Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 12

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campagne elettorali per il rinnovo dei Consigli Direttivi degli Ordini professionali e ho sempre consta- tato una forte passione nel dibatti- to politico professionale, ma sem- pre contenuto entro una correttez- za di fondo, nei toni e negli atteg- giamenti, propria di una Classe di Professionisti. In quest’ultima tornata elettorale che si sta avviando alla conclu- sione, si è registrato un inaspri- mento degli atteggiamenti che poco o nulla ha a che vedere con una sana competizione politico- professionale. Ho avuto modo di essere bersa- glio, insieme ad alcuni amici e sti- mati Colleghi di Milano, impegna - ti da anni a livello ordinistico, di lettere anonime gravemente diffa- matorie, di attacchi proditori an- che legati all’attività professionale e personale. Sono state fatte girare ad arte, per osteggiare il movimento che si ri- conosce nell’ANMVI, argomenta- zioni che hanno del farneticante e che non hanno alcun riscontro con la realtà delle cose. Si continua a sostenere che il si- stema ECM sia voluto dall’ANMVI che avrebbe condizionato la sa- nità italiana tutta. Si promettono ri- corsi al Tar che poi, ben sapendo che sono inammissibili, non ver- ranno mai fatti. Si vuol convincere i liberi professionisti a precludersi ogni minima possibilità conven- zionale futura e a farsi retrocede- re ad un grado inferiore a quello dei portantini della sanità. Ai Colleghi viene fatto credere che l’Ordine Professionale possa fare i miracoli, moltiplicare i posti di lavoro, e che se questo non av- È da molti anni, e se- condo alcuni Colle- ghi anche troppi, che partecipo alle Onestà intellettuale l’editoriale di Carlo Scotti (in questo numero:) 1 12 24 Prima Pagina: Tirocinio e praticanta- to:un’occasione pro- fessionalizzante di Fabrizio Pancini ANMVIInforma: Il 56,3% degli italiani è favorevole al fede- ralismo nella sanità a cura della redazione L’ O p i n i o n e : L’Ordine che ci meritiamo di Oscar Grazioli 9 17 25 A t t u a l i t à : L’epoca della “gestio- ne privata”della displasia è finita di Aldo Vezzoni Rubrica Legale: Il bene della salute come qualità essenziale del cane compravenduto di Maria Teresa Semeraro R i f l e s s i o n i : ECMed Esame di Stato;ancora riflessioni... di Luigi Poretti 10 18 28 A t t u a l i t à : Perché negare le liste di proscrizione di Roberto Marchesini Rubrica Fiscale: Trattamento fiscale degli automezzi di Giovanni Stassi Dalle Associazioni: SIVAR: numerosi gli appuntamenti per il 2003 a cura di Lara Zava 11 23 32 A t t u a l i t à : Approccio al pazien- te aggressivo.Il ruo- lo del neurologo di Massimo Baroni In Rete: I FireWall:uno scudo protettivo alle intrusioni al PC di Fabrizio Pancini Letto su: Nei topi la “chiave” del genoma umano di Lara Ricci CONTINUA A PAG. 3 Apprendistato gratuito e spesso umiliante? In occasione delle elezioni dei consigli provinciali degli ordini abbiamo potuto leggere le di- chiarazioni programmatiche dei rappresentanti delle organizza- zioni coinvolte nella campagna elettorale: ANMVI, SIVELP, UVI e SIVEMP. Tutto molto interessante, ma con evidenti incongruenze e con- traddizioni. Per esempio, il Se- gretario del SIVeLP, Gastone Dal Monte, ha ribadito l’interpretazio- ne secondo la quale la normati- va vigente esclude i liberi profes- sionisti dal programma ECM. Peccato che il Ministero continui a sostenere il contrario e con lui anche gli esperti dell’autorevole Sole-24 Ore. Ma stante questa convinzione, perché raccogliere