Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 6

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Iva e cessione del farmaco www.anmvi.it @nmviOggi. L’informazione quotidiana on line A.N.M.V.I. 005 SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE Anno 2, numero 6, dal 14 al 20 febbraio 2005 Spedizione in abbonamento postale - 45% Art. 2 comma 20/b-Legge 662/96 - Milano Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. srl - Cremona la VETERINARIA PR O FESSI O NE 62 ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI A.N.M.V.I. LAGONEGRO Il servizio Veterinario dell’Asl di Lago- negro (Potenza) farà lezioni nelle scuo- le per diffondere la cultura della pre- venzione delle malattie trasmissibili dagli animali. Già lo scorso anno - è scritto in una nota dell’Asl - “le stesse scuole hanno fatto una esperienza di- dattica simile con ottimi risultati, tali da consentire il ripetersi anche quest’an- no delle lezioni”. MALAVASI Nel Comitato Direttivo ANAS 2004- 2007 la Vice Presidenza è stata affida- ta al Collega Paolo Malavasi, medico veterinario e mangimista della Provin- cia di Reggio Emilia, Presidente della sezione suini della locale APA. Malava- si è consigliere dell’INEQ e partecipa all’attività di selezione del Libro genea- logico del suino da salumeria con un nucleo di suini di razza large White ita- liana. DANNO ESISTENZIALE Il giudice di pace di Roma ha ricono- sciuto il danno esistenziale subito da una signora per il ferimento del suo ca- ne aggredito da un pit bull. I veterinari, dopo lunghe cure e diversi interventi chirurgici, sono riusciti a salvare l’ani- male. Il giudice di pace, oltre ad aver riconosciuto il rimborso delle spese ve- terinarie sostenute dalla proprietaria, ha disposto il versamento di 500 euro alla donna per il danno esistenziale su- bito. ENCI L’ENCI, “impegnato a garantire una sempre maggiore qualità ed affidabi- lità sia nella tenuta dei Libri Genealogi- ci che nelle verifiche zootecniche, an- nuncia l’obbiettivo-informatizzazione, una ristrutturazione dei sistemi e delle procedure informatiche, al fine di con- sentire agli uffici una riduzione delle at- tività ripetitive e meccaniche ed un au- mento proporzionale delle attività di verifica dei processi e di controllo del- la congruenza dei dati. LANCET The Lancet sarà pubblicato in italiano da Elsevier Italia. Direttore scientifico il professor Giuseppe Remuzzi che, alla presentazione milanese del progetto, ha detto: “l’80% dei medici non sa l’in- glese abbastanza da potersi aggiorna- re sulla letteratura scientifica interna- zionale. La mia vera speranza - ha concluso - è che, leggendola in italia- no, i medici vogliano avvicinarsi all’edi- zione originale inglese”. VOLPE DOMESTICA La rivista Current Biology ha pubblica- to uno studio sulla volpe domestica, il risultato di una selezione genetica du- rata 45 anni. Non è un cane, ha preci- sato il quotidiano britannico The Inde- pendent, ma scodinzola e cerca il con- tatto con l’uomo. Brevi Il Veterinario e dintorni di Carlo Scotti P oche sere fa ero a cena con amici e, nell’ambito di una discussione sui mali della sanità italiana, alla mia affermazione circa le mie per- plessità su come la Medicina Veterinaria era trattata in ambito del Ministero della Salute mi sono sentito chiedere: “…ma voi siete sotto il Ministero della Salute?”. Il tutto accompagnato da una nota di stupore. Ovviamente ho inizia- to a spiegare il ruolo medico, di una professione che tutela la salute degli ani- mali, quella dell’uomo, che siamo governati da un sistema ordinistico e via di- scorrendo. I miei interlocutori erano allibiti, avevano davanti un uomo nuovo. E loro che pensavano che il loro amico Carlo Scotti facesse il Veterinario! A pro- posito di Ordini, i settimanali “Il Mondo” e “Panorama Economy” a distanza di una settimana uno dall’altro hanno pubblicato una interessante inchiesta sugli Ordini professionali e le problematiche legate alle varie riforme in atto, quella Castelli in primo luogo. Nei servizi erano elencati tutti gli Ordini professionali, le loro problematiche, il numero di iscritti, il servizio de “Il Mondo” si dilungava in dettagli per ben quattro pagine. In ambedue le riviste si andava ad analiz- zare ogni singolo Ordine; dai medici ai farmacisti, dai commercialisti agli av- vocati, dagli Agronomi, agli Agrotecnici, erano presenti tutte le professioni or- dinistiche dalle più grandi a quelle più piccole, dalle più influenti a quelle me- no considerate. Mancava, in ambedue le inchieste, una sola categoria pro- fessionale, quella dei Medici Veterinari! Sintomatico della conoscenza e con- siderazione di cui godiamo nell’immaginario collettivo. Non credo allora che ci sia da stupirci più di tanto se nella fiction della Rai sul Veterinario il protagonista sia uno “sgarruppato” che fa di tutto e di più con estrema superficialità. Probabilmente così ci vedono e ci immaginano coloro che non hanno a che fare direttamente con la nostra professione. D’altronde fino ad oggi solo l’ANMVI e pochi altri si sono spesi per far conoscere la rea- le portata ed il ruolo e la considerazione che il Medico Veterinario dovrebbe avere nella nostra società. Ai direttori responsabili dei due settimanali è stato ricordato in una breve precisazione che esistono anche i veterinari e che sia- mo anche più numerosi di altre categorie professionali. Ci auguriamo che an- che chi istituzionalmente dovrebbe farlo esca dal silenzio e contribuisca a fa- re in modo che le cose cambino. Il tuo parere sulla riforma-Castelli I l progetto di riordino giuridico degli ordini e delle professioni messo a punto dal Ministro della Giustizia, Roberto Castelli, (v. Professione Veterinaria n. 4/2005) è al vaglio di Confprofessioni. L’ANMVI contribuirà alla stesura di un documento condiviso da tutte le professioni aderenti al- la Confederazione, da presentare al Ministro. Le consultazioni inizieranno il 15 febbraio a Palazzo Trecchi (Cremona) con l’insediamento di una commissione appositamente nominata dal Presidente di Confprofessioni Gaetano Stella. Tutti i Colleghi interessati, possono inviare osservazioni e commenti al progetto Castelli a [email protected]. Fisco e Deontologia divisi sul DM 306 Dopo il parere dell'Agenzia delle Entrate la FNOVI chiede l'intervento del Ministero della Salute A PAG. 3 S ull'inserto settimanale del Corriere della Sera del 20 gennaio un diver- tente articolo evidenziava il pentimento di molte star americane, soprattutto at- trici, cantanti ed indossatrici, che dopo essersi rese disponibili, negli scorsi an- ni, ad essere testimonial dei movimenti animalisti internazionali sembrano es- sersi pentite di questa loro "intransigen- te" posizione. L'articolo riportava nume- rosi nomi di personaggi che dopo es- sersi impegnati in campagne contro l'u- tilizzo delle pellicce sono oggi non solo fruitori di questi capi di abbigliamento ma non hanno alcun problema ad ostentarli come status symbol in occa- sioni pubbliche e mondane. Le fotogra- fie allegate documentavano in modo evidente ed indiscutibile il loro compor- tamento "prima e dopo la cura". Un esempio fra tutti quello della sempre af- fascinante Naomi Campell che qualche anno fa si era fatta fotografare, più o me- no nuda, per una campagna pubblicita- ria della Peta, contro l'utilizzo delle pel- licce, e che ora, al contrario, sfila per sti- listi e produttori senza minimamente vergognarsene. Cambiamento di sensi- bilità o semplicemente questione di sol- di? Chi oggi ha più o meno 50/60 anni si ricorda di certo dei film di Brigitte Bar- dot. Bellissima attrice che da molti anni è una strenua sostenitrice dei diritti degli animali. Qualche malalingua sostiene che sfiorita la bellezza non le restava che questo ma bisogna apprezzare la sua tenacia e coerenza. D'altra parte, nei giorni scorsi, Marina Ripa Di Meana in una trasmissione televisiva, ha difeso duramente la sua posizione contro le pellicce senza smentire la sua perfor- mance di qualche anno fa, a seno nudo, ed era inverno, di fronte alla Scala a Mi- lano. Sembrano però essere rimaste in poche, secondo l'articolo del Corriere, quelle che continuano a difendere i principi animalisti. L'impressione è che il movimento animalista si sia fortemente trasformato negli ultimi anni e tralascian- do i momenti di contestazione spettaco- lare o provocatoria, che tanto piacevano a questi personaggi alla ricerca di con- senso e, soprattutto, di facile promozio- ne personale, sia maturato ed operi me- glio, su progetti concreti, attraverso un confronto costruttivo con il mondo politi- co ed istituzionale. Ci sembra che i ri- sultati si vedano, ma questo diverso mo- do di agire non interessa di certo il mon- do dello spettacolo. ANIMALISTI PENTITI

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Professione Veterinaria è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore

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Iva e cessione del farmaco

www.anmvi.it @nmviOggi. L’informazione quotidiana on line A.N.M.V.I.

005SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 2, numero 6, dal 14 al 20 febbraio 2005

Spedizione in abbonamento postale - 45% Art. 2 comma 20/b-Legge 662/96 - Milano Concessionaria esclusiva per la pubblicità

E.V. srl - Cremona

laVETERINARIAPROFESSIONE

62ORGANO DI INFORMAZIONE

DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE

MEDICI VETERINARI ITALIANIA.N.M.V.I.

LAGONEGROIl servizio Veterinario dell’Asl di Lago-negro (Potenza) farà lezioni nelle scuo-le per diffondere la cultura della pre-venzione delle malattie trasmissibilidagli animali. Già lo scorso anno - èscritto in una nota dell’Asl - “le stessescuole hanno fatto una esperienza di-dattica simile con ottimi risultati, tali daconsentire il ripetersi anche quest’an-no delle lezioni”.

MALAVASI Nel Comitato Direttivo ANAS 2004-2007 la Vice Presidenza è stata affida-ta al Collega Paolo Malavasi, medicoveterinario e mangimista della Provin-cia di Reggio Emilia, Presidente dellasezione suini della locale APA. Malava-si è consigliere dell’INEQ e partecipaall’attività di selezione del Libro genea-logico del suino da salumeria con unnucleo di suini di razza large White ita-liana.

DANNO ESISTENZIALEIl giudice di pace di Roma ha ricono-sciuto il danno esistenziale subito dauna signora per il ferimento del suo ca-ne aggredito da un pit bull. I veterinari,dopo lunghe cure e diversi interventichirurgici, sono riusciti a salvare l’ani-male. Il giudice di pace, oltre ad averriconosciuto il rimborso delle spese ve-terinarie sostenute dalla proprietaria,ha disposto il versamento di 500 euroalla donna per il danno esistenziale su-bito.

ENCIL’ENCI, “impegnato a garantire unasempre maggiore qualità ed affidabi-lità sia nella tenuta dei Libri Genealogi-ci che nelle verifiche zootecniche, an-nuncia l’obbiettivo-informatizzazione,una ristrutturazione dei sistemi e delleprocedure informatiche, al fine di con-sentire agli uffici una riduzione delle at-tività ripetitive e meccaniche ed un au-mento proporzionale delle attività diverifica dei processi e di controllo del-la congruenza dei dati.

LANCETThe Lancet sarà pubblicato in italianoda Elsevier Italia. Direttore scientifico ilprofessor Giuseppe Remuzzi che, allapresentazione milanese del progetto,ha detto: “l’80% dei medici non sa l’in-glese abbastanza da potersi aggiorna-re sulla letteratura scientifica interna-zionale. La mia vera speranza - haconcluso - è che, leggendola in italia-no, i medici vogliano avvicinarsi all’edi-zione originale inglese”.

VOLPE DOMESTICALa rivista Current Biology ha pubblica-to uno studio sulla volpe domestica, ilrisultato di una selezione genetica du-rata 45 anni. Non è un cane, ha preci-sato il quotidiano britannico The Inde-pendent, ma scodinzola e cerca il con-tatto con l’uomo.

Brevi

Il Veterinario e dintornidi Carlo Scotti

Poche sere fa ero a cena con amici e, nell’ambito di una discussionesui mali della sanità italiana, alla mia affermazione circa le mie per-

plessità su come la Medicina Veterinaria era trattata in ambito del Ministerodella Salute mi sono sentito chiedere: “…ma voi siete sotto il Ministero dellaSalute?”. Il tutto accompagnato da una nota di stupore. Ovviamente ho inizia-to a spiegare il ruolo medico, di una professione che tutela la salute degli ani-mali, quella dell’uomo, che siamo governati da un sistema ordinistico e via di-scorrendo. I miei interlocutori erano allibiti, avevano davanti un uomo nuovo. Eloro che pensavano che il loro amico Carlo Scotti facesse il Veterinario! A pro-posito di Ordini, i settimanali “Il Mondo” e “Panorama Economy” a distanza diuna settimana uno dall’altro hanno pubblicato una interessante inchiesta sugliOrdini professionali e le problematiche legate alle varie riforme in atto, quellaCastelli in primo luogo. Nei servizi erano elencati tutti gli Ordini professionali,le loro problematiche, il numero di iscritti, il servizio de “Il Mondo” si dilungavain dettagli per ben quattro pagine. In ambedue le riviste si andava ad analiz-zare ogni singolo Ordine; dai medici ai farmacisti, dai commercialisti agli av-vocati, dagli Agronomi, agli Agrotecnici, erano presenti tutte le professioni or-dinistiche dalle più grandi a quelle più piccole, dalle più influenti a quelle me-no considerate. Mancava, in ambedue le inchieste, una sola categoria pro-fessionale, quella dei Medici Veterinari! Sintomatico della conoscenza e con-siderazione di cui godiamo nell’immaginario collettivo. Non credo allora che ci sia da stupirci più di tanto se nella fiction della Rai sulVeterinario il protagonista sia uno “sgarruppato” che fa di tutto e di più conestrema superficialità. Probabilmente così ci vedono e ci immaginano coloroche non hanno a che fare direttamente con la nostra professione. D’altrondefino ad oggi solo l’ANMVI e pochi altri si sono spesi per far conoscere la rea-le portata ed il ruolo e la considerazione che il Medico Veterinario dovrebbeavere nella nostra società. Ai direttori responsabili dei due settimanali è statoricordato in una breve precisazione che esistono anche i veterinari e che sia-mo anche più numerosi di altre categorie professionali. Ci auguriamo che an-che chi istituzionalmente dovrebbe farlo esca dal silenzio e contribuisca a fa-re in modo che le cose cambino.

