaganda il nucleare civi-le. Vi parrà assurdo, ma tra questi ci sono anch’io. Ma come è possibile? Non è il direttore colui che per legge è responsabile di tutti i contenuti presenti sul suo periodico, oltre che degli eventuali inserti pubblicitari? La risposta è sì. La legge defi-nisce dove stanno le responsabilità e a questo non mi voglio sottrarre. Detto questo non vi nascondo che ciò è avvenuto senza che mi fosse comunicato. A volte le logiche commerciali fanno il loro corso e finiscono per mettere a rischio la credi-bilità di una testata e di una redazione. Per noi, poi, si tratta di coinvolgere più o meno direttamente anche la diocesi che a tal riguardo, pur non essendo “La Voce del Popolo” un or-gano ufficiale della Curia, avrebbe, secondo alcuni, espresso una sorta di legittimazione del nucleare civile. Di questo mi scuso e chiederò conto nelle sedi opportune. Chi fa giornali sa che oggi la libertà di fare buona informazione è a rischio per

una mancanza strutturale di risorse, se a questo si aggiunge poi un po’ di trascuratezza e di superficialità il gioco è fatto. Il fascicolo imputato, di cui non si capisce chiaramente la tito-larità, offre nella fattispecie un’informazione di parte e non appartiene alla modalità con cui cerchiamo di affrontare i pro-blemi. La nostra linea editoriale è quella di entrare nel merito delle questioni e di offrire ai lettori delle argomentazioni per farsi un’opinione pensata alla luce dei valori cristiani. Non è per noi accettabile, pertanto, nessuna posizione ideologica e precostituita. “Voce” non è né contro, né pregiudizialmente a favore di nessuno. Ci credo e vi chiedo questo sforzo. Circa il nucleare ringrazio chi ci ha scritto per segnalare non solo la giusta indignazione, ma anche per esprimere le sue idee su un dibattito che ritengo urgente per il futuro del Paese. L’episo-dio, pur non giustificabile, mi ha fatto capire ancora una vol-ta come tante persone guardano a “Voce” con attenzione e si aspettano da noi fede, lealtà e coraggio. Al tema, poi, e ai contributi che ci sono giunti dedicheremo un adeguato spa-zio la prossima settimana. Sperando di capire qualcosa di più.

Sottovoce

Uno stile che non ci appartiene

stato vegetativo, dove un immediato intervento riabilitativo può addirittu-ra consentire loro, come si dice nel linguaggio comune, di ‘risvegliarsi’. Ma neanche l’impossibilità di ‘recu-pero’ deve far venire meno il dovere di cura che abbiamo verso gli altri, dovere che non può essere diluito da ideologie volte a sminuire la realtà di queste persone affermando, come è stato fatto di recente, che i pazienti in stato vegetativo non sono persone e che le loro vite non sono degne di es-sere vissute”. Che conseguenze possono avere queste affermazioni a livello cul-turale?“Pongono nella condizione di dover stabilire quale essere umano è perso-na e quale no, ma chi può arrogarsi il diritto di operare tale distinzione? Si tratta di scelte frutto di forti ide-ologie legate a ragioni di tipo eco-nomico – gli elevati costi delle cu-re – che si collegano ad un pensiero utilitarista secondo il quale bisogna prendersi cura soltanto di chi può guarire e ritornare efficiente e pro-duttivo. Questo aspetto, già presen-te in alcuni Paesi, si sta purtroppo

insinuando anche nella nostra cul-tura. Il rischio è che eventuali scel-te in ambito sanitario o di gestione delle finanze pubbliche, finalizzate all’assistenza di persone in stato ve-getativo o in altre condizioni di non autosufficienza, vengano ispirate da criteri di tipo utilitaristico anziché da una corretta visione della persona”. C’è anche la questione dell’auto-determinazione...“Sì, esiste una sorta di ideologia libe-ral-radicale che fa passare le decisio-ni sulla propria vita come un eserci-zio di libertà personale – penso alla questione delle dichiarazioni antici-pate di trattamento (la cui proposta di legge sarà all’esame dell’Aula dei deputati a partire dal 21 febbraio, ndr) – mentre si tratta piuttosto di giustificazioni alle scelte del ‘non fa-re’ e del ‘non prendersi cura’, un mo-do più sottile per mascherare l’ideo-logia utilitarista. Viceversa, per dirsi veramente civile, lo Stato deve tute-lare e promuovere la vita e la salute di ogni cittadino, in qualsiasi condi-zione e a 360°. Si tratta di un diritto assoluto e non ‘negoziabile’ secondo le situazioni”.

di Adriano Bianchi

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08 LA VOCE DEL POPOLO11 FEBBRAIO 2011 Popoli e continenti Mondo

Dal comboniano padre Giovanni Esti, di Visano, la testimonianza di una realtà che vive con

trepidazione il cammino verso il cambiamento

Egitto Parla un missionario bresciano

Un Paese nuovo, nato nel “ventre”

dei poveri

La cura di Massimo Venturelli

La comunità di Cordi Jesu, sede della casa provinciale dei missionari Com-boniani, vive a poche centinaia di me-tri dall’ormai famosa piazza Tahrir, di-venuta il luogo-simbolo della protesta contro la presidenza Mubarak, il punto di riferimento di un movimento giova-nile che punta alla rinascita dell’Egit-to. La prima pietra di questa chiesa, dedicata al Sacro Cuore di Gesù fu posata da mons. Daniele Comboni stesso nel 1874. In questi settimane di difficile gestazio-ne di una crisi nazionale imprevedibi-le, la casa dei Comboniani si è trovata nel cuore della storia. Fra i religiosi presenti in queste set-timane al Cairo c’è anche il visanese Giovanni Esti che dalla capitale egi-ziana ha trasmesso questa testimo-nianza. “Mentre scriviamo – è l’inizio della corrispondenza giunta da Il Cai-ro – la situazione sembra ricomporsi gradualmente, anche se permangono

molte incertezze”. Per il missionario bresciano, comunque, alcuni punti fermi vanno già delineandosi. Il pri-mo è che è nato un nuovo Paese. “È piccolo – scrive padre Esti – e non si sa difendere. Deve crescere in fretta pure”. È, per il missionario visanese, un Paese nato nel “ventre” dei quar-tieri poveri, dei giovani universitari, di chi non si è sottomesso di fronte al pericolo della reazione brutale del go-verno. “Dentro piazza Tahrir – prose-gue la testimonianza – si respira una città dentro la città. La gente parla di libertà, si sente protagonista, discute a voce alta di programmi che posso-no rendere il Paese diverso e migliore da quello che è stato finora. C’è tanto idealismo”. Tutti, però, si interrogano su come le proteste andranno a fini-re, missionari compresi. “Si parla di deriva fondamentalista – sono anco-ra parole di padre Esti –, di opportu-nismo politico, di intromissioni varie.

Il rischio è grande. Tutti i pronostici possono essere validi. Ma un fatto è irreversibile, qualcuno ha capito che il governo è a servizio del Paese, non il contrario”. Nella testimonianza del missionario bresciano c’è anche l’ana-lisi delle cause che hanno portato alla crisi del presidente Mubarak. “Il presi-dente – afferma – aveva governato il Paese sbaragliando ogni opposizione ed infiltrato la sua presenza in tutta l’infrastruttura politica, educativa ed economica del Paese. Ha pensato so-lo a come proteggere le ricchezze ac-cumulate nel passato”. Contro tutto questo sono stati soprattutto i giova-ni a reagire. Quegli stessi giovani a cui molte forze politiche oggi guardano con interesse strumentale. “Tra queste – sono an-cora considerazioni di padre Esti – vi sono i Fratelli Musulmani”. Si tratta dell’opposizione più consistente al po-tere pressoché assoluto di Mubarak e allo stesso tempo ciò che l’ha legitti-mato nel consolidare un potere pres-soché assoluto in politica interna. In controtendenza, i Fratelli Musulmani hanno così moderato le posizioni più estremistiche con un programma di trasformazione non violenta.

I risultati del referendum

Il Sud Sudan ha scelto l’indipendenza da KhartoumÈ una maggioranza schiacciante, un plebiscito, quella del 98,83% dei sudanesi che ha votato in favore della secessione da Khartoum e per l’indipendenza del Sud Sudan. Lo confermano i dati definitivi della consultazione, ufficializzati nei giorni scorsi dalla commissione referendaria, durante una cerimonia svol-tasi a Khartoum, in presenza dei vertici del governo sudanese e personalità africane. In base ai dati diffusi nella capitale, ma già ampiamente anticipati nei giorni scorsi, solo 44mila 888 voti su 3 milioni 837mila e 406 aventi dirit-to hanno votato a favore dell’unità del Paese. “Ci impegnamo a mantenere i legami tra Nord e Sud, e a favorire buone relazioni basate sulla cooperazio-ne, aveva detto questa mattina il presidente Omar Hassan al-Bashir aggiun-gendo che avrebbe rispettato i risultati “e le scelte dei sud-sudanesi”. Il voto popolare, svoltosi tra i 9 e il 15 gennaio, costituisce una parte fondamentale dell’accordo di pace che nel 2005 mise fine alla guerra ventennale tra le due parti del Paese. “Rispetto” della scelta popolare, nella consapevolezza dell’ormai

prossima separazione delle regioni del Sud da Khartoum: è l’idea centrale di un discorso pronunciato dal presidente sudanese, a poche ore dalla prevista convali-da dei risultati della consultazione popolare del mese scorso. Di fronte a una fol-la di sostenitori, a Khartoum, al-Bashir ha detto che il suo governo “annuncerà di fronte al mondo intero di accettare e rispettare la scelta del popolo sud-sudane-se”. Difficile pensare a un atteggiamento diverso in considerazione del numero di quanti si sono espressi per l’indipendenza. Nel discorso al-Bashir ha toccato alcune delle questioni più difficili che i dirigenti di Khartoum e del Sud do-vranno risolvere nei prossimi mesi, dalla divisione dei proventi petroliferi ai diritti di cittadinanza. Su quest’ultimo punto il capo di Stato ha sottolineato che nessuno potrà avere un doppio passaporto del Nord e del Sud. Alla divi-sione del Paese guarda anche la decisione del presidente sud-sudanese Salva Kiir Mayardit di istituire un comitato per preparare le celebrazioni per l’indi-pendenza, prevista il 9 luglio

Tra ansie e attese

I cristianie la crisiNella “corrispondenza” di padre Esti c’è anche spazio per una analisi di come la co-munità cristiana egiziana stia vivendo questo momento di transizione. “I cristiani – af-ferma – in questo scenario in rapida evoluzione si sono divisi tra pro e contro Mu-barak, anche se la sensazio-ne generale è che la maggior parte parteggiasse per il pre-sidente”. Anche i missionari Comboniani stanno vivendo con apprensione questa svol-ta epocale.”Siamo perfetta-mente consapevoli – afferma padre Esti – che il no all’ingiu-stizia gridato dalle masse non è garanzia di un sì alla dispo-nibilità di pagare il prezzo per costruire una società equa”. Nutrono però la speranza che la loro presenza nel campo educativo, capace di favorire la convivenza tra musulmani e cristiani, così come il centro di studi d’arabo e d’islamologia “Dar Comboni” possa favorire un clima di dialogo.

Il comboniano padre Giovanni Esti

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09LA VOCE DEL POPOLO11 FEBBRAIO 2011

Troppe e troppo evidenti le lacune di un numero elevato di giovani negli Stati membri. Le azioni del commissario Vassiliou

L a cura di Massimo Venturelli

Unione europea Un obiettivo importante

Popoli e continenti Europa

Alfabetizzazione:un impegnocondiviso

La nuova strategia dell’Ue “Euro-pa 2020” fissa obiettivi chiari per una crescita intelligente, inclusiva e sostenibile. In questo contesto, i giovani rap-presentano un fattore essenziale. Per valorizzare appieno il loro po-tenziale e colmare il gap di quali-fiche e di competenze in Europa è fondamentale garantire ai giovani un’istruzione e una formazione di qualità, maggiori opportunità di ef-fettuare studi e formazioni all’este-ro e un’efficace integrazione nel mondo del lavoro. Attualmente nell’Unione europea circa 80 milioni di adulti, che cor-rispondono a un terzo della forza lavoro, hanno competenze scarse o elementari e, secondo il rappor-to Pisa (Program for international student assessment) relativo al rendimento dell’istruzione, il 20% dei quindicenni mostra scarse ca-

pacità di lettura. Dagli studi effet-tuati emerge che entro la fine del decennio vi sarà un incremento di 16 milioni di posti di lavoro che ri-chiederanno un elevato livello di qualifiche. Allo stesso tempo cale-rà di 12 milioni il numero di posti di lavoro che richiedono una forza lavoro poco qualificata. L’allunga-mento della vita lavorativa presup-pone anche una maggiore necessi-tà di acquisire e sviluppare nuove competenze durante tutto l’arco della vita. Gli ultimi risultati Pisa dell’Orga-nizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) sot-tolineano l’ampiezza di tale com-pito. Benché nell’Ue il numero di quindicenni con difficoltà nella let-tura si sia ridotto, le tendenze re-gistrate divergono sensibilmente a seconda degli Stati membri: le per-centuali dei giovani con difficoltà

variano da meno del 10% a oltre il 40%. Il divario tra gli studenti con competenze nella lettura superiori alla media e quelli con competen-ze inferiori alla media equivale a più di un anno scolastico. Il rendi-mento dei ragazzi diventa sempre più scarso rispetto a quello delle ragazze. Nello stesso tempo Paesi non eu-ropei registrano progressi ben più rapidi, in particolare in Asia. Per questo motivo la commissaria eu-ropea per l’istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù An-droulla Vassiliou ha invitato tutti gli Stati membri a raddoppiare i lo-ro sforzi per conseguire l’obiettivo fissato dai ministeri dell’Istruzione, vale a dire ridurre il numero di al-lievi con difficoltà nella lettura, nel calcolo e nelle scienze portandolo dall’attuale 20% a meno del 15% nel 2020. Per affrontare questa sfida la collaborazione è fondamentale e per tale motivo è stato creato dal-la stessa commissaria un gruppo di esperti ad alto livello per l’alfabe-tizzazione nel quadro dell’iniziati-va “Youth on the Move” (“Gioventù in movimento”) della Commissio-

ne europea. Il compito del gruppo è quello di esaminare i metodi più efficaci ed efficienti per incorag-giare l’alfabetizzazione nel quadro dell’apprendimento permanente, identificare i fattori comuni di riu-scita nelle iniziative e nei program-mi interessati e proporre misure per migliorare l’alfabetizzazione sia degli scolari che degli adulti. Il lavoro del gruppo rifletterà le im-plicazioni sociali, economiche ed educative in materia di alfabetiz-zazione proprie del XXI secolo. Mi auguro che il lavoro del gruppo di esperti ad alto livello donerà mag-giore visibilità e importanza poli-tica al ruolo dell’alfabetizzazione in una società della conoscenza. Negli Stati membri dell’Ue vi sono diversi esempi di buone pratiche, ma è necessario aumentare le op-portunità di scambio e applicarne gli insegnamenti. “L’Europa – sono considerazioni di Androulla Vassi-liou – deve agire ora se vogliamo conseguire gli obiettivi fissati per il 2020. Non abbiamo più un giorno da perdere. Il gruppo di esperti ad alto livello pubblicherà le sue pro-poste a metà del 2012”.

Celebrata lo scorso 8 febbraio

Una giornata europea per promuovere l’uso sicuro di internet“È più di un gioco, è la tua vita”. È questo lo slogan scelto quest’anno per il “Safer Internet Day”, la giornata celebrata lo scorso 8 febbraio in Europa, per promuo-vere l’uso sicuro di internet specialmente tra i bambini e i giovani. La Commissione europea, attraverso il Safer Internet Programme, ha finanziato un progetto di ricerca che ha coinvolto 25mila bambini e ragazzi, insieme ai loro genitori, in 25 Paesi europei. Secondo i dati raccolti “un quarto dei ragazzi italia-ni dagli 11 ai 16 anni dice che è più facile essere sé stessi su internet piuttosto che di persona”. Una tendenza che, secondo i ricercatori potrebbe comportare dei rischi, per chi, circa il 5%, riesce ad essere sé stesso quasi esclusivamente online. Per analizzare questi dati e cercare di capire quali sono i rischi presenti oggi in re-te sono state poste alcune domande a Giovanna Mascheroni, membro di Osscom (l’Osservatorio sulla comunicazione dell’Università cattolica) e del progetto finan-ziato dalla Commissione europea.

Quale vuol essere il senso del Safer Internet Day? “Con lo slogan: non è un gioco, è la tua vita, l’Ue ha voluto richiamare l’attenzio-ne non solo dei ragazzi, ma specialmente di genitori, insegnanti ed educatori su quello che è il tema della relazione tra mondo virtuale e reale. Mondi che non so-no in contrapposizione ma sempre più complementari. Oggi la comunicazione on-line ed, in particolare, i social network sono diventati parte della vita dei ragazzi”. La giornata dell’8 febbraio ha tra gli obiettivi quello di stimolare la pro-mozione di misure legislative a sostegno della sicurezza online. Qual è la situazione in Ue e in Italia? “Per quanto riguarda l’Ue, la scelta è stata quella di lasciare ai Paesi la possibilità di autoregolamentarsi. Sono state però tracciate, in occasione del Safer Internet Day dell’anno scorso, una serie di linee guida. Alcune di queste sono state accettate e firmate dai principali provider mondiali di internet. Un modo per rendere i social network più sicuri. Questo, però, non sempre è seguito”.

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San Paolo, folgorato dalla pretesa di perfezione che Gesù chiede ai suoi discepoli, capisce con brucian-te evidenza che cosa si nasconde sotto il velo della legge: la scusa di potersi sentire a posto, la schiavi-tù di avere una misura certa. Paradossalmente Ge-sù non indica nessuna misura se non la perfezione; mette come minimo a cui attenersi la parola della legge e con questo segna il confine tra quello che è irrinunciabile e quello che è doveroso. Non basta più accontentarsi delle cose che si riescono a fare. Gesù spinge più in là, più avanti, più in alto. Non può ba-stare un atteggiamento del non fare: occorre che si agisca, che si scavalchi il fossato dell’essere a posto e si cominci a camminare sulla strada della volontà. La legge è una buona strada per il giusto mezzo, ma non è sufficiente per chi vuol vivere la vita secondo Cristo: l’amore non ha mezzo, non si accontenta. C’è in questo brano di Vangelo un senso di assolutezza davanti alle cose più normali (la vita, la convivenza, la fedeltà) che può mettere paura. Eppure le parole di Gesù riducono all’essenziale il rapporto che dovreb-be esserci tra gli uomini. Il rispetto non nasce dalla mediocrità o dalla legge: nasce dalla chiarezza inte-riore, dal riconoscimento dell’altro come ‘qualcuno’ e non come ‘qualcosa’. Non sarà mai detto abbastan-za che nel messaggio di Gesù l’altro non è qualcosa da usare ma qualcuno da rispettare e da amare fino al dono di sé. Se si capisce questo la pretesa di Ge-sù ha senso perché dà all’uomo la sua vera dignità e

distrugge tutti i rapporti malati che si instaurano a causa della volontà di prevalere, di distruggere e di confondere. La legge suona in questo brano di Van-gelo come qualcosa che ha smesso di essere Legge di Dio ed è diventata strumento mediocre di con-cessioni fatte agli uomini perché possano avere una convivenza civile. Ma questo a Gesù non basta: l’in-transigenza della sua parola vuol far tornare la legge ‘detta’ per gli uomini a Legge di Dio per gli uomini. E qui lo scarto non è su qualche atteggiamento ma sulla base di ogni atteggiamento. Se non si riparte dalle fondamenta, dice Gesù, dal ‘sì’ che significa ‘sì’ e dal ‘no’ che significa ‘no’ non può esistere verità nei rapporti umani e non può esistere dignità di creatu-ra e con questo vero rapporto con il Creatore. Dimi-nuire la tensione è tornare indietro. Accontentarsi della legge che preserva è fare una strada a metà. E alla lunga la legge logora e perde significato fino a diventare solo dura costrizione, vuota di senso vero per la costruzione dei rapporti tra persone. Per anda-re incontro all’altro come persona bisogna rischiare, superarsi e credere. Sta qui, probabilmente, il pri-mo atto di fede che Dio chiede all’uomo: il coraggio di vedere nell’altro la Sua immagine a tal punto da concedergli un rispetto e una fiducia totale. È atto di fede che ci fa riconoscere davvero di Dio. Non ci degrada a semplici esecutori di ordini. È segno del-la libertà assoluta che ci è lasciata e atto di fede di Dio nella sua creatura.

VI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIODal Vangelo secondo Matteo (5, 17-37)

Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno

compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un

solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi

precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li

osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli. Io vi dico infatti: se la vostra giustizia

non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli. Avete inteso che fu

detto agli antichi: Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto

al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna. Se dunque tu

presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo

dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono. Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in

cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia...

Il Vangelodella domenica

10 LA VOCE DEL POPOLO11 FEBBRAIO 2011

di Giuseppe Fusari

Giandomenico Tiepolo(Zianigo 1727-Venezia 1804)

Collaboratore del padre Giambattista nelle maggiori imprese decorative da

lui intraprese, è uno degli interpreti dell’ultima stagione del rococò

veneziano, quasi del tutto insensibile alle novità del nuovo stile Neoclassico

che andava imponendosi in Europa dopo la metà del Settecento

. “Martirio dei Santi Faustino e Giovita”.

Brescia, San Faustino Maggiore.

Indietro non si torna

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Ecclesia

11

Benedetto XVI Appello per l’Egitto e per la difesa della vita

La luce dell’amoreche vince l’egoismo

“Chiamati a donare nuovo ‘sapore’ al mondo, e a preservarlo dalla cor-ruzione”: questo è il compito dei di-scepoli di Cristo, come ha ricorda-to domenica scorsa Benedetto XVI, prima di guidare la recita dell’An-gelus con i fedeli e i pellegrini con-venuti in piazza San Pietro. Donare nuovo sapore al mondo. “Voi siete il sale della terra … Voi siete la luce del mondo”: commentando queste parole di Gesù ai suoi discepoli, il Papa ha sottolineato che “mediante queste immagini ricche di significa-to” Cristo “vuole trasmettere ad essi il senso della loro missione e della loro testimonianza”. Infatti, “il sale, nella cultura mediorientale, evoca diversi valori quali l’alleanza, la so-lidarietà, la vita e la sapienza.La luce è la prima opera di Dio Cre-atore ed è fonte della vita; la stessa Parola di Dio è paragonata alla lu-ce”. “La sapienza – ha osservato il Pontefice – riassume in sé gli effetti benefici del sale e della luce: infatti, i discepoli del Signore sono chiamati a donare nuovo ‘sapore’ al mondo, e a preservarlo dalla corruzione, con la sapienza di Dio, che risplende pie-namente sul volto del Figlio, perché Egli è la ‘luce vera che illumina ogni uomo’”. Così “uniti a Lui, i cristiani possono diffondere in mezzo alle tenebre dell’indifferenza e dell’egoi-smo la luce dell’amore di Dio, vera

sapienza che dona significato all’esi-stenza e all’agire degli uomini”. Ogni vita è preziosa. Il Santo Padre ha, quindi, ricordato che l’11 feb-braio, memoria della Beata Vergine di Lourdes, si celebra la Giornata mondiale del malato. “Essa – ha so-stenuto – è occasione propizia per riflettere, per pregare e per accre-scere la sensibilità delle comunità ecclesiali e della società civile ver-so i fratelli e le sorelle malati”. Nel messaggio per questa Giornata, ispi-rato a una espressione della prima lettera di Pietro: “Dalle sue piaghe siete stati guariti”, Benedetto XVI invita tutti “a contemplare Gesù, il Figlio di Dio, il quale ha soffer-to, è morto, ma è risorto. Dio si op-pone radicalmente alla prepotenza del male. Il Signore si prende cura dell’uomo in ogni situazione, con-divide la sofferenza e apre il cuore alla speranza”. Di qui l’esortazione rivolta a “tutti gli operatori sanitari a riconoscere nell’ammalato non so-lo un corpo segnato dalla fragilità, ma prima di tutto una persona, alla quale donare tutta la solidarietà e of-frire risposte adeguate e competen-ti”. Il Papa ha rammentato, inoltre, che domenica ricorreva in Italia la Giornata per la vita e ha auspicato che “tutti si impegnino per far cre-scere la cultura della vita, per met-tere al centro, in ogni circostanza, il

valore dell’essere umano”. “Secondo la fede e la ragione – ha chiarito il Pontefice – la dignità della persona è irriducibile alle sue facoltà o al-le capacità che può manifestare, e pertanto non viene meno quando la persona stessa è debole, invalida e bisognosa di aiuto”. Prima di reci-tare l’Angelus, ha poi invocato “la materna intercessione della Vergine Maria, affinché i genitori, i nonni, gli insegnanti, i sacerdoti e quanti so-no impegnati nell’educazione pos-sano formare le giovani generazio-ni alla sapienza del cuore, perché raggiungano la pienezza della vita”. Un pensiero all’Egitto. “In questi giorni, seguo con attenzione la de-licata situazione della cara Nazione egiziana – ha affermato il Santo Pa-dre dopo l’Angelus –. Chiedo a Dio che quella Terra, benedetta dalla presenza della Santa Famiglia, ritro-vi la tranquillità e la pacifica convi-venza, nell’impegno condiviso per il bene comune”. Benedetto XVI ha, quindi, rivolto “un cordiale saluto al-le delegazioni delle facoltà di Medi-cina e Chirurgia delle Università di Roma, accompagnate dal Cardinale vicario, in occasione del convegno promosso dai Dipartimenti di gine-cologia e ostetricia sul tema dell’as-sistenza sanitaria nella gravidanza”. “Quando la ricerca scientifica e tec-nologica è guidata da autentici va-lori etici – ha dichiarato il Papa – è possibile trovare soluzioni adeguate per l’accoglienza della vita nascente e per la promozione della maternità. Auspico che le nuove generazioni di sanitari siano portatrici di una rin-novata cultura della vita”.

C

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LA VOCE DEL POPOLO11 FEBBRAIO 2011

di Fabio Zavattaro

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12 LA VOCE DEL POPOLO11 FEBBRAIO 2011 Ecclesia Chiesa Bresciana

La partecipazione bresciana al Congresso eucaristico nazionale

Momenti di preghiera e di riflessione sul mistero dell’eucaristiaIn preparazione del Congresso eucaristico naziona-le, a livello diocesano saranno messe in atto alcune iniziative. Innanzitutto verranno predisposti i cinque schemi di adorazione eucaristica secondo i cinque ambiti di Verona (ambiti ripresi e sviluppati durante il Congresso eucaristico) da usarsi nelle parrocchie du-rante l’abituale adorazione mensile. Viene proposta un’adorazione diocesana: in tutte le parrocchie (ore 20.30) su un testo comune nella data ipotizzata dell’8 settembre. Domenica 11 settembre, verrà predispo-sto un piccolo sussidio, da usarsi in tutte le parrocchie, in tutte le Messe, con una introduzione e intenzioni per le preghiere dei fedeli. A livello regionale, giove-dì 14 aprile al mattino, nel Duomo di Milano, ci sarà

un incontro per tutti i sacerdoti lombardi con i loro Vescovi. Verrà fatto conoscere il programma. Venerdì 13 maggio presso il Santuario di Caravaggio, alle ore 21 circa, verrà promossa un’adorazione e la proces-sione eucaristica attorno al Santuario. È un’iniziativa proposta a tutti con un invito particolare ai ministri straordinari dell’eucaristia (laici e religiosi). A livel-lo nazionale, una delegazione diocesana partecipe-rà al Congresso per tutta la sua durata. Ogni ufficio pastorale parteciperà con una sua rappresentanza alle giornate in calendario in cui si riflette e si prega sull’ambito che li concerne. Dall’8 all’11 settembre, si organizzerà un pellegrinaggio diocesano in pullman, presieduto da mons. Luciano Monari. Nel percorso

sono previste le visite al monastero della Santa Cro-ce di Fonte Avellana, situato alle pendici del monte Catria, le cui origini risalgono attorno all’anno Mille per la presenza di alcuni eremiti che avevano scelto questo luogo come loro dimora; alla città e alla Basi-lica di San Nicola (XII sec.) di Tolentino; a Chiaravalle di Fiastra, abbazia cistercense fondata nel 1142 da un gruppo di 12 monaci provenienti dall’Abbazia di Chiaravalle di Milano; a Loreto; a Osimo, cittadina circondata da mura romane e medievali che avvol-gono il centro storico; a Jesi. Naturalmente domenica 11 settembre è prevista la partecipazione alla Santa Messa presieduta da Benedetto XVI a chiusura del Congresso eucaristico.

Ra cura di Renato Longhi

“Riscoprendo e custodendo la centra-lità dell’eucaristia e la stessa celebra-zione eucaristica come il ‘culmine ver-so cui tende l’azione della Chiesa e, in-sieme, la fonte da cui promana tutta la sua virtù’, le nostre Chiese particolari potranno diventare autentiche comu-nità di testimoni del Risorto”: lo scrive il Consiglio permanente della Cei nel messaggio d’invito al XXV Congresso eucaristico nazionale, che si terrà ad Ancona dal 3 all’11 settembre. Il testo, diffuso il 7 febbraio, presenta anzitut-to l’icona biblica che ispira il cammino verso questo Congresso: essa è costi-tuita dalla domanda “Signore, da chi andremo?” (Gv, 6,68), quale confes-sione dell’apostolo Pietro. Nella parte iniziale del documento i Vescovi esor-tano a “ripartire sempre dalla salvezza cristiana nel suo preminente carattere di avvenimento, che è l’incontro con il Risorto, Gesù il Vivente”. Richiama-

no poi l’esortazione postsinodale di Benedetto XVI, Sacramentum cari-tatis, dalla quale – scrivono – emerge “la necessità di insistere sull’efficacia dell’eucaristia per la vita quotidiana. La parte centrale del messaggio è de-dicata ai contenuti teologici e pastorali sui quali i fedeli sono chiamati a con-centrare l’attenzione, in questa fase preparatoria del Congresso. “Aiutare a scorgere in Gesù, Parola e pane per la vita quotidiana, la risposta alle inquie-tudini dell’uomo d’oggi, che spesso si trova di fronte a scelte difficili, dentro una molteplicità di messaggi: è questo – scrivono i Vescovi – l’obiettivo posto al cuore del cammino verso il Congres-so eucaristico. L’uomo ha necessità di pane, di lavoro, di casa, ma è più dei suoi bisogni. È desiderio di vita pie-na, di relazioni buone e promettenti, di verità, di bellezza e di amicizia, di santità”. Il messaggio prosegue affer-

mando che “si apre qui un prezioso campo di lavoro, affinché, nel cam-mino verso il Congresso eucaristico e nelle stesse giornate congressuali si promuovano iniziative di ascolto della Parola, di meditazione e di preghiera. A questo scopo, è stato preparato il sussidio ‘Signore, da chi andremo?’, dove vengono proposte alcune tracce destinate a sostenere la lettura orante e una più profonda conoscenza del ca-pitolo sesto del Vangelo di Giovanni”.Il messaggio richiama poi il “rapporto tra liturgia e bellezza del mistero ce-lebrato”, tanto caro a papa Benedetto XVI, che al riguardo ha affermato: “La bellezza della liturgia è parte di questo Mistero; essa è espressione altissima della gloria di Dio e costituisce, in un certo senso, un affacciarsi del Cielo sulla terra. La bellezza, pertanto, non è un fattore decorativo dell’azione litur-gica; ne è piuttosto elemento costituti-vo, in quanto è attributo di Dio stesso e della sua Rivelazione”. I Vescovi ricor-dano che “dall’unità di Parola di Dio ed eucaristia nasce così un atteggiamen-to contemplativo, in grado di dare ‘for-ma eucaristica’ ai contenuti della vita quotidiana: il senso di gratitudine per

i doni di Dio, la coscienza umile della propria fragilità, la capacità di acco-glienza e di relazioni positive con le persone, il senso di responsabilità nei confronti degli altri nella vita persona-le, familiare e sociale, l’abbandono in Dio come attesa e speranza affidabile”. Dopo aver ricordato quanto “i cristiani siano riconosciuti e apprezzati come uomini e donne di carità, esperti di umanità, socialmente solidali, anche da quelli che non frequentano la vita della comunità cristiana”, i Vescovi in-dicano un collegamento tra il Congres-so eucaristico e il decennio pastorale sull’educazione 2010-2020. Scrivono infatti: “L’agire pastorale deve con-correre a suscitare nella coscienza dei credenti l’unità delle esperienze della vita quotidiana, spesso frammen-tate e disperse, in vista di ricostruire l’identità della persona. Essa, infatti, si realizza non solo con strategie di benessere individuale e sociale, ma con percorsi di vita buona, capaci di stabilire una feconda alleanza tra fa-miglia, comunità ecclesiale e società, promuovendo tra i laici nuove figure educative, aperte alla dimensione vo-cazionale della vita”.

Riscoprirel’unicità di Cristo

4-11 settembre Il Congresso di Ancona

“Signore, da chi andremo?” è l’icona biblica scelta per illuminare il cammino personale e comunitario in vista dell’evento eucaristico

Un’immagine del Congresso eucaristico del 2005 a Bari

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13LA VOCE DEL POPOLO11 FEBBRAIO 2011Paesi e parrocchie Bassa

Preparareil futurodella comunitàIl teologo Marco Vergottini ha delineato i tratti di una Chiesa ministeriale. Presentata la situazione di Avvenire in diocesi

Consiglio pastorale Il ministero nella Chiesa

Il Consiglio presbiterale del 19 gennaio 2011

Le scelte sul Seminario e il Sinodo diocesanoIl futuro del Seminario e il Sinodo diocesano al centro della riflessione del Consiglio presbiterale dello scorso 19 gennaio. Dopo la discussione sul futuro delle struttu-re il vescovo Luciano ha sottolineato come “il progetto educativo e la pastorale vocazionale siano i punti noda-li anche per le scelte strutturali. Il tema educativo – ha detto Monari– è oggi quanto mai difficile soprattutto in riferimento ai futuri preti. Un progetto educativo s’in-carna sempre attraverso figure educative. Da qui l’im-portanza anzitutto di una comunità educativa. Circa la nostra pastorale vocazionale – ha continuato il Vescovo – sono contento anche se sui risultati dobbiamo avere pazienza”. Per quanto concerne la sede del Seminario, dopo aver ringraziato i preti per la ollaborazione, il Ve-

scovo ha sostenuto che non si potrà gravare sulle par-rocchie e che personalmente è portato a non costruire altri muri, soprattutto vista l’incertezza del futuro. La sintesi e la decisione avverranno successivamente. Circa il Sinodo diocesano dovremmo chiederci: che cos’è un Sinodo? Il codice dice che è uno strumento legislativo per codificare il cammino di Chiesa locale. Per Monari un Sinodo, molto più completo dal punto di vista teo-logico di un convegno o un’assemblea in quanto vera e propria automanifestazione della Chiesa locale, an-drebbe celebrato ogni volta che una diocesi voglia ap-profondire problemi particolarmente importanti come nel caso delle unità pastorali. Sulla data più probabile per la celebrazione si è parlato della primavera del 2012.