firme contro un provvedimento di cui non ci si ritiene destinatari? Soprattutto, perché non mante- nere un atteggiamento coerente con le proprie legittime posizioni ed astenersi dall’organizzare o sostenere iniziative accreditate ai fini ECM? Ci risulta per lo me- no incongruente il fatto che, mentre si rilasciano alla stampa dichiarazioni battagliere contro il programma ECM, per altre vie si pubblicizzino corsi accreditati e “specificatamente rivolti ai medi- ci veterinari liberi professionisti.” Le dichiarazioni del Segretario Nazionale del SIVEMP, Aldo Grasselli, al di là di passaggi che non ci sentiamo di condivi- dere, hanno mostrato toni appa- rentemente distaccati dalle vi- cende elettorali, in contrasto con il deciso impegno elettorale del SIVEMP su tutto il territorio nazio- nale, anche attraverso liste con- cordate con il SIVELP. Il SIVEMP è certamente il maggiore (racco- glie fra il 30 ed il 40% dei veteri- nari pubblici), ma non l’unico or- ganismo di rappresentanza del settore pubblico. Esistono infatti altri sindacati ed esistono asso- ciazioni professionali che opera - no con impegno in questo ambi - to; l’ANMVI stessa, attraverso le sue diverse associazioni federa- te, conta più di 600 dipendenti pubblici (in gran parte aderenti all’AIVEMP, associazione neo- nata, ma fatta da Colleghi che credono fortemente nella propria professione e nei rapporti con la veterinaria privata). Infine, il Presidente dell’UVI, Prof. Giorgio Poli, ha accusato la FNOVI di scarsa trasparenza e democrazia. Non sarebbe com- pito nostro ricordarglielo, ma è bene ribadire che l’attuale Comi- tato Centrale della FNOVI è stato eletto a larghissima maggioran- za dall’assemblea dei Presidenti dei consigli provinciali degli Or- dini a loro volta eletti dagli iscrit- ti. Ed è giusto anche ricordare, a proposito di trasparenza, che tutto quanto viene deciso dal Co- mitato Centrale è pubblicato dal suo organo ufficiale (Il Progresso Veterinario); senza contare il fat- to che nel direttivo dell’UVI è pre- sente un membro del Comitato Centrale della FNOVI. Nella stessa intervista il presi- dente dell’UVI giudicava “molto preoccupante la poca parteci- pazione alla vita democratica della nostra professione”. Asso- lutamente condivisibile. Ma sa- rebbe stato più convincente l’at- tenersi con i fatti a queste belle parole, come ad esempio parla- re degli Ordini veterinari da iscritto all’Albo professionale, ma il Prof. Giorgio Poli si è can- cellato dall’ordine già da diversi anni. E allora, in conclusione, se pro- prio vogliamo scomodare Totò in campagna elettorale, la bat- tuta più indicata ci sembra quella che dà il titolo al nostro corsivo. “Ma mi faccia il piacere!” Ti r o c i n i o e p r a t i c a n t a t o : u n o c c a s i o n e p r o f e s s i o n a l i z z a n t e I “piani d’inserimento professionale” possono garantire concreti vantaggi per chi cerca od offre collaborazione ai colleghi che devono fare “gavetta”. A PAG. 3 di Fabrizio Pancini Global Leader in Pet Nutrition *Marchi di fabbrica di proprieta’della Hill’s Pet Nutrition,Inc ©2002 Hill’s Pet Nutrition,Inc. w w w. a n m v i . i t @nmviOggi. L’informazione quotidiana on line A.N.M.V.I. PR O FESSI O NE VETERINAR I A ORGANODIINFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI 0 0 2 MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE Anno 12, numero 12, mensile, dicembre 2002 Spedizione in abbonamento postale - 45% Art. 2 comma 20/b-Legge 662/96 - Filiale di Piacenza Concessionaria esclusiva per la pubblicità E . V. srl - Cremona 122 A.N.M.V.I.

