Professione Veterinaria, Anno 2008, Nr 15

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008 SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE Anno 5, numero 15, dal 21 al 27 aprile 2008 Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. srl - Cremona 15 2 CCFV È pronto il decreto del Ministro della Sa- lute per il rinnovo della Commissione Consultiva del Farmaco Veterinario. La Commissione, in carica per il triennio 2008-2010, è collocata presso la Dire- zione Generale della Sanità Animale del Ministero della Salute. La Commissione è un organo di consultazione nominato dal Ministro della Salute. Essa effettua la valutazione preliminare alla autorizzazio- ne alla immissione in commercio, per gli aspetti di tecnica farmaceutica, farma- co-tossicologia e clinica dei farmaci de- stinati agli animali. EQUIDI La Direzione Generale di Sanità Animale e del Farmaco Veterinario ha inviato in data 15 aprile 2008 una nota agli As- sessorati alla Sanità, al NAS e alle orga- nizzazioni del settore in cui si legge che "è stata accolta la richiesta delle Asso- ciazioni di consentire lo smaltimento delle scorte dei medicinali veterinari per equidi non DPA (non destinati alla ma- cellazione per il consumo umano) già in commercio al momento della comuni- cazione in argomento". CONTRA TTO "Lo stop al rinnovo del contratto della dirigenza medica e veterinaria del SSN dei medici dirigenti del Ssn rischia di es- sere assai lungo”. Carlo Lusenti, segre- tario nazionale dell'Anaao Assomed, ha espresso il timore che “tra i tempi di in- sediamento del nuovo Governo, la sta- gione estiva di mezzo e la discussione sulla legge Finanziaria, il rinnovo del contratto possa slittare anche di un an- no”. Al nuovo Governo si chiede la dife- sa del Ssn e il rispetto dei contratti na- zionali di lavoro. MRSA Secondo il capo dei veterinari inglesi Fred Landeg il cane può far ammalare. Al Times ha dichiarato che avere troppa confidenza con Fido può essere fatale. “Come veterinario devo invitare le per- sone a tenere i cani lontani dalla loro ca- mera da letto". Il migliore amico dell'uo- mo può trasmettere il "superbatterio" Mrsa, lo Stafiloccocco aureo che resiste agli antibiotici ed è responsabile solo in Inghilterra di oltre 200.000 infezioni l'an- no, molte delle quali fatali”. Secondo l'Università di Liverpool il 10 per cento dei cani domestici è portatore del Mrsa. MRSA (2) Uomo infetta cane, e lo uccide. Il caso è stato documentato da alcuni ricerca- tori italiani del Dipartimento di sanità e benessere degli animali, della facoltà di Medicina veterinaria dell'università degli Studi di Bari. Protagonisti 12 sfortunati cuccioli appena nati che sono morti nel- l'arco di 10 giorni a seguito di grave set- ticemia e lesioni emoraggiche provoca- te da Mrsa che i loro proprietari gli ave- vano trasmesso. www.anmvioggi.it [email protected] - L’informazione Veterinaria On Line non solo sul piano medico-scienti- fico, ma anche sul piano della me- todologia e del management. Non sarà più tanto facile accusarci di non avere regole e non avrà più gioco facile chi svende la nostra immagine. Possono certificarsi tutti i veterina- ri che lo desiderano. Questa è la regola della qualità: la consegue chi vuole, chi ci crede, chi si impe- gna. E a proposito d’impegno, il terzo o- biettivo della consulta- zione di un anno fa, non sta all’ANMVI dire se sia stato raggiunto o meno. Non sta all’ANMVI, l’a- vevamo detto. L’ANMVI offre delle opportunità. Sta alla Categoria coglierle e farle proprie. E di opportunità in opportunità, crediamo che anche il progetto LEAVet sia da sposare senza riser- ve e debba essere visto come una grande occasione di riscatto. Per il progetto Leavet, se c’è biso- gno di ricordarlo, non occorre né essere certificati, né altro. Basta essere in regola con l’autorizzazio- ne sanitaria. La veterinaria privata ha in mano le carte giuste. Prepa- riamoci a giocarle. IL "CONFLITTO DI INTERESSI" È UN TEMA DI CUI SI PARLA MOLTO NEL NOSTRO PAESE ANCHE SE POI, in verità, ci si limita a parlarne. Il ri- torno di Berlusconi al Governo svilupperà nuovamente un'ampia discussione sull'argomento. Restando nel nostro settore, al Convegno ANMVI del 7 aprile sulla sicurezza alimentare, si è parlato molto di controllore e controllato e di con- flitti di interesse che non garantiscono le procedure per la sicurezza alimentare. A questo proposito l'ANMVI ha già avuto modo di segnalare la non opportunità che il Segretario di un sindacato di veterinari pubblici possa ricoprire il ruolo di Presidente dell'Autorità Nazionale per la Sicurezza Alimentare. La cosa era già stata da noi evidenziata quando lo stesso era entrato nel Consiglio Superiore di Sanità. L'ANMVI era anche intervenuta subito con l'allora Ministro Bindi per evi- denziare il rischio che l'intramoenia, allargato anche al settore veterinario, se non rigidamente regolamentato e limitato alle finalità del servizio pubblico, sa- rebbe stato causa di evidenti conflitti di interesse. Abbiamo anche denunciato, su richiesta di alcuni colleghi dipendenti di mangimifici, la situazione di conflitto di interessi in cui questi si trovano nello svolgere la professione veterinaria. Di conseguenza, anche recependo le nostre richieste, il Ministero della Salute ha limitato, con DL del 24/7/2007, N. 143, ad alcune categorie veterinarie la pos- sibilità di essere responsabili dell'armadietto farmaceutico negli allevamenti. Può darsi che il testo del Decreto sia troppo rigido e debba essere chiarito me- glio, ma il principio che esprime resta indiscutibile. CONFLITTO DI INTERESSI BPV: la qualità è certificata La certificazione di qualità delle strutture per animali da compagnia è a portata di mano A PAGINA 3 ANMVI INCONTRA ASSALZOO A PAGINA 6 A PAGINA 8 A PAGINA 10 A PAGINA 15 A PAGINA 22 L’ECM SCALDA I MOTORI SARCOMI FELINI DA INIEZIONE BTV 8 MOVIMENTAZIONE BLOCCATA VIETATO LEGARE I VITELLI ANMVI SERVIZI BREVI IMPEGNI MANTENUTI ORGANO DI INFORMAZIONE DELL ’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI A.N.M.V.I. la PR O FESSI O NE VETERINARIA di CARLO SCOTTI Presidente ANMVI Il cerchio si è chiuso. Un an- no fa l’ANMVI organizzava a Palazzo Trecchi una consul- tazione aperta sul rilancio della nostra professione e i Colleghi lasciavano la sala concordando su tre obiettivi: qualità, im- magine e impegno. Con la giornata del 12 aprile scorso (BPV, Leavet, SI- VA, L’evoluzione della Professione) possiamo dire di avere raggiunto almeno i primi due tra- guardi e di avere man- tenuto la parola data. La Commissione ANM- VI per la Qualità (grazie a Paolo Bossi, Marco Melosi, Marco Viotti, Francesco Carrani, Silvia Tramon- tin, Andrea Cereser e Andrea Ver- me) ha portato a termine la stesu- ra di un Manuale di Buone Prati- che Veterinarie che apre la strada alla certificazione di qualità. La maggiore visibilità nei confronti del pubblico, che un anno fa si chiedeva a gran voce, potrà esse- re meritatamente rivendicata, at- traverso la promozione di una ve- terinaria altamente professionale

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Professione Veterinaria è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore

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000088SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 5, numero 15, dal 21 al 27 aprile 2008Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003

(conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB MilanoConcessionaria esclusiva per la pubblicità

E.V. srl - Cremona1155 22

CCFVÈ pronto il decreto del Ministro della Sa-lute per il rinnovo della CommissioneConsultiva del Farmaco Veterinario. LaCommissione, in carica per il triennio2008-2010, è collocata presso la Dire-zione Generale della Sanità Animale delMinistero della Salute. La Commissioneè un organo di consultazione nominatodal Ministro della Salute. Essa effettua lavalutazione preliminare alla autorizzazio-ne alla immissione in commercio, per gliaspetti di tecnica farmaceutica, farma-co-tossicologia e clinica dei farmaci de-stinati agli animali.

EQUIDILa Direzione Generale di Sanità Animalee del Farmaco Veterinario ha inviato indata 15 aprile 2008 una nota agli As-sessorati alla Sanità, al NAS e alle orga-nizzazioni del settore in cui si legge che"è stata accolta la richiesta delle Asso-ciazioni di consentire lo smaltimentodelle scorte dei medicinali veterinari perequidi non DPA (non destinati alla ma-cellazione per il consumo umano) già incommercio al momento della comuni-cazione in argomento".

CONTRATTO"Lo stop al rinnovo del contratto delladirigenza medica e veterinaria del SSNdei medici dirigenti del Ssn rischia di es-sere assai lungo”. Carlo Lusenti, segre-tario nazionale dell'Anaao Assomed, haespresso il timore che “tra i tempi di in-sediamento del nuovo Governo, la sta-gione estiva di mezzo e la discussionesulla legge Finanziaria, il rinnovo delcontratto possa slittare anche di un an-no”. Al nuovo Governo si chiede la dife-sa del Ssn e il rispetto dei contratti na-zionali di lavoro.

MRSASecondo il capo dei veterinari inglesiFred Landeg il cane può far ammalare.Al Times ha dichiarato che avere troppaconfidenza con Fido può essere fatale.“Come veterinario devo invitare le per-sone a tenere i cani lontani dalla loro ca-mera da letto". Il migliore amico dell'uo-mo può trasmettere il "superbatterio"Mrsa, lo Stafiloccocco aureo che resisteagli antibiotici ed è responsabile solo inInghilterra di oltre 200.000 infezioni l'an-no, molte delle quali fatali”. Secondol'Università di Liverpool il 10 per centodei cani domestici è portatore del Mrsa.

MRSA (2)Uomo infetta cane, e lo uccide. Il casoè stato documentato da alcuni ricerca-tori italiani del Dipartimento di sanità ebenessere degli animali, della facoltà diMedicina veterinaria dell'università degliStudi di Bari. Protagonisti 12 sfortunaticuccioli appena nati che sono morti nel-l'arco di 10 giorni a seguito di grave set-ticemia e lesioni emoraggiche provoca-te da Mrsa che i loro proprietari gli ave-vano trasmesso.

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non solo sul piano medico-scienti-fico, ma anche sul piano della me-todologia e del management. Nonsarà più tanto facile accusarci dinon avere regole e non avrà piùgioco facile chi svende la nostraimmagine. Possono certificarsi tutti i veterina-ri che lo desiderano. Questa è la

regola della qualità: laconsegue chi vuole, chici crede, chi si impe-gna. E a propositod’impegno, il terzo o-biettivo della consulta-zione di un anno fa, nonsta all’ANMVI dire se siastato raggiunto o meno.Non sta all’ANMVI, l’a-vevamo detto. L’ANMVIoffre delle opportunità.

Sta alla Categoria coglierle e farleproprie. E di opportunità in opportunità,crediamo che anche il progettoLEAVet sia da sposare senza riser-ve e debba essere visto come unagrande occasione di riscatto. Per il progetto Leavet, se c’è biso-gno di ricordarlo, non occorre néessere certificati, né altro. Bastaessere in regola con l’autorizzazio-ne sanitaria. La veterinaria privataha in mano le carte giuste. Prepa-riamoci a giocarle.

IL "CONFLITTO DI INTERESSI" È UN TEMA DI CUI SI PARLA MOLTONEL NOSTRO PAESE ANCHE SE POI, in verità, ci si limita a parlarne. Il ri-torno di Berlusconi al Governo svilupperà nuovamente un'ampia discussionesull'argomento. Restando nel nostro settore, al Convegno ANMVI del 7 aprilesulla sicurezza alimentare, si è parlato molto di controllore e controllato e di con-flitti di interesse che non garantiscono le procedure per la sicurezza alimentare.A questo proposito l'ANMVI ha già avuto modo di segnalare la non opportunitàche il Segretario di un sindacato di veterinari pubblici possa ricoprire il ruolo diPresidente dell'Autorità Nazionale per la Sicurezza Alimentare. La cosa era giàstata da noi evidenziata quando lo stesso era entrato nel Consiglio Superiore diSanità. L'ANMVI era anche intervenuta subito con l'allora Ministro Bindi per evi-denziare il rischio che l'intramoenia, allargato anche al settore veterinario, senon rigidamente regolamentato e limitato alle finalità del servizio pubblico, sa-rebbe stato causa di evidenti conflitti di interesse. Abbiamo anche denunciato,su richiesta di alcuni colleghi dipendenti di mangimifici, la situazione di conflittodi interessi in cui questi si trovano nello svolgere la professione veterinaria. Diconseguenza, anche recependo le nostre richieste, il Ministero della Salute halimitato, con DL del 24/7/2007, N. 143, ad alcune categorie veterinarie la pos-sibilità di essere responsabili dell'armadietto farmaceutico negli allevamenti.Può darsi che il testo del Decreto sia troppo rigido e debba essere chiarito me-glio, ma il principio che esprime resta indiscutibile.

CONFLITTO DI INTERESSI

BPV: la qualità ècertificataLa certificazione di qualitàdelle strutture per animali da compagniaè a portata di mano

A PAGINA 3

ANMVIINCONTRAASSALZOO

A PAGINA 6 A PAGINA 8 A PAGINA 10 A PAGINA 15 A PAGINA 22

L’ECM SCALDA I MOTORI

SARCOMIFELINI

DA INIEZIONE

BTV 8MOVIMENTAZIONE

BLOCCATA

VIETATOLEGARE I VITELLI

ANMVI SERVIZI

BREVI IMPEGNI MANTENUTI

ORGANO DI INFORMAZIONE

DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE

MEDICI VETERINARI ITALIANIA.N.M.V.I.

laPROFESSIONE VETERINARIA

di CARLO SCOTTIPresidente ANMVI

Il cerchio si è chiuso. Un an-no fa l’ANMVI organizzava aPalazzo Trecchi una consul-tazione aperta sul rilanciodella nostra professione e iColleghi lasciavano la salaconcordando su treobiettivi: qualità, im-magine e impegno. Conla giornata del 12 aprilescorso (BPV, Leavet, SI-VA, L’evoluzione dellaProfessione) possiamodire di avere raggiuntoalmeno i primi due tra-guardi e di avere man-tenuto la parola data.La Commissione ANM-VI per la Qualità (grazie a PaoloBossi, Marco Melosi, Marco Viotti,Francesco Carrani, Silvia Tramon-tin, Andrea Cereser e Andrea Ver-me) ha portato a termine la stesu-ra di un Manuale di Buone Prati-che Veterinarie che apre la stradaalla certificazione di qualità. La maggiore visibilità nei confrontidel pubblico, che un anno fa sichiedeva a gran voce, potrà esse-re meritatamente rivendicata, at-traverso la promozione di una ve-terinaria altamente professionale

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di PAOLO BOSSI E ANDREA VERME

Partendo dal Codice euro-peo della FVE, già prope-deutico alla certificazione,siamo finalmente arrivatial Manuale ANMVI di Buo-ne Pratiche Veterinarie, un

disciplinare che consente di applicare le BPV,con metodo e criteri mutuati anche dai siste-mi di qualità.Il Manuale è tutto italiano ed è basato sullarealtà professionale nostrana. La Commissio-ne dell’ANMVI che l’ha realizzato si è senz’al-tro confrontata con le esperienze avanzatedel Regno Unito (dove a fine 2007 risultavacertificata più della metà delle strutture), dellaFrancia e del Belgio, ma ha poi condotto unasperimentazione in dieci strutture pilota, pro-prio per verificare l’applicabilità del Manualealle strutture italiane per gli animali da com-pagnia. Dal Manuale alla certificazione il pas-so può essere molto breve. “Certificazione” èun termine proprio dei sistemi di qualità, manon è più un termine per soli addetti ai lavori,perché il pubblico è ormai abituato a sentirneparlare e ad associarvi l’idea della qualità ga-rantita. L’ANMVI ha dunque scelto di calare leBPV nei processi di certificazione riconosciutidagli enti che operano nei sistemi di qualità.Sul Manuale è stato richiesto il patrocinio del-la FNOVI e quello del Ministero della Salute.

TERZIETÀApplicare il Manuale ANMVI di Buone Prati-che Veterinarie significa applicare una proce-dura gestionale, generata all’interno della pro-fessione e riconosciuta da un ente terzo co-me una procedura certificabile. È infatti la Ca-tegoria ad essersi data questo disciplinare dibuona pratica (la Commissione si è confron-tata in due anni di lavoro con moltissimi Col-leghi attraverso audizioni e consultazioni fre-quenti), nel rispetto della deontologia nazio-nale ed europea e - superfluo a dirsi- dellenorme di legge. È poi la Categoria stessa aportare questo disciplinare ad un ente certifi-catore chiamato a verificarne l’effettiva e cor-retta applicazione. La caratteristica del per-corso di qualità proposto da ANMVI è innan-zitutto la terzietà: un organismo indipenden-te, individuato nel CSQA, certificherà le strut-ture in cui le buone pratiche sono applicatesecondo criteri rispondenti ai principi dellaqualità. La terzietà è un requisito emerso an-che nel corso della consultazione avviata dal-la FNOVI su questi argomenti. L’ente di certi-ficazione è il garante di un patto di fiducia trail veterinario e il cliente.

IL CSQAIl CSQA è un ente di certificazione italiano ac-creditato, che opera a livello internazionale neisettori Agroalimentare, Pubblica Amministra-zione e Territorio, Servizi pubblici e socio-sa-nitari, Turismo, Sport e Benessere, Servizi,Scuola e Formazione, Cultura. Il CSQA è sta-to scelto - fra gli altri enti consultati dallaCommissione - anche per l’esperienza in

campo agroalimentare che ha fatto di questoente il più vicino al settore veterinario

UNIVERSALITÀIl Manuale di Buone Pratiche Veterinarie è allaportata di tutte le strutture veterinarie, indi-pendentemente dalle dimensioni e dall’orga-nizzazione. Anche chi è titolare unico può cer-tificare la propria struttura applicando, pro-porzionalmente, le buone pratiche. Si partedai requisiti minimi di legge ed autorizzativi.Universalità non vuol dire livellamento dellaprofessionalità. Al contrario, se tutte le strut-ture hanno accesso al percorso di qualità, so-lo le strutture realmente disposte a impegnar-si nell’innalzamento qualitativo della propriaattività potranno conseguire il traguardo. Perla categoria è una grossa opportunità per se-gnare un netto distacco da certa veterinariada “far west”, biasimata dalla veterinaria vir-tuosa e causa di gravi danni di immagine al-l’intera categoria. Inoltre, ogni grado di strut-tura ha il suo grado di proporzionale certifica-bilità. Ad esempio la struttura che non eseguedeterminate prestazioni, non dovrà applicarela parte del disciplinare che a queste si riferi-sce. Benché realizzato dall’ANMVI, il percorso diqualità non è nemmeno riservato agli iscrittidelle associazioni federate: tutti i medici vete-rinari possono richiedere il Manuale e, sullabase di questo, la certificazione BPV.

CERTIFICAZIONE BPV O ISO?Il Manuale ANMVI è il percorso da seguire perarrivare ad una certificazione bpv. È una cer-tificazione a tutti gli effetti a cura di un entecertificatore (il CSQA), ma è una certificazione“originale”, basata su standard specifici delsettore della medicina veterinaria per animalida compagnia. Certamente, le strutture certi-ficate BPV che lo volessero potrebbero fareun ulteriore passo e richiedere la certificazio-ne ISO 9001, partendo da una base di sicurovantaggio.

