Professione Veterinaria, Anno 2004, Nr 38

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Fiducia revocata il 27 ottobre www.anmvi.it @nmviOggi. L’informazione quotidiana on line A.N.M.V.I. 004 SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE Anno 1, numero 38, dal 1 al 7 novembre 2004 Spedizione in abbonamento postale - 45% Art. 2 comma 20/b-Legge 662/96 - Milano Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. srl - Cremona la VETERINARIA PR O FESSI O NE 382 ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI A.N.M.V.I. ANAGRAFE EQUINA Il Sen. Cursi ha istituito un tavolo tecni- co sull’anagrafe equina. Il primo incon- tro è fissato per il 9 novembre. Per l’ANMVI parteciperà Sandro Barbacini, Presidente SIVE. I lavori saranno este- si anche alle altre problematiche del settore equino: sanitarie, normative e farmaceutiche. ENPAV I Delegati ENPAV si riuniranno il 27 no- vembre per discutere una proposta di integrazione dell’art. 2 dello Statuto dell’Ente che introdurrà forme di tutela sanitaria integrativa tra le attività assi- stenziali. Due le scadenze in arrivo: la seconda rata dei contributi minimi ob- bligatori (2 novembre) e l’invio del Mo- dello 1/2004 (2 dicembre). BOLOGNA Sfida aperta durante l’inaugurazione dell’a.a. fra i candidati al rettorato del- l’Ateneo di Bologna: l’attuale rettore Calzolari e il preside della facoltà di ve- terinaria, Cinotti. Al centro del conten- zioso le priorità dell’ateneo: per il primo i finanziamenti alla ricerca e all’edilizia per il secondo la durata del mandato e un nuovo sistema di consenso nelle scelte politiche dell’Ateneo. MICROCHIP Da novembre anche il Piemonte passa al microchip. La Regione ha reso noto che per adeguarsi è sufficiente pren- dere appuntamento con il proprio me- dico veterinario di fiducia “purché au- torizzato” o con la ASL. 700mila i cani censiti nella Regione. Il nuovo metodo non si applica ai cani già tatuati, a me- no che il tatuaggio non sia diventato con il tempo illeggibile. RICERCA È operativo il Consiglio per la ricerca in agricoltura (CRA). Sono stati infatti ap- provati i regolamenti attuativi che ne de- finiscono la struttura: il Consiglio sarà suddiviso in 5 dipartimenti fra cui quello di biologia e produzione animale. PANDEMIA Il direttore dell’Unità per le minacce al- la salute della Commissione europea, George Gouvras, ha richiamato l’atten- zione sulla grande diffusione di virus dell’influenza aviaria e sulla possibilità che si ricombini con virus umani. La commissione Europea, ha annunciato Gouvras, sta predisponendo un piano dettagliato in previsione di tale evento. GATTO IPOALLERGENICO È in arrivo dai laboratori di Allerca, so- cietà di Los Angeles specializzata in ingegneria genetica, il gatto ipoaller- genico. Si tratta di una versione gene- ticamente modificata dell’animale, pri- va della proteina contenuta nella saliva che gli permette di mantenere umida la pelle ma causa allergie alle persone. Il prezzo dell’animale sarà sui 3500 dollari. Brevi Il presidente della FNOVI, Domenico D’Addario. Chieste le dimissioni di D’Addario L’ANMVI ha chiesto al Presidente della FNOVI di dimettersi dal Consiglio di Amministrazione dell’ONAOSI I l Presidente dell’ANMVI, Paolo Bossi, ha scritto al Presidente della FNOVI chiedendogli di rassegnare le dimissioni dal Consiglio di Am- ministrazione dell’ONAOSI. La richiesta è stata formalmente inviata alla sede romana di Via del Tritone il 27 ottobre scorso. In indirizzo anche i componenti del Comitato Centrale della Federazione, ai quali il Presidente Bossi ha demandato “la responsabilità di prendere le decisioni più opportu- ne per la grave prevaricazione subita”. Nella vicenda - ONAOSI, infatti, il Co- mitato Centrale e la Categoria non vennero consultati. Le decisioni furono as- sunte dal Presidente D’Addario, autonomamente e in base a posizioni per- sonali malgrado le rilevanti conseguenze a carico di tutti i liberi professionisti. Scrive quindi Bossi che i medici veterinari rappresentati dall’ANMVI “non si sentono più tutelati, nei loro interessi legittimi” e che “visto il venir meno del rapporto di fiducia che dovrebbe sussistere tra il Presidente FNOVI ed i ve- terinari tutti” l’ANMVI si è vista costretta a chiedergli di dimettersi da un orga- nismo in cui egli rappresenta la Federazione e con essa tutta la Categoria. Da un’attenta valutazione dei documenti che ricostruiscono la vicenda ONAOSI (tutti pubblicati dal nostro giornale sui numeri 36 e 37) sono incon- futabilmente emerse le modalità con cui il Presidente della FNOVI ha dato il proprio benestare all’estensione del contributo obbligatorio a tutti i medici ve- terinari privati. Alla richiesta di Aristide Paci, Presidente dell’ONAOSI, di pro- durre un parere “affinché nell’ambito della discussione in Parlamento sulla Legge Finanziaria del 2003” venisse resa obbligatoria la contribuzione a tut- ti i sanitari iscritti all’Ordine professionale, il Presidente D’Addario rispose: “Sentiti tutti i componenti del Comitato Centrale, la Federazione da me pre- sieduta esprime parere favorevole”. Era il 31 ottobre 2002. Pochi mesi dopo, a giochi parlamentari fatti, l’organo ufficiale della Federazione pubblicava uno stralcio della relazione del Presidente FNOVI al Consiglio Nazionale del 5 aprile 2003 in cui si legge “senza aver sentito le Federazioni, il Ministro ha vo- luto inserire nella Legge Finanziaria di quest’anno una norma che ci riguar- da”. Chiamato dall’ANMVI a chiarire come avesse proceduto e se avesse a suo tempo consultato il Comitato Centrale, il Presidente D’Addario ha rispo- sto l’11 ottobre di quest’anno che, mancando i “tempi per una convocazione del Comitato Centrale”, raggiunse “telefonicamente” “alcuni Colleghi liberi professionisti”. Sappiamo che la Federazione venne coinvolta. Il Presidente Paci, dopo aver individuato “insieme al Ministro” come risolvere la questione finanziaria della Fondazione si rivolse a tutte le federazioni dei sanitari: medici-odontoiatri, far- macisti e veterinari. Sappiamo anche che non ci fu nessuna convocazione del Comitato Centrale e che il Presidente D’Addario agì in base a valutazioni personali, ritenendosi “fermamente convinto che la Categoria non avrebbe avuto niente da ridire”. E invece la Categoria ha prodotto migliaia di firme di protesta. E quanto ai componenti del Comitato Centrale, che essi non condi- vidano le determinazioni del loro Presidente è dimostrato dalla recente deli- berazione di procedere legalmente, come Federazione, contro l’estensione dell’obbligo contributivo. Non poteva che concludersi così, con la richiesta di dimissioni e con la revo- ca della fiducia da parte dell’ANMVI nei confronti del Presidente D’Addario, una vicenda connotata da irregolarità tanto gravi. L’ANMVI respinge anche l’insinuazione del Presidente D’Addario di “voler dar voce a una tardiva rea- zione provocata solo dall’aver ricevuto i bollettini di pagamento”. Il no del- l’ANMVI all’obbligo ONAOSI risale al 10 gennaio 2003. Grazie all’ANMVI i me- dici veterinari italiani hanno potuto contare sul diritto alla rappresentanza. Grazie all’ANMVI hanno fatto valere il loro diritto alla verità. L a trasmissione di Rete4 condotta da Enrica Bonaccorti ha raggiunto la sua autonomia. La nota conduttrice ha dichiarato al quotidiano Libero: “Dopo quattro anni all'interno di Buo- na Domenica finalmente camminiamo con le nostre zampe. Sono circa 2000 i cani che tramite il programma hanno trovato collocazione in tutta Italia. So- no stati tolti dalle strade, dai pacchi appesi ai cassonetti o buttati dalle macchine, dalle cucciolate troppo nu- merose e anche dalle mani di chi non sapeva o faceva finta di non sapere di trattare con esseri viventi”. Sincera- mente non abbiamo mai apprezzato molto questa trasmissione esempio della peggior televisione nazional-po- polare ed imperniata di un superficia- le pietismo animalista strappa lacri- me. Siamo sempre stati convinti che il problema dell'abbandono e del mal- trattamento degli animali debba esse- re risolto in modo serio con provvedi- menti legislativi specifici e controlli se- veri. Non crediamo che il portare in te- levisione dei poveri animali in cerca di padrone e metterli all'asta fra chi si commuove di più o esprime per primo il suo “buon cuore” possa essere una soluzione, anzi, rischia di essere un alibi per chì è responsabile di questo situazione. Con tutto il rispetto per il volontariato e per gli importanti risulta- ti che raggiunge non crediamo che possa essere la soluzione del proble- ma. Ad oggi in Italia non esiste anco- ra un'anagrafe canina nazionale che coordini quelle regionali e per i gatti nessuno ha neppure incominciato a parlarne. Queste trasmissioni poi, quando affrontano problemi riferiti alla salute ed al benessere degli animali invece di coinvolgere esperti medici veterinari convocano le figure profes- sionali più diversificate diffondendo notizie in modo superficiale, incom- pleto se non informazioni che non hanno alcun fondamento scientifico. Questo nuovo ciclo de “Il mio mi- gliore amico” prevede la presenza in trasmissione di un nostro collega di Perugia. Gli facciamo i migliori auguri sperando che riesca a porta- re un contributo professionale serio e corretto. Non sarà facile visto che si troverà a fianco il principe Asca- nio del Grande Fratello che terrà una rubrica fissa: “Va dove ti porta il cane”. Il mio migliore amico

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Professione Veterinaria è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore

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Fiducia revocata il 27 ottobre

www.anmvi.it @nmviOggi. L’informazione quotidiana on line A.N.M.V.I.

004SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 1, numero 38, dal 1 al 7 novembre 2004

Spedizione in abbonamento postale - 45% Art. 2 comma 20/b-Legge 662/96 - Milano Concessionaria esclusiva per la pubblicità

E.V. srl - Cremona

laVETERINARIAPROFESSIONE

382ORGANO DI INFORMAZIONE

DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE

MEDICI VETERINARI ITALIANIA.N.M.V.I.

ANAGRAFE EQUINAIl Sen. Cursi ha istituito un tavolo tecni-co sull’anagrafe equina. Il primo incon-tro è fissato per il 9 novembre. Perl’ANMVI parteciperà Sandro Barbacini,Presidente SIVE. I lavori saranno este-si anche alle altre problematiche delsettore equino: sanitarie, normative efarmaceutiche.

ENPAVI Delegati ENPAV si riuniranno il 27 no-vembre per discutere una proposta diintegrazione dell’art. 2 dello Statutodell’Ente che introdurrà forme di tutelasanitaria integrativa tra le attività assi-stenziali. Due le scadenze in arrivo: laseconda rata dei contributi minimi ob-bligatori (2 novembre) e l’invio del Mo-dello 1/2004 (2 dicembre).

BOLOGNASfida aperta durante l’inaugurazionedell’a.a. fra i candidati al rettorato del-l’Ateneo di Bologna: l’attuale rettoreCalzolari e il preside della facoltà di ve-terinaria, Cinotti. Al centro del conten-zioso le priorità dell’ateneo: per il primoi finanziamenti alla ricerca e all’ediliziaper il secondo la durata del mandato eun nuovo sistema di consenso nellescelte politiche dell’Ateneo.

MICROCHIPDa novembre anche il Piemonte passaal microchip. La Regione ha reso notoche per adeguarsi è sufficiente pren-dere appuntamento con il proprio me-dico veterinario di fiducia “purché au-torizzato” o con la ASL. 700mila i canicensiti nella Regione. Il nuovo metodonon si applica ai cani già tatuati, a me-no che il tatuaggio non sia diventatocon il tempo illeggibile.

RICERCAÈ operativo il Consiglio per la ricerca inagricoltura (CRA). Sono stati infatti ap-provati i regolamenti attuativi che ne de-finiscono la struttura: il Consiglio saràsuddiviso in 5 dipartimenti fra cui quellodi biologia e produzione animale.

PANDEMIAIl direttore dell’Unità per le minacce al-la salute della Commissione europea,George Gouvras, ha richiamato l’atten-zione sulla grande diffusione di virusdell’influenza aviaria e sulla possibilitàche si ricombini con virus umani. Lacommissione Europea, ha annunciatoGouvras, sta predisponendo un pianodettagliato in previsione di tale evento.

GATTO IPOALLERGENICOÈ in arrivo dai laboratori di Allerca, so-cietà di Los Angeles specializzata iningegneria genetica, il gatto ipoaller-genico. Si tratta di una versione gene-ticamente modificata dell’animale, pri-va della proteina contenuta nella salivache gli permette di mantenere umidala pelle ma causa allergie alle persone.Il prezzo dell’animale sarà sui 3500dollari.

Brevi

Il presidente della FNOVI, Domenico D’Addario.

Chieste ledimissioni diD’AddarioL’ANMVI ha chiesto al Presidente della FNOVI di dimettersi dal Consigliodi Amministrazione dell’ONAOSI

I l Presidente dell’ANMVI, Paolo Bossi, ha scritto al Presidente dellaFNOVI chiedendogli di rassegnare le dimissioni dal Consiglio di Am-ministrazione dell’ONAOSI. La richiesta è stata formalmente inviata

alla sede romana di Via del Tritone il 27 ottobre scorso. In indirizzo anche icomponenti del Comitato Centrale della Federazione, ai quali il PresidenteBossi ha demandato “la responsabilità di prendere le decisioni più opportu-ne per la grave prevaricazione subita”. Nella vicenda - ONAOSI, infatti, il Co-mitato Centrale e la Categoria non vennero consultati. Le decisioni furono as-sunte dal Presidente D’Addario, autonomamente e in base a posizioni per-sonali malgrado le rilevanti conseguenze a carico di tutti i liberi professionisti.Scrive quindi Bossi che i medici veterinari rappresentati dall’ANMVI “non sisentono più tutelati, nei loro interessi legittimi” e che “visto il venir meno delrapporto di fiducia che dovrebbe sussistere tra il Presidente FNOVI ed i ve-terinari tutti” l’ANMVI si è vista costretta a chiedergli di dimettersi da un orga-nismo in cui egli rappresenta la Federazione e con essa tutta la Categoria.Da un’attenta valutazione dei documenti che ricostruiscono la vicendaONAOSI (tutti pubblicati dal nostro giornale sui numeri 36 e 37) sono incon-futabilmente emerse le modalità con cui il Presidente della FNOVI ha dato ilproprio benestare all’estensione del contributo obbligatorio a tutti i medici ve-terinari privati. Alla richiesta di Aristide Paci, Presidente dell’ONAOSI, di pro-durre un parere “affinché nell’ambito della discussione in Parlamento sullaLegge Finanziaria del 2003” venisse resa obbligatoria la contribuzione a tut-ti i sanitari iscritti all’Ordine professionale, il Presidente D’Addario rispose:“Sentiti tutti i componenti del Comitato Centrale, la Federazione da me pre-sieduta esprime parere favorevole”. Era il 31 ottobre 2002. Pochi mesi dopo,a giochi parlamentari fatti, l’organo ufficiale della Federazione pubblicava unostralcio della relazione del Presidente FNOVI al Consiglio Nazionale del 5aprile 2003 in cui si legge “senza aver sentito le Federazioni, il Ministro ha vo-luto inserire nella Legge Finanziaria di quest’anno una norma che ci riguar-da”. Chiamato dall’ANMVI a chiarire come avesse proceduto e se avesse asuo tempo consultato il Comitato Centrale, il Presidente D’Addario ha rispo-sto l’11 ottobre di quest’anno che, mancando i “tempi per una convocazionedel Comitato Centrale”, raggiunse “telefonicamente” “alcuni Colleghi liberiprofessionisti”. Sappiamo che la Federazione venne coinvolta. Il Presidente Paci, dopo averindividuato “insieme al Ministro” come risolvere la questione finanziaria dellaFondazione si rivolse a tutte le federazioni dei sanitari: medici-odontoiatri, far-macisti e veterinari. Sappiamo anche che non ci fu nessuna convocazionedel Comitato Centrale e che il Presidente D’Addario agì in base a valutazionipersonali, ritenendosi “fermamente convinto che la Categoria non avrebbeavuto niente da ridire”. E invece la Categoria ha prodotto migliaia di firme diprotesta. E quanto ai componenti del Comitato Centrale, che essi non condi-vidano le determinazioni del loro Presidente è dimostrato dalla recente deli-berazione di procedere legalmente, come Federazione, contro l’estensionedell’obbligo contributivo. Non poteva che concludersi così, con la richiesta di dimissioni e con la revo-ca della fiducia da parte dell’ANMVI nei confronti del Presidente D’Addario,una vicenda connotata da irregolarità tanto gravi. L’ANMVI respinge anchel’insinuazione del Presidente D’Addario di “voler dar voce a una tardiva rea-zione provocata solo dall’aver ricevuto i bollettini di pagamento”. Il no del-l’ANMVI all’obbligo ONAOSI risale al 10 gennaio 2003. Grazie all’ANMVI i me-dici veterinari italiani hanno potuto contare sul diritto alla rappresentanza.Grazie all’ANMVI hanno fatto valere il loro diritto alla verità.

