La Voce del Popolo 2011 01

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WWW.LAVOCEDELPOPOLO.IT SETTIMANALE DIOCESANO FEDE - LEALTÀ - CORAGGIO BRESCIA 7 GENNAIO 2011 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art.1, Comma 1, DCB (Brescia) - 1,00 ANAL WWW.LAVOCEDELPOPOLO.IT SETTIMANAL WWW LAVOCEDELP P POP OP OP OP O OP OPO O OLO IT SETTIMANA LA VOCE DEL POPOLO n° 1 Bellezza di Francesca Bernacchia Amore, creazione e fede stanno nell’ordine del “non necessario” (cfr. E. Bianchi, “Per un’etica condivisa”, 47: “La fede non è il risultato di una necessità”); entrano nell’area dell’inutile gratuità: come la bellezza. Non c’è ragione alla bellezza. Essa è il di più che non serve, è l’inutile che si rende necessario e vitale. Lo stupore è lasciarsi raggiungere da ciò che esce dal computo. La bellezza, intimo splendore delle cose, traluce come da alabastro attraverso le carni, pupille, gesti, eventi di natura. Echi di cuore che non sai trattenere. Simile a felicità, il sobbalzo ti esce dal petto; non comprendi perché proprio a te: proprio a te è accaduto, come epifania, di “vedere” un frammento. Dono di occhi dentro gli occhi, e anche di parole che sanno raggiungerti inattese, uscendo dalle cose, come messaggi segreti. La bellezza è riverbero interiore di qualcosa che è dato. È la gloria delle cose, intimo valore di ognuno: beati gli occhi che vedono, nei rari istanti della rivelazione. L’attentato del 31 dicembre scorso ad Alessandria d’Egitto è un “vile gesto di morte” che “offende Dio e l’umanità intera”. Queste le parole di Benedetto XVI che esorta le nazioni a impegnarsi “a garantire la libertà religiosa, via della pace”. Su Voce, padre Ibrahim Faltas della Custodia di Terra Santa racconta: “È una sfida essere cristiani in queste terre” L tt tt d l 31 di b d Al di d’E itt Contro ogni violenza

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Contro ogni violenza - Attentato del 31 dicembre scorso ad Alessandria d’Egitto. Un vile gesto di morte che offende Dio e l’umanità intera. (Benedetto XVI)

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WWW.LAVOCEDELPOPOLO.IT SETTIMANALE DIOCESANO FEDE - LEALTÀ - CORAGGIO BRESCIA 7 GENNAIO 2011

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Bellezzadi Francesca Bernacchia

Amore, creazione e fede stanno nell’ordine del “non necessario” (cfr. E. Bianchi, “Per un’etica condivisa”, 47: “La fede non è il risultato di una necessità”); entrano nell’area dell’inutile gratuità: come la bellezza. Non c’è ragione alla bellezza. Essa è il di più che non serve, è l’inutile che si rende necessario e vitale. Lo stupore è

lasciarsi raggiungere da ciò che esce dal computo. La bellezza, intimo splendore delle cose, traluce come da alabastro attraverso le carni, pupille, gesti, eventi di

natura. Echi di cuore che non sai trattenere. Simile a felicità, il sobbalzo ti esce dal petto; non comprendi perché proprio a te: proprio a te è accaduto, come epifania, di

“vedere” un frammento. Dono di occhi dentro gli occhi, e anche di parole che sanno raggiungerti inattese, uscendo dalle cose, come messaggi segreti. La bellezza è riverbero

interiore di qualcosa che è dato. È la gloria delle cose, intimo valore di ognuno: beati gli occhi che vedono, nei rari istanti della rivelazione.

L’attentato del 31 dicembre scorso ad Alessandria d’Egittoè un “vile gesto di morte” che “offende Dio e l’umanità intera”.

Queste le parole di Benedetto XVI che esorta le nazioni a impegnarsi “a garantire la libertà religiosa, via della pace”.Su Voce, padre Ibrahim Faltas della Custodia di Terra Santa

racconta: “È una sfida essere cristiani in queste terre”

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Sta prendendo forma il restauro conservativo della chiesa di Santa Rita (S. Faustino in Ripo-so). I lavori (la fase di progettazione e la direzione è affidata agli architetti Roberto Pelle-grini e Maria Paola Montini) dovrebbero essere conclusi per la primavera 2011; l’obiettivo è quello di portare a termine l’intervento entro il 22 maggio, festa di Santa Rita, data nel-la quale migliaia di persone arrivano nella piccola chiesa da ogni parte della provincia per pregare la Santa “degli impossibili”. Le basse temperature registrate nel mese di dicembre non hanno consentito di procedere secondo programma. È stata colta anche l’occasione di procedere con delle tassellature su alcuni punti significativi posti sulla cupola, sul cornicio-ne circolare, sugli archi delle porte, su pareti e basamenti al fine di verificare la stratigra-fia muraria e l’eventuale presenza di decorazioni sottostanti. Si è constatata la condizione dell’intonaco originale non ottimale; tale intonaco, inoltre, nelle zone inferiori della cu-pola è interessato da diffuse efflorescenze saline e muffe, causate da infiltrazioni d’acqua e depositi di materiali accumulatisi all’interno del campanile. Dai saggi stratigrafici è stata rilevata la presenza di linee di incisione sull’intonaco: questa scoperta fa presupporre la presenza di un disegno preparatorio (sinopia). Per quanto riguarda l’attribuzione e la da-tazione non esistono studi o informazioni storico-bibliografiche sull’affresco. La tipologia delle incisioni ritrovate lascia presupporre che possano risalire a un periodo compreso tra la fine del Seicento e l’inizio del Settecento: rimandano, inoltre, ad alcune decorazioni re-staurate presso le chiese di S. Giorgio in via Gasparo da Salò e dei Santi Faustino e Giovita. Questa scoperta testimonia una volta di più la costruzione unica di questo scrigno, custo-de della fede dei bresciani.

Brescia:prende formail restauro della chiesadi Santa Rita

Ho sempre coltivato qualche dubbio sugli allarmi che da destra vengono sollevati a proposito dei comunisti e del potere che an-cora hanno nella nostra società (sempre a dare ascolto alla destra). Ascoltando queste accuse, sappiamo che non si chiamano più comunisti, ma restano dappertutto: alla Rai, a Mediaset, alla Mondadori, per non parla-re di “Repubblica” (il covo principale) e del “Corriere”, al Quirinale, alla Corte costitu-zionale; e anche a Palazzo Chigi c’è il pieno di comunisti. Nella scuola domina la cultura comunista. In verità sulla scuola ci sarebbe da riflettere un po’ perché l’ignoranza non ha partito. È certamente comunista il Tg1 per-ché riporta solo le notizie ufficiali del gover-no (come la “Pravda” della Mosca di Stalin) e poi aggiunge qualcosa a proposito della raccolta dei funghi: niente pane e molto…

Mollica. Il Vaticano è una delle poche zone incontaminate, ma in giro c’è una marea di catto-comunisti che un giorno o l’altro eleg-geranno un antipapa. E saranno cavoli amari.Premesso che possiamo essere tutti d’accordo sul fatto che i comunisti non mangiano più i bambini come una volta, sul resto anch’io ho qualcosa da dire. Mi ha aperto gli occhi un episodio che, quando lo racconto, tutti pen-sano che me lo sia inventato e invece è vero. Alla vigilia di Natale sono andato a fare gli auguri a mia sorella e mentre mi intrattene-vo con lei, con mio cognato e mio nipote, ho sentito un rumore strano. Ho chiesto cosa sta-va succedendo e mia sorella mi ha spiegato che in quel momento avevo ricevuto il salu-to ufficiale dei suoi due pappagallini. Mi so-no avvicinato incuriosito e ho chiesto se era-no destinati a crescere e se avrebbero avuto

Corsivo di Angelo Onger

I pappagallini comunisti

Direttore responsabile: Adriano BianchiDirezione - Redazione - Amministrazione e Abbonamenti:Via Callegari, 6 - 25121 - Brescia - Tel. 030 44250Fax 030 3757897 - E-mail: [email protected]@lavocedelpopolo.it

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LA VOCE DEL POPOLO

Il fatto

Libertà religiosa. Vicinanzaper sconfiggere l’intolleranza 04a cura di Massimo Venturelli

Popoli e continenti

Haiti. La Caritasvicina a un Paese che soffre 08a cura di Massimo Venturelli

Ecclesia

La carità della Chiesa al servizio dei più deboli 14

di Bruno Schettino

Paesi e parrocchie

Gottolengo. Il fermentoculturale della Bassa 21di Franco Piovani

Provincia.Fra turismo e sede unica 22

di Vittorio Bertoni

Cultura e comunicazione

Nasce in cittàil “Club di territorio” 35

di Mario Nicoliello

Viaggi. Istanbul, la porta d’orofra l’Oriente e l’Occidente 36di Betty Cattaneo

Economia e lavoro

Aato.Il servizio idrico del futuro 51di Franco Armocida

Sport

Calcio. Se i conti tornano,affari per sei miliardi 59di Mario Nicoliello

Cara Voce 62

Un viaggio di mille miglia comincia con un passo (Lao Tze)

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2Nell’omelia del 9 novembre 2009 Benedetto XVI sorprendeva i numerosi fedeli bresciani che riempivano piazza Paolo VI e le vie attigue augurando che la nostra Chiesa fosse libera e povera. Forse pochi si sono domandati che cosa volesse dire il Papa. La pioggia battente può darsi abbia impedito di prestare debita attenzione a quelle parole. Ma anche chi nei giorni successivi ha letto quell’augurio forse l’ha presto dimenticato: succede spesso che nel contesto di miriadi di messaggi qualcuno di essi (in genere i più scomodi) venga presto dimenticato; e succede pure che le immagini prendano il sopravvento sulle parole. A distanza di più di un anno pare opportuno riprendere quell’auspicio e lasciarsi da esso provocare. L’occasione è data dalle polemiche che nei mesi scorsi hanno occupato sia le pacate riflessioni sia il pettegolezzo. L’irritazione che traspariva dalle parole dei contendenti sembrava andare al di là di quella che abitualmente connota l’agone politico: riguardava infatti anche valutazioni di carattere ecclesiale, anche solo perché alcune persone coinvolte erano esponenti di movimenti ecclesiali o presbiteri. Sembra ovvio (benché non debba esserlo) che quando si entra nell’ambito politico anche gli stili della comunicazione si colorino delle brutte abitudini dei politici. Sorprende tuttavia che nella Chiesa si confonda impeto verbale con profezia, che ci si senta emarginati perché non approvati, che si voglia affermare la propria posizione appellandosi a qualche autorità, che si rivendichi il diritto alla propria visione contestando la legittimità di un’altra. La politica, con i suoi vizi, è sembrata invadere le comunità cristiane e in alcuni casi lacerarle. A molti pare che la soluzione ai conflitti potrebbe consistere nel non permettere che le scelte politiche diventino oggetto di discussione in ambito ecclesiale, in nome della fine del collateralismo dei cattolici con un partito e più ampiamente della laicità della politica, come se la laicità chiedesse neutralità. Ci si potrebbe domandare cosa abbia a che fare tutto questo con le parole del Papa citate in apertura. Eppure se si riflette sui due aggettivi “libera e povera” non si fatica a capire che esse suonano a proposito. Libertà infatti coincide con indipendenza dai poteri politici. Ma indipendenza non equivale a equidistanza o indifferenza, quasi non si debbano esprimere giudizi quando si tratti del bene comune. Libertà significa piuttosto capacità di valutare le scelte senza il timore di perdere eventuali favori; significa altresì coraggio di parlare in nome dei più deboli senza paura di irritare chi compie azioni ingiuste; significa ancora cooperazione in vista della costruzione del bene comune, ma senza soggiacere a ricatti; significa infine lucida valutazione delle conseguenze del proprio agire. Va messo in conto che la tentazione di cercare alleanze politiche ha attraversato la storia della Chiesa e anche oggi è dietro l’angolo: a volte la diplomazia, necessaria sempre nelle pubbliche relazioni – non si può confondere profezia con aggressività –, rischia di trasformarsi in compromesso, certo in nome di un bene più grande, che però alla fine potrebbe rendere meno liberi, benché più forti. Si raggiunge così il secondo termine usato dal Papa, “povera”, da intendersi in senso biblico: una Chiesa (ma anche movimenti ecclesiali), che non si affida ad alleanze potenti per cercare protezione, poiché trova solo in Dio il suo sostegno. La povertà è la condizione della libertà. Nelle polemiche dei mesi scorsi è risuonata più volte la parola conversione. Perché non vedere nelle parole di Benedetto XVI una indicazione di itinerario? Per tutti.

editoriale

di Giacomo Canobbio

Povera e libera

Buone notizie

Nave: il Forumdelle Associazioniper la riscoperta del bene comune

anche l’uso della parola. Niente da fare: resteran-no piccoli e non parleranno (deo gratias, perché di pappagalli che parlano, e che scrivono, ce ne sono in abbondanza, me compreso – ndr). In compenso, ha continuato mia sorella, fanno un baccano infer-nale quando sentono in tv (la gabbia è collocata nei pressi dell’apparecchio) la voce di Emilio Fede. Se si vuole ascoltare quello che dice l’esimio giornalista bisogna portare altrove la gabbia con i suoi ospiti.Lì per lì non mi sembrava una tragedia, ma poi ho riflettuto e in primis ho pensato: ma guarda di cosa sono capaci questi comunisti! Hanno catechizzato dei poveri pappagallini, costringendoli a perseguita-re Emilio Fede. Che poi, diciamocelo, non è il peggio in circolazione. In secundis ho ammonito i miei fa-miliari che con quelle due bestiole, in caso di elezio-ni anticipate, potrebbero avere grossi guai a causa della par condicio. Non mi hanno preso sul serio e allora ho provveduto per loro. Mi sono procurato

due pappagallini e li sto addestrando. Quando va in onda Santoro mi metto a fare baccano per indurli a imitarmi (se no che pappagalli sono?). Finora non ho ottenuto grandi risultati. Anzi, al primo tentati-vo c’era con Santoro un La Russa, fuori di sé più del solito, che urlava come un indemoniato e adesso i miei pappagallini gracidano quando sentono la sua voce, stridula di suo. Forse non c’è niente da fare: tutti i pappagallini sono comunisti fin dalla nasci-ta, una versione animalesca del peccato originale.Ps. Sempre prima di Natale, Barbara Berlusconi ha rilasciato un’intervista in cui critica la ministra Mara Carfagna ricordando che è passata dai Telegatti al governo e pure si lamenta. Senti chi parla. Lei, Bar-bara, non ha certo fatto la trafila perché è entrata subito nei consigli di amministrazione dei Telegatti e dei Telecani. Mentre i giornali la inseguono e la intervistano a più non posso perché è un genio. Il cognome che porta non conta niente.

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La testata “La Voce del Popolo” fruisce di contributidi cui all’art. 3 comma 3 della legge 250 del 7/8/1990

UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA

FEDERAZIONE ITALIANA SETTIMANALI CATTOLICI

Associato

Associato

Centro diocesanoper le comunicazioni sociali

VOCE•MEDIA

Un gruppo di Associazioni di Nave ha intrapreso un percorso di confronto e riflessione sulla qualità dell’impegno civico all’interno della comunità. In proposito è stata fatta una valutazione che evidenzia l’indebolirsi dei legami sociali e la crisi dei tradizionali strumen-ti di rappresentanza che hanno portato in questi ultimi anni a un significativo affievoli-mento della partecipazione dei cittadini. Dalla condivisione di questa preoccupazione è nata l’idea di pensare e proporre momenti di incontro per promuovere la consapevolez-za del ruolo del cittadino come soggetto attivo nella vita quotidiana della comunità e la partecipazione di tutti alla ricerca e realizzazione del bene comune. Le Associazioni si propongono come corpo intermedio tra il cittadino e la società, un luogo di realizzazio-ne del desiderio di migliorare la società, di contribuire all’interesse della collettività per la costruzione di una città più umana. Con questo spirito nel mese di gennaio sono stati promossi due incontri: il primo venerdì 14 gennaio sul tema “La comunità: dalle origini ai giorni nostri”, con l’intervento del sociologo Aldo Bonomi che illustrerà il concetto di comunità, la sua origine e il suo sviluppo e della giornalista Annachiara Valle, direttrice della rivista “Madre” che esaminerà l’evoluzione del termine comunità nell’attuale con-testo culturale. Il secondo martedì 18 gennaio su “La comunità: ripartire da …”, con l’in-tervento del pedagogista Giuseppe Mari, docente dell’Università cattolica che svilupperà il tema dei valori necessari per ricostruire una coscienza comunitaria e della ricercatrice Monica Amadini, docente dell’Università cattolica, che approfondirà il tema dei processi di partecipazione alla vita comunitaria. Gli incontri si tengono alle 20.30 presso il teatro San Costanzo di Nave.

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04 LA VOCE DEL POPOLO7 GENNAIO 2011 Il fatto

a cura di Massimo Venturelli

L’attentato del 31 dicembre scorso contro la comunità cristiana copta compiuto ad Alessandria d’Egitto che ha provocato 22 morti è stato defini-to da Benedetto XVI un “vile gesto di morte, come quello di mettere bombe ora anche vicino alle case dei cristiani in Iraq per costringerli ad andarsene”, che “offende Dio e l’umanità intera”. Le parole del Papa hanno provocato la reazione dello sceicco Ahmed Al Tayeb, grande imam di Al Azhar, che ha parlato d’ingerenza e di “interven-to inaccettabile negli affari dell’Egit-to”. Le dichiarazioni del responsabi-le sunnita, che pure ha condannato l’attentato e annunciato l’istituzione

Libertà religiosa Dopo l’attentato in Egitto

Vicinanzaper sconfiggere

l’intolleranza

Ldi un comitato misto con la Chiesa copta per risolvere le tensioni tra le due comunità, hanno contribuito ad alimentare le proteste cristiane ver-so il governo e i musulmani al pun-to che inizia a circolare l’ipotesi che possano essere cancellate le celebra-zioni del Natale copto del 7 gennaio. Quello perpetrato nei giorni scorsi ad Alessandria d’Egitto è solo l’ulti-mo di una serie di episodi di violenza e di intolleranza nei confronti delle comunità cristiane che, fra mille dif-ficoltà, cercano di sopravvivere nei Paesi dell’area mediorientale. Una situazione che padre Ibrahim Faltas, economo della Custodia di Terra San-

ta a Gerusalemme, ha commentato nei giorni scorsi ai microfoni di Ra-dioVoce (l’intervista integrale è di-sponibile sul sito www.radiovoce.it, ndr). Il francescano nato proprio ad Alessandria d’Egitto è ancora turba-to per quanto avvenuto nella sua cit-tà natale non solo perché la chiesa copta dove è avvenuto il massacro è a pochi metri dalla casa dei suoi fa-migliari, ma anche per lo stato di ab-bandono in cui versano le comunità cristiane dell’Egitto. “Sono ormai da 21 anni in Terra Santa – afferma il re-ligioso – e questo lasso di tempo mi ha dato più volte modo di realizzare come ad una vicinanza spirituale e

Dal Pakistan alle Filippine

Sono molte le comunità cristiane sotto assedio nel mondo. Pakistan, India, Iraq, Nigeria, Filippine sono con l’Egitto i Paesi in cui più forti sono le tensioni a cui sono sottopo-ste le comunità cristiane. Quello appena trascorso è sta-to un Natale all’insegna delle proteste in Pakistan. Il 24 dicembre i musulmani hanno indetto una provocatoria manifestazione di protesta contro l’appello dei cristiani per abolire la controversa legge sulla blasfemia. La situa-zione dei cristiani in India rimane fortemente a rischio: a Mumbai è stata diramata un allerta contro possibili attac-chi terroristici mentre nell’Orissa i cristiani hanno festeg-giato il Natale in un clima di terrore e minacce. I fonda-mentalisti indù avevano infatti annunciato un raduno nel distretto di Kandhamal in memoria di un membro della loro tribù, Khageswar Mallick, che nel 2007 rimase ucci-so mentre tentava di assalire una chiesa. I fedeli hanno sfidato la paura e celebrato lo stesso il Natale, guardati a vista da un forte schieramento di poliziotti. Nonostante la Costituzione indiana garantisca il diritto alla libertà re-

ligiosa, a livello locale rimangono vigenti leggi anti-con-versione contro i cristiani. Il piano di sicurezza del gover-no iracheno ha funzionato ma per le comunità cristiane è stato un Natale all’insegna del lutto e della paura perché nel Paese non sono mancati attacchi dinamitardi contro abitazioni di iracheni di fede cristiana in diverse zone di Baghdad. Gli attacchi sono stati rivendicati dal sedicente ‘Stato Islamico dell’Iraq’, organizzazione che costituisce la principale branca locale di ‘al-Qaedà: si tratta dello stesso gruppo ultra-radicale che sempre nella capitale del Paese arabo due mesi fa, il 31 ottobre, perpetrò il massacro nel-la Basilica siro-cattolica di ‘Nostra Signora della Salvezza’ Situazione ad alto rischio in Egitto, dove vive una forte comunità cristiana (circa il 10% della popolazione) e do-ve, come noto, nella notte di capodanno un’autobomba esplosa davanti alla chiesa copta di Alessandria di Egitto ha causato 22 morti. I cristiani egiziani lamentano forti discriminazioni e affermano di essere considerati cittadini di serie B. Ancora fresca nella memoria, inoltre, è la strage

avvenuta vicino Luxor il 7 gennaio 2010, in occasione del-la Natività copta, quando i fedeli che uscivano dalla mes-sa di mezzanotte furono aggrediti da un islamista arma-to, che uccise sei persone. Misure di sicurezza sono state rafforzate anche in Nigeria dopo i sanguinosi attacchi ai cristiani. L’Onu ha dato il suo sostegno al governo di Go-odluck Jonathan per gli sforzi compiuti mentre il segre-tario generale, Ban Ki-moon, si è detto costernato per le violenze contro i cristiani che hanno causato tante vittime innocenti. La nazione ha una popolazione stimata di oltre 150 milioni di abitanti, equamente suddivisi tra cristiani (Nigeria meridionale) e musulmani (al nord). Il teatro di maggior criticità è appunto Jos, confine ideale tra il nord musulmano e il sud cristiano.Nelle Filippine durante la messa di Natale, una bomba è esplosa sul tetto di una chiesa cattolica dell’isola di Jolo, ferendo il sacerdote e cinque fedeli. L’isola è una rocca-forte di Abu Sayyaf, un gruppo legato ad Al Qaeda, re-sponsabile dell’attacco.

materiale per le comunità cristiane presenti in queste zone non corri-sponda analogo atteggiamento nei confronti dei cristiani egiziani”. Solo dopo l’attentato alla chiesa copta di Alessandria d’Egitto la comunità in-ternazionale si è accorta di una realtà lasciata sola. “È una dimenticanza do-lorosa – afferma ancora padre Faltas – perché perpetrata nei confronti di quella che probabilmente è, con i suoi 10 milioni, la più numerosa comunità cristiana del Medio Oriente”. Non sa spiegarsi l’economo della Custodia di Terra Santa a cosa sia dovuta que-sta differenza di atteggiamento. “Nei confronti delle comunità cristiana

Padre Ibrahim Faltas, di origini egiziane, ha commentato le difficoltà a cui sono

sottoposte le comunità cristiane in Egitto e in tanti altri Paesi mediorientali.

Brescia, su più versanti, è attenta al tema

Sempre più vasta la mappa della sofferenza e della violenza

L’attentato alla chiesa copta di Alessandria d’Egitto

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05LA VOCE DEL POPOLO7 GENNAIO 2011

L’esperienza di Brevivet

Da pellegrini vicinialle Chiese di frontieraDa sempre è una delle cifre distintive dei suoi pellegrinaggi e dei suoi viaggi religiosi. Brevivet, che ha portato negli anni centinaia di migliaia di pellegri-ni, nei più importanti luoghi della fede, ha scelto di mettere al centro delle sue proposte anche il contatto con le comunità cristiane dei luoghi visitati.“Nel programma dei nostri viaggi – ricorda Giovanni Sesana, presidente di Brevivet – sopratutto quelli nei Paesi del Medio Oriente e in quelle realtà in cui sono presenti comunità cristiane, abbiamo sempre inserito un contatto con queste realtà”. Un contatto che non si è limitato a scelte logistiche (l’uti-lizzo di chiese per le celebrazioni religiose in programma”, ma si è tradotto nella volontà di incontrare, di conoscere quelle realtà “di frontiera”, che vi-vono sulla propria pelle condizioni di cui in questi tempi si parla diffusamen-te come persecuzioni, intolleranza, etc. “Si è sempre trattato di esperienze edificanti che hanno permesso la costruzione di rapporti profondi” sono an-cora considerazioni di Giovanni Sesana. In occasione del recente Anno pa-olino i pellegrini di Brevivet hanno avuto modo di incontrare nel corso dei loro viaggi quelle comunità cristiane che, in mezzo a mille problemi, vivono la loro fede in Turchia, sentendo dalla viva voce di questi testimoni diretti cosa significhi vivere da cristiani in contesti tanto difficili. Questa vicinanza spirituale si è spesso affiancata quella materiale. “Grazie alla sensibilità dei nostri pellegrini – continua il presidente di Brevivet – abbiamo potuto soste-nere anche concretamente Chiese e comunità che conoscono tante limita-zioni”. Un esempio per tutti. Negli anni scorsi Brevivet con le sue proposte ha aiutato una clinica voluta a Tunisi dall’allora vescovo Twal, oggi patriarca di Gerusalemme. Le Chiese incontrate hanno bisogno di questa vicinanza, di questa testimonianza che le fa sentire meno sole, ricorda ancora Sesana. Proprio come più volte auspicato anche da Benedetto XVI.

dell’Egitto – continua – non avverto quell’amore e quell’attaccamento da parte di tutti gli altri cristiani che in-vece avvertiamo ogni giorno in Terra Santa”. In tale situazione, sottolinea il religioso, diventa quanto mai difficile per i cristiani professare la loro fede. “Vivere da cristiani in Egitto – conti-nua – è una sfida difficile, impegnati-va. Per questo è necessario che i cri-stiani sparsi nel mondo tornino a far sentire la loro vicinanza a questi fra-telli oggi più che mai sotto assedio”. Molto, per padre Faltas, dipende an-che dalla politica perché laddove si è mossa nell’ottica della convivenza alcuni risultati sono stati conseguiti.

Anche il vescovo Luciano Monari nel suo Pontificale di inizio anno in Cattedrale non ha mancato di ricordare le violenze di poche ore prima nella chiesa copta di Alessandria d’Egitto. La sottolineatura è avvenuta all’interno di un’omelia dedicata al tema della pace. Il Vescovo ha ricordato come Benedetto XVI nel suo messaggio per la Giornata mondiale della pace celebrata il 1° gennaio scorso sia stato sollecitato a una riflessione sulla libertà religiosa come via per la pace proprio dalle violenze e dalle persecuzioni a cui sono state sottoposte tante comunità nel mondo. Il Papa, che al momento di stendere questo im-portante messaggio non poteva sapere cosa sarebbe capitato ad Alessandria d’Egitto a poche ore dal 1° gennaio, pensava soprattutto alla Chiesa irache-na oggetto di frequenti attentati che rendono sempre più massiccio l’esodo dei suoi membri verso Paesi più tranquilli. “Il secolo XX – ha affermato al pro-posito il vescovo Monari – è stato giustamente definito il secolo dei martiri a motivo del numero impressionante di persone perseguitate e uccise per la loro fede religiosa e purtroppo le prospettive per il futuro non sono affatto promettenti. L’attentato sanguinoso ad Alessandria d’Egitto contro una chiesa copta ne è purtroppo un’ulteriore dimostrazione”. Di qui il Vescovo ha preso le mosse per una ulteriore riflessione sul rispetto della libertà religiosa come cartina tornasole per il rispetto di tutti gli altri diritti umani.

Libertà religiosa e pace

Mons. Monari il 1° gennaio

Giovanni Sesana e il patriarca greco-melchita cattolico Gregorios III a Damasco

L’Accademia cattolica

Scelta “profetica”Le violenze a cui sono sottoposte tante comunità cristiane nel mondo rende quanto mai attuale L’obietti-vo che si è data l’Accademia catto-lica nata recentemente a Brescia. La scelta di dedicare l’anno 2011-2012 alle interpretazioni teoriche del rap-porto tra religioni e convivenza ci-vile è di grande importanza per in-durre una riflessione anche in sede locale su un tema che, pur avendo una portata che supera i confini lo-cali, può avere importanti ricadute anche nel contesto in cui l’Accade-mia si muove.

Padre Ibrahim Faltas

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06 LA VOCE DEL POPOLO7 GENNAIO 2011

Una riforma che lascia perplessi

di Mario Nicoliello

Non esagerare con parole e suoniLiturgiaUniversità

di Savio Girelli

Opinioni

Qualche giorno prima di Natale il disegno di legge Gelmini ha passato l’esame definitivo del Parlamento, diventando una norma dello Stato. Così, due anni dopo l’emanazione delle prime linee guida, la riforma dell’Università ha visto finalmente la luce. Positiva o negativa? Esprimere un giudizio secco sul provvedimento pare cosa azzardata. Soltanto con l’emanazione dei decreti attuativi e con i primi provvedimenti concreti si capirà se le motivazioni alla base della riforma saranno davvero con-cretizzate. Al momento qualche perplessità permane. Merito, autono-mia e responsabilità: questi i principi ispiratori della riforma che sono stati più volte sbandierati dal Ministro. Ebbene, sembra difficile perseguire l’autonomia e la responsabilità, se tutto si decide a livello centrale e se gli atenei sono considerati tutti uguali. Un discorso a parte va fatto per la meritocrazia. Tanto si è detto e scritto circa l’attuale completa assenza di merito negli atenei, e sul-la necessità che la riforma rappresentasse una svolta in tale direzione. Indipendentemente da ciò che sarà, una cosa appare chiara sin da su-bito: il merito non è compatibile con la totale assenza di risorse desti-nate a finanziarlo. Pare proprio essere l’aspetto finanziario, quindi, il tasto dolente di tut-ta l’impalcatura scaturente dalla riforma. Senza fondi non si va da nes-suna parte. Se si decide di riformare un settore, e nello stesso tempo si decide di tagliare le risorse, non ci si può lamentare se gli intenti di partenza non vengono raggiunti.Qualche riga per evidenziare alcuni aspetti apprezzabili della riforma. A cominciare dal limite massimo al mandato dei rettori di complessivi 6 anni. Si ridurranno anche i settori scientifico-disciplinari, dagli attua-li 370 alla metà (con un minimo di 50 ordinari per settore). Riduzione molto forte anche delle facoltà, che potranno essere al massimo 12 per ateneo, con conseguente passaggio di poteri in capo ai dipartimenti, che sono destinati ad accrescere le proprie dimensioni. Capitolo con-corsi: viene introdotta l’abilitazione nazionale per associati e ordinari. Viene inoltre stabilito un riferimento uniforme per l’impegno dei pro-fessori a tempo pieno: 1500 ore annue, di cui almeno 350 destinate ad attività di docenza e servizio.I ricercatori non avranno più contratti a tempo indeterminato. Saran-no assunti soltanto con contratti a tempo determinato per una durata massima di sei anni. Se entro tale termine non diventeranno professori associati dovranno lasciare l’Università. Gli anni da ricercatori potranno comunque rappresentare un titolo valido in caso di concorsi pubblici.

Sarà perché abituati agli incalzanti ritmi della vita quotidiana, sarà per il carattere iperattivo dell’uomo moderno, sarà perché il silenzio evo-ca lo spettro della solitudine, ma il silenzio (quando osservato) dopo l’omelia ci coglie spesso impreparati. Questo breve attimo si riempie sommessamente del bisbiglio delle signore anziane che recitano an-tiche preghiere, si stempera in qualche battuta sussurrata tra vicini di banco o ci rende ancorché impazienti. Certo è che si percepisce una certa difficoltà nell’accogliere il tempo afono. Paiono un’eternità quei secondi che ci separano dal Credo. Abbiamo sempre fretta e dobbiamo sempre sentire suoni. Eppure, il Concilio Vaticano II raccomanda che per promuovere la partecipazione attiva, non solo si curino le acclamazio-ni dei fedeli, le risposte, le antifone, i canti nonché le azioni e i gesti e l’atteggiamento del corpo, ma si osservi anche a tempo debito, il sa-cro silenzio (SC 30). Il silenzio è uno delle azioni rituali meno comprese della nostra liturgia, forse perché nella nostra società frastornata dai rumori spesso non si coglie più il valore del silenzio e dell’ascolto come aiuto prezioso per lasciare spazio a Dio. Già lo scorso secolo lo scrittore ebreo Manes Sperber, ebbe ad annotare che “La nostra epoca, la più verbosa di tutte, si esprime senza sosta e non riesce tuttavia a dire nul-la”. Invece, la liturgia cristiana persevera nel dire all’uomo d’oggi che nel silenzio e nell’ascolto si rivela il Mistero. Non si tratta solo di una dimensione estetica o un’articolazione necessaria della parola come la pausa dei suoni nella musica o l’ombra accanto alla luce nella pittura. Il silenzio è l’eloquenza dell’Indicibile. Esso non è vuoto o assenza ma vuole significare come un paradosso la Presenza della pienezza.. Così il silenzio, dopo l’omelia, è lasciar riecheggiare la Parola celebrata; dopo la Comunione è favorire la preghiera interiore. È raccoglimento nella pace di Dio, condizione necessaria all’interiorizzazione del Mistero ce-lebrato. Per questo il silenzio era considerato nel medioevo come pul-cherrima caeremonia, cerimonia più bella. Pertanto, dobbiamo stare attenti e non riempire le nostre celebrazioni di parole e suoni, con un fiume di esortazioni moraleggianti che, anziché favorire la vera sinto-nia con il Mistero celebrato, la rendono talora impossibile. Ciò non si-gnifica creare lunghi vuoti di parole: la liturgia non è un tempo per la preghiera personale silenziosa. E nemmeno è necessario tornare alla “Messa in silenzio” o alla Preghiera eucaristica “in segreto”, come pre-vede il Messale di S. Pio V. Si tratta semplicemente di seguire l’esempio del poeta Reiner Kunze: “Devo tacere di più affinché la parola possa di nuovo crescere in me”.

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07LA VOCE DEL POPOLO7 GENNAIO 2011

Popoli e [email protected]

Senza federalismo fiscale entro gen-naio il Governo Berlusconi (per al-tro già legato a un filo) è destinato a morte certa. L’ultimatum (che ha fatto storcere non poco la bocca al Pdl) è stato dettato nei giorni scorsi dal ministro leghista alla semplifica-zione Roberto Calderoli. Di federali-smo fiscale (in chiave più pragmatica che politica) si è occupato nei giorni scorsi anche “Il Sole 24 ore”. Il quo-tidiano di Confindustria ha dato spa-zio alle preccupazioni dei sindaci per gli effetti che la riforma federalista potrebbe avere sui bilanci comunali

Forti dubbi sul fisco da mattone

già in grande affanno. Secondo uno studio effettuato dalla Fondazione per la finanza locale dell’Anci (l’as-sociazione che riunisce tutti i Co-muni d’Italia) gli effetti del federali-smo fiscale potrebbero sottrarre alle casse comunali tra il 2011 e il 2012, qualcosa come 2,5 miliardi di euro. Un conto che, secondo la fondazio-ne dell’Anci, potrebbe essere ancora più pesante se alcune manovre, co-me quella studiata per l’emersione dal nero sugli affitti grazie alla “cedo-lare secca” (l’imposta sulle locazioni con un’aliquota del 20% che assorbi-

Sa cura di Massimo Venturelli

Secondo i dati di uno studio dell’Anci potrebbero mancare agli enti locali importanti risorse con conseguenti difficoltà per bilanci già in sofferenza

Federalismo Le preoccupazioni dei Comuni

Sono molitssimi i dubbi che stanno assillando in questi giorni di inizio anno i sindaci di Comuni grandi e piccoli. A darne conto, come ricordato nel servizio di apertura, è “Il Sole 24 Ore” che dà voce a tanti interrogativi legati soprattutto al va-ro della nuova imposta municipale unica (Imu) che dal 2014 dovrebbe essere l’unica fonte di introito delle amministrazioni comunali. La nuova imposta consentirebbe infatti ai Comuni di tassare gli im-mobili di onlus ed enti ecclesiastici e le abitazioni concesse in uso gratuito a familiari e parenti og-gi esenti. È l’uso del condizionale che preoccupa i sindaci d’Italia perché il passato insegna che molte misure introdotte sono poi state modificate o ad-dirittura stravolte. Sono forti anche le perplessità sull’efficacia della cedolare secca sulle locazioni. Senza mezzi termini il quotidiano di Confindustria pone la questione. Riuscirà la misura a fare emer-gere tutto il sommerso nel campo degli affitti?

Così come diretta è la perplessità sulla ripresa del mercato del mattone, altro cardine delle nuove imposte comunali. Le analisi realizzate dai tecnici della citata Ifel forniscono purtroppo risposte ne-gative perché allo stato attuale pare non esistano ancora elementi di certezza che quanto previsto (in termini di entrate per i Comuni) dal nuovo si-stema fiscale ridisegnato su base federalista possa veramente tradursi in risorse effettive. Desta gran-de perplessità l’apertura alla tassazione degli im-mobili di onlus che svolgono attività sociali e che da queste strutture non traggono profitto, così come più di un dubbio arriva dalla tassazione de-gli immobili degli enti ecclesiastici. Sarà una misu-ra politicamente sostenibile, soprattutto in realtà come quella bresciana in cui parrocchie e famiglie religiose dispongono di tante strutture messe però al servizio del territorio senza alcun corrispettivo e, molto spesso, nell’ambito di progetti educativi.

C’è da ricordare che anche al tempo dell’Ici questi immobili erano stati esclusi dall’imposta comuna-le per la destinazione degli stessi. Un’ultima, ma non meno pesante, perplessità è legata alla più volte ricordata cedolare secca che secondo i piani del Governo dovrebbe debuttare in questo 2011. Sarà veramente in grado di promuovere in tutto il Paese l’emersione del nero nel campo dei con-tratti di affitto? Anche qui ci si affida più alle spe-ranze e alle proiezioni che non a dati di certezza. C’è, al termine di tutto questo complesso excur-sus, un dubbio che attanaglia chi non è esperto di finanza locale: il timore che il peso della rifor-ma federalista cada ancora una volta sulle tasche dei cittadini. I precedenti non mancano. Quando venne abolita l’Ici sulla prima casa molti Comuni ovviarono con l’introduzione dell’addizionale Ir-pef, ben più pesante, in termini economici, per i bilanci familiari.

Perplessità

E se il peso del federalismo cadesse ancora sui contribuenti?

rà anche le imposte di bollo e quelle di registro che si pagano sui contratti di affitto) dovessero rivelarsi meno redditizie del previsto. I sindaci sono preoccupati perché i decreti attuati-vi del federalismo fiscale all’esame del Parlamento sono stati stesi sen-za un preventivo confronto sugli en-ti locali su questi temi sensibili. Lo studio elaborato dall’Ifel (la già ci-tata fondazione dell’Anci) dovrebbe costituire il terreno di confronto con il Governo. Senza il parere afferma-tivo dei Comuni italiani, infatti, diffi-cilmente la riforma federalista potrà attecchire. La partita, insomma, non è di quelle indifferenti per i Comu-ni in una stagione già caratterizzata da pesanti difficoltà. La riforma fi-scale in chiave federalista dovrebbe portare a una graduale sostituzione dell’attuale sistema di finanza deri-vata in base alla quale i Comuni ot-tengono gran parte delle loro risorse dall’assegno dello Stato, con l’auto-nomia prevista dal federalismo che ha uno dei suoi cardini proprio nel gettito da mattone. Nel passaggio al federalismo i Comuni dovranno dire addio a gran parte dei trasferimenti

statali e all’addizionale sull’energia elettrica. Quanto è sopravvissuto all’abolizione dell’Ici sulla prima ca-sa, poi, sarà assorbito dall’Imu (l’im-posta muncipale unica) che entrerà in vigore dal 2014. Una partita com-plessiva che sottrarrà ai Comuni ol-tre 25 miliardi di euro. Le preoccu-pazioni degli enti locali italiani non sono infondate dal momento che lo studio elaborato dall’Ifel ha compa-rato Comune per Comune le risorse destinate a cadere con il passaggio al federalismo fiscale e quelle che le dovrebbero sostituire. A pagare lo scotto più alto sono quelle città, so-prattutto del Sud, che oggi possono contare su importanti trasferimenti dallo Stato e su un ridotto (rispet-to al Nord) patrimonio immobiliare da sottoporre a tassazione. Brescia, secondo le tabelle Ifel, dovrebbe in-vece godere di significativi vantag-gi, passando dai quasi 91 milioni di euro del 2010 agli oltre 108 previsti per il 2014. Si è sempre nel campo delle previsioni e quindi dell’impon-derabile. Di qui le vive preoccupa-zioni che l’Anci ha espresso anche al Governo.

