19 ottobre - Motosprint 42

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19/25 OTTOBRE 2010 Settimanale Anno XXXIII Fascicolo 1693 2,50 Euro (Italy only) 42 Uno Stoner fantastico sparisce in poche curve. Honda ha visto giusto. E pure Rossi curve. Honda ha visto giusto. E pure Rossi (che fatica con Hayden!) ha scelto bene (che fatica con Hayden!) ha scelto bene Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 46/2004) art.1, c.1, DCB Bologna PTE CONT. 5,00 Euro - Canton Ticino 8,00 Chf MOTO2 MOTO2 De Angelis e Redding onorano Tomizawa De Angelis e Redding onorano Tomizawa L’uomo invisibile invisibile MOTOGP AUSTRALIA MOTOGP AUSTRALIA AVANTI MAX! Biaggi altri due anni con Aprilia NOVITÀ 2011 NOVITÀ 2011 La Honda La Honda del mistero del mistero

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19/25 OTTOBRE

2010

Settimanale

Anno XXXIII

Fascicolo 1693

2,50 Euro

(Italy only)

42

Uno Stoner fantastico sparisce in poche curve. Honda ha visto giusto. E pure Rossi curve. Honda ha visto giusto. E pure Rossi (che fatica con Hayden!) ha scelto bene (che fatica con Hayden!) ha scelto bene

Poste

Italia

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MOTO2 MOTO2 De Angelis e Redding onorano Tomizawa De Angelis e Redding onorano Tomizawa

L’uomo invisibileinvisibileMOTOGP AUSTRALIA MOTOGP AUSTRALIA

AVANTI MAX! Biaggi altri due anni con Aprilia

NOVITÀ 2011 NOVITÀ 2011 La HondaLa Honda

del misterodel mistero

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Sommarionumero 42/2010

LA POSTALetteredi Stefano Saragoni 4Officinadi Massimo Clarke 8

PADDOCKVelocità, cross, enduro, trial,minimoto, speedway, supermoto 12

IN PISTAMotoGPGP AustraliaCommenti, foto, pagelle, interviste dai nostri inviati a Phillip Island 20MotoGPLe ultime notizie dai box 36 Moto2GP Australia 42125GP Australia 48SuperbikeBiaggi “minaccia” lo stop 52Italiano VelocitàUltima prova del CIV al Mugello 56

FUORISTRADAFreestyle X-Fighters a Roma 62RallyFaraoni 66SportitaliaI campionati regionali 70

SU STRADAAttualità Honda “crossover” 75Attualità Scooter Quadro 76AttualitàLa produzione, le leggi, le novità 78Motolandia200 Miglia di Imola Revival 80Made inAbbigliamento e accessori 88

MERCATINO Compravendita di moto e accessori 90

GP GUIDAGare e raduniGli appuntamenti in pista 98

RUBRICHE Contromanodi Marco Masetti 16Polvere di stelledi Luigi Rivola 18Qui Giapponedi Laurent Benchana 76Donne e motoridi Laura Cattaneo 86Via col ventodi Giovanni Carlo Nuzzo 87

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3www.motosprint.it

Direttore responsabile STEFANO SARAGONI 051.6227.232 [email protected]

RedazioneDARIO BALLARDINI 051.6227.234 [email protected] BORGHI 051.6227.294 [email protected] GIANNOBILE 051.6227.231 [email protected] IMBROGNO 051.6227.203 [email protected] PIERGENTILI 051.6227.360 [email protected] VOLTAN 051.6227.321 [email protected]

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Segreteria di redazioneCINZIA STAFFA051.6227.204 [email protected]

ArchivioCLAUDIO GIROTTI051.6227.341 [email protected] RIMONDIMAX MATTIOLI

TesterAlessio Aldrovandi, Mirco Beneventi,Davide Calzolari, Marco Comellini, Elio Iori, Stefano Minguzzi, Bruno Salina, David Vaknin.

Consulente tecnicoMASSIMO CLARKE [email protected]

CollaboranoDARIO AGRATI [email protected] enduroGIULIO BERNARDELLE tecnica da corsaMARIO CANDELLONE [email protected] trialPAOLO GOZZI [email protected] superbikeMARCO MASETTI [email protected] motogpGIORGIO SERRA vignetteGIANNI TOMBA [email protected] speedwayLaurent Benchana, Laura Cattaneo,Giovanni Carlo Nuzzo, Max Regazzi.

Tonino Abramo, Ilio Ascione, Edoardo Bauer, Leonardo Boarini, Sandro Callegaro, Alessandro Camera, Marco Chilà, Marina Cima, Paolo Ciri, Massimo Delpiano, Giovanni B. De Nisi, Fabio Di Giorgi, Giuliano Diligenti, Roberto Dorillo,Fabio Fazi, Francesco Fiorani, Giovanna Guiso, Fiammetta La Guidara, Gianluca Landi, Salvatore Ledda, Giorgio Lever, Oscar Malugani,Diego Mancuso, Marco Marcellino, Eugenio Mascioli, Roberto Motta, Carlo Orlandi, Mario Pittoni, Fabio Porreca, Raffaele Sala, Vito Scarpitta, Enzo Tempestini, Andrea Valenti, Secondino Veglio, Giovanni Verduci, Roberta Zoli.

Servizi fotograficiAlexPhoto, AP, Delta, DPPI, Fraternali, Front Vision, Gori, Martino, Oliver, Piredda, Porrozzi, Soldano, Taglioni, Villani.

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CARO Motosprint,ti leggo da oltre un ventennio

ma a volte faccio fatica a com-prenderti. Capisco che il punto di riferimento per tutti sia Va-lentino, capisco che il marke-ting imponga questo, capisco che i tifosi si vogliono sentir dire certe cose e non altre, ma un po’ di obiettività ritengo non fa-rebbe male, soprattutto nel ri-spetto di chi di moto e corse se ne intende.

Tutto questo non per sottova-lutare la bravura, l’onnipotenza, la classe, l’eleganza, la dialetti-ca - e chi più ne ha più ne metta - del “Dottore”, ma solamente per precisare che anche quest’ultimo si è lamentato più volte in situazioni analoghe a quella che lo ha visto protagoni-sta insieme a Lorenzo a Motegi ma a ruoli invertiti. È successo con Elias, Melandri ed altri.

LA MAGLIETTA DI SIMONIN RICORDO DI TOMIZAWASalve. Per caso, sapete se la maglietta che Simon ha portato in onore di Tomizawa sul podio di Motegi è in vendita? O l’ha fatta fare lui? In caso di risposta affermativa dove potrei trovarla?

Giacomo Cabrini

È stata realizzata per Simon da Factory Racing, e almeno per il momento non è in vendita.

LA DICHIARAZIONE ADATTA AL GP GIAPPONE Caro Jorge, non so se tu legga Motosprint ma, con tutta la stima e il rispetto che nutro per te come pilota, volevo dirti una cosa: secondo me hai perduto un’occasione d’oro. Invece di piagnucolare, era sufficiente una dichiarazione, questa: “Un duello così potevamo farlo solo io e Valentino”.

Stefano

LA FESTA SOLITARIA DI JORGE LORENZO A parte la bandiera stracciata (se c’era un simbolo per questa giornata eccolo bello chiaro) non prendere i complimenti degli avversari (Spies a ragione ha scosso la testa...), fare finta di non vedere il compagno di squadra che si congratula e infine festeggiare il titolo da solo con la sua squadra non è bello.

Peppino Crea Roma

IN B

RE

VE

CARO MOTOSPRINTNON TI CAPISCO

Lettere

Dì al tuo direttore di non imitare il calcio

di Stefano Saragoni [email protected]

Inoltre per quanto riguarda la “virilità”, credo che Biaggi abbia voluto far capire a chi ancora non lo avesse capito che, men-tre nella Superbike prevale il pilota, nella MotoGP prevale “il sistema” come fatto notare an-che da altri piloti.

Allora, mio caro Motosprint, che continuo assiduamente a leggere, merito della mia forte passione per le moto, volevo dicessi al tuo direttore che in un paese dove il calcio domina su tutto (e a suo modo) sarebbe bene cercare di non imitarlo perché uno sport bello come quello delle moto non esiste altrove ed ha solo bisogno di crescere in modo veritiero.

Gianni Meschini

CARO Gianni, tra Motosprint e il suo direttore c’è un buon dialogo, sarà perché abbiamo

cominciato a volerci bene nel lontano 1977...

Avendo una trentina d’anni di GP alle spalle e avendo avuto la for-tuna di raccontare i grandi americani (e australiani) quando ancora il Motomon-diale andava in TV (quella di stato) a spizzichi e bocconi, ho visto questo mon-do crescere e cam-biare (non sempre in meglio) ma anche conservare un’au-tenticità sopravvis-suta a popolarità e denaro. Nel motoci-clismo non ci sono

filtri, addetti stampa e manager non annacquano il pensiero dei piloti (anche se oggi ci provano), che a volte possono anche par-lare a vanvera ma parlano, sen-za filtro.

E se Lorenzo ci dice di avere chiesto un incontro con i vertici Yamaha per sottolineare il suo disappunto per il comporta-mento in gara di Rossi, e chie-dere che lo stesso venisse cen-surato, dobbiamo credergli. A quel punto, su quanto afferma-to da Lorenzo, posso esprimere un mio parere, che può piacere o meno, che può essere condi-viso o meno. Ma finisce qui.

Sulla “virilità” chiamata in causa da Biaggi, non mi pare che la frase pronunciata da Max a Imola lasci spazio ad interpre-tazioni quando dice «qui le que-stioni in pista si dirimono con una spallata e nessuno fa dram-mi».

Il rispetto di chi ci legge, è il

comben197

Ad’ane avtungraausandia(qusphodobimcotesdc

filtri, addetti non annacqu

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IO UN GIRO LO FAREI CON MAX

CREDO che difficilmente rivedremo quello che ci ha fatto ve-dere Max Biaggi in Francia. Il contenimento di Crutchlow è stata la sua “opera omnia”, ma anche la prudenza usata per conqui-stare i due titoli è stata esempio di grande professionalità. Ri-marrà una vergogna per il Motomondiale l’averci privato di un simile campione per tanti anni.

Da vero professionista ha fatto il suo lavoro esattamente come lo faceva quando un’intera regione italiana lo sbeffeggiava, quando la Yamaha sembrava non essere più capace di fare mo-tociclette, quando gli hanno fatto lo sgambetto a favore di Doo-han e quando lo hanno addirittura lasciato a casa per non di-sturbare il… manovratore.

Lo sport che noi amiamo offre poco spazio alla fantasia e all’umorismo. Buttarla in ridere non è esattamente quello che un campione di moto fa volentieri visto che fa uno sport rischio-so... Al contrario di altri, Biaggi ha praticato in modo “serioso” e per questo si è procurato molti nemici e l’ostilità di quelli che non lo trovano “simpatico”, cosa piuttosto curiosa visto che le gare di moto non si vincono con la simpatia e che i piloti si valu-tano per la velocità con cui percorrono una pista e non con le barzellette che si propinano ai fan.

Sono troppo vecchio per farmi portare a fare un giro in moto da un campione di motociclismo ma se lo potessi fare preferirei farlo con Max Biaggi.

Romano Cionini Visani

GP GIAPPONETANTO CLAMORE SOLO SE C’È ROSSI

NEL PREVEDIBILE clamore mediatico originato da un barlu-me di lotta tra due piloti di Moto-GP, vorrei uscire dal coro dicendo semplicemente... Mbé?! In 125, Moto2, Superbike soprattutto, è ordinaria amministrazione il duel-lo gomito a gomito dal primo all’ultimo giro, anche tra piloti or-mai sazi (vedi Biaggi a Magny Cours).

Allora comprendi che il clamo-re è dettato solo dalla presenza di Rossi, o meglio: se lo fa lui è lotta epica, se lo fanno gli altri è ordina-ria amministrazione. Troppo poco, troppo riduttivo, troppo poco ri-spettoso verso gli altri piloti. Se c’è lui diventa lotta epica anche uno scontro al di là di un normale confronto tra piloti per di più di una stessa squadra. E altri piloti in passato hanno pagato con sanzio-ni certi comportamenti. E allora si dà addosso a Lorenzo perché do-veva restare calmo al quarto po-sto, così come si sarebbe dato addosso a Lorenzo se non ci pro-vava, accusato di fare il ragioniere, e si dà addosso alla Yamaha per-ché giustamente tiene sia al mon-diale piloti sia a quello costruttori, sia all’integrità fisica di un giovane talento sotto contratto.

Tutti sotto accusa, tutti tranne uno, che stranamente da più parti è stato indicato come scorretto in

mio (e nostro) primo comanda-mento. Lo era quando raccon-tavo i Gran Premi, lo è oggi che ho la fortuna di guidare una squadra di giornalisti appassio-nati che sanno (bene) di cosa scrivono.

Quello che scriviamo non è per il marketing, non è per i ti-fosi dell’uno o dell’altro. È per tutti quelli che ci leggono (tanti, per fortuna) ed è quello che ci sentiamo di scrivere, quello che pensiamo, forse giusto, forse sbagliato, sicuramente autenti-co.

fasi cruciali ma sempre viene santificato, tanto da meritarsi un trafiletto di Saragoni di osanna. Invece a me appare chiaro come certi comportamenti, anche un po’ penosi (vedi la gamba fuori al di là di ogni ragionevole necessità ben più degli altri cultori della pratica, al solo scopo di chiudere la pista) potevano o potranno ave-re in futuro conseguenze. E bello sarebbe aprire un dibattito sereno e non fazioso perché non si deb-bano più scrivere frasi tipo “...le dà ...le prende”, che certamente non rappresentano un buon esempio da dare a quanti pratica-no questo sport e anche a quelli che circolano su strada, tanto più se le frasi rappresentano la situa-zione tra due compagni di team. In ogni caso la MotoGP ha moltissi-mo da apprendere dal circus della F.1 riguardo gli aspetti sanziona-tori, ma lì la Federazione esiste.

Nino Carapucci

SCUSA Nino, ma qualcosa non mi torna. Se quel “barlume di lotta” che è “ordinaria ammini-strazione” in altre categorie lo troviamo (finalmente) in MotoGP, perché usare un peso diverso nel valutarlo?

Il “trafiletto” sul n. 40 non è un osanna per nes-suno, esprime semplicemente perplessità nel vedere un Loren-zo che “le dà e le prende” (estrapo-late dal contesto, queste parole non significano niente) esce sconfitto dal testa a testa con Rossi e chiede alla squadra di schierar-si con lui. Cosa che è accaduta, generan-do (in me) altre per-plessità. Ma si può pensarla in modo di-verso, anche diame-tralmente opposto. Ma per favore, lascia-mo perdere i cattivi esempi.

n. 40 non è un

-è -

r-ò i-e-to. ia-tivi

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DIFESA D’UFFICIOLA MIA “LANCIA” PER NORI VORREI spezzare una lancia per Nori Haga, secondo me un top rider della SBK, uno che non si è mai lamentato per i torti subiti. Ripenso a quando Max lo ha steso a Misano (se fosse successo il contrario?) e perse punti importantissimi per il mondiale, o quanto accaduto lo scorso anno con Rea.Alla fine, al primo anno di Ducati è arrivato secondo. Ora tutti dicono che è finito, ma io credo che la Ducati abbia avuto parecchie difficoltà quest’anno, in fin dei conti nella sua stagione peggiore Nori è sempre davanti a Fabrizio e un paio di gare le ha vinte anche quest’anno. Se penso a Toseland, Vermullen, Neuckirchner... Si esalta tanto Checa, ma Nori ha qualcosa che tanti altri piloti non hanno. Ho visto solo un pilota partire sedicesimo e vincere in MotoGP, e solo uno in SBK: lui. Lode all’Aprilia, contenta della scelta, Max ha vinto. ma ai tifosi Ducati dico: voi che rimpiangete la scelta, a Bayliss avranno chiesto un parere a suo tempo? Io credo di sì. forse Haga non vincerà mai un mondiale SBK, ha avuto una brutta stagione, ma che sia tutta colpa sua... Io continuerò a tifarlo in Aprilia, apprezzo chi non guarda dietro, non fa polemiche, ecc... Ho letto su MS che ringrazia tutta la Ducati, che la rispetterà sempre. Ecco, anche se sarà stato, o sarà sempre l’eterno secondo o terzo, merita rispetto, anche perché i numeri questo funambolo li fa da dieci anni, mentre di meteore ne abbiamo viste parecchie. Forza Nory!

Luca Campidelli

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Lettere

PUNTUALITÀDOV’È FINITO L’X-FIGHTERS?

SABATO 2 ottobre si è svolta a Roma la finale dei Red Bull X-Fighters; per la prima volta il grande spettacolo del freestyle motocross è arrivato in Italia. Il prezzo del biglietto, il viaggio per arrivare a Roma e le ore di attesa all’ingresso dello stadio Flaminio sono state ampiamente ripagate dallo spettacolo pazzesco e dalle emozioni che i piloti ci hanno rega-lato.

Oggi, acquistando Motosprint, ero assolutamente certo di trovare un bel servizio sugli X-Fighters, di vedere le foto delle acrobazie di Adams, Villa, Torres... per la prima volta in Italia, a conclusione del campionato, con quasi 30.000 spettatori e grandi ospiti (tra cui Cairoli).

Mi aspettavo che la vostra rivi-sta dedicasse più di una pagina all’evento, ma con grande stupore e disappunto non ho trovato nem-meno cinque righe dedicate all’evento. Va bene mettere in ri-salto Motomondiale e Superbike, ma perché ignorare completa-mente un evento così importante? Motosprint non dovrebbe abbrac-ciare le competizioni motociclisti-che a 360 gradi?

Giuseppe

DOMANDA lecita, caro Giusep-pe. Che merita risposta. Domenica 3 ottobre si sono corsi i Mondiali GP e Superbike. E non c’era pro-prio la possibilità di dare spazio anche all’X-Fighters perché non c’erano pagine disponibili.

Così abbiamo programmato sia l’evento di Roma che la 200 Miglia di Imola (anche lei sacrificata sull’altare di GP e SBK) per la set-timana seguente. Il guaio è che siamo stati costretti a rimandarli ancora (li trovate su questo nume-ro) sempre per problemi di spa-zio!

Mi dispiace molto, e cerco di farmene una ragione pensando che l’X-Fighters è uno spettacolo meraviglioso da vedere (ne sono

200 MIGLIA REVIVALSTESSO SPIRITO DEI BEI TEMPI

PER I ROMAGNOLI (abito a Lu-go di Romagna), Imola ha sempre avuto un significato particolare; sono convinto che ogni motocicli-sta che ha frequentato anche solo una volta questo circuito intriso di storia, abbia una bella emozione o un bel ricordo legato a questo tracciato.

A inizio ottobre a Imola si è svol-to il revival della 200 Miglia, gara che fu desiderata e organizzata dal grande Checco Costa a partire dal 1972, e che quest’anno è tor-nata alla memoria di tutti. Nono-stante abbia “solo” 34 anni, ero presente alla gara fin dal 1981 (vittoria di Lucky) sempre con mio padre, del quale ero spesso com-pagno di sortite motociclistiche.

Lo spirito non è cambiato, nono-stante siano trascorsi circa 25 anni dall’ultima edizione: prezzi molto onesti (e soltanto per chi voleva assaporare il vecchio, amato am-biente dei box), ex-piloti disponibi-lissimi, moto d’annata fantastiche e profumo di olio di ricino, simbolo di quel motociclismo “arcaico” che oggi non trova paragoni.

Spero che questa manifestazio-ne e l’impegno profuso dalla fami-glia Costa possano riportare Imola ai fasti di un tempo. Dovessi dare un consiglio... direi che la manife-stazione dovrebbe svolgersi in aprile, e non in concomitanza con le gare di Mondiale (SBK e GP).

Colgo l’occasione per ringrazia-re di cuore Mario Lega, Roberto Gallina, Leandro Becheroni, Mas-simo Broccoli, Corrado Tuzii e gli altri campioni che hanno reso queste giornate magnifiche, che non hanno lesinato sulla manetta del gas e hanno risposto con pa-zienza e amicizia alle nostre do-mande e richieste di foto.

Non è da tutti giorni vedere “King” Kenny Roberts, Steve Ba-ker e Giacomo Agostini in pista con le moto di un tempo... Ho visto persone commuoversi...beh... ci stava eccome!

Enrico Baroncini

stato più volte testimone) ma non è facile riproporne le emozioni su carta. Non è una consolazione, ma aiuta... anche se avendo fatto della tempestività d’informazione una bandiera non possiamo essere soddisfatti quando ci rinunciamo.

CONFRONTOPEDROSA NON È DOOHAN

NELL’ARTICOLO sul n. 39, dove si confrontano i primi cinque anni in sella alla Honda ufficiale 500/MotoGP di Mick Doohan e Dani Pedrosa, non si cita il gravissimo incidente sofferto da Doohan ad Assen nel giugno 1992 (quarto anno in 500 con la Honda) senza il quale i titoli vinti dall’australiano forse sarebbero due di più (7 nella 500).

Nel 1992, pur saltando quasi tutte le gare dopo Assen, l’austra-liano ha rischiato di vincere il tito-lo lo stesso e i primi GP della stagione sono stati tutti vinti da lui, da dominatore, quindi il para-gone - spiace dirlo - non regge proprio.

Doohan era già dominatore alla quarta stagione in 500! Guidando moto molto, ma molto più difficili delle attuali 4 tempi con tanta elettronica. Non paragoniamo il grande Doohan con Pedrosa, al-meno fino ad ora, poi in futuro spero che Dani lo possa avvicina-re.

Gianni Costetti

Bologna

CARO Gianni, quel che dici è vero, Michael Doohan nel 1992 non aveva avversari, vinse con ampio margine 5 delle 7 gare prima dell’infortunio in Olanda e fu due volte secondo. E se non fosse stato per la fretta di operare la gamba fratturata, avrebbe fatto in tempo a rientrare e vincere il titolo. Alla quarta stagione sulla Honda 500 era già assoluto domi-natore della classe regina, cosa che Pedrosa non è ancora riusci-ta... Questo non impedisce alla Honda di confidare nei numeri...

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SULLA Kawasaki GTR 1400 viene impiegata la distribuzio-ne a fasatura variabile, un si-stema simile a quello utilizzato su molti motori automobilistici. Vorrei sapere quali vantaggi dà e perché viene montato soltan-to all’aspirazione.

Franco De Rosa

Palermo

IL SISTEMA del quale parla agisce variando la calettatura della ruota dentata di comando rispetto all’albero a camme. In altre parole, cambiando il posi-zionamento angolare reciproco di questi due componenti. Il ri-sultato è che la fasatura viene anticipata o ritardata; la durata totale di apertura della valvola, e il sollevamento dalla sede (cioè l’alzata), non cambiano. Se si anticipa di X gradi il mo-mento di inizio apertura, ri-spetto al PMS, automaticamen-te si riduce, sempre di X gradi, il ritardo di chiusura (rispetto al PMI). E viceversa, ovviamente. Variando la FASATURA DI DI-STRIBUZIONE si possono otte-nere vantaggi sensibili per quanto riguarda il “riempimen-to” della curva di erogazione. In altre parole, si può migliorare la coppia ai medi regimi senza rinunciare a nulla in fatto di potenza agli alti. Alcuni costrut-tori che impiegano sistemi di questo genere, sostengono che lo fanno per avere un minimo più regolare e un miglior fun-zionamento del motore ai bassi regimi. In realtà un grande van-taggio, per quanto riguarda tali condizioni di funzionamento, è in genere costituito dall’abbat-timento delle emissioni di idro-carburi, reso possibile dalla di-

Officinadi Massimo Clarke [email protected]

FASATURA VARIABILEPERCHÉ CONVIENEMigliora il tiro ai bassi e medi regimi

minuzione dell’angolo di incro-cio.

Nei motori moderni si sfrut-tano largamente l’inerzia delle colonne gassose e le onde di pressione ai fini del rendimento volumetrico. Ferme restando le caratteristiche dei sistemi di aspirazione e di scarico, sono i momenti di apertura e di chiu-sura delle valvole a determina-re i regimi in corrispondenza dei quali si ha la massima uti-lizzazione dell’inerzia e delle pulsazioni di pressione, e di conseguenza si ottiene la mi-gliore respirazione del motore. Di particolare importanza è il ritardo di chiusura della valvola di aspirazione. I gas continuano

ad entrare nel cilindro anche dopo che il pistone, superato il PMI, ha iniziato la sua risalita verso il PMS.

In altre parole, l’aspirazione si prolunga anche dopo che è iniziata la corsa di compressio-ne (che ovviamente non si iden-tifica con la fase di compressio-ne!). Se la valvola si chiude proprio nel momento in cui i gas si stanno arrestando, si ot-tiene il miglior riempimento del cilindro. Dunque, il ritardo di chiusura della valvola è critico e risulta ottimale solo per una data velocità di rotazione. Ai regimi più elevati si ha un peg-gioramento del rendimento vo-lumetrico; la valvola, infatti, si

chiude mentre i gas stanno ancora continuando ad entrare. Ai regimi più bassi, invece, la valvola si chiude quando i gas, dopo essersi arrestati, stanno in effetti uscendo dal cilindro, sotto l’azione del pistone che sale, all’interno del cilindro, verso il PMS! Pure questo è svantaggioso ai fini del riempi-mento. L’ideale sarebbe poter cambiare il punto di chiusura della valvola, ovvero il ritardo rispetto al PMI, al variare del regime di rotazione. I sistemi di distribuzione a fasatura varia-bile sono stati sviluppati proprio per ottenere questo.

Naturalmente, per quanto ri-guarda le onde di pressione che viaggiano nel condotto, in seno ai gas freschi, sono valide con-siderazioni analoghe. Queste onde si muovono con velocità sonica in seno alla massa gas-sosa. Quando si apre la valvola (stiamo sempre considerando l’aspirazione), parte un’onda di pressione negativa che si dirige verso l’estremità opposta, ov-vero verso la presa d’aria. Quest’onda, raggiunta tale estremità viene riflessa con se-gno cambiato. Diventa cioè un’onda di pressione positiva. Idealmente, per poter dare un vigoroso contributo alla respi-razione del motore, essa deve arrivare in corrispondenza del-la valvola proprio mentre que-sta si sta chiudendo. La situa-zione è pertanto estremamente simile a quella già vista parlan-do dell’inerzia dei gas.

Naturalmente, risultati pres-soché eguali si possono ottene-re, ferma restando la fasatura, mediante sistemi di aspirazio-ne a geometria variabile, ovvero

FASATURA

DI DISTRIBUZIONE

È COSTITUITA DALL’INSIEME

DEGLI ANTICIPI DI APERTURA

E DEI RITARDI DI CHIUSURA

DELLE VALVOLE

DI ASPIRAZIONE E DI SCARICO

RISPETTO AI PUNTI MORTI.

SE MOSTRATA GRAFICAMENTE

PRENDE IL NOME

DI DIAGRAMMA

DI DISTRIBUZIONE

I SISTEMI DI DISTRIBUZIONE A FASATURA VARIABILE (SOPRA QUELLO DELLA KAWASAKI GTR 1400) VENGONO IN GENERE ADOTTATI SOLO ALL’ASPIRAZIONE, PERCHÉ COSÌ FACENDO SI MIGLIORA LA RESPIRAZIONE DEL MOTORE A TUTTI I REGIMI.

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Officina

TURBO LAGÈ IL TERMINE COMUNEMENTE

USATO DAI TECNICI

PER INDICARE IL RITARDO

DI RISPOSTA,

ALL’AZIONAMENTO

DELL’ACCELERATORE,

DEI MOTORI SOVRALIMENTATI

MEDIANTE

TURBOCOMPRESSORE

MOTORI TURBOOGGI AVREBBERO UN SENSO

ORA che in campo auto la sovralimentazione viene propo-sta in tutte le salse, special-mente su motori di piccola ci-lindrata, non sarebbe il caso di rispolverare questa tecnologia anche sui propulsori moto?

La tecnica ha fatto notevoli passi in avanti e credo che oggi consentirebbe delle realizza-zioni eccezionali sfruttando un turbocompressore, che in pas-sato è stato già impiegato con successo sulle moto da compe-tizione. Non sarebbe ora che la FIM ne riammettesse l’uso, an-che per uscire da una situazio-ne tecnica abbastanza cristal-lizzata?

Che differenza c’è, in termini di prestazioni che si possono ottenere, tra i compressori vo-lumetrici e i turbocompresso-ri?

Giovanni Conti

Milano

SUL finire degli anni Trenta effettivamente la scena era do-minata, per quanto riguarda le

competizioni al massimo livel-lo, dalle moto sovralimentate (mediante compressore a lobi o a palette). Basta ricordare sol-tanto la BMW e la Gilera 500, vincitrici del Campionato Euro-peo (che allora si disputava al posto del mondiale) nel 1938 e 1939. Per diversi anni la DKW ha ottenuto grandi successi nella classe 250 con delle moto a due tempi raffreddate ad ac-qua e sovralimentate.

Nel dopoguerra la FIM ha bandito la sovralimentazione. Le moto dei primati mondiali di velocità (chilometro lanciato) hanno però potuto continuare ad impiegarla ed effettivamen-te da decenni il record assoluto viene conquistato da mezzi azionati da motori sovralimen-tati.

Occorre dire che, forse in seguito alla spinta emotiva de-rivante da quanto stava acca-dendo in F.1, ove si stava impo-nendo la soluzione turbo, la FIM ammise, una trentina di anni fa, l’impiego della sovrali-mentazione, con un forte han-dicap di cilindrata (1 a 2) nei confronti dei motori aspirati, salvo fare poi rapidamente macchina indietro. La Honda realizzò in tale periodo (verso la metà degli anni Ottanta) una straordinaria bicilindrica 250 dotata di due turbocompresso-ri, di dimensioni estremamente ridotte, che pare abbia dato al banco una potenza di ben 150 CV (a un regime dell’ordine di 20.000 giri/min), corrisponden-te a ben 600 cavalli/litro! Que-sta splendida realizzazione ri-mase allo stadio di prototipo appunto in seguito alla decisio-ne della federazione interna-zionale di non ammettere i mo-tori sovralimentati.

Personalmente sono più che convinto che sarebbe ora di re-alizzare moto di serie dotate di compressore volumetrico o di turbocompressore, e che, per quanto riguarda quelle da com-petizione, si dovrebbe lasciare una libertà assai maggiore ai

tecnici, ammettendo anche la sovralimentazione. Se effetti-vamente qualche costruttore realizzerà delle moto stradali sovralimentate, può anche dar-si che la FIM possa un giorno cambiare i suoi regolamenti ammettendo i motori alimenta-ti con una pressione superiore a quella atmosferica; del resto, lo fa per i mezzi da record, an-che se si tratta davvero di una razza a parte… Pure i dragsters sono sovralimentati, ma si trat-ta di una razza ancora più a parte.

Sembra che una delle ragioni che hanno portato la FIM a sta-bilire regolamenti restrittivi (al punto da limitare, oltre al nu-mero dei cilindri, anche l’ale-saggio, nel caso delle MotoGP) e a varare una classe che è addirittura monomarca, per quanto riguarda il motore, al posto della storica 250, sia quella di contenere i costi. Vie-ne allora spontaneo chiedersi per quale ragione non si sia posto un limite all’elettronica e per quale ragione alcuni anni fa sia stata abolita la classe 50, nella quale delle piccole azien-de e talvolta addirittura degli artigiani realizzavano degli au-tentici capolavori. Magari te-nerla per un campionato euro-peo, o per un trofeo a parte, ma abolirla proprio no…

L’evoluzione della tecnica nel campo della sovralimentazio-ne, con particolare riferimento ai sistemi di controllo, rende oggi interessante come non mai l’ipotesi di adottare tale soluzione. In campo auto prati-camente tutti i costruttori vi ri-corrono in misura sempre cre-scente e probabilmente sareb-be ora di adottarla anche sulle moto. Il limite più evidente è

dato dallo spazio disponibile per il compressore, per le tuba-zioni e, specialmente, per l’in-tercooler, che diventa indispen-sabile quando la pressione di sovralimentazione supera valo-ri dell’ordine di 0,6 bar. Lo svi-luppo di intercooler aria-acqua, già da tempo impiegati in cam-po auto, potrebbe forse risulta-re vantaggioso sotto questo aspetto.

Per quanto riguarda la diffe-renza tra i “turbo” e i compres-sori volumetrici in termini di prestazioni e di comportamen-to del motore, c’è da dire che questi ultimi assicurano una risposta sempre pronta, sin dai regimi più bassi, e una pressio-ne di sovralimentazione sem-pre elevata, che rimane prati-camente costante per tutto l’arco di regimi all’interno del quale funziona il motore. Sono però più ingombranti e devono essere azionati meccanica-mente, il che non lascia molta possibilità di scelta per quanto riguarda il loro posizionamento e può comportare, al di sopra di un certo grado di sovralimenta-zione, un sensibile peggiora-mento dei consumi.

I turbo devono girare molto forte. Tra i loro punti di forza vi sono le dimensioni relativa-mente contenute e la grande libertà di posizionamento (il collegamento al motore è solo fluidodinamico). Tradizional-mente i punti deboli sono un certo ritardo nella risposta all’azionamento dell’accelera-tore e il fatto che, se le dimen-sioni e le caratteristiche del turbo sono ottimizzate per gli alti regimi, ai bassi il motore è “vuoto”. Negli ultimi anni sono stati compiuti notevoli passi in avanti, comunque, e oggi la si-tuazione è straordinariamente migliorata. Del “TURBO LAG” non parla più nessuno e si può avere un buon tiro anche ai re-gimi medi. Tra le soluzioni più interessanti vanno segnalate le turbine con palettatura statori-ca a geometria variabile.

trombette di aspirazione tele-scopiche. Nelle moto di presta-zioni altissime, per ottenere potenze specifiche straordina-rie, si rinuncia in misura consi-derevole al tiro ai medi regimi; l’impiego di tali sistemi di aspi-razione con lunghezza variabile contribuisce notevolmente a incrementare le prestazioni complessive e a migliorare la guidabilità, “riempiendo” la curva di erogazione.

I sistemi di distribuzione a fasatura variabile vengono in genere adottati solo all’aspira-zione in quanto il ritardo di chiusura di tale valvola è il fat-tore di importanza preponde-rante per quanto riguarda la respirazione ai vari regimi di rotazione, ovvero l’andamento della curva di coppia.

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DOPO quattro mesi, il Mondiale Freestyle è tornato in scena con la prova di Colonia. Con il leader di classifica, il ceco Libor Podmol fermo per via dell’infortunio ri-mediato nell’ultima tappa degli X-Fighters, a Roma, Brice Izzo (nella foto) ha compiuto un passo in avanti. Il francese si è aggiudi-cato la vittoria della prova tede-sca, e ora il suo distacco da Pod-mol - che rimane in testa al campionato - è ridotto ad appena sei lunghezze. Anche per lo spa-gnolo José Miralles, Colonia è stata positiva: con il secondo po-sto in gara è terzo in campionato, con 8 punti in meno del capoclas-sifica. Non ha guadagnato l’ac-cesso alla finale (riservata ai mi-gliori sei) Massimo Bianconcini, classificato settimo dell’evento e quinto in campionato. Nel corso della serata, dimostrazione re-cord del tedesco Luc Ackermann: 12 anni è diventato il più giovane pilota a eseguire un backflip.

PaddockA cura di Lucia Voltan

VOTA LA TUA GARA DI TRIAL PREFERITA Qual è la gara più bella dei campionati trial di quest’anno? Ognuno può scegliere liberamente quella che preferisce e votare tramite il linkhttp://www.sondaggiofacile.com/RespWeb/Qn.aspx?EID=819382 oppure attraverso il sito www.mototrial.it. Al termine della stagione, verranno premiati i migliori club.

STIZZA HA PROVATO LA MOTO2 AL MUGELLOTest di Nicolas Stizza, che al Mugello ha provato la Moto2 del team Grillini. «Nonostante le cattive condizioni atmosferiche - si legge nel comunicato diffuso dalla squadra - il pilota ha effettuato 22 giri facendo segnare ottimi tempi».

IL GRAN FINALE DEL TROFEO SKUBESi svolgerà il 24 ottobre, a Bergamasco, pochi km da Alessandria in direzione di Nizza Monferrato, l’ultima prova della stagione dell’Enduro Country “Skube Series Verdeonline”. Restano in palio numerosi titoli di classe. Gli organizzatori del moto club Madonnina dei Centauri offrono anche la possibilità di iscriversi con la formula “Hobby Sport” anche a chi è sprovvisto di licenza agonistica, e che consente a tutti gli appassionati di testare il tracciato di gara sotto la “supervisione” di personale specializzato. Info 338.4605138

GRAN PREMI DI SPEEDWAY SU EUROSPORT 2Per gli appassionati di speedway Eurosport 2 propone in differita quattro gran premi, fra i quali quello d’Italia a Terenzano (in onda il 21 ottobre, alle 15 e il 24 ottobre alle 20).

GENTLEMEN’S MOTOR CLUB HA RINNOVATO IL SITO Ristrutturato il sito www.gmc-roma.it; nuova veste e nuova struttura.

IN B

RE

VE

«Io non ho

un grande

talento:

per questo

se voglio

vincere

devo

lavorare

molto di

più di altri

piloti»

Cal Crutchlow

IZZO VOLA ALTOSUL MONDIALEIl freestyle fa tappa a Colonia

TEAM KAWASAKI

DEMARIA MANAGER NUOVA carriera per Yves Demaria. Il francese, che ha vinto tre titoli mondiali di cross, assume ora la qualifica di Sport Manager per il team factory Kawasaki. Il suo compito sarà consigliare e assistere negli allenamenti i piloti del cross Jonathan Barragan, Xavier Boog e Sébastien Pourcel. «Il mio obiettivo è riportare la Kawasaki ai vertici, un compito impegnativo ma stimolante» ha raccontato il francese, che si è ritirato dalle competizioni tre anni fa.

SHORT ALLA KTML’AMERICANO Andrew Short ha firmato con KTM e correrà per il team ufficiale la stagione 2011 di Supercross e National USA.

Da anni legato alla Honda, Short ha chiuso terzo il National americano, mentre nel Supercross è stato costretto a un lungo stop per un infortunio a un piede. Il texano correrà al fianco di

Mike Alessi nella classe 450, mentre nella 250 la KTM schiererà il campione mondiale della MX2 Marvin Musquin (che correrà

Supercross e National) e il tedesco Roczen, che però disputerà solo la stagione Supercross, per poi tornare in Europa,

dove gareggerà nel Mondiale MX2.

SUPERCROSS. METCALFE SALE SULLA SUZUKI BRETT METCALFE, CHE HA APPENA CONCLUSO LA STAGIONE DEL NATIONAL AMERICANO DI CROSS CON IL TERZO POSTO ASSOLUTO, LASCIA LA HONDA PER LA SUZUKI. SULLA RMZ450 AFFFRONTERÀ IL PROSSIMO SUPERCROSS E SARÀ COMPAGNO DI SQUADRA DEL CAMPIONE IN CARICA RYAN DUNGEY.

