21 settembre - Motosprint 38

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21/27 SETTEMBRE 2010 Settimanale Anno XXXIII Fascicolo 1689 2,50 Euro (Italy only) 38 MOTO2 Andrea Iannone arrabbiato e vincente Toro Rosso SUPERBIKE SUPERBIKE Mondiale a Imola Mondiale a Imola Emozioniamoci Emozioniamoci con Biaggi e Aprilia con Biaggi e Aprilia Ducati travolgente Ducati travolgente Stoner vince di forza Stoner vince di forza Hayden strappa Hayden strappa il podio a Lorenzo il podio a Lorenzo Yamaha in affanno Yamaha in affanno Rossi deve operarsi Rossi deve operarsi Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 46/2004) art.1, c.1, DCB Bologna PTE CONT. 5,00 Euro - Canton Ticino 8,00 Chf NOVITÀ 2011 NOVITÀ 2011 Kawasaki Z750 R Kawasaki Z750 R Suzuki GSX-R 600/750 Suzuki GSX-R 600/750 Suzuki GSR 750 Suzuki GSR 750 ANTEPRIMA ANTEPRIMA MV Agusta F3 MV Agusta F3

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# MotoGP GP Aragon. Commenti, foto, pagelle, interviste dai nostri inviati in Spagna # Moto2 Gp Aragon # 125 GP Aragon # Superbike Verso il round di Imola

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21/27 SETTEMBRE

2010

Settimanale

Anno XXXIII

Fascicolo 1689

2,50 Euro

(Italy only)

38

MOTO2 Andrea Iannone arrabbiato e vincente

ToroRosso

SUPERBIKESUPERBIKEMondiale a ImolaMondiale a Imola

EmozioniamociEmozioniamocicon Biaggi e Apriliacon Biaggi e Aprilia

Ducati travolgenteDucati travolgenteStoner vince di forzaStoner vince di forza

Hayden strappa Hayden strappa il podio a Lorenzoil podio a Lorenzo

Yamaha in affannoYamaha in affannoRossi deve operarsiRossi deve operarsi

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NOVITÀ 2011NOVITÀ 2011Kawasaki Z750 R Kawasaki Z750 R

Suzuki GSX-R 600/750Suzuki GSX-R 600/750Suzuki GSR 750Suzuki GSR 750

ANTEPRIMAANTEPRIMAMV Agusta F3MV Agusta F3

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Sommarionumero 38/2010

LA POSTALetteredi Stefano Saragoni 4Officinadi Massimo Clarke 8

PADDOCKVelocità, cross, enduro, trial,minimoto, speedway, supermoto 10

IN PISTAMotoGPGP AragonCommenti, foto, pagelle, interviste,dai nostri inviati in Spagna 22Moto2GP Aragon 42125GP Aragon 48SuperbikeVerso il round Imola 52CIVIl Campionato Italiano a Misano 56

FUORISTRADACross delle Nazioni Squadra Azzurra, quanti problemi! 60SupermotoGP Bulgaria a Pleven 64SportitaliaI campionati regionali 66

SU STRADANovità Aprilia Dorsoduro 1200 e Moto Guzzi V7 Racer 68Novità Kawasaki Z750 R 70Novità Suzuki GSX-R 600/750 e GSR 750 72Prova Novità Hyosung Comet GT 650 74Prova Novità Peugeot Geopolis 300 78AttualitàLe nuove TM cross 82MotolandiaTurismo, viaggi, epoca 84Made inAbbigliamento e accessori 88

MERCATINO Compravendita di moto e accessori 90

GP GUIDAGare e raduniGli appuntamenti in pista 98

RUBRICHE Contromano di Marco Masetti 14Polvere di stelle di Luigi Rivola 16Qui Giappone di Laurent Benchana 80Donne e motori di Laura Cattaneo 86Via col vento di Giovanni Carlo Nuzzo 87

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IN QUALSIASI gara di moto se un pilota resta a terra dobbiamo fermarci. Il Dottor Macchiagodena, medical director del Motomondiale, ha torto. Sa-pete meglio di me che chi soccorre non può farlo serenamente se pensa che di lì a poco gli piombe-ranno addosso una trentina di moto a 250 all’ora. Se un pilota resta a terra va data sempre la bandie-ra rossa e il dottore più vicino deciderà poi come fare il meglio per il pilota.

Noi motociclisti siamo un mondo a parte, dove non si corre per soldi. Certo qualcuno ne guadagna tanti ma non corre per soldi. Ci sono migliaia di piloti che per correre ce li rimettono... eppure lo fanno lo stesso. Ci sono anche tanti motociclisti che hanno fatto della passione un mestiere, ma la molla che li ha spinti all’inizio è stata solo e unica-mente la passione. Vale anche per voi.

Pedrosa ha detto una cosa vera; ha detto che Tomizawa ha fatto quello che amava fare e per questo anche se il dolore è profondo dobbiamo essere sereni e felici che lui abbia potuto realizzare il suo sogno. Ma la corsa andava fermata, non ci sono sponsor, diritti televisivi, orari da rispettare che tengano: se un pilota resta a terra va data la bandiera rossa! Non possiamo rischiare di peggio-rare le condizioni di un pilota per fare un intervento frettoloso.

Per come la penso io il modo migliore per ono-rare chi non c’è più non è andarsene ma risalire in sella e gareggiare, ma questo lo devono decidere i piloti, non gli sponsor né gli spettatori o chi sulle corse i soldi li fa davvero.

Vi chiedo di esercitare il peso che avete per fare in modo che da oggi in poi se un pilota resta a ter-ra la gara sia fermata, sempre, sia una gara di MotoGP, di Moto2, del CIV o di un trofeo amatori qualsiasi. Pochi secondi per decidere non sono una buona scusa per pulire e fare finta di nulla, pochi secondi sono sufficienti per alzare una ban-diera rossa e fermare tutto.

Furio Venarucci

CARO Furio, le tue parole sono ispirate da buoni sentimenti e dal dolore che la morte di Tomizawa ha lasciato in tutti noi. L’incidente è stato devastan-te e vedere il corpo inanimato di Shoya rimbalzare sull’asfalto, ma anche De Angelis e Redding volare in aria e ripiombare pesantemente a terra è stato uno shock. Anch’io ho pensato che avrebbero fer-mato la corsa. I soccorritori hanno operato in una zona pericolosa, ma chi ci dice che la rapidità del loro intervento non sia stata dettata dalle condizio-ni di Tomizawa, apparse subito gravissime?

Chi sceglie di fermare o non fermare lo fa in pochi secondi, assumendosi la responsabilità del proprio operato. E in questo caso, la morte di un ragazzo di 19 anni ha fatto sì che l’episodio sia stato visto e rivisto all’infinito. E giudicato con mag-giore severità di quando tutto finisce bene. Ma un uso smodato della bandiera rossa non credo fa-rebbe bene al nostro sport.

In questi giorni di dolore e ripensamenti, di di-scussioni e di proposte, si è parlato anche del possibile ingresso in pista della safety car, come in Formula 1, per rallentare i piloti e consentire ai soccorritori di intervenire senza temere di venire investiti. Ci si può riflettere. Ma un immediato sventolare di bandiere e agitarsi di commissari per far rallentare i piloti che sopraggiungono consente sicuramente ai soccorritori di intervenire più rapi-damente.

DUCATI VIA DALLA SBKNON MI SENTO TRADITO STAVO leggendo come mia abitudine Motosprint (numero 36) e mi sento di dissentire dai commenti rilasciati dai nostri amici che si sono sentiti traditi dall’uscita della Ducati dal Mondiale Superbike.Premetto di essere stato collaudatore professionista per un’azienda che lavorava molto con Ducati e che per questo e tanti altri motivi mi sento Ducatista fin nelle viscere.Scusate, ma io non mi sento assolutamente tradito dalla decisione di Ducati di rinunciare in forma ufficiale al Mondiale SBK, anche perché comunque rimarrà presente nel campionato affidando le sue moto ufficiali a team selezionati, né più né meno di come fa la maggior parte delle altre Case costruttrici nel mondiale delle derivate di serie. È chiaro che la concomitanza della notizia con quella dell’arrivo di Rossi in Ducati fa pensare... ma chiaramente le strategie sono di competenza della Ducati. Comunque sia, almeno per quanto mi riguarda, continuerò come a tifare Ducati in tutti e due i campionati!

Michele De Uffici

Rovereto (TN)

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SAREBBE GIUSTOFERMARSI SEMPRE

Lettere

Bandiera rossa se il pilota resta a terra

di Stefano Saragoni [email protected]

DOLORE E DOMANDE. IL TRAGICO INCIDENTE DI TOMIZAWA HA SCATENATO REAZIONI FORTI. MOLTI AVREBBERO VOLUTO VEDERE FERMATA LA GARA DI MISANO CON LA BANDIERA ROSSA.

È DIVENTATA MOSTROGP

QUALCUNO si chiederà come passare sopra alla montagna di insulti e infamie riversati sul Motomondiale in questi giorni. Come sorvolare la vergogna e le sentenze inappellabili delle intellettuali inquisizioni scatenatesi a seguito della tragedia di Misano. Ci si chiede se sarà possibile rimettere in pista le moto, un giorno, senza che i piloti si debbano vergognare di impennare per la gioia. Più che le strazianti immagini dell’incidente di Tomi-zawa sarà difficile dimenticare la retorica dell’indomani.

Non è facile. Non sarà facile per niente. Non lo sarà perché lasciare aperto il “recinto” delle corse, consentendo a qualun-que marchio, a qualunque cravatta e a qualunque velina di en-trare e prendere il proprio posto in prima fila ha finito per creare un Mostro. La MostroGP, appunto. Quello dei GP è un mondo a parte, una minoranza. E come tutte le minoranza merita rispet-to, anche e soprattutto quando non ce lo si spiega. Come tutte le minoranze andrebbe protetto in tempi favorevoli, non difeso ad oltranza nel momento in cui il mondo gli punta il dito contro.

Ciò non significa che sia necessariamente un bel mondo, anzi. Alle corse, nelle corse, si dicono le parolacce, ci si sporca, ci si fa male spesso. Alle corse c’è un intero popolo, quello dei GP, che ha perso la sua identità. Un mondo quantomeno “strano” che paga amaramente i compromessi degli ultimi dieci anni con il bel mondo. Quello della gente che ha le risposte, e quella che si indigna. Quella che accende la TV e se può farlo si riguarda il video della morte su Youtube dieci volte. Quella che non accetta la morte all’ora di pranzo.

La tragedia di Tomizawa deve per prima cosa insegnare l’one-stà intellettuale a chi gestisce l’immagine di questo sport, ama-to a parole da molti ma capito veramente solo da pochi. Deve ricordare a chi passa tutto l’anno sui circuiti che un regolamen-to, una procedura di sicurezza o un calendario non si fanno pensando più alla gente seduta davanti alla TV che a quella seduta sulla moto.

Fabio Marangon Vanzago (MI)

]

IL DUBBIOTOMIZAWA VERITÀ O BUGIE?

LEGGO che l’autopsia sul cor-po di Tomizawa rivelerebbe la morte del pilota giapponese già sull’ambulanza e non all’ospeda-le, come da comunicato ufficiale Dorna.

Ebbene, scrivo questa lettera per esternare un sentimento di indignazione che penso e spero sia condiviso, e non intendo solo quello (ovvio) di tristezza e ama-rezza per avere visto trattata la morte “in diretta” di un pilota co-me un fatto di secondo piano ri-spetto alle esigenze televisive, ma anche quello di disgusto per come l’organizzatore della Moto-GP veda noi appassionati come clienti a cui spillare denaro sotto forma di preferenze d’ascolto, pubblicità ed audience ad ogni costo, anche in barba alla vita di un ragazzo di 19 anni.

Nascondere il vero orario della morte di Tomizawa per permet-tere la conclusione della Moto2 (che andava interrotta) e la par-tenza della MotoGP (che poteva venire cancellata in segno di lut-to), non solo ha permesso ai vari sponsor e finanziatori di non per-dere visibilità televisiva, ma ha “obbligato” noi spettatori a rima-nere collegati a tutta la trasmis-sione - con relativi stacchi pubbli-citari - per avere notizie certe e definitive sulle sorti di Shoya.

Dopo questo, con la MotoGP ho chiuso: non credo la seguirò più

LA PROTESTAQUELLA VIGNETTA MACABRA

TROVO macabra e disumana, nonché senza un senso logico, etico e morale, la vignetta del nu-mero 36 che ha per soggetto il povero Tomizawa. Non riesco a guardarla, vorrei strappare via la pagina. Vi seguo da anni senza perdere un numero del vostro giornale, di cui ho sempre trovato divertenti le vignette... Perché quello è il loro scopo: strappare un sorriso. Ma qui non vi era alcun sorriso da strappare, solo lacri-me. Purtroppo. Perdonate quindi la mia leggittima domanda: ma come vi è venuta in mente una si-mile vignetta? me lo potreste spiegare voi il senso? sempre se un senso ce l’ha?

Un saluto al piccolo grande Shoya. Ciao angioletto dal dolce sorriso.

Stefania

Savona

SCUSA Stefania, quando avrai strappato la pagina cosa avrai ot-tenuto? Pensi forse di vendicare la memoria dello sfortunato pilota giapponese, offesa da una irriden-te, macabra vignetta del cinico Matitaccia?

Non ti è venuto in mente che possa essere l’esatto contrario di come l’hai vista tu? Non conosce-vo personalmente Tomizawa, ma nei miei 33 anni di questo mestie-re ho vissuto purtroppo tanti drammi del genere, e ti assicuro che non mi si è indurito il cuore, né mi abituerò mai alla scompar-sa tragica di un pilota. Mai. E mai mi sognerei di farci dello spirito sopra.

Adesso calmati e ragioniamo su quella che è la reazione istinti-va di noi spettatori nel momento dell’incidente di gara, sia che as-sistiamo al fatto in circuito, sia in televisione. Urliamo, urliamo for-te, col cuore in tumulto. La mia vignetta è l’urlo di tutti noi, un urlo di orrore, se vuoi un urlo al desti-no che ci ha portato via un giovane di 19 anni.

Questa è la chiave di lettura: Misa NOOOO! Non ho nulla, in coscienza, di cui vergognarmi, e ringrazio chi, in privato, si è com-plimentato per il mio modo di rendere omaggio a Shoya.

L’unica cosa che mi auguro, e prego che il Cielo mi ascolti, è di non dover più usare in tal senso la matita. Lo prego da appassionato, da padre, da nonno, da persona semplice che ha grande rispetto per quelli che non ci sono più.

Giorgio Serra (Matitaccia)

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Lettere

SUPERSPORTSQUALIFICA REA INFRONT PRECISA

CARO Direttore,Vorrei fornire alcune precisa-

zioni in merito all’articolo di Pao-lo Gozzi apparso alle pagine 70 e 71 del numero 36 di Motosprint, relativo alla gara del Campiona-to Mondiale Supersport del Nuerburgring.

Il Direttore Tecnico FIM del Campionato, Ing. Fabio Fazi, du-rante i controlli tecnici post-gara verificava la presenza sulla Hon-da CBR-600 del Team Intermoto Czech, pilota Gino Rea, di un di-spositivo montato tra sella e sotto-sella che non è stato rite-nuto conforme a quanto previsto dal regolamento tecnico del Campionato Supersport agli ar-ticoli 2.5.1, 2.5.8.1 e 2.5.11.

A questo punto l’Ing. Fazi in-viava alla giuria della gara il suo rapporto, in cui segnalava que-sta infrazione commessa dal te-am.

La Direzione Gara (composta da Max Deubel/FIM, Giulio Bar-di/Teams Representative e dal sottoscritto/Infront), preso atto delle evidenze indicate nel rap-porto del Ing. Fazi ha proceduto, come è norma, a convocare il pilota ed il team manager per spiegar loro l’accaduto e commi-nare al pilota la sanzione previ-sta dal regolamento, che consi-ste nella squalifica dalla gara.

La comunicazione scritta è stata consegnata al team mana-ger alle 16,55 informandolo che avrebbe avuto 30 minuti di tem-po per presentare appello, cosa che non è avvenuta.

Il nostro ufficio stampa, rice-vuta copia della comunicazione emessa dalla Direzione Gara, l’ha messa a disposizione di tutti quei giornalisti che ne hanno fatto richiesta, ma ovviamente non è stato in grado di spiegare in dettaglio quale dispositivo fos-se stato giudicato non conforme dai commissari tecnici della Fe-derazione.

Dal punto di vista personale e

L’ATTESAMAX A UN PASSO DAL TITOLO

FINALMENTE Max Biaggi è veramente a un passo dal titolo! è da quando è arrivato in Superbike con la Suzuki che aspetto questo momen-to.

Caro Max, già al primo an-no sembravi maturo per il ti-tolo, ma nonostante tutto non è arrivato, però la stagione è stata comunque positiva!

Poi ci sono state tante amarezze e delusioni, con l’anno in Ducati Sterilgarda che sinceramente ti stava stretto! La rinascita con l’Aprilia, con podi e vittoria alla magica Brno al primo anno, e ora sei lì ad un passo dalla vittoria. Puoi diventare il primo italiano a vincere il World Superbike Champion-ship! Ora non serve correre come a Monza, Misano o al-tre piste dove è arrivata la doppia vittoria, bisogna stare attenti a non fare errori e a portare a casa il titolo che tanto manca a tutti noi tifosi italiani. Sono anni che ti dan-no del “finito” e tu alla soglia dei quaranta ci regali ancora queste grandi emozioni; sei proprio forte Max!

Marco

in televisione e sicuramente non andrò più a vedere la MotoGP dal vivo finché non cambierà la diri-genza di questo baraccone e non verrà abbandonato questo assur-do e falso atteggiamento com-merciale stupidamente scim-miottato dalla F.1.

Luca

Vicenza

IL TEMA che sollevi è molto delicato, e trovo giusto affrontarlo per il rispetto che dobbiamo a Tomizawa, ma anche alle perso-ne che hanno cercato invano di salvargli la vita. Per primi i sani-tari che sono intervenuti a bordo pista, poi quelli che lo hanno pre-so in cura al centro medico di Misano e infine quelli che ne han-no constatato la morte all’ospe-dale di Riccione.

Il Dottor Claudio Macchiagode-na, medical director del Moto-mondiale, è uomo e professioni-sta serio: se dice che Tomizawa è arrivato al centro medico di Misa-no con attività cardiaca propria non ho motivo di dubitarne. Così come credo al Dottor Claudio Costa, il medico dei piloti, quando con le lacrime agli occhi ci fa sa-pere che Shoya è morto alle 14.19. Tomizawa è andato in ar-resto cardiaco prima di quell’ora, ma i medici hanno continuato a rianimarlo assicurandogli assi-stenza respiratoria e cardio va-scolare. È di fronte alla mancan-za di reazione alle manovre del caso che sopraggiunge e viene dichiarata la morte.

È triste dover scendere nei det-tagli dei momenti di angoscia vissuti nel disperato tentativo di salvare la vita di Tomizawa, per difendere, come è giusto che sia, la professionalità e l’onore di per-sone come Macchiagodena e Co-sta, che ai piloti di moto hanno dedicato la vita e che anche a Misano hanno fatto la propria parte con la morte nel cuore.

Davanti a drammi come questo è facile puntare il dito, trovare colpevoli, sparare sentenze. Ma non credo sia il modo giusto di onorare chi non c’è più.

sportivo ci è dispiaciuto molto dover comminare questa sanzio-ne ad un pilota giovane e molto promettente come Gino Rea che, ricordiamo, è cresciuto nel no-stro ambiente ed è il campione europeo Superstock 600 in cari-ca, soprattutto dopo che aveva disputato una bellissima gara, ma è chiaro che tutte le moto in gara devono essere sempre con-formi, nello spirito e nella so-stanza, al regolamento tecnico FIM.

Paolo Ciabatti

Infront Motor Sports

FISCHI A LORENZOCONTRARI E... FAVOREVOLI

SONO una dei tanti appassio-nati che erano presenti al GP di Misano e sono tifosissima di Va-lentino Rossi.

Domenica mi sono vergogna-ta per il comportamento che molti hanno avuto nei confronti di Lorenzo. Non posso dire che il ragazzo sia simpatico e si faccia ben volere, però un pilota merita rispetto. Sempre. E domenica scorsa, dopo la tragedia, ho tro-vato indecoroso fischiare sul po-dio Jorge Lorenzo. Che ci piaccia o no se era lì è solo perché se lo è meritato.

Valentina

A TUTTI coloro i quali, giorna-listi compresi, hanno criticato i fischi contro Lorenzo da parte dei tifosi di Rossi a Misano, vo-glio dire che, invece di fare i moralisti, di attribuire colpe alle persone e infangarle con le vo-stre stupidaggini, dovete dire come stanno veramente le co-se.

Sicuramente fischiare l’avver-sario non è un bel gesto, ma vi ricordo che sono stati proprio i fan di Valentino ad applaudire tutti i piloti al loro passaggio durante il giro d’onore e sono stati loro che a gara finita si sono fermati in pista e si sono riuniti in cerchio attorno ai due giovani che decoravano una bandiera giapponese là dove è caduto To-mizawa, esprimendo così il loro cordoglio.

Miriam Landi

Venezia

QUELLI che hanno fischiato Lorenzo sotto il podio non pos-sono essere gli stessi che hanno condiviso il dolore con gli amici di Tomizawa. Quelli che hanno fischiato sono degli asini. Il loro raglio stonato non merita più di tanta attenzione, ma non trova alcuna giustificazione. Non cer-chiamo di arrampicarci sugli specchi.

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OSSERVANDO con attenzio-ne la distribuzione bialbero del bicilindrico della BMW R 1200 GS Adventure, non sono riusci-to a spiegarmi come sia possi-bile che la catena lavori coman-dando due pignoni palesemen-te disassati. Dato che quel tipo di motore funziona perfetta-mente una spiegazione c’è. Qual è?

Renzo

Giunti

I DUE alberi a camme allog-giati in ciascuna testa del bici-lindrico boxer BMW sono paral-leli; le loro ruote dentate sono perfettamente complanari e giacciono anche sullo stesso piano sul quale si trova la ruota dentata che, posta all’interno del basamento, aziona la cate-na di comando. In altre parole, le regole della buona meccani-ca vengono rispettate perfetta-mente. Del resto, non potrebbe essere altrimenti.

Ci sono altri motori, prodotti dalla stessa Casa bavarese, nei quali la catena di distribuzione aziona un solo albero a camme, che a sua volta comanda l’altro (mediante due ruote dentate in presa tra loro); questa scelta è dettata dall’esigenza di conte-nere l’ingombro.

Nel caso dei bicilindrici boxer ai quali fa riferimento, come avrà potuto osservare, la situa-zione è però diversa. Pure lì c’è una grande necessità di ridurre al minimo l’ingombro; si tratta infatti di motori a cilindri oriz-zontali contrapposti, nei quali le teste devono essere particolar-mente compatte e non sarebbe accettabile un’architettura bial-bero di schema tradizionale. In

Officinadi Massimo Clarke [email protected]

LA DISTRIBUZIONENEL BOXER BMWSchema tradizionale solo in apparenza

quest’ultimo caso (non si di-mentichi che l’angolo tra le val-vole deve essere comunque ri-dotto) la larghezza del motore diventerebbe eccessiva, il che porrebbe anche dei problemi in fatto di possibilità di piega; inol-tre, con le due valvole di aspira-zione piazzate posteriormente e le due di scarico anterior-mente, i due alberi a camme non potrebbero essere paralleli all’albero a gomiti o all’albero che aziona la catena di distribu-zione.

È anche interessante ricor-dare che per i suoi motori bici-lindrici da GP degli anni Cin-

MONOALBEROSDOPPIATO

SISTEMA DI DISTRIBUZIONE

CHE PREVEDE L’IMPIEGO

DI DUE ALBERI A CAMME

AFFIANCATI E PARALLELI,

CHE MUOVONO LE VALVOLE

TRAMITE BILANCIERI

A DUE BRACCI. È STATO

IMPIEGATO SUI BICILINDRICI

BMW DA CORSA COSTRUITI

TRA GLI ANNI TRENTA

E GLI ANNI CINQUANTA

E SUI MORINI REBELLO

PRIMA VERSIONE (1955)

quanta, realizzati con eguale architettura (si trattava infatti di bicilindrici boxer di 500 cm3) la Casa tedesca non aveva adotta-to una distribuzione bialbero per non avere delle teste ecces-sivamente ingombranti, ma aveva fatto ricorso ad uno sche-ma “MONOALBERO SDOPPIA-TO”.

Oggi l’esigenza di contenere l’ingombro delle teste ha porta-to i progettisti della BMW a rea-lizzare un autentico capolavoro, che ha consentito di adottare una distribuzione che effettiva-mente è bialbero. In questo ca-so ciascun albero a camme ha un eccentrico di aspirazione e uno di scarico, leggermente tronco-conici, e le valvole, che sono azionate da bilancieri a dito, hanno una disposizione lievemente radiale. Il risultato è una compattezza straordinaria, non ottenibile altrimenti.

Le lavorazioni, però, sono molto complesse e impegnative; ancor più che vantaggiosa dal punto di vista costruttivo o del contenimento dei costi, in que-sto caso l’adozione di camme riportate si è dimostrata presso-ché indispensabile, tanto per fare l’esempio più eclatante.

IN DISCESA, IN FOLLEPOTREI AVEREROVINATO LA R1?

HO LETTO con molto inte-resse la lettera di Marco Delfi-no, pubblicata sul numero 34 di Motosprint, nella quale lei spiegava che percorrere lun-ghe discese in folle con una moto, a motore spento, potreb-be causare danni meccanici. Lo stesso problema si può verifi-care trainando una moto.

Da quello che ho capito, con i propulsori che hanno il cambio in blocco, queste manovre so-no da evitare. Se, invece, il motore ha il cambio separato, non dovrebbero esserci con-troindicazioni.

Vengo alla domanda e faccio

SUI BICILINDRICI BOXER BMW BIALBERO, PER COSTRUIRE TESTATE PIÙ COMPATTE, GLI ALBERI A CAMME AZIONANO LE VALVOLE TRAMITE BILACERI A DITO.

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CAMBIOSEPARATO

IN MOLTI MOTORI MODERNI

IL CAMBIO È ALLOGGIATO

IN UN VANO RICAVATO

NELLA STESSA FUSIONE

DEL BASAMENTO.

IN PASSATO, E IN MOTO COME

LE GUZZI BICILINDRICHE,

LA BMW BOXER E LE HARLEY

DAVIDSON RAFFREDDATE

AD ARIA, IL CAMBIO

È INVECE SEPARATO,

IN QUANTO ALLOGGIATO

IN UNA “SCATOLA”

A SÉ STANTE

una premessa: posseggo una Yamaha R1 del 2008. Al ritorno da una delle mie svariate gite, decisi di spegnere il motore per percorrere in folle una strada in discesa, lunga circa sei chilometri. Posso aver rovi-nato il cambio? Quali sono le moto con CAMBIO SEPARATO che non subiscono questi dan-ni, in casi?

Gabriele

Torino

COME faccio a dire se le vo-stre moto hanno subito dei danni? Tra l’altro non mi dice neanche a quale velocità avete percorso il tratto di strada in questione. Siccome il fatto è avvenuto diverso tempo fa e in seguito non avete avuto alcun problema, né avete accusato

malfunzionamenti di sorta o rumorosità anomale, direi che vi è andata bene.

In linea di massima, come ho detto nella risposta alla quale

fa riferimento, quasi tutti i cambi separati dovrebbero go-dere di una adeguata lubrifica-zione anche quando l’albero di entrata è fermo mentre invece gira quello di uscita. Le ruote dentate sono in presa due a due e qualcuna di esse dovreb-be sempre pescare nell’olio e lanciarlo attorno, mandandolo a lubrificare i vari componenti.

Non posso però essere certo che questo si verifichi proprio in tutti i casi, in quanto non so come sono fatti tutti i cambi separati. Chi me le fornisce le sezioni con tanto di livello dell’olio? Il fatto che oggi, sem-pre più spesso, i due alberi non siano più sullo stesso piano orizzontale non semplifica la situazione. E tenga anche pre-sente che in qualche caso, for-

se per ridurre le perdite dovute allo sbattimento, anche i cambi lubrificati da un olio a sé stan-te, diverso da quello del moto-re, possono essere dotati di una pompa, che in genere non viene azionata dall’albero di uscita e che quindi non è in funzione quando il motore è fermo. Era questo il caso, per fare un esempio illustre, delle Yamaha TZ 250 dei primi anni Ottanta.

Insomma, dato pure che queste cose è difficile saperle, non rimane altro da fare che attenersi alle raccomandazioni riportate sul libretto di uso e manutenzione. O, meglio anco-ra, evitare in ogni caso di pro-cedere per lunghi tratti (in di-scesa o al traino) con il motore spento.

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FINALE ricco di vittorie per l’Italia a Oliveira Do Hospital, in Portogallo, nella prova conclusiva del campionato Europeo Enduro. Nella classifica del Trofeo Junior per Nazioni la formazione in Maglia Azzurra composta da Massimo Mangini (KTM 125 2T), Jonathan Manzi (KTM 125 2T), Michael Pogna (KTM 250 2T) ha conquistato il titolo continentale.

L’Italia ha vinto anche la classifica del Trofeo per Nazioni riservato ai Veteran, con Gianni Belloni Pa-squinelli (Husqvarna 250 4T), Fabio Mauri (Yamaha 250 4T), Andrea Di Martino (KTM 450 4T). Gli azzur-ri hanno inoltre vinto il titolo europeo della classifica per Club con i giovani Guido Conforti (KTM 125 2T), Tommaso Montanari (KTM 125 2T) e Nicolò Mori (KTM 250 2T), della classifica per Team con la for-mazione del team Italia KTM-GP Motorsport com-posto sempre dai giovani Mongini, Manzi, Pogna.

Seconda posizione invece per l’Italia nella classi-fica del Trofeo delle Nazioni Senior con Alex Zanni (Yamaha 250 4T), Giuliano Falgari (Yamaha 125 2T), Alessio Paoli (Honda 500 4T) e Daniele Tellini (KTM 300 2T). Per quanto riguarda le singole classi, i pilo-ti in Maglia Azzurra hanno vinto due titoli europei: Massimo Mangini quello Junior E1 e Zanni (nella

foto) nella Senior E1. Seconda posizione in campio-nato per Michael Pogna nella Junior E2 e Alessio Paoli nella Senior E3, mentre Maurizio Gerini ha chiuso quarto nella Senior E1.

PaddockA cura di Lucia Voltan

ENDURO CROSS AMERICANO. BLAZUSIAK BATTE QUATTRO Quarta vittoria per Taddy Blazusiak in America. Il polacco, specialista delle gare estreme, si è aggiudicato la prova di Enduro-Cross AMA Series che si è disputata Washington.

MARCHETTI BRUCIA I TEMPI. È GIÀ RISALITO IN MOTO Dario Marchetti è tornato in pista dopo il tremendo incidente di Rijeka che aveva fatto temere prima per la sua vita e poi per la possibilità di un recupero totale. Invece il pilota bolognese ha avuto una ripresa che ha sorpreso anche i medici ed è tornato in pista ad Adria sulla stessa moto con cui aveva avuto l’incidente, una Ducati 1198 R.Per evitare che la scapola vada fuori posto Marchetti è costretto a guidare con un tutore che lo limita nella mobilità e in ogni caso con grande affaticamento.L’obiettivo è essere in gara nell’ultima prova del campionato spagnolo Extreme, il 21 novembre a Jerez, per arrivare al massimo della forma in marzo, in vista della partecipazione alla 200 Miglia di Daytona, in Florida.

SUPERBIKE INGLESE: HILL E LAVERTY TESTA A TESTA Tommy Hill e Michael Laverty, entrambi piloti Suzuki, sono i vincitori delle due gare della Superbike inglese nel round numero 10, che si è corso al circuito di Croft. Per entrambi, un primo e un secondo posto. Podio completato tutte e due le volte da Stuart Easton (Honda). In campionato, Hill è primo con 570 punti, seguito da Laverty a quota 554.

EUROSPEEDWAY. LE SEMIFINALI 2 E 3Nella pista siberiana di Balakovo si è disputata la semifinale numero 2 del campionato individuale UEM di speedway. Gara stradominata dai piloti russi: sette nei primi sette posti. A vincere, dopo spareggio, è stato Povazhny, che ha avuto la meglio su Gizatullin, mentre il terzo gradino del podio è andato a Gafurov. La semifinale numero 3 si è corsa in Germania, a Berghaupten. Uno spareggio alla fine delle venti manche ha sancito la vittoria dell’ucraino Karpov, che ha battuto Kroner.

IN B

RE

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«Tony

Cairoli

è una gran

bella

persona

ancora

prima

di essere

campione.

È uno

sincero»

Marco Melandri (Moto.it)

EUROENDURO ITALIA CHE BOTTINO! Junior, Veteran, Club, Team, 2 classi

REED E LA KAWASAKI SI SEPARANO CHAD REED NON È PIÙ UN PILOTA KAWASAKI. LA NOTIZIA È STATA DATA CON UN COMUNICATO, NEL QUALE SI PARLA DI UNA DECISIONE CONGIUNTA. AL MOMENTO L’EX CAMPIONE DEL SUPERCROSS E DEL NATIONAL AMA NON HA ANCORA UNA NUOVA MOTO.

CANARD IN 250È TREY Canard (Honda, nella foto) il nuovo campione

del National americano di cross 250, l’unico titolo in palio fino all’ultima prova, a Pala (California). Complice involontario del successo di Canard è stato Christophe Pourcel, che era primo con 7 punti di vantaggio. Ma in

gara 1 il francese ha sbagliato un salto e si è lussato una spalla. Così a Canard sono bastati un quarto e un terzo posto per assicurarsi il titolo. Entrambe le gare

sono state vinte da Dean Wilson (Kawasaki). Nella 450, anche l’ultima prova è andata a Ryan Dungey.

Un secondo e un terzo posto a testa per i due piloti Honda Andrew Short e Brett Metcalfe.

MONDIALE SIDECAR A MAGNY COURS

PÄIVÄRINTA E HÄNNI CAMPIONI IL BRITANNICO Tim Reeves e il suo passeggero francese, Gregory Cluze, si sono aggiudicati la vittoria della prova conclusiva del Mondiale sidecar, che si è disputata a Magny Cours, in Francia, a contorno del Bol d’Or. La gara è stata interrotta due volte per incidenti, nessuno dei quali con gravi conseguenze. Grazie al quinto posto, il finlandese Pekka Päivärinta e lo svizzero Adolf Hänni hanno conquistato il titolo.

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BENEFICENZA

VUOI LA MAGLIA DI CAIROLI? TONY Cairoli festeggia il quarto mondiale con un’iniziativa benefica a favore di “Insieme per una solidarietà senza frontiere onlus”,associazione che sostiene le adozioni a distanza di 1500 bambini in India e 500 in Africa. Metterà in vendita una maglia commemorativa dei titoli vinti, in serie limitata. Le magliette saranno 222 e verranno vendute al prezzo di 22,2 euro al sito www.tonycairoli.com. La numero 222 verrà messa all’asta (prezzo base 22,2 euro) dal prossimo 22 settembre, sempre al sito del campione.

SUMMER WHEELS

CRONOSCALATA A BALLETTI SESSANTA piloti al via della Summer Wheels, cronoscalata per moto da enduro e quad ideata da Nicola Dutto, con gran parte del ricavato devoluto al Comitato Italiano Paralimpico. Per quanto riguarda l’aspetto agonistico, ha dominato Oscar Balletti. Alle sue spalle si è piazzato Fabio Mossini che, pur non riuscendo mai ad impensierire l’avversario, è sempre rimasto in seconda posizione, accumulando alla fine un distacco minimo. Sul terzo gradino del podio è salito Mirko Gritti.

BIG A TERENZANOSARÀ un gran premio interessante quello che si disputerà nella

pista friulana di Terenzano, il 25 settembre, perché potrebbe incoronare campione del mondo in anticipo il polacco Tomasz

Gollob. Per il sesto anno consecutivo il mondiale delle ruote di traverso farà tappa in Italia, il secondo di fila a Terenzano.

Questo sarà il decimo GP del 2010: Gollob, autore di una stagione fantastica, ha 19 punti di vantaggio su Crump e 20 su Hampel. Se

nel GP friulano riuscirà a totalizzare 18 punti oppure a chiudere la gara con 7 punti di vantaggio su Crump e 6 su Hampel per lui è

fatta! Lo speedway italiano non ha nessun pilota inserito fra i 15 titolari dei GP ma in questo saranno tre i nostri rapprentanti in gara. La wild-card Mattia Carpanese e le riserve di pista Mattia

Cavicchioli e Andrea Maida. Le prove ufficiali si disputeranno venerdì 24 alle ore 15,00 mentre il rinnovato stadio friulano

il giorno della gara aprirà alle ore 17,00. I biglietti di tribuna centrale numerati sono già esauriti mentre quelli di tutte le

tribune non numerate costano 35 euro. Per i minori di 14 anni il biglietto costa 10 euro.

X-FIGHTERS, LA FINALE SU ITALIA 1

VERRÀ TRASMESSA IN TELEVISIONE, SU ITALIA 1,

L’ULTIMA TAPPA DEL TOUR INTERNAZIONALE DI FREESTYLE

X-FIGHTERS. LA GARA SI SVOLGERÀ ALLO STADIO

FLAMINIO DI ROMA IL 2 OTTOBRE (E CHI VUOLE PUÒ ACQUISTARE

I BIGLIETTI SU TICKETONE.IT) MENTRE LA DIFFERITA TELEVISIVA

SARÀ DOMENICA 10, ALLE 15. TELECRONISTI ALBERTO PORTA E L’EX CAMPIONE DI FREESTYLE

STEFANO MINGUZZI.

