Professione Veterinaria, Anno 2011, Nr 18

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011 SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE Anno 8, numero 18 dal 16 al 22 maggio 2011 Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. soc. cons. a R.L. - Cremona 18 2 LEA Il Ministero della Salute ha pubblicato i risultati sull'erogazione dei Livelli essen- ziali di assistenza. La metodologia di valutazione si basa sull'impiego di spe- cifici indicatori che, per il 2009, hanno dato risultati insufficienti in sei Regioni. Tra gli indicatori i controlli in allevamen- to per tbc bovina, brucellosi, anagrafe ovicaprina e campionamenti secondo il Piano nazionale residui. MEDIAZIONE Anche i medici veterinari possono aspi- rare al ruolo di mediatori riconosciuti. La FNOVI organizza un corso e annuncia la creazione di un organismo di conci- liazione regolarmente iscritto nel regi- stro del Ministero della Giustizia. Dal 20 marzo l'istituto della mediazione è in vi- gore e rappresenta un obbligo per la soluzione di alcune controversie, fra cui quelle riguardanti la responsabilità me- dica. TESSILE Dal Parlamento Europeo nuove regole sull’etichettatura dei prodotti tessili. “Parti non-tessili di origine animale”: sarà la denominazione adottata per in- dicare l'uso di pellicce e pellame nei prodotti tessili. Qualunque utilizzo di materiali derivati da parti animali dovrà essere chiaramente indicato sulle eti- chette. ERBE MEDICINALI I medicinali vegetali tradizionali necessi- tano dal primo maggio scorso di un'au- torizzazione per essere immessi sul mercato. Dal primo maggio è entrata in vigore la Direttiva 2004/24/CE che di- sciplina l'utilizzo, la produzione, e la commercializzazione delle medicine ve- getali tradizionali. CONFPROFESSIONI Confprofessioni scommette sul Mezzo- giorno. La Confederazione italiana libe- re professioni ha inaugurato a Napoli la sede Sud, che sarà il punto di riferimen- to per tutti i liberi professionisti del Me- ridione. All'incontro hanno partecipato il ministro delle Pari Opportunità, Mara Carfagna, il presidente di Confprofes- sioni, Gaetano Stella, e il presidente della delegazione campana, Giuseppe Della Rocca. 8300, SON POCHI? A PAGINA 3 ANTIBIOTICI USO PRUDENTE ANCHE NEI PET A PAGINA 8 A PAGINA 10 A PAGINA 14 A PAGINA 18 A PAGINA 19 CORRISPONDENZA CONFUSA AL MINAMBIENTE DEDUCIBILI I COSTI DI AGGIORNAMENTO NUOVA ORDINANZA SUI CANI VADEMECUM DELLA SICUREZZA SUL LAVORO INDAGINE ANMVI BREVI ORGANO DI INFORMAZIONE DELL ’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI A.N.M.V.I. la PR O FESSI O NE VETERINARIA Il 40% delle famiglie ha un cane o un gatto Aumentano cani e gatti nelle famiglie italiane più numerose e di livello culturale superiore www.anmvioggi.it @nmvi Oggi - L’informazione Veterinaria On Line ENTRO CINQUE ANNI SARANNO 8300 GLI STUDENTI ISCRITTI AL CORSO DI LAUREA IN MEDICINA VETERINARIA che chiuderanno il ci- clo di studi e si presenteranno all’Esame di Stato per l’iscrizione all’Ordine dei Medici Veterinari. Nonostante il numero programmato per l’iscrizione al Corso di Laurea, per l’impegno della FNOVI e dell’ANMVI, sia stato ridotto negli ultimi anni in modo significativo passando dai 1460 ai 1006 del 2010/2011 con un calo del 30%, restano veramente troppi gli studenti che nei prossimi anni arri- veranno alla Laurea. Se gli 8300 attualmente iscritti dovessero chiudere il Cor- so di Laurea nei cinque anni previsti avremmo una media di nuovi Medici Vete- rinari di circa 1660 all’anno, un numero veramente spaventoso. Fra l’altro, non dimentichiamo che l’Esame di Stato, sia pure con qualche miglioramento se- lettivo, resta più o meno una semplice prassi burocratica visto che il 99% dei laureati lo supera al primo tentativo, spesso pochi giorni dopo la Laurea e sen- za alcun svolgimento di tirocinio pratico come avviene per quasi tutte le pro- fessioni ordinistiche. Alcune Facoltà di Medicina Veterinaria, rendendosi conto della situazione veramente insostenibile per gli aspetti occupazionali dei giova- ni Medici Veterinari, hanno già preso decisioni in merito intervenendo sponta- neamente sulla riduzione del numero di iscritti, anche per rientrare nei parame- tri richiesti dalla EAEVE per il riconoscimento europeo, altre, al contrario, sem- brano non capire la situazione di forte e reale crisi del settore veterinario e non si preoccupano assolutamente del problema. Ci dispiace doverlo ribadire an- cora ma la soluzione del problema resta sempre e solo una: la riduzione del numero dei corsi di Laurea in Medicina Veterinaria. I DIPENDENTI SSN DICHIARINO SE FANNO LIBERA PROFESSIONE A distanza di quattro anni e mezzo, il Codice Deontologico del Medico Veterinario viene aggiornato. Le consultazioni, a- perte dalla FNOVI il 16 maggio, si chiuderanno il 29 di questo mese. Il testo rivela significative e apprez- zabili novità. Già la vigente stesura appariva coraggiosamente innova- tiva quando venne adottata, il 17 dicembre 2006, accogliendo le ri- chieste dell’Antitrust. Ancor prima che lo facesse il Trattato di Lisbo- na, la deontologia veterinaria intro- duceva il concetto di animale “senziente” e nel conferire uno sta- tus elevato all’animale innalzava anche la pro- fessione veterinaria ad un maggior grado di considerazione pubbli- ca e di responsabilità. Questo indirizzo si mantiene nella revisio- ne sottoposta al parere della Cate- goria. Al medico veterinario vengo- no attribuite nuove prerogative at- traverso altrettanti nuovi articoli de- dicati alle seguenti situazioni: am- biente di lavoro, tutela dell'ambien- te, adempimenti verso gli organi medico veterinari, previdenza e fi- scalità, comparaggio, acquisizione del consenso informato in forma scritta in alcune circostanze, abuso di professione e coinvolgimento del medico veterinario che vi concorre, eutanasia, giuramento professiona- le, obbligo di farmacovigilanza, ecc. Apprezzabile la norma sul conflitto di interessi che, oltre a ricordare che anche il dipendente pubblico “è soggetto alla potestà disciplina- re dell’Ordine di appartenenza”, stabilisce che “il Medico Veterinario dipendente o convenzionato deve assicurare preventivamente l’as- senza di possibili conflitti d’interes- se e non deve adottare comporta- menti che possano favorire la pro- pria attività libero pro- fessionale ove previ- sta. I predetti profes- sionisti, prima di dare inizio all’attività priva- ta, devono informar- ne i competenti Ordi- ni provinciali”. Impor- tante anche che di- venti deontologico, quindi passibile di re- sponsabilità disciplinare, l’essere in regola con gli obblighi fiscali e previ- denziali. In sostanza, il nuovo Codi- ce Deontologico accoglie principi consolidati dal Code of Conduct della FVE e ampiamente dibattuti dalla Categoria. È positivo quindi che le migliori intenzioni che i medi- ci veterinari si attribuiscono siano scritte nero su bianco e siano as- sunte da tutti come un impegno vin- colante di condotta professionale. Fondo Sanitario A.N.M.V.I. Salute risparmio e famiglie pet owner famiglie italiane 8,4% 28,1% 28,9% 27,3%

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Professione Veterinaria è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore

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011SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 8, numero 18 dal 16 al 22 maggio 2011Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003

(conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB MilanoConcessionaria esclusiva per la pubblicità

E.V. soc. cons. a R.L. - Cremona182

LEA Il Ministero della Salute ha pubblicato irisultati sull'erogazione dei Livelli essen-ziali di assistenza. La metodologia divalutazione si basa sull'impiego di spe-cifici indicatori che, per il 2009, hannodato risultati insufficienti in sei Regioni.Tra gli indicatori i controlli in allevamen-to per tbc bovina, brucellosi, anagrafeovicaprina e campionamenti secondo ilPiano nazionale residui.

MEDIAZIONEAnche i medici veterinari possono aspi-rare al ruolo di mediatori riconosciuti. LaFNOVI organizza un corso e annunciala creazione di un organismo di conci-liazione regolarmente iscritto nel regi-stro del Ministero della Giustizia. Dal 20marzo l'istituto della mediazione è in vi-gore e rappresenta un obbligo per lasoluzione di alcune controversie, fra cuiquelle riguardanti la responsabilità me-dica.

TESSILEDal Parlamento Europeo nuove regolesull’etichettatura dei prodotti tessili.“Parti non-tessili di origine animale”:sarà la denominazione adottata per in-dicare l'uso di pellicce e pellame neiprodotti tessili. Qualunque utilizzo dimateriali derivati da parti animali dovràessere chiaramente indicato sulle eti-chette.

ERBE MEDICINALII medicinali vegetali tradizionali necessi-tano dal primo maggio scorso di un'au-torizzazione per essere immessi sulmercato. Dal primo maggio è entrata invigore la Direttiva 2004/24/CE che di-sciplina l'utilizzo, la produzione, e lacommercializzazione delle medicine ve-getali tradizionali.

CONFPROFESSIONIConfprofessioni scommette sul Mezzo-giorno. La Confederazione italiana libe-re professioni ha inaugurato a Napoli lasede Sud, che sarà il punto di riferimen-to per tutti i liberi professionisti del Me-ridione. All'incontro hanno partecipato ilministro delle Pari Opportunità, MaraCarfagna, il presidente di Confprofes-sioni, Gaetano Stella, e il presidentedella delegazione campana, GiuseppeDella Rocca.

8300, SON POCHI?

A PAGINA 3

ANTIBIOTICI USO PRUDENTEANCHE NEI PET

A PAGINA 8 A PAGINA 10 A PAGINA 14 A PAGINA 18 A PAGINA 19

CORRISPONDENZACONFUSA AL

MINAMBIENTE

DEDUCIBILI I COSTI DI

AGGIORNAMENTO

NUOVA ORDINANZA

SUI CANI

VADEMECUM DELLA SICUREZZA

SUL LAVORO

INDAGINE ANMVI

BREVI

ORGANO DI INFORMAZIONE

DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE

MEDICI VETERINARI ITALIANIA.N.M.V.I.

laPROFESSIONE VETERINARIA

Il 40% dellefamiglie ha uncane o un gattoAumentano cani e gatti nelle famiglieitaliane più numerose e di livello culturalesuperiore

www.anmvioggi.it @nmvi Oggi - L’informazione Veterinaria On Line

ENTRO CINQUE ANNI SARANNO 8300 GLI STUDENTI ISCRITTI ALCORSO DI LAUREA IN MEDICINA VETERINARIA che chiuderanno il ci-clo di studi e si presenteranno all’Esame di Stato per l’iscrizione all’Ordine deiMedici Veterinari. Nonostante il numero programmato per l’iscrizione al Corsodi Laurea, per l’impegno della FNOVI e dell’ANMVI, sia stato ridotto negli ultimianni in modo significativo passando dai 1460 ai 1006 del 2010/2011 con uncalo del 30%, restano veramente troppi gli studenti che nei prossimi anni arri-veranno alla Laurea. Se gli 8300 attualmente iscritti dovessero chiudere il Cor-so di Laurea nei cinque anni previsti avremmo una media di nuovi Medici Vete-rinari di circa 1660 all’anno, un numero veramente spaventoso. Fra l’altro, nondimentichiamo che l’Esame di Stato, sia pure con qualche miglioramento se-lettivo, resta più o meno una semplice prassi burocratica visto che il 99% deilaureati lo supera al primo tentativo, spesso pochi giorni dopo la Laurea e sen-za alcun svolgimento di tirocinio pratico come avviene per quasi tutte le pro-fessioni ordinistiche. Alcune Facoltà di Medicina Veterinaria, rendendosi contodella situazione veramente insostenibile per gli aspetti occupazionali dei giova-ni Medici Veterinari, hanno già preso decisioni in merito intervenendo sponta-neamente sulla riduzione del numero di iscritti, anche per rientrare nei parame-tri richiesti dalla EAEVE per il riconoscimento europeo, altre, al contrario, sem-brano non capire la situazione di forte e reale crisi del settore veterinario e nonsi preoccupano assolutamente del problema. Ci dispiace doverlo ribadire an-cora ma la soluzione del problema resta sempre e solo una: la riduzione delnumero dei corsi di Laurea in Medicina Veterinaria.

I DIPENDENTI SSN DICHIARINO SE FANNO LIBERA PROFESSIONE

A distanza di quattro anni emezzo, il Codice Deontologicodel Medico Veterinario vieneaggiornato. Le consultazioni, a-perte dalla FNOVI il 16 maggio, sichiuderanno il 29 di questo mese. Iltesto rivela significative e apprez-zabili novità. Già la vigente stesuraappariva coraggiosamente innova-tiva quando venne adottata, il 17dicembre 2006, accogliendo le ri-chieste dell’Antitrust. Ancor primache lo facesse il Trattato di Lisbo-na, la deontologia veterinaria intro-duceva il concetto dianimale “senziente” enel conferire uno sta-tus elevato all’animaleinnalzava anche la pro-fessione veterinaria adun maggior grado diconsiderazione pubbli-ca e di responsabilità.Questo indirizzo simantiene nella revisio-ne sottoposta al parere della Cate-goria. Al medico veterinario vengo-no attribuite nuove prerogative at-traverso altrettanti nuovi articoli de-dicati alle seguenti situazioni: am-biente di lavoro, tutela dell'ambien-te, adempimenti verso gli organimedico veterinari, previdenza e fi-scalità, comparaggio, acquisizionedel consenso informato in formascritta in alcune circostanze, abusodi professione e coinvolgimento del

medico veterinario che vi concorre,eutanasia, giuramento professiona-le, obbligo di farmacovigilanza, ecc.Apprezzabile la norma sul conflittodi interessi che, oltre a ricordareche anche il dipendente pubblico“è soggetto alla potestà disciplina-re dell’Ordine di appartenenza”,stabilisce che “il Medico Veterinariodipendente o convenzionato deveassicurare preventivamente l’as-senza di possibili conflitti d’interes-se e non deve adottare comporta-menti che possano favorire la pro-

pria attività libero pro-fessionale ove previ-sta. I predetti profes-sionisti, prima di dareinizio all’attività priva-ta, devono informar-ne i competenti Ordi-ni provinciali”. Impor-tante anche che di-venti deontologico,quindi passibile di re-

sponsabilità disciplinare, l’essere inregola con gli obblighi fiscali e previ-denziali. In sostanza, il nuovo Codi-ce Deontologico accoglie principiconsolidati dal Code of Conductdella FVE e ampiamente dibattutidalla Categoria. È positivo quindiche le migliori intenzioni che i medi-ci veterinari si attribuiscono sianoscritte nero su bianco e siano as-sunte da tutti come un impegno vin-colante di condotta professionale. ■

Fondo Sanitario A.N.M.V.I.

Salute risparmioe

famiglie pet owner

famiglie italiane

8,4%

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di ANTONIO MANFREDI

L’ANMVI, a distanza di quat-tro anni, ha deciso di ripro-porre un’ampia indagine suoproprietari di animali dacompagnia per poter valuta-re con dati aggiornati l’evo-

luzione del settore. La prima indagine del2007 aveva evidenziato aspetti molto interes-santi, forse anche imprevedibili, e riportava idati di un periodo certamente positivo per ilsettore veterinario, quella realizzata ora pro-pone, al contrario, indicazioni derivanti da treanni di crisi generale e possono essere quin-di significative per capire come questo perio-do di difficoltà economica che stiamo attra-versando possa avere influenzato le abitudinidei clienti del veterinario. Vedremo in questo articolo l’analisi di moltidati utili a capire tanti aspetti del settore ve-terinario, aspetti sui quali è importante ragio-nare, ma crediamo che sia giusto iniziare ri-

badendo alcuni punti generali che si eviden-ziano da tutti i dati:• il settore veterinario degli animali da com-

pagnia, nonostante la crisi degli ultimi an-ni, è in continua crescita e le difficoltà, an-che pesanti, che sta incontrando non deri-vano da una riduzione del volume d’affarisettoriale ma esclusivamente da un nume-ro di operatori professionali (circa 15mila)che risulta enorme rispetto alle necessitàdel mercato occupazionale. 6700 struttureveterinarie per animali da compagnia è ve-ramente un numero che non ha alcunagiustificazione settoriale e territoriale.

• il volume d’affari di un ambulatorio veteri-nario è in media troppo basso per giustifi-care il mantenimento o lo sviluppo dellastruttura anche, se non soprattutto, per-ché in Italia, unico paese in Europa, il vete-rinario non può vendere il farmaco veteri-nario o altri prodotti per la salute ed il be-nessere degli animali. Quest’ultima potreb-be essere una soluzione importante più

volte sollecitata dall’ANMVI e di grande in-teresse per gli stessi clienti come vedremoin questa indagine.

• la fiducia dei clienti verso il Medico Veteri-nario continua ad essere elevata ed in cre-scita. Le tariffe praticate possono essereper il cliente un elemento di scelta dellastruttura a cui riferirsi, ma non sono deter-minanti, anzi, vedremo che sono altre lecaratteristiche che i proprietari di animaliricercano nel fare la loro scelta.

L’indagine: “I veterinari e gli animali da com-pagnia in Italia” è stata realizzata per contodell’ANMVI, della SIMV (Società Italiana Me-nagement Veterinario) e dell’Assalco che hacontribuito a questo nostro progetto, dalCentro studi e ricerche dell’ANMVI in colla-borazione con Antonella Cassinari Resear-ch&Consulting, che ha seguito negli anni tut-te le nostre indagini, e Kronos Ricerche dimercato.Per quelli più interessati agli aspetti tecniciaggiungiamo anche che il campione di millefamiglie è stato individuato casualmente fraquelle che ospitano almeno un animale do-mestico diverso da pesci ed invertebrati, equindi rappresenta uno spaccato significati-vo della clientela dei veterinari italiani per ani-mali da compagnia. L’indagine è stata realiz-zata tramite interviste telefoniche effettuate

con sistema CATI (Computer Aided TelphoneInterview) su questionario strutturato, nel pe-riodo 16-24 febbraio 2011.Il margine massimo di variabilità dei dati è: da+/- 0,2 a +/- 3,1% (al 95% di probabilità) peri dati riferiti al campione. Il sondaggio èconforme alle norme contenute nel codice E-SOMAR.