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Professione Veterinaria è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore

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campagne elettorali per il rinnovodei Consigli Direttivi degli Ordiniprofessionali e ho sempre consta-tato una forte passione nel dibatti-to politico professionale, ma sem-pre contenuto entro una correttez-za di fondo, nei toni e negli atteg-giamenti, propria di una Classe diProfessionisti.In quest’ultima tornata elettoraleche si sta avviando alla conclu-sione, si è registrato un inaspri-mento degli atteggiamenti chepoco o nulla ha a che vedere conuna sana competizione politico-professionale.Ho avuto modo di essere bersa-glio, insieme ad alcuni amici e sti-mati Colleghi di Milano, impegna-ti da anni a livello ordinistico, dilettere anonime gravemente diffa-matorie, di attacchi proditori an-che legati all’attività professionalee personale.Sono state fatte girare ad arte, perosteggiare il movimento che si ri-conosce nell’ANMVI, argomenta-zioni che hanno del farneticante eche non hanno alcun riscontrocon la realtà delle cose.Si continua a sostenere che il si-stema ECM sia voluto dall’ANMVIche avrebbe condizionato la sa-nità italiana tutta. Si promettono ri-corsi al Tar che poi, ben sapendoche sono inammissibili, non ver-ranno mai fatti. Si vuol convincerei liberi professionisti a precludersiogni minima possibilità conven-zionale futura e a farsi retrocede-re ad un grado inferiore a quellodei portantini della sanità. Ai Colleghi viene fatto cre d e reche l’Ordine Professionale possafare i miracoli, moltiplicare i postidi lavoro, e che se questo non av-

È da molti anni, e se-condo alcuni Colle-ghi anche tro p p i ,che partecipo alle

O n e s t ài n t e l l e t t u a l e

l’editorialed i Carlo Scotti

( in questo numero:)

1 12 24Prima Pagina:Tirocinio e praticanta-to:un’occasione pro-fessionalizzantedi Fabrizio Pancini

A N M V II n f o r m a :Il 56,3% degli italianiè favo r evole al fe d e-ralismo nella sanitàa cura della redazione

L’ O p i n i o n e :L’Ordine che ci meritiamodi Oscar Grazioli

9 17 25A t t u a l i t à :L’epoca della “gestio-ne privata”della displasia è finitadi Aldo Ve z z o n i

Rubrica Legale:Il bene della salute comequalità essenziale delcane comprav e n d u t odi Maria Teresa Semeraro

R i f l e s s i o n i :ECMed Esame di Stato;ancora riflessioni...di Luigi Poretti

10 18 28A t t u a l i t à :Perché negare le listedi proscrizionedi Roberto Marchesini

Rubrica Fiscale:Trattamento fiscaledegli automezzidi Giovanni Stassi

Dalle Associazioni:SIVAR: numerosi gliappuntamenti per il2003a cura di Lara Zava

11 23 32A t t u a l i t à :Approccio al pazien-te aggressivo.Il ruo-lo del neurologodi Massimo Baroni

In Rete:I FireWall:uno scudo protettivoalle intrusioni al PCdi Fabrizio Pancini

Letto su:Nei topi la “chiave”del genoma umanodi Lara Ricci

CONTINUA A PAG. 3

Apprendistato gratuito e spesso umiliante?