La trasmissione di Rete4 condottada Enrica Bonaccorti ha raggiunto

la sua autonomia. La nota conduttriceha dichiarato al quotidiano Libero:“Dopo quattro anni all'interno di Buo-na Domenica finalmente camminiamocon le nostre zampe. Sono circa 2000i cani che tramite il programma hannotrovato collocazione in tutta Italia. So-no stati tolti dalle strade, dai pacchiappesi ai cassonetti o buttati dallemacchine, dalle cucciolate troppo nu-merose e anche dalle mani di chi nonsapeva o faceva finta di non sapere ditrattare con esseri viventi”. Sincera-mente non abbiamo mai apprezzatomolto questa trasmissione esempiodella peggior televisione nazional-po-polare ed imperniata di un superficia-le pietismo animalista strappa lacri-me. Siamo sempre stati convinti che ilproblema dell'abbandono e del mal-trattamento degli animali debba esse-re risolto in modo serio con provvedi-menti legislativi specifici e controlli se-veri. Non crediamo che il portare in te-levisione dei poveri animali in cerca dipadrone e metterli all'asta fra chi sicommuove di più o esprime per primoil suo “buon cuore” possa essere una

soluzione, anzi, rischia di essere unalibi per chì è responsabile di questosituazione. Con tutto il rispetto per ilvolontariato e per gli importanti risulta-ti che raggiunge non crediamo chepossa essere la soluzione del proble-ma. Ad oggi in Italia non esiste anco-ra un'anagrafe canina nazionale checoordini quelle regionali e per i gattinessuno ha neppure incominciato aparlarne. Queste trasmissioni poi,quando affrontano problemi riferiti allasalute ed al benessere degli animaliinvece di coinvolgere esperti mediciveterinari convocano le figure profes-sionali più diversificate diffondendonotizie in modo superficiale, incom-pleto se non informazioni che nonhanno alcun fondamento scientifico.Questo nuovo ciclo de “Il mio mi-gliore amico” prevede la presenzain trasmissione di un nostro collegadi Perugia. Gli facciamo i miglioriauguri sperando che riesca a porta-re un contributo professionale serioe corretto. Non sarà facile visto chesi troverà a fianco il principe Asca-nio del Grande Fratello che terràuna rubrica fissa: “Va dove ti porta ilcane”. ■

Il mio migliore amico

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Alcuni Ordini professio-nali sono già diretta-mente toccati dal pro-

blema dei laureati triennali, queidottori-non-dottori- da iscriverein una sezione B dell’Albo ac-canto alla sezione A dei profes-sionisti di laurea quinquennale. Sono gli ordini dei dottori agrono-mi (che hanno compreso la figuradello zoonomo), degli architetti,pianificatori, paesaggisti e con-servatori, degli assistenti sociali,degli attuari, dei biologi, dei chi-mici, dei geologi, degli ingegnerie degli psicologi. La veterinaria per ora sta aguardare, ma il problema è solorinviato. Dopo mesi di riunioni e tavoli diconfronto, il Sottosegretario al-l’Università Maria Grazia Siliqui-ni ha messo a punto uno sche-

ma di regolamento elettorale nelquale i triennali avranno voto erappresentanza. Il regolamentodiscende dal DPR 328/2001 chene prevede espressamente l’e-manazione. Ebbene ci siamo. Una bozza diregolamento ha visto finalmentela luce a metà ottobre ed è statasottoposta ai primi ordini chia-mati a fare i conti con i triennalie che dovranno andare alle ele-zioni entro e non oltre il 31 di-cembre 2004. La reazione del CUP3, il Coordi-namento Universitari e Profes-sionisti Triennali, non si è fattaattendere: la proposta del Mini-stero non dà reali garanzie dipartecipazione alla vita ordinisti-ca ed appare solo orientata a ri-solvere gli assetti interni degliordini. ■

3ATTUALITÀ

Nuove regole elettorali

Ordini alla prova dei laureati triennaliProposto dal Sottosegretario Siliquini uno schema di regolamento elettorale che stabilisce il voto e la rappresentanza degli iscritti alla sezione B degli Ordini

laPROFESSIONE VETERINARIA 38/2004

Dentro o fuori?Anche la veterinaria dovrà sciogliere le riserve e fare i conti con i laureati triennali. Se li porterà den-tro il proprio sistema ordinistico, dovrà confrontarsi con lo schema di regolamento del Sottosegre-tario Siliquini e naturalmente sottoporlo all’approvazione della Federazione.La FNOVI si era già espressa negativamente rispetto all’ingresso delle lauree brevi nell’ordinamen-to dei medici veterinari, ma potrebbe riconsiderare la questione se il loro ingresso in una ipoteticasezione B portasse a definire il percorso formativo, le caratteristiche e le competenze di queste nuo-

ve figure professionali. In altre parole, se si potesse arrivare a ricondurre le lauree brevi in funzione ausiliaria enon competitiva con il ruolo del medico veterinario; non da ultimo, l’ingresso nell’Albo veterinario equivarreb-be a “controllarle”, sia sotto il profilo deontologico che disciplinare.L’argomento è stato toccato dalla Commissione ministeriale per la professione veterinaria nell’ultimo incontrodel 26 ottobre. Riferisce Aldo Vezzoni (foto), Segretario FNOVI: “Abbiamo proposto di poter accogliere soloalcune lauree brevi, quelle non in conflitto con la professione e che possono convivere con gli iscritti laureatiin medicina veterinaria. L’ingresso nell’Ordine potrebbe influire sulle scelte universitarie e contribuire a definirei requisiti professionali nell’ambito di un percorso formativo condiviso tra Ordine e Università. Potrebbe anchedare maggiori garanzie di convivenza, facendo ricadere questi laureati nella nostra regolamentazione deonto-logica e professionale”. Certamente si creerebbe una significativa discriminazione fra le lauree brevi con in-quadramento professionale di tipo ordinistico e tutte le altre. L’ingresso nell’Ordine potrebbe aprire dunque unavia di “sfoltimento” e di riqualificazione di tante lauree brevi? Per gli studenti, e anche per le facoltà, lo sboccoin un Albo professionale costituisce un valore aggiunto, determinante nella scelta e nell’attivazione di un cor-so di laurea breve. “La sostanza- conclude Vezzoni- è decidere se averle o non averle nell’Ordine, tenendoconto che tutto ciò che sta dentro è regolamentato, mentre tutto ciò che sta fuori potrebbe configurarsi comeconcorrenza o abuso”.

(...)Art. 2

Composizione dei consigli degli ordini locali1. (...) i consigli degli ordini locali (...) sono formati da un numerodi componenti iscritti alle sezioni A e B dei rispettivi albi pari asette se il numero complessivo degli iscritti non supera i 100, anove se supera i 100 e non i 500, a 11 se supera i 500 ma non i1500, a 15 se supera i 1500. 2. (...) la rappresentanza degli ap-partenenti alla sezione A è determinata in misura non inferiore al50 per cento dei componenti del consiglio; quella degli apparte-nenti alla sezione B è assicurata proporzionalmente al numerodegli iscritti complessivi all’albo. 3. I consiglieri dell’ordine rap-presentano tutti i professionisti appartenenti all’albo e sono elettidagli iscritti, senza distinzione di sezioni o settori di appartenen-za. 4. I componenti del consiglio restano in carica quattro anni.5. I componenti che per qualsiasi motivo siano venuti a mancaresono sostituiti dai candidati compresi nella graduatoria che, perminor numero di voti ricevuti, seguono immediatamente gli elettiall’interno di ciascuna sezione dell’albo. Qualora venga a man-care la metà più uno dei consiglieri, si procede a nuove elezioni.

Art. 3Elezione del consiglio dell’ordine locale

1. L’elezione del consiglio si svolge nei 30 giorni precedenti lascadenza di quello in carica e la data è fissata dal consiglio. 2. Ilconsiglio dell’ordine uscente rimane in carica sino all’insedia-mento del nuovo consiglio. 3. L’avviso di convocazione per l’e-sercizio del diritto di voto è spedito a tutti gli iscritti nell’albo perposta raccomandata o a mezzo fax, ovvero consegnato a mano,almeno 23 giorni prima della data fissata per la prima convoca-zione. In luogo dell’avviso spedito o consegnato a mano, la noti-zia della convocazione può essere pubblicata in almeno un gior-nale quotidiano locale per due volte consecutive. La notizia del-la convocazione è pubblicata entro tre giorni dalla data in cui ilconsiglio ha indetto le elezioni. 4. L’avviso e la notizia di cui alcomma precedente contengono l’indicazione del luogo, del gior-no e dell’ora di inizio e di chiusura delle operazioni di voto, non-ché delle procedure elettorali e del numero degli iscritti alle duesezioni alla data di indizione delle elezioni medesime, che costi-tuisce indice di riferimento per i calcoli di cui al presente regola-mento. 5. In prima convocazione, l’assemblea è regolarmentecostituita con l’intervento di un terzo degli aventi diritto, per gli or-dini con più di 1500 iscritti all’albo; della metà degli aventi diritto,per gli ordini con meno di 1500 iscritti all’albo. In seconda con-vocazione, l’assemblea è regolarmente costituita con l’interventodi un quinto degli aventi diritto, per gli ordini con più di 1500iscritti all’albo; di un quarto degli aventi diritto, per gli ordini conmeno di 1500 iscritti all’albo. In terza convocazione, l’assembleaè regolarmente costituita qualsiasi sia il numero degli aventi dirit-to presenti. Ai fini della regolare costituzione dell’assemblea sicomputano le schede deposte nel seggio nel periodo di apertu-ra ai sensi del successivo comma 14. 6. Gli iscritti nell’albo eser-citano il diritto di voto presso il seggio ovvero uno dei seggi isti-tuiti nella sede dell’ordine. Qualora siano istituiti seggi fuori dallasede dell’ordine, i dati relativi alle votazioni confluiscono imme-diatamente nel seggio centrale. 7. È ammessa la votazione me-diante lettera raccomandata, ove deliberata dal consiglio. L’elet-

tore, all’uopo, richiede alla segreteria dell’ordine la scheda debi-tamente timbrata e la fa pervenire al seggio, prima della chiusu-ra delle votazioni nell’assemblea in prima convocazione, in bustachiusa sulla quale sono apposte la firma del votante, autenticatanei modi di legge, nonché la dichiarazione che la busta contienela scheda di votazione. Ove sia raggiunto il quorum costitutivo, ilpresidente del seggio, verificata e fattane constatare l’integrità,apre la busta, ne estrae la scheda, senza aprirla, e la deponenell’urna. Ove non sia raggiunto il quorum, il voto espresso percorrispondenza concorre ai fini del calcolo dei quorum della se-conda convocazione e, in subordine, della terza. 8. Il consiglio,con la delibera che indice le elezioni, sceglie per ciascun seg-gio, tra gli iscritti, il presidente, il vice-presidente, il segretario edue scrutatori. 9. Durante la votazione è sufficiente la presenzadi almeno tre componenti del seggio. 10. L’elettore viene am-messo a votare previo accertamento della sua identità persona-le, mediante l’esibizione di un documento di identificazione ov-vero mediante il riconoscimento da parte di un componente delseggio. 11. L’elettore ritira la scheda elettorale, che indica il nu-mero dei consiglieri da eleggere per ciascuna sezione dell’albo.Il voto viene esercitato, compilando, in segreto, la scheda che,per essere valida, deve contenere, per ciascuna sezione, un nu-mero di nomi, scelti tra coloro che si sono candidati ai sensi delcomma 12, uguale a quello dei componenti da eleggere. Lascheda è deposta chiusa nell’urna. 12. Le candidature vanno in-dicate al consiglio dell’ordine fino a sette giorni prima della datafissata per la prima convocazione. Il consiglio dell’ordine ne as-sicura l’idonea diffusione presso i seggi per l’intera durata delleelezioni. 13. Nel caso in cui non sia stato raggiunto il quorum, ilpresidente, sigillate in un plico per l’archiviazione le schede vo-tate al seggio, rinvia alla successiva convocazione, che deveavere luogo il giorno successivo feriale. Le schede archiviate nelplico non concorrono ai fini del calcolo del quorum della suc-cessiva convocazione. 14. Il seggio elettorale è aperto, in primaconvocazione, per otto ore nella stessa giornata; in seconda con-vocazione, per otto ore al giorno per gli otto giorni feriali imme-diatamente consecutivi; in terza convocazione, per otto ore algiorno per i dieci giorni feriali immediatamente consecutivi. 15. Itempi della seconda e terza convocazione di cui al comma 14sono ridotti alla metà negli ordini con meno di 3000 iscritti. 16. Ilseggio è chiuso, anche per lo scrutinio, dalle ore 22.00 alle ore9.00. Concluse le operazioni di voto, il presidente del seggio di-chiara chiusa la votazione ed assistito da due scrutatori procedeimmediatamente e pubblicamente allo scrutinio. 17. Risultanoeletti, per ciascuna sezione, coloro che hanno riportato il mag-gior numero di voti. 18. Nel caso in cui non siano state presenta-te candidature da parte di iscritti alla sezione B dell’albo, tutti iconsiglieri sono eletti tra i candidati iscritti alla sezione A. 19. Incaso di parità è preferito il candidato che abbia maggiore anzia-nità di iscrizione all’albo e, tra coloro che abbiano uguale anzia-nità, il maggiore di età. 20. Il presidente del seggio centrale pro-clama il risultato delle elezioni e ne dà immediata comunicazio-ne al Ministero della giustizia.

Art. 4Presidente del consiglio dell’ordine

1. Il consiglio dell’ordine elegge nel proprio seno un presidenteiscritto alla sezione A dell’albo. 2. Il presidente ha la rappresen-

tanza dell’ordine, di cui convoca e presiede il consiglio e l’as-semblea. Il presidente è tenuto a convocare l’assemblea quandone viene richiesto dalla maggioranza dei componenti del consi-glio ovvero da un quarto degli iscritti all’albo.