IL CAMPIONEVediamo ora qualche dato riferito al campio-ne. Il 94% delle famiglie che ospita un anima-le da compagnia (esclusi pesci ed invertebra-ti) ha in casa un cane o un gatto. Di queste942 il 68,5% ha almeno un cane, il 47,2% al-meno un gatto, solo cani 49%, solo gatti,30%, solo sia cani che gatti 13,8%, oltre acani e gatti anche altri small pet 7,1%. Evidentemente, nonostante il numero dellapopolazione canina (7milioni) rispetto a quel-lo della felina (7,5 milioni) non sia molto diver-so, anzi quello della felina sia maggiore, unagran parte di gatti vive ancora una condizio-ne di randagismo o semilibertà e non rientraquindi fra gli animali presenti in famiglia, diconseguenza fra questi il cane continua adessere dominante. È importante però vederecome, rispetto all’indagine del 2007, questivalori riferiti all’intero campione si siano mo-dificati anche in modo significativo. Il dato ri-ferito a solo cani ora del 46,2% era del43,9% ed è cresciuto in modo importantementre quello solo gatto era del 28,3% ed èrimasto più o meno stabile. Tenendo contoche anche la percentuale delle famiglie cheospitano solo cani e gatti è passata dal12,5% all’attuale 13,% possiamo certamen-te dire che in questi quattro anni la presenzadi animali da compagnia, soprattutto cane,nelle famiglie italiane è decisamente aumen-tata anche in modo significativo.Se pensiamo che questa evoluzione è avve-nuta durante un periodo di forte crisi econo-

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Più cani e gatti in famigliaDall’ultima indagine sui proprietari di animali da compagnia realizzatadall’ANMVI, in collaborazione con Assalco, si evidenzia una maggior presenzadi animali nelle famiglie italiane

Marco Viotti (Presidente SIMV) e Antonio Manfredi (Direttore ANMVI) alla presenta-zione dell’Indagine “I Veterinari e gli Animali da Compagnia in Italia” a Zoomark In-ternational 2011. "Non bisogna dimenticare - ha dichiarato Marco Viotti, PresidenteSIMV - che il legame con il proprio pet per molti è un legame sociale e i medici vete-rinari, oltre al loro lavoro clinico ricoprono anche il ruolo di osservatori delle umanevicissitudini. Ecco perché questa indagine è un potente strumento di guida per noiattraverso la lettura di questi dati potremo essere più efficaci nel consigliare i nostriclienti in merito alla gestione di un animale da compagnia."

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mica che ha certamente ridotto il potere diacquisto delle famiglie italiane ci sarebbe dachiedersi quali possano essere stati gli a-spetti che hanno inciso su questa crescita.Mi verrebbe da pensare sostanzialmente adue ma credo che possano essercene anchealtri sia pure meno importanti:• La nostra cultura “animalista” è in forte

crescita in tutte le regioni italiane e pressotutti i diversi strati sociali. Questo portaquindi ad una maggior attenzione verso glianimali e più interesse ad una loro presen-za in famiglia.

• Nei momenti di crisi economica si tende arivolgersi maggiormente a rapporti affettivilegati alla famiglia ed alla casa diventandoquindi più disponibili ad ospitare un anima-le. Questo aspetto qualche anno fa erastato rilevato da una indagine inglese neglianni di fortissima crisi economica che ave-va colpito la Gran Bretagna. Dall’indagineera infatti emerso che il settore degli ani-mali da compagnia, e di conseguenzaquello veterinario, continuavano ad esserein crescita pur di fronte ad una generaledifficoltà economica di molte famiglie. Delresto, come abbiamo già detto all’inizio, ilfatto che il settore veterinario italiano inquesti anni abbia continuato a svilupparsinonostante la crisi, dimostrerebbe la cor-rettezza di questa analisi.

PROFILO DEMOGRAFICOÈ interessante ora ragionare sul profilo de-mografico delle famiglie che ospitano animalida compagnia per capire le loro caratteristi-che e quindi quelle dei clienti dei veterinari.

LA STRUTTURA FAMILIARELa famiglia pet owner è composta in media

da 3,1 componenti e quindi è in genere unafamiglia numerosa se confrontata con la me-dia nazionale che indica la famiglia italiana a2,4 componenti. Rispetto ai dati nazionaliquindi abbiamo pochi single con animali(8,4% rispetto al 28,1%), una buona percen-tuale di due componenti, il 28,9% con unacrescita rispetto al 2007 del 5,6%, un 26,5%a tre componenti, un 24,9% a quattro (deci-samente più elevato rispetto al 17,9% nazio-nale) ed un 11,3% a cinque e più compo-nenti che è il doppio del 5,9% nazionale.Con questi dati dovremmo sfatare l’ipotesiche i single siano i più appassionati di ani-mali da compagnia. Anche un’altra teoriamolto diffusa, vedendo i prossimi dati, pos-siamo dire che non ha alcun fondamento: lapresenza di bambini in famiglia porta anchequella di animali da compagnia. Infatti solo il13,3% delle famiglie con animali ha bambinisotto i 13 anni, dato in diminuzione rispettoal 2007 quando era arrivato al 15,9%. Se poiconsideriamo che le famiglie italiane conbambini sotto i 13 anni sono più del 25% èevidente che il 13,3% risultato dalla nostraindagine sia un valore veramente molto bas-so.

LE CARATTERISTICHESOCIO-ANAGRAFICHE

Altri dati che definiscono al meglio le famigliecon animali da compagnia:• per quanto riguarda il genere il 73,3% so-

no donne e questo dato conferma sensa-zioni sempre avute, di conseguenza gliuomini sono al 26,7%, valori decisamentemolto diversi da quelli nazionali che vedo-no la popolazione maschile e femminilepiù o meno al 50%.

• in riferimento al grado di istruzione sonoin netta crescita le famiglie con livelli di i-

struzione più elevata: diploma superiore elaurea anche se il 47,3% resta al di sottodel diploma sia pure con una tendenza alribasso molto elevata, -10,7% rispetto al2007.

• l’età media è di 51 anni e la componentepiù forte va dai 35 ai 74 anni con il 75%.È interessante vedere come oltre i 74 annirispetto al 12% di popolazione corrispon-da solo il 7,5% di famiglie con animaliquando al contrario questa fascia di età èforse quella che potrebbe sentire mag-giormente l’esigenza di un animale dacompagnia. Probabilmente le difficoltà e-conomiche e quelle che possono derivaredalla gestione di un animale ne frenano ladiffusione.

LA CONDIZIONE PROFESSIONALE Per quanto riguarda la condizione professio-nale il 40,5% sono occupati, il 25,5% pen-sionati, il 22,7% casalinghe ed il 10,8% pre-

cari o situazioni simili. È interessante vedereche rispetto al 2007 gli occupati dipendentisono passati dal 25,9 al 30,3% mentre sonoin forte calo le casalinghe passate dal 27,9%al 22,7%.

IL RAPPORTO CON IL MONDO PETLA SCELTA DEL PET

Su mille famiglie quelle che hanno almeno uncane sono 645, il 64,5%, quelle che hannoalmeno un gatto 445, il 44,5%. Queste per-centuali per quanto riguarda i cani sono piùelevate nei piccoli comuni arrivando a circa il70%, mentre per i gatti sono decisamentemaggiori nel Nord Est 52,1%, in Emilia Ro-magna 59,1%, fra i laureati 54,9%, i single54,8% e gli over 65, il 53%. Il gatto è invecemeno presente, anche se in crescita conti-nua, nel Sud e nelle Isole dove non arriva al40%. Tutti questi dati seguono una logicaprecisa: il gatto è più autonomo e richiede

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molto meno per la sua gestione e per que-sto quindi va bene ai laureati, ai single ed a-gli anziani. Per gli stessi motivi è un animalepiù diffuso nelle famiglie del Nord Italia.Le famiglie che hanno dichiarato di avere al-tri animali sono 125 (12,5%). Di queste il46,4% ha volatili, il 37,6% roditori, il 18,4%rettili e anfibi ed il 16% pesci, presenza inconcomitanza con altri animali da compa-gnia altrimenti non sarebbe stato rilevatodalla nostra indagine.

IL NUMERO DI PET CHE VIVONOIN FAMIGLIA

Quanti sono gli animali ospiti in famiglia?Quasi il 60% ha un solo animale, circa il 20%due. È interessante vedere che fra chi ha solo ca-ni il 75,1% ne ha uno soltanto e quindi il24,9% ne ha più di uno mentre parlando digatti questa ultima percentuale arriva al37,7%, più o meno come per chi ha solo altrianimali da compagnia (37,9%).

L’ANZIANITÀ DI RAPPORTOCON I PET

Le famiglie che hanno in casa un animale dacompagnia per quasi il 50% lo o li ospitanoda uno a dieci anni. Il 25,5% da oltre 20. So-no famiglie che in genere hanno sempre avu-to animali da compagnia e spesso più di u-no. La presenza di cani e gatti è molto piùconsolidata in famiglia rispetto a quella di al-tri small pet che si sono diffusi in Italia solonegli ultimi anni. Le presenze più lunghe si e-

videnziano nel Triveneto, tra le donne, nellefasce di età tra i 56-65 anni (39,5%) ed over65 (35,3%) e tra i pensionati (36,9%).

IL CANALE DI INGRESSOIN FAMIGLIA

Come è arrivato in casa l’animale o gli anima-li presenti in famiglia? Questa parte dell’inda-gine è particolarmente interessante perché e-videnzia i diversi canali attraverso i quali gli a-nimali da compagnia arrivano in famiglia. Il43,5% è stato regalato e quindi è difficile suquesto dato saperne di più sulla provenienzadegli animali. Possiamo però ritenere che ab-biano la stessa provenienza degli altri animaliarrivati in famiglia: adottati o acquistati, macertamente con percentuali diverse rispettoa quelle rilevate dall’indagine.Il 40,7% è stato adottato, il 29,4% acquista-to ed infine un 1,5% è nato in casa.Come e dove gli animali sono stati adottati?Il 74% dichiara di averlo trovato vagante, undato sempre molto importante ma in nettadiminuzione rispetto all’indagine del 2007 (-7,4%), il 26,3% è stato preso presso un ca-nile/gattile con una crescita del 7,2% rispet-to all’ultima indagine, ed il 3,9% da associa-zioni, anche questo dato in crescita. Si hal’impressione che l’impegno delle associa-zioni e dei gestori di canili/gattili per svilup-pare il sistema delle adozioni stia dandoqualche risultato positivo.E gli acquisti dove sono avvenuti? Il mercato sidivede sostanzialmente in tre parti uguali: privati33,7%, pet shop 32,3% e allevamenti 31,6%.Rispetto ai dati del 2007 il canale dell’allevamen-to è in calo di un 5%. Certamente la concorren-za del canale di importazione dai paesi dell’estEuropa di cani di razza a prezzi spesso moltobassi incomincia a farsi sentire in modo signifi-cativo sul mercato dell’allevamento italiano. Suquesto tema si potrebbe parlare a lungo ma nonè certamente questa l’occasione. ■

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laPROFESSIONE VETERINARIA 18 | 20118 Osservatorio farmaco Terapie

La Risoluzione del Parlamen-to europeo del 12 maggio2011 chiama in causa la ve-terinaria a tutti i livelli e tuttigli animali, "anche gli ani-mali non destinati alla pro-

duzione di alimenti, come gli animali da com-pagnia" perché, "possono fungere da serba-toi e favorire la diffusione della resistenza an-timicrobica, data la possibilità dell'impiegonon indicato sull'etichetta di farmaci antimi-crobici per uso umano". E dato che non sono "sufficientemente chiariil ruolo che gli animali, gli alimenti di origineanimale e i batteri resistenti presenti negli al-levamenti svolgono nel trasferimento della re-sistenza antimicrobica agli esseri umani", ilParlamento Europeo considera fondamenta-

le la ricerca per "sviluppare buoni metodi diallevamento che consentano di ridurre la pre-scrizione di antimicrobici". Il Parlamento eu-ropeo chiede pertanto che le risorse della ri-cerca nell’ambito della medicina umana e ve-terinaria siano meglio coordinate attraversola creazione di una rete degli istituti di ricercaesistenti. Chiede inoltre che siano compiutericerche sul ruolo degli animali e degli alimen-ti di origine animale, sui sistemi di produzio-ne sostenibile che includano aspetti come larobustezza delle razze, la longevità degli ani-mali, una migliore gestione delle mandrie, u-na tempestiva prevenzione delle malattie, l’e-sercizio e l’accesso a spazi liberi, una minoredensità del bestiame e altre condizioni chegarantiscano il soddisfacimento dei bisognibiologici degli animali, nonché sul ruolo che i

batteri resistenti presenti nella zootecnia han-no nel trasferimento della resistenza antimi-crobica agli esseri umani e sui potenziali pe-ricoli che ne derivano.Per l'Europarlamento "non sembra fattibile u-na zootecnia moderna che escluda comple-tamente l'uso di qualsiasi antimicrobico pertrattamenti veterinari", ma ritiene che unacorretta raccolta ed analisi di dati relativi allavendita di agenti antimicrobici per uso veteri-nario e al successivo uso di tali prodotti neglianimali costituisce un primo passo importan-te. Pertanto il Parlamento Europeo sottolinea"l'esigenza di farsi un'idea precisa di quan-do, dove, come e in quali animali vengano ef-fettivamente utilizzati gli antimicrobici, senzacreare ulteriori oneri finanziari o amministrati-vi a carico degli agricoltori o di altri proprieta-ri di animali". Fa inoltre presente che non ba-sta raccogliere i dati ma è necessario ancheanalizzarli correttamente, mettere in pratica irelativi risultati e adottare le azioni necessariea livello di UE e di Stato membro, ancheprendendo in considerazione le differenze traspecie animali e forme di Zootecnia.

MONITORAGGIO ESORVEGLIANZA

Il Parlamento europeo chiede a tutti gli Statimembri di attuare un monitoraggio e una sor-veglianza regolari e sistematici della resisten-za antimicrobica sia negli animali destinati al-la produzione di alimenti che in quelli dacompagnia, senza creare ulteriori oneri finan-ziari o amministrativi a carico degli agricolto-ri, di altri proprietari di animali o dei veterinari.Ribadisce inoltre la necessità che dati armo-nizzati, tra cui anche le informazioni sui fatto-ri di rischio, siano facilmente accessibili da unsingolo punto d’accesso e sottolinea la ne-

cessità di relazioni annuali da parte degli Sta-ti membri, contenenti dati che consentano unampio confronto a livello europeo.Nell’invitare tutte le parti interessate a rico-noscere la loro responsabilità nel prevenire losviluppo e la diffusione della resistenza anti-microbica, ciascuna nel proprio settore d’at-tività, ad esempio nella medicina veterinariae nell’allevamento di animali, propone che ilmonitoraggio armonizzato della resistenzaantimicrobica in batteri indicatori (come l’E.coli e gli enterococchi) sia stabilito sulla basedi pareri scientifici.

EFFICACIA DEGLI ANTIMICROBICIPer preservare l’efficacia degli antimicrobici,il Parlamento Europeo:- fa presente che l’obiettivo finale è quello

di assicurare che gli antimicrobici riman-gano uno strumento efficace per combat-tere le malattie, sia negli animali che nel-l’uomo, mantenendone nel contempo l’u-so nei limiti dello stretto necessario;

- raccomanda un uso prudente e respon-sabile degli antimicrobici negli animali e u-na migliore informazione dei veterinari edegli agricoltori, al fine di ridurre al minimolo sviluppo di resistenze antimicrobiche;chiede lo scambio delle pratiche migliori,come l’adozione di orientamenti sull’usoprudente degli antimicrobici, quali stru-menti importanti per la lotta contro lo svi-luppo dell’AMR;

- chiede di instaurare buone pratiche dizootecnia che riducano al minimo il rischiodell’AMR;

- sottolinea che queste pratiche devono ri-guardare soprattutto animali giovani rag-gruppati in provenienza da allevatori diver-si, il che aumenta il rischio di malattie tra-smissibili;

- invita gli Stati membri e l’UAV a garantireun controllo migliore dell’attuazione del di-vieto (del 2006) di utilizzare gli antimicro-bici come fattore di crescita;

- invita la Commissione ad adoperarsi perun divieto internazionale dell’utilizzazionedegli antimicrobici come fattore di cresci-ta negli alimenti per animali e a sollevaretale questione nei negoziati bilaterali conpaesi terzi come gli Stati Uniti;

- invita la Commissione a valutare e control-lare l’attuazione e l’applicazione da partedegli Stati membri della pertinente legisla-zione europea sugli antimicrobici;

- chiede alla Commissione di mettere apunto un ampio piano d'azione plurienna-le contro la resistenza antimicrobica nel-l'ambito della strategia dell'UE sulla salutedegli animali; ritiene che un siffatto pianodovrebbe riguardare tutti gli animali con-templati dalla strategia UE sul benesseredegli animali, compresi quelli da compa-gnia, ed evidenzia il nesso logico tra salu-te degli animali e uso degli antimicrobici,come pure la correlazione tra salute deglianimali e salute umana;

- ritiene che questo piano d’azione dovrebbeincludere un’analisi dettagliata dei diversimodi in cui gli antimicrobici sono utilizzaticome profilassi, al fine di risolvere la contro-versia concernente le nozioni di profilatticodi routine e di profilattico accettabile;

- poiché le proteine animali trasformate pro-venienti da non ruminanti comportanoun’intrinseca salute dell’animale e beneficinutrizionali, il che potrebbe contribuire inmodo rilevante a regimi bilanciati per ani-mali monogastrici, incluso il pesce d’alle-vamento, come pure ad un ridotto uso diantimicrobici, chiede alla Commissioneeuropea di abolire le attuali restrizioni, nelrispetto di condizioni che garantiscano unlivello massimo di sicurezza alimentare. ■

Antibioticoresistenza:strategici anche gli animalida compagnia Il Parlamento Europeo approva una risoluzione che chiama in causatutta la veterinaria

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Arriva con un ritardo im-barazzante l'incompren-sibile risposta del Mini-stero dell'Ambiente allarichiesta dell'ANMVI (lu-glio 2010) di modificare i

criteri normativi di composizione della Com-missione Cites e di integrare quest'ultimacon profili veterinari coerenti con la sua mis-sione scientifica. Il 3 maggio, il Vice Capo diGabinetto, Paola Lucarelli, ha firmato unalettera nella quale "non ritiene necessarial'adozione delle modifiche normative propo-ste", allegando pareri tecnici datati, indiriz-zati anche a "rappresentanti del mondocommerciale" con i quali non abbiamo nullada spartire. In buona sostanza, a distanzadi dieci mesi dalla lettera dell'ANMVI, il Mi-

nAmbiente confonde pratiche e destinatarie per giunta ignora la corrispondenza delMinistero della Salute. L'ANMVI - che conti-nua a ritenere necessario un percorso dimodifica normativa relativamente alla com-posizione della Commissione Cites - ha in-vitato il Signor Ministro Stefania Prestigiaco-mo a riordinare le carte e ad aggiornare lacorrispondenza alle intercorse comunicazio-ni del sottosegretario Martini.

