Professione Veterinaria, Anno 2008, Nr 33

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Professione Veterinaria è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore

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000088SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 5, numero 33, dal 22 al 28 settembre 2008Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003

(conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB MilanoConcessionaria esclusiva per la pubblicità

E.V. srl - Cremona3333 22

PRECARIATO"Nella pubblica amministrazione si en-trerà solo per concorso e chi ha un con-tratto a termine alla scadenza del pro-prio lavoro non potrà accampare diritti".Lo dichiara Renato Brunetta, che ag-giunge: “Basta tenere appese le perso-ne con il precariato. Nella pubblica am-ministrazione si deve entrare per con-corso e quando si ha vinto un concorsoci deve essere il posto di lavoro".

ASSENZEDalla Conferenza Stato Regioni arriva ilvia libera all’Osservatorio sulle assenzedei dipendenti pubblici, proposto dalMinistro della Funzione Pubblica. Il vice-presidente del comitato di settore del-l'Aran, Federico Gelli, ha chiesto che intempi rapidi sia istituito un tavolo di la-voro che definisca un adeguato sistemadi rilevazione dei dati, in grado di sup-portare tutte le decisioni.

LATTEUna strategia di controlli transfrontalieriper scongiurare il rischio di introduzio-ne nel nostro Paese di prodotti vietati eridurre a zero la possibilità di rischio perla salute pubblica. Dopo il caso del lattecontaminato in Cina, il SottosegretarioMartini ha rimesso l’accento sull’impor-tanza dei controlli intra ed extracomuni-tari. Con un comunicato stampa l’ANM-VI ha ricordato l’urgenza di stabilizzare ilpersonale veterinario di questi uffici mi-nisteriali.

NIRDAI medici veterinari che intendono colla-borare con il NIRDA in veste di ausiliaridi polizia giudiziaria possono già segna-re in agenda le date del 25 e 26 ottobrea Roma. Parte la formazione gratuita or-ganizzata da FNOVI e NIRDA in seguitoall' Intesa siglata a luglio per coniugarele attività del Corpo Forestale dello Sta-to con le competenze della professioneveterinaria. Per partecipare alle giornateformative è necessario inviare una brevelettera di motivazioni e il curriculum vitaealla casella [email protected] en-tro il 15 ottobre. La frequenza è ammes-sa fino ad un numero massimo di 50partecipanti.

JOSEPHSi chiama 'Joseph' il primo vitello dacarne di razza Limousine, nato grazie alprogetto Embriocarne, promosso dal-l'assessorato all'Agricoltura della Regio-ne Sicilia per rilanciare la zootecnia. Jo-seph è il risultato dei primi test effettuaticon trapianto di embrioni che il Corfil-carni, il Consorzio regionale di ricercasulla filiera delle carni, ha messo a pun-to su bovine autoctone in grado di es-sere utilizzate come riceventi.

www.anmvioggi.it [email protected] - L’informazione Veterinaria On Line

OGNI ANNO IN EUROPA SONO PIÙ DI 12 MILIONI GLI ANIMALI UTI-LIZZATI NEL SETTORE DELLA RICERCA E DELLA SPERIMENTAZIO-NE. La UE dopo aver raccolto informazioni nei vari paesi, sollecita ora una revi-sione della vecchia direttiva del 1986 sul benessere animale ritenuta non più a-deguata. Obiettivo dichiarato della Commissione Europea è quello di rafforzarela normativa per assicurare agli animali cure adeguate e trattamenti senza cru-deltà. Fra i vari paesi europei, l'Italia si è dimostrata da tempo molto attenta aquesto argomento e numerose sono state le iniziative, promosse da diverse as-sociazioni animaliste, in particolare la LAV, rivolte a sensibilizzare le autorità e l'o-pinione pubblica del nostro paese. Secondo il Corriere.it che ha condotto un'in-dagine fra i suoi lettori, l'88,4% degli italiani sarebbe d'accordo per una revisionedecisamente più restrittiva dell'attuale normativa sulla sperimentazione animale.Purtroppo, con la fine della penultima legislatura, la proposta di legge dell'On.Schmidt, che non è stato rieletto, è finita nel dimenticatoio. È un vero peccato,perché questo testo era il risultato di numerose riunioni che avevano visto coin-volto il mondo veterinario, in particolare l'ANMVI, anche con l'essenziale contri-buto e l'esperienza del consiglio SIVAL (Società Italiana Veterinari Animali da La-boratorio), ed il mondo animalista, che attraverso un serio ed approfondito con-fronto avevano trovato ampi spazi di condivisione e quindi garantito forte soste-gno all'iter legislativo per il quale si era già riscontrata l'attenzione trasversale del-le diverse forze politiche parlamentari. L'ANMVI ha già ripreso lo sforzo di sensi-bilizzazione a livello politico ed istituzionale, nella speranza che questo testo pos-sa essere riproposto ed approvato in questa legislatura.

LIMITATA LA SPERIMENTAZIONE ANIMALE

Lavori in corsoIl prossimo CD ANMVI dovrà lavorare nei cantieri dove si costruisce il futuro della professione

A PAGINA 4

SICUREZZAALIMENTARE

ALLA FORESTALE?

A PAGINA 3 A PAGINA 6 A PAGINA 19 A PAGINA 26 A PAGINA 27

UN TAVOLO PERI VETERINARI

AMBULATORIALI

PIÙ PROTEZIONEPER GLI ANIMALI

AL MACELLO

PET LOSSIL PROPRIETARIO

IN LUTTO

DALLA FSA UNA NEWSLETTER

AI REFERENTI

2008-2011

BREVI VERIFICARE E INFORMARE

ORGANO DI INFORMAZIONE

DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE

MEDICI VETERINARI ITALIANIA.N.M.V.I.

laPROFESSIONE VETERINARIA

I veterinari pubblici e privati a-bilitati nell'espletamento dellaloro attività professionale, de-vono verificare la presenza delmicrochip nel cane. Nel caso dimancanza o di illeggibilità dell'iden-tificativo, il veterinario libero profes-sionista deve informare il proprieta-rio o il detentore degli obblighi dilegge. La professione è chiamata asostenere, con una azione informa-tivo-educativa, l’obbligo di i-dentificazione e di registra-zione previsto dalla vigente“Ordinanza contingibile edurgente concernente misu-re per l'identificazione e laregistrazione della popola-zione canina”. L'Ordinanzanon dice nulla riguardo allesanzioni, ma il 19 settembre è sca-duto il termine per l'identificazionedei cani mediante microchip e per laregistrazione di quelli già identificati(con chip o tatuaggio leggibile) manon presenti in anagrafe. Il proprie-tario o il detentore di cani di età su-periore ai due mesi era tenuto a i-dentificare e registrare il cane ai finidi anagrafe canina, entro trentagiorni dalla data di entrata in vigoredell’ordinanza. E inoltre il proprieta-rio o detentore di cani già identifica-ti ma non ancora registrati era tenu-to a provvedere alla registrazione al-l'anagrafe canina entro i medesimi

laPROFESSIONE VETERINARIA

).,

www.vetjob.it

VET-JOBIl mercato italiano

del lavoro veterinario

).,

www.vetexchange.it

VET-EXCHANGEIl mercato italiano delle

attrezzature professionaliveterinarie

trenta giorni. Dunque il veterinario li-bero professionista deve verificare edeve informare. Già nel febbraio diquest’anno la Direzione generaledella sanità animale e del farmacoveterinario, richiamando l'attenzio-ne della Legge 281/91 sottolineava:"l'attività del medico veterinario è fi-nalizzata al servizio della collettivitàed alla tutela della salute pubblicacosì come stabilito dal nuovo codi-

ce deontologico. Infatti,l'articolo 1 riconosce, incapo al medico veterina-rio, il compito di promuo-vere campagne di pre-venzione igienico sanitariee di sensibilizzazione perun corretto rapporto uo-mo-animale. All'interno di

tali compiti rientra il dovere etico diinformare i detentori o i proprietaridegli animali degli obblighi previstidalla legge in materia di animalid'affezione con particolare interes-se circa la prevenzione del randagi-smo". L’ANMVI ha detto “no” all’i-potesi di introdurre nell’ordinanzal’obbligo di segnalazione alla ASLdei casi di inosservanza da parte delveterinario privato. Tuttavia, ritienedoverosa l’assunzione di un impe-gno all’informazione della clientelaessendo l’ambulatorio veterinario u-na sede naturale dell’educazione alrapporto uomo-animale. ■

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Come abbiamo promesso,stiamo operando con-cretamente per garantireai cittadini sempre mag-giore sicurezza alimen-tare. Per questo sarà

presto operativa una nuova squadra di 188 a-genti forestali, altamente specializzata e pron-ta ad assicurare controlli più efficaci e capillarisul territorio, affinché sulle nostre tavole arrivi-no prodotti sani e sicuri”.Il Ministro delle politiche agricole alimentarie forestali Luca Zaia annuncia con questeparole il prossimo avvio del Corso di forma-zione dei 188 allievi agenti della Forestaleche avrà inizio ad ottobre presso la Scuoladel Corpo forestale dello Stato. Il Corso,della durata di un anno, servirà ad ampliaree a rafforzare le specifiche competenze del-le nuove leve, già Volontari in Ferma Breve,nel campo della tutela del comparto agroa-limentare e del patrimonio naturale e pae-saggistico nazionale. “La formazione diquesti allievi agenti è un passo importantenon solo per ripianare l’organico del Corpoforestale dello Stato - continua il Ministro -ma soprattutto per garantire la presenzacapillare sul territorio, vero punto di forza diquesto Corpo di polizia altamente specia-lizzato nell’attività di difesa dell’ambiente.Le nuove leve saranno, insieme agli altri8000 agenti già in servizio, il braccio ope-rativo del Ministero impegnato a garantire

controlli più efficaci e maggiore sicurezzanel delicato settore agroalimentare, cheproprio in questi mesi è stato rafforzato eche sta dando i suoi frutti. I nuovi Forestali - conclude il Ministro - effet-tueranno controlli su tutta la filiera, dalla pro-duzione in campo, alla semina, all’utilizzazio-ne della materia prima, alla sua trasforma-zione e distribuzione per il consumo. Al Cor-po forestale dello Stato viene affidata anchel’attività volta a contrastare il fenomeno dellacontraffazione dei prodotti Dop, Igp e Stg,(Agropirateria) che provoca danni ingenti al-l’agricoltura e all’industria alimentare italia-na, per garantire una maggiore sicurezza deicittadini e contrastare le frodi commesse aidanni dei consumatori e della Comunità Eu-ropea.”L’ANMVI commenta con “preoccupazione”l’annuncio del Ministro, “anche perché nonè la prima volta che la sicurezza alimentareviene rivendicata da settori estranei allacompetenza istituzionale e professionale”.Già nel 2004, infatti l’Associazione era inter-venuta con un comunicato fortemente criti-co. “La preoccupazione - dichiara oggi l’As-sociazione - si rinnova in tutta la sua forzaper l’inaccettabile invasione di campo daparte di un Dicastero che trascura di fatto gliassetti istituzionali in materia di sanità pub-blica veterinaria e che confonde sanità eproduzione, sicurezza sanitaria e tutela delprodotto agroalimentare”. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 33 | 2008 Sanità pubblica Attualità 3

CONGRESSO NAZIONALEDomenica 19 Ottobre 2008 Palazzo Trecchi - Cremona

LE COMPETENZEVETERINARIE

Identità, visibilità, responsabilità e tuteladi una professione competitiva

CONGRESSO RIVOLTO AI MEDICI VETERINARI. PARTECIPAZIONE GRATUITAPer informazioni e adesioni: Tel. 0372/403537 - [email protected] - www.anmvi.it

A.N.M.V.I.ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

Ore. 8.30 Registrazione dei partecipanti

Ore 9.30Saluto del Presidente ANMVI

Ore 09.40 Apertura dei lavori congressuali

IDENTITÀ

Siamo quello che facciamo. Riconoscerele competenze storiche ed emergentiGiancarlo Belluzzi

Adeguamento della formazione universi-taria all’evoluzione professionaleMassimo Castagnaro, Coordinatore del-la Conferenza dei Presidi delle Facoltà diVeterinaria

Quali sono le attività riservate per leg-ge?Maria Teresa Semeraro, Avvocato

TUTELA

Le competenze esclusive, la concorrenzae il reato di esercizio abusivo della pro-fessioneAlberto Petrocelli, Presidente dell’Ordi-ne dei Veterinari di Treviso

Lotta all’abuso di professione: quali stru-menti dalla legislazione e dalla giurispru-denza?Maria Teresa Semeraro, Avvocato

RESPONSABILITÀ

La qualità come auto-responsabilizzazio-ne del professionistaMarco Melosi, Commissione ANMVI perla Qualità

La responsabilità verso terziMaria Teresa Semeraro, Avvocato

VISIBILITÀ

Pubblicità e riconoscibilità del medicoveterinarioCarla Bernasconi, Consigliere FNOVI

Conclusioni

Romano MarabelliCapo Dipartimento della Sanità Pubbli-ca Veterinaria, della Nutrizione e dellaSicurezza AlimentareGaetano PenocchioPresidente FNOVI Federazione Naziona-le Ordini Veterinari Italiani

Ore 13.00 Chiusura dei lavori e Buffet lunch

SONO STATI INVITATI:On. Francesca Martini, Sottosegretariodi Stato alla Salute, Prof. Ferruccio Fa-zio, Sottosegretario di Stato alla Salute,Sen Antonio Tomassini, Presidente dellaCommissione Igiene e Sanità del Senato,On. Gianni Mancuso, Segretario XIICommissione Affari Sociali della Came-ra dei Deputati, On. Rodolfo Viola, VIICommissione Ambiente della Camera deiDeputati, On. Luciano Pizzetti, Inter-gruppo Animali del Parlamento, GianniRossoni, Vice Presidente e Assessore al-l’Istruzione e Formazione Lavoro dellaRegione Lombardia, Gaetano Stella, Pre-sidente Confprofessioni

Evento in collaborazione con l’Ordinedei Medici Veterinari di Cremona

La sicurezzaalimentare allaforestale?Zaia trascura gli assetti istituzionali in fatto disanità pubblica veterinaria

Dopo il grave episodio di intimidazione ai danni dei Colleghi Roberto Macri eFrancesco Massara, a Vibo Valentia il Prefetto Ennio Mario Sodano, parla di “il-legalità diffusa” e punta l’indice contro i settori dell’allevamento e della macel-

lazione. L’allarme è scaturito proprio dai controlli avviati recentemente anche in segui-to all’aggressione di funzionari del servizio veterinario. Nei primi cinque sopralluoghisono emersi elementi che hanno portato alla revoca di un’autorizzazione sanitaria perl’esercizio di un mattatoio e al sequestro di un’area pubblica occupata abusivamente,al sequestro penale di animali privi di marca auricolare, all’accertamento di violazionidi varia natura e all’avvio di verifiche da parte della Guardia di Finanza. È la stampa ca-labrese a riportare il commento del Prefetto che parla di “scarsa attenzione degli entideputati al rilascio delle autorizzazioni ed all’effettuazione dei controlli”. Sodano chie-de la collaborazione di questi enti, evidenziando anche che “troppo spesso gli interes-sati vengono colti in flagrante” e “troppo spesso gli interessati riescono successiva-mente ad ottenere la regolarizzazione con procedure che paiono discutibili”. Nono-stante il settore incida “direttamente sulla salute pubblica e sul quale è stata richiama-ta l’attenzione da parte della Commissione antimafia”.Anche la Facoltà di Medicina Veterinaria di Torino ha preso posizione nei confronti del-la diffusa situazione di illegalità che si è manifestata nei mesi di luglio e di agosto aidanni di medici veterinari di Calabria e Sicilia. Una mozione firmata dal Preside Barto-lomeo Biolatti è stata approvata dal Consiglio di Facoltà all’unanimità. Ne dà notizia alnostro giornale la prof. Tiziana Civera, che ha proposto l’iniziativa alla Presidenza. Lamozione recita: “Nei mesi di luglio e agosto si sono verificati episodi intimidatori, conaggressione e minaccia, ai danni di Medici Veterinari impegnati a svolgere i propri com-piti istituzionali, di controllo e di tutela della sanità pubblica nella regione Sicilia e Cala-bria. A fronte di una vasta eco mediatica di recenti scandali in campo agro-alimentare,si deve rimarcare un profondo silenzio, anche da parte delle Pubbliche istituzioni, ver-so questi atti criminali compiuti nei confronti di singole persone e del ruolo istituziona-le svolto dai Medici Veterinari impegnati in un’attività di pubblica utilità. Il Consiglio diFacoltà esprime all’unanimità la propria solidarietà nei confronti delle vittime e dei col-leghi che operano nelle zone maggiormente minacciate dalla criminalità organizzata,auspicando che vengano intrapresi gli opportuni provvedimenti per ripristinare le con-dizioni per l’esercizio della missione di tutela della salute pubblica in condizioni di sicu-rezza e di legalità.”

EMERGENZA CRIMINALITÀ

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laPROFESSIONE VETERINARIA 33 | 20084 Anmvi Informa Elezioni per il mandato 2008-2011

Il mandato 2005-2008 dell’attualeConsiglio Direttivo è in scadenza eil 18 di ottobre si svolgeranno le e-lezioni per il triennio 2008-2011. Leelezioni si terranno presso la sedeANMVI di Cremona secondo il Re-

golamento Elettorale aggiornato alle modifi-che statutarie deliberate dall’organo assem-bleare dell’ANMVI. La principale novità delprossimo mandato riguarda la composizio-ne del Direttivo e la sua articolazione “oriz-zontale”, rispetto ad una impostazione ver-ticalmente confluente sulla Presidenza sullaquale erano concentrati compiti direttivi epolitici, esecutivi e tecnici. L’esperienza ma-turata nel triennio trascorso ha reso neces-saria una ripartizione settoriale delle attribu-zioni tecniche ed esecutive allargata ai varisettori professionali. L’ampiezza del raggiod’azione della professione veterinaria è taleda rendere inimmaginabile che ci siano ca-riche direttive in grado di farsene completa-mente carico. I principi ispiratori della nuovaarticolazione sono “delega, impegno e re-sponsabilizzazione”.

NUOVA ARTICOLAZIONE Il Consiglio Nazionale ANMVI, il 14 dicem-bre del 2007, ha approvato all’unanimità al-cune modifiche statutarie volte a dare unanuova articolazione al Consiglio Direttivodell’ANMVI. In particolare il CD sarà compo-sto da sette medici veterinari, di cui cinqueassumeranno la carica di Vice Presidente,garantendo la rappresentanza dei seguentisettori disciplinari-professionali: a) medicinapubblica, b) clinica degli animali da compa-gnia, c) clinica degli animali da reddito, d)clinica degli equini, e) clinica degli animali e-sotici. Un Vice Presidente assumerà la cari-ca di Vice Presidente Vicario. L’esperienzadi lavoro dell’attuale e dei precedenti man-dati ha suggerito di rafforzare la rappresen-tanza dei principali macro-settori disciplinaridella professione. La settorializzazione e laspecializzazione delle figure direttive si ren-de necessaria in conseguenza dell’ampiez-za del nostro raggio d’azione e della neces-sità di interloquire all’esterno (con soggettiistituzionali e non solo) per il tramite di figu-re direttive di specifica competenza. Alla lu-ce di queste modifiche, tutte le AssociazioniFederate possono sempre più trovare nel-l’ANMVI un riferimento per affrontare lacomplessità della professione e dei cambia-menti che la riguardano. Come da Regola-mento Elettorale e delibere consiliari, laCommissione Elettorale dell’ANMVI pro-porrà le candidature pervenute dai Presi-denti delle Associazioni Federate ANMVI.La composizione del nuovo Consiglio Diret-tivo dovrà tenere conto degli avvicenda-menti automatici previsti dallo Statuto e diquanto deliberato il 29 settembre 2007 dalConsiglio Direttivo ANMVI rispetto alla suc-cessione automatica del Vice Presidente al-la carica di Presidente.

LE ANMVI REGIONE Tutte le cariche dirigenziali in generale, edin particolare le ANMVI REGIONE, devonoessere sempre in grado di dimostrare unasolida preparazione nei riguardi degli inter-locutori esterni. Anche i Consigli Regionalidell’ANMVI saranno chiamati ad elezioni al-l’inizio del 2009. Partendo dal Coordina-mento Regionale ANMVI si è voluto svilup-pare negli anni un organigramma dirigenzia-le più capillare e attento alle diverse realtàregionali della professione veterinaria, in col-laborazione con le rappresentanze regionaligià in carica presso tutte le società naziona-li e con le associazioni regionali e provincialifederate ANMVI. In ogni Regione si è costi-tuito un Consiglio Direttivo formato da col-leghi disposti all’impegno professionale e al-la rappresentanza. Le ANMVI REGIONE so-no sempre state riunite almeno due volte al-l’anno: in occasione di incontri “a portechiuse”, e nell’ambito dei congressi nazio-nali dell’ANMVI ai quali le ANMVI REGIONEsono sempre state invitate in ragione delruolo e della rappresentatività. Il ConsiglioNazionale, quale organo assembleare, ha ri-chiesto la presenza non solo dei Coordina-tori Macro-regionali ai quali è stato asse-gnato il diritto di voto, ma anche delle trecariche principali dei Consigli Regionali.Frequentemente, negli ultimi tre anni, allaPresidenza dell’ANMVI è stato chiesto dipresenziare ad incontri o giornate locali, so-prattutto in caso di eventi di particolare im-portanza o criticità. Le ANMVI REGIONEnon hanno ancora pienamente svolto il lororuolo in tutte le Regioni e, in alcune, le ele-zioni del prossimo anno dovranno portaread un ricambio all’insegna di una maggioreautonomia e dinamicità. Sarà ancora neces-sario un coordinamento delle attività quan-do non di vero e proprio sostegno, affinchél’orizzontalità che ispira il prossimo Consi-glio Direttivo, si traduca in una maggiore au-tonomia tecnico-esecutiva da parte di tuttele rappresentanze regionali.

IL PROSSIMO MANDATOIl mandato 2005-2008 si chiude con molticantieri ancora aperti. Un triennio, per quantointenso e produttivo come quello trascorso, èinsufficiente per portare a termine progettimolto complessi, che si misurano con cam-biamenti profondi e ancora in atto all’internodella professione e della società. Frequente-mente, negli ultimi tre anni, alla Presidenzadell’ANMVI è stato chiesto di presenziare adincontri o giornate locali, soprattutto in casodi eventi di particolare importanza o criticità.Gli avvicendamenti ai vertici di Governo e irapporti con l’attuale ex Ministero della Saluteriflettono una situazione politica “in movimen-to”, tale da lasciare aperte tutte le questionipoliticamente più rilevanti della professione:ECM, Università, IVA, Norme e leggi per il rap-porto uomo-animale e per la revisione dellenorme in materia di controlli per la sicurezzaalimentare (nuovo Codice), riforma delle pro-

fessioni, della fiscalità federalista (studi di set-tore), assetti istituzionali della veterinaria e re-lativi organismi quali ad esempio l’Autorità perla Sicurezza Alimentare.

PROGETTI A LUNGO TERMINECi sono progetti di lungo termine che richie-dono una costante attenzione per non vani-ficare gli sforzi compiuti e per assicurarne u-no sviluppo coerente con gli indirizzi dati dalConsiglio Direttivo e dal Consiglio Nazionalesul piano di una opportuna continuità pro-gettuale e decisionale. Ci sono progetti inol-tre che si legano all’attività personale di al-cune cariche direttive per le quali è auspica-bile la continuità gestionale sia sotto il profi-lo progettuale che esecutivo.1) Leavet/Intesa UIL. Il progetto è statopresentato in SISAC il 2 settembre 2008 co-me da intesa sottoscritta da ANMVI e UIL F-PL l’8 maggio 2008. La fase delle trattativeproseguirà fino a fine anno. Il risultato nontroverà comunque attuazione prima dei me-si di febbraio-marzo 2009.2) ANMVI International per aprire la vete-rinaria nazionale ad esperienze di formazio-ne e di gestione professionale ai Paesi UE eai Paesi Terzi. Questo settore di espansioneprofessionale fa perno sul Progetto trienna-le (2007-2009) sottoscritto con la RegioneLombardia, oltre ad aver attivato canali dicollegamento fra i professionisti europei edei paesi terzi e il settore degli animali dareddito (SIVAR) e della sanità pubblica vete-rinaria (AIVEMP). 3) Il progetto certificazione-qualità attra-verso ANMVI Servizi è in fase di prima attua-zione. Sono collaudate le consulenze perl’Ambulatorio chiavi in mano (messa a nor-ma di legge), mentre vanno perfezionatequelle per la certificazione di qualità secon-do BPV. Il progetto richiederà una costanteattività di sostegno informativo presso la ca-tegoria in funzione di un diverso approccioculturale allo sviluppo professionale. Rientra

in questo sviluppo il Practice Management.4) Confprofessioni Sanità continuerà adessere coordinata dall’ANMVI. Questo raffor-za il ruolo della veterinaria nelle politiche sani-tarie e nelle politiche economico-sociali mu-tuandone il ruolo di parte sociale (es. DecretoBersani Visco su liberalizzazioni e tracciabilitàe Riforma delle Professioni). Confprofessionigestisce il CCNL dei dipendenti delle libereprofessioni (e collegati enti bilaterali Fondo-professioni, Cadiprof, Previprof), ha una sedeeuropea ed una articolazione regionale in viadi costituzione che include rappresentanti ve-terinari dell’ANMVI. Una serie di progetti diformazione professionale sono inoltre allo stu-dio per rafforzare le abilità professionali eco-nomico-manageriali5) Il protocollo d’intesa ANMVI FIMMG(Piano di Comunicazione Continua al Cittadi-no) siglato il 28 marzo 2006 e patrocinato dalMinistero della Salute richiede una rivitalizza-zione ed una maggiore sinergia di attività e dicontributi. Il Protocollo rappresenta il più im-portante potenziale di visibilità della medicinaveterinaria nel settore della sicurezza alimen-tare nei riguardi del pubblico.6) Sono in corso annose azioni legali, neiconfronti dell’ONAOSI e dell’Università Ma-gna Graecia di Catanzaro. Il primo conten-zioso è parzialmente rientrato per le inter-corse modifiche legislative, ma l’ANMVI in-tende salvaguardare la rappresentanza libe-ro professionale della categoria presente informa di contribuente volontario ed agiràstrategicamente in tale direzione. È attesauna pronuncia da parte del Consiglio di Sta-to sul ricorso vinto dall’ANMVI presso il Tri-bunale Amministrativo del Lazio. Il conten-zioso rientra in una più ampia politica di re-lazioni con l’Università e connesse difficoltàformative ed occupazionali. È in via di defi-nizione un ricorso al Tar della Lombardiacontro la delibera regionale che ha normatola libera professione intra-muraria dei diri-genti veterinari del SSN. ■

Verso il rinnovodel ConsiglioDirettivo ANMVIDelega, impegno e responsabilizzazione: cambiala struttura dell’organo amministrativodell’Associazione

I l Consiglio Direttivo dell’ANMVI ha accolto nella seduta del 19 settembre scorso ledimissioni di Giancarlo Belluzzi dalla carica di Vice Presidente ANMVI. Le dimissionisono state motivate dall’attuale impossibilità ad assumere la carica di Presidente,

carica che per automatismo statutario, Belluzzi avrebbe dovuto ricoprire dal 18 ottobreprossimo. Belluzzi non ha ritenuto di assumere la Presidenza in virtù degli incarichi isti-tuzionali a cui è stato chiamato nel corso del triennio e degli impegni che ne sono con-seguiti. Il Consiglio Direttivo dell’ANMVI, confermando la stima e l’apprezzamento ver-so la scelta del Collega Belluzzi, ha chiesto al Consigliere Sandro Barbacini di assume-re la Vice Presidenza fino al termine del mandato in corso. Belluzzi rimane nel CD conla carica di Consigliere fino alle elezioni. L’avvicendamento è stato deliberato dal Con-siglio Direttivo dell’ANMVI e dal Consiglio Nazionale dell’ANMVI convocato a Cremonail 20 settembre. La Commissione elettorale dell’ANMVI, vagliate le candidature avanza-te entro il 15 settembre scorso, ha preso atto del nuovo assetto in vista delle elezionidel 18 ottobre, giorno in cui sarà eletto e nominato il nuovo Consiglio Direttivo.