Hdi Adriano Bianchi

Ha servito per quasi vent’anni la Chie-sa ambrosiana come segretario del Consiglio pastorale diocesano: Mar-co Vergottini, teologo, marito e padre di quattro figli è un laico milanese che ai tempi del card. Carlo Maria Marti-ni ha visto da vicino il cammino della sua comunità ecclesiale e, ancora og-gi, ne è protagonista nel ruolo di vice presidente dell’Associazione teologi italiani (Ati).Su invito del vescovo Monari, duran-te la seduta del Consiglio pastorale diocesano di sabato 5 febbraio, ha tracciato un quadro del cammino di una Chiesa che vuole recuperare una nuova coscienza della sua identità e del suo agire nel tempo presente. È un’operazione che “desideriamo – dice Vergottini – venga vissuta in quell’oggi che sentiamo come kairos, cioè tem-po favorevole in cui il Risorto si rive-la e guida la sua Chiesa”. Un tempo

il nostro, quindi, non da sopportare o per cui lamentarsi continuamente, ma l’oggi di Dio dove con creatività e fantasia “immaginare il nuovo volto della Chiesa. Ancora una volta, oggi, il Vangelo, che è sempre sorprendente, squaderna i nostri pregiudizi e infonde nuovo entusiasmo all’azione della co-munità”. Vergottini si sofferma su al-cune questioni di metodo. “Parliamo – riprende – del ministero. Esso è un servizio conferito a qualcuno, in qual-che modo, dalla Chiesa”. Sullo sfondo il relatore evoca l’onda lunga del Vati-cano II e i buoni frutti che il Concilio ha fatto fiorire nella comunità cristia-na. C’è, poi, la congiutura attuale che ci mette di fronte a una crisi numerica del clero. “La congiuntura non è se-condaria nella vita della Chiesa, ma è occasione opportuna dentro cui lo Spirito ci parla”. Una Chiesa pertanto che voglia diventare sempre più mi-

nisteriale dovrà evitare alcuni rischi e vincere alcune resistenze. Anzitutto, il rendersi conto che alcune semplifi-cazioni saranno necessarie e che una vera corresponsabilità dei laici sarà possibile solo attraverso una decisio-ne pastorale intelligente dei pastori. Il maggior inserimento dei laici, poi, non potrà essere sbrigativo o funzionalisti-co, ma necessariamente accompagna-to da un’adeguata formazione teologi-ca e soprattutto umana. “È importan-te – conclude Vergottini – preparare il futuro della comunità, poiche quanto oggi potrebbe essere ancora posto per scelta, domani potrebbe essere impo-sto dalle necessità”. Sui temi proposti dal relatore sono se-guiti, come sempre, i lavori di gruppo. Tra le sottolineature l’esigenza d’inve-stire su cammini formativi appropriati, su una rinnovata alleanza tra sacerdoti e fedeli laici e su un cammino di co-munione che sarà sempre più urgente anche in vista della scelta e della costi-tuzione delle unità pastorali. Il Vescovo a conclusione dell’incontro ha ribadito che è impegno di tutti la comprensione di un momento storico in continuo cambiamento. “Parola, eu-

caristia e ministero – dice Monari – re-stano i punti di riferimento strutturale di una comunità che si sente chiamata ad annunciare a tutti l’amore di Dio. Con lo scopo che i cristiani, preti e laici, siano santi”.Al termine della giornata l’intervento di Domenico Soffientini di Avvenire. Nei giorni scorsi una delegazione del quotidiano dei cattolici italiani ha in-contrato il Vescovo per presentare al-cuni dati sulla presenza del giornale in diocesi. Nel 2009 Avvenire ha avuto a Brescia una diffusione media giorna-liera di 3146 copie per una media di 12584 lettori. La giornata diocesana ha visto le parrocchie diffondere cir-ca 10600 copie, mentre i sacerdoti ab-bonati risultano essere 248. Sono 41 le parrocchie che s’impegnano ogni domenica a diffondere il quotidiano, mentre solo sei risultano gli insegnan-ti di religione abbonati. Ribadita, per-tanto, al Consiglio la necessità di un maggior impegno nella diffusione del-la “buona stampa” che vede il quotidia-no impegnato, insieme al settimanale “La Voce del Popolo”, a far crescere opinioni e giudizi ispirati al Vangelo davanti ai fatti del tempo presente.

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14 LA VOCE DEL POPOLO11 FEBBRAIO 2011 Ecclesia Chiesa bresciana

SS. Faustino e Giovita Appuntamenti

Valori dello spirito e gioia

della festaNella figura dei Santi Patroni la solennità della

liturgia esalta la pedagogia della speranza e accoglie in un abbraccio tutti i bresciani

a cura di Lucio Corbò

M

11 febbraio Giornata mondiale del malato

Venerdì 11 febbraio si celebra la 19ª Giornata mondiale del malato, memoria della Beata Vergine di Lourdes. Siamo quest’anno invitati a pregare e meditare sul te-ma: “Dalle sue piaghe siete stati guariti” (1 Pt 2,24). Il tema si inquadra nel percorso triennale di programma-zione pastorale dell’Ufficio nazionale per la pastorale della sanità, dedicato a “Educare alla vita nella fragili-tà. Sfida e profezia per la pastorale della salute”, sulla base degli Orientamenti pastorali Cei per il prossimo decennio “Educare alla vita buona del Vangelo”. Papa Benedetto, nel suo messaggio, afferma che “Il Figlio di Dio ha sofferto, è morto, ma è risorto, e proprio per questo quelle piaghe diventano il segno della nostra redenzione, del perdono e della riconciliazione con il Padre” (n. 1) perché esse esprimono “l’onnipotenza del suo Amore” (n. 2). Non è la sofferenza in sé che salva, infatti, ma l’Amore. Le piaghe di Gesù Cristo –

la sua Croce – sono una sofferenza liberamente ac-cettata per Amore (n. 3 e 4), per questo Amore esse divengono salvifiche. Per chi ha fede, e specialmente per i “cari ammalati e sofferenti, è proprio attraverso le piaghe del Cristo che noi possiamo vedere, con oc-chi di speranza, tutti i mali che affliggono l’umanità” (n. 2). È indispensabile, perciò, alla Chiesa impegnar-si per aiutare gli infermi e sofferenti a quell’incontro con il Signore che può aprirli a guardare la realtà con la speranza di Cristo. A Brescia la Giornata mondiale si inserisce nel cammino indicato dalla Lettera pasto-rale del nostro Vescovo, che impegna la nostra Chiesa diocesana a costruire la comunione reciproca perché “Tutti siano una cosa sola”. Il vescovo Luciano ha ben sottolineato che “Gli ultimi sono forza per la comu-nione”, una risorsa dunque per la comunità cristiana, e che per questo “al centro dell’interesse della comuni-

tà debbono essere collocati i bambini, che non hanno ancora nessun potere, gli anziani, che non hanno più potere, i malati o i deboli in genere; e tutto questo non perché queste persone siano migliori delle altre, ma semplicemente perché sono più deboli”. Gli ap-puntamenti segnalati dalla diocesi sono i seguenti: sa-bato 12 febbraio ore 16 presso la Residenza sanitaria assistenziale “L. Arvedi” (via Mantova, 99 a Brescia): S. Messa presieduta dal vescovo Luciano Monari con speciale benedizione per il personale di assistenza e cura. Alle ore 16.45: saluto e interventi delle autorità. A seguire: il Vescovo incontra ospiti e familiari della Rsa “Leonardo Arvedi”. Domenica 13 febbraio pres-so la Basilica di Santa Maria delle Grazie (via Grazie, 13 a Brescia) ore 15.30: Santo Rosario per la comunità cristiana. Alle ore 16: S. Messa presieduta dal Vescovo con gli infermi, i disabili e le loro associazioni.

Educare alla vita nella fragilità. Sfida e profezia per la pastorale

Martedì 15 febbraio si celebra la festa dei Santi patroni Faustino e Giovita. Segnaliamo gli appunta-menti principali delle manifesta-zioni in programma. Sabato 12 feb-braio, alle ore 16, cerimonia del “Ab omni malo” o del “capèl”: in corteo dal sagrato della basilica dei Santi Faustino e Giovita, facendo rivivere un’antica tradizione, rappresentan-ti delle istituzioni e di associazioni varie a nome di tutti i bresciani ac-compagnano il Parroco di San Fau-stino che si reca in Loggia per con-segnare al sindaco il galero rosso, simbolo tangibile della protezione concessa alla città dai Santi Patroni. Nella stessa Basilica alle 21 concer-to con il coro di voci bianche “Pic-coli musici” di Casazza (Bergamo), il gruppo vocale femminile “Quinta

Voce” e il coro di voci bianche San-ta Cecilia di Brescia. Il concerto sa-rà anche occasione per ricordare mons. Faustino Guerrini, fondatore e presidente della Scuola diocesana Santa Cecilia.Domenica 13 febbraio alle ore 16 nel Santuario di S. Angela Merici, via Francesco Crispi, 19, celebrazione eucaristica con la Missa gregoriana “Cunctipotens genitor Deus”, canta-ta spirituale nella scuola bolognese musiche di Maurizio Cazzati (1620-1678), basso Davide Bedetti, orga-no Alessandro Casari. Nel santuario della Patrona secondaria la grande musica impreziosisce la liturgia in vista della festa della città. Lunedì 14 febbraio alle ore 18.15 nella Ba-silica dei Santi Faustino e Giovita Santa Messa della vigilia, presiedu-

ta da don Camillo Pedretti, parroco della parrocchia dei Santi Faustino e Giovita di Sarezzo, con la parteci-pazione della Schola cantorum par-rocchiale. Nel tradizionale incontro con una delle 14 parrocchie della provincia dedicate ai Santi Fausti-no e Giovita, un intenso momento liturgico e una riflessione per in-trodurre al significato della ricor-renza dei Santi Patroni nel segno della speranza, che trova alimento nei valori dello spirito e nella gioia della festa.Martedì 15 giorno della solennità dei Santi Patroni alle ore 8 e 9.30 Sante Messe; alle ore 11 Messa pontificale presieduta da mons. Luciano Mona-ri, vescovo di Brescia. Partecipa la corale dei Santi Patroni. Alle ore 15 Santa Messa in lingua inglese con la Comunità filippina di Brescia. Alle ore 18.15 celebrazione eucaristica presieduta da mons. Carlo Brescia-ni, rettore del Seminario vescovile, con la partecipazione dei seminari-sti e del coro del Seminario. Alle ore 9.30 presso l’Ateneo di Brescia, in

via Tosio, 12, assegnazione del Pre-mio alla brescianità. Alle ore 10.30 alla salita al Castello da porta Vene-zia deposizione di una corona d’al-loro al monumento dei Santi Patro-ni al Roverotto alla presenza di au-torità religiose, civili e militari. Alle ore 16 presso la Fondazione civiltà bresciana - Salone “Mario Piazza” inaugurazione delle attività annuali della Fondazione civiltà bresciana e assegnazione del “Premio Santi Fau-stino e Giovita”, 8ª edizione del con-corso di poesia dialettale, poesia in lingua italiana, giornalismo, pittura e scultura a cura del Centro cultu-rale “El fögarì”. Sempre martedì 15 febbraio (per tutto il giorno) con-corso fotografico sulla grande fiera dei Santi Faustino e Giovita, a cura del Museo nazionale della fotogra-fia “Cav. Alberto Sorlini”. Mercole-dì 16 febbraio, alle ore 21 al teatro Grande, concerto dei Santi Faustino e Giovita, offerto alla città dal Co-mune con l’Orchestra filarmonica italiana, al pianoforte Kim Hyejin, direttore Giancarlo De Lorenzo.

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19LA VOCE DEL POPOLO6 MARZO 2009 15LA VOCE DEL POPOLO

11 FEBBRAIO 2011

Agenda del Vescovo

Venerdì 11 febbraioOre 21 – Brescia – Incontro di spiritualità per i giovani presso la Basilica delle Grazie.Sabato 12 febbraioOre 16 – Brescia – Visita e S. Messa presso la Rsa “L. Arvedi” in via Mantova.Domenica 13 febbraioOre 10.30 – Mompiano – S. Messa presso la Rsa “A. Luzzago”.Ore 16 – Brescia – S. Messa per la Giornata del malato presso la Basilica delle Grazie.Martedì 15 febbraioOre 9.30 – Brescia – Partecipa alla cerimonia del Premio alla brescianità presso l’Ateneo di Brescia.Ore 10.30 – Brescia – Presenzia, con le altre autorità, alla deposizione di una corona d’alloro al monumento dei Santi Patroni al Roverotto.Ore 11 – Brescia – S. Messa pontificale nella Basilica dei SS. Faustino e Gio-vita.Ore 16 – Brescia – Partecipa alla premiazione del concorso di poesia dia-lettale, poesia in lingua italiana, giornalismo, pittura e scultura presso la Fondazione civiltà bresciana.Mercoledì 16 e giovedì 17 febbraioVisita ai sacerdoti della zona XXV di Travagliato.

Cancelleria

Nomine e provvedimentiLa cancelleria della Curia diocesana, a seguito dell’ordinanza dell’Ordinario diocesano, comunica i provvedimenti della settimana:Il rev.do sac. Ezio Bosetti, già parroco di Cailina, è stato nominato parroco di Chiesanuova e Noce in Brescia.Il rev.do sac. Giulio Corini, già parroco di Cimbergo e Paspardo, è stato no-minato parroco di Casto, Comero e Mura.Il rev.do sac. Fausto Gnutti, già vicario parrocchiale di Montichiari, è stato nominato presbitero collaboratore di Castelfranco di Rogno.Il rev.do sac. Carlo Consolati, parroco di Pralboino, è stato nominato vicario zonale della zona XII - Bassa Centrale est.

Furti nelle chiese

Consigli per la prevenzioneUltimamente, anche in Valle Camonica e nella Bassa Bresciana, si sono ri-petuti furti nelle nostre chiese. In accordo con le Forze dell’Ordine si fa ap-pello a tutti i parroci, ai loro collaboratori e ai custodi di aumentare il con-trollo durante l’apertura delle chiese e dotarle anche di sistemi di allarme e di sicurezza sia diurni che notturni. Le stesse Forze dell’Ordine invitano le parrocchie a dotarsi di un inventario adeguato ai nuovi sistemi di ricer-ca, che permetta loro di rintracciare con più rapidità gli oggetto sottratti. L’Ufficio beni culturali è a completa disposizione per ulteriori informazioni anche riguardo l’installazione e contributi Cei dei nuovi sistemi di allarme e di sicurezza.

Centro pastorale Paolo VI

Le comunità familiari di evangelizzazioneL’Ufficio catechesi e l’Ufficio famiglia organizzano due incontri su “Le co-munità familiari di evangelizzazione”, fondate da don Renzo Bonetti, par-roco di Bovolone (Verona). Gli incontri si terranno presso il Centro pasto-rale Paolo VI alle ore 20.30. Il primo incontro è in programma giovedì 17 febbraio: Il racconto di un’esperienza significativa. “Le comunità familiari di evangelizzazione” nella diocesi di Verona (don Mauro Bozzola, parroco della parrocchia dei SS. Angeli Custodi).

Apostolato della preghiera

Adorazione per le vocazioni Mercoledì 16 febbraio, dalle ore 17 alle 18, presso la Cappella del SS.mo Sacramento delle Suore Ancelle della Carità, in Brescia, via Moretto 35, si terrà un’ora di adorazione per le vocazioni.Entro fine febbraio si raccolgono le adesioni al pellegrinaggio a Ars, Paray-le-Monial e Taizé. Informazioni presso l’Ufficio vocazioni della Curia dio-cesana, l’assistente Adp don Diego Facchetti e la presidente Anna Maria Guarneri.

Familiari del clero

Incontro mensileMartedì 15 febbraio presso il Centro pastorale Paolo VI si tiene, dalle ore 9 alle ore 15, l’incontro mensile per i familiari del clero.

Ecclesia Agenda

Per sacerdoti

Esercizi spirituali a BiennoAll’Eremo dei SS. Pietro e Paolo di Bienno da lunedì 28 febbraio (ore 12)

a venerdì 4 marzo (ore 15), don Marco Busca, sacerdote dell’Opus Dei, guiderà un corso di ritiro per sacerdoti sul tema: “Con grande forza gli

apostoli davano testimonianza della risurrezione del Signore Gesù” (Atti 4, 33). Per prenotazioni e informazioni: [email protected], cell

3386867809; oppure all’Eremo tel 0364 40081.

Casa Foresti

Siae, istruzioni per l’usoL’Ufficio per le comunicazioni sociali, l’Ufficio oratori, l’Ufficio

amministrativo e il Servizio assistenza sale (Sas) organizzano un incontro sulla Siae. La parrocchia è il soggetto giuridico deputato a mantenere i

rapporti con la Siae. Come comportarsi? Molti si domandano cosa c’è da fare in merito. Claudio Morandi, commercialista, già responsabile Siae di

Gardone V.T., sarà a disposizione per i chiarimenti necessari.L’incontro si tiene mercoledì 23 febbraio alle ore 20.30 presso

Casa Foresti (via G. Asti, Brescia).

Castelletto di Leno

L’ingresso di don LodaDomenica scorsa ha fatto l’ingresso il nuovo parroco di Castelletto

di Leno, don Gianluca Loda. La cerimonia si è svoltanel pomeriggio, a partire dalle 15.30, con l’accoglienza in piazzetta

Mary Market e il saluto beneaugurante delle autorità.Si è quindi snodata la processione verso la chiesa parrocchiale, dove si

è svolto il rito di immissione presieduto dal vicario zonale don Felice Frattini, il quale ha poi ceduto il posto a don Gianluca per la celebrazione

eucaristica. È seguito un rinfresco in oratorio. La giornata si è conclusa con un concerto della corale. Nella serata di sabato 12 febbraio

saranno invece i ragazzi dell’oratorio a presentare il recital“Voci fuori dal coro”, in onore del nuovo parroco.

In memoria

Don Alessandro TomasoniNella serata di lunedì 7 febbraio si è spento il decano dei sacerdoti

bresciani, don Alessandro Tomasoni. Era nato a Borgo San Giacomo il 27 luglio 1910, quindi aveva superato da pochi mesi la soglia dei cento anni. Ordinato sacerdote nel 1934, fu per due anni vicario cooperatore

a Roccafranca. Nel 1936 entrò a far parte della Congregazione dei Padri Oblati presso il Santuario delle Grazie e lì ha svolto il suo ministero sacerdotale fino alla fine dei suoi giorni terreni. È stato rettore del

Santuario dal 1958 al 1967 e superiore della Congregazionedal 1973 al 1983. I funerali si sono celebrati a Brescia giovedì 10 febbraio

ed è stato sepolto nel cimitero di Ludriano. Mentreci uniamo alla preghiera della Chiesa per la sua accoglienza in cielo,

lo ricorderemo adeguatamente in altra occasione.

Per i sacerdoti

Comunicare gli indirizzi mailNell’ambito di un’informazione sempre più semplice e celere, potrebbe

tornare utile avere a disposizione l’indirizzo di posta elettronicadi ogni sacerdote. Gli interessati sono pregati di comunicare il proprio

indirizzo a [email protected]

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Corso di formazioneper amministratoridi sostegnoIl terzo corso di formazione per amministra-tori di sostegno organizzato da Mcl è stato inaugurato lo scorso 8 febbraio a Piambor-no nella casa di riposo “Rizzeri”. In quattro incontri i partecipanti saranno formati su questa nuova figura introdotta dalla leg-ge n.6/2004. L’amministratore di sostegno si occupa di coadiuvare le persone non au-tosufficienti nella gestione e nell’ammini-strazione dei propri ambiti giuridici, fiscali, patrimoniali (dichiarazioni fiscali, rapporti con le banche, rapporti con il medico di ba-se, ecc.). Tale figura nasce da una vocazione di volontariato che vede nell’attenzione al-la persona il proprio scopo primario. Viene nominata dal Tribunale (anche su istanza dei familiari che spesso scelgono tra loro il vo-lontario) il quale può stabilire un rimborso annuale a fronte di tale impegno. Articola-te sono le responsabilità e le competenze dell’amministratore di sostegno che saranno presentate dai relatori del corso. Dalla disci-plina procedurale vera e propria con i ricorsi e le istanze al Tribunale, alle incombenze in ambito fiscale, previdenziale, ai rapporti con enti e pubblica amministrazione. Non ultimi gli aspetti valoriali nell’ottica di una missio-ne etica di attenzione al prossimo. Una que-stione attuale che propone nuove esigenze sociali, e in questa prospettiva Mcl ha orga-nizzato un nuovo servizio per l’amministra-tore di sostegno (consulenza, ricorsi, istanze, ecc.). Per informazioni è possibile contattare i nostri uffici allo 030/2807812.

Welfare Un sistema ingessato

Riforme necessarie,con scelte condivise

di Raffaele Martinelli

Il sistema del Welfare nel nostro Paese è da tempo ingessato, anche se ha costituito un mo-dus di relazioni che ha quasi sempre permesso di trovare soluzioni alle tante problematiche del lavoro e dei lavoratori. La crisi finanziaria scoppiata due anni fa, “e non certo superata”, ha purtroppo messo in mostra la fragilità dei sistemi economici mondiali colpendo nei Pae-si più avanzati il mondo del lavoro, e quindi in primis la persona, provocando la crescita della disoccupazione con aumento delle povertà, e sollecitando i sistemi politici e industriali a ri-cercare nuove sfide con un welfare a completo sostegno del lavoro e dei lavoratori. Nel nostro Paese la disoccupazione è tornata oltre l’8,5% e con grande preoccupazione si stima una percen-tuale di oltre il 27% tra i giovani sotto i 28 anni. La Fiat lo scorso maggio ha presentato alle parti sociali e alla stampa di tutto il mondo il piano 2010-2014; Marchionne ha annunciato l’avanza-mento del piano Chrysler, lo spin-off tra Fiat au-to e Fiat industrial e in questo contesto il proget-to “Fabbrica Italia”. Cosa chiedeva in sintesi l’Ad

di Fiat alle parti sociali? Una maggiore raziona-lizzazione nelle forme di esigibilità contrattuale, una piena responsabilità da entrambe le parti per realizzare gli obiettivi programmati e poter competere nel mercato globale dell’automotive.L’accordo di Pomigliano e successivamente quel-lo di Mirafiori ratificati in entrambe le occasioni da un referendum tra i lavoratori e sottoscrit-to da Fim-Uilm-Fismic e Uglm, hanno messo in moto il nuovo accordo all’interno delle regole contrattuali che regolano il rapporto di lavoro. Certo non sono mancate le polemiche sollevate dalla Cgil che non ha sottoscritto gli accordi e non sono mancate le diverse prese di posizione della politica, ma sta di fatto che il nuovo wel-fare ha urgente bisogno di poter essere, “nella massima salvaguardia della persona” (cioè sal-vaguardare il lavoro salvaguardando i lavorato-ri), aggiornato e in linea con le regole che i Paesi a noi più vicini attuano. Ecco quindi la necessità che il nuovo Statuto dei lavoratori, unito alla legge sulla rappresen-tanza e rappresentatività, trovi soluzione legi-slativa al più presto per difendere e garantire il rapporto di lavoro nella pari esigibilità dei di-ritti e dei doveri.

I cattolici chiamati a un impegno pressante

Contro il processo di disgregazione morale e socialeLa difficile situazione sociale e politica nella quale ver-sa il Paese richiede una assunzione di responsabilità forte e coesa da parte dei cattolici. Mcl nel suo Con-gresso nazionale ha riaffermato con forza e deter-minazione la “linea della presenza” dei cattolici nel sociale e nella politica al fine di superare “la diffusa tentazione di rinchiudere nel privato la dimensione di fede senza riconoscerne alcuna rilevanza pubblica” Mcl rivendica, per i cattolici, il diritto di proposta per una società non confessionale fondata su principi e valori che considera positivi per tutti e fa proprie le parole del cardinale Tarcisio Bertone che ha dichiarato come la Chiesa inviti tutti ad assumere l’impegno per una più robusta moralità, diffondendo un maggior senso di giustizia e legalità. I poco edificanti esempi

di questi giorni ci inducono a una riflessione seria e consapevole attorno alle parole pronunciate dal car-dinale Angelo Bagnasco all’apertura dei lavori della Cei ad Ancona. Il Cardinale sollecita il mondo dell’as-sociazionismo e, più in generale tutti i corpi interme-di dello Stato, a una assunzione di responsabilità da parte dei politici per un radicale cambiamento della politica nel nostro Paese al fine di dare una risposta agli innumerevoli problemi della società che sem-pre più è orientata verso un liberismo senza regole, all’egoismo individuale; sempre più orientata quindi alla logica dell’individualismo. All’interno dell’inevi-tabile processo di cambiamento della storia dell’uo-mo è necessario, per scongiurare pericolose derive, fissare quei principi inderogabili e non negoziabili

essenziali alla tutela del benessere collettivo, a soste-gno della coesione sociale e dei fondamentali valori etici. Per ricostruire il tessuto sociale si deve ripartire da alcune solide basi, come, ad esempio, il ripristino urgente di quell’etica pubblica che sembra oggi smar-rita, o il concetto di famiglia che deve essere difesa, promossa e sostenuta come nucleo centrale della co-munità. In questo ambito l’etica e la morale di coloro che aspirano a rivestire incarichi pubblici contribuisce a rafforzare il concetto di comunità che purtroppo per molte persone ha perso valore e significato. Solo con l’impegno di coloro che veramente credono nel bene comune è possibile scardinare il processo di di-sgregazione sociale che in quest’ultimo ventennio si è pericolosamente e radicalmente diffuso.

Mcl16 LA VOCE DEL POPOLO11 FEBBRAIO 2011

di Marco Archetti

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Paesi e parrocchie

Nella seconda metà dell’Ottocento la Valle Camonica è stata attraver-sata dalla predicazione del fraticel-lo Innocenzo da Berzo. Le crona-che del tempo ricordano le migliaia le persone che fecero ala al passag-gio del suo corpo lungo i circa due chilometri che separano Cividate Camuno da Berzo Inferiore. Le ce-lebrazioni del Beato Innocenzo da Berzo hanno due scadenze annua-li: il 3 marzo a Berzo Inferiore, a commemorazione della sua morte avvenuta presso l’infermeria del convento dei Padri Cappuccini di Bergamo; la seconda domenica di agosto all’Annunciata di Piancogno nel cui convento padre Innocenzo

Gorzone Spiritualità

Dal 19 al 26 febbraio le comunità della Bassa Valle Camonica vivono una settimana di incontri e di preghiera davanti all’urna del Beato Innocenzo. Previsto anche un incontro dei sacerdoti con il Vescovo

Ndi Luciano Zanardini

Il parroco don Paolo Bonardi descrive la realtà pastorale

Senza perdersi d’animoDa 10 anni don Paolo Bonardi guida la comunità di Gorzone, una piccola fra-zione di circa 1300 abitanti inserita nel Comune di Darfo dal quale dista tre km. Una realtà che principalmente si sviluppa a ridosso della strada principale. An-che qui si fa sentire l’incidenza della popolazione immigrata. Sul suo territorio gravita la presenza di tre chiese: la principale (Sant’Ambrogio), San Rocco e, nel piccolo borgo di Sciano, il santuario dedicato alla Natività di Maria, Quest’ulti-mo coinvolge molti fedeli, soprattutto nella festa liturgica dell’8 settembre. A questi luoghi religiosi si aggiunge anche la presenza di una chiesetta all’inter-no del Castello: donata di recente alla parrocchia, deve essere restaurata. Ter-minati i lavori di recupero (si pensa entra giugno), sarà aperta al culto per le celebrazioni del venerdì. In questo periodo di permanenza nella comunità, don Paolo ha avuto modo di veder crescere la partecipazione, agevolata anche dal recente percorso di iniziazione cristiana: “Per il momento – spiega il Parroco – esprimo un giudizio positivo. Anche gli incontri serali con i genitori procedono bene, anche se non vengono tutte e due”. Tutto questo è reso possibile dai ca-techisti, che cercano di collaborare puntando anche sulla formazione. Ogni 15 giorni don Bonardi tiene la catechesi degli adulti a partire dal Vangelo di Mat-teo. “Non lavoriamo – continua don Paolo – sulla massa, ma sul piccolo gruppo, poi lasciamo fare al Signore”.Siamo in presenza di una piccola comunità che può vantare diverse strutture grazie anche all’opera dei predecessori di don Bonardi: don Aldo Marietti e don Giuseppe Maffi. Si possono vedere la scuola materna parrocchiale e il microni-do, anche se quest’ultimo servizio paga lo scotto della crisi economica che sta colpendo anche i cittadini della Valle. Ci sono anche una palestra, un piccolo teatro e un bar la cui gestione è affidata in affitto a una famiglia. A settembre il Parroco ha ultimato la realizzazione di un campo da calcio a 7 giocatori e uno a 5 in sintetico con la possibilità anche di giocare a tennis; a questi si aggiunge anche il polivalente per la pallavolo e due campi di bocce. Lo sport, quindi, occupa un posto significativo in oratorio con ben quattro squadre del Csi e un nutrito gruppo di genitori volenterosi che quest’anno si sono messi d’impegno per seguire i piccoli sportivi. Durante l’anno sono proposte diverse attività in oratorio come spazi-gioco o momenti formati-vi: si va dal Grest al camposcuola estivo. I bambini frequentano le elementari a Gorzone, mentre per le medie devono migrare a Darfo. Con gli adolescenti, ma questa è una costante di tutta la diocesi, si fatica: “È dura, ma si cerca di semina-re senza perdersi d’animo”. In questo compito gravoso don Paolo è coadiuvato dalla figura di un insegnante di religione.

Sulle ormedel fraticellodi Berzo

[email protected]

ha vissuto santamente quindici an-ni della sua vita in quella comunità francescana.Dal 19 al 26 febbraio la comunità della zona pastorale della Bassa Valle Camonica si riunisce in pre-ghiera per la presenza dell’urna del Beato Innocenzo. Sarà una settima-na intensa con molti appuntamen-ti intergenerazionali. Il punto d’in-contro sarà la chiesa della Madon-na degli alpini di Boario. S’inizia sabato 19 con la celebrazione, alle 16.30, della Santa Messa, che sarà officiata dal parroco di Berzo, don Mario Rebuffoni. Domenica 20, in-vece, alle 16 il solenne pontificale sarà officiato dal cardinal Re. Da lunedì a venerdì sono in program-ma una serie di serate, con inizio al-le 21, che hanno come finalità quel-la di coinvolgere di volta in volta le diverse componenti delle rispetti-ve comunità cristiane: i catechisti, i giovani (il momento di preghiera sarà animato dai novizi di Lovere), gli anziani e i pensionati con un’at-tenzione alla Casa di riposo di Bo-ario. Nella mattinata di giovedì 24 il vescovo Monari tiene un incon-tro spirituale per i sacerdoti della zona. Venerdì sera sono invitati i Centri di ascolto. Le manifestazio-ni si concludono sabato ore 16 con la Messa celebrata da mons. Giam-battista Morandini; segue la fiacco-lata verso Berzo. Onorando al me-glio la memoria del Beato, famoso per le tante ore trascorse davanti al tabernacolo, tutti i giorni (dalle 16 alle 18) i sacerdoti si renderan-no disponibili per le confessioni.

LA VOCE DEL POPOLO11 FEBBRAIO 2011

Il Castello di Gorzone

Don Paolo Bonardi

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18 LA VOCE DEL POPOLO11 FEBBRAIO 2011 Paesi e parrocchie Città e hinterland

di Luciano Febbrari

Inquinamento e mobilità, rimpasti di giunta e altro ancora. L’agenda politica di Palazzo Loggia è ricca di spunti di riflessione, se non altro perché sul ta-volo del sindaco Paroli ci sono alcune questioni spinose che richiedono una presa di posizione netta. Si pensi so-lo alla situazione dell’inquinamento o alle meglio note polveri sottili che da più di un mese superano il minimo consentito previsto dalla Regione. Di fronte a questa triste situazione non si intravedono, purtroppo, risposte efficaci, ma questa è una condizione condivisa da tutti i Comuni lombardi che da qui fino all’arrivo della prima-vera, settimana sì e settimana no, si di-

videranno sul da farsi: targhe alterne, blocco totale nei giorni festivi e altro ancora. Un po’ di progettazione nel lungo periodo non guasterebbe. Nel frattempo l’assessore all’Ambiente del Comune, Paola Vilardi, ha deciso per la circolazione a targhe alterne da sa-bato 12. In pratica dalle 9 alle 18, dal lunedì al sabato nel mese di febbraio (tranne il 15), i veicoli con l’ultimo ca-rattere numerico pari circoleranno nei giorni pari, diversamente nei dispari quelli dispari. Il provvedimento è una risposta alla sollecitazione avanzata da Corrado Ghirardelli, assessore ai Trasporti della Provincia, che aveva richiesto una maggiore attenzione a

Brescia Palazzo Loggia

Inquinamento,mobilità

e verifica

Itutti i Sindaci dell’area critica. Sin-daci che, “Voce” in stampa, si sono incontrati nella giornata di giovedì per discutere di un eventuale blocco totale nella giornata di domenica. In settimana l’inquinamento aveva visto anche una presa di posizione netta di tutta quanta l’opposizione. In parti-colare Laura Castelletti ha auspicato “scelte coraggiose”. Brescia rimane la città più inquinata della Lombardia. Non basta dichiarare che è tempo di intervenire, è il momento di farlo con urgenti azioni di contrasto, agendo sia sul traffico veicolare che sul riscalda-mento, e se necessario chiedere ai cittadini qualche sacrificio informan-doli e comunicando loro le ragioni. I bresciani devono sapere che se mai si sarà costretti a scelte impopolari è per-ché in tutto l’anno chi doveva non si è adoperato per tempo per contenere e prevenire gli episodi acuti di inquina-mento atmosferico”. Guardando alla

Brescia del 2013, il sindaco Paroli pre-senta in consiglio comunale, venerdì 11 febbraio, il documento “Dalla carta dei valori al valore dei risultati” dove metterà a fuoco le linee programma-tiche del mandato. Si parla di centro storico, del piano di recupero di via Milano e la riqualificazione di piazza Vittoria, degli impianti sportivi e del-la situazione delle ex caserme: nell’ex Ottaviani va la Prefettura, mentre alla Randaccio sarà realizzato il campus universitario. Il Sindaco deve fare i conti anche con le dimissioni di Nicola Orto, assessore alla Mobilità e alle Po-litiche giovanili. L’esponente dell’Udc lascia senza sorprese: il vicesindaco Fabio Rolfi erediterà la delega alla mo-bilità. Si era discusso molto sul traffi-co del centro storico e sull’aumento dei biglietti dell’autobus (la Provin-cia ha, invece, mantenuto inalterato il costo del biglietto). Sul tema della mobilità non risparmia critiche il Par-

Assessorato ai Lavori pubblici della Provincia

La messa in sicurezza del ponte di Concesio; l’ul-timazione dei lavori alla galleria Trentapassi, e il contestuale rifacimento dell’illuminazione; il com-pletamento dell’intersezione di Rodengo Saiano della Sp 19, con la costruzione di due nuove bre-telle; la conclusione della pista ciclabile di Limone. Sono i principali interventi previsti per il 2011 nel Piano triennale delle opere pubbliche stilato dal-la Provincia di Brescia. L’importo complessivo delle opere inserite in bilancio è pari a 244 milioni di eu-ro, di cui 46,6 nel 2011, 105,5 nel 2012 e i restanti 91,9 nel 2013. Si tratta di un piano corposo, artico-lato su interventi di manutenzione straordinaria, riqualificazione e nuova costruzione. Numerosi gli interventi previsti, per portare a termine i quali si confida – stando alle dichiarazioni dell’assessore Maria Teresa Vivaldini – nell’approvazione del Fe-deralismo fiscale. Una quota significativa di risor-se – circa 12 milioni all’anno – verrà destinata alla

manutenzione delle strade. I quattro interventi di nuova costruzione del 2011 costeranno 17 milioni di euro, mentre nel 2012 l’importo di tali opere sarà di 87 milioni di euro, di cui ben 75 milioni de-stinati a finanziare la Barghe-Idro, al cui finanzia-mento concorreranno anche la Provincia di Trento e la Regione Lombardia. Infine, nel 2013, ci sarà spazio per le varianti di Remedello, Nave e Mar-cheno, così come si spera di realizzare la tangen-ziale che da San Zeno giunga fino all’Alfa Acciai.Oltre ai nuovi cantieri, si confida di portare a ter-mine anche quanto già avviato. A cominciare dal-la Brebemi – la Provincia si occuperà delle opere complementari (per complessivi 58 milioni di eu-ro), come la riqualificazione della Tangenziale Sud fino a Roncadelle –, passando per la Corda Molle – entro la fine del 2011 dovrebbe essere completa-to il tratto da Fenili Belasi fino alla Fascia d’Oro – senza dimenticare i lavori di Anas sulle Ss 42 e 39.

Non solo opere pubbliche, però. L’assessore Vival-dini ha voluto rimarcare anche l’impegno della Provincia sul fronte della sicurezza stradale. Dal 2002 al 2010 gli incidenti mortali sulle strade so-no diminuiti da 165 a 74, mentre le persone che hanno perso la vita in tali incidenti sono passate da 182 a 81. Nel 2010, rispetto all’anno precedente, si sono ve-rificati 28 incidenti in meno. Il picco si è registrato nei mesi di luglio (12 incidenti mortali, 14 vittime) e aprile (8 incidenti mortali, 12 vittime). Secondo la Vivaldini, l’obiettivo del prossimo de-cennio è ridurre ulteriormente questi dati, lavo-rando principalmente su tre aspetti: l’eliminazione dei punti più pericolosi della viabilità provinciale; la sensibilizzazione dei giovani alla sicurezza; il rapporto con le scuole, organizzando incontri con i rappresentanti dell’Associazione familiari vittime della strada. (m.n.)