UNA NON RISPOSTARisalgono a settembre e ottobre del 2010gli allegati pareri tecnici della Direzione Ge-nerale per la Protezione della Natura e delCapo della Segreteria Tecnica del Ministrodell'Ambiente, dei quali si fa forte il Vice Ca-po di Gabinetto. Vi si leggono informazioniovvie e notorie, che non fanno che esaltarel’assurdità dell’atteggiamento del MinAm-biente. Nei pareri si conferma la naturascientifica della Commissione Cites, che “i-stituita in applicazione della Convenzione diWashington sul commercio internazionale dispecie animali e vegetali in via di estinzione,ha il ruolo, prettamente scientifico, di garan-te della conservazione delle specie, ovveroha il compito di verificare la sostenibilità deiprelievi di specie animali e vegetali effettuatiper fini commerciali”. È proprio per la suavalenza di “autorità scientifica” che l’ANMVIha chiesto una diversa qualificazione dell’at-tuale composizione. Non c’era nemmenobisogno che i pareri ci ricordassero che ildecreto 12 gennaio 1993 non prevedel’ANMVI tra i soggetti che hanno titolo a de-signare un proprio rappresentante nell’at-tuale Commissione. È per questo che ANM-VI ha richiesto una modifica normativa: nonè infatti coerente con la missione della Citesil fatto che suoi componenti siano designati,ad esempio, dall’Associazione Italiana degli

insegnanti di Geografia e non da una asso-ciazione veterinaria.

UN VETERINARIO PER CASOIl Capo della Segreteria Tecnica scrive che“a seguito di una verifica presso la Direzio-ne Generale per la Protezione della Natura,si è accertato che, nell’attuale Commissio-ne, la competenza di un medico veterinarioè assicurata dal prof. Oliviero Olivieri, desi-gnato dall’Unione italiana giardini zoologicied acquari”. Una coincidenza. Fortunata, in-dubbiamente, ma appunto una coinciden-za. L’ANMVI infatti chiede che la Commis-sione sia integrata da profili professionali“coerenti”, vale a dire designati da organiz-zazioni veterinarie di rilevanza nazionale im-pegnate in iniziative di carattere scientifico-culturale nel settore degli animali cosiddetti"esotici". A conferma della casuale presen-za veterinaria, il Direttore Generale per laProtezione della Natura scrive che “le com-petenze medico-veterinarie sono state co-munque presenti nelle Commissioni passa-te, compresa quella recentemente decadu-ta, non già attraverso diretti rappresentantidell’Associazione nazionale di Categoria,ma comunque attraverso figure designateda alcuni degli Enti rappresentanti che era-no appunto medici-veterinari”.

E LA NOTA DEL MINSAL?La corrispondenza del 3 maggio ignora ilMinistero della Salute. Il 12 dicembre del2010, il Sottosegretario Francesca Martinicomunicava all'ANMVI di avere indirizzatouna nota al responsabile del Dicastero del-l'Ambiente, segnalando una "lacuna norma-tiva" e proponendo "una collaborazione piùincisiva in seno alla Commissione Cites" eper inserirvi "tra gli esperti esterni, speciali-sti individuati dalle organizzazioni veterinariedi rilevanza nazionale impegnate in iniziativedi carattere scientifico-culturale nel settoredegli animali appartenenti alle specie selva-tiche". Il Ministero dell’Ambiente deve aver perso lalettera.Il Sottosegretario Martini auspicava anche “u-na significativa opera di sensibilizzazione daparte delle associazioni di categoria e dellastessa Federazione degli Ordini presso il Mi-nistero dell’Ambiente in merito all’indispensa-bile apporto dei Medici veterinari”. Puntual-mente, la FNOVI inviava una lettera a StefaniaPrestigiacomo per individuare il percorso daintraprendere per giungere alla modifica dellacomposizione della Commissione ScientificaCITES. Anche questa lettera si sarà persa tra i faldoniromani… ■

Chi tiene la corrispondenza del Ministro Prestigiacomo?La risposta all’ANMVI sulla Cites è assurda. Al Ministero dell’Ambiente devono riordinare le carte

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di MARCO MELOSIVice Presidente ANMVI

Settore Animali da Compagnia

La rilevazione dell’incidenzadi alcune prestazioni medi-co-veterinarie, riconducibiliad episodi di infortunio neglianimali da compagnia, è unainformazione necessaria ai

fini di una valutazione dello stato di rischioassicurativo. Le compagnie, anche di prima-ria grandezza, che manifestano interesse aproporsi sul mercato delle polizze per le cureveterinarie, richiedono questo dato per esse-re competitive e al tempo stesso offrire pianidi copertura basati su garanzie di rimborsa-bilità. Per questo, l’ANMVI, che da molti an-ni è impegnata nella valutazione di prodottispecifici per animali da compagnia, ha pen-sato di condurre un monitoraggio fra tutti icolleghi per raccogliere dati di orientamento,che pur non avendo finalità statistica, fosse-ro utili alla definizione di prodotti assicurativiin grado di rispondere alle sollecitazioni della

categoria, dei proprietari di animali e dellestesse assicurazioni. Ne sono scaturiti datiinteressanti che ANMVI ha già messo nelladisponibilità di una primaria compagnia assi-curativa che a breve ufficializzerà il lancio diun prodotto mirato al settore.

QUESTIONARIOAll’inizio di marzo l’ANMVI ha quindi avviatouna ricognizione, tramite questionario on li-ne, per la rilevazione della frequenza di alcu-ne prestazioni riconducibili ad episodi diinfortunio negli animali da compagnia. Il que-stionario era rivolto ai medici veterinari. Leprestazioni proposte nel questionario sonostate selezionate da alcuni colleghi che lehanno ritenute le più interessanti da un pun-to di vista assicurativo considerando chequesti dati potessero essere la base per ladefinizione di una polizza che in termini diproposta ai clienti risultasse essere innova-tiva per semplicità di utilizzo, tipo di coper-tura e prezzo estremamente conveniente.Hanno aderito alla consultazione online 482colleghi. Nell’analisi delle risposte non sonostate considerate le schede giunte per fax aseguito della pubblicazione del questionariosu Professione Veterinaria per due ragioni: laconsultazione è stata nel frattempo chiusaavendo presto superato la quota di adesionigiudicata dagli analisti del settore assicurati-vo orientativamente utile (era atteso un mini-mo di 300 compilazioni e si è raggiunto cir-ca il 6% del totale delle strutture veterinarie);inoltre le schede cartacee hanno conferma-to la tendenza espressa dalle compilazionion line. Unico neo è stata la limitata rispostada parte dei colleghi del Sud Italia e delle I-sole. Presentiamo dunque risultati interes-santi, utile base di valutazione per progettiassicurativi che ci auguriamo incontrino il fa-vore e la convenienza dei nostri clienti-pro-prietari. ■

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Incidenza degli infortuni negli animalidomestici. Quale polizza?Le rilevazioni dell’ANMVI sono state presentate ad una primaria compagnia assicurativa

Area geografica % Centro Italia 24,48Isole 4,38Nord Italia 61,60Sud Italia 9,54

Eserciti nella seguente tipologia di struttura%Ambulatorio 72,42Clinica 18,30Ospedale 2,32Pronto Soccorso 2,32Studio 4,64

Eserciti nella seguente zona %area rurale 28,61centro urbano 71,39

AMPUTAZIONE ARTO %1 volta al mese 2,321 volta alla settimana 0,261 volta all’anno 20,361 volta ogni 15 gg 0,261 volta ogni 3 mesi 7,731 volta ogni 6 mesi 21,13mai 11,60meno di una volta all’anno 35,82NESSUNA RISPOSTA 0,52

AMPUTAZIONE CODA TRAUMATICA %1 volta al mese 1,291 volta all’anno 24,481 volta ogni 15 gg 0,771 volta ogni 3 mesi 16,241 volta ogni 6 mesi 27,58mai 8,51meno di una volta all’anno 20,36NESSUNA RISPOSTA 0,77

LUSSAZIONI TRAUMATICHE (esclusolussazione conseguente a displasia dell’ancanel cane)(che necessitano di trattamentochirurgico) %1 volta al mese 9,281 volta alla settimana 0,771 volta all’anno 19,331 volta ogni 15 gg 2,831 volta ogni 3 mesi 24,221 volta ogni 6 mesi 23,20mai 3,61meno di una volta all’anno 16,24NESSUNA RISPOSTA 0,52

FRATTURE SCHELETRICHE (che necessitanodi trattamento chirurgico) %1 volta al mese 22,681 volta alla settimana 8,251 volta all’anno 4,641 volta ogni 15 gg 14,181 volta ogni 3 mesi 30,161 volta ogni 6 mesi 15,46mai 1,80meno di una volta all’anno 1,80NESSUNA RISPOSTA 1,03

ERNIA DEL DISCO (che necessita ditrattamento chirurgico) %1 volta al mese 10,571 volta alla settimana 1,031 volta all’anno 15,981 volta ogni 15 gg 3,091 volta ogni 3 mesi 18,811 volta ogni 6 mesi 23,97mai 8,50meno di una volta all’anno 17,53NESSUNA RISPOSTA 0,52

ENUCLEAZIONE / RIPOSIZIONAMENTOGLOBO OCULARE %1 volta al mese 5,671 volta all’anno 25,261 volta ogni 15 gg 0,521 volta ogni 3 mesi 18,561 volta ogni 6 mesi 20,87mai 6,44meno di una volta all’anno 22,16NESSUNA RISPOSTA 0,52

TORSIONE DELLO STOMACO %1 volta al mese 5,151 volta alla settimana 0,521 volta all’anno 20,621 volta ogni 15 gg 3,351 volta ogni 3 mesi 17,781 volta ogni 6 mesi 25,77mai 8,51meno di una volta all’anno 18,04NESSUNA RISPOSTA 0,26

ROTTURE LEGAMENTOSE (che necessitano di trattamento chirurgico) (Escluso rottura del Leg. Crociato Anteriore nel cane) %1 volta al mese 9,791 volta alla settimana 1,291 volta all’anno 18,301 volta ogni 15 gg 2,831 volta ogni 3 mesi 18,041 volta ogni 6 mesi 19,07mai 8,25meno di una volta all’anno 21,91NESSUNA RISPOSTA 0,52

TAGLIO CESAREO %1 volta al mese 9,281 volta alla settimana 0,521 volta all’anno 12,111 volta ogni 15 gg 4,641 volta ogni 3 mesi 27,061 volta ogni 6 mesi 28,86mai 6,19meno di una volta all’anno 10,31NESSUNA RISPOSTA 1,03

CORPO ESTRANEO GASTRICO OINTESTINALE (che necessita di trattamento chirurgico) %1 volta al mese 13,141 volta alla settimana 1,551 volta all’anno 13,661 volta ogni 15 gg 4,381 volta ogni 3 mesi 27,321 volta ogni 6 mesi 25,77mai 3,61meno di una volta all’anno 10,57

TRAUMI INTERNI ESTERNI DA INCIDENTE AUTOMOBILISTICO %1 volta al mese 27,061 volta alla settimana 11,851 volta all’anno 3,871 volta ogni 15 gg 17,531 volta ogni 3 mesi 22,941 volta ogni 6 mesi 13,14mai 0,52meno di una volta all’anno 3,09

I RISULTATI DEL QUESTIONARIO

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zare sia le disposizioni cautelari sia il siste-ma di prevenzione del rischio di aggressioneda parte di cani basato sulla formazione deiproprietari e detentori di cani”- e vi apporta al-cune modificazioni. Le novità riguardano es-senzialmente le modalità organizzative deipercorsi formativi per i detentori/proprietari e idivieti di mutilazione, aggiornati alla Legge201/2010 di ratifica della Convenzione diStrasburgo per la protezione degli animali dacompagnia. Il testo completo dell’Ordinanza3 marzo 2009, aggiornato alla nuova, è pub-blicato su @nmvi Oggi (per il download ricer-ca la notizia con le parole “cani aggressivi”,“ordinanza”).

IL PATENTINOPer i percorsi formativi facoltativi, finalizzati alrilascio del “patentino”, la collaborazione congli Ordini, le Facoltà e le Associazioni Veteri-narie diventa una eventualità: i percorsi forma-tivi sono infatti “organizzati da parte dei co-muni congiuntamente con le aziende sanita-rie locali”. I Comuni, è scritto nel nuovo testo,“possono” avvalersi della collaborazione deiseguenti soggetti: gli ordini professionali deimedici veterinari, le facoltà di medicina veteri-naria, le associazioni veterinarie e le associa-zioni di protezione degli animali.

IL RESPONSABILE SCIENTIFICOUn’altra novità è che per migliorare il siste-ma di prevenzione a tutela dell’incolumitàpubblica, la nuova Ordinanza introduce la fi-gura del “responsabile scientifico” a “garan-zia della corretta modalità di organizzazionee espletamento dei percorsi formativi” rivoltiai detentori e ai proprietari di cani per miglio-rare la loro capacità di gestione degli animalie ridurre i rischi di aggressione e morsicatu-ra. Il “responsabile scientifico” è individuatodal Comune, sentito il servizio veterinario uf-ficiale, “ tra i medici veterinari esperti in com-portamento animale o appositamente formatidal Centro di referenza nazionale per la for-mazione in sanità pubblica veterinaria isti-tuito presso l’Istituto zooprofilattico speri-mentale della Lombardia e dell’Emilia Roma-gna”.

I CORSI OBBLIGATORII proprietari obbligati alla frequenza, a paga-mento, dei percorsi formativi sono individuatidai Comuni, non più sulla base dei dati in a-nagrafe canina, ma “su indicazione dei serviziveterinari a seguito di episodi di morsicatura,di aggressione o sulla base di criteri di ri-schio”. E sono sempre i servizi veterinari, incaso di rilevazione di rischio elevato a stabilirele misure di prevenzione e la necessità di u-na valutazione comportamentale e di un e-ventuale intervento terapeutico da parte dimedici veterinari esperti in comportamentoanimale.

INTERVENTI CHIRURGICIPer quanto riguarda gli interventi chirurgici,l’Ordinanza 22 marzo 2011 aggiorna i divietialla Legge 201/2010 di ratifica della Conven-zione Europea di Strasburgo: spariscono leeccezioni alla caudotomia per motivi di stan-dard-FCI (Federazione Cinologica Internazio-nale) e tutte le mutilazioni sono disciplinatecome da articolo 10 della Convenzione. Al-tra novità il fatto che anche le esposizioni, ol-tre la vendita e la commercializzazione, sonoespressamente indicate fra le situazioni vie-tate agli animali sottoposti ad interventi chi-rurgici eseguiti in violazione della Convenzio-ne Europea. In base all’articolo 10 (Interventichirurgici) della Convenzione, gli interventi

chirurgici destinati a modificare l’aspetto diun animale da compa gnia, o finalizzati ad al-tri scopi non curativi debbono essere vietati,in particolare: a) il taglio della coda; b) il ta-glio delle orecchie; c) la recisione delle cordevocali; d) l’asportazione delle unghie e deidenti. Lo stesso articolo 10 autorizza solo al-cune eccezioni: a) se un veterinario conside-ra un intervento non curativo necessario siaper ra gioni di medicina veterinaria, sia nel-l’interesse di un determinato animale; b) perimpedire la riproduzione.

IL MINISTROResta ora da chiarire la portata della nota delMinistro Ferruccio Fazio che alcune settima-ne fa dava una serie di “indicazioni tecniche”su come intendere le eccezioni ammesse dal-la Convenzione in fatto di caudotomia. Il Mini-stro, mantenendo fermo il divieto per scopi fi-nalizzati a modificare l’aspetto, indicava la“possibilità di eseguire, in via eccezionale, in-terventi chirurgici non curativi ritenuti neces-sari sia per ragioni di medicina veterinaria sianell’interesse dell’animale, beninteso qualoratali ragioni siano rilevate dal medico veterina-rio che se ne assume la responsabilità”. Lafattispecie in questione è riferibile, in particola-re, all’intervento di caudotomia, “effettuabilesui cani impegnati in talune attività di lavoro,nonché in quelle di natura sportivo-venatoriaspesso espletate in condizioni ambientali par-ticolari, quali in zone di fitta vegetazione che,comportando un elevato impegno motorio, e-spongono notoriamente l’animale al rischio difratture, ferite e lacerazioni della coda, con ri-percussioni sulla salute e sul benessere dellostesso”.Secondo le indicazioni del Ministro, qualo-ra l’intervento di amputazione della codafosse praticato in età adulta a fini terapeuti-ci, “non sarebbe esente da maggiori rischia causa della più intensa invasività e impat-to sul benessere psico-fisico dell’animale”.Pertanto, “nell’interesse dell’animale, il me-dico veterinario potrà effettuare gli interven-ti di caudotomia a scopo preventivo sui ca-ni impiegati nelle citate attività, attenendosialle buone pratiche veterinarie, previa ane-stesia ed entro la prima settimana di vitadell’animale, rilasciando una certificazionedalla quale si evincano le ragioni che han-no, motivato l’intervento stesso”. In seguitoa questo intervento, l’ANMVI ha scritto alMinistro prospettando la necessità di unapprofondimento della materia con la Cate-goria. L’Associazione ravvisa infatti nelle in-dicazioni del Ministro possibili incompatibi-lità con le norme penali sul maltrattamentoanimale, alle quali potrebbero essere espo-sti i medici veterinari se non sorretti da ul-teriori, necessari chiarimenti. ■

Nuova Ordinanza sui caniaggressiviLe novità riguardano principalmente i percorsi formativi e gli interventichirurgici vietati

Vengono istituiti percorsi formativi per i pro-prietari di cani con rilascio di specifica attesta-zione denominata patentino. Detti percorsi so-no organizzati da parte dei comuni congiunta-mente con le aziende sanitarie locali, in colla-borazione con gli ordini professionali dei medi-ci veterinari, le facoltà di medicina veterinaria,le associazioni veterinarie e le associazioni diprotezione degli animali.

