Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 3

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definitiva del disegno di legge che riforma gli ordini e le professioni. L’ANMVI ha seguito da vicino la ge- nesi e l’evolversi dei lavori ministe- riali: ha ottenuto che CONSILP Conf-Professioni avesse un proprio rappresentante in Commissione, l’avvocato Sergio Paparo, e ha vis- suto dall’interno le discussioni sulla bozza. Che diventi legge per intervento dell’Esecutivo o per vie parlamenta- ri, questa bozza è sicuramente la più vicina al futuro prossimo ventu- ro di tutte le professioni intellettuali regolamentate. Il testo è complessi- vamente condiviso dalle parti in I Colleghi più attenti sanno ormai che la “Commissione Vietti” ha licenziato la bozza La riforma è fatta, adesso facciamo gli ordini Editoriali di Carlo Scotti CONTINUA A PAG. 3 Elezioni triennio 2003-2005 L e liste on line riservate ai vete- rinari (forum scientifici e ve- tlink) hanno raggiunto i quasi 2600 iscritti. Dalle indagini condotte at- traverso i sondaggi di @nmvi Oggi la maggior parte degli iscritti ai fo- rum si collega ogni giorno, gli altri almeno 3-4 volte la settimana. Questo significa, considerando anche che il numero dei lettori dei forum è più o meno il doppio degli iscritti, che ogni giorno migliaia di veterinari si scrivono e si leggono, chiedono informazioni, si confron- tano, discutono, a volte litigano, criticano istituzioni, aziende, asso- ciazioni e a volte si lanciano in messaggi poco attinenti alla pro- fessione veterinaria ma che in fon- do fanno parte della vita del medi- co veterinario. Molti dei tanti iscritti vivono i forum passivamente: leggono, giudica- no, pensano, raccolgono informa- zioni; il ruolo attivo è di una mino- ranza che a volte risulta dominan- te. Fra questi ultimi ve ne sono al- cuni che meriterebbero un premio per la loro disponibilità e altri che “non perdonano”, che sono pronti a criticare non appena un inter- vento suona poco ortodosso e che forse finiscono con l’intimidire gli iscritti “passivi” che magari avreb- bero molti contributi da dare. Certamente nei forum ci vorrebbe più tolleranza, disponibilità e ri- spetto, soprattutto verso i giovani che non possono essere nati “im- parati” ma spesso hanno cose in- teressanti da dire o da chiedere. Gli stessi iscritti si erano pronun- ciati per una gestione libera senza interventi censori o autoritari, se non in casi estremi, lasciando che fossero i forum stessi a darsi delle regole; questo non significa che i forum possano essere lo spazio per aggressioni personali, polemi- che inutili o insulti gratuiti, pertanto è essenziale che queste tacite re- gole di buona convivenza e rispet- to fra colleghi vengano rispettate. È giusto però anche dire che negli ultimi tempi, con l’accorgimento di indicare con OT (off-topic) gli inter- venti fuori tema, la gestione dei messaggi si è semplificata. Chi segue regolarmente le discus- sioni sui forum può comunque dire che chi vi è iscritto riceve o contri- buisce all’aggiornamento continuo. Non dovrebbe essere un sistema riconosciuto dall’ECM? Nel mo- mento in cui sarà possibile accre- ditare iniziative di aggiornamento a distanza perché un forum di di- scussione scientifica o professio- nale non può essere riconosciuto? Leggere un intervento di Grazioli su un problema di anestesia, di Vezzoni per la displasia o di Roma- nelli per un caso oncologico, per citarne alcuni scusandomi con tutti gli altri che tralascio, è diverso se è nel forum della SCIVAC o sulla rivi- sta Veterinaria? O questo ragiona- mento per il Ministero sarebbe con- siderato pura follia? Certamente è più facile seguire una discussione on line per un veterinario che ope- ra nel settore degli animali da com- pagnia ed ha il computer sempre a disposizione sulla scrivania che per un collega che passa le gior- nate presso allevamenti o macelli. Comunque sia, provate ad inviare alle liste una qualsiasi richiesta di informazione: ci sarà sempre più di un collega pronto a rispondervi e a farlo in tempo reale. Non è cosa da poco. Accreditiamo i ”forum” Ordini Provinciali: il debutto dei nuovi presidenti Rinnovati i Consigli Provinciali degli ordini Veterinari. Cambio di Presidenza in 40 province A PAG. 3 di Fabrizio Pancini www.anmvi.it @nmviOggi. L’informazione quotidiana on line A.N.M.V.I. Organo di informazione dell’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani PR O FESSI O NE VETERINARIA ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI 003 MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE Anno 13, numero 3, mensile, marzo 2003 Spedizione in abbonamento postale - 45% Art. 2 comma 20/b-Legge 662/96 - Filiale di Piacenza Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. srl - Cremona 3 2 A.N.M.V.I. sto slogan, le varie forze politiche hanno impiegato molte parole ed hanno promosso altre definizioni più forti, però sono stati attenti nel non disturbare interessi con- solidati che della sicurezza ali- mentare ne vogliono fare solo un proclama. La buona fede e la fiducia che la Sanità Pubblica Veterinaria ripone nelle decisioni della parte politica, dà la forza per reagire e dire no a quanti per beghe interne vogliono smantellare un sistema come quello della Veterinaria Pubblica Italiana che tanto ha contribuito alla costruzione della sicurezza La sicurezza alimen- tare garantisce la bontà di ciò che mangiamo”. Su que- La Sanità Pubblica Veterinaria e la sicurezza alimentare di Giuseppe Licitra Presidente AIVEMP CONTINUA A PAG. 5 Global Leader in Pet Nutrition *Marchi di fabbrica di proprieta’ della Hill’s Pet Nutrition, Inc ©2002 Hill’s Pet Nutrition, Inc. (in questo numero:) 1 15 29 Prima Pagina: Ordini Provinciali: il debutto dei nuovi Presidenti di Fabrizio Pancini L’Intervista: Intervista all’Onorevole Gianni Mancuso di Sabina Pizzamiglio Rubrica Legale: Apertura di un am- bulatorio veterinario in Condominio di Maria Teresa Semeraro 9 18 31 Attualità: Il MinSal censirà le struttu- re esistenti e studierà i protocolli per la pet therapy di Sabina Pizzamiglio Attualità: Rapporto sul mercato italiano dei prodotti per animali da Compagnia Centro Studi Zoomark Rubrica Fiscale: Costi per acquisto di materiale sanitario negli studi di settore di Giovanni Stassi 10 25 34 Attualità: La pet therapy è tutta da costruire di Roberto Marchesini ANMVI Informa: Novità da Cernobbio: fad dal 2004, ECM solo da provider accreditati a cura della redazione In Rete: Fotografare il sistema operativo di Fabrizio Pancini 12 28 35 Attualità: Attività e terapie assi- stite dagli animali: l’e- sperienza dell’IZSAM di Stefania Del Papa Osservatorio Farmaco: Giuseppe Pradella confermato presidente di AISA a cura di Aldo Vezzoni Dall’Europa: OGM verso la coesistestenza dei sistemi agricoli a cura della redazione

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Professione Veterinaria è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore

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definitiva del disegno di legge cheriforma gli ordini e le professioni.L’ANMVI ha seguito da vicino la ge-nesi e l’evolversi dei lavori ministe-riali: ha ottenuto che CONSILPConf-Professioni avesse un propriorappresentante in Commissione,l’avvocato Sergio Paparo, e ha vis-suto dall’interno le discussioni sullabozza. Che diventi legge per interventodell’Esecutivo o per vie parlamenta-ri, questa bozza è sicuramente lapiù vicina al futuro prossimo ventu-ro di tutte le professioni intellettualiregolamentate. Il testo è complessi-vamente condiviso dalle parti in

I Colleghi più attentisanno ormai che la“Commissione Vietti”ha licenziato la bozza

La riforma è fatta, adesso facciamo gli ordini

Editoriali

di Carlo Scotti

‘‘

CONTINUA A PAG. 3

Elezioni triennio 2003-2005

Le liste on line riservate ai vete-rinari (forum scientifici e ve-

tlink) hanno raggiunto i quasi 2600iscritti. Dalle indagini condotte at-traverso i sondaggi di @nmvi Oggila maggior parte degli iscritti ai fo-rum si collega ogni giorno, gli altrialmeno 3-4 volte la settimana.Questo significa, considerandoanche che il numero dei lettori deiforum è più o meno il doppio degliiscritti, che ogni giorno migliaia diveterinari si scrivono e si leggono,chiedono informazioni, si confron-tano, discutono, a volte litigano,criticano istituzioni, aziende, asso-ciazioni e a volte si lanciano inmessaggi poco attinenti alla pro-fessione veterinaria ma che in fon-do fanno parte della vita del medi-co veterinario. Molti dei tanti iscritti vivono i forumpassivamente: leggono, giudica-no, pensano, raccolgono informa-zioni; il ruolo attivo è di una mino-ranza che a volte risulta dominan-te. Fra questi ultimi ve ne sono al-cuni che meriterebbero un premioper la loro disponibilità e altri che“non perdonano”, che sono prontia criticare non appena un inter-vento suona poco ortodosso e cheforse finiscono con l’intimidire gliiscritti “passivi” che magari avreb-bero molti contributi da dare.Certamente nei forum ci vorrebbepiù tolleranza, disponibilità e ri-spetto, soprattutto verso i giovaniche non possono essere nati “im-parati” ma spesso hanno cose in-teressanti da dire o da chiedere.Gli stessi iscritti si erano pronun-ciati per una gestione libera senzainterventi censori o autoritari, senon in casi estremi, lasciando chefossero i forum stessi a darsi delle

regole; questo non significa che iforum possano essere lo spazioper aggressioni personali, polemi-che inutili o insulti gratuiti, pertantoè essenziale che queste tacite re-gole di buona convivenza e rispet-to fra colleghi vengano rispettate.È giusto però anche dire che negliultimi tempi, con l’accorgimento diindicare con OT (off-topic) gli inter-venti fuori tema, la gestione deimessaggi si è semplificata.Chi segue regolarmente le discus-sioni sui forum può comunque direche chi vi è iscritto riceve o contri-buisce all’aggiornamento continuo.Non dovrebbe essere un sistemariconosciuto dall’ECM? Nel mo-mento in cui sarà possibile accre-ditare iniziative di aggiornamento adistanza perché un forum di di-scussione scientifica o professio-nale non può essere riconosciuto?Leggere un intervento di Graziolisu un problema di anestesia, diVezzoni per la displasia o di Roma-nelli per un caso oncologico, percitarne alcuni scusandomi con tuttigli altri che tralascio, è diverso se ènel forum della SCIVAC o sulla rivi-sta Veterinaria? O questo ragiona-mento per il Ministero sarebbe con-siderato pura follia? Certamente èpiù facile seguire una discussioneon line per un veterinario che ope-ra nel settore degli animali da com-pagnia ed ha il computer sempre adisposizione sulla scrivania cheper un collega che passa le gior-nate presso allevamenti o macelli.Comunque sia, provate ad inviarealle liste una qualsiasi richiesta diinformazione: ci sarà sempre più diun collega pronto a rispondervi e afarlo in tempo reale. Non è cosa dapoco. ■

Accreditiamo i ”forum”

OrdiniProvinciali:il debutto deinuovi presidentiRinnovati i Consigli Provinciali degliordini Veterinari. Cambio di Presidenza in 40 province

A PAG. 3

di Fabrizio Pancini

www.anmvi.it @nmviOggi. L’informazione quotidiana on line A.N.M.V.I.

Organo di informazione dell’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani

PROFESSIONE VETERINARIA

ORGANO DI INFORMAZIONE

DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE

MEDICI VETERINARI ITALIANI 003MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 13, numero 3, mensile, marzo 2003

Spedizione in abbonamento postale - 45% Art. 2 comma 20/b-Legge 662/96 - Filiale di Piacenza

Concessionaria esclusiva per la pubblicità

E.V. srl - Cremona 3 2A.N.M.V.I.

sto slogan, le varie forze politichehanno impiegato molte parole edhanno promosso altre definizionipiù forti, però sono stati attentinel non disturbare interessi con-solidati che della sicurezza ali-mentare ne vogliono fare solo unproclama.La buona fede e la fiducia che laSanità Pubblica Veterinaria riponenelle decisioni della parte politica,dà la forza per reagire e dire no aquanti per beghe interne voglionosmantellare un sistema comequello della Veterinaria PubblicaItaliana che tanto ha contribuitoalla costruzione della sicurezza

La sicurezza alimen-tare garantisce labontà di ciò chemangiamo”. Su que-

La Sanità Pubblica Veterinaria e la sicurezza alimentare

di Giuseppe Licitra

Presidente AIVEMP

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Global Leaderin Pet Nutrition

*Marchi di fabbrica di proprieta’ della Hill’s Pet Nutrition, Inc ©2002 Hill’s Pet Nutrition, Inc.

(in questo numero:)

1 15 29Prima Pagina:Ordini Provinciali:il debutto dei nuoviPresidentidi Fabrizio Pancini

L’Intervista:Intervistaall’Onorevole GianniMancusodi Sabina Pizzamiglio

Rubrica Legale:Apertura di un am-bulatorio veterinarioin Condominiodi Maria Teresa Semeraro

9 18 31Attualità:Il MinSal censirà le struttu-re esistenti e studierà iprotocolli per la pet therapydi Sabina Pizzamiglio

Attualità:Rapporto sul mercatoitaliano dei prodotti peranimali da CompagniaCentro Studi Zoomark

Rubrica Fiscale:Costi per acquisto dimateriale sanitarionegli studi di settoredi Giovanni Stassi

10 25 34Attualità:La pet therapy è tuttada costruiredi Roberto Marchesini

ANMVI Informa:Novità da Cernobbio: faddal 2004, ECM solo daprovider accreditati a cura della redazione

In Rete:Fotografare ilsistema operativodi Fabrizio Pancini

12 28 35Attualità:Attività e terapie assi-stite dagli animali: l’e-sperienza dell’IZSAMdi Stefania Del Papa

Osservatorio Farmaco:Giuseppe Pradellaconfermatopresidente di AISAa cura di Aldo Vezzoni

Dall’Europa:OGM verso lacoesistestenza deisistemi agricolia cura della redazione

Page 2: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 3

N on c’è dubbio che laprofessione del Medi-co Veterinario, così

come quella di molte altre catego-rie professionali riconosciute, stiaprofondamente cambiando e cer-chi, talvolta poco efficacemente,di trovare nuovi sbocchi ed unavera e propria identità prima ditutto al proprio interno e, conse-quenzialmente, nei confronti del-la società. È evidente, infatti, chese la nostra categoria vorrà esse-re maggiormente protagonista dise stessa, dovrà necessariamen-te risolvere l’enigma che da trop-po tempo sta condizionandola esul quale pesa l’annoso dilemmasu chi siamo e cosa vogliamo es-sere.Per tentare di risolvere l’arcano, inun momento in cui è stato da po-chi giorni approvato il testo delprogetto di disegno di legge re-cante la riforma del diritto delleprofessioni intellettuali, che saràoggetto di una nostra inchiesta inun prossimo numero della rivista,abbiamo voluto raccogliere daipresidenti neo-eletti nei consigliprovinciali degli ordini dei MediciVeterinari, le loro impressioni sullemotivazioni che li hanno spinti apresentarsi candidati nei rispettiviconsigli direttivi. Inoltre, abbiamovoluto conoscere i progetti e le ini-ziative che sono state messe incantiere, soprattutto in relazionealle diverse realtà professionalidelle varie province italiane.A questo proposito, al di là dellespecifiche particolarità legate alterritorio, il denominatore comunea tutti i direttivi interpellati è statol’ECM, croce e delizia delle cate-gorie sanitarie impegnate nell’or-ganizzazione di efficaci sistemi diformazione continua. Ma anchegli aspetti deontologici, piuttostoche le iniziative orientate alla co-municazione, sono stati i punti trai più ricorrenti citati dai diversipresidenti intervistati.Per evitare inutili ripetizioni le do-mande sono state messe di se-guito e numerate in modo da indi-viduare le risposte con maggiorfacilità.

Ci scusiamo con i colleghi chenon riusciamo a portare in pub-

blicazione a causa dei ridottitempi di stampa.

1. Quali motivazioni ti hannospinto a presentare (o ripre-sentare nel caso di una tuarielezione) la tua candidaturaalle ultime elezioni per il rin-novo del tuo ordine provin-ciale dei medici veterinari?

2. Quali ritieni che siano gliaspetti più stimolanti del tuonuovo incarico di presidente?

3. Nel male e nel bene, che si-tuazione hai trovato nellatua provincia e cosa ritienidebba essere migliorato ri-spetto al passato relativa-mente al sistema ordinisticoed alle norme che ne regola-mentano le funzioni?

4. Quali sono i progetti e le ini-ziative che il tuo direttivo hamesso in cantiere per ilprossimo triennio, soprattut-to in relazione alla realtà del-la tua provincia?

Carla Bernasconi Presidente Ordine MediciVeterinari Provincia di Milano

1) Il lavoro svolto come tesorierenel passato triennio ha rafforzatoin me la convinzione che l’impe-gno personale sia la partenza diqualsiasi iniziativa in cui si creda.Si parla di grande importanza delruolo sociale e sanitario della ve-terinaria, di etica, di strategie perrafforzare il peso e la credibilitàdella nostra professione, ma perraggiungere tali obbiettivi ci vo-gliono impegno, umiltà e determi-nazione personali.

2) Il consiglio dell’ordine di Milanoè costituito 15 consiglieri cherappresentano diversi ambiti erealtà professionali della veterina-ria come medicina pubblica, libe-ro professionale, università ed in-dustria. Questo ampio spettro diesperienze penso che sarà di ar-ricchimento e di crescita per tuttioltre che mio personale.Lavorare in un grande gruppocon tante teste e che pensano èsicuramente l’aspetto più stimo-lante per raggiungere obbiettivi

comuni alla crescita di una pro-fessione che sta cambiando mol-to più rapidamente delle istituzio-ni che la regolano.

3) Come ho già detto la nostraprofessione sta evolvendo mentrele norme sono per lo più moltovecchie ed in qualche caso unpo’ anacronistiche.La tanto attesa riforma degli ordi-ni sembra ormai giunta alla con-clusione del suo iter e speriamodia impulso innovativo a tutti.Su molti argomenti come E.C.M.,rapporti tra l’università ed il mon-do del lavoro c’è sicuramentemolto da fare nel futuro. Perquanto concerne la situazione diMilano vi sono poco interesse escarsa partecipazione da partedegli iscritti alla vita e alle iniziati-ve ordinistiche, ma penso sia unproblema generalizzato. Lavore-remo anche per accrescere la vi-sibilità dell’ordine.

4) L’ordine di Milano per rappre-sentatività e qualità è significativoper portare sia a livello regionaleche nazionale elaborazioni, pro-poste ed elementi di stimolo per laprofessione. Gli argomenti che ci coinvolgono esu cui si lavorerà nel prossimotriennio sono molti: E.C.M., visibi-lità della professione, formazioneuniversitaria e tirocinio, anagrafe ebenessere animale, nuove figureprofessionali pubbliche e private.Vogliamo lavorare per far sì che lanostra professionalità sia semprepiù valorizzata e che il nostro rico-noscimento sociale cresca sem-pre più.

Salvatore Criscione Presidente Ordine MediciVeterinari Provincia di Ragusa

(1) Era necessario dare una rispo-sta alle aspettative di tanti colle-ghi liberi professionisti che, nelperiodo post laurea, non si sento-no molto rappresentati dai colle-ghi del settore pubblico, il quale,in questo momento di crescita enello stesso tempo di crisi profes-sionale, non riesce a soddisfare apieno le richieste e le esigenze

dei neolaureati e non è in gradoaltresì di dare le risposte che riu-sciva a dare nel passato.Dato che per molto tempo i colle-ghi del Sistema Sanitario Nazio-nale hanno rappresentato nellanostra provincia gli interessi di tut-ta la categoria, era opportunomettere alla prova i liberi profes-sionisti al fine di valutare se sa-rebbero stati in grado di fare al-trettanto. Quella di questo consi-glio direttivo, dunque, è diventatauna scommessa importante, dalmomento che la veterinaria pub-blica rappresenta l’articolazionedelle tante branche in cui si dira-mano le specializzazioni, che unnuovo professionista può posse-dere solo attraverso una adegua-ta preparazione e formazione pro-fessionale. Solo così egli potràfornire risposte precise soddisfa-cendo un target evoluto ed esi-gente che è già stato “sensibiliz-zato” dalla informazione mediati-ca scientifica generalista.

(2) Uno degli aspetti più interes-santi sarà quello legato agli even-ti formativi che intendiamo intra-prendere nel prossimo triennio. Èquesta la via da percorrere se sivuole arricchire, attraverso unacomunicazione scientifica mirata,il già grande bagaglio di espe-rienze che ognuno di noi possie-de. A questo scopo verranno or-ganizzati molti eventi formativi didiverso interesse, in modo dasoddisfare le esigenze e le richie-ste di tutti gli iscritti. Infine, un al-tro obiettivo sarà l’incentivazionedella visibilità della nostra catego-ria attraverso iniziative di comuni-cazione integrata orientate all’opi-nione pubblica ed ai media.

(3-4) Per correttezza professiona-le ritengo di non dover esprimerepareri sul lavoro svolto nel recen-te passato dal consiglio direttivouscente. Riguardo anche al quar-to quesito che mi poni e che ri-

guarda i progetti e le iniziative fu-ture, cercheremo di garantire atutti gli iscritti l’educazione conti-nua in medicina per questo e peri prossimi anni, di vigilare sul rigo-roso rispetto del codice deontolo-gico, di farci carico delle esigen-ze, delle istanze e delle richiesteche ci verranno mosse da parte ditutti i nostri iscritti.

Luca Del BonoPresidente Ordine MediciVeterinari Provincia di Lucca

1) Credo che una strategia mi-gliore finalizzata al rafforzamentodella categoria sia quella di assi-

PROFESSIONE VETERINARIA 3/2003 3DALLA PRIMA PAGINA

La riforma è fatta

SEGUE DALLA COPERTINA

causa (CUP, ADEPP, COLAP eCONSILP) anche se viene consi-derato perfettibile da tutte. Alle consultazioni ministeriali, aper-te pochi giorni dopo il varo dellabozza, l’ANMVI ha fatto presentealcune peculiarità del settore sani-tario, avanzando osservazioni sot-toscritte con i dentisti (ANDI) e imedici di medicina generale(FIMMG). In breve: il tirocinio do-vrebbe prevedere anche una dura-ta minima e dovrebbe essere chia-ro che non può essere svolto primadel conseguimento della laurea;andrebbe rivista la composizionedella commissione per l’esame diStato in modo da rafforzare la pre-senza di commissari provenientidal mondo professionale; la bozza

non fa menzione della Commissio-ne Centrale Esercenti Arti Sanita-rie, né fornisce indicazioni in meri-to alle sue funzioni rispetto al pote-re disciplinare degli Ordini; non sicomprende ancora quale ricono-scimento si voglia dare alle scuoledi alta formazione professionale; ènecessario che vengano chiarite lecompetenze delle nuove figureprofessionali per evitare sovrappo-sizioni o espropri che porterebberoa forme di concorrenza insosteni-bili ed inaccettabili; infine (e questovale solo per la nostra professione)il Consiglio Nazionale di cui si par-la nella bozza corrisponde nellefunzioni al nostro Comitato Centra-le FNOVI, mentre il nostro ordina-mento per Consiglio Nazionale in-

tende l’assemblea di tutti i presi-denti degli Ordini territoriali (questoorganismo assembleare non è pre-sente nel testo di riforma). Dettoquesto, è comunque importantemisurarsi con un testo che riformail diritto delle professioni regola-mentate e dal quale potranno di-scendere ulteriori novità. I Colleghiimpegnati in cariche ordinistiche,non potranno non tenerne conto. Atutti loro, specie a quanti assumo-no per la prima volta una caricaistituzionale nel proprio Ordine pro-vinciale, mi sento di rivolgere il miopersonale augurio di buon lavoro ela mia più sincera considerazioneper l’impegno professionale e pro-fessionalizzante che hanno decisodi assumere. ■

di Carlo Scotti

Veterinari Piemontesi. Un cuneese al vertice

Adriano Sarale (presidente dell’ordine dei medici veterinari del-la provincia di Cuneo) è stato eletto presidente del Consiglio

direttivo dell’Associazione degli Ordini dei medici veterinari del Pie-monte. La nomina è considerata anche un riconoscimento dell’impor-tanza strategica alla veterinaria cuneese in ambito regionale ed è frut-to del consenso per le politiche promosse dal neo-eletto Ordine di Cu-neo. L’Associazione degli Ordini veterinari piemontesi conta oltre 2.500iscritti. Pubblica “Il Progresso Veterinario”, mensile di informazione pro-fessionale scientifica e organo ufficiale della Federazione Nazionale,inviato ad oltre 22.000 veterinari italiani e diretto da Giovanni Comino,direttore del dipartimento di prevenzione dell’ASL 16 di Mondovì-Ceva.I nuovi assetti di competenze dallo Stato alle Regioni, poi, renderannoin futuro l’associazione interlocutore istituzionale per gli assessorati al-l’Agricoltura e alla Sanità del Piemonte per le associazioni di categoria,gli istituti zooprofilattici e il mondo accademico. “La mancanza di co-municazione tra mondo accademico e professionale- dice a questoproposito Sarale- che ha caratterizzato l’ultimo ventennio ha generatouno sconveniente conflitto tra metodi e obbiettivi adottati dalle due im-portanti componenti della professione veterinaria. Le facoltà di Medici-na Veterinaria attive sul territorio italiano sono 13, troppe se rapportatealle 4 di Francia e Germania; troppe se si considera la forte dispersio-ne di risorse; troppe pensando che ogni anno si laureano oltre 1000nuovi veterinari destinati ad alimentare una folta schiera di sottoccu-pati”.

(La Stampa, venerdì 21 marzo 2003)

ERRATA CORRIGE

La tabella BAYES FACTORS ORAPPORTI DI VEROSIMIGLIAN-ZA (LIKELIHOOD RATIO-LR)pubblicata a pagina 9 dell’edi-zione cartacea di ProfessioneVeterinaria, n. 2/2003, (cfr. Il re-verendo Bayes e il ragionamen-to diagnostico, di MassimoTranquillo) non è esatta a causadi un errore tipografico. Si ripor-ta di seguito la tabella corretta.Ci scusiamo con l’autore e con ilettori.

Bayes Factors o Rapporti di Ve-rosimiglianza (Likelihood Ra-tio-LR). Per ogni test è possibilecalcolare i “pesi” dei loro risul-tati positivi/negativi attraversoqueste semplici divisioni

Il Peso di un risultato positivo è datoda:

Veri Positivi Sensibilità––––––––––– = ––––––––––––––– = LR +Falsi Positivi 100 - Specificità

Il Peso di un risultato negativo èdato da:

Falsi Negativi 100 - Sensibilità–––––––––––– = ––––––––––––– = LR -Veri Negativi Specificità

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curare continuità al buon lavorosvolto dal vecchio consiglio, inun momento particolarmente im-portante per la nostra professio-ne. Per me sarebbe stato piùsemplice ritirare la mia candida-tura e starmene alla finestra a ve-dere cosa sarebbe successo.Tuttavia, sono fermamente con-vinto che l’unico modo per esse-re utili al nostro mondo professio-nale è di scendere in campo permettere a disposizione la propriaesperienza e l’entusiasmo di cuisiamo capaci, in modo da poteressere protagonisti nelle decisio-ni che riguardano la nostra cate-goria.

2) Insieme al consiglio che presie-do abbiamo deciso di intensifica-re i già buoni rapporti con le Uni-versità e con gli altri enti e istitu-zioni locali. Inoltre, l’obiettivo checi siamo proposti di raggiungere,è quello di cercare di riavvicinareil maggior numero di colleghi al-l’Ordine. In particolare, sono i ve-terinari neo laureati che ci contat-tano maggiormente, chiedendociun appoggio o di essergli da gui-da nelle loro scelte professionali.In questo senso, ad esempio, da-to che il tema dell’E.C.M. è moltosentito, questo argomento puòfungere da volano nell’ottica di unmaggior interesse degli iscritti

verso l’Ordine.Un’altra sfida importante che ab-biamo deciso di lanciare è quelladi sensibilizzare tutti i colleghiiscritti ad un maggior rispetto delcodice deontologico, troppospesso calpestato o ignorato daun preoccupante numero di vete-rinari. È chiaro che prendere deiprovvedimenti disciplinari è unascelta impopolare e talvolta dolo-rosa, tuttavia è altrettanto neces-saria e doverosa nei confronti deicolleghi (la stragrande maggio-ranza) che operano nel rispettodelle regole.

3) Questa domanda si riallacciaalla risposta che avevo giàespresso precedentemente. Infat-ti, tra le cose più urgenti da cor-reggere c’è senza dubbio il mar-cato disinteresse verso l’ordine daparte di una grossa percentualedi colleghi (in tutto, il numero diveterinari iscritti oscilla tra i 150-160 membri), soprattutto da partedi quelli iscritti dal maggior nume-ro di anni.

4) I progetti che stiamo portandoa compimento sono indirizzatiprincipalmente all’espletamentodi iniziative finalizzate all’otteni-mento dei crediti formativi previ-sti dal programma EducazioneContinua in Medicina. Com’è no-

to, il decreto legislativo 30 di-cembre 1992, n. 502, integratodal decreto legislativo 19 giugno1999, n. 229 che istituzionalizzaanche nel nostro Paese laE.C.M., ha posto gli Ordini pro-fessionali nella necessità di orga-nizzare iniziative formative chesoddisfino le necessità degliiscritti. Per questa ragione abbia-mo recentemente organizzatoseminari a cadenza semestrale,da svolgersi nelle ore serali deigiorni feriali, senza richiedere l’e-sborso di tasse di iscrizione trop-po onerose.

Laurenzo Mignani Presidente Ordine MediciVeterinari Provincia di Bologna

1) Alla prima domanda rispondosemplicemente che ho dato lamia disponibilità perché da qual-che tempo diversi colleghi me lorichiedevano, e l’ho data con tuttii dubbi e le perplessità che pos-sono sorgere nell’affrontare concoscienza tale carica. Ho svoltoper nove anni consecutivi l’incari-co di delegato provinciale dellacassa previdenziale, ho cercatodi aiutare molti colleghi e le ri-spettive famiglie, ora vorrei favori-re ulteriormente la categoria, conla dovuta umiltà.

2) Essere presidenti di un Ordinevuol dire essere super partes e,dato che oggi il rapporto fra liberiprofessionisti e dipendenti misembra meno conflittuale che inpassato, sono convinto che le va-rie espressioni della nostra pro-fessione siano, a livello istituzio-nale, ormai in pace tra loro. Ri-mangono comunque alcune fran-ge di conflitti individuali e, per ta-le ragione, sarebbe importante estimolante cercare di ridurli al mi-nimo, tenendo anche presenteche, ultimamente, sono nati attritidi natura “politica“ fra i liberi pro-fessionisti.

3) L’attuale sistema ordinisticonella mia provincia, come credoin tutte le altre, ha creato un Con-siglio d’Amministrazione che èdeputato maggiormente ad unaazione poliziesca nei confronti deiColleghi che sbagliano, più o me-no in buona fede, nell’applicazio-ne dei regolamenti pubblicitari, asvantaggio di altre problematicheed obiettivi più utili e interessantiper la categoria. Spero, quindi,che almeno sotto questo aspettole norme che regolano le attivitàordinistiche possano essere me-no restrittive e punitive e maggior-mente propositive.

4) Alcuni dei progetti e delle ini-ziative che il direttivo provincialeha già messo in atto e che conti-nuerà a proporre nel prossimotriennio riguardano l’inserimentonel tessuto politico comunale,provinciale e regionale; la conti-nuazione ed il miglioramento delby pass fra le esigenze degliiscritti e della cassa previdenzia-le; la contribuzione al tavolo tecni-co, politico ed economico, assie-me al comitato unitario professio-nisti (CUP) delle Istituzioni pre-sentando le realtà, le aspettative ei desiderata della nostra catego-ria, mantenendo l’idea dell’ordina-mento attuale per non cadere informe di anarchia professionale.Tra le iniziative si cercherà di mi-gliorare i nostri rapporti con gli en-ti pubblici e le associazioni e disviluppare ulteriormente il rappor-to Facoltà-Libero professionista.Partendo dal presupposto chedifficilmente si riuscirà a ridurre ilnumero delle facoltà ed il numeroprogrammato degli iscritti annua-li, vorremmo cercare di far capireai giovani che stanno per iscri-versi nella nostra facoltà che il fu-turo del Veterinario non è poi co-sì roseo come si legge periodica-mente sulla stampa o, quantomeno, di far comprendere loroche la professione del veterinarionon si riduce solamente nel cura-re il cane o il gatto o nel salvare ilcavallo che è scivolato nel burro-ne, ma che è ancor più bello en-trare a lavorare nelle filiere diproduzione e controllare gli ali-menti ancor prima che essi losiano diventati. Tutto questo lo potremo persegui-re solo con l’unitarietà di tutte leespressioni professionali della no-stra categoria, con l’unitarietà nonsolo d’intenti ma anche di senti-menti.

Silvio PellegriniPresidente Ordine MediciVeterinari Provincia di Pisa

1) La motivazione più grande èstata quella di rinnovare il consi-glio con nuovi colleghi che fosse-ro rappresentativi di diversi settoriche compongono la veterinaria.Infatti, da diversi anni il consigliodirettivo era composto esclusiva-mente da colleghi liberi professio-nisti, mentre, nelle ultime elezioni,sono stati eletti: due dipendentiA.S.L., un dipendente dell’IstitutoZooprofilattico, uno dell’Univer-sità, oltre a tre liberi professionisti.Al di là della composizione del di-rettivo, il nostro obiettivo principa-le sarà quello di formulare nuoveproposte che abbiano lo scopo diriconquistare la credibilità da par-te dei colleghi.

2) Sono particolarmente motivatoe responsabilizzato per esserestato accettato da molti colleghi (è la prima volta che sono venuti avotare 125 colleghi su un totale di290 iscritti). Sarà di certo una sfi-da stimolante il cercare di riporta-re a frequentare l’ambiente queicolleghi che si erano allontanatidalla vita ordinistica, attraverso lacreazione di un clima più sereno,disteso e costruttivo. Sarà un tra-guardo non certo facile da rag-giungere, ma ho voluto mettere al-la prova le mie capacità strategi-che ed organizzative per un obiet-tivo a cui tengo notevolmente.

3) La situazione, al momento, nonè delle migliori per cui cercherò,con l’ impegno mio personale e ditutto il consiglio direttivo, di risol-levarla. Solo così si potrà far fareun salto di qualità a tutto il nostrosettore professionale.Per questa ragione abbiamo fattoalcune scelte, a cominciare dauna sede appropriata, che ri-marrà aperta in orari ben definiti ea disposizione dei colleghi. Inoltreabbiamo previsto la stampa el’aggiornamento dell’Albo Profes-sionale, oltre all’attivazione di unsito internet del nostro Ordine pro-vinciale.Infine, anche se non certo menoimportante dei punti precedenti,abbiamo voluto riconsiderare l’an-noso problema deontologico allabase dei rapporti fra colleghi.

4) I progetti e le iniziative sono fi-nalizzate a:- formare dei gruppi di lavoro

per settore, ciascuno dei qua-li con un collega che ne sarà ilreferente;

- organizzare convegni, semi-nari, corsi E.C.M., ecc., inquanto fermamente convintiche l’aggiornamento profes-sionale sia uno dei doveri pro-fessionali più importanti;

- instaurare rapporti con gli altriOrdini Provinciali della Regio-ne Toscana e, con loro, orga-nizzare iniziative di reciprocautilità;

- sostenere ed aiutare i neolau-reati ad inserirsi nel mondodel lavoro;

PROFESSIONE VETERINARIA 3/2003 5DALLA PRIMA PAGINA

La Sanità Pubblica Veterinaria e la sicurezza alimentare

SEGUE DALLA COPERTINA

alimentare impedendo, peresempio, che il fenomeno ‘muc-ca pazza’ assumesse le dimen-sioni riscontrate negli altri paesiEuropei.Il regolamento 178 prevede l’isti-tuzione dell’Autorità Alimentare.In questo contesto, la SanitàPubblica Veterinaria, per quelloche ha rappresentato in Italia nel-la costruzione della sicurezza ali-mentare, si sarebbe aspettatamaggiori riconoscimenti, e cioèche qualcuno della parte politicaavesse pensato e fatto capireche in Italia tale Autorità non po-teva non essere individuata nellaSanità Pubblica Veterinaria, datala efficiente ed efficace vigilanzasulla tutela della salute di tutti, at-traverso l’organizzazione di mo-delli operativi capaci di costruiretale sicurezza lungo la catenadella produzione, trasformazionee commercializzazione dei pro-dotti di origine animale.Il Legislatore italiano ha inseritotali modelli nel Dipartimento diPrevenzione, in modo da sovrin-tendere anche alla sicurezza ali-mentare riferita alla parte dellacatena alimentare non riconduci-bile ai prodotti di origine animale.Pare che alcuni disconoscano IlDipartimento di Prevenzione,struttura del Sistema Sanitario Na-zionale, per fare transitare ad altreistituende figure istituzionali le atti-vità attinenti la sicurezza alimenta-re fin qui svolte.Quindi, è necessario convincersiche il Dipartimento di Prevenzio-ne, oltre ad essere una definizio-ne semplificata di attività diverse

espletate da Professionisti delS.S.N. dotati di appropriate spe-cializzazioni, non è altro che l’Au-torità alimentare che il Legisla-tore europeo impone a tutti i Pae-si della U.E.Non si capisce per quale motivosi vuole ricorrere ad altri istituen-di Organismi non dotati della pre-parazione specifica e necessariaper affrontare una sfida che sicombatterà principalmente sulpiano della specializzazione de-gli operatori.E qualora venissero affidati icompiti di Autorità alimentare alCorpo Forestale, che fine do-vrebbe fare l’attuale sistema chesovrintende alla sicurezza ali-mentare italiana?La proposta contenuta nel Dise-gno di Legge AS 1973 che saràdiscusso al Senato della Repub-blica e che si propone di passa-re le competenze in materia di si-curezza alimentare al Ministerodelle Risorse Agricole e per Essoal Corpo Forestale, è un tentativoevidente di parcellizzazione dicompetenze in tema di sicurezzaalimentare, che non garantiscenessuno, cercando, nel contem-po, di smantellare un sistema giàesistente e che da un po’ di tem-po con l’abbattimento delle bar-riere doganali, si vuole mettere indiscussione, in termini di effica-cia ed efficienza, per farlo transi-tare sotto l’egida dell’Agricolturaove la qualità sanitaria dei ‘pro-dotti pronti in tavola’ sicuramenteverrebbe abbassata, perché in li-nea con la cultura esclusivamen-te produttivistica degli Operatori

di tale Struttura.Noi, Operatori di Sanità PubblicaVeterinaria, invitiamo le forze po-litiche a non lanciare proclami diriforme avveniristiche sulla sicu-rezza alimentare poiché possononascondere spinte che, pilotateda alcuni, porterebbero sicura-mente ad un abbassamento del-la qualità dei prodotti sulla mensadei Consumatori.Per tutti i benpensanti sembrascontato che una rivoluzione delsistema di controllo e vigilanzacontinua della salubrità dei pro-dotti di origine animale deve es-sere concordato con la massimaistituzione che rappresenta tuttala veterinaria (FNOVI) che pos-siede al proprio interno le profes-sionalità capaci per indirizzareriforme o cambiamenti che il legi-slatore Europeo imponesse.Davanti ad una presa di posizio-ne del legislatore Europeo cosìdeterminata nei confronti del si-stema di controlli italiano tanto dachiederne uno smantellamentoattraverso l’emanazione del rego-lamento 178 e l’applicazione del-lo stesso in Italia credo che la po-sizione del legislatore Italiano nonpuò essere quella dell’ossequioma quella della reazione forte perchiamare a raccolta quel grandepopolo dei consumatori che di-venterà la vera vittima di una nuo-va organizzazione pensata per al-lentare le maglie dei controlli nel-la fase della produzione perchépoi nella fase della trasformazio-ne la grande industria e la pubbli-cità assicurerà la tanto declamatasicurezza alimentare. ■

di Giuseppe Licitra

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- istituire un sistema di controlloe vigilanza sui Veterinari iscrit-ti in modo che vengano rispet-tate le norme dell’etica profes-sionale.

Gino PinottiPresidente Ordine MediciVeterinari Provincia di Bergamo

1) Essere presente di personanelle decisioni che riguardano lanostra categoria.

2) Organizzazione d’eventi forma-tivi e non, oltre che salvaguardarei diritti di tutti gli iscritti (vedi, adesempio, controllare e regola-mentare le convenzioni fra iscrittied enti pubblici e privati).

3) Nella mia provincia la situazio-ne, tutto sommato, è buona. Infat-ti, il consiglio che ha preceduto lamia nomina ha ben operato cer-cando di creare commissioni dilavoro. Resta la possibilità di mi-gliorare dal punto di vista buro-cratico in modo da snellire, il piùpossibile e nel rispetto delle rego-le, tutte le pratiche ordinistiche.

4) I progetti sono molteplici, ini-ziando da un più rigoroso control-lo sulla pubblicità sanitaria e sulrispetto del codice deontologico epassando per l’organizzazioned’eventi E.C.M. nella nostra pro-vincia. Inoltre esiste un progettoper la realizzazione di una giorna-ta di beneficenza gestita dai vete-rinari della nostra provincia cheserve, oltre che per aiutare le per-sone più bisognose, ad avvicina-re e ha far conoscere al pubblicoil ruolo del Medico veterinario siaesso libero professionista o facen-te parte del servizio sanitario na-zionale.

