Professione Veterinaria, Anno 2011, Nr 28

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011 SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE Anno 8, numero 28 dal 25 al 31 luglio 2011 Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. soc. cons. a R.L. - Cremona 28 2 FOGGIA L’Adiconsum provinciale di Foggia si di- ce pronta a proporre impugnazione in- nanzi al TAR del Lazio avverso il Dpr 11 marzo 2011, che assegna al Diparti- mento della sanità pubblica veterinaria, le funzioni di Agenzia Nazionale per la Sicurezza Alimentare che la città puglie- se rivendica da anni. FIDO PARK Successo di stampa e di pubblico per Fido Park 2011. Alla conferenza stam- pa di presentazione delle aree di sosta messe a disposizione da Autogrill è in- tervenuto il Ministro del Turismo Miche- la Vittoria Brambilla che ha avuto parole di pubblico encomio per l’ANMVI e per i medici veterinari che si stanno turnan- do nei week end estivi. Quest’anno l’i- niziativa si svolge in collaborazione con AmicoPets e Royal Canin. FACOLTÀ Secondo il Censis quella di Padova è la migliore Facoltà di Medicina Veterinaria del Paese. Per l’Ateneo veneto si tratta di una conferma, avendo già guada- gnato il primo posto nella classifica del Centro sugli Investimenti Sociali. Cin- que i parametri: servizi, spesa per bor- se di studio, strutture, Web e internazio- nalizzazione. BENESSERE Il Governo ha approvato i recepimenti delle 2008/119 e 2008/120/CE. I prov- vedimenti stabiliscono rispettivamente i requisiti minimi che devono essere pre- visti negli allevamenti per la protezione dei vitelli, confinati per l'allevamento e l'ingrasso, e per la protezione dei suini. MINIMI Entrerà in vigore a gennaio 2012 e sarà riservato solo a chi avrà preso partita I- va dal 2008: il nuovo regime fiscale an- drà a sostituire quello dei minimi. La quasi totalità degli attuali minimi potrà beneficiare della sola esenzione Irap, sul piano dei risparmi di imposta, men- tre continuerà a fruire degli stessi at- tuali vantaggi e semplificazioni di tipo contabile. PESTE BOVINA La FAO ha dichiarato che la peste bovi- na è debellata a livello mondiale. La ri- soluzione esorta anche la comunità mondiale a prendere le necessarie mi- sure di follow-up, garantendo che cam- pioni del virus e del relativo vaccino ven- gano conservati in laboratorio in condi- zioni sicure e che vengano applicati standard rigorosi in materia di monito- raggio e segnalazione della malattia. LAUREA SENZA VALORE LEGALE A PAGINA 3 AUTUNNO CALDO PER GLI ANTIBIOTICI A PAGINA 4 A PAGINA 6 A PAGINA 9 A PAGINA 10 A PAGINA 11 REDDITI IL MODULO RW ALL’ENPAV LA PREVIDENZA DI CATEGORIA RISCHI SANITARI ASSOCIATI AI SUINI BSE VERSO NUOVE REGOLE DECRETO SVILUPPO BREVI ORGANO DI INFORMAZIONE DELL ’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI A.N.M.V.I. la PR O FESSI O NE VETERINARIA Confidi per i liberi professionisti Difficoltà di incasso con le parcelle e con gli investimenti professionali ? Confprofessioni ha trovato un’altra risposta alla crisi www.anmvioggi.it @nmvi Oggi - L’informazione Veterinaria On Line SONO ANNI CHE INTERVENIAMO NEL DIBATTITO SVILUPPATOSI SEMPRE PIÙ AMPIAMENTE SULLA QUESTIONE DEL VALORE LE- GALE DELLA LAUREA sulla quale la stessa Commissione Istruzione del Se- nato ha avviato un’indagine. Oggi, per restare nel nostro settore, un laureato in Medicina Veterinaria del Corso di Laurea di Catanzaro, che purtroppo sappia- mo bene in quali condizioni si stia trascinando, può presentarsi all’Esame di Stato, e di conseguenza a qualsiasi concorso, con un certificato di laurea che ha lo stesso valore di quello ottenuto da un altro studente a Torino, Bologna, Padova, solo per fare esempi, che sono riconosciute a livello europeo fra le migliori facoltà italiane. È giusto questo? È corretto mettere sullo stesso piano laureati di corsi di laurea qualitativamente diversi che hanno avuto certamente una preparazione molto differente? Questo diventa ancora più assurdo se con- sideriamo che l’Esame di Stato, molto spesso, è una pura formalità che non valuta le reali capacità professionali ma si limita a riconfermare il titolo universi- tario già ottenuto senza metterne in discussione il suo livello ed il tirocinio real- mente svolto. Inoltre, il valore legale del titolo è un forte ostacolo alla concor- renza fra facoltà che non vedono riconosciuti i loro sforzi ed il loro impegno per un continuo miglioramento didattico. Nel suo intervento in Commissione il Mi- nistro dell’Università, Maria Stella Gelmini, ha fatto presente che “Il valore lega- le delle lauree è un problema complesso che la riforma universitaria ha affron- tato con pragmatismo e concretezza, segnando in modo chiaro la strada da percorrere che è quella di sostituire al valore legale il valore sostanziale, cioè l’accertamento del merito, in altre parole, l’accreditamento”. Difficile non essere d’accordo. IMPACT FACTOR EV Edizioni Veterinarie e le as- sociazioni scientifiche SIVE, SI- VAR e SCIVAC hanno da tempo in- trapreso il percorso di indicizzazione dell’ISI, l’Institute of Scientific Infor- mation. Questo percorso si è com- pletato e anche Veterinaria, la rivista ufficiale di SCIVAC ha ottenuto un Impact Factor. Non possiamo dire di essere esageratamente felici del va- lore ottenuto (0,033) ma del risultato sì. Nel mondo dell’indicizza- zione, Veterinaria, che noi sappiamo avere 22 anni (!!!), è ancora una bambina. Ippologia della SI- VE che ha iniziato prima l’iter dell’indicizzazione e che ave- va all’inizio uno 0,054, ha ot- tenuto quest’anno lo 0,176. Large Animal Review della SIVAR ha lo 0,154. È un tra- guardo tutto italiano! L'im- pact factor è un valore nu- merico calcolato in base alle citazioni che gli articoli di un giornale ricevono e al numero dei lavori pubblicati nello stesso periodo. Questo valore, anche se recente- mente oggetto di discussione e an- che di contestazioni, è comunque diffusamente utilizzato per attribuire valore e affidabilità ad una rivista scientifica. Il valore attribuito alle nostre riviste subisce la pesante penalizzazione della lingua: infatti l’Impact Factor è proporzionale alla diffusione di una ri- vista, a quanto cioè la rivista viene letta nella comunità scientifica inter- nazionale. La pubblicazione in lingua inglese permetterebbe una più am- pia diffusione, ma non è questo quel- lo che le nostre riviste pensano di fa- re per ottenere un IF più alto! Una ri- vista più diffusa, avrà una maggiore probabilità di essere citata, così co- me una molto letta nelle grandi scuole mediche, dove coloro che pubblicano avranno la na- turale tendenza ad uti- lizzarla come rife- rimento. In aggiun- ta a questo va tenu- to conto del fatto che il settore della medicina veterinaria è comunque piccolo nell’ambito della ricerca scientifica. Questo è di- mostrato dal fatto che la media degli IF di tutte le riviste veteri- narie indicizzate è di poco superiore al valore 1 e che la rivista con il più al- to valore supera di poco il valore 3. Alla luce di tutto questo possiamo parlare per le nostre tre pubblicazioni scientifiche di una grande conquista, frutto di un percorso iniziato molti an- ni fa, grazie a lavori originali, senza traduzioni di articoli già apparsi su al- tre riviste. Di questo dobbiamo esse- re orgogliosi come categoria e come Italiani! Fulvio Stanga Fondo Sanitario A.N.M.V.I. Salute risparmio e Il Medico Veterinario nella gestione degli avvelenamenti SABATO 24 SETTEMBRE 2011 MONTESILVANO (PE) A.N.M.V.I. ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI ISCRIZIONE Attualità normativa e professionale nella clinica degli animali da compagnia SABATO 24 SETTEMBRE 2011 MONTESILVANO (PE) GRATUITA

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Professione Veterinaria è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore

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011SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 8, numero 28 dal 25 al 31 luglio 2011Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003

(conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB MilanoConcessionaria esclusiva per la pubblicità

E.V. soc. cons. a R.L. - Cremona282

FOGGIAL’Adiconsum provinciale di Foggia si di-ce pronta a proporre impugnazione in-nanzi al TAR del Lazio avverso il Dpr 11marzo 2011, che assegna al Diparti-mento della sanità pubblica veterinaria,le funzioni di Agenzia Nazionale per laSicurezza Alimentare che la città puglie-se rivendica da anni.

FIDO PARKSuccesso di stampa e di pubblico perFido Park 2011. Alla conferenza stam-pa di presentazione delle aree di sostamesse a disposizione da Autogrill è in-tervenuto il Ministro del Turismo Miche-la Vittoria Brambilla che ha avuto paroledi pubblico encomio per l’ANMVI e peri medici veterinari che si stanno turnan-do nei week end estivi. Quest’anno l’i-niziativa si svolge in collaborazione conAmicoPets e Royal Canin.