CEV AD ALBACETE

TAROZZI TERZO IN SPAGNA UN PILOTA spagnolo sul podio del campionato spagnolo di velocità non è esattamente quel che si dice un fatto usuale. Ce l’ha fatta Mattia Tarozzi, terzo nella prova che si è corsa ad Albacete. L’italiano del Faenza Racing si è piazzato alle spalle del vincitore, Maverick Vinales e di Alex Rins. Nella Moto2, undicesimo posto per Gianluca Nannelli (gara vinta dallo spagnolo Carmelo Morales). Javier Fores ha portato il marchio BMW sul gradino più alto del podio nella Extreme.

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1 Il terzo posto al Nazioni è un risultato del quale tu, il capitano, dovresti essere orgoglioso. E lo sono! Anche perché bisogna guardare la cosa nel complesso. Per tradizione, Spagna e Gran Bretagna sono di un altro pianeta, dunque aver battuto Francia e Giappone significa essere primi tra... gli umani. Devo anche aggiungere che i francesi hanno fatto ostruzionismo. L’ultimo dei loro faceva di tutto per danneggiare le zone prima del nostro passaggio: un atteggiamento davvero poco sportivo.

2 Comunque obiettivo raggiunto. Come pure ti sei già assicurato il titolo indoor. Adesso il campionato italiano all’aperto. Con quali prospettive? Esito incertissimo. Siamo tre piloti, io, Maurino e Grattarola racchiusi in pochissimi punti. E con pari possibilità.

3 Tu, Maurino e Grattarola: sempre gli stessi nomi. Non è un buon segno per il futuro di questa disciplina. Oltretutto, anche al Mondiale sono proprio pochi i partecipanti. Sono due discorsi diversi. Al Mondiale le Case costruttrici - Gas Gas, Beta, Montesa e Sherco - schierano al massimo due piloti ognuno. Gli altri, i privati, lottano per il nono, decimo posto, dunque non hanno grande interesse a partecipare. In Italia ci sono segnali incoraggianti, la Federazione si sta muovendo bene per formare i giovani. Grattarola, per esempio, è un prodotto della Maglia Azzurra. Le prospettive per il futuro non sono così male.

4 A proposito di futuro, ti sei dato un termine per l’agonismo? Sì, quando non riuscirò più a salire sul podio. Sono un atleta delle Fiamme Oro, poi ci sono i premi, insomma posso vivere di trial. In Italia succede al massimo a tre o quattro piloti.

FABIO LENZIIDENTIKIT

NATO A BRESCIAETÀ 35 ANNIHA VINTO 6 TITOLI ITALIANI TRIAL OUTDOOR 8 ITALIANI INDOOR 1 HARD TRIAL

QUEST’ANNOTERZO CON LA NAZIONALE AL “NAZIONI”

Paddock

SARA... ONOREVOLENEL WEEK-END del Trial delle Nazioni, ad aprire la danze sono

state le donne con la terza ed ultima prova del loro Mondiale. Quest’anno a Myslenice, in Polonia, i giochi per le prime tre

posizioni erano già fatti: Laia Sanz campione per la decima volta, poi le inglesi Rebakah Cook e Joanne Coles. Alla gara partecipano solitamente tutte le ragazze impegnate poi il giorno seguente nel

Trial delle Nazioni, per cui anche le 4 azzurre. Sara Trentini (sopra), lottando con determinazione su un percorso

particolarmente scivoloso, è riuscita a ottenere un onorevole dodicesimo posto, su 33 classificate. Di poco fuori dalla zona punti

Martina Balducchi, quindi Sara Rivera e Valentina Peretti

INDOVINA L’ERROREI PRIMI VINCITORIECCO I PRIMI VINCITORI DEL NOSTRO CONCORSO “INDOVINA L’ERRORE”, PROPOSTO A OGNI GRAN PREMIO DEL MOTOMONDIALE. HANNO VINTO UN PAIO DI STIVALI XP7 R DELLA SPIDI:LUIGI BRAMBANI VIMODRONE - MI (QATAR) LORIS VETTORELLO CALDERARA DI RENO - BO (SPAGNA)CHRISTIAN CALZOLARIREGGIOLO - RE (FRANCIA)LORENZO TEMPERINIROMA (GRAN BRETAGNA)ALESSANDRO CALOGIURI LORETO - AN (ITALIA)RICCARDO ROSSIMARRADI - FI - (OLANDA)DAVIDE MANNUCCINI ORTIGNANO - AR (CATALUNYA)

GIOIELLI DEL PASSATO IN MOSTRA A FERMO AL GP DI FERMO GLI APPASSIONATI HANNO POTUTO AMMIRARE ALCUNE DELLE MOTO ITALIANE CHE NEGLI ANNI 70/80 HANNO FATTO LA STORIA DELLA SPECIALITÀ, PROVENIENTI DALLA COLLEZIONE DI CLAUDIO BECCHIS. MODELLI “UNICI” COME LA GILERA BICILINDRICA DEL 1980 O LA SIMONINI MUSTANG DEL 1978, CHE A FERMO PER UN GIORNO HANNO RITROVATO I PILOTI CHE LE PORTAVANO IN GARA: GIUSEPPE ANDREANI (SOTTO) PER LA SIMONINI E FRANCO PERFINI PER LA GILERA (IN BASSO).

CROSS UEM 125

BERNARDINI FINISCE TERZO UN SECONDO posto di Dawid Ciucci e un quinto di Samuele Bernardini: sono questi i migliori risultati italiani a Fermo, dove.a contorno del Mondiale, si è disputata l’ultima prova dell’europeo cross 125. A vincere entrambe le gare è stato l’austriaco Pascal Rauchenecker. Il titolo era già stato assegnato in anticipo al francese Jordi Tixier, Bernardini in campionato è terzo.

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IN SPAGNA SI COGLIELA GRANDE OCCASIONEIl motociclismo può essere un grande business che va ben oltre l’evento agonistico

MA GUARDA tu come è varia la vita: si va in Spagna!Quattro GP in stagione, senza contare i test (125 e Moto2,

io guardo anche quelli) significano tanti giorni passati tra Barcellona e Jerez, passando per Valencia e Aragon. Devo essere sincero: è giusto che sia così. Il mondiale è organizzato da una società spagnola, vede al comando di tutte le classi piloti sudditi della corona spagnola. E poi in Spagna si sta bene, riesci più o meno a farti capire, non ci vogliono visti sul passaporto, prese strane per il computer e ci sono tanti collegamenti aerei. Già, Aragon, dicono che sia una pista in mezzo al nulla e magari è vero, ma è importante per questo. Mi spiego meglio: il circuito è il volano dello sviluppo di una zona che, a parte la coltura dell’olivo non ha molto. Alcaniz, che è la “città” più vicina, è un paese o poco più e la zona non offre molto. Ecco perché bisogna investire su qualcosa e un circuito può essere una buona scelta. Penso a cosa si potrebbe fare in Italia, ad esempio due impianti fantastici in Puglia o in Sicilia. Anche da quelle parti c’è bisogno di volani produttivi, di turismo e

c’è l’olivo. Che, come tutti sanno, cresce dove il clima è buono, quindi dove si può andare in moto per parecchi mesi l’anno. Esattamente come nel nostro Sud. Solo che da quelle parti di situazioni come Aragon Jerez, Almeria o, andando nel vicino Portogallo, Portimao, non ce ne sono, nemmeno all’orizzonte. Ed è un peccato, gravissimo.

Un circuito fa conoscere una località in tutto il mondo, crea occupazione diretta (chi costruisce, chi tiene in funzione, chi pulisce, eccetera) ma anche indiretta. Si aprono strutture alberghiere nelle quali possono trovare lavoro persone che altrimenti sarebbero disoccupate, ristoranti, officine. In più si crea sapere, conoscenza, passione. Insomma, si va avanti. E stiamo parlando della Spagna, un paese che sta vivendo un periodo di crisi economica piuttosto serio, che non ha pozzi di petrolio, che ha un tasso di disoccupazione alto. Da loro c’è il federalismo da anni e le cose funzionano bene, almeno nel settore che noi conosciamo bene ma non hanno avuto bisogno di minacciare rivoluzioni per ottenerlo. Il confronto con l’Italia, sotto questo punto di vista, è impietoso e ve lo risparmio, ma se per un attimo smettete di farvi rimbambire da dichiarazioni di politici che hanno nella stasi la loro arma migliore, potete trarre le conclusioni. E capire perché nel Sud d’Italia, nessuno ha in mente di realizzare qualcosa di simile ad Aragon. Intanto il palinsesto va e passano belle paperine, reality, telegiornali più o meno taroccati e non si vede nulla, se non qualche sindaco ammazzato, una cosa che fa rabbrividire la coscienza di chi crede di vivere in un paese civile ed evoluto, in una nazione che è tra le “grandi” della Terra ma che è indietro, in tante, troppe cose.

Se non volete le piste, va bene, impegnamoci nella banda larga, nella riqualificazione turistica, in un progresso che possa attrarre gente dal tutto il mondo con capitali ed idee e non solo disperati in cerca di una via fuga dall’inferno.

Bene, si va in Spagna, quattro Gran Premi sono tanti, forse troppi, come sono troppi i facilmente intuibili tre campioni del mondo 2010 targati “E”, ma non dite che non si sono meritato tutto questo. Nel mondo nessuno regala niente, in pista come nella vita e la Spagna non fa eccezione. Del resto in TV, quando vedete i GP, ci sono inquadrati tanti cartelli con scritto “visit Spain”, visti da milioni di persone in tutto il mondo. Perché Rossi, inquadrato 24 ore su 24 non ha una scritta “Visit Italy” sulla tuta o sul cappellino? Coraggio, non ci vogliono lauree e master per capire che stiamo buttando via l’ennesima grande occasione.

SERGIO GADEA DURANTE I TEST SUL CIRCUITO SPAGNOLO CHE SORGE NELLA COMUNITÀ AUTONOMA DI ARAGONA. IL MOTORLAND ARAGON È UNO DEGLI ESEMPI DI COME IN SPAGNA SI CERCHI DI VALORIZZARE UNA ZONA CON UNA PISTA E L’ATTIVITÀ LEGATA AI MOTORI.

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VIAGGIO AGLI ALBORI DEL CIRCUITO DEL SAVIOTra il 1923 e il ‘27 fu uno degli eventi motoristici più importanti. Vi corse anche Nuvolari. Che nel ‘26...

NELLE edicole della Romagna in questi giorni si può trovare l’ultimo numero del periodico “Il Romagnolo”, un mensile di storia e tradizioni locali, che dedica cinque pagine al Circuito del Savio, uno fra gli eventi motoristici più importanti in ambito nazionale tra il 1923 e il 1927. L’articolo, il cui autore è Gianluca Melandri, racconta dettagli importanti sulla nascita dell’iniziativa, ne racconta in modo molto sintetico la storia ed è corredato di fotografie e documenti rari e di notevole interesse.

Ricordo che il Circuito del Savio, che vide alla partenza i più famosi campioni dell’automobilismo e del motociclismo dell’epoca, si svolgeva su un circuito di oltre 14 km di lunghezza dalla forma triangolare con pochissime curve (praticamente solo tre, più un curvone) raccordate da “eterni” rettilinei. La scelta del tracciato era coerente alle tendenze del tempo, che privilegiavano lo sviluppo delle massime velocità come elemento altamente coinvolgente per il pubblico. L’articolo merita l’acquisto del giornale (chi fosse interessato e non

riuscisse a trovarlo in edicola, può provare a richiederlo all’associazione culturale “Circolo del Merlo”, vicolo del Merlo, 18 – 48124 Madonna dell’Albero – RA), anche se ci sono un paio di errori non da poco.

Scrive l’autore: “... durante il V Circuito del Savio (1926) l’allora sconosciuto Nuvolari che gareggiava su una moto Bianchi categoria 250 accusò un guasto alla catena. Cercò di smontarla senza riuscirvi e fu costretto ad abbandonare la competizione”. A prescindere dal fatto che Nuvolari nel 1926 era già notissimo come campione di calibro internazionale in moto, e che la categoria in cui gareggiava era la 350 con la famosa Bianchi Freccia Celeste, l’episodio della rottura della catena (ben tre volte) accadde nell’ultima edizione, quella dell’8 maggio 1927. Nel 1926 invece il “mantovano volante” fu costretto al ritiro da un avvenimento molto più drammatico.

Subito dopo il via, Terzo Bandini, partito in testa con Nuvolari a ruota, sbagliò la prima curva e per evitarlo Nuvolari andò a sfregare con la mano sinistra contro un muretto riportando la frattura dell’anulare, dolorosissima, che il pilota, passato alla storia non solo per le sue vittorie in auto e in moto, ma anche per la sua straordinaria resistenza al dolore, ignorò per alcuni giri, durante i quali continuò a condurre la corsa realizzando anche giri velocissimi. All’ottavo giro la volontà non bastò più e il ritmo calò bruscamente; al decimo giro Nuvolari si fermò al box, stravolto, per il rifornimento. Voleva continuare, ma fu portato all’ospedale dove si oppose all’amputazione del dito, che i medici dicevano inevitabile. Fu accontentato e, dopo una rapida riabilitazione fu pronto per continuare il suo percorso nella leggenda.

Ho fatto queste precisazioni perché raccontare la storia è una grossa responsabilità, visto che questi racconti costituiranno le fonti per chi domani vorrà approfondire determinati studi. Ciò vale naturalmente anche per me. A questo proposito dunque faccio autocritica per qualcosa che ho recentemente scritto a proposito della Cardani 500. Descrivendola, ho attribuito il telaio a Belletti, collaboratore di Fontana e di Jack Findlay nella realizzazione di quello della Jada-Suzuki, ma sono stato corretto da Domenico Pettinari, autorevolissimo protagonista del mondo milanese delle corse, che mi ha informato che l’autore del telaio fu Mc Intyre, lo stesso che aveva firmato il telaio della Matchless di Findlay.

Ringrazio Domenico Pettinari e mi scuso coi lettori.

C’È TUTTO IL FASCINO DELLE CORSE PIONIERISTICHE IN QUESTA IMMAGINE DEI BOX DEL CIRCUITO DEL SAVIO, FAMOSO NON SOLO IN ROMAGNA MA IN AMBITO NAZIONALE.

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© H-D 2010. Harley, Harley-Davidson e il logo Bar & Shield, sono alcuni dei marchi di proprietà di H-D Michigan, LLC.*Presso le concessionarie ufficiali che aderiscono all’iniziativa.

Un autunno ricco di novità in casa Harley-Davidson®. Dall’introduzione del nuovissimo Sportster® SuperLow™ al ritorno a grande richiesta

di un classico senza tempo: il Softail® Deluxe.

Dall’ABS di serie su tutti i modelli Softail® (ad eccezione del modello Cross Bones™)

al motore Twin Cam 103™ da 1690cc ora di serie su tutti i modelli Touring.

E allora cosa aspetti? Vieni a trovarci*, ti manderemo a fare un giro!!!

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Si ringrazia:

>> Faccani, Segoni e Giugovaz volano verso la vittoria.

> RS125 GP Trophy: Marco Faccani si aggiudica gara e trofeo sul filo di lana.

> CBR600RR CUP: Vittoria finale all'ultima giornata a favore di Diego Giugovaz.

> HORNET CUP: Lorenzo Segoni vince il campionato al suo esordio su Honda.

VALLELUNGATre titoli, uno spettacolo unico.

> Pacchiana (3) all'inseguimento di Segoni (52).

> Stirpe vice campione al fotofinish.

> Bagarre durante l'accesa gara della classe regina.

Con tutti e tre i titoli da assegnare, aVallelunga le premesse per delle gare alta-mente spettacolari c’erano tutte e così è stato.

Nella Hornet Cup, Zerbo, che per vinceredeve sperare in un passo falso di Segoni si

presenta subito con una pole stratosferica. Alpronti via però il più veloce è Lorenzo Segoni

che chiude il primo giro in testa con Pacchiana,Galimberti e Bentivogli nella sua scia. Durante il

secondo giro ecco il colpo di scena: Sebastiano Zerbo fa un“dritto” e rientra penultimo. Nelle posizioni di testa cade Galimberti

mentre Pacchiana, Bentivogli e Segoni si alternano al comando con Di Lalla e Giusti a meno di unsecondo. Nell’ultimo giro Pacchiana trova lo spunto vincente e in volata coglie la sua prima vittoriaa coronamento di una stagione in crescita. Segoni secondo vince il campionato e Paolo Bentivogliconclude con il terzo posto in gara e campionato. Quarto Emilio Di Lalla davanti al giovanissimoGollini protagonista di una stagione in cui la sua competitività è cresciuta gara dopo gara. Belliniè sesto davanti a Morosi e Zerbo che grazie alla sua entusiasmante rimonta, coronata dal giro piùveloce, conserva il secondo posto in campionato.

Nell’RS125 GP Trophy la lotta è tra Stirpe e Faccani. Il pilota romano è il più veloce al via segui-to al primo giro da Torlaschi e nei giri successivi da Marco Faccani con l’inserimento tra il sesto eil settimo giro di Coletti. Nell’ultimo giro, al “Tornantino”, Faccani sferra l’attacco decisivo e si portain prima posizione ma Stirpe reagisce ed i due tagliano il traguardo affiancati. Alla fine si aggiu-dica la gara per soli 16 millesimi di secondo Faccani che vince così il Trofeo con 1 solo punto di van-taggio su Stirpe. Terzo Coletti davanti a Caricasulo e Tucci che con questa posizione conserva il terzoposto in campionato. Sesto Migno davanti a Palluotto, Villani, Di Ciolo e i fratelli Tiveron. SfortunatoTorlaschi vittima di un contatto nell’ultimo giro.

Altrettanto spettacolare anche la gara finale della CBR600RR Cup. Zerbo, autore della pole partemalissimo mentre al comando al primo giro transita Miele davanti a Zappa, Sassaro, Proietto eGiugovaz. Dal terzo all’ottavo giro prende la testa della gara Andrea Zappa con Miele, Sassaro eGiugovaz alle sue spalle mentre Zerbo, sofferente per le conseguenze del fuori pista nell’HornetCup, conclude la sua rimonta nel corso dell’ultimo giro riuscendo a conquistare la vittoria nell’ulti-ma gara della CBR Cup 2010. Ma nell’ultimo giro succede di tutto e, nella lotta per la seconda posi-zione, a rimetterci è Sassaro che scivola al Tornantino perdendo cosi il Campionato che si aggiudi-ca Giugovaz, secondo in gara davanti Zappa, Miele e Proietto. Vargas sesto è primo degli under.Settimo Zenatello che precede Omarini. Kevin Manfredi e Alessio Lo Turco, nono e decimo comple-tano il podio Under.

Dopo il successo dell’edizione 2010 che ha visto un sensibile aumento del numero dipartecipanti ai Trofei Honda, tutti e tre i Campionati per il 2011 sono confermati e sipreannunciano importanti novità che miglioreranno ulteriormente il livello tecnico edagonistico. L’appuntamento è fissato per l’Eicma il giorno 6 novembre con la premia-zione dei campioni Honda 2010. Le iscrizioni per il 2011 sono già aperte.

> La partenza delle ottavo di litro sul rettilineo di Vallelunga.

E&E ORGANIZATION - Via Marcello Garosi, 10 – 00128 Roma - Cell: 349 15 23 135 - 348 38 16 929 - Fax: 06 508 22 33 - E-mail: [email protected]

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Classifiche

> RS125GP TROPHY:Faccani, Stirpe, Coletti.

> CBR600RR CUP:Zerbo, Giugovaz, Zappa.

> HORNET CUP:Pacchiana, Segoni, Bentivogli.

CLASSIFICA GENERALE

1. Giugovaz Diego punti 832. Zerbo Sebastiano punti 803. Sassaro Alex punti 654. Zenatello Franco punti 525. Miele Roberto punti 466. Zappa Andrea punti 407. Lagiongada Nicolò punti 368. Proietto Juri punti 33

CLASSIFICA CONCESSIONARIE

2. MEGABIKE - Roma punti: 1521. DINAMICA MOTO - Grandate (CO) punti: 1443. ESPRESSIONE MOTO - Genova punti: 925. HONDA POINT BY TRESOLDI - Pessano C.B. (MI) punti: 834. DALL'ARA - Bergamo punti: 656. GALLO - Frosinone punti: 627. VALDOMOTO PESCARA - Pescara punti: 588. MARINO MOTO - Savigliano punti: 56

CLASSIFICA DI GARA

1. Zerbo Sebastiano alla media di 139,701 km/h2. Giugovaz Diego a 0,531 sec.3. Zappa Andrea a 1,138 sec.4. Miele Roberto a 2,336 sec.5. Proietto Juri a 2,767 sec.6. Vargas Raffaele a 3,951 sec.7. Zenatello Franco a 4,033 sec. 8. Omarini C. M. a 14,863 sec.

CLASSIFICA GENERALE

1. Segoni Lorenzo punti 1032. Zerbo Sebastiano punti 783. Bentivogli Paolo punti 754. Pacchiana Stefano punti 705. Di Lalla Emilio punti 57 6. Bellini Fernando punti 457. Papa Gelsomino punti 408. Morosi Stefano punti 39

CLASSIFICA CONCESSIONARIE 1. MEGA BIKE - Roma punti: 2432. GILPI - Bologna punti: 1423. VALDOMOTO PESCARA - Pescara punti: 1354. TOTTENE - Bassano del Grappa (VI) punti: 1155. GILPI 2 - Bologna punti: 696. VALDOMOTO PESCARA 2 - Pescara punti: 547. MARINO MOTO - Savigliano (CN) punti: 538. DIEFFE MOTOR - Fermo punti: 52

CLASSIFICA DI GARA

1. Pacchiana Stefano alla media di 134,458 km/h2. Segoni Lorenzo a 0,039 sec.3. Bentivogli Paolo a 0,762 sec.4. Di Lalla Emilio a 1,966 sec.5. Gollini Mattia a 8,098 sec.6. Bellini Fernando a 12,737 sec.7. Morosi Stefano a 12,813 sec.8. Zerbo Sebastiano a 14,651 sec.

CLASSIFICA GENERALE

1. Faccani Marco punti 912. Stirpe Davide punti 903. Tucci Andrea punti 734. Coletti Michael punti 705. Torlaschi Alessandro punti 525. Caricasulo Federico punti 527. Migno Andrea punti 50 8. Cunti Elia punti 37

PILOTA-TEAM

1. Faccani Marco San Carlo Junior Team2. Stirpe Davide Rossocromo-CRP3. Tucci Andrea San Carlo Junior Team4. Coletti Michael San Carlo Junior Team 5. Torlaschi Alessandro Power Racing Team5. Caricasulo Federico San Carlo Junior Team7. Migno Andrea Team 448. Cunti Elia Pos Corse

CLASSIFICA DI GARA

1. Faccani Marco alla media di 135,870 km/h2. Stirpe Davide a 0,016 sec.3. Coletti Michael a 2,849 sec.4. Caricasulo Federico a 6,432 sec.5. Tucci Andrea a 6,518 sec.6. Migno Andrea a 33,215 sec.7. Palluotto Niccolò a 41,652 sec.8. Villani Francesco a 1’24,248 sec.

Si ringrazia:

E&E ORGANIZATION - Via Marcello Garosi, 10 – 00128 Roma - Cell: 349 15 23 135 - 348 38 16 929 - Fax: 06 508 22 33 - E-mail: [email protected]

> Ancora gran successo di pubblico davanti all'hospitality Honda.

> Staff organizzativo dei Trofei Honda.> Premiazioni delle pole position con Zerbo e Stirpe.

> I centauri della Hornet Cup durante le fasi iniziali di gara.

> Lotta in casa tra i piloti del San Carlo Junior Team.

> Momenti di preparazione della CBR600RR Cup prima del via.

Page 12: 21 settembre - Motosprint 38

motosprint

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MotoGP Aragondi Enrico Borghi - foto Milagro

Toro RossoToro Rosso

Dopo 12 podi consecutivi Lorenzo è rimasto fuori: non ha eguagliato il record di Rossi

Ducati travolgente: Stoner vince di forza, Hayden strappa il podio a Lorenzo. Yamaha in affanno. Rossi deve operarsi

motosprint

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SODDISFAZIONE E COMPLIMENTI

IN CASA DUCATI. GLI UOMINI ROSSI

HANNO PICCHIATO DURO:

STONER (27) HA TROVATO UN

SETTING CHE LO HA SODDISFATTO

ED HA VINTO DI PREPOTENZA

DAVANTI A PEDROSA (26),

HAYDEN HA OTTENUTO IL PRIMO

PODIO DELL’ANNO.

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MotoGP Aragonil commento

motosprint

25

ALCAÑIZ – Casey Stoner si è svegliato nel giorno in cui Valentino Rossi si è per la prima volta posto dei dubbi cir-

ca la sua situazione, e nel momento in cui Jorge Lorenzo ha mostrato il primo cedi-mento della stagione.

Il GP Aragon non ha stravolto la situazio-ne circa i distacchi al vertice della classifica di campionato, però l’interruzione della se-rie positiva del leader del campionato è una notizia. Così come la crisi (fisica, non psico-logica) di Valentino Rossi.

Jorge Lorenzo è sceso per la prima volta dal podio. È stato solo quarto, dopo aver subito l’attacco di Nicky Hayden. Non era mai accaduto, quest’anno. Quindi questo, per certi versi, è un segnale negativo per il pilota che da un po’ di tempo non è più in grado di vincere e convincere. E lui l’ha det-to apertamente, dopo la gara, facendo pen-sare ad uno stato d’animo agitato. In effetti è da un po’ che i protagonisti sono altri: Pedrosa e la Honda a Indianapolis e a Misa-no, Stoner e la Ducati ad Aragon. Mentre Lorenzo e la Yamaha, i dominatori di tutta la prima parte del campionato, adesso soffro-no.

Se è presto per affermare che questa ga-ra può aver incrinato le sue certezze, va considerato che da almeno un paio di gran premi il ragazzo di Palma di Maiorca appare meno sereno: guida in modo più contratto ed è palesemente impegnato a studiare le prestazioni della Honda, cercando di pren-dere pochi rischi. È giusto che guidi in modo conservativo un pilota che ha oggi un van-taggio di 56 punti sul secondo (Pedrosa, secondo anche in gara) e 129 sul terzo (Sto-ner), però è anche vero che Lorenzo sta vi-vendo male la fase di approccio a quel tito-

Casey Stoner

«Non ho perso la fiducia dopo

la caduta nel warm up, e non ho mai temuto di non poter vincere»

]

DAVANTI A UN MURO DI FOLLA, NICKY HAYDEN (69) HA STRAPPATO IL TERZO POSTO A JORGE LORENZO (99) NELL’ULTIMA “ESSE”, TENENDOLO POI DIETRO NELLA VOLATA.

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26

MotoGP Aragonil commento

Dani Pedrosa

«Per tre quarti di gara ho cercato di raggiungere Stoner. Quando ho visto che poteva tenere il mio passo ho mollato»

lo che è virtualmente suo dal maggio scor-so. Pensa troppo alla Honda (che adesso va effettivamente molto forte) e pensa troppo poco a quello che invece lui ha, e che lo ha portato fino a qui.

Tutto può ancora succedere, quindi? «Non credo proprio, la questione è ormai chiusa» ha detto Dani Pedrosa, l’unico che può an-cora impensierire Lorenzo. E Nicky Hayden ha aggiunto che «Lorenzo vincerà perché se lo merita, visto il modo in cui ha guidato quest’anno».

Certo, con Lorenzo è scesa per la prima volta dal podio anche la Yamaha, che ormai da due anni piazzava almeno una M1 nelle zone che contano, ma le elucubrazioni fan-no male. Sarebbe meglio scacciare i cattivi pensieri, come fece Valentino nel 2004, ba-dando solo a guidare come ha fatto fino ad ora. Per evitare che gli incubi possano di-ventare i suoi più pericolosi avversari.

CASEY Stoner ha fatto finalmente ciò per cui viene pagato: ha vinto una gara. È la prima volta, quest’anno. Ed è anche la pri-ma volta dal GP Malesia 2009. L’australiano ha quindi reso onore al lavoro e all’impegno del Team Ducati: è stato veloce, costante, preciso, concentrato. Soprattutto, non ha commesso errori. Ed è questa la novità, considerando come ha corso fino ad ora.

Stoner ha esibito quella sicurezza che ormai sembrava smarrita e forse il merito è dell’asfalto della pista di Aragon che ga-rantisce molto grip e quindi ha permesso al team di trovare un assetto che gli infondes-se fiducia nell’anteriore. Di certo la Ducati qui si è trovata subito a proprio agio, perché Nicky Hayden ha colto, con una gara molto aggressiva, il suo primo podio della stagio-ne. Non che Nicky sia un pilota scarso, però se si è potuto permettere di restare incol-lato a Lorenzo, studiarlo, mettergli pressio- ]

VALENTINO ROSSI (46) CONTINUA AD AVERE GRAVI PROBLEMI ALLA SPALLA E NON È ANDATO OLTRE IL SESTO POSTO, DAVANTI A MARCO SIMONCELLI (58) CHE PROSEGUE (BENE) IL SUO APPRENDISTATO IN MOTOGP.

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27

ALCAÑIZ – La peggiore prestazione dell’anno di Valentino Rossi – settimo in prova e settimo in gara fino a quando, nell’ultimo giro, non è caduto Dovizioso – è stata determinata dal dolore alla spalla destra, dalla difficoltà nel guidare al limite, dalla mancanza di forza, nonché dallo scarso feeling che inevitabilmente sopraggiunge quando un pilota non riesce a guarire da un infortunio. Mentre il box Ducati esultava (considerando anche il terzo posto di Nicky Hayden) e nel garage della Yamaha piombava il silenzio (è stata la giornata più brutta della stagione, per Iwata), si sono fatte largo alcune domande: perché Valentino non si ferma, per curarsi e risolvere i suoi guai una volta per tutte? Perché continua così, soffrendo e prendendo rischi inutili senza ottenere risultati importanti? Sono domande che si è posto anche lui, e ne ha parlato, dopo la gara, con i suoi più stretti collaboratori. Poiché chiunque può dargli un consiglio ma solo lui può prendere una decisione, Valentino ha deciso: «Per ora vado avanti, correrò le prossime tre gare. In fondo correre non peggiora la situazione, non peggiora la spalla». Appena approdato nel deserto di Alcañiz il pesarese era stato chiaro: «Io voglio finire la

Il caso

ROSSI A DENTI STRETTI MA HA SENSO?La spalla fa male e lui non riesce a guidare

stagione». E in queste parole va letta la determinazione non solo ad onorare i propri contratti e il suo nome, ma va anche individuata la volontà di restare in pista almeno fino a quando non proverà la Ducati. Così da impostare bene il 2011. Però Valentino non sta bene. Infatti correre in questo modo, cioè per agguantare un sesto posto grazie alla caduta di un avversario (Andrea Dovizioso, in questo caso), non è cosa da lui. E la sensazione è che la situazione non possa migliorare. Anzi. Anche lui in fondo la pensa così, infatti quando ha lasciato il circuito, domenica pomeriggio, le sue certezze per il futuro erano leggermente cambiate: «Al limite posso pensare di farmi operare dopo la tripla trasferta. Certo, se non corressi a Estoril e a Valencia non potrei provare la Ducati (sempre ammesso che glie la lascino provare, ndr), però che senso ha provare una moto nuova se non sono in condizioni di spingere a fondo?». Anche questa è una domanda importante. Ma anche in questo caso, solo lui può trovare la risposta.

«Il problema è il tendine sovraspinoso (che passa sulla testa dell’omero): è rovinato, quindi non ho forza nella spalla e in più mi fa molto male mentre guido. Ormai sono passati dei mesi, avrebbe dovuto guarire, invece non è cambiato niente. Anzi... Quindi, se fino ad un mese e mezzo fa ero fiducioso sulle possibilità di evitare l’operazione,

poi ho cambiato opinione». La decisione di farsi operare, Valentino non l’ha ancora presa. Cioè, non è ancora convinto del tutto. Ma di certo ci si sta avvicinando.«Pensavo di poter sopperire aumentando la massa muscolare, ma non è possibile: si è lesionato un tendine, e anche un nervo, e sono cose che si mettono a posto solo operando». Però vuole continuare a correre, ed è questo che appare strano. Sempre ammesso che continuare a correre non provochi altri danni, bisogna chiedersi che tipo di gare potrà fare Valentino in Giappone, Malesia, Australia. Tra l’altro,

con un problema in più, che lui stesso ha già

considerato: «Con tre gare in sequenza avrò anche meno tempo per far riposare la spalla, e purtroppo la prima delle tre, Motegi, è la pista che mi creerà i maggiori problemi per la sua conformazione e le sue caratteristiche». La domanda iniziale resta quindi di

attualità: ha senso tutto questo?

n è cosa daè che la

sache lui in infatti il circuito,gio, le suero erano ate: «Al

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VALENTINO ROSSI SI TIENE LA SPALLA DOLORANTE: L’OPERAZIONE SI IMPONE. SE NE STA CONVINCENDO...

Page 15: 21 settembre - Motosprint 38

motosprint

28

MotoGP Aragonil commento

ne, infine attaccarlo e superarlo, significa che la Desmosedici ha compiuto un balzo in avanti.

Ora ci si può chiedere se il ritorno di Ca-sey Stoner possa rianimare l’ultima parte di una stagione che fino ad ora è stata no-iosa. Ma ci si chiede anche come sia possi-bile che un pilota come lui impieghi quasi un anno per tornare a vincere. L’ultima sua affermazione risaliva infatti all’ottobre del 2009.

Nel paddock ci si chiede da tempo cosa sia successo a Casey Stoner. Anche perché la perdita di feeling con l’anteriore non è apparsa sempre una spiegazione convin-cente ed esaustiva. Si era fatta largo, quin-di, la sensazione che Stoner avesse deciso di approdare in Honda in piena salute, quin-

Jorge Lorenzo

«Non sono preoccupato per la classifica ma per il passo avanti della Honda»

di che avesse deciso di chiudere il gas per-ché con la Ducati di oggi non si può vincere senza prendere rischi. Invece con la Ducati si può vincere, e Stoner non ha perso il suo talento né la voglia di primeggiare. Perché, quindi, ci ha messo così tanto? Perché ha gettato al vento un campionato 2010 in cui avrebbe potuto essere protagonista? Forse la risposta non l’ha nemmeno lui.

Questa volta Stoner ha fatto ciò che ha voluto. Ha impresso un ritmo elevato alla gara, nella sua prima fase, poi ha gestito in modo perfetto il ritmo di Pedrosa: aumen-tava il passo appena lo aumentava lo spa-gnolo. Riportava il distacco sulla stessa misura, appena Dani lo riduceva. Pedrosa ha ammesso: «Ad un certo punto ho mol-lato perché ho capito che non l’avrei preso» e lui, Stoner, ha detto che «non ho perso fiducia nemmeno dopo la caduta nel warm up: sì, mi sono un po’ innervosito, ma non ho mai temuto di non poter vincere».

Non aveva mai parlato così, quest’anno. Cosa è cambiato, quindi? «Dopo tanto lavo-

ro, svolto nei mesi scorsi, abbiamo final-mente trovato un assetto che mi è conge-niale» ha detto lui. La squadra ha lavorato sulla distribuzione dei pesi, sulla forcella. E Stoner finalmente ha ritrovato la sua gui-da.

ORA ANCHE lui ha una grande voglia di verificare se la situazione è davvero cam-biata: «Non posso essere sicuro circa il nuovo assetto: serviranno ancora un paio di circuiti per capire se la moto è a posto».

In Giappone, nella prossima gara, avre-mo una prima risposta. Ma la Ducati sem-bra aver risolto i suoi guai, e questa è la sola bella notizia per Valentino Rossi per-ché la “sua” Desmosedici sarà sostanzial-mente basata sulla moto che sta correndo in questa ultima parte di stagione. Adesso bisogna attendere che anche Valentino metta fine ai suoi problemi, così potremo cominciare a sognare un 2011 molto diver-so dal campionato attuale. Sia per il pilota, che per la moto italiana.

IL DUELLO TRA SPIES (11) E DOVIZIOSO (4) È STATO UNO DEI MOMENTI PIÙ

AVVINCENTI DELLA GARA. SI È CHIUSO BRUSCAMENTE CON LA CADUTA

DELL’ITALIANO NELL’ULTIMO GIRO.

motosprint

29

ALCAÑIZ – I due spagnoli che stanno dominando il campionato avevano facce scure, domenica pomeriggio. I loro pensieri e le loro preoccupazioni erano diversi, ma ad unirli è stato un dato: hanno entrambi preso paga da una Ducati. Quella di Stoner, per Pedrosa; quella di Hayden, per Lorenzo. Jorge è apparso però molto più preoccupato, e il paradosso è che alla fine è stato Pedrosa a consolare il rivale, spiegando che «per me il mondiale è una possibilità assolutamente remota». Jorge Lorenzo ha detto invece: «Io non sono preoccupato per la classifica, ma per il fatto che la Honda ha compiuto un grande passo avanti e adesso va più forte della Yamaha». Ed è stata un’affermazione che Pedrosa non si è sentito di smentire: «Sì, la mia moto adesso va veramente bene, ed è per questo che non sono dispiaciuto troppo per la seconda posizione. Ora comincio a credere che con la nostra moto si possa andare forte ovunque, quindi voglio pensare con positività alle prossime gare». «Posso capirlo, se pensa positivo – ha detto Lorenzo –. Sono io ad avere una moto che non è veloce nei rettilinei come dovrebbe essere. Per tutto il week-end abbiamo avuto dei problemi di trazione, ma quello principale riguarda il motore. Che non va abbastanza forte». Pedrosa ha il problema opposto: «Dobbiamo trovare un’erogazione un po’ più dolce, perché il nostro motore è potentissimo ed è ancora molto aggressivo. Certo, le modifiche all’elettronica e quelle al telaio rendono la moto molto più equilibrata e finalmente posso sfruttarla in pieno». Lorenzo ha fatto richieste diverse ai giapponesi: «Spero che a Motegi mi consegnino un motore nuovo, più potente. Un motore in grado di arginare l’attacco che sta attuando la Honda. Ho spiegato agli ingegneri che il problema non è di oggi: lo abbiamo da

Hanno detto

LA MOTO CONTA! ECCOMELa Honda va forte. Lorenzo è preoccupato

diverso tempo». La preoccupazione per il futuro ha fatto passare in secondo piano la peggiore gara di Lorenzo, fino ad ora: «Non me la prendo perché ho perso il podio, in fondo ci può stare. Sono preoccupato perché non riuscivo a contenere nemmeno la Ducati di Hayden. Nel suo ultimo attacco non ho chiuso del tutto la traiettoria perché tanto se lo avessi ostacolato in quella curva lui mi avrebbe passato sul rettilineo successivo...». Anche Dani Pedrosa ha ammesso di aver realizzato che oggi non era giornata: «Quando ho raggiunto Stoner ho capito che questa volta la sua moto era a posto, e anche lui

guidava bene. Io per poco non sono caduto in uscita dalla prima curva, ed è per questo che non sono partito bene. Ma mi sono subito dato da fare e ho recuperato, facendo dei bei sorpassi, fino a quando non mi sono trovato secondo. Ho deciso di spingere per raggiungere Stoner il prima possibile, ma appena l’ho avvicinavo lui ha allungato di nuovo. E siamo sempre andati avanti così. Ho provato per tre quarti di gara a raggiungerlo, ma quando ho capito che andavamo allo stesso modo e che quindi non sarei riuscito a prenderlo, mi sono detto che ci sono giorni in cui un secondo poto va benissimo. E questo è stato uno di quelli».