Marcella Rosato Presidente Ordine MediciVeterinari Provincia di Bari

1) Nei mesi precedenti le elezioni,un gruppo di Colleghi si è incon-trato, più volte, spinto dal comuneintento di analizzare i problemidella nostra categoria. Da questiincontri è emersa la necessità didare voce al diffuso malcontentoin un ambito istituzionale. Altraforte motivazione è stata la con-vinzione che l’Ordine dovesse of-frire in modo pratico un servizio aipropri iscritti. La mia disponibilitàè scaturita dalla volontà d’inter-pretare queste istanze.

2) Questo ruolo richiede ad un li-bero professionista un impegnoenorme. La fiducia e la collabora-zione dei colleghi rappresentaper me il maggiore stimolo a svol-gere questo incarico con entusia-smo. E poi le sfide mi sono sem-pre piaciute!

3) La situazione attuale dell’Ordi-ne di Bari è caratterizzata da unnumero d’iscritti esploso negli ulti-mi anni, con conseguente aggra-vamento delle difficoltà occupa-zionali già esistenti. Allo stato at-tuale le piante organiche di alcu-ne AUSL non sono adeguate allarealtà zootecnica locale, né a ge-stire l’onnipresente problema ran-dagismo. E non ci risulta che siprospettino soluzioni imminenti.Un esempio tra tutti, la riluttanzada parte dell’Assessorato regio-nale alla Sanità a riconsiderare letariffe delle convenzioni per il risa-namento. Fa gioco un territorioprovinciale molto vasto e la diffi-coltà nei contatti tra istituzioni eColleghi della medicina pubblicae privata, non tanto per motivigeografici ma soprattutto a causadella scarsa progettualità politicache ci ha contraddistinto negli ul-timi anni.

4) Uno degli obiettivi che questoConsiglio si prefigge è la costitu-

zione di un organismo stabile dicomunicazione tra gli Ordini pro-vinciali pugliesi, che possa inter-pretare le situazioni locali e riela-borarle in un contesto più ampiosì da essere più rappresentativonell’affrontare problemi che spes-so esulano dai confini provinciali.Vogliamo chiamarlo Federazione? Nella Provincia di Bari, ma non so-lo, si rende ormai improrogabileun confronto costruttivo tra l’istitu-zione accademica ed i veterinariimpegnati nella pratica quotidia-na. Questo percorso di collabora-zione che vogliamo intraprendereci vedrebbe tutti finalmente impe-gnati nella valorizzazione dellepeculiarità che ci competono co-me formazione professionale, ri-conoscimento del ruolo socialeche rivestiamo, qualità delle pre-stazioni sanitarie offerte in ognicontesto a fronte di un adeguatocorrispettivo economico.L’interconnessione tra le figureprofessionali e le istituzioni è au-spicabile anche per la creazionedi una conferenza sul randagi-smo, da rapportare al territorio re-gionale. Sentiamo infine l’esigenza di offri-re agli iscritti alcuni servizi comeuna video-biblioteca ed un co-stante contatto con il Consiglio at-traverso la ricostituzione del sitointernet, spento ormai da tre anni.

Daniele RossiPresidente Ordine MediciVeterinari Provincia di Piacenza

1) La mia è una situazione un po’particolare. Sono, infatti, al terzomandato e ho deciso di ricandi-darmi dopo aver maturato, per uncerto periodo, propositi di ritiro.Posso dire che tra i motivi di que-sta scelta, particolarmente trava-gliata, ci sia stata la necessità, inun periodo particolarmente diffici-le per la professione, di dare con-tinuità ad un impegno che in que-sti anni ritengo abbia prodottoqualcosa di positivo.

2) Nel mio caso, ma penso che lacosa possa valere per la maggiorparte dei colleghi che s’impegna-no a far parte del direttivo di unordine, la risposta a questa do-manda si sovrappone a quella

della precedente. Lo stimolo fon-damentale è quello di poter ren-dersi utile alla categoria. Credoche nella situazione attuale siadifficile trovare altri aspetti parti-colarmente stimolanti.

3) Tutto sommato, rispetto al pas-sato e soprattutto in relazione allesituazioni d’altre province, possodire che certe conflittualità nonsiano così esasperate come altro-ve, e questo mi sembra piuttostoconfortante. Occorre certo ancoraadoperarsi a quello che ritengol’obbiettivo fondamentale ossia:rendere più unita e compatta unacategoria che trova nelle sue divi-sioni interne la ragione principaledella propria debolezza. Relativa-mente alle norme sul sistema ordi-nistico, ritengo che sia necessarioin particolare definire più chiara-mente le funzioni di tutela nei con-fronti dell’utenza. In quest’ottica,tra l’altro, andrebbero portati acompimento i provvedimenti giàin cantiere da tempo sul tariffariounico nazionale.

4) Il primo atto del nuovo Consi-glio è stata la costituzione di ungruppo di lavoro che si occupidelle problematiche e delle inizia-tive connesse all’E.C.M., in mododa rendere più snella l’azione delConsiglio su quello sarà in ognicaso un tema particolarmente im-pegnativo. Abbiamo poi studiatoun protocollo di convenzione, pro-posto a tutti i sindaci della provin-cia, per l’esecuzione d’interventichirurgici sulle colonie di gattirandagi da parte di colleghi liberiprofessionisti. Saranno poi ripro-poste, dato il successo riscossoin una piccola realtà come la no-stra, alcune iniziative volte a pro-muovere “l’attaccamento alla ma-glia” della veterinaria. Mi riferiscoad incontri conviviali con ricono-scimenti agli iscritti anziani e giu-ramento dei neo-iscritti.

Adriano SaralePresidente Ordine MediciVeterinari Provincia Cuneo

1) Premesso che questa rappre-senta la mia prima esperienzacome Presidente dell’Ordine, do-po anni di impegno personale in

PROFESSIONE VETERINARIA 3/20036DALLA PRIMA PAGINA

Giornata commemorativa per Luigino Bellani

I n collaborazione con l’Ordine dei Medici Veterinari della provin-cia di Mantova, l’Associazione “Antonietta e Luigino Bellani”,

che ha per Presidente Onorario Romano Marabelli, promuove una gior-nata a ricordo del mantovano Luigino Bellani, già Direttore Generaledei Servizi Veterinari, che per quasi 30 anni ha diretto e rinnovato laprofessione dandole un volto nuovo e moderno. Gli iscritti all’Associa-zione ed i partecipanti alla Giornata riceveranno un CD che ne riportai lavori ed un volume in cui i colleghi che l’hanno conosciuto ne rac-contano figura, contributi e interessi multidisciplinari.Presentata come “La medicina veterinaria nel pensiero di Luigino Bel-lani”, l’iniziativa, di cui in seguito verrà fornito il programma, avrà luogosabato 14 giugno 2003 presso il Teatro Bibiena di Mantova dalle ore 9alle ore 13.

Dr. Paolo RasoriPresidente Ordine Med. Veterinari Provincia di Mantova

Veterinari docenti: albo obbligatorio

Anche i docenti universitari laureati in medicina veterinaria han-no l’obbligo di iscrizione all’albo. Lo ricorda in una lettera ai

rettori delle Università il Ministero dell’Istruzione. Ponendo l’accento sull’obbligatorietà dell’iscrizione per l’esercizio diattività clinica, chirurgica, di analisi e certificazioni, il Ministero dell’i-struzione ha ribadito l’obbligo di iscrizione all’albo per i docenti univer-sitari laureati in medicina veterinaria. La questione coinvolge a diversotitolo sia la FNOVI che l’ENPAV che hanno ripetutamente sollevato ilproblema. Per quanto riguarda gli ordini, l’iscrizione ha la funzione ditutelare i potenziali destinatari delle prestazioni professionali, indipen-dentemente dalla condizione lavorativa del prestatore d’opera. La que-stione della mancata iscrizione all’Albo, oltre a configurare il reato diesercizio abusivo della professione, lede anche gli interessi dell’ENPAVin quanto i veterinari iscritti agli Albi sono obbligatoriamente iscritti al-l’Ente di previdenza.

(Il Sole 24 Ore 25 marzo 2003)

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vari organismi di rappresentanzaprofessionale aventi carattereprevalentemente nazionale, mi èsembrato giusto dedicare partedel mio tempo in ambito provin-ciale mettendo a disposizionedei colleghi le esperienze fin quiacquisite.Inoltre, questi anni mi hannoconsentito di entrare in contattocon molti colleghi della provinciae dialogando con loro, di megliocomprendere le problematicheche affliggono i vari compartidella veterinaria provinciale,aprendo i miei orizzonti eduscendo dall’ambito specificodella mia attività.Questa esperienza nel tempo havisto crescere intorno a me ungruppo di lavoro composto dacolleghi con i quali ho condivisol’impegno a costituire ormai unavera e propria squadra di lavoro.Con questi colleghi, tutti convintidella necessità di impegnarsi inprima persona senza delegaread altri l’attività di rappresentan-za, ci è sembrato giusto proporrela nostra candidatura al Consi-glio dell’Ordine di Cuneo verifi-cando il gradimento che poteva-mo registrare.

2) Alcuni degli stimoli sono di ca-rattere strettamente personale,come la necessita di misurarmicontinuamente in contesti nuovi,la voglia di apprendere ed acqui-sire competenze dalle esperien-ze che faccio, il confronto quoti-diano con colleghi più anziani edesperti ed il patrimonio di cono-scenze umane e professionaliche ne traggo.Altri mi derivano dalla passioneche ho per questa professione edalle prerogative che questa ca-rica mi dà di proporre iniziativeche vedrò realizzate in loco, pro-muovere la visibilità anche fuoriprovincia di colleghi particolar-mente dotati, favorire forme diaggregazione/incontro per i col-leghi, in particolare tra i neoiscrit-ti e quelli in attività, per i pensio-nati che possono ritrovarsi tra diloro e portare a noi più giovani laloro esperienza.

3) La provincia di Cuneo ha unaforte vocazione zootecnica e glioltre 400 medici veterinari ope-ranti sul territorio esercitano la lo-ro attività in ambito privato e pub-blico in una realtà agricolo-indu-striale complessa ed in continuaevoluzione.L’industria zootecnica provin-ciale e quella agroalimentarecollegata rappresentano un’ec-cellenza in ambito nazionale siaper numero di capi allevati cheper quantitativi di carni, latte eprodotti derivati. Sono presentioltre 450.000 bovini, 700.000suini, 40.000 tra ovini e caprini enumerosi allevamenti di specieavicole e cunicole. Numerosesono le attività collegate, mangi-mifici, mattatoi, salumifici e ca-seifici che producono una vastagamma di prodotti industriali otipici e di nicchia destinati alconsumo locale, nazionale e al-l’esportazione.

Ciò ha determinato la presenza,sul territorio provinciale, accantoai colleghi che operano su ani-mali d’affezione, di una foltaschiera di veterinari pubblici eprivati ad alta specializzazione eforte professionalità in ambito diigiene pubblica e sanità animaledediti agli animali da reddito e al-le loro produzioni.Il nuovo Consiglio Direttivo si tro-va quindi a gestire per il prossi-mo triennio una realtà complessaed in rapida evoluzione, suddivi-

sa tra le tradizionali competenzedell’Ordine e le tematiche legateallo sviluppo di una nuova con-cezione della salute pubblicafondata sulla prevenzione, intesacome lotta alle zoonosi e garan-zia della salubrità degli alimentidi origine animale.A fronte di tali impegni, gli stru-menti messi a disposizione dal-l’attuale assetto Ordinistico risul-tano oltremodo anacronistici enecessitano di una radicale revi-sione.

4) Abbiamo notato in questi primimesi di attività una notevole ca-renza di comunicazione tra diret-tivo ed associati, il primo obbiet-tivo sarà quindi quello di attuareuna maggiore visibilità delle ini-ziative intraprese favorendo lapartecipazione critica dei colle-ghi all’attività del consiglio.Vogliamo inoltre promuovereeventi che abbiano valenza so-ciale ed aggregante per gli iscrit-ti all’Ordine nel tentativo di recu-perare alla partecipazione attiva

la parte migliore della veterinariaCuneese.Tali obbiettivi saranno perseguiticon la maggior disponibilità pos-sibile nei confronti delle istanzepresentate dai colleghi e dele-gando funzioni e competenzeparticolari ad ognuno dei membridell’esecutivo al fine di moltipli-care le possibilità di risposta.Altra priorità sarà quella di favori-re la possibilità di aggiornamento(ECM) in loco con eventi miratialle reali esigenze territoriali sen-

PROFESSIONE VETERINARIA 3/2003 7DALLA PRIMA PAGINA

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rassicura il cucciolo e il cane adulto:◗ adozione di un cucciolo◗ vocalizzazioni◗ distruzioni◗ eliminazione inappropriata◗ leccamento eccessivo

previene e controlla:◗ adozione di un gattino◗ sovrappopolazione◗ ridotta attività sociale◗ perdita di appetito◗ graffiature verticali◗ marcatura urinaria

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za abbandonare imprescindibiliesigenze di qualità.Si cercheranno poi sinergie al-l’interno dell’Associazione Re-gionale degli Ordini del Piemon-te, infatti i nuovi assetti ammini-strativi, con il progressivo pas-saggio di competenze dalloStato alle Regioni, renderà in fu-turo l’Associazione l’interlocuto-re istituzionale per gli Assesso-rati all’Agricoltura ed alla Sanitàdella Regione Piemonte, per le

Associazioni di categoria, gliIstituti Zooprofilattici, il mondoAccademico, ecc.Pur rappresentando un organi-smo locale intendiamo, poi, man-tenere ottimi rapporti con tutte lerappresentanze della veterinarianazionale, nella convinzione chele importanti battaglie che la no-stra categoria sarà chiamata adaffrontare necessitino di un coor-dinamento e della sinergia di “Tut-te” le forze in campo.

Fabio Vergoni Presidente Ordine MediciVeterinari Provincia di Rimini

1) Credo che “vivere” una profes-sione sia anche conoscerne iproblemi e valorizzarne le risor-se, cercando di migliorarla a be-neficio di tutti, ho deciso quindidi mettere in queste due motiva-zioni parte delle mie energie edel mio tempo.

2) Sicuramente una nuova sfida,un nuovo percorso che mi por-terà a comprendere meglio il miolavoro, le possibilità progettuali,quelle che prima erano solo ideebuone da pensare adesso diven-tano obbiettivi da raggiungere, lapossibilità di lavorare con altrepersone nell’interesse dei mieiconcittadini e dei miei iscritti/col-leghi, rapportarmi con le realtà dialtri ordini e collaborare a valoriz-zare la nostra figura professiona-

le, acquisire una carica profes-sionale che mi apra le porte perrapportarmi con le figure istitu-zionali della mia città.

3) Non è facile per me risponde-re a questa domanda in quantonon ho una memoria da consulta-re, essendo per me una espe-rienza assolutamente nuova, si-curamente ho ereditato dei pro-blemi dai consigli direttivi prece-denti che ci hanno messo subitoalla prova, spero di potere ri-spondere nel tempo anche aquesta domanda.

4) Partire da zero non è mai faci-le, ma il mio consiglio direttivo siè messo subito a lavorare e sulnostro tavolo esistono diversiprogetti finalizzati a valorizzare lafigura e quindi il decoro del me-dico veterinario, creando nuovepossibilità lavorative a tutti gliiscritti.A giorni mi incontrerò con il pre-sidente del Comitato Provincialeper il controllo della popolazionecanina e felina per discutere diun nostro progetto riguardante lazooantropologia didattica, la ge-stione dell’assistenza medico ve-terinaria nei canili e nei gattili,l’assistenza zooiatrica pubblicaper i detentori degli animali per ilconseguimento delle finalità zoo-tecniche, produttive, di svago.Questo progetto si fonda sul pre-supposto che il canile debba di-ventare un centro in grado di of-frire un supporto, zooantropolo-gico, comportamentale e sanita-rio rispetto a situazioni di disagio,favorendo da una parte la pre-venzione e la sensibilizzazione,dall’altra un maggior flusso inuscita di cani ospitati.Sempre in questo ambito è infase di progettazione la creazio-ne di Centri di servizio cinofilo,strutture che verrebbero asso-ciate ai canili in cui sarà pre-sente un centro referenza sul-l’aggressività, un centro di ser-vizi comportamentali, un con-sultorio zooantropologico e unaagenzia informativa-didattica.Gli obbiettivi di un Centro diServizio Cinofilo sono: diminuireil tempo di permanenza del ca-ne nel canile, aumentare il turnover dei cani nel canile, evitareche il cane rientri nel canile, fa-vorire un’adozione responsabi-le, prevenire l’abbandono deicani e vigilare sulle situazioniproblema.Queste iniziative potranno costi-tuire un’interessante opportunitàdi lavoro per tutti i veterinari euna opportunità in più per quelliche vorranno operare nel campodell’etologia applicata e dellazooantropologia. A questo pro-posito nella nostra provincia siorganizzeranno dei corsi di for-mazione per poter acquisire leconoscenze necessarie per ope-rare in questo settore.Sicuramente è in cantiere la crea-zione di un sito internet, il nostroaccreditarci come provider equindi l’organizzazione di eventiformativi ed altre iniziative che va-luteremo di volta in volta. ■

PROFESSIONE VETERINARIA 3/20038DALLA PRIMA PAGINA

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PROFESSIONE VETERINARIA 3/2003 9ATTUALITÀ

D i primo acchito, la sen-sazione suscitata dal-l’accordo Stato-Regioni

del 6 febbraio di quest’anno (in-serto a Professione Veterinaria2/2003, ndr) è stata di trovarsi difronte ad un testo di facile con-senso, molto esposto al frain-tendimento dell’opinione pub-blica, superficialmente portataad associare il termine “pet the-rapy” all’idea che il solo instau-rarsi di un rapporto con un ani-male di affezione sia di per séun toccasana del benesseredell’uomo. Le cose non stannoesattamente così. “Fondamenta-le è il ruolo del veterinario”, preci-sa il sito web del Ministero dellaSalute, illustrando significato e fi-nalità della pet therapy. Scorren-do la presentazione si trova an-che che: “al veterinario che colla-bora con il gruppo di lavoro, è ri-chiesta una specifica formazionenel settore. Deve, innanzitutto, se-lezionare l’animale più adatto al ti-po di terapia da attuare, poi sor-vegliarne in modo costante ed ac-curato lo stato di salute non solofisico ma anche psicologico. Infi-ne, il veterinario deve verificarenel corso del tempo come il co-te-rapeuta sopporti il lavoro intrapre-so”. Al professor Sergio Papalia,dirigente del Ministero della Sa-lute, abbiamo chiesto di saper-ne di più.

Professor Papalia, da quali esi-genze nasce questo provvedi-mento e chi sono i soggetti be-neficiari della pet therapy?È stato molto importante che unmedico, l’attuale Ministro dellaSalute, abbia affermato l’esigenzadi utilizzare gli animali ai fini dellaterapia in campo umano. Le esi-genze le abbiamo sempre viste a

partire da Levinson, l’inventore diquesta tecnica terapeutica nel1957, fino ai tempi nostri. Nellapresentazione del mio terzo libro(Il benessere degli animali, ed.esseditrice, 2003 ndr) il MinistroSirchia parla di “recupero di pa-zienti con turbe della sfera psichi-ca” e indica la pet therapy comeuna terapia “efficacemente verifi-cata nei bambini con lesioni cere-brali (ippoterapia, delfinoterapia),nelle persone anziane affette damalessere fisico, depresse in rela-zione alla solitudine o al non sen-tirsi più utili, nei nosocomi psichia-trici, nei penitenziari ed anchenelle case di riposo per anziani”.

Quali sono invece i soggetti atti-vi ed in particolare quale ruoloviene attribuito dal Ministero del-la Salute al medico veterinario?Perverranno al Ministero della Sa-lute domande di accreditamentoda parte di diverse realtà operan-ti in modo diretto o in modo colla-terale. Faremo un censimento del-le strutture esistenti per vederecome riconoscerle e far loro assu-mere una qualifica ufficiale. Civorranno comunque alcuni mesiper una adeguata ricognizione.Le professionalità di queste strut-ture, non essendoci un retaggiostorico al riguardo, vanno identifi-cate e finalizzate. Ci sarà un pro-tocollo sia formativo che attuativoper medici, psicologi e veterinari.Il medico veterinario deve mante-nere un ruolo importante nell’ac-certamento diagnostico e nellacertificazione della idoneità dell’a-nimale ad essere utilizzato a sco-po terapeutico, in quanto deve te-nere conto degli atteggiamenticomportamentali e dello stato sa-nitario dell’animale, anche ai finidella prevenzione di eventuali

malattie trasmissibili dall’animaleall’uomo. L’animale terapeuta nonè necessariamente l’animale diproprietà, ma un animale giudica-to e reso idoneo al rapporto con ilpaziente e con la sua patologia.Si pone quindi il problema dellaidoneità dell’animale, dell’atten-zione alle esigenze dell’animaleterapeuta e della salvaguardia delrapporto paziente-animale, ai finidell’efficacia terapeutica.

Come viene accolta a suo giudi-zio la pet therapy dalla classemedica?La classe medica dovrebbe ri-spondere positivamente al ricono-scimento istituzionale della pettherapy, anche se appare legitti-mo il dubbio che, dal punto di vi-sta psicologico, alcuni medici po-trebbero palesare un visceralescetticismo o addirittura un atteg-giamento di rifiuto, analogo aquello che hanno nei riguardi del-l’omeopatia, considerato che ilmedico è fortemente coinvoltodalla propria professione e credenella sua terapia. Ma quella dellaclasse medica è una porta aper-ta, che si aprirà ancora di più inrelazione alla proposta del Mini-stro della Salute, che è un eccel-lente medico.

Il Ministero della Salute ha con-siderato eventuali insuccessidella terapia proprio nel casoin cui paziente e animale tera-peuta sviluppino delle conflit-tualità?Problemi ce ne saranno e sarannotutti verificati sul campo. Questoaccordo ha affrontato la parte“eutocica” del rapporto uomo-ani-male e ne ha indicati gli aspettipiù favorevoli e più concilianti,mentre ha rinviato al disegno di

legge attualmente al vaglio delParlamento (atti senato 1930) ilrapporto con gli animali da com-pagnia che assume carattere diturbolenza e conflittualità. Questoprovvedimento ha affrontato e de-finito sul piano normativo tutti gliaspetti che potevano permetteredi pervenire ad un accordo, ivicompresi il problema dei cimiteriper animali d’affezione che peral-tro è attualmente compreso nel-l’ambito della rivisitazione delladisciplina dei cimiteri umani.

Conflittualità fra uomo animalee in particolare fra uomo e canesono del tutto evidenti nellacronaca recente, soprattutto neicontesti urbani. L’animale dasoggetto di tutela giuridica, ad-dirittura “costituzionale” secon-do le intenzioni di alcuni, rischiadi diventare improvvisamenteun fuori legge “pericoloso”.I diritti degli animali sono già af-fermati nelle numerose disposi-

zioni che si riferiscono alla prote-zione dei requisiti minimi nelcampo degli animali da compa-gnia, da esperimento e da reddi-to (allevamento-trasporto-macel-lazione); sono anche protetti, conspecifiche norme internazionali,comunitarie e nazionali, gli ani-mali selvatici e quelli in via diestinzione.Ci sono delle conflittualità uomo-cane, perché la persona che nonha alcuna affezione verso l’anima-le-cane può vederlo come un fa-stidio alla propria libertà.Tuttavia, le autorità del territoriosulla base delle norme esistentidevono conciliare le esigenze ditutta la popolazione. Non ci sonorazze che innescano conflittualitàpiù di altre e non particolarmentein relazione alla mole dell’animale.La criminalizzazione delle razzenon è l’orientamento del Ministerodella Salute. L’indicazione anche di illustri eto-logi internazionali dice che è l’uo-mo a sbagliare e a stimolare l’ag-gressività del cane da guardia odel cane da combattimento, que-st’ultimo mai legittimato da normevigenti, anzi sistematicamenteperseguito in quanto malevola in-venzione umana. Un elenco dirazze canine più pericolose di al-tre come molti sindaci stanno fa-cendo, considerato che esistonocentinaia di razze, è difficile dastilare, anche per stabilire dovecomincia e dove finisce la perico-losità. Le Regioni intendono gestire que-sto problema e assumere l’auto-nomia territoriale che loro compe-te, verificando sul territorio la pre-senza degli animali, favorendo lacultura del buon rapporto. ■

Dopo l’accordo Stato Regioni 06/02/2003

Il Ministero della Salute censirà le strutture esistenti e studierà i protocolli per la pet therapyIl prof. Papalia, dirigente del ministero della Salute, spiega i presupposti del decreto che riconosceufficialmente la pet therapy e tutela l’animale terapeuta. Il ruolo del medico veterinario è centrale; la classemedica non farà resistenze. Conflittualità uomo-cane? Il Ministero non criminalizza nessuna razza.

di Sabina Pizzamiglio

Il benessere degli animaliSergio PapaliaEd: 2003, Esse Editrice, RomaPagg: 566

Con il suo terzo libroIl Benessere deglianimali, il prof. SergioPapalia, dirigente delMinistero della Salutee docente di etologiae protezione deglianimali presso l’università di Padova,aggiorna le disposizioni in vigore sino

al 31 dicembre 2002, operazione necessaria per divulgare la copiosamateria relativa a Convenzioni, Direttive Comunitarie, Leggi e decretinazionali attinenti la protezione degli animali in qualunque forma sianoutilizzati dall’uomo.

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PROFESSIONE VETERINARIA 3/200310ATTUALITÀ

N on vi è dubbio che ilrecente decreto delMinistro della Salute

Girolamo Sirchia che fa esplicitoriferimento alla pet therapy, abbiain qualche modo sollecitato nuoveaspettative intorno a questa prati-ca e sollevato un po’ di polvere daun ambito che rischiava di rima-nere lettera morta. Detto questo èovvio che la spinta propulsivamossa da questo intervento diret-to del Ministro può lasciare emer-gere con più evidenza le discre-panze operative che ancora sonopresenti in questo settore. Il ri-schio è che un gran numero dipersone si indirizzino sulla pettherapy senza prima aver consoli-dato un adeguato articolato di re-quisiti, processi di controllo equalità, linee guida protocollari,piani di formazione degli operato-ri, condizioni necessarie per assi-curare un buon servizio in uncampo tutt’altro che facile. Nondimentichiamo che i potenzialifruitori dei servizi di pet therapysono persone che versano in con-dizioni di difficoltà o di disagio eche quindi sono vulnerabili, talvol-ta presentano problematicità più omeno complesse da affrontare esoprattutto necessitano di unaspecifica capacità di interazione.Qualsiasi intervento di pet therapydeve pertanto essere program-mato, valutato e costantementemonitorato da un team multipro-fessionale che ne consideri ade-guatezza ed efficacia attraversotutto il percorso di intervento. Solol’approccio multiprofessionalepuò rispondere agli effettivi biso-gni del fruitore ed evitare situazio-ni che potrebbero ingenerare pro-blemi assai gravi. Per questo nonnego di essere molto preoccupa-to osservando l’estrema disinvol-tura e la banalizzazione che si stafacendo della pet therapy, facen-do credere che sia sufficiente an-dare in visita con il cagnolino permigliorare, come per magia, lecondizioni dei più diversi pazientie ogni ordine di patologia. Siachiaro, questo tipo di approccio èestremamente pericoloso e puòriservarci non pochi dispiaceri,soprattutto se la pet therapy escedalla torre eburnea dei pochiadepti e diviene prassi comune.Lavorare con gli animali è tutt’altroche intuitivo, soprattutto in luoghi -come le scuole, gli ospedali, lecarceri, le case di riposo - che so-no stati concepiti in modo diame-tralmente opposto rispetto all’e-quilibrio relazionale e interattivotra uomo e animale. I possibili in-cidenti sono sempre dietro la por-ta e qualsiasi problema a cui do-vesse andare incontro un pazien-

te o un animale ci troverebbecompletamente spiazzati. Adessoin modo emozionale e irrazionaleguardiamo agli animali “terapeuti”come lo sciamano invocava levirtù animali, domani potremmoaltrettanto irrazionalmente guar-dare l’animale come il caproespiatorio.

Innanzitutto vorrei fare chiarezzasu come personalmente conside-ro questa pratica, che purtroppoha consolidato il nome di pet the-rapy - e sarà difficile levarglielo! -anche se la parola “pet” in ambitobiomedico non significa “animaled’affezione” ma “tomografia aemissione di positroni”, cosa checrea non pochi problemi nelle ri-cerche bibliografiche sull’argo-mento. L’opzione alternativa diAAA/TAA è più corretta scientifi-camente ma non facilmente spen-dibile, per cui continuiamo a par-lare di pet therapy, se non altroper capirci. Ma la pet therapy èun’applicazione e allora è indi-spensabile capire in quale ambito

disciplinare ci stiamo muovendo equali sono le ipotesi esplicativeche la sorreggono. La scienza in-fatti non si preoccupa solo di de-notare i fenomeni (ambito descrit-tivo), ma altresì di individuare lecause, i perché e di fare delle ipo-tesi falsificabili sulle possibili stra-de causative (ambito esplicativo).Per questo fin dai primi incontri in-ternazionali sulle valenze della re-lazione uomo-animale - siamo agliinizi degli anni Ottanta - si è indi-viduato un particolare campo epi-stemologico, la zooantropologia,con il mandato specifico di inda-gare la referenza animale, ossia ilvalore di relazione (referenza) del-l’animale per l’uomo. La zooantro-pologia prende le mosse dall’eto-logia, dalla psicologia e dall’an-tropologia, per cercare di capire ilsignificato della referenza anima-le, e quindi spiegare il perché an-che della pet therapy. Poi, versola fine degli anni Ottanta, lazooantropologia costruisce unproprio profilo epistemologico,differente dagli altri campi per

metodologia di indagine e perpresupposti. Psicologi, veterinari,biologi, medici, antropologi, pe-dagogisti iniziano perciò a formar-si nella zooantropologia per poterpoi lavorare nelle specifiche areeapplicative, quali appunto la pettherapy, la zooantropologia didat-tica, la pet-ownership, il pet trai-ning. Conoscere il significato del-la relazione uomo-animale, le mo-dalità di interazione, le valenzeche vengono messe in camponella pet-partnership è assoluta-mente indispensabile perché incerte situazioni questo incontro ètutt’altro che portatore di effettibenefici. La relazione dev’esserecongrua, ossia informata sulle ca-ratteristiche dei due partner,dev’essere equilibrata, ovvero de-ve evitare qualsiasi deriva,dev’essere consapevole, vale adire valorizzata nelle specifichearee di interesse - ovviamente di-verse se facciamo didattica piut-tosto che pet therapy o se lavoria-mo nella pet-ownership. Quindi lapreparazione in zooantropologia

è assolutamente indispensabileperché ci offre gli strumenti percapire la relazione, monitorare ipossibili punti di debolezza e pro-blematicità, portare a eccellenzale plusvalenze.

Come si fa pet therapy? Comeabbiamo detto, a seconda delfruitore si costituisce un teammultiprofessionale che istituisce ilprotocollo di intervento e le mo-dalità di espletamento e monito-raggio in fase attuativa. Il teamdovrebbe essere formato da unnucleo di professionisti semprepresenti quando ci muove nel-l’ambito della zooantropologiaassistenziale - composto da unopsicologo, un veterinario concompetenze zooiatriche, un vete-rinario o un biologo con compe-tenze comportamentali, un pettrainer - e da specifiche figureprofessionali di riferimento - car-diologo se operiamo su un pa-ziente cardiopatico, neuropsi-chiatra se il paziente presentaturbe di ordine neurologico. Ilteam si preoccupa di valutare al-tresì le strutture, la collaborazionecon il personale e tutte le compo-nenti della filiera operativa. L’at-tuazione vera e propria, ossia lavisita al fruitore, viene realizzatada una figura professionale spe-cifica, l’operatore pet partner, chematerialmente fa visita al pazien-te con un animale e attua il proto-collo istituito dal team multipro-fessionale, spesso sotto osserva-zione da parte dello psicologo odel veterinario. Per diventareoperatori pet partner è necessa-rio effettuare specifici corsi di for-mazione che alla fine porterannoalla valutazione della coppia petpartner - conduttore e animale -rispetto alla capacità di lavorarein uno o più settori socio-assi-stenziali. Il compito della figuradell’operatore - come peraltroquella dei componenti del team -è particolarmente delicato per-ché deve letteralmente guidare eorientare la relazione fruitore-ani-

AAA, TAA e Carta Modena

La pet therapy è tutta da costruireDopo il riconoscimento istituzionale, bisogna definire un protocollo, una metodologia ed una “carta dei servizi”. La veterinaria non si accontenti di facili rappresentazioni pittoresche.

di Roberto Marchesini

SISCA

Quando gli animali aiutano: esperienze della provincia di Modena

di Annalisa Lombardini, medico veterinario ASL Modena

“Che bello imparare cose nuove assieme agli amici e se questi sono a quattro zampe e li condividi con i com-pagni di scuola, il divertimento è assicurato” È questo lo spirito che anima i “progetti educativi e didattici con l’ausilio degli animali” (in inglese Pet Therapy)che l’Azienda USL di Modena conduce da alcuni anni presso asili nido, scuole materne e elementari.Semplici giochi, gesti affettuosi ed effusioni diventano il mezzo per aprirsi al mondo che ci circonda, difficil-mente comprensibile per i bambini che stanno sviluppando tratti di chiusura o che hanno difficoltà di socia-lizzazione. Questo intervento dell’AUSL di Modena, partito in sordina con un progetto sperimentale, nato dalla collabora-zione tra Servizio Veterinario, Servizio di Neuropsichiatria Infantile, e Amministrazione Comunale, ha visto viavia aumentare le richieste e le tipologie dei progetti, divenuti quindi sempre più specifici e mirati per aree diapplicazione (asili nido, scuole materne, scuole elementare, centri diurni, incontri singoli).Si occupa della preparazione e realizzazione di tali progetti una equipe multidisciplinare costituita da perso-nale dell’AUSL (veterinari, psicologi, neuropsichiatri) e da personale esterno (volontari di AAA e TAA), tutti for-mati da uno specifico corso organizzato con la collaborazione dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’A-bruzzo e del Molise “G. Caporale. In base alle richieste l’equipe mette in atto dei progetti specifici ponendosi obiettivi di volta in volta differenti.Nel caso di interventi finalizzati al supporto di bambini autistici o affetti da ritardo mentale, lo scopo principa-le è di favorire, tramite il rapporto con l’animale, l’integrazione all’interno del gruppo classe, la partecipazioneattiva ad una nuova attività cercando di migliorare la capacità di attenzione e di comunicazione. In parallelo sisvolge un’attività didattica rivolta a tutta la classe, utilizzando la diversità animale anche come mezzo per lacomprensione del disabile.Per i centri diurni, che ospitano persone con gravi handicap psicofisici, si elaborano si obiettivi specifici perogni individuo che obiettivi rivolti alla collettività. Si cerca, tramite il rapporto con l’animale, di favorire la par-tecipazione ad una attività che aumenti la socializzazione tra gli individui, la comunicazione, l’affettività. Allostesso tempo attraverso la cura e la gestione dell’animale si cerca di aumentare l’attività fisico-motoria.Visto l’interesse sempre crescente su questo tema, l’AUSL di Modena assieme alle più importanti personalitànel campo della Pet Therapy, ha organizzato nel centro dipartimentale di InforMo, tre giornate di studio, tenu-tesi nel mese di Novembre 2002. Si è giunti alla definizione di un documento programmatico “Carta Modena”,nel quale sono stabilite i principi e i requisiti minimi per chi vuole lavorare nel campo della Pet Therapy. L’im-pegno dell’AUSL di Modena non si ferma qui, è infatti in programma una carta dei servizi che fornirà ai citta-dini e agli enti che vogliono accedere ai servizi tutti i particolari sugli ambiti di applicazione, le metodologie ele professionalità coinvolte.Quello che auspichiamo, alla luce del recente decreto del Ministro della Salute, Girolamo Sirchia, che ufficia-lizza la Pet Therapy, è che le Regioni, alla luce dei risultati clinico terapeutici conseguiti, favoriscano con pia-ni integrati e finanziamenti adeguati il coordinamento di tali attività.

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male, controllando che tutto sisvolga nei modi dovuti. Per que-sto è necessario che chiunquevoglia lavorare, a diverso titolo,nel campo della pet therapy, ab-bia l’umiltà di formarsi nelle disci-pline teoriche delle scienze com-portamentali applicate (etologia,psicologia, zooantropologia) esegua poi un periodo di affianca-mento pratico per osservare co-me si lavora in questo campo.Spesso sento dire che la pet the-rapy è una medicina dolce o,peggio ancora, una medicina al-ternativa; a mio avviso le cosenon stanno affatto così: la pet the-rapy non va a sostituire le terapietradizionali, ma a migliorarne l’ef-ficacia ponendo il paziente nellemigliori condizioni per affrontareun percorso di guarigione. La pettherapy è perciò una co-terapia,come la musicoterapia o la tera-pia del riso, e si pone come obiet-tivi: 1) aumentare la compliance erealizzare il patto terapeutico me-dico-malato, 2) aumentare la mo-tivazione del paziente e incre-mentare il suo orientamento versola guarigione, 3) implementareuna condizione psicologica di be-nessere allontanando il disagio,4) aumentare le attività cognitive eludiche del paziente, 5) aumenta-re le occasioni relazionali e affetti-ve del paziente. In certi casi attra-verso la pet therapy si motivanospecifiche attività di coordinazio-ne motoria, di attività senso-moto-ria, di cognitività ed è evidenteche varie e articolate sono le sfac-cettature di questa pratica.