SCUOLA PER PILOTI IN MALESIA Alla vigilia della tappa del Motomondiale, il ministro dello sport della Malesia ha dichiarato che all’interno del prossimo programma (decennale) di sviluppo delle attività ricreative del Paese inserirà la formazione di una scuola per piloti e una per l’educazione stradale; il tutto avrà sede nel circuito di Sepang, in un’area apposita.

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1Felice Compagnone nella MX1 e Andrea Cervellin in MX2, campioni del cross italiano. Ma qual è stato il momento decisivo per la conquista dei rispettivi titoli? Compagnone: «L’ultima gara, a Cavallara. Io e Beggi eravamo a pari punti, io ho vinto due volte, lui ha fatto secondo altrettante. Ho vinto il titolo anche lo scorso anno, ma stavolta è stata molto più dura». Cervellin: «La penultima prova, Faenza. Avevo saltato quella precedente perché era concomitante con l’Europeo. Ero terzo in classifica e avevo assolutamente bisogno di punti se volevo mantenere viva la speranza. È andata bene, sono passato in testa al campionato e all’ultima gara mi è bastato poco per diventare campione».

2 L’avversario più ostico? Compagnone: «Ovviamente Beggi, che, detto per inciso, mi incuteva anche un certo timore, lui che ha corso il Mondiale MX3. Ma non è stato l’unico. C’erano altri veterani, come Dami e Bricca, che mi hanno impegnato in diverse gare. E qualche giovane tosto - come Lombrici - anche se meno costante. Cervellin: «Francamente di piloti bravi in questa categoria ce ne sono diversi. Uno più di tutti? Forse Mercandino».

3 Come hai iniziato con il cross? Compagnone: «Da piccolo, anche se in verità non è che ai tempi del minicross prendessi la cosa tanto sul serio. A 14 anni sono passato alle 125, nel 2000 ho vinto l’italiano Junior, poi ho fatto qualche gara di europeo e di mondiale, mai stagioni complete a livello internazionale. Cervellin: «È stato praticamente inevitabile, visto che vengo da una famiglia di patiti del motocross. Papà correva, mio zio, Giorgio Antoniazzi, ha vinto tre titoli italiani. Io e mio fratello camminavamo appena e già avevamo la motina da cross».

4 Progetti per il prossimo futuro? Compagnone: «L’anno prossimo stesso campionato, l’italiano, e stessa classe, la MX1. Adesso ci ho preso gusto: voglio il tris. Ma ho un altro impegno che mi sta molto a cuore: la mia squadra di ragazzini del minicross, mi danno molte soddisfazioni. Cervellin: «L’unica cosa certa è l’operazione al ginocchio. Mi sono rotto i legamenti, uno dei motivi per cui ho perso il titolo europeo, dunque la prossima settimana sono sotto i ferri. Per quanto riguarda invece le corse, sono in altomare. Non ho certezze, né accordi con nessuno».

COMPAGNONE e CERVELLINIDENTIKIT

NATO A VALDAGNO (VI)

ETÀ 20 ANNI

HA VINTO 1 TITOLO ITALIANO CROSS

NATO A CECCANO (FR)

ETÀ 33 ANNI

HA VINTO 3 TITOLI ITALIANI

CROSS

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LO SPEEDWAY PERDE PAOLO BELLINITUTTO IL MONDO DELLO SPEEDWAY ITALIANO ERA PRESENTE NEL DUOMO DI COLOGNA VENETA PER DARE L’ULTIMO SALUTO A PAOLO BELLINI, EX PILOTA E COSTRUTTORE DI PROTOTIPI DI MOTORI PER LA PISTA OVALE. UN ICTUS CEREBRALE HA TOLTO ALLA MOGLIE PAOLA E AL FIGLIO MARCO UNA PERSONA GENTILE E PIENA DI IDEE INNOVATIVE. PRE MOLTI ANNI È STATO COLLABORATORE DELLA DELL’ORTO PER PREPARE I CARBURATORI PER LA PISTA OVALE. AVEVA 57 ANNI. LE PIÙ SENTITE CONDOGLIANZE ALLA FAMIGLIA.

CONFERMA KIRSSIA RUDOLSTADT, in Germania, Simo Kirssi (sopra) ha conquistato

il titolo di campione europeo Cross Country. Il trentunenne tedesco della BMW corre in questo campionato dal 2008, è

campione in carica e ha vinto, compresa quest’ultima, sedici della 24 gare complessivamente disputate. Secondo posto in

campionato per un tedesco, Chris Weiß, terzo l’italiano Andrea Tronconi. Sesto posto per un altro dei nostri, Massimo Ballati.

JEREMY TARROUX DAL CROSS ALL’ENDUROUN ALTRO CROSSISTA FRANCESE PASSERÀ A TEMPO PIENO ALL’ENDURO NEL 2011. SI TRATTA DEL GIOVANE JEREMY TARROUX, CHE SI È LEGATO ALLA KTM-FRANCE, NELLA SQUADRA DI ERIC BERNARD. TARROUX PRENDERÀ COSÌ IL POSTO LASCIATO LIBERO IN KTM DALL’EX IRIDIATO DELLA MX3, PIERRE RENET, CHE NEL 2011 GUIDERÀ L’HUSABERG 450 4T NEL MONDIALE CLASSE E2.

CON UNA TRIPLETTA NELL’ULTIMA TAPPA DELLA STAGIONE, AL CIRCUITO OULTON PARK, RYUICHI KIYONARIHA CONQUISTATO IL SUO TERZO TITOLO NELLA SUPERBIKE INGLESE, DOPO I SUCCESSI DEL 2006 E 2007, SEMPRE CON IL TEAM HM PLANT HONDA. LO SCORSO ANNO IL GIAPPONESE AVEVA CORSO NEL MONDIALE SUPERBIKE.

Kiyonari tris in Inghilterra

MALESIA, DIRETTA E BIS

OLTRE 5 MILIONI PER LA MOTOGP 2.475.000 telespettatori, il 34,45% di share, per la MotoGP in Malesia, gara che ha assegnato il titolo a Lorenzo. Anche in questo caso, c’è stata una leggera flessione rispetto al 2009, quando gli spettatori erano stati 2.642.000. La gara è stata replicata alle 14,00, vista da 2.230.000 telespettatori (14,49%). Sempre su Italia 1, la classe 125 ha catturato 172.000 spettatori (7,87%) e la Moto2 434.000 (5,83%). L’approfondimento di Fuori Giri ha totalizzato 1.232.000 telespettatori (18,28%).

CAMPIONE DI TRIAL

BOSIS GUIDA LE FIAMME ORO DAL primo di dicembre, sarà Diego Bosis il nuovo responsabile del Gruppo Sportivo Fiamme Oro. Succede a Gianangelo Croci.Bosis, pilota di grande prestigio, corona così un’attività sportiva ultraventennale nel trial e nella Polizia di Stato.

TRIUMPH PARKINGO

PEROTTI PRIMO CAMPIONE CON tre vittorie all’attivo, è Fabrizio Perotti il vincitore della prima stagione del Triumph ParkinGO European Series. Il giovane pilota italiano ha quindi conquistato la possibilità di prendere parte alla finale continentale che si terrà a fine ottobre ad Albacete, sulla Triumph 675 che ha appena concluso il Mondiale Supersport. In Francia, nell’ultima prova, Ivan Clementi è stato autore di una gara maiuscola, che lo ha portato a transitare in solitaria sul traguardo, dopo essersi però reso protagonista di un duello con Matthieu Lagrive e Perotti, che hanno concluso al secondo e terzo posto.

SBK. I TEST INVERNALI SU ODEON TVIl Mondiale in pista si è concluso, ma in televisione prosegue con il programma Superbike TV, in onda il giovedì alle 20 su Odeon TV e Odeon24 (digitale terrestre e SKY 827) e in replica alle 23,30 su Odeon24. Trasmetteranno tutti i test invernali.

SUPERBIKER DI METTET

LAZZARINI PRIMO E TERZO SUCCESSO di Ivan Lazzarini (sopra), che al Superbiker di Mettet (Belgio) si è aggiudicato la classe Supermoto e un podio nella Superfinale. La formula di gara prevede qualifiche e classifiche separate tra i vari gruppi di piloti partecipanti, poi i migliori vanno poi ad affrontarsi in una Superfinale. Lazzarini era nel gruppo Supermoto, mentre gli Starbikers, ovvero personalità di spicco dell’ambiente motociclistico, quest’anno includevano Pichon, Bartolini, Chambon, Dymond, Coppins, Parkes e Tortelli. In Superfinale, Lazzarini si è piazzato terzo alle spalle del vincitore Mauno Hermunen e di Adrien Chareyre.

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IL FATTORE C DI MISTER EZPELETAIl boss della MotoGP gestisce molto bene un business con pochi, ma bravissimi piloti

NAPOLEONE Bonaparte, imperatore dei francesi, ma anche di parecchi italiani, li preferiva fortunati, magari non bravissimi, ma sfacciatamente dotati di fondoschiena.Di gente brava, ma che si è bloccata, il mondo è pieno. Cantanti con una voce meravigliosa che vivacchiano in locali di provincia, mentre autentici cagnacci mandano in delirio le folle del pianeta con i loro ululati. Attori che hanno alle spalle decenni di studi si arrangiano doppiando manga giapponesi, mentre stoccafissi monoespressione e bellocce simil lobotomizzate si comprano la casa dopo un solo serial. Contano le amicizie, qualche volta anche approfondite a letto, ma la fortuna ha il suo peso, eccome.Una persona che io reputo molto fortunata, oltre che abilissima nel proprio lavoro, si chiama Carmelo Ezpeleta, il padre padrone della MotoGP. Il “boss” non è uno che si mette la mattina in veranda e accarezza il cornetto di corallo in attesa che il fato si giri dalla sua parte. Anzi è uno che lavora molto, che tesse alleanze, che manovra team e piloti. Ed è anche fortunato...

La MotoGP 2010, almeno sino al GP del Giappone, ha messo in scena uno dei più brutti campionati della storia dell’umanità. Non ci voleva un genio a capire il perché: pochi i partecipanti, una totale dipendenza da parte della tecnologia, che ha di fatto trasformato la prestazione in pista in qualcosa di totalmente programmabile. Mettiamoci gli infortuni di Rossi, la stagione a dir poco bislacca di Casey Stoner, pilota velocissimo e sublime, ma con ampie falle sotto il profilo dell’equilibrio e della stabilità (e non parlo solo di quello che si vede in pista), le “cappelle” incredibili di Pedrosa che, con due cadute, si è suicidato, et voilà, il gioco è fatto. Lorenzo di fatto campione da prima dello stop estivo!Poi il genere umano è tornato a galla per merito del più umano dei piloti in pista, Rossi. Che ha iniziato a dirsi che Lorenzo quel mondiale doveva ancora sudarlo e che, in ogni caso, c’era da ricordare a Jorge che il prossimo anno sarà guerra. E Vale è stato di parola, regalando grandi emozioni, guadagnandosi le luci della ribalta (la sua droga) e trasformando gare potenzialmente indigeribili e ben poco arrapanti in grandi spettacoli. E Carmelo è felice, perché la gente a casa si è divertita davanti alla TV, gioiosi anche gli sponsor, che pensano già di riconfermare i contratti per la prossima stagione. Del resto, il prossimo anno ci sarà Rossi con la Rossa, sai che spettacolo! Vero, ma c’è sempre e solo questo ingrediente, seppur sopraffino, le sfide di Valentino. Abbiamo avuto già grandi successi come: “Valentino contro la 500”, poi “Vale contro la Honda”, a seguire “Yamaha über alles” e tanti altri film di successo. Tutti con un solo protagonista, con Rossi, amuleto potentissimo di Carmelo Ezpeleta, l’uomo che ebbe la fortuna, il coraggio e l’acume, di puntare tutto su un numero, il 46, facendo l’en plein. Il resto mi sembra un bollettino di guerra: una Suzuki oppure due? Una Ducati Pramac anche per Elias? Dove mettiamo Hiroshi Aoyama? Carmelo sa di aver pochi (ma buoni) piloti, un numero ridotto di Case, un punteggio che è a dir poco da buttare, visto che ci sono più punti a disposizione che piloti all’arrivo. Come non bastasse, ci sono anche troppe trasferte e tanti problemi. Ma mister C (Carmelo) sa di averla sfangata anche questa volta. Lo show va avanti, il business pure. Anche grazie al fattore C (culo), dote fondamentale.

CARMELO EZPELETA LAVORA MOLTO, TESSE ALLEANZE, MANOVRA TEAM E PILOTI... ED È ANCHE FORTUNATO. NEL 2011 VALENTINO ROSSI GUIDERÀ LA ROSSA ED IL CAPO DELLA DORNA SARÀ IL PRODUTTORE DELL’ENNESIMO FILM DI GRANDE SUCCESSO.

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UN INVENTORE LIMITATO DALLE LEGGI RESTRITTIVEButler brevettò nel 1884 un mezzo con motore 2T. Non ebbe successo a causa del Locomotive Acte

LA SCORSA puntata l’ho dedicata a un motore, del tutto sconosciuto prima che entrassi in possesso di un raro volume del 1899 che faceva il punto sulla tecnica dei veicoli. Questa volta mi occupo dello stesso periodo storico, ma a causa di un articolo scovato sulla rivista inglese “Motor Cycling” del 14 febbraio 1952, acquistata con altre da un anziano irlandese al mercatino del Crame a Imola. Il titolo è significativo: “Risolto il mistero di Butler”. Chi è costui? Edward Butler è il tecnico che gli inglesi contrappongono a Daimler come inventore della motocicletta, un primato che molti storici hanno contestato, mettendo in dubbio persino che il suo veicolo abbia mai effettivamente circolato, ma L.R. Higgins su Motor Cycling smentisce gli scettici.

Ecco a voi la storia. Edward Butler, figlio di un contadino del Devonshire, si appassionò fin da bambino delle nuove macchine e in particolare dei motori a vapore, tanto che a 17 anni ne costruì uno funzionante che applicò a un triciclo. Pochi mesi dopo fu assunto come apprendista presso un’officina meccanica. In quel periodo venne a conoscenza

del “Locomotives Act”, la legge che obbligava i veicoli a motore a circolare sul territorio britannico a una velocità non superiore a 4 miglia orarie (6,4 km/h) e ad essere sempre preceduti da un uomo a piedi recante una bandiera rossa di giorno e una lanterna accesa di notte. Convinto che questa legge riguardasse solo i pochissimi veicoli stradali già esistenti e tutti a vapore, Butler cominciò a studiare un sistema per aggirare la norma e progettò un mezzo spinto da un motore endotermico bicilindrico con ciclo a 2T alimentato a benzina. L’idea venne concretizzata in tre anni ed ottenne un primo brevetto nel 1884, quando il progetto definitivo venne esposto allo Stanley Show di Londra col nome di “Velocycle”. Descrivendo la sua invenzione, l’autore scriveva: “Il motore ha sufficiente potenza per spingere la macchina a 10-15 miglia orarie (16-25 km/h) e la potenza si ottiene senza far ricorso a fornelli e a caldaie d’acqua”. Il peso del triciclo era di 114 kg e il costo di produzione di 70 sterline. Lo Stanley Show, il salone londinese delle invenzioni, procurò a Butler solo delle delusioni.

Nessun imprenditore si fece avanti per finanziare la produzione del veicolo e il giovanissimo tecnico decise di abbandonare il progetto. Cambiò idea quasi subito e si diede al perfezionamento del motore, che presentava parecchie pecche, anche perché in quel periodo quasi nessuno seguiva la strada del motore a 2T, pur essendo questo l’unico a poter eludere le esose licenze della Deutzmotoren Fabrik di Otto e Langen sul 4T. Nel 1887 Butler trovò un finanziatore nel londinese Theodore Allingham, che formò una società per la costruzione del “Petrol Cycle”.

Alla fine dell’anno iniziò la costruzione del prototipo che dopo sei mesi fu pronto per le prime prove pratiche. Il motore funzionava sì, ma disperdeva molta potenza e necessitava di modifiche all’impianto di alimentazione e alla trasmissione. Butler si mise al lavoro e trovò la soluzione a tutti i problemi; in particolare mise a punto un carburatore molto perfezionato che consentì al “Petrol Cycle” di muoversi con buona regolarità. La scure che tagliò di netto ogni ipotesi di diffusione del nuovo veicolo fu però ancora una volta la legge: Il “Locomotives Act” non era stato abrogato, valeva per qualsiasi mezzo stradale motorizzato e i soci di Butler decisero che il loro investimento non aveva prospettive in quella direzione. Mantennero quindi in vita la società per sviluppare motori per applicazioni marine e fisse, ma rinunciarono al triciclo. Butler insistette ancora qualche tempo, poi si arrese. Morì nel 1940.

IL PRIMO PROTOTIPO COSTRUITO DA EDWARD BUTLER NEL 1887 FU CHIAMATO PETROL CYCLE. IL MOTORE A 2 TEMPI FUNZIONAVA MA DISPERDEVA MOLTA POTENZA. I PROBLEMI FURONO RISOLTI PERÒ I FINANZIATORI DECISERO DI PUNTARE SU ALTRI SETTORI.

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top rider2010

vota il pilota dell’anno

e vinci questa splendida

Honda CBR 600 RR

Dal mese di novembre troverai la scheda per partecipare

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MotoGP Australiadi Enrico Borghi - foto Milagro

Uno Stoner fantastico sparisce in poche curve.Honda ha visto giusto. E Rossi pure... Che fatica metter dietro Hayden (e Ducati)

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L’uomo L’uomo invisibile invisibile

Stoner a Phillip Island è una garanzia.

Non sbaglia un colpo dal 2007.

GABBIANI IN VOLO, VENTO FORTE, TEMPERATURE QUASI INVERNALI. MA NIENTE PUÒ FERMARE CASEY STONER SULLA SUA PISTA. IN 4 ANNI, 4 SUCCESSI. TUTTI IN SELLA ALLA DUCATI.

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Jorge Lorenzo

«Sapevo che qui Stoner era imbattibile.Aveva già vinto tre gare di fila...Ma io ne ho vinte due all’Estoril. Mi rifarò là»

]

il commentoMotoGP Australia

PHILLIP ISLAND – Nell’ammirare la perfezione di Casey Stoner (che ha do-minato in modo schiacciante) e nel

considerare la solidità di Jorge Lorenzo (agevolmente secondo) si è fatta largo una domanda: perché lo spettacolo lo fa solo Valentino Rossi? Se non ci fosse stato lui, qui a Phillip Island, così come nelle altre gare di questo “trittico” consumato tutto d’un fiato, chi ci avrebbe regalato qualche emozione?

A Motegi Valentino ha cercato il corpo a corpo con Lorenzo, in Malesia è andato a vincere dopo aver recuperato undici posizio-ni, qui ha riagguantato il terzo gradino del podio con un gran sorpasso ai danni di Nicky Hayden nell’ultimo giro. Va bene, non ha fat-to niente che gli abbia permesso di aumen-tare la propria gloria, non ha fatto nulla che non avesse già fatto in passato, ma la Moto-GP adesso rischia di fare un po’ dormire, e la

sveglia la punta solo Valentino Rossi... Stoner ha incantato: per la sua forza, la

precisione, la costanza di rendimento. Ma come sempre è sembrato impegnato più in una fuga e in un confronto con il cronometro. È stato così bravo e perfetto, Casey, da non aver concesso nulla allo spettacolo. Alla fine di questa sua grandiosa prestazione – la quarta affermazione nella gara di casa, un record – resta quindi una fila di numeri im-

UN SECONDO E MEZZO DI DISTACCO IN UN SOLO GIRO, E JORGE LORENZO HA SUBITO DESISTITO DALL’INSEGUIRE STONER. MA IL SUO SECONDO POSTO NON È STATO MAI IN DUBBIO. ALLE SUE SPALLE, NEI PRIMI GIRI, SIMONCELLI (58), HAYDEN (69), DOVIZIOSO.

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I migliori piloti lo sanno come si guida qui...PHILLIP ISLAND – Il padrone di casa ha concesso qualcosina ai suoi avversari, venerdì, navigando senza agitarsi nella tempesta invernale che ha investito Phillip Island. Ma sabato ha infilato i guantoni, si è sgranchito braccia e spalle, e poi ha cominciato a menare. E sono state botte da orbi. Fino a domenica pomeriggio. Casey Stoner ha ridicolizzato tutti, dalle qualifiche al warm up, fino ovviamente alla gara. Ha inflitto distacchi enormi in prova, e in gara ha fatto quello che ha voluto. Mai un giro in cui sia stato in difficoltà. Mai un momento di esitazione. Soprattutto, mai un istante di debolezza. Il dato che fa capire in che modo abbia guidato Stoner è relativo al primo giro: partendo da fermo, ha inflitto un distacco di un secondo e mezzo a Lorenzo... È dura reagire, quando uno fa così. Infatti Lorenzo non ha reagito – almeno, non in modo efficace – e Casey ha continuato a viaggiare ad un ritmo assolutamente sconosciuto a chiunque altro. Gestendo a suo piacimento ritmo e vantaggio. La galoppata solitaria del pilota Ducati è stata devastante per il morale degli avversari. Soprattutto per quello di Jorge Lorenzo, l’unico che ha cercato di tenere testa all’australiano. Ma è stata esaltante per i tifosi australiani, che hanno rivisto quel pilota infallibile e straordinariamente veloce che sempre si manifesta sull’asfalto amico. «È il suo pubblico, cioè il sapere che sei davanti alla tua gente, che ti rende così forte sulla tua pista» ha detto Valentino Rossi, e probabilmente è così. Stoner però non ha saputo (o voluto) spiegarlo, il perché della sua forza su questa pista: «quando

la tua moto va alla perfezione, come è andata la mia in questo fine settimana, e quando tu ti diverti nel guidare, come accade a me quando sono qui, allora non è così difficile». Facile a dirlo, molto più difficile a farlo. Anche perché Stoner si è ben guardato dal rivelare i suoi segreti. Cioè le sue traiettorie, i punti in cui apre il gas, la maniera in cui raccorda i vari punti del tracciato. «Il mio segreto? I migliori cinque o sei piloti lo sanno, come si guida qui. E ognuno ha il suo modo» ha detto lui, sornione. Ma lo si può capire: nemmeno Valentino rivela mai il perché della sua estrema, totale, conoscenza

e feeling con la pista del Mugello. Casey Stoner è stato inarrivabile come si pensava che sarebbe stato anche prima di arrivare qui agli antipodi. E come lui stesso si era imposto: «lo scorso anno la gente voleva che vincessi per la terza gara consecutiva, ed ero riuscito a dare questa soddisfazione ai miei connazionali. Ovviamente quest’anno volevano ancora di più, cioè la quarta affermazione, e io mi sono un po’ innervosito perché non era un’impresa semplice». Beh, in gara non è sembrato. «Io non pensavo di vincere con questa facilità, non credevo di poter dominare con questo margine. Davvero, pensavo che sarebbe stata più dura». Ma Casey ha anche spiegato che «la squadra ha fatto un grandissimo lavoro sulla moto, che ha funzionato in modo perfetto. Siamo arrivati al punto per cui abbiamo lavorato tanto in questi mesi: il team non ha mai mollato, e siamo riusciti a trovare la messa a punto che adesso credo possa andare bene su tutte le piste».Già, peccato però che sia tardi. Cioè, è tardi se si pensa all’obiettivo di inizio stagione: il titolo. Casey Stoner le vince quasi tutte così, le sue gare: ama scappare, preferisce imporre subito il proprio ritmo, sceglie sempre la fuga al combattimento. Non è uomo da ring, lo sappiamo. Ma sa essere preciso come un computer quando si sente a proprio agio con la sua moto. Resta però una domanda: perché va forte solo quando non ha più pressione addosso? Perché è così forte solo quando non ha nulla da perdere? Sarebbe bello vederlo correre così anche nei momenti delicati della stagione, quando i nervi devono restare solidi e la mente lucida. E anche nei giorni in cui non ha un reale vantaggio di moto. Ma per questo, bisogna aspettare il prossimo anno.

IL MIO SEGRETO? LO TENGO PER ME

L’uomo del giorno

CaseyStoner

«Quando la moto va alla

perfezione e ti diverti

a guidare...»

JORGE LORENZO APRE

IL RUBINETTO DELLO

SHAMPAGNE SULLA TESTA

DI STONER, CHE LA PRENDE

IN RIDERE. VINCERE

METTE SEMPRE DI BUON UMORE.

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motosprint

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Jorge Lorenzo

IO NON HO MAI MOLLATOMa più tiravo e più lo vedevo irraggiungibile...

il commentoMotoGP Australia

PHILLIP ISLAND – Jorge Lorenzo ha preferito prenderla in ridere, la sua gara. E ha fatto bene. In fondo, il suo secondo posto lo ha giudicato... «quanto di meglio potessi fare, considerando che Stoner è stato impressionante». Lorenzo l’ha raccontata così, la vicenda che ha dato una svolta alla gara: «di solito non guardo mai le moto degli altri, ma questa volta l’ho fatto. Ho dato un’occhiata alla gomma posteriore di Casey, sulla griglia, e ho notato che era ancora completamente nuova. Ho pensato: ci vorrà qualche giro prima che lui possa tirare davvero, magari ne approfitto. Nel primo giro lui mi ha dato un secondo e mezzo, e ci sono rimasto malissimo... Non ci potevo credere! E lì ho capito anche che sarebbe stata dura». Lorenzo però nega di essersi arreso subito: «Ho cercato di

inseguirlo, non l’ho mollato mai. Non mi sono arreso. Anche se lui mi ha lasciato lì con grande facilità, io ho cercato di pensare a come poterlo raggiungere». Ma la sua tattica non ha prodotto alcun effetto: «Mi sono messo a spingere, ma più tiravo e più lo vedevo irraggiungibile. Ho deciso di forzare fino a metà gara, a quel punto ho capito che non ce la facevo. Insomma, ho pensato che stavo rischiando, e nonostante questo lui era sempre là davanti. Sempre più lontano. Allora ho capito che oggi avevamo davvero un passo diverso, e quindi ho chiuso il gas». Ma Jorge medita già la rivincita: «Prima sto un po’ a Maiorca, perché voglio festeggiare il titolo insieme alla mia gente, e poi mi metto a pensare all’Estoril: vado là per rifarmi».

Valentino Rossi

«È stata una bella battaglia, quella con Hayden, perché in alcuni punti era più veloce di me. Con questo sono tre podi in tre gare ma potevo fare di più»

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25

pressi sul computer: il cronologico dei suoi giri strepitosi. Adesso servirebbe qualcosa di più emozionante, però: duelli, confronti da ricordare e da raccontare. E questo lo fa so-lo Valentino Rossi.

Dopo aver visto Jorge Lorenzo conquistare il titolo in Malesia, e dopo aver assistito alla realizzazione dell’impresa che i tifosi austra-liani chiedevano a Casey Stoner – la quarta vittoria, che lo pone al di sopra persino di Michael Doohan – si spera che il campionato si concluda in modo più vivace. Magari con sfide fini a se stesse, ma pur sempre batta-glie affrontate senza tattiche, né tensione.

Il problema è che nella MotoGP di oggi non ci sono mai momenti privi di tensione. So-prattutto, non ci sono mai gare in cui tutti i piloti riescono ad avere la messa a punto giusta, quella che consente di guidare al me-glio. A turno, c’è sempre qualcuno che ha delle difficoltà.

MA NEL 2010 c’è stato un altro problema. A nemmeno metà stagione ci si è messi a ragionare essenzialmente in proiezione fu-tura: non si pensava solo alle vicende attua-li, ma soprattutto a ciò che ci attende nel 2012. Stoner e Rossi sono stati considerati piloti Honda e Ducati, e questo ha spinto la mente di tutti a sognare e cercare nuovi sce-nari. Tanto il titolo di Lorenzo era scontato. Anche nel giorno della consacrazione del maiorchino si è pensato alla rivincita, cioè alle prestazioni che Stoner potrà esibire con la Honda (la grande protagonista del finale ]

NON SONO STATI SEMPRE INSIEME, MA QUANDO ERANO VICINI, SPIES, HAYDEN, ROSSI E SIMONCELLI, HANNO DATO SPETTACOLO.

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Il caso

STERZO BLOCCATO DOVI RITIRATOSi è sganciato l’ammortizzatore

il commentoMotoGP Australia

di stagione, per quanto riguarda le moto) e soprattutto a quelle di Rossi con la Ducati.

CI SI STANCA con troppa facilità del pre-sente, non ci si gode più nulla. C’è un conti-nuo bisogno di avere qualcosa di nuovo a cui pensare. Infatti le ultime due gare della sta-gione, in Portogallo e in Spagna, vengono già vissute all’insegna dell’attesa: si aspettano i due giorni di prova che avranno luogo il 9 e il 10 novembre a Valencia, perché Valentino Rossi scenderà in pista con la Ducati. Un evento – non se la prenda Casey Stoner – che è accentratore di attenzioni come niente al-tro in questo periodo. Questo toglierà valore al finale di stagione, ma permetterà ai tifosi di vedere Valentino in azione fino alla fine.

Il pesarese vuole concludere un’avventura straordinaria, come è stata quella vissuta con la Yamaha, in modo adeguato. E per lui modo adeguato significa vincere. Così come volle vincere (e ci riuscì) la sua ultima gara con la Honda, nel 2003, a Valencia. Già que-sto suona come una sorta di sfida, quindi ancora una volta dobbiamo attaccarci a lui. A Valentino Rossi.

Questo suo proposito può far sperare in un finale di stagione emozionante perché, pur se per motivi diversi, anche Jorge Lorenzo ha idee molto precise. Esternate senza trop-pi giri di parole. «Lo sapevo che qui Stoner qui sarebbe stato quasi imbattibile, perché aveva già vinto tre gare di fila. Bene, io ho già vinto due gare di fila a Estoril, quindi intendo ripartire da lì per rifarmi».

Forza ragazzi, fate uno sforzo. Per l’onore, ma soprattutto per i tifosi. E prima ancora per lo spettacolo.

Andrea Dovizioso

«La moto è partita via. L’ho ripresa con enorme fortuna, usandoil ginocchio. Che mi ha aiutato a non cadere»

PHILLIP ISLAND – Andrea Dovizioso ha rischiato grosso, questa volta, e la causa del suo ritiro è incredibile: si è sganciato il braccetto che sostiene l’ammortizzatore di sterzo. «Dopo due giri ho sentito che lo sterzo si stava indurendo – ha raccontato il forlivese – e nel terzo giro lo sterzo si è bloccato alla Curva 4. La moto mi è proprio partita, e l’ho ripresa con enorme fortuna: cioè usando il ginocchio. Solo quello mi ha impedito di andare per terra. Ho pensato che fosse un problema passeggero, quindi ho provato a ripartire, nonostante fossi ormai molto indietro; ma lo sterzo si induriva sempre di più, si bloccava, e a quel punto ho mollato. La situazione era diventata piuttosto pericolosa». Dovizioso era in quinta posizione, quando è successo questo inconveniente. La sua gara era tutta da costruire. In questo modo però, oltre allo scampato pericolo, va detto che questo “zero” fa grossi danni alla classifica del forlivese. Che lotta per la terza posizione in campionato. Ora è quinto, alle spalle di Stoner e Rossi (i suoi due rivali per la terza piazza finale). E sarà dura spuntarla, nelle prossime due gare.

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PHILLIP ISLAND – Alla vigilia della gara, cioè sabato sera, Valentino ha ricevuto dal Giappone il nulla osta per provare la Ducati a Valencia. Ora lui deve decidere che cosa fare,

ma pare che abbia già deciso: proverà. «Devo prima verificare come sta la

spalla – ha detto Valentino –. Al rientro in Italia farò degli esami (previsti a metà di questa settimana ndr) e spero che nessuno mi dica che la spalla in queste tre gare è peggiorata». Sarebbe un disastro, perché

il piano di Valentino è questo: «correre anche le ultime due gare della stagione con la Yamaha, poi provare la Ducati e subito dopo, cioè appena un paio di giorni dopo quella prova, mi farò operare alla spalla». Di fatto, questo è un annuncio: Valentino proverà la Ducati, dopo la fine del campionato. In Australia Rossi ha gareggiato con questo pensiero nella mente, che però non lo ha limitato. Anzi, forse gli ha dato le motivazioni per finire alla grande la stagione, anche se lui le motivazioni le trova sempre. Questa gara non è andata però come lui sperava, quando ha lasciato la Malesia. È

stato infatti solo terzo, un piazzamento che per lui, su questa pista, non è una cosa da far strappare i capelli. A Phillip Island Valentino ha scritto alcune delle pagine esaltanti della sua storia, e di quella del motociclismo. Il pesarese ha esaltato il pubblico con alcuni sorpassi molto belli, ma sperava di poter lottare per la vittoria. Però sin dal primo turno di prove questa è apparsa un’impresa praticamente impossibile. «Sono partito dalla terza fila,

ho trovato traffico all’inizio. E questo mi ha messo nei guai. Ma il vero problema è che abbiamo avuto troppi problemi durante le prove: è questo che ha rovinato la mia gara. Abbiamo impiegato troppo tempo per trovare il giusto bilanciamento: solo domenica riuscivo a guidare come volevo, ma non è stato sufficiente». Valentino non ha dato la colpa alla spalla: «mi fa un po’ male, ma ho potuto guidare ugualmente bene. Il problema è che noi dobbiamo rivedere il nostro modo di lavorare, perché quando in prova le condizioni sono difficili, gli altri lavorano un po’ meglio di noi». Valentino si è detto soddisfatto per il podio «perché è stata una bella battaglia, quella con Nicky» però non è bastato per soddisfarlo del tutto. Non è servito, in fondo, nemmeno considerare che lui è il pilota che esce dal “trittico” con le migliori prestazioni globali: «sì, sono il pilota che ha accumulato il maggior numero di punti nelle ultime tre gare; e sono anche quello che è salito sempre sul podio. Però possiamo fare di più». Ecco perché non vuole smettere proprio adesso.

Yamaha ha dato l’OK

ROSSI PROVERÀ LA DUCATIIl 9 e 10 novembre a Valencia

Valentino Rossi

«Vorrei correre gli ultimi due GP, poi provare la Ducati e farmi operare un paio di giorni dopo i test. Se la spalla non è peggiorata...»

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Le pagelle di Enrico Borghi

Supertrasferta

PHILLIP ISLAND – Voto 10 alla MotoGP, per come ha superato la temuta trasferta tripla conclusa dal GP Australia. Tre gare

lontanissime dall’Europa, con molte insidie: chi si fa male nella prima non

può recuperare (è accaduto a Pedrosa, che si è rotto una clavicola in Giappone,

all’inizio), e poi bisogna abituarsi rapidamente a tre tipi di clima diversi, tre fusi orari, cibi differenti. Infine, tre voli da

8 ore ciascuno, in rapidissima successione. È in questa trasferta che ci si rende conto di quanto siano preparati

i piloti. Non è crollato nessuno: il Mondiale GP obbliga al senso

di responsabilità e alla professionalità. È una trasferta insidiosa pure per tecnici

e meccanici: gente fisicamente ben preparata, che deve essere efficiente e

lucida. I team hanno retto bene lo sforzo. Sono state assorbite bene anche le notti

magiche in Malesia, con le feste dei piloti dopo la gara: a un lato della città quella

in onore di Lorenzo neocampione, al lato opposto (ovviamente…) quella per

celebrare il ritorno alla vittoria di Rossi. Si sono fatte le ore piccole in entrambi i casi, però in Australia era stato tutto

riassorbito ed è stato come la fine di una vacanza: tutti a letto presto, nelle casette

dell’isola in cui cala il coprifuoco dopo il tramonto. Ecco, il senso del GP

Australia è stato il riposo. Questa “tripla” non è nel calendario 2011, e non compariva nemmeno in

questo campionato perché i piloti avevano chiesto di evitarla. Ma un

vulcano islandese ha stravolto i piani. Voto 10 alla MotoGP, accusata dagli

australiani di “portare il maltempo”. Nell’area di Melbourne, dicono che ci

fossero 24 gradi prima del week-end del GP. E, sostengono sempre gli australiani,

le previsioni per il periodo successivo parlavano di sole. Gli australiani abitano

lontano, forse non sanno che questo è stato il primo week-end di gara

realmente avversato dal maltempo. Non era ancora accaduto, quest’anno,

e siamo alla gara numero 16. La MotoGP è innocente.

LAVORI FORZATI

Casey Stoner«Prima della gara ho sentito un po’ la pressione, ero più nervoso del solito, ma forse dovrei esserlo più spesso, perché non ho fatto errori!»Perfetto come un computer. Soprattutto,

impressionante nel primo giro. Ci sono

cose in cui ricorda Freddie Spencer:

anche lui sa guidare al limite sin dai

primi metri. Anche lui concede poco

allo spettacolo. A parte questo, a volte

sa essere davvero grande.

Senza limiti 10

Jorge Lorenzo«Mi è piaciuto molto correre qui e far derapare un po’ la mia M1, è stato divertente, ma questa oggi era la gara di Casey» Si dice che il secondo posto, in certi

casi, valga una vittoria, ma la verità è che

qui il neocampione del mondo ha preso

paga. Però gli altri sono andati molto

peggio di lui: dunque, in fondo Jorge

è stato bravo. Il guaio è che davanti c’era

un marziano.

Primo degli umani 8

MotoGP Australia

Valentino Rossi«Per noi il podio oggiè stato il massimo.Ma è stata pur sempreuna dura lotta arrivarci» Parte male e recupera, lotta per il podio

a suon di sorpassi. E lo riprende quando

sembrava perduto. Il suo senso dello

spettacolo è intatto, il suo cuore mai domo.

Peccato che abbia sbagliato le prove.

Arrendersi, mai! 8

Nicky Hayden«È stata una bella battaglia e sono molto dispiaciuto di averla persa. Ma lottare con Valentino Rossi per qualsiasi posizione non è mai facile»Ha combattuto, ha cercato di strappare

il podio con i denti. E si è messo a litigare

con Rossi, mica con uno qualsiasi. Nicky

questa volta ha mostrato carattere.

Coraggioso 8

ROSSI (46) HA CONQUISTATO IL PODIO A SUON DI SORPASSI: QUI È IN BAGARRE CON EDWARDS (5), DE PUNIET (14) E MELANDRI. A DESTRA, SIMONCELLI (58)A TU PER TU CON AOYAMA.

motosprint

29

Ben Spies«Alla fine giravo in tempi che mi avrebbero permesso di lottare per il podio, se le cose all’inizio fossero andate nel modo giusto...»Ha già corso a Phillip Island, ma questa

volta le condizioni erano estreme.

Il ragazzo non è un comico di Zelig,

e non trascina le folle come Obama.

Ma è solido, duro, veloce. E tosto.

Non a caso si è laureato Rookie of the Year,

debuttante dell’anno.

Coriaceo 7

Marco Simoncelli«Sono contento, sono stato costante per tutti i giri e alla fine ho tentato di superare Spies ma invece lo ha fatto lui»Ancora una volta è stato bravo nella parte

iniziale della gara. Ma di nuovo ha dovuto

cedere nel finale. Il problema è la sua

guida, che fa consumare troppo la gomma

posteriore. Potrebbe aiutarlo l’elettronica,

ma di certo Marco sta dimostrando

un netto miglioramento.