LORENZO DAVANTI A PEDROSA (26), HAYDEN (69) E SPIES. AD ALCAÑIZ

NON È STATO INCISIVO COME AL SOLITO, LA YAMAHA È UN PO’ IN AFFANNO.

Page 16: 21 settembre - Motosprint 38

Yamaha in affanno

ALCAÑIZ – Fino ad agosto la Yamaha era inavvicinabile. Era la moto più equilibrata,

l’oggetto del desiderio di ogni pilota. Poi è successo qualcosa che ha

completamente cambiato la direzione del vento e dai garage del team ufficiale, ma anche da quello della Tech3, si sente un mesto coro che dice più o meno così:“Va

piano”. Una delle cose peggiori che si possano dire di una moto da corsa, una

stroncatura senza pietà. E in effetti il lungo rettilineo di Aragon ha messo

in evidenza qualche limite. Ma ci sono mai state delle Yamaha che hanno sverniciato

le Honda e le Ducati in rettilineo?Questa non è una sciocchezza e nemmeno

un luogo comune, è semplicemente la verità. Pensate un po’, dai tempi della

prima M1 guidata da Max Biaggi, le Yamaha non sono mai state dei fulmini

di guerra sul dritto. In compenso nelle curve, nel misto, nei cambi di direzione

sono quasi sempre state le migliori.Fa un certo effetto, parlare in questi

termini, se si considera che la Yamaha è in testa a tutte le classifiche (piloti,

costruttori, team). Sembra un controsenso, eppure è proprio così,

la regina ha perso il suo fascino.Nonostante il notevole vantaggio

in classifica, persino Jorge Lorenzo è nervoso e lancia un grido di allarme. Valentino Rossi è più calmo, ma spiega

che la Yamaha adesso è indietro mentre Honda e Ducati hanno risolto i loro

problemi. Già, ma quali sono i problemi della

Yamaha? Cosa è accaduto? Il sospetto è che sia accaduto poco o niente.

Insomma, la Yamaha ha detto: questa moto sta dominando il campionato, per

quale motivo dovremmo turbare l’equilibrio?

Intanto gli avversari non stanno fermi, alzano di nuovo l’asticella e chiedono

alla regina di saltare ancora più in alto.Ma in fondo la domanda è un’altra:

è in crisi la moto, o sono in difficoltà quelli che la guidano?

È un eterno dilemma, anche questo tipico della MotoGP.

DIO SALVI LA REGINA

Casey Stoner «Anche in Qatar avevo la vittoria in tasca prima di commettere un errore…»E questa volta invece no! L’australiano

torna ad essere il Canguro Mannaro che

terrorizzò il mondiale qualche anno fa e

porta a casa pole position e vittoria, merce

che mancava da parecchio in bacheca.

Veloce, concentrato, meno ossessionato

del solito, non lascia a Pedrosa un briciolo

di speranza. Un voto in meno per la caduta

nel warm up, quando cade toccando la

linea bianca, ma per il resto perfetto.

Dominatore 9

Dani Pedrosa «Dopo l’errore alla prima curva ho cercato di non cadere e di portare a casa un buon secondo posto»Gara di forza e di volontà che inizia con un

brivido in uscita della prima curva,

continua con una caccia senza quartiere a

Stoner e finisce con il secondo gradino del

podio. Troppo lesto l’australiano, ma

Pedrosa non molla mai; si vede che è in

gran forma e che darà battaglia in Asia.

Trasformato 8

Le pagelle di Marco MasettiMotoGP Aragon

Nicky Hayden «Io però avevo deciso che un quarto posto non era abbastanza e ho attaccato»Prova gagliarda e muscolare ma anche

veloce di Nicky che torna sul podio dopo

mesi di astinenza. Molto intraprendente fin

dalle prove, in gara marca a uomo Lorenzo

impedendogli di rilassarsi anche solo un

secondo e infilandolo all’ultimo giro con

una manovra davvero fulminante e di

precisione chirurgica.

Missile intelligente 8

Jorge Lorenzo «Il problema è che la Yamaha non è veloce sul dritto, lo dico da tempo»Sicuramente da tre gare consecutive,

che sono poi il periodo di digiuno che lo

spagnolo sta osservando, ben poco felice.

Il circuito di Alcañiz non perdona

e il motore fiacco della M1 non spinge a

sufficienza sul lungo dritto, ma Jorge

gioca troppo in difesa. Difficile dargli torto

visto il vantaggio in classifica, ma lo

spettacolo ne risente e intanto Pedrosa si

avvicina.

Abbottonato 5,5motosprint

31

Ben Spies «Mi piace correre così, senza dubbio la gara più divertente della stagione»Bravo Ben, anche noi ci siamo divertiti a

vedere il confronto, molto ben assortito,

tra lo stile grintoso e “a tutta pista” del

texano e quello pulitissimo e stretto di

Dovizioso. L’americano, quando c’è

bagarre, è davvero un osso duro ed è

l’unico pilota Yamaha a non lamentarsi

delle prestazioni del motore. Anche oggi

ha ammaliato nuovi tifosi.

L’idolo della curva 8

PEDROSA (26) A CACCIA DEL FUGGITIVO STONER, HA APPENA SUPERATO HAYDEN (69) E SPIES (11). SIMONCELLI (58) CONTINUA A CRESCERE SULLA MOTOGP, HA LOTTATO CON DOVIZIOSO (4) E CON ROSSI (46), ANCORA NON È COSTANTE MA È SULLA STRADA GIUSTA. DOVI INVECE NO, È CADUTO, E VALE LOTTA CON PESSIME CONDIZIONI FISICHE.

Page 17: 21 settembre - Motosprint 38

motosprint

32

Le pagelleMotoGP Aragon

Valentino Rossi «Tutte le Yamaha hanno sofferto e non avevano velocità. Ma il problema sono io che non guido come vorrei. Non è tanto il dolore, quanto la forza che mi manca»Vedere il bomber azzoppato girare

per la pista a ritmi per lui assolutamente

non adatti fa davvero male. Un pilota

veloce e aggressivo, talentuoso

ed esaltante come lui deve potersi

esprimere a livelli alti e per fare questo

bisogna essere in forma. Adesso

non lo è e c’è il sospetto che possa

peggiorare. Valgono i vecchi proverbi:

La salute prima di tutto 5

Marco Simoncelli «Le gomme sono calate, ho perso il contatto con quelli davanti e ho fatto qualche errore»Ma nella sostanza resta una gara positiva

per “Marcone” che lotta a tutto campo, le

prende e le dà. È il solito repertorio di un

grande combattente che deve solo

migliorare i dettagli e acquistare maggiore

attenzione. In pista non è sempre

bellissimo da vedere ma è un leone.

Avanti tutta 6,5

Alvaro Bautista «Probabilmente la moto non era perfetta perché da metà gara in poi ho avuto problemi di grip. Ce l’ho messa tutta e l’ottava posizione non è male»La sua moto ha alti e bassi e non risponde

sempre allo stesso modo, ma Alvaro cerca

di restare attaccato ad un gruppetto nel

quale si lotta duramente. Sembra

incredibile, ma riesce a domare l’esperto

Melandri e Barbera che ha una moto molto

più veloce della sua. Sta vivendo un buon

momento, forse non sufficiente a

convincere la Suzuki ad impegnarsi molto

anche il prossimo anno.

Volenteroso 6

Marco Melandri «È stato un fine settimana decisamente negativo e la gara è andata abbastanza male»Il pessimismo regna sovrano in casa

Melandri. Marco non riesce a trovare il

minimo feeling con una moto che sembra

progettata per frustrare le grandi doti di

staccatore del romagnolo, il quale si

ritrova lontano dalle posizioni che contano.

Ci sono parecchie cose che non funzionano

nel crepuscolo della carriera di Melandri

in MotoGP.

Questione di feeling 5,5

Aleix Espargaró «Nella volata finale, Melandri e Bautista mi hanno battuto di pochi decimi»Lotta, si impegna, si dimena, non è un

mostro di stile ma ci prova. Forse si

divertirebbe di più in Moto2, ma sta

cercando di restare nella top class dove si

raccoglie meno sportivamente ma

l’ambiente è decisamente più di classe.

Irriducibile 5,5

Hector Barbera «Facevo fatica a dare gas perché la mia moto scivolava moltissimo…»Pilota strano cui manca completamente

la visione tattica della gara. In compenso

è veloce e ha una manetta niente male. Ma

ha sempre bisogno di qualcuno con il quale

battagliare, altrimenti si spegne. Questa

volta, però, subisce anche in bagarre.

Assente 5

Colin Edwards «Ho fatto una brutta partenza e, subito dopo, una serie di errori stupidi»Ma la cosa giusta l’aveva già fatta: un altro

anno di contratto con il suo team per fare

da balia a Cal Crutchlow. Il talento di Colin

in pista ogni tanto si spegne, ma quando

c’è da firmare sul pezzo di carta giusto non

c’è possibilità di errore. Un grande

professionista, ma ogni tanto un po’ di gas

in più non guasterebbe.

Micragnoso 4

Hiroshi Aoyama «Ho lottato con Kallio, provando a passarlo in ogni curva ma non ci riuscivo»Gli obiettivi di Hiroshi sono quelli che sono:

lottare con Kallio non è il massimo delle

aspirazioni, soprattutto per l’iridato 250

del 2009. Il giapponese sembra spaesato e

tra prove, warm up e gara, non infila più di

una decina di giri presentabili. Non è facile

trovare qualcosa di positivo…

Vita dura 5

MELANDRI (33) TIENE TESTA A DE PUNIET (14) ED ESPARGARÓ;

NEL FINALE IL FRANCESE È CADUTO E L’ITALIANO HA CHIUSO NONO.

A DESTRA DUELLO SPAGNOLO TRA BAUTISTA (19) E BARBERA (40).

motosprint

33

Mika Kallio «All’inizio pensavo fosse una gara buona, poi mi hanno passato in due e non ho più recuperato»Il finlandese spende una delle sue ultime

apparizioni in MotoGP con l’ennesima gara

incolore che si conclude con l’ultimo posto

in classifica. E sì che nelle piccole

cilindrate era qualcuno...

Irriconoscibile 5

Andrea Dovizioso «Più che l’errore all’ultimo giro mi danno fastidio i due errorini all’inizio, alla curva 10»Tutto il week end di Andrea non fa saltare

di gioia: in prova non si illumina, in gara

perde il treno del podio. Alla fine si

impegna in un duello ai ferri corti con

Spies che si conclude con la moto numero

4 da ricostruire.

Grinta! 5

Randy De Puniet «A 8 giri dal termine ho aperto troppo il gas e sono volato per aria. Fisicamente sto bene ma il morale è a terra perché gli ultimi due mesi sono stati duri per me»Per una volta ha detto tutto il pilota, noi

possiamo solo dirgli una cosa: ripigliati

Randy!

Demoralizzato 5

Page 18: 21 settembre - Motosprint 38

Alvia

Lecadute

Casey Stoner (Ducati) in 1'48"942 alla media di 167,803 km/h. Pole 2009: nuovo circuito.

Venerdì: EspargaróSabato: BautistaDomenica: Warmup: De Puniet, Stoner Gara: De Puniet, Dovizioso

Aragon 19.09.2010 Alcañiz

1. Casey Stoner Australia Ducati 1'51"195 2'01"710 1'50"115 1'48"942 1'50"806

2. Jorge Lorenzo Spagna Yamaha 1'50"928 2'02"278 1'50"764 1'49"251 1'50"464

3. Dani Pedrosa Spagna Honda 1'50"506 2'05"394 1'50"452 1'49"343 1'50"362

4. Nicky Hayden USA Ducati 1'50"917 2'02"411 1'50"675 1'49"506 1'50"339

5. Ben Spies USA Yamaha 1'52"141 2'03"874 1'50"843 1'49"565 1'51"437

6. Randy De Puniet Francia Honda 1'52"340 2'03"801 1'50"986 1'49"952 1'52"308

7. Valentino Rossi Italia Yamaha 1'51"769 2'02"878 1'51"588 1'50"017 1'50"687

8. Andrea Dovizioso Italia Honda 1'51"845 2'03"754 1'50"724 1'50"046 1'50"896

9. Marco Simoncelli Italia Honda 1'51"768 2'04"151 1'51"397 1'50"088 1'50"760

10. Hector Barbera Spagna Ducati 1'51"792 2'04"063 1'51"654 1'50"323 1'51"415

11. Colin Edwards USA Yamaha 1'52"027 2'04"868 1'51"242 1'50"440 1'52"498

12. Alvaro Bautista Spagna Suzuki 1'52"822 2'05"170 1'51"833 1'50"523 1'51"273

13. Aleix Espargaró Spagna Ducati 1'52"752 2'07"133 1'51"962 1'50"537 1'51"090

14. Marco Melandri Italia Honda 1'52"321 2'03"146 1'51"444 1'50"580 1'51"342

15. Hiroshi Aoyama Giappone Honda 1'53"512 2'07"632 1'51"642 1'50"836 1'51"660

16. Mika Kallio Finlandia Ducati 1'52"190 2'06"257 1'52"141 1'51"490 1'51"272

Poleposition

WARM

-UP

esterna 19°Casfalto 26°C

il tabellone

SPETTATORI

70.124nei tre giorni 116.931

MotoGP Aragon

QUALIFIC

AZION

I

LIBERE S

ABATO

LIBERE 2

VEN

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LIBERE 1

VEN

ERDÌ

Altraguardo Giriveloci Velocitàmassime

CampionatomarcheTopteam

Campionatopiloti

11. Colin Edwards 70; 12. Hector Barbera 66; 13. Aleix Espargaro 50; 14. Alvaro Bautista 49; 15. Loris Capirossi 41; 16. Mika Kallio 33; 17. Hiroshi Aoyama 29; 18. Alex De Angelis 11; 19. Roger Lee Hayden 5; 20. Kousuke Akiyoshi 4; 21. Wataru Yoshikawa 1.

1. Fiat Yamaha Team 4252. Repsol Honda Team 3673. Ducati Team 2804. Monster Yamaha Tech 3 2015. San Carlo Honda Gresini 148

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TEMPERATURAESTERNA (°C)

23TEMPERATURA

ASFALTO (°C)

39PILOTIAL VIA

16NUMERO

GIRI

23

1. Dani Pedrosa 1'49"521

alla media di 166,915 km/h

2. Casey Stoner 1'49"555

3. Nicky Hayden 1'49"935

4. Ben Spies 1'50"116

5. Andrea Dovizioso 1'50"234

6. Jorge Lorenzo 1'50"273

7. Marco Simoncelli 1'50"688

8. Valentino Rossi 1'50"701

9. Alvaro Bautista 1'50"958

10. Hector Barbera 1'50"999

11. Aleix Espargarò 1'51"035

12. Marco Melandri 1'51"145

13. Colin Edwards 1'51"292

14. Hiroshi Aoyama 1'51"306

15. Randy De Puniet 1'51"327

16. Mika Kallio 1'51"818

PRIMATO PRECEDENTE

Nuovo circuito.

Punti in classifica

rispetto al 2009

dopo 13 gare

1. Jorge Lorenzo Spagna Yamaha 20 25 25 20 25 25 25 20 25 25 16 20 13 284 +77

2. Dani Pedrosa Spagna Honda 9 20 11 25 8 20 20 25 — 20 25 25 20 228 +71

3. Casey Stoner Australia Ducati — 11 — 13 11 16 16 16 20 16 — 11 25 155 +5

4. Valentino Rossi Italia Yamaha 25 16 20 — — — — 13 16 11 13 16 10 140 -97

5. Andrea Dovizioso Italia Honda 16 10 16 16 20 11 2 11 13 — 11 13 — 139 +6

6. Ben Spies USA Yamaha 11 — — 9 16 13 10 8 10 13 20 10 11 131 deb

7. Nicky Hayden USA Ducati 13 13 13 — 13 9 8 9 11 10 10 — 16 125 +52

8. Randy De Puniet Francia Honda 10 7 9 10 10 10 13 — — 6 3 3 — 81 -7

9. Marco Melandri Italia Honda 3 8 10 11 — — 7 6 8 8 — 6 7 74 -13

10. Marco Simoncelli Italia Honda 5 5 6 7 9 7 — 10 — 5 9 2 9 74 deb

1. YAMAHA 25 25 25 20 25 25 25 20 25 25 20 20 13 293 -12

2. HONDA 16 20 16 25 20 20 20 25 13 20 25 25 20 265 +45

3. DUCATI 13 13 13 13 13 16 16 16 20 16 10 11 25 195 +4

4. SUZUKI 7 6 — 6 4 3 11 5 6 — 8 8 8 72 -48

TO

TAL

E

motosprint

35

1. Casey Stoner Ducati Ducati Team in 42'16"530

116,794 km alla media di 165,761 km/h

2. Dani Pedrosa Honda Repsol Honda Team a 5"148

3. Nicky Hayden Ducati Ducati Team a 9"496

4. Jorge Lorenzo Yamaha Fiat Yamaha Team a 9"580

5. Ben Spies Yamaha Monster Yamaha Tech 3 a 13"771

6. Valentino Rossi Yamaha Fiat Yamaha Team a 27"330

7. Marco Simoncelli Honda San Carlo Honda Gresini a 28"511

8. Alvaro Bautista Suzuki Rizla Suzuki MotoGP a 35"254

9. Marco Melandri Honda San Carlo Honda Gresini a 35"393

10. Aleix Espargaró Ducati Pramac Racing Team a 35"467

11. Hector Barbera Ducati Paginas Amarillas Aspar a 35"522

12. Colin Edwards Yamaha Monster Yamaha Tech 3 a 45"360

13. Hiroshi Aoyama Honda Interwetten Honda MotoGP a 48"319

14. Mika Kallio Ducati Pramac Racing Team a 58"047

RITIRATI

Andrea Dovizioso Honda Repsol Honda Team al 23. giro

Randy De Puniet Honda LCR Honda MotoGP al 16. giro

1. Pedrosa libere 3 329,52. Barbera qualifiche 326,73. Dovizioso libere 3 326,54. Aoyama libere 3 326,25. Melandri libere 3 325,96. Stoner libere 3 325,77. Bautista libere 3 324,78. Kallio warm up 323,49. Espargarò libere 3 322,1

10. De Puniet libere 3 322,011. Hayden libere 3 321,612. Simoncelli libere 3 321,413. Edwards gara 321,314. Lorenzo libere 3 320,715. Rossi gara 320,116. Spies libere 3 319,8

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Page 19: 21 settembre - Motosprint 38

36motosprint

Il ricordo di TomizawaMotoGP Aragon

L’INTERO MOTOMONDIALE HA PRESO POSTO IN PISTA PER IL COMMOSSO RICORDO DI SHOYA TOMIZAWA. IN SILENZIO, DIETRO ALLA MOTO NUMERO 48,INSIEME A PILOTI, TECNICI, ADDETTI AI LAVORI, C’ERA ANCHE IL RE DI SPAGNA JUAN CARLOS.I PILOTI HANNO DEDICATO IL LORO PENSIERO A SHOYA ANCHE IN ALTRI MODI. MOLTI HANNO ATTACCATOALLA MOTO L’ADESIVO FATTO REALIZZAREDA NOBBY UEDA PER RICORDARE L’AMICO.LORENZO HA CORSO CON UN CASCO SIMILEA QUELLO DI TOMIZAWA, IANNONE HA PERCORSOIL GIRO D’ONORE CON UNA BANDIERA DEDICATA A LUI.

Un minuto per Shoya

37motosprint

IL CONCORSO XPD “INDOVINA L’ERRORE”È RIMANDATO AL PROSSIMO NUMERO

NEL ROUND IMOLA DEL MONDIALE SUPERBIKE

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HONDA E REPSOL AI FERRI CORTISi discute sulle scelte e su Puig

Dai box

RITORNA STONER

Pole Position

ROSSI, Dovizioso, Simoncelli sulla stessa fila. Peccato che fosse la terza. Lontani, incredibilmente distanti dai primi, i tre migliori azzurri sono risultati rispettivamente settimo, ottavo e nono nelle prove. Casey Stoner (sotto, con la moglie

Adriana), l’uomo della pole position, è apparso irraggiungibile. Per l’australiano si tratta del ritorno in pole dal GP Qatar, la prima gara della stagione. Invece per Lorenzo (secondo miglior tempo) la prima fila è ormai un’abitudine: la frequenta sin dalla prima gara. La prima linea dello schieramento di partenza è stata completata da Dani Pedrosa.

MotoGP Aragon

ALCAÑIZ – La Honda ha annunciato da sola, cioè senza la Repsol, il rinnovo del contratto con Dani Pedrosa. E non è un caso. Questa volta i dissidi sono tra Casa e spon-sor, il pilota non c’entra. Ma è anche vero che Pedrosa è “uomo Repsol” per eccellenza, e il fatto che si sia accordato con la Honda prima della Repsol è una novità di non poco conto. È tutto in linea con l’aria che sta tirando in questo momento: la Honda vuole ridefinire alcune norme contrattuali. Per essere più libera nelle sue scelte, e per arginare il pote-re di Alberto Puig.

Il caso Dovizioso – cioè il pasticcio in cui si è ficcata la HRC ingaggiando Stoner nono-stante i due piloti attuali avessero la possibi-lità di far valere una opzione a proprio favore – ha portato allo scoperto una situazione che la Honda mal tollerava da tempo: la Repsol infatti impone, per contratto, che solo le mo-to del suo team siano ufficiali, quindi preten-de che siano più evolute delle altre. La Hon-da ha deciso che questa clausola deve scomparire e poiché la Repsol non è dello stesso parere, ecco spiegato perché non si è ancora arrivati all’accordo tra questi due gi-ganti che collaborano ormai da 16 anni.

La Honda ha deciso (ed era ora) che in casa sua comanda lei, a maggior ragione adesso, cioè nel momento in cui bisogna

FINE NOVEMBRE

PROVE A JEREZ SOLO PER I ROOKIE LA TRE GIORNI di prove a Jerez di fine novembre è già stata eliminata. Al suo posto ci sarà una due giorni riservata ai rookie (che per ora sono solo Abraham e Crutchlow). È stata la MSMA, l’associazione dei costruttori, a far crollare il progetto; ha dato parere negativo perché ritiene che queste prove siano poco utili: a Jerez a fine novembre non si può girare per una giornata intera (fino a mezzogiorno l’asfalto è umido), e il rischio di pioggia è alto. Quindi la spesa non è ripagata dalla qualità del lavoro necessario per sviluppare una moto.

prendere decisioni importanti. La HRC vuole ridimensionare il potere della Repsol, e in-tende farlo in due modi.

Primo: eliminando la clausola sulle moto ufficiali e realizzandone quindi quattro (me-glio: per quattro piloti) divise in due squadre. Sarebbe il modo per risolvere il caso Dovizio-so. Il forlivese avrebbe la garanzia, scritta, di poter partecipare allo sviluppo e quindi po-trebbe adattare la moto alle sue esigenze. E questo è il punto su cui Dovizioso non vuole transigere, forte di un contratto che lo lega alla HRC anche nel 2011 (è stato rinnovato automaticamente a Laguna Seca in conse-guenza di una clausola, perché allo scadere di luglio il forlivese era nelle prime tre posi-zioni della classifica di campionato).

Secondo: togliendo ad Alberto Puig (uomo Repsol, oltre che fedelissimo di Pedrosa) ogni incarico all’interno della squadra (ades-so è team manager).

Invece secondo i piani della Repsol le due RCV ufficiali devono essere quelle di Pedrosa e Dovizioso. Lo sponsor dice che le cose stanno funzionando, che i due lavorano in pieno accordo e stanno migliorando la moto. Perché inserire Stoner, quindi? Se ne vada lui in un team satellite, visto che è la Honda che lo ha voluto.

La Repsol (consigliata da Alberto Puig) teme che Stoner possa ricevere un tratta-mento migliore di quello di Pedrosa, cosa inaccettabile per uno sponsor che sostiene la Honda solo perché c’è Pedrosa. Nasce da qui, la tensione.

La Honda non intende cambiare rotta, lo sponsor minaccia di andarsene. Come andrà a finire?

Se riesce difficile pensare che la Honda lascerà andare la Repsol (anche se sono iniziati i contatti con la Telefonica, che ha appena detto “no” alla Yamaha) è altrettanto difficile credere che la Repsol possa smette-re di impegnarsi in uno sport in cui solo negli ultimi cinque anni ha riversato più di 50 mi-lioni di euro per sostenere Pedrosa.

Il denaro però non c’entra nulla. È in atto una guerra di potere, e uno dei due dovrà abbassare la testa.

TRACCIATO NUOVO

TUTTI IN PISTA... MA CON LE STRADALI PRIMA di scendere in pista con le MotoGP, i piloti avevano già ben chiaro il tracciato: l’avevano provato, tutti, con le moto stradali. Normali supersportive senza modifiche o elaborazioni. Tutti i piloti hanno ammesso di essersi divertiti molto con le R1, le GSX-R, le 1098. E Valentino Rossi ha raccontato: «Era previsto che facessi una quindicina di giri, sufficienti per farsi un’idea. Ma mi divertivo così tanto che ho girato tutto il giorno e di giri ne ho fatti più di 50!».

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1 La 200 Miglia di Imola è sempre stata vinta dalla Yamaha tranne che in due edizioni. A quali Case è andato il successo?E in che anno?

2 Quante volte ha partecipato Giacomo Agostini?E quante volte ha vinto?

3 Alla 200 Miglia di Imola comparve per la prima voltain Europa Kenny Roberts: che anno era?

4 Risale alla 200 Miglia di Imola la comparsa delle prime gomme slick in Europa: che anno era, e quale marca le portò?

A ImolaImola con la 200 Miglia200 MigliaSe conosci la storia della 200 Miglia di Imola, potrai vincere un week-end

per due persone a Imola in occasione della rievocazione storica della celebre

gara e il casco AGV Ago.

Il premio verrà estratto tra quanti avranno risposto esattamente a tutte

le domande. Un casco AGV Ago se lo aggiudicherà anche il secondo

classificato, mentre dal terzo al ventesimo posto si vincerà un accesso

al paddock per due persone da venerdì 1 a domenica 3 ottobre.

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Nome ___________________________________________________________

Cognome ______________________________________ Età ______________

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Città __________________________________________ Prov. _____________

CAP ________________ Tel. _________________________________________

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Autorizzo la Conti Editore S.p.A. ad inserire i miei dati per l’invio di materiale informa-tivo, pubblicitario e promozionale ed anche ai fi ni di informazione e promozione di prodotti e servizi di terza società. In ogni momento, a norma D.Lgs. 196/2003, potrò avere accesso ai miei dati per prenderne visione, chiederne la modifi ca o la cancel-lazione oppure oppormi al loro utilizzo scrivendo a : CONTI EDITORE S.p.A., via del Lavoro, 7 - 40068 San Lazzaro di Savena (BO). Tel. 051.6227111 - Fax 051.6227309

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Da spedire a: Motosprint “A Imola con la 200 Miglia” - Via del Lavoro, 740068 San Lazzaro di Savena (BO). Saranno considerari validi tuttii tagliandi, in originale, pervenuti entro mercoledi 29/09/2010.

TEAM TECH3

EDWARDS RESTA E C’È CRUTCHLOWSOLO un paio di mesi fa Colin Edwards (sopra) sembrava destinato ad uscire dalla MotoGP per cercare (forse) una alternativa in Superbike, invece ha salvato il posto. Almeno per un’altra stagione, cioè per il 2011. Il trentaseienne texano, che ad Aragon ha corso il suo GP numero 100 con la Yamaha, ha infatti rinnovato l’accordo con il Team Tech3, la squadra con la quale gareggia dal 2008, in cui verrà affiancato da Cal Crutchlow.

OPERATO AL MIGNOLO

CAPIROSSI TORNA A MOTEGILORIS Capirossi è rimasto a casa, questa volta. I postumi dell’intervento effettuato all’indomani del GP San Marino sono tali da impedirgli di guidare: «Il dolore è molto forte», ha spiegato lo stesso Loris. L’intervento ha interessato il dito mignolo della mano destra, del quale è stato anche ricostruito il legamento. Capirossi intende affrontare la trasferta in Giappone, dove (per ora) è deciso a prendere parte alla gara pur sapendo di non poter essere al meglio della condizione. Capirossi si è appena accordato con il Team Pramac Ducati per la prossima stagione.

LA SPAGNA È IL PAESE CHE HA OSPITATOIL MAGGIOR NUMERO DI GPLa Spagna che domina i tre campionati con i suoi piloti è anche il Paese che ha ospitato il maggior numero di gran premi: ben 91. Non solo, la Spagna è diventata anche l’unica nazione ad organizzare quattro gran premi nella stessa stagione. Questo Paese vanta ben sei circuiti entro cui ha già organizzato almeno un gran premio: oltre a quello di Aragon vanno segnalati Jerez (24 GP), Barcellona (19), Jarama (19), Montjuich (17), Valencia (11).

QUANTO COSTA PARCHEGGIAREI CAMION OFFICINA!Dopo la corsa, le moto e il materiale dei team (e della Dorna) sono partiti subito per il Giappone, per la prima gara della tripla trasferta in Asia e Oceania. I mezzi dei team (camion officina, hospitality, motorhome) sono rimasti in Spagna in attesa di raggiungere il Portogallo a fine ottobre: sono stati trasferiti in vari circuiti (come Barcellona e Valencia) scelti in base ai prezzi richiesti per il posteggio. Un giorno di sosta per questi camion arriva a costare anche 40 euro: non è proprio un regalo, se si considera che stanno in giro per settimane.

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PROMOSSA LA NOVITÀ

QUATTRO TURNI PURE A ESTORIL E VALENCIALA MOTOGP ad Alcañiz ha recuperato lo schema pre-crisi (si è tornati al turno di prove del venerdì mattina) e visto che questa novità ha fatto piacere a tutti i piloti si è deciso di replicare anche nelle ultime due gare del campionato: Portogallo (Estoril) e Spagna (Valencia). La durata dei quattro turni è di 45 minuti ognuno (prima erano tre di 60 minuti): è un compromesso, causa la norma che limita il numero dei motori (6 unità per pilota). Dal 2011 si tornerà ai quattro turni per tutto il campionato.

Dai boxMotoGP Aragon

QUESTA PISTA È IL FUTUROPer lo sviluppo di un’intera regione

ALCAÑIZ – Per le autorità della Comunità di Aragon «il circuito è una fonte di lavoro, di red-dito e di notorietà per l’intera regione, non po-tremo che trarne dei benefici», ed è con queste intenzioni che è stato stanziato il budget per costruire una cattedrale nel deserto, totalmen-te isolata.

Il Motorland di Aragon è un impianto poliva-lente, nel senso che contiene piste di velocità, fuoristrada, kart, supermotard; e c’è un centro studi (il Techno Park) che dovrà diventare il

fiore all’occhiello della regione. Infine, com-prende anche un’area giochi, per le famiglie.

Il Motorland di Aragon è stato inaugurato a fine ottobre 2009 e non è stato ancora comple-tato. Per ora è in grado di ospitare una gara, ma mancano alcune strutture che completeranno l’architettura; le strade attorno all’impianto sono in costruzione, gli svincoli autostradali sono stati attivati solo il venerdì mattina. Ma soprattutto non c’è ancora una adeguata ricet-tività alberghiera, e quindi percorrere 40 minu-ti in auto per cercare un alloggio – quasi sem-pre case in affitto – è la normalità. Però il circu-ito è fatto bene: è bello, grande, le strutture sono buone. E la pista è molto tecnica.

L’impianto, costruito nella località di Alcañiz, è frutto di un investimento del Gobierno de Aragon, che gestisce tutto. Il governo regionale non ha voluto incertezze per il primo grande evento di questo impianto, e ha disposto uno spiegamento di mezzi senza precedenti (tra polizia, militari, servizio di addetti al traffico e alla pista).

Il governo pensa di poter contribuire a rilan-ciare una regione un po’ depressa, montagno-sa e rocciosa, in cui non c’è un’industria fioren-te né lavoro. Il circuito, con l’area di ricerca tecnologica nonché il parco giochi, è il primo passo: attorno a questa struttura dovrà svilup-parsi l’intera area, il che significa anche hotel, ristoranti, locali.

«Bisogna limitare l’elettronica:

le moto sono diventate meno

divertenti, perché sono degli oggetti

computerizzati». Nicky Hayden

INCONTRO IN GIAPPONE

SUZUKI IN MOTOGP FUTURO INCERTOIN OCCASIONE della trasferta in Giappone Carmelo Ezpeleta incontrerà i vertici Suzuki. All’ordine del giorno il futuro della Casa di Hamamatsu nella MotoGP: i giapponesi stanno parlando di una drastica riduzione del programma sportivo, pare intendano schierare una sola moto nel 2011, ma «c’è anche la possibilità che se ne faccia... zero!», ha detto Shinichi Sahara, responsabile tecnico del team. Sahara ha spiegato che «budget e programmi devono essere approvati dal top management, non solo dai vertici del reparto corse. E ora non regna un grande entusiasmo in quegli uffici». La Suzuki ha un contratto con Bautista per il 2011, ma il caso della Kawasaki fa capire che un costruttore può decidere ciò che vuole, in qualsiasi momento.

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VIA L’ERBA SINTETICA?LA DORNA è disposta a battersi per eliminare dai circuiti l’erba sintetica e sostituirla con un ulteriore tratto di asfalto oltre il cordolo, se i piloti lo chiederanno all’unanimità. Ma per ora, resta. È quanto emerso dalla riunione della Safety Commission. I piloti ora devono discuterne tra di loro, perché non tutti pensano che sia deleteria. Quello su cui tutti sono d’accordo è che non si può considerare l’erba sintetica, o l’asfalto, come un pezzo di pista, quindi non si deve oltrepassare il cordolo. Un limite al tracciato, insomma, ci vuole. La Dorna sta anche pensando di utilizzare il sistema della safety car, come nella F.1, nei casi in cui ci siano incidenti con pezzi di moto in mezzo alla pista, anziché la bandiera rossa che blocca la gara.

PUNTI ESAURITI

ESPARGARÓ MULTATO E PROCESSATOALEIX Espargaró (nella foto) ha subito un processo per direttissima, sabato alle 18.00, dopo che la polizia lo aveva fermato, e multato, per aver attraversato uno “stop” con troppa disinvoltura. Non sarebbe successo niente se l’agente non avesse constatato, via computer, che il pilota del Team Pramac stava guidando senza averne il permesso: aveva esaurito tutti i punti della patente!

NUOVO CUPOLINO PIÙ AERODINAMICOMA SOLO PER STONERIl reparto corse Ducati ha portato ad Alcañiz un cupolino modificato nella parte superiore. Il nuovo “pezzo” è stato affidato solo all’australiano.

QUARTA GARA IN SPAGNAMA I PILOTI SONO CONTENTI Il GP Aragon è il quarto gran premio in Spagna (anche se è ufficialmente una gara sostitutiva) ed è chiaro che nel futuro uno di questi dovrà “saltare”, ma ai piloti piace correre in Spagna. Il motivo lo ha spiegato Rossi: «La Spagna è ideale per correre in moto: per il clima, per l’alto livello delle sue piste e per il calore della gente che viene alle gare».

ERNIA DISCALE, BRIVIO DOLORANTE RESTA IN ITALIADavide Brivio non ha potuto affrontare la trasferta ad Aragon per l’improvviso insorgere di un’ernia discale. È rimasto a Milano per curarsi, così da poter affrontare la lunga trasferta in Asia e Oceania. Per contro, ad Aragon si è ripresentato Paul Denning il team manager della Suzuki che è reduce da un serio infortunio ad una gamba (avvenuto con la moto da cross).

LA RISPOSTA DOPO MOTEGI

TEST ROSSI - DUCATIYAMAHA STA VALUTANDO VALENTINO Rossi sta aspettando dalla Yamaha una risposta in merito al problema dei test del dopo gara di Valencia. Il pesarese vorrebbe il permesso di provare la Ducati, la Yamaha non ha ancora comunicato nulla. Pare però che la questione sia vicina ad una soluzione, in qualsiasi maniera... Il vertice della Yamaha ha fatto sapere che la decisione verrà comunicata dopo il week-end del GP Giappone a Motegi.

NEL PADDOCK DI ARAGON C’ERA ANCHE LA INMOTEC, LA MOTOGP SPAGNOLA PRESENTATA LO SCORSO ANNO AL GP COMUNIDAD VALENCIANA, CHE PERÒ NON HA MAI CORSO. E PER IL MOMENTO NON C’È MOTIVO DI PENSARE CHE POSSA FARLO QUEST’ANNO... È UN BEL PROGETTO, CON UN MOTORE 4 CILINDRI A V, MA I COSTI IN MOTOGP SONO ENORMI...