Per fare chiarezza su questo set-tore la Sisca insieme ad altri im-portanti enti che da molti annioperano nel settore della pet the-rapy, come l’Istituto Zooprofilatti-co Sperimentale dell’Abruzzo edel Molise G. Caporale di Tera-mo, ha accettato l’invito dell’Asldi Modena, nella persona delladottoressa Annalisa Lombardini,di dar vita a una consultazionegenerale che si ponesse l’obietti-vo di estendere un documentoche andasse a illustrare i valori ei principi che sostengono la pettherapy. Nasce così Carta Mode-na che vuole individuare unoscheletro di condivisioni poste atutela del fruitore, del benessereanimale, della qualità dei servizi,della formazione degli operatori,dei controlli di validazione deiprotocolli. Carta Modena si pro-pone come strumento di autocer-tificazione per quanti desideranolavorare all’interno di precisi pa-rametri operativi e in una logica dipianificazione dei processi diqualità. Credo fermamente chequesta sia l’unica strada per evi-tare l’improvvisazione e per porreun freno alle proposizioni di bas-

so profilo. Per quanto concerne lafigura del medico veterinario,Carta Modena prevede che neiprogetti di pet therapy siano sem-pre presenti almeno due compe-tenze incaricate ad assicurare ilbenessere animale - l’ambitozooiatrico e quello comportamen-tale - che ovviamente possono(ma non è detto che sempre losiano) essere assunte da un uni-co medico veterinario. Con l’e-stensione dei principi di CartaModena si è voluto in pratica met-tere per iscritto alcune caratteri-stiche riferite al contesto, alla for-mazione, al benessere animale,ai diritti dei fruitori, alle prassi diqualità, in modo tale che da unaparte i richiedenti possano avereun menabò di requisiti che devo-no pretendere dai fornitori di ser-vizi di pet therapy, dall’altra gli of-ferenti abbiano a disposizione unarticolato di requisiti verso cui im-pegnarsi e attraverso cui autocer-tificarsi. Naturalmente il processoimplementato con Carta Modenanon finisce nell’articolato dei prin-cipi. Abbiamo intenzione di pro-cedere all’estensione di una verae propria “carta dei servizi” perdettagliare tutti i requisiti di qua-lità e, come per gli altri ambiti del-la qualità totale, dare la possibi-lità di realizzare un vero e propriocontratto con il fruitore di questiservizi, nonché delle prassi di tra-sparenza che permettano la valu-tazione del rispetto di quanto pro-messo. Si procederà inoltre nell’i-stituzione di una commissione distudio per la valutazione e la noti-fica dei progetti di ricerca e la de-finizione protocollare di linee gui-da riferite alle specifiche situazio-ni nosologiche. ■

PROFESSIONE VETERINARIA 3/2003 11ATTUALITÀ

Carta Modena è un articolato di principi che intende fornire un quadro generale sui va-lori e sulle linee guida che informano le attività assistenziali e terapeutiche promossedalla relazione con l’animale attraverso la definizione di punti molto circostanziati, eper certi versi chiarificatori, dell’inquadramento generale di questo tipo di attività. Allastesura di Carta Modena hanno partecipato alcuni importanti enti di formazione - co-

me la Sisca, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise G. Caporale di Teramo, il centroInforMo di Modena, il Centro Studi di Bioetica e Pedagogia della Complessità, il Giac, l’Associazione Anthro-zoos, la Sitaca, il Centro Cinofilo Europeo, alcune ASL come Modena e Reggio Emilia, alcuni Uffici Affari Ani-mali - e, oltre al sottoscritto, figure storiche della ricerca in pet therapy come Monica Antoni, Francesca Balla-li, Giovanni Bucci, Franca Cicognani, Laura Corona, Giovanni Gaudenzi, Marina Giuseppini, Tiziana Gori, Al-do La Spina, Annalisa Lombardini, Giuseppe Pallante, Ernesto Schievenin, Daniela Tarricone, Lejla Valerii, emolti altri. Carta Modena è quindi un documento importante con cui in futuro sempre più ci si dovrà confron-tare e testimonia i principi che informano perlomeno l’approccio zooantropologico-protocollare alla pet the-rapy. All’art.1 viene riportato il principio guida della relazione: “Si riconosce il debito ontologico dell’uomo neiconfronti dell’alterità animale; in particolare si ribadisce la necessità di preservare tale referenza. Il rapportocon l’animale domestico costituisce un valore fondamentale per l’uomo e il processo di domesticazione è dariconoscersi come patrimonio dell’umanità”. Questo articolo sottolinea inoltre il fatto che l’animale costituisceuna referenza e come tale va valutato nel contesto relazionale, si veda al riguardo l’art. 2 che mette in risaltol’importanza di dimensionare questa relazione: “L’interazione uomo-animale presenta importanti valenze emo-zionali, cognitive, formative, assistenziali e terapeutiche che vanno promosse, tutelate e valorizzate all’inter-no della società. Per portare a eccellenza tali valenze si ritiene indispensabile promuovere un rapporto uomo-animale che sia equilibrato e consapevole, caratterizzato da reciprocità e corretta espressione etologica nelrispetto delle specifiche individualità (…)”. Questo punto sottolinea un aspetto centrale che riguarda da vici-no la figura del medico veterinario, poiché evidenzia l’importanza di costruire la relazione, ovvero del conte-sto comportamentale - non a caso l’art. 4 affermerà: “I protocolli di ricerca, di intervento e le relative applica-zioni riferite all’interazione uomo-animale (progetti operativi) si riconoscono nelle acquisizioni della zooantro-pologia teorica anche in relazione all’evoluzione delle conoscenze”. Questo punto troverà conferma nell’art. 19dove si rimarca la necessità di figure professionali in grado non solo di offrire una prestazione zooiatrico-epi-demiologica ma altresì comportamentale. Le parti successive della Carta vengono definite in titolo ove: il tito-lo 1 prende in considerazione “La tutela degli animali” ossia l’insieme di attenzioni di ordine fisio-comporta-mentale e bioetico miranti ad assicurare il benessere e l’integrità fisica dell’animale; il titolo 2 analizza “I dirittidel fruitore”, vale a dire cosa deve attendersi o, meglio, ha diritto di attendersi un utente di servizi di pet the-rapy, in termini di qualità, informazione, riservatezza, professionisti e animali. A tal riguardo Carta Modena san-cisce la necessità di istituire una commissione per istruire una vera e propria Carta dei Servizi dove ogni mo-mento della filiera dei servizi venga esplicitato e reso valutabile dall’utenza. Il titolo 3 prende in considerazio-ne “L’interazione uomo-animale” ossia come dimensionare la relazione e portare a eccellenza le plusvalenzereferenziali; il titolo 4 analizza invece “Le prassi” soffermandosi nella definizione non solo dell’équipe multi-professionale - ossia di un insieme di figure specialistiche di riferimento, diverse a seconda dell’utenza - ma,al suo interno, di un “team prescrittivo” ovvero di un insieme di professionisti che devono sempre essere pre-senti nei progetti di pet therapy quali lo psicologo e il comportamentalista, oltre allo zooiatra e al pet-trainer. Iltitolo 4 definisce anche i criteri di controllo e validazione della ricerca, all’art. 20 si sancisce che: “Nell’ambitodella ricerca si ritiene indispensabile applicare criteri di controllo e validazione riconosciuti dalla comunitàscientifica nell’ambito delle scienze comportamentali applicate, nella ricerca psicosociale o nella scienza bio-medica”. Carta Modena si presenta come uno strumento di autocertificazione per quanti, Enti o studiosi, si ri-conoscono nell’approccio protocollare e desiderano lavorare all’interno di requisiti prefissati. Chiunque fosseinteressato a ricevere per via informatica il documento per intero può richiederlo al seguente indirizzo e-mail:[email protected]

Roberto Marchesini

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PROFESSIONE VETERINARIA 3/200312ATTUALITÀ

N elle attività e terapie as-sistite dagli animali l’a-nimale è un soggetto

operante e partecipante attivo diun intervento terapeutico destina-

to a migliorare la qualità della vitadi un uomo o, più specificamente,a migliorare le condizioni di salutedi un paziente. Tutto ciò rappresenta la straordi-

naria peculiarità delle attività e te-rapie assistite dagli animali, co-te-rapie dolci da affiancare ai con-sueti trattamenti riabilitativi. L’IZ-SAM ha scelto la dicitura “dagli

animali” (traduzione dall’ingleseanimal-assisted activities and the-rapy) e non “con gli animali”, inquanto la preposizione “da” me-glio evidenzia il ruolo primario del-

l’animale nel trattamento terapeu-tico. L’animale è considerato, in-fatti, un soggetto attivo e non unostrumento della terapia.L’efficacia di queste terapie è daricercare proprio nella presenzadell’animale.L’animale, infatti, è una risorsafondamentale della terapia inquanto catalizzatore di attenzionee stimolatore di energie positive,che facilitano la somministrazionedel trattamento riabilitativo, grazieall’instaurazione di relazioni affet-tive e canali di comunicazione pri-vilegiati con il paziente. L’animale,inoltre, per la sua peculiarità diessere un soggetto bisognoso dicure ed attenzioni, pone il pazien-te in una condizione di “privile-gio”, qualsiasi sia il disagio di cuiè portatore.L’Istituto Zooprofilattico Sperimen-tale dell’Abruzzo e del Molise“Giuseppe Caporale” eroga servi-zi e consulenze in attività e tera-pie assistite dagli animali dal1996. Negli anni è cresciuto l’inte-resse per questo tipo di terapia al-ternativa e le strutture presenti sulterritorio hanno aumentato la ri-chiesta di TAA/AAA. Le associa-zioni, i centri di riabilitazione, lescuole, le case di riposo conti-nuano, infatti, ad essere alla ricer-ca di nuove terapie di supporto odi nuove modalità ricreative da in-serire nei propri programmi, al fi-ne di aumentare il livello qualitati-vo della vita dei clienti ospitati. Lastoria dell’Istituto e dell’impegnonelle AAA/TAA è nato, primo inItalia, con il lavoro nell’ambito psi-cologico, sociale e riabilitativo,scaturito a sua volta dalla fre-quentazione delle scuole e delmondo dell’infanzia in genere perla vasta attività legata all’educa-zione sanitaria. L’attenzione al benessere deglianimali coinvolti nei programmi diAAA/TAA rimane un obiettivo co-stante. È necessario monitorarecostantemente il loro livello distress dei tempi di interazione, in-dividuare nuovi animali che, ade-guatamente preparati, possanoessere inseriti nei programmi inmodo da effettuare un’equa distri-buzione dei tempi di lavoro.L’Istituto, negli ultimi anni, ha inol-tre fatto esperienza di programmidi riabilitazione motoria, dedicatiad anziani, bambini e personecon sclerosi multipla. La presenzadell’animale negli esercizi riabili-

Attività e terapie assistite dagli animali: l’esperienza dell’IZSAM

di Stefania Del Papa

Istituto ZooprofilatticoSperimentale dell’Abruzzo e delMolise, “G. Caporale”

Page 11: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 3

tativi rende gli stessi meno noiosie più stimolanti rispetto a quellitradizionali. Gli esercizi si basanoprevalentemente sulla mobilizza-zione degli arti superiori (ad es.mediante l’accarezzamento del-l’animale). Per gli arti inferiori lariabilitazione fisica si basa sulladeambulazione mediante la con-duzione dell’animale.L’Istituto (ed è l’unico) ha ricevutofinanziamenti da parte del Mini-stero della Salute per il progetto diricerca sulle terapie assistite daglianimali e da “Trenta Ore per la Vi-ta” per un progetto destinato apersone con sclerosi multipla. Il gruppo di lavoro che si occupa

di progettare e realizzare pro-grammi di attività e terapie assisti-te dagli animali ha caratteristichedi multidisciplinarità. È costituitoda figure professionali specifiche(psichiatri, fisiatri, neuropsichiatriinfantili, veterinari, psicologi, pe-dagogisti, assistenti sociali, edu-catori, terapisti della riabilitazione,insegnanti) presenti nelle diversestrutture nelle quali si realizzano iprogrammi.Il gruppo dell’IZSAM è stato costi-tuito nel 1996, con tutte le figureprofessionali necessarie. I veteri-nari, gli psicologi, i pedagogisti, ilterapista della riabilitazione e glieducatori cinofili hanno effettuatoun percorso formativo adeguato,che ha consentito l’acquisizionedi competenze altamente qualifi-cate.Val la pena di inserire qui alcunebrevi considerazioni proprio suiveterinari. Ovviamente la figuraprofessionale del veterinario eragià presente nell’IZS, ma i veteri-

nari che sono inseriti nei program-mi di TAA hanno dovuto sviluppa-re anche altre competenze e co-noscenze, diverse da quelle abi-tualmente richieste. Il veterinario,con le terapie assistite, non ha so-lo il compito di controllare gli ani-mali da un punto di vista igienico– sanitario, ma deve e sa farlo an-che da un punto di vista compor-tamentale, così come, nel nuovo,ulteriore ruolo, assume un’altra re-sponsabilità: quella di tutelare glianimali dallo stress che il lavoro

può determinare. Questo passaggio culturale, sia distudio che di consuetudine, indu-ce a un’altra novità: nelleAAA/TAA trova spazio la nuova fi-gura di veterinario che si occupadi realizzare con metodo scientifi-co griglie di osservazione sulcomportamento degli animali edella ricerca di indici statistici.I membri del gruppo di lavoro nonsi occupano solo della progetta-zione e della valutazione dei pro-grammi, ma partecipano alle atti-

vità e terapie anche come opera-tor: esclusivamente con la parte-cipazione diretta si raggiunge l’o-biettivo di monitorare i progressiraggiunti dai pazienti e valutare lecondizioni psicofisiche degli ani-mali. I professionisti del gruppo,inoltre, sono certificati con gli ani-mali presenti in Istituto, e ciascu-no di questi animali può lavorareanche con due o tre operatori di-versi. Gli animali inseriti nei pro-grammi realizzati sono cani, gatti,conigli e caprette nane, tutti sele-

zionati e valutati sulla base di testspecifici. Gli animali che lavoranonei progetti dell’Istituto vivono incondizioni particolari perché sonoresidenti nell’Istituto stesso: ilgruppo di lavoro e gli animali han-no la possibilità di interagire tutti igiorni. I cani che partecipano alprogetto sono tutti randagi accoltiin Istituto, che da anni lavoranonei programmi; è la dimostrazionedi come non siano solo i cani ap-partenenti ad una specifica razzaad essere adatti a partecipare al-

PROFESSIONE VETERINARIA 3/2003 13ATTUALITÀ

Guidi: la pet therapy è la scoperta

dell’acqua calda

“L’assistenzadegli animalie il bene chequesta fanon è unanovità. Dicia-mo che stia-

mo riscoprendo l’acqua calda,perché chi ha vissuto o vive incampagna, conosce bene i va-lori del contatto sincero con lanatura”. Il sottosegretario allasanità, Antonio Guidi, spiegache non è che il primo passo“verso l’umanizzazione dell’as-sistenza di coloro che soffro-no”. Ma il provvedimento, che èanche una mia battaglia vinta,è per non rendere gli animalischiavi dei pazienti. Sono statedecise delle regole, dei confini.L’importanza degli animali, ri-peto, è nota da sempre. Pen-siamo ai cani per ciechi o allescimmie che assistono i tetra-plegici. Ma il male più forte cheviene curato da questi amici fe-deli e silenziosi è sicuramentela solitudine, l’abbandono.

(@nmvi Oggi 17/02/2003)

Page 12: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 3

Programmi sperimentali di attivitàassistite dagli animali destinati asoggetti con disturbi psico-com-portamentali e portatori di handi-capStruttura: Istituto ZooprofilatticoSperimentale dell’Abruzzo e delMolise “G. Caporale”.Partecipanti: 8 bambini portatori dihandicap (disturbi psico-motori, di-sturbi autistici, Sindrome di Down).Alcuni di questi ragazzi partecipanoalle terapie assistite dagli animali findal1998. Obiettivi generali: incentivare l’ac-quisizione e lo sviluppo di capacitàcognitive, motorie, comportamenta-li, emotive e socio-relazionaliOperatori: 1 psicologo, 1 pedagogi-sta, 3 veterinari, 1 medico, 1 terapi-sta della riabilitazione, 2 educatoricinofili, 2 operatoriAnimali: Conigli, cani.

Strumenti di valutazione: Schede divalutazione iniziale delle abilità del-l’handicappato, Schede di osserva-zione del comportamento attraversoriprese video, Check-list e schede divalutazione di fine seduta.Alcuni risultati: Gli otto bambini chehanno partecipato, e continuano apartecipare, alle attività assistite da-gli animali, hanno raggiunto obiettividi natura cognitiva (miglioramentocapacità attentive, memoria, ecc.),emotiva (socializzazione, autostima,ecc), comportamentali (diminuzionecomportamenti disfunzionali, ecc.).

Programma di attività assistite da-gli animali destinate a bambini ri-coverati in strutture ospedaliereStruttura: Reparto di pediatria, Ospe-dale civile “S. Liberatore” di Atri.Partecipanti: bambini e adolescentiricoverati in reparto per brevi de-

genze.Obiettivo generale: Migliorare il be-nessere psico-fisico dei bambinidurante il periodo di degenza e of-frire loro un momento di divertimen-to, interesse e curiosità attraversol’utilizzo di animali da compagnia dipiccola taglia.Gruppo di lavoro.Operatori IZSAM: 1 psicologo, 1 pe-dagogista, 3 veterinari, 1 terapistadella riabilitazione, 2 educatori cino-fili, 2 operatoriOperatori Ospedale: Personale me-dico e paramedico.Animali: Conigli.

Programmi sperimentali di attivitàe/o terapie assistite dagli animalidestinate a soggetti con disturbipsico-comportamentali e portato-ri di handicapStruttura: AISM (Associazione Italia-

na Sclerosi Multipla) in collaborazio-ne con “Trenta ore per la vita”Partecipanti: 20.Obiettivo generale: Migliorare areepsicologiche e competenze motorieattraverso la mobilizzazione degliarti.Gruppo di lavoroOperatori IZSAM: 2 psicologi, 1 pe-dagogista, 3 veterinari, 1 terapistadella riabilitazione, 2 educatori cino-fili, 2 operatori.Operatori AISM: Neurologo.Diagnosi: Sclerosi multipla.Animali: Cani e conigli.

Programmi sperimentali di attivitàe/o terapie assistite dagli animalidestinate a soggetti con disturbipsico-comportamentali e portato-ri di handicapStruttura: Istituto di ricerca e di riabi-litazione del Centro Iperbarico di S.

Atto.Partecipanti: 20.Obiettivo generale: Migliorare areepsico-fisiche.Gruppo di lavoroOperatori IZSAM: 2 psicologi, 1 pe-dagogista, 3 veterinari, 1 terapistadella riabilitazione, 2 educatori cino-fili, 2 operatori.Operatori Centro Iperbarico: Perso-nale medico e paramedico (ancorada definire le figure professionali dacoinvolgere).Diagnosi: 20 partecipanti portatoridi handicap (tetraparesi spastica, ri-tardo mentale, sindrome di Down,cerebropatia).Strumenti di valutazione: Schede divalutazione iniziale delle abilità del-l’handicappato, Check-list e schededi valutazione di fine seduta.Animali: Cani e conigli.

le AAA/TAA. Tre attività importanti nelleAAA/TAA sono: la realizzazione digriglie di osservazione sul com-portamento mantenuto dall’ani-male durante le sedute, la forma-zione delle coppie operatore-ani-male e la scelta di quale animale

deve incontrare il cliente. Le gri-glie sono finalizzate alla creazionedi indici per la valutazione dellostress (dove presente) e di corre-lazioni tra il comportamento man-tenuto dagli animali in relazionecon persone con diverse patolo-gie (es. la manifestazione di com-

portamenti iperattivi o di stereoti-pie spesso presenti in soggettiautistici). I dati raccolti sono fon-damentali per mettere a punto glistrumenti scientifici per la scelta ela tutela degli animali inseriti neiprogrammi, mentre i protocollirealizzati, in costante revisione,permettono di osservare e valuta-re il comportamento, le attitudini,l’indole, il carattere, le modalitàd’interazione degli animali, il lorogrado di stress.Ogni operatore conosce gli ani-mali scelti in queste prime fasi e,secondo la relazione che si in-staura, la coppia comincia un per-corso di addestramento. Gli ope-ratori dell’Istituto, che siano psico-logi, pedagogisti o terapisti dellariabilitazione, sono stati tutti for-mati al riconoscimento dei segna-li comportamentali dei cani, dei

gatti e dei conigli (stress, stan-chezza, desiderio di gioco, desi-derio di carezze, paura, aggressi-vità).Nella realizzazione di un program-ma l’ultimo passo da compiere nonè certo il più facile: si deve sce-gliere quale animale andrà ad in-contrare il paziente. La scelta se-gue una procedura ben determi-

nata nelle sue fasi. Dopo un’atten-ta valutazione psicodiagnosticadel cliente e l’osservazione di unascheda sulle sue condizioni fisi-che, elaborata da un medico spe-cialista, si individuano gli obiettividi miglioramento. A questo puntosi avvia gradualmente la costruzio-ne della relazione e l’avvicinamen-to tra paziente e animale. ■

PROFESSIONE VETERINARIA 3/200314ATTUALITÀ

Le attività e le terapie assistitedagli animali

Definizione delle attività e terapie assistite dagli animali

L e attività assistite dagli animali (a.a.a.) sono interventi con fina-lità ricreative destinati a persone che vivono qualche difficoltà osi trovano in condizioni particolari (ricovero in ospedale, casa

di cura, casa di riposo). Le a.a.a. sono gestite da professionisti chehanno seguito una formazione in merito, non necessitano di una valu-tazione dei risultati, è indispensabile la realizzazione della valutazionedella struttura e la progettazione dell’intervento.Le terapie assistite dagli animali (t.a.a.) sono interventi che differisco-no dalle attività per gli obiettivi, che sono di miglioramento di aree sa-nitarie, e per la necessità di una valutazione dei risultati che ci si ponedi raggiungere con le terapie. Gli strumenti di valutazione che sonousati nelle terapie sono i test psicodiagnostici e i test sulla motricità. Lebasi epistemologiche sulle quali si fondano la definizione del disegnodi ricerca e la creazione di indicatori sono quelle della metodologia psi-cosociale e della statistica psicometrica.

P R O G E T T I I N C O R S O

P R O G E T T I C O N C L U S I

NELSON & COUTOMedicina interna

del cane e del gatto

2a ed. italiana, 1312 pag, 300 ill,Masson EV, novembre 2002

Ed. italiana a cura di R. Assin

Soci delle associazionifederate ANMVI:

Euro 151,00Non soci:

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PER INFORMAZIONI E ORDINI: Francesca Chiari - Tel. 0372/403507 - Fax 0372/457091

Programma di attività e terapieassistite dagli animali destinati abambini delle scuole elementari(progetto finanziato dal Ministerodella Salute)Struttura: Scuola elementare S. Giu-seppe di Teramo.Partecipanti: 20 bambini tra cui 7portatori di handicap e 13 soggetticon QI nella norma.Operatori: 1 medico pediatra, 2 psi-cologi, 2 pedagogisti, 3 veterinari, 3operatori.Animali: caprette tibetane, conigli,gatti, cani.Test: Per la valutazione dell’ansia,della depressione, delle capacitàcognitive.Strumenti di valutazione: Schede diosservazione del comportamentoattraverso riprese video, Check-liste schede di valutazione di fine se-duta.Alcuni risultati: Miglioramento diaree comportamentali (riduzione ditic e stereotipie), miglioramento del-

l’area verbale, superamento dellafobia animale, miglioramento di sta-ti nevrotici (ansia e depressione).

Programma sperimentale di atti-vità assistite dagli animaliStruttura: ANFFAS di TeramoPartecipanti: 6 portatori di handi-cap.Operatori: 1 psicologo, 1 pedagogi-sta, 2 veterinari, 2 operatoriAnimali: Conigli.Strumenti di valutazione: Check-liste schede di valutazione di fine se-duta.Alcuni risultati: Miglioramento diaree comportamentali (riduzione ditic e stereotipie), miglioramento del-l’area relazionale.

Programmi sperimentali di attivitàe terapie assistite dagli animalidestinate agli anzianiStrutture coinvolte: Casa di riposo diTeramo “De Benedictis”, Casa di ri-poso di Atri “S. Rita”.

Partecipanti: 90 anziani alloggiatinelle case di riposo, con demenzasenile di vario genere e grado, pa-tologie internistiche, disturbi psicoti-ci, disturbi depressivo-ansiosi.Gruppo di lavoro Obiettivo generale: Migliorare laqualità della vita coinvolgendo iclienti in una nuova attività, aumen-tare le competenze motorie median-te mobilizzazione degli arti.Operatori IZSAM: 1 psicologo, 1 pe-dagogista, 2 veterinari, 1 medico, 1terapista della riabilitazione, 2 edu-catori cinofili, 2 operatori.Operatori Casa di riposo: 1 psichia-tra, 1 psicologo, 1 fisiatra, 4 assi-stenti sociali, 6 operatori in serviziocivile, 2 infermieri, 4 assistenti di ba-se.Animali: Conigli, cani e gatti.Test: per la valutazione dell’ansia,della depressione, delle capacitàcognitive.Strumenti di valutazione: Schede diosservazione del comportamento

attraverso riprese video, check-list eschede di valutazione di fine sedu-ta.Alcuni risultati: Miglioramento diaree comportamentali connesse astati ansiosi e psicotici, migliora-mento delle capacità logico-cogniti-ve.

Programmi sperimentali di tera-pie assistite dagli animali destina-te a soggetti con disturbi psico-comportamentali e portatori dihandicapStruttura: Istituto Comprensivo diBellante.Partecipanti: 15 soggetti (bambini eadolescenti).Obiettivo generale: Migliorare lecondizioni psico-fisiche dei soggetticoinvolti nel programma stimolandol’evoluzione delle capacità socio-re-lazionali, emotive, cognitive, psico-motorie, verbaliGruppo di lavoroOperatori IZSAM: 2 psicologi, 1 pe-

dagogista, 3 veterinari, 1 terapistadella riabilitazione, 2 educatori cino-fili, 2 operatori.Operatori Istituto Comprensivo diBellante: neuropsichiatra infantile,psicologo (medicina scolastica), as-sistente sociale (medicina scolasti-ca), insegnanti di sostegno.Animali: Cani e conigli.Test: per la valutazione delle capa-cità cognitive.Strumenti di valutazione: Check-liste schede di valutazione di fine se-duta.Alcuni risultati: Tutti i bambini coin-volti nel programma hanno raggiun-to pienamente o in parte gli obiettiviindividuali che erano stati prefissati.Per alcuni si è trattato di obiettivi dinatura cognitiva (attenzione, memo-ria, pensiero formale, ecc.), per altriemotiva (rilassamento corporeo,stati ansiosi, ecc.), o comportamen-tale (comportamenti disadattivi, ac-quisizione regole, ecc).

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PROFESSIONE VETERINARIA 3/2003 15

Sono numerosissime le propo-ste di legge assegnate alla Ca-mera dei Deputati, al Senato ealle rispettive Commissioni suuna stessa materia. Una consi-derevole quantità di progetti fi-niscono con il convergere, an-che a distanza di molto tempo,in testi unificati “trasversali”,scritti da molte mani. Il testo Di-sposizioni a tutela degli animali(AS 1930) e il Nuovo Ordina-mento del Corpo Forestale del-lo Stato (AS 1973) sono solodue esempi: il primo ne accor-pa quattro, il secondo sette.Basta scorrere le proposte dilegge di questa legislatura perannotare sovrapposizioni di in-tenti in materia di sperimenta-zione animale, benessere in al-levamento, trasporto e macella-zione, maltrattamento, tuteladell’animale co-terapeuta equant’altro. Non si contano gliemendamenti, a volte propostidai parlamentari stessi, altre dalGoverno. Ogni tanto, occorre fare il puntodella situazione e cercare di in-terpretare gli orientamenti dellegislatore, anche alla luce del-le volontà politiche espressedall’Esecutivo e degli indirizzidell’Unione Europea. Grazie al-l’Onorevole Gianni Mancuso, laveterinaria può contare su unproprio “inviato speciale” e ca-pire più da vicino la fisiologiadella macchina legislativa. Mada qui al “dettare legge”…

Onorevole Mancuso, si ritieneche le professioni numericamen-te più rappresentate in Parla-mento abbiano maggiori possi-bilità di intervento sulla scenapolitica nazionale. Ammesso enon concesso, quanta parte del-la propria identità professionaledi provenienza può essere inve-stita nel ruolo politico-parlamen-tare?Purtroppo è vero! Basti pensareche Avvocati e Magistrati insiemerappresentano circa un terzo deltotale dei Parlamentari. Comesempre occorre misura e non es-sere troppo lobbisti. I veterinarinon corrono questo rischio aven-do solo il sottoscritto alla Cameraed un collega al Senato ( il Sena-tore Rollandin, ndr). Essendo par-lamentare di maggioranza lavoropiù in Commissione che in Aula,per ovvie ragioni, e mi pare di go-dere della considerazione dei col-leghi di tutti i gruppi su argomentiquali: veterinaria pubblica e priva-ta, animalismo, zootecnia, pet-therapy, ecc.

Durante i lavori dell’Aula perl’approvazione del provvedi-mento Disposizioni a tutela de-gli animali lei ha definito “su-perflui” gli obblighi a carico deimedici veterinari: c’è già unadeontologia. L’ANMVI aggiungeche c’è anche un regolamentodi polizia veterinaria e sperache il Senato migliori il testo. Laconsiderazione del Legislatoreverso la professione medico-ve-terinaria è ancora così ridotta?Più che di scarsa considerazioneparlerei di scarsa conoscenza delmondo professionale veterinario.A ciò aggiungiamo le pressioniemotive del mondo animalista piùintegralista. Mi risulta che il Sena-to abbia intenzione di rivedere iltesto migliorandolo ed integran-dolo. Sono in contatto con il Presi-dente della Commissione Giusti-zia, Senatore Caruso (A.N.).

In Senato questo provvedimen-to potrebbe adottare alcuni sug-gerimenti del Governo fino abandire le cosiddette razze ca-nine pericolose. Il Governosembra non considerare le con-trarietà che susciterebbe inmolta parte dell’opinione pub-blica. Non crede che dopo gliapplausi alla Camera lo stessoprovvedimento rischi di diven-tare impopolare al Senato?Ho parlato oltre che con il Presi-dente Caruso, con il relatore delprovvedimento, Sen. Zancan (ver-di) ed ho colto la esistenza di va-rie istanze. A titolo di esempio: iSenatori della Lega Nord vorreb-bero introdurre il concetto di con-duttore, anziché proprietario, dianimali; esponenti di varie forzepolitiche temono per il destino deicirchi italiani; altri sono preoccu-pati per attività zootecniche, agri-cole o legate al mondo venatorio.Non sono a conoscenza di inizia-tive miranti a reinserire l’annosaquestione delle razze potenzial-mente pericolose.

Il testo licenziato dalla Camerasulla tutela animale risente for-

temente dell’impegno di sigleanimaliste, così come di matricefortemente animalista è la pro-posta di correggere la normati-va sul trasporto animale fissan-done il limite in 500 km e 8 oredi viaggio. Il Parlamento non staforse adagiandosi sull’animali-smo tout court di fronte a pro-blemi che hanno maggiori com-plessità e che riguardano setto-ri e competenze anche molto di-verse?Segnalo che l’intergruppo parla-mentare animalista (Camera e Se-nato) ha da alcuni mesi iniziato lapropria attività. Ne fanno parteesponenti di tutti i gruppi, ma i piùpresenti ed attivi sono una deci-na, fra cui il sottoscritto. Nel meri-to, ho condiviso la proposta dicorreggere la normativa sul tra-sporto animale. C’è indubbiamen-te un lavoro di supporto offertodalla L.A.V., che si muove moltobene, ma sicuramente chi scriveed altri non si fanno condizionarepiù del dovuto dall’animalismotout – court.In ogni modo è importante stare inquel consesso e dare un contribu-to di correttezza e competenzapiuttosto che snobbare e, quindi,subire l’altrui iniziativa.

La tutela degli animali vorrebbefare il suo ingresso nella Costi-tuzione Italiana. Da dove nascequesta necessità e quale vuotoandrebbe a colmare nel nostro

ordinamento? La tutela degli animali è un con-

cetto caro ai popoli del mondo oc-cidentale, che hanno da tempo ri-solto i problemi contingenti allanatura umana: l’approvvigiona-mento del cibo quotidiano ed unluogo dove vivere riparati. Questenazioni benestanti possono occu-parsi, dunque, della dignità deglianimali. Mi risulta che, ad oggi,solo la Germania abbia un riferi-mento alla condizione animale, di-stinta da quella umana e da quel-la di “res”, nella propria Carta Co-stituzionale. Probabilmente nelcorso della XIV legislatura il Parla-mento italiano riuscirà ad inserirequesto concetto anche se an-drebbe meglio definito, a benefi-cio della pubblica opinione, chegli animali si dividono in due gran-di categorie: quelli d’affezione equelli da reddito.

Dopo la morte della pecora Dol-ly c’è chi ha deciso di frenare glientusiasmi e tornare alla ricercadi base. Qual è il suo parere inmerito alla clonazione animale eagli xenotrapianti? Come inci-derebbe sulla ricerca geneticaun’eventuale modifica dell’arti-colo 9 della Costituzione?Le mie convinzioni religiose mipongono in modo assai critico neiconfronti della clonazione. Rifiutoassolutamente quella umana epenso che quella animale in fun-zione degli xenotrapianti e dell’uti-

lità al miglioramento della salutedell’uomo. L’eventuale incidenzasulla ricerca genetica di una mo-difica dell’art. 9 della Costituzionesarà materia per la CommissioneBioetica Nazionale.

Il recente accordo Stato Regioniprevede l’utilizzo del microchipdal 1 gennaio del 2005 e la crea-zione di una banca dati naziona-le per l’anagrafe canina. Le mo-dalità per l’interconessione fradati regionali e dati nazionalisaranno decise dalle Regionistesse entro 4 mesi dal provve-dimento. In concreto come cre-de che si realizzerà questo si-stema?Alcune regioni da tempo hannoaffrontato il problema, altre lo de-vono ancora fare. Si tratterà di ar-monizzare le modalità per favorireil dialogo ed il passaggio di infor-mazioni. Credo più all’utilità dianagrafi regionali che ad un’unicanazionale. Serve molto di piùun’anagrafe regionale che possaessere consultata dalle Ammini-strazioni Comunali e da singoli cit-tadini. Mentre l’anagrafe bovinanazionale deve garantire la salutedel consumatore attraverso latracciabilità dei prodotti derivantida animali, per i cani è più grandela necessità di uno strumento piùvicino al territorio.

La riforma degli ordini è pronta.La Commissione Vietti ha con-cluso il suo lavoro. Da firmata-rio di una proposta di legge peril riordino delle professioni in-tellettuali come giudica il lavorosvolto dai tecnici del Ministerodella Giustizia?Mi sembra un discreto punto dimediazione. Quando il testo saràlicenziato dalla Commissione Giu-stizia e, conseguentemente, dal-l’Aula del Senato avremo le ideepiù chiare. È evidente che duran-te la seconda lettura alla camerapotrò svolgere il mio ruolo in pri-ma persona. Sono certo che laXIV legislatura sarà ricordata an-che per la riforma degli OrdiniProfessionali. ■

L’INTERVISTA

La veterinaria in Parlamento

Intervista all’OnorevoleGianni MancusoTutela animale? Modifichiamo la Costituzione. Sicurezza alimentare? È competenzaveterinaria. Rappresentanza della categoria? Alla Camera sono l’unico

di Sabina Pizzamiglio

Modifiche costituzionali: la nostraCarta non prevede i concetti di

ambiente, biodiversità e tutela animale

L ’articolo 9 della Costituzione Italiana (“La Repubblica promuovelo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela

il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”) potrebbeessere modificato per iniziativa parlamentare. Non si tratta di una no-vità assoluta nel panorama italiano, ma questa volta la proposta del-l’On. Schmidt di Forza Italia ha buone possibilità di essere largamen-te condivisa in Transatlantico. L’idea di inserire concetti legati alla tute-la ambientale, e dunque degli animali, piace infatti alla maggioranza(FI e AN) e all’opposizione. Favorevole l’On. Gianni Mancuso (AN) cheal riguardo spiega: “Esempi di incoraggiamenti in tal senso ci proven-gono anche dagli sviluppi della legislazione europea e dall’esperienzadi ordinamenti costituzionali di altri Paesi Europei”. Per cambiare la Co-stituzione occorrono due votazioni e la seconda deve ottenere il votofavorevole della maggioranza assoluta dei parlamentari. Nel corso del-la 14a legislatura analoghe proposte erano già state presentate all’As-semblea di Montecitorio con l’intento di adeguare la Costituzione aduna nuova sensibilità culturale verso le tematiche ambientali e alleemergenze del nostro ecosistema. La riformulazione dell’articolo 9 èoggetto di discussione. Per Rita Levi Montalcini, che con l’On. Schmidtha già presentato a Casini una bozza di proposta “Se la Costituzionefosse modificata, la caccia e la vivisezione potrebbero non essere piùpermesse”.

(@nmvi Oggi, 14/02/2003)

Page 14: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 3

N el contesto della riformadel Corpo forestale dello

Stato si prevedono attribuzioni ecompetenze derivanti dal regola-mento 178/2002 che istituisce

l’Authority alimentare. Si tratta diun testo unificato che fra gli altricomprende un ddl di cui l’OnGianni Mancuso è co-firmatario. Ildisegno di legge, già approvato a

fine gennaio dalla Camera deiDeputati, ha suscitato molte per-plessità non solo all’interno dellaclasse veterinaria. “Quando al-cuni mesi fa la Camera si è occu-

pata dell’argomento, valutando le10 - 12 diverse proposte di legge,in XII Commissione (Sanità) oveopero, e d’accordo con il Sottose-gretario Sen. Cesare Cursi,

emendammo il testo eliminando iriferimenti alla competenza in ma-teria di sicurezza alimentare. Inseguito, durante la discussione inAula, il governo presentò unemendamento che disponeva, tral’altro, che il Corpo Forestale del-lo Stato dovesse diventare ilbraccio operativo dell’agenziaper la sicurezza alimentare, nelcaso ne avesse ottenuto la sedel’Italia”. L’On. Gianni Mancuso(AN) interviene così sulle perples-sità sollevate dalla Categoria Ve-terinaria. “Se può servire a rista-bilire con chiarezza quale sia ilmio pensiero sul tema - aggiungeMancuso- sono contrario all’ideache altri corpi dello Stato sovrap-pongano le proprie competenzenel settore in oggetto. Penso chela vigilanza sulla sicurezza ali-mentare sia abbondantementegarantita dai competenti servizidelle AA.SS.LL., che già devonocondividere la responsabilità conil N.A.S. Oggi il Senato si sta oc-cupando del “nuovo ordinamentodel Corpo Forestale dello Stato”ed il testo in discussione (A.S.1973) tiene, ovviamente, contodella prima lettura alla Cameraed in caso di modifiche si giun-gerebbe ad una terza lettura allaCamera”. In origine il provvedi-mento prendeva le mosse da al-tre urgenze, volendo principal-mente rappresentare la rispostadel Parlamento al Decreto delPresidente del Consiglio11/05/01, (supplemento N. 145alla Gazzetta Ufficiale N. 134 del12/06/01,) che disponeva la re-gionalizzazione del 70% delC.F.S. con conseguente smem-bramento dell’Ente e relative ri-percussioni per la salvaguardiadell’ambiente, della montagna,per la protezione civile e per la si-curezza. Alla Presidenza delConsiglio e ai Ministri competenti,l’ANMVI e l’AIVEMP hanno tutta-via inoltrato una nota congiuntaper precisare che “adeguate ga-ranzie di tutela e di controllo del-la sicurezza alimentare nel nostroPaese non possono che essereaffidate a professionalità compe-tenti e istituzionalmente prepostead esse”, sottolineando comevenga “ancora una volta discono-sciuta, a vantaggio di catego-rie/enti/organismi diversi, la natu-rale competenza della veterinariain materia di sicurezza degli ali-menti”. Pertanto la veterinaria,prosegue la nota,“chiede di ve-der affermata la titolarità dellefunzioni attinenti la sicurezza ali-mentare, anche rivendicandospazi di attività ed occupazioneper i quali dispone già di ade-guate risorse, titoli e strumentiprofessionali. ANMVI e AIVEMPhanno infine richiamato l’attenzio-ne sull’imminente semestre dipresidenza italiana dell’UE, ap-puntamento al quale la Veterina-ria del nostro Paese è ansiosa dipresentarsi con una progettua-lità coerente e condivisa in ma-teria di sicurezza alimentare,che non si giova dell’attuale par-cellizzazione dei controlli e cheesige un sistema più razionaleed efficace”. ■

PROFESSIONE VETERINARIA 3/200316ATTUALITÀ

La sicurezza alimentare al Corpo Forestale?

Gianni Mancuso: era una previsionedel Governo

Page 15: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 3

S littata la discussione pre-vista il 19 marzo in Com-

missione Agricoltura, il testo Di-sposizioni a tutela degli animaliche la Camera dei deputati hagià approvato all’unanimità è orain discussione in CommissioneGiustizia. Sugli obblighi attribuitial medico veterinario dall’art.3del testo la FNOVI ha propostoun emendamento. In propositoAldo Vezzoni, segretario FNOVI,ha spiegato che non ci sono glistrumenti per verificare la naturadi lesioni sospette: “Il Testo Uni-co di Polizia Veterinaria (D.P.R.320 del 1954), infatti, all’art. 86disciplina già l’obbligo, per ilmedico veterinario, di segnalareall’autorità sanitaria (ASL ServiziVeterinari) qualunque lesioneda morsicatura di cani per ilcontrollo della rabbia; l’autoritàsanitaria, in base alla segnala-zione ricevuta, ha l’obbligo diverificare le circostanze in cui èavvenuta la morsicatura me-diante un sopralluogo al domici-lio del cane e di provvedere alsequestro cautelativo del canemorsicatore per dieci giornipresso il suo domicilio, se sonogarantite condizioni adeguatedi isolamento, oppure presso uncanile convenzionato con laASL. La stessa procedura deve esse-re messa in atto da un medico oda un pronto soccorso quandoviene curata una persona che èstata morsicata da un cane. Poi-ché esiste già un meccanismodi controllo gerarchico, in cui ilveterinario di base od il medicodi base sono obbligati a segna-lare al servizio veterinario pub-blico l’avvenuta morsicatura, edil veterinario del SSN, con fun-zioni di polizia giudiziaria, deveeseguire un’ispezione presso ildomicilio del cane, diventa deltutto superfluo ed indaginoso ri-chiedere al veterinario di basedi segnalare all’autorità giudizia-ria, come richiesto dall’art. 3,cure prestate per lesioni chepossano essere ragionevolmen-te riferibili a combattimenti: il ve-terinario di base non ha infattialcun strumento per verificareun suo eventuale sospetto,avendo come unica fonte diinformazione il proprietario delcane, in quanto delle ferite damorso sono spesso conseguen-za incidentale di litigi tra cani. Ilveterinario dipendente del SSN,invece, eseguendo il sopralluo-go presso il domicilio del cane,ha la possibilità di raccoglieremaggiori informazioni e, in casodi sospetto, dovrebbe essere lui

ad inoltrare la segnalazione al-l’autorità giudiziaria”. Attualmente l’articolo 3 (Obbligoa carico dei medici veterinari)prevede: “Salvo che il fatto co-

stituisca reato, chiunque, aven-do nell’esercizio della professio-ne veterinaria curato o visitatoanimali per lesioni riferibili ai de-litti di cui alla presente legge,

omette di riferirne all’autoritàgiudiziaria è punito con la san-zione amministrativa da 500 eu-ro a 1.500 euro. In caso di ritardo, si applica una

sanzione amministrativa da 300euro a 1.000 euro.

(@nmvi Oggi, 26/02/2003)

PROFESSIONE VETERINARIA 3/2003 17ATTUALITÀ

No alle sanzioni per il medico veterinario:

non può verificare la natura di lesioni da combattimento

Page 16: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 3

PROFESSIONE VETERINARIA 3/200318ATTUALITÀ

1-ITALIA: UN MERCATO SEMPREVIVACEAnche nel biennio 2001-2002, co-me già nei due anni precedenti, ilmercato italiano dei prodotti e ser-vizi per animali da compagnia si èconfermato il più dinamico e adalto potenziale di crescita in tuttala Comunità Europea, e fra i priminel mondo.Tale vivacità nei consumi è testimo-niata da una crescita complessivadel pet-market a un tasso medio an-nuo del 4,2%, incremento dovutoper il circa 70% alla rapida crescitadel comparto petfood.Dal 1990 ad oggi il mercato italianodel pet è cresciuto di oltre il 70% - aprezzi costanti -, ovvero con un tas-so medio annuo reale di oltre il4,6%: è passato cioè dai circa 1.200milioni di euro del 1990 (a prezzi co-stanti 2002) agli oltre 2.050 del2002. Il risultato è decisamente superiore -più del doppio - alla crescita regi-strata dai principali Paesi europei,quelli in cui il mercato pet ha rag-giunto prima che in Italia dimensioniprossime alla maturità.Inoltre, il tasso di crescita del settorepet in Italia è più che doppio rispet-to all’incremento generale dell’eco-nomia dei consumi (Tab. 1).Tale aumento 2000-2002 di consumidel mercato pet in Italia risulta anco-ra più significativo in considerazionedel fatto che si è verificato in pre-senza di una crescita molto conte-nuta delle popolazioni animali.A crescere sono invece due ten-denze: - la frequenza con cui gli animali

presenti nelle famiglie italianevengono nutriti con alimenti in-dustriali;

- la spesa per prodotti e servizi di-versi dal food, anche se in misuraminore.