In progressione 7

Colin Edwards«Non siamo riusciti a trovare una buona messa a punto e la mia velocità era dettata da ciò che la ruota posteriore stava facendo in quel momento»È stato in settima posizione per 27 giri:

è stato persino maniacale, nella sua

regolarità. Nelle prove aveva mostrato

il potenziale per fare un po’ di più,

ma davanti aveva gente tosta. Certo,

un sorpassino lo poteva tentare...

Timido 6

Page 16: 19 ottobre - Motosprint 42

motosprint

30

Le pagelleMotoGP Australia

Aleix Espargaró«La bagarre con Melandri è andata avanti fino all’ultimo rettilineo. Sono riuscito a chiudere ottavo per un soffio. Bello tornare nella top ten in queste condizioni!»Prima della gara aveva accusato un dolore

ad un braccio e l’infiammazione

ad un polso. L’hanno salvato l’agopuntura

e le cure della Clinica Mobile. In corsa

si è battuto, ha tenuto duro. È stata la sua

prestazione migliore, insieme alla gara

del Mugello.

Reattivo 7

Marco Melandri«Una gara come tutto il resto della stagione, è stato difficile ed alla fine mi ha passato anche Espargaró»Farsi passare da Espargaró nel finale

non è lusinghiero. Almeno, non per uno

che ha il passato di Melandri. Ma la sua

moto scivolava troppo, e il problema

è sempre lo stesso: senza l’elettronica

giusta, oggi in MotoGP non si va da

nessuna parte.

Rassegnato 6

Randy De Puniet«Sono dispiaciuto perché mi aspettavo un finale nei primi sei. Alla curva 4 ho commesso un errore in scalata e sono finito largo sull’erba. Ho ripreso ma avevo perso molte posizioni»Meriterebbe un bel 4 per l’errore che

lo ha spinto fuori pista. Poi meriterebbe

almeno la sufficienza per la rimonta.

Il francese ha prestazioni altalenanti,

ben lontane da quelle di inizio stagione.

Deconcentrato 5

Mika Kallio«Il dolore alla spalla sinistra infortunata a Le Mans è troppo e questo limita le mie prestazioni. Nonostante la buona gara, insieme al team, abbiamo preferito concludere oggi la nostra collaborazione» Lascia Pramac e MotoGP con una gara

positiva, ritrovando un po’ di “verve”.

Sfiora la top ten per una manciata di

centesimi. Quest’anno ne ha vissute di

tutti i colori, lascia però senza rimpianto.

Senza rancore 6

Alvaro Bautista«A 40 metri dal traguardoho sentito la moto perdere un po’ di velocità e ho perso due posizioni. Ero convinto di aver chiuso decimo, mentre la moto era dodicesima!»Questa è la peggiore pista che la Suzuki

possa incontrare, ed è una difficoltà che

storicamente si ripete.

Lo spagnolo tenta una reazione, ma poi

si deve arrendere: qui non c’è gloria,

per la sua moto.

Meglio guardare avanti 5

Hiroshi Aoyama«Avrei voluto essere più veloce ma le gomme non entravano in temperatura e non è facile correre così»Fatica a mandare in temperatura

la gomma posteriore, e non trovando mai

il grip diventa un miraggio anche la

ricerca del feeling con la moto.

Un’altra gara difficile, in questa stagione

al di sotto delle aspettative per quello

che è stato il campione 250 nel 2009.

Dimenticare in fretta 5motosprint

31

Hector Barbera«Non è un risultato memorabile ma almeno mi è rimasta l’impressione che tutto sia a posto, sarà utile per la gara in Portogallo»I 2 punti del quattordicesimo posto non

devono ingannare: lo spagnolo è arrivato

ultimo. Perde la confidenza dopo le

difficoltà nelle prove, poi subisce la pista.

Alla fine si dice contento per aver risolto

i problemi di grip incontrati in Giappone

e in Malesia. Gli basta poco per essere

soddisfatto. Difficile da capire, uno così.

C’è tanto da fare 5

Andrea Dovizioso «L’ammortizzatore di sterzo si è spostato e lo sterzo si è irrigidito. Ritirarsi è stato un vero peccato, avevo il passo per lottare per il podio»È partito bene, stava organizzando la sua

corsa. Lo ha fermato un inconveniente

tecnico. Più che il pilota, bisognerebbe

giudicare la Honda: in Giappone il gas

resta accelerato sulla moto di Pedrosa,

qui si blocca lo sterzo di quella del

forlivese. Piloti in balia di forze oscure?

n.g.

LA SUZUKI CONTINUA A FAR SUDARE ALVARO BAUTISTA (A SINISTRA)EPPURE QUALCHE SPRAZZO QUA E LÀ C’È. MARCO MELANDRI (33)SI IMPEGNA MA I RISULTATI SONO COSÌ COSÌ:NEL FINALE L’HA PASSATO ANCHE ALEIX ESPARGARÓ.

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Alvia

Lecadute

Casey Stoner (Ducati) in 1'30"107 alla media di 177,708 km/h. Pole 2009: Casey Stoner (Ducati) in 1'30"341 alla media di 177,248 km/h.

LIBERE V

ENERDÌ

LIBERE S

ABATO

QUALIFIC

AZION

I

Venerdì: nessuno.Sabato: Melandri, De Puniet (libere), Capirossi (qualifiche).Domenica: Spies (warm up).

Australia 17.10.2010 Phillip Island

1. Casey Stoner Australia Ducati 1'41"480 1'31"243 1'30"107 1'30"942

2. Jorge Lorenzo Spagna Yamaha 1'41"146 1'32"168 1'30"775 1'52"957

3. Ben Spies USA Yamaha 1'58"613 1'32"101 1'31"386 1'35"306

4. Marco Simoncelli Italia Honda 1'41"881 1'32"739 1'31"402 1'32"832

5. Colin Edwards USA Yamaha 1'43"013 1'32"000 1'31"415 1'33"106

6. Nicky Hayden USA Ducati 1'41"631 1'32"209 1'31"530 1'33"636

7. Randy De Puniet Francia Honda 1'43"476 1'32"449 1'31"554 1'33"266

8. Valentino Rossi Italia Yamaha 1'42"626 1'32"667 1'31"627 1'32"913

9. Andrea Dovizioso Italia Honda 1'42"271 1'32"226 1'32"018 1'33"023

10. Marco Melandri Italia Honda 1'41"982 1'33"092 1'32"367 1'33"393

11. Aleix Espargaró Spagna Ducati 1'48"127 1'33"303 1'32"542 1'34"834

12. Mika Kallio Finlandia Ducati 1'44"179 1'33"742 1'32"816 1'33"709

13. Hiroshi Aoyama Giappone Honda 1'44"704 1'34"718 1'33"190 1'33"599

14. Alvaro Bautista Spagna Suzuki 1'46"160 1'34"065 1'33"224 1'35"191

15. Dani Pedrosa Spagna Honda 1'51"210 1'34"804 1'33"384 —

16. Hector Barbera Spagna Ducati 1'45"695 1'34"055 1'33"390 1'34"874

17. Loris Capirossi Italia Suzuki 1'43"984 1'34"454 1'34"269 —

Poleposition

WARM

-UP

esterna 11°Casfalto 22°C

il tabellone

SPETTATORI

41.537nei tre giorni 88.037

nel 2009 50.094 (nei tre giorni 105.037)

MotoGP Australia

Altraguardo Giriveloci Velocitàmassime

TEMPERATURAESTERNA (°C)

15TEMPERATURA

ASFALTO (°C)

29PILOTIAL VIA

15NUMERO

GIRI

27

1. Casey Stoner 1'30"458

alla media di 177,019 km/h

2. Jorge Lorenzo 1'30"796

3. Nicky Hayden 1'31"059

4. Valentino Rossi 1'31"072

5. Ben Spies 1'31"529

6. Marco Simoncelli 1'31"547

7. Colin Edwards 1'31"665

8. Andrea Dovizioso 1'31"716

9. Aleix Espargarò 1'32"088

10. Randy De Puniet 1'32"217

11. Marco Melandri 1'32"314

12. Mika Kallio 1'32"342

13. Hector Barbera 1'32"841

14. Alvaro Bautista 1'32"869

15. Hiroshi Aoyama 1'33"059

PRIMATO IMBATTUTO

Nicky Hayden (Honda) nel 2008 in 1'30"059

alla media di 177,803 km/h.

motosprint

33

CampionatomarcheTopteam

Campionatopiloti

11. Colin Edwards 90; 12. Hector Barbera 76; 13. Alvaro Bautista 73; 14. Aleix Espargaro 60; 15. Hiroshi Aoyama 47; 16. Mika Kallio 43; 17. Loris Capirossi 41; 18. Alex De Angelis 11; 19. Roger Lee Hayden 5; 20. Kousuke Akiyoshi 4; 21. Wataru Yoshikawa 1.

1. Fiat Yamaha Team 5312. Repsol Honda Team 4073. Ducati Team 3574. Monster Yamaha Tech 3 2535. San Carlo Honda Gresini 195

11 a

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CIA

Punti in classifica

rispetto al 2009

dopo 16 gare

1. Jorge Lorenzo Spagna Yamaha 20 25 25 20 25 25 25 20 25 25 16 20 13 13 16 20 333 +88

2. Dani Pedrosa Spagna Honda 9 20 11 25 8 20 20 25 — 20 25 25 20 — — — 228 +119

3. Casey Stoner Australia Ducati — 11 — 13 11 16 16 16 20 16 — 11 25 25 — 25 205 -15

4. Valentino Rossi Italia Yamaha 25 16 20 — — — — 13 16 11 13 16 10 16 25 16 197 -89

5. Andrea Dovizioso Italia Honda 16 10 16 16 20 11 2 11 13 — 11 13 — 20 20 — 179 +27

6. Ben Spies USA Yamaha 11 — — 9 16 13 10 8 10 13 20 10 11 8 13 11 163 deb

7. Nicky Hayden USA Ducati 13 13 13 — 13 9 8 9 11 10 10 — 16 4 10 13 152 +59

8. Marco Simoncelli Italia Honda 5 5 6 7 9 7 — 10 — 5 9 2 9 10 8 10 102 deb

9. Randy De Puniet Francia Honda 10 7 9 10 10 10 13 — — 6 3 3 — 7 6 6 100 -1

10. Marco Melandri Italia Honda 3 8 10 11 — — 7 6 8 8 — 6 7 5 7 7 93 -15

1. YAMAHA 25 25 25 20 25 25 25 20 25 25 20 20 13 16 25 20 354 -12

2. HONDA 16 20 16 25 20 20 20 25 13 20 25 25 20 20 20 10 315 +43

3. DUCATI 13 13 13 13 13 16 16 16 20 16 10 11 25 25 10 25 255 -6

4. SUZUKI 7 6 — 6 4 3 11 5 6 — 8 8 8 9 11 4 96 -35

TO

TAL

E

motosprint

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a

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Distribuito da:

Pist

a/St

rada

Stra

da

Mescola RC Mescola SC Mescola SA

Dischi SuperSport Factory Brakes

Dischi T-DriveFactory Brakes

1. Stoner warm up 327,12. Dovizioso gara 326,63. Barbera qualifiche 324,14. Melandri warm up 324,05. Rossi gara 323,06. Simoncelli gara 322,77. Edwards gara 322,58. Hayden gara 322,09. Kallio warm up 321,4

10. Espargarò qualifiche 321,411. Spies gara 320,012. Lorenzo qualifiche 319,813. De Puniet qualifiche 319,514. Aoyama gara 318,715. Bautista gara 317,516. Capirossi qualifiche 311,517. Pedrosa qualifiche 305,5

1. Casey Stoner Ducati Ducati Team in 41'09"128

120,096 km alla media di 175,100 km/h

2. Jorge Lorenzo Yamaha Fiat Yamaha Team a 8"598

3. Valentino Rossi Yamaha Fiat Yamaha Team a 17"997

4. Nicky Hayden Ducati Ducati Team a 18"035

5. Ben Spies Yamaha Monster Yamaha Tech 3 a 22"211

6. Marco Simoncelli Honda San Carlo Honda Gresini a 25"017

7. Colin Edwards Yamaha Monster Yamaha Tech 3 a 35"168

8. Aleix Espargaró Ducati Pramac Racing Team a 46"194

9. Marco Melandri Honda San Carlo Honda Gresini a 46"294

10. Randy De Puniet Honda LCR Honda MotoGP a 59"635

11. Mika Kallio Ducati Pramac Racing Team a 59"664

12. Alvaro Bautista Suzuki Rizla Suzuki MotoGP a 59"732

13. Hiroshi Aoyama Honda Interwetten Honda MotoGP a 1'05"029

14. Hector Barbera Ducati Paginas Amarillas Aspar a 1'05"053

RITIRATO

Andrea Dovizioso Honda Repsol Honda Team al 4. giro

NON PARTITI

Loris Capirossi Suzuki Rizla Suzuki MotoGP

Dani Pedrosa Honda Repsol Honda Team

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34motosprint

Pit walk

L’errore è _____________________________________________________________

________________________________________________________________________

________________________________________________________________________

Indovina l'errore

Dopo l’ultimo GP, tra tutte le cartoline pervenute, ne saranno estratte 5 che vinceranno un paiodi stivali XP7 R cadauna

Nome ____________________________________________

Cognome ______________________________________ Età ______________

Via _____________________________________________________________

Città __________________________________________ Prov. _____________

CAP ________________ Tel. _________________________________________

E-mail ________________________________________N. scarpe __________

Autorizzo la Conti Editore S.p.A. ad inserire i miei dati per l’invio di materiale informa-tivo, pubblicitario e promozionale ed anche ai fi ni di informazione e promozione di prodotti e servizi di terza società. In ogni momento, a norma D.Lgs. 196/2003, potrò avere accesso ai miei dati per prenderne visione, chiederne la modifi ca o la cancel-lazione oppure oppormi al loro utilizzo scrivendo a : CONTI EDITORE S.p.A., via del Lavoro, 7 - 40068 San Lazzaro di Savena (BO). Tel. 051.6227111 - Fax 051.6227309

Firma _________________________________________________________________________

Da spedire a: Motosprint “Indovina l’errore” - Via del Lavoro, 740068 San Lazzaro di Savena (BO). Saranno valide per il GP Australia le cartoline pervenute in originale entro lunedì 01/11/2010.

_____________________________________________ _________________________

ll’u’u’ lltiimo GPGP tra tutte lle ccarartoliline pervevennu

ANCHE SE SBAGLI PUOI VINCERE

Tra tutte le cartoline compilate correttamente, quella estratta vincerà un paio di stivali

XP7 R

Individua la foto con l’errore. Puoi vincere lo stivale del GP Australia

i iiiddd a llla fffotto con l’l’l’errore

VINCI LO STIVALE della MOTOGP

MotoGP Australia

35motosprint

IL FREDDO L’HA FATTA DA PADRONE, E SOLO LE PIÙ “DURE” HANNO ESIBITO GAMBE E DECOLTÉ COL SORRISO. NEL PIT WALK “PRESTATO” AL MONDIALE SBK DI IMOLA, MANCA LA SCRITTA XEROX DALL’OMBRELLO DI HAGA.

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TROPPO FREDDOCAMBIA LA DATAGP a marzo dal 2012. Forse prima

Dai boxMotoGP Australia

PHILLIP ISLAND – La bufera che ha rovinato il week-end del GP Australia, per le conse-guenze di una ondata di maltempo che si è abbattuta sulla zona di Melbourne a partire da venerdì, portando pioggia e raffiche di vento gelido, ha finalmente smosso la situazione: la Dorna e il promoter australiano, spinti dall’in-sistenza dei piloti, stanno cercando di cambiare la data del GP Australia. Sicuramente per il

2012, ma si sta lavorando anche per il 2011. Carmelo Ezpeleta ha avuto diversi meeting

con l’organizzatore – una società che si chiama Australian Grand Prix Corporation – e con rap-presentanti del governo di Victoria (lo Stato in cui si trova Melbourne) che supporta l’evento. Si vuole anticipare la gara al mese di marzo, periodo che in Australia segna la fine dell’esta-te e presenta ancora un clima ottimale. Di

fronte al disastro di questa edizione flagellata dal maltempo sta crollando anche la resisten-za del promoter, lo stesso del GP di Formula1, che non voleva i due eventi vicini ma che Car-melo Ezpeleta sta convincendo a dar vita ad una straordinaria “full immersion” motoristica in week-end. Ora bisogna convincere gli oga-nizzatori del Qatar a cedere la loro data, che significa la gara di apertura della stagione, il 20

marzo...Per ottimizzare le

spese, la Dorna ha pro-posto di organizzare sempre qui anche l’ul-tima sessione di prove invernali, nel week-end precedente la gara.

Il promoter ha preso atto che correre alla fi-ne dell’inverno (cioè in questo periodo) è una mossa poco furba: per

fare buoni affari è necessario portare molto pubblico, ma se si corre quando l’aria è gelida e diluvia in continuazione la gente rimane a casa... Il circuito di Phillip Island è poi “vecchio stile”: non ci sono tribune permanenti, la gente staziona perlopiù sui verdissimi prati adiacenti la pista. Ma ovviamente i prati si sono allagati, così come le zone dei parcheggi, creando gros-si problemi a tutti.

Il GP Australia è stato ostaggio della coda dell’inverno australiano che ha flagellato l’iso-letta di Phillip Island nel week-end della gara. Venerdì ci sono state bufere di pioggia e vento che hanno reso necessario modificare il pro-gramma. La temperatura si è abbassata di colpo e la pioggia ha cominciato a portare ter-riccio sulla pista, in particolare nella zona tra le curve 4 (Honda) e 6 (Siberia), facendo slittare il programma: sono intervenuti i pompieri per togliere la terra dalla pista (che in alcuni tratti era anche allagata). Quindi la 125 è entrata in pista alle 14,40, la MotoGP alle 15,50 e la Moto2 alle 16,15. Ma una volta in pista, quasi tutti i piloti hanno chiuso il gas e lo spettacolo, ovvia-mente, ne ha risentito. Pedrosa dopo 7 giri si è fermato al box e se n’è andato, Ben Spies lo ha fatto addirittura dopo 3 sole tornate. Poi ha abbandonato il circuito anche lui.

Tra bufere di vento e pioggia sul circuito è calata anche un’aria freddissima che ha causa-to grossi problemi. Il freddo – 10 gradi l’aria, 7 sull’asfalto – ha creato anche una situazione di pericolo per i piloti perché le gomme Bridge-stone hanno bisogno di una temperatura di al-meno 16 gradi per potersi scaldare.

I piloti lo dicono da anni, ogni volta Valentino Rossi e Loris Capirossi si fanno portavoce della protesta, ma non è mai cambiato niente. Ora però, di fronte al week-end più brutto della stagione, qualcosa dovrebbe cambiare.

IL VENTO SOLLEVA LE GONNE, IL FREDDO GELA VALENTINO ROSSI, LA PIOGGIA ALLAGA IL TRACCIATO: COSÌ NON VA.

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CADUTO IN PROVA

CAPIROSSI KOMA RIENTRA A ESTORILLORIS Capirossi ha concluso il suo GP Australia sabato pomeriggio, quando è stato scaraventato al suolo dalla sua Suzuki a causa di un “high side”. Si era ormai alla fine del turno di qualificazione. Loris ha riportato uno strappo ai muscoli adduttori della gamba sinistra. Il romagnolo era già arrivato a Phillip Island in precarie condizioni fisiche, zoppicante per l’infortunio al tallone destro in Malesia, e ha quindi deciso che la misura era colma.Tornerà in pista in Portogallo.

Dai boxMotoGP Australia

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Pole Position

STONERATOMICOPHILLIP ISLAND – Casey Stoner (nella foto) non ha lasciato spazio a nessuno: quando ha deciso di spingere, ha inflitto agli avversari distacchi pesanti. Lorenzo, secondo, si è preso 668 decimi! E Spies, che ha completato la prima fila, si è preso 1’2”... Per Stoner si è trattato della terza pole stagionale, la numero 25 in carriera. Il più veloce degli italiani è stato Simoncelli, quarto tempo e quindi in seconda fila insieme a Edwards e Hayden. Rossi (ottavo) e Dovizioso (nono) si sono ritrovati in terza fila. Melandri (decimo) in quarta. Di Simoncelli va detto che è stato il migliore dei piloti Honda e si è trattato anche della sua miglior prestazione in prova, fino ad ora, nella classe regina.

CASEY FESTEGGIA IN PISTA I SUOI 25 ANNICasey Stoner non è riuscito a festeggiare il suo venticinquesimo compleanno assieme ai suoi amici e alla sua famiglia, nella sua città, ma almeno lo ha fatto nel suo Paese. L’australiano della Ducati infatti ha spento 25 candeline in circuito, a Phillip Island, sabato 16 ottobre.

CARENE DUCATI TRAFORATE Il vento e le velocità sono due elementi sempre presenti sulla pista di Phillip Island. Molto spesso in abbondanza. La Ducati ha confermato la sua attenzione per i dettagli e ha messo in pista carene traforate per le Desmosedici.

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PHILLIP ISLANd - Il progetto di portare Toni Elias (nella foto) in MotoGP, con il sostegno della Dorna, si è concretizzato alla vigilia del GP Australia: lo spagnolo, neoiridato della Mo-to2, correrà con il Team LCR e in sella ad una Honda. Di conseguenza sarà Randy De Puniet a salire sulla Ducati del Team Pramac.

Fino al GP Giappone la Pramac sembrava intenzionata a schierare una sola moto, tanto

ELIAS IN MOTOGPCOL TEAM LCRE De Puniet va con Pramac

Dai boxMotoGP Australia

più dopo che è naufragato il progetto tedesco di portare nella classe regina Max Neukirchner. Invece in Malesia la Dorna – che è alla continua ricerca di soluzioni per aumentare, o anche solo salvaguardare, la griglia della MotoGP – si è offerta di aiutare Elias. Il campione del mon-do della Moto2 deve essere premiato, deve avere la possibilità di salire di categoria. E poi rientra nello spirito della Moto2 forgiare piloti per la classe superiore. Non c’è da scandaliz-zarsi se la Dorna aiuta i team satellite: versa denaro da anni (e alla fine si tratta di milioni di euro, non di noccioline) e nessuna squadra privata potrebbe farcela senza questo soste-gno. Ma durante la tripla trasferta sono defini-tivamente venuti a galla i problemi di conviven-za tra De Puniet e il Team LCR. Tra incompren-sioni di varia natura è emersa la sensazione, per entrambe le parti, che l’avventura sia finita: tutti hanno voglia di cambiare. È in questa si-tuazione che è maturato il cambio di destina-zione del francese, e di conseguenza di Elias.

GSV-R EVOLUZIONE

SUZUKI SI CONCENTRA SU ALVARO BAUTISTASOLO Alvaro Bautista sta utilizzando la versione più aggiornata del telaio della Suzuki GSV-R, consegnato alla fine dell’estate. Loris Capirossi se ne andrà a fine stagione e questo ha definito in automatico chi lavorerà allo sviluppo della moto. Il nuovo telaio «fa lavorare meglio la gomma posteriore: la differenza non si vede tanto sul giro, ma durante la gara. Ecco perché da un po’ di gare le prestazioni della moto sono più costanti. E anche un po’ migliori» ha detto Bautista.

OPERATO ALLA CLAVICOLA

PEDROSA PROVAPOI TORNA A CASADANI Pedrosa (nella foto) ha deciso di rinunciare al GP Australia. Dopo un viaggio di un giorno e mezzo, dopo aver sofferto sia venerdì che sabato, dopo che tanti gli avevano sconsigliato di venire fin qui per provare a guidare una MotoGP a sole due settimane dalla frattura della clavicola sinistra riportata in Giappone e operata subito in Spagna. «Il braccio perde forza e diventa difficilissimo controllare la moto. E il vento forte complica una situazione già difficile. Questo è un tracciato molto veloce, bisogna stringere il manubrio con forza, e giro dopo giro il dolore alla spalla si fa sempre più forte. Sono più lento, di passo, di almeno 3 secondi: non ha senso gareggiare. Non voglio prendere altri rischi, spero di recuperare per Estoril».

PUBBLICITÀ VIETATA VIA I MARCHI DELLE SIGARETTE!Anche in Australia le moto sono scese in pista prive di marchi o riferimenti agli sponsor del tabacco. La Ducati da tempo sceglie la livrea completamente rossa, la Suzuki ha sostituito il marchio con il numero di gara del pilota.

MICK DOOHAN TESTIMONIALPER LA SICUREZZA ALLA GUIDAMick Doohan è il testimonial di una campagna per la sicurezza stradale che la TAC (Transport Accident Commission) e la polizia dello Stato di Victoria hanno lanciato in occasione del GP Australia. Qui quest’anno il numero di motociclisti morti in incidenti stradali è cresciuto del 71%; l’iniziativa mira a sensibilizzare gli utenti sull’uso di abbigliamento tecnico specifico e sul rispetto del codice stradale. Il week-end del GP si è aperto con l’arresto di un motociclista che, sulla strada che porta verso Phillip Island, è stato intercettato dai radar della polizia a 206 km/h.

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GOMME, SI PAGHERÀ?PHILLIP ISLAND – Se rinnoverà il contratto (che scade a fine 2011) la Bridgestone potrebbe chiedere ai team un contributo economico per la fornitura delle gomme. Il responsabile del progetto MotoGP per la Casa giapponese, Hiroshi Yamada, ha inserito la possibilità nelle discussioni sul rinnovo dell’impegno per i prossimi anni. Del resto accade già in Moto2, con la Dunlop. Su questo tema però Yamada resta vago, e a Phillip Island ha detto solo che «al GP Valencia il “top management” dovrebbe comunicarci la decisione per il futuro». È apparso molto prudente quando gli è stato chiesto quale fosse la sua personale sensazione: «Io spero che si possa restare – ha detto –. Tra i consiglieri importanti, quelli che fanno parte del “board” e che prendono le decisioni, c’è chi è molto soddisfatto di questi anni di lavoro, di crescita e di successi, però molti pensano anche che la condizione economica mondiale, oltre che giapponese, non permetta di spendere cifre folli per fare le gare». Di sicuro piloti e team sperano che la Bridgestone riveda i suoi concetti: la gomma di quest’anno è troppo dura persino nella versione “soft”, perché la Bridgestone non vuole problemi di durata e quindi ne ha costruito una resistentissima. I tecnici giapponesi se ne sono accorti, ma non è stato possibile fare modifiche alla fornitura di questa stagione perché la Bridgestone ha costruito tutte le gomme all’inizio dell’anno.

SPALLA DOLORANTE

KALLIO CHIUDE QUILA STAGIONE...MIKA Kallio (nella foto) ha deciso di chiudere in anticipo una stagione resa difficile dal dolore alla spalla sinistra infortunata a Le Mans. Aveva provato a correre in Malesia e Australia ma la situazione non è migliorata, così il team Pramac gli ha permesso di interrompere la collaborazione. «Non vorrei mai trovarmi in queste situazioni, ma quando un pilota ti chiede di poter non correre perché non può dare il 100% per il team, non puoi fare altro che prendere atto di questo gesto di sincerità e andargli incontro – ha commentato Paolo Campinoti, titolare del team –. In questi due anni Mika ha sempre dimostrato grande correttezza, dando sempre il massimo per i nostri colori, e per questo lo considereremo anche in futuro parte della nostra famiglia».

HA GIÀ PROVATO AL MUGELLO

...NEGLI ULTIMI DUE GP LO SOSTITUIRÀ CHECAAPPROFITTANDO della possibilità di utilizzare il test team, Carlos Checa ha provato la Ducati Desmosedici al Mugello mentre i protagonisti della MotoGP raggiungevano l’Australia, provenienti dalla Malesia. Il suo miglior tempo è stato 1’51” (la pole di Pedrosa è 1’48”819). Checa in passato già aveva corso con la Desmosedici, e correrà le ultime due gare del campionato al posto di Mika Kallio, che ha chiesto e ottenuto di essere lasciato libero da vincoli contrattuali.

MOTOGP ARTIGIANALE

LA INMOTEC VUOLE PROVARE A VALENCIAIL COSTRUTTORE artigianale Inmotec intende prendere parte ai test di fine stagione, che si svolgeranno a Valencia dopo il gran premio. La moto è stata costruita ma ancora non sviluppata: c’è bisogno di capire il livello del progetto e lo si può fare solo girando insieme agli altri. A portare in pista la prima MotoGP spagnola sarebbe il Team BQR, già impegnato nella Moto2. Il pilota scelto è Ivan Silva.

DICHIARAZIONE “FORTE” DI STONER. «LA PAURA È ADRENALINA»Rientrato in Australia per il gran premio di casa, Casey Stoner si è visto fare molte domande dai giornalisti australiani. A una di queste, riguardante la tragedia di Shoya Tomizawa, Casey ha risposto così: «Ogni pilota sa che questo rischio fa parte del gioco: credo sia un tipo di rischio con cui un pilota sa di dover convivere. Forse è brutto da dire, ma questa situazione contribuisce ad alzare l’adrenalina. Quella paura che avverti, quel sangue che pompa nelle vene e il cuore che si agita, è anche quello che ti spinge a fare quello che facciamo».

LA PISTA MENO DURA PER I FRENIMA NON PER LE GOMMEÈ dal 1989 che si corre in Australia, e ben 16 delle 22 edizioni si sono svolte a Phillip Island (6 a Eastern Creek). Questa pista è la meno impegnativa per i freni: ha una sola frenata vera, in fondo al rettilineo, in più non è nemmeno troppo aggressiva. Ci sono tre staccate in tutto, quindi il pilota passa solo il 13% del suo tempo attaccato ai freni (secondo i dati della Brembo). In compenso questa pista esalta la velocità in curva, quando si resta piegati a lungo. Per questo tracciato è obbligatoria una gomma specifica, ovviamente a mescola differenziata per via della predominanza delle curve (sempre veloci e lunghe) a sinistra.

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Moto2 Australiadi Enrico Borghi - foto Milagro

RinatiDE ANGELIS SUL PODIO INSIEME A REDDING E IANNONE (TERZO). NIENTE SPUMANTE E SOBRIETÀ,

IN RICORDO DI SHOYA.SOTTO, I TRE ANCORA VICINI

NELLE FASI FINALI DELLA GARA.

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]

Ora De Angelis è uno dei più inseguiti. Anche il potente e ricco Team VDS

(che schiera Redding) vuole Alex per il 2011

PHILLIP ISLAND – Mentre si avvici-navano al podio, a pochi metri dal piccolo palcoscenico, con la gente

che li aspettava per fare festa, Alex De Angelis e Scott Redding si sono fermati. E si sono parlati.

«Non facciamo festa, questa volta: stiamo seri, niente spumante, niente spruzzi, niente festa. Lo facciamo per onorare Shoya. Sei d’accordo?» ha chie-sto Alex De Angelis, il vincitore.

«Assolutamente sì. Io non potrei nem-meno stappare la bottiglia, perché sono minorenne, ma non lo farei comunque. E non farò niente di eclatante. Sì, lo faremo per Shoya» ha risposto Scott Redding, che è arrivato secondo.

Una volta sul podio, De Angelis si è complimentato con Andrea Iannone (giunto terzo, dopo essere stato sempre vicino a loro) e non ha toccato la bottiglia. Lui e Redding hanno mantenuto la paro-la. Il loro accordo ha funzionato. Nel no-me di Shoya Tomizawa, il ragazzo che è morto a Misano perché sono stati pro-prio loro due, Alex e Scott, ad investirlo in rapida successione.

Alex De Angelis non ha l’istinto selvag-gio di Andrea Iannone, né l’aggressività di Scott Redding, ma sta diventando un protagonista della Moto2. Come era nel-le previsioni di inizio stagione. Il samma-rinese, che ha vinto il GP Australia, sta crescendo costantemente: è veloce in prova, rapido e costante in gara, mantie-ne prestazioni di altissimo livello anche quando cambiano le condizioni della pi-sta o del clima. Era nell’aria, una sua affermazione, perché nella seconda par-te del campionato, dopo mille vicissitu-dini, Alex ha trovato il suo vecchio capo-tecnico (Pietro Caprara), una moto che gli ha dato sicurezza (la TSR) e una squa-dra (JiR) nella quale si sente a proprio agio: «perché è composta dai ragazzi che formavano il mio team nella 250». Del resto, per combattere con due ani-mali da gara come Iannone (che alla fine è stato di nuovo terzo) e Redding (che si è dovuto accontentare del secondo po-

sto) bisogna essere non solo forti e di-sposti a tutto: serve anche il gruppo. Alex adesso ce l’ha, e anche se continua a gareggiare senza ingaggio – «non ho nemmeno il contratto, dopo ogni gara io e Luca Montiron (il proprietario ndr) ci diamo appuntamento a quella successi-va e ormai dovrei finire con loro» – ed è già tanto perché lui a fine agosto era a piedi. La sua squadra della Moto2 ha dovuto fermarsi, causa problemi econo-mici, la sostituzione di Aoyama nella Mo-toGP si era esaurita.

In Australia Alex De Angelis ha com-piuto un piccolo capolavoro: è stato svel-to al via, molto preciso nelle prime fase, sempre attento a verificare il ritmo e la guida dei suoi avversari nel corso della gara. Alex ha mantenuto un ritmo alto senza mai esagerare, ha gestito bene le risorse, e nel finale ha sorpreso Redding e Iannone colpendo duro. A sei giri dalla fine ha cominciato a forzare, per togliere il fiato agli avversari, e la sua tattica lo ha premiato: Alex aveva ancora delle ener-gie, gli altri non ne avevano più. Ed è così che De Angelis è riuscito ad alzare il ritmo nel momento decisivo, sorpren-dendo tutti. E andando a vincere.

Se la vittoria di De Angelis è importan-te per il proseguimento della sua carrie-ra, il podio di Andrea Iannone è utile per restare in lizza per la seconda posizione in campionato. Julian Simon, che è stato bravo e solido nel limitare i danni con la quarta posizione, è infatti un pilota che sta crescendo e che sarà un osso duro fino a Valencia.

Andrea non ha ancora risolto del tutto i problemi di trazione, che lo hanno pe-nalizzato anche questa volta: «sin dall’inizio mi sono reso conto che nella parte stretta Alex e Redding erano più efficaci in uscita di curva: la gomma sci-volava, loro uscivano molto più veloce-mente. Per un po’ ho compensato nella parte veloce, ma piano piano la gomma ha cominciato a deteriorarsi e i problemi si sono amplificati».

In Australia ha un po’ deluso Toni Elias.

Primo De Angelis, secondo Redding. Sul podio senza festeggiare, uniti nel ricordo di Tomizawa

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Alex De Angelis Lucido, preciso, costante. In una parola:

favoloso. Il sammarinese è tornato

davanti a tutti dopo diverso tempo e tante

vicissitudini.

Bentornato 10

Andrea Iannone Nel finale ha dovuto cedere, anche perché

la sua moto non era nelle condizioni per

sostenerlo. Ma lui è stato bravo nel non

esagerare: è un segnale di crescita.

Assennato 7

Le pagelle

PRIMA PER DE ANGELIS MARQUEZ SALE A UNDICIERA dal 2007 che Alex De Angelis non conquistava la pole. Era cioè dal GP Gran Bretagna 250. Il sammarinese ha ottenuto quindi anche la sua migliore prestazione da quando corre nella Moto2. In prima fila è stato seguito da Redding, Bradl e Di Meglio. Non ci sono state invece sorprese nella 125, dove è proseguita la marcia di Marc Marquez che ha ulteriormente allungato il suo record: ora è a quota 11 nella stessa stagione. In questo caso la prima fila è stata completata da Cortese, Espargaro, Terol. Il più veloce degli azzurri è stato Simone Grotzkyj, tredicesimo.

Pole Position

Moto2 Australia

Il neo iridato era arrivato con un sorriso smagliante e con tanto entusiasmo. Ave-va esibito la fierezza e la sicurezza del campione e infatti si era sbilanciato: «qui onorerò il mio titolo con una gara ag-gressiva». Ma in gara è rimasto nelle retrovie e poi si è trovato a combattere in mezzo ad un gruppo che non gli ha con-cesso nulla. Infatti ha dovuto sudare, per arrivare in sesta posizione afflitto anche dal malfunzionamento del cambio.

Simone Corsi è approdato in ottava po-sizione, dopo una buona rimonta, e Clau-dio Corti si è guadagnato un punticino iridato con la quindicesima piazza. Con-quistata davanti a Raffaele De Rosa. Per Roberto Rolfo invece la gara è da dimen-ticare: la brutta caduta nelle prove lo ha messo in difficoltà anche domenica: alla fine è stato solo ventiseiesimo.

GAS APERTO IN STILE GRUPPO SELVAGGIO, TIPICO DELLA MOTO2. SI RICONOSCONO SIMON, DE ANGELIS, REDDING, IANNONE, ELIAS, DI MEGLIO.

TEAM SPEEDMASTER

LA SQUADRA DI IANNONE DIVENTA REALTÀ LA SQUADRA che sta nascendo attorno ad Andrea Iannone adesso ha anche un nome. E, soprattutto, un futuro. Si chiamerà Team Speedmaster e si è garantito l’accesso alla Moto2 del prossimo anno acquisendo il team sammarinese WTR. Che di fatto si fonderà con la nuova squadra. La fusione con team già esistenti aggira la norma del numero chiuso, imposta dalla IRTA: l’associazione dei team vuole infatti garantire in primo luogo chi ha investito sin dall’inizio nella nuova categoria.

IN LISTA D’ATTESA

IL PROGETTO DI SACCHI SI CHIAMA YODA RACING GIAMPIERO Sacchi, ex responsabile delle attività sportive del Gruppo Piaggio, nonché veterano del Mondiale (attraverso una sua squadra, poi con la gestione del progetto Derbi, infine con il Gruppo Aprilia) si è messo in lista per la Moto2 del prossimo anno: pur senza fare troppo clamore ha iscritto una sua squadra e attende come tanti altri il verdetto dell’IRTA. In virtù del suo passato, e delle sue credenziali, Sacchi ha praticamente il posto assicurato. La sua nuova squadra, che avrà due piloti nel 2011, e che nel 2012 si impegnerà anche nella Moto3, si chiama Yoda Racing Project.

I TEAM SARANNO 14

L’ELENCO 2011 VERRÀ DIRAMATO A ESTORIL C’È GRANDE attesa nel paddock, per l’uscita delle liste dei team che verranno accettati per il prossimo campionato. Il numero delle squadre verrà ridotto: solo 14 sono già sicure, ne mancano tre o forse quattro. E verranno scelte in base alla validità (e solidità economica) dei progetti presentati. Questo è anche il motivo per il quale i team manager e i piloti, concludono le discussioni con una frase ormai consolidata: “non c’è fretta, ne parliamo entro Valencia“.

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L’intervista

Alex De Angelis

È STATO UN ANNO CATASTROFICOPHILLIP ISLAND – Dopo la gara Alex De Angelis non sembra felice. «Sono serio perché dedico questa vittoria a Shoya. Per il resto, a dire la verità mi sento nella posizione che avrei dovuto occupare sin dall’inizio del campionato. Io e Toni eravamo i piloti con la maggiore esperienza di 4 tempi, perché veniamo dalla MotoGP. Avrei dovuto fare meglio, quest’anno». Ma le cose sono andate diversamente.