AVVICENDAMENTO ALLA VICEPRESIDENZA

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di FERNANDO FIORAMONTISegretario Nazionale Veterinari

Ambulatoriali FEDERAZIONE MEDICI UIL FPL- SIVA

[email protected]

La sigla SIVA è l’acronimo diSindacato Italiano Veterina-ri Ambulatoriali, opera all’in-terno della Segreteria Na-zionale della FederazioneMedici UIL FPL in Via Tor

Fiorenza, 35 00199 Roma.Il SIVA è socio fondatore di Federazione MediciUIL FPL, in cui è confluito, di cui condivide le fi-losofie organizzative e sindacali e alla quale hainteso riconoscere il ruolo di rappresentanzasindacale dei propri iscritti, associati od aderen-ti, pur mantenendo la propria soggettività peraltri fini statutari. La Federazione Medici UIL F-PL, organo statutario della UIL FPL, ha già i“numeri” per potersi sedere ai tavoli delle tratta-tive che eventualmente riguarderanno i “mediciveterinari liberi professionisti appartenenti a tuttii ruoli, profili e posizioni funzionali previsti nelsettore della Sanità Veterinaria a livello di strut-ture veterinarie private nonché nelle struttureveterinarie private convenzionate e/o accredita-te con il S.S.N”.Le complesse regole di gestione all’interno diun sindacato confederale come la UIL FPL pre-vedono che il tavolo delle trattative per un qual-siasi CCNL, per l’area medica, sia portato a-vanti dal Segretario Nazionale di FederazioneMedici UIL FPL o da un suo delegato, di solitoil più adatto per l’argomento trattato. E il SIVAall’interno di Federazione Medici UIL FPL rap-presenta la voce e le esigenze di tutti i mediciveterinari citati prima tra le virgolette.Quando si avvieranno i tavoli di trattativa su unargomento che interessa i medici veterinari li-beri professionisti titolari di struttura (ad esem-pio per i Leavet) i rappresentanti SIVA farannoparte della delegazione di parte sindacale e ve-rosimilmente porteranno avanti la trattativa (co-me sta accadendo nel Lazio).Al SIVA possono aderire tutti i medici veterinariliberi professionisti ambulatoriali con qualsiasimansione essi ricoprano e senza nessun pre-concetto legato al credo politico, religioso, raz-ziale, associazionistico o a qualsiasi altra discri-minante.L’adesione a SIVA è volontaria e legata al ver-samento di una quota di adesione pari, per il2008, a 120,00 euro su un conto corrente de-dicato messo a disposizione da FederazioneMedici UIL FPL.

I NOSTRI SCOPIA seguito dell’accordo firmato congiuntamenteda Anmvi e Federazione Medici UIL FPL, loscopo primario del SIVA, a breve termine, è larealizzazione del progetto Leavet. Essendo an-che un sindacato di categoria vero e proprio ilSIVA si prefigge anche la tutela giuridica, pro-fessionale, economica, normativa, deontologi-ca, sociale e morale di tutti i medici veterinari li-beri professionisti appartenenti a tutti i ruoli,profili e posizioni funzionali previsti nel settoredella Sanità Veterinaria a livello di strutture vete-rinarie private nonché nelle strutture veterinarieprivate convenzionate e/o accreditate con ilS.S.N. In particolare, il SIVA si impegna nei ri-

guardi dei medici veterinari, prima citati:• ad organizzarli contro ogni sopraffazione ed

ogni arbitro;• ad elaborare proposte in materia di politica e

programmazione sanitaria veterinaria;• a negoziare e sottoscrivere i contenuti del

contratto collettivo nazionale/regionale di la-voro per i medici veterinari liberi professionistidirettori sanitari e/o titolari di struttura;

• a negoziare e sottoscrivere i contenuti degli

accordi collettivi nazionali/regionali relativi alleconvenzioni nazionali afferenti alle attività me-diche di medicina generale, specialistica am-bulatoriale ecc. inerenti ai rapporti di attivitàprivata e in convenzione per l’area veterinariadi cui all’art. 1;

• a promuovere il benessere sociale attraversoil pieno impegno, il miglioramento delle con-dizioni di vita dei medici veterinari liberi pro-fessionisti e la costante elevazione del loro li-vello professionale e culturale;

• a darsi una struttura organizzativa capace diattuare il coordinamento dell’azione dellestrutture secondo un unico e coerente indiriz-zo di politica sindacale;

• a ricercare e utilizzare rapporti con le Asso-ciazioni professionali e le Associazioni utentiche condividono gli scopi del SIVA;

• a ricercare e utilizzare rapporti con le Ammini-strazioni Pubbliche e le Istituzioni Private;

• a favorire l’integrazione sociale delle nuovegenerazioni di medici veterinari, rappresen-tandone i bisogni fondamentali raccogliendo-ne le istanze di cambiamento e promuoven-do forme associative ai fini di coordinamentodell’azione e per acquisire il loro contributo al-lo sviluppo della linea politica del SIVA;

• a costituire, nelle forme possibili, strutture dicoordinamento per ottimizzare ed organizza-re l’iscrizione dei giovani al corso di laurea inmedicina veterinaria.

IL NOSTRO SPIRITOImpegnarsi in SIVA è stata la conseguenza lo-gica per alcuni uomini e donne Anmvi che finoad oggi sono stati gli unici che, volenti o nolen-ti, si sono impegnati per la Nostra Professionein maniera gratuita, trascurando i propri affetti,prendendosi anche le critiche da parte dei col-leghi per il solo fatto di fare, giusto o sbagliato,e non solo di dire.

Uomini e donne Anmvi che fino ad ora le isti-tuzioni hanno ascoltato solo perché avevanochiesto cortesemente se potevano essere a-scoltati, istituzioni che poi, sistematicamente,richiudevano la porta prendendo delle deci-sioni (prendendole tuttora) senza che, questicolleghi, potessero in qualche modo influen-zarle. Oggi questi colleghi (in qualche modogià avviati verso la strada sindacale), che han-no deciso volontariamente di entrare in SIVA,hanno la possibilità/forza di impattare sulledecisioni prima che queste vengano prese enon dopo (cercare di modificare decisioni giàprese, sapete, è molto difficile). A questi col-leghi verranno fatti dei corsi di formazione sin-dacale per poter affrontare al meglio le sfideche si presenteranno.In questo momento, il SIVA è un sindacato chedeve crescere e nel quale c’è posto anche pertutti quei medici veterinari liberi professionistiche hanno intenzione di darsi da fare, di porta-re nuove idee e di impegnarsi per la Nostra Pro-fessione.Per finire vorrei riportare le parole di un collegache forse interpretano meglio la filosofia del SI-VA: “Se ad esempio pensiamo a perché SCI-VAC, SIVE, SIVAR etc sono state create, si ca-pisce facilmente che sono state costituite annifa per colmare un vuoto che era presente nellacontinuing education dei liberi professionisti.Queste società scientifiche, oltre a colmare quelvuoto, hanno cominciato a fare "educazione" inmodo totalmente diverso (e credo con moltosuccesso) dalle altre società scientifiche che al-lora erano "padrone" di questo spazio.Allora non c’era niente che poteva aggiornareed educare in modo corretto, ora esiste.Quello che intende fare questo movimentosindacale è esattamente la stessa cosa, soloche vuole farlo non più nell'aggiornamentoma nella difesa dei nostri diritti, della nostracategoria e della nostra rappresentativitàpresso le istituzioni. Un movimento sindacale,un qualcosa, che possa permettere ai mediciveterinari liberi professionisti, di decidere inprima persona sugli argomenti che li coinvol-gono direttamente, ma vuole farlo in modo to-talmente diverso da quello che fa un sindaca-to come quelli che siamo abituati a pensare.Come è cambiata la continuing educationdei colleghi italiani, è ora di cambiare il mo-do di difendere i nostri diritti o la nostra ca-tegoria.” ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 33 | 20086 Anmvi Informa SIVA

Un Tavolo per i liberiprofessionisti ambulatorialiSiva è lo strumento sindacale per la creazione della medicina veterinaria di base

OBIETTIVO: LEAVET

L’accesso alle convenzioni Leavet(Livelli essenziali di assistenza vete-rinaria per una medicina veterinaria

di base) sarà aperto a tutti i veterinari pri-vati, senza condizioni che possano porta-re a limitazioni o discriminazioni. Saràquesto un obiettivo che ANMVI e Federa-zione Medici porteranno avanti con deter-minazione nel confronto con la SISAC(Struttura Interregionale Sanitari Conven-zionati). Ai titolari di struttura veterinariache vorranno aderire alla convenzionenon dovrà quindi essere richiesto il requi-sito della specializzazione, requisito fral'altro non presente nel settore veterina-rio; per l'accesso, dovrà bastare il rispet-to della normativa sui requisiti minimistrutturali, tecnologici, organizzativi e del-le strutture veterinarie disciplinati in baseall'Accordo del 26 novembre 2003 tra ilMinistero della Salute, le Regioni e le Pro-vincie Autonome. Le incompatibilità, inol-tre, faranno riferimento a quelle già previ-ste per legge. Le tariffe, infine, dovrannofare riferimento al "tariffario" di riferimen-to approvato dalla FNOVI. Le prestazionioggetto della medicina veterinaria di basesaranno definite sulla base del proseguodella concertazione. Un incontro in SI-SAC si è già svolto martedì 2 settembre aRoma, presenti ANMVI/ FedMed UIL FPL-SIVA. Come previsto dal protocollo d'in-tesa siglato dalle parti a maggio, il tavolosi è riunito per concordare una posizionecomune per la definizione del rapportoconvenzionale (Leavet), unico oggettodell’intesa con Federazione Medici.

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Con una nota indirizzata al-le Ferrovie, al Ministro deiTrasporti, al Sottosegre-tario alla Salute e al Sot-tosegretario al Turismo,l’Associazione Nazionale

Medici Veterinari Italiani ha chiesto la revocaimmediata delle nuove regole di viaggio per glianimali stabilite da Trenitalia.

REGOLE ZOOFOBEL’Associazione parla di regole “assurde, senzaalcun fondamento sul piano scientifico, senzacorrette nozioni di prevenzione e di igiene deglianimali e totalmente incuranti delle esigenze diviaggio dei cittadini-proprietari. Un provvedi-mento burocratico di pura facciata”. Dal primo ottobre, su indicazione dell’Istitutosuperiore di sanità, gli animali dovranno infattiviaggiare sui treni accompagnati da un certifi-cato del veterinario, rilasciato da meno di unmese, che ne attesti l’assenza di «infestazioni o

patologie trasmissibili». Inoltre, non sarà piùpossibile far salire sui treni cani di media e gros-sa taglia che pesano più di sei chili. Mentre i piùpiccoli, e tutti gli altri animali, dovranno viaggia-re dentro il trasportino. Ci meraviglia - commenta l’ANMVI - che unprovvedimento zoofobo venga accettato comesegno di civiltà in un Paese dove le istituzioni in-vestono in campagne contro l’abbandono ani-male. È noto che fra le cause dell’abbandonoci sono i divieti nei confronti degli animali neiluoghi pubblici. Questa nuova discriminazione rivela lo strabi-smo della cultura italiana verso la convivenzacon gli animali, da un lato tutelati dal codice pe-nale e dall’altro ancora additati all’opinione pub-blica come “portatori di malattie”, un luogo co-mune indegno di una società in cui la preven-zione e la medicina veterinaria consentono alcane e al gatto di proprietà di condividere ilquotidiano con garanzie igienico-sanitarie chevalgono anche fuori dalle mura domestiche.

Non c’è nessuna ragione - conclude l’ANMVI-per sostenere che sui treni l’animale di proprietàcostituisca un rischio per l’igiene quando nonlo è in nessun altro ambito, pubblico o privatoche sia.

MARTINI CONVOCA TRENITALIADal 1 ottobre, se nulla cambierà, non sarà piùpossibile far salire sui treni cani di media e gros-sa taglia che pesano più di sei chili. Mentre i piùpiccoli, e tutti gli altri animali, dovranno viaggia-re dentro il trasportino. Sono esentati i cani gui-

da per ciechi (anche per questi ultimi però è ri-chiesto il certificato veterinario). Dopo la sonorabocciatura del nuovo regolamento da parte diveterinari, animalisti e consumatori, il sottose-gretario al Welfare, Francesca Martini, ha chie-sto un incontro urgente all'amministratore dele-gato di Trenitalia, Vincenzo Soprano. Sulla que-stione della pulizia Martini apprezza la “merito-ria e dovuta” attenzione delle Ferrovie ritenen-do, però “che i provvedimenti vadano presi nelrispetto e nella salvaguardia dell'interesse di tut-ti i cittadini e dunque anche dei milioni di perso-ne che posseggono cani di peso superiore ai 6kg e che vedono nel treno un importante mez-zo di trasporto, sicuramente da incentivare”. Ilsottosegretario ricorda anche che i cani di pe-so inferiore ai 6 kg, dunque animali di piccolis-sima taglia o cuccioli, costituiscono un numeroesiguo perché la maggior parte dei cani ha unpeso medio di circa 10 kg. Martini, intende “ri-valutare” nell'incontro con Soprano, il contenu-to del provvedimento, “anche alla luce dei datiin possesso di Trenitalia in materia di trasportodegli animali, e comprendere meglio le verecause dell'invasione di parassiti”. Il viaggio in treno, spiega ancora “è meno trau-matico e rischioso rispetto al viaggiare in aereo,dove vengono trasportati in gabbie all'internodella stiva, in ambiente pressurizzato, con i ri-schi che ciò comporta. Inoltre, l'aereo è ancoraun mezzo di trasporto costoso e quindi non al-la portata di tutti i proprietari di cani. Penso an-che ai tantissimi anziani e pensionati che utiliz-zano il treno per brevissimi viaggi insieme ai lo-ro animali e credo - ha concluso - che misurecome quelle assunte da Trenitalia possano po-tenzialmente incentivare il fenomeno dell'ab-bandono contro il quale il governo è fortementeimpegnato”. La LAV ha annunciato azioni di di-sobbedienza civile. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 33 | 20088 Attualità Trasporti

Trenitalia revochi le nuove regole per gli animaliIl certificato del veterinario? Un provvedimento burocratico di pura facciata

Solo Michela Vittoria Brambilla ha espresso dubbi sul certificato veterinario: “noncredo che possa garantire che l’animale non abbia parassiti, è anche questionedi igiene sui treni. È opportuno non dimenticare che una famiglia su tre li possie-

de, seguendo il trend di altri Paesi europei dove c’è un’apertura diversa verso gli ani-mali”. Il Sottosegretario Francesca Martini si era invece espressa a favore del certifica-to e ne aveva auspicato il rilascio gratuito da parte dei veterinari: “Se le FS disponesse-ro la presentazione obbligatoria di un certificato che attesti la profilassi antiparassita-ria, mi aspetto un atto di collaborazione da parte dei veterinari, perché questo certifi-cato sia rilasciato gratuitamente”.

PARERI DIVERSI

MATTEOLI NON ÈANIMALISTA…

Il Ministro dei Trasporti ha da poco ras-sicurato il Parlamento: Trenitalia è at-tenta alle esigenze anche dei passeg-

geri con animali. Non si direbbe stando alnuovo regolamento. D’altra parte, il Mini-stro non è noto per avere una sensibilità a-nimalista. Quando era al dicastero del-l’ambiente era contrario alla tutela costi-tuzionale degli animali, attraverso la modi-fica, dell'articolo 9 della Costituzione: "lamodifica all'art.9 - aveva detto Matteoli -deve limitarsi alla tutela dell'ambiente edegli ecosistemi. Inserire nella costituzio-ne singoli settori, come gli animali, è unaforzatura di scarso livello culturale".

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laPROFESSIONE VETERINARIA 33 | 200810 Osservatorio farmaco D.Lvo 193/2006

di MIMMO FERRULLIDirigente Veterinario - Area “C” - ASL BA

ex ASL BA N° 3

FILIPPO VERDEDirigente Veterinario - Area “C” - ASL N° 5

di Montalbano Jonico (MT)

Il D.lvo 90/93 (attuazione della Di-rettiva 90/167/CEE), disciplina lapreparazione, il commercio e l’uti-lizzazione degli alimenti medica-mentosi (ex mangimi medicati) edei prodotti intermedi.

L’alimento medicamentoso è per definizio-ne un prodotto mangimistico a prevalentefunzione alimentare contenente le premiscelemedicate (ex integratori medicati) e destinatoad essere somministrato agli animali senzatrasformazione per le sue proprietà curative epreventive.Il prodotto intermedio, invece, è un prodot-to medicato ottenuto dalla miscelazione di u-na premiscela autorizzata con uno o più man-gimi che contiene una concentrazione di prin-cipi attivi farmacologici notevolmente inferiorea quella presente nelle premiscele medicate,ma superiore a quella dei semplici mangimi eche non può essere somministrato agli ani-mali se non mediante successiva fabbricazio-ne di mangimi medicati pronti per l’uso ad u-na concentrazione non inferiore al 5%.L’autorizzazione alla produzione di alimentomedicamentoso viene rilasciata dal Ministerodella Salute di concerto con il Ministero del-l’Industria.Lo stabilimento di produzione deve avere lo-cali per il deposito di materie prime, prodottifiniti e lavorazione. Il personale impiegato de-ve possedere conoscenze tecniche di alimen-tazione animale, riconosciute da apposito at-testato. La produzione aziendale di mangimimedicati è consentita mediante l’impiego dipremiscele medicate e/o prodotti intermediprevio autorizzazione ministeriale.Il D.lvo 193/06 (attuazione della Direttiva2004/28/CEE recante codice comunitario deimedicinali veterinari) esclude dal campo diapplicazione l’alimento medicamentoso (di-sciplinato dal settore mangimistico), ma ne in-clude le premiscele medicate sotto la deno-minazione più appropriata di premiscele peralimenti medicamentosi, pertanto la disciplinadi preparazione, di registrazione e commer-cializzazione delle premiscele medicate seguequanto richiesto per gli altri medicinali veteri-nari.Ai sensi dell’art. 70 del D.lvo 193/06 la ven-dita al dettaglio di premiscele oltre che infarmacia è possibile che venga effettuata

dai titolari di autorizzazione al commercioall’ingrosso e dai fabbricanti di premisceleper alimenti medicamentosi ai titolari degliimpianti di cui all’art. 65 (Titolari di impiantiin cui vengono curati, allevati, e custoditiprofessionalmente animali); le premisceleper alimenti medicamentosi possono esse-re vendute direttamente solo ai titolaridi impianti di allevamento autorizzati allafabbricazione di mangimi medicati ai sensidel D.lvo 90/93 .

COMMERCIALIZZAZIONEI mangimi medicati possono essere immessisul mercato soltanto se imballati o in recipien-ti chiusi, in modo che l’apertura comporti ildeterioramento del sistema di chiusura o disigillatura e l’impossibilità di utilizzo dopo l’a-pertura. Se i mangimi medicati vengono immessi sulmercato utilizzando autocarri cisterna o altricontenitori analoghi, questi devono esserepuliti prima di ogni nuova utilizzazione per e-vitare contaminazioni crociate. Gli imballaggi e i recipienti devono indicare ladicitura ben visibile di “Mangimi medicati”.Se immessi sul mercato con autocarri cister-na o contenitori analoghi è sufficiente che idati riferiti all’etichettatura del mangime figuri-no nei documenti di accompagnamento. Nella consegna di mangime medicato permezzo di carri silos o di sacconi è consentitauna tolleranza del 5% in più e in meno tra ilpeso effettivo del prodotto scaricato pressoil proprietario dell’impianto di allevamento edil peso indicato sulla ricetta veterinaria.Sulle confenzioni dei prodotti intermedi deveessere visibile la scritta “Prodotto Interme-dio”.Sia per i mangimi medicati che per i prodottiintermedi si dovrà riportare sulle confenzionio sui cartellini una fascia di colore azzurro conla scritta “da cedersi su presentazione diprescrizione veterinaria”.

ADEMPIMENTI DEL PRODUTTOREI produttori di mangimi medicati devono an-notare entro le 24 ore successive alla produ-zione in apposito registro le seguenti indica-zioni:• Nome ed indirizzo di tutti i fornitori e la fon-

te di mangimi in entrata;• La quantità ed il tipo di premiscele medica-

te autorizzato e di mangime impiegato; • La quantità ed il tipo di mangimi medicati

prodotti, esistente in deposito o ceduti;• Nome ed indirizzo dell’allevatore o del di-

stributore autorizzato;• Nome ed indirizzo del veterinario che ha ef-

fettuato la prescrizione.Tale registro dev’essere conservato dal pro-

duttore per almeno 3 anni dall’ultima registra-zione.

ADEMPIMENTI NELL’AZIENDAZOOTECNICA

Per la sommnistrazione dell’alimento medica-mentoso è previsto l’obbligo di prescrizionemedico veterinaria in triplice copia non ripeti-bile e la registrazione su apposito registro dicui all’art. 15 del D.lvo n. 158/06 ed art. 79D.lvo n. 193/06. Al medico veterinario spetta il compito diannotare all’atto della visita in allevamento: ladata, la natura dei trattamenti prescritti o e-seguiti, i dati identificativi degli animali trattatio da sottoporre a trattamento con i rispettivitempi di attesa.All’allevatore spetta di annotare sul registrole seguenti indicazioni: la data, l’identificazio-ne del medicinale veterinario, la quantità, ilnome ed indirizzo del fornitore del medicina-le, la data di inizio e di fine del trattamento.Il suddetto registro a pagine progressivamen-te numerato, vidimato dall’ASL e controllatodallo stesso Organo almeno una volta l’an-no, è conservato dall’allevatore per cinqueanni dall’ultima registrazione unitamente allericette e documentazione di acquisto.

RIMANENZA DI MANGIMEMEDICATO PRESSO

L’ALLEVATOREQualora una parte di mangime medicato restiinutilizzata presso un impianto di allevamen-to, questa dev’essere conservata in luogo i-doneo contraddistinta da un cartello riportan-te la scritta “Rimanenza” nonché l’etichettae la quantità. L’allevatore può utilizzare tale rimanenza sol-tanto dietro ulteriore prescrizione veterinariaintesa come annotazione sul registro dei trat-tamenti terapeutici.

ASSOCIAZIONE DI PREMISCELEMEDICATE

L’alimento medicamentoso deve contenereuna sola premiscela medicata ovvero un soloprodotto intermedio; tuttavia, è possibile uti-lizzare più di una premiscela nonché più di unprodotto intermedio, dietro prescrizione di unmedico veterinario, per non più di quattroprincipi attivi nello stesso mangime medicato,allorché ricorrono le condizioni di cui all’art.11 del D.lvo 193/06 e cioè situazioni in cuinon esista alcun agente terapeutico, sottoforma di premiscela per la patologia da trat-tare.Affinché non si configuri l’uso improprio dimedicinali veterinari, le premiscele medicateassociate e prescritte dal veterinario devonoessere “specie specifiche” e quindi sommini-strate alla specie animale prevista dal decretoautorizzativo all’immissione in commercio del-le singole premiscele e nel rispetto della cate-goria di produzione (ingrasso o da riproduzio-ne, ovaiole o broiler, da latte o da carne ecc.…….), delle dosi d’impiego, della durata deltrattamento, dei tempi di attesa, del regime didispensazione e di ogni altra indicazione au-torizzata.Inoltre, occorre che il medico veterinario almomento della prescrizione tenga presenteche:a) le premiscele medicate utilizzate devono

rispettare quanto previsto dall’Allegato al-la Circolare Ministeriale n. 1 del 23 gen-naio 1996 in applicazione del Decreto Mi-

nisteriale del 16 novembre 1993, riguar-do alle associazioni consentite;

b) il tempo di sospensione da applicare nonsia inferiore a quello previsto per la premi-scela con tempo di sospensione più pro-lungato.

Si configura l’uso improprio, invece, allor-quando le premiscele usate in associazionenon risultano essere specifiche per la specieanimale prevista dal decreto autorizzativo; intal caso il veterinario deve indicare sul registrodei trattamenti terapeutici i tempi di attesache non possono essere inferiori a 7 giorniper il latte e le uova, 28 giorni per le carni dipollame e di mammiferi, incluso il grasso e lefrattaglie, mentre per i prodotti della pesca iltempo di attesa viene ricavato dalla velocitàdel metabolismo che è in diretto rapporto allatemperatura dell’acqua dell’allevamento(500°/giorno – es.: 500 : 20°C di temperaturadell’acqua ricaviamo 25 giorni di attesa).