VISIBILITÀLa struttura certificata potrà comunicare aiclienti acquisiti e potenziali, alle istituzioni e alpubblico il proprio traguardo. Nelle forme con-sentite dalla pubblicità sanitaria, sarà possibilemostrare il cosiddetto “bollino” (un marchioufficiale, rilasciato da CSQA) attestante il con-seguimento della certificazione. Il CSQA ren-derà inoltre noto al pubblico l’elenco dellestrutture veterinarie da questi certificate per lalibera consultazione degli utenti. Il vantaggiodella visibilità ha molti risvolti anche sul pianodell’interlocuzione nei confronti di enti pubbli-ci, associazioni protezionistiche, istituti di cre-dito, compagnie assicurative, soggetti finan-ziari, ecc… che potranno verificare le garanziedi qualità offerte dalla struttura e quindi il suomaggior grado di autorevolezza e credibilità.

RILANCIO“La certificazione bpv è anche un’occasionedi riscatto della nostra professione- ha dichia-rato il Presidente dell’ANMVI Carlo Scotti-

Certificare le Buone PraticheVeterinarie

UNPROGETTO

A 6 FASIFASE 1

REDAZIONE MANUALE ANMVI BPV

SET 06 - OTT 07

FASE 2SCELTA ENTE

DI CERTIFICAZIONEOTT 07 - DIC 07

FASE 3FORMAZIONE

AUDITORAPR - LUG 08

FASE 4SPERIMENTAZIONE

MANUALE E CERTIFICAZIONE

GEN - GIU 08

FASE 5RILASCIO

PRIMI CERTIFICATIMAR-08

FASE 6MANTENIMENTO

CERTIFICATI2008 - 2011

scarsamente valorizzata e vessata da politi-che come quella dell’ex Ministro Bersani chenon ha nemmeno riconosciuto il valore deiminimi di tariffari e quindi di qualità delle no-stre prestazioni. Se non cogliamo questa op-portunità non saremo in grado di crescerenella considerazione pubblica della nostraprofessione e non avremo sufficienti elementidi riqualificazione agli occhi di chi sta fuori dainostri ambulatori”.

REMUNERATIVITÀApplicare il Manuale e sostenere verifiche sul-la propria qualità comporta un dispendio di e-nergie soprattutto intellettuali. Il costo econo-mico da affrontare viene ampiamente ripaga-to dalla razionalizzazione delle modalità di la-voro. Seguire un disciplinare vuol dire innanzi-tutto lavorare meglio, grazie ad un salto diqualità gestionale, innovativo dal punto di vi-sta manageriale-imprenditoriale. Il Manuale èun aiuto e un investimento: una spesa che sitraduce in razionalizzazione del tempo-lavoroimpiegato nella struttura, senza perderne indiscussioni coi collaboratori, coi colleghi econ i clienti. Le procedure di qualità sonopensate per azzerare i fattori responsabili del-la perdita di tempo. E il tempo è denaro…

BUROCRAZIA?Tra i documenti obbligatori che una strutturadeve redigere nell’applicare il Manuale figurala Carta dei Servizi. Si tratta di una dichiara-zione dei servizi resi dalla struttura, gli stessiper i quali si dichiara al pubblico il consegui-mento della certificazione. Indubbiamente, laparte documentale costringe a scrivere le pro-prie regole, ma anche in questo dobbiamoleggere un vantaggio e non un onere. È pro-prio su questo aspetto metologico che entra-no in gioco i principi “sacri” della qualità comeil cosiddetto “ciclo di Deming” secondo il qua-le ci si dà la regola, la si applica, se ne verificala bontà e la si modifica di conseguenza. Burocrazia? Dipende dai punti di vista. La do-cumentazione che accompagna l’eserciziodella professione costringe a fermarsi e a ri-flettere sul proprio lavoro e a ragionare su co-me impostarle e condividerle con i collabora-tori e i Colleghi della struttura. Se condividia-mo il concetto che la qualità deriva da atteg-giamenti virtuosi che chiedono impegno e vo-lontà la domanda posta in questo paragrafodecade di conseguenza.

FORMAZIONESottoporsi alla verifica per il conseguimento eio mantenimento della certificazione richiedepreparazione. Chiunque può prepararsi da“autodidatta” ad applicare il Manuale e quindichiedere di sostenere l’esame per la certifica-zione. Oppure può chiedere di essere assisti-to nella preparazione attraverso un consulen-te specializzato. Infine, può addirittura formar-si come “auditor BPV”, ossia frequentare cor-si formativi per il rilascio di una qualifica checonsente di affrontare un percorso professio-nalizzante all’interno dei sistemi di qualità.

EVOLUZIONIIl percorso di qualità fino ad ora delineato ri-guarda le strutture per animali da compagnia.Non si tratta di un metodo statico, ma suscet-tibile di costanti revisioni e adeguamenti. Unsecondo aspetto evolutivo riguarda l’allarga-mento ad altri settori della veterinaria per i qualisaranno studiati adeguati percorsi di qualità. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 15 | 2008 Qualità Anmvi Informa 3

La strada è tracciata e da oggi tutti i mediciveterinari che desiderano fare il salto di qualitàpossono iniziare a percorrerla: si parte dalManuale ANMVI delle BPV per arrivare allacertificazione

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QUALI SONO LE FINALITÀ DELPROGETTO QUALITÀ REALIZZATO

DALL’ANMVI?

1L’elaborazione di un Manuale di BuonePratiche Veterinarie certificabile rap-presenta uno strumento di tutela della

salute dell’animale da compagnia, uno stru-mento di tutela e promozione individuale delprofessionista, uno strumento di tutela dellacategoria, uno strumento promozionale.

CHI PUÒ CERTIFICARSI?

2 Tutti i titolari di struttura veterinariaautorizzata che esercitano nelcampo degli animali da compa-

gnia, in regola con le norme di legge,possono intraprendere il percorso dellacertificazione di qualità. Indipendente-mente dalla tipologia, dalle dimensioni edal numero di addetti, collaboratori oColleghi presenti nella struttura. Il princi-pio ispiratore è l’universalità. Il ManualeANMVI di Buone Pratiche Veterinarie ècostituito da un insieme di regole checomprende e supera il minimo richiestoper legge.

SONO PREVISTI DEI PRE-REQUISITI?

3 L’unico prerequisito è l’aderenzadella struttura alle norme di leg-ge. Non sarà possibile infatti cer-

tificare una struttura che non sia in rego-la con i fondamenti della Legge (es. si-curezza sul lavoro, corretta gestione deirifiuti sanitari, del farmaco, impianto elet-trico a norma, ecc.). A questo riguardo,ci si potrà avvalere delle consulenze pre-state da ANMVI Servizi L’ambulatoriochiavi in mano.

CHE COSA SIGNIFICA“CERTIFICARE”?

4 Per “certificazione” si intende “unaprocedura con cui una terza parte in-dipendente dà assicurazione che un

prodotto, processo o servizio è conforme airequisiti specificati”. In altre parole, significa dare mandato a qual-cuno di valutare se e quanto l’operato di unmedico veterinario è in linea con le regole dicomportamento definite nel Manuale di BPV.

È OBBLIGATORIO CERTIFICARSI?

5 No. Il percorso è volontario e nonrappresenta in alcun modo un onerea carico delle strutture veterinarie che

non ritengono necessaria o utile la certifica-zione. Il principio, in questo caso, è la volon-tarietà.

CHI CERTIFICHERÀ LA MIASTRUTTURA?

6 Il CSQA (www.csqa.it), un ente certi-ficatore di affermata competenza nelsettore della qualità, individuato dalla

Commissione ANMVI per la Qualità come ilsoggetto più idoneo, per esperienza e con-venienza a certificare le buone pratiche vete-rinarie. Non si tratta di una autocertificazio-ne, ma di una certificazione basata sul prin-cipio della terzietà: evitare il rischio dell’auto-referenza, cioè che sia la categoria stessa a

dire “guardate come siamo bravi”.

DI QUALE TIPO DICERTIFICAZIONE SI TRATTA?

7 Tecnicamente si tratta di una certifi-cazione di prodotto basata sulle BPV.Oggetto della certificazione sono le

Buone Pratiche Veterinarie applicate nellastruttura, secondo le regole e i metodi appli-cativi descritti in un disciplinare predispostoda ANMVI. Si tratta di una certificazione“specifica”, basata sulla veterinaria e pensa-ta per la veterinaria.

E SE VOLESSI UNACERTIFICAZIONE ISO?

8 Il percorso ideato dalla CommissioneANMVI è perfettamente compatibilecon una certificazione di qualità ba-

sata sugli standard internazionali. Il conse-guimento della certificazione BPV consentedi affrontare una certificazione ISO avendofatto il 60% del percorso utile. Dalle BuonePratiche si può salire nella scala dell’eccel-lenza verso la norma ISO 9001 che è unanorma di buona gestione aziendale-impren-ditoriale. La certificazione BPV recepisceprincipi e metodologie proprie dei sistemi diqualità e concetti di management utili a mi-gliorare la gestione imprenditoriale della pro-pria struttura.

QUALI SONO I VANTAGGI?

9 I vantaggi sono innumerevoli. Ne be-neficiano il paziente animale e il clien-te e ne beneficia la gestione econo-

mico-operativa della struttura; ne beneficia ilprofessionista sul piano dell’immagine e del-la visibilità attraverso la pubblicità, ai clienti eal pubblico, della certificazione. (v. anche lefaq n. 1, n. 10 e n. 18)

CHI PUBBLICIZZERÀ LACERTIFICAZIONE?

10 Direttamente il professionistache l’ha conseguita, soprattut-to attraverso il “bollino” che

sarà rilasciato dal CSQA. Anche il CSQA siè impegnato a svolgere un’opera di promo-zione verso l’utenza della certificazione diqualità in campo veterinario. Farà una gran-de opera di promozione l’ANMVI stessa neiconfronti di tutti gli operatori del settore, da-gli animalisti ai consumatori, dalla stampaalle istituzioni.

CHI HA SCRITTOIL MANUALE BPV?

11Una Commissione composta datre Colleghi titolari di struttura(Francesco Carrani, Marco Melo-

si, Marco Viotti) e da tre Colleghi certificatori(Andrea Cereser, Silvia Tramontin, AndreaVerme), presieduta da un Collega (PaoloBossi) che ha coordinato i lavori interni e leconsultazioni esterne con professionisti deisistemi di qualità, Colleghi esperti della nor-mativa veterinaria, soggetti esterni ed inter-nazionali operanti nel campo della certifica-zione per strutture veterinarie (Regno Unito,Francia, Belgio). La Commissione si è basata

sul Codice Deontologico Veterinario, sul Co-dice Europeo delle BPV elaborato dalla FVE (e sue evoluzioni), sui disciplinari applicati inFrancia, Regno Unito e Belgio e sui testi a-dottati per i sistemi di qualità da parte deimaggiori enti certificatori nazionali e interna-zionali.

CHI “CERTIFICA”IL MANUALE?

12 Il Manuale è stato sottoposto al-la valutazione dei maggiori entidi certificazione con particolare

riguardo al CSQA. Sono in corso le procedu-re per il conseguimento formale del patroci-nio da parte della FNOVI e del Ministero dellaSalute.

HO DECISO DI CERTIFICARE LA MIA STRUTTURA.

QUAL È IL PRIMO PASSODA COMPIERE?

13 Trattandosi di una “certificazioneBPV”, basata sul Manuale ANM-VI di Buone Pratiche Veterinarie,

è preliminarmente indispensabile acquisire,conoscere e applicare il Manuale. Il percorsoverso la certificazione non può essere intra-preso, però, senza essere in regola con lenorme di legge che regolano le strutture ve-teterinarie. AnmviServizi è in grado aiutarti nelpercorso di implementazione del sistemaBPV, attraverso una consulenza professiona-le specifica.

QUANDO POSSO COMINCIARE?

14 Anche subito. Il Manuale, nellaversione licenziata dalla Com-missione ANMVI per la Qualità il

4 aprile 2008, è già disponibile su richiesta eper ora viene fornito direttamente dalla Com-missione. A breve sarà pubblicato su C-DRom.

COME FACCIO AD AVEREIL MANUALE?

15 Il Manuale verrà pubblicato susupporto informatico (CDRom)per favorire un utilizzo dinamico

ed interattivo in tutte le sue fasi di attuazione.Può essere prenotato fin da ora, facendone ri-chiesta all’ANMVI ([email protected]).Il costo sarà di 60,00 euro.

COME FUNZIONA?

16 Per chi intende ottenere la certifi-cazione BPV, attraverso l’ente dicertificazione di riferimento per

ANMVI (CSQA), sono possibili due strade: lamessa in atto del disciplinare previsto dalManuale a cura del titolare della struttu-ra, che potrà autonomamente presenta-re domanda di certificazione a CSQA tra-mite ANMVI; oppure, se il titolare lo ritie-ne opportuno e utile, utilizzare un pianodi assistenza e di consulenza di ANMVIServizi che aiuterà la struttura alla predi-sposizione del sistema documentale edoperativo necessario a superare con esi-to positivo la verifica del CSQA.

QUANTO COSTA?

17 I costi da sostenere sono“fuori dal mercato”, sonocioè le migliori condizioni ot-

tenute da ANMVI sul mercato delle certi-ficazioni di qualità. Vanno distinti i costidi consulenza (opzionali, sono rivolti achi vuole raggiungere la certificazione intempi brevi e con il minor tempo perso-nale da dedicare) ed i costi di certifica-zione (obbligatori per tutti, necessari aconseguire l’ambito riconoscimento).Consulenza. ANMVI Servizi offre con-sulenza specializzata, per preparare la

struttura ad affrontare la visita di certificazio-ne BPV e per aiutare la struttura a mantener-la nel tempo, attraverso due tipologie di con-tratti (BASE per le piccole strutture, PLUSper quelle più complesse).Il contratto BASE è stato studiato per conte-nere i costi di consulenza, permette di otte-nere assistenza e formazione senza grandiinvestimenti (studiato per strutture medio-piccole che vogliono contenere i costi);Il contratto PLUS è rivolto invece per chi ne-cessita di una personalizzazione maggioredel servizio, soprattutto in strutture medio-grandi.I costi ipotizzati di consulenza sono i se-guenti:Contratto “BASE” primo anno € 600,00 (Eu-ro seicento/00) + I.V.A. 20% Contratto “BASE” anni successivi € 400,00(Euro quattrocento/00) + I.V.A. 20% Contratto “PLUS” primo anno € 1.800,00(Euro milleottocento/00) + I.V.A. 20% Contratto “PLUS” anni successivi € 1.200,00(Euro milleduecento/00) + I.V.A. 20% I contratti di consulenza hanno una duratatriennale (come il certificato BPV) e sono rin-novabili a scadenza su richiesta della strut-tura.Certificazione. I costi di certificazione sonoquelli necessari allo svolgimento dell’istrutto-ria, dell’analisi documentale e delle verificheispettive in campo da parte dell’ente di certi-ficazione di riferimento (CSQA), sia per la fa-se di certificazione che per quella di mante-

laPROFESSIONE VETERINARIA 15 | 20084 Anmvi Informa Faq

E adesso largoalle domandeÈ già possibile intraprendere il percorso verso la certificazione BPV. Ecco come in 20 faq

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nimento di durata triennale.I costi ipotizzati di consulenza sono i seguenti:Certificazione (primo anno) di strutture di di-mensioni medio-piccole o con servizi ridotti: € 600,00 (Euro seicento/00) + I.V.A. 20% Mantenimento (anni successivi fino al terzo)di strutture di dimensioni medio-piccole ocon servizi ridotti: € 300,00 (Euro trecen-to/00) + I.V.A. 20% per annoCertificazione (primo anno) di strutture di di-mensioni medio-grandi o con servizi com-plessi: € 1.100,00 (Euro millecento/00) + I.V.A. 20% Mantenimento (anni successivi fino al terzo)di strutture di dimensioni medio-grandi o conservizi complessi: € 600,00 (Euro seicen-to/00) + I.V.A. 20%.

CHI MI RIPAGA DEI COSTI?

18 Certificarsi è un investimento. Intermini imprenditoriali non si trat-ta di una spesa a fondo perdu-

to, ma remunerativa sul piano della raziona-lizzazione della risorsa-tempo e della risorsa-lavoro. Più soddisfazione per il cliente e per ilprofessionista. Eliminazione di sprechi e diperdite di tempo, abbattimento delle difficoltàgestionali, elevato contenimento dei conten-ziosi con il cliente, migliore gestione dei re-clami e soprattutto un aumento della cliente-la e del giro di affari nelle strutture certificate.

QUANTO TEMPO CI VUOLEPER ARRIVARE ALLA

CERTIFICAZIONE?

19 Dipende dalle dimensioni e dallacomplessità della struttura e dal-la strada scelta (mi faccio tutto

da solo o usufruisco della consulenza ANM-VI Servizi).

Senza consulenza è necessario ipotizzarecirca 15-20 giorni di lavoro per leggere il di-sciplinare, interpretarlo, redigere una docu-mentazione di supporto; è poi necessariocondividerne le regole con gli eventuali colle-ghi, applicare il sistema, correggere gli even-tuali errori e richiedere la certificazione. Tempo stimato circa 6 mesi, tra l’acquisizionedel disciplinare l’ottenimento della certificazio-ne. Rischi: non interpretare correttamente al-cuni aspetti delle BPV ed essere bocciati allaprima verifica di certificazione, con la neces-sità di doverne sostenere una seconda.Con la consulenza la struttura deve investireuna giornata di formazione, nella quale rice-verà tutto il sistema documentale BPV chiaviin mano e tutta la formazione necessaria perutilizzarlo correttamente, ed impiegare altre

3-4 giornate di lavoro per la personalizzazio-ne del sistema documentale. Nella consulen-za è inoltre prevista la disponibilità di unosportello informatico qualità ANMVI al qualeesprimere i propri dubbi, la disponibilità di unconsulente presso la propria struttura (con-tratto plus) e l’assistenza durante la certifica-

zione. Rischi minori di insuccesso, minortempo sprecato e possibilità di confrontomaggiore tra colleghi sono tra i vantaggi del-la consulenza. Tempo stimato circa 3 mesi, tra l’acquisizio-ne del disciplinare l’ottenimento della certifi-cazione.

HO SENTITO PARLARE DIFORMAZIONE PER AUDITOR.

DI COSA SI TRATTA?

20 Per i colleghi veterinari che de-siderano approfondire le pro-prie conoscenze sulla norma

ISO 9001 e sulle BPV e/o per coloro che nevogliono fare una professione, ANMVI in col-laborazione con CSQA eroga corsi di forma-zione specialistici per Valutatore Sistemi Ge-stione Qualità ISO 9001 (indirizzo agroali-mentare), con giornata specialistica sulleBPV. Il corso è riconosciuto AICQ-SICEV edabilita i partecipanti a diventare valutatori perenti di certificazione. La professione del valu-tatore sistemi qualità e BPV può essere svol-ta per conto di enti di certificazione anchepart-time e sono pochi i veterinari in Italia cheattualmente svolgono tale attività: sicura-mente si tratta di un’opportunità in più cheANMVI e CSQA offrono alla categoria. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 15 | 20086 Anmvi Informa Faq

L'ANMVI ha incontrato, a Cremona, il Dr. Silvio Ferrari, Presidente dell'Assalzoo,per sviluppare alcune riflessioni su temi di interesse comune. Da tempo l'Asso-ciazione dei veterinari aveva auspicato questo incontro in quanto sentiva l'esi-

genza di un confronto su diversi aspetti del settore zootecnico che vedono coinvolti di-rettamente gli interessi delle due associazioni di categoria. L'incontro ha permesso dievidenziare varie problematiche che potrebbero essere affrontate insieme, con uno spi-rito di massima collaborazione. Partendo dalla richiesta dell'ANMVI di una maggior va-lorizzazione della figura del Medico Veterinario nel settore mangimistico, si sono svi-luppate anche possibilità di collaborazione in ambito scientifico, azioni comuni di sen-sibilizzazione verso il mondo istituzionale e politico, proposte normative concordate.L'incontro, avvenuto in un clima di massima disponibilità e rispetto dei diversi ed es-senziali ruoli svolti nella filiera agroalimentare, ha permesso anche di definire a brevenuovi appuntamenti per lo sviluppo di iniziative comuni anche nello specifico ambitodella sicurezza alimentare e controllo della qualità.