Dai vari indicatori a disposizione - ri-cerche di mercato sul consumatorefinale, correlazioni con altri fenome-ni economici e sociali in atto - emer-ge chiaramente, quindi, come l’au-mento dei consumi sia da attribuirepressoché totalmente ad un pro-gressivo e irreversibile cambiamen-to negli stili di acquisto delle famiglieitaliane.I fattori trainanti di questa crescitaitaliana si confermano ancora unavolta, come già nell’ultimo lustro:• la progressiva riduzione del ruolo

dell’alimentazione casalinga pergli animali da compagnia, in virtùdi chiari vantaggi a livello di eco-nomicità, praticità d’uso e com-pletezza nutrizionale dell’alimentoindustriale;

• lo sviluppo di una “cultura fami-gliare interspecifica”, con un ruo-lo sempre più definito ricco di im-plicazioni affettive per l’animaleche vive in casa e merita tutte leattenzioni (alimentazione, igiene,comfort, gioco, sicurezza, ecc.)normalmente destinate all’essereumano.

• Il ruolo pro-attivo della distribuzio-ne, sia nel canale grocery / su-permercati e ipermercati, sia nelcanale specializzato pet shop, siain altri canali come rivendite agra-rie e garden center, i quali tuttistanno aumentando gli spazi de-

dicati al settore pet svolgendouna importante azione di stimoloai consumi.

Tutti questi fattori hanno un caratterestrutturale, cioè generalmente pro-ducono i propri effetti sui comporta-menti di acquisto per un periodomolto lungo e in modo tendenzial-mente irreversibile, quindi possiamoprevedere che contribuiranno ad in-nalzare stabilmente il livello dei con-sumi del comparto pet in Italia.

2-CONSUMI PER TIPO DIANIMALE: IL CANE FA LAPARTE DEL LEONEFra tutti quelli esaminati, il mercato“cani” è quello che cresce di più,grazie ai relativi consumi di alimenti,soprattutto secchi.Indicativo di questo trend è lo spo-stamento degli acquisti di alimentiper cani verso formati di grande di-mensione - sacchi da 10 kg e oltre -in punti vendita presso i quali tradi-zionalmente erano sconosciuti, a in-dicare chiaramente una maggioreintensità e continuità di consumo.Ulteriore indicatore di questa ten-denza è il sempre maggiore interes-se del consumatore italiano per iservizi dedicati alla coppia cane-pa-drone, come ad esempio l’adde-stramento comportamentale e tec-nico; i servizi per le vacanze da tra-scorrere insieme; la sempre più dif-fusa disponibilità di locali pubbliciaccessibili ai cani.In termini di consumi, appare per-

tanto in vista il “sorpasso” sul gatto,storicamente la specie che ha as-sorbito fino ad oggi la maggiorequota di fatturato nel Paese. Il gatto, sempre molto importante intermini di mercato, rimane un “pet”di particolare attualità che ben siadatta alla vita moderna e all’am-biente cittadino o di appartamento.Tuttavia il vero e proprio boom deiconsumi per il cane porterà presu-mibilmente quest’ultimo ad assume-re maggiore peso commerciale neiprossimi tre - cinque anni.Dinamica vivace anche per “rodito-ri”, “rettili” e “altre specie” (Tab. 2).

3-LO STATO DELLEPOPOLAZIONI ANIMALIIl numero di animali da compagniapresenti nelle famiglie italiane è an-cora lontano da quello di Paesi amaggiore tradizione zoofila; negliUSA, per esempio, il numero di canie gatti per nucleo familiare è pres-soché doppio rispetto a quello dell’I-talia.Tuttavia, abbiamo già evidenziatocome la crescita del fatturato delsettore in Italia sia principalmentedovuta all’aumento della penetrazio-ne dei consumi di petfood e altriprodotti petcare (Tab. 3).

4-I CONSUMI DI ALIMENTI PERANIMALI DA COMPAGNIANegli ultimi due anni hanno registra-to in Italia un tasso di crescita parti-colarmente sostenuto:

Rapporto sul mercato italianodei prodotti per animali da compagnia

a cura del Centro Studi Zoomark

A distanza di due anni, il centro studi dello Zoomark, ha pre-sentato il "Rapporto sul mercato italiano dei prodotti per

animali da compagnia". Riteniamo che i dati qui riportati, confrontati conquelli del 2000, siano particolarmente interessanti anche per il veterina-rio che in questo mercato ha un ruolo primario come responsabile dellasalute degli animali e come principale referente del proprietario per pro-blemi inerenti l’alimentazione, il comportamento, l’educazione, la sceltadell'animale, ecc.). Il pet corner e la possibilità di gestire direttamente ilfarmaco veterinario gli hanno inoltre dato un ruolo diretto nel mercato deiprodotti per la salute ed il benessere dell'animale rendendolo quindi at-tore importante sia per il cliente che per le aziende che operano nel set-tore. Il pet corner non ha ancora avuto una grande diffusione sia perchémolti veterinari non hanno percepito le possibilità di servizio per il clienteche questa opportunità esprime sia perché è ancora visto spesso comeun'attività marginale o non del tutto in sintonia con la specificità della pro-fessione veterinaria. A questo si dovrebbe anche aggiungere che le dif-ficoltà, anche normative, che spesso si incontrano a livello locale sco-raggiano i molti che potrebbero essere interessati. Inoltre non dimenti-chiamo che in Italia il numero degli ambulatori è enorme (5600) rispettoad altri paesi con un numero simile di animali e questo porta ad una for-te frammentazione del mercato che dalle ultime indagini presenta unarealtà ancora fatta di tante piccole strutture gestite da un solo veterinario.La metà dei 5600 ambulatori esistenti è gestita dal titolare che opera dasolo ed un terzo (1850) da due veterinari. La dimensione di queste strut-ture è più o meno per un terzo inferiore ai 50 mq, un terzo fra i 50 ed i 70mq ed un terzo fra i 70 e i 100 mq. Poco più del 10% supera i 100 mq. Èovvio che difficilmente un veterinario solo con 50 mq di ambulatorio siain grado di gestire il pet corner. Infatti sono gli ambulatori più grandi,quelli che di solito si presentano in forma associativa, ad avere iniziatoun'attività accessoria che ha dato un buon incremento al fatturato offren-do un servizio in più al cliente. La gestione del farmaco, al contrario, sipresenta maggiormente come competenza professionale ed è più facil-mente gestibile anche per i piccoli ambulatori. Non si è ancora diffusamolto per perplessità gestionali ed organizzative che lentamente saran-no superate anche perché dalle ultime indagini risulta evidente l'interes-se di tutti i veterinari verso questa opportunità. La diffusione della gestio-ne diretta del farmaco veterinario porterà certamente ad uno sviluppo diquesto mercato eliminando quelle aree ancora presenti di utilizzo di far-maci di uso umano per animali da compagnia motivate dall'attuale limi-tata distribuzione di prodotti specifici.La spesa per servizi veterinari dal 2000 al 2002 ha visto un incrementodi circa il 5% all'anno passando da 217 milioni di euro a 227. Se questovalore venisse depurato del tasso di inflazione lo stesso diventerebbe intermini reali il 2,3%. Nel frattempo il numero degli ambulatori presenti sulterritorio nazionale è arrivato a 5600 e forse questo dato è arrotondatoper difetto. Dividendo i 217 milioni di euro per il numero degli ambulato-ri il risultato, corrispondente al fatturato medio per ambulatorio, 38.750euro è decisamente molto basso. Inoltre l'incremento che la spesa perservizi veterinari ha avuto in questi due anni potrebbe essere attribuitoproprio ai nuovi servizi offerti: pet corner e gestione del farmaco. Certa-mente le prospettive non sono rosee se pensiamo che ogni anno ab-biamo 1100 nuovi laureati che si riversano principalmente nel settore de-gli animali da compagnia. L'ultima indagine di Alma Laurea, consorzioche raccoglie numerose università, ha evidenziato che solo il 57% deilaureati in veterinaria ha un lavoro dopo un anno dalla laurea e spessoquesto lavoro part time, occasionale e sottopagato copre parzialmenteuna reale situazione di sottoccupazione. Per quanto riguarda i dati rife-riti al mercato dei farmaci veterinari che nel 2002 hanno evidenziato unvalore di 243 milioni di euro si ha una costante crescita che la diffusionepresso tutti gli ambulatori della gestione del farmaco potrebbe incre-mentare considerevolmente. Gli altri dati riportati dalla ricerca ci forni-scono gli elementi per capire e valutare il settore entro il quale opera ilveterinario e sarebbe importante riuscire a fare una valutazione di que-sto mercato nei prossimi anni per poter approfondire riflessioni e consi-derazioni. L'ultima indagine svolta sul futuro delle professioni riferita al2010 ha dato per il settore veterinario un' indicazione di necessità per ilmercato di 5000 nuovi veterinari. Negli stessi anni i nuovi laureati saran-no più di 10000, senza contare i laureati junior che oggi non sono quan-tificabili. Questa è la prospettiva del settore se non si riuscirà a cambia-re la situazione attuale.

Antonio Manfredi

Tabella 1 - Mercato pet Italia - Valori complessivi sell-in per comparto(in milioni di Euro)

consumi consumi aumento mediostimati 2000 stimati 2002 annuo nel

2001 e 2002

alimenti (completi, complementari, snacks, supplementi nutrizionali) 1.011 1.128 5,6%

prodotti non food (accessori, lettiere, cosmetici, farmaci) 431 442 1,3%

vendita di animali vivi e servizi (parcelle veterinarie, pensioni, assicurazioni) 447 480 3,7%

totale mercato 1.889 2.051 4,2%

Tabella 2 - Mercato pet Italia - Valori complessivi sell-in per tipo dianimale (in milioni di Euro)

totale mercato - totale mercato - Tasso di crescita dato stimato dato stimato medio annuo

2000 2002 nel 2001 e 2002

Cani 552 625 6,4%

Gatti 606 641 2,8%

Pesci 153 161 2,8%

Uccelli 88 92 2,1%

Roditori 20 24 8,4%

Rettili 5 6 8,1%

Altre specie + altri consumi non imputabili 18 21 10,0%

Dato imputabile al totale delle specie 447 480 3,7%

Totale 1.889 2.051 4,2%

Page 17: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 3

• i consumi di alimenti per cani - so-prattutto i cosiddetti “secchi”, cioèle crocchette estruse confeziona-te in astuccio o in sacchetto - au-mentati (in tonnellate) negli ultimidue anni ad un tasso medio an-nuo intorno al 10%, in rapida ac-celerazione;

• gli alimenti “secchi” in generale,sia per cani che per gatti, spessoin sostituzione di quelli umidi, conconseguente contrazione dei vo-lumi complessivi, data la maggio-re densità calorica del secco chesoddisfa lo stesso fabbisognoenergetico / nutritivo con quantitàinferiori;

• gli alimenti per altri animali.Alimenti per cani: si è registrato inItalia nell’ultimo biennio un aumentovivace dovuto al cambiamento delleabitudini alimentari - il consumatoreitaliano si sta accorgendo che l’ali-mento industriale è più pratico, nu-trizionalmente completo e soprattut-to conveniente rispetto al prodottocasalingo. Un altro fattore di cresci-ta deriva dai nuovi scenari dell’offer-ta, in particolare con l’ingresso nellagrande distribuzione alimentare dimarche “superpremium”, tradizio-nalmente riservate al pet shop, conconseguente riposizionamento deiprezzi verso l’alto, che rende ancorapiù appetibile la categoria “pet” peri gestori di tali realtà distributive. Infi-ne l’incremento del mercato deter-minato da nuovi prodotti più specifi-ci, segmentati per età, livello di atti-vità, condizione dell’animale.Alimenti per gatti: si è registratauna crescita, anche se più mode-rata. In realtà, per il gatto si puòparlare soprattutto della sostitu-zione dell’alimento secco a quelloumido, con il relativo passaggioagli astucci di croccantini e allebustine single-serve. Sulla dinamica dei consumi ha pe-sato in modo determinante la strate-gia di innovazione di prodotto attua-ta dai “big players” del settore. An-che per il gatto si sta sviluppandorapidamente il segmento dei grandiformati di alimento secco (2 kg e ol-tre) che coniugano un buon livello diservizio - data la facile gestione delsecco a casa - e un pricing moltoconveniente.Alimenti per uccelli: lieve crescitanel food.Alimenti per pesci: crescita nel set-tore degli alimenti, e in minor misu-ra, negli altri consumi correnti comei prodotti per il trattamento dell’ac-qua. Su questa categoria, come sututti i prodotti per “altri animali”, inci-de positivamente la sempre più dif-fusa presenza in super e ipermerca-ti, che fino a pochi anni fa si limita-vano a trattare una essenziale gam-ma di alimenti umidi e secchi per ilcane e il gatto, più una o due refe-

renze di alimento per pesci rossi.Alimenti per roditori, rettili e altrespecie: crescita generale superiorealla media di mercato, data preva-lentemente dal maggior numero disoggetti presenti in casa (Tab. 4).

5-COMPORTAMENTI DICONSUMO E SEGMENTAZIONEDELLA CATEGORIA PET FOODChi sono i consumatori di pet food inItalia? Ormai il pet food si sta con-notando come un fenomeno vera-mente di massa, quindi la distribu-zione degli acquisti di alimenti indu-striali sta diventando relativamente

uniforme su tutto il territorio naziona-le e fra tutte le tipologie socio-eco-nomiche e demografiche. Tuttavia, ancora oggi gli istututi di ri-cerca registrano una maggiore con-centrazione degli acquisti dipetfood presso la famiglia residentenel Centro e soprattutto Nord delPaese; con almeno due componen-ti; di status socioeconomico medio-alto ed età fra i 35 e i 64 anni. All’interno di questa tipologia, si re-gistrano poi sostanziali differenze fraacquirenti di alimenti per gatti e percani, questi ultimi più giovani e ap-partenenti a famiglie numerose, in li-

nea con il più recente sviluppo diconsumi di pet food per cani.Su questa segmentazione e suiconsumi del settore sta già inciden-do la pressione pubblicitaria dovutaall’inasprirsi della concorrenza fra itre grossi attori del mercato, con lan-ci nella grande distribuzione di mar-che e prodotti precedentemente ri-servati al petshop.

6-LE TENDENZE QUALITATIVENELL’ALIMENTAZIONE PERANIMALI DA COMPAGNIAIl fenomeno più vistoso dell’ultimobiennio nel settore pet food è stato il

crescente successo degli alimenti“secchi” cioè estrusi. Ciò in virtù di una serie di caratteri-stiche intrinseche che rendono l’ali-mento secco particolarmente co-modo e conveniente per il consu-matore finale, influenzato anche daaziende e medici veterinari che inmolti casi attribuiscono a questo ti-po di prodotto particolari caratteristi-che nutrizionali.Inoltre, in linea con la tendenza auna sempre maggiore “antropomor-fizzazione” dell’animale da compa-gnia, i proprietari proiettano sull’ali-mentazione dei loro amici animali

PROFESSIONE VETERINARIA 3/2003 19ATTUALITÀ

Tabella 3 - Mercato pet Italia -Consistenza delle popolazionianimali

Popolazione Tipo di stimata animale nel 2002

Cani 6.900.000

Gatti 7.400.000

Uccelli 13.000.000

Pesci 29.000.000

Roditori e altri mammiferi 1.800.000

Altri 1.400.000

Page 18: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 3

criteri e scelte tipici della nutrizioneumana.Per esempio, nel biennio 2001-2002, anche in risposta a una mag-giore attenzione del consumatoreverso l’origine degli ingredienti -pensiamo al caso BSE - sono statelanciate molte linee di alimenti biolo-gici che hanno trovato una persi-stente collocazione sul mercato.Altro trend importante è quello del-l’aumento di consumi di prodotti conmaggiore contenuto di servizio, co-me ad esempio le confezioni “singleserve” o “monoporzione”, che nelcorso del biennio 2001-2002 hannoregistrato tassi di crescita annua frail 10% e il 15% a volume nel seg-mento dei cibi umidi per gatto (latti-ne con apertura a strappo da 85grammi, e soprattutto bustine mono-dose di alimento umido).In Italia, nel 2001-2002 e in partico-lare nel canale distributivo dei supere iper mercati, si è anche assistitoad un significativo aumento deiprezzi medi al pubblico degli ali-menti secchi per cane, dovuto all’in-gresso di nuove marche e tipologiedi prodotto con un posizionamento-prezzo superiore. Tale fenomeno è parzialmente daporsi in relazione anche alla pro-gressiva concentrazione delle prin-cipali marche di petfood a livello in-ternazionale, con operazioni di Mer-ger & Acquisition. Negli ultimi due anni - 2001, 2002 -è proseguita la strategia, da partedei maggiori attori mondiali del mer-cato petfood, di copertura totale ditutti i segmenti del pet food a livelloplanetario attraverso l’acquisizionedi aziende e marchi già affermati inspecifici comparti. Le operazioni di maggiore portata alivello mondiale sono state: - acquisto di Ralston Purina - obiet-

tivo primario il mercato USA delmangime secco - da parte di Ne-stlé nel 2001

- acquisto di Royal Canin - obiettivoprimario il canale specializzato inEuropa - da parte di Mars nel2002.

Queste operazioni hanno avuto dueeffetti strategici: • hanno arricchito il profilo del por-

tafoglio prodotti delle due aziendeacquirenti nel segmento del “sec-co”;

• e le hanno rafforzate in due areegeografiche (Mars con Royal Ca-nin in Europa, Nestlé con RalstonPurina negli USA) nelle quali oggipossono rispettivamente vantareuna leadership di mercato moltoforte.

La “corsa” alla crescita per acquisi-zioni ha anche fra le sue cause laparallela crescita delle dimensioni edel potere contrattuale della grandedistribuzione alimentare, alla quale i

maggiori produttori mondiali di petfood rispondono attraverso il rag-giungimento di una forte quota dimercato.Ultima ma non meno importanteevoluzione dei consumi di petfood èil vero e proprio “boom”, in Italia maanche negli altri Paesi europei, deglisnacks per il cane e per il gatto, contassi di crescita annui che sfiorano il30% in tutti i canali distributivi, in unsegmento che peraltro è ancora didimensioni ridotte - circa il 2,5% deltotale petfood, a valore -.

7-I CONSUMI DI PRODOTTI “NONFOOD”Meno vivace del petfood sono risul-tati i consumi di accessori e altri pro-dotti non food per animali da com-pagnia, in un quadro, tuttavia, dicomplessiva crescita di medio ter-mine, pur con qualche segno di ral-lentamento congiunturale nel corsodel 2002 (Tab. 5).Per quanto riguarda il consumo diarticoli non-food in Italia, nel biennio2001-2002:• Si registra sostanziale stabilità di

consumi e prezzi di prodotti igie-nici e sanitari, gabbie, guinzagli,acquari e relativi accessori nelbiennio;

• positive performances per i “nuo-vi pets” cioè piccoli roditori, rettili;e altre specie.

Da evidenziare in particolare le di-mensioni raggiunte dai segmentipiù rilevanti del mercato dei prodottiper igiene e salute (stime 2002):• i farmaci, gli antiparassitari e altri

prodotti per l’igiene (escluso let-tiere) si posizionano a 243 milionidi €;

• lettiere per gatti: consumi in mo-derata crescita a 59 milioni di €(Tab. 6).

8-I SERVIZI E LA VENDITA DIANIMALI VIVILa maggiore voce dei “servizi“ rivol-ti ai proprietari di animali da compa-

gnia è costituita dalle spese per ser-vizi veterinari (parcelle dei MediciVeterinari) che corrispondono al47% del totale, con un aumento nelbiennio mediamente del 4,9%.Stazionaria la vendita di animali vivi,mentre la voce ancora molto dina-mica è quella dei servizi di toeletta-tura e pensione, pari al 30% del to-tale con una crescita circa del 10%annuo (Tab. 7).

9-IL MERCATO DEI SERVIZIVETERINARILa maggiore attenzione e cura pergli animali da compagnia, dimostra-ta dalla crescita complessiva delmercato generale dei prodotti e ser-vizi ad essi dedicati, si riflettono an-che sulla crescita continua del mer-cato dei servizi veterinari, anche seleggermente frenata dalla situazio-ne congiunturale economica e “cal-mierata” nei prezzi soprattutto dallaconcorrenza fra medici veterinari.Dall’analisi della categoria, emergein Italia un forte aumento del nume-ro dei Medici Veterinari, con conse-guente contrazione dei livelli di rica-vo procapite. I dati sono imponenti:il sistema universitario italiano pro-duce annualmente - stima 2002 - ol-tre millecento nuovi Medici Veterina-ri, per la maggior parte specializzatiin piccoli animali.Cliniche veterinarie e ambulatorihanno superato il numero di cinque-milaseicento, con oltre due profes-sionisti in media per ogni struttura.In totale, quindi, sono oltre diecimilai medici veterinari attivi nel pet, di cuiquasi settemilasettecento iscritti allamaggiore associazione italiana delsettore, la SCIVAC, che prevede unaumento a circa ottomila membriper il 2003.Si tratta di numeri impressionanti,soprattutto se rapportati alla situa-zione di altri Paesi europei con po-polazioni animali e strutture socio-economiche non dissimili da quelledell’Italia: Francia e Gran Bretagna

PROFESSIONE VETERINARIA 3/200320ATTUALITÀ

Tabella 4 - Mercato pet Italia - Valori sell-in prodotti food (in milioni di Euro)

prodotti food - prodotti food - aumento valore mercato dato stimato dato stimato medio annuo

2000 2002 nel 2001 e 2002

cani 355 420 8,7%

gatti 475 506 3,2%

pesci 71 81 7,2%

uccelli 75 79 2,4%

roditori 14 17 10,0%

rettili 3 4 10,0%

Altre specie 18 21 10,0%

totale 1.011 1.128 5,6%

Tabella 5 - Mercato pet Italia - Valori sell-in prodotti non food(in milioni di Euro)

prodotti non food (sia accessori che

prodotti per l’igiene, prodotti non aumento valore antiparassitari, food - dato mercato mediofarmaci ecc) stimato annuo nel

- dato stimato 2000 2002 2001 e 2002

Cani 197 205 2,1%

Gatti 131 135 1,5%

Pesci 82 80 -1,1%

Uccelli 13 13 0,0%

Roditori 6 7 10,0%

Rettili 2 2 10,0%

Totale 431 442 1,3%

Tabella 6 - Disaggregazione delle stime 2002: valori sell-in prodottinon food (in milioni di Euro)

Tipo di Stima animale Categoria merceologica mercato 2002

Cani Accessori (guinzagli, ciotole, lettini, articoli per la masticazione ecc) 16

Cucce, canili, attrezzature cinotecniche 7

Prodotti per l’igiene,incluso antiparassitari e farmaci 182

Gatti Lettiera igienica 59

Accessori (trasportini, giochi, tiragraffi ecc) 16

Prodotti per l’igiene, incluso antiparassitari e farmaci 60

Pesci Acquari 36

Accessori e altri prodotti non food per acquari (pompe, filtri, biocondizionatori ecc.) 44

Uccelli Gabbie e altri accessori e articoli non food 13

Roditori Gabbie e altri accessori e articoli non food 7

Rettili Terrari e altri accessori e articoli non food 2

Totale 442

Tabella 7 - Mercato pet Italia - Valori servizi e vendita di animali vivi (in milioni di Euro)

servizi (veterinari, toelettatura, pensione, ecc.) servizi e vendita aumento valore mercato

e vendita animali vivi - animali vivi - medio annuo dato stimato 2000 dato stimato 2002 nel 2001 e 2002

dato imputabile al totale delle specie 447 480 3,7%

Di cui:

Servizi veterinari 217 227 4,9%

Altri servizi 81 98 10,0%

Vendita di animali vivi 149 155 2,0%

NOTA METODOLOGICA: i “servizi” sono valorizzati a prezzi al consumo, mentre il “vivo” con sistema misto inquanto transita parzialmente attraverso punti vendita.

Tabella 8 - Servizi veterinari: i numeri chiave

Nuovi Medici Veterinari in Italia 1.100

Cliniche veterinarie esistenti in Italia 5.600

Cliniche veterinarie in UK / Francia 3.000 - 3.300

Medici Veterinari iscritti agli Ordini professionali 21.600

Medici Veterinari attivi nei piccoli animali in Italia 10.000

Iscritti Scivac 7.650

Tabella 9 - Stato e previsioni punti vendita non-grocery

Tipo di Numerosità Previsione punto vendita stimata 2002 2010

Pet Shop 3.000 3.000

Rivendite agrarie 1.500 2.500

Garden centers 300 1.000

Totale 4.800 6.500

Tabella 10 - Distribuzione vendite 2002 (a volume) fra i canali delladistribuzione alimentare

% delle vendite Tipo di punto vendita “grocery” di petfood (volumi)

Supermercati 400-999 mq 20%

Supermercati 1000-2499 mq 20%

Ipermercati 28%

Discount 13%

Altri punti vendita grocery 19%

Page 19: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 3

ad esempio contano all’incirca tre-mila cliniche veterinarie ciascuno.Il rapido aumento del numero deiMedici Veterinari specializzati in pic-coli animali presenti in Italia rischiadi rappresentare una minaccia allacrescita qualitativa della categoria edei servizi erogati.Infatti un numero sovrabbondante dicliniche veterinarie e di professioni-sti che vi operano rende molto diffi-cile sostenere gli investimenti in at-trezzature e in aggiornamento chesarebbero necessari per poter offri-re servizi d’eccellenza.L’eccesso di offerta ha occasional-mente prodotto concorrenza esa-sperata sul prezzo delle prestazionie rapido avvicendamento di gestio-ni diverse nelle cliniche veterinarie,a danno della fedeltà e soddisfazio-ne del cliente finale.Un segnale forte del mutato rap-porto fra uomo e animale in Italiaè il maggiore interesse dimostratodai medici veterinari per le polizzeassicurative a copertura della re-sponsabilità civile professionaleverso i proprietari degli animali dacompagnia, che a loro volta sistanno facendo sempre più sensi-bili ed esigenti al buon esito dellepratiche terapeutiche.Per quanto riguarda invece i prodot-ti farmaceutici per la salute deglianimali da compagnia, secondo AI-SA, la associazione che riunisce leAziende italiane del settore, il mer-cato evidenzia una crescita di lungoperiodo nella richiesta di prodottidovuta soprattutto alla scelta di far-maci specifici per piccoli animali insostituzione del prodotto per usoumano, largamente utilizzato sino apochi anni orsono (Tab. 8).

10-IL RUOLO DEI PUNTIVENDITA SPECIALIZZATIIn questo contesto, il peso del petshop, nonostante le tante apparentiminacce derivanti da altre tipologiedistributive, si conferma stabile eparticolarmente ben posizionato sulsegmento in maggiore crescita(mangime secco per cani) e suquelli che possono assicurare lamassima fedeltà del consumatore eprodurre il maggiore valore aggiun-to per il negozio specializzato:• il non food• gli alimenti complementari

(snacks, complementi nutrizionaliecc)

• l’alimentazione dietetica• aree merceologiche particolar-

mente delicate e richiedenti assi-stenza personale come ad esem-pio l’acquariologia.

A tale stabilità di volumi e fatturatidel canale petshop fa riscontro lastabilità del numero di punti ven-dita, che si accompagna allo svi-luppo di strutture distributive spe-cializzate di maggiore dimensionee potenziale.Nonostante un elevato livello di tur-nover di punti vendita e gestioni el’apertura di nuove realtà di maggio-re dimensione, il pet shop in Italiasembra assestarsi sui tremila nego-zi, numero sostanzialmente stazio-nario da cinque - sei anni.

11-GLI ALTRI CANALIDISTRIBUTIVI NON-GROCERY:L’AGRISTORE E IL GARDENCENTERLa struttura distributiva potenzial-mente attivabile in Italia nel mercatodei prodotti per animali da compa-gnia è di proporzioni imponenti. Infatti il settore può contare, oltreche sul sempre maggiore coinvolgi-mento della distribuzione alimentare

(super e iper mercati), anche su di-verse migliaia di punti vendita chesono per vocazione, struttura e tipodi clientela, adatti a trattare articolipet in modo intensivo e che solo inminima parte si sono affacciati aquesto mercato.Ci riferiamo in particolare a due ca-tegorie di punti vendita: le rivenditeagrarie o “agri-store”, e i gardencenter, che nei Paesi del nord Euro-pa - Francia in testa - costituisconoun pilastro importante della distribu-zione specializzata pet.Attualmente è stimabile in circa cin-quecento il numero di floro-vivaisti o

rivenditori di piante e prodotti agro-chimici, che si sono attrezzati in mo-do sistematico con spazi, professio-nalità e assortimenti adeguati allacommercializzazione di articoli peranimali da compagnia. Secondo le più aggiornate stimedi operatori del settore, sarebbedi alcune migliaia il bacino poten-ziale di imprese di questo genereattualmente strutturate in modoadeguato ad entrare in tempi bre-vi nel mercato pet, diventando atutti gli effetti “centri giardinaggiomultimerceologici”.Le condizioni che consentiranno

a breve questo sviluppo dipendo-no da:• fattori normativi - ad esempio l’a-

dozione di regolamenti regionaliche consentano a tutti gli effetti lagestione di questo tipo di puntivendita multimerceologici, comegià avviene con successo in Emi-lia Romagna, Lombardia, Veneto;

• scelte imprenditoriali, sia da partedei gestori, che da parte delle in-dustrie del settore pet, che do-vrebbero dedicare a questo ca-nale distributivo specifici assorti-menti e strumenti di marketing di-stributivo.

Più matura appare la situazione delcanale delle rivendite agrarie, in cuisi assiste allo stabile sviluppo di unnumero di circa 4500 esercizi com-merciali sempre più orientati a ridur-re il tradizionale assortimento di pro-dotti zootecnici per animali da red-dito e prodotti per l’agricoltura avantaggio di prodotti hobbistici e diarticoli per l’alimentazione e la curadegli animali da compagnia.Da tali dati si deduce la possibilità diun aumento numerico dei punti ven-dita con assortimento di prodotti petdagli attuali 5.000 ai potenziali6.000, che naturalmente solo un

PROFESSIONE VETERINARIA 3/2003 21ATTUALITÀ

Page 20: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 3

contestuale aumento dei consumipotrà rendere possibile.Parallelamente a questo sviluppodel tessuto distributivo (sarebbeforse più appropriato parlare di“riconversione” perché ci riferia-mo a punti vendita già esistentiche stanno introducendo la mer-ceologia pet) anche in questi ca-nali si stanno intensificando le for-me di aggregazione fra punti ven-dita, come catene in franchising egruppi d’acquisto oppure gli in-gressi in Italia di catene distributi-ve specializzate estere (Tab. 9).

12-SUPER E IPERMERCATITRAINANO LA CRESCITADa alcuni anni, in Italia, il canale del-la grande distribuzione alimentaresta giocando un ruolo fondamentalenella promozione dei consumi diprodotti per piccoli animali. Buyers e funzioni di marketing dellegrandi catene distributive stanno al-largando progressivamente gli spa-zi per una categoria di prodotto chenon mostra segni di flessione e chegià oggi “pesa” quanto altri settoristoricamente molto importanti comequello dei biscotti (per consumo

umano!) o dell’olio.Queste grandi strutture distributivehanno l’indubbio merito di diffonde-re la conoscenza e la pratica di con-sumi non ancora estesi a tutta la so-cietà italiana. In ciò si possono veri-ficare sinergie con il commerciospecializzato, che va a soddisfareuna utenza più esigente in termini diassortimento e di servizio.Attualmente, nel canale alimentarela parte maggiore dei consumi diprodotti pet (sia pet food - vedi ta-bella 10 - che pet care) transita at-traverso gli ipermercati, seguiti dasupermercati di medie e di grandidimensioni. A seguire, i punti vendi-ta “discount”, e quindi i negozi ali-mentari di minori dimensioni.

-L’ITALIA DEL PET NELCONTESTO EUROPEO EINTERNAZIONALE Al momento attuale, il mercato italia-no dei prodotti per animali da com-pagnia è, fra quelli dei Paesi avan-zati, il più attraente per tutti i produt-tori e distributori internazionali delcomparto.Infatti esso associa una dimensioneragguardevole, ormai in linea conquella di Paesi come Francia, Ger-mania e Gran Bretagna, a tassi dicrescita nell’ordine del 4-5% annuo,con prospettive di ulteriore notevoleincremento dovuto al prevedibileaumento della penetrazione e nellacontinuità dei consumi di petfood.Il contesto internazionale dei Paesipiù avanzati si colloca infatti ormai inuna situazione di relativa maturità,con penetrazione dei consumi or-mai ai massimi livelli (intorno al 70%degli animali da compagnia france-si, tedeschi, inglesi sono alimentaticon petfood industriale, e il 95% diquelli USA) quindi con margini dicrescita piuttosto ristretti (Tab. 11).Da un punto di vista distributivo, siregistrano nei Paesi più avanzati iseguenti fenomeni:• il prevalere dei canali di distribu-

zione alimentare (iper e super-mercati) con quote fra il 50% e il65% nella vendita di petfood;

• la persistenza, anche dove la di-stribuzione alimentare è più svi-luppata come ad esempio negliUSA e in Francia, di un canalespecializzato - pet shop e pet su-perstores - estremamente vitale lacui quota di mercato si attesta in-torno al 35%;

• la prevalenza di quest’ultimo ca-nale specializzato per le venditedi prodotti non food o di alimenta-zione complementare molto spe-cialistica, come treats, comple-menti nutrizionali e altri prodottiche richiedono assistenza perso-nale e assortimenti molto più am-pi e profondi di quelli reperibili neisuper e ipermercati alimentari;

• la presenza sempre più diffusa diformule distributive specializzate,ma con dimensioni di punto ven-

PROFESSIONE VETERINARIA 3/200322ATTUALITÀ

Tabella 11 - Prodotti per animali da compagnia (escluso servizi e vivo) - prezzi al consumatore finale (in mi-lioni di Euro)

prodotti per animali da compagnia (escluso servizi e vivo) tasso medio di crescita

Paese popolazione - milioni di Euro - del mercato nel periodo (milioni di abitanti) prezzi al consumatore finale 2000-2002

Italia 58 2.600 4,3%

Germania 83 2.700 0,2%

Francia 60 2.700 1,3%

Gran Bretagna 60 3.800 1,8%

Stati Uniti 281 17.900 1,1%

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Page 21: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 3

dita e di azienda / aggregazionedi punti vendita, che le fanno ri-sultare competitive non solo ri-spetto ai petshop tradizionali, maanche rispetto a super e ipermer-cati nei segmenti delle fasce dimercato di medio e basso prezzo.

Quali sono i principali “drivers” dellosviluppo del mercato pet nei mag-giori Paesi europei e negli USA, chequindi possono proporsi come indi-catori del futuro sviluppo anche peril mercato italiano? Eccoli qui di se-guito:• progressivo abbandono dell’ali-

mentazione “mista industriale /casalinga” tipica del consumato-re italiano;

• ulteriore crescita dei consumi peril cane, che già prevale in merca-ti maturi come USA, Gran Breta-gna, Francia. In particolare, si staassociando questo fenomeno al-l’aumento della taglia dei canipresenti in famiglia, con conse-guente incremento dei consumialimentari;

• forte sviluppo dei consumi disnacks, articoli per gioco e masti-cazione e degli accessori, feno-meni che negli USA stanno soste-nendo pressoché da soli la cre-scita del mercato pet;

• evoluzione e concentrazione dipunti vendita e di superficie, conformule originali per il Paese;

• per quanto riguarda i punti vendi-ta specializzati, razionalizzazionedelle tecniche di gestione e del-l’approccio di marketing e mer-chandising da parte dei maggioriproduttori del settore;

• ulteriore concentrazione dell’offer-ta di marche leader nelle mani diin un piccolo gruppo di aziendeinternazionali, con conseguentesviluppo delle strategie di marcae degli investimenti in innovazionedi prodotto e comunicazione, conprevedibili effetti positivi sull’anda-mento dei prezzi medi al consu-matore finale.

13-GIOIE E DOLORI NELRAPPORTO UOMO-ANIMALESecondo un’indagine svolta nel2002 dall’istituto di ricerca SWGper un noto settimanale, in città icani sarebbero motivo di fastidioper il 32% degli intervistati controun 66% che invece li difende e un2% incerto.Molti sono i temi in discussione: i ca-ni sporcano, abbaiano e mordono,ma il problema più dibattuto è quel-lo della sicurezza. A Roma adesempio ogni anno vengono aggre-

dite 2200 persone, a Milano 850, aNapoli 600, al punto che in alcunecittà si sta discutendo se imporrel’obbligo della museruola e a livellonazionale si dibatte sull’opportunitàdi mettere fuori legge le razze piùpericolose.Certo è che molti dei disagi che puòcreare un cane dipendono dal suopadrone e dall’educazione ricevuta. Per fortuna, su questo terrenoesemplificativo di come si stia svi-luppando in Italia il rapporto uomo-animale, vediamo rapidi passi inavanti verso una maggiore consa-pevolezza e quindi una migliore

“qualità” del rapporto.Riportiamo di seguito una classifica-zione delle diverse tipologie di at-teggiamenti dei possessori di ani-mali domestici effettuata nel 2002da un istituto di ricerca italiano (Iri-sme Consulting) attraverso l’analisidi una serie di interviste rivolte a te-stimoni privilegiati come possessoridi animali, veterinari, rivenditori spe-cializzati.

14-CATEGORIE E TIPOLOGIE DIPOSSESSORI DI ANIMALIL’analisi dei dati emersi dai que-stionari proposti alle famiglie italia-

ne proprietarie di animali, integratida una serie di interviste a testimo-ni privilegiati (possessori di anima-li, veterinari, rivenditori specializza-ti, ecc.) e dalla riflessione sui datidi carattere secondario, ha con-sentito l’elaborazione di una tipolo-gia di possessori di animali in ba-se agli atteggiamenti prevalenti neiconfronti dei loro pets: amici per al-cuni o addirittura “figli adottivi” peraltri. Va da sé che si tratta di una distin-zione di carattere idealtipico e, quin-di, forzatamente rigida. In realtà ipossessori di animali potranno ritro-

varsi, almeno in parte, in diverse de-finizioni, senza inficiare l’utilità dellaclassificazione tipologica proposta. Nell’ambito di 5 categorie principali(affettivi, etici, estetici, problematicie pragmatici) sono state individuate12 tipologie di possessori di anima-li, con i valori relativi all’incidenzadelle diverse tipologie individuate:pur nell’ambito di un rapporto positi-vo, l’elemento “amicizia”, nonostan-te quanto siamo soliti pensare, ap-pare tutt’altro che prevalente.

“AFFETTIVI”“Genitoriali”: hanno un forte bisogno

PROFESSIONE VETERINARIA 3/2003 23ATTUALITÀ

Tabella 12 - Stima dell’inci-denza delle tipologie di pos-sessori di animali in Italia

Tipologie Incidenza

AFFETTIVI 30%Genitoriali Un buon 10%

Bisognosi di affetto Circa il 15%Relazionali Non più del 5%

ETICI 30%Empatici Circa il 15%Animalisti Circa il 15%

ESTETICI 15%Voyeur Oltre il 10%

Esibizionisti Meno del 5%

PROBLEMATICI 10%Avventati Circa il 5%

Conflittuali Circa il 5%

PRAGMATICI 15%Ludici Meno del 5%Amicali Circa il 5%Timorosi Più del 5%

Page 22: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 3

di dare affetto, sono molto protettivi,poiché spesso, seppur inconscia-mente, vivono gli animali come fos-sero dei figli (magari non avendolimai o non ancora avuti, od essen-dosene separati, ecc.).“Bisognosi di affetto”: vengono for-temente gratificati dal legame emo-tivo instaurato con il pet, dalle suemanifestazioni di gioia, dall’essere“importanti” per lui.“Relazionali”: la relazione d’affettocon il pet è occasione di rilassa-mento perché aiuta a rimuovereciò che non va e a spostare l’at-tenzione dai problemi, soprattuttose concernenti i rapporti interper-sonali.

“ETICI”“Empatici”: non sopportano di veder

soffrire gli animali, se tenuti in catti-vità, abbandonati maltrattati, ecc.Spesso accolgono in casa i “trova-telli” per paura che possano fareuna brutta fine.“Animalisti”: lottano per i diritti deglianimali, si fanno carico della loroprotezione e tutela, trattano i propripets con grande cura, anzitutto peril rispetto che nutrono verso gli ani-mali in genere, a partire dai menofortunati.

“ESTETICI”“Voyeur”: ammirano i propri animali(soprattutto pesci, volatili, ma nonsolo) senza avere per questo ancheil bisogno dell’apprezzamento altrui.“Esibizionisti”: sono coloro cheespongono e quasi “indossano” ipropri animali, accuratamente scelti

in base alla razza, alla rarità, all’ulti-ma moda.

“PROBLEMATICI”“Avventati”: sono dei “proprietariper caso”, che per l’impulso di unmomento hanno accolto un ani-male in casa, senza affezionarsi.Gli animali appartenenti a questatipologia di possessori sono quel-li esposti al massimo rischio di ab-bandono.“Conflittuali”: possiedono un ani-male davvero insopportabile (nondi rado per la propria incapacitàad addestrarlo) o ritenuto tale.Tendono comunque a fare del petun capro espiatorio a cui addebi-tare ogni problema e su cui riva-lersi, almeno a parole. Gli animaliappartenenti a questa tipologia di

possessori non corrono però fortirischi di abbandono come nel ca-so precedente: sono indispensa-bili valvole di sfogo.