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08 LA VOCE DEL POPOLO7 GENNAIO 2011 Popoli e continenti Mondo

a cura di Massimo Venturelli

A quasi un anno dal sisma che il 12 gennaio 2010 ha colpito Haiti, provocando circa 230mila vittime, oltre 300mila feriti e un milione e mezzo di senza tetto, l’impegno del-la Caritas continua. Complessiva-mente la rete Caritas ha raggiunto finora 2,3 milioni di persone con aiuti per oltre 37 milioni di euro. Sono stati attivati 726 “punti ac-qua” (approvvigionamento acqua potabile, bagni, latrine) a vantaggio di 169mila persone; 59mila perso-ne sono state visitate in ambulato-ri e in 130 cliniche mobili; 17mila famiglie (circa 100mila persone)

Haiti A un anno dal terremoto

La Caritas vicina a un Paese che soffre

Ahanno ricevuto kit per la costru-zione di ripari di emergenza; sono stati allestiti spazi ludico-ricreativi per 2.300 bambini. Altre 100mila persone stanno beneficiando dei programmi di prevenzione e in-formazione avviati in risposta alla nuova emergenza colera, a Port-au-Prince e nella diocesi di Go-naives, nella zona dell’Artibonite. In particolare Caritas italiana è presente ad Haiti con tre operato-ri per il coordinamento degli aiuti e a sostegno della Caritas locale attiva con centinaia di operatori e volontari in tutte e dieci le dio-

cesi del Paese. Sono 51 i progetti finora avviati da Caritas italiana, per circa 9,3 milioni di euro, di cui 3,2 milioni destinati all’emergen-za, 3 milioni alla ricostruzione e la restante somma in ambito socio-economico, sanitario e formativo. L’impegno complessivo di Caritas italiana, a un anno dal sisma, è ren-dicontato in modo articolato in un Rapporto realizzato per l’occasio-ne (www.caritasitaliana.it). Nella consapevolezza che, come sottoli-nea mons. Vittorio Nozza, direttore di Caritas italiana, “le statistiche, i numeri e le voci di budget non pos-

Una collaborazione Cesvi - Ubi Banca

Negli ultimi giorni del 2010 sono stati presentati a Bergamo i frutti della raccolta di fondi che ha visto la collaborazione tra Ubi Banca e Cesvi, (Cooperazione e sviluppo) un’organizzazione laica e indipendente nata a Bergamo negli anni Ottanta del secolo scorso e che opera per la solidarietà mondiale. Oggetto della raccol-ta aiutare le popolazioni del Pakistan duramente colpi-te dall’alluvione dei mesi scorsi che avevano causato la distruzione di 1 milione e 200mila case, di 10mila scuo-le e di 3 milioni e 200mila ettari di terreni coltivati. La collaborazione tra Ubi Banca e Cesvi nelle emergenze ha permesso ancora una volta di rispondere in modo rapido, con un importante risultato di raccolta fondi: grazie alla generosità dei clienti sono stati donati 30mila euro, che hanno assicurato cibo e acqua a 3000 famiglie nei primi giorni di emergenza. L’istituto di credito ha raddoppiato la raccolta, consentendo di raggiungere i 60mila euro e garantire la continuità degli interventi. Cesvi lavora in Pakistan dal 2006 quando è intervenu-

ta in risposta al terremoto che ha colpito il paese, at-traverso la ricostruzione di due scuole a Ngani e Khai Garan nella provincia di Ajk. Inoltre per migliorare le condizioni socio-economiche della popolazione nella regione di Bagh, nel nord del paese, Cesvi ha realizza-to un progetto di sviluppo e tutela della biodiversità e l’ecosistema nel Parco nazionale del Karakorum. Sin dai primi giorni successivi alle allunvioni Cesvi è interve-nuto con la distribuzione di generi di prima necessità: a Nowshera, una delle tre zone pahistane in cui opera la realtà bergamasca, oltre 7000 persone hanno ricevu-to cibo e kit igienico sanitari (tavolette per purificare l’acqua e integratori per prevenire la disidratazione), coperte, contenitori di acqua. Attualmente Cesvi è at-tivo in tre zone (Shangla, Nowshera e Muzzaffargarh). Il Distretto di Nowshera è situato nella zona centrale della Provincia del Khyber Pakhtunkhwa, a circa due ore di macchina da Islamabad, ed è stata una delle pri-me e più violentemente colpite zone del Paese. La po-

polazione è stimata a circa 500mila persone (relazione di censimento delle famiglie 1998). Il Distretto di Mu-zaffargarh, invece, è situato nella Provincia del Punjab, una tra le province più colpite dalle inondazioni, con 4,46 milioni di individui coinvolti. In questa provincia, le piogge torrenziali hanno distrutto interi villaggi, in-ghiottiti da fiumi in piena che hanno spazzato via case, raccolti e bestiame. L’intervento pianificato da Cesvi nel distretto di Shangla, infine, consiste nella riabilitazione, attraverso il metodo cash for work di: percorsi di monta-gna che collegano i villaggi alla strada principale; ponti sospesi pedonali; sistemi di erogazione dell’acqua per gravità; piccole stazioni idroelettriche che forniscono elettricità ai villaggi di montagna; mulini ad acqua per la macina; canali di irrigazione. Grazie ai fondi raccolti da Ubi Banca nei primi giorni dell’alluvione è stato pos-sibile portare aiuto a oltre 3000 famiglie lontane dalle loro terre, in quanto ancora alluvionate, e gettare le basi degli interventi attualmente in corso.

sono raccontare il ‘faccia a faccia’ con la tragedia, la fatica di abitare l’emergenza, la scelta di mettersi a servizio da compagni di strada e non da maestri”. Un cammino co-mune che richiederà un coinvolgi-mento sempre più intenso, soprat-tutto nel medio e lungo periodo, nelle difficili fasi di riabilitazione e di ricostruzione”. Caritas italiana già da prima del terremoto era ac-canto alla popolazione con diversi progetti, tra cui uno volto alla pro-mozione dei diritti della donna e al sostegno dell’economia solidale; e un’attività di analisi e attenzione

Presente nell’isola caraibica sin dai primi giorni dello scorso anno per portare soccorso

a una realtà che già prima del sisma pativa condizioni di estrema povertà. Persiste

anche l’emergenza colera

In aiuto del Pakistan alluvionato

Immagini da Haiti

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09LA VOCE DEL POPOLO7 GENNAIO 2011

generale alla comunità locale e ai fenomeni sociali che l’hanno inte-ressata e investita. Già prima del sisma, Haiti si trova-va al 149° posto - peraltro in fase discendente - su 182 Paesi presi in considerazione dall’analisi delle Nazioni Unite con il Rapporto sul-lo sviluppo umano del 2009 e ri-sultava essere il Paese più povero delle Americhe con dati e numeri che raccontavano, ben prima che il sisma provocasse morte e distru-zione, di una terra dove la soprav-vivenza era la sfida principale dei quasi 9 milioni di abitanti.

Sud Africa

Un Paese diverso dal cinepanettoneIn queste settimane migliaia di italiani stanno ridendo delle avventure in Sud Africa della banda guidata da Christian De Sica. La raffigurazione che del Paese il cinepanettone offre è tuttavia fuorviante, come fuorviante, per certi versi, è statat la raffigurazione uscita dai Mondiali di calcio dello scor-so anno. Il Sud Africa, in realtà, è qualcosa di completamente diverso, un Paese che, per combinazione di cattiva gestione e politiche inappropriate continua a negare ai sudafricani di colore la possibilità di trarre beneficio dalla terra che gli è stata assegnata in base al programma nazionale di ri-forme della terra. Quello che sarebbe stato un obiettivo nobile, cominciato alla fine dell’apartheid nel 1994 aveva lo scopo di consegnare il 30% della terra agricola commerciale alla maggioranza di colore entro il 2014, nel tentativo di raggiungere un giusto equilibrio razziale nella distribuzione della terra. Nel 1994, alla fine dell’apartheid, quasi il 90% della terra in Sudafrica era posseduta dai sudafricani bianchi, che costituivano meno del 10% della popolazione. Ma 16 anni dopo, le riforme devono ancora por-tare frutti, con analisti che mettono in dubbio l’efficacia e la sostenibilità della riforme della terra nella nazione Arcobaleno. Il presidente Jacob Zu-ma riconosce che le riforme della terra non si sono tramutate nei benefici socio-economici che ci si aspettava. I modello del “willing-buyer, willing-seller” (acquirente-volontario, venditore-volontario) per il trasferimento della terra non ha prodotto i risultati desiderati, suggerendo la necessità di nuovi metodi di redistribuzione della terra alla maggioranza di colore. La sicurezza alimentare della nazione e di gran parte della regione è già in crisi in seguito alla diminuzione di investimenti nell’agricoltura provo-cati dal riacquisto delle aziende agricole commerciali. Solo il 6% della ter-ra agricola è tornato alle persone di colore. Su questo sfondo, il governo è costretto a ricominciare da capo, carezzando l’idea di una nuova politica sulla riforma della terra, così come di un progetto di legge sul Godimento della terra mirante a proteggere i diritti di proprietari terrieri, agricoltori ed occupanti. Il processo di riforma della terra in Sudafrica si è reso neces-sario in seguito all’Atto sulle terre indigene del 1913 che proibiva la co-stituzione di nuove operazioni agricole, la mezzadria e prestiti di denaro alle persone di colore fuori dalle riserve dove erano costretti a vivere. Di conseguenza, il Congresso nazionale africano (Anc) ha promesso la resti-tuzione della terra subito dopo la sua ascesa al potere nel 1994. Oltre alla restituzione, il processo di riforma della terra si è concentrato sulla riforma del godimento della terra e sulla sua redistribuzione. La restituzione, con la quale il governo offre un compenso monetario agli individui che erano stati rimossi a forza, è stata un fallimento, e la politica è ora stata sosti-tuita con la redistribuzione, che assicura il possesso della terra. Il governo dell’Anc nel 2000 è stato costretto a cambiare tattica ed ha optato per un processo di proprietà decentralizzata. Entro il 2006, il governo dell’Anc ave-va intrapreso l’espropriazione della terra. Ma al contrario dello Zimbabwe dove non c’era risarcimento per coloro ai quali la terra veniva espropria-ta, il governo sudafricano si è impegnato a fornire una giusta quantità di indennizzo. Nonostante queste mosse verso la decentralizzazione ed altre promesse grandiose, in Sudafrica ancora rimane un ampio squilibrio, con i sudafricani di colore ancora espropriati della terra e molti senzatetto. In sostanza, il governo non ha ancora trovato una soluzione per un sistema efficace di godimento della terra.

Emergenza

Colera: i danniindirettiSono oltre 3300 (ma i dati si ferma-no al 31 dicembre scorso) le persone morte e quasi 150mila quelle conta-giate dall’epidemia di colera che da metà ottobre interessa Haiti. È l’ul-timo bilancio diffuso dal ministero della Sanità haitiano sulla base dei dati raccolti e che rivede al rialzo un bilancio diffuso il 20 dicembre. Se-condo il bollettino del ministero, il dipartimento di Artibonite (nel nord del paese, da dove l’epidemia è par-tita) resta il più colpito con 828 mor-ti, mentre la capitale, Port au Prince conta finora 281 morti. Non è, però solo la conta dei morti a preoccupare. Destano allarme anche una serie di conseguenze indirette dell’epidemia di colera. Una significativa porzione dei raccolti di riso nelle regioni nord-occidentali di Haiti, infatti, andrà per-so a causa del timore degli agricoltori di contrarre il colera. Lo sostiene uno studio diffuso dalla Fao, l’organizza-zione dell’Onu per l’alimentazione e l’agricoltura, secondo cui molti con-tadini stanno evitando di raccogliere il riso nel timore che l’acqua dei fiu-mi e dei canali utilizzata per irrigare i loro campi possa essere infettata. Per evitare ulteriori disagi a una po-polazione colpita da diversi disastri naturali nel corso del 2010, le auto-rità haitiane in collaborazione con la Fao stanno conducendo una cam-pagna informativa destinata sia a chi coltiva sia ai consumatori.

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10 LA VOCE DEL POPOLO7 GENNAIO 2011 Popoli e continenti Europa

L’Anno europeo dedicato alla lotta al-la povertà concluso nei giorni scorsi impone alcuni bilanci. Questa volta però prevale un generale consenso tra tutti gli addetti ai lavori sui ri-sultati positivi. Non è stato, come in tanti altri casi, un anno inosservato. E non è poco, se l’obiettivo principa-le era appunto quello di far crescere la pressione affinché il tema fosse assunto più chiaramente nelle prio-rità politiche dell’Ue. Ed è questo il punto dirimente. Non che prima l’Unione europea non facesse nulla, dalle strategie per l’inclusione socia-le all’insieme delle politiche di coe-sione territoriale e al Fondo sociale europeo, ma il fuoco dell’attenzione era soprattutto sulle politiche della crescita economica e dell’inclusio-ne attiva attraverso il lavoro. Ora si è dovuto riconoscere che ci sono dei vasti problemi di povertà in Europa che il solo accesso all’impiego, pur

cruciale, non può di per sé risolvere.Due fatti hanno certamente contri-buito a questa parziale “svolta” euro-pea. Il primo è l’amara lezione delle cifre, 16% degli europei, cioè oltre 80 milioni di persone vivono al di sotto della soglia di povertà (secondo al-tri sistemi di rilevazione questo da-to supera i 100 milioni). E si tratta di cifre in crescita, soprattutto a segui-to della perdurante crisi economica che, dopo tre anni, ha spazzato via un decennio di crescita economica, messo sotto grave pressione tutti i mercati del lavoro, salvo forse solo la Germania, e costretto a estese e generalizzate riduzioni della spesa sociale in tutti i Paesi dell’Unione. Il secondo è l’entrata in vigore del Trattato di Lisbona: con buona pace di tutti coloro che ostinatamente han-no continuato anche in quest’Anno a difendere la tesi che la lotta contro la povertà non fosse una competenza

dell’Europa, si è dovuto prendere at-to che ora la lotta contro l’esclusione sociale è una competenza condivisa tra Unione europea e Stati membri. Con l’adozione del nuovo quadro del-le politiche di sviluppo sostenibile dell’Ue per i prossimi 10 anni – che ha preso il nome di Strategia Euro-pa 2020 – sono stati definiti obiettivi chiari e che esplicitano questo pas-so: la strategia prevede tre priorità interconnesse, di cui una è la cresci-ta inclusiva; prevede cinque obietti-vi per l’insieme dell’Unione, tra cui tre sono direttamente collegati alla riduzione della povertà (riduzione di 20 milioni di persone a rischio di povertà o esclusione alla fine del de-cennio, meno del 10% della disper-sione scolastica e almeno 40% della popolazione tra i 30-34 anni che ab-biano completato un ciclo terziario di educazione o equivalente; 75% del tasso di impiego sulla popolazione tra

i 20 e i 64 anni). La strategia prevede, inoltre, sette strategie faro e di queste una è la “Piattaforma europea contro la povertà”, per la quale proprio lo scorso 16 dicembre la Commissione ha presentato una apposita comuni-cazione. In essa l’Unione prevede di utilizzare al meglio tutti gli strumenti di innovazione sociale, di fare il mi-glior uso possibile dei diversi fondi Ue e in particolare del Fse (Fondo sociale europeo), di rendere i servi-zi di protezione sociale più efficiente e di coinvolgere la più ampia gamma di partner nella lotta all’esclusione sociale. Saranno solo parole? Beh, intanto mai prima d’ora la questione della povertà aveva assunto un ta-le rilievo strategico e di sistema nel cuore della programmazione politica e di lungo periodo delle Istituzioni Ue. Ora si tratterà di vegliare affin-ché queste si traducano in pratica, in modo costante e progressivo.

Unione europea Bilanci del 2010

Povertà: cantiere aperto

L

L’incontro di Taizè a Rotterdam

“È possibile credere in Dio nel mondo moderno?”. È la domanda che frère Alois, priore della comunità di Taizé, che ha organizzato il “pellegrinaggio di fiducia” a Rotterdam dal 28 dicembre al 1° gennaio a cui hanno partecipato 30mila giovani europei, si è posto nell’ulti-mo momento di preghiera comune che si è svolto il 31 dicembre. Il priore ha rilevato che “in molti Paesi del mondo è divenuto più arduo fare riferimento a Dio” e “sono numerosi quelli che cercano seriamente un senso alla loro vita, ma non possono credere in un Dio che li ami personalmente”: per questo ha suggerito a ciascu-no dei presenti di “comunicare ad altri la sua speranza in Cristo” non solo con le parole ma con la vita, per-ché in questo modo “accade qualcosa di sorprenden-te, ovvero che è trasmettendo il messaggio della risur-

rezione di Cristo che lo capiamo sempre meglio. Così questo mistero diventa sempre più centrale nella no-stra esistenza, può trasformare la nostra vita”. Il priore ha anche riconosciuto che “la gioia, la compassione, il perdono” i valori approfonditi in questi giorni, cardini della sua “Lettera dal Cile”, “sono state realtà vissute intensamente da molti”. E a sottolineare anche concre-tamente che “ognuno di noi può trasmettere attorno a sé una piccola luce” il momento di preghiera nel parco delle Esposizioni di Ahoy si è concluso con l’accensione di migliaia di lumini che i giovani avevano in mano, a cui hanno dato il via i bambini che circondavano frère Alois. Facendo un bilancio dell’evento in Olanda, frère Emile, “fratello” di Taizé da 35 anni, ha sottolineato che “la collaborazione che si è creata, per la prima volta, tra

la Chiesa cattolica e quella protestante è stata straordi-naria ed entrambe hanno espresso il desiderio di conti-nuare a lavorare insieme”. In un Paese come l’Olanda in cui “la religione è vista come qualcosa di pericoloso, vicina al fondamentalismo – continua frère Emile – la presenza pacifica e tranquilla di tanti giovani europei ha dimostrato che la fede non è un rischio per la sicu-rezza. Inoltre, in un contesto sociale e culturale in cui c’è un prevalente scetticismo è importante dimostrare che la fede può essere un fermento di pace”. Il fratello di Taizé ha anche rilevato che in questi anni gli incontri europei “hanno aiutato a far crescere il gusto della co-munione e della comunità” e “per i giovani sono stati spesso l’occasione per trovare il coraggio di scegliere nella vita ed essere meno conformisti.

Nonostante i buoni risultati conseguiti restano ancora molti i passi da compiere per sradicare

dai 27 Paesi un problema reso sempre più preoccupante dal perdurare della crisi

Credere in Dio nel mondo moderno: una scelta possibile

di Luca Jahier

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11LA VOCE DEL POPOLO7 GENNAIO 2011

Austria

Accoglienza per profughi iracheniIn Austria è stata avviata l’azione di aiuti per i cristiani in Iraq. Lo ha annun-ciato nei giorni scorsi il card. Christoph Schönborn, presidente della Conferen-za episcopale e arcivescovo di Vienna, riferendo di una conversazione telefo-nica con il ministro degli Interni austriaco Maria Fekter, che ha informato il cardinale dell’accoglienza in Austria di profughi cristiani iracheni. Il cardinale ha ribadito che “da parte della Chiesa esiste la disponibilità a provvedere ad un’accoglienza rapida e priva di lungaggini burocratiche dei cristiani iracheni nelle comunità parrocchiali”. I cristiani iracheni che verranno accolti sono so-prattutto profughi che vivono attualmente in Giordania e in Siria in condizioni difficili. Come riferito dagli organizzatori dell’azione, si tratta di persone che non hanno alcuna possibilità reale di tornare nella loro patria, e la cui unica possibilità di sopravvivenza è data dall’emigrazione.

Estonia

Un nuovo membro dell’area euroDal 1° gennaio scorso l’euro, la moneta unica europea che ha avuto un anno non facile, ha un nuovo membro. Si tratta dell’Estonia, che abban-donata la corona introdotta nel 1992, è diventata così il 17° membro a far parte dell’euro, il primo dell’ex Urss e il terzo tra i Paesi ex comunisti a entrarvi, dopo Slovenia e Slovacchia. Secondo i sondaggi, il 50% de-gli estoni sono favorevoli alla moneta unica, mentre il 40% è contrario.L’ingresso dell’Estonia nell’euro è stato definito un “forte segnale di sta-bilità” per gli Stati membri, per il presidente della Commissione Ue, Josè Manuel Barroso. Il commissario agli affari economici e monetari della Commissione europea, Olli Rehn, ha affermato che l’ingresso nell’eu-ro dell’ Estonia rappresenta una “giusta ricompensa per un Paese che è stato fermamente impegnato nel perseguire solide politiche fiscali”.

Commissione europea

Due consultazioni sull’ambienteLa Commissione europea ha lanciato due consultazioni online in materia di ambiente. La prima riguarda il prossimo strumento finanziario desti-nato all’ambiente, che subentrerà allo strumento Life+ allo scadere di quest’ultimo a fine 2013. La seconda ha come oggetto il finanziamen-to di Natura 2000, la rete di aree protette dell’Ue. Entrambe avranno termine a metà febbraio 2011. Lo strumento Life+ ha contribuito alla protezione dell’ambiente mettendo a disposizione, a partire dal 1992, più di 2 miliardi di euro. La consultazione appena aperta sul futuro di questo strumento chiede pareri su obiettivi, priorità e modalità di fi-nanziamento. Natura 2000, invece, è la pietra miliare delle politiche europee in materia di biodiversità e rappresenta, a livello mondiale, la più estesa rete interconnessa di aree protette. Attualmente si estende su quasi il 18% della superficie emersa dell’Ue. I risultati della seconda consultazione, relativa al finanziamento di questa rete, saranno incor-porati in una comunicazione prevista per l’estate 2011.

Un buon viatico dalla presidenza UeUn buon viatico per l’efficacia dell’Anno europeo per la lotta alla povertà è senza dubbio derivato dalla spinta impressa dalla presidenza belga dell’Ue, ora in fase di chiusura, che ha fatto importanti passi avanti anche su aree rilevanti, quali: il Metodo di coordinamento aperto (Moc) in tema d’inclusione sociale, strumento di coordinamento volontario e proat-tivo delle politiche a livello dei 27 Stati membri, mettendo anche le basi per una possibile e quanto mai attesa quanto controversa Direttiva Ue sul reddito minimo; la povertà mino-rile; il dramma dei senza fissa dimora. Sia la ormai imminente presidenza ungherese che la successiva polacca dell’Ue hanno già dichiarato di voler proseguire sulla linea intrapresa e di voler fare progressi. Infine e certo non ultimo, questo anno ha permesso la creazione e il consolidamento di importanti reti e alleanze tra attori sociali, tra questi e molte istitu-zioni locali, capaci di diventare un interlocutore stabile e stimolante delle Istituzioni sia eu-ropee sia di molti Stati membri. È una buona base per assicurare un attento monitoraggio partecipato sulla messa in opera delle politiche, che è talora mancato su altre importanti politiche e scelte europee. Ci sono, però, anche due aspetti meno positivi. Il primo è che si sarebbe potuti essere più ambiziosi, sia in termini di obiettivi di riduzione della povertà, sia di nuovi indicatori per misurare in modo orizzontale l’impatto delle diverse politiche sulla riduzione della povertà e gli stessi progressi realizzati a livello dei singoli Paesi. In secondo luogo, è anche mancato un cambio di passo nella formulazione delle priorità in merito alla lotta contro la povertà su scala internazionale. L’Europa continua ad essere complessiva-mente il primo donatore al mondo, ma certo questo aspetto non è stato di alcun rilievo nel recente summit Unione europea-Unione africana di Tripoli, né tantomeno sembra essere esplicitamente uno degli assi strategici del nuovo Servizio diplomatico di azione esterna.Insomma, il cantiere è ancora vasto.

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Giovanni vede chiaro da vicino, ma non gli è dato scor-gere da lontano. Sa chi è quello che ha davanti e fa una scabra professione di fede sulla ‘giustizia’ ovvero sulla necessità di essere lui battezzato, quindi integrato nel Regno che si compie. Invece Gesù gli chiede di guarda-re non al presente ma al compimento: perché la giusti-zia si compia. In fin dei conti Gesù chiede a Giovanni di compiere l’ultimo servizio come precursore: da quel momento, con l’aprirsi dei cieli, la testimonianza su Co-lui che deve venire finisce e comincia il compimento. Nulla si può compiere prima e nulla che non possa es-sere spiegato, confermato, sigillato da quel Padre che proclama il Figlio come quello che Lui ama. È un’azione sacra quella che si realizza con il battesimo di Gesù: non solo l’acqua di Giovanni che conta ben poco, ma il cre-arsi di una via nuova che ricongiunge la terra al cielo in quei cieli aperti, immagine della nuova comunicazione che si compie tra Dio e gli uomini per mezzo di Gesù. A confermarlo la voce ma, soprattutto (e lo dirà Giovan-ni), la presenza dello Spirito. È questo il segno dei tempi nuovi perché è lo Spirito quello che permette di vedere, di leggere e di interpretare quello che sta succedendo, quello che comincia a compiersi e che cambia il corso della storia perché fa passare dall’attesa alla presenza. Solo Giovanni si era accorto, e vede da vicino, ma nem-meno a lui è possibile entrare prima nel Regno: prima si devono aprire i cieli, deve, cioè, Dio ricostruire quel passaggio interrotto e desiderato tra Lui e l’uomo. Pri-ma non è possibile, anzi è incomprensibile perché non

ci sarebbe la possibilità di capire un passo così grande. Perché non è opera dell’uomo quel ritorno, ma è opera di Dio. L’uomo non è ancora quel figlio prodigo di cui parlerà Gesù, è piuttosto quello smarrito girovago che non sa come tornare. La mano è ancora Dio a tenderla e non più con metafore amorose come per Osea o con sferze e flagelli come in Geremia. Il testamento antico è passato perché Dio è diventato presente, perché la pro-messa che ci sia un Dio in mezzo agli uomini si compie. Allora è possibile che Dio davvero riesca a far tornare l’uomo lì dove Lui si trova e lo fa attraverso quell’uomo che è Dio, quel Gesù che è il Cristo, l’inviato, il manda-to, quello che apre i cieli e che ritorna a offrire la pos-sibilità di essere con Dio all’uomo che non può più dirsi perduto, ma solo smarrito, alla ricerca e magari inca-pace di ritrovare la strada da solo. Quante volte lo dirà Gesù nella sua predicazione, quante volte protagonisti saranno gli smarriti e quante volte sarà Lui il modo per ritrovare la strada, per capire, forse solo intuire che Dio è lì, è vicino, anzi è presente tutti i giorni in quell’ama-to, non solo prediletto, ma amato. Così Dio ha impara-to di nuovo ad amare gli uomini: amando il Figlio. E in quel Figlio fatto uomo ha cercato di farci intuire come sia possibile anche per noi amare Lui. Giovanni cerca la giustizia, il sollievo e l’assoluzione. Gesù gli dona l’amore di Dio. Tutto comincia e tutto si compie in quel mistero al quale non basta l’acqua ma serve la parola dell’amore, serve lo Spirito perché sia possibile pensa-re (o solo sospettare) di poter amare Dio.

BATTESIMO DI GESÙDal Vangelo secondo Matteo (3, 13-16)

Allora Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi

battezzare da lui. Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: “Sono io che

ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?”. Ma Gesù gli rispose:

“Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia”. Allora egli lo lasciò fare. Appena battezzato,

Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una

colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: “Questi è

il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento”.

Il Vangelodella domenica

12 LA VOCE DEL POPOLO7 GENNAIO 2011

di Giuseppe Fusari

Francesco Giugno(1577-1621)

Fa parte della generazione degli artisti bresciani dell’ultima parte del Cinquecento influenzati

dalla pittura del veneziano Iacopo Palma il Giovane. Ritenuto dagli studiosi il migliore dei

palmeschi bresciani, ha lavorato in molti edifici religiosi e civili della città e della provincia.

“Battesimo di Gesù” (1610)Lumezzane Pieve, parrocchiale.

Quello che deve

compiersi

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Ecclesia

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Benedetto XVI In ottobre ritorno ecumenico ad Assisi

Mettere la fede a servizio della pace

A 25 anni dall’incontro interreligio-so promosso da Giovanni Paolo II, “Un’altra grande occasione per rilan-ciare l’impegno di tutti i credenti del mondo per la costruzione della pa-ce”. Così mons. Domenico Sorrenti-no, vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, esprime al Papa “la più viva gratitudine per aver deciso di tornare ancora nella Città Serafi-ca” il prossimo ottobre, nel 25° anni-versario della Giornata mondiale di preghiera per la pace, voluta nel 1986 dal Servo di Dio Giovanni Paolo II. Benedetto XVI era già stato in visita pastorale ad Assisi il 17 giugno 2007, in occasione dell’ottavo centenario della conversione di S. Francesco.Annunciando il 1° gennaio scorso, in una piazza S. Pietro gremita di fede-li per il primo Angelus del nuovo an-no, il suo pellegrinaggio ad Assisi, il Papa ha invitato “ad unirsi a questo cammino i fratelli cristiani delle di-verse confessioni, gli esponenti del-le tradizioni religiose del mondo e, idealmente, tutti gli uomini di buona volontà, allo scopo di fare memoria di quel gesto storico voluto dal mio predecessore e di rinnovare solenne-mente l’impegno dei credenti di ogni religione a vivere la propria fede reli-giosa come servizio per la causa della pace”. Nel messaggio per la Giornata mondiale della pace, che si è celebra-ta nello stesso giorno, il Santo Padre – ricorda la diocesi umbra – ha citato lo “spirito di Assisi”, all’interno “del-la problematica di grande attualità

della libertà religiosa come via per la pace”, in un contesto, come quel-lo odierno, che “vede ancora tante li-mitazioni a questa libertà, e in varie parti del mondo, vede scorrere tanto sangue dei discepoli di Cristo”. “Chi è in cammino verso Dio non può non trasmettere pace, chi costruisce pa-ce non può non avvicinarsi a Dio”, ha esclamato Benedetto XVI chiedendo ai fedeli riuniti il 1° gennaio a S. Pie-tro per il consueto appuntamento do-menicale di “accompagnare sin d’ora con la preghiera questa iniziativa”.Al tema dello “spirito di Assisi” è de-dicata la lettera inviata dal Papa a mons. Sorrentino nel 2006, in occa-sione del 20° anniversario dello sto-rico incontro di preghiera tra i mas-simi leader religiosi mondiali convo-cato da Giovanni Paolo II. Benedet-to XVI, si legge nel comunicato della diocesi, “spiegò il senso di tale icona, distinguendolo da ogni concezione di tipo relativistico e sincretistico, e il-lustrandone il significato profetico”. “La convergenza dei diversi – preci-sa infatti il Santo Padre nella lette-ra – non deve dare l’impressione di un cedimento a quel relativismo che nega il senso stesso della verità e la possibilità di attingerla”. È stata pro-prio questa la “scelta” dell’incontro di preghiera del 1986, che per Bene-detto XVI “non può non restare vali-da anche oggi”. Quella di Giovanni Paolo II ad Assisi, secondo il suo successore, fu “una puntuale profezia”, perché il suo in-

vito ai leader delle religioni mondiali “per una corale testimonianza di pa-ce servì a chiarire senza possibilità di equivoco che la religione non può che essere foriera di pace”, e a riba-dire che “a nessuno è lecito assume-re il motivo della differenza religiosa come presupposto o pretesto di un atteggiamento bellicoso verso altri esseri umani”. Ad Assisi, i leader religiosi mondiali “poterono mostrare, con il linguaggio della testimonianza, come la preghie-ra non divida ma unisca, e costituisca un elemento determinante per un’ef-ficace pedagogia della pace, imper-niata sull’amicizia, sull’accoglienza reciproca, sul dialogo tra uomini di diverse culture e religioni”. È di questa “pedagogia”, sottolinea Benedetto XVI, che “abbiamo più che mai bisogno, specialmente guardan-do alle nuove generazioni”. Risuona-no, così, più attuali che mai le parole pronunciate 25 anni fa ad Assisi da Giovanni Paolo II, davanti ai rappre-sentanti delle Chiese cristiane e delle religioni mondiali, per la prima volta riuniti insieme: “Non c’è pace senza un amore appassionato per la pace. Non c’è pace senza volontà indomita per raggiungere la pace. La pace at-tende i suoi profeti. La pace attende i suoi artefici. La pace è un cantiere aperto a tutti, non solo agli speciali-sti, ai sapienti e agli strateghi. La pace è una responsabilità universale: essa passa attraverso mille piccoli atti del-la vita quotidiana. A seconda del loro modo quotidiano di vivere con gli al-tri, gli uomini scelgono a favore della pace o contro la pace. Noi affidiamo la causa della pace specialmente ai giovani. Possano i giovani contribuire a liberare la storia dalle false strade in cui si svia l’umanità”.

A

[email protected]@lavocedelpopolo.it

LA VOCE DEL POPOLO7 GENNAIO 2011

a cura di M. Michela Nicolais

L’incontro di Assisi del 1986

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14 LA VOCE DEL POPOLO7 GENNAIO 2011 Ecclesia Chiesa bresciana

Il 16 gennaio ricorre la Giornata mon-diale del migrante e del rifugiato. Be-nedetto XVI ha inviato un messaggio ricco di umanità e di spiritualità, invi-tando la Chiesa a riflettere sul crescen-te fenomeno migratorio e a volgere la preghiera al Signore, perché i cuori si aprano all’accoglienza, operando una scelta che sappia unire giustizia e ca-rità. Il fondamento di questa opzione è dato dalla verità che Dio è Padre, ci chiama ad essere figli amati nel suo Figlio prediletto, per cui siamo tutti fratelli in Cristo. Il Santo Padre indi-ca il tema scelto quest’anno: “Una so-la famiglia”. Invita a riflettere come l’umanità riscopre di essere famiglia di Dio, in una modalità di accoglienza scambievole.Occorre coniugare solidarietà e legali-tà, accoglienza e rispetto delle regole. Benedetto XVI ci ricorda che: “Tutti fanno parte di una sola famiglia, mi-granti e popolazioni locali che li accol-gono, e tutti hanno lo stesso diritto a usufruire dei beni della terra, la cui de-stinazione è universale, come insegna

la dottrina sociale della Chiesa. Qui trovano fondamento la solidarietà e la condivisione”. Il messaggio del Santo Padre spazia su alcuni temi particola-ri, che necessitano della nostra rifles-sione e del nostro comune impegno. Comunica a tutti noi la situazione non sempre definita dagli Stati della con-dizione dei rifugiati e migranti forzati. È questo dei rifugiati, tante volte per motivi politici, uno dei tanti motivi di sofferenza umana. È una piaga di do-lore che si riapre e che non si rimar-gina, dettata dalle condizioni di intol-leranza e di disinteresse, che regnano un po’ ovunque. Purtroppo bisogna lamentare che vi è un clima diffuso di non accettazione del migrante per pre-giudizi razziali. In alcune situazioni vi è un forte razzismo, o anche una dif-fusa paura, sospetto per l’altro, per lo sconosciuto, per lo straniero.Vi è una diffusa mentalità xenofoba, dettata da pregiudizi, che lentamen-te minano alla base ogni tipo di ac-coglienza. Questa mentalità è diffu-sa nei diversi ambienti e genera una

I

L’emigrazione non è uno svago, una passeggiata per diporto, ma diventa dramma per l’entroterra

umano e sociale da cui parte. Miseria, fame, precarietà, malattie, contrasti sociali, lotte

etniche, persecuzioni sono alla base, ma anche un giusto interesse a una vita migliore, non

ostacolata nel suo divenire. L’immigrazione per il paese accogliente non è un disagio sociale

assoluto, anzi può essere risorsa, poiché tante volte nei Paesi accoglienti vi è un forte calo demografico, con caduta del lavoro, che gli abitanti non desiderano compiere, per una

mentalità di scelta, che è cambiata

Domenica 16 gennaio Giornata mondiale del migrante e del rifugiato

La carità della Chiesaal servizio dei più deboli

di Bruno Schettinopresidente della Commissione episcopale per le migrazioni

sofferenza in coloro che bussano alla porta della nostra considerazione e del senso umano di accoglienza. Gli immigrati sembrano quasi un peso da rimuovere, per cui a fatica entrano nel circuito della nostra comprensione umana. In particolare i rifugiati sono più esposti a un isolamento fisico e ambientale. Vivono la loro solitudine come un dramma spirituale e umano, non facile a essere rimosso.L’emigrazione non è uno svago, una passeggiata per diporto, ma diventa dramma per l’entroterra umano e so-ciale da cui parte. Miseria, fame, pre-carietà, malattie, contrasti sociali, lot-te etniche, persecuzioni sono alla ba-se, ma anche un giusto interesse a una vita migliore, non ostacolata nel suo divenire. L’immigrazione per il Paese accogliente non è un disagio sociale assoluto, anzi può essere risorsa, poi-ché tante volte nei Paesi accoglienti vi è un forte calo demografico, con cadu-ta del lavoro, che gli abitanti non de-siderano compiere, per una mentalità di scelta, che è cambiata. D’altra parte gli immigrati sono persone che si im-pegnano come lavoratori, soprattutto nell’edilizia, nell’agricoltura, nel picco-lo commercio, tante volte ambulante. Il Santo Padre si sofferma inoltre sulla considerazione della presenza di stu-denti esteri e internazionali presenti

specie nelle Università e Istituti di ri-cerca. Essi si formano culturalmente e socialmente a essere futuri dirigenti nel loro Paese di origine, per cui hanno un grande compito anche a favore de-gli altri. Rivela il tutto come l’umanità, nelle sue diverse componenti, forma una sola famiglia. È questo anche mo-tivo per “sostenere l’impegno a favore degli studenti esteri e accompagnare l’attenzione per i loro problemi con-creti, quali le ristrettezze economiche o il disagio di sentirsi soli nell’affronta-re un ambiente sociale e universitario molto diverso, come pure le difficoltà di inserimento” (dal messaggio per la Giornata 2011).La Chiesa, esperta in umanità, eviden-zia sempre più come l’umanità è una grande famiglia, al di là di ogni distin-zione dettata da motivi contingenti e marginali. L’umanità è la grande fami-glia di Dio, che si costruisce nel no-me del Signore e del suo amore come comunità che esprime dono, rispetto, accoglienza, per tutti, specie per i più poveri e deboli. L’opzione preferenzia-le per i poveri è il segno di una Chiesa, che è libera e sa parlare con tutti. La carità poi è il biglietto di visita di una Chiesa, che ama e offre la sua dispo-nibilità a vestire il grembiule del ser-vizio ai più poveri e deboli, così come ha fatto il suo Maestro.

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15LA VOCE DEL POPOLO7 GENNAIO 2011

8 gennaio Consiglio pastorale diocesano

La nuova compagine

In data 22 dicembre 2010, Il Vescovo ha emanato il decreto del nuovo Con-siglio pastorale diocesano. Il nuovo consiglio risulta così composto: Membri in ragione del loro incarico: Monari mons. Luciano, vescovo; Ma-scher mons. Gianfranco, vicario gene-rale; Polvara mons. Cesare, pro vicario generale; Bracchi mons. Luigi, vicario episcopale per il clero; Corbelli mons. Francesco, vicario episcopale per il clero; Delaidelli mons. Aldo, vicario episcopale per il clero; Gorni mons. Italo, vicario episcopale per il clero; Orsatti mons. Mauro, vicario episco-pale per la vita consacrata; Tononi mons. Renato, vicario episcopale per i laici e la pastorale; Bresciani mons. Carlo, rettore Seminario diocesano.Presbiteri eletti per le zone pastorali: Bergamaschi don Riccardo, Filippini mons. Gabriele, Gerbino don Gianlu-ca, Scaratti mons. Alfredo, Sottini don Roberto, Vezzoli don Danilo.Laici eletti per ciascuna zona pastora-le: De Toni Michele (zona I); Farisoglio Angelo (zona II); Cristini Ivano (zo-na III); la nomina del rappresentante della zona IV avverrà in seguito alle elezioni che si terranno il prossimo anno nella zona stessa; Colosio Gian-carlo (zona V); Zerbini Carlo (zona VI); Tamanza Luigi (zona VII); Malaguzzi Gian Piero (zona VIII); Stroppa Car-lo (zona IX); Cremaschini Giovanna (zona X); Tomasoni Cesare (zona XI); Sandrini Benito (zona XII); Cerretti Luigi (zona XIII); Turini Renato (zona XIV); Bodei Claudio (zona XV); Oli-vetti Bernardo (zona XVI); Pellegrini Daria (zona XVII); Prandini Giuseppe (zona XVIII); De Marinis Stefano (zona XIX); Taboni Rita (zona XX); Rossel-li Luca (zona XXI); Bonomi Barbara (zona XXII); Bonardi Riccardo (zona XXIII); Peroni Claudio (zona XXIV); Milini Pietro (zona XXV); Cristini Maria Assunta (zona XXVI); Taglietti Ismene (zona XXVII); Botturi Marco (zona XXVIII); Caliari Franco (zona XXIX); Franceschini Modesto (zona XXX); Ferrari Giovanni (zona XXXI); Laknori Altim (zona XXXII).Membri eletti dalla conferenza dioce-sana religiosi: Baldassa padre Olindo (ofm Conventuali); Ferrario padre

IMarco (Francescani); Massironi don Massimo (Salesiani); Menin padre Ma-rio (Saveriani); Picca padre Benedetto (Piamartini); Rota fra Alberto (Fatebe-nefratelli). Membri eletti dall’Unione superiore maggiori d’Italia: Betta suor rosa (Dorotee da Cemmo); Mazza ma-dre Adele (Figlie della carità-Canossia-ne); Morlini suor Maria Teresa (Suore delle Poverelle); Nizzola suor Anna-maria (Figlie di Maria ausiliatrice-sa-lesiane); Pianta suor Sabrina (Suore operaie); Piovanelli suor Lina (Ancel-le della carità). Rappresentanti della conferenza italiana istituti secolari: Berselli Agnese; Del Barba Pierino.Laici designati dalla Consulta dioce-sana delle aggregazioni laicali: Bu-si Michele (Azione cattolica); Casari Paolo (Comunione e liberazione); Ca-valli Ferdinando (Istituto pro familia); Conter Gian Paolo (Neocatecumena-li); Ghisleri Luca (Movimento ecclesia-le impegno culturale); Nicoli Fausto (Rinnovamento nello Spirito); Pezzoli Luca (Movimento cristiano lavorato-ri); Platto Silvana (segretario genera-le); Rossini Roberto (Acli); Verzelletti Mauro (Fuci).Membri indicati dal Vescovo: Bonzio diac. Paolo; Cittadini Pia; Facchinetti Rosaria; Lanzoni don Antonio; Lom-bardi Emanuela; Mari Giuseppe; Ori-zio don Massimo; Pace Luciano; Ro-bert Ibc Toochukwu; Sala diac. Mas-simo; Spassini Fabrizio; Sutera Nino; Treccani Claudio; Zaltieri Renato. Il segretario è Giovanni Falsina.Il Consiglio resterà in carica fino al 30 giugno 2015. La prima sessione dell’ XI mandato del Consiglio pastorale dio-cesano è stata convocata per sabato gennaio, con il seguente ordine del giorno: ore 9.30 Ora media; presenta-zione del nuovo Consiglio; intervento del Vescovo su “Il nuovo Consiglio pa-storale diocesano: attese e impegni”; lavori di gruppo sul tema: “Urgenze e problemi particolari della pastorale diocesana oggi anche alla luce del-le lettere pastorali del Vescovo”; ore 12.3 pranzo; ore 14.30 ripresa: relazio-ne dei lavori di gruppo; comunicazio-ni: “Il Seminario: situazione attuale e prospettive (mons. Carlo Bresciani), presentazione del bilancio della dio-cesi dell’anno 2009 (mons. Giuliano Nava), varie ed eventuali; ore 16.30 conclusione.Le successive sessioni sono fissate per i sabati 5 febbraio, 9 aprile, 4 giugno. Le sessioni solitamente si svolgono presso il Centro pastorale Paolo VI.

