Professione Veterinaria, Anno 2006, Nr 41

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006 SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE Anno 3, numero 41 dal 20 al 26 novembre 2006 Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. srl - Cremona la VETERINARIA PR O FESSI O NE 412 ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI A.N.M.V.I. UNIVERSITÀ E PRECARI Secondo il sottosegretario alla Salu- te, Gian Paolo Patta, il Governo do- vrebbe porre “al centro della sua atti- vità nel prossimo anno la moderniz- zazione del Paese e l’aumento degli investimenti nei settori della ricerca e dell’università”. Patta sollecita anche la piena attuazione del programma dell’Unione, costruendo “una mag- giore tutela previdenziale per i lavo- ratori precari e una generale riduzio- ne del precariato col superamento della Legge 30’’. RIFORMA “Entro dicembre sarà varata la rifor- ma delle professioni”. Lo assicura il Ministro Bersani in risposta alla Mar- gherita che chiede di passare alla fa- se due del processo di liberalizzazio- ni mettendo mano al riordino giuridi- co degli Ordini. Il Ministro Mastella ha predisposto una seconda bozza di ddl ed ha allungato i tempi della con- certazione con le organizzazioni pro- fessionali. PLASMA Sarà presto regolamentata dal Mini- stero della Salute la circolazione di sangue ed emoderivati in medicina veterinaria. Lo ha annunciato la Diret- trice generale Gaetana Ferri al con- vegno dell’ANMVI del 7 novembre. Un gruppo di esperti è già al lavoro per la stesura di un regolamento. FONDO SANITARIO ANMVI Il 1° dicembre i soci del Fondo Sani- tario ANMVI sono convocati in As- semblea Ordinaria ed Elettiva presso la sede di Cremona. Quest’anno l’As- semblea è chiamata alla nomina del Consiglio di Amministrazione 2007 - 2009. DIRETTIVA SERVIZI L’Europarlamento ha definitivamente licenziato la Direttiva Bolkstein sulla libertà di circolazione dei servizi nel mercato comunitario. Sono esclusi dal campo di applicazione tutti i ser- vizi sanitari, pubblici e privati, e tutte le professioni disciplinate dalla Diret- tiva Zappalà, compresa la professio- ne medico-veterinaria. REACH In seconda lettura, la Commissione Ambiente del Parlamento Europeo ha approvato un emendamento al Rego- lamento REACH sulle sostanze chi- miche, in base al quale i test su ani- mali dovranno essere abbandonati in tutti i casi in cui sono disponibili me- todi senza animali, come la tossico- genomica, che consente di osserva- re il modo in cui una sostanza altera la funzione dei geni nella cellula uma- na, senza l’uso di animali. Il relatore è l’eurodeputato italiano Guido Sac- coni. ANAVIT Ha iniziato la sua attività a settembre l’Associazione Nazionale del Vitello a Carne Bianca che riunisce le mag- giori aziende del settore con una pro- duzione di circa 300 mila capi. L’As- sociazione ha sede a Brescia, il suo Presidente è Piero Savoldi. Brevi www.vet.journal.it vet.journal - aggiornamento scientifico permanente on-line L'ANMVI presenta un progetto-proposta Il pubblico nella sala del Cenacolo (Palazzo Valdina, Camera dei Deputati) alla Tavola Rotonda dell’8 novembre. La Lombardia “congela” l’Istituto Zooprofilattico di Brescia U n gruppo di dirigenti dell’IZS della Lombardia e dell’Emilia Roma- gna di Brescia ha diramato il 16 novembre un comunicato sul com- missariamento dell’Istituto, deliberato due giorni prima dalla Giunta Formi- goni: “La mancanza della figura perfetta del rappresentante legale - afferma il comunicato - va a limitare l’operatività dell’ente al solo esercizio delle atti- vità di ordinaria amministrazione nonché agli atti essenziali ed indifferibili proprio nel momento in cui si rende necessaria una programmazione a me- dio e lungo termine su attività fondamentali per la collettività in particolare la sicurezza alimentare e la tutela sanitaria nell’ambito della filiera agro-alimen- tare”. L’istituto Zooprofilattico di Brescia conta 550 dipendenti su un centi- naio dirigenti (80 veterinari, 20 biologi e 10 chimici) e rappresenta la punta di diamante nella rete dei 10 istituti zooprofilattici nazionali. I dirigenti che hanno firmato il comunicato si dicono “fortemente preoccupati per il futuro anche per quanto concerne possibili scelte di assetti gestionali territoriali dell’istituto stesso che potrebbero mettere in pericolo l’unitarietà del nostro ente, con pesanti ripercussioni sui servizi e sulle garanzie che quotidiana- mente vengono forniti”. Nel chiedere “un impegno serio e concreto” da par- te di forze politiche regioni e ministero i dirigenti esprimono la preoccupa- zione che un organismo di otto componenti non possa garantire l’efficienza assicurata dal direttore generale e chiedono di individuare in “in tempi bre- vi” il nuovo vertice operativo. Il dettaglio della situazione viene fotografato dal giornale locale Brescia Og- gi al quale attingiamo per le informazioni che qui riportiamo mentre l’ANMVI ha avviato contatti parlamentari per valutare interrogazioni ed interpellanze urgenti al Ministro della Salute. L’ente che da 85 anni è considerato fiore al- l’occhiello della scienza applicata al settore zootecnico e alla vigilanza ali- mentare dall’altro giorno è privo di direttore generale e consiglio di ammini- strazione. La sua guida è affidata ora un organismo collegiale formato da 8 persone: l’ex direttore Ezio Lodetti e i componenti del Cda ormai decaduto: l’ex presidente Giovanni Paganelli e i consiglieri Franco Ricci e Gianluca Fantoni per l’Emilia Romagna, Luca Magli, Gian Paolo Mantelli e Giovanni Rossi per la Lombardia, il bresciano Roberto Gentili in rappresentanza del Ministero. La nomina del commissario collegiale arriva dopo un lungo e in- concludente braccio di ferro fra Lombardia ed Emilia Romagna attorno alla composizione del nuovo vertice, posto che quello vecchio è decaduto il 30 settembre scorso e che la proroga di 45 giorni è spirata il 14 novembre sen- za che i due enti trovassero un accordo. L’Emilia Romagna (regione rossa) rivendica il ruolo di direttore, ma la Lombardia (regione polista) a cui spetta di diritto la firma del relativo decreto non si sta. Il cambio di maggioranza in- tervenuto nel Governo nazionale potrebbe mutare gli equilibri politici dentro il futuribile Cda. E così l’Ente di via Bianchi è finito su un pericoloso binario morto. Nei giorni scorsi, in un clima concitato, da Milano è arrivato prima un decreto che nominava un commissario a tre teste (Lodetti, Paganelli e Gen- tili) poi uno a otto teste (affiancando ai primi tre gli altri cinque ex consiglie- ri). Il nuovo organismo può restare in carica fino a 90 giorni: un tempo suffi- ciente per sbloccare la situazione. O per aggravare l’impasse. Lo spettro di uno sdoppiamento dell’Istituto con relativo depotenziamento è più che mai concreto. LEA Vet la medicina veterinaria di base Il Presidente Scotti: chiediamo tavoli tecnici con tutti gli attori del sistema salute-animale A PAG. 3 In questi giorni tutti i quotidiani, gior- naliradio e telegionali hanno dato ampio spazio al rapporto ISTAT sulla popolazione italiana. Siamo arrivati quasi a 59 milioni di abitanti (58.751.711), valore in crescita ma solo grazie agli immigrati. Dal 2004 a fine 2005 la popolazione è aumenta- ta di 289.335 unità. Se non ci fossero gli immigrati in Italia avremmo sem- pre meno abitanti visto che il tasso di fecondità, 1,32 figli per donna, è uno dei più bassi a livello mondiale. L'a- spettativa di vita si è ancora allunga- ta arrivando a 77,2 anni per gli uomi- ni e 82,8 per le donne. Questi dati si- gnificano che in prospettiva avremo forse un contenimento della popola- zione ma certamente un numero di anziani sempre più elevato. Secondo tutte le indagini svolte gli anziani sono i maggiori proprietari di animali da compagnia proprio per- ché, molto spesso, l'animale è l'uni- ca compagnia, e normalmente sono anche quelli che hanno più attenzio- ne verso la loro salute ed il loro be- nessere. Indipendentemente dalle loro possibilità economiche i proprie- tari anziani sono quelli più disposti a spendere per il loro animale e quindi anche i migliori clienti per il veterina- rio. Se vediamo i dati espressi negli USA, o per restare in Europa, in Fran- cia, Germania o GranBretagna, que- sta tendenza è molto evidente ed il connubio animale anziano e proprie- tario anziano è molto diffuso richie- dendo ai veterinari una particolare attenzione verso questa clientela per le specifiche esigenze che normal- mente esprime. Proprietario anziano significa anche spesso una scelta di animale da compagnia che nel tempo si sta al- lontanando dal cane preferendogli invece il gatto. I motivi sono semplici ed evidenti. Anche se il cane forse sarebbe meglio, costringendo il pro- prietario anziano ad un regolare mo- vimento e ad una forzata socializza- zione, spesso le difficoltà di gestione che richiede oggi, portano a scelte diverse che di solito si orientano sul gatto, animale molto più autonomo e casalingo. In Italia ci sono 7,5 milioni di gatti e 7 di cani, il numero dei gatti è in conti- nua ascesa, ma in GranBretagna, più avanti di noi in questa evoluzione so- ciale, ci sono circa 6,8 milioni di cani e ben 9,8 di gatti. PIÙ ANZIANI, PIÙ ANIMALI, PIÙ GATTI

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Professione Veterinaria è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore

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006SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 3, numero 41 dal 20 al 26 novembre 2006Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003

(conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB MilanoConcessionaria esclusiva per la pubblicità

E.V. srl - Cremona

laVETERINARIAPROFESSIONE

412ORGANO DI INFORMAZIONE

DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE

MEDICI VETERINARI ITALIANIA.N.M.V.I.

UNIVERSITÀ E PRECARI Secondo il sottosegretario alla Salu-te, Gian Paolo Patta, il Governo do-vrebbe porre “al centro della sua atti-vità nel prossimo anno la moderniz-zazione del Paese e l’aumento degliinvestimenti nei settori della ricerca edell’università”. Patta sollecita anchela piena attuazione del programmadell’Unione, costruendo “una mag-giore tutela previdenziale per i lavo-ratori precari e una generale riduzio-ne del precariato col superamentodella Legge 30’’.

RIFORMA“Entro dicembre sarà varata la rifor-ma delle professioni”. Lo assicura ilMinistro Bersani in risposta alla Mar-gherita che chiede di passare alla fa-se due del processo di liberalizzazio-ni mettendo mano al riordino giuridi-co degli Ordini. Il Ministro Mastella hapredisposto una seconda bozza diddl ed ha allungato i tempi della con-certazione con le organizzazioni pro-fessionali.

PLASMASarà presto regolamentata dal Mini-stero della Salute la circolazione disangue ed emoderivati in medicinaveterinaria. Lo ha annunciato la Diret-trice generale Gaetana Ferri al con-vegno dell’ANMVI del 7 novembre.Un gruppo di esperti è già al lavoroper la stesura di un regolamento.

FONDO SANITARIO ANMVIIl 1° dicembre i soci del Fondo Sani-tario ANMVI sono convocati in As-semblea Ordinaria ed Elettiva pressola sede di Cremona. Quest’anno l’As-semblea è chiamata alla nomina delConsiglio di Amministrazione 2007 -2009.

DIRETTIVA SERVIZIL’Europarlamento ha definitivamentelicenziato la Direttiva Bolkstein sullalibertà di circolazione dei servizi nelmercato comunitario. Sono esclusidal campo di applicazione tutti i ser-vizi sanitari, pubblici e privati, e tuttele professioni disciplinate dalla Diret-tiva Zappalà, compresa la professio-ne medico-veterinaria.

REACHIn seconda lettura, la CommissioneAmbiente del Parlamento Europeo haapprovato un emendamento al Rego-lamento REACH sulle sostanze chi-miche, in base al quale i test su ani-mali dovranno essere abbandonati intutti i casi in cui sono disponibili me-todi senza animali, come la tossico-genomica, che consente di osserva-re il modo in cui una sostanza alterala funzione dei geni nella cellula uma-na, senza l’uso di animali. Il relatoreè l’eurodeputato italiano Guido Sac-coni.

ANAVITHa iniziato la sua attività a settembrel’Associazione Nazionale del Vitello aCarne Bianca che riunisce le mag-giori aziende del settore con una pro-duzione di circa 300 mila capi. L’As-sociazione ha sede a Brescia, il suoPresidente è Piero Savoldi.

Brevi

www.vet.journal.it vet.journal - aggiornamento scientifico permanente on-line

L'ANMVI presenta un progetto-proposta

Il pubblico nella sala del Cenacolo (Palazzo Valdina, Camera dei Deputati) allaTavola Rotonda dell’8 novembre.