FACOLTÀSecondo il Censis quella di Padova è lamigliore Facoltà di Medicina Veterinariadel Paese. Per l’Ateneo veneto si trattadi una conferma, avendo già guada-gnato il primo posto nella classifica del Centro sugli Investimenti Sociali. Cin-que i parametri: servizi, spesa per bor-se di studio, strutture, Web e internazio-nalizzazione.

BENESSEREIl Governo ha approvato i recepimentidelle 2008/119 e 2008/120/CE. I prov-vedimenti stabiliscono rispettivamente irequisiti minimi che devono essere pre-visti negli allevamenti per la protezionedei vitelli, confinati per l'allevamento el'ingrasso, e per la protezione dei suini.

MINIMIEntrerà in vigore a gennaio 2012 e saràriservato solo a chi avrà preso partita I-va dal 2008: il nuovo regime fiscale an-drà a sostituire quello dei minimi. Laquasi totalità degli attuali minimi potràbeneficiare della sola esenzione Irap,sul piano dei risparmi di imposta, men-tre continuerà a fruire degli stessi at-tuali vantaggi e semplificazioni di tipocontabile.

PESTE BOVINALa FAO ha dichiarato che la peste bovi-na è debellata a livello mondiale. La ri-soluzione esorta anche la comunitàmondiale a prendere le necessarie mi-sure di follow-up, garantendo che cam-pioni del virus e del relativo vaccino ven-gano conservati in laboratorio in condi-zioni sicure e che vengano applicatistandard rigorosi in materia di monito-raggio e segnalazione della malattia.

LAUREA SENZA VALORE LEGALE

A PAGINA 3

AUTUNNO CALDO PER GLI

ANTIBIOTICI

A PAGINA 4 A PAGINA 6 A PAGINA 9 A PAGINA 10 A PAGINA 11

REDDITIIL MODULO

RW

ALL’ENPAV LA PREVIDENZA DI CATEGORIA

RISCHI SANITARIASSOCIATI

AI SUINI

BSE VERSO NUOVE

REGOLE

DECRETO SVILUPPO

BREVI

ORGANO DI INFORMAZIONE

DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE

MEDICI VETERINARI ITALIANIA.N.M.V.I.

laPROFESSIONE VETERINARIA

Confidi per i liberi professionistiDifficoltà di incasso con le parcelle e congli investimenti professionali?Confprofessioni ha trovato un’altrarisposta alla crisi

www.anmvioggi.it @nmvi Oggi - L’informazione Veterinaria On Line

SONO ANNI CHE INTERVENIAMO NEL DIBATTITO SVILUPPATOSISEMPRE PIÙ AMPIAMENTE SULLA QUESTIONE DEL VALORE LE-GALE DELLA LAUREA sulla quale la stessa Commissione Istruzione del Se-nato ha avviato un’indagine. Oggi, per restare nel nostro settore, un laureato inMedicina Veterinaria del Corso di Laurea di Catanzaro, che purtroppo sappia-mo bene in quali condizioni si stia trascinando, può presentarsi all’Esame diStato, e di conseguenza a qualsiasi concorso, con un certificato di laurea cheha lo stesso valore di quello ottenuto da un altro studente a Torino, Bologna,Padova, solo per fare esempi, che sono riconosciute a livello europeo fra lemigliori facoltà italiane. È giusto questo? È corretto mettere sullo stesso pianolaureati di corsi di laurea qualitativamente diversi che hanno avuto certamenteuna preparazione molto differente? Questo diventa ancora più assurdo se con-sideriamo che l’Esame di Stato, molto spesso, è una pura formalità che nonvaluta le reali capacità professionali ma si limita a riconfermare il titolo universi-tario già ottenuto senza metterne in discussione il suo livello ed il tirocinio real-mente svolto. Inoltre, il valore legale del titolo è un forte ostacolo alla concor-renza fra facoltà che non vedono riconosciuti i loro sforzi ed il loro impegno perun continuo miglioramento didattico. Nel suo intervento in Commissione il Mi-nistro dell’Università, Maria Stella Gelmini, ha fatto presente che “Il valore lega-le delle lauree è un problema complesso che la riforma universitaria ha affron-tato con pragmatismo e concretezza, segnando in modo chiaro la strada dapercorrere che è quella di sostituire al valore legale il valore sostanziale, cioèl’accertamento del merito, in altre parole, l’accreditamento”. Difficile non essere d’accordo.

IMPACT FACTOREV Edizioni Veterinarie e le as-sociazioni scientifiche SIVE, SI-VAR e SCIVAC hanno da tempo in-trapreso il percorso di indicizzazionedell’ISI, l’Institute of Scientific Infor-mation. Questo percorso si è com-pletato e anche Veterinaria, la rivistaufficiale di SCIVAC ha ottenuto unImpact Factor. Non possiamo dire diessere esageratamente felici del va-lore ottenuto (0,033) ma del risultatosì. Nel mondo dell’indicizza-zione, Veterinaria, chenoi sappiamo avere 22anni (!!!), è ancora unabambina. Ippologia della SI-VE che ha iniziato prima l’iterdell’indicizzazione e che ave-va all’inizio uno 0,054, ha ot-tenuto quest’anno lo 0,176.Large Animal Review dellaSIVAR ha lo 0,154. È un tra-guardo tutto italiano! L'im-pact factor è un valore nu-merico calcolato in base alle citazioniche gli articoli di un giornale ricevonoe al numero dei lavori pubblicati nellostesso periodo. Questo valore, anche se recente-mente oggetto di discussione e an-che di contestazioni, è comunquediffusamente utilizzato per attribuirevalore e affidabilità ad una rivistascientifica. Il valore attribuito alle nostre rivistesubisce la pesante penalizzazionedella lingua: infatti l’Impact Factor è

proporzionale alla diffusione di una ri-vista, a quanto cioè la rivista vieneletta nella comunità scientifica inter-nazionale. La pubblicazione in linguainglese permetterebbe una più am-pia diffusione, ma non è questo quel-lo che le nostre riviste pensano di fa-re per ottenere un IF più alto! Una ri-vista più diffusa, avrà una maggioreprobabilità di essere citata, così co-

me una molto letta nelle grandiscuole mediche, dove coloroche pubblicano avranno la na-

turale tendenza ad uti-lizzarla come rife-

rimento. In aggiun-ta a questo va tenu-

to conto del fattoche il settore della

medicina veterinaria ècomunque piccolo

nell’ambito della ricercascientifica. Questo è di-

mostrato dal fatto che lamedia degli IF di tutte le riviste veteri-narie indicizzate è di poco superioreal valore 1 e che la rivista con il più al-to valore supera di poco il valore 3. Alla luce di tutto questo possiamoparlare per le nostre tre pubblicazioniscientifiche di una grande conquista,frutto di un percorso iniziato molti an-ni fa, grazie a lavori originali, senzatraduzioni di articoli già apparsi su al-tre riviste. Di questo dobbiamo esse-re orgogliosi come categoria e comeItaliani! Fulvio Stanga

Fondo Sanitario A.N.M.V.I.

Salute risparmioe

Il MedicoVeterinario nellagestione degliavvelenamenti

SABATO 24 SETTEMBRE 2011MONTESILVANO (PE)

A.N.M.V.I.ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

ISCRIZIONE

Attualità normativa e professionale nellaclinica degli animali

da compagniaSABATO 24 SETTEMBRE 2011

MONTESILVANO (PE)

GRATUITA

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Anche i liberi professioni-sti potranno avere il loroConfidi. Durante l'esamedel Decreto Sviluppo,che dal 13 luglio è Legge,le Commissioni riunite

Bilancio e Tesoro e Finanze avevano infatti di-chiarato ammissibile l'emendamento che con-sente ai liberi professionisti di costituire il pro-prio Consorzio Fidi. L’emendamento era statoproposto da Confprofessioni, per trovare nuo-vi strumenti finanziari a sostegno delle diffi-coltà economiche subite anche dalle profes-sioni liberali. Ma anche per superare una ingiu-stificata disparità di trattamento rispetto ad al-tri settori produttivi. Per il successo dell’emen-damento sono stati determinanti gli onorevoliIgnazio Abrignani e Alessandro Montagnoli,che sono riusciti a trovare un largo consensoin Commissione. "Finalmente viene superatauna lacuna - ha dichiarato il Presidente diConfprofessioni, Gaetano Stella - vissuta damoltissimi liberi professionisti come un'ingiu-stizia. Fino a oggi il sistema dei Confidi ha co-perto tutti i settori economici del Paese, manon quello delle professioni", ha affermatoStella. "Il settore delle professioni, al pari di tut-te le altre categorie economiche e sociali, hasubito le conseguenze della crisi che ha de-terminato un allungamento nei tempi di incas-so delle parcelle e difficoltà negli investimentimateriali e immateriali". Confprofessioni harappresentato alla classe politica la necessitàdi rimuovere un ostacolo anacronistico checreava un grave pregiudizio verso i liberi pro-fessionisti, colpiti, al pari degli altri settori eco-nomici, dalla crisi. “Abbiamo esposto le nostretesi a politici di centro destra e di centrosini-stra - continua Stella - abbiamo informato ilministero dell’Economia e delle Finanze e ab-biamo posto la questione anche sul tavolodella commissione Attività produttive alla Ca-mera. Un tour de force che ci permette ora disalutare con vivo apprezzamento il sì di Came-ra e Senato.