Vescovo Notte di Natale e Messa del Te Deum

È Gesù la speranza del mondoIn occasione delle feste natalizie e dell’inizio del nuovo anno, il Vescovo ha proposto alla comunità una serie di riflessioni improntate alla rilevanza degli eventi. In altra parte del giornale riferiamo a proposito del suo commento sulla strage di cristiani in Egitto, qui ci soffermiamo sulle omelie della notte di Natale, in Cattedrale, e della Messa di ringrazia-mento per la fine dell’anno, nella basilica delle Grazie. La notte di Natale mons. Monari, dopo aver ricostruito la scena della nascita secondo la cronaca evangelica, si è domanda-to che cosa rappresenta quel Bambino per noi e ha continuato: “Rappresenta anzitutto l’attenzione e il rispetto per l’uomo, per ogni uomo. Nella vita di Gesù non c’è povero, bisognoso che non abbia trovato grazia: malati, deboli, indemoniati, lebbrosi... Anche i peccatori, che la società del tempo metteva ai margini della vita sociale, hanno potuto ascoltare da lui l’annuncio del perdono di Dio, l’offerta della conversione e di una vita nuova. Fiducia e amore sono state le coordinate essenziali della sua vita: fiducia nei con-fronti di Dio, considerato e amato da Lui come Padre; amore nei confronti degli uomini, figli dell’unico Padre e quindi fratelli”. È un modello, quello proposto da Gesù che “ha lasciato un’impronta profonda nella storia della cultura occidentale: ha prodotto anzi-tutto i santi, imitatori di Gesù nel suo modo di sentire e di agire; ma ha ispirato anche tutta una serie di istituzioni orientate a difendere e proteggere la vita dell’uomo: ospizi e ospedali, scuole e servizi, leggi e forme di comunità”. Il Vescovo ha anche ricordato che “l’insegnamento di Gesù non sarà una poesia romantica, fatta di parole sublimi e sugge-stive”, infatti è gioia il Natale; è festa della vita, della luce, del dono “ma ha un avuto un prezzo elevato per Gesù e inevitabilmente chiede anche a noi un prezzo. Diventa allora inevitabile chiederci se siamo disposti a pagare questo prezzo”. Il Vescovo ha così con-cluso: “È stato un ottimo maestro, Dio; in Gesù, ci ha insegnato a vivere. Ma noi, saremo buoni alunni? Potremo esserlo, a condizione che la memoria di Gesù non si perda nel va-go. Non è impossibile: abbiamo il Vangelo e nel Vangelo il volto di Gesù è disegnato con tratti veri e nobili. Bisogna però che lo frequentiamo, il Vangelo, e che poco alla volta il volto di Gesù diventi una presenza dentro di noi”.Alla Messa del Te Deum, il Vescovo ha detto fra l’altro: “Quale che sia stato l’andamen-to dell’anno – facile o difficile, arido o ricco di frutti – al termine, invariabilmente, noi rendiamo grazie a Dio. Perché? è un atteggiamento saggio?”.(...)Nel Te Deum di fine anno c’è una saggezza profonda, quella saggezza che ci fa dire che, nonostante tutto, c’è del bene nel mondo; e che il bene prevale sul male; e che il bene è destinato a vince-re. Il male, per sua natura tende a distruggere; ma inevitabilmente, proprio per potere distruggere, ha bisogno del bene, si aggrappa al bene, dipende dal bene. Solo, rimane vera l’osservazione della sapienza popolare secondo cui l’albero che cade fa più rumore della foresta che cresce; l’omicidio efferato fa cronaca mentre l’amore e il servizio e la fa-tica quotidiana sopportata con fedeltà non fanno notizia. Anche per questo motivo non possiamo vivere solo di notizie, se vogliamo capire il mondo e la vita; dobbiamo abitare anche il silenzio, la meditazione, la riflessione calma e prolungata”. Dopo aver accen-nato alla situazione nazionale e internazionale a proposito della crisi economica, mons. Monari ha detto: “Che lo vogliamo o no, siamo legati tra noi a doppio filo; l’umanità è ormai un’unica rete con nodi vicini o lontani, ma tutti collegati tra loro. (...)“Viviamo nel mondo, ma insieme con Dio; operiamo nel mondo, ma al cospetto di Dio; moriremo al mondo, ma rimarremo affidati a Dio”.

La celebrazione di fine anno nella Basilica delle Grazie

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Per celebrare l’Unità

Il Lunariolonatese “Celebrando l’Unità d’Italia: volti per un tri-colore”. È il significativo titolo dato quest’an-no al Lunario lonatese, realizzato dagli alunni delle classi IV del Liceo pedagogico-linguistico e scientifico-paritario Paola di Rosa, coadiuva-ti dalle insegnanti Marilena Bissaro e Stefania Pozzi. Il calendario, giunto alla 17ª edizione, propone una collezione di francobolli che ce-lebra personaggi storici del territorio bresciano e gardesano, rivisitati alla luce dei valori mora-li lasciati in eredità. Un percorso che attraversa 150 anni di storia locale: la storia di un popolo e delle sue virtù espressa da volti noti impegnati nel sociale. Santa Maria Crocifissa Di Rosa, don Lorenzo Barzizza, Gaetano Bonoris, don Danie-le Comboni furono modelli di carità e di fede e avviarono anche un’intensa attività caritativa ed educativa, che lasciò segni indelebili. Personag-gi famosi e uomini impegnati nella politica: da Giuseppe Zanardelli, a Pompeo Molmenti, Lu-dovico Mortara, Giovanni Rambotti sindaco di Desenzano, fino a Laura Bianchini, eletta nel 1946 alla Costituente, una fra le prime donne deputato: tutti contribuirono a get-tare le basi dello Stato moderno. Così il Tri-colore diventa simbolo di una nazione unita.

Ecclesia Chiesa bresciana16 LA VOCE DEL POPOLO7 GENNAIO 2011

22 gennaio La prima assemblea alla casa Foresti

L’Associazione OratoriCome annunciato nel “Gabbiano” n. 30 (pp. 32-33) sono stati messi in atto i passaggi formali indispen-sabili per consentire all’associazione Centro orato-ri bresciani di diventare associazione di oratori: con il decreto del vescovo Luciano del 4 ottobre 2010 il Centro oratori bresciani è stato costituito Associa-zione privata di fedeli; con un atto notarile del 29 novembre 2010 l’assemblea dei soci ha approvato le variazioni statutarie prospettate; il testo comple-to del nuovo statuto è disponibile sul sito www.ora-tori.brescia.it L’assemblea degli oratori, primo atto formale dell’Associazione dopo le modifiche statu-tarie, è prevista sabato 22 gennaio, alla presenza del vescovo Luciano. Sarà per tutti possibile partecipare alla prima parte dell’Assemblea, mentre le elezioni per il consiglio di amministrazione dell’Associazio-ne saranno riservate ai soli soci. Si rinnova pertan-to l’invito ai parroci di associarsi per l’anno 2011 al Centro oratori bresciani, partecipando direttamen-te o attraverso un proprio delegato. Questo è il pro-gramma dell’assemblea che si terrà presso la casa di formazione Foresti: ore 9 accoglienza e pratiche iscrizioni parroci o delegati; 9.15 preghiera iniziale;

9.30 saluto di don Marco Mori (direttore Ufficio ora-tori e della pastorale giovanile); 9.45 “Un’esperien-za consolidata di federazione tra oratori: la Fom di Milano”, don Samuele Marelli (direttore Fondazio-ne oratori milanesi); 10.15 “Facciamo l’oratorio”, Mauro Bignami; 10.45 “Gli oratori educano alla vita buona del Vangelo”, mons. Luciano Monari, vescovo di Brescia; 11.30 dibattito; 12 Assemblea riservata ai soci per l’elezione del Consiglio di amministrazione.Ricordiamo anche il corso di formazione per gli ani-matori audiovisivi che sarà avviato a gennaio. È un corso volto a quanti, educatori, animatori, catechisti e volontari si occupano a livello amatoriale di audio-visivi in oratorio e nel Grest. Gli incontri formativi si terranno ogni lunedì dalle 17.30 alle 19 divisi in due moduli: il primo dal 10 gennaio al 31 gennaio, per la parte inerente l’animazione audiovisiva con i bam-bini e i giovani; il secondo dal 14 febbraio al 14 mar-zo per la parte di laboratorio tecnico sugli audiovi-sivi. La sede è la casa di formazione Bruno Foresti. Iscrizioni entro e non oltre lunedì 10 gennaio a [email protected], 0303722252, Centro oratori bresciani via Trieste 13c, Brescia.

La casa di formazione Bruno Foresti

In memoria

Nicola TomasiniIl 10 gennaio ricorre il primo anniversario della morte di Nicola Tomasini. La moglie Adele e i numerosi figli lo ricordano con immutato affetto ed è più che mai presen-te nei loro cuori.

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19LA VOCE DEL POPOLO6 MARZO 2009 17LA VOCE DEL POPOLO

7 GENNAIO 2011

Agenda del Vescovo

2Sabato 8 gennaioOre 9.30 – Brescia – Presiede il Consiglio pastorale diocesano presso il Cen-tro pastorale Paolo VI.

Domenica 9 gennaioOre 15 – Brescia – S. Messa per la festa annuale dell’Istituto Pro Familia presso la chiesa di San Gaudenzio a Mompiano.

Martedì 11 gennaioOre 18.30 – Brescia – S. Messa per gli operatori del turismo.

Mercoledì 12 e giovedì 13 gennaioIncontra i sacerdoti della zona XXIII di Concesio.

Eremo dei Santi Pietro e Paolo di Bienno

Appuntamenti di gennaioDomenica 9 Incontro vocazionale ragazze, ore 14.30. Cori all’Eremo, ore 16.30 Santa Messa animata dal coro Arcobaleno di Breno. Scuola di preghie-ra, ore 20. Da domenica 9 a sabato 15 esercizi spirituali per i sacerdoti (giova-ne clero). Lunedì 10 Corso per catechisti, ore 20.Giovedì 13 Ritiro per i sacerdoti (all’Annunciata). Venerdì 14 I concerti dell’eremo, ore 20.30, Daniele Alberti pianoforte. Sabato 15 Ritiro per le reli-giose e le consacrate. Santa Messa per i figli in cielo, ore 16.30. Domenica 16 Scuola di preghiera, ore 20. Lunedì 17 Corso per catechisti, ore 20. Mercoledì 19 Ritiro per le donne, ore 9. Rosario meditato e adorazione eucaristica, ore 20.Giovedì 20 Gruppo Galilea, ore 20. Domenica 23 Scuola di preghiera, ore 20. Lunedì 24 Corso per catechisti, ore 20. Giovedì 27 Unione apostolica del clero, ore 10.30. Domenica 30 Scuola di preghiera, ore 20. Lunedì 31 Corso per catechisti, ore 20.

Centro Mater divinae gratiae

Proposte di gennaioEsercizi spirituali per religiose/i, sacerdoti e laici. Dal 16 al 23 su “Il Vangelo di Matteo: compimento o superamento della legge?”. Predicatore p. Ales-sandro Barban (camaldolese)Per giovani. Domenica 9 (ore 9/16): 4° incontro di formazione per giovani animatori. Domenica 16 (ore 17.30/22.30): 4° giornata di spiritualità dal tema “La condizione della felicità”. Domenica 23 (ore 9/16): 1° giornata di gioia (occasione di incontro, riflessione e preghiera per ragazzi di 3° media).Per adulti. Sabato 8 (ore 16/17,30), “Attraversiamo insieme il guado!”. Un cammino per chi vive l’esperienza della malattia disabilitante. Martedì 11, 18 e 25 (ore 9/10,30) lectio divina settimanale sul Vangelo di Giovanni. Sabato 15 e domenica 16 meditazione cristiana (corso base e avanzato) con p. Andrea Schnöller. Sabato 22 e domenica 23, “Il cammino nel lutto. Rielaborare… per tornare a vivere” con p. Peter Grüber. Venerdì 28- domenica 30, “La danza si fa preghiera: danziamo il vangelo della pace e dell’amore”, esperienza gui-data da Joyce Dijkstra (danzapedagogista) e suor M.Cati Pintossi (dorotea).Scuola di preghiera (ore 20.45/22.15). Mercoledì 19, “La preghiera, incontro tra due desideri”. Mercoledì 26, “I linguaggi della preghiera”.Donne, crocevia di umanità (ore 20.30/22.30). Giovedì 20, “Nell’esperienza della violenza” (Lidia Malizia). Giovedì 27, “Nella vedovanza” (Paola Man-donico).Info: Centro Mater divinae gratiae – via S. Emiliano 30 – Brescia tel. 030.3847212-210 [email protected] – www.materdivinaegratiae.it

Parrocchia di Cristo Re in città

Incontri sulla paceLa parrocchia Cristo Re (Borgo Trento) promuove una serie di iniziative nel mese di gennaio, mese della pace, sul tema “Libertà religiosa, via per la pace” (Benedetto XVI). In particolare martedì 11 gennaio alle ore 20.45 nel salone dell’oratorio, riflessioni sul messaggio di papa Benedetto XVI, in occasione della 44ª Giornata mondiale della pace (relatore: Paolo Bonzio). Martedì 18 gennaio alle ore 20.45 nel cinema-teatro dell’oratorio proiezione del film sul genocidio armeno “La masseria delle allodole” (regia dei fratelli Taviani), tratto dall’omonino romanzo di Antonia Arslan. Introduce il film: Lidia Kekli-kian (dottoressa armena). Martedì 25 gennaio alle ore 20.45, sempre nel salone dell’oratorio, testimonianza di don Giorgio Houry, sacerdote cipriota di rito maronita sul tema “L’attuale situazione politica ed ecclesiale a Cipro, tra conflitti e difficili tentativi di riconciliazione”.

Ecclesia Agenda

Sabato 15 gennaio

Incontro dei responsabilidelle Sale della Comunità

Dopo la prima riunione a Nave, si comunica il secondo appuntamento per le Sale della Comunità e per i loro responsabili.

L’invito alla presenza è rivolto a tutti coloro che ricoprono un ruolo attivo nelle Sale. Nella convinzione che “la rinnovata attenzione alla Sala

della comunità offre nuove occasioni di impegno e di coinvolgimento in attività a carattere culturale che possono costituire preziosi spazi di

dialogo e confronto anche con quanti sono meno interessati alla vita ecclesiale”, come si esprime la Conferenza episcopale italiana

nel Direttorio sulle comunicazioni sociali nella missionedella Chiesa, si ribadisce la necessità che non si cammini da soli,

ma che si colgano le opportunità per migliorare la propostae il ruolo della Sala della comunità che la diocesi spera

di offrire attraverso Voce Sas e i suoi operatori.L’appuntamento è quindi per sabato 15 gennaio dalle 9.30 alle 12 al

Centro pastorale Paolo VI, in via Gezio Calini 30 a Brescia.L’ordine del giorno prevede una relazione su “Strategie di marketing

per la Sala della Comunità”, con l’intervento di Angelo Chirico, Itl Milano; “Tutti siano una cosa sola”: progetto quaresimale per le

Sale della Comunità; aggiornamenti sulle iniziative economiche; formazione: incontro sul rapporto con la Siae; corso “Film ed

educazione”; formazione 2011: i modelli di gestione di una Sala; bando e organizzazione festival diocesano dialettale “Ure de macc” 2011.

Concorso presepi Mcl

In Duomo Vecchioe nella Sala Piamarta

Il Duomo Vecchio ospita l’esposizione di oltre 100 presepi che partecipano alla XXXVII edizione del concorso presepi di Mcl che

quest’anno riprende un passo del Vangelo di Luca: “Vi annuncio una grande gioia che sarà di tutto il popolo”. I lavori si possono visitare fino

al 16 gennaio dal martedì al venerdì dalle 9 alle 12 e dalle 15alle 18.30; sabato e festivi dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 19.

Anche la Sala Piamarta accoglie fino al 9 gennaio: il sabato dalle 15 alle 19; domenica e festivi dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 19.

Azione cattolica Brescia

Esercizi spirituali ecumeniciL’Azione cattolica propone un corso di esercizi ecumenici che si svolgerà

dal pomeriggio di sabato 22 gennaio, alle ore 16, al pomeriggio di domenica 23 gennaio, sempre alle ore 16. Il tema è “Tu sarai benedetto”

(Dt 7,14). L’icona biblica verrà letta e commentata da esponentidi diverse confessioni cristiane e dal punto di vista ebraico

(B. Salvarani, A. Zell, A. Luzzatto); ci saranno momenti dipreghiera e, nella serata di sabato, un dialogo sul rapporto

tra comunità credente e istituzione pubblica.La sede è la casa di spiritualità Villa Pace di Gussago. Quota di

partecipazione: con pernottamento euro 57; senza pernottamento, comprensivo di pranzo e cena, euro 46; solo sabato o solo domenica euro

23. Le iscrizioni devono pervenire alla segreteria dell’Azione cattolica in via Tosio 1, tel. 03040102 entro il 17 gennaio. È previsto

il servizio di assistenza e animazione dei bambini.

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18 LA VOCE DEL POPOLO7 GENNAIO 2011 Ecclesia Lutti

a cura di Renato Longhi

Il 26 dicembre 2010, festa della San-ta Famiglia, dom Miguel Maria Giam-belli, vescovo emerito della diocesi di Bragança, è stato chiamato alla Casa del Padre. Nato a Flero il 23 marzo 1920 e ordinato sacerdote barnabita il 4 luglio 1943, padre Michele Maria Giambelli arrivò in Brasile come mis-sionario ancora molto giovane, a com-porre il gruppo di missionari che assu-mevano la nuova Prelatura del Guamà, affidata dal Papa alla Congregazione dei Chierici regolari di San Paolo (Bar-nabiti). Fu parroco in varie parrocchie della Prelatura, in seguito parroco della Basilica di Nazareth, a Belèm e vicario generale della Prelatura del Guamà. Insieme ai suoi confratelli barnabiti, padre Miguel Giambelli fu il coordinatore delle attività pastorali che lentamente generava

Brasile Mons. Miguel Maria Giambelli

Tutta una vitadedicata

alla missione

Ino la futura diocesi di Bragança. Di-ventato vescovo emerito dom Eliseu, dal 1977, p. Michele fu nominato dal Papa amministratore apostolico del-la Prelatura del Guamà. Il 15 giugno 1980, papa Giovanni Paolo II elevò la Prelatura del Guamà a diocesi di Bra-gança, nominando p. Michele Maria Giambelli come suo primo vescovo diocesano. Con il motto episcopale “In Spiritu Sancto”, per 16 anni (1980-1996), il vescovo Michele ha svolto il suo ministero episcopale con zelo missionario, con fedeltà a Cristo e al-la Chiesa. Oggi già si possono vedere i frutti del suo lavoro: il seminario Pa-olo VI, da cui sono nati gradualmente nel corso degli anni 30 sacerdoti dio-cesani ordinati da lui, la costruzione del Centro pastorale di Guadalupe e la realizzazione della Scuola di for-

mazione per animatori della comu-nità, la crescita di nuove parrocchie, di congregazioni religiose, l’arrivo di sacerdoti Fidei donum dalle diocesi di Brescia, di Piacenza e dalla diocesi brasiliana di Bragança Paulista, oltre a laici e missionari laici. Toccarono a lui anche i preparativi per il processo di beatificazione del suo predecesso-re, mons. Eliseu Maria Coroli. Com-pletato il periodo fertile del ministero pastorale nella diocesi di Bragança, dom Miguel scelse di vivere e lavora-re nel Ospedale Sant’Antonio Maria Zaccaria, a Bragança e assunse un al-tro modo fecondo ed esemplare di vita pastorale: la preghiera, la visita e assi-stenza spirituale e pastorale ai pazien-ti, la pubblicazione di opuscoli per la formazione dei dipendenti e degli am-malati. Durante il periodo in ospedale, dom Miguel ha vissuto poveramente, accogliendo i tanti fedeli. Dom Miguel è stato sepolto nella cappella mortua-ria dei Vescovi, nella Cattedrale di No-stra Signora del Rosario, a Bragança, accanto a mons. Eliseu, confratello barnabita e suo predecessore.

Nato a Flero il 23 marzo 1920, sacerdote dal 4 luglio 1943, fu destinato in Brasile.

Amministratore apostolico della Prelatura del Guamà dal 1977, tre anni dopo divenne il primo

Vescovo della nuova diocesi di BragançaMons. Giambelli, a sinistra, con il suo successore mons. Ferrando

Marisa Amighini dell’Istituto Pro Familia

Un sorriso luminoso specchio di interiorità spiritualeCircondata dall’affetto e dalle cure delle sue consorelle, è morta, nella sede dell’Istituto Pro Familia a Mompia-no in Brescia, la missionaria Marisa Amighini. Era nata a Fidenza (Parma) il 23 gennaio 1919, diplomata maestra elementare, professione esercitata spesso in condizioni di-sagiate, ma sempre con profondo senso educativo basato sulla comprensione dell’alunno, anche nelle sue difficoltà.Entrò a far parte dell’Istituto Pro Familia, da poco fonda-to, nel 1946, avendo precedentemente conosciuto il suo venerato fondatore, il Servo di Dio don Giovanni Batti-sta Zuaboni. Fu stretta collaboratrice dell’indimenticabi-le Teresa Cirimbelli, occupandosi soprattutto delle Scuo-le di vita familiare che, ancor oggi, praticano la remota educazione all’amore e alla famiglia degli adolescenti.Nell’Istituto Pro Familia emise solennemente i tre voti di povertà, castità e obbedienza nelle mani di mons. Giusep-

pe Rossini, delegato del vescovo mons. Giacinto Tredici. Fu responsabile dell’Istituto Pro Familia dal 1970 al 1981, avendo cura di tenere unite le varie sedi dell’Istituto stesso in Lombardia, a Firenze, ad Ancona, a Roma, a Monopoli (Bari) e in Sicilia. Profuse in questo compito i suoi doni di grande bontà, di umiltà e di prudenza cristiana, sem-pre nel massimo del rispetto e di esemplare riservatezza verso tutti. Il suo indimenticabile sorriso era lo specchio della sua interiorità spirituale. Con questo luminoso sor-riso di sempre, accolse fino all’ultimo suo giorno di vita quanti le davano la gioia di un saluto nella sua malattia. Ora Marisa avrà sorriso a Dio che l’ha chiamata a sé nel suo Regno il giorno 27 dicembre, nella gioia del Natale appena celebrato. La sua missione apostolica continua dal Cielo a perenne beneficio dell’Istituto e, soprattutto, di tutte le famiglie.

Dieci anni dalla morte

Mons. AngeloZanettiIl 2 gennaio ricorreva il deci-mo anno della morte di mons. Angelo Zanetti. A noi missio-narie della parrocchia è caro ri-cordarlo con gratitudine. Dalla sua amicizia con mons. Casnici, fondatore della nostra Associa-zione, iniziò nel 1975 la nostra presenza in una diaconia perife-rica della parrocchia di Maner-bio, dove era parroco. Poi don Angelo divenne, per incarico del vescovo mons. Luigi Morstabili-ni, assistente spirituale dell’As-sociazione stessa. Il nostro ri-cordo vuol esprimere l’intenso grazie per la sua presenza fra noi: sempre attenta e generosa, con un insegnamento preciso e profondo, con un aiuto morale e spirituale, donatici per ben 25 anni. Grazie, don Angelo. (Le Missionarie della parrocchia)

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Andare oltrela stabilità politica

di Roberto Rossini

La stabilità politica non è un valore in sé. Altrimenti dovremmo rivedere il nostro giu-dizio sui regimi totalitari. Certo che è im-portante, ci mancherebbe, ma è solo una condizione. È come un contenitore, dipen-de da cosa ci mettiamo dentro: quali rifor-me e provvedimenti. E dove la poggiamo: sulla volontà popolare, su una larga intesa, su qualche trucco parlamentare.Neanche il cambiamento è un valore in sé, anch’esso è una condizione. Ma se non c’è alcunché da difendere, se non c’è un conte-nuto da conservare con cura, allora il cam-biamento è auspicabile: un cambiamento che porti stabilità.Stabilità non significa necessariamente un governo che “non cade”, semmai significa condividere uno stabile elenco di priorità su cui qualunque maggioranza intende opera-re. Perché le questioni sono da tempo sta-bilmente quelle: la scuola, i giovani e l’uni-versità; il lavoro, i giovani e l’impresa; la cultura, l’educazione e la famiglia. È nell’in-stabilità di questi elementi che s’invoca più stabilità, nel senso di più volontà politica, di più concretezza. La stabilità, una classe dirigente, se la conquista lavorando per il bene comune, non illudendo i cittadini. In altre parole, la stabilità è il bene comune, è la roccia su cui si costruisce la casa politica. L’illusione è la sabbia su cui si costruiscono finti castelli, quelli destinati a diventare fan-go alla prima pioggia.

Acli 19LA VOCE DEL POPOLO7 GENNAIO 2011

A partire dai dati dell’Istat L’esperienza bresciana

Povertà relativae vite assolute

di Roberto Toninelli

Anche quest’anno possiamo archiviare gli albe-ri luccicanti e le ricche tavole imbandite delle feste natalizie. Ma, spente le luci, rimane la re-altà. Che è un’altra ed è preoccupante.In Italia, dice l’Istat, 2 milioni e 657mila famiglie (10,8% del totale) sono in condizione di povertà relativa e 1 milione e 162mila di povertà asso-luta (4,7%). Dati quasi invariati rispetto al 2008, ma che necessitano di una specifica. La povertà relativa infatti fa riferimento al livello economi-co medio di vita della regione o della nazione: se tutti gli abitanti di un Paese si impoverisco-no, l’indice di povertà relativa può addirittura diminuire (poiché la linea di povertà relativa si abbassa). Ed è quanto successo in Italia. Ag-giornando però la linea di povertà del 2008 con i dati dell’inflazione, altre 223mila famiglie si ri-velano povere relative. Quindi in Italia nel 2009 (e sicuramente anche nel 2010) la povertà ha continuato ad aumentare.Troppo spesso gli eventi della vita (una materni-tà o una famiglia numerosa) sono causa di forte difficoltà economica. Così i nuovi poveri sono

Dsc pillole (commentate) di Dottrina sociale della Chiesa

Il tema “Libertà religiosa, via per la pace” al quale è dedicata la Giornata mondiale della pace si rivela at-tuale. Da quando, il 1° gennaio 1968, Paolo VI volle “lanciare l’idea” di porre all’attenzione del mondo l’importanza della pace, le proposte, indicate di anno in anno, sono sempre diverse, non esclusive ma com-plementari. Il che conferma che le vie per raggiunge-re e mantenere una pace duratura sono complesse e richiedono il fattivo contributo di “tutti gli uomini di buona volontà”. Papa Montini si fa interprete delle “aspirazioni dei Popoli, dei loro Governanti, degli En-ti internazionali, delle Istituzioni religiose, dei Movi-menti culturali, politici e sociali, della Gioventù, degli uomini saggi”. “La proposta”, sottolinea, “non inten-de qualificarsi come esclusivamente nostra, religiosa

cioè cattolica; essa vorrebbe incontrare l’adesione di tutti i veri amici della pace, come fosse iniziativa loro propria” per rendere l’umanità capace di “dare alla storia del mondo un più felice svolgimento ordinato e civile”. Già nel dicembre 1964, durante il viaggio a Bombay, ammonisce: “Noi non ci stancheremo di chiedere a Dio Onnipotente di concedere la pace al mondo; Noi inviteremo ininterrottamente i capi re-sponsabili dei destini dei popoli a non rinunciare ad alcuna iniziativa atta a procurare all’umanità questo desideratissimo bene”. Nell’enciclica Populorum pro-gressio sollecita la “costituzione di un grande fondo mondiale, alimentato da una parte delle spese mili-tari. Onde venire in aiuto ai più diseredati. Solo una collaborazione mondiale permetterebbe di superare

le rivalità sterili e di suscitare un dialogo fecondo e pacifico tra tutti i popoli”. In tal modo, da una parte, si potrebbero superare “i rancori derivati dall’era co-loniale”, sostituendoli con proficue relazioni di amici-zia, dall’altra, si eviterebbero certe “manifestazioni di neocolonialismo: fenomeno che si configura in termini di pressioni politiche e di potere economico esercitati allo scopo di difendere o di conquistare una egemonia dominatrice”. E ancora: “Quando tanti popoli han-no fame, quando tante famiglie soffrono la miseria, quando tanti uomini vivono immersi nell’ignoranza, quando restano da costruire scuole, tanti ospedali, tante abitazioni degne di questo nome, ogni este-nuante corsa agli armamenti diviene uno scandalo intollerabile. Noi abbiamo il dovere di denunciarlo”.

Un grande fondo mondiale riducendo le spese militari

lontani dagli stereotipi del classico “barbone”, del tossicodipendente o dell’alcolizzato. Basta osservare le code fuori da alcuni dormitori bre-sciani. Per esempio al dormitorio “Emergenza Freddo” di via Rose di Sotto quest’anno sono notevolmente aumentati gli italiani rispetto agli stranieri; e gli ospiti sempre più spesso hanno il volto di persone che fino a poco tempo prima conducevano una vita normalissima. È magari bastata una separazione, un licenziamento o un periodo di difficoltà per ritrovarsi senza una ca-sa. In un articolo del “Giornale di Brescia” Ma-ria, una delle volontarie storiche, ricorda che “bussano alle nostre porte molte persone fra-gili che, fino a qualche anno fa, erano tutelate e non finivano sulla strada. Per loro c’erano at-tenzioni e qualche lavoro protetto a scongiurare un’emarginazione crescente. Ora le risorse per aiutare chi è ai margini sono ridotte al minimo e se alla loro si somma la fragilità della famiglia la speranza di una seppur precaria stabilità si af-fievolisce di anno in anno”. Una situazione che ormai è uscita dalla categoria dell’emergenza e richiede quindi politiche sociali e familiari che sappiano andare oltre l’estemporaneo aiuto eco-nomico o l’assistenzialismo.

di Salvatore Del Vecchio

Il dormitorio della San Vincenzo

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Adasm Fism BresciaAssociazione degli asili e delle scuole materne

della provincia di Brescia

Centro di formazione Un punto fermo

Essere figura di riferimento

pagina a cura di Mario Sissa

Oggi, in quasi tutti i Nidi, si aiuta il bambino fin dall’inizio della frequenza a familiarizzare con le due o tre educatrici della sua sezione con un’ac-centuazione, soprattutto nel periodo iniziale, per una di esse che avrà un ruolo privilegiato soprattutto in relazione alle pratiche di cura fi-sica ed ai rapporti con i genitori.Il fatto di familiarizzare con più di una figura contemporaneamente non renderà più “esclu-siva” quella di riferimento, madre e bambino si sentiranno a loro agio anche con le altre edu-catrici e vivranno con naturalezza gli inevitabili scambi di presenza.L’attività “in gruppo” delle educatrici consente, inoltre, un alleggerimento di eventuali proble-mi di gelosia o di incomprensione sempre pos-sibili quando la madre, in un rapporto singo-lo con l’educatrice, ha la sensazione di essere “rimpiazzata”.L’adulto che sa attuare una vera relazione edu-cativa è quello che riesce a rapportarsi al bam-bino accettandone la complementarità, la com-petenza, il diritto alla protezione ed alla guida,

ma anche all’autonomia sempre più crescente. La relazione educativa è dinamica ed inversa-mente proporzionale: più il bambino cresce e meno occorre l’intervento diretto dell’educa-tore.Il bambino da zero a tre anni ha precisi bisogni di protezione, gratificazione, valorizzazione e, soprattutto intorno ai due anni, esigenze di au-tonomia condensate nel classico “no”.Erikson individua nella prima infanzia due “con-dotte evolutive”: la fiducia di base e l’autonomia, nell’età della scuola dell’infanzia prevarrà inve-ce la spinta dell’iniziativa. Queste tre “molle” evolutive ci indicano anche le richieste che il bambino spera siano accolte dall’adulto.Nel primo anno di vita il bambino ha bisogno di credere nell’amore dei genitori e degli adulti che si occupano di lui, di vedere esaudite le sue richieste, di sentirsi protetto, curato.Nel secondo anno di vita nasce l’impellente bi-sogno di spazi sempre più ampi di autonomia.Gli atteggiamenti di accoglienza dell’educatrice si esprimono in gestualità pacata ed affettuosa, in tonalità vocali ed espressive semplici, calde, imperniate su formulazioni positive, in tempi

La riflessione

Per le mamme dei bambini stranieri: un tempo di coraggioCare mamme, molte di voi sicuramente sanno che noi cristiani crediamo in una storia inverosimile: una don-na – Maria – che deve partorire in una stalla di anima-li “perché per loro non c’era posto nell’albergo” e la stessa donna, col piccolo Gesù, è costretta ad emigra-re in Egitto per un’unica ragione: la tutela della vita della sua creatura. Indubbiamente è stata una donna coraggiosa come lo siete state tutte voi. Abbiamo ri-letto per noi la storia delle migrazioni di Maria, Giu-seppe e del loro figlio Gesù e l’abbiamo trasferita in accoglienza, integrazione e processo educativo senza alcuna discriminazione tra i “vostri” e i “nostri” bam-bini dentro le nostre scuole. L’Erode della miseria o della guerra vi ha costrette a lasciare la vostra terra

per cercare condizioni di vita meno infami per voi e per le vostre creature già nate o che avevate in grem-bo o che avete generato quando già eravate arrivate nella terra della speranza. So bene che la legislazione italiana e la situazione socio-politica ce la stanno met-tendo tutta per complicarvi la vita. So bene che molti dei vostri mariti sono senza lavoro. So altrettanto be-ne che nelle situazioni difficili tocca a voi madri non arrendervi e c’è bisogno di tutto il vostro coraggio per mettere insieme la colazione con la cena e i soldi per le bollette che hanno scadenze inappellabili. Non so come possiate riuscire a cavarvela; così come non ho mai capito come abbia potuto mia madre crescere tre bambini piccoli nei sette lunghi anni in cui mio padre

è stato obbligato a star lontano da casa per obbedire all’obbligo del servizio militare in tempo di guerra. So che ce l’ha fatta, perché, come voi, non le è mai venu-to meno il senso del dovere e il coraggio. Vi dico que-sto per rincuorarvi e per farvi sentire la vicinanza delle scuole dell’infanzia di ispirazione cristiana disseminate in 250 luoghi della città e della provincia. Anche noi, responsabili cristiani di queste realtà, abbiamo dovuto investire con coraggio; lo stesso che esprimete voi per continuare a reggere in mezzo a mille difficoltà la vita delle vostre famiglie. Abbiate fiducia e siate certe che accanto al vostro coraggio poniamo anche il nostro, per essere all’altezza della situazione nuova che ci fa protagonisti dei “tempi nuovi”.

20 LA VOCE DEL POPOLO7 GENNAIO 2011 Adasm Fism

ampi di ascolto e di interazione individuale, in dialoghi correttamente alternati e non mono-polizzati dall’adulto, in rispetto per il corpo del bambino durante le cure e per le sue espressio-ni nell’interazione gestuale e verbale.Gli atteggiamenti di incoraggiamento alla con-quista dell’autonomia si esprimono con la pre-disposizione di spazi, tempi e materiali adegua-ti, con il rispetto dei ritmi individuali, con la valorizzazione degli sbagli e dei “pasticci”, con l’affiancamento discreto e non sostitutivo nelle difficoltà, con apprezzamenti non enfatici, con la verbalizzazione puntuale di ciò che il bambi-no fa o tenta di fare.E, sempre, con l’attenzione positiva all’agire del bambino, attenzione costruttiva che nasce dall’osservazione costante, dall’instaurazione di un dialogo gestuale e verbale basato sull’ascolto e sul rispetto dei turni di intervento.I genitori, soprattutto oggi, non hanno sempre tempo e serenità sufficienti per guardare ed ascoltare veramente i loro bambini: il Nido do-vrebbe, almeno in parte, ridurre questa lacuna privilegiando il gioco libero dei bambini come mezzo insuperabile per conoscerli, ascoltarli e dialogare con loro.

Alcune pillole, tratte da uno degli Atelier promossi da Lesic per le educatrici e il personale delle scuole dell’infanzia, per riflettere sull’importanza di questo ruolo per il bambino al Nido

di Angelo Chiappa

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Paesi e parrocchie

Gottolengo, paese dal fermento culturale accentuato. In ambito parrocchiale dal 1970 è presen-te il Cammino neocatecumenale costituito quand’era parroco don Francesco Vergine, approvato dal vescovo Morstabilini. Fu un’équi-pe itinerante proveniente da Ro-ma, composta da un sacerdote e alcuni laici ad impostare la serie di riflessioni, per costituire la co-munità. Dentro la parrocchia, con il Parroco e spontaneamente, alcu-ne persone hanno inteso rendere concreti i segni della fede: l’amo-re nella dimensione della Croce e l’unità dei cristiani, dai quali scatu-riscono quelle domande indispen-

Gottolengo Attività pastorale

In parrocchia dal 1970 è presente in maniera significativa il Cammino neocatecumenale. Fra le particolarità, l’emittente televisivae radiofonica che in diretta trasmette le funzioni religiose, i dibattiti e le conferenze

Gdi Franco Piovani

Intervista al parroco don Arturo Balduzzi

Una realtà interessanteDon Arturo Balduzzi è parroco di Gottolengo dall’8 dicembre scorso. Nella par-rocchiale dei Santi Pietro e Paolo l’ha accolto un’assemblea festosa in una gior-nata conclusa dal concerto all’organo Serassi, del 1862, dalla fonica distribuita su 2.500 canne, restaurato nel 2006 dall’impresa organaria Giani di Corte de’ Frati. Esecutore, alle due tastiere a 58 tasti e pedaliera della consolle, il maestro tori-nese Roberto Cagnazzo, col programma “L’onda dei suoni mistici, nell’organo italiano dell’Ottrocento fra melodia e liturgia”, composizioni di grande respiro che hanno fatto risaltare le sonorità dello strumento. L’iniziativa, inserita negli itinerari organistici bresciani è stata curata dell’associazione amici della scuola diocesana Santa Cecilia di Brescia. Il nuovo parroco, cultore d’arte come dimo-strano le pareti del suo studio decorato da opere pittoriche e da sculture lignee ispirate alla religione, è ancora entusiasta del concerto. È reduce da una “full immersion” nel nuovo incarico assegnatogli dal vescovo Monari, portando in do-te le sue stimolanti, precedenti esperienze: nel 1975 a Fornaci; poi al villaggio Prealpino; quindi parroco a Viadana di Calvisano, Chiesanuova e ora a Gotto-lengo con la collaborazione di don Luca Lorini, direttore dell’oratorio San Luigi Gonzaga. “Realtà interessante – commenta il Parroco – rilevando l’impegno di catechisti, molti dei quali inseriti nel movimento neocatecumenale, per i quali è istituito l’incontro di formazione ogni quarto martedì del mese insieme a quelli di Gambara e Fiesse. Ogni venerdì sera è attivo il catechismo per gli adolescenti di prima superiore, mentre continuano gli incontri degli allievi di seconda e terza superiore e il terzo giovedì di ogni mese proseguono quelli per i giovani. Molte altre iniziative impegnano i volontari che hanno dato vita alla castagnata, alla festa del ringraziamento, all’ultimo dell’anno in oratorio e stanno preparando la tradizionale, nella consuetudine agricola, festa di Sant’Antonio. “Sarà un anno ricco di esperienze che ci porterà a vivere con adolescenti e giovani la Giorna-ta mondiale della gioventù nel prossimo mese d’agosto” informa don Lorini in questi giorni assorbito nella conclusione del grest Invernale organizzato con la partecipazione dei genitori. In ambito parrocchiale don Balduzzi sta abbozzando alcuni progetti che riguardano l’antica canonica, nella quale sono disponili locali per riunioni, e l’edificio della chiesa costruita dall’architetto Domenico Prandini di Calvisano, allievo del Corbelli. L’interno è affrescato; sono segnalati il coro li-gneo, pregevoli altari in marmo di Domenico Carboni, dipinti tardoseicenteschi di Giambettino Cignaroli, un’“Ultima cena” di Palma il Giovane, la “Deposizione” di Sante Cattaneo, opere di Giuseppe Teosa e Pietro Scalvini e la Via Crucis. Un patrimonio rilevante che sta a cuore alla gente di Gottolengo. Un’incombenza che il nuovo Parroco è determinato ad assolvere con la dovuta cura.

Il fermentoculturaledella Bassa

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sabili per poi annunciare il Cristo. Il “Cammino” si è proposto come “un itinerario di formazione cat-tolica, valida per la società e per i tempi odierni” nella definizione di papa Giovanni Paolo II. Oggi nella diocesi bresciana sono presenti al-tre comunità di neocatecumenali. Se ne conoscono nelle parrocchie di Pontevico, Chiari, Volta Brescia-na, Santissima Trinità, ognuna con propri programmi, ma con l’unico scopo di aggregare i cristiani. Un simile fermento organizzativo a Gottolengo ha posto le premesse per l’obiettivo, raggiunto e riusci-to, di dotare la parrocchia, prima fra tutte in diocesi, di un’emittente televisiva e radiofonica che in di-retta, e in esclusivo ambito locale, fanno arrivare nelle case le funzio-ni religiose, dibattiti e conferenze, notiziari locali e rilancia Tele Pace Verona in collegamento con il Va-ticano. Sono strumenti di comuni-cazione di massa che trasmettono immagini in televisione e notizie sulle onde della radio. Strumenti importanti che il parroco don Ar-turo Balduzzo intende conservare, nel rispetto rigoroso delle disposi-zioni di legge e fin dove possibile, potenziare grazie alla disponibi-lità di un gruppo di volontari che costituiscono la redazione di Trg, in questo periodo al lavoro per do-cumentare la vita e le opere di don Francesco Vergine, il parroco che a Gottolengo ha contribuito alla for-mazione cristiana attraverso inizia-tive come il Cammino neocatecu-menale e l’emittente radio tv.