La Lombardia “congela” l’IstitutoZooprofilattico di Brescia

Un gruppo di dirigenti dell’IZS della Lombardia e dell’Emilia Roma-gna di Brescia ha diramato il 16 novembre un comunicato sul com-

missariamento dell’Istituto, deliberato due giorni prima dalla Giunta Formi-goni: “La mancanza della figura perfetta del rappresentante legale - affermail comunicato - va a limitare l’operatività dell’ente al solo esercizio delle atti-vità di ordinaria amministrazione nonché agli atti essenziali ed indifferibiliproprio nel momento in cui si rende necessaria una programmazione a me-dio e lungo termine su attività fondamentali per la collettività in particolare lasicurezza alimentare e la tutela sanitaria nell’ambito della filiera agro-alimen-tare”. L’istituto Zooprofilattico di Brescia conta 550 dipendenti su un centi-naio dirigenti (80 veterinari, 20 biologi e 10 chimici) e rappresenta la puntadi diamante nella rete dei 10 istituti zooprofilattici nazionali. I dirigenti chehanno firmato il comunicato si dicono “fortemente preoccupati per il futuroanche per quanto concerne possibili scelte di assetti gestionali territorialidell’istituto stesso che potrebbero mettere in pericolo l’unitarietà del nostroente, con pesanti ripercussioni sui servizi e sulle garanzie che quotidiana-mente vengono forniti”. Nel chiedere “un impegno serio e concreto” da par-te di forze politiche regioni e ministero i dirigenti esprimono la preoccupa-zione che un organismo di otto componenti non possa garantire l’efficienzaassicurata dal direttore generale e chiedono di individuare in “in tempi bre-vi” il nuovo vertice operativo. Il dettaglio della situazione viene fotografato dal giornale locale Brescia Og-gi al quale attingiamo per le informazioni che qui riportiamo mentre l’ANMVIha avviato contatti parlamentari per valutare interrogazioni ed interpellanzeurgenti al Ministro della Salute. L’ente che da 85 anni è considerato fiore al-l’occhiello della scienza applicata al settore zootecnico e alla vigilanza ali-mentare dall’altro giorno è privo di direttore generale e consiglio di ammini-strazione. La sua guida è affidata ora un organismo collegiale formato da 8persone: l’ex direttore Ezio Lodetti e i componenti del Cda ormai decaduto:l’ex presidente Giovanni Paganelli e i consiglieri Franco Ricci e GianlucaFantoni per l’Emilia Romagna, Luca Magli, Gian Paolo Mantelli e GiovanniRossi per la Lombardia, il bresciano Roberto Gentili in rappresentanza delMinistero. La nomina del commissario collegiale arriva dopo un lungo e in-concludente braccio di ferro fra Lombardia ed Emilia Romagna attorno allacomposizione del nuovo vertice, posto che quello vecchio è decaduto il 30settembre scorso e che la proroga di 45 giorni è spirata il 14 novembre sen-za che i due enti trovassero un accordo. L’Emilia Romagna (regione rossa)rivendica il ruolo di direttore, ma la Lombardia (regione polista) a cui spettadi diritto la firma del relativo decreto non si sta. Il cambio di maggioranza in-tervenuto nel Governo nazionale potrebbe mutare gli equilibri politici dentroil futuribile Cda. E così l’Ente di via Bianchi è finito su un pericoloso binariomorto. Nei giorni scorsi, in un clima concitato, da Milano è arrivato prima undecreto che nominava un commissario a tre teste (Lodetti, Paganelli e Gen-tili) poi uno a otto teste (affiancando ai primi tre gli altri cinque ex consiglie-ri). Il nuovo organismo può restare in carica fino a 90 giorni: un tempo suffi-ciente per sbloccare la situazione. O per aggravare l’impasse. Lo spettro diuno sdoppiamento dell’Istituto con relativo depotenziamento è più che maiconcreto.

LEA Vet la medicinaveterinariadi baseIl Presidente Scotti: chiediamo tavolitecnici con tutti gli attori del sistemasalute-animale A PAG. 3

In questi giorni tutti i quotidiani, gior-naliradio e telegionali hanno datoampio spazio al rapporto ISTAT sullapopolazione italiana. Siamo arrivatiquasi a 59 milioni di abitanti(58.751.711), valore in crescita masolo grazie agli immigrati. Dal 2004 afine 2005 la popolazione è aumenta-ta di 289.335 unità. Se non ci fosserogli immigrati in Italia avremmo sem-pre meno abitanti visto che il tasso difecondità, 1,32 figli per donna, è unodei più bassi a livello mondiale. L'a-spettativa di vita si è ancora allunga-ta arrivando a 77,2 anni per gli uomi-ni e 82,8 per le donne. Questi dati si-gnificano che in prospettiva avremoforse un contenimento della popola-zione ma certamente un numero dianziani sempre più elevato. Secondo tutte le indagini svolte glianziani sono i maggiori proprietari dianimali da compagnia proprio per-ché, molto spesso, l'animale è l'uni-ca compagnia, e normalmente sonoanche quelli che hanno più attenzio-ne verso la loro salute ed il loro be-nessere. Indipendentemente dalleloro possibilità economiche i proprie-tari anziani sono quelli più disposti aspendere per il loro animale e quindi

anche i migliori clienti per il veterina-rio. Se vediamo i dati espressi negliUSA, o per restare in Europa, in Fran-cia, Germania o GranBretagna, que-sta tendenza è molto evidente ed ilconnubio animale anziano e proprie-tario anziano è molto diffuso richie-dendo ai veterinari una particolareattenzione verso questa clientela perle specifiche esigenze che normal-mente esprime. Proprietario anziano significa anchespesso una scelta di animale dacompagnia che nel tempo si sta al-lontanando dal cane preferendogliinvece il gatto. I motivi sono semplicied evidenti. Anche se il cane forsesarebbe meglio, costringendo il pro-prietario anziano ad un regolare mo-vimento e ad una forzata socializza-zione, spesso le difficoltà di gestioneche richiede oggi, portano a sceltediverse che di solito si orientano sulgatto, animale molto più autonomo ecasalingo. In Italia ci sono 7,5 milioni di gatti e 7di cani, il numero dei gatti è in conti-nua ascesa, ma in GranBretagna, piùavanti di noi in questa evoluzione so-ciale, ci sono circa 6,8 milioni di canie ben 9,8 di gatti. ■

PIÙ ANZIANI, PIÙ ANIMALI, PIÙ GATTI

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L’Associazione NazionaleMedici Veterinari Italiani hapresentato un progetto-

proposta denominato LEA Vet vol-to a consolidare il ruolo sanitariodel medico veterinario privato nelsistema-sanità animale e nella so-cietà. La proposta tende all’innal-zamento della considerazionepubblica del Medico Veterinarioper animali da compagnia ed al-l’attribuzione di un riconoscimentodel suo ruolo medico-sanitario perla collettività, attraverso l’organiz-zazione di una medicina veterina-ria di base. La proposta suggeri-sce quindi di avocare alle struttureveterinarie prestazioni di base sudue livelli: 1) per i cani e gatti sen-za proprietario; 2) per i 14 milioni emezzo di animali tradizionali dacompagnia (cani e gatti) presentinel 41% delle famiglie italiane. L’elaborazione della proposta par-te dalle annose criticità del primolivello (randagismo) e dalle caren-ze del secondo (insufficiente appli-cazione delle norme sulla pro-prietà di cani e gatti) che ostacola-no il diffondersi di una autenticacultura del possesso responsabi-le, della prevenzione veterinaria edelle cure di base per la salute edil benessere animale. I principali o-stacoli, come vogliono dimostrarele relazioni dei dottori Scotti e Tor-riani qui sintetizzate, ancor primadi risiedere nella disponibilità dellerisorse economiche - pubbliche oprivate - sono dati dall’assenza difondamenti organizzativi e di u-niforme applicazione delle leggisul territorio nazionale. Prima di o-gni valutazione finanziaria del pro-getto, vanno risolte numerose la-cune nella gestione organizzatadegli animali senza proprietario enell’attuazione di norme elementa-ri del possesso responsabile comel’identificazione animale.Le prestazioni della medicinaveterinaria di baseOccorre individuare le prestazioni

riconducibili ad una medicina ve-terinaria di base. Alcune prestazio-ni di base sono richieste tanto perl’animale non di proprietà (LIVEL-LO 1) quanto per l’animale di pro-prietà (LIVELLO 2). Si tratta, per al-cune delle prestazioni sotto elen-cate, di prestazioni da eseguirsi u-na sola volta sull’animale nell’arcodella sua vita. La medicina veterinaria di basepotrebbe ricomprendere:a) prestazioni veterinarie richie-ste dalle norme di legge:identificazione elettronica, iscri-zione in anagrafe, rilascio delpassaporto europeo (Reg. CE998/2003),b) prestazioni veterinarie legatead obiettivi di prevenzione (es.zoonosi), salute e benessere a-nimale, sanità pubblica:profilassi vaccinale (e.g. parvovi-rosi, cimurro, leptospirosi, rabbia,calicivirosi, rinotracheite infettiva,ecc.), diagnostica (e.g. esami co-prologici), trattamenti antiparas-sitari. controllo/prevenzione del-le nascite (sterilizzazioni: orchiec-tomia, ovariectomia, ovarioisterec-tomia). Dovrebbero auspicabil-mente rientrare nella medicina dibase anche prestazioni di tipoinformativo-educativo collegatea quelle di legge e di tipo clinicoper la divulgazione di principi dicorretta convivenza uomo-anima-le. Quanto detto assume particola-re rilievo, ad esempio, ai fini dellatutela dell’incolumità pubblica nel-l’ambito della prevenzione dei fe-nomeni di aggressività canina. La mutua degli animali? No!!“LEA Vet” non vuole essere un pro-getto di “mutua degli animali”. Nonsi tratta di aprire presidi o ambula-tori pubblici né di far entrare nellestrutture del SSN il paziente anima-le. Il ricorso alle strutture veterina-rie private capillarmente presentisul territorio cancella da un facileimmaginario l’idea anacronisticadel veterinario della mutua.

3ATTUALITÀ

Tavola rotonda a Roma l'8 novembre

LEA Vet: la veterinaria privata entri a pieno titolo nel sistema salute-animaleIl progetto-proposta sposa finalità pubbliche e sociali con la valorizzazione delle strutture veterinarie private

laPROFESSIONE VETERINARIA 41/2006

Cosa vuol dire “LEA Vet”?Con “LEA Vet” l’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani si riferisce ad unprogetto-proposta per l’erogazione di prestazioni di medicina veterinaria di base peril cane e il gatto su due livelli:• LIVELLO 1. L’animale (cane e gatto) non di proprietà • LIVELLO 2. L’animale (cane e gatto) di proprietàIl richiamo ai LEA - i livelli essenziali di assistenza del nostro sistema sanitario nazio-nale - vuole portare l’attenzione della collettività sul valore sanitario e sociale dellamedicina e della prevenzione veterinaria di base. Sono infatti considerabili “livelli es-senziali di assistenza veterinaria” quelle prestazioni di medicina veterinaria “di base”,richieste dal Legislatore, dalle Autorità Competenti e dalla Collettività. Esse agisconosu: a) rapporto che intercorre tra randagismo- sanità- ambiente-società (LIVELLO 1);