RICETTA MEDICO VETERINARIAL’impiego di mangime medicato e di prodottiintermedi può avvenire solo su prescrizione diun medico veterinario, su modulo conformeal modello indicato nell’Allegato A del D.lvo n.90/93.Per gli animali familiari e per gli animali pro-duttori di alimenti per esclusivo autoconsu-mo, la ricetta veterinaria viene redatta in un’u-nica copia non ripetibile; per gli animali desti-nati alla produzione di alimenti viene redattain triplice copia e le copie sono destinate ri-spettivamente:- una copia al fabbricante o fornitore auto-rizzato che deve conservarla assieme al regi-stro per 3 anni dalla data di vendita; -una copia all’allevatore che utilizza il pro-dotto e dev’essere conservata dallo stessoassieme al registro dei trattamenti per 5 annidalla registrazione;-una copia al Servizio veterinario dell’ASLcompetente territorialmente entro i 7 giornidalla data di vendita, inviata a cura del vendi-tore (farmacisti e rivenditori autorizzati) che ètenuto a completarla con i dati di propriacompetenza. La validità della ricetta è di 90 giorni dalla da-ta di compilazione e può essere utilizzata perun solo trattamento. Per trattamenti prolungati (il cui fabbisognonon deve eccedere quello di un mese calco-lato sulla base della prescrizione veterinaria)la stessa ricetta può essere utilizzata dall’alle-vatore per ritirare il mangime medicato pre-scritto in più riprese, entro il quantitativo indi-cato dal veterinario durante il periodo di vali-dità della ricetta.Il fornitore del mangime medicato e l’acqui-rente sono tenuti ad indicare sul retro della ri-cetta i quantitativi di mangime medicato con-segnati/ritirati ogni volta. La Circolare Ministeriale n. 1 del 23 gennaio1996 consente al veterinario di prescrivere, inalcuni casi, mangime medicato o prodotto in-termedio senza la prescritta visita clinica deglianimali che stanno per arrivare in allevamen-to sotto stress, abbisognevoli di interventi far-macologici immediati, urgenti e talvolta in mo-do preventivo.In questo caso specifico, sulla copia della ri-cetta destinata all’ASL competente territo-rialmente, dovrà essere precisato che gli a-nimali giungeranno in allevamento successi-vamente alla data di compilazione della ri-cetta stessa. ■

Alimento medicamentoso ed aspettidi farmacosorveglianza

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Le note vicende legate allacrisi delle banche americanestanno avendo una grandeeco nei principali quotidianiitaliani e mondiali, soprattut-to in relazione alla richiesta

di fallimento presentata da Lehman Brothers,quarta banca d’affari a livello mondiale. Alcu-ni degli articoli comparsi in questi ultimi giornisul quotidiano il Sole24Ore hanno voluto evi-denziare la presenza nei portafogli delle Cas-se di Previdenza di prodotti legati al colossobancario appena fallito.

INVESTIMENTIIn particolare, nell’articolo comparso il 16 set-tembre scorso (pag. 8) si poteva leggerequanto segue: “Dal bilancio Enpav (veterinari)non emergono bond targati Lehman ma uninvestimento di 2 milioni di euro in un fondodi private equity che fa capo alla banca Usa.In questo caso, sottolineano i consulenti, si èperò di fronte a una società operativa cheverrà ceduta: il chapter 11, la procedura di li-quidazione americana, ha colpito infatti sol-tanto la holding”.Quanto sopra riportato risponde effettiva-mente alla verità ed è stato anche conferma-to dalla stessa Lehman Brothers in una co-municazione indirizzata all’Enpav il 15 settem-bre scorso, dove si sottolinea come il fondodi Private Equity* sia un’entità LEGALMENTESEPARATA dalla Holding e non entri, per que-sto motivo, nella procedura fallimentare avvia-ta. I rappresentanti di Lehman Brothers riferi-scono, inoltre, che “la divisione di InvestmentManagement, di cui fa parte il Private Equity,rimane intatta e continua il suo lavoro senza

interruzioni”. Appare utile chiarire che, i 2 mi-lioni di Euro citati rappresentano un impegnoda parte dell’Ente, che dovrà essere versatoman mano che il fondo troverà degli investi-menti capaci di remunerare il capitale investi-to e generare elevati flussi di cassa. Alla dataodierna dei suddetti 2 milioni, sono stati inve-stiti € 285.000,00.

STABILITÀSi deve, infine, rilevare che grazie all’ausiliodell’advisor finanziario Prometeia, in questeore è stato avviato un processo di valutazio-ne analitica di tutti gli investimenti in portafo-glio, che ha rilevato la presenza di un prodot-to indirettamente legato al fallimento di Leh-man Brothers e del quale si sta cercando diquantificarne l’impatto. Tuttavia, da una pri-ma analisi, tale situazione non ha riflessi sullastabilità dell’equilibrio finanziario dell’Ente.

* Con il termine private equity ci si riferiscead “operazioni” che hanno come oggettol’investimento nel capitale azionario di so-cietà non quotate in borsa e che presentanoun’elevata capacità di generare flussi di cas-sa costanti e altamente prevedibili, ovveroimportanti tassi di crescita potenziale. Il fon-do si propone di disinvestire nel medio-lun-go termine realizzando una plusvalenza dal-la vendita della partecipazione azionaria. Gliinvestimenti in private equity raggruppanoun ampio spettro di operazioni, in funzionesia della fase nel ciclo di vita aziendale chel’azienda target attraversa durante l’opera-zione di private equity, sia della tecnica di in-vestimento usata. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 33 | 200812 Previdenza e Finanza

Il crollo della Lehman Brothers non tocca l’ENPAVIl Private Equity in cui ha investito l’Enteè indipendente dal colosso americano.La crisi finanziaria della holding LB non ha riflessi sulla stabilità dell’Ente

PRIVATE EQUITY?

Con il termine private equity ci si riferisce ad “operazioni” che hanno comeoggetto l’investimento nel capitale azionario di società non quotate in borsae che presentano un’elevata capacità di generare flussi di cassa costanti e

altamente prevedibili, ovvero importanti tassi di crescita potenziale. Il fondo si pro-pone di disinvestire nel medio-lungo termine realizzando una plusvalenza dalla ven-dita della partecipazione azionaria. Gli investimenti in private equity raggruppano unampio spettro di operazioni, in funzione sia della fase nel ciclo di vita aziendale chel’azienda target attraversa durante l’operazione di private equity, sia della tecnica diinvestimento usata.

IL CODICE FISCALE NON SERVE

L'articolo 15, comma 1, lettera c-bis del TUIR prevede per le spese veterinarie, ladetrazione del 19% fino all'importo di 387,34 euro, limitatamente alla parte cheeccede 129,11 euro.

Null'altro dispone in merito alle modalità di documentazione delle spese suddette, cherimangono quelle tradizionali. Di conseguenza, la detraibilità delle spese veterinariecertificate con lo scontrino fiscale della farmacia potranno essere detratte anche sen-za l'indicazione fiscale del beneficiario. Il Sole 24 Ore torna a fare chiarezza sul cosiddetto "scontrino parlante" che consentevantaggi fiscali per le spese relative all'acquisto di medicinali, farmaci veterinari inclu-si. Tenuto conto delle "obiettive difficoltà incontrate in sede di applicazione della nor-ma", l'Agenzia delle Entrate ha chiarito con una circolare che "le spese sanitarie soste-nute nel periodo dal 1° luglio al 31 dicembre 2007, ai fini della deduzione/detrazione IR-PEF, potranno essere certificate anche tramite scontrino fiscale non "parlante" o in-completo, qualora lo stesso venga integrato, per iniziativa dello stesso contribuente,mediante l'indicazione anche su foglio aggiunto del codice fiscale dell'acquirente non-ché della natura, qualità e quantità dei farmaci acquistati.

L'AMMORTAMENTO DELLO STUDIO

Come calcolare esattamente le quote d'ammortamento di uno studio professio-

nale costruito, con contratto d'appalto a ditta costruttrice, in adiacenza alla pro-

pria abitazione? E se venisse costruito e poi acquistato in leasing? La risposta

fornita dall’esperto del Sole 24 Ore, premette che il fatto che lo studio venga realizzato

in adiacenza alla propria abitazione, se lo stesso è adibito alla sola attività professiona-

le, non ha alcuna rilevanza ai fini del suo ammortamento.

Detto questo: a) nella prima ipotesi le quote d'ammortamento andranno calcolate sul

costo di costruzione, aumentate di eventuali spese incrementative, rimaste direttamen-

te a carico del professionista e debitamente documentate; b) nella seconda ipotesi,

fattispecie nella quale i costi di costruzione rimangono a carico della società di lea-

sing, sarà deducibile il solo canone annualmente corrisposto.

LA DETRAZIONE IVA PER PASTI E ALBERGHI

Dal 1° settembre per i professionisti è possibile detrarre l'lva sui pasti e sugli al-

berghi, nel caso di rilascio di fattura. Come precisato dall'art. 83, e 28-ter, del dl

n. 112 /08, la detrazione si rende applicabile «alle operazioni effettuate a partire

dal 1° settembre 2008» e, giusto art. 6 del dpr 633 / 72, le prestazioni di servizi (quali so-

no quelle afferenti ai soggiorni alberghieri) si considerano effettuate al momento del

pagamento del relativo corrispettivo. Lo scontrino o la ricevuta fiscale sono documenti

che consentivano, consentono e consentiranno, la deducibilità delle spese sostenute

per i pasti (e per i soggiorni alberghieri) ai fini delle imposte sui redditi, ma non per la

detraibilità dell'Iva addebitata a fronte di tali prestazioni. Per poter legittimamente por-

tate in detrazione detta ultima imposta, quindi, occorrerà sempre farsi rilasciare rego-

lare fattura.

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laPROFESSIONE VETERINARIA 33 | 2008 Riflessioni 13

di ANTONIO MANFREDI

Èarrivata in questi giornialla SCIVAC, e per cono-scenza a Gaetano Penoc-chio, Presidente della FNOVI ed a Giuseppe Lui-gi Palma, Presidente del-

l'Ordine Nazionale degli Psicologi, la letteradi una Psicologa che sostiene il suo diritto,sulla base del percorso formativo e dell'e-sperienza professionale, di potersi occupa-re di Medicina comportamentale degli ani-mali.La lettera arriva proprio pochi giorni primadel Congresso dell'ANMVI che sarà centra-to proprio sul tema delle competenze vete-rinarie e del grave problema dell'abusivismoche negli ultimi tempi è diventato semprepiù preoccupante sia per invasioni di cam-po da parte di laureati non riconosciuti in I-talia, sia per numerose e diverse figure pro-fessionali che ritengono di avere competen-ze nel settore, sia perché la forte disoccu-pazione nel mondo veterinario non permet-te più di fare finta di niente, come spesso èaccaduto negli ultimi anni, anche se qual-che Ordine ha iniziato a prendere posizionidure con denunce che hanno portato qual-che risultato.Permettetimi un commento prima di entrarenel merito della lettera. Ho avuto modo di par-larne con alcuni amici psicologi e la loro rifles-sione è stata: "Sono troppi i laureati in psico-logia e non si sa più dove andare a cercare la-voro. Anche noi siamo messi veramente ma-le". L'anche noi era riferito al fatto che avevoappena finito di illustrare la situazione occu-pazionale del settore veterinario."Credo di non esagerare affermando che u-no psicologo abbia il diritto, o forse addirit-tura il dovere, di occuparsi di psicologia a360 gradi, comprendendo quindi nel propriobagaglio culturale anche lo studio del com-portamento animale, soprattutto là dovequesto sia deviato per motivazioni legate al-l'ambiente e all'interazione uomo animale".Con queste parole la firmataria della lettera

giustifica la sua richiesta di potersi occupa-re di Medicina comportamentale degli ani-mali. Per sostenere questa tesi ricorda casidi famosi psicologi che si sono occupati dipsicologia o comportamento animale:Edward L. Thorndike (1911), WolfgangKoherl (1917), Ivan Pavlov (1927), FrederickSkinner (1938), Korad Lorenz (1949), Frede-rick Harlow (1979).Se dovessimo seguire questa logica do-vremmo riconoscere la possibilità di interve-nire sugli animali anche ai medici dentisti, aquelli ortopedici, ai chirurghi, ecc. conside-rando anche che spesso la loro pratica, giu-sto o sbagliato che sia, avviene anche su a-nimali, credo cadaveri. Se dovessimo segui-re questa logica dovremmo, però, anchepensare possibile che specialisti veterinaripossano intervenire sull'uomo, e forse, avolte, se la caverebbero molto meglio. Sedevo essere sincero, conoscendo molti bra-vi veterinari, sarei più tranquillo a metterminelle loro mani piuttosto di quelle di alcunimedici. Pensiamo agli ultimi scandali di Mi-lano che hanno portato alla chiusura di al-cune cliniche private.Detto questo, non è più logico che ognuno

continui a fare la sua attività professionaleper la quale è stato abilitato con un esamedi Stato ed un Corso di laurea specifico?L'esame di Stato, anche se quello per di-ventare Medico Veterinario è fra i meno se-lettivi, certifica comunque le conoscenze ele capacità per svolgere la professione.Questo significa che, indipendentementedalle esperienze "professionali" nessunopuò svolgere in Italia attività di competenzadel veterinario, e quindi ogni attività medicasugli animali, senza avere l'abilitazione perfarlo e la relativa iscrizione all'Ordine.Per questo da anni segnaliamo agli Ordini lapresenza sul territorio nazionale di stranierilaureati in veterinaria che svolgono attivitàsenza iscrizione all'Ordine. Che lo faccianoper motivi economici, se ben ricordo è fa-moso un argentino o brasiliano che si occu-pa di medicina equina in Emilia, o gratuita-mente per spirito di volontariato, non pos-sono farlo e devono essere denunciati allaProcura della Repubblica. Lo stesso deveessere fatto nei confronti degli allevatori chefanno vaccinazioni falsificando i libretti, chetagliano code o orecchie, farmacisti chevendono farmaci senza ricetta, tecnici chenegli allevamenti fanno prelievi di sangue oinoculano i microchip, ecc.E questo, ripeto, indipendentemente dallecapacità "professionali" che si possono a-vere.La psicologa della nostra lettera evidenziaanche il fatto che i problemi comportamen-tali dell'animale sono spesso fortemente le-gati al rapporto con il "padrone". È ovvioche il Medico Veterinario comportamentali-sta interviene solo sull'animale e non avràmai la pretesa di occuparsi dei problemi psi-cologici umani. Per capirci, nella composi-zione del gruppo di esperti che deve opera-re nella Pet Therapy, noi riteniamo che deb-ba esserci un veterinario per gli aspetti rife-riti all'utilizzo dell'animale più adatto, la-sciando allo psicologo tutte le competenzeriferite al paziente, secondo il ragionamentodella nostra psicologa il veterinario se nepotrebbe stare tranquillamente a casa in

quanto farebbe tutto lei. Un bel risparmio,non vi è dubbio, e mi verrebbe una battutacattiva che evito per ovvi motivi e rispettoverso la categoria degli psicologi, categoriache ho sempre considerato molto ancheper gli studi da me fatti.In ogni caso, la cosa che mi lascia semprepiù perplesso di fronte a queste situazioni èriferita ad una frase che riprendo dalla lette-ra: "La domanda di presenza in tal senso èper noi psicologi sempre più pressante, nonsolo da parte di proprietari di animali, maanche di alcuni veterinari che vedono nellopsicologo un valido collaboratore".Limitiamoci ai veterinari. Se questi chiama-no lo psicologo perché valutano che ci sia-no problemi nel proprietario, perfetto, ma selo chiamano per affrontare i problemi psico-logici dell'animale, come spesso chiamanogli addestratori, in sostituzione del collegaspecialista in Medicina Comportamentale,non solo sono conniventi di un evidente a-buso di professione ma sono anche respon-sabili di un illecito verso tutta la categoria.Fra l'altro, quello che rattrista di più in alcu-ni casi, è che questa scelta di tagliar fuori ilcollega specialista deriva da motivi vera-mente poco comprensibili: si preferisce un"esperto" esterno e non veterinario per nonfar pensare al cliente di avere limiti sull'ar-gomento o per paura di perderlo. Decisa-mente con questo spirito di categoria è mol-to difficile fare grandi battaglie! ■

Invasione di campo inaccettabileNessuna giustificazione all'abuso di professione anche se "motivato" da percorsi formativi

Page 14: Professione Veterinaria, Anno 2008, Nr 33

Comunicare è un’attivitàche ognuno svolge ognigiorno a molti livelli dif-ferenti e ciò nonostante iproblemi di comunica-zione sono la prima cau-

sa di stress, insoddisfazione del lavoro e de-lusione della clientela nella professione veteri-naria. La buona comunicazione è di impor-tanza critica, perché è il vero fondamento del-la prosperità di un’impresa. Dove la comunicazione non funziona bene, siha una struttura caratterizzata dall’insoddisfa-zione. Il personale dello staff si lamenta, spet-tegola ed arriva tardi al lavoro. I nuovi membriche sembravano promettenti si adeguano ra-pidamente agli altri, e fanno solo il minimo in-dispensabile, o semplicemente abbandona-no il campo e se ne vanno, determinando unelevato ricambio del personale. Una strutturainsoddisfatta è costosa, inefficace e rappre-senta un luogo miserabile dove lavorare. Inol-tre, non è popolare presso la clientela. Le relazioni con i clienti rispecchiano quelle frai dipendenti. A loro volta, queste ultime riflet-tono il modo in cui voi trattate loro. Un teamben organizzato e soddisfatto, ben dispostoad aiutare i clienti, è indice di una valida lea-dership e di un buon sistema di comunicazio-ne, all’interno del quale si ha un elevato livellodi fiducia (Fig. 6.1). Quest’ultima è il caposal-do delle buone relazioni, per cui tanto più ele-vato sarà il grado di fiducia che si sviluppa frapersonale e clientela, tanto maggiore saràl’osservanza delle prescrizioni e dei suggeri-menti, tanto migliori saranno le cure ricevutedagli animali e tanto più soddisfacente saràl’esperienza dei vostri clienti. I proprietari che si recano presso una struttu-ra veterinaria per una visita si aspettano curemediche e chirurgiche di elevato livello pro-fessionale, ma possono misurare questa pro-fessionalità soltanto in termini di servizi rice-vuti. La professionalità è qualcosa che riguar-da l’impegno a servire i clienti e soddisfare leloro necessità al meglio delle vostre capacitàentro i limiti dei vostri valori professionali. Ec-

cellere nella comunicazione fa parte dell’es-sere professionale; ciò significa esprimersicon segni visibili come l’abbigliamento ade-guato (camice bianco e stetoscopio o unifor-me da infermiere), i modi (manifestare interes-se e premurosità) ed il comportamento (lavo-rare con correttezza ed avere autorità) (Fig.6.2a & b).Per avere buone capacità di comunicazioneè essenziale avere una propensione all’intelli-genza emotiva e riuscire a comprendere dicosa si tratta. Col termine di intelligenza e-motiva si indicano delle abilità distinte dall’in-telligenza accademica, ma complementari adessa, cioè, le capacità puramente cognitivemisurate con il quoziente intellettivo. L’intelli-genza emotiva viene definita come “la capa-cità di riconoscere i nostri sentimenti e quellidegli altri, per motivarci e per gestire bene leemozioni sia nei nostri confronti che nelle no-stre relazioni.” Nella professione veterinaria,l’intelligenza emotiva è costituita da tutti gli e-lementi che vanno a costruire le relazioni coni clienti e fra colleghi ed è parte integrante del-le capacità dimostrate dai buoni leader e ma-nager.Il genere di tecniche di comunicazione checostituiscono l’intelligenza emotiva com-prende non soltanto l’ascolto attivo, l’inter-pretazione accurata del linguaggio corporeo,l’uso attento delle parole e l’impiego di ma-teriali di supporto visivi e tangibili per favori-re la comprensione e la collaborazione, ma

anche come voi utilizzate questi differentimetodi a seconda di ciò che state cercandodi ottenere (Tabella 6.1). Ad esempio, la con-duzione di un esame clinico si serve di son-daggi e domande empatiche per ottenereinformazioni utili alla formulazione della dia-gnosi ed alla terapia dell’animale; gestire u-na lamentela di un cliente richiede l’ascoltoattivo abbinato all’autorità per aiutarlo a tro-vare una risoluzione che sia reciprocamentesoddisfacente; la valutazione del rendimentoè un colloquio formale finalizzato a valutare,accentuare e ricompensare il comportamen-to desiderabile, mentre il marketing consistenell’utilizzare tutti e cinque i sensi per tra-smettere ai clienti un certo tipo di messag-gio o di messaggi relativi alla clinica. Questisono stili di comunicazione specializzati, o-gnuno caratterizzato da uno specifico sco-po e da un esito misurabile.Uno stile di comunicazione inappropriato inqueste situazioni – cioè, l’applicazione inap-propriata delle capacità di intelligenza emoti-va – genererebbe frustrazione, collera, confu-sione e fraintendimenti. Immaginate un esa-me clinico condotto come un interrogatorio diterzo grado o un incontro di valutazione dellostaff costituito da un monologo su come voivedete il mondo? Difficilmente in questo mo-do si riuscirebbero ad ottenre risultati deside-rabili! (Fig. 6.3a & b)Nell’ambiente della clinica, la comunicazioneha numerosi scopi. Si tratta dei risultati chesperate di ottenere attraverso l’impiego di unacomunicazione efficace. All’interno della strut-tura in cui operate, la meta principale è quelladi dare ad ognuno la sensazione di essere unmembro che contribuisce ad una comunitàche funziona bene ed è produttiva e di essereparte della crescita e dello sviluppo della clini-ca stessa come se fosse un organismo viven-te. La comunicazione esterna, rivolta ai clienti,ha lo scopo di aiutarli a sentirli soddisfatti per-ché loro ed i loro animali sono stati ben curatied inoltre sono stati messi in grado di prende-re le migliori decisioni per la salute ed il benes-sere dei loro compagni. Fra le potenti misuredi comunicazione efficace rientrano il passa-parola fra colleghi, che attira nuovi membridello staff presso la struttura, perché coloroche vi operano già riferiscono che è un luogodesiderabile dove lavorare, e quello fra i clientiche raccomandano la struttura ad altri pro-prietari di animali – un segno sicuro del fattoche sono stati personalmente e positivamentetoccati dal servizio e dalle cure che loro ed iloro compagni hanno ricevuto (Fig. 6.4).

La comunicazione efficace:il legame vitale

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L’intelligenza emotiva è costituita dacinque competenze emotive:

• Competenze personali, che determi-nano come gestire noi stessi:auto-consapevolezza – conoscere ipropri stati interni e le proprie prefe-renze, risorse ed intuizioniauto-regolazione – gestire i propristati interni e le proprie preferenze, ri-sorse ed intuizionimotivazione – tendenze emotive cheguidano o facilitano il raggiungimen-to degli scopi

• Competenze sociali,che determinanocome gestire le relazioni:empatia – consapevolezza dei senti-menti degli altri, delle loro necessitàe preoccupazionicapacità sociali – attitudine ad indur-re risposte desiderabili negli altri

COMPRENDERE LECOMPONENTI

DELL’INTELLIGENZAEMOTIVA

laPROFESSIONE VETERINARIA 33 | 200814 Practice Management (1a parte) - Professionalità

Figura 6.1 - Il personale soddisfatto èdisposto a servire e rendere felici iclienti.

Figura 6.2 (a) - L’uniforme verde del-l’infermiere veterinario qualificato è unchiaro simbolo di status, sia all’internodella struttura che nei confronti dellaclientela. (b) Una targhetta che rechistampato a chiare lettere il nome del-l’operatore facilita la comunicazionecon i clienti. Si ringrazia Anne-Marie Svendsen.

a

bTabella 6.1 - Comunicazione con colleghi e clienti

Metodi Scopo EsitiVoce e parole Generare fiducia Staff/colleghiAscolto attivo Trasmettere interesse, cura Soddisfatti, produttivi,

e attenzione in un ambiente di lavoro creativo

Linguaggio corporeo Trasmettere professionalità

Materiale scritto e Clientisupporti visivi Ritorno per altre prestazioni,

il che genera delle entrate

Tatto (olfatto) Miglior salute degli animali

La professionalità non è un titoloche potete vantarvi di possede-re, è un aggettivo che sperate

che gli altri usino per voi. Dovete gua-dagnarvelo. Professionalità significameritarsi i riconoscimenti che voleteottenere dagli altri dedicandosi a ser-vire i loro interessi nell’ambito di un ta-cito accordo. La professionalità indicache la vostra attenzione non deve es-sere focalizzata soltanto sulla transa-zione immediata, ma dovete prendervicura della relazione che instauratecon la persona con cui state lavoran-do. Significa che si può stare sicuriche metterete al primo posto gli inte-ressi dei vostri clienti e si può contaresul fatto che farete ciò che vi siete im-pegnati a fare invece di agire costan-temente per un guadagno personalenell’immediato. La professionalità im-pone di prendere delle decisioni utiliz-zando principi di comportamento ap-propriato, e non solo espedienti a bre-ve termine (Maister, 2005).

Negli esseri umani èinsita la capacità di

ricevere, interpretare edistorcere emotivamentequalunque messaggio a

loro rivoltoHayes and Watts, BusinessManagement Consultants

Page 15: Professione Veterinaria, Anno 2008, Nr 33

laPROFESSIONE VETERINARIA 33 | 2008 Professionalità Practice Management 15

All’interno di una struttura veterinaria è neces-sario adottare un’ampia varietà di differentimetodi di comunicazione che richiedono mol-teplici capacità (Tabella 6.2). Il principale pro-blema è che la maggior parte delle persone leapprende attraverso prove ed errori – pochihanno avuto una preparazione formale su co-me costruire le relazioni, come condurre unefficace colloquio con il cliente o come comu-nicare bene con lo staff. In effetti, secondomolti veterinari, le capacità di comunicazionesi collocano al secondo posto dopo la cono-scenza clinica – un riflesso del fatto di sentirsia proprio agio nella disciplina in cui si disponedi una preparazione basata sui fatti piuttostoche nelle sabbie mobili dell’arte della comuni-cazione.

ALLORA, COS’È LACOMUNICAZIONE?

La comunicazione consiste nel condividere oscambiare informazioni, idee o sentimenti. Èuna complessa capacità appresa che utilizzatutti i sensi (vista, udito, tatto, olfatto e gusto).

La comunicazione è un’area vasta e com-plessa e per chiarezza e brevità ho sceltoquegli aspetti che ritengo più importanti inambito veterinario. Spesso, si instaura una di-visione artificiale fra comunicazione “interna”e quella “esterna”. In realtà, il modo in cui lostaff comunica con i clienti riflette quello concui i vari operatori comunicano fra loro.