Tanti i temi sul tappeto dell’agenda di Adriano Paroli che, dopo le dimissioni dell’assessore

Nicola Orto, valuta l’ipotesi di cambiare alcuni membri della squadra di governo. L’opposizione

parte all’attacco su ambiente e mobilità

Un piano triennale ovvero manutenzione, riqualificazione e costruzione

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Asl, Provincia e Cfp “G. Zanardelli”

Scuole che promuovono la salutePromuovere attraverso l’aula la crescita personale. Siglato tra Asl di Brescia, Provincia di Brescia e Cfp “G. Zanardelli” il protocollo che avvia la sperimenta-zione del progetto “Scuole che promuovono salute” nelle sei sedi del Centro che insistono sul territorio di competenza della struttura sanitaria cittadina. “L’obiettivo è giungere all’elaborazione di un piano pilota – ha detto l’asses-sore provinciale alla Formazione professionale Giorgio Bontempi – che possa essere esteso alle altre istituzioni scolastiche e formative della provincia, poiché si tratta di un’opportunità che vede coinvolti i giovani, gli operatori scolastici e le loro famiglie in una forma innovativa di approccio al tema salute”. “L’edu-cazione alla salute è storicamente basata su un approccio tematico all’interno della classe – ha detto il direttore generale dell’Asl Brescia Carmelo Scarcella – in cui temi come fumo, alcol, sessualità, alimentazione, attività fisica e quanto ancora connesso al termine, vengono trattati separatamente. In realtà questi temi interagiscono tra loro e non sono separati a livello comportamentale e spesso l’ambiente sociale è fondamentale nel determinare il comportamento e la formazione del giovane, per cui – ha continuato Scarcella – questo proget-to prevede il confronto dei diversi attori presenti nel contesto scolastico, quali alunni, genitori, insegnanti, personale scolastico, dirigenti, operatori sanitari dell’Asl, unitamente a quelli del Comune e delle associazioni di volontariato. L’azione collettiva di questi soggetti, definita e coordinata da un gruppo di lavoro – ha concluso Scarcella – produrrà un ‘curriculum nascosto’ della scuo-la, che verrà esplicitato affinché attività di ricerca, informazione, formazione, prevenzione e intervento possano incidere positivamente sul giovane, crean-do un contesto di valori e di relazioni interpersonali che possano concorrere alla ‘promozione della salute’, estendendo così il significato letterale del ter-mine”. “Abbiamo aderito al progetto – ha affermato il direttore del Cfp “G. Zanardelli” Marina De Vito – perché ai nostri nove centri della provincia fanno capo oltre 2.500 studenti, cui corrispondono altrettante famiglie e gli operatori scolastici, tra personale docente e non, che devono essere orientati, perché lo scopo principale di una scuola è promuovere delle persone prima ancora che degli studenti. L’azione progettuale, pur limitata alle sei sedi di competenza territoriale del’Asl di Brescia – ha precisato Marina De Vito – porterà ad intrec-ciare il portfolio dell’alunno, legato all’andamento scolastico dal punto di vista del profitto, con il suo atteggiamento comportamentale; il progetto sarà un successo se saremo stati capaci di formare soggetti a 360 gradi, in cui il termine ‘salute’ sarà riferito al rapporto di un ‘sano’ inserimento nella società”. (fr.a.)

A Botticino Sera “Partecipazione & Identità”

“Non è un paese per giovani”Tornano le iniziative dell’associazione di cultura politica “Partecipazione & Identità” di Botticino per i primi mesi del 2011. Saranno promosse iniziative inerenti temi concreti con la consueta formula di presentazione di libri di at-tualità. Il primo incontro è in calendario il 21 febbraio alle 20.45 presso la sa-la comunale di via Carini con la presentazione del libro “Non è un paese per giovani” di Alessandro Rosina, docente di demografia all’Università cattolica di Milano. Oltre all’autore gli altri relatori sono don Marco Mori, direttore dell’Ufficio oratori, Roberto Zanolini direttore generale della Compagnia delle opere, Guido Lombardi del “Giornale di Brescia” gli avvocati Mario Gorlani e Francesco Onofri, moderati da Ennio Pasinetti.

Brescia e provincia

Un sabato col Banco farmaceutico“Dona un farmaco a chi ne ha bisogno”. Con questo slogan sabato 12 febbraio nelle farmacie di città e provincia va in scena l’XI Giornata nazionale di raccol-ta del farmaco. Nel Bresciano sono coinvolte circa 70 farmacie. Va sottolineata l’importanza educativa di un gesto di carità come la Raccolta del farmaco, an-cor più significativo per il crescere costante delle nuove povertà. Quest’anno i 30 enti bresciani convenzionati con il Banco, i cui assistiti usufruiranno del-le donazioni di farmaci da banco fatte dai cittadini che vorranno partecipare alla Raccolta, chiedono 8000 farmaci (nel 2010 ne sono stati raccolti 6.500 sul territorio bresciano): “Per rispondere a questa grande richiesta – ha spiega-to Paracini, delegato provinciale della Fondazione banco farmaceutico onlus – bisogna organizzare al meglio la presenza dei volontari nelle farmacie per spiegare bene l’iniziativa. Oltre ai volontari della Compagnia delle Opere, so-no i volontari degli enti assistenziali convenzionati i primi a essere chiamati sul campo: perché possono far conoscere la loro attività sociale e caritatevole e perché il cliente/donatore incontra in questo modo direttamente il beneficia-rio della sua donazione”. La Giornata è promossa in collaborazione con Cdo Opere sociali e Federfarma; a Brescia ha ricevuto il patrocinio dell’Ordine dei farmacisti, del Comune, della Provincia e dell’Asl. Per sapere quali farmacie aderiscono, www.bancofarmaceutico.org/farmacie.php.

19LA VOCE DEL POPOLO11 FEBBRAIO 2011

tito democratico. “Un’opera inutile e costosissima”. Così il capogruppo del Partito democratico, Emilio Del Bono, ha definito il progetto avviato dalla Giunta comunale di Brescia che pre-vede la realizzazione di un parcheggio interrato sotto la Galleria Tito Speri e che renderebbe disponibili 600 nuovi posti auto. Un’operazione che avreb-be un costo quantificabile in circa 30 milioni di euro. Il Pd bresciano, che si oppone fermamente a tale proget-to, ha presentato due interrogazioni al Sindaco e alla Giunta in merito alle prospettive del trasporto pubblico lo-cale e alla realizzazione del parcheggio che saranno discusse in Consiglio co-munale venerdì 11. Al fine di sensibiliz-zare l’opinione pubblica sulla vicenda, il gruppo consiliare del Pd si è riunito nella mattinata di sabato 5 febbraio davanti all’ingresso di Fossa Bagni e della Galleria. In tale occasione sono intervenuti Giorgio De Martin, segreta-

rio cittadino del Pd, e i consiglieri Fe-derico Manzoni, Aldo Rebecchi, Fabio Capra, Luigi Gaffurini e Aldo Boifava. L’avviamento dell’impresa arriva dopo che sono entrati in vigore gli aumen-ti del 20% sui biglietti degli autobus e sono state modificate le condizioni degli abbonamenti urbani. “Mentre si chiedono sforzi ai cittadini – ha incal-zato Del Bono – in realtà si peggiora quantitativamente e qualitativamente il servizio di trasporto pubblico”. A di-re il vero una linea compatta manca anche all’interno della stessa maggio-ranza con il vicesindaco, Fabio Rolfi, e il segretario dell’Udc, Gianmarco Qua-drini, che si sono dimostrati critici nei confronti dell’opera. A tal proposito Federico Manzoni ha parlato di “defi-cit democratico” da parte dell’Ammi-nistrazione che “non ha mai discusso in Consiglio la questione del parcheg-gio sotto il Cidneo e, a quanto pare, non l’ha fatto nemmeno in Giunta”.

Nicola Orto

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20 LA VOCE DEL POPOLO11 FEBBRAIO 2011 Paesi e parrocchie Città

Sarà il vescovo Luciano Monari, a presiedere il 15 febbraio alle 11, nel-la Basilica dei Santi Faustino e Giovi-ta, la Messa pontificale in occasione della Solennità dei Santi Patroni. Un momento di riflessione sui valori che ancora possono animare la nostra co-munità, sul significato più profondo della tradizione popolare, sul recu-pero, anche attraverso l’azione della ritrovata Confraternita dei Santi Fau-stino e Giovita, del senso attuale della speranza. La Messa pontificale sarà il riferimento di una giornata intensa di

Sdi Roberto Barucco

eventi. Tra questi ricordiamo la San-ta Messa in lingua inglese, con la co-munità filippina locale, sempre nella basilica di San Faustino, alle 15 e la celebrazione eucaristica, alle 18.15, presieduta da Carlo Bresciani, rettore del Seminario vescovile, con la parte-cipazione dei seminaristi e del Coro del Seminario. Nella figura dei Santi, la solennità della liturgia sottolinea i significati, rende un servizio alla peda-gogia della speranza e accoglie in un abbraccio, superando barriere e sepa-ratezze, vecchi e nuovi bresciani sotto

la protezione operosa dei Patroni. Un 15 febbraio intenso anche all’Ateneo di Brescia dove alle 9.30 si rinnove-rà la tradizione del Premio della Bre-scianità, assegnato dall’Accademia di scienze, lettere e arti. Un momento speciale, omaggio a testimoni di vita vissuta. Alle 10.30 la salita al Castello da Porta Venezia, con la deposizione di una corona di alloro al monumento dei Santi Patroni, al Roverotto. Un gesto evocativo, nel luogo in cui la tradizio-ne colloca la vicenda che vide prota-gonisti i Santi Patroni nel soccorrere la città assediata e nel preservarne la libertà. Alle 16, alla Fondazione civiltà bresciana, l’inaugurazione delle atti-vità annuali della Fondazione e l’asse-gnazione del “Premio Santi Faustino e Giovita”. 8ª edizione del concorso di poesia dialettale, poesia in lingua ita-

liana, giornalismo, pittura e scultura. a cura del Centro culturale “El föga-rì”. Di sicuro interesse il concorso fo-tografico a cura del Museo nazionale della fotografia “Cav. Alberto Sorlini”, invito a fermare volti, atteggiamenti e frammenti della festa per consegnarli al futuro ricordo. Quando al clangore del passato si è sostituita la solitudi-ne delle coscienze, a cosa può servire questa occasione di festa e la ritrovata Confraternita? “Forse, a non riempire i nostri tanti vuoti con la sola dolcez-za dello zucchero filato, perché – ci ricorda il presidente dell’Associazio-ne, don Armando Nolli, parroco della chiesa dei Santi Faustino e Giovita – c’è bisogno di ricentrare la festa del 15 febbraio dalla dimensione popolare, amata e apprezzata, a quella religiosa e riflessiva”.

L’abbracciodi Faustino

e Giovita

La Voce di Brescia Secondo numero

È in distribuzione il free press mensile della città. In primo piano le festività patronali con la

presentazione del calendario delle manifestazioni

SottovoceRitrovare la testimonianza dei santi legati alla comunità può aprire un in-teressante percorso culturale e spiri-tuale alla riscoperta di ciò che sta alla radice dei legami che rendono speciale il vissuto di un certo territorio. Anche il Vescovo nella Lettera pastorale sot-tolinea l’importanza dell’esempio dei santi con un esplicito riferimento alla loro testimonianza. “Siamo convinti – dice Monari – che Dio opera davve-ro dentro alla storia del mondo e che questa attività divina si manifesta in modo particolarmente chiaro nei santi cioè nelle persone che hanno vissuto coerentemente la fede trasformando la loro azione quotidiana secondo la logica del Vangelo”.

(Adriano Bianchi)La prima pagina di febbraio

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21LA VOCE DEL POPOLO11 FEBBRAIO 2011Brevi

Chef Chuck,un americano

in cucinadi Franco Piovani

Un estimatore della gastronomia ita-liana, Chef Chuck, dall’Arizona ap-prodato a palazzo Cigola Martinoni dove gli allievi del Cpf Canossa si so-no messi a sua disposizione, in cucina e in sala, per una serata che ha con-sentito all’esperto di esprimere la sua ammirazione per come la terra bre-sciana contribuisce all’affermazione dell’ottima qualità dei nostri prodotti. Il rinomato cuoco americano, ospite fisso dell’emittente Nbc di Arizona Midday, ha guidato l’evento culinario, un convivio con i sapori della provin-cia di Brescia ed è arrivato nella Bas-sa bresciana per incontrare la cultura gastronomica di questa terra. Estima-tore della cucina italiana, Chef Chuck si è avvicinato alla realtà di “Tradizioni padane”, impresa che da tempo ha in-trapreso un percorso di riscoperta sto-rica e rivisitazione delle specialità tipi-che bresciane, quali i casoncelli nelle diverse qualità del ripieno e la pasta fresca. All’iniziativa hanno partecipato l’assessore all’agricoltura e all’agroa-limentare Gian Francesco Tomasoni ricevuto con l’ospite statunitense da

Dario Perotti, titolare dell’impresa di Gottolengo per la pasta fresca, e dal presidente dell’agenzia per il territo-rio, Riccardo Geminati. L’enogastro-nomia bresciana ha punti di forza in pianura nei prodotti caseari quali: i formaggi freschi degli Zani di Cigole, le mozzarelle di bufala e le bresaole dell’azienda Facchi di Manerbio; l’al-levamento di storioni dell’agroittica di Calvisano dai quali si ricavano il preli-bato caviale e carni squisite; la cantina “Perla del Garda” che esalta i vini dei vigneti gardesani; il laboratorio per confetture degli Andrini di Gottolen-go. Chef Chuck ha sostato in locali per la ristorazione nei quali è mantenuta la tradizione culinaria. L’ospite america-no ha visitato queste realtà e elogiato la professionalità degli addetti incon-trati nelle diverse imprese. Tra i parte-cipanti alla serata di Cigole il docente universitario Angelo Baronio, autore del trattato sulle “Specialità della cor-te di Gottolengo” (edizioni Fondazio-ne civiltà bresciana) nel quale sono documentati i deliziosi casoncelli alle farine di monococco.

Cigole Incontro con gli studenti del Canossa

Chiari

Montirone

Calvisano

Capriano del Colle

Gli effetti dell’inquinamentosulla salute dei bresciani“Ma il cielo è sempre più... blu?”. Fulvio Porta, primario di oncologia infantile e presidente dell’Associazione italiana di ematologia e oncologia pediatrica, e Marino Ruzzenenti presentano gli effetti dell’inquinamento sulla salute dei bresciani. L’appuntamento è per lunedì 21 febbraio alle 20.45 presso l’oratorio.

Genitori ed educatori a confrontoLa Cei ha pubblicato il documento “Educare alla vita buona del Vangelo” per rilanciare nelle comunità la sfida educativa. In questa ottica prosegue il ciclo di conferenze per genitori ed educatori sul tema dell’educazione organizzato dalla parrocchia di San Lorenzo. Il 17 febbraio interviene la dott.ssa Emma-nuela La Fede (operatrice della cooperativa Il Gabbiano) su “Speranza per il futuro? Il coraggio di educare”. Il 24 febbraio, invece, il presidente nazionale dell’Age riflette su “Genitori in crisi... di crescita!”. Chiude il percorso suor Ro-salina Ravasio, fondatrice della comunità di recupero Shalom, che si sofferma su “La comunità diminuisce... se le comunità fanno prevenzione!”. Gli incon-tri si tengono nella sala Bonomelli in via Veneto al numero 2 alle ore 20.30.

Rassegna corale per il patronoLa parrocchia con il patrocinio del Comune organizza, in onore della Beata Cristina, la XVII rassegna corale presso la chiesa parrocchiale. Quando? Dome-nica 13 febbraio alle 16. Si esibiscono il coro “Madonna della Neve” di Adro, il coro femminile “Luca Marenzio” di Coccaglio e il coro “S. Cecilia” di Calvisano. Tutti i cori insieme suonano “Saldo è il mio cuore” di Marco Frisina, l’inno gre-goriano “Ave Maris Stella” e “Cristo nostra Pasqua” di Marco Frisina. Il coro S. Cecilia ha pubblicato il libro “Armonie in concerto” sulla sua storia e attività. Si possono ottenere informazioni, visitando il sito internet www.corocalvisano.it.

Alle famiglie di Capriano del Colle e Fenili Belasi è stata recapitata una lettera. Il mittente è l’Associazione gruppo volontari solidarietà di Capriano e Fenili Belasi, un’Associazione che, fondata nel 1999, è impegnata in servizi di tra-sporto in strutture sanitarie. “Solo qualche mese fa al gruppo è stata donata da una famiglia di Azzano Mella un’autovettura che, aggiunta alle altre tre, ha incrementato il parco macchine divenuto però insufficiente a garantire i ser-vizi richiesti. Questo perché dal primo febbraio 2011 – scrive Giuseppe Zizioli, presidente del gruppo volontari – vogliamo aumentare la nostra capacità di servizi proponendo alla popolazione, sempre a titolo gratuito, nuovi servizi. Fra questi quello per incontinenti e stomizzati. La consegna, a titolo gratuito e in comodato d’uso, di carrozzelle per adulti, carrozzelle per bambini, mate-rassini ad aria antidecubito, sistema per la determinazione della glicemia. Il ritiro, in caso di bisogno, delle analisi o radiografie o altri esami presso le strut-ture sanitarie. Le nostre risorse non permettono l’acquisto di una nuova auto-vettura. Per questo motivo segnaliamo il conto corrente perché con le offerte si possa acquistare un’autovettura per il trasporto di persone con handicap”. Chi fosse interessato, ecco gli estremi: CC000000651004 Cassa Padana filiale di Capriano del Colle. Il numero telefonico è il seguente: 0309749820. (mtm)

AAA: cercasi volontariU

Paesi e parrocchie Bassa

Chef Chuck con gli studenti del Canossa

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22 LA VOCE DEL POPOLO11 FEBBRAIO 2011 Paesi e parrocchie Bassa

Forte è il legame che unisce gli abitan-ti di Chiari ai Santi patroni, Faustino e Giovita. Forte per il legame con la tra-dizione, la fiera, le bancarelle. Forte perché da anni la messa solenne nella parrocchia, guidata da mons. Rosario Verzeletti, viene celebrata dal clarense vescovo ausiliare emerito mons. Vigi-lio Mario Olmi. Forte perché la festa religiosa diviene anche festa della cit-tadinanza, con i riconoscimenti civici che vengono assegnati a quei clarensi che si sono distinti in ambito cultura-le, sociale, sportivo e professionale. L’iniziativa, promossa dal 2005, coin-

Tre preminel segno

della tradizioneIl dott. Bordoni, il maestro di karate Belotti

e il Gruppo volontari ricevono le onorificenze

Fdi Paolo Festa

volge l’intera comunità che, attraver-so le segnalazioni dei cittadini e delle associazioni, indica i possibili premia-ti, che vengono poi scelti da una com-missione. Nel 2011 l’onorificenza viene assegnata al dott. Pierluigi Bordoni, medico pediatra, “per la professiona-lità esercitata con passione e impegno pari alla sua umiltà e discrezione”, al maestro di karate Gianmario Belotti “per l’impegno profuso negli anni per la formazione sportiva dei giovani con l’insegnamento di una disciplina che sviluppa le capacità fisiche e mentali e finalizzata ad un ampliamento delle

capacità umane e al Gruppo Volonta-ri e della Fondazione Morcelli Repos-si “per l’impegno solidale e gratuito profuso al fine di valorizzare il patri-monio artistico e culturale clarense e renderlo sempre più fruibile alla citta-dinanza. La cerimonia di consegna dei riconoscimenti, quest’anno, sarà alle ore 17, presso il salone Marchettiano, e non subito dopo la messa delle 10 la mattina come avvenuto negli anni pas-sati. Questo perché nella mattinata ci sarà un altro evento molto importan-te, che significativamente si è scelto di collocare ancora nella giornata dei santi patroni: l’inaugurazione del nuo-vo Museo della città. La struttura, rea-lizzata all’interno del vecchio palazzo comunale e delle antiche carceri, due edifici che si affacciano sulla centra-le piazza Zanardelli, di fronte al Duo-mo, dopo anni di lavori vengono così

Chiari Festa dei Santi patroni

riconsegnati alla città. Alle 12 ci sarà il taglio del nastro inaugurale, con visita al laboratorio didattico e alla mostra “Chiari da villaggio a Città – passato e presente alla luce dell’archeologia” curata dalla Soprintendenza per i beni archeologici della Lombardia nell’am-bito del progetto provinciale “Lango-bardia Fertilis”. L’esposizione sarà vi-sitabile fino al 15 giugno. Il percorso di visita continuerà anche passando per l’emeroteca e la mostra “Memorie del ferro” dell’artista Franca Ghitti, alle-stita nelle ex carceri fino al 13 marzo. Dopo la cerimonia inaugurale del 15 febbraio la rassegna rimane aperta al pubblico il sabato dalle 10 alle 12 per visite su prenotazione. La prenotazio-ne delle visite guidate può essere ef-fettuata al numero 0307008202 oppu-re sul sito internet dedicato al Museo della Città: www.museocittadichiari.it.

Bassano Bresciano

Si studia la realizzazione di una nuova RsaLa collaborazione pubblico-privato darà una mano a risolvere l’assistenza agli anziani con una Rsa proget-tata a Bassano Bresciano dove una società ha acquisi-to l’area di cascina Rosa in via Martinengo, nella zona centrale del paese, una superficie di circa 5300 metri quadrati. Si prospetta la demolizione di una parte del fabbricato. Le trattative in proposito sono già in fase avanzata. Si parla di una costruzione a moduli, “Clas-se A”, dotata di impianti d’avanguardia per acquisire energia pulita indispensabile al complesso dei servizi con attenzione all’ambiente. L’iniziativa è già in discus-sione anche nel comprensorio e l’argomento è inserito nel piano di zona dell’Ambito 9 prossimo ad andare all’esame dell’assemblea di imminente convocazione. Come dire che si manifesta interesse alla collaborazio-ne tra pubblico e privato laddove i bilanci del pubblico non consentono passi in avanti nella dotazioni di ser-vizi importanti e basilari. Una statistica della Regione rileva che nelle Case di riposo della Bassa bresciana centrale i posto letto accreditati sono 729 a fronte di una lista d’attesa di 2608 per richieste di ricovero. Nel dettaglio: Verolanuova 125 posti letto, lista d’attesa 315; Bagnolo Mella, 93-344; Pontevico 122-310; Seni-ga 42-196; Pralboino 75-284; Manerbio 74-299; Isorel-la 40-246; Gottolengo 66-296; Ghedi 92-309. “Da soli

facciamo quel che possiamo – riconoscono alcuni am-ministratori (sindaci e assessori dei Servizi sociali) re-sponsabilmente consapevoli di bilanci non sempre in linea con le necessità. Nelle Rsa c’è sempre meno po-sto. E quando insorgono patologie compromesse deve passare almeno un anno prima di individuare l’ente in grado di provvedere. Il discorso andrebbe ampliato a livello di comprensori, ma non sempre c’è disponibilità nelle pubbliche amministrazioni a ragionare in questi termini. A Bassano Bresciano per nulla preoccupandosi delle questioni di campanile che insorgono ogni volta in una comunità si prospettano soluzioni che superano il ristretto ambito locale un gruppo di imprenditori ha proposto l’iniziativa discutendo del problema “case di riposo carenti”. Hanno intavolato un fuoricorso con i sindaci di Manerbio e di Bassano Bresciano. Si tratta-va di studiare assieme dove collocare l’iniziativa e le modalità della realizzazione considerato come alcu-ne Rsa della zona si trovino nella condizione di dover adeguare le singole strutture a parametri che la stessa Regione ha definito. Invece di innestare una sinergia, s’è inserita l’incomprensione tra istituzioni. Manerbio non ha manifestato interesse, Bassano Bresciano in-vece “sì”: si discute per far decollare in tempi ristretti il progetto. (pio)Cascina Rosa

Mons. Rosario Verzeletti

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23LA VOCE DEL POPOLO11 FEBBRAIO 2011Paesi e parrocchie Bassa

Cooperazioneal serviziodell’agricolturaL’esperienza di Comab, Agricam, Comazoo, Comab Famiglia, Comisag e Comilat

I

a cura di Voce Media

Il Cis, Consorzio intercooperativo di servizi, raggruppa sei cooperative agricole di Montichiari che sviluppa-no un fatturato complessivo di qua-si 200 milioni di euro con oltre 4000 aziende agricole dislocate principal-mente in Lombardia. La Comab fu la prima tra le società cooperative che fanno parte della Cis a prendere vita. Istituita a Lonato del Garda nel 1970 la commissionaria agricola bresciana conta oggi sull’adesione di circa 1060 soci e sulla guida del presidente An-tonio Pennacchio e del direttore Giu-lio Discacciati. Essa si occupa di tutti gli aspetti agronomici e tecnici che ri-guardano l’agricoltura e si avvale della collaborazione di quattro tecnici. Nel 1973 nasceva poi l’Agricam, una coo-perativa di circa 2340 associati, che ha per obiettivo la tutela dei consu-matori di prodotti petroliferi, la cer-tezza della quantità e della qualità dei carburanti e dei combustibili forniti e il risparmio economico derivante dai prezzi competitivi per i soci. Agricam oggi trova i suoi leader nel presidente Gianantonio Antonioli e nel direttore Andrea Andreoletti e, non soltanto è il primo distributore di prodotti petro-liferi per l’agricoltura in Italia, ma si occupa anche con successo di com-mercializzazione di macchine agri-

cole. Compirà poi tre anni tra poco il pit stop, distributore che, contro ogni aspettativa iniziale, sta dando grandi soddisfazioni, come spiegano il Presi-dente e il Direttore della Cis. Sull’onda del successo riscosso dalla Comab e dall’Agricam, un gruppo di allevatori inseriti nella Comab si resero conto in seguito dell’utilità di gestire in proprio almeno una parte delle attività speci-fiche connesse al settore zootecnico e decisero di costituire nel 1979 la Comazoo. Essa presenta attualmente circa 1500 soci ed è il terzo mangimi-ficio nel nostro Paese. La cooperativa Miglioramento agricolo-zootecnico, di cui il presidente è Danilo Lorenzoni e il direttore Giulio Bernocchi, si occupa della produzione di mangimi per i bo-vini e per i suini, e per quanto riguarda le tecniche, è sicuramente una delle strutture più all’avanguardia a livello europeo. Inoltre anche nella distribu-zione essa si contraddistingue come una delle realtà più importanti del Nord Italia che, come spiega Marco Ottolini, è una delle poche zone della nostra penisola in cui c’è ancora una presenza considerevole di allevamen-to. In Comazoo lavorano oggi 10 tec-nici veterinari che si occupano della assistenza tecnica sui mangimi. Nel 1990 è nata poi la Comab Famiglia

come diretta emanazione della Co-mab. La sua costituzione fu in primo luogo determinata da una questione economica ed oggi è una cooperativa di consumo che ha il suo punto di di-stribuzione a Montichiari, un luogo in cui si possono trovare i prodotti delle aziende agricole dei soci e che rifor-nisce non solo famiglie, ma anche, molto spesso, gruppi di acquisto so-lidale. La presidente è Nadia Marazzi, il direttore Marco Guerrini: ad oggi ha circa 800 soci. La Comab e la sua diretta discen-dente Comab Famiglia, hanno appe-na festeggiato il 40° anno di attività. Nel 1997 si è costituita poi Comisag, il cui nome significa: cooperativa mi-glioramento servizi in agricoltura. Il presidente Giuseppe Nicoli e il suo direttore Marco Treccani dirigono un gruppo la cui volontà è quella di mettere a disposizione dei soci una struttura capace di fornire tutti i ser-vizi necessari al buon funzionamento dell’impresa agricola. La Comisag of-fre a clienti e ai circa 500 consociati i servizi relativi all’area amministrativa, tecnica e fiscale. Infine nel 1998 è na-ta Comilat, che si occupa della com-mercializzazione del latte agricolo e che vede Albino Migliorati in qualità di suo presidente.

Cis Consorzio intercooperativo di servizi

Paesi e parrocchie Montichiari Fiera agricola

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24 LA VOCE DEL POPOLO11 FEBBRAIO 2011 Paesi e parrocchie Montichiari Fiera agricola

Dall’11 al 13 febbraio 2011, al Centro fiera del Garda, torna la Fazi, la Fiera agricola zootecnica italiana di Mon-tichiari. La kermesse festeggia la 83ª edizione. Evento clou della rassegna che di fatto inaugura il calendario del-le fiere di settore del 2011 sarà l’Open Holstein Show, la manifestazione di carattere europeo dedicata agli alle-vamenti di Frisona di tutta Europa e organizzata dalle Associazioni pro-vinciali allevatori di Verona e Brescia, dall’Associazione nazionale frisona italiana - Anafi, in collaborazione con il

Da cura di VoceMedia Pubblicità

Centro fiera del Garda di Montichiari e Veronafiere, nell’ottica di un’alternan-za che vede negli anni dispari il con-fronto internazionale nel Bresciano, mentre negli anni pari a Verona. Un evento particolarmente sentito dai produttori italiani ed europei, dal mo-mento che la partecipazione è diretta e nominativa per ciascun allevamen-to. Per gli allevatori italiani, inoltre, si tratterà di difendere il titolo, conqui-stato nel febbraio di quest’anno nel corso di Fieragricola dall’azienda agri-cola Errera Holsteins di Borgoforte,

in provincia di Mantova. Nell’ambito della Fiera agricola zootecnica Italia, ampio spazio sarà assicurato anche ai giovani conduttori dell’Agafi, la sezio-ne appunto junior dell’associazione di razza Frisona. Un momento importan-te, che coinvolge direttamente nella punteggiatura e la valutazione degli animali i ragazzi degli Istituti agrari da tutta Italia. Non mancheranno, poi, specifici mo-menti di valorizzazione delle produ-zioni made in Italy, con lo stand e gli animali del mondo Aia e Italialleva, chiavi strategiche per promuovere la filiera nazionale e al contempo garan-tire il consumatore finale sul fronte della provenienza.Riflettori accesi sulla suinicoltura, che ha nel quadrilatero costituito da Bre-scia, Mantova, Cremona e Lodi una

punta avanzata per la salumeria di qualità. La Fiera agricola zootecnica italiana rappresenta un appuntamen-to per tracciare un bilancio del com-parto e impostare la barra del timone sulle politiche di mercato da seguire. La Fiera agricola zootecnica italiana di Montichiari porta nel cuore della pianura padana un evento lungo un intero weekend in grado di catalizza-re l’attenzione del comparto primario, con espositori, convegni ed eventi le-gati alla meccanizzazione, la mangimi-stica, le agro-energie, i mezzi tecnici, la veterinaria e la zootecnia da reddito. Fra i temi di interesse per gli addetti ai lavori non possono essere dimenti-cati gli aspetti della Pac dopo il 2013, il reddito nelle stalle da latte, il rilancio della suinicoltura, le nuove frontiere delle energie rinnovabili.

Una vetrinaper produttorie appassionati

Torna la Fazi: la kermesse internazionale dedicata al mondo agricolo zootecnico

Centro fiera del Garda Dall’11 al 13 febbraio

83a Fiera AgricolaZootecnica Italiana

Febbraio 201111/12/13

10th

European Open

Holstein Show

CENTRO FIERA S.p.A.Via Brescia, 129 - 25018 Montichiari (BS) Tel. 030/961148 - Fax 030/9961966

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25LA VOCE DEL POPOLO11 FEBBRAIO 2011Paesi e parrocchie Bassa

“Una vetrina dove la grande tradizio-ne dell’agricoltura bresciana si sposa con la vocazione imprenditoriale e il grande senso di modernità che ca-ratterizza la missione aziendale del sistema”: questo in sintesi l’identikit della Fiera agricola di Montichiari se-condo l’assessore all’agricoltura del-la provincia di Brescia, Gian Franco Tomasoni. “La provincia – continua Tomasoni – è orgogliosa di parteci-pare” alla 83ª edizione della Fiera agricola zootecnica nazionale che si svolge presso il Centro fiera del Gar-

Lo specchiopositivodel compartoBrescia è una provincia leader a livello nazionale nel campo della zootecnica

Uda di Montichiari dall’11 al 13 febbra-io. “Questa manifestazione – spiega l’assessore – è lo specchio ideale di un comparto, la zootecnica che ha in Brescia la provincia leader a livello nazionale: un passaggio obbligato per comprendere a fondo le dinamiche, le strategie ma anche le problemati-che di un settore a livello nazionale”. Oggi l’agricoltura bresciana presa nella sua globalità è un sistema che coinvolge oltre 17mila aziende, che lavorano un superficie totale pari ad oltre 183mila ettari. La prevalenza del

settore zootecnico è netta: apparten-gono a questo comparto il 51% delle aziende. L’allevamento di bovini, sia da latte che da carne, è il settore di maggiore importanza, ma la provin-cia bresciana è anche un polo suini-colo. Il latte è comunque il settore economico prevalente: la produzio-ne rappresenta all’incirca il 10% del-la produzione totale nazionale e la metà di questo latte è destinato alla produzione di Grana Padano. Con questi numeri, che pongono Brescia in vetta alla graduatoria nazionale, la predominanza della zootecnica nella costituzione della produzione lorda vendibile bresciana: rappresenta una quota pari al 90% di un valore alla pro-duzione che si aggira intorno ai mille milioni di euro.Dai dati dell’Associazione provincia-

le allevatori di Brescia, presieduta da Germano Pè, gli allevamenti che ade-riscono ai servizi di controllo funzio-nale e di libro genealogico sono cir-ca 1250 per una consistenza di oltre 103mila vacche da latte, oltre 3000 su-ini e circa 3000 fra bufalini, bovini da carne, equini, ovini, caprini e conigli. Non mancano le difficoltà. Dall’ener-gia alla manodopera, fino ai costi ali-mentari, le voci dicono che le spese nell’azienda agro-zootecnica sono impennate. “Prendiamo ad esempio l’alimentazione – spiega Pè –. Dalla soia al mais, agli altri cereali destinati alla razione di bovini e suini, il costo alimentare è alle stelle. I costi sono ancora più alti rispetto a quanto ci ri-paga il mercato”. Montichiari, quindi, è visto come una tappa fondamentale per il rilancio.

Provincia Parla l’assessore Tomasoni

Gian Franco Tomasoni

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26 LA VOCE DEL POPOLO11 FEBBRAIO 2011 Paesi e parrocchie Valtrompia

Il 27 gennaio è stato il Giorno della memoria: nel 1945 l’Armata Rossa entrava in Auschwitz e tutto il mon-do seppe dell’Olocausto. A Magno di Gardone Valtrompia c’è una famiglia dove la “Memoria” è intrisa di vissu-to e della intima gioia di una storia di “salvati” . È quella di Maria Rizzini, 89 anni il 31 marzo: gli fa compagnia da 60 il marito Vincenzo Mondinelli, 90en-ne. Maria aveva 21 anni in quel dicem-bre del 1943, quando il papà Angelo (ramo Copèta) e la mamma Caterina Giacomelli, sfidando le leggi razziali, avevano accolto in casa Emma Viterbi

di origine ebrea e il figlio Paolo, in fu-ga dalla ferocia della caccia agli ebrei scatenata dal nuovo questore a Bre-scia: ne erano censiti 40, ne catturaro-no 23 e solo due tornarono dai lager. La signora Emma abitava a Brescia in piazza Vittoria 11: aveva un secondo fi-glio Alberto, era sposa di Guido ufficia-le dell’esercito, socio di maggioranza del Consorzio chimico farmaceutico. Fu il farmacista Giuseppe Malfassi a salvare lei e Paolo affidandoli a Magno ad Angelo e Caterina, mentre l’ufficia-le Guido e il figlio Alberto erano cari-cati sul treno per Auschwitz da dove

Un ricordodi due sposi

“Giusti”Nelle parole di Maria Rizzini, 89 anni,

la testimonianza del padre Angelo e della madre Caterina, che sfidarono le leggi razziali

Idi Edmondo Bertussi non sarebbero più tornati. E nel lager

cominciò una vicenda straordinaria: è il bresciano Alberto l’uomo che Primo Levi descrive con tanto affetto e ammi-razione nell’ultimo capitolo di “Se que-sto è un uomo”: “Da sei mesi divideva-mo la cuccetta e ogni grammo di cibo organizzato extra razione ma lui aveva superato la scarlattina da bambino e io non avevo potuto contagiarlo…”. L’impossibilità di muoversi salvò Pri-mo Levi mentre Alberto finiva chissà dove tra le decine di migliaia evacua-ti dalle SS all’arrivo dei russi. Intanto Emma e il figlio Paolo trascorrevano quei tragici giorni a Magno. Maria ne parla con un tenue sorriso, sottovoce, con pudore: “Paolo aveva sedici anni, e io ventuno, lui era bello e gentile co-me la mamma, straordinaria”. Nel 1945 tornarono a Brescia. Si interruppe un filo rosso che è stato riannodato a Ma-

gno meno di cinque anni fa: Guido, fi-glio di Paolo, col suo Alberto (come il prozio) sussurrando “Perdono...” hanno abbracciato Maria e i suoi due fratelli Lina e Giovanni. Mentore in quell’occasione fu Marino Ruzzenen-ti che ha scoperto e racconta la bella storia nel suo libro “La capitale della Rsi e lo Shoah”, mentre il sindaco Mi-chele Gussago consegnò a Maria una targa d’argento con lo stemma civico e la dedica: “Chi salva la vita di un uo-mo salva l’umanità. In memoria di Ca-terina e Angelo Rizzini Copéta la Co-munità di Gardone VT riconoscente”. Ora qualcuno sta pensando come fare in modo che Angelo e Caterina siano ricordati nel Giardino dei Giusti di Yad Vashem a Gerusalemme istituito con legge “... per commemorare i giusti tra le nazioni, che hanno rischiato la loro vita per aiutare degli ebrei”.