Molto diversamente.

«Sì, la conoscono tutti la mia storia. È stato un anno che definirei catastrofico. Ho avuto tanta sfortuna. Ho cercato di riemergere, ho lottato, ho tenuto duro: appena ne ho avuto l’occasione ho deciso di giocar bene le mie carte. E ce la sto facendo: ma è stata dura per me venire fuori da un periodo davvero pessimo». È stata una vittoria della tattica

sull’aggressività?

«La gomma che avevo scelto mi sembrava troppo dura, e non mi sentivo a mio agio. Allora ho deciso di restare vicino agli altri, senza prendere l’iniziativa». Sei stato attendista.

«Sì, perché volevo capire che cosa potevano fare Iannone e Redding. Che andavano forte. Si teneva un passo che era al di sotto di due decimi rispetto alla pole, poi però passavano i giri e vedevo che io ne avevo di più». Loro sbagliavano? «Sì, li vedevo commettere dei piccoli errori, sbagliavano la traiettoria oppure arrivavano lunghi. Quindi ho capito che se avessi provato a spingere, magari li avrei messi in difficoltà». E l’hai fatto.

«A sei giri dalla fine mi sono messo a tirare a testa bassa, non mi sono mai voltato. Ogni tanto mi chiedevo dove fossero, ma non volevo perdere la concentrazione. Quando ho impostato il passo dell’1’35” loro non rispondevano, lì ho capito che ce la potevo fare». Ti eri preparato a una gara simile? «Fino a tre quarti di gara ero certo che ce la saremmo giocata nel finale, questa vittoria. Quindi mi ero messo ad immaginare uno scenario diverso, per l’ultimo giro. Ma non ce n’è stato bisogno».

Scott Redding Ha talento, è veloce. Ma gli mancano alcune

malizie. Si è fatto sorprendere da De Angelis

e ha perso il contatto proprio nel momento

decisivo. Ma ha un grande potenziale.

Inesperto 7

Toni Elias Nella sua prima gara da campione

del mondo Toni non è stato brillante

in prova e nemmeno in gara. Dove

ha sofferto più del previsto.

Troppi bagordi? 5

IPOTESI MOTORE LIBERO NEL 2013

PHILLIP ISLAND – Giunti ormai alla fine della prima stagione, la Moto2 sta valutando ciò che ha funzionato e ciò che bisognerà mi-gliorare per il futuro. Una delle discussioni più importanti verte sul motore, che non ha soddi-sfatto nessuno. Manca potenza, soprattutto. Ma mancano anche altre cose (come ad esem-pio la possibilità di intervenire sul cambio) pri-ma di poter dire che si tratta di un propulsore degno di un campionato del mondo di questo livello.

Quindi la Dorna sta discutendo una nuova soluzione: eliminare la norma del monomotore

allo scadere del contratto con la Honda, alla fine del 2012. Ogni costruttore potrà scegliersi il tipo di motore a lui più congeniale, e questo farebbe aumentare il livello tecnico della cate-goria.

Ovviamente, prima di approvare una simile norma, che provocherebbe un’indubbia rivolu-zione, bisognerà preparare un regolamento che imponga diverse restrizioni: il pericolo, in-fatti, consiste nell’impennata dei costi che deri-verebbe dalla libertà dei Costruttori e delle squadre di sviluppare i motori in modo autono-mo.

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motosprint

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Campionatopiloti

6. Cluzel 101; 7. Talmacsi 95; 8. Takahashi 86; 9. Tomizawa 82; 10. Redding 78; 11. Rolfo 75; 12. Bradl 72; 13. Debon 70; 14. De Angelis 69; 15. Abraham 65; 16. Aegerter 60; 17. Gadea 59; 18. Nieto 45; 19. Di Meglio 34; 20. Wilairot 30; 20. Hernandez 30; 22. Corti 20; 23. Noyes 18; 24. Baldolini 18; 25. West 17; 26. Faubel 13; 27. Pasini 12; 28. Cudlin D. 9; 29. Simeon 9; 30. Di Salvo 7; 31. De Rosa 5; 32. Pesek 5; 33. Pons 4; 34. Ranseder 4; 35. Pirro 2; 36. Ivanov 2; 37. Tode 2; 38. Teshima 1.

LIBER

E

1. Toni Elias Spagna Moriwaki 13 25 25 11 6 20 11 25 25 25 25 13 25 13 9 271

2. Julian Simon Spagna Suter — 8 20 7 16 10 16 — 11 20 20 20 20 — 13 181

3. Andrea Iannone Italia Speed Up — — 13 25 4 25 3 20 16 13 — 25 3 16 16 179

4. Thomas Luthi Svizzera Moriwaki 9 16 — 13 20 16 20 — 5 9 16 6 8 — 5 143

5. Simone Corsi Italia Motobi 8 11 16 16 — 4 10 — 8 11 13 11 5 6 8 127

1. Alex De Angelis Motobi in 39’51”102111,20 km alla media di 167,420 km/h

2. Scott Redding Suter a 2”1723. Andrea Iannone Speed Up a 2”9744. Julian Simon Suter a 10”3445. Stefan Bradl Suter a 10”6176. Mike Di Meglio Suter a 17”8477. Toni Elias Moriwaki a 27”1458. Simone Corsi Motobi a 27”2499. Alex Debon FTR a 27”398

10. Karel Abraham FTR a 27”66611. Thomas Luthi Moriwaki a 27”67712. Fonsi Nieto Moriwaki a 27”85113. Dominique Aegerter Suter a 28”33314. Axel Pons Pons Kalex a 28”43815. Claudio Corti Suter a 28”49716. Raffaele De Rosa Tech 3 a 32”64417. Yuki Takahashi Tech 3 a 37”67118. Gabor Talmacsi Speed Up a 42”93319. Yonny Hernandez BQR-Moto2 a 46”14420. Alex Baldolini I.C.P. a 46”16421. Anthony West MZ-RE Honda a 46”37022. Ratthapark Wilairot Bimota a 51”84123. Jules Cluzel Suter a 54”11424. Sergio Gadea Pons Kalex a 1’00”72925. Javier Fores Bimota a 1’04”14026. Roberto Rolfo Suter a 1’04”18527. Robertino Pietri Suter a 1’09”29928. Valentin Debise ADV a 1’09”79429. Vladimir Ivanov Moriwaki a 1’16”06030. Alexander Cudlin BQR-Moto2 a 1’16”19531. Kenny Noyes Promoharris a 1’34”15632. Kazuki Watanabe Suter a 1 giro33. Yannick Guerra Moriwaki a 1 giro34. Joan Olive Promoharris a 1 giro

RITIRATI

Mashel Al Naimi BQR-Moto2 al 19. giroMichael Ranseder Suter al 17. giroHiromichi Kunikawa Bimota al 9. giro

NON HA FINITO IL PRIMO GIRO

Hector Faubel SuterSQUALIFICATO

Wayne Maxwell Moriwaki

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il tabellone

1. Andrea Iannone 1’34”771alla media di 168,963 km/h

2. Alex De Angelis 1’34”9313. Scott Redding 1’34”9834. Stefan Bradl 1’35”1985. Mike Di Meglio 1’35”2196. Julian Simon 1’35”2237. Axel Pons 1’35”5328. Toni Elias 1’35”5459. Karel Abraham 1’35”613

10. Claudio Corti 1’35”69011. Alex Debon 1’35”71212. Michael Ranseder 1’35”75713. D. Aegerter 1’35”76614. Thomas Luthi 1’35”79515. Simone Corsi 1’35”86016. Gabor Talmacsi 1’35”89817. Fonsi Nieto 1’35”96218. Raffaele De Rosa 1’36”02219. Yonny Hernandez 1’36”14520. Yuki Takahashi 1’36”30921. Jules Cluzel 1’36”35922. Alex Baldolini 1’36”45623. Ratthapark Wilairot 1’36”53024. Anthony West 1’36”53825. Sergio Gadea 1’36”85226. Javier Fores 1’36”91227. Valentin Debise 1’37”00028. Roberto Rolfo 1’37”10329. Vladimir Ivanov 1’37”22630. Alexander Cudlin 1’37”47131. Wayne Maxwell 1’37”55332. Robertino Pietri 1’37”58533. Kenny Noyes 1’37”71034. Joan Olive 1’38”80735. Kazuki Watanabe 1’39”03436. Yannick Guerra 1’39”40937. Mashel Al Naimi 1’39”61338. Hiromichi Kuniwawa 1’39”740

1. Alex De Angelis R. S. Marino 1’35”369 1’35”148

2. Scott Redding G. Bretagna 1’35”297 1’35”378

3. Stefan Bradl Germania 1’35”610 1’35”578

4. Mike Di Meglio Francia 1’36”287 1’35”696

5. Andrea Iannone Italia 1’35”354 1’35”870

6. Julian Simon Spagna 1’35”674 1’35”883

7. Michael Ranseder Austria 1’36”032 1’35”935

8. Raffaele De Rosa Italia 1’36”737 1’36”091

9. Toni Elias Spagna 1’36”238 1’36”105

10. Karel Abraham Rep. Ceca 1’35”703 1’36”133

11. Wayne Maxwell Australia 1’36”597 1’36”146

12. Thomas Luthi Svizzera 1’36”236 1’36”212

13. Hector Faubel Spagna 1’36”908 1’36”243

14. Simone Corsi Italia 1’36”039 1’36”245

15. Fonsi Nieto Spagna 1’35”720 1’36”304

16. Claudio Corti Italia 1’35”714 1’36”319

17. Jules Cluzel Francia 1’36”206 1’36”326

18. Axel Pons Spagna 1’36”408 1’36”348

19. Yuki Takahashi Giappone 1’36”148 1’36”389

20. Alex Baldolini Italia 1’36”361 1’36”392

21. Alex Debon Spagna 1’35”669 1’36”448

22. Gabor Talmacsi Ungheria 1’36”735 1’36”515

23. Anthony West Australia 1’36”313 1’36”719

24. Yonny Hernandez Colombia 1’36”748 1’36”775

25. Roberto Rolfo Italia 1’36”074 1’36”840

26. Dominique Aegerter Svizzera 1’36”401 1’37”169

27. Ratthapark Wilairot Thailandia 1’37”200 1’37”229

28. Sergio Gadea Spagna 1’36”789 1’37”335

29. Javier Fores Spagna 1’36”785 1’37”373

30. Valentin Debise Francia 1’37”349 1’37”634

31. Vladimir Ivanov Ucraina 1’37”550 1’37”798

32. Robertino Pietri Venezuela 1’38”328 1’38”129

33. Alexander Cudlin Australia 1’37”431 1’38”422

34. Kazuki Watanabe Giappone 1’38”738 1’38”781

35. Kenny Noyes USA 1’38”292 1’38”835

36. Joan Olive Spagna 1’39”533 1’39”318

37. Yannick Guerra Spagna 1’39”233 1’40”095

38. Mashel Al Naimi Qatar 1’39”786 1’40”274

39. Hiromichi Kunikawa Giappone 1’40”793 1’41”716

Moto2 Australia

Pinza GP-4 RXTecnologia MotoGP

Pompa 19RCS Interasse Variabile

Z04

T-Dr

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Supe

rSpo

rt

[email protected] www.motorquality.com

Distribuito da:

Il Paddock L’assistenza in pista

1° Antonio Nespoli 1° Andrea Di Martino23’26.809

9.370

19.011

22.097

32.940

2° Francesco Dorata3° Marco Calabrese4° Giovanni Cascone5° Francesco Agosta

20’38.861

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600 2.275

13.308

45.180

52.944

2° Dario Lucente Pipitone3° Giuseppe Daidone4° Vincenzo Ficarotta5° Daniele SpadaroC

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PRC

1000

9/10 Ottobre 2010

Promo Race Cup a Binetto.Gara molto tranquilla nella Promo Race Cup 600 dove a dominare sin dalle prove c’è stato Antonio Nespoli su Honda. Dietro di lui in entrambe le gare si è piazzato Dorata, leader indiscusso del campionato. Per il terzo gradino del podio c’è stata un po’ di bagarre tra Calabrese, Cascone ed Agosta (ma solo in gara uno). In gara due Nespoli parte male, ma al sesto giro è di nuovo al comando e regola il roccioso Dorata con un distacco sotto i due secondi.Nella Promo Race Cup 1000 la battaglia è stata più serrata con Di Martino e Pipitone che si sono scambiati

le posizioni in entrambe le gare, con una leggerissima supremazia di Di Martino a cui ora basta un piazzamento nell’ultima gara per conquistare il titolo. Bella anche la lotta alle spalle del duo di testa tra Daidone e Salemme, conclusasi a favore del primo in entrambe le gare. Peccato per l’azzardo di Salemme al tredicesimo giro di gara due che gli è costato il quarto posto e ha complicato la sua classifica allontanandolo dal leader Di Martino. Ora manca solo l’ultimo appuntamento e già si scaldano... le gomme!Le classifiche mostrano i tempi aggregati di Gara 1 e gara 2.

IIIl IIll IlIlIIl podpodpodoooodpododoodooooododio ioioioioioioi deldeldeldeeleleldeldedelelldedeleldeldeeee laaaaala aa aaa lalalaaalaa PRPRPRCPRCPRCPRCPRCPRPPRCPRRC 60 6060606060606606 00 FraFrancencescoscoco DoDoDDoratratrarataa PaoPaoPaooolo lo lo lo ooo lo ManManManManManManManManMaM araaraaraara

Il podpop dpodpodpodpodpoddpodppp dpodpodppodpodp ioioio io iioo dddeeeleldddellaaaalaaaaaa aala PRCPRCPRPRPRCPRCPRCPRCPRRCCPRCPRCRPR 10101010010 000000000000000000000 Andrea DiD Martino nno e Le uceu nteee PiP pitp oneone GiuGiGiGiusepepeppe pe pep DaiDaiDaiDa dondondonnoneeeee

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125 Australia

Parco giochiP

HILLIP ISLAND – I tre ragazzini spa-gnoli che hanno fatto del Mondiale un parco giochi assolutamente pri-

vato sono stati primo, secondo e terzo con grande facilità. Non ci sono state sorpre-se, quindi, nel GP Australia: hanno domi-nato i soliti noti. L’unica variazione è che Marc Marquez si è reso autore di una ga-loppata solitaria, davanti a Nico Terol e Pol Espargaró. Non ci sono state zuffe: il confronto questa volta è avvenuto attra-verso il ritmo di gara. In ogni caso sul podio ci sono finiti sempre loro tre.

Marc Marquez è stato implacabile. Ha impiegato il primo giro per andare al co-mando, poi ha iniziato ad imporre il suo ritmo che si è rivelato irresistibile. Infatti nessuno lo ha più visto, e adesso è un po’ distante anche nella classifica di campio-nato: il fenomenale ragazzino della Derbi ha un vantaggio di 12 punti nei confronti di Terol, 17 su Espargaró. Non è abbastanza per sentirsi tranquillo, ma quello che Marquez ha fatto vedere nelle tre gare corse lontano dall’Europa – ha sempre

dominato – è sufficiente per togliere mo-rale ai rivali.

Gli spagnoli sono approdati in Australia con i tre titoli mondiali già in tasca. Una grande impresa, che permette a questo Paese di entrare nella storia di questo sport. È stata la matematica – giudice in-contestabile – a stabilire questo record: in Malesia sono stati individuati i nomi del campione della MotoGP e della Moto2,

per quello della 125 bisognerà ancora aspettare un paio di gare. Ma che sia uno spagnolo, a diventare campione, è già certo. Solo Marquez, Terol ed Espargaró possono vincere il titolo. Gli altri sono fuo-ri dai giochi. Certo, non è una notizia stra-biliante. La Spagna domina la 125 da così tanto tempo, che Andrea Iannone può persino vantarsi di un primato: è stato lui, infatti, l’ultimo pilota non spagnolo ad

Gli spagnoli continuano a divertirsi. Marquez vince, Espargaró e Terol inseguono

STESSO PODIO DELLA MALESIA. LA DIFFERENZA

È CHE IN AUSTRALIA

NON C’È STATO IL CORPO A CORPO

PER TUTTA LA GARA TRA

MARQUEZ (93), ESPARGARÓ (44)

E TEROL (40).

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49

HO TEMUTO IL VENTO

Marquez

«IL MIO avversario più temibile è stato il vento. Sapevo che sarei riuscito a scappare, perché avevamo lavorato bene nelle prove. Ma il vento era forte, arrivavano delle

folate da ogni parte, spesso la mia moto ondeggiava e io non è che fossi sempre sicuro di poterla tenere. Nel finale il vento è persino aumentato, ed è il motivo per cui ad un certo punto ho calato un po’ il ritmo: non volevo prendere dei rischi, e volevo capire cosa stessero facendo gli altri. Ma erano lontani, per fortuna».

aver vinto una gara della ottavo di litro (il GP Catalunya 2009). Dopo, è iniziata una dominazione che portato a 25 il numero di vittorie iberiche consecutive.

Marquez, Terol ed Espargaró hanno fat-to nuovamente una gara a parte, così co-me fanno il bello e il cattivo tempo sin dall’inizio. Nel corso della stagione il lea-der di classifica è cambiato cinque volte, ma è sempre stato uno dei tre. La lotta è così serrata che i ragazzi cercano ogni possibile finezza. Se la Repsol ha asse-gnato a Marquez, in esclusiva, una benzi-na speciale per la Derbi del Team Ajo, Pol Espargaró negli ultimi due mesi è riuscito a perdere addirittura 5 kg, passando dai 71,6 kg di Brno ai 66, 5 di Phillip Island. «Ma ho solo ridotto la massa muscolare - ha sottolineato lui - . Sto cercando di essere il più veloce possibile e in questa categoria il peso conta parecchio».

Anche questo tipo di sacrificio rende l’idea circa il livello imposto dai tre spa-gnoli. Questa volta Marquez non si è nep-pure voltato a guardare dove fossero gli altri due. Era troppo sicuro del suo ritmo, che aveva verificato nel corso delle prove. Ha continuato a spingere, con la sua guida precisa ed estremamente fluida, fino a sei tornate dalla fine: a quel punto ha tirato un po’ il fiato, perché poteva permettersi di gestire un vantaggio superiore ai sei secondi. Ma non è stato necessario, per-

ché Espargaró e Terol avevano ben altre cose a cui pensare.

Dopo aver capito che questa volta non si poteva che limitare i danni, i due sembra-vano avviarsi verso un duro corpo a corpo nel finale quando (a otto giri dalla fine) Terol ha deciso di mollare. E a quel punto sono finite le incertezze: «non avevo l’as-setto giusto, me ne sono accorto subito quando ero davanti a Pol. Soffrivo molto il vento, facevo fatica a gestire la moto: quando ho rischiato di cadere ho deciso di mollare».

«Si vedeva che Nico aveva problemi con il vento – ha confermato Espargaró – . Credo anche con le gomme. Lui all’inizio mi aveva sorpreso, così avevo deciso di stare dietro per vedere cosa sarebbe suc-cesso alla fine. Mi è andata bene».

Il migliore dei nostri è stato Simone Grotzkyj, che ha navigato per quasi tutta la gara in quindicesima posizione. Poco più in là si è inserito Luca Marconi, che è stato diciannovesimo dopo aver perso una posizione nel finale. Non era in condizioni fisiche ottimali, Marconi. A metà settima-na è stato involontariamente colpito da Rossi, mentre i due giocavano a golf, spe-rimentando la durezza della mazza da golf e procurandosi una brutta ferita all’altezza del sopracciglio sinistro. Invece Lorenzo Savadori si è ritirato dopo pochi giri per la rottura della marmitta.

PROGETTI PER LA MOTO3

KTM PUNTA SUL CROSS HONDA SULL’INEDITOPHILLIP ISLAND – La KTM sta lavorando a un progetto utilizzando un motore 250 a 4 tempi di derivazione cross. Dal Giappone arrivano altre notizie sulla nuova moto che la Honda sta sviluppando per il 2012: dovrebbe chiamarsi NSR 250 ed è già scesa in pista, naturalmente in Giappone, in base a un programma di lavoro che verrà seguito dal reparto Ricerca e Sviluppo. Lo ha confermato Shuhei Nakamoto, il capo operativo della HRC, che ha detto che «il livello di competitività e potenza per adesso sta a metà tra quello che ha raggiunto l’Aprilia RSA e la nostra 125 due tempi». Secondo Nakamoto il nuovo motore «non deriva dal cross, si tratta di un progetto del tutto nuovo dedicato a questo tipo di impiego».

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Altraguardo GirivelociAlvia

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6. Vazquez 136; 7. Cortese 132; 8. Koyama 118; 9. Krummenacher 97; 10. Webb 86; 11. Zarco 77; 12. Folger 56; 13. Moncayo 55; 14. Salom 55; 15. Martin 35; 16. Iwema 34; 17. Schrotter 23; 18. Kornfeil 22; 19. Masbou 20; 20. Grotzkyj 20; 21. Fagerhaug 12; 22. Kartheininger 6; 23. Savadori 5; 24. Khairuddin 3; 25. Rossi 2.

LIBER

E

1. Marc Marquez Spagna Derbi 16 — 16 25 25 25 25 25 9 6 25 — 25 25 25 272

2. Nicolas Terol Spagna Aprilia 25 20 20 20 13 20 — — 25 25 20 20 20 16 16 260

3. Pol Espargaró Spagna Derbi 13 25 25 16 20 16 16 — 20 16 10 25 13 20 20 255

4. Bradley Smith G. Bretagna Aprilia 8 13 11 13 16 13 20 11 10 — 13 16 16 11 11 182

5. Esteve Rabat Spagna Aprilia 9 16 9 9 7 — — 13 16 11 9 9 10 9 10 137

1. DERBI 25 360

2. APRILIA 16 303

3. HONDA 3 23

4. KTM — 6

5. LAMBRETTA — 1

Marc Marquez (Derbi) in 1’38”236 alla media di 163,003 km/hPole 2009: Pol Espargaro (Derbi)

in 1’37”770 alla media di 163,780 km/h.

PolepositionCampionatomarche

TO

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E

1. Marc Marquez Derbi in 38’13”008

102,304 km alla media di 160,616 km/h

2. Pol Espargaró Derbi a 6”062

3. Nicolas Terol Aprilia a 11”576

4. Efren Vazquez Derbi a 19”032

5. Bradley Smith Aprilia a 19”033

6. Esteve Rabat Aprilia a 20”593

7. Tomoyoshi Koyama Aprilia a 31”519

8. Luis Salom Aprilia a 46”598

9. Randy Krummenacher Aprilia a 48”730

10. Danny Webb Aprilia a 58”456

11. Adrian Martin Aprilia a 1’15”857

12. Sturla Fagerhaug Aprilia a 1’19”506

13. Marcel Schrotter Honda a 1’19”540

14. Jakub Kornfeil Aprilia a 1’19”543

15. Simone Grotzkyj Aprilia a 1’32”122

16. Jasper Iwema Aprilia a 1’42”366

17. Louis Rossi Aprilia a 1 giro

18. Joshua Hook Aprilia a 1 giro

19. Luca Marconi Aprilia a 1 giro

20. Joel Taylor Aprilia a 1 giro

21. Danny Kent Lambretta a 1 giro

RITIRATI

Lorenzo Savadori Aprilia al 4. giro

Sandro Cortese Derbi al 3. giro

NON HANNO FINITO IL PRIMO GIRO

Johann Zarco Aprilia

Alberto Moncayo Aprilia

il tabellone

1. Marc Marquez 1’38”305

alla media di 162,888 km/h

2. Nicolas Terol 1’38”321

3. Pol Espargaró 1’38”767

4. Bradley Smith 1’39”423

5. Efren Vazquez 1’39”481

6. Tomoyoshi Koyama 1’39”486

7. Esteve Rabat 1’39”500

8. Luis Salom 1’40”156

9. Sandro Cortese 1’40”725

10. R. Krummenacher 1’40”910

11. Danny Webb 1’40”978

12. Adrian Martin 1’41”101

13. Marcel Schrotter 1’41”721

14. Sturla Fagerhaug 1’41”961

15. Jakub Kornfeil 1’42”073

16. Simone Grotzkyj 1’42”339

17. Lorenzo Savadori 1’42”780

18. Jasper Iwema 1’42”975

19. Louis Rossi 1’43”297

20. Joshua Hook 1’43”602

21. Luca Marconi 1’43”981

22. Joel Taylor 1’44”262

23. Danny Kent 1’44”319PRIMATO IMBATTUTO

Alvaro Bautista (Aprilia) nel 2006in 1’36”927 alla media di 165,204 km/h

125 Australia

19RC

S

GP-4

RX

M4 [email protected]

www.motorquality.com

Distribuito da:

TUBAZIONI RACING

TUBAZ

IONI RAC

ING

1. Marc Marquez Spagna 1’47”615 1’38”236

2. Sandro Cortese Germania 1’50”103 1’38”852

3. Pol Espargaró Spagna 1’46”395 1’38”991

4. Nicolas Terol Spagna 1’50”380 1’39”084

5. Bradley Smith G. Bretagna 1’48”230 1’39”363

6. Esteve Rabat Spagna 1’54”817 1’40”124

7. Efren Vazquez Spagna 1’48”676 1’40”641

8. Tomoyoshi Koyama Giappone 1’51”101 1’40”728

9. Luis Salom Spagna 1’51”905 1’40”787

10. Alberto Moncayo Spagna 1’52”606 1’41”212

11. Danny Webb G. Bretagna 1’49”657 1’41”458

12. Randy Krummenacher Svizzera 1’49”813 1’41”490

13. Simone Grotzkyj Italia 1’55”213 1’42”071

14. Johann Zarco Francia 1’52”120 1’42”202

15. Marcel Schrotter Germania 1’52”253 1’42”252

16. Lorenzo Savadori Italia 1’51”027 1’42”326

17. Adrian Martin Spagna 1’51”253 1’42”556

18. Jakub Kornfeil Rep. Ceca 1’53”000 1’42”601

19. Sturla Fagerhaug Norvegia 1’52”761 1’42”657

20. Luca Marconi Italia 1’54”664 1’43”365

21. Jasper Iwema Olanda 1’55”477 1’43”403

22. Joshua Hook Australia 1’59”598 1’43”808

23. Danny Kent G. Bretagna 1’52”704 1’43”990

24. Louis Rossi Francia 1’57”033 1’44”271

NON QUALIFICATI

Joel Taylor Australia 1’57”361 1’45”456

Zulfahmi Khairuddin Malesia 1’55”808 1’45”673

Levi Day Australia 1’54”835 1’46”347

Marco Ravaioli Italia 2’00”433 1’47”797

Jordan Zamora Australia 1’57”491 1’47”961

Nicky Diles Australia 2’03”352 1’48”757

Tommaso Gabrielli Italia 1’59”640 1’48”873

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di Paolo Gozzi - foto ZacSuperbike Leon Haslam

Max ti s«Biaggi favorito anche nel 2011? Ci potete scommettere. Ripartirà forte»

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Il vicecampione riparte dalla BMW. Con le idee chiare: “Sono convinto che saremo competitivi da subito”

GENTE pratica, i tedeschi. Hanno pro-gettato una Superbike da Mondiale ma dopo due stagioni di risultati infe-

riori alle attese si sono resi conto che man-cava il pilota giusto per portarla davanti a tutti. Così, dopo aver vanamente tentato il primo della lista, cioè Max Biaggi, hanno puntato sull’unico in grado di creargli pro-blemi, almeno fino a due terzi del campio-nato. Leon Haslam, 26 anni, è sbarcato in Germania da salvatore della patria. Il gigan-te BMW si aspetta che il figlio d’arte riesca là dove Troy Corser e Ruben Xaus hanno fallito. Il vicecampione del mondo ha già provato la S 1000 RR versione 2010 a Magny Cours. Tra una settimana salirà in sella alla

versione 2011 al Motorland di Aragón nel primo confronto diretto con

Biaggi. La Suzuki non ha aiuta-to Leon come avrebbe potu-

to, la BMW gli offrirà un supporto tecnico da F.1. Si fa dura per Max.

Cos’hai pensato du-rante il primo giro a Magny Cours con la BMW?

«Accidenti alla pioggia! Ho fatto i pri-mi chilometri con un

tempo da lupi, stando attento soltanto a non

mettermi la moto per cap-pello». Il giorno dopo però è uscito il

sole…«... e sono riuscito finalmente ad apri-

re il gas al massimo. Sono rimasto impres-sionato dalla potenza del motore, del resto ce n’eravamo accorti anche correndoci con-tro. Troy Corser mi ha spiegato che la scor-sa stagione non sono riusciti a sfruttare la cavalleria perché nel finale delle gare la S 1000 RR andava puntualmente in crisi d’aderenza. Così, nella seconda parte del test, ho voluto vederci chiaro, compiendo parecchie simulazioni con gomme ormai finite».

E cosa hai scoperto?«Che la situazione non è così drammati-

ca, forse si tratta solo di affinare qualche regolazione e di modificare la distribuzione dei pesi, com’è stato fatto sulla versione 2011. Abbiamo un intero inverno di test da-vanti per mettere a posto le cose».

Perché hai girato soltanto con la versio-ne 2010?

«Volevo unicamente farmi un’idea del po-tenziale del progetto. È stato utile anche per i tecnici perché si sono resi conto di come funziona la moto con un pilota diverso da quelli che l’hanno guidata nel campionato scorso. Comincerò a lavorare con la moto nuova nella prossima uscita sul tracciato spagnolo di Aragón (27-29 ottobre, insieme ad Aprilia, Suzuki e Kawasaki, ndr)».

Qual è la principale differenza tra Suzuki e BMW?

«È un po’ presto per fare questo tipo di analisi. Ma dopo i primi due giorni posso dire che la BMW è molto più sofisticata del-la GSX-R, la ciclistica offre tantissime pos-sibilità di regolazioni e ci sono controlli elet-tronici dappertutto. La Suzuki è un’ottima moto, che potrà ancora vincere delle gare. Ma la BMW, già a questo livello di sviluppo, non è molto lontana. E credo che abbia un potenziale molto superiore, se riusciremo a trovare le soluzioni adatte».

Nella seconda parte di stagione c’è stato molto fermento nel box BMW. Che clima hai trovato?

«Prima di firmare il contratto mi sono informato a fondo su questo aspetto, non ho fatto un salto nel buio. La BMW è una gran-dissima azienda, non credo che ritroverò lo stesso clima familiare che ho lasciato all’Al-stare, ma ho grande fiducia nelle potenzia-lità tecniche del gruppo. E poi, per ulteriore garanzia, mi sono portato dietro il mio capo-meccanico Giacomo Guidotti».

Hai lavorato solo una stagione con il tec-nico fiorentino. Il rapporto è già così for-te?

«Mi sono trovato molto bene con lui. Ha una grande esperienza e per la prima volta nella mia carriera ho trovato un tecnico di grande capacità, che capiva al volo le mie esigenze ogni volta che scendevo dalla Su-zuki. Senza Guidotti non credo che Haslam e la Suzuki si sarebbero giocati il Mondiale fino a un round dalla fine. In BMW troviamo una moto potenzialmente vincente ma an-cora da sviluppare: è una sfida che non ci fa paura». ]fido

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Festa di piazza a Noale per il doppio titolo. Poi la firma...

MAX BIAGGI sull’Aprilia per altre due stagioni: il campione romano, primo italiano a vincere il titolo nella storia del Mondiale SBK, resterà quindi con la Casa di Noale fino a 41 anni. Il rinnovo è arrivato dopo la grande festa che si è svolta nella serata di venerdì 15 nella piazza della cittadina veneta che ospita la sede dell’Aprilia. Max è stato l’ospite d’onore della serata, cui hanno preso parte anche l’altro pilota Aprilia, Leon Camier, il Reparto Corse capitanato dal direttore tecnico Luigi Dall’Igna, da Maurizio Roman (direttore generale sviluppo prodotto e strategie del Gruppo Piaggio) e dall’amministratore delegato di Aprilia Racing Leo Francesco Mercanti (da sinistra, Dall’Igna, Biaggi e Roman).

BIAGGI SULL’APRILIA PER ALTRI DUE ANNI

La BMW corre da due anni in Superbike ma non ha ancora mai vinto. Tu pensi di potercela fare?

«Sono convinto che saremo molto com-petitivi da subito. Se riusciremo a sfruttare bene i test invernali credo di essere in grado di ripartire da là dov’ero con la Suzuki, cioè costantemente nelle prime cinque posizioni. E poi migliorare durante la stagione».

Vuoi dire che Haslam-BMW sono da Mon-diale 2011?

«La Superbike è un campionato veramen-te duro. L’Aprilia ha un potenziale, fantastico, Yamaha e Honda non sono da meno e poi c’è sempre qualche sorpresa. Non partiamo favoriti, ma ci saremo anche noi».

Ti ha battuto Max Biaggi oppure l’Aprilia era troppo più forte della Suzuki?

«Per vincere un Mondiale ci vuole tut-to: pilota, moto, squa-dra. Max è riuscito a mettere a punto velo-cemente la sua moto e in pista è stato mol-to efficace e soprat-tutto incredibilmente consistente, termi-nando tutte le corse. È così che ha fatto la differenza. L’Aprilia gli ha dato una ma-no, specie sulle piste veloci, ma credo che alla fine abbia vinto il pilota più completo».

Biaggi sarà il favorito anche nel 2011?«Ci potete scommettere. Ha vinto molte

corse nella seconda parte del campionato e ripartirà forte. Ma anche Yamaha e Honda hanno moto e piloti molto temibili, ci sarà da divertirsi, sarà un Mondiale più difficile e competitivo del precedente».

Sei come un fratello per Cal Crutchlow: pensi che abbia fatto bene ad andare in MotoGP dopo un solo anno di Superbike?

«Non è troppo presto, ha fatto bene. È andato forte nel campionato inglese, in Su-persport e in Superbike. Non è un pivello e la Yamaha gli ha messo sul piatto l’occasio-ne della vita. Avrà una squadra privata e non credo che sarà subito all’altezza dei mostri sacri. Ma lui sa che deve fare solo esperien-za, ha un anno intero per crescere».

A metà dicembre sposerai Olivia. Poi ti trasferirai nella tua nuova casa sul lago di Como?

«Non subito perché preferisco passare l’inverno nella mia attuale casa nella cam-

Superbike Leon Haslam

pagna di Derby. Li ho tutto per allenarmi perché mio papà Ron gestisce una scuola guida per piloti: campo da cross, trial, su-permotard. Verrò in Italia a metà aprile».

Imparerai l’italiano?«Devo, ma sospetto che ci vorrà un po’ di

tempo. Olivia è molto più portata di me, lo capisce già discretamente. Il tedesco non credo, troppo difficile. Per fortuna in BMW parlano tutti un ottimo inglese».

Porterai in Italia anche i tuoi cani e cavalli?

«Ho comprato un piccolo ap-partamento, non avrei dove tener-li. Abiterò sul lago durante la sta-gione di gare ma tornerò a Derby ogni volta che potrò, perché la mia vita è lì».

in BMW

HASLAM CON LE PERSONE

CHE PIÙ GLI SONO VICINE IN PISTA.

A FIANCO, GIACOMO GUIDOTTI,

CAPOTECNICO CHE LO SEGUIRÀ

ALLA BMW. SOPRA, LA FIDANZATA

OLIVIA E IN ALTO INSIEME A LEON

C’È IL PAPÀ, RON “ROCKET”

EX DEL TOURIST TROPHY E DELLA 500.

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Ernesto Buonfiglio di Pescara è il vincitore della HONDA HORNET 600in palio fra i più di mille partecipantiche hanno compilato almeno 6 pronostici sui 12 previsti. L’estrazione è avvenuta alla presenza del funzionario della Camera di Commercio di Bologna, venerdì 8/10

Toto SBK 2001100

Salvatore Daniele di Ronco Briantino (MI)Dario Aliberti di Roma

Gabriele Mirabile di Romasono i primi tre della classifica a punti e vincono ciascuno un set di gomme

Pirelli Diablo Rosso Corsa

Salvatore Daniele di Ronco Briantino (MI)i vincitorii vincitori

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di Paolo Gozzi - foto ZacVelocità CIV

Poker... contesVizziello incoronato e squalificato. Mauriello, Massei, Goi e Tamburini campioni

SCARPERIA – Sfide, spettacolo, emozio-ni e il giallo di un titolo assegnato a tavolino: la finalissima del CIV al Mu-

gello non ha deluso le attese, calando il si-pario su una stagione coi fiocchi.

Si discuterà a lungo sulla squalifica che ha tolto di scena la Honda ufficiale privando Gianluca Vizziello del titolo Supersport asse-gnato a tavolino a Roberto Tamburini, pupil-lo Yamaha. Il trentenne lucano, secondo dietro al compagno di marca Ilario Diniosi dominatore della corsa, è stato estromesso dai commissari per utilizzo della pinza freno difforme da quella della fiche di omologazio-ne. Un’autentica beffa per il piccolo team fiorentino Velmotor che, tramite i buoni uffi-

ci di Honda Italia, ha utilizzato la CBR-RR della Ten Kate, cioè la moto iridata della categoria. La Honda voleva battere a tutti a costi le Yamaha di Tamburini e Lamborghini, ma è andata diversamente.

«È un equivoco, Vizziello ha utilizzato la pinza della versione con ABS che è addirit-tura più pesante di quella senza ABS inseri-ta nella fiche - è stata la giustificazione di Carlo Florenzano della Honda Italia. - Non abbiamo tratto alcun vantaggio, tanto che siamo andati a prendere una moto stradale versione ABS nel concessionario più vicino per dimostrare la nostra assoluta buona fe-de».

I commissari della Federmoto però sono

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stato

ROBERTO TAMBURINI (4) È DIVENTATO CAMPIONE SUPERSPORT DOPO

LA SQUALIFICA DI GIANLUCA VIZZIELLO(ALLE SUE SPALLE NELLA FOTO) PER IRREGOLARITÀ TECNICHE.

SOPRA, IL VINCITORE DELLA GARA, ILARIO DIONISI.

La rivincita di Ivan Goi

SCARPERIA – Nel 1996 Ivan Goi vinse il GP Austria 125 a Zeltweg all’età di 16 anni. Sembrava destinato a diventare il rivale di Valentino Rossi. E invece…«Ero immaturo, non avevo le persone giuste al mio fianco e alla prima difficoltà mi sono bruciato».Il tricolore Superstock, a 30 anni, è il ritorno di un pilota che non ha voluto arrendersi. «Il grande merito è stato credere sempre in me, anche quando sembrava che non ci fosse più alcuna speranza, che non potesse più ripassare il treno giusto. Il team Ecodem mi ha fatto volare di nuovo».Goi ha regalato all’Aprilia un successo importante dal punto di vista strategico: la RSV4 ha dominato la Superbike con Max Biaggi ma va forte anche in configurazione Stock.«Il reparto corse non c’entra, abbiamo comprato tutto dal concessionario. Però mi fa piacere aver vinto il tricolore tre settimane dopo l’iride di Max».Goi non si ferma qua, il prossimo obbiettivo è l’Europeo in prova unica, domenica ad Albacete.«Gli spagnoli su quella pista sono forti perché hanno le Dunlop, che lì sono imbattibili. Nel tricolore c’è il monogomma Pirelli ma noi ci siamo allenati con le coperture anglo-nipponiche e andremo là molto bellicosi».