INCONTRO ANMVI ASSALZOO

CONGRESSO NAZIONALE ANMVISabato 18 e domenica 19 ottobre 2008

Cremona, Palazzo Trecchi

Scrivi le date in agenda!

A.N.M.V.I.ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

Il Manuale dell’ANMVI è stato sperimentato in alcune strutture veterinarie prima dellasua stesura finale. Nella foto da sinistra Viotti, Melosi e Bossi in una struttura pilota.

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Si è insediata a Roma,presso la sede dell’Agen-zia per i servizi sanitari re-gionali (Assr), la nuovaCommissione nazionaleper la formazione conti-

nua in medicina. Tra gli argomenti affrontati il16 aprile figurano l’individuazione dei criteri edelle procedure per l’accreditamento dei pro-vider, e la messa a punto di nuove forme diaggiornamento. “Abbiamo iniziato a lavoraresu alcune proposte - spiega Amedeo Bianco,vice presidente della Commissione Ecm - chetra 15-20 giorni saremo lieti di formulare alnuovo ministro della Salute, che è anche pre-sidente della Commissione”. Al centro dei la-vori della Commissione anche l’accredita-mento istituzionale delle società scientifiche,l’organizzazione della segreteria della Com-missione.Alla riunione è intervenuto per la FNOVI, il Pre-sidente Gaetano Penocchio, rappresentatedella veterinaria all’interno della Commissioneche ha riferito il programma dei lavori delleprossime sedute. La Commissione indivi-duerà al proprio interno i componenti dellecinque sezioni: 1. criteri e procedure di accre-ditamento dei provider; 2. sviluppo e ricercasulle metodologie innovative della formazione

continua; 3. valutazio-ne e reporting dellaqualità e dell’accessi-bilità delle attività for-mative; 4. indicazionie sviluppo degli obiet-tivi formativi nazionalie coordinamento diquelli regionali; 5. ac-creditamento delle at-tività formative svoltein ambito comunitarioed all’estero. La Commissione do-vrà inoltre definire leprocedure per l’accre-ditamento dei providere l’attribuzione deicrediti, regolamentarela tenuta e l’aggiorna-mento di un unico elenco pubblico dei provi-der, individuare il numero annuo dei crediti ele tipologie di formazione del Dossier formati-vo individuale dei crediti, definire gli obiettiviformativi di interesse nazionale e prevedere icriteri di incompatibilità di funzioni e ruoli degliattori della formazione al fine di dare traspa-renza alle procedure evitando conflitti d’inte-resse.

La Commissione Na-zionale ECM ha ancheratificato l’obbligato-rietà della formazionecontinua per i veteri-nari e i tecnici dellaprevenzione che lavo-rano per il Ministerodella Salute. Il quesitoera stato sollevato danumerosi addetti delsettore ed in particola-re dall’UVAC del Pie-monte e dal PIF di Bo-logna, che si erano ri-volti alla FederazioneNazionale dei Veteri-nari Italiani sollecitan-do un chiarimento daparte delle autorità

preposte. Il testo della ratifica sancisce: “con-siderato che l’Accordo Stato Regioni del 1 a-gosto 2007 concernente il Riordino del siste-ma di formazione continua - recepito con laLegge finanziaria 2008 - prevede che desti-natari della formazione continua devono es-sere tutti gli operatori sanitari che direttamen-te operano nell’ambito della tutela della salu-te individuale e collettiva, indipendentemente

dalle modalità di esercizio dell’attività, i quesi-ti sono stati proposti al Gruppo ristretto cheha espresso parere favorevole circa l’obbliga-torietà della formazione continua anche per lepredette professionalità”. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 15 | 20088 Attualità Formazione e aggiornamento

L’ECM scalda i motoriRiunione d’insediamento per la nuova Commissione Ecm. Formulatele prime proposte per il Ministero. Sancito l’obbligo per i ministeriali

FACOLTÀ SOTTO IL CONTROLLO

DELL’ANVUR

Dopo il via libera della Corte deiConti, l’Agenzia nazionale di valu-tazione del sistema universitario

e della ricerca (ANVUR) può dotarsi di unRegolamento che ne definisce la struttu-ra e il funzionamento. Il Regolamento -contenuto nel D.P.R. 21 febbraio 2008, n.64 pubblicato in Gazzetta Ufficiale, dàl’addio al vecchio “Comitato nazionaleper la valutazione del sistema universita-rio”, sostituito dalla nuova Agenzia.L’ANVUR è un organismo indipendentecon sede a Roma, il cui compito è di“promuovere la qualità del sistema italia-no delle università e della ricerca. A que-sto fine sovrintende al sistema pubbliconazionale di valutazione della qualità, intutti i suoi significati tecnici, delle attivitàistituzionali delle università e degli enti diricerca, nonché dell’efficienza, efficacia,ed economicità dei programmi volti al fi-nanziamento e all’incentivazione delleattività di ricerca e di innovazione di e-sclusiva competenza del Ministero”. L’A-genzia, che opera in base ai principi diimparzialità, professionalità, trasparenzae pubblicità degli atti, tiene conto dei cri-teri e dei metodi di valutazione ricono-sciuti a livello internazionale, con parti-colare riferimento agli obiettivi indicatidal Consiglio europeo di Lisbona del 23e 24 marzo 2000, alle direttive e racco-mandazioni dell’Unione europea e allescelte definite nell’ambito del processodi Bologna. L’Agenzia propone al Mini-stro criteri per la ripartizione, per ciascunanno, di una quota non consolidabile indipendenza della qualità dei risultati del-le attività svolte, del fondo annuale per ilfinanziamento ordinario delle universitàe del fondo ordinario per gli enti pubblicidi ricerca. L’Agenzia determina, anche inrelazione ai parametri medi europei, ilcosto standard degli studenti universitaricomprensivo anche dei costi per la ricer-ca universitaria. L’ANVUR si avvale di unPresidente, un Consiglio direttivo (forma-to da sette componenti, scelti tra perso-nalità, anche straniere, di alta e ricono-sciuta qualificazione ed esperienza nelcampo dell’istruzione superiore e dellaricerca, nonché della valutazione di taliattività, provenienti da una pluralità diambiti disciplinari) e di un Collegio dei re-visori dei conti. L’Agenzia si avvale anchedi un Comitato consultivo, nominato dalPresidente su proposta del Consiglio di-rettivo, che fornisce e pareri proposte suiprogrammi annuali di attività e sui docu-menti riguardanti la scelta dei criteri edei metodi di valutazione.

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Allo stato attuale, nonsussistono le condizioniper consentire la liberamovimentazione deglianimali da vita all’inter-no e al di fuori delle zo-

ne di restrizione ad esclusione dei vitelli di etàinferiore ai 30 giorni”. Il 17 aprile, la DirezioneGenerale di Sanità Animale e del Farmaco Ve-terinario ha diffuso una nota sulla movimenta-zione di animali sensibili all’interno delle zonedi restrizione per il siero tipo BTV 8. La nota e-videnzia che “la strategia per limitare il rischiodi ulteriore diffusione del sierotipo BTV8 sceltadalle Regioni nel corso dell’Unità di Crisi del 3aprile 2008 combinava la profilassi vaccinalecon vaccino spento con una valutazione del-l’attività di sorveglianza rinforzata nell’area direstrizione”. È noto - prosegue la Direzione -“che tale strategia comporta la limitazione allamovimentazione di tutte le categorie produtti-ve degli animali sensibili dentro e al di fuori del-le zone di restrizione almeno fino all’instaurarsidella copertura immunitaria conseguente lavaccinazione. Infatti, in assenza di tale prote-zione l’unico sistema per limitare la diffusionedella malattia e il blocco della movimentazionedegli animali sensibili”.

LE CONDIZIONIFermo restando il divieto di movimentazionedi animali da vita dalla zona infetta, convenzio-nalmente stabilita del raggio di 20 chilometriattorno al caso confermato verso la restanteparte del territorio, “qualora fosse intendimen-to delle Regioni comprese nella zona di restri-zione movimentare animali da vita all’internodella stessa, per insopprimibili motivi, ciò po-trebbe avvenire a condizione che vengano ri-spettate almeno le seguenti condizioni:a) l’effettuazione di un test PCR con esito ne-gativo per singolo capo nel più breve tempopossibile prima dello spostamento e comun-que non oltre i 7 giorni prima della partenza;oppureb) gli animali risultino conformi alle condizioni,laddove applicabili, di cui all’allegato III delReg. CE n. 1266/2007e successive modifichee/o integrazioni; oppurec) gli animali risultino soddisfare garanzie sani-tarie sulla base del risultato positivo di una va-lutazione del rischio relativa alle misure adot-tate contro la diffusione del virus della BlueTongue stabilite dalle Autorità sanitarie di ori-gine ed approvate dalle Autorità Sanitarie didestinazione. In questo caso le Regioni, do-vranno comunicare questa opzione alla Dire-

laPROFESSIONE VETERINARIA 15 | 200810 Attualità Alimenti e sanità animale

ECM: NON PREVISTO

COURSE DIRECTORMassimo Baroni, Dipl ECVN, Italy

SPEAKERSMassimo Baroni, Dipl ECVN, Italy

Ruth Dennis, Dipl ECVDI, UKDanilo Greco, Physicist, Italy

Martin Konar, Dipl ECVDI, SwitzerlandKonrad Jurina, Dipl ECVN, GermanyJohan Lang, Dipl ECVDI, SwitzerlandFraser McConnel, Dipl ECVDI, UK

INSTRUCTORCristian Falzone, Dipl ECVN, Italy

Max Number of participants: 30

Deadline for registration: May 20th, 2008

Language: English

REGISTRATION FEE:ESVN, ESVDI, SINVET, SVIDI members: € 800,00 + VAT 20%

SCIVAC and foreign members: € 900,00 + VAT 20%All others: € 1.000,00 + VAT 20%

For further information and to download the Scientific Programs and the registration forms please go to

www.scivac.it or write to [email protected]

ADVANCED VETERINARYDIAGNOSTIC IMAGING:

PRACTICAL ANDINTERACTIVE

MRI WORKSHOPCremona, 26/28 June 2008

Centro Studi SCIVAC

BTV 8, movimentazione bloccata per arginare la malattiaIl Ministero fa eccezione solo per “insopprimibilimotivi”. Il livello di diffusione dell’infezione nellezone di restrizione non è da trascurare

FORMARE E INFORMARE GLI ALLEVATORI

Tutti gli operatori della filiera saranno invitati agli incontri divulgativi che il Mini-stero della Salute organizzerà presso il Centro di Referenza Nazionale per il Be-nessere Animale dell’IZS della Lombardia e dell’Emilia allo scopo di presentare i

corsi di formazione e informazione per allevatori. La materia è la protezione degli ani-mali negli allevamenti ai sensi del Decreto Legislativo 146/2001. Il Ministero della Salu-te, in considerazione delle esigenze di tutela del benessere animale e dell’opportunitàche la formazione sia uniforme e più ampia possibile, ha ritenuto necessario finanziareun programma di formazione per gli allevatori. Lo comunica la Direzione Generale diSanità Animale in una nota in cui si legge che l’organizzazione dei corsi è stata affida-ta al Centro di Referenza per il Benessere Animale supportato dal Centro di Referenzaper la formazione in sanità pubblica veterinaria, entrambi istituiti presso l’Istituto Zoo-profilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna. Il percorso formativoindividuato si basa sul modello già sperimentato in occasione della formazione deiconducenti e guardiani ai sensi del Regolamento 1/2005 sulla protezione degli animalidurante il trasporto. Il percorso si articola in due fasi:-il Corso A rivolto ai medici veterinari del SSN e medici veterinari (o analoghe figuretecnico-professionali) delle Associazioni allevatori o, ove necessario, di altre Associa-zioni di Categoria, è finalizzato alla formazione di formatori che dovranno successiva-mente provvedere alla formazione diretta degli allevatori; sono previste sei edizioni ditre giorni per ognuna delle quali saranno formati 50 veterinari ASL di area C e 20 (indi-viduati dai Servizi Veterinari delle Regioni) rappresentanti delle Associazioni di Cate-goria, a partire dal 7/8/9 maggio prossimi.- il Corso B (seconda fase) consiste nella formazione diretta degli allevatori con l’ausi-lio di almeno due docenti formati nel Corso A (1 veterinario e 1 rappresentante dell’As-sociazione di Categoria). I corsi avranno una durata di 8 ore ciascuno, articolate sudue mezze giornate. Per ogni corso si prevede la partecipazione di circa 100 allevatori.Per questa seconda fase è prevista la stipula di una convenzione con l’AIA o con altreassociazioni legate al mondo allevatoriale.L’elenco dei formatori accreditati degli allevatori formati sarà reso noto dalla DirezioneGenerale di Sanità Animale e del Farmaco Veterinario. La campagna di formazione e diinformazione prevede anche la realizzazione di materiale audiovisivo didattico rivoltoagli operatori del macello, in base ad una esigenza formativa più volte sottolineata da-gli ispettori del Food Veterinary Office (FVO). Per la realizzazione del materiale didatti-co è prevista una collaborazione di Assocarni. Una conferenza nazionale, da svolgersial termine del percorso organizzativo, permetterà di illustrare le attività finanziate dalMinistero della Salute al fine di promuovere il benessere animale negli allevamenti. L’o-biettivo è anche quello di far conoscere l’impegno e l’attività del Servizio Pubblico atutela degli animali e dare così finalmente un messaggio positivo ai consumatori rela-tivamente a questo delicato argomento.

zione ministeriale di Sanità Animale unitamen-te alla valutazione positiva dell’analisi del ri-schio.

VERSO UN NUOVO DECRETOIntanto, relativamente agli altri sierotipi presen-ti in Italia, è stato disposto l’avvio della cam-pagna vaccinale 2008 contro la Blue Tongue.La Direzione Generale della Sanità Animale edel Farmaco Veterinario ha diffuso il Protocol-lo vaccinale applicabile, coni presidi immuniz-zanti già distribuiti alle Regioni, ai seguenti ter-

ritori: Sierotipi 1, 2, 4, 16: Regione Sardegna.- Sierotipi 2, 4, 9, 16: Regione Abruzzo; Re-gione Molise; Regione Campania; RegionePuglia; Regione Basilicata; Regione Calabria;Regione Sicilia; - Sierotipi 2, 16: Regione La-zio; Regione Umbria. Le modalità di vaccinazione sono contenutenel Protocollo per la vaccinazione nei confron-ti della febbre catarrale degli ovini (Blue Ton-gue), trasmesso ai Servizi Veterinari regionali il28 marzo scorso e pubblicato dal sito dell’IZSdi Teramo. ■

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Non deve pagare l'IRAP unprofessionista che eser-cita la propria attivitàpresso terzi e si avvale diuna struttura organizza-tiva che fa capo a un al-

tro professionista. Lo ha stabilito la Commis-sione Tributaria di secondo grado di Bolza-no, seconda sezione, con la sentenza n.2del 2008. Nel caso esaminato, il professioni-sta aveva impugnato gli avvisi di accerta-mento emanati dall'agenzia delle Entrate per

il mancato pagamento dell'IRAP. Il professio-nista riteneva infatti di non dover versarel'imposta perché aveva esercitato in via e-sclusiva la propria attività professionale nel-l'ambito di un rapporto di collaborazionecoordinata e continuativa presso lo studio diun altro professionista senza disporre, dun-que, di una struttura organizzativa propria.La Commissione tributaria provinciale di pri-mo grado aveva, però, respinto il ricorsoperché - aveva ragionato - il professionista

si era avvalso di una struttura organizzativaed era irrilevante che non ne avesse la re-sponsabilità. Una pronuncia ribaltata in ap-pello. Per il giudice di secondo grado, infatti,non è soggetta ad IRAP “l'attività svolta dalprofessionista che sia inserito in strutture or-ganizzative riferibili ad altrui responsabilitàed interesse”. Del resto il Fisco non avevamai messo in discussione che il contribuen-te fosse legato allo studio da un rapporto dicollaborazione coordinata e continuativa eche utilizzasse strutture organizzative altrui.Va ricordato che il presupposto dell'IRAP èl'esercizio di un'attività autonomamente or-ganizzata, la cui base imponibile è costituitadal valore della produzione netta. Nelle atti-vità professionali, però, non sempre è ri-scontrabile un'attività autonoma (Corte Co-stituzionale, sentenza n.156/01). La man-canza di organizzazione può essere dimo-strata anche documentando i costi. Il reddi-to di lavoro autonomo, quindi, non può es-sere assoggettato a IRAP quando è il risul-tato solo del lavoro personale. (fonte: Il So-le-24 ore, 17 aprile 2008). ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 15 | 200812 Fisco Imposte e telematica

Workshop Anestesia - Sabato 30 Maggio 2008

Francesco Staffieri ed Ezio Vincenti Ventilazione polmonare.

La giornata si rivolge sia a quei colleghi che utiliz-zano comunemente la ventilazione meccanica,per migliorarne efficacia e sicurezza, che agli“specialisti” più esperti, affinché il workshop pos-sa essere per loro un momento di proficuo e co-struttivo confronto e dibattito, ma anche coloroche stiano muovendo i primi passi nel mondo del-

l’anestesia e terapia intensiva veterinaria e che in-tendano avvicinarsi all’affascinante mondo della ventilazione meccanica, potranno si-curamente trovare numerosi quanto proficui argomenti di crescita professionale. Il dott.Staffieri proseguirà il percorso di approfondimento iniziato nella giornata di sabato,partendo, anche alla luce dei recenti studi da lui stesso eseguiti, dalle conoscenze ac-quisite in campo umano e riportandole alla realtà degli animali d’affezione; lo scopoprincipale sarà quello di fornire ai partecipanti un concetto della ventilazione meccani-ca che sia quanto più orientata al paziente e non semplicemente al funzionamento diun ventilatore meccanico. Un interessante quanto proficuo confronto diretto con l’e-sperienza proveniente dall’anestesia umana, verrà infine fornito dal Dott. Ezio Vincenti,Primario del reparto di Anestesia e Terapia Intensiva dell’Ospedale di Dolo (Ve), relato-re e autore di riconosciuta fama sia in Italia che all’estero.

Workshop Citologia - Domenica 1 Giugno 2008

Mario Caniatti e Walter BertazzoloIl delitto imperfetto: quando la citologia scopre

il colpevole!

L’esame citologico è dai più considerato come utilesoprattutto nella diagnosi delle neoplasie. Il work-shop dimostra invece la varietà e la frequenza di a-genti eziologici individuabili in citologia veterina-ria. La citologia può anche fornire informazioni sul-la patogenesi con cui una noxa patogena, della più

varia natura, può essere in grado di dare malattia. Dalriconoscimento corretto di eziologia e patogenesi derivano diagnosi, prognosi e terapiepiù appropriate.

Workshop Diagnostica per Immagini - Venerdì 30 Maggio 2008

John MattoonDiagnostica per immagini di laringe e trachea.