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Appuntamento per gli enti non profit con sede nella provincia di Brescia:

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Per partecipare agli incontri è necessario registrarsi al sito www.fondazionecariplo.it

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27LA VOCE DEL POPOLO11 FEBBRAIO 2011Brevi

Accoglienzaper i bambini

della Romaniadi Daniela Fedrigo

Sono aperte fino alla fine di marzo le adesioni per l’ospitalità estiva di bambini e ragazzi rumeni. Le ado-zioni sono gestite dal Gfos (Grup-po famiglie per l’ospitalità e la so-lidarietà), con sede a Lumezzane S.Sebastiano, che dal 1991 svolge attività di accoglienza prevista per i due mesi estivi. La famiglia ospi-tante ha la possibilità di scegliere l’età e il sesso del ragazzo di cui si prenderà cura per questo breve las-so di tempo, senza doversi preoccu-pare delle questioni burocratiche: il costo a carico della famiglia per la procedura è di 350 euro, inclusivi del viaggio, dell’assicurazione, dei documenti necessari e delle analisi mediche effettuate prima di arriva-re in Italia, oltre che dei pasti di cui il ragazzo avrà bisogno durante il tragitto. I bambini ospitati proven-gono soprattutto dagli orfanotrofi della città di Sighet Marmatiei, dove suor Bianca si occupa della Casa Fa-miglia Madre Colomba con la quale la collaborazione del Gfos è più at-tiva. “Vorremmo provare cosa vuol dire addormentarsi in un letto puli-

to e profumato, con la mamma che ti rimbocca le coperte e che ti salu-ta con una carezza e il bacio della buona notte”: sono semplici parole ricche di significato scritte dai bam-bini in merito a questa esperienza.I ragazzi diretti in Italia sono accom-pagnati da un’assistente che si fer-merà a Lumezzane il tempo necessa-rio alla loro sistemazione e che tor-nerà a prenderli alla fine della loro permanenza per riaccompagnarli in Romania: una precauzione per ren-dere il viaggio altamente sicuro e per chiarire gli eventuali dubbi delle fa-miglie. “È sicuramente un impegno per la famiglia, – sostiene Sonia del Gfos – tuttavia si tratta di bambini che non hanno problemi di adatta-mento, anzi sono felicissimi di poter sentire il calore di una vera famiglia. Ciò che chiediamo è convinzione e continuità, non si può ospitare un bambino e rifiutarlo le volte succes-sive, per loro è un ulteriore trauma che si somma alla mancanza dei ve-ri genitori”. Per maggiori informa-zioni è possibile telefonare a Sonia 3284406018.

Lumezzane Iniziativa estiva del Gfos

Villa Carcina

Lumezzane San Sebastiano

San Vigilio di Concesio

Vittorio Guidi, sempre organista Nella vita delle comunità ci sono molte persone che contribuiscono all’armonia dello scorrere dei giorni. È il caso del prof. Vittorio Guidi che, superato il tra-guardo dei 70 anni, presta la sua opera di organista presso le parrocchie di Villa Carcina e Concesio, alla Domus salutis di Brescia e in molte chiese. Ex-preside, esperto di strumenti musicali, arte campanaria e quadri, è fra l’altro consulen-te tecnico del tribunale. Ha al suo attivo pubblicazioni di didattica musicale.

La Casa della giovaneNon è vero che l’anzianità ostacola il divertimento: non è certo quanto ci di-mostra il gruppo Bella Età formato da una trentina di signore che frequenta-no la Casa della giovane a Lumezzane S. Sebastiano. Si formò più di 10 anni fa originariamente grazie all’opera dalle suore che gestivano il luogo di ritrovo. Ora è il curato, don Bruno Marchesi, assistito da alcune volontarie, a occupar-si dell’organizzazione delle varie attività che si svolgono prevalentemente il mercoledì e la domenica pomeriggio. Ad animare le giornate sono le volon-tarie più giovani, le quali spesso si dedicano a questi passatempi non appena entrano in età pensionabile. È quanto ha fatto Gabriella – ex maestra – che cura le attività anche in collaborazione con altre associazioni: ad esempio per le signore che avessero problemi con il trasporto esiste la possibilità di essere accompagnate agli incontri e poi riportate a casa usufruendo di un pulmino messo a disposizione dagli Amici degli anziani. Ogni pomeriggio un momento iniziale di preghiera e riflessione: “La preghiera è un momento per ricordare quanto diamo talvolta per scontato – afferma Gabriella – probabilmente per-ché l’abitudine di ascoltare queste letture può far pensare di conoscerle già fin troppo bene”. A seguire la classica tombolata, un momento di svago per mantenere unito il gruppo. In programma troviamo il controllo della pressione, la ginnastica coadiuvata da un esperto e alcuni pellegrinaggi. “Il nostro desi-derio è quello di accogliere tra di noi sempre più persone – spiega don Bruno – affinché sappiano che stare insieme e ascoltarsi ci fa sentire più vivi”. (d.f.)

Tutto cominciò nel 1975, quando all’Epifania venne organizzato un pranzo per gli anziani e dopo questo evento un gruppo di amici, capeggiati da Ruggero Saiani, iniziò a voler dare una risposta ad alcuni bisogni della collettività e in seguito anche a quelli di nazioni più povere. Il primo micro progetto interna-zionale risale al 1981; nel 1985 vennero mandate a un lebbrosario di Macao (Cina) delle carrozzelle, poi un pulmino. Sono stati realizzati centinaia di pro-getti in tutti e cinque i continenti dal valore complessivo superiore ai 2 milioni e 500mila euro. La sede del comitato è di fronte alla parrocchiale di S. Vigilio: qui si offrono vari servizi alla comunità con particolare attenzione al disagio giovanile; opera un centro di ascolto e di prima alfabetizzazione; si fa raccolta e ridistribuzione di mobili e generi vari; si attuano micro realizzazioni e ado-zioni a distanza; si inviano nei Paesi bisognosi generi alimentari, indumenti, articoli per la scuola, medicinali, attrezzature per l’agricoltura e l’artigianato. A poche centinaia di metri c’è la Casa della pace “Giulio Nicolini” dove ven-gono svolti servizi di accoglienza alle persone in stato di necessità (doccia, ri-cambio indumenti, pasti caldi e posto letto) ed è sede di incontri con testimoni di pace e solidarietà: dal 17 febbraio, per tre giovedì, alcuni personaggi pro-pongono le loro riflessioni. Per informazioni, www.sanvigiliosolidale.it. (g.b.)

Un Comitato aperto agli altri

S

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Paesi e parrocchie Valle Camonica 29LA VOCE DEL POPOLO11 FEBBRAIO 2011

Il Consorzio per l’attribuzione della Denominazione di origine protetta

Il Silter pensa in grande “Grigna In Forma” è un notiziario “on line” dall’Er-saf (Struttura sviluppo foreste di Lombardia) di Bre-no. Si tratta di un bollettino d’informazioni che of-fre comunicazioni in ordine allo stato di attuazione dell’Accordo di programma sulle montagne della Valgrigna (Valle Camonica e Valtrompia). L’ultimo numero ci offre lo spunto per parlare del formag-gio Silter. Ogni vallata alpina ha un suo formag-gio particolare, il cui aspetto, profumo e gusto ri-chiamano una tradizione popolare che affonda le proprie radici in tempi remoti. In Valle Camonica e soprattutto nella convalle Valgrigna, il prodotto che meglio identifica una lunghissima tradizione di pastori-montanari è il Sìlter, che dopo il Casolét è il più antico frutto caseario di questo territorio. Magro e ottenuto con latte vaccino crudo parzial-mente scremato, si divide in due tipologie princi-pali: il Silter d’alpeggio estivo e il Silter invernale realizzato invece da ottobre a maggio. Mentre il primo è caratterizzato da un tipico color giallo pa-glierino, che rispecchia un’alimentazione del bestia-me costituita in gran parte da erba e fiori di mon-tagna, la pasta del secondo è più chiara, poichè il pasto delle mucche è costituito da fieno. La diversa stagionatura è parametro che dà origine ad ulte-

riori differenze, per meglio soddisfare le richieste del mercato: 100 giorni per un gusto delicato ed oltre 200 per un sapore più deciso e intenso, adat-to a palati più esigenti, o per chi ama i gusti tipici. A difesa della valorizzazione di questo prodotto, alcuni anni fa è stato fondato il Consorzio del Sil-ter camuno-sebino comprendente la Cissva (Casei-ficio sociale di Valcamonica e del Sebino di Capo di Ponte), le Comunità montane di Valcamonica e del Sebino bresciano e molte aziende del territorio vallivo e lacustre. Scopo del consorzio, oltre che di supervisionare la produzione e garantire il prodot-to, è quello di farsi promotore per l’attribuzione della Dop (Denominazione di origine protetta): un riconoscimento necessario per garantire la qualità e per organizzare il suo lancio sul grande mercato. Compito dell’associazione è quello di far capire alle aziende che l’aggregazione e la cooperazione sono aspetti vantaggiosi e che la Dop è una garanzia di successo perché le grandi distribuzioni tendono ad avere un occhio di riguardo per queste produzioni. Si tratta di una grande opportunità che permette al Silter di essere conosciuto e distribuito anche e so-prattutto al di fuori del territorio circoscritto della vallata dell’Oglio e del lago d’Iseo. (e.g.)

Piccoli Masaiapprendistisulle neviL’idea di Luca Belpietro, divenuta realtà, riveste i colori belli e sereni della solidarietàe della cultura tra i popoli del mondo

Tonale Otto ragazzi del Kenya

Le nevi del Tonale in questi ultimi gior-ni hanno ospitato otto piccolo ragazzi Masai per una vacanza in Italia davve-ro speciale. I Masai vengono dal Ken-ya (mentre un altro importante ceppo vive in Tanzania): questo gruppo fa parte di una Fondazione nata dall’in-contro tra il bresciano Luca Belpietro, l’attore americano Edward Norton e una comunità Masai che vive alle fal-de del Kilimangiaro. Da qualche anno il bresciano Luca Belpietro, che ha rinunciato a una carriera nel mondo finanziario, sta realizzando un sogno che aveva fin dall’infanzia: vivere e la-

Ldi Davide Alessi

vorare nella selvaggia Africa orientale che gli aveva fatto scoprire suo padre. Belpietro ha proposto una partner-ship ai Masai della comunità del Ku-ku Group Ranch, una riserva alle fal-de del Kilimangiaro, che confina con i parchi nazionali di Amboseli e Tsavo e le Chyulu Hills (le verdi colline d’Afri-ca di cui scriveva Hemingway). Que-sta comunità è proprietaria di 115mila ettari di praterie e colline ricoperte di foreste: con Belpietro hanno fondato il lodge Campi ya Kanzi e dato vita a una Fondazione che offre alla comuni-tà servizi di istruzione, sanità e prote-

zione dell’ambiente e della natura sel-vaggia e in particolare della protezione del leone, la cui popolazione sta sensi-bilmente diminuendo. La Fondazione dà lavoro a 250 persone. Ma Belpietro da tempo aveva un desiderio segre-to: far conoscere la sua terra e le sue montagne bresciane ai bambini con i quali cresce Lucrezia, la terza dei suoi figli. Ed è così che Lucrezia ha potuto accompagnare in Italia e sulle nevi del Tonale i suoi otto compagni di scuola (quattro bambini e quattro bambine) che frequentano con lei la quarta ele-mentare della Maasai Wilderness Con-servation Trust, fondata nel 2000 da papà Luca. In alta Vallecamonica, oltre alla scoperta della neve e degli sport invernali, i Maasai hanno incontrato anche i bambini della scuola elemen-tare di Ponte di Legno. Dopo una visi-ta alle diverse classi, si sono radunati

tutti nella palestra e i bambini Maasai si sono esibiti in balli e canti tipici del Kenya, lasciandosi a loro volta coin-volgere nei giochi dei ragazzi dalignesi. Si sono spostati sulle piste del Passo del Tonale con Stefano Ricci, un mae-stro di sci di Brescia trapiantato a sua volta in Kenya, per la loro prima lezio-ne di sci. Il comprensorio Adamello Ski ha fornito loro skipass e Ski Lab di Ponte di Legno le attrezzature. Era-no emozionatissimi e affascinati dalle montagne innevate, così diverse dalle verdi colline africane, ansiosi di infi-larsi sci e scarponi. Come quasi sem-pre avviene con i ragazzini, il risulta-to è stato sorprendente. In poche ore hanno imparato a muoversi sugli sci e a frenare. Lo sci è stata un’avventura ricca di fascino e una scoperta nuova, che hanno affrontato con la gioia tipi-ca di ogni bambino.

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30 LA VOCE DEL POPOLO11 FEBBRAIO 2011 Paesi e parrocchie Garda Valsabbia

Un territorio eterogeneo con 69 Co-muni e un potenziale bacino di uten-za di oltre 300mila abitanti, con picchi di utenza maggiori nel periodo estivo nell’area del Garda, fanno dell’Azienda ospedaliera di Desenzano la più arti-colata struttura sanitaria provinciale. L’Azienda è suddivisa nei tre Presidi ognuno dei quali è composto da due strutture ospedaliere e da Poliambula-tori territoriali. La struttura principale è connotata come ospedale per acuti: nel caso di Gavardo sono concentrate

le specialità di base; nel caso di Desen-zano e Manerbio, oltre alle specialità di base, vi sono quelle intermedie e le terapie intensive, l’unità coronarica, la patologia neonatale e la rianimazione. Dall’inizio del 2011 l’Azienda ha una nuova terna dirigenziale: Fabio Rus-so, direttore generale, Annamaria In-delicato, direttore sanitario, giunti da Chiari e Cesare Meini, direttore ammi-nistrativo, per anni manager al Civile di Brescia. “È una azienda sanitaria complessa − ha spiegato Russo − con

Udi Vittorio Bertoni mille problemi da risolvere, ma sana

e ben condotta da chi ci ha precedu-to. Vogliamo agire nel rispetto delle peculiarità, qualificando ulteriormen-te le strutture”. Con obiettivi concreti. A Desenzano si procederà all’apertura della patologia neonatale di III livello, della chirurgia a indirizzo senologico e dell’anatomia patologica. Si cerche-ranno i fondi per realizzare, sopra le sale operatorie, un padiglione di due piani e per sistemare in un’unica sede nell’area del viadotto i poliambulato-ri per le attività professionali dei me-dici. A Gavardo procedono i lavori di ampliamento. Per il futuro sono allo studio la palazzina per l’attività intra moenia, il servizio di emodinamica e la risonanza magnetica. A Salò potrebbe essere aperto un servizio di odontoia-

tria, sulla falsariga di quanto avviene a Leno. A Manerbio le ristrutturazioni si concluderanno entro il 2013 e si pensa alla pediatria, alla patologia neonata-le e alla nuova unità di oncologia. Per l’investimento in nuove apparecchia-ture sono previsti piani di acquisto an-nuali per circa 1 milione di euro. “Tra le linee guida mi preme ricordare – ha precisato Russo – la qualificazione del personale, circa 2.700 dipendenti, che devono sentirsi motivati e ben inseriti nell’azienda e la grande attenzione al territorio. Le aziende devono distri-buire utili e dividendi, per quelle sa-nitarie il vero utile è la distribuzione di salute sul territorio, con un miglio-ramento della quantità e della qualità dei servizi erogati e un avvicinamento dell’ospedale all’utente”.

Nuovo contributo regionale per il recupero della Fornace romana di Lonato. “Nei giorni scorsi – spiega il vicesindaco e assessore ai la-vori pubblici Monica Zilioli – abbiamo ottenuto circa 105mila euro da destinare al progetto di recupero della nostra Fornace”. Con il precedente contributo di circa 200mila euro si possono in tal modo integrare gli interventi in progetto che mirano all’adeguamento dell’antiquarium. Il rinnovo della struttura contempla la realizza-zione di un’aula didattica e di un angolo bookshop. “Il progetto – per un totale di circa 540mila euro – darà visibilità e importan-za all’area della fornace, inserendola all’interno di percorsi turi-stici, collegati agli altri siti archeologici del territorio gardesano”.

Brevi

Salò

Il Comune investe sul fotovoltaico

Lonato

Fondi per la Fornace romanaIl Comune di Salò investe sul fotovoltaico installando pannelli sul tetto dello stadio e del boccio-dromo che andranno ad aggiungersi a quelli già attivi sulle scuole. Il primo impianto, per una potenza complessiva di 40 kilowatt, sarà collocato sulla tettoia delle tribune dello stadio Lino Turina. La collocazione del secondo impianto, con una potenza complessiva di 35 kilowatt, è invece prevista sull’edificio che ospita il bocciodromo comunale, situato nei pressi della piscina Due Pini. La realizzazione dei due impianti si inquadra in un progetto più ampio e ambizioso a cui stanno lavorando gli assessorati ai lavori pubblici e all’ambiente. L’obiettivo che si è posto il Comune è di riuscire a garantire, nel giro di un paio d’anni, una potenza complessiva di 250 kilowatt. In altre parole si punta a soddisfare almeno il 30% del fabbisogno energetico del-le infrastrutture e degli immobili pubblici, ovvero del consumo di energia che viene utilizza-ta per il funzionamento degli immobili pubblici, ma anche per le manifestazioni e il mercato.

Fabio Russo

“Distribuiresalute

sul territorio”Il nuovo direttore generale Fabio Russo presenta

l’Azienda sanitaria nei Presidi di Desenzano/Lonato, Gavardo/Salò e Manerbio/Leno

Desenzano Ospedale

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Salute In visita alla Richiedei

La commissione provinciale famiglia a Palazzolo per valutare l’ultimo servizio nato negli spazi del vecchio ospedale. Nella stessa occasione sono stati presentanti anche gli sviluppi futuri della struttura

L

Alcologia:un primato palazzolese

31LA VOCE DEL POPOLO11 FEBBRAIO 2011

La visita della Commissione provin-ciale famiglia al nucleo ospedaliero di Palazzolo, gestito dalla Fondazio-ne Richiedei di Gussago, per una verifica dell’attività dei primi me-si del nuovo reparto di alcologia, 15 posti letto, ha fatto il punto sui possibili sviluppi del progetto nato da una intuizione dell’Asl che, oltre ad affrontare un’emergenza, potreb-be rappresentare un elemento utile anche per il pareggio dei conti eco-nomici della gestione dell’ospedale.Roberto Bertelli, presidente della commissione, ha introdotto l’in-contro che ha preceduto la visita, a piccoli gruppi. Dopo l’intervento del sindaco Ales-sandro Sala, Fausto Gardoni, pre-sidente della Richiedei, ha ricor-dato che il reparto palazzolese è il primo nella regione ad affrontare nello specifico una patologia, quel-la correlata all’alcool, che provoca più morti della droga. Ha poi sotto-lineato che resta fondamentale per l’avvenire della Fondazione, che dà lavoro a 550 persone, l’avvio dell’ho-spice a Palazzolo all’interno dell’ac-creditamento dei 40 posti letto chie-

sti alla Regione, con l’appoggio di tutte le forze politiche.La dott.ssa Luigina Scaglia, respon-sabile del Reparto, ha descritto le fasi iniziali richiamando l’attenzio-ne di quanti affrontano il problema. “Oltre ai Nuclei operativi alcologia (Noa) coordinati dall’Asl di Brescia sono giunte molte richieste dalla bergamasca – ha osservato –. La sperimentazione ha sviluppato un intenso rapporto non solo tra enti, Asl ed Ente Richiedei, ma tra pro-fessionisti, associazioni enti e fa-miglie”. “Gli utenti – ha precisato – vengono indirizzati a noi dai Noa e dai Sert (Servizio tossicodipen-denze) di tutta la provincia, ma fin dai primi giorni abbiamo ricevuto richieste dai pronto soccorso e da persone alle prese con il problema di una dipendenza creata da una droga legale (alcool) che a volte si associa alla droga vera e propria, a volte la copre e a volte nasconde problemi psichiatrici. In queste set-timane è stato importante l’apporto di professionisti dell’Asl che sono venuti e vengono in ospedale, lavo-rando con noi e con i dipendenti”.

La Voce di Palazzolo

Numeri e statistiche

Palazzolo verso quota 20milaL’ufficio anagrafe del Comune di Palazzolo ha reso recentemente noti i dati rela-tivi all’andamento demografico del decorso anno 2010.Dal raffronto dei numeri è stato evidenziato come la popolazione della nostra cit-tadina al 31 dicembre 2010 ammontava a 19mila 862 unità: 9938 maschi e 9924 femmine. Se si considera che al 31 dicembre 2009 la popolazione era di 19mila 558 unità, si evidenzia un incremento di 304 unità, a conferma del trend di cre-scita della popolazione della città in riva all’Oglio, iniziato e non più interrotto, già dall’anno 1992, quando gli abitanti erano 16mila 538. Alla stessa data del 31 dicembre 2010 anche il numero dei nuclei famigliari ha registrato un aumento, passando da 8.104 dello scorso anno a 8.187. Evidentemente l’incremento è deter-minato dal saldo attivo tra nati e morti: nel corso dell’anno sono nati 122 maschi e 112 femmine, in totale 234, mentre le persone decedute sono state 196, di cui 101 maschi e 95 femmine, con un incremento rispetto al 2009 di 40 decessi in più.Il consuntivo del movimento migratorio (stranieri e non) registra 770 persone giunte a Palazzolo contro le 504 emigrate, con un saldo positivo di 266 persone: giungia-mo così all’aumento netto della popolazione registrato a fine 2010 di 304 persone.Un altro dato da rilevare è il numero dei cittadini stranieri ufficialmente residen-ti a Palazzolo: al 31 dicembre 2010 erano 3.227 di cui 1.781 maschi ed 1.446 fem-mine, provenienti da 63 nazioni, con un incremento rispetto al 31.12.2009 di ben 283 unità.Tra gli emigranti stranieri la comunità più numerosa è rappresentata dagli Alba-nesi (600 unità), seguita dai Marocchini (389 unità), dai Senegalesi (346 unità), dai Romeni (339 unità), dai Pakistani (331 unità).Per quanto riguarda la suddivisione degli abitanti per fasce d’età, i minorenni (da 0 a 17 anni) sono 3.652, quelli in età di lavoro (dai 18 ai 65 anni) sono 12.866, gli ultrasettantenni sono 2.603, di cui 101 hanno già compiuto i 90 anni (15 uomini e ben 86 donne) a dimostrazione della ormai acclarata maggior longevità del gen-til sesso. L’anagrafe comunale ha fornito anche la suddivisione della popolazione per parrocchie che è così dettagliata: Santa Maria Assunta: 5.928 persone in 2.471 nuclei famigliari, Sacro Cuore con 4.560 persone in 1.939 famiglie, San Giuseppe con 3.454 abitanti e 1.412 famiglie, San Paolo in San Rocco con 3.032 persone e 1.228 famiglie, San Pancrazio con 2.888 persone in 1.137 famiglie. Manca poco, come si può notare a toccare la fatidica quota di 20mila abitanti, che si dovrebbe raggiungere a breve tenuto conto dell’ampia offerta di alloggi sul mercato edilizio locale e della auspicabile ripresa economica, non disgiunta da un’azione tesa a favorire l’inserimento dei nuovi cittadini nel contesto del-la vita locale.

[email protected]

L’ospedale di Palazzolo

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32 LA VOCE DEL POPOLO11 FEBBRAIO 2011 La Voce di Palazzolo

Proseguono alla Fondazione Am-brosetti di Palazzolo sull’Oglio le conferenze sull’arte contempora-nea, dedicate quest’anno al tema della vista, dell’enigma dello sguar-do, un tema trasversale che riflette sul significato del vedere nell’arte contemporanea. Rappresentare l’invisibile è una delle tante sfide che emergono come continuità o come reazione alla razionalizza-zione del fenomeno percettivo av-venuto in ambito positivista ed ap-pare uno dei temi affrontati dalle avanguardie storiche. Strettamen-

Incontro con l’artista

Ugo NespoloProseguono gli appuntamenti della

Fondazione Ambrosetti dedicati ai grandi temi dell’arte contemporanea

P

te correlata alla rappresentazione dell’invisibile è la meccanica della visione che implica una riflessio-ne sulla restituzione dell’oggetto, legata al visibile e concernente le note tematiche della Gestalt e del-la percezione visiva. L’atto stes-so del guardare, come approccio primo all’opera, in una accezio-ne estranea alla meccanica della visione è invece oggetto delle in-dagini concettuali, in ambito ita-liano, da Pistoletto a Paolini a Fa-bro. Altro filone problematico è lo sguardo sulla realtà: l’occhio sulla

realtà che ci circonda e sui feno-meni sociali del nostro tempo im-plica la possibilità di esprimere un giudizio sulla società in cui l’arti-sta vive e opera attraverso il pro-prio personale impegno estetico. Il déjà vu, la poetica della citazione e dell’arte sull’arte o, in taluni ca-si, il cosiddetto d’apres, sono temi che si intrecciano a quelli già deli-neati: non sempre vedere significa creare il nuovo. L’artista esprime la propria educazione visiva che è fatta degli emblemi della storia dell’arte: la novità è legata alla scel-ta del ricordo o all’immagine del già visto. Oggetto dell’arte non è il meccanismo della visione quanto l’intenzionale atto di citazione, il riferimento all’immagine comune, a volte banale, spesso in antitesi alle tendenze culturalmente più

Cultura Giovedì 17 febbraio

sofisticate. In questo contesto si colloca la conversazione con l’ar-tista Ugo Nespolo in programma a Palazzo Panella in via Matteotti 53, sede della Fondazione, per le 21 di giovedì 17 febbraio. Ugo Nespolo, diplomato all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, laureato in Lettere moderne, vive e lavora a Torino. I suoi esordi nel panorama artistico italiano risalgono agli an-ni Sessanta, alla Pop Art, ai futuri concettuali e ai poveristi. Mai lega-ta in maniera assoluta a un filone particolare, la sua produzione si ca-ratterizza subito per un’accentuata impronta ironica, trasgressiva e per un personale senso del divertimen-to che rappresenterà sempre una sorta di marchio di fabbrica. Per informazioni 030/7403169, www.fondazioneambrosetti.it

Molti gli appuntamenti

Il Giorno del ricordo a PalazzoloCome molte altre amministrazioni anche quella palazzolese ha messo in campo molte iniziative per celebrare il Giorno del ricordo del 10 febbraio, da-ta in cui da qualche anno si fa memoria del dram-ma delle migliaia di persone vittime delle foibe. La giornata ha visto la partecipazione delle asso-ciazioni d’arma e combattentistiche, del comita-to provinciale dell’associazione nazionale vitti-me giuliano-dalmate, di quelle culturali e del vo-lontariato, più una nutrita rappresentanza delle scuole locali. La celebrazione di una Santa Messa, la deposizio-ne di una corona d’alloro al monumento che ri-corda i martiri delle foibe e la commemorazione di questa triste pagina della storia italiana sono stati i momenti che hanno caratterizzato la gior-nata del 10 febbraio. Le manifestazioni indette a Palazzolo per ricorda-re questa non si sono esaurite nelle celebrazioni ricordate. Molti sono ancora gli appuntamenti in calendario. Dal 14 al 28 febbraio 2011, presso il Salone espo-sitivo della Biblioteca Civica “G.U. Lanfranchi”, si terrà la mostra dal titolo: “Istria, Fiume e Dalma-

zia – 2000 anni di cultura italiana (Foibe, Gulag, Esodo)”. La mostra sarà visitabile il martedì, giove-dì e sabato dalle 9 alle 12 e dal lunedì al venerdì dalle 14.30 alle ore 19. Il 21 febbraio, alle 20.30, presso la sala espositiva della Biblioteca civica, è in programma una con-ferenza sul tema : “Istria, Fiume e Dalmazia - La storia di un dramma italiano ai confini orientali d’Italia”. Relatori della serata saranno l’on. Paolo Corsini, docente di storia contemporanea presso l’Università degli Studi di Parma, Piero Tarticchio, direttore tecnico scientifico del Centro mondiale di cultura giuliano-dalmata, esule da Pola e figlio di un infoibato. Martedì 15, alle 10.30, e sabato 19 febbraio alle ore 10, sempre presso la Sala espositiva della bi-blioteca civica verrà organizzata, rispettivamente per gli alunni delle scuole secondarie di 1° grado e per gli studenti dell’Istituto di Istruzione Supe-riore “C. Marzoli”, la Conferenza sul tema: “Foi-be, Esodo e Confine Orientale”. Relatore delle due conferenze sarà Luciano Ru-bessa, presidente del Centro mondiale di cultura giuliano-dalmata.

Ugo Nespolo

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33LA VOCE DEL POPOLO11 FEBBRAIO 2011

L’Associazione culturale “Il mae-strale” di Palazzolo sull’Oglio ha indetto la quinta edizione del con-corso letterario “L’immagine par-la“ per un racconto inedito il cui incipit è fornita da un’immagine fotografica riprodotta sul depliant informativo che distribuito, in via prioritaria, sul territorio della pro-vincia di Brescia, quindi a livello regionale e nazionale e attraverso i siti internet dedicati. L’immagine per la quinta edizione del concorso è stata scelta dal direttivo dell’As-sociazione da una selezione di im-

Lmagini pervenute da vari circoli fo-tografici della Lombardia. Dall’im-magine scelta (raffigurante una bicicletta e un paio di pattini), gli scrittori, dovranno trarre spunto per sviluppare i contenuti del rac-conto. L’iniziativa, come per le pre-cedenti edizioni, è stata realizzata dall’associazione palazzolese con il Patrocinio dell’assessorato alla Cultura della regione Lombardia, dell’assessorato alla Cultura della Provincia di Brescia e del Comu-ne di Palazzolo sull’Oglio. La par-tecipazione al concorso è libera.

Unico requisito richiesto è quello della maggiore età. I partecipanti dovranno presentare un elaborato di loro produzione, inedito, scritto in lingua italiana, eventualmente con brevi frasi in lingua straniera. Il testo non dovrà superare le cin-que cartelle e dovrà essere inviato in duplice copia con la sola indica-zione del titolo prescelto. Le ope-re dovranno essere spedite entro e non oltre il 15 aprile 2011, a mezzo posta, all’associazione “Il maestra-le” in via Civerchi 16, 25036 Palaz-zolo sull’Oglio. Le stesse potranno essere trasmesse anche via email all’indirizzo di posta elettronica: [email protected]. Le opere sa-ranno valutate da una giuria co-stituita da sette membri nomina-ti dall’Associazione “Il Maestrale” compreso il presidente, un membro

proposto dall’amministrazione co-munale di Palazzolo s/Oglio, dalla Provincia di Brescia e dalla rete bibliotecaria Ovest Bresciano. La giuria sceglierà un’opera vincitrice e nove raccolti giudicati significati-vi. All’autore dell’opera vincitrice verrà assegnato un personal com-puter portatile; agli scrittori, il cui racconto verrà segnalato, saranno attribuiti vari premi di consolazio-ne. ll racconto premiato e quelli se-gnalati saranno pubblicati on-line e su supporto cartaceo; il titolo della raccolta corrisponderà al titolo del racconto vincitore, che aprirà la raccolta stessa. L’opera vincitrice e la pubblicazione saranno presentati a Palazzolo nel corso di una mani-festazione pubblica già programma per il 4 giugno. Per ulteriori infor-mazioni [email protected].

“L’immagineparla”: una nuova edizioneI partecipanti dovranno inviare i propri elaborati entro e non oltre il 15 aprile prossimo presso la sede dell’associazione palazzolese

Concorsi Promosso da “Il maestrale”

L’immagine scelta per l’edizione 2011 del concorso

AntipastiCapesante al gratéPassione di ostriche

Assaggio salumi mistiPrimi:

Cuori di San Lorenzo pomodoro,mozzarella di Bufala e basilico

oppure con formaggio e gamberettiSecondi:

Cuore di filetto alla braceDolce della Casa con flut di spumantino

30.00 bevande e caffè inclusi

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34 LA VOCE DEL POPOLO11 FEBBRAIO 2011 Paesi e parrocchie Sebino Franciacorta

Secondo il sociologo Bauman la no-stra società è molto fragile, disunita, liquida. Sottolinea che non ci sono più regole forti, si sono indebolite le Chie-se, i partiti, tutti i rapporti e non solo quelli di lavoro sono diventati precari, anche nella famiglia, anche nella cop-pia, mentre l’educazione svanisce e prevale l’impulso immediato. Di fron-te a queste considerazioni abbiamo provato a vedere qual è la situazione reale dei nostri piccoli centri. È scatu-rita una piccola inchiesta sul territorio (Chiari, Iseo e Rovato) che, partendo dall’approfondimento con il sociologo Aldo Bonomi, ha verificato quanto sia-no ancora vive le nostre comunità. Gli aspetti religiosi e civili si identificano nelle celebrazioni e nelle manifestazio-ni dedicate al patrono. Che qualcosa sia andato sfilacciandosi nelle nostre

Vivere insiemenella comunità

Partendo da una riflessione del sociologoAldo Bonomi, un viaggio in alcuni paesi

Sdi Matteo Franzoni

comunità è opinione diffusa. Quan-to meno se per comunità intendiamo quell’idea che ognuno di noi può avere in mente e di cui sentiamo una sorta di nostalgia: un gruppo di persone legate da forti vincoli di parentela o relazioni di mutuo soccorso che si riconoscono in alcune figure idealtipiche autorevo-li e riconosciute, appunto, da tutta la comunità. Il prete, il maresciallo dei carabinieri, il dottore (nella sola acce-zione di medico), il sindaco, oggi, non hanno più quel ruolo al tempo stesso catalizzatore e risolutivo delle tensioni sociali che senz’altro avevano un tem-po. Non ha dubbi a riguardo il sociolo-go Aldo Bonomi, invitato ad interveni-re sul tema “La comunità: dalle origini ai giorni nostri” il 14 gennaio scorso a Nave in occasione della serata inaugu-rale del neonato forum delle associa-

zioni promosso dalle tre parrocchie di Nave, Muratello e Cortine. C’è bisogno di ripensare i comportamenti colletti-vi nel contesto di spaesamento pro-dotto dalla globalizzazione e dai radi-cali cambiamenti ad essa legati. Se il forum nasce con il lodevole scopo di stimolare la partecipazione dei citta-dini alla vita della comunità per ren-derla più bella e accogliente, è bene aver chiaro, sostiene il sociologo, che la costituzione di un forum è un ten-tativo di costruzione artificiale di una nuova comunità. Il forum non deve la-sciarsi, infatti, tentare dal pensiero di poter risollevare le sorti di un tipo di comunità che appartiene al passato e non è nemmeno sufficiente far incon-trare le diverse persone impegnate nelle attività delle associazioni o dei partiti politici per costruire la comu-

nità più accogliente. È prima necessa-rio fare i conti con gli umori profondi di chi ci sta attorno. I soggetti hanno, infatti, differenti reazioni di fronte alle sfide quotidiane del mondo globalizza-to, reazioni che Bonomi riassume in tre categorie: rancore, operosità, cura. Accanto a una comunità del rancore, tendente ad escludere il prossimo per-ché dominata dalla paura, vive una co-munità operosa costituita da soggetti che continuano a impegnarsi nel fare impresa con quotidiana fatica. Serve, questa la proposta di Bonomi, che la comunità di cura, abitata da quegli operatori che si occupano di “inclusio-ne”, ascolti e non svaluti le istanze de-gli “operosi” per tramutare (insieme) il rancore che serpeggia nelle nostre comunità in concreta costruzione di una società più aperta.