Art. 5Composizione, elezione e presidenza del consiglio

nazionale dell’ordine1. (...) il consiglio nazionale degli ordini (...) è costituito da 15componenti, che restano in carica cinque anni, ripartiti tra gliiscritti alla sezione A e B (...). 2. I consiglieri del consiglio na-zionale rappresentano tutti i professionisti iscritti negli albi te-nuti dagli ordini locali senza distinzione riguardo alle sezioni osettori di appartenenza. 3. Le cariche di consigliere naziona-le e di consigliere locale sono incompatibili. 4. A ciascun con-siglio spetta un voto ogni 100 iscritti o frazione di 100, fino a200 iscritti; un voto ogni 200 iscritti fino a 600 iscritti; un votoogni 300 iscritti, oltre i 600 iscritti. 5. All’elezione del consiglionazionale si procede presso ciascun ordine locale. A tal fineciascun consiglio dell’ordine delibera, a maggioranza dei pre-senti, i nomi dei 15 componenti che intende eleggere sulla ba-se del modello di scheda predeterminato dal Ministero dellagiustizia. Per la sua validità, la scheda deve essere compila-ta, per ciascuna sezione, con un numero di nomi, scelti tra co-loro che si sono candidati ai sensi dell’articolo 3, comma 12,uguale a quello dei componenti da eleggere. Ad ogni candi-dato indicato nella scheda sono attribuiti tutti i voti spettantiall’ordine. 6. Le candidature vanno indicate entro il giorno sta-bilito nell’avviso di convocazione dal Ministero della giustizia,ove è altresì stabilito il giorno nel quale tutti i consigli proce-dono alla votazione. 7. Nel caso in cui non siano state pre-sentate candidature da parte di iscritti alla sezione B dell’al-bo, tutti i consiglieri sono eletti tra i candidati iscritti alla se-zione A. 8. In caso di parità è preferito il candidato che abbiamaggior anzianità di iscrizione all’albo e, tra coloro che ab-biano uguale anzianità, il maggiore di età. 9. Il consiglio na-zionale elegge nel proprio seno un presidente tra i compo-nenti iscritti nella sezione A dell’albo. 10. Al presidente delconsiglio nazionale si applicano le disposizioni di cui all’arti-colo 4, comma 2, del presente regolamento.

(...)Art. 10

Procedimenti disciplinari1. Fatto salvo quanto previsto dai singoli ordinamenti profes-sionali per l’istruttoria, il consiglio, ove competente in materiadisciplinare ai sensi degli ordinamenti medesimi, giudica gliiscritti. Nell’esercizio di tale funzione esso è composto dai con-siglieri appartenenti alla sezione del professionista assogget-tato al procedimento. 2. Ove il numero dei consiglieri iscritti al-la sezione B dell’albo non sia tale da costituire un collegio, ilconsiglio giudica in composizione monocratica. 3. In caso diparità di voti, prevale quello del consigliere con maggiore an-zianità di iscrizione.

SCHEMA DI D.P.R. RECANTE DISPOSIZIONI IN MATERIA DI PROCEDURE ELETTORALI E DI COMPOSIZIONE DEGLI ORGANI DISCIPLINARI DEI CONSIGLIDEGLI ORDINI AI SENSI DELL’ARTICOLO 1, COMMA 18, DELLA LEGGE. N. 4/1999 E DELL’ARTICOLO 4 DEL D.P.R. N. 328/2001.

(15 ottobre 2004)

Page 4: Professione Veterinaria, Anno 2004, Nr 38

Se il Presidente del Consi-glio Berlusconi, il Mini-stro Castelli ed il Sotto-

segretario Vietti manterranno lepromesse più volte fatte al mondoprofessionale, la proposta di leggeper la riforma degli Ordini e delleprofessioni dovrebbe arrivare inParlamento per la discussione en-tro fine ottobre. Dopo più di diecianni forse è la volta buona anchese non sono in molti a crederci. Perdare un parere sul testo definitivoche sarà proposto dal Governodobbiamo quindi aspettare di leg-gerlo nella speranza che la bozzaVietti non finisca di essere comple-tamente stravolta. All'inizio del2003 @nmviOggi aveva propostoalcuni sondaggi sul tema “La pro-fessione ed il rapporto con gli Or-dini” che diventano ora di grandeattualità anche in riferimento all'in-teressante discussione che si stasviluppando sulla Vetlink sull'argo-mento: Ordini, loro ruolo, compe-tenze, impegno, ecc.Alla domanda riferita ad un pareresulla bozza di riforma degli Ordini il45% dei veterinari che hanno par-tecipato al sondaggio ammettevadi non conoscerne il testo, a dimo-strazione che spesso la categorianon è molto attenta ai problemiprofessionali che la riguardano. Il14% ha espresso un parere nonsul testo ma sul fatto che è unariforma attesa da anni, il 38% èconvinto che non sia una vera rifor-ma e solo il 3% ne ha apprezzato icontenuti. I temi trattati dagli altrisondaggi entravano nel vivo dellagestione degli Ordini per valutarel'attenzione dei veterinari verso i lo-ro organi di rappresentanza.Che tipo di elettore sei?, riferito al-

le elezioni degli Ordini ed alla pro-pensione al voto, era il quesito diun sondaggio che introduceva di-rettamente l'argomento ordinistico.L'85% ha dichiarato di votare sem-pre, l'8% saltuariamente, nessunoha ammesso di non aver mai vota-to ed il 7% ha dichiarato che nonvoterà più, probabilmente delusodal Consiglio da lui sostenuto onella convinzione che il suo votonon cambierà comunque una si-tuazione per lui insoddisfacente.Se questi dati corrispondessero aduna realtà nazionale non ci sareb-be il problema di dover ripeterespesso le elezioni per mancatoraggiungimento del quorum.Alla domanda: Sei disposto ad as-sumere cariche per la professio-ne?, domanda che si allargava an-che alle associazioni professionali,il 26% ha risposto di no, e l'11%“Non più”, evidentemente peresperienze passate e di scarsa

soddisfazione. Fra coloro che alcontrario si sono dichiarati disponi-bili ad un impegno negli Ordini o inaltre organizzazioni professionali, il24% si è espresso a favore dei pri-mi mentre il 39% per le altre orga-nizzazioni.È giusto ricordare però che i risul-tati dei nostri sondaggi, quando siparla di questi temi, possono esse-re in parte falsati dal fatto che chirisponde è in genere iscritto allaVetlink ed esprime quindi già unaparticolare attenzione ai problemiprofessionali. Un altro sondaggiotoccava un punto sempre molto di-battutto e controverso: Ritieni chedebba ricevere un compenso chiassume cariche ordinistiche? Laquestione non è di poco conto.Molti liberi professionisti, infatti,evi-tano incarichi di questo genereperché dovrebbero distoglieretroppo tempo dal loro lavoro su-bendo, quindi, di conseguenza,una significativa perdita economi-ca. Per lo stesso motivo capita cheConsigli di Ordini a netta maggio-ranza libero professionale espri-mano poi un Presidente veterinariopubblico perché nessun'altro vuo-le accollarsi questo impegno.Il 28% di chi ha partecipato al son-daggio si è espresso contro ogniretribuzione, il 38% sempre a favo-re, il 18% a favore ma solo nel ca-so che sia un libero professionistae l'16% si è dichiarato d'accordoma solo per alcune missioni. I ri-sultati dimostrano le posizioni mol-to diverse e controverse che espri-me la categoria veterinaria.L'ultimo sondaggio si riferiva al po-tere disciplinare degli Ordini. Il57% ritiene che sia scarsamenteesercitato, il 2% che a volte è eser-citato con eccessi, il 14% dichiarache da parte degli Ordini servireb-be più vigilanza e meno sanzionied il 27% che il potere disciplinareandrebbe rafforzato. Il giudizio chene esce è comunque poco lusin-ghiero nei confronti degli Ordiniche secondo la maggioranza deiveterinari non si assumono il loro

ruolo o le loro reponsabilità. È an-che vero che se andassimo a fareuna analisi dei vari Ordini ne emer-gerebbe una situazione molto va-ria e diversificata. Alcuni Ordini so-no molto rigidi ed intervengonospesso ed in modo molto fermo,altri non intervengono mai e lascia-no correre anche quando la situa-zione è talmente chiara ed eviden-te da non lasciare alcun dubbio.Anche come ANMVI abbiamo po-tuto constatare la diversità di at-teggiamento e comportamentoquando giriamo agli Ordini, per

competenza, denunce o segnala-zioni che ci pervengono.Se dovessimo trarre delle conclu-sioni basandoci sui risultati di que-sti sondaggi si potrebbe dire che:i veterinari italiani sanno poco del-la riforma degli Ordini anche per-ché convinti che cambierà moltopoco, sarebbero in buona parte di-sposti ad un impegno in ambitoprofessionale se stimolati e coin-volti ma certamente più in ambitoassociativo che ordinistico, credo-no nel diritto/dovere del voto per laelezione dei Consigli degli Ordinisia pur con qualche dubbio sullacapacità di questi organismi disvolgere seriamente il loro ruoloistituzionale. Questo atteggiamen-to di sfiducia emerge ancora piùforte nell'ultimo sondaggio riferitoalla capacità degli Ordini di assu-mersi un compito serio di vigilanzae controllo. Infine sono convintiche l'impegno professionale negliorgani di rappresentanza debbaessere remunerato soprattuttoquando si tratta di liberi professio-nisti. ■

4

La professione e il rapporto con gli Ordini

laPROFESSIONE VETERINARIA 38/2004

I sondaggi di@nmvi Oggi

LA PROFESSIONE E ILRAPPORTO CON GLI ORDINI Sondaggi dal 1 DICEMBRE

2002 ad Aprile 2003(ciascun sondaggio viene

proposto per 15 gg.consecutivi)

1. dicembre 2002 2392. gennaio 2003 2713. febbraio 2003 3204. marzo 2003 3475. aprile 2003 318Totale Partecipanti 1495Media per sondaggio 299

* i sondaggi di @nmvi Oggi sonostati sospesi dal 16 dicembre al 7gennaio 2003 in concomitanzacon le festività natalizie

1

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di Antonio Manfredi

ANMVI INFORMA

Page 5: Professione Veterinaria, Anno 2004, Nr 38

Secondo la ricercatriceCamilla Pagani “gli attibrutali verso gli animali

sono spia di un ambiente non se-reno in famiglia. Bambini maltrat-tati sono a loro volta protagonistiattivi di maltrattamenti”. Il proble-ma è stato affrontato dall’Istituto diScienze della Cognizione delCNR che ha condotto uno studiosugli atti di violenza da parte dibambini e adolescenti a dannodegli animali di famiglia. Lo studioè stato presentato il 1 ottobre nel-l’ambito del convegno Bambini eanimali: empatia e crudeltà. Se-condo Camilla Pagani, ricercatri-ce del citato Istituto “un rapportonegativo con l’animale può esserel’indicatore potenziale di una si-tuazione esistenziale patogenadel bambino e può anticipare suoifuturi comportamenti antisociali.Mentre, attraverso un rapportopositivo con l’animale, il piccolopuò essere agevolato nella ‘com-prensione del diverso’, traguardoimportante dello sviluppo e con-quista significativa del processodi socializzazione”. In tutto questo c’è un ruolo ancheper la medicina veterinaria? La ri-sposta di Camilla Pagani è sì: “ne-gli ultimi trent’anni- ha dichiarato-l’analisi del rapporto dei bambini edegli adolescenti con gli animali èstata particolarmente approfonditadal mondo scientifico e si è arric-chita di nuove prospettive e di nuo-vi orientamenti, producendo, adesempio, collegamenti con la psi-cologia dello sviluppo, la psicolo-gia clinica, quella sociale, la socio-logia, il diritto e la medicina veteri-naria”.

Partiamo da qui, dottoressa Pa-gani, come e in che misura la me-dicina veterinaria ha contribuitoa queste ricerche?La medicina veterinaria ha dato unimportante contributo a livello inter-nazionale allo studio del rapportobambino-animale e uomo-animalein genere, soprattutto per quanto ri-guarda la violenza e l’empatia neiriguardi degli animali. Nel caso del-la violenza, ad esempio, i veterina-ri si sono impegnati nell’identificarei segnali certi di abuso di un ani-male, nello stesso modo in cui pe-diatri e neuropsichiatri infantili si so-no impegnati nell’identificare i se-gnali certi di abuso di un bambino.Nel caso dell’empatia, alcuni vete-rinari cercano, anche attraverso in-terventi educativi nelle scuole, difavorire un rapporto positivo tra ilbambino e l’animale, promuovendotra l’altro la conoscenza delle carat-teristiche biologiche, etologiche epsicologiche dell’animale.

È molto interessante il fatto che

molti gesti di violenza sianocompiuti proprio a danno dell’a-nimale da compagnia. Che signi-ficato attribuisce a questo dato?Può farci qualche esempio delleconflittualità più diffuse?In realtà dalla ricerca che ho con-dotto con la collaborazione delProf. Francesco Robustelli dell’I-stituto di Scienze e Tecnologiedella Cognizione del CNR e delProf. Frank Ascione della UtahState University (ricerca che haavuto un finanziamento da partedel Comune di Roma, Ufficio Dirit-ti Animali) sugli atteggiamenti ecomportamenti dei bambini e de-gli adolescenti italiani (9-18 anni)nei riguardi degli animali, risultache solo il 31% circa degli alunniautori di atti ostili verso gli anima-li, coinvolti nel nostro studio, han-no rivolto questi atti verso il loropet. Inoltre si tratta per lo più di at-ti non particolarmente gravi. Di-verso è il caso invece di LukeWoodham, che nel 1997 all’età di16 anni negli Stati Uniti ha uccisola madre e due compagni discuola. Qualche tempo primaaveva scritto nel suo diario di avertorturato e ucciso il suo cane. Ci possono essere diverse motiva-zioni alla base della violenza versogli animali. Una di queste può es-sere il trasferimento dell’aggressi-vità che si prova verso un individuo“più forte” (ad esempio un padreviolento) ad un individuo più debo-le (ad esempio un fratello più pic-colo o un animale). Questo trasferi-mento è anche facilitato da un pro-cesso di apprendimento di modellidi comportamento di adulti signifi-cativi (nel caso del padre violento,ad esempio, l’esercizio del poteredi un individuo più forte su di un in-dividuo più debole).

Quale ruolo intravede per il me-dico veterinario in questi episo-di? Di prevenzione o anche di in-tervento?Sia di prevenzione che di inter-vento.

Capita che siano proprio i ra-gazzi ad accompagnare l’ani-male dal veterinario. Crede checi siano degli indicatori o deisegnali, provenienti dall’anima-le ma anche dai proprietari a cuiè affidato, a cui il medico do-vrebbe far attenzione per indivi-duare eventuali conflittualità inatto o latenti?Come ho detto prima, sono stateelaborate delle indicazioni su comericonoscere più facilmente i segnicerti di abuso in un animale. Il ve-terinario inoltre può anche ricono-scere negli adolescenti e negliadulti che accompagnano alla visi-ta il loro pet alcuni segnali indicato-

ri, sia positivi che negativi, dellaqualità del rapporto tra l’animale eil suo proprietario.

Dalla vostra indagine emergeun quadro con luci ed ombresulla presenza dell’animale infamiglia. Cosa può dirci di que-sto ruolo “spia” dell’animale dacompagnia sulla qualità del-l’ambiente familiare in cui viveun ragazzo?Tra i dati più interessanti di questoquadro di luci ed ombre c’è adesempio che l’81% circa dei bam-bini e degli adolescenti che ha e/oha avuto un pet prova e/o ha pro-vato molto affetto per lui, ma ancheche il 33.5% dei casi di violenzaagli animali di cui i nostri alunni so-no stati testimoni si riferiscono aforme di maltrattamento di un petda parte del suo proprietario, moltospesso a scopo di disciplina.Tra l’altro la ricerca psicologica haormai ampiamente dimostrato checomportamenti violenti verso unpet in ambito familiare sono facil-mente indicatori di una situazioneesistenziale patogena presentenella famiglia, situazione che puòessere contraddistinta in alcuni ca-si da forme gravi di violenza sia fi-sica che psicologica nei riguardidei membri più deboli del nucleofamiliare e quindi non solo deglianimali ma anche dei bambini edelle donne.

In definitiva è consigliata la pre-senza di un animale da compa-gnia nelle famiglie in cui ci sonobambini e adolescenti?È consigliata, ma solo se nell’ambi-to della famiglia sono presenti quel-le caratteristiche che garantisconoil benessere fisico e psicologicodell’animale.

La zooantropologia applicata alladidattica scolastica è un settoredella medicina veterinaria chepromuove l’educazione nellescuole al corretto rapporto conl’animale. Che ruolo può giocarela scuola nella prevenzione delleviolenze sull’animale e per inter-venire sui comportamenti?Un ruolo importantissimo, soprat-tutto perché in molte famiglie èspesso carente l’educazione al ri-spetto dell’animale, della natura edell’“altro” in generale. La scuolapuò quindi favorire nel bambino enell’adolescente lo sviluppo di rap-porti positivi sia nei riguardi dellanatura che degli umani in genere.