“PRAGMATICI”“Ludici”: negli animali trovano unafonte di allegria, amano trascorreremolto tempo a giocare con loro, perdivertirli e per divertirsi.“Amicali”: gli animali sono buoniamici, su cui si può contare, pur nel-la consapevolezza dei loro limiti edelle loro peculiarità.“Timorosi”: apprezzano gli animalida compagnia anzitutto in quantotutori dell’incolumità propria e deipropri beni. A volte li acquistano ap-punto “per fare la guardia”, oppureper il senso di protezione che derivadalla loro vicinanza (Tab. 12).

15-L’ABBANDONO DI ANIMALI:BUONI I RISULTATI DELLECAMPAGNE DI PROMOZIONEOgni anno si stima che in Italia circacentomila cani e cinquantamila gat-ti vengano abbandonati da padroniirresponsabili che si sono stancatidei loro piccoli amici e decidono disbarazzarsene.Il fenomeno è presente durante tuttol’anno ma con due picchi, uno esti-vo e uno subito dopo la stagione ve-natoria. In estate si raggiunge il 25%degli abbandoni, in concomitanzacon le partenze per le località di vil-leggiatura, dopo la stagione dellacaccia il problema tocca il punto piùalto con oltre il 30%: la maggior par-te degli abbandoni di questo perio-do è infatti costituito da cani da cac-cia e da meticci discendenti da raz-ze adibite all’attività venatoria.Importante è comunque sottoli-neare che, grazie soprattutto alruolo di sensibilizzazione eserci-tato dalle associazioni animaliste,negli ultimi anni si registra un de-cremento costante del fenomenodel 3-4% annuo. Inoltre cambiano anche i luoghi incui vengono abbandonati cani egatti, sempre meno su strade eautostrade e sempre più davantiai canili.

16-RANDAGISMO: ANCORA UNAPIAGA DELLA SOCIETÀITALIANAImmediata conseguenza del pro-blema dell’abbandono, ma ancheriflesso di una forma di adatta-mento ambientale in alcuni casiormai endemica, è il fenomenodel randagismo di cani, gatti e al-tre specie animali. Secondo le stime, In Italia sonocirca un milione i cani randagi, dicui solo un quarto ricoverati in ri-fugi/canili, mentre la maggior par-te - circa settecentocinquantamila-, sono liberi. Per quanto riguardai gatti randagi sono stimati in piùdi un milione e seicentomila, dicui solo una parte minore (non sidispone di una cifra precisa) hatrovato posto in un rifugio. In Italia sono censiti ufficialmentesolo 748 strutture che ospitanocani e gatti, con una capienza as-solutamente insufficiente ad ac-cogliere tutti i randagi che vaganosul territorio nazionale. Inoltre solopochi animali vengono riaffidati aprivati (quarantacinquemila caninel corso del 2001). Il fenomeno ha una notevole rile-vanza, non solo etica e di sicurez-za, ma anche economica: secon-do recenti stime di LAV - Lega An-ti Vivisezione - il business che ruo-ta intorno ai canili è superiore ai250 milioni di Euro.Il problema del randagismo è unaquestione di estrema gravità so-prattutto in riferimento ai cani. In-fatti, mentre la possibilità di so-pravvivenza di un gatto randagioè abbastanza elevata, la speran-za di vita di un cane randagio èveramente minima (80% di morta-lità nel primo anno).

17-FONTIDati e analisi presenti nel presenterapporto sono stati autonomamenteelaborati dal Centro Studi Zoomark,sulla base di dati forniti o pubblicatida: Acad - AC Nielsen - AISA - Anc-tad - Assalzoo Gruppo Produttori diAlimenti per Animali Famigliari - EN-PA - Euromonitor - GFK-IHA Italia -Green Up - IRI Infoscan - IrismeConsulting - LAV - Ministero delle Fi-nanze - SCIVAC - SWG - Vimax. ■

PROFESSIONE VETERINARIA 3/200324ATTUALITÀ

CORSO BASE

FSAFONDAZIONE SALUTE ANIMALE

9.00 Saluto ai partecipanti ed obiettivi del corso9.15 Displasia dell’anca: sviluppo ed aspetti clinici9.45 Displasia dell’anca: aspetti radiografici

10.15 Displasia dell’anca: proiezioni e posizionamento corretto per l’esa-me radiografico

10.45 Classificazioni internazionali della displasia dell’anca

11.35 Coffee break offerto

12.00 Displasia del gomito: sviluppo ed aspetti clinici12.30 Displasia del gomito: proiezioni e aspetti radiografici

13.00 Light lunch offerto

14.30 Displasia del gomito: classificazione internazionale IEWG15.00 Protocollo FSA per il controllo della displasia dell’anca e del gomi-

to e club di razza aderenti15.30 Rapporto dei veterinari con gli allevatori ed i proprietari dei cani

16.00 Coffee break offerto

16.30 Valutazione precoce della displasia dell’anca e del gomito nel canein accrescimento

17.00 Possibilità terapeutiche in caso di displasia dell’anca o del gomito17.30 Valutazione dell’apprendimento e discussione18.15 Fine del Corso

Controllo della displasia dell’anca e del gomito nel cane

8 giugno 2003 - Palazzo Trecchi - Cremona

21 settembre 2003 - Centro Avulp di Perugia - Via Morettini 19 - Perugia

FSA - ENTE NON PROFIT

Programma scientifico

Da inviare a: EV srl - Via Trecchi, 20 - 26100 CremonaMonica Borghisani - Tel. 0372/403511 - Fax 0372/457091 - e-mail [email protected]

LE PRE-ISCRIZIONI DEVONO PERVENIRE ENTRO:per Cremona entro il 20 maggio 2003per Perugia entro il 1 settembre 2003

Cognome ...................................................................................................................................................

Nome ..........................................................................................................................................................Via ................................................................................................... n. .....................................................Città ........................................................... Provincia ..................... CAP ..................................................Telefono (lavoro) ......................................................... E-mail ....................................................................Fax .............................................................................................................................................................

QUOTA DI ISCRIZIONE

Medici veterinari ❐ € 80,00 IVA compresa

La partecipazione al corso è riservato ai Medici Veterinari.È possibile partecipare unicamente previa PRE-ISCRIZIONE.

NON saranno accettate iscrizioni in sede congressuale.

BARRARE LA SEDE PRESCELTA❐ 8 giugno - Cremona❐ 21 settembre - Perugia

PAGAMENTOIl pagamento viene effettuato tramite (non saranno accettate domande di iscrizione accompagnate daforme di pagamento diverse dalle seguenti):❐ assegno bancario non trasferibile o assegno circolare (da allegare alla presente domanda) N.

della banca ...........................emesso in data ............................ intestato a E.V. srl

❐ vaglia postale, intestato a E.V. srl - Palazzo Trecchi, 26100 Cremona. Si prega di indicare la causaledel versamento (allegare la fotocopia del versamento)

❐ Carta di Credito ❍ Carta Si ❍ Mastercard ❍ Visaintestata a ................................................................................................................

Numero della carta(non si accettano CCR elettroniche)

Scadenza (mese e anno)

FATTURAZIONELa fattura va intestata ...................................................................................................

Domicilio fiscale ............................................................................................................

Partita IVA

Codice fiscale ...............................................................................................................(solo se non in possesso di partita IVA)

Data ....................................... Firma ............................................................................

Ai sensi dell’art. 10 L. 31/12/96 n. 675 informiamo i partecipanti in merito al trattamento dei dati personali riportati sulla presente scheda diiscrizione, circa la necessità di destinare a terzi tali dati (agenzie di spedizione e di organizzazione congressuale di nostro riferimento, azien-de, associazioni o altri soggetti che collaborano all’organizzazione di questo evento congressuale). Il mancato consenso al trattamento deidati personali compromette tale adempimento. Il firmatario autorizza la SCIVAC, ai sensi dell’art. 11 L. 31/12/1996 n. 675, al trattamento deidati indicati.

SCHEDA D’ISCRIZIONE AL CORSO BASE

Controllo della displasia dell’anca e del gomito nel cane

RelatoreDr. Aldo VezzoniMed. Vet., SCMPA, Dipl. ECVS, Libero professionista a Cremona, Presidente FSA, Segretario FNOVI, Segretario ESVOT, Componente della CTC dell’ENCI

Obiettivi del corsoIl controllo e la prevenzione delle malattie ereditarie, ed in particolare della displasiadell’anca e del gomito del cane, vengono sempre più richieste ai medici veterinari perun’aumentata consapevolezza, da parte di allevatori e proprietari di cani, dell’importanzadi una selezione riproduttiva finalizzata anche alla salute ed al benessere.Il Corso, nell’ambito della Centrale di Lettura della FSA, si propone di fornire ai mediciveterinari la competenza specifica per poter meglio inserirsi nel sistema di controllo delladisplasia dell’anca e del gomito del cane e di aumentare le proprie conoscenze su questepatologie per poter offrire ai propri assistiti una consulenza competente ed aggiornata.

Per questi corsi è stato chiesto l’accreditamento E.C.M.

L’iscrizione comprende:• partecipazione al corso• appunti con i testi delle relazioni• goniometro per la misurazione dell’angolo di Norberg• attestato di frequenza• coffee break e light lunch offerti

Per informazioniSegreteria FSA- Via Trecchi, 20 - 26100 CremonaMonica BorghisaniTel. 0372/403511 - Fax 0372/457091e-mail [email protected] www.fsa-vet.it

Animal Coder ®

Il sistema di identificazione a transponder

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5 CREDITI

Page 23: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 3

S i è riunita a Cernobbio laCommissione nazionaleper l’educazione continua

in medicina. All’ordine del giornol’approvazione del documentosulla formazione a distanza(FAD) e sull’accreditamento deiprovider.Il documento approvato dallaCommissione stabilisce l’avviodella formazione a distanza ed icriteri per l’accreditamento deiprovider professionisti, nonché lemisure a garanzia della qualitàdegli eventi; il documento dovràessere approvato dalla Conferen-za Stato Regioni. In merito alla critica mossa damolte professioni relativa alla sod-disfazione del debito formativocon crediti non attinenti la profes-sione svolta, le indicazioni dellaCommissione sono le seguenti:❑ il 75% dei crediti dovranno

essere acquisiti nel settoreprofessionale specialisticoin cui il professionista dellaSanità opera.

È inoltre utile conoscere che❑ la FAD potrà coprire fino

all’80% del debito formativo❑ non oltre il 20% dei crediti

potrà essere acquisito coneventi residenziali di didatti-ca frontale (seminari, relazio-ni) con oltre 200 partecipanti

o senza verifica dell’appren-dimento

Con l’accreditamento dei provi-der la Commissione ritiene che, adifferenza di quanto avvenuto nel-la fase di avvio del programma,tutte le tipologie di eventi resi-denziali debbano essere valuta-ti in modo simile 1 ora di ap-prendimento = 1 credito.Per ciò che riguarda la verificadella partecipazione (un altroproblema segnalato reiteratamen-te), la Commissione ritiene chel’aspetto del controllo della par-tecipazione non debba essereesasperato, dovendosi presup-porre che i professionisti della Sa-nità siano in grande maggioranzaconvinti che l’apprendimento con-tinuo e l’aggiornamento delle co-noscenze e competenze costitui-sce vantaggio per la professioneed utilità collettiva. Pertanto deveessere presupposta la buona fe-de da parte della grande maggio-ranza degli utilizzatori, come av-viene negli altri Paesi.Il problema della verifica di parte-cipazione attiva riguarda sia laFAD che la formazione residen-ziale: la presenza in aula o nellasede formativa non costituisce diper sé documentazione di avve-nuto apprendimento perché nonassicura né l’attenzione del parte-

cipante, né l’efficacia formativa.

L’Accordo Stato-RegioniNel corso dell’incontro si è presoatto dell’ Accordo Stato-Regioniraggiunto dopo un non facile con-fronto durato qualche mese ri-guardante ruoli e competenzenonché modalità operative e rap-porti tra lo Stato e le Regioni in te-ma di ECM. Al momento, le Re-gioni che hanno deciso di proce-dere ad una propria attività di ac-creditamento dovranno comuni-care alla Commissione Nazionalel’avvio dell’attività secondo i crite-ri individuati dalla stessa, garan-tendo la pubblicizzazione a livellonazionale degli eventi formativiaccreditati regionalmente. I credi-ti regionali saranno riconosciutisu tutto il territorio nazionale.Sarà in ogni caso possibile il re-cupero dei crediti non maturatinel 2002 nel corso del 2003.

La Veterinaria“Buona parte della medicina vete-rinaria privata non accetta il siste-ma ECM. Siamo di fronte ad unanormativa da perfezionare”- hadetto alla platea di Cernobbio ilCommissario ECM per la veterina-ria, Gaetano Penocchio. “A dueanni dall’avvio del sistema siamodi fronte ad una normativa da per-fezionare” - ha dichiarato Penoc-chio - aggiungendo un invito alMinistro Sirchia: “Conosciamo peressere parte della CommissioneNazionale la determinazione delMinistro nel voler rendere l’educa-zione continua in medicina ele-mento rivalidante l’esame di Sta-to, ma chiediamo che la definizio-ne di quanto trattasi sia chiara edincontestabile e soprattutto vici-na, risultando controproducentetrascinare oltre interrogativi irrisol-ti ed incertezze”.

Gli sponsor Per quanto riguarda il finanzia-mento della formazione da parte

dell’industria del farmaco, il vi-cepresidente della CommissioneECM Raffaele D’Ari, ha spiegato:“È una realtà che non possiamoignorare, ma che dobbiamo go-vernare. Rispetto a un anno fa ab-biamo fatto molta strada ma moltane resta da fare nei prossimi me-si’’. Sono in arrivo anche regoleper aziende sponsor di convegni,regole e procedure chiare, meno

vessatorie possibili ma in grado digarantire l’assenza di conflittod’interesse e l’eticità dei finanzia-menti per l’organizzazione di con-vegni, seminari e altri eventi di for-mazione per i medici. Franco Vi-mercati, componente della Com-missione: “l’obiettivo -spiega Vi-mercati- è mettere a punto un si-stema, basato tecnicamente su‘griglie’, questionari incrociati, an-cora da definire, per accertare in-nanzitutto l’assenza di conflitti diinteresse. Anche attraverso con-trolli da effettuare prima dell’even-to formativo, con particolare atten-zione a convegni e seminari spon-sorizzati da una sola azienda’’

Il testo integrale dell’intervento delCommissario Penocchio è pubbli-cato al sito ufficiale della FNOVIwww.fnovi.it

PROFESSIONE VETERINARIA 3/2003 25ANMVI INFORMA

Forum Sanità Futura

Novità da Cernobbio: aggiornamento a distanza dal 2004, ECM solo da provider accreditatiIl Commissario Penocchio: la veterinaria aspetta le risposte del Ministro

Cernobbio, ECM e illustri pareriGerolamo Sirchia, Ministro della Salute:“Lo stage per la formazione del medico è essenziale: un chirurgo im-para se opera, se glielo spiegano solo su un libro è difficile che poi siain grado di farlo correttamente. Questo vale per la chirurgia ma ancheper gli altri settori della medicina, perché la professione sanitaria è unaprofessione artigiana”. Il problema non è tanto quello di accreditare ilsingolo evento, quando quello di accreditare coloro che organizzano.Ma questo non basta, perché siamo consci che non si impara tutto congli incontri, ma si impara soprattutto sul campo, là dove opera il per-sonale. Questo è il futuro binario per l’aggiornamento medico’’.

Cesare Cursi, Sottosegretario alla Salute:“Non è giusto accreditare eventi formativi per i medici troppo costosi,in località amene e posti esotici. Se non c’è una chiara indicazione del-le sanzioni si inficia il successo della formazione continua’’.

Riccardo Vigneri, Commissario ECM:“Dopo dieci anni dalla laurea il 50% delle nozioni acquisite da un me-dico vengono rese obsolete dai progressi della ricerca scientifica. Do-po venti anni solo un quarto delle nozioni è ancora attuale. In Italia si èdeciso di coinvolgere tutto il personale del mondo della sanità e dellasalute, generando tuttavia un problema: la necessità di effettuare unmilione di settimane-uomo di formazione ogni anno, con costi che ven-gono stimati nell’ordine delle migliaia di miliardi di vecchie lire. Il pre-cedente ministro della Sanità Veronesi aveva parlato di defiscalizza-zione degli oneri per la formazione come possibile incentivo per le ca-tegorie coinvolte, ma nell’ultima finanziaria non si è vista traccia”.

Maria Linetti, Segretario Commissione ECM:“Tutto il progetto della formazione continua, per quanto riguarda i cor-si realizzati in modo classico, cioè con la presenza di allievi e docentiin aula sta entrando a regime ed è effettivamente costosa. Per questosi sta avviando anche la formazione a distanza con l’ausilio sia delcomputer che di metodi tradizionali come le dispense cartacee”.

Il contributo dell’ANMVI

L ’Associazione Nazionale dei Medici Veterinari Italiani ha ribaditoal Vice Presidente della Commissione ECM, Raffaele D’Ari, come

l’attuale configurazione del sistema ECM ponga molteplici difficoltà acarico della professione veterinaria privata, sia rispetto alla collocazio-ne di quest’ultima all’interno del sistema, sia rispetto all’applicazionepratica del sistema stesso. Il rinvio di formule d’aggiornamento diverseda quella “residenziale”, quali ad esempio la formazione a distanza(FAD), e il mancato riconoscimento dell’aggiornamento svolto all’e-stero o in strutture sanitarie, a parere dell’ANMVI, rendono il sistemaestremamente penalizzante per il veterinario privato. Alla mancata cor-rispondenza fra le esigenze formative della veterinaria libero-profes-sionale e quelle rese possibili dal programma ECM, si aggiunge l’one-rosità dell’aggiornamento. Il recupero fiscale dei costi sostenuti perla partecipazione ad eventi accreditati permetterebbe ai medici veteri-nari privati di evitare ulteriori penalizzazioni. L’ANMVI sollecita la chia-ra conferma di quanto già espresso dalla Commissione ECM per quan-to riguarda la possibilità di recuperare entro il 2003 i crediti previstiper il 2002. Infine, l’ANMVI ha invitato nuovamente la Commissione Na-zionale per l’Educazione Continua e il Ministero della Salute a rilegge-re il sistema alla luce delle problematiche della professione medico ve-terinaria privata, riproponendo di demandare agli ordini territoriali equindi alla FNOVI compiti e responsabilità sull’aggiornamento dei ve-terinari privati.

Il testo dell’Accordo fra Stato eRegioni sugli obiettivi e sul pro-gramma di formazione conti-nua degli operatori della sanitàper l’anno 2003 è disponibilesu @nmvi Oggi,

www.anmvi.it/anmvioggi

A.N.M.V.I.

Da sinistra: Raffaele D’Ari e Cesare Cursi.

Riccardo Vigneri, commissario ECM.

Page 24: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 3

Università, il dovere di orientare

I n base a quali criteri gli studen-ti si iscrivono all’università e

scelgono il corso di laurea? Sino adoggi abbiamo assistito, da partedelle università, a campagne diinformazione, anche con paginepubblicitarie vere e proprie, rivoltead accaparrarsi il maggior numerodi iscritti con presentazioni accatti-vanti senza svolgere un serio lavoro

informativo per dare la possibilità al-lo studente di valutare e fare la pro-pria scelta sulla base di elementi se-ri ed obiettivi. Sarebbe invece giustoricordare le difficoltà del corso, l’im-pegno, le reali possibilità di trovareun’occupazione, ecc. per evitare,come accade oggi, che la sceltadella facoltà avvenga più su ele-menti soggettivi, di tipo espressivoe di autorealizzazione che sullereali possibilità di trovare un facilesbocco nel mercato del lavoro. An-che il sostegno della famiglia di-sposta a mantenere i figli semprepiù a lungo spinge a scelte di que-

sto tipo che però si esprimonomolto spesso in alte percentuali diabbandono o di fuori corso che so-no un grosso problema del nostrosistema universitario. Pensare chesia sufficiente “amare” gli animaliper giustificare l’iscrizione a vete-rinaria rischia di creare vere e pro-prie incongruenze nel nostro set-tore professionale. Secondo l’ulti-ma ricerca (2002) di Almalaureadopo un anno dalla laurea circa il50% dei veterinari saranno anco-ra senza lavoro. Gli studenti quan-do si iscrivono sono informati diquesto?

Previsioni per il 2050

S econdo l’ultimo rapporto del-l’ONU sulle previsioni

demografiche a livello mondiale l’u-manità ha ridotto fortemente i ritmi dicrescita previsti sino a qualche an-no fa. Per quanto riguarda il nostropaese che attualmente ha 58 milionidi abitanti con un tasso di fertilità del1,23, nettamente inferiore a quello dimortalità, se non ci saranno cam-biamenti sostanziali ci troveremo nel2050 con soli 45 milioni di abitanti,

con una diminuzione dello 0,94% al-l’anno. L’età media sarà superiore ai50 anni (52,4) e la percentuale degliover 65 si avvicinerà al 40% dellapopolazione. L’Italia sarà quindi unpaese soprattutto di anziani e que-sta tendenza dovrà certamente es-sere considerata anche in funzionedelle esigenze del mercato profes-sionale. Questa situazione come in-fluenzerà la diffusione degli animalida compagnia? La mancanza di fi-gli e l’età più avanzata saranno ele-menti positivi per incrementrare laloro presenza nelle famiglie? La for-te immigrazione che compenserà ilcalo di popolazione come cambieràil nostro approccio culturale versogli animali? Certamente vi sarannocambiamenti sociali, economici eculturali enormi e quelli che abbia-mo accennato potrebbero appariredi scarsa rilevanza ma per noi han-no un significato legato alla nostraprofessione. Sulla base di quali con-siderazioni consiglieremmo a nostrofiglio di intraprendere la nostra car-riera professionale?

Dove va la ricerca?

L a ricerca in Italia è semprepiù in crisi. Si riducono gli

stanziamenti e diminuiscono gli in-vestimenti privati. La riforma volutadal ministro Moratti è molto conte-stata e probabilmente non cam-bierà molto. I ricercatori continua-no a scappare all’estero e questocontinua ad impoverire il sistemaitaliano. Il Censis ha presentatoun’indagine sui ricercatori italianipresenti a fine 2001 in università ocentri di ricerca all’estero. Il 60%ha un’età fra i 30 e i 40 anni, il 50%ha un contratto a tempo indetermi-nato, circa un terzo è all’estero dapiù di 10 anni. Quasi tutti, oltre il90%, dichiarano di avere risorse fi-nanziarie, risorse umane e strumen-tali e prospettive di carriera profes-sionale. Perché dovrebbero tornarein Italia? I motivi principali per i qua-li resteranno all’estero: 23% ecces-siva burocratizzazione, 14% caren-za di tecnologia e laboratori, 14%chiusura del mondo universitario emancanza di posti adeguati, 11%incertezza di carriera.

Aumentano gli studentilavoratori

S econdo l’indagine Euro-stu-dent che ha evidenziato le

condizioni di vita e di studio degliuniversitari di 8 paesi europei (Italia,Austria, Finlandia, Belgio, Francia,Germania, Irlanda e Olanda) è au-mentata considerevolmente la per-centuale di studenti lavoratori. InOlanda ed Austria questa percen-tuale supera nettamente il 70%. L’I-talia con il 54% si posiziona fra ipaesi che presentano i valori piùbassi, intorno al 50%. Secondo Giu-seppe De Rita, presidente del Co-mitato nazionale di valutazione delsistema universitario: “l’aumento de-gli studenti lavoratori modifica loscenario universitario e probabil-mente questa tendenza di ‘impasto’tra studio e lavoro sarà accentuatadalle lauree triennali. L’indagine sve-la comunque anche aspetti positivicome l’aumento delle iscrizioni e ladiminuzione, seppur modesta, delledistanze tra ceti sociali”.

PROFESSIONE VETERINARIA 3/200326ANMVI IN BREVE

Page 25: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 3

P rosegue l’azione svoltadalla Regione Campa-nia per la soluzione

della vicenda diossina. Dopo l’a-zione di controllo intrapresa sulterritorio regionale che ha porta-to al sequestro di 23 aziende daparte dell’Assessorato alla Sa-nità e di 12 aziende da parte del-la Magistratura, l’Assessore allaSanità della Regione Campania,Rosalba Tufano, ha convocato il13 marzo scorso, il Comitato tec-

nico-scientifico istituito con ilcompito di pianificare, in strettacollaborazione con la cabina diregia, gli interventi anti-diossina.Alla riunione hanno preso parteanche rappresentanti degli As-sessorati all’Agricoltura e all’Am-biente. Il Comitato, compostodai prof.ri Maria Luisa Cortesidel Dipartimento di Ispezionedegli alimenti di origine animaledell’Università Federico II, Ales-sandro Di Domenico, Direttore

del reparto Ecotossicologia del-l’Istituto superiore di Sanità, Pie-trantonio Ricci, Presidente del-l’Istituto Italiano di Medicina So-ciale, e dagli esperti, dott. Mas-simo Amadei dell’Assessoratoalla Sanità. dott. Michele Biancodell’Assessorato all’Agricolturadott. Antonio Limone, Commis-sario Istituto Zooprofilattico diPortici, ha stabilito di proseguirenella linea già intrapresa dall’As-sessorato alla Sanità. Durante lariunione è stata richiesta l’istitu-zione di un comitato permanentee la costituzione, presso la Presi-denza del Consiglio dei ministri,di un Tavolo permanente di im-mediata operatività al quale, ol-tre alle istituzioni già interessate,partecipi anche il Ministero del-l’Interno. Infatti si è deciso diestendere i controlli ai territori li-mitrofi a quelli dove siano stategià rilevate positività e a campio-ne in altre aree della Campania,per evidenziare l’entità e la diffu-sione della contaminazione didiossina nell’ambiente, nel patri-monio zootecnico e nel latte de-stinato al consumo umano. Ilpool tecnico-scientifico ha inol-tre predisposto una scheda utileall’acquisizione di una vastagamma di informazioni sul con-testo entro il quale sono state ri-

levate eventuali positività ed acontribuire ad identificare lecause, in modo da intervenire inmaniera mirata.Contestualmente l’Arpac prov-vederà a dotare il Comitato dialtri elementi utili a una definiti-va mappatura del territorio; ele-menti che sono stati identificatiin: insediamenti produttivi, di-scariche, incendi ed elementiclimatici.Secondo le indicazioni fornitedal Comitato tecnico-scientifico,“i dati del monitoraggio finora ef-fettuato caratterizzano la vicen-da come un episodio contingen-te, verosimilmente correlabile aldegrado ambientale di alcunearee circoscritte. È scientifica-mente noto infatti che interrom-pendo l’esposizione dei capi allefonti di contaminazione si ha unsensibile abbattimento dellaconcentrazione di diossina nellatte, che si dimezza in circa duemesi”.I membri del pool di esperti han-no sottolineato che “I livelli piùelevati di contaminazione regi-strati in alcuni allevamenti nonsono tali da costituire motivo dipreoccupazione per la salute deicittadini, anche a fronte di unateorica assunzione abbondantedei prodotti”.

Nella riunione è stata effettuataanche una ricognizione della si-tuazione esistente nella regioneCampania, ed è stato stabilitoche la collaborazione tra i rap-presentanti dei Ministeri dell’A-gricoltura, dell’Ambiente, dellaSalute e della Regione Campa-nia, si occuperanno anche delleiniziative già avviate dalla regio-ne per fronteggiare l’emergenzadiossina, in particolare:- mappatura dei territori inte-

ressati dall’inquinamento dadiossina, in particolare per learee ad insediamenti produtti-vi, discariche ed aree sogget-te ad incendi ed elementi cli-matici;

- indagini ed analisi per alimen-ti e foraggio;

- costante monitoraggio di ogniepisodio riguardante la pre-senza di diossina per avereutili riferimenti per la predi-sposizione di opportuni ed in-cisivi interventi e per avviareuna efficace azione di risana-mento e di ripresa produttivanell’aree colpite.

Verrà infine definito, tra Governoe Regione Campania un pac-chetto unitario di proposte dasottoporre alla Commissione Eu-ropea per risolvere l’emergenzadiossina. ■

PROFESSIONE VETERINARIA 3/2003 27ANMVI REGIONE

Piano di eradicazione per la brucellosi

“Solo un’efficace riprogrammazione delle attività di risanamento nel ter-

ritorio regionale potrà consentire di conoscere l’effettivo stato sanitario

e di raggiungere l’eradicazione completa della malattia’’. Queste, le

motivazioni di Antonio Lubritto, capogruppo regionale di Democrazia

federalista Campania e Ri per la costruzione della Margherita, che lo

hanno indotto a presentare in Consiglio regionale il “Piano straordina-

rio per l’eradicazione della brucellosi bufalina in Campania”. “È indi-

spensabile - aggiunge Lubritto - prevedere un monitoraggio accurato

ed un controllo serrato delle zone più critiche ma è altrettanto indi-

spensabile affrontare il fenomeno della brucellosi in termini di risana-

mento razionale e organizzato del territorio attraverso un piano straor-

dinario basato su opportuni investimenti in personale e tecnologia’’. Il

capogruppo di DfC ha, inoltre, presentato una proposta di legge che

mira a definire le azioni da svolgere da parte della Regione nell’ambi-

to della certificazione dei sistemi di qualità, del rispetto ambientale,

della sicurezza nelle imprese campane, in conformità alle norme inter-

nazionali, comunitarie e nazionali. “La proposta di legge ha infine spie-

gato Lubritto introduce il programma annuale regionale degli interven-

ti e istituisce un elenco delle imprese certificate per l’adozione di si-

stemi di gestione della qualità, del rispetto ambientale, della sicurezza

del lavoratore, secondo gli standard nazionali e internazionali’’.

Campania: emergenza diossinaRichiesto tavolo permanente per affrontare il problema

Autore: Massimo RiboniEditore: Gruppo EditorialeArmenia SpA

“Un piccolo libro, ma un grosso la-voro”. Così Massimo Riboni, veteri-nario “per vocazione”, definisce lasua pubblicazione “Gli animali Lamia Vita” (Ed. Geo, pp.187).“Questo libro è il risultato di diversianni, o meglio, della maggior partedella mia vita. Nelle sue pagine èracchiusa la storia dei miei animali,di alcuni miei pazienti, dei loro pro-blemi e delle persone che vivono alloro fianco. Semplici storie, tutte ve-

re, dove i protagonisti affrontano le difficoltà quotidiane e ci danno le-zioni di vita. Il mio intento non è stato quello di abbellire la realtà del mondo dei no-stri animali domestici, ma di descriverla in modo obiettivo, per eviden-ziare le difficoltà, le contraddizioni e le ingiustizie che la rendono cosìsimile alla nostra.Questo libro è stato anche scritto per aiutare a comprendere il com-portamento degli animali: per capire quali sono le loro esigenze e perabituarli a vivere con noi. Ogni capitolo riporta un nome. Il poeta anglo-amercano T.S. Eliot dis-se “Il nome prende la forma del gatto”; potrei aggiungere che questoriguarda anche le altre specie descritte in questo testo e tutti gli ani-mali ai quali noi attribuiamo un nome. Dietro ogni nome c’è una storia,una vita, un destino. Per completezza e per rendere il racconto più af-fascinante ho aggiunto delle illustrazioni che riproducono fedelmentele fattezze del protagonista”.

Page 26: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 3

L ’Assemblea di AISA, chefa parte di Federchimica,ha eletto i propri vertici

per il biennio 2003-2005. È statoriconfermato alla Presidenza Giu-seppe Pradella (Eli Lilly), mentresono stati eletti alla vice Presiden-za Alessandra Vallisneri (Fatro)per il Settore “Medicinali”, Danie-le Degl’Innocenti (Trouw Nutri-tion) per il Settore “Prodotti desti-nati all’uso nel mangime”, Giam-piero Vantellino (Bayer) per ilSettore “Animali da Compagnia eSportivi”. Il rafforzamento dellastruttura operativa permette di for-nire alle Aziende Associate unapiù approfondita consulenza intermini di assistenza e aggiorna-mento. Molto significativo, in que-sto senso, l’accreditamento rice-vuto da parte di AISA dalla com-petente Commissione del Ministe-ro della Salute per il programmadi “Educazione Continua in Me-dicina”. In tempi brevi AISA realizzerà iprimi corsi, che verranno forniti atitolo gratuito agli Associati. Nel2002, all’ampia collaborazionesulla revisione della normativa UEsul farmaco veterinario, si è af-fiancata una convergenza peruna soluzione comunitaria alla ne-cessità di un codice a barre sulleconfezioni dei farmaci, e l’emis-sione di una circolare esplicativaper il DPR 433. Sebbene l’attivitàassociativa registri un trend sod-disfacente di crescita ed evolu-zione, il Presidente Pradella havoluto indicare come molti sianoancora i problemi in attesa di riso-luzione: “Sono ancora in campo -ha dichiarato Pradella- la questio-ne delle revisioni, le richieste di

deroga sull’utilizzo di taluni additi-vi per specie minori e il recepi-mento delle direttive comunitariesia sul farmaco veterinario chesull’additivo per l’alimentazioneanimale. Un impegno intenso saràinfine dedicato a dare soluzioneall’annoso problema della pubbli-cità al pubblico per il farmaco ve-terinario.” AISA intende promuo-vere la pubblicità di tutti i far-maci per animali da compagniae sportivi, nell’ottica di una diffe-renziazione definitiva tra i far-maci veterinari e i farmaci peruso umano, conferendo loro paridignità e un sistema normativostudiato ad hoc, fondato su unaregolamentazione semplice e cor-retta. Il networking sulla filiera èun altro tema richiamato comecentrale nell’attività di AISA. So-no state registrate le positivitàscaturite da una sistematica colla-borazione con le Organizzazioni ele Associazioni del settore (adesempio AIA, FNOVI e ANMVI,ASCOFARVE, i Servizi VeterinariRegionali, Assalzoo) collabora-zione che si vuole proseguire epotenziare senza preclusioni. “AI-SA è ormai riconosciuta”- ha pro-seguito Pradella -come referenteper l’Industria della salute anima-le per tutta la filiera, nelle sue di-verse espressioni. Chi ha seguitola Fiera di Cremona sa che stiamolavorando con successo su que-sto accreditamento e che i tempisono maturi per approfondire inun’ottica di filiera i nostri contatticon la Grande Distribuzione Or-ganizzata, fino agli organismi diriferimento dei consumatori e de-gli ambientalisti. Non dobbiamotemere il confronto, se costruttivo:

i nostri sono prodotti di qualità, inostri siti produttivi certificati, lanostra omologazione alle correntidisposizioni di legge provata eprovabile”. Fondamentale rimaneil ruolo di trait d’union con l’U-nione Europea che l’Associazio-ne svolge per conto delle proprieaziende associate e di tutto ilcomparto della sanità animale ita-

liana, attraverso una costante pre-senza e collaborazione con le dueFederazioni Europee del settore,Fefana e IFAH-Europe. AISA infi-ne conta di rafforzare l’attività dicomunicazione dell’Associazio-ne: alla promozione di strumentiinformativi agili e tempestivi pergli Associati, si verranno ad ag-giungere iniziative aperte e in col-

laborazione con tutti i referenti delsettore, tra cui particolarmente si-gnificativo sarà un evento previstoin novembre in collaborazione colMinistero della Salute e in conco-mitanza del Semestre Europeo diPresidenza italiana. Il tutto all’interno di un vero e pro-prio piano di comunicazione in-tegrata. ■

PROFESSIONE VETERINARIA 3/200328OSSERVATORIO FARMACO

a cura di Aldo VezzoniVertici rinnovati in assemblea elettiva

Giuseppe Pradella confermatopresidente di AISA I produttori puntano all’accreditamento istituzionale e al rafforzamento della comunicazione e della rappresentatività

Via libera ai corsi ECM per i farmacisti dedicatiall’automedicazione

I l Ministero della Salute vuole riconoscere al comparto dei farmaci da banco un preciso ruolo nell’ambito delSistema Sanitario Nazionale’’. È soddisfatto Angelo Zanibelli, Presidente dell’Associazione Nazionale del-

l’Industria del Farmaco di Automedicazione (Anifa) che a Cernobbio dichiara: “in automedicazione il pa-ziente non è un soggetto passivo come chi acquista un farmaco prescritto, ma è un soggetto attivo col qualeva instaurato un dialogo e un rapporto di fiducia professionale. Per ciò vanno adottate tecniche e sistemi direlazione, di esposizione, di educazione permanente che rispondono a regole e comportamenti ben definiti’’.“Industria e farmacisti - ha concluso Zanibelli - dovranno perciò unirsi nell’unico obiettivo di fornire al cittadi-no un’educazione all’automedicazione e una migliore e moderna assistenza professionale’’. “La notizia che ifarmacisti si stiano attivando per aumentare le loro competenze e conoscenze come consulenti del pubblicoper quanto riguarda i farmaci senza obbligo di ricetta utilizzati per automedicazione, può far temere un allar-gamento dei farmacisti nel settore delle cure veterinarie - commenta Aldo Vezzoni, Segretario FNOVI- Da piùColleghi è stata lamentata un’ingerenza dei farmacisti nelle cure degli animali, spesso con grave detrimentodella tempestività di una diagnosi e di un trattamento adeguati eseguiti da un medico veterinario; oggettiva-mente, invece, non è possibile riconoscere al farmacista una competenza in medicina veterinaria, visto chequesta disciplina non è contemplata nel loro piano di formazione universitaria, né sarebbero sufficienti a sop-perire questa carenza di base la frequenza di appositi corsi ECM. La cura degli animali è di esclusiva com-petenza del medico veterinario, unica figura professionale in grado di conoscere le patologie animali, di sa-perne interpretare i sintomi e di saperne impostare il trattamento; allo stato attuale non è compatibile che altrefigure professionali si improvvisino competenti in questo settore, se non usurpando la buona fede del pubbli-co, e certamente a danno della salute degli animali.