b) controllo sanitario dell’interazione uomo-animale (es. zoonosi) (LIVELLO 2)“Tutti gli ambulatori, cliniche, ospedali veterinari privati presenti sul territorio nazionale (6500) entrerebbero a pie-no titolo nel progetto LEA Vet- ha dichiarato il Presidente dell’ANMVI Carlo Scotti (foto) - nessun ambulatorio vie-ne escluso. Viene quindi valorizzata una risorsa già capillarmente presente su tutto il territorio nazionale, con pro-fessionalità già esistenti, senza aggravi di costi per lo Stato, ma anzi consentendo notevoli risparmi”. Entrambi i livelli, 1 e 2, richiedono oggi che il veterinario privato giochi un ruolo di primo piano. Non è più differi-bile il coinvolgimento sistematico, coordinato e organizzato dei medici veterinari privati nel sistema salu-te-animale. È anche incongruo e deprecabile sprecare un patrimonio di competenze (e di strutture) distri-buito su tutto il territorio nazionale mentre appare poco lungimirante non coinvolgere nel campo della sa-nità pubblica questi professionisti. Nel nostro Paese sono presenti circa 6.500 strutture sanitarie autorizzate, ri-spondenti ai requisiti minimi strutturali, tecnologici ed organizzativi per l’erogazione delle prestazioni veterinarie.Tale coinvolgimento non si è ancora perfezionato. Occorre quindi consolidare la consapevolezza che le struttureveterinarie private non sono solo soggetti che agiscono nel libero mercato dei servizi professionali, ma soggettiche operano anche per il soddisfacimento di obiettivi di sanità animale e di sanità pubblica. Peraltro, per iltipo di prestazione e di servizio quotidiano che essi svolgono, possono definirsi vere e proprie sentinelle sanita-rie sul campo mentre il contatto con l’utenza rappresenta di fatto il compito di educazione sanitaria e di contattocon il cittadino che, diversamente, riesce difficile attuare senza il dispendio di preziose energie pubbliche.Il patrimonio di dotazione tecnico - strumentale e di professionalità clinica presente nella veterinaria privata nonviene così utilizzato, mentre potrebbe essere opportunamente messo al servizio di tutta la popolazione animale,delle pubbliche amministrazioni, dei proprietari/detentori e della collettività. Le strutture veterinarie private autorizzate, giova qui sottolinearlo, svolgono un ruolo essenzialmente erogatore, adifferenza dei soggetti delle pubbliche amministrazioni il cui ruolo è regolatore. Nelle azioni riconducibili al LIVELLO 1 (animali non di proprietà) le AASSLL - nell’assolvimento dei loro compiti i-stituzionali di enti regolatori possono avvantaggiarsi- logisticamente ed economicamente - del ruolo erogatoreproprio delle strutture private.Nelle azioni riconducibili al LIVELLO 2. (animali di proprietà) le strutture veterinarie private non possono che rap-presentare la sede naturale per l’erogazione di prestazioni di medicina veterinaria di base. È auspicabile un pia-no di coordinamento e di valorizzazione di tutti gli attori del sistema salute-animale. Alle norme nazionali edi carattere generale non corrispondono attuazioni o recepimenti uniformi sul piano territoriale. È la disomoge-neità d’intervento - quando non la disorganizzazione a caratterizzarne l’applicazione, unitamente allo scollamen-to di azione fra tutti i soggetti preposti: AASSLL, Ordini Provinciali, medici veterinari privati, Amministrazioni locali(Regioni, Provincie e Comuni). La casistica sul territorio nazionale di progetti di lotta al randagismo come di in-centivazione del possesso di animali di proprietà - a causa di tale mancanza di coordinamento - sfiora l’aneddoti-ca per inefficienza, improvvisazione, incompetenza, cattiva sanità animale e spreco di risorse economiche. Studi tecnici di fattibilità e di sostenibilità. I “LEA Vet” partono da premesse condivise, per quanto attiene il LI-VELLO 1 (gli animali non di proprietà), e formalmente consegnate al Ministero della Salute dal Gruppo TecnicoRandagismo nel 2004. I “LEA Vet” per gli animali di proprietà si inseriscono in una prospettiva di innalzamentodella considerazione pubblica dell’animale da compagnia, elevato a gradi di tutela normativa e di significato so-ciale sempre crescenti. A questa maggior considerazione sul piano dei diritti, l’Associazione Nazionale MediciVeterinari Italiani ritiene che debba corrispondere una adeguata politica della salute e del benessere animaleche riconosca, in concreto, fra i diritti del cane e del gatto il diritto alla salute.Alla luce di quanto detto, il progetto-proposta qui delineato “LEA Vet” La medicina veterinaria di base vuole es-sere un invito a tutti gli attori del sistema- salute animale a proseguire sui percorsi intrapresi e a condividere stu-di tecnici di fattibilità e di sostenibilità.

Le strutture private come “cinghia di trasmissione”“Mi aggancio a quanto ho ascoltato e lo condivido pienamente”. Alla tavola roton-da sui LEAVet Romano Marabelli (foto), Capo del Dipartimento di Sanità PubblicaVeterinaria, della Nutrizione e della Sicurezza degli Alimenti, ha portato i saluti delSottosegretario Patta e l’attenzione del Ministero della Salute al progetto propostodall’ANMVI. “Si conferma - ha detto Marabelli - che la veterinaria libero-professio-nale è parte integrante del sistema e che affidare degli incarichi alle strutture pri-vate significa chiedere una partecipazione globale al sistema-sicurezza, anchecome osservatorio epidemiologico, come cinghia di trasmissione. Tutto questodeve essere governato e deve avere delle risorse. È necessaria una comparteci-pazione globale agli obiettivi di sanità pubblica e di riduzione dei costi. Se c’è unindirizzo politico e un indirizzo condiviso fra tutti gli attori, allora bisognerà stabili-

re le risorse della parte pubblica e quelle integrative da parte dei privati e delle amministrazioni locali. Oc-corre anche una organizzazione dei servizi e avere dei servizi veterinari adeguati agli indirizzi che vengonodalle Regioni, oggi non è così e ci sono elementi di arretramento preoccupanti in alcune Regioni. Su questoc’è l’attenzione del Ministro e del Sottosegretario”.

La tavola rotonda LEA Vet - La medicina veterinaria di base - si è svoltapresso la sede parlamentare di Palazzo Valdina l’8 novembre scorsoalla presenza di numerose rappresentanze professionali. Alle relazionidel Presidente ANMVI e del Segretario dell’Associazione, Laura Torria-ni, sono seguiti gli interventi dei Colleghi parlamentari Gianni Mancuso(a destra) e Rodolfo Viola (a sinistra), del Presidente della LAV Gianlu-ca Felicetti e della Presidente dell’Ordine dei Veterinari di Roma, Dona-tella Loni. Per il Ministero della Salute sono intervenuti il capo Diparti-mento di Sanità Pubblica Veterinaria Romano Marabelli e il Prof. SergioPapalia del Ministero della Salute. La registrazione filmata della TavolaRotonda a cura di Giofil è disponibile on line al sito www.anmvi.it

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la

Si parla di una rete di strutture pri-vate, autorizzate - quindi in regolacon i requisiti minimi strutturali e inmoltissimi casi attrezzate per pre-stazioni di alta qualità- da organiz-zare secondo un piano di coordi-namento con l’Autorità pubblica, iServizi Veterinari e l’Ordine com-petente (accredito/convenzione). Quanto costa la medicina dibase?Qualunque stima di costo delleprestazioni di medicina veterinariadi base non può che essere pre-suntiva: non disponiamo di statisti-che precise sul numero di cani egatti di proprietà e non di pro-prietà. Dobbiamo attenerci a cifre,anche di fonte ufficiale, ma non e-satte o complete. Le stime economiche avanzate dapiù sedi sono gioco-forza discor-danti: proposte di legge in Parla-mento per l’istituzione di un servi-zio veterinario mutualistico stima-no in 5 milioni di euro annui la spe-sa a carico dello Stato, ma nondettagliano le prestazioni. Stime li-mitate a identificazione e sterilizza-zione calcolano costi anche moltopiù elevati. Ciò che può essere consideratocome unico valore di partenza, di-sponibile ed attendibile, è dunqueil costo unitario dell’erogazione del“pacchetto” completo di prestazio-ni di medicina veterinaria di base,precedentemente individuato. a) le prestazioni veterinarie ri-chieste dalle norme di legge: i-dentificazione elettronica, iscrizio-ne in anagrafe, rilascio del passa-porto europeo (Reg. CE 998/2003), hanno oggi un costo varia-bile da Regione a Regione (diver-se tariffe regionali, tariffe prefissateper il veterinario privato, libera de-terminazione) che andrebbe op-portunamente uniformato. b) le prestazioni veterinarie le-

gate ad obiettivi di prevenzione,salute e benessere animale e disanità pubblica, possono esserevalutate sulla base delle tariffedeontologiche e di riferimento indi-viduate dalla FNOVI, sulla base deldisciplinare redatto dal ConsiglioSuperiore di Sanità.La questione del finanziamentoLe formule di accredito o con-venzione possono essere defini-te su base territoriale (Regioni,Provincie e Comuni,) purché se-condo criteri e principi uniformi,che coordino fra loro tutti gli attoridel sistema salute animale: istitu-zioni ed enti pubblici, ordini provin-ciali, medici veterinari privati, asso-ciazioni animaliste e di volontariato(Livello 1).Per il Livello 2 vale anche l’ipotesidi creazione di un Fondo di soli-darietà nazionale Cane e Gatto,diversamente valutabile a secon-da che le prestazioni di medicinaveterinaria di base vengano rico-nosciute a tutti i proprietari, oppu-re (per criterio prioritario o di gra-dualità) solo a determinate fascedi cittadini deboli sulla base di unticket. Detto Fondo potrebbe ali-mentarsi sulla base di stanziamen-ti pubblici, contributi di privati cit-tadini proprietari non ricompresinelle fasce socialmente deboli.Il Fondo potrebbe inoltre alimentar-si con le sanzioni pecuniarie deri-vanti da violazioni di legge (ad e-sempio in relazione alla 189 contro imaltrattamenti e l’abbandono o conl’introduzione di un sistema sanzio-natorio a carico dei proprietari chenon si fanno carico entro un presta-bilito termine dall’acquisto o dall’a-dozione del cucciolo di provvederealla sua identificazione). Le proposte di legge in Parlamentosuggeriscono - stimata la spesa- la“corrispondente riduzione dellostanziamento iscritto, ai fini del bi-

lancio triennale 2005-2007, nel-l’ambito dell’unità previsionale dibase di parte corrente “Fondo spe-ciale” dello stato di previsione delMinistero dell’economia e delle fi-nanze per l’anno 2005, allo scopoparzialmente utilizzando l’accanto-namento relativo al Ministero dellasalute.” Passi avanti: le deduzioni fiscalie l’esenzione IVALe prestazioni della medicina vete-rinaria di base sugli animali di pro-prietà, incluse le eventuali steriliz-zazioni, per il loro impatto positivosulla collettività possono aspiraread una decisa defiscalizzazione:attraverso l’esenzione o l’abbatti-mento dell’IVA (oggi al 20% su tut-te le prestazioni veterinarie indi-pendentemente dai loro risvolti disanità pubblica e di prevenzione),oppure attraverso la deducibilità fi-scale, ossia rendendo le prestazio-ni della medicina veterinaria di ba-se interamente recuperabili (ciòmantenendo salvaguardate le ulte-riori previsioni di detraibilità a favo-re di spese veterinarie al di fuori dellivello essenziale di base, secondoi limiti già individuati dal Fisco). ■

PROFESSIONE VETERINARIA 41/20064ATTUALITÀ

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RIPARTO DEL FINANZIAMENTO LEGGE 281/1991 - ANNO 2005Fondo da ripartire tra le Regioni e le Provincie Autonome per larealizzazione di interventi in materia di animali d’affezione eprevenzione del randagismo, nonché interventi specifici di tiposanitario e strutturale per la prevenzione e la lotta al randagismo

Somma complessiva impegnata: € 4.271.578,00

PIEMONTE 405.564,47

ABRUZZO 104.827,15

BASILICATA 43.164,76

BOLZANO 22.045,59

CALABRIA 243.424,70

CAMPANIA 332.816,07

EMILIA ROMAGNA 393.558,22

FRIULI VENEZIA GIULIA 74.615,80

LAZIO 322.672,20

LIGURIA 158.211,03

LOMBARDIA 447.747,50

MARCHE 144.188,14

MOLISE 50.767,24

PUGLIA 342.147,84

SARDEGNA 141.708,48

SICILIA 304.559,11

TOSCANA 292.302,74

TRENTO 24.045,52

UMBRIA 144.994,27

VALLE D’AOSTA 10.481,50

VENETO 267.736,17

(fonte: Ministero della Salute - riparto del 6 dicembre 2005 -non ancora deliberato il riparto 2006)

Strutture a costo zero: il primo grande vantaggio

Il ricorso alle strutture veterinarie private autorizzate ai sensi di legge èdi per sé un vantaggio per la collettività: rappresenta un patrimonio didotazione tecnica e di professionalità già acquisiti. L’impiego di risor-se economico-finanziarie pubbliche per la realizzazione di ambula-tori, cliniche od ospedali pubblici, con investimenti in attrezzaturee personale medico veterinario per l’erogazione di prestazioni suanimali di proprietà è da escludere categoricamente. Non rientra nel-le finalità del Pubblico l’erogazione di prestazioni veterinarie su animalidi proprietà e senza dubbio comporta difficoltà organizzative e di ge-stione. Le Pubbliche amministrazioni (Regioni, Provincie Comuni) po-trebbero invece avvalersi di una rete di strutture veterinarie private di ri-ferimento, individuate sul territorio con la collaborazione degli OrdiniVeterinari Provinciali e delle Autorità competenti al rilascio dell’autoriz-zazione.Il primo strumento di finanziamento è quindi da individuarsi, in via diprincipio, in un virtuoso impiego di risorse finanziarie pubbliche, evitan-do investimenti inutili e favorendo quelli che garantiscono un ritorno intermini di risparmio della spesa pubblica.Il secondo strumento è dato dal recupero a medio termine dei costi dicui si grava la collettività per il fenomeno del “randagismo di ritorno”,ovvero l’abbandono conseguente alla mancanza di responsabilizzazio-ne del proprietario o allo smarrimento di animali non più ricondotti alproprietario (anche in ragione di carenze nel sistema anagrafe).Finanziare le adozioni o sostenere un livello essenziale di assistenzaveterinaria costa meno alla Pubblica Amministrazione che mantenereun cane (randagio o randagio di ritorno). Il costo di mantenimento di uncane nei ricoveri è di circa 1000 euro all’anno. Si stima che la spesaproiettata su scala nazionale sia di 45 milioni di euro per anno.