La nostra società si sta muoven-do in direzione più che garantistaper gli animali. Il Parlamento haapprovato una legge contro imaltrattamenti che ha modificatoil codice penale e sta discutendo

della possibilità di tutelare perdettato costituzionale gli animali.Come si conciliano i dati dellavostra ricerca con questi nuoviorientamenti normativi e con unadiffusa sensibilità animalista chesoprattutto i giovani dicono diapprovare e rispettare?Alcuni dati della nostra ricerca siconciliano con una più diffusa sen-sibilità animalista. Ad esempio, so-no soprattutto i bambini (9-10 anni)a provare molta sofferenza nel ri-pensare a quando hanno visto mal-trattare un animale, rispetto ai ra-gazzi più grandi. Inoltre sono sem-pre i bambini (9-10 anni) ad esserepiù contrari ai giardini zoologici.Questo atteggiamento può essereappunto in parte spiegato anchedalla maggiore sensibilizzazione aiproblemi degli animali e della natu-ra in generale che si è venuta svi-luppando negli ultimi anni nella so-cietà italiana e in particolare nellascuola, specialmente nella scuolaelementare e nella scuola media.

Infine, un dato molto significativoemerso nella nostra indagine (forseil dato più significativo) e che non èemerso in ricerche realizzate in altripaesi, è quello legato al concetto diviolenza verso gli animali dei bam-bini e degli adolescenti coinvolti nelnostro studio. Attraverso le loro ri-sposte al nostro questionario alcunihanno infatti espresso un concettodi violenza verso gli animali chepossiamo definire “allargato”, inquanto include non solo i compor-tamenti socialmente non accettatiche procurano danno, sofferenza omorte all’animale ma anche com-portamenti socialmente accettatiche procurano danno, sofferenza omorte all’animale, quei comporta-menti cioè che la comunità scienti-fica che si occupa di queste tema-tiche e in genere l’opinione pubbli-ca non considerano violenti (adesempio uccidere una zanzara, in-vestire accidentalmente un anima-le o uccidere un animale a scopo dicibo). ■

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Intervista alla ricercatrice Camilla Pagani

Ragazzi violenti con gli animali. Quale ruolo per il medico veterinario?Uno studio del CNR ha analizzato il rapporto con gli animali di bambini e adolescenti dai 9 ai 18 anni. Dai veterinari i segnali certi della violenza

laPROFESSIONE VETERINARIA 38/2004

Alcuni dati della ricerca

S econdo i dati dell’Istc-Cnr*, una volta su tre i ragazzi se la pren-dono con il proprio animale. Una volta su cinque la ragione della

violenza è il semplice divertimento. L’età più a rischio è quella tra i 13 ei 14 anni. I risultati derivano da un questionario distribuito in 12 scuoletra Roma e Firenze. Hanno risposto circa 300 alunni, dai 9 ai 18 anni. Icomportamenti violenti sono molto più frequenti tra i ragazzi (23, 8%) ri-spetto alle ragazze (9,7%). Gli episodi sono stati divisi in quattro livelli:dal meno grave (come infastidire un gatto 40,4%), fino al più crudele(uccidere un mammifero o un uccello, 4,2%). Le torture inflitte agli ani-mali e registrate dalla ricerca (tagliare la coda alle lucertole, legare connodo scorsoio un gatto alle inferriate, colpire i piccioni con la fionda oinfilzare con siringhe piene d’alcool un gatto, l’animale più seviziato)contraddicono l’animalismo dichiarato dai ragazzi che per il 90% sonocontrari all’uso di pellicce, per l’82% dicono no alla caccia e in mag-gioranza non vorrebbero più gli animali nei circhi e negli zoo. SpiegaFrank Ascione, professore di psicologia dell’Università statunitense del-lo Utah: “I bambini e gli adolescenti crudeli verso le bestie hanno unamaggiore probabilità, una su tre, di manifestare in età adulta compor-tamenti ripetutamente feroci e pericolosi”. *Il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) è Ente pubblico naziona-le con il compito di svolgere, promuovere, diffondere, trasferire e valo-rizzare attività di ricerca nei principali settori di sviluppo delle cono-scenze e delle loro applicazioni per lo sviluppo scientifico, tecnologico,economico e sociale del Paese.

Un aiuto per gli adolescenti in carcere

Alla X Conferenza mondiale sulle interazioni uomo-animale, organiz-

zata dalla IAHAIO (International Association of Human Animal In-

teraction) è stata presentata una ricerca di Project Pooch, organizza-

zione impegnata nell’utilizzo di animali a fini sociali e nel recupero di ca-

ni abbandonati o provenienti da rifugi. La ricerca ha dimostrato come

il 100% dei detenuti adolescenti che ha potuto partecipare a un pro-

gramma di recupero coadiuvato dalla presenza di un cane non era più

ritornato in carcere. Non solo. Alcuni giovani con problemi comporta-

mentali come la perdita di controllo o il disprezzo per l’autorità sono sta-

ti abbinati a cani “difficili”, che sono riusciti a insegnare ai padroncini ri-

belli il senso di responsabilità, di pazienza e di compassione.

L’INTERVISTA

di Sabina Pizzamiglio

Page 6: Professione Veterinaria, Anno 2004, Nr 38

“Tra giugno 2003 e lo stesso me-se del 2004 il settore degli addi-tivi per l’alimentazione animaleha registrato un calo del 3,5% ri-spetto ai dodici mesi preceden-ti”. A sottolineare l’andamentonegativo di questi prodotti del-l’industria della sanità animale èGiuseppe Pradella, presidentedi AISA, l’Associazione di Feder-chimica che riunisce 36 aziendedel settore per un fatturato an-nuo, comprensivo del feed e deimedicinali, stimato in 550 milionidi euro a valori industriali. Non tutti i comparti hanno co-munque mostrato battute d’arre-sto perché, sempre nello stessoperiodo, è andata meglio al seg-mento dei medicinali per gli ani-mali da compagnia e da redditoche rappresentano insieme unbusiness piuttosto sostanzioso.In particolare, i prodotti veteri-nari destinati agli animali dacompagnia sono cresciuti inmaniera soddisfacente guada-gnando il 5% rispetto ai dodicimesi precedenti grazie a un con-solidato processo di progressivasostituzione di prodotti “tradizio-nali” con prodotti “innovativi” emoderni. Per i prodotti deglianimali da reddito le venditestanno attraversando una fase didifficoltà legata prevalentementealla riduzione del patrimoniozootecnico nazionale e ai diversi

problemi che affliggono gli alle-vamenti. Le stime di AISA evi-denziano questo andamento conun segno tendenziale moderata-mente negativo (-2%). Dal punto di vista legislativo an-che i primi mesi del 2004 sonostati dedicati dall’associazionealla definizione, in collaborazio-ne con le istituzioni nazionali, dilinee guida per un nuovo regola-mento comunitario sugli additiviper l’alimentazione animale. “L’o-biettivo - dice Giacomo Fortuni,direttore di Aisa - è quello diagevolare un’interpretazione na-zionale del regolamento più vici-na possibile a quella degli altriPaesi della Ue in vista di un’ar-monizzazione definitiva dellenuove regole”.L’attività associativa si è focaliz-zata anche sulla valutazionedelle direttive 1829 e 1830 rela-tive agli organismi geneticamen-te modificati, in particolare perquanto riguarda la produzionedi additivi con l’impiego di orga-nismi geneticamente modificatia uso confinato. “Obiettivo di Ai-sa - sostiene Fortuni - è stato an-che quello di sottolineare la po-sizione dell’industria nazionaleed europea presso le autoritàeuropee e italiane”. In vista del-la sempre crescente attenzioneverso le tematiche della qualitàe tracciabilità lungo tutta la filie-

ra le industrie hanno sostenutoun progetto europeo relativo anorme di qualità e regole di trac-ciabilità. Il progetto, lanciatodalla Federazione europea deiproduttori di additivi per l’ali-mentazione animale, di cui Aisaè partner italiano, è chiamatoFami-Qs e rappresenta il livellopiù avanzato a oggi di “Regoledi autodisciplina e certificazionedella Qualità”. Si prevede chequesto programma entri in vigo-re nel 2005. Sempre dal punto di vista nor-mativo il 2004 ha portato altrenovità: la pubblicazione della di-rettiva 2004/28/Ce, un progettoeuropeo di “riscrittura ed evolu-zione” dell’intera materia legisla-tiva del farmaco veterinario. Aisane ha seguito tutta l’evoluzione alivello europeo collaborando atti-vamente con il ministero dellaSalute italiano al fine di preparar-ne il recepimento. Sul piano na-zionale è stato inoltre fatto un ul-teriore passo in avanti in vistadella revisione delle Autorizza-zioni all’immissione in commer-cio (Aic) dei medicinali registratiprima del 2000. L’obiettivo èl’aggiornamento di tutti i dossierregistrativi per un’importante ca-tegoria di prodotti e sulla messaa punto dei corretti tempi di so-spensione da applicare nell’usodi questi farmaci veterinari. Da

registrare positivamente la fortecollaborazione tra ministero e Ai-sa al fine di trovare regole comu-ni, chiare e condivise dell’interoprocesso che, sotto un profilostrettamente numerico coinvolge

più di un migliaio di prodotti. Lapubblicazione di un decreto chefissi le “nuove regole del gioco”è atteso per i primi mesi del2005.(da Agrisole del 22-28 otto-bre 2004) ■

6ATTUALITÀ

2003-2004: le stime dell’Associazione Industrie della Sanità Animale

Additivi in calo, farmaci in crescita soddisfacenteAISA sta lavorando ad un nuovo regolamento comunitario sugli additivi per l’alimentazione animale. La direttiva 2004/28/Ce? Un progetto europeo di “riscrittura ed evoluzione” del farmaco veterinario

laPROFESSIONE VETERINARIA 38/2004

È in arrivo la Carta di CreditoANMVI-VISA

C on i prossimi numeri di Professione Veterinariaverrà distribuita a tutti i medici veterinari la moduli-stica per richiedere la carta di credito ANMVI-VISA.

L’attivazione del servizio, annunciato per settembre, subisceun brevissimo rinvio dovuto al perfezionamento degli ultimidettagli procedurali da parte di CONSEL SpA (Gruppo BancaSella). Il modulo che troverete allegato alla rivista richiederàuna semplice compilazione da inviare a Consel.Il nuovo servizio finanziario proposto dall’ANMVI ha intanto ri-scosso l’attenzione del Sole 24 Ore che a luglio ha dedicatoun articolo alla “carta dei medici veterinari”. Un servizio per“un pubblico di nicchia” nella definizione del quotidiano eco-nomico, ma che per l’ANMVI ha soprattutto un significato diaggregazione e di affermazione dello status di medico veteri-nario. La carta avrà un canone annuale di 20 euro e potrà es-sere utilizzata per i pagamenti a saldo e rateali. È prevista unacopertura assicurativa per i casi di uso fraudolento e per im-possibilità di pagamento a causa di infortunio e malattia del ti-tolare.

Page 7: Professione Veterinaria, Anno 2004, Nr 38

L’Aula di Montecitorio haconcluso giovedì 28 otto-bre la discussione sulla

modifica dell’articolo 9 della Co-stituzione italiana, approvando uncomma aggiuntivo che recita: (laRepubblica italiana) “Tutela l’am-biente e gli ecosistemi, anche nel-l’interesse delle future generazio-ni. Protegge le biodiversità e pro-muove il rispetto degli animali”. Ilprovvedimento torna al Senato edovrà subire altri tre passaggiparlamentari.L’Assemblea aveva presentatonumerose proposte alternative aquesta formulazione. L’emenda-mento più significativo rispetto al-la considerazione costituzionaledegli animali era stato propostodall'On. Boccia che aveva chiestodi riscrivere così il terzo comma:(...) “Protegge le biodiversità econtrasta il maltrattamento deglianimali”. Secondo il relatore delprovvedimento, l'On. Giulio Sch-

midt (FI) si tratta di una riformastorica perché “è la prima voltanella storia della nostra Repubbli-ca che viene toccato uno dei prin-cipi fondamentali”. Sull’inserimen-to degli animali nel dettato costi-tuzionale osserva: “Sono consa-pevole che alcuni colleghi autore-voli hanno espresso la loro per-plessità, in quanto ci apprestiamoa rivedere il cuore della nostraCostituzione e ci si chiede fonda-mentalmente se questa riformasia legittima. A questa domandarispondo che tale riforma, non so-lo è legittima, ma è necessaria”.La I Commissione affari costitu-zionali della Camera aveva ritenu-to di non modificare gli attuali duecommi dell’articolo 9 della Cartama aggiungerne un terzo, com-pletando l’articolato con l’arricchi-mento di nuovi valori. “Il ricono-scimento in Costituzione deglianimali- ha detto il relatore in Au-la, riferendosi alla ratifica del trat-

tato europeo fissata per il 29 otto-bre - tra pochi giorni, sarà non piùla scelta di uno Stato, ma dellastessa Europa. È il medesimoTrattato per la Costituzione euro-pea a sancire il valore intrinsecodegli animali, non in quanto spe-cie, ma in quanto individui. La Co-stituzione europea enuncia, infatti,in maniera inequivocabile, chel’Unione e gli Stati membri tengo-no pienamente conto delle esi-genze in materia di benessere de-gli animali in quanto esseri sen-zienti. Si tratta di un’enorme svol-ta culturale, voluta dal nostro stes-so paese, che ha presentato laproposta dell’articolato. È un rico-noscimento di cui l’Italia, in que-sta riforma, non può non tenereconto. Ciò soprattutto per unaquestione di coerenza: sarebbeparadossale, infatti, che l’Italia siadoperasse per una riforma in Eu-ropa e si discostasse dalla stessariforma al proprio interno”. ■

7ATTUALITÀ

La Camera approva il “nuovo” articolo 9

Animali verso la tutela costituzionale La Repubblica Italiana “promuoverà” il rispetto degli animali. Ma non prima di tre ulteriori passaggi parlamentari

laPROFESSIONE VETERINARIA 38/2004

Gli animali nel Trattato UE

I l Trattato che istituisce una costituzione per l’Europa (la cui rati-fica è fissata per il 29 ottobre a Roma) agli articoli III-5 bis e III-43

introduce principi a favore degli animali, del loro benessere e della lo-ro salute. Così recita l’articolo III-5 bis: nella formulazione e nell’attua-zione delle politiche dell’Unione nei settori dell’agricoltura, della pesca,dei trasporti, del mercato interno, della ricerca e dello sviluppo tecno-logico e dello spazio, l’Unione e gli Stati membri tengono piena-mente conto delle esigenze in materia di benessere degli animali inquanto esseri senzienti, rispettando nel contempo le disposizioni le-gislative o amministrative e le consuetudini degli Stati membri perquanto riguarda, in particolare, i riti religiosi, le tradizioni culturali e il pa-trimonio regionale. L’articolo III-43 invece dice: “L’articolo III-42 lasciaimpregiudicati i divieti o restrizioni all’importazione‚ all’esportazione e altransito giustificati da motivi di moralità pubblica‚ di ordine pubblico‚ dipubblica sicurezza‚ di tutela della salute e della vita delle persone edegli animali o di preservazione dei vegetali‚ di protezione del patri-monio artistico‚ storico o archeologico nazionale‚ o di tutela della pro-prietà industriale e commerciale. Tuttavia‚ tali divieti o restrizioni non de-vono costituire un mezzo di discriminazione arbitraria‚ né una restrizio-ne dissimulata al commercio tra gli Stati membri”. (dal testo approvatodalla Conferenza intergovernativa il 18 giugno 2004).

Tutela, dignità o rispetto?