La laringe e la trachea sono due settori spesso se-de di malattie che portano grave sintomatologia re-spiratoria. In questi pazienti, spesso di difficile ge-stione anestesiologica, hanno ancora grande valo-re tutte le metodiche diagnostiche non invasive, co-me la radiologia e l’ecografia, che possono fornireinformazioni utili per la diagnosi. Nell’iter diagno-

stico vanno poi prese in considerazione le metodi-che avanzate, che aggiungono dati importanti per la stadiazione ed il trattamento dellemalattie delle alte vie respiratorie.

Workshop Medicina Comportamentale - Sabato 31 Maggio 2008

Patrik Pageat - Terapia farmacologica: novità.

Il workshop specialistico, ha come filo conduttore la Farmacoterapia un argomentodi fondamentale importanza nella pratica clinica. Il Medico Veterinario Comporta-

mentalista potrà arricchire il proprio bagagliodi conoscenze in relazione all’impiego delleprincipali molecole attualmente in uso. Inoltre,saranno presentate le principali novità nelcampo della farmacoterapia comportamentale.La trattazione di alcuni casi clinici esemplifica-tivi concluderà la giornata.

Workshop Neurologia - Sabato 31 Maggio 2008

Massimo Baroni e Daniel Sebastian CorlazzoliSindrome della cauda equina: segni clinici co-

muni per patologie diverse.

La sindrome della cauda equina presenta anco-ra oggi problematiche aperte sia sul piano dia-gnostico che terapeutico. La corretta identifica-zione delle diverse patologie che concorrono al-la manifestazione dei segni clinici consente lascelta dell’idoneo presidio terapeutico. La dia-gnosi e la terapia verranno analizzate soprattuttoalla luce della moderna diagnostica per immagini e delle più recenti proposte tera-peutiche.

Workshop Gastroenterologia - Domenica 1 Giugno 2008

La gestione nutrizionale dei pazienti con pato-

logie del piccolo intestino

La formulazione di una dieta appropriata è dicruciale importanza per una efficace gestioneterapeutica delle enteropatie croniche. Il work-shop analizzerà in modo dettagliato gli aspettiprincipali della terapia nutrizionale: composizio-ne della dieta con particolare riferimento allascelta di proteine e grassi, utilità e limiti dellediete idrolizzate, linee guida per un corretto im-piego delle diete ad esclusione. Verranno infine illustrate, secondo le più recenti ac-quisizioni, le potenzialità degli acidi grassi n-3, dei pro-e pre-biotici nella prevenzionee trattamento delle enteropatie.

Workshop Ortopedia - Sabato 31 Maggio 2008

Derek FoxLe deformità angolari dell’avambraccio.

Mutuando le più recenti acquisizioni dell’or-topedia umana sulle deviazioni degli arti, edin particolare il così detto metodo CORA,Derek Fox, uno dei maggiori esperti statuni-tensi in ortopedia veterinaria affronta l’argo-mento delle deformità angolari dell’avambraccio. Queste deformità, piuttosto fre-quenti nel cane in seguito a disturbi delle fisi di accrescimento e a fratture mal conso-lidate, necessitano innanzitutto di un loro inquadramento diagnostico per poter poipianificare nei dettagli la correzione chirurgica più indicata. Sono molte le domandeche ci si pone in tali circostanze: considerata l’enorme variabilità morfologica dellerazze canine, quali sono i limiti tra normalità e deformità? Come eseguire le misura-zioni ed il planning delle correzioni? Come eseguire le osteotomie correttive? Comevalutare i risultati? Questo workshop si propone di affrontare tutti questi argomenti efornire le linee guida per poter applicare il metodo CORA nell’allineamento dell’a-vambraccio, al fine di salvaguardare le articolazioni adiacenti e di ripristinare la fun-zionalità motoria.

WORKSHOP SPECIALISTICI

INFORMAZIONI: Segreteria SCIVAC - Palazzo Trecchi, via Trecchi 20 - Cremona - Tel. 0372-403508 - Fax 0372-403512 - [email protected] www.scivac.it

Il professionista collaboratorenon paga l’IRAPLa Commissione Tributaria di Bolzano dà ragioneal libero professionista che, operando presso unostudio non di proprietà, si ritiene esente dall'imposta

Dal 1° marzo 2007 le strutture sani-tarie private, comprese quelle ve-terinarie, sono tenute ad assolve-

re agli adempimenti previsti dalla cosid-detta riscossione accentrata dei com-pensi. Con apposito modello, le struttureprivate interessate dalla riscossione ac-centrata devono comunicare i compensiriscossi in nome e per conto di ciascunesercente la professione per le presta-zioni rese all'interno delle strutture in e-secuzione di un rapporto, intrattenuto di-rettamente con il paziente, che dia luogoa reddito di lavoro autonomo. Ora, l'A-genzia delle Entrate ha comunicato laversione 1.0.1 del 7 aprile 2008 del codi-ce di controllo della comunicazione deicompensi (SSP00101). La procedura si ri-ferisce al provvedimento del 13 dicembre2007 dell'Agenzia delle entrate (S.O. allaG.U. n. 8 del 10 gennaio 2008). L'esecu-zione del controllo della comunicazioneè obbligatoria ed è finalizzata alla verifi-ca della correttezza formale delle infor-mazioni registrate nel file da trasmette-re. Al termine dell'esecuzione del con-trollo è possibile visualizzarne l'esito conl'eventuale elenco degli errori o anoma-lie riscontrati nel file.

CODICE DI CONTROLLOPER LA

COMUNICAZIONE DEI COMPENSI

Page 13: Professione Veterinaria, Anno 2008, Nr 15

AIVEMP ANMVI FSA SCIVAC SIVAR SIVAE SIVESIVAL

laPROFESSIONE VETERINARIA 15 | 2008 Eventi Veterinari 13

in collaborazione con Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Cuneo

CORSOLA SANITÀ PUBBLICA VETERINARIA:L'APPROCCIO INTEGRATO PER IL CONTROLLO DELLE FILIERE DEGLI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE

Cuneo, 22-23 Maggio 2008

RELATORIGabriele Costadura, Mauro CraveroPiero Gaidano, Franco GambinoBartolomeo Griglio, Carlo MacagnoAngelo Millone e Mauro Negro

CHAIRPERSONAdriano Sarale, Presidente Ordine dei Me-dici Veterinari di CuneoMauro Negro, Vice Presidente Ordine deiMedici Veterinari di Cuneo

OBIETTIVIAnalizzare le innovazioni proposte dai nuo-vi regolamenti inerenti la sicurezza alimen-tare rispetto alla precedente normativa eu-ropea e nazionale.Trasferire la conoscenza di metodologie eapprocci adeguati ai cambiamenti introdottinei sistemi di controllo sulla sicurezza dellefiliere agro-alimentari introducendo i con-cetti di audit e valutandone l'integrazionecon le attività di ispezione.

PROGRAMMAGiovedì 22 maggio 2008

8.30 Registrazione dei partecipanti e ve-rifica presenze

9.00 La produzione di mangimi: il regola-mento CE n.183/2005 per il control-

lo ufficiale dei rischi microbiologicie chimici - Angelo Millone

10,30 Pausa caffè11.00 L'applicazione del sistema HACCP

alla produzione di mangimi: unostrumento per l'individuazione deinuovi pericoli - Piero Gaidano

13.00 Pausa 14.00 L'ispezione al macello: un nuovo

approccio introdotto dai regolamen-ti CE n. 853/2004 e n.854/2004 -Mauro Negro

16.00 L'attività del veterinario ispettore almacello: le verifiche sul benesseredegli animali dallo scarico alla bol-latura sanitaria - Gabriele Costadu-ra, Franco Gambino

18.00 Discussione18.30 Termine dei lavori del primo giorno

Venerdì 23 maggio

8.45 Verifica presenze9.00 La trasformazione e commercializ-

zazione degli alimenti di origine a-nimale: le attività di audit - MauroCravero, Bartolomeo Griglio

10.30 Pausa caffè11.00 Relazioni e differenze tra le ISO

22000, sistema di gestione volonta-

rio per la sicurezza alimentare e iregolamenti cogenti n°852 e853/2004 - Carlo Macagno

13.00 Pausa 14.00 I servizi veterinari quale organo di

controllo: proposte di modalità di in-tervento a seguito di riscontro dinon conformità - Mauro Cravero,Bartolomeo Griglio

16.00 Discussione16.30 Test finale di valutazione dell'ap-

prendimento17.00 Termine dei lavori e consegna degli

attestati ECM

SEDE Ordine dei Medici Veterinari Via Mameli 4 bis - Cuneo

ISCRIZIONELe domande di iscrizione spedite dopo il9 maggio 2008, come da data riportatasulla lettera, non saranno prese in consi-derazione.Le iscrizioni vengono accettate sino ad e-saurimento dei posti disponibili. Agli iscrit-ti verrà inviata comunicazione solo in ca-so di mancata accettazione.

QUOTE DI PARTECIPAZIONESoci AIVEMP e SIVAR: gratuito

Veterinari iscritti all'Ordine di Cuneo: gra-tuitoNon soci 100,00 € + IVA

DEADLINE ISCRIZIONI9 maggio 2008

RINUNCELe richieste di rinuncia verranno totalmen-te rimborsate solo se pervenute entro 10giorni dalla data di inizio del seminario. Incaso contrario non sarà più possibile effet-tuare alcun rimborso.

IL CORSO DÀ DIRITTO A:Coffe break (come indicato nel programma)Attestati frequenzaAttestati con crediti ECM

PER INFORMAZIONI E PER RICEVE-RE LA SCHEDA DI ISCRIZIONESegreteria AIVEMPTel. 0372/40.35.41 - Fax 0372/40.35.40Email: [email protected] site: www.aivemp.it

RICHIESTO ACCREDITAMENTO

ASSOCIAZIONE ITALIANA VETERINARIA DI MEDICINA PUBBLICA

Società federata ANMVI

10° Congresso NazionaleMultisala SIVAR

9-10 Maggio 2008

Palazzo Trecchi, Cremona

RICHIESTO ACCREDITAMENTO

Con il patrocinio di

FNOVIFederazione Regionale degli Ordini dei Medici Veterinari della Lombardia

Ordine dei Medici Veterinari di Cremona

In collaborazione con

AIVEMP (Associazione Italiana veterinari di Medicina Pubblica)ASIC (Associazione Scientifica Italiana di Coniglicoltura)

SIPA (Società Italiana di Patologia Aviare)SIVAE (Società Italiana Veterinari per Animali Esotici)

SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA REDDITO

A.N.M.V.I.SOCIETÀ FEDERATA

SIVAR (Via Trecchi, 20 - 26100 Cremona) - Tel. 0372-40.35.39 - Fax 0372-40.35.54E-mail: [email protected] - Website: http://www.sivarnet.it

organizzato da certificata ISO 9001:2000

Edizioni Veterinarie E.V. srl

R E L A T O R IAFRO AMBANELLI

Giurista Stazione Sperimentale Conserve,Parma

IVONNE ARCHETTI

IZS Lombardia Emilia - Romagna (Brescia)

NORMA ARRIGONI

IZS Lombardia Emilia - Romagna

LAURA BATISTA

Centre du développement du porc du Québec inc., Canada

MARIO BOLDINI

IZS Lombardia Emilia - Romagna

ANDRÉ BROES

Biovet inc., Saint-Hyacinthe - Québec, Canada

PAUL CABANIÉ

Ecole Nationale Vétérinaire di Tolosa, Francia

HERVÉ CASSARD

Ecole Nationale Vétérinaire di Tolosa, Francia

FRANCO CONSALVO

ASL 2, Salerno

ANDRÉ DESROCHERS

Facoltà di Medicina Veterinaria di Montreal(Canada)

JAMES K. DRACKLEY

University of Illinois at Urbana-Champaign,USA

ROSARIO FICO

IZS di Lazio e Toscana, sede di Grosseto

GIORGIO GALIERO

Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno (Portici)

LUIGI GAVAZZI

Gruppo “Amadori” Forlì (Cesena)

VALERIO GIACCONE

Facoltà di Medicina Veterinaria di Padova

GIOVANNI GNEMMI

Medico Veterinario Buiatra LP, Novara

BARTOLOMEO GRIGLIO

ASL 8 Chieri, Torino

GUIDO GRILLI

Facoltà di Medicina Veterinaria di Milano

RITA LORENZINI

IZS di Lazio e Toscana (Roma)

MARIO LUINI

IZS Lombardia Emilia - Romagna (Lodi)

PAOLA MAGNI

Forensic Entomology Lab - Fe.E.Lab ASL 1,Torino

SYLVIE CHASTANT MAILLARD

Ecole Nationale Vétérinaire d’Alfort, Francia

GUY-PIERRE MARTINEAU

Ecole Nationale Vétérinaire di Tolosa, Francia

GIOVANNA MASSEI SMITH

Wildlife Ecology and Management Group, GranBretagna

LUIGI MONTELLA

AUSL Bologna

STEFANO NARDELLI

IZS delle Venezie, Legnaro (PD)

GIANLUCA NEGLIA

Facoltà di Medicina Veterinaria di Napoli

KARL NUSS

Facoltà di Medicina Veterinaria di Monaco,Germania

GIOVANNI ORTALI

Gruppo Veronesi, Verona

CORRADO PACELLI

Facoltà di Agraria di Potenza

ARTURO RUGGERI

Medico Veterinario Buiatra LP, Orzinuovi(Brescia)

YNTE H. SCHUKKEN

College of Veterinary Medicine, CornellUniversity (USA)

LUCA TAFFETANI

AUSL Forlì (Cesena)

LUIGI ZICARELLI

Facoltà di Medicina Veterinaria di Napoli

Page 14: Professione Veterinaria, Anno 2008, Nr 15

corde tendinee, tromboembolie, i-pertensione sistemica primaria esecondaria, feocromocitoma

13.00 Pausa14.30 Casi clinici interattivi 15.30 Pausa16.00 Casi clinici interattivi 17.00 Test di valutazione dell'apprendi-

mento e discussione finale17.30 Consegna degli attestati di parteci-

pazione e termine della giornata

SEDEHotel Campanile C.so Allamano 153 - Ri-voli (TO)

PARTECIPAZIONEL’evento è libero e gratuito per tutti i sociSCIVAC in regola con la quota associativa2008

RICHIESTO ACCREDITAMENTO

RELATOREMarco Di Marcello, Elena Dall'Aglio

OBIETTIVILa giornata ha lo scopo di analizzare il decorso clinicoe la gestione dell'insufficienza mitralica, che rappresen-ta la patologia cardiaca di più frequente riscontro nelcane. Verrà preso in considerazione il quadro evolutivo"standard" e successivamente l'attenzione verrà foca-lizzata sulle più frequenti complicanze che spesso pro-vocano sottili variazioni del quadro clinico ma che ne-cessitano di un approccio terapeutico e prognosticosensibilmente diverso.

PROGRAMMA8.30 Registrazione dei partecipanti e ve-

rifica presenze9.25 Saluto ai partecipanti del Presiden-

te, presentazione del relatore ed i-nizio dei lavori

9.30 Diagnosi e gestione dell'insufficien-za mitralica nel cane

11.00 Pausa11.30 Complicanze e variazioni sul tema:

ipertensione polmonare, rottura di

INFORMAZIONI INCONTRI DELEGAZIONI REGIONALIE CORSI REGIONALI SCIVAC

Segreteria SCIVAC - Monica BorghisaniTel. 0372/403506 - [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVACIN COLLABORAZIONE CON SOVEP

INSUFFICIENZA MITRALICA: DIAGNOSI, GESTIONE,COMPLICANZE DI PIÙ FREQUENTE RISCONTRO

Rivoli (TO), 18 Maggio 2008

16.00 What to consider for extra-ocularprocedure?

16.30 Eye position during intraocular sur-gery: the use of neuromuscularblocking agents, indications andprecautions.

17.00 Place of loco regional anesthesia inveterinary anesthesia for ophthal-mic procedures.

17.30 Valutazione dell'apprendimento,consegna degli attestati e conclu-sione dell'incontro

SEDEPalacongressi della Riviera di Rimini

PARTECIPAZIONESoci SOVI / SIARMUV: € 70,00Soci SCIVAC: € 120,00Non Soci: € 170,00

DEADLINE ISCRIZIONIIscrizioni entro e non oltre il 12 Maggio2008

PER INFORMAZIONI E PER RICE-VERE LA SCHEDA D’ISCRIZIONESegreteria SCIVAC (Elena Piccioni) Tel. 0372 403502 - Fax 0372 457091Email: [email protected]

RICHIESTO ACCREDITAMENTO

RELATOREPaul CoppenDVM, Diplomato ECVAA, Clinica di Aneste-siologia e Medicina Intensiva Operatoria,Dipartimento di Medicina Veterinaria perPiccoli Animali e Cavalli - Università diVienna

OBIETTIVIIl progresso scientifico e tecnologico anche in campoveterinario rende le conoscenze in continua e rapida e-voluzione. Questo fa sì che le necessità di aggiorna-mento siano sempre maggiori e comprendano diversiambiti di competenza. Lo scopo di questo Corso Avan-zato nasce dall'esigenza di fornire le acquisizioni più re-centi nel campo della anestesiologia applicata alla chi-rurgia oculistica, e questo non solo per chi si occupadelle procedure anestesiologiche ma anche per i chi-rurghi e gli altri operatori che ruotano intorno al pazien-te oculistico. Il relatore di indiscussa capacità e compe-tenza che ci accompagnerà in questo corso è il Dr. PaulCoppens, anestesista presso il Dipartimento Veterina-rio dell'Università di Vienna e diplomato al College Eu-ropeo di competenza. Per una maggiore possibilità dipartecipazione e di interazione con il docente è peròprevista l'iscrizione a numero chiuso (max 60 persone)e la lingua ufficiale utilizzata sarà l'inglese, non essen-do previsto il servizio di traduzione simultanea.

PROGRAMMA13.30 Registrazione dei partecipanti14.00 General considerations and safety

of general anesthesia.14.30 Adapt your anaesthesia equipment

for an optimal ergonomy.15.00 Which anesthesia to perform for re-

liable ERG?15.30 Pausa

CORSO AVANZATO DI ANESTESIOLOGIA OCULISTICAANESTHESIA FOR THE OPHTALMOLOGIST, WHAT'S GOING ON?

Rimini, Venerdì 30 maggio 200859° Congresso Internazionale Multisala SCIVAC

Palacongressi della Riviera di Rimini

SOVI

DELEGAZIONE REGIONALE FRIULI VENEZIA GIULIAPATOLOGIE DELLE VIE AEREE SUPERIORI NEL GATTO

Cervignano Del Friuli, 4 Maggio 2008Riniti linfo-plasmacitiche: sono unadelle malattie infiltrative più comuninel gatto.