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Moto2 Aragondi Enrico Borghi

Toni Elias ha contenuto i danni. Lo spagnolo è partito male, ma è stato autore di una bella rimonta

La rabbia La rabbia in in corpocorpoIannone vince

strapazzando gli avversari.

Il terzo posto nel mondiale

è di nuovo suo

ALCAÑIZ - Andrea Iannone ha vinto con la rabbia che covava dentro ormai da settimane, con la grinta che lo sostie-

ne da sempre, e con la velocità e la concen-trazione con la quale riesce ad imporre un ritmo irresistibile per chiunque, sin dai primi giri.

Andrea Iannone ha dominato la gara ed ha umiliato gli avversari. Così come aveva fatto altre volte, nell’unico campionato in cui c’è un italiano che vince in questo periodo.

Andrea Iannone ha corso da solo. Il suo unico riferimento è stato il cronometro, con cui si è misurato per tutti i venti giri del GP Aragon. «Ho voglia di essere veloce», ha spiegato, e in effetti il suo passo di gara è stato assolutamente insostenibile: il ragazzo di Vasto è partito in testa, si è dato subito alla fuga, giro dopo giro ha aumentato il pro-prio vantaggio, e solo nel finale ha gestito il suo ritmo per conservare gomme e mecca-nica.

Nessuno ha mai nemmeno potuto pensa-re di metterlo in difficoltà. Nessuno lo ha mai visto da vicino. Per rendere l’idea, basti pen-sare che fino a tre giri dalla fine Iannone ha

continuato ad allungare portando il divario a oltre 10 secondi. Lui è stato il solo che si è permesso il lusso di girare sotto il muro dell’1’55”: un’impresa che a Julian Simon, giunto poi secondo, è riuscita solo a due giri dal termine.

Andrea Iannone è apparso scatenato, ed ha colto di sorpresa i suoi avversari, che pensavano che fosse ancora in difficoltà do-po i problemi a cui ha dovuto far fronte a In-dianapolis e a Misano. «Ma io sono impreve-dibile, e se sono arrabbiato posso anche essere spericolato», ha detto Iannone, sor-ridendo, dopo la gara. Il suo GP Aragon, in effetti, rispecchia un po’ questo suo stato d’animo. L’abruzzese era arrabbiato, quando è arrivato in Spagna. Soprattutto, «avevo una gran voglia di vincere». Lo si è visto bene, in gara. E se ne sono accorti anche i suoi avver-sari: «all’inizio ho provato a stare dietro ad Andrea, ma ho capito subito che non c’era niente da fare: lui aveva un altro passo», ha confessato Julian Simon.

Andrea Iannone ha anche fatto un piccolo passo in avanti nella classifica di campiona-to: ha scavalcato Thomas Luthi (questa volta decimo) e adesso è terzo. Ora Andrea ha nel mirino Julian Simon, visto che lo spagnolo dista solo quattro punti.

TONI Elias, invece, appare irraggiungibile nella classifica di campionato. Il leader del mondiale questa volta non ha trovato le con-dizioni ideali, ma si è confermato un grande attaccante: è partito male, ma non si è sco-raggiato. Piano piano ha preso il suo ritmo e ]

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SOPRA, LA PARTENZA: DOPO POCHI METRI IANNONE (29) ERA GIÀ IN FUGA,

INSEGUITO DA SIMON (60) E CORSI (3), CHE NEL FINALE HA PERSO IL DUELLO PER IL PODIO CON TALMACSI (2). ALLA

PRIMA CURVA, COME SPESSO ACCADE, C’È STATA UNA CADUTA “DI GRUPPO”.

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Andrea Iannone Pole, gara, giro più veloce. L’abruzzese

è il pilota più veloce del momento:

quando non ha (o non si crea) dei problemi,

è davvero molto difficile batterlo.

Speedy Gonzales10

Le pagelle

Pole Position

IANNONE E MARQUEZ I PIÙ VELOCIQUINTA pole stagionale per Andrea Iannone, fatto abbastanza normale, visto che il pilota della SpeedUp è uno dei più veloci della Moto2. Grandi prestazioni anche per Scott Redding, per la terza volta di fila in prima fila. Bel debutto di Michele Pirro (con la Moriwaki di Gresini), ottavo in griglia. In 125 spettacolare qualifica di Marc Marquez, che per tutto il turno ha costantemente migliorato il proprio tempo, run dopo run.

Moto2 Aragon

a metà gara si è portato alle spalle del grup-po che si stava giocando il podio. Nel finale Elias ha continuato ad attaccare, a spingere, ma alla fine non è riuscito ad agguantare Gabor Talmacsi e si è dovuto accontentare della quarta posizione. Un piazzamento che non lo danneggia più di tanto, pensando al titolo: Elias, infatti, vanta ancora 76 punti di vantaggio sul secondo, Simon, e Iannone dista 80 lunghezze. Insomma, ce n’è abba-stanza per dormire senza incubi.

Simone Corsi non è riuscito a restare sul podio, sul quale si era virtualmente insedia-to nella prima parte della gara. Il romano è partito in modo brillante, si è inserito alle spalle di Simon e sembrava in grado di po-tersi tenere alle spalle Talmacsi. Sembrava poter puntare anche al secondo posto, Simo-ne Corsi, quando poco oltre la metà gara ha approfittato di un errore di Simon ed è pas-sato in seconda posizione. Ma Corsi non ave-va il ritmo per restare lì, infatti Julian Simon ha rimesso subito a posto le cose e poco dopo si è fatto aggressivo anche Talmacsi. Quindi il romano non è riuscito nemmeno a salvare la quarta posizione, che gli è stata strappata da Toni Elias. E alla fine è stato quinto.

Gabor Talmacsi rischia il posto, per gli scarsi risultati conseguiti fino ad ora, e di sicuro a spingerlo sul podio è stata anche l’esigenza di dimostrare che non merita di andare a casa. Certo, dovrà sudare da qui alla fine. Però questa volta è stato bravo, e a fine gara era talmente euforico – questo è il suo primo podio nella Moto2 ed anche il ri-torno sul podio dal GP Malesia 125 del 2008 quando vinse – da aver esagerato con l’in-gresso in parco chiuso finendo a terra con la sua Speedup proprio nel posto in cui vengo-no sistemate le moto dopo la gara: a ridosso del podio.

IN CASA Italia va registrata l’undicesima posizione di Claudio Corti, che era partito bene, ma poi ha perso un po’ il ritmo.

La delusione maggiore è derivata da Alex De Angelis, che è caduto a causa del cedi-mento improvviso della gomma anteriore (si

è rotta la carcassa) dopo soli sei giri. Il sam-marinese aveva lavorato bene in prova, e dopo il via si era inserito in quarta posizione. È stata una grande occasione sprecata.

Invece Michele Pirro è stato bravo: ha cor-so con un polso malconcio, ma è riuscito a restare sempre a metà gruppo, si è battuto, e alla fine ha portato a casa un paio di punti iridati con il quattordicesimo posto.

Il gruppo degli azzurri questa volta l’ha chiuso Roberto Rolfo, che è stato dicianno-vesimo: la sua è stata una gara difficile, per-ché all’inizio è stato buttato fuori pista.

Raffaele De Rosa non ha visto il traguardo: è caduto nell’undicesimo giro. Ma il record spetta a Mattia Pasini e ad Alex Baldolini, che sono caduti nella prima curva, insieme ad altri piloti, in una delle tipiche “ammuc-chiate“ della Moto2 in questa particolare e delicata fase della gara.

Troppi rischi alla partenza QUEST’ANNO, IN MOTO2, IL PROBLEMA DEI CONTATTI E DELLE CADUTE DOPO LA PARTENZA SI È VERIFICATO QUASI SEMPRE. LA COLPA È ANCHE DEL NUMERO TROPPO ELEVATO DI PARTECIPANTI. LA DORNA LO HA CAPITO E STA LAVORANDO PER RISOLVERE IL PROBLEMA: IL PROSSIMO ANNO SI DOVREBBE RIDURRE LA GRIGLIA DI PARTENZA DI ALMENO OTTO PILOTI. MA INTANTO SI VA AVANTI CON QUARANTA PILOTI, SPERANDO CHE VADA SEMPRE TUTTO BENE.

CLUZEL (16) E REDDING (45)

SI SONO ACCODATI AD UN ELIAS (24)

IN RIMONTA, PERÒ NEL FINALE

NON SONO RIUSCITI A SUPERARE

CORSI (3), QUINTO.

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Gabor Talmacsi La sua squadra gli aveva chiesto

una reazione. Che c’è stata.

Il merito è della disperazione?

La risposta arriverà nelle prossime gare

Sotto esame 7

L’intervista

ALCAÑIZ - È la quarta vittoria stagionale, per Andrea Iannone. L’abruzzese è tornato protagonista. «Era la cosa a cui tenevo di più. Ci ho lavorato tanto. Questo è stato un grande week-end, ma non è stato facile fare la pole e dominare: ho sofferto, ho anche rischiato. È stato un modo per rifarmi della sfortuna di Indy, e anche di Misano». Quando vinci, di solito, domini.

«In certe gare, come Indy, ho dovuto anche darmi da fare con i sorpassi. Però è vero che io cerco sempre di scappare, perché questa categoria è particolare. È fatta così...».In che senso?

«Nel finale le gomme cedono sempre, quindi secondo me la cosa migliore da fare è accumulare un buon vantaggio da gestire alla fine». Quindi l’avevi preparata, una gara così? «Diciamo che volevo provarci, ma non ero sicuro del ritmo che sarei riuscito a tenere. Me ne sono accorto giro dopo giro, e mi sono confortato». Insomma, tutto facile.

«Ho preso anche dei rischi. Sia in gara, che in prova, Sabato, nel giro in cui ho conquistato la pole, ho dato tutto me stesso, al punto da fare cinquanta metri con lo sterzo chiuso, pur di andare forte; per poco non finivo in tribuna con la moto!». Il peggio è alle spalle? «Ho del rammarico per la mia posizione in classifica: e per il distacco che ho dal primo. Non dovevamo allontanarci così tanto. Ma a Indy ho corso con lo scafoide rotto e un piede gonfio,

così come a Misano. Diciamo che adesso mi sto riprendendo, e almeno qui ho ritrovato il feeling con la mia moto. La squadra ha fatto un grande lavoro, la mia moto questa volta era davvero a posto. A volte va bene, altre va in crisi: credo che il problema sia nel fatto che è nuova e va sviluppata. Ma anche io devo imparare ancora tanto di questa moto e di come metterla a punto. Dobbiamo continuare a crescere insieme». Sei il solo italiano che vince qualcosa.

Che effetto fa?

«Penso che noi italiani stiamo solo vivendo un periodo globalmente poco fortunato. Sono certo che tra poco ci riprenderemo tutti».

Michele Pirro Convocato solo martedì, in sostituzione

di Ivanov, se l’è cavata bene in qualifica

e in gara. È entrato in zona punti.

Nonostante un polso in pessime condizioni.

Coriaceo 7

Raffaele De RosaHa appena iniziato ad andare forte,

dopo una stagione piena di guai,

e si è buttato subito per terra.

Ha sprecato un’ottima occasione.

Sciupone 5

Andrea Iannone

HO SOFFERTO E RISCHIATO

SHOYA TOMIZAWA

IL SUO NUMERO, IL 48, SARÀ RITIRATOPER ricordare Shoya Tomizawa, ad Aragon ci sono state molte iniziative, dal minuto di silenzio sulla griglia di partenza ai tanti adesivi con il 48 presenti sui caschi e le moto. Ma si è fatto anche qualcosa di più: il numero 48 è stato ritirato dalla Moto2 e una targa simbolica verrà donata alla famiglia Tomizawa in occasione del GP del Giappone. Sempre a Motegi verrà ufficializzata l’assegnazione del trofeo Michel Metraux, riservato al miglior privato della stagione. Ma, visto che in Moto2 sono tutti privati, l’Irta aveva deciso di assegnarlo in base alle “nomination” dei piloti stessi. Toni Elias si è fatto promotore dell’assegnazione alla memoria a Shoya. Ovvio e unanime l’assenso dei colleghi e della famiglia Metraux.

TRACTION CONTROL

PRESTO ARRIVERÀ ANCHE IN MOTO2?LA MOTO2 non sembra così formativa, anche perché non ha nessun tipo di controllo elettronico ed i piloti che passeranno in MotoGP si troveranno senza dubbio in grande difficoltà, perché nella top class le “diavolerie” elettroniche abbondano. Per questo motivo è partita una proposta per modificare il regolamento ed introdurre sulle Moto2 almeno il controllo di trazione.

A 190.000 EURO

TALMACSI VENDE IL MOTORHOMEHA SUSCITATO interesse l’annuncio di Gabor Talmacsi che, attraverso un sito italiano, ha messo in vendita il suo motorhome. Potrebbe essere un modo di liberarsi di quello vecchio per acquistarne uno nuovo, però c’è chi dice che questa cifra, circa 190.000 euro, serva all’ungherese per coprire uno sponsor che non ha chiuso il contratto.

Page 24: 21 settembre - Motosprint 38

Il bello comincia adesso.Il bello comincia adesso.Il bello comincia adesso.

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Campionatopiloti

6. Talmacsi 95; 7. Cluzel 94; 8. Tomizawa 82; 9. Takahashi 76; 10. Gadea 59; 11. Redding 47; 12. Debon 46; 13. Aegerter 45; 14. Rolfo 43; 15. Bradl 43; 16. Nieto 41; 17. Abraham 33; 18. Wilairot 30; 19. Hernandez Y. 27; 20. Di Meglio 24; 21. Noyes 18; 22. West 17; 23. Corti 16; 24. Baldolini 14; 25. Pasini 12; 26. De Angelis 11; 27. Cudlin 9; 28. Simeon 9; 29. Faubel 8; 30. Di Salvo 7; 31. Pesek 5; 32. De Rosa 4; 33. Pirro 2; 34. Ranseder 2; 35. Pons 2; 36. Ivanov 2; 37. Tode 2; 38. Teshima 1.

LIBER

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1. Toni Elias Spagna Moriwaki 13 25 25 11 6 20 11 25 25 25 25 13 224

2. Julian Simon Spagna Suter — 8 20 7 16 10 16 — 11 20 20 20 148

3. Andrea Iannone Italia Speed Up — — 13 25 4 25 3 20 16 13 — 25 144

4. Thomas Luthi Svizzera Moriwaki 9 16 — 13 20 16 20 — 5 9 16 6 130

5. Simone Corsi Italia Motobi 8 11 16 16 — 4 10 — 8 11 13 11 108

1. Andrea Iannone Speed Up in 40’33”264106,638 km alla media di 157,770 km/h

2. Julian Simon Suter a 6”2033. Gabor Talmacsi Speed Up a 6”2764. Toni Elias Moriwaki a 7”1235. Simone Corsi Motobi a 9”1606. Jules Cluzel Suter a 12”8817. Dominique Aegerter Suter a 12”9878. Scott Redding Suter a 18”8819. Stefan Bradl Suter a 20”893

10. Thomas Luthi Moriwaki a 21”17111. Claudio Corti Suter a 21”42612. Yuki Takahashi Tech 3 a 21”97813. Mike Di Meglio Suter a 22”17114. Michele Pirro Moriwaki a 24”74715. Ratthapark Wilairot Bimota a 30”45216. Roman Ramos Mir Racing a 31”71617. Hector Faubel Suter a 33”59418. Karel Abraham FTR a 33”80119. Roberto Rolfo Suter a 37”62120. Sergio Gadea Pons Kalex a 39”42821. Anthony West MZ-RE Honda a 43”79922. Alex Debon FTR a 44”85523. Santiago Hernandez Moriwaki a 45”16424. Yannick Guerra Moriwaki a 59”92625. Kazuki Watanabe Suter a 1’11”17626. Niccolò Canepa Bimota a 1’11”20827. Valentin Debise ADV a 1’11”36428. Joan Olive Promoharris a 1’22”224

RITIRATI

Axel Pons Pons Kalex al 14. giroMashel Al Naimi BQR-Moto2 al 13. giroKenny Noyes Promoharris al 13. giroRaffaele De Rosa Tech 3 all’11. giroMattia Pasini Suter al 10. giroRobertino Pietri Suter al 9. giroAlex De Angelis Motobi al 7. giroKev Coghlan FTR al 2. giro

NON HANNO FINITO IL PRIMO GIRO

Fonsi Nieto MoriwakiAlex Baldolini I.C.P.Ricard Cardus BimotaYonny Hernandez BQR-Moto2

1. Andrea Iannone 1’55”003alla media di 158,959 km/h

2. Toni Elias 1’55”4603. Simone Corsi 1’55”5454. Gabor Talmacsi 1’55”5625. Julian Simon 1’55”5636. Yuki Takahashi 1’55”5807. Alex De Angelis 1’55”7138. Scott Redding 1’55”7949. Jules Cluzel 1’55”813

10. D. Aegerter 1’55”85911. Thomas Luthi 1’55”90412. Michele Pirro 1’55”99213. Claudio Corti 1’55”99314. Hector Faubel 1’56”02915. Stefan Bradl 1’56”03016. Ratthapark Wilairot 1’56”25017. Mike Di Meglio 1’56”25118. Raffaele De Rosa 1’56”27719. Roman Ramos 1’56”31420. Karel Abraham 1’56”41221. Sergio Gadea 1’56”47922. Santiago Hernandez 1’56”53223. Roberto Rolfo 1’56”59124. Anthony West 1’56”67625. Kenny Noyes 1’56”67926. Axel Pons 1’56”78127. Alex Debon 1’56”90928. Mattia Pasini 1’57”07329. Yannick Guerra 1’57”25130. Kazuki Watanabe 1’57”78931. Niccolò Canepa 1’58”13232. Robertino Pietri 1’58”15233. Valentin Debise 1’58”19434. Mashel Al Naimi 1’58”69135. Joan Olive 1’58”786

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1. Andrea Iannone Italia 1’55”666 1’55”148

2. Scott Redding G. Bretagna 1’56”424 1’55”189

3. Alex De Angelis R. S. Marino 1’56”056 1’55”194

4. Julian Simon Spagna 1’56”284 1’55”364

5. Simone Corsi Italia 1’56”504 1’55”499

6. Claudio Corti Italia 1’56”335 1’55”585

7. Gabor Talmacsi Ungheria 1’56”891 1’55”627

8. Michele Pirro Italia 1’56”809 1’55”752

9. Stefan Bradl Germania 1’57”420 1’55”752

10. Raffaele De Rosa Italia 1’57”017 1’55”794

11. Dominique Aegerter Svizzera 1’56”388 1’55”819

12. Toni Elias Spagna 1’55”931 1’55”838

13. Kev Coghlan G. Bretagna 1’55”896 1’55”859

14. Jules Cluzel Francia 1’56”515 1’55”882

15. Mike Di Meglio Francia 1’57”171 1’55”941

16. Yonny Hernandez Colombia 1’56”757 1’56”036

17. Alex Baldolini Italia 1’56”488 1’56”045

18. Ricard Cardus Spagna 1’57”465 1’56”069

19. Hector Faubel Spagna 1’56”774 1’56”111

20. Thomas Luthi Svizzera 1’56”655 1’56”124

21. Ratthapark Wilairot Thailandia 1’57”056 1’56”220

22. Karel Abraham Rep. Ceca 1’57”111 1’56”223

23. Roberto Rolfo Italia 1’57”160 1’56”251

24. Mattia Pasini Italia 1’56”368 1’56”341

25. Sergio Gadea Spagna 1’56”977 1’56”411

26. Yuki Takahashi Giappone 1’57”655 1’56”440

27. Alex Debon Spagna 1’57”464 1’56”574

28. Anthony West Australia 1’57”584 1’56”584

29. Roman Ramos Spagna 1’57”215 1’56”596

30. Axel Pons Spagna 1’58”144 1’56”691

31. Santiago Hernandez Colombia 1’56”757 1’57”063

32. Fonsi Nieto Spagna 1’58”281 1’57”159

33. Valentin Debise Francia 1’58”623 1’57”191

34. Mashel Al Naimi Qatar 1’58”375 1’57”474

35. Kenny Noyes USA 1’58”839 1’57”524

36. Niccolò Canepa Italia 1’59”404 1’57”582

37. Robertino Pietri Venezuela 1’58”280 1’57”796

38. Yannick Guerra Spagna 1’59”238 1’57”948

39. Joan Olive Spagna 1’58”891 1’58”052

40. Kazuki Watanabe Giappone 1’59”823 1’58”258

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125 Aragondi Marco Masetti

Atterrato

ALCANIZ – La Spagna tiene molto ai giovani talenti e persino il Re di Spagna, Juan Carlos di Borbone,

ha passato in rassegna il futuro del suo sport preferito. La faccetta furba di Pol Espargaró, quella più seria ed educata di Nicolas Terol, ma soprattutto quella illu-minata da uno sguardo che va già lonta-no, di Marc Marquez. È quest’ultimo il favorito della vigilia, quello che in prova ha fatto vedere di poter girare a ritmi in-fernali.

Pronti via e il destino rimescola le car-te e le idee di Randy Krummenacher, pilota svizzero, esperto e di buon livello che perde letteralmente la testa ed entra velocissimo all’interno della prima curva. Non girando stretto, ma proprio sull’er-ba. Taglio clamoroso di pista, caduta e la sua moto va a falciare da dietro quella di Marquez. Se fossimo nel calcio sarebbe stato cartellino rosso per l’elvetico, nel Motomondiale invece c’è la bandiera ne-ra che viene esposta allo svizzero, ripar-

tito dopo la caduta. Impresa che invece non riesce a Marquez che si dispera nel-la via di fuga, in preda ad uno scoramen-to più che comprensibile. Nulla di com-promesso nella classifica mondiale per il leggerissimo pilota della Derbi marcata Repsol ma con la vittoria di Espargaró adesso Marquez deve recuperare 11 pun-ti a Terol, provvisorio leader di un Mon-diale che ha contenuti notevoli.Ovvia-mente, tutti riservati alle stelle spagno-le.

Subito dopo la partenza Marquez viene falciato da Krummenacher.Espargaró e Terollo superano in campionato

LA DISPERAZIONE DI MARC MARQUEZ (SOPRA) DOPO ESSERE STATO ESTROMESSO DALLA GARA PER LA MANOVRA (NELLA FOTO GRANDE) DI KRUMMENACHER. A DESTRA, POL ESPARGARÓ (PRIMO), NICO TEROL (SECONDO) E SMITH SUL PODIO.

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Hanno detto

Pol Espargaró «Non venivo da un momento facile e temevo di trovare difficoltà. Invece abbiamo fatto un passo in avanti, soprattutto nella messa a punto, che andava forte, e mi ha permesso di stare con Terol e di attaccarlo in fondo al rettilineo. Ho fatto un bel sorpasso, vero? Con il ritiro di Marquez era importante arrivare davanti a Terol e ce l’ho fatta».

Nicolas Terol«Il sorpasso di Espargaró proprio non me lo aspettavo e pago caro un errore; quest’anno ne ho fatti tre a fine gara e mi sono costati cari. Mi consolo pensando che sono leader del mondiale, ma sono anche arrabbiatissimo».

Marc Marquez«Queste gare sono davvero tremende: andava tutto alla perfezione, la moto, io… Poi alla prima curva arriva uno che entra come un pazzo e mi butta giù. Mi ha rovinato una giornata che poteva essere meravigliosa».

ITALIANI, QUANTO CAOS

GROTSKYJ GIORGIIN EXTREMIS RESTANO a casa due piloti italiani, quasi tre… La travagliatissima stagione di piloti e team italiani in 125 non conosce sosta. Restano in patria Lorenzo Savadori del team Matteoni, che ha una clavicola KO, sostituito da Alejandro Pardo, che ha passaporto italiano ma è nato a Barcellona, e Luca Marconi, che ha perso il posto nel team Ongetta. Per Simone Grotskyj Giorgi, miglior italiano della 125 un week-end stranissimo: il venerdì figurava tra i partenti, ma era in Italia, visto che il rapporto con la squadra, team Fontana, si era concluso con la gara di Misano. Poi è successo qualcosa, ad esempio l’arrivo di un nuovo sponsor e Simone è arrivato al volo (è il caso di dirlo) in tempo per le prove del sabato. Siamo davvero allo sbando, la nostra scuola si adegua.

700 PASSI NELLA STORIA PER LA 125 Ad Aragon la 125 ha disputato il suo gran premio numero 700, traguardo importante per una classe che è iridata dal luglio 1949, quando corse per la prima volta a Berna nel GP di Svizzera, gara vinta da Nello Pagani, primo campione del mondo con la Mondial. Libera da vincoli tecnici fino al 1970 (quando venne imposta la limitazione dei due cilindri e delle sei marce) la 125 ha visto in azione moto a 2 e a 4 tempi di tutti i paesi, dalle italiane Mondial, MV, Ducati, Morini e giapponesi come Honda, Yamaha, Suzuki e Kawasaki. Da non dimenticare i grandi exploit tecnici come le tedesco-orientali MZ a disco rotante e la favolosa Honda 5 cilindri. Dal 1988 si corre con l’attuale formula tecnica (monocilindrici) e tutto finirà nel 2012 con l’arrivo della nuova Moto3 monocilindrica 4 tempi di 250 cm3. Attualmente la categoria è nelle mani degli spagnoli e con la vittoria di Espargaró si è arrivati a quota 21 consecutive.

La gara è vissuta sulla sfida tra Espar-garó e Terol, che hanno rifilato distacchi abissali a tutti gli altri, ma non c’è stato un solo attimo di noia.

Terol sembrava molto più a posto e veloce del rivale: traiettorie pulitissime, ritmo infernale e dietro Pol che si muo-veva molto sulla moto. Certo, Espargaró è molto grintoso nella guida e sembrava al limite. Impressione falsa che deve aver tratto in inganno anche Terol che ogni tanto faceva passare il rivale per “rilas-sarsi” un po’, facendosi tirare. Invece, all’ultimo giro, la stoccata vincente di Espargaró che alla fine del lungo rettili-neo opposto all’arrivo, infilava all’esterno Terol andando a vincere dopo aver inse-rito la sua moto a velocità fotonica nel tecnico curvone finale. Un gesto tecnica-mente ed emozionalmente di altissimo livello, giusto che lo abbia fatto il pilota della Derbi, uno dei più dotati nell’uno contro uno.

Alla fine sul podio ci va Bradley Smith, bravo ma una spanna sotto i rivali, segui-to con distacchi già importanti da Vazquez e Cortese, quest’ultimo con problemi di gomme sin dalle prime battute. Il resto lascia una traccia minima nella storia del motociclismo, se non in proiezione futu-ra: Folger, Webb, Salom, Martin possono diventare buoni in vista della prossima stagione, l’ultima della 125, consideran-do che i tre tenori spagnoli hanno un ap-prodo più o meno sicuro in Moto2.

Di ciò che fu l’Italia della 125, all’arrivo c’è solo Marco Ravaioli con la Lambretta in diciottesima piazza. Simone Grotskyj Giorgi si deve ritirare nella seconda metà di gara. Una trasferta quella del pesare-se che potrebbe essere l’ultima della sta-gione: il suo rapporto con il team Fontana potrebbe fermarsi sulle colline di Arago-na e difficilmente proseguire nella lonta-na a costosa tripla trasferta tra Asia e Oceania.

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VALE

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6. Vazquez 110; 7. Rabat 108; 8. Koyama 102; 9. Krummenacher 79; 10. Webb 71; 11. Zarco 66; 12. Folger 56; 13. Moncayo 40; 14. Iwema 33; 15. Salom 31; 16. Masbou 20; 17. Martin 20; 18. Kornfeil 18; 19. Schrotter 17; 20. Grotzkyj 16; 21. Fagerhaug 8; 22. Kartheininger 6; 23. Savadori 5; 24. Khairuddin 3; 25. Rossi 2.

LIBER

E

1. Nicolas Terol Spagna Aprilia 25 20 20 20 13 20 — — 25 25 20 20 208

2. Pol Espargaró Spagna Derbi 13 25 25 16 20 16 16 — 20 16 10 25 202

3. Marc Marquez Spagna Derbi 16 — 16 25 25 25 25 25 9 6 25 — 197

4. Bradley Smith G. Bretagna Aprilia 8 13 11 13 16 13 20 11 10 — 13 16 144

5. Sandro Cortese Germania Derbi 11 5 10 — 10 11 13 16 — 20 11 11 118

1. DERBI 25 285

2. APRILIA 20 251

3. HONDA 3 17

4. KTM — 6

5. LAMBRETTA — 1

Marc Marquez (Derbi) in 1’59”335 alla media di 153,188 km/hPole 2009: nuovo circuito.

PolepositionCampionatomarche

TO

TAL

E

1. Pol Espargaró Derbi in 38’14”24896,482 km alla media di 151,393 km/h

2. Nicolas Terol Aprilia a 0”0503. Bradley Smith Aprilia a 9”4604. Efren Vazquez Derbi a 15”9995. Sandro Cortese Derbi a 18”3966. Tomoyoshi Koyama Aprilia a 18”9677. Esteve Rabat Aprilia a 25”9718. Jonas Folger Aprilia a 26”1299. Danny Webb Aprilia a 39”717

10. Luis Salom Aprilia a 42”71911. Adrian Martin Aprilia a 48”63512. Johann Zarco Aprilia a 56”06513. Marcel Schrotter Honda a 1’01”92614. Jakub Kornfeil Aprilia a 1’02”02015. Sturla Fagerhaug Aprilia a 1’15”03016. Zulfahmi Khairuddin Aprilia a 1’18”68917. Alberto Moncayo Aprilia a 1’18”85218. Marco Ravaioli Lambretta a 1’36”18519. Joan Perello Lambretta a 1’54”27820. Robin Barbosa Aprilia a 1’54”56421. Alejandro Pardo Aprilia a 1 giro22. Josep Rodriguez Aprilia a 1 giro

RITIRATI

Simone Grotzkyj Aprilia al 16. giroLouis Rossi Aprilia al 14. giroPedro Rodriguez Aprila al 12. giroPeter Sebestyen Aprilia all’11. giroJasper Iwema Aprilia al 9. giro

NON HANNO FINITO IL PRIMO GIRO

Kevin Hanus HondaMarc Marquez Derbi

SQUALIFICATO

Randy Krummenacher ApriliaNON PARTITO

Isaac Vinales Lambretta

1. Marc Marquez Spagna 1’59”992 1’59”335

2. Sandro Cortese Germania 2’01”596 1’59”898

3. Nicolas Terol Spagna 2’00”786 1’59”970

4. Efren Vazquez Spagna 2’01”561 2’00”265

5. Pol Espargaró Spagna 2’01”313 2’00”294

6. Bradley Smith G. Bretagna 2’01”637 2’00”417

7. Randy Krummenacher Svizzera 2’02”020 2’00”842

8. Johann Zarco Francia 2’03”510 2’01”281

9. Jonas Folger Germania 2’03”282 2’01”332

10. Tomoyoshi Koyama Giappone 2’01”893 2’01”339

11. Esteve Rabat Spagna 2’02”434 2’01”688

12. Danny Webb G. Bretagna 2’02”835 2’01”814

13. Luis Salom Spagna 2’02”593 2’02”026

14. Adrian Martin Spagna 2’03”658 2’02”568

15. Zulfahmi Khairuddin Malesia 2’04”237 2’02”594

16. Alberto Moncayo Spagna 2’03”349 2’02”612

17. Jasper Iwema Olanda 2’04”248 2’03”028

18. Jakub Kornfeil Rep. Ceca 2’04”524 2’03”052

19. Marcel Schrotter Germania 2’03”825 2’03”385

20. Josep Rodriguez Spagna 2’04”667 2’03”408

21. Simone Grotzkyj Italia 2’05”415 2’03”420

22. Louis Rossi Francia 2’05”306 2’03”822

23. Pedro Rodriguez Spagna 2’08”439 2’04”480

24. Sturla Fagerhaug Norvegia 2’07”768 2’04”607

25. Joan Perello Spagna 2’05”846 2’04”904

26. Isaac Vinales Spagna 2’06”650 2’05”206

27. Robin Barbosa Francia 2’06”939 2’05”302

28. Peter Sebestyen Ungheria 2’05”505 2’05”710

29. Marco Ravaioli Italia 2’16”032 2’05”820

30. Alejandro Pardo Italia 2’05”628 2’06”193

31. Kevin Hanus Germania 2’07”656 2’07”150

il tabellone125 Aragon

1. Pol Espargaró 1’59”509alla media di 152,965 km/h

2. Nicolas Terol 1’59”6113. Sandro Cortese 1’59”7244. Bradley Smith 1’59”8205. Tomoyoshi Koyama 2’00”5786. Esteve Rabat 2’00”6567. Efren Vazquez 2’00”6768. Jonas Folger 2’00”8689. Luis Salom 2’01”445

10. Alberto Moncayo 2’01”59111. Johann Zarco 2’01”69212. Danny Webb 2’01”81213. Adrian Martin 2’01”87614. R. Krummenacher 2’02”08715. Simone Grotzkyj 2’02”21216. Marcel Schrotter 2’02”58417. Jasper Iwema 2’02”72018. Jakub Kornfeil 2’03”05419. Sturla Fagerhaug 2’03”39620. Louis Rossi 2’03”83521. Z. Khairuddin 2’03”85222. Marco Ravaioli 2’04”33823. Robin Barbosa 2’04”68924. Josep Rodriguez 2’04”84225. Pedro Rodriguez 2’05”41726. Peter Sebestyen 2’05”44627. Joan Perello 2’05”60928. Alejandro Pardo 2’07”276

PRIMATO PRECEDENTE

Nuovo circuito.

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di Paolo Gozzi - foto ZacSuperbike Verso Imola

RAGIONIERE? SE SERVE SÌMAX Biaggi ha vissuto una vigilia... terapeutica. Laser, Tecar, antinfiammatori. La botta in prova in Germania ha lasciato il segno, sotto forma di ematomi al polso sinistro. «Mi fa male a muoverlo, pensa a spingerci sopra» dice “provando” i movimenti che lo aspettano una volta in sella. Ma è di buon umore. Dispensa energiche strette di mano (la destra) a chi gli si fa incontro all’apertura del Piaggio Store in pieno centro a Milano. Il presidente del Gruppo, Colaninno, lo ha voluto al suo fianco. Una occasione importante, una vigilia ancora più importante. «Se si corresse all’estero l’avvicinamento sarebbe stato più semplice, dal punto di vista emotivo, però se tutti i pezzi del puzzle andranno a posto a Imola, sarà bello. Più bello. Ma l’importante è vincerlo, il titolo. In Italia o in Francia poco importa».Imola non è la tua pista preferita.

«Non è una delle migliori. La variante è pericolosa, io l’ho detto, ma non sono stato ascoltato... Ci abbiamo provato in estate, abbiamo tutti un set up di base, non si potrà affinare più di tanto rispetto a quel test, e sarebbe stupido introdurre novità non sperimentate proprio adesso».Hai 58 punti di vantaggio. Correrai da

ragioniere?

«Da ragioniere consapevole di quello che mi sto giocando».Il titolo Superbike, dopo averne vinti

quattro in 250, qualche anno fa...

«Visto che andare in Aprilia non era un modo per andare in pensione? Ma sinceramente non mi sarei aspettato una stagione così fantastica. Ho trovato un gruppo di persone che ha come obiettivo vincere questo campionato. Se ci riusciremo il merito andrà diviso tra tutti quelli che ci stanno lavorando».Ti aspetti un’accoglienza speciale?

«Non ho sentito nessuno del fan club. Non so che intenzioni abbiano. Credo non vogliano farmi sapere niente, meglio così». È vero che non hai ancora rinnovato?

«È vero sì. Il buonsenso penso che alla fine ci porterà a fare questa cosa qua. Ma se non ci fosse il buonsenso...».Potresti cercare altre sfide?

«Non vorrei cercare alternative. Se purtroppo dovesse succedere ci penserò».

Stefano Saragoni È qui la festa?È qui la

Max Biaggi ha 58 punti

più di Haslam e può vincere il titolo davanti

ai suoi tifosi

MAX Biaggi non riuscì a dormire. Si alzò in piena notte, stanco di rigirar-si inutilmente nel letto, e si mise a

stirare una camicia. Poche ore dopo, sulla pista australiana di Eastern Creek, fulminò il tedesco Ralf Waldamm e salì per la quarta volta sul trono della 250.

Sono passati tredici anni. Il mondo è cam-biato e la 250 non c’è più. Max c’è ancora. Più adulto e più saggio. Sempre veloce.

Anche la vigilia sarà la stessa: agitata, te-sa, probabilmente insonne. Al risveglio Mas-similiano rivivrà i fotogrammi della sua se-conda carriera, quella senza Mondiali. La 500 del ’98 perduta per una penalizzazione che grida ancora vendetta, i tormenti dell’era Valentino, la cacciata dalla Honda, il 2006 a piedi: senza moto, senza sfide e senza spe-ranza. Poi quel 2008 da privato, lui che era sempre stata una star. Con il talento e la

LEON HASLAM (91) E CAL CRUTCHLOW (35) SCATENATI CONTRO BIAGGI (3). NON SARÀ FACILE PER MAX CHIUDERE LA PARTITA NEL PENULTIMO ROUND.

Max Biaggi

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otto dall’inseguitore Leon Haslam nelle due sfide imolesi. Sembra scontato, ma non lo è, perché il britannico è indomabile e non ha ancora perso la spe-ranza. Se la Suzuki vince due volte, per esempio, la festa è rinviata, perché anche finendo due volte secondo a Max manche-rebbero due punti. Quindi, per chiudere i giochi, non ci saranno tanti calcoli da fare. Bisognerà andare forte, anzi fortissimo. Non c’è margine.