I l tema è quello di inserire o di non inserire nellanostra Costituzione un passaggio che sottolinei

l’attenzione agli animali, questi esseri viventi, sen-zienti, che da millenni accompagnano l’evoluzionedell’uomo, che sono stati per l’uomo mezzo di tra-sporto per sé e per le merci, fonte di calore, fonte diabbigliamento, fonte di cibo, compagni nella cacciae che oggi sono fonte di compagnia, strumento nellapet therapy, ausilio insostituibile per i disabili (baste-

rebbe pensare ai privi di vista o agli affetti da paresi gravi).Questi esseri viventi senzienti sono portatori di diritti? Io sono convintodi sì! Il mondo animale presente nel nostro paese potrebbe esser divi-so in tre categorie: la fauna selvatica, gli animali da reddito, gli animalida affezione. Un discorso a parte andrebbe fatto per gli animali deglizoo o per quelli utilizzati nei circhi, che rientrano comunque tra gli ani-mali utilizzati a scopo produttivo e commerciale. Gli animali esotici,sempre più diffusi nel nostro paese, dovrebbero essere oggetto di unariflessione a sé stante, così come gli animali utilizzati nella sperimenta-zione. Soprattutto per il settore della fauna selvatica, non si può pre-scindere dal concetto di ambiente ed è quindi opportuno inserire nellamodifica dell’articolo 9 della Costituzione il concetto della tutela am-bientale. Si configurerebbe una maggiore garanzia del benessere edella tutela degli animali e verrebbe sottolineata l’esigenza della salva-guardia dell’ambiente. È però estremamente difficile intervenire conuna o due parole sulla specificità del mondo animale, sia per le diver-se tipologie di animali - come ho indicato prima - sia per due aspetti for-temente radicati nella nostra cultura, che potrebbero trovarsi in contra-sto con ogni modifica dell’articolo 9 della Costituzione stessa: da un la-to, l’utilizzo degli animali da reddito per l’alimentazione umana o per al-tri processi produttivi; dall’altro, l’esercizio dell’attività venatoria non le-gata a fabbisogni alimentari, ma che viene considerata “sportiva”.Durante il lungo iter del provvedimento in esame si è parlato di tuteladegli animali, di dignità degli animali, di rispetto degli animali, di prote-zione degli animali e, ancora, di benessere degli animali. Il testo cheoggi ci viene sottoposto parla di promozione del rispetto degli animali.Mi pare che, in tal modo, sia stato raggiunto un buon punto di media-zione. Le strade astrattamente percorribili erano sostanzialmente due:la prima era quella di limitarsi ad una vaga enunciazione di principioche avrebbe avuto lo scopo di favorire una maggiore attenzione, sic etsimpliciter, verso il mondo animale; la seconda, più difficile e più co-raggiosa, perché in potenziale contrasto con gli interessi di talune ca-tegorie, portava a riconoscere all’animale uno stato giuridico intermediotra l’oggetto e l’uomo e, conseguentemente, la titolarità di diritti. Su quest’ultima linea si è attestata l’Unione europea quando, nel Tratta-to di Amsterdam, ha definito gli animali esseri senzienti. Da parte sua,l’Assemblea federale svizzera ha decretato, nell’ottobre del 2002, chegli animali non sono cose, ma esseri viventi dotati di sensibilità. Inoltre,una grande figura della storia dell’umanità, il Mahatma Gandhi, soste-neva che la civiltà di un popolo si misura anche da come questo trattai suoi animali. Il Parlamento italiano ha la possibilità, oggi, di colmareuna notevole lacuna e di portare il nostro paese nell’ambito delle na-zioni davvero civili (dall'intervento in Aula di mercoledì 27 ottobre del-l'On. Gianni Mancuso).

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Page 8: Professione Veterinaria, Anno 2004, Nr 38

Le Agenzie non sono certa-mente una panacea, anchese sono al corrente della

reputazione di cui gode già l’Auto-rità europea per la sicurezza ali-mentare. Intendo valutare attenta-mente le Agenzie che rientranonelle mie competenze. Intendo an-che accertarmi che il costo dicreare un’Agenzia sia giustificatodal contributo che può dare, che laloro istituzione sia la migliore op-zione per affrontare un’esigenzaspecifica ma anche che non vi siasovrapposizione o duplicazione trale funzioni delle Agenzie e ciò chela Commissione e gli stati membridevono fare.Ogni Agenzia comunitaria è unicae svolge una funzione individualedefinita al momento della sua crea-zione. Intendo privilegiare le rela-zioni con tre Agenzie Ue: l’Autoritàeuropea per la sicurezza alimenta-re (Aesa), il Centro europeo per laprevenzione e il controllo delle ma-lattie (Cepcm) e l’Ufficio comunita-rio per la varietà delle piante(Ucvp). Inoltre, sarà vitale assicu-rare la cooperazione con l’Agenziaeuropea per la valutazione dei me-dicinali (Aevm), il Centro europeoper il controllo delle droghe e delletossicodipendenze (Cecdt) e l’A-genzia ambientale europea (Aae).Nel caso della sicurezza alimenta-re, l’Autorità europea per la sicu-rezza alimentare (Aesa) è statacreata nel 2002 in quanto organi-smo indipendente e responsabileper la valutazione del rischio relati-vamente alla catena alimentarementre la comunicazione dei rischiè una responsabilità condivisa conla Commissione e gli stati membri.L’Aesa non ha un ruolo regolamen-

tare o di gestione del rischio, inquanto questi aspetti rimangono dicompetenza delle istituzioni euro-pee, cioè della Commissione, delParlamento e del Consiglio a se-conda dei casi.L’Aesa ha tuttavia già sviluppatouna indubbia capacità di influen-zare il dibattito, in quanto il suomandato è ampio e copre tutti gliaspetti della valutazione del rischioche riguardano direttamente o in-direttamente la sicurezza della ca-tena alimentare, nonché la salute eil benessere degli animali, la salu-te delle piante, la nutrizione e gliOgm, esclusi quelli collegati aiprodotti medicinali.Con la separazione funzionale del-

la valutazione del rischio dalla ge-stione del rischio, è necessariaun’efficiente interazione tra laCommissione e l’Aesa, senza pre-giudicare l’indipendenza del pro-cesso di valutazione del rischio. Ènecessario definire chiaramente iprocessi della valutazione del ri-schio e della gestione del rischio eil ruolo dei partecipanti con un pro-cesso interattivo e continuo cheesige dialogo e comprensione daparte degli interessati. La Commis-sione ha creato un’unità specificaper assicurare un’efficiente inter-faccia con l’Aesa. Per quanto ri-guarda la salute, è essenziale cheil processo decisionale sia basatosu fondamenta salde e conoscen-

ze scientifiche sane nonché su da-ti affidabili e di qualità. Le consu-lenze scientifiche indipendentisvolgono un ruolo sempre più im-portante nei processi decisionali alivello istituzionale. È cruciale chel’Ue rafforzi la sua capacità di sor-veglianza, allarme e reazione perassicurare un effettivo coordina-mento degli sforzi nazionali. Il Cen-tro europeo per la prevenzione e ilcontrollo delle malattie, che do-vrebbe iniziare a funzionare nel2005, svolgerà un ruolo importanteper quanto riguarda la capacitàdell’Ue. Tra i compiti del Centropossiamo citare la sorveglianzaepidemiologica e la connessionein rete dei laboratori, l’elaborazionedi pareri scientifici, l’allarme e rea-zione rapida, l’assistenza tecnica ele azioni in casi di emergenza. IlCentro rafforzerà inoltre il ruolo in-ternazionale dell’Ue per quanto ri-guarda il controllo delle malattietrasmissibili. Nel 2007 sarà effet-tuata una valutazione esterna e in-dipendente delle realizzazioni delCentro e verrà studiata una possi-bile estensione dei suoi compiti.Seguendo i principi della buonaamministrazione la Commissionedovrebbe essere meno coinvoltanella gestione dei programmi dispesa. Le Agenzie esecutive han-no l’obiettivo di alleggerire la Com-missione dei compiti amministrativipratici. La Commissione sta isti-tuendo una struttura a tal fine chedovrà iniziare a operare all’iniziodel 2005 per sostenere i servizidella Commissione per l’esecuzio-ne del programma di salute pub-blica. Questa è stata anche una ri-

chiesta del Consiglio e del Parla-mento europeo al momento del ne-goziato su questo nuovo program-ma nel 2002, per rafforzare in mo-do significativo le competenze ge-stionali tecniche e finanziarie.L’Agenzia esecutiva consentirà al-la Commissione di incentrare lesue attività su compiti strategici econtinuare a sviluppare priorità eattività orientate verso il futuro. LaCommissione continuerà a esserepienamente responsabile perquanto riguarda i necessari con-trolli e valutazioni dell’Agenzia. (daItaliaOggi, del 18 Ottobre 2004) ■

8

Sicurezza Alimentare

Le Agenzie non sono una panacea

laPROFESSIONE VETERINARIA 38/2004

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di Markos Kiprianou

Commissario designato della UEalla Sanità

L’Autorità italiana è ferma in Commissione

Con le votazioni del 26 ottobre pomeriggio, la commissione Affari

sociali della Camera ha definito il testo di legge che istituisce

l’Autorità nazionale per la sicurezza alimentare. Un solo emendamento

approvato che non modifica la struttura del provvedimento, il cui testo

era stato assunto come base per la discussione lo scorso settembre. In

sostanza, l’emendamento approvato precisa che le disposizioni della

legge si applicheranno alle regioni a statuto speciale e alle province au-

tonome, compatibilmente con i rispettivi statuti e norme di attuazione.

L’articolato così definito sarà ora inviato al parere delle altre commissio-

ni competenti e poi, dopo la sessione di bilancio, lo si potrà licenziare

dando mandato al relatore, Augusto Battaglia (Ds), di riferire all’Assem-

blea di Montecitorio. Numerosi gli emendamenti presentati dall’On Lua-

na Zanella, fra i quali alcuni che recepiscono lo spirito di alcune propo-

ste di modifica inviate dall’ANMVI. Fra questi, un emendamento all’arti-

colo 9 mirante a rendere più esplicito ed incisivo il ruolo della veterina-

ria all’interno dell’Autorità e che dettagliava alcune materie di pertinen-

za scientifico-veterinaria: additivi, prodotti o sostanze usati nei mangimi,

contaminanti nella catena alimentare, salute e benessere degli animali.

Tutti gli emendamenti dell’On Zanella sono stati ritirati. Il Presidente del-

la Commissione infatti, l’On Lucchese, “constata l’assenza del presen-

tatore degli emendamenti Zanella e si intende che vi abbia rinunciato”.

In sintesi, il nuovo testo prevede l’istituzione, d’intesa con la Conferenza

Stato-Regioni, dell’Autorità italiana per la sicurezza alimentare. Numero-

si i compiti che le vengono assegnati a cominciare dal coordinamento

degli interventi di analisi e di valutazione del rischio in campo alimenta-

re, compresi i settori veterinario e ambientale che vi abbiano attinenza.

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Regolamento recante disposizioni sulpronto soccorso aziendale

in attuazione dell’articolo 15, comma 3,del decreto legislativo 19 settembre 1994, n.

626, e successive modificazioni.-Gazzetta Ufficiale del 3 febbraio 2004-

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Azienda Sanitaria Locale della Provincia di Cremona

13 CREDITI

Page 9: Professione Veterinaria, Anno 2004, Nr 38

Recentemente nella vetlink-list dell’ANMVI è statoaperto e dibattutto uno di

quegli argomenti che, per naturastessa dei forum di dicussione vir-tuali, aprono poi diverse altre por-te dialettiche ma non riescono maia mettere un punto conclusivo alladiscussione in sé.Il dibattito iniziale, emerso da altrequestioni di metodica chirurgica,quasi per caso si è poi incentratosu investimenti qualitativi e con-correnza tariffale nell’approccio al-la clientela, che si può essenzial-mente riassumere in alcune do-mande:• Si può essere competitivi senzaperderci economicamente, au-mentando gli investimenti dellapropria struttura?• Si può viceversa essere compe-titivi solo sulla base del costo tarif-fale?In tempi di crisi economica, disovraffollamento della popolazio-ne libero-professionale veterina-ria è inevitabile che per il giocodel mercato ci troviamo ad af-frontare miriadi di strutture tra cuiscegliere.L’offerta per lo più, in assenza dialtri tangibili e verificabili, vienevalutata da un parametro di fondo:il valore dell’onorario richiesto dalprofessionista. Ma è davvero tuttoliquidabile così? Possiamo liquida-re tutto con una valutazione pura-mente commerciale?È indiscutibile che le differenze ta-riffali dipendono da molte variabili,spesso di costo della vita relativoall’area geografica in cui si lavora.A parità di intervento, lo stesso va-ria di prezzo da Milano a Messina.Quindi non sempre un costo relati-vamente minore è indice di giocoal ribasso.La cosa curiosa è vedere perchévaria di prezzo nell’ambito dellastessa area lavorativa, oppure sevaria solo a causa degli investi-

menti professionali e tecnici af-frontati.Le risposte emerse nella discus-sione sono state molte e spessocontraddittorie, ma in sintesi indi-cano variazioni tariffali e di qualitàa partire da motivazioni quantomai eterogenee:• Non investo perché dovrei au-mentare i costi e nessuno verreb-be più da me.• Non investo perché tanto la gen-te non mi fa fare più di tanto.• Non aumento le tariffe in modoproporzionale ai costi perché a100 metri fanno la stessa cosa al30% di meno.D’altro canto, risposte classicheda chi ha investito molto nella pro-pria attività sono: • Ho investito molto e non vedoperché dovrei lavorare in perdita.• Non trovo deontologico che sifaccia concorrenza solo su basetariffale non lavorando allo stessomio modo.Allo stato attuale, a parità di tuttele variabili ambientali indicate, l’u-tente che ha davanti due strutturenon di rado prima di decidere do-ve rivolgersi per ottenere una pre-stazione, utilizza l’unico metro digiudizio a sua disposizione: l’ono-rario che gli è stato preventivato. Espesso sceglie il collega più eco-nomico... a prescindere da qual-siasi altra considerazione.Quindi il cliente non percepisce al-tro, arrivando a conclusioni spes-so fuorvianti: cioè che noi veteri-nari comunque lavoriamo tutti allostesso modo e la differenza tradue professionisti la fa solo labravura individuale, senza tene-re in nessun conto il livello di stan-dard operativi che osserviamo.In realtà comunicare al cliente inmodo comprensibile e diretto lemotivazioni di onorari maggiori dialtri non è semplice, perché ilcliente, nella stragrande maggio-ranza dei casi, non coglie gliaspetti tecnici e non riesce a ca-pire fino in fondo la differenza ades. tra un approccio clinico X an-ziché Y.La difficoltà di questa operazionedi informazione nasce allora dallanostra diffusa mancanza di un mo-do omogeneo di lavorare, di stan-dard qualitativi riconoscibili e so-prattutto dalla non - riconoscibilitàdegli sforzi economici e tecnici acui ci sottoponiamo per offrire unlivello qualitativo migliore allaclientela. Siamo i primi a non cre-derci.