LA VOCE DEL POPOLO7 GENNAIO 2011

L’oratorio dedicato a San Luigi

Don Arturo Balduzzi

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22 LA VOCE DEL POPOLO7 GENNAIO 2011 Paesi e parrocchie Città

In Broletto brindisi di fine d’anno tra nomine, bilanci e progetti. Protagoni-sta il presidente della Provincia Danie-le Molgora che, con una mossa un po’ a sorpresa, ha nominato il 12° mem-bro della sua squadra, definendo a un anno e mezzo dal suo insediamento, il quadro della giunta provinciale. Si tratta di Silvia Razzi alla quale sono state affidate le deleghe alla Cultura e al turismo fino ad ora nelle mani del presidente. Gardesana, vice sindaco e assessore ai servizi sociali del Comune di Puegnago, Silvia Razzi appartiene al gruppo della Lega Nord e riequilibra in giunta il rapporto, 6 a 6, con il Pdl.Una donna del lago – si è definita il neo assessore – che imparerà a conoscere le zone montane e di pianura per far apprezzare la nostra provincia in Italia e all’estero facendo lavorare cultura e

Fra turismoe sede unica

Molgora ha affidato a sorpresa le deleghe alla Cultura e al Turismo a Silvia Razzi, 12° assessore

Idi Vittorio Bertoni

turismo sempre più in sinergia. E pro-tagonista Molgora è stato anche nel tradizionale incontro sul bilancio do-ve ha rivendicato le tante cose fatte e ha rilanciato nuovi progetti. “Non solo tagli. Si è lavorato e bene su tanti fron-ti – ha precisato Molgora – aeroporto, viabilità, marchio made in Brescia, tu-rismo, cultura, sport e ambiente”. E tanto è stato fatto a fronte di un rispar-mio di 36 milioni di euro di spese cor-renti rispetto al 2008, passate da 180 a 144, che ha interessato le spese di rappresentanza, il personale e i mutui, azzerati. “E nel 2011, nonostante le ri-sorse possano ulteriormente contrar-si, sono già in programma importanti interventi come la riqualificazione del-la galleria Trentapassi, la sistemazio-ne del ponte di Concesio sulla Sp 19 e dello svincolo di Rodengo Saiano e la

ripartenza dell’attività del depuratore di Visano”. Interventi di valorizzazione anche in ambito culturale e turistico. “Stiamo lavorando per recuperare l’ex chiesa di San Giorgio e Palazzo Marti-nengo, dove sarà risistemato l’ufficio turistico e dove verranno ospitate mo-stre importanti, come quella già calen-darizzata per il centenario del Brescia Calcio”. Accordi sono stati presi col Touring Club e si prevedono sinergie con il Teatro Grande. E conclude sve-lando, con un colpo di scena, un pro-getto ambizioso: l’acquisizione grazie al federalismo demaniale dell’ex ca-serma Papa da destinare a casa unica della provincia, ottimizzando i costi di affitto relativi alle sedi attualmen-te utilizzate. “L’iter burocratico par-tirà a gennaio. Ci vorranno otto anni e investimenti per circa 45 milioni di

euro, ma senza danneggiare le casse dell’ente. E ci sarà spazio anche per un nuovo polo scolastico, trasferendo probabilmente il Lunardi, per il quale attualmente si paga un affitto onero-so”. I costi dell’operazione potrebbero essere coperti alienando alcuni “gioiel-li” di famiglia o ricorrendo a formule di mutuo e leasing.E il prossimo futuro gestionale dell’amministrazione provinciale co-me sarà? “Anche per il prossimo an-no – ha concluso il Presidente – al-la luce dei tagli ulteriori inerenti al patto di stabilità dovremo aspettarci circa il 50% in meno rispetto al saldo degli investimenti relativi al triennio 2007-2009. Ma il buon lavoro svolto anche quest’anno mi porta a credere che potremo operare con una certa tranquillità”.

Provincia Bilancio di fine anno e alcune novità

Nel giorno del patrono San Silvestro la comunità di Folzano ha potuto riabbracciare la sua parrocchiale lesionata dal terremoto del novembre 2004. Con una cerimonia solenne il vescovo Mona-ri ha unto con l’olio del crisma il nuovo altare in marmo di Botti-cino (realizzato dallo scultore Maffeo Ferrari) con la benedizione dell’ambone e della sede. Sono stati premiati il sacrificio e l’impe-gno del parroco don Giuseppe Mensi, che solo una settimana do-po l’ingresso a Folzano nel settembre 2008, era rimasto “orfano” della sua chiesa. L’intervento è stato reso possibile grazie al con-tributo delle istituzioni (Comune e Regione), delle aziende (A2A), della Fondazione comunità bresciana e dei fedeli.

“La qualità dell’ambiente e della vita urbana è il risultato di una combinazione virtuo-sa tra l’indispensabile attività socio-economica della città con un rigoroso governo del-la sua struttura urbana e dello spostamento di persone e cose al suo interno. Brescia manca di politiche adeguate e di respiro europeo in tal senso”. Partendo da questa analisi per il 2011 Legambiente realizzerà con rinnovato vigore, oltre alle campagne come Puliamo il Mondo, Mal’Aria, (S)cambio di stagione, importanti azioni su ciascu-no dei temi più importanti. La qualità dell’aria resta al centro dei problemi: “Nel 2010 non si sono registrati miglioramenti significativi nella concentrazione media dei prin-cipali inquinanti nell’atmosfera. In termini delle due fonti principali di emissioni, ciò è avvenuto nonostante la crescente diffusione di carburanti a minore impatto e ritmi produttivi sotto la norma decennale per i principali insediamenti produttivi cittadini.

Brevi

Legambiente

Brescia manca di politiche adeguate

Folzano

La parrocchiale restaurata

Da sinistra, il presidente Molgora, la Razzi e Romele

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23LA VOCE DEL POPOLO7 GENNAIO 2011Brevi

“Azioni di paceper costruire

la pace”di Laura Di Palma

Era l’8 dicembre 1967 quando Paolo VI istituiva la Giornata mondiale del-la pace, che fu celebrata, per la prima volta, l’1 gennaio 1968. Da quell’anno è consuetudine per il Pontefice inviare ai Capi delle Nazioni e a tutti gli uomi-ni un messaggio che invita a riflettere su un tema difficile ma sempre attua-le come quello della pace. La Giornata mondiale della pace è rivolta ad ogni persona di buona volontà e ai cristia-ni perché si facciano promotori di giu-stizia sociale. Da alcuni anni, ormai, le Acli si sono fatte portatrici del messag-gio del Papa, organizzando per genna-io il Mese della pace, ricco di appunta-menti e occasioni d’incontro. “Azioni di pace per costruire la pace” il tema di questa nuova edizione 2011, che ha preso il via, sabato 1° gennaio con la tradizionale marcia della pace tra Ca-ionvico e Rezzato. Il prossimo appun-tamento di questo Mese della pace è previsto per venerdì 14, giorno in cui, alle 20.30, presso il rinnovato orato-rio di Sant’Eufemia, si potrà ascolta-re la testimonianza del dottor Marco Garatti, volontario di Emergency in Afghanistan. Una settimana dopo, ve-

nerdì 21 alle 20.30, presso l’oratorio di Sant’Angela Merici si terrà invece una veglia ecumenica di preghiera, men-tre venerdì 28, alla stessa ora, nella Sala della comunità della parrocchia Sante Capitanio e Gerosa, una nuova testimonianza, quella del dottor Adel Misk, responsabile dell’associazione Parents’ Circle, nata per promuovere la riconciliazione tra israeliani e pale-stinesi e per la quale si raccoglieranno fondi durante tutto il mese. Il mese del-la pace 2011, voluto dalle parrocchie di Buffalora, Buon Pastore, Caionvico, Sant’Angela Merici, Sante Capitanio e Gerosa, S. Eufemia, S. Francesco di Paola, S. Gottardo, S. Luigi Gonzaga, S. Polo e S. Stefano, accanto ai circoli Acli di Botticino, Buffalora, Caionvico, Castenedolo, Sant’Eufemia, San Polo e Rezzato, ai gruppi del Commercio equo e solidale, al gruppo Scout BS7, all’Associazione Molim e ai Missiona-ri Comboniani si chiuderà in musica. L’ultimo appuntamento è fissato per sabato 29 gennaio alle 20.30 nel Te-atro parrocchiale di Buffalora con lo spettacolo di alcuni gruppi giovanili zonali, “Canta la pace”.

Brescia 11 parrocchie con le Acli

I dati dell’Asl presentati in un convegno

Circolo culturale “Il Caminetto”

Il ruolo del volontariatonel trasporto sociale e sanitario Le attività di trasporto sociale e sanitario sono molto diffuse tra le organizza-zioni di volontariato bresciane e rivestono una crescente importanza nel si-stema del welfare locale. Diversi e molteplici i servizi svolti tramite il prezioso supporto dei volontari: l’accompagnamento degli anziani ai centri diurni, i trasporti di persone disabili, gli spostamenti degli ammalati per terapie o vi-site presso gli ospedali. Secondo i dati dell’Asl ben 58 sono le associazioni che si occupano di trasporto infermi e 15mila i volontari impegnati, con 220 vei-coli destinati all’opera. Lo svolgimento di queste attività, attraverso l’appor-to gratuito dei volontari, richiede una adeguata preparazione da parte del volontario e una certa professionalità dell’associazione nel gestire gli aspetti amministrativi e giuridici del servizio, nonché i profili di responsabilità relati-vi ai rapporti con le persone trasportate. Di queste tematiche si è discusso nel corso del convegno “I trasporti sociali nei distretti” promosso dal Csv in col-laborazione con Auser, Anteas, Rovato Soccorso e Volontari del Soccorso di Roccafranca e Ludriano. Nel corso dell’incontro è stata presentata, a cura del dott. Sergio Carasi, responsabile del Servizio igiene e sanità pubblica dell’Asl di Brescia, la nuova normativa regionale n. 893 del 1° dicembre 2010 in ma-teria di “Trasporto sanitario da parte di soggetti privati”. Va a integrare le di-sposizioni della deliberazione n. 1743 del 2006 (che resta la norma di base) e stabilisce i requisiti per le associazioni che si occupano di trasporti sanitari. Entro 90 giorni dall’approvazione del documento i titolari di autorizzazione dovranno produrre all’Asl dettagliata relazione sull’attività svolta e le con-venzioni in essere, inoltre dovranno inoltrare all’Asl l’elenco nominativo degli operatori suddivisi per inquadramento e mansioni. Avranno un anno di tempo per dimostrare di avere tutti i requisiti per l’esercizio dell’attività. Da questa regolamentazione sono escluse le organizzazioni di volontariato che si occu-pano di trasporto sociale: rimangono fondamentali le disposizioni della Leg-ge quadro sul Volontariato 266/1991 con riferimento agli obblighi assicurativi. Sul portale dell’Asl, www.aslbrescia.it, saranno pubblicate altre indicazioni in merito alla normativa. (a.t.)

È passato un anno dalla sua fondazione e il Circolo culturale “Il Caminetto” ha tracciato un bilancio delle attività svolte, testimonianza della voglia di con-tribuire a vivacizzare il dibattito sui temi che interessano il nostro territorio. “Tra le più significative – ha ricordato il presidente Mario Pellicanò – in apri-le, il ciclo di conferenze ‘Evoluzione della città - Riguadagnare Brescia’ con la partecipazione di politici e architetti qualificati, in ottobre l’incontro “Serata per un grande uomo” in memoria di Vincenzo Muccioli, a 15 anni dalla sua morte, col risvolto benefico dell’incasso interamente devoluto alla Comunità di San Patrignano e in novembre la manifestazione “La sfida generazionale della destra” con l’intervento di Giorgia Meloni, ministro della Gioventù, che ha esposto i recenti provvedimenti a favore dei giovani. Una attenzione, quella del Caminetto, focalizzata su tematiche calate nella realtà che i cittadini vivo-no quotidianamente. “Dopo questo primo anno di rodaggio il nostro circolo intende consolidarsi, proseguendo nel percorso intrapreso, per occupare un ruolo significativo nel panorama culturale locale, con un occhio di riguardo alle tematiche che toccano i cittadini in ambito urbanistico, sociale, politico ed economico e proponendosi nel ruolo di mediatore tra la gente e le istituzio-ni”. In agenda, l’organizzazione di un convegno sul futuro delle Circoscrizioni cittadine alla luce delle nuove disposizioni legislative. (v.b.)

Territorio e solidarietà

E

Un’immagine della marcia della pace dello scorso anno

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L’Istituto si rende disponibile anche in altre date daconcordarsi telefonando oppure scrivendo all’indirizzo e-mail

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Paesi e parrocchie Bassa 25LA VOCE DEL POPOLO7 GENNAIO 2011

Chiari

Un libro che racconta l’ospedale90 pagine per ricordare 100 anni di storia. Un se-colo di sanità nell’accoglienza sanitaria ora rap-presentata dall’azienda ospedaliera al cui verti-ce è stato recentemente nominato il dr. Danilo Gariboldi. Il libro dal titolo “Dalla carità alla cura – 100 anni di storia dell’ospedale di Chiari 1911 – 2011” è stato edito dalla Fondazione civiltà bre-sciana onlus, diretta da mons. Antonio Fappani, il libro si compone di alcune sezioni principali ri-ferite rispettivamente alle origini del nosocomio fino all’attuale sede, agli interventi riguardanti la costituita azienda ospedaliera nello scorcio della fine del secolo scorso e del subentrato millennio, alle figure dei medici con incarico di dirigenza e di rappresentatività nella guida dell’ospedale nel-le persone del prof. Augusto Pellegrini e del prof. Mario Tabanelli alle quali si aggiunge anche una mirata parte fotografica finalizzata a descrivere visivamente una porzione fra le recenti migliorie dei servizi, degli spazi funzionali e degli ambien-ti riscontrabili nella sede ospedaliera clarense. La pubblicazione si ispira all’imminente ricorrenza dell’inaugurazione avvenuta nel 1911 combacian-dosi nel nuovo e incalzante anno nel documenta-to centenario di attività, dall’inizio d’uso, dopo la

sua costruzione, nell’attuale ospedale realizzato su viale Mazzini su progetto dell’arch. Luigi Arcio-ni, dove si era trasferito dalla precedente e poi di-smessa struttura nel centro di Chiari che ora è adi-bita ad alcuni servizi comunali, come la biblioteca civica “Fausto Sabeo”. La tradizione ospedaliera è antecedente e risale ad un lascito che il possidente clarense Mellino Mellini nel diciassettesimo secolo aveva disposto per l’erezione di un luogo di cura destinato alla pubblica utilità “per infermi poveri e bisognosi della comunità stessa”. Con l’ultimo e recente triennio, affidato alla ge-stione del direttore generale dott. Fabio Russo, a capo della direzione strategica composta dal di-rettore amministrativo dr.ssa Flavia Bernini e dal direttore sanitario dr.ssa Annamaria Indelicato, l’Azienda ospedaliera “Mellino Mellini” ha “attua-to un rinnovo strutturale-gestionale con progetti e programmi di investimenti di ristrutturazione e di adeguamento delle attrezzature” perseguen-do un processo di ammodernamento di diversi reparti (Radiologia, Ostetricia, Ginecologia, Nido e Sale Parto) finalizzato alla dotazione dei più re-centi strumenti di diagnosi, ponendoli in nuovi locali (2010). (l.q.)

Con i ragazziper raggiungerele famiglieDon Tarcisio Fiammetti lascia Berlinghetto per diventare parroco delle tre comunità. Avrà il compito di far maturare la nuova unità pastorale

Bargnano, Corzano e Frontignano Novità

Bargnano, Corzano e Frontigna-no: tre parrocchie guidate da un unico parroco. Don Tarcisio Fiam-metti, che dal 2001 era parroco di Berlinghetto, fa un triplice ingres-so ufficiale: sabato 8 gennaio alle 16 a Corzano, domenica 9 alle 10 a Bargnano e alle 15 a Frontignano. Segno anche questo di un cammino verso l’unità pastorale che ha biso-gno di tempo e di pazienza.Originario della Bassa bresciana (della parrocchia di Pompiano), prosegue quindi il suo ministero nella terra che gli ha dato i nata-

Bdi Luigi Zameli

li. Anche a Berlinghetto ha potuto sperimentare da vicino alcuni va-lori: la passione per il lavoro e il senso della famiglia. In questi an-ni, pur inserito in una piccola real-tà, don Tarcisio ha cercato di sti-molare le persone e a partecipare ai diversi appuntamenti e incontri organizzati.Ha puntato molto sulla capacità di incontrare le persone. Sono stati realizzati dei bei momenti di con-divisione, si pensi solo alle feste patronali o ai grest. Soprattutto i momenti di animazione estivi so-

no stati possibili grazie al coinvol-gimento di un buon gruppo di ani-matori che hanno sviluppato due percorsi distinti: prima a Berlin-ghetto e poi a Berlingo.Partendo dalla considerazione che “se si aggregano i ragazzi, si aggre-gano anche le famiglie e ci si ritro-va a fare comunità; così facendo si crea una mentalità”.Un unico parroco, dicevamo, sud-diviso su tre realtà. Anche Berlingo e Berlinghetto lavoravano insieme su alcuni versanti con gli alpini e con il gruppo anziani. Dal 2007, inoltre, la formazione dei catechisti per il percorso di inizia-zione cristiana è fatta in maniera unitaria. Don Tarcisio risiederà a Corzano, ma dovrà anche provve-dere a sistemare la canonica di Bar-gnano. Nel suo servizio si prenderà

cura in particolare degli anziani, degli ammalati, degli adolescenti e dei bambini. Nel suo ministero ha svolto il ruo-lo di cappellano al San Camillo: “È stata – spiega don Fiammetti – una bella scuola perché gli ammalati ti testimoniano la loro povertà e le loro situazioni; nella parrocchia, invece, spesso la gente ti assorbe”. Don Tarcisio aveva iniziato la sua esperienza sacerdotale in città (dal 1998 al 1991) nella parrocchia dei Santi Francesco e Chiara. Dopo il periodo alla clinica S. Camillo, è stato anche a Cellatica (1997-1999) e a Roncadelle (1999-2001). Adesso si appresta a conoscere le tre nuo-ve realtà, concentrandosi in modo particolare sulla dimensione uma-na, sulla disponibilità a costruire legami solidi e significativi.

Don Tarcisio Fiammetti

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26 LA VOCE DEL POPOLO7 GENNAIO 2011 Paesi e parrocchie Bassa

Per la chiesa della Disciplina si intrav-vede la rinascita dopo l’abbandono, l’inevitabile degrado, una ripulitura e una riapertura per eventi particolari. La rinascita è legata a un progetto di restauro generale e a un lavoro con-giunto che vede in campo l’Universi-tà di Brescia, professionisti, la parroc-chia, l’associazione culturale Techne, i volontari del gruppo Amici della Di-sciplina, il Comune e il contributo di alcuni sponsor. La stesura del proget-to è subordinata a un’indagine avvia-ta in novembre: già lo scorso anno è iniziato il lavoro propedeutico con le

prime indagini diagnostiche affidate alla facoltà di Ingegneria cittadina e alla ricerca archivistica dell’ingegnere Alessandro Guerrini anche grazie a un finanziamento della Fondazione Cari-plo pari a 65mila euro e ad altri 40mila euro messi a disposizione dall’associa-zione Techne. Il coordinamento del lavoro è stato affidato all’architetto Franco Maffeis, lo stesso che provve-derà alla stesura del progetto al termi-ne dell’indagine. Lo studio preliminare è articolato: spiegano sia l’ingegnere Carini sia l’architetto Maffeis, coadiu-vati dal geometra Armando Barbieri

Una svoltaper il restauro

della DisciplinaSi intravede la rinascita grazie a un progetto

congiunto elaborato fra gli altri dall’Università di Brescia e dall’associazione culturale Techne

Pdi Elena Ungari per il supporto logistico. L’indagine

prevede lo studio delle fondamenta, del terreno su cui sorge l’edificio, dei materiali esistenti e dello stato della struttura, spiega l’ing. Carini. Gli fa eco l’architetto Maffeis, che illustra lo stadio a cui è giunta l’indagine: “Attual-mente sono iniziati gli scavi archeolo-gici sulle fondamenta; si è constatato un cedimento della facciata principale di nord-ovest; sarà importante un son-daggio delle murature per portare alla luce affreschi tuttora nascosti”. Qui si provvederà a un’opera di consolida-mento, così come nella zona absidale e nell’arco portante. Le indagini muo-vono in due direzioni, strutturale e storica, la seconda delle quali affidata all’Università di Brescia. Questa ana-lisi congiunta dovrebbe produrre un unico risultato di sintesi in vista della predisposizione del progetto di restau-

ro. Un restauro che non solo dovrebbe risollevare dalla rovina un elemento architettonico, ma soprattutto riuscire a far riemergere i due stili architetto-nici che compongono l’edificio sacro: due sono le anime di quella oggi de-nominata chiesa della Disciplina del-la Croce: una tardo-quattrocentesca e l’altra del tardo Seicento, inizio Set-tecento: è quest’ultima stratificazio-ne cronologica che appare evidente, sebbene in veste dimessa. L’obiettivo a breve termine è rimettere in stato di sicurezza l’edificio sacro, ma a lungo termine riportare al giusto splendore le due anime che non spezzano, ma ben si fondono in unità compositiva e architettonica. In un’ultima analisi lo scopo è ridonare alla comunità un edificio che, prima dell’erezione della basilica minore, fungeva da parroc-chiale per il popolo verolese.

Verolanuova Gruppo amici

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27LA VOCE DEL POPOLO7 GENNAIO 2011Brevi

Dopo i pannellisi lavora

per la piazzadi Maria Teresa Marchioni

A Barbariga sono conclusi i lavori di installazione di pannelli fotovoltaici sul tetto del magazzino, collocato ac-canto alla sede municipale. Pertanto dai primi giorni di gennaio la sede mu-nicipale di Barbariga sta utilizzando energia prodotta da questi pannelli. “Da qualche giorno – ha riferito il sin-daco Marco Marchi – ha comincia-to a funzionare a pieno ritmo questo impianto fotovoltaico, che porterà al nostro Comune un duplice vantaggio: ambientale ed economico. Grazie a questo impianto di 18 kwp – spiega il sindaco Marchi – ci sarà una minore produzione di anidride carbonica. È stato stimato che, a parità di consumi, calcolati tenendo conto dei dati degli ultimi anni, nell’aria verranno emessi 9.000 kg all’anno in meno di anidride carbonica. A questo vantaggio, si ag-giunge anche quello che il Comune risparmierà pure un bel po’ di soldi in elettricità”. Infatti, il fabbisogno di energia elettrica della sede comunale sarà quasi completamente assorbito dal nuovo sistema, con un risparmio notevole di denaro. “Questo impianto fotovoltaico – precisa il Sindaco – è

frutto di un accordo con la ditta Kro-nos di Brandico, che ha realizzato sul nostro territorio un impianto che pro-duce una potenza di 400 kwp. Anche grazie a questi pannelli fotovoltaici ci sarà una minore produzione di anidri-de carbonica pari a 200mila kg”. Ma con il nuovo anno ci sono altre novi-tà: una nuova piazza, l’ampliamento e messa a norma della scuola elementa-re e una nuova area mercatale. Quan-to alla piazza Aldo Moro, negli ultimi giorni di dicembre l’amministrazione comunale ha dato il via alla procedura con l’adozione del piano particolareg-giato che il consiglio comunale ha ap-provato nel corso dell’ultima seduta. Altro progetto che verrà realizzato nel 2011 è l’adeguamento antisismico del-la scuola elementare e ampliamento della sede. Costo dell’opera, 820mila euro. Altra opera in programma è la re-alizzazione di un’area multifunzionale, che sorgerà nei pressi dello stadio co-munale, e che sarà sia parcheggio che area mercatale. Per questa struttura, la cui spesa è di circa 180mila euro, il Comune ha ricevuto un finanziamento regionale di 50mila euro.

Barbariga L’impegno per il 2011

Verolavecchia

Leno

Comezzano-Cizzago

“Titanic tur” con CinelliSabato 8 gennaio alle ore 21, per la stagione degli spettacoli al Teatro Montini di Verolavecchia, lo spettacolo “Titanic tur”, viaggio per risco-prire e valorizzare il dialetto bresciano con ironia. Interpreti: “Qui quo quartet” con: Piergiorgio Cinelli (chitarra e voce); Andrea Bettini (fisar-monica e voce); Claudio Azzini e Alessandra Nova al violino; Elena Laf-franchi (viola); Fausto Ongarini (contrabbasso). (pio)

Approvato il piano per lo studioL’amministrazione comunale ha approvato, per l’anno scolastico in corso, il Pia-no per il diritto allo studio, che prevede un investimento di 1 milione e 400mila euro. “Anche in una situazione di grave crisi – ha affermato il sindaco Pietro Bisinella – siamo in grado di garantire alle nostre scuole le stesse risorse eco-nomiche dell’anno scorso. Anzi, abbiamo disposto un incremento in favore della scuola media”. Ecco alcuni dati: 17.500 euro saranno erogati alla scuola dell’infanzia, 37mila alla scuola primaria, 28mila alla scuola media, altri 28mi-la alla scuola superiore, 10.500 euro per premi al merito scolastico, 5.000 euro per il progetto “Invito a teatro”, 5.000 euro per il Progetto Archivio. “Per il servizio mensa – precisa l’assessore competente Arturo Piubeni –, la spesa per la sola voce della fornitura dei pasti è di 570mila euro, il che dà un’idea del costante sviluppo che il servizio ha avuto nel corso degli ultimi anni. Forte an-che l’impegno per la gestione del servizio trasporto, in quanto prevede l’utiliz-zo contemporaneo di tre scuolabus che effettuano il servizio per tre trasporti giornalieri, oltre ad essere a disposizione delle scuole per le uscite didattiche. Di tutta rilevanza l’entità degli interventi in favore degli alunni diversamente abili, con una spesa prevista di 265.550 euro”. Agli stanziamenti inseriti nel Piano per il diritto allo studio vanno aggiunti altri 500mila euro, per provve-dere alla esecuzione di 10 nuove aule (e relativi laboratori) che dovrebbero essere realizzate all’Istituto superiore Vincenzo Capirola. (mtm)

Le vacanze natalizie stanno per terminare e gli studenti si preparano a tornare tra i banchi. Nella scuola primaria di Comezzano-Cizzago, però, questo periodo è divenuto occasione per un’interessante iniziativa: dal 27 al 30 dicembre, infatti, è stata offerta alle famiglie la possibilità di porta-re i propri figli a scuola, rimasta aperta e funzionante. Sotto la guida di quattro insegnanti che hanno dato la propria disponibilità al progetto, i ragazzini si sono dedicati ad attività diverse dalla didattica tradiziona-le, alternando laboratori di lettura e di arte a momenti di gioco libero e guidato. “È stata un’iniziativa avviata sperimentalmente con un centinaio di adesioni – afferma il prof. Giovanni Quaresmini, dirigente dell’istituto comprensivo di Trenzano del quale la primaria fa parte –. Un’occasione di vivere la scuola in modo diverso, più attento ai ritmi dei ragazzi e alla socializzazione tra età diverse. È stato anche un aiuto per i genitori im-pegnati con il lavoro”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Clelia Noda-ri, impegnata di persona nell’iniziativa: “Un’esperienza molto positiva, apprezzata dalle famiglie e dai figli. È stata molto arricchente anche per noi maestre, che abbiamo potuto osservare alcuni aspetti dei nostri alun-ni che normalmente non riusciamo a cogliere”. (f.u.)

Scuole aperte, anche in vacanza

A

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28 LA VOCE DEL POPOLO7 GENNAIO 2011 Paesi e parrocchie Valtrompia

P

di Edmondo Bertussi

Prima in tutte le oltre 200 biblio-teche della provincia di Brescia e poi nelle librerie sarà presto a di-sposizione un volume speciale per autori e significato, un dono per i più piccoli: la fiaba con titolo “Il ri-noceronte, l’elefante e la zanna”. Si tratta di un messaggio di solidarie-tà e altruismo, in favore degli idea-li dell’Aido, l’Associazione italiana donatori di organi.Gli autori sono gli alunni della plu-riclasse seconda e terza elementare nell’anno scolastico 2006/2007 di S. Colombano che, a cinque anni di distanza, ormai alle medie, ve-dono premiato il loro lavoro di im-pegno guidati dalla maestra Silvia Biscaccianti.Allora l’Aido di Collio fondato e guidato da Enzo Tanfoglio, propo-se alla scuola il progetto originale “Gli stili di vita” da sviluppare con temi annuali affrontati dai ragazzi, incontrando anche responsabili del sodalizio nazionale. In quell’anno il tema proposto era “Il dono”. I ragazzi di S.Colombano idearono una fiaba brevissima, disarmante e affascinante con un messaggio chiarissimo. Eccola. Due amici, il

rinoceronte e l’elefante, giocano insieme nella savana, quando a un tratto il piccolo rinoceronte va a sbattere a tutta velocità contro una palma e rompe il suo meraviglioso corno. L’elefante consola l’amico e gli dona una delle sue zanne,”tanto lui se la può cavare anche con una sola zanna”.Il significato del dono degli orga-ni propugnato e diffuso dall’Aido è lampante. Poi i ragazzi trasferirono le sequen-ze della fiaba in cartelloni 50x70, realizzati con la tecnica detta del-lo “strappo”, le figure disegnate da tanti parti colorate con effetti anche tridimensionali particolari.Quando la responsabile provincia-le Aido-Scuola Rosaria Prandini incontrò i ragazzi, fu colpita dalla straordinaria concisione e chiarez-za del lavoro, ideale per i piccolis-simi: nacque così l’idea di diffon-derlo stampandolo in modo adatto. L’idea trovò un supporto convin-to nella Comunità montana e nella generosa partecipazione del Lions Club Valtrompia, unito al sostegno convinto dei Comuni di Bovezzo, Collebeato, Marcheno e Nave.

Il progetto fu affidato a Luigi Pala-din, allora responsabile della co-municazione del Sistema dei beni culturali e ambientali (Sibca) della Valtrompia, esperto di letteratura per l’infanzia.Due ditte venete specializzate lea-der nazionali ne hanno curato im-paginazione e stampa.Pochi ritocchi e ne è uscito un li-bro molto bello, cartonato con ri-portate le illustrazioni realizzate in racconto murale dai ragazzi. È stato presentato in Comunità mon-tana prima di Natale dagli autori con Graziella Pedretti (funziona-ria dell’ente).Per l’Aido erano presenti il presi-dente provinciale Lino Lovo e Ro-berto Gaburri, pastpresident del Lions Club Valtrompia. Assieme a loro c’erano il dirigente scolastico dell’istituto comprensivo Valenti-no Maffina con Enzo Tanfoglio e l’insegnante Silvia Biscaccianti. Questa, ha spiegato Nino Lovo, è la prima di una seria di pubblicazio-ni per le iniziative volte a raggiun-gere nel 2011 ben 50mila famiglie bresciane e a portare da 60 a 80 le sezioni Aido.

I ragazzi autori del volume

Un messaggiodi generosità

e altruismoIl volume “Il rinoceronte, l’elefante e la zanna”

è una fiaba creata cinque anni fa dai ragazzi della scuola elementare: oggi trova una pubblicazione

S. Colombano A favore dell’Aido

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29LA VOCE DEL POPOLO7 GENNAIO 2011

A Lumezzane si discute sulla tassa dei rifiuti

Tolta l’esenzione alle Onlus e alle parrocchie Il Consiglio comunale di Lumezzane con la maggio-ranza (Pdl e Lega Nord) ha cancellato l’articolo che esentava le Onlus e le parrocchie dal pagamento della tassa sui rifiuti urbani (Tarsu). Precedentemente le or-ganizzazioni dovevano versare una quota pari al 20% e con questa delibera la quota sale al 100%. L’assesso-re al Bilancio Elena Berna ha spiegato questa azione sostenendo che “quando si parla di tasse tutti devono essere uguali”. Per l’assessore ai Servizi sociali Fausto Pasotti il provvedimento “è volto a creare uguaglian-za fra tutte le organizzazioni presenti sul territorio”. Pasotti ha ribadito nel suo intervento che “non c’è da meravigliarsi dato che anche i Comuni limitrofi pre-vedono il pagamento della Tarsu: Gardone al 100% e Sarezzo al 50%”. Il vicesindaco Facchinetti ha spiegato che il Comune è laico ed è una cosa normale che anche le organizzazioni religiose devono contribuire al pa-gamento delle tasse. Per la prima volta, dall’inizio del mandato dell’amministrazione Vivenzi, l’opposizione si è trovata compatta e ha votato contro al provvedi-mento. Il consigliere Ottavio Ghidini (Pd) si dice con-trario “a questa mossa azzardata della maggioranza, che va a penalizzare realtà di importanza fondamen-tale come gli oratori e la Croce Bianca. In questo mo-do – continua il consigliere Ghidini – l’Amministrazio-

ne non fa altro che tagliare e mettere le mani nelle tasche dei cittadini”. Anche Flavio Pelizzari (Udc) non è soddisfatto dell’abrogazione di questo articolo che “manda in difficoltà realtà che stanno soffrendo co-me tutti la crisi economica”. Dall’opposizione giunge pure la voce della “Civica per Lumezzane” che, me-diante il suo portavoce Rudi Saleri, esprime il suo dis-senso rispetto a “questa azione iniqua e politicamen-te incomprensibile che penalizzare notevolmente le attività e i servizi offerti dalla Croce Bianca e da tutte le altre associazioni religiose e non”. Secondo le stime tutto questo dovrebbe portare nelle casse del Comune una cifra che si aggira intorno ai 18mila euro e come hanno ricordato più volte le opposizioni è una cifra del tutto irrisoria rispetto ai 2 milioni e 500mila euro di introiti che la Tarsu porta nelle tasche comunali. Il sindaco Silverio Vivenzi ha promesso che 10mila euro saranno ridati sotto forma di contributi mentre i re-stanti 8.000 euro “saranno trasferiti nelle casse delle associazioni e questi soldi verranno ricavati dalle pie-ghe del bilancio. Parrocchie e associazioni – continua il primo cittadino – sono fondamentali per la vita della nostra comunità e ne siamo consapevoli. Però abbia-mo tagliato 630mila euro dal bilancio e anche 8000 euro sono importanti per pareggiare i conti”. (al. a.)

Investiresui ragazzie sui giovaniUn progetto di sostegno scolastico e “Talenti in Comune” per i giovani fino ai 25 anni: saranno impegnati in biblioteca, al Cag o in Municipio

Bovezzo Iniziative del Comune

Il Comune di Bovezzo punta sui gio-vani con una serie di iniziative. “Nella coda del 2010 – dice l’assessore alle Politiche giovanili, Cultura e istruzio-ne, Nicola Fiorin –, abbiamo adottato un paio di misure riguardanti i gio-vani. La prima si chiama ‘Progetto di sostegno scolastico individuale 2011’, un modo con cui cerchiamo di andare incontro alle esigenze delle famiglie proponendo lezioni private a costi calmierati e dando al mede-simo tempo la concreta possibilità a giovani universitari e ragazzi che fre-quentano il 4°/5° anno delle superio-

Idi Andrea Alesci

ri di mettere a frutto le proprie com-petenze. Si tratta di un servizio che garantiamo per quattro pomeriggi la settimana (lunedì, martedì, giovedì, venerdì dalle ore 14.30 alle 18.30) e la cui attivazione è molto semplice: chi ha bisogno di lezioni si rivolge al Cag di Bovezzo per l’acquisto dei voucher (12 euro l’ora) e poi viene messo di-rettamente in contatto con i giovani tutor”. Un progetto che responsabiliz-za i giovani e contemporaneamente aiuta i ragazzi che faticano nelle ma-terie più disparate (inglese, francese, spagnolo, latino, filosofia, matemati-

ca, italiano, fisica, biologia, chimica, scienze della terra), aggiungendosi a un’altra interessante proposta. “Il se-condo progetto – spiega Nicola Fio-rin – è ‘Talenti in Comune’ e riguarda i giovani fino ai 25 anni, che possono mettere a frutto le proprie esperien-ze, consentendo all’amministrazione di usufruirne per il bene pubblico. A partire da gennaio i ragazzi svolge-ranno mansioni in biblioteca, al Cag, presso i servizi di comunicazione (grafica, fotografia) dell’Ufficio cul-tura, ricevendo un compenso pattuito di 15 euro l’ora. La partecipazione al bando è vincolata alla disponibilità, che va da un minimo di 80 ore a un massimo di 300 ore. In questo modo – chiude l’assessore Fiorin – diamo la concreta possibilità ai giovani di trarre un piccolo reddito, innescan-do un incontro virtuoso tra domanda

e offerta. I due progetti in questione vogliono investire sui ragazzi, assom-mandosi all’esperienza internaziona-le già sperimentata da sette ragazzi di Bovezzo, i quali in agosto sono andati in Austria tramite l’agenzia Tempo Li-bero Mistral per un campo estivo re-alizzato all’interno del programma di scambi dell’Unione europea mentre altri quattro giovani sono tornati pro-prio a fine novembre dalla Turchia. Così, anche con queste iniziative cer-chiamo di modificare il rapporto con quel segmento di popolazione giova-nile che non veniva mai intercettato dall’azione amministrativa”. Per in-formazioni sul progetto di sostegno individuale e per “Talenti in Comu-ne” rivolgersi all’Ufficio cultura tele-fonando al numero 0302111207/208 o mandando un’e-mail a [email protected].

Lumezzane S. Apollonio

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30 LA VOCE DEL POPOLO7 GENNAIO 2011 Paesi e parrocchie Valle Camonica

I

di Davide Alessi

Il Consorzio delle Società che van-no sotto il nome di “Valle Camonica Servizi” ha da qualche giorno una dirigenza tutta nuova. A capo della holding del gruppo, che coordina le politiche di inter-vento e di sviluppo delle società addette all’attività tecnica e finan-ziaria, è stato nominato Alessan-dro Bonomelli di Saviore dell’Ada-mello. Persona non nuova certamente nel mondo politico e amministrativo camuno: dopo importanti incarichi manageriali, tra cui la Presidenza della Secas, Bonomelli ha ricoper-to il non facile ruolo di presiden-te della Comunità montana di Val-lecamonica, distinguendosi per la civile battaglia condotta a sostegno delle Comunità montane contro i tagli paventati e realizzati negli ul-timi tempi. Bonomelli ha sempre saputo rac-cogliere attorno a sé una maggio-ranza definibile come “trasversa-le”: segno, per alcuni, di capacità di consociativismo, ma per altri di attività basata sul buon senso pra-tico e quindi sul carisma personale di chi ha fatto del ruolo di pubblico

amministratore una professione se-ria e attenta a tutti i bisogni. Bonomelli succede a capo della holding a Piero Morandini, che ne-gli ultimi tempi ha lavorato a fon-do sul tema della incorporazione di Valle Camonica Servizi in A2A: e sarà questo uno degli appunta-menti forti della nuova dirigenza. Tra un paio di mesi dovrebbero es-serci alcuni elementi più chiari per mettere in condizione gli azionisti di esprimere valutazioni oggettive sul futuro assetto della Società. Ma nel frattempo, Bonomelli sta valutando attentamente lo stato patrimoniale ed economico della holding e delle Società partecipate e nello stesso tempo sta proceden-do alla verifica, in base alle norme che regolano le Società pubbliche, quale ruolo strategico assumere. La holding detiene il 60% della Val-le Camonica Servizi spa, a capo della quale è stato chiamato Fa-bio Bianchi, attuale presidente di Assocamuna e presidente dell’In-cubatore di Cividate Camuno, im-prenditore nel settore immobiliare e televisivo. Detiene anche il 100% di Valle Ca-

monica Servizi Vendite che ora sarà guidata dal sindaco di Darfo Boa-rio Terme, l’ing. Francesco Abon-dio, in rappresentanza istituzionale dell’azionista di riferimento, oltre a controllare anche il 51% di Integra, la società del gruppo che fornisce servizi energetici agli Enti pubbli-ci, a cui è stato chiamato alla ca-rica di presidente Alberto Antonio Albertelli di Cerveno. Secondo Bonomelli, che incontrerà i suoi colleghi nelle prossime ore, si tratta di rilanciare il tema della “reindustrializzazione” della Valle-camonica, sapendo che le società di servizi tecnologici ed energetici possono essere un importante vo-lano per un progetto economico complessivo. Conoscendo il pedigree di Bono-melli non v’è dubbio che la holding studierà un percorso societario per un ruolo importante nel futuro an-che di tutti gli Enti comprensoriali. La strada del libero mercato è, quindi, un’alternativa che aspetta al varco anche la holding e le So-cietà controllate: assieme ad A2A potrebbe davvero verificarsi la svolta decisiva.