I CONFIDI NELLA LEGGECosì recita il comma 12-bis dell’articolo 8 delDecreto Sviluppo: “All'articolo 13 del decreto-legge 30 settembre 2003, n.269, convertito,con modificazioni, dalla legge 24 novembre2003, n.326, e successive modificazioni, so-no apportate le seguenti modificazioni: a) alcomma 1, dopo le parole: «consorzi con atti-vità esterna», ovunque ricorrono, sono inseritele seguenti: «nonché a quelli di garanzia col-lettiva dei fidi tra liberi professionisti»; b) alcomma 8 sono aggiunte, in fine, le seguentiparole: «nonché da liberi professionisti». Que-sto 12-bis intervenendo sulle disposizioni ur-genti per favorire lo sviluppo previste dallaLegge 326/2006 riconosce lo strumento della“garanzia collettiva dei fidi”, per agevolare iprofessionisti nell’accesso ai finanziamenti abreve, medio e lungo termine, destinati allosviluppo delle loro attività economiche e pro-duttive. I confidi nascono come espressionedelle associazioni di categoria basandosi suprincipi di mutualità e solidarietà. A titolo di e-sempio, i confidi offrono: ampliamento dellecapacità di credito (con protezione nei con-fronti dei fenomeni di usura); riduzione del co-sto del denaro; trasparenza e certezza dellecondizioni; consulenza finanziaria e di orien-

tamento. Per «attività di garanzia collettiva deifidi», si intende dunque l'utilizzazione di risor-se provenienti in tutto o in parte dai soggetticonsorziati per la prestazione mutualistica eimprenditoriale di garanzie volte a favorirne ilfinanziamento da parte delle banche e degli al-tri soggetti operanti nel settore finanziario.

VALORE PROFESSIONIDa tempo, Confprofessioni, impegnata a darestrumenti di accesso al credito agevolato ai li-beri professionisti, conduce azioni di sensibi-lizzazione su Governo e Parlamento per e-stendere questo strumento anche alle libereprofessioni. Nel frattempo, ha individuato for-me di accesso agevolato al credito, stipulan-do convenzioni favorevoli con UniCredit.Spiega Stella al riguardo: “Rappresentare al si-stema creditizio il mondo delle professioni èstata un’impresa ardua. La parcellizzazionedell’intero settore e le difficoltà tecniche per e-laborare forme di finanziamento ad hoc pertutti i liberi professionisti richiedeva una buonadose di coraggio e di fiducia da parte dellebanche, più propense a formulare propostestandard valide un po’ per tutte le stagioni. Nelpanorama del bancario nazionale, GabrielePiccini, Country Chairman di UniCredit, haraccolto la sfida lanciata da Confprofessioni ea fine ottobre 2010 è stata lanciata l’alleanzatra Confprofessioni e UniCredit per sosteneree promuovere il mondo delle libere professio-ni”. Il progetto Valore Professioni ha messo adisposizione un plafond di 500 milioni di europer supportare le attività correnti di investi-mento, attraverso innovative e vantaggiosesoluzioni ad hoc per tutti i professionisti e glistudi aderenti al sistema Confprofessioni. Si-nergicamente, Confidi e accordi come ValoreProfessioni possono ottimizzare e moltiplicare

le possibilità di accesso agevolato.

IL SETTORE VETERINARIOMentre i Confidi rappresentano aggregazionifra soggetti generalmente ascrivibili a societàod organismi rappresentativi di Categoria

(Confprofessioni, ConfCommercio, Confarti-gianato, ecc.) in favore di singoli professionistiche facciano successivamente richiesta diprestazioni finanziarie, Valore Professioni è u-no strumento individualmente già nella dispo-nibilità del singolo professionista che già oggivoglia avvantaggiarsene. Da mesi, sono nu-merosi i medici veterinari che compilando unsemplice form e dichiarandosi aderenti adANMVI (Confederata in Confprofessioni) pos-sono - in virtù di questa affiliazione - accedereai benefici concessi da Unicredit. Per informa-zioni: 800 199880 oppure [email protected]

QUALI AGEVOLAZIONICon una dote di 500 milioni di euro, ValoreProfessioni èun piano di finanziamento chemira a sostenere e l'attività dei liberi professio-nisti e ad articolare un piano di interventi svi-luppato attraverso le esigenze di credito e disviluppo, dall'anticipo delle parcelle fino a for-mule di investimento che consentano il rilan-cio dell'attività professionale in un mercatosempre più complesso e concorrenziale: aper-tura di credito in conto corrente fino a 10 milaeuro ordinaria e o per l’inizio attività entro 48ore dalla richiesta senza garanzie; anticipo deiflussi di liquidità e di parcelle e prestazioni giàerogate o in corso; anticipato fino a 360 giornidei crediti vantati verso enti della pubblica am-ministrazione; finanziamento delle spese ordi-narie dello studio; agevolazioni su mutui, ver-samenti previdenziali, acquisto di beni imma-teriali come software, corsi di formazione, ac-quisto di strumentazione professionale, finan-ziamento del 100 per cento del bene tramiteleasing fino a 5 anni per importi a partire da 10mila euro, prestito personale flessibile fino a 7anni, eccetera. ■

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Confidi: ingresso a pie’ pari nel sistema del credito agevolatoStella: il Decreto Sviluppo ha eliminato un’ingiustizia che discriminava i professionisti da quasi 50 anni

IConfidi sono consorzi di garanzia col-lettiva dei fidi che svolgono attività diprestazione di garanzie per agevolare

i soggetti produttivi nell'accesso ai finan-ziamenti, a breve medio e lungo termine,destinati allo sviluppo delle attività eco-nomiche e produttive. Si contano oggicirca 400 organismi attivi, anche se quel-li iscritti nell’apposito elenco della Bancad’Italia sono 620 espressione di oltre 1,2milioni di imprese, con un volume di fi-nanziamenti garantiti per quasi 50 miliar-di di euro. “Solo il settore dei professio-

nisti - spiega Gaetano Stella - non pote-va, fino a ora, costituire consorzi persvolgere un’attività di garanzia collettivadei fidi, e quindi utilizzare le risorse deiconsorziati a garanzia dei finanziamenticoncessi dalle banche. Il cosiddetto De-creto Sviluppo (DL 13 maggio 2011, n.70), che ha esteso alle libere professionila possibilità di costituire Confidi (artico-lo 8 comma 12 bis) è in vigore dal 13 lu-glio grazie alla Legge di conversionepubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 160del 12 luglio.

CHE COSA SONO I CONFIDI

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Ènetta la posizione dellaveterinaria europea, e-spressa per voce della F-VE, riguardo alle respon-sabilità dei medici veteri-nari sull’uso di antibiotici,

tanto nel settore degli animali d’allevamentoche da compagnia: i veterinari non sono lacausa delle resistenze, bensì la soluzione. Èstato necessario affermare con forza nellesedi europee il senso di responsabilità deimedici veterinari e sarà opportuno ribadirlo anovembre durante l’European AntibioticAwareness Day, nell’ambito del quale la FVEorganizzerà a Bruxelles, il 18 novembre, il Se-minario “ANTIMICROBIALS: a true ONEHEALTH issue - Challenges and opportuni-ties in the medical and veterinary field”. Il ri-schio paventato dai banchi dell’Europarla-mento è l’introduzione di severe restrizioni al-la libertà terapeutica del medico veterinario.Una inaccettabile dichiarazione di sfiducia.Per questo, già in aprile, Walter Winding, al-lora Presidente della FVE dichiarava: "Vietarela vendita di medicinali veterinari non è la so-luzione al problema dell'antibiotico-resisten-za. Infatti, l'esperienza dimostra che nei Pae-si dove il veterinario non è autorizzato allavendita il problema è presente in egual misu-ra". Per Winding, i veterinari hanno compe-tenze sul farmaco e una esperienza quotidia-na negli allevamenti e nei rapporti con i pro-prietari, tali da porli in prima linea contro l'an-tibioticoresistenza, attraverso l'uso prudentee l'informazione al pubblico.

IL DIBATTITO L'antibioticoresistenza è al centro dellepreoccupazioni sanitarie degli organismi so-vranazionali e nazionali. Complice l’allarme E.coli, dall'OMS, all'Unione Europea, l'attenzio-ne è concentrata sulla medicina veterinaria esul ruolo delle terapie animali. A fine giugno,oltre 70 specialisti internazionali in medicina,malattie infettive, microbiologia ed epidemio-logia, provenienti da tutti i continenti, si sonoriuniti per il terzo «World HAI Forum». Hannolanciato un appello per una mobilitazionemondiale rivolta anche ai medici veterinari.Inserendosi nella continuità degli appelli edelle proposte provenienti dai grandi organi-smi nazionali e internazionali (OMS, ECDC,IDSA, CDC, EFSA, ecc.), i partecipanti al Fo-rum hanno identificato le azioni prioritarie daattuare da parte delle autorità sanitarie, co-me ad esempio somministrare agli animalisolo gli antibiotici non utilizzati nella medicinaumana, e unicamente per azioni terapeuti-che. È fondamentale riservare alla medicinaumana le classi di antibiotici più importanti;bandire, in tutti i Paesi, l'utilizzo degli antibio-tici nell'alimentazione degli animali per acce-lerarne la crescita; inserire, nei corsi di studiodi medici e veterinari, una solida formazionesulla resistenza batterica e l'utilizzo correttodegli antibiotici. All’industria farmaceutica sichiede di sviluppare test di diagnostica rapi-da, utilizzabili al capezzale del paziente opresso il medico, per guidare la prescrizionedegli antibiotici ed evitare la loro sommini-strazione nel caso l'origine dell'infezione siavirale; di promuovere la ricerca e lo sviluppodi nuovi antibiotici; di sviluppare nuovi model-li economici, che concilino gli interessi dellasalute pubblica e le esigenze di redditivitàdell'industria.