Ecco allora che chi si sforza didare impulso alla propria qualitànon viene a volte premiato, chivorrebbe aumentare il proprio li-vello non lo fa per paura di nonesser premiato e chi non ha inte-resse a migliorarsi non lo fa e ba-sta senza particolari patemi per-ché comunque gioca sui costi alpubblico ed economicamentenon ci rimette. E lo può fare soloin mancanza di standard lavorati-vi omogenei.C’è da domandarsi se, di fronte amaggiori richieste di qualità e diprofessionalità da parte dell’u-tenza nel corso degli anni, siaancora opportuno fare leva cosìtanto sull’aspetto economico del-l’onorario.È vero che viviamo un periodoeconomicamente non florido, maquesto non toglie che esistono de-gli imperativi professionali che nonci obbligano a creare tutti dellemegacliniche degne di Star Trek,ma sicuramente a sceglierci un li-vello professionale e seguirlo inmodo coerente ed adeguato: cioèdecidiamo a che livello lavorare eoperiamo nei modi consoni fin do-ve decidiamo di arrivare.Oltre quel livello possiamo arrivarese decidiamo di attrezzarci in mo-do idoneo per svolgere determi-nati compiti tecnici oppure no.Altrimenti nessuno ci impedisce dipassare la mano, evitandoci costiinsostenibili e non remunerati dalcliente oppure evitando di affron-tare determinati impegni clinici at-traverso scorciatoie terapeuticheo di dotazione strumentale che si-curamente abbassano i costi, maanche la sicurezza ed il livello diquel che facciamo.Per ottenere questo obbiettivo, l’u-nico strumento possibile è la stan-dardizzazione del nostro lavoro, inmodo da avere un modus operan-di più omogeneo, la possibilità diessere valutabili per il livello clini-co (base, specialistico ecc.) chescegliamo e di vederlo riconosciu-to ed apprezzato, in modo da offri-re all’utente dei punti di orienta-mento altrimenti impossibili da de-finire.A questo punto il merito di investi-re nella propria professionalità po-trebbe davvero diventare un misu-ratore tangibile sia nei rapporti tracolleghi che presso il pubblico edun incentivo che paga economi-camente ed in termini di soddisfa-zione propria e dell’utenza, che fi-nalmente può scegliere comeorientarsi in base a qualche datopiù consistente del solo prezzo ta-riffale, che non rende invece giu-stizia né al nostro lavoro né allaclientela stessa.E ci garantirebbe maggiore credi-bilità di quanta non ne abbiamoora con il vecchio gioco al massa-cro degli onorari da discount. ■

9

Tariffario e qualitàprofessionale: facciamo un po’ di conti

laPROFESSIONE VETERINARIA 38/2004RIFLESSIONI

di Stefano Candotti

Page 10: Professione Veterinaria, Anno 2004, Nr 38

Il Comune può vietare di offri-re animali come vincite in gio-chi a premi. Lo riconosce la

sentenza 6317 del 27 dicembrepronunciata dal Consiglio di Stato,che ha bocciato il ricorso di unesercente attività di spettacoloviaggiante, contro il provvedimen-to. Il Consiglio di Stato ricostruiscela disciplina sulla materia e precisa

limiti e poteri regolamentari dei Co-muni. Il Dlgs sulla protezione deglianimali utilizzati negli esperimentiscientifici, è stato interpretato daigiudici della Cassazione civile co-me una disciplina che ammette l’e-sercizio di quelle pratiche solo se èaccertata l’impossibilità di seguiremetodi alternativi e solo se gli inter-venti rispettano le regole dettate

dallo stesso Dlgs. Mentre i giudicipenali della Suprema Corte più vol-te hanno sottolineato i principi allabase dell’articolo 727 del Codicepenale recentemente modificato,volti a reprimere qualunque formadi maltrattamento, concetto nelquale fanno rientrare non solo lesevizie e le torture, ma anche l’ab-bandono e l’incuria. Passando poi

alle competenze del Comune, no-nostante dagli atti normativi non siaespressamente fondato il potereregolamentare dell’ente locale, taleassenza non comporta alcuna ille-gittimità dell’atto, dal momento chesia la legge 142/90 sia gli orienta-menti più diffusi sostengono che glienti locali possono spaziare oltre lematerie contemplate espressa-

mente poiché dotati di poteri di au-to-organizzazione. ■

Iva e prestazioni inSvizzeraAbito a Como e sono veterinarioprofessionista. Ho effettuato del-le prestazioni a clienti di Ponte-chiasso, Svizzera. Come dovròfatturarle, con Iva o senza?Le prestazioni in parola andrannofatturate con regolare applicazio-ne dell’Iva ordinaria del 20%. Per iveterinari, infatti, al fine della rile-vanza territoriale delle proprieprestazioni, vale il principio che lelega all’abituale residenza delprofessionista, giusto art. 7, com-ma 3, del dpr 633/72. Non essen-do, infatti, la loro attività riconduci-bile a quella (per esempio) di con-sulenza resa dagli ingegneri o da-gli avvocati, la stessa non può es-sere inquadrata nella fattispeciederogatoria di cui al successivocomma 4, lettera d), di detto art.7. (Italia Oggi, Quesitario, 25 otto-bre 2004)

Il medicoveterinario e ilriscatto dellalaureaSono medico veterinario e dopola laurea ho lavorato per circaun anno presso un ambulatorioprivato. Ho poi iniziato la liberaprofessione e dall’11 febbraio1980 sono iscritto all’Enpav, pa-gando i contributi obbligatori.Può essermi utile provvedereora al riscatto della laurea sino-ra rimandato?Il riscatto del corso legale di lau-rea è conveniente anche per il fat-to che il relativo costo potrà esse-re dedotto totalmente dal redditocomplessivo ai fini dell’Irpef. (L’e-sperto risponde - Il Sole 24 Ore,20 settembre 2004)

La quotadell’Ordine non sidetrae dal “730”In sede di compilazione del mo-dello 730 presso un Cas si è po-sto il seguente problema: laquota annuale di iscrizione al-l’ordine dei giornalisti può es-sere indicata nelle detrazioni afini Irpef? In caso affermativo, ache rigo?La risposta è negativa in quantola quota di iscrizione all’albo pro-fessionale di appartenenza non èconfigurabile come spesa per lafrequenza a corsi di istruzione se-condaria e universitaria che po-trebbe dar luogo alla detrazionedel 19% della spese sostenuta aisensi della lettera e) dell’articolo15 del Tuir. La stessa non è confi-gurabile nemmeno come onerededucibile ai sensi dell’articolo 10del medesimo decreto. (L’espertorisponde - Il Sole 24 Ore, 26 set-tembre 2004) ■

10

Sentenza del Consiglio di Stato

Animali in premio? Il Comune può vietarlo

laPROFESSIONE VETERINARIA 38/2004RUBRICA LEGALE E FISCALE

Page 11: Professione Veterinaria, Anno 2004, Nr 38

Con una lettera inviata neigiorni scorsi al Direttoredell'Ufficio 4° dell'As-

sessorato alla Sanità della Regio-ne Puglia, Onofrio Mongelli, il Con-siglio Direttivo ANMVI Puglia haposto all’attenzione alcune proble-matiche riguardanti il passaportoeuropeo, l’accordo sulle struttureveterinarie e l’ECM. In riferimentoal passaporto europeo per cani,gatti e furetti si legge, nella letteraa firma del Vice Presidente diANMVI Puglia, Sergio Caporaletti:“a seguito delle richieste di chiari-menti giunte alla nostra Associa-zione sul rilascio del PassaportoEuropeo sul territorio regionale;considerato che la normativa Euro-pea è entrata in vigore il 1 ottobrescorso e che, a tutt’oggi, nessunacomunicazione risulta pervenutaalla componente privata della no-stra professione; al fine di poterdare corretta informazione ai nostriiscritti, Le chiedo, di comunicare,con cortese solerzia, alla delega-zione regionale che rappresento,le determinazioni in merito appron-tate da codesto Assessorato.” In ri-ferimento all’accordo Stato-Regio-ni del 26 novembre 2003 sullestrutture veterinarie - ANMVI Puglianel ricordare che “entro il 31 di-cembre la Giunta Regionale, saràchiamata a deliberare, secondoquanto previsto dall’Accordo Sta-to-Regioni, in merito a denomina-zione, requisiti tecnico-strutturalied iter autorizzativi delle strutturesanitarie veterinarie pubbliche eprivate”, ha chiesto un incontro inRegione “al fine di collaborare conl’Amministrazione per permetterel’adozione di decisioni il più possi-bile vicine alle esigenze degli ope-ratori sanitari interessati”. A riguardo ricordiamo le parole diAldo Vezzoni in occasione delConsiglio Straordinario FNOVI chesi è svolto lo scorso 16 gennaio,secondo cui l’accordo “colma unvuoto normativo e rappresenta unimportante traguardo verso la re-golamentazione della professionea vantaggio degli utenti e deglistessi medici veterinari”. La FNOVI stessa non ha nascosto“profonde riserve” sul documentonel corso del suo iter e di consi-derare questo Accordo il risultato

di “un’opera di mediazione”. Tut-tavia, Carlo Scotti - CoordinatoreANMVI Regione e VicepresidenteANMVI - ha ricordato che l'accor-do si pone obiettivi di uniformitànazionale e pertanto le ANMVIRegioni nel darvi attuazione cer-cheranno di vigilare affinché l'ac-

cordo non venga diversificato.E sulla futura regolamentazioneregionale dell’Educazione conti-nua in Medicina, ANMVI Pugliachiede di essere ascoltata “perpermettere di evitare, stante l’at-tuale conflitto a livello nazionale,che contrasti simili si sviluppino

nella Regione Puglia”. Per concludere, il vicepresidentedel consiglio direttivo regionale, alfine di favorire il dialogo fra le isti-tuzioni regionali e la veterinaria lo-cale e per avviare collaborazionicostruttive e proficue, ha ricorda-to che l’ANMVI, in quanto affiliata

a Consilp-Confprofessioni, è rico-nosciuta dal Ministero del Lavorocome “parte sociale” ed ha per-tanto titolo alla partecipazione deitavoli di concertazione aventi indiscussione temi o provvedimentiriguardanti la professione veteri-naria privata. ■

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ANMVI Puglia scrive all’Assessorato RegionaleTre le questioni poste: Passaporto Europeo, Strutture Veterinarie, E.C.M.

laPROFESSIONE VETERINARIA 38/2004ANMVI REGIONE

RC PROFESSIONALEIn esclusiva per l’ANMVI, Sicura-mente srl (Bernese Assicurazioni-Gruppo Allianz) ha realizzato unaPolizza di Responsabilità CivileProfessionale rivolta ai medici vete-rinari iscritti ad una AssociazioneFederata ANMVI. Per informazioniè attivo il numero verde:

800906377Si veda anche al sito www.sicuramente.it

A.N.M.V.I.

Page 12: Professione Veterinaria, Anno 2004, Nr 38

Rapporto esclusivo con ilservizio pubblico per tut-ti i dirigenti sanitari to-

scani. La loro attività di liberi pro-fessionisti potrà essere esercitatasolo all’interno delle struttureospedaliere. La Regione va con-trocorrente rispetto alla linea deci-sa dal governo che riconosce la

facoltà, ai dirigenti sanitari conrapporto di lavoro esclusivo, dipoter optare per la non esclusi-vità. Con la legge n. 43/2004 “Mo-difiche alla legge regionale n. 22dell’8 marzo 2000, (Riordino dellenorme per l’organizzazione delservizio sanitario regionale) in ma-teria di svolgimento delle funzioni

di direzione delle strutture orga-nizzative” approvata dal ConsiglioRegionale nella seduta del 19 ot-tobre scorso, viene ribadito il prin-cipio che “gli incarichi di direzio-ne di struttura, semplice o com-plessa, del servizio sanitario re-gionale, sono attribuiti ai dirigentisanitari con rapporto di lavoro

esclusivo, che deve essere man-tenuto per tutta la durata del man-dato”. Gli incarichi di direzionestruttura, semplice o complessa,del servizio sanitario regionale,sono conferiti anche ai professorie ai ricercatori universitari chesvolgono un’attività assistenzialeesclusiva per tutta la durata del-

l’incarico. Federico Gelli, Presi-dente della commissione Sanità,ha affermato che “nel corso delleaudizioni è emerso un orienta-mento positivo da parte degli Or-dini dei medici, dei Presidi delletre facoltà di Medicina e Veterina-ria con qualche criticità dai sinda-cati di categoria”. Gelli ha conclu-so il proprio intervento ribadendola necessità di riorganizzare il si-stema della libera professione. Di-verse le reazioni delle opposizio-ni. Per la vicepresidente di ForzaItalia Anna Maria Celesti “chi fuoridall’orario di lavoro decide diesercitare la libera professionenon fa alcun furto nei confrontidella struttura pubblica. Questoatto - aggiunge - creerà problemia chi è capace e, prima del go-verno stesso, vedrà anche ricor-rere qualche giudice del lavoro”. Ilconsigliere di Forza Italia Giovan-ni Barbagli sostiene invece che “icittadini vogliono sapere chi han-no davanti ed è una questione ditrasparenza fare una scelta trapubblico e privato”. La legge,che intende disciplinare l’affida-mento della responsabilità dellestrutture dell’organizzazione sa-nitaria di competenza regionale,ha registrato il voto contrario diForza Italia e Alleanza Nazionale,e quello favorevole della Marghe-rita, dei Democratici di Sinistra edi Rifondazione comunista. Lalegge sarà pubblicata sulla parteprima del Bollettino Ufficiale del-la Regione Toscana n. 42 del 2novembre 2004. E sempre il 19ottobre scorso, con la legge re-gionale n. 45/2004 il consiglio re-gionale ha anche stabilito di pro-rogare fino al 31 dicembre 2007 iltermine per l’adeguamento deirequisiti delle strutture privateche chiedono l’accreditamentoalla Regione. ■

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Toscana, rapporto esclusivo per i dirigenti sanitari È quanto stabilito da una legge approvata dal Consiglio Regionale

laPROFESSIONE VETERINARIA 38/2004INFO REGIONI

Umbria: istituito ilpassaporto per

animaliSono state approvate dallaGiunta Regionale le linee appli-cative del regolamento n.998/2003 dell’Unione Europeache istituisce l’obbligo del pas-saporto europeo per cani e gat-ti e furetti per viaggiare in Euro-pa. Il passaporto anche in Um-bria viene rilasciato - su richie-sta dei proprietari ed a paga-mento - dal Servizio Veterinariodell’Asl competente per territo-rio. Il costo del passaporto è di15 euro. Per facilitare l’iter buro-cratico il “passaporto”, stampa-to e numerato dalle Asl, è distri-buito anche ai medici veterinariliberi professionisti autorizzati,mentre la legalizzazione vieneeffettuata esclusivamente daiveterinari delle Asl ed ha vali-dità di due anni.

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La Conferenza permanenteper i rapporti tra lo Stato,le Regioni e le Province

autonome di Trento e Bolzano,nella seduta del 14 ottobre scor-so ha espresso parere favorevolesullo schema di decreto del Mini-stro delle politiche agricole e fo-restali recante i criteri e le moda-lità di erogazione degli indennizziagli allevatori a seguito dell’emer-genza blue tongue. La somma di-sponibile per la concessione diindennizzi agli allevatori, da ripar-tire tra le regioni interessate è di €18.750.000,00. Gli indennizzi dicui all’art. 4 dell’ordinanza del 2aprile 2004 da corrispondere agliallevatori che hanno subito danniindiretti, individuati nel calo quali-quantitativo della produzione lat-tiera sono determinati nella misu-ra massima di € 58,8/bovina inlattazione e nella misura massi-ma di € 15,4/pecora in lattazione,mentre per la ridotta inseminabi-lità o fecondabilità sono determi-nati nella misura massima di €700 ogni 33 fattrici allevate per ibovini da carne e nella misuramassima di € 13,2 ogni 40 peco-re allevate per gli ovini da carne(art. 1.1). Secondo quanto stabili-to al comma 2 dell’art. 1, al pro-prietario spetta una indennità pa-ri al 100% del valore del mercatoper gli ovini abbattuti per atassiao per distacco grave del vello,con ordinanza dell’autorità sani-taria, entro 10 giorni dalla vacci-nazione. L’allevatore che intende beneficia-re degli indennizzi sopra riportati,deve allegare alla domanda dapresentare alle Regioni competen-ti per territorio la consistenza dellamandria o del gregge prima dellavaccinazione; l’elenco degli ani-mali vaccinati; la scheda di indagi-ne epidemiologica allegata al pro-tocollo per la vaccinazione; loscarto tra la consegna del latte pri-ma delle vaccinazioni e quella dei60 giorni successivi alla vaccina-zione; l’ordinanza dell’autorità sa-nitaria competente e l’attestato diabbattimento da parte del veteri-nario ufficiale nel caso di atassia odi distacco grave del vello. L’indennizzo, per i danni indiretticonseguenti alla restrizione dellamovimentazione di bovini a segui-to dei provvedimenti emessi dalleAutorità sanitarie per la febbre ca-tarrale degli ovini, si legge al com-ma 1 dell’art. 2, da corrisponderealle aziende di allevamento situatein aree intorno a focolai di febbrecatarrale degli ovini, diverse daquelle già individuate nell’allegato1 della decisione 2004/34/Ce dellaCommissione del 6 gennaio 2004,sono così determinati (per bovinotrattenuto in azienda per almeno 2mesi): 1) bovino di età compresafra i 6 e i 12 mesi, fino a € 31,00; 2)bovino di età compresa fra i 12 e