Inchiesta La Voce della FranciacortaSottovoceI santi sono i nostri padri nella fe-de, i nostri modelli, coloro a cui guardare perché capaci di incarna-re nel mondo l’amore di Dio. Così Faustino e Giovita, Angela Merici e Maria Crocifissa di Rosa, Arcangelo Tadini o Giuseppe Tovini, ma anche i patroni delle 473 parrocchie della diocesi a cui ogni anno dedichiamo, magari, una festa, e che sono spesso ritratti sulla pala d’altare più bella delle nostre chiese. Sono essi i primi testimoni a cui guardare per rende-re più bella la nostra vita insieme. Conoscerne la storia, ritrovarne gli esempi, rileggere il senso delle tra-dizioni a loro dedicate ci fa bene e ci deve spronare a fare meglio. La prima pagina di febbraio

Nosocomio Ettore Spalenza a Rovato

Accanto alla vita, sempre e comunque“Abbiamo il dovere di recuperare la vita che non c’è, ma che ci potrebbe essere”. Con queste parole di don Gnocchi Tiberio Boldrini, direttore per l’omonima fon-dazione della zona “Lombardia 3”, ha sintetizzato il lavoro compiuto a favore dei pazienti in stato vege-tativo nel nosocomio rovatese “Ettore Spalenza”. Per assistere al meglio la trentina di pazienti e le loro fa-miglie che ogni anno passano dalla struttura per gravi cerebrolesioni dello “Spalenza”, il personale della fon-dazione mette in campo quotidianamente una serie di servizi specifici: ricovero ordinario e day hospital per la riabilitazione specialistica; neurofisiologia e diagno-stica per immagini; riabilitazione ambulatoriale e do-miciliare oltre alla terapia occupazionale in ambiente domestico. Per quanto riguarda quest’ultimo settore, il direttore sanitario Mauro Ricca sottolinea “l’intenzio-ne dello Spalenza di adibire l’appartamento un tem-po pensato per la Cappellanìa e posto al terzo piano a struttura totalmente pensata per le famiglie. L’idea è quella di realizzare una vera e propria abitazione con tanto di servizi igienici, cucina e spazi conviviali in modo che una famiglia possa abituarsi per tempo ad affrontare il passaggio del proprio caro dall’ospedale alla propria casa”. Una delle particolarità dei pazienti con gravi cerebrolesioni riguardano le necessità clinico-assistenziali e riabilitative, diverse rispetto ai pazienti

”normali”. Per questo motivo, l’ospedale rovatese ha deciso di dotarsi di un’organizzazione interna non ba-sata sui soliti reparti bensì in tre differenti gradi d’in-tensità: bassa, media e alta. “In questa maniera – dice la dottoressa Silvia Galeri, responsabile del servizio ria-bilitativo – è l’ospedale a muoversi attorno al pazien-te e alle sue esigenze, e non più il contrario”. Questo è tanto più importante quando parliamo di pazienti in stato vegetativo, che scontano gravi problemi di movimento, derivati in misura pressoché uguale sia da traumi esterni che da problemi endogeni: “Il 50% – dice ancora la dottoressa Galeri – dei nostri pazienti Gca (gravi cerebrolesioni acquisite, ndr) ha alle pro-prie spalle gravi eventi traumatici, come ad esempio i sinistri stradali. In forte crescita, ultimamente, sono invece i pazienti con anossie, ad esempio da infarti o ictus, arrivati al 30%. Il restante 20%, invece, ha come pregresso un’emorragia”. I pazienti rovatesi arrivano in gran parte dalla provincia di Brescia, anche se non manca un’importante “colonia” bergamasca e anche da fuori regione. Il bisogno di servizi dedicati agli stati vegetativi persistenti è in forte aumento e le strutture abilitate non sono sufficienti alle richieste. A partire da quest’anno, lo “Spalenza” ha deciso di raddoppiare i posti letto: agli otto di alta intensità vanno ad aggiun-gersi sette disponibilità per la media intensità. (d.p.)Silvia Galeri e Mauro Ricca

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Cultura e [email protected]

Da pochi anni la normativa naziona-le ha istituito il Giorno del ricordo (10 febbraio), in memoria delle vit-time delle foibe e dell’esodo giulia-no-dalmata. Con il trattato di Rapal-lo, che prometteva ai nuovi territo-ri annessi all’Italia il mantenimento della loro lingua e delle loro tradi-zioni, circa 350mila allogeni sloveni erano venuti a far parte dell’Italia. In brevissimo tempo, però, questo patto venne rotto e la sistematica eliminazione della cultura slovena in Italia iniziò ancor prima della pro-mulgazione delle leggi razziali. Sim-bolo dell’inizio della persecuzione è il rogo del 13 luglio 1920 della Casa nazionale slovena, il “Narodni dom”, un luogo considerato come il fulcro delle fiorenti attività culturali della minoranza slovena. Una minoranza in cui il tasso di analfabetismo era tra i più bassi d’Europa, connotata da una forte cultura patriottica e in cui l’editoria svolgeva un ruolo de-terminante per la loro sopravviven-za culturale. Basti pensare che nel periodo fra il 1920 e il 1928, con un picco nel 1926, si assistette alla na-scita di un’editoria slovena comple-tamente indipendente da quella ol-tre confine: nella sola Trieste erano attive 19 testate giornalistiche più lo storico quotidiano liberale “Edinost”

10 febbraio Giorno del ricordo

Per non dimenticare quanto è statoa lungo taciuto

D

di Nicoletta Tonoli

(Unità), e cinque nuove case editrici.Non dimentichiamo Gorizia, che con due grandi case editrici e la produ-zione di 20 giornali di svariati inte-ressi era il centro fondamentale del-la cultura slovena in Italia.Nel giro di pochi anni la repressio-ne fascista sarà quasi totale sia nella stampa che nell’editoria. L’anno più proficuo in questo senso per le cami-cie nere è il 1923: al grido di “Nella patria del Rossetti non si parla che italiano” si comincia con l’italianiz-zazione di nomi, cognomi e toponi-mi sloveni o croati riducendo le due lingue all’uso strettamente privato; l’abolizione delle classi elementari slovene che diverrà totale entro il 1928; e ultimo, ma non meno grave, la legge sulla stampa n. 3288 del 13 luglio 1923 che conferisce ai prefetti la facoltà di diffidare a discrezione e quindi sospendere i direttori del-le pubblicazioni che abbiano ricevu-to due diffide nell’arco dello stesso anno solare. Questo provvedimento porterà di fatto alla soppressione legalizzata della stampa periodica slovena.A Trieste e Gorizia nessun libro o testata è più pubblicabile in via uf-ficiale. Era il modo vincente per eliminare la minoranza che né un proclama del generale Petitti di Ro-

reto né cinque seggi in Parlamento destinati a deputati sloveni duran-te le elezioni del 1921 riuscirono a tutelare. Durante l’estate del 1927 furono chiuse tutte le associazioni culturali e sportive.A questa escalation repressiva, alle spedizioni squadriste, ai pestaggi, al-le sopraffazioni, agli incendi, gli slo-veni (di fatto ormai italiani) della Ve-nezia Giulia reagiscono sviluppando clandestinamente una capillare atti-vità antifascista, subendone le con-seguenze con esecuzioni pubbliche di loro compatrioti, che tuttavia non spegneranno la Resistenza slovena.Insomma, un crescendo di violen-za e repressione culturale era co-minciato.Ancora oggi, seppure in aumento grazie anche ai libri-testimonianza di autori come Boris Pahor, i testi specifici sull’argomento risultano essere pochissimi e difficilmente reperibili non solo in lingua italiana ma anche in sloveno. È soprattutto recandosi personalmente sul posto, a Trieste o a Gorizia, che si viene a conoscenza di fatti che non sono citati nemmeno nei manuali pret-tamente storici anche perché solo recentemente è stato rimosso il ve-lo che copriva le vicende di questa parte d’Italia.

L’arrivo dei “titini”, le foibe, l’esodo...Se al termine della Seconda guerra mondiale l’Italia ha subito la violenzadei seguaci di Josip Broz, il “Maresciallo Tito”, in precedenza, nella stessa regione, la Venezia Giulia, erano stati gli italiania macchiarsi di innumerevoli attidi razzismo. Quanto segue si propone di farci ricordare proprio quella pagina vergognosa della nostra storia

LA VOCE DEL POPOLO11 FEBBRAIO 2011

L’incendio del “Narodni dom” di Trieste (1920)

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Genitori e figli Tra le automobiline e le Barbie

Il gioco come pretesto per donare tempo alla prole

di Luigi Domenighinipedagogista

Prendiamo anche oggi spunto da una domanda pervenuta. “Mi annoio mol-tissimo a giocare con le macchinine; ma lui adora che prenda parte ai suoi giochi e io ‘fingo’ di essere interes-sata. Sono una cattiva mamma?”. In-dubbiamente giocare con i figli è una buona cosa, indispensabile direi per la loro crescita affettiva, emotiva, relazionale, sociale (e chi più ne ha più ne metta), quindi lo chiedono e lo chiedono con insistenza perché nel giocare insieme a papà o/e mamma – oltre a sperimentare la vicinanza dell’adulto amato – dialogano, vivo-no e rivivono emozioni e sentimenti che hanno bisogno di essere riela-borati in tutta sicurezza, in tutta li-bertà. Il gioco soprattutto quello di ‘ruolo’ (del tipo: “Io sarò il cavalie-re senza paura e tu il mio scudiero”,

oppure per stare in tema: “Io sono Schumacher e tu il mio navigatore”) dà risultati di confidenza, empatia e solidarietà che mai il dialogo forza-to (quello che troppo spesso è fatto dalle sole nostre domande e da rispo-ste a monosillabi) potrà raggiungere. Quindi evitiamo il più possibile di ‘in-terrogare’ nostro figlio e giochiamo con lui; quello che ha dentro (gioie, desideri, preoccupazioni, paure, e al-tro) emergerà e noi sapremo coglier-lo… se siamo disponibili.Ma talvolta i figli ‘esagerano’, noi giochiamo malvolentieri con loro e i piccoli lo percepiscono. Così l’im-pegno del genitore è inutile o addi-rittura dannoso. Infatti: quando si è stanchi o esausti o distratti non si è buoni compagni di gioco. Se la mam-ma non ha voglia di un altro tè con la

Gli adulti devono dedicare una parte del tempo per assecondare i minori, senza far pesare tale disponibilità. Piuttosto

che giocare con il broncio, è meglio non farlo. Quello che i bambini desiderano

non è necessariamente giocare insieme a macchinine o a bambole, ma è passare del

tempo con il papà e con la mamma in attività gratificanti. In ogni caso è importante che il

tutto avvenga nella serenità da ambo le parti

bambola preferita dalla figlia, questa lo capisce e ci resta male; oppure ne approfitta avendo trovato un modo per ‘dominare’ la mamma… e anche questo è pedagogicamente negativo. Positivamente parlando non dobbia-mo sentirci in colpa se a loro piac-ciono i bolidi rombanti (o le Barbie) e a noi no! Cerchiamo per una par-te del nostro tempo di assecondarli; ma per un’altra di coinvolgerli in at-tività e giochi che piacciono a tutti e due. Quello che i bambini desiderano non è necessariamente giocare insie-me a macchinine o a bambole, ma è passare del tempo con noi in attivi-tà gratificanti. Se ci divertiamo non ha importanza che cosa facciamo… ma divertiamoci tutti e due (o tutti e tre, o tutti e quattro). Per esempio: “Silvia, prepariamo, io e te, una bella insalatona fresca con le uova per il papà e per noi?”. La bimba, più è piccola più sarà felice di seguire la mamma in cucina, lava-re le verdure, sgusciare le uova, farle a dadini, e via di seguito. Se appena rientrati a casa dal lavoro (sentendo-

ci in colpa per essere stati via otto ore) tutte le sere dobbiamo giocare a Biancaneve con la figlia di cinque anni e siamo (ovviamente) costretti a fare esattamente tutto quello che lei vuole, questo non è positivo. Se ne viene fuori pensando alternative gradite: una bella telefonata nel po-meriggio potrebbe annunciare: “Pre-parati che stasera andiamo dalla zia, il suo bimbo appena nato ci aspetta”. Oppure: “Vieni volentieri con me ap-pena arrivo dalla parrucchiera? Ci faremo bellissime!”. Basta un po’ di fantasia per trovare qualcosa di diverso, sia per i maschi che per le bambine. Ma ne veniamo fuori anche proponendo giochi che piacciono (o piacevano) a noi: chi dimentica i quattro classici calci al pallone in cortile o i famosi dieci tiri al cane-stro? Le costruzioni, il cavallo, l’alta-lena sulle ginocchia e così via. Pos-siamo essere anche noi che propo-niamo di giocare ai nostri figli. “Ehi, giochiamo?”. Un graditissimo invito che conferma il fatto che stiamo vo-lentieri con lui o con lei. Facciamolo!

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Proposte Per una migliore qualità della vita

Una scala di valutazione per la disabilità intellettiva

Ufficio famiglia Incontri macrozonali

Per le situazioni familiari di separazione e di divorzioL’Ufficio famiglia organizza una serie di incontri macrozonali di preghiera per le situazio-ni familiari di separazione e di divorzio, sul tema “L’amore di Cristo ci unisce”. Da parecchi anni stiamo assistendo inermi a una miriade di fratelli sposati con il sacramento del matri-monio, che affrontano situazioni di grave dolore, nei percorsi di separazione e di divorzio. Come effetto domino, a macchia d’olio, la rottura della comunione ricade pesantemente sui figli e su tutti i familiari. Anche la comunità dei fedeli si trova ferita, divisa proprio in uno dei suoi pilastri fondamentali, nel segno dell’unione coniugale come viva ripresenta-zione dell’amore salvifico con cui Cristo sposa la sua Chiesa. È giunto il tempo di superare pregiudizi, da una parte, oppure, facili soluzioni, dall’altra, assumendo un nuovo stile di accoglienza e di accompagnamento, dove la verità si possa davvero coniugare con la do-vuta carità. Soprattutto coloro che ricoprono incarichi pastorali nella parrocchia sono invi-tati a lasciarsi interpellare dal dolore di tante famiglie, cominciando a pregare, ascoltare, capire insieme. Tutta la Chiesa ha bisogno sempre di conversione al cuore misericordioso di Cristo. Per questo motivo, nel solco della lettera pastorale del vescovo Luciano (“Tutti sia-no una cosa sola”), gli incontri macro zonali di preghiera nascono dalla speranza di poter ravvivare il buon seme evangelico della pace e della comunione. I destinatari sono i cate-chisti e gli animatori, i membri dei Consigli pastorali parrocchiali e zonali, dei gruppi, delle associazioni e dei movimenti. La finalità è di pregare per le famiglie in difficoltà e per chi le accompagna e inoltre offrire alcuni spunti di riflessione per l’accompagnamento dei fra-telli separati, divorziati, risposati.Date e luoghi degli incontri: 25 febbraio presso la parrocchia di Cologne per le zone Sebi-no, Franciacorta, Fiume Oglio. 28 febbraio presso la parrocchia di Capo di Ponte per le zo-ne della Valle Camonica (1-2). 1 marzo presso la chiesa Centro pastorale Paolo VI per le zo-ne Urbana e Suburbana. 7 marzo presso la parrocchia di Villanuova sul Clisi per le zone del Garda e della Valsabbia. 23 marzo presso la Rupis Mariae di Montichiari per le zone della Bassa Orientale. 6 aprile presso la parrocchia di Orzinuovi per la zona della Bassa Occiden-tale. 29 aprile presso la parrocchia di Boario per le zone della Valle Camonica (3-4) e presso la parrocchia di Concesio Pieve per le zone della Valtrompia e della Valgobbia. 3 maggio presso la chiesa di S. Michele a Leno per la zona della Bassa centrale. Tutti gli incontri si svolgono dalle 20.30 alle ore 22.

Pro Familia Tavola rotonda

La famiglia che educaProsegue l’attività del Pro Familia di Brescia. Alle proposte di questi mesi, quali il corso per fidanzati, il corso per educatori di adolescenti, gli incontri per giovani sposi e sulle dinami-che della vita familiare, si aggiunge una tavola rotonda dal titolo “La famiglia che educa: squadra vincente”, che si terrà domenica 20 febbraio alle ore 14.45 presso la sede dell’Istituto in via Lama, 61 a Brescia. Alla tavola rotonda partecipano la pedagogista prof. Mariafranca Sacristani Mottinelli, la prof. Chiara Pedraccini Platto, vice direttore dell’Ufficio famiglia e la coppia di genitori Luciano ed Enrica Pace; il coordinamento è affidato a mons. Gabriele Filippini. La partecipazione è aperta a tutti gli interessati. Per informazioni: Pro Familia tele-fonando al n° 030.46358 – 030.292286 Sito: www.profamilia.it e-mail: [email protected]

Convegno Associazioni femminili

Donne e violenzaConsiderare la violenza contro le donne, si tratti di stupro, atti di libidine violenta, maltrattamenti fisici e psichici dentro la famiglia, molestie o ricatti sessuali, come un pro-blema politico e sociale a cui bisogna dare risposta, è il risultato di un processo culturale molto complesso che le donne hanno messo in moto e a cui nessuno può più sottrarsi anche se è solo l’inizio di un cammino ancora molto lungo. Con il convegno “Donne e violenza: percorsi e sinergie possibili per contrastarla”, che si terrà venerdì 25 febbraio presso il liceo artistico “M. Olivieri” (corso Matteotti 8 – Brescia), con inizio alle ore 16, la Rete delle as-sociazioni femminili bresciane intende insistere con una imprescindibile azione di sensibi-lizzazione del territorio sul grave fenomeno e, nel contempo, avviare un dialogo proficuo tra servizi e istituzioni che, a vari livelli, operano ogni giorno per contrastarlo.

di Luca Rivali

Il tema della qualità della vita delle persone con disabilità intellettive e delle loro famiglie è molto sentito in questo periodo. Negli Stati Uniti, da sempre all’avanguardia nella ricerca scientifica e medica, è stato sviluppato un me-todo di intervento che rappresenta un vero e proprio cambio di prospettiva per l’assistenza dei disabili mentali. Invece di definire la patologia mettendo in evidenza gli handicap dei malati rispetto alla normalità, è stata realizzata una scala di valutazione che rileva che cosa manca alla persona per una piena inclusione e partecipazione sociale: la Sis, acronimo che sta per Supports in-tensity scale. Si tratta dello strumento più valido e funzionale per tracciare un profilo qualitativo e quantitativo dei bisogni di sostegno della persona disabi-le, che permette di valutare con grande precisione la quantità di assistenza o sostegno non ordinario di cui un soggetto ha bisogno in termini di frequenza, durata quotidiana, tipologia. Il tutto con l’obiettivo di dare un migliore soste-gno alle famiglie. La Sis ha avuto anche un’edizione italiana, a cura di Mau-ro Leoni e Luigi Croce, pubblicata da Vannini editoria scientifica di Gussago, specializzata nel settore. Si tratta di un progetto ambizioso e all’avanguardia che, da parte dell’editore, prevede anche la divulgazione scientifica del pro-dotto, la formazione degli operatori e la certificazione dell’applicazione del metodo, che è stato adottato già in alcune Asl del Nord Italia, tra cui Brescia, ma anche Bologna, Milano e Reggio Emilia.La Sis è stata presentata martedì 25 gennaio scorso, presso l’Hotel Master di Brescia, da Margaret Nygren, direttore esecutivo dell’Aaidd (American asso-ciation of intellectual and development disabilities). Fondata nel 1876, l’Aaidd costituisce la più importante e antica organizzazione americana interdiscipli-nare di professionisti e cittadini, che si occupa di persone con disabilità intel-lettive e dello sviluppo. Con oltre 5000 associati negli Usa e in 55 altri Paesi del mondo, l’Aaidd svolge un ruolo cruciale nel difendere i diritti e orientare i servizi al miglioramento della qualità della vita delle persone con disabilità intellettive e delle loro famiglie. La dott.ssa Nygren è stata in Italia nei giorni scorsi per una serie di incontri tecnico-scientifici e per valutare l’applicazione e lo sviluppo della versione italiana della Sis. Si tratta di un importante segnale, che dimostra la crescente attenzione anche nel nostro Paese per la realtà dei disabili mentali e l’assistenza e il supporto alle loro famiglie. Alla presentazio-ne bresciana sono intervenuti anche Umberto Mezzana, presidente di Vannini editoria scientifica, ovvero l’editore responsabile dell’edizione italiana della Sis, che ha sottolineato gli ottimi risultati raggiunti dove è stato applicato il prodotto, e Luigi Croce, dell’Università cattolica di Brescia, curatore dell’edi-zione italiana della Sis, che ha spiegato la genesi e gli obiettivi del progetto, mettendone in evidenza le qualità positive. “Si tratta di uno strumento raf-finato e preciso, ma non semplice – ha detto Croce – che richiede una forma-zione specifica, ma che se applicato correttamente permette di pianificare gli interventi e il sostegno, consentendo anche di ottimizzare le risorse umane ed economiche”. In tempi di crisi anche quest’ultimo è un elemento da tene-re in considerazione.

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38 LA VOCE DEL POPOLO11 FEBBRAIO 2011 Cultura e comunicazione Eventi

Inaugurazione Allestita nel Museo di Santa Giulia dall’11 febbraio al 12 giugno

Al via l’attesa mostra “Matisse. La seduzione di Michelangelo”

Se finora il titolo è suonato strano ai più, perché quasi incomprensibile il legame tra Matisse e Michelangelo, ora che la mostra è aperta tutto ri-sulta chiaro. La fascinazione di Ma-tisse, lo studio che egli compie del-le opere michelangiolesche si legge passo passo nell’esposizione. Attra-versando le sale del Museo di San-ta Giulia, cogliamo la relazione tra i due artisti, e ancora di più restiamo stupiti nel leggere chiaramente cosa di Michelangelo attirasse lo sguar-do e le energie dell’artista francese.Importante l’allestimento curato da Alberto Torsello che è riuscito ad ar-monizzare due grandi dell’arte, tan-to vicini, eppure separati da quattro secoli di storia. Ogni sala è corona-ta da un’opera del grande Maestro del Rinascimento che attenti accor-gimenti inquadrano in modo tale da farne risaltare la distanza con il tempo di Matisse. Quattro secoli di arte e storia ven-gono dunque raccontati da questo allestimento che riesce a mettere in luce similitudini e discrepanze dei due grandi Maestri.Seguendo le indicazioni di Maurizio

SBernardelli Curuz, consulente arti-stico della Fondazione Brescia Mu-sei, varcando la soglia della mostra avvertiamo la ricerca del codice di Michelangelo, questa tensione infi-nita e sempre nuova verso la linfa vitale. Quasi che la “joie de vivre” di Matisse si diffondesse a tutte le opere esposte, in uno slancio vita-le che è tripudio di forme e colori.“Matisse. La seduzione di Miche-langelo” è una mostra densa nei contenuti e ricca di sollecitazioni per il nostro sguardo. Passiamo da importanti dipinti su tela a piccole sculture. E poi di nuovo disegni, in-cisioni, e collage.Restiamo ammaliati dal grande nu-do seduto: scultura alla quale Matis-se lavorò per tanti anni. Scopriamo i legami profondi tra pittura e scul-tura, rileggendo in alcuni dipinti le stesse pose delle sculture. Colpisco-no i colori, forti e accesi delle tavole di jazz. Una teoria di tavole colorate che, esposte qui per la prima volta, sono disposte a semicerchio su leg-gii di diverse altezze a sottolineare il ritmo musicale del jazz. Nelle sale ci accompagna la voce

di Matisse di cui possiamo leggere significative citazioni attentamente selezionate dalla curatrice, Claudia Beltramo Ceppi (altre sono ripor-tate nell’audioguida). Le parole di Matisse, più di qualsiasi apparato didascalico permettono di scoprire il suo lavoro, e la sua arte più pro-fonda. E come restare indifferenti di fronte alla fragilità delle “gouaches découpées”, una sorta di collage di carte dipinte e poi ritagliate senza interruzioni da Matisse, ormai qua-si cieco. Estrema sintesi del suo la-voro, le “gouaches découpées” rap-presentano per Matisse un modo di “scolpire nel colore”. In mostra possiamo ammirare an-che arazzi di grandi dimensioni: opere di un Matisse più anziano, frammenti di cielo e mare dell’Oce-ania. Immagini quasi decorative che stupiscono per la vivacità e la forza del tratto.A coronamento del percorso il con-fronto diretto tra Matisse e Miche-langelo: un disegno autografo del Buonarroti accostato a una mirabi-le “gouache découpée” di Matisse raffiguranti entrambi una Venere.

La mostra riunisce oltre 180 opere tra

dipinti, sculture, incisioni e un buon numero di fragilissimi

disegni del grande maestro francese

provenienti dai maggiori musei

del mondo, e segue tutto il suo

itinerario creativo

di Bruno Leoni

Henri Matisse, “Il lanciatore di coltelli”, 1947© Succession H. Matisse by SIAE 2010

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39LA VOCE DEL POPOLO11 FEBBRAIO 2011

“Ercole il fondatore.Dall’antichità al Rinascimento”Parallelamente alla mostra su Ma-tisse, al Museo di Santa Giulia è al-lestito “Ercole il fondatore. Dall’an-tichità al Rinascimento”. La mostra presenta una selezione di opere archeologiche, medievali e rina-scimentali che rappresentano una articolata e rara campionatura dei temi legati alla figura di Ercole, da mito pagano a fondatore di Brescia.L’esposizione, curata da Marco Bo-na Castellotti e Antonio Giuliano, coadiuvati da un comitato scientifi-co composto da alcuni dei più gran-di studiosi del tema, propone infatti un percorso che guida il visitatore attraverso varie epoche storiche, partendo dall’antichità pagana, il cui esempio più rappresentativo è il fronte del sarcofago conservato a Palazzo Altemps di Roma dove è illustra-to il mito delle 12 fatiche erculee, fino ad arrivare all’età cristiana con le raf-figurazioni di Ercole quale fondatore di Brescia.La prima sezione della mostra è dedicata a Ercole quale personaggio tra i più conosciuti delle figure della mitologia greco-romana: sue raffigurazioni si trovano spesso in oggetti di uso comune di cui in mostra sono visibili al-cuni esempi.Successivamente si passa ad analizzare la figura di Ercole come era vista nel mondo cristiano e, tra i rarissimi oggetti più attuali con rappresentazioni er-culee, è possibile ammirare il prezioso Cofanetto duecentesco con le Storie di Ercole sbalzate su lamina d’argento, concesso in prestito dal Duomo di Anagni.Una sezione significativa è quella che esamina la persistenza del mito di Ercole nel Rinascimento, specialmente in ambito fiorentino. In questo caso, l’Ercole e l’Idra di Antonio del Pollaiolo degli Uffizi, prestito che va considerato as-solutamente eccezionale nel panorama delle mostre internazionali, rappre-senta un’opera d’arte tra le più eloquenti di tale ripresa culturale dell’antico.Ed è proprio a Brescia che a partire dal Quattrocento, in ossequio alla tradi-zione che dura almeno dal XII secolo, si è iniziato a celebrare il mito di Erco-le, considerato fondatore della città.Oltre all’importanza dal punto di vista storico e archeologico che riveste la mostra, essa rappresenta un punto di orgoglio per tutti i bresciani, che la sen-tono particolarmente vicina al loro vivere comune.

Dopo il successo della mostra Inca che, gra-zie all’importante lavoro di Artematica, è stata esportata a Parigi, Brescia si appresta a rivivere quest’anno il fermento culturale proprio delle capitali della cultura. Come afferma l’assessore alle attività culturali An-drea Arcai, “il Comune, i Musei Civici e la Fondazione Brescia Musei, con la collabora-zione di Artematica, tornano a proporre ap-puntamenti di valenza internazionale, con-fermando il ruolo centrale svolto dalla città nell’ambito delle principali realtà europee della cultura. Le rassegne che offriamo so-no articolate secondo un principio di dupli-ce offerta. Da un lato il grande richiamo di Matisse, dall’altro l’approfondimento dedi-cato a Ercole, il mitico fondatore della città. Una scelta precisa, quella compiuta a livel-lo di programmazione politica ed ammini-strativa, poiché siamo consci che il Comune debba favorire, attraverso grandi o piccoli eventi, quella diversificazione del terziario – dal servizio esclusivo al settore industriale allo sviluppo di sinergie con il settore cultu-rale – che consente di creare i presupposti per una città d’arte e di turismo”.I due percorsi allestiti al Museo di Santa

Giulia diventano così meta di visite orga-nizzate ma anche di gite fuoriporta, o un semplice pretesto per conoscere Brescia e la sua provincia.“Nella mostra di Matisse abbiamo volu-to accostare per la prima volta due grandi Maestri di tutti i tempi – commenta Andrea Brunello, amministratore delegato di Ar-tematica – in un dialogo che sia fruibile a tutti e, lontano da difficili ermetismi, riesca a emozionare i più sfiorando le corde sen-sibili dell’animo umano. Una mostra unica, originale e al tempo stesso ardita che nasce dal desiderio profondo di portare in Italia, nelle meravigliose sale del Museo di Santa Giulia, importanti capolavori raramente vi-sibili al pubblico italiano. E lo fa suggeren-do una chiave di lettura nuova, un approc-cio mai tentato. È un onore per la società da me rappresentata – conclude Brunello – aver contribuito in modo fattivo alla rea-lizzazione di queste importanti mostre che, come vivamente spero, segneranno una tap-pa importante tra le rassegne organizzate al Museo di Santa Giulia contribuendo a fare di questa città meta privilegiata di un turi-smo di qualità”.

Informazioni

Orari di apertura Museo di Santa Giulialunedì - giovedì: 9 - 20; venerdì e sabato: 9 - 21; domenica: 9 - 20.25 aprile (lunedì di Pasqua): 9 - 21 (la vendita dei biglietti sarà sospesa un’ora prima della chiusura della mostra).BigliettiIl biglietto comprende l’ingresso a: “Matisse. La seduzione di Michelangelo”; “Ercole il fondatore. Dall’Antichità al Rinascimento”; Museo di Santa Giulia.Il servizio audioguida è incluso nel prezzo del biglietto (disponibili audiogui-de per bambini dai 5 agli 11 anni)Intero 14,00 euro.Ridotto 11,00 euro (studenti universitari fino a 26 anni con tessera o libretto, over 60, soci Tci, soci Fai e altre categorie convenzionate).Speciale Famiglia ridotto 11 euro per gli adulti (per nuclei formati da 2 adulti e almeno 1 minorenne).Ridotto speciale 8,00: euro fino a 18 anni non compiuti.Ridotto speciale Brescia Musei 6,00 euro: titolari card “Brescia Musei Desiderio”.Ingresso gratuito fino a 5 anni, disabili con accompagnatore, soci Icom.Ridotto gruppi da 15 a 25 persone (solo su prenotazione): 9,00 euro (ingresso omaggio per il capogruppo). Ridotto scuole fino a 25 alunni (solo su prenotazione): 6,00 euro (2 ingressi omaggio per gli accompagnatori).Prevendita 1,50 euro su ogni ingresso prenotato a esclusione delle scolaresche.Visite guidate e gruppiVisite guidate (solo su prenotazione) per gruppi da 15 a 25 persone: 90 euro + biglietto singolo partecipante 9 euro. ScuoleVisite guidate (solo su prenotazione) per gruppi fino a 25 alunni: 50 euro + biglietto singolo alunno 6 euro. Laboratori didattici durata complessiva di 2 ore (visita guidata + laboratorio): 80 euro + biglietto singolo alunno 6 euro.Info e prenotazioni: Numero verde gratuito 800775083 - www.matissebrescia.it

Gli auspici di Andrea Arcai e Andrea Brunello

Henri Matisse, “La Danza, armonia blu”, Musée Matisse © Succession H. Matisse by SIAE 2010

Andrea Arcai e Andrea Brunello

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40 LA VOCE DEL POPOLO11 FEBBRAIO 2011 Cultura e comunicazione Eventi

Nel 2011 si celebrano gli anniversa-ri di due grandi musicisti: il bicen-tenario della nascita di Franz Liszt (1811-1886) e il primo centenario della scomparsa di Gustav Mahler (1860-1911).A un primo approccio le personali-tà di Liszt e Mahler parrebbero assai distanti fra loro: il più carismatico virtuoso della tastiera dell’Ottocen-to contrapposto al più originale sin-fonista dei primi anni del Novecento. Eppure i due artisti sono legati dal-la comune e prorompente spinta al rinnovamento artistico, riassumibile nella formula “musica dell’avvenire”.I concerti in calendario sono 28, equa-mente suddivisi tra Brescia (tutti al Teatro Grande) e Bergamo (tutti al Teatro Donizetti, tranne il recital di Olga Kern del 4 maggio, che si terrà al Teatro Sociale).Sarà la musica di Gustav Mahler a inaugurare la 48ª edizione del Fe-stival. Domenica 1° maggio al Tea-tro Donizetti di Bergamo e lunedì 2 al Teatro Grande di Brescia Daniel Harding dirigerà la Swedish Radio Symphony Orchestra nell’esecuzio-ne della Nona Sinfonia. Sia il diretto-re inglese, quest’anno ammirato nel

Liszt e Mahler, la musica

dell’avvenire

N

di Bruno Leoni

concerto di capodanno alla Fenice di Venezia, che l’orchestra svedese co-stituiscono una novità per il pubblico del Festival.Il cartellone 2011 prosegue, limitan-doci alle tappe bresciane, il 5 maggio con la pianista russa Olga Kern, con un programma che si divide tra Rach-maninov (Sonata n.2) e Franz Liszt (Rapsodia ungherese n.2 e Remini-scenze dal Don Giovanni di Mozart). E la musica di Liszt sarà il fulcro di numerosi altri recital: nel programma di Boris Berezovsky spiccano Mephi-sto Valzer n. 1 e sei Studi trascenden-tali, Arcadi Volodos eseguirà la Sona-ta in si minore, il pianista bresciano Massimiliano Motterle dedicherà al compositore ungherese l’intero pro-gramma con Consolations, Funérail-les, le due Ballate e la Valse dal Faust di Gounod, mentre con Giuseppe An-daloro si ascolteranno Nuages gris, Venezia e Napoli, Tre Studi da con-certo e la Rapsodia ungherese n.12.Due sono i programmi nei quali Liszt e Mahler sono accostati: sotto la dire-zione di Vladimir Fedoseyev la Tchai-kovsky Symphony Orchestra esegui-rà il Concerto per pianoforte n.1 di Liszt, solista Alexander Romanovsky,

e la Sinfonia n.1 di Mahler; Pier Carlo Orizio dirigerà invece la Czech Natio-nal Symphony Orchestra in Totentanz di Liszt, Enrico Pace al pianoforte, e nella Sinfonia n.4 di Mahler, soprano solista la russa Eteri Gvazava. Ritroviamo Liszt nel programma della Budapest Festival Orchestra guidata da Iván Fischer, con Dejan Lazic soli-sta nel Concerto per pianoforte n.2, mentre costituisce l’ultimo tassello del filone mahleriano il concerto del-la Frankfurt Radio Symphony Orche-stra che, sotto la bacchetta di Paavo Järvi, eseguirà la Quinta Sinfonia.Liberi da vincoli tematici saranno i recital di András Schiff, Radu Lupu e Grigory Sokolov, tre giganti del piano-forte che impreziosiscono la già ric-ca schiera di interpreti in cartellone. Schiff accompagnerà gli spettatori in un interessante viaggio nel mondo delle variazioni. Radu Lupu, nell’uni-ca data del 20 maggio a Brescia, dopo Papillons op.2 e Bunte Blätter op.99 di Schumann, eseguirà la Sonata in la minore D 845 di Schubert. Il Festival chiuderà in grande con le esibizio-ni di Grigory Sokolov il 10 giugno a Bergamo e il 12 a Brescia, con Bach e Schumann in programma.

Festival pianistico Presentata la 48ª edizione

Brescia

Al Sociale ci sono donne informate sui fattiL’ultimo romanzo di Carlo Fruttero raggiunge una sorta di sintesi essenziale: otto sguardi di donne puntati su un fatto di cronaca nera, otto personaggi diversi per età, per cultura, per provenienza sociale dicono la loro riguardo all’assassinio di una bella rumena che è riuscita a sposare un banchiere. Lo scrittore sembra non raccontare neanche più, lascia che i personaggi prendano corpo dalle loro stesse parole, si materia-lizzino a poco a poco nella storia, parlando. Lui, il Poeta (così lo avrebbe chiamato Pirandello) sembra starsene in disparte con sorniona ritrosia. Ma le donne informate parlano per conto di lui, petulanti e verbose, precise e colorite nel linguaggio che ciascuna di esse a poco a poco si conquista: e a poco a poco, negli occhi del lettore, si forma un’immagine fisica, un’idea di costume, di gesticolazione, una dimensione corporea grassa

o esile o alta; o più o meno elegante, più o meno simpatica. D’improvviso, quasi senza accorgersene, ci si rende conto di essere in teatro, in una interrelazione drammatica di altissima qualità (dalle note di regia di Beppe Novello).“Donne informate sui fatti” di Carlo Fruttero con (in ordine alfabetico) Romina Mondello, Daniela Poggi, Patrizia Zappa Mulas, e con Tiziana Catalano, Maria Alberta Navello, Luisella Tamietto ed Erika Urban. La voce della “Vecchia signora” è di Franca Valeri. Scene: Francesco Fassone, costumi: Brigida Sa-cerdoti, musiche: Germano Mazzocchetti, luci: Marco Burgher. Regia: Beppe Navello. Al Teatro Sociale dal 9 al 12 febbraio 2011 (ore 20.30); domeni-ca 13 ore 15.30. Biglietti: 26 euro in platea, 18 in galleria cen-trale, 12 in galleria laterale. Info: Ctb - www.ctbteatrostabile.it

Dal 1° maggio al 12 giugno saranno commemorati i due compositori, abbracciando

in un solo sguardo le loro visioni poetiche Daniel Harding, il 2 maggio dirigerà a Brescia la Swedish Radio Symphony Orchestra

Romina Mondello

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Brevi

Alice dietroal Bianconiglio

di Mauro Toninelli

Al PalaBrescia è ancora spazio per fi-ne settimana adatti alla famiglia. Que-sta volta il promotore bresciano è Ci-piesse e la fiaba raccontata in musica “Alice nel paese delle meraviglie”. Sa-bato 12 febbraio alle 21 e domenica 13 febbraio alle 16 il teatro bresciano diverrrà il paese magico e surreale che Carrol aveva immaginato.Il musical, tratto da entrambi i raccon-ti di Alice, è un family show ricco di rit-mo, spettacolo, giochi di luce, illusioni magiche, costumi e acrobazie eccez-zionali. Sembra di sfogliare con mano il libro ed entrare relamente nel mon-do onirico e surreale del Cappellaio matto, della Regina di cuori, del Bian-coniglio, il Brucaliffo e lo Stregatto.Il musical è un prodotto interamente italiano con la regia e le coreografie di Christian Ginepro (ha firmato an-che la regia del musical “Robin Hood” con Manuel Frattini). Scene e costumi sono di Annalisa Benedetti, le musiche di Giovanni Maria Lori (ha collaborato negli arrangiamenti di successi come “Robin Hood”, “Aladin” e “Will rock you”). I testi sono di Eduardo Tartaglia con la collaborazione di Enrico Botta.