Il tuo parere sulla riforma-Castelli

Il progetto di riordino giuridico degli ordini e delle professioni messo apunto dal Ministro della Giustizia, Roberto Castelli, (v. Professione

Veterinaria n. 4/2005) è al vaglio di Confprofessioni. L’ANMVI contribuiràalla stesura di un documento condiviso da tutte le professioni aderenti al-la Confederazione, da presentare al Ministro. Le consultazioni inizierannoil 15 febbraio a Palazzo Trecchi (Cremona) con l’insediamento di unacommissione appositamente nominata dal Presidente di ConfprofessioniGaetano Stella. Tutti i Colleghi interessati, possono inviare osservazioni ecommenti al progetto Castelli a [email protected].

Fisco eDeontologiadivisi sulDM 306Dopo il parere dell'Agenzia delle Entrate la FNOVI chiede l'intervento del Ministero della Salute A PAG. 3

S ull'inserto settimanale del Corrieredella Sera del 20 gennaio un diver-

tente articolo evidenziava il pentimentodi molte star americane, soprattutto at-trici, cantanti ed indossatrici, che dopoessersi rese disponibili, negli scorsi an-ni, ad essere testimonial dei movimentianimalisti internazionali sembrano es-sersi pentite di questa loro "intransigen-te" posizione. L'articolo riportava nume-rosi nomi di personaggi che dopo es-sersi impegnati in campagne contro l'u-tilizzo delle pellicce sono oggi non solofruitori di questi capi di abbigliamentoma non hanno alcun problema adostentarli come status symbol in occa-sioni pubbliche e mondane. Le fotogra-fie allegate documentavano in modoevidente ed indiscutibile il loro compor-tamento "prima e dopo la cura". Unesempio fra tutti quello della sempre af-fascinante Naomi Campell che qualcheanno fa si era fatta fotografare, più o me-no nuda, per una campagna pubblicita-ria della Peta, contro l'utilizzo delle pel-licce, e che ora, al contrario, sfila per sti-listi e produttori senza minimamentevergognarsene. Cambiamento di sensi-bilità o semplicemente questione di sol-di? Chi oggi ha più o meno 50/60 anni si

ricorda di certo dei film di Brigitte Bar-dot. Bellissima attrice che da molti anniè una strenua sostenitrice dei diritti deglianimali. Qualche malalingua sostieneche sfiorita la bellezza non le restavache questo ma bisogna apprezzare lasua tenacia e coerenza. D'altra parte,nei giorni scorsi, Marina Ripa Di Meanain una trasmissione televisiva, ha difesoduramente la sua posizione contro lepellicce senza smentire la sua perfor-mance di qualche anno fa, a seno nudo,ed era inverno, di fronte alla Scala a Mi-lano. Sembrano però essere rimaste inpoche, secondo l'articolo del Corriere,quelle che continuano a difendere iprincipi animalisti. L'impressione è che ilmovimento animalista si sia fortementetrasformato negli ultimi anni e tralascian-do i momenti di contestazione spettaco-lare o provocatoria, che tanto piacevanoa questi personaggi alla ricerca di con-senso e, soprattutto, di facile promozio-ne personale, sia maturato ed operi me-glio, su progetti concreti, attraverso unconfronto costruttivo con il mondo politi-co ed istituzionale. Ci sembra che i ri-sultati si vedano, ma questo diverso mo-do di agire non interessa di certo il mon-do dello spettacolo. ■

ANIMALISTI PENTITI

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Page 3: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 6

Per l’Agenzia delle Entra-te, l’attività di venditadel farmaco si colloca

in una fase successiva e distintarispetto alla prestazione fornitadal medico veterinario, ed è quin-di oggetto di un autonomo rap-porto fra le parti, pertanto l’impo-sta si applica separatamente perle due attività, secondo le rispet-tive disposizioni e con riferimentoal rispettivo volume d’affari. Per il Vice Presidente dell’ANMVI,Carlo Scotti, questo parere (v.box a destra) introduce una frat-tura tra Fisco e Deontologia. “Og-gi - dichiara- ci troviamo da un la-to il Codice Deontologico che re-golamenta la gestione del farma-co e di altri prodotti per la salutedell’animale in modo molto rigi-do, ritenendo queste operazionisoltanto accessorie e comple-mentari all’attività professionale,e dall’altro un parere dell’Agenziadelle Entrate che al contrario ri-tiene questa attività del tutto au-tonoma. Le indicazioni date dallaFNOVI fino al nuovo parere del-l’Agenzia delle Entrate - prose-gue Scotti - coincidono conquanto l’ANMVI ha sempre soste-nuto e condiviso. Si trattava dellasoluzione più semplice e più con-veniente, anche economicamen-te, per tutti i Medici Veterinari. Piùvolte abbiamo avuto modo di in-

terloquire con la Agenzia trovan-do sempre, però, una rigidità sul-la posizione già espressa prece-dentemente, nonostante il chiarodettato del DM 306, e ribadita neldocumento del 1 febbraio 2005.In attesa di una precisa interpre-tazione da parte dei nostri esper-ti fiscali mi sembra di poter direche questa situazione contra-stante creerà ancora una voltadubbi ed incertezze nel nostro la-voro e, pur considerando cheuna doppia contabilità per chi lagestisce col computer possa nonessere un grande problema, èevidente che le strutture piùgrandi e che esprimono volumielevati nella cessione del farma-co, risparmiando il 10% di IVA,potranno avere maggiori vantag-gi rispetto ai piccoli studi o am-bulatori. Credo che il nostro im-pegno debba continuare in unconfronto serio e sostenuto conle autorità referenti per trovaresoluzioni che non penalizzino al-cun collega”. Con la nota del 1 febbraio, l’A-genzia delle Entrate ha confer-mato un parere già espresso pri-ma dell’entrata in vigore del DM306/2001. In sostanza, la soluzio-ne adottata dalla FNOVI di consi-derare ai fini fiscali la cessionedel farmaco prestazione comple-mentare alla prestazione veteri-naria principale non viene ricono-sciuta dall’Agenzia delle Entrate.La Federazione, nel marzo del2002, chiedeva di “permettereuna gestione separata dell’atti-vità professionale da quella dellagestione del farmaco lasciando aciascuna la rispettiva aliquota,dando la possibilità di riportareentrambe sulla stessa ricevuta fi-scale senza interpretare questocome concetto di accessorietàper quanto riguarda la cessionedel prodotto, indipendentementedal suo valore, che in alcuni casi

potrà anche essere superiore aquello della prestazione. Per es-sere più chiari: visita - tot euro +IVA 20% (questo valore sarà sog-getto al 2% ENPAV); e terapia(farmaco) - tot euro + IVA 10%(non soggetto al 2% ENPAV)”.Per il Segretario della FNOVI, Al-do Vezzoni: “L’indicazione del-l’Agenzia delle Entrate riguardagli aspetti fiscali e se può servirea far risparmiare l’IVA sul farma-co ben venga; nulla in contrario,come Ordini, a permettere unafatturazione distinta, purché ven-ga salvaguardato il principiodeontologico che la dispensa-zione del farmaco costituisceun’attività accessoria all’eserci-zio della professione e non puòesserne disgiunta. Se le normefiscali sono un obbligo per tutti,le norme deontologiche per imedici veterinari sono ugual-mente un obbligo, con conse-guenze diverse in caso di inos-servanza, ma sempre un obbli-go. Stiamo comunque valutando- afferma Vezzoni - se sia accet-tabile la fatturazione con aliquo-te IVA distinte nella stessa par-cella (come avviene in tutti gli al-tri Paesi della UE), purché vengatenuta separata la registrazionecontabile (che i programmi com-puterizzati potrebbero agevol-mente produrre)”. In ogni caso,aggiunge Vezzoni, “il parere del-l’Agenzia delle Entrate sarà cer-tamente all’ordine del giorno delprossimo Comitato Centrale. LaFederazione ha già coinvolto ilMinistero della Salute affinché ri-chieda al Ministero delle Finanzedi identificare una prassi chepermetta di salvaguardare il di-sposto dell’art.17 del DM 306/01che vincola la cessione del far-maco alla prestazione professio-nale”. In conclusione, per Aldo Vezzoni-fautore del riconoscimento al me-dico veterinario della possibilitàdi gestione diretta del farmaco -“per il momento non cambia nul-la”. “A titolo personale ha detto -ritengo che si possa continuare afatturare la prestazione e la ces-sione del farmaco insieme, conun’unica aliquota IVA del 20%.Certamente occorre rigettare to-talmente l’ipotesi di una trasfor-mazione del sanitario in commer-ciante e dobbiamo trovare lastrada per arrivare alla condizio-ne già presente in altri Paesi eu-ropei dove la dispensazione delfarmaco avviene come un servi-zio insito nell’esercizio della pro-fessione, e nel rispetto di aliquo-te IVA differenziate per evitare as-surdi ed inutili costi a carico delveterinario sia per gli aspetti ge-stionali sia per la totale imposi-zione dell’IVA al 20%”. ■

3ATTUALITÀ

DM 306/2001

La cessione del farmaco resti vincolata alla prestazione professionale Vezzoni (FNOVI): per il momento non cambia nulla

laPROFESSIONE VETERINARIA 6/2005

Agenzia delle Entrate

Iva: disciplina applicabile alle cessioni di medicinali

effettuate da medici veterinariRoma, 01 Febbraio 2005 Prot. 2004/164942

(...) la scrivente ritiene opportuno, in via preliminare, confermare il pa-rere già espresso con la nota n. 88341 del 2001 secondo cui non sus-siste un rapporto di accessorietà tra la cessione di farmaci e la presta-zione medica resa dal veterinario.Anche la disposizione recata dal Decreto del Ministero della Salute, se-condo cui la cessione del farmaco da parte del veterinario può avveni-re al solo fine di permettere l’inizio della terapia nell’attesa che il clien-te si procuri le altre confezioni del medicinale prescritto, non muta in-fatti il rapporto tra le due attività che restano comunque distinte ed au-tonome tra loro.La cessione del farmaco non dipende, infatti, sotto il profilo funzionaledalla prestazione medica resa dal professionista che, invece, come giàsi è avuto modo di chiarire si realizza e si completa esclusivamente tra-mite l’effettuazione della diagnosi, l’individuazione della terapia piùadeguata, ed eventualmente tramite la somministrazione del farmaco almomento della prestazione medica.L’attività di vendita del farmaco si colloca, invece, in una fase successi-va e distinta rispetto alla prestazione professionale fornita dal medico ve-terinario, ed è, pertanto, oggetto di un autonomo rapporto fra le parti.Come già precisato, alla fattispecie in esame saranno, quindi, applica-bili, le disposizioni contenute nell’articolo 36 del DPR n. 633 del 1972che, in particolare, per l’esercizio contemporaneo di attività d’impresae di arte o professione stabilisce che l’imposta si applichi separata-mente per le due attività, secondo le rispettive disposizioni e con riferi-mento al rispettivo volume d’affari.Si precisa, infine, che le cessioni effettuate devono essere fatturate se-paratamente rispetto alle prestazioni professionali, con l’adozione diuna distinta serie numerica e devono essere annotate in registri conta-bili separati da quelli relativi all’attività veterinaria.

IL DIRETTORE CENTRALE Vincenzo Busatesto integrale al sito: www.fnovi.it

Proroga sul codice a barre dei medicinali veterinari

L ’Aula di Montecitorio sta esaminando il Dlgs 56/2000 sul cosid-detto “fisco federale”. Il Decreto sul quale non c’è il parere fa-

vorevole delle Regioni, sarà probabilmente rinviato per volere del Mini-stro per gli Affari Regionali, La Loggia, al 30 aprile. Ma nel frattempo leCommissioni riunite Affari Costituzionali e Bilancio hanno approvato unemendamento che riguarda il farmaco veterinario. Il Decreto risulta co-sì integrato di un articolo aggiuntivo, 6-octies, che prevede una proro-ga fino al 31 dicembre 2007 del termine fissato per l’applicazione di uncodice a barre relativo alla distribuzione dei medicinali veterinari. Lascadenza precedente era stata fissata al 1 settembre 2005. L’applica-zione di un codice a barre, che consente la tracciabilità dei medicinaliveterinari, è prevista dall’articolo 8, comma 1, del Regolamento di di-stribuzione del farmaco veterinario (decreto del Ministro della Sanità 16maggio 2001, n. 306). In base al DM 306/01 “il produttore del medici-nale veterinario immesso in commercio provvede, entro diciotto mesi,ad applicare sulle singole confezioni un codice a barre dal quale sia ri-levabile, attraverso lettore ottico, anche il numero di lotto” (art. 8).

Decisione della UE

Fissati i termini per la validitàdell’antirabbica

I l regolamento (CE) n. 998/2003- che fissa le condizioni di poliziasanitaria applicabili ai movimenti a carattere non commerciale di

cani, gatti e furetti- dispone che gli animali da compagnia siano ac-compagnati da un passaporto che attesti la validità della vaccinazioneantirabbica, ovvero dell’eventuale rivaccinazione (“richiamo”), confor-memente alle raccomandazioni del laboratorio di fabbricazione delvaccino. Le raccomandazioni del fabbricante del vaccino indicanochiaramente la scadenza del periodo di immunità e la data entro la qua-le è necessario rifare la vaccinazione (o richiamo). Ma il regolamento (CE) n. 998/2003 non specifica dopo quanto tempointerviene l’immunità contro la rabbia. Al fine di chiarire la legislazione comunitaria pertinente, la Commissio-ne Europea ha quindi adottato una specifica Decisione, in base allaquale la vaccinazione antirabbica è considerata valida 21 giorni dopola fine del protocollo di vaccinazione imposto dal fabbricante per la pri-ma vaccinazione nel paese in cui è somministrato il vaccino. Tuttavia, ilvaccino antirabbico va considerato valido a partire dalla data di nuovavaccinazione (richiamo), laddove il vaccino sia somministrato nel corsodel periodo di validità indicato dal fabbricante di un vaccino preceden-te nel paese in cui quest’ultimo è stato somministrato. La vaccinazioneè considerata come una vaccinazione primaria in assenza del certifi-cato veterinario attestante la vaccinazione precedente. La Decisione siapplica a partire dal 7 febbraio 2005.(Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea n. L 31 del 04 Febbraio 2005)

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La Corte dei Conti ha pub-blicato i risultati di unaRelazione Speciale sull’at-

tuazione del sistema di identifica-zione e di registrazione dei bovini(SIRB) nell’Unione europea. (Gaz-zetta Ufficiale dell’Unione Euro-pea C 29/1 del 4 febbraio 2005).Si tratta dei risultati di un audit ef-fettuato nei quattro Stati membriche possiedono il più ingente pa-trimonio zootecnico bovino (Ger-mania, Francia, Italia e RegnoUnito). L’audit, condotto dall’otto-bre 2001 al giugno 2002, avevacome principale obiettivo la valu-tazione del sistema SIRB, checomprende quattro elementi: imarchi auricolari, i passaporti, iregistri di stalla e la banca datiinformatizzata di tutti i bovini. Secondo la Corte dei Conti, il si-stema introdotto nei quattro Statimembri con un ritardo di oltre dueanni rispetto alla prevista scaden-za del 31 dicembre 1999, presen-ta ancora alcune carenze. Adesempio, non vi è un monitorag-gio dei passaporti degli animalioggetto di scambi tra gli Statimembri, né uno scambio d’infor-mazioni tra le banche dati nazio-nali; le banche dati sono aggior-nate in ritardo e l’attendibilità del-le informazioni in esse contenuteè ritenuta spesso insufficiente. Ilprincipale rilievo che viene mossoè che il sistema di identificazionee di registrazione dei bovini, cosìcome è concepito, non permettedi garantire la tracciabilità dei bo-vini che sono oggetto di movi-menti intra o extracomunitari. Talimovimenti si aggirano sui 3 milio-ni di capi l’anno (pari a circa il 4%del patrimonio bovino).