COMUNICAZIONE E FIDUCIAL’efficacia della comunicazione ha un’impor-tanza centrale per una buona attività di impre-sa, perché genera fiducia. J. Richard Hack-man, Harward Professor of Psychology, dicea proposito della fiducia:La fiducia non è qualcosa che potete coman-dare, una leva che potete semplicemente ti-rare per migliorare un’organizzazione. La fidu-cia è un risultato, qualcosa che si sviluppagradualmente nelle organizzazioni ben studia-te e ben condotte. Dire “ora tutti noi dobbia-mo fidarci l’uno dell’altro” significa non direassolutamente nulla.

Una buona relazione di fiducia fra colleghi econ i clienti è la base di una valida attività di

impresa. La fiducia nasce da molte piccole a-zioni piuttosto che da una o due grandi. Unarelazione di fiducia richiede tempo e determi-nazione per instaurarsi ed è molto fragile. U-na volta danneggiata, come una tazza sbrec-ciata, può essere utilizzata, ma non sarà maipiù la stessa cosa.Quando parlate con un cliente, di solito statecercando di persuaderlo del valore delle vo-stre idee per la cura ed il trattamento del suoanimale: state letteralmente “vendendo” voistessi ed i vostri concetti. Perché i clienti“comprino” bisogna che vi credano e si fidinodi voi. Questa fiducia deriva non solo da ciòche dite e da come lo dite, ma dal fatto di a-vere modi che mostrino confidenza, atteggia-mento amichevole e rassicurante. Questo vie-ne dimostrato mantenendo un contatto visivoalmeno per i 60% del tempo (vi fidereste diqualcuno che non riuscite a guardare negliocchi?), ricorrendo a gesti come accarezzareo coccolare l’animale mentre parlate (dandol’impressione di capire gli animali), maneg-giando con sicurezza le siringhe per praticarele iniezioni (presentandovi come qualcunoche sa bene quello che sta facendo), resti-tuendo l’animale pulito e toelettato dopo unperiodo di ospedalizzazione (dimostrandoche “noi ci prendiamo cura dei nostri pazien-ti”) e così via.Generare fiducia nella clientela deriva dallavolontà di aiutare i clienti. Si comincia con l’a-vere una politica concorde all’interno dellastruttura, secondo la quale i clienti sono imembri più apprezzati della struttura stessa.Dove invece sono considerati come una me-ra intrusione nella giornata, non si potrà maisviluppare una fiducia soddisfacente. NellaTabella 6.3 sono elencati i comportamenti checostruiscono fiducia e che corrispondono allecompetenze identificate nell’intelligenza emo-tiva. Ci sono due comportamenti chiave che biso-gna mettere in atto perché si sviluppi la fidu-cia:• ascoltare attentamente i clienti, in modo da

sentire quello che stanno davvero dicendo,come viene illustrato a fondo nella prossi-ma sezione

• essere costanti.

Essere costanti significa assumere un atteg-giamento conforme alle pratiche ed ai com-portamenti precedenti: essere affidabili. Nellavostra struttura, sforzarsi di mostrare costan-temente cortesia, gentilezza ed onestà, ri-

spettare gli impegni ed assumere un atteggia-mento che trasmetta il messaggio “mi sta acuore” nei confronti dello staff e dei clienti,mantenete la vostra integrità professionale epersonale facendo corrispondere le vostre a-zioni alle vostre parole e trattando tutti basan-dosi sulla stessa serie di valori. Naturalmente,essendo umani, non sarete sempre costantinel vostro comportamento, per cui la fiduciarichiede anche la capacità di chiedere scusae di “riparare” se avete commesso un erroreo vi siete comportati in modo poco professio-nale.La fiducia non è solo importante nelle relazio-ni con la clientela e nella costruzione dell’atti-vità di impresa: è anche essenziale instaurarlacon i membri del vostro staff. Porre fiducianelle capacità di qualcun altro è la massimaforma di motivazione umana e consente ditrarre il meglio dalle persone. Offrendo aimembri della struttura uno scopo per lo svi-luppo della professionalità e della competen-za, sostenendo ed incoraggiando questo svi-luppo senza gelosie e guidandoli ed esortan-doli a fare del loro meglio piuttosto che accet-tare la mediocrità, sarà possibile aumentare illoro livello di fiducia.Generare fiducia richiede la conoscenza e lacomprensione delle tecniche della comunica-zione efficace, ed anche di come rimuoverele comuni barriere che bloccano o distruggo-no la comunicazione. Esamineremo più indettaglio questi aspetti. ■

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Figura 6.3a e b - La semplice azione dimettersi a livello degli occhi del clienteaiuta questo veterinario molto alto astabilire con lui una relazione migliore.Si ringrazia Anne-Marie Svendsen.

a

b

Figura 6.4 - Manifestare interesse neiconfronti dell’animale viene apprezza-to dal proprietario.

Tabella 6.3 - Le 7 C della fiducia

1. Comunicazione – mantenere la fiduciaattraverso una comunicazione chiaraed onesta

2. Competenza – riguarda le capacitàprofessionali e personali

3. Costanza – assumere atteggiamenti ecomportamenti conformi a quelli pre-cedenti

4. Compassione – manifestare empatia ecapacità di comprendere il punto di vi-sta di qualcun altro

5. Costi – un prezzo onesto per un buonlavoro

6 Cordialità - essere ben accolti in unambiente amichevole e sereno

7. Coinvolgimento – impegnarsi per faresempre il miglior lavoro possibile

Tabella 6.2 - Alcuni dei differenti metodi di comunicazione necessari in una struttura veterinaria

Interna Esterna, con i clientiColloqui di assunzione Pubblicità

Colloqui di congedo Sito web

Colloqui di valutazione Gestione delle lamentele

Colloqui di formazione interna Conversazioni

Riunioni Gestione del dolore per la perdita di un animale

Memorandum interni Prenotazioni telefoniche

Intranet Trasmissione telefonica degli esiti di laboratorio

Nel suo recente Masters degree in Consultation Technique, il veterinario PaulManning evidenzia la dicotomia professionale che si incontra nei colloqui coni clienti. Nel corso dei suoi studi, che sono stati basati su questionari e collo-

qui sia con i veterinari curanti che con i loro clienti, questo autore ha riscontrato unachiara differenza fra quello che i veterinari credevano che i clienti volessero e quelloche i clienti in realtà si aspettavano. Egli ha riscontrato che:• i veterinari ritengono le capacità cliniche i servizi più importanti da offrire, mentre

la comunicazione viene collocata al secondo posto• è probabile che lo stress legato alla gestione del tempo spinga i veterinari a por-

re più domande “chiuse” che “aperte”, il che riduce le opportunità per i clienti diesprimere le proprie preoccupazioni

• i veterinari tendevano a focalizzarsi sulla diagnosi piuttosto che sulla prognosi,mentre quest’ultima è spesso la prima priorità dei clienti (“Quando migliorerà ladiarrea di Tibble?”)

• i veterinari spesso prendono decisioni per conto dei clienti senza interpellarli (adesempio, non suggerendo un esame radiografico in un cane che zoppica quandoquesto è proprio quello che il proprietario vorrebbe davvero avere) – oppure nonspiegano perché non offrono certe opzioni.

La sua schiacciante conclusione viene espressa in un pensiero che deve far riflette-re: “Il riscontro forse più significativo di questo intero progetto è che i veterinari col-locano la loro capacità clinica alla sommità della propria valutazione della visita,mentre per i clienti questa posizione spetta alla comunicazione”.

Le persone utilizzano i propri sen-si in modo differente. Alcuni so-no principalmente visivi (“Si, ve-

do cosa vuol dire”), altri sono princi-palmente ascoltatori (“ci sentiamo piùtardi”) ed altri sono principalmentesensibili, dato che si basano sul tattoe sulle emozioni (“ho bisogno di affer-rarlo”, “mi sento davvero eccitato dalsuo suggerimento”). Durante una con-versazione diretta fra due persone, uncomunicatore esperto identifica rapi-damente lo stile preferito dall’interlo-cutore ed adatta il proprio di conse-guenza.

ESONERO DI RESPONSABILITÀ:I

L'editore dell'opera originale inglese e l'e-ditore italiano non garantiscono la qualitàdei prodotti o servizi presunti o dichiaratidescritti nella pubblicità eventualmentepresente in questa pagina, né li approva-no o sostengono in alcun modo.

IIL'editore dell'opera originale inglese e l'e-ditore italiano non si assumono, in base al-le vigenti norme, alcuna responsabilità perdanni e/o lesioni a cose o persone comerisultato di qualsiasi affermazione diffama-toria vera o presunta, violazione dei dirittidi proprietà intellettuale o di privacy, dura-ta di prodotti, se derivanti da negligenza oaltro, o da ogni altro uso di idee, istruzioniprocedure, prodotti e metodi contenutinell'articolo.

©Elsevier, Ltd 2008 Jevring-Back Mana-ging a veterinary practice, 2 ed., W.B.Saunders. All rights reserved.Traduzione di Maurizio Garetto

Page 16: Professione Veterinaria, Anno 2008, Nr 33

IL MASTOCITOMA11-12 Ottobre 2008, Cremona

Domenica 12 ottobre 20089.00 Istopatologia e fattori prognostici i-

stopatologici nel gatto - Elvio Lepri 9.45 Istopatologia, grading e fattori pro-

gnostici istopatologici nel caneGiuliano Bettini

10.30 Pausa 11.00 Mastocitoma felino

Cheryl London11.45 Controversie - Giorgio Romanelli12.30 Terapia chirurgica

Damiano Stefanello13.15 Pausa pranzo14.00 Radioterapia

Barbara Kaser-Hotz14.45 Chemioterapia - Cheryl London15.30 Pausa16.00 Terapia a bersaglio molecolare

Cheryl London16.45 Elettrochemioterapia

Enrico Spugnini17.30 Discussione finale, test di valutazio-

ne dell’apprendimento, consegna de-gli attestati e chiusura dell’incontro

SEDEPalazzo Trecchi, via Trecchi 20 - Cremona

PARTECIPAZIONENon è necessaria la pre-iscrizione.Presentarsi in sede congressuale per la re-gistrazione.Quote di partecipazione (verrà rilasciata u-na ricevuta fiscale per la quota versata):Soci SIONCOV: € 50,00Soci SCIVAC: € 100,00Non Soci: € 150,00

PER INFORMAZIONISegreteria Società Specialistiche SCIVAC Tel. 0372 403502 - Fax 0372 457091 Email: [email protected]

RICHIESTO ACCREDITAMENTO

RELATORICheryl LondonFabio ValentiniLaura MarconatoMario CaniattiElvio LepriGiuliano BettiniGiorgio RomanelliDamiano StefanelloBarbara Kaser-HotzEnrico Spugnini

OBIETTIVIL’obiettivo principale dell’incontro sul mastocito-ma canino e felino, articolato in due giornate, èdi presentare il c.d. “stato dell’arte” su questacontroversa e talvolta imprevedibile neoplasiacutanea, molto frequente soprattutto nel cane.L’incontro è stato infatti voluto per presentare gliultimi aggiornamenti, a volte anche in contraddi-zione tra loro o con le convinzioni del passato.Le relazioni previste, specifiche per il cane e per ilgatto, sono pertanto finalizzate a definire la biolo-gia del mastocita, il corretto iter di diagnosi e distadiazione clinica del tumore, i fattori prognosticidi carattere clinico ed istopatologico noti, la suapresentazione clinica e i protocolli di trattamentooggi ritenuti più efficaci e spesso da interpretarein forma multimodale (chirurgia, radioterapia echemioterapia). Spazio è anche dato a procedureterapeutiche innovative di carattere medico (“abersaglio molecolare” ed elettrochemioterapia).

PROGRAMMASabato 11 ottobre 2008

13.30 Registrazione dei partecipanti14.00 Biologia dei mastociti

Cheryl London14.45 Presentazione, segni clinici e fattori

prognostici clinici - Fabio Valentini 15.30 Pausa16.00 Stadiazione clinica

Laura Marconato16.45 Citologia, colorazioni citochimiche

ed immunocitochimicheMario Caniatti

17.30 Comunicazioni libere

laPROFESSIONE VETERINARIA 33 | 200816 Eventi Veterinari

APPROCCIO DIAGNOSTICO AL PAZIENTE CON PATOLOGIEDELLE GHIANDOLE SURRENALI

5 Ottobre 2008, Cremona

13.00 Pausa pranzo14.00 DPI avanzata del paziente con pa-

tologia surrenalica: masse addomi-nali ed ipofisarie - Massimo Vignoli

15.00 Terapia medica del paziente con i-peradrenocorticismo: farmaci vecchie nuovi - Paola Gianella

15.30 Pausa16.30 Casi clinici18.00 Test di valutazione dell’apprendi-

mento, consegna degli attestati econclusione dell’incontro

SEDEPalazzo Trecchi, via Trecchi 20 - Cremona

PARTECIPAZIONEL’incontro è gratuito per tutti i soci SVIDI inregola con l’iscrizione 2008. Non è neces-saria la pre-iscrizione. Presentarsi in sedecongressuale per la registrazione.Quote di partecipazione (verrà rilasciatauna ricevuta fiscale per la quota versata):Soci SVIDI: gratuitoSoci SCIVAC: € 50,00Non Soci: € 100,00

PER INFORMAZIONISegreteria Società Specialistiche SCIVACTel. 0372 403502 - Fax 0372 457091Email: [email protected]

RICHIESTO ACCREDITAMENTO

RELATORIGian Marco GerboniGigliola SpattiniWalter BertazzoloMassimo VignoliPaola Gianella

OBIETTIVIL’incontro del secondo semestre riguardaun argomento di grande impatto clinico, lemalattie delle ghiandole surrenali. Per capi-re come e quando indagare i pazienti conmalattie surrenaliche, verranno prese inconsiderazione tutte le metodiche di dia-gnostica per immagini (radiologia, ecogra-fia e altre metodiche avanzate), valutando-ne il ruolo anche alla luce di aspetti clinici elaboratoristici. Per capire meglio come lospecialista in diagnostica per immaginidebba integrarsi con chi gestisce il pazien-te dal punto di vista medico, è stato richie-sto il contributo di uno specialista di Medi-cina Interna, che parlerà di aspetti diagno-stici e terapeutici nei pazienti affetti da ipe-radrenocorticismo.

PROGRAMMA8.30 Registrazione dei partecipanti9.00 Diagnosi ed ecografia del paziente

con iperadrenocorticismoGian Marco Gerboni

10.30 Pausa11.00 Radiologia ed ecografia delle mas-

se surrenaliche - Giliola Spattini12.00 Citologia delle masse surrenaliche

Walter Bertazzolo12.40 Discussione

PARLIAMO DI IPERTENSIONE5 Ottobre 2008, Cremona

15.30 Terapia dell’ipertensione: gli specia-listi a confronto - M. Poggi - A. Zatelli

16.15 Pausa16.45 Casi clinici17.30 Domande ai relatori17.45 Test di valutazione dell’apprendi-

mento, consegna degli attestati econclusione dell’incontro

SEDEPalazzo Trecchi, via Trecchi 20 - Cremona

PARTECIPAZIONEL’incontro è gratuito per tutti i soci SINUV inregola con l’iscrizione 2008. Non è neces-saria la pre-iscrizione. Presentarsi in sedecongressuale per la registrazione.Quote di partecipazione (verrà rilasciatauna ricevuta fiscale per la quota versata):Soci SINUV: gratuitoSoci SCIVAC: € 50,00Non Soci: € 100,00

PER INFORMAZIONISegreteria Società Specialistiche SCIVACTel. 0372 403502 - Fax 0372 457091Email: [email protected]

RICHIESTO ACCREDITAMENTO

RELATORIClaudio PeruccioMarco PoggiAndrea Zatelli

OBIETTIVIIl programma della giornata vuole forniretutti gli elementi necessari a valutare e adaffrontare correttamente un argomento difondamentale importanza in nefrologia:“l’ipertensione”. Verranno illustrati estesa-mente gli aspetti fisiologici e fisiopatologi-ci. Non saranno trascurate le tematiche diordine più pratico quali i metodi di misura-zione. Una trattazione approfondita dei ri-lievi a carico degli organi bersaglio saràcondotta da autorevoli specialisti: verran-no analizzati sia gli aspetti clinici che quel-li strumentali. Infine, il nefrologo ed il car-diologo si confronteranno sulla terapia far-macologica.

PROGRAMMA8.30 Registrazione dei partecipanti9.00 La pressione arteriosa: fisiologia e

metodi di misurazione - M. Poggi9.45 Ipertensione sistemica: fisiopatolo-

gia ed organi bersaglio - M. Poggi10.30 Domande al relatore10.45 Pausa11.15 Uno sguardo all’interno. Esame del

fundus: rilievi normali - C. Peruccio12.00 Valutiamo la situazione in diretta.

Esame del fundus: rilievi patologiciC. Peruccio

12.45 Domande al relatore13.00 Pausa14.30 Ipertensione e rene: un affascinante

rapporto di causa effetto? (Vascola-rizzazione renale e IR) - A. Zatelli

EDUCARE UN CUCCIOLO CHE PENSA:APPROCCIO TEORICO E PRATICO

5 Ottobre 2008, Cremona

12.00 Progettare l’intervento di pedagogiacinofila - Roberto Marchesini

13.00 Pausa pranzo14.00 Applicazioni pratiche - Prima parte

Lucia Zanarotti, Annalisa Favre,Andrea Tollis

15.30 Pausa16.00 Applicazioni pratiche - Seconda parte

Lucia Zanarotti, Annalisa Favre,Andrea Tollis

SEDEPalazzo Trecchi, via Trecchi 20 - Cremona

PARTECIPAZIONEL’incontro è gratuito per tutti i soci SISCA inregola con l’iscrizione 2008.Non è necessaria la pre-iscrizione.Presentarsi in sede congressuale per la re-gistrazione.Quote di partecipazione (verrà rilasciatauna ricevuta fiscale per la quota versata):Soci SISCA: gratuitoSoci SCIVAC: € 50,00Non Soci: € 100,00

PER INFORMAZIONISegreteria Società Specialistiche SCIVAC Tel. 0372 403502 - Fax 0372 457091 Email: [email protected]

RICHIESTO ACCREDITAMENTO

RELATORIMaria Chiara CatalaniSabrina GiussaniRoberto Marchesini

EDUCATORI CINOFILILucia ZanarottiAnnalisa FavreAndrea Tollis

OBIETTIVILa prevenzione è un aspetto fondamentaledella Medicina del Comportamento. In oc-casione della visita sanitaria è opportunoinformare il proprietario per quanto riguar-da la differenza tra educazione ed appren-dimento. In seguito, il Medico Veterinariopotrà progettare un intervento di pedago-gia cinofila volto a favorire la corretta inser-zione del cucciolo nella società attuale. Lagiornata comprende una parte teorica eduna pratica. La trattazione di argomenti co-me l’apprendimento, disciplinare le motiva-zioni e la pedagogia cinofila introdurrannola parte pratica che occuperà la secondaparte della giornata. Gli educatori cinofilimostreranno lo svolgimento dei principaliesercizi di pedagogia cinofila.

PROGRAMMA9.00 Registrazione dei partecipanti9. 30 L’apprendimento: un approccio co-

gnitivo - Maria Chiara Catalani10.30 Pausa11.00 Educare le motivazioni e le vocazioni

Sabrina Giussani

SISCASOCIETÀ ITALIANA DI SCIENZE COMPORTAMENTALI APPLICATE

SINUVSOCIETÀ ITALIANA DI NEFROLOGIA E UROLOGIA VETERINARIA

SIONCOVSOCIETÀ ITALIANA DI ONCOLOGIA VETERINARIA

SVIDISOCIETÀ VETERINARIA ITALIANA DI DIAGNOSTICAPER IMMAGINI

Page 17: Professione Veterinaria, Anno 2008, Nr 33

laPROFESSIONE VETERINARIA 33 | 2008 Eventi Veterinari 17

Per tutte le iniziative organizzate da AIVEMP,ANMVI, FSA, SCIVAC, SIVAE, SIVAL, SIVAR eSIVE viene richiesto l’accreditamento presso il Mi-

nistero della Salute ai fini del programma ECM (Educazione Continua in Me-dicina). Per la normativa prevista consultare il sito del Ministero della Sanitàall’indirizzo http://ecm.sanita.it/.

UN MALATO, LA SUA CURA.RIFLESSIONI SUL TEMA ATTRAVERSO

L’ANALISI DI CASI CLINICI TRATTATI CON MNCV.18-19 Ottobre 2008, Cremona

14.00 Casi clinici - R. Orsi15.00 Discussione16.30 Test di valutazione dell’apprendi-

mento, consegna degli attestati echiusura dell’incontro

SEDEPalazzo Trecchi, via Trecchi 20 - Cremona

PARTECIPAZIONEL’incontro è gratuito per tutti i soci SIMVEN-CO in regola con l’iscrizione 2008.Non è necessaria la pre-iscrizione.Presentarsi in sede congressuale per la re-gistrazione.Quote di partecipazione (verrà rilasciata u-na ricevuta fiscale per la quota versata):Soci SIMVENCO: gratuitoSoci SCIVAC: € 50,00Non Soci: € 100,00

PER INFORMAZIONISegreteria Società Specialistiche SCIVAC Tel. 0372 403502 - Fax 0372 457091Email: [email protected]

RICHIESTO ACCREDITAMENTO

RELATORIAlessandro BattigelliAlessandro BenvenutiCarla De BenedictisEnio MarelliMaria Serafina NuovoRoberto Orsi

PROGRAMMASabato 18 ottobre 2008

9.45 Registrazione dei partecipanti10.15 Considerazioni sul malato e la ma-

lattia. Cosa curare? Guarire: come?M.S. Nuovo

11.30 Pausa12.00 Caso clinico. Ping Pong: paralisi

progressiva in una soporosa esi-stenza felina - E. Marelli

13.00 Pausa pranzo14.30 Casi clinici. Mnc in terapia d’urgenza

A. Benvenuti15.30 Casi clinici - M.S. Nuovo 16.30 Pausa 17.00 Discussione

Domenica 19 ottobre 20089.30 Il paziente equino - A. Battigelli

10.30 Pausa11.00 Casi clinici in patologia equina

A. Battigelli12.00 Domesticazione e problemi com-

portamentali nel cavalloC. De Benedictis

13.00 Pausa pranzo

ONCOLOGIA DEL CAVO ORALE:TERAPIE CHIRURGICHE E TRATTAMENTI ALTERNATIVI

19 Ottobre 2008, Cremona

15.45 Differenze tra cane e gatto, sugge-rimenti per il post chirurgico (ali-mentazione enterale, parenterale edomiciliari) - M. Martano

16.45 Casi Clinici17.30 Test di valutazione dell’apprendi-

mento, consegna degli attestati econclusione dell’incontro

SEDEPalazzo Trecchi, via Trecchi 20 - Cremona

PARTECIPAZIONEL’incontro è gratuito per tutti i soci SIODOVin regola con l’iscrizione 2008. Non è ne-cessaria la pre-iscrizione. Presentarsi insede congressuale per la registrazione.Quote di partecipazione (verrà rilasciata u-na ricevuta fiscale per la quota versata):Soci SIODOV: gratuitoSoci SCIVAC: € 50,00Non Soci: € 100,00

PER INFORMAZIONISegreteria Società Specialistiche SCIVAC Tel. 0372 403502 - Fax 0372 457091 Email: [email protected]

RICHIESTO ACCREDITAMENTO

RELATORIG. RavasioM. Martano

OBIETTIVIL’obiettivo formativo di questo incontro èquello di completare l’iter di trattamentodelle neoplasie del cavo orale, iniziato que-st’anno con la parte di diagnostica e tera-pia medica. Nell’ambito della giornata ver-ranno prese in considerazione le varie me-todiche chirurgiche e i piani di trattamentodel dolore, con particolare riferimento allaterapia del dolore in soggetti non trattabilichirurgicamente.

PROGRAMMA8.30 Registrazione dei partecipanti9.00 Trattamento del dolore nel paziente

chirurgico e non chirurgicoG. Ravasio

10.15 Scelta razionale della terapia chi-rurgica. Quando è realmente opera-bile un tumore del cavo orale?M. Martano

10.45 Pausa 11.00 Valutazione della corretta tecnica o-

peratoria, maxillectomie e mandibo-lectomie parziali e totaliM. Martano

13.00 Pausa pranzo14.00 Esecuzione della tecnica chirurgi-

ca: principi di base della chirurgiaoncologica oraleM. Martano

15.30 Pausa

SQUILIBRI ACIDO-BASE19 Ottobre 2008, Cremona

13.30 Disturbi acido-base semplici o mi-sti? Casi clinici per capirloMarco Bertoli/Enrico Stefanelli

15.00 Discussione16.00 Test di valutazione dell’apprendi-

mento, consegna degli attestati echiusura dell’incontro

SEDEPalazzo Trecchi, via Trecchi 20 - Cremona

PARTECIPAZIONEL’incontro è gratuito per tutti i soci SIAR-MUV in regola con l’iscrizione 2008. Non ènecessaria la pre-iscrizione. Presentarsi insede congressuale per la registrazione.Quote di partecipazione (verrà rilasciata u-na ricevuta fiscale per la quota versata):Soci SIARMUV: gratuitoSoci SCIVAC: € 50,00Non Soci: € 100,00

PER INFORMAZIONISegreteria Società Specialistiche SCIVACTel. 0372 403502 - Fax 0372 457091Email: [email protected]

RICHIESTO ACCREDITAMENTO

RELATORIMarco BertoliLinda PerissinottoEnrico StefanelliFabio Viganò

OBIETTIVIIl 90% di pazienti critici ha uno squilibrio a-cido-base che, spesso, è proprio la causadel decesso. L’obiettivo della giornata èquello di fornire le basi e gli elementi inter-pretativi per una corretta diagnosi di un di-sturbo acido-base.I casi clinici evidenzieranno le malattie piùgravi e frequenti associate al classico di-sturbo acido-base conseguente.

PROGRAMMA8.30 Registrazione dei partecipanti9.00 Interpretazione dell’emogasanalisi

Fabio Viganò10.00 Acidosi lattica: la prima e più grave

causa di acidosi metabolicaLinda Perissinotto

11.00 Pausa11.30 Il mio paziente respira bene?

Utilizzo dell’emogasanalisi per lavalutazione di ventilazione e ossi-genazioneEnrico Stefanelli

12.30 Pausa Pranzo

SEMINARIO12 Ottobre 2008, Cremona

CASI CLINICISi sollecitano i soci a presentare casi clinicidi Riproduzione e di Ortopedia e Chirurgia:si prega di inviare il titolo e una breve de-scrizione del caso alla segreteria SIVE([email protected]). Per informazioni e chiari-menti rivolgersi alla segreteria.