Allo studiola svolta

industrialeNominato Alessandro Bonomelli a capo della holding che coordina le politiche di sviluppo

delle società dell’area tecnica e finanziaria

Valle Camonica Servizi Nuova dirigenza

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31LA VOCE DEL POPOLO7 GENNAIO 2011

Bim

Le dimissioni di GelfiFrancesco Gelfi non è più il presidente del Bim. Ha presentato le sue dimissioni scatenando reazioni a catena e interpretazioni contrapposte fra i politici e gli amministratori della valle, ma l’ex sindaco di Civi-date Camuno ci tiene a precisare di lasciare l’incarico solo per motivi personali. “Vorrei andarmene – ha spiegato al telefono – senza fare nessun rumore e senza creare nessun caso politico. La mia è una scelta dettata esclusivamente da motivazioni personali. Mi prendo un periodo di riposo e voglio stare lontano dall’attività amministrativa e politica, che mi ha dato tanto in termini di visibilità e soddisfazioni, ma che adesso preferisco abbandonare. A chi verrà dopo di me, faccio da subito i miei migliori auguri”. Le dimis-sioni di Gelfi saranno operative entro venti giorni ed entro quella data, spiega ancora Gelfi, “sarà pronto anche il bilancio di previsione per il 2011 proprio per-ché voglio lasciare il Bim nel miglior modo possibile”.Le dimissioni del presidente del Bim rilanciano però diverse questioni politiche, alcune delle quali in so-speso da tempo altre molto recenti. Basti citare le no-mine nelle società partecipate, i progetti per la fibra ottica e la vicenda della nuova società degli impianti a Montecampione, per la quale Gelfi aveva suggerito una soluzione praticamente contraria a quanto inve-

ce approvato dall’assembla degli azionisti. Per la Lega Nord tutti questi fattori messi insieme hanno deter-minato la decisione di Gelfi: l’ex sindaco di Cividate Camuno era stato eletto infatti poco più di un anno fa alla presidenza del Bim da un patto istituzionale dei sindaci camuni di centro destra, centro sinistra e liste civiche, senza però il sostegno del Carroccio.“Non è il caso di fare speculazioni – spiega invece Sandro Bonomelli, capogruppo del centro sinistra in assemblea al Bim – rispettiamo la scelta di Gelfi ma alla prossima assemblea respingeremo le dimissioni dimostrando concretamente la nostra stima, la nostra fiducia e anche la nostra amicizia nei suoi confronti”.Infine per Corrado Scolari, capogruppo della “Co-munità dei comuni” formazione che al Bim riunisce i sindaci del centro destra, quelle di Gelfi sono dimis-sioni che al di là delle questioni personali rendono più necessaria una verifica politica e programmatica anche in Comunità montana. L’accordo istituziona-le che regge gli enti sovra comunali non deve essere dato per scontato ma è necessario rivedere program-mi e obiettivi. Gelfi insomma passa la mano e chiede che la sua decisione venga rispettata ma le dimissio-ni peseranno sull’attività degli enti sovracomunali della valle. (g.a.)

Nel segnodella poesiasul ponteIn primavera sarà collocato un totem in ferro e vetro dell’artista camuno Edoardo Nonelli: all’interno sarà incisa una lirica di Langella

Ponte di Legno Dove nasce l’Oglio

Nel segno della cultura e in stret-to contatto con il concorso in pro-gramma a marzo. Inaugurato il pri-mo simbolo di Ponte di Legno “pa-ese della poesia”: un totem in ferro e vetro con una lirica di Giuseppe Langella sarà collocata nel punto dove nasce l’Oglio. Ponte di Legno ha celebrato, quin-di, il primo passo per diventare “il paese della poesia”: l’inaugu-razione del primo simbolo di un itinerario poetico che contraddi-stinguerà la località turistica della Valle Camonica, un’opera stilizzata

N(una sorta di totem in ferro e ve-tro) dell’artista camuno Edoardo Nonelli con all’interno, incisa su una piastra di ottone debitamente illuminata, una lirica di Giuseppe Langella, dal titolo “All’Oglio do-ve nasce”. Sarà collocata, in primavera, sul ponte vicino al punto dove i torren-ti Narcanello e Frigidolfo si unisco-no dando origine al fiume Oglio e sarà la prima di una serie che toc-cherà i punti più suggestivi di Pon-te di Legno e dintorni. L’inaugurazione è avvenuta nell’au-

ditorium comunale, nel corso di una serata, condotta dallo storico e critico Eugenio Fontana, alla pre-senza, fra gli altri, del prefetto di Brescia, Narcisa Brassesco Pace, del sindaco di Ponte di Legno, Ma-rio Bezzi, del presidente di Mirella-Cultura, Andrea Bulferetti, e di Giu-seppe Langella che ha declamato la poesia con la quale ha visto coro-nato quello che aveva definito un sogno: fare in modo che i passanti si fermino, leggano e riprendano il cammino con un sorriso. Langella era stato uno dei nove finalisti della prima edizione di PontedilegnoPoesia, concorso na-zionale di poesia edita, e da lui era partito lo stimolo di fare di questa località “il paese della poesia”. L’idea è stata raccolta e sviluppa-ta da MirellaCultura con il pieno

appoggio del Comune perché, per usare le parole del prefetto di Bre-scia, “la poesia non è un’arte facile, ma sa donare emozione”. La cele-brazione di Ponte di Legno “paese della poesia” è diventata occasio-ne anche per annunciare la secon-da edizione di PontedilegnoPoesia, che scatterà a fine marzo per con-cludersi l’ultimo week end di ago-sto con le serate di incontro fra po-eti finalisti e pubblico. “La poesia unisce e noi vogliamo che Ponte di Legno sia visto come un paese che unisce tutti coloro che vengono qui” ha detto Andrea Bulferetti; mentre il sindaco Bezzi, annunciando “pieno appoggio” al-la seconda edizione, ha parlato di iniziative che rappresentano una “vetrina culturale della Valle Ca-monica”.

Francesco Gelfi

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32 LA VOCE DEL POPOLO7 GENNAIO 2011 Paesi e parrocchie Garda Valsabbia

C’è un detto popolare che dice “l’Epi-fania tutte le feste porta via”: in effetti, una volta passato il Natale e trascorso l’ultimo giorno dell’anno, il clima fe-stivo incomincia a scemare, eccezion fatta per i più piccoli che sono anco-ra in vacanza e hanno ancora qualche giorno prima dell’inizio della scuola. Proprio prima del 6 gennaio, il gior-no dell’Epifania appunto, in diversi paesi della Valle Sabbia e del Garda è stata ricreata un’atmosfera di festa con una tradizione ormai consolida-ta negli anni: quella del Canto della Stella. Questi sono canti di questua a

Risuonail Canto

della StellaLa manifestazione, alla quarta edizione,

è in programma da venerdì 7 a domenica 9 gennaio: in strada i cantori itineranti

Cdi Nicoletta Tonoli

soggetto religioso, tradizionalmente dell’arco alpino, che rievocano pas-saggi del Vangelo, e in particolare il viaggio dei Magi, e che vengono ese-guiti nella notte dell’Epifania, o nei giorni immediatamente antecedenti, da gruppi di cantori itineranti chiamati “cantori della stella” perché muniti di una Stella realizzata in varie fatture e materiali, che rievoca la stella cometa. Un saluto all’anno appena trascorso e un augurio per quello che è appena ini-ziato, soprattutto religioso ma anche con qualche tocco di tradizione popo-lare: in passato, infatti, erano anche di

buon auspicio contro il freddo del pe-riodo e le conseguenze che portava. I canti che vengono eseguiti, rigorosa-mente itineranti, spesso rimangono invariati nel tempo e rappresentano la particolarità della zona e del paese in cui vengono cantati da questi grup-pi eterogenei formati da adulti e bam-bini, abbigliati seguendo le tradizioni. La manifestazione “La dodicesima Notte – I canti della Stella”, ha or-mai raggiunto la sua quarta edizione e quest’anno verrà ospitata venerdì 7 (chiesa di San Pier d’Agrino a Boglia-co alle 20.45: “Noi siamo i tre re ve-nuti dall’Oriente”), sabato 8 (Treviso Bresciano, chiesa parrocchiale di San Martino ore 20.45: “La voce misteriosa canta è nato il nuovo Re”) e domeni-ca 9 gennaio (Casto, località Famea, chiesa parrocchiale di San Silvestro Papa ore 19: “La Stella risplendente

Gargnano, Treviso Bresciano e Casto Tre giorni

la via ci illuminò”). L’iniziativa è nata nel 2008 “per dare finalmente il giusto valore ai canti della stella non solo nei territori di appartenenza, ma su tutto il territorio bresciano, canti che rischia-no costantemente di cadere in disuso e di essere abbandonati dagli stessi cantori per mancanza di adesioni. La rassegna vuole essere fin dall’origine una celebrazione di tutte le espressio-ni bresciane di questa tradizione chia-mata a essere protagonista”. A Treviso Bresciano mercoledì 5 gen-naio “Il Gruppo Stella” (composto dai cantori in abito tradizionale) ha can-tato il canto della “Stella” che narra dell’arrivo dei Re Magi. Anche altri pa-esi hanno già visto i loro cantori per le strade dei loro centri: fra questi trovia-mo Anfo, Barghe, Capovalle, Idro, Pre-seglie, Provaglio Valsabbia, Vobarno e Vallio Terme.

Tremosine

Un borgo di migrantiL’Italia in passato è stata un popolo di emigranti. Anche nel Bresciano si segnalano tante storie di persone che hanno preso un biglietto alla volta degli Stati Uniti. A Tremosine hanno pensato di recuperare queste testimonianze in un libro cu-rato da Clara Pilotti Delaini e Angelisa Leonesio Zielo: “La Comunità di Tremosine fa memoria del proprio passato in nome dell’appartenenza”. Nel volume sono raccolte le storie di emigrazione da Tremosine verso gli Stati Uniti. Fra gli obiettivi del progetto figura la possibilità di uno scambio culturale con la città gemella di North Adams nel Massachussets per rinsaldare i legami fra le due comunità.Il volume di 300 pagine in inglese e in italiano nasce come ampliamento del primo libro scritto, sempre sull’argomento, nel 2003: “Tremosine: voci dall’America”. Nuove testimonianze inserite in un quadro locale e generale per meglio comprendere le dinamiche che provocarono l’emigrazione. Se nel primo lavoro a parlare erano le singole perso-ne, in questo secondo lavoro i protagonisti sono le famiglie. Il testo è stato illustrato il 18 dicem-bre nella sala polivalente di Vesio e per l’occasio-

ne è stata messa in scena anche la produzione te-atrale (tratta dal testo) “Con l’oceano in mezzo”. La regia è di Manuel Renga, che reciterà insieme a Sonia Benotto, Linda Celli, Anna Righettini e Marco Trevisani. Sono tanti i racconti che fanno da sfondo a viaggi della speranza dei primi anni del Novecento: nelle valigie di cartone erano contenuti il sogno di un futuro migliore e il dramma del distacco dalla pro-pria terra e dagli affetti più cari. Nel periodo fra il 1901 e il 1913 vennero rilasciati 522 passaporti su una popolazione inferiore ai 3000 abitanti. La meta prescelta era il Massachussets e in partico-lare North Adams, che per certi versi ricorda il pa-esaggio del Comune dell’Alto Garda.Il merito di questa ricostruzione va dato anche ai discendenti degli emigranti che hanno cercato di ricostruire un quadro familiare attraverso foto-grafie e documenti. A questo si aggiunge anche l’approfondito lavoro di ricerca portato avanti dall’Archivio storico di Tremosine, da quello sto-rico-fotografico della Historical Society di North Adams e dal Museo dell’Immigrazione di Ellis Island a New York.

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33LA VOCE DEL POPOLO7 GENNAIO 2011

Conto alla rovescia per la Fiera regionale di Lonato del Garda in programma dal 14 al 16 gennaio. La rassegna agricola, artigiana-le e commerciale, giunta alla 53ª edizione, apre come di consueto il calendario fieristico della provin-cia di Brescia e pur nella tradizio-ne delle proposte si rinnova anno dopo anno. Già nei giorni precedenti sono in programma appuntamenti di ri-lievo. Martedì 11 alle 21 presso la Biblioteca civica, Marino Damonti presenta il suo libro “Il maiale nella

Cdi Vittorio Bertoni

tradizione” con racconti, aneddo-ti e immagini sulla tradizione del “porcello” nelle campagne lonatesi. Due i convegni presso la Sala Cele-sti del Comune: mercoledì 12 alle 20.30, “Omega 3 naturali, l’alleva-mento di sana vocazione” e giovedì 13 alle 20.30, “Pac 2013: prospetti-ve e novità”. E veniamo ai giorni della Fiera. Ou-verture venerdì 14. Alle 15 apertura degli stand, alle 20.30, presso la Sa-la Celesti, convegno su “Il Futuro dell’acqua tra riforma dei consorzi e salute della nostra rete idrica” e

alle 21 “Gran galà” presso il “Tea-tro Italia” del Centro parrocchiale Paolo VI in via Antiche Mura, con spettacoli di cabaret e di musica. Si riprende sabato 15. Alle 9 aper-tura della “Mostra d’epoca del ci-clo, motociclo e ricambi” allestita presso la scuola media “Tarello”. Alle 10 il centro storico si anima con il “Mercatino enogastronomi-co” che propone degustazioni gra-tuite e vendita di prodotti tipici, con le rievocazioni storiche e gli intrattenimenti per bambini. Dal-le 10 alle 12 e dalle 14.30 alle 18 visite guidate e percorso dell’arte alla scoperta del patrimonio stori-co e artistico lonatese. Alle 10.30 taglio del nastro, presso l’ingresso di viale Roma. In contemporanea, partenza della tradizionale sfilata di automobili d’epoca dal centro

commerciale Famila. Alle 10.45 apertura mostra collettiva e con-corso di pittura “Castelli e rocche del Garda” presso la scuola media. Alle 11.30 benedizione dei trattori presso la nuova piazzetta adiacente l’area Busi. Alle 14.30 in piazza Mat-teotti, “Palo della Cuccagna”. Alle 17, presso la Sala Celesti, incontro su “Il mondo contadino come reci-piente di antiche saggezze, culture dialettiche, antiche tradizioni e re-ligiosità dimenticate” e alle 20.30 convegno su “Dal Mincio al Voltur-no: i due anni che fecero l’Italia”.La chiusura è fissata per domenica 16. E fino a domenica 28 febbraio nei ristoranti della zona va in sce-na il circuito enogastronomico “A Tutto Porcello”.Per informazioni Ufficio Fiera 030.9131456.

La FieradiventatradizioneLa rassegna regionale agricola, artigianale e commerciale festeggia le 53 edizioni con una serie di novità. Le iniziative sono anticipate all’11

Lonato Dal 14 al 16 gennaio

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34 LA VOCE DEL POPOLO7 GENNAIO 2011 Paesi e parrocchie Sebino Franciacorta

Il 17 marzo 1861 il nuovo Parlamen-to (con sede a Palazzo Carignano a Torino) sancì la proclamazione del Regno d’Italia, con capitale a Tori-no. Nelle ultime settimane l’agenda politica nazionale ha messo al cen-tro del dibattito la questione delle celebrazioni relative all’anniver-sario dell’Unità d’Italia. Fuori dal campo delle polemiche, c’è anche chi sul territorio si è già attivato per far conoscere ai suoi cittadi-ni l’importanza storica di questo

avvenimento. Fra questi Comuni, c’è senza dubbio Castegnato che ha stilato un programma intenso. “Dopo 150 anni – commentano il sindaco Giuseppe Orizio e l’asses-sore alla cultura Eugenia Grechi – per promuovere iniziative e ap-profondimenti, nonché valorizzare quell’evento, la Giunta comunale di Castegnato ha dato vita alla costi-tuzione di una apposita Consulta che ha programmato una serie di iniziative le quali sono proposte

Iprevalentemente nei giorni di gio-vedì e che sono per questo state definite ‘I giovedì tricolore’”.Si parte con due lezioni di storia del Risorgimento, proposte nella sala conferenze del Centro civico di Castegnato con inizio alle 20.30 organizzate con la collaborazione dell’Associazione mazziniana ita-liana. Giovedì 13 gennaio il pro-fessor Filippo Ronchi (dell’Ateneo di Brescia, docente di Italiano e Storia presso il Liceo Artistico M. Olivieri di Brescia) tratterà il te-ma “L’Italia agli inizi della sua vi-ta unitaria. Le scelte fondamentali per l’organizzazione dello Stato”. Giovedì 20 gennaio l’avvocato Amedeo Lombardi (della direzione nazionale dell’Ami, Associazione

mazziniana italiana, e presidente della sezione di Brescia) parlerà degli “Ideali del Risorgimento nella storia italiana dopo l’Unità”.Gli appuntamenti successivi sa-ranno giovedì 27 gennaio per la Giornata della memoria, giovedì 10 febbraio per il Giorno del ricordo, quindi altre due lezioni di storia: giovedì 24 febbraio il Risorgimen-to a Brescia e giovedì 3 marzo sul-le Donne nel Risorgimento. Il clou delle manifestazioni è previsto tra il 10 e il 20 marzo con l’apertura della mostra di documenti e cimeli del Risorgimento, la notte tricolore tra il 16 e 17 marzo, l’inaugurazione del restaurato monumento ai cadu-ti e un dibattito sul tema: “Unità o secessione?”.

Sabato 22 gennaio alle 20.45 e domenica 23 gennaio alle 16 la Sa-la della Comunità Crystal ospita lo spettacolo teatrale “I casi sono due” di Armando Curcio per la regia di Carlo Giuffrè con Carlo Giuffrè, Angela Pagano ed Ernesto Lama. La vicenda è ambienta-ta a Napoli, nella casa del barone Ottavio e di sua moglie Aspasia. I due anziani sentono la mancanza di un erede. Il barone incarica un investigatore di ritrovare suo figlio, nato da una passione gio-vanile e prematrimoniale. C’è, però, una sorpresa. Il biglietto co-sta: sabato 28 euro (platea) e 14 euro (galleria); domenica 26 euro (platea) e 13 euro (galleria). Riduzioni la domenica per i giovani sotto i 25 anni. Per info, www.teatrocrystal.it.

Brevi

Consorzio Franciacorta

Un libro di immagini e racconti

Lovere

“I casi sono due” al Crystal“Franciacorta: un vino, una terra” è il libro edito da Swan Group in collaborazione con il Con-sorzio per la tutela del Franciacorta. La pubblicazione è un intreccio di parole e immagini che raccontano storia, tradizione e natura della zona che ha dato vita alle più raffinate bollicine italiane. Un viaggio per raccogliere 365 pagine di immagini, scattate da otto fotografi ai 96 produttori del territorio. Per i produttori è un modo per far conoscere la storia delle loro canti-ne e le eccellenze del territorio. Questi Franciacorta, come disse Luigi Veronelli, possiedono per quanto diversi le prime doti di un grande vino: l’individualità e il riconoscimento. Un viaggio nella storia dell’epoca romana a oggi dagli studi di Conforti alla concessione del Disciplinare. La pubblicazione ospita anche alcuni interventi autorevoli come quelli del ministro Gelmini, di Bruno Vespa, Camilla Baresani e Burton Anderson. C’è anche un glossario: da acidità a zuc-chero residuo ovvero 107 termini per capire i vini di Franciacorta.

Giuseppe Orizio

I giovedìper l’Unità

d’ItaliaIl Comune celebra l’anniversario dei 150 anni

con diversi appuntamenti nel mese di gennaio e febbraio. A marzo sarà aperta una mostra

Castegnato Una serie di iniziative

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35

Cultura e [email protected]

È stato attivato a Brescia il primo “Club di territorio” promosso in Ita-lia dal Touring club: una modalità nuova e inedita per portare il Tou-ring più vicino ai soci nei territori in cui vivono, per valorizzarne le potenzialità e la voglia di parteci-pazione. La presentazione è avvenuta nel museo di Santa Giulia in città, alla presenza del direttore generale del Touring club Fabrizio Galeotti e del console per Brescia Giuliano Terzi. “Siamo partiti da qui, per testare un progetto per noi così importan-te – ha affermato Fabrizio Galeotti – perché crediamo fortemente nel-le potenzialità di Brescia e del suo territorio (tra Brescia e provincia ci sono 7000 soci del Touring club, ndr), nella ricchezza di un patrimo-nio culturale, artistico e ambienta-le condiviso e apprezzato non solo dai cittadini ma anche da moltissi-mi turisti”.Primo atto del Club di territorio di Brescia è stato il convegno “Quale futuro per il turismo a Brescia?”, un modo per confrontarsi sul turismo della città e del suo territorio e per parlare di strategie di sviluppo e va-lorizzazione per il futuro. L’incontro ha consentito di riflet-tere sulla vocazione turistica della

Brescia Conferenza del Tci

Nascein cittàil “Clubdi territorio”

È

di Mario Nicoliello

città, con un focus sugli ultimi die-ci anni, e sulle prospettive future. Nell’ultimo decennio l’offerta ri-cettiva della città è aumentata del 27,9%. Con una crescita di arrivi superiore al 12%, Brescia ha sapu-to affermarsi come meta turistica, sfruttando al meglio gli investimen-ti per rinnovare il grande polo di Santa Giulia. Mentre il dato rela-tivo agli arrivi è in forte aumento, cala invece quello delle presenze (-0.7%), segnale non preoccupan-te ma interessante poiché, a fronte della capacità attrattiva della città, non si è riusciti ancora a stabilizza-re la presenza turistica. “Questi risultati – ha sottolinea-to Galeotti – sono il frutto di tanti investimenti fatti su Brescia città d’arte, un’impresa che non era né facile né scontata, perché gli avver-sari sono molti, da Bergamo a Vero-na, da Vicenza a Milano. Crediamo che Brescia possa ancora cresce-re, il segreto sarà riuscire a creare un sistema turistico policentrico, capace di valorizzare oltre all’arte anche folklore ed enogastronomia”.Brescia ha fatto molto in pochi anni per posizionarsi come città d’arte, meta di turismo culturale (un turi-smo che in Italia oggi vale il 10% del Pil, conta più di 30 milioni di arri-

vi, 90 milioni di presenze e genera un’economia di oltre 210 miliardi di euro) e può ancora crescere va-lorizzando al meglio il proprio pa-trimonio. “La città – ha osservato Galeotti – è sicuramente diventata meta di un turismo qualitativamen-te e quantitativamente sempre più importante, ma si può e si deve la-vorare al fine di costruire un’offerta turistica complessiva, che valoriz-zi tutto ciò che il territorio offre”. Accanto a Santa Giulia, crescono nuove realtà come il Museo delle Mille Miglia e altre devono essere valorizzate, come il Castello con i suoi musei (Museo del Risorgimen-to, Museo delle Armi), o l’identità manifatturiera della città che può essere parte di un’offerta turistica complessiva, integrata e policentri-ca per offrire ai visitatori e ai viag-giatori il meglio.“La città – ha chiosato l’assessore alla Cultura del Comune di Brescia Andrea Arcai – ha un’enorme po-tenzialità a livello turistico. Ma la prima sfida da vincere è far cono-scere Brescia ai suoi cittadini, os-servatori privilegiati che possono diventare i veri promoter del terri-torio: nessuna campagna pubblici-taria sarà migliore del passaparola dei bresciani”.

Negli ultimi anni la vocazione turisticadi Brescia si è rafforzata, ma gli investimenti, i progetti e le idee sono riusciti a cambiarela città? La nuova struttura territorialedel capoluogo promossa dal Touring club italiano vuole provare a dare una risposta a questa domanda. Alla base della riflessione,i dati fondamentali sul turismo in città fornitidal Centro studi del Touring sulla basedei quali si è sviluppato il successivo dibattito

LA VOCE DEL POPOLO7 GENNAIO 2011

Giuliano Terzi

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36 LA VOCE DEL POPOLO7 GENNAIO 2011 Cultura e comunicazione Viaggi

Brevivet La convention annuale si è svolta nella splendida città turca

Istanbul, la porta d’oro fra l’Oriente e l’Occidente

Quest’anno Brevivet ha scelto di ce-lebrare la tradizionale convention a Istanbul, in Turchia. Occasione di viag-gio, incontro e dialogo per giornalisti

e operatori turistici, a dieci anni dalla fusione di Brevitours con Ivet. Istan-bul, l’antica Costantinopoli, ha accolto i circa 70 partecipanti alla convention,

di Betty Cattaneo

Qdal 18 al 21 novembre 2010, quattro giorni dedicati alla visita della città e speciale udienza con Bartolomeo I, il patriarca greco ortodosso di Co-stantinopoli. Adagiata su entrambe le sponde dello stretto del Bosforo, che separa il mar Nero dal mar di Marma-ra, Istanbul è contesa tra Asia ed Eu-ropa: da un lato guarda a occidente dall’altro a oriente, una condizione secolare che la rende una delle città

più affascinanti del mondo. Con una superficie di 1.538 kmq e una popola-zione di 11 milioni 372mila abitanti, supera notevolmente la capitale An-kara. In origine città greca chiamata Bisanzio, nel 330 d.C. divenne la ca-pitale dell’impero romano d’Oriente con il nome di Costantinopoli. Infine, dal 1453 con l’impero ottomano, Istan-bul. Sede del califfato (ma anche del patriarcato greco-ortodosso) a partire

Nelle foto: in alto, a sinistra Santa Sofia e a destra la

Moschea Blu. In basso: (da sinistra a destra) l’interno della

chiesa di San Salvatore in Chora; un panorama delle colline della città; un’immagine dell’incontro

con il patriarca Bartolomeo I; i dirigenti della Brevivet durante la conferenza stampa: al centro

il direttore generale Riccardo Bertoli, a destra il presidente

Giovanni Sesana

Adagiata su entrambe le sponde dello stretto del Bosforo, Istanbul è contesa tra Asia ed Europa: una condizione secolare

che la rende una delle città più affascinanti del mondo. È una città pluriforme dalle molteplici risorse culturali, artistiche e

storiche, apparendo di volta in volta europea, araba o musulmana, cristiana, persiana,

antica e modernissima

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37LA VOCE DEL POPOLO7 GENNAIO 2011

Turchia Due itinerari nel catalogo Brevivet

Dalle orme bibliche ai ConciliBrevivet offre quest’anno due itinerari biblici in Turchia, entrambi di 8 giorni e 7 notti. Il primo, sulle orme di San Paolo, parte da Istanbul con visita della città (chie-sa bizantina di S. Salvatore in Chora, Santa Sofia e Moschea Blu, palazzo Topkapi); prosegue il terzo giorno a Bandirma e Smirne, il quarto a Efeso dove si venera la casa della Madonna e gli imponenti monumenti dell’antica città romana, il Tem-pio di Adriano e la basilica dell’omonimo Concilio che proclamò Maria madre di Dio, la Basilica di S.Giovanni con la tomba dell’Apostolo; il quinto e sesto giorno Pamukkale, con la visita delle “cascate pietrificate”, Konya e Cappadocia, patria dei Padri cappadoci sull’altopiano anatolico, uno dei luoghi più affascinanti della Turchia dal caratteristico paesaggio lunare, i villaggi trogloditi, le chiese rupestri affrescate dagli anacoreti; il settimo giorno Tarso, città natale di Paolo, e Adana. Quota di partecipazione 1.330 euro con partenze da marzo a settembre. Il secondo itinerario dedicato alla Turchia di Paolo parte da Smirne, Efeso e Pamukkale dove si visitano anche le imponenti rovine di Hierapolis (qui fu martirizzato S.Filippo) e prosegue il terzo giorno in Cappadocia. Alla regione il viaggio dedica tre giorni e poi prosegue ad Antiochia dove nella chiesa di S.Pietro si riunivano i primi cristia-ni. Settimo giorno Istanbul. Quota di partecipazione 1.420 euro con partenze da aprile a ottobre. Da segnalare inoltre altri itinerari a tema proposti da Brevivet: da Abramo a Paolo, la Turchia dei Concili ecumenici e in Asia minore con Paolo.

dal 1717, durante questo nuovo perio-do di splendore vennero erette le più importanti moschee della città. La città dunque offre molteplici aspetti culturali, artistici e storici, apparendo di volta in volta europea, araba o mu-sulmana, cristiana, persiana, antica e modernissima. La visita è iniziata dal quartiere più antico il Sultanhamet (patrimonio Unesco dal 1985) un’affascinante me-scolanza di minareti, vecchie cupole, ville ottomane, bazar, vicoli, giardini e palazzi. Un quartiere che si affaccia sul porto naturale del Corno d’oro. Prima tappa la Sultanhamet Camii, la Moschea Blu, rivestita di maioliche dell’antica Nicea, e illuminata dalla luce che filtra da ben 260 finestre. La moschea ha sei minareti e la cupola centrale è alta 43 metri. La visita pro-segue nella pregevole basilica greco-ortodossa di Santa Sofia (in italiano conosciuta anche come chiesa della

Divina Provvidenza) che custodisce secoli di storia. Costruita da Costanti-no nel 337, incendiata e riedificata due volte, l’edificio rimase per quali mille anni un baluardo della cristianità in Oriente, fino alla conquista dei turchi ottomani, che la trasformarono in mo-schea. Finché Atatürk nel 1935 deci-se di farne un museo. Del tesoro della chiesa voluto da Giustiniano, restano la corona di spine di Cristo, frammen-ti della vera croce. Nello stesso quar-tiere antico si visita la Cisterna della basilica, una struttura sotterranea realizzata sotto Costantino il grande per immagazzinare grandi quantità di acqua per il palazzo reale. Un’opera di ingegneria idraulica che serviva mol-tissimi acquedotti, sostenuta da 336 colonne. Restaurata recentemente, è una delle principali attrazioni turisti-che della città. Sul promontorio del Serraglio, tra il Corno d’Oro e il mar di Marmara sorge il palazzo dei sulta-

ni, detto Topkapi, che fu la sede dei sultani ottomani. Il palazzo, che ha ispirato una ricca letteratura come il celeberrimo “Ratto del serraglio” di Mozart, ora è adibito a museo e tra i preziosi oggetti del tesoro imperiale vi è custodito il famoso diamante del fabbricante di cucchiai, di 86 carati, il quinto al mondo per grandezza. A est di Sultanhamet si estende il Gran Ba-zar, il più grande mercato coperto del mondo, quasi una città nella città, un vero e proprio centro d’affari, infram-mezzato da moschee, banche e locali. Obbligatoria la visita dell’antica chiesa di San Salvatore in Chora, a ovest di Atatürk Bulvari, una delle principali arterie di Istanbul, attraversata dall’ac-quedotto romano di Valente. L’interno è completamente rivestito di mosaici che rappresentano scene della vita di Cristo e di Maria e una preziosa Assun-zione della Vergine. La visita di questi luoghi carichi di storia e di fede hanno

quindi introdotto nel migliore dei mo-di l’incontro con il Patriarca, un incon-tro familiare e intenso al termine del quale Bartolomeo I ha voluto salutare uno a uno tutti i partecipanti. “Il dialo-go ecumenico tra cattolici e ortodossi sta avanzando seppure con difficoltà – ha dichiarato il Patriarca – sappiamo che non possiamo risolvere problemi accumulatisi in quasi dieci secoli in un giorno, un mese o un anno. L’uni-tà, come diceva il card Willebrands, si fa a piccoli passi e il cammino di questi ultimi 50 anni è stato molto im-portante”. Un messaggio di fraternità accolto e rilanciato dai salesiani pre-senti in città dal 1907. Un messaggio di pace e accoglienza che don Felice della cattedrale di S. Spirito (qui sono custodite le spoglie di San Giovanni Crisostomo) ha condiviso con i pel-legrini di Brevivet, in occasione della S.Messa celebrata a conclusione del soggiorno a Istanbul.

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38 LA VOCE DEL POPOLO7 GENNAIO 2011 Cultura e comunicazione Famiglia

P

Di fronte a scontri violenti tra fratelli, è un comportamento pedagogicamente negativo

minacciare punizioni a tempo indeterminato, interrogarli con stile inquisitorio per

conoscere chi è stato o chi ha cominciato per primo. È meglio comunicare loro che

“si prende atto di quanto è successo” e al momento opportuno, come insegna la

pedagogia positiva, è doveroso per i genitori esprimere quello che hanno provato e che

provano: “È stato molto triste – possono dire – constatare che avete dimenticato il

‘no’ deciso e consapevole di tutta la nostra famiglia ai comportanti aggressivi e che

avete messo a repentaglio la sicurezza di ognuno di voi e dei vostri fratelli”. Il

messaggio dei genitori è dunque di livello alto in quando riguarda le scelte etiche; ma

anche pratico, quando parla dei pericoli

Genitori e figli I litigi tra i fratelli

Quando rientrano nella normae quando generano violenza

di Luigi Domenighinipedagogista

Prendiamo oggi spunto da una mail che abbiamo ricevuto, dice: “La ce-netta intima tra me e mio marito per il nostro anniversario è finita proprio male; quando siamo rien-trati abbiamo scoperto che i nostri tre figli avevano litigato di brutto, tanto da avere uno un livido su una gamba, l’altro graffi in faccia e l’ul-timo un occhio pesto”.Rispondo premettendo che se chie-dessero a uno qualsiasi di questi figli un po’ vivaci di dare il suo mi-dollo spinale per salvare la vita di suo fratello, lo farebbe subito e che se anche gli dicessero che con questo suo gesto mette a rischio la sua vita, immediatamente sarebbe pronto alla donazione. E continuo affermando che i litigi tra fratelli

sono del tutto normali (come lo sono tra coniugi); rimane il proble-ma della distinzione tra discussioni (seppur animate) e violenza, per-ché è quest’ultima (non le normali baruffe) che noi abbiamo, da sem-pre, scelto di bandire dalla nostra casa, di contrastare nella società e nel mondo intero. Ma che cosa fare, come interveni-re sui figli? Certamente sarebbe un comportamento pedagogicamen-te negativo buttarli giù dal letto minacciando punizioni a tempo indeterminato per tutti e tre, in-terrogandoli con stile inquisitorio per conoscere chi è stato o chi ha cominciato per primo. È meglio co-municare loro che “si prende atto di quanto è successo” e si rimanda

ogni decisione al giorno dopo; au-gurando comunque loro (singolar-mente come ogni sera) la buona notte “nel nome del Padre, del Fi-glio e dello Spirito Santo”.Il giorno dopo la necessità di uscire per andare chi al lavoro, chi a scuo-la, lascia tutto sospeso: i genitori delusi e incerti; i ragazzi chissà… può darsi ancora arrabbiati, magari offesi, forse mortificati o pentiti… chissà? Perché la mattina alle sette non si può certo parlare con calma, ma arriverà il “redde rationem” e non lasceremo perdere tutto. Col passare delle ore i genitori e i fi-gli ritrovano la calma necessaria, i primi perché parlando tra di loro o con amici della cosa, vedono il tut-to meno grave; i secondi perché, in

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39LA VOCE DEL POPOLO7 GENNAIO 2011

fondo in fondo, vogliono un bene tremendo ai fratelli e li hanno già perdonati. La sera, dunque…Al momento giusto, come insegna la pedagogia positiva, è dovero-so per i genitori esprimere quello che hanno provato e che provano: “È stato molto triste – possono di-re – constatare che ieri sera avete dimenticato il ‘no’ deciso e consa-pevole di tutta la nostra famiglia ai comportanti aggressivi e che avete messo a repentaglio la sicurezza di ognuno di voi e dei vostri fratelli”. Il messaggio dei genitori è dunque di livello alto in quando riguarda le scelte etiche; ma anche pratico, quando parla dei pericoli.Proprio per sottolineare questo se-condo punto (del primo ne hanno già parlato molte volte) possono continuare dicendo: “La nostra in-quietudine nasce anche dalla paura che possiate farvi male in modo ir-reparabile e vorremmo farvi capire che vi amiamo tanto da non volere che questo succeda, la vostra salu-te e incolumità ci stanno molto a cuore”. Questo penso sia ciò che i genitori (anche se parla uno solo usa il plurale) possono dire per far sorgere qualcosa di positivo senza

lasciarsi fuorviare dai sentimenti che provano, siano essi rabbia o pietà o amore eccessivo. Così si comincia a parlare e qual-cosa viene fuori. Così si comincia a parlare sinceramente e con chia-rezza (una reazione, immediata e irruente invece avrebbe causato bugie e risposte dure). E ipotizzia-mo quel che è venuto fuori: i figli hanno esposto tre versioni dei fatti e tutti hanno detto parte della ve-rità; se ne ricava che i due piccoli stavano litigando (ecco l’occhio pe-sto e i graffi) quando è intervenuto il maggiore per separarli prenden-dosi un calcio nelle gambe; i pic-coli correttamente affermano che lui non c’entrava per niente e che voleva solo dividerli; tutti e tre si impegnano per il futuro a compor-tamenti corretti. Le punizioni se le sono autoproposte. Quando il minore ha scelto la sua: due mesi senza tivù, gli altri gli hanno fatto capire che era troppo severo con sé stesso e tutto si è concluso con un abbraccio tra i tre. Forse la se-ra dello scontro, non era stata una serata così disastrosa. Lo sembra-va e invece hanno imparato tutti qualcosa.

Moica Pronto soccorso famiglia

Sportello per gli adolescentie per la popolazione giovanileIl Moica promuove lo sportello d’ascolto psicologico “Pronto soccor-so famiglia: Sportello minori e giovani adulti”. All’interno del servizio famiglia e affari sociali esistente dal 1997, vuole essere uno spazio sul territorio bresciano a disposizione degli adolescenti e giovani per offri-re loro un nuovo servizio al fine di incoraggiare e supportare processi di prevenzione primaria e secondaria del disagio. Si pone l’obiettivo di accogliere le richieste, offrire consulenze, indicare i servizi dì com-petenza del territorio e indirizzare gli utenti verso quelli che meglio rispondono alle loro esigenze. Il progetto intende quindi: lavorare alla prevenzione del disagio nelle famiglie, che si inserisce in un progetto di salute mentale e benessere psicologico della comunità; sensibilizza-re la comunità a una cultura dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, a un senso di responsabilità collettiva nella partecipazione al processo educativo e formativo del minore; supportare psicologicamente quegli operatori che lo richiedano.Il Comune di Brescia (dati aggiornati al 31 marzo 2010-Comune di Bre-scia, statistiche demografiche) ha una popolazione di 191.695 abitan-ti; di questi 16.432 sono adolescenti e giovani di età compresa tra i 10 e i 19 anni. L’andamento demografico degli ultimi anni mostra come la quota di popolazione giovanile si stia progressivamente riducendo, presentando però un diverso grado di distribuzione territoriale. Nel contempo, le indagini sociologiche dimostrano come l’adolescenza sia un’età cerniera nella quale si presentano nuove emergenze psico-logiche. Per questi motivi, è fondamentale articolare gli interventi di ascolto e sostegno verso gli adolescenti e i giovani secondo una moda-lità ‘decentrata’ di più immediata e facile fruizione al fine di assicura-re una risposta alle esigenze dei giovani da parte delle singole realtà territoriali nel contesto più generale e armonico dello sviluppo della qualità della vita per tutta la popolazione. Si tratta di attivare un ser-vizio principalmente dedicato alla prevenzione primaria e secondaria del disagio giovanile e quindi delle famiglie, sensibilizzando la comu-nità. Lo sportello è gratuito e funziona tutti i lunedì dalle 16 alle 18 presso il Punto famiglia di Borgo Wührer, viale Bornata.Info: [email protected] – Tel 030.2006951. Per appuntamento tel 3394559037.

Family hope

Corsi per i genitorie per le mamme in attesaSegnaliamo due iniziative di Family hope per i prossimi mesi. La prima si intitola “Radici e ali” ed è un percorso formativo per genitori. Radici e ali per crescere e per volare: memoria storica generazionale, visione realistica dell’educazione, valori come radici, rispetto del progetto esistenziale di ogni figlio e libertà da, libertà di. Gli incontri si svolgono di lunedì con inizio alle ore 20.30, nelle seguenti date: 31 gennaio, 7 febbraio; 14 febbraio; 21 feb-braio. La seconda si intitola “Custodi del mistero” ed è rivolta alle mamme in attesa. In particolare per la mamma che: è consapevole del mistero che porta in sé; vuole stabilire una buona comunicazione affettiva col proprio bimbo; intende crescere spiritualmente per gustare il tempo dell’attesa; sa di poter trasmettere la sua ricchezza interiore già prima della nascita; desi-dera condividere significativamente l’esperienza con il proprio compagno; si propone di coniugare l’atto creativo con la quotidianità. Gli incontri sono per la coppia. Si tratta di incontri in gruppo per condividere la preparazione al parto in tutte e tre le dimensioni della persona (fisica, psichica, spiritua-le). Le date degli incontri sono per i sabati 5, 12, 19 febbraio; dalle ore 15 alle ore 17. Per entrambi i corsi info: Family hope via Mons. Luigi Fossati 1, 25124 Brescia; tel e fax 030/2300111, www.familyhope.it; [email protected]

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40 LA VOCE DEL POPOLO7 GENNAIO 2011 Cultura e comunicazione Eventi

Al giro di boa del nuovo anno la 142ª stagione della Società dei Concerti si appresta a offrire nuovi raffinati appuntamenti per gli appassionati di musica da camera. Fra le serate più importanti del 2010 appena concluso spicca senza dubbio quella svoltasi lo scorso 14 dicembre al Ridotto del Teatro Grande con la partecipazione dell’eccellente Quartetto d’archi di Cremona. Come ha evidenziato Ele-na Franchi, presidente del sodalizio, il ritorno della Società dei Concerti nel massimo teatro cittadino, dopo tanti anni di assenza, ha segnato una pagina importante nella storia recen-te di questa organizzazione musicale fondata nel lontano 1868. Anche il proseguimento della stagione 2010-2011 vedrà un’alternanza tra la sede “standard”, ossia l’auditorium San Barnaba, e quella di maggior prestigio del Grande, dove fra l’altro dovrebbe tenersi l’atteso concerto dell’8 marzo affidato ai Solisti di Mosca diretti da Juri Bashmet con la partecipazione del violista concittadino Luca Ranieri. Altra novità di quest’anno è l’inizio anticipato dei concerti alle ore 20.30 anziché alle 21 come avveniva in passato. Altre città dell’Italia setten-

Proseguela 142ª

Stagione

A

di Marco Bizzarini

trionale stanno sperimentando orari ancora più anticipati, allo scopo di favorire una maggior partecipazione del pubblico, soprattutto nei giorni infrasettimanali.Diamo ora una rapida occhiata alle proposte del primo trimestre 2011 che, fra l’altro, sono già state incluse nel nuovo cartellone bresciano “Le 4 stagioni della musica” coordinato dalla Fondazione Asm e presentato nei giorni scorsi. Il concerto di gio-vedì 13 gennaio all’auditorium San Barnaba vede il gradito ritorno in città della pianista canadese Angela Hewitt, già protagonista in passato di eccellenti recital bachiani al Festival pianistico e per la stessa Società dei Concerti. Ma l’aspetto più interessan-te di questo appuntamento è che per una volta la Hewitt non si cimenterà con il sommo Bach, bensì con musi-che di Händel, Beethoven e Fauré. Si avrà quindi modo di ascoltare la ce-lebre solista in un repertorio diverso da quello in cui finora ha ottenuto i maggiori consensi. Dopo un recital per voce e arpa con il soprano Annunziata Lia Lantieri e l’arpista bresciana Anna Loro (giove-dì 27 gennaio), nella serata di giovedì

3 febbraio, sempre al San Barnaba, tornerà la musica strumentale da ca-mera con il Trio d’archi Leopold – vio-lino, viola e violoncello – impegnato in un programma tutto viennese, da Mozart a Schoenberg, passando per Beethoven. Verrà recuperato martedì 15 febbra-io il concerto della violinista Isabelle Faust e del pianista Alexander Melni-kov che si sarebbe dovuto tenere nel dicembre scorso: allora il maltempo aveva impedito ai due artisti, in volo dalla Germania, di arrivare in tempo utile. Un duo piuttosto raro di clari-netto e chitarra, quello formato da Dimitri Ashkenazy e Alberto Mesirca, sarà invece di scena sabato 19 feb-braio con un programma dedicato a Schubert, De Falla e Piazzolla. Martedì 8 marzo i già ricordati Juri Bashmet e Luca Ranieri, che rappre-sentano per così dire il gotha inter-nazionale della viola, eseguiranno al Teatro Grande musiche di Curto-ni, Schnittke e Ciajkovskij. Infine, in chiusura di stagione, sono previsti altri due concerti di prestigio con il Quartetto d’archi Michelangelo (24 marzo) e l’ensemble della Cappella Savaria (7 aprile).