“LEAVet” LIVELLO 1 - l’animale (cane e gatto) non di proprietà

di Laura Torriani

Segretario ANMVI

Il fenomeno del randagismo (ca-nino e felino) - che investe la pro-blematica della gestione pubblicadei rifugi/canili e la gestione am-bientale delle aree interessatedalla presenza di animali non diproprietà, presenta risvolti sani-tari, economici, ambientali e so-ciali.È pertanto un livello di evidenteinteresse pubblico.La presenza di animali di pro-prietà assume rilievo per il LivelloLEA Vet 1, in relazione alla pre-venzione del fenomeno dell’ab-bandono e del “randagismo di ri-torno”, al corretto rapporto uomo-animale-società (prevenzione del-l’aggressività canina e tutela del-l’incolumità pubblica), all’incenti-vazione delle adozioni dai canili,intesa anche come strategia disgravio economico per le ammini-strazioni.Molto di quanto qui esposto esuggerito si riconosce nei princi-pi, nelle proposte e negli obiettivicontenuti del documento finale li-cenziato dal Gruppo Tecnico ran-dagismo istituito presso il Ministe-ro della Salute, che ha visto il con-corso e l’apporto di contributicondivisi di tutti i soggetti coinvol-ti e del quale hanno fatto parte,per l’ANMVI, la dottoressa LauraTorriani e il Dottor Raimondo Co-langeli. Il Livello “LEA Vet” 1 (me-dicina di base sugli animali non di

proprietà) - si basa sul raggiungi-mento dei seguenti obiettivi:a) IL CONSOLIDAMENTO DEL-L’IMPIANTO NORMATIVO ESI-STENTEb) L’INDIVIDUAZIONE E L’UTILIZ-ZO RAZIONALE DELLE RISORSEECONOMICO-FINANZIARIEc) LA PIANIFICAZIONE E L’AR-MONIZZAZIONE E DEGLI INTER-VENTId) LA SISTEMATICA INTEGRA-ZIONE DELLE STRUTTURE VE-TERINARIE PRIVATE

e) LE PRESTAZIONI MEDICO-VE-TERINARIE DI BASEf) I COSTI DELLA MEDICINA VE-TERINARIA DI BASE PER ANIMA-LI NON DI PROPRIETÀIL CONSOLIDAMENTODELL’IMPIANTO NORMATIVOESISTENTEIl complesso delle norme in ma-teria di animali d’affezione e ran-dagismo è a tutt’oggi applicatoed attuato in maniera frammenta-ria e incompleta. La norma ge-nerale di partenza si disperde, si

Page 5: Professione Veterinaria, Anno 2006, Nr 41

parcellizza e si vanifica in sedeperiferica. La legge 14 agosto 1991, n. 281“Legge quadro in materia di ani-mali di affezione e prevenzionedel randagismo” non risulta, a 15anni dalla sua emanazione, appli-cata in maniera uniforme in tutto ilterritorio nazionale. In alcuni casila sua attuazione è tanto recenteda risultare tardiva. Ad integrare ed aggiornare l’im-pianto normativo della L. 281/91 èintervenuto l’ Accordo del 6 feb-braio 2003 tra il Ministro della Sa-lute, le Regioni e le Provincie Au-tonome di Trento e Bolzano in ma-teria di benessere degli animalida compagnia e pet therapy, chetuttavia non è stato ancora rece-pito da tutte le Regioni. Il rapporto uomo-animale-societàviene inoltre diversamente regola-mentato da Regione a Regione etalvolta conosce differenze di pro-spettiva all’interno di una stessaRegione (es. regolamenti comu-nali e provinciali incoerenti fra lo-ro e/o con la norma regionale).L’assenza di una incisiva campa-gna di educazione alla responsa-bilizzazione del possesso di un a-nimale da compagnia, nonché diun complessivo sistema sanzio-natorio vanifica le azioni di con-trollo della consistenza della po-polazione animale, l’obbligo di re-gistrazione in anagrafe, la preven-zione del fenomeno dell’abban-dono (Legge 189/2004) e quindidel “randagismo di ritorno”. È dunque auspicabile l’adozionedi criteri guida nazionali, ispiratialle norme generali nazionali, daattuarsi uniformemente sul territo-rio, agevolando e incentivandol’adozione di modalità regolamen-tari omogenee.Altrettanto auspicabile, accanto

all’armonizzazione delle norme, èl’adozione di piani coordinati diattuazione e di intervento fra tutti ilivelli coinvolti (Ministero della Sa-lute, Regioni, Provincie e Comuni)uniformi a livello dell’organizza-zione e dell’operatività sul campo.

L’INDIVIDUAZIONE E L’UTILIZZORAZIONALE DELLE RISORSEDISPONIBILI Le risorse economico-finanziariepubbliche a disposizione sono li-mitate, ma è tuttavia nella loro ge-stione che si ravvisano le princi-pali criticità. I criteri con i quali at-tualmente il Ministero della Salute,come stabilito di concerto con ilMinistero del Tesoro, ripartisce ifondi alle Regioni e Provincie Au-tonome sono opinabilmente legatialla consistenza numerica dei ca-ni e dei gatti randagi e di pro-prietà presenti nel territorio in rap-porto alla popolazione umana.Alle risorse dell’amministrazionecentrale, si affiancano le risorsediversamente messe in campodalle amministrazioni locali, re-gionali, provinciali e comunali. L’utilizzo di queste risorse è talvol-ta risultato scarsamente pianifica-to e coordinato. Ne sono derivateesperienze di gestione occasio-nale, estemporanea, non esentida inclinazioni demagogiche. Laconseguenza più evidente è la di-spersione delle risorse. Risorse malspese, dunque, maanche mal destinate: secondoquanto rilevato dal Gruppo Tecni-co ministeriale Randagismo lesomme ripartite non vengonoquasi mai destinate in via priorita-ria all’erogazione di prestazioni dibase sui randagi: anagrafe e ste-rilizzazione. È più frequente assi-stere ad investimenti incontrollatinei canili o in strutture sanitarie i-

nutilizzate o inutilizzabili (es. strut-ture sanitarie mobili non autoriz-zabili ai sensi di legge). Né si è fa-vorita la prevenzione del randagi-smo: all’aumento dei fondi, incre-mentati con le risorse messe a di-sposizioni dalle Regioni e dalleamministrazioni locali, non si è a-vuta alcuna significativa inciden-za sul controllo delle nascite e sul“randagismo di ritorno” causatodagli abbandoni.

LA PIANIFICAZIONE EL’ARMONIZZAZIONE E DEGLIINTERVENTIGli interventi a cui assistiamo so-no oggi lasciati ad iniziative diffe-renziate, sporadiche, sovente ca-ratterizzate da improvvisazione,genericità, estemporaneità, addi-rittura da violazioni di elementarinorme di legge. Occorre predi-sporre un piano coordinato di in-tervento, da attuarsi secondo li-nee guida comuni in tutte le realtàterritoriali. 1. Coinvolgimento e coordina-mento a tutti i livelli- nazionale- re-gionale- territoriale- degli attoridel sistema-salute animale: auto-

rità competenti, AASSLL, OrdiniVeterinari Provinciali, Veterinariprivati, organizzazioni e associa-zioni animaliste e di volontariato.Il mancato coordinamento di tuttele categorie - non di rado per mio-pia delle stesse categorie coinvol-te- rende inefficaci le iniziative emal destinate le risorse. È solo at-traverso un corretto riconosci-mento dei ruoli e delle funzioniche si può imprimere una inver-sione di tendenza nella gestionedel randagismo.2. Adozione di protocolli orga-nizzativi ed operativi uniformi conpriorità di intervento.3. Piena titolarità dei medici ve-terinari privati nelle procedureconnesse all’anagrafe dall’inocu-lazione del microchip all’accessoalle BDR (Banche Dati Regionali)per il rintraccio degli animalismarriti (prevenzione del randagi-smo attraverso il controllo del fe-nomeno dell’abbandono). Si vedaa questo proposito il capitolo de-dicato al LIVELLO 2 (“LEA Vet”,gli animali di proprietà).4. Sistematico ricorso allestrutture veterinarie private (v.

punto successivo).

LA SISTEMATICAINTEGRAZIONE DELLESTRUTTURE VETERINARIEPRIVATE È tempo di riconoscere al medicoveterinario privato un ruolo di at-tore e collaboratore delle finalitàpubbliche e sociali che sottendo-no tanto al rapporto con l’animalenon di proprietà, che di proprietà.Alle strutture veterinarie private,autorizzate ai sensi dell’AccordoStato-Regioni sui requisiti minimitecnologici e strutturali per l’ero-gazione delle prestazioni veteri-narie, va riconosciuto un ruolo e-rogatore di supporto alle fina-lità di sanità pubblica. Occorrevalorizzare l’esperienza e la pro-fessionalità clinica del medico ve-terinario privato, anche per garan-tire che alle prestazioni di livelloessenziale (i.e. sterilizzazioni) siaccompagni un contesto di ga-ranzia per il benessere del pa-ziente animale, troppo spesso tra-scurato sull’animale non di pro-prietà, considerato oggetto e nonsoggetto della prestazione.

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Le stime sugli animali territorialmente presenti sono presuntive.Le Regioni non dispongono di dati esatti circa il numero di animali(cani e gatti) non di proprietà complessivamente presenti sul territorio,né di dati esatti circa il numero di animali di proprietà correttamenteidentificati e registrati, stante il mancato funzionamento complessivodelle anagrafi (si veda la consistenza dei cani iscritti all’anagrafe nelcapitolo dedicato al LIVELLO 2 (“LEA Vet”, gli animali di proprietà).L’incertezza dei dati è pressoché totale per il gatto.

REGIONI CANI PROPRIETÀ CANI RANDAGI

PIEMONTE 717.872 13.343

VALLE D’AOSTA 17.500 300

LOMBARDIA 900.000 7.078

BOLZANO 40.000 340

TRENTO 43.000 830

VENETO 437.800 17.000

FRIULI VEN. GIULIA 100.000 2.000

LIGURIA 247.226 9.167

EMILIA ROMAGNA 503.458 10.000

TOSCANA 509.560 27.108

UMBRIA 217.407 28.447

MARCHE 175.000 31.000

LAZIO 416.175 59.266

ABRUZZO 105.870 42.710

MOLISE 36.761 16.148

CAMPANIA 311.304 122.076

PUGLIA 123.410 77.441

BASILICATA 29.058 32.976

CALABRIA 188.000 81.000

SICILIA 244.000 68.261

SARDEGNA 153.048 14.026

TOTALE 5.516.449 660.517

(Fonte: Ministero della Salute, dati al dicembre 2002)

Page 6: Professione Veterinaria, Anno 2006, Nr 41

LE PRESTAZIONILa medicina veterinaria di basesugli animali non di proprietà de-ve garantire l’erogazione di pre-stazioni coincidenti con i presup-posti e le finalità delle norme perla prevenzione e la lotta al randa-gismo. Identificazione (quantificazionecerta dei soggetti) e sterilizza-zione (controllo del randagismo)rappresentano il livello essenzia-le di assistenza veterinaria per glianimali non di proprietà in rela-zione alle finalità delle vigentinorme di legge. In Italia la legge vieta l’eutanasiaper i randagi.L’eventuale passaggio dell’ani-male ad animale di proprietà at-traverso il meccanismo dell’ado-zione potrebbe comportare l’ero-gazione dell’intero “pacchetto” diprestazioni di medicina veterina-ria di livello essenziale. È facilmente stimabile che i co-sti di incentivazione delle ado-zioni siano di molto inferiori aquelli richiesti per il manteni-mento dell’animale in strutturapubblica (circa 1000 euro pro-cane all’anno). Il Gruppo Tecnico ministerialeRandagismo ha raccolto il datodi 16 milioni e 500 mila euro spe-si dai Sindaci italiani per il man-tenimento dei cani nei canili.