Farmacoviglianza in linea con l’Ue

Dal recepimento della Direttiva UE2000/38/CE una disciplina unitariain materia di farmacovigilanza

I l Consiglio dei Ministri haapprovato il 12 marzo, in viapreliminare e ai fini della

sottoposizione al parere dellaConferenza Stato-Regioni e/odelle competenti Commissioniparlamentari, il Decreto legislati-vo di attuazione della Direttiva2000/38/CE relativa alle specia-lità medicinali. L’obiettivo è diconsentire agli utenti un uso piùsicuro dei farmaci e di ottimizza-re la sorveglianza delle reazioniai medicinali da parte delle auto-rità sanitarie centrali e periferi-che, delle aziende farmaceuti-che, degli operatori sanitari. IlMinistro della Salute, di concertocon il Ministro delle Politiche Co-munitarie, ha colto l’occasione

della Direttiva per elaborare unadisciplina unitaria in materia difarmacovigilanza che modifica erende più efficiente, nel contestoeuropeo, il sistema di sorve-glianza delle reazioni avverse aimedicinali nel nostro Paese. “Lanuove norme - spiega in una no-ta il ministero della salute - favo-riranno, innanzitutto, una mag-giore diffusione della cultura del-la farmacovigilanza. Spetterà alMinistero della Salute, in colla-borazione con le Regioni pro-muovere formazione e informa-zione dei medici e altri respon-sabili e garantire loro un accura-to feedback, un elemento essen-ziale per la riuscita del sistemabasato sulle segnalazioni spon-tanee’’. Due novità renderanno più age-vole questo processo: l’abroga-zione delle sanzioni penali in casodi violazione dell’obbligo di se-gnalazione da parte dei medici edegli altri operatori; la modificadella tipologia delle reazioni av-verse da segnalare. Rispetto alprimo punto, medici, farmacisti eoperatori sanitari non sono dun-que più soggetti a sanzioni. Multeelevate in caso di violazione degliobblighi sono previste per i titolaridell’Autorizzazione all’immissionein commercio dei farmaci (Aic) eper i responsabili della farmacovi-gilanza dell’Azienda farmaceuti-ca, mentre i responsabili della far-macovigilanza delle strutture sani-tarie rischiano sanzioni disciplina-ri. Per quanto riguarda il secondoaspetto, in accordo con l’obiettivoprincipale della segnalazionespontanea, che è quello di indivi-duare nuove reazioni da farmaci,ai medici e gli altri operatori sani-tari verrà richiesto di segnalare

soltanto eventi gravi o inattesi,mentre la segnalazione di tutti glieventi, anche quelli non gravi,sarà richiesta nel caso di vaccinie farmaci specifici sottoposti amonitoraggio intensivo, comequelli di nuova introduzione, edinclusi in elenchi periodicamenteaggiornati dal Ministero. Il Decreto legislativo ridisegna,inoltre, il ruolo del responsabiledella farmacovigilanza delleAziende sanitarie e ospedaliere edegli Istituti di ricovero a caratterescientifico sia per garantire ilbuon funzionamento della rete na-zionale sia per assicurare ai medi-ci e agli operatori un chiaro puntodi riferimento all’interno del siste-ma. Il responsabile della farmaco-vigilanza delle strutture sanitariesarà la figura centrale per l’acqui-sizione dei dati, la verifica e la ge-stione degli stessi nonché coordi-natore e filtro tra il segnalatore egli altri utenti coinvolti nella se-gnalazione. Questo provvedimento, spiega ilministero, si inserisce nel conte-sto più ampio della conoscenzasugli eventi avversi in medicina,“che ormai da tempo suggerisceche non è la repressione - chetende a nascondere l’evento - mail coinvolgimento continuo deglioperatori e il riconoscimento pro-fessionale della loro attività a per-mettere una maggiore efficienzadel sistema’’. Il Consiglio dei Ministri si è apertocon un’ampia relazione del Mini-stro per le politiche comunitarie,Buttiglione che ha ribadito l’im-pegno del Governo a rispettare inmaniera quanto più efficiente edesaustiva gli obblighi comunitari,anche in vista del semestre dipresidenza italiana. ■

Page 27: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 3

I l tema, che è già stato inparte trattato sul N° 4/2002della Rivista, viene qui ri-

proposto, in quanto mi perven-gono numerose richieste di chia-rimento in merito.Nel richiamare, dunque, l’atten-zione del lettore su quanto espo-sto nel precedente parere rilevonuovamente che i regolamentidi condominio si distinguonoin regolamenti la cui naturagiuridica è quella di un contrat-to e in regolamenti adottati dal-l’assemblea condominiale conla maggioranza prevista dal-l’art. 1136 c.c.La differenza sostanziale tra ilprimo tipo di Regolamento e ilsecondo è la seguente: a) il Re-golamento contrattuale è predi-sposto ab origine dall’unico pro-prietario dell’intero edificio e,qualora venga accettato da tutti isingoli acquirenti vincola i con-domini, non solo con riferimentoalle norme che disciplinano l’usoe il godimento delle parti comunima, anche, per quelle che limita-no i diritti di disponibilità sul benedi proprietà esclusiva di ciascuncondomino. Il Regolamento con-trattuale in quanto accettato datutti i condomini al momento del-l’acquisto del bene e richiamatonel rogito notarile, può imporre alsingolo proprietario il divieto didestinare l’unità immobiliare diesclusiva proprietà ad un deter-minato uso (per esempio, ad usodi studio e/o di ambulatorio vete-rinario) o di vietare di tenere ani-mali presso la propria abitazione.Per modificare le norme contenu-te nel Regolamento contrattualeoccorre l’accordo unanime di tut-ti i condomini. Resta inteso che,ovviamente, le norme contenutenel Regolamento contrattuale so-no vincolanti per coloro che lehanno accettate se ed in quantonon siano contra legem. A mò diesempio, va sottolineato che nonha valore vincolante per nessunouna norma contenuta nel Regola-mento contrattuale che vietassela vendita o la locazione del be-ne di proprietà esclusiva a sog-getti individuati per motivi di raz-za e/o di religione, etc.; b) il Re-golamento “assembleare” è unregolamento adottato con delibe-ra condominiale approvata solocon la maggioranza prevista exart. 1136 2° comma c.c. (normarichiamata ex art. 1138 c.c.). Untale regolamento, non essendostato approvato all’unanimità,non può comprimere i poteri e lefacoltà che i singoli condominihanno, iure dominii, sul bene diloro esclusiva proprietà. La mag-gioranza richiesta dalla legge exartt. 1136 e 1138 c.c., si intenderaggiunta quando le deliberazio-

ni assembleari sono approvate“con un numero di voti che rap-presenti la maggioranza degli in-tervenuti, e almeno la metà delvalore dell’edificio” valore, que-st’ultimo, espresso dalla somma

dei millesimi di proprietà di cuisono titolari i condomini che par-tecipano all’assemblea.La distinzione tra i due regola-menti è alquanto rilevante inquanto solo un regolamento di

natura contrattuale può vinco-lare il condomino in merito alladestinazione dell’unità immobi-liare di proprietà esclusiva.Alla luce dei suddetti richiami èdunque pacifico che, un veteri-

nario, proprietario di un’unità im-mobiliare facente parte di uncondominio, può destinare talebene ad ambulatorio veterinariose ed in quanto: a) al momentodell’acquisto (o della donazione

PROFESSIONE VETERINARIA 3/2003 29RUBRICA LEGALE

Apertura di un ambulatorioveterinario in Condominio

di Maria Teresa Semeraro

Avvocato, Bologna

Page 28: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 3

e/o della successione) il Regola-mento adottato dal Condominionon escludeva espressamenteuna tale destinazione del beneimmobile, b) se il diniego ad adi-bire l’unità immobiliare ad ambu-latorio veterinario è stato adottatodall’assemblea condominialenon all’unanimità.Secondo un costante orienta-mento giurisprudenziale laddoveil regolamento condominiale, ac-cettato da tutti i condomini al mo-

mento di divenire proprietari del-la porzione d’immobile facenteparte del condominio, non esclu-da fra le destinazioni a cui le sin-gole unità immobiliari possonoessere adibite, quella di ambula-torio veterinario, tale destinazio-ne è legittima, fatta eccezioneper il caso in cui, l’assembleacondominiale decida all’unani-mità di escludere una tale desti-nazione vuoi in sede di adozionedi regolamento allorquando que-

sto manchi al momento dell’ac-quisto del bene, vuoi in sede dimodifica del regolamento condo-miniale medesimo.Il raggiungimento dell’unanimitàrichiesta è, però, un rischio soloteorico.È pacifico, infatti, che la questio-ne de qua nascerà nei condomi-nii in cui uno dei condomini è unveterinario che intenda adibirel’appartamento di sua proprietàad ambulatorio veterinario.

Tale condomino non voterà maiuna delibera assembleare che glivieti di destinare ad uso di pro-prio ambulatorio l’immobile disua proprietà e, pertanto, l’unani-mità richiesta dalla legge per li-mitare l’uso di un bene di esclu-siva proprietà, non potrà mai es-sere raggiunta.La delibera assembleare, adotta-ta a maggioranza relativa, se vie-ta al condomino di destinare adambulatorio veterinario l’immobi-

le di proprietà esclusiva non do-vrà, neppure, essere impugnatadavanti al Giudice dal/dai condo-mini dissenzienti, essendo pale-semente illegittima e non esegui-bile.L’apertura di un ambulatorio ve-terinario richiede, comunque, ilrilascio di numerose autorizza-zioni amministrative-sanitarie.È, pertanto, legittimo che unCondominio, a mezzo del proprioAmministratore, richieda al con-domino di esibire tutta la docu-mentazione amministrativa cheattesti il possesso delle autoriz-zazioni igienico/sanitarie neces-sarie ad una regolare aperturadell’ambulatorio.Va al riguardo evidenziato che ilcondomino è obbligato ad esibi-re al Condominio la suddetta do-cumentazione solo ed in quanto ilavori di ristrutturazione e/o ade-guamento dell’immobile di suaesclusiva proprietà ad ambulato-rio veterinario, riguardino parti dibeni e/o servitù in comune cheinstanno nel bene di sua esclusi-va proprietà.Consiglio di riscontrare simili ri-chieste, mediante l’invio dell’ido-nea documentazione, onde evi-tare spiacevoli querelle e/o inutilied inopportuni sopralluoghi daparte delle autorità amministrati-ve e sanitarie.Le medesime osservazioni quiformulate con riferimento all’a-pertura di un ambulatorio veteri-nario in condominio valgono an-che in caso di apertura di clinicao ospedale veterinario in condo-minio.In entrambe queste ipotesi è,dunque, necessario che al mo-mento di un acquisto di un immo-bile in condominio il veterinario,che vuole destinare il bene a pro-prio ambulatorio veterinario pre-sti la dovuta attenzione al Rego-lamento del Condominio ed effet-tui l’acquisto solo ed in quanto ilregolamento non contenga queilimiti alla destinazione d’uso cherendono l’acquisto inutile al suoscopo.Da ultimo ricordo che i locali daadibire ad ambulatorio veterina-rio devono, peraltro, avere de-terminate caratteristiche secon-do quanto previsto dalle Regio-ni e dai Comuni tenuti, le primea legiferare in materia e i secon-di ad emanare i regolamenti ap-plicativi.Va, infatti, richiamato che il D.M.3/4/1998 Min. Sanità ha abrogatoil D.M. 20/9/1996 Min. Sanità concui il Ministero aveva dettato nor-me per “l’individuazione dellestrutture sanitarie veterinarie pri-vate” di portata nazionale. All’oggi, invece, la materia è dicompetenza regionale e, dun-que, ogni Regione detta normespecifiche al riguardo ed ogniComune adotta regolamenti at-tuativi che possono distinguersil’uno dall’altro anche in aspetti ri-levanti. ■

PROFESSIONE VETERINARIA 3/200330RUBRICA LEGALE

Page 29: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 3

A partire dall’esercizio2001 gli Studi di settoresono applicabili anche

ai medici veterinari.Lo studio di settore approvato por-ta la sigla SK22U e deve essereutilizzato da tutti i contribuenti concodice di attività 85.20.0 - Serviziveterinari e deve formare parte in-tegrante del Modello UNICO.Per i primi 3 esercizi di applica-zione (e quindi esercizi 2001,2002 e 2003) l’applicazione deglistudi per tale categoria di profes-sionisti è sperimentale nel sensoche, fino all’approvazione deglistudi definitivi:■ i risultati dello studio (congruità

e coerenza) possono essereutilizzati per la formulazione deicriteri di selezione per l’attivitàdi accertamento;

■ il maggior ricavo eventualmenterisultante dall’applicazione GE-RICO non può essere utilizzatodirettamente per la formulazio-ne di avvisi di accertamento;

■ i contribuenti congrui o che siadeguano ai risultati dello stu-dio sperimentale evitano l’even-tuale accertamento sulla basedello studio che verrà approva-to al termine del periodo speri-mentale

■ i contribuenti che non risultanocongrui (o che non si adegua-no) sulla base dello studio spe-rimentale potranno subire ac-certamenti, per tutti e tre gliesercizi di applicazione deglistudi sperimentali, sulla basedei compensi che saranno de-terminati dallo studio definitivo.

Gruppi omogeneiI soggetti rientranti nel predettostudio di settore sono stati divisi in6 gruppi omogenei a secondo del-le particolari caratteristiche checiascun gruppo possiede.I sei gruppi individuati dal Ministe-ro, sulla base dei circa 5.500 que-stionari inviati precedentementedai medici veterinari, sono i se-guenti:

Gruppo 1: Professionisti cheoperano nell’ambito dei cavallidi equitazioneNumerosità: 219 (su circa 5.500,pari a circa il 4% del totale)I professionisti appartenenti a que-sto gruppo operano nell’area di in-tervento “Cavalli da equitazione”(77% dei compensi). L’attività vie-ne svolta direttamente in loco e, in-fatti, le visite domiciliari o pressoallevamenti costituiscono la partepiù significativa dei compensi(64%); ne discende che questiprofessionisti non dispongono diunità immobiliari destinate all’eser-cizio dell’attività se non, in pochicasi, di uno studio veterinario dipiccole dimensioni (24 mq). La clientela è formata da scuderiee maneggi (35% dei compensi) eda privati (31% dei compensi) lo-calizzati, spesso, anche fuori pro-vincia; questo gruppo ha, infatti, ilpiù ampio bacino d’utenza che,con il 42% dei compensi, arriva adavere anche un’influenza plurire-gionale. Coerentemente con l’attività svolta,i beni strumentali di cui dispongo-no questi professionisti sono unecografo (45% dei professionisti),un apparecchio per i raggi X (36%dei casi) e un endoscopio (25%dei professionisti). Le spese per assicurazioni profes-sionali (dichiarate dal 37% dei pro-fessionisti) e quelle per l’acquistodi materiale sanitario sono sopra lamedia e ammontano rispettiva-mente a 634.000 e 4.355.000 lirecirca; invece quelle per aggiorna-mento professionale, dichiaratedal 41% dei professionisti, risulta-no contenute e si attestano a489.000 lire.

Gruppo 2: Ambulatori di piccoledimensioniNumerosità: 1.789 (su circa 5.500,pari a circa il 32,5% del totale)Caratteristica principale dei sog-getti che appartengono a questogruppo è lo svolgimento dell’atti-vità in una struttura ambulatoriale,

seppure di piccole dimensioni (in-dicata dal 50% dei soggetti, conuna superficie media di 44 mq). L’attività svolta consiste per lo piùin visite ambulatoriali (60% deicompensi), circa 202 all’anno, edin visite a domicilio (20% dei com-pensi). Queste strutture non sono dotate,in genere, di beni strumentali spe-cifici per interventi chirurgici com-plessi, ma dispongono solo di ciòche è necessario per effettuarepiccole operazioni ambulatorialiche non richiedono il ricovero del-l’animale per più di poche ore. L’a-rea d’intervento principale è quelladegli animali da compagnia (86%dei compensi) e la tipologia diclientela prevalente è quella deiprivati (86% dei compensi); il baci-no d’utenza è prevalentemente co-munale (68% dei compensi) ma èdiscreta anche l’influenza territoria-le della provincia (26%).

Le spese sono molto contenute,sia quelle per assicurazione pro-fessionale (indicate dal 25% deisoggetti, con un valore medio paria 420.000 lire) sia quelle per l’ac-quisto di materiale sanitario(2.018.000 lire) e per l’aggiorna-mento professionale (indicate dal29% dei soggetti, con un valoremedio pari a 490.000 lire).

Gruppo 3: Ambulatorio di mediedimensioniNumerosità: 1.224 (su circa 5.500,pari a circa il 22,25% del totale)Come nel gruppo precedente, an-che i soggetti che appartengonoa questo gruppo svolgono la loroattività utilizzando una strutturaambulatoriale ma di maggiori di-mensioni che risultano, con 51mq, intermedie tra il gruppo 2 e ilgruppo 6. L’attività svolta consiste per lo piùin visite ambulatoriali, circa 484 al-l’anno, per il 66% dei compensi edè rilevante anche la percentuale dicompensi che deriva dagli inter-venti chirurgici (14%). Queste strutture hanno una discre-ta dotazione di beni strumentaliche comprende il tavolo operato-rio, la lampada scialitica, il carrelloservitore, la sterilizzatrice, la centri-fuga, l’apparecchio per ematolo-gia, il microscopio, l’apparecchioper i raggi X, quello per anestesia,l’oto e oftalmoscopio, l’elettrobistu-ri, l’aspiratore e i ferri chirurgici. L’area d’intervento principale èquella degli animali da compagnia(95% dei compensi) e la tipologiadi clientela prevalente è quella deiprivati (93% dei compensi); il baci-no d’utenza è prevalentemente co-munale (71% dei compensi). Le spese, poco sopra la media,sono così ripartite: assicurazione

professionale (indicate dal 45%dei soggetti, con un valore mediopari a 500.000 lire), acquisto dimateriale sanitario 6.600.000 liree aggiornamento professionale(indicate dal 44% dei soggetti,con un valore medio pari a650.000 lire).

Gruppo 4: Professionisti cheoperano nell’ambito dellazootecniaNumerosità: 1.053 (su circa 5.500,pari a circa il 19% del totale)I professionisti appartenenti a que-sto gruppo operano prevalente-mente nell’area di intervento “Zoo-tecnia (allevamenti e grandi ani-mali in genere)”, dalla quale deri-vano il 93% dei compensi totali. Come per il gruppo 1, l’attività vie-ne svolta direttamente in loco, tan-to che le visite domiciliari o pressoallevamenti costituiscono la parteprincipale dei compensi (48%); ri-spetto a tutti gli altri gruppi sonomolto rilevanti anche i compensipercepiti per prestazioni di insemi-nazione artificiale (32%) e quelliper assistenza al parto/ostetricia(15%).Questi professionisti non dispon-gono di unità immobiliari destinateall’esercizio dell’attività se non neipochissimi casi (17%) di utilizzo diuno studio veterinario di piccole di-mensioni (23 mq). La clientela è formata in prevalen-za da aziende agricole e alleva-menti (77% dei compensi) localiz-zati per lo più in ambito provincia-le (88% dei compensi). I beni strumentali di cui dispongo-no i soggetti appartenenti al grup-po sono i ferri chirurgici per picco-li interventi (60% dei professioni-sti), un oto e oftalmoscopio (25%dei professionisti), e un microsco-

PROFESSIONE VETERINARIA 3/2003 31RUBRICA FISCALE

La variabile “Costi per acquisto dimateriale sanitario” negli Studi di settore

di Giovanni Stassi

Dottore Commercialista, Torino

Tabella 1

VARIABILI Importi in migliaia di lireConsumi 4.000 4.000 4.000 4.000 4.000Beni strumentali 48.000 48.000 48.000 48.000 48.000Quote di ammortamento 4.800 4.800 4.800 4.800 4.800Altre spese 20.000 30.000 40.000 50.000 60.000di cuiMateriale sanitario 10.000 15.000 20.000 25.000 30.000Assicurazioni professionali 700 700 700 700 700

Numero visite ambulatoriali 1.200 1.200 1.200 1.200 1.200Numero interventi chirurgici 100 100 100 100 100

Ricavi puntuali Studi settore 76.559 89.140 101.721 114.309 126.959

Totale costi 28.800 38.800 48.800 58.800 68.800

Utile 47.759 50.340 52.921 55.509 58.159Utile / Ricavi 62,38% 56,47% 52,03% 48,56% 45,81%

Maggiori ricavi conseguenti 12.581 12.581 12.588 12.650all’aumento di lire 10.000 di “altre spese”

Ricavo per ogni 100 di costo 125,81 125,81 125,88 126,50Margine percentuale di ricarico 25,81% 25,81% 25,88% 26,50%

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A.N.M.V.I.

Page 30: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 3

pio (19% dei professionisti). Le spese per assicurazioni profes-sionali, indicate dal 20% dei sog-getti, ammontano a 660.000 lire,quelle per l’acquisto di materialesanitario a 3.200.000 lire e quelleper aggiornamento professionale,indicate dal 23% dei soggetti, am-montano a 790.000 lire.

Gruppo 5: Professionisti chesvolgono attività di consulenzaNumerosità: 905 (su circa 5.500,pari a circa il 16,5% del totale)Questo gruppo risulta caratterizza-to dalla presenza di professionistiche effettuano prevalentemente at-tività di consulenza. Se si conside-rano le modalità di espletamentodell’attività, infatti, si può osservareche il 70% dei compensi deriva daconsulenze, perizie e collaborazio-ni e il restante 30% è articolato fratutte le altre attività. Le principali aree d’intervento so-no la zootecnia (indicata dal 52%dei soggetti, per compensi medipari all’83% dei compensi totali),quella relativa agli animali da com-pagnia (indicata dal 54% dei sog-getti, per compensi medi pari al70% dei compensi totali) e, inoltre,da altre aree (indicate dal 22% deisoggetti, con un’incidenza del71% sui compensi), alle quali sipossono ragionevolmente ricon-durre, ad esempio, le aziende cheproducono mangimi per animali. Coerente con il tipo di attività svol-ta risulta la tipologia di clientela:strutture sanitarie private (indicatedal 22% dei soggetti, con un’inci-denza del 71% sui compensi),strutture sanitarie pubbliche (indi-cate dal 24% dei soggetti, conun’incidenza del 74% sui compen-si), aziende produttrici di mangimi(indicate dal 17% dei soggetti, conun’incidenza del 68% sui compen-si), aziende agricole e allevamenti

(indicate dal 31% dei soggetti, conun’incidenza del 38% sui compen-si); la restante parte è suddivisa fraprivati e altre tipologie. L’area d’in-tervento è, come nel gruppo 1, al-largata all’ambito regionale e pluri-regionale che complessivamentecontribuiscono alla realizzazionedei compensi per circa il 28%. Per lo svolgimento del proprio la-voro i professionisti appartenenti algruppo non si avvalgono di unastruttura definita, se non nei pochicasi (17%) di studi veterinari di di-mensioni limitate (25 mq). Anche ladotazione di beni strumentali non èrilevante: in pochissimi casi sonopresenti i ferri chirurgici, il micro-scopio o l’oto e oftalmoscopio. Le spese per assicurazioni profes-sionali (dichiarate solo dal 19% deiprofessionisti) e quelle per l’acqui-sto di materiale sanitario (dichiara-te dal 37% dei soggetti) sono al disotto della media e ammontano ri-spettivamente a 440.000 e2.000.000 lire circa; quelle per ag-giornamento professionale, invece(dichiarate dal 36% dei professio-nisti) risultano sopra la media e pa-ri a 900.000 lire circa.

Gruppo 6: Ambulatori di grandidimensioniNumerosità: 286 (su circa 5.500,pari a circa il 5% del totale)Appartengono al gruppo in esa-me i soggetti che svolgono la loroattività utilizzando una struttura digrandi dimensioni; si tratta nellamaggior parte dei casi (78%) diambulatori (mediamente di 95mq) e, per una piccola percentua-le (14%), di cliniche veterinarie(140 mq). Queste strutture hanno una dota-zione di beni strumentali molto am-pia, soprattutto di quelli specificiper gli interventi chirurgici; sonopresenti il tavolo operatorio, la lam-

pada scialitica, il carrello servitore,la sterilizzatrice, la centrifuga, l’ap-parecchio per ematologia, il micro-scopio, l’apparecchio per i raggi X,quello per anestesia, l’oto e oftal-moscopio, l’elettrobisturi, l’aspira-tore, l’autoclave e naturalmente iferri chirurgici, per un valore com-plessivo di circa 68 milioni. I professionisti che operano conquesta modalità collaborano nel49% dei casi con due soci o asso-ciati, generalmente veterinari an-ch’essi, e solo raramente con per-sonale dipendente. L’attività svoltaconsiste per lo più in visite ambu-latoriali (53% dei compensi, circa660 all’anno), ma è molto consi-stente rispetto a tutti gli altri gruppila percentuale di compensi chederiva dagli interventi chirurgici

(20%) e dagli esami diagnostici(14%). L’area d’intervento principale è,come per i gruppo 2 e 3, quelladegli animali da compagnia (94%sui compensi) e la tipologia diclientela prevalente è quella deiprivati (93% sui compensi). Le spese per assicurazioni profes-sionali, per l’acquisto di materialesanitario e per l’aggiornamentoprofessionale sono tutte al di sopradella media generale e ammonta-no rispettivamente 504.000,17.693.000 e 712.000 lire.

Variabili significativeLe variabili significative che influi-scono sulla determinazione deicompensi congrui sono le se-guenti:

■ Valore dei beni strumentali■ Numero soci od associati che

prestano attività nello studio■ Spese per collaboratori coordi-

nati e continuativi■ Spese per prestazioni di lavoro

dipendente■ Compensi corrisposti a terzi per

prestazioni direttamente affe-renti all’attività professionale

■ Consumi (servizi telefonici,energia elettrica, carburanti elubrificanti utilizzati per la trazio-ne di autoveicoli)

■ Spese sostenute per l’acquistodi materiale sanitario

■ Assicurazioni R.C. professionali■ Altre spese■ Numero visite ambulatoriali■ Numero visite domiciliari o pres-

so allevamenti

PROFESSIONE VETERINARIA 3/200332RUBRICA FISCALE

Tabella 3

VARIABILI Importi in migliaia di lire

Consumi 4.000 4.000 4.000 4.000Beni strumentali 48.000 48.000 48.000 48.000Quote di ammortamento 4.800 4.800 4.800 4.800Altre spese 60.000 60.000 60.000 60.000di cuiMateriale sanitario 10.000 20.000 30.000 40.000Assicuraz. professionali 700 700 700 700

Numero visite ambulatoriali 1.200 1.200 1.200 1.200Numero interventi chirurgici 100 100 100 100

Ricavi puntuali Studi settore 123.988 125.443 126.959 128.390

Totale costi 68.800 68.800 68.800 68.800

Utile Studi 55.188 56.643 58.159 59.590Utile/Ricavi 44,51% 45,15% 45,81% 46,41%

Maggiori ricavi conseguenti 1.455 1.516 1.431all’aumento di lire 10.000 di “spese per acquisto di materiale sanitario”

Ricavo per ogni 100 di costo 114,55 115,16 114,31di materiale sanitarioMargine percentuale di ricarico 14,55% 15,16% 14,31%

Tabella 2

VARIABILI Importi in migliaia di lire

Consumi 4.000 4.000 4.000 4.000 4.000Beni strumentali 48.000 48.000 48.000 48.000 48.000Quote di ammortamento 4.800 4.800 4.800 4.800 4.800Altre spese 20.000 30.000 40.000 50.000 60.000di cuiMateriale sanitario 15.000 22.500 30.000 37.500 45.000Assicuraz. professionali 700 700 700 700 700

Numero visite ambulatoriali 1.200 1.200 1.200 1.200 1.200Numero interventi chirurgici 100 100 100 100 100

Ricavi puntuali Studi settore 77.282 90.213 103.072 115.565 127.812

Totale costi 28.800 38.800 48.800 58.800 68.800

Utile Studi 48.482 51.413 54.272 56.765 59.012Utile / Ricavi 62,73% 56,99% 52,65% 49,12% 46,17%

Maggiori ricavi conseguenti 12.931 12.859 12.493 12.247all’aumento di lire 10.000 di “altre spese”

Ricavo per ogni 100 di costo 129,31 128,59 124,93 122,47Margine percentuale di ricarico 29,31% 28,59% 24,93% 22,47%

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Page 31: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 3

■ Numero interventi chirurgici■ Numero prestazioni di insemi-

nazione artificiale■ Numero attività di consulenza,

perizia e collaborazione■ Età professionale.

Nel presente articolo ci occupere-mo in particolare della variabile“Spese sostenute nell’anno perl’acquisto di materiale sanitario”che risultano incluse nel rigo“RE18 - Altre spese documentate”del Modello Unico 2002.Nella voce “Materiale sanitario”rientrano anche gli acquisti di far-maci utilizzati sia per la sommini-strazione diretta che per la cessio-ne ai clienti per la continuazionedella terapia.L’esame di detta variabile è statoeffettuato per i soggetti rientrantinel Gruppo omogeneo 3 - Ambula-tori di medie dimensioni.

Ipotesi 1Abbiamo ipotizzato, a parità di al-tre variabili, un incremento di costiper “Altre spese” di 10.000.000 dilire di cui il “Materiale sanitario”rappresenta sempre il 50% ed ab-biamo ottenuto i seguenti risultati(Tabella 1).La tabella 1 evidenzia che a frontedi un incremento di “Altre spese”di 10.000 (e con un peso dellespese per materiale sanitario parial 50% degli altri costi) occorre au-mentare i ricavi di circa 12.500 perrientrare nei ricavi presunti stabilitidallo studio di settore.In altre parole ad ogni 100 di costodevo contrapporre un compensodi 125.

Ipotesi 2Abbiamo ipotizzato, a parità di al-tre variabili, un incremento di costiper “Altre spese” di 10.000.000 dilire di cui il “Materiale sanitario”rappresenta sempre il 75% ed ab-biamo ottenuto i seguenti risultati(Tabella 2).La tabella 2 evidenzia che a frontedi un incremento di “Altre spese”di 10.000 (e con un peso dellespese per materiale sanitario parial 75% degli altri costi) occorre au-mentare i ricavi da circa 12.900 acirca 12.250, a secondo del pesodelle “altre spese”, per rientrarenei ricavi presunti stabiliti dallo stu-dio di settore.In altre parole ad ogni 100 di costodevo contrapporre un compensoda 129 a 122.

Ipotesi 3Abbiamo ipotizzato, a parità di al-tre variabili, di mantenere fissi i co-sti per “Altre spese” ponendoli pa-ri a 60.000.000 di lire e di incre-mentare, all’interno di tale voce ilpeso del “Materiale sanitario” au-mentandolo di 10.000.000 di lireed abbiamo ottenuto i seguenti ri-sultati (Tabella 3).

La tabella 3 evidenzia che a frontedi un incremento di “Spese permateriale sanitario” di 10.000.000di lire (a parità del costo totale perAltre spese) occorre aumentare iricavi di circa 1.450.000 di lire, asecondo del peso dei costi per

PROFESSIONE VETERINARIA 3/2003 33RUBRICA FISCALE

Decessonell’associazione tra professionisti

In un’associazione tra professionisti, in caso didecesso di uno degli associati nel corso del-l’anno, come vanno imputati i redditi?

La soluzione al caso in commento viene rica-vata dalle considerazioni già espresse dal-l’amministrazione finanziaria con la risoluzioneministeriale 127/E-III-5-693 del 24 maggio1995, riferita al caso del professionista rece-duto in corso d’anno dall’associazione profes-sionale. Si ritiene, infatti, che le considerazionisvolte in ordine all’istituto del recesso manten-gano validità anche nell’ipotesi di decesso delprofessionista associato. Nella pronuncia sopra richiamata, le Finanzehanno escluso che il professionista recedutoin corso d’anno, non più associato alla fine delperiodo d’imposta, abbia diritto a scomputarel’importo delle ritenute alla fonte relative allasomma, eventuale, attribuitagli dall’associa-zione al momento del recesso. A questo proposito, la citata risoluzione, dopoaver osservato che l’ultimo periodo del com-ma 1 dell’articolo 19 del Tuir dispone che: “Leritenute operate sui redditi delle società, asso-ciazioni e imprese indicate nell’articolo 5 siscomputano, nella proporzione ivi stabilita,dalle imposte dovute dai singoli soci, associa-ti o partecipanti”, ha precisato che il richiama-to articolo 5 del Tuir dispone, per le associa-zioni in discorso, che l’atto o la scrittura in cuisono indicate le quote di partecipazione agliutili, può essere redatto fino alla presentazionedella dichiarazione dei redditi dell’associazio-ne stessa, lasciando con ciò intendere che sideve tener conto di tutta l’attività svolta nel pe-riodo d’imposta e, quindi, che si deve avere ri-guardo al risultato emergente al 31 dicembredel periodo interessato. Da queste considerazioni, consegue che tan-to il reddito, eventualmente diminuito dellasomma attribuita agli eredi dell’associato de-ceduto in corso d’anno, quanto l’intero impor-to delle ritenute subite sono di esclusiva perti-nenza dei professionisti associati che risultanotali al 31 dicembre.

A cura di Alessandro Corsini da Il Sole 24 Ore “L’esperto risponde”

del 3 marzo 2003

La cessione di creditiprofessionali

Un professionista può cedere un proprio cre-dito, derivante da attività libero professionale,a un altro libero professionista? Nel caso di ri-sposta affermativa, il cedente dovrà emetterefattura a dimostrazione delle proprie ragionicreditorie? La fattura in oggetto, non venendomaterialmente pagata dal soggetto ceduto, achi dovrà essere intestata? E la ritenuta d’ac-conto da chi verrà pagata?È possibile che il cedente, non emettendo al-cuna fattura, effettui la cessione del creditopro-soluto e consideri i proventi derivanti daquesto contartto come redditi diversi? In que-sto caso, si precisa che il cessionario, al mo-mento dell’effettivo pagamento, fatturerà alsoggetto ceduto senza complicazioni di pa-gamento della ritenuta d’acconto.

Il credito maturato dal professionista nei con-

fronti del cliente è strettamente connesso alla

prestazione professionale che vi è sottesa. Di

conseguenza, qualora nell’ambito della libertà

contrattuale un professionista decida di rinun-

ciare a un credito per una prestazione già effet-

tuata nei confronti del cliente, e in particolare lo

faccia in favore di un altro professionista, in

realtà non effettua una prestazione professiona-

le. Quest’ultima, peraltro, si deve intendere ulti-

mata solo al momento dell’avvenuta riscossione

del corrispettivo (N. Forte, “Il reddito dei profes-

sionisti”, pagina 97 e L. Bellini, “Cessazione del-

l’attività professionale: obblighi fiscali relativi alle

Imposte dirette e l’Iva”, pagina 69.2). Ciò detto,

si evidenzia quanto segue.

Il corrispettivo del passaggio del credito, ai fi-

ni dell’Iva, si assume come non rilevante ai

sensi dell’articolo 2, comma 3, lettera a), del

Dpr 633/72, per cui lo stesso non va fatturato.

Ai fini delle imposte sui redditi questo ammon-

tare in capo al cedente costituisce il corrispet-

tivo di una operazione di non fare (nello spe-

cifico di non incassare) e permettere (che in-

cassi il professionista subentrante), inquadra-

bile nell’articolo 81, comma 1, lettere 1), Dpr

917/86.

Il professionista subentrante, peraltro, non avrà

titolo per fatturare con Iva l’incasso del credito

nei confronti del cliente finale (poiché non di-

pendente da una prestazione dallo stesso effet-

tuata), ma non può nemmeno dedurre l’importo

erogato al professionista cedente il credito. L’o-

perazione, in definitiva, si sconsiglia.

da Il Sole 24 Ore “L’esperto risponde”

del 27 gennaio 2003

L’avvocato non scontail “gratta e sosta”

Un avvocato, può dedurre contabilmente i co-

sti sostenuti quotidianamente per i cosiddetti

“gratta e sosta” acquistati per parcheggiare

presso il proprio studio legale o presso gli uf-

fici pubblici dislocati nel centro storico?

La risposta è negativa. Nel caso prospettato,

infatti, i documenti giustificativi della spesa

non sono intestati al professionista e, quindi,

non consentono la riferibilità della spesa alla

sua attività.

A conferma, si veda la risoluzione del ministe-

ro delle Finanze 2/208 dell’8 luglio 1975.

da Il Sole 24 Ore “L’esperto risponde”

del 24 febbraio 2003

Così il canile che riceve contributi

per i randagi

Ho stipulato una convenzione con un Comune

nella quale mi impegno a dare ricovero ai ca-

ni randagi nel mio canile e il Comune mi corri-

sponde 720,00 euro, Iva compresa, al mese.

Vorrei sapere se nell’emissione della fattura

devo calcolare l’Iva al 10%, oppure al 20% e

se è previsto un codice Iva per questo tipo di

attività.

La prestazione si ritiene che debba essere as-soggettata ad aliquota ordinaria del 20 percento. Quanto al codice attività si ritiene utiliz-zabile il codice di natura residuale (non es-sendovi alcun codice specifico) 93050.

da Il Sole 24 Ore “L’esperto risponde” del 10 marzo 2003

Spese comuni a più professionisti

Sono un medico che esercita attività profes-sionale in convenzione con la Asl e insieme adaltri tre colleghi nelle stesse condizioni divi-diamo un immobile concesso in locazione auno di noi. Abbiamo la necessità di dividere icosti della struttura: fitto, energia elettrica, tas-sa spazzatura, telefono ecc. e inoltre dovrem-mo assumere una segreteria comune a tutti equattro. Qual è la forma giuridica corretta perraggiungere il nostro scopo, considerato chenon vogliamo mischiare i compensi che rice-viamo distintamente dalle Asl? È possibilecreare una forma giuridica che ci consenta didividere solo i costi?Alcuni colleghi hanno costituito un’associazio-ne professionale che sostiene tutti i costi e fat-tura solo ai singoli associati un canone mensi-le per l’utilizzo delle strutture e del relativo per-sonale (l’associazione non emette fatture perprestazioni sanitarie ai clienti), ma il mio com-mercialista ritiene che tale attività esercitatadall’associazione possa essere inquadratacome commerciale e non professionale. Dob-biamo costituire una società?

Risponde Luciano De AngelisSi ritiene che la risposta al lettore possa esse-re fornita dalla circolare ministeriale n. 58/Edel 18 giugno del 2001, la quale stabilisce chele spese comuni sostenute da un professioni-sta, non facente parte di un’associazione pro-fessionale, comunque relative anche agli altriprofessionisti presenti nello studio, possonoessere riaddebitate agli altri attraverso l’emis-sione di fattura assoggettata a Iva, con l’appli-cazione della stessa aliquota indicata nellafattura a lui intestata; ai fini reddituali, inoltre, lesomme rimborsate dagli altri utilizzatori com-portano una riclassificazione in diminuzionedel costo sostenuto dal professionista intesta-tario. Una seconda soluzione possibile, in li-nea con quanto prospettato dal proprio com-mercialista, risulterebbe essere quella dellacostituzione di una “società di mezzi” (non diun’associazione professionale). L’attività d’im-presa, nel tal caso prospettata, potrebbe es-sere utilizzata ogni qual volta sia opportunoscindere l’attività professionale dall’organizza-zione (rilevante) dei mezzi per l’esercizio dellaprofessione stessa. La società commercialecreata si porrebbe come soggetto terzo e au-tonomo nei confronti dei professionisti e deifornitori, sosterrebbe i costi per i mezzi utiliz-zati dai professionisti riaddebitando i corri-spettivi dei servizi ai singoli utilizzatori. Questa seconda soluzione può risultare piùonerosa in relazione ai maggiori costi gestio-nali e amministrativi, ma appare più coerentein relazione alla neutralità della ripartizione deicosti comuni.

da “Quesitario” - Italia Oggi, 24 febbraio 2003

materiale sanitario, per rientrarenei ricavi presunti stabiliti dallo stu-dio di settore.In altre parole ad ogni 100 di costo

di materiale sanitario devo con-trapporre un compenso di circa115. Le ipotesi comunque so-no innumerevoli.

Ciascun contribuente, per ren-dersi conto dell’incidenza di cia-scuna variabile nella determina-zione dei ricavi presunti potreb-

be utilizzare il softwareGE.RI.CO che può essere libera-mente scaricato dal sitowww.agenziaentrate.it ■

Page 32: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 3

Q uante più sono le ap-plicazioni che si instal-lano e si disinstallano

(senza contare i giochi o il conte-nuto dei CD allegati alle rivistedel settore), quanto più il sistemaoperativo tende a diventare ine-vitabilmente più lento. Per taleragione, coloro (credo siate lamaggioranza) che utilizzanoWindows dovranno reinstallarlopiù spesso di quanto si possacredere.Senza contare poi che, dal mo-mento che spesso non viene ef-fettuata una disinstallazione ap-propriata allorché un programmanon serve più, si corre il rischio direndere l’intero sistema ancorapiù instabile. Una scorretta disin-stallazione, infatti, può generareall’interno del sistema i cosiddet-ti “file orfani” o, peggio, si po-trebbero eliminare a nostra insa-puta, file e/o librerie assoluta-mente necessarie al corretto fun-

zionamento di Windows o dellealtre applicazioni installate.Come metterci dunque al riparoda una simile calamità?La soluzione migliore per tutti iproblemi, anche se piuttosto dra-stica, è quella di riportare l’interosistema allo stato iniziale in mododa ripristinare le prestazioni chesi riscontrano con una nuova eradicale installazione ex novo delsistema operativo.

Ma come si può evitare di do-ver ripetere tutte le operazionidi configurazione necessarie albuon utilizzo del nostro com-puter?Per raggiungere il miglior risulta-to, occorre utilizzare programmidedicati a questo scopo (adesempio Norton Ghost) che per-mette di evitare lunghe ed este-nuanti procedure.Norton Ghost, infatti, permette dicreare una vera e propria “istan-

tanea” di una partizione o di unintero disco fisso che ci permet-terà di riportare in pochi minuti ilnostro sistema operativo allecondizioni iniziali, senza alcun la-borioso intervento manuale e, so-prattutto, ci eviterà di dover ricor-rere ai CD ROM d’installazioneed ai complessi parametri diconfigurazione del sistema.Per creare l’istantanea del discofisso o di una singola partizioneoccorre munirsi del software delprogramma Norton Ghost, o, inalternativa a questo, del pro-gramma PowerquestDriveImage.In sostanza, l’immagine specula-re del disco fisso o della partizio-ne viene memorizzata da NortonGhost sotto forma di un unico filecompresso che può essere sal-vato su un supporto di memoriz-zazione adeguato (es. un altrohard disk, un’unità rimovibile tipoIomega Zip, o su CD ROM o

DVD).Con questa procedura, se il si-stema operativo del nostro com-puter dovesse bloccarsi o pre-sentare gravi anomalie, basteràripristinare il sistema con il filed’immagine creato in preceden-za con Norton Ghost il quale ri-porterà il computer alle condizio-ni originarie.Ovviamente, oltre al programmacitato, sarà necessario disporredi un disco di avvio che permet-ta di accedere anche all’unità CD

ROM, in modo da poter avviare ilfile d’immagine di ripristino.Quindi, dopo aver effettuato uncontrollo approfondito dello statodel disco fisso attraverso unoScanDisk o altra utility, si potràriutilizzare tranquillamente ilcomputer come se fosse appenauscito dal negozio dove l’aveteacquistato.Naturalmente, il momento miglio-re per creare una “fotografia”dello stato del sistema è subitodopo la sua installazione. ■

PROFESSIONE VETERINARIA 3/200334IN RETE

Prima di utilizzare il computer è bene fare una “istantanea” dello stato del sistema

Fotografare il sistema operativo

di Fabrizio Pancini

http://www.sivae.it

A nche se non siete specificatamente interessati agli animaliesotici, questo portale della SIVAE vale davvero la pena di

essere visitato. Pur nella sua semplicità e sobrietà, il sito è davverocompleto e riporta gli appuntamenti inerenti la società culturale riguar-dante gli esotici; è prevista inoltre la possibilità accedere all’indice ditutti i numeri della rivista ufficiale Exotic Files; oltre che all’iscrizionegratuita di tutti i medici veterinari che dà diritto ad accedere all’archi-vio fotografico di casi clinici e a quiz di autovalutazione.È anche prevista l’acquisizione di schede riguardanti l’allevamento diesotici in cattività, che possono essere stampate e consegnate ai clien-ti. Ricchissimo anche il numero di link riguardanti tutto il mondo veteri-nario italiano e internazionale. Complimenti alla Webmistress: MartaAvanzi.