TRADUZIONEÈ prevista la traduzione dall’inglese all’ita-liano.

SEDEPalazzo Trecchi, via Trecchi 20 - Cremona

PARTECIPAZIONEIl seminario è gratuito per tutti i soci SIREe SIOCE in regola con l’iscrizione 2008.Non è richiesta la pre-iscrizione. Gli inte-ressati possono iscriversi direttamente insede congressuale presentandosi alle ore8.30 presso la segreteria del Seminario.

PER INFORMAZIONISegreteria SIVETel. 0372 403502 - Email: [email protected]

RICHIESTO ACCREDITAMENTO

RELATORIMichael Spirito

PROGRAMMA8.30 Registrazione dei partecipanti 8.55 Apertura dei lavori e saluto del

coordinatore SIRE e SIOCE9.00 Trattamento delle lacerazioni e del-

le fistole retto-vaginali9.45 Diagnosi delle lacerazioni uterine e

vaginali e loro trattamento10.30 Pausa11.00 Zoppia nel puledro11.45 Riparazione della vescica nel neo-

nato12.30 Discussione13.00 Pausa pranzo14.30 Riparazione delle fratture costali nel

neonato15.00 Bypass chirurgico dello stomaco

nel neonato15.30 Cosa c’è di nuovo in letteratura

scientifica?16.15 Pausa16.45 Casi clinici presentati dai parteci-

panti17.45 Discussione e valutazione dell’ap-

prendimento18.00 Consegna degli attestati e termine

del seminario

SIMVENCOSOCIETÀ ITALIANA DI MEDICINA VETERINARIANON CONVENZIONALE

SIODOVSOCIETÀ ITALIANA DI ODONTOSTOMATOLOGIA VETERINARIA

SIARMUVSOCIETÀ ITALIANA DI ANESTESIA, RIANIMAZIONEE MEDICINA D’URGENZA VETERINARIA

SOCIETÀ ITALIANA DI ORTOPEDIA E CHIRURGIA EQUINASOCIETÀ ITALIANA DI RIPRODUZIONE EQUINA

Page 18: Professione Veterinaria, Anno 2008, Nr 33

CITOLOGIA 2Cremona, 06/08 Novembre 2008

Centro Studi SCIVAC

ECM: In fase di accreditamento

DIRETTOREMario Caniatti, Med Vet, Dipl ECVP, Milano

RELATORIUgo Federico Bonfanti, Med Vet,

Dipl ECVP, MilanoMario Caniatti, Med Vet, Dipl ECVP, Milano

Carlo Masserdotti, Med Vet, Dipl ECVP,Brescia

ISCRIZIONEPartecipazione a numero chiuso (36)

QUOTESoci SCIVAC: € 550,00 + IVA 20%

Non soci: € 700,00 + IVA 20%

GLAUCOMA, UVEA, LENTE, ANIMALI ESOTICI

E FARMACOLOGIACremona, 03/05 Dicembre 2008

Centro Studi SCIVAC

ECM: In fase di accreditamento

DIRETTOREAdolfo Guandalini, Med Vet, Dipl ECVO,

Dott. Ric. Oft Vet, Roma

RELATORIAlberto Crotti, Med Vet, GenovaNunzio D’Anna, Med Vet, Roma

Cristina Giordano, Med Vet, TorinoAdolfo Guandalini, Med Vet, Dipl ECVO,

Dott. Ric. Oft Vet, RomaRosangela Odore, Med Vet, Cuneo

Claudio Peruccio, Med Vet, Dipl ECVO, Torino

ISCRIZIONEPartecipazione a numero chiuso (36)

QUOTESoci SCIVAC: € 600,00 + IVA 20%

Non soci: € 750,00 + IVA 20%

MEDICINA D’URGENZACremona, 15/19 Dicembre 2008

Centro Studi SCIVAC

ECM: In fase di accreditamento

DIRETTOREDaniel L. Chan, DVM, Dipl ACVECC,

Dipl ACVN, MRCVS, Londra (UK)

RESPONSABILE LOCALEFabio Viganò, Med Vet, Milano

RELATORIMarco Bertoli, Med Vet, RomaPaolo Gaglio, Med Vet, Roma

Fabio Viganò, Med Vet, Milano

ISCRIZIONEPartecipazione a numero chiuso (36)

QUOTESoci SCIVAC: € 750,00 + IVA 20%

Non soci: € 900,00 + IVA 20%

MALATTIE INFETTIVE DEL CANE:UN APPROCCIO MODERNO

A DIAGNOSI, TERAPIA E PROFILASSI

Asti, 22/23 Novembre 2008Hotel Salera Centro Congressi

Via Mons. Giuseppe Marello, 19 - 14100 Asti

ECM: In fase di accreditamento

RELATORINicola Decaro, Med Vet, Bari

Katrin Hartmann, Prof Dr Med Vet, Dipl ECVIM-CA, Monaco (D)

Saverio Paltrinieri, Med Vet, PhD, Dipl ECVCP, Milano

RESPONSABILE SCIENTIFICOSaverio Paltrinieri, Med Vet, PhD,

Dipl ECVCP, Milano

laPROFESSIONE VETERINARIA 33 | 200818 Eventi Veterinari

INCONTRO REGIONALE SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON ASVAC

PATOLOGIE DELLE VIE AEREE SUPERIORI NEL GATTO19 Ottobre 2008, Sassari

INCONTRI DELEGAZIONI REGIONALI MESE DI OTTOBRE

Società federata ANMVI Società federata ANMVI

PROSSIMI AGGIORNAMENTI SCIENTIFICI SCIVACPer informazioni: Segreteria SCIVAC - Paola Gambarotti - Tel. 0372/403508 - Fax 0372/403512 - E-mail: [email protected] - www.scivac.it

CORSI PRATICI

SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIASOCIETÀ FEDERATA ANMVI

organizzato daEdizioni Veterinarie E.V. srl

certificata ISO 9001:2000

SEMINARIO NAZIONALE

ed i suoni. Riniti linfo-plasmacitiche: sonouna delle malattie infiltrative più comuni nelgatto.

13.30 Pausa14.30 Approfondimenti diagnostici: rinoscopia,

CT, RMI, radiografie, l’uso della diagnosti-ca di laboratorio: utilizzo della citologia nel-la diagnosi differenziale; PCR, ELISA, bat-teriologia. La calicivirosi felina: una patolo-gia poco patogena? Il VSCV

15.00 Pausa15.30 Il controllo della trasmissione delle malat-

tie nelle comunità feline. Trattamenti speci-fici o empirici?: terapia per le virosi (herpese calicivirus, importanti novità), criptococ-cosi e micosi nasali, riniti occlusive (usodei decongestionanti nasali e dell’aero-sol).Trattamento delle più comuni neopla-sie delle alte vie aeree: linfoma nasale ecarcinoma squamo-cellulare (terapie perinfiltrazione locale)

16.30 Test di valutazione dell’apprendimento ediscussione finale

17.00 Consegna degli attestati di partecipazionee termine della giornata

SEDESassari

PARTECIPAZIONEL’evento è libero e gratuito per tutti i soci SCIVACin regola con la quota associativa 2008.

RICHIESTO ACCREDITAMENTO

RELATOREStefano Bo

OBIETTIVIL’obiettivo di questo seminario è di fornire e discutere le procedurediagnostiche e terapeutiche delle patologie delle alte vie aeree delgatto. Agenti specifici o sindromi sono alla base di manifestazionicliniche che possono diventare molto gravi e debilitanti per il pa-ziente e talvolta di difficile risoluzione. Infatti clinicamente le pato-logie possono essere relativamente simili ma avere come causamalattie molto diverse: alterazioni congenite, agenti infettivi, neo-plasie; bordetella, rinotracheiti batteriche, parassiti, asma felina,Cryptococcus neoformans sono altre possibili cause. Enfasi vieneposta nella discussione sull’uso razionale di antibiotici empirici eprocedure diagnostiche e sulla comparsa di nuovi ceppi virali mu-tati in grado di provocare grosse morie nei gruppi di gatti. Lo sco-po finale è di fornire i mezzi per localizzare i segni di patologie na-sali e prendere familiarità con le procedure diagnostiche. Le pato-logie discusse: corpi estranei, polipi nasofaringei o stenosi, neo-plasia (adenocarcinoma o linfoma), riniti linfo-plasmacitiche, her-pes virus felino, calicivirosi felina, cryptococcosi nasale, riniti bat-teriche e riniti micotiche. Argomenti approfonditi: la calicivirosi feli-na è una patologia poco patogena? Il controllo della trasmissionedelle malattie nelle comunità feline. Uso di trattamenti specifici oempirici: terapia per le virosi (herpes e calicivirus, importanti no-vità), criptococcosi e micosi nasali, riniti occlusive (uso dei decon-gestionanti nasali e dell’aerosol)), trattamento del carcinoma squa-mo cellulari (terapie per infiltrazione locale) e del linfoma nasale.Approfondimenti diagnostici: rinoscopia, CT, RMI, radiografie, l’u-so della diagnostica di laboratorio: utilizzo della citologia nella dia-gnosi differenziale; PCR, ELISA, batteriologia.

PROGRAMMA8.30 Registrazione dei partecipanti e verifica

presenze9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente, pre-

sentazione del relatore ed inizio dei lavori9.30 Patologie acute delle alte vie aeree

11.00 Pausa11.30 Il workup diagnostico del gatto con starnuti

e scolo nasale cioè: cosa devo fare? Carat-terizzazione delle malattie usando i segni

INCONTRO REGIONALE 5 Ott DIAGNOSI E TERAPIA DELLE PRINCIPALI PATOLOGIE SCHELETRICHESCIVAC LAZIO EREDITARIE - Gildo Baroni - Hotel Selene, Pomezia (Roma)

Via Pontina km 30 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni:Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVACTel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

Serata 6 Ott COME APRIRE LA PANCIA AD UN CANE O A UN GATTO ED USCIRNEINCONTRO REGIONALE INCOLUMI: APPROCCIO RAGIONATO ALLA CELIOTOMIASCIVAC LOMBARDIA ESPLORATIVA NEGLI ANIMALI DA COMPAGNIA - Giorgio Romanelli

Atahotel Quark, Milano - Via Lampedusa, 11/A - ECM: Richiesto AccreditamentoPer informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni RegionaliSCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE 12 Ott EPILESSIA E CONVULSIONI: APPROCCIO CLINICO,SCIVAC VALLE D’AOSTA DIAGNOSTICO E TERAPEUTICO - Gualtiero Gandini

Auditorium Comunale Villair di Quart (AO) - ECM: Richiesto AccreditamentoPer informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni RegionaliSCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE 12 Ott “EMERGENZA O NON EMERGENZA. QUESTO È IL PROBLEMA”SCIVAC PUGLIA RICONOSCIMENTO E TRATTAMENTO DELLE PIÙ COMUNI

EMERGENZE IN MEDICINA VETERINARIA - Paolo GaglioPalace Hotel Bari - Via Lombardi,13 - ECM: Richiesto AccreditamentoPer informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni RegionaliSCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE 12 Ott AGGIORNAMENTI IN NEUROLOGIA - Daniele Sebastian CorlazzoliSCIVAC CALABRIA Castello Ruffo di Calabria, Piazza Duomo Scilla (Reggio Calabria)

ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica BorghisaniSegreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE 12 Ott DIAGNOSI E PREVENZIONE DELLA FIP - Saverio PaltrinieriSCIVAC CAMPANIA Complesso Turistico Averno - Pozzuoli (NA)

ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica BorghisaniSegreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506E-mail: [email protected]

Page 19: Professione Veterinaria, Anno 2008, Nr 33

di MANUELA TRALLILaureata in Psicologia, Dottorando

di Ricerca, DIMORFIPA, Facoltà di Med. Vet., Bologna

FRANCESCO CAMPIONEDocente di Psicologia Clinica,

Dip. di Psicologia, Bologna. Tanatologo

MARIA LAURA BACCIMedico Veterinario, Prof. Associato,

DIMORFIPA, Facoltà di Med.Vet., Bologna

In Italia la popolazione dei “pet” su-pera numericamente quella deibambini dagli 0 ai 15 anni. Sareb-bero infatti circa 14,5 milioni gli a-nimali domestici presenti nelle no-stre case, secondo l’Istat e per i

quali gli italiani spenderebbero 4,7 miliardi dieuro ogni anno, secondo i dati Eurispes(http://www.repubblica.it/2007/08/sezioni/cronaca/cani-gatti-lusso/cani-gatti-lusso/cani-gatti-lusso.html). Analogamente al contesto sociologico, chesegnala una progressiva integrazione e valo-rizzazione dell’animale nella famiglia, anchela ricerca si è interessata a differenti aspettiassociati alla “pet ownership”. Negli ultimi 20 anni sono stati definiti molte-plici benefici della relazione uomo-animale,tra i quali sono noti quelli relativi alla riduzio-ne della pressione sanguigna (Katcher et al.,1983), del rischio di disturbi cardiaci (Ander-son et al., 1992) e dell’incidenza di depres-sione in quella parte di popolazione più an-ziana che ha sviluppato una forte relazione diattaccamento con il “pet” (Garrity et al.,1989); altri ricercatori hanno descritto gli ef-fetti psico-sociali della relazione, ponendol’accento sulla facilitazione delle relazioni so-ciali grazie alla presenza dell’animale (Cu-sack, 1988). Proprio i risultati della ricercasugli effetti psico-sociali hanno contribuito al-lo sviluppo delle Attività e delle Terapie Assi-stite dall’Animale, che sostanzialmente rap-presentano l’applicazione in campo assisten-ziale della relazione con il “pet”. La prima(A.A.A.) si basa sull’utilizzo della relazionecon l’animale allo scopo di migliorare la qua-lità di vita e le relazioni interpersonali del frui-tore e si configura come un intervento ludi-co-educativo. Diversamente, la Terapia Assi-stita dall’Animale (T.A.A.) è una vera e propriaterapia effettuata con l’ausilio dell’animale asupporto di approcci terapeutici tradizionalied è gestita da personale sanitario qualifica-to, medico e paramedico. Per il corretto svol-gimento di A.A.A. e T.A.A. è quindi necessa-ria la collaborazione di un’equipe multidisci-plinare formata principalmente da un medi-co, uno psicologo, un veterinario, ma ancheda educatori, fisioterapisti, logopedisti, ecc. Sino ad oggi quindi, sono stati ampiamentestudiati, documentati ed utilizzati gli effettibenefici della relazione uomo-animale, men-tre poco si è fatto per analizzare i momenticritici di questa relazione. Vivere e relazionar-si con un animale significa anche esseremaggiormente esposti a situazioni critichequali malattia, invecchiamento e morte del-l’animale stesso, avendo esso un’aspettativadi vita minore rispetto all’uomo; in altre paro-le tali eventi si ripetono più volte nell’arco del-la vita di una persona che decide di viverecon un animale.

La morte dell’animale “speciale”, cioè di quelcompagno di vita con il quale si è istauratoun legame di attaccamento basato su unoscambio di amore quotidiano e con il qualetanto si è condiviso, scatena processi psico-logici di elaborazione del lutto analoghi aquelli osservabili per la scomparsa di un fa-miliare o di un caro amico (Anderson, 1994)poiché non è importante la specie cui essoappartiene (Archer e Winchester, 1994) mala relazione che si era instaurata.In altri termini, la sofferenza nasce dalla man-canza di soddisfazione dei bisogni più o me-no fondamentali che la relazione prima era ingrado di soddisfare (Campione, 1990). In un’ottica psico-sociale, la mancanza nellanostra società di standard sociali accettati econdivisi per il cordoglio della morte del “pet”contribuisce a sminuire la sofferenza sentitaper la morte dell’animale da parte del pro-prietario. Costui diventa allora più propensoad evitare di condividere le proprie emozionicon gli altri ed a vivere il cordoglio in solitudi-ne (Katcher et al, 1979). È evidente chequando all’individuo viene meno il supportosociale, il proprietario in lutto può soffrire diun peso supplementare nell’affrontare la per-dita (Despelder e Strickland, a cura di Cam-pione, 2007). Infatti i proprietari di cavalli chesi vengono a trovare in questa situazione diperdita ritengono di soffrire a causa dell’in-comprensione dei più e di avere difficoltà nelcondividere le proprie emozioni probabilmen-te per il fatto di essere meno numerosi rispet-to ai proprietari di “pets” (Brackenridge eShoemaker, 1996). In mancanza di un supporto emozionale gliindividui in lutto tendono a ricercarlo nel Me-dico Veterinario soprattutto per ciò che ri-guarda i proprietari di piccoli animali. Il Medi-co Veterinario a differenza di quanto accadenella carriera di un professionista che lavorain strutture ospedaliere umane, vive frequen-temente esperienze di malattia, invecchia-mento e morte del proprio paziente e speri-menta quindi altrettante volte la richiesta disupporto emozionale da parte del cliente. IlMedico Veterinario, diversamente dal MedicoChirurgo che vive un rapporto strettamenteprofessionale con il paziente ed i suoi fami-liari ed a cui non è richiesto un coinvolgimen-

to personale, lavora soprattuttoin un contesto ambulatorialeprivatistico dove il rapporto conil proprietario è diretto e fonda-mentale per la cura del pazien-te. Inoltre, spesso segue il pa-ziente fin da quando è cucciolo.Quindi, una buona gestione del-la diade uomo-animale, quandoquesta volge al termine, è im-portante sia per aiutare la per-sona ad elaborare il lutto sia,non meno importante, al fine didare un buon servizio alla pro-pria clientela, affinché questa ri-manga tale. Ad eccezione forse delle grandicliniche veterinarie, il MedicoVeterinario manca di un am-biente cooperativo in cui poter-si confrontare apertamente e si-stematicamente sulla morte delpaziente, sulle richieste di aiutopsicologico del proprietario e diuna struttura sociale di soste-

gno; è spesso solo ed in prima linea di fronteai bisogni emozionali del proprietario ed allapressante domanda di relazione d’aiuto chequesti richiede nel momento critico ma nonpuò farsi carico della gestione dell’elabora-zione del lutto. Sarebbe quindi interessanteriflettere su una figura specialistica che pos-sa dare delle indicazioni al Medico Veterina-rio, laddove questi lo ritenga necessario, nel-la gestione della relazione con il proprietarioche sta vivendo gli ultimi momenti con l’ani-male e che, se il Medico Veterinario lo ritieneopportuno, valutare la possibilità di metterein contatto tale figura direttamente con il pro-prietario in lutto affinché quest’ultimo possaessere supportato adeguatamente dopo lamorte dell’animale. Negli Stati Uniti d’Ameri-ca molteplici università ed enti privati hannoattivato, già da numerosi anni, counseling ri-volti ai proprietari di animali in crisi e servizitelefonici che prendono il nome di Pet LossSupport Hotline. La prima Pet Loss Support Hotline è nata nel1989 presso il College of Veterinary Medici-ne, University of California, Davis; non si trat-ta di un servizio di aiuto psicologico ma di u-na linea telefonica gestita da studenti volon-tari di Medicina Veterinaria adeguatamenteformati per rispondere ai dubbi del proprieta-rio che sta attraversando una situazione dicrisi con il suo animale. Le domande che piùfrequentemente vengono rivolte durante unatelefonata ad una Pet Loss Support Hotlineconcernono temi quali: sapere qual’è il mo-mento giusto per procedere con l’eutanasia;quello per adottare un nuovo “pet”; chi ha piùdi un animale desidera sapere come ricono-scere i segnali di sofferenza dell’altro animale

in conseguenza all’evento luttuoso e comeaiutarlo.Alla luce di queste considerazioni, il presentelavoro intende porre l’accento sul dolore psi-cologico di distacco dal pet e sui processipsicologici di elaborazione del lutto che i pro-prietari sperimentano dopo la morte dell’ani-male, riportando quanto di più significativo èpresente in letteratura (McCutcheon e Fle-ming, 2002) e riflettere sull’opportunità di u-na figura professionale, specializzata persupportare le persone in situazioni di crisi, dicui il Medico Veterinario può beneficiare perrapportarsi nel modo migliore con il cliente inlutto.

CAUSA DELLA MORTELe reazioni dei proprietari alla morte dell’ani-male possono cambiare a seconda di qualesia la causa che l’ha generata, in combina-zione con altri fattori personali e sociali. Quando la salute del “pet” è seriamentecompromessa, non è raro che il padrone sitrovi di fronte alla possibilità di scegliere l’eu-tanasia piuttosto che attendere che la malat-tia compia il proprio corso e generalmentequalsiasi decisione assunta risulta dolorosaed accompagnata da sensi di colpa (Cusack,1988; Fogle, 1981). Il dolore della perdita siamplifica ulteriormente quando il padrone av-verte la mancanza dell’animale nelle azioniquotidiane che prima condivideva con lui (La-goni et al., 1994). Scegliere come agire in unmomento così delicato è piuttosto persona-le: c’è chi non opterà mai per l’eutanasia, so-stiene il Medico Veterinario Bruce Fogle(1981), ritenendola una pratica eticamentescorretta, chi troverà conforto nel decidere disopprimere il “pet” nella speranza di assicu-rargli una morte più dignitosa (Stewart,1983), chi esiterà nella scelta tra un atto cheassicurerebbe la fine delle sofferenze al pro-prio animale ed un altro che soddisferebbe ildesiderio personale di passare ancora un po’di tempo insieme (Sharkin e Knox, 2003).Le informazioni presenti in letteratura sonopiuttosto discordanti: dati anedottici riporta-no che l’eutanasia provoca nel proprietariouna reazione di stress maggiore rispetto allamorte naturale a causa della responsabilitàimplicita della scelta e dei sentimenti di colpache spesso l’accompagnano (Pitcairn et al.,1982). La difficoltà di accettare la strada del-l’eutanasia è amplificata anche dalle caratte-ristiche personali del proprietario: per chi vi-ve solo può essere più difficile e doloroso af-frontare l’eutanasia del proprio animale, cosìcome per quelle famiglie con bambini nellequali l’animale ricopre un ruolo di membrodella famiglia (Sharkin e Knox, 2003). Al con-trario da altri studi emerge che la scelta del-l’eutanasia, proprio perché l’individuo ha laconsapevolezza che il proprio animale staper morire, sia associata ad una minore in-tensità di sofferenza (Archer e Winchester,1994). Forse tale reazione è dovuta al fattoche le persone possono prepararsi all’even-to. In particolare, coloro che hanno sceltol’eutanasia esprimono minore sofferenza ri-spetto a chi ha lasciato morire l’animale na-turalmente. È evidente che chi sceglie la stra-da dell’eutanasia può ricercare un maggiorsupporto emozionale nel veterinario e sentir-si parte attiva dell’evento, mentre gli altri av-vertiranno di più il peso dell’isolamento so-ciale ed un senso di perdita di controllo sulla

Pet loss: il proprietario in luttoCounseling e pet loss hotline, un nuovo ruolo per il Veterinario?

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situazione, non potendo prevedere il mo-mento in cui il proprio animale morirà (Mc-Cutcheon e Fleming, 2002).Per rispettare le implicazioni etiche della sop-pressione umanitaria di un animale e affinchési realizzi un accordo tra il medico veterinarioed il cliente che si svincoli da eventuali dubbimorali e giuridici, il Comitato Bioetico per laVeterinaria sostiene l’utilizzazione della pro-cedura del “consenso informato”, basata suuna comunicazione che curi in maniera ap-profondita tutti gli aspetti relativi alla diagnosied alla terapia del paziente e che sia libera daprocessi di antropomorfizzazione di quest’ul-timo (Santori, 2003). La qualità della comuni-cazione tra il medico veterinario ed il clienteè fondamentale nel momento in cui si pren-de in considerazione l’eventuale eutanasia(Lofflin, 2006). La competenza tecnica delprimo, secondo Damiano Stefanello (2008),Medico Veterinario, non è di per sé sufficien-te per instaurare un rapporto di fiducia con ilcliente; per una comunicazione efficace so-no necessarie delle competenze in ambitocomunicativo. È solo grazie ad una efficacecomunicazione che si rende possibile la con-divisione della scelta eutanasica che risultasostanziale per il proprietario, affinché possaaffrontare in maniera meno faticosa il proces-so di elaborazione del lutto (Lofflin, 2006).Ciò nonostante, la sofferenza per la perditadi un animale può intensificarsi a causa dellaconcomitanza di altri fattori quali: la mancan-za di adeguate strategie di coping per affron-tare la situazione, la scarsa familiarità con lamorte o, al contrario, l’associazione simboli-ca tra l’evento luttuoso ed una perdita recen-te (Lagoni et al., 1994).