MAI DARSI PER VINTI

stati irremovibili. La Honda ricorrerà in ap-pello «ma allo stato dei fatti la squalifica è confermata, perché i freni di Vizziello non erano omologati» ha spiegato Alfredo Ma-stropasqua, direttore del CIV e membro del-la direzione corsa permanente. Il caso è scottante perché la stessa CBR-RR utilizza-ta da Vizziello ha gareggiato coi colori di Ten Kate nel Mondiale Supersport senza che i controllori della Federmoto Internazionale avessero nulla da eccepire.

La Honda aveva dominato la corsa vissuta nella fase iniziale sul fantastico duello tra Tamburini e Vizziello, che in qualifica aveva segnato il nuovo primato ufficioso. Al quarto passaggio l’hondista ha frenato tardissimo

alla San Donato per aprirsi il varco, c’è stato contatto con Tamburini e Dionisi, in agguato, è passato all’intero fuggendo alla conquista del secondo centro stagionale. Tamburini, che aveva scelto gomme troppo soffici, poco dopo ha cominciato a remare perdendo con-tatto «e io mi sono messo tranquillo, gesten-do il secondo posto e il campionato» aveva raccontato Vizzy dopo il podio. Ma è stato tutto inutile. Tamburini, quarto all’arrivo, è avanzato di una posizione, quella che basta-va per firmare il primo titolo. Dionisi è arri-vato a soli quattro punti dal traguardo «per-ché ho sofferto troppo nelle gare bagnate, comunque ho goduto a battere la Honda uf-ficiale con la CBR-RR della Improve».

Mai in partita Ferruccio Lamborghini finito in crisi d’aderenza e sconsolato sesto: la Dunlop, che al Mugello sul bagnato aveva fatto la differenza nel doppio impegno di giu-gno (doppietta di Lambo) stavolta non è sta-ta all’altezza delle Pirelli-Metzeler. Cristiano “Inox” Migliorati, 42 anni, ha concluso la car-riera sul terzo gradino: nel 2011 sarà diret-tore sportivo del team Italia, gestendo Tam-burini superato nel finale.

STOCK 600 – La under 25 ha offerto lo show più bello dell’intera stagione con un confronto serratissimo tra otto scatenati che si sono giocati tutto nel volatone finale. Fabio Massei, approdato al Mugello ampiamente al comando della classifica, si è infilato in mezzo al caos «ma volevano vincere tutti rischiando come matti, così mi sono messo tranquillo gestendo l’ottavo posto» ha com-mentato il romano, campione al primo colpo nella Stock 600 dominata, come nel 2009, dalla Yamaha R6. Lorenzo Zanetti, l’unico che aveva ancora (teoriche) possibilità di far-cela, si è giocato bene le carte ma sull’ultimo rettilineo ha concesso la scia fatale a Berar-dino Lombardi premiato dal fotofinish per... due millesimi! Zanetti l’ha presa con sporti-vità «perché nel titolo non ci speravo, Massei poteva solo perderlo». Nel 2011 il bresciano dovrebbe correre con la BMW Italia nella Stock 1000 iridata sostituendo Ayrton Bado-vini «ma ho anche un’altra offerta molto in-teressante, decido tra pochi giorni».

Lombardi, ventenne campano, rilanciato dalle 4T esattamente come Zanetti, aveva accarezzato il successo molte volte quest’an-no, sia nel CIV che nell’Europeo e ha centra-to il bersaglio sfoggiando grinta e determi-nazione. Primo podio in carriera per Luca Vitali, figlio d’arte: papà Maurizio è stato pro-tagonista in 125 negli anni ’80 e adesso pre-para di caschi di Valentino Rossi.

]

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Velocità CIV

Yamaha R Series Cup

MUGELLO – Riccardo Russo (nella foto) 18 anni appena compiuti, è il nuovo campione di Yamaha R6 Metzeler Cup. Russo (concessionaria Viscardo Motors) nel 2011 correrà il campionato europeo Stock 600 nel Team Italia-Yamaha, ed è

destinato a seguire le orme di Massimo Roccoli (tre volte campione d’Italia), Marco Bussolotti, Danilo Petrucci e molti altri talenti scoperti da Yamaha R Series. Decisiva la scivolata di Mitija Emili all’ultima curva, in scia al vincitore, Gianpietro Avanzi: l’uscita di scena del triestino ha dato a Russo i punti fondamentali per il successo. «È stata una beffa ma sono felice per Riccardo, è un ragazzo che farà strada e si meritato il titolo» ha commentato Avanzi, ex crossista di 43 anni. Nella R1 Leovince Cup, gara e titolo per Maurizio Prattichizzo, (Fratelli Maggi), 32 anni, ex protagonista della Superbike nazionale. Scivolata senza danni al primo giro per l’antagonista Ugo Laudati (Celestini) arrivato al Mugello al comando della classifica.

GRAN FINALE PER RUSSO E PRATTICHIZZO

Hanno complicato la domenica di Massei anche gli ottimi Russo, che in mattinata si era laureato nella Yamaha R Series, Fanelli, Sancioni e l’argentino Mercado, unico porta-colori Kawasaki.

STOCK 1000 – Luca Verdini, l’inseguitore, aveva complicato la corsa al titolo scivolando nel precedente round di Misano, sua pista di casa. Il pesarese ha iniziato la rincorsa da -15 punti ma è partito a razzo prendendo in contropiede il capofila Ivan Goi solo ottavo nelle prime curve. Verdini però ha fatto il gambero (terzo posto) mentre Goi ha risalito il gruppo fino alla seconda posizione più che sufficiente per chiudere i giochi. «Ma sono felice lo stesso perché ho fatto il massimo, cominciando il campionato alla seconda ga-ra» ha commentato lo sconfitto, ex tricolore 125 rimesso in pista dal progetto “Adopt-a-rider.”

L’ultima prova è stata dominata dall’ex campione europeo Lorenzo Alfonsi tornato a volare dopo anni grigi con la BMW schierata dalla squadra di Maurizio Cucchiarini. «Abi-to a pochi chilometri ma non avevo mai vinto al Mugello, siamo partiti in ritardo altrimen-ti ci saremmo giocati il titolo» ha commen-tato Alfonsi che ambisce al passaggio in Superbike sempre con la S1000RR. Hanno destato impressione anche Antonelli, La Marra e Boscoscuro finiti ad un soffio dal podio.

125 – Lo straniero non è passato: per la malridotta scuola italiana dell’unica cilindra-ta 2T il tricolore di Miroslav Popov sarebbe stata l’ennesima onta. Ma il quindicenne si è tarpato le ali da solo cadendo nelle due gare finali, quando gli sarebbe bastato gestire il gigantesco vantaggio accumulato nelle pre-cedenti cinque uscite. L’errore al Mugello è stato ancora più inspiegabile perché l’unico rivale, Francesco Mauriello, era dietro e non dava segni di riscossa. Con il fuorigioco del ceco al simpatico napoletano è bastato un semplice nono posto per dar vita ai festeg-giamenti da stadio dei tifosi arrivati dalla lontana Cacuzzano.

La vittoria nel round finale ha un sapore

600 STOCK: BERARDINO LOMBARDI DAVANTI A LORENZO ZANETTI,

LUCA VITALI E SIMONE SANCIONI.

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motosprint

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125 GP1. Tonucci (Aprilia) 14 giri pari a 73,430 km in 28’47”039

alla media di 153,064 km/h; 2. Antonelli (Aprilia) a 11”431; 3. Morciano (Aprilia) a 11”467; 4. Pontone (Aprilia) a 27”523; 5. Gondo (Aprilia) a 33”149; 6. Tatasciore (Aprilia) a 33”296; 7. Ono (Rumi) a 33”309; 8. Stirpe (Honda) a 33”339; 9. Mau-riello (Aprilia) a 33”955; 10. Cunti (Honda) a 51”688; 11. Giorgi (Aprilia) a 52”079; 12. Calia (Rumi) a 59”080; 13. Giacomini (Aprilia) a 1’00”697; 14. Fazzina (Aprilia) a 1’14”817; 15. Tucci (Honda) a 1’14”820; 16. Migno (Honda) a 1’26”611.

Giro più veloce: Tonucci in 2’02”255 alla media di 154,448 km/h.

IN CAMPIONATO: 1. Mauriello p. 97; 2. Popov 95; 3. To-nucci 85; 4. Pontone 83; 5. Ono 55; 6. Antonelli 51; 7. Calia 51; 8. Stirpe 46; 9. Gabrielli 45; 10. Parziani 39; 11. Bonati 37; 12. Morciano 36; 13. Fenati 35; 14. Gondo 35; 15. Giorgi 33; 16. Stizza 21; 17. Tarozzi 20; 18. Tatasciore 20; 19. Ga-brielli 18; 20. Lumina 16.

SUPERSPORT 6001. Dionisi (Honda) 14 giri pari a 73,430 km in 27’19”279

alla media di 161,259 km/h; 2. Migliorati (Kawasaki) a 5”447; 3. Tamburini (Yamaha) a 10”489; 4. Velini (Yamaha) a 13”593; 5. Gramigni (Yamaha) a 13”744; 6. Lamborghini (Yamaha) a 15”145; 7. Barone (Yamaha) a 17”870; 8. Lunadei (Honda) a 33”908; 9. Aitchison (Honda) a 36”212; 10. Torco-lacci (Honda) a 40”861; 11. Menghi (Yamaha) a 42”960; 12. Paoloni (Yamaha) a 52”002; 13. Bonecchi (Yamaha) a 1’00”461; 14. Pirazzoli (Honda) a 1’19”001; 15. Berclaz (Yamaha) a 1’19”143; 16. Altomonte (Honda) a 1’58”825.

Giro più veloce: Dionisi in 1’55”571 alla media di 163,380 km/h.

IN CAMPIONATO: 1. Tamburini p. 102; 2. Dionisi 98; 3. Lamborghini 98; 4. Migliorati 98; 5. Vizziello 89; 6. Velini 66; 7. Barone 62; 8. Gramigni 40; 9. Ciavattini 40; 10. Cle-menti 36; 11. Giansanti 32; 12. Erbacci 29; 13. Palumbo 25; 14. Menghi 24; 15. Lai 21; 16. Lunadei 18; 17. Paoloni 15; 18. Vino 11; 19. Bonecchi 10; 20. Ruggiero 9.

SUPERBIKE1. Polita (Ducati) 14 giri pari a 73,430 km in 26’56”477

alla media di 163,533 km/h; 2. Cruciani (Ducati) 6”736; 3. Petrucci (Kawasaki) a 8”663; 4. Aldrovandi (Suzuki) a 12”137; 5. Nannelli (Ducati) a 12”440; 6. Saltarelli (Suzuki) a 12”727; 7. Baroni (Ducati) a 26”450; 8. Pedersoli (Ducati) a 28”101; 9. Caselli (BMW) a 35”522; 10. Emili (Honda) a 41”040; 11. Pasini (Yamaha) a 41”372; 12. Sandi (Aprilia) a 44”727; 13. Gentile (Ducati) a 1’03”193; 14. Baggi (Ducati) a 1’06”000; 15. Coltelli (Yamaha) a 1’07”696; 16. Milanese (BMW) a 1’16”472; 17. Durigon (BMW) a 1’16”619; 18. Perri (Honda) a 1’16”961; 19. Averkin (BMW) a 1’17”440; 20. Di Pietrogiacomo (Suzuki) a 1’24”568; 21. Diviccaro (Yamaha) a 1’29”242; 22. Chiapello (Honda) a 1’31”657; 23. Ascanio (Yamaha) a 1’45”004. Giro più veloce: Polita in 1’53”277 alla media di 166,689 km/h.

IN CAMPIONATO: 1. Polita p. 146; 2. Cruciani 105; 3. Petrucci 79; 4. Conforti 77; 5. Sandi 53; 6. Borciani 53; 7. Brignola 51; 8. Aldrovandi 46; 9. Pedersoli 41; 10. Saltarel-li 40; 11. Gentile 38; 12. Baggi 35; 13. Mauri 32; 14. Facciet-ti 22; 15. Caselli 21; 16. Zenatello 18; 17. Ciacci 14; 18. Pasini 13; 19. Nannelli 11; 20. Lai 11.

STOCK 6001. Lombardi (Yamaha) 10 giri pari a 52,450 km in

20’14”964 alla media di 155,412 km/h; 2. Zanetti (Yamaha) a 0”002; 3. Vitali (Yamaha) a 0”088; 4. Russo (Yamaha) a 0”155; 5. Fanelli (Honda) a 0”256; 6. Sancioni (Yamaha) a 0”454; 7. Mercado (Kawasaki) a 0”762; 8. Massei (Yamaha) a 0”919; 9. Cottini (Honda) a 3”001; 10. Vargas (Honda) a 4”113; 11. Cocco (Yamaha) a 8”707; 12. Monti (Yamaha) a 12”211; 13. Morelli (Yamaha) a 12”261; 14. Spadaro (Yama-ha) a 12”806; 15. Casalotti (Yamaha) a 14”425; 16. Lagion-gada (Honda) a 23”061; 17. Morbidelli (Yamaha) a 23”238; 18. Mariotti (Yamaha) a 23”275; 19. Toccacieli (Kawasaki) a

23”593; 20. Biaggi (Yamaha) a 24”011; 21. Leoni (Yamaha) a 24”085; 22. Sportoletti (Yamaha) a 24”145; 23. Basic (Yama-ha) a 29”165; 24. Paratore (Yamaha) a 36”487; 25. Anastasia (Yamaha) a 44”302; 26. Velasco (Yamaha) a 54”002; 27. Ambrogioni (Yamaha) a 1’01”103; 28. Zanella (Honda) a 1’02”337.

Giro più veloce: Sancioni in 1’59”900 alla media di 157,481 km/h.

IN CAMPIONATO: 1. Massei p. 132; 2. Zanetti 125; 3. Lombardi 96; 4. Fanelli 90; 5. Russo 58; 6. Marcheluzzo 45; 7. Mercado 40; 8. Biaggi 38; 9. Lorenzetti 32; 10. Farinelli 30; 11. Vitali 29; 12. Morelli 27; 13. Maglioni 25; 14. Grego-rini 25; 15. Monti 23; 16. Boscoscuro 20; 17. Vargas 20; 18. Sancioni 18; 19. Marconi 16; 20. Morrentino 12.

STOCK 10001. Alfonsi (BMW) 10 giri pari a 52,450 km in 19’31”096

alla media di 161,234 km/h; 2. Goi (Aprilia) a 0”384; 3. Ver-dini (Honda) a 2”458; 4. Antonelli (Honda) a 2”465; 5. La Marra (Honda) a 3”074; 6. Boscoscuro (Honda) a 4”762; 7. Baiocco (Kawasaki) a 4”776; 8. Della Ceca (Yamaha) a 5”547; 9. Dell’Omo (Suzuki) a 5”603; 10. Seaton (KTM) a 6”353; 11. Muzio (Honda) a 10”591; 12. Salvatore (Yamaha) a 11”092; 13. Rubino (BMW) a 11”957; 14. Valsecchi (Aprilia) a 23”846; 15. Vivarelli (Honda) a 29”261; 16. Fusco (Yamaha) a 31”904; 17. Berclaz (Honda) a 32”259; 18. Chiarello (Yamaha) a 38”504; 19. Gabrielli (Aprilia) a 47”977; 20. Tramarin (Apri-lia) a 49”162. Giro più veloce: Goi in 1’55”914 alla media di 162,897 km/h.

IN CAMPIONATO: 1. Goi p. 120; 2. Verdini 101; 3. Dell’Omo 76; 4. Baiocco 69; 5. Bussolotti 68; 6. Alfonsi 64; 7. Colucci 62; 8. Muzio 56; 9. Della Ceca 44; 10. Valsecchi 37; 11. Boscoscuro 30; 12. Salvatore 28; 13. Badovini 25; 14. Andriotta 25; 15. Conti 18; 16. Holland 17; 17. Fusco 15; 18. Antonelli 13; 19. Giugliano 13; 20. La Marra 11.

R1 LEOVINCE CUP1. Prattichizzo 8 giri pari a 41,960 km in 16’08”922 alla

media di 155,901 km/h; 2. Sanca a 1”649; 3. Gomiero a 4”363; 4. Laudati G. a 5”351; 5. Romagnoli a 5”376; 6. Be-nato a 5”501; 7. Cucci a 22”218; 8. Padovani a 23”680; 9. Zuccarino a 27”487; 10. Manici a 31”129; 11. Bottari a 53”375; 12. Zaffelli a 59”798. Giro più veloce: Prattichizzo in 1’58”929 alla media di 158,767 km/h.

IN CAMPIONATO: 1. Prattichizzo p. 133; 2. Laudati U. 116; 3. Laudati G. 81; 4. Sanca 79; 5. Gomiero 70; 6. Manici 64; 7. Cucci 51; 8. Zerbo 51; 9. Benato 43; 10. Zuccarino 36; 11. Rubino 34; 12. Patanè 31; 13. Romagnoli 28; 14. Bru-nelli 28; 15. Filippini 27; 16. Buccheri 18; 17. Zaffelli 15; 18. Bottari 14; 19. Ruggiero 14; 20. Pratelli 6.

R6 METZELER CUP1. Avanzi 8 giri pari a 41,960 km in 16’27”189 alla media

di 153,016 km/h; 2. Vigilucci a 0”502; 3. Paoloni a 0”783; 4. Russo a 0”904; 5. D’Andrea a 1”523; 6. Salvadori a 1”978; 7. Scicchitano a 2”184; 8. Poma a 8”165; 9. Minganti a 8”538; 10. Pinna a 12”262; 11. Grandi a 13”500; 12. Agnelli a 13”794; 13. Mercandelli a 21”924; 14. Ruggero a 22”767; 15. Larini a 25”917; 16. Viglieno a 36”074; 17. Cannizzaro a 36”103; 18. Nardin a 36”397; 19. Cloroformio a 36”422; 20. Polita a 41”364; 21. Nori a 41”684; 22. Garofoli a 42”257; 23. Schiavoni a 42”555; 24. Castello a 43”161; 25. Ripamonti a 43”649; 26. Favi a 43”832; 27. Civillini a 43”895; 28. Toffanin a 44”882; 29. Ermacora a 45”253; 30. Schirone a 46”459; 31. Eccheli a 51”077; 32. Agnoletto a 1’04”483; 33. Daina a 1’20”219; 34. Tibaldo a 1 giro.

Giro più veloce: Paoloni in 2’00”634 alla media di 156,523 km/h.

IN CAMPIONATO: 1. Russo p. 891; 2. Avanzi 882; 3. Pao-loni 866; 4. Vigilucci 613; 5. Poma 548; 6. Grandi 481; 7. Agnelli 480; 8. Emili 446; 9. Minganti 420; 10. Scicchitano 401; 11. Salvadori 357; 12. Carta 329; 13. Cannizzaro 314; 14. Larini 307; 15. Caloroso 296; 16. Pinna 256; 17. Mottola 255; 18. Cloroformio 241; 19. Calvano 237; 20. Mercandelli 228.

Tonucci primo al traguardo in 125

Leclassifiche

LORENZO ALFONSI, PRIMO AL TRAGUARDO DELLA STOCK 1000, PRECEDE IVAN GOI. SOTTO, ORGOGLIO DA NUMERI UNO PER I NOVELLI CAMPIONI: FABIO MASSEI (STOCK 600) E FRANCESCO MAURIELLO (125).

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Velocità CIV

amaro per Alex Tonucci, dominatore sull’asciutto quanto in difficoltà nelle prece-denti corse avversate dal maltempo. Il pesa-rese, terzo nel CIV, cercherà di dare un sen-so alla stagione dell’Aprilia Junior GP pun-tando all’europeo domenica ad Albacete. Spagnoli permettendo.

Bel finale anche per Niccolò Antonelli, quattordicenne che sta scalando velocemen-te la classifica. Ha preceduto Luigi Morciano che si è consolato con la prima pole in car-riera.

SUPERBIKE – Era l’unica categoria decisa in anticipo e Alex Polita, il neocampione, non si è sottratto, disputando la miglior gara di stagione. Il Pirata è andato subito in fuga ed ha vinto per distacco, vanamente inseguito dai compagni di squadra Luca Conforti, ca-duto all’ultimo giro, e Stefano Cruciani che ha rilevato il secondo posto. Il team Barni ha dominato la scena, come al solito, sotto gli occhi del responsabile Superbike Ducati Er-nesto Marinelli. Polita vuole tornare nel Mondiale e sta trattando con Althea, l’alter-nativa è restare nel CIV con Barni, disputan-do alcune prove iridate.

Bellissima rimonta fino al terzo posto per Danilo Petrucci che all’inizio si era quasi fer-mato «perché ho avuto l’impressione che la Kawasaki Pedercini si fosse rotta». Il terna-no ha preceduto l’ottimo Alessio Aldrovandi, primo dei Suzuki, davanti al rientrante Gian-luca Nannelli. Nulla da fare per Federico Sandi: con l’Aprilia-Michelin aveva firmato la pole, ma è scivolato nella fasi iniziali finendo nelle retrovie. Con le stesse gomme france-si Simone Saltarelli ha fatto sesto con la Suzuki del team Boselli.

DOMENICA 24

I NOSTRI ALL’EUROPEO DOMENICA prossima, 24 ottobre, si assegnano ad Albacete (Spagna) i titoli europei della velocità. È il terzo anno di questo format e nelle precedenti occasioni gli spagnoli hanno fatto la voce grossa: l’unico successo italiano risale al 2008 con Lorenzo Savadori (Aprilia) nella 125. Alla finalissima si qualificano i migliori dei campionati nazionali d’Italia, Spagna, Francia, Germania, nord Europa e Alpe Adria. Ecco i convocati azzurri. 125: Romano Fenati (Aprilia), Mattia Tarozzi (Aprilia), Alex Tonucci (Aprilia), Francesco Mauriello (Aprilia), Luigi Morciano (Aprilia), Kavin Calia (Rumi), Manuel Tatasciore (Aprilia). Supersport: Mirco Giansanti (Triumph), Ferruccio Lamborghini (Yamaha). Stock 1000: Ivan Goi (Aprilia). Albacete ospiterà anche la finale della Coppa Honda 100NSF (riservata agli under 14) alla quale sono iscritti anche Luca Marini, 13 anni, fratello di Valentino Rossi, e Remy Gardner, 10 anni, figlio dell’ex iridato 500 Wayne.

CALENDARIO 2011

DUE “DOPPIE” E LA MOTO 2 LA FMI ufficializzerà il calendario del CIV 2011 al Salone di Milano. Questa è la lista provvisoria: 20 marzo test ufficiali (Vallelunga); 10 aprile Misano; 1 maggio Monza; 26 giugno Mugello (doppio round); 17 luglio Misano (doppio round); 18 settembre Vallelunga; 9 ottobre Mugello. Sempre a Milano verranno comunicati i monofornitori di gomme per Stock 600, Stock 1000 e Moto2 che verrà introdotta insieme alla Supersport, che però resta in regime di concorrenza. La Moto2 avrà il motore unico Honda, ancora da decidere se in configurazione Supersport o Stock come nel campionato spagnolo.

TROPPA NEBBIA QUALIFICHE ACCORCIATESabato mattina il Mugello si è presentato avvolto dalla nebbia alzatasi solo alle 11. Così gli organizzatori hanno dovuto rivoluzionare il programma istituendo un turno di qualifica unico di 40 minuti. Le pole: 125, Luigi Morciano (Aprilia) 2’01”275; Stock 600, Fabio Massei (Yamaha) 1’57”949; Supersport, Gianluca Vizziello (Honda) 1’54”479; Stock 1000, Lorenzo Alfonsi (BMW) 1’54”136; Superbike, Federico Sandi (Aprilia) 1’52”329.

ROCCOLI E TAMBURINI TRATTANO PER IL MONDIALE SUPERSPORTMassimo Roccoli potrebbe avere una Yamaha ufficiale ex Crutchlow nel Mondiale Supersport. Il tre volte campione italiano sta trattando con la Bike Service, nella quale troverà posto anche la rivelazione Roberto Tamburini con l’appoggio di FMI e Yamaha Italia. Curiosità: squadre e piloti sono di Rimini, inoltre sia Roccoli che Tamburini sono stati lanciati dalla Yamaha R Series.

SUTER E RAPID INSIDE SONO (MOTO2) GIÀ PRONTE PROSEGUONO LE PRESENTAZIONI DELLE MOTO2 IN VISTA DEL 2011. AL MUGELLO SONO STATE SVELATE LA SUTER MMXI (SOPRA, COSTO DELLA FORNITURA BASE 55.000 EURO) E LA RAPID INSIDE RI211 OFFERTA CON ASSISTENZA DIRETTA DELLA FACTORY MODENESE: NE VERRANNO COSTRUTI SOLO SEI ESEMPLARI.

GIÀ CAMPIONE CON UNA PROVA DI ANTICIPO, ALEX POLITA

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di Giulio GoriMX Freestyle X-Fightersdi Giulio GoriMX Freestyle X-Fightters

DANI TORRES, SOTTO E IN AZIONE NELLA FOTO

D’APERTURA, HA DOMINATO L’ULTIMA TAPPA

DEL RED BULL X-FIGHTERS. VITTORIA ASSOLUTA

PER NATE ADAMS, SOPRA. A DESTRA, TORRES (SULLA

MOTO) E ADAMS SALUTANO I 22.000 SPETTATORI.

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Caput Mundi ]

ROMA - Nella tiepida sera romana, i fuochi d’artificio salutano l’edizione 2010 degli X-Fighters, challenge di

Freestyle Motocross considerato come la massima espressione di questa adrenalini-ca specialità. Nate Adams ha in testa una corona di alloro degna di un imperatore. Infatti è lui il vincitore di quest’anno, così come lo era stato nel 2009 e il suo sorriso pulito sembra stridere con il suo nick name “Destroyer”. Accanto a lui il vincitore della tappa di Roma, lo spagnolo Dani Torres che ha incantato per ritmo e stile di esecuzione, rifacendosi di una stagione sfortunata dove un infortunio ad un polso lo ha condizionato nei momenti cruciali.

Per una notte Roma capitale dei salti. Flaminio gremito, gara a Torres, titolo ad Adams

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A ROMA: 1. Dany Torres (ESP), 2. Adam Jones (USA), 3. Nate Adams (USA), 4. Andrè Villa (NOR), 5. Mat Rebeaud (SUI), 6. Rémi Bizouard (FRA).

FINALE: 1. Nate Adams (USA/370 punti), 2. Andrè Villa (NOR/365 punti), 3. Dany Torres (ESP/310 punti), 4. Levi Sherwood (NZL/290 punti), 5. Adam Jones (USA/290 punti), 6. Robbie Maddison (AUS), 7. Mat Rebeaud (SUI), 8. Eigo Sato (JPN).

Adams vs Villa

finale mancata

Leclassifiche

A Torres la gara, ad Adams il campionato, anche se non possiamo non considerare gli infortuni e le conseguenti assenze della ri-velazione, il neozelandese Levi Sherwood e dell’australiano Robby Maddison. Alla fine ha prevalso la costanza di rendimento di Adams, che a Roma era arrivato in seconda posizione nella generale dietro al sorpren-dente norvegese Andre Villa che non è riu-scito a mantenere il risicato vantaggio di cinque punti, forse accusando un po’ la pres-sione.

NELLA NOTTE romana sia Adams che Vil-la sono stati eliminati nelle semifinali, ma Adams ha ottenuto un punteggio globale più alto da parte dei cinque, severissimi, giudici, scavalcando così il norvegese di quel tanto che è bastato per bissare il successo.

Ad avere l’onore di aprire la serata è stato il nostro Max Biaconcini, unico italiano am-messo all’ultimo appuntamento del torneo, che già superando le qualifiche del pomerig-gio aveva ottenuto il suo personale obiettivo. “Bianco” ha dato il massimo lottando con generosità ma nel primo round che selezio-na due su quattro piloti ha ceduto il passo a Sheehan e Izzo che si sono guadagnati i quarti di finale. Negli scontri diretti, uno con-tro l’altro, si è davvero iniziato a fare sul serio tra backflip in ogni variazione possibile con Torres che ha avuto la meglio su Rebaud, Villa vincitore su Bizouard, Jones che pri-meggiava su Izzo ed infine Adams che vince-va su un promettente Sheehan.

Grande lavoro per i giudici (tra i quali an-che il nostro Alvaro Dal Farra) che, ricordia-molo, giudicano il concorrente secondo pre-cisi parametri: varietà, difficoltà ed esecu-zione, stile, uso del tracciato, spettacolarità e reazione del pubblico.

Nelle semifinali la prima sorpresa con Vil-la che viene battuto da un irresistibile Adam Jones mentre Torres nell’altra semifinale batteva Adams. In finalissima passano quin-di Jones e Torres ma è lo spagnolo ad incan-tare nei due minuti concessi per la sua pre-stazione e guadagna un punteggio pieno da parte dei giudici, che lo incoronano come vincitore della tappa finale di Roma. Adams invece scrive per la seconda volta il suo no-me nell’albo d’oro degli X-Fighters.

UNA NOTTE magica quella romana. Lo stadio Flaminio trasformato in arena, i piloti che diventano moderni gladiatori e tutta la suspense di una finale giocata sul filo di po-chi punti. A questo va aggiunta una copertu-ra pubblicitaria e una spinta mediatica senza

precedenti che ha fatto siglare il tutto esaurito quando ancora mancavano di-versi giorni alla manifestazione.

Questi gli ingredienti che hanno tra-sformato la finale dei Red Bull X-Fighters di Roma, in un evento che ha portato sugli spalti oltre ventimila spet-tatori! La serata si è aperta con i legio-nari romani schierati a formazione contro i freestyler e si è proseguito poi con l’ingresso in pista della Red Bull F.1 guidata da Coulthard; vedere una F.1 derapare sullo sterrato non è roba di tutti i giorni... E poi via con altri in-termezzi, compreso un inseguimento di una gruppo di vespisti in vena di impennate, inseguiti da poco proba-bili mezzi dei carabinieri (una vecchia 500 e un Ape Cross).

Sulle tribune la musica e le luci degne della migliore discoteca e soprattutto la ten-sione e la sorpresa del pubblico ai trick dei protagonisti. Fino all’ovazione finale quando a consegnare il trofeo ad Adams ha fatto il suo ingresso il campione del mondo MX1 Tony Cairoli in sella alla sua KTM n. 222.

Vedere così tanto pubblico per le ruote artigliate è cosa che deve esaltare ma anche far riflettere un settore che troppo spesso accusa una partecipazione di pubblico appe-na sufficiente. Riflettere anche su una scom-messa vinta; perché portare questa manife-stazione di Freestyle nella Capitale non è stata impresa facile, ma alla fine ne è uscito un evento che segna un precedente impor-tante. Si potrà quindi non solo ripetere, ma a chi ha voglia e risorse per investire, si è aperta una strada, un percorso che deve in qualche modo essere sfruttato.

Si parla del prossimo X-Fighters a Roma ma c’è già chi sogna insieme al Freestyle, un bel Supercross con le stelle americane...

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MX Freestyle X-Fighters

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SCENOGRAFIA DI GRANDE EFFETTO ALL0 STADIO FLAMINIO. IN AZIONE, IN SENSO ORARIO: IL NORVEGESE VILLA A TESTA IN GIÙ, L’ITALIANO BIANCONCINI E LO STATUNITENSE JONES.

L’IMPERATORE

CAIROLI NELL’ARENAIL CAMPIONE del mondo MX1 è apparso a fine gara in sella alla KTM SX-F 350, tra il tripudio generale, e ha premiato il vincitore degli X-Fighters Nate Adams.

DERAPATE DA FORMULA 1

COULTHARD SHOWNON capita tutti i giorni di vedere una vera Formula 1 su uno sterrato. Agli X-Fighters a dare spettacolo è stato Coulthard al volante della Red Bull.

RICEVUTO IN VATICANO

REBEAUD IN... GUARDIAALLA VIGILIA della gara Mat Rebeaud è stato ricevuto dalla guardia Svizzera in Vaticano. Il pilota svizzero si è anche esibito nella zona dell’armeria.

SULLE RAMPE CON LA VESPA

TEST JUMPNEL TRADIZIONALE appuntamento del venerdì in centro città, che precede l’evento, Nicola Campobasso ha fatto le sue evoluzioni in sella ad una Vespa.

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di Edoardo BauerRally Pharaons

4x4

«Ho voluto concluderedegnamentela carriera della KTM 690,una moto che ha fattola storia dei rally»Marc Coma pilota ufficiale KTM

Coma

IL PODIO FINALE A EL ALAMEIN. CON COMA HANNO FESTEGGIATO IL CILENO LOPEZ, A SINISTRA, E IL PORTOGHESE RODRIGUES. LOPEZ È STATO A LUNGO IN TESTA NELLA PRIMA PARTE DELLA GARA.

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EL ALAMEIN – Marc Coma in 4x4. No, il campione catalano non ha deciso di passare alle auto, come hanno fatto

negli anni tanti suoi colleghi. Ha semplice-mente vinto il suo quarto Pharaons Rally, eguagliando il record di Fabrizio Meoni e con questo successo si è assicurato il quarto ti-tolo mondiale della sua carriera. La gara egiziana, sei tappe per complessivi 2.600 chilometri, era iniziata in salita per Marc, con il quinto posto nella prima delle sei tap-pe, staccato di ben sedici minuti dal cileno Lopez, abilissimo a sfruttare la posizione di partenza favorevole. La sfida al Pharaons Rally è stata soprattutto tra loro due, ma a più riprese hanno cercato di inserirsi piloti come Helder Rodrigues, Gerard Farres (vin-citore di una tappa, prima del ritiro per infor-tunio) o il giovane spagnolo Joan Barreda.

L’ultima gara della KTM 690 ufficiale do-veva essere onorata degnamente, così Coma giorno dopo giorno ha cercato di recuperare lo svantaggio da Lopez e con una tattica per-fetta ha fatto la differenza nelle ultime due tappe, le più veloci del Pharaons, dove ha potuto sfruttare adeguatamente i tanti ca-valli a disposizione.

Francisco “Chaleco” Lopez e la sua Aprilia sono ormai diventati una costante nella lotta per la vittoria. Il binomio italo/cileno è stato in testa per quattro delle sei tappe, per ce-dere a Coma solo sul finale. La minor poten-za dell’Aprilia 450 rispetto alla KTM 690, in una gara veloce come il Pharaons, è un gap che neppure un “pazzo” come Lopez è riu-scito a colmare, anche se in più occasioni ci è andato molto vicino.

Sarà interessante il confronto alla prossi-ma Dakar, dove tutti i top rider saranno in sella alle quattroemmezzo e la bicilindrica di Noale ha già dimostrato lo scorso anno l’eccellente livello di competitività raggiun-to.

Lopez e Coma, dunque, sono stati i prota-gonisti della gara, ma non l’hanno monopo-lizzata. Anzi, il Pharaons è stato ricco di spunti agonistici, di piloti che hanno confer-mato la loro competitività o di sorprese. L’in-certezza della classifica finale ha reso anco-ra più interessante la sfida tra le sabbie egiziane, basti pensare che alla vigilia dell’ultima tappa Coma e Lopez erano divisi da meno di mezzo minuto. Con una frazione conclusiva iperveloce, Marc ha usato la stes-sa strategia del giorno prima, quella non proprio meditata di attaccare a fondo. Quin-di sul traguardo finale di El Alamein è arri-vato con otto minuti di vantaggio su Lopez.

“Chaleco” ha naturalmente vinto la classe

Il catalanovince

per la quarta volta in Egitto. Un successo

che gli valeil quarto titolo

mondiale

]

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450 ed è secondo assoluto, sinceramente il massimo a cui poteva ambire contro Coma e la sua 690, anche se non ha mai smesso di crederci. Sul terzo gradino del podio è salito Helder Rodrigues, arrivato in Egitto pratica-mente da solo e senza assistenza; il porto-ghese sta maturando agonisticamente e con risultati derivanti da una ritrovata costanza ha concluso a una ventina di minuti da Co-ma. Chi ha da recriminare è il polacco Jakub Przygonski, avversario diretto del catalano nella lotta per il titolo mondiale della classe open. “Kuba” si è giocato un probabile terzo gradino del podio per un problema al moto-re nell’ultima tappa; si è fatto trainare da Dabrowski fino al traguardo ma è stato pe-nalizzato di conseguenza con tre ore. Ha dovuto così lasciare la quarta posizione al compagno di team Jacek Czachor, che ha preceduto il tedesco residente in Dubai Tim Trenker.

PER TROVARE il primo italiano bisogna scendere fino al sesto posto: si tratta di Mat-teo Graziani, new entry nello squadrone Aprilia per il Pharaons. Il campione di Forlì non correva in Africa da due anni, dal Pha-raons 2008, saliva su una moto per lui nuo-va, quindi ha affrontato la gara con pruden-za, badando soprattutto a finire. E infatti la strategia conservativa lo ha premiato con il podio della classe 450, cosa che non è inve-ce successa ad Alex Zanotti. Il sammarinese è caduto nella penultima tappa rompendo il radiatore dell’olio. Ha provato a proseguire

ma chiaramente ha rotto il motore poco do-po. Peccato perché Alex stava facendo un’ot-tima gara, partita con il terzo posto nella frazione d’apertura e continuata con risulta-ti ottimi fino al ritiro.

Immediatamente alle spalle di Graziani troviamo Ivan Boano: al suo secondo rally in assoluto – aveva debuttato lo scorso anno proprio al Faraoni – Ivan era in gara con la nuova Beta realizzata dalla “Boano Factory” con la quale sarà al via anche alla prossima Dakar.

In un Pharaons che ha visto al via ben 85 tra moto e quad, solo 53 all’arrivo, si sono ottimamente comportati Stefano Turchi, do-dicesimo assoluto, e Nicola Colombo, quin-dicesimo al traguardo.

La sfida tra gli undici quad al via è stata dominata dall’argentino Marcos Patronelli, il vincitore della Dakar. Troppa la sua supe-riorità per permettere a Rafal Sonik e Dmitri Pavolv, i due leaer del Mondiale, di avvicina-re il fortissimo argentino. Quarta Camelia Liparoti, che ha confermato il titolo mondale femminile già ottenuto lo scorso anno.