In occasione delle elezioni deiconsigli provinciali degli ordiniabbiamo potuto leggere le di-chiarazioni programmatiche deirappresentanti delle organizza-zioni coinvolte nella campagnaelettorale: ANMVI, SIVELP, UVI eSIVEMP.Tutto molto interessante, ma conevidenti incongruenze e con-traddizioni. Per esempio, il Se-gretario del SIVeLP, Gastone DalMonte, ha ribadito l’interpretazio-ne secondo la quale la normati-va vigente esclude i liberi profes-sionisti dal programma ECM.Peccato che il Ministero continuia sostenere il contrario e con luianche gli esperti dell’autorevoleSole-24 Ore. Ma stante questaconvinzione, perché raccoglierefirme contro un provvedimento dicui non ci si ritiene destinatari?Soprattutto, perché non mante-nere un atteggiamento coerentecon le proprie legittime posizionied astenersi dall’organizzare os o s t e n e re iniziative accre d i t a t eai fini ECM? Ci risulta per lo me-no incongruente il fatto che,mentre si rilasciano alla stampadichiarazioni battagliere contro ilprogramma ECM, per altre vie sipubblicizzino corsi accreditati e“specificatamente rivolti ai medi-ci veterinari liberi professionisti.” Le dichiarazioni del SegretarioNazionale del SIVEMP, AldoGrasselli, al di là di passaggiche non ci sentiamo di condivi-dere, hanno mostrato toni appa-rentemente distaccati dalle vi-cende elettorali, in contrasto conil deciso impegno elettorale delSIVEMP su tutto il territorio nazio-nale, anche attraverso liste con-cordate con il SIVELP. Il SIVEMPè certamente il maggiore (racco-glie fra il 30 ed il 40% dei veteri-nari pubblici), ma non l’unico or-ganismo di rappresentanza delsettore pubblico. Esistono infatti

altri sindacati ed esistono asso-ciazioni professionali che opera-no con impegno in questo ambi -to; l’ANMVI stessa, attraverso lesue diverse associazioni federa-te, conta più di 600 dipendentipubblici (in gran parte aderentia l l ’ A I V E M P, associazione neo-nata, ma fatta da Colleghi checredono fortemente nella propriaprofessione e nei rapporti con laveterinaria privata).Infine, il Presidente dell’UVI, Prof.G i o rgio Poli, ha accusato laFNOVI di scarsa trasparenza edemocrazia. Non sarebbe com-pito nostro ricordarglielo, ma èbene ribadire che l’attuale Comi-tato Centrale della FNOVI è statoeletto a larghissima maggioran-za dall’assemblea dei Presidentidei consigli provinciali degli Or-dini a loro volta eletti dagli iscrit-ti. Ed è giusto anche ricordare, ap roposito di trasparenza, chetutto quanto viene deciso dal Co-mitato Centrale è pubblicato dalsuo organo ufficiale (Il ProgressoVeterinario); senza contare il fat-to che nel direttivo dell’UVI è pre-sente un membro del ComitatoCentrale della FNOVI.Nella stessa intervista il pre s i-dente dell’UVI giudicava “moltop reoccupante la poca part e c i-pazione alla vita democraticadella nostra professione”. Asso-lutamente condivisibile. Ma sa-rebbe stato più convincente l’at-tenersi con i fatti a queste bellep a role, come ad esempio parla-re degli Ordini veterinari daiscritto all’Albo pro f e s s i o n a l e ,ma il Prof. Giorgio Poli si è can-cellato dall’ordine già da diversianni. E allora, in conclusione, se pro-prio vogliamo scomodare To t òin campagna elettorale, la bat-tuta più indicata ci sembraquella che dà il titolo al nostrocorsivo. ■

“Ma mi faccia il piacere!”

Ti r o c i n i oep r a t i c a n t a t o :u n ’ o c c a s i o n ep r o f e s s i o n a l i z z a n t eI “piani d’inserimento professionale”possono garantire concreti vantaggi per chi cerca od offre collaborazione ai colleghi che devono fare “gavetta”.

A PAG. 3

d i Fabrizio Pancini

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C hi non ha mai fatto laclassica gavetta alzi lamano! Credo ch e