I COSTI DELLA MEDICINAVETERINARIA DI BASE SUGLIANIMALI NON DI PROPRIETÀÈ prioritario sanare le anomaliesopra descritte se si vogliono sti-mare i costi della medicina veteri-naria di base sull’animale non diproprietà, a partire dalla quantifi-cazione dei soggetti interessatidalle prestazioni.Qualunque analisi economicadelle azioni di intervento sugli a-nimali non di proprietà non puòprescindere dalla presenza sulterritorio nazionale di 6.500 strut-ture veterinarie autorizzate. Uti-lizzare strutture ed attrezzatureesistenti consentirebbe di azze-rare le spese improvvidamenteaffrontate da talune amministra-zioni nell’attivazione di strutturepubbliche - anche mobili. Inte-grare l’onorario dei medici veteri-nari privati, professionalità concompetenza clinica, risulta eco-nomicamente più conveniente esostenibile per la collettività, ga-rantendo alle AASSLL il ruolo re-golatore che compete loro sullabase delle finalità istituzionali.Ciò si è verificato in tutte le realtàterritoriali che hanno realizzatopiani di intervento con ricorso al-le strutture veterinarie private.Gli aspetti economici vanno suc-cessivamente definiti tra tutte leparti in causa. ■

Quanti sono i cani e i gatti“Cittadini”?La medicina veterinaria di basecontemplata nel progetto LEA Vetsi rivolge alla popolazione anima-le tradizionalmente conviventecon l’uomo: il 41% delle famiglieitaliane ospita un cane o un gatto.Si stima che i cani siano 7 milio-ni e i gatti 7,5 milioni, ma i datinon sono tuttavia coincidenti condati statistici precisi, né confortatidalle anagrafi (quella canina nonrisulta uniformemente implemen-tata nelle Regioni, mentre l’ana-grafe del gatto non ha ancora pie-no fondamento normativo, pur co-noscendo sporadici esempi di at-tivazione). Secondo una ricognizione con-dotta dall’ANMVI presso i serviziveterinari regionali e delle provin-cie autonome di Trento e Bolzano,al 31/10/2006 risultano iscrittiall’anagrafe canina i seguentinumeri di soggetti:• ABRUZZO: 102.186• BOLZANO: 27.787• CAMPANIA: 96.436• EMILIA ROMAGNA: 169.460

(microchip) 297.857 (tatuag-gio), tot: 467.317

• FRIULI: 142.008• LAZIO: 475.318• LOMBARDIA: 676.589• MARCHE: 203.050• MOLISE: 4.032• PIEMONTE:202.022 (micro-

chip) 43.978 (tatuaggio), tot:244.280

• PUGLIA: 150.000• TOSCANA: 75.000• TRENTO: 33.834• UMBRIA: 88.468• VALLE D’AOSTA: 21.020• VENETO: 454.587SARDEGNA, CALABRIA, BASILI-CATA: dato non pervenutoSICILIA: Anagrafe attivata per laprima volta a ottobre 2006LIGURIA: BDR non implementataNella maggior parte delle Regioniconsultate non sono disponibilistime sul numero di cani territo-

rialmente presenti, ma non regi-strati in anagrafe. Lo scarto fra icani “cittadini” e i cani fuori ana-grafe può essere molto ampio, fi-no al raddoppio del valore.L’Anagrafe è il cardine dellamedicina veterinaria di baseÈ l’Anagrafe il cardine attorno alquale ruota la quantificazione deicani (gatti) “cittadini” di proprietà.È di conseguenza lo strumentoprivilegiato per l’individuazionedegli utenti di una medicina vete-rinaria di base. Le disposizioni regionali circa ilruolo del medico veterinario pri-vato nell’anagrafe canina sonodifformi e in alcuni casi lacunose.Il ruolo “educativo-informativo”del medico veterinario privato,come delle Autorità Competen-ti, è decisivo per:- sensibilizzazione dei proprie-

tari di cani (e gatti) all’identifi-cazione del proprio animale

- efficacia di intervento in casodi smarrimento

- piena applicazione della Leg-ge contro l’abbandono

Tuttavia benché in tutte le Regioniconsultate il medico veterinarioprivato sia autorizzato all’inseri-mento del microchip:- in alcune lo stesso non è abili-

tato ad iscrivere il soggettonella banca dati regionale (èil caso di VALLE D’AOSTA, LA-ZIO, PUGLIA, EMILIA ROMA-GNA, BOLZANO, MOLISE);

- oppure deve chiedere la regi-strazione come utente abilitato(è il caso del PIEMONTE)

- non in tutte le Regioni vieneconsentito a un medico vete-rinario coinvolto nel ritrova-mento l’accesso alla BDRper il rintraccio di un anima-le smarrito (accesso non con-sentito in VALLE D’AOSTA, LA-ZIO, PUGLIA, CAMPANIA,BOLZANO, MOLISE; parzialeaccesso a TRENTO dove per icani non identificati dal veteri-nario consultante non vieneconsentito accedere ai datidella proprietà; in UMBRIA ac-cesso consentito solo se il ve-terinario coinvolto nel ritrova-mento è autorizzato al micro-chip).

Numero veterinari autorizzatiall’inoculazione del microchip:• ABRUZZO: 115• BOLZANO: 78• CAMPANIA: 74• EMILIA ROMAGNA: tutti gli i-

scritti all’ordine• FRIULI: 136• LOMBARDIA: 1296

• MARCHE: 179• PIEMONTE: 945 (di cui 521

anche abilitati alla registrazio-ne)

• TOSCANA: tutti gli iscritti al-l’ordine

• TRENTO: 74• VENETO:1.700SARDEGNA, CALABRIA, BASILI-CATA, MOLISE, VENETO, UM-BRIA: dato non pervenuto LAZIO, PUGLIA, VALLE D’AO-STA: dato non disponibileSICILIA: Anagrafe attivata per laprima volta a ottobre 2006LIGURIA: BDR non implementataIl capillare ricorso ai medici vete-rinari privati dovrebbe essere u-niformemente regolato fra le varieRegioni e Provincie Autonome,con piena facoltà di accesso alleBDR.Auspicabile infine il collegamentointra-telematico delle BDR perconsentire di risalire ai dati di i-dentificazione in ogni parte delterritorio nazionale.Anche il rilascio del PassaportoEuropeo non è sempre consentitoal medico veterinario privato ed ècompetenza esclusiva dei Veteri-nari ASL. Ciò risulta consentitosolo in EMILIA ROMAGNA e TO-SCANA.Obiettivi raggiungibiliIl “pacchetto” delle prestazioni dimedicina veterinaria di baseschematicamente individuate inprecedenza, dovrebbe essere e-rogato sulla base di importanti a-gevolazioni fiscali e facilitazionieconomiche. Sgravare di costi le prestazioniessenziali di base (dall’identifica-zione al controllo delle nascite)consentirebbe di:- raggiungere quei requisiti mi-

nimi, normativi, sanitari ed e-ducativi, richiesti a chi intendeassumere la responsabilità diportare il proprio cane in fami-glia, quindi nella collettività

- incentivare le adozioni e il pos-sesso di un animale da com-pagnia (cane o gatto)

- assicurare prestazioni veteri-narie di prevenzione (zoonosi)

- responsabilizzare il proprieta-rio attraverso il “premio” delleagevolazioni fiscali o delle fa-cilitazioni economiche

- rafforzare l’identità del proprie-tario responsabile rispetto aldetentore occasionale

- soddisfare una crescente do-manda di prestazioni minimedi base a costi contenuti o az-zerati per le fasce deboli di cit-tadini-proprietari ■

6ATTUALITÀ

laPROFESSIONE VETERINARIA 41/2006

“LEAVet” LIVELLO 2 - l’animale (cane e gatto) di proprietà

di Carlo Scotti

Presidente ANMVI

Page 7: Professione Veterinaria, Anno 2006, Nr 41

Coloro che hanno pre-sentato il modello Unico2006 sono tenuti in li-

nea teorica al versamento degliacconti d’imposta.L’articolo 17 del D.P.R. 7 dicem-bre 2001, n. 435 stabilisce con e-sattezza i termini previsti per ilversamento delle imposte deri-vanti dalle dichiarazioni annuali asaldo e in acconto.

IRPEFSono tenuti al pagamento del-l’acconto IRPEF i soggetti chehanno presentato (o che avreb-bero dovuto presentare) il model-lo UNICO 2006 Persone fisichecon l’indicazione al rigo RN 23 diun importo pari o superiore a52,00 Euro.Misura dell’accontoL’acconto IRPEF per il 2006 è pa-ri al 99% dell’imposta complessi-vamente dovuta per il periodod’imposta precedente, indicata alrigo “RN 23 - Differenza” del pre-detto modello UNICO 2006.Termini di versamentoNel caso in cui l’importo dell’ac-conto (rigo RN 23 x 99%) sia infe-riore o uguale ad Euro 103,00 ilversamento dovrà essere effet-tuato in unica soluzione entro il 30novembre. Nel caso in cui l’importo dell’ac-conto sia superiore a 103,00 Eu-ro il versamento dovrà essere ef-fettuato come segue:• la prima rata, pari al 40% del-

l’acconto come sopra calcola-to, entro il termine previsto peril versamento del saldo dovutoin base alla dichiarazione rela-tiva all’anno d’imposta prece-dente, cioè entro il 20 giugnodi ciascun anno (o entro il 20luglio con maggiorazione dello0,40%).

• la seconda rata, pari al 60%dell’acconto come sopra cal-colato, entro il mese di novem-bre.

Soggetti esclusi dal versamentodell’accontoSono esclusi dal versamento del-l’acconto:• i soggetti che non hanno pre-

sentato la dichiarazione model-lo UNICO 2006 in quanto nonerano tenuti a farlo (ad esem-pio coloro i quali erano titolarinell’anno 2005 solamente diredditi di lavoro dipendente ol-tre a redditi derivanti dal pos-sesso dell’abitazione principa-le);

• i soggetti che al rigo RN 23 delmodello UNICO 2006 hanno e-videnziato un’imposta di impor-to inferiore a 52,00 Euro;

• i soggetti che hanno presenta-to la dichiarazione dei redditinell’anno 2006 (per il 2005) perl’ultima volta in quanto ad e-sempio hanno cessato l’attivitànel corso dell’anno 2005;

• gli eredi dei soggetti decedutinel corso del 2006;

• i soggetti che hanno evidenzia-to nel modello UNICO 2006 un

credito d’imposta IRPEF (rigoRX 1), non utilizzato in com-pensazione con altri tributi, checopre tutto l’acconto dovuto;

• i soggetti che hanno dichiaratonel modello UNICO 2006 sola-mente redditi di lavoro autono-mo o di impresa soggetti all’im-posta sostitutiva prevista dal-l’articolo 13 della Legge388/2000 (nuove iniziative pro-duttive) o dall’articolo 14 dellastessa Legge 388/2000 (attivitàmarginali);

• i soggetti che presumono dinon dover pagare imposte perl’anno 2006 (dichiarazione dapresentare nell’anno 2007);

• i soggetti falliti.

Metodo previsionaleAi sensi dell’articolo 2, comma 4,della Legge 23 marzo 1977 n. 97il contribuente ha la facoltà di ri-durre od anche annullare il versa-mento degli acconti per il periodod’imposta 2006 basandosi sul co-siddetto “metodo previsionale”.In altre parole il contribuente cheprevede per l’anno 2006 di realiz-zare ad esempio un reddito infe-riore a quello dell’anno preceden-te o che abbia avuto nell’anno2006 maggiori oneri deducibili omaggiori spese che consentanodetrazioni d’imposta, dovrà cal-colare l’imposta presunta dovutaper l’anno 2006, al netto degli o-neri deducibili o detraibili e delleritenute subite in corso d’anno, e,sulla base di tale calcolo, deter-minare gli acconti da versare.Naturalmente eventuali errori nel-la determinazione dell’impostapresunta comporteranno l’irroga-zione delle sanzioni previste neicasi di insufficiente versamento.

IRAPLe modalità di determinazionedegli acconti IRAP seguono le re-gole stabilite per l’IRPEF sia perquanto riguarda la misura dell’ac-conto sia per quanto riguarda itermini previsti per il versamento.Misura dell’accontoL’acconto IRAP per il 2006 è parial 99% dell’imposta dovuta per il2005, indicata al rigo “IQ 90 - To-tale imposta” del modello IRAP2006 Persone fisiche o del mo-dello IRAP 2006 Società di perso-ne.Termini di versamentoNel caso in cui l’importo dell’ac-conto (rigo IQ 90 x 99%) sia infe-riore o uguale ad Euro 103,00 ilversamento dovrà essere effet-tuato in unica soluzione entro il 30novembre.Nel caso in cui l’importo dell’ac-conto sia superiore a 103,00 Euroil versamento dovrà essere effet-tuato come segue:• la prima rata, pari al 40% del-

l’acconto come sopra calcola-to, entro il termine previsto peril versamento del saldo dovutoin base alla dichiarazione rela-tiva all’anno d’imposta prece-dente, cioè entro il 20 giugno

di ciascun anno (o entro il 20luglio con maggiorazione dello0,40%).

• la seconda rata, pari al 60%dell’acconto come sopra cal-colato, entro il mese di novem-bre.

Soggetti esclusi dal versamentodell’accontoSono esclusi dal versamento del-l’acconto:• i soggetti che non hanno pre-

sentato la dichiarazione model-lo IRAP 2006 in quanto non e-rano tenuti a farlo (ad esempiocoloro i quali nell’anno 2005non svolgevano alcuna attivitàsoggetta a tale imposta);

• i soggetti che al rigo IQ 90 delmodello IRAP 2006 hanno evi-denziato un’imposta di importoinferiore a 52,00 Euro;

• i soggetti che hanno presenta-to la dichiarazione IRAP nel-l’anno 2006 per l’ultima volta(ad esempio coloro i quali nelcorso del 2005 hanno cessatol’attività imprenditoriale o di la-voro autonomo);

• gli eredi dei soggetti decedutinel corso del 2006;

• i soggetti che hanno evidenzia-to nel modello UNICO 2006 uncredito d’imposta IRAP (rigoRX 5), non utilizzato in com-pensazione con altri tributi, checopre tutto l’acconto dovuto;

• i soggetti che presumono dinon dover pagare IRAP perl’anno 2006 (dichiarazione dapresentare nell’anno 2007);

• i soggetti falliti.