Brescia Società dei Concerti

Brixia Expo, giovedì 13 gennaio

Un milione e molte stelle per “Jesus Christ Superstar“Un milione di spettatori, 11 stagioni consecutive di re-pliche in 15 anni. Sono questi i numeri di “Jesus Christ Superstar” in Italia e che tocca anche Brescia giovedì 13 gennaio alle 21 a Brixia Expo, promosso da Cipiesse. La Planet Musical Italy, che produce il musical, celebra il suo 15° anniversario (era il 1995 il primo anno) con un allestimento di grandissimo livello artistico. Se il ruolo di Gesù è interpretato da sempre da Paride Acacia, nel cast ci sono diverse star della musica leggera italiana: Matteo Beccucci nel ruolo di Giuda, Mario Venu-ti nel ruolo di Pilato, Simona Bencini (voce dei Dirotta su Cuba) interpreta Maddalena, Ivan Cattaneo nei panni di Erode. Nel musical si racconta l’ultima settimana di vita di Cristo in chiave rock. La musica, componente fonda-

mentale dello spettaclo, sarà suonata dal vivo da un’or-chestra di 30 elementi. Questa versione, che resta fedel-mente originale e in inglese, è stata l’unica ad avere un riconoscimento ufficiale della Santa Sede in occasione del Giubileo del 2000. La regia è firmata da Massimo Romeo Piparo che credet-te in questo progetto fin dalle sue origini. Le coreografie sono di Roberto Croce e la direzione musicale di Emanue-le Friello. Per lo spettacolo, occasione importante cultu-rale, ci sono ancora posti disponibili: settore numerato 43 euro, secondo settore numerato 33 euro, tribuna non numerata 20 euro. La sera dello spettacolo i biglietti sa-ranno maggiorati di 2 euro. Info: www.cipiesse-bs.it o www.jesuschristsuperstar.it. (m.t.)

Tra gli appuntamenti in calendario, i Solisti di Mosca diretti da Juri Bashmet con la partecipazione del violista Luca Ranieri I Solisti di Mosca

Mario Venuti

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Brevi

Al Sociale arriva Edipo

di Mario Leombruno

Arriva al Teatro Sociale per la stagio-ne del Ctb-Teatro Stabile di Brescia l’“Edipo re” con Franco Branciaroli, da quest’anno consulente artistico dello Stabile cittadino. L’occasione ci spinge a rivolgere alcune domande al protagionista.Cosa possiamo aspettarci: una rappresentazione storica, un viag-gio nella letteratura o altro?È uno spettacolo che arriva a Brescia supercollaudato; anzi, dopo oltre 140 repliche in Italia, si chiude al Sociale l’avventura di questo spettacolo che è sui palchi da oltre due anni. Una ver-sione molto particolare della ben nota tragedia greca anche perché quando si vanno a toccare certi testi è indispen-sabile aggiungervi qualcosa di nuovo. In questo caso abbiamo avuto come riferimento il testo “La violenza e il sacro” del noto antropologo francese René Girard che, attraverso il suo stu-dio, ha modificato lo sguardo con cui fino ad allora si era guardato alla trage-dia greca. È stato così possibile svilup-pare un’interpretazione abbastanza di-versa dal solito di questo eterno testo che da sempre fa parte dell’esistenza

dell’uomo e sempre ne farà parte. E non possiamo neanche tacere la lettu-ra di Freud, grazie al quale la tragedia ha assunto la valenza mitica che oggi le attribuiamo.Senza anticipare nulla, possiamo però affermare che va in scena una profonda riflessione dell’uomo su se stesso...“Edipo re” è il teatro per definizione. Non dimentichiamo che il teatro è sta-to inventato dai greci che in questa forma hanno raggiunto forme di ec-cellenza e come sempre capita dopo l’eccellenza, dopo la perfezione, tro-viamo solo epigoni. È come quando l’uomo spinto da un’inarrestabile fre-nesia di desiderio di conoscenza non si accorge di ciò che ha proprio davanti (l’indovino Tiresia informa fin dall’ini-zio Edipo su tutto ciò che accadrà – e Voltaire infatti si chiese che tragedia fosse visto che già si sapeva tutto – ma Edipo non riesce a capire); capita infatti spesso che quando cerchi una cosa che hai sotto gli occhi non la vedi proprio perché è troppo in evidenza e questo è tipico dell’essere umano da sempre e per sempre.

Ctb Stagione di prosa

ADal 12 al 16 gennaio la tragedia sofoclea

nell’interessante lettura registica di Calenda

Brescia

Brescia

Ultimo appuntamentoper Natale a TeatroSi conclude la rassegna Natale a Teatro, enclave natalizia nella stagione tea-trale per ragazzi “Storie storie storie” del Teatro Telaio. Come ultimo appun-tamento andrà in scena “Lady Befana”. Lo spettacolo, rappresentato dalla compagnia Ditta Gioco Fiaba, alternerà teatro d’attore e animazione ed è adatto ai bambini a partire dai tre anni.Nell’officina di Max c’è gran fermento. Il più celebre aggiusta-scope di sua ma-està la “Befana” aspetta una visita importante: il segretario reale in persona, geometra Gambaletti, che ha parlato di un piano di rinnovamento strategico che ha a che fare con l’officina... Max passeggia tra le sue scope più belle. Certo sarà chiamato a costruire un nuovo modello di scopa per l’Epifania che verrà, e vuole mostrare le sue creazioni più riuscite all’atteso ospite. Ma il geometra invece del taccuino per appunti ha con sé un grande cesto pieno di gomito-li di lana di tutti i colori... Che cosa avrà in mente Lady Befana questa volta?L’appuntamento è per domenica 9 gennaio alle ore 16.30 al Teatro Arcobaleno di Fiumicello (via Manara, 26 - Brescia). Info: www.teatrotelaio.it - 03046535.

Rassegna screwballVolge al termine al cinema Nuovo Eden di via Nino Bixio la Rassegna dedicata alle commedie sofisticate firmate dai grandi maestri del genere, che propone al pubblico pellicole della grande tradizione cinematografica del passato, con copie restaurate e in versione originale (sottotitolate in italiano). La rassegna si chiuderà giovedì 13 gennaio con il capolavoro di George Cukor, Scandalo a Fi-ladelfia con gli indimenticabili Katharine Hepburn, Cary Grant e James Stewart.Info e prenotazioni: www.nuovoeden.it - 0308379404.403

41LA VOCE DEL POPOLO7 GENNAIO 2011

Franco Branciaroli in un’immagine di scena

Teatro

Terza edizione del Bando Idra-Independent Drama Residence/Teatro Inverso seleziona sei autori teatrali per partecipare a un progetto di accompagnamento e interscambio, finalizzato alla stesura di altrettanti testi teatrali. I sei testi verranno valutati da una giuria di esperti entro il 15 aprile e tra questi ne verrà selezionato uno che avrà una lettura scenica all’interno della Stagione Casazza il 13 maggio 2011. Per par-tecipare alla selezione è necessario inviare tramite e-mail entro il 31 gennaio un curriculum dettagliato e una breve lettera motivazionale a [email protected] all’attenzione di Irene Busecchi. Info: www.teatroinverso.it

Poesia

Concorso Arnaldo da BresciaL’Associazione Arnaldo da Brescia e altre realtà pubbliche e private locali e na-zionali bandiscono la 16ª edizione del Concorso internazionale di poesia “Ar-naldo da Brescia” riservato a studenti delle scuole secondarie di 1° e 2° grado, frequentanti le scuole in Italia e all’estero. Il Concorso è gratuito e l’invio delle poesie deve avvenire entro il 31 marzo 2011. Non saranno accettate poesie in-viate via fax. Poesie via mail saranno accettate solo dalle scuole non italiane.Il giorno delle premiazioni sarà sabato 21 maggio 2011.Info: 03047660 - cell. 3355422799 – 3474122750 - www.arnaldodabrescia.com

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a“Una guida per conoscere il territorio è sempre utile. Ancor di più quando, come in questo caso, si presenta co-me un’affascinante e intrigante com-pagna di viaggio alla scoperta di un lago romantico, di colline splendide, di un patrimonio artistico e culturale di qualità, insomma di una paesaggio da fare invidia a qualsiasi altro ango-lo del mondo. È dunque un piacere introdurre il lettore a un’opera che pur mantenendo una freschezza e una vivacità da ‘quaderno di viaggio’ offre tutte le informazioni essenzia-li per comprendere un territorio così ricco di attrattive. Se ne resero conto i grandi viaggiatori dei secoli scorsi che qui trovarono un’inaspettata ri-sposta alla loro sete di conoscenza e di scoperta, lo confermano le mi-gliaia di turisti che da tutto il mondo continuano a frequentare le sponde del Sebino. Un turismo che, tuttavia, persegue una misura peculiare. Che prescinde dalle mode e dal chiasso cercando piuttosto motivazioni più profonde” (…) (Riccardo Vecchiaru-ti, sindaco di Iseo).

Guidaal Lago d’Iseo

DAVIDE SARDINISARDINI, BORNATO (BS) 2010,EURO 18,00

Voce Libri

Vale la pena di ascoltare la voce in-teriore della coscienza. La frase “Pos-so!” per tanto tempo è stata consi-derata la strada più sicura verso il successo. Una marcia che ha portato alla crisi. Non è logico che sia con-siderato un modello che nuoce agli altri, tronfiamente conscio della pro-pria importanza: consumi, mondo del lavoro, educazione, relazioni di coppia, politica, mezzi di comunica-zione, scienza – le tentazioni sono grandi, per tutti. La propria coscienza è la migliore consigliera e la prote-zione più sicura contro le catastrofi. Un articolato dialogo tra uno dei più noti teologi della morale in Germa-nia e una giornalista e docente uni-versitaria con vasta esperienza e co-noscenza della cultura contempora-nea. Eberhard Schockenhoff, docen-te di teologia morale all’Università di Friburgo, è membro del Consiglio tedsco per l’etica. Christiane Florin, caporedattore delle pagine cultura-li del settimanale, “Reinischer Mer-kur”, è docente di Scienze politiche all’Università di Roma.

La coscienza – Istruzioni per l’uso

E. SCHOCKENHOFF E C. FLORINQUERIANIANA, BRESCIA 2010, EURO 20,00

Cultura e comunicazione Leggere e conoscere42 LA VOCE DEL POPOLO7 GENNAIO 2011

N

Brescia Libro d’arte

di Mario Leombruno

Conoscere la ricchezza

“plastica”

Nel corso dei secoli, Brescia si è arric-chita degli straordinari risultati che scul-tori e lapicidi locali – quando non prove-nienti dal Ducato milanese o dalla Sere-nissima repubblica di Venezia – hanno ottenuto con il loro sapiente lavoro di pietre e marmi delle vicine cave di Botti-cino e Rezzato; né si possono trascurare i capolavori coroplastici, la bronzistica, gli intarsi marmorei, la decorazione a stucco e l’intaglio ligneo, quest’ultimo in particolar modo nelle valli alpine e prealpine. Bene, dunque, ha fatto Gino Trombi, presidente di Ubi-Banco di Bre-scia, a ricordarlo nella sua introduzione al volume curato da Valerio Terraroli il quale, con gli altri studiosi coinvolti nel progetto, si è proposto un ambizioso obiettivo: guidare il lettore alla scoper-ta delle trasformazioni del gusto e del mutare dei sistemi culturali ed estetici nei 500 anni considerati.Il libro “Percorsi di scultura lombarda

dal XV al XX secolo”, prosegue il per-corso di approfondimento, se non di ri-scoperta, dei tesori vanto della Leones-sa tra arti e architettura che l’Istituto di credito cittadino ha intrapreso da anni. In particolare il volume si concentra sul-la scultura o, per meglio dire, sulle “Arti plastiche a Brescia”, come evidenzia ef-ficacemente il sottotitolo.“Brescia è una città di pietra”, queste le prime parole del saggio introduttivo di Terraroli con le quali lo studioso cura-tore dell’opera giustifica la ricca presen-za “di quella pietra bianca con striature marroncine che, lucidata o martellinata, levigata o rustica, ancora oggi domina cromaticamente l’orizzonte visivo della città”. Una pietra proveniente dalle po-co distanti cave di marmo di Botticino a pieno regime dalla fondazione della Bri-xia romana alla Brescia attuale. Prose-guire la lettura porta a scoprire aspetti mai prima considerati e a porsi doman-

de niente affatto scontate a partire dal-le ragioni della lacunosità delle fonti. Esiste un carattere specifico della scul-tura bresciana in senso espressivo, sti-listico? Possiamo affermare l’esistenza di un rapporto, un confronto continuo con l’antico e, dunque, tra modernità e tradizione, pur nelle specificità dei maestri e delle tecniche, delle scuole e delle botteghe? Quanto hanno influ-ito le dominazioni, le scelte politiche, gli “opportunismi” nella realizzazione dell’immenso patrimonio plastico della città? Quanto resta di detto patrimonio? E sono solo alcune delle criticità affron-tate e sviluppate nel volume. La lettura dei vari saggi e, soprattutto, lo studio delle innumerevoli splendide immagini a corredo, ci fanno affermare senza esi-tazione che l’obiettivo di permettere ai bresciani di conoscere o riscoprire una parte significativa del loro patrimonio artistico, con questo testo è raggiunto.

Gino Trombi e la copertina del volumeLa strenna Ubi-Banco di Brescia edita da Skira

sarà disponibile nelle librerie da settembre

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43

Brescia Editrice La Scuola

“L’istruzione per tutti”il nuovo saggio di Fulvio De GiorgiIl volume di Fulvio De Giorgi “L’istruzione per tutti. Storia della scuola come bene comune” (Editrice La Scuola, Brescia 2010, euro 10,50) cerca – con una densa sintesi – di dar conto delle vicende dell’istruzione e della scuola nell’età contemporanea, soprattutto appuntando l’attenzione sulla costruzione di un “welfare scolastico” nel secondo dopoguerra e poi nel suo successivo smantellamento a opera del neoliberalismo egemone dagli ultimi decenni del Novecento.Il punto di vista adottato è quello del “bene comune” così come è defi-nito dalla dottrina sociale della Chiesa. Ma in grande conto sono tenuti pure gli interventi di Benedetto XVI sull’educazione. In questo senso, si tratta forse del primo lavoro che cerca di ricostruire in modo critico una storia educativa che valorizza il contributo cristiano, senza aprioristiche apologie ma facendone rilevare l’effettiva rispondenza ai bisogni via via emergenti nelle diverse fasi storiche.La proposta è quella di un neopersonalismo pedagogico che – in sintonia con le posizioni dell’Unesco e dell’Unicef – rilanci la prospettiva dell’istru-zione per tutti. Riferendosi così alla tradizione della pedagogia cattolica e personalista italiana, come pure ai contributi di Maria Montessori e di don Lorenzo Milani, il volume argomenta la necessità di avviarsi verso una “scuola dell’integrazione”.

Valle Camonica

Tra ricordi e prospettiveparole da leggere e ascoltareEdito da Zona di Arezzo, è uscito recentemente “Di tempo e di terre” di Nini Giacomelli (Breno, 1955). L’autrice – che ha fondato il Centro culturale teatro camuno e ideato il festival “Dallo sciamano allo showman” –, è nota per aver scritto sia testi di canzoni di grande successo per famosi personaggi dello spet-tacolo (tra i tanti Ornella Vanoni, Gianni Morandi, Céline Dion e Charles Azna-vour) che testi teatrali per adulti e ragazzi messi in scena da compagnie italiane ed estere oltre a libri di favole per bambini. “Irriducibilmente idealista”, come lei stessa si definisce, Nini ha molto dato alla sua Valcamonica, non sempre ot-tenendone in cambio gratitudine e riconoscenza. Dopo decenni di impegno te-atrale nelle scuole, nella rassegna della canzone umoristica d’autore e in mille altre iniziative, è tornata ai suoi primigenii “amori”: l’attività di paroliere e la vocazione di narratrice. Ne fa fede appunto “Di tempo e di terre”. Nella prefa-zione, Cinzia Terlizzi scrive: “L’irruenza di una donna imperiosa, aggressiva, rivo-luzionaria lascia il posto alla dolcezza, alla leggerezza, alla mitezza di una crea-tura che ama e vive intensamente, capace ancora di sognare a occhi aperti, con la testa fra le nuvole ma i piedi ben per terra”. Gli scritti sono accompagnati da un cd, che rende testimonianza ai due luoghi dell’anima della Giacomelli: il Bra-sile e la Valle Camonica. Tutta la materia del volume è divisa in capitoli, che poi risultano essere altrettanti elementi primordiali ove, accanto ai canonici quattro (aria, acqua, terra e fuoco) si sono aggiunti “teatro” e “tempo” quasi che que-sta forma d’arte fosse antichissimo principio originale; come se la dimensione temporale rappresentasse un principio-cardine. Accanto ai ricordi vivi e brucianti dell’America del Sud fioriscono allora, nel comparto “fuoco”, liriche toccanti. Bella anche la prosa dell’autrice: un periodare che nasconde tra le righe sentore di stu-di classici, frequentazione di buone lettu-re, diuturno esercizio di espressione. Nel capitoletto “Terra” c’è una serie di storie camune: struggenti ricordi, memorie di luoghi e di persone, amalgame di sacro e profano, nostalgia di silenzi. La parte fi-nale della pubblicazione è rappresentata dai testi delle canzoni incise sull’allegato cd: componimenti quasi tutti inediti. Rac-conti, canzoni, poesie che occupano uno spazio di vita lungo quasi 40 anni: testi a volte curiosi, a volte ironici, a tratti madidi di dolore, ma tutti con un sottofondo mu-sicale interiore intenso, espressione di una vita vissuta fuori dalle metriche comuni, di un niente fatto di tutto. (e.g.)

LUCA RETEUNAEFFATÀ, TORINO 2010,EURO 7,00

L’economia per il bene comune, il denaro al servizio della vita, il Nord per il Sud del mondo: un’utopia? No, è il lavoro quotidiano di Banca Etica, Mag, Consorzio assicurativo etico e solidale, Commercio equo e solidale e tante altre realtà, in grado di rida-re alle famiglie italiane un sentimen-to rubato dalla crisi: la fiducia. Una guida per conoscere la finanza etica in tutti i suoi aspetti. Aggettivi co-me equo, etico e solidale si possono affiancare e con successo a finanza ed economia. Luca Reteuna è stato caporedattore di testate nazionali di scienza e tutela dei consumatori. Nel 2007 ha pubblicato il suo primo libro (Cicl. in prop., volantini al liceo D’Azeglio ’74-’79, Priuli e Verlucca), proseguendo come autore di Effa-tà Editrice nel 2008 con “Appello Bianco, studenti cattolico-democra-tici nell’anno della tragedia Moro” e “BioEquaMente, alla scoperta del cibo biologico”, nel 2009 con “E do-po? Energie rinnovabili per tutti” e nel 2010 con “Cure dolci cure, le me-dicine naturali in Italia”.

Romanzo d’esordio per Jacqueline Kelly neozelandese cresciuta in Ca-nada e ora residente in Texas, dove è ambientato il racconto. Nel 1899. Calpurnia è una bambina il cui de-stino sembra essere già segnato dal-la sua nascita, unica femmina di una famiglia numerosa viene educata per poter diventare una brava massaia. La fanciulla è però desiderosa di co-noscere ciò che la circonda e l’uni-ca persona che sembra accorgersi di questo è il nonno. Questo romanzo mette in risalto molti valori: in pri-mo piano troviamo il rapporto tra nonno e nipote ovvero la saggezza e l’esperienza contrapposta all’inge-nuità e all’inesperienza; secondo, ma non per questo meno importante, la capacità di saper osservare il mondo intorno a noi, infatti vedere e guar-dare sono due concetti molto diversi fra loro e, infine, troviamo il legame con la terra oramai sottovalutato. Una storia semplice, umoristica e di-vertente che racconta la natura e la realtà in cui viviamo. (recensione di Eli-sa Abeni per conto della Libreria Ferrata)

L’evoluzionedi Calpurnia

JACQUELINE KELLYSALANI EDITORE, MILANO 2011,EURO 16,80

Soldipuliti

LA VOCE DEL POPOLO7 GENNAIO 2011

Fulvio De Giorgi

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44 LA VOCE DEL POPOLO7 GENNAIO 2011 Cultura e comunicazione

SAB DOM

Tv2000, h. 18.30CONTROVENTOMonica Mondo conduce un interessante momento di ap-profondimento su questioni sociali, culturali, morali. L’in-tento del programma è quel-lo di offrire un diverso punto di vista riguardo ad aspetti della vita sui quali sembra sia stata già detta l’ultima parola.

Tv2000, h. 20.50LA COMPAGNIA DEL LIBROSaverio Simonelli ci accompa-gna alla scoperta della lettu-ra, presentandoci le ultime novità letterarie nazionali e internazionali. Aggiorna-menti su fiere e manifesta-zioni legate all’industria del libro. Consigli e commenti da esperti nel settore, interviste a scrittori e giornalisti.

Televisione L’adolescenza secondo la pubblicità

Il passo della Tv e la sua distanza

dalla realtà

Sdi Alberto Averoldi

Se ricordiamo la nostra giovinezza sappiamo che l’età adolescenziale è caratterizzata spes-so da una generale insofferenza nei confron-ti della realtà e della quotidianità. Impegni e doveri vengono vissuti come un’imposizione, ciò deriva da un naturale orientamento a vo-ler decidere per sé senza curarsi del contesto e delle persone che si hanno intorno. Si vor-rebbe essere sempre in un altro posto, vivere un’altra età, fare cose diverse. Un periodo im-portante della crescita, durante il quale i palet-ti contro cui ci si scontra servono a costruire la dimensione di sé e dell’altro. Un momento di passaggio verso la maturità. La presa di co-scienza della complessità della vita.Cosa succede se questa dolce alienazione vie-ne esaltata come un ideale e duraturo stile di vita? Quali i danni per un giovane se il mondo che lo circonda persiste nel convincerlo che una vita sognante e spensierata nella sua leg-gerezza è l’unica opzione accettabile? La notizia è che la quasi totalità del mondo televisivo si basa proprio su questo metodo di estraniamento dalla realtà. Basti osservare qual è l’offerta che propone agli adolescenti per capire il senso del suo obiettivo commer-ciale: stuzzicare un giovane spettatore nelle sue debolezze, sfruttare questo momento di empasse generazionale presentando al pub-blico storie di ordinaria irrealtà, vicende inse-rite in un ipotetica quotidianità che poco ha da spartire con quella vita che poi continua una volta spento lo schermo. Un momento di fuga ingannevole, perché si tratta di storie ar-chitettate per essere all’occorrenza plausibili, desiderabili in luce della loro ipotetica realtà. Questo stile di televisione frutta subito molti guadagni in ascolti.Un esempio su tutti è “Il mondo di Patty”, una serie tv argentina in onda dal 2009 su Italia Uno. In questo sceneggiato si racconta la vita di ragazzini di circa 13 anni di età, alle prese con la vita: scuola, amici, famiglia... Nulla di male, se non fosse che le situazioni presentate sono appunto molto difficili da ritrovare nella vita di chi le guarda. “Le passioni al potere”, ecco lo slogan che meglio rappresenta le te-matiche dello sceneggiato. I protagonisti, tutti ovviamente di famiglia benestante, hanno un solo obiettivo: gratificarsi attraverso danza,

canto, sport. Gli unici momenti vissuti all’in-terno della scuola sono ambientati al bar, in teatro, in palestra. Impossibile assistere a una scena girata in classe o durante un momento di studio. Le scenografie del resto presentano un mondo di colori sgargianti, esterni idilliaci e interni sfavillanti. Le storie sono ovviamen-te intrighi di amicizia e divisioni, amori e cuo-ri spezzati. E lo stesso vale per i protagonisti adulti, i personaggi più stilizzati e improbabili, persi nei loro problemi o felicemente inconsa-pevoli di averne. Gli stessi figli prendono parte alle loro storie sentimentali, ancora una volta i piccoli danno consigli ai grandi. Il rischio è che il telespettatore si immedesimi in questo mondo fittizio e voglia solo prendere parte alla realtà quando questa è rosea e dina-mica, senza accettare di vivere i momenti “no” della quotidianità.Un tempo le fiabe avevano una fine ben diver-sa con Cenerentola che deve scappare prima di mezzanotte (sottolineando che prima o poi i sogni finiscono e si ritorna alla realtà). Per quel che riguarda lo spettacolo televisivo, in-vece, la mezzanotte non arriva mai, è sempre ora di ballare.

Fx, h. 6.05BORISCanale Sky 131. Divertente serie tv italiana che racconta con iro-nia e non-sense le avventure di una troupe televisiva alle prese con la produzione di un impro-babile soap opera…

Rai Tre, h. 10.20IL GRAN CONCERTOSettimanale dedicato alla mu-sica d’orchestra. Alessandro Greco introduce i bambini nel favoloso mondo della musica.

Discovery Ch., h. 13.00COM’È FATTOCanale Sky 401. Interessanti e divertenti documentari che spiegano in pochi minuti il lavo-ro tecnologico che serve per co-struire oggetti di uso comune.

Tv2000, h. 16.10IL VANGELODELLA DOMENICARubrica a cura di Marinella Per-roni, studiosa delle Scritture. La lettura del Vangelo del giorno dopo, seguita da un breve ma profondo commento.

Italia 1, h. 21.10MAMMA,HO RIPERSO L’AEREONuova avventura per la fami-glia McCallister e per il piccolo Kevin (Macaulay Culkin).

Tv2000, h. 22.25 RETROSCENA – I SEGRETI DEL TEATROApprofondimento culturale condotto da Michele Scian-calepore. Attraverso reporta-ge interessanti e molto curati Sciancalepore viaggia per l’Ita-lia alla ricerca delle novità nel teatro italiano.

La 7, h. 7.00OMNIBUS WEEK ENDLa redazione del telegiornale di La 7 ci presenta i più accesi dibattiti politici riguardanti le numerose questioni sociali, culturali e gestionali della co-sa pubblica italiana.

Rai Uno, h. 10.30A SUA IMMAGINERubrica settimanale dedicata alla religione cattolica in Ita-lia. Rosario Carello intervista ospiti dal mondo ecclesiale e laico e propone interessanti servizi sulla vita della Chiesa nel mondo.

Rete Quattro, h. 12.00MELAVERDEEdoardo Raspelli viaggia per l’Italia alla ricerca delle bellez-ze del nostro territorio. Uno sguardo privilegiato sul pae-saggio e sulle bontà enoga-stronomiche del nostro Paese.

Comedy Central, h. 18.00PALCO, DOPPIO PALCOE CONTROPALCOTTOCanale Sky 122. Dal teatro Bonci di Cesena le registrazioni di divertenti spettacoli messi in scena dai migliori attori comici del momento.

Discovery Channel, h. 21.00LAVORI SPORCHICanale Sky 401. Serie di di-vertenti e ironici documentari basati sui lavori che nessuno vorrebbe fare. Il coraggioso Mike si misura con disgustosi compiti, spesso anche perico-losi, lavorando con insetti, pu-lendo silos di bitume, pulendo fogne e smaltendo i rifiuti del-le fabbriche.

A destra, la protagonista de “Il mondo di Patty”

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Telecomando 45LA VOCE DEL POPOLO7 GENNAIO 2011

LUN MAR MER GIOV VEN

Sky Cinema Max, h. 21.00NEMICO PUBBLICOCanale Sky 309. Avvincen-te thriller politico diretto nel 1998 da Tony Scott, con Will Smith, Gene Hackman e Jo-hn Voight. Un giovane avvo-cato riceve una sconvolgente rivelazione riguardo la morte di un membro del Congresso. Dovrà lottare per difendere la sua posizione e la sua famiglia da chi lo vorrebbe morto…

Rete Quattro, h. 20.30LA MASCHERA DI FERROUna commedia d’avventu-ra che racconta l’epopea del personaggio nato dalla penna dello scrittore Alexandre Du-mas padre. Leonardo Di Caprio è il crudele Luigi XIV, usurpa-tore del trono del fratello ge-mello, rinchiuso in una prigio-ne con una maschera che gli copre il volto per nascondere la loro somiglianza. Ma i mo-schettieri e D’Artagnan pro-gettano di liberarlo…

Rete Quattro, h. 21.10FUORI IN 60 SECONDIFilm d’azione con Nicholas Ca-ge, Robert Duvall e Angelina Jolie. Un ex asso del volante deve aiutare il fratello minore che si è messo nei guai con lo-schi criminali. Dovrà compiere un furto quasi impossibile: ru-bare 50 auto di lusso in meno di tre giorni…

Tv2000, h. 21.00TG TGIl tg dei telegiornali naziona-li: in mezzora i giornalisti di Tv2000 analizzano le scalette dei tg nazionali appena con-clusi e valutano le scelte insie-me a esperti di comunicazione televisiva e sociologi. Confron-tare l’offerta complessiva per giudicare i metodi comunica-tivi di infotainment.

Iris, h. 21.10LADY IN THE WATERBella fiaba cinematografica di-retta da M.Night Shyamalan: nella vita di un uomo qualun-que piomba una ragazza mol-to strana, che dice di vivere in un’altra dimensione. È una ninfa marina che deve trovare la strada per casa. Un film dal-le mille sfaccettature: poesia, horror, avventura, mistero… Da vedere.

La 7, h. 7.00OMNIBUSIniziare la giornata con l’in-formazione: dopo la rassegna stampa quotidiana i giorna-listi della redazione del tele-giornale conducono un’inte-ressante arena politica dedi-cata ai problemi dell’attualità italiana.

Rete Quattro, h. 8.50HUNTERTelefilm americano ambienta-to a Los Angeles: le indagini di Rick Hunter, detective della squadra omicidi della polizia.

Rai Tre, h. 14.50TGR LEONARDOUna striscia quotidiana dedi-cata alla scienza e alle tecno-logie d’avanguardia. Le ultime scoperte e le loro applicazioni nella vita quotidiana.

Rete Quattro, h. 16.35I CANNONI DI SAN SEBASTIANUn film western del 1968 con un bandito che soccorre un villaggio assalito dagli indiani.

La 7, h. 20.30OTTO E MEZZOLilli Gruber analizza l’asset-to politico e sociale dell’Italia commentano le ultime notizie insieme a esponenti politici, del mondo della comunica-zione e della cultura italiana.

Rete Quattro, h. 20.30WALKER TEXAS RANGERContinuano le avventure dei ranger che a forza di calci e mosse da full-contact tengo-no pulite le strade americane.

Rai Tre, h. 11.00APPRESCINDEREMichele Mirabella conduce una rubrica quotidiana che si occupa dei piccoli grandi pro-blemi dell’Italia.

Rai Uno, h. 11.05OCCHIO ALLA SPESAAlessandro Di Pietro presenta un appuntamento quotidiano che si occupa dei consumatori italiani: ogni puntata potre-mo conoscere le caratteristi-che di un alimento di uso co-mune e scoprire come sceglie-re sempre la qualità.

Rai Tre, h. 12.45LE STORIE – DIARIO ITALIANOIl giornalista Corrado Augias torna anche per questa sta-gione ad analizzare l’Italia e gli italiani in un interessante talk-show.

Tv2000, h. 21.00FORMATO FAMIGLIAInteressante talk-show dedi-cato alle famiglie. Arianna Ciampoli e Antonio Soviero studiano la società in cui vi-viamo e cercano di capire, in-sieme ai numerosi ospiti, quali direzioni sta prendendo il pia-neta famiglia in Italia.

Sky cinema mania, h. 21.00MANHATTANCanale 312. Scritto da Woo-dy Allen e Marshall Brickman, Manhattan fonde la violen-ta passione di ‘Interiors’ e la satira matura di ‘Io e Annie’, riuscendo a creare una sin-tesi di dramma e di comme-dia, come lo stesso Allen ha affermato.

Rete Quattro, h. 8.10STARSKY E HUTCHSerie tv squisitamente ameri-cana prodotta nella seconda metà degli anni 70. Le avven-ture di una delle più famose coppie di poliziotti della te-levisione.

Rai Due, h. 9.15TGR MONTAGNEAppuntamento settimana-le con la rubrica dedicata al mondo della montagna ita-liana: le risorse, la bellezza, i personaggi, la vita che si in-contra sul nostro territorio.

Rai Due, h. 9.45TRACY E POLPETTAPer gettare le basi di una lin-gua straniera anche nei più piccoli telespettatori è sta-ta creata questa sit-comedy recitata in parte in un faci-le inglese.

La 7, h. 21.10SLEEPERSThriller del 1996 con Kevin Bacon, Brad Pitt, Vittorio Gas-sman, Dustin Hoffman e Ro-bert De Niro. Un gruppo di ragazzini negli anni ’60 fini-sce in riformatorio per un tra-gico incidente in cui un uomo perde la vita. Lì vivranno un mondo di violenza, difficile da dimenticare una volta in libertà.

Rai Quattro, h. 21.10ROBOCOP 2Un classico del cinema di fan-tascienza: il tutore della leg-ge della città di Detroit è alle prese con un criminale, che vorrebbe conquistare il mer-cato delle droghe, inventore di una sostanza potente.

Rai Due, h. 8.00L’ALBERO AZZURROIn onda la nuova serie del pro-gramma per bambini con il fa-moso pupazzo Dodò e i suoi curiosi amici. Nuove avventure e tante storie per appassionare i più piccoli.

Rai Due, h. 13.50TG2 MEDICINA 33Una rubrica quotidiana dedi- cata alla scienza applicata alla medicina. Aggiornamenti sulle ultime scoperte e sperimenta-zioni. Consigli e prevenzione.

Current, h. 14.15VANGUARDCanale Sky 130. Reportage d’inchiesta giornalistica rea-lizzati da giovani videomaker che vogliono raccontare real-tà che il resto della comunica-zione televisiva spesso lascia nell’ombra.

Rai Due, h. 16.10LA SIGNORA IN GIALLOUn classico dei telefilm gialli della tv degli anni 90. Jessica Fletcher, scrittrice di romanzi gialli, è sempre alle prese con un caso di omicidio.

Sky Uno, h. 20.00DAVID LETTERMAN SHOWCanale Sky 109. Il comico e anchorman David Letterman spara a zero sulla società ame-ricana, fra divertenti gag e in-terviste a personaggi di spicco dello showbiz internazionale.

Rai Tre, h. 23. 15PARLA CON MEIl discusso varietà condotto da Serena Dandini.

Rai Due, h. 7.00CARTOON FLAKESLo spazio dedicato da Rai Due all’intrattenimento dei più pic-coli. Una serie di accattivanti cartoni animati di ultima ge-nerazione.

Rai Tre, h. 7.30TGR BUONGIORNO REGIONEUno sguardo approfondito sul-la Lombardia e sulla sua vita pubblica: servizi e reportage ci raccontano la nostra regione.

Rai Due, h. 9.30SORGENTE DI VITASettimanale di informazione religiosa dedicato alla comu-nità ebraica in Italia. Gli ulti-mi aggiornamenti, gli appun-tamenti culturali e la storia dell’ebraismo raccontata e spiegata da esperti del settore.

Tv2000, h. 17.00LA GRANDE MUSICATv2000 propone ogni giorno per tutta la mattina e in tar-da serata numerosi concerti di musica classica, realizzati dal-le migliori orchestre filarmo-niche internazionali, dirette dai grandi nomi della musica.

Current, h. 20.20PASSAPAROLAL’appuntamento settimanale del giornalista Marco Trava-glio è dedicato ai problemi e ai misteri della politica italiana.

Sky cinema 1, h. 21.00AMABILI RESTILo spirito di una ragazza ucci-sa barbaramente veglia sulla sua famiglia e sul suo assassino.

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46 LA VOCE DEL POPOLO7 GENNAIO 2011 Cultura e comunicazione Radio e Media

ProgrammazioneSono trascorsi 10 anni da quando l’as-sociazione Palcogiovani inaugurò la serie di “…Goi de contala?”, i dischi che raccontano attraverso le canzoni e qualche poesia la tradizione brescia-na. L’occasione del decennale viene celebrata con l’uscita di due cd, uno ri-servato alle canzoni e uno alle poesie, recitate da nove autori bresciani capi-tanati da Elena Alberti Nulli. Qui ci oc-cupiamo in particolare delle canzoni, ben 17, che costituiscono la raccolta musicale. Canzoni che, come sempre, si muovono tra modernità e tradizio-ne, legate assieme dal fil rouge del dialetto. Nonostante questo, e a causa della natura stessa delle canzoni nate da sottoboschi musicali talvolta molto distanti uno dall’altro, inevitabilmen-te i brani formano nel complesso un collage molto variopinto. Per questo il disco assume un carattere discon-tinuo, che richiede un ascolto attento e benevolo verso i frequenti cambi di sonorità e di approccio. Troviamo così canzoni delicate e poetiche come “En castel” di Sergio Minelli che si alter-nano a brani dal forte impatto come “Grande bordello” dei Kei del formai, gruppo dalla grande carica e motiva-zione. Il rap/ska dialettale di “Ufo di campagna” degli Italian Farmer (Del-lino + Rino) è sicuramente un espe-rimento interessante e accattivante, ma molto lontano evidentemente dal canto un po’ ruvido ma molto incisivo e decisamente tradizionale del “sena-

Sdi Ricky Barone

Musica Decima edizione per l’iniziativa di Palcogiovani

“...Goi de contala?”

Il Cinema Eden di Brescia lo scorso anno ha dato il via all’inte-ressante progetto “Jazz in Eden”, con l’idea di creare un po-lo di riferimento per il jazz bresciano. Il percorso è iniziato lo scorso ottobre e si articola in nove concerti che dureranno fi-no alla primavera, quindi una pausa per poi riprendere nella struttura di via Nino Bixio, nello storico quartiere del Carmine, il prossimo autunno. Si tratta di una sfida che nasce dall’amore verso la musica jazz, dettata anche dalla consapevolezza che investire in cultura paga, forse non in termini economici ma certamente in termini di qualità di vita. Il prossimo appunta-mento, sempre di martedì, sarà il 18 gennaio (ore 21; ingresso intero 10 euro ridotto a 9 per i tesserati “Jazzontheroad 2011”; info: 0308379404/403) con ospite il trio di Steve Cardenas, già chitarrista del grande Paul Motion. È la prima volta che Steve Cardenas affronta come leader una tournée italiana, duran-te la quale presenterà le canzoni del suo ultimo lavoro “West

of middle”. Steve Cardenas non ha certo bisogno di presen-tazioni, è uno dei chitarristi più apprezzati e innovativi della scena mondiale e risulta tra i più richiesti come sideman. Nato a Kansas City vanta un curriculum dal quale emergono le sue collaborazioni con grandi del jazz come Eddie Harris e Slide Hampton, le cantanti Norah Jones e Madeleine Peyroux, i bat-teristi Paul Motian e Joey Baron, i bassisti John Patitucci, Marc Johnson, Steve Swallow, Ben Allison, Charlie Haden. Notevoli anche i due musicisti che lo accompagneranno a Brescia, Tom-maso Cappellato (dopo una lunga permanenza a New York, è ora un punto di riferimento tra i batteristi italiani; tra gli altri ha suonato con Don Byron, Michel Blake, Peter Bernstein, Aa-ron Goldberg, Steve Grossman, Kurt Rosenwinkel) e Andrea Lombardini (uno dei pochissimi specialisti del basso elettrico in contesti di musica improvvisata, suona con Leo Genovese, Bob Gullotti, Jeff Davis ed altri). (r.b.)

Live La musica al cinema Nuovo Eden

Nuove proposte alla casa del jazz a Brescia

tore” Francesco Braghini, che questa volta ci regala un pezzo inedito come “L’è ’na roda la vita”. Al di là di questi estremi il cd, nonostante sia orfano di due punte di diamante della canzone bresciana come i fratelli Cinelli (tra cui Charlie va ricordato come caposcuola delle nuove generazioni di musicisti), presenta un quadro composito e arti-colato che ribadisce la ricchezza della canzone dialettale bresciana, con al-cuni protagonisti di rilievo assoluto. Tra questi sicuramente i Luf, gruppo di confine tra la Camunia e il lecchese, che confermano la propria caratura con un pezzo trascinante e dal gran-de impatto sonoro come “Malnat”, che

vuole centrare l’obiettivo sull’anima ribelle del protagonista, affamato di vita e di libertà. Non è bresciano ma è un personaggio straordinario il Bepi, figura carismatica e potente che pre-senta in dialetto bergamasco “Gnu-rant”, che ripercorre stilemi tra il blues e il rock ’n’ roll. Ottimo come sempre Daniele Gozzetti, tra i pochi sempre presenti nelle compilation di “…Goi de contala?” e che va annoverato tra i migliori interpreti del modernariato musico-dialettale bresciano. Un’altra bella leggenda è quella raccontata nel-la sua “Catarinì Catarinù”. Conferma-no la loro crescita graduale i Selvaggi con “Copel” e i Malghesetti con “Si-gnor Conte”, restyling di una canzo-ne tradizionale della Famiglia Bregoli. Un plauso anche alle new entry Mar-co Zuanelli (“el pastiser de Salò”) con “Balenga “ e La cantina di Ermete con “Follestrocca”, cantata da Annalista Alborghetti, autrice anche del testo.