Nel cast il mago Casanova interpreta il Cappellaio matto; Alice, da grande, ha il volto e la voce di Laura Galigani, la Regina di cuori invece quella piena di grinta di Roberta Faccani, ultima voce dei Matia bazar, in un ruolo che sembra ritagliato appositamente su di lei, Gabriele Foschi è il Bianconiglio. “Perché raccontare Alice in questa epoca? La risposta è semplice come bere una tazza di the: per ricordarci che i nostri bambini sono sempre e semplicemente dei bambini – scrive il regista Ginepro sulle note di regia – e che trattarli come degli adulti sareb-be come mandare al potere una Regi-na Rossa in un paese dove ancora do-vrebbe regnare il Bianco più candido e innocente. Ma soprattutto perché non ci può essere follia più triste del pen-sare che i confini di quel regno siano valicabili una volta e per sempre”. Un modo per guardare il mondo con gli occhi dei bambini, dove la meraviglia è all’ordine del giorno e l’impossibile una parola sconosciuta, perché sogna-re è vivere. Prezzi da 18 a 36 euro (2 euro in più il giorno dello spettacolo). Info: www.cipiesse-bs.it

PalaBrescia Sabato 12 e domenica 13 febbraio

ACipiesse porta in città il musical “Alice nel paese

delle meraviglie”: il sogno che diventa realtà

Cologne

Teatro

“Le quattro stagioni” del Telaio:il racconto del tempo che scorreCome raccontare lo scorrere del tempo, il ciclo della natura e il continuo suc-cedersi delle stagioni ai piccoli spettatori? Come far apprezzare ai bambini la gioia per le piccole cose, i desideri da esprimere a un quadrifoglio, l’imparare ad attendere con pazienza che la natura faccia il suo corso, accettare che qual-cosa finisca perché qualcos’altro inizi e i nostri desideri si possano avverare? Una scena nitida e simbolica, un albero che è tutti gli alberi, una luna che at-traversa le sue fasi e accompagna la crescita di un seme che parla solo in rime e filastrocche, si muove danzando e rimane stupito, come un bambino, di fronte a ciò che continuamente la natura gli offre. Pochi elementi e molta immagi-nazione: il tempo che scorre e la poesia che lo attraversa, il desiderio di vivere ogni istante e la consapevolezza di quando si raggiunge il momento in cui si deve lasciare spazio a una nuova vita. Piccola, preziosa, da accudire e da far germogliare di nuovo. Una produzione del Teatro Telaio per bambini da tre a otto anni. Scuola dell’infanzia S. Antonio, via Antonelli 4, domenica 13 feb-braio, ore 16.30. Biglietto unico 3 euro. Info: 03046535 - www.teatrotelaio.it.

Team bresciano a BitontoSelezionato per la 9ª edizione del Festival “Le voci dell’anima”, verrà presen-tato a Bitonto, nella sezione ConFineCorpo in programma dal 6 all’11 marzo, lo spettacolo “Annabella Wharton” di Arnold Wesker, per la regia di Sara Poli, con Laura Mantovi e Daniele Squassina, musiche di Roberto Di Filippo, produzione “Progetti e Regie”. Il video promo è all’indirizzo www.youtube.com/watch?v=kh6U4j_hYBc. Tra le otto compagnie partecipanti alla tappa, quattro passeranno alla fase finale del Festival a Rimini nell’ottobre 2011.

41LA VOCE DEL POPOLO11 FEBBRAIO 2011

Brescia

A Sanpolino c’è “Gigaflop”L’azione scenica si svolge dentro un rifugio. Fuori, il mondo è controllato dalle telecamere e dalle onde magnetiche. Riz e Grip, due ribelli, hanno ereditato un piano per sfuggire al controllo... Una storia esilarante ma drammatica, ricca di trovate, spunti comici e poetici, che riflette sulla libertà negata, sull’esercizio di un potere che mira al controllo e all’annullamento dell’essere umano. Te-atro di Sconfine in “Gigaflop, oltre i confini della Spap” di Giacomo Gamba. Dall’11 al 13 febbraio ore 20.30. Ingresso 8 euro. Piccolo teatro libero (entra-ta da via Ugo Aldrighi ), quartiere Sanpolino. Info: 030302696 - 0302388031.

Brescia

In ricordo di padre MarcoliniIl 12 febbraio alle 21 nel salone Vanvitelliano di Palazzo della Loggia appuntamento speciale per la 6ª edizione di “Natale nelle pievi”. In programma la lettura scenica sulla figura di padre Ottorino Marcoli-ni intitolata “Chel Mòtom che el va gné a inciodàl”. La lettura sarà ac-compagnata dal coro alpini “Alte cime” Ana di Brescia diretto dal ma-estro Giuseppe Pagani. Interprete del testo di Tonino Zana sarà Andrea Manni. Direzione artistica di Pietro Arrigoni dell’associazione culturale “Artea teatro Europa”.

Immagine di scena

Alice e il Bianconiglio

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aOggi si va diffondendo un senso di smarrimento di fronte a un mondo sempre più percepito come “ostile”, nel quale le relazioni appaiono spes-so difficili e si respira un clima di ag-gressività latente. E tuttavia, si avver-tono il desiderio di rapporti sereni nei diversi contesti di vita, l’esigenza di cogliere le potenzialità del conflitto in ambito relazionale, la “nostalgia” di unità e comunione che paiono per-dute, la volontà sempre più diffusa di imparare a relazionarsi con gli altri, a gestire le proprie e altrui emozioni vivendo con empatia e con intelligen-za emotiva. Il libro aiuta a percorrere questa strada con successo. Per sco-prire che nel conflitto la diversità non è limite, ma ricchezza e che le ragio-ni dell’altro non sono alternative alle nostre, ma complementari. F. Bonafe-de è docente ed esperto in coaching sportivo. È vicepresidente dell’Asso-ciazione di promozione sociale “The Bridge” di Trento. M. Soprani è coor-dinatore del Comitato scientifico na-zionale Aiart. È presidente dell’Asso-ciazione “The Bridge”.

Empaticosarà lei!

F. BONAFEDE E M. SOPRANIEFFATÀ, TORINO 2010,EURO 9,50

Voce Libri

Come emerge dalla lettura di questo libro, il peccato è un atto di amore che manca il suo bersaglio e i set-te peccati capitali l’illusione di po-ter raggiungere la felicità, salvo poi constatare che non sono stati in gra-do di mantenere la promessa. Da qui l’insoddisfazione, il vuoto e quel tar-lo che tutto divora, ovvero la noia. Sentimenti dell’umano vivere, che in queste pagine vengono chiamati per nome al fine di poter compiere un se-rio lavoro su di sé, ed essere in grado di tornare a vivere una felicità auten-tica. Il peccato è una ferita inferta a una relazione, ma una ferita attraver-so cui Dio può far irruzione per re-alizzare il suo desiderio più grande: il compimento del cuore dell’uomo. Paolo Scquizzato appartiene alla co-munità dei sacerdoti del Cottolengo e si dedica alla predicazione e alla formazione spirituale in particolare del laicato; dirige la Casa di spiritua-lità “Mater Unitatis” di Druento (To). Per Effatà Editrice ha pubblicato “Co-me un principio. Riflessioni sul libro della Genesi” (2010).

L’ingannodelle illusioni

PAOLO SCQUIZZATOEFFATÀ, TORINO 2010,EURO 15,00

Cultura e comunicazione Leggere e conoscere42 LA VOCE DEL POPOLO11 FEBBRAIO 2011

O

Comboniani “Dall’individualità alla solidarietà”

di Anna Tomasoni

Impegnarsi per un mondo

migliore

“Ogni sei secondi nel mondo un bam-bino muore per fame – ha dichiarato Graziano Zoni – e come diceva l’Ab-bè Pierre finché ci sarà anche un so-lo bambino che muore per fame, nel mondo non potrà mai esserci la pace!”.La società in cui viviamo non è giusta e non lo sarà finché la ricchezza mondia-le rimarrà nelle mani di un’elite; quasi la metà della popolazione mondiale vi-ve con meno di due dollari al giorno e la crisi economica di questi ultimi an-ni ha accentuato il divario tra ricchi e poveri e ha portato a una crescita della povertà anche nei Paesi ricchi.Il problema della giustizia, secondo Zoni, non è nel cercare altra ricchezza ma nel ridistribuire i beni in maniera equa, nel limitare le disuguaglianze, le differenze. “Su questo fronte – ha ri-marcato Zoni – non possiamo limitarci ad affermare principi e intenzioni ma dobbiamo agire tutti per far sì che la

giustizia non resti un’utopia, promuo-vere stili di vita basati sulla sobrietà. L’austerità comporta rinunce a certi vantaggi acquisiti, ma non è detto che la sostituzione di certe abitudini com-porti un peggioramento delle condi-zioni di vita”.Nella quotidianità, la sobrietà passa at-traverso piccole scelte e accorgimen-ti (usare la bicicletta, bere l’acqua del rubinetto, acquistare frutta e verdura di stagione, evitare l’usa e getta, fare la raccolta differenziata, ecc.) che mani-festano una maggiore attenzione verso il prossimo e l’ambiente.La giustizia è quel valore per cui cia-scuno ha ciò che gli compete e dà agli altri ciò che a loro compete in termini di cibo, salute, scuola, accoglienza… La giustizia è l’amore che dobbiamo al prossimo, senza se e senza ma.Nel paragrafo 38 della Sollicitudo rei socialis, Giovanni Paolo II scriveva “la

solidarietà è la determinazione ferma e perseverante di impegnarsi per il bene comune: ossia per il bene di tutti e di ciascuno perché tutti siamo veramen-te responsabili di tutti”.Nella parte conclusiva dell’incontro è stato dato ampio spazio al delicatissi-mo tema della pace. L’educazione alla pace trova la sua sorgente e il suo ali-mento nella figura di Gesù Cristo: nelle sue parole, nelle sue azioni. Scriveva don Tonino Bello: “Pace è a mio avviso l’altro nome del bene comune. La pace è un cumulo di beni, è la somma delle ricchezze più grandi di cui un popolo o un individuo possa godere. Pace è giu-stizia, salvaguardia del Creato, libertà, dialogo, crescita, uguaglianza. La pace è la convivialità delle differenze”.Anche il Pontefice in occasione della Giornata della pace stende un messag-gio e quest’anno è intitolato “Libertà religiosa, via per la pace”.

Padre Elia e Graziano ZoniIncontro con Graziano Zoni,

già presidente di Emmaus Italia

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Convegno Il digitale nelle Sale della Comunità

Effetto Avatar: proiettare un film non è più la stessa cosa...Vedere un film in pellicola o in digitale? E il 3D consente di proiettare tutto i film digitale o è una cosa diversa? Dubbi e quesiti che si fanno più pressanti man ma-no il tempo passa, soprattutto dopo l’effetto “Avatar”. Sabato 19 febbraio dalle 9.30 alle 13 presso la Sala della Comunità Conca Verde di Bergamo (Longuelo), in via Mattioli 65, dove l’Acec lombarda propone un convegno per guardare al futuro delle Sale della Comunità riguardo alla “questione del digitale”. Si farà il punto della situazione, dando elementi di conoscenza e riferimenti capaci di guidare le scelte per il domani. È una priorità orientare correttamente le decisioni nell’attuale fase di transizione, che vedrà nel prossimo futuro la rapida digitaliz-zazione dell’esercizio cinematografico. È una tappa importante per tutti, ma in modo particolare lo è per le Sale della Comunità chiamate a unire un’alta pro-gettualità a risorse spesso limitate. Dopo il saluto da parte di Francesco Giraldo, segretario nazionale dell’Acec, la mattinata sarà divisa in due parti; nella prima si farà il punto della situazione e si guarderà al futuro con l’intervento “Prima e dopo il satellite” di Silvio Borri (direttore business development Italia di Arqiva Broadcast&Media), “Conoscere per orientarsi” di Matteo Bertolotti (responsabile programmazione Sas di Bergamo), “Luci e ombre di una transizione” di Sergio Oliva (responsabile programmazione Circuito Spazio Cinema). La seconda parte darà spazio alle esperienze delle Sale della Comunità che già da lungo tempo utilizzano il digitale. Info: 03044250 o www.vocesas.it (m.t.)

Incontro Ccdc

Un libro sulla fede ortodossascritto direttamente in italianoUn invito alla spiritualità ortodossa che è anche riflessione sul rapporto tra le di-verse confessioni cristiane e occasione per dare nuovo slancio al dialogo, “ut unum sint”. Questo l’auspicio bipartisan – per dirla in linguaggio politico – emerso nel corso del partecipato incontro di presentazione dell’ultimo libro di padre Vladimir Zelinskij, sacerdote ortodosso a Brescia e docente in Università cattolica, intitola-to “Mistero, cuore, speranza. Invito alla spiritualità ortodossa” (Àncora, 15 euro). L’appuntamento, promosso dalla Cooperativa cattolico-democratica di cultura in collaborazione con la libreria della Cattolica, è stato introdotto da un saluto del presidente Ccdc Alberto Franchi e ha visto l’intervento, accanto all’autore, di don Antonio Zani, fine studioso di patrologia e profondo conoscitore dell’Ortodossia. “I tre nodi del titolo – ha spiegato don Zani – tendono una riflessione che riguar-da tutta l’esperienza dell’uomo. Così, in questo libro non trovano spazio solo temi elevati, ma la comprensione di una spiritualità legata alla certezza dell’incontro di tutti con Dio. Un Dio di cui l’autore sottolinea l’umanità nel figlio Gesù, umanità pneumatizzata dal risorto, quindi bellezza che ridesta i sensi spirituali come una lu-ce che origina una sensibilità rinnovata. Egli non è un Dio faraonico ma il garante dell’ordine degli affetti e della bontà originaria della creazione”. Un Dio che chie-de al fedele lo sforzo dell’ascesi, “abbandono attivo di tutto uomo alla dynamis, potenza che trasfigura e trasmuta”. “Ho voluto lanciare un messaggio di fiducia nel mondo in cui viviamo – gli ha fat-to eco Zelinskij – ove è luogo comune confessare il declino del Dio cristiano. Non c’è un’eclissi di Dio – ha continuato –, che è luce che non si spegne mai. Cristo è lo stes-so sempre, ma ogni epoca e ogni credente hanno il compito di trovare la dimensione della sua presenza nel cammino della vita”. Così, il sacerdote ha augurato una “nuova Pentecoste nel nostro tempo perché ciascu-no parli della sua esperienza di Dio”. Ze-linskij ha anche ricordato che questo volu-me è il primo libro sull’Ortodossia scritto in-teramente in italiano e non tradotto: “Cer-co di raccontare la fede ortodossa nella chiave dell’accoglienza e della comprensio-ne reciproca” ha aggiunto. E ha poi ricor-dato l’altro suo volume di recente pubblica-zione, “Rivelami il tuo volto” (Effatà, prefa-zione di Gianfranco Ravasi), dedicato inve-ce al rapporto interiore tra fedele e Dio. “In questo volume come nel primo – ha detto – mi sono sforzato di descrivere la più grande scoperta fatta da me: Dio esiste e mi ama. E questo vale per ogni essere umano”. (f.l.)

ROCCO D’AMBROSIOEDB, BOLOGNA 2011,EURO 24,00

Parlare di istituzioni vuol dire riferirsi a famiglie, ambienti di lavoro, asso-ciazioni, comunità di fede religiosa, amministrazioni pubbliche e private, mondo politico, organizzazioni inter-nazionali. Cosa le accomuna? Come pensano? Come agiscono? Sulla scia del testo di Mary Douglas, “Come pensano le istituzioni”, l’autore ten-ta una risposta a queste domande, considerando la vita istituzionale nei suoi aspetti fondamentali e insieme ponendo al centro la persona, le sue motivazioni di fondo e il suo agire nelle istituzioni: “Tutti sappiamo che vivere nelle istituzioni è spesso im-pegnativo. Comprenderle è impresa ardua. Le istituzioni possono essere una casa felice oppure l’anticamera dell’inferno. Sapere qualcosa su come pensano e come agiscono può aiuta-re: per non soccombere, per renderle migliori” (dall’Introduzione). Rocco D’Ambrosio insegna filosofia politi-ca ed è direttore del Dipartimento di dottrina sociale della Chiesa della Facoltà di scienze sociali della Ponti-ficia università gregoriana (Roma).

“Non ho mai conosciuto uno come Hitler: è come una spada sguainata. È come una luce accecante, ma cal-da come il sole di un nuovo giorno. Insisto: non scrivermi più”. È l’inizio della fine. Della fine dell’amicizia tra Martin e Max, della fine per Giselle, sorella di Max, e per altri milioni di ebrei come lei. Due amici fraterni e proprietari in società di una galleria d’arte a San Francisco si scrivono let-tere: uno, Max Eisenstein, rimasto negli Stati Uniti, continua a gestire la galleria; l’altro, Martin Schulse, fa ritorno con la famiglia nella ma-dre patria: una Germania poverissi-ma, uscita a pezzi dalla Prima guer-ra mondiale e in cerca di riscatto. E il vento del cambiamento si avrà con la salita al Governo di Adolf Hitler. Il fervore e il fascino del Führer col-piscono a fondo la società tedesca e Martin stesso. Pubblicato per la prima volta in America nel 1938 questo rac-conto intenso dipinge con chiarezza l’odio razziale in cui maturò la Shoah. (recensione di Luca Bianchetti per conto della Libreria Ferrata)

Destinatariosconosciuto

KRESSMANN TAYLORBUR RIZZOLI, MILANO 2009EURO 5,50

Come pensanoe agiscono le...

LA VOCE DEL POPOLO11 FEBBRAIO 2011

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44 LA VOCE DEL POPOLO11 FEBBRAIO 2011 Cultura e comunicazione

SAB DOM

Rete Quattro, h. 21.10LIE TO MECal Lightman (Tim Roth) è uno psicologo al servizio del-la polizia che ha una spicca-ta dote nel saper riconoscere chi mente dal linguaggio del corpo: lo sguardo, la posizio-ne delle mani, la postura, la voce; tutto può tornare utile per scoprire la verità. Casi in-tricati e storie avvincenti. In onda le puntate della secon-da stagione.

Iris, h. 21.00LA FINESTRA SUL CORTILEUno dei più celebri thriller diretti da Alfred Hitchcock. Un uomo è costretto a letto con una gamba rotta. Passa il suo tempo spiando il vici-nato dalla finestra, con il te-leobiettivo di una macchina fotografica. In questo modo assiste a un omicidio e cerca di ricostruire l’accaduto im-provvisandosi investigatore.

Televisione Bene o male, purché si parli di reality

“Mai dire Amici”, nuovo sforzo

della Gialappa’s

Ddi Alberto Averoldi

Da più di 20 anni il trio comico Gialappa’s Band si muove nei canali Mediaset, rileggendo iro-nicamente l’attualità televisiva italiana. Marco Santin, Carlo Taranto e Giorgio Gherarducci, ecco i nomi delle voci, sempre rigorosamente fuoricampo, che dal lontano 1989 hanno por-tato in Italia un nuovo stile di comicità, legato ai commenti sarcastici e ironici su immagini calcistiche e spezzoni di show televisivi italiani ed esteri. Chi non ricorda “Mai dire gol” e “Mai dire tv”, le ruspanti trasmissioni degli anni No-vanta che hanno fatto da trampolino a nume-rosi personaggi del mondo dello spettacolo… Dal 2000 il lavoro dei tre comici si è orientato verso la novità importata dei reality show e sono nati “Mai dire Grande Fratello”, “Mai di-re pupa” (relativo a “La pupa e il secchione”) e “Mai dire reality”. L’idea di queste trasmis-sioni è molto semplice: subito dopo la punta-ta ufficiale dello show di turno va in onda il corrispettivo programma di satira che vuole sbeffeggiarne i protagonisti, sottolineando la loro pochezza e riducendoli a macchiette me-diatiche. Da sempre chi partecipa ai reality show offre ottimi spunti della propria limita-tezza culturale ed è quasi automatico, quindi, prendersi gioco di atteggiamenti, dichiarazioni e gaffe provenienti dalle “case”, dalle “isole” e dalle “fattorie”. Il pubblico apprezza e l’edi-zione in corso di “Mai dire Grande Fratello”, nonostante vada in onda il lunedì sera a mez-zanotte inoltrata, continua a totalizzare più di due milioni di telespettatori.Sulla scia del successo finora ottenuto Media-set ha deciso di dar vita a “Mai dire Amici”, ov-vero lo stesso canovaccio adattato alle ridico-le-commoventi imprese dei ragazzi di Maria De Filippi. Il trio comico si prenderà quindi gioco del cast di “Amici”, mostrando scene di litigi e disastri affettivi e soprattutto mettendo bene in mostra il fallimento culturale della trasmis-sione di Canale Cinque.Attenzione però: nel mondo televisivo tutto ciò che sembra ovvio e scontato è comunque sempre stato ideato, vagliato e approvato. Chi segue la Gialappa’s nell’apparente distruzione del “mondo reality” sta in realtà facendo il gio-co opposto. Sta prendendo parte alla discus-sione, non importa se benevolo o no, diventa comunque parte del capitale sociale che la re-

te accumula sommando il pubblico della tra-smissione di serie A con quello della trasmis-sione di serie B.“Bene o male, purché se ne parli”: ecco la tecnica migliore per trainare un programma. L’importante è che i nomi dei personaggi cre-ati dalla tv si mantengano popolari, nel bene o nel male non importa, tanto nessuno verrà offeso; loro, i partecipanti ai reality, hanno in-vece paura del contrario, cioè di non essere più considerati, visto che esistono solo in funzio-ne di un pubblico che pronuncia i loro nomi.Tutto e il contrario di tutto. La Gialappa’s Band, nonostante dichiari di schierarsi con-tro la tv spazzatura, sta promuovendo proprio tale modo di fare intrattenimento, usando co-me contenuto delle sue trasmissioni il peggio della tv italiana. E del resto è abbastanza evi-dente questo conflitto di interessi, visto che il “Grande Fratello” e “Mai dire Grande Fratello” vanno in onda la stessa sera sullo stesso canale tv. E così avverrà per “Amici”. Tutti occupere-mo spazio vitale del nostro cervello con le inu-tili storie da reality, ma potremo giustificarci dicendo: “Non guardo il reality, guardo chi lo guarda, e alla fine lo vedo lo stesso”.

Rai Due, h. 7.00CARTOON FLAKESLa giornata di Rai Due inizia con divertenti cartoni animati per i più piccoli.

Tv2000, h. 11.30LA GRANDE MUSICALe registrazioni dal vivo dei migliori brani di musica clas-sica eseguiti da importanti or-chestre internazionali.

Discovery Ch., h. 13.00COM’È FATTOCanale Sky 401. Interessanti e divertenti documentari che spiegano in pochi minuti il lavoro tecnologico che serve per costruire oggetti di uso comune.

Tv2000, h. 18.30CONTROVENTOMonica Mondo conduce un interessante momento di ap-profondimento su questioni sociali, culturali, morali. L’in-tento del programma è quello di offrire un diverso punto di vista riguardo ad aspetti della vita sui quali sembra sia stata già detta l’ultima parola.

Current, h. 20.20PASSAPAROLAL’appuntamento settimana-le del giornalista Marco Tra-vaglio è dedicato ai proble-mi e ai misteri della politica italiana.

Rai Tre, h. 21.30L’INCREDIBILE VIAGGIODELLA TARTARUGALa voce narrante di Paola Cor-tellesi racconta la straordi-naria impresa di una piccola tartaruga nata sulle spiagge della Florida.

Canale Cinque, h. 8.50LE FRONTIERE DELLO SPIRITOSettimanale dedicato all’at-tualità del cattolicesimo in Ita-lia e nel mondo. Il card. Gian-franco Ravasi ci parlerà delle letture della domenica.

Rai Uno, h. 12.20LINEA VERDELo storico appuntamento do-menicale con le risorse del territorio italiano, dall’enoga-stronomia all’agricoltura, con uno sguardo privilegiato per le imprese turistiche. Presenta Elisa Isoardi.

Rai Quattro, h. 14.50LOSTUn’avvincente serie tv che ha avuto molto successo negli ul-timi anni. Le storie dei soprav-vissuti a un disastro aereo, im-prigionati su di un isola de-serta e misteriosa. In onda le puntate della terza stagione.

Cinema Hits, h. 21.10DIVERSO DA CHI?Canale Sky 306. Film del 2009 con Luca Argentero e Filippo Nigro. In corsa per l’elezio-ne di sindaco in una città del Nordest, l’attivista gay Pietro si scontra con la bacchettona Adele. Ma il duello politico si trasforma presto in passione.

Tv2000, h. 22.15RETROSCENA –I SEGRETI DEL TEATROApprofondimento culturale condotto da Michele Scianca-lepore. Grazie a reportage in-teressanti e molto curati com-piremo un viaggio attraverso l’Italia alla ricerca delle novità nel teatro italiano.

Diana Del Bufalo conduce “Mai dire Amici”

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Telecomando 45LA VOCE DEL POPOLO11 FEBBRAIO 2011

LUN MAR MER GIOV VEN

Rete Quattro, h. 21.10HEAT - LA SFIDAOttimo poliziesco diretto nel 1995 da Michael Mann, con Al Pacino e Robert De Niro. Un poliziotto di Los Angeles è sulle tracce di un famoso criminale. I due, nonostante appartengano a fazioni op-poste, si assomigliano molto per determinazione e stile. Il film è sostenuto dai due at-tori e dalla loro personalità.

Rete Quattro, h. 21.10LA MORTE TI FA BELLACommedia amara ambienta-ta a Los Angeles, nei quartieri alti dei vip dello spettacolo. Due attrici non possono ac-cettare l’incedere del tempo e sono disposte a tutto pur di sistemare il loro aspetto este-riore, al punto da comprare un magico elisir di lunga vita. Ma gli imprevisti sono dietro l’angolo. Ottima interpre-tazione per un insolito Bru-ce Willis.

Italia Uno, h. 21.10ROMANZO CRIMINALEFilm poliziesco diretto da Mi-chele Placido nel 2005, con Claudio Santamaria, Kim Rossi Stuart, Riccardo Sca-marcio. La storia romanzata della Banda della Magliana: dai piccoli furti alla collabo-razione con le logge masso-niche alla pianificazione del-le stragi di Stato. Un’ottima ricostruzione dell’epoca de-gli anni Settanta in chiave politica.

Canale Cinque, h. 21.10MATCH POINTBrillante thriller diretto da Woody Allen nel 2005. Un gio-vane maestro di tennis entra nelle grazie di una ricca fami-glia londinese. Sposato con la figlia di un magnate della fi-nanza, ha un lavoro di rilievo e una casa da favola. Ma la fe-licità sta nell’amore per un’al-tra donna, che diventa la sua amante. Una storia per riflet-tere sulla responsabilità e sul-le conseguenze degli errori.

Iris, h. 21.00PREDATOROttimo film d’azione del 1987 con Arnold Schwarzenegger: un cult per gli amanti della fan-tascienza. Un gruppo speciale di soldati americani è bloccato in mezzo alla giungla sudame-ricana, attaccato da un essere invisibile che li uccide uno alla volta. Solo il comandante della spedizione riesce a capire con chi ha a che fare e si prepara ad affrontarlo…

Rai Tre, h. 11.00APPRESCINDEREMichele Mirabella ed Eva Cro-setta analizzano gli italiani e i piccoli problemi quotidiani del Belpaese. La puntata di oggi è dedicata all’imman-cabile appuntamento con il Festival di Sanremo. Come lo vivono gli italiani?

Rai Due, h. 13.50TG2 MEDICINA 33Appuntamento quotidiano dedicato alla salute e all’ap-profondimento scientifico. I nuovi traguardi della me-dicina e gli obiettivi da rag-giungere.

Rete Quattro, h. 16.45SELLA D’ARGENTOFilm western del 1978 con Giuliano Gemma. Un pistole-ro temuto da tutti è sulle trac-ce del responsabile dell’omi-cidio di suo padre. Durante un agguato però salva la vita al nipote del nemico e nasce un’amicizia…

Rete Quattro, h. 20.30WALKER TEXAS RANGERContinuano le avventure dei ranger texani, a caccia di pe-ricolosi criminali. In questa puntata Walker è sulle tracce di uno spacciatore.

Rete Quattro, h. 23.30INTERVISTA COL VAMPIROOttimo thriller-horror diretto da Neil Jordan, con Brad Pitt e Tom Cruise. Un vampiro rac-conta a un giornalista la sua secolare storia. Un’avventura incredibile; adatta a un pub-blico adulto.

Rai Due, h. 8.00L’ALBERO AZZURROIn onda la nuova serie del programma per bambini con il famoso pupazzo Dodò e i suoi curiosi amici. Nuove av-venture e tante storie per ap-passionare i più piccoli.

Cielo, h. 13.00GLI SGOMMATIDivertenti sketch socio-poli-tici interpretati da pupazzi dalle ben riconoscibili fattez-ze: Bossi, Bersani, Berlusconi, Vendola… Tutto da ridere.

Rai Tre, h. 14.50TGR LEONARDOUna striscia quotidiana dedi-cata alla scienza e alle tecno-logie d’avanguardia. Le ulti-me scoperte e le loro appli-cazioni nella vita quotidiana.

Rete Quattro, h. 16.20L’UOMO CHE VISSENEL FUTUROFilm di fantascienza del 1960, con Rod Taylor. Uno scien-ziato s’imbarca da solo nella macchina del tempo da lui costruita, pianificando il suo viaggio, prima verso il passa-to, poi verso il futuro.

Tv2000, h. 18.30FORMATO FAMIGLIAInteressante talk-show dedi-cato alle famiglie. Arianna Ciampoli e Antonio Sovie-ro studiano la società in cui viviamo e cercano di capire, insieme ai numerosi ospiti, quali direzioni sta prendendo il pianeta famiglia in Italia.

Rai Tre, h. 9.55CAMPIONATI MONDIALIDI SCIDalle montagne austriache è in scena la categoria Gigan-te maschile.

Rai Uno, h. 11.05OCCHIO ALLA SPESARubrica dedicata alla scelta e alla conoscenza dei pro-dotti alimentari e di primo consumo. Come ogni venerdì la trasmissione si occupa dei prodotti Dop italiani, come il riso nano Vialone veronese e lo zafferano di Sardegna.

Rete Quattro, h. 16.35I Q U AT T R O C AVA L I E R I DELL’APOCALISSEFilm di guerra del 1962. Pari-gi, 1940. la guerra è alle por-te, una famiglia è spaccata in due fra chi sta dalla parte di Hitler e chi invece si schiera con la Resistenza.

Rai Storia, h. 18.30CULT BOOKUna rubrica culturale dedica-ta al mondo della letteratu-ra di tutti i tempi. Affronta-re una tematica attraverso la penna di chi, in diverse epo-che e contesti, l’ha vissuta e l’ha narrata.

Rai Tre, h. 21.05A TRENTA SECONDIDALLA FINEFilm d’azione del 1985 con Jon Voight. Due uomini eva-dono da una prigione di mas-sima sicurezza in Alaska, e si rifugiano su un treno che pe-rò perde il controllo...

La 7, h. 7.00OMNIBUSUn’arena politica e culturale mediata dai giornalisti del tg di La7. In studio intervengo-no esponenti di tutti gli schie-ramenti politici, giornalisti e opinionisti.

Rai Tre, h. 7.30TGR BUONGIORNO REGIONEUno sguardo approfondito sulla Lombardia e sulla sua vita pubblica: servizi e repor-tage ci raccontano la nostra Regione.

Current, h. 14.15VANGUARDCanale Sky 130. Reportage d’inchiesta giornalistica rea-lizzati da giovani videomaker che vogliono raccontare real-tà che il resto della comunica-zione televisiva spesso lascia nell’ombra.

Tv2000, h. 21.00TG TGIl tg dei telegiornali nazio-nali: in mezzora i giornalisti di Tv2000 analizzano le sca-lette dei tg nazionali appena conclusi e valutano le scelte attuate, insieme a esperti di comunicazione televisiva e sociologi.

Mtv, h. 21.00IL TESTIMONEIl comico Pif torna a raccon-tare le straordinarie storie di vita quotidiana. Armato di telecamera portatile alla scoperta delle stranezze del-la vita di tutti i giorni.

Rete Quattro, h. 8.50HUNTERTelefilm poliziesco americano ambientato nella Los Angeles dei primi anni Novanta. Le avventure del detective Rick Hunter, alle prese con crimi-nali di tutti i tipi.

La 7, h. 13.55CINQUE SETTIMANENEL PALLONEFilm d’avventura del 1962. Nel 1862 una spedizione britanni-ca parte per le regioni orien-tali della costa africana, per piantarvi la bandiera ingle-se. Avventure tra oasi, tribù di Tuareg, loschi avventurieri e mercanti di schiavi.

Rete Quattro, h. 16.50BEAUTIFUL JOEFilm del 2000 con Sharon Sto-ne. Prima di sottoporsi a un delicato intervento, un uomo decide di togliersi alcune sod-disfazioni dalla vita, ed entra nel giro delle scommesse sulle corse di cavalli, vincendo una grossa somma di denaro...

La 7, h. 18.00MAC GYVEROttimo telefilm d’azione de-gli anni Novanta, con Richard Dean Anderson. Un ex agente segreto lavora per una fon-dazione umanitaria, in difesa dei più deboli.

La 7, h. 20.30OTTO E MEZZOLilli Gruber conduce un’inte-ressante rubrica giornalistica dal lunedì al venerdì. Ospiti in studio esponenti del mon-do della politica, dell’econo-mia e della cultura italiana. Si discute sui fatti del giorno.

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46 LA VOCE DEL POPOLO11 FEBBRAIO 2011 Cultura e comunicazione Radio e Media

ProgrammazioneQuesta settimana poniamo l’attenzio-ne sul nuovo album di Cristina Donà, “Torno a casa a piedi”, un disco che conferma il progresso non solo arti-stico ma anche di consenso della can-tautrice nativa di Rho (Mi). Un’artista cresciuta musicalmente vicino al mon-do rock alternativo ma che progressi-vamente ha deviato il corso della sua musica verso il “mare magnum” del pop, vedendo premiata questa svolta con l’ingresso immediato di “Torno a casa a piedi” nella Top ten italiana. Il disco mantiene quel carattere va-gamente snob della sua autrice, che non perde la sua originalità e realizza un prodotto che potremmo incasella-re nella sezione pop d’autore, grazie a un suono allo stesso tempo piacevole e ricercato, lontano da quello qualun-quista e dozzinale che molto spesso trionfa. È il settimo cd della carriera (iniziata nel 1997 con l’ottimo “Tre-gua”) di una cantautrice che fino a pochi anni fa godeva del gradimento di un pubblico limitato e di nicchia, che apprezzava e un po’ coccolava questa cantautrice anomala, dotata di uno stile assolutamente riconoscibile. Questo fino a “La quinta stagione” del 2007, che possiamo considerare una sorta di spartiacque nella vicenda ar-tistica di Cristina Donà (all’anagrafe Trombini), in quanto sancisce il suo ingresso nel gotha delle voci femminili italiane. Merito soprattutto del singolo “Universo”, delizioso e molto apprez-

Qdi Ricky Barone

Novità discografiche Cristina Donà torna a casa a piedi

Premiata la svolta pop

Siamo ormai agli sgoccioli: la prossima settimana, dal 15 al 19 febbraio, si svolgerà la 61ª edizione del Festival di Sanremo che rimane, volenti o nolenti, l’appuntamento clou per quan-to riguarda la canzone italiana. Una edizione particolare in coincidenza con i 150 anni dell’Unità d’Italia, che saranno fe-steggiati dai concorrenti in una serata celebrativa, nel corso della quale ciascuno interpreterà un brano da lui scelto come rappresentativo della storia della canzone italiana. 14 i big in gara, una formazione composita e ben assortita che appare tra le migliori presentate dal Festival negli ultimi anni. Questa la lista completa dei concorrenti: Patty Pravo, i Modà con Emma Marrone, Luca Madonia con Franco Battiato, Giusy Ferreri, i La Crus, Anna Oxa, Tricarico, Nathalie, Al Bano, Luca Barbarossa e Raquel del Rosario, Roberto Vecchioni, Anna Tatangelo, Max Pezzali, Davide Van De Sfroos. Intrigante appare la serata dei duetti, molto attesa e divenuta ormai un classico per quanto

concerne il Festival, con la partecipazione di diversi artisti di valore, come Carmen Consoli (con Madonia e Battiato), Nina Zilli (La Crus), Pfm (Roberto Vecchioni), Morgan (Patty Pravo), Francesco Sarcina de Le Vibrazioni (Giusy Ferreri), Arisa (Max Pezzali) e i nostri Francesco Renga (Modà e Emma Marrone) e L’Aura (Nathalie). Una certa sorpresa accompagna la presenza al Festival dei cantautori Roberto Vecchioni e Franco Battiato, che in realtà farà solamente da corista a Luca Madonia, men-tre desta curiosità l’esibizione di Davide Bernasconi (Van De Sfroos), che non rinuncia all’amato dialetto laghée per can-tare “Yanez”. Da segnalare anche la reunion per l’occasione dei La Crus di Mauro Ermanno Giovanardi e Cesare Malfat-ti. Presenta, ma questo lo sanno tutti, Gianni Morandi con le vallette Elisabetta Canalis e Belen Rodriguez, affiancati dalle “Iene” Luca e Paolo. In gara per Sanremo Giovani anche otto promesse della canzone italiana. (r.b.)