I BATTERI ZOONOTICIPer elaborare le prossime proposte di azio-ne, la Commissione europea si baserà anchesulla prima relazione dell'Autorità europeaper la sicurezza alimentare (EFSA) e del Cen-tro europeo per la prevenzione e il controllodelle malattie (ECDC). La relazione segnalache una resistenza agli antimicrobici è stataosservata in batteri zoonotici come Salmo-nella e Campylobacter, i quali possono esse-re causa di malattie infettive trasmissibili fra

animali ed esseri umani e possono trovarsinegli alimenti. La relazione, basata su dati del2009, mostra che un'elevata percentuale diCampylobacter negli esseri umani è resisten-te alla ciprofloxacina, un antibiotico fonda-mentale per il trattamento di patologie uma-ne e appartenente al gruppo dei fluorochino-loni. Anche negli animali si è constatato cheuna percentuale elevata o moderata di Sal-monella (nei polli), Campylobacter ed E. colinon patogeno è resistente a questo antibioti-co. Il documento presenta inoltre dati sullaresistenza agli antimicrobici in batteri non pa-togeni come i batteri indicatori E. coli e gliEnterococchi, che generalmente non provo-cano malattie negli esseri umani. Percentualimodeste di Salmonella negli esseri umani edi Salmonella ed E. coli negli animali si sonorivelate resistenti alle cefalosporine di terzagenerazione, un tipo di antibiotico ritenutoessenziale in medicina umana dall'Organizza-zione mondiale della sanità (OMS). Per quan-to riguarda gli animali, le principali conclusio-ni della relazione sono:• Negli animali anche il Campylobacter ha

mostrato alti livelli di resistenza alla cipro-floxacina, in particolare nei polli (46% per ilCampylobacter jejuni e 78% per il Campy-lobacter coli) nonché nei suini (50% per ilCampylobacter coli).

• Salmonella: negli animali alti livelli di resi-stenza sono stati registrati per ampicillina,tetraciclina e sulfonamide nei suini e nellacarne di maiale (42-60%), nei bovini (38-

40%) e nei polli e nella carne di pollo (28-33%). Un livello di resistenza moderato al-la ciprofloxacina è stato registrato nei pollie nella carne di pollo (circa il 20%).

• L'E. coli non patogeno ha registrato alti li-velli di resistenza a tetraciclina, ampicillinae sulfonamide in maiali e polli, mentre l'E.coli si è rivelato resistente alla ciprofloxaci-na nei polli (47%) e anche nei maiali (12%).La presenza di resistenza alle cefalospori-ne di terza generazione si è rivelata ancorabassa.

BIOSICUREZZAL'Organizzazione Mondiale della Sanità hapubblicato il dossier Tackling antibiotic resi-stance from a food safety perspective in Eu-rope per delineare le strategie per un usoprudente e individuare le azioni di interventoin medicina veterinaria. Gli antibiotici, intro-dotti in medicina veterinaria negli anni Cin-quanta, trovano oggi maggiore impiego ne-gli animali che negli uomini. L'OMS fornisceuna serie di dati, sulla somministrazione ascopo terapeutico, profilattico e per la cre-scita di questa categoria di medicinali, in re-lazione al grande numero di animali allevati ascopo alimentare e alla produzione indu-striale di mangimi. Ma soprattutto, l'OMS at-tribuisce ai comportamenti del medico vete-rinario un ruolo centrale per una gestione sa-nitaria dell'allevamento che, attraverso labiosicurezza, e la prevenzione riduca il ricor-so agli antibiotici. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 28 | 20114 Osservatorio farmaco Uso prudente

Il Medico Veterinarionella gestione degli

avvelenamentiSABATO 24 SETTEMBRE 2011

MONTESILVANO (PE)

WWW.ANMVI.ITA.N.M.V.I.

ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

LI'OMS auspica l'adozione di lineeguida nazionali per un uso pruden-te degli antibiotici, accorgimento

che l'Italia ha già adottato con il docu-mento Buone pratiche per l'uso dei far-maci antimicrobici negli animali destinatialla produzione di alimenti, presentatonel 2009 da Aisa, Fnovi, Assalzoo e Aia.Condividendo gli obiettivi di EPRUMA, lesigle citate ne hanno predisposto la pub-blicazione in lingua italiana per respon-sabilizzare tutte le componenti del setto-re zootecnico. Gli argomenti trattati nellapubblicazione: che cos’è un farmaco an-timicrobico e come si rende disponibile;assicurare la salute animale; diagnosi etrattamento della malattia; somministra-zione efficace di un farmaco; conserva-zione delle registrazioni; salvaguardarela futura efficacia. Le conclusioni del do-

cumento sono che i medici veterinarihanno la necessaria formazione per sce-gliere il medicinale più appropriato ed as-sicurarne un corretto utilizzo e l’allevato-re ha un ruolo chiave nel prevenire la ma-lattia e garantire che gli antimicrobici sia-no usati correttamente. I farmaci antimi-crobici hanno rivoluzionato la pratica ve-terinaria fin dalla loro introduzione, più di60 anni fa. Molti di questi sono ancoraoggi usati con successo, sebbene la per-dita di efficacia causata dallo sviluppodella resistenza sia un rischio semprepresente. Un principio guida relativo al-l’utilizzo degli antimicrobici dovrebbe es-sere: “Meno possibile, quanto necessa-rio”. (testo scaricabile al sito www.anm-vioggi.it - Ricerca con le parole BuonePratiche per l'uso di Antimiocrobici negliAnimali)

LE BUONE PRATICHE PER LA ZOOTECNICA ITALIANA

Antibiotico-resistenza: la veterinaria è la soluzione non la causaAutunno caldo per il tema degli antibiotici in veterinaria. Troppi fronti puntano ai veterinari

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di GIOVANNI STASSIDottore Commercialista, Torino

Il modulo RW della dichiarazione deiredditi delle persone fisiche (UNI-CO PF), delle società semplici edelle altre società di persone (UNI-CO SP) è un quadro nel quale non siindicano redditi ma solamente dati

relativi ad investimenti all’Estero e trasferi-menti di denaro.Devono compilare il modulo RW i seguentisoggetti, solo se residenti in Italia e a condi-zione che effettuino le operazioni elencate nelDecreto Legge 28 giugno 1990 numero 167:– le persone fisiche;– le società semplici e gli enti alle stesse equi-

parati (ai sensi dell’articolo 5 del TUIR);– gli enti non commerciali;– i trusts, qualora svolgano attività non com-

merciale;anche in qualità di esercenti attività commer-ciali o di lavoro autonomo, anche in regime dicontabilità ordinaria.Sono esonerati dall’obbligo di presentazionedel modulo RW (ex artt. 2 e 4 del DL 167/90) iseguenti soggetti:– le società in nome collettivo e in accomandi-

ta semplice;– le società alle stesse equiparate ex art. 5 co.

3 lett. a) e b) del TUIR;– le società di fatto quando hanno per ogget-

to l’esercizio di attività commerciale;– le società di capitali e gli enti commerciali;– le persone fisiche che prestano lavoro all’e-

stero per lo Stato italiano, per una sua sud-divisione politica o amministrativa o per unsuo ente locale e le persone fisiche che la-vorano all’estero presso organizzazioni inter-nazionali cui aderisce l’Italia la cui residenzafiscale in Italia sia determinata, in deroga agliordinari criteri previsti dal Testo Unico delleimposte sui redditi, in base ad accordi inter-nazionali ratificati. Tale esonero si applica li-mitatamente al periodo di tempo in cui l’atti-vità lavorativa è svolta all’estero;

– i contribuenti residenti in Italia che prestanola propria attività lavorativa in via continuati-va all’estero in zone di frontiera ed in altriPaesi limitrofi con riferimento agli investi-menti e alle attività estere di natura finanzia-ria detenute nel Paese in cui svolgono lapropria attività lavorativa. La circ. Agenziadelle Entrate 3.1.2001 n. 1 precisa che, perzone di frontiera si intende, ad esempio,Francia, Austria e San Marino e per Paesi li-mitrofi, il Principato di Monaco. A nostro pa-rere l’agevolazione sembra estensibile an-che alla Svizzera e Slovenia.

COSA DEVE ESSERE DICHIARATOSezione I - Nella sezione I vanno indicati i tra-sferimenti da e verso l’estero di denaro, certifi-cati in serie o di massa o titoli, relativi ad ope-razioni correnti ossia per cause diverse dagliinvestimenti ed attività estere di natura finan-ziaria, effettuati attraverso non residentisenza il tramite di intermediari residenti sel’ammontare complessivo di tali trasferimentinel corso del periodo d’imposta sia stato supe-riore ad euro 10.000,00 considerando in talelimite la somma di tutti i trasferimenti effet-tuati (quindi, sia quelli dall’estero, sia quelli ver-so l’estero).Sono quindi esclusi dall’obbligo di indicazionenella sezione I:– i trasferimenti mediante trasporto al seguito;– i trasferimenti estero su estero;

– i trasferimenti per mezzo di intermediari (isti-tuzionali o professionali) residenti;

– i trasferimenti inerenti ad investimenti all’e-stero e ad attività estere di natura finanziaria,che devono essere indicati nella sezione III;

– i trasferimenti, per mezzo di intermediari nonresidenti, di denaro, certificati in serie o dimassa o titoli da e verso l’estero per causediverse dagli investimenti e dalle attività dinatura finanziaria di importo inferiore a10.000,00 euro.