chiunque di noi abbia dovuto ovoluto svolgere, a vario titolop resso una clinica o un ambulato-rio, la classica “gavetta” da qual-che collega o amico che ha ac-cettato di seguirci, passo dopopasso, in quel delicato quanto af-fascinante periodo di appre n d i-stato post laure a .Credo anche che quel periodo ditirocinio, almeno per buona partedella mia generazione (sonoahimè della classe 1953!), vengaricordato con un pizzico di bona-ria nostalgia, non fosse altro perquella ineluttabile sensazione cheassale coloro che guardano alpassato con la benevolenza di chinon può più tornare indietro…Detto questo, è certo però che, afronte della sostanziale correttez-za che viene garantita della mag-gior parte dei colleghi che cercala collaborazione di neo-laureati,esiste una significativa percentua-le di casi in cui il titolare dellastruttura non brilla certo per deon-tologia e professionalità. Da que-sta constatazione ha preso lemosse questa nostra inchiesta,che vuole soprattutto capire e ve -rificare il fenomeno e, possibil-mente, cercare proposte e solu-zioni al problema. L’occasione èquindi anche quella di far cono-scere, a chi non ne è al corrente,delle facilitazioni che la legge, giàè in grado di offrire attraverso i co-siddetti “piani d’inserimento pro-fessionale”, disciplinati dalle leggin° 608/96, n° 196/97 e n° 236, at-tualmente in via di integrazione ecompletamento. Tali norme, seben applicate, potrebbero infattirisolvere la piaga di un apprendi-stato pressoché gratuito e talvoltaprofessionalmente dequalificantee umiliante. Le opinioni, talvoltacontrastanti dei colleghi interve-nuti, dimostrano ancora una voltaquanto sia necessario che il di-battito all’interno della categoriatutta, sia l’unica strada da percor-rere per trovare soluzioni e spuntidi arricchimento professionale.

Claudio Brovida DVMDirettore SanitarioOspedale per Animali daCompagnia “Anubi” Moncalieri(TO)

La vostra Clinica,oltre ad esse-

re riconosciuta come sede per iltirocinio pratico necessario al-l’abilitazione professionale, of-fre anche la possibilità di svol-gere lunghi periodi di tirocinio(a pagamento) per i colleghineo-laureati che vogliono impa-rare a svolgere al meglio la pro-fessione. Tale scelta parte damotivazioni di carattere econo -mico oppure ha una valenza ditipo pedagogico e/o scientifico-divulgativo?Il nostro ospedale offre la possibi-lità, ai neo-laureati, di compiere ti-rocini presso di noi per periodi piùo meno lunghi.Il periodo di permanenza varia dapoche settimane ad alcuni mesiod un anno, e le motivazioni sonofondamentalmente due: 1) passa-re un breve periodo per avereun’idea di come lavoriamo oppure2) impegnarsi veramente ad im-parare la professione, seguendocon impegno uno o più settori delnostro lavoro (es: medicina inter-na, chirurgia, ecc.).Abbiamo anche una piccola fore-steria che mettiamo a disposizio-ne di chi si ferma per periodi piùlunghi.Non c’è una motivazione econo-mica in questo ma piuttosto l’inte -resse di offrire un servizio formati-vo che può alimentare il lavoro direferenza della nostra struttura.

Puoi ricordare la tua esperienzap e rsonale (in senso positivo on e g a t i vo) in fatto di apprendista-to e questa tua pregressae s p e r ie n z a , ha in qualche modoinfluito sulla scelta che stai at-tuando nella tua cl i n i c a ?La mia esperienza personale èforse un po’ diversa, in quanto laricerca di insegnamenti o di mi-glioramento della conoscenzaprofessionale, venne motivata, or-

mai molti anni fa, dalla coscienzadella scarsa capacità professio-nale che mi trovavo in mano, do-po la laurea, ed in particolare dal-la scarsissima professionalità, insenso lato, che trovavo nella no-stra categoria, nel nostro paese.Non cercai modelli fra i colleghiitaliani, liberi professionisti od uni-versitari, ma incominciai a fre-quentare università straniere, inp a rt i c o l a re all’inizio Bristol, poiSaint Paul, Minnesota, Utre c h t ,Davis ed altre, utilizzando per 15anni tutto il tempo libero che mi of-friva la professione, ed infine con-cedendomi un anno sabbatico nel1991.Certamente questa esperienza hamodificato radicalmente il miomodo di pensare ed esercitare laprofessione ed è stata alla basedell’idea che mi portò ad organiz-zare nel 1992 l’Ospedale Anubi.