13.00 Pausa14.30 Approfondimenti diagnostici: rino-

scopia, CT, RMI, radiografie, l'usodella diagnostica di laboratorio: uti-lizzo della citologia nella diagnosidifferenziale; PCR, ELISA, Batterio-logia. La calicivirosi felina: una pa-tologia poco patogena? Il VSCV

15.00 Pausa15.30 Il controllo della trasmissione delle

malattie nelle comunità feline. Tratta-menti specifici o empirici?: terapiaper le virosi (herpes e calicivirus, im-portanti novità), criptococcosi e mi-cosi nasali, riniti occlusive (uso deidecongestionanti nasali e dell'aero-sol).Trattamento delle più comunineoplasie delle alte vie aeree: linfo-ma nasale e carcinoma squamo-cel-lulare (terapie per infiltrazione locale)

16.30 Test di valutazione dell'apprendi-mento e discussione finale

17.00 Consegna degli attestati di parteci-pazione e termine della giornata

SEDEHotel Internazionale, via Ramazzotti 2 -Cervignano Del Friuli (UD)

PARTECIPAZIONEL’evento è libero e gratuito per tutti i soci SCI-VAC in regola con la quota associativa 2008

3 CREDITI

RELATOREStefano Bo

OBIETTIVIL'obiettivo di questo seminario è di fornire e discutere leprocedure diagnostiche e terapeutiche delle patologiedelle alte vie aeree del gatto. Agenti specifici o sindromisono alla base di manifestazioni cliniche che possono di-ventare molto gravi e debilitanti per il paziente e talvoltadi difficile risoluzione. Infatti clinicamente le patologiepossono essere relativamente simili ma avere come cau-sa malattie molto diverse: alterazioni congenite, agentiinfettivi, neoplasie; bordetella, rinotracheiti batteriche, pa-rassiti, asma felina, Cryptococcus neoformans sono altrepossibili cause. Enfasi viene posta nella discussione sul-l'uso razionale di antibiotici empirici e procedure diagno-stiche e sulla comparsa di nuovi ceppi virali mutati in gra-do di provocare grosse morie nei gruppi di gatti. Lo sco-po finale è di fornire i mezzi per localizzare i segni di pa-tologie nasali e prendere familiarità con le procedure dia-gnostiche. Le patologie discusse: corpi estranei, polipinasofaringei o stenosi, neoplasia (adenocarcinoma olinfoma), riniti linfo-plasmacitiche, herpes virus felino, ca-licivirosi felina, cryptococcosi nasale, riniti batteriche e ri-niti micotiche. Argomenti approfonditi: la calicivirosi felinaè una patologia poco patogena? Il controllo della trasmis-sione delle malattie nelle comunità feline. Uso di tratta-menti specifici o empirici: terapia per le virosi (herpes ecalicivirus, importanti novità), criptococcosi e micosi na-sali, riniti occlusive (uso dei decongestionanti nasali edell'aerosol), trattamento del carcinoma squamo-cellula-re (terapie per infiltrazione locale) e del linfoma nasale.Approfondimenti diagnostici: Rinoscopia, CT, RMI, radio-grafie, l'uso della diagnostica di laboratorio: utilizzo dellacitologia nella diagnosi differenziale; PCR, ELISA, Batte-riologia

PROGRAMMA8.30 Registrazione dei partecipanti e ve-

rifica presenze9.25 Saluto ai partecipanti del Presiden-

te, presentazione del relatore ed i-nizio dei lavori

9.30 Patologie acute delle alte vie aeree11.00 Pausa11.30 Il workup diagnostico del gatto con

starnuti e scolo nasale cioè: cosadevo fare? Caratterizzazione dellemalattie usando i segni ed i suoni.

CORSO REGIONALEPRONTO SOCCORSO NEL CANE E NEL GATTO

Sassari, 26-28 Giugno 2008

RELATORIFabio Viganò e Paolo Gaglio

QUOTA DI PARTECIPAZIONESoci SCIVAC e ASVAC 250 € + IVA 20%Non Soci 400 € + IVA 20%

SCADENZA PRE-ISCRIZIONI29 maggio 2008

PARTECIPANTICorso a numero chiuso massimo 30 partecipanti

SEDEFacoltà di Medicina Veterinaria Di Sassari

RICHIESTO ACCREDITAMENTO

in collaborazione con ASVACe con la Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Sassari

laPROFESSIONE VETERINARIA 15 | 200814 Eventi Veterinari

Società federata ANMVI

DELEGAZIONE REGIONALE SIVAE - SCIVAC SARDEGNAPRIMO NON NUOCERE: APPROCCIO ALLA TERAPIA

D'URGENZA NEGLI ANIMALI ESOTICI DA COMPAGNIASassari, 11 Maggio 2008

RELATOREGiuseppe Visigalli

OBIETTIVIOffrire al collega che non si occupa abitualmente di pic-coli animali esotici la possibilità di eseguire correttamen-te la prima prestazione di pronto soccorso nell'attesa diriferire adeguatamente il caso a colleghi più esperti. Ver-ranno presi in esame tutti i principali gruppi tassonomiciche può capitare di osservare nella pratica clinica (anfibi,rettili, uccelli e mammiferi) considerando per ognuno diessi le più comuni emergenze che richiedano una prontastabilizzazione.

PROGRAMMA8.30 Registrazione dei partecipanti e ve-

rifica presenze9.25 Saluto dei Delegati Regionali SCI-

VAC e SIVAE e presentazione dellagiornata

9.30 La terapia d'urgenza negli anfibi enei rettili: traumatologia, shock e di-sidratazione, ustioni, emergenzemetaboliche.

11.00 Pausa11.30 Le emergenze aviari: traumatologia,

shock e disidratazione, anoressia edebilitazione aspecifiche (acute esubacute), emergenze metaboliche,avvelenamenti.

13.00 Spazio per eventuale comunicazio-ne commerciale

13.30 Pausa 14.30 Terapia d'urgenza nei piccoli roditori:

traumatologia, dispnea grave, colicagastroenterica (meteorismo/entero-tossiemia e stasi GE da dieta inade-guata o intussuscezione), prolassodelle tasche guanciali. Emergenzeoftalmiche.

15.15 Terapia d'urgenza nel coniglio dacompagnia: traumatologia (fratture;lussazione del gomito), anoressia a-cuta (malocclusione dentaria, stasigastroenterica, enterotossiemia),colpo di calore

16.00 Pausa16.30 Le emergenze nel furetto: traumato-

logia, dimagramento "improvviso", i-perestrogenismo, crisi ipoglicemicaacuta (insulinoma?), emergenze ga-stroenteriche (CE gastrointestinale),avvelenamenti peracuti od acuti.

17.30 Test di valutazione dell'apprendi-mento e discussione finale

18.00 Termine della giornata

SEDEFacoltà di Medicina Veterinaria, Via Vienna07100 Sassari.

PARTECIPAZIONEL'incontro è gratuito per tutti i soci SIVAE e/oSCIVAC in regola con l'iscrizione 2008. Nonè richiesta la preiscrizione. Gli interessati de-vono registrarsi direttamente in sede d'in-contro presentandosi alle ore 8.30 presso lasegreteria.

INFORMAZIONISegreteria SIVAE - Elisa FeroldiTel. 0372/403500 - [email protected]

3 CREDITI

Società Italiana Veterinari per Animali EsoticiSocietà federata ANMVI

Page 15: Professione Veterinaria, Anno 2008, Nr 15

di DAMIANO STEFANELLOMedico Veterinario, PhD, Milano, Italia

Il sarcoma felino indotto da iniezio-ne è una neoplasia maligna del sot-tocute di origine mesenchimale chesi sviluppa in corrispondenza di sitidi inoculo di farmaci, vaccini o inpresenza di suture chirurgiche.

Notevoli sono stati gli investimenti economicivolti a studiare i differenti aspetti di questa neo-plasia quali l’eziologia, l’epidemiologia, la pato-genesi, la prevenzione, la diagnosi e la terapia.La peculiare associazione tra flogosi e neopla-sia ha suscitato anche un timido interesse del-la medicna umana mentre in medicina veteri-naria ha sollevato non poche discussioni circal’utilità e la validità clinica della profilassi vacci-nale e il rischio di sviluppo della neoplasia nellaspecie felina. La reale incidenza in Italia non èconosciuta ma si ritiene che l’incidenza propo-sta dagli studi fatti oltre oceano (1/1000 a3,6/10000 casi) possa essere addirittura supe-rata.Lo scopo di questa relazione non sarà di in-vestigare i vari aspetti eziologici, epidemiolo-gici, patogenetici di questa malattia oncolo-gica ma sarà quello di descrivere le differentie concomitanti terapie proposte dalla lette-ratura.I sarcomi dei tessuti molli sono ben docu-mentati nel gatto ma le peculiarità della tipo-logia iniezione indotta è da attribuire a spe-cifiche sedi di insorgenza e a caratteristici a-spetti istopatologici. Relativamente alla sedei sarcomi felini indotti da iniezione sono pre-valentemente localizzati sul tronco (conmaggior incidenza), al garrese, alla regionescapolare, alla regione paralombare e allaporzione dorso-laterale del torace. Il riscon-tro di questa neoplasia previa diagnosi isto-logica di conferma sugli arti posteriori èun’evenienza possibile soprattutto in virtùdel fatto che la regione della coscia è statasuggerita come sede di inoculo alternativoalle altre sedi per garantire una chirurgia ra-dicale.Le caratteristiche istopatologiche sono pato-gnomoniche e ripetitive per il riscontro di unaflogosi peritumorale, una costante presenzadi necrosi e un indice mitotico medio alto. Perquanto non sia stata applicata la classificazio-ne in gradi come per altre neoplasie malignemesenchimali, in studi non pubblicati si è vi-sta una maggior incidenza del terzo grado.L’elevata aggressività locale e un basso po-tenziale metastatico (12-26%) sono invece ledue caratteristiche cliniche più conosciute diquesta neoplasia.L’aggressività locale spesso menzionata e ri-chiamata in molti lavori non deve essere intesacome stretta adesione ai piani sottostanti, ma è

riferita agli estesi rapporti di contiguità piuttostoche di continuità che questa neoplasia contraesia con i tessuti molli che con i tessuti duri. Ge-neralmente la sua presentazione clinica può es-sere riconducibile ad una lesione ben definita emobile e un approccio escissionale non consa-pevole può esitare in margini infiltrati e nella re-cidiva. Questa serie di eventi è tipica dei sarco-mi dei tessuti molli perché sono costituiti non dauna capsula ma bensì da una pseudocapsulache di solito circoscrive solo la parte che vienepercepita dal clinico come macroscopica manon la porzione microscopica che può esten-dersi anche per alcuni centimetri in tutte le dire-zioni. È facile intendere che una escissione di u-na tale neoplasia senza il rispetto di margini disicurezza aumenta l’incidenza dei margini infil-trati e della recidiva locale.Questa premessa relativa all’aggressività lo-cale è necessaria per sottolineare l’atteggia-mento aggressivo chirurgico e non applicatoa questa neoplasia che purtroppo presentapercentuali di recidiva del 30-70%.L’oncologia chirurgica è una disciplina ben de-finita e riconosciuta in medicina veterinaria chesi basa su regole rigide e solide che conduco-no, se rispettate, al miglior approccio possibi-le. Quando si parla di escissione chirurgica diun sarcoma felino indotto da iniezione ci si rife-risce sempre ad una chirurgia ad ampi marginie radicale che deve avvalersi di una buona e-sperienza del chirurgo e di una buona pro-grammazione sia per la fase demolitiva sia perla fase ricostruttiva. Infatti è riportato che una

chirurgia marginale produce un tempo liberoda malattia di 79 giorni contro i 325-419 dellachirurgia ad ampi margini o radicale. Inoltre èstato dimostrato che se la chirurgia è eseguitada chirurghi oncologi referenziati il tempo libe-ro da malattia è di 274 contro i 66 giorni se e-seguita da chirurghi non referenziati. Il primoapproccio chirurgico è ritenuto essere quello ingrado di ottenere i tempi liberi da malattia piùlunghi. Per questo è preferibile avvalersi di chi-rurghi referenziati quando questi sarcomi sonolocalizzati in sedi anatomiche ostiche quali laregione interscapolare, la parete laterale del to-race e dell’addome. Le sedi anatomiche appe-na indicate rappresentano una sfida per la chi-rurgia oncologica in quanto, se il tumore ha e-stesi rapporti di contiguità con i piani sotto-stanti, il rispetto dei dettami della chirurgia adampi margini e l’eventuale chirurgia radicalepuò risultare difficile da ottenere. Questa con-siderazione trova conferma nel fatto che in al-cuni studi, a dispetto di un intento chirurgicoaggressivo e curativo, un’asportazione com-pleta è ottenuta in meno del 50% dei casi. Inuno studio non pubblicato è stato recente-mente suggerito di asportare non 3 centimetridi tessuto sano intorno alla neoplasia ma ben-sì 5 cm e di asportare due piani fasciali profon-di anziché uno. Con questo approccio appli-cato a sedi differenti la percentuale di casi conasportazione completa è del 97% con unapercentuale di recidiva del 11%.

In tutti questi studi che valutano l’impatto dellachirurgia sul tasso di recidiva tuttavia non simenzionano le dimensioni medie dei tumori ar-ruolati e se la chirurgia è stata preceduta da u-na stadiazione mediante tomografia compute-rizzata a raggi X. Il suo ausilio per la definizionedei rapporti di contiguità e di continuità è di e-strema importanza per definire l’estensionedella chirurgia in modo consapevole e non ba-sandosi sull’estensione clinica macroscopicadella neoplasia. In uno studio è stato dimostra-to che il clinico con la palpazione sottostima dicirca 4 volte le dimensioni verificate con la to-mografia computerizzata. Questo dato offre unulteriore appoggio al divieto assoluto di esegui-re biopsie escissionali o chirurgie marginali inlesioni sottocutanee localizzate in aree sensibiliper l’insorgenza dei sarcomi felini indotti da i-niezione senza prima avere una diagnosi cito-logica e/o istologica di conferma. L’esecuzionedella tomografia computerizzata a raggi X oltrea favorire un corretto e approfondito studio del-la malattia locale consente di evidenziare inmodo non costante le cosiddette “skip meta-stasis” meglio conosciute anche come meta-stasi a salto e costituite da cellule neoplasticheo gruppi di cellule neoplastiche che sono ge-neralmente esterne alla pseudocapsula e nonsono mai macroscopicamente evidenti. Que-sta caratteristica è generalmente associata aisarcomi dei tessuti molli soprattutto se di altogrado istologico. La loro mancata asportazio-ne può favorire la recidiva in sarcomi ritenutisulla base istologica asportati completamente,anche se relativamente alla discrepanza tra e-sito dei margini e recidiva nei sarcomi felini in-dotti da iniezioni molto deve essere ancora ri-cercato e pubblicato. Sempre relativamente al-la chirurgia ad ampi margini o radicale, sono ri-tenute importanti sia la fase cosiddetta demo-litiva che quella ricostruttiva. La scarsa aggres-sività chirurgica nei confronti di una neoplasiapuò dipendere da numerosi fattori ma tra que-sti la scarsa attitudine a ricostruire difetti cuta-nei ampi di forme geometriche che coincidonocon la forma rettangolare, quadrata o ellitticapossono inficiare l’esecuzione di una correttafase demolitiva comportando un risparmio dicute e sottocute e quindi di ottenere un poten-ziale margine di escissione esiguo o infiltrato.Per quanto sia difficile ritrovare nei testi e negliarticoli esplicitato il pattern di escissione sug-gerito, quello quadrato e rettangolare sono difatto i più utilizzati. La ricostruzione di questi di-fetti può esitare in ferite a forma di X, Y, doppiaY o H. La ferita lineare solitamente è auspicataperché si riduce la probabilità di necrosi e dei-scenza della ferita, tuttavia quando il patternrettangolare e quadrato vengono impiegati conla creazione di ampi difetti una chiusura lineareè difficile da ottenere senza il rischio di avere u-na ferita sotto tensione. Pertanto in questi casiè sempre consigliato impiegare pattern di rico-struzione di difetti rettangolari e quadrati delleferite a Y, X, doppia Y o H anche se nei puntidi incrocio è più probabile avere contenute a-ree di deiscenza che difficilmente condiziona-

Fig 1. Tomografia Computerizzata a raggi X dopo somministrazione di contrasto di sar-coma indotto da iniezione felino allocato in corrispondenza della regione addominaledestra. Si notino gli stretti rapporti di contiguità con la porzione muscolare della pareteaddominale laterale e la evidenziazione della porzione microscopica non riconoscibilealla semplice palpazione clinica (freccia rossa). Per gentile concessione Prof Mauro Di-giancamillo, Dipartimento di Scienze Cliniche Veterinarie, Facoltà di Medicina Veterina-ria di Milano

Fig 2-3. Rappresentazione grafica mediante penna demografica del pattern di escissio-ne chirurgica (Fig 2 ellissoidale; Fig 3 rettangolare) di due sarcomi indotti da iniezionefelini. La tipologia rettangolare è da preferire nell’asportazione di masse di grosse di-mensioni (Dipartimento di Scienze Cliniche Veterinarie- Facoltà di Medicina Veterinariadi Milano)

Terapia dei sarcomi feliniindotti da iniezione

laPROFESSIONE VETERINARIA 15 | 2008 Oncologia Focus 15

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no il postoperatorio.L’approccio chirurgico rappresenta uno stru-mento insostituibile per la gestione terapeuti-ca dei sarcomi felini indotti da iniezione e nonsolo, tuttavia è opinione comune che gli altitassi di recidiva suggeriscano l’impiego di te-rapie adiuvanti quali la radioterapia, come pri-ma opzione, la chemioterapia, l’elettroche-mioterapia e l’immunoterapia.L’approccio radioterapico quale terapia neoa-diuvante o adiuvante alla chirurgia ad ampimargini è invocato da molti autori. Il valore te-rapeutico della radioterapia è indiscusso siain medicina umana che in medicina veterina-ria, tuttavia in Italia la momentanea assenzadi questo prezioso ausilio terapeutico nonsempre consente a tutti i potenziali fruitori diaccedervi con facilità dato che le strutture di-sponibili risiedono all’estero. Questo aspettologistico comunque non deve in alcun modoinibirne la proposta nei consulti oncologici da-to che per la prevenzione della recidiva localela radioterapia rimane il miglior ausilio tera-peutico ad oggi disponibile.La radioterapia è una terapia che principal-mente viene applicata localmente a differenzadella chemioterapia per la quale si riconoscesoprattutto l’impiego sistemico. Nel controllodella malattia locale il suo impiego può esserepreoperatorio e postoperatorio. L’impiegoneoadiuvante o preoperatorio, si prefigge di a-vere una maggiore efficacia dato che le celluleresistenti sono teoricamente presenti in unapiccola percentuale e la distribuzione della va-scolarizzazione non è alterata. L’attività citori-duttiva esplicata dalla radioterapia preopera-toria dovrebbe facilitare la successiva exeresichirurgica e ridurre il rischio di disseminazioneintraoperatoria di cellule neoplastiche, tuttavial’effetto collaterale temuto è la deiscenza dellaferita chirurgica. Relativamente all’impiego po-stoperatorio si ritiene che la sua efficacia pos-sa essere ottima dato che le radiazioni ioniz-zanti agiscono sulle particelle tumorali micro-scopiche lasciate dalla chirurgia definitiva.L’impiego adiuvante presenta alcuni limiti qua-li: l’area da irraggiare è molto più vasta, poten-zialmente ci potrebbero essere più cellule ra-dioresistenti ipossiche da alterata vascolariz-zazione indotta dalla chirurgia ed inoltre l’in-tervallo di tempo tra la chirurgia e l’inizio dellaradioterapia può favorire la ripopolazione dellecellule tumorali.Solo due studi hanno indagato l’impatto dellaradioterapia adiuvante sul tasso di recidiva e irisultati emersi dimostrano tassi di recidiva del32% per margini infiltrati e del 42% per mar-gini liberi anche se l’intervallo libero da malat-tia per i margini esenti da cellule neoplasticheera soddisfacente con 700-986 giorni di me-diana.L’applicazione postoperatoria della radiotera-pia nel trattamento multimodale del sarcomafelino indotto da iniezione, ha prodotto risultati