Rally Pharaons

ASSOLUTA1. Coma (KTM 690 Rally) in 21.18’50”; 2. Lopez

(Aprilia RXV 450) a 8’23”; 3. Rodrigues (Yamaha WR 450) a 19’50”; 4. Czachor (KTM 690 Rally) a 1.54’52”; 5. Trenker (KTM 690 Rally) a 2.37’29”; 6. Graziani (Aprilia RXV 450) a 2.50’28”; 7. Boano (Beta 450 RR) a 3.43’18”; 8. Prohens (KTM 530) a 3.48’01”; 9. Munk (KTM 530) a 3.52’29”; 10. Arre (Aprilia RXV 450) a 3.53’33”; 11. Dabrowski (KTM 690 Rally) a 3.56’18”; 12. Turchi (KTM 690 Rally) a 4.02’23”; 13. Patronelli (Yamaha 700) a 4.23’57”; 14. Przygonski (KTM 690 Rally) a 4.47’05”; 15. Colombo (KTM 450) a 5.05’42”; 16. Alan (KTM EXGR 530) a 6.31’20”; 17. Sonik (Yamaha Raptor) a 6.52’23”; 18. Pavlov (Honda TRX 700) a 7.49’02”; 19. Fesani (Ri-eju EXC 450) a 7.52’00”; 20. Pavone (Beta 450) a 8.19’28”; 21. Muraglia (Beta 450) a 8.20’52”; 22. Beret-ta (Yamaha WR 450 F) a 8.26’05”; 23. Mutelet (KTM 690 Rally) a 8.32’34”; 24. Napoli (Beta 450 RR) a 8.41’46”; 25. Mauri (KTM 525 MXC) a 8.46’45”; 26. Pattono (Ya-maha WR 450) a 8.47’46”; 27. Carnelos (Yamaha 450) a 8.49’58”; 28. Rampolla (KTM 690 Rally) a 9.12’36”; 29. Berrini (Alfer PKL 525) a 9.58’36”; 30. Navech (KTM EXC - RBA 530) a 10.31’24”; 31. Liparoti (KTM 525 XC) a 11.03’31”; 32. Stefanucci (KTM EXC 450) a 11.39’19”; 33. Casadei (KTM EXC 450) a 12.02’10”; 34. Massari (KTM EXC 450) a 12.25’05”; 35. Campione (KTM EXC - R 530) a 12.51’41”; 36. Bugli (Beta 450) a 13.17’03”; 37. Michot (Honda XR 650) a 13.52’15”; 38. Fulici (Beta RR 450) a 14.18’11”; 39. Busi (Yamaha 450 WR) a 15.39’31”; 40. Picco (Yamaha WR 450) a 15.40’52; 41. Tracanzan (Yamaha WRF 450) a 15.43’17”; 42. Marcant (KTM 690 Rally Replica) a 18.44’51”; 43. Zuffetti (Yamaha WR 450) a 21.13’02”; 44. Modena (KTM 690 Rally Factory) a 23.28’36”; 45. Alzarouini (Can Am DS 450) a 31.20’44”; 46. Dal Ben (Beta 525) a 36.19’53”; 47. Procaccini (KTM 450 EXC) a 37.51’16”; 48. Cusumano (Yamaha 450) a 40.26’09”; 49. Mounier (Honda XR 650) a 44.17’34”; 50. Ronzoni (KTM 525) a 55.36’02”; 51. Romagna (Yamaha WRF 450) a 55’46”16; 52. Celi (KTM EXC 450) a 56.36’52”; 53. Refaat (Honda XR 650) a 62.30’43”.IN CAMPIONATO

OVER 450: 1. Coma (KTM) p.125; 2. Czachor (KTM) 95; 3. Przygonski (KTM) p. 90; 4. Trenker (KTM) 61; 5. Dabrowski (KTM) p. 45.

FINO A 450: 1. Casteu (Sherco) p. 85; 2. Lopez (Apri-lia) 50; 3. Rodrigues (Yamaha) 42; 4. Arredondo (Yama-ha) 35: 5. Zanol (Yamaha) 25.

Leclassifiche

Casteu già

campione 450

GRAZIANI (104) È IL PRIMO DEGLI ITALIANI, AL SESTO POSTO ALL’ESORDIO CON L’APRILIA. È ANDATA MALE A ZANOTTI (103)COSTRETTO AL RITIRO. DODICESIMA POSIZIONE PER TURCHI (62).

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Hanno detto

Marc Coma «All’inizio ero venuto in Egitto pensando soprattutto al titolo Mondiale, poi giorno dopo giorno, ho iniziato a pensare che avrei voluto concludere degnamente la carriera della 690, una moto che ha fatto la storia dei rally e che ha accompagnato praticamente tutta la mia carriera agonistica. Non è stata una gara facile, soprattutto dopo la prima tappa ho pensato che lo svantaggio fosse troppo, ma nella penultima ci ho provato e sono passato in testa alla gara: ho rischiato e mi è andata bene. Ho vinto il mio quarto titolo mondiale e il quarto Pharaons. Uguagliare il record di Fabrizio Meoni è una cosa speciale, lui è sempre stato il riferimento per me e questa gara è in assoluto il rally più bello e meglio organizzato. Ora andiamo in Marocco dove useremo per la prima volta in gara la nuova 450 con cui faremo la Dakar».

Francisco Lopez «Sono contento. Le ultime due giornate non erano per nulla adatte alle 450, ma aver comandato la classifica per quattro tappe è di ottimo auspicio per la prossima Dakar. Sono secondo nel Mondiale della 450 ed ho vinto la classe qui. Di più non si poteva pretendere».

Matteo Graziani «Per tutta la gara sono stato attento a non fare errori. Ho dovuto riadattarmi ai ritmi delle gare africane e alla nuova moto, così non aveva senso rischiare. Alla fine il podio della 450 è comunque un risultato di rilievo».

LOPEZ (101) HA LOTTATO PER TENERE IL PASSO DEGLI AVVERSARI CON MOTO PIÙ POTENTI. OLTRE IL SECONDO POSTO ERA DIFFICILE ANDARE. PRIMO TRAI QUAD L’ARGENTINO PATRONELLI (202). SETTIMO BOANO (106) CON LA BETA.

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Sportitalia

Speedway

Crosscampionato italiano

FONTANESI NON HA RIVALI

CAVALLARA - Assoluta incertezza sino all’ultima manche disputata in terra marchigiana sia nella MX1 che nella MX2, mentre, per la categoria femminile, la rincorsa al titolo tricolore 2010, si è conclusa già al termine della prima frazione di gara, quando Chiara Fontanesi centrando l’ennesimo successo stagionale di manche ha conquistato anche la corona tricolore. Netta è stata per tutto l’anno la supremazia dimostrata in questa categoria dalla parmense, che ha costretto ancora una volta la sua più coriacea avver-saria Francesca Nocera al posto d’onore sia nella prima che nella seconda manche. Nella MX2, è stata la giornata di Deny Philippaerts; il portacolori del team Rossi Racing, ha centrato il successo sia nella prima che la seconda frazione di gara, costringendo entrambe le volte Andrea Cervellin al posto d’onore, posizione che comunque è valsa al giovane veneto il titolo italiano Elite. Per Philippaerts, questa potrebbe essere stata l’ultima partecipazione ad una gara di cross, visto che a fine gara ha dichiarato che è molto probabi-le che il prossimo anno, si dedichi completamente all’enduro.

Nella MX1, la giornata è vissuta tutta sul duello tra Cristian Beggi e Felice Compagnone in lotta sino agli ultimi metri della manche finale per il titolo tricolore. Compagnone è partito bene e si è piazzato in testa sia alla prima che alla seconda gara. Per Beggi due secondi posti. Il campionato si chiude quindi con la doppia affermazione di Felice Compagnone che conquista anche il titolo italiano per la categoria Elite. Ottimo finale di campionato anche per Roberto Lombrici, che sullo spettacolare tracciato di Cavallara ha concluso sempre sul gradino più basso del podio.

A pagina 13 intervista doppia ai due campioni.Francesco Fiorani

I campionati regionali

10 ottobre Campionato italiano motocross e fem-

minile, sesta prova – Organizzatore: M.C. Cavallara – Direttore di gara: Angelo Guerri – Meteo: sereno

ClassificheFEMMINILEGARA 1: 1. Fontanesi (Yamaha); 2. No-

cera (Honda); 3. Magnoli (Husqvarna); 4. Rivetti (KTM); 5. De Carli (Honda); 6. Sbra-na (Honda); 7. Giorda (Suzuki); 8. Dionisi

(Honda); 7. Pagliacci (Honda); 8. Saletti (Honda); 9. Pedri (Honda); 10. Ferrari (Ka-wasaki); 11. Disetti (Honda); 12. Sonego (Honda); 13. Pedica (Suzuki); 14. Maggiore (Honda); 15. Scabrosi (Suzuki); 16. Ruf (Honda); 17. Debbi (Suzuki); 18. Galluzzi (Yamaha); 19. Ombrosi (KTM); 20. Paolanti (Honda); 21. Fappani (Suzuki); 22. Mocini (Honda); 23. Benedini (Yamaha); 24. Cari-zia (Honda); 25. Buso (KTM); 26. Rebuschi (Kawasaki); 27. Gizzi (Suzuki); 28. Casa-grande (Yamaha); 29. Fossi (Honda); 30. Bagnarelli (Honda); 31. Arnò (Yamaha); 32. Prelli (Suzuki); 33. Fritelloni (Honda); 34. Ferrario (Kawasaki); 35. Delnevo (Honda); 36. Bertugli (Yamaha); 37. Nompari (Hon-da); 38. Andressi (Kawasaki).

GARA 2: 1. Compagnone (Honda); 2. Beggi (TM); 3. Lombrici (Suzuki); 4. Brace-sco (Honda); 5. Dami (Honda); 6. Pagliacci (Honda); 7. Ferrari (Kawasaki); 8. Sonego (Honda); 9. Pedica (Suzuki); 10. Saletti (Honda); 11. Maggiore (Honda); 12. Sca-brosi (Suzuki); 13. Bertugli (Yamaha); 14. Debbi (Suzuki); 15. Ombrosi (KTM); 16. Fappani (Suzuki); 17. Mocini (Honda); 18. Paolanti (Honda); 19. Galluzzi (Yamaha); 20. Disetti (Honda); 21. Casagrande (Ya-maha); 22. Rebuschi (Kawasaki); 23. Buso (KTM); 24. Fossi (Honda); 25. Andressi (Ka-wasaki); 26. Prelli (Suzuki); 27. Fritelloni (Honda); 28. Arnò (Yamaha); 29. Delnevo (Honda); 30. Nompari (Honda); 31. Bagna-relli (Honda); 32. Pedri (Honda); 33. Cari-zia (Honda); 34. Bricca (Suzuki); 35. Ferra-rio (Kawasaki).

MX2GRUPPO AGARA 1: 1. Philippaerts (Suzuki); 2.

Cervellin (Husqvarna); 3. Aperio (Honda); 4. Valente (Suzuki); 5. Pezzuto (Yamaha); 6. Zeni (KTM); 7. Mercandino (Honda); 8. Martini (Honda); 9. De Bortoli (Honda); 10. Marrazzo (Honda); 11. Cervellin (Honda); 12. Dal Vecchio (KTM); 13. Neri (Honda); 14. Terraneo (Honda); 15. Amodeo (Hon-da); 16. Dolce (Kawasaki); 17. Winkler (Honda); 18. Lattanzi (Yamaha); 19. Monta-nari (Honda); 20. Peverieri (TM); 21. Gu-glielmi (KTM); 22. Gruarin (Honda); 23. Cimberio (Suzuki); 24. Ciola (Honda); 25. Aldini (Honda); 26. Tommasi (KTM); 27. Cencioni M. (Honda); 28. Paganini (Suzu-ki); 29. Faustini (Honda); 30. Gipponi (Hon-da); 31. Cencioni R. (Honda); 32. Furlotti (Suzuki).

(Honda); 9. Giudici (Kawasaki); 10. Lago (Suzuki); 11. Bellinato (Suzuki).

GARA 2: 1. Fontanesi (Yamaha); 2. No-cera (Honda); 3. Rivetti (KTM); 4. Magnoli (Husqvarna); 5. Decarli (Honda); 6. Sbrana (Honda); 7. Giorda (Suzuki); 8. Dionisi (Honda); 9. Lago (Suzuki); 10. Bellinato (Suzuki).

MX1GRUPPO AGARA 1: 1. Compagnone (Honda); 2.

Beggi (TM); 3. Lombrici (Suzuki); 4. Bricca (Suzuki); 5. Dami (Honda); 6. Bracesco

TrivenetoLonigo (VI) 30 settembre

Campionato individuale trivene-to di speedway; settima prova – Or-ganizzatore: M.C. Lonigo – Diretto-re di gara: Giorgio Zaramella – Me-teo: sereno

ClassificheIN GARA: 1. Gregnanin punti 17; 2.

Zambon 14; 3. Carpanes 12; 4. Seren 9; 5. Novello 7; 6. M. Castagna 6; 7. Maida 4; 8. Cavicchioli 4; 9. Maran 2; 10. Marzotto 2; 11. Rizza 1; 12. Bevi-lacqua 0.

COSI’ DOPO 7 PROVE: 1. Carpane-se punti 59; 2. Maida 51; 3. Gregna-nin 46; 4. Zambon 44; 5. Seren 35; 6. M.Castagna 32; 7. Franchetti 31; 8. Cavicchioli 26; 9. A. Castagna 24; 10. Novello 22; 11. Marzotto 18; 12. Ma-ran 13; 13. Del Totte 8; 14. Rizza 7; 15. Bevilacqua 4; 16. Scagnetti 1; 17. Stevanini 1; 18. Ugolini 0.

FELICE COMPAGNONE (5) SI È CONFERMATO CAMPIONE MX1. IMPRENDIBILE CHIARA FONTANESI (8)

TRA LE RAGAZZE. DENY PHILIPPAERTS (414), HA FATTO DOPPIETTA NELL’ULTIMA PROVA MX2.

GARA 2: 1. Philippaerts (Suzuki); 2. Cervellin (Husqvarna); 3. Pezzuto (Yama-ha); 4. Valente (Suzuki); 5. Aperio (Honda); 6. Mercandino (Honda); 7. Dal Vecchio (KTM); 8. Martini (Honda); 9. Marrazzo (Honda); 10. Ciarlo (Suzuki); 11. D’Angelo (Suzuki); 12. Terraneo (Honda); 13. Cer-vellin (Honda); 14. Lattanzi (Yamaha); 15. Zeni (KTM); 16. Winkler (Honda); 17. Mon-tanari (Honda); 18. Peverieri (TM); 19. De Bortoli (Honda); 20. Cimberio (Suzuki); 21. Dolce (Kawasaki); 22. Tommasi (KTM); 23. Gruarin (Honda); 24. Cogo (Suzuki); 25. Ciola (Honda); 26. Cencioni R. (Honda); 27. Cencioni M. (Honda); 28. Gipponi (Honda); 29. Di Santo (Honda); 30. Aldini (Honda); 31. Fabbri (Honda); 32. Bertuzzo (KTM); 33. Faustini (Honda); 34. Paganini (Suzu-ki); 35. Guglielmi (KTM); 36. Muratori (Su-zuki); 37. Neri (Honda).

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Trofeo ItaliaGioiella (PG) 3 ottobre

Trofeo Italia e Campionato italiano 125, sesta ed ultima prova – Organizza-tore: M.C. Trasimeno – Direttore di gara: Valerio Baldi – Meteo: sereno

ClassificheTROFEO ITALIAMX1GARA 1: 1. De Rosa (Honda); 2. Mocini

(Honda); 3. Pedica (Suzuki); 4. Ombrosi (KTM); 5. Buso (KTM); 6. Paolanti (Honda); 7. Massini (Honda); 8. Giachè (Honda); 9. Tincani (TM); 10. Fontanesi (Yamaha); 11. Carizia (Honda); 12. Frittelloni (Honda); 13. Giampieri (Honda); 14. Angelici (Suzuki); 15. Comastri (Honda); 16. Sallicati (Honda); 17. Balducci (Honda); 18. Leonesi (Honda); 19. Del Nevo (Honda); 20. Prearsi (KTM); 21. Mosconi (Honda); 22. Rousseau (KTM); 23. Prelli (Suzuki); 24. Sensini (KTM); 25. Bortolotti (KTM); 26. Musso (Suzuki); 27. Bisaccioni (KTM); 28. Nompari (Honda); 29. Pistucchia (Honda); 30. Donatini (Honda).

GARA 2: 1. Mocini (Honda); 2. Ombrosi (KTM); 3. Paolanti (Honda); 4. Nompari (Honda); 5. Carizia (Honda); 6. De Rosa (Honda); 7. Tincani (TM); 8. Buso (KTM); 9. Massini (Honda); 10. Fontanesi (Yamaha); 11. Angelici (Suzuki); 12. Leonesi (Honda); 13. Comastri (Honda); 14. Sallicati (Honda); 15. Musso (Suzuki); 16. Frittelloni (Honda); 17. Giampieri (Honda); 18. Balducci (Hon-da); 19. Prelli (Suzuki); 20. Del Nevo (Hon-da); 21. Prearsi (KTM); 22. Bortolotti (KTM); 23. Rousseau (KTM); 24. Bisaccioni (KTM); 25. Donatini (Honda); 26. Pistucchia (Hon-da).

MX2GARA 1: 1. Pezzuto (KTM); 2. Dolce (Ka-

wasaki); 3. Della Mora (Honda); 4. Furlotti (Suzuki); 5. Winkler (Honda); 6. Montanari (Honda); 7. Pascucci (Honda); 8. Faccioli (Suzuki); 9. Bianchetti (Yamaha); 10. Ciarlo (Suzuki); 11. Marincioni (Suzuki); 12. Petti-

nari (Kawasaki); 13. Zaccaro (TM); 14. Fran-ceschini (Honda); 15. Gizzi (Suzuki); 16. Manuppiello (KTM); 17. Matteucci (Honda); 18. Ferrazzani (Kawasaki); 19. Ciuffetelli (KTM); 20. Cristalli (Kawasaki); 21. Marasca (Suzuki); 22. Del Federico (Honda); 23. Mi-cozzi (Yamaha); 24. Celesti (Honda); 25. Spagna (Yamaha); 26. Di Bari (Honda); 27. Boattini (Yamaha); 28. Cannella (Suzuki); 29. Peruzzini (Yamaha); 30. Piatesi (KTM); 31. Pepe (Husqvarna); 32. Fioretti (Honda); 33. Morelli (Honda); 34. Albertoni (Kawasa-ki); 35. Biliato (KTM).

GARA 2: 1. Pezzuto (KTM); 2. Della Mora (Honda); 3. Dolce (Kawasaki); 4. Albertoni (Kawasaki); 5. Furlotti (Suzuki); 6. Ciarlo (Suzuki); 7. Marincioni (Suzuki); 8. Winkler (Honda); 9. Pascucci (Honda); 10. Montana-ri (Honda); 11. Faccioli (Suzuki); 12. Fran-ceschini (Honda); 13. Matteucci (Honda); 14. Biliato (KTM); 15. Pettinari (Kawasaki); 16. Zaccaro (TM); 17. Ferrazzani (Kawasa-ki); 18. Gizzi (Suzuki); 19. Peruzzini (Yama-ha); 20. Manuppiello (KTM); 21. Ciufettelli (KTM); 22. Del Federico (Honda); 23. Micoz-zi (Yamaha); 24. Cannella (Suzuki); 25. Ce-lesti (Honda); 26. Spagna (Yamaha); 27. Di Bari (Honda); 28. Pepe (Husqvarna); 29. Morelli (Honda); 30. Boattini (Yamaha); 31. Piatesi (KTM); 32. Fioretti (Honda).

CAMPIONATO ITALIANO 125GARA 1: 1. Ciucci (KTM); 2. Zecchina (Su-

zuki); 3. Muratori (Suzuki); 4. Guglielmi (KTM); 5. Ruzzi (KTM); 6. Mantovani (Yama-ha); 7. Peverieri (TM); 8. De Pietri (Suzuki); 9. Sbrocca (KTM); 10. Bandini (Yamaha); 11. Anichini (KTM); 12. Lucci (KTM); 13. Fon-delli (Husqvarna); 14. De Santis (Honda); 15. Mocellin (Honda); 16. Cavallo (Yamaha); 17. Andrini (Suzuki); 18. Marchelli (KTM); 19. Toccacieli (Suzuki); 20. Nardin (KTM); 21. Borgonzani (KTM); 22. Burana (Honda); 23. Uberti (KTM); 24. Polidori (Yamaha); 25. Di Marziantonio (Honda); 26. Da Ros (Suzu-ki); 27. Serri (TM); 28. Coturri (Yamaha); 29. Miazzon (KTM); 30. Arnò (Honda); 31. Bisi (KTM); 32. Zenato (KTM); 33. Desiderà (Ya-maha); 34. Fiorgentili (Suzuki); 35. Bistoc-chi (Yamaha); 36. Naldoni (Suzuki); 37. Mazzoni (KTM); 38. Basenghi (KTM); 39. Broccoletti (Yamaha).

GARA 2: 1. Ciucci (KTM); 2. Muratori (Su-zuki); 3. Guglielmi (KTM); 4. Peverieri (TM); 5. Zecchina (Suzuki); 6. Marchelli (KTM); 7. De Pietri (Suzuki); 8. Ruzzi (KTM); 9. Sbroc-ca (KTM); 10. Mantovani (Yamaha); 11. De Santis (Honda); 12. Nardin (KTM); 13. Co-turri (Yamaha); 14. Mocellin (Honda); 15. Cavallo (Yamaha); 16. Lucci (KTM); 17. An-drini (Suzuki); 18. Bergonzani (Suzuki); 19. Toccacieli (Suzuki); 20. Polidori (Yamaha); 21. Burana (Honda); 22. Di Marziantonio (Honda); 23. Fiorgentili (Suzuki); 24. Miaz-zon (KTM); 25. Da Ros (Suzuki); 26. Uberti (KTM); 27. Bisi (KTM); 28. Serri (TM); 29. Bistocchi (Yamaha); 30. Arnò (Honda); 31. Desiderà (Yamaha); 32. Zenato (KTM); 33. Naldoni (Suzuki); 34. Basenghi (KTM); 35. Mazzoni (KTM).

SupermarecrossCatania 3 ottobre

Supermarecross, terza prova – Orga-nizzatore: M.C. Taormina – Direttore di gara: Angelo Guerri – Meteo: giornata estiva

ClassificheMX1GARA 1: 1. Bricca (Suzuki); 2. Compa-

gnone (Honda); 3. Doria (Honda); 4. Amodeo (Honda); 5. Greco (Honda); 6. Giglio (KTM); 7. Manuardi (Suzuki); 8. Marafioti (Yamaha); 9. Berenati (Honda); 10. Marotta (Honda); 11. Lombardo (KTM); 12. Agrò (Honda); 13. Messina (Yamaha); 14. Siclari (Honda); 15. Cutroneo (Honda).

GARA 2: 1. Compagnone (Honda); 2. Bricca (Suzuki); 3. Amodeo (Honda); 4. Do-ria (Honda); 5. Berenati (Honda); 6. Mara-fioti (Yamaha); 7. Manuardi (Suzuki); 8. Gi-glio (KTM); 9. Agrò (Honda); 10. Lombardo (KTM); 11. Siclari (Honda); 12. Marotta (Honda); 13. Greco (Honda).

MX2GARA 1: 1. Maddii (Suzuki); 2. Bertuccel-

li (KTM); 3. Caruso (KTM); 4. Moroni (KTM);

Emilia RomagnaFaenza 25 settembre

Campionato regionale motocross ca-tegoria MX4 – Organizzatore: M.C. Faen-za

ClassificheGARA 1: 1. Miani (Yamaha); 2. Ravaglia

G. (Suzuki); 3. Baschieri (Yamaha); 4. Rava-glia M. (Suzuki); 5. Mazzotti (Suzuki); 6. Mussi (Yamaha); 7. Bortolotti (KTM); 8. Gar-dini (Honda); 9. Zardi (Honda); 10. Rinaldi (Kawasaki); 11. Tondini (Suzuki); 12. Bon-pensiere (Suzuki); 13. Merzari (Honda); 14. Magli (Yamaha); 15. Dovizioso (Kawasaki); 16. Placci (Honda); 17. Focaccia (Kawasaki); 18. Giuliani (Yamaha); 19. Ballati (Yamaha); 20. Pini (Suzuki); 21. Stazzone (Honda); 22. Oliveri (TM); 23. Lombardo (Kawasaki).

GARA 2: 1. Miani (Yamaha); 2. Ravaglia G. (Suzuki); 3. Baschieri (Yamaha); 4. Maz-zotti (Suzuki); 5. Gardini (Honda); 6. Borto-lotti (KTM); 7. Zardi (Honda); 8. Ravaglia M. (Suzuki); 9. Rinaldi (Kawasaki); 10. Ballati (Yamaha); 11. Tondini (Suzuki); 12. Bonpen-siere (Suzuki); 13. Mussi (Yamaha); 14. Merzari (Honda); 15. Placci (Honda); 16. Dovizioso (Kawasaki); 17. Magli (Yamaha); 18. Pini (Suzuki); 19. Giuliani (Yamaha); 20. Focaccia (Kawasaki); 21. Bucci (Yamaha); 22. Stazzone (Honda); 23. Oliveri (TM); 24. Lombardo (Kawasaki).

PiemonteParodo (CN) 3 ottobre

Campionato piemontese motocross, sesta prova – Organizzatore: Pro Sport Racing - Condizioni meteo: sereno - va-riabile

ClassificheMAJOR: 1. Lusardi (Suzuki); 2. Lusso

(Suzuki); 3. Ferrari (Suzuki); 4. Gasparella (Suzuki); 5. Rampado (Honda); 6. Bessone (Kawasaki); 7. Dilani (Honda); 8. Di Giorgio (Kawasaki); 9. Pignataro (KTM); 10. Bassa-ni (Suzuki); 11. Polizzari (Honda); 12. Taric-co (Suzuki); 13. Frati (Suzuki); 14. Magliano (Suzuki); 15. Toppino (Yamaha); 16. Smeral-di (Honda); 17. Enrico (Yamaha); 18. Biscon-ti (Suzuki).

NAZIONALI: 1. Marrazzo (Honda); 2. Lo-renzon (Kawasaki); 3. Montanari (Suzuki); 4. Orlandi (Kawasaki); 5. Marra (Yamaha); 6. Rabossi (Suzuki); 7. Colombo (KTM); 8. Roasio 9. Magliano; 10. Celestino (Suzuki); 11. Garelli (Kawasaki); 12. Ferrario (Hon-da); 13. Paire (Kawasaki).

TERRITORIALI: 1. Ballario (Honda); 2. Gobbi (Yamaha); 3. Magni (Honda); 4. Sordo (Honda); 5. Guidotti (Yamaha); 6. Danna (Ya-maha); 7. Maio (Suzuki); 8. Gazzola (KTM); 9. Pozzi (Kawasaki); 10. Castelli (Yamaha); 11. Novarino (Suzuki); 12. Bertola (Honda); 13. Fresco (Kawasaki); 14. Peirone (Honda); 15. Berutti (Yamaha); 16. Milani (KTM); 17. Angiolini (Honda); 18. Campari (Honda); 19. Talmon (Kawasaki); 20. Piredda (Honda); 21. Pennino (Honda); 22. Bombelli (KTM); 23. Dominici (Honda); 24. Grimaldi (Suzuki); 25. Moranzino (Honda); 26. Rivetti (KTM); 27. Fissolo (Honda); 28. Reale (Honda); 29. Marangon (Yamaha); 30. Sordo (Yamaha); 31. Ternullo; 32. Quarona (Honda); 33. Car-niato (Honda); 34. Rivetti (KTM); 35. Alessi (Kawasaki); 36. Scaglione; 37. Baduino (Su-zuki); 38. Solina (KTM); 39. Piredda (Hon-da); 40. Giachetto (Honda); 41. Gazzola (Yamaha); 42. Piantanida (KTM).

INTERREGIONALE MX1: 1. Peira (Hon-da); 2. Marchese (Honda); 3. Amerio (Hon-da); 4. Lauro (Honda); 5. Marangotto (Hon-da); 6. Astesano (Honda); 7. Marchisio (KTM); 8. Zanoli (Suzuki); 9. Radaelli (Hon-da); 10. Cardone (Honda); 11. Ferrazzano (Honda).

5. Zagarella (KTM); 6. Zinetti (KTM); 7. No-cera (Honda); 8. Milizia (Honda); 9. Campisi (Yamaha); 10. Cicciarella (KTM); 11. Molino (Honda); 12. Garufi (Kawasaki); 13. Runcio (Yamaha); 14. Cardaci (Yamaha); 15. La Fer-la (Kawasaki); 16. Bottino (Kawasaki); 17. Carrubba (Yamaha); 18. Curcuruto (Honda); 19. Vizzarri (Honda); 20. Carbone (KTM); 21. Giustolisi (Honda).

GARA 2: 1. Bertuccelli (KTM); 2. Maddii (Suzuki); 3. Carbone (KTM); 4. Caruso (KTM); 5. Runcio (Yamaha); 6. Zinetti (KTM); 7. Moroni (KTM); 8. Milizia (Honda); 9. No-cera (Honda); 10. Cicciarella (KTM); 11. Molino (Honda); 12. Campisi (Yamaha); 13. Bottino (Kawasaki); 14. Zagarella (KTM); 15. Carrubba (Yamaha); 16. Vizzarri (Hon-da); 17. Cardaci (Yamaha); 18. Curcuruto (Honda); 19. La Ferla (Kawasaki); 20. Garu-fi (Kawasaki).

MINICROSSGARA 1: Tropepe; 2. Lentini; 3. De Nico-

la; 4. Scala; 5. Di Nardo; 6. Sicari; 7. Barba-ro (tutti su KTM).

GARA 2: 1. Tropepe; 2. De Nicola; 3. Lentini; 4. Scala; 5. Barbaro; 6. Di Nardo (tutti su KTM).

UN SECONDO POSTO

E UNA VITTORIA PER GIOVANNI BERTUCCELLI

NELLA MX2 SULLA SPIAGGIA

DI CATANIA.

LUCA DE ROSA (338) E DAWID CIUCCI (55), PROTAGONISTI NEL TROFEO ITALIA DI CROSS A GIOIELLA.

Page 37: 19 ottobre - Motosprint 42

motosprint

72

Sportitalia

Velocitàa Varano

MINIGP PAGLIANI BIS PER IL CAMPIONE

VARANO – Ultimo round stagionale per il campionato italiano MiniGP, che ha concluso in Emilia il suo brillante percorso stagionale. Nella prima gara della Senior 70 Manuel Pagliani, già campione, ha confermato la sua leader-ship precedendo nella prima frazione Gianluca Tranchina e Lorenzo Dalla Porta .

Ancora Pagliani nella seconda gara, con un finale ancora più tirato rispet-to alla prima frazione, tanto che il veneto è riuscito ad anticipare Alessandro Delbianco di soli 4 millesimi. Ha chiuso il podio Lorenzo Dalla Porta su Tran-chino.

Nella Junior 50, Luigi Montella ha firmato il successo nella prima gara, precedendo Lorenzo Gabellini e Stefano Manzi, quest’ultimo già laureatosi campione nella prova precedente. Colpo di scena nella seconda frazione, quando proprio Manzi è costretto a partire dai box a causa di un problema tecnico (ottavo alla fine). Lorenzo Gabellini firma l’ultima vittoria dell’anno.

Per quanto riguarda il Trofeo Sperimentale 80, vittoria di Francesco Ba-gnaia seguito da Andrea Caravella (campione) e da Laghi.

Oltre alla MiniGP, si è disputata la Val Ceno Cup. Sul gradino più alto del podio 125 è salito Marco Baldassarre, che ha preceduto Marco Modesti e Matteo Venturini. Tra le 600 Stock ed Aperta, Lorenzo Renaudo ha vinto la Stock (primo assoluto al traguardo) precedendo Kenny Paita e Carlo Corsini; nella Aperta Daniele Ventura ha vinto il raggruppamento precedendo Kevin Manfredi ed Emanuele Frosi. Infine la Open/stock ha visto Alessandro Tra-versaro vincere gara e classifica Open, precedendo Gilioli e Bonati. La Stock è stata appannaggio di Nicola Vivaldi.

Max Regazzi

10 ottobre Val Ceno Cup e Campionato Italiano

Mini Gp – Organizzatore: M.C. Varano– Direttore di gara: Gabriele Aliprandi e Federica Triburzi – Meteo: sereno

Classifiche125 SPORT: 1. Baldassarre 12 giri in

15’29”669; 2. Modesti a 34”353; 3. Ventu-rini a 36”887; 4. Scagnetti a 39”058; 5. Casella a 1’02”987; 6. Siri a 1’12”844; 7. Tognocchi a 1 giro; 8. Ragazzi a 1 giro (tut-ti su Aprilia).

600 APERTA: 1. Ventura (Yamaha) 15 giri in 17’46”298; 2. Manfredi (Honda) a 8”608; 3. Frosi (Yamaha) a 18”408; 4. Sa-bella (Yamaha) a 19”416; 5. Bronzini (Ya-maha) a 23”083; 6. Fiorentini (Yamaha) a 32”365; 7. Bizzocchi (Honda) a 33”524; 8. Bovelli (Honda) a 37”287; 9. Bertolotti (Ya-maha) a 37”533; 10. Semiglia (Honda) a 47”989; 11. Ferrari (Suzuki) a 51”683; 12. Sanguinetti (Yamaha) a 52”291; 13. Bongi (Kawasaki) a 1 giro; 14. Verri (Suzuki) a 1 giro; 15. Murru (Yamaha) a 1 giro.

600 STOCK: 1. Renaudo (Kawasaki) in 17’38”686; 2. Paita (Honda) a 8”098; 3. Corsini (Yamaha) a 17”919; 4. Nocivelli (Honda) a 19”997; 5. Lo Bartolo (Kawasa-ki) a 24”934; 6. Scienza (Yamaha) a 27”216; 7. Ziglioli a 28”763; 8. Abati (Honda) a 1’02”902; 9. Bricchi (Yamaha) a 1’10”824;

10. Carra (Honda) a 1 giro; 11. Tavella (Honda) a 1 giro; 12. La Macchia a 2 giri.

1000 SUPERSTOCK: 1. Vivaldi (BMW) 15 giri in 17’34”610; 2. Bonetti (Honda) a 4”759; 3. Manici (Yamaha) a 5”813; 4. Ac-cornero (Ducati) a 11”466; 5. Chiesa (Hon-da) a 1’03”948; 6. Zaffelli (Yamaha) a 1 gi-ro.

OPEN: 1. Traversaro (Honda) 15 giri in 17’24”881; 2. Gilioli (Suzuki) a 53”648; 3. Bonati (Suzuki) a 59”960; 4. Aloisio (Suzu-ki) a 1 giro.

MINIGPSENIOR 70GARA 1: 1. Pagliani (ZPF) 10 giri in

9’20”014; 2. Tranchina (GRC) a 0”130; 3. Dalla Porta (Metrakit) a 0”399; 4. Zimbone (GRC) a 4”896; 5. Marzocchi (GRC) a 4”925; 6. Caruso (Honda) a 13”753; 7. Locatelli (Honda) a 13”980; 8. Ferrari (Honda) a 16”015; 9. Mencarelli (GRC) a 16”241; 10. Marini (Honda) a 16”568; 11. Latini (GRC) a 28”686; 12. Spedale (GAS Racing) a 28”757; 13. Mengoni (Seven) a 28”813; 14. Mazzotti (Honda) a 29”739; 15. Delbianco (ZPF) a 30”489; 16. Negri (Honda Kitaco) a 39”858; 17. Bonazzi (ZPF) a 40”375.

GARA 2: 1. Pagliani (ZPF) 10 giri in 9’19”223; 2. Delbianco (ZPF) a 0”918; 3. Dalla Porta (Metrakit) a 0”918; 4. Tranchina (GRC) a 0”964; 5. Marzocchi (GRC) a 12”379; 6. Caruso (Honda) a 12”425; 7. Locatelli (Honda) a 12”467; 8. Castelli (Metrakit) a 12”817; 9. Zimbone (GRC) a 13”647; 10. Fer-rari (Honda) a 14”059; 11. Santoro (Honda Kitaco) a 14”090; 12. Mancarella (GRC) a 14”231; 13. Marini (Honda) a 15”741; 14. Mengoni (Seven) a 20”905; 15. Bonazzi (ZPF) a 26”607; 16. Mazzotti (Honda) a 29”251; 17. Latini (GRC) a 30”110.

JUNIOR 50GARA 1: 1. Montella (Seven) 8 giri in

7’47”934; 2. Gabellini (Honda) a 1”825; 3. Manzi (Honda) a 1”825; 4. Scalbi (ZPF) a 2”787; 5. Gravina (Honda) a 2”898; 6. Bule-ga (ZPF) a 3”332; 7. Zaccone (Honda) a 3”752; 8. Giordano (Honda) a 4”027; 9. Di Giannantonio (Honda) a 4”285; 10. Castelli-ni (ZPF) a 4”505; 11. Piccoli (Honda) a 11”047; 12. Perseghin (GRC) a 11”474; 13. Ferrante (ZPF) a 12”259; 14. Adragna (Me-trakit) a 12”458; 15. Ciulla (Metrakit) a 21”244; 16. Bortolozzo (Honda) a 29”265; 17. Lasi (GRC) a 32”297.

GARA 2: 1. Gabellini (Honda) 8 giri in 7’50”159; 2. Montella (Seven) a 0”085; 3. Bulega (ZPF) a 0”379; 4. Di Giannantonio (Honda) a 0”434; 5. Gravina (Honda) a 0”627; 6. Scalbi (ZPF) a 0”842; 7. Giordano (Honda) a 1”199; 8. Manzi (Honda) a 1”319; 9. Castellini (ZPF) a 1”579; 10. Zaccone (Honda) a 1”903; 11. Ferrante (ZPF) a 2”168; 12. Adragna (Metrakit) a 7”755; 13. Piccoli (Honda) a 8”949; 14. Ciulla (Metrakit) a 16”110; 15. Bortolozzo (Honda) a 28”109; 16. Lasi (GRC) a 40”234; 17. Ciprietti (Bi Zeta Moto) a 46”349.

80 RUOTE ALTE: 1. Bagnaia (RMU) 13 giri in 11’53”443; 2. Caravella (Metrakit) a 16”592; 3. Laghi (RMU) a 17”581; 4. Rousse-au (BMS) a 30”322; 5. Masoni (RMU) a 32”455; 6. Suvio (BMS) a 32”772; 7. Gobbi (Seven) a 37”075; 8. Groppi (Metrakit) a 38”449; 9. Ferretti (Metrakit) a 56”055; 10. Payet (BMS) a 1 giro; 11. Pagliani (RMU) a 1 giro.

SardegnaSiniscola (NU) 26 settembre

Campionato sardo enduro, sesta pro-va – Organizzatore: M.C. Baronia – Diret-tore di gara: Carlo Piccardi – Meteo: nu-voloso

ClassificheCLASSE 50 - 125 - 250 2T: 1. Pusceddu

R. (Husqvarna); 2. Decandia (KTM); 3. Pu-sceddu A. (KTM); 4. Zulli (Honda); 5. Marzi (KTM); 6. Mainas (Rijeu); 7. Ledda (Honda).

CLASSE 250 4T: 1. Dentis R. (Rijeu); 2. Bagedda (KTM); 3. Lai (Kawasaki); 4. Garau (KTM); 5. Mocci (Kawasaki); 6. Lecca (Kawa-saki).