Metodo previsionaleAnche per la determinazione del-l’acconto IRAP è consentito utiliz-zare il metodo previsionale comeper l’IRPEF.Chi intende aderire al metodoprevisionale dovrà tenere contodelle misure delle deduzioni dallabase imponibile per i soggetti“minori” (art. 1, comma 347, lette-ra c), della Legge 311/2004), invigore sin dal periodo d’imposta2005, che potranno influenzare ladeterminazione dell’acconto (ve-di riquadro).

SanzioniLe sanzioni che si applicano agliomessi, insufficienti o ritardativersamenti di acconti, sono quel-le stabilite dai decreti legislativinumero 471 e 472 del 18 dicem-bre 1997.In caso di omesso, insufficiente oritardato versamento degli ac-conti IRPEF ed IRAP si applicano:• la sanzione amministrativa del

30% dell’importo non versato oversato in ritardo;

• l’interesse annuo del 2,75%

previsto dall’articolo 20 delD.P.R. 602/73 calcolato per igiorni di ritardo.

Ravvedimento operosoAi sensi dell’articolo 13 del Dlgs.n. 472 del 18 dicembre 1997 ilcontribuente può provvedere alversamento delle somme dovutee non versate nei termini con ap-plicazione di sanzioni ridotte nel-

le seguenti misure:• sanzione pari ad un ottavo del

minimo e cioè in misura pari al3,75%, nel caso in cui il versa-mento venga effettuato entro30 giorni dal termine ordinario;

• sanzione pari ad un quinto delminimo e cioè in misura pari al6%, nel caso in cui il versa-mento venga effettuato oltre 30giorni dal termine ordinario maentro il termine di presentazio-ne della dichiarazione relativaal 2006.

Oltre alle sanzioni il contribuentedovrà versare gli interessi di mo-ra calcolati al tasso legale (parial 2,5% annuo) per i giorni di ri-tardo. ■

7laPROFESSIONE VETERINARIA 41/2006RUBRICA FISCALE

di Giovanni Stassi

Dottore Commercialista, TorinoIRPEF ed IRAP - Acconti di novembreBase imponibile IRAP Importo deduzione

# 180.759,91 Euro 8.000

da 180.759,92 a 180.839,91 Euro 6.000

da 180.839,92 a 180.919,91 Euro 4.000

da 180.919,92 a 180.999,91 Euro 2.000

oltre 180.999,91 nessuna deduzione

Slitta al 2009 il limite dei 100 euro

A lla fine le proteste della Casa delle Libertà e dei professionisti,che si erano mobilitati già a luglio contro il Governo, hanno

fatto breccia anche nella maggioranza. L’Esecutivo ha infatti appenariformulato la norma del decreto Bersani/Visco che prevede l’obbligo dipagamento attraverso bancomat, carte di credito e assegni per le pre-stazioni dei liberi professionisti superiori a 100 euro. Una misura volutadal viceministro dell’Economia Visco per stanare gli evasori fiscali tra iprofessionisti che non rilasciano la fattura. L’emendamento presentatoal comitato dei nove della Commissione Bilancio sposta fino al 30 giu-gno 2008 (prima era il 30 giugno 2007) il termine entro il quale i paga-menti “tracciabili” andranno eseguiti per gli importi oltre i 1.000 euro. Ilministero, entro il 31 gennaio 2008, dovrà comunque fare una relazionesull’applicazione della norma per poi passare a ridurre la soglia a 500euro, dal primo luglio 2008 al 30 giugno 2009. Oltre questa data la so-glia scende ancora a 100 euro. «La linea politica del Governo non cambia - ha precisato il sottosegre-tario all’Economia, Alfiero Grandi - continueremo la nostra lotta all’eva-sione fiscale, che ha nella tracciabilità dei pagamenti uno dei suoi pun-ti focali. Ma questa modifica conferma che il Governo ha la volontà diascoltare le argomentazioni che arrivano dall’opposizione e, ovviamen-te, dalla maggioranza, e quindi le polemiche politiche su questo sonostrumentali». Grandi ha spiegato anche che ci saranno delle verifiche nei prossimisei mesi sui problemi che la misura potrebbe creare ai cittadini. «Masono certo che non ce ne saranno - ha detto - dalle nostre simulazioni,infatti, non ci sono problemi a pagare senza contanti. Tutta l’Europa losta già facendo.» Fortissima era stata la reazione delle forze di centrodestra all’introdu-zione di questa norma, con aspre critiche e scambi polemici nei con-fronti del viceministro Visco, che d’altra parte aveva accusato l’opposi-zione di coprire gli evasori fiscali.

Page 8: Professione Veterinaria, Anno 2006, Nr 41

A fronte dell’insorgenzadi focolai di febbre ca-tarrale dei ruminanti è

stato necessario adottare misuresanitarie di massima protezione etutela del patrimonio zootecnicoregionale e del restante territorionazionale e comunitario. L’Asses-

sorato della Sanità della RegioneSardegna ha così pubblicato unadeterminazione che detta misureurgenti per far fronte all’epidemiadella lingua blu. Le misure riguar-dano la movimentazione degli a-nimali e il sistema di sorveglianza.È vietata la movimentazione di a-

nimali della specie sensibile allafebbre catarrale in uscita dallaSardegna. Sono soggetti a limita-zioni gli spostamenti all’internodel territorio regionale. Per quan-to riguarda la sorveglianza, i ser-vizi veterinari delle Aziende Sani-tarie Locali e l’Istituto Zooprofilat-

tico Sperimentale della Sardegnaintensificano le attività pertinenti ilsistema di sorveglianza sierologiaed entomologica. Le ASL curanola regolare raccolta dei campionientomologici e il conferimento de-gli stessi all’IZS della Sardegna.L’attività di prelievo di campioni e-

matici sugli animali sentinella de-ve essere portata al livello ottima-le, consistente in un prelievo a ca-denza quindicinale su 58 animalisentinella per ogni sezione territo-riale di 20 chilometri di lato dellagriglia di sorveglianza. Qualsiasisospetto di malattia, sebbene nondefinitivamente attribuibile a Feb-bre Catarrale degli ovini, dovràessere immediatamente comuni-cato mediante segnalazione scrit-ta al Servizio prevenzione dell’As-sessorato Regionale dell’Igiene eSanità e al Ministero della Salute.La nota prevede inoltre l’intensifi-cazione delle attività di informa-zione e sensibilizzazione degli al-levatori sull’applicazione delle mi-sure di profilassi diretta. ■

8

Determinazione della Regione Sardegna

Misure urgenti contro la febbre catarrale degli oviniIntensificato il sistema di sorveglianza sierologica

laPROFESSIONE VETERINARIA 41/2006INFO REGIONI

BTV, interventistraordinari per

l'emergenza 2006

L a Giunta regionale hastanziato 441 mila euro

per interventi straordinari e ur-genti destinati a contrastare ilrecente manifestarsi di episodidi “blue-tongue” e circoscriverel’insorgenza della malattia. LaGiunta, a tal fine, ha autorizzatoil conferimento di incarichi dicollaborazione a dieci veterinarilibero-professionisti da destina-re alle aziende sanitarie locali diCagliari, Carbonia e Sanluri, eincaricato l’azienda sanitaria lo-cale n. 8 di Cagliari, in qualità diazienda capofila, di acquistaree distribuire alle altre aziendesanitarie coinvolte 12.670 dosidi insetticida repellente “Butox”.(Regione Sardegna)

PIEMONTE

Torino, rinnovati gliOrdini e i Collegi

Professionali

R innovate le cariche dellaconsulta permanente

Unitaria degli Ordini e CollegiProfessionali della Provincia diTorino. La consulta risulta cosìcomposta: Presidente Per.Ind.Amos Giardino (Collegio PeritiIndustriali AL AT TO); Vice Pre-sidente Vicario Dott. BrunoSparagna (Ordine dei MediciVeterinari della Provincia di Tori-no) Vice Presidente Ing. Anto-nio Cocco (Ordine degli inge-gneri della Provincia di Torino);Vice Presidente Dott. MarioCarena (Ordine dei DottoriCommercialisti della ProvinciaDi Torino); Segretario Dott. ForCarlo Grosso Nicolin (OrdineDottori Agronomi forestali dellaProvincia di Torino); TesoriereRag. Filippo Carrozzo (Ordinedei Consulenti del Lavoro dellaProvincia di Torino).

Page 9: Professione Veterinaria, Anno 2006, Nr 41

C on Decreto del Dirigen-te della PF Veterinaria eSicurezza Alimentare n.

253 del 16 ottobre 2006 è statoapprovato il protocollo operativorelativo al “Progetto biennale(2006-2007) riguardante la pre-venzione e la lotta al randagi-smo degli animali d’affezione”.Con questo decreto viene con-cesso il contributo di 100.000 eu-ro alle province di Ancona, AscoliPiceno, Macerata e Pesaro(25.000 euro ciascuno) per la rea-lizzazione della prima fase delprogetto biennale. Il documentofa seguito alla Delibera dellaGiunta Regionale n. 340 del 27marzo 2006 che prevede l’effet-tuazione del censimento delle co-lonie feline, la realizzazione diun’anagrafe informatizzata dedi-cata, la sterilizzazione sia dei ca-ni randagi ospitati nei canili e rifu-

gi sia dei soggetti costituenti lecolonie feline ed il finanziamentodi tre progetti sperimentali relativialla promozione delle tecniche dipet - therapy. Gli obiettivi del pro-getto sono: la tutela della salutepubblica e dell’ambiente; la cor-retta convivenza fra uomo e ani-mali; la conservazione correttadegli ecosistemi e degli equilibriecologici che interessano le po-

polazioni animali; il controllo dellepopolazioni feline e censimentodelle colonie feline; l'incentivazio-ne della sterilizzazione dei gattidelle colonie e dei cani di pro-prietà dei Comuni. La Provincia èil fulcro del progetto ed è nel tavo-lo da questa istituito che si pro-grammeranno gli aspetti operativida attuare sul territorio secondoprotocolli definiti in sinergia con le

Zone territoriali dell’ASUR e le as-sociazioni animaliste. L’identifica-zione delle colonie feline è fattadall’ASUR in collaborazione conle associazioni di volontariato i-scritte nell’albo e con le guardiezoofile. Allo scopo di prevenire odi limitare inconvenienti di carat-tere sanitario sul territorio, i gattiche vivono in libertà dovranno es-sere sottoposti agli opportuni in-

terventi di sterilizzazione e cureveterinarie necessarie per even-tuali zoonosi presenti. I gatti van-no identificati e reimmessi nellastessa colonia di provenienza.Nel caso di colonie ad elevatadensità che creano problemi dicarattere sanitario lo spostamentoin altro luogo è possibile solo die-tro specifica indicazione del co-mune di competenza. ■

13

Marche, protocollo operativo per la lotta al randagismo

laPROFESSIONE VETERINARIA 41/2006INFO REGIONI

ABRUZZO

Randagismo,dall'Asl

di Pescara un progettonelle scuole

L ’Ufficio di Sanità Animaledella Ausl di Pescara ri-

propone anche per quest’announ piano di Educazione allaSalute finalizzato alla lotta alrandagismo canino, ed indiriz-zato soprattutto ai giovani inetà scolare. L’Ufficio di SanitàAnimale della Ausl di Pescara,settore Randagismo ed IgieneUrbana, dal 2000 ad oggi hasterilizzato circa 3000 cagneed ha iscritto 27000 cani nel-l’apposita anagrafe. Nello stes-so periodo ha evaso 4.700 pra-tiche riguardanti i problemi i-gienico- sanitari connessi alrandagismo, ed ha effettuato3.700 ricoveri presso il propriocanile sanitario. “Ciò, oltre cheper dovere di istituto, - si leggein un comunicato della Asl diPescara - anche nella consa-pevolezza che una seria lottaal randagismo si attua combat-tendone le due cause principa-li: l’abbandono dei cani di pro-prietà e la riproduzione dei ran-dagi. La prima si contrasta i-scrivendo nell’apposita ana-grafe tutti i cani di proprietà, laseconda sterilizzando le cagnerandagie”. Agli studenti sarà i-noltre garantita la disponibilitàdi due veterinari per eventualiincontri con gli alunni, destinatiad ulteriori approfondimenti.Le scuole che hanno già aderi-to all’iniziativa sono le Elemen-tari di Rosciano, Catignano eNocciano, le Medie di Roscia-no e Cepagatti, la Media Mi-chetti di Pescara, l’Istituto Tec-nico Agrario di Alanno e l’Istitu-to Professionale per l’Agricoltu-ra di Cepagatti.