Quale è la tua opinione in meri-to al fatto che la maggior partedei giovani colleghi neo-laureativenga pagata poco o nulla per“farsi le ossa” e che ci sia laconsuetudine a far svolgere lo-ro lavori umili o, al contrario,vengano messi in prima lineanei pronti soccorsi notturni odurante i festivi?Questa è la drammatica conse-guenza di due fattori: 1) l’esube-rante numero di laureati prodotti incontinuazione da Facoltà del tuttoindifferenti al problema del lavorodei futuri laureati; 2) l’assoluta in-sufficiente preparazione, in gene -rale, dei neo laureati. Faccio unesempio, mi capita di avere tiroci-nanti molto aggiornati sull’approc-cio ad un certo tumore, perchéhanno preparato una tesi con unbravo insegnante, ma non sannonulla sulla terapia infusionale, nonsono capaci a mettere un catete-

re endovenoso o fare un prelievodi sangue dalla vena giugulare diun gatto, o peggio non sannomettere correttamente gli elettrodiper fare un semplice tracciato diECG.Oppure quando discuti di fisiolo-gia o farmacologia, ti rispondonoche questi sono esami dati tantotempo fa e quindi si sentono legit-timati a non ricordarsi certe im-portanti nozioni.Come si fa, a questo punto, pen-sare di offrire un lavoro a tali col-leghi?Ritengo incoscienti i direttori sa-nitari di quelle stru t t u re che utiliz-zano questo tipo di neolaure a t iper l’attività di pronto soccorso; èla miglior scelta per off r i re unpessimo servizio ed un modo co-me un altro per gettare fango sul-la già poco rispettata nostra pro-f e s s i o n e .Per quel che mi concerne, la puli-zia dell’ospedale la faccio fare dalpersonale dipendente ed assuntoper questa mansione specifica-mente; usare dei veterinari a que-sto scopo è un umiliante sistemaper alimentare una categoria difrustrati.Comunque è anche opport u n osottolineare che prima di preten-dere un lavoro redditizio, bisognaaccettare il principio che è neces-sario affrontare un adeguato ap-prendistato, che non deve essere,dal mio punto di vista, necessa-riamente remunerato.

Nella vostra struttura avete maifatto ricorso ai cosiddetti “pianid’inserimento pro fe s s i o n a l e ” ,disciplinati dalle leggi n° 608/96,n° 196/97 e n° 236, attualmentein via di integrazione e comple-tamento? Pensi che tali norma-tive, se ben applicate, possanorisolvere la piaga di un appren-distato pressoché gratuito e tal-volta pro fessionalmente umi-liante?No, noi non abbiamo mai fatto ri-corso a questi piani di inserimen-to professionale, che tuttavia sonoda prendere in seria considera-zione, soprattutto se verr a n n ocompletati ed integrati in modoadeguato alle esigenze della no-stra professione.L’augurio che mi pongo soprattut-to è che la nostra categoria, trovial più presto il modo per influen-zare l’Università, affinché si divul-ghi, in modo corretto, la nostra si-tuazione numerica rispetto allapopolazione nazionale, si defini-scano corsi di laurea con menoiscritti ai quali si insegni veramen-te la professione e non si alimenti-no delle false illusioni o peggionon si crei la mentalità di chi ac-cetta di essere un sotto-impiega-to, pur di lavorare.

Carlo Pizzirani DVM Clinica Veterinaria EuropaFirenze

La vostra Clinica,oltre ad esse-re riconosciuta come sede per iltirocinio pratico necessario al-l’abilitazione professionale, of-fre anche la possibilità di svol-

gere lunghi periodi di tirocinio(a pagamento) per i colleghineo-laureati che vogliono impa-rare a svolgere al meglio la pro-fessione. Tale scelta parte damotivazioni di carattere econo-mico oppure ha una