LA SANTA MESSA IN TVLa S. Messa prefestiva che Teletutto, Telenord e Super TV trasmettono alle ore 18.30 del sa-bato, è ripresa dalla parrocchia di S. Maria As-sunta in Gussago.

LA BUONA NOVELLAIl commento al Vangelo della domenica è di don Giuseppe Fusari che ci accompagnerà fino al 6 marzo. Ecclesia di gennaio è in collabora-zione con l’Ufficio di pastorale della scuola. Il programma, prodotto da VoceMedia e curato da Betty Cattaneo, va in onda anche su Radio Voce Camuna la domenica alle 8; Ecz la dome-nica alle 15; Radio Claronda la domenica alle 16 (1ª parte) e il lunedì alle 17 (2ª parte); Radio Basilica Verolanuova la domenica alle 10.30 (1ª parte) e alle 13.30 (2ª parte); Radio Ponte Ma-nerbio la domenica alle 12.30; Radio Raphaël la domenica alle 9 (1ª parte) e alle 13 (2ª parte).

VOCE MATTINA Il contenitore in diretta, condotto da Marco Vignoletti, si presenta ricco di nuovi appunta-menti. Ogni lunedì alle 11.15 “Voce ai brescia-ni”: sondaggi per le vie della città sui temi del momento con Elisa Bassini. Tra le altre rubriche, “A tu per tu” con la psicologa Anna Grasso Ros-setti, “I mille volti di Brescia” con Giacomo Da-nesi, “Cose di musica” col critico Ricky Barone, lo spazio dedicato al cinema e collegamenti in “presa diretta” per raccontare ciò che accade in città e provincia.

VOX POPULIDal lunedì al venerdì potete partecipare al no-stro sondaggio quotidiano dedicato ai più im-portanti temi di attualità, in collaborazione col giornale on line lavocedelpopolo.it. Al termine di “Belli dentro” i risultati finali.

LA BUONA NOTIZIAGli argomenti trattati: il Te Deum di ringrazia-mento e la Messa per la pace; l’Ultimo con gli ultimi; i presepi in Duomo Vecchio; il concerto di zampognari a Limone. La rubrica “4 paro-le” è con Chiara Gabrieli sulla Giornata del mi-grante. La Buona Notizia va in onda: la dome-nica alle 13 su Teletutto e alle 20 su Telenord; su Super TV la domenica e il martedì alle 20; su Più Valli TV la domenica alle 8; su Teleboario la domenica alle 8.15 e alle 10.

BELLI DENTROÈ tornato a grande richiesta il programma preserale condotto da Carlo Zaniboni e Fabri-zio Gorni. Circa due ore di diretta, dal lunedì al venerdì alle 17.10. Tra canzoni, giochi ospiti in diretta e sondaggi, il modo più piacevole di finire la giornata lavorativa. Al termine va in onda Zona relax, col meglio della musica “mor-bida” non stop.

Daniele Gozzetti

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SABATO

47LA VOCE DEL POPOLO7 GENNAIO 2011

DOMENICA DAL LUNEDÌ AL VENERDÌ

Via Callegari, 6 - BresciaTel. 030 3774592 - 3383636104

Fax 030 3757897e-mail: [email protected]

Vocegiornale notiziario radiofonico principaledal lunedì al sabato alle 8.30 - 12.30 - 18.30 - 22.30.VoceFlash notizie in breve dal lunedì al sabatoalle 11 - 14 - 16 - 20 - 23.45.Rassegna stampa quotidiana appuntamentocon le prime pagine dei quotidiani dal lunedì al sabato alle 9.30.Almanacco previsioni del tempo.Pensiero religioso. ecc. dal lunedì al sabato alle 8.Stremadès storia e varia cultura locale venerdìalle 17 e domenica alle 11.Terza pagina attualità culturale. Mercoledì alle 17.Una proposta musicale al giorno programma musicaledal lunedì al sabato alle 13.Titoli di coda striscia musicale con voci differenti ogni volta. Tutti i giorni dalle 20 alle 22.E poi ancora Mercatino (10.20 - 12.20 - 18.20); Corsi & Concorsi (7.30 - 12.45 - 18.45); Vivilavalle (9 - 12 - 18); ecc.

Radio VoceCamuna

Via Mazzini, 92 - 25043 Breno (Bs)Tel. 0364.22342 fax 0364 320906

e-mail: [email protected]@vocecamuna.it

www.vocecamuna.it

Le nostre frequenze

Città e Provincia 88.300Franciacorta 88.500

Lago d’Iseo 88.400 - 93.500Alta Valle Camonica 88.050

Lago di Garda 88.200Bassa Valle Sabbia 88.400 - 88.25

Bassa Valle Camonica 88.200Media Valle Camonica 88.300

Alta Valle Sabbia 88.500Valle Trompia 88.500

Dal lunedì al venerdìGR Nazionali dalle 7 alle 18

Gr Radio Vaticana ore 8 e ore 19.30GR Locali 10.30 11.30 12.30 13.30 15.30

Radio ECZVia XV giugno, 4

25014 Castenedolo (Bs)Tel. 0302731444 Fax 0302130911

[email protected]

Visita il nostro sito oppure telefona ai nostri numeri per individuare, tra le oltre 60 frequenze di ECZ, quella

che corrisponde alla tua parrocchia

S. Messe: Dal lunedì al venerdì 9.03 - 19.03;sabato 19.00; domenica 9.00 - 10.30 - 18.00

Se preferisci ascolta quelle messe in onda dalla tua parrocchia sulle nostre frequenze

Informazione locale

ECZ GIORNALE: Dal lunedì al venerdì alle 12.30 - 13.30 - 19.40. BLOCK NOTES: Gli appuntamenti di città e provinciaDal lunedì al venerdì: Mattino 10.03 - 11.03 - 12.03.Pomeriggio: 14.30 - 15.30 - 16.30 - 17.30 - 18.30. Il sabato alle 12.30 - 13.30 - 14.30 - 15.30 - 16.30 - 17.30 - 18.30.COSA C’È DA VEDERE: Le iniziative teatrali, cinematografiche e musicali di città e provinciaDal lunedì al venerdì alle 12.37 - 13.37 - 19.47

Rubriche

Popoli tra sogni e speranze Lunedì 10.09Oggi parliamo di… Lunedì 11.30Fuori Gioco! Lunedì 18.00Letture Martedì 10.09Sul filo della memoria Martedì 10.40

Bienvenida America latina Martedì 20.05Informazione liturgico-pastorale Mercoledì 10.09Voce alle Acli (ultimo del mese) Mercoledì 11.09Giovedì insieme Giovedì 10.09Insieme… all’Opera! Venerdì 10.09Con le ruote... sotto i piedi! Venerdì 11.09Cucina e tradizione Venerdì 12.15Amico liscio Sabato 9.03La buona novella Domenica 15.00

6.00 Ecclesia6.30 S. Messa6.55 Pane per il viaggio - pensie-ri di saggezza e di fede di H. Nou-wen - con don Adriano Bianchi7.15 L’apertura con Mario Ricci7.25 Rassegna stampa nazio-nale7.55 Pane per il viaggio (replica)8.15 L’apertura (2ª parte)9.15 Primo piano a cura di Mario Leombruno10.10 Voce mattina con Marco Vignoletti10.15 L’agenda: appuntamenti e spettacoli10.50 Il mercatino 12.15 Cinema mon amour- Voce trailer12.50 L’informalavoro14.05 100% Brescia15.00 Pomeriggio inBlu17.10 Belli dentro18.50 Pane per il viaggio (re-plica)18.55 Zona relax19.30 Gr Radio Vaticana- Zona relax21.00 La musica della sera- lun: La reserva de Pedro- mar: Alta rotazione con Alessan-dro Gardenato- mer: Brescia music play con Ri-cky Barone- gio: Voce live - ven: Soul power con Aldo Rizzo- sab: Disco Story22.00 Effetto notte

6.00 Ecclesia7.00 Gr7.05 Pane per il viaggio - pensie-ri di saggezza e di fede di H. Nou-wen - con don Adriano Bianchi7.15 Il nuovo numero del set-timanale La Voce del Popolo 7.35 Rassegna stampa da inBlu8.00 Gr Radio Vaticana9.00 Gr- Voce mattina con Tony Marano (prima parte)11.00 Gr- Voce mattina (seconda parte)12.00 Gr Radio Vaticana13.00 Gr- Radio Voce greatest hits18.00 Gr18.50 Pane per il viaggio (re-plica)18.55 Zona relax19.30 Gr Radio Vaticana19.50 Zona relax21.00 Disco Story

7.00 Mattina italiana - Il risveglio tutto da cantare...9.00 La Buona Novella a cura di Betty Cattaneo - 1ª parte- Commento al Vangelo di don Giuseppe Fusari - Sette giorni in diocesi con An-gelo Onger- Ritratti di sacerdoti bresciani a cura di don Franco Frassine - Primo Piano10.00 S. Messa dalla Cattedrale11.00 La Buona Novella 2ª parte - Ecclesia in collaborazione con l’Ufficio pastorale della scuola- Arte per lo spirito con Carmela Perrucchetti- Vite dei santi in breve a cura di padre Antonio Sicari- L’agenda della settimana12.00 Recita dell’Angelus14.00 Gr Radio Vaticana14.35 Diretta Sport19.30 Gr Radio Vaticana

Page 48: La Voce del Popolo 2011 01

CinemaLa commedia di Aldo, Giovanni e Giacomo

Tre BabbiNatale buffi

e garbati

48 LA VOCE DEL POPOLO7 GENNAIO 2011 Cultura e comunicazione Sala della comunità

PROGRAMMAZIONE

Un’immagine del film “La banda dei Babbi Natale”

Noi credevamodi Mario Martone

Sala della comunitàSERENO – BRESCIA, VIll. SERENO: sabato 8 gennaio ore 20.45; dome-nica 9 gennaio ore 20.45; lunedì 10 gennaio ore 20.45;

Meritato successo al botteghino per la commedia diretta dal regista Paolo Genovese che ha dato ordine

e ritmo al mondo teneramente comico del trio

Che bella giornatadi Gennaro Nunziante

Sala della comunitàGLORIA – MONTICHIARI: sabato 8 gennaio ore 21.00; domenica 9 gennaio ore 15.00, 21.00; lunedì 10 gennaio ore 21.00

Natale in Sudafricadi Neri Parenti

Sala della comunitàSPLENDOR – ODOLO: sabato 8 gennaio ore 20.45; domenica 9 gennaio ore 20.30;

Natale in SudafricaMegaminddi Tom Mcgrath

Sale della comunitàLUX – LUMEZZANE PIEVE: sabato 8 gennaio ore 20.30; domenica 9 gen-naio ore 15.30, 18.00, 20.30; lunedì 10 gennaio ore 20.30; SALA DELLA COMUNITÀ – MARONE: sabato 8 gennaio ore 20.45; domenica 9 gen-naio ore 16.00, 20.45;

La banda dei babbi Nataledi Paolo Genovese

Sale della comunitàASTRA – LUMEZZANE S. APOLLO-NIO: sabato 8 gennaio ore 20.30; domenica 9 gennaio ore 14.30, 17.30, 20.30; LA ROCCA – SABBIO CHIESE: sabato 8 gennaio ore 21.00; domenica 9 gennaio ore 15.00;

Noi credevamoPreciousdi Lee Daniels

Sala della comunitàSANTA GIULIA – BRESCIA, VILL. PREALPINO: domenica 9 genna-io ore 20.45; martedì 11 gennaio ore 20.45

Rapunzel – L’intreccio della torredi Nathan Greno, Byron Howard

Sale della comunitàSERENO – BRESCIA, VILL. SERENO: domenica 9 gennaio ore 15.00; SAN GIOVANNI BOSCO – EDOLO: venerdì 7 gennaio ore 20.45; sabato 8 gen-naio ore 20.45; domenica 9 gennaio ore 20.45; EDEN – ESINE: venerdì 7 gennaio ore 20.30; sabato 8 gennaio ore 20.30; domenica 9 gennaio ore 15.00, 20.30; IL GABBIANO – GHEDI: sabato 8 gennaio ore 21.00; domenica 9 gennaio ore 15.30; SAN COSTANZO – NAVE: sabato 8 gen-naio ore 20.30; domenica 9 gennaio ore 14.30, 16.00, 20.30; AURORA – PALAZZOLO: domenica 9 gennaio ore 16.00;

Stanno tutti benedi Kirk Jones

Sala della comunitàAURORA – PALAZZOLO: sabato 8 gennaio ore 21.00; domenica 9 gennaio ore 20.30

Precious Rapunzel – L’int

Megamind è il più intelligente super-cattivo che il mondo abbia mai cono-sciuto... ma non ha molto successo. Negli anni ha provato a conquista-re Metro City in ogni modo imma-ginabile, ma ogni tentativo è stato un fallimento colossale grazie al su-pereroe col mantello conosciuto co-me “Metro Man”... fino al giorno in cui Megamind finalmente sconfigge davvero l’eroe...

Flynn Rider, il bandito più ricercato del regno, si ritrova costretto a strin-gere un patto con una ragazza dai lunghissimi capelli d’oro che vive im-prigionata all’interno di una torre. L’improbabile coppia intraprende una rocambolesca fuga in compa-gnia di un cavallo “poliziotto”, un ca-maleonte ultraprotettivo e una bur-bera banda di balordi. Grazie al suo bell’aspetto, la sua parlantina e una discreta dose di fortuna, il baldo fuo-rilegge ha sempre avuto vita facile...

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a cura di Nicola Rocchi

I

49LA VOCE DEL POPOLO7 GENNAIO 2011

Il Natale 2010 ha portato meno fortuna del solito all’indigesto cinepanettone di fine anno. “Natale in Sudafrica”, il film di Neri Parenti con Christian De Sica e Belen Rodriguez, non ha mancato come al solito di stravincere al botteghino, peggiorando però negli incassi: circa 11 milioni di euro nel weekend natali-zio contro gli oltre 14 racimolati dalla puntata precedente.Nella settimana che è seguita alla festa, poi, la banda De Sica è stata addirittura superata da una compagine concorren-te: quella formata da Aldo, Giovanni e Giacomo, che con “La banda dei Babbi

Natale” hanno confezionato una com-media piacevole e non volgare, capace di mettere a frutto le qualità di un otti-mo gruppo d’attori.Alla buona riuscita del trio contribuisce anche la… metà di una coppia, ovvero il regista Paolo Genovese che per la pri-ma volta si è separato da Luca Miniero con il quale ha scritto e diretto diversi film, dal surreale “Incantesimo napo-letano” del 2001 al giovanilistico “Que-sta notte è ancora nostra” con Nicola Vaporidis. La coppia, per ora, funziona anche da lontano, anzi va pure meglio. Miniero se n’è andato a dirigere “Ben-

venuti al Sud” con Claudio Bisio, diver-tendo e raccogliendo grande successo di pubblico. Genovese ha messo un po’ di ordine nel mondo teneramente comico di Aldo, Giovanni e Giacomo, confezionando un prodotto nel quale – al contrario di quanto avveniva nella maggior parte dei loro film – si avverte anche la presenza di un regista capa-ce di dare ritmo e misura al racconto.I due film di Miniero e Genovese, pur non essendo certo capolavori, sono esempi di un cinema professionale e garbato, che si rivolge a un ampio pub-blico senza assecondarne gli istinti peg-giori. E hanno un elemento in comune: la presenza di Angela Finocchiaro, at-trice comica (ma non solo) di grande sensibilità, capace di dare un tocco personale ai film nei quali compare. È lei la poliziotta che, la notte della vigi-lia di Natale, deve risolvere il caso di

tre strambi personaggi pescati ad ar-rampicarsi sui muri di un condominio travestiti da Babbi Natale.La notte trascorre in un intreccio di fla-shback nei quali Aldo, Giovanni e Gia-como raccontano le loro vicissitudini. Intersecando momenti corali a sequen-ze nelle quali ognuno dei tre ha l’oppor-tunità di sviluppare il proprio personag-gio. Nel computo delle risate prevale Giovanni, veterinario cinico dai metodi originali, diviso tra la famiglia milanese e una seconda – assai macchiettistica – che sta per formare in Svizzera. Giaco-mo è un vedovo inconsolabile, Aldo un fannullone professionista. Intorno a lo-ro una schiera di donne (una menzione merita almeno Mara Maionchi, quintes-senza della suocera feroce) complica la loro vita e ne mette alla prova l’ami-cizia, che memorabili tornei di bocce provvedono a cementare.

La passionedi Carlo Mazzacurati

Sala della comunitàPAOLO VI – DESENZANO: sabato 8 gennaio ore 20.30

CINEFORUM

Le cronache di Narnia - Il viaggio del velierodi Michael Apted

Sale della comunitàSAN FILIPPO NERI – COLLEBEATO: sabato 8 gennaio ore 21.00; domenica 9 gennaio ore 15.00, 17.30; AGORÀ – OSPITALETTO: venerdì 7 gennaio ore 21.00; sabato 8 gennaio ore 15.30, 21.00; domenica 9 gennaio ore 15.30, 21.00; AURORA – PAVONE MELLA: venerdì 7 gennaio ore 20.45; sabato 8 gennaio ore 20.45; domenica 9 gennaio ore 17.30, 20.45; PA-OLO VI – PREVALLE: sabato 8 gennaio ore 20.30; domenica 9 gennaio ore 15.30; SEBINO – SALE MARASINO: sabato 8 gennaio ore 20.45; do-menica 9 gennaio ore 16.00, 20.45

Il nastro biancodi Michael Haneke

Sala della comunitàSALA DELLA COMUNITÀ – LUMEZ-ZANE S. SEBASTIANO: giovedì 13 gennaio ore 20.45;

CINEFORUM

Le avventure di Sammydi Ben Stassen

Sala della comunitàPAX – PROVAGLIO D’ISEO: sabato 8 gennaio ore 20.30; domenica 9 gennaio ore 15.00

Il nastro biancoLa passione

Ti presento un amicodi Carlo Vanzina

Sala della comunitàSAN LUIGI – LODRINO: sabato 8 gennaio ore 20.30; domenica 9 gennaio ore 20.30

Il regno di Ga’Hoole...di Zack Snyder

Sala della comunitàITALIA – LONATO: domenica 9 gennaio ore 15.00; AURORA – RONCADELLE: sabato 8 gennaio ore 20.30; domenica 9 gennaio ore 15.00

Il regno di Ga’Hoole...Le cronache di Narnia

Io sono con tedi Guido Chiesa

Sala della comunitàGIOVANNI PAOLO II – AGNOSINE: mercoledì 12 gennaio ore 20.30

CINEFORUM

Io sono

Harry Potter e i doni della mortedi David Yates

Sale della comunitàIDEAL – CASTENEDOLO: sabato 8 gennaio ore 21.00; domenica 9 gennaio ore 17.00, 21.00; SAN GIOVANNI BOSCO – SERLE: saba-to 8 gennaio ore 20.30; domenica 9 gennaio ore 15.30;

Harry Potter e i doni della morte

La nuova pellicola è basata sul ter-zo dei sette libri della serie di Lewis “Le Cronache di Narnia”. Edmund e Lucy Pevensie, con il cugino Eustace, vengono inghiottiti in un quadro e portati a Narnia sulla fantastica im-barcazione, e lì si uniscono al re Ca-spian e al topo guerriero Reepiche-ep in una missione da cui dipende il destino della stessa Narnia. Vincendo le proprie grandi tentazioni, gli arditi viaggiatori toccano isole misteriose, si scontrano con creature magiche...

Maria è una giovane ragazza, figlia di pastori, promessa in sposa a Giusep-pe, un vedovo con due figli, abitante nel vicino villaggio di Nazareth, nella Galilea di duemila anni fa. Cresciuta secondo l’amore e il rispetto verso i più piccoli, Maria dopo aver lasciato la propria casa, presto ravvisa le stor-ture del mondo patriarcale che la circonda, a partire dalla famiglia del marito. Qui detta legge il fratello più anziano di Giuseppe, Mardocheo....

Page 50: La Voce del Popolo 2011 01

Le scuole di Padre PIAMARTAdi Brescia e Provincia

ISTITUTO ARTIGIANELLIFormazione Professionale

ISTITUTO BONSIGNORIFormazione Professionale

e Scuola Paritaria

ISTITUTO PIAMARTAScuola Paritaria

ISTITUTO S.MARIA DI NAZARETH

Scuole Paritarie

CENTRO DI FORMAZIONE PROFESSIONALE A.F.G.P.

Qualifica triennale/4˚anno

Operatore elettrico/elettronico

Operatore meccanico

Operatore grafico

CONVITTO E DOPOSCUOLA

CENTRO DI FORMAZIONE PROFESSIONALE A.F.G.P.

Qualifica triennale/4˚annoOperatore agricolo

Operatore elettrico

Operatore meccanico

Operatore meccanico d’auto

Operatore amministrativo segretariale

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADOLICEO SCIENTIFICO

Potenziato in Scienze ambientali -

Lingue straniere

DOPOSCUOLA

LICEO EUROPEO LIGUISTICO MODERNO

ISTITUTO TECNICO ECONOMICOamministrazione finanza e marketing

ISTITUTO TECNICO TECNOLOGICO Informatica e telecomunicazioni

DOPOSCUOLA

SCUOLA DELL’INFANZIA

SCUOLA PRIMARIA PARIFICATA

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADOOrario anticipato e

prolungato (7.30 - 18.00)

in accordo

con le necessità

delle famiglie.

DOPOSCUOLA

25121 Brescia - Via Piamarta, 6

Tel. 030 293571 - Fax 030 3776362

e-mail: [email protected]

www.afgp.it

25010 Remedello (Brescia) - Via Cappellazzi, 5

Tel. 030 957113 - Fax 030 957218

www.bonsignori.com

25124 Brescia - Via Cremona, 99/101

Tel. 030 2422711 - Fax 030 2422747

e-mail: [email protected] / [email protected]

www. piamarta-bs.it - www.artigianelli.info

25123 Brescia - Via Ferri, 91

Tel. 030 2306871 - Fax 030 2306875

e-mail: [email protected] -

www.istitutosantamariadinazareth.it

UN PROGETTO EDUCATIVO COMUNE

FORMAZIONE E QUALITÀAccoglienza, Orientamento

Attenzione al dialogo e all’ascolto

Animazione Spirituale

Qualità nell’azione didattica

Consulenza psico-pedagogica

Presenza continua degli educatori

e animazione ludico ricreativa

Ampi spazi per il gioco pomeridiano

Servizio mensa e Bar

Teatro, Auditorium

SERVIZI

)

cordo

ecessità

miglie.

CUOLA

, 91

306875

org -

areth.it

Page 51: La Voce del Popolo 2011 01

51LA VOCE DEL POPOLO7 GENNAIO 2011

Economia e lavoro

Si è recentemente tenuto a Brescia il convegno “Il servizio idrico integra-to in provincia di Brescia. L’esperien-za di oggi per i traguardi di domani”, promosso dall’Aato Brescia, l’autori-tà d’ambito territoriale ottimale che pianifica e regola i servizi idrici, oltre ad occuparsi dell’acqua potabile, del suo reperimento sino alla distribuzio-ne, la depurazione e la re-immissione nel ciclo naturale delle acque. La ri-forma del servizio idrico del 1994 ha introdotto due concetti fondamenta-

Il servizio idricodel futuro

li: quello di Servizio idrico integrato (Sii) e quello di Ambito territoriale ot-timale (Ato). Il primo riunisce i servizi idrici ad uso civile, quali la captazione e distribuzione dell’acqua potabile, il convogliamento nelle reti fognarie dell’acqua utilizzata, la depurazione delle acque reflue e la loro restituzio-ne all’ambiente. L’Ato invece indica la dimensione gestionale ottimale per assicurare un servizio idrico integrato che disponga di una sufficiente massa critica ed offra adeguare economie di

scala. “L’Ato a Brescia si è costituita nel 2002, trasformandosi in consorzio nel 2007 – ha ricordato il suo direttore Marco Zemello – e coincide con il ter-ritorio provinciale. Tra i molti compiti, emergono la determinazione della ta-riffa e la definizione degli standard di qualità dell’acqua. In questi anni l’Ato di Brescia si è distinta a livello sia re-gionale sia nazionale – ha continuato Zemello – ripartendo il territorio in tre aree omogenee con altrettanti gestori, contro gli oltre cento preesistenti, con un piano d’investimenti di oltre 800 milioni di euro dal 2007 al 2031, di cui circa 200 negli ultimi tre anni e 227 da utilizzare nel triennio 2011-2013. Se og-gi la tariffa reale è di 1,0529 euro/mc, confidiamo di riuscire a contenerla tra gli 1,12 e gli 1,23 nel prossimo triennio, valore che ci posiziona tra i più com-petitivi in ambito nazionale. Abbiamo anche omogeneizzato il rapporto con gli utenti tramite la Carta dei servizi idrico-integrati su tutto il territorio

provinciale – ha proseguito Zemello – iniziando a valorizzare l’acqua pub-blica nei 206 Comuni con l’apertura di 112 punti d’acqua, oltre ad aver stabi-lito regole uniformi per gli scarichi in-dustriali nelle fognature”. Va ricordato che l’acqua erogata supera i 115 milio-ni di metri cubi annui, attraverso 207 acquedotti, di cui 200 comunali e sette intercomunali, per una lunghezza delle condotte pari a 6.506 km, di cui 1.020 afferenti ad acquedotti e 5.846 a reti di distribuzione. Per quanto attinente alle fognature, ad esse fanno riferimento 211 reti per 2.984 km di condotte, con 234 impianti di depurazione, di cui 150 comunali. “Riteniamo che la fotogra-fia di quanto fatto in questi anni – ha chiosato Marco Zemello – così come quanto prospettato sul piano program-matico costituiscano elementi su cui riflettere, soprattutto sul piano legisla-tivo, là dove viene posta in discussio-ne l’opportunità o meno di proseguire sulla strada intrapresa”.

S di Franco Armocida

Posticipata al 1° gennaio 2012 la soppressione degli Aato, per la gestione dell’acqua e dei rifiuti; la proroga è contenuta all’interno dell’articolo 26 del “Decreto Milleproroghe”, approvato il 30 dicembre scorso

Brescia Un convegno dell’Aato

Segnali inquietanti sul fronte dell’emergenza abitativa. È quanto sostiene il Sicet di Brescia (il sindacato inquilini ca-sa e territorio della Cisl) visto che quest’anno in Lombardia verrà erogato soltanto il 35% dei contributi che sarebbero necessari per garantire la solvibilità delle famiglie in affit-to sul mercato privato. A questo si aggiunge che per l’anno 2011 la Lombardia riceverà dallo Stato quasi sette milioni di euro in meno rispetto a quanto ricevuto per il 2010. In-fine per quanto riguarda il 2012 e 2013 lo Stato prevede di stanziare complessivamente 33 milioni di euro da destinare a tutto il territorio nazionale e cioè esattamente la stessa somma che aveva destinato alla sola Lombardia per l’anno 2009. “In altre parole – prosegue la nota del sindacato in-quilini aderente alla Cisl – proprio mentre è in atto una cre-scita esponenziale degli sfratti per morosità, lo Stato pro-cede ad un ulteriore e drastico ridimensionamento di uno dei pochi strumenti a disposizione per contrastare l’emar-ginazione e il disagio sociale. Sappiamo bene che lo Stato deve risanare i conti pubblici ma non possiamo accettare che la politica di bilancio si traduca in un taglio dei fondi

destinati all’emergenza abitativa come se si trattasse di un ramo secco o di una questione secondaria. E considerato che la questione abitativa investe il territorio bresciano in modo particolarmente pesante, chiediamo ai partiti e alle istituzioni locali di reclamare almeno il ripristino dei fondi stanziati per il 2010”. Il contributo per l’affitto corrisponde alla differenza fra il canone effettivamente pagato ed il canone sopportabile calcolato in base ai cri-teri fissati dalla normativa regionale. In altre parole la Regione Lombardia ha definito il contributo come uno strumento che dovrebbe consentire a tutti i richiedenti di pagare soltanto quella parte di affitto che è realmen-te sostenibile. Tuttavia, poiché a partire dal 2002 è sta-ta corrisposta semplicemente una quota percentuale del contributo spettante, gli inquilini si sono ritrovati a so-stenere una spesa eccessiva rispetto alle loro reali capa-cità economiche. Questo divario fra contributo teorica-mente spettante e contributo effettivamente erogato si è progressivamente allargato col passare degli anni per effetto dei continui tagli ai fondi statali.

Sicet

Preoccupazioniper l’emergenza

abitativa

[email protected]

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52 LA VOCE DEL POPOLO7 GENNAIO 2011 Economia e lavoro Scuole

Nel 1998 il Liceo classico dell’Istituto Arici organizzava la prima edizione di un concorso di cultura latina, chiama-to Certamen Brixiense. Era una sorta di sfida, una mossa in controtenden-za rispetto alle tentazioni riduttivisti-che, che davano come imminente la fine dello studio del latino, nonché del Liceo classico in generale, sentito come una scuola in declino, non più all’altezza dei tempi, dedita allo studio di lingue considerate morte. L’idea di mettere a confronto gli studenti su questa materia, il primo di tal genere

Ndi Gian Enrico Manzoni

in Lombardia, ebbe successo, tanto che presto fu imitata da altre scuole e istituzioni di città vicine, che diedero vita ad analoghe iniziative variamen-te denominate. Oggi possiamo dire che il Certamen Brixiense è divenu-to una tappa nota per i giovani latini-sti dell’ultimo e del penultimo anno delle nostre scuole superiori. E tra breve si svolgerà la settima edizione: il 5 febbraio avrà luogo infatti il pros-simo concorso, per il quale fervono i preparativi. Sono al lavoro per que-sto scopo un comitato organizzatore

e, in generale, l’intero Istituto di via Trieste a Brescia, che ha fatto di que-sta esperienza un punto di riferimen-to sia del proprio progetto educativo sia della didattica di qualità posta co-me obiettivo nel lavoro scolastico. La giuria è composta da tre docenti, che sceglieranno anche quest’anno i brani da sottoporre ai concorrenti e valute-ranno gli elaborati degli alunni, i quali rappresenteranno la scuola di prove-nienza fino a un massimo di dodici stu-denti per Istituto. Nell’ultima edizione sono stati sottoposti ai candidati del penultimo anno un passo di Cicerone per la prosa e di Catullo per la poesia; per i maturandi invece si è trattato di tradurre e commentare un brano in prosa di Plinio il Giovane oppure di poesia di Orazio. Il successo cultura-le e didattico del Certamen consiste

soprattutto nella bontà del lavoro di preparazione che gli studenti svolgo-no prima della competizione, spesso con l’aiuto degli insegnanti con i quali si crea un forma stretta di collabora-zione per migliorare, affinare, poten-ziare le proprie capacità. Oserei dire che è più importante la fase prepara-toria che non il concorso stesso, per la sua valenza didattica e umana in-sieme; anche perché, è bene ricorda-re che l’atteggiamento migliore con-siste nell’accostarsi a questi concorsi con spirito olimpico, alieno cioè da qualsiasi forma di attesa o obbligo di successo. L’onore consiste nell’es-sere stato prescelto a partecipare in rappresentanza della propria scuola e nel portare a termine dignitosamente la prova, indipendentemente da quel-lo che sarà il risultato finale.

La felice intuizione

del “Certamen”Nel 1998 la prima edizione di un concorso

che negli anni ha accresciuto la sua fortuna

Istituto Arici Una positiva esperienza

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Sabato 22 Gennaio 2011 ore 10.30-12.30/14.00-18.00

Domenica 23 Gennaio 2011 ore 10.30-12.30/15.00-17.00

La segreteria della scuola è sempre aperta con orario continuato dalle 08.30 alle 17.30 - Sabato dalle 08.30 alle 12.30

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53LA VOCE DEL POPOLO7 GENNAIO 2011Paesi e parrocchie Bassa

Open day in ospedale? Sì. A metterlo in calendario è il presidio ospedaliero di Gardone Valtrompia che, grazie al-la disponibilità del personale medico e infermieristico del pronto soccorso e delle unità operative di pediatria, ginecologia e medicina, ha accolto l’invito alla collaborazione giunto dal locale distretto scolatico. Obiettivo di questa sinergia è la realizzazione di un progetto integrato per i ragazzi in età scolare. L’iniziativa punta all’appro-fondimento di proposte educative e didattiche per la diffusione della cul-

Insolito open dayin ospedaleLa proposta è nata dalla sinergia con il locale distretto scolastico

Otura della salute con particolare inte-resse agli aspetti organizzativi e alle principali dinamiche dell’emergenza territoriale.Ben chiari sono gli scopi del progetto: rendere i ragazzi protagonisti dell’agi-re attivando la catena dei soccorsi ed intervenendo consapevolmente per favorire comportamenti corretti evi-tando di diventare loro stessi vittime; gestire da protagonisti un’emergenza sanitaria; educare in merito alle ma-novre da compiere e da evitare duran-te il primo soccorso, sottolineare l’im-

portanza della sicurezza domestica e stradale; mostrare la realtà di un’uni-tà di pronto soccorso e dei mezzi di soccorso; promuovere, infine, la cul-tura della salute basata sull’adozione di corretti stili di vita.Gli studenti hanno potuto accedere così alla struttura del presidio ospe-daliero di Gardone e incontrare tante figure professionali che ogni giorno si adoperano per la salute della per-sona. Dalla loro voce i ragazzi hanno appreso l’importanza di corretti stili di vita, di modelli alternativi e integra-ti per affrontare molti dei problemi, anche di natura sanitaria, a cui i più giovani, soprattutto gli adolescenti, sono esposti.La collaborazione istituzionale e l’in-solito open day sono la prova della necessità di strategie e di politiche

di intervento che coinvolgano di-verse figure familiari al mondo degli adolescenti, figure che non escludo-no anche la presenza di un presidio ospedaliero.Non deve stupire, dunque, che nell’ambito delle attività di un dipar-timento importante come quello di emergenza dell’ospedale di Gardone abbia trovato spazio un percorso di formazione e di educazione della par-te più giovane della popolazione. Una scelta che trova nella necessità di fa-re della famiglie e del cittadino non solo utenti passivi del servizio sanita-rio, ma anche protagonisti attivi dello stesso. A fine progetto è stato distri-buito fra i partecipanti un questiona-rio che ha fatto emergere l’interesse e l’apprezzamento per l’iniziativa fra tutte le persone coinvolte.

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54 LA VOCE DEL POPOLO7 GENNAIO 2011 Economia e lavoro Scuole

Il Cidaf per l’anno in corso e per i prossimi anni propone un pro-getto di ascolto per adolescenti e giovani. Nella società attuale adulti e ragaz-zi stanno vivendo momenti di forti cambiamenti che possono rappre-sentare una risorsa, ma anche es-sere motivo di disorientamento..Gli adulti (genitori e insegnanti) vi-vono sì il desiderio di essere edu-catori efficaci e significativi, ma sperimentano anche la difficoltà di trovare strategie educative ade-

Iguate. Il consultorio Cidaf, forte della fiducia nelle famiglie, negli insegnanti e negli educatori, si propone come servizio di sostegno psico-pedagogico, in una logica di prevenzione dei possibili disagi e difficoltà, sempre presenti nella realtà attuale. Il progetto ha lo scopo di favorire il costituirsi di una rete di suppor-to agli alunni, agli insegnanti ed ai genitori, sempre più centrale nella società odierna, dove si sperimenta la solitudine nell’educare. Obiettivi

generali dello Sportello di ascolto per gli alunni sono: offrire uno spa-zio per gli alunni, in cui possano manifestare ed esprimere i propri vissuti e le loro difficoltà connesse al processo di crescita; migliorare la consapevolezza e l’accettazione di se stessi e degli altri; raggiunge-re una maggiore consapevolezza della propria vita affettiva e rela-zionale; fornire, qualora venga ri-chiesta, una consulenza psicologi-ca per aiutare i ragazzi a elaborare e affrontare i loro momenti di diffi-coltà e di disagio.Per quel che concerne le proposte operative il Cidaf prevede un in-contro di presentazione agli inse-gnanti ed ai genitori dell’iniziati-va relativa allo Sportello di ascol-to per gli alunni, l’apertura dello

“Sportello di ascolto per gli alunni”, a cadenza settimanale (orientati-vamente della durata di due ore), con la presenza di una psicologa-psicoterapeuta del consultorio o di un pedagogista, la restituzione del-le problematiche emerse durante lo sportello agli insegnanti, il coinvol-gimento dei genitori a seguito di un “patto educativo” con insegnanti e psicologa. Per quel che concerne la tempistica il progetto prevede l’avvio dello Sportello di ascolto dal mese di ottobre fino al mese di maggio dell’anno successivo.Il progetto proposto alla Scuola ri-entra nelle attività di Educazione alla salute previste dal Consultorio Cidaf di Travagliato o di Brescia e, pertanto, è gratuito, in quanto risul-ta già finanziato.

In ascolto di adolescenti

e giovaniL’iniziativa è stata pensata a supporto di una

fase particolarmente delicata della vita

Cidaf Un nuovo progetto

Il cidaf per l’anno in corso e per i prossimi anni propone il: Progetto di ascolto per adolescenti / giovani PremessaNella società attuale adulti e ragazzi stanno vivendo momenti di forti cambiamenti che possono rappresentare una risorsa, ma anche essere motivo di

disorientamento...

Gli adulti( genitori ed insegnanti) vivono sì il desiderio di essere educatori efficaci e significativi, ma sperimentano anche la difficoltà

di trovare strategie educative adeguate.

Il consultorio CIDAF, forte della fiducia nelle famiglie, negli insegnanti e negli educatori, si propone come servizio di sostegno

psico-pedagogico, in una logica di prevenzione dei possibili disagi e difficoltà, sempre presenti nella realtà attuale.

Il progetto ha lo scopo di favorire il costituirsi di una rete di supporto agli alunni, agli insegnanti ed ai genitori, sempre più centrale

nella società odierna, dove si sperimenta la solitudine nell'educare.

Obiettivi generali dello Sportello di ascolto per gli alunni1 – Offrire uno spazio per gli alunni, in cui possano manifestare ed esprimere i propri vissuti e le loro difficoltà connesse al processo di crescita2 – Migliorare la consapevolezza e l'accettazione di se stessi e degli altri3 – Raggiungere una maggiore consapevolezza della propria vita affettiva e relazionale4 – Fornire, qualora venga richiesta, una consulenza psicologica per aiutare i ragazzi ad elaborare i loro momenti di difficoltà e di disagio.

Proposte operative- Incontro di presentazione agli insegnanti ed ai genitori dell'iniziativa relativa alo Sportello di ascolto per gli alunni- Apertura dello “Sportello di ascolto per gli alunni”, a cadenza settimanale(orientativamente della durata di 2 ore), con la presenza di una psicologa – psicoterapeuta del Consultorio CIDAF o di un pedagogista

- Restituzione delle problematiche emerse durante lo sportello agli insegnanti- Coinvolgimento dei genitori a seguito di un “patto educativo” insegnanti e psicologa- La metodologia verrà concordata di volta in volta.

TempiAvvio dello Sportello di ascolto dal mese di ottobre fino al mese di maggio dell’anno successivo.

Costi del progettoIl progetto proposto alla Scuola rientra nelle attività di Educazione alla salute del Consultorio CIDAF di Travagliato o di Brescia e, pertanto, è gratuito, inquanto risulta già finanziato.

Cidaf di Brescia, Viale Stazione 63 Tel. 030 43359 Fax 030 43190 - [email protected]

Cidaf di Travagliato, Via c. Golini n.6 Tel. 030 6862064 Fax 030 6624640 - [email protected]

Page 55: La Voce del Popolo 2011 01

55LA VOCE DEL POPOLO7 GENNAIO 2011Paesi e parrocchie Bassa

Remedello=Bonsignori. Un’equazio-ne che trova conferma nel corso degli anni, fin dal 1896 quando don Giovan-ni Battista Piamarta e don Giovanni Bonsignori diedero vita dapprima alla colonia agricola e, successivamente, ad una serie di indirizzi scolastici che hanno formato e formano generazio-ni di studenti. Il tutto sotto la guida dei sacerdoti della congregazione del-la Sacra Famiglia di Nazareth. Attual-mente gli istituti di agraria, geometri e perito informatico sono gestiti dallo Stato. I sacerdoti, invece, seguono il

La proposta targataBonsignoriL’istituto, fondato nel 1896, è diventato un importante polo scolastico della Bassa

RCentro di formazione professionale (al cui interno trovano spazio cinque indirizzi), la scuola secondaria di pri-mo grado (la scuola media, ndr) e il li-ceo scientifico, con potenziamento in Scienze ambientali e Lingua comuni-tarie. Due realtà, queste ultime, nate rispettivamente negli anni scolastici 2005/6 e nel 2008/9, frutto della vo-lontà della Congregazione di incide-re cristianamente sull’educazione dei ragazzi, di guidarli, secondo lo spirito di padre Piamarta, nella loro crescita umana, sia intellettiva che spiritua-

le. Oggi scuola media e liceo, sep-pur giovani, sono in grado di offrire un’istruzione capace di incidere nella formazione. Entrambe sono animate dall’intenzione di offrire agli allievi e alle loro famiglie, in un rapporto stret-to di collaborazione, non solo una solida e robusta cultura, applicando una didattica moderna e attenta alle nuove tecnologie, ma prima di tutto un’attenzione alla persona, ai suoi bisogni, al prendersi cura delle sue difficoltà e a potenziare le sue attitu-dini. La scuola secondaria di primo grado attualmente offre una sezione per ogni corso, coprendo i 25 posti disponibili. Il liceo scientifico cresce, invece, anno dopo anno, offrendo una solida formazione scientifica tradizio-nale e potenziamenti opzionali: esso è nato con lo scopo di continuare la

formazione dei giovani e prepararli agli studi universitari. Attualmente sono già coperti i posti disponibili per il prossimo anno scolastico, 2011/12, segno che la scuola sta riscontrando l’apprezzamento delle famiglie e del territorio circostante. Al loro interno le due comunità educative si avvalgo-no di insegnanti giovani e preparati, che, in sinergia con la direzione e la presidenza, cercano di trasmettere un sapere non meramente nozionistico, ma calato nel vissuto quotidiano di ogni individualità. Completano l’of-ferta formativa, oltre al dopo-scuola, esperienze quali i ritiri spirituali nei periodi forti dell’anno, momenti di aggregazione in occasione di parti-colari ricorrenze, viaggi di istruzione.Per maggiori informazioni è possibi-le contattare il numero 030-957113.