Page 10: Professione Veterinaria, Anno 2006, Nr 41

I n attuazione della d.g.r. n.3440 del 7 novembre 2006, èindetto il bando per l’asse-

gnazione dei contributi regionali,nell’anno 2006, a sostegno dellenuove attività professionali fem-minili nel territorio lombardo.

Possono presentare domanda dicontributo singole donne profes-sioniste regolarmente iscritte agliAlbi degli Ordini professionali a-venti sede in Lombardia e che e-sercitano la libera professionenel territorio regionale. Sono pre-

viste due tipologie di contributo:A) contributo a rimborso di spe-se già sostenute a decorreredall’1 gennaio 2004, sulla basedella presentazione di giustifica-tivi di spesa; B) contributo a rim-borso di spese che le professio-

niste si impegneranno a sostene-re entro sei mesi dalla data di as-segnazione dei contributi regio-nali, sulla base della presentazio-ne di programmi di investimento.Tale contributo è destinato sola-mente alle professioniste iscritte

all’Albo a decorrere dal 1º gen-naio 2005. La quota massima dicontributo assegnabile è pari al50% delle spese ammissibili alnetto dell’IVA e non può supera-re la somma di euro 15.000,00per ciascuna richiedente. Termi-ne di scadenza per la presenta-zione delle istanze: 14 dicembre2006. ■

14

Lombardia, contributi a libere professionistePossono presentare domanda le donne regolarmente iscritte agli ordini professionali e che esercitano la professione nel territorio regionale

laPROFESSIONE VETERINARIA 41/2006INFO REGIONI

ERRATA CORRIGEPer un errore tipografico, l’arti-

colo “Nutrizione Veterinaria: i

progressi della ricerca” pubbli-

cato sul numero 38/2006 di Pro-

fessione Veterinaria alle pagine

28 e 29 non riportava il nome

dell’autrice - Maria Grazia Mon-

zeglio - ed è stato erroneamen-

te pubblicato nella rubrica

“DALLE AZIENDE” anziché “AT-

TUALITA’”.

Ci scusiamo con l’autrice e con

i lettori.

FRIULI VENEZIA GIULIA

Cimiteri peranimali, primo

sì alla pdl

Una risposta a chi chiededi poter sotterrare in un

apposito cimitero le spoglie delproprio animale d’affezione o te-nerne le ceneri. È questo lo sco-po della proposta di legge ap-provata all’unanimità della IIICommissione regionale del FriuliVenezia Giulia presieduta da Ne-vio Alzetta (DS). Ora anche ilFriuli Venezia Giulia si apprestaad approvare una legge che ga-rantisca l’interramento delle spo-glie degli animali in apposite a-ree e al contempo anche la sicu-rezza delle operazioni di raccol-ta e le disposizioni sanitarie. Se-condo i proponenti, GiorgioBaiutti (Dl) e Sergio Lupieri (Dl),che insieme a Gaetano Valenti(Fi) sarà relatore per l’Aula, “inmolte realtà dell’Unione Euro-pea, prima fra tutte la Francia, icimiteri per animali di affezionesono largamente diffusi sulla ba-se di motivazioni affettive e psi-cologiche che si sono diffuse an-che in Italia, seppur - hanno sot-tolineato - all’interno di un qua-dro normativo scarsamente defi-nito”. “Con questo sempliceprovvedimento (sei gli articoli intutto), i Comuni potranno riserva-re zone idonee allo scopo e da-re una risposta ai tanti che desi-derano poter ricordare animaliche hanno amato e dai quali so-no stati amati - ha affermato Lu-pieri trovando conferma in tuttigli altri consiglieri”. (Fonte: Re-gione Friuli e Animalieanimali.it)

Page 11: Professione Veterinaria, Anno 2006, Nr 41

Il Feline Vaccine Advisory Pa-nel dell’American Associa-tion of Feline Practitioners

(AAFP) ha pubblicato il rapporto2006 sulle linee guida in tema divaccinazioni feline (JAVMA, 1 no-vembre 2006). Il pannello di e-sperti, che include immunologi, in-fettivologi, internisti e veterinaripratici, ha intesto fornire un aiutoal medico veterinario pratico nellascelta dei vaccini attualmente di-sponibili. Le informazioni riportatesono basate soprattutto su studipubblicati in riviste referenziate.Laddove queste informazioni nonfossero state disponibili, il pannel-lo di esperti si è basato su espe-rienza clinica, giudizi tecnici e ri-sultati di studi non pubblicati. Ilrapporto avverte che, ancorchéaccurate ed esaustive, le informa-zioni contenute sono soggette avariazioni in base agli sviluppi del-la ricerca, della tecnologia e del-l’esperienza clinica e non devonoessere comunque intese come e-sclusive. Tra i temi trattati, la rispo-sta immunitaria alla vaccinazionee alle infezioni, la durata dell’im-munità, i tipi di vaccini esistenti ele relative vie di somministrazione,le reazioni avverse e la loro segna-lazione, aspetti di ordine legale. Interessante la sezione dedicataad alcune situazioni particolari,come la vaccinazione delle femmi-ne in allattamento, dei soggetticon pregresse condizioni patolo-giche o affetti da un’infezione re-trovirale, o sottoposti a terapia cor-ticosteroidea, o che hanno manife-stato precedenti reazioni vaccinaliavverse; ancora, la vaccinazionenei gattili e negli ambienti che riu-niscono più gatti. Ad esempio, igatti FeLV e FIV positivi dovreb-bero essere vaccinati con vaccini“core” (FPV, FHV-1, FCV e rabbia),mentre i vaccini “non core” do-vrebbero essere somministrati so-lo se il rischio di esposizione delpaziente ne giustifica l’uso. I gattiFeLV positivi possono non esserein grado di sviluppare la rispostaimmunitaria adeguata alla vacci-nazione antirabbica (e verosimil-mente ad altri vaccini), problemaparticolarmente spinoso data l’ob-bligatorietà di questa vaccinazio-ne in molti paesi. Nei gattili, datol’alto rischio di esposizione, i gattiFIV e FeLV positivi dovrebbero es-sere vaccinati con vaccini uccisiFPV, FHV-1 e FCV. La necessità divaccinare i gatti che hanno mani-festato precedenti reazioni avver-se ai vaccini deve essere moltoseriamente ponderata, perché lavaccinazione può essere più peri-

colosa della sua omissione. I segniclinici di reazione allergica del gat-to sono diversi da quelli del cane:soprattutto segni gastroenterici(vomito, più o meno diarrea), me-no segni respiratori (dispnea) epochi segni dermatologici (ortica-ria). Non vi sono evidenze circa

l’associazione tra un tipo o marcaparticolare di vaccino e la compar-sa di anafilassi. Dovrebbe comun-que essere evitata la somministra-zione dello stesso vaccino che haindotto la reazione avversa, e co-munque in seguito occorre sommi-nistrare i vaccini singolarmente e

a distanza non inferiore a 3 setti-mane. Nei soggetti con preceden-te sviluppo di sarcoma vaccino-in-dotto, se possibile, si dovrebbe e-vitare la successiva somministra-zione di vaccini iniettabili.Nel rapporto, un’utile tabella elen-ca tutti i vaccini oggi disponibili

negli USA, nonché la loro compo-sizione e via di somministrazione.Nelle appendici, sono consideratile sedi di somministrazione consi-gliate per ciascun vaccino, le mo-dalità di conservazione, manipo-lazione e preparazione e alcuniconsigli pratici. ■

15

USA: linee guida per la vaccinazione felinaPubblicato il rapporto annuale del Feline Vaccine Advisory Panel americano

laPROFESSIONE VETERINARIA 41/2006LA RASSEGNA DI VET-JOURNAL

di Maria Grazia Monzeglio

Page 12: Professione Veterinaria, Anno 2006, Nr 41

Come tuttisappiamo,a seguito

del problema in-fluenza aviare(A.I.), le importazio-

ni di uccelli dai Paesi Terzi sonostate sospese.Visto che vari Working Groups

(WG) e Panels di EFSA (l’AutoritàEuropea per la Sicurezza Alimen-tare), si stavano occupando inmaniera diretta del problemaA.I., e delle questioni inerenti lespecie aviari “domestiche” (pol-lo, tacchino, ecc.), durante l’e-state 2005, la Commissione Eu-ropea ha richiesto a EFSA di co-

stituire un WG di esperti per va-lutare le possibilità di riprenderele importazioni di uccelli di spe-cie non domestiche, e se sì, aquali condizioni e con che sug-gerimenti.Il WG era costituito da 8 esperti,provenienti da Inghilterra (J. M.Sharp, D. M. Broom e H. Clough),

Germania (E. Kaleta), Grecia (G.Theodoropoulos), Olanda (G.Dorrestein), Nuova Zelanda (K.Stafford) e Italia (L. Crosta) e i la-vori sono iniziati nell’autunno del2005, svolgendosi attraverso va-rie riunioni fino allo scorso set-tembre. I quesiti posti dalla Commissione

erano: quali sono i rischi sanitarie in termini di benessere anima-le, associati all’importazione nel-l’UE di uccelli selvatici diversi dalpollame; quali sono i rischi di in-trodurre agenti infettivi “esotici”nell’UE e che questi possano e-ventualmente diffondersi nellepopolazioni di uccelli indigeni inEuropa; quali siano i possibilistrumenti e opzioni per ridurrequalunque dei succitati fattori dirischio. Secondo la CITES, negli ultimianni, il volume delle importazioni“legali” verso l’UE, ammontava acirca 800.000 uccelli all’anno.Molti di questi animali, soprattut-to quelli delle specie di piccolataglia con un valore commercialemodesto, erano destinati a mori-re senza neppure approdare inEuropa. La mortalità, una voltache gli animali sono arrivati in Eu-ropa, è invece risultata esserepiuttosto modesta. Pertanto, unsuggerimento è comunque statoquello di ridurre il più possibile ledistanze e i tempi di trasporto.Per quanto riguarda l’aspetto sa-nitario, il rischio che un singolouccello possa infettare intere po-polazioni di animali residenti, èstato considerato modesto, men-tre la possibilità che interi gruppidi uccelli con patologie infettivesubcliniche, portino ad una epi-zoozia grave, va seriamente con-siderato. Quindi si suggerisconoe auspicano:migliori controlli al punto di e-sportazione; incremento dellequalità delle quarantene in Euro-pa; miglioramento ed armonizza-zione dei test diagnostici specifi-ci; sviluppo di nuovi test rapidiper l’individuazione di patologieaviari pericolose.È stato un anno di intenso lavoro,specialmente per le difficoltàd’individuare dei dati che si po-tessero considerare attendibili,obiettivi e soprattutto utilizzabilial fine di presentare un’opinionescientificamente valida. Il risultato è stata un’opinione(parere del Panel Ahaw del 27 ot-tobre pubblicato al sito dell’EFSAwww.efsa.europa.eu, ndr) che,almeno secondo me, è da consi-derarsi il primo passo verso lacessazione definitiva delle im-portazioni di uccelli selvatici “dicattura” lasciando invece unbuon margine alle importazioni diuccelli non domestici, ma allevatiin cattività nei Paesi Terzi. Infatti,mentre è chiaro che si devesmettere di catturare gli uccelliselvatici in natura, non si vedeperché impedire gli scambi inter-nazionali di uccelli nati in cattività(p. es. i Canarini). In fondo, maquesta resta una mia opinionepersonale, il metodo migliore perscoraggiare le catture degli ani-mali selvatici e soprattutto il lorocontrabbando, è premiando gliallevatori seri, onesti e “igienica-mente corretti”. ■

16 laPROFESSIONE VETERINARIA 41/2006DALLE ASSOCIAZIONI

Importazione di uccelli selvatici nella UEEcco le raccomandazioni dell’EFSA

di Lorenzo Crosta

Presidente SIVAEMembro del WG sulle importazio-ni degli uccelli selvatici per EFSA

Page 13: Professione Veterinaria, Anno 2006, Nr 41

Sul “caso Palermo” e l’annunciatoprogetto di attivazione di una fa-coltà policentrica di medicina ve-terinaria nel capoluogo sicilianoriceviamo e pubblichiamo le lette-re dei presidenti degli Ordini Ve-terinari di Perugia e di Agrigento.