Vengono istituiti percorsi formativi per i pro-prietari di cani con rilascio di specifica attesta-zione denominata patentino. Detti percorsi so-no organizzati da parte dei comuni congiunta-mente con le aziende sanitarie locali e a talfine questi possono avvalersi della col-laborazione dei seguenti soggetti: gli or-dini professionali dei medici veterinari, le fa-coltà di medicina veterinaria, le associazioniveterinarie e le associazioni di protezione deglianimali. Il comune, sentito il servizio veterinarioufficiale, individua il responsabile scien-tifico del percorso formativo tra i mediciveterinari esperti in comportamento ani-male o appositamente formati dal Centrodi referenza nazionale per la formazionein sanità pubblica veterinaria istituitopresso l’Istituto zooprofilattico sperimen-tale della Lombardia e dell’Emilia Roma-gna.

I comuni in collaborazione con i servizi veteri-nari, sulla base dell’anagrafe canina regionaledecidono, nell’ambito del loro compito di tute-la dell’incolumità pubblica, quali proprietari dicani hanno l’obbligo di svolgere i percorsi for-mativi. Le spese riguardanti i percorsi formativisono a carico del proprietario del cane.

I comuni, su indicazione dei servizi veteri-nari a seguito di episodi di morsicatura, diaggressione o sulla base di criteri di ri-schio, decidono, nell’ambito del loro compitodi tutela dell’incolumità pubblica, quali proprie-tari di cani hanno l’obbligo di svolgere i percor-si formativi. Le spese riguardanti i percorsi for-mativi sono a carico del proprietario del cane.

I Servizi veterinari, nel caso di rilevazione di ri-schio potenziale elevato, in base alla gravitàdelle eventuali lesioni provocate a persone, a-nimali o cose, stabiliscono le misure di preven-zione e la necessità di un intervento terapeuti-co comportamentale da parte di medici veteri-nari esperti in comportamento animale.

I servizi veterinari, oltre a quanto stabilitodall’art. 1, comma 6 (percorsi formativi obbli-gatori, ndr), in caso di rilevazione di rischioelevato stabiliscono le misure di prevenzionee la necessità di una valutazione compor-tamentale e di un eventuale intervento te-rapeutico da parte di medici veterinari e-sperti in comportamento animale.

PATENTINO

Vecchia Ordinanza: Nuova Ordinanza (in grassetto la modifica):

Sono vietati: (…) d) gli interventi chirurgici destinati a modificarela morfologia di un cane o non finalizzati a sco-pi curativi, con particolare riferimento a: 1) re-cisione delle corde vocali; 2) taglio delle orec-chie; 3) taglio della coda, fatta eccezione per icani appartenenti alle razze canine riconosciu-te alla F.C.I. con caudotomia prevista dallostandard, sino all’emanazione di una legge didivieto generale specifica in materia. Il tagliodella coda, ove consentito, deve essere ese-guito e certificato da un medico veterinario,entro la prima settimana di vita dell’animale.

Sono vietati: (…) «d) gli interventi chirurgici destinati a mo-dificare la morfologia di un cane o non fi-nalizzati a scopi curativi in conformitàall’art. 10 della Convenzione Europea perla protezione degli animali da compa-gnia, ratificata con la legge 4 novembre2010, n. 201.

e) la vendita e la commercializzazione di canisottoposti agli interventi chirurgici di cui alla let-tera d).

e) la vendita, l’esposizione e la commercializ-zazione di cani sottoposti agli interventi chirur-gici di cui alla lettera d).

INTERVENTI CHIRURGICI VIETATI

Vecchia Ordinanza: Nuova Ordinanza (in grassetto la modifica):

Èin vigore dal 13 maggio2011, l’Ordinanza 22 mar-zo 2011 Differimento deltermine di efficacia e mo-dificazioni, dell’ordinanzadel Ministro del lavoro,

della salute e delle politiche sociali 3 marzo2009, concernente la tutela dell’incolumitàpubblica dall’aggressione dei cani. L’Ordinan-za mantiene in vigore per ventiquattro mesi leprevigenti disposizioni - poiché “continua asussistere la necessità di mantenere e raffor-

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Scatta la restituzione del-l'imposta quando lo studioè in locazione e comun-que non è di proprietà. Lohanno stabilito due sen-tenze della Corte di Cas-

sazione depositate il 10 maggio 2011, e conle quali è stato respinto il ricorso dell'ammini-

strazione finanziaria che aveva rifiutato il rim-borso dell'Irap a due medici convenzionatiche, oltre a non possedere un'autonoma or-ganizzazione, avevano affittato lo studio. Co-me sempre avviene dalla maxi udienza del2007 la sezione tributaria del Palazzaccio haaggiunto pochissimo al principio enunciatosull'Irap centinaia di volte e che va a coprire

un evidente vuoto legislativo. Ma spesso inqueste circostanze, la casistica può dare u-na grossa mano al professionista. Saperedunque, che anche la mancata proprietà del-lo studio aiuta il piccolo ad ottenere il rimbor-so diventa importante. La prima parte delledue motivazioni è quasi una fotocopia: "anorma del combinato disposto degli artt. 2,

comma 1, primo periodo, e 3, coma 1, lette-ra c), del d.lgs. 15 dicembre 1997, n. 446, -si legge in sentenza - l'esercizio delle attivitàdi lavoro autonomo di cui all'art. 49, commaprimo, del d.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917,è escluso dall'applicazione dell'imposta sol-tanto qualora sí tratti di attività non autono-mamente organizzata: il requisito della "auto-noma organizzazione", il cui accertamentospetta al giudice di merito ed è insindacabilein sede di legittimità se congruamente moti-vato, ricorre quando il contribuente: a) sia,sotto qualsiasi forma, il responsabile dell'or-ganizzazione, e non sia quindi inserito instrutture organizzative riferibili ad altrui re-sponsabilità ed interesse". E ancora, "gli im-pieghi di beni strumentali eccedenti, secon-do l'id quod plerunque accidit, il minimo indi-spensabile per l'esercizio dell'attività in as-senza di organizzazione, oppure si avvalga inmodo non occasionale di lavoro altrui; costi-tuisce poi onere del contribuente che richie-da il rimborso fornire la prova dell'assenzadelle condizioni anzidette". Le pronunce han-no un interessante comune denominatore. Inentrambi i casi il professionista lavorava in u-no studio in affitto, con mezzi contenuti. In-somma un elemento in più per chiedere ilrimborso. (fonte: cassazione.net) ■

Una truffa al SSNuscire a pranzosenza timbrare

Rischia una condanna per truffa ildipendente pubblico che esce perla pausa pranzo senza timbrare.

Lo ha stabilito la Corte di Cassazione che,con una sentenza del 3 maggio 2011, haconfermato la condanna nei confronti di unsanitario che, oltre ad arrivare in ritardo e an-ticipare l'uscita, andava a pranzo senza tim-brare. Il fatto che i colleghi fossero a cono-scenza dell'abitudine del medico non fungeda scriminante. Rischia una condanna pertruffa e per interruzione di pubblico servizio ildipendente pubblico, in questo caso un me-dico, che esce per la pausa pranzo senzatimbrare il cartellino. Lo ha stabilito la Cortedi cassazione che, con una sentenza del 3maggio 2011, ha confermato la condannanei confronti di un sanitario che, oltre ad arri-vare in ritardo e anticipare l'uscita, andava apranzo senza timbrare. La seconda sezionepenale ha condiviso le motivazioni della Cor-te d'Appello di Trieste. In particolare, i giudicidi merito hanno evidenziato che il mediconon ha provato di aver lavorato oltre l'orariostabilito e per un numero di ore esattamentepari a quelle in cui si e indebitamente assen-tato senza timbrare il cartellino; peraltro, sepure i diretti superiori ed i colleghi del ricor-rente erano a conoscenza del fatto che egliusciva dall'ospedale per la pausa-pranzo,non nascondendo il fatto di non timbrare ilcartellino in uscita e al rientro, non poteva e-scludersi la sussistenza degli artifici e raggiri,oltreché dell'ingiusto profitto con altrui dan-no, tenuto conto che "l'ente pubblico e sper-sonalizzato, che la frode era diretta control'ente pubblico e che il pagamento delle retri-buzioni avveniva in forma automatica, da par-te della direzione amministrativa, con la lettu-ra dei cartellini orari da parte di un elaborato-re". Ne consegue che, correttamente, lamancata timbratura del cartellino è stata rite-nuta un espediente idoneo ad evitare che l'a-zienda ospedaliera, attraverso i sistemi auto-matizzati di calcolo delle retribuzioni, si ac-corgesse delle anomalia e continuasse a pa-gare al medico l'intera retribuzione, come inconcreto avvenuto. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 18 | 201116 Legale / Fiscale Norme e sentenze

Il professionista in affitto non paga l’IRAPBuone notizie dalla Cassazione ai piccoli professionisti che chiedono il rimborso

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Un professionista, contri-buente minimo, come de-ducete spese sostenuteper un corso di aggiorna-mento professionale: al50 o al 100 per cento? La

questione può sembrare opinabile. Vero èche, in ordine alla deduzione dei beni con ri-

ferimento ai quali il Tuir suppone un utilizzopromiscuo (autoveicoli e telefonini), si è affer-mato che anche per i contribuenti minimi (dicui all'articolo 1, commi da 96 a 117, dellalegge 244/2007, Finanziaria 2008) non èconcessa una deducibilità integrale, bensìparziale e forfettizzata al 50 per cento. Altresìvero, però, è che il regime speciale della de-

ducibilità delle spese di rappresentanza siapplica anche ai minimi (si veda la circolare34/E del 13 luglio 2009).Ma, al di là dei due casi citati, si deve ritenereche il costo inerente viene dedotto per l'interoimporto nell'esercizio in cui avviene il paga-mento. Così recita, al riguardo, la circolare 7/Edel 28 gennaio 2008: «Tenendo conto della

particolarità del regime dei minimi che preve-de una modalità semplificata di determinazio-ne del reddito ai sensi del comma 104 si ritie-ne che non possano trovare applicazione lenorme del Tuir che prevedono una specifica li-mitazione nella deducibilità dei costi».Da questa tesi non può che emergere che ladeducibilità deí costi per aggiornamento vie-ne fruita dal professionista minimo al 100%dell'importo pagato. ■

L’obbligo didichiarazionescatta dalpagamento della parcella

Irrilevante per il calcolo del volumed'affari il momento della prestazione. Ilvolume d'affari dal quale scatta per il

professionista l'obbligo della dichiarazione nonscatta da quando inizia l'attività ma da quan-do percepisce la parcella. Lo ha stabilito laCorte di Cassazione con una sentenza del 20aprile 2011. In particolare la sezione tributariaha ricordato che "in tema di I.V.A., il terzocomma dell'art. 6 del d.P.R. 26 ottobre 1972n. 633, disponendo che le prestazioni di servi-zi si considerano effettuate all'atto del paga-mento del corrispettivo, pone una presunzio-ne assoluta di corrispondenza tra la data dellasua percezione e la data di esecuzione dellaprestazione cui il corrispettivo si riferisce, percui, ogni qual volta si debba individuare quan-do una determinata prestazione di servizi èstata effettuata, non rileva accertare la datanella quale storicamente la medesima sia sta-ta eseguita, bensì (salvo il caso di precedenteemissione di fattura) quella di percezione delrelativo corrispettivo". Pertanto, anche al finedi stabilire se sia stato o meno raggiunto dalcontribuente (in questo caso un medico), in undeterminato arco di tempo, un certo volumed'affari da cui derivi l'obbligo di presentazionedella dichiarazione annuale per l'assoggetta-mento ad I.V.A., "il volume d'affari deve esserecalcolato in relazione alla data di pagamentodei corrispettivi e non già a quella di effettivaesecuzione delle prestazioni professionalisvolte". ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 18 | 201118 Legale / Fiscale Norme e sentenze

Non configura una turbativa del di-ritto del professionista la letteradell'amministratore del condomi-

nio con la quale si intima la rimozionedella targa affissa senza autorizzazione.È quanto affermato dalla Suprema corteche, con la sentenza numero 10347dell'11 maggio 2011, ha accolto il ricorsopresentato da una amministratrice dicondominio contro la sentenza della Cor-te d'Appello di Genova che aveva bollatouna lettera da questa scritta per la rimo-zione di una targa di un avvocato cometurbativa del diritto. In particolare la se-conda sezione civile ha sottolineato che"qualora l'amministratore di condominiosi rivolga a uno dei condomini sollecitan-dogli il rispetto delle leggi o del regola-mento vigenti, non è configurabile atto diturbativa del diritto qualora egli abbia a-gito, secondo ragionevole interpretazio-ne, nell'ambito dei poteri-doveri di cui a-gli artt. 1130 e 1133 c.c.".

L’AMMINISTRATORE PUÒ FAR RIMUOVERE

LA TARGA

Interamente deducibili i costidi aggiornamentoLa deducibilità si applica anche ai contribuenti “minimi”

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di CARLO PIZZIRANI

Afar data dal 15 maggio2008 il DLgs 9 aprile 2008n. 81 ha sostituito il DLgs626 che dal 1994 era il te-sto di riferimento perquello che concerneva la

salute e la sicurezza sul lavoro.Il nuovo decreto legislativo, definito Testo Uni-co, apporta una novità importantissima nel fat-to che adesso tutti gli ambienti di lavoro vengo-no coinvolti anche se a diverso titolo, e non e-sistono più situazioni, come invece si verifica-va in regime 626, nelle quali era possibile lavo-rare ignorando completamente le norme e ri-manere nella legalità.Questa grande novità è riportata nel comma 4dell’art. 3 “Campo di applicazione” che dice: ildecreto si applica a tutti i lavoratori e lavoratri-ci, subordinati e autonomi, nonché ai soggettiad essi equiparati…(ricordiamo che in precedenza vigeva la circo-lare ministeriale n. 126 del dicembre 1996, e-splicativa in riferimento agli studi professionali:il decreto legislativo 626/94 si applica agli stu-di professionali associati esclusivamente nelcaso che siano presenti lavoratori subordinati,indipendentemente dal numero degli associa-ti).Sempre nell’art. 3 si legge il comma 11 che li-mita al rispetto degli articoli 21 e 26 i doveri deilavoratori autonomi.Prima di procedere nel chiarire quali siano i do-veri di un medico veterinario titolare o contito-lare di una struttura veterinaria è bene chiarireil concetto di “lavoratore” inteso dalla legisla-zione attualmente vigente in merito alla salutee sicurezza nei luoghi di lavoro.L’art. 2 del DLgs 81/08 definisce lavoratore lapersona che svolge una attività lavorativa perconto di un datore di lavoro indipendentemen-te dal tipo di contratto, con o senza retribuzio-ne, anche al solo fine di apprendere un mestie-re, un’arte o una professione. Per quanto con-cerne il settore veterinario si possono inqua-drare sotto questa prima definizione i dipen-denti veri e propri e i praticanti (laureati o non).Al lavoratore così definito vengono equiparati isoci lavoratori di società che gestiscono lastruttura (ad esempio se l’organizzazione del-l’attività è una srl, i soci dell’srl che prestano laloro opera all’interno della società stessa ven-gono considerati alla stregua di lavoratori). So-

no altresì considerati lavoratori i beneficiari del-le iniziative di tirocini formativi e di orientamen-to promossi da leggi regionali al fine di realiz-zare momenti di alternanza tra studio e lavoroe di agevolare le scelte professionali mediantela conoscenza diretta del mondo del lavoro.Sono infine lavoratori i volontari (ad esempiomembri di associazioni animaliste che potreb-bero frequentare la struttura sanitaria veterina-ria al fine di aiutare nello svolgimento dell’atti-vità anche solo in riferimento agli animali in cu-ra di interesse dell’associazione stessa).Come si intuisce chiaramente non sono consi-derati lavoratori i collaboratori che come tali ef-fettuano prestazioni occasionali nelle strutturequando sia necessaria una consulenza o unaprestazione specialistica.Ai fini della determinazione del numero dei la-voratori dal quale il DLgs 81/08 fa discendereparticolari obblighi si prendono in considera-zione i soli lavoratori dipendenti, quelli a bustapaga, e gli eventuali soci lavoratori.Per spiegare quali siano gli obblighi e chi sia il

destinatario di questi, è necessario identificarele varie tipologie di struttura veterinaria, soprat-tutto come sia organizzato il lavoro e quali sia-no le figure presenti e a quale titolo.1) La forma più semplice ipotizzabile è lo stu-

dio individuale o lo studio professionale as-sociato nel quale opera il solo titolare o i ti-tolari associati tra loro. In questo caso nonesistono obblighi formativi per il medico ve-terinario titolare o per gli associati e non esi-stono obblighi documentali. Si devono co-munque rispettare le prescrizioni dell’art. 21che riporta tre obblighi: a) utilizzare attrezza-tura di lavoro in conformità alle disposizionidel titolo III, titolo che definisce attrezzaturedi lavoro le macchine utilizzate, gli apparec-chi, gli utensili e gli impianti; b) munirsi di di-spositivi di protezione individuale e utilizzarli;c) munirsi di apposita tessera di riconosci-mento corredata di foto e contenente le ge-neralità, qualora le prestazioni vengano ef-fettuate in luoghi di lavoro che non siano ipropri (come quando ci si reca presso una

struttura esterna chiamati per offrire unaprestazione occasionale).

2) Nel caso in cui nell’organizzazione di lavoroipotizzata al punto 1 si decidesse di avva-lersi di uno o più colleghi interpellati occasio-nalmente quando le circostanze lo richieda-no allora si deve rispettare anche quantoprevisto nell’art. 26 che obbliga il titolare averificare l’idoneità tecnico-professionale dellavoratore a cui affida il lavoro e quindi sarànecessario chiedere al collega che collabo-rerà, una autocertificazione di iscrizione al-l’Ordine professionale. Il titolare dovrà inol-tre fornire agli stessi soggetti, una dettaglia-ta informazione sui rischi specifici esistentinell’ambiente di lavoro e sulle misure di pre-venzione e di emergenza adottate in relazio-ne all’attività svolta. Il titolare ed il collabora-tore dovranno così collaborare all’attuazio-ne delle misure di prevenzione e protezionedai rischi inerenti all’attività lavorativa ogget-to della collaborazione. Il titolare dovrà infineelaborare un documento di valutazione deirischi (DVR) che indichi le misure adottate.Nasce così un primo obbligo documentale;il documento di valutazione dei rischi puòcomunque essere sostituito da una autocer-tificazione e questo è valido per attività cheoccupano fino a 10 lavoratori e comunquefino al 30 giugno 2012. Dal 1 luglio 2012sarà infatti obbligatoria la redazione del DVRper tutti e non sarà più accettata l’autocerti-ficazione di avvenuta valutazione dei rischi.Come si vede non è ancora obbligatoria lapartecipazione a corsi di formazione specifi-ci in materia di salute e sicurezza nei luoghi

laPROFESSIONE VETERINARIA 18| 2011 Sicurezza sul lavoro Anmvi Servizi 19

Vademecum della sicurezzaper il medico veterinariolibero professionistaApplicazione del DLGS 81/08

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di lavoro anche se risulterà difficile capirecome si possa elaborare una corretta valu-tazione dei rischi senza essere in possessodi conoscenze attinenti a meno che non cisi affidi a professionalità esterne.