Sezione II - Nella Sezione II occorre indicare,per ciascuna tipologia di investimento estero edi attività estera di natura finanziaria, distinta-mente per ciascuno Stato estero, le consisten-ze dei predetti investimenti ed attività detenutiall’estero al termine del periodo di imposta,anche se nel corso dell’anno non hanno subi-to movimentazioni.Si tratta in particolare:– degli investimenti all’estero suscettibili di

produrre redditi di fonte estera imponibili inItalia;

– delle attività estere di natura finanziaria an-ch’esse suscettibili di produrre redditi di fon-te estera imponibili in Italia.

Si considerano, in ogni caso, di fonte estera (aisensi dell’art. 4 del D.L. 167/1990):– i redditi di capitale soggetti alla ritenuta del

12,50% o del 27% ai sensi dell’art. 26 co. 3e 3-bis del DPR 600/73 (interessi e altri pro-venti dei depositi e dei c/c bancari costituitiall’estero, proventi derivanti da operazioni diriporto e pronti contro termine con contro-parti non residenti);

– i redditi di capitale assoggettati all’impostasostitutiva del 12,50% o del 27% di cui al-l’art. 2 co. 1- bis e 1-ter del DLgs. 1.4.96 n.239 (interessi ed altri proventi delle obbliga-zioni e titoli similari esteri);

– i proventi delle polizze di assicurazione stipu-late con compagnie non residenti.

La recente circolare dell’Agenzia delle Entratenumero 45 del 13.9.2010 n. 45 ha chiarito che“la funzione del modulo RW è quella di fornire unquadro delle attività detenute all’estero con fina-lità di monitoraggio fiscale nonché di supportarel’efficacia dell’azione di controllo da parte del-l’Amministrazione finanziaria, per rendere più in-cisivi i presidi posti in ambito internazionale a tu-tela del corretto assolvimento degli obblighi tri-butari, si è ritenuto che la previsione normativacontenuta nell’articolo 4 del decreto legge n.167 del 1990 debba essere intesa, da ora in poi,come riferita non solo a fattispecie di effettivaproduzione di redditi imponibili in Italia ma an-che ad ipotesi in cui la produzione dei predettiredditi sia soltanto astratta o potenziale (cfr. cir-colare n. 43/E del 2009)”.La capacità del bene di produrre un reddi-to ricorre, infatti, non soltanto nel caso in cui ilbene produca attualmente un reddito ma an-che nel caso in cui sussista una capacità pro-duttiva di reddito meramente potenziale equindi eventuale e lontana nel tempo derivantedall’alienazione, dall’utilizzo nonché dallo sfrut-tamento del bene.Pertanto, a partire dalla dichiarazione dei red-diti relativa al periodo di imposta 2009 (UNICO2010), i contribuenti sono tenuti ad indicare nelmodulo RW non soltanto le attività di natura fi-nanziaria ma anche gli investimenti di altra na-tura quali, ad esempio, gli immobili tenuti a di-

sposizione, le imbarcazioni, gli oggetti pre-ziosi e le opere d’arte, indipendentementedalla effettiva produzione di redditi impo-nibili nel periodo di imposta.Secondo quanto chiarito dalla circ. Agenziadelle Entrate 13.9.2010 n. 45, occorre riporta-re nella sezione II il costo storico dell’attività fi-nanziaria o dell’investimento come risultantedalla relativa documentazione, maggiorato de-gli eventuali oneri accessori quali, ad esempio,le spese notarili e gli oneri di intermediazione,ad esclusione degli interessi passivi.Qualora il costo di acquisto non sia documen-tabile si deve riportare il valore normale del be-ne eventualmente risultante da un’appositaperizia di stima.Ai sensi dell’articolo 4, comma 5 del D.L.1671990 l’obbligo di dichiarazione nonsussiste se l’ammontare complessivo de-gli investimenti ed attività al termine del perio-do di imposta non supera l’importo di 10.000euro. Quindi ove si detengano all’Estero piùattività ciascuna di importo inferiore ad euro10.000 ma la cui somma supera il predetto im-porto, l’obbligo di dichiarazione sussiste.Sezione III. Nella Sezione III vanno indicati iflussi dei trasferimenti dall’estero verso l’I-talia, dall’Italia verso l’estero e dall’esterosull’estero di denaro o titoli, effettuati attraver-so intermediari residenti, attraverso non resi-denti ovvero in forma diretta, che nel corso del-l’anno hanno interessato investimenti esteri edattività estere di natura finanziaria indicati nellaSezione II.Si ricorda che le Sezioni II e III sono strettamen-te collegate tra loro. Infatti, la Sezione III vacompilata solo con riferimento ai flussi relativiagli investimenti relativi alla Sezione II, salvo ilcaso del disinvestimento. In quest’ultima ipo-tesi, deve essere in ogni caso compilata la Se-zione III anche se al termine del periodod’imposta non si detiene più l’investimen-to o l’attività estera in quanto ceduti, estinti ov-vero di valore inferiore al limite dei 10.000 euro.L’articolo 4, comma 5 del DL 167/90, disponeche devono essere indicati nella sezione III delquadro RW i movimenti connessi agli investi-menti all’estero e alle attività estere di natura fi-nanziaria, effettuati nel corso dell’anno, di am-montare complessivo superiore a10.000,00 euro.Nell’ammontare complessivo dei trasferimentida, verso e sull’estero, compiuti nel corsodell’anno, devono essere computati anche i di-sinvestimenti.La citata circolare 45 del 13 settembre 2010ha chiarito che il flusso va considerato in valoreassoluto. Pertanto, con riferimento ad un con-tribuente che detiene un conto corrente all’e-stero ed ha effettuato un disinvestimento pariad esempio a 6.000 euro ed un investimentodi 5.000 euro, l’ammontare complessivo deimovimenti da segnalare è pari a 11.000 euro.Non devono altresì essere indicati i pagamentieffettuati in Italia per l’acquisto di beni all’este-ro mancando in tal caso una movimentazionedi denaro verso l’estero.Resta tuttavia fermo che in entrambi i casi l’ac-quirente dovrà indicare nel modulo RW la con-sistenza dell’investimento effettuato.

SANZIONI AMMINISTRATIVELe sanzioni, in caso di errata od omessa pre-

sentazione del quadro RW sono pesanti.L’articolo 5 del D.L. 167/90 prevede infatti:– una sanzione dal 5% al 25% delle somme

non dichiarate relative alla Sezione I e cioèai trasferimenti da e verso l’estero di denaro,certificati in serie o di massa o titoli, relativiad operazioni correnti ossia per cause diver-se dagli investimenti ed attività estere di na-tura finanziaria;

– una sanzione dal 10% al 50% delle som-me non dichiarate relative alla Sezione II ecioè gli investimenti esteri e le attività esteradi natura finanziaria;

– una sanzione dal 10% al 50% delle som-me non dichiarate relative alla Sezione III ecioè i trasferimenti dall’estero verso l’Italia,dall’Italia verso l’estero e dall’estero sull’e-stero, che nel corso dell’anno hanno interes-sato investimenti esteri ed attività estere dinatura finanziaria indicati nella Sezione II;

– ai sensi del comma 2 dell’articolo 5 del D.L.167/90 (così come modificato dal D.L.350/2001) per la mancata dichiarazione de-gli importi da indicare nella Sezione I è sta-ta prevista una sanzione accessoria consi-stente nella confisca di beni di corrispon-dente valore a quanto non dichiarato (partedella dottrina sostiene che la confisca deibeni non dovrebbe avere un valore superio-re alla sanzione irrogabile);

– ai sensi del comma 4 dell’articolo 5 del D.L.167/90 (così come modificato dal D.L.350/2001) per la mancata dichiarazione de-gli importi da indicare nella Sezione II è sta-ta prevista una sanzione accessoria consi-stente nella confisca di beni di corrispon-dente valore a quanto non dichiarato (partedella dottrina sostiene che la confisca deibeni non dovrebbe avere un valore superio-re alla sanzione irrogabile).

La Tabella 1 sintetizza le sanzioni relative alquadro RW.

RAVVEDIMENTO OPEROSOIl contribuente che ha omesso esclusivamen-te la presentazione del modulo RW per l’anno2009 e gli altri dati contenuti nella dichiarazio-ne originariamente presentata sono corretti,può sanare l’irregolarità presentando entro il 30settembre 2011 il frontespizio del modello U-NICO 2010 (dichiarazione relativa all’anno2009) ed il modulo RW pagando nello stessotermine:– la sanzione specifica prevista per il modulo

RW, di cui all’articolo 5 del decreto legge n.167 del 1990 (pari al 10 per cento dell’im-porto non dichiarato) in misura ridotta ad undecimo (1 per cento) nel caso di errori od o-missioni relativi alle Sezioni II e III;

– la sanzione specifica prevista per il moduloRW, di cui all’articolo 5 del decreto legge n.167 del 1990 (pari al 5 per cento dell’impor-to non dichiarato) in misura ridotta ad un de-cimo (0,5 per cento) nel caso di errori od o-missioni relativi alla Sezione I;

– la sanzione in misura fissa di cui all’articolo8, comma 1, del decreto legislativo n. 471del 1997 (258 euro) ridotta ad un decimo (25euro).