Più poteri alla Commissione UEIl quadro generale del sistema èdefinito dal Parlamento e dalConsiglio europei, mentre laCommissione è incaricata diadottare le misure d’applicazioneper alcune componenti del siste-ma; l’attuazione del sistema in-combe agli Stati membri. Nei re-golamenti, non è stata previstaalcuna procedura di scambio deidati tra Stati membri per quantoriguarda i movimenti degli anima-li; tale scambio, peraltro, è osta-colato dal formato dei dati chevaria da uno Stato membro all’al-tro. Tutti i tentativi finora effettuatidi riconciliare le informazioni pro-venienti da banche dati diversesono falliti. Gli Stati membri han-no interpretato in maniera diver-gente alcuni elementi della nor-mativa comunitaria, ad esempioper quanto riguarda i termini perl’apposizione dei marchi aurico-lari o per le notifiche, la nozionestessa di detentore dei bovini ole restituzioni dei passaporti de-

gli animali. La Commissione nonè stata incaricata di adottare lemisure d’applicazione riguardan-ti le banche dati ed il loro con-trollo. Ciò spiega, almeno in par-te, le differenze constatate traStati membri. Invece, secondo la Corte la Com-missione dovrebbe disporre dimezzi sufficienti per assumere unvero ruolo di guida del sistema,definendo, in particolare, regoledi gestione uniformi, indicatori diqualità ed un formato standardper lo scambio di informazioni trale banche dati nazionali, le qualicreate inizialmente a fini veterina-ri, sono utilizzate anche dagli or-ganismi di gestione dei premi peri controlli amministrativi.

La normativa comunitaria non èabbastanza precisaPer la Corte, la normativa in vigo-re presenta alcune imprecisioni oincoerenze, che determinano dif-ferenze di trattamento da uno Sta-to membro all’altro, se non addirit-tura errori. Le lacune riguardanoa) Gli obblighi in materia di registridegli animali non si adattano ai di-versi tipi di detentoriLa tenuta del registro non vieneadattata in funzione delle caratte-ristiche delle attività svolte dai di-versi detentori d’animali. b) La nozione di detentore di bo-vini è interpretata in maniera di-vergenteGli Stati membri hanno talvolta in-terpretato la nozione di detentorein maniera differente. La Franciaha integrato nel sistema di identi-ficazione e di registrazione deibovini anche i centri di raccolta equelli per l’eliminazione delle car-casse, mentre ciò non avviene ne-gli altri tre Stati membri visitati. c) I passaporti degli animali mortio degli animali usciti verso un al-tro Stato membro per i quali vieneemesso un nuovo passaporto nonsempre vengono annullatiLe procedure di restituzione deipassaporti sono inesistenti oppu-re inefficaci. Non è stata inoltre at-tuata alcuna procedura per l’an-nullamento di tali passaporti chepotrebbero essere riutilizzati inmaniera irregolare. Quando vienerilasciato un nuovo passaporto, leprocedure di rinvio del vecchiopassaporto allo Stato membrod’origine sono inesistenti o ineffi-caci. d) Il rapporto con il paese o con

l’azienda d’origine talvolta è diffi-cile da stabilire.Per gli animali provenienti da pae-si terzi, il sistema vigente si basasull’identificazione dei bovini nellaprima azienda di destinazione e,dunque, su di una “naturalizzazio-ne” all’entrata che non semprepermette di stabilire il rapporto conil paese o con l’azienda d’origine.

I controlli in loco sonoperfettibiliLe constatazioni effettuate neiquattro Stati membri visitati mo-strano che il dispositivo di control-lo in loco ed il meccanismo dellesanzioni funzionavano, al momen-to dell’audit, in maniera disegua-le. Alcuni esempi di funzionamen-to non soddisfacente: in Italia, icontrolli d’identificazione eranosvolti dai veterinari contempora-neamente ai controlli sanitari. Nelcorso di tali controlli, gli aspettisanitari erano prioritari rispettoagli aspetti tecnici ed amministra-tivi propri all’identificazione. Nellerelazioni di controllo non era con-tenuta alcuna informazione speci-fica riguardo al controllo d’identifi-cazione. Dato lo scarso numerod’infrazioni constatate, anche ilnumero delle sanzioni era molto li-mitato. In Germania, non vi erauna procedura di sorveglianzadelle anomalie. Le relazioni dicontrollo non erano abbastanzadettagliate. In Gran Bretagna, gliispettori non si servivano deglielenchi delle anomalie dei movi-menti per poter meglio orientare iloro controlli. In Francia, le ispe-zioni effettuate nei centri di macel-lazione o in quelli di raccolta nondavano luogo alla stesura di unarelazione di controllo “identifica-zione”. Il numero delle sanzioniera piuttosto ridotto rispetto al nu-mero di anomalie constatate.

Le risposte della CommissioneLa Commissione riconosce che latracciabilità di tutti i bovini nonpuò essere garantita in manieraassoluta, ma, dato il vuoto giuridi-co, gli sforzi dei servizi della Com-missione si sono concentrati nel-l’aiutare gli Stati membri a miglio-rare l’attendibilità delle banchedati nazionali attraverso il conti-nuo sviluppo di criteri e indicatori.D’altro canto, l’introduzione del si-stema TRACES contribuirà a ga-rantire la tracciabilità dei capi ne-gli scambi intracomunitari. Il siste-ma TRACES rafforzerà la qualità ela quantità di informazioni relativealla tracciatura dei movimenti de-gli animali, agevolerà lo scambiodi informazioni tra autorità nazio-nali e comunitarie e offrirà un si-stema di rilascio elettronico deicertificati veterinari. La Commis-sione ha introdotto il sistema TRA-

CES nell’aprile 2004 e nell’ambitodel regolamento (CE) n. 599/2004della Commissione ha adottato unmodello armonizzato di certificatoe di verbale di ispezione relativiagli scambi intracomunitari di ani-mali e di prodotti di origine anima-le. Il modello di certificato appro-vato contiene informazioni sull’i-dentificazione degli animali. Inol-tre, in virtù della direttiva64/432/CEE, i bovini devono esse-re accompagnati da un certificatosanitario rilasciato da un veterina-rio ufficiale, contenente informa-zioni sulle condizioni sanitarie esull’identificazione degli animalispediti in altri Stati membri.La Commissione condivide la rac-comandazione degli ispettori diadattare il registro delle aziendeal tipo di attività svolta dal deten-tore, tenendo conto degli sviluppitecnologici; prende atto della rac-comandazione degli ispettori se-condo cui le notifiche devono sot-tostare a regole precise e identi-che in tutti gli Stati membri; èd’accordo con la raccomandazio-ne degli ispettori circa le proce-dure di controllo della restituzionedei passaporti all’autorità che li haemessi, ma il regolamento (CE) n.1760/2000, non prevede nulla a ri-guardo. La Commissione fa presente diaver presentato una proposta sul-lo scambio di informazioni tra lebanche dati nazionali, respintadal Consiglio. E sempre il regola-mento (CE) n. 1760/2000 non pre-vede il rinnovo del riconoscimen-to dell’operatività né la certifica-zione annua delle banche dati na-zionali. Spetta agli Stati membriavvalersi di una banca dati nazio-

nale operativa. La Commissioneprende atto della raccomandazio-ne degli ispettori di rivedere le re-gole in materia di controlli e san-zioni, ritiene che l’integrazione delsistema SIRB nel SIGC (Sistemache riguarda gli animali per i qua-li è stata presentata una domandadi premio nell’ambito della PAC)comprometterebbe, dati i diversiobiettivi dei due sistemi, il funzio-namento del regime di premi pergli animali e potrebbe inoltre es-sere contestato dal punto di vistagiuridico. Il sistema di identificazione devegarantire la tracciabilità dei capiattraverso tutti i loro movimenti,per scopi veterinari, in altre paro-le deve consentire di rintracciarerapidamente gli animali infetti incaso di epizoozie per garantire larapidità e l’efficacia della lotta allemalattie. La Commissione ritiene che i con-trolli regolamentari debbano es-sere quanto più praticabili ed effi-cienti possibile e fornire beninte-so le necessarie garanzie finan-ziarie. Un’eventuale modifica del-la normativa non cancellerebbe ilfatto che sono tuttora conferite al-la macellazione vacche di oltre30 mesi di età, che non soggia-cevano all’obbligo di identifica-zione e di registrazione, e anzipotrebbe creare il rischio di ma-cellazioni clandestine di tali capi.In secondo luogo, alla luce delparere della “Food Safety Autho-rity”, le autorità del Regno Unitoprevedono di porre termine, auna data da stabilirsi, probabil-mente all’inizio del 2005, al regi-me di abbattimento dei capi di ol-tre 30 mesi di età. ■

4ATTUALITÀ

Relazione della Corte dei Conti Europea

Il sistema di identificazione e di registrazionedei bovini va miglioratoSotto esame anche l’Italia. La Commissione Ue: con TRACES garantiremo la tracciabilità dei capi

laPROFESSIONE VETERINARIA 6/2005

Situazione generale del patrimoniobovino dell’UE

(Censimento del bestiame bovino del 2002 in milioni di capi)

In base ai dati del censimento effettuato da Eurostat, l’Unione eu-ropea contava, a maggio/giugno del 2002, 81,1 milioni di bovini.

La Francia, con 20,5 milioni di capi, possedeva più di un quarto del pa-trimonio zootecnico bovino europeo. Seguivano poi la Germania e il Re-gno Unito con 14,0 e 10,4 milioni di capi, corrispondenti, rispettiva-mente, al 17,3% e al 12,8% del patrimonio zootecnico europeo. Il patri-monio zootecnico bovino contava oltre 7,2 milioni di capi in Italia e in Ir-landa (8,9%) e più di 6 milioni di capi in Spagna.Secondo le informazioni disponibili, le uscite di animali sono state par-ticolarmente rilevanti in Francia (1,4 milioni di bovini) e in Germania (0,5milioni di bovini). Questi due Stati membri registrano da soli oltre il 75%delle uscite verso altri paesi comunitari. Si assiste allo stesso fenome-no per quanto riguarda le entrate: l’Italia (1,3 milioni di bovini), la Spa-gna (0,5 milioni), i Paesi Bassi (0,4 milioni) e la Francia (0,2 milioni) han-no registrato il 93% delle entrate in provenienza dagli altri Stati membrie gli altri 11 Stati membri meno del 7%. Le variazioni osservate a livel-lo dei flussi di bovini rispecchiano le caratteristiche specifiche del set-tore delle carni bovine nei diversi Stati membri.Così, ad esempio, la Francia è nota per il numero di allevamenti spe-cializzati nella produzione di giovani bovini che vengono poi venduti, edestinati all’ingrasso, ad altri Stati membri, tra cui, in particolare, l’Italiache in materia di carni bovine risulta deficitaria.

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Il diritto di ogni essere umanodi accompagnarsi nella pro-pria abitazione ad un animale

domestico non può essere limita-to in alcun modo. Parte da questoprincipio la proposta di legge del-l’On. Carla Mazzuca Poggiolini(Disposizioni per favorire la pre-senza di animali domestici nelleabitazioni) per arrivare a stabilirenorme esplicite di legge che vieti-no discriminazioni nei confronti diproprietari e animali domestici.“Nel solo comune di Milano- spie-ga la parlamentare - risultanoiscritti all’anagrafe competenteben 44.789 cani, eppure, la possi-bilità di tenere negli appartamentianimali domestici non è stabilita inmodo legittimo e inequivocabilenei regolamenti condominiali, ren-dendo difficile - e spesso sogget-ta a lite - la civile convivenza tra icondomini proprietari di animali egli altri residenti di un immobile”.La previsione dell’articolo 1138del codice civile (contenuto nelCapo II - Del condominio negliedifici - Artt. 1117 / 1139), secon-do il quale le norme del regola-mento non possono in alcun mo-do menomare i diritti di proprietàe di godimento spettanti a ciascu-no dei condomini nell’ambito del-la proprietà esclusiva, secondol’On. Mazzuca “non è sufficiente agarantire la libertà di detenere unanimale dentro la propria casa, inquanto questa circostanza puòessere a sua volta interpretata co-me una compressione del dirittodi proprietà degli altri condomini,spesso sancita come norma patti-zia negli strumenti regolamentariprivati”. Inoltre, il divieto di ospita-re in casa animali domestici èspesso contenuto nei contratti diaffitto stipulati liberamente tra duesoggetti privati, il proprietario e illocatore. “In questo caso- conti-nua l’On. Mazzuca - l’affittuariosubisce un ricatto puro e sempli-ce ed è costretto ad accettareuna clausola vessatoria, che loobbliga a scegliere tra il lasciaresenza casa il proprio animale diaffezione, oppure restare eglistesso senza una abitazione”.Per ovviare a tutte le possibili limi-tazioni al diritto di ogni essereumano di accompagnarsi anchenella propria abitazione, ad unanimale domestico di affezione, laproposta di legge dell’On. Mazzu-ca (v. box) vieta norme discrimi-natorie nei contratti di affitto, dicomodato e di vendita di immobi-li ad uso abitativo; stabilisce nor-me esplicite di legge che vietanola presenza di discriminazioni neiregolamenti condominiali nei con-fronti dei proprietari di animali do-mestici; infine, stabilisce normeche regolano il passaggio e lapermanenza degli animali dome-stici nelle parti comuni degli edifi-

ci di civile abitazione.“È certo che la presenza di unanimale migliora da un punto divista psicologico la vita dell’indivi-duo - sostiene Carla Mazzuca - di-minuendo la solitudine e la de-pressione, agendo da supportosociale, dando un impulso alla cu-ra di se stessi e diventando unafonte di attività quotidiane signifi-cative. Noto è anche il contributoterapeutico che gli animali dome-stici offrono a noi uomini, tant’èche il 6 febbraio 2003, è stato si-glato l’Accordo tra il Ministro dellasalute, le regioni e le province au-

tonome di Trento e di Bolzano,con il quale è stata riconosciutaufficialmente la cosiddetta PetTherapy. Tale normativa non rap-presenta solo un importante rico-noscimento del valore terapeuticodegli animali, peraltro già noto datempo, all’interno di programmiben definiti, ma ci permette di ab-battere numero, sivincoli pratici epregiudizi, che impediscono il lo-ro accesso in quei condomini aduso abitativo regolati da normecondominiali che vietano la pre-senza dei nostri affettuosi e teneriamici in alcune dimore”. ■

5ATTUALITÀ

Proposta di legge

Animali, stop alle discriminazioni nelle abitazioniL’On. Mazzuca chiede di rafforzare l’articolo 1138 del Codice Civile e di vietare clausole discriminatorie nei contratti fra privati

laPROFESSIONE VETERINARIA 6/2005

DISPOSIZIONI PER FAVORIRE LA PRESENZA DI ANIMALIDOMESTICI NELLE ABITAZIONI

ART. 1. (Divieto di discriminazione nei confronti dei pro-prietari di animali domestici nelle case di civile abitazio-ne).1. Nessun accordo tra le parti contraenti, pubbliche oprivate, può avere ad oggetto limitazioni al diritto di pos-sedere un animale domestico o alla facoltà del proprie-tario di ospitarlo nella propria casa di civile abitazione.