SESSO ED ETÀ DELPROPRIETARIO

Negli Stati Uniti, rispetto a quanto accade inEuropa, vi è maggiore sensibilità riguardo aitemi della morte dell’animale ed alla reazionepsicologica del proprietario. Tale attenzioneha portato università ed enti privati ad attiva-re dei servizi per aiutare gli individui in lutto inseguito alla morte dell’animale. Tra questiservizi vi è quello del counseling che si confi-gura come un’attività che ha il suo focus nel-la relazione tra l’esperto (può essere uno psi-cologo, un medico, un educatore professio-nale, ecc.) ed il cliente. Non si tratta quindi diuna psicoterapia, non si parla infatti di pa-zienti ma di clienti, né di una consulenza psi-cologica. Secondo la Società Italiana diCounseling (S.I.Co.), l’attività di counselingpuò essere definita come «[...] la possibilitàdi offrire un orientamento o un sostegno asingoli individui o a gruppi, favorendo lo svi-luppo e l’utilizzazione delle potenzialità delcliente.» (http://www.sicoitalia.it). Secondo alcuni dati anedottici riferibili all’at-tività di counseling negli U.S.A., sono le don-ne a ricorrere più frequentemente al counse-ling per problemi psicologici, emozionali e fi-siologici conseguenti la perdita dell’animale(Carmack, 1985). Esse sembrano essere piùpropense ad aprirsi e a parlare dei proprisentimenti sulla morte dell’animale rispetto a-gli uomini (Planchon e Templer, 1996) ma ta-le dato non è predittivo per sostenere che cisia una maggiore sofferenza da parte delsesso femminile. Potrebbe essere piuttosto ilrisultato di una tendenza culturale di genereper cui la donna è tendenzialmente più sen-sibile e più predisposta a manifestare e con-dividere i propri sentimenti, rispetto all’uomo. Rajaram e colleghi sostengono infatti che il li-vello di attaccamento ed il sesso del padro-ne non siano dei fattori in grado di predirel’intensità del dolore (Rajaram et al., 1993).Per i bambini la situazione sembra essere di-versa: Butler e Lagoni (1996) hanno focaliz-

zato la loro attenzione non sul sesso, ma inparticolare sulla condizione sociale. A diffe-renza di quanto poteva accadere nel passa-to, i bambini hanno meno occasioni di rela-zionarsi con i pari e di trascorrere del tempocon i genitori. Questa situazione li portereb-be a stabilire una relazione di attaccamentopiù intensa con il “pet”, il quale è quasi sem-pre disponibile all’interazione e non è maifonte di giudizio. Tale condizione porterebbela maggior parte dei bambini a percepire il“pet” come il loro miglior amico e, frequente-mente, la morte dell’animale rappresenta perloro la prima esperienza di perdita (Sharkin eKnox, 2003). Per gli adolescenti sembra in-vece avere più rilevanza il sesso di apparte-nenza: si ritiene che le femmine mostrino piùattaccamento all’animale rispetto ai maschie sembrano soffrire di più rispetto ai loro coe-tanei per l’evento luttuoso (Brown e Ri-chards, 1996).Se si prende in considerazione come anima-le domestico il cavallo, le considerazioni ri-sultano differenti: a differenza del “pet”, il ca-vallo non vive nella stessa abitazione del suoproprietario, è raro che questi lo veda dormi-re in posizione prona ed il cavallo preferiscela compagnia di altri cavalli. La relazione uo-mo-cavallo, escludendo quella parte di indi-vidui che la vivono come una fonte economi-ca, si basa maggiormente sulla condivisionedi attività svolte insieme. Diversi proprietari dicavalli, anche quelli che manifestavano grandolore per l’evento luttuoso, hanno afferma-to che avrebbero sofferto in maggior misuraper la morte del loro cane, proprio a causadella differente natura del legame di attacca-mento (Brackenridge e Shoemaker, 1996).Per ciò che riguarda l’età del proprietario, sisono messe in luce delle differenze nella rea-zione all’evento luttuoso in correlazione allacausa della morte del “pet”.Gli anziani, spesso, a causa della loro condi-zione caratterizzata da scarse interazioni so-ciali (Quackenbush, 1984) istaurano unastretta relazione di attaccamento con il “pet”che diventa la maggiore o l’unica fonte di af-fetto e compagnia (Carmack, 1991). L’esitodi tale condizione è che il dolore per l’eventoluttuoso viene vissuto in una dimensione so-litaria, assolutamente o quasi priva di una re-te sociale di supporto; come già detto in pre-cedenza, ciò ne amplifica la sofferenza. Oltreall’isolamento sociale, le persone anziane

possono non avere la possibilità di adottareun altro animale (Ross e Baron-Sorensen,1998), conferendo al proprio un senso di u-nicità e quindi una maggiore sofferenza nelmomento della perdita, rispetto a chi ha lapossibilità di iniziare una nuova vita con unaltro animale. Ad ogni modo, prescindendodall’attaccamento al “pet”, tra la popolazionemeno giovane è emerso che chi ha speri-mentato la morte dell’animale per cause na-turali ha dichiarato di soffrire maggiormenterispetto a chi ha scelto l’eutanasia. Si ipotiz-za che tale evento vada a stimolare dei con-flitti irrisolti con se stessi circa la vita e la mor-te e contribuisca a far affiorare la consape-volezza che quello è il cammino verso il qua-le anche la propria vita si sta dirigendo. Inol-tre, il processo di elaborazione del lutto sicomplica quando riaffiorano i ricordi di altreperdite (Sharkin e Knox , 2003), presumibil-mente è più facile che ciò avvenga tra i me-no giovani. Diversamente, la reazione studia-ta nella popolazione più giovane, in partico-lare tra i 18 e i 35 anni, ha messo in luce deisentimenti di disperazione, rabbia ed ostilitàpiù intensi rispetto a quanto era risultato a-nalizzando le reazioni della popolazione piùanziana; è plausibile sostenere che si tratti diun’età in cui gli individui hanno una minoreconsapevolezza della morte come eventoche possa interferire con la loro esistenza maviene piuttosto percepita come un eventolontano da sé, non la si accetta o non la sicapisce avendo avuto scarse occasioni nellavita di relazionarsi con essa (McCutcheon eFleming, 2002). In accordo con questa ipo-tesi, da un lavoro condotto sulle reazioni didolore dopo la morte del gatto di famiglia, èemerso che quelle più intense erano manife-state proprio dai proprietari più giovani (Plan-chon e Templer, 1996). Per quanto riguarda ibambini, sembra che il loro processo di ela-borazione del lutto duri più a lungo rispetto aquello degli adulti e che sia espresso in ma-niera differente, caratterizzato da brevi mo-menti di sofferenza dovuti alla loro scarsa tol-leranza di vivere intensi momenti di dolore(Trozzi, 1999).

ATTACCAMENTO ALL’ANIMALELa teoria dell’attaccamento di Bowlby (1982)può essere utile per riflettere sul legame cheunisce un uomo ed il suo animale. L’autoresostiene che il legame di attaccamento tra la

madre ed il bambino sia svincolato dal sod-disfacimento di bisogni nutrizionali ma abbiala prerogativa di garantire sicurezza e prote-zione. In particolare, la madre rappresenta u-na “base sicura” che permette al bambino diallontanarsi ed esplorare il mondo esterno,per poi ritornare da lei. Le interazioni tra lamadre ed il bambino formano un “sistema diattaccamento” che guiderà quest’ultimo, u-na volta adulto, nelle sue relazioni affettive.Allo stesso modo nella relazione uomo-ani-male il proprietario rappresenta una “base si-cura” per il “pet” e le interazioni tra i due con-tribuiscono a strutturare nell’animale un “si-stema di attaccamento” che viene utilizzatoda quest’ultimo come un modello per rap-portarsi al mondo esterno. A differenza diquanto accade tra la madre ed il bambino, il“pet” crescendo non acquisisce l’autonomiasufficiente a sostituire la figura primaria di at-taccamento (in questo caso il proprietario)con altre figure. Si può quindi concludere cheil legame di attaccamento tra il proprietarioed il suo animale resti abbastanza simile aquello tra la madre ed il bambino. Per il pro-prietario la relazione con il “pet”, che come siè detto si basa su uno stretto scambio affet-tivo, è in grado di soddisfare bisogni più omeno fondamentali della vita umana ed è pri-va di quel senso di giudizio proprio delle rela-zioni umane (Allen et al., 2002). Il proprietariotende spesso a percepire il proprio animalecome un familiare o un caro amico (Gosse eBarnes, 1994); da due studi, condotti in dif-ferenti cliniche veterinarie universitarie ameri-cane, emerge rispettivamente che il 99%(Voith, 1985) e l’87% (Cain, 1983) dei pro-prietari percepiscono il “pet” come un mem-bro della famiglia. In particolare, chi tende adantropomorfizzare l’animale esprime in ma-niera maggiormente visibile il dolore per lasua morte rispetto a chi istaura un legamepiù equilibrato e corretto (Harris, 1983).

COMPOSIZIONE FAMILIARELa presenza dell’animale domestico contri-buisce a facilitare le relazioni sociali (Cusack,1988). Ciò è particolarmente osservabile in ambitofamiliare: il “pet” favorisce la comunicazionee l’espressione delle emozioni tra gli individuie può ricoprire il ruolo di un membro della fa-miglia (Triebenbacher, 2000). In base a que-ste considerazioni, è chiaro che le reazioni al-la morte dell’animale possono variare anchein base alla composizione familiare ed al ruo-lo che il “pet” ricopriva nella famiglia.I risultati di ricerche che hanno riscontratoassociazioni tra la composizione familiare ela reazione al lutto sono concordi nell’affer-mare che le famiglie senza figli soffrono mag-giormente per la perdita dell’animale, proba-bilmente perché avevano attribuito a questi ilruolo di figlio, a causa anche delle caratteri-stiche neoteniche che contribuiscono a farapparire il “pet” come “l’eterno bambino”(Brackenridge e Shoemaker, 1996). In parti-colare, nei nuclei familiari in cui non sono pre-senti dei figli, sono proprio le donne a ripor-tare reazioni di dolore più intense rispetto a-gli uomini al momento della perdita(Quackenbush e Glickman, 1984).Per chi vive solo la situazione pare essere di-versa: il processo di elaborazione del luttoper la perdita dell’animale sembra essere piùfaticoso rispetto a chi è inserito in un gruppofamiliare (Carmack, 1985), probabilmenteperché l’animale aveva rappresentato uncompagno o un amico sempre disponibile al-l’interazione, anche quando altri esseri uma-ni non lo erano stati, ed una fonte incondizio-nata di affetto (Brackenridge e Shoemaker,1996).È da segnalare, però, che in letteratura sono

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presenti alcuni lavori che non hanno riscon-trato differenze significative tra le reazioni al-l’evento luttuoso e la composizione familiare(Gosse e Barnes, 1994).

GESTIONE DEL LUTTO Appare chiaro che la relazione uomo-anima-le soddisfi dei bisogni più o meno fondamen-tali della vita degli individui. Per analizzarla ecomprenderla a fondo è necessario tenernein considerazione tutti gli aspetti, inclusi quel-li legati ai momenti critici e luttuosi e quindi lereazioni psicologiche che seguono tali even-ti. Come si è evidenziato, l’abilità del sogget-to di superare tali momenti è influenzata dafattori personali e sociali. I primi sono per lopiù relativi alle caratteristiche del singolo indi-viduo quali l’età, il sesso, il contesto in cui vi-ve e la relazione di attaccamento che ha svi-luppato con l’animale; i secondi si riferisconopiù strettamente a quell’insieme di rappre-sentazioni sociali sulla morte dell’animale.Nella società odierna, quest’ultima non èpercepita come un lutto importante né esi-stono forme di espressione socialmente con-

divise che l’individuo in lutto possa interioriz-zare e mostrare al fine di alleviare il doloredella perdita. In tale contesto una figura pro-fessionale, come quella dello psicologo conle sue competenze specifiche ed adeguata-mente preparato per ricoprire tale ruolo, po-trebbe offrire un contributo rilevante al Medi-

co Veterinario, laddove questi lo ritenga ne-cessario, nel momento in cui la relazione trail paziente ed il cliente sta volgendo al termi-ne. È in tale momento che lo psicologo po-trebbe fornire al Medico Veterinario dei validistrumenti affinché possa gestire adeguata-mente la relazione con il cliente che si trovain situazione di crisi, nonché il disagio che ta-le avvenimento comporta a lui stesso. È op-portuno mettere in luce ed offrire la giusta at-tenzione al vissuto del veterinario che vedemorire i propri pazienti più volte durante lasua carriera professionale. Non sono infattida escludere fenomeni di stress e di burnoutnella professione veterinaria (Brackenridge eShoemaker, 1996). Inoltre il Medico Veterinario, se lo ritiene oppor-tuno, potrebbe proporre il supporto di uno psi-cologo preparato in tale materia ai clienti chehanno difficoltà ad elaborare il lutto.Lo psicologo dovrebbe in prima istanza iden-tificare e legittimare l’evento luttuoso dell’in-dividuo, come se questi esprimesse il cordo-glio per la perdita di un essere umano a luicaro, incoraggiandolo a sentire le proprie e-

mozioni, a parlare dell’animale defunto e del-le circostanze nelle quali l’evento si è svilup-pato (Sharkin e Knox, 2003). Potrebbe inol-tre organizzare e condurre counseling peraiutare i proprietari a gestire la situazione dicrisi. Nei counseling gli individui possono e-sprimere le proprie emozioni, condividerecon altri la propria esperienza, trovare un so-stegno ed un orientamento per la risoluzionedel lutto.Infine, lo psicologo potrebbe offrire un validocontributo nella formazione degli studenti dimedicina veterinaria al fine di prepararli ad af-frontare i momenti luttuosi relativi alla vita del-l’animale, alle reazioni dei clienti ed a con-frontarsi con le proprie emozioni e difficoltàin tale momento.In altri termini lo psicologo si delinea come u-na figura professionale che potrebbe fornireun valido ed opportuno aiuto alla clientela delMedico Veterinario ed a quest’ultimo, laddo-ve questi lo ritenga necessario, negli ultimimomenti della relazione uomo-animale ed a-gli studenti che saranno i futuri professionistidella medicina veterinaria. ■

di MARIA GRAZIA MONZEGLIO

Una nuova tecnica di con-servazione delle celluleanimali è stata descrittasu Plos One: un team diricercatori internazionalie italiani sono riusciti a

ridurre cellule somatiche di pecora in for-ma liofilizzata, a conservarle per lungotempo e a farle 'rivivere' fino a renderle ingrado di formare embrioni. La capacità na-turale degli organismi semplici di sopravvi-vere in uno stato disidratato, si legge nel-l’articolo, è da molto tempo allo studio deiricercatori e la liofilizzazione è il metodoprincipale utilizzato per la conservazione alungo termine di batteri e cellule dei lieviti.Più recentemente, si è tentato di applicarequesto meccanismo alle cellule del san-gue, ma il team internazionale di scienziatiè riuscito a ridurre in polvere cellule soma-tiche di una pecora, mantenendole in labo-ratorio a temperatura ambiente da tre acinque anni. Successivamente, sono statereidratate e trasferite in un ovocita ovinoprivo di nucleo, dove sono 'resuscitate' ehanno iniziato a dividersi formando embrio-ni normali. Si tratta di risultati che, benchéci sia la necessità di molti approfondimenti

in futuro, sottolineano gli autori dell'esperi-mento di clonazione, dimostrano come si-stemi alternativi di conservazione a lungotermine delle linee cellulari siano ora possi-bili e aprono opportunità enormi per pre-servare specie animali in via di estinzione:in futuro si potranno infatti creare banchegenetiche ad hoc da utilizzare per ripopo-larle. In un’intervista di Adnkronos salute,Cesare Galli, direttore del Laboratorio ditecnologie della riproduzione (Ltr) di Cre-mona, sottolinea l’importanza dei risultatidello studio: "La liofilizzazione è una nuovatecnica di conservazione delle cellule ani-mali molto interessante, anche se per ilmomento non sono ancora nati dei piccoliin questo modo. La tecnica facilita la rea-lizzazione di biobanche per tutelare le spe-cie in pericolo. Al momento, infatti, le cel-lule si conservano in azoto liquido, un pro-cedimento dai costi notevoli". "Poter disi-dratare queste cellule - prosegue Galli -permette di conservarle più facilmente epoi riutilizzarle, anche in Paesi come l'Afri-ca e il Sud-est asiatico, dove lo stoccag-gio in altro modo sarebbe complesso". Sitratta quindi di un passo avanti, anche seancora occorre dimostrare che in questomodo "si può effettivamente arrivare allanascita di un animale vivo", conclude Galli.Una scoperta "fantastica, un grande suc-cesso” osserva Carlo Alberto Redi, diretto-re scientifico della Fondazione Irccs policli-nico San Matteo di Pavia, commentando lostudio.“Erano anni che si era alla ricerca divalide alternative alla metodica della crio-conservazione delle cellule e ora ne posse-diamo una semplice, poco costosa e dallefuture enormi applicazioni. Dalla veterinariaalla biomedicina, fino alla zoologia". "Inpassato avevamo effettuato alcuni studi

del genere" spiega Redi "ma finora solo suspermatozoi, che per la loro struttura ge-netica compatta sono notoriamente più fa-cili da lavorare. Ora però essere riusciti a ridurre in formaliofilizzata questo tipo di cellule è davveroun grande avanzamento scientifico, so-

prattutto ai fini della clonazione. Si senteparlare ogni giorno di scoperte che ap-paiono importanti, ma posso dire che que-sta lo è veramente. E si tratta di un meto-do che potrà essere utilissimo in moltissimialtri campi, come quello dell'archeologia:basti pensare a materiale museale come iresti dei mammuth, che in tal modo si po-trebbero conservare e studiare con como-dità".< ahref= http://www.plosone.org/ article/info%3Adoi%2F10.1371%2Fjournal.po-ne.0002978>Freeze-Dried Somatic CellsDirect Embryonic Development after Nu-clear Transfer. Loi P, Matsukawa K, PtakG, Clinton M, Fulka Jr. J, et al. 2008PLoS ONE 3(8): e2978 doi:10.1371/jour-nal.pone. ■

Clonazione da cellule di pecora liofilizzate Importanti implicazioni per veterinaria, biomedicina e zoologia dalla nuovatecnica di conservazione delle cellule animali

laPROFESSIONE VETERINARIA 33 | 2008 Attualità scientifica Vet Journal 21o

laPROFESSIONE VETERINARIA 33 | 2008 Focus 21

L'Istituto Zooprofilattico Sperimen-tale delle Venezie ha identificatouna nuova introduzione del virus

H5N1 in Nigeria. I risultati delle analisidi filogenesi condotte presso il Centrodi referenzaOIE/FAO perl’influenza avia-ria di Legnaro(Padova), diret-to dalla dott.ssaIlaria Capua,mostrano ine-quivocabilmen-te che in ag-giunta ai 3 su-blineaggi circo-lanti nel conti-nente africano, se ne è aggiunto un al-tro mai riscontrato prima d'ora in Afri-ca. "La scoperta costituisce un impor-tante avanzamento nella conoscenzascientifica e nella difesa sanitaria delpatrimonio avicolo mondiale, ed è frut-to di progetti di collaborazione interna-zionale finanziati dalla Fao e dall'Unio-ne europea. I nostri ricercatori ricevonoregolarmente campioni da esaminare

UN NUOVO CEPPO H5N1 IN AFRICA

da molti paesi Africani e dal Medio O-riente”, commenta il prof. Igino Andri-ghetto, direttore generale dell’Istituto.“Questa nuova introduzione virale in A-frica è la testimonianza che la situazio-

ne epidemiolo-gica dell'in-fluenza aviaria èin continua evo-luzione, e deveessere monito-rata continua-mente. Attraver-so lo studio del-le caratteristi-che genetichedi questi isolati,teniamo sotto

controllo la situazione epidemiologicae le mutazioni del virus". La sequenzacompleta degli isolati è disponibile allacomunità scientifica sulla piattaformaGISAID (Global Initiative for Sharing A-vian Influenza Data), l’iniziativa lanciatada Ilaria Capua e sostenuta dall’IZSVe,per la condivisione delle informazionigenetiche in tempo reale con la comu-nità scientifica internazionale. (M.G.M.)

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Una condizione di fragilitàossea descritta in unostudio potrebbe esserealla base di alcuni casi dizoppia intermittente cro-nica del cavallo senza

spiegazioni. Dopo un'estesa revisione dellecartelle cliniche dei cavalli esaminati tra il1980 e il 2006 presso la University of Califor-nia, Davis, lo studio ha riscontrato 16 sog-getti affettida una zop-pia di originesconosciuta.Tutti i sog-getti mostra-vano sedimultiple dimaggiore ra-d i o a t t i v i t à("hot spots")nelle imma-gini scinti-grafiche, in-dicando unamaggiore at-tività ossea(simile al ri-modellamento osseo o alla guarigione dellefratture). I cavalli mostravano segni clinici si-mili e, secondo gli autori, presentavano di-versi stadi della stessa malattia. Sembrache quest'ultima si manifesti clinicamentecome una zoppia cronica di basso gradoche progredisce coinvolgendo gli altri arti,oppure come deformità delle ossa piattedello scheletro appendicolare, inclusa lalordosi e un estremo inarcamento dellascapola. Questi segni clinici sono molto si-mili a quelli descritti da un precedente stu-dio (2006 AAEP convention, MatthewDurham e Coral Armstrong), in cui i cavalli

erano tutti affetti anche da silicosi polmo-nare. Nel nuovo studio invece solo tre dei16 cavalli affetti da zoppia inspiegabile era-no anche affetti da silicosi polmonare. Larelazione tra la silicosi e la fragilità osseanon è stata stabilita e ad oggi è soltanto a-neddotica. Il trattamento dei 16 cavalli eralimitato al controllo del dolore attraverso lasomministrazione di farmaci antinfiamma-tori non steroidei e alla limitazione dell'eser-

cizio fisico,finché il li-vello di disa-gio o le frat-ture patolo-giche richie-devano l'eu-t a n a s i a .Presso l'U-n i v e r s i t àdella Califor-nia sono at-tualmente incorso ulte-riori ricercheper indagaretutti gli a-spetti di

questa condizione di fragilità ossea del ca-vallo, tra cui la patogenesi, la correlazionecon la silicosi, la distribuzione geografica,le ossa colpite e le modificazioni macrosco-piche e microscopiche di queste ultime."Clinical and scintigraphic findings in horseswith a bone fragility disorder: 16 cases(1980-2006)" Jonathan D. C. Anderson,Larry D. Galuppo, Bradd C. Barr, Sarah M.Puchalski, Melinda M. MacDonald, MaryBeth Whitcomb, K. Gary Magdesian, SusanM. Stover. Journal of the American VeterinaryMedical Association, June 1, 2008, Vol. 232,No. 11, Pages 1694-1699. (M.G.M.) ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 33 | 200822 Vet Journal Attualità scientifica o

Una fragilitàossea del cavalloPotrebbe spiegare alcuni casi di zoppia cronica di origine sconosciuta

Materiale genetico di BPV (Bovine Papilloma Virus), il papillomavirus coinvoltonella genesi dei sarcoidi equini, è stato riscontrato nei monociti circolanti delcavallo. I risultati di questo nuovo studio suggeriscono un possibile meccani-

smo di sviluppo di infezioni latenti nei cavalli predisposti alla formazione di sarcoidi edella successiva diffusione del virus. Le modalità di trasmissione di BPV nell'organi-smo equino e tra i soggetti di questa specie sono attualmente indeterminate. Gli autoridello studio hanno sviluppato un test PCR altamente sensibile in grado di identificaredue geni di BPV 1 e 2 nel sangue dei cavalli portatori di sarcoidi, utilizzandolo poi in 66soggetti. Il test identificava correttamente i tre soggetti affetti mentre era negativo neirestanti 63 cavalli esenti da sarcoidi. I risultati dello studio suggeriscono che BPV puòrimanere latente nei monociti circolanti dei cavalli affetti, costituendo un serbatoio del-l'infezione. Benché questo meccanismo non sia probabilmente coinvolto nella diffusio-ne dell'infezione tra i cavalli, potrebbe spiegare la diffusione del virus in utero dalla ca-valla infetta al puledro, oltre allo sviluppo di sarcoidi multipli nel singolo soggetto. "Pe-ripheral blood mononuclear cells represent a reservoir of bovine papillomavirus DNA insarcoid-affected equines" Brandt et al. J Gen Virol. 2008; 89: 1390-1395. (M.G.M.)

SARCOIDI EQUINI: I MONOCITI POSSIBILI CELLULEOSPITI DEL PAPILLOMAVIRUS

SOPRAVVIVENZA DOPO PERITONITE NEL CAVALLO

Durante un’epidemia di cimurro canino che colpiva 14 giovani furetti domestici aBarcellona, nel 2006, i segni clinici prevalenti erano disoressia, letargia, di-spnea, tosse, starnuti, scolo nasale e oculare mucopurulento, dermatite fac-

ciale e perineale, diarrea, splenomegalia e febbre. Negli stadi più tardivi della malattia,si osservavano desquamazione generalizzata e prurito, e dermatite ipercheratosica oformazione di escare su labbra, occhi, naso, cuscinetti digitali e area perineale. Nes-sun furetto sviluppava segni neurologici. I reperti di laboratorio più comuni erano l’a-nemia non rigenerativa e l’aumento delle alfa- e betaglobuline sieriche. La maggiorparte degli animali moriva o era soppressa a causa delle complicazioni respiratorie.Non si osservavano segni di collasso polmonare post-mortem. Il cimurro era diagno-sticato mediante immunofluorescenza diretta sui tamponi congiuntivali o PCR su al-cuni organi; l’istologia rivelava la presenza in più organi dei caratteristici corpi inclusieosinofilici intracitoplasmatici e intranucleari del cimurro canino. Il periodo di incuba-zione minimo calcolato per 6 furetti era di 11-56 giorni e in 13 soggetti i segni di ma-lattia duravano 14-34 giorni. Nei polmoni di un furetto erano presenti corpi inclusi com-patibili con infezione da Herpesvirus."Outbreak of canine distemper in domestic ferrets (Mustela putorius furo)" D. Per-piñán, A. Ramis, A. Tomás, E. Carpintero, and F. Bargalló. Vet Rec. 2008 163: 246-250.(M.G.M.)

ASPETTI DI UN'EPIDEMIA DI CIMURRO CANINO NEL FURETTO

Uno studio ha rivisto le cartelle cli-niche di 65 cavalli con peritonite,definendo quest'ultima come la

presenza di fluido peritoneale conte-nente più di 5 x 109 cellule nucleate/l. E-rano esclusi dallo studio i soggetti ches v i l u p p a v a n operitonite dopochirurgia addo-minale o rotturagastroenterica.Dei 65 cavalli a-nalizzati, 56(86%) sopravvi-vevano e veniva-no dimessi. Dei38 cavalli di cuisi conosceva ilfollow-up, 32(84%) sopravvivevano per almeno 12mesi ed erano considerati soggetti consopravvivenza a lungo termine; gli altri6 cavalli venivano soppressi entro 12mesi.

Dei cavalli dimessi, 13 (34%) sperimen-tavano complicazioni che potevano es-sere conseguenze della peritonite e 8 diquesti venivano soppressi. La causa diperitonite veniva identificata in 15 casi;il tasso di sopravvivenza era inferiore

nei cavalli conperitonite se-condaria a con-dizioni riferibiliall'apparato uri-nario o a masseintraddominali. Dei rimanenti 50casi, 47 (94%)sopravvivevanoe venivano di-messi, ma dueerano soppressi

a causa della recidiva della colica."Study of the short- and long-term out-comes of 65 horses with peritonitis” I. S.F. Henderson, T. S. Mair, J. A. Keen, D. J.Shaw, and B. C. McGorum. (M.G.M.)