Festival Appuntamento a Sanremo dal 15 al 19 febbraio

La canzone italiana torna sugli schermi Tv

zato anche del grande pubblico. “Tor-no a casa a piedi” risulta il disco più aperto e luminoso della sua carriera, frutto probabilmente della sua recen-te maternità di Leonardo che ha rega-lato a Cristina una dimensione meno criptica e più spontanea, oltre a com-pletarla da un punto di vista umano. “È un album che celebra la vita attra-verso piccole istantanee. Osservando la scena – afferma la Donà – ho cerca-to di ritrarla con leggerezza e ironia. Tornare a casa a piedi è una scelta, non un imprevisto, è per me sinoni-mo di liberazione e anche simbolo di libertà. È un momento di riflessione, di indipendenza, di autonomia. Duran-

te lo spostamento a piedi è possibile osservare con più tranquillità le cose. Si possono meglio cogliere i dettagli che compongono la realtà, dove ogni scontata normalità nasconde, quasi sempre, lo straordinario, nel bene e nel male”. Il primo singolo del disco è il brano di apertura, “Miracoli”, una canzone sul tema della rivoluzione che, grazie alla spinta di un suono pie-no e ricco di fiati, infonde un moto di energia e costituisce un ottimo viatico per questo album. Oltre a questo brano segnaliamo la title track “Torno a ca-sa a piedi”, anche se il valore del disco lo si comprende ascoltandolo nel suo insieme: 10 tracce che si integrano e si amalgamano alla perfezione, per la cui realizzazione Cristina Donà per la prima volta non ha lavorato in auto-nomia ma si è avvalsa della collabo-razione di un musicista/produttore di grande spessore come Saverio Lanza (co-autore di tutte le musiche).

LA SANTA MESSA IN TVLa S. Messa prefestiva che Teletutto, Telenord e Super TV trasmettono alle ore 18.30 del saba-to, è ripresa dalla parrocchia di S. Maria Assun-ta in Gussago.

LA BUONA NOVELLAIl commento al Vangelo è di don Giuseppe Fu-sari. Dal 16 gennaio ospitiamo la nuova rubrica “Luoghi per lo spirito”. Con Michele Peli di Brevi-vet siamo guidati alla scoperta di nuovi itinerari di fede. Il programma, prodotto da VoceMedia e curato da Betty Cattaneo, va in onda anche su Radio Voce Camuna la domenica alle 8; Ecz la do-menica alle 15; Radio Claronda la domenica alle 16 (1ª parte) e il lunedì alle 17 (2ª parte); Radio Basilica Verolanuova la domenica alle 10.30 (1ª parte) e alle 13.30 (2ª parte); Radio Ponte Ma-nerbio la domenica alle 12.30; Radio Raphaël la domenica alle 9 (1ª parte) e alle 13 (2ª parte).

SPECIALE S.FAUSTINOMartedi 15 febbraio alle 10 speciale Buona No-vella per la festa dei SS. Patroni. Intervista a don Armando Nolli sul tema di quest’anno e alle 11, dalla Basilica di S.Faustino, il Pontificale presie-duto dal Vescovo.

VOCE MATTINA Il contenitore in diretta, condotto da Marco Vignoletti, si presenta ricco di nuovi appunta-menti. Ogni lunedì alle 11.15 “Voce ai brescia-ni”: sondaggi per le vie della città sui temi del momento con Elisa Bassini. Tra le altre rubriche, “A tu per tu” con la psicologa Anna Grasso Ros-setti, “I mille volti di Brescia” con Giacomo Da-nesi, “Cose di musica” col critico Ricky Barone, lo spazio dedicato al cinema e collegamenti in “presa diretta” per raccontare ciò che accade in città e provincia.

LA BUONA NOTIZIAGli argomenti trattati: l’intervista al vescovo Mo-nari sul nuovo documento “Stranieri ospiti con-cittadini”; l’incontro promosso dalla Compagnia di S. Angela per i sacerdoti “Educare i giovani all’amore casto”; la presentazione dello spetta-colo “Pregare non è solo muovere le labbra”. La rubrica “4 parole” in questa puntata non è pre-vista. La Buona Notizia va in onda: la domenica alle 13 su Teletutto e alle 20 su Telenord; su Super TV la domenica e il martedì alle 20; su Più Valli TV la domenica alle 8; su Teleboario la domeni-ca alle 8.15 e alle 10; su TelePace il venerdì alle 15, il sabato alle 18.30 e la domenica alle 23.20.

BELLI DENTROCon Carlo Zaniboni e Fabrizio Gorni dal lunedì al venerdì alle 17.10. Canzoni, giochi, ospiti in diretta e sondaggi, un modo piacevole di finire la giornata lavorativa. A seguire, “Zona relax”, il meglio della musica “morbida” non stop.

Cristina Donà

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SABATO

47LA VOCE DEL POPOLO11 FEBBRAIO 2011

DOMENICA DAL LUNEDÌ AL VENERDÌ

Via Callegari, 6 - BresciaTel. 030 3774592 - 3383636104

Fax 030 3757897e-mail: [email protected]

Vocegiornale notiziario radiofonico principaledal lunedì al sabato alle 8.30 - 12.30 - 18.30 - 22.30.VoceFlash notizie in breve dal lunedì al sabatoalle 11 - 14 - 16 - 20 - 23.45.Rassegna stampa quotidiana appuntamentocon le prime pagine dei quotidiani dal lunedì al sabato alle 9.30.Almanacco previsioni del tempo.Pensiero religioso. ecc. dal lunedì al sabato alle 8.Stremadès storia e varia cultura locale venerdìalle 17 e domenica alle 11.Terza pagina attualità culturale. Mercoledì alle 17.Una proposta musicale al giorno programma musicaledal lunedì al sabato alle 13.Titoli di coda striscia musicale con voci differenti ogni volta. Tutti i giorni dalle 20 alle 22.E poi ancora Mercatino (10.20 - 12.20 - 18.20); Corsi & Concorsi (7.30 - 12.45 - 18.45); Vivilavalle (9 - 12 - 18); ecc.

Radio VoceCamuna

Via Mazzini, 92 - 25043 Breno (Bs)Tel. 0364.22342 fax 0364 320906

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Le nostre frequenze

Città e Provincia 88.300Franciacorta 88.500

Lago d’Iseo 88.400 - 93.500Alta Valle Camonica 88.050

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Bassa Valle Camonica 88.200Media Valle Camonica 88.300

Alta Valle Sabbia 88.500Valle Trompia 88.500

Dal lunedì al venerdìGR Nazionali dalle 7 alle 18

Gr Radio Vaticana ore 8 e ore 19.30GR Locali 10.30 11.30 12.30 13.30 15.30

Radio ECZVia XV giugno, 4

25014 Castenedolo (Bs)Tel. 0302731444 Fax 0302130911

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Visita il nostro sito oppure telefona ai nostri numeri per individuare, tra le oltre 60 frequenze di ECZ, quella

che corrisponde alla tua parrocchia

S. Messe: Dal lunedì al venerdì 9.03 - 19.03;sabato 19.00; domenica 9.00 - 10.30 - 18.00

Se preferisci ascolta quelle messe in onda dalla tua parrocchia sulle nostre frequenze

Informazione locale

ECZ GIORNALE: Dal lunedì al venerdì alle 12.30 - 13.30 - 19.40. BLOCK NOTES: Gli appuntamenti di città e provinciaDal lunedì al venerdì: Mattino 10.03 - 11.03 - 12.03.Pomeriggio: 14.30 - 15.30 - 16.30 - 17.30 - 18.30. Il sabato alle 12.30 - 13.30 - 14.30 - 15.30 - 16.30 - 17.03 - 18.30.COSA C’È DA VEDERE: Le iniziative teatrali, cinematografiche e musicali di città e provinciaDal lunedì al venerdì alle 12.37 - 13.37 - 19.47

Rubriche

Popoli tra sogni e speranze Lunedì 10.09Oggi parliamo di… Lunedì 11.30Fuori Gioco! Lunedì 18.00Letture Martedì 10.09Sul filo della memoria Martedì 10.40

Bienvenida America latina Martedì 20.05Informazione liturgico-pastorale Mercoledì 10.09Voce alle Acli (ultimo del mese) Mercoledì 11.09Giovedì insieme Giovedì 10.09Il punto della settimana Giovedì 11.09Insieme… all’Opera! Venerdì 10.09Con le ruote... sotto i piedi! Venerdì 11.09Cucina e tradizione Venerdì 12.15Amico liscio Sabato 9.03La buona novella Domenica 15.00

6.00 Ecclesia6.30 S. Messa6.55 Pensieri per l’anima di François Garagnon. Con don Adriano Bianchi7.15 L’apertura con Mario Ricci7.25 Rassegna stampa nazio-nale7.55 Pane per il viaggio (replica)8.15 L’apertura (2ª parte)9.15 Brescia in diretta - fatti e personaggi in primo piano a cura di Mario Leombruno10.10 Voce mattina con Marco Vignoletti10.15 L’agenda: appuntamenti e spettacoli10.50 Il mercatino 12.15 Cinema mon amour- Voce trailer12.50 L’informalavoro14.05 100% Brescia15.00 Pomeriggio inBlu17.10 Belli dentro18.50 Pensieri per l’anima (re-plica)18.55 Zona relax19.30 Gr Radio Vaticana- Zona relax21.00 La musica della sera- lun: La reserva de Pedro- mar: Alta rotazione con Alessan-dro Gardenato- mer: Brescia music play con Ri-cky Barone- gio: Voce live - ven: Soul power con Aldo Rizzo- sab: Disco Story22.00 Effetto notte

6.00 Ecclesia7.00 Gr7.05 Pensieri per l’anima di François Garagnon. Con don Adriano Bianchi7.15 Il nuovo numero del set-timanale La Voce del Popolo 7.35 Rassegna stampa da inBlu8.00 Gr Radio Vaticana9.00 Gr- Voce mattina con Tony Marano (prima parte)11.00 Gr- Voce mattina (seconda parte)12.00 Gr Radio Vaticana13.00 Gr- Radio Voce greatest hits18.00 Gr18.50 Pensieri per l’anima (re-plica)18.55 Zona relax19.30 Gr Radio Vaticana19.50 Zona relax21.00 Disco Story

7.00 Mattina italiana - Il risveglio tutto da cantare...9.00 La Buona Novella a cura di Betty Cattaneo - 1ª parte- Commento al Vangelo di don Giuseppe Fusari - Sette giorni in diocesi con An-gelo Onger- Primo Piano10.00 S. Messa dalla Cattedrale11.00 La Buona Novella 2ª parte - Ecclesia in collaborazione con l’Ufficio pastorale della salute- Luoghi per lo spirito con Mi-chele Peli- Vite dei santi in breve a cura di padre Antonio Sicari- L’agenda della settimana12.00 Recita dell’Angelus14.00 Gr Radio Vaticana14,35 Diretta sport19.30 Gr Radio Vaticana

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Cinema “Another Year” del regista inglese Mike Leigh

La felicità è un orto

da coltivare

48 LA VOCE DEL POPOLO11 FEBBRAIO 2011 Cultura e comunicazione Sala della comunità

PROGRAMMAZIONE

Gerri (Ruth Sheen) e Tom (Jim Broadbent) in una scena del film

Straordinaria la capacità di inquadrare la vita, di creare personaggi vicini alla gente comune, di scrutarne le espressioni e illuminarne i volti con un realismo in grado di rilevare sentimenti

universali con attori di sensibilità e talento

Hereafterdi Clint Eastwood

Sala della comunitàSERENO – BRESCIA, VILL. SERENO: sabato 12 febbraio ore 20.45; do-menica 13 febbraio ore 20.45; lu-nedì 14 febbraio ore 20.45

Megaminddi Tom McGrath

Sale della comunitàIDEAL - CASTENEDOLO: domeni-ca 13 febbraio ore 17.00; INZINO – INZINO: sabato 12 febbraio ore 20.30; domenica 13 febbraio ore 15.00; LA ROCCA – SABBIO CHIE-SE: sabato 12 febbraio ore 21.00; domenica 13 febbraio ore 15.00

Rapunzel – L’intreccio...di Nathan Greno, Byron Howard

Sala della comunitàCORALLO – VILLANUOVA: dome-nica 13 febbraio ore 14.30

Che bella giornatadi Gennaro Nunziante

Sala della comunitàSAN GIOVANNI BOSCO – EDOLO: venerdì 11 febbraio ore 20.45; sabato 12 febbraio ore 20.45; domenica 13 febbraio ore 20.45; AURORA – PALAZZOLO: venerdì 11 febbraio ore 21.00; domenica 13 febbraio ore 15.30, 20.45; DON BOSCO – PONTOGLIO: domenica 13 febbraio ore 16.15; PAOLO VI – PREVALLE: sabato 12 febbraio ore 20.30; domenica 13 febbraio ore 15.30; SEBINO – SALE MARASINO: sabato 12 febbraio ore 20.45; domenica 13 febbraio ore 16.00, 20.45; CORALLO – VILLANUOVA: sabato 12 febbraio ore 20.45; do-menica 13 febbraio ore 16.00, 20.45

Trasferitosi con la famiglia dalla natia Puglia alla Brianza, il giova-ne Checco trova lavoro come addetto alla sicurezza per il Duomo di Milano, dopo aver provato a farlo per una discoteca. Proprio nella zona della Madonnina, a lui affidata, conosce Farah, che si dichiara studentessa di architettura. In realtà la ragazza, mu-sulmana, sta progettando con il fratello un attentato al Duomo e ha bisogno di diventare amica di Checco. Ci riesce infatti, perché lui se ne innamora, le fa conoscere la fami-glia, la porta in Puglia al battesimo di un nipotino. Tornati a Milano, Farah deve procedere con il piano prestabilito. Saputo che Checco, troppo maldestro, è stato licenziato, gli affida una valigetta come regalo prima di lasciarlo... ma non sarà questo l’ultimo colpo di sce-na della sua vita.

Immaturidi Paolo Genovese

Sala della comunitàIDEAL – CASTENEDOLO: sabato 12 febbraio ore 21.00; domenica 13 febbraio ore 21.00

L’orso Yoghidi Eric Brevig

Sale della comunitàSALA DELLA COMUNITÀ – LUMEZ-ZANE SAN SEBASTIANO: domeni-ca 13 febbraio ore 15.00, 18.00, 20.45; PAX – PORVAGLIO: sabato 12 febbraio ore 20.45; domenica 13 febbraio ore 16.00

Preciousdi Lee Daniels

Sala della comunitàSALA DELLA COMUNITÀ – MARO-NE: sabato 12 febbraio ore 20.45; domenica 13 febbraio ore 20.45

L’orso Yoghi

Immaturi Qualunquementedi Giulio Manfredonia

Sala della comunitàSPLENDOR – ODOLO: sabato 12 febbraio ore 20.45; domenica 13 febbraio ore 20.45

Qualunquemente

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di Nicola Rocchi

I

49LA VOCE DEL POPOLO11 FEBBRAIO 2011

Individui che tutti noi potremmo co-noscere, fermati in pochi gesti e di-scorsi che ne riassumono l’intera vita. È straordinaria la capacità del regista inglese Mike Leigh – autore tra l’al-tro di “Segreti e bugie”, Palma d’Oro a Cannes nel 1996 – di creare personaggi vicini alla gente comune, di scrutarne le espressioni e illuminarne i volti di-pingendo quadri di nudo realismo che finiscono col rivelare sentimenti uni-versali. Un cinema minimalista per la cui riuscita sono indispensabili attori di gran sensibilità e talento: come gli interpreti di “Another Year”, tutti stre-

pitosi a partire da Imelda Staunton al cui viso si rivolge la prima, drammati-ca inquadratura.Dolore e felicità si specchiano l’uno nell’altra in questo film, che ha il pro-prio motore immobile nella rappresen-tazione di un matrimonio sereno. Gerri (Ruth Sheen) è psicologa in un consul-torio, il marito Tom (Jim Broadbent) geologo. Quasi sessantenni, entram-bi calati nel lavoro senza frustrazioni, condividono una routine casalinga che ha il suo centro d’equilibrio nella por-zione di orto che coltivano insieme. Hanno un figlio trentenne, Joe (Oliver

Maltman), avvocato single, e amici che i due accolgono in casa con tutti i loro patemi, ascoltandone i lamenti senza giudicare. Il piccolo mondo che ruota intorno a questa coppia idilliaca non è infatti altrettanto pacificato. Mary (Lesley Manville), collega e amica di Gerri, è sola e nevrotica, ossessiona-ta dal tempo che passa. Solo è anche Ken (Peter Wight), amico di gioventù di Tom, che mangia e beve senza misu-ra. I reciproci incontri sono scanditi da quattro capitoli, ognuno ambientato in una diversa stagione. Dalla primavera all’inverno il tempo scorre in cene con-dite da dialoghi assolutamente “nor-mali”, frutto di una scrittura raffinata. Ma i sentimenti scorrono, influenzano le relazioni: l’incontro di Joe con una ragazza modifica la chimica dei rappor-ti; e nella parte conclusiva, l’occasione di un funerale apre una finestra sulla

condizione infelice del fratello di Tom (David Bradley).Il quadro tracciato da Leigh, con una sobrietà che sfugge a qualunque tenta-zione melodrammatica, è ricco di sfu-mature. Mostra come, da una genera-zione all’altra, sia cambiato il rapporto con la felicità (e con la sua assenza). I personaggi più anziani – la donna in-sonne all’inizio, il fratello di Tom alla fine – appaiono impietriti nella rasse-gnazione alle durezze che la vita ha loro imposto. Per gli altri, che vivono in un mondo più fluido, la conquista della felicità è più strettamente legata alla responsabilità personale. Gerri, accogliente e attenta, è pronta però a difendere con durezza la quiete familia-re. Mentre Mary, sballottata nella sua navicella di emozioni incontrollabili, fi-nisce confinata nell’angolo in un finale che lascia l’amaro in bocca.

American lifedi Sam Mendes

Sala della comunitàSANTA GIULIA – BRESCIA, VILL. PREALPINO: domenica 13 febbra-io ore 20.45; martedì 15 febbraio ore 20.45

Uomini di Diodi Xavier Beauvois

Sala della comunitàSAN LUIGI – LODRINO: sabato 12 febbraio ore 20.30; domenica 13 febbraio ore 20.30; SAN FILIPPO NERI – COLLEBEATO (in digitale in micro cinema): domenica 13 feb-braio ore 21.00

Vi presento i nostridi Paul Weitz

Sale della comunitàLUX – LUMEZZANE PIEVE: sabato 12 febbraio ore 20.30; domeni-ca 13 febbraio ore 15.30, 18.00, 20.30; lunedì 14 febbraio ore 20.30; AURORA – PONTE CAFFA-RO: sabato 12 febbraio ore 21.00; domenica 13 febbraio ore 21.00; lunedì 14 febbraio ore 21.00

Le avventure di Sammydi Ben Stassen

Sale della comunitàPAOLO VI – DESENZANO: domeni-ca 13 febbraio ore 15.00; IL GAB-BIANO – GHEDI: sabato 12 febbra-io ore 21.00; domenica 13 febbra-io ore 15.30; AURORA – PAVONE MELLA: sabato 12 febbraio ore 20.45; domenica 13 febbraio ore 15.30, 20.45

CINEFORUM

Lourdesdi Jessica Hausner

Sala della comunitàSAN FILIPPO NERI – COLLEBEATO (in digitale con microcinema): ve-nerdì 11 febbraio ore 20.45

Invictusdi Clint Eastwood

Sala della comunitàITALIA – LONATO: venerdì 11 feb-braio ore 20.30

La pecora neradi Ascanio Celestini

Sala della comunitàCRYSTAL – LOVERE: venerdì 11 febbraio ore 21.00

La valigia sul letto di Eduardo Tartaglia

Sala della comunitàCRYSTAL – LOVERE: giovedì 17 febbraio ore 15.00

L’amore buiodi Antonio Capuano

Sala della comunitàAURORA – RONCADELLE: giovedì 17 febbraio ore 20.30

Incontrerai l’uomo ...di Woody Allen

Sala della comunitàINZINO – INZINO: giovedì 17 feb-braio ore 20.30

Happy familydi Gabriele SalvatoresSala della comunità

SALA DELLA COMUNITÀ – LUMEZ-ZANE S. SEBASTIANO: giovedì 17 febbraio ore 20.45

Niente pauradi Piergiorgio Gay

Sala della comunitàAURORA – PALAZZOLO: giovedì 17 febbraio ore 20.30

Allonsanfandi Vittorio Taviani e Paolo Taviani

Sala della comunitàSERENO – BRESCIA, VILL. SERE-NO: giovedì 17 febbraio ore 20.45

Le cronache di Narnia - Il viaggio...di Michael Apted

Sala della comunitàGLORIA – MONTICHIARI: sabato 12 febbraio ore 21.00; domenica 13 febbraio ore 15.00, 21.00; lu-nedì 14 febbraio ore 21.00; AU-RORA – RONCADELLE: sabato 12 febbraio ore 20.30; domenica 13 febbraio ore 15.00

Vi presento i nostriUomini di DioAnimals uniteddi R. Klooss e H. Tappe

Sale della comunitàSAN FILIPPO NERI – COLLEBEATO: (in digitale con micorcinema) sa-bato 12 febbraio ore 21.00; dome-nica 13 febbraio ore 15.00, 17.30

Animals united

The Green Hornetdi Michel Gondry

Sale della comunitàASTRA – LUMEZZANE S. APOLLO-NIO: sabato 12 febbraio ore 20.30; domenica 13 febbraio ore 14.30, 17.30, 20.30

The Green Hornet

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51LA VOCE DEL POPOLO11 FEBBRAIO 2011

Economia e lavoro

Se il D’Annunzio avesse potuto tra-sformare in volume di traffico ognu-na delle parole spese sul suo futuro a partire dal 1999 sarebbe oggi il più im-portante aeroporto del mondo. Il 7 feb-braio scorso presso le strutture dello scalo aereo bresciano si è riunita la V commissione regionale territorio pre-sieduta da Giorgio Pozzi. Quella mon-teclarense è stata la prima tappa di un “tour” che porterà la Regione a passa-re in rassegna il sistema aeroportuale lombardo. La presenza istituzionale è

È dei cargoil domanidel D’Annunzio

stata occasione per il management del D’Annunzio e del Catullo per presen-tare i progetti industriali dei due sca-li. Vigilio Bettinsoli e Fabio Bortolazzi, rispettivamente presidenti dei cda di Montichiari e Villafranca, hanno illu-strato il possibile futuro delle due in-frastrutture destinate, sin dal 1999, a costituire il sistema aeroportuale del Garda. Nessuno è entrato nel merito della querelle degli assetti societari dello scalo bresciano. Bettinsoli ha illustrato come, grazie ad un accordo

con lo scalo militare di Ghedi, il pro-blema del costo del carburante sia stato superato. Per il D’Annunzio si apre definitivamente la strada del car-go. Non ha dimenticato, il Presidente, che è ormai in fase di approvazione il piano d’area che inserisce lo scalo all’interno di un sistema infrastrut-turale moderno, capace di collegare la pista del D’Annunzio alla Brebemi, all’alta velocità ferroviaria. Bettinsoli ha infine ricordato come la struttura sia ormai pronta ad alcuni interventi per l’allargamento e l’allungamento della pista per consentire l’atterraggio e il decollo di aeromobili sempre più grandi. Non rientra, per ora, nel piano industriale del D’Annunzio il traffico passeggeri, più oneroso e meno red-ditizio di quello delle merci. Anzi, è stato detto, saranno proprio i cargo a garantire alla società che amministra l’aeroporto quelle risorse necessarie per affrontare, non certo nel medio pe-riodo, la questione del traffico civile a

Montichiari. Anche Fabio Bortolazzi si è inserito sulla stessa lunghezza d’on-da, ricordando come il Catullo stia co-noscendo un momento di grande svi-luppo che porterà a raggiungere già in questo 2011 gli obiettivi previsti per il prossimo anno (il traguardo dei quat-tro milioni di passeggeri). Anche per il presidente del Catullo Brescia potrà conoscere un forte sviluppo commer-ciale “perché – ha ribadito più volte – non è il caso di farsi la guerra in casa” e perché il sistema produttivo del nord est chiede uno scalo da cui far parti-re tutte le merci alla volta del mondo senza mandarle via terra a Francofor-te. Brescia, con buona pace di chi va affermando che il D’Annunzio potrà avere anche voli civili, sembra legata a doppia mandata alla partita dei car-go. Ma la richiesta della Regione, per bocca di Pozzi, è che Brescia e Verona si aprano anche a Milano per la crea-zione di un vero e proprio sistema ae-roportuale del sud d’Europa.

Sa cura di Massimo Venturelli

Per i passeggeri si dovranno aspettare tempi migliori. Queste le indicazioni emerse dal confronto con la commissione territorio della Regione Lombardia che ha visitato lo scalo nei giorni scorsi

Montichiari Il futuro dell’aeroporto

“Ciò che oggi è prioritario non è la discussione sulla governan-ce del D’Annunzio ma la domanda su quello che potrà esse-re il suo futuro”. Con questa affermazione Vigilio Bettinsoli, presidente del consiglio di amministrazione dello scalo aereo bresciano, ha bypassato un tema che in queste settimane ha fatto discutere parecchio. Lo ha fatto tracciando una prospet-tiva che, probabilmente, non finisce di convincere chi continua a ritenere che il D’Annunzio possa avere un futuro strettamen-te legato al movimento dei passeggeri. “Dobbiamo accettare l’idea – ha affermato al proposito Bettinsoli – che i cargo pos-sano lanciare definitivamente il nostro aeroporto anche in considerazione del fatto che solo una piccola parte delle mer-ci prodotte nel nostro Paese decollano da aeroporti italiani”. Un D’Annunzio definitivamente hub per i cargo potrebbe essere appetibile per un grande numero di aziende che oggi trasportano su gomma sino a Francoforte i propri prodotti per spedirli da lì in tutto il mondo. Di competitività italiana che passa anche attraverso lo sviluppo di un efficiente sistema ae-roportuale ha parlato a Montichiari anche Fabio Bortolazzi, presidente del Catullo, che per il futuro ha tracciato le linee

di un sistema aeroportuale altamente specializzato e libera-to, come avviene oggi, da una forte concorrenza interna. Un sistema, quello pensato da Bortolazzi, supportato da una ef-ficace rete di collegamenti infrastrutturali. In tale scenario il ruolo di Montichiari è quello di centro per i cargo. “Dopo 12 anni di esercizi in perdita – ha affermato – anche per il D’An-nunzio è giunto il tempo di cambiare rotta e valorizzare la di-mensione cargo consente di mettere finalmente mano anche ai bilanci”. Le modifiche strutturali annunciate (allargamen-to e allungamento della pista su tutte) vanno nella direzione di ampliare quando più possibile l’attività cargo. A Verona, dunque, andranno i passeggeri e a Brescia le merci. Obiettivi e strategie condivise anche dalla Regione Lombardia presen-te a Montichiari con la sua commissione territorio che non ha però mancato di inserire qualche correzione al piano indu-striale tratteggiato. Perchè se si vuole costruire un sistema aeroportuale capace di essere leader per l’Europa del sud oc-corre pensare ad un progetto più ampio che vada da Torino a Venezia. Vedute decisamente più ampie di quelle pensate dal Catullo e dal D’Annunzio.

Le diverse posizioni

Occorre realizzare un sistema più ampio

[email protected]

L’incontro tenuto nei giorni scorsi al D’Annunzio

Vigilio Bettinsoli

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52 LA VOCE DEL POPOLO11 FEBBRAIO 2011 Economia e lavoro Salute

La salute e il benessere del corpo e dello spirito sono importanti per una vita armonica e vanno entrambi curati. Il senso di inadeguatezza che spesso si prova di fronte agli altri di-pende perlopiù dai chili di troppo e da uno stile di vita sedentario ed inattivo. Nello sforzo di migliorare la propria forma fisica, si rischia di perdere d’occhio la salute ricorren-do a rimedi consigliati dalla pubbli-cità e dalla moda del momento. Per orientare e consigliare il largo pub-blico nella direzione giusta, la Farma-

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cia Coppini organizza per martedì 22 febbraio “ Salotto Donna InForma”, un incontro dedicato al benessere a 360 gradi. “InForma − come spiega la dottoressa Patrizia Coppini− sta per bellezza fisica, salute senza dimenti-care la componente d’informazione che la nostra farmacia offre costan-temente”. A partire dalle 20.15, dopo un buffet di accoglienza con prodotti biologici e integrali, il pubblico potrà ascoltare i contributi di più figure pro-fessionali su diverse tematiche legate al benessere. La dottoressa Patrizia

Coppini illustrerà i principi di una dieta corretta, secondo le giuste as-sociazioni per un’alimentazione sana e disintossicante adatta alle proprie esigenze. Successivamente, la dotto-ressa Sara Gilberti parlerà dell’eser-cizio fisico necessario al dinamismo e al corretto funzionamento dell’orga-nismo, nonché fattore indispensabile per il buon umore e metodo ottimale per sciogliere i grassi e per tonificare la silhouette. La dottoressa Ornella Coppini spiegherà al pubblico i trat-tamenti estetici e cosmetici mirati per il proprio corpo, dalle cure domicilia-ri con i prodotti presenti sul mercato ai trattamenti eseguiti nella Coppini Medical Spa. Infine il dottor Nicola Bianchi illustrerà i diversi tipi d’in-tervento chirurgico che permettono di ottimizzare i risultati, senza corre-

re rischi per la propria salute ed evi-tando spiacevoli sorprese. L’obiettivo della serata è prima di tutto quello di dare informazioni corrette in un mo-mento in cui troppi tentano di fare da sé o si affidano ai consigli dell’amica o delle riviste. Partendo da problemi fisici, come peso in eccesso, celluli-te, adipe localizzato, gambe pesanti, vene varicose si affrontano tematiche legate a fattori psicologici e di come i disturbi fisici influiscano sull’umore. Grazie allo staff della farmacia Cop-pini, la cura della persona si declina su più fronti, dall’aspetto dietetico-alimentare, a quello fisico e menta-le. L’invito è rivolto a tutti coloro che vogliono curare la propria persona: il benessere non ha età per cui ogni donna o uomo deve sentirsi bene con se stesso e in salute.

Il salotto“Donna

InForma”L’appuntamento in programma per

il prossimo 22 febbraio

Capriano del Colle Un incontro

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53LA VOCE DEL POPOLO11 FEBBRAIO 2011

Trenta. Tante sono le candeli-ne che il 12 febbraio prossimo gli organizzatori di Brescia casa design”spegneranno subito dopo il taglio inaugurale della manifesta-zione. La mostra dell’arredamento, dei complementi e dei materiali per la casa festeggia in questo 2011 la sua trentesima edizione in scena-ri che sono profondamente muta-ti rispetto a quelli dei suoi esordi.Oggi la situazione è decisamente più difficile rispetto a quella degli anni Ottanta del secolo scorso. La crisi economica che negli ultimi an-ni ha inciso radicalmente sulla pro-pensione al consumo degli italiani si è fatta sentire anche nel campo dell’arredamento. Un settore, lo di-cono anche le analisi congiuntura-li che come bollettini di guerra si sono susseguite negli ultimi anni, che più di altri ha patito gli effetti della recessione. Le difficoltà, che in alcuni momenti sono sembra-te addirittura insormontabili, non hanno minato la volontà degli or-ganizzatori di Brescia casa design di realizzare a dispetto di tutto e di tutti la vetrina bresciana come antidoto, come “vaccino” alla crisi economica. Brixia Expo ha tena-

cemente tenuto duro invitando le aziende del settore a non lasciarsi sopraffare dalle difficoltà, anzi a trovare proprio nella difficoltà del momento lo stimolo per mettere in campo quello sforzo creativo a get-tare “il cuore al di là dell’ostacolo”. La celebrazione dell’edizione del trentennale con i suoi 120 esposito-ri dimostra che la sua sfida Brescia casa design l’ha vinta, prova che se la crisi non è ancora del tutto su-perata si comincia, quanto meno, a vedere la fine del tunnel. Per questo l’edizione 2011 della mostra è stata voluta come sfida alle difficoltà an-cora persistenti, chiamando a rac-colta, insieme alle aziende, le risor-se migliori a cui affidare il rilancio definitivo del settore.In questa prospettiva deve essere inquadrato il coinvolgimento del-le università e delle accademie di belle arti della città di Brescia, co-sì come la presenza degli wedding planner che, anche grazie alla cas-sa di risonanza del mezzo televisi-vo, stanno rilanciando l’attenzione all’organizzazione pratica del ma-trimonio. Tutto questo e molto al-tro ancora è Brescia casa design a Brixia Expo dal 12 al 20 febbraio.

Dal 12 al 20 febbraio Brescia casa design

T

La mostra dell’arredamento, dei complementi di arredo in programma alla Fiera di Brescia

giunge quest’anno alla sua 30ª edizione. Un traguardo che ha portato gli organizzatori a

pensare novità pur nel segno di una continuità che ha fatto la fortuna della manifestazione

Trent’annia dispettodella crisi

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Brescia casa designSpeciale

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54 LA VOCE DEL POPOLO11 FEBBRAIO 2011 Economia e lavoro Brescia Casa

Torna a Brixia Expo Brescia casa design, la mostra dell’arredamen-to, dei complementi e dei materia-li per la casa. Si tratta di un ritorno in grande stile dal momento che la rassegna taglia quest’anno il traguardo del-le 30 edizioni. Un anniversario importante che cade in un’epoca di grandi cam-biamenti, obbligati dal mercato dei consumi ancora alle prese con una fase di difficoltà. Per questo motivo gli organizzatori del salone hanno

Tvoluto rimodularlo, sintonizzando la strategia delle merceologie espo-sitive e includendo nuovi settori. In occasione del suo trentesi-mo compleanno Brescia casa design”presenta al pubblico im-portanti novità come “Carlotta si sposa”, uno spazio interamente de-dicato ad aziende specializzate nel-la realizzazione del matrimonio, e “A&D Project” in cui artisti e desi-gner sono chiamati a interpretare le forme del vivere.Altro appuntamento che arricchi-

sce l’ampia esposizione di questa edizione (quasi 120 gli espositori presenti, ndr.) è l’area d’ingresso completamente dedicata all’offer-ta formativa. L’Università cattolica di Brescia, la facoltà di ingegneria della Statale, le accademie Laba e Santa Giulia, insieme ad alcune aziende presenti in fiera, hanno collaborato all’idea-zione di oggetti di design realizza-ti, comunicati e allestiti dagli stu-denti degli stessi atenei ed esposti nelle giornate del salone. Anche per l’edizione del trentennale si è rinnovata la collaborazione con l’Ordine degli architetti di Brescia che proporrà a Brescia casa design un convegno dal titolo “I paesaggi del design, nuovi scenari nell’era digitale”, in programma per la mat-

tinata del 18 febbraio. Per la sera-ta del 14 febbraio è stato messo in programma il “San Valentino par-ty”; nella giornata del 20 febbraio, invece, il wedding designer Domo Adami, volto televisivo della tra-smissione Sky “Cambio vita... mi sposo” farà sfilare i pezzi migliori della sua collezione di abiti da spo-sa. Il taglio del nastro inaugurale di Brescia casa è fissato per le 16 di sabato 12 febbraio. L’apertura uffi-ciale del salone sarà anche occasio-ne per gli organizzatori di premia-re l’azienda Mab Arredo bagno di Mairano per la “fedeltà “ alla mani-festazione. Quella bresciana, infat-ti, è l’unica azienda ad aver preso parte a tutte le edizioni di “Brescia casa” per questo merita una torta celebrativa.