3) Il terzo gruppo di strutture veterinarie com-prende tutte le altre, quelle organizzate insocietà e iscritte alla camera di commercio,oppure quelle dove sono presenti dipen-denti e/o tirocinanti e/o volontari. In questiambienti di lavoro, essendo presenti figuredefinite “lavoratori” viene automaticamenteprevista anche la figura del “datore di lavo-ro” e questi ha l’obbligo di rispettare tutta lalegislazione esistente in materia di salute esicurezza nei luoghi di lavoro e così applica-re nella sua completezza il DLgs 81/08 esuccessivi. Per chiarire ulteriormente si defi-nisce datore di lavoro il soggetto titolare delrapporto di lavoro con il lavoratore o co-munque il soggetto che ha la responsabilitàdell’organizzazione stessa in quanto eserci-ta il potere decisionale e di spesa. Nel casodi omessa individuazione, il datore di lavorocoincide con l’organo di vertice medesimo(questo è molto importante in caso di san-zione amministrativa che vedrà punito il da-tore di lavoro se individuato o individualmen-te tutti gli eventuali titolari se al loro internonon sarà stato scelto e nominato un respon-sabile).

OBBLIGHI DEL MEDICOVETERINARIO/DATORE

DI LAVOROIl medico veterinario titolare dell’attività che perorganizzazione e strutturazione deve osserva-re le prescrizioni del DLgs 81/08 ha diversi ob-blighi e due di questi sono non delegabili: a)deve procedere alla valutazione dei rischi conla conseguente elaborazione del DVR; b) devedesignare il RSPP (responsabile del servizio diprevenzione e protezione).Gli altri obblighi che di seguito elencheremosono, a differenza dei primi due, delegabiliqualora esistano documenti di attribuzione dicompetenze; c) deve essere nominato il medi-co competente per l’effettuazione del serviziodi sorveglianza sanitaria nei casi previsti; d) de-vono essere nominati i responsabili del servizioprevenzione incendi, lotta antincendio e re-sponsabile dell’evacuazione e del servizio diprimo soccorso aziendale; e) ai lavoratori de-vono essere forniti i DPI (dispositivi di protezio-ne individuale); f) deve essere nominato il RLS(rappresentante dei lavoratori per la sicurezza);g) deve essere effettuata la formazione e l’infor-mazione di tutti i lavoratori; h) devono essereadottate le misure necessarie ai fini della pre-venzione incendi e dell’evacuazione dai luoghidi lavoro; i) devono essere rispettati gli obblighiper l’installazione e la manutenzione degli im-pianti per assicurare la sicurezza dei locali uti-lizzati; l) se ci sono lavoratori regolarmente as-sunti e quindi a busta paga deve essere pre-sente all’interno della struttura il registro degliinfortuni.

RLS (RAPPRESENTANTE DEILAVORATORI PER LA SICUREZZA)

Questa persona è eletta o designata per rap-presentare i lavoratori per quanto concerne gliaspetti della salute e della sicurezza durante illavoro. Questo rappresentante è eletto all’in-terno dei lavoratori per attività che occupanofino a 15 lavoratori e comunque è un solo rap-presentante fino a 200 unità lavorative anchenel caso che, eccedendo il numero di 15, ven-ga designato nell’ambito delle rappresentanzesindacali in azienda. Qualora nessun lavorato-re voglia assumersi l’onere di rappresentanzaverrà designato un rappresentante esterno,definito RLST (territoriale) che, eletto dalle as-sociazioni sindacali, rappresenterà più attività

o aziende o ditte produttive che non abbianodesignato il rappresentante al loro interno.

RSPP (RESPONSABILEDEL SERVIZIO DI PREVENZIONE

E PROTEZIONE)Questa figura è un “consulente” del datore dilavoro e collabora nella valutazione dei rischi enella decisione dell’attuazione delle misure daadottare. Non ha mai particolari obblighi e nonè quasi mai assoggettato a sanzioni, ricaden-do tutti gli obblighi sul datore di lavoro. Può es-sere una figura esterna che abbia le capacità ei titoli per assumere questo incarico e può es-sere il datore di lavoro stesso nelle attività chenon superano le 200 unità lavorative. Se il da-tore di lavoro decide di rivestire questo ruoloha la facilitazione di poter ottenere l’attestatospecifico frequentando un corso semplificatodi 16 ore i cui contenuti sono previsti per de-creto ministeriale. Nel caso che l’incarico siaconferito ad una persona esterna e nel casoche sia uno dei titolari ad assumersi questoruolo, sarà necessario che agli atti sia presen-te una lettera di conferimento redatta su cartaintestata e firmata dal datore di lavoro e unalettera di accettazione da parte della personaprescelta.Il RSPP ha l’obbligo di aggiornamento previstodal DLgs 81/08 e da quanto verrà stabilito dal-la Conferenza Stato Regioni e Province Auto-nome. A tutt’oggi si prevede che l’aggiorna-mento debba essere quinquennale.

VALUTAZIONE DEI RISCHIIl datore di lavoro in collaborazione con l’RSPP(o da solo nel caso che la stessa persona rive-sta entrambi i ruoli) deve procedere alla valuta-zione di tutti i rischi che sono presenti nell’am-biente di lavoro soprattutto allo scopo di potercapire quando un rischio diventi un pericolo epertanto necessiti di particolari accorgimenti eatteggiamenti e l’adozione di dispositivi di pro-tezione individuale (DPI).I rischi che devono essere valutati all’interno diun luogo di lavoro dove si eserciti la professio-ne veterinaria e dove si praticano tutte le atti-vità a essa accessorie, sono molteplici e ver-ranno ora di seguito presi in esame:• RISCHIO INFORTUNI - È intuibile chequalsiasi attività si pratichi possano verificarsifenomeni imprevedibili che potrebbero portarea lesioni più o meno gravi a carico dell’operato-re. Gli urti contro spigoli, lo scivolare su un pa-vimento umido, l’autotraumatismo per l’uso di-sattento o scorretto di uno strumento, e nelnostro caso il morso e il graffio da parte di unpaziente sono sicuramente da non trascurare.Per tutte queste evenienze dovremo adottareprocedure idonee ed utilizzare DPI adeguati,come ad esempio far indossare una museruo-la ad un cane o utilizzare degli specifici guantidi cuoio di un adeguato spessore nel caso sidebba trattare un cane o un gatto … poco di-sponibile a collaborare.Al fine di poter portare un primo aiuto all’ope-ratore che ha subito un infortunio è fatto obbli-go che all’interno dell’unità sia presente un re-sponsabile del primo soccorso, cioè una per-sona designata che abbia frequentato un ap-posito corso di 12 ore e che sia stata designa-ta e abbia accettato l’incarico. Può essere ildatore di lavoro stesso, sempre che sia in pos-sesso di un attestato conseguito, o uno qual-siasi dei componenti lo staff. È il DM n.388/03che individua le caratteristiche minime delle at-trezzature di primo soccorso, i requisiti del per-sonale e la formazione. Prevede tra l’altro chesi debba disporre di una cassetta di prontosoccorso con un contenuto ben descritto dalDM stesso e che l’addetto al primo soccorsoaggiorni la sua preparazione con cadenzatriennale.• RISCHIO MOVIMENTAZIONE MANUA-

LE DEI CARICHI - Non è certo questo un ri-schio specifico per la nostra attività se non nelmomento in cui decidiamo di visitare un canedi peso considerevole sul tavolo di visita o nelmomento in cui dobbiamo spostare un cane inanestesia dal tavolo chirurgico o dal radiologi-co. Dobbiamo ricordare che ci sono dei limitimassimi relativamente al peso che può solle-vare un operatore adulto di sesso maschile odi sesso femminile e in ogni caso sarà suffi-ciente cooperare tra più persone oppure deci-dere di eseguire le manualità possibili, a terra.• RISCHIO DA VIDEOTERMINALI - Si in-tende lavoratore da videoterminale quella per-sona che rimane almeno 4 ore giornaliere da-vanti al video e 20 ore nel computo settimana-le. Le ore considerate devono essere di per-manenza continuativa e in questo caso ogni 2ore è obbligatorio disporre di 15 minuti di in-tervallo. Capita sicuramente nella professioneveterinaria di trascorrere del tempo davanti almonitor dell’ecografo, del computer, davanti almonitor del controllo dei parametri vitali duran-te un’anestesia, ma non sono mai attività con-tinuative come potrebbero essere quelle di unoperatore di computer o di un programmato-re. In ogni caso se si dovessero raggiungere osuperare i tempi previsti dalla normativa, saràobbligo del datore di lavoro nominare il medicocompetente che valuterà il rischio e appronteràun piano sanitario nel quale verrà stabilito il ti-po e la frequenza delle visite e delle valutazionimedico/analitiche a cui dovrà essere sottopo-sto il lavoratore. In ogni caso nel momento incui sarà nominato il medico competente si do-vrà verificare un controllo da parte sua almenouna volta l’anno.• RISCHIO INCENDIO - La natura dell’atti-vità svolta. La conformazione dei locali, la faci-lità nel potersi allontanare, la quantità e la na-tura dei materiali stoccati, fanno appartenerele attività veterinarie alla classe di “rischio in-cendio basso” o “A” e per questo sarà suffi-ciente la nomina di un addetto alla prevenzio-ne incendi, lotta antincendio e responsabiledell’evacuazione, addetto che per essere taledovrà essere in possesso di un documentoche attesti la frequenza ad un corso specificodi 4 ore. Questa figura potrà essere uno qual-siasi degli operatori e potrà essere il datore dilavoro stesso nei luoghi di lavoro nei quali sia-no presenti al massimo 5 dipendenti. Al mo-mento attuale non è previsto obbligo di aggior-namento. Sarà necessario un documento dinomina ed un documento di accettazione del-l’incarico. Affinché l’addetto possa espletare lesue funzioni sarà cura, anzi obbligo, del datoredi lavoro l’adozione di presidi idonei alla pre-venzione e lotta antincendio, quindi dovrannoessere presenti estintori portatili in numero e dinatura idonei per l’ambiente di lavoro per ilquale sono previsti (in genere è necessario unestintore per piano se la struttura è su più pia-ni, e almeno uno ogni 30 metri lineari). In ge-nere gli estintori che utilizzano come sostanzaestinguente la polvere chimica sono i più effi-caci contro tutti i tipi di incendio, che il combu-stibile sia un solido, un liquido o un gas, anchese sarebbe consigliabile l’adozione di un estin-tore a CO2 dedicato al quadro elettrico. Nonsono necessari presidi complessi come gli i-dranti o i naspi o sistemi ambientali automatiz-zati come gli sprinkler. Nell’ottica di garantireuna corretta evacuazione in caso di pericolodevono essere presenti nei vari ambienti appo-siti cartelli di colore rosso che indichino chiara-mente l’ubicazione degli estintori, e di coloreverde che segnalino la direzione della via d’e-mergenza necessaria a raggiungere l’uscita.Conviene apporre questa cartellonistica di si-curezza in vicinanza delle lampade di emer-genza in modo da renderli ben visibili anche incaso di interruzione della fornitura elettrica.• RISCHIO FISICO - Per rischio fisico s’in-

tende il rischio derivante da fonti di rumore, daapparecchiature che potrebbero produrre vi-brazioni, da apparecchiature che produconocampi elettromagnetici e da strumenti che pro-ducono radiazioni ottiche artificiali. Nelle strut-ture veterinarie non esistono normalmente si-tuazioni o macchinari che sottopongano gli o-peratori a rumori che eccedano quelli consen-titi (un lavoratore non deve essere sottopostoa un valore superiore a 87 decibel nell’unità ditempo). Per fare un esempio, un compressorebicilindrico da 5 litri produce 64 DBA, le appa-recchiature che producono ossigeno terapeu-tico non superano i 40 DBA. Pertanto non sarànecessaria una valutazione utilizzando un fo-nometro, ma sarà sufficiente una autocertifica-zione nella quale il datore di lavoro certifica lapalese assenza di fonti di rumore che costitui-scano pericolo per gli operatori. La stessa so-luzione può sicuramente essere adottata perle vibrazioni e così anche in questo caso saràsufficiente la redazione di una autocertificazio-ne attestante l’assenza di macchinari o proce-dure che producano vibrazioni trasmissibili aglioperatori. Per quanto riguarda gli strumentiche producono radiazioni ottiche artificialimanca al momento una norma tecnica di rife-rimento e pertanto quando si utilizza un appa-recchio laser saremo obbligati ad applicarequanto è previsto nel manuale d’uso dell’ap-parecchio stesso. Infine in riferimento alle ap-parecchiature per la risonanza magneticamanca al momento attuale una normativa spe-cifica per la medicina veterinaria. Stando allenorme generali attualmente vigenti si potrebbeipotizzare il divieto di utilizzo per il medico ve-terinario visto che un decreto ministeriale im-pone la presenza come responsabile di un me-dico con specializzazione in radiologia e anchele linee guida dell’ISPESL parlano di medicoresponsabile e di tecnico responsabile. Per a-desso, in attesa di una norma specifica per lestrutture veterinarie, la responsabilità di tuttoquanto concerne la risonanza magnetica nonè a carico del datore di lavoro ma del medicoveterinario qualificato come direttore sanitario.• RISCHIO DA RADIAZIONI IONIZZANTI -È forse questo l’unico rischio nei confronti delquale il datore di lavoro è responsabile ma lapresenza del fisico qualificato rende questa re-sponsabilità praticamente nulla. Ogni strutturache utilizza un apparecchio radiologico ha l’ob-bligo di nominare un fisico qualificato che neesegue il controllo periodico con le modalità ela frequenza che esso stesso stabilisce. Il ver-bale/registro delle verifiche periodiche deve farparte della documentazione relativa alla sicu-rezza ed è quindi il fisico qualificato che è re-sponsabile di quanto riportato. Certo, sarà cu-ra del datore di lavoro che tutte le prescrizionie le indicazioni vengano rispettate.• RISCHIO BIOLOGICO - Per il tipo di atti-vità che viene svolta in una struttura veterinariaè indubbio che si possa correre un rischio le-gato alla presenza di agenti biologici che po-trebbero costituire un pericolo per gli operatoriessendo agenti eziologici di malattie trasmissi-bili dall’animale all’uomo. Nella stesura delDLgs 81/08 il legislatore ha però fatto una net-ta differenza tra le attività che fanno “uso” di a-genti biologici pericolosi (e quindi i laboratori dianalisi o di ricerca) e quelle nelle quali pur nonutilizzando deliberatamente agenti biologici,durante l’espletamento delle attività, potrebbe-ro comportare la presenza di agenti biologici(l’allegato XLIV del decreto riporta un elenco e-semplificativo di attività lavorative che possonocomportare la presenza di agenti biologici e trale altre cita al punto 3 “attività nelle quali vi ècontatto con gli animali e/o con prodotti di ori-gine animale” e al punto 5 “attività nei labora-tori clinici, veterinari e diagnostici, esclusi i la-boratori di diagnosi microbiologica”). Questosignifica che l’operatore all’interno di una strut-

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tura veterinaria dovrà osservare le norme di i-giene e di attenzione microbilogica corretta u-tilizzando i dispositivi di protezione individualeadeguati qualora sospetti che l’animale con cuisi trova a interagire possa avere una zoonosi.• RISCHIO CHIMICO - Questo rischio faparte di tutte le attività lavorative o produttive ea maggior ragione si possono correre dei peri-coli durante l’attività nell’ambiente veterinario. Iprodotti per la pulizia e la sanificazione degliambienti, alcuni disinfettanti, i reagenti per leanalisi di laboratorio sia di chimica liquida chesecca, i prodotti utilizzati in radiologia durantelo sviluppo delle pellicole e molte altre situazio-ni sono a rischio chimico. Durante la valutazio-ne del rischio il datore di lavoro dovrà valutarela composizione chimica delle sostanze e le lo-ro proprietà pericolose, il livello, il tipo e la du-rata dell’esposizione, la frequenza di utilizzo, laquantità di utilizzo, la circostanza in cui vieneutilizzata, la possibilità che l’uso corretto dei D-PI riduca considerevolmente il rischio, e, moltoimportante, le informazioni sulla salute comu-nicate dal responsabile dell’immissione sulmercato tramite la relativa “scheda di sicurez-za” predisposta ai sensi dei DLgs 52/97 e65/03. Questa scheda di sicurezza deve ac-compagnare i prodotti al momento dell’acqui-sto se questo avviene in confezioni multiple edirettamente dal fornitore, oppure è rappre-sentata dall’etichetta apposta sul contenitorenel caso che l’acquisto avvenga tramite nego-zio (come nel caso dei prodotti per la pulizia).Questa valutazione potrà portare alla conclu-

sione che il rischio chimico è basso per la si-curezza e irrilevante per la salute dei lavoratorie che le misure sono sufficienti a ridurre il ri-schio; in questo caso si potrà evitare la nomi-na del medico competente e l’attuazione dellasorveglianza sanitaria.• RISCHIO CANCEROGENI E MUTAGENI- Anche per la valutazione di questo rischio,come per il rischio chimico, assume notevoleimportanza la scheda di sicurezza della so-stanza o delle sostanze che andremo a utiliz-zare. Nella scheda viene dettagliatamente ri-portato il livello di pericolosità della sostanza,alla quale vengono attribuiti dei codici alfa nu-merici che ne caratterizzano appunto la peri-colosità; questi codici, detti “frasi di rischio” ri-portano la lettera R seguita da un numero. So-no le sostanze con frasi di rischio R 39 (peri-colo di effetti irreversibili molto gravi), R 40(possibilità di effetti cancerogeni - prove insuffi-cienti), R 45 (può provocare il cancro), R 46(può provocare alterazioni genetiche eredita-rie), R 49 (può provocare il cancro per inalazio-ne), R 61 (può danneggiare i bambini non an-cora nati), R 63 (possibile rischio di danno aibambini non ancora nati), R 64 (possibile ri-schio per i bambini allattati al seno), R 68 (pos-sibilità di effetti irreversibili), che vengono clas-sificate come cancerogene e/o mutagene e ri-chiedono una attenzione particolare da partedel datore di lavoro; questi dovrà sostituirle conaltre sostanze meno pericolose laddove siapossibile, dovrà applicare misure tecniche a-deguate (servizi igienici adeguati, indumenti