La dottrina prevalente è orientata nel ritenereche regolarizzando l’omessa compilazione delquadro RW attraverso il ravvedimento operososi estingue anche la sanzione accessoria dellaconfisca dei beni, dal momento che il ravvedi-mento operoso consente di sanare la violazio-ne commessa. Attraverso il ravvedimento, cheagisce «ora per allora», è come se la violazionenon fosse stata commessa. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 28 | 20116 Fisco Unico

Dichiarazione dei redditi: il Modulo RWIrregolarità sanabili entro il 30 settembre 2011

VIOLAZIONE SANZIONE CONFISCAMancata o errata compilazione della Sezione I Dal 5% al 25% SIMancata o errata compilazione della Sezione II Dal 10% al 50% SIMancata o errata compilazione della Sezione III Dal 10 al 50% NO

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laPROFESSIONE VETERINARIA 28 | 2011 Eventi Veterinari 7

Data Società Titolo Sponsor

23-24 SETTEMBRE SICARV/SCIVAC SEMINARIO INTERNAZIONALE - MALATTIA DEGENERATIVAMITRALICA NEL CANE: COSA C’È DI NUOVO?

24-25 SETTEMBRE SCVI LE GHIANDOLE DELL’APPARATO GASTRO-ENTERICO A VOLTEDIMENTICATE. LA PANCREATITE: MEDICINA E CHIRURGIA A CONFRONTO E LE PATOLOGIE DELLE GHIANDOLE SALIVARI

25 SETTEMBRE SICARV METODICHE ECOCARDIOGRAFICHE DI DIAGNOSI,STADIAZIONE DELLA MALATTIA VALVOLARE MITRALICA E TERAPIA: ESPERIENZE IN MEDICINA UMANA E MEDICINA VETERINARIA

8-9 OTTOBRE SIOVET/SCIVAC SEMINARIO NAZIONALE - FRATTURE SEMPLICI EFRATTURE COMPLESSE: SOLUZIONI CHIRURGICHE E NON

9 OTTOBRE SIODOV LA MALATTIA PARODONTALE: PIANIFICAZIONEDEL TRATTAMENTO, TRATTAMENTO CHIRURGICO E TECNICHE RIGENERATIVE

9 OTTOBRE SISCA L’APPROCCIO COGNITIVO NELLA TERAPIA RIABILITATIVADEL CANE: ESPERIENZE PRATICHE

15-16 OTTOBRE SIONCOV TERAPIE ALTERNATIVE IN ONCOLOGIA

16 OTTOBRE SIFIRVET LE ERNIE DISCALI E LA FISIOTERAPIAAperto SINVET

6 NOVEMBRE SICIV L’ESAME CITOLOGICO DELLE NEOFORMAZIONI MAMMARIE:Aperto SIRVAC FARLO O NON FARLO, QUESTO È IL DILEMMA

6 NOVEMBRE SIMEF ANCHE L’OCCHIO VUOLE LA SUA PARTE: PATOGENESI, DIAGNOSI Aperto SOVI E TERAPIA DELLE PRINCIPALI AFFEZIONI OCULARI DEL GATTO

13 NOVEMBRE SIDEV CONCORDANZE E DISCORDANZE CLINICOPATOLOGICHEIN DERMATOLOGIA

13 NOVEMBRE SIGAV MALATTIE PANCREATICHE DEL GATTOAperto SIMEF

13 NOVEMBRE SVIDI EMERGENZE ADDOMINALI: COME UTILIZZARE AL MEGLIOLA DIAGNOSTICA PER IMMAGINI

20 NOVEMBRE SINUV VALUTAZIONE DELLA FUNZIONALITÀ RENALE:SAPPIAMO DAVVERO TUTTO?

20 NOVEMBRE SIRVAC LA DIAGNOSTICA PER IMMAGINI IN CAMPO RIPRODUTTIVOAperto SVIDI

26-27 NOVEMBRE SINVET MALATTIE GENETICHE DI INTERESSE CLINICOIN NEUROLOGIA VETERINARIA

27 NOVEMBRE SIMUTIV LA DIAGNOSI IN MEDICINA D’URGENZA, FONDAMENTIDI UN ITER DECISIONALE PARTICOLARE

3-4 DICEMBRE SOVI LE MICOSI OCULARI: PATOLOGIE EMERGENTI.QUANDO E PERCHÉ È IMPORTANTE LAVORARE IN TEAM

4 DICEMBRE SIMIV MALATTIE TRASMESSE DA ZECCHE: AGGIORNAMENTI AL 2011

4 DICEMBRE SIATAV VENTILAZIONE MONOPOLMONARE IN ANESTESIA VETERINARIA

Società Specialistiche - Calendario secondo semestre 2011

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di MARIA GRAZIA MONZEGLIO

Ilavoratori dei macelli, degli impian-ti di lavorazione della carne suinae i macellai di carne suina sonostati scarsamente oggetto di stu-dio circa i rischi sanitari associatialla professione, nonostante siano

potenzialmente esposti ad agenti trasmissi-bili oncogeni e non oncogeni e a carcinogeni

chimici nei luoghi di lavoro. Uno studio ripor-ta un aggiornamento della mortalità di 510 la-voratori impiegati in macelli e impianti di la-vorazione che trattano quasi esclusivamentesuini e prodotti derivati.Si stimava il tasso di mortalità standardizzato(SMR) complessivo del gruppo e quello disottogruppi definiti per razza e sesso, con-frontandoli con il tasso di mortalità generalecorrispondente della popolazione degli StatiUniti. I soggetti studiati venivano seguiti dal1950 al 2006, periodo durante il quale il 45%di essi moriva.La mortalità era significativamente aumenta-ta nella popolazione studiata. Si osservavaun eccesso di morti statisticamente significa-tivo per cancro del colon e dei polmoni in tut-to il gruppo, con SMR rispettivamente di 2,7e 1,8. Si osservavano SMR significativi nelgruppo per condizioni psicotiche senili e pre-senili (SMR=5,1) e per polmonite (SMR=2,6).Nei bianchi si osservava un numero maggio-re di emorragie subaracnoidee (SMR=10,1).Vi era un’indicazione di un numero maggiore

di morti per cardiopatia ischemica ma l’au-mento di SMR era confinato agli uomini enon era statisticamente significativo.I risultati confermano, concludono gli autori,una frequenza in eccesso di cancro polmo-nare e del colon e ictus precedentemente ri-portati in questo gruppo occupazionale. Ri-sultati nuovi sono l’eccesso di rischio di con-dizioni psicotiche senili e pre-senili e polmo-nite che, insieme all'eccesso di rischio dicancro del colon, sembrano essere specificiper i lavoratori che maneggiano suini e carnesuina, dato che non erano evidenti in studipiù ampi effettuati in macelli e fabbriche di la-vorazione che trattano solo bovini e ovini.Tuttavia, tali risultati devono essere interpre-tati con cautela, perché alcuni possono es-sersi verificati casualmente e devono essereconfermati in studi più ampi. “Mortality in workers employed in pig abat-toirs and processing plants” Johnson ES, N-detan H, Felini MJ, Faramawi MF, Singh KP,Choi KM, Qualls-Hampton R. Environ Res.2011 Jul 1. [Epub ahead of print] ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 28 | 2011 Attualità scientifica Vet Journal 9o

Rischi sanitari associati ai suini Tasso di mortalità aumentato per cancro polmonare e del colon nei lavoratori dei macelli e impianti di lavorazione

Diagnosi in campodelle patologierespiratorie cronicheequineNel 20% circa dei casi, necessari per la diagnositest non disponibili in stalla

L'apparato respiratorio è unodei sistemi più accessibiliper gli esami diagnostici,tuttavia non è facile definirele patologie croniche dellevie aeree inferiori nel caval-

lo. Le procedure diagnostiche condotte daiveterinari in campo sono spesso limitate allaraccolta dell'anamnesi e all'esame clinico. Inun contesto di campo, in alcuni casi si effet-tuano endoscopie respiratorie, lavaggio tra-cheale o broncoalveolare e prelievo ematico,ma altre metodiche specifiche ancillari sonocondotte raramente. Uno studio ha valutato

il valore diagnostico di diverse tecniche e tipidi indagine abitualmente utilizzati nell'iter dia-gnostico delle patologie croniche delle vie re-spiratorie inferiori equine sia in stalla sia in cli-nica.In base al metodo di inferenza condizionale,l'età del cavallo, l'anamnesi, l'esame clinico,l’endoscopia delle vie respiratorie e la citolo-gia del lavaggio broncoalveolare erano glistrumenti più validi per definire la patologia.Si concludeva inoltre che, nel 22% dei casi,erano necessari metodi diagnostici ancillaripiù specifici, non disponibili in campo, perstabilire la diagnosi finale. In accordo coi risultati dello studio, conclu-dono gli autori, le patologie polmonari croni-che più frequenti in Ungheria, sede dello stu-dio, erano quelle infettive, principalmente l’o-struzione ricorrente delle vie aeree. Indipen-dentemente dalla causa, e inclusa in manierainteressante anche l'ostruzione ricorrentedelle vie aeree, queste patologie si verifica-vano principalmente durante i mesi caldi.(M.G.M.)“Diagnostic Approaches for the Asses-sment of Equine Chronic Pulmonary Disor-ders” Journal of Equine Veterinary Science.Volume 31, Issue 7 , Pages 400-410, July2011 ■

Un articolo considera il ruolo deglianimali da compagnia nell’ambitodel concetto “One Health”, foca-

lizzandosi specificamente sulle principalimalattie infettive trasmesse da vettoricondivise da uomo, cane e gatto. In parti-colare, considera leishmaniosi, borrelio-si, bartonellosi, ehrlichiosi, rickettsiosi eanaplasmosi. L'articolo discute le princi-pali sfide in proposito nell’ambito delconcetto One Health.La moderna iniziativa One Health tendea concentrarsi sui patogeni zoonosiciche emergono dalla fauna selvatica e da-gli animali da reddito, ma una delle più si-gnificative sfide One Health è la rabbia,che ha il suo serbatoio nel cane. (M.G.M.)“One health: the importance of compa-nion animal vector-borne diseases”. Mi-chael J Day. Parasit Vectors. April 2011;4(1): 49.