24 mesi, fino a € 58,00; 3) vacchea fine carriera produttiva fino a €72,00. Sono inoltre previsti inden-nizzi per le aziende di allevamentonelle quali durante la campagna

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Indennizzi agli allevatori perl’emergenza Blue TongueLe modalità di erogazione sono state approvate dallaConferenza Stato Regioni nella seduta del 14 ottobre

laPROFESSIONE VETERINARIA 38/2004

INFO REGIONI

RIPARTIZIONE TRA LE REGIONI PER GLI INDENNIZZI BLUE TONGUEREGIONE INDENNIZZI (€) INDENNIZZI (€) TOTALE (€)

Art. 1 + Art. 2.6 Art. 2.1-2LAZIO 1.740.973,55 0,00 1.740.973,55CAMPANIA 2.026.014,80 0,00 2.026.014,80MARCHE 3.087,85 5.457,30 83545,16MOLISE 413.816,49 0,00 413.816,49UMBRIA 59.151,06 0,00 59.151,06TOSCANA 2.670.353,25 10.031,12 2.680.384,37SARDEGNA 6.068.397,31 0,00 6.068.397,31ABRUZZO 81.193,80 82.422,91 163.616,72BASILICATA 2.581.041,54 0,00 2.581.041,54CALABRIA 432.264,94 0,00 432.264,94PUGLIA 1.873.003,84 0,00 1.873.003,84SICILIA 75.701,56 0,00 75.701,56LIGURIA 0,00 9.782,94 9.782,94EMILIA ROMAGNA 0,00 617.305,72 617.305,72TOTALE GENERALE 18.025.000,00 725.000,00 18.750.000,00

vaccinale 2004, si è verificata lacomparsa di nuovi sierotipi non co-perti che hanno comportato prov-vedimenti di misure restrittive allamovimentazione. ■

Page 14: Professione Veterinaria, Anno 2004, Nr 38

Èfrequente la percezionedi un soffio cardiaco du-rante l’auscultazione di

un animale sano. Per determinarela prevalenza e l’eventuale corre-lazione del soffio con la patologiacardiaca nel gatto, 103 gatti do-mestici sani sono stati esaminatiin un periodo di 8 mesi. Il soffiocardiaco veniva percepito in 22

su 103 gatti (21%). In 7 di questi22 soggetti veniva effettuata un’e-cocardiografia. Un soggetto nonpresentava alterazioni ecocardio-grafiche, mentre negli altri sei si ri-scontravano: miocardiopatia iper-trofica (forma ipertrofica interven-tricolare settale [IVSH]; n = 4),ipertrofia ventricolare sinistra con-centrica con valvulopatia (n = 1) e

sospetta IVSH (n = 1). Tre gattisviluppavano un soffio cardiaconel corso dello studio, riscontratoin esami successivi. Non si rileva-vano differenze significative dietà, sesso, razza, colore del man-tello, colore degli occhi o frequen-za cardiaca tra i gatti con o senzasoffio cardiaco. Tra i 103 soggettiesaminati erano presenti 6 paia di

fratelli provenienti da abitazionicon più gatti e 16 gatti non impa-rentati provenienti da abitazionicon più gatti. La percentuale digatti con soffio cardiaco era mag-giore tra i gatti imparentati (5/12)rispetto ai gatti non imparentati(3/16), ma le differenze non eranosignificative. I risultati dello studioindicano che il soffio cardiaco è

avvertibile in una vasta percen-tuale di gatti sani e che molti soffisembrano essere causati da ma-lattie cardiache strutturali in statoclinicamente silente. “Assessment of the prevalence ofheart murmurs in overtly healthycats” Cote E, Manning AM, Emer-son D, Laste NJ, Malakoff RL,Harpster NK. J Am Vet Med As-soc. 2004 Aug 1; 225(3): 384-8

Aviare: inOlanda furonoinfettate almeno1000 personeUno studio mostra la veraestensione dell’epidemia diinfluenza aviarie dello scorsoanno

Esami anticorpali hanno rive-lato che nel 2003 almeno

1000 persone - molte più del pre-visto - hanno contratto il virusdell’influenza aviare durante lagrave epidemia che colpì i polliin Olanda. L’ultimo studio effettuato rivelasorprendentemente che coloroche hanno sviluppato sintomi do-po essere stati infettati dal virusH7N7 hanno trasmesso l’agentepatogeno al 59% delle personecon cui sono venuti in contatto. Irisultati dello studio sono stati resinoti dall’Istituto per la salute pub-blica e l’ambiente (RIVM) diBilthoven.Prima che il virus H7N7 fosse sot-to controllo sono stati eliminati inOlanda quasi 31 milioni di polli.Un veterinario è morto per l’infe-zione virale, e circa 450 personehanno riportato problemi di salute(soprattutto infezioni agli occhi econgiuntiviti). In un articolo pub-blicato a febbraio sulla rivista“The Lancet”, il virologo MarionKoopmans del RIVM e colleghiavevano comunicato di aver indi-viduato il virus H7N7 in campionioculari di 89 pazienti, usando lareazione a catena della polimera-si o coltivandolo. Per valutare lavera estensione dell’epidemia,Koopmans e colleghi hanno oraesaminato le persone a rischio, al-la ricerca di anticorpi contro il vi-rus. Hanno trovato anticorpi inquasi la metà delle 500 personeche avevano lavorato con i polliinfetti. Basandosi sul numero tota-le dei lavoratori a rischio, i ricer-catori concludono che almeno1000 persone potrebbero esserestate infettate, molte delle qualisenza mostrare sintomi. ■

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Soffio cardiaco nel gatto sano: come interpretarlo?Uno studio analizza la relazione tra soffio e malattia cardiaca nel soggetto asintomatico

laPROFESSIONE VETERINARIA 38/2004LA RASSEGNA DI VET-JOURNAL

di Maria Grazia Monzeglio

Page 15: Professione Veterinaria, Anno 2004, Nr 38

“Odontostomatologia felina: nuoviapprocci e terapie”. Questo il titolodell’incontro di aggiornamento,svoltosi, domenica 10 ottobre 2004,a Recco (Genova), ed organizzatoda ALIVELP (Associazione LigureVeterinari Liberi Professionisti), SCI-VAC (Delegazione regionale Ligu-ria), Ordine dei Veterinari della Pro-vincia di Genova ed INNOVET, incollaborazione con SIODOV (So-cietà Italiana di Odontostomatolo-gia Veterinaria)“Conoscere è potere”. Così haesordito Renato della Valle, Ammi-nistratore Unico di Innovet, aprendoi lavori della giornata. “La MedicinaVeterinaria - ha precisato della Valle- è un settore economico fortemen-te condizionato dalla conoscenza.Per il Veterinario, ma anche per l’a-zienda, ampliare le proprie cono-scenze e competenze rappresentaun valore aggiunto di vitale impor-tanza. Rappresenta, in fin dei conti,la differenza tra successo e insuc-cesso professionale, soprattutto inquesto periodo non felice per la no-stra economia nazionale”.Della stessa idea dovevano esserei numerosissimi partecipanti inter-venuti al seminario di Recco e pro-venienti, oltre che da tutta la Liguria,dalle regioni limitrofe, Sardegnacompresa, fino a saturare letteral-mente la sala prescelta dagli orga-nizzatori. Assai noto il relatore - DeaBonello, presidente dell’EVDC (Eu-ropean Veterinary Dental College),vicepresidente di SIODOV, nonchédi SCIVAC - introdotta da PaolaScapin, vicepresidente della Dele-gazione Regionale SCIVAC Liguria.Riassumiamo, di seguito, i contenu-ti salienti dell’incontro. IL PRACTICE MANAGEMENT -Dea Bonello ha iniziato parlando di“practice management” in Odonto-stomatologia Veterinaria, quell’insie-me di strategie gestionali da attuareper ottenere il massimo in efficienzapratica, redditività del servizio, stan-dard di cure erogate. “Informare, in-nanzitutto - ha spiegato la Bonello inesordio di relazione - e proporre lamiglior soluzione possibile, indipen-dentemente dalle possibilità econo-miche di chi abbiamo di fronte. Co-sì facendo, non solo ci comportia-mo in maniera eticamente corretta,ma, soprattutto, mettiamo in atto lamiglior strategia possibile per valo-rizzare il nostro lavoro e convincereil proprietario ad eseguire gli inter-venti necessari; anche se costosi.Al contrario, fare “i conti in tasca alcliente” predispone ad una nostraminore incisività che, molte volte,può essere alla base della mancatacompliance del proprietario.” LaBonello è stata, dunque, prodiga diconsigli pratici. “È necessario - hapuntualizzato - mettere in conto uniniziale investimento, soprattutto perdotarsi di uno strumentario di buonaqualità: dai vari tipi di estrattori/lus-satori, differenziati per gatti e cani didiversa taglia, alle apparecchiatureper l’esecuzione di radiografie in-traorali”. Caldeggiata anche l’attiva-zione dei “pet corner” che, se bengestiti, rappresentano una buonaopportunità sia come utile servizioalla clientela che come incrementodell’attività professionale, ricavicompresi.

LA MALATTIA PARODONTALEDEL GATTOPatogenesi ed inquadramentoclinico - Dea Bonello è passata,poi, alla trattazione della malattiaparodontale. Una condizione assaifrequente nella specie felina e checomprende diversi stadi di gravità:dall’iniziale gengivite - reversibile e,molto spesso, asintomatica - allaparodontite, malattia ad andamentociclico ed irreversibile che, purtrop-

po non raramente, “guarisce soloquando il dente cade”. Oggetto ditrattazione anche alcune malattieinfiammatorie del cavo orale, diesclusivo appannaggio del gatto: lagengivostomatite cronica felina e leFORL (Feline Odontoclastic Re-sorptive Lesions), un tempo cono-sciute come “carie del colletto” eper le quali ancora non sono stateindividuate cause specifiche e tera-pie risolutive.

Dopo brevi richiami di anatomiadentaria, la Bonello si è lungamentesoffermata sulla patogenesi dellamalattia parodontale, dando parti-colare enfasi al ruolo del mastocita.“Una cellula - ha detto - normal-mente residente nella mucosa oraledi cani e gatti, che viene attivata an-che da stimoli di natura microbica.Ad esempio, quel micidiale cocktaildi batteri, che si altera in composi-zione e quantità in corso di malattia

parodontale, agisce sui mastocitisia direttamente che indirettamente,attraverso l’attivazione delle vie im-munologiche di difesa e protezione.A questa sollecitazione, il mastocitarisponde con il rilascio di un surplusdi mediatori - ad attività flogistica,algica e litica - chiamati direttamen-te in causa nell’innesco e nella pro-gressione degli stati infiammatoridella mucosa orale.” Dea Bonello ha poi inquadrato

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Odontostomatologia felina a Recco

laPROFESSIONE VETERINARIA 38/2004DALLE ASSOCIAZIONI

di Gualtiero Tanturli

Presidente Delegazione SCIVAC Liguria

Page 16: Professione Veterinaria, Anno 2004, Nr 38

clinicamente la malattia parodonta-le, descrivendone i fattori scate-nanti - placca in primis - e quellipredisponenti, sia di natura siste-mica (es. età, malnutrizione, con-comitante presenza di malattie or-ganiche) che locale (es. traumi,malocclusioni, alterazioni dellacomposizione salivare). Un dovero-so cenno anche alla sintomatolo-gia, spesso subdola, di queste ma-lattie. “Non è detto - ha sottolineato,infatti, la relatrice - che il dolore siapresente, tant’è che, un tempo, lamalattia parodontale veniva chia-mata “parodontosi”, in quanto erro-neamente si riteneva di origine de-generativa. Solo in un secondo mo-mento, avendone delineato la ca-

ratteristica infiammatoria, le è statoattribuito il suffisso -ite”.Diagnosi - Successivamente, èstato affrontato il difficile terrenodella diagnosi odontostomatologi-ca. “Ogni dente è un paziente. Co-me fa un buon allenatore di hockeyo di calcio, è necessario occuparsiprima di tutto dei singoli giocatori (identi), analizzarne pregi e difetti,per poi passare alla visione com-plessiva della squadra (la bocca);senza, tra l’altro, trascurare l’analisidi altri elementi, come, ad esem-pio, il pubblico (i batteri) che pos-sono seriamente influenzare l’an-damento della partita (esito dellamalattia)”.In quest’ottica, Dea Bonello ha ri-

servato ampio spazio alla descri-zione di strumentazioni e tecnichenecessarie per eseguire un’ap-profondita indagine radiografica in-traorale, fondamentale per avereuna visione d’insieme dell’organo“bocca”, nonché mezzo essenzialeper pervenire a diagnosi corrette etempestive. Un accenno anche aivari indici di sanguinamento -spontaneo e/o provocato dal son-daggio parodontale (BOP, Blee-ding on Probing) - e di mobilità de-gli elementi dentari, importanti nonsolo a livello diagnostico, ma an-che nella scelta di eventuali inter-venti estrattivi. Terapia - Riguardo al trattamento,Dea Bonello ha, innanzitutto, enfa-

tizzato l’importanza della preven-zione: quel dettagliato programmadi “igiene orale” che contemplanon solo gli interventi dello specia-lista (es. spazzolatura e lucidaturadei denti, detartrasi) ma anche l’e-ducazione del cliente/proprietarioalla “home care”, le cure domicilia-ri comprendenti l’igiene quotidiana,il controllo dell’alimentazione ed ilrispetto della periodicità del con-trollo odontoiatrico. La relatrice ha,poi, sottolineato la difficoltà di im-postare una terapia medica di suc-cesso. “La parodontite - ha affer-mato - è curabile, ma non guaribi-le…E per molte malattie del cavoorale del gatto questa “curabilità”transita necessariamente attraver-

so la chirurgia di tipo estrattivo.”“È stato scientificamente dimostra-to - ha continuato - che né farmacisistemici, come FANS, antibiotici ecortisonici, né tanto meno le appli-cazioni topiche di agenti antinfettivicome la clorexidina, sono in gradodi modificare la malattia. Anche gliantibiotici non hanno certo valenzarisolutiva, tant’è che in caso di pa-rodontite possono risolvere solo l’a-litosi!”. “Molte volte - ha, poi, prose-guito - mi capita di affrontare casi,riferiti o meno, di gatti sottoposti dalungo tempo ad ogni tipo di tratta-mento farmacologico che non haportato alcun beneficio, ma che, alcontrario, ha peggiorato la condi-zione sanitaria generale del sog-getto, pregiudicando, o quantomeno rendendo più difficoltosa,l’applicazione di un corretto iter te-rapeutico.” La Bonello si è, quindi,concentrata sulle tecniche estratti-ve e sui vari indici diagnostici (es.BOP, grado di mobilità dentaria)che ne determinano la scelta. “Mol-te volte, estrarre i denti patologicirappresenta l’unico modo per elimi-nare la causa delle parodontiti delgatto…Purtroppo, l’alterata reatti-vità della mucosa orale e la sinto-matologia ad essa associata persi-stono anche parecchi mesi dopol’intervento. In questo periodo, tro-va utilità l’impiego di un gel per usotopico a base di Aliamidi con atti-vità riepitelizzante, batteriostatica eriequilibrante l’alterata reattività. LeAliamidi, infatti, sono sostanze ingrado di ripristinare l’integrità dellamucosa orale in maniera assoluta-mente fisiologica, dal momentoche agiscono normalizzando lafunzionalità del mastocita, quellacellula primariamente implicatanella genesi e nella progressionedell’infiammazione del cavo orale.”CONCLUSIONI - La giornata haavuto il merito di fornire ai parteci-panti gli elementi essenziali per av-vicinarsi in maniera consapevole,etica, ed anche profittevole, ad unsettore della Medicina Veterinariain forte espansione com’è quellodell’Odontostomatologia. Senza,peraltro, tralasciare l’analisi diaspetti di tipo specialistico, utili an-che a chi si è già accostato a que-sto settore, ma vuol accrescere lesue conoscenze e la sua professio-nalità. ■