protettivi adeguati, DPI adeguati e mantenutiin efficienza, spogliatoi idonei e separati daquelli dove si lasceranno gli abiti civili, imporreil divieto di assumere cibi o bevande, applicarecosmetici, utilizzare pipette a bocca, fumare intutti gli ambienti dove si utilizzano queste so-stanze), dovrà sovrintendere affinché la raccol-ta e l’immagazzinamento ai fini dello smalti-mento degli scarti e dei residui avvenga in con-dizioni di sicurezza, dovrà informare e formarei lavoratori esposti. I lavoratori per i quali la va-lutazione dei rischi ha evidenziato un rischioper la salute dovranno essere sottoposti a sor-veglianza sanitaria.• RISCHIO STRESS LAVORO-CORRELA-TO - Dal 31 dicembre 2010 è scattato l’obbli-go, sempre a carico del datore di lavoro, dellavalutazione del rischio che un lavoratore possasubire stress per circostanze legate direttamen-te al lavoro. È questa una valutazione notevol-mente complessa da eseguire laddove il nume-ro degli operatori sia elevato e dove esiste unastruttura piramidale delle competenze. Sem-brerebbe difficile da collegare all’attività che sisvolge in una struttura veterinaria ma ci sono a-spetti della vita del medico veterinario che nondevono essere trascurati, basterebbe pensarea quante volte siamo chiamati a decidere dellavita di un paziente terminale quando si inizi aconsiderare la possibilità dell’eutanasia.La valutazione del rischio stress lavoro-corre-lato dovrebbe verificarsi o essere aggiornataquando si ipotizzino situazioni di mobbing ostalking nel luogo di lavoro, quando si intuisco-no situazioni di acredine o rivalità tra lavoratori,quando ci si accorge che problemi familiari odomestici arrivano ad interferire con il lavoro,infine dovremmo valutare lo stress qualora cisia eccessiva ripetitività nell’attività che un la-voratore svolge.Sono frasi ricorrenti nelle discussioni tra mediciveterinari l’impossibilità di avere un orario, le fe-rie non godute, il cellulare che squilla ininterrot-tamente… (allo scopo di aiutare in questa va-lutazione, E.BI.PRO., ente bilaterale per gli stu-di professionali, ha pubblicato un manuale“Studi professionali: stress da lavoro correlato- guida informativa” che potrebbe risultaremolto utile a capire come si debba procedere).Dopo aver proceduto alla valutazione dei ri-schi, come già anticipato, dovrà essere pro-dotto un documento, il DVR, che per attivitàproduttive meno complesse può avere una ve-ste semplificata e la valutazione può avveniredividendo il luogo di lavoro in aree omogenee(nel nostro caso si potrebbe procedere alla va-lutazione dei rischi nella radiologia, nelle salevisita, nella chirurgia, nei locali di ricoveroecc.ecc.) senza dover analizzare nel particola-re ogni procedura svolta. La redazione di que-sto documento sarà obbligatoria dal 1 luglio2012.Una domanda che spesso viene rivolta duran-te i corsi per addetto alla prevenzione incendio responsabile del primo soccorso è comepuò questa figura essere sempre presente.Quando il rischio è importante il legislatore nonparla di addetto o responsabile ma parla di“servizio” quindi attività svolta da più incaricati.Immaginiamo il servizio antincendio svolto al-l’interno di un deposito di gas o di combustibililiquidi magari dove operano centinaia di per-sone.Nel nostro caso è chiaro che se rivestiamoquesto incarico in una struttura che opera 24ore su 24 non dobbiamo vivere il resto dellanostra vita all’interno dell’ambulatorio o dellaclinica, ma riveste grande importanza il temadella formazione e dell’informazione di tutti i la-voratori. L’addetto dovrà essere responsabilein prima persona quando è presente, quandoinvece sarà assente potranno agire in sua ve-ce i lavoratori che lui stesso avrà provveduto aformare e a informare su tutte le procedure da

adottare.• REGISTRO INFORTUNI - Questo registrodeve essere presente negli ambienti di lavorodove sono presenti lavoratori a busta paga,quindi regolarmente assunti con contratto dilavoro e a cui è stato assegnato un “numeromatricola”.Questo registro, ad esclusione della regioneLombardia, deve essere vidimato dall’autoritàcompetente, ASL o Sindaco che sia, comequalsiasi altro registro. È un registro che nonha scadenza, sul quale devono essere riportatigli eventi infortunistici dei lvoratori che abbianoalmeno un giorno di assenza dal lavoro oltre aquello in cui si è verificato l’evento. Devono es-sere riportati il numero matricola e le generalitàdell’infortunato, devono essere descritti i fatti,deve essere segnalata la data dell’evento equella di rientro al lavoro.• IMPIANTI - In conclusione, ma non ultimoper importanza, vogliamo trattare l’argomento“impianti” con particolare riferimento all’im-pianto elettrico.Gli impianti devono essere “a norma” anchenegli ambienti di lavoro in cui opera il singolotitolare, nel nostro caso anche un semplicestudio professionale in cui visita un singolo me-dico veterinario (art. 21 del DLgs 81/08).L’importanza che riveste la corretta installazio-ne di un impianto elettrico per la sicurezza de-gli operatori è sotto l’occhio del legislatore daoltre un ventennio e le norme importanti parto-no dalla Legge n. 46 del 1990 la cui entrata invigore fu differita al dicembre 1998 perchétrovò impreparato la maggior parte del mondodel lavoro, legge poi sostituita dalla Legge n.248 nel 2005 che è stata poi integrata dal DMn. 37 del 22/1/2008.Nel frattempo, il 22/10/2001 il DPR n. 462 re-golamentava e semplificava il procedimentoper la denuncia di installazione di dispositivi dimessa a terra degli impianti elettrici.Allo stato attuale della legislazione l’impiantoelettrico installato in un ambiente in cui si svol-ga attività medica, compreso la veterinaria, de-ve avere caratteristiche che si rifanno alle nor-me tecniche di riferimento rappresentate dallaNORMA CEI 64-56; V1 pubblicata nell’aprile2007, deve essere verificato ogni 2 anni dal-l’autorità competente (ASL) o da ditte privateche abbiano avuto il rilascio di un’apposita au-torizzazione regionale, deve essere stato realiz-zato sulle indicazioni di un progetto redatto daun ingegnere iscritto all’albo professionale e iltitolare della ditta realizzatrice deve rilasciare u-na DICO (dichiarazione di conformità) nellaquale sono riportati, oltre al progetto, le carat-teristiche tecniche di tutti i materiali utilizzati e ildocumento di iscrizione alla camera di com-mercio della ditta realizzatrice.La DICO deve essere comunicata alle autoritàcompetenti entro 30 giorni dalla messa in ope-ra dell’impianto.La grande novità che la norma tecnica 64-56V1 ha portato a vantaggio dei veterinari è statal’abolizione dei locali “gruppo 2” cioè quei lo-cali che equiparati alle sale chirurgiche degli o-spedali o delle cliniche per la chirurgia dell’uo-mo richiedevano accorgimenti molto particola-ri e per un certo verso, molto costosi.I locali nei quali si esercita la professione vete-rinaria sono attualmente divisi in locali “gruppo0” e locali “gruppo 1”. I primi sono quelli in cuinon si espletano attività mediche con l’utilizzodi apparecchi elettromedicali, quindi la salad’attesa, il bagno, l’ufficio, ecc., i secondi so-no gli ambulatori, la sala radiologica e la salachirurgica, o comunque tutte quelle stanze nel-le quali si utilizzano apparecchi elettromedicali.Ricordiamo infine che sono impianti sottopostia norme peculiari per la loro realizzazione o aperiodiche verifiche anche l’impianto di condi-zionamento/riscaldamento dell’aria ambientalee l’impianto di distribuzione dei gas medicali.■

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di MAURIZIO ANNONI1, Med VetWALTER BERTAZZOLO1, Med Vet, DECVCP

CLARA PACCHIONI1, Med Vet1Clinica Veterinaria Tibaldi, Milano

Il termine mastocitosi sistemica(MS) indica una forma viscerale,rara nel cane e molto più frequen-te nel gatto, caratterizzata dalcoinvolgimento di midollo osseo,milza, fegato e sangue da parte di

mastociti neoplastici.1,2,6,7 I sintomi che nederivano sono ascrivibili al rilascio dei media-tori chimici in essi contenuti. I cani affetti daMS presentano, alla visita clinica, letargia, a-noressia, vomito e perdita di peso, cui si as-sociano riscontri clinici quali splenomegalia,epatomegalia e pallore delle mucose appa-renti. In questi soggetti l’esame completo delsangue mette di solito in evidenza fenomenidi citopenia con o senza presenza di masto-citi circolanti.2

Nel cane la MS è normalmente il risultato diuna disseminazione sistemica di una formaaggressiva cutanea primaria, sebbene rara-mente possa essere presente in forma di sin-drome indipendente,1-7 come qui di seguitoriportato.

DESCRIZIONE DEL CASOUn cane Maltese, femmina, sterilizzata, di 14anni, veniva riferita per abbattimento, anores-sia, poliuria e feci molli presenti da qualchesettimana. L’esame obbiettivo generale evi-

denziava algia addominale con cifosi, T39.4°C e sensorio depresso. Tutti i linfonodiesplorabili apparivano di piccole dimensioni,nessuna neoformazione a livello cutaneo esottocutaneo era apprezzata alla palpazione.L’esame ematochimico evidenziava mastoci-temia modesta (1-2%) (Fig. 1), mentre un e-same citologico eco-guidato dimostrò un’in-vasione di mastociti mediamente/ben diffe-renziati anche a livello epato-splenico (Fig. 2).Radiograficamente il torace appariva nellanorma. Un aspirato midollare riportava la pre-senza di una discreta percentuale (8-10%) dimastociti mediamente/ben differenziati (Fig.3). Alla luce dei riscontri clinico-patologici siemetteva diagnosi di mastocitosi sistemica,senza la presenza di evidenti mastocitomiprimari in altre sedi. Si iniziava la sommini-strazione di prednisone ed un inibitore tiro-sin-chinasico (masitinib a 12,5 mg/kg/sid peros), con rapido miglioramento delle condizio-ni generali del cane e scomparsa di sintomiquali apatia e vomito. Ad un mese di distan-za dall’inizio della terapia, nonostante il mi-glioramento clinico, l’esame ematochimico dicontrollo evidenziava una marcata anemia edun importante incremento della fosfatasi al-calina. I mastociti circolanti apparivano note-volmente ridotti in quantità (0.2%), e l’esameecografico riscontrava una riduzione volume-trica della milza. I puntati splenici ed epaticivenivano ripetuti, evidenziando minima pre-senza di mastociti, quindi indicando una par-ziale regressione.

A tutt’oggi, dopo 2 mesi dall’inizio della tera-pia con masitinib e prednisone, la mastocito-si continua a mantenersi in fase stazionaria.

CONCLUSIONINegli ultimi anni è stato dimostrato che mu-tazioni del protoncogene c-kit influiscono sul-l’eziopatogenesi dei mastocitomi canini.4 Ri-sultati incoraggianti sono stati pubblicatisull’uso degli inibitori delle chinasi nel tratta-mento dei mastocitomi di II e III grado non o-perabili o recidivanti e non metastatici, conun accertato rallentamento della crescita tu-morale.5,3 A nostra conoscenza però, nonsono presenti in letteratura né pubblicazioniné altri casi clinici riportati di cani trattati conmasitinib in corso di mastocitosi sistemica,così come rarissima è anche la patologia ri-scontrata. La scelta di un protocollo chemio-terapico a base di un inibitore selettivo dellatirosina-chinasi e prednisone, si è rivelataparticolarmente adatta, permettendo una re-missione temporanea della malattia.Il peggioramento dell’anemia durante il trat-tamento potrebbe essere ascrivibile a dannomidollare o ipoplasia midollare conseguenteall’infiltrazione mastocitaria. Alcuni autori ri-portano un’incidenza di anemia emolitica del2,5% in cani in terapia con mastinib5; nel no-stro caso però, l’anemia non era emolitica.L’incremento della fosfatasi alcalina invece, anostro avviso, è riconducibile al trattamentocon corticosteroidi a lungo termine.La stadiazione effettuata non ha permesso di

accertare l’origine della MS. Il dubbio che lapatologia possa essere sorta primariamentea livello midollare piuttosto che splenico odepatico, lascia adito a nuovi approfondimentied analisi.

BIBLIOGRAFIA1. Thamm DH and Vail DM. Mast Cell Tumors. In: With-

row S, MacEwen E. Small Animal Clinical Oncology,4th ed.; 2007: 402-424

2. G Couto: Principali neoplasie del cane e del gatto. In:RW Nelson e CG Couto Medicina interna del cane edel gatto 2nd ed.; 2002: 1081-1084

3. Albanese F e Marconato L. Tumori rotondocellulari. In:Oncologia medica dei piccoli animali; 2005: 208-221

4. Marconato L., Bettini G et al: Clinicopathological featu-res and Outcomes for Dogs with Mast Cell Tumors andBone Marrow Involvement. JVIM 2008; 22: 1001-1007

5. KA Hahn, G Ogilvie et al: Masitinib is Safe and Effecti-ve for the Treatment of Canine Mast Cell Tumors. JVIM2008; 1-9

6. Davies AP, Hyden DW, Klausner JS et al: Noncuta-neous systemic mastocytosis and mast cell leukemiain a dog: case report and literature review, JAAHA 17:361-368, 1981

7. O’Keefe DA, Couto CG, Burke-Schwartz C, et al. Sy-stemic mastocytoris in 16 dogs. JVIM 1987; 1: 75-80

Mastocitosi sistemica in un caneSolitamente è il risultato di una forma aggressiva cutanea primaria

Fig. 4 a, b, c - TC del bacino 90 giorni dal-l’inizio della terapia a seguito di manife-sta paraplegia del treno posteriore. Vie-ne rinvenuta e ricostruita in 3D unaneoformazione di 50x20 mm localizzataventralmente ai corpi vertebrali sacro-coccigei. All’esame istologico risulteràessere compatibile con mastocitoma diII°-III° grado.

Fig. 1

Fig. 2

Fig. 3

Fig. 4a

Fig. 4b

Fig. 4c

Poster presentato in occasione del 65° Congresso Internazionale Multisala SCIVAC(Rimini, 28-30 maggio 2010).

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EVOLUZIONE DEL CASO

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di MARIA GRAZIA MONZEGLIO

Mycobacterium aviumsubsp. paratubercu-losis (Map), diffusonella popolazione bo-vina e ovina italianaed europea, è stato

chiamato in causa quale possibile patogenozoonosico dapprima per il Morbo di Chron epiù recentemente per la sclerosi multipla del-l’uomo. Ad oggi non esistono dati definitivi inproposito, anche se le ipotesi in campo meri-tano attenzione. Spiega Norma Arrigoni (Centro di ReferenzaNazionale per la Paratubercolosi, Istituto Zoo-profilattico Sperimentale della Lombardia e del-l'Emilia Romagna) ad anmvioggi che sono ol-tre vent’anni, dal primo isolamento di Myco-bacterium avium subsp. paratuberculosis(Map) dall’intestino di un paziente con Morbodi Crohn, che il mondo scientifico sta tentandodi dare una risposta al possibile ruolo zoonosi-co di Map. Sembra ormai assodato che ci siauna maggiore probabilità (oltre 7 volte) per i pa-zienti con morbo di Crohn di albergare Map alivello intestinale rispetto ai controlli, ma sul suoruolo nella patogenesi della malattia dell’uomonon c’è a tutt’oggi una risposta univoca. Recentemente, l’ipotesi di un nesso causaletra Map e Sclerosi multipla dell’uomo ha avu-to notevole risalto sulla stampa nazionale, aseguito della pubblicazione sulla rivista scien-tifica PlosOne di un articolo di un gruppo di ri-cercatori, sotto il coordinamento del prof. Se-chi dell’Università di Sassari (“Association ofMycobacterium avium subsp. paratuberculo-sis with multiple sclerosis in Sardinian pa-tients”).Lo studio, relativo a 50 pazienti sardi con scle-rosi multipla, ipotizza che, attraverso un mec-canismo di “mimetismo molecolare”, alcuniantigeni di Map siano in grado di indurre unarisposta auto-immune nei confronti di celluledel sistema nervoso. In particolare, come pos-sibile causa scatenante la reazione autoimmu-ne, è stata descritta la proteina MAP 2964, u-na proteina trans-membrana conservata nellafamiglia delle Mycobacteriaceae, ma non e-sclusiva di Map, come riportato dagli stessiautori dell’articolo.Contemporaneamente viene sottolineato co-me, in analogia a quanto già ipotizzato e pub-

blicato dagli stessi autori per il Diabete mellitotipo 1 e per il morbo di Crohn, alla base dellamalattia ci sia una predisposizione legata aspecifici polimorfismi nei geni che codificanoper alcune proteine del sistema immunitario,che appaiono particolarmente rappresentatinella popolazione sarda.Gli autori riportano la presenza di Map, rileva-ta tramite PCR, nel sangue del 42% dei pa-zienti affetti da sclerosi multipla rispetto al12,5% dei controlli; gli stessi pazienti hannodimostrato la presenza di anticorpi diretti ver-so antigeni di Map nel 32% rispetto al 2% deicontrolli. La scarsa correlazione tra positività ad anticor-pi e alla PCR è stata spiegata dagli autori ipo-tizzando differenti pattern di risposta immuni-taria in differenti fasi progressive dell’infezione,con possibile sviluppo di anergia nelle fasi ter-minali.Pur non potendosi escludere un analogo ruo-lo per altri agenti batterici/virali, né che la pre-senza di Map e anticorpi in circolo possa es-sere legata alla condizione di particolare per-missività del sistema immunitario che soggettigeneticamente predisposti manifestano, leteorie proposte sono interessanti e meritanoun approfondimento, nonché una validazionesu vasta scala.Riguardo la possibile contaminazione della ca-tena alimentare, è indiscutibile che la popola-zione sia potenzialmente esposta al contattocon Map attraverso varie fonti alimentari, co-me il latte, le carni, l’acqua, i vegetali. La po-polazione bovina e ovina del nostro territorio èinfatti ampiamente colpita dall’infezione.Un recente studio epidemiologico, eseguito incollaborazione tra l’Istituto Zooprofilattico del-la Lombardia ed Emilia Romagna e l’IZS delleVenezie, ha stimato che il 70% delle aziendebovine del territorio Lombardo e Veneto risultainfetto, in analogia con i dati di prevalenza del-la maggior parte dei paesi europei. In conclusione si sottolinea che un parere delComitato Scientifico sulla Salute e sul Benes-sere Animale della Comunità Europea (2000),nel sospendere il giudizio sul ruolo di Map nelmorbo di Crohn, auspicava comunque l’ado-zione di interventi volti a ridurre la diffusionedell’infezione nel patrimonio zootecnico: "Indi-pendentemente dal possibile ruolo di Map (nelmorbo di Crohn), l’applicazione di ogni mezzovolto ad eradicare la paratubercolosi dall’alle-vamento animale deve costituire una priorità”.Dati gentilmente forniti da: Dott.ssa Norma Ar-rigoni, Centro di Referenza Nazionale per laParatubercolosi, Istituto Zooprofilattico Speri-mentale della Lombardia e dell'Emilia Roma-gna, Sezione di Piacenza."Association of Mycobacterium avium subsp.paratuberculosis with Multiple Sclerosis in Sar-dinian Patients" Cossu D, Cocco E, Paccagni-ni D, Masala S, Ahmed N, et al. (2011). PLoSONE 6(4): e18482. ■