La situazione è più o meno identica nel campionato Costruttori. L’Aprilia sbarca sul Santerno con 49 punti di vantaggio sulla Su-zuki, quindi dovrà stare davanti per guada-gnare il punticino che manca. Con un proble-ma in più: Leon Camier si è fratturato lo scafoide destro nelle qualifiche del Nürbur-

È qui la festa?a festa?

determinazione, Max Biaggi ha fermato il tempo. Adesso è pronto per la rivincita.

Otto anni dopo l’epico duello tra Colin Edwards e Troy Bayliss le colline di Imola sono pronte a scrivere altre pagine di leg-genda, incoronando il primo italiano campio-ne in ventidue stagioni di Mondiale SBK. Abbiamo aspettato una vita intera e potrebbe arrivare tutto in un pomeriggio. Perché con Max l’Aprilia potrebbe festeggiare in anticipo anche il primo titolo Costruttori nelle deriva-te dalla serie dopo i 26 già conquistati nelle cilindrate due tempi del Motomondiale.

COSA MANCA IMOLA è la penultima fermata del campio-

nato. La domenica successiva ci sarà Magny Cours, quindi restano 4 gare con 100 punti in palio. Biaggi ne ha 58 di vantaggio e sarà campione se riuscirà a non perderne più di ]

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Superbike Verso Imola

MONDIALE ELETTRICHE

PER THOMAS BETTI È QUASI FATTA NON c’è solo Max Biaggi a Imola. Potrebbe essere festa anche per Thomas Betti, 29 anni, capoclassifica della prima edizione del Mondiale E-Power riservato alle GP elettriche. Betti, che guida la Betti Moto costruita dal papà, ha vinto la gara d’apertura a Le Mans. Dopo quattro round, uno dei quali disputato a Laguna Seca insieme alla MotoGP, Betti guida la classifica con 74 punti e gli basterà un quarto posto per battere l’inseguitore Thijs De Ridder (Crystalyte). La gara delle elettriche parte alle 14.30.

PADDOCK SHOW AL GIOVEDÌ Anche a Imola, si potranno incontrare i piloti, al giovedì pomeriggio. La sessione degli autografi comincia alle 14 e termina alle 16. I piloti Ducati (gli ufficiali Haga e Fabrizio, i privati Checa e Byrne) arrivano alle 14,10, Max Biaggi alle 15,10.

Le wild card StockSette italiani nell’europeo Stock 600(tutti con Yamaha) e 2 della FIM Stock Cup 1000. 600

Riccardo RussoLuca Salvatori

Giuliano GregoriniFrancesco Cocco

Fabio MasseiNicola Morrentino

Daniele Aloisi

1000Riccardo Fusco (Yamaha)Michele Magnoni (Honda)

gring e salterà Imola. L’Aprilia non ha trova-to sostituti all’altezza della situazione, per cui ci saranno solo due RSV4 in pista: quella di Max e l’altra del “satellite” Jakub Smrz (team BG). Per la classifica Costruttori con-ta comunque il punteggio realizzato dal mi-glior piazzato di ogni singola Marca. Anche su questo fronte il destino è tutto nelle mani di Biaggi.

LA COSTANZA HASLAM deve vincere e sperare in un

passo falso del dominatore del campionato. Difficile la prima, improbabile la seconda. Perché Max ha fatto la differenza oltre che con i successi (finora sono nove in ventidue corse!) anche sulla costanza di redimento. Il peggior risultato 2010 è stato ottavo nella tormentata apertura di Phillip Island. Inoltre Biaggi va a punti ininterrottamente da 32 gare e ne manca solo una per battere il pri-mato di John Kocinski ’96-97. Riassumendo: per Haslam tenere in vita il Mondiale fino all’ultima gara sarà molto difficile. Ribaltare la situazione è un affare ancora più compli-cato. Forse impossibile, se non subentreran-no fattori impronosticabili: una scivolata, una collisione, un cedimento meccanico.

UNO TOSTO «LO SO, è molto difficile. Sarebbe stato

diverso se nella seconda metà di stagione non fossimo andati un po’ in crisi con l’ade-renza - spiega Haslam. - Da quando la Pirel-li ha introdotto nuove coperture da gara più soffici di quelle che erano disponibili fino al round di Kyalami (ultima delle sue tre vitto-rie, ndr) abbiamo perso un po’ la strada. Ma negli ultimi due round (Silverstone e Nurbur-gring, ndr) ho recuperato dieci punti. A Biag-gi è venuto il braccino e noi siamo ancora vivi e battaglieri. Il mio piano è molto sem-plice, voglio vincere a Imola e rimandare tutto a Magny Cours. Lì, in una gara secca, può succedere di tutto».

I PRECEDENTI BIAGGI non ama particolarmente il trac-

ciato di Imola. Lo preoccupa soprattutto la nuova chicane che nei mesi scorsi ha tradito mortalmente due piloti amatori. Nello stes-so punto, un anno fa, Max subì il duro sor-passo di Marco Simoncelli costatogli il podio. Nella prima gara però era finito secondo incollato alla Ducati di Noriyuki Haga. Nei test di luglio non ha spinto (nono tempo) ma sa che il potenziale della RSV4 è alto.

Fanno poco testo i precedenti Suzuki che nel 2009 finì due volte fuori dalla top ten con

l’incolore Kagayama e Muggeridge che so-stituiva l’infortunato Neukirchner. Nel col-laudo di luglio scorso Haslam è andato for-tissimo in configurazione gara (terzo tempo) ma è finito due volte fuori: la prima alla Vil-leneuve, la seconda nella discesa della Ri-vazza per una incomprensione con Checa. La chiave: Leon deve fare la gara della vita, rischiando il 110%, ma non può permettersi il minimo errore.

GLI ALTRI FARANNO tutti il gioco di Biaggi. Com’è

già successo al Nürburgring, Biaggi potrà permettersi di gestire la gara se qualcuno riuscirà a stare davanti ad Haslam impeden-dogli di fare bottino pieno. Il problema di Leon è che in questo momento c’è un Jona-than Rea in grandissima forma e una Ducati affamata di successo.

Il nordilrlandese della Honda nelle ultime sei gare (due vittorie, quattro secondi) ha fatto 40 punti più di Biaggi e 61 più di Ha-slam. Ten Kate sembra aver risolto i proble-mi di assetto d’inizio stagione e adesso la CBR-RR è al livello delle migliori. A fare la differenza ci pensa Rea in progresso anche nella gestione della gara.

LA DUCATI SALUTA LA ROSSA gioca in casa e non fallirà per

due motivi. Il primo è tecnico: la 1198R si adatta alla perfezione al saliscendi imolese. Lo scorso anno Haga dominò la prima uscita e nella seconda le Ducati finirono in parata, anche se nell’ordine sbagliato: il successo di Michel Fabrizio infatti privò il giapponese di cinque punti che sarebbero stati fondamen-tali nella gestione del Mondiale regalato a Ben Spies nella successiva finalissima di Portimao. Il secondo umano: Haga e Fabrizio non hanno ancora una moto 2011. Entrambi sono andati forte nei test di luglio (Fabrizio secondo, Haga quinto) ma anche Carlos Checa (sesto tempo) dirà la sua.

LE MINE VAGANTI CAL Crutchlow è un altro atteso protago-

nista. Nei test estivi è stato fantastico, sbri-ciolando il primato della pista: il nuovo limi-te con le soffici è 1’47”478. Il britannico cor-rerà per la prima volta da neoacquisto della MotoGP, visto che nei giorni scorsi è arrivata l’ufficializzazione del passaggio alla Yamaha Tech3 al posto di Spies. Inoltre Imola, pista da pelo sullo stomaco, sembra disegnata apposta per uno come lui che non ha paura di niente. Imola sarà uno spettacolo. E poi dopo, forse, una gran festa…

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GIOVEDÌ ARRIVA IL VESCOVO Al GP Italia Superbike verrà in visita anche il vescovo di Imola, monsignor Tommaso Ghirelli. È atteso nel pomeriggio di giovedì, quando il paddock sarà aperto anche al pubblico: un saluto agli organizzatori e ai responsabili della pista, visita alle squadre e benedizione del tracciato, a indicare la vicinanza della Curia imolese al circuito e ai motociclisti.

gli orari

i prezzi

(*) Superbiglietto: 3 giorni abbonamento o Domenica: tribuna Centrale A Coperta con Maxischermo, accesso paddock, accesso pit walk(**) Supplemento Tribune e Paddock disponibile solo in autodromo. Non in prevenditaSono previsti i seguenti sconti: 10% : Soci FMI, Mediaworld - Saturn - FNAC - CTS - Forze dell’ordine - Possessori biglietto Mirabilandia.30%: Soci ACI “Show Your Card”.Ingresso gratuito per minori di anni 11 accompagnati da un adulto pagante.I biglietti si possono acquistare in prevendita (+5%) attraverso la rete di Ticket One (sia sul sito Internet che nei centri autorizzati). Oppure nel punto vendita all’entrata principale dell’Autodromo. Info: www.autodromoimola.it

glliiorari

in tv

TEST E NOVITÀ

PER KAWASAKI È GIÀ 2011 LA KAWASAKI ha cominciato a Valencia lo sviluppo dela ZX-10R. Hanno girato i collaudatori (Pere Riba e Katsuaki Fujiwara) ma nel box c’erano anche Joan Lascorz e Chris Vermulen (sopra) i piloti ufficiali 2011.

Venerdì10,10 Stock 600 prove libere12,00 Stock 1000 prove libere 12,45 SBK prove libere 14,00 SS prove libere 15,00 Stock 1000 qualifiche15,45 SBK qualifiche17,00 SS qualifiche18,00 Stock 600 qualificheSabato9,00 Stock 1000 libere9,45 SS qualifiche10,45 SBK qualifiche11,45 Stock 600 qualifiche12,25 pit walk13,50 SBK libere15,00 SBK Superpole 16,05 SS qualifiche17,05 Stock 1000 qualifiche18,00 Stock 600 garaDomenica 9,00 Stock 1000 warm-up9,20 SBK warm-up 9,50 SS warm-up 10,40 Stock 1000 gara11,10 pit walk 12,00 SBK gara 113,30 SS gara 14,30 E-Power gara15,30 SBK gara 2

Sabato10,45 SBK prove La7 diretta

14,50 Superpole La7/Eurosport diretta

18,00 Stock 600 gara Dahlia diretta

21,15 SBK Superpole Dahlia differita

Domenica

10,30 Stock 1000 gara Eurosport/Dahlia diretta

12,00 SBK gara 1 La7/Eurosport/Dahlia diretta

13,00 SS gara Eurosport diretta

15,30 SBK gara 2 La7/Eurosport diretta

19,10 SS gara Dahlia differita

20,15 SBK gara 2 Dahlia differita

Venerdi Ingresso Circolare Incluso paddock 25 euroAbbonamento 3 giorni Tribune M-I-R-A 120 euroTribune Tosa B, Acque Minerali D-E-F 100 euroSuperbiglietto* 180 euro

Sabato Tribune Tosa B + Acque Minerali D E F 40 euroTribuna M 50 euroTribuna Rivazza R 50 euroTribuna I-A 50 euroSupplemento paddock 30 euroSupplemento Tribuna** 10 euro

Domenica Prato Rivazza 35 euroTribune Tosa B + Acque Minerali D-E-F 65 euroTribuna M 85 euroTribuna Rivazza I-A 85 euroSupplemento paddock 40 euroSupplemento Tribuna** 20 euroSuperbiglietto* 125 euro

SPECIALE SU LA7In occasione della tappa italiana a Imola, La7 allunga le trasmissioni. Al termine di gara 2, ci sarà uno speciale di 20 minuti con interviste e “amarcord” della stagione che sta volgendo al termine.

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di Paolo Gozzi - foto ZACVelocità CIV

Piazza PolitaAlex campione Superbike. Gare a Mauriello, Vizziello, Gentile, Zanetti e Colucci

MISANO - Campione italiano Stock nel 2005, iridato l’anno successivo: sembrava il decollo di una grande

carriera, invece il volo di Alex Polita non è mai realmente cominciato. Atterrato dalla sfortuna con il terribile incidente di Do-nington 2007 ai primi passi in Superbike con la Suzuki Celani, poi messo a piedi dalla crisi economica prima dell’inizio del Mondiale 2009 nonostante l’ottima im-pressione suscitata nel precampionato di Portimao. L’anno scorso Polita si era bar-camenato saltando da una carretta all’al-tra, nelle categorie più disparate.

burini, che sulla pista di casa aveva fatto il vuoto nel round di luglio e accarezzato il podio nel Mondiale, è andato in crisi finen-do solo ottavo. Ci sono appena tre punti tra primo e terzo in classifica e al Mugello non ci sarà bisogno di calcoli: chi vince centra anche il titolo. I tre sfidanti però dovranno stare attenti ad un Alessio Velini che ha risolto i problemi (secondo posto) e sulla pista favorita sarà temibilissimo. Le parti-colari condizioni meteo hanno portato alla luce il talento anfibio del ragusano Giu-seppe Barone. Strepitosa la rimonta di Cristiano “Inox” Migliorati, arzillo quaran-tunenne della Kawasaki scivolato al primo passaggio e finito settimo. La pioggia ha di nuovo tradito Ilario Dionisi (tredicesimo) vanificando la sua pole asciutta.

credeva più. Per la giornata perfetta sa-rebbe mancato il successo ma Polita, sempre salito sul podio, ha trovato sulla sua strada un Flavio Gentile impressio-nante. Stavolta il pugliese non ha sprecato il potenziale delle Dunlop da bagnato ed ha fatto il vuoto «balzando là dove avrei dovuto essere dall’inizio della stagione» ha poi commentato il portacolori della Du-cati Althea. Anche Stefano Cruciani ha disperatamente lottato per rimandare il verdetto alla prova finale ma dopo un paio di avvertimenti ha perso il controllo la-sciando il terzo gradino del podio all’ex campione Norino Brignola.

La Ducati, sconfitta nel Mondiale, si è consolata monopolizzando il tricolore. Stavolta non si è vista l’Aprilia che aveva dominato a luglio con Federico Sandi sta-volta solo ottavo: la Michelin aveva fatto la differenza con il gran caldo ma sull’acqua è andata a picco.

SUPERSPORT – Sul bagnato Gianluca Vizziello non ha avuto rivali. È scattato co-me un fulmine e gli avversari l’hanno rivi-sto solo sotto il podio. Preciso, veloce, spietato. Con la Honda preparata da una piccola squadra fiorentina, la Velmotor 2000, Vizzy è balzato perentoriamente al comando del campionato approfittando della disastrosa giornata delle stelline Ya-maha. Ferruccio Lamborghini, ex leader, è scivolato al quarto passaggio «perché ho sbagliato marcia e anziché finire dritto il freno motore mi ha tradito». Roberto Tam-

Ma il vento cambia in fretta se hai il ta-lento per orientare le vele nella giusta di-rezione. Così, dopo l’anno orribile, Alex Polita ha festeggiato in anticipo la Super-bike tricolore che neanche avrebbe dovuto disputare. Il team Barni, corazzata del CIV, lo aveva scelto per puntare alla Stock ma l’infortunio di Luca Conforti aveva fatto cambiare i programmi. E quando il bre-sciano, che aveva rischiato di perdere un occhio, era rientrato, il titolare Marco Bar-nabò non se l’era sentita di lasciare a pie-di qualcuno.

I destini di Polita e Conforti si sono di nuovo incrociati all’ultima curva di Misano. Polita stava faticosamente navigando in terza posizione, Conforti era davanti per tenere in vita la speranza fino alla finale del Mugello. La scivolata più incredibile, a pochi metri dal traguardo, ha fatto calare il sipario quando Alex, tenacemente al co-mando del plotone nei primi giri, non ci

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SECONDO IN GARA DIETRO, FLAVIO GENTILE, ALEX

POLITA (23) HA GIÀ

FESTEGGIATO IL TITOLO SBK.

SOTTO, DOMENICO COLUCCI DAVANTI

A LUCA VERDINI E IVAN GOI.

STOCK 600 – Gli bastava controllare Lo-renzo Zanetti ma evidentemente Fabio Massei non aveva troppa voglia di festeg-giare in anticipo. Il dominatore della prima parte della under 25, intimorito dalle diffi-cili condizioni della pista – né bagnata né asciutta – è partito a razzo ma l’ha presa con calma eccessiva facendosi risucchiare in ottava posizione. Tipica giornata di brac-cino. Ma, salvo imprevisti rovesci, avrà ra-gione lui perché ci sono ancora 20 punti di margine su Zanetti e al Mugello gli baste-rà un banalissimo undicesimo posto nel caso l’inseguitore faccia bis.

È probabile che accada perché Zanetti sta andando fortissimo nella Stock 1000 iridata con la Ducati e non è da meno nel CIV Stock 600, con moto e gomme diverse.

Costola incrinata al Bol d’Or

MISANO – La domenica precedente, all’ultimo giro della 24 ore del Bol d’Or, Gianluca Vizziello era volato per il bloccaggio del motore. Una beffa atroce costata uno storico podio nella categoria Stock. Nel botto si era pure incrinato una costola. A Misano il trentenne lucano è partito con un’unica idea, batterli tutti: gli avversari, la pioggia e la sfortuna. «Le condizioni della pista erano difficili ma sono riuscito ad arrivare davanti alla prima curva, poi ho spinto come un matto e li ho seminati tutti - racconta -

RIVINCITA VIZZIELLO

CON LA VITTORIA IN GARA GIANLUCA VIZZIELLO È BALZATO AL COMANDO DELLA SUPERSPORT.

Ha impiegato un paio di turni per ripren-dere gli automatismi e in gara ha recitato la parte del marziano. Se non avesse but-tato via la vittoria di Monza, in condizioni di pista simili, la storia sarebbe stata diversa «invece adesso il titolo lo può solo perdere Massei» riconosce.

Davide Fanelli, vincitore del precedente round sempre a Misano, stavolta ha fatto secondo tenendo a bada la sorpresa Pietro Maglioni, per la prima volta a podio. Im-pressionante il recupero di Nico Morelli dal quattordicesimo al quinto posto, con tanto di giro veloce della gara. E ancora di più quello di Federico Biaggi partito in fon-do alla griglia per penalità (utilizzo di una copertura non punzonata in qualifica) e risalito al settimo, giusto davanti a Massei.

Il dolore? È destino che debba soffrire anche nelle giornate più belle. Ma ho fatto finta di niente e al Mugello mi gioco la gara della vita».Vizziello ha clamorosamente riaperto una Supersport che ormai sembrava un affare di famiglia tra Ferruccio Lamborghini e Roberto Tamburini rinviando i festeggiamenti Yamaha, proprio lui cresciuto a pane ed R6. La famiglia Vizziello, che ha base a Policoro (Matera) gestisce una delle più importanti concessionarie Yamaha del sud Italia: «Ho la Yamaha nel cuore ma al Mugello guiderò al 110% per far vincere la Honda».

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125 GP1. Mauriello (Aprilia) 11 giri pari a 46,486 km in

23’16”855 alla media di 119,805 km/h; 2. Stirpe (Honda) a 1”987; 3. Ono (Rumi) a 3”674; 4. Calia (Rumi) a 5”105; 5. Parziani (Aprilia) a 23”356; 6. Tonucci (Aprilia) a 23”589; 7. Morciano (Aprilia) a 37”175; 8. Giorgi (Aprilia) a 38”764; 9. Antonelli (Aprilia) a 41”210; 10. Faccani (Honda) a 58”480; 11. Tatasciore (Aprilia) a 1’06”309; 12. Fazzina (Aprilia) a 1’07”422; 13. Tucci (Honda) a 1’07”566; 14. Gabrielli T. (Aprilia) a 1’16”148; 15. Popov (Aprilia) a 1’30”967; 16. Pontone (Aprilia) a 1’34”551; 17. Gondo (Aprilia) a 1’50”728.

Giro più veloce: Ono in 2’03”638 alla media di 123,050 km/h.

IN CAMPIONATO: 1. Popov p. 95; 2. Mauriello 90; 3. Pontone 70; 4. Tonucci 60; 5. Calia 47; 6. Ono 46; 7. Ga-brielli T. 45; 8. Parziani 39; 9. Stirpe 38; 10. Bonati 37.

SUPERSPORT 6001. Vizziello (Honda) 12 giri pari a 50,712 km in

23’37”534 alla media di 128,789 km/h; 2. Velini (Yamaha) a 4”969; 3. Barone (Yamaha) a 9”519; 4. Ciavattini (Hon-da) a 14”033; 5. Menghi (Yamaha) a 14”709; 6. Palumbo (Kawasaki) a 21”993; 7. Migliorati (Kawasaki) a 23”590; 8. Tamburini (Yamaha) a 24”925; 9. Lunadei (Honda) a 34”882; 10. Vino (Yamaha) a 47”529; 11. Marconi (Yama-ha) a 47”810; 12. Pasetto (Honda) a 53”284; 13. Dionisi (Honda) a 53”795; 14. Pirazzoli (Honda) a 1’15”976; 15. Paoloni (Yamaha) a 1’18”195; 16. Clementi (Honda) a 1’21”318.

Giro più veloce: Migliorati in 1’55”391 alla media di 131,844 km/h.

IN CAMPIONATO: 1. Vizziello p. 89; 2. Lamborghini 88; 3. Tamburini 86; 4. Migliorati 78; 5. Dionisi 73; 6. Velini 53; 7. Barone 53; 8. Ciavattini 40; 9. Clementi 36; 10. Giansanti 32.

SUPERBIKE1. Gentile (Ducati) 12 giri pari a 50,712 km in 23’26”231

alla media di 129,824 km/h; 2. Polita (Ducati) a 5”506; 3. Brignola (Honda) a 5”750; 4. Saltarelli (Suzuki) a 11”375; 5. Lai (Honda) a 34”391; 6. Mauri (Ducati) a 36”073; 7. Pedersoli (Ducati) a 37”197; 8. Sandi (Aprilia) a 37”340; 9. Aldrovandi (Suzuki) a 43”876; 10. Caselli (BMW) a 1’42”323; 11. Faccietti (Kawasaki) a 1’43”491; 12. Poggi (BMW) a 1’43”917; 13. Ascanio (Yamaha) a 1’50”690; 14. Zannini (Honda) a 1 giro; 15. Ciacci (Yamaha); 16. Chia-pello (Honda); 17. Milanese (Yamaha); 18. Pasqualato (Kawasaki).

Giro più veloce: Gentile in 1’54”117 alla media di 133,316 km/h.

IN CAMPIONATO: 1. Polita p. 121; 2. Cruciani 85; 3. Conforti 77; 4. Petrucci 63; 5. Borciani 53; 6. Brignola 51; 7. Sandi 49; 8. Gentile 35; 9. Baggi 33; 10. Aldrovandi 33.

STOCK 6001. Zanetti (Yamaha) 11 giri pari a 46,486 km in

21’26”972 alla media di 130,034 km/h; 2. Fanelli (Honda) a 4”386; 3. Maglioni (Yamaha) a 5”175; 4. Lorenzetti (Yamaha) a 6”386; 5. Morelli (Yamaha) a 7”118; 6. Lom-bardi (Yamaha) a 7”588; 7. Biaggi (Yamaha) a 15”881; 8. Massei (Yamaha) a 16”015; 9. Mercado (Kawasaki) a 17”479; 10. Marcheluzzo (Honda) a 19”088; 11. Spadaro (Yamaha) a 21”542; 12. Dittadi (Yamaha) a 21”921; 13. Lagiongada (Honda) a 25”900; 14. Vargas (Honda) a 27”977; 15. Paratore (Yamaha) a 29”278; 16. Vitali (Yama-ha) a 29”333; 17. Gregorini (Yamaha) a 29”447; 18. San-cioni (Yamaha) a 31”564; 19. Monti (Yamaha) a 31”769; 20. Colandrea (Yamaha) a 31”805; 21. Sportoletti (Yamaha) a 31”982; 22. Leoni (Yamaha) a 32”368; 23. Caiani (Yamaha) a 35”734; 24. Zappon (Honda) a 40”621; 25. Morrentino (Yamaha) a 45”645; 26. Morbidelli (Yamaha) a 50”129; 27. Cocco (Yamaha) a 50”497; 28. Zanella (Honda) a 53”871; 29. Mariotti (Yamaha) a 54”233; 30. Ambrogioni (Yamaha) a 57”450; 31. Fabrizio (Honda) a 57”487.

Giro più veloce: Morelli in 1’54”379 alla media di 133,010 km/h.

IN CAMPIONATO: 1. Massei p. 124; 2. Zanetti 105; 3. Fanelli 79; 4. Lombardi 71; 5. Russo 45; 6. Marcheluzzo 45; 7. Biaggi 38; 8. Lorenzetti 32; 9. Mercado 31; 10. Farinelli 30.

STOCK 10001. Colucci (Ducati) 11 giri pari a 46,486 km in 19’57”122

alla media di 139,793 km/h; 2. Boscoscuro (Honda) a 1”332; 3. Dell’Omo (Suzuki) a 2”163; 4. Goi (Aprilia) a 2”497; 5. Salvatore (Yamaha) a 3”030; 6. Alfonsi (BMW) a 5”027; 7. Fusco (Yamaha) a 8”593; 8. Valsecchi (Aprilia) a 13”796; 9. Della Ceca (Yamaha) a 28”846; 10. Baiocco (Kawasaki) a 27”234; 11. Chiarello (Yamaha) a 28”565; 12. Muzio (Honda) a 36”171; 13. Verdini (Honda) a 42”859; 14. Rubino (Yamaha) a 48”894; 15. Berclaz (Honda) a 49”285; 16. Conti (BMW) a 49”473; 17. Di Donato (BMW) a 50”171.

Giro più veloce: Dell’Omo in 1’44”328 alla media di 145,825 km/h.

IN CAMPIONATO: 1. Goi p. 100; 2. Verdini 85; 3. Dell’Omo 69; 4. Bussolotti 68; 5. Colucci 62; 6. Baiocco 60; 7. Muzio 51; 8. Alfonsi 39; 9. Della Ceca 36; 10. Val-secchi 35.

R6 METZELER CUP1. Russo 12 giri pari a 50,712 km in 22’30”827 alla

media di 135,149 km/h; 2. Paoloni a 7”013; 3. Grandi a 12”299; 4. Avanzi a 15”630; 5. Minganti a 22”921; 6. Sal-vadori a 26”986; 7. Agnelli a 35”896; 8. Caloroso a 52”281; 9. Calvano a 53”907; 10. Cannizzaro a 54”605; 11. Sinistrario a 1’01”383; 12. Vigilucci a 1’03”365; 13. Dio-medi a 1’04”579; 14. Civillini a 1’10”359; 15. Favi a 1’12”917; 16. Poma a 1’14”223; 17. Castello a 1’17”799; 18. Garofoli a 1’26”513; 19. Lagonigro a 1’44”673; 20. Larini a 1’45”300; 21. Cloroformio a 1’48”769; 22. Mer-candelli a 1’50”080; 23. Ripamonti a 1’50”697; 24. D’An-drea a 1’58”261; 25. Agnoletto a 2’06”200; 26. Tibaldo a 1 giro.

Giro più veloce: Grandi in 1’45”811 alla media di 143,781 km/h.

IN CAMPIONATO: 1. Russo p. 770; 2. Paoloni 725; 3. Avanzi 681; 4. Poma 468; 5. Vigilucci 447; 6. Emili 445; 7. Agnelli 416; 8. Grandi 414; 9. Minganti 345; 10. Carta 328.

R1 LEOVINCE CUP1. Laudati U. 12 giri pari a 50,712 km in 26’02”002

alla media di 116,878 km/h; 2. Gomiero a 18”284; 3. Cucci a 43”390; 4. Patanè 49”687; 5. Laudati G. a 1’09”559; 6. Benato a 1’18”099; 7. Filippini a 1’18”402; 8. Brunelli a 1’38”182; 9. Prattichizzo a 1’47”986; 10. Zuc-carino a 2’01”806; 11. Sanca a 2’04”880; 12. Buccheri a 2’08”432; 13. Romagnoli a 1 giro; 14. Zaffelli; 15. Anto-nioli.

Giro più veloce: Gomiero in 2’07”137 alla media di 119,883 km/h.

IN CAMPIONATO: 1. Laudati U. p. 115; 2. Prattichizzo 107; 3. Laudati G. 67; 4. Sanca 58; 5. Manici 56; 6. Gomie-ro 53; 7. Zerbo 51; 8. Cucci 41; 9. Rubino 34; 10. Benato 32.

Goi quarto ma resta leader

Leclassifiche

Velocità CIV

Zio Max Biaggi ha seguito la gara in diret-ta tv ed alla fine ha rivelato che «Federico si è allenato con me tutta l’estate con la Supermotard, avete visto come gli ha fatto bene?».

STOCK 1000 – Luca Verdini rimpiangerà a lungo quell’ultimo giro della Stock 1000. Era terzo, davanti al rivale Ivan Goi, ma si è fatto prendere la mano al “Tramonto” volando in terra e pregiudicando la corsa al titolo partita ad handicap per non aver disputato l’apertura di Vallelunga causa mancato ingaggio. Ivan Goi, più smaliziato, è rimasto freddo: non ha cercato di resi-stere ai più veloci Colucci, Boscoscuro e Dell’Omo e con il quarto posto ha avvicina-to l’Aprilia al titolo. Al Mugello gestirà 15 punti di vantaggio, quindi gli basta un quinto posto in caso di successo di Verdini. Sull’asciutto Domenico Colucci aveva ri-toccato il record di Misano (pole in 1’38”065) e sull’umido è stato altrettanto efficace, guidando dall’inizio alla fine per completare la grande giornata della Duca-ti Barni. Il campione 2009 della Stock, An-drea Boscoscuro, partito nono ha bruciato il gruppo, piombando come una furia sui fuggitivi Verdini e Goi. Ma Colucci era or-mai fuori portata. I migliori erano partiti con la rain anteriore e con la posteriore da asciutto mentre Danilo Dall’Omo si è fida-to del guru dei meccanici, Ninetto Suriano,

PRIMA VITTORIA PER FRANCESCO MAURIELLO (43) NELLA 125. SOTTO, IL VINCITORE DELLA STOCK 600 LORENZO ZANETTI.

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TAMBURINI E MASSEI

MONDIALE SS CON YAMAHA LA YAMAHA tornerà nel Mondiale Supersport 2011 con un team ufficiale gestito dalla riminese Bike Service con l’appoggio diretto della filiale italiana e della Federmoto. Roberto Tamburini, 18 anni, guiderà la YZF-R6 con la quale Cal Crutchlow ha dominato il campionato 2009. La formazione verrà completata da Fabio Massei, altra rivelazione del CIV sul quale la FMI punta forte. Ancora da decidere l’obbiettivo del diciottenne romano: europeo Stock 600 oppure direttamente il Mondiale per fare più velocemente esperienza. Il programma federale per il campionato a 4T verrà presentato nel prossimo week-end a Imola.

CON LA SUPERSPORT

NEL 2011 ARRIVA LA MOTO2 AL CIV COME anticipato da Motosprint la scorsa estate, la Moto2 correrà insieme alla Supersport nel CIV 2011, con classifiche separate. Il team Grillini, che quest’anno sta correndo il campionato spagnolo con Gianluca Nannelli, ha già presentato il diciassettenne Nicolas Stizza. È già pronta anche la Moto2 del team 44. Il regolamento sarà simile a quello del Mondiale, con monomotore Honda: ancora da decidere qualche dettaglio tecnico relativo al grado di preparazione permesso. Si profila però un pasticcio: le Moto2 correranno con la monogomma mentre nelle Supersport resterà in regime di concorrenza. La FMI dovrà anche riassegnare le monoforniture per Stock 600 e Stock 1000 visto che sono in scadenza i contratti con Dunlop e Pirelli.

Yamaha R Series Cup

MISANO – Eccovi un’altra stella: Riccardo Russo è la nuova scoperta della Yamaha R Series, sempre più palestra dei campioni di domani. Il diciassettenne campano ha sbancato il quinto round della R6 Metzeler Cup a Misano, mettendo una seria ipoteca sul successo finale. Si tratta della terza affermazione stagionale dopo Vallelunga e nel precedente round di Misano, a luglio. Russo ha piegato gli altri aspiranti alla corona: Andrea Paoloni (Imperiale Moto) è arrivato secondo e Giampietro Avanzi (Bettega della Moto) quarto, preceduto anche dallo scatenato diciannovenne bolognese Manuel Grandi, al secondo podio 2010. Russo è già diventato

RUSSO BELLA SCOPERTA

l’oggetto del desiderio di diverse squadre: punterà all’Europeo e al tricolore della Stock 600 dove già in questa stagione ha destato impressione. Nella R1 Leovinci Cup Ugo Laudati (Concessionaria Celestini) ha dominato sotto il diluvio strappando il primato a Maurizio Prattichizzo partito con la spalla destra lussata arrivando solo nono. Ma non è ancora finita: decisivo per entrambe le categorie l’ultimo atto al Mugello.

RICCARDO RUSSO DAVANTI A TUTTI NELLA R6 CUP.

puntando su due gomme da asciutto: ter-zo. La stessa scelta invece ha tarpato le ali al redivivo Lorenzo Alfonsi, sesto: la BMW cresce e al Mugello, dove il fiorentino gio-ca in casa, potrebbe far paura a tutti. Si rivede al vertice anche il campano Gino Salvatore: quinto.

125 – Anche Miroslav Popov era a un passo dal titolo, come Fabio Massei, ma non è stato altrettanto furbo. Non solo non ha festeggiato ma ha sprecato tutto il van-taggio rimettendo in partita il napoletano Francesco Mauriello, al primo successo nel CIV e salito a soli cinque punti dalla vetta. Il quindicenne ceco è scivolato al nono degli undici giri, portando a casa so-lo un magrissimo punticino.

Mea culpa anche per Armando Pontone che avrebbe dovuto approfittare dell’erro-re del capofila è invece ha fatto anche peg-gio, cadendo due volte e restando con un pugno di mosche in mano. Il portacolori di Aprilia Junior GP è a -25 da Popov e già tagliato fuori per il computo delle vittorie. Giornataccia anche per Giovanni Bonati (due cadute) e Manuel Tatasciore (una): tra le promesse azzurre gli unici arrivati con la carena indenne sono stati Tonucci (se-sto) e Morciano (settimo), di nuovo in diffi-coltà sul bagnato.

È invece finita la lunga crisi di Davide Stirpe, secondo e migliore degli hondisti. Ma l’impresa più incredibile porta la firma della Rumi: Hiroki Ono è andato sul podio scattando dalla diciottesima posizione, Kevin Calia gli è arrivato in scia, rimontan-do dalla ventiduesima.

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di Stefano TaglioniCross Nazioni

La squadra USA è la favorita. Francia, Belgio e Germania cercano il colpo grosso.L’Italia ha perso Philippaerts, lo sostituisce Monni

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Tony Cairoli, Alex Lupino, Manuel Monni: forza Azzurri!

Caccia Caccia all’oroall’oro

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“HEY-so-no-ne-hoe”, “Grande Spi-rito, questo ti chiedo”, così inizia-vano la loro preghiera gli Arapa-

ho. Il Thunder Valley Park, tra Denver e le estese foreste di White River, è nelle antiche terre degli Arapaho. La tribù indiana, ora ridotta a 10.000 unità e relegata in una riser-va nel Wyoming, condivideva con i Cheienne parte dell’attuale Colorado, fino al 1860, da-ta d’inizio della corsa all’oro. Nelle praterie dei Nativi Americani arrivarono più di cento-mila cercatori d’oro e cominciarono anche i soprusi sugli indigeni.

Al Thunder Valley Park andrà in scena la nostra caccia all’oro, al Chamberlain Tro-phy, alla vittoria che ci manca da otto anni. Nel 2002 in Spagna furono Chiodi, Puzar e Bartolini a salire sul gradino più alto del podio del Nazioni. Ma quello fu un Nazioni

EY h ” “G d S i atipico, con molte squadre assenti, quindi forse è più giusto vantarci del successo del 1999 in Brasile, con Chiodi, Bartolini e Fede-rici. In ogni caso sappiamo bene cosa chie-dere al Grande Spirito, e viste le varie vicis-situdini trascorse prima ancora dello sbarco in USA, speriamo che d’ora in poi qualcuno dall’alto sia dalla nostra parte… L’ultima tegola per l’Italia e che David Philippaerts è stato costretto a rinunciare perché l’infortu-nio al ginocchio destro si è rivelato più serio del previsto. A sostituirlo è stato richiamato Manuel Monni.

Franciacorta 2009 ha dimostrato che gli azzurri avevano le carte in regola per vince-re, con una squadra fortissima, eppure non è bastato. A conferma che il Nazioni è una gara atipica, dove gli errori e le sfortune si pagano doppio. Difficile però disegnare la

tattica ideale. L’anno scorso vinsero gli ame-ricani con il terzo posto di Dungey (MX1) in gara uno (dietro a Cairoli e Reed) ed il primo posto in gara tre, l’ottavo di Weimer (MX2), ed un terzo ed un settimo posto di Tedesco (MX3). Ventidue punti: 3+1+8+3+7 (vale la somma di sette risultati sugli otto).

Risultati non schiaccianti (una sola vitto-ria di manche), ma consistenti, consideran-do che nei sei risultati dei tre componenti di un team si può fare un solo scarto. La Fran-cia fece seconda con trenta punti: Paulin 1+scarto (37), Musquin 5+5 e Frossard 14+5, e il Belgio terzo con trentanove: Desalle 4+scarto (27), Ramon 7+2, Roelants 15+11.