2. Le clausole inserite, in violazione delle disposizioni di cui al comma1, nei contratti di locazione, di comodato d’uso e di vendita di immobi-li, se destinati ad uso abitativo, sono nulle a tutti gli effetti di legge.

ART. 2. (Modifica all’articolo 1138 del codice civile in materia di regola-menti condominiali discriminanti nei confronti dei proprietari di animalidomestici).1. All’articolo 1138 del codice civile è aggiunto, in fine, il seguente com-ma: “Nel regolamento di condominio non possono essere inserite nor-me che, in qualunque modo, limitino il diritto di ciascun condomino apossedere un animale domestico o la facoltà del proprietario di ospi-tarlo nella propria abitazione, a condizione che non siano arrecati dan-ni alle parti comuni dell’edificio e disturbo alla quiete pubblica nelle orenotturne”.

ART. 3. (Norme concernenti la permanenza e il passaggio di animalidomestici nelle parti comuni degli edifici ad uso abitativo).1. Il transito o la permanenza di animali domestici nelle parti comuni de-gli edifici ad uso abitativo deve avvenire sempre in presenza del pro-prietario o di una persona di maggiore età cui questi ha affidato la re-sponsabilità della sorveglianza e della pulizia dell’animale e, comun-que, con l’ausilio di tutti i presıdi di sicurezza previsti per la conduzio-ne degli stessi nei luoghi pubblici.2. Il proprietario, o la persona in sua vece responsabile, deve tempe-stivamente garantire la pulizia e l’igiene degli spazi comuni eventual-mente sporcati dagli animali domestici. 3. Resta ferma la responsabilità civile del proprietario per qualunquedanno arrecato dall’animale domestico alle persone e alle cose pre-senti nelle parti comuni degli edifici ad uso abitativo, anche durante l’af-fidamento a un sorvegliante ai sensi del comma 1, salvi i casi di re-sponsabilità penale di quest’ultimo. 4. Nel caso in cui si tratti di cani, la permanenza o il transito nelle particomuni degli edifici ad uso abitativo è consentita anche con l’ausilio al-ternativo della museruola o del guinzaglio.

Due tipi di regolamento condominiale

Quando in un palazzo il numero dei condomini è superiore a die-ci, deve esserci un regolamento di condominio, che può essere

di due tipi: Regolamento di tipo contrattuale, che di solito viene pre-disposto dal costruttore della palazzina e che viene approvato da tutti iproprietari in quanto inserito nell’atto di acquisto. Questo tipo di regola-mento può contenere delle clausole che limitano l’utilizzo e la disponi-bilità del proprio immobile. Un esempio abbastanza comune è la rego-la di non tenere cani in condominio: Se presente in un regolamentocontrattuale, nessuno dei condomini potrà trasgredire questa regola.Regolamento di tipo Assembleare: questo regolamento viene di soli-to predisposto dall’amministratore del condominio, ma non può conte-nere limitazioni alla libertà individuale che non siano espressamente ac-cettate da tutti i condomini (esempio: l’Assemblea, in assenza di uncondomino, approva un regolamento di condominio che gli impediscedi continuare a tenere il suo cane. In questo caso tale clausola non havalore nei suoi confronti in quanto non espressamente approvata dal-l’interessato). Naturalmente diverso è il caso in cui il regolamento di-sponga, ad esempio, l’utilizzo dei beni comuni (es: la regolamentazio-ne di una zona di parcheggio, orari in cui non è consentito fare schia-mazzi o giocare nel cortile). In tal caso anche se di natura assemblea-re tutti i condomini saranno tenuti a rispettare le norme. (www.condo-minio.com)

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Èstata firmata in questi gior-ni una nuova ordinanzaministeriale sulla movi-

mentazione degli animali vaccinati.Lo ha reso noto il sottosegretarioCesare Cursi, martedì 8 febbraiodurante un’audizione in Commis-sione Agricoltura alla Camera sulpiano vaccinale per la febbre catar-rale degli ovini (Blue Tongue).Il sottosegretario Cursi ha premes-so che la profilassi indiretta è stata

sempre concordata con la Commis-sione europea in accordo con glistandard internazionali dell’O.I.E.Dopo aver ricapitolato l’excursusdei provvedimenti ministeriali adot-tati, ha precisato, con riguardo agliinterventi vaccinali previsti per il fu-turo, che risultano attualmente di-sponibili circa 260 mila dosi di vac-cino, fornite da una ditta francese, eche il numero delle dosi disponibileè previsto in forte aumento, anche

se tali disponibilità, di per sé prese,non saranno ancora idonee nel bre-ve periodo a soddisfare il fabbiso-gno nazionale. Attualmente, sia inSpagna che in Portogallo, sono sta-ti registrati numerosi focolai di “bluetongue” e, in accordo con le normecomunitarie, nei suddetti Paesi èstata attivata una campagna di vac-cinazione nei confronti del sierotipo4: tale vaccino, su richiesta dellaCommissione europea e dei Paesi

interessati, è stato fornito dall’Italia. La nuova ordinanza. Il Sottosegre-tario Cursi ha fatto presente che èstata recentemente firmata dal Mini-stro della salute e dal Ministro dellepolitiche agricole e forestali, la nuo-va ordinanza che, da una parte tie-ne conto delle istanze contenutenella decisione comunitaria 2004/550/CE e, dall’altra, concede alleregioni, nell’ambito delle strategie edei piani di lotta specifici regionali,

alcune “libertà” in merito alle moda-lità di impiego dello strumento diprofilassi indiretta. In particolare vie-ne anche prevista la possibilità diutilizzare “vaccini inattivati” nel mo-mento in cui saranno messi a di-sposizione dalla azienda produttri-ce. Le regioni sono state invitate ainiziare la campagna di vaccinazio-ne con il prodotto ad oggi disponi-bile (il cosiddetto vaccino attenua-to) per poter poi perfezionare l’inter-vento di profilassi nei mesi estivi neiquali l’uso del vaccino attenuato èvivamente sconsigliato. La citata or-dinanza inoltre, nel confermarequanto già contenuto nelle prece-denti disposizioni, rende obbligato-ria la vaccinazione degli animalidelle specie ovina e caprina pre-senti negli allevamenti situati nei ter-ritori delle regioni individuate conprovvedimento del Direttore gene-rale della Sanità veterinaria e deglialimenti, mentre dispone che sianosottoposti a vaccinazione, ai finidello spostamento, gli animali dellaspecie bovina e bufalina presentinei suddetti territori. Pertanto, il sot-tosegretario ritiene che la possibilitàdi movimentare gli animali da vitasensibili alla “blue tongue”, dallezone sottoposte a misure di poliziaveterinaria, sia strettamente legataalla loro immunizzazione, fermo re-stando che per la specie ovina ecaprina la malattia può determina-re, come già successo in passato,livelli di mortalità ragguardevoli.Una campagna informativa. Nelcorso dell’audizione, Cursi ha an-nunciato che il Ministero della salu-te e il Ministero delle politiche agri-cole e forestali promuovono unacampagna di informazione concer-nente gli aspetti tecnici e pratici de-gli interventi vaccinali contro la“blue tongue”, ivi compresi rilievidocumentali degli effetti collaterali,l’attività di controllo ed i metodi dilotta diretta ed indiretta.Il Dibattito. In Commissione, la SenLoredana Depetris (Verdi) ha citatola nota del MinSal dello scorso 11 ot-tobre sull’esistenza di alcuni casi disieroconversione da sierotipo 16. Asuo avviso, l’esistenza di tali forme disieroconversione costituirebbero, seconfermate, l’ulteriore riprova dellanecessità di un rapido cambiamentodi strategia. Dopo aver richiamato lafacoltà, attribuita alle Regioni, di uti-lizzare vaccini autorizzati, ha chiestose le Regioni siano sul punto di adot-tare tale soluzione e ha citato unostudio promosso dall’Università dellaTuscia, di prossima pubblicazione,dal quale risulterebbero effetti immu-nodepressivi derivanti dal vaccinoutilizzato. Il senatore Murineddu (DS-U) ha sollevato il problema degli ele-vati costi della profilassi determina,chiedendo “se vi sia effettivamenteuna reale convenienza a persisterein tale direzione”.Il senatore Minardo(FI) ha invece dichiarato di aversempre ritenuto “scarsamente effi-cace, se non addirittura contropro-ducente, l’estensione della profilassivaccinale ai bovini, auspicando chetale forma di prevenzione rimangaquanto prima circoscritta agli ovinied ai caprini”. ■

6ATTUALITÀ

Lingua blu, più “libertà” per le Regioni con la nuova ordinanza

laPROFESSIONE VETERINARIA 6/2005

Page 7: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 6

La Giunta regionale della Ca-labria ha adottato a fine no-vembre una deliberazione

in materia di identificazione elettro-nica dei cani, sulla base dell’Accor-do Regioni-Ministero della Salutedel 6 febbraio 2003. Per dare attua-zione all’Accordo e introdurre nellaregione il microchip come unico edobbligatorio sistema di identifica-zione dei cani, la Giunta ha elabo-rato alcune Linee Guida vincolan-ti concernenti il programma disperimentazione relativo allaidentificazione elettronica, sullequali il consiglio Direttivo ANMVICalabria ha chiesto l’interessamen-to delle istituzioni ordinistiche. Sitratta infatti di vincoli penalizzantiper il professionista autorizzato almicrochip e non conformi alle nor-mative professionali vigenti. In basealle Linee Guida, l’applicazione delmicrochip può essere effettuataesclusivamente da medici veterina-ri dipendenti dell’Azienda Sanitaria“o da liberi professionisti all’uopoautorizzati”. Il medico veterinario li-bero professionista autorizzato “sifornirà dei microchip presso i servi-zi veterinari delle Aziende Sanita-rie”. Il costo di ogni singola presta-zione, “sia da parte dei servizi vete-rinari delle AA SS, che dei liberi pro-fessionisti autorizzati è la stessa giàprevista per l’effettuazione del ta-tuaggio e cioè Euro 15,00 com-prensivi di IVA ed ENPAV”. Qualoravengano portati da uno stesso pro-prietario più di cinque soggetti con-temporaneamente, la tariffa di ap-

plicazione del microchip sarà de-terminata per ciascun cane suc-cessivo al quinto come segue: da 6a 10 cani 12 euro, da 11 cani in poi10 euro (sempre IVA ed ENPAV in-clusi). Nel modulo di richiesta perl’autorizzazione ad applicare il mi-crochip il libero professionista devesottoscrivere la clausola che lo im-

pegna ad “applicare le tariffe dellaRegione Calabria a carico del pri-vato”. Le tariffe non risultano con-cordate con gli Ordini competenti einterferiscono con il libero svolgi-mento della professione privata.Per questo ANMVI Calabria si è at-tivata affinché la Regione riveda leproprie linee guida e consulti la pro-

fessione. “In particolare - si leggenella lettera inviata alle autorità re-gionali a firma del Presidente diANMVI Calabria, Andrea Gallo - sirappresenta la necessità di addive-nire ad una opportuna concertazio-ne con la nostra Associazione, nel-la sua veste di parte sociale ricono-sciuta e aderente a Confprofessio-

ni, relativamente alle modalità di au-torizzazione e di applicazione delmicrochip. All’incontro - sottolinea ilPresidente ANMVI Calabria - si ritie-ne debbano opportunamente pre-senziare anche gli ordini veterinariprovinciali per la loro competenzaistituzionale in materia di tariffe edeontologia professionale”. ■

7laPROFESSIONE VETERINARIA 6/2005

Chiesto un incontro alla giunta regionale

ANMVI Calabria: no ai microchip a tariffa imposta

ANMVI REGIONE

LAZIO: PSR 2002-2004

Sterilizzazione gratuita di cani egatti di proprietà per famiglie

con reddito annuale inferiore a 50milioni delle vecchie lire. È quantoprevisto dal piano sanitario della re-gione Lazio 2002-2004. La denunciaarriva da 30 medici veterinari di Fro-sinone che si sono rivolti all’ANMVIper “intervenire in difesa dei Veteri-nari liberi Professionisti.” “Il PSR - silegge nella nota inviata all’ANMVI -penalizza noi veterinari Liberi Pro-fessionisti dal punto di vista econo-mico, professionale e morale, non-ché i colleghi dipendenti ASL. Que-sti ultimi infatti, sono costretti ad ese-guire le previste sterilizzazioni gra-tuite in disaccordo con il tariffariodell’Ordine dei Veterinari della Pro-vincia di Frosinone”. Il PresidenteANMVI Lazio - Marzio Gargiulo - chesi è interessato subito alla questione,ha spiegato che per la regione Lazioesiste effettivamente un piano sani-tario che prevede le sterilizzazionigratuite da parte delle asl per pro-prietari con redditi inferiori ai vecchi50 milioni. Tale piano non è stato maiapplicato, per volontà delle stesseasl regionali, tranne recentementedalla asl di Frosinone. Del PSR2002-2004 ne sono ormai scaduti itermini temporali. Pertanto il Consi-glio Direttivo di ANMVI Lazio è incontatto con la Regione per saperese esso sia applicabile anche al2005 o se sia in fase di emanazioneun nuovo PSR per il prossimo trien-nio per poter avanzare le opportuneosservazioni.