simili con tassi di recidiva del 41% e un tempolibero da malattia mediano di 405 giorni. In unaltro studio al trattamento radioterapico è sta-ta associata la chemioterapia con doxorubici-na e la percentuale di recidiva è stata del 28%con un tempo libero da malattia mediano di661 giorni. L’intervallo di tempo che intercorretra la chirurgia e l’inizio della radioterapia nondovrebbe essere superiore ai 10-14 giorni edè stato accertato che l’aumento di questo in-tervallo di tempo si traduce in una riduzione deltempo di recidiva locale e del tempo di soprav-vivenza.L’alto tasso di recidiva non giustifica in que-sto caso, così come in altri, l’assunto che laradioterapia preoperatoria e/o postoperatoriasia fallimentare o poco incoraggiante in quan-to pochi sono gli studi eseguiti soprattutto sulsarcoma iniezione indotto e molte sono le va-riabili che possono aver inficiato il risultato co-me: istotipo, modalità di valutazione dei mar-gini e dimensioni delle neoplasie arruolate allostudio. Sicuramente dovranno essere istituitiprotocolli di radioterapia più aggressivi.La chemioterapia rappresenta ancora un ca-pitolo decisamente meno indagato se si os-servano gli studi clinici che valutano l’effica-cia di alcune molecole come doxorubicina,carboplatino, ciclofosfamide, imatinib, ifo-sfamide. Tuttavia in vitro alcuni studi hannodimostrato una buona attività antineoplasti-ca che in molti casi non è riconfermata in vi-vo. Da questo si deduce il motivo per cui ilruolo della chemioterapia nella terapia deisarcomi felini iniezione indotti e più in gene-rale nei sarcomi dei tessuti molli non sia bendefinito anche se la sua applicazione è infunzione più che per il controllo locale dellamalattia per la prevenzione della sua evolu-zione metastatica. In medicina umana i pro-tocolli in polichemioterapia con doxorubici-na hanno dimostrato in modo statisticamen-te significativo la loro efficacia clinica nellamodalità adiuvante dopo 40 anni di studi.Relativamente ai sarcomi felini iniezione in-dotti l’associazione doxorubicina + ciclofo-sfamide in neoplasie non trattate chirurgica-mente ha portato alla riduzione del 39-50%delle dimensioni del tumore ma il tempo disopravvivenza andava da 125 ai 242 giorniin due distinti studi. Quando associata a chirurgia i risultati ap-paiono comunque discordanti. Nel lavoro diPoirier et al. il suo impiego adiuvante consen-te di ottenere intervalli liberi da malattiaconfortanti con 393 giorni rispetto ad ungruppo di controllo storico di 94 giorni consola chirurgia. Nello studio di Martano et al. ladoxorubicina è stata impiegata sia con mo-dalità neoadiuvante che adiuvante riscontran-do tassi di recidiva del 41% nel gruppo neoa-diuvante e del 35% nel gruppo adiuvante. Iltasso metastatico riportato in questo studioera del 12 e 10% rispettivamente per il grup-po neoadiuvante e adiuvante. L’impiego diprotocolli in monochemioterapia rende menoprobabili gli effetti tossici, tuttavia si ricorda diselezionare i pazienti ammissibili a questi pro-tocolli previ meticolosi screen ematologici.Concludiamo ricordando che terapie decisa-mente promettenti sono state proposte comel’elettrochemioterapia e l’immunoterapia. Inol-tre si vuole riaffermare che, per quanto la reci-diva sia comunque possibile, il protocollo cheviene consigliato è: chirurgia ad ampimargini/radicale associata a terapie adiuvanticome radioterapia, chemioterapia o elettroche-mioterapia e immunoterapia.

Relazione tratta dagli Atti del 58° CongressoNazionale SCIVAC - Oncologia veterinaria: al-le soglie del III millennio, Milano, 7-9 marzo2008. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 15 | 200816 Focus 58° Congresso Nazionale SCIVAC

Fig 4. Presentazione intraoperatoria do-po asportazione ad ampi margini di sar-coma iniezione indotto felino. Si noti l’e-stensione laterale e in profondità con ac-cesso alla cavità addominale. (Diparti-mento di Scienze Cliniche Veterinarie-Facoltà di Medicina Veterinaria di Milano)

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di MARIA GRAZIA MONZEGLIO

Malattie animali tra-smesse da artropodi ezoonosi in aumento,riemergenti o addirit-tura nuove, tanto neipaesi del mondo

occidentale quanto nelle realtà socio-econo-miche meno avanzate. Cosa sta succeden-do? Cosa consente a zecche, pulci, zanzare,moscerini e pidocchi di continuare a rafforza-re indisturbati il loro ruolo di diffusori e perpe-tuatori di malattie dal forte impatto sanitarioed economico, tanto sull’uomo quanto suglianimali, in una realtà sanitaria per contro datempo convertita e votata alla filosofia dellaprevenzione? Proseguendo con lo spirito deiprecedenti appuntamenti internazionali, il 6°Simposio Merial sulle malattie trasmesse daartropodi, intitolato “Arthropode-Borne Disea-ses: New challenges for Europe and the Me-diterranean Basin”(Tunisi, 9-11 aprile 2008)ha inteso fare il punto sulle attuali cause diquesti importanti cambiamenti ecologici ed e-pidemiologici in Europa e nei paesi del NordAfrica (Marocco e Tunisia) nonché sulle pos-sibili strategie per affrontarli. Quasi a rappre-sentare un punto di osservazione privilegiatosul Bacino del Mediterraneo, da cui più d’unamalattia esotica ha iniziato la sua avanzataverso i paesi continentali europei, è statascelta la calda e suggestiva Tunisi per riunirepiù di cento climatologi, sociologi, economi-sti, medici e veterinari parassitologi europei enordafricani a discutere dei cambiamenti cli-matici, riscaldamento globale in testa, e deifattori umani alla base dell’aumento delle ma-lattie vettoriali negli ultimi anni, enfatizzandoin particolare l’importanza dei modelli di stu-dio e dei più avanzati sistemi di rilevazione emappatura del rischio epidemiologico perqueste malattie. Forse a volte un po’ mitizza-to, il riscaldamento globale ha tuttavia uninnegabile effetto diretto sull’ecologia degli ar-tropodi vettori di malattia, di cui influenza den-

sità, distribuzione geografica e capacità vet-toriale. E il quadro descritto dal climatologoHarilaos Loukos (Climpact, Parigi) non puòcerto rassicurare: il pianeta si sta riscaldandoa ritmo accelerato, in particolare i continentidell’emisfero settentrionale, con una serie in-finita di effetti negativi globali e locali, spessodi difficile definizione, tra cui quelli sanitari.Anche per questo sta assumendo importan-za crescente il ricorso a metodi di mappa-tura e valutazione del rischio ambientaledelle malattie utilizzando tecnologie come i si-stemi di informazione geografica (GIS) e il re-mote sensing (RS), come ha spiegato LauraRinaldi (Sezione di parassitologia Veterinaria,Università degli Studi di Napoli). In medicinaveterinaria queste tecnologie permettono dieffettuare la mappatura, l’analisi ecologica ela sorveglianza epidemiologica soprattuttodelle malattie parassitarie, oltre che di valuta-re la distribuzione dei fattori ambientali di im-portanza sanitaria. Sistemi di previsione ba-sati sul clima sono già stati sviluppati per di-verse parassitosi; la relatrice ha illustrato inparticolare il modello GIS sviluppato per Diro-filaria immitis a livello europeo, basato sullatemperatura registrata in più di 2000 stazionimeteo europee in 15 anni, e l’esperienza per-sonale con il modello applicato all’area vesu-viana. Ciò ha consentito di disegnare mappepredittive che valutano la durata del periododi rischio di trasmissione delle filarie e l’inter-vallo efficace di chemioprofilassi. Accanto aicambiamenti climatici, notevole impatto sullemodificazioni ecologiche ed epidemiologiche

delle malattie vettoriali hanno indubbiamente,concordano tutti i relatori, i fattori umani,quali la maggiore movimentazione di uomini eanimali, le attività socio-economiche umane,la preservazione della fauna selvatica, le atti-vità commerciali ecc. È proprio il diverso uti-lizzo del territorio da parte dell’uomo, secon-do Allal Dakkak (Facoltà di Medicina Veterina-ria di Rabat, Marocco) il responsabile dellacrescente distribuzione delle leishmaniosicanina (e umana) nel Mahgreb, che vantasieroprevalenze anche del 41%. In particola-re, lo sviluppo dell’irrigazione e i conseguenticambiamenti nelle attività rurali, umane e nel-l’urbanizzazione hanno indotto una reazionea catena responsabile dell’aumento probabil-mente dei flebotomi vettori e sicuramente de-gli animali e degli ospiti umani. Ancora, i tra-sporti a lunga distanza hanno introdotto dal-l’Asia in Europa (soprattutto in Italia), negli an-ni ‘70, Aedes albopticus, la zanzara respon-sabile nel 2007 di un’epidemia umana dellamalattia tropicale Chikungunya nella tempe-ratissima provincia di Ravenna. A dimostrareche le malattie trasmesse da artropodi neipaesi tropicali possono diffondersi anche neipaesi temperati in cui il vettore si sia ben a-dattato. Lo ha ricordato Pascal Delanauy, pa-rassitologo umano dell’Ospedale di Nizza. Al-tro caso sintomatico dei cambiamenti in attoè la recente diffusione del sierotipo BTV8della Bluetongue nell’Europa del Nord,chiaramente indipendente dalle epidemie so-stenute nell’Europa meridionale da sierotipivirali diversi e spesso endemici, cha mai si e-rano spinti a queste latitudini. I culicoidi pre-senti nelle regioni europee settentrionali, haspiegato Guy Hendrickx (Avia-Gis, Zoersel,Belgium) sono soltanto quelli nativi e la diffu-sione di BTV8 può essere quindi attribuita sol-tanto a queste specie. “Nuove” malattie dicavalli e carnivori segnalate nell’ultimo decen-nio sono la babesiosi in Germania, nei PaesiBassi e in Belgio, l’ehrlichiosi monocitica ca-nina nell’Europa meridionale, l’anaplasmosida A. platys in Francia e l’anaplasmosi da A.phagocytophilum in ruminanti, cavalli, cani egatti nell’Europa del nord. È poi in corso un’e-vidente modificazione della distribuzione geo-grafica della leishmaniosi canina in tutta Euro-pa. È spettato a Frédéric Beugnet, Direttoretecnico di Merial EMEA e anima del Simposio,presentare “FleaTickRisk”, il nuovo modellobioclimatico che permette di visualizzare i ri-schi di infestazione da zecche e pulci e di sti-mare la densità di questi parassiti nel territo-rio. Nato nel 2006 dalla collaborazione tra cli-matologi (Climpact, un’iniziativa in fase di lan-cio tra ricercatori del CNRS e dell’universitàParis VI), biomatematici (Unità di ricerca dellaScuola di Veterinaria di Lione in associazionecon il CNRS) e parassitologi (Merial e Scuoladi veterinaria di Maisons-Alfort), “FleaTickRi-sk” prevede settimanalmente l’attività di trespecie di zecche e della pulce del gatto inFrancia, nazione pilota per il primo anno, mache sarà seguita dal resto d’Europa nell’au-tunno del 2008. Il modello può prevedere ladensità dei parassiti e il rischio di trasmissionedelle malattie agli animali e all’uomo. Oltre allostudio dell’effetto del clima sulle infestazioniparassitarie, il modello permette ai veterinaridi consigliare i trattamenti antiparassitari e pre-ventivi più adeguati, con la corretta tempisti-

laPROFESSIONE VETERINARIA 15| 2008 Attualità scientifica Vet Journal 17o

Malattie trasmesse daartropodi: nuove sfide perl’Europa e il MediterraneoMappatura epidemiologica, modelli climatici,gestione del rischio a un Simposio internazionale a Tunisi

Uno studio ha individuato una pos-sibile spiegazione di come i prio-ni danneggino le cellule cerebrali.

Pubblicata su BMC Biology, la ricerca delRoyal Veterinary College (RVC) suggeri-sce che la presenza dei prioni aumenti inmaniera critica la quantità di colesterolopresente nei neuroni, inducendo lo svi-luppo della malattia neurodegenerativa.Come i prioni, alla base di malattie neu-rodegenerative degli animali e dell'uomoquali la BSE, la CJD e la scrapie, deter-minino i danni neuronali nei tessuti ner-vosi affetti non è completamente noto.Alcuni recenti studi hanno mostrato cheil controllo dei livelli di colesterolo neineuroni ha importanza critica nel limitarelo sviluppo di malattie neurodegenerati-ve come Alzheimer, Parkinson, sclerosimultipla e demenza senile. È noto che laquantità di colesterolo libero delle mem-brane cellulari influenzi numerose fun-zioni della cellula; lo studio del RVC si èconcentrato sugli effetti del colesterololibero sulla fosfolipasi A2 citoplasmatica.L'attivazione di questo enzima è implica-ta nella deplezione di neuroni che si os-serva nelle malattie da prioni e nel-l’Alzheimer. Precedenti studi degli stessiautori hanno indicato che la fosfolipasiA2 è sensibile alla deplezione del cole-sterolo. Nel nuovo studio, i ricercatorihanno dimostrato che i prioni aumenta-no il colesterolo libero nella membranacellulare inducendo una maggiore attiva-zione di fosfolipasi A2. (M.G.M.)

MALATTIE PRIONICHE:UN RUOLO DELCOLESTEROLO

TRATTAMENTO DELLA MENINGOENCEFALOMIELITENEL CANE

Uno studio ha rivisto il trattamentodella meningoencefalomielite diorigine sconosciuta in 11 cani.

Due soggetti presentavano la forma fo-cale della malattia e gli altri nove la for-ma disseminata. Nei nove soggetti conmalattia disseminata, erano coinvoltil'encefalo anteriore in cinque soggetti, iltronco encefalico in tutti e nove i sogget-ti e il cervelletto in un soggetto.I cani venivano trattati con cicli di citosi-na arabinoside ogni tre settimane e dosiimmunosoppressive di prednisolone. Larisposta al trattamento in termini di qua-lità della vita era giudicata dai proprietarie riferita ai veterinari come eccellente incinque soggetti, buona in altri cinque escarsa in uno. Il tempo di sopravvivenza

variava da 78 a più di 603 giorni. La pro-babilità cumulativa di sopravvivenza do-po due anni era pari al 58,4%. Non si os-servavano segni di mielosoppressione oaltri effetti collaterali associati al tratta-mento con citosina arabinoside. (M.G.M.)

ca. Perché se è vero che la sfida per contra-stare i cambiamenti ecologici e umani globaliin atto è titanica, è però vero che il medico ve-terinario e il propietario possono fare moltonon abbassando la guardia sulla fondamenta-le prevenzione delle infestazioni animali, privi-legiando i trattamenti antiparassitari preventivicompleti che agiscono su tutti gli stadi vitali esulle uova dei parassiti, proteggendo nel con-tempo l’animale e il suo ambiente. ■

Vet Journal è un periodico di informazionescientifica di proprietà di E.V. srl iscritto nelPubblico Registro della Stampa periodicapresso il Tribunale di Cremona al n. 396 dal18.12.2003. È diretto dal dottor EnricoFebbo e dalla dottoressa Maria GraziaMonzeglio. Fornisce un flusso informativocontinuo sugli eventi della medicina veteri-naria e sul mondo delle bioscienze, con treedizioni alla settimana.

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Uno studio controllato ran-domizzato ha determina-to l'effetto della chemio-profilassi con azitromici-na sull'incidenza cumula-tiva della polmonite cau-

sata da Rhodococcus equi, l’età d'insorgen-

za della polmonite e la concentrazione ini-bente minima MIC) dell’azitromicina per gli i-solati di R. equi coltivati da campioni fecali eclinici. Sono stati valutati 338 puledri nati eallevati in 10 allevamenti da riproduzione, cia-scuno con un’anamnesi di infezione endemi-ca da R equi. Il gruppo 1 era costituito dai

puledri di controllo e il gruppo 2 dai puledritrattati con azitromicina (10 mg/kg PO, q 48h) durante le due prime settimane dopo lanascita. I puledri venivano controllati per evi-denziare lo sviluppo di polmonite attribuibilea R. equi o di effetti avversi imputabili al far-maco. Gli isolati di R. equi venivano esami-nati per valutarne la suscettibilità all'azitromi-cina. La proporzione di puledri affetti da R. e-qui era significativamente maggiore nei pule-

dri di controllo (20,8%) rispetto ai puledri trat-tati con azitromicina (5,3%). Non si identifi-cavano reazioni avverse al trattamento e nonsi osservavano differenze significative tra igruppi nella MIC dell'azitromicina sugli isolatidi R. equi coltivati da campioni fecali e clinici.La chemioprofilassi con azitromicina, conclu-dono gli autori, riduceva effettivamente l'inci-denza cumulativa della polmonite attribuibilea R. equi tra i puledri degli allevamenti da ri-produzione con infezione endemica da R. e-qui. Non vi erano evidenze di resistenza all'a-zitromicina. Tuttavia, occorre considerareche è possibile lo sviluppo di resistenza in se-guito a un ampio uso preventivo di azitromi-cina. Sono necessarie ulteriori indagini primadi poter raccomandare la chemioprofilassicon azitromicina per il controllo delle infezionida R. equi nel cavallo (M.G.M.) ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 15 | 200818 Vet Journal Attualità scientifica o

Azitromicina per la profilassi dellapolmonite da Rhodococcus equiIncoraggianti i risultati preliminari in circaquattrocento puledri

Uno studio ha valutato la concen-trazione degli ormoni tiroidei in 46Levrieri giovani sani prima dell'e-

sercizio fisico. La tiroxina totale (T(4)) e-ra inferiore all’intervallo di riferimentonon specifico per razza in 42 levrieri su46 (91,3%) e 16 soggetti avevano valoriinferiori al limite di identificazione del te-st. La tiroxina libera (T4) era inferiore al-l’intervallo di riferimento standard nel20,5% degli animali e nel 13% era inferio-re al limite di identificazione del test. In contrasto, la concentrazione della tri-iodiotironina totale di tutti i cani era com-presa o superiore all’intervallo di riferi-mento non specifico per razza, e nel 67%dei soggetti si trovava nella metà supe-riore di questo. La concentrazione del-l'ormone tireostimolante di tutti i cani e-ra compresa nel limite di riferimento nonspecifico per razza. I risultati suggeri-scono, concludono gli autori, che il Le-vrieri giovani presentano normalmenteconcentrazioni di tiroxina totale e liberamarcatamente inferiori a quelle dei canidi altre razze e che nessun analita puòessere utilizzato affidabilmente per ladiagnosi di ipotiroidismo in questa razza,dato che i valori erano inferiori ai limiti diidentificazione per ciascuno dei due testeffettuati.