L’introduzione da quest’anno della norma che prevede solo Under 23 nella categoria MX2, anche del Nazioni, non ci favorisce certo. La squadra ideale azzurra resterebbe anche in questa edizione quella di Francia-corta: Cairoli, Philippaerts, Guarneri. Ma Guarneri è over 23 e nella MX2 l’unico az-zurro con l’età giusta è Alessandro Lupino. Il viterbese, diciannove anni, è al terzo anno di mondiale MX2 ed anche se da lui ci si aspetta sempre di più (con la piccola 85 a

I piloti statunitensi puntano alla ventunesima vittoria

ho. Il Thestese fterre deridotta ava nel Wparte deta d’inizdei Nativmila cersoprusi

Al Thunostra cphy, allaNel 200Bartolinpodio de

IL NAZIONI È UNA COMPETIZIONE A SQUADRE MA L’ATTESA DI TUTTI SARÀ

PER LO SCONTRO STELLARE TRA TONY CAIROLI (222) E RYAN DUNGEY (1).

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LA FEDERMOTO sino a venerdì 10 set-tembre, vigilia del GP Italia, era nella ragio-ne, assoluta. Come ente sportivo rispettava le leggi e gli interessi dello sport. Da sabato, dopo l’incontro di Fermo con Federazione Internazionale, team e promoter del mon-diale la vicenda per la FMI ha preso una china sempre più scivolosa.

Sostituire Monni e Guarneri, ai quali era-no già state consegnate le Maglie Azzurre e i biglietti per gli States, con Cairoli e Philip-paerts sul piano formale era discutibile, su quello sportivo e umano indifendibile. Però neanche i diretti interessati se la sono sen-tita di obiettare più di tanto: Cairoli e Philip-paerts hanno vinto i mondiali MX1 degli ul-timi tre anni, con loro l’Italia poteva ambire ad issare la bandiera sul pennone più alto. In America per giunta. Una soddisfazione per tutti, anche per Monni e Guarneri.

Peccato che la decisione non sia stata presa, o quanto meno condivisa, dal CT del-la Nazionale Andrea Bartolini, uno che di mondiali e Nazioni se ne intende, avendoli vinti da pilota, uno che a questo punto della carriera e della vita preferisce rimanere coerente ai propri ideali e si è dimesso.

Tutti, Bartolini a parte, hanno fatto buon viso a cattivo gioco anche perché Cairoli e

Cross Nazioni

quindici anni ha vinto tutto: italiano, europeo e mondiale), in questa stagione ha fatto ve-dere qualcosa di buono, come il terzo posto nella seconda manche di Bellpuig, e a volte ha lottato alla pari con piloti di vertice. Però anche molte gare nelle retrovie, spesso con partenze disastrose. Ha concluso in quattor-dicesima posizione il mondiale e gli si chie-de una prestazione da gregario: portare a termine le due manche senza grossi errori.

L’assenza di Philippaerts si farà sentire. David è stato nelle ultime edizioni uno dei migliori protagonisti azzurri, per qualità e continuità di risultato. Già nel 2005, ad Er-neè (quattordicesimo e quarto), nel 2006 a Matterley Basin (settimo e terzo), nel 2007 a Budds Creek (due volte sesto), nel 2008 a Donington Park (terzo e ventiduesimo, con caduta), infine a Franciacorta dove nella classifica individuale è secondo assoluto con un secondo ed un terzo posto. Gli è manca-ta la vittoria di manche ma il suo apporto è sempre stato consistente e prezioso.

Il sostituto è Manuel Monni, ventiseienne di Perugia, vincitore nel 2006 e nel 2007 (con Salvini e Deny Philippaerts) dell’Europeo per Nazioni e nel 2009 degli Assoluti MX2. Otta-

vo al mondiale MX2 del 2009, quest’anno era sedicesimo dopo la terza prova del mondia-le MX1 (sua stagione d’esordio) e nella quar-ta prova si è gravemente infortunato con lesione ad una vertebra cervicale. La sua forza di volontà e capacità di recupero ha stupito anche i medici che hanno accettato il suo rientro anticipato alle competizioni. È tornato in gara nel GP di Fermo ed è subito andato a punti confermando di poter lottare nei primi dieci della categoria. Cosa possia-mo chiedere a Manuel per il Nazioni? È già un’emozione ed una soddisfazione per tutti rivederlo in gara, e se la pista sarà a lui congeniale potrà far bene. È un generoso e possiamo aspettarci di tutto.

CI SARÀ Antonio Cairoli. Inutile spendere parole per il quattro volte Campione del Mondo. Anche nel Nazioni si è fatto valere: è stato il primo a vincere una manche con la 250 4T (Matterley Basin 2006) e con il suc-cesso nella prima manche di Franciacorta è uno dei pochi al mondo a poter vantare due vittorie di manche al Nazioni. Se non ci sa-ranno strascichi dall’infortunio alla caviglia sinistra incorso a Fermo, sarà sicuro prota-gonista. Nonostante i problemi, gli infortuni e le polemiche la squadra azzurra può dire la sua. A dirigere le operazioni nella veste di CT non sarà Andrea Bartolini, le sue dimis-sioni sono irrevocabili. La FMI ancora non ha comunicato chi sarà il sostituto ma ha asse-gnato per l’occasione il ruolo di Team Mana-ger ad Antonio Cairoli.

Anche altre squadre date per favorite se-gnano assenze importanti. A cominciare dagli statunitensi, che hanno scelto di fare a meno di Bubba Stewart. Con Dungey ci sa-ranno Canard e Short. La Francia sarà sen-za Christophe Pourcel (infortunato nel Na-

L’Italia è ancora senza CT. La FMI ha nominato Cairoli Team Manager della squadra

INSIEME A CAIROLI INDOSSERANNO LA MAGLIA AZZURRA MONNI (13) E LUPINO (77). CI TENEVA MOLTO ANCHE PHILIPPAERTS (19) MA È STATO BLOCCATO DA UN INFORTUNIO.

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NAZIONALE SENZA FILTROA casa Philippaerts, Guarneri e Andrea Bartolini

L’OPIN

ION

EPhilippaerts erano in forma strepitosa. Erano, per l’appunto. Purtroppo sia Tony che David si sono infortunati sulla pista di Fermo. L’uno recupererà, l’altro no. Andava sostituito con Davide Guarneri, che ha concluso con uno strepitoso nono posto il suo primo campiona-to del mondo MX1. Invece no, gli è stato pre-ferito Monni. Manuel è un pilota che dopo l’incidente di Agueda, il rischio di paralisi, la lunga riabilitazione, ha accettato la prima chiamata e con abnegazione ed entusiasmo (e rischiando non poco) è tornato in sella per dimostrare che ce la poteva fare, e a Fermo ha confermato che la volontà può avere la meglio anche sui problemi fisici. Uno così merita so-lo rispetto.

Ma Guarneri non è meno motivato, e i risul-tati indicano che andava chiamato lui per so-stituire Philippaerts. Non avrebbe accettato? Bisognava provare a convincerlo e lo si poteva convincere. Dire che ha rifiutato la convoca-zione per il Nazioni Europeo non basta. Chiun-que, dopo la doccia fredda della sostituzione

all’ultimo momento avrebbe reagito male. Il dubbio è che Guarneri sia stato punito per quello che ha detto, o meglio scritto sul suo sito, per esternare, pacatamente, il suo stato d’animo.

Se è così preferiamo la Federmoto vista prima del GP d’Italia. Preferiamo avere l’illu-sione che si pensi allo sport privilegiando gli ideali ad altri interessi.

Il presidente della FMI Paolo Sesti difende le scelte fatte: «Le motivazioni della nostra scelta sono molto semplici. Dopo aver ricevu-to risposta negativa dai Team di Cairoli e Phi-lippaerts alla convocazione per il Cross delle Nazioni, abbiamo convocato Guarneri per i due Cross delle Nazioni, in USA e in Europa. Trovata la soluzione per Cairoli e Philippaerts al Nazioni USA, Guarneri ha comunicato di non essere disponibile per il Cross Europeo delle Nazioni. A fronte dell’infortunio di Philip-paerts, la scelta della Federazione è stata dunque di riconoscere pubblicamente la di-sponibilità di Monni, offrendogli l’opportunità

di vestire la Maglia Azzurra al Motocross del-le Nazioni negli Stati Uniti, che lui ha accetta-to con orgoglio e piacere».

Davide Guarneri non vuole polemizzare ma ci tiene a chiarire: «Nessuna polemica da par-te mia su quest’ultima decisione. La Federa-zione è stata corretta e mi hanno chiamato per informarmi prima ancora di comunicare pubblicamente la loro scelta del sostituto di Philippaerts. Però in giro ho letto cose sba-gliate e vorrei chiarire: io non ho rifiutato la convocazione al Nazioni. In principio io avevo accettato la convocazione sia all’Europeo per Nazioni sia al MXdN. Poi, quando c’è stato da parte della FMI il cambio di direzione, a Fer-mo, io ho detto che non sarei andato, non andando al MXdN, neanche all’Europeo. Così loro hanno chiamato Monni che aveva dato comunque disponibilità per l’Europeo. Resta amarezza per tutta la vicenda ed anche le di-missioni di Andrea Bartolini credo indichino che non tutto è stato fatto al meglio».

Giancarlo Giannobile

tional), sarà sostituito da Gautier Paulin, con lui ci saranno Musquin e Boog che non è al 100%. La Gran Bretagna sostituisce l’infor-tunato Simpson con Mackenzie che affian-cherà Wilson e Nicholls.

Salgono così le quotazioni di squadre so-lide come il Belgio (Ramon, Horebeek e De-salle) e la Germania (Nagl, Roczen e Schif-fer), ma i favoriti restano USA e Francia. Per

gli americani, come a Budds Creek tre anni fa, ci sarà anche il vantaggio di conoscere la pista, e di avere le moto perfettamente tara-te, cosa molto importante per un tracciato che è ad una altitudine di circa 1600 metri.

Per questa volta pare proprio che dovre-mo accontentarci del ruolo di outsider, e chissà che il Grande Spirito non ci metta lo zampino…

DOMENICA 26 IN TV SU SPORTITALIA

ORE 21,00 MX1-MX2

ORE 22,30 MX2-OPEN

ORE 24,00 MX1-OPEN

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motosprint

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Supermoto GP Bulgaria

PRIMO GP VINTO IN CARRIERA

PER IL FINLANDESE HERMUNEN (131) CON DUE PRIMI

E UN TERZO POSTO. TRE

SECONDI POSTI PER THOMAS

CHAREYRE (4). UNA VITTORIA E DUE QUARTI

PER GOZZINI (69).

Lotta a due

PLEVEN - È considerata la più bella pista del mondiale, sempre teatro di gare spettacolari. Su questo traccia-

to i piloti si esaltano e a guadagnarci è il campionato. In occasione della penultima prova ad esaltarsi è stato il finlandese Mauno Hermunen che con un terzo posto e due nette vittorie, ha condotto la secon-da e la terza gara dall’inizio alla fine, ha sbaragliato l’agguerrita concorrenza cen-trando la prima vittoria iridata della car-riera. Un gran bel risultato e un altrettan-to consistente bottino di punti per il pilota dell’Husqvarna che gli consente di avvici-narsi alle posizioni che contano (è quarto

a sette punti da Van Den Bosch) ma non tanto da impensierire Davide Gozzini e Thomas Chareyre. Proprio il confronto tra i due piloti del Team TM Factory ha infiam-mato il campionato: secondo posto asso-luto per il francese e terzo per l’italiano con sette punti di differenza, il che equiva-le allo stesso punteggio in cima alla clas-sifica quando manca un solo GP alla fine del campionato. In Spagna, il 21 novembre a Salou, si presenterà con la targa rossa Chareyre per la migliore sequenza di ri-sultati ma tutto si giocherà negli ultimi tre confronti.

Gozzini in Bulgaria è partito fortisssimo dominando la prima gara ma non è riusci-

to ad andare oltre due quarti posti nelle altre due frazioni. La costanza dei risulta-ti è stata invece l’arma vincente del com-pagno di team che con tre secondi posti è riuscito a ricucire il divario in campionato. Thomas Chareyre aveva fatto capire sin dalle prove che avrebbe dato battaglia, sua la pole. Van Den Bosch non è riuscito a tenere il passo dei suoi diretti avversari, un quarto, un quinto e un sesto posto, una prestazione in calando che lo relega a 35 punti dalla vetta. Tutto è ancora possibile ma puntare al titolo è arduo.

Sesto posto con caduta in gara uno per Ravaglia, solo dodicesimo per Andrea Oc-chini, ben lontano dal podio siciliano.

GP a Hermunen. Van Den Bosch in difficoltà. In vetta alla pari Thomas Chareyre e Gozzini

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GARA 1: 1. Gozzini (TM) 10 giri in 14’15”231; 2. T. Chareyre (TM) a 4”310; 3. Hermunen (Husqvarna) a 4”915; 4. Van Den Bosch (Aprilia) a 6”709; 5. Ravaglia (Suzuki) a 7”351; 6. A. Chareyre (Husqvarna) a 7”573; 7. Bussei (Honda) a 8”739; 8. Lazzarini (Honda) a 10”729; 9. Hiemer (KTM) a 12”254; 10. Sammartin (Honda) a 18”104; 11. Gaspardone (Honda) a 19”236; 12. Occhini (Suzuki) a 22”342; 13. Tonchev (KTM) a 23”095; 14. Serafini (TM) a 39”555; 15. Beltrami (Ya-maha) a 3 giri.

GARA 2: 1. Hermunen (Husqvarna) 14 giri in 19’51”258; 2. T. Chareyre (TM) a 3”911; 3. A. Chareyre (Husqvarna) a 5”244; 4. Gozzini (TM) a 6”687; 5. Van Den Bosch (Aprilia) a 7”099; 6. Ravaglia (Suzuki) a 16”927; 7. Hiemer (KTM) a 17”465; 8. Sammartin (Hon-da) a 30”982; 9. Bussei (Honda) a 31”033; 10. Tonchev (KTM) a 32”600; 11. Occhini (Suzuki) a 36”052; 12. Lazzarini (Honda) a 40”723; 13. Beltrami (Yamaha) a 52”121; 14. Georgiev (KTM) a 53”945; 15. Gaspardone (Honda) a 57”208; 16. Serafini (TM) a 57”767.

GARA 3: 1. Hermunen (Husqvarna) 14 giri in 19’48”657; 2. T. Chareyre (TM) a 2”894; 3. A. Chareyre (Husqvarna) a 3”479; 4. Gozzini (TM) a 7”622; 5. Rava-glia (Suzuki) a 12”697; 6. Van Den Bosch (Aprilia) a 12”905; 7. Hiemer (KTM) a 17”858; 8. Bussei (Honda) a 20”272; 9. Lazzarini (Honda) a 29”664; 10. Sammar-tin (Honda) a 32”008; 11. Gaspardone (Honda) a 32”299; 12. Tonchev (KTM) a 33”172; 13. Occhini (Su-zuki) a 34”406; 14. Serafini (TM) a 51”340; 15. Beltrami (Yamaha) a 8 giri; 16. Georgiev (KTM).

IN CAMPIONATO: 1. T. Chareyre p. 251; 2. Gozzini 251; 3. Van Den Bosch 216; 4. Hermunen 209; 5. Laz-zarini 184; 6. Hiemer 178; 7. A. Chareyre 158; 8. Rava-glia 136; 9. Bussei 124; 10. Sammartin 122; 11. Occhi-ni 119; 12. Gaspardone 91; 13. Delepine 89; 14. Bel-trami 78; 15. Bolsec 56; 16. Serafini 50; 17. Balducci 44; 18. Borella 43; 19. Seel 39; 20. Winstanley 32; 21. Tonchev 28; 22. Mariani 24; 23. Van Drunen 22; 24. Verderosa 15; 25. Georgiev 12; 26. Vermeulen 11; 27. Pirri 10; 28. Thompson 10; 29. Rodriguez 8; 30. Sal-stola 5; 31. Hartley 2.

Manca un solo

Gran Premio

Leclassifiche

GP REPUBBLICA CECA: 1. Katt punti 27, 2. Apple-ton 24, 3. Rudolph 27, 4. Tebbe 20, 5.Franc 19, 6. Phillips 14, 7. Kroger 12, 8. Pijper 12, 9. Janoschka 12, 10. M.Tresarrieu 11, 11. Lespinasse 9, 12. Fabriek 8, 13. Kylmakorpi 8, 14. Speiser 7, 15. De Jong 6, 16. Wolff 3, 17. Pape 2, 18. Trofimov 1.

IN CAMPIONATO: 1. Kylmakorpi punti 140, 2. Pijper 120, 3. Speiser 103, 4. Appleton 102, 5. Katt 99, 6. M.Tresarrieu 91, 7. Tebbe 90, 8. Kroger 75, 9. De Jong 71, 10. Phillips 61, 11. Janoschka 61, 12. Rudolph 58, 13. Fabriek 46, 14. Wolff 46, 15. Lespinasse 43.

La prima vittoria

di un finlandese

Leclassifiche

KYLMAKORPICONTROLLA E VINCELong Track. Il finlandese iridato

MARIANSKE LAZNE - Il tedesco Ste-phan Katt ha vinto la sesta ed ultima prova del campionato del mondo di Long e Grass Track disputata nella pista della famosa cittadina della Repubblica Ceca meglio conosciuta come Marienbad. Ma quello che era più interessante in questa gara era quando il finlandese Joonas Kylmakorpi sarebbe diventato campione del mondo visto il cospicuo vantaggio che aveva in classifica nei confronti dell’olandese Theo Pijper.

Gareggiando con molta sagacia e non rischiando niente il finlandese ha raggiun-to l’alloro mondiale al termine della sua terza uscita portando un titolo mondiale della pista ovale per la prima volta nella sua patria. Oltre ad essere stato il pro-tagonista indiscusso nella pista lunga, ha vinto tre GP su sei, Kylmakorpi è un ot-timo pilota di spee-dway che gareggia come professionista nei campionati di Lega in Inghilterra, Polonia e Svezia.

La gara è stata molto combattuta e oltre a Katt, che ha vinto il primo e l’ultimo Gran Premio, si sono messi in evidenza l’inglese Appleton, i tedeschi Rudolph e Tebbe, il boemo Franc, che ha gareggiato come wild card, e l’inglese Phillips.

La classifica generale vede oltre a Kyl-makorpi e Pijper che dopo il ritiro del cam-pionissimo tedesco Gerd Riss, otto volte campione del mondo, per il grave inciden-te nel Gran Premio di Marmande, hanno gareggiato da grandi protagonisti.

Infine c’è da segnalare la terza posizio-ne del giovane tedesco Speiser che ha preceduto Appleton, Katt e Matheu Tre-sarrieu.

foto Tomba

SPEEDAWY ITALIANO A SQUADRE

LA PIOGGIA ROVINA LA FESTA DI LONIGOLA GRANDE protagonista della quinta prova del campionato italiano a squadre è stata ancora la pioggia, che cadendo copiosamente tutto il venerdì notte ed il sabato mattina ha reso la pista Santa Marina di Lonigo impraticabile. Il direttore di gara Nichele e l’arbitro Grandi dopo vari controlli decidevano alle 19,30 di rinviare la gara. Il Moto Club Lonigo, se la FMI sarà d’accordo, sarebbe disponibile per recuperare la gara domenica 24 ottobre con inizio alle ore 15.00.

A KYLMAKORPI SONO BASTATI OTTO PUNTI PER VINCERE IL TITOLO.

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Sportitalia

Velocitàa Vallelunga

OPPEDISANO CADE MA FESTEGGIA

I campionati regionali

12 settembre Coppa Italia 125 Sport, Campionato

Femminile di Velocità, Trofei Moriwaki 250 4T, Italia Pre-GP, Suzuki Gladius, Honda RS 125, CBR 600 e Hornet, Kawa-saki Ninja 250 e 600,, Metzeler 600, 1000 Stock e Open - Direttore di gara: Mauri-zio Orsola - Meteo: sereno

Classifiche125 SP:1. Mantovani (Aprilia) 10 giri pari

a 41,110 km in 19’29’’695; 2. De Simone (Kawasaki) a 8’’583; 3. Giacomini (Aprilia) a 9’’329; 4. Benini (Aprilia) a 12’’620; 5. Rinal-di (Aprilia) a 13’’169; 6. Tarantino (Kawasa-ki) a 13’’187; 7. Cintio (Aprilia) a 13’’279; 8. Gatti (Aprilia) a 13’’571; 9. Bastianelli (Apri-lia) a 14’’044; 10. Cavalli (Kawasaki) a 15’’219; 11. Spedale (Aprilia) a 15’’312; 12. Veronesi (Aprilia) a 15’’920; 13. Tramarin (Aprilia) a 16’’800; 14. De Pretto (Kawasaki) a 17’’742; 15. Brignoli (Aprilia) a 26’’917; 16. Preziuso (Aprilia) a 30’’132; 17. La Man-na (Aprilia) a 30’’221; 18. Bassani (Kawasa-ki) a 36’’236; 19. Betti (Aprilia) a 39’’354; 20. De Nigro (Aprilia) a 42’’328; 21. Basic (Apri-lia) a 46’’388; 22. Crispino (Aprilia) a 59’’403; 23. De Vincentis (Aprilia) a 1’03’’525.

CAMPAGNANO - Ci sono voluti quattro giorni per sapere il nome del vincitore della Coppa Italia di quest’anno. Tanti ne sono serviti al Giudice Unico Federale per esami-nare il reclamo presentato da Luca Oppedisano contro Manuel Tatascio-re. Oppedisano si era presentato al via dell’ultima prova, a Vallelunga, primo in classifica, ma in gara era caduto. Tatasciore invece aveva vinto, portandosi a casa la Coppa. Trofeo che ha dovuto poi restituire dopo che il reclamo per “irregolarità tecniche” è stato accolto e lui escluso dall’or-dine d’arrivo.

NEL CHALLENGE Kawasaki vince Lorenzo De Simone, terzo al tra-guardo, ma il titolo va a Benito Ta-rantino, secondo sul podio.

L’esordio del Trofeo Femminile FMI in prova unica ha visto la vittoria di Manuela La Licata, trentaquat-trenne di Nuoro che ha duellato a lungo con Alessia Falzoni, insabbia-tasi poi al penultimo passaggio al “Semaforo” nel tentativo di andare al comando.

Seconda la sedicenne bolognese Rebecca Bianchi davanti a Cristina Peluso, rientrata dopo due stagioni. Quarta, ma prima delle Stock 1000, Letizia Marchetti.

Nel Trofeo Moriwaki 250, davanti a Carlo Fiorani di Honda Europa e Ge-nesio Bevilacqua del Team Althea, Martina Fratoni ha messo a segno la terza vittoria assoluta, ma per via di uno “zero” rimediato a Misano il tito-lo è andato ad Andrea Zanella, se-condo in gara per due decimi. Luca Fabrizio, fratello di Michel, ha vinto gara e titolo nella Pre-GP su Metra-kit, e ha dedicato il successo a Peter Lenz e Shoya Tomizawa.

Nel penultimo round della Gladius Cup Lorenzo Segoni ha colto la quin-ta vittoria consecutiva aggiudicando-si la stagione con una gara d’antici-

po. Con un secondo posto alle spalle di Pacchiana, il fiorentino conquiste-rà poco dopo anche il titolo della Honda Hornet. Sebastiano “Nuccio” Zerbo vince la gara della CBR 600, mentre il trofeo va a Diego Giugovaz; nella Honda RS 125 Cup il fotofinish attribuisce la vittoria a Marco Facca-ni, che si aggiudica la stagione.

Nel Kawasaki Ninja 600, Marco Morreale vince la gara, Roberto An-tonello il trofeo e la over 30; i titoli under e over 25 vanno a Mariotti e Spigariol, l’over 40 a Casoni, la La-dies a Sharon Mermet. Nella 250 Junior Trophy, gara a Lorenzo De Simone e titolo a Benito Tarantino (come nel Challenge Kawasaki della Coppa Italia); nella Stock, gara a Francesco Magro, titolo a Federico Massa; Monica Ferrari vince la clas-sifica Ladies.

Nel Trofeo Metzeler 600, alla wild card Celestini la gara, a Simone For-nasari il trofeo e il giro veloce; nella 1000 Emanuele Russo su Ducati ha vinto davanti alla BMW di Stefano Cordara, primo delle Stock.

A Francesco Sciacca il trofeo “Open”, a Simone Romaldi il titolo nella Stock 1000.

Fiammetta La Guidara

TROFEO MORIWAKI 250 4T: 1. Frantoni 7 giri in 13’33”090 alla media di 127,380 Km/h; 2. Zanella a 0”027; 3. Carbone a 5”719; 4. Bottani a 7”642; 5. Giordani a 7”737; 6. Arioni a 8”060; 7. Del Piano a 12”660; 8. Cangi a 25”607; 9. Fabrizio a 33”556; 10. La Giongada a 33”724; 11. Libe-rati a 42”205; 12. Falanesca a 42”696; 13. Antonelli a 43”265; 14. Fedi a 47”724; 15. Monaco a 47”754; 16. Somma a 1’30”100; 17. Auriti a 1 giro.

TROFEO KAWASAKI 250: 1. De Simone 10 giri in 19’37”965 alla media di 125,606 Km/h; 2. Tarantino a 0”183; 3. Mazzina a 5”606; 4. Cavalli F. a 7”732; 5. Bassani a 7”909; 6. De Pretto a 25”896; 7. Magro a 33”544; 8. Massa a 44”095; 9. Balestra a 50”855; 10. Fugardi a 51”792; 11. Di Giacin-to a 51”854; 12. Rossi a 59”445; 13. Ricca a 1’00”819; 14. Lovino a 1’19”520; 15. Cavalli M. a 1’24”393; 16. Nota a 1’24”590; 17. Se-ren a 1’49”757; 18. Ferrari a 1’52”089; 19. Carcano a 1’52”357; 20. De Simone a 2’01”650.

TROFEO KAWASAKI 600: 1. Morreale 10 giri in 17’15”596 alla media di 142,874 Km/h; 2. Antonello a 0”549; 3. Toccacieli a 11”965; 4. Mariotti a 12”191; 5. Galdes a 17”561; 6. Ferroni a 19”071; 7. Lo Bartolo a 22”508; 8. Vallazza a 22”828; 9. Mantia a 25”859; 10. Casoni a 40”995; 11. Troiani a 45”558; 12. Spigariol a 47”691; 13. Trisorio a 49”811; 14. Guerriero a 56”361; 15. Ve-scovi a 56”518; 16. Bertolini a 57”676; 17. Zannini a 58”621; 18. Sterni a 59”077; 19. Boaretto a 1’08”998; 20. Cerri a 1’09”945; 21. Giangrande a 1’11”880; 20. Aimeri a 1’21”724; 20. Stopponi a 1 giro; 20. Di Gan-gi a 1 giro.

TROFEO SUZUKI: 1. Segoni 10 giri in 18’57”775 alla media di 130,043 Km/h; 2. Marangon a 0”050; 3. Valentini a 10”512; 4. Donati a 14”721; 5. Trimarco a 14”746; 6. Tavella a 40”407; 7. Broglia a 1’04”320; 8. Natali a 1’10”399; 9. Tuttolomondo a 1’35”242; 10. Miraglia a 1 giro.

TROFEO METZELER 1000: 1. Russo 10 giri in 17’22”904 alla media di 141,873 Km/h; 2. Cordara a 2”088; 3. Pilia a 4”998; 4. Romaldi a 7”211; 5. Sciacca a 16”116; 6. Bottari a 23”770; 7. Scarpati a 25”268; 8. Marsella a 37”727; 9. Agnetti a 40”698; 10. Tigani a 41”969; 11. Andolfatto a 42”375; 12. Marchetti a 52”623; 13. De Lucia a 55”749; 14. Fusco a 58”641; 15. Scalzone a 1’12”804; 16. Rapuzzi a 1’22”209; 17. Fanni a 1’22”431.

METZELER 600: 1. Celestini (Yamaha) 10 giri in 17’25”991 alla media di 141,454 Km/h; 2. Fornasari (Yamaha) a 0”548; 3. Manieri (Yamaha) a 11”271; 4. Mottola (Ya-maha) a 14”832; 5. Eccheli (Yamaha) a 15”860; 6. Desci (Honda) a 18”762; 7. Can-nizzaro (Yamaha) a 18”927; 8. Lagonigro (Yamaha) a 26”823; 9. Caimi (Yamaha) a 27”919; 10. D’Angeli (Kawasaki) a 29”468; 11. Temporin (Yamaha) a 34”753; 12. Bovel-li (Yamaha) a 34”843; 13. Casale (Honda) a 36”839; 14. Zarbo (Honda) a 42”747; 15. Tommassini (Yamaha) a 45”842; 16. Quinto (Honda) a 54”648; 17. Caravita (Yamaha) a 54”748; 18. Anastasia (Yamaha) a 55”626; 19. Buttironi (Yamaha) a 56”982; 20. Ostuni (Yamaha) a 1’05”394; 21. Aiello (Suzuki) a 1’11”737; 22. Serino (Yamaha) a 1’14”116; 23. D’Andrea (Yamaha) a 1’20”231; 24. Cu-

SOTTO, MARTINA FRATONI (30) DAVANTI AD ANDREA ZANELLA. SOPRA, MANUELA LA LICATA (76) E LORENZO SEGONI (52) DAVANTI A TUTTI NEL TROFEO SUZUKI. IN ALTO, DI FIANCO AL TITOLO, LUCA OPPEDISANO, CHE HA CONQUISTATO LA COPPA ITALIA.

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EnduroDue gare regionali

TrivenetoPavia di Udine (UD) 5 settembre

Campionato triveneto enduro, sesta e ultima prova – Organizzatore: M.C. Udine – Direttore di gara: Nelido Del Guerzo – Meteo: sereno

ClassificheEXPERT: 1. Vanni Cominotto (Yamaha); 2.

Cabass (Yamaha); 3. Hriaz (Yamaha); 4. Zoppas (KTM).

CADETTI 50: 1. Luca Pellizzoni (HM); 2. Oliana (Fantic); 3. Battaino (Fantic); 4. Arzillo (HM); 5. Colladon (HM); 6. Sturm (Fantic); 7. Collovigh (Beta); 8. Bregant (HM); 9. Purinan (Beta); 10. Melotti (Beta); 11. Forte J. (Beta).

CADETTI 125: 1. Nicholas Segnacasi (Hon-da); 2. Beggio (TM); 3. Cailotto (KTM); 4. Pez-zetta (Husqvarna); 5. Buiatti F. (TM); 6. Alimon-ta (KTM); 7. Folledore (Husqvarna); 8. Pettina-to (Suzuki); 9. Tondolo (KTM); 10. Buiatti R. (TM); 11. Manfrini (Husqvarna); 12. Dei Rossi M. (KTM); 13. Vendrametto A. (KTM); 14. Coelli (Husqvarna); 15. Hausberger (Husqvarna); 16. Novello M. (KTM); 17. Tomazic (Husqvarna).

JS1: 1. Eric Rebellato (KTM); 2. Nappi (KTM); 3. Luvisetto (KTM); 4. Turra (KTM); 5. Bortolazzo (Husqvarna); 6. Rossi Mas. (Honda); 7. Baggio G. (KTM); 8. Valentinuzzi (Suzuki); 9. Zanotto A. (Husqvarna); 10. Di Sopra (Kawasa-ki); 11. De Marchi (Kawasaki); 12. Furlan (KTM); 13. Dei Rossi M. (KTM); 14. Stefanello (KTM); 15. Mattivi (KTM); 16. Michelon (Kawa-saki); 17. Eremo (KTM); 18. Moletta F. (Honda); 19. Fabbro (KTM); 20. Ziber (Husqvarna); 21. Bertagnin (Honda); 22. Nimis (KTM); 23. Borto-lotto (Kawasaki); 24. Di Giusto (Husqvarna); 25. Orioli (KTM); 26. Bignardi (Yamaha); 27. Buzzin (Honda); 28. Fietta (Husqvarna); 29. Crosilla F. (Honda); 30. De Monte R. (KTM); 31. Cortiana (Gas Gas); 32. Visintini (KTM); 33. Cicuto (KTM); 34. Lorettu (KTM).

JS2: 1. Mattia Cargnel (KTM); 2. Cavalli (Be-ta); 3. Della Pietra (KTM); 4. Lorenzin (KTM); 5. Favero D. (Honda); 6. Battistin (KTM); 7. Tavia-no E. (Suzuki); 8. Martinis (Honda); 9. Lupato (KTM); 10. Zaccaria (KTM); 11. Puttin (Honda); 12. Casasola (Suzuki); 13. Panzarin (Yamaha); 14. Benini (Honda); 15. Cappozzo (KTM); 16. Rossetto L. (Honda); 17. Maioli (KTM); 18. Ago-sto (Honda); 19. Lughezzani (Yamaha); 20. Fag-giana (KTM); 21. Calligaro (KTM); 22. Petris (KTM); 23. Mingotti (KTM); 24. Zorzettig (KTM); 25. Vecchiutti (Husqvarna); 26. Borsati (KTM); 27. Piccin (Honda); 28. Capitanio (Beta); 29. Faini (Beta); 30. Petrucco (Honda); 31. Rangan (Kawasaki).

JS3: 1. Matteo Zecchin (KTM); 2. Nicoletti (Beta); 3. Coppola (KTM); 4. Marconato (KTM); 5. Brunetta M. (KTM); 6. Cescon A. (Husqvar-na); 7. Pederiva (TM); 8. Caravita (KTM); 9. Temporin (KTM); 10. Cattarossi (KTM); 11. Sab-badini (Honda); 12. Segafredo (Honda); 13. Rizzato (KTM); 14. Orzan (KTM); 15. Rovatti (Husqvarna); 16. Tesser (KTM).

M1: 1. Simone Zanon (Yamaha); 2. Dalla Zuanna (KTM); 3. Varutti (Honda); 4. Vardanega (KTM); 5. Rovere (Yamaha); 6. Rebellato D. (Honda); 7. Chiavelli (Honda); 8. Pastorutti (Honda); 9. Centis A. (Honda); 10. Carnelos (Honda); 11. Zorzettig M. (Honda); 12. Siragna (Kawasaki); 13. Molinaro (Husqvarna); 14. To-niut (Honda); 15. Facci (Kawasaki); 16. Pagano (Suzuki); 17. Minervini (Suzuki); 18. Consolini (Fantic); 19. Schiavon Gian. (Honda); 20. Dapit (Husqvarna); 21. Piasentin (Husqvarna); 22. Zarpellon (Kawasaki); 23. Pizzato (Yamaha); 24. Forte S. (TM); 25. Castaldo (Husqvarna); 26. Iride (Honda); 27. Barbieri M. (KTM); 28. Ber-gamin (Yamaha); 29. Covolan (Yamaha); 30. Virginio (Suzuki); 31. Scarso (KTM); 32. Covre (Yamaha); 33. Arman (KTM); 34. Narduzzi (Ya-maha); 35. Spunton (KTM); 36. Tomasini R. (Husqvarna); 37. Marchiori (Honda); 38. Lazza-rin (Yamaha); 39. Barone (KTM); 40. Tomasini

M. (Husqvarna).M2: 1. Marco De Rocchi (Yamaha); 2. Fili-

puzzi (Honda); 3. Silvestrin (Kawasaki); 4. Cri-vellari (Honda); 5. Piatto (KTM); 6. Framarin (KTM); 7. Cogato (KTM); 8. Boscarol (KTM); 9. Zamboni (Suzuki); 10. Colladon M. (Honda); 11. Dentesano (KTM); 12. Zamparutti (Yamaha); 13. Marconi (Yamaha); 14. Mellina (Yamaha); 15. Feruglio (Kawasaki); 16. Plozzer (TM); 17. Dal Cortivo (Honda); 18. Paglianti S. (Husaberg); 19. Brunetta L. (KTM); 20. De Anna (KTM); 21. Artusi V. (KTM); 22. Radovcich (KTM); 23. Lau-rencich (BMW); 24. Zorzenone (TM); 25. Caodu-ro A. (KTM); 26. Bresolin (KTM); 27. Urli (KTM); 28. Canuto (KTM); 29. Figaro (Husaberg); 30. Moro (KTM); 31. Pellizzer (Husaberg); 32. Ti-ziani (KTM); 33. Zanelli (KTM); 34. Dellai (Hu-sqvarna); 35. Zanibellato (Husqvarna); 36. An-tonello (KTM); 37. Marchetti (KTM); 38. Faccin-cani (Beta); 39. Urbano (Suzuki).

M3: 1. Stefan Schrock (Gas Gas); 2. Grion (Husqvarna); 3. Feltracco (KTM); 4. Zoccolan (KTM); 5. Melandri (KTM); 6. Zaccheo (KTM); 7. De Monte A. (TM); 8. Masat (KTM); 9. Segat (KTM); 10. Zamarian (KTM); 11. Serravallo (KTM); 12. Brumat F. (KTM); 13. Tomaselli (KTM); 14. Madussi (KTM); 15. Rinaldi (Gas Gas); 16. Girotto (Husaberg); 17. Rugora (Hu-sqvarna); 18. Peruzzo (KTM); 19. Brumat M. (KTM); 20. Canciani (KTM); 21. Lavagnoli (KTM); 22. Matteazzi (KTM); 23. Busatta (KTM); 24. Dario (Gas Gas).

VETERAN: 1. Guerrino Zanardo (Honda); 2. Bernardi (Yamaha); 3. Morosin (Kawasaki); 4. Dal Sasso (Beta); 5. Ceccato (KTM); 6. Bacchin (KTM); 7. Stragliotto (Kawasaki); 8. Venzi (Hu-saberg); 9. Scapin (KTM); 10. Macorig (KTM); 11. Zanotto L. (KTM); 12. Carlon (Yamaha); 13. Gramola (Beta); 14. Driussi (KTM); 15. Cuzzit (Gas Gas); 16. Sferza (KTM); 17. Francescut (KTM); 18. Carollo (KTM); 19. Klanjscek (Hon-da); 20. Artusi S. (KTM); 21. Dapelo (KTM); 22. Brandolin (KTM); 23. Dal Pos (Fantic).