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Campagna di informazione al pubblicoper la diffusione dell’identificazione canina

L’IDENTIFICAZIONE È UN SEGNO DI RESPONSABILITÀE DI FEDELTÀ VERSO IL PROPRIO ANIMALEPER RENDERE IL LEGAME INDISSOLUBILE

parlane al tuo Medico Veterinario

A.N.M.V.I.ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

i ver i amici . . .i ver i amici . . .

non si perdononon si perdono

DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 28 febbraio 2003 Recepimento dell'Accordo tra il Ministero della Salute, le Regioni e le province autonome di Trento e Bolzano in materia di benessere degli animali da compagnia e pet-therapy

(Gazzetta Ufficiale n. 52 del 4-3-2003).

Page 9: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 6

INFORMIAMO INOSTRI CLIENTI

Dal 1 gennaio 2005 è finalmen-te diventato obbligatorio il mi-crochip per l'identificazione ca-nina su tutto il territorio naziona-le. Era un obiettivo che la SCI-VAC e l'ANMVI si erano postigià da diversi anni e non pos-siamo quindi che esultare perquesto traguardo raggiunto.Abbiamo sempre contestato ilsistema del tatuaggio sia comemetodo sia per la sua evidenteinutilità. Siamo ancora lontanidall'avere, come vorremmo, unadiffusione ampia in tutte le re-gioni che spesso vogliono se-guire metodi applicativi che rite-niamo inaccettabili e lesivi delruolo e delle competenze deiveterinari privati ed inoltre man-ca tutt'ora una banca dati na-zionale che dia un senso com-piuto a tutto il progetto. Ritenia-mo comunque importante sen-sibilizzare i nostri clienti ad ade-guarsi a questo nuovo sistemae pertanto alleghiamo a fiancouna locandina che vi invitiamoad esporre nella vostra struttu-ra. È nostro compito e ruolo pro-fessionale anche quello di infor-mare ed educare i nostri clientiverso una maggiore attenzionee precisa responsabilità sullasalute ed il benessere dei loroanimali.

Nei luoghi di lavoro lecassette di pronto soc-corso sono diventate

un obbligo di legge. Le casset-te, o pacchetto di primo soccor-so, sono infatti previste dal Dm388/2003 entrato in vigore il 3febbraio, in forza di sanzionimolto severe. Il decreto, “Rego-lamento recante disposizioni sulpronto soccorso aziendale, in at-tuazione dell’articolo 15, comma3, del decreto legislativo 19 set-tembre 1994, n. 626, e successi-ve modificazioni”, era stato pro-rogato di sei mesi (la prima sca-denza era il 3 agosto del 2004),ma ora è pienamente in vigore. Un comitato tecnico, in collabo-

razione con il Ministero della Sa-lute, ha elaborato alcune lineeguida, approvate il 10 gennaioscorso. Si legge che le cassettedevono essere ben visibili e con-servate in luoghi facilmente ac-cessibili e segnalati. La casset-ta, o pacchetto di medicazione,dovrà consistere in contenitoriopportunamente contrassegnati,lavabili, chiusi, facilmente apribi-li e trasportabili. Le sanzioni prevedono ammen-de salate per i datori di lavoro ei lavoratori preposti al prontosoccorso e, per le violazioni piùgravi, è previsto l’arresto da duea sei mesi.

Nelle strutture con tre o più la-voratori sarà necessario di-sporre di una cassetta di pron-to soccorso contenente alme-no: Guanti sterili monouso (5paia); Visiera paraschizzi; Flaco-ne di soluzione cutanea di iodo-povidone al 10% di iodio da 1 li-tro (1); Flaconi di soluzione fisio-logica (sodio cloruro - 0,9%) da500 ml (3); Compresse di garzasterile 10 x 10 in buste singole(10); Compresse di garza sterile18 x 40 in buste singole (2); Telisterili monouso (2); Pinzette damedicazione sterili monouso (2);Confezione di rete elastica di mi-sura media (1); Confezione dicotone idrofilo (1); Confezioni dicerotti di varie misure pronti al-l’uso (2); Rotoli di cerotto altocm. 2,5 (2); Un paio di forbici;

Lacci emostatici (3); Ghiacciopronto uso (due confezioni);Sacchetti monouso per la raccol-ta di rifiuti sanitari (2); Termome-tro; Apparecchio per la misura-zione della pressione arteriosa;quanto si ritenesse necessario infunzione dei rischi presenti nelluogo di lavoro. Inoltre l’attività dovrà esseredotata di “un mezzo di comuni-cazione idoneo ad attivare rapi-damente il sistema di emergen-za del Servizio Sanitario Nazio-nale”.

Le strutture con meno di tre la-voratori, invece dovranno es-sere dotate di un pacchetto dimedicazione contenente alme-no: Guanti sterili monouso (2paia); Flacone di soluzione cuta-nea di iodopovidone al 10% diiodio da 125 ml (1); Flacone disoluzione fisiologica (sodio clo-ruro 0,9%) da 250 ml (1); Com-presse di garza sterile 18 x 40 inbuste singole (1); Compresse digarza sterile 10 x 10 in buste sin-gole (3); Pinzette da medicazio-ne sterili monouso (1); Confezio-ne di cotone idrofilo (1); Confe-zione di cerotti di varie misurepronti all’uso (1); Rotolo di cerot-to alto cm 2,5 (1); Rotolo di ben-da orlata alta cm 10 (1); Un paiodi forbici (1); Un laccio emostati-co (1); Confezione di ghiacciopronto uso (1); Sacchetti monou-so per la raccolta di rifiuti sanita-ri (1); Istruzioni sul modo di usa-

9

In vigore il decreto 388/2003

Pronto soccorso: obbligatorio predisporre sistemidi primo intervento

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Anche in questo caso l’attivitàdovrà essere dotata di “un mez-zo di comunicazione idoneo adattivare rapidamente il sistemadi emergenza del Servizio Sani-tario Nazionale”. ■

Page 10: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 6

Più collaborazione tra veterinari e farmacisti

La Commissione Proble-matiche Professionalidell’Ordine dei Medici di

Perugia, rappresentata dal dott.Sandro Bianchini e dal dott. Mau-rizio Ritorto, ha incontrato il Pre-sidente dell’Ordine dei Farmaci-sti della Provincia di Perugia,dott.ssa Emma Menconi e il Se-gretario dott.ssa Cristina Mariuc-ci, per approfondire, discutere e

chiarire alcuni aspetti riguardantientrambe le categorie. L’Ordinedi Perugia né ha dato notizia sulproprio Notiziario (n. 32, novem-bre 2004) riportando il comunica-to trasmesso all’Ordine dei Far-macisti della Provincia di Peru-gia. Le questioni sollevate nonhanno perso d’attualità e potràessere utile a tutti i medici veteri-nari riepilogarle. Ecco quanto

hanno scritto il Presidente Asdru-bali, il Vicepresidente SandroBianchini e il Consigliere Mauri-zio Ritorto.

All’Ordine dei Farmacisti dellaProvincia di PerugiaCon il presente comunicato, vo-gliamo non solo segnalare gli ille-citi commessi in alcune farmacie,ma soprattutto chiarire il signifi-

cato della figura professionaledel Medico Veterinario. Ci piacesottolineare che quei colleghiche riducono la nostra professio-ne a mero atto prescrittivo si di-scostano totalmente da quelloche è lo spirito etico professiona-le del Medico Veterinario. Infatti la prescrizione e la sommi-nistrazione del farmaco sono il ri-sultato di una scrupolosa appli-

cazione di conoscenze medichee biologiche associata ad un’at-tenta valutazione di ogni singolocaso.Ne consegue che, la distribuzio-ne, spesso, superficiale di farma-ci, crea un danno sociale non so-lo dal punto di vista morale (perquello che riguarda gli animali dacompagnia), ma anche sanitario(per quello che concerne gli ani-mali da reddito), vedi i possibiliresidui negli alimenti di origineanimale.A tal proposito ci giungono se-gnalazioni di colleghi che sonocostretti a confrontarsi, nell’eser-cizio della professione, con fattidisdicevoli derivanti da una man-cata collaborazione tra la nostrae la vostra categoria.Alcune segnalazioni pervenuteciriguardano: • cessione di vaccini per animalida compagnia e cavalli • cessione di farmaci per anima-li da compagnia • cessione di farmaci per anima-li da reddito senza richiedere laprescrizione medicoveterinaria.Ricordiamo che i casi sopramenzionati costituiscono atto ille-cito, visto che l’art. 9 del D.L.vo306 del 16 maggio 2001 prevedeche: “……la vendita al dettagliodi medicinali veterinari è effet-tuata soltanto da farmacisti infarmacia dietro presentazionedi ricetta, ove prescritta……..”.Altre segnalazioni si riferiscono a: • sostituzione del farmaco pre-scritto, senza darne comunica-zione al veterinario curante e ri-cevere l’eventuale autorizzazio-ne alla sostituzione • indicazione di terapie e cessio-ne del farmaco contravvenendoal rispetto nei confronti degli ap-partenenti alle altre categorie sa-nitarie ed alla salvaguardia dellespecifiche competenze.Vista la disponibilità dei due Or-dini Professionali a risolvere lequestioni prese in esame, perquanto concerne le rispettivecompetenze, si auspica che talecomunicato serva a rafforzare lacollaborazione tra il Farmacistaed il Medico Veterinario, cosache permetterà a tutti di lavorareal meglio nell’interesse della col-lettività. http://www.ordineveterinari.pg.it/

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Page 11: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 6

La Conferenza permanenteper i rapporti tra lo Stato,le Regioni e le Province

autonome di Trento e Bolzano,nella seduta del 3 febbraio scorsoha espresso parere favorevole al-lo schema di linee guida per icontrolli sulla etichettatura dellecarni bovine in base al Regola-mento Ce n. 1760/2000. È statacosì accolta la riformulazione del-l’intero punto 5 proposto dallaConferenza dei Presidenti, cheprevede maggiori informazioniper i consumatori. “Al fine di mi-gliorare l’informazione sull’originedella carne bovina - sostengonole Regioni - e per consentire alconsumatore di interpretare cor-rettamente ed in chiaro le informa-zioni apposte in etichetta, e senzapregiudicare quanto disposto inmerito all’etichettatura facoltativadelle carni bovine, le Regioni eProvince autonome possono met-tere a disposizione dei consuma-tori le informazioni disponibilipresso la Pubblica amministrazio-ne relative al bovino o ai bovini dacui la carne proviene compreseanche le seguenti informazioni:denominazione e sede del macel-lo dove è avvenuta la macellazio-ne, denominazione e sede del la-boratorio di sezionamento e de-nominazione e sede dell’aziendaove è avvenuto l’allevamento”.Critica Assocarni sulla propostadelle regioni che trova l’iniziativa -si legge in un articolo del Sole 24Ore - “più demagogica che di ef-fettiva utilità”. L’associazione hasottolineato come sia più impor-

tante indirizzare maggiormente lerisorse disponibili al consolida-mento e funzionamento dell’ana-grafe bovina, piuttosto che sul-l’accesso dei consumatori allabanca dati. Favorevole allo sche-ma di linee guida per i controlli

per l’etichettatura delle carni bovi-ne la Cia, secondo cui, si leggenel Sole 24 Ore l’approvazione daparte della Conferenza Stato-Re-gioni delle linee guida concludeun percorso di norme che stannodando ai consumatori la possibi-

lità, attraverso l’etichetta, di cono-scere la storia e la provenienzadella carne acquistata. Per laConfederazione Italiana Agricol-tori con questo provvedimento“viene finalmente sancito il per-corso di trasparenza che la Cia

chiedeva da tempo per una realevalorizzazione delle produzioni diqualità, degli allevamenti da car-ne italiana, permettendo tra l’altro,di riconoscere il prodotto naziona-le rispetto a quello provenientedall’estero”. ■

11

Conferenza Stato-Regioni

Approvate le linee guida sull'etichettatura delle carni bovinePiù informazioni per i consumatori

laPROFESSIONE VETERINARIA 6/2005INFO REGIONI

AVVELENAMENTI:TAVOLO A PARMA

L’Assessore provinciale alla Bio-diversità del Comune di Parma,

Gabriella Meo, ha promosso l’istitu-zione di un tavolo per contrastare ilfenomeno dell’avvelenamento di ani-mali, un fenomeno in preoccupantecrescita secondo un’indagine del-l’assessorato. I dati sono stati fornitidai raggruppamenti delle GuardieEcologiche Volontarie che, nel mesedi gennaio, su specifica richiestadella Provincia, hanno effettuato unmonitoraggio accurato sull’anda-mento di questo reato. 42 animali av-velenati e 48 esche di polpette alte-rate rinvenute in 16 comuni del par-mense. La Provincia di Parma ha co-sì predisposto alcune azioni mirate diinformazione e sensibilizzazione ri-volte ai cittadini: partirà a breve unacampagna di comunicazione sul te-ma e verrà implementato un sito webprovinciale che si affiancherà al giàattivo telefono verde (800 305662) adisposizione di chiunque intenda for-nire segnalazioni in merito. Per ren-dere efficaci le varie iniziative intra-prese sarà inoltre definito un proto-collo operativo d’intesa con i Comu-ni, l’Azienda USL, l’Ordine dei Medi-ci Veterinari, l’Università degli Studidi Parma (Facoltà di Medicina Veteri-naria), l’Istituto Zooprofilattico, gli Or-gani di Vigilanza istituzionali e volon-tari. “L’obiettivo comune - ha dichia-rato la Meo - è quello di riportare lostato di legalità sul territorio e perquesto serve la collaborazione di tut-ti, secondo i vari livelli di responsabi-lità. Il maltrattamento e l’uccisione dicani sono reati penali e come talivanno perseguiti’’ (fonte: animaliea-nimali.it).