Attenti alla rete

S ono sempre più numerose le false notizie che passano in re-te. Raccolte di fondi, allarmi ingiustificati, proposte per fare

soldi. Quella dei gatti bonsai, poi per fortuna rivelatasi fasulla, ha fattodiscutere molto anche il mondo veterinario. Molte di queste notizie ven-gono diffuse per scherzo o per divertimento altre per creare truffe osemplicemente disinformazione. Ci vuole quindi sempre molta atten-zione quando in rete si leggono le notizie. La rivista Altroconsumo hasvolto tempo fa un’indagine su 460 siti specializzati in settori diversi ri-levando dati veramente sconfortanti. Ad esempio il 49% dei siti relativialla salute non forniscono avvertenze sull’uso appropriato dell’informa-zione contenuta e non invitano alla consultazione di un medico. Il 50%dei siti medici non esplicitano o non documentano le credenziali di chifornisce il consiglio. Solo il 57% cita le fonti dei suggerimenti riportati.Il 39% non dà garanzie di rispetto della privacy, il 62% contiene di-chiarazioni vaghe e sostanzialmente inutili, il 55% non fornisce la datadi aggiornamento dell’informazione, il 30% non fornisce indicazioni sultitolare del sito, indirizzo e numero telefonico, il 60% non indica in al-cun modo eventuali interessi commerciali. È evidente che con questipresupposti è giusto essere diffidenti e particolarmente attenti alleinformazioni che leggiamo in rete fidandoci solo dei siti che conoscia-mo bene e che ci possono dare reali garanzie.

Page 33: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 3

P unta a due grandi opzio-ni, il documento messo apunto all’inizio di marzo

dal commissario europeo per l’a-gricoltura Franz Fischler sul pro-blema della coesistenza dei siste-mi agricoli tra produzioni biologi-che, tradizionali e quelle che uti-lizzano organismi geneticamentemodificati (Ogm). Sulla base delprogetto, una prima opzione pre-vede di “limitare’’ l’azione comuni-taria in materia di coesistenza disistemi agricoli ad una “funzionedi coordinamento e di parere’’. LaUe avrebbe il compito di adottare“una legislazione quadro’’, fissan-do gli obiettivi di base e i principid’applicazione per introdurre mi-sure per gestire la coesistenza disistemi agricoli. I Quindici invece,avrebbero il compito “di selezio-nare le misure e regolarne i detta-gli’’. La seconda opzione puntainvece ad “un’azione legislativa alivello comunitario’’; verrebbe va-rata una legislazione che “regola-menterebbe in dettaglio le esi-genze da imporre ad agricoltori eoperatori’’ con un’attenzione ai ri-schi legati alla gestione. Insommaun approccio destinato ad un altogrado di armonizzazione tra ipartner europei. La delicata questione è stata alcentro del dibattito della Commis-sione europea, il 5 marzo scorso aBruxelles. In quell’occasione, ilcollegio dei commissari ha affron-tato il problema più vasto dei ritar-di che l’Ue sta accumulando sulfronte delle biotecnologie, con ilproposito di lanciare a fine aprile

un dibattito pubblico sull’argo-mento. Fischler punta a riunire glielementi necessari per avanzareuna proposta specifica entro l’e-state, in modo da discuterla nellaseconda parte dell’anno, sottopresidenza italiana dell’Ue. Intan-to il commissario europeo per ilcommercio estero Pascal Lamyda Washington dichiara: “L’Unio-ne Europea deve muoversi in fret-ta sul fronte della regolamentazio-ne degli organismi geneticamentemodificati (Ogm), tuttora da met-tere a punto nei dettagli, per nonrischiare in futuro di essere accu-sata di protezionismo e per evita-re quindi la condanna dei tribuna-li della Wto, l’Organizzazione chegestisce il commercio mondiale”. L’Avvocato generale della Cortedi giustizia europea, Siegbert Al-ber, apre alla possibilità per unostato membro “di adottare misu-re protettive’’ qualora sussistanomotivi fondati per ritenere chel’uso di nuovi prodotti alimentariin cui siano ancora presenti resi-dui di proteine transgeniche,“presentino pericoli per la saluteumana o per l’ambiente’’. I sug-gerimenti dell’Avvocato generalenon sono vincolanti, ma vengonospesso seguiti dalla Corte. Tutta-via, aggiunge Alber, “nuovi pro-dotti alimentari possono essereimmessi sul mercato secondouna procedura semplificata an-che qualora in tali prodotti sianoancora presenti residui di protei-ne transgeniche, purché essisiano ineccepibili sotto il profilosanitario’’. ■

Organismi Geneticamente Modificati:verso la coesistenza dei sistemi agricoliLa UE, in ritardo sulle bioteconologie, non vuole accuse di protezionismo

PROFESSIONE VETERINARIA 3/2003 35DALL’EUROPA

OGM: il punto di vista dell’Organizzazione Mondiale della Sanità

di Bartolomeo Griglio

G li organismi geneticamente modificati pos-sono essere definiti come organismi nei

quali il materiale genetico (DNA) è stato alterato inun modo differente da quanto potrebbe avvenire innatura. La tecnologia definita come “biotecnologia”o “ingegneria genetica” consiste nel trasferimento digeni da un organismo ad un altro anche di speciedifferenti.Gli OGM sono stati sviluppati e commercializzatiperché si ritiene esistano, nella produzione dellepiante e degli alimenti derivati, vantaggi consistentisia per i produttori che per i consumatori. Tali van-taggi sono da ricondurre ad un minor prezzo dell’a-limento, ad un miglioramento delle caratteristiche (intermini di conservabilità o caratteristiche nutriziona-li) o ad entrambi.Nelle prime fasi l’ingegneria genetica è stata impie-gata, al fine di creare un mercato, per introdurre in-novazioni che fossero di interesse per gli agricoltoried in generale per l’industria agro-alimentare. Gliobiettivi delle ricerche, sono quindi stati orientati adottenere piante in grado di garantire una maggioreproduttività grazie ad un’aumentata resistenza a ma-lattie causate da insetti e virus ed una miglior tolle-ranza agli erbicidi.La resistenza agli insetti è stata ottenuta mediantel’inserimento nelle piante di un gene di un batterio, ilBacillus thuringiensis (BT), collegato alla produzionedi una tossina impiegata da tempo come insetticidaconvenzionale e ritenuta non tossica per l’uomo. Lepiante che producono questa tossina sono tossicheper gli insetti che attaccano la pianta consentendoun minor uso di insetticidi all’esterno con una ridu-zione dei danni alle specie non dannose e quindi al-l’ecosistema.La resistenza ai virus è ottenuta mediante l’inseri-mento di un gene di alcuni virus che possono cau-sare infezioni nelle piante. Si tratta di una sorta divaccinazione che rende le piante stesse più resi-stenti all’attacco dei virus, riducendo la malattia edaumentando le produzioni in campo.La tolleranza agli erbicidi è ottenuta mediante l’in-serimento di un gene di un batterio che è legato allaresistenza ad alcuni erbicidi. In situazioni in cui lapressione delle infestanti è particolarmente elevata,l’utilizzo di queste piante consente un minor impiegodi erbicidi.La Comunità Europea ha introdotto un sistema nor-mativo nel settore della commercializzazione degliOGM sin dai primi anni ’90.Tra il 1991 ed il 1998 è stata autorizzata dalla Com-missione la commercializzazione nel mercato dellaU.E. di 18 organismi geneticamente modificati (mais,soia, colza).A partire dal 1991 vi è però stata una crescente at-tenzione da parte dei politici, dei gruppi di ambien-talisti e dei consumatori nei confronti dell’argomentolegata da un lato ad una scarsa od assente perce-zione di possibili vantaggi legati all’impiego degliOGM per i cittadini (la maggiore produttività è statavista principalmente come vantaggio economico peri produttori e l’industria), dall’altro alle crisi che han-no coinvolto la sicurezza alimentare a partire dallaseconda metà degli anni novanta (diossina, BSE)che pur non coinvolgendo gli OGM hanno contribui-to a focalizzare l’attenzione dell’opinione pubblicasui possibili rischi ad essi collegati.I consumatori considerano sicuri gli alimenti cosid-

detti “tradizionali” che spesso derivano da consumie tradizioni in alcuni casi millenarie, mentre tendonoa diffidare di alimenti “nuovi”. La diffidenza dell’opi-nione pubblica, è in genere minore verso l’impiegodi tecniche di selezione naturale (la Monsanto, mul-tinazionale americana delle biotecnologie ha recen-temente ripreso gli studi per l’impiego di questo tipodi ricerche) che in realtà possono provocare altera-zioni positive e negative sulle caratteristiche deglialimenti, tali da richiedere delle valutazioni di sicu-rezza e di impatto ambientale, sovrapponibili agliOGM.Per gli organismi e gli alimenti ottenuti mediante l’im-piego dell’ingegneria genetica sono stati individuatidei sistemi di verifica estremamente rigorosi sia sulversante della sicurezza per l’uomo che per l’impat-to ambientale. Ogni OGM rappresenta in relazionealla specie ed al gene inserito, una realtà a sé stan-te che deve essere valutata singolarmente. Si trattadi metodi che l’Organizzazione Mondiale della Sa-nità ritiene debbano essere correttamente impiegatianche per gli organismi ottenuti per selezione natu-rale, ad oggi esclusi da ogni controllo.È possibile pertanto affermare, sia sulla base deicontrolli effettuati prima della commercializzazionesia in relazione all’assenza di problemi per le perso-ne che da anni li consumano nei Paesi dove sonoconsentiti, che gli OGM attualmente presenti sulmercato forniscono un elevato livello di sicurezza.Dubbi permangono rispetto alla possibilità di modifi-cazione e/o di passaggio di geni da piante geneti-camente modificate ad altre piante e quindi nell’am-biente e sulle modalità di monitoraggio e sorveglian-za permanente degli OGM nelle differenti situazionidi impiego.Dal 1998 la U.E. ha sospeso, sulla base di un princi-pio di precauzione, l’autorizzazione per nuovi OGM(esistono in attesa 12 nuove richieste), introducendol’obbligo di etichettatura per alimenti che contenga-no più dell’1% di DNA o proteine derivanti da modi-ficazioni genetiche.Nel attuale contesto che vede scarsi vantaggi per iconsumatori e dubbi inerenti le metodiche e l’appli-cabilità di controllo degli OGM nell’ambiente, in unPaese come il nostro, caratterizzato da una concen-trazione di aziende agro-alimentari con una produ-zione di prodotti tradizionali, tipici e di pregio, appa-re condivisibile la posizione di grande cautela as-sunta dal Ministro Alemanno nei confronti degli ali-menti geneticamente modificati.L’esigenza di fornire garanzie di sicurezza e qualitàreale per il cittadino rappresenta un requisito irrinun-ciabile per la sopravvivenza del settore agro-alimen-tare nazionale, rispetto alle predominanti tendenzedi globalizzazione.Occorre d’altra parte trovare un equilibrio che con-senta di non penalizzare un settore produttivo e di ri-cerca, quello delle biotecnologie, che probabilmen-te sarà in grado di garantire importanti innovazioninegli anni a venire. La “sfida della qualità” andrà pertanto sostenuta, sulfronte delle produzioni e delle relative certificazionidi garanzia, non trascurando l’attuale richiesta diconsumi sicuri ma accessibili che richiedono impre-se competitive, sostenute da un’adeguata promozio-ne dei prodotti italiani, in grado di sfruttare al megliole tecnologie innovative nel rispetto della domandacrescente di sicurezza e qualità nell’alimentazione.

Doppia Agenzia alimentareeuropea? la decisione a giugno

La decisione per l’Agenzia alimentare europea è rimandata alvertice di giugno a Salonicco. Dopo il discusso accordo per la

divisione dell’Agenzia in due sedi a Parma ed Helsinki, il premier fin-landese Paavo Lipponen ha chiesto ai partner europei “di decidere alsummit di giugno a Salonicco’’ il futuro dell’Agenzia europea per la si-curezza alimentare insediata provvisoriamente a Bruxelles. Lo ha rife-rito lo stesso Lipponen ai cronisti, spiegando di “aver discusso la que-stione con il presidente del consiglio Silvio Berlusconi e con il presi-dente di turno dell’Ue, Costa Simitis, durante il vertice a Bruxelles dimetà marzo. Il ministro della salute Sirchia ha intanto bocciato senzaappello l’ipotesi di trovare una sede principale dell’Authority alimenta-re a Helsinki ed una secondaria a Parma.

VANDEVELDENeurologia veterinaria. Dall'approccio al paziente alla terapia1 ed. italiana, 352 pag, 200 ill, Masson EV, novembre 2002Ed. it a cura di M. Baroni e M. Mariscoli Soci delle associazioni federate ANMVI Euro 57,00Non soci: Euro 68,00

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Page 34: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 3

PROFESSIONE VETERINARIA 3/200336L’OPINIONE

B ando ai preamboli, vadoal centro del problema.Mi hanno telefonato

dall’ANMVI pregandomi di scri-vere due righe sull’approccioprofessionale all’anestesia. Il ter-

mometro nelle mani dei legalidell’ANMVI sempre più spessosegnala delicate situazioni cheriguardano richieste di danni odenunce perché Fido o Silvestrosono morti per un intervento che

era stato preventivato come ba-nale. Sia chiaro, si può morire sia perun trapianto di cuore che perun’appendicectomia e talvolta simuore per ragioni assolutamente

incomprensibili. Ho un caro amico anestesista(umano) che, ancora oggi dopoventidue anni, si chiede perchégli è morto, subito dopo l’indu-zione, un bambino che doveva

sottoporsi ad una tonsillectomiae che, tonsille a parte, sembravail ritratto della salute. Autopsia, perizie, processi, nullaè servito a chiarire la causa deldramma che gli regala ancoranumerosi incubi notturni. Quando si è fatto tutto il possibi-le con “scienza e coscienza”non rimane che cercare di ac-cettare serenamente il non inda-gabile (strappo la citazione aGoethe). È noto che le cause di mortalitàpiù elevate in anestesiologia so-no la superficialità e la distrazio-ne. In campo umano una perso-na che debba subire un’aneste-sia per un intervento chirurgico èsalvaguardata da un percorso eda protocolli severi. Visita e colloquio preanestesiolo-gico, esami di laboratorio e stru-mentali (ECG, Rx torace) e tuttauna serie di regole che vigono insala operatoria. In campo veterinario c’è l’assolu-ta anarchia e molti colleghi sem-brano confidare sulla mancanzadi regole e sull’assenza del reatodi “malpractice”, affrontandocon leggerezza questo atto me-dico che può avere conseguen-ze fatali se non correttamenteeseguito. Occorre fare molta attenzioneperché, a parte i doveri moraliche abbiamo nei confronti deinostri “utenti”, la legislazione vaverso norme sempre più restrit-tive nei confronti del benessereanimale e i magistrati sonosempre più inclini a riconoscerenon solo i danni materiali, maanche quelli dovuti al gradod’affezione. Non si pretende la luna, ma al-cune regole vanno rispettate.Una visita preanestesiologicaaccurata, quattro esami di labo-ratorio in croce (quelli realmenteutili) un ECG in un cane anzianoe un minimo di attrezzatura percondurre un’anestesia come sideve, mi sembrano il minimo cheeticamente dobbiamo a chi met-te la vita del proprio animale nel-le nostre mani. Non nascondiamoci dietro l’eter-no problema delle magre parcel-le. Esiste, lo so benissimo, ma,quando una persona ha decisodi fare operare il cane o il gattonon sono certo i 20 euro in più diun profilo ematico ristretto all’os-so a fermarla. Sì lo so, c’è sempre in agguato ilcollega che, fregandosene degliesami di laboratorio, di monito-raggi e di tutte queste stupidate,prende 30 euro meno di voi. Ed è quello che telefona dispe-rato all’avvocato perché gli èmorto il cane per una detartrasie il proprietario, pur avendo pa-gato poco, non è rimasto moltosoddisfatto. ■

Anestesia o anarchia?di Oscar Grazioli

Medico Veterinario, Reggio Emilia

Page 35: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 3

L e “truffe” denunciate alMinistero della Salute adopera di alcune aziende

farmaceutiche che attraverso i loroinformatori avrebbero “sensibilizza-to” numerosi medici a prescrivere iloro farmaci ha messo in luce un si-stema di cui tutti erano al correntema che nessuno, neppure gli stessiordini, aveva mai avuto il coraggiodi denunciare. Sono anni che siparla di congressi vacanza, di re-gali che nulla hanno a che fare conla professione, in cambio di ricettedi farmaci, spesso inutili, o moltopiù costosi rispetto ad altri di pariefficacia. Non vi è dubbio che que-sta pratica ha portato enormi dannial sistema sanitario nazionale alpunto di spingere ora il Ministro del-la Salute ad interventi molto duri efortemente contestati dalle organiz-zazioni sindacali mediche, compre-se quelle veterinarie. I medici coin-volti nell’inchiesta sono stati accu-sati di comparaggio, e di questodovranno rispondere anche agli or-dini, ma probabilmente sarannoperseguibili anche per truffa alloStato e per danni a pazienti, maga-ri sostenuti dalle associazioni deiconsumatori, avendo curato nonsecondo “scienza e coscienza” masecondo evidenti interessi econo-mici. Sulla stampa non specializza-ta, i colpevoli di questa situazionesembrano essere solo gli informato-ri farmaceutici.In un momento in cui il progetto dilegge per l’istituzione di un Albo de-gli informatori veniva avversato dapiù fronti, compresa l’Antitrust, que-sto scandalo arriva a rafforzare le in-tenzioni di chi vuole l’urgente appro-vazione parlamentare del provvedi-mento. Altri chiedono più radical-mente l’eliminazione della figura del-l’informatore, in quanto priva di va-lenze scientifiche. È di quest’ultimoavviso, Gianluigi Carpeggiani auto-re di un durissimo intervento appar-so su ItaliaOggi del 11 marzo dal ti-tolo: “Vietare le visite degli informa-tori medico-scientifici “. Riprenden-do solo alcune frasi dell’articolo “Ta-le figura è costituita da emissari del-le case farmaceutiche, che non fan-no altro che stabilire quei contattipersonali ed amicali che sono ilmezzo per la conclusione di accor-di illeciti.” Per quanto riguarda la lo-ro funzione di informazione:” attual-mente l’aggiornamento scientificodei medici avviene prevalentementeattraverso Internet, nonché attraver-so la lettura delle riviste scientifichee la partecipazione ai convegni”. Econclude: “se il ministro Sirchia vuo-le veramente risolvere il problema, èsufficiente che elimini questa ambi-gua figura (…) prescrivendo che lecase farmaceutiche sottoscrivanouna dichiarazione obbligatoria dimancato utilizzo di loro personale ocollaboratori del suddetto tipo.” Ilsettore veterinario sembra non es-sere coinvolto dal problema, in par-te per merito suo, in parte perché ilmercato farmaceutico veterinario èancora molto contenuto e certa-mente anche perché la forte con-correnza fra le aziende produttrici silimita a pochissimi settori. La SCI-

VAC prima e l’ANMVI poi hanno ri-chiesto alle aziende figure di infor-matori che fossero veramente pre-parati, e possibilmente veterinari,impegnati in questa attività a tempopieno. L’informatore scientifico nelsettore veterinario è spesso una fi-gura “mista”, avendo anche compitidi vendita. Questa anomalia del set-tore ha portato l’ANMVI a condivide-

re la posizione di AISA, volta adescludere gli informatori scientificiveterinari da un provvedimento isti-tutivo di un albo e che non avrebbepermesso alle aziende di continuaread operare come al presente.Ritengo comunque necessario an-che rispetto alla possibilità di ge-stione diretta del farmaco da partedel veterinario, che l’AISA per le

aziende produttrici, l’Ascofarve peri grossisti e soprattutto gli Ordini peri veterinari si impegnino in strettacollaborazione a rispettare regole dicomportamento che per i veterinarisono già inserite nel Codice Deon-tologico e per gli altri settori, se nonsono già previste, potrebbero esse-re considerate in un codice di auto-disciplina. Nel nostro “piccolo” visto

che la nostra immagine cerchiamodi costruircela con grande faticasarebbe veramente un suicidiocommettere gli errori imputati oggialla medicina umana; ma non ba-stano le regole ed i controlli, deveessere ovviamente un impegno ditutti noi che abbiamo scelto questaprofessione con convinzione, dedi-zione ed impegno. ■

PROFESSIONE VETERINARIA 3/2003 37RIFLESSIONI

Ma servono gli informatori?di Luigi Poretti

Page 36: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 3

Impegnoprofessionale

Caro Scotti, In questi giorni sono apparsi suiquotidiani alcuni dati sull’orga-nizzazione dei sindacati nel set-tore pubblico, dati che eviden-ziavano anche i costi che l’ammi-nistrazione deve sostenere so-prattutto per i distacchi e per-messi sindacali. In sostanza chisvolge attività sindacale in que-sto settore viene regolarmenteretribuito anche se il suo impe-gno nel sindacato, probabilmen-te, lo terrà sempre lontano dalsuo posto di lavoro. L’articoloche ho letto era fortemente criti-co verso questa situazione alpunto da apparire qualunquista eper certi versi superficiale in con-siderazione del ruolo importantee sociale che i sindacati dei di-pendenti hanno sempre avuto. Ilmio pensiero però è andato subi-to a tanti colleghi che operano al-

l’interno dell’ANMVI, a livello na-zionale o locale, e che in cambiodel loro impegno non solo nonhanno emolumenti, raramenterimborsi spese, e molto spessoper partecipare alle riunioni sonocostretti anche a chiudere l’am-bulatorio o trovare un sostituto. Èdoveroso aggiungere che se unlibero professionista dedica ilsuo tempo ed i suoi sforzi all’atti-vità scientifica avrà certamenteun ritorno economico sia comerelatore in congressi o seminarisia, per lo sviluppo del suo am-bulatorio, come riferimento peraltri colleghi se al contrario rivol-ge i suoi interessi ed il suo impe-gno ai problemi professionali nonavrà alcuna convenienza econo-mica visto che tutte le cariche or-dinistiche, associative o in gene-re legate alla professione nonprevedono alcun compenso.Inoltre, purtroppo, questi incari-chi difficilmente portano ringra-ziamenti dei colleghi o altre sod-disfazioni. Chi ha esperienza atti-va in questo settore ha infatti do-

vuto constatare che se porti aicolleghi nozioni o informazioniscientifiche che faranno crescereanche qualitativamente il loro la-voro troverai attenzione, disponi-bilità e riconoscenza mentre segli vai a parlare di ECM, 626,buone pratiche, ecc. diventi su-bito soltanto un rompi... Mi rendoconto quindi, e spesso ci penso,che a questi colleghi che da annidedicano il loro tempo per farcrescere qualitativamente e mi-gliorare professionalmente la no-stra categoria andrebbe almenodedicato un monumento o, per ri-sparmiare, una lapide a PalazzoTrecchi, a spese loro, natural-mente! Un caro saluto.

Lettera firmata

Una veterinariaetica

Caro Carlo, lo scandalo Glaxo ha soltanto fat-to emergere un sistema da tem-po risaputo e tacitamente accet-tato nel rapporto scorretto espesso illegale fra aziende e me-dici per incentivare le prescrizio-ni. Non so se questo tarlo ha giàcontaminato anche il nostro set-tore ma non vi è dubbio che i ri-schi sono abbastanza evidenti.La nostra è una categoria chepresenta una forte crisi occupa-zionale e la speranza di tutti, ulti-ma speranza, è quella di aprireun ambulatorio e spesso questadecisione viene presa in modosuperficiale senza avere chiari iproblemi, numerosi ed enormi,che si incontrano lungo la strada.Ci si trova poi in una condizionedi concorrenza sempre più fortein situazioni di sopravvivenzache non permettono a volte di es-sere troppo rispettosi delle nor-me e delle regole deontologiche.Parlare in queste condizioni dibuone pratiche veterinarie vienfin da ridere. Purtroppo i proble-mi sono altri e più immediati: le

tariffe non rispettate, il farmaco innero, la concorrenza sleale, unaevidente deregulation a livello diaggiornamento ed investimentinella propria struttura, ecc. Dauna situazione così difficile nonmi meraviglierei quindi che an-che il nostro settore possa venirecontaminato da azioni di compa-raggio. Per quanto ancora le no-stre scelte terapeutiche sarannosoltanto basate sulla nostra co-scienza e professionalità nell’in-teresse del paziente? Io credo alcontrario che proprio il momentodella prescrizione debba esserepiù che mai la sintesi della nostraprofessione esprimendone la in-trinseca etica e cultura medica. Èvero che la società in cui vivia-mo, partendo dal mondo politico,esprime sempre meno comporta-menti etici ma la coscienza medi-ca non può arrendersi a questoimbarbarimento. Nessuna diffi-coltà o condizione di sopravvi-venza professionale potrannomai giustificare deroghe ai nostri

principi professionali. Spero che igiovani che oggi dopo tante illu-sioni e tante fatiche per arrivarealla laurea si trovano completa-mente impreparati ad affrontare ilmondo del lavoro possano capirel’importanza irrinunciabile diquesti principi, Un caro saluto.

[email protected]

PROFESSIONE VETERINARIA 3/200338LETTERE AL DIRETTORE

“Quando gli animalisbadigliano hanno un volto

umano”Karl Kraus

@

Non sono Poretti!Caro Carlo,recentemente a Torino è stata diffusa tra i colleghi una lettera anonimanella quale, oltre ad altre stupidaggini che non mi riguardano, si allu-deva anche alla mia persona definendomi “il Deus ex machina dellaveterinaria” ed mi veniva affibbiato il nome di “Dr. Luigi Poretti”.Non ho capito il significato di quanto scritto fino a quando qualcuno miha spiegato che il su nominato Poretti firma articoli pepati sulla rivistache dirigi.Da circa quattro anni faccio il possibile per non essere coinvolto in po-lemiche dell’ambiente veterinario e mi dedico esclusivamente al miosettore professionale; anche per questo motivo non leggo più le rivistedi categoria ma solo quelle con contenuto scientifico. Perciò del Poret-ti non sapevo alcunché e non ho idea se quello che scrive coincide omeno con le mie idee, ma non mi interessa minimamente. Voglio soloprecisare a tutti i lettori di Professione Veterinaria che ho sempre so-stenuto con determinazione le mie opinioni senza nascondermi dietropseudonimi e che quindi, se qualcuno mi identifica con un collabora-tore della rivista, si sbaglia. Ti prego di pubblicare al più presto questa mia lettera. Cordiali saluti.

Prof. Claudio Peruccio, Dip. ECVOUniversità degli Studi di TorinoFacoltà di Medicina Veterinaria

Società operante nel settore PET da oltre 30 anni, ricerca:

4 VETERINARIda inserire nella propria struttura commerciale nella posizione diArea Manager per: Piemonte - Liguria; Lombardia; Triveneto; EmiliaRomagna. I candidati ideali sono giovani laureati con notevoli capacità rela-zionali e attitudine alla vendita; sono automuniti; e hanno una buo-na conoscenza della lingua inglese. Avranno il compito di svolgereattività di informazione presso gli ambulatori veterinari o di affianca-mento o supporto alla forza vendita nelle visite ai clienti. Sono ri-chieste la residenza in zona e la disponibilità a viaggiare nella zonadi competenza. Si invitano gli interessati ad inviare il proprio curriculum, citando an-che sulla busta il rif. AM3/03, per posta prioritaria o via email a: EVsrl via Trecchi, 20 - 26100 Cremona, email [email protected].

Cari Colleghi,

i libretti di vaccinazione del cane e del gatto, realizzati dallaSCIVAC, secondo le indicazioni della FSA e della FECAVA,sono nuovamente disponibili. Nella loro versione originale,senza inserzioni pubblicitarie, i libretti possono essere ri-chiesti alla tipografia Press Point, al puro costo di stampa econ contributo di spese di spedizione.Non sono invece più disponibili le copie sponsorizzate che,in collaborazione con alcune aziende farmaceutiche e man-gimistiche, la SCIVAC distribuiva gratuitamente negli anniscorsi.

500 COPIEEuro 87,80

Richiedere a

Press Point srlVia Cagnola 35 - 20081 Abbiategrasso

Tel. 02/9462323 - 02/94965467 - Fax 02/94969304Email [email protected]

Page 37: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 3

Sito principale Cremona Sede SCIVAC Palazzo Trecchi, via Trecchi 20 - Tel. 0372/460440

Sito secondario Perugia Centro Studi SCIVAC – AVULP, via Morettini 19 - Tel. 075/5058703

SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIA

ASSOCIAZIONE VETERINARI UMBRI LIBERI PROFESSIONISTI

in collaborazione con

3 CREDITI

PROGETTO DI SPER IMENTAZ IONE DI AGGIORNAMENTO A DISTANZA

La prima videoconferenza di Medicina Veterinaria in ItaliaAGGIORNAMENTI IN CHIRURGIA DEL CANE E DEL GATTOorganizzato da

Eventi Veterinari

18 Maggio 2003

PROGRAMMA SCIENTIFICO

9.30 Registrazione dei partecipanti e ve-rifica presenze

10.25 Saluto ai partecipanti, presentazio-ne dei relatori ed inizio dei lavori

10.30 Diagnosi e trattamento chirurgicodelle più frequenti patologie delleprime vie aeree Massimo Olivieri

11.30 Diagnosi e trattamento chirurgicodello shunt porto-sistemico Massimo Olivieri

12.15 Discussione

12.45 Pranzo a buffet offerto da Bayer

14.00 Valutazione comparativa dell’effi-cacia dell’Enrofloxacin nel periodoperioperatorio in cani con patolo-gie del tratto gastro-entericoMassimo Mariscoli

15.00 Discussione

15.15 Pausa caffè offerta da Bayer

15.45 Chirurgia laparoscopica nel cane:tecnica generale d’esame e pro-cedure elettiveLucio Petrizzi

16.30 Discussione

17.00 Test di valutazione dell’apprendi-mento e discussione finale

17.30 Consegna degli attestati di parteci-pazione e termine della giornata

RELATORI

MASSIMO MARISCOLI Prof. Ass. Med Vet, Dipl ECVN - Università degli Studi di Teramo

MASSIMO OLIVIERI Med Vet, Samarate (VA)

LUCIO PETRIZZI Professore Associato di Clinica ChirurgicaVeterinaria – Università degli Studi di Tera-mo

L’iscrizione dà diritto a:•partecipazione alla videoconferenza•attestato di frequenza•attestato con crediti formativi ECM•coffee break e pranzo offerti da Bayer

La partecipazione alla video-conferenza è gratuita per tutti

i Medici Veterinari con obbligo di pre-iscrizione.

La presente scheda deve esserecompilata in ogni sua parte e inviata

entro il 5 MAGGIO 2003 a:

Eventi VeterinariSegreteria Iscrizioni - Paola Gambarotti

Via Trecchi 20 - 26100 CremonaTel. 0372/403508 - Fax 0372/457091

E-mail [email protected]

NOME .........................................................

COGNOME...............................................

VIA............................................. N°.............

CITTÀ ........................................... PR.........

TEL...............................................................

E-MAIL........................................................

COD. FISCALE............................................

Desidero partecipare alla videoconfe-renza presso

CREMONA ❒

PERUGIA ❒

Crediti ECMQuesto evento è stato accreditato presso il Ministerodella Salute ai fini del programma ECM (EducazioneContinua in Medicina). I crediti formativi assegnati sono 3.

Per ottenere l’attestato di partecipazione all’eventoriportante i crediti assegnati è obbligatorio: • essere puntuali ed essere in sala entro l’inizio del-

la prima relazione prevista• compilare e riconsegnare firmato il modulo di valuta-

zione dell’evento • compilare e riconsegnare il test di verifica dell’ap-

prendimento • effettuare i controlli di verifica della presenza

Per la normativa prevista consultare il sito del Mini-stero della Sanità all’indirizzo http://ecm.sanita.it/

A.N.M.V.I.Associazioni federate

Page 38: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 3

PROFESSIONE VETERINARIA 3/200340

Progetto di aggiornamentoa distanza

Aggiornamentiin chirurgia delcane e del gatto

In Italia, la primavideoconferenza diMedicina Veterinaria

La SCIVAC, in collaborazione conAVULP, organizza, per la primavolta in Italia una videoconferenzadi Medicina Veterinaria. Aggiorna-menti in chirurgia del cane e delgatto sarà il tema affrontato. L’evento, avrà luogo il 18 maggio2003, presso la sede SCIVAC diCremona (sede principale) ed invideoconferenza presso il CentroStudi SCIVAC/AVULP a Perugia(sede secondaria).

Il Dr. Massimo Mariscoli - Prof.Ass. Med Vet, Dipl ECVN, Univer-sità degli studi di Teramo; il Dr.Massimo Olivieri - Med Vet, Sama-rate, (VA) e il Dr. Lucio Petrizzi -Professore Associato di ClinicaChirurgica Veterinaria - Universitàdegli Studi di Teramo, saranno irelatori della giornata. Diagnosi e trattamento chirurgicodelle più frequenti patologie delleprime vie aeree e dello shunt por-to-sistemico; valutazione compa-rativa dell’efficacia dell’enrofloxa-cin nel periodo perioperatorio incani con patologie del tratto ga-stroenterico e la chirurgia laparo-scopica nel cane, saranno le rela-zioni trattate nel corso della vi-deoconferenza.La partecipazione è gratuita pertutti i Medici Veterinari, è pertantoobbligatorio inviare la scheda d’i-scrizione alla segreteria - Tel.0372/40.35.08.

La SIVARorganizza uncorso base dichirurgia Cremona, 8-9-10 maggio 2003

La SIVAR, in collaborazione conPharmachia Animal Health, dall’8al 10 maggio 2003, organizza aCremona, un corso base di “Chi-rurgia nel bovino”. Direttore delcorso, Dr. Paolo Bossi. Relatori:Dr. Enrico Chiavassa, Dr. Massi-mo Gualtieri, Dr. Vittorio Marchi,Dr. Alfonso Pirovano e Dr. DavidePravettoni. Il corso è aperto ad un massimodi 20 iscritti, la scheda d’iscrizio-ne è da inviare in busta chiusa ovia fax, entro e non oltre il 30 apri-le 2003 alla Segreteria SIVAR invia Trecchi 20 - Cremona. Tel.0372/40.35.39

La gestione delvitello, laprevenzione e laterapia dellepatologieneonataliLa gestione del vitello, la pre-venzione e la terapia delle pato-logie neonatali nell’allevamentobovino, è il titolo dell’incontro re-gionale organizzato dalla Delega-zione SIVAR Sardegna per Saba-to 17 Maggio 2003. La giornata siterrà presso il centro Congressua-

le Tramtza (Oristano). Relatori: dr.Marco Colombo - Med Vet LiberoProfessionista (Mi), Vicepresiden-te SIVAR; prof. Antonio Scala - Fa-coltà di Medicina Veterinaria diSassari. All’evento sono stati attri-buiti 4 crediti ECM. L’accesso ègratuito per i soci SIVAR ed AI-VEMP in regola con la quota as-sociativa 2003. Per informazionitelefonare alla Segreteria SIVARTel. 0372/403539 - www.sivarnet.it

PROGRAMMA SCIENTIFICO8.30 Registrazione partecipanti9.00 La gestione del vitello dal

parto allo svezzamentoMarco Colombo

11.00 La prevenzione e la terapiadelle patologie neonatali

11.00 Discussione11.30 La Criptosporidiosi bovina:

morfobiologia dell’apparatoeziologico, diagnosi e noteepidemiologiche in Sarde-gnaAntonio Scala

13.00 Discussione13.15 Consegna questionario di

apprendimento ECM echiusura lavori

27 aprile 2003:IncontroSIARMUVSocietà Italiana di AnestesiaVeterinaria per Animali daCompagnia

Divulgare le tecniche di analgoa-nestesia loco regionale dimostra-tesi da sole o associate all’ane-stesia generale in un cocktail dianestesia “blended” in modo daesser più mirate ai target da otte-nere, tra i quali la maggior stabi-lità emodinamica dei pazienti, so-no gli obiettivi dell’incontro orga-nizzato dalla SIARMUV domenica27 aprile a Palazzo Trecchi, Cre-mona. RELATORI: Dr.ssa AlessandraBergadano, Dr. Alessandro DeSimoi, Dr. Emilio Feltri, Dr. Atti-lio Rocchi, Dr.ssa Claudia Spa-davecchia.L’evento ha ottenuto dal Ministerodella Salute 7 crediti ECM. Per informazioni rivolgersi alla Se-greteria - Elena Piccioni Tel. 0372/40.35.02 email [email protected].

PROGRAMMA SCIENTIFICO

8.30 Registrazione dei parteci-panti

9.00 Tecniche di anestesia loco-regionale in chirurgia maxi-lo-faccialeAlessandro De Simoi

9.45 Anestesia epiduraleClaudia Spadavecchia Alessandro Bergadano

10.30 Pausa10.45 Anestesia del plesso bra-

chiale

Claudia Spadavecchia Alessandro Bergadano

11.30 Video del Dr Bellentani sulplesso ed esercitazionesull’anestesia epidurale

13.00 Pausa pranzo14.00 Anestesia regionale intra-

venosaClaudia Spadavecchia Alessandro Bergadano

14.45 Nuovi orizzonti: cateteri pe-ridurali e nuove molecole Claudia Spadavecchia Alessandro Bergadano

15.30 Pausa15.45 Stato dell’arte negli umani

G. Orlandini16.30 Video sull’anestesia regio-

nale intra-venosa e accennisul funzionamento di unneuro- stimolatore periferi-co (stimul plex braun)Emilio Feltri - Attilio Rocchi

18.00 Discussione e valutazionedell’apprendimento

18.30 Consegna degli attestati

Attività formativa residenziale

“Disfagia,rigurgito,vomito” “Urine rosse”Aspetti radiografici edecografici: confronti e scelte

A Bologna, presso il Novotel Villa-nova di Castenaso, il CVB orga-nizza domenica 25 maggio unagiornata dal titolo “Disfagia, rigur-gito, vomito” “Urine rosse”Aspetti radiografici ed ecografici:confronti e scelte”. L’obiettivo del-la giornata è di fornire ai parteci-panti conoscenze teoriche e ag-giornamenti; coinvolgere i parte-cipanti nella discussione di casiclinici per giungere a una correttadiagnosi.Saranno affrontate lezioni frontalicon interscambio continuo dei re-

DALLE ASSOCIAZIONI

A Milano il46° MultisalaSCIVAC 8-11 maggio 2003, Fiera Milano

L a Fiera di Milano ospiterà, dall’8 all’11 maggio, il 46° Congresso Nazionale organizzato da SCIVAC.Distribuite su 7 sale le relazioni dei Colleghi nazionali ed internazionali. I relatori italiani e stranieri,faranno il punto sui progressi in medicina veterinaria per la cura dei piccoli animali garantendo

l’elevato livello scientifico delle relazioni. Il programma a sessioni multiple comprende la maggior parte dellediscipline medico veterinarie con diversi gradi di approfondimento, allo scopo di soddisfare le più svariateesigenze. Anche quest’anno i Workshop specialistici e le Sessioni Interattive saranno inclusi nella quota d’i-scrizione congressuale. Società specialistiche e rappresentanti regionali SCIVAC si riuniranno per fare il punto sull’attività scientifica.Inoltre, sabato pomeriggio alle 18.15 è prevista l’assemblea annuale dei soci SCIVAC. Per il 46° Congresso Nazionale SCIVAC è stata fatta richiesta di accreditamento complessivo per ciascunagiornata congressuale presso il Ministero della Salute ai fini del programma ECM. Sono stati assegnati i se-guenti crediti:giovedì 8 maggio: 8 crediti ECM venerdì 9 maggio: 7 crediti ECMsabato 10 maggio: 6 crediti ECMdomenica 11 maggio: 6 crediti ECMPer informazioni, contattare la segreteria organizzativa: Paola Gambarotti - Tel. 0372/40.35.08 - email [email protected].

Delegazioni Regionali SCIVAC

La SCIVAC in Calabria, Molise eToscana per gli incontri regionali

Si terranno domenica 27 aprile, rispettivamente a Cosenza, Termoli ea Calenzano (FI), gli incontri organizzati dalle delegazioni regionaliSCIVAC per la fine del mese di aprile. Gli incontri, che hanno ottenuto l’accredito ECM dal Ministero della Sa-lute, sono liberi e gratuiti per i soci SCIVAC in regola con la quota as-sociativa dell’anno in corso. Questi gli argomenti affrontati nelle tre re-gioni:- Calabria, “Il prurito e tutte le sue cause”. Relatore: Dr.ssa Fabia

Scarampella. Crediti ECM 5.- Molise, “Argomenti di neurologia veterinaria”. Relatore: Dr. Mar-

co Bernardini. Crediti ECM 4.- Toscana, “L’arte e la scienza delle citopatologia diagnostica”.

Relatore: Dr. Davide De Lorenzi. Crediti ECM 5.Gli incontri avranno inizio alle 8.30 per finire alle 18.00 circa. Per even-tuali informazioni, rivolgersi alla Segreteria SCIVAC - Lara Zava - Tel.0372/40.35.41 email [email protected] - web www.scivac.it.

CongressoNazionale

SIVAR 30/31 maggio 2003

Si informano i Medici Veterina-ri interessati che la Commissio-ne Nazionale per la Formazio-ne Continua in Medicina ha as-segnato al Congresso Nazio-nale SIVAR i seguenti creditiECM: - venerdì 30 maggio 5 crediti

ECM- sabato 31 maggio 6 crediti

ECM

21 PUNTI

7 CREDITI

Page 39: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 3

PROFESSIONE VETERINARIA 3/2003 41DALLE ASSOCIAZIONI

latori per l’approfondimento degliargomenti di specifica competen-za (Paolo Fonti per gli aspetti ra-diologici e Giuseppe Rubini perquelli ecografici) ed inoltre saràeffettuata la presentazione di im-magini radiologiche ed ecografi-che per la discussione di casi cli-nici con i partecipanti. Relatori:Dr. Paolo Fonti, Dr.ssa SusannaMarchetti, Dr. Giuseppe Rubini.