Un ruolo diMycobacterium aviumsubsp. paratuberculosisnella sclerosi multipladell’uomo?Nuove ipotesi riportano l’attenzione sulla possibile natura zoonosica di Map, già propostaper il Morbo di Chron

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Vent'anni dopo il lanciodell’enrofloxacina (il primofluorochinolone veterina-rio), è stata presentata inGermania la pradofloxaci-na, fluorochinolone di next

generation che rappresenta la più importanteinnovazione delle ultime due decadi in questaclasse di antibiotici. La molecola è stata pre-sentata nel corso di una conferenza stampa in-ternazionale indetta da Bayer Animal Health loscorso 6 maggio a Dusseldorf.Il nuovo antibiotico possiede lo spettro d'azio-ne più ampio nella classe dei fluorochinoloni esi è dimostrato clinicamente più efficace e mi-crobiologicamente superiore ai principali far-maci di questa classe, oltre ad essere sicuro eben tollerato nel cane e nel gatto. Inoltre, ha di-mostrato il maggiore potenziale di riduzionedello sviluppo di resistenza nei principali pato-geni batterici veterinari. Sintetizzata per la prima volta a metà degli an-ni ’90, la pradofloxacina, ha spiegato Joy Ol-sen (Veterinary Services Manager, BayerHealthCare; Germania), è stata sottoposta aiprimi studi clinici nel cane e nel gatto in Europaa partire dal 2001.La necessità di un nuovo antibiotico veterina-rio, ha detto Ralf Mueller (DipACVD, FACVSc,DipECVD, Università di Monaco, Germania) e-ra fortemente sentita da tempo, a causa delcrescente problema dell'antibioticoresistenzae, nel contempo, dell’aumentata necessità ditrattare le infezioni difficili. Era necessario unnuovo farmaco che combinasse efficacia, tolle-rabilità, compliance e resistenza.Peter Silley (Professore di microbiologia appli-cata, Università di Bradford, UK) ha spiegato ilmeccanismo d'azione della pradofloxacina.Questo innovativo fluorochinolone ha uno spet-tro d'azione che include quasi tutti i batteriGram -, molti Gram +, micoplasmi e anaerobi.Rispetto ai precedenti fluorochinoloni di prima,seconda e terza generazione, è quindi aumen-tato soprattutto lo spettro verso i Gram + e ver-so i patogeni anaerobi. Questi risultati sono do-vuti al duplice target molecolare del farmacoche agisce contemporaneamente su due enzi-mi essenziali per la replicazione e la sopravvi-venza dei batteri: la DNA girasi e la topoisomea-si IV. La pradofloxacina ha dunque un’elevataattività relativa e intrinseca (MIC media inferioreagli altri fluorochinoloni), l'uccisione batterica èrapida ed estesa, lo spettro d'azione è aumen-tato verso i Gram +, Gram - e l'attività verso ipatogeni anaerobi è significativa.Parlando di riduzione dell'antibioticoresistenza,problema in costante crescita in medicina ve-terinaria e umana, Joseph Blondeau (Professo-re di microbiologia clinica, Royal University Ho-spital, Saskatchewan, Canada) ha introdotto il

recente concetto di MPC o minima concentra-zione che previene la selezione di mutanti. Tra-dizionalmente, l'efficacia di un antibiotico vienegiudicata mediante la concentrazione minima i-nibente (MIC), metodica tuttora valida ma chenon riflette le dimensioni della popolazione allequali i batteri avranno la probabilità statistica disviluppare spontaneamente ceppi resistenti. Inaltre parole, i batteri uccisi nei test MIC sonoquelli più sensibili al trattamento e trattare le in-fezioni ai livelli MIC può aumentare il rischio disviluppo di resistenza attraverso la selezione dimutanti resistenti. La MPC descrive invece la capacità di un far-maco di inibire la crescita di popolazioni batte-riche più ampie (1010 cellule), riferibili quindi ainfezioni gravi e in cui ci si può aspettare chesiano presenti mutanti resistenti. La MPC mi-sura quindi la concentrazione di farmaco ne-cessaria per uccidere i mutanti meno sensibiliin una popolazione batterica. La pradofloxaci-na ha il potenziale unico di ridurre lo sviluppodi resistenza, come dimostrato da valori MPCfavorevolmente bassi rispetto agli altri fluoro-chinoloni e che indicano che a dosi terapeuti-che vengono eliminati sia ceppi sensibili siaceppi meno sensibili.Descrivendo gli studi clinici effettuati nel cane enel gatto in Europa, Ralf Mueller ha spiegato leprincipali indicazioni della pradofloxacina. Nelcane, l'antibiotico si è dimostrato efficace perun'ampia gamma di infezioni quali quelle delleferite cutanee, la piodermite superficiale eprofonda, le infezioni acute delle vie urinarie ecome trattamento aggiuntivo delle infezioni pa-rodontali (primo fluorochinolone con questa in-dicazione). Nel gatto, il farmaco è indicato peril trattamento delle infezioni delle ferite, degli a-scessi e per le infezioni acute delle vie respira-torie superiori.In particolare, l'86% dei cani trattati per pioder-

mite profonda andava incontro a una rapida eimpressionante remissione clinica della malat-tia; la pradofloxacina si dimostrava significati-vamente più efficace rispetto all'associazioneamoxicillina-acido clavulanico per la prevenzio-ne delle recidive di piodermite due settimanedopo la cessazione della terapia e non si os-servavano recidive della malattia in seguito atrattamento con il fluorochinolone. Sia nel ca-ne che nel gatto si dimostrava la sicurezza cli-nica del farmaco; il rischio di reazioni avverse(diarrea, vomito, polidipsia, salivazione) erabasso e gli effetti erano lievi e reversibili. Infine, Joy Olsen ha descritto le caratteristichedel nuovo farmaco che sarà disponibile incompresse appetibili per il cane e il gatto e insospensione per il gatto, con caratteri di con-venienza e praticità in entrambe le specie. Perquanto riguarda la farmacocinetica, l'assorbi-mento orale è elevato, la concentrazione piccoè raggiunta rapidamente (meno di 1-2 ore), l’e-mivita è relativamente lunga, la distribuzionetissutale è estesa e i valori MIC e MPC sono fa-vorevoli. La sicurezza in campo è stata confer-mata in 700 cani e gatti. Il profilo clinico del far-maco, ha concluso la relatrice, è eccellente inquanto mostra un’aumentata efficacia clinica euna superiore cura batteriologica rispetto aglialtri fluorochinoloni nelle indicazioni chiave. LaMPC della pradofloxacina ne indica un'elevataefficacia terapeutica associata a una ridotta se-lezione di resistenza batterica. (M.G.M.) ■

Pradofloxacina: il futuro dei fluorochinoloniSpettro d’azione più ampio, aumentata efficacia clinica e ridotto sviluppo diresistenza batterica tra le principali caratteristiche della nuova molecolapresentata alla stampa internazionale

Un articolo descrive un sarcoma a-naplastico spontaneo di probabi-le origine salivare in un criceto

dorato (Mesocricetus auratus). Un crice-to di un anno veniva visitato per la pre-senza di una massa sottocutanea sullaregione ventrolaterale destra del colloche determinava un parziale prolassodella tasca guanciale destra. La massaveniva asportata chirurgicamente e il pa-ziente guariva senza complicazioni. Cir-ca 157 giorni più tardi, veniva nuovamen-te visitato per una seconda massa nellastessa sede e i proprietari decidevanoper l'eutanasia.L'analisi istopatologica e immunoistochi-mica postmortem di entrambe le masseidentificava una neoplasia altamente a-naplastica di origine mesenchimale. Lemasse non erano direttamente associatealla tasca guanciale e se ne ipotizzavaun'origine dal tessuto salivare. (M.G.M.)“An Anaplastic Sarcoma of Probable Sa-livary Origin in a Teddy-bear Hamster(Mesocricetus auratus)”. Katherine A.E.Rainwater, Michelle G. Hawkins, TorrieCrabbs, Shachar Malka. Journal of Exo-tic Pet Medicine. Volume 20, Issue 2, A-pril 2011, Pages 144-150

SARCOMA SALIVARE IN UN CRICETO

Vet Journal è un periodico di informazione scientifica di proprietà di E.V. srl iscritto nel Pubblico Registrodella Stampa periodica presso il Tribunale di Cremona al n. 396 dal 18.12.2003. È diretto dal dottor EnricoFebbo e dalla dottoressa Maria Grazia Monzeglio. Fornisce un flusso informativo continuo sugli eventi dellamedicina veterinaria e sul mondo delle bioscienze, con tre edizioni alla settimana.

Le notizie di Vet Journal sono consultabili on line all'indirizzowww.vetjournal.it/

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di FEDERICO CORLETTOPresidente SIATAV

La terapia del dolore è figliadi tutte le discipline ed allostesso tempo trascurata unpo' da tutti. Negli ultimi anniè notevolmente aumentatala sensibilità dei medici ve-

terinari nei confronti del dolore perioperato-rio, con un notevole cambiamento dell'ap-proccio, che ora valuta il tipo di dolore piut-tosto che la sua intensità. Il dolore non lega-to a procedure chirurgiche o traumi è, inve-ce, ancora gestito in modo empirico, introdu-cendo progressivamente farmaci con diffe-rente meccanismo di azione e non sicura ef-ficacia.La complessità del problema è tale da ren-dere necessario un approccio interdisciplina-re, simile a quello delle "pain clinic" umane.Di qui la volontà di mettere a confronto spe-cialisti appartenenti a differenti discipline, maaccomunati da un particolare interesse neiconfronti della diagnosi e trattamento dellesindromi dolorose, in un incontro tenutosi aCremona il 17 Aprile 2011, organizzato daSIATAV. Ne è emerso un quadro interessateche ha confermato l'inadeguatezza di un ap-proccio unidisicplinare nel valutare e trattareil paziente con dolore non perioperatorio, ri-badendo ancora una volta che solo osser-vando un problema da differenti punti di vistaè possibile giungere a soluzioni originali edefficaci, senza rischiare di invadere le com-

petenze altrui. Lo specialista in anestesia ètradizionalmente la figura che dedica il mag-gior tempo al trattamento del dolore (non di-mentichiamo che la specializzazione è in A-nestesia ed Analgesia e che i tre obiettivi delCollege Europeo sono preparare uno specia-lista in anestesia, analgesia e terapia intensi-va veterinaria), sia in medicina veterinaria cheumana, tuttavia dal punto di vista epidemio-logico e diagnostico, l'apporto del neurologoè necessario considerata la complessità ditali sindromi dolorose, che spesso sono ac-compagnate da alterazioni neurologiche. Lavalutazione del fisioterapista consente, infi-ne, di apprezzare sottili alterazioni della mo-bilità e dell'uso di determinati segmenti mu-scolari, vitali per la valutazione dell'efficaciadi alcune terapie, soprattutto considerandoche la guarigione spesso non è possibile, ela terapia mira al miglioramento della qualitàdella vita. Il fisioterpista, inoltre, è l'unica figu-ra che potenzialmente può invertire o rallen-tare un processo che non è influenzabile inmisura significativa dai farmaci per ora dispo-nibili: la neuroplasticità funzionale ed anato-mica a livello del sistema nervoso centrale in-dotta dalla persistenza del dolore. Sia per l'a-nestesista che per il neurologo, la fisioterapiaha un ruolo fondamentale ed insostituibile nelprocesso rieducativo del sistema nervosoche risulta nel miglioramento della qualitàdella vita del paziente.La partecipazione alla giornata di medici ve-terinari appartenenti a tre società specialisti-che ha fornito l'occasione per un interessan-te confronto, che si spera sia l'inizio di unaduratura collaborazione tra società che han-no interessi convergenti.Durante la giornata si è inoltre tenuta l’as-semblea elettiva che ha portato alla nominadel nuovo Consiglio Direttivo che per il pros-simo triennio sarà dunque così composto:Presidente Federico Corletto, Past PresidentAdriano Lachin, Vicepresidente Paolo Franci,Segretario Diego Sarotti.Il prossimo incontro SIATAV dal titolo "Venti-lazione monopolmonare in anestesia veteri-naria" è previsto sempre a Cremona il 4 Di-cembre p.v. ■

Approccio alpaziente con doloreRuolo dell’anestesista, neurologo e fisioterapista

Domenica 8 Maggio si è svolta aBari la prima giornata regionaleSCIVAC che ha avuto come tema

“Approccio clinico diagnostico e tera-peutico al prurito del cane e del gatto”,presentata dal collega Dott. FedericoLeone.È stata una buona occasione per ap-

APPROCCIO CLINICO DIAGNOSTICO E TERAPEUTICOAL PRURITO DEL CANE E DEL GATTO

profondire un argomento molto frequen-te nella pratica clinica con buona parteci-pazione di tutti i colleghi, soprattutto gio-vani.Ottime le capacità didattiche del relatoree buona l’interazione con i colleghi.La delegazione SCIVAC Puglia desideraringraziare le aziende presenti per il si-gnificativo contributo.Il presidente, inoltre, ha presentato il pro-gramma della Delegazione regionale e inparticolare il corso di “Oncologia” che siterrà a Lecce dal 7 al 9 Ottobre e che ve-drà come relatori i colleghi Giorgio Ro-manelli e Magda Gerou-Ferriani e il pros-simo incontro regionale gratuito per tuttii soci SCIVAC è previsto il 4 dicembrep.v. con il Prof. Paolo Buracco.

Vincenzo Campanale Presidente SCIVAC Puglia

Adriano Lachin (nella foto, a destra)accanto al nuovo Presidente SIATAV,Federico Corletto.

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Giuliano Pisapia e il Co-mune di Milano "per glianimali" e ora anche"per i Veterinari". In se-guito alla nota trasmes-sa dall'ANMVI che la-

mentava l’assenza della nostra professionein fatto di politiche di tutela e sanità animale,il Comitato elettorale ha trasmesso all'Asso-ciazione una integrazione del programma e-lettorale del candidato Sindaco, anche gra-zie all’interessamento del collega RobertoTovini (SCIVAC) presso il Comitato elettorale."Pisapia ha a cuore i problemi degli animali incittà, dei loro proprietari e dei Medici Veteri-nari operanti nel territorio comunale" - preci-sa il Comitato. Alla parte veterinaria del pro-gramma hanno contribuito i Colleghi liberiprofessionisti Filippo Maraffi, Diletta Allegrinie lalli Nicoletti. 1 - Aree Cani - Verranno migliorate ed au-mentate. Come da richiesta dei cittadini ver-ranno sistemati, a partire dalle aree cani piùgrandi e più frequentate, gli abbeveratoi per glianimali. Verranno sistemate le recinzioni chein alcune aree sono insufficienti per altezza opericolose per gli animali;2 - Disinfestazione aree cani - Facendo te-soro di uno studio dell'Università degli Studi diTorino (Facoltà di Medicina Veterinaria) in accor-do con AMSA, si provvederà alla disinfestazio-ne delle aree cani dai parassiti con cadenza tri-settimanale, come peraltro già suggerito dalConsiglio di Zona 1 con delibera del 2008;3 - Aree cani e proprietari - I proprietari deicani frequentanti le aree riservate ai loro ani-mali potranno costituirsi in gruppi che si rela-zioneranno con i Consigli di Zona per esporrele problematiche inerenti e trovare le soluzioninecessarie per una adeguata manutenzionedegli spazi;4 - Educazione civica ed animali - Sarà af-fidato ai Consigli di Zona il compito di organiz-zare incontri sul tema degli animali domesticinelle scuole elementari per sensibilizzare ibambini al rispetto degli animali;5 - Ufficio tutela dei diritti degli animali -L'Ufficio Tutela dei Diritti degli Animali sarà affi-

dato ad uno staff di Medici Veterinari e diGuardie Zoofile per poter dare una rispostatecnica ed efficace alle problematiche solleva-te dai cittadini;6 - Colonie feline - Il Comune di Milano si im-pegnerà a tutelare le colonie feline e a suppor-tare, anche con convenzioni e sponsorizzazio-ni, le cosiddette gattare che si impegnano per

tutelare i felini liberi in città;7 - Ambulatori veterinari - Milano ha ungrande numero di ambulatori veterinari oltread un validissimo Istituto Universitario e nume-rose grandi strutture cliniche con servizio diPronto Soccorso 24 ore su 24. È perciò purapromozione elettorale l'ipotesi del centro de-stra di costruire un nuovo Ospedale Veterina-

rio in città. Il Sindaco Pisapia ha intenzione direstituire importanza ai cosiddetti AmbulatoriVeterinari di Quartiere (o di vicinato) che dasempre offrono un adeguato servizio sanitarioagli animali ed ai loro proprietari.8 - Anziani ed animali - Sono molti gli anzia-ni soli (e non) proprietari di cani e gatti. Molti diloro sono pensionati con gravi problemi eco-nomici. Perciò è intenzione dell'Amministrazio-ne Pisapia convenzionare gli Ambulatori diQuartiere con i Consigli di Zona per ridurre letariffe mediche agli anziani ed ai meno abbien-ti, con un contributo diretto dell'Amministra-zione Comunale di Milano ai Medici Veterinarie agli Ambulatori che intendano aderire all'ini-ziativa.9 - Canile municipale - Il Canile Municipalerimarrà in carico alla ASL. ■

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A Milano programma integratocon la veterinariaProgramma elettorale pensato “per gli animali” e ora anche per i “Veterinari”

Edilizia ecosostenibile e legata all'a-gricoltura, con la costruzione di im-mobili in balle di paglia che rappre-

sentano una soluzione innovativa sul pia-no dei costi, del risparmio energetico edella affidabilità. L'iniziativa è stata presen-tata lo scorso 14 maggio a Matera, nel cor-so di una iniziativa promossa da Edilpagliae dall’ANMVI, con i contributi del presiden-te di ANMVI Basilicata, Antonio Agostinac-chio, e del vicepresidente di LegambienteBasilicata, Pio Acito, sul tema della "casaa chilometri zero". "Questa nuova tecnicacostruttiva - ha spiegato il presidente na-zionale di Edilpaglia, Angela Maria Pucci -ha costi bassi anche di gestione. In Italia cisono ancora pochi esempi, ma interesse eprogetti sono in crescita. Per costruire siutilizzano balle di paglia compresse, rive-stite da intonaci di terra cruda o calce". Unprogetto sarà realizzato anche a Matera,sul colle di Timmari. (ANSA).