Page 12: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 6

In una Siviglia insolitamentefredda ma ugualmente vivacee suggestiva, ospitato

dall’Hotel Hacienda la Boticaria,luogo di bellezza e fascino difficil-mente descrivibili, si è svolto ilSimposio internazionale di nutrizio-ne clinica dal titolo “Advances inPuppy & Kitten Health Care”, sa-pientemente organizzato da IamsCompany. Interamente condotto nella giorna-ta di sabato 29 gennaio, il Simpo-sio ha riunito relatori di riconosciu-ta competenza internazionale invarie discipline per parlare di salu-te di cuccioli e gattini. L’importan-za della nutrizione in primo luogo,ma si è parlato anche di altri aspet-ti chiave per la salute dell’animalein crescita, come la cura del cavoorale, i problemi dermatologici,l’importanza della vitamina D perlo sviluppo scheletrico, l’approccioclinico alla diarrea e i principi com-portamentali essenziali per l’edu-cazione del nuovo arrivato. L’a-spetto di maggiore novità e attua-lità della sessione scientifica è rap-presentato dai risultati di uno stu-dio che correla per la prima voltal’acido grasso DHA alle funzionicognitive dei cuccioli. Filo conduttore del simposio è sta-to il ruolo centrale del veterinarionel fornire consigli e linee guida atutto tondo al nuovo proprietariodell’animale in crescita. Jurgen Zentek, nutrizionista dellafacoltà di veterinaria di Vienna (Au-stria), ha aperto la giornata parlan-do di nutrizione, sottolineando in-nanzitutto come la corretta alimen-tazione dell’animale inizi ben primadella nascita, e come la nutrizionedella madre influenzi lo sviluppointrauterino del feto. La malnutri-zione materna, infatti, determinauna riduzione della crescita e deltasso di sopravvivenza del neona-to. Il feto richiede elevate quantitàdi glucosio e il 20% della dieta ma-terna dovrebbe essere compostoda amido o altri carboidrati digeri-bili. Gli aminoacidi devono esseresufficienti e bilanciati (nel gatto lataurina è cruciale per lo sviluppocerebrale). Secondo una ricercarecente la fonte di grassi della ma-dre influenza lo sviluppo dell’ani-male giovane. In particolare, i LC-

PUFA (acidi grassi polinsaturi a ca-tena lunga) sono fondamentali perlo sviluppo della retina e del siste-ma nervoso centrale. Dopo la na-scita, la dieta materna influenza laqualità del colostro e del latte, eoccorre fornire energia, grassi,proteine di alta qualità, vitamine eoligoelementi adeguati. Allo svez-zamento, i minerali forniti non de-vono essere in eccesso. I PUFAsono ingredienti funzionali per losviluppo. Dopo lo svezzamento sideve tenere in considerazione il di-verso fabbisogno energetico neicani di diversa taglia. Peter Fah-renkburg, specialista in odontosto-matologia di Quickborn, in Germa-nia, ha parlato di pedodonzia, ov-vero di problemi dentali del cuc-ciolo e del gattino, sottolineandocome la prima visita del cucciolodovrebbe includere, insieme alprogramma vaccinale e antielmin-tico, anche la visita del cavo orale,poiché i problemi orali sono moltofrequenti negli animali in crescita epossono avere gravi ripercussionisulla salute dell’adulto. L’autore hapresentato una rassegna delleprincipali malattie orali osservabiliin questa fase della crescita, qualii denti decidui persistenti (prima dirimuovere un premolare deciduopersistente è consigliabile verifica-re radiograficamente la presenzadel dente permanente sottostan-te), i difetti dell’eruzione, come l’a-nodonzia e la oligodonzia (i pre-molari, soprattutto P1, sono i dentipiù frequentemente assenti), i den-ti ectopici o malformati, la ritenzio-ne dentale, i denti sopranumerari,l’ipoplasia dello smalto e i difetti or-todontici, come la dislocazione lin-guale del canino mandibolare. Le più frequenti malattie cutaneee del mantello dell’animale giova-ne sono state descritte da RalfMueller, direttore del servizio didermatologia dell’Università di Mo-naco, in Germania. La cute, l’orga-no più esteso del corpo, necessitadi un elevato apporto energetico eproteico durante la crescita. Gliacidi grassi essenziali come l’aci-do linoleico sono parte integrantedella funzione barriera cutanea. Gliomega 3, inoltre, sembrerebberoavere un effetto diretto sul sistemaimmunitario. L’autore ha riassunto

aspetti diagnostici e terapeutici dinumerose malattie cutanee osser-vabili nei cuccioli. Accanto a con-dizioni più comuni come impetigo,demodicosi, dermatofitosi, Oto-dectes cynotis e pulicosi, ha de-scritto anche desquamazione ge-neralizzata, istiocitosi congenitadel Golden retriever, ipotricosi con-genita, dermatomiosite del cane,dirty face syindrome e astenia cu-tanea. La nutrizione può influenzare posi-tivamente l’educazione del cuccio-lo. Dan Carey, Iams Company, haparlato dell’effetto cruciale dellanutrizione sul periodo pre-, neo- epostnatale del cucciolo, in partico-lare dell’effetto degli acidi grassiessenziali sulle capacità di ap-prendimento dell’animale in cresci-ta. L’acido docosaesaenoico(DHA) è un omega 3 con un ruolovitale nello sviluppo del cervello edella retina. Numerosi studi hannodimostrato gli effetti neurologicipositivi del DHA della dieta. Un re-cente studio condotto da Iams hamostrato che cuccioli di Beaglenutriti con una dieta ricca di DHArispondevano meglio ai test cogni-tivi, dimostrandosi più facilmente erapidamente educabili, rispetto aBeagle nutriti con dieta povera diDHA. Considerazioni simili sonostate fatte da Peter Willatts, psico-logo infantile dell’Università diDundee, UK, per quanto riguarda ibambini; anche negli studi condot-ti per la prima infanzia, infatti, l’in-tegrazione di DHA era in grado dimigliorare lo sviluppo cognitivo in-fluenzando la velocità di processa-zione e il controllo dell’attenzionedel bambino, mostrando un bene-ficio a lungo termine sia in terminicognitivi sia di salute. Il veterinarioha un ruolo cruciale nel fornireconsigli al nuovo proprietario di uncucciolo o gattino sull’educazionedel proprio animale. È quindi es-senziale che conosca i principi dibase della medicina comporta-mentale, che sono stati esposti daSarah Heath, nota comportamen-talista inglese (Chester, UK). Lacapacità del cucciolo di mantene-re la propria omeostasi emoziona-le è stata compresa di recente, edè il risultato di diversi fattori, qualieducazione, genetica, tempera-mento e nutrizione, quest’ultima inrelazione soprattutto alla funzionecerebrale. Socializzazione e abitu-dine sono i fondamenti dell’educa-zione del nuovo arrivato. Il cuccio-lo deve essere esposto a una va-rietà e complessità sia fisica siasociale. È importante che socializ-zi con l’uomo, con altri cani e altespecie animali. La comunicazionecon l’uomo è cruciale, così comela risposta ai suoi comandi. Il nuo-vo arrivato dovrà necessariamenteabituarsi all’ambiente allargato incui vive e alle attività quotidiane.

La rilevanza di stabilire un control-lo è minore quando si considera ilgatto, che tuttavia deve ugualmen-te imparare a socializzare e ad abi-tuarsi all’ambiente. Per la speciefelina l’ambiente è sostanzialmentelimitato alla casa. Le sue necessitàcomportamentali sono più basichee comprendono la privacy, il liberoaccesso alle necessità di base e lapossibilità di scappare dai possibi-li stress. Il gatto si adatta inoltre piùfacilmente alla presenza/assenzadi contatto con l’uomo. Non ci sono novità di rilievo nel-l’approccio medico alla diarrea dicuccioli e gattini. Stanley Marks,gastroenterologo dell’Universitàdella California, Davis, ha tuttaviapassato in rassegna le attuali me-todiche diagnostiche e terapeuti-che per le principali affezioni inte-stinali del cane e del gatto in cre-scita, riconducibili in gran partealla dieta e alle cause infettive.Marks ha sottolineato l’importanzadi effettuare sempre uno strisciofecale diretto a fresco in ogni sog-getto giovane con diarrea. Ha poispiegato la diagnosi differenzialesu striscio tra Giardia e Trichomo-nas foetus, recentemente ricono-sciuto come patogeno nel gatto,basata soprattutto sulla diversamorfologia e motilità. Negli USAesiste ora un test colturale moltosensibile per la diagnosi di Tricho-monas. Ha poi sottolineato la sen-sibilità dell’esame fecale per flot-tazione eseguito dopo centrifuga-zione, per evitare risultati falsi ne-gativi. Per la diagnosi di Giardial’autore suggerisce il ricorso al te-st Elisa. Marks ha infine citato ilnuovo interferone ricombinantefelino messo a punto in Franciaper la terapia della parvovirosi ca-nina. Infine Herman Hazewinkel, ortope-dico della facoltà di veterinaria diUtrecht, Olanda, ha discusso delleconseguenze della nutrizione sullosviluppo scheletrico del cuccio-lo, nutrienti essenziali come calcio,fosforo e vitamina D in testa. Allabase di ogni considerazione nutri-zionale per il cane in crescita si de-vono porre le diverse esigenze tracani di piccola e di grossa taglia. Illento tasso di crescita dei cani pic-coli consente un ampio margine disicurezza nel contenuto di nutrien-ti della dieta. L’opposto accadeper i cani di grossa taglia, caratte-rizzati da un equilibrio tra i regola-tori endocrini bilanciato ma vulne-rabile. Se si aggiungono le malattieereditarie dello sviluppo, come ladisplasia di anca e gomito, conun’alta componente di influenzaambientale, soprattutto nutriziona-le, si palesa la necessità di nutrirequesti animali con una dieta conun contenuto di calcio e vitamina Dall’estremo inferiore dello spettro disicurezza. ■

12 laPROFESSIONE VETERINARIA 6/2005

PRO HEART 6,PROLUNGATO IL RITIRO

La Fort Dodge informa che indata 31 Gennaio 2005 si è riuni-to il comitato di esperti indipen-denti allo scopo di valutare la si-curezza del prodotto Pro Heart6 ritirato volontariamente dallastessa azienda dal mercatoAmericano nel terzo trimestredel 2004. Il comitato prepostonon è riuscito a trovare un con-senso sulla deliberazione relati-va alla reintroduzione del pro-dotto sul mercato allorché, afronte di 7 membri chiaramentefavorevoli al reinserimento delfarmaco, 8 si sono dichiarati infavore della necessità di svol-gere indagini più approfonditeper valutarne la sicurezza. LaFort Dodge si dichiara moltosorpresa e delusa dell’esito del-la deliberazione in considera-zione dei dati di farmacovigilan-za presentati in sede di com-missione i quali hanno chiara-mente dimostrato la sicurezzadel prodotto sia in termini asso-luti (0.03% di reazioni su 18 mi-lioni di cani trattati), sia in termi-ni comparativi in relazione aidati di sicurezza rilevati dalledue formulazioni in compressecommercializzate sullo stessomercato dalle aziende concor-renti. A tal proposito, uno studioindipendente presentato al co-mitato scientifico da parte delProf. Lawrence Glickman (Pur-due University) ha dimostrato,grazie all’ausilio di dati prove-nienti da un campione di 7 mi-lioni di cani che il profilo di sicu-rezza del Pro Heart 6 è assolu-tamente comparabile a quellodelle compresse utilizzate sullostesso mercato per il trattamen-to della filaria. Vale comunquela pena di ribadire che lo stessoPro Heart continua ad esserecommercializzato in tutti gli altripaesi del mondo interessati dal-la patologia della filariosi car-diopolmonare, ivi inclusa l’Italiadove il prodotto è noto comeGuardian SR, e che le autoritàsanitarie di tutte le nazioni impli-cate hanno dato corso ad unaattenta ed approfondita analisidel profilo di sicurezza del pro-dotto a seguito delle recenti vi-cende Americane, rilevandonel’assoluta sicurezza ed affidabi-lità, anche in considerazionedel numero esiguo di reazioni ri-portate in ciascun paese. In Ita-lia, il farmaco ha dato riscontriassolutamente rassicuranti conuna frequenza di reazioni avver-se pari allo 0,009% (9 reazioniogni 100,000 cani trattati) econtinua ad essere disponibilecome l’unico prodotto iniettabilein commercio con una efficaciaa 12 mesi per la prevenzionedella patologia.

Dott.Ugo Cosentino,Amm.re Delegato

Fort Dodge Animal Heatlh S.p.A.