Rispetto deigiovani e delleloro famiglieA seguito della discussioneintervenuta nelle scorse settima-ne, l’Ordine da me rappresentatoritiene di aggiungersi a coloro chenon condividono il progetto.Perugia è sede Universitaria conla Facoltà di Medicina Veterinaria,ben conosciamo pertanto le diffi-coltà che i giovani laureati incon-trano una volta in possesso dellalaurea cui tante energie hannoprofuso loro stessi con il soste-gno, spesso notevole, delle pro-prie famiglie.La domanda che sempre più fre-quentemente questi giovani cipongono appena varcata la so-glia dell’Ordine, e ora anche du-rante il tirocinio, è la seguente:quale prospettiva ho di trovare la-voro? C’è ancora spazio per l’atti-vità professionale?Purtroppo, da qualche anno, sia-mo in grande imbarazzo nel dareuna risposta positiva, sapendogià che per loro le prospettive dispazi occupazionali sono limita-

tissime. Abbiamo intrapreso conla Facoltà di Medicina Veterinariadi Perugia un franco colloquioproprio per cercare di trovare unasoluzione al problema: tanti neo-laureati ma scarse possibilità di u-tilizzare la loro formazione nel-l’ambito della professione stessa. Il mondo economico della produ-zione e della trasformazione deiprodotti animali, le strutture medi-co-veterinarie impegnate nella sa-lute degli animali d’affezione, ilServizio Sanitario Nazionale han-no, da tempo, raggiunto il limite diassorbimento per questi giovani.Aggiungere ancora nuove Facoltàdi Medicina Veterinaria significhe-rebbe non avere rispetto dei gio-vani e delle loro famiglie.

Il Presidente dell’Ordine deiMedici Veterinari di Perugia

Dott. Luca Bertani

Investire nelpost-laureaIn riferimento al progetto dell’isti-tuzione di una facoltà policentricadi medicina veterinaria nell’Uni-versità degli studi di Palermo,questo Ordine non condivide lemotivazioni di tale iniziativa che,anzi, ritiene inutile e inopportuna,nel momento in cui da tempo, sidiscute sulla necessità di ridurre ilnumero programmato degli iscrittinella facoltà di medicina veterina-ria stante le crescenti difficoltà oc-cupazionali dei giovani laureati.

Oggi in Italia non c’è assoluta-mente bisogno di istituire nuovicorsi di laurea in medicina veteri-naria; è necessario, invece, inve-stire e destinare maggiori risorsenella formazione specialisticapost- universitaria, per offrire almondo del lavoro professionistimeglio preparati e quindi piùcompetitivi a livello Europeo.È sicuramente uno dei motiviprincipali delle attuali difficoltàoccupazionali dei giovani laurea-ti in medicina veterinaria ed è daricondurre al mancato raccordotra mondo del lavoro e mondoaccademico che, come in questocaso sembra non tenere in alcunconto il problema degli sbocchiprofessionali dei giovani che siaffacciamo la mondo produttivo.Per tanto questo Ordine profes-

sionale esprime una convinta etotale contrarietà all’istituzione diuna nuova facoltà di medicinaveterinaria presso l’università de-gli studi di Palermo.

Il presidente dell’Ordine dei Medici Veterinari della

Provincia di AgrigentoDott. Giuseppe Lo Presti

L’8 per mille?Oltre a condividere al 100% lemotivazioni dell’Onorevole Pelle-grino, è stato “devastante” (paro-le del Presidente ONAOSI Aristi-de Paci) anche per noi vederci ar-rivare il pagamento obbligatoriosapendo che andava ad un Priva-to. Bastava che avessero chiestoil modo di avere l’8 per mille come

tutti gli altri enti o fondazioni priva-te, vedi l’Istituto dei Tumori ecc.. Io ho un’assicurazione che in ca-so di morte dà il premio assicura-tivo alla mia famiglia (tutta). Puntoe basta. Lettera firmata

17laPROFESSIONE VETERINARIA 41/2006LETTERE AL DIRETTORE

@

Se l’anagrafe funzionasse adovere, riusciremmo a restituire il

90 per cento degli animali chefiniscono al canile

Diana Levi, ResponsabileServizio Sanità Animale ASL

città di Milano

A breve è in spedizione il manuale antincendioA firma del Collega Carlo Pizzirani, EVsrl pubblicheràper ANMVI il sesto manuale pratico dedicato agliadempimenti normativi in struttura veterinaria. Lapubblicazione sarà dedicata all’Antincendio eall’applicazione delle norme previste dal DM 10 marzo1998. Grazie alla collaborazione di Hill’s Pet Nutritionanche questo manuale sarà inviato gratuitamente atutti i soci delle Associazioni Federate ANMVI, inallegato a Professione Veterinaria N° 42. Per informazioni sugli altri manuali praticidell’ANMVI: 0372/40.35.07

Page 14: Professione Veterinaria, Anno 2006, Nr 41

18 laPROFESSIONE VETERINARIA 41/2006CALENDARIO ATTIVITÀCALENDARIO ATTIVITÀ

Per visualizzare i programmi degli eventi di tutte le società clicca su www.evsrl.it/eventi

INCONTRO REGIONALE SCIVAC ABRUZZO FONDAMENTI DI ANESTESIA GASSOSA - Pescara - Hotel Miramare - Via Tito De Caesars, 8 - ECM: 3 Crediti- Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC CALABRIA DIAGNOSI E TRATTAMENTO DELLE PATOLOGIE DELLE GHIANDOLE SALIVARI DELL’ARTICOLAZIONE TEMPOROMANDIBOLARE EDELLE PIÙ COMUNI AFFEZIONI ODONTOSTOMATOLOGICHE - Soverato (CZ) - Hotel San Domenico - Via della Galleria - ECM: 4 Crediti -Per info: Monica Borghisani - Segr. Del. Reg. SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

CORSO SIVAR IN COLLABORAZIONE CORSO BASE DI PODOLOGIA BOVINA - Azienda Sperimentale “V. Tadini”, Gariga di Podenzano (PC) - S.S.CON ORDINE MEDICI VETERINARI DI CREMONA 654 - Località Gariga - ECM: 39 Crediti - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria e Commissione Scientifica

SIVAR - Tel. +39 0372 403539 - E-mail: [email protected]

ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC OFTALMOLOGIA: II PARTE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 22 Crediti - Perinformazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

CORSO SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON CORSO BASE DI NEUROLOGIA - Sardegna - Sassari - Via Vienna, 2 - ECM: 18 - Per informazioni: Monica ASVAC E CLINICA CHIRURGICA VETERINARIA Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]À DI SASSARIINCONTRO SOVI PERCORSI DIAGNOSTICI E TERAPEUTICI. LA DISCIPLINA DERMATOLOGICA A CONFRONTO CON

L’OFTALMOLOGIA - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per info:Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

SEMINARIO SCIVAC IN COLLABORAZIONE INSUFFICIENZA RESPIRATORIA E ALTRE PATOLOGIE ACUTE - Tower Hotel - A Boscolo Firts Class Hotel, CON CV BOLOGNESE E CV MODENESE Bologna - Viale Lenin, 43 - ECM: 6 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39

0372 403508 - E-mail: [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO INTRODUTTIVO ALLA PRATICA DERMATOLOGICA - Università Di Torino - Facoltà Di Medicina CON IL PATROCINIO DELLA FACOLTÀ Veterinaria, Grugliasco (TO) - Via Leonardo da Vinci, 44 - ECM: 8 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - DI MEDICINA VETERINARIA DI TORINO Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected] GRUPPO DI STUDIO IL VETERINARIO IMPRENDITORE: METODI, MEZZI ED ERRORI - Centro Studi SCIVAC - Cremona - Via DI PRACTICE MANAGEMENT Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche

SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected] SIRVAC NUOVE CONOSCENZE SULLA POSSIBILITÀ DI RELAZIONE TRA SVILUPPO COMPORTAMENTALE DEL

CUCCIOLO E GESTAZIONE MATERNA - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: RichiestoAccr. - Per info: Elena Piccioni - Segr. Soc. Spec. SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC TRENTINO ALTO ADIGE APPROCCIO RAZIONALE ALLA SCELTA RAGIONATA DEL CUCCIOLO: COME DARE I GIUSTICONSIGLI? - Ordine Dei Medici Veterinari, Trento - Via V. Zambra, 36 - ECM: Richiesto Accreditamento - Perinformazioni: Monica Borghisani - Segr. Del. Reg. SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

CORSO SCIVAC 9° CORSO VETERINARIO ASAMI: TEORICO E PRATICO SULLE METODICHE DI ILIZAROV - Centro StudiSCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti -Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO INTRODUTTIVO ALLA PRATICA DELL’APPROCCIO ORIENTATO AL PROBLEMA (POA) - CentroStudi SCIVAC/AVULP, Perugia - Via Morettini, 19 - ECM: 8 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti -Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC LOMBARDIA DIAGNOSI E TRATTAMENTO DELLE PATOLOGIE DELLE GHIANDOLE SALIVARI, DELL’ARTICOLAZIONETEMPOROMANDIBOLARE E DELLE PIÙ COMUNI AFFEZIONI ODONTOSTOMATOLOGICHE - Istituto Tecnico Agrario Tosi- Codogno (LO) - ECM: 4 Crediti - Per info: Monica Borghisani - Segr. Del. Reg. SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail:[email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC MARCHE VANTAGGI E LIMITI DELLA CITOLOGIA NELLA PRATICA CLINICA - Hotel Federico II - Jesi (AN) - ViaAncona, 100 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria DelegazioniRegionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SIVAE / SCIVAC SARDEGNA SI COMINCIA DA QUI! APPROCCIO ALLE PIÙ IMPORTANTI PATOLOGIE DEI CHELONI, E DEI RETTILISQUAMATI. - “Facoltà di medicina veterinaria, Sassari” - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni:Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO DI MEDICINA D’URGENZA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 33 Crediti - Perinformazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

SEMINARIO SIVE 1ST SIVE SKI RESORT - Hotel Oswald - Selva di Val Gardena (BZ) - Via Meisules 140 - ECM: 7 Crediti - Perinformazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO INTRODUTTIVO ALLA PRATICA ODONTOIATRICA - Roma - ECM: Richiesto Accreditamento - Per Attenzione: Evento annullato. informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

SEMINARIO SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON HILL’S AGGIORNAMENTI DIAGNOSTICI E TERAPEUTICI SUL PRURITO ALLERGICO NEL CANE - Melià RomaAurelia Antica, Roma - Via degli Aldobrandeschi 223 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: PaolaGambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC CHIRURGIA DEI TESSUTI MOLLI: III PARTE - CHIRURGIA DELL’APPARATO GENITO-URINARIO - CentroStudi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti- Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

INCONTRO SIRE CONGRESSO SIRE - SOCIETÀ ITALIANA DI RIPRODUZIONE EQUINA - Bologna, Hotel & MeetingCentergross - Via Saliceto, 2 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - SegreteriaSIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

PRE-CONGRESS SIVE / SIOCE PRE-CONGRESS SIOCE - SOCIETÀ ITALIANA DI ORTOPEDIA E CHIRURGIA EQUINA - Bologna, Hotel &Meeting Centergross - Via Saliceto, 2 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni -Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

PRE-CONGRESS SIVE / SIPE PRE-CONGRESS SIPE - SOCIETÀ ITALIANA DI PODOLOGIA EQUINA - Bologna, Hotel & MeetingCentergross - Via Saliceto, 2 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - SegreteriaSIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

INCONTRO SIDEV ADVANCED COURSE ON SKIN IMMUNOLOGY - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 -ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel.+39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

CONGRESSO NAZIONALE MULTISALA SIVE 13 CONGRESSO MULTISALA SIVE - Bologna, Hotel & Meeting Centergross - Via Saliceto, 2 - ECM: RichiestoAccreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

CORSO SCIVAC LA RICERCA DOCUMENTARIA SULLE BANCHE DATI SPECIALIZZATE IN MEDICINA VETERINARIA:CAB E PUBMED - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SIVAE / SCIVAC PIEMONTE L’APPROCCIO CLINICO DI BASE DEGLI ANIMALI NON CONVENZIONALI - “Hote Al Mulino “ Alessandria -IN COLLABORAZIONE CON “ORDINE DEI MEDICI Via Casale, 44 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39VETERINARI DI ALESSANDRIA” 0372 403500 - E-mail: [email protected]

26nov.

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27 nov.1 dic.

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La rivista è un settimanale

specializzato rivolto a Medici

Veterinari e operatori del settore

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legge 662/96 Filiale di Milanoa cura di Centro ProduzioneMailings Scarl - Cusago (MI)

Chiuso in stampa il 20 novembre 2006

laVETERINARIAPROFESSIONE

Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

Deposito temporaneo: quali sono i limititemporali, intesi dalla chiusura del contenitore,per i rifiuti pericolosi a rischio infettivo?

Un anno

Cinque giorni, per quantitativi non supe-riori a 200 litri trenta giorni

Non ci sono limiti temporali

Un campione ufficiale di formaggio fresco eseguitoai sensi del D.P.R. 54/97 in uno stabilimento diproduzione per la ricerca di Salmonella spp., Listeriamonocytogenes, Escherichia coli e Staphylococcusaureus che peso finale avrà (comprensivodell’aliquota lasciata al produttore):

2 Kg

800 gr

4 Kg

QUIZ 1Risposta corretta c)Evento AIVEMPIl VeterinarioUfficiale nella filiera lattierocasearia in applicazione delD.P.R. 54/97, maggio 2004

QUIZ 2Risposta corretta: b)Seminario ANMVI La gestionedei rifiuti sanitari in strutturaveterinaria privata

SOLUZIONI

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