20 laPROFESSIONE VETERINARIA 38/2004DALLE ASSOCIAZIONI

Giornata di approfondimentoSCIVAC

Chirurgia oralenel cane e nel

gatto

S i informano i Medici Veteri-nari interessati che sono

ancora disponibili alcuni posti allagiornata di approfondimento, or-ganizzata dalla SCIVAC, dal titolo“Chirurgia orale nel cane e nelgatto” che si terrà a Cremona il 21novembre 2004. Relatore. Dr.ssaMargherita Gratis. L’incontro è infase d’accreditamento ECM. Quo-te d’iscrizione: Soci SCIVAC:190,00 + IVA 20% - Non Soci:310,00 + IVA 20%. Per ulteriori informazioni: Segrete-ria SCIVAC - Tel. 0372/40.35.08 -E-mail [email protected] site www.scivac.it

Page 17: Professione Veterinaria, Anno 2004, Nr 38

Sul n. 33, 27 settembre corrente an-no, alla prima pagina di codesto Pe-riodico, si legge che la Categoria deiVeterinari è l’unica fra le varie citate anon essere coperta da una assicu-razione RC obbligatoria, per suppo-sti o reali danni arrecati nel corsodell’esercizio professionale. Sola-mente una parte dei Colleghi ricorrevolontariamente a questa forma as-sicurativa per tutelarsi di fronte a ri-chieste di risarcimenti -questi sì- eso-si, da parte di proprietari di animaliche si ritengono danneggiati dell’o-perato dei Sanitari in questione. Nel-l’articolo si invita, pertanto, a fare unaseria riflessione sull’opportunità didotarsi di una qualche forma assicu-rativa che tuteli il Veterinario nella de-precabile ipotesi di un incidente dipercorso. Quanto costa una siffattacopertura assicurativa? Più o menodi € 250,00 annui? Nell’articolo nonviene detto. Un’analoga forma assi-curativa, o previdenziale, è stata im-posta per legge ai veterinari non di-pendenti da pubbliche amministra-zioni, rendendo loro obbligatoria lacontribuzione all’O.N.A.O.S.I.; glieventuali beneficiari di tale manovrasarebbero i figli di colleghi decedutianzi tempo come, del resto, da oltrecent’anni sta già accadendo per gliorfani dei Dipendenti; ma, evidente-mente, il provvedimento non ha rac-colto i favori della Categoria. Unaprotesta generalizzata, perciò, è di-vampata lungo tutta la Penisola: sistanno raccogliendo, o sono già sta-te raccolte, firme per abrogare l’ini-quo balzello; sono già state presen-tate interrogazioni parlamentari fina-lizzate allo stesso scopo e, a mag-gior onta, si pubblicano nomi e co-gnomi dei Colleghi rappresentanti laCategoria Veterinaria in ambito delConsiglio di Amministrazione del-l’O.N.A.O.S.I., rei di non avere pre-ventivamente coinvolto, né adegua-tamente informato la Categoria stes-sa delle intenzioni del C.d’A. dell’En-te. Dispiace osservare, e il casualeaccostamento in prima pagina delledue fattispecie suaccennate apparedecisamente grottesco, come il di-verso modo di valutare l’importanzadi un provvedimento o di una propo-sta -al fine degli effetti pratici- porti areputare di maggior interesse percodesta Associazione la coperturaassicurativa per RC, nei confronti dicani e gatti, piuttosto che prevederel’eventualità di un avvenire menogramo per i propri figli; anzi, cercan-do di affossare questa seconda pos-sibilità.

Stefano Cristoferi, Ex assistito O.N.A.O.S.I.

Caro collega,rispondo con piacere alla tua letterache è anche l’occasione per chiarirealcune cose. Non credo che possaessere confrontato il contributo ob-bligatorio dell’Onaosi con il suggeri-mento a fare una polizza di RC pro-fessionale. Noi crediamo che tutti icolleghi debbano coprirsi con unapolizza di RC perché le contestazio-ni da parte dei proprietari diventanosempre più frequenti e pesanti co-me da tempo sta avvenendo nellamedicina umana. Purtroppo nel no-stro settore può capitare l’errore, an-che ai più bravi e coscienziosi. Lanostra è una scienza ed una attivitàdecisamente rischiosa ed è per

questo che sollecitiamo tutti i colle-ghi a coprirsi dalle possibili conse-guenze. La stessa cosa la abbiamofatta nei confronti dell’Onaosi, Operacertamente meritoria ed importanteverso la quale abbiamo sempreespresso rispetto ed attenzione sol-lecitando anche i colleghi ad aderir-vi volontariamente. Quello che noiabbiamo contestato non è l’Onaosio il suo operato ma il modo come siè arrivati a renderla obbligatoria pertutti gli iscritti agli Ordini. Un giorno,era gennaio del 2003, leggendo laFinanziaria, abbiamo scoperto chedovevamo tutti versare il contributo

all’Onaosi. Nessuno ne ha mai par-lato. Nessuno ci ha mai chiesto co-sa ne pensavamo. Inoltre l’Operanon aveva assolutamente bisognodi soldi visti i bilanci estremamentefloridi e la dichiarazione del Presi-dente che ha giustificato questa de-cisione per ridurre il contributo (circail 50%) di chi già lo versava obbliga-toriamente o volontariamente. È tuttoquesto che riteniamo ingiusto neiconfronti delle migliaia di colleghiche senza alcuna informazione sisono trovati questo obbligo. Credia-mo che la solidarietà debba essereun gesto volontario non imposto con

un emendamento alla Finanziaria,un colpo di mano inaccettabile. Per-ché allora non rendere obbligatorioanche un Fondo di previdenza inte-grativa, un Fondo sanitario, una po-lizza infortuni, o l’iscrizione alla Cro-ce Rossa, al Centro ricerche sui tu-mori,ecc. Per tutti ci sarebbero validimotivi di obbligatorietà. Compren-derai che la cosa non può essereaccettata solo perché l’attività del-l’Onaosi è valida e rispettabile. Perquesto chiediamo che l’obbligo ven-ga abrogato e poi continueremo achiedere a tutti i veterinari di aderirea questa meritevole Opera, ma vo-

21laPROFESSIONE VETERINARIA 38/2004LETTERE AL DIRETTORE

@

O ci riformiamo o è la realtà checi riforma. In peggio.

Giulio Tremonti, ex Ministrodell’Economia

lontariamente. Solo per tua informa-zione una polizza di RC costa moltomeno di 250 euro. Spero di essereriuscito a spiegarti la nostra posizio-ne. Un cordiale saluto.

Carlo Scotti

Page 18: Professione Veterinaria, Anno 2004, Nr 38

laPROFESSIONE VETERINARIA 38/200422CALENDARIO ATTIVITÀ

La rivista è un settimanalespecializzato rivolto a Medici

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Direttore ResponsabileAntonio Manfredi

Coordinamento EditorialeAngelo Franceschini, Sabina Pizzamiglio

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GraficaFrancesca Manfredi

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Chiuso in stampa il 29 ottobre 2004

laVETERINARIAPROFESSIONE

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L’INTERVISTA• RAGAZZI VIOLENTI CON GLI

ANIMALI, intervista a CamillaPagani

ANMVI INFORMA• LA PROFESSIONE ED IL

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RIFLESSIONI• TARIFFARIO E QUALITÀ

PROFESSIONALE, di Stefano Candotti

LE RUBRICHE• LA RASSEGNA DI VET

JOURNAL• DALLE ASSOCIAZIONI• LETTERE AL DIRETTORE

5nov.

5-6nov.

6nov.

7nov.

7nov.

7nov.

12-13nov.

12-13nov.

9-12nov.

9-13nov.

13/20/27nov.

13-14nov.

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14nov.

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15-17nov.

17-20nov.

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20-21nov.

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25-27nov.

26nov.

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28 nov.

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INCONTRO REGIONALE AIVEMP TECNICHE IN COMUNICAZIONE IN MEDICINA VETERINARIA - Cuneo - Ordine dei medici Veterinari di Cuneo, Via mameli 4 bis Richiesto accreditamento ECM - Per informazioni: Lara Zava - Segreteria AIVEMP - Tel 0372/403541 - email [email protected]

CORSO ANMVI LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO. CORSO PER DATORI DI LAVORO IN STRUTTURA VETERINARIA - Cremona Crediti ECM: 15 - Per informazioni: Sabina Pizzamiglio - Segreteria ANMVI - Tel 0372/403537 - email [email protected]

SIVE - SEMINARIO PROBLEMATICHE DI ALIMENTAZIONE DEL CAVALLO SPORTIVO - Relatore: Joe Pagan - Cremona, Palazzo Trecchi - Richiestoaccreditamento ECM - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel 0372/403502 - email [email protected]

SIMESC Cremona - Richiesto accreditamento ECM Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403502 - email [email protected]

SIARMUV LA GESTIONE DEL PAZIENTE TRAUMATIZZATO - Cremona - Richiesto accreditamento ECM Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403502 - email [email protected]

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC FRIULI VENEZIA GIULIA PATOLOGIE DEL CAVO ORALE NEL CANE E NEL GATTO - Hotel Internazionale, Via Ramazzotti,2 - Cervignano del Friuli (UD) -Relatore: dr. Paolo Squarzoni - Richiesto accreditamento ECM - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria SCIVAC Tel 0372/403506 - email: [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO DI ANESTESIA - Perugia - Centro Studi SCIVAC/AVULP - Crediti ECM: 34 Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403508 - email [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO DI CITOLOGIA - Cremona - Crediti ECM: 45 Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403508 - email [email protected]

CORSO ANMVI CORSO PER ADDETTI AL PRIMO SOCCORSO - Cremona - Crediti ECM: 13Per informazioni: Sabina Pizzamiglio - Segreteria ANMVI - Tel 0372/403537 - email [email protected]

CORSO SIVAR LE PATOLOGIE DEL VITELLO : MANAGEMENT E TRATTAMENTO (Max 30 iscritti) - Sede: Az. Sperimentale “V.Tadini” , Gariga diPodenzano (Pc) - Relatori: dr. M. Colombo, Dr. D. Grove White (UK) - Crediti ECM: 16 - Info: Paola Orioli (Segreteria SIVAR):Tel. 0372/40.35.39, email: [email protected]

INCONTRI REGIONALI SCIVAC CON LA COLLABORAZIONE BIOETICA E ZOOANTROPOLOGIA ANIMALE- Trento-C/o L’Ordine dei Medici Veterinari- 14 crediti ECM (per ricevere i crediti ecm DELL’ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DI TRENTO è obbligatorio partecipare a tutti gli incontri) - Per informazioni: Monica Borghisani Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403506 - E LA CONFEDERAZIONE ITALIANA AGRICOLTORI email: [email protected] SCIVAC NUOVE TECNICHE, MALATTIE EMERGENTI E NOVITA’TERAPEUTICHE IN RIPRODUZIONE CANINA E FELINA - Napoli

New Europe Hotel - Relatori: dr. Giovanni Majolino, dr. Stefano Romagnoli - Crediti ECM: 6 Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403508 - email [email protected]

CORSO FSA PREPARAZIONE AL CONTROLLO DELLA DISPLASIA DELL’ANCA E DEL GOMITO NEL CANE - Perugia - Centro StudiSCIVAC/AVULP Via Morettini 19 - Relatore: Dr. Aldo Vezzoni - 8 Crediti ECM - Per informazioni: Catia Arisi Segreteria FSA Tel: 0372/403511 - e.mail : [email protected]

SIMEF ENDOCRINOLOGIA - Cremona - Richiesto accreditamento ECM Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403502 - email [email protected]

SICIV CITOLOGIA GASTROINTESTINALE - Cremona - Richiesto accreditamento ECM Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403502 - email [email protected]

GIORNATE DI APPROFONDIMENTO PRACTICE MANAGEMENT - Cremona - Crediti ECM: 19 Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403508 - email [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO DI CHIRURGIA UROGENITALE - Cremona - Crediti ECM: 26 Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403508 - email [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO DI RADIOLOGIA TORACICA - Perugia - Centro Studi SCIVAC/AVULP - Crediti ECM: 31 Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403508 - email [email protected]

CORSO SIVAR RAZIONAMENTI ALIMENTARI, BCS, RACCOLTA ED ANALISI DATI - NELLA VACCA DA LATTE (Max 20 iscritti).DATA AGGIORNATA Sede: Az. Sperimentale “V.Tadini” - Gariga di Podenzano (Pc) - Relatori: prof. F. Masoero, dr. M. Moschini, dr. G. Tolasi

Crediti ECM: 12 - Info: Paola Orioli (Segreteria SIVAR): Tel. 0372/40.35.39, email: [email protected]

SEMINARIO SCIVAC AGGIORNAMENTI NEUROLOGIA FELINA - Cremona - Relatori: dr. Massimo Baroni, dr. Andrè Jaggy - Crediti ECM: 6 Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403508 - email [email protected]

SOVI Cremona - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403502 - email [email protected]

GIORNATA DI APPROFONDIMENTO SCIVAC CHIRURGIA ORALE NEL CANE E NEL GATTO - Cremona - Relatore: dr.ssa Margherita ratis - Richiesto accreditamento ECM -Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403508 - email [email protected]

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC EMILIA ROMAGNA APPROCCIO ALLE PIU’ COMUNI MALATTIE GASTROENETRICHE- Grand Hotel de la Ville C/o Barilla Center - Parma- - Relatore:Dr. Ugo Lotti - 5 punti ECM - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403506 - email:[email protected]

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC VAL D’AOSTA ARGOMENTI DI CHIURGIA DELLE VIE RESPIRATORIE - Sala Auditorium Via Circonvallazione Sud , S.S.26 n. 24 -NUS (AO) -Relatore: dr. Giorgio Romanelli - 4 crediti ECM - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403506 -email: [email protected]

CORSO SCIVAC 8° CORSO VETERINARIO ASAMI TEORICO E PRATICO SULLE METODICHE DI ILIZAROV - Cremona - Crediti ECM: 26 Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403508 - email [email protected]

CORSO AIVEMP L’AUTOCONTROLLO NELLE INDUSTRIE AGROALIMENTARI - Recco (GE) - Crediti ECM 5 Per informazioni: Lara Zava - Segreteria AIVEMP - Tel 0372/403541 - email [email protected]

SEMINARIO SCIVAC LE ANESTESIE “PARTICOLARI, LE ANESTESIE REGIONALI E IL DOLORE” - Montecatini Terme (PT) - Grand Hotel Vittoria, ViaBaccellieri 2 - Crediti ECM: 6 - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403508 - email [email protected]

SIOVET PATOLOGIE TRAUMATICHE E NON TRUAMATICHE DEL GOMITO - Cremona - Richiesto accreditamento ECM Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403502 - email [email protected]

SISCA PRESENTAZIONE DEI LAVORI DEI GRUPPI TERRITORIALI - Cremona - Richiesto accreditamento ECM Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403502 - email [email protected]

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC CALABRIA MALATTIE INFETTIVE NELLA PRATICA CLINICA - Centro Congressi Palagarden, C.Da Marchesino, Roges di rende -CS- Relatore: dr. Tommaso Furlanello - 3 Crediti ECM - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403506 -email: [email protected]

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC TRENTINO ALTO ADIGE L’ARTE E LA SCIENZA DELLA CITOPATOLOGIA DIAGNOSTICA - Haus Unterland - L.go Ball Haus,2 Egna (BZ) - Relatore: dr.Davide De Lorenzi - 5 punti ECM - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403506 - email:

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Per informazioni: SCIVAC - Via Trecchi, 20 - 26100 CremonaTel. 0372/403504 - 460440 - Fax 0372/457091 - E-mail [email protected] - [email protected] - www.scivac.it

SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIASOCIETÀ FEDERATA ANMVI

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CONGRESSO NAZIONALE MULTISALASCIVAC50°CONGRESSO NAZIONALE MULTISALASCIVAC50°

RIMINI 27-29 MAGGIO 2005PALACONGRESSI DELLA RIVIERA DI RIMINI

RIMINI 27-29 MAGGIO 2005PALACONGRESSI DELLA RIVIERA DI RIMINI

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