Page 23: Professione Veterinaria, Anno 2008, Nr 33

L’Istituto Zooprofilattico Spe-rimentale di Teramo, centrodi riferimento nazionale perle malattie esotiche, ha con-fermato l’infezione da viruswest nile in cavalli di alcune

scuderie del ferrarese. L’istituto ha anche con-fermato l’infezione in volatili selvatici prove-nienti dalla stessa provincia, esaminati nel-l’ambito del piano regionale di monitoraggiodella fauna selvatica. Mentre proseguono gli accertamenti sulla pre-senza del virus nel ferrarese, la Regione EmiliaRomagna e le Aziende Usl, in particolare quel-la di Ferrara, hanno già messo in atto un siste-matico programma di sorveglianza per ap-profondire le conoscenze sulle dimensioni el’entità del fenomeno. Il programma, si leggein una nota, è stato definito in collaborazionecon l’Istituto Zooprofilattico sperimentale dellaLombardia e dell’Emilia Romagna, sentiti ilCentro di riferimento di Teramo e il ministerodella Salute. Le prime misure impartite alle A-ziende Usl riguardano la sorveglianza veteri-naria su equini e volatili selvatici e la sorve-glianza umana, in particolare su lavoratori im-piegati nelle scuderie interessate da casi di in-fezione nei cavalli, e su tutti i casi sospetti diencefalite o meningoencefalite virali osservatiin ambito regionale. Gli esami di laboratoriosono eseguiti dal Centro regionale di riferimen-to per le emergenze microbiologiche (Crrem)del Policlinico Sant’Orsola-Malpighi di Bolo-gna.

IL VIRUSLa West Nile è una malattia infettiva trasmessadalle zanzare, in particolare del genere Culex.Il virus si mantiene nell’ambiente attraverso ilcontinuo passaggio fra le zanzare e gli uccelliselvatici, nei quali può provocare anche una si-

gnificativa mortalità, e occasionalmente puòessere trasmesso a diversi animali e all’uomo.In genere nei mammiferi l’infezione è asintoma-tica: tuttavia nei cavalli può presentarsi talvoltasintomatologia clinica di tipo neurologico, e an-che nell’uomo il virus è responsabile di malat-tia clinica in una percentuale molto bassa dicasi. Sia negli uomini sia nei cavalli però la per-sistenza e la quantità di virus nel sangue nonsono sufficienti a causare ulteriori contagi. In-fatti l’uomo, come il cavallo, è un ospite cosid-detto ‘finale’ e la zanzara non può in alcun mo-do trasmettere la malattia da uomo a uomo, dacavallo a cavallo o da cavallo a uomo. Nellepersone l’infezione è molto spesso asintomati-ca (in oltre l’80% dei casi) o si manifesta consintomi lievi aspecifici; in casi rari (menodell’1%), soprattutto anziani o con deficit im-munitario, si possono presentare forme piùgravi con sintomi di tipo neurologico (encefaliteo meningoencefalite). I cavalli svolgono un ruo-lo importante come segnale della presenza delvirus nel territorio, dal momento che possonomostrare sintomi dell’infezione. Accanto allemisure di sorveglianza veterinaria e umana, so-no già programmati interventi per la sorveglian-za e la lotta all’insetto vettore. Le zanzare delgenere Culex sono abbondantemente presentiin aree rurali e hanno abitudini prevalentemen-te notturne. In particolare, nelle zone interes-sate dal fenomeno in corso, oltre a quanto giàmesso in atto in questi mesi nell’ambito delPiano regionale per la lotta alla zanzara tigre ela prevenzione della Chikungunya e della Den-gue, sono programmati interventi di disinfesta-zione con adulticidi in occasione di manifesta-zioni pubbliche (sagre, fiere e simili) che si svol-gono in aree aperte, soprattutto se fuori daicentri urbani e in presenza di vegetazione o vi-cinanza di corsi o raccolte d’acqua. (Fonte:Adnkronos Salute) ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 33 | 2008 Info Regioni 23

Virus West Nileinfetta cavalli delferrareseL’IZS di Teramo ha confermato la presenzadell’infezione anche in volatili selvaticiprovenienti dalla stessa provincia

TUBERCOLOSI E BRUCELLOSI, PIANO DI ERADICAZIONE IN LIGURIA

La Giunta regionale della Liguria ha approvato il piano di eradicazione della tuber-colosi e della brucellosi. Il piano, della durata di tre anni, ha l’obiettivo di accele-rare il processo di eradicazione di tali malattie. L’applicazione di uno specifico

piano di eradicazione, che ha come suoi capisaldi l’identificazione dei focolai di malat-tia, la loro estinzione mediante l’abbattimento degli animali infetti o lo stamping out de-gli allevamenti interessati dal contagio, nonché l’applicazione di norme igieniche e mi-sure restrittive aventi lo scopo precipuo di prevenire il diffondersi dell’infezione, por-terà – si legge nel testo della delibera - ad un progressivo e uniforme miglioramentodella situazione epidemiologica e ad un raggiungimento di standard sanitari omogenei. Per raggiungere gli obiettivi di eradicazione la delibera istituisce un Osservatorio Ligu-re dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta e unaCommissione costituita dai Responsabili U.O. Sanità Animale delle AASSLL, dal Re-sponsabile Area Liguria dell’IZS e dal Responsabile Sanità Animale e Igiene Allevamen-ti e delle Produzioni Zootecniche del Settore Veterinaria della Regione Liguria. La Com-missione si riunisce ogni tre mesi e dovrà valutare l’andamento del Piano; proporre e-ventuali miglioramenti o modifiche; decidere di assegnare la deroga dell’abbattimentototale. Con la delibera, la Giunta Regionale ha autorizzato la spesa di euro 200.000,00, finaliz-zata al perseguimento da parte delle AASSLL dell’attività di eradicazione della tuberco-losi e della brucellosi con il controllo obbligatorio di tutti gli allevamenti e da parte del-l’IZS della costituzione dell’Osservatorio Ligure.La Delibera n. 1012 del 7 agosto 2008 è pubblicata sul Bollettino Ufficiale della RegioneLiguria - parte II del 17 settembre 2008.

Page 24: Professione Veterinaria, Anno 2008, Nr 33

Valutata l’attuale situazio-ne epidemiologica, con-siderato che, il Ministerodel Lavoro, della Salute edelle Politiche Sociali,acquisito il parere favo-

revole della Unità di Crisi Centrale, del Cen-tro Nazionale di Referenza per l’Influenza A-viaria e dell’Istituto Nazionale per la FaunaSelvatica, ha concesso con l’O.M. 1 agosto2008, la deroga al divieto dell’uso nella cac-cia di volatili da richiamo appartenenti agli or-dini degli Anseriformi e Caradriformi, la Dire-zione Generale della Sanità della RegioneLombardia ha ritenuto definire efficaci misuredi controllo al fine di monitorare lo stato sani-tario dei volatili oggetto della deroga e di va-lutare l’evoluzione della situazione epidemio-logica. È stato approvato pertanto il decreton.9932 del 15 settembre 2008 che disciplinale misure sanitarie e di biosicurezza per laprevenzione della diffusione dell’influenza a-viaria, relativamente all’utilizzo come richiamivivi di volatili appartenenti agli ordini degli An-seriformi e Caradriformi. I detentori di volatili appartenenti agli ordinidegli Anseriformi e Caradrifromi, entro la finedel mese di luglio precedente l’inizio dellasuccessiva stagione di caccia, devono richie-dere alla competente Provincia l’autorizzazio-ne ad utilizzare gli animali come richiami vivinella attività venatoria. Per quest’anno deveessere effettuato entro e non oltre il 30 set-tembre 2008. Tutti i volatili appartenenti aqueste specie ed utilizzati come richiami vividevono essere identificati, a cura del deten-tore, individualmente tramite un identificativoindividuale inamovibile, distribuito dalle Pro-vince.

NORME DI BIOSICUREZZA • I volatili utilizzati come richiami vivi devono

essere allevati separatamente, sia dalpunto di vista strutturale che funzionale,da eventuale altro pollame domestico al-levato in loco o in altra sede. La separa-zione deve essere garantita anche duran-te il trasporto.

• Il trasporto deve avvenire per mezzo dicontenitori lavabili con fondo a tenuta e u-

tilizzati solo per tale scopo. • Deve essere evitato qualsiasi contatto di-

retto e/o indiretto con pollame domesticoovunque allevato.

• Il detentore e chiunque governi o venga incontatto con tali animali deve garantire a-deguate norme di igiene personale (lavag-gio mani, cambio calzature, ecc.) e le mi-sure di biosicurezza di cui ai precedentipunti.

MISURE SANITARIEDI CONTROLLO

Premesso che la valutazione della situazioneepidemiologica può determinare, anche du-rante la stagione di caccia in corso, la so-spensione del regime di deroga, i controlli sa-nitari nei confronti dell’influenza aviaria ven-gono effettuati:• su tutti i volatili deceduti e consegnati alla

competente sezione dell’IZS;• se opportuno su volatili macellati• in base ad uno specifico piano di monito-

raggio che verrà predisposto dalla D.G.Sanità in funzione della popolazione cen-sita, situazione epidemiologica e fattori dirischio. Gli accertamenti sanitari verrannoeffettuati dai Dipartimenti di PrevenzioneVeterinari

• i prelievi devono essere effettuati al termi-ne della stagione di caccia e prima dell’i-nizio della successiva, e comunque primadi spostare gli animali;

• in caso di esito positivo devono essereimmediatamente applicati i provvedimentiprevisti dalle vigenti norme;

• i Servizi Veterinari e le Province effettuanociascuno per le proprie competenze la ve-rifica del rispetto delle condizioni previsteper il regime di deroga;

• la verifica della mancata osservanza delledisposizioni del decreto e agli altri specifi-ci provvedimenti in materia, determina larevoca alla autorizzazione all’uso di richia-mi vivi nella caccia fatto salvo ovviamentequanto specificatamente previsto in cam-po Venatorio e di Sanità Pubblica.

Il decreto contiene anche disposizioni gene-rali e norme per i detentori di volatili secondola procedura denominata “Anagrafica”. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 33 | 200824 Info Regioni Caccia e aviaria

Deroga al divieto sui richiami vivi,disposizioni sanitariein Lombardia

Page 25: Professione Veterinaria, Anno 2008, Nr 33

Il Consiglio Regionale del Moliseha approvato la Legge Regionaledel 21 aprile 2008 n. 9 “Cimiteriper animali d’affezione”. La leggedetta i criteri e disciplina le mo-dalità per l’istituzione di cimiteri

per animali da compagnia, al fine di garanti-re la tutela dell’igiene pubblica, la salute del-la comunità e dell’ambiente e consentire lacontinuità del rapporto affettivo con gli ani-mali medesimi.

DESTINATARIGli animali che possono beneficiare dellasepoltura nelle aree ad essa destinatesono quelli appartenenti alle specie zoo-file domestiche, comunemente classifica-ti come animali di affezione di piccola ta-glia, a condizione che un apposito certifi-cato veterinario escluda la presenza di ma-lattie trasmissibili all’uomo o denunciabili aisensi del vigente regolamento di polizia ve-terinaria.

AUTORIZZAZIONEI cimiteri possono essere istituiti e gestitisia da enti pubblici che da soggetti privati pre-via autorizzazione dell’autorità comunale se-condo le procedure definite da apposito re-golamento.

INUMAZIONE SPOGLIELe spoglie di animali di cui all’art. 2 possonoessere inumate unicamente in terra verginesenza opere murarie e con la possibilità diposa a terra di una targa lapidea di dimen-sioni massime di cm 20x20, nelle fasce di ri-spetto delle specifiche aree cimiteriali inconformità al vigente regolamento di poliziaveterinaria ovvero in siti individuati in zonaagricola o comunque giudicati idonei dal-l’autorità competente.Le norme non si applicano alle spoglie desti-nate all’incenerimento in impianti autorizzati. La legge regionale è pubblicata sulla Gazzet-ta Ufficiale n. 38 del 20 settembre - 3a seriespeciale Regioni. ■ L

a Giunta Regionale dell’E-milia Romagna con la deli-bera n.1248 del 28 luglioscorso ha approvato le li-nee guida per la gestione eil controllo sanitario dell’al-

levamento di suini all’aperto. L’allevamento al-l’aperto dei suini è oggi considerato un’atti-vità sostenibile per l’ambiente, capace di va-lorizzare terreni collinosi e di montagna diffi-cilmente sfruttabili e in grado di favorire laconservazione di razze autoctone di suini. Ilprovvedimento contiene le indicazioni che gliallevatori devono seguire per la corretta ge-stione igienico-sanitaria dell’allevamento, pergarantire il benessere degli animali allevati,presupposto per migliorare la qualità delleproduzioni e per tutelare la sicurezza alimen-tare. Il testo disciplina gli aspetti legati allepeculiarità di questa tipologia di allevamento,che non prevede struttura fissa per il ricoverodegli animali, che espone gli animali stessi a-gli eventi atmosferici, al contatto diretto con ilterreno e ad una maggiore possibilità di con-tatto con la fauna selvatica. Sono dunque fis-sati i requisiti dell’allevamento e dell’area dipascolo e definite la tipologia delle recinzioni(obbligatorie), la capacità della struttura e ladensità dei capi allevati, oltre ai diversi aspet-ti che riguardano la tutela del benessere ani-male (dai ricoveri alle attrezzature, dagli ab-beveratoi alle mangiatoie).

Il documento definisce gli obblighi dell’alleva-tore, che comprende l’identificazione e il con-trollo degli animali, il controllo della recinzio-ne: nell’allegato 1 delle linee guida il modulodi registrazione delle imprese che l’allevatoredeve inviare agli uffici provinciali di controllodel territorio, al Sindaco del comune interes-sato, al Servizio veterinario dell’Azienda Uslcui spetta di verificare la sussistenza dei re-quisiti strutturali e gestionali descritti nel mo-dulo. Al Servizio veterinario delle Aziende Uslspetta inoltre il controllo sanitario degli alleva-menti. Le linee guida per la sicurezza sanita-ria e ambientale degli allevamenti di suini al-l’aperto sono il risultato di un confronto tra leassociazioni degli allevatori di suini e i tecnicidegli assessorati regionali alle politiche per lasalute e all’agricoltura e rispondono ad una e-sigenza molto sentita degli operatori. In parti-colare, il provvedimento è frutto anche del-l’impegno di un gruppo di allevatori che han-no condiviso la necessità di aggiornare la re-golamentazione di questa particolare tipolo-gia di allevamento.Spetta al Servizio veterinario e igiene degli ali-menti e al Servizio produzioni animali dellaRegione adottare provvedimenti amministra-tivi per garantire una omogenea e corretta ap-plicazione delle linee guida su tutto il territoriodell’Emilia-Romagna.“La positiva collaborazione con l´assessoratoregionale alla sanità - ha dichiarato l´assesso-re regionale all´agricoltura, Tiberio Rabboni -ha consentito di varare un provvedimentoparticolarmente importante per le zone di col-lina e montagna, per l´agricoltura biologica eper il sostegno alle azioni regionali di tuteladella biodiversità. Si è definito un quadro operativo uniforme perl´intero territorio regionale che consentiràcomportamenti omogenei di tutti gli operatoriinteressati all´allevamento del suino allo statobrado, garantendo una completa sicurezzasanitaria”. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 33 | 2008 Norme e leggi Info Regioni 25

Cimiteri per animali da compagnia in Molise

STRUTTURE VETERINARIE, LA LIGURIA MODIFICAL’ACCORDO SUI REQUISITI MINIMI

La Giunta regionaledella Liguria ha ap-portato alcune modi-

fiche alla dgr n, 1627/07che definisce i requisitistrutturali, tecnologici e or-ganizzativi minimi per l’ero-gazione di prestazioni vete-rinarie da parte di strutturepubbliche e private. Le mo-difiche riguardano alcunicommi dell’ambito di appli-cazione, dell’autorizzazio-ne sanitaria e delle moda-lità e tempistiche di appli-cazione. Per quanto riguar-da quest’ultimo punto sonostate effettuate alcune va-riazioni ai commi 4, 5, 5 bise 7 dell’articolo 5. Li ripor-tiamo di seguito modificati,indicando in corsivo le va-riazioni apportate:Art. 5 - Modalità e tempisti-che di attuazione

4 - Le strutture veterinarie già in esercizio, con l’esclusione degli studi veterinari, masprovviste della specifica autorizzazione, devono presentare domanda per l’autorizza-zione entro un anno dalla data di pubblicazione della presente delibera. Per questestrutture la domanda di autorizzazione all’esercizio costituisce presupposto per legitti-mare la prosecuzione dell’attività dopo la scadenza del termine indicato al presentecomma e fino all’emanazione del provvedimento di autorizzazione da parte dell’auto-rità competente. 5 - Le strutture veterinarie, con esclusione degli studi veterinari, già autorizzate al mo-mento dell’entrata in vigore della presente delibera, entro un anno dalla data di pubbli-cazione della presente delibera, certificano al Comune il possesso di tutti i requisiti mi-nimi oppure, in carenza, presentano un programma di adeguamento contenente l’indi-cazione degli interventi da realizzare correlati ai rispettivi tempi. 5 bis - Agli studi veterinari anche, se già in esercizio, si applica la notifica di cui all’art.1punto 6 con l’indicazione contestuale del possesso dei requisiti minimi oppure in ca-renza allegano un programma di adeguamento contenente l’indicazione degli inter-venti da realizzare correlati ai rispettivi tempi. 7 – Il servizio veterinario della ASL con periodicità quinquennale provvede ad accertareil mantenimento dei requisiti previsti per gli studi veterinari. La delibera n. 1011 del 7 agosto 2008 "Adeguamento dgr n. 1627/07 - Linee guida rela-tive ai requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi minimi per l'erogazione di pre-stazioni veterinarie da parte di strutture pubbliche e private. Modalità di autorizzazionedi nuove strutture, tempi e modalità per l'adeguamento di strutture" è pubblicata sulBollettino Ufficiale della Regione Liguria n. 38 del 17 settembre 2008.

Emilia Romagna, lineeguida per l’allevamentodei suini all’apertoDefiniti i criteri di biosicurezza

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Page 26: Professione Veterinaria, Anno 2008, Nr 33

Il 18 settembre, la CommissioneEuropea ha presentato una propo-sta di regolamento sulla protezio-ne degli animali alla macellazione.Attualmente, il livello di protezioneè difforme fra gli Stati Membri e in

alcuni casi è insoddisfacente. La Commissione rimarca che ci sono ancora"troppe e inaccettabili carenze sotto il profilodel benessere animale, non adeguatamentegarantito agli animali da reddito alla macella-zione". Ad esempio, continua l'Esecutivo eu-ropeo, ci sono ancora strutture e attrezzatu-re inadeguate che arrecano sofferenza all'a-nimale inutilmente, così come gli operatorinon si rivelano sempre competenti.Dal 1993, anno in cui è stata adottata la vi-gente legislazione europea, la letteraturascientifica internazionale ha fatto passi avantirivelando l'obsolescenza degli standard dioggi. L'attenzione al benessere animale, inol-tre, cresce sempre di più fra i cittadini comu-nitari, convinti che per gli animali da reddito

sia necessaria una maggiore protezione. Leregole sulla sicurezza alimentare, sulla ma-cellazione e sulle ispezioni ufficiali sonoprofondamente cambiate rendendo neces-sario un adeguamento anche delle regole sulbenessere. Inoltre, le macellazioni massivenei periodi di epidemie hanno messo in evi-denza la questione del benessere e dei me-todi utilizzati. La Commissione ha dunque adottato unastrategia complessiva sul benessere animaleche ora intende tradurre in legislazione.Cambiando lo strumento normativo, ovveropassando da una direttiva a un regolamento,la Commissione può auspicare che l'armo-nizzazione di comportamenti fra gli StatiMembri trovi simultanea applicazione, evitan-do le difformità che nascono dalle trasposi-zioni nazionali a cura dei singoli Stati Mem-bri. Il regolamento è inoltre uno strumento le-gislativo che consente una più rapida imple-mentazione e quindi un più rapido adegua-mento ai cambiamenti resi necessari dallo

sviluppo scientifico e tecnologico.La proposta della Commissione passa ora alvaglio del Parlamento Europeo e del Consi-glio per le dovute procedure consultive chepossono richiedere fino a 12 mesi. Altri 24mesi saranno accordati agli stakeholder e a-gli Stati membri per adeguarsi alle nuove di-sposizioni. La Commissione auspica i tempi più rapidipossibili. ■

Macellazione versonuove regole europee

I l Consiglio Direttivo FVE ha istituito loscorso 8 settembre, un Gruppo di la-voro sulla clonazione animale. La FVE

ha chiesto a tutte le Federazioni dei Pae-si aderenti di proporre candidature. Va-gliate le candidature dei Colleghi propo-sti dai diversi Paesi, la FVE ha deciso diavvalersi della preziosa presenza delprof. Cesare Galli, del Laboratorio di Tec-nologie della Riproduzione di Cremona -uno dei laboratori più prestigiosi a livellointernazionale per le ricerche sulla clo-nazione, candidato dalla FNOVI. Nel cor-so dell’ultima General assembly tenuta aVienna a Giugno scorso – si legge sulportale della FNOVI - era stato affrontatoil tema della clonazione animale ed i de-legati avevano reputato non più procasti-nabile l’elaborazione di un documentoche riassumesse le riflessioni della co-munità scientifica internazionale, conte-stualmente definendo la posizione uffi-ciale della FVE sulle tecniche di clonazio-ne e sulle loro eventuali ricadute sulla sa-lute e benessere animale e sulla salutepubblica. Il gruppo lavorerà prevalente-mente per via telematica ed il documen-to con i risultati verrà inviato ai membridella FVE entro il prossimo Aprile 2009per poi essere portato all’Assemblea diGiugno 2009 a Stoccolma per la discus-sione e l’approvazione. Al Collega Cesa-re Galli il ringraziamento e le felicitazionidi tutta la Categoria con l’augurio di unproficuo lavoro.

CLONAZIONE ANIMALE,CESARE GALLI NEL

GRUPPO FVE

Presentata una proposta di regolamentosulla protezione degli animali alla macellazione.Ancora "troppe e inaccettabili carenzesotto il profilo del benessere animale"

laPROFESSIONE VETERINARIA 33 | 200826 Europa Benessere animale ★

★★★★★

★★

Page 27: Professione Veterinaria, Anno 2008, Nr 33

Ènata una nuova iniziativadella FSA, in collabora-zione con Innovet, spon-sor ufficiale di FSA. Apartire dal mese di set-tembre tutti i medici ve-

terinari referenti FSA, riceveranno via e-mailuna News-letter periodica, inviata con ca-denza mensile. La news-letter potrà conte-nere delle informazioni o una scheda tecnicasintetica su un argomento specifico. Lo scopo è quello di mantenere un filo diret-to tra la FSA ed i suoi veterinari referenti, divolta in volta aggiornandoli su:• progressi nel controllo delle patologie ge-

netiche• modifiche normative • attività didattiche e di aggiornamento sul-

la diagnosi delle patologie genetiche• problematiche relative ai controlli ufficialiQuesto mese sarà trattato il seguente argo-mento: Dati che devono figurare sullapellicola radiografica negli esami ufficia-li di HD/ED.In passato veniva richiesto che sulla pellicolaradiografica figurassero unicamente la datadi esecuzione e un codice di identificazionedel cane (numero di iscrizione al registro ge-nealogico, tatuaggio o microchip). Una nuo-va disposizione FCI (Federazione CinologicaInternazionale) tesa ad uniformare nei variPaesi i controlli ufficiali HD/ED, raccomandainvece che sulla pellicola radiografica figuri,

oltre alla data ed al codice del cane, anche ilnome del medico veterinario o della strutturaveterinaria che ha eseguito la radiografia. Loscopo è quello di una maggior responsabiliz-zazione del veterinario che esegue l'esameradiografico e che ne garantisce l'autenticità.Pertanto, d'ora in poi, nel fototimbro impres-so sulla pellicola o sui dati al computer nelleradiografie digitali, dovranno comparire i se-guenti dati:

• Medico veterinario referente o strutturaveterinaria in cui opera il medico veterina-rio referente

• identificazione del cane mediante il suonumero di registrazione al libro genealogi-co (LOI, ROI, LIR, RIR)

• data di esecuzione della radiografiaLa Fondazione Salute Animale raccomandainoltre di utilizzare sempre un fototimbro perl'identificazione delle pellicole e di abbando-

nare altri sistemi di identificazione come lelettere di piombo o i nastri radio-opachi.Quella tra FSA e Innovet è una collaborazio-ne tecnico-scientifica a lungo termine. A par-tire da maggio 2008 e per i successivi 3 an-ni, Innovet sarà, infatti, sponsor unico delle i-niziative promosse dalla Fondazione SaluteAnimale (FSA) in particolare di quelle rivoltealla prevenzione delle malattie ereditarie di ti-po scheletrico del cane. ■

Una newsletter per i referenti FSANuovo progetto della Fondazione Salute Animale in collaborazione con INNOVET

laPROFESSIONE VETERINARIA 33 | 2008 FSA Dalle Associazioni 27

I l collegaDomen icoBianco si è

diplomato al-l’ACVIM (Ame-rican Collegeof VeterinaryInternal Medi-cine), superan-do brillante-mente il diffici-lissimo esame

“Small Animal Internal Medicine Exam”.Domenico Bianco, si laurea con lode inmedicina veterinaria all'università di To-rino nel 1998 e completa un dottorato diricerca nel 2001. Lavora come veterina-rio al Centro Veterinario Torinese dal2001 al 2002. Nel 2002 si trasferisce negliStati Uniti e completa l'educational Com-mission for foreign veterinary graduateprogram all'università di Purdue in India-na (2003-2004). Viene scelto per un in-ternship in medicina e chirurgia dei pic-coli animali all'università del Missouri aColumbia (2004-2005) e poi un residencyin medicina interna dei piccoli animali al-l'università del Minnesota (2005-2008). Sidiploma al college americano di medici-na interna veterinaria nel 2008. Si occu-pa di malattie respiratorie, gastroentero-logia, endocrinologia, nefrologia e urolo-gia. Fa ricerca clinica sulla terapia dellemalattie ematologiche immuno-mediate.È autore di diverse pubblicazioni su rivi-ste intemazionali e relatore all'ACVM fo-rum.

DOMENICO BIANCODIPLOMATO ACVIM

Page 28: Professione Veterinaria, Anno 2008, Nr 33

Ma i veterinaridisoccupati dove sono?