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Page 56: La Voce del Popolo 2011 01

56 LA VOCE DEL POPOLO7 GENNAIO 2011 Economia e lavoro Scuole

ÈÈ dal 1954 che la “Casa del Giovane”di Castiglione, istituzione ormai molto conosciuta non solo in ambito locale e provinciale, svolge con successo at-tività di formazione a favore di giova-ni e adulti. Diversi sono i settori che vedono circa un centinaio di persone impegnate a vario titolo nella condu-zione delle attività logistiche e didat-tiche per oltre 1000 utenti che vanno dagli adolescenti della scuola media agli adulti dei corsi serali.Divenuto giuridicamente Fondazione Casa del Giovane Don Mario Bottoglia nel 2001, con il nome del suo ideato-re e fondatore, questo ente riunisce le attività di un Centro di formazione professionale accreditato dalla Regio-ne Lombardia e della Scuola Secon-daria di I’ grado “B. Pascal”. Il Centro di formazione professionale propone sia corsi riservati agli adolescenti in uscita dalla scuola media, nei settori Acconciatura-estetica e Alimentazio-ne-alberghiero, che con un percorso triennale conducono alla qualifica, sia corsi serali indirizzati a chi già lavora che consentono il conseguimento di qualifica o specializzazione a seconda della tipologia. Vengono altresì svolti corsi di aggiornamento in lingue stra-

niere, di informatica a vari livelli, an-tincendio e legge 626, Haccp, appren-distato. Dall’anno scolastico 2008/2009 sono attivi corsi di quarto anno che inseriscono gli allievi dei corsi diurni nel percorso formativo previsto dalla riforma, al fine di consentire una even-tuale prosecuzione degli studi nel si-stema scolastico. Gli allievi, inoltre, durante l’anno seguono un periodo di stage presso le aziende del settore in cui stanno preparandosi per una formazione adeguatamente collegata con il mondo del lavoro. Normalmente circa 200 aziende ospitano ogni anno gli allievi che frequentano i vari corsi.Tra le attività della Fondazione, ulti-ma in ordine di tempo ma non certo per importanza e per tasso di succes-so, è la Scuola secondaria di I grado “B.Pascal”, l’ex-scuola media, che ha all’attivo ben sei sezioni. La Fondazio-ne è anche accreditata per lo svolgi-mento di azioni volte al sostegno e alla ricerca del lavoro, a favore di disoccu-pati e cassaintegrati. Questi servizi, fi-nanziati dalla Regione Lombardia con la forma che va sotto il nome di Dote lavoro, hanno visto la partecipazione alle varie attività di formazione di ol-tre 400 utenti. Sono stati erogati servi-

zi di bilancio delle competenze, di ri-cerca attiva del lavoro oltre che corsi di formazione che vanno dalla cucina alle lingue straniere, dalla pasticceria all’informatica e alla tecnica d’ufficio. Per tutte le attività connesse alla for-mazione oltre alle aule teoriche dotate di sussidi audiovisivi, l’Ente dispone di un auditorium da 300 posti, laborato-ri di informatica, collegati in rete con elaboratori dell’ultima generazione in grado di gestire programmi anche molto complessi come quelli di edi-toria elettronica e computer-grafica, laboratori di acconciatura, laboratori di estetica, un laboratorio di pastic-ceria, un laboratorio di cucina e sala e bar, una palestra. Nelle ore di eser-citazioni pratiche gli allievi eseguono concretamente tutte le operazioni cui si troveranno di fronte nell’esercizio della loro futura attività professiona-le. La Fondazione è a disposizione per chiunque voglia visitare le strutture e le attrezzature. I genitori hanno la pos-sibilità di venire con i loro figli per un ulteriore approfondimento della tipo-logia di scuola o di corso che intendo-no frequentare presso l’Ente che per questo scopo è aperto in orario diur-no e serale.

Le proposte della “Casa

del Giovane”La struttura dal 2001 è intitolata alla figura

di don Mario Bottoglia

Castiglione delle Stiviere Attiva dal 1954

Page 57: La Voce del Popolo 2011 01

57LA VOCE DEL POPOLO7 GENNAIO 2011Paesi e parrocchie Bassa

Quella attuale è, per Enrico France-schini, segretario generale Cisl Scuo-la di Brescia, una situazione per molti versi preoccupante: la crisi economi-ca, per troppo tempo negata o sotto-valutata, peserà ancora a lungo dispie-gando gli effetti peggiori nei prossimi mesi. I problemi non affrontati e quin-di senza risposta sono tanti e così la crisi diventa anche disgregazione so-ciale. Servirebbe invece un progetto serio e condiviso di sviluppo e uno sforzo congiunto per ricostruire co-esione sociale e un comune tessuto

Ripensarela centralitàdella scuolaÈ questa la ricetta indicata dal sindacalista Enrico Franceschini

Qvaloriale. In questa ottica andrebbe ri-pensata la centralità della scuola, per-ché è in essa che si creano non solo le condizioni di sviluppo del Paese e di occupabilità delle persone, ma anche e prima di tutto le condizioni per una nuova cittadinanza attiva e consape-vole e per la condivisione dei valori etici e civili. Nonostante la distrazione della politica la scuola sta mostrando segnali di positività. La recente pub-blicazione dei dati dell’indagine Ocse-Pisa sui livelli di apprendimento mo-stra una crescita della nostra scuola,

di cui nessuno può farsi vanto se non il corpo docente che comunque riesce a far funzionare il sistema riuscendo a modificarlo e migliorarlo dall’interno, anche nelle difficili condizioni deter-minate da miopi politiche scolastiche. D’altro canto una indagine commissio-nata dalla Cisl Scuola alla Swg sulle consapevolezze dei docenti circa la scuola italiana mostra insegnanti che non si rassegnano e ancora credono nella possibilità di una scuola e di un Paese migliori, descrive un mondo fatto di impegno e passione quotidia-ni, di professionalità che non temono di essere valutate. Anche per questo, il personale della scuola pretende più rispetto per la funzione che svolge e che meriterebbe un maggior ricono-scimento sociale ed economico. Sta invece accadendo l’opposto. Si pensi

solo al blocco del rinnovo contrattua-le che determina una pesante perdita, non recuperabile, in termini di potere d’acquisto degli stipendi. Solo l’azione sindacale tenace e vincente della Cisl Scuola ha evitato che si concretizzas-se per il personale della scuola una doppia penalizzazione con il blocco della progressione economica defini-ta contrattualmente. Nonostante tutto proseguiamo nel nostro lavoro perché, riprendendo un motto caro a don Mi-lani, ci stanno a cuore i nostri alunni, ci sta a cuore la scuola, la cultura, il Paese. Avere a cuore la scuola e difen-dere i lavori che lì si esercitano signi-fica impegnarsi per il futuro dei nostri ragazzi, avere attenzione per loro e i loro sogni, perché in loro c’è lo spazio di speranza per un futuro migliore per l’intera nazione.

Cisl Preoccupa la perdurante difficoltà

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58 LA VOCE DEL POPOLO7 GENNAIO 2011 Economia e lavoro Scuole

Quest’anno la scuola materna “Sa-cro Cuore di Gesù”, il nido “le Coc-cole” e la sezione Primavera di Pompegnino celebreranno il loro primo “Open day”. Si tratta di un giorno di apertura delle porte del-la scuola a chiunque desideri co-noscere spazi, attrezzature, labo-ratori, progetti e alcune delle atti-vità che la scuola realizza durante il normale svolgimento dell’anno scolastico. La scuola ha messo in programma il suo open day per la giornata di sabato 8 gennaio. Dal-

Qle 14 alle 18 tutti gli interessati po-tranno visitare la sede di via Asi-lo n. 5 a Pompegnino di Vobarno. La scuola si trova all’interno del centro parrocchiale “Don Angelo Questa”, ed è pronta ad accogliere quanti vogliono vedere e conoscere più da vicino il lavoro, le attività, gli spazi e le operatrici. L’open day è un’occasione propi-zia per vedere da vicino quanto ruota attorno alla vita dei bambi-ni nel tempo che trascorrono al-la materna e per valutare la bontà

del progetto pedagogico che vi sta alla base. L’offerta educativa del-la scuola materna “Sacro Cuore di Gesù” e del nido “Le coccole” non nascono infatti a caso, ma matura-no attraverso uno sguardo attento e un rispettoso “ascolto” dei biso-gni educativi della comunità alla quale essa si rivolge, in modo che la famiglia possa trovare un’istitu-zione educativa che si ponga come naturale continuazione di quel pri-mo impegno educativo che la fami-glia stessa svolge con i propri figli. Un impegno, quindi, fondato pri-mariamente sulla “coerenza”, sul “confronto” e sul “rapporto” conti-nui tra famiglia, scuola e comunità. Per l’occasione a rendere ancor più bello e invitante il pomeriggio saranno presenti delle simpatiche

fatine del bosco che attraverso giochi e musiche coinvolgeranno i bimbi mentre i genitori potran-no visitare gli spazi della struttura e avere la possibilità di accedere all’iscrizione.La scuola materna è un ente priva-to laico di ispirazione cristiana che affonda le proprie radici negli ide-ali, nei valori testimoniati e diffusi dal Vangelo. La scuola è associata all’Adasm-Fism, l’associazione delle scuole. Nasce nel 1949 come scuola ma-terna “Sacro Cuore di Gesù” per volere di don Angelo Questa, allora parroco di Pompegnino, mentre il nido “Le coccole” nasce nel 2005. La materna è composta dalla sezio-ne dei Golosoni della frutta e dalla sezione Gioiosa.

Open day alla “Sacro

Cuore di Gesù”Gli interessati potranno visitare la struttura

e conoscere il progetto educativo

Pompegnino Sabato 8 gennaio

Page 59: La Voce del Popolo 2011 01

59LA VOCE DEL POPOLO7 GENNAIO 2011

Il fatturato complessivo della Serie A 2009 ha superato il miliardo e 400 mi-lioni di euro. Il calcio è un’industria con un volume d’affari che, compren-dendo l’indotto, ha sfiorato lo scorso anno i sei miliardi di euro. La crescita dei ricavi delle società della massima serie non è avvenuta in maniera omo-genea. Il 60% del fatturato totale è sta-to prodotto soltanto da quattro club (Juventus, Milan, Inter e Roma), che sono stati i vincitori delle competizioni sportive. Dai ricavi emerge una pecu-

Se i contitornano, affariper sei miliardi

liarità del contesto italiano rispetto al resto d’Europa. In Italia la fonte prin-cipale di ricavo sono i proventi deri-vanti dalla cessione dei diritti televisi-vi, circa il 60% del totale delle entrate. Negli altri contesti europei, invece, la principale fonte di ricavo sono i pro-venti commerciali – ossia i ricavi da sponsorizzazioni e da merchandising – e i diritti televisivi rappresentano soltanto il 30% delle entrate, la metà esatta rispetto alla realtà italiana. Sul fronte dei costi la principale voce di

spesa delle società di serie A è costi-tuita dalle retribuzioni dei calciatori, che si attestano intorno al 65% del va-lore della produzione. A differenza dei ricavi, osservando l’incidenza delle re-tribuzioni dei giocatori sul totale dei proventi non emerge una spaccatura netta tra grandi e piccole squadre. Ci sono, infatti, club di medie dimensioni oppure piccole società che registrano valori percentuali addirittura superiori a quelli dei grandi club. La necessità di raggiungere un giusto equilibrio tra lo-giche sportive ed economiche impone ai club di concentrare la propria atten-zione non solo sulle vicende agonisti-che, ma anche su quelle concernenti gli aspetti più propriamente manage-riali della gestione. Innanzitutto, i club dovrebbero focalizzarsi sullo sfrutta-mento a fini commerciali del marchio societario. Nel nostro Paese vi è arre-tratezza rispetto ad altri contesti eu-ropei, quello inglese soprattutto, nella commercializzazione di articoli col no-

me o col marchio della società (quelle che sono definite attività di merchan-dising). Un ulteriore aspetto da affron-tare è la gestione diretta dello stadio. In Italia la mancata proprietà dello stadio impedisce ai club di disporre di un asset fondamentale per lo svol-gimento della propria attività. L’espe-rienza straniera dimostra, infatti, che la proprietà degli impianti sportivi consente ai club da un lato di disporre di una solida componente patrimonia-le, dall’altro di creare valore tramite la gestione delle numerose attività com-merciali che possono essere realizza-te all’interno dell’impianto stesso. La diversificazione dell’attività aziendale, in conclusione, rappresenta l’unica via per raggiungere il giusto equilibrio tra logiche sportive e logiche manageriali e per svincolare il club dalla figura del presidente-mecenate disposto illimita-tamente a mantenere in vita la società nonostante i risultati gestionali consi-glino altri rimedi.

I di Mario Nicoliello

Basandoci su dati del 2009, più di un miliardo e 400 milioni di euro il fatturato, ecco come funziona la gestione delle società. In campionato il Brescia domenica va a Firenze per la sfida con i viola; confermato Lanzafame in prestito dalla Juve

Calcio Il 60% degli introiti deriva dai diritti tv

Alla fine Cassano, dopo il censurabile comportamento con il presidente Garrone, non solo non è stato punito, ma premiato: giocherà in una delle squadre più titolate al mondo, il Milan, e il suo ingaggio è lievitato. Questo è il calcio italiano all’alba del 2011, dove la moralità è un optional, dove, senza essere bacchettoni, a comandare è la legge dell’euro, degli sponsor e delle tv. È un calcio dove le bandiere sono state ammainate, dove mezza Inter negli anni scorsi si è trasferita al Milan (leggi Pirlo, Seedorf, Vieri, Ronaldo e ora Ibra) e dove Leonardo fa il percorso opposto, approdando alla corte di Moratti dopo 13 anni in rossonero come giocatore, manager e allenatore. Mo-ratti che, fresco campione del mondo per club, ha allontanato dopo cinque mesi Benitez, reo di aver vinto “solo” due titoli sui tre finora a disposizione. È un calcio onnivoro, senza fre-ni, che non lascia spazio al sentimento, all’attaccamento alla maglia: prima di scaricare il tecnico spagnolo, Moratti aveva visto Milito che, vinta la Champions, era pronto a batter cassa, mentre i suoi compagni erano ancora sul prato del Bernabeu a festeggiare per la vittoria. Pochi minuti dopo Mourinho si allontanava dallo stadio su un auto riconducibile al Real Ma-

drid; da lì a poche ore la sua nuova società. Era da un pezzo che questo calcio non piaceva più al “vecio” per antonomasia, quell’Enzo Bearzot scomparso alla vigilia di Natale e artefice con i suoi ragazzi, nel 1982, della più insperata e prodigiosa vittoria azzurra in un Mondiale di calcio. Erano anni non del tutto inquinati dal dio denaro, dove contava ancora tanto lo spirito di squadra, la compattezza, la lealtà e il rispetto nello spogliatoio che invece oggi sembra una porta girevole, tanti sono i cambiamenti anche a stagione in corso. Per difendersi da critiche gratuite, Bearzot e la squadra avevano scelto un silenzio stampa che divenne il marchio di fabbrica per quella cavalcata. Era un condottiero Bearzot, uomo che non scendeva a compromessi, che faceva della lealtà un credo assoluto, che se dava una parola era quella, costasse quel che costasse. Lui, come Nereo Rocco, al cospetto del calcio d’oggi si guardereb-bero straniti: le loro scelte, la coerenza davanti alle persone e ai fatti, l’amore verso un ideale, una bandiera, oggi sembrano parole al vento, retaggi lontani. Invece restano nei cuori di chi ama non solo un certo tipo di calcio, ma un certo tipo di uomini, sempre più rari, ma proprio per questo sempre più rimpianti.

Uomini e calcio sempre più rari

La parola di Enzo,l’ennesino Cassano

e Leonardoa cura di Leo Gabbi

[email protected]

Davide Lanzafame

Page 60: La Voce del Popolo 2011 01

LA VOCEDEL POPOLO

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n° 30

I quattro amori della Traviatadi Giancarlo Paris, ofm conv.

Sera d’estate, davanti alla tv ascoltando “La traviata” di Verdi. Quattro atti e quattro

amori. Nel primo la “mantenuta” scopre per la prima volta la gioia di “essere amata,

amando”: San Francesco piange all’idea che l”’Amore non è amato”. La corrispon-

denza degli affetti oggi, è quanto mai rara e fragile. Nel secondo atto, Violetta deve

compiere l’ “amaro sacrifizio” di rinunciare ad Alfredo per l’onore della di lui famiglia:

anche Gesù trasfigura il suo amore in Sacrificio per restituire l’onore al peccatore. Nel

terzo, Alfredo che non ha compreso “tutto l’amore” di Violetta la svergogna in pubblico

e lei accetta di amare “sino al prezzo del tuo disprezzo”. Anche qui il pensiero va a Gesù

non solamente umiliato, ma deriso, schernito al Calvario. Infine sul letto di morte l’amore di

Violetta, riscattato, si trasforma in preghiera per quella “pudica vergine” che un giorno prende-

rà il suo posto nel cuore di Alfredo. Lei, “nel ciel tra gli angeli” pregherà per lei e per il suo amato.

Una prostituta non solo ci precede nel Regno, ma ci insegna i gradi dell’amare.

Quella che a Duisburg, in Germania, doveva essere una festa

della musica si trasforma in una tragedia: 21 i morti, 516 i feriti.

Tra le vittime la giovane bresciana Giulia Minola

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Inutile strage

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n° 29

Segni che parlanodi Giancarlo Paris, ofm conv.

Una monaca clarissa a Faenza è morta. Si chiama suor Vittoria. Le sorelle hanno prepa-rato il feretro nella chiesa del monastero dove tutti possono entrare per una preghiera. Il corpo è composto in una cassa semplice adagiata sul pavimento. L’abito da monaca dice la sua vocazione. Le mani intrecciate in grembo stringono la corona del rosario per

ricordarci una vita vissuta nella preghiera e nella meditazione della vita di Cristo. I piedi sono nudi, perché si trova davanti al roveto ardente dell’Amore che arde e non consuma.

Il suo corpo è coperto da un bianco tulle da sposa: davanti a lei lo Sposo nel simbolo del cero pasquale. Il suo volto accenna un sorriso e il capo è leggermente rialzato, quasi prote-

so a ricevere o a donare un bacio. Quando i segni sono discreti, parlano e ci aiutano a entrare e a partecipare al Mistero. Così anche la morte che ci fa paura, diventa un’attesa, un incontro, un

bacio dato e ricevuto. Il “felicissimo bacio della Sua bocca”, scrive Santa Chiara alla nobile Agnese di Praga che lascerà onori e ricchezze per donarsi interamente allo Sposo.

Mentre il Governo fa marcia indietro e ridimensiona la “legge-bavaglio” sulle intercettazioni telefoniche, nessuna novità

sul fronte delle agevolazioni postali che mettono a rischio la stampa del territorio e i settimanali cattolici.

Questa “nuova legge bavaglio”, definita da Avvenire “delitto mediatico”, colpisce anche la nostra “Voce”

Leggebavaglio

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n° 27

Ragazze speciali: Giulia

di Giancarlo Paris, ofm conv.

Giulia voleva sposarmi ma troppe cose ci separavano: lei aveva vent’anni più

di me e poi era speciale. Ricoverata da anni nell’Istituto Palazzolo di Grumel-

lo per un grave handicap mentale. Un bruto aveva approfittato di lei e Giulia

aveva avuto un bambino che poi è stato dato in adozione a un’altra famiglia;

però lei se lo ricordava: si toccava la pancia e diceva “è piccolo!”. Giulia aveva

delle intuizioni incredibili. Un giorno siamo entrati nella cappella dell’Istituto. Le

ho mostrato il tabernacolo dicendo: “Là c’è Gesù”. Lei ha guardato e a voce bas-

sa ha detto: “Ma è anche nel mio cuore”. Sono partito e Giulia mi mancava molto.

Quando tornavo a casa passavo dall’Istituto prima di andare da mia madre (lei lo sa e

mi ha perdonato questa “preferenza”: ho una mamma buona). Suor Ornella mi riferiva

che Giulia per giorni diceva: “Ti aspettavo ieri!... Mi ha detto che arrivava…”. Sembrava

“avvertire” il mio ritorno. Davvero una donna speciale.

Dopo la marcia

indietro del Governo aznetsissa’lla ilgat ius

per i disabili, resta

in campo il tema

del sussidio di

accompagnamento.

Segno di speranza

sono, anche a Brescia,

le tante associazioni

che s’impegnano a

servizio dei più deboli

Figli di un dio

minore

Page 61: La Voce del Popolo 2011 01

Palla al centro:4 gol per il futuroIl 2011 sportivo è ai nastri di partenza ma mentre ricominciamo a dare spazio alla voce dei campi permetteteci di fare un passo in-dietro al fine settimana di Assisi dello scorso dicembre in cui mons. Pompili chiese al Csi 4 gol per il futuro. Le “marcature” dovranno scaturire da azioni manovrate e studiate in allenamento. Il primo gol arriverà se si fa-rà esperienza e non solo esperimenti. In un mondo in cui tutto si consuma in fretta lo sport deve durare nel tempo della vita co-niugando desiderio e impegno, passione e dedizione, in un cammino impegnativo e formativo fatto di un lavoro serio e rigoro-so su di sé ma anche attento alla relazione con gli altri. La seconda rete si farà agen-do, non solo gareggiando. A volte, infatti, lo sportivo si preoccupa esclusivamente dal-la prestazione. Senza un orizzonte di senso che tenga uniti mezzi, fini e significati, però, si può anche vincere, ma si diventa schiavi di un sistema in cui conta solo il traguardo, non la ricchezza del percorso. Il terzo gol va messo a segno con la Parola, e non solo con le parole. Oltre al linguaggio tecnico è indispensabile collocare nel quotidiano l’in-vito di Dio a fare di noi il suo “tu” attraver-so una Parola che non è astratta, ma perce-pibile nei gesti umani. Il poker d’assi calerà se a tutto questo aggiungeremo la capacità di educarsi, non solo di educare. La relazio-ne va vissuta come uno scambio di doni per tutti in cui dare e ricevere con la stessa gioia e umiltà, al di là dei ruoli. Possiamo vincere tutti 4-0. Buon 2011!

Centro Sportivo Italiano 61LA VOCE DEL POPOLO7 GENNAIO 2011

Comitato provinciale Parla il presidente Amelia Morgano

L’alba di un nuovoanno tutto da vivere

di Bruno Forza

Le feste natalizie sono un tempo propizio per fare bilanci sull’anno che se ne va e tracciare le linee guida del futuro. L’alba del 2011 aran-cioblù porta la firma della presidente del Csi Brescia Amelia Morgano: “Nell’anno passato abbiamo messo tutto il nostro impegno al ser-vizio della missione del Csi: educare attraverso uno sport pensato per tutti che sia in grado di dare rilevanza ad ogni germoglio di passione, anche il più piccolo, dando spazio anche alle discipline considerate minori, ma che di minore non hanno proprio nulla. L’attività del comitato continua a essere viva all’interno del territorio, conservando quella vocazione che la vede sto-ricamente legata agli oratori, per noi luogo pri-vilegiato dove le società nascono da profonde e solide motivazioni educative”. Il 2011 ciessino si apre con l’intento di confermare l’impegno su tutti i fronti, con un occhio di riguardo alle atti-vità del Polisportivo, dove giocano e crescono i bambini dai 6 ai 10 anni. “Si tratta di una real-tà che risponde con forza al problema dell’ab-bandono sportivo precoce. Puntiamo sulla po-

Calcio a 7 e tennis tavolo

Nelle tre valli c’è chi guarda al 2011 con ottimismo e con una calza piena di punti e speranze, anche se le classifiche del calcio a 7 sono influenzate dalle nevicate di dicembre, che hanno causato il rinvio di parecchie gare. In Valtrompia la regina è la Gardonese Park, pri-ma nel girone B di Elite con 4 punti di vantaggio sul Bovegno. I granata possono accorciare le distanze nel recupero con l’Intrepida B. Scendendo in Eccellenza spicca il nome del Drink Shop, capolista del girone B. Il settebello di Bovezzo è imbattuto, ma Mister Coffee (staccato di un solo punto) non è da meno. Nel girone A Gardonese e Cargnoni Impianti sono in vetta, ma la compagine di Marcheno ha disputato una gara in meno. Anche Magno può tentare lo scacco alla pri-ma della classe. Intrepida A guida il girone C a quota

25, ma Birreria Barbanera e Caffè della Loggia pos-sono tentare l’aggancio. Al primo posto del girone D c’è Real Valle, inseguita da Concesio New Age e dalla beffarda Fontana, staccata di 10 punti ma con 3 turni da recuperare. Nei due gironi valsabbini funziona a pieno regime la macchina da gol di S. Pietro Eurocomp (72 centri nel gruppo 1), ma la Tignalese ha 9 punti a disposizione per tentare il sorpasso. Il girone 2 è do-minato da La Nuova E. Bar Ciringhito, reduce da 10 vittorie ed 1 pareggio. Solo Furious Pub tiene il suo passo a -3. L’orgoglio della Valverde è Er Costruzioni in ferro, campione provinciale in carica attualmente terza nel girone D di Elite. In Eccellenza c’è bagarre. Gaudia Calvagese guida il gruppo A, dove 4 squadre sono raccolte in 3 punti; Nova Imperia e Materiali Edili

Castellini proseguono il testa a testa nel gruppo B co-me Audax Virle e Rovizza nel gruppo C.Tennis tavolo. In occasione della campagna naziona-le “Piùtennistavolo” il Csi propone lo svolgimento di tornei individuali suddivisi tra fasi parrocchiali-zonali; fase diocesana-comitato; fase nazionale. L’iscrizione è riservata a chi non partecipa ad attività ufficiali sia con il Csi sia con la Fitet maschile e femminile, senza limitazioni anagrafiche ed è rivolta anche ai diversa-mente abili. Le gare saranno individuali e si seguirà il regolamento federale. Alla fase parrocchiale zonale le iscrizioni sono libere, mentre alla fase diocesana-comi-tato potranno iscriversi coloro che avranno preso parte alla prima fase. Ai nazionali (22-25 aprile, San Mari-no) potranno partecipare gli iscritti alla seconda fase.

Le classifiche risentono della neve di dicembre

lisportività sviluppando diverse abilità motorie nel segno del divertimento”. Quanto ai giovani e agli adulti – oltre agli sport storici – c’è grande attenzione per realtà in grande espansione come tennis tavolo, arti marziali e ginnastica artistica.I progetti nel sociale resteranno tra le priorità assolute. Insieme al progetto di solidarietà sa-ranno attivi “sport e handicap”, “gioco, sport e psicomotricità”, ma anche attività motorie per adulti e anziani, oltre ai corsi gratuiti per arbi-tri nelle scuole, opportunità per i giovani per approfondire e vivere in modo alternativo ed educativo lo sport. Anche la formazione avrà un ruolo centrale, con percorsi dedicati ad allenatori, dirigenti, arbi-tri e giudici. La tattica del 2011 resterà la soli-ta: “Faremo gioco di squadra – afferma Amelia Morgano – perché la nostra forza è costituita da volontari, direttori di gara, dirigenti e allenato-ri. Nel 2010 grazie a tutte queste persone abbia-mo potuto elaborare una tipologia di sport per la vita, finalizzato a contribuire a rispondere all’emergenza educativa che affligge il Paese nel segno della costruzione di una società orientata al bene comune. È una partita difficile, ma con-tinueremo a giocarla anche nel 2011”.

Page 62: La Voce del Popolo 2011 01

Cara Voce

Quanto viene pubblicato in queste pagine è da attribuirsi unicamente alla re-sponsabilità dei firmatari delle lettere. Nelle lettere è necessario indicare in modo leggibile nome, cognome, indirizzo e numero di telefono di chi scrive per renderne possibile l’identificazione. La redazione si riserva il diritto di sin-tetizzare, senza alterarne il senso, i contributi ritenuti troppo lunghi (massimo 2.500 battute). La pubblicazione di una lettera non implica la condivisione del suo contenuto da parte della direzione del giornale. Non saranno pubblica-te lettere già apparse su altri organi di stampa. Scrivete a “La Voce del Popo-lo”, via Callegari, 6 - 25121 Brescia o via mail a [email protected].

62 LA VOCE DEL POPOLO7 GENNAIO 2011

La casa sulla roccia

Egr. direttore,condividendo le due lettere preceden-ti relative ai percorsi per fidanzati, de-sidero aggiungere una riflessione sul-la base dell’esperienza che nasce dal mio servizio di consulente canonico per le nullità di matrimonio presso il Consultorio diocesano e per l’ufficio svolto al Tribunale ecclesiastico. Noto che quasi il 50% dei fidanzati, che in-contro come relatrice nelle parrocchie della diocesi, è convivente, prima di decidersi per un percorso cristiano al matrimonio. La maggioranza dei fidan-zati ascolta e partecipa con interesse agli incontri, costituiti da relazioni e riflessioni, confronto, condivisione, preghiera. Presso il Consultorio, du-rante la consulenza, talvolta emerge però che un parroco ha svolto a suo tempo un esame del consenso dei nu-bendi, trascurando di osservare la nor-ma che richiede l’ascolto dei fidanza-ti separatamente ovvero ha mostrato una superficialità nel considerare la gravità delle risposte date dagli stes-si. Non sono pochi i sacerdoti che ac-cettano la richiesta di due fidanzati, o dei loro genitori, di essere “preparati” al matrimonio in 3/4 incontri e da soli col parroco, al di fuori di un percorso certo impegnativo per la necessità di accettare un confronto approfondito e per il tempo richiesto; ma costruire il bene del coniuge e il bene dei figli è indubbiamente impegnativo e richie-

de tutto il tempo del matrimonio, dura per sempre! Penso che anche un sacer-dote, come me, non sia “tuttologo” e oggi le dinamiche che si creano in una relazione matrimoniale, influenzata dalla società, da pressioni inaspetta-te, dai tempi che viviamo, obblighino a pensare una preparazione al matri-monio certo dilatata nel tempo, con una “lentezza” nella trattazione degli argomenti e nel numero degli incontri, che permetta ai fidanzati di “macinare” meglio dentro di sé e in coppia quan-to ascoltano; il confronto con gli altri poi, come sempre, risulta fecondo per la loro relazione. Forte è anche la necessità di un ac-compagnamento successivo alla cele-brazione, che sostenga la coppia, che la educhi a parlare bene il linguaggio specifico coniugale e l’aiuti a concre-tizzare nella quotidianità il dono pre-zioso dell’amore coniugale; purtroppo non sono ancora abbastanza diffusi nelle parrocchie questi appuntamenti per gli sposi. Non vorrei vedere favori-re l’individualismo nella coppia fin dal percorso al matrimonio; invece credo sia un bene portarla alla consapevo-lezza che, per costruire la casa sulla roccia, bisogna essere anche disponi-bili al contributo di diverse prospetti-ve rispetto alla propria, meditando la Parola di Dio lì nella situazione con-tingente di giovani e non giovani sposi, convinti che essa si traduca e ci parli in modi diversi nelle molteplici stagio-ni della vita matrimoniale. Perfino gli

Le ricette della settimana

Omnibus

Avvenimenti7 gennaio 1785Jean Pierre Blancard e John Jeffries viag-giano da Dover, in Inghilterra, a Calais, in Francia, in un pallone a gas, diventando i primi ad attraversare la Manica via aria

8 gennaio 1899 L’inventore Hollerith brevetta la tubolatri-ce a schede perforate. Nasce così la Inter-national Business Machine, l’Ibm

9 gennaio 1979Muore l’ingegnere e architetto Pierluigi Nervi. È stato autore tra l’altro del Palazzo dell’Unesco a Parigi, del Palazzetto dello Sport a Roma e della sala delle udienze in Vaticano

studenti liceali, ai quali insegno la ma-teria di religione, ascoltano con molta attenzione la spiegazione relativa al matrimonio sacramento, all’amore di coppia, indissolubile, fecondo, totale, unico e fedele, com’è l’amore di Dio verso l’umanità. Per molti (quasi da non credere!) è una novità, pongono domande; cosa gli resta dentro? Non lo so. Ho l’impressione che restino af-fascinati che ci sia la possibilità oggi di costruire un amore solido e forte.Se guardo ai percorsi al matrimonio

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remoti, com’è per gli sposi intorno ai cinquant’anni e più, di tutto quanto detto c’è poco, salvo rare eccezioni, e talvolta proprio niente.Oggi credo che lo Spirito Santo stia parlandoci attraverso segni precisi, anche molto dolorosi, per indurci a in-vertire, con decisione e unità d’intenti, la pastorale per i fidanzati in vista del matrimonio sacramento, rispettando l’enorme dignità e verità dell’amore coniugale.

Francesca Paganuzzi Caldonazzo

Anguilla stufata

Ingredienti: 1 anguilla di 800 grammi, sale, 50 grammi di bur-ro a pezzetti, 1 limone (succo), mezzo bicchiere di acqua, 4 cuc-chiai di pangrattato, 1 pizzico, pepe nero, prezzemolo tritato.

Preparazione: Pulire un’anguilla di 800 g circa, spellarla e tagliar-la a pezzi. Salarla e porla in pentola con 50 g di burro a pezzet-ti, il succo di un limone e mezzo bicchiere d’acqua, 4 cucchiai di pangrattato e un pizzico di pepe nero. Mettere il coperchio e cuocere al forno già caldo a 150 gradi per 20 minuti. Togliere il coperchio e far cuocere per altri 10 minuti. Cospargere di prezze-molo tritato e servire ben caldo accompagnato con patate lesse.

Asparagi e gamberi

Ingredienti: 800 grammi di asparagi, 20 gamberi, 1 ca-rota, 1 cuore di sedano, 1/2 limone, 2 cucchiai di ace-to di vino bianco, olio extravergine d’oliva, sale, pepe. Preparazione: Sgusciare i gamberi, lavarli, sbollentarli per 2 mi-nuti in acqua salata in cui si avrà versato due cucchiai d’aceto. Sgocciolarli. Pulire gli asparagi, lessarli in acqua salata, scolarli e lasciarli intiepidire, tenerli a parte. Mondare, lavare, asciugare e tagliare a fettine sottili il cuore di sedano e la carota. Dispor-re le verdure sul piatto da portata e sopra distribuire i gamberi e gli asparagi, condire con olio, sale, pepe, il succo del limone filtrato al colino. Mescolare e servire subito.

Page 63: La Voce del Popolo 2011 01

Telefono

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Al musical con “Voce”

Vinci due biglietti (4 in palio) per “Oblivion Show” (sabato 15 gennaio alle 21) al PalaBrescia. Lo spettacolo, forse il più divertente in cartellone, racconta vari mo-menti della cultura italiana, come cabaret musicale. “I Promessi spo-si in 10 minuti” dei cinque artisti bolognesi sul web è uno dei video più cliccati del mondo virtuale. Spedisci il tagliando entro il 14 gennaio a “Al musical con ‘Voce’” presso “La Voce del Popolo” in via Callegari 6, 25121, Brescia.

“Oblivion Show”

IN COLLABORAZIONE CON:

VOCESAS

63LA VOCE DEL POPOLO7 GENNAIO 2011

Rimbocchiamoci le maniche

Egr. direttore,la crisi economica e sociale è stata pa-gata e la stanno pagando le classi più deboli e principalmente i giovani, la disoccupazione giovanile è alle stel-le, sono proprio loro, nonostante ab-biano ottima preparazione culturale e professionale. Poi la pagano altamen-te i lavoratori dipendenti, pensionati e le piccole imprese in crisi. Per i lavo-ratori dipendenti troppo precariato, troppa incertezza e insicurezza per il proprio futuro, poca dignità della per-sona sui posti di lavoro. Pensionati che non arrivano a fine mese, con pensio-ni veramente da fame. Piccole imprese in crisi che non riescono a mantenere in piedi la propria azienda, non tro-vano aiuti finanziari dalle banche per poter andare avanti e sono costretti a chiudere. Servizi socio-assistenziali che vengono tagliati in conseguenza alle scelte fatte del governo, diminuiti drasticamente i finanziamenti agli enti locali, Regioni, Province e Comuni. La-sciatemelo dire, lavoratori dipendenti e pensionati, pagano le tasse interamente come prevede la legge, ma vorrebbe-ro che tutti facessero come loro, per pagare meno. Chi non paga le tasse è uno speculatore, un fuorilegge, mette le mani nelle tasche di chi è più pove-ro di lui e di chi è onesto. Cari cittadini dobbiamo tutti insieme portare avanti un grande progetto, per liberarci dalle mafie, dalle corruzioni e dalle illegalità,

di educazione al rispetto delle regole, alla legalità, dalle istituzioni nazionali, regionali, comunali, associazioni, mo-vimenti, mettersi veramente con im-pegno, responsabilità, dalle scuole di ogni ordine e grado, alle parrocchie, ai sindacati, al mondo del volontaria-to. L’onestà è un valore vero, troppo importante, bello e di alta civiltà. Con più controlli fatti da chi di dovere, con più onestà, entrerebbero più soldi nel bilancio dello Stato, che poi si potreb-bero investire per migliorare i servizi, in parte anche per rilanciare lo sviluppo e l’economia. Servirebbe anche a mettere nelle tasche dei più deboli, lavoratori dipendenti e pensionati, qualche soldo in più, che ne avrebbero estremamente bisogno. Poi avviare piccole opere e la-vori socialmente utili in tutti i Comuni, tutte queste cose si possono iniziare a fare da subito. Diamoci una smossa, abbiamo il dovere di reagire e darsi da fare, come punto di riferimento solido, abbiamo la nostra magnifica Costituzio-ne italiana, che è sicuramente una delle più belle del mondo, garantisce diritti e doveri ad ogni cittadino, diritto alla salute, alla scuola, per tutti i cittadini in eguale misura, diritto alla cultura, al sapere, alla ricerca, diritto dovere al lavoro, il dovere di rispettare le leggi e tanti altri diritti doveri. Dobbiamo, noi cittadini, rimboccarci le maniche. Un invito ad essere tutti più protagonisti nella vita democratica del nostro Pae-se, partecipare, fare, progettare.

Francesco Lena

Il disagio dei giovani

Egr. direttore,ho già avuto modo di scrivere che di fronte alla sfiducia che i giovani mani-festano nei confronti delle Istituzioni statali e della società adulta nel suo insieme, bisogna essere credibili, ed in grado di cogliere il malessere che i giovani studenti esprimono, ricercan-do un leale confronto con loro, al fine di poter trasmettere segnali di fiducia e di speranza. Nelle scorse settimane sono stati maggioritari gli interventi, televisivi o sulla stampa, che hanno messo in evidenza i danni provocati a seguito delle manifestazioni di piazza, e l’inutilità della protesta studentesca. Qualcuno fin dall’inizio delle manife-stazioni ha scritto: “E adesso che ave-te rotto auto e vetrine cosa pensate di fare ?”. Certo ci sono state delle irre-sponsabilità ed alcuni studenti hanno superato ogni limite per uno Stato di diritto. Ma senza stabilire luoghi di ascolto delle ragioni dei giovani, in mancanza di un confronto franco e costruttivo da parte di chi rappresen-ta le Istituzioni il malessere e la sfidu-cia avranno il sopravvento. Quindi, le tensioni rimarranno, e con esse anche i possibili scontri. Pertanto, è neces-sario che le varie Agenzie educative e formative abbiano a far circolare e veicolare dei messaggi di speranza, accompagnati dall’invito ad assumer-si, ognuno, le proprie responsabilità.

Giuseppe Delfrate

10 gennaio 1922L’insulina viene utilizzata per la prima volta per il trattamento di un malato di diabete: il 14enne canadese Leonard Thompson

11 gennaio 1963Con l’uscita di “Please Please Me” i Beatles si fanno conoscere su scala internazionale

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L’esperto risponde a cura delle Acli Bresciane

D.: Sono una studentessa universitaria e nel periodo natalizio faccio al-cune collaborazioni occasionali con alcune agenzie per alcune promozio-ni nei supermercati, anche d’estate avevo fatto un’esperienza simile. Som-mando i compensi lordi di entrambi i periodi dovrei arrivare ad un tota-le di circa 2.000 euro. Volevo sapere se devo presentare la dichiarazione dei redditi e quali documenti devo portare per attestare i redditi percepiti.

R.: La sua situazione è simile a quella di altri studenti, che nel periodo degli studi fanno esperienze simili. Se non ha altri redditi oltre quelli che sono stati indicati, non ha l’obbligo di presentare la dichiarazione, ma avrebbe la convenienza. Infat-ti nelle collaborazioni occasionali per legge il sostituto d’imposta deve trattene-re una ritenuta d’acconto pari al 20%. Se non supera i 4.000 euro tale ritenuta le viene restituita presentando la dichiarazione dei redditi. Per quanto riguarda la documentazione da presentare il sostituto d’imposta dovrà rilasciarle una certifi-cazione in cui risulti che ha versato l’imposta trattenuta entro i termini di legge. Per ulteriori informazioni non esiti a contattare il Caf Acli al numero 030 24.09.884.

Aforismi

I sogni si realizzano: senza questa possibilità, la natura non c’incitereb-be a farne.

(John Updike)

L’uomo non è nulla più di un giunco, il più debole della natura: ma è un giunco pesante.

(Blaise Pascal)

Se non ricordiamo non possiamo comprendere.

(Edward Morgan Forster)

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