SUPER VETERAN: 1. Gino Di Bernardo (KTM); 2. Chiozza (Yamaha); 3. Marassi (KTM); 4. Plesnicar (Yamaha); 5. Minen (KTM); 6. Mar-tellozzo (Kawasaki); 7. Taviano M. (Suzuki); 8. Morelli (Honda); 9. Fabris (Husaberg); 10. An-dreatta (Yamaha); 11. Gazzetta (KTM); 12. Vi-nante (TM); 13. Pivato (KTM); 14. Pasian (KTM); 15. Lunder (KTM); 16. Lazzarin A. (Honda); 17. Cattaruzza (Yamaha); 18. Pavanello (KTM); 19. De Piccoli (KTM); 20. Giacomini (Honda); 21. Valent (KTM); 22. Tadini (KTM); 23. Svara (KTM).

PiemonteBergamasco (AL) 12 settembre

Campionato piemontese minienduro, Organizzatore: MC Madonnina dei Cen-tauri - Direttore di gara: Massimo Delle-piane - Condizioni meteo: sereno

ClassificheCLASSE ASPIRANTI 85: 1. Gardiol J. (Suzu-

ki); 2. Costa (KTM); 3. Romaniello (KTM); 4. Ragazzoni (KTM); 5. Barbero (KTM); 6. Frisono (Suzuki); 7. Rossi (Suzuki); 8. Brezzi (KTM).

CLASSE ASPIRANTI 50: 1. Carbone (HM); 2. Maioli (KTM)

ESORDIENTI: 1. Agostani (Kawasaki); 2. Cogno E. (KTM); 3. Freno (KTM); 4. Milan (KTM); 5. Facchini (KTM); 6. Cogno V. (KTM); 7. Boretti (KTM); 8. Incorvaia (Kawasaki); 9. Bor-ra (KTM); 10. Biolcati Rinaldi (KTM).

BABY SPRINT: 1. Gardiol E. (KTM); 2. Ober-to (Kawasaki); 3. Saporiti (KTM).

BABY SPRINT MONO: 1. Corti (KTM); 2. Bi-sio (CH Racing)

TESSERE SPORT: 1. Chiola (Honda); 2. Mi-cheletti (HM).

OSPITI 50: 1. Giacchero (Fantic); 2. Fava-retto (HM).

SQUADRE: 1. Alfieri; 2. 100 Torri Alba.

5 settembre Ducati Desmo Challenge, ultima pro-

va - Direttore di Gara: Claudio Garzin - Meteo : sereno

ClassificheDUCATI PROTWINS: 1. Bartolini (Gpm) 16

giri in 19’42”844 alla media di 122,665 Km/h; 2. Valia a 3”019; 3. Bulai a 27”379; 4. Mel-chionno a 54”945; 5. Tinti a 1’03”713; 6. Ca-stegni a 1’21”292; 7. Visani a 1 giro; 8. Con-tigliozzi (Vyrus) a 1 giro; 9. Chindamo a 1 gi-ro; 10. Buldrini (Vyrus) a 1 giro; 11. Moroni a 1 giro; 12. Pierazzi a 1 giro; 13. Parenti (Vyrus) a 1 giro; 14. Zanchi a 2 giri; 15. Fer-raiuolo a 2 giri (tutti gli altri su Ducati).

DUCATI STK: 1. Marchesi 16 giri in 19’49”973 alla media di 121,930 Km/h; 2. Brambilla a 22”485; 3. Palleschi a 28”472; 4.

Mauri a 29”293; 5. Sala a 29”673; 6. Gabriel-li a 30”069; 7. Ennemoser a 38”051; 8. Rova-ti a 45”432; 9. Lenoci a 50”770; 10. Leoni a 54”739; 11. D’Amato a 1’20”061; 12. Avvisti a 1 giro; 13. Ricci-Bitti a 1 giro; 14. Rozza a 4 giri.

DUCATI SBK: 1. Pini (Bimota) 16 giri in 19’34”187 alla media di 123,570 Km/h; 2. Grandi (Ducati) a 5”209; 3. Caspon (Ducati) a 10”328; 4. Barbieri (Ducati) a 13”911; 5. Boc-celli (Ducati) a 16”238; 6. Rinaldi (Ducati) a 18”067; 7. Bertuzzi (Ducati) a 43”082; 8. Ver-derio (Ducati) a 53”933; 9. Cannizzaro (Duca-ti) a 1’03”721; 10. Corno (Ducati) a 1’03”995; 11. Principato (Ducati) a 1’04”178; 12. Vettu-ri (Ducati) a 1’04”425; 13. Oneda (Ducati) a 1’04”659; 14. Zanotto (Ducati) a 1’05”753; 15. Doria (Ducati) a 1’18”652; 16. Cavicchi (Duca-ti) a 1’26”467; 17. Baracco (Ducati) a 1 giro; 18. Alfonsi (Ducati); 19. Favaro (Ducati).

DucatiDesmo Challenge

CASPON, MARCHESI E VALIA CAMPIONI

CASTREZZATO - Ultima gara per il Ducati Desmo Challenge. William Mar-chesi si è imposto nella gara Stock (sotto, la partenza) aggiudicandosi anche il titolo. Resto del podio “sconvolto” dalla penalizzazione inflitta a Ennemoser e la squalifica di Scazzola. Al secondo e terzo posto, dunque Brambilla e Palleschi. Nella Protwins sfida tra Valter Bartolini e Alessandro Valia; al pri-mo il successo di tappa, al secondo il titolo. Simone Bulai ha chiuso terzo. Tra le Superbike, Luca Pini ha firmato il successo di gara tentando fino all’ultimo la conquista del titolo, andato però a Marco Caspon, terzo in gara preceduto anche da Davide Grandi.

gini (Yamaha) a 1’22”521; 25. Pasina (Yama-ha) a 1 giro.

TROFEO HONDA 125 GP: 1. Faccani 10 giri in 18’08”981 alla media di 135,870 Km/h; 2. Stirpe a 0”016; 3. Coletti a 2”849; 4. Caricasulo a 6”432; 5. Tucci a 6”518; 6. Migno a 33”215; 7. Palluotto a 41”652; 8. Villani a 1’24”248; 9. Di Ciolo a 1’50”024; 10. Tiveron L. a 1’57”252; 11. Tiveron A. a 1 giro.

TROFEO HONDA CBR 600: 1. Russo 10 giri in 17’39”112 alla media di 139,701 Km/h; 2. Giugovaz a 0”531; 3. Zappa a 1”138; 4. Miele a 2”336; 5. Proietto a 2”767; 6. Vargas a 3”951; 7. Zenatello a 4”033; 8. Omarini a 14”863; 9. Manfredi a 20”387; 10. Lo Turco a 20”895; 11. Ciannavei a 22”920; 12. Pagnoni a 23”988; 13. Bracci a 29”834; 14. Nespoli a 33”475; 15. Contaldo a 34”639; 16. Simoneschi a 39”073; 17. Sassaro a 39”690; 2. Altomonte a 45”211; 3. Airoldi a 45”741; 4. Rotolo a 45”908; 5. Amicucci a 46”099; 6. Miniero a 54”538; 7. Peano a 59”777; 8. Sorrentino a 1’00”471; 9. Crippa a 1’01”360; 10. Spaggiari a 1’04”727; 11.

Berionne a 1’14”844; 12. Marini a 1’22”161; 13. Agosta a 1’31”998.

TROFEO HONDA HORNET: 1. Pacchiana 10 giri in 18’20”414 alla media di 134,458 Km/h; 2. Segoni a 0”039; 3. Bentivogli a 0”762; 4. Di Lalla a 1”966; 5. Gollini a 8”098; 6. Bellini a 12”737; 7. Morosi a 12”813; 8. Zerbo a 14”651; 9. Papa a 24”860; 10. Luc-chini a 39”910; 11. Varanese a 50”634; 12. Marzo a 53”458; 13. Fugardi a 1’04”661; 14. Del Deo a 1’09”330; 15. Barbizzi a 1’25”590; 16. Pellegrini a 1 giro.

TROFEO FEMMINILE FMI: 1. La Licata (Yamaha) 10 giri in 18’02”455 alla media di 136,689 Km/h; 2. Bianchi (Yamaha) a 24”207; 3. Peluso (Honda) a 29”251; 4. Mar-chetti (Suzuki) a 40”382; 5. Cordioli (Bimo-ta) a 43”016; 6. Gola (Kawasaki) a 1’22”260; 7. Teran (Yamaha) a 1’22”289; 8. Speranza (Honda) a 1’22”692; 9. Chima (Yamaha) a 1’32”233; 10. Zaghini (Yamaha) a 1’41”855; 11. Venturi (Suzuki) a 1’46”447; 12. Nuti (Honda) a 1 giro; 13. Ferrari (Kawasaki); 14. Rampolla (Honda); 15. Marongiu (Yamaha); 16. Gambardella (Yamaha).

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di Riccardo PiergentiliNovità Aprilia e Moto Guzzi

BodybuilderBodybuilder

Sulla Dorsoduro di 1200 cm3 debutteranno il traction controle l’ABS a due canali. Aspetto muscoloso, 130 CV a 8700 giri e ben 11,7 kgm di coppia a 7200 giri

LA DORSODURO cresce, passando da 750 a ben 1200 cm3, cilindrata che consente ad Aprilia di entrare

nel segmento delle maxi naked bicilin-driche dalla porta principale. Fermarsi a parlare dell’incremento della cubatura è comunque riduttivo, dato che la nuova Dorsoduro è un concentrato di elettroni-ca e soluzioni molto raffinate, come la maggior parte delle moto che Noale ha sfornato negli ultimi anni.

Non potevano ovviamente mancare il comando gas ride by wire, soluzione sul-la quale Aprilia ha investito tantissimo, molto più di altri costruttori, sin dal de-butto della prima versione della Shiver 750. Anche sulla Dorsoduro 1200 c’è la possibilità di scegliere la mappatura del-la centralina (tre opzioni disponibili).

La vera novità, però, è il debutto del controllo di trazione (che è un optional ed è denominato ATC, ovvero Aprilia Trac-tion Control), abbinato ad un ABS a due canali, disinseribili autonomamente. Il sistema lavora insieme ad un impianto frenante di primissima qualità: pinze fre-no Brembo ad attacco radiale a quattro pistoncini e dischi di 320 millimetri di diametro, all’avantreno; pinza freno flot-tante Brembo a singolo pistoncino e di-sco di 240 millimetri di diametro, al re-trotreno.

Il propulsore è un bicilindrico a V di 90°, raffreddato a liquido, con la distribuzione a doppio albero a camme in testa, quattro valvole e due candele per cilindro. Inoltre, sulla Dorsoduro 1200 è stato introdotto il radiatore dell’olio, posizionato sotto quel-

lo del liquido di raffreddamento. Parlan-do di prestazioni, Aprilia dichiara una potenza massima di 130 CV a 8700 giri ed una coppia massima di 115 Nm a 7200 giri.

Il telaio ha lo stesso schema costrutti-vo di quello della versione di 750 cm3: traliccio in tubi d’acciaio collegato a delle piastre in alluminio, stesso materiale con cui è stato realizzato il forcellone.

La progressione della sospensione po-steriore è interamente affidata all’am-mortizzatore a gas (collegato al forcello-ne senza l’utilizzo di leveraggi), regolabi-le nel precarico molla, nei freni idraulici in compressione ed in estensione. Anche sulla forcella a steli rovesciati di 43 mil-limetri di diametro è possibile variare il precarico molla e tutti i freni idraulici.

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LA MOTO GUZZI V7 Racer può essere considerata una special prodotta in serie numerata e dotata una di targhetta iden-tificativa posizionata sulla piastra supe-riore di sterzo. Senza dubbio la V7 Racer non passa inosservata: look racing delle moto di una volta con tanto di tabelle porta numero laterali e frontali, serbato-io cromato abbellito con una cinghia in pelle, telaio, forcellone e mozzi ruota di colore rosso, codino monoposto abbinato ad una sella rivestita in pelle scamoscia-ta.

La Moto Guzzi V7 Racing è equipaggia-ta con il famosissimo bicilindrico a V di 90° di 744 cm3. L’alimentazione è ad inie-zione elettronica Weber Marelli e la di-stribuzione è ad aste e bilancieri con due valvole per cilindro. La potenza massima dichiarata è 48,8 CV a 6800 giri/’; la cop-pia massima è 5,6 kgm a 3600 giri/’. Co-me optional è disponibile un impianto di

scarico Arrow, non omologato per l’uso su strada.

Il telaio è una struttura a doppia culla in tubi d’acciaio, con gli elementi inferio-ri imbullonati. Di serie vengono fornite le pedane regolabili ricavate dal pieno, gli ammortizzatori Bitubo a gas pluriregola-bili. Più classica la forcella, che arriva dalla Marzocchi ed ha gli steli di 40 mil-limetri di diametro ed è dotata di due soffietti parapolvere.

L’impianto frenante è fornito dalla Brembo: un disco di 320 millimetri di diametro ed una pinza a quattro piston-cini, all’avantreno; un disco di 260 milli-metri di diametro ed una pinza montata sotto il forcellone, al retrotreno. I cerchi a raggi (quello anteriore è di 18” di dia-metro ed ha un canale di 2,5”; quello po-steriore è di 17” di diametro ed ha un canale di 3,5”) ospitano pneumatici Pirel-li Demon Sport.

MOTO GUZZIV7 RACER Quando la special diventa di serie

LA MOTO GUZZI V7 RACER È OMOLOGATA IN VERSIONE MONOPOSTO. È DISPONIBILE UN KIT PER TRASFORMARLA IN UNA MOTO BIPOSTO.

LA DORSODURO 1200, PROPRIO COME LA 750,

HA IL TELAIO COMPOSTO

DA UN TRALICCIO IN TUBI D’ACCIAIO,

COLLEGATO A PIASTRE IN ALLUMINIO.

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di Dario BallardiniNovità Kawasaki Z750 R

A grande A grande richiestarichiPer tutto il mondo, ma come l’hanno

voluta gli italiani. La ciclistica più

raffinata dà pepe a una regina

OPERA (MI) - Questa l’avete voluta voi. Voi, gli appassionati, e la Kawasaki Italia che delle richieste si è fatta

portavoce e anche di più, tanto da convince-re il Giappone a produrre una versione mol-to più raffinata della Z750. Perché è vero che è stata un successo capace di vendere 125.000 pezzi in tutta Europa dal 2004 ad oggi; ma è altrettanto vero che la parte di utenza più smaliziata, o più esperta, pur apprezzandone le doti di base aveva chiesto maggior pepe, non tanto a livello di motore – per quello basta rivolgersi alla Z1000 – quanto per la ciclistica che ai palati fini la-sciava qualche voglino insoddisfatto.

La risposta è questa versione R che ar-riverà a fine anno e dovrebbe avere un prezzo superiore di un migliaio di euro a quello della Z750 “base”, attualmente in listino a 7490 euro f.c.

La differenza più evidente è nella livrea bicolore verde Kawasaki/nero, oppure ne-ro opaco, ma quelle vere sono sostanziali: la finitura dorata dei foderi della forcella sottolinea che si tratta di un’unità nuova, sempre con steli di 41 mm Ø ma derivata da quella della Z1000 2009, con piastre a tre viti e un assetto più rigido nella secon-da metà dell’escursione che garantisce una maggiore solidità a centro curva; sul-

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richiestaesta

SOSPENSIONI E FRENI PIÙ

EVOLUTI PER LA VERSIONE “R”, SULLA QUALE SPICCA PURE

IL NUOVO FORCELLONE.

IDENTIKIT

MOTOREQuattro cilindri frontemarcia, 4T, raffred-dato a liquido. Cilindrata 748,1 cm3. Ale-saggio e corsa 68,4 x 50,9 mm. Compres-sione 11,3:1. Distribuzione DOHC, quattro valvole per cilindro. Alimentazione a inie-zione elettronica digitale correlata all’ac-censione elettronica, corpi farfallati Keihin 32 mm Ø con valvola secondaria. Lubrificazione forzata a carter umido con pompa trocoidale. Avviamento elettrico.

TRASMISSIONEPrimaria a ingranaggi, finale a catena. Frizione multidisco in bagno d’olio con comando a cavo. Cambio a sei marce.

CICLISTICATelaio monotrave in tubi di acciaio. So-spensioni: ant. forcella a steli rovesciati 41 mm Ø regolabile nel freno in estensio-ne e nel precarico, corsa 120 mm; post. Uni-Trak con forcellone a due bracci in alluminio e un ammortizzatore a gas re-golabile nel freno in estensione e nel pre-carico, corsa ruota 124 mm. Freni: ant. due dischi a margherita 300 mm Ø, pinze ad attacco radiale a 4 pistoncini; post. un disco a margherita 250 mm Ø, pinza a un pistoncino. Pneumatici: ant. 120/70 ZR17”; post. 180/55 ZR17”.

DIMENSIONIInterasse 1440 mm, altezza sella 815 mm, luce a terra 155 mm. Inclinazione cannotto 24,5°. Avancorsa 103 mm. Ser-batoio 18,5 litri.

la taratura in ogni caso si può intervenire con maggior precisione rispetto alla “ba-se” perché qui la regolazione dello smor-zamento in estensione è su entrambe le “gambe”, come già lo era il precarico. È “dorato” anche il nuovo ammortizzatore posteriore ad azoto con il serbatoio sepa-rato, “accordato” alla forcella e capace di meglio sopportare le sollecitazioni di una guida sportiva, ma in realtà è cambiato tutto il sistema della sospensione: salta all’occhio il forcellone in alluminio sago-mato che ha sostituito il tubo squadrato in acciaio della Z750, ma è cambiata anche la lunghezza del tirante, da 174 a 172 mm,

per avere una differente progressione. Novità anche nei freni: restano le pinze

anteriori a quattro pistoncini e i dischi a margherita di 300 mm Ø ma lo spessore di questi ultimi è passato da 4,5 a 6 mm, ci sono la pompa radiale e i tubi rivestiti in acciaio, con l’obiettivo di un’azione più ag-gressiva nell’inizio della frenata e di un maggior potere frenante; tubo rivestito in acciaio anche dietro, e per compensare l’aumento di efficienza è stata adottata una pinza con il pistoncino di minor dia-metro, 12,7 mm invece di 14. La ruota an-teriore è a sei raggi, in stile Ninja.

Tra le novità anche un cupolino più lar-go, un uso differente del nero per alcuni particolari e una diversa grafica del cru-scotto, manopole più corte e più larghe, pedane in alluminio e gomme Dunlop 210.

INSOMMA, più o meno tutto quello che serviva per trasformare la Z750 all’italia-na, anche se verrà venduta in tutto il mon-do. Non è un caso: Sergio Vicarelli, diret-tore commerciale e marketing, è uno dei pochi stranieri ammessi nel reparto pro-totipi di Akashi, uno di quelli cui vengono mostrati sketch e modelli, e su questo “step up” della Z750 aveva spinto parec-chio. Ne è valsa la pena.

Nessun intervento invece a livello di mo-tore, nemmeno lo scarico, un po’ perché non ce n’era alcun bisogno e un po’ perché c’è una lista di optional lunga così. E com-prende anche lo scarico Akrapovic, oramai un must in qualunque catalogo aftermar-ket.

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di Riccardo PiergentiliNovità Suzuki GSX-R 600/750 e GSR 750

Armi convenz

Le vedremo a Colonia. La GSR 750è tutta nuova la GSX-R 600/750 è stata evoluta

SUZUKI ha la-vorato in sordina, svilup-

pando modelli pensati per fare breccia nel mercato italiano. Si chiamano GSX-R, 600 e 750, e GSR 750; saranno svelati al Salone di Colonia. Le prime sostituiranno modelli già presenti in gamma; la seconda si affianche-rà al modello di 600 cm3 ed entrerà in con-correnza diretta con la Kawasaki Z750 e la Yamaha FZ8.

Quindi, mentre molti costruttori stanno puntando forte sul settore delle endurone stradali, di media e grossa cilindrata, Suzuki andrà avanti per la sua strada, la stessa per-

corsa fino ad oggi: niente prodotti premium, segmento nel quale la concorrenza europea sembra inattaccabile, e niente modelli rivo-luzionari. In questo delicato momento del mercato, Suzuki ha deciso che la scelta mi-gliore era quella conservativa.

Una decisione comunque rischiosa, alme-no riferendoci alle nuove GSX-R. Infatti il mercato delle supersportive è in forte calo e solo le maxi sembrano arginare la caduta.

IL DESIGN DELLA NUOVA GSX-R RIPRENDE LE LINEE TESE E SPIGOLOSE DEL VECCHIO MODELLO.

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zionali

Senza dubbio più interessante è l’arrivo del-la GSR di 750 cm3, una cilindrata che sembra essere molto apprezzata da coloro che vo-gliono una naked performante, ma hanno come budget massimo 8000 euro. Grazie alla Z750, Kawasaki sta dominando questo segmento (in cui tutte le altre Case del Sol Levante avevano puntato su modelli di 600 cm3). Con l’arrivo della GSR 750 Suzuki si scontrerà ad armi pari con la nuda di Akashi.

ANCORA non abbiamo informazioni tecni-che riguardo i nuovi modelli Suzuki, però osservando con attenzione i disegni ufficiali,

appare abbastanza chiaro che le GSX-R non sono state stravolte. Il loro design si ispira a quello dei precedenti modelli: cupolino pro-tettivo, codino largo e schiacciato con gli in-dicatori di direzione integrati e, più in gene-rale, linee tese e spigolose.

La forma del faro è stata leggermente mo-dificata per enfatizzare l’aggressività della moto, i condotti che portano l’aria nella sca-tola filtro sono ora ancora più visibili nella vista frontale e nelle feritoie ai lati della ca-rena sono stati aggiunti dei convogliatori. Infine, il silenziatore resta montato lateral-mente, ma sembra molto più compatto del precedente. Per ora è impossibile aggiunge-re altro.

Molto più articolato è il discorso che ri-guarda la GSR 750, diversa dalla sorella di 600 cm3 in tutto e per tutto. Il disegno che la anticipa ci presenta un design senza dubbio appariscente, ma non particolarmente origi-nale. Il frontale ricorda quello della Honda

CB 1000 R, mentre il codino si ispira a quel-lo della Kawasaki Z750.

Il motore non è molto inclinato verso l’avantreno ed il cambio è posizionato in bas-so. Soluzioni classiche, che si discostano molto dalla filosofia costruttiva delle GSX-R e che obbligano a posizionare il perno del forcellone dietro il motore. Quindi, a parità di interasse con la cugina supersportiva, la GSR 750 avrà un forcellone più corto. A giu-dicare dalle forme e dalle dimensioni impor-tanti dei travi del telaio, sembra proprio che questo sia realizzato in alluminio. Le pinze freno sono ad attacco assiale.

L’unico vero dubbio riguarda il motore: la logica lascerebbe intendere che Suzuki ab-bia utilizzato il quattro cilindri della GSX-R 750, però, stando a quanto si vede dalle foto, la testata ed i cilindri sono molto più grandi rispetto a quelli del propolsore utilizzato sul-la supersportiva, che ha anche il cambio montato più in alto.

LA SUZUKI GSR 750 SI DISTACCA DALLA 600 CM3 SIA A LIVELLO DI DISEGN CHE DAL PUNTO DI VISTA TECNICO.

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di Riccardo PiergentiliAnteprima MV Agusta F3

Si ispira alla F4,ma è molto più corta e compatta.È un model year 2012, che sarà svelato ai salonidel prossimo anno

NO, non bisogna illudersi. Anche se dalle foto sembra proprio che la MV Agusta F3 sia praticamente

pronta per il debutto, in realtà la vedremo solo nel 2012. Per essere più precisi, sarà possibile ammirarla ai saloni del 2011, mentre per guidarla, come detto, biso-gnerà attendere il 2012.

Già, perché la MV Agusta sta cercando di trovare l’equilibrio dopo la separazione con la Harley Davidson, pertanto la Casa varesina non sarà presente né al Salone di Colonia, né a quello di Milano. Claudio Castiglioni ed i suoi collaboratori hanno deciso di non mostrare subito la F3, per-ché sanno benissimo che avrebbero stuz-zicato l’appetito della stampa, dei conces-sionari e degli appassionati, però la MV

Agusta non avrebbe potuto servire nep-pure l’antipasto.

La nuova F3, infatti, ha ancora bisogno di tempo per crescere. Il programma di sviluppo si è prolungato per ovvi motivi: la difficile separazione dalla Harley David-son ha avuto la precedenza su tutto, per-tanto l’azienda non ha voluto fare il passo più lungo della gamba.

Nonostante questo la F3 esiste, cresce-rà e debutterà. Quando sarà pronta. Non un giorno prima. Perché nel segmento delle supersport la competizione è forte e la F3 dovrà essere da subito la protago-nista. Di sicuro lo sarà a livello di design, che come dimostrano le foto si ispira tan-tissimo a quello della F4. La F3, però, è molto più snella ed il suo essere esile

Formula 33

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LE FOTO DELLA NUOVA MV AGUSTA F3 CI HANNO PORTATO A CAMBIARE I NOSTRI PROGRAMMI: LA PROVA DEL PEUGEOT GEOPOLIS 300, CHE TROVATE NEL SOMMARIO, SARÀ PUBBLICATA SUL PROSSIMO NUMERO DI MOTOSPRINT.

Geopolis rinviato

sembra che sarà anche sinonimo di leg-gerezza.

Sotto il codino non ci sono i silenziatori, come sulla F4, perché l’impianto di scari-co termina sotto il motore, zona nella

quale la carena nasconde bene l’elemen-to scatolato che ospita il catalizzatore. Il forcellone monobraccio, incredibilmente compatto, lascia in vista i leveraggi della sospensione posteriore progressiva. Il telaio ha lo stesso schema di quello della F4 (traliccio in tubi d’acciaio collegato a piastre in alluminio) ma è stato comple-tamente riprogettato, dato che ora deve ospitare un motore molto più piccolo.

Si tratta di un tricilindrico in linea che probabilmente stabilirà nuovi record a livello di ingombro longitudinale. Basta osservare con attenzione le foto per ren-dersene conto. I cilindri non sono molto inclinati verso l’avantreno, il cambio è montato molto, molto in alto, pratica-mente all’altezza della testata ed il pigno-

LA NUOVA F3 SEMBRA PRONTA, PERÒ I COLLAUDATORI HANNO ANCORA MOLTO LAVORO DA FARE, SOPRATTUTTO A LIVELLO DI MESSA A PUNTO DELLE MAPPATURA DELLA CENTRALINA.

ne si trova poco più dietro dell’albero mo-tore!

Senza dubbio un’unità così estrema ha dato la massima libertà di azione ai telai-sti, che hanno realizzato una moto para-gonabile ad una GP, dal punto di vista delle dimensioni.

Nessun compromesso neppure a livel-lo di impianto frenante: all’avantreno si notano le pinze ad attacco radiale della Brembo, collegate ad una forcella di ge-nerose dimensioni. Proprio come sulla F4, il disco posteriore si trova tra il cer-chio e la corona e la pinza è montata sot-to il forcellone.

Per saperne di più bisognerà aspettare, ma, viste le premesse, sembra che valga la pena avere pazienza...

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HYOSUNG è importata in Italia da di-versi anni, tutti la conoscono e pochi sono in grado di andare oltre il nome

familiare e (forse) il fatto che è coreana... Eppure Hyosung Motors è solo una delle perline più piccole di una collana molto grossa, un po’ come Kawasaki. Era una di-visione del gigante Hyosung Corporation (plastiche e derivati del petrolio, macchina-ri industriali, costruzioni...) e dal 2007 è sta-ta acquisita dalla S&T.

Anche la Comet, la più conosciuta delle moto Hyosung, è nota ma pochi si spiegano perché somigli a una Suzuki. Non per un caso ma perché con la Suzuki c’era un ac-cordo di cooperazione per lo sviluppo di vei-coli completi, portato a conclusione nel 2003, lo stesso anno in cui il marchio corea-no ha lanciato i nuovi modelli 650. Con mo-tori molto simili nell’architettura, nelle mi-sure e nelle varie componenti a quello della Suzuki SV 650, ma costruiti in Paesi e stabi-limenti diversi, e non intercambiabili.

La Comet è nata così, con un telaio a tra-liccio in acciaio che da lontano richiama quello della prima Suzuki SV, e poi sviluppa-ta anno dopo anno e declinata in più versio-ni: carenata, semi carenata e questa naked dalla linea accattivante e dal prezzo decisa-mente sostenibile. Una moto d’accesso, po-che sofisticazioni e pochi fronzoli, ma con la quale si può togliere qualche sfizio anche chi non ha guidato più di uno scooterino, o chi ha un budget a dimensione familiare.

Rivoluzioni? Non scherziamo. Rispetto alla versione precedente è stata aggiornata nella parte centrale e posteriore della car-rozzeria, e dotata di uno striminzito cupolino che protezione ne dà poca, ma cattiveria parecchia di più.Tutto qui, la Comet non ama le esasperazioni.

Attenzione però: moto d’accesso e tecni-camente tradizionale non vuol dire che sia banale. Ha una sua personalità la Comet, e caratteristiche abbastanza spiccate. Forse

di Dario Ballardini - foto DeltaProva novità Hyosung Comet GT 650

Ingre

sso

Ingre

sso libero

libero

Brividi no, emozioni sì. È facile, costa poco

e non ha complicazioni. Adattissima a chi comincia

DUE DISCHI FLOTTANTI DI 300 MM Ø CON PINZE

A DUE PISTONCINI ALL’ANTERIORE

GARANTISCONO ALLA COMET

UN’OTTIMA FRENATA. L’ALIMENTAZIONE

A INIEZIONE IMPIEGA CORPI

FARFALLATI DI PRODUZIONE MIKUNI.

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Prezzo 5780 Euro f.c.

Potenza 80 CV (59 kW)

a 9250 giri/’

Coppia 6,90 kgm (66,9 Nm)

a 7250 giri/’

Peso a secco 185 kg

Colori nero, bianco

DATI DICHIARATI

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Prova novità Hyosung Comet GT 650

non tutte rispondenti alla sua indole, perché la posizione rannicchiata delle gambe e l’angolo chiuso delle ginocchia richiamano più una sportiva che una naked, così come la sella dura e inclinata a spingere in avanti; però è un assetto che favorisce la guida per-ché sulle pedane si spinge bene davvero e anche dalla sella le sensazioni arrivano in maniera diretta. Se solo non venisse male al fondoschiena dopo un paio d’ore...

Comunque è una moto facile, stretta e non troppo pesante, il busto dritto e il ma-nubrio largo di grande aiuto per fare forza nello stretto. Nonostante sia leggera sulla bilancia, la Comet non è una piuma nella conduzione, però se la si porta con decisio-ne si scopre che nei cambi di direzione è veloce e mantiene un buon equilibrio nelle curve dove la si può lasciar correre, neutra e stabile. Non particolarmente intuitiva, ma godibile e poco impegnativa.

Non ama svisceratamenteil misto stretto e principalmente dipende dalla forcella con le molle molto morbide: in staccata affonda troppo e questo toglie sensibilità, un pecca-to perché non permette di sfruttare a fondo l’eccellente freno anteriore; poi nell’inseri-mento in traiettoria la forcella resta “chiu-sa” e l’avantreno molto caricato nelle curve lente fa perdere scorrevolezza. In compenso l’ammortizzatore è duro anche nella posi-zione di minor precarico disponibile; la po-tenza di una 650 non è tale da creare proble-mi di trazione e nei curvoni l’assetto è irre-prensibile, la Comet non “pompa” e non si muove, però non “copia” bene i fondi scon-nessi e le irregolarità si sentono parecchio. Insomma, è una moto che nel misto può essere divertente e nelle “esse” è veloce ma preferisce di gran lunga percorsi scorrevoli e lisci, è stabile ma non troppo incline a modificare la linea una volta che è stata impostata e per questo dà il meglio se con-dotta con pulizia e traiettorie precise.

IL MOTORE è adattissimo a chi vuole qual-cosa di divertente senza vivere col cuore in gola: è una motina da poco meno di 200 all’ora, brillante senza essere aggressiva e con un discreto tiro a tutti i regimi. Già da 2.000 giri non strappa, a 4.000 comincia a salire bene, a 6.000 diventa più vigorosa e da 7.500 spinge forte fino a 9.500; ci si può spingere anche più su per risparmiare una cambiata tra due curve, ma perde spinta. Piacevole appunto, divertente ma con pre-stazioni a misura di dilettante, un bel rombo e un’erogazione pulita; un po’ più di “schie-na” non sarebbe disprezzabile ma anche

così non è male. Il tutto abbinato ad una frizione morbida e progressiva e ad un cam-bio un filo duro ma abbastanza preciso e ben spaziato; solo la prima è molto corta, ma fa comodo nel traffico a passo d’uomo.

Quanto alla frenata, sfruttarla bene è cosa che richiede un po’ di assuefazione ma può dare soddisfazioni: l’anteriore è molto po-tente e va usato con due dita, però è anche modulabile e il potenziale è elevato. Molto più pigro il posteriore, anche perché il gi-nocchio molto chiuso non aiuta a raggiun-gere la leva con naturalezza e a spingere con forza.

CI PIACE

Guida facile

Erogazione lineare

Prezzo molto accessibile

NON CI PIACE

Ammortizzatore duro

Forcella morbida

Pedane alte

IN POCHE PAROLE

È UNA MOTO ESSENZIALE MA C’È TUTTO QUELLO CHE SERVE: IL CRUSCOTTO ANALOGICO/DIGITALE, LA SOSPENSIONE

POSTERIORE CON I LEVERAGGI PROGRESSIVI E UNA SILHOUETTE CHE NON PROPONE INNOVAZIONI STILISTICHE

MA È GRADEVOLE ED ESTREMAMENTE LINEARE.

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SEPARATE ALLA NASCITASomiglia alla Suzuki ma non è lei

LA TECNICA

IDENTIKIT

MOTOREBicilindrico a V di 90°, 4 tempi, raffreddato a liquido. Cilindrata 646,9 cm3. Alesaggio e corsa 81,5 x 62 mm. Rapporto di compres-sione 11,6:1. Distribuzione doppio albero a camme in testa comandata da catene, 4 valvole per cilindro. Alimentazione a inie-zione elettronica, corpi farfallati Mikuni. Accensione elettronica digitaIe. Lubrifica-zione forzata a carter umido. Avviamento elettrico.

TRASMISSIONEPrimaria ad ingranaggi a denti diritti, finale a catena. Frizione multidisco in bagno d’olio con comando meccanico. Cambio a sei marce con ingranaggi a innesti frontali.

CICLISTICATelaio a doppio trave superiore a traliccio in tubi ovali di acciaio, con motore appeso. Sospensioni: anteriore forcella teleidraulica a steli rovesciati di 41 mm Ø regolabile nel freno in estensione e in compressione, cor-sa ruota 120 mm; posteriore a leveraggi progressivi con un ammortizzatore in posi-zione verticale, corsa ruota 130 mm. Freni: anteriore 2 dischi flottanti di 300 mm Ø con pinze a 2 pistoncini; posteriore 1 disco di 230 mm Ø, pinza a 2 pistoncini. Pneumatici: anteriore 120/60 x 17”, posteriore 160/60 x 17”.

DIMENSIONIInterasse 1435 mm, lunghezza 2060 mm, larghezza 740 mm, altezza 1090 mm, altez-za sella 795 mm. Capacità del serbatoio carburante 17 litri.

SE AVETE modo di fare il confronto la cantonata non dura più di quindici secondi: effettivamente la Comet somiglia alla Su-zuki SV ma di intercambiabile non c’è una vite, nel motore e nel telaio. Salta all’oc-chio: la struttura portante è in traliccio con una parte posteriore sagomata ma è in acciaio invece che in alluminio, il disegno è diverso e diverse sono le misure dei tubi. Simile piuttosto è l’idea di fondo, che appli-ca ad un traliccio lo stesso concetto del doppio trave superiore, con il motore ap-peso, e nella Hyosung fissato anche per i cilindri. Ma non si va molto oltre perché sono differenti anche le misure, qui l’inte-rasse è leggermente più lungo e la sella più bassa.

È una moto snella la Comet, stretta, an-che se non particolarmente leggera: oltre 192 kg con il pieno. In queste versioni più recenti è dotata di forcella a steli rovescia-ti di 41 mm Ø regolabile nel freno in com-pressione ed in estensione, mentre l’am-mortizzatore - che lavora tramite biellismi progressivi - è posto dietro al motore ed è regolabile nel precarico. Completano il quadro due freni a disco flottanti di 300

mm Ø con pinze a due pistoncini, davanti, e un disco di 230 mm Ø con pinza pure a due pistoncini, dietro.

Quanto al motore, se è vero che si tratta di un bicilindrico a V di 90° e 650 cm3 come il Suzuki, e come esso posizionato in modo che il cilindro anteriore risulti abbastanza rialzato rispetto al suolo, basta però guar-dare le misure di alesaggio e corsa per togliersi qualunque dubbio: 81,5 x 62 mm contro 81 x 62,6 mm di quello giapponese. Differenza piccola ma sufficiente. Presso-ché obbligata la scelta di una distribuzione doppio albero a camme in testa comanda-ta da catene, una sul lato sinistro ed una su quello destro, con quattro valvole per cilin-dro; il raffreddamento è a liquido e la pom-pa sul lato destro, più in basso rispetto al motore SV. L’alimentazione già da tempo è passata dai carburatori all’iniezione elet-tronica, con corpi farfallati Mikuni.

Scelte tradizionali anche per la lubrifica-zione a carter umido, la frizione in bagno d’olio a comando meccanico e il cambio a sei marce. Ma su una moto che fa della semplicità un punto d’orgoglio, trovare guizzi bizzarri sarebbe suonato strano.

IL MOTORE È STATO STUDIATO ASSIEME ALLA SUZUKI MA NON HA NULLA IN COMUNE CON QUELLO DELLA SV 650.