N el 2007 dovendo assumere un ve-terinario, ho diffuso la voce tra-mite informatori, annuncio su

vet-job, annunci sulle bacheche degli ordiniprofessionali vicini, inserzioni ecc. Le premesse erano queste: contratto rinno-vabile 3 anni anche a neolaureato, obbligo diresidenza in zona e automuniti, orario su 4,5gg settimana + 1,5 turni fine settimana al me-se, 26 gg ferie/anno pagati, giorni investiti informazione retribuiti ed extraferie, retribuzio-ne da subito…Ho ricevuto pochi curriculum che nella mag-gior parte dei casi erano penosi nella forma enei contenuti. In molti curriculum di veterinaridonna la laurea era citata all’ultima riga dopoconcorsi di miss, lavoro di parrucchiera, ecc.,ecc.Alla fine sono riuscito ad organizzare per te-lefono una ventina di colloqui. Ad uno non siè presentato il candidato ma la sua caramamma. Due non si sono presentati evitan-do anche di far sapere che non sarebberovenuti. A quattro non piaceva la montagna eil paesino così piccolo (niente teatro, disco-teca, ecc.). Una candidata non era disponi-bile per i fine settimana perché doveva rag-giungere l’amato bene. Due candidate nonerano disponibili ad occuparsi dei ricoverati(…nelle ore di lavoro! Non extralavoro!). Cin-que non erano disponibili ad altre mansionitranne quella per cui si presentavano (solo e-cografie, solo chirurgia, solo cardiologia, …).Due durante il colloquio, di fronte alla mia af-fermazione che, se vi fosse stato tempo libe-ro durante l’orario di lavoro, avrebbero dovu-to studiare, mi hanno spiegato che essendofreschi di studi universitari a loro non servivaaggiornarsi… Li ho scartati io! Una la ho as-sunta per un anno perché non era disponibi-le ad un periodo più lungo (matrimonio in vi-sta). Su 20 colloqui organizzati praticamentein nessuno siamo arrivati a parlare di retribu-zione. Per telefono o al colloquio si informa-vano sempre se c’era il collegamento inter-net e se potevano usarlo, solo poi se c’eral’ecografo, l’anestesia gassosa, ecc.); qual-

cuno ha anche chiesto se in ambulatorio c’e-ra la playstation. Ovviamente ora un anno èquasi passato, la collega si sposerà e dovròrimettermi in cerca. Ho dato un’occhiata avetjob e mi è preso subito un certo “che” allostomaco…Sono del tutto consapevole di vivere in unposto che per molti può sembrare in “culo”al mondo ma è anche vero che si tratta co-munque di una rinomata zona di villeggiaturadel Trentino.Ormai sono quasi venti anni di libera profes-sione e quindi sono una specie di tarda tar-taruga ma fra le nebbie della memoria ricor-do che per il mio primo lavoro mi sono pre-sentato dicendo: “se le va bene vengo per unmese, gratis, e poi deciderà se assumermi!”Ah, dimenticavo… in quel momento un T.Rex stava passando in cortile… Saluti a tutti.

Giovanni Bucci.

È molto difficile commentare la lettera delcollega. Di certo, conoscendolo da molti an-ni, non possiamo mettere assolutamente indubbio quanto lui riporta della sua esperien-za. Esperienza che già in parte conosceva-mo. Giustamente Bucci si chiede e ci chiededove siano i 5.000 Medici Veterinari disoccu-pati o sottoccupati che fanno la fame. La no-stra ultima indagine aveva già evidenziatogrosse anomalie nel mercato del lavoro delnostro settore. Da altre parti, anche da alcu-ne aziende, abbiamo raccolto esperienze etestimonianze simili a quelle del collega. Dacosa dipende questa situazione? Più volteabbiamo cercato di analizzarla ma è moltodifficile. Di sicuro vi è spesso scarsa voglia adimpegnarsi oltre un certo limite, vi è il deside-rio di salvaguardare i Sabati e le Domeniche,di restare in famiglia o nella propria città congli amici, ma crediamo che ci sia anche altro:il sogno di diventare "specialisti" e quindi sipreferisce fare la gavetta per anni nelle gros-se cliniche dove ci sono le attrezzature piùd'avanguardia ed i colleghi più noti, speran-do un giorno di arrivare al "college" e diven-tare uno di loro. Il veterinario generico sem-bra che non lo voglia fare più nessuno. Pos-siamo solo sperare che ci sia almeno un col-lega che leggendo questa lettera possa fareuna scelta diversa: andare a vivere in un bel-lissimo paese in montagna, in un ambientetranquillo e sereno, con la possibilità di svol-

gere subito un lavoro professionale, garanti-to e retribuito. E non è facile oggi trovare unapossibilità come questa.

Equivoco chiaritocon l’IBC

In risposta alla vostra ultima (prot.0098/08/SP) intendiamo chiarire chenon era nostra intenzione mettere in

dubbio l’operato dei Medici Veterinari, nétantomeno voler prefigurare scenari di viola-zione o illeciti. Al contrario, la volontà è quel-la di informarvi sull’attuale situazione dellarazza. In allegato troverete la delibera del-l’ENCI - Ente nazionale Cinofilia Italiana delluglio 2008 (delibera del 15 luglio 2008www.enci.it, ndr) con la quale si vieta l’in-gresso in esposizione ai Boxer amputati natidal 2001 (anno in cui è cambiato lo standarddella razza impedendo caudectomia e con-chectomia) sino all’ordinanza del dicembre2006. Durante questi anni (2001-2006) nonsono state date direttive chiare ad allevatorie proprietari che, legati alla classica immagi-ne del Boxer amputato, hanno continuato atagliare.Oggi, i proprietari dei cani nati in questo fran-gente si trovano nell’imbarazzo di sentirsi e-sclusi da qualsiasi manifestazione espositiva.In altre nazioni che prima di noi hanno subitointroduzioni governative similari, molti, percontinuare ad esporre soggetti amputati, so-no ricorsi all’escamotage di presentare certi-ficazioni veterinarie che attestano, ora per al-lora, la necessità di interventi per fini curativi.Spesso sono mancati i riscontri documentalie l’identificazione certa del soggetto (numerodi microchip), consentendo che i certificati inparola fossero utilizzati anche per terzi cani.Alla luce di quanto detto, vi invitiamo a por-tare all’attenzione dei vostri associati la pro-blematica affinché pongano in essere appro-priate misure contro chi potrebbe carpirne labuona fede.

Il Presidente dell’Italian Boxer ClubStefano Bartolini

Il Presidente dell'Italian Boxer Club, StefanoBartolini, ha scritto all’ANMVI nei termini cheleggete, dopo un primo appello lanciato allacategoria medico veterinaria. In un primocontatto, Bartolini scriveva che le certificazio-ni veterinarie “verranno sicuramente richiesteda proprietari di boxer per poter parteciparead importanti manifestazioni" e concludeva:“Sarà nostra premura e di altre associazioniper la tutela del cane, vigilare durante questemanifestazioni, controllando la veridicità dellecertificazioni, che, dovranno comunque es-sere accompagnate, oltre che dalla firma delprofessionista, di esiti di esami strumentali efatturazione della prestazione. A questo sco-po verremo coadiuvati da organi competentiche provvederanno a denunciare ogni irrego-larità." L'ANMVI replicava che l'attività delMedico Veterinario si atterrà a quanto stret-tamente richiesto dalle norme in vigore e ag-giungeva che “prefigurare scenari di violazio-ni e illeciti risulta a dir poco irriguardoso neiconfronti della professione, così come risultapleonastico il richiamo alla legalità". La con-tro-risposta qui pubblicata è sufficiente aconsiderare l’equivoco risolto e superato.

laPROFESSIONE VETERINARIA 33 | 200828 Lettere al Direttore @

“Ero già venuta a Cremona in una clinicaveterinaria specializzata in ortopedia”.

Clementina Forleo, neo Gip al Tribunale di Cremona

http://www.anmvi.it/vetexchange/

VET-EXCHANGE è il servizio in rete dell'ANM-VI rivolto ai medici veterinari interessati allacompravendita di attrezzature professionali. Ilsistema prevede l'utilizzo di un archivio on-li-ne compilato e aggiornato via browser dagli

utenti che intendono offrire un prodotto. Le inserzioni permangono inrete per 90 giorni; alla scadenza di questo periodo vengono rimosse au-tomaticamente. Questo servizio telematico ha unicamente lo scopo diconsentire un più facile contatto tra soggetti interessati alla compraven-dita di attrezzature professionali veterinarie. Per inserire la propria offer-ta o richiesta è necessaria la registrazione al servizio tramite un moduloon-line.

http://www.anmvi.it/vetjob/

VET-JOB è il mercato italiano del lavoro ve-terinario. Questo servizio telematico prevedel'utilizzo di un archivio on-line compilato eaggiornato via browser dai medici veterinariche cercano oppure offrono proposte di la-voro. Esso ha unicamente lo scopo di consentire un più facile contattotra medici veterinari che offrono o sono alla ricerca di lavoro. Per inse-rire la propria offerta o richiesta di lavoro è richiesta la registrazione alservizio.Al termine della registrazione il sistema fornirà all'utente un codiceche, insieme alla password, consentirà di accedere all'area riservataper modificare/integrare/rimuovere le proprie inserzioni e la schedadati personale. Le inserzioni permangono in rete per 90 giorni; alla scadenza di questoperiodo vengono rimosse automaticamente.

Page 29: Professione Veterinaria, Anno 2008, Nr 33

Le malattie del cane tra-smesse da vettore (CVBD,Canine Vector Borne Disea-ses) sono patologie causa-te da una grande varietà dipatogeni trasmesse ai cani

da artropodi ematofagi.Queste malattie variano nelle loro manifesta-zioni cliniche: molto spesso viene trasmessoall’ospite più di un patogeno, dallo stessovettore o da uno differente, con il risultato diavere doppie o multiple infezioni. Le co-infe-zioni trasmesse da vettore hanno importantiripercussioni nella diagnosi, terapia e pro-gnosi del paziente e nelle aree endemichedovrebbero essere sempre prese in conside-razione ed escluse in cani che mostrano se-gni clinici aspecifici. Il controllo e la preven-zione con antiparassitari che inibiscano il pa-sto di sangue dei parassiti sono armi fonda-mentali.Parassiti quali zecche, pulci, flebotomi e zan-zare possono trasmettere ai cani batteri, pro-tozoi, virus ed elminti. Inoltre alcuni vettori,quali per esempio le zecche, sono in gradodi trasmettere diversi tipi di patogeni e un sin-golo vettore può albergare contemporanea-mente più di un patogeno.Inoltre, segni clinici simili di differenti CVBD,complicano il problema di infezioni simulta-nee causando problemi diagnostici, terapeu-tici e prognostici per il veterinario libero pro-fessionista e, di conseguenza, per il pazientestesso.Vi sono alcuni fattori che predispongono ilcane a essere suscettibile a infezioni multi-ple:1. Vivere in aree altamente endemiche per

diversi tipi di patogeni trasmessi da vettori2. Tenere gli animali prevalentemente all’a-

perto3. Uso irregolare o assente di antiparassitariAnche un’immunodepressione dovuta all’etàavanzata, a infezioni nascoste o a terapie im-munosoppressive può promuovere un’infe-zione che invece avrebbe potuto essere fa-cilmente controllata. L’indebolimento della ri-sposta immunitaria quindi, può essere unaconseguenza dell’effetto immunodepressivodi altre co-infezioni.Questo è stato dimostrato nelle infezioni daLeishmania Infantum dove l’immunodepres-sione porta a uno squilibrio tra la risposta Th-1 e Th-2. È importante sottolineare che la maggior par-te dei cani è in grado di sopportare infezionicroniche trasmesse da vettori patogeni permesi o addirittura anni senza mostrare alcunsegno evidente.

CO-INFEZIONI CON ZECCHE Tra i vettori che trasmettono malattie, le zec-che sono le più importanti perché fanno daserbatoio per un grande numero di diverse

entità patogene. Le zecche sono particolar-mente adatte a trasmettere patogeni, poichési attaccano con presa salda al proprio ospi-te facilitando la trasmissione di patogeni colpassare dei giorni.Differenti organismi patogeni possono condi-videre la stessa zecca come vettore di tra-smissione. Sono state riportate doppie o tri-ple infezioni, non solo con differenti speciedello stesso gene, ma anche con patogenicompletamente differenti. Prove sierologichee molecolari mostrano che co-infezioni in ca-ni con Anaplasma, Ehrlichia, Babesia,Rickettsia e Bartonella potrebbero esserepiù frequenti di quanto precedentemente i-potizzato. Uno di questi studi valuta le combinazioni, A-naplasma phagocytum e Borrelia spp, chealbergano nella stessa zecca vettore cioèIxodes ricinus. La stessa cosa succede an-che per alcune Rickettsiae. Un altro esempiodi vettori condivisi è Riphicephalus sangui-neus, che può albergare Babesia spp, Ehrli-chia canis, A. platys e Rickettsia conorii.Molte delle patologie causate da zecchepossiedono una vasta varietà di caratteristi-che cliniche e condividono segni non specifi-ci quali deperimento, perdita di peso, febbre,scarso appetito e anoressia.Studi sperimentali condotti su topi e su per-sone hanno già dimostrato la presenza di se-gni clinici più gravi e complessi in caso di co-infezioni. Uno studio recente di Beall e colleghi ha sco-perto che i cani che erano positivi agli anti-corpi per A. phagocytophilum e per B. burg-dorferi, e che manifestavano allo stesso tem-po segni clinici, erano in numero doppio separagonati ai cani che erano sieroreattivi a u-no solo dei patogeni.In un gruppo di cani che mostravano debo-lezza, compatibile con anaplasmosi o borre-liosi• il 29% degli animali aveva anticorpi di A.

phagocytophilum• il 9% di B. burgdoferi • il 43% per entrambi i patogeni. In un altro caso, un segno distintivo di borre-liosi, cioè la zoppia venne rinvenuta più spes-so associata in casi di co-infezioni (32 canipositivi su 38) rispetto a casi di singola infe-zione da B. burgdoferi (5 cani su 8).

CO-INFEZIONI CON PATOGENIDI DIFFERENTI ARTROPODI

La leishmaniosi canina è una delle più impor-tanti malattie trasmesse da vettori nel cane. I segni clinici di questa malattia protozoariavariano e sono spesso aspecifici, includendoper esempio il deperimento cronico, la perdi-ta di peso, lo scarso appetito, la febbre, l’a-nemia, l’alopecia senza prurito e le lesioni cu-tanee. Un crescente numero di pubblicazioni riportadi cani affetti da leishmaniosi colpiti simulta-neamente da altre malattie trasmesse da vet-tori, quali Ehrlichia, Anaplasma, Babesia,Bartonella Rickettsia e Hepatozoon ma an-che da Dirofilaria repens, trasmessa dallezanzare. Molti autori ipotizzano che l’immunodepres-sione causata dalla forma cutaneo-visceraledella leishamniosi, promuova l’avvento di u-na co-infezione con altri patogeni e si inter-rogano sul sinergismo tra leishmaniosi e erli-

chiosi nell’alterare la funzionalità piastrinica. In più, uno studio epidemiologico in Italia hascoperto che una sieroreattività nei confrontidi Neospora caninum rappresenta un fattoredi rischio maggiore per l’infezione nei con-fronti di L. Infantum.

DIAGNOSI DI CO-INFEZIONIDA MALATTIE TRASMESSE

DA VETTORII segni clinici di cani con co-infezioni sonospesso aspecifici. Così quando per esempiosi visita un cane con leishmaniosi, si dovreb-be investigare ogni singolo segno clinico e u-na co-infezione dovrebbe essere esclusa intutti quei cani in cui:• vi è un’assenza di risposta con i trattamen-

ti tradizionali (per esempio persistenza di i-pergammaglobulinemia, persistenza di al-to titolo anticorpale)

• mostrano segni clinici atipici per la malat-tia sospettata

• vivono in aree endemiche da anni senzaalcun segno clinico e improvvisamente siammalano di una sospetta mono-infezio-ne da CVBD

Le chiavi di un giusto approccio clinico sonol’anamnesi e la ricerca di riscontri clinici e pa-tologici tipici, accompagnati dai risultati di la-boratorio. Comunque questi segni possonoessere mimati e alterati da co-infezioni comesi sospetta nel caso di epistassi. Si è semprepensato e insegnato che fosse un segno cli-nico fondamentale nell’erlichiosi, ma può es-sere causato anche da una infezione nasco-sta da Bartonella in cani positivi per E. canis. Così, potrebbe diventare veramente difficileattribuire dei segni clinici e delle alterazionibiochimiche o/e ematologiche a un singolospecifico patogeno. Tuttavia, il libero profes-sionista dovrebbe seguire una procedura dianalisi standard: un dettagliato rapporto a-namnestico, un approfondito esame clinico edi laboratorio, includere la ricerca di segni cli-nici tipici e un’identificazione supplementarea livello sierologico e molecolare di patogenimultipli, che offra un approccio diagnosticovincente. Si dovrebbe tener presente che unriscontro molecolare o sierologico di un pa-togeno solo, senza alcun segno clinico, nonrappresenta una prova certa di malattia.

CONTROLLO DELLE CO-INFEZIONI TRASMESSE

DA VETTORIQuesti differenti scenari di infezioni provo-

cate da patogeni trasmessi da vettori ci fan-no riflettere sull’importanza di un program-ma di controllo. Bisogna tener conto dellemodalità di trasmissione sequenziale dellezecche e di altri vettori quali zanzare (pertrasmissione di Dirofilaria) e specialmentedei flebotomi (per trasmissione di L. infan-tum/L. Chagasi).Inoltre studi epidemiologici hanno mostratonuovi modelli di diffusione dei vettori, quindiregioni che prima non erano endemiche, orapotrebbero esserlo diventate. Di conseguen-za il suggerimento per i veterinari liberi pro-fessionisti è quello di tenere in considerazio-ne diagnosi differenziali anche per patologienormalmente non presenti nelle rispettive re-gioni. Diventa così fondamentale tentare di preve-nire il morso dei vettori e di conseguenza illoro successivo pasto di sangue. Antiparas-sitari a largo spettro con proprietà repellentisono composti ideali per raggiungere questoobbiettivo, poiché prevengono il morso di di-versi vettori quali zecche, flebotomi e zanza-re minimizzando l’interazione ospite-parassi-ta che porta così a una diminuzione del ri-schio di trasmissione di malattie.Un trattamento regolare con questi prodottidurante il periodo di trasmissione è impor-tante per la prevenzione di CVBD sia singoleche multiple in particolare la formulazionespot-on a base di imidacloprid + permetrina,ha dimostrato in ampi studi, condotti in con-dizioni di campo, di riuscire a ridurre i rischidi trasmissione di alcune malattie come la lei-shmaniosi e l’ehrlichiosi. ■

Una sfida per i veterinariliberi professionisti Nuovi dati sulle co-infezioni da patogeni trasmessi da vettori

laPROFESSIONE VETERINARIA 33 | 2008 CVBD Dalle Aziende 29▲

97 modi per farridere un caneAutore: Jenny LangbehnEditore: Magazzini SalaniPrezzo: € 8,90Pagine: 112Formato: 12,5 cm x 18 cm

Ridono veramente! Tutti divertenti e tutti per-fetti per migliorare il rapporto con il vostro ca-ne, questi 97 esercizi un po’ matti coniuganoun tocco di innata creatività con situazionipiene di fantasia. Tanti modi segreti per grat-tare, sollecitare, massaggiare. Tanti giochi diruolo, stratagemmi e scambi di personalità;sarete voi a saltare impazienti davanti allaporta gridando “Giretto! Giretto”… Infine, go-detevi il suo sorriso tuttodenti!.

RECENSIONI

Page 30: Professione Veterinaria, Anno 2008, Nr 33

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Chiuso in stampa il 22 settembre 2008

laVETERINARIAPROFESSIONE

Questo periodico è associatoall’Unione Stampa Periodica Italiana

laPROFESSIONE VETERINARIA 33 | 200830 Calendario attività Dal 28 settembre al 23 ottobre

28 SETINCONTRO SIDEV AGGIORNAMENTI IN MALATTIE FUNGINE SUPERFICIALI DEL CANE E DEL GATTO - Centro Studi SCIVAC,

Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc.Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

28 SETINCONTRO ANMVI IN COLLABORAZIONE GPM ANMVI: “LA CONOSCENZA DEL MARKETING DEI SERVIZI COME VANTAGGIO COMPETITIVO NELLACON SCIVAC E GPM PROFESSIONE VETERINARIA” - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Ac-

creditamento - Per informazioni: Milena Migliavacca - - Tel. +39 0372 403536 - E-mail: [email protected]

28 SETINCONTRO REGIONALE SCIVAC FRIULI VEN.GIULIA FONDAMENTI DI ANESTESIA GASSOSA - Hotel Internazionale - Cervignano del Friuli (UD) - Via Ramazzotti, 2 -

ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC -Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

28 SETINCONTRO REGIONALE SCIVAC MOLISE AGGIORNAMENTI IN NEUROLOGIA - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Attenzione: Evento annullato. Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

1 - 4 OTTCORSO SCIVAC CORSO DI MEDICINA COMPORTAMENTALE - I PARTE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - Attenzione: Evento annullato. ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 -

E-mail: [email protected]

4 OTTINCONTRO SIPE SEMINARIO SIPE - Centro Studi E.V., Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamen-

to - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

5 OTTINCONTRO SISCA EDUCARE UN CUCCIOLO CHE PENSA: APPROCCIO TEORICO E PRATICO - Centro Studi SCIVAC, Cremona

- Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. SpecialisticheSCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

5 OTTINCONTRO SVIDI APPROCCIO DIAGNOSTICO AL PAZIENTE CON PATOLOGIE DELLE GHIANDOLE SURRENALI - Centro Studi

SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - SegreteriaSoc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

5 OTTINCONTRO REGIONALE SCIVAC LAZIO DIAGNOSI E TERAPIA DELLE PRINCIPALI PATOLOGIE SCHELETRICHE EREDITARIE - Hotel Selene, Roma -

Via Pontina km 30 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria DelegazioniRegionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

5 OTTINCONTRO SINUV PARLIAMO DI IPERTENSIONE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamen-

to - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

6 OTTINCONTRO REGIONALE SCIVAC LOMBARDIA LOMBARDIA: INCONTRO CON GIORGIO ROMANELLI - Atahotel Quark, Milano - Via Lampedusa, 11/A - ECM:

Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel.+39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

6 - 9 OTTCORSO SCIVAC / SISCA CORSO SISCA - L’EDUCAZIONE DEL CUCCIOLO SECONDO UN’OTTICA PEDAGOGICA (II PARTE) - Il Attenzione: Evento annullato. Biancospino - Casteggio (PV) - ECM: No ECM - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche

SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

8 - 11 OTTITINERARIO DIDATTICO SCIVAC 2° IT. ORTOPEDIA: III PARTE - OSTEOSINTESI INTERNA AO BASE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Attenzione: Iscrizioni chiuse per esaurimento posti. Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39

0372 403508 - E-mail: [email protected]

9 OTTCORSO ANMVI AVVIAMENTO ALLA CERTIFICAZIONE BPV - Centro Studi E.V., Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 -

ECM: No ECM - Per informazioni: Sabina Pizzamiglio - Segreteria ANMVI - Tel. +39 0372 403537 - E-mail:[email protected]

11 - 12 OTTINCONTRO SIONCOV IL MASTOCITOMA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per infor-

mazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

12 OTTINCONTRO SEMINARIO SIRE & SIOCE “CHIRURGIA RIPRODUTTIVA NELLA FATTRICE” - Centro Studi - Palazzo Trecchi,

Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE -Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

12 OTTINCONTRO REGIONALE SCIVAC VALLE D’AOSTA EPILESSIA E CONVULSIONI: APPROCCIO CLINICO, DIAGNOSTICO E TERAPEUTICO - ECM: Richiesto Ac-

creditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372403506 - E-mail: [email protected]

12 OTTINCONTRO REGIONALE SCIVAC PUGLIA EMERGENZA O NON EMERGENZA..QUESTO È IL PROBLEMA RICONOSCIMENTO E TRATTAMENTO DEL-

LE PIU’ COMUNI EMERGENZE IN MEDICINA VETERINARIA - Palace Hotel Bari - Via Lombardi,13 - ECM: Rich.Accr. - Per info: Monica Borghisani - Segr. Del. Reg. SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

12 OTTINCONTRO REGIONALE SCIVAC CALABRIA AGGIORNAMENTI IN NEUROLOGIA - Castello Ruffo di Calabria - SCILLA (RC) - Piazza Duomo - ECM: Richiesto

Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372403506 - E-mail: [email protected]

12 OTTINCONTRO REGIONALE SCIVAC CAMPANIA DIAGNOSI E PREVENZIONE DELLA FIP - Complesso Turistico Averno - Pozzuoli (NA) - ECM: Richiesto Accredi-

tamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 -E-mail: [email protected]

13 - 16 OTTITINERARIO DIDATTICO SCIVAC DIAGNOSTICA PER IMMAGINI: II PARTE - ECOGRAFIA CLINICA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Ultimi posti disponibili Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39

0372 403508 - E-mail: [email protected]

18 - 19 OTTINCONTRO SIMVENCO UN MALATO, LA SUA CURA. RIFLESSIONI SUL TEMA ATTRAVERSO L’ANALISI DI CASI CLINICI TRATTATI

CON MNCV - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni:Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

18 - 19 OTTSEMINARIO SCIVAC EPILESSIA DEL CANE E DEL GATTO: SIAMO ALL’INIZIO DI UNA NUOVA ERA? - Crowne Plaza - Centro Con-

gressi, Padova - Via PO 197 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - SegreteriaSCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

19 OTTINCONTRO SIODOV ONCOLOGIA DEL CAVO ORALE: TERAPIE CHIRURGICHE E TRATTAMENTI ALTERNATIVI - Centro Studi SCI-

VAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - SegreteriaSoc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

19 OTTINCONTRO REGIONALE SCIVAC SARDEGNA ASVAC - AGGIORNAMENTI IN MEDICINA FELINA - Cagliari - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni:IN COLLABORAZIONE CON ASVAC Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

19 OTTINCONTRO SIARMUV MEDICINA D’URGENZA - SQUILIBRI ACIDO-BASE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM:

Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372403502 - E-mail: [email protected]

20 - 22 OTTCORSO SIVAL IN COLLABORAZIONE CON SCIVAC CORSO BASE DI MICROCHIRURGIA - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Per informazioni: Lara Zava -

Segreteria SIVAL - Tel. +39 0372 403541 - E-mail: [email protected]

23 OTTCONVEGNO SIVAR IN COLLABORAZIONE CON AGGIORNAMENTI IN BUIATRIA: L’ACIDOSI RUMINALE SUBACUTA DELLA VACCA DA LATTE TRA TEORIA E PRATICA - ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DI CREMONA, COW COMFORT NELL’ALLEVAMENTO INTENSIVO DA LATTE ASPETTI PRATICI E NORMATIVI - CremonaFiere Spa, ASL DELLA PROVINCIA DI CREMONA Cremona - ECM: Richiesto Accr. - Per info: Paola Orioli - Segreteria SIVAR - Tel. +39 0372 403539 - E-mail: [email protected]

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