ATTUALITÀ

Le nuove frontiere della salute del cucciolo e del gattinoA Siviglia da tutto il mondo per parlare di nutrizione, comportamento, educazione e gestione delle principali affezioni cliniche dell’animale in crescita

di Maria Grazia Monzeglio

Page 13: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 6

La Facoltà di Medicina Ve-terinaria di Cambridge(UK) ha condotto un son-

daggio per valutare l’incidenza e iltipo di errori compiuti dai veterina-ri nella pratica clinica, nonché l’im-patto di questi errori sui veterinaricoinvolti. Nel novembre 2002 èstato inviato un questionario a tuttii veterinari laureati nel 2001 nelleUniversità di Bristol, Edimburgo,

Glasgow, Londra e Liverpool.Dei 402 questionari inviati, 108(27%) erano restituiti completi; 87veterinari su 106 (82%) lavoravanospesso o sempre senza supervi-sione e solo 46 (43%) potevanosempre affidarsi al supporto di altricolleghi della struttura. Dall’inizio

della loro attività, 82 veterinari su105 (78%) affermavano di avercompiuto un errore, definito comeun’azione erronea o un’omissione,che risultava in un esito non otti-male o potenzialmente avversoper il paziente; in molti casi l’erroreaveva un impatto emotivo conside-

revole sul veterinario coinvolto. Il sondaggio evidenzia il fatto chemolti veterinari neolaureati eserci-tano l’attività in assenza di super-visione e che altrettanti iniziano laloro attività senza avere accessoall’assistenza da parte di altri col-leghi. ■

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Gli errori dei veterinari neolaureatiUn sondaggio inglese rivela la mancanza di supervisione e assistenza da parte dei colleghi più anziani

laPROFESSIONE VETERINARIA 6/2005LA RASSEGNA DI VET-JOURNAL

Zoonosienteriche

nei bambini

La trasmissione di enteropa-togeni nei luoghi di contatto

pubblico tra uomo e speciezootecniche è un problema cre-scente, soprattutto tra i bambi-ni. Nel 2000 e 2001 si sono ve-rificati alcuni episodi di entero-patia causata da patogeni mul-tipli nei bambini che partecipa-vano a un campo giornalieropresso una fattoria del Minneso-ta. Il Dipartimento della salutedel Minnesota ha valutato l'a-namnesi clinica e la potenzialeesposizione ai patogeni dei par-tecipanti al campo in ciascunodei due anni. Campioni fecalidei bambini e dei vitelli presential campo sono stati esaminatiper la ricerca dei patogeni ente-rici. Nei due episodi sono statidocumentati 84 casi di malattiatra i partecipanti. Le infezioniconfermate in laboratorio inclu-devano: Cryptosporidium par-vum (17 casi), Escherichia coliO157:H7 (4), E. coli O157 non-produttore di tossine Shiga(STEC) (7), Salmonella entericasierotipo Typhimurium eCampylobacter jejuni (1 casociascuno). Degli 83 vitelli analiz-zati, 60 erano portatori di alme-no un patogeno, tra cui Giardiaspp. (26 vitelli), C. parvum (25),non-O157 STEC (17), Campylo-bacter spp. (11), 3 sierotipi diSalmonella enterica (10) ed E.coli O157:H7 (2). I fattori di ri-schio per i bambini includevanol'essersi presi cura di un vitellomalato e l'essersi inequivocabil-mente sporcati le mani con il le-tame. Il lavaggio costante dellemani con sapone dopo avertoccato un vitello e prima di tor-nare a casa si dimostravanoprotettivi. Le misure di preven-zione implementate nel 2000non impedivano il verificarsidella seconda epidemia. Gli au-tori concludono che i vitelli co-stituiscono il serbatoio di varienteropatogeni per i bambiniospitati presso il campo agrico-lo; il medico dovrebbe conside-rare diversi possibili patogenizoonosici in un paziente chesviluppa gastroenterite dopo ilcontatto con i bovini.

di Maria Grazia Monzeglio

Page 14: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 6

Nella crisi economica ge-neralizzata che tutto ilmondo sta attraversando,

l’Italia non fa certo eccezione, manella peculiarità italiana spicca, estavolta non è solo la solita vocazio-ne al lamento della categoria, il gra-ve stato di prostrazione in cui si tro-va la zootecnia.Non fa eccezione nessun settore,perfino i suini, che pur con marcateciclicità hanno sempre dato soddi-

sfazioni spesso superiori alla me-dia, non reggono più.La risposta iniziale è stata la con-centrazione degli animali e la ridu-zione degli allevamenti, ma ora an-che questo sistema sembra fare fa-tica. Se consideriamo il settore lat-tiero, appare evidente che, ad unaumento marcato del prezzo dellematerie prime, è seguito un caloprogressivo del prezzo del latte.Anche le grandi stalle che hanno

sempre superato i momenti difficiligrazie all’economia di scala, stenta-no a far quadrare i bilanci.Questo quadro non sarebbe com-pleto senza toccare l’aspetto politi-co-sanitario. Il settore sta superan-do momenti difficilissimi quali lamucca pazza ed il problema quoteche sono stati vissuti con grandetensione sia all’interno del mondoimprenditoriale, ma soprattutto co-me confronto con le varie compo-

nenti esterne, quelle che vengonocomplessivamente identificate co-me “il consumatore”.È stato difficile dover spiegare egiustificare ad un mondo finoraestraneo alla produzione, le logichee le problematiche che stanno al-l’interno di questa. Il mondo zootec-nico non era preparato ad avere ache fare con queste problematiche,ma ha dimostrato tutto sommato disapersi adattare alla nuova situazio-

ne con coscienza e professionalità.Ed i veterinari? Ad un calo occupa-zionale che è la conseguenza diquesta situazione, lo stato rispondecon l’apertura di nuove facoltà, ingi-gantendo la crisi e preparando unaumento esponenziale della disoc-cupazione professionale nei prossi-mi anni.Dovendo essere però per forza otti-misti, bisogna cercare le nuove op-portunità che la situazione può offri-re. È importante che tutte le diversecomponenti della veterinaria si pon-gano come garanti nell’interfacciatra produzione e consumo. Il veteri-nario, sia esso operante all’internodel SSN o legato alla trasformazio-ne o Libero Professionista in cam-po, è per cultura e preparazioneprofessionale l’unica figura in gradodi assolvere questo compito. Biso-gna vincere la concorrenza delle al-tre professionalità che tentano di in-serirsi in questa logica, secondome, senza titolo. ■

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La zootecnia è in crisi, salviamo il veterinario

laPROFESSIONE VETERINARIA 6/2005RIFLESSIONI

di Giacomo Tolasi

TECNOLOGI E MICROBIOLOGINELLA FILIERA

L ’industria guarda al tecnologoe al microbiologo alimentare. Il

Presidente di Federalimentare LuigiRossi di Montelera ha dichiarato:“da anni l’industria applica l’auto-controllo e il principio della rintrac-ciabilità, diventato obbligatorio pertutti dal primo gennaio 2005. Maadesso occorre fare un passo avan-ti in più per valorizzare gli strumentie le competenze professionali ingrado di percorrere l’intera filiera”.Federalimentare, che ha da pocopubblicato il Manuale Operativo perla Sicurezza Alimentare e la Rintrac-ciabilità (edizioni AgriSole), a cura diDario Dongo, chiede competenzespecifiche come quelle del micro-biologo alimentare e del tecnologoalimentare. Su questo argomento,Federalimentare ha tenuto una gior-nata di approfondimento a metàgennaio (Sicurezza e qualità deglialimenti in Europa: il ruolo dei Tecno-logi e dei Microbiologi alimentari).“Le competenze richieste per svilup-pare qualità e sicurezza sono molte-plici - ha affermato in quella sedeBruno Biavati, Ordinario di Microbio-logia Agraria e Presidente SIMTREA(la società che rappresenta i Micro-biologi Alimentari delle Universitàitaliane) - ed il contributo di tecnolo-gi e microbiologi alimentari è certa-mente significativo”. Paolo Fantozzi,Ordinario di Tecnologie Alimentari ePresidente SISTAL (la società cherappresenta i Tecnologi Alimentaridelle Università italiane) ha aggiuntoche “deve essere rimarcato con for-za il fatto che il tecnologo alimentarerappresenta l’unica figura professio-nale capace di percorrere l’intera fi-liera agroalimentare con competen-ze che vanno dal campo alla tavola.In particolare il tecnologo alimentaredeve maggiormente essere coinvol-to anche nello studio, nella stesura enel controllo delle normative del set-tore agroalimentare”. Non si trascuri infine di citare la pro-posta di legge dell’on. Marcello Ta-glialatela (AN) per l’“Equiparazionedelle lauree in scienze delle prepa-razioni alimentari e in scienze e tec-nologie alimentari alle lauree in bio-logia ed in chimica per l’ammissioneai pubblici concorsi nonché alla lau-rea in medicina veterinaria per i con-corsi relativi al controllo degli ali-menti” . La proposta di legge non haancora iniziato l’iter d’esame inCommissione Cultura. (v. Professio-ne Veterinaria n. 30/2004)

Page 15: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 6

Finalmente sono uscite. Miriferisco alle Buone Prati-che Veterinarie che da

tempo erano in gestazione. Onoreal merito a Stefano Candotti cheha portato avanti la gravidanza ea chi gli è stato vicino in questonon facile compito. Non voglio en-trare nel dettaglio. Credo che tuttisiamo in grado di leggere e di in-terpretare. Oltre tutto il dettato mi pare chiaroe ben ordito. La discussione che si è apertasulla Vetlink e alla quale io stessoho partecipato, riguarda non l’op-portunità delle BPV ma la loro rea-le efficacia, visto che si tratta diorientamenti del tutto volontari,privi di regole, norme, vigilanzanonché sanzioni. Alcuni si dimostrano piuttosto otti-misti nel pensare che, nonostantela volontarietà dell’adesione, pia-no piano le “aziende” che vi siadegueranno, in tutto o in parte,godranno dei relativi riconosci-menti da parte dell’utente. Since-ramente lo spero ma, conoscen-do il grado di civiltà del Bel Pae-se, personalmente ho più di undubbio, soprattutto quando lecondizioni economiche della na-zione non sono più quelle dellevacche grasse, ma si va incontropiuttosto alla visione di bovini ca-chettici. Potessimo almeno pubblicizzare ilfatto di seguire determinate rego-le, seppure applicate su base vo-lontaria. Ho avuto occasione, perun problema familiare, di recarmipiù volte presso il Centro Tumoridi Milano (quello del Prof. Verone-si per intenderci). Potrebbe sembrare una scioc-chezza, ma in ogni corridoio cisono opuscoli che, oltre alleinformazioni generiche sulla ca-sa di cura, offrono informazionispecifiche. Per deformazione professionalene ho letto attentamente uno, do-ve si trattava della terapia antal-gica. Potrebbe sembrare alquanto ori-ginale che in un ospedale oncolo-

gico si debba essere costretti adenfatizzare, tramite opuscoli, chenella struttura si pone attenzionealla terapia del dolore. E nelle altre? E invece è propriocosì. È noto che l’Italia è agli ultimi po-sti, a livello mondiale, per quantoriguarda il consumo terapeuticodi oppioidi.

Questo vuol dire che i pazienti, ingenerale, ricevono un pessimoservizio per quanto riguarda la lot-ta al dolore, mentre in quell’ospe-dale (e ho avuto modo di verifi-carlo) vi si pone particolare atten-zione. Se il nostro utente potrà essereinformato circa il fatto che all’in-terno di quella struttura si seguo-

no delle regole che la comunitàscientifica si è imposta per offrireun servizio aggiornato e compe-tente, allora sì che le BPV avrannoun significato incisivo sul nostrofuturo lavoro. Altrimenti rimarrà tutto legato allacoscienza del singolo.È per questo che mi auguro, dopol’uscita delle BPV, che si cominci

a lavorare seriamente per renderepiù moderne (e meno ridicole inmolti punti) le normative sullapubblicità sanitaria, rendendomaggiormente libero il professio-nista nell’informare il cliente diqualcosa di più oltre al fatto di es-sere un veterinario, avere quel nu-mero di telefono e visitare in queidati giorni. ■

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Le regole volontarie nel Bel Paese

laPROFESSIONE VETERINARIA 6/2005L’OPINIONE

Grazie ad un accordo fra

@nmvi Oggi e Libero, gli

articoli scritti dal Collega

Oscar Grazioli per il

quotidiano di Vittorio Feltri

sono disponibili on line.

@nmvi Oggi pubblica

regolarmente gli articoli dopo

le ore 12.00.

La rubrica LiberOscar li

mantiene in archivio per la

consultazione.

@nmvi Oggi ringrazia

Oscar Grazioli.

[email protected]/anmvioggi

di Oscar Grazioli

Medico Veterinario, Reggio Emilia

Page 16: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 6

laPROFESSIONE VETERINARIA 6/200516

La Proposta di Legge n.5442 - “Norme per la pro-tezione degli animali uti-

lizzati a fini scientifici o tecnologi-ci”, presentata a Roma il 4 feb-braio scorso è il frutto di un annoe mezzo di impegno (23 riunioni,138 ore) del Comitato per la revi-sione del decreto legislativo n.116/92. Una iniziativa nata dallaobiettiva necessità di aggiornareuna normativa concepita più di20 anni fa (il Dlvo 116/92 non eraaltro che il recepimento della Dir.86/609/CE) ai cambiamenti avve-nuti nel settore della ricerca bio-medica e alla maggiore sensibi-lità della società civile rispetto aitemi della tutela del benessereanimale. La Pdl nasce quindi dal

confronto tra coloro che fanno ri-cerca con gli animali (industriafarmaceutica, istituti di ricerca,università, associazioni) e coloroche vogliono abolirla (organizza-zioni animaliste). Nel corso deldibattito si è preso atto che non èpossibile, allo stato attuale, pre-scindere da un contesto mondia-le, nel quale l’utilizzo degli ani-mali a scopo di ricerca non èconsiderato una “eccezione” mauna “regola”, in molti casi obbli-gatoriamente richiesta da norma-tive internazionali per lo studio ela commercializzazione di qual-siasi prodotto, farmaceutico enon, destinato all’uso umano edanimale. Quindi, pur non rinun-ciando ai propri convincimenti,

ciascuno ha accettato di impe-gnarsi su un obiettivo comune: ri-scrivere l’attuale normativa, mi-gliorare quanto più possibile lecondizioni degli animali, dall’alle-vamento all’arrivo nello stabili-mento utilizzatore, dal comples-so delle procedure sperimentali,al loro possibile reinserimento.

Il contributo di ANMVIANMVI invitata a partecipare ailavori del comitato fin dalle battu-te iniziali, è stata rappresentatada SIVAL (Società Italiana Veteri-nari Animali da Laboratorio). Ilsuo contributo è stato rivolto es-senzialmente a precisare e valo-rizzare il ruolo del Medico Veteri-nario nel testo del provvedimen-

to. Ruolo di grande responsabi-lità in quanto secondo la propo-sta di legge:“il Medico Veterinario garantisceil benessere e il controllo sanita-rio degli animali, controlla la cor-retta esecuzione delle proceduree delle tecniche allo scopo di evi-tare danni, dolore, forte stress esofferenze inutili; prescrive i trat-tamenti terapeutici necessari,decide in base alle condizionidell’animale al termine delle pro-cedure, la soppressione o il man-tenimento in vita. Di concerto conle altre figure responsabili, deci-de l’eventuale affidamento astrutture di accoglienza.La necessità di una preparazioneprofessionale adeguata allo spe-cifico settore non si limita soltan-to all’ambito della ricerca, ma siestende anche alle strutture dicontrollo (ASL e Ministero dellaSalute) e alle strutture di reinseri-mento che devono garantire de-gli standard di mantenimento ecura paragonabili a quelli dellestrutture di allevamento e utilizzo.

Le novità della PDLMolte sono le innovazioni propo-ste nel testo della nuova norma,ma l’elemento che le accomuna èl’approfondimento del concettodelle 3R: “Replacement, Reduc-tion, Refinement” (sostituzione, ri-duzione, perfezionamento). Sitratta di un percorso che coniugal’interesse economico (ridurre icosti della ricerca) con quello piùspecificamente etico (evitare il sa-crificio degli animali in nome delprogresso scientifico) che da di-versi anni ormai costituisce il pre-supposto filosofico per chi si oc-cupa di sperimentazione animale. La razionalizzazione del proces-so autorizzativo, l’istituzione dicomitati locali per il controllo del-le procedure sperimentali, la nor-mazione dell’utilizzo degli anima-li transgenici sono senz’altro de-gli elementi innovativi attesi e ne-cessari. Altri aspetti come la pos-sibilità del reinserimento di ani-mali a fine sperimentazione o ladefinizione dei profili professio-nali - già contenuti nella normaattuale - sono stati più chiara-mente definiti, a tutto beneficiodell’efficace applicazione dellalegge. Altri ancora, come l’Os-servatorio Nazionale sono staticoncepiti come un comitato di re-visione permanente, dove conti-nuare il confronto iniziato con lastesura della Pdl. Sarà necessa-rio attendere l’entrata in vigoredella norma per capire la realeportata di questa struttura.