Brescia casa festeggia

i suoi 30 anniL’anniversario ha dato l’occasione

per ripensare l’intera manifestazione

Dal 12 febbraio Le novità di questa edizione

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Page 55: La Voce del Popolo 2011 06

55LA VOCE DEL POPOLO11 FEBBRAIO 2011Paesi e parrocchie Bassa

Il trentesimo compleanno vale qual-che “ritocco”. Non si sta parlando del-la propensione sempre più diffusa al ricorso al chirurgo estetico di tante donne (ma non mancano nemmeno gli uomini) preoccupate per l’insorge-re delle prime, timide rughe. Il lavoro di restyling a cui si fa cenno è quello a cui è stata sottoposta Brescia casa de-sign. Non sono stati certo i segni del tempo a spingere gli organizzatori a pensare qualche novità per l’edizione 2011. La scelta è nata semplicemente dalla constatazione che per l’edizio-

Oltre alla casa si pensa anche agli sposiEventi che vogliono aiutare chi si appresta a organizzare il proprio matrimonio

Ine del trentennale poteva essere in-teressante battere la via di qualcosa di nuovo. Una riflessione che è pro-fondamente diversa dalla volontà, palesata dagli stessi organizzatori, di ripensare l’intera rassegna alla lu-ce dei cambiamenti imposti all’intero settore dell’arredo e dei complementi da una crisi che ancora non accenna a mollare la presa. Le novità, però, sono soltanto celebrative. “Carlotta si sposa” è un nuovo spazio che Bre-scia casa dedica a tutte le copie che si sono decise per il grande passo. In

quest’area il visitatore può trovare in esposizione aziende che operano nel mondo del matrimonio e indirizzare le proprie scelte in materia di cate-ring, fotografia, musica, abiti nuziali, acconciature, viaggi di nozze, noleg-gio auto e tutto quanto ruota intorno all’organizzazione pratica del giorno del sì. “Carlotta – si legge in un blog appositamente attivato – incarna la donna moderna, assilata da mille impegni e stressata dai tempi sem-pre più ridotti che non le facilitano il compito di organizzare il suo matri-monio perfetto”.Fra le novità dell’edizione 2011 c’è da ricordare anche il “San Valenti-no party” previsto per la serata del 14 febbraio. Un selezionato team di esperti individuerà i tre racconti più emozionati tra quelli inviati ne-

gli scorsi mesi da futuri sposi che hanno avuto modo di descrivere il loro viaggio di nozze ideale. Ai pre-miati andranno una crociera, una coppia di fedi nuziali, una consu-lenza gratuita di un noto wedding planner e una cena. I racconti pos-sono essere inviati sino al 12 feb-braio compilando il questionario disponibile sul sito www.fieradi-brescia.it.Domenica 20 febbraio per chi an-cora non ha scelto l’abito nuziale si terrà una sfilata di abiti da sposa del wedding designer Domo Adami che proporrà i migliori modelli della sua collezione. Brescia casa design è visitabile dal 12 al 20 febbraio, il sabato dalle 14 alle 21, la domeni-ca dalle 10 alle 20 e i giorni feriali dalle 17 alle 21.

Proposte Iniziative collaterali

Page 56: La Voce del Popolo 2011 06

56 LA VOCE DEL POPOLO11 FEBBRAIO 2011 Economia e lavoro Brescia Casa

Per il trentesimo anniversario Bre-scia casa design intende valorizza-re e animare artisticamente il salo-ne con una proposta creativa dal forte impatto mediatico. Si tratta di un progetto interdisci-plinare che coinvolge gli studenti degli atenei e delle due accademie di Brescia nella realizzazione e presentazione di opere di disegno industriale, commissionate dalle aziende espositrici, interessate a far ridisegnare e ripensare un og-getto della loro collezione. Le ope-

Pre realizzate verranno poi esposte all’interno della manifestazione e verranno valutate e premiate da un’apposita giuria.Al significativo progetto del tren-tennale di Brescia casa design partecipano, come già ricordato, il dipartimento di disegno indu-striale della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Brescia, che si è fatto carico della realizzazione dei prototipi, l’Accademia Santa Giu-lia che si è fatta carico, con i suoi studenti, della grafica della comu-

nicazione dei prototipi realizzati, l’Accademia Laba che ha realiz-zato la scenografia e la decorazio-ne dell’area espositiva, e, per ulti-mo il laboratorio organizzazione eventi moda dell’Università catto-lica di Brescia per l’organizzazione dell’evento. L’evoluzione del progetto “A&D” può essere seguita su Teletutto che, nel corso del programma “Con te in famiglia” proporrà, l’11 febbra-io alle 18, un incontro con Marco Citterio, amministratore delegato della Fiera di Brescia, Dario Po-latti, coordinatore dell’iniziativa e il prof. Villa della Facoltà di inge-gneria dell’Università degli Studi di Brescia. Il 16 febbraio verrà apertà una nuo-va finestra televisiva su “A&D” an-

cora con Dario Polatti accompa-gnato questa volta dal prof. Gobbi dell’Accademia Santa Giulia. Ultimo appuntamento sarà quello del 18 marzo quando con Polatti in-terverrà il prof. Morandi della La-ba Libera Accademia di Belle Arti di Brescia.La mostra degli oggetti ed elemen-ti di arredo e design realizzati da-gli studenti delle realtà bresciane nel corso del progetto “A&D” sarà visitabile nei giorni di apertura di Brescia casa design. Location della mostra è l’apposito spazio realizza-to all’ingresso del polo espositivo bresciano anche grazie alla colla-borazione di alcune aziende pre-senti con i loro prodotti alla mostra dell’arredamento, dei complementi e dei materiali per la casa.

Creatività bresciana

per il designLe due università e le due accademie d’arte

coinvolte in un nuovo progetto

“A&D” La formazione a Brescia casa

Page 57: La Voce del Popolo 2011 06

57LA VOCE DEL POPOLO11 FEBBRAIO 2011Paesi e parrocchie Bassa

In occasione dei festeggiamenti per il 30° anno di età, oltre ai due nuo-vi saloni “A&D project” e “Carlotta si sposa”, Brescia casa design pro-pone un calendario ricco di appun-tamenti. Dopo il taglio del nastro inauguarle alle 17 di sabato 12 si svolgerà l’elezione di “Miss Fiera di Brescia 2011”. La vincitrice del-la tappa bresciana parteciperà alle Finali Regionali in Lombardia. Alle 16 presso l’area “Carlotta si sposa” un aperitivo in musica con il grup-po Alligator. Domenica 13, alle 17.30

Occasioni e proposte per i giovaniGli organizzatori hanno pensato a particolari momenti di coinvolgimento

Isempre all’area “Carlotta si sposa” Aperitivo in musica “Armony ban-queting & catering” sulle note del gruppo “Gipsy Soul”. Sempre nella stessa area, il 14 alle 18.30, l’asse-gnazione dei premi “Speciale San Valentino!”e, alle 19 “Il decalogo del matrimonio perfetto” workshop con “Claire’s Wedding Planner” che met-teranno a servizio la loro consolida-ta esperienza nel mondo del wed-ding per trasformare il matrimonio in un evento unico. Lo workshop si ripeterà alle 19 del 15 febbraio. Mer-

coledì 16 febbraio l’area “Carlotta si sposa” ospita, alle 17.30, “Il roman-zo del tuo matrimonio” di Heidi Bu-setti “wedding reporter”. Il giorno successivo, alle 19 appuntamento con un’esperta flower designer per alcuni consigli sulla realizzazione del bouquet. Per le 10 di venerdì 18 febbraio, presso la sala conferenza di Brixia Expo si terrà il convegno promosso dall’Ordine degli architet-ti di Brescia sul design sostenibile. Alle 19 nuovo appuntamento pres-so l’area “Carlotta si sposa” con lo workshop dei wedding planner. Sa-bato 19 alle 15 presso l’area “A&D” la premiazione degli studenti che hanno partecipato al progetto e, alle 18 presso l’area “Carlotta si sposa” un nuovo aperitivo in musica. Do-menica 20, alle 17.30, infine la sfila

di Domo Adami. “Abbiamo voluto inserire momenti di spettacolo per richiamare anche il pubblico giova-ne – afferma Marco Citterio, ammi-nistratore delegato di Brixia Expo –. La mostra continua comunque nel suo percorso di crescita con la pre-senza di grandi iniziative come quel-la nata dalla collaborazione con le università e le accademie cittadine e con la proposta di spazi in cui gli interessati possano trovare rispo-ste all’organizzazione del loro ma-trimonio, uno spazio tutto dedicato a quanto di meglio il mercato offre a chi si sta accingendo al fatidico sì”. Per maggiori informazione su Brescia casa design e sul program-ma delle sue giornate è possibile prendere visione del sito www.fie-radibrescia.it.

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59LA VOCE DEL POPOLO11 FEBBRAIO 2011

Sport

Bip, bip, bip; a intermittenza. Il temuto suono, costante e continuo che indica la fine, per il Brescia non è arrivato; non ancora. Forse ci si è andati vicini. La fiducia nei confronti di questa squa-dra stava scemando; i segnali di ripre-sa erano sempre più rari e insperati. Fi-no allo scossone, fino all’elettroshock eseguito con successo da Giuseppe Iachini a una squadra che sembrava ormai allo sfascio. Ma le Rondinelle non sono guarite. Ora convalescenti, ora ancora sotto esame continuo per capire se ce la faranno o se tutto è solo momentaneamente rinviato.Il ritorno di mister Beppe Iachini (non ce ne voglia mister Beretta, parentesi in un percorso forse già segnato) ha dato uno scossone all’intero ambien-te, scossone che si è concretizzato in quattro punti raccolti grazie al pareg-gio con la Roma all’Olimpico e una vittoria, sofferta, contro il Bari. Anche il gioco è ricomparso, a sprazzi, ma è ricomparso. Ma la cosa che è tornata è la convinzione e la grinta: l’essere squadra unita verso un obiettivo. Do-menica scorsa contro il Bari è stato un tripudio, una festa. Tre punti fon-damentali che staccano ulteriormente gli uomini di Ventura dalle Rondinelle, quasi condannandoli alla serie cadet-ta. Ma la festa, quella vera, è avvenuta dopo la partita sul campo da gioco, pri-ma della doccia, prima delle interviste ma solo in una comunicazione diretta tra il pubblico e il mister. Avvisaglie di questo momento si erano percepite durante l’intera partita quando a sce-na aperta i giocatori venivano applau-diti, quando in curva è apparso lo stri-scione “Bentornato mister”, quando i cori hanno inneggiato all’uomo con la berretta come fosse uno di casa. Ma Beppe Iachini è uno di casa, che al Brescia, a questa gente, a questa cit-tà, a questi colori, a questa maglia e a questi ragazzi è affezionato. E allora eccolo lì, dopo il triplice fischio in un tripudio saltare di gioia, esultare, get-tare le braccia in alto e salutare il suo pubblico che canta a lui e per lui. Una

Calcio Domenica Brescia - Lazio

Ammissione di colpa? Torna Beppe

B

[email protected]

festa, un bentornato e, allo stesso tem-po, un grazie. Un abbraccio tra mister Beppe e i suoi tifosi, un abbraccio che esprime la fiducia in quest’uomo per continuare a tenere vivo il Brescia. Del resto, standing ovation per lui che in sala stampa conferma “c’è un feeling particolare tra me e i tifosi” e poi ag-giunge “abbiamo bisogno del pubblico e del loro sostegno”. Ma non c’è solo l’aspetto romantico. Se un allenatore è richiamato signifi-ca che chi l’ha cacciato ha sbagliato e riportarlo in panchina è ammette-re il proprio sbaglio. Il ritorno coin-cide con una maggior autorevolezza da parte del mister che ora, veramen-te, potrà decidere in tutto e per tutto. Alla fine si faranno i conti e pagherà o sarà premiato per quanto ha real-mente fatto. L’autorevolezza ricade ovviamente anche nello spogliatoio. Se qualcuno avesse mai remato con-tro (periodo ipotetico d’obbligo, visto che Iachini non ha mai detto una co-sa simile; possiamo immaginare) ora si deve adeguare e ammettere che il Brescia con Iachini è un’altra squadra. Anche in società qualcosa sarà rivisto, non a livello di nomine ufficiali ma di responsabilità concrete: che sia for-se un caso la ricomparsa ai microfo-ni dei giornalisti di Gigi Maifredi? Chi può permettersi il lusso di lasciare in tribuna o in panchina certi calibri da 90? Oggi, con l’autorevolezza che ha, solo Beppe Iachini; forse, diciamo-lo sottovoce, l’unico dopo Mazzone. Ricordiamoci che in campo vanno i giocatori ai quali, assieme al mister, va imputato tanto il risultato positivo quanto quello negativo. Domenica al Rigamonti arriva la Lazio, inizio alle 15. Alle Rondinelle probabil-mente mancheranno Sereni, Zanetti e Zambelli, per cui le ultime ore saranno decisive. È l’inizio di un tour de force che vede Udinese, Napoli, Inter e Ju-ve, intervallati dal Lecce, l’unica gara in cui si chiedono necessariamente tre punti. Il resto, se arriva, è una sana boccata di ossigeno e un “bip” in più.

di Mauro Toninelli

Domenica una festa vera e propria che si è colmata con un abbraccio tra il pubblico e Iachini.

Il suo ritorno è un’ammissione di colpa di chi l’ha cacciato. La nuova autorevolezza ha causato

scossoni nello spogliatoio e in società. Che sia forse un caso la ricomparsa ai microfoni

di Gigi Maifredi? Chi può permettersi di lasciare in tribuna o in panchina certi calibri

da 90 se non sono in forma? Oggi solo Iachini

Beppe Iachini saluta i tifosi. Alle spalle Gaetano Berardi

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60 LA VOCE DEL POPOLO11 FEBBRAIO 2011 Sport

È il capitano del Cammi Calvisano leader indiscusso del campionato di A1 di rugby. Se la squadra è in testa alla classifica con largo margine dal-le inseguitrici (+14 dai catanesi del San Gregorio secondi) e 14 vittorie in altrettante gare è anche per me-rito suo. La rinascita dei gialloneri e – si spera – il ritorno nel massimo torneo passa dalle mani e dai cal-ci di Paul Griffen, 11 stagioni nella Bassa e 42 presenze con la maglia della Nazionale azzurra. In attesa di conquistare la promozione a fine stagione, Griffen si è voluto mettere in gioco decidendo di partecipare alla prossima Maratona di Brescia in programma il 13 marzo in città. Atletica e rugby un connubio che si sposa alla perfezione soprattut-to se c’è di mezzo un fine benefico: promuovere una raccolta fondi in favore del Cepim, il Centro brescia-

Èdi Roberto Moscarella

no down. “Non ho mai preso parte a una simile competizione che apre le porte, in Italia, a un nuovo modo di vivere sia lo sport che la solidarietà. Nella mia nazione d’origine, la Nuo-va Zelanda, ma anche nel mondo an-glosassone, è molto diffusa la parte-cipazione ad eventi sportivi, come le maratone, da parte di atleti d’altre discipline per raccogliere fondi da destinare in beneficenza. L’atleta si pone l’obbiettivo di superare il tra-guardo posto dalla sfida sportiva, e nel momento in cui ci riesce, chi sostiene l’iniziativa aiuta concre-tamente l’associazione o il singo-lo destinatario della solidarietà”. A sostenere il capitano giallonero, ci si sarà anche il Cammi Calvisano. “Il mondo della maratona – ha ag-giunto Griffen – mi affascina molto. Gli elementi in comune con il rugby sono molti più di quanto si possa

pensare. Bisogna saper soffrire in silenzio, i risultati importanti arri-vano solo grazie a una grande disci-plina interiore. Una maratona è una sfida avvincente anche per questo, per la concentrazione che richiede a qualsiasi livello. Serve determi-nazione in una partita di rugby per fronteggiare l’impatto avversario, serve determinazione in una mara-tona per vincere la stanchezza, per abbassare i tempi. Penso poi agli at-leti africani che arrivano in Italia da un Paese lontano per realizzare le loro ambizioni sportive. Il carattere internazionale del mondo della pal-la ovale – conclude il capitano giallo nero – si ritrova nella maratona, di-sciplina sportiva che, proprio come il rugby, sta richiamando sempre più appassionati”. Non è la prima volta che il Cam-mi Calvisano si mostra sensibile al mondo dei più piccoli. Nel 2006 il calendario ufficiale della società era stato realizzato in collaborazione con l’Associazione bambini down mentre nel 2008 e 2009, in occasio-ne della Coppa Italia, furono raccol-ti fondi sempre per l’Abd.

Rugby A1 Correrà la Maratona di Brescia

Paul Griffen in meta

per solidarietàIl Cammi Calvisano, col suo capitano, ha aderito

all’iniziativa in favore dei bambini down.La squadra è imbattuta e saldamente al comando

Pallanuoto

Brixia fuori dall’EuropaIl tanto atteso bis europeo non c’è stato. Lo scorso anno andò meglio con il passaggio del turno ai danni di quel Marsiglia che, in questa stagione, si è ven-dicato eliminando proprio la Leonessa. Negli ottavi di finale della Coppa Len i francesi si sono imposti al PalaSystema con lo stesso punteggio dell’andata (7-6) passando alle semifinali. Per le calottine biancoazzurre oltre al danno c’è stata anche la beffa visto l’evidente erro-re arbitrale costato l’espul-sione a capitan Calcaterra nell’ultima frazione mentre era in atto la rimonta.Alla Brixia Leonessa non rima-ne altro che puntare ai play off nel campionato di A1 e alla Final Four di Coppa Ita-lia che verrà ospitata nella nostra città. (al.an.)

Paul Griffen al centro con i compagni di squadra

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“Mettiamociin gioco”Dopo il corso per gli allenatori di calcio e pallavolo è iniziato anche quello per i diri-genti organizzato in collaborazione con il Centro oratori bresciani. Alla Cascina Foret la prima serata ha visto la partecipazione attenta di una ottantina di dirigenti Csi, catturati dalla sapiente relazione del dott. Davide Iacchetti, coordinatore regionale della formazione, introdotto da Marco Bai-guera che ricopre l’analogo ruolo a carat-tere provinciale. Il tema, trattato dal responsabile della for-mazione regionale “Mettiamoci in gioco: la relazione educativa nello sport“ ha cattu-rato l’attenzione su un argomento che è la base di ogni attività umana: la relazione. “I ragazzi non vengono da noi per fare sport” ha sottolineato ”ma per stare insieme”, per questo non dobbiamo essere concentrati tanto sulla preparazione, ma “soprattutto sull’attenzione alla persona. Aggiungendo che comunque “lo sport ci interessa quale veicolo importantissimo per favorire la re-lazione educativa tra le persone”. “Saper ascoltare” è la base di ogni comunicatore, dunque anche il buon dirigente e il buon allenatore sono tali quando sanno ascoltare le persone con cui interagiscono”.Il prossimo appuntamento per dirigenti, al-lenatori e arbitri è fissato per il 21 febbraio, sempre alla Cascina Foret di Brescia, il tema “Il gruppo come strumento educativo nello sport in oratorio” è affidato a don Marco Mori, consulente ecclesiastico del Csi Bre-scia e direttore dell’Ufficio oratori e pasto-rale giovanile.

Centro Sportivo Italiano 61LA VOCE DEL POPOLO11 FEBBRAIO 2011

Collebeato Domenica 27 febbraio

Dalla campestreal tennis tavolo

di Tullio Sabbadini

Campestre e palestra nel panorama invernale. In programma domenica a Cremona, presso il cen-tro sportivo San Zeno la 3ª prova del 20° Trofeo regionale di corsa campestre del Csi lombardo. L’inizio delle gare è previsto per le ore 10. Corso regionale per giudici di ginnastica: in vi-sta della prima prova regionale del Gran Pre-mio di Ginnastica artistica, prevista a Canneto sull’Oglio per l’organizzazione del Comitato di Mantova, per il 19 e 20 febbraio, i giudici di gara si aggiornano presso la sede regionale di Agrate Brianza sabato pomeriggio con l’intervento di Angela Bizzarri, responsabile nazionale giudici di ginnastica, di Alberto Meoli, coordinatore de-gli arbitri e giudici lombardi e del coordinatore della formazione Davide Iacchetti.Tennis da tavolo: prosegue senza interruzioni l’annata del Tennis da tavolo con il campionato a squadre che è giunto a tre quarti del suo cam-mino. Nel girone di eccellenza è al comando la Pol. Collebeato A con 18 punti, davanti alla Pol. Montichiari A con 14, all’Astt Benaco con 12, al TT Salò con 10 e all’Oratorio Calcinato a con 6.

Sci, racchette sportive pallavolo

Il Csi organizza la 12ª “Festa nazionale sulla neve per sacerdoti sciatori”, manifestazione sciistica nota come “Il Signore s(c)ia con voi”. Il campionato nazionale di slalom gigante, fondo e ciaspolada è organizzato dal Csi, la “Clericus Ski”, così ribattezzata perché inserita nel progetto Clericus Cup, è rivolto a sacerdoti e se-minaristi. L’appuntamento per i sacerdoti-sciatori è per lunedì 21 febbraio quando si cimenteranno con la gara di fondo, poi, dopo aver calzato le racchette da neve (le tradizionali “ciaspole”), daranno vita alla ciaspolada. Alle 18 la Messa a Sestola e le premiazio-ni delle gare del giorno. Martedì lo slalom gigante, a seguire premiazioni dei migliori sacerdoti slalomisti. Non mancheranno tre affezionati della manifesta-zione: don Aronne Magni, consulente del Csi Emilia

Romagna; il resp. nazionale della Pastorale giovanile della Cei, don Nicolò Anselmi e mons. Claudio Paga-nini, consulente ecclesiastico nazionale del Csi, che ha sottolineato l’importanza di queste iniziative: “I principali destinatari della nostra ‘Festa sulla neve’ sono proprio i preti giovani. A loro sono dedicate le iniziative ‘Clericus’: il calcio, il basket, gli scacchi, lo sci, tutti gli sport sono un linguaggio universale adatto a proporci ai giovani come punti di riferimento per la loro educazione e la loro crescita”. Racchette polisportive al Copernico. In programma domenica, con inizio alle 10 la terza festa per il cam-pionato polisportivo presso il Pala Copernico a Brescia, dedicata al tennis da tavolo, disciplina indicata dal Csi Nazionale come “sport dell’anno”. La manifestazione

vedrà la partecipazione di tutte le squadre.Pallavolo. Effettuato il giro di boa i campionati della categoria Under 14 registriamo nei tre gironi una in-certezza apprezzabile fra le squadre di vertice. Nel gir. A al comando la Pol. Castel Mella Gialla con 26 punti davanti alla Giovanile Offlaghese con 25, leggermente staccata, a 22 l’Or. Jolly Orzinuovi. Nel girone B la Pol. Franciacorta Giallo ribatte colpo su colpo alla Piemonti Costruzioni mantenendo la leadership con 35 punti, 3 di vantaggio sulla seconda, al terzo posto l’Uso Ca-stegnato con 23. Infine nel girone C battuta d’arresto per il Cag Paolo VI Concesio (superato dall’Abcf Come-ro) e raggiunto a 29 punti dall’Asd San Giacomo pure sconfitta, ma per 2-1, dalla Pol. Ponte Zanano che si avvicina alle prime con 26 punti.

“Il Signore s(c)ia con voi”

A rischio maggiore retrocessione al momento ci sono la Pol. Torbole Casaglia e il CG Longhena rispettivamente con 4 e 2 punti. In promozione, sono avvantaggiate per essere promosse l’Uso Toscolano in testa con 18 punti e il Gso San Pancrazio con 16. Seguono con qualche velleità di rientrare nel discorso promozione anche la Pol. Montichiari B (14 punti) e Pol. Collebeato B (10). Sembrano al momento tagliate fuori, in attesa di tempi migliori l’Oratorio Calcinato B (6), il Gso Casazza, 2 e il TT Coniolo a 0. L’at-tività individuale prevede invece la terza prova domenica 27 febbraio a Collebeato presso la palestra Comunale, al mattino per le catego-rie giovanili e nel pomeriggio per gli adulti. La quarta prova sarà poi disputata a San Paolo. La disciplina, scelta quest’anno come disciplina da incentivare a livello nazionale svilupperà il suo progetto negli oratori con una finale che si di-sputerà a Desenzano il 13 marzo prossimo. Ju-do: i bianchi kimono del judo scenderanno sul tatami per l’avvio del 10° Trofeo regionale del Csi Lombardia con la prima prova che si dispu-terà a Pioltello-Limito il prossimo 27 febbraio, la seconda prova si disputerà invece a Calcina-to il 27 marzo prossimo.

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Cara Voce

Quanto viene pubblicato in queste pagine è da attribuirsi unicamente alla re-sponsabilità dei firmatari delle lettere. Nelle lettere è necessario indicare in modo leggibile nome, cognome, indirizzo e numero di telefono di chi scrive per renderne possibile l’identificazione. La redazione si riserva il diritto di sin-tetizzare, senza alterarne il senso, i contributi ritenuti troppo lunghi (massimo 2.500 battute). La pubblicazione di una lettera non implica la condivisione del suo contenuto da parte della direzione del giornale. Non saranno pubblica-te lettere già apparse su altri organi di stampa. Scrivete a “La Voce del Popo-lo”, via Callegari, 6 - 25121 Brescia o via mail a [email protected].

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La colonna infame

Egr. direttore,ascoltando i notiziari dei telegiornali o leggendo i titoli dei quotidiani di questi giorni in merito al caso Ruby, mi sembra che essi rievochino quanto riportato dal Manzoni nella sua “Storia della colonna infame”: “Ai giudici che in Milano, nel 1630, condannarono a supplizi atrocis-simi alcuni accusati di aver propaga-ta la peste con certi ritrovati sciocchi non men che orribili, parve d’aver fat-to una cosa talmente degna di memo-ria che, nella sentenza medesima, dopo aver decretata, in aggiunta de’ supplizi, la demolizione della casa d’uno di que-gli sventurati, decretaron di più, che in quello spazio s’innalzasse una colonna, la quale dovesse chiamarsi infame, con un’iscrizione che tramandasse ai posteri la notizia del reato e della pena. E in ciò non s’ingannarono: quel giudizio fu ve-ramente memorabile”. Ai cittadini che, in preda al panico, avevano chiesto al-le Autorità di trovare rimedio al morbo che stava decimando la popolazione i magistrati, anziché denunciare la scar-sa igiene praticata, causa principale del diffondersi dell’epidemia e imporre rigi-de norme di profilassi, preferirono incri-minare e condannare i malcapitati, so-spettati di aver diffuso il contagio. Come allora, anche oggi, alcuni magistrati, sia per tutelare la pubblica decenza, sia per malcelata avversione politica, ritengono doveroso incriminare in base al gossip, stigmatizzando i sospettati di amoralità;

come se l’annosa e fallimentare gestione della Giustizia fosse meno scandalosa.Quando la crisi profonda, dovuta alla globalizzazione, mette a rischio miglia-ia di posti di lavoro con pesanti ricadu-te sulle famiglie, sarebbe conveniente che ognuno si facesse carico delle pro-prie colpe. Il bene pubblico è la sintesi del comportamento etico di tutti i cit-tadini, nessuno escluso. Ognuno, per la sua parte, dovrebbe impegnarsi a sa-nare i mali che affliggono l’Italia; non è possibile rimandare i cambiamenti che tendono ad eliminare i privilegi, le po-sizioni di rendita, gli sprechi, le rivendi-cazioni improduttive, le pretese non più sostenibili. È illusorio pensare di poter continuare ancora a vivere facendo de-biti, confidando sulle disponibilità altrui o sperare nella solidarietà degli altri. L’Italia ha un debito pubblico tra i più elevati d’Europa, e per vincere la sfida della globalizzazione, deve necessaria-mente affrontare sacrifici e rinunce se vuole sanare il debito pubblico e repe-rire risorse per modernizzare e rende-re competitivo il Paese. Alle frontiere dell’Europa come ai nostri confini si addensano migliaia di esseri umani che si accontentano di vivere con un deci-mo di ciò che noi riteniamo irrinuncia-bile. Il male che attanaglia l’Italia è l’as-senza del senso dello Stato; ognuno si preoccupa solo di perseguire il proprio tornaconto; lo smisurato egotismo, che caratterizza le lobby economiche, la classe politica, le corporazioni e ognuno di noi, è la causa che impedisce all’Ita-

Le ricette della settimana

Omnibus

Avvenimenti11 febbraio 1858Una bambina francese, Bernadette Sou-birous, dichiara di avere avuto una visio-ne della Madonna, nei pressi di Lourdes

12 febbraio 2002Si apre il processo del tribunale interna-zionale dell’Aja contro l’ex leader serbo Slobodan Milosevic, accusato di genocidio e crimini di guerra

13 febbraio 1990Si tiene la conferenza di Ottawa, in cui Europa e Unione Sovietica decidono la ri-unificazione delle due Germanie

lia di svilupparsi. Per il bene di tutti, è auspicabile che si riesca a porre mano e rimedio alle malversazioni e agli spre-chi se vogliamo uscire indenni dalla cri-si. A denti stretti e seppure con qualche mugugno dovremo piegarci ai sacrifici e alle rinunce imposte dalle nuove regole del mercato globale. Se per un periodo abbiamo potuto vivere nella prosperità e talvolta nella prodigalità, non è merito della nostra risaputa creatività ma delle generazioni che ci hanno preceduto. È grazie a loro, ai loro sacrifici, alla loro

[email protected]

parsimonia, ai loro sudati risparmi che lo abbiamo potuto fare. Ora auguriamo-ci che il buon senso abbia a prevalere.

Roberto Marchi

Un disagio crescente

Egr. direttore,ritengo che allegando l’opuscolo sul nu-cleare civile, il mondo ecclesiale (spero almeno inconsapevolmente) finisce per apparire come sponsor convinto della scelta del governo Berlusconi di punta-

Linguine ai carciofi

Ingredienti: 400 g di linguine, 3 carciofi, 70 g di gherigli di noci, 50 g di mollica di pane, latte, olio d’oliva, burro, sale.

Preparazione: Mondare e affettare i carciofi. Cuocerli per 20 mi-nuti in un po’ di olio e burro, unendo qualche cucchiaio di acqua e poco sale. Pestare i gherigli con la mollica di pane ammorbidita nel latte e ben strizzata. Unire il composto ai carciofi e, mescolan-do, tenere sul fuoco ancora per qualche minuto. Scolare la pasta al dente, condirla prima con una noce di burro e poi con la salsa.

Gamberi alla greca

Ingredienti: 30 code di gamberi, un cucchiaio di olio d’oliva, un rametto di finocchietto, 2 limoni, 300 grammi di yogurt bianco, 3 spicchi d’aglio tritato, un cetriolo, menta tritata, sale, pepe.

Preparazione: Sbucciare il cetriolo e affettarlo molto sottile, salarlo e farlo riposare per un’ora. Scolarlo, mescolarlo allo yo-gurt e unire l’aglio e la menta. Sbollentare le code di gambe-ri in acqua salata bollente per 4 minuti. Condirle con l’olio, il succo dei limoni, il finocchietto tritato, sale e pepe. Mescolare le code di gamberi alla salsa allo yogurt e servire.

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Telefono

Cognome

Nome

A teatro con “Voce”

Vinci due biglietti per il circo teatro“Arca” con l’équipe de l’Ar-senal (Canada) sabato 19 febbraio al PalaBrescia. In palio anche due biglietti per il concerto di Gianluca Grignani targato Cipiesse lunedì 21 febbraio (PalaBrescia). Spedi-sci entro il 18 febbraio a “A tea-tro con ‘Voce’” presso “La Voce del Popolo” in via Callegari 6, 25121, Brescia. Sergio Zanetti ed Elena Scalvini hanno vinto i biglietti per “Certe notti”; Angelo Compagno-ni per “Il libro della giungla”.

“Arca” Gianluca Grignani

IN COLLABORAZIONE CON:

VOCESAS

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re sul nucleare da fissione per il futuro dell’energia in Italia. Non entro nel me-rito delle innumerevoli questioni che il problema solleva e che l’opuscolo trat-ta a senso unico, perché ciò che voglio affrontare qui è il posto che la Chiesa vuole occupare in Italia. La gerarchia dice di voler essere equidistante dagli schieramenti politici, ma la prossimità al centro-destra è ormai evidente. Con-tro Prodi si organizzò il “Family day” per contrastare i “DiCo” e chiedere politiche familiari; contro Berlusconi che, oltre a distruggere la famiglia e la dignità della donna con i suoi comportamenti, ha im-poverito le famiglie italiane, nulla! Prodi è stato fustigato per aver detto di ritener-si un “cristiano adulto”, Berlusconi viene giustificato per la bestemmia in pubblico e praticamente assolto per le sue con-tinue sporcacciate (Bagnasco richiama alla moralità, ma denuncia contestual-mente l’ingente dispiegamento di mezzi di indagine da parte della magistratura). “Avvenire” esprime senza dubbi una pro-pensione, non tanto implicita, per il cen-trodestra e non solo per quanto riguarda i temi eticamente sensibili; i settimana-li cattolici si fanno sponsor della scelta nucleare; i neo cardinali non sembrano avere problemi ad andare a pranzo con un Berlusconi già nell’occhio del ciclo-ne per gli scandali sessuali; si accetta-no strumentali regalie economiche che il centrodestra non lesina alla Chiesa a tutti i livelli; si preferiscono i cosiddetti “atei devoti” di destra che utilizzano la religione come strumento di controllo

sociale, rispetto a uomini e donne di fe-de certa, ma marchiati dal “peccato” di essere di sinistra; si celebra la Giornata per la Pace mentre “Avvenire” propo-ne una pagina intera di pubblicità a Fin Meccanica che per il 90% costruisce ar-mi pesanti anche sofisticate. E si potreb-be continuare negli esempi. Ma perché questa marcata tendenza ad avere mani-che più larghe nei confronti della destra berlusconiana? Ha forse portato qualche frutto positivo questa preferenza? La catastrofe morale, prima che politica, che è sotto i nostri occhi, non dovreb-be suggerire una correzione di giudizio e di condotta? L’Italia è più malmessa, altro che evidenziare la “differenza posi-tiva” di un Paese nel quale resisterebbe una solida radice cattolica. Non solo la scristianizzazione ma, di più, il degrado morale e civile si sono ormai spinti oltre ogni limite e la causa di ciò è riconduci-bile non già alle leggi, alle culture e alle forze politiche laicistico-libertarie, ma a una pervasiva e corrosiva (in)cultura della mercificazione di persone propina-ta dai media. La politica, da sé sola, non basta a contrastare tali fenomeni dege-nerativi, ma certo contribuisce ad acuir-ne la portata, se diventa solo macchina di consenso. Il brusco risveglio di fronte ai fatti di questi giorni ci dovrebbe sug-gerire una domanda: non era forse più saggia e lungimirante la via imboccata dalla Chiesa italiana nel dopo Concilio (messa in mora a metà degli anni ottan-ta) che si ispirava ad una Chiesa fedele al primato dell’evangelizzazione e del-

la formazione cristiana delle coscienze (visto che la scorciatoie politiche non pagano) e a una politica affidata a laici cattolici “adulti”, pur diversamente col-locati, e non a un patto siglato al verti-ce con uomini e forze compiacenti, ma manifestamente agli antipodi di una vi-sione cristiana della vita? Uno scambio quest’ultimo che si sta rivelando ogget-tivamente un pessimo affare, almeno dal punto di vista della evangelizzazione. Aggiungerei un dato da non sottovalu-tare. Chi, come me, frequenta ambienti politici di sinistra, incontra persone va-lorialmente e moralmente vicine al Van-gelo, ma lontane dalla Chiesa e, ahimè, dalla fede, spesso a causa delle questioni sopra affrontate. Ma soprattutto, molti cattolici come me si sentono sempre più in crisi di coscienza con una Chiesa compromessa e lontana dall’esperienza delle prime comunità cristiane raccon-tate negli Atti degli Apostoli. Fortunata-mente ci sono comunità cristiane locali (ma anche Pastori) che vanno in direzio-ne diversa; non sarebbe forse tempo che da queste si manifestassero, in modo aperto e costruttivo, bisogni di conver-sione per tutta la Chiesa?

Dante Mantovani

PrecisazioneIn merito all’opuscolo sul nucleare allegato a “Voce” la scorsa settima-na, rimando i lettori al Sottovoce di pag.7. Affronteremo nel merito la questione, anche attraverso i contri-buti dei lettori, nel prossimo numero.

14 febbraio 1956Durante il 20° Congresso del Pcus a Mosca, il leader sovietico Nikita Kruscev, denuncia il culto della personalità e i crimini di Stalin

15 febbraio 1989L’Unione Sovietica annuncia che le ultime truppe hanno lasciato l’Afghanistan dopo nove anni di occupazione

16 febbraio 1857Negli Stati Uniti viene aperto il Natio-nal Deaf Mute College, la prima scuola al mondo per l’istruzione avanzata dei sordomuti

17 febbraio 1904Al Teatro Alla Scala di Milano si tiene la prima rappresentazione di “Mada-ma Butterfly” di Giacomo Puccini

L’esperto risponde

D.: Ho venduto una casa senza nuovi oneri. Ho degli obblighi fiscali per le operazioni già segnalate all’anagrafe tributaria?

R.: Le compravendite immobiliari non sono oggetto di comunicazione delle operazioni rilevanti ai fini Iva in quanto rientrano in quelle operazioni già monitorate dall’anagra-fe tributaria. Invece devono essere comunicate alle Entrate le operazioni relative alla compravendita o al noleggio degli autoveicoli. Si tratta dell’adempimento introdot-to dall’articolo 21 del decreto legge 78/2010 attuato dal provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 22 dicembre 2010 la cui scadenza per il 2010 è fissata al 31 ottobre di quest’anno. Vanno esclusi dall’obbligo di segnalazione i contratti di fornitura di ener-gia elettrica, acqua, luce e gas nonché di telefonia mobile e fissa in quanto previste dall’articolo 7 del Dpr 605/1973.

Aforismi

La sapienza è figlia dell’esperienza (Leonardo da Vinci)

Le ingiurie sono molto umilianti per chi le dice, quando non riescono a umiliare chi le riceve

(Alphonse Karr)

Nessun vento è favorevole per chi non sa dove andare, ma per noi che sappiamo, anche la brezza sarà pre-ziosa

(Albert Einstein)

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