ORMONI TIROIDEIINFERIORI

NEL LEVRIERO

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di GIUSEPPE PALLANTE

Maddalena, l’icona diMaddalena, comuneincrocio di pastore te-desco, è lì proiettatamentre la voce di unacollega ne delinea la

sua breve storia: arrivo in canile all’età di circatre anni, a tutt’oggi ne compie quattordici, un-dici anni di canile…. Eppure Maddalena è dol-ce, anzi docile e socievole con tutti, un affidosicuro, ci ricorda la collega (di categoria A a-vremmo appreso di lì a poco da altri relatori)eppure è lì, eppure non è mai andata via, sipotrebbe dire un nome una storia: ricordateMagdalena sister’s, Leone d’oro qualche an-no fa al Festival del Cinema di Venezia?Maddalena ha avuto la sfortuna di nascere dauna razza o per meglio dire da un incrocio dirazze che per quel tempo era superato, nonandava più di moda per gli eventuali futuri ri-chiedenti; magari dieci anni prima sarebbe sta-to tutto più facile, ma era nata (come tanti,troppi) fuori tempo massimo, e questo rende-va tutto più difficile. Non era valso per Madda-lena essere buoni, non bastava possedere u-no sguardo docile e il temperamento remissi-vo; no, ciò che è richiesto per essere al megliospendibile sul mercato degli affidi, o per megliodire ciò che chiede il futuro affidatario è la suaicona, come riflette molto bene Roberto Mar-chesini in un suo recente volume (PedagogiaCinofila, Perdisa, 2007 ) ovvero non ciò che siè, ma quanto meglio risulti vicino a ciò che vo-glio che esso rappresenti per me o per quantivedono me rappresentato da esso/essa.In altre parole il destino di Maddalena era se-gnato: dal canile non sarebbe mai più uscita.Sarebbero cambiati negli anni i gestori, sareb-bero cambiati i volontari e i responsabili sani-tari, ma Lei sarebbe rimasta sempre lì.Un insuccesso, così conclude la relazione, u-na delle tante vite inutili spese ad abbaiare alprimo passante per attirare l’attenzione nell’at-tesa di una vita migliore.Tutti i colleghi presenti di simili storie ne avreb-bero avute da raccontare: le migliaia di Mad-dalene che passano e tante volte si fermanonei canili di ogni singolo comune.Ma la storia di Maddalena non finisce qui: lacollega volutamente (presumo molto voluta-mente) vuole portare a conclusione il suo con-tributo di relatore e dimostrare di avere svoltobene il compito assegnatole fino in fondo, nonlasciando niente al caso o all’indefinito e cosìconclude: Maddalena nei suoi dieci anni ab-bondanti di permanenza è costata al pubblico18.000 euro.Una colpa, un errore grave che ci deve far ri-flettere se tutto ciò è giusto, se tutto ciò puòritenersi normale per noi che siamo chiamati afar di conto: i costi/benefici.Maddalena è ancora lì rappresentata, ma lasua immagine ora sintetizza lo sperpero dellerisorse a cui noi non possiamo concedere ul-teriori deroghe. Incapace di fornire una rispo-sta a se stessa prima ancora che alla questio-ne in sé la collega conclude interrogandosi sefosse stato per il suo bene più corretto unagiusta morte che un’intera vita spesa inutil-mente in canile.E quindi prima sottolineando lo spreco di ri-sorse pubbliche e poi ammantando il tutto diuna profonda riflessione etica sciorina l’im-

mancabile confronto con gli altri Paesi conclu-dendo la sua relazione.È giusto spendere tutto ciò? E giusto vivere u-na vita in canile?Gli applausi, qualche breve e soffusa conte-stazione, le domande di rito trascorrono, ma ilsasso -provocatoriamente- è stato lanciato.La cena serale con i colleghi dimostra che Dia-na Levi ha centrato nel segno e ancora il gior-no dopo e il giorno dopo ancora non si puòpiù fingere di ignorare, di non sapere delle no-stre quotidiane Maddalene: dei costi/benefici,del senso di una vita spesa in canile. Tutto ècompromesso, non bastano i relatori succes-sivi, non basta il presidio zooantropologico,non basta la figura del veterinario comporta-mentalista a tirare su gli animi, a dare dignità eun senso alle cose: la platea oramai è spac-cata con gli indecisi sempre più confusi e glialtri in trincea contrapposti.Si può dire di aver assistito ad uno psicodram-ma collettivo dove ognuno motivava, giustifi-cando, correggendo o lamentando il propriostato delle cose nell’ottica del costo/beneficioedulcorato dall’etica che oggi, come il prezze-molo ieri, non guasta mai.A riflettori spenti proviamo a riflettere e a con-frontarci, magari non dico a far chiarezza maa conoscerci tutti un po’ meglio.

LA QUESTIONE COSTI/BENEFICIOgni beneficio prevede un costo. Non lo dicoio ma la legge di mercato su cui si fonda ap-punto il citato rapporto costi/benefici.Bene, se io voglio trarre un risultato devo pre-vedere dei costi che a lungo andare dovrebbearrivare ad apportarmi un beneficio.Ciò significa in prima analisi che io debbo pre-figgermi un obbiettivo da raggiungere (in unlasso di tempo congruo) e quindi definire mo-dalità e metodo di esecuzione, fare un preven-tivo di spesa e valutarne la sostenibilità, defi-nirne il suo raggiungimento e quindi confron-tare il tutto ai vantaggi previsti in origine .Quindi i passaggi in sintesi sono 1) ideazione,progettazione e definizione dell’obbiettivo, 2)descrizione di materiali e metodi di attuazione,3) determinazione di un tempo e impegno perraggiungere l’obbiettivo prefisso 4) quando ein che modo si ritiene che il risultato vengaconsiderato raggiunto, e infine 5) rapporto co-sti/benefici.

Prima domanda che sorge spontanea: è statofatto tutto ciò? Ovvero è stato costruito un ob-biettivo intorno a Maddalena?O piuttosto la si è lasciata languire in canile di-menticando spesso la chiave oltre che il cane?La collega ha parlato di cifre solo in termini dicosto ma non ha illustrato alcun progetto mi-rato e magari poi miseramente fallito -è nell’or-dine delle cose e ci può anche stare- che giu-stificasse la sua riflessione.Lo sguardo dolce, il temperamento mite, il suoessere socievole non sono mai stati compresicome una risorsa ma volutamente -strumen-talmente direi- utilizzati per infierire sull’inutilitàdella sua vita spesa in canile.Maddalena ci fa da specchio: Maddalena ri-flette a tutto tondo la nostra frustrazione co-me conseguenza della nostra incapacità nel-l’aver realizzato un benché minimo straccio diprogettualità che la valorizzasse, che ne des-se un minimo di senso e che restituisse dignitàal nostro ruolo prima ancora che alla sua vita.Allora sì che avremmo capito quanto impe-gno, quante aspettative, quante risorse sonostate impiegate e magari anche quante in-comprensioni, quanta frustrazione raccolta.Ma così non è stato e così non è accettabile:Maddalena risulta solo una vittima, ahimè unadelle tante quotidiane vittime di malasanità, diuna mala gestione, cui gli stessi veterinari ad-detti risultano quanto meno complici passivi.L’eutanasia da opportunità a opportunismo.

LA QUESTIONE ETICAAlla mia domanda se all’interno del servizio sifosse previsto un Comitato Etico preposto al-l’eutanasia la risposta sintetica della collega silimitava a confermare le mie più tetre previsio-ni: a decidere era il collega di turno che avevala professionalità e il potere per decidere almeglio. Ma nel suo volto si leggeva molto dipiù della pur esplicita risposta. Quanto meno strano questo appellarsi all’eti-ca in assenza di un Comitato.Eppure mi hanno insegnato che il massimodell’Etica si coniuga con la sospensione dlgiudizio! Forse qualcosa non torna, forse si stafacendo una grande insalata tra costi, beneficied etica da fornaio (con tutto il rispetto dellacategoria, dei panettieri s’intende). Forse mol-to più semplicemente stiamo entrando in uncampo che ancora non conosciamo bene.

Ragionare per categorie morali (?) è spiazzantein quanto determina un giudizio di valore per o-gni azione, con la conseguenza che, ad esem-pio, anche i medici veterinari si sentono essistessi - prima ancora che gli altri li facciano sen-tire - dei professionisti di serie b, c o zeta a se-conda di come o verso chi ci rapportiamo.Non possiamo imputare a nessuno la nostravisione di vedere il mondo: non ho sentito an-cora da nessun medico per umani dire oggiho visitato due marocchini e un cingalese mapiù semplicemente ho fatto tre visite. Il costo, i presunti diciottomila euro spesi in ol-tre dieci anni per quella bastarda di Maddale-na suscitano indignazione, ma se abbassiamoil valore della vita di Maddalena apriamo leporte a tanti altri confronti: sono giustificabili intermini di costi/benefici il numero di forestaliche per la sola Calabria risultano superiori al-l’intero Stato del Canada?E quali costi/benefici tra i netturbini di Napoli?E sono forse giusti gli oltre duecento euro algiorno che spendiamo come contribuenti perogni carcerato in regime di 41 bis?Quali prospettive future se sono all’ergastolo?Quale è la qualità della loro vita?Quali i costi/benefici?È etico tutto ciò?Perché nell’ottica del costo/beneficio non siprovvede ad una eutanasia d’ufficio (e forsequalcuno ora tra i lettori ci sta giusto pen-sando)? Difficile rispondere, perché c’è un po’ di tuttociò e altro nella storia di Maddalena.Se abbassiamo le nostre difese, se per sem-plificare riducessimo i mondi a categorie, nonne verremmo più fuori.

PROBLEMI DI CATEGORIATanto per restare in casa nostra, è giusto allo-ra equiparare lo stipendio di un veterinario AU-SL a quello del collega medico umano?Abbiamo bisogno di essere definiti SanitàPubblica per poterci sedere come pari mem-bri al tavolo con i colleghi di medicina umana? Perché definire Sanità Animale ci risulta stret-to e dequalificante?Sabrina Giussani con il suo carattere sangui-gno ha espresso chiaramente il concetto: si-gnori: che si parli di gatto, cane o uomo perme non fa differenza.È un problema grosso, il vero problema dellacategoria.Se prima non ci crediamo noi come possiamopretendere che ci credano gli altri? Difficile rispondere e un’intrinseca difficoltà adiscuterne.E chiaro che per crederci non è sufficientevendere fumo, ma essere credibili. E come si fa ad essere credibili facendo affer-mazioni a dir poco avventatamente etiche?Costi/benefici non sono problemi che ci devo-no riguardare o quanto meno non in terminidecisionali. A far quadrare i conti penserannoaltri soggetti preposti in merito, a noi è richie-sto di fare il nostro dovere e per quanto possi-bile nel migliore dei modi. Il nostro deve essere un giudizio sanitario, sevogliamo (e ne siamo in grado) anche di so-stenere un Parere Etico (l’etica esprime parerinon fornisce giudizi!) ma mai di costi/benefici. Le tre giornate sono state lunghe e intense, unnoioso viaggio di ritorno mi attende, faccio peruscire quando un armadio di collega, giaccasenape, marchio Bayer al bavero mi ferma sul-l’uscio: Tu sei Pallante ti riconosco, senti mi faicopiare le risposte? Tu le sai ste cose. Trasal-go. Si deve intuire una espressione infelice sulmio volto. Lui tenta di scusarsi: Sai… sonobuiatra … .Gli detto le lettere a,c,e,a …. Concluso. Sto per andare ma lui no: Sentiscusa ma sai per caso quanti sono gli ECM diquesti giorni? ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 15 | 2008 Incontri e dibattiti Riflessioni 19

Maddalena: questione eticao problema di categoria?A margine della tre giorni AIVEMP: la professione si confronta

Page 20: Professione Veterinaria, Anno 2008, Nr 15

La Giunta Regionale dellaCampania ha approvatocon la delibera n. 1957 i cri-teri per la programmazionee l’organizzazione dei con-trolli ufficiali nel settore

degli alimenti per uso umano. Il documentofornisce alle Autorità Competenti regionali eterritoriali uno strumento operativo per l’or-ganizzazione dei controlli ufficiali. Come pre-supposto dell’esecuzione dei controlli uffi-ciali, ed ai sensi delle normative vigenti, la

delibera stabilisce:• di affidare ai SIAN (Servizi Igiene degli Ali-

menti e della Nutrizione) delle AA.SS.LL. ilcompito di effettuare i controlli ufficiali, se-condo le disposizioni contenute nel pre-sente atto, in tutte le imprese che interven-gono nelle filiere alimentari di prodotti di o-rigine non animale;

• di affidare ai Servizi Veterinari delleAA.SS.LL. il compito di effettuare i controlliufficiali, secondo le disposizioni contenutenel presente atto, in tutte le imprese che in-

tervengono nelle filiere di alimenti “a basedi prodotti di origine animale”;

• che per alimento o prodotto o preparazio-ne alimentare “a base di alimenti di origineanimale”, si intendono gli alimenti di cui alReg. CE 853/04 e quelli che comunquecontengano alimenti di origine animale ol-tre il 10% del loro peso o volume, o quelliin cui un alimento di origine animale sia l’in-grediente caratterizzante del prodotto ali-mentare;

• di affidare ai Settori Assistenza Sanitaria e

Settore Veterinario dell’Area AssistenzaSanitaria l’analisi dei risultati raggiunti conl’utilizzazione dei criteri di organizzazionee programmazione contenuti nel presenteatto.

Gli organi preposti al controllo dovranno ef-fettuare la categorizzazione di tutte le impre-se alimentari operanti nella Regione Campa-nia (produzione, trasformazione, deposito,somministrazione e commercio). È necessa-rio, altresì, in quanto fondamentale e prope-deutico a qualsiasi attività di controllo, che leoperazioni di registrazione e di riconoscimen-to delle imprese del settore alimentare, con laloro catalogazione settoriale, sia completa edaggiornata. Alla luce della complessità dellevalutazioni a farsi, i controlli ufficiali per la ca-tegorizzazione di rischio delle imprese, devo-no essere effettuati obbligatoriamente da diri-genti medici dei SIAN e/o veterinari dei Servi-zi Veterinari i quali opereranno con l’ausilio diTecnici della Prevenzione sugli Ambienti eLuoghi di lavoro e/o di altre figure che percompetenza e professionalità possono inci-dere positivamente sull’efficienza ed efficaciadei controlli stessi. Con la delibera è istituito i-noltre presso l’A.G.C. n. 20 il “Nucleo Regio-nale per i Controlli Ufficiali (Nu.Re.Cu.)” perverificare l’efficacia e l’efficienza dei controllieffettuati dalle autorità competenti territorialisulle imprese alimentari, costituito da perso-nale laureato medico e veterinario dei SettoriVeterinario ed Assistenza Sanitaria e delleAA.SS.LL., particolarmente esperto per e-sperienza e formazione in materia di sicurez-za alimentare, ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 15 | 200820 Info Regioni Norme e progetti

Campania, programmazione e organizzazionedei controlli ufficiali sugli alimenti

Il Veneto è la prima regione italiana adaver recepito la legge quadro in mate-ria di animali d’affezione e di preven-

zione del randagismo lavorando per lacreazione di una rete di canili sanitari edi canili rifugio, per l’informatizzazionedell’anagrafe canina, per la promozionedi campagne di sterilizzazione, per la de-finizione di misure minime di assistenzae di profilassi. Al Centro Marani di Vero-na l’assessore alle Politiche sanitarie haillustrato alle associazioni e ai veterinaridelle aziende sanitarie la pet card ed ipacchetti sanitari minimi garantiti. LaRegione del Veneto sta agendo per la di-minuzione delle entrate nelle strutture diprima accoglienza, per la sensibilizza-zione delle adozioni, per l’aggiornamen-to e la revisione della legge regionale su-gli animali domestici. L’assessorato allePolitiche sanitarie si è impegnato a met-tere in rete comuni, aziende sanitarie,associazioni animaliste, organi di vigi-lanza per implementare l’identificazionedegli animali. Nelle prossime settimanesi valuterà la possibilità di stanziare in-centivi per chi adotta cani di età superio-re ad un anno, a predisporre visite clini-che, profilassi vaccinale, test diagnosticie interventi di profilassi, a stipulare unaconvenzione per l’erogazione biennale dipacchetti di cure. Per ridurre il numero dicani non identificati la Regione del Vene-to continuerà la distribuzione gratuitadei microchip e renderà più salate le mi-sure sanzionatorie per la non iscrizionedella banca dati dell’anagrafe canina.(Fonte: Regione Veneto)

A VERONA LA PET CARD

Page 21: Professione Veterinaria, Anno 2008, Nr 15

laPROFESSIONE VETERINARIA 15 | 2008 Prevenzione e sicurezza Info Regioni 21

Con decreto del Presi-dente della Giunta re-gionale del 2 aprile 2008n. 34 è stata approvatain Umbria la profilassicontro il carbonchio

ematico per l’anno 2008. Considerato che inun gregge del territorio del comune di Trevi sisono verificati casi di carbonchio ematico eche tale infezione costituisce un serio perico-lo per il patrimonio zootecnico e per la salutepubblica, essendo una zoonosi, la giunta re-gionale ha ritenuto necessario predisporre unpiano organico di profilassi vaccinale anticar-bonchiosa a completamento delle norme diPolizia veterinaria. È obbligatoria la vaccina-zione contro il carbonchio ematico dei bovini,ovini, caprini, equini che si spostano per mo-tivi di pascolo nelle località di Paino di Risec-co, Monte Malandino, Monte Brunette, LeCasetta del comune di Trevi e che risiedonostabilmente nel territorio e nelle zone indicate.Le vaccinazioni degli animali che si intendonospostare in queste zone, debbono essere e-seguite almeno 20 giorni prima della parten-za. Le vaccinazioni dovranno essere eseguitedai veterinari dipendenti delle A.S.L. nel cuiterritorio sono ubicati gli allevamenti di appar-tenenza degli animali che insistono nei territo-

ri indicati o che si spostano verso i pascoli in-dicati e all’occorrenza da veterinari libero pro-fessionisti, appositamente autorizzati ai sensidelle vigenti disposizioni sanitarie. I veterinari operatori dovranno rimettere agliUffici dei responsabili del Servizio di sanità a-nimale delle ASL competenti per territorio ilmodello 12, previsto dal vigente regolamentodi Polizia veterinaria, redatto in duplice copia;conseguentemente i responsabili del Serviziodi sanità animale delle ASL trasmetteranno al

Servizio “Programmazione e gestione degliinterventi di emergenza sanitaria,l sanità vete-rinaria e sicurezza alimentare” della Direzioneregionale sanità e servizi sociali un modelloriepilogativo degli interventi effettuati nel pro-prio territorio. L’avvenuto trattamento immu-nizzante anticarbonchioso deve essere anno-tato, rispettivamente, sui modelli 7 e 8 previ-sti dal regolamento di Polizia veterinaria. Il de-creto è pubblicato sul Bollettino Ufficiale dellaRegione Umbria del 16 aprile 2008. ■

Umbria, profilassi contro il carbonchio ematico

La sede nazionale dell’Authority ali-mentare a Foggia? Una follia senzasenso che penalizza i consumatori.

«Portare a Foggia la sede dell’ Authorityalimentare italiana è una decisione a dirpoco priva di ogni buonsenso». Fabio Rai-nieri, leader nazionale dei Cobas del lattee neoeletto parlamentare della Lega Nordin Emilia punta i riflettori su uno degli ulti-mi interventi dell’ex Governo Prodi. «Sitratta - spiega Rainieri - di un’operazioneche rischia di raddoppiare i costi che leimprese e le aziende agricole devono so-stenere. Prima investendo tempo e risor-se per i contatti con Parma, sede dell’au-torità europea, e poi con Foggia. Eccoperché faremo di tutto per avvicinare il piùpossibile a Parma la sede dell’Authority a-limentare nazionale. È un impegno che daneoeletto parlamentare della Lega Nordmi sento di prendere da subito con gli e-lettori». Secondo Rainieri, infatti, i vantaggi deri-vanti dall’avvicinamento delle due struttu-re non sarebbero solo burocratici, maconcreti: «Meno spese per chi produce -spiega - si trasformerebbero in minori co-sti per i consumatori finali. Una ricadutapurtroppo inevitabile, invece, se verrannoconfermate le scelte del centrosinistra edi quei parlamentari di Parma che, dimen-ticandosi della loro città, hanno preferitodare un contentino al ministro De Castroche è di quelle zone. Un modo di fare checome rappresentanti della Padania nonpossiamo permettere». «Non ha alcunsenso quello che scrive Rainieri, - replicail ministro Paolo De Castro - la legge cheha istituito l´Authority a Foggia prevede u-no stanziamento di due milioni e mezzoall´anno per finanziare le attività dell´agen-zia. Non costerebbe assolutamente nien-te in più agli agricoltori, le spese vengonogestite a livello europeo.