CANI, GATTI E CONCETTO

“ONE HEALTH”

Vet Journal è un periodico di informazionescientifica di proprietà di E.V. srl iscritto nelPubblico Registro della Stampa periodicapresso il Tribunale di Cremona al n. 396 dal18.12.2003. È diretto dal dottor EnricoFebbo e dalla dottoressa Maria GraziaMonzeglio. Fornisce un flusso informativocontinuo sugli eventi della medicina veteri-naria e sul mondo delle bioscienze, con treedizioni alla settimana.

Le notizie di Vet Journalsono consultabili on line

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di GIANNI MANCUSOPresidente Enpav

Gentile dottore,prendiamo atto delle Sue perplessità di Veteri-nario soggetto, in relazione alla specifica atti-

vità svolta, di assegnista di ricerca, ad un du-plice obbligo contributivo e ci preme sottoli-neare che questo Ente ha più volte promossol’unificazione del regime previdenziale presen-tando, ben due interpellanze parlamentarisull’argomento. Difatti, il nostro obiettivo è chetutti i Veterinari che sono iscritti agli Albi profes-sionali e si avvantaggiano dell’iscrizione all’EN-PAV, quale forma di previdenza ed assistenzaobbligatoria della Categoria, possano benefi-ciare di un’esenzione dall’iscrizione alla Gestio-

ne separata INPS nei casi di svolgimento di at-tività professionale o attinente questa ultima(quale l’attività di ricerca in cui viene fatto co-munque uso delle conoscenze medico-scien-tifiche della categoria) sotto forma di collabora-zione coordinata e continuativa o rapporto si-milare, quale il dottorato di ricerca o la collabo-razione alla ricerca. Sebbene, tuttavia, sotto ta-le profilo ottimi risultati siano stati raggiunti perquanto riguarda i redditi da collaborazione pro-fessionale strettamente intesi, non altrettanto

per il momento può dirsi per i titolari di borsedi studio o assegni per l’attività di ricerca.Nel caso dei redditi da collaborazione, infatti,lo stesso INPS (circolare n. 124/1999), sullascorta di un regolamento ministeriale del 1996(D.M. n. 281/1996, art. 6), ha dovuto ricono-scere che nel caso in cui tali redditi fossero sta-ti già assoggettati a contribuzione previdenzia-le obbligatoria (come nel caso dell’ENPAV), l’i-scrizione alla Gestione separata non fosse piùatto necessario. Facendo richiamo a tali princi-pi, quindi, l’ENPAV ha più volte promosso edottenuto che fossero restituiti ai propri iscritti icontributi erroneamente versati alla Gestioneseparata INPS in ordine a rapporti di collabo-razione professionale. Restituzione che ha a-vuto riguardo, non solamente alla quota dovu-ta dal collaboratore alla Gestione separata IN-PS (1/3 della contribuzione dovuta) ma anchequella a carico del committente della presta-zione (2/3 della contribuzione dovuta).Diversamente, invece, i medesimi risultati nonsono stati raggiunti nel caso dei dottorandi oassegnisti di ricerca, per i quali, facendo appli-cazione di una legge del 1998 (legge n.315/1998), continua ad essere dovuto il versa-mento alla Gestione separata INPS ancorchési tratti di rapporti che ricalcano quelli di colla-borazione coordinata e continuativa per i qualiinvece l’esenzione è stata ottenuta.Anche in questo caso l’ENPAV si era attivato,già nel 1999, per ottenere tale esenzione, mala stessa INPS aveva risposto richiamando lanormativa predetta e rappresentando che, alpiù, nel caso di concomitanti rapporti assicu-rativi (Gestione separata INPS ed ENPAV) l’ali-quota per il calcolo dei contributi dovuti all’IN-PS poteva essere ridotta (attualmente ad e-sempio la quota intera è pari al 27,62% men-tre nei casi di persone iscritte ad altre forme diprevidenza è del 17%). Ad ogni modo, appareopportuno evidenziare, che interesse di tutti iVeterinari iscritti all’Albo professionale e all’EN-PAV dovrebbe essere quello di promuovere ilversamento unicamente al proprio Ente di Ca-tegoria della contribuzione previdenziale. Difat-ti, è con molta probabilità, che se non interven-gono mutamenti nella posizione lavorativa (co-me ad esempio nel caso di assunzione comelavoratori dipendenti), sarà proprio questo En-te a garantire la percezione di un trattamentopensionistico al raggiungimento dei requisiti ecomunque ad erogare tutte le prestazioni assi-stenziali connesse all’iscrizione stessa (polizzasanitaria, provvidenze straordinarie, mutui, pre-stiti per l’avvio dell’attività lavorativa, ecc.).Sembra quindi che il suo punto di vista, purcomprensibile e degno di rispetto, prescindatuttavia da un dato del tutto rilevante, ossia lacircostanza che l’Ente di riferimento è l’ENPAV,il quale, verosimilmente anche nei suoi con-fronti, provvederà all’erogazione dei trattamen-ti pensionistici.Ciò chiarito, ci sembra dunque che “l’anoma-lia” da risolvere, sia piuttosto quella della previ-sione di una contribuzione all’INPS nei casi disoggetti che per vocazione professionale sononaturalmente attratti nel regime di tutela assi-curativa di questo Ente. Per completezza da ultimo si informa, chenel caso di cancellazione dall’Albo profes-sionale e successiva reiscrizione allo stes-so, non dovrebbe versare all’ENPAV i con-tributi relativi al periodo in cui non è stato i-scritto dato che questi ultimi, mancando ilpresupposto dell’iscrizione all’Albo profes-sionale, non maturano. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 28 | 201110 Previdenza Contributi

La previdenza della Categoriadovrebbe essere solo dell’ENPAV

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Pubblichiamo l’intervento del PresidenteEnpav in risposta ad una lettera pubblica-ta sul numero 19-2011.

Professione Veterinaria 28-2011:ok 25-07-2011 14:58 Pagina 10

Page 11: Professione Veterinaria, Anno 2011, Nr 28

Gli eurodeputati si sono e-spressi sulla imminenterevisione della legislazio-ne dell'UE sulle encefa-lopatie spongiformi tra-smissibili (EST), sui rela-

tivi controlli dei mangimi e degli alimenti e sullasorveglianza della BSE. Il 6 luglio hanno appro-vato una risoluzione non legislativa che allentaalcuni divieti, ma chiede che le norme di sicu-rezza sanitaria rimangano severe come prima. Il Parlamento europeo prende atto dell'innalza-mento dei limiti d'età per l'accertamento delleEST nei bovini di età superiore a 72 mesi in 22Stati membri ed esorta la Commissione a in-nalzare i limiti di età nei rimanenti Stati membri"solo se tale iniziativa è sostenuta da una soli-da valutazione dei rischi al fine di non compro-mettere un livello di salute degli animali e diprotezione dei consumatori elevato".La sorveglianza, "è uno strumento importanteper il monitoraggio delle EST nell'UE" secondoil Parlamento Europeo che "esprime la propriapreoccupazione circa un ulteriore innalzamen-to dei limiti di età per gli accertamenti nei bovi-ni, in particolare alla luce dei test a campioneche regoleranno il sistema di monitoraggio del-la BSE nei bovini da gennaio 2013". L'Europar-lamento invita quindi la Commissione "ad infor-mare il Parlamento sui progressi e sulle nuovescoperte in merito alla selezione delle dimen-sioni del campione".

La risoluzione approvata chiede inoltre che laCommissione mantenga gli accertamenti su-gli animali a rischio come un elemento impor-tante per continuare a monitorare l'andamen-to dei casi di BSE nell'UE e per garantire latempestiva individuazione di un'eventuale ri-comparsa in futuro.Sulla revisione del divieto delle farine animalinell'alimentazione degli animali, la risoluzionesostiene - in particolare alla luce dell'attualedeficit proteico dell'UE - la proposta dellaCommissione di revocare le disposizioni rela-tive al divieto di alimentare le specie diversedai ruminanti con proteine animali trasforma-te, a condizione che ciò si applichi esclusiva-mente alle specie non erbivore e in presenzadi una serie di requisiti dettagliati nel docu-mento approvato.Sul materiale specifico a rischio, il Parlamento"si attende che la Commissione mantenga lenorme rigorose contenute nell'elenco del ma-teriale specifico a rischio dell'UE; sottolineache tali norme rigorose non devono essere at-tenuate da eventuali tentativi dell'OIE di alli-neare le norme dell'UE all'elenco dell'OIE". E-ventuali modifiche all'elenco del materialespecifico a rischio dell'UE saranno possibili"solo se sostenute da riscontri scientifici, ap-plicando il principio di precauzione solo sepossono essere esclusi rischi per la salute de-gli esseri umani e degli animali e se può esse-re garantita la sicurezza della catena alimen-tare umana ed animale".La risoluzione si chiude con l'esortazione neiconfronti degli Stati membri "a migliorare laqualità delle relazioni, migliorando lo svolgi-mento dei controlli nazionali al fine di garantireil rispetto dei requisiti normativi, individuando icasi di non conformità e potenziando la perfor-mance delle autorità di controllo e degli opera-tori del settore alimentare". La Commissione èinvitata "ad eseguire un monitoraggio efficacedei controlli effettuati dagli Stati membri". ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 28| 2011 Encefalopatie spongiformi Europa 11