ANMVI BASILICATA,“CASA A CHILOMETRI

ZERO”

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Si è svolto sabato 30 aprilenel comune abruzzese diCastellafiume (AQ) un in-contro sull’anemia infetti-va degli equidi. All’incon-tro, promosso dal Sindaco

Aurelio Maurizi, hanno partecipato l'assesso-re regionale all'Agricoltura Mauro Febbo,l'assessore regionale ai Lavori pubblici e di-fesa del suolo Angelo Di Paolo, il vicepresi-dente del Consiglio regionale Giovanni D'A-mico, il senatore Onorevole Luigi Lusi, vicepresidente della Commissione Bilancio, il dr.Mario Mazzetti, dirigente Veterinario della Asldi Avezzano - Sulmona e numerosi allevatoridella zona.L’evento ha riscosso ampia partecipazione inconsiderazione del fatto che la popolazionemulina, molto consistente nella zona per lapresenza di numerose aziende che utilizzanotale ibrido per il lavoro ed il trasporto della le-gna in montagna, risulta particolarmente col-pita dall’infezione, con prevalenze che supe-rano di 50 volte quelle registrate nel cavallo. Le relazioni tenute dai ricercatori dell’IstitutoZooprofilattico Sperimentale delle RegioniLazio e Toscana, coordinati dal dr. Gian LucaAutorino, Responsabile del Centro di Refe-renza Nazionale per le Malattie degli Equini,hanno illustrato e chiarito gli aspetti eziologicied epidemiologici dell'anemia infettiva, foca-lizzando l’attenzione sulle problematiche rela-tive ai soggetti persistentemente infetti asin-tomatici, sui fattori di rischio, sulle problema-tiche connesse alla gestione dei focolai e, in

particolare, sulle misure di biosicurezza da a-dottare per limitare la diffusione dell'infezione.Gli allevatori, sensibili al problema, si sono di-mostrati disponibili a collaborare con le Au-torità sanitarie per il controllo e per arrivaread una rapida eradicazione dell’infezione,chiedendo tuttavia chiarezza sulle possibilitàdi ottenere aiuti da parte della Regione A-bruzzo e sgravi fiscali, considerato che, nellafattispecie, tale categoria di animali deve es-sere considerata alla stessa stregua di altre

specie da reddito. Il mulo, infatti, rappresenta un vero e propriomezzo di lavoro, indispensabile per lo svolgi-mento di un’attività di nicchia che ha una for-te valenza sociale ed un’accezione ecologi-ca.Molto apprezzata è stata la partecipazionedelle autorità politiche che hanno mostratoattenzione e sensibilità, facendosi carico deiproblemi degli allevatori e proponendo pos-sibili approcci e soluzioni al problema.

In particolare, l’Onorevole Lusi ha sottolinea-to l’importanza di questi incontri formativi eha proposto, assieme al vicepresidente delConsiglio regionale Giovanni D'Amico, l'isti-tuzione di un tavolo di lavoro con le altre Re-gioni a più elevata prevalenza di infezione(Lazio, Umbria e Molise) coinvolgendo, in pri-mis, il Ministero della Salute.A testimoniare la sensibilità della popolazionelocale alla problematica, anche l'intervento del-la testata giornalistica regionale della RAI. ■

AIE, un vertice in AbruzzoProposta l’istituzione di un tavolo di lavoro con le Regioni maggiormente colpite

Marco Reitano e Marco Pepe so-no stati nominati dalla Giuntadel Comune di Siena rispettiva-

mente veterinario municipale e veterina-rio specialista. Svolgeranno le funzionidel Regolamento per il Palio per le mani-festazioni del 2011. Il colonnello, dottorMarco Reitano si occuperà dell'espleta-mento di tutte le funzioni che, secondoquanto previsto dal vigente Regolamen-to per il Palio, devono essere svolte dalveterinario municipale, autorizzandoload avvalersi di veterinari specializzati inIppologia. Il dottor Marco Pepe, speciali-sta in chirurgia con particolare riferimen-to all'ortopedia e traumatologia, membrodella Commissione ex art. 37 del Regola-mento del Palio, avrà l’incarico di effet-tuare pre-visite ai cavalli che verrannopresentati alla Tratta. Sono stati infinenominati a supporto della CommissioneVeterinaria, il dottor Nicola Magnaghi e ildottor Gianluigi Giovagnoli.

PALIO DI SIENA, LA GIUNTA INCARICA

I VETERINARI

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Il mercato italiano del pet food cre-sce nonostante la crisi, come di-mostra l'aumento del principalesegmento, quello degli alimenti percane e gatto, pari al +2,2%. Nel2010 il mercato pet ha raggiunto i

1.536 milioni di Euro di cui, in particolare, 627milioni di Euro di alimenti per cani e 836 milionidi Euro di alimenti per gatti sui due principalicanali distributivi, Grande Distribuzione Orga-nizzata e petshop specializzati. I dati sono con-tenuti nell'edizione 2011 del Rapporto AssalcoZoomark International, predisposto con il con-tributo di Università degli Studi di Parma - A-dem Lab sulla base dei dati forniti daSymphonyIRI, società leader nelle rilevazioni dimercato. Per quanto riguarda gli alimenti peraltri animali, che in totale valgono circa 21 mi-lioni di Euro, il mercato mostra una flessionedell'1,1% secondo quanto rilevato nel solo ca-nale GDO. Il settore non-food, ovvero i prodot-ti per la cura, l'igiene, la bellezza, il comfort edil gioco fanno registrare una crescita del 4,5%nella GDO, per un valore complessivo di 59 mi-lioni di Euro. Positivo anche l'andamento dellelettiere per gatti, il segmento più forte del non-food del canale GDO che genera, da solo, unvalore di quasi 63 milioni di Euro, con una cre-scita del 3,7% rispetto all'anno precedente."Anche quest'anno la pubblicazione del Rap-porto ci dà l'occasione di fare il punto sull'an-damento del mercato del pet food e del pet ca-re. La continua crescita del settore premia l'affi-dabilità e la qualità dei nostri prodotti e indicache sempre più proprietari si affidano agli ali-menti industriali preconfezionati, studiati pergarantire il corretto bilanciamento di tutti i nu-trienti necessari alla salute e al benessere deipropri amici animali" commenta il presidente diAssalco, Luigi Schiappapietra.I dati confermano che in Italia esiste ancora unalto potenziale di crescita: attualmente, circa il60% degli animali da compagnia è nutrito conalimenti industriali piuttosto che con prepara-zioni casalinghe o, peggio, con gli avanzi (57%per i cani e 64% per i gatti), un dato ben lonta-no dalla media dei Paesi dell'Europa Occiden-tale, intorno all'80%. La percentuale è cresciu-ta negli ultimi anni, poiché sempre più proprie-tari si affidano al pet food per garantire ai pro-pri animali una nutrizione bilanciata e corretta,fondamentale per la loro salute e il loro benes-sere, ma siamo ancora lontani dalla media deipaesi più sviluppati.Il Rapporto si avvale della collaborazione diANMVI, e riporta i risultati dell'indagine da lororealizzata in collaborazione con SIMV, che evi-denzia un aumento dell'attenzione che i clientidei veterinari dedicano alla corretta nutrizionedei propri animali: ben l'85,6% consulta il vete-rinario per consigli relativi all'alimentazione.A questo proposito Antonio Manfredi, Direttoregenerale di ANMVI, evidenzia che "il prossimoobiettivo è quello di ottenere un abbassamen-to dell'IVA legata alle prestazioni veterinarie edal pet food al fine di portare l'imposta dall'at-tuale 20%, aliquota tipica dei prodotti di lusso,al 10%, in linea con la maggior parte dei pro-dotti alimentari. Infatti, va tenuto in considera-zione che quasi la metà delle famiglie italianevive con un animale da compagnia e che talepresenza non può e non deve essere conside-

rata come un lusso".Infatti, il 41% dei nuclei familiari ospita in casaun animale: secondo le stime, in Italia ci sono7 milioni di cani, 7 milioni e mezzo di gatti, 2milioni di conigli, 1 milione di tartarughe e altri40 milioni tra pesci ed uccellini. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 18 | 2011 Zoomark 2011 Dalle Aziende 37▲

Pet food, unmercato in crescitaNel 2010 raggiunti i 1536 mln di euro. I dati nel rapporto Assalco-Zoomark

Da sinistra: Sabrina Latusi - ricercatrice e docente di marketing presso l’Universitàdi Parma, Antonio Manfredi - Direttore generale ANMVI, Luigi Schiappapietra - Presi-dente ASSALCO, Fabio Roversi Monaco - Presidente BolognaFiere, Adolfo Somiglia-na e Giuseppe Pierini - Amministratori delegati di Piesse srl.

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laVETERINARIAPROFESSIONE

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2) Nei cuccioli, è stato dimostrato che il DHA migliora…?

a La funzione cognitiva

b L’acutezza visiva

c La funzione cognitiva e l’acutezzavisiva

d La sensibilità uditiva (identificazionedei suoni)

e La sensibilità tattile (tatto)

1) La remissione indotta dalla bleomicina neltrattamento locale del carcinoma squamosoattinico del gatto è:

a Di lunga durata

b Di durata in genere breve,comunque variabile

c Utile per limitare l’estensione dellasuccessiva escissione definitiva dialmeno il 50% nella maggior partedei casi QUIZ 1

Risposta corretta: b) Incontro Società di Chirurgia

Veterinaria Italiana: “Ricostruzionee demolizione del muso nel cane

e nel gatto” – Cremona,settembre-ottobre 2006

QUIZ 2Risposta corretta: c)

Incontro SIRVAC (Società Italianadi Riproduzione Veterinaria):“Possibile prevenzione delle

principali patologie scheletriche escelta di un’alimentazione ottimale

in pediatria” - Cremona, Aprile2006

SOLUZIONI

laPROFESSIONE VETERINARIA 18 | 201138 Calendario attività Dal 6 giugno al 2 ottobre

Per visualizzare i programmi degli eventi di tutte le società clicca su www.evsrl.it/eventi

6 - 7 GIUCORSO SCIVAC APPROCCIO DIAGNOSTICO DI BASE ED AVANZATO DELLE NEOPLASIE EMATOPOIETICHE DEL CANE E Ultimi posti disponibili DEL GATTO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto accreditamento per 16 Crediti - Per

info: Paola Gambarotti - Segr. SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

6 - 8 GIUCORSO AIVEMP EMERGENZE IN SICUREZZA ALIMENTARE: PROCEDURE E GESTIONE - Centro Studi E.V. - Palazzo Trecchi - Attenzione: Iscrizioni chiuse per esaurimento posti. Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria ANMVI

International - Tel. 0372/403509 - E-mail: [email protected]

10 GIUCORSO SCIVAC ENDOSCOPIA DELL’URINARIO INFERIORE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Ultimi posti disponibili accreditamento per 9 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Semina-

ri - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

10 GIUSEMINARIO NAZIONALE SIVE IN COLLABORAZIONE SEMINARIO “PATOLOGIE DELL’OSSO SUBCONDRALE E FRATTURE DA STRESS NEL CAVALLO SPORTI-CON GARDA ENDURANCE LIFESTYLE VO” - Park Hotel Golf Resort Peschiera del Garda (VR) - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica

Borghisani - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

16 - 18 GIUCORSO SCIVAC MEDICINA COMPORTAMENTALE 2 - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto accredita-

mento per 27 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel.+39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

19 GIUINCONTRO REGIONALE SCIVAC MOLISE FONDAMENTI DI ANESTESIA GASSOSA - Hotel San Giorgio - Campobasso - Via Insorti D’ungheria - ECM: Ri-

chiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e CorsiRegionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

19 GIUINCONTRO REGIONALE SCIVAC SARDEGNA ASVAC - DALLA VISITA ORTOPEDICA ALLA DIAGNOSI DI ZOPPIA - Cagliari - Ordine dei Medici Veterinari - Via IN COLLABORAZIONE CON ASVAC Carroz,14 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regiona-

li SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

22 - 24 GIUITINERARIO DIDATTICO SCIVAC 2° IT. DIAGNOSTICA PER IMMAGINI: II PARTE - ECOGRAFIA CLINICA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Attenzione: Iscrizioni chiuse per esaurimento posti. Trecchi, 20 - ECM: Richiesto accreditamento per 33 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCI-

VAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

24 - 26 GIUCORSO SCIVAC CORSO REGIONALE DI FISIOTERAPIA CAMPANIA - Complesso Turistico Averno - Pozzuoli (NA) - Via Monte

Nuovo Licola Patria, 85 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delega-zioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

29 GIU - 2 LUGITINERARIO DIDATTICO SCIVAC 4° IT. NEUROLOGIA VETERINARIA: II PARTE - DIAGNOSI DIFFERENZIALI, ESAMI DIAGNOSTICI E LE GRAN-

DI SINDROMI IN NEUROLOGIA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Rich. accr. per 47 Credi-ti - Per info: Paola Gambarotti - Segr. SCIVAC - Corsi, Congr. e Sem. - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

1 - 3 LUGCORSO SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON FSA CORSO FSA - SICILIA - Ragusa - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segrete-

ria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

5 - 9 LUGCORSO SCIVAC CITOLOGIA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto accreditamento per 47 Crediti - Per

informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail:[email protected]

15 - 17 LUGCONGRESSO NAZIONALE SCIVAC MEDICINA FELINA - AGGIORNAMENTI IN CLINICA PRATICA E CHIRURGIA - Hotel Torre Normanna, Altavilla

Milicia (PA) - Strada Comunale Torre Normanna - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: PaolaGambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

15 - 17 SETCORSO SCIVAC INTERNATIONAL COURSE - ADVANCED VETERINARY DIAGNOSTIC IMAGING - PRACTICAL AND INTERACTI-

VE COMPUTED TOMOGRAPHY WORKSHOP - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 27 Crediti -Per info: Paola Gambarotti - Segr. SCIVAC - Corsi, Congr. e Sem. - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

16 - 17 SETCORSO SIVE CORSO PRATICO DI EMBRYO-TRANSFER - Palazzo Trecchi , Cremona e SBS San Daniele Po(CR) - Via Trecchi,

20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502- E-mail: [email protected]

16 SETCONVEGNO SIVAL IN COLLABORAZIONE CON IBP - BIOSAFETY SIMPOSIUM - 2ND IBP-SIVAL JOINT MEETING - Auditorium Siena Biotech S.p.A - Medicines ITALIAN BIOSAFETY PIATFORM Research Center - Via Petriccio e Belriguardo, 35 - ECM: Accreditamento non richiesto - Per informazioni: Lara Zava

- Segreteria SIVAL - Tel. +39 0372 403541 - E-mail: [email protected]

18 SETINCONTRO REGIONALE SCIVAC TOSCANA QUANDO L’ECOGRAFIA È URGENTE: L’ECOTOMOGRAFIA NELLE SITUAZIONI DI EMERGENZA - ECM: Ri-

chiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e CorsiRegionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

18 SETINCONTRO REGIONALE SCIVAC PIEMONTE SOVEP - CHIRURGIA DEL DIGERENTE - Hotel Campanile -Rivoli (TO) - C.so Allamano 153 - ECM: Richiesto IN COLLABORAZIONE CON SOVEP Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali

SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

19 - 21 SETCORSO SCIVAC TRAUMATOLOGIA FELINA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto accreditamento

per 32 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +390372 403508 - E-mail: [email protected]

23 - 25 SETCONGRESSO NAZIONALE SCIVAC 70° CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC - MEDICINA D’URGENZA - Palacongressi d’Abruzzo, Montesilvano (Pe-

scara) - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Se-minari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

23 - 24 SETSEMINARIO SICARV / SCIVAC SEMINARIO INTERNAZIONALE - MALATTIA DEGENERATIVA MITRALICA NEL CANE: COSA C’È DI NUOVO?

- Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento per 6 Crediti - Per informazioni:Erika Taravella - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: [email protected]

24 - 25 SETINCONTRO SCVI LE GHIANDOLE DELL’APPARATO GASTRO-ENTERICO A VOLTE DIMENTICATE. LA PANCREATITE: MEDICINA E CHIRUR-

GIA A CONFRONTO E LE PATOLOGIE DELLE GHIANDOLE SALIVARI - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi,20 - ECM: 6 Crediti - Per info: Erika Taravella - Segr. Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: [email protected]

24 SETSEMINARIO NAZIONALE SIVE SEMINARIO “OFTALMOLOGIA NEL CAVALLO” - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Ac-

creditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

25 SETINCONTRO SICARV METODICHE ECOCARDIOGRAFICHE DI DIAGNOSI, STADIAZIONE DELLA MALATTIA VALVOLARE MITRALICA E TERA-

PIA: ESPERIENZE IN MEDICINA UMANA E MEDICINA VETERINARIA - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi,20 - ECM: 5, Crediti - Per info: Erika Taravella - Segr. Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: [email protected]

25 SETINCONTRO REGIONALE SIVAE / SCIVAC SARDEGNA “UNA GIORNATA NELL’AMBULATORIO DI UN VETERINARIO AVIARE” - Ordine dei Medici Veterinari di Cagliari

- Via Carroz,14 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372403500 - E-mail: [email protected]

30 SET - 2 OTTCORSO SCIVAC CORSO REGIONALE SICILIA DI CITOLOGIA - Ragusa - Viale delle Americhe - ECM: Richiesto Accreditamento -

Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +390372 403506 - E-mail: [email protected]

1 - 2 OTTCORSO SCIVAC CORSO INTRODUTTIVO ALL’OFTALMOLOGIA - Milano - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Pao-

la Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

2 OTTINCONTRO REGIONALE SIVAE / SCIVAC CALABRIA PRIMO APPROCCIO ALLA MEDICINA E CHIRURGIA DEI RETTILI - Aula Magna Università di Messina - ECM: IN COLLABORAZIONE CON Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail:LA FACOLTÀ DI MEDICINA VETERINARIA DI MESSINA [email protected]

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