POLEMICHESULL’AUTHORITY

A FOGGIA

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“Un vitello è legato allorquando è trattenutoda una legatura, qualunque siano il materialee la lunghezza di tale legatura e le ragioni perle quali l’animale è legato”. La Corte di Giusti-zia delle Comunità Europee ha affrontato unacausa sull’interpretazione del verbo «legare»nell’ambito delle norme minime di protezionedei vitelli (Direttiva 91/629/CEE, come modifi-cata dalla Decisione della Commissione

97/182/CE). La pregiudiziale era stata sollevata da un alle-vatore olandese penalmente accusato di de-tenere i vitelli con modalità incompatibili conle disposizioni europee: “i vitelli non debbonoessere legati, ad eccezione di quelli stabulatiin gruppo che possono essere legati per unperiodo massimo di un’ora al momento dellasomministrazione di latte o succedanei del

gatura di una lunghezza di circa 3 metri, checonsente loro una certa libertà di movimento.

IL PARERE DELLA CORTEDi diverso parere la Corte che, nel fornire unainterpretazione alla condizione di legatura, haosservato che nel determinare il significato delverbo «legare», occorre, in mancanza di unacorrispondente definizione nella direttiva91/629 modificata, fare riferimento al sensogenerale e comunemente ammesso del ter-mine e che, in caso di difformità tra le diverseversioni linguistiche di un testo comunitario,la disposizione di cui è causa deve essere in-tesa in funzione del sistema e della finalità del-la normativa di cui fa parte.

COSA DICE LA LEGGEI locali di stabulazione devono essere costrui-ti in modo da consentire ad ogni vitello di co-ricarsi, giacere, alzarsi ed accudire a se stes-so senza difficoltà. “I vitelli non debbono es-sere legati, ad eccezione di quelli stabulati ingruppo che possono essere legati per un pe-riodo massimo di un’ora al momento dellasomministrazione di latte o succedanei dellatte. Se si utilizzano attacchi, questi non de-vono provocare lesioni al vitello e debbonoessere regolarmente esaminati ed eventual-mente aggiustati in modo da assicurare unaposizione confortevole agli animali. Ogni at-tacco deve essere concepito in modo tale daevitare il rischio di strangolamento o ferimen-to e da consentire ai vitelli di muoversi”. (De-cisione della Commissione 97/182/CE). ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 15 | 200822 Europa Protezione degli animali allevati ★

★★★★★

★★

La Corte UE: vietato legare i vitelliUna disputa linguistica finisce sul banco della Corte di Giustizia Europea. Lingue diverseper esprimere il medesimo principio

In seguito all’allargamento a 27 Stati, ilRegolamento (CE) n. 882/2004 riguar-dante i controlli ufficiali intesi a verifi-

care la conformità alla normativa in ma-teria di mangimi e di alimenti e alle nor-me sulla salute e sul benessere degli a-nimali è stato modificato dal ConsiglioEuropeo Europea per includervi tutti gliStati membri (Regolamento (CE) N.301/2008 del 17 marzo 2008). Il regolamento (CE) n. 882/2004 stabilisceun quadro armonizzato di norme genera-li per l’organizzazione di controlli ufficia-li, organizzazione che ora sono tenuti adimplementare tutti gli Stati dell’UnioneEuropea, applicando la normativa e veri-ficandone il rispetto da parte degli ope-ratori del settore in tutte le fasi della pro-duzione, della trasformazione e della di-stribuzione.

CONTROLLI UFFICIALINELLA UE A 27 STATI

latte. Se si utilizzano attacchi, questi non de-vono provocare lesioni al vitello e debbonoessere regolarmente esaminati ed eventual-mente aggiustati in modo da assicurare unaposizione confortevole agli animali. Ogni at-tacco deve essere concepito in modo tale daevitare il rischio di strangolamento o ferimen-to e da consentire ai vitelli di muoversi”. Di-nanzi al giudice del rinvio l’allevatore avevasostenuto che i vitelli, stabulati individualmen-te in recinti di mt 2,50 x mt 1,20 provvisti ditettoia, erano legati per il collo con una cordadi circa 3 metri di lunghezza e quindi non po-tevano essere considerati «legati», data la le-

Page 23: Professione Veterinaria, Anno 2008, Nr 15

laPROFESSIONE VETERINARIA 15 | 2008 Lingua blu Dalle Associazioni 23

di MINO TOLASI

Pubblico delle grandi occa-sioni a Piacenza il 16 Apri-le. Più di quattrocento ve-terinari gremivano l’aulamagna dell’Università Cat-tolica per seguire relatori

italiani e stranieri di altissimo livello che face-vano il punto sulla Blu Tongue. Dopo i salutie gli auguri portati a nome del Preside dalProf. Bertoni, dal Dott. Delledonne, respon-sabile dei servizi veterinari dell’Asl di Piacen-za, organizzatori, insieme a SIVAR, AIVEMPe Ordine dei Veterinari Piacentini, dell’eventoche ringraziavano per la massiccia parteci-pazione, introduceva i lavori il dott. Cammi,neo presidente SIVAR e ospite, essendo luipiacentino. Giancarlo Belluzzi, chairman pun-tuale e rigoroso, chiamava al microfono il dottFerrarini, Veterinario rappresentante del Mini-stero, il quale ha inquadrato la situazione ita-liana ed ha spiegato che c’è una unità di crisiche sta lavorando alacremente in collabora-zione con tutte le parti interessate per con-trollare la grave situazione creatasi dopo lacomparsa del sierotipo 8 nel nord Italia in se-guito ad importazioni di bovini francesi. Nonè possibile far previsioni sulla durata e sull’e-voluzione delle misure restrittive in atto, c’ècomunque la certezza della implementazionedella vaccinazione con vaccino inattivato ap-pena arriveranno, si prevede verso Maggio,Giugno, le 4.400.000 dosi assegnate all’Ita-lia. Ha spiegato che la procedura di infrazio-

ne che la UE ha aperto nei confronti dell’Ita-lia per le restrizioni applicate unilateralmenteall’importazione di animali francesi non vac-cinati, sta di fatto cadendo alla luce dellenuove ordinanze emesse che regolano la si-tuazione. Il quadro clinico-infettivo della ma-lattia, è stato magistralmente svolto dal drDercksen, veterinario olandese che lavoraper GD ANIMAL HEALTH SERVICE DEVEN-TER sorta di organizzazione per certi versiparagonabile al nostro Zooprofilattico. Ha ri-percorso la storia della comparsa della BTsierotipo 8 in Olanda nell’agosto del 2006. Lacosa è apparsa inspiegabile visto che questosierotipo è caratteristico dell’Africa. Ad ogginon ci si spiega ancora l’esatta provenienzadella malattia. Ha presentato delle bellissimeimmagini di casi clinici da lui visti, ha poi sot-tolineato la sostanziale carenza di conoscen-za della malattia e dei vettori, i culicoidi chenon dovrebbero trovare un ambiente adattoa loro nel nord Europa. I cambiamenti clima-tici: gli inverni caldi e le estati torride hannoevidentemente favorito lo sviluppo degli in-setti vettori. Singolare il fatto che il sintomo“lingua Blu”, che ha dato il nome alla malat-tia, in Europa non si è mai visto. Bisogna ri-pensare come considerare la malattia che daesotica è diventata endemica. Ha esposto imetodi diagnostici, PCR ed ELISA ed ha cal-deggiato la vaccinazione con vaccini inattiva-ti, dovrebbe essere implementata una vacci-nazione di massa obbligatoria effettuata daveterinari, ma questo non incontra l’approva-zione di tutti gli stati membri. Il successo del-

per poter essere movimentati. I certificati ac-compagnatori devono essere compilati inmaniera trasparente e devono dimostrarecon assoluta chiarezza in quale delle situa-zioni che ne permettono lo spostamento l’a-nimale si trova.La strategia proposta dalla UE è la vaccina-zione di massa con vaccino spento, vaccina-zione fatta dai veterinari. Purtroppo sono poii singoli stati a decidere in merito. Il prof. Ca-porale, la cui assenza non è passata inosser-vata, è stato sostituito dal dott.Giovannini,suo assistente, che in una simpatica relazio-ne ha difeso il programma vaccinale fatto nelsud Italia gli scorsi anni, evidenziando comequesto abbia preservato dall’infezione la pia-nura padana che è poi stata infettata da undiverso sierotipo di provenienza francese. Ladott.ssa Bonfanti, lombarda in forze all’Istitu-to Zooprofilattico delle Venezie ha fatto unabellissima ed applauditissima relazione sullasituazione in Veneto. La regione è una forteimportatrice di bovini da ingrasso da tuttaEuropa. La situazione era stata monitorata ele zone a rischio individuate in precedenza.Puntualmente la malattia si è presentata pro-prio in quelle zone che erano state giudicatepiù vulnerabili. I servizi veterinari hanno svol-to e svolgono un eccellente lavoro di monito-raggio e di intervento perfettamente spiegatonelle diapositive della relatrice. Il successodella manifestazione è stato evidenziato oltredal numero dei partecipanti, anche dal fattoche alle 19, dopo oltre quattro ore di lavoro,la sala era ancora affollata. Gli organizzatorihanno motivo di essere più che soddisfattidall’evento. Unico punto debole l’eccessivaaffluenza che ha costretto a rimanere in piediquei colleghi che, pur registrati non sono riu-sciti a trovare una poltrona libera. ■

Blue Tongue: emergenza sanitaria europeaQuattrocento i veterinari presenti al Convegno Nazionale SIVAR organizzato a Piacenza il 16 aprile

la relazione è stato sottolineato dalle nume-rose domande fatte dalla sala. Il Dr Bauer,parassitologo tedesco con vasta esperienzadi campo in Africa ha fatto un escursus sullemalattie trasportate da vettori e dalla diffi-coltà del controllo. Ha sostanzialmente am-messo la scarsa efficacia degli antiparassitarinella lotta a queste malattie ed ha valutato laprotezione degli allevamenti con reti a magliefini. Non si è nascosto la difficoltà di questasoluzione che è stata presa con un certoscetticismo anche dai presenti in sala. Il DrReviriego Gordejo, veterinario spagnolo rap-presentante del DGSANCO ha inquadrato lamalattia dal punto di vista della UE. Ha illu-strato la situazione sanitaria in Europa facen-do vedere sierotipi presenti ed aree interes-sate. Non è una zoonosi, colpisce gli animalicon forme tutto sommato abbastanza lievi,ha quindi più che altro un aspetto economi-co-commerciale importante. Ha detto che lalotta contro i vettori è inutile perché non por-ta a nessun risultato, di particolare pericolo-sità, per il controllo, la trasmissione transpla-centare che sembra ormai dimostrata. C’è u-na crisi dei rapporti tra i vari stati membri chetendono ad adottare misure unilaterali checontrastano con i principi della UE. È difficilefar combaciare i vari attori visti i diversi inte-ressi in gioco. Ha criticato parte dei serviziveterinari dei singoli stati che si sono dimo-strati inaffidabili ed ha mostrato una serie diregole alle quali gli animali devono soddisfare

Page 24: Professione Veterinaria, Anno 2008, Nr 15

La piattaforma per la forma-zione a distanza (FAD) lan-ciata lo scorso 15 aprile daEV Eventi Veterinari segnala chiusura della fase speri-mentale iniziata nel 2005 e

l'avvio a regime di una nuova modalità di ag-giornamento scientifico basata sulla multime-dialità, l'interattività e l'autonomia gestionaledelle attività di apprendimento. Il sistema èbasato sulle caratteristiche didattiche della

formazione a distanza che consente un ap-proccio dinamico e individuale ai contenuti,secondo tempi e modalità di fruizione sceltedall'utente. Due le novità principali: la nuovapiattaforma di streaming video che consentela visione di filmati con qualità televisiva e u-na programmazione di corsi professionali pertutto il 2008 a partire dal corso in due lezioni,di 35 e 26 minuti, I tumori non sono tutti u-guali! di Giorgio Romanelli e Laura Marcona-to. La nuova piattaforma, graficamente rin-

novata, è collegata al sistema EGO, imple-mentato nel 2005 per la gestione di servizi epercorsi di formazione ad elevato contenutomultimediale (audio, video, diapositive, ani-mazioni, lezioni canoniche, casi clinici) già u-tilizzati per erogare in futuro crediti formativiECM, non appena la FAD veterinaria verrà ri-conosciuta dalla Commissione Nazionale perl'Educazione Continua in Medicina in basealla riorganizzazione del sistema ECM stabili-ta dall'Accordo del 1 agosto 2007. I pro-

grammi didattici, ad accesso gratuito o a pa-gamento, sono presentati da esperti ricono-sciuti delle diverse discipline scientifiche inambito veterinario. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 15 | 200824 Dalle Associazioni http://ego.evsrl.it/AreaFAD/

Eventi Veterinari lancia la nuova FAD

Èpossibile mandare l’adesione perpoter presentare casi clinici inte-rattivi (15 minuti di relazione + 10

minuti di discussione) per il secondo in-contro SIVAE 2008 che si terrà dal 27 al28 settembre 2008 preferibilmente ine-renti all’argomento della giornata: OR-TOPEDIA, inviando un abstract di 10 ri-ghe in riferimento al caso clinico e un cvbreve e discorsivo a: [email protected]

SIVAE, AVVISO AI SOCI

Domenica 11 maggio 2008, pressol'Hotel Raffaello di Modena siterrà un incontro di aggiornamen-

to sulle malattie sostenute dalle forme vi-rali FIV, FeLv e Coronavirus, che vedràcome relatore il Prof. Stefano Bo. Per informazioni: 059/346508

11 MAGGIO, INCONTRO AVM

RECRUITMENTRenowned International and prestigiousCompany owing a chain of Veterinary Cli-nics in Asia Pacific is looking for a Veteri-nary Magnetic Resonance Imaging profes-sional with the following Skills and requi-rements:• Mature and self-motivated;• Holder of University degree in Veterinary

Medicine and specialization in Neurolo-gic conditions.

• Proven experience in Diagnosis of SmallAnimal diseases through MRI Imaging

• Excellent communication skills.• Fluent spoken/written English. • Possess valid passport, ready to travel

overseas including Taiwan without re-strictions.

JOB DESCRIPTION- He/she will be responsible for the Appli-

cations of Magnetic resonance Imagingdevices

- He/she will make appropriate diagnosisand report to other Veterinary Doctorsand owner of patients

- He/she will be up to date about the late-st diagnostic procedures in VeterinaryMRI

- He/she will communicate with scientificsociety about results

The successful candidate will work in HongKong, and travel upon requirements toMainland China and other Asia Pacific a-reas. Good career prospects and fringe be-nefits. Salary will be dependant on qualifi-cation and experience.

Interested candidates should e-mail theirresume to Simona Ceriati ([email protected]).

Page 25: Professione Veterinaria, Anno 2008, Nr 15

L’aumento dell’incidenzadell’obesità canina e felinaha spinto un gruppo di au-torevoli esperti a pubblica-re una serie di suggerimen-ti pratici in grado di aiutare

i veterinari che operano sul campo a gestirecon maggior successo questa problematica.“La gestione dell’obesità negli animali dacompagnia - Linee guida del Weight Advi-sory Group per una più efficace gestionepratica” è la prima guida del suo genere di-retta ai medici veterinari ed al loro personaledi sostegno.“Finora i veterinari che si occupano di ani-mali da affezione hanno ricevuto indicazioniparziali riguardo al modo migliore con cuigestire questi casi”, afferma il Prof. Pier Pao-lo Mussa, componente del WAG e Professo-re di Alimentazione animale all’Università de-gli Studi di Torino.“L’obesità è un problema sempre più diffusoe che comporta serie conseguenze per laqualità e l’aspettativa di vita dei nostri ani-mali. È giunto il momento, per la professioneveterinaria, di affrontarla in modo più proatti-

vo e di cercare di prevenire questa sorta divera e propria epidemia”.Le linee guida sono frutto di 12 mesi di in-tenso lavoro e abbracciano tutti gli aspettidella gestione dell’obesità, dalla valutazioneiniziale fino alla prevenzione delle recidive edal mantenimento del peso forma a lungo ter-mine. A giudizio del Prof. Mussa, una dellearee che i veterinari ed il loro personale disupporto trovano più difficili da gestire è ilrapporto con i proprietari degli animali:“Spesso i veterinari trovano difficile sollevarela questione del sovrappeso, poiché moltiproprietari sono restii ad ammettere che ciòrappresenti un problema per il loro animale.L’argomento dell’obesità nel suo complessova affrontato con cautela: la chiave del suc-cesso di tale operazione risiede nell’inqua-drarla come problema di natura medica e fa-re leva sulla nostra competenza di veterinari.In tal modo eviteremo che il proprietario sisenta responsabile o colpevolizzato”.“Le linee guida sottolineano l’importanzadell’illustrare ai proprietari il programma die-tetico e gli impegni che comporta, prima diiniziarlo. In caso contrario, a lungo andare,

gran parte dei tentativi di far perdere peso a-gli animali saranno vanificati”.Una parte del testo si occupa dei prodottifarmaceutici specifici per cani di recentecomparsa sul mercato. Due di tali farmaci sono disponibili dalloscorso anno e ora i veterinari possono di-sporre di ulteriori strumenti per il trattamentodell’obesità.“L’avvento di prodotti come lo Slentrol con-sente al veterinario di offrire un ulteriore aiu-to ai proprietari dei cani soprappeso”, com-menta il Prof. Mussa. “Si tratta però di far-maci ancora relativamente nuovi ed è oppor-tuno fornire ai veterinari consigli su comemeglio integrarli in efficaci programmi per lariduzione ponderale. Non a caso, per accre-scere le possibilità di un successo duraturo,le Linee guida includono raccomandazionisulle migliori modalità di utilizzo”.I suggerimenti sono visualizzabili e scarica-bili gratuitamente da un apposito sito creatoin collaborazione con il Weight AdvisoryGroup. CanineObesity.com mira a sensibi-lizzare i proprietari nei riguardi dei rischi sa-nitari legati all’obesità per i loro cani e funge

inoltre da punto di riferimento online per imedici veterinari. Il sito include pubblicazionie materiali sull’obesità e un test interattivo. Ilsito e le Linee guida sono disponibili in 6 lin-gue (inglese, tedesco, spagnolo, francese, i-taliano e olandese), a conferma del carattereeuropeo del WAG.Le attività del Weight Advisory Group sonopatrocinate da Pfizer Animal Health e copiedelle Linee guida sono disponibili su richie-sta anche presso l’azienda e i suoi rappre-sentanti. ■

Come gestire l’obesitàLe linee guida suggerite dagli esperti

laPROFESSIONE VETERINARIA 15 | 2008 Cani e gatti Dalle Aziende 25▲

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Page 26: Professione Veterinaria, Anno 2008, Nr 15

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La "frazione di accorciamento" è un parametroecocardiografico calcolato che esprime:

La capacità contrattile intrinseca dei sarcomeri

La contrazione ventricolare, espressa come ridu-zione percentuale del diametro del ventricolo sini-stro in sistole rispetto al diametro del ventricolo si-nistro in diastole ed è influenzata da precarico epostcarico

La contrazione ventricolare, espressa come riduzione percentuale deldiametro del ventricolo sinistro in sistole rispetto al diametro del ventri-colo sinistro in diastole e non è influenzata da precarico e postcarico

L’esplorazione rettale è spesso usata dai veterinaricome metodo per l’analisi della fertilità della mandria.Nondimeno questa pratica è inutile se noncombinata con altre importanti attività veterinarienella stalla. Le di gran lunga più importanti sono:

Raccolta dati su alimentazione e produzione

Visita delle vacche per zoppia

Verifica dell’alimentazione e crescita della rimonta

QUIZ 1Risposta corretta: a)

Seminario Monitoraggio dellasalute in allevamento, SIVAR

Verona 2004

QUIZ 2Risposta corretta: b)

Corso di cardiologia, SCIVACsettembre 2004

SOLUZIONI

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