I punti critici e le opportunitàda cogliereUno degli aspetti che ha suscita-to perplessità è la copertura deicosti legati all’applicazione della

Pdl. Saranno necessarie risorseaggiuntive rispetto alle attuali perfar fronte all’appesantimento del-le pratiche, per la formazione oper l’assunzione di personale se-condo gli standard previsti, perla creazione dei comitati locali edei centri di reinserimento e, nonultima, all’attività di controllo inmerito all’applicazione della nor-mativa. Il secondo aspetto riguarda lasfida per il mondo veterinario.L’allargamento della definizionedi animale da esperimento a tuttii vertebrati e alcuni invertebrati(cefalopodi), e il ruolo chiave delveterinario nel valutare la seve-rità della procedura sia in fase distesura del protocollo che di ese-cuzione dell’esperimento pone ilprofessionista davanti a un com-pito sicuramente non facile. Daquesto punto di vista la prepara-zione universitaria si è dimostratafino ad oggi non adeguata, tant’èche la norma stessa prevede lanecessità di una Specializzazio-ne post-laurea. È chiaro quindi che le occasionidi aggiornamento e di approfon-dimento relative a questo parti-colare settore sono necessarie eauspicabili. La vera opportunitàda cogliere è il confronto all’inter-no della categoria sui temi dellasperimentazione animale, sulcontributo che chi opera nelcampo della sperimentazionepreclinica può dare alla clinica eviceversa nella consapevolezzache tutti noi abbiamo da trarrevantaggio dal confronto e dalloscambio di idee, esperienze einformazioni. Esempi concreti diquesta possibilità ci sono già: alcongresso della AssociazioneItaliana di Patologia Veterinariadel 2004 si sono trattati argo-menti sia di Patologia Tossicolo-gica e Sperimentale che di Pato-logia Clinica Veterinaria. I veteri-nari che all’interno del mondodella ricerca hanno a che farecon i modelli animali di cardiolo-gia, oncologia, neurologia hannonecessità di confronto continuocon la clinica e possono dare aloro volta un contributo significa-tivo alla crescita professionale inambito veterinario.

In conclusione, la proposta dilegge è in realtà un segno che ilconcetto delle 3R si sta ulterior-mente evolvendo, e che almenoaltre due R si vanno definendo:Respect e Responsibility, che in-sieme non possono che portaread una Ricerca migliore. Il ruolodel Veterinario deve essere “su-per partes” nel conciliare corret-tamente le esigenze del benes-sere animale con le necessitàdella ricerca, ma sempre basatosulla competenza e sulla profes-sionalità. ■

Il Consiglio Direttivo SIVAL

SIVAL: perché una nuova legge sulla sperimentazione

DALLE ASSOCIAZIONI

Page 17: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 6

Si è svolto a Pisa dal 28 al30 gennaio, l’undicesimoCongresso Multisala SIVE

realizzato in collaborazione conFISE, SIDI, UNIRE e con il patroci-nio della Facoltà di Medicina Ve-terinaria dell’Università degli Studidi Pisa. 570 persone (530 mediciveterinari, di cui il 10% circa pro-veniente da paesi stranieri e 40maniscalchi) hanno partecipato alCongresso per seguire i più notirelatori internazionali: Ball, Bayley,Curtis, Leadon, Reed, Richardson,Ruggles e relatori italiani: SandroBarbacini, Hans Castelijns, MarcoPepe e Valerio Serata su temi digrande interesse quali ortopediae chirurgia, riproduzione, medici-na interna e podologia. Come diconsueto le sessioni specialisti-che dei pre-congress si sonosvolte nella giornata precedente ilcongresso con argomenti di Orto-pedia, Chirurgia e Riproduzioneequina. La giornata pre-congres-suale è stata, inoltre, arricchita dalseminario “Regolamenti sportivi eprofessione veterinaria” organiz-zato in collaborazione con FISE,UNIRE e SIDI per discutere di al-cuni punti importanti sul ruolosvolto dal veterinario curante equello di servizio nelle varie disci-pline ippiche ed equestri, in rela-zione ai regolamenti vigenti. Ric-co anche il programma delle atti-vità extra congressuali. Nella gior-nata di domenica pomeriggio èstata presentata ai partecipanti lanuova società specialistica della

SIVE, la SIPE (Società Italiana diPodologia Equina) che si pone co-me obiettivo, oltre alla formazioneed all’aggiornamento scientificodei veterinari, un significativo con-fronto professionale e rispettosodei diversi ruoli con i maniscalchi.Durante il congresso sono statinominati i nuovi coordinatori delleSocietà Specialistiche e sono statipresentati ufficialmente, durantel’assemblea dei soci di sabato 29

gennaio, i delegati entranti re-sponsabili delle quattro Macrore-gioni SIVE. Nel corso dell’assem-blea si sono inoltre svolte le ele-zioni per il rinnovo del ConsiglioDirettivo della SIVE. In occasionedel Congresso, la SIVE ha festeg-giato il 10° anniversario della fon-dazione della Società. In questidieci anni la SIVE, che ha ormaisuperato gli 800 iscritti, ha dato unforte contributo alla crescita cultu-

rale e scientifica dei veterinari ita-liani che operano nel settore degliequini e che oggi possono con-frontarsi con i colleghi stranierisenza complessi di inferiorità. Daqualche anno, inoltre, la SIVE hacercato una sempre maggior col-laborazione o scambio con altresocietà o associazioni scientifichedel settore come la WEVA, la BE-VA, la AAEP, l’IVIS per cercare diinternazionalizzare sempre di più i

propri eventi e far conoscere aipropri iscritti altre opportunità diaggiornamento scientifico.

CD SIVE 2005-2007Marco Pepe, PresidenteRaffaello CiampoliPaola GuldenMarco LiviniDuccio PellegriniLe cariche del CD saranno asse-gnate nel mese di marzo.

17

Decennale SIVE: celebrato l’anniversario al Congresso di Pisa

laPROFESSIONE VETERINARIA 6/2005DALLE ASSOCIAZIONI

Le zoppie nel cane

Seminario Scivac“Le zoppie nel cane. Dai casi cli-nici alle linee guida diagnostichee terapeutiche” è il titolo del Se-minario SCIVAC che si terrà aBari dal 26 al 27 febbraio, pressol’Hotel Excelsior. I relatori: Ales-sandro Piras e Aldo Vezzoni, in-dirizzeranno i partecipanti versouna comprensione delle metodi-che diagnostiche e una cono-scenza dei trattamenti più attualidelle zoppie del cane attraversouna rassegna interattiva di casiclinici significativi, scelti comespunto per l’approfondimentodelle diverse condizioni patologi-che. I casi clinici saranno trattatiin una simulazione reale, parten-do dall’anamnesi e dalla visita fi-no alle indagini diagnostiche, al-la diagnosi ed al trattamento ese-guito. All’evento è stato richiestol’accreditamento ECM. Per infor-mazioni sulle modalità di iscrizio-ne e per consultare il programmarivolgersi alla Segreteria SCIVACallo 0372/40.35.08.

Page 18: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 6

laPROFESSIONE VETERINARIA 6/200518CALENDARIO ATTIVITÀ

La rivista è un settimanale

specializzato rivolto a Medici

Veterinari e operatori del settore

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Chiuso in stampa l’11 febbraio 2005

laVETERINARIAPROFESSIONE

Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

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INCONTRO SIARMUV TIVA, REALTÀ O FANTASCIENZA? - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: RichiestoAccreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372403502 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC ABRUZZO AGGIORNAMENTI IN OFTALMOLOGIA - Hotel Miramare, Città Sant’Angelo (PE) - ECM: RichiestoAccreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC LOMBARDIA DISCUSSIONE DI CASI CLINICI DERMATOLOGICI AFFRONTATI CON L’APPROCCIO ORIENTATO ALIN COLLABORAZIONE CON AMVETPA PROBLEMA - Sala Polivalente - Bagnolo san Vito (MN) - ECM: 3 Crediti - Per informazioni: Monica

Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO DI CHIRURGIA PLASTICA E RICOSTRUTTIVA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20- ECM: 25 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 E-mail: [email protected]

CORSO SIVAR PRATICA VETERINARIA SUINA - SUINICOLA LOMBARDO VENETA - Nogarole Rocca (Verona) - ECM: 12Crediti - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria e Commissione Scientifica SIVAR - Tel. +39 0372 403539- E-mail: [email protected]

CORSO SIVE CORSO BASE DI MANAGEMENT DELLO STALLONE - Vigone (TO) - ECM: Richiesto Accreditamento Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

INCONTRO SIANA INCONTRO SIANA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 E-mail: [email protected]

SEMINARIO SCIVAC ZOPPIE: DAI CASI CLINICI ALLE LINEE GUIDA DIAGNOSTICHE E TERAPEUTICHE - Hotel Excelsior,Bari - Via Giulio Petroni, 15 - ECM: 5 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

INCONTRO SISCA CASI DI MEDICINA COMPORTAMENTALE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM:Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

CORSO SIVAR ESAMI COMPLEMENTARI ED ANALISI NELLA CLINICA BOVINA - Sede COVEL Italia - Marene (Cuneo)- ECM: 10 Crediti - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria e Commissione Scientifica SIVAR Tel. +39 0372 403539 - E-mail: [email protected]

CORSO SIVAR ESAMI COMPLEMENTARI ED ANALISI NELLA CLINICA BOVINA - Gariga di Podenzano (Pc) - S.S. 654 -Località Gariga - ECM: 10 Crediti - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria e Commissione ScientificaSIVAR - Tel. +39 0372 403539 - E-mail: [email protected]

ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC NEUROLOGIA VETERINARIA - PARTE 1: ESAME NEUROLOGICO E LOCALIZZAZIONE - Centro StudiSCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti -Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

SEMINARIO NAZIONALE SIVAR PATOLOGIE DISMETABOLICHE NEI BOVINI - Ente Fiera di Verona - Viale del Lavoro, 8 - ECM: 2 Crediti -Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria e Commissione Scientifica SIVAR - Tel. +39 0372 403539 E-mail: [email protected]

INCONTRO SINVET INCONTRO SINVET - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento -Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 E-mail: [email protected]

INCONTRO SICIV INCONTRO SICIV - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC MARCHE CITOPATOLOGIA E PROBLEMI DIAGNOSTICI IN DERMATOLOGIA VETERINARIA - Hotel Federico II -Jesi (AN) - Via Ancona, 100 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani -Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO DI DERMATOLOGIA I PARTE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 50 CreditiI e II parte - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 E-mail: [email protected]

SEMINARIO SCIVAC NUOVE FRONTIERE NELLA DIAGNOSTICA PER IMMAGINI: TC E RM - Centro Studi SCIVAC, Cremona -Via Trecchi, 20 - ECM: 6 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372403508 - E-mail: [email protected]

INCONTRO GRUPPO DI STUDIO DI PRACTICE MANAGEMENT INCONTRO GRUPPO DI STUDIO DI PRACTICE MANAGEMENT - Centro Studi SCIVAC, Cremona - ViaTrecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc.Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

INCONTRO SIDEV OTITE ESTERNA E MEDIA NEL CANE E NEL GATTO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 -ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC -Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC SICILIA AGGIORNAMENTI IN RIPRODUZIONE DEL CANE E DEL GATTO - Hotel President - Palermo - Via Francesco Crispi, 228 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani -Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE ANMVI TOSCANA INCONTRO ANMVI - Università di Pisa, V.le delle Piagge, 2 - Viale delle Piagge, 2 - Per informazioni: Lara Zava - Segreteria ANMVI - Tel. +39 0372 403541 - E-mail: [email protected]

CORSO SCIVAC GIORNATE DI APPROFONDIMENTO IN PRACTICE MANAGEMENT - Centro Studi SCIVAC, Cremona Via Trecchi, 20 - ECM: 19 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372403508 - E-mail: [email protected]

CORSO AIVEMP IL CONTROLLO VETERINARIO IN CASEIFICIO: UN APPROCCIO ALLA LUCE DEI NUOVI REGOLAMENTICOMUNITARI SULL’IGIENE DEGLI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE - Centro Studi SCIVAC - Cremona - Via Trecchi,20 - ECM: 7 Crediti - Per info: Lara Zava - Segr. AIVEMP - Tel. +39 0372 403541 - E-mail: [email protected]

SEMINARIO SCIVAC ONCOLOGIA VETERINARIA PRATICA: IL PUNTO DI VISTA DEL CLINICO E QUELLO DEL CHIRURGO -Hotel de la Ville, Avellino - Via Palatucci, 20 - ECM: 6 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - SegreteriaSCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

INCONTRO SIVAE PROBLEMI UROGENITALI NEGLI ANIMALI ESOTICI - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 -ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 -E-mail: [email protected]

INCONTRO SIMVENCO INCONTRO SIMVENCO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento- Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC FRIULI VEN.GIULIA FONDAMENTI DI PRONTO SOCCORSO E TERAPIA INTENSIVA - Hotel Internazionale, Cervignano delFriuli (UD) - Via Ramazzotti, 2 - ECM: 4 Crediti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria DelegazioniRegionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

QUIZ 1Giornata di approfondimentoSCIVAC - Chirurgia orale nelcane e nel gatto, 21 novembre2004Risposta esatta: B)

QUIZ 2Seminario SIMEF Patologiedell’apparato Respiratorio, 19giugno 2004Risposta esatta: C)

SOLUZIONI

Quale, fra le seguenti patologiemicotiche endonasali, è quellapiù frequente in Italia?

Rinosporidiosi

Aspergillosi

Criptococcosi

Penicillosi

Sporotricosi

Quale dei seguenti principi non è valido nel casodi trattamento chirurgico dei difetti palatalicongeniti?

Disegnare i lembi con una base ampia

Utilizzare lembi tissutali di dimensioni di circa 2 mm maggiori rispetto aldifetto

Sfruttare incisioni oblique lungo il margine di taglio peraumentare la superficie di contatto tra i lembi tissutali

Possibilmente apporre la linea di sutura dei lembi tissu-tali su una superficie ossea

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