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NON CI RESTA CHE... PENSARE AL FUTUROCrisi o non crisi, la Honda ha deciso di investire con sempre maggior convinzione nell’elettrico

L’8 SETTEMBRE Honda ha inaugurato ufficialmente una nuova unità di produzione vicino alla sua fabbrica di Hamamatsu. Quando avrà raggiunto la piena capacità, nel gennaio del 2011, dallo stabilimento usciranno circa 800.000 trasmissioni di tipo automatico AT e CVT (Continuously Variable Transmission). Quest’ultima ha il vantaggio di offrire maggiore coppia alla partenza permettendo anche di diminuire il consumo di carburante, non ha un numero definito di marce, ma usa costantemente il rapporto ideale a seconda dello stile di guida: decisamente un vantaggio! Questo tipo di trasmissione è destinato, secondo i progettisti della Honda, ad avere un roseo futuro perché è il sistema ideale da adottare sui veicoli ibridi ed elettrici, ma non solo, dato che la CVT viene montato sulla Honda DN-01 in commercio dal 2008. Il modernissimo stabilimento su due piani è un modello di tecnologia d’avanguardia nel suo genere, efficace ed ecologico, grazie a un sistema di climatizzazione che riduce le perdite della

vaporizzazione dell’olio e a un buon numero di pannelli solari collocati sul tetto che producono elettricità. Come se niente fosse, in due mesi il primo costruttore mondiale di moto ha annunciato due operazioni che ben dimostrano quanto investa per il futuro. Infatti oltre all’apertura di questa nuova fabbrica, in luglio è stato annunciato un altro avvenimento piuttosto spettacolare, il progetto verte su “Una dimostrazione di prodotti di mobilità individuale elettrica in condizioni reali e da attuare prima della fine dell’anno”, che comprende veicoli elettrici, scooter e altri veicoli ibridi. Questa sperimentazione si svolgerà nei centri urbani di Kumamoto e Saitama in Giappone. La collaborazione con le due prefetture si rivela piuttosto intensa dato che in questi ambienti urbani verranno installati una centrale a pannelli solari e altre tecnologie per ricaricare i motori elettrici dei veicoli. Lo scopo di questa operazione è da un lato verificare l’efficacia sia dei prodotti di mobilità individuale di seconda generazione sia dell’utilizzo dell’energia solare per arrivare ad avere una mobilità con scarse emissioni di carbonio, dall’altro studiare la mobilità individuale e i sistemi di trasporto urbano per migliorare la qualità della vita degli abitanti del luogo.

LE CITTÀ di Kumamoto e Saitama non sono state scelte a caso: Honda possiede già in queste località delle fabbriche e il rapporto tra gli enti pubblici locali e il costruttore è piuttosto forte. Nonostante questa prova sia stata già programmata in Giappone è già previsto che venga esportata al di fuori dell’Arcipelago, negli Stati Uniti, prima della fine dell’anno. Dimostrazioni di veicoli elettrici ricaricabili con una presa dovrebbero essere condotte con partecipanti dell’università di Stnadord, dell’azienda Goodle Inc. e della città di Torrance in California, secondo un programma denominato Advanced Technology Demonstration Program. Forse l’annuncio di questi progetti e programmi dimostrativi è meno attraente di una nuova moto dallo stile estremo e dalla potenza assordante, ma ha almeno il vantaggio di dimostrarci che i mezzi di trasporto completamente elettrici stanno per diventare una realtà, e che se i nostri figli li useranno e ne abuseranno, noi, dal canto nostro, avremo la fortuna di poter vivere questa trasformazione della società.

IL NUOVO STABILIMENTO DELLA HONDA REALIZZATO NELLE VICINANZE DI HAMAMATSU E DI RECENTE INAUGURAZIONE. AL SUO INTERNO SARANNO PRODOTTE LE TRASMISSIONI AUTOMATICHE AT E CVT. LA STRUTTURA È CARATTERIZZATE DA SOLUZIONI ECOCOMBATIBILI.

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Attualità

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LA CUSTOM PIÙ BELLA DA INTERMOT A STURGIS Saranno di scena anche le trasformazioni custom al Salone di Colonia: nell’area espositiva del padiglione 10.1 verranno schierati un centinaio di mezzi realizzati da trasformatori privati e designer professionisti. Una giuria di esperti eleggerà il “Best of the Show” che si qualificherà direttamente per il campionato mondiale di Customizing a Sturgis (USA) e riceverà un buono viaggio di 5000 euro. Il “Best of Category” votato dal pubblico riceverà l’invito per la Custombike 2010 di Bad Salzuflen.

IL TEAM DELLA BBCSI SPOSTA CON LA VESPAÈ il team di commentatori della TV di Stato britannica BBC per la Formula 1, composto da Jake Humphrey, dall’ex pilota David Coulthard e da Eddie Jordan, fondatore della scuderia che porta il suo nome; e tutti e tre sono in sella a delle Vespa GTS, messe a loro disposizione dalla Piaggio per il GP d’Italia F1 a Monza. Perché quattro ruote sono belle ma due sono impagabili per muoversi velocemente nel caos...

LA TERZA CLASSIFICADI “IN VIAGGIO CON V-STROM”Si è concluso il terzo dei quattro concorsi fotografici legati alla Suzuki V-Strom Traveller. Il tema era “Tramonto estivo”, la classifica della giuria ha visto Giuseppe Scianni primo davanti a Michela Bassano e Domenico Schiano Morello; nella classifica del pubblico invece ha vinto Antonio Andrea Tanda, seguito da Giuseppe Avella e Daniela Tripaldi.

COME CAMBIANOLE TM 2011Interventi su motori e forcelloni

NESSUNA rivoluzione ma pa-recchie novità nella gamma TM Racing 2011, che ha visto trasfe-rite in produzione numerose so-luzioni derivate dalle corse. Que-sta in fotografia è la MX 450F, la quattro tempi da cross, passata dall’alimentazione a carburatore all’iniezione elettronica, così co-me le versioni EN (enduro) e SMX (Supermotard competizione); re-stano invece a carburatore le mo-torizzazioni 530F.

Cambiamenti più profondi per il propulsore 250Fi: testa fusa in conchiglia in luogo di quella in terra, carter accensione e frizio-ne pressofusi, più belli e leggeri; nuove anche le mappature.

Per quanto riguarda le due tempi, il motore 300 ha un grup-po termico esternamente uguale al modello 2010 ma con nuovi diagrammi di travaso e di scarico, e su tutta la gamma due tempi enduro è stata montata un’ac-censione Kokusan simile a quella delle moto ufficiali, più potente, per eliminare il generatore addi-zionale con vantaggi in termini di leggerezza ed ingombro.

Rispetto al 2010 non sono cambiati i telai ma al posto del forcellone in alluminio tagliato e saldato ce n’è uno idroformato a sezione variabile, identico per

MV TRICOLORELA PATTUGLIA Acrobatica Nazionale ha compiuto 50 anni e la MV Agusta ha colto l’occasione per realizzare una serie speciale della

sua moto più potente e prestigiosa, la F4. La versione dedicata alle Frecce Tricolori è allestita in soli 11 esemplari, come gli aerei della

Pattuglia, con grafiche che riprendono quelle degli aerei, componenti in fibra di carbonio e titanio e sulla testa di sterzo una

targhetta in argento numerata, con la sigla dell’aereo a cui l’esemplare è associato. La consegna avverrà presso l’aeroporto di

Rivolto, base delle Frecce Tricolori, in un avvenimento dedicato. Per informazioni e prenotazioni: 800-364406.

tutti i modelli; invariati pure i le-veraggi della sospensione pro-gressiva e l’ammortizzatore che resta Sachs pluriregolabile, od Öhlins in optional; all’anteriore una forcella Marzocchi con steli di 50 mm Ø, pluriregolabile, con cartucce in pressione e doppie regolazioni. Tutti i modelli hanno

la stessa meccanica delle so-spensioni ma tarature diverse, modificate rispetto al 2010. Nuo-ve infine grafiche, cruna catena, pompa frizione e la piastra para-motore sui modelli MX ed EN.

Da ottobre sarà in consegna la 250Fi nelle versioni MX ed EN, le altre arriveranno poco dopo.

di Dario Ballardini

LA TM MX 450F 2011 ORA È STATA DOTATA DI INIEZIONE. PER TUTTA LA GAMMA DELLE MOTO PESARESI C’È PURE UN NUOVO FORCELLONE.

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BIMOTA DB7, IL NEROÈ DEL BIONDILivrea nero cromo in serie limitata

SU YOUTUBE

SPOT BETACHE RISATE!COLLEGATEVI a Internet e inserite questo indirizzo: http://www.youtube.com/watch?v=oI27exLrW5Q.Vi permetterà di andare su Youtube e vedere lo spot realizzato dall’agenzia creativa milanese Ideificio per Beta. Si chiama “Life is in your hand” ed è una spiritosissima parodia dell’abitudine tutta italiana di parlare gesticolando. Un messaggio pubblicitario, certo. Ma ne vale davvero la pena.

PIAGGIO IN VETRINALA PRIMA a visitare lo show room del Gruppo Piaggio nel centro di

Milano è stata Letizia Moratti, sindaco del capoluogo lombardo. Roberto Colaninno, presidente e amministratore delegato

del Gruppo, ha definito Spazio Broletto 13 (in via Broletto 13): «Una porta aperta al pubblico, un punto d’incontro per chi ama la moto, non un punto vendita, ma dove tutti potranno entrare per chiedere

informazioni». Colaninno ha espresso la propria soddisfazione «per avere portato il Gruppo Piaggio nel cuore della città più

industriale d’Italia». Nell’occasione sono state svelate l’Aprilia Dorsoduro 1200 e la Moto Guzzi V7 Racer.

LA BIMOTA realizzerà una serie molto particolare della sua DB7, la supersportiva riminese spinta dal motore Ducati otto valvole. È la versione nero carbonio e sarà prodotta in soli 50 esemplari, ca-ratterizzati da una livrea studiata da Alberto Del Biondi-Industria del Design: è completamente ne-ra, ma impiega una vernice dall’originale effetto cromo, che per giunta non viene applicata in maniera diffusa ma solo sulle parti più sfuggenti e meno in vista, per sottolineare l’abbondante uso di fibra di carbonio, materiale la-vorato e trattato a mano che costi-tuisce la caratteristica principale della moto. Alberto Del Biondi-Industrial Design è un’azienda che impiega un centinaio di crea-tivi, realizza tra 1500 e 2000 pro-getti l’anno e ha sedi a New York, Londra e Shanghai, oltre a quella principale di Padova.

FINO AL 9 OTTOBRE

LE KTM SONO SENZA IVALA KTM ha lanciato l’operazione Tax Free: fino al 9 ottobre gli acquirenti delle prime 1000 moto stradali in tutta Europa risparmieranno l’IVA. O più precisamente godranno di uno sconto sul prezzo d’acquisto pari all’IVA. Questi i modelli sui quali viene fatta la promozione: 450 SMR, 690 Enduro, 690 Enduro R, 690 SMC, 690 Duke, 990 Adventure, 990 Adventure R, 990 Adventure Limited Edition, 990 SM T, 990 SM T Limited Edition, 990 SM R, 990 Super Duke, 990 Super Duke R.Info presso i concessionari KTM o su www.ktm.it

SUPER PROMOZIONE

DAINESE BATTE IL FREDDODAINESE contro il freddo: dal 20 settembre al 20 novembre acquistando una giacca o un pantalone in Gore-tex presso i D-Store Dainese e i rivenditori AGV e Dainese, con 1 euro in più si potrà avere anche un paio di guanti in Gore-tex; con un casco Dainese a scelta o un AGV integrale superiore a 200 euro, con un 1 euro in più si riceverà un “collare” in Windstopper.

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MotolandiaManifestazioni, viaggi e turismo

IL PASSO è incerto, la schiena rigida, ma l‘occhio ceruleo è vivace e rapace come sem-pre. È Paolo Campanelli da Pesaro, più di trent’anni di corse nel polso, uno dei tanti campioni che si vedono ormai ogni due anni a Ospedaletti per la rievocazione del circuito che oggi viene ricordato come il piccolo TT (Tourist Trophy) d’Italia. La partecipazione è qualifica-tissima, c’è chi si riconosce nella descrizione in apertura, altri no, ma sono ancora ben ga-gliardi e qualcuno non è neanche d’epoca: c’erano “figli d’arte” che si chiamavano Maset-ti, Pasolini, Patrignani… Poi c’era Lucchinelli che è a mezza stagionatura e un elenco di se-natori che non vorremmo iniziare perché è lunghissimo e sarebbe incompleto (Venturi, Tenconi, Burlando, Balestrieri, Balaz, Lazzari-ni, Bonera, Tondo…).

Molti danno la caccia lungo l’affascinante circuito a quell’Agostini che guida sempre ma-gistralmente la sua MV, stavolta la 350 3 cilin-dri. Ma tra qualche anno arriverà dalla vicina Montecarlo Loris Capirossi che per ora ha solo partecipato, nonostante fresco di operazione alla mano inforunata al GP di Misano, all’in-contro con il pubblico del sabato, quando tutte le manette degli anni “anta” si sono ritrovati per qualche sfottò che non fa altro che saldare le amicizie dopo le acerrime rivalità degli anni verdi. Perché il fine setti-mana di Ospedaletti già alla seconda edizione è un avveni-mento che permette di stare con la crema del motociclismo internazionale ed ammirare lungo Corso Regina Margherita trecento moto scelte tra le quattrocento di cui è stata chie-sta l’iscrizione. Tra i miagolii delle marmitte dei 2T e i boati baritonali delle 4T, il mare di frontiera tra Riviera di Ponente e Francia assiste ancora im-perterrito all’incredibile sgu-sciare fuori dall’insulto delle chicane di questi campioni. Campioni per sempre.

Ugo Passerini

IL TOURIST TROPHYDELL’ITALIA Rievocazione Circuito di Ospedaletti

ON LINE IL MUSEO VIRTUALE DELLA MV AGUSTA Sul sito www.mvagusta.it c’è una nuova sezione dedicata al Museo Virtuale. Gli appassionati potranno “viaggiare” nella storia della Casa varesina con la possibilità di ammirare tutti i modelli, dalla prima MV 98 che segna la nascita della produzione motociclistica, ai mezzi che hanno corso dagli anni Quaranta agli anni Settanta. Ci sono le immagini delle moto, le schede tecniche e i vari capitoli della storia sia commerciale, sia sportiva. Foto e documenti sono scaricabili. Per un accesso diretto al Museo Virtuale: www.mvagusta.it/it/museovirtuale/

IN B

RE

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DOPO sei lunghi anni di saga in salsa PC, l’arcade di corse automobilistiche TrackMania, giunto ormai al settimo titolo tra major release ed espansioni, approda questo settembre sulla piattaforma Nintendo Wii. Senza perdere né pelo né vizi. E per fortuna nemmeno il divertimento. Un videogame targato Nadeo tutto azione e sgommate, con un potentissimo editor di circuiti per costruirsi piste personalizzate anche fuori di testa, con rampe, salti, giri della morte. Per 50 euro di possono sfidare le proprie “ghost car” oppure gli amici, in epiche corse multiplayer e online, via Wii-Fi.

Multimedia

PREMIO PATRIGNANILE MANIFESTAZIONI della Rievocazione del Circuito di Ospedaletti sono state aperte dalla consegna del Premio Roberto Patrignani a Guido Meda. Patrignani è stato grande come giornalista e come motociclista, è stato pilota, viaggiatore estremo, detentore di record, ufficio stampa di grandi aziende, e viene ricordato con questo premio che quest’anno è andato a chi ha saputo inventare un nuovo modo di commentare il Mondiale velocità in televisione. Il premio è stato consegnato dalla vedova Patrignani, Conny (nella foto con

Meda), insieme ai figli Franco e Marzia, che testimoniano oggi come un personaggio di spessore abbia potuto circondarsi di una famiglia amorevole e appassionata.

PRESENZA FISSA DELL’EVENTO, ORGANIZZATO SOTTO L’EGIDA DELL’ASI, QUELLA DI GIACOMO AGOSTINI. SOTTO, UN NON MENO COMBATTIVO ROBERTO FERRERO (FOTO MARIO DAUDO).

www.motosprint.itDove i motori non si spengono mai.

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donne e

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ri QUEL TRAUMA DEL PRIMO GIORNO

IL PRIMO giorno di “scuola della puntualità”, Mimmo arrivò in ritardo. Era un corso serale a cui l’aveva iscritto la fidanzata Paola, stanca di attenderlo per almeno un’ora ad ogni appunta-mento. La scuola era fatta per fanciulle pigre, mamme disorga-nizzate, papà dormiglioni e giovani disattenti, categoria a cui apparteneva Mimmo.

Il 13 settembre dell’anno 2010, giorno in cui più o meno tutte le scuole d’Italia avevano concordato di iniziare, Mimmo non si svegliò nonostante il corso fosse di sera ed entrò alla seconda ora, quella di “compilazione d’agenda”. Essendosi dimenticato a casa l’agenda, tornò a prenderla ma in quella scuola nessuno lo vide più, né in ritardo né in orario.

Nello stesso giorno alle ore 11, data e ora d’inizio della scuola di volo, il pettirosso Pippo andò con la sua mamma. Era così preoccupato di non farcela a staccarsi dal nido che non dormì per tutta la notte e la mattina costrinse mamma pettirossa ad accompagnarlo, anche se la scuola serviva proprio per imparare a volare senza le mamme. Dopo le prime due ore di urla al cielo di decine di piccolissimi uccellini, il maestro pettirosso riuscì a riportare la calma e ad impartire le prime fondamentali regole del volo tipo aprite le ali e sbattetele fortissimo. Dopo la rivela-zione, gli uccellini furono congedati e poterono tornare a casa a riflettere sulla loro propensione a staccarsi da terra e fare eser-cizio di sbattimento ali.

Il 13 settembre 2010, primo giorno di scuola elementare anzi di prima elementare, la piccola Silvia restò muta per tutto il tempo della colazione, per tutto il viaggio da casa a scuola, per tutta la fase dei saluti a mamma e papà in lacrime, per tutta la fase di approvvigionamento del banco e di un compagno con cui condividere futuri gioie e dolori, per tutta la merenda e per tutta la prima lezione a cercare di scrivere il numero 1 sul quaderno a quadretti.

Quando la maestra unica li salutò con un grande sorriso e la frase di rito ciao bambini ci vediamo domani, la piccola Silvia spalancò gli occhioni blu ma ancora restò muta. Quando poi se ne tornò a casa, subito domandò: bene, io a scuola ci sono stata, domani che facciamo?

Nello stesso giorno, il 13 settembre 2010, quando tutte le scuole stavano per iniziare, iniziò anche la scuola guida per la piccola Sara. Lei poveretta non era mai stata molto portata per quel genere di cose, aveva paura di tutto, delle altre macchine, dei pedoni e persino dei semafori. Ma una vita passata a 20 chi-lometri dalla città l’aveva convinta che la patente era la cosa giusta per guadagnarsi un po’ di vita sociale oltre che di libertà e indipendenza, così alla fine si era convinta. Il primo giorno capì che non era cosa: i cartelli stradali erano per lei più oscuri dei logaritmi, il motore era una specie di mostro. Finita la prima lezione decise che avrebbe finto tutta la faccenda, un po’ come quelli che si compilano da soli i libretti dell’università. Sarebbe stata dura, certo. Ma sai com’è, quando tuo padre è un noto collaudatore di moto, mentire è più facile che farsi vedere pren-dere l’autobus.

Laura Cattaneo

Motolandia

PiemonteSABATO 25 - DOMENICA 26 SETTEMBRE1º Epoca Day a Fara Novarese presso il crossodromo, manifestazione non com-petitiva con esposizione statica ed in pista. Per moto cross e regolarità di tutte le mar-che fino al 1990. Per info tel. 333-3541024 Alberto, 347-2433973 Ezio, 339-2410657 M.C. Tiger Fara, email [email protected]° Raduno Moto Guzzi Club Aquile Ver-

cellesi a Collobia-no (VC) presso La Piccola California, aperto a tutti i tipi di moto, con campeg-gio, musica, mo-togiro, spettacoli. Per informazioni: Marcello tel. 333-8452750.

DOMENICA 26

SETTEMBRE14º Motoradu-no territoriale a San Maurizio d’Opaglio (NO) con possibilità di scelta tra due

diversi giri turistici. M.C. Mad Cat ‘73, via Manzoni 24, Gozzano (NO), tel. Gino 0322-97180 - ore serali, Emilio 0322-97369, fax 0322-97279, www.madcat73.it, email [email protected], [email protected]“Vero Amico 2010” - 16ª edizione della Giornata dell’Amicizia tra Motociclisti e Disabili a Carmagnola (TO) Due Ruote In Libertà, Alba Chapter e Guzzisti Nord- Ovest, per informazioni tel. 333-2664889 Mauro, 333-3337034 Bruno, 335-6367006 G.P., www.albachapter.com

LiguriaDOMENICA 26 SETTEMBRE5º Motogiro Due Ruote... al Lago a Fi-nale Ligure (SV) M.C. Ponente, tel. 333-9880579, www.mcponente.org, email [email protected] d’epoca a Savignone (GE) M.C. Vecchio Stampo, tel. e fax 010-9761153, www.mcvecchiostampo.org, email [email protected], [email protected]

LombardiaSABATO 25 - DOMENICA 26 SETTEMBRE1º Motoraduno nazionale della Lomel-lina a Vigevano (PV) M.C. Vigevano, tel. 0381-83318, 0381-325301 dopo le 20,00, www.motoclubvigevano.net, email info@

motoclubvigevano.net35ª Mostra scambio

auto, moto, ri-cambi d’epoca a Cremona presso Fiera Cà de So-menzi. M.C. Torrazzo, tel. 334-2428600, www.moto-clubtorraz-zo.it, email [email protected]

zione turistica-culturale per moto ASI ante 1975 “Engiadina” Castello di Brianza - Lago Di Como - Svizzera. Antiche Moto di Brianza, email [email protected] - www.asifed.it

Friuli Venezia GiuliaDOMENICA 26 SETTEMBREMotoraduno a Roveredo in Piano (PN) M.C. V&V, tel. 0434-949203, fax 0434-960684, email [email protected]

VenetoVENERDÌ 24 - SABATO 25 SETTEMBRE2º Bad Boys Run a Pastrengo (VR) pres-so Caserma Leopold, bike show, stand, campeggio, spettacoli. Ingresso libero aperto a tutti i tipi di moto. Per info tel. 347-7254972.

SABATO 25 - DOMENICA 26 SETTEMBRE15ª mostra scambio internazionale pres-so il quartiere fieristico Expomar - Caor-le (VE), esposizione auto e moto storiche clubs, ricambi, modellismo, automobilia. Epoca Car, tel. e fax 0421-311659, www.epocacar.com, email [email protected]

DOMENICA 26 SETTEMBRERaduno interregionale Porto Santa Mar-gherita In Moto (VE) M.C. Caorle, tel. e fax 0421-83442, email [email protected] regionale “Moto de na Volta” a Paese (TV) M.C. Paese, tel. 335-1217876, 0422-959034, fax 0422-470411, email [email protected]º Motogiro nelle terre selvagge ad Adria (RO) Born To Be Wild Rovigo, tel. 393-7573334, 347-6957773, www.btbw.it, www.btbw.org

Emilia RomagnaVENERDÌ 24-DOMENICA 26 SETTEMBRELaidoparty a Imola (BO), in occasione della gara di mondiale Superbike, Zona lungofiume via tiro a Segno vicino curva Tosa. I Laidi Motogruppo Imola, tel. 347-6548345, www.i-laidi.com, email [email protected]

SABATO 25 - DOMENICA 26 SETTEMBRE20º Mulatrial del Cimone a Montecreto (MO) manifestazione non competitiva. Per informazioni tel. 059-373226 fax 059-373822, email [email protected]

DOMENICA 26 SETTEMBRE1º Motoraduno Tontola Bikers presso il Tontola Beach (FC) con motogiro nelle colline romagnole, pranzo tipico, relax in piscina, musica, esibizioni trial. Per info tel. 348-9004554, www.tontolabeach.itMoto e Vino a Pianello Val Tidone (PC) M.C. Big Twin Italy, tel. 335-6112161, www.bigtwinitaly.it, email [email protected] del Montefeltro a Gem-mano (RN) percorso tra le vallate del Valconca e Valfoglia con risalita sui colli del Montefeltro. M.C. Montefeltro, tel. 333-8524060, fax 0541-382396, www.mo-toclubmontefeltro.com, email [email protected]º Raduno nazionale “Vespa Day 10º An-niversario del Vespa Club Casalecchio” Vespa Club Casalecchio, tel. 339-1223426, email [email protected]

motoclubvigevano.net35ª Mos

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ToscanaVENERDÌ 24-DOMENICA 26 SETTEMBREChianti Majala Tour a Firenze e Sovicille (SI) Guzzi Club Fiorenza, tel. 328-8991465, www.guzziclubfiorenza.it, email [email protected]

SABATO 25 - DOMENICA 26 SETTEMBRE5º raduno Happy Free Bikers a Sovicille (SI) presso camping la Montagnola, per informazioni tel. 389-0562195 Giovanni, 335-6114839 Paolo, www.happyfreebi-kers.it, email [email protected]

DOMENICA 26 SETTEMBRE1º Motoraduno territoriale a Porto Santo Stefano (GR) M.C. Torz Group Monte Ar-gentario, tel. 338-9565995, 328-8338842,

328-0641718 , w w w. t o r z -group.it, email solari [email protected] eno-gastronomico dell’Agnello Pomarancino a Pomarance (PI) in occasio-ne della locale sagra. M.C. Po-marance, tel. 3 2 8 2 1 6 7 0 5 1 , email [email protected]

MarcheDOMENICA 26 SETTEMBREMontainmoto party a Urbisaglia (MC) contrada Selva presso La Baita, iscrizioni ore 9:00. Per info tel. 392-2690026 Sara, www.montainmoto.com, email [email protected]

UmbriaDOMENICA 26 SETTEMBRE9º Bandiera Gialla ad Assisi, manifesta-zione turistica culturale per moto ASI dal 1950 al 1990. ASA (Automotoclub Storico Assisano), tel. 329-0535667, 339-2460997, 347-6810623, 338-5697355, www.asaclu-bassisi.com, email [email protected], [email protected]

LazioSABATO 25 - DOMENICA 26 SETTEMBRE10º Motogiro Della Tuscia a Viterbo, cam-pionato italiano motoraid epoca e moder-ne, 7º Memorial Antonio Palazzetti (formula motoraid con arrivo in notturna), e 6ª prova campionato italiano Vesparaid. A.M.C. Viterbo, tel. e fax 0761-325469, www.amcviterbo.net, email [email protected]

SABATO 25 - DOMENICA 26

SETTEMBRE15º motoraduno Città di Aprilia (LT) con tour Terre Pontine. M.C. Apri-lia, tel. 348-7651920, 329-4352739, 333-2805652, 347-6469368, www.motoclubaprilia.it, email [email protected]

DOMENICA 26 SETTEMBRERome Night Run da Roma a Ostia. Ritrovo a mezzanotte in piazza della Repubblica, corteo per le vie del centro, nella zona dei Castelli Romani, meta finale Ostia, ove si attenderà l’alba in riva al mare. Iniziativa aperta a tutti. M.C. Polizia di Stato, tel. 347-4300362, www.mcps.it, email [email protected]

AbruzzoDOMENICA 26 SETTEMBRE11ª Motocavalcata Valle del Cigno a Cu-gnoli (PE) M.C. Lupi del Cigno, tel. 328-4556242, 328-8777997, fax 085-847566, www.lupidelcigno.it, email [email protected]

CampaniaDOMENICA 26 SETTEMBRE1º Motoraduno territoriale “La Città dell’Agro” a Nocera Inferiore (SA) M.C. Pistoni Inossidabili, tel. 338-3374999, www.pistoniinossidabilifmi.it, email [email protected] e benedizione del motociclista a Eboli (SA) Ass. Motociclistica Eboli 2 Ruo-te, tel. 347-38242010, email [email protected]

PugliaDOMENICA 26 SETTEMBRERaduno interregionale a San Giovanni Rotondo (FG) M.C. Alfredo Bucci, tel. 366-3442344, fax 0882-452376, www.alfredo-bucci.it, email [email protected]

CalabriaSABATO 25 - DOMENICA 26 SETTEMBRE5º Motoraduno nazionale Città di Belve-dere Marittimo (CS) M.C. Road Sharks, tel. 348-9125054, fax 0985-89440, email [email protected] [email protected]

SiciliaSABATO 25 - DOMENICA 26 SETTEMBRE1º Motoraduno nazionale “Jonn Sciab-barrasi” a Caltanissetta in piazza della Repubblica. M.C. John Sciabbarrasi, tel. 0934-551649, 328-2623201, fax 0934-551649, www.motoclubjonnsciabbarrasi.com, email [email protected]

SardegnaSABATO 25 - DOMENICA 26 SETTEMBRE

15º Motoraduno nazionale del Can-nonau e 1ª mostra scambio per moto d’epoca a Dorgali (NU) premi speciali per le migliori moto d’epoca, Vespe, Lambrette e Ducati. M.C. Dorgali, tel. 349-7227013 Bad-dore, 347-7294926 Tattanu, www.mo-toclubdorgali.it, email [email protected]

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ABBIAMO IN COMUNE SOLO LA PASSIONE

TORNO su un argomento che ho già affrontato in passato e di cui sento già nostalgia.

L’argomento è questo. Si dice che siamo tutti un solo popolo di motociclisti. Si dice che per quante differenze manifestiamo all’interno del nostro consorzio - a volte assai poco e mal con-sorziato - nel fondo del nucleo più nascosto di noi tutti che an-diamo su due ruote s’annida qualcosa che ci accomuna. Un af-flato, un segno segreto sotto pelle, un codice di appartenenza alla tribù come lo è l’essere circoncisi o vantare sulla carne le cicatrici dell’antico rito Sioux della danza del sole.

Condividiamo per esempio l’entusiastica accettazione delle leggi fisiche dell’equilibrio dinamico, condividiamo la poesia di vivere col vento cucito addosso, condividiamo i calli al sedere, condividiamo la leggerezza delle distanze misurate a corpo libe-ro, condividiamo i capelli dritti ad ogni curva quando soprag-giunge un cretino contromano, condividiamo e sopportiamo i capricci del meteo, condividiamo la misura del tempo scanden-dolo in compresse di adrenalina.

Tutti uguali, insomma, una grande famiglia. Ma siamo sicuri che è davvero così? Mah! Vari segnali mi danno il lecito sospetto che forse la realtà è tutt’altra. Non so come la pensiate voi al riguardo, e mi piacerebbe tanto potermi confrontare, io però, quando incontro per strada qualche supposto “fratello” a cui il mio sincero saluto motociclistico sembra far schifo, oppure in-ciampo nel minorato mentale di turno che con un bidet di plasti-ca della stabilità di una banana è convinto di potermi - e soprat-tutto dovermi - passare per forza in mezzo al traffico, quando avanti dieci metri c’è un semaforo rosso, oppure m’imbatto nell’appassionato senza compromessi o mezzi termini che, se non mostri slider grattati in curva o quella certa marca di moto sotto al deretano, ti presta la stessa attenzione che si concede ad un escremento di topo, beh, allora, confesso, mi prende lo sconforto di dover ammettere che sono tanti gli esemplari di “coglions coglionibus” che proliferano in mezzo a noi e coi quali non riesco proprio a trovare punti di contatto. Come del resto avviene per ogni categoria, a prescindere dal tipo e dal numero di ruote su cui si circola. Tanto che spesso mi sento molto più fratello di un tramviere o di un manovratore di pala meccanica che non di uno psicolabile con la manetta in pugno che abbia abdicato al dovere minimo di intelligenza della specia umana e la cui unica missione riconosciuta nell’universo sia di addolorare i sacrosantissimi al prossimo a propria esclusiva vanagloria.

Non fa differenza su strada, in pista, in città, in collina o per-fino fermi al parcheggio.

L’argomento, riconosco controverso, mi apre comunque la via per gettarmi d’entusiasmo in una delle mie celebri inchieste inutili. Il cui tema, sempre rigorosamente inutilissimo, sarà (la prossima volta, visto che ormai lo spazio è finito): motociclette, creature del bene o del male?

Se riuscite a sopravvivere al colpo basso di questa gigantesca idiozia, magari, se si va, scrivetemi pure liberamente la vostra opinione.

Giovanni Carlo Nuzzo - [email protected]

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Ogni inserzione nella categoria “Vendo Moto” deve riferirsi ad un solo tipo di marca. Il numero di telefono va conteggiato, così come la pubblicazione dell’indirizzo se richiesta. 1 inserzione gratuita (fi no ad un massimo di 18 parole) per gli abbonati annuali. Allegare l’etichetta con l’indirizzo.

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26 SETTEMBREMondiale - GP Imola Superbike, Super-sport, Superstock a Imola Autodromo Enzo e Dino Ferrari, tel. 0542-65511, fax 0542-30420, www.autodromoimola.com, email [email protected] - www.worldsbk.comCoppa FMI al Mugello: Premier National Cup sesta prova, Trofeo Amatori, Trofeo Michelin, Trofeo Giampiero Vivaldi classi 600 ed Open, RC Cup, Trofeo TTXGP FMI Italia (moto elettriche) Autodromo Inter-nazionale del Mugello, tel. 055-8499111, fax 055-8499251, www.mugellocircuit.it, email [email protected] del Mediterraneo, campiona-to Siciliano, Trofeo Promo Race, Trofei Malossi Sicilia ScooterMatic Extreme e SuperScooter a Racalmuto (AG) M.C. Au-todromo Valle dei Templi, tel. e fax 0922-949462, www.autodromovalledeitempli.com. Malossi: www.raceservice.com

Cross25 SETTEMBRECampionato emiliano-romagnolo MX4 a Faenza (RA) M.C. Faenza, www.motoclub-faenza.it - Iscrizioni tel. 327-5757076, fax 0521-271404, email [email protected]

26 SETTEMBREMondiale - Cross delle Nazioni a Denver (Stati Uniti) Thunder Valley Motocross Park, tel. +1 303 988 5026, +1 303 6971003, www.2010mxon.com, www.mxthunder-valley.com - www.motocrossmx1.comEuropeo - Sidecarcross e quadcross delle Nazioni Europee a Sverepec (Slovacchia) SMF tel. +42 42 42 60 331, www.smf.skItaliano - Campionato MX1/MX e Femmi-nile a Faenza (RA) M.C. Faenza, tel. 0546-662450, fax 0546-688224, www.motoclub-faenza.it, [email protected] trentino minicross e gara interregionale Trofeo FerLu MX1-MX2 e Sport a Storo (TN) M.C. Storo, tel. 0465-296682, fax 0465-680850, www.motoclub-storo.it, [email protected] triveneto a Cordenons (PN) M.C. Pedemontano, tel. 338-6260089, fax 0434-919327, www.mcpedemontano.it, email [email protected] toscano 125 2T e minicross e interregionale Sport a Rosignano (LI) M.C. Rosignano, tel. 0586-744220, fax 0586-745877, [email protected] Barzaghi interregionale MX2 e MX1 a Bosisio Parini (LC) M.C. Parini, tel. 031-865424, 031-876196 crossodromo, fax 031-865424, www.motoclubparini.it

Campionato provinciale MX1-MX2-Mini-Trofeo 2T-Sport a Salmour (CN) M.C. Fossano, tel. 338-1403875, fax 0172-695200, email [email protected] Umbria UISP motocross e mini-cross a San Mariano (PG) M.C. No Limits, tel. 335-6926094, fax 075-841129.Campionato lombardo AICS MX1-MX2 sesta prova ad Asti Cross Club Asti, tel. 0141-476104, fax 0141-351661, www.mo-tocrossasti.com, [email protected]

Supermotard26 SETTEMBREItaliano - Ultima prova di campionato a Ottobiano (PV) Pista South Milano DBO, tel. 011-7727522, fax 011-7724857, www.italianosupermoto.it, email [email protected]. Pista South Milano, tel. 0384-496099, www.southmilanokarting.com

Enduro25-26 SETTEMBREMondiale - Gran Premio di Francia a Noi-retable (anche femminile), ultima prova Montoncel Racing Competition, tel. +33 4 73940332, fax +33 4 73519934, [email protected] - www.enduro-abc.com

26 SETTEMBRETrofeo nazionale Gruppo 5 regolarità e Trofeo Testori a Varzi (PV) M.C. Pavia, tel. e fax 0382-28379, email [email protected], [email protected] Centro Sud, quinta prova a Mar-tirano Lombardo (CZ) valida come cam-pionato interregionale Calabria M.C. San Mazzeo Enduro, tel. 347-0553694, 338-8922112, fax 0968-99467, email [email protected] piemontese e valdostano, quarta prova a Ormea (CN) M.C. Ceva, tel. 348-3618270, 335-5828591, fax 0174-721432, email [email protected] lombardo Cadetti, Junior e Senior, 8º Enduro del Mincio M.C. Min-cio, 347-4676569, 389-3454776, fax 0376-605477, www.motoclubmincio.it, email [email protected] lombardo minienduro “1º Trofeo Gruppo Fassina” a Ospiate di Bollate (MI) M.C. Hornets, tel. e fax 02-9658161, www.mchornets.it, email [email protected] triveneto e friulano minien-duro a Fagagna (UD) M.C. Moto Mas, tel. 335-5802871, 0432-800442 anche fax, www.motomas.it, email [email protected] veneto endurance off-road a Galliera Veneta (PD) M.C. Bull Riders, tel. 338-4241281, fax 049-5952337 - www.enduronordest.com Campionato emiliano-romagnolo a Gag-gio Montano (BO) M.C. Al.Va.Re - Alta Valle del Reno, tel. e fax 0534-47286, 329-0791819, email [email protected] toscano a Rapolano Ter-me (SI) A.M. Aretina, 347-6198480, 338-

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Rally24 - 26 SETTEMBREEuropeo - Campionato Baja a Castelo Branco (Portogallo) FMP tel. 351-21-3936030, fax 351-21-3971457 www.fm-portugal.pt, email [email protected]

Trial26 SETTEMBREItaliano - Quinta prova di campionato a Morbegno (SO) M.C. Val Com, tel. e fax 0342-670373, email [email protected]

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