BSE verso nuove regoleApprovata risoluzione europea. Il divieto disomministrare proteine animali ai non-ruminantipotrebbe essere gradualmente ritirato

Dal primo luglio l'Italia potrà proce-dere al campionamento per BSEdei soli bovini di età superiore a 72

mesi per la categoria dei regolarmente ma-cellati e 48 mesi per le categorie a rischio(macellazione d'urgenza, differita, morte).Lo comunica il Ministero della Salute, a se-guito della Decisione 2011/358/UE dellaCommissione Europea.La Decisione si basa sul parere EFSA del 9dicembre 2010 in base al quale, "dove il li-mite d'età per il test di controllo della BSEfosse portato a 72 mesi per gli animali sanimacellati, nel 2011 passerebbe prevedibil-mente inosservato meno di un caso di BSEclassica". Inoltre, è sempre l'EFSA a dirlo,"qualora i test di controllo della BSE in ani-mali sani macellati fossero interrotti a par-tire dal 1 gennaio 2013, in ogni anno di ca-lendario successivo passerebbe inosser-vato meno di un caso di BSE classica".La Commissione Europea ha dedotto cheper l'EFSA il rischio per la salute umana edegli animali sarà trascurabile, a condizio-ne che gli attuali test di controllo della BSEsiano opportunamente adeguati. Di conse-guenza, agli Stati membri autorizzati a ri-vedere i loro programmi annuali di control-lo - fra i quali figura l'Italia - viene offerta la

possibilità di applicare piani di campiona-mento alternativi, ma altrettanto efficaci, a-deguando nel contempo la situazione epi-demiologica dal 1 gennaio 2013 in poi.Il 13 gennaio 2011 l'Italia aveva presentatoalla Commissione una domanda di revisio-ne del proprio programma annuale di con-trollo della BSE. Il Ministero della Salute -con nota della Direzione Generale della Sa-nità Animale - ha precisato che "il campio-namento per BSE dovrà essere inteso an-che per i bovini provenienti dagli scambi in-tracomunitari, dai seguenti Stati Membri:Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Ger-mania, Estonia, Irlanda, Grecia, Spagna,Francia, Cipro, Lettonia, Lituania, Lussem-burgo, Ungheria, Malta, Paesi Bassi, Au-stria, Polonia, Portogallo, Slovacchia, Slo-venia, Finlandia, Svezia, Regno Unito, IsoleNormanne e Isola di Man. Per i bovini natinegli Stati Membri non inclusi nella lista enei Paesi Terzi, inclusa la Repubblica diSan Marino, ma macellati nel nostro Pae-se, indipendentemente se hanno soggior-nato negli Stati membri autorizzati allanuova sorveglianza, dovrà essere eseguitoil campionamento dei soggetti di 24 mesiper le categorie a rischio e di 30 mesi perla categoria dei regolarmente macellati.

BSE, DAL 1 LUGLIO CAMPIONI SOPRA I 72 MESI

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Se me lo si consente, vorreifare alcune osservazionialla indignata lettera dellaCollega E.B. (ProfessioneVeterinaria n. 24/2011, n-dr). La Collega, giusta-

mente indignata, probabilmente non ha ma-turato molti anni di professione ed è ancorapervasa dalla sindrome della “missione” enon ha capito che:1. per lo Stato Italiano i Veterinari che si dedi-

cano ai cosiddetti animali d’affezione o dacompagnia o piccoli animali che dir si vo-glia NON esercitano una professione sani-taria, ma commerciale, cioè forniscono unservizio e questo non ha alcuna valenzasociale (…e la “pet therapy fa molta scenain tv), a meno che non si tratti di una impo-sizione (vedi profilassi obbligatoria dellarabbia) ed allora diventiamo d’ufficio deiPubblici Ufficiali fino a che fa comodo;

2. il nostro è un Paese, nei fatti, sostanzial-mente zoofobo, più propenso a seguirele mode e i media, le associazioni anima-liste che traggono “profitti” di qualsiasi ti-po da qualunque loro azione facendo le-va su uno stucchevole buonismo a tutti icosti, fregandosene se siano o meno pre-senti Veterinari e, a maggior ragione di in-terpellarli, e quando ciò accade, sono a-cerrimi scontri dialettici per non dire dipeggio e, guarda caso, sono loro che

hanno sempre la meglio sui più qualificatiColleghi;

3. i Veterinari che svolgono un’attività so-cialmente utile sono i Colleghi PubbliciUfficiali della ASL, loro sì hanno compiticon una valenza sociale ben definita e ri-levante anche se, tuttavia, spesso pococonosciuta e/o apprezzata (il bassissimoprofilo sui media è una delle caratteristi-che della Veterinaria Italiana);

4. i politici ascoltano (o fanno finta di ascol-tare) tutti, ma di più quelli che hanno unavalenza politica importante e qualificante(vedi Avvocati, Medici e la loro levata discudi contro l’abolizione degli Ordini) ese ci ascoltano è solo per cortesia e qual-che foto istituzionale, da una parte edall’altra, per far testimoniare la parteci-pazione;

5. i Veterinari l. p per animali da compagnia,nonostante le inflazionate “specializzazio-ni”, non contano nulla ovvero non hannovoce in capitolo anzi sono considerati“potenziali evasori” proprio perché forni-scono un servizio di tipo “commerciale”(vedi anche il “pet corner”) e anche la tan-to sbandierata “qualità del servizio” - per-ché è di questo che si parla- ha una va-lenza irrilevante;

6. per il Ministero della Salute la presenzadella Veterinaria è solo un peso, un cor-po che deve mantenere sotto la sua egi-

da “ob torto collo”, figuriamoci se doves-se farsi carico anche del problema dell’I-VA dei Veterinari l. p.;

7. i vari Ministri più o meno “col tigre nel mo-tore” usano gli animali per conquistare il“ben pensante” elettorato cosiddetto “a-nimalista” e dell’IVA non gliene importagranché: è una questione marginale;

8. agli organi di Governo, il fatto che i Vete-rinari protestino e che vogliano un’IVA piùbassa non interessa nulla proprio perchéreputano la professione veterinaria non u-na professione sanitaria degna di essereconsiderata tale;

9. se i Veterinari si possono permettere dipartecipare a congressi, corsi, aggiorna-menti, specializzazioni significa che i de-nari ci sono, magari frutto di enormi sa-crifici di cui non importa a nessuno e,quindi, perché lamentarsi dell’IVA;

10. i proprietari che, alla fine, sono coloro chesoffrono di più dell’IVA che i Veterinari poiversano allo Stato, oramai si sono assue-fatti e non ci fanno più caso anche se, avolte, hanno da ridire quasi che fosse un“aumento” voluto per “gonfiare la parcel-la” e, a volte, si permettono perfino dicontestare e/o di non onorare.

Per finire, l’esimia Collega ed i Veterinari simettano l’animo in pace: l’Iva non verrà dimi-nuita né con questo né con futuri Governi. L’Italia è fatta così! Edoardo Vitali

“Ragionevolmente dico che per almenoun decennio non si potrà ancora fare a

meno degli animali per la ricerca". Silvio Garattini, Direttore dell’Istituto diricerche farmacologiche Mario Negri

laPROFESSIONE VETERINARIA 28| 2011 Lettere al Direttore 13

Ma l’Italia è fatta così

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Veterinari e operatori del settore

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Chiuso in stampa il 25 luglio 2011

laVETERINARIAPROFESSIONE

Questo periodico è associatoall’Unione Stampa Periodica Italiana

2) Una dermatite allergica alimentare deve esserela prima ipotesi diagnostica:

a in un cucciolo di 4 mesi che si gratta le

orecchie

b in un west highland white terrier che si

gratta solo nei mesi estivi

c in un cucciolo di 6 mesi con alopecia e

prurito sulle zampe e sul muso

d in un cane adulto con prurito e problemi

gastroenterici intermittenti

1) Il numero di reticolociti nel gatto:

a è sempre in relazione con la risposta rigenerativa

b non va considerato

c va considerato solo nelle anemie

emolitiche

d va considerato solo nelle anemie da

perdita

e non è sempre in relazione con la

risposta rigenerativa

QUIZ 1Risposta corretta: e)

Incontro della soc. spec.SIMEF: “Utilizzo ed

interpretazione appropriata edinappropriata degli esami dilaboratorio nella medicina

felina” - Cremona, Marzo 2008

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laPROFESSIONE VETERINARIA 28 | 201114 Calendario attività Dal 15 settembre al 9 ottobre

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25 SETINCONTRO SICARV METODICHE ECOCARDIOGRAFICHE DI DIAGNOSI, STADIAZIONE DELLA MALATTIA VALVOLARE MITRALICA E TERA-

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2 OTTINCONTRO REGIONALE SCIVAC MARCHE MYTHS AND MISCONCEPTIONS: OVVERO LEGGENDE E FALSE CONVINZIONI IN ODONTOSTOMATOLOGIA E CHI-

RURGIA ORALE VETERINARIA - Ancona - VIA FLAMINIA 220 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per info: Monica Borghisa-ni - Segr. Del. Reg. SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

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