PROGRAMMA SCIENTIFICO9,00 Registrazione partecipanti9,15 Introduzione all’argomento

Susanna Marchetti - Presi-dente Circolo VeterinarioBologneseDISFAGIA, RIGURGITO,VOMITOPaolo FontiGiuseppe Rubini

9,30 Aspetti teorici11,00 Pausa11,15 Discussione casi clinici

URINE ROSSEPaolo FontiGiuseppe Rubini

14,30 Aspetti teorici15,30 Pausa15,45 Discussione casi clinici17,15 Test di valutazione del gra-

do di apprendimento e digradimento dell’evento

Giornata diAggiornamentoSIMeSCCremona - Palazzo Trecchi15 giugno 2003

La SIMeSC - Società Italiana diMedicina Sportiva del Cane - or-ganizza domenica 15 giugno aCremona una giornata di aggior-namento scientifico.

L’incontro è aperto ai soci SIMe-SC in regola con la quota asso-ciativa per l’anno 2003. Sarà pos-sibile l’iscrizione alla società an-che in sede congressuale. Per lagiornata è stata fatta richiesta diaccreditamento presso il Ministe-ro della Salute ai fini del program-ma ECM.

PROGRAMMA SCIENTIFICO9.00 Registrazione dei parte-

cipanti9.20 Rare patologie muscolo-

scheletriche del sogget-to in accrescimento, diorigine non traumatica;diagnosi, trattamento,prevenzione ed impattosulla futura performancedel cane da lavoro. Massimo Petazzoni

10.00 Scarso rendimento atle-tico nel cane da caccia. Paolo Conti

10.45 Fratture nel cane sporti-vo in accrescimento,trattamento e prognosiin rapporto al tipo diperformance. Alessandro Piras

11.35 Screening precoce perle patologie scheletrichelegate all’accrescimentoche rendono il cucciolonon idoneo alla attivitàsportiva. Aldo Vezzoni

12.30 Pausa pranzo13.30 Supplementi nutrizionali

ed accrescimento neisoggetti da lavoro dimedia e grossa taglia. Massimo Petazzoni

14.00 Medicina d’urgenza nelcane da lavoro, rabdo-miolisi da sforzo, colpodi calore ed altre fre-quenti patologie. Dia-gnosi, trattamento pro-gnosi e prevenzione. Paolo Conti

14.30 L’inalazione di corpi

estranei vegetali nel ca-ne da caccia:Incidenza, diagnosi etrattamento, prognosi. Filippo Martini

15.15 Problematiche legate al-la soppressione dell’e-stro e stimolazione dell’e-stro nel cane da lavoro. Giovanni Majolino

15.45 Approccio medico inter-nistico al cane da lavo-ro. Screening di base,analisi di laboratorio, etecniche diagnostichespeciali per le piu fre-quenti patologie endo-crine, respiratorie gastroenteriche e genoito uri-narie. Paolo Conti

16.30 Programma di allena-mento nel cane da Utili-ta e Difesa, esperienzepersonali. Massimo Floris

17.00 Criteri di selezione delcucciolo, conformazioneed attitudine orientate altipo di attività sportiva. Sabrina Giussani

18.00 Discussione18.30 Termine dell’incontro e

consegna degli attestati

Pista… sta perrombare il 3°MotoVetEhi, oramai siamo al terzo appun-tamento!!!! Chi di voi non cono-sce ancora il MOTOVET stia incampana, perché sentirà tra bre-ve rombare le nostre motorette.Per una volta dismettiamo i cami-ci e via, tutti i veterinari motoci-clisti si inguainino nelle loro tu-te di pelle. Dopo il Monferrato ed il LevanteLigure, quest’anno è la volta delLago di Garda: non importa dadove provenga il tuo equipaggio(mogli, sorelle, concubine, fratellietc…) unisciti a noi con l’unico lo-devole intento di trascorrere unapiacevole (e direi anche indimen-ticabile) giornata fra colleghi checondividono tra loro non solo lapassione per gli animali.Domenica 1 e Lunedì 2 Giugnogireremo attorno all’ameno lago,con una piccola sosta per ritem-prare le stanche membra, per ri-trovarci la sera alla cena socialeall’insegna della buona tavola in

un’incantevole località dell’entro-terra, dove si dormirà poi in unHotel, per rientrare con calma illunedì nelle rispettive dimore. Al di là della voglia di scorrazza-

re in libertà sui destrieri d’acciaioe di gustare le meraviglie eno-ga-stronomiche del Belpaese, l’ideache muove l’iniziativa è quella dicreare una piacevole occasionedi incontro fra colleghi, per fareconoscenza, sentirsi più “grup-po”, abbattere la triste e sterile di-mensione solitaria nella qualetroppo spesso chiudiamo la no-stra vita professionale. Insomma,per fare amicizia, ed anche un po’festa, e trovare magari il modo dianimare una rete che potrà esse-re occasione di crescita persona-le e di categoria. Le sparo un po’grosse, quasi come gli scarichidella mia motoretta, ma ci credosul serio… Intanto ringrazio chi ci ha credutonegli anni passati, che spero di ri-trovare, compresi gli sponsor(COVEL ITALIA, MERIAL, IDEEXX,WALTHAM, NOVARTIS, NUTRO eVETER-ZOO).Buona strada a tutti.

Per iscrizioni e informazioni, non-ché piacevoli chiacchierate:Dott. Massimo [email protected] A.Ve.Mu.S.Presidente Motovet

In vetrina il mondo delle carniLa crescita continua dellaproduzione internazionale dicarni

L’importante rassegna internazio-nale Eurocarne, in programma al-la Fiera di Verona dal 22 al 25maggio 2003, si propone anchecome un’interessante osservato-rio dell’andamento della produzio-ne mondiale di carni che dal 1994ad oggi ha registrato un aumentomedio di circa il 2,5% all’anno

Tra il 1994 e il 2002 la produzionemondiale di carni è cresciuta adun ritmo del 2,4% all’anno, pas-sando da meno di 200 ad oltre235 milioni di tonnellate.È quanto emerge nel rapporto2002 sul “Mercato della carne bo-vina”, curato da Ismea-Osserva-torio del latte.Andando ad analizzare più in det-taglio i diversi comparti del setto-re ci si accorge come la produzio-ne mondiale di carne bovina inquesti ultimi sette anni ha registra-to un andamento sostanzialmentestabile con una crescita media

CREDITI E.C.M.da acquisire annualmente

La Commissione del Ministero della Sanità incaricata per l’E.C.M. hastabilito la seguente progressione nel numero di crediti acquisibili an-nualmente: - 2002: 10 crediti (con un minimo di 5 ed un massimo di 20)- 2003: 20 crediti (con un minimo di 10 ed un massimo di 40)- 2004: 30 crediti (con un minimo di 15 ed un massimo di 60)- 2005: 40 crediti (con un minimo di 20 ed un massimo di 80)- 2006: 50 crediti (con un minimo di 25 ed un massimo di 100)

Durante il primo quinquennio (2002-2006) i crediti sono stati fissati incomplessivi 150, con un obbligo progressivo di crediti da 10 per il pri-mo anno (2002) fino a 50 per il quinto anno (2006), con un minimo an-nuale di almeno il 50% del debito formativo previsto per l’anno e conun massimo annuale del doppio del credito formativo previsto per l’an-no. I crediti non accumulati nel corso di un anno vanno comunque re-cuperati nel corso dell’anno successivo; al termine del 2006 i creditiaccumulati dovranno tassativamente ammontare a 150.

Ad esempio: nell’anno 2003 i crediti richiesti sono 20 con un minimodi 10 ed un massimo di 40. Nel caso in cui si ottenessero soltanto 10crediti nel corso del 2003, sarà necessario integrarli con ulteriori 10crediti nel corso dell’anno successivo (per raggiungere i 20 previstiper il 2003). Nel caso in cui si ottenessero più di 40 crediti, non saràpossibile recuperare i crediti eccedenti per gli anni successivi.

SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER EQUINISOCIETÀ FEDERATA ANMVI

L’USO DELL’ENDOSCOPIANEI DIFFERENTI

APPARATI IN MEDICINAEQUINA

Sabato 24 maggio 2003Reggio Emilia

Lunedì 26 maggio 2003Teramo

Seminario SIVE

5 CREDITI

Page 40: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 3

annua dello 0,9%. Una crescitapiù lenta, quindi, rispetto all’interosettore. Dal rapporto Ismea risulta eviden-te come nei Paesi europei l’epide-mia di Bse (meglio conosciutacon il termine di “mucca pazza”)e, secondariamente, gli episodi diafta epizootica che hanno tocca-to, oltre al vecchio continente, an-che zone dell’Estremo Oriente edel Sudamerica, hanno provocatouna riduzione assoluta della pro-duzione di carne bovina.Il 2002 è stato sicuramente un an-no di nuova crescita per il settoredelle carni bovine che finalmentestanno recuperando dalla crisiBse. Nell’Unione Europea, infatti,sempre secondo i dati Ismea, neiprimi sette mesi dello scorso annosono stati 15 milioni i capi bovinimacellati, il 9% in più rispetto allostesso periodo del 2001. In termi-ni di peso morto, il dato Eurostatparla di 4,2 milioni di tonnellate, inaumento dell’8% su base annua.

Relativamente ai diversi Paesi Ue,si evidenzia una crescita sostenu-ta in Francia (+10%) e nel RegnoUnito (+8%), con punte del 31%in Irlanda.Gli Stati Uniti rimangono il Paeseleader nella produzione mondialedi carne bovina con una produzio-ne vicina ai 12 milioni di tonnellate.Gli Usa rappresentano anche ilmaggior Paese esportatore di car-ni bovine, in termini di valore, conuna quota intorno al 22% (era il16,6% nel 1994). Per quanto ri-guarda, invece, le quantità è l’Au-stralia il primo Paese esportatore alivello mondiale (oggi circa il 70%della produzione di carne bovinaaustraliana viene esportata).La crescita produttiva più appari-scente è stata registrata dalla Ci-na che in questi ultimi 5 anni haraddoppiato la sua produzioneche è passata da 2,5 milioni ditonnellate ai 5,1 milioni attuali (da-ti Fao).Sono questi solo alcuni dei dati

del settore mondiale delle carniche sarà al centro dell’attenzionenella prossima edizione di Euro-carne, il Salone internazionaledelle tecnologie per la lavora-zione, conservazione e distribu-zione delle carni, in programmaalla Fiera di Verona dal 22 al 25maggio 2003.Eurocarne torna al suo pubblicointernazionale sempre più qualifi-cato dopo i risultati positivi regi-strati nell’ultima edizione del 2000dove, nonostante la particolare si-tuazione dettata dall’emergenza“mucca pazza”, ha fatto registrarela presenza, grazie anche allacontemporaneità con Intershop eCriotech Expo, di 573 espositori(di cui 151 esteri) su 63.000 mqespositivi complessivi e di45.000 visitatori professionali(provenienti da ben 77 Paesi).

Eurocarne è organizzato da Vero-nafiere, con il patrocinio di ANIMA- per conto di ASSOFOODTEC,Associazione Italiana CostruttoriMacchine, Impianti, Attrezzatureper la Produzione, la Lavorazionee la Conservazione Alimentare,

PROFESSIONE VETERINARIA 3/200342DALLE ASSOCIAZIONI

IV Torneo Nazionale di calcio per Rappresentative Regionali

di Medici Veterinari

Il IV Torneo Nazionale di calcio perRappresentative Regionali di MediciVeterinari, affiliato alla FederazioneItaliana Giuoco Calcio, si disputerà aPaestum, sui campi dell’Hotel Ari-ston, dal 31 maggio al 2 giugno.La competizione calcistica, nata nel1999 con spirito goliardico per ini-ziativa di un gruppo di colleghi ap-passionati di calcio, sta coinvolgen-do, anno dopo anno, un numerosempre maggiore di colleghi e Re-gioni. Per la prima volta scenderan-no in campo ben otto rappresentati-ve: Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Marche, Puglia, Sar-degna e Umbria, divise in due gironi di qualificazione. Le prime classi-ficate si contenderanno il titolo tricolore, le seconde accederanno allafinale di consolazione. Ogni squadra sarà composta da un massimo di22 veterinari-calciatori.A fine aprile il sorteggio dei gironi potrà essere seguito in tempo realesu Internet collegandosi al sito: www.ordineveterinarinapoli.it nella se-zione “Sport e svago”.Paestum 2003, come ogni manifestazione sportiva che si rispetti, ha lasua mascotte: il simpatico annutolo (figlio della bufala) “Guagliò” (“ra-gazzo” in napoletano, nome comunemente utilizzato dagli allevatoricampani ndr)Il IV Torneo Nazionale di calcio ha ottenuto il Patrocinio di:FNOVIRegione CampaniaANMVIOrdini Medici Veterinari CampaniaProvincia di Salerno Azienda soggiorno e turismo di PaestumComune di Capaccio - PaestumCome sempre nello sport è impossibile fare pronostici. La sfida ai cam-pioni in carica, i medici veterinari della Campania, è lanciata. Che vin-ca la migliore formazione.Inutile sottolinearlo: l’ingresso è gratuito per tutti. Lo spettacolo è assi-curato, buon divertimento a tutti.

ALBO D’ORO1999 UMBRIA a Palazzo d’Assisi (PG)2001 EMILIA ROMAGNA a Bologna2002 CAMPANIA a Montesilvano (PE)

Per il Comitato OrganizzatoreDr. Giuseppe Lucibelli

Newsletter SIODOVCome avrete notato, è cambiata la veste tipografica dellaSIODOV, il giornale informativo della Società Italiana diOdontostomatologia Veterinaria. La Newsletter rimarrà lostrumento di informazione sull’attività della SIODOV e sucorsi, congressi e seminari di interesse in Italia e all’estero.

Sempre a proposito di questioni editoriali, è con estremo piacere cheannunciamo la nascita dei “Quaderni di Odontostomatologia” (QdO), ungiornale scientifico che includerà articoli di argomenti vicini all’odonto-stomatologia veterinaria, dall’odontoiatria, alla chirurgia maxillofacciale,alla patologia orale. Il programma degli incontri SIODOV del 2003 è molto ricco, visto cheprevede ben tre incontri e un seminario ed è stato leggermente modi-ficato rispetto a quello anticipato. L’incontro di giugno, inizialmente pre-visto a Cremona per domenica 15, è stato spostato a Domenica 22,nella stessa sede. Il programma definitivo e corretto di Giugno è:SABATO 21 GIUGNO: SEMINARIO SIODOV/SIVAE (aperto a tutti i sociSCIVAC, scontato per i soci SIODV e SIVAE)DOMENICA 22 GIUGNO: 4° INCONTRO SIODOV: Presentazione di ca-si clinici (solo per i soci SIODOV, gratuito).

Margherita Gracis(Presidente SIODOV

La Società Italiana di Odontostomatologia Veterinaria

è lieta di annunciare il

5° CONGRESSO SIODOV

PALAZZO DEI CONGRESSI - Via Matteotti, 1 - Pisa28 SETTEMBRE 2003

con il patrocinio dellaFacoltà di Medicina Veterinaria dell’Università degli Studi di Pisa

TUMORI ORALI DEL CANE E DEL GATTO:dalla diagnosi al trattamento

SIODOV

RelatoriTBA

IscrizioniSegreteria SCIVAC - Elena Piccioni

Tel +39-0372-403502 - Fax +39-0372-457091 E-mail: [email protected] - website: www.scivac.it

Per informazioniD.ssa Margherita Gracis, Presidente EVDS e SIODOV

Tel +39-338-1874498, Fax +39-02-878353 - E-mail: [email protected]

che riunisce, tra le altre: COMA-CA, Unione Costruttori Macchineper la Lavorazione delle Carni,Unione Costruttori Affettatrici, Tri-tacarne ed Affini e Unione Co-struttori Impianti Frigoriferi.

Segreteria Organizzativa

Promexpo srl - Milano

Tel. 02/40922552

Fax 02/40922599

Page 41: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 3

PROFESSIONE VETERINARIA 3/2003 43ANNUNCI

OFFRO/CERCO LAVORO

• Offresi a laureandi e neolaureatila possibilità di tirocinio in medicinae chirurgia degli animali esotici inNovara. Inviare lettera di presenta-zione e curriculum a: Dr. Mattia Biel-li, V.le Buonarrotti 20/A - 28100 No-vara o [email protected].• Clinica Veterinaria città di Monzaoffre a laureandi o laureati tirocinioteorico pratico di tre mesi con pos-sibilità di alloggio gratuito e rimbor-so spese. Per informazioni tel.039/835300 o 039/2025777 e chie-dere del dott. T. Monti.

• Cerchiamo 2 medici veterinarida inserire in organico. Richiestoperiodo di prova retribuito di 6 me-si. Eventuali titoli o esperienze inchirurgia e/o ortopedia sui piccolianimali costituiranno elementopreferenziale. Per informazioni te-lefonare al seguente numero:0462/571318 e chiedere del Dr.Bucci. • Cercasi neolaureato per asso-ciazione professionale in zona Ra-venna-Forlì. Tel. al 333/2776201.• Ambulatorio, ben attrezzato, sitoin Empoli (Fi) cerca medico veteri-nario con buona esperienza nellaclinica e nella chirurgia dei piccoli

animali. Per informazioni telefonareal seguente numero telefonico:0571/711149.• Clinica veterinaria cerca colleganeolaureato da inserire nel proprio organico. Tel. 040/30.83.18• Veterinario napoletano moltomotivato, laureato nel 1988 con in-teresse alla chirurgia del cane edel gatto, in particolare all’ortope-dia, neurologia, oftalmologia e chi-rurgia dei tessuti molli, già in pos-sesso di un vasto strumentariospecialistico cerca lavoro pressoCliniche Veterinarie in Roma e din-torni. Telefonare al 339/32.01.159

VENDO/COMPRO

• Cedesi ambulatorio veterinariosito nell’hinterland di Milano nord-ovest. Telefonare da lunedì al sa-bato dalle 9.00 alle 10.30 al nu-mero 02/99027550.• Apparecchio RX mod. WARoD-S70/100 portatile, montato su sta-tivo con ruote piroettanti, centra-tore luminoso, limitatore a lamellemultiple, pedale e pulsante a “uo-mo morto”. Adatto ambulatoriopiccoli animali: € 2600,00 fattura-bili. Telefonare ore ufficio allo06/2202068.• Vendo apparecchio RX Euroa-stre 99 kv-100mA. Montato subraccio girevole a muro, con tavo-lo chirurgico 60 x 140 cm idrauli-co, ottimo anche per rx intraope-ratorie e rx displasia. Apparec-chio RX più tavolo a € 3.000,00 +IVA. Telefonare allo 0331/924538.• Stampante per ecografia a co-lori Sony Up 1800 Eps, come nuo-va, medico vende al prezzo di1.450 € + IVA. Tel. 055/219275ore pomeridiane. • Cedesi ambulatorio ben avvia-to e attrezzato: due sale visita, sa-la chirurgica, gabbie per ricovero.Zona Pordenone, confine con Ve-neto. Telefonare al 338/63.43.056• VETPRO SV-900 portatile a zai-netto, immagine B, B/B, B/M, 4fuochi, 3 linee da biopsia, sondalineare da 5 Mhz/65 mm, 2 batte-rie, tastiera con software per pic-coli e grossi animali, a 4.500, 00euro. Telefonare al 335/54.29.416• Vendo REFLOTRON, perfettostato con reagenti e materiale diconsumo. Euro 1.200,00. Perinformazioni telefonare allo0521/60.78.91

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Page 42: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 3

PROFESSIONE VETERINARIA 3/200344

I VeterinariItaliani nelConsiglio diAmministrazionedella COVELITALIA

Il 20 marzo 2003, nell’elegantecornice del Castello dei Principid’Acaja di Fossano, in provinciadi Cuneo, si è tenuta l’Assembleaordinaria dei Soci COVEL ITALIA.L’appuntamento ha assunto un si-gnificato di particolare importan-za, perché proprio in quest’occa-sione il Dottor Marc Helfre, in qua-lità di Amministratore Unico, haceduto il suo mandato, lasciandola guida della società ad un Con-siglio di Amministrazione elettodai Soci, composto da 5 MediciVeterinari liberi professionisti.L’incontro è iniziato con la presen-tazione del bilancio 2002 e conl’approvazione all’unanimità daparte dell’Assemblea.Ha fatto seguito un commosso di-scorso di commiato del DottorMarc Helfre che ha voluto ricorda-re le tappe più salienti della storiadi COVEL in Italia, a partire dall’e-sordio 14 anni or sono in quel diGenova, sino agli ultimi importan-ti eventi: il trasferimento a Marenealla fine del 1999, l’ampliamentodella propria gamma con i farma-ci per uso veterinario nel giugnodel 2000, l’apertura dell’azionaria-to della Società ai Veterinari italia-ni nel gennaio 2001, la creazionedi vantaggi economici e di nuoviservizi per i Soci. Ed ancora l’abbandono degli alle-vatori come clienti per dare vitaad una vera e propria Società ditipo professionale, appartenenteai Veterinari, al loro servizio e daloro gestita. Ecco perché la volontà di lasciarela guida di COVEL ITALIA ad unConsiglio d’Amministrazione diVeterinari liberi professionisti, ingrado di rappresentare al meglio ipropri Colleghi, dando voce alleloro aspettative e bisogni.Sono dunque risultati eletti 2 Vete-rinari italiani e 3 francesi (ricordia-mo che i Veterinari francesi deten-gono la quota di maggioranzadella Società):• Enrico CHIAVASSA, Veterina-

rio che esercita nel settore ani-mali da reddito, di Cavaller-maggiore (CUNEO)

• Gualtiero TANTURLI, Veteri-nario che esercita nel settoreanimali da compagnia, di Chia-vari (GENOVA)

• Bertrand PRUVOST, Veteri-nario che esercita nel settoreanimali da reddito e da compa-gnia, di Fauquembergues(FRANCIA), Presidente e Di-rettore Generale di ALCYON.

• Gilles BASTIEN, Veterinarioche esercita nel settore anima-li da reddito e da compagnia,di Brioude (FRANCIA), Presi-dente di COVELY (Lione) e Am-

ministratore di ALCYON.• Hervé HIARD, Veterinario che

esercita nel settore animali dareddito e da compagnia, diMont Dol in BRETAGNA(FRANCIA), Amministratore diALCYON e Vicesegretario Ge-nerale del SNVEL (Sindacatodei Veterinari Liberi Professio-nisti), il solo esistente in Fran-cia.

A sottolineare l’importanza delruolo dei Veterinari italiani nel pro-getto, è stato eletto alla guida del-la Società, in qualità di Presidentedel Consiglio di Amministrazione,il Dottor Enrico Chiavassa. Inoltre è stato creato un Consigliodi Consulenti, composto da Vete-rinari italiani, che avranno il com-pito di assistere gli Amministrato-ri, fare proposte ed osservazioni,comunicare con gli altri Soci infor-mandoli e facendoli parteciparealla politica della loro Società.Ciò non di meno, la presenza diAmministratori francesi testimo-nia il coinvolgimento dei Veterina-ri del gruppo ALCYON (circa4.000) ed il loro impegno sia stra-tegico che finanziario nei confron-ti di COVEL ITALIA.I colleghi francesi hanno volutoancora ricordare la nascita di So-cietà analoghe in Belgio ed inSpagna e hanno ribadito che laposta in gioco in Europa è alta:consiste nel rafforzare il peso del-la Categoria Veterinaria nel conte-sto Europeo. “La figura del Veterinario, troppevolte volutamente sottovalutata,dovrà conquistarsi una nuova di-gnità professionale, attraverso l’e-rogazione di servizi di qualità,compresa una consapevole e re-sponsabile dispensazione del far-maco”. Marc Helfre ha quindi proseguitocon alcune raccomandazioni:“La COVEL ITALIA dovrà adottareuna politica di chiarezza e traspa-renza, mantenendo la sua indi-pendenza, in modo da poter ri-spondere alle necessità dei propriSoci e dei Clienti senza ambi-guità. Dovrà mantenere dei buoni rap-porti con gli altri partners europei,pur non dimenticando le differen-ze culturali e di legge.Dovrà far partecipi e coinvolgere ipropri Soci nella politica della So-cietà”.

“Faremo tesoro di questi preziosiconsigli”, hanno affermato i neoe-letti Enrico Chiavassa e GualtieroTanturli al termine dell’Assem-blea, “facendoci garanti dellestrategie e dell’etica della nostraSocietà, perseguendo obiettiviprofessionali comuni, in accordocon i nostri soci”.

“Tre sono i punti che caratterizza-no COVEL ITALIA:1 è una Società per azioni cheappartiene ed è riservata ai Vete-rinari, nella quale ogni Socio, indi-stintamente, possiede un pac-chetto di azioni uguale agli altri. 2 è al servizio esclusivo dei Vete-rinari, avendo deciso di non dedi-carsi più agli allevatori per evitare

ambiguità e confusioni.3 è gestita unicamente dai Vete-rinari Liberi Professionisti attraver-so questo nuovo Consiglio”. Ed ancora:“La possibilità che diventi semprepiù una Società di Veterinari Italia-ni dipenderà naturalmente dal nu-mero di Colleghi che crederannonel nostro progetto, diventandoSoci e soprattutto partecipandoattivamente alla costruzione delnostro futuro professionale, ciògrazie anche ad una responsabi-le dispensazione del farmaco.Attraverso i risultati di una buonaattività commerciale saremo ingrado di raggiungere diversiobiettivi:1 mettere a disposizione dei no-

stri Soci un insieme di servizisempre migliore;

2 offrire ai nostri Clienti un’assi-stenza molto più adeguata alleloro necessità ed aspettative;

3 assumere un ruolo importantenei confronti della sicurezzadei prodotti di origine animalee del benessere animale;

tutto ciò con professionalità, tra-sparenza, innovazione e qualità.”

Il primo SistemaAntipulci percani e gatti cherisolveradicalmente ilproblemaPer una soluzione al problemapulci di cani e di gatti, NovartisAnimal Health propone una spe-cialità veterinaria innovativa deno-minata Capstar: un adulticida incompresse a base di nitenpyram.Il nitenpyram è un neonicotinoideche, interferendo con la neurotra-smissione delle pulci, le paralizzae le porta a morte. L’efficacia ab-battente sulle pulci inizia a mani-festarsi 15-30 minuti dopo la som-ministrazione e raggiunge il 95-100% entro 6 ore.Capstar è somministrato per viaorale e il suo principio attivo, il ni-tenpyram, è rapidamente assorbi-to ed è eliminato per via renaleentro 24 ore nel cane e 48 ore nelgatto.Capstar non ha controindicazionie può essere somministrato a ri-produttori maschi e femmine, inqualsiasi fase della gestazione edell’allattamento, a cuccioli e gat-tini a partire dalla 4a settimana divita e dal raggiungimento di 1 kg

di peso corporeo.L’elevata tollerabilità di Capstar èstata confermata nelle prove ditossicità acuta (nessuna reazioneavversa fino a 50 volte la doseraccomandata) e di tossicità cro-nica (somministrazione giornalie-ra per 6 mesi). Capstar è il perfet-to alleato di Program per il con-trollo integrato delle pulci. Pro-gram è l’IGR (Insect Growth Re-gulator) che, agendo per via si-stemica, inibisce la riproduzionedel 100% delle pulci.L’uso continuato di Program con-sente la progressiva disinfestazio-ne dell’ambiente ed impedisceche eventuali pulci “occasionali”generino una nuova infestazione.Utilizzati insieme, Capstar + Pro-gram danno vita al primo SistemaAntipulci in grado di risolvere ra-dicalmente il problema. Il Sistema, infatti, agisce sia sullapulce adulta che sulle forme im-mature, elimina rapidamente l’in-festazione dall’animale e previenela reinfestazione dell’ambiente.Agisce per via sistemica, quindisu tutta la superficie corporea del-l’animale, e garantisce una prote-zione continua nel tempo. La viaorale semplifica la somministra-zione, non è influenzata da piog-gia, bagni o autopulizia e non la-scia residui sull’animale e nell’am-biente. Il Sistema non ha controindicazio-ni e i due farmaci sono ben tolle-rati. Somministrazione e dosi:se l’animale è infestato è neces-sario somministrare Capstar unavolta alla settimana durante le pri-me 4/6 settimane in concomitanzaa un trattamento larvicida conProgram (1 compressa al meseper sei mesi).Nelle zone endemiche per la fila-riosi nei cani è possibile sostituireProgram con Sentinel.

Utilizzato da solo, Capstar è indi-cato per: - diagnosi immediata delle infe-stazioni da pulci;- in presenza di reazione allergicaalle pulci per ridurre rapidamentei sintomi;- alla prima visita di un cane o diun gatto;- nella preparazione dell’animaleall’intervento chirurgico;- prima di un ricovero.Capstar è disponibile in confezio-ni da 6 compresse: Capstar 11.4mg (per cani e gatti fino a 11 kg dip.c.) e Capstar 57 mg (per canida 11,1 a 57 kg di p.c.).

Restomyl®:preservare lanormo-reattivitàdella mucosaorale del cane edel gattoReactive System, il progetto Inno-vet finora dedicato totalmente a

problematiche di tipo dermatolo-gico, oggi apre le porte all’odon-tostomatologia. Target: irritazionied infiammazioni del cavo oraledel cane e del gatto. Risposta:Restomyl®, un gel odontostomato-logico ad elevata mucoadesivitàper normalizzare gli stati iper-reat-tivi della mucosa orale.

Il cavo orale rappresenta un di-stretto ad altissima reattività biolo-gica.Le costanti sollecitazioni sia mec-caniche che microbiche, e l’esi-stenza di zone anatomicamenteprive di difesa e predisposte a ri-stagni irritativi (giunzione dento-gengivale e solco gengivale),contribuiscono a mantenere ele-vato il tono reattivo di questo di-stretto. In particolare, è il tessutodi rivestimento del cavo orale - lamucosa - ad avere la più marca-ta reattività biologica, e ad esse-re, per questo, particolarmentesoggetta ad alterazioni della pro-pria fisiologica normo-reattività.Ciò può avvenire sia come conse-guenza transitoria di manualità edi tecniche odontostomatologiche(es. detartrasi), sia in seguito al-l’azione scatenante e/o predispo-nente di una lunga serie di fattorieziologici (placca in primis), ca-paci di avviare quelle malattie in-fiammatorie ad andamento croni-co-ricorrente, classicamente notecome parodontopatie (gengiviti,periodontiti), stomatiti e stomato-mucositi.I fenomeni irritativi transitori conse-guenti alle sollecitazioni meccani-che legate a manualità odontosto-matologiche e le malattie infiam-matorie del cavo orale, sono, dun-que, entità sostenute entrambe dafenomeni di iper-reattività locale,dove il mastocita della mucosagioca un ruolo di primo piano.Modulare le risposte di questa“cellula sentinella” rappresenta,allora, un utile mezzo per control-lare quegli stati fisiopatologici ofrancamente patologici alimentatidall’iper-reattività mucosale.Sulla base di questo presuppo-sto, ed in seno al progetto REAC-TIVE SYSTEM (finora dedicato al-la sola dermatologia, con prodotticome il Redonyl ed il Repygel), In-novet sta lanciando in questi gior-ni Restomyl®, un gel odontosto-matologico ad elevata mucoade-sività, sviluppato per controllaregli stati iper-reattivi della mucosaorale.Restomyl® contiene:- Adelmidrol, una sostanza ap-

Per l’invio dei comunicati stampa:

Tel. 0372/40.35.41email [email protected]

DALLE AZIENDE

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Page 43: Professione Veterinaria, Anno 2003, Nr 3

partenente alla classe delleALIAmidi (il cui capostipite ènoto come Palmidrol), che, tra-mite uno specifico meccani-smo biologico, sono in gradodi ridurre l’eccessivo rilascio dimediatori infiammatori da partedei mastociti e di altre celluleimmunitarie (es. macrofagi, ba-sofili). Così facendo, riportanoa norma l’iper-reattività distret-tuale, riducendo conseguente-mente i segni ed i sintomi adessa associati (es. iperemia,edema, dolorabilità).

- Acido traumatico, una sostan-za di origine vegetale, capacedi stimolare la riepitelizzazione,cioè la ricostruzione dell’epite-lio mucosale, soprattutto lì do-ve interessato da erosioni e/oulcerazioni.

- Fitosfingosina, un compostonaturalmente presente negliepiteli - dove funziona da “mat-tone da costruzione” per le ce-ramidi (sfingolipidi indispensa-bili per la corretta funzionalitàdi barriera della mucosa) - chepossiede potenti attività batte-riostatiche, in quanto in gradodi limitare sensibilmente la cre-scita di batteri Gram-positivi eGram-negativi, e di impedirnel’aderenza al substrato epite-liale.

- Acido jaluronico, un glicosami-noglicano naturalmente dotatodi una potente mucoadesività,capace, cioè, di aderire tramitemeccanismo recettoriale agliepiteli, e di comportarsi, altresì,da vera e propria “spugna mo-lecolare”, adsorbendo e rila-sciando le sostanze congiunta-mente presenti in formulazione.

Restomyl® è disponibile nella ver-sione ad esclusivo uso professio-nale, Restomyl® Vet-P (confezio-ne da 3 siringhe precaricate a 2ml, con beccuccio applicatore).Per il proseguimento della terapiada parte del proprietario, è dispo-nibile una seconda confezione da30 ml con erogatore

PYODERM loshampoo conclorexidinacontro i batteriPYODERM è uno shampoo conclorexidina e svol-ge un’attività de-tergente ed igie-nizzante.Grazie alla suanuova formula in-novativa conspherulites il prin-cipio attivo mi-croincapsulato,agisce sia in su-perficie che inprofondità. Con urea e glicerina idrata e ri-struttura il pelo del nostro amico aquattro zampe. Grazie alla sua base lavante deli-cata è perfettamente adatto all’u-so sulla cute irritata.

PROFESSIONE VETERINARIA 3/2003 45DALLE AZIENDE

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Premio Virbac Virbac Italia mette in palio un premio per il miglior lavoro inedito sulla terapia con l’interferone ricombinante felino. Una commissione scientifica qualificata: Dott. Georges Bufala - Manager Direzione Medica Virbac - Carros Francia, Dott. Stefano Bo - Libero Professionista - Torino, Prof. Paolo Famigli Bergamini - Dipartimento Clinico Veterinario - Università di Bologna valuterà e sceglierà il lavoro considerato migliore.In base alla possibilità di un’eventuale pubblicazione dei lavori o di parte di essi Virbac chiederà preventivamente l’autorizzazione agli autori stessi. Il premio consiste in un viaggio per due persone pari ad un totale complessivo di 2000 €Il vincitore riceverà comunicazione scritta tramite lettera raccomandata. Verrà data comunicazione anche attraverso la stampa di settore.I lavori per essere accettati e valutati dovranno pervenire entro il 31 ottobre 2003 presso la sede di Virbac Italia - Via dei Gracchi 30 - 20146 Milanoatt. Dott. Anna Rondolotti

Per informazioni

Paola GambarottiPalazzo Trecchi, Via Trecchi, 20

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PROFESSIONE VETERINARIA 3/200346CALENDARIO ATTIVITÀ

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PROFESSIONE VETERINARIA

CORSO SIVAR ECOGRAFIA PRATICA BOVINA - Cremona - Crediti ECM 24Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria SIVAR - Tel. 0372/403539 - email [email protected]

SIARMUV Cremona - Crediti ECM: 7 - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403502 email [email protected]

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC CALABRIA IL PRURITO E TUTTE LE SUE CAUSE - Calabria Centro Congressi Palagarden - CS - Relatore: dr.ssa Fabia Scarampella -Crediti ECM 5 - Per informazioni: Lara Zava - Segreteria SCIVAC - Tel. 0372/403541 - email [email protected]

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC MOLISE ARGOMENTI DI NEUROLOGIA VETERINARIA - Molise Hotel Eden, Campobasso - Relatore: dr. Marco Bernardini - CreditiECM 4 - Per informazioni: Lara Zava - Segreteria SCIVAC - Tel. 0372/403541 - email [email protected]

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC TOSCANA L’ARTE E LA SCIENZA DELLA CITOPATOLOGIA DIAGNOSTICA - Toscana - Delta Florence, Calenzano - FI - Relatore: dr. Davide De Lorenzi- Crediti ECM 5 - Per informazioni: Lara Zava - Segreteria SCIVAC - Tel. 0372/403541 - email [email protected]

CORSO AIVEMP IL LATTE, LA TRASFORMAZIONE E I PRODOTTI LATTIERO-CASEARI DOP E TRADIZIONALI - Palermo - Richiestoaccredito ECM - Per informazioni: Sabina Pizzamiglio - Segreteria AIVEMP - Tel. 0372/403537 - email [email protected]

CORSO AIVEMP IL LATTE, LA TRASFORMAZIONE E I PRODOTTI LATTIERO-CASEARI DOP E TRADIZIONALI - Ragusa - Richiestoaccredito ECM - Per informazioni: Sabina Pizzamiglio - Segreteria AIVEMP - Tel. 0372/403537 - email [email protected]

CORSO SIVAR CORSO BASE DI CHIRURGIA BOVINA - Cremona - Crediti ECM 21 - Per informazioni: Paola Orioli -Segreteria SIVAR - Tel. 0372/403539 - email [email protected]

46° CONGRESSO NAZIONALE MULTISALA SCIVAC ACQUARIOLOGIA, DIAGNOSTICA PER IMMAGINI, GASTROENTEROLOGIA, MALATTIE CARDIOVASCOLARI, MALATTIEINFETTIVE, MALATTIE RESPIRATORIE, MEDICINA FELINA, NEUROLOGIA, NUTRIZIONE, OFTALMOLOGIA, ORTOPEDIA,PRACTICE MANAGEMENT, UROLOGIA - Milano - Crediti ECM: 8 (I parte 8/05) 7 (II parte 9/05) 6 (III parte 10/05) - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403508 - email [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO DI CHIRURGIA E TRAUMATOLOGIA DELLE ESTREMITA’ DISTALI DEGLI ARTI - Cremona - CreditiECM: 35 - Per informazioni: Catia Arisi - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403506 - email [email protected]

DELEGAZIONE REGIONALE SIVAR SARDEGNA LA GESTIONE DEL VITELLO, LA PREVENZIONE E LA TERAPIA DELLE PATOLOGIE NEONATALI NELL’ALLEVAMENTOBOVINO DA LATTE - Tramata (OR) - In prossimità del distributore Esso, Sala Congressi Tramata, SS 131, Km 103 -Relatore: dr. Marco Colombo, prof. Antonio Scala - Crediti ECM 4 - Per informazioni: Paola Orioli- Segreteria SIVAR- Tel 0372/403539 - email [email protected]

VIDEOCONFERENZA SCIVAC AGGIORNAMENTI IN CHIRURGIA DEL CANE E DEL GATTO - Cremona, Perugia - Relatori: Dr. Massimo Mariscoli, Dr. Massimo Olivieri,Dr. Lucio Petrizzi - Crediti ECM 3 - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403508 - email [email protected]

CONGRESSO FECAVA Lisbona

SEMINARIO SIVE ENDOSCOPIA - Reggio Emilia Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403502 - email [email protected]

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC MARCHE EMATOLOGIA PRATICA - Marche - Relatore: dr. Marco Caldin -Crediti ECM 5 Per informazioni: Lara Zava - Segreteria SCIVAC - Tel. 0372/403541 - email [email protected]

SEMINARIO SIVE ENDOSCOPIA - Teramo - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403502 - [email protected]

CORSO SIVE ENDOSCOPIA - Teramo - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403502 - [email protected]

V CONGRESSO NAZIONALE SIVAR MULTISALA SIVAR - Cremona - Palazzo Trecchi - Richiesto accreditamento ECM Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria SIVAR - Tel 0372/403539 - email [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO DI MEDICINA COMPORTAMENTALE DEGLI ANIMALI DA COMPAGNIA - Cremona Crediti ECM: 26 - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403508 - email [email protected]

SCVI Cremona - Crediti ECM: 7 - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403502 email [email protected]

DELEGAZIONE REG. SCIVAC TRENTINO ALTO ADIGE ARGOMENTI DI NEUROLOGIA VETERINARIA - Trentino Alto Adige - Relatore: dr. Marco Bernardini - CreditiECM 4 - Per informazioni: Lara Zava - Segreteria SCIVAC - Tel. 0372/403541 - email [email protected]

CORSO FSA CORSO BASE SUL CONTROLLO DELLA DISPLASIA DELL’ANCA E DEL GOMITO NEL CANE - Relatore: Dr. Aldo Vezzoni -Cremona - Crediti ECM 5 - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria FSA - Tel. 0372/403511 - email [email protected]

GIORNATA SCIVAC GIORNATA AV. DI CITOLOGIA CUTANEA - Cremona - Dr. Carlo Masserdotti - Cremona - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403508 - email [email protected]

DELEGAZIONE REGIONALE SIVAR EVOLUZIONE DELLA PRATICA BUIATRICA, MODI TEMPI D’INTERVENTO IN AZIENDA - Relatore: Dr. Tolasi Giacomo Richiesto accreditamento ECM - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria SIVAR - Tel 0372/403539 - email [email protected]

SEMINARIO SIOCE Cremona - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403502 - email [email protected]

SIVAE PSITTACIDI E FURETTO - Perugia - Centro AVULP - Relatori: C. Peccati, F. Benini - Crediti ECM 5 Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria SIVAE - Tel. 0372/403511 - email [email protected]

SIMESC Cremona - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403502 email [email protected]

SIMVENCO Cremona - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403502 email [email protected]

15-17apr.

27apr.

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comma 2, del D.Lgs 626/94

In collaborazione con

A.N.M.V.I.

Cremona, Palazzo Trecchi6-7 giugno 2003

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