CLASSE 450 4T: 1. Fadda (Beta); 2. San-na F. (Honda); 3. Mela (KTM); 4. Sanna R. (Kawasaki); 5. D’Alessandro (KTM); 6. Pa-netto (Beta); 7. Zedda (KTM); 8. Pistone (Beta); 9. Comparato (KTM); 10. Salaris (KTM).

CLASSE 600 4T: 1. Muntoni (KTM); 2. Farinello (Beta); 3. Cozzolino (Husaberg); 4. Collura (Beta); 5. Peddis (Beta).

VETERAN: 1. Biondelli (Honda); 2. Ma-iorca (Husaberg); 3. Solinas (Kawasaki); 4. Ottaviani (KTM).

Enduroregionale

ToscanaRapolano Terme (SI) 26 settembre

Campionato toscana enduro, sesta prova – Organizzatore: Associazione mo-tociclistica aretina – Direttore di gara: Ghino Mozzini – Meteo: sereno

ClassificheELITE + ASSOLUTI: 1. Malatesta (Hu-

sqvarna); 2. Serafini (Husqvarna); 3. Gua-stini (Beta); 4. Lilli (Suzuki); 5. Ravagli (Beta); 6. Paoletti (Yamaha); 7. Giustelli (Honda); 8. Bartolini (Husqvarna).

UNDER 23ENDURO 1: 1. Moretti (KTM); 2. Giorgini

(Suzuki); 3. Monnecchi (KTM); 4. Bracco (Kawasaki); 5. Brezzi (KTM); 6. Lorenzelli (KTM); 7. Severi (KTM); 8. Ganozzi (KTM); 9. Pizzirani (Honda); 10. Martino (KTM); 11. Arigoni (KTM); 12. Ciabatti (KTM); 13. Davini (KTM); 14. Cacciatori (Husqvarna); 15. Motto (KTM); 16. Vighetti (KTM); 17. Bartolini (Beta); 18. Bartalesi (Honda); 19. Pagnini (KTM); 20. Bartolletti (Suzuki); 21. Morbidelli (Husqvarna); 22. Billi (KTM); 23. Sonnini (KTM); 24. Liberatori (KTM); 25. Giganti (Honda).

ENDURO 2: 1. Forestieri (KTM); 2. Mat-teoni (Beta); 3. Poli (Beta); 4. Stanghellini (KTM); 5. Iozzelli (Beta); 6. Tomei (KTM); 7. Sassoli (Beta); 8. Pasquini (KTM); 9. An-dreini (KTM); 10. Stefanelli (KTM).

UNDER 35ENDURO 1: 1. De Felice (Honda); 2.

Fondelli (KTM); 3. Parrini (Suzuki); 4. Ma-retta (Honda); 5. Guidarelli (Suzuki); 6. Ghezzani (Yamaha); 7. Pinna (KTM); 8. Quercia (KTM); 9. Lai (KTM); 10. Incerti (Kawasaki); 11. Cortellessa (Suzuki); 12. Cintelli (Honda); 13. Grifoni (Honda); 14. Peri (TM).

ENDURO 2: 1. Petruzzi (Kawasaki); 2.

MANUEL PAGLIANI ERA

GIÀ CAMPIONE MA NON SI È

RISPARMIATO NELL’ULTIMA

GARA: HA FATTO DOPPIETTA.

motosprint

73

Minucci (Kawasaki); 3. Di Fabio (Beta); 4. Maccari (KTM); 5. Varrocchi (Beta); 6. Giu-sti (KTM); 7. Bertocci (KTM); 8. Carli (Hon-da); 9. Vanni (KTM); 10. Narducci (KTM); 11. Massai (Yamaha); 12. Del Carlo (KTM).

ENDURO 3: 1. Bacci (KTM); 2. Fagiolini (KTM); 3. Girolami (Beta); 4. Venturi (KTM); 5. Baccei (KTM); 6. Giusti (Beta).

OVER 35ENDURO 1: 1. Tavanti (Suzuki); 2. Mala-

testa (Beta); 3. La Marca (Honda); 4. Bello-ni (KTM); 5. Taddei (KTM); 6. Puccianti (KTM); 7. Gualtieri (Honda); 8. Gelli (KTM); 9. D’Annunzio (KTM); 10. Barni (Honda); 11. Cancialli (Honda); 12. Bologna (Yama-ha); 13. Toschi (Yamaha); 14. Francalanci (Honda); 15. Calamai (Husqvarna); 16. Di Renzone (Husqvarna).

ENDURO 2: 1. Giraldi (KTM); 2. Conti (Honda); 3. Donati (Honda); 4. Giannotti (Beta); 5. Philippaerts (Yamaha); 6. Ales-sandrini (KTM); 7. Colarusso (KTM); 8. Ducci (KTM); 9. Venuto (Honda); 10. Casot-ti (KTM); 11. Segantini (KTM); 12. Ricci (KTM); 13. Galli (Beta); 14. Salimbeni (Honda); 15. Mazzucchi (KTM); 16. Trippi (Beta); 17. Brogi (KTM); 18. Pizzi (BMW); 19. Roscelli (KTM).

ENDURO 3: 1. Giuntini (TM); 2. Simi (Beta); 3. Cosimi (KTM); 4. Ducceschi (KTM); 5. Pieraccini (KTM); 6. Viesti (Beta); 7. Trallori (KTM); 8. Brezzi (Husqvarna).

VETERANI UNICA: 1. De Felice (Kawa-saki); 2. Ravaglia (Beta); 3. Martino (KTM); 4. Orrea (Honda); 5. Marini (KTM); 6. Bet-tini (KTM); 7. Motto (KTM); 8. Guidotti (BMW); 9. Simeone (Beta); 10. Felici (KTM); 11. Rigatti (Yamaha); 12. Marcellino (KTM); 13. Gallori (Suzuki).

CLASSE Z: 1. Maimone (Fantic); 2. Pam-paloni (Beta); 3. Pierozzi (Beta); 4. Ceca-relli (HM).

SQUADRE: 1. Valdibure; 2. Empoli Ra-cing; 3. Maimone; 4. Pantera; 5. A.M. Are-tina; 6. Pegaso; 7. Firenze; 8. Vernio; 9. AMC Garfagnana; 10. Promotor Valdarno; 11. Val di Roggio; 12. A.M.F:; 13. Perla Tirreno; 14. Costa Etrusca; 15. Pistoia; 16. Etruria; 17. Rosignano; 18. Pontedera; 19. Garganella; 20. Torre Meloria; 21. Casti-glion F.NO F. Meoni; 22. Massa Vet.; 23. S. Quirico D’Orcia; 24. Follonica; 25. Siena; 26. Valdera; 27. La Balzana; 28. Buldog; 29. Due Due Due; 30. Brilli Peri.

Emilia RomagnaGaggio Montano (BO) 26 settembre

Campionato regionale Emilia-Roma-gna - Organizzazione: Motoclub AL.VA.RE

ClassificheCLASSE E: 1. Bernardi (Husqvarna).CLASSE S: 1. Gironi (KTM); 2. Zanotti

(Gas Gas); 3. Mion; 4. Croci (Beta); 5. Busi (KTM); 6. Vandini (KTM); 7. Berti (Honda); 8. Fontana (KTM); 9. Petazzini (KTM); 10. Ron-chi (Gas Gas); 11. Ferri (Husaberg); 12. Cri-stofori (Husaberg); 13. Morelli (KTM).

CLASSE Z: 1. Castellana (HM); 2. Arma-ni (HM); 3. Castellana (HM); 4. Boccacci (Beta); 5. Conciatori (Beta); 6. Ori (Beta); 7. Rotelli (HM).

CLASSE R1: 1. Donelli (KTM); 2. Chiappa (Husqvarna); 3. Trevaini (Honda); 4. Lelli (KTM); 5. Nassetti (KTM); 6. De Marchi (KTM); 7. Gatti (KTM); 8. Molletta (Honda); 9. Imattivi (KTM); 10. Zarpelloni (Kawasa-

ki); 11. Michelon (Kawasaki).CLASSE R2: 1. Pregnolato (Husqvarna);

2. Rossi (Suzuki); 3. Aguzzoli (Kawasaki); 4. Becchetti (Kawasaki); 5. Benetti (Honda); 6. Carta (Honda); 7. Losi (Suzuki); 8. Alfieri (Suzuki); 9. Mucci (Kawasaki); 10. Elmi (Honda); 11. Cavanna (Honda); 12. Hilber (Honda); 13. Stragliotto (Kawasaki); 14. De-biasi (Yamaha); 15. Pizzato (Yamaha); 16. Consolini (Honda); 17. Mucci (Kawasaki); 18. Persiani (KTM); 19. Gamberi (KTM); 20. Mazzanti (KTM); 21. Lombardo (Yamaha).

CLASSE R3: 1. Casadei (Honda); 2. Lenzi (Gas Gas); 3. Fiaccadori (Suzuki); 4. Milani (KTM); 5. Bertolotti (Husqvarna); 6. Sesen-na (KTM); 7. Schrock (Gas Gas); 8. Vannuc-chi (KTM); 9. Stefanini (KTM); 10. Mazzocchi (KTM); 11. Boracchi (Yamaha); 12. Bertorel-li (KTM); 13. Fanticini (KTM); 14. Ferri (TM); 15. Gandolfi (TM); 16. Lorenzini (KTM); 17. Benini (HM); 18. Castagna (KTM); 19. Mat-tarozzi (Kawasaki); 20. Sartori (KTM); 21. Rota (HM); 22. Rovatti (TM); 23. Ercolani (Husqvarna); 24. Tonelli (Suzuki); 25. Maz-zocchi (KTM); 26. Adami (KTM); 27. Pifferi (KTM); 28. Salvoni (Husqvarna); 29. Sanger-vasio (KTM); 30. Ralli (Honda); 31. Gugliel-mi (TM); 32. Ferrari (KTM); 33. Mazzi (KTM); 34. Franchi (KTM).

CLASSE R4: 1. Traversi (Suzuki); 2. Fer-rarini (Honda); 3. Cogato (KTM); 4. Muccio-li (Rieju); 5. Elmi (Rieju); 6. Politi (Beta); 7. Bercella (Honda); 8. Zaccaria (KTM); 9. Ni-gelli (Suzuki); 10. Fiocchi (KTM); 11. Dal Cortivo (Honda); 12. Stabilito (Husqvarna); 13. Valentini (KTM); 14. Corbelli (Suzuki); 15. Caloi (KTM); 16. Sorboni (KTM); 17. Te-daldi (Yamaha); 18. Occhialini (HM); 19. Bosi (Yamaha); 20. Milani (Yamaha); 21. Riz-zi (Aprilia); 22. Lapina (KTM); 23. Sereni (KTM); 24. Bartoloni (KTM); 25. Coaduro (KTM); 26. Sinibaldi (Beta); 27. Noro; 28. Montorsi (KTM); 29. Dellai (Husqvarna); 30. Minarello (Yamaha); 31. Predella (Honda); 32. Zanella (KTM); 33. Girotti (KTM); 34. Ferretti (Beta); 35. Mainardi (Beta); 36. Bottacini (KTM); 37. Tanzi (KTM); 38. Elmi (KTM).

CLASSE U: 1. Bruschi (Honda); 2. Ferra-ri (KTM); 3. Montelaghi (KTM); 4. Bondaval-li (KTM); 5. Pini (Honda); 6. Bondavalli (KTM); 7. Draghi (KTM); 8. Favari (KTM); 9. Manfredi (KTM); 10. Mozzi (KTM); 11. Ali-monta (KTM); 12. Manfrini (Husqvarna); 13. Lambri (KTM); 14. Hausbergher (Husqvar-na); 15. Casolari (KTM).

CLASSE V: 1. Elmi (Honda); 2. Righetti (KTM); 3. Sambin (Yamaha); 4. Monti (Yama-ha); 5. Aimi (Yamaha); 6. Serra; 7. Fontana (Husqvarna); 8. Municella (HM); 9. Dal Pos (Fantic); 10. Campigotto (Honda); 11. Vinan-te (Husqvarna); 12. Tadini (KTM).

CLUB: 1. Trial Fornaroli; 2. Crostolo; 3. AMX; 4. Castiglione dei Pepoli; 5. Ponte dell’Olio; 6. Collina Motori; 7. Bobbio.

FriuliLignano Sabbiadoro (UD) 3 ottobre

Trofeo Endurance Friuli Venezia Giu-lia, nona prova – Organizzatore: M.C. Sabbiadoro – Direttore di gara: Lucio Ur-bano – Meteo: variabile

ClassificheASSOLUTA A COPPIE: 1. Andrea Cabass-

Fabrizio Hriaz (Yamaha); 2. Mauri- Cescon A. (Honda); 3. Melandri- Zoppas (KTM); 4. Liva- Cocitto (Honda-Yamaha); 5. Dal Bello F.- Dal Bello D. (KTM); 6. Centis- Bernava

(Honda); 7. De Lazzari- Zavagno (Yamaha); 8. Dessì- Manfè (KTM-Honda); 9. Fantin- Bortolotto (Honda); 10. Sabbadini- Gabbino (Honda-Yamaha); 11. De Cecco A.-De Cecco M. (Honda); 12. Oliana-Zanussi (KTM-Hon-da); 13. Zamparo-Rassatti (Yamaha-Kawa-saki); 14. Caravita-Lenisa (KTM); 15. Novel-lo A.-Panizzutti (KTM-Yamaha); 16. Zorzit-to.De Monte A. (Suzuki-TM); 17. Zanardo-Morelli (Honda); 18. Pagano-Borghi (Suzu-ki-Yamaha); 19. Zaccheo-Zoccolan (KTM); 20. Quaino-Paravano (Suzuki-Honda); 21. Moro-Temporin (KTM); 22. Varutti-Sellan (Honda); 23. Pivetta D.-Dal Bò (Honda); 24. Toniut-Casasola (Honda-Suzuki); 25. Catta-rossi-Orioli (KTM); 26. Ius-Rossi N. (Suzu-ki); 27. Leonarduzzi M.-Zancan (Suzuki); 28. Paron-Gobbo (Honda-Kawasaki); 29. Piccioli-Zamparutti (Yamaha); 30. Agosto-Nimis (Honda-KTM); 31. Quintarelli-Alba-nese (KTM-Yamaha); 32. Magagnoli-Di Bernardo (KTM); 33. Rossetto P.-Tilotti (KTM-Honda); 34. D’Andrea-Scodellaro (Suzuki-Kawasaki); 35. Brunzin-Corradin (Suzuki-Yamaha); 36. Tesolin-Facca (Suzu-ki-Yamaha); 37. Zamarian-Macorig (KTM); 38. Mattiuz-Volpe (Honda-Suzuki); 39. Ro-vatti-Ziber (Husqvarna); 40. Piccin Mi.-Piccin Ma. (Honda); 41. Santarossa-Soldan (Honda-Yamaha); 42. Fabbroni-Cicuto (Honda-Beta); 43. Stefanello-Brunetta L. (KTM); 44. Pignat-Tomasella (Honda-KTM); 45. Cristofoletto-Rossetto L. (Honda); 46. Anastasia-Neri (Suzuki-Honda); 47. Vec-chiutti-Schincariol (Husqvarna-KTM); 48. Gaspardo-Michelin (Honda-KTM); 49. Co-petti-Cucchiaro (Husqvarna-KTM); 50. Quaiattini-Feruglio (Honda-Kawasaki); 51. Petris-Zorzenone (KTM-TM); 52. Prampa-

Cross CountryTrofeo SkubeRevigliasco (AT) 3 ottobre

Trofeo Skube series – Organizza-tore: M.C. Alfieri – Direttore di gara: Alfredo Zani – Meteo: sereno-variabi-le

ClassificheCLASSE 50 CODICE: 1. Carbone F.

(HM); 2. Garlet (HM); 3. Destefanis (Beta); 4. Vescia G. (Zundapp).

CLASSE 80: 1. Vescia E. (TM); 2. Ve-scia G. (TM).

CLASSE 125: 1. Galliano (Husqvar-na); 2. Favari M. (KTM); 3. Agnelli M. (Husqvarna); 4. Draghi (KTM); 5. Car-bone V. (KTM); 6. Gaglione (Kawasaki); 7. Candela (KTM); 8. Albano (KTM); 9. Girini (KTM).

CLASSE OLTRE 125: 1. Ferratusco (KTM); 2. Compalati (Suzuki); 3. Borre-ani (KTM); 4. Gallo (KTM); 5. Cavanna (Yamaha); 6. Borra A. (KTM); 7. Truffo (KTM); 8. Delponte (KTM); 9. Caffa (KTM); 10. Parodi (Gas Gas).

CLASSE 250 4T: 1. Caffarati (Kawa-saki); 2. Bossi (Honda); 3. Bertorello (KTM); 4. Capello (HM); 5. Pezzolla (Suzuki); 6. Vaccari (Suzuki); 7. Trava-glio (HM).

CLASSE OLTRE 250 4T: 1. Bossi (HM); 2. Raso A. (Beta); 3. Molinari (HM); 4. Nigelli (Suzuki); 5. Lagorio (HM); 6. Oroli (Kawasaki); 7. Ob

erto (KTM); 8. Carmiani (KTM); 9.

Scalzo (KTM).SPORT: 1. Petazzi (KTM); 2. Del

Vecchio (KTM); 3. Freno G. (Husaberg); 4. Capelli (HM); 5. Ferrero (HM); 6. Pi-gaglio (KTM); 7. Giachino (Gas Gas).

EPOCA: 1. Abate (Husqvarna); 2. Masoero (SWM).

MINI 65: 1. Favari A. (KTM); 2. Ma-ioli (KTM); 3. Freno (KTM); 4. Oberto (Kawasaki); 5. Borra L. (KTM); 6. Co-gno E. (KTM).

MINI MONO: 1. Maioli (KTM); 2. Fre-no (KTM); 3. Cogno V. (KTM).

MINI OPEN: 1. Massa (Kawasaki); 2. Rossi (Suzuki); 3. Chiola (HM); 4. Ma-renzi (HM); 5. Cogno E. (KTM).

FEMMINILE: 1. Pivoni (KTM).

ro-Pasian (Honda-Suzuki); 53. Rossi M.-Stabile (KTM); 54. Bassan-Furlan (Honda); 55. Manazzone (Suzuki); 56. Colladon-Lu-cadamo (Honda); 57. Macrì-Lizzi (Honda-Husqvarna); 58. Basso S.-Basso C. (Tama-ha); 59. Plozzer-Faidutti (TM); 60. Bando-lin-Maso (Suzuki-KTM); 61. Klancnik-Kore-nika (Husqvarna-KTM); 62. Madussi-Monai (KTM); 63. Titton-Marchetti (KTM); 64. Pe-rini-Gava (Honda); 65. Covre-Garlatti (Ya-maha-Gas Gas); 66. Filipuzzi-Cecchetto (Honda-Suzuki); 67. Bettin T.-Dolcetti (Hon-da); 68. Zorzettig-Herman (KTM); 69. Sime-oni-Manfè (Honda-KTM); 70. Collino-Pa-scoli (Suzuki-Kawasaki); 71. Tonutti-Zampa (KTM-Honda); 72. Valent-Manfè (KTM); 73. Mainardis A.-Mainardis M. (KTM); 74. Per-la-Castaldo (KTM-Honda); 75. Virginio-Novello S. (Suzuki-Honda); 76. Barone-Zanibellato (KTM-Husqvarna); 77. Zinutti-Gatti (KTM); 78. Zanon-Casagrande (KTM); 79. Gallo-Mauro (Honda-KTM); 80. Tavian-Rui (Kawasaki-Yamaha); 81. Pramparo G.-Pramparo A. (Honda-KTM); 82. Pascolo-Ferro (Gas Gas-KTM); 83. Compri-Marchina (KTM-Honda); 84. Fantin Mo.-Gianesi (Hon-da); 85. Pasian R.-Vipiana (KTM).

ALEX FAVARI SI È IMPOSTO NELLA MINI 65 DEL TROFEO SKUBE.

FABRIZIO HRIAZ IN AZIONE IN FRIULI. CON ANDREA CABASS HA VINTO L’ASSOLUTA A COPPIE.

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LE AZIENDE GIAPPONESI HANNO ARCHIVI POVERIFortunatamente molti appassionati si interessano a ciò che si faceva ieri, anche fuori dal Sol Levante

I GIAPPONESI sono chiaramente molto attaccati alla loro cultura ed alle loro tradizioni, ma verosimilmente meno alla loro storia. Effettuando servizi presso molte aziende di moto e non solo, sono rimasto piuttosto sorpreso dalla povertà dei loro archivi. Del passato non è stato conservato praticamente nulla ed è chiaro che non era stato fatto granché per conservare traccia, recuperare documenti, ricostruire tappe cronologiche. Qualche anno fa, per esempio, mi era stato molto difficile trovare immagini d’archivio riguardanti il costruttore di caschi Shoei; lo stesso mi era successo quando avevo deciso di scrivere un articolo su Mugen, il mitico preparatore giapponese di auto e moto. Fu ben difficile trovare una persona in grado di parlarmi degli “anni d’oro” (Johnny O’Mara sulla Mugen ME125 W1 del 1980!). Fortunatamente, molto fortunatamente, ci sono appassionati che seguono una logica diversa, che si interessano a ciò che si faceva ieri e fanno

grandi sforzi perché lo si ricordi anche domani: questo è il caso, per esempio, di Imai-Moto, una piccola officina specializzata nel restauro di vecchie moto, di qualsiasi provenienza, dal Giappone (Rikuo, Meguro, Bridgestone) all’Italia (MV Agusta, Mondial, Ducati), passando per la Gran Bretagna (Triumph, Norton, BSA) e la Germania (BMW, Zundapp). Nata nel 1989, con base a Nagoya, quest’azienda non ha enormi mezzi economici e basta vedere l’officina per convincersene. Per contro, non mancano certo il genio, l’inventiva e la passione. Quando si vede lo stato in cui si trovano certe moto vecchie di 100 anni, quando arrivano, completamente ricoperte di ruggine, e lo stato nel quale escono dall’officina, come nuove, si resta strabiliati! Acquisto, vendita, manutenzione, restauro; i proprietari definiscono la loro azienda come una “officina simil museo”. Il loro sito Internet va visitato (imai-auto.jp) e non mancate di cliccare un po’ dappertutto per scoprire o riscoprire moto rare: Honda F Cub (1952), Kawasaki W1S (1969), Suzuki Diamond-Free (1954), Matchless G80 (1950), Moto Guzzi 500 (1935), Norton 99 Café Racer (1960)… Ognuna delle moto in vendita è accompagnata da una descrizione (in giapponese) sul suo stato e la sua storia; un grande sforzo pedagogico! Non esitate a condividere questo prezioso indirizzo con i vostri amici collezionisti…

I LETTORI più proiettati verso il futuro saranno certamente interessati a sapere che esiste nel Paese un Japan Electric Vehicule Club Web. Attivissimo, questo club passa in rassegna le novità del settore. Si può per esempio scoprire che una Daihatsu Mira elettrica ha percorso 1003 km con una sola ricarica. Il club annuncia anche tutti gli eventi del paese, e talvolta ne organizza perfino, come il 3 novembre prossimo sul circuito di Tsukuba. In programma, prove, gare di kart elettrici, endurance automobilistico di 74 minuti (perché è la durata della nona sinfonia di Beethoven...) Il solo rimprovero da fare a questa associazione alla moda? Lo scarso interesse per le moto. Ma per questo, forse, ci sono anche i costruttori giapponesi…

RIKUO (SOPRA UN ESEMPLARE PERFETTAMENTE RESTAURATO), È STATO UNO DEI PRIMI PRODUTTORI DI MOTO IN GIAPPONE. NEGLI ANNI ‘30 LAVORAVA SU LICENZA HARLEY DAVIDSON. DOPO LA SECONDA GUERRA MONDIALE VENNE UTILIZZATO IL MARCHIO RIKUO.

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TROPPO per stare tranquilli, poco per capirci qualcosa. Non è che la prima immagine diffusa dalla Honda chiari-

sca molto le idee su uno dei modelli che verranno presentati a Milano ma ce n’è più che a sufficienza per accendere la curiosità. Esattamente l’obiettivo che si voleva rag-giungere.

D’altro canto l’oggetto misterioso è inte-ressante davvero perché interpreta in ma-niera originale, ma estremamente logica, il concetto di moto crossover, le endurone che vanno per la maggiore: aspetto da adventu-re bike ma la sella è più bassa ed è più bas-so il baricentro, il manubrio è largo e l’abi-tabilità adeguata a chi non disdegna pas-seggero e bagaglio. Il tutto spinto da un motore V4 di cilindrata intermedia che, stando a qualche indiscrezione, dovrebbe essere il quattro cilindri della VFR 800. Un

Mistero HondaHonda

di Dario BallardiniAttualità Anteprima Milano

cuore eccellente per una moto che con la VFR dovrebbe mantenere parecchi punti di contatto, in primis una grande versatilità. Piuttosto sportiva nella linea ma facile da usare, brillante senza esagerare, e diver-tente, ma anche più accessibile della mag-gioranza delle endurone. Dovrebbe avere le ruote di 17”, con cerchi in lega.

La crossover che verrà svelata a Milano è stata sviluppata in Italia, presso il centro R&D Honda di Roma, e sarà presentata il 2 novembre, giorno di apertura dell’EICMA; nella stessa occasione verranno comunica-te anche le date di inizio della produzione e di consegna, che potrebbero non avvenire in tempi brevissimi.

La crossover 800 in ogni caso non sarà l’unica novità Honda di Milano. È annunciata anche una moto dal concetto innovativo ba-sata sul motore della VFR1200F, della qua-

le però si sa ancora meno. Una crossover anche questa, probabilmente, con le ruote di 19” e qualche pretesa in più, forse con il cambio robotizzato come la moto da cui de-riva il propulsore, ma sull’argomento è an-cora tutto fumoso. Quello che è certo è che la Honda non ha intenzione di affrontare la crisi generale in posizione prudente e defi-lata, e preferisce prenderla di petto lancian-do novità piene di fascino. Non si può che esserne contenti: è così bello farsi tenta-re...

In arrivo una crossover 800 con caratteristiche allettanti. Per ora c’è solo questo schizzo

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MILANO – La differenza tra visiona-rio e sognatore è che l’uno i sogni li fa a vuoto e l’altro li mette in pra-

tica. Quanti hanno disegnato una moto a quattro ruote sulla carta? Luciano Mara-bese l’ha fatta funzionare. Lui e il team con il quale ha dato vita a Quadro Tecnologie, società nata per sviluppare veicoli innova-tivi a tre e quattro ruote, costola della Marabese Design srl alla quale si deve lo styling di un bel numero di mezzi realizza-ti per Aprilia, Moto Guzzi, Moto Morini, Piaggio, Triumph, Yamaha, alla quale si deve anche il progetto ceduto alla Piaggio da cui è nato l’MP3.

di Dario Ballardini Attualità Quadro 3D e 4D

QuadroQuadro d’ d’artistaartistaMaxi scooter a tre e quattro ruote con eccezionali doti di guida. E basta la patente B. La rivoluzione di Marabese

Marabese aveva un’idea meravigliosa e ha deciso di svilupparla e commercializ-zarla in proprio, per portare fino in fondo un concetto che “rompe” con gli schemi tradizionali. Scooter, se così vogliamo chiamarli, ma con caratteristiche assolu-tamente inusuali e potenzialità elevatissi-me: le immagini del “quattro ruote” che sul bagnato piega fino a toccare l’asfalto con la mano saranno anche fatte per im-pressionare, ma ci riescono benissimo...

Due sono i progetti, diversissimi tra loro: uno si chiama 3D, ha tre ruote – ma con uno schema diverso da quello brevettato dell’MP3 – e verrà commercializzato l’an-

no prossimo, l’altro è il 4D, ha quattro ruo-te ed è atteso per il 2012. Entrambi si in-clinano come una moto ed entrambi hanno motori monocilindrici a quattro valvole, il primo di 350 cm3 basculante, in funzione di braccio della sospensione posteriore come sulla maggioranza degli scooter, mentre il secondo è di 500 cm3 ed è fisso nel telaio, come sui maxi e sulle moto; li accomuna il fatto che il sistema delle sospensioni è completamente idraulico, compreso il dispositivo che blocca automaticamente la rotazione sull’asse - quella che permette di inclinarsi in curva – nel momento in cui ci si ferma.

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A scanso di malfunzionamenti elettronici.I numeri sono interessanti. Si parla di

130 km/h e 194 kg a secco per il 3D, e di 150 km/h e 236 kg per il 500, accreditato di un potenziale di frenata pazzesco: da 60 km/h a 0 in 12 metri quando ad una Yama-ha R1 ne servono 13. Il tutto a prezzi che si vogliono mantenere ragionevoli, attorno ai 7000 euro per il 3D e inferiore ai 9000 per il 4D.

Li troverete all’EICMA, il Salone di Mila-no, e sarà l’occasione per notare alcuni particolari interessanti: il primo è l’abbon-danza di spazio di carico disponibile, gran-de vano sottosella più lo scomparto per

LE QUATTRO RUOTE DEL 4D (SOPRA) PERMETTONO COSE INCREDIBILI SUL BAGNATO, MA HA MOLTI ASPETTI RIVOLUZIONARI ANCHE IL TRE RUOTE 3D (SOTTO) CHE ARRIVERÀ IL PROSSIMO ANNO.

una valigetta sulla sinistra nel 3D, mentre il 4D può alloggiare due caschi integrali e una valigetta. L’altro dettaglio interessan-te è che possono essere guidati con la patente B, il tre ruote in versione limitata a 11 kW addirittura a 16 anni. Il motivo è che sono omologati come tricicli, anche il quattro ruote per il quale la carreggiata anteriore è di soli 250 mm (contro i 465 mm della posteriore), sufficienti a consi-derarle ruote gemellate. E anche questa è una faccenda innovativa, che faciliterà l’accesso al maxiscooter anche a chi anco-ra non ha deciso di conseguire la patente A. Bella idea, signor Marabese.

DIAVEL A MILANOARRIVA il diavolo; o meglio, la Diavel, la custom Ducati più volte sorpresa duran-te i collaudi del prototipo. A Borgo Pani-gale hanno deciso di togliere il velo e all’EICMA, il Salone di Milano, dal 2 al 7 novembre verrà esposta la versione defi-nitiva di una delle moto più attese del momento: una maxi custom muscolosa e dall’anima sportiva, spinta dal motore Testastretta 11° – lo stesso della Multi-strada 1200 –. Perché è una custom ati-pica questa, nella quale le prestazioni avranno un ruolo importante. La linea è aggressiva e il livello tecnico elevatissi-mo: ABS, controllo di trazione e riding mode di serie per una moto che promet-te di stabilire nuovi riferimenti per la ca-tegoria, nel motore e anche nelle doti di guida. Le prime informazioni parlano di un’agilità notevole e un peso di soli 207 kg a secco, ma anche di un’erogazione che all’occorrenza può renderla estre-mamente trattabile.La Ducati ha anche spiegato la genesi del curioso nome, derivato dal dialetto bolognese : «L’è ignurànt comm’al dia-vel», si è lasciato sfuggire qualcuno ve-dendola per la prima volta. “Ignorante come il diavolo” nel senso di cattiva. E Diavel è rimasta.

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Attualitàa cura di Dario Ballardini

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ITO LASCIA SUZUKI ITALIAE PASSA A SUZUKI FRANCIAHaruo Ito, amministratore delegato di Suzuki Italia Spa con delega sulla divisione Moto e Marine, ha lasciato l’incarico alla fine del mese di settembre. Dal 1° ottobre ricopre la medesima carica nella filiale francese della Suzuki. Nobuo Fujita, presidente di Suzuki Italia, mantiene la responsabilità delle divisioni Auto, Moto e Fuoribordo.

YAHOO! EUROSPORT È ONLINE MOTORSHOWDal 1° ottobre è online MotorShow, rubrica di Yahoo! Eurosport sul mondo dei motori, realizzata in collaborazione con l’agenzia Italpress. Darà grande spazio alla produzione, dalle novità dei saloni ai test, ampio spazio anche per le informazioni di servizio, nuove norme del Codice della Strada e novità in materia di fisco e di tasse.

HOREX LA NUOVA SFIDA A 6 CILINDRI Marchio storico, società nuovissima

ATTENTI AL BUCOSECONDA giornata di mappatura e denuncia dei pericoli delle

strade romane per il Coordinamento Motociclisti, assieme a Gold Wing Club Italia e Touring 4 Fun. I partecipanti hanno ispezionato diverse vie della Capitale (Laurentina, Tor Pagnotta, Capannelle,

Casilina, Nomentana) rilevando e fotografando i pericoli maggiori per l’utenza a due ruote; le segnalazioni sono state formalizzate

agli enti competenti con richiesta di intervento.

Questo tra l’altro significa che in caso di incidente l’ente

proprietario delle strade non potrà sostenere di non essere

stato a conoscenza delle situazioni di rischio.

nere così ravvicinati; questo ha permesso di avere un motore più stretto di un quattro cilindri e di pochissimo più lungo. Ci sono tre valvole per cilindro, e tre alberi a camme in tutto perché quello centrale ha doppi eccentrici e comanda sia le valvole di scarico della bancata anteriore, sia quel-le di aspirazione della posteriore. Per l’alimentazione è impiegato un compressore sistemato dietro i cilindri, comandato da una cin-ghia. Significa che la risposta è sempre pronta perché non ci so-no i ritardi che caratterizzavano i turbocompressori di una trentina d’anni fa, in cui la girante era comandata dai gas di scarico. Qui l’erogazione dovrebbe essere molto più gestibile, pur con una potenza che viene promessa tra 175 e 200 CV a 8500 giri, e una coppia superiore a 150 Nm.

Tra le particolarità della Horex VR6 anche il forcellone mono-braccio e la trasmissione a cin-ghia, ma rispetto al motore sono sfumature.

Adesso, piuttosto, bisogna aspettare che la rivoluzionaria 6 cilindri arrivi in produzione: se-condo il costruttore dovrebbe av-venire alla fine del 2011.

COLONIA - Il marchio è glorio-so e il progetto estremamente ambizioso: la Horex si è presen-tata al Salone di Colonia con questa sconvolgente 6 cilindri sovralimentata, sorprendendo un po’ tutti. Questo d’altronde era proprio l’obiettivo, visto che la Compact-Bike Entwicklungs-GmbH aveva acquisito i diritti per l’uso del marchio dal 2007, ma ha preferito cambiare nome solo in tempi recenti per poter svilup-pare indisturbata il suo progetto, senza clamori. Ora la società si chiama Horex GmbH, ha sede a Garching, in Germania, ed è gui-data da Clemens Neese, ammi-nistratore delegato. Il modulo operativo è costituito da un pic-colo team che opera in collega-mento con aziende e fornitori esterni, e avverrà esternamente anche la produzione del motore per la quale c’è già un accordo con la Weber Automotive.

Cuore della VR6 è un propul-sore originalissimo per l’ambito motociclistico, che sfrutta diversi brevetti detenuti dallo stesso Ne-ese. I 6 cilindri sono disposti su due bancate con una V longitudi-nale strettissima, 15° appena, e sfalsati tra di loro per poterli te-

L’ORIGINALE DISPOSIZIONE DEI CILINDRI DEL MOTORE HOREX SEGUE UNO SCHEMA GIÀ IMPIEGATO IN CAMPO AUTO CHE PERMETTE DI CONTENERE L’INGOMBRO.

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Immatricolazioni 2010 I modelli più venduti del 2010 Ciclomotori 2010

1. Honda 48.060 Honda SH 300 12.470 1. Piaggio 22.666

2. Piaggio 44.516 Piaggio Beverly 300 Tourer 9705 2. Aprilia 11.399

3. Yamaha 36.594 Yamaha X-Max 250 8978 3. Kymco 8054

4. Kymco 30.090 Honda SH 150 8972 4. Yamaha 6778

5. BMW 13.008 Honda SH 125 8568 5. Malaguti 6450

6. Aprilia 12.480 Yamaha TMax 500 8191 6. SYM 2789

7. Suzuki 12.033 Piaggio Liberty 125 RST 6613 7. Garelli 2779

8. SYM 9803 Piaggio Vespa GTS 300 Super 6142 8. Peugeot 2600

9. Kawasaki 9236 Kymco Agility 125 R16 5789 9. Honda 1561

10. Ducati 8119 Kymco Downtown 300 5070 10. Gilera 1465

altre 46.680 Il più venduto di settembre altri 8527

Totale 248.375 Honda SH 300 960 Totale 75.068

IN FATTO di immatricolazioni, la sintesi di Corrado Capelli, presidente di Confindustria-ANCMA, è lapidaria: «Nei primi 9 mesi del 2010 mancano all’appello 85.000 veicoli rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e, senza novità di rilievo, confermiamo una previsione sull’anno intorno al -25%». La probabile re-distribuzione dei fondi dedicati agli incentivi non utilizzati fa sperare bene, ma la decisione ancora non è stata presa. E nel frattempo sono guai: da gennaio a settembre sono state registrate 270.619 immatricolazioni, dato che si traduce in un -22,4% rispetto allo scorso anno, suddivise in 186.594 scooter (-26%) e 84.025 moto (-12,1%). Il momento è relativamente buono per gli scooter da 300 a 500 cm3 che perdono meno della media (71.025 veicoli, -12,8%), tutte le altre cilindrate stanno oltre il -30%. Tra le moto invece continua il successo delle oltre 1000 (22.199 immatricolazioni, +11,4%) e in misura minore delle 800-1000 (20.885 mezzi, +3,6%), ma le altre precipitano: 600 a -40,8%, 650÷750 a -29%, 125 a -15,5%. Tra i segmenti, in calo naked (-27,4%) e sportive (-25,2%), bene enduro stradali (+1,3%), custom (+8,7%) e turistiche (+28,5%).

VENDITE FERME. MENO 25%

LA SUZUKI GSX-R 600SI FA SENTIREIn versione Yoshimura

È UNA versione più cattiva della Suzuki GSX-R 600 quella che viene proposta in questi giorni, realizzata in serie limita-ta. La differenza rispetto alla versione 2010 “base” è nello scarico Yoshimura GP Evo III, che rende ancora più aggressiva la supersport giapponese. Così com’è la GSX-R 600 Yoshimura viene offerta a 10.700 euro, cioè 300 in più rispetto alla versione standard. Il costo del kit marmit-ta comprato come aftermarket è 664 euro, montaggio escluso.

NUOVO PROGETTO

PADOVA SHOW SI CAMBIACON UN comunicato firmatodal direttore Paolo Coin, la Fieradi Padova ha annunciato la decisione di lanciare un progetto sul mondo delle due ruote, definito “fortemente innovativo”, destinato a un segmento di mercato per il quale ancora non c’è un appuntamento dedicato, senza altre specificazioni.Il resto sarà comunicato successivamente. In conseguenza di questo comunque il Padova Bike Expo Show rinuncia alla storica data di gennaio.

SPAZIO BROLETTO 13

APRILIA IRIDATE IN ESPOSIZIONESPAZIO Broletto 13, la “vetrina” Piaggio nel cuore di Milano,è dedicato anche alle esposizioni e il Gruppo di Pontedera ne ha approfittato per metterein mostra pezzi unici: da giovedì 14 ottobre sono espostele Aprilia con cui Max Biaggiha conquistato il mondiale, dalla RS250V del 1994 alla RSV4 del titolo Superbike, e accanto ad esse le novità di Colonia, la RSV4 APRC SE e la Dorsoduro 1200.

CASCHI VIETATI

SCODELLE FUORILEGGEDAL 12 OTTOBRE non è più consentito l’uso dei caschia scodella – già vietatiper le moto – nemmenosui ciclomotori. Secondo le modifiche al Codice della Strada l’omologazione DGM non è più valida, pertanto usare un casco DGM equivale a non averlo, e comporta una multa di 74 euro, il sequestro del casco e il fermo amministrativo del veicolo per 60 giorni, che diventano 90 se si commette due volte la stessa infrazione in un biennio.

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di Dario Ballardini - foto DPSMotolandia 200 Miglia di Imola

QUALCHE vigile imolese vicino alla pensione ricorda ancora quel ritro-vamento dell’aprile 1974, o forse era

il 1975: venne ripescata un’auto dal cana-le, c’era finita con dentro Kenny Roberts e Gene Romero, piloti del team Yamaha-USA, e Barry Sheene. Incolumi ma con un alito da far esplodere qualsiasi etilometro. Guidava Romero, pare che il grande Barry avesse tirato il freno a mano «per scher-zo»...

A Imola erano arrivati “quelli” della 200 Miglia, Checco Costa li aveva presi da tutto

il mondo inventando una gara che in Euro-pa non esisteva e riproponeva la formula della 200 Miglia di Daytona, allora una del-le gare più importanti del mondo. I mezzi dovevano essere derivati dalla serie, mol-te Case prepararono moto solo per la sfida sulle rive del Santerno, come la MV 750 (col cardano) che corse una sola volta (con Agostini), nella prima edizione del 1972.

Molti piloti d’Oltreoceano approdarono al Vecchio Continente per la Daytona d’Eu-ropa, ingaggiati dal geniale Checco, e vi rimasero: gente come Kenny Roberts e

Era la Daytona d’Europa, chiamò

campioni da tutto il mondo.

Tornati a Imola un quarto di

secolo dopo, per un revival magico

C’era una C’era unQUASI COME ALLORA: DA SINISTRA,SARRON (YAMAHA 750), BAKER (YAMAHA 750), SMART (DUCATI 750) E AGOSTINI(YAMAHA 750). IN SECONDA FILA LAVADO(12, YAMAHA 250) NASCONDE ROBERTS.

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Steve Baker, Greg Hansford e Randy Ma-mola. Gente che ha fatto la storia del mo-tociclismo, assieme a tanti altri che nella 200 Miglia hanno gareggiato con le 750 derivate dalla serie, poi con le 750 GP che finirono per correre un campionato mon-diale a sé stante, infine le 500 GP quando i regolamenti cambiarono.

Ogni anno la 200 Miglia di Imola era un avvenimento storico con i suoi eroi, la ban-da del ContinentalCircus, zingari-piloti che allora correvano a gettone e si spostavano con tende e camioncini che oggi stonereb-

bero in una gara amatoriale.La 200 Miglia è tornata a Imola un quar-

to di secolo dopo l’ultima edizione, del 1985, per una rievocazione capace di riem-pire il cuore di chiunque abbia avuto a che fare con quei tempi gloriosi.

Per l’occasione sono usciti da musei e collezioni private moto dal valore inesti-mabile, ma soprattutto sono tornati in sel-la quelli che il compianto Ezio Pirazzini definiva “I cavalieri del rischio”, i più sulle stesse moto di allora. È stata l’occasione per vedere che fine hanno fatto, come so-

no cambiati gli eroi di un tempo, al di là dei capelli d’argento e della tuta che si è fatta stretta sulla pancia. Come compagni di scuola che si ritrovano per la rimpatriata, assieme ai figli di Costa, il dottor Claudio, medico dei piloti, e Carlo, speaker per ec-cellenza della Daytona d’Europa. Non c’erano tutti naturalmente, eppure erano tanti davvero.

E Checco? Il principe degli organizzatori è morto nel 1988, investito da una moto. Ma il ritorno della “sua” 200 Miglia se l’è sicuramente goduto tutto, là dov’è.

C’era una a volta...volta...

«Dentro nostro padrec’era qualcosa di invisibile,il grande amore per i piloti,

capaci di affrontareil dramma della vita

con il sorriso sulle labbra»Claudio e Carlo Costa

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DOVE SONO FINITI I NOSTRI EROI?Carriere, matrimoni, avventure, passione

JohnnyCecottoÈ STATO uno dei più grandi talenti del

suo periodo: esplose nel 1975 vincendo il mondiale 350 con una Yamaha privata del-la Venemotos. Ha vinto poi il titolo della 750 nel ‘78 e a fine 1980 smise con le mo-to per passare alle auto: nell’83 era già in Formula 1 con la Theodore, ma nell’84 con la Toleman si fratturò le caviglie, dovette restare fermo un anno e poi continuò con le ruote coperte, vincendo comunque pa-recchio.

Ha smesso per seguire i figli: nel 2003 ha cominciato con i kart Johnny Amadeus, avuto dal primo matrimonio con Martina, poi dal 2007 è arrivato anche Jonathan, vice campione italiano 2010 della classe 60; Julie, la terza, per il momento è troppo piccola.

Cecotto è sposato con Isabella e fino all’anno scorso ha vissuto in Germania ma ora si è spostato a Treviso dove ha una squadra di kart, la JC Racing, in società con Claudio Genisi. A Imola non è sceso in pi-sta, ma è venuto a salutare i vecchi amici.

VirginioFerrariAVREBBE voluto partecipare alla rievo-

cazione, glie lo hanno impedito le conse-guenze del grave incidente stradale del 2002, quando in moto si trovò l’autostrada sbarrata da un tronco caduto per una tempesta, vici-no a Bordighera, e ne uscì con gravi fratture che gli ren-dono doloroso pie-gare la gamba quanto lo richiede un assetto da corsa; fa comunque rego-larmente footing.

Abita a Montecar-lo dall’88, vi si tra-sferì ai tempi in cui collaborava con la trasmissione Chro-no, e nel Principato è importatore MV con numerosi clienti in-ternazionali, e distri-butore di accessori MV e Ducati.

Virginio fu uno dei grandi italiani della 500 tra la fine degli anni Settanta e gli Ot-tanta, con la Suzuki ufficiale schierata dal team Gallina contese il mondiale a Ro-berts nel’79, vinse il mondiale F1 con la Bimota, dopo lo stop divenne team mana-ger Ducati Superbike e nel 2000 portò in Europa Anthony Gobert, che dette alla Bi-mota una vittoria nel mondiale Superbi-ke.

Ferrari è sposato con Anna ed ha due figli che delle moto non fanno una malat-tia: Gioele, 20 anni, è musicista, e Flora, 15 anni, cavallerizza.

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Motolandia 200 Miglia di Imola

PaulSmart L’UOMO che entrò nella leggenda vin-

cendo la prima 200 Miglia di Imola, nel 1972 (in alto a destra sulla Ducati dell’epoca), oggi ha 67 anni e conduce «una gran bella vita». Fa mountain bike e canoa, va regolarmente in moto: invitato all’ultimo WDW dalla Ducati, ci è arrivato in moto dall’Inghilterra. La sua leggenda-ria vittoria con la Ducati ufficiale sulle rive del Santerno non ebbe chissà quali effetti

sulla sua carriera, ma erano altri tem-pi: fece la Superbi-ke USA per un an-no, nel ‘74 tornò e corse soprattutto in gare britanniche o internazionali, guidò anche la pri-ma Suzuki RG 500 quattro cilindri che però era an-cora acerba, lon-tana da quella che sarebbe poi diventata la do-minatrice del mondiale.

Smart smise nel ‘79 e aprì un negozio di moto, poi un secondo e un terzo. È spo-sato con la so-rella del grande Barry Sheene, Paula, e ha un figlio – Scott – che corre a sua

volta. Lui si gode la vita, partecipa alle rievocazioni – per l’occasione aveva proprio la moto della famosa vittoria, prestata dal collezionista che l’ha acquistata – e colleziona moto d’epoca.

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LEANDRO BECHERONIIL TOSCANACCIO, che nel 1981 vinse l’Europeo 500 e a lungo fu uno dei privati di spicco nel Motomondiale, ha tirato fuori la Suzuki RGB 500 dei tempi d’oro proprio per questo evento. Normalmente la moto è esposta nel ristorante Gli Alberi, attività di famiglia in cui Leandro ha sempre continuato a lavorare, anche quando correva. Vinse diversi trofei in Italia e andava forte, ma era il periodo in cui la scena era dominata dai “mostri” Lucchinelli, Uncini e Ferrari.

CORRADO TUZIIQUANDO correva, privato nel Mondiale 500, non stava mai inattivo: i più preparati ricorderanno i suoi esperimenti con l’effetto suolo. Non si è fermato nemmeno dopo il ritiro, nell’83, allestendo un team che portò a casa il titolo italiano 500 dell’86 con Michele Valdo e il secondo nell’europeo 500 ‘87 con Marco Papa. Nel ‘90 Tuzii ha aperto una concessionaria con officina a Sulmona, la sua città, poi l’ha venduta tenendo l’officina. Nel 2007 un’auto gli ha tagliato la strada mentre provava una moto e le gravi fratture (8 costole, mandibola, spalla, bacino, femore e altro ancora, per 4 mesi di semi immobilità) gli hanno lasciato qualche problema. Tuzii, 55 anni, una moglie (Livia) e una figlia (Nicole, 16 anni), guida tranquillamente la sua Honda tre cilindri, ha affittato l’officina ed è capofficina in un’altra struttura, ma ha intenzione di andare in pensione...

MASSIMO BROCCOLIERA UNO dei talenti emergenti degli anni Ottanta, fece belle gare da privato nel Mondiale 500 e fu anche collaudatore di lusso della Cagiva 500 GP dall’87 al ‘90, ma non ebbe mai la grande occasione che forse avrebbe meritato. Ha smesso di correre nell’83, dopo qualche stagione nella Superbike nazionale, e per diversi anni ha allestito squadre per il campionato italiano. Oggi il suo lavoro è organizzare giornate di prove libere in pista. 53 anni, originario di San Biagio (RA), si è trasferito a Imola dove vive con Roberta che ha una figlia ventenne.

I privati d’Italia che si facevano onore nella 500

NON POTEVA MANCAREGIACOMO AGOSTINI (A FIANCO,IN SELLA A UNA YAMAHA 750DEL 1975), L’UNICO ITALIANOA VINCERE LE 200 MIGLIADI DAYTONA E DI IMOLA.AGO È IL PILOTA CHE HA VINTOPIÙ MONDIALI DI TUTTI (15),POI HA GAREGGIATO IN AUTO E QUINDI HA AVUTOUN SUO TEAM CON CUIHA VINTO 3 MONDIALI CON LAWSON. OGGI HA 68 ANNI, È SPOSATO E HA DUE FIGLI. VIVE A BERGAMO ED È IL PIÙ RICHIESTO NELLE RIEVOCAZIONI.

SteveBakerL’UOMO che nel 1976 stupì tutti domi-

nando a sorpresa la 200 Miglia di Imola ha conservato una bella manetta, perché continua a guidare la sua Yamaha 750 nel-le varie rievocazioni. Piccolino e con i ca-pelli alla Clooney, 58 anni, Baker è rimasto educato e timido come allora.

La sua carriera fu breve, perché dopo quel ‘76 con i colori della Yamaha Canada e una OW31 ufficiale entrò nel team schie-rato direttamente della Casa per correre in 500 e 750, l’anno dopo passò alla Suzu-ki ufficiale di Gallina e nel ‘79 già era in Gran Bretagna per fare solo il campionato nazionale 750; lì si ruppe la gamba sinistra e tirò giù la serranda. Tornato a Washing-

ton, ha aperto un negozio di moto che si chiama MT Ba-ke r M o t o -Sports, 8 anni fa lo ha venduto e ora vi lavora co-me dipendente, venditore. È spo-sato con Janice e ha due figli di 25 e 29 anni.

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CarlosLavadoERA UN folletto e tale è rimasto, un

chiacchierone estroverso che scherza e salta da tutte le parti. Per lui sembra che gli anni non siano passati, ma ne ha 54. È il più titolato dei piloti venezuelani lanciati dall’importatore Yamaha Venemotos, An-dreas Ippolito, papà dell’attuale presiden-te FIM Vito: vinse due mondiali 250 con la Yamaha, e anche dopo il ritiro ha continua-to a occuparsi di corse: fino a non molto tempo fa era manager di Robertino Pietri – venezuelano, e figlio d’ar-te – che ora corre in Moto2; in patria ha organizzato mo-nomarca per far crescere piloti giovani, ma la situa-zione politica è molto cam-biata, sono state bloccate le importazioni di moto e questo ha fermato tutto.

Lavado vive sei mesi all’anno a Massa Lombar-da (RA) e gli altri sei a Ca-racas, e vuole trasferirsi definitivamente in Italia. Nel frattempo cerca gio-vani piloti venezuelani da lanciare nel Mondiale – ne sta seguendo due, Ramos e Gallipoli – par-tecipa a rievocazioni e fa l’istruttore in scuole di guida. Ha divorziato due volte, ha due figlie di 23 e 12 anni ed una nipoti-na di 4. È rimasto un folletto, ma è già non-no.

MarioLegaNON dimostra assolutamente i suoi 61

anni, portati splendidamente: Mario fa fo-oting, l’istruttore di guida in pista e colla-bora anche con testate giornalistiche co-me tester e opinionista.

Vinse il mondiale 250 nel 1977, con la Morbidelli, sfruttando per le trasferte i giorni di ferie dal suo lavoro di operaio SIP, oggi Telecom, che non abbandonò mai. Per fortuna... perché dopo un’altra stagio-ne di mondiale per la quale prese aspetta-

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Motolandia 200 Miglia di Imola

ChristianSarronA CAVALLO tra gli anni Settanta e Ottan-

ta fu tra i migliori europei europei delle grosse cilindrate, vinse il mondiale 250 nel 1984 e nel ‘77 fu secondo in quello della 750 GP, ma soprattutto era uno dei pochi capaci di preoccupare anche gente come

Freddie Spencer ed Eddie Law-son in 500, cate-goria che lo vide vincitore del GP G e r m a n i a nell’85.

Ha corso nei GP per 15 anni e sempre con la squadra del potentissimo importatore francese che ai tempi si chiamava So-nauto e oggi è la Yamaha Mo-tor France, per cui ha la-vorato come team mana-ger de l la squadra che prima ha cor-so nei GP, poi in Superbike e q u i n d i ne l l’Endu-rance. Oggi Sarron ha 55 anni e nono-

stante i numerosi brutti incidenti di cui è stato protagonista, in parte dovuti allo stile di guida che lo portava a non sposta-re il corpo all’interno della curva, è uno dei più in forma: magro, elegante nei mo-di, ancora sciolto in sella alla Yamaha OW31 750 che ha guidato a Imola. È di-vorziato, ha due figli di 19 e 12 anni ha una compagna di nome Evelyn e lavora ancora per la Yamaha Motor France, ge-stendo un programma per far crescere giovani piloti. Ha anche una sua scuola di guida ed assieme al fratello Dominique, pure lui ex pilota del mondiale, ha una pista da kart vicino a Clermont Ferrand, dove vive.

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MARCO PAPA È SCOMPARSO 11 ANNI FA IN UN INCIDENTE D’AUTO MA A IMOLA C’ERA ORNELLA, SUA COMPAGNA STORICA: PER RICORDARLO, ASSIEME ALL’AMICO PIERPAOLO VICARELLI HANNO FATTO UN LIBRO CHE VIENE VENDUTO E IL RICAVATO È DESTINATO A SOSTENERE IL CORSO UNIVERSITARIO DELLA FIGLIA MELISSA. IL PARTICOLARE BELLO È CHE MARCO FU A LUNGO COLLAUDATORE DELLA CAGIVA 500 GP E PER QUESTO CLAUDIO CASTIGLIONI, PRESIDENTE MV, AD OGNI APPUNTAMENTO IN CUI ORNELLA ALLESTISCE LA VENDITA DI “SCINTILLE DAL PARADISO” MANDA UNA CAGIVA 500 GP DA ESPORRE, NATURALMENTE A SPESE SUE, E SENZA AVERLO MAI DETTO A NESSUNO. SIGNORI SI NASCE...

Castiglioni non dimentica Papa

tiva, trovò solo un posto per l’endurance ma la squadra fermò tutto a metà stagio-ne, Lega restò a piedi e l’avventura finì lì.

Sposato, una figlia, Lega oggi è in pre-pensionamento e vive a Lugo, dove ha sempre abitato.

TeuvoLansivuori FU L’AMICO e il gregario del mitico Jar-

no Saarinen, che vinse la 200 Miglia di Imola nel ‘73, finlandese come lui, fu la spalla di Agostini e di Barry Sheene sulla Yamaha e poi sulla Suzuki ufficiale, forse rimase oscurato da loro ma era uno dei migliori, sempre in lotta per il podio.

Oggi ha 65 anni e ancora i gloriosi baffo-ni, nei capelli ampie tracce del rosso finni-co che lo caratterizzava. L’inglese però ancora non lo ha imparato, o comunque solo qualche parola: quando la messa a punto si limitava alla carburazione poteva bastare, oggi tra elettronica, freno in com-pressione, precarico e tarature, capirsi coi meccanici sarebbe dura.

Lansivuori è anche un po’ appesantito, l’età si vede, ma quando va in moto non troppo. È sposato con Arja e vive a Iisal-mi.

KENNY ROBERTS (2, DAVANTI A BAKER) ARRIVÒ IN EUROPA CON LA 200 MIGLIA DI IMOLA E VI RIMASE FINO ALL’83, VINCENDO 3 MONDIALI 500. POI FONDÒ UN TEAM CHE VINSE ALTRI 4 TITOLI. OGGI HA 58 ANNI. ROBERTS, COME LUCCHINELLI CHE A IMOLA NON HA GIRATO, SARÀ PROTAGONISTA DI UNA RACCOLTA CHE PUBBLICHEREMO NELL’INVERNO.

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MotolandiaManifestazioni, viaggi e turismo

VIVERE le strade del mondo, scoprire angoli inesplorati, su-perare gli orizzonti. Dare vita ad un sogno, in sella ad una moto... è ovvio! Mototouring è un’orga-nizzazione specializzata in viaggi avventura e grandi attraversate su itinerari che si snodano pre-valentemente su strade asfaltate con, solo quando non se ne può fare a meno, percorrenze su tratti sterrati percorribili anche con moto stradali.

Le tappe, anche nei tour più lunghi, non sono mai eccessiva-mente impegnative e sono sem-pre previste soste per visitare con calma i luoghi più intessan-ti.

I gruppi sono accompagnati da guide italiane e locali, c’è l’assi-stenza, si pernotta in hotel, è anche possibile noleggiare la moto. Tante le porposte con iti-nerari in tutti i continenti.

Tra i viaggi previsti nei prossi-

L’EMOZIONE DEL VIAGGIOLe avventure Mototouring

donne e

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ri IL (BUON) SENSODEI PROPRI LIMITI

IN UNA piccola città della Corea una donna di 68 anni è final-mente riuscita a conseguire la patente di guida dopo la bellezza di 10 tentativi per la pratica e 960 per la teoria. La sua foto sor-ridente e soddisfatta troneggia sulla prima pagina del giornale cittadino da cui la donna, finalmente indipendente, dichiara di voler realizzare il proprio sogno e comprarsi una piccola utilita-ria usata. È probabile che dal giorno in cui è uscito l’articolo, la città intera abbia cambiato le proprie abitudini di uscite e com-missioni, onde evitare di incontrare la signora e aver salva la vita propria e dei familiari accompagnatori nella speranza che lei faccia sempre più esperienza nel frattempo e impari a distin-guere i segnali stradali di pericolo da quelli di divieto di sosta, chissà.

Da queste parti, invece, e non so se accada anche dalle vostre, a qualsiasi ora del giorno si esca si incontrano almeno tre o quattro automobiline in versione scuola guida pilotate da giova-notti e giovanotte lentissimi e spaventati, altri allievi incastonati nei sedili posteriori e un maestro o una maestra seduto a lato, con lo sguardo fintamente tranquillo e la manina sempre pronta sul freno a mano.

Ho calcolato che di media ne incontro almeno quattro ogni volta che esco, e considerato che non sono una che esce spesso, significa che sono sempre in giro e in numero decisamente maggiore. Purtroppo non sono riuscita a capire ogni quanto tempo vengano fatti gli esami per conseguire la patente e il nu-mero esatto di neopatentati che ogni anno vengono abilitati a girare per la città senza più bisogno di nessuno accanto che faccia loro da mentore. Posso solo supporre che molti di quelli che vedo allenarsi quotidianamente sulle strade prima o poi passino l’esame – non necessariamente dopo 10 tentativi per la pratica e 960 per la teoria - e di conseguenza se ne vadano in giro magari con la macchina nuova da fighetti regalata da papà, altro che utilitaria usata.

Ebbene, esattamente come accade per i laureati che sono in numero troppo alto rispetto alle offerte di lavoro e alla capacità di assorbirli da parte del mercato, le strade non sono abbastan-za grandi per ospitare tutte quelle P che ogni tot si riversano sulle corsie con le medesime pretese di tutti gli altri. E non ab-bastanza grandi per contenerli tutti lo sono anche i parcheggi, i semafori, le rotatorie e gli spazi in seconda fila e nemmeno in terza.

Purtroppo è semplice: per rendere migliore la vita di tutti bi-sognerebbe selezionare maggiormente le richieste o colpire più severamente quelli che proprio non ce la fanno, come per esem-pio la signora coreana. Purtroppo, per la grande legge delle pari opportunità per tutti, tutti hanno il diritto ad avere la paten-te prima o poi, foss’anche dopo centinaia di tentativi, e tutti hanno il diritto di girare per le strade, magari per far danni.

Diciamo che sarebbe bello che ognuno di noi, oltre al diritto ad avere la patente, avesse anche il senso dei propri limiti e di quelli del mondo, ma la strada è ancora lunga, e per arrivare in fondo servono ancora un sacco di tentativi.

Laura Cattaneo

BASATO sul performante motore grafico Ego engine - lo stesso di acclamatissimi giochi di corse come Grid e Dirt - “F1 2010”, di Codemaster, trasferisce su PC, PS3 ed X360 tutto il bel mondo della Formula Uno. Con piloti, team, vetture e circuiti 2010 in licenza ufficiale FIA. Una simulazione di grande livello, a tratti un po’ difficile, dove non basta saper guidare ai massimi livelli, bisogna anche saper gestire bene la propria carriera: contratti, interviste, conferenze stampa, sviluppo delle vetture. Una funzione

senza precedenti. Completano il gioco le condizioni meteo dinamiche ed una potente modalità online.

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mi mesi: Transamerica Centrale (dal 26 dicembre al 16 gennaio con ritrovo a Panama City), Pata-gonia (dal 27 dicembre all’11 gennaio con partenza da Osorno in Cile), Singapore-Hanoi (dal 27 dicembre al 17 gennaio) 6.000 km attraverso Malesia, Tailan-dia, Cambogia e Vietnam.

www.mototouring.it

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L’INIZIO DI UNA NUOVAERA DI CIALTRONI

SE SIETE stufi ditemelo pure, la mia email non è un segreto. Ma finchè non vi disturba, proseguo col viaggio storico in moto nel cuore dell’ex “impero del male”. In un certo senso è il mio modo di celebrare questi vent’anni dal crollo del muro, avveni-mento controverso che ho vissuto quasi in diretta, tra i primi motociclisti occidentali.

Quando arrivo a Mosca, al termine dell’era Gorbaciov, la Piaz-za Rossa ha già cambiato aspetto. Il mausoleo dei padri della patria è ancora lì, montato dalla guardia, ma davanti ai magaz-zini Gum già s’allunga la fila di sopravvivenza delle massaie che aspettano i turisti in piedi, con una bracciata in equilibrio di con-fezioni di profumi, cosmetici, spumante russo e caviale del Don. Una sfilata di alberi umani della cuccagna che scambia volentie-ri il superfluo per i rubli necessari alla zuppa quotidiana di cavo-li che dal giorno del crollo nessuno garantisce più.

Ciascuno per sé e Dio per tutti; la nuova formula del mercato. Intanto vengo adottato da una banda di cialtroni che vanno su e giù in sella ad Ural scassati trasformati in improbabili chopper. Si chiamano Night Wolves e fanno parte del nuovo corso russo. Probabilmente pochi mesi prima sarebbero finiti tutti in Siberia a spalare carbone. Ora invece si rendono utili alla collettività ubriacandosi e facendo casino.

Le nuvole basse di fine agosto fanno di Mosca una teoria in-certa di nebbia inquinata su cui trionfa il cemento. Ci spostiamo quindi a Smolensk. In un giardino pubblico, tra le panchine, vedo un velivolo dell’Aeroflot parcheggiato e tre cavalli che pascolano. Forse le idee si sono proprio confuse. Nell’hotel dove facciamo base, sul far della sera, i cialtroni fanno sapere che alla bisogna loro hanno tutto, senza problemi, dal «soviet champagne» a quello che si vuole. Con l’anonimato del buio arriva anche un pullman di signorine. Il ristorante dell’albergo si popola allora di appariscenti modelle che finiscono a certi tavoli, in certa compa-gnia. Ma poi, prima che venga servita la cena, hanno già cambia-to posto e girano con mazzetti di fiori freschi in mano.

Le coppie ballano al suono di un’orchestrina zigana, poi tor-nano al tavolo a finire di mangiare. Quando riprendono a ballare le coppie sono diverse. I cialtroni fanno sapere di avere anche whisky e sigarette americane. Il fumo nella sala si fa insoppor-tabile. Ufficiali dell’Armata con facce di ghiaccio cominciano ad affacciarsi severamente nel locale. C’è gente seduta e gente in piedi. Gli ubriachi escono. A notte fonda hanno tutti una bottiglia di soviet champagne in mano e le ragazze con la minigonna un mazzetto di fiori. Alcuni gruppi vanno via e i cialtroni procurano loro taxi e scombinati passaggi in moto. Altri sgattaiolano diret-tamente verso le stanze. La morsa degli ufficiali scatta allora in piedi. Si scopre che all’ombra dei paludamenti tarlati della hall ci sono almeno una mezza dozzina di ex agenti del KGB che fanno la spia.

Controllano la morale degli alberghi per stranieri. In genere bastano un dollaro e un giro di vodka per fargli chiudere entram-bi gli occhi. Alla veloce transazione provvedono i cialtroni.

(Continua)Giovanni Carlo Nuzzo - [email protected]

PiemonteDOMENICA 24 OTTOBRE8º Motoincontro di Belmonte a Belmonte Valperga (TO) M.C. Ciriè, tel. e fax 0123-346656 Grazia, 366-4678294 Luisa, www.facebook.com/MotoClubCirie, email [email protected]

LombardiaSABATO 23 - DOMENICA 24 OTTOBRE3º Motoincontro “6º MotoGrana” a Goi-to (MN) in occasione della annuale fiera del Grana Padano. M.C. Mincio, tel. 389-3454776 (Filippo), fax 0376-605067 , www.motoclubmincio.it, email [email protected] 24 OTTOBREHappy Norelli Day a Mapello (BG), manife-stazione non competitiva con superfettuc-ciato e maxigrigliata. M.C. Bergamo, tel. e fax 035-4592744, www.motoclub.bergamo.it, email [email protected] 31 OTTOBRE7° Motoraduno territoriale a Bottanu-co (BG) M.C. Polisportiva Bottanuco, tel. 035-907468, 339-4229663, fax 035-906175, email [email protected]º Motoincontro Ducati Autunno in Lo-mellina a Villanova di Cassolnovo (PV) Ducati DOC Vigevano, tel. 339-7714600, 338-7346328, www.ducaticlubvigevano.it, [email protected], [email protected]

Friuli Venezia GiuliaDOMENICA 24 OTTOBREMotoincontro al Santuario di Castelmon-te di Prepotto (UD) con benedizione delle moto M.C. Morena, tel. e fax 0432-233966, www.motoclubmorena.it , email [email protected], [email protected]º Motoincontro enduro storiche a Faga-gna (UD) loc. Col Roncon - Villaverde, in occasione del campionato triveneto har-drace. Prova di abilità su fettucciato e giro di enduro tra le colline di Fagagna e San Daniele. M.C. Moto Mas, tel. 335-5802871, 0432-800442, fax 0432-800442, www.mo-tomas.it, email [email protected]

VenetoVENERDÌ 22 - DOMENICA 24 OTTOBREAuto e moto d’epoca alla Fiera di Padova Intermeeting, tel. 049-7386856, fax 049-9819826, www.autoemotodepoca.com, email [email protected] 24 OTTOBREMotocastagnata a Ospedaletto D’Istrana (TV) M.C. Imega Team, tel. 348-8263080, 329-5458562, fax 0422-832088, www.ime-gateam.weebly.com, email [email protected], [email protected]

Emilia RomagnaDOMENICA 24 OTTOBREMostrascambio al Museo Nazionale del Motociclo di Rimini info: tel. 0541-731096, 347-1844267, fax 0541-633287, www.mu-seomotociclo.it, email [email protected]

ToscanaDOMENICA 24 OTTOBRE3º Motocavalcata della Castagna loc. Ca-reggine di Garfagnana (LU) II memorial

Giacomo Beggi. M.C. I Ragazzi della Linea, tel. 349-4649469, 347-9181178, www.ira-gazzidellalinea.it, email [email protected] 31 OTTOBRE24º Rally Appenninico Città di Pistoia, motoraduno fuoristradistico non competi-tivo. M.C. Valdibure, tel. 347-6434765, 331-5006778, 338-9914771, 348-3353488.

UmbriaSABATO 23 -

DOMENICA 24

OTTOBREMotoraduno na-zionale “Il cioc-colato si mette in moto” a Torgiano (PG) M.C. Perugia “Marco Papa”, tel. 329-0086777, 3 3 4 - 6 5 0 4 1 3 0 , 3 4 9 - 6 7 0 0 1 2 6 , 347-3680157, www.motoclubperugia.it, email [email protected]

LazioDOMENICA 24 OTTOBRE5º Motoraduno “Memorial Alessio Perilli” ad Anzio (RM) M.C. Alessio Perilli AX#52, tel. 06-9890342, 328-1695536, fax 06-9820552, email [email protected]ª Motocavalcata Città di Leonessa (RI) M.C. Leones-sa, per info 348-2853862 Diego, 333-7788898 Da-rio, 349-6001161 Emiliano, 328-9782182 Sergio, fax 0746-923312, www.motocluble-onessa.com, email m.c . [email protected]

AbruzzoDOMENICA 24 OTTOBREMotocavalcata a Città Sant’Angelo (PE) M.C. Avventure, tel. 085-9506217, fax 085-9500073, email [email protected] 31 OTTOBRE7ª Motocavalcata Aterno a L’Aquila A.S. Team Aquila Enduro, tel. 347-4036650, fax 178-2265668, www.aquilaenduro.it, email [email protected]

PugliaDOMENICA 24 OTTOBRE10ª motocavalcata “Terre Nere” del su-bappenino Dauno a Castelluccio dei Sau-ri (FG) per moto da enduro e quad. M.C. Foggia tel. 348-3323982 (Massimo) o 338-1203653 (Enzo), fax 0881-639686, 0881-1610220, www.motoclubfoggia.it

SardegnaDOMENICA 24 OTTOBREMotocavalcata “Memorial F. Meoni” a Ca-gliari più giro itinerante stradale. M.C. Il Centauro, tel. 070-492692 Betty o Daniela, email [email protected]

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Velocità24 OTTOBREEuropeo - Campionato classi 125, Su-persport, Superstock 1000 e moto elet-triche ad Albacete (Spagna) Circuito de Albacete, Ctra. De la Cuchilleria, Km 3.7, Apartado 1055, Albacete Spain, tel. +34-967-242510, fax +34-967-242562, www.circuitoalbacete.es, email [email protected] in pista per moto d’epoca Gr. 3-4-5 e Coppa endurance Classic Bike all’autodromo di Franciacorta Autodromo Franciacorta “Daniel Bonara”, località Bar-gnana, Castrezzato (BS), tel. 030-7040677, www.autodromodifranciacorta.it, email [email protected] del Mediterraneo, Trofeo Promo Race Cup, campionato regionale Sicilia a Racalmuto (AG) M.C. Autodromo Valle dei Templi, c/da Mezzarati (Km 28+500 della SS 640 AG-CL), Racalmuto (AG), tel. 0922-949462, fax 0922-949462, www.au-todromovalledeitempli.com, email [email protected] Malossi Sicilia ScooterMatic Ex-treme e SuperScooter a Racalmuto (AG) Race Service, tel. 051-727098, 335-6281121, www.raceservice.com, email [email protected] Campionato regionale Sardegna e Tro-fei Sud e Monomarca all’autodromo di Mores (SS) Autodromo Nazionale Mores Franco di Suni, Loc. Su Sassu, Sassari, tel. 079-706665, fax 079-706200, www.auto-dromosardegna.net, email [email protected]

Cross23 OTTOBREMondiale - Campionato Freestyle a Riga (Lettonia) LaMSF (Latvian Motorcyclists Federation), tel. +371 7 845 851, +371 7 845 850, fax +371 7 845 843, www.lamsf.lv

24 OTTOBREMX Cup Husqvarna a Casale Monferrato (AL) M.C. Italo Palli, tel. 348-8580776, 335-6611171, fax 0142-454148, www.moto-clubpalli.it, [email protected] - www.husqvarna-motorcycles.comCampionato piemontese MX1 (nazionali/territoriali/major), minicross, under 17 moto d’epoca a Mirabello (AL) M.C. G. Corsico, tel. 0131-942108, 0131-233209, 335-6682611, email [email protected] trentino MX1, MX2 e mini-cross tutti al Ciclamino di Pietramurata (TN), ultima prova M.C. Arco, tel. e fax 0464-507317, www.motoclubarco.net, email [email protected] friulano minicross e squa-dre a S. Stino di Livenza (VE) M.C. Speedy, tel. 334-8227370, www.mcspeedy.it, email [email protected] campionato emiliano-romagnolo MX1/MX2/125/MX4/Under 17 e Mini-cross (debuttanti, cadetti, junior e senior)

a Faenza (RA) crossodromo Monte Coral-li M.C. Faenza, tel. 0546-662450, fax 0546-688224, www.motoclubfaenza.it, email [email protected] toscano minicross (debut-tanti, cadetti, junior e senior) e 125 2T, sesta e ultima prova a Montevarchi (AR) (recupero della gara annullata il 26/9) M.C. Brilli Peri, tel. 055-9707222 martedì dopo le 21.00, fax 055-9707348, www.mc-brilliperi.it, email [email protected] umbro-marchigiano più gara Sport a Esanatoglia (MC) M.C. Esanato-glia, loc. Monte Porro, Esanatoglia (MC), tel. 0737-889330 anche fax, 333-4482999.Campionato laziale cross e minicross al crossodromo Ceri di Cerveteri (RM) M.C. T.S. Racing, tel. 338-4112633, fax 06-6140561, email [email protected] campano, ottava prova a Circello (BN) M.C. Ultracross, tel. 081-19721458, 340-1547246, 081-5366030, 348-7346568, fax 081-19319272, www.ul-tracross.it, email [email protected] sardo MX2-MX1 e Minicross debuttanti-cadetti-junior-senior a Tem-pio Pausania (SS) M.C. Polisportiva Città di Tempio Pausania, tel. 079-4920400, email [email protected] T. Cassinelli interregionale MX2 e MX1, terza prova a Dorno (PV) M.C. Berbenno, tel. 035-861254, 335-8229569, 348-4030939, fax 035-261418, email [email protected]

Supermotard24 OTTOBREItaliano - Campionato Minibike Motard e Challenge Mobster e campionato tosca-no Supermotard a Pomposa (FE) FX Ac-tion, tel. 0584-267095, cell. 338-7830809, fax 0584-267095, www.fxaction.it, email [email protected] - Circuito di Pomposa, SS Romea km 29, S. Giuseppe di Comacchio (FE), tel. 0533-380366, 392-9999399, fax 0533-380093 www.circuitodipomposa.com [email protected] a coppie a Latina Circuito Il Sagittario, via Pontina km 81,300, Latina (LT), tel. 0773-258183, 0773-239699, 380-6809836, www.pistego-kart.it, email [email protected]

Enduro23 - 24 OTTOBRECampionato siciliano quinta e sesta pro-va, e Trofeo delle Province Siciliane, più gara regionale promozionale a Canicattì (AG) M.C. Canicattì, tel. 346-3758843, fax 0922-735145, email [email protected], www.siciliaenduro.it

24 OTTOBRETrofeo nazionale KTM, sesta prova a Priero (CN) M.C. Major Motor, tel. 0173-746008, 334-3429460, fax 0173-746008, email [email protected] - www.ktm.itEnduro Cup Husqvarna a Casale Monfer-

rato (AL) M.C. Italo Palli, tel. 348-8580776, 335-6611171, fax 0142-454148, www.motoclubpalli.it, www.husqvarna-motor-cycles.comCampionato lombardo major a Misinto (MI) M.C. Misinto A. Bergamonti, tel. 02-96721208 anche fax, 347-5427580, www.motoclubmisinto.it, [email protected] triveneto Hard-Race 4 Ore a coppie “5º Memorial Enrico Piano” a Fa-gagna (UD) loc. Col Roncon - Villaverde M.C. Moto Mas, tel. 335-5802871, 0432-800442, fax 0432-800442, www.motomas.it, email [email protected] toscano, settima prova a Tor-rita di Siena M.C. Torrita, tel. e fax 0577-685766, email [email protected] Country Skube Series Verdeonli-ne a Bergamasco (AL) M.C. Madonnina dei Centauri, tel. 338-4605138, 338-7581980, fax 0131-40664, www.mcmadonnina.it, email [email protected] Race Country a Baura (FE) a coppie e Marathon ASD LG Race, tel. 347-1443288 Luca, 345-1149208 Pierangelo.2º Memorial Domenico Fenocchio a So-prazzocco di Gavardo (BS) formula Hobby Sport U.S. Leonessa d’Italia 1903, tel. 333-6792756, fax 030-322065, www.leones-sa1903.it, email [email protected]

Trial24 OTTOBRECampionato piemontese e valdostano e trial Juniores a Balmuccia (VC) M.C. Val-sesia, tel. 333-1038310, 349-1629501, 348-3009104, 347-2789126, fax 0163-71344, www.motoclubvalsesia.it email [email protected], [email protected] lombardo e juniores a Val-torta (BG) M.C. Bergamo tel. e fax 035-4592744, www.motoclub.bergamo.it, email [email protected]. Sezione AVB, tel. 035-576198, [email protected] emiliano-romagnolo a Ca-stel d’Aiano (BO) M.C. La Stalla, tel. e fax 0542-640882, email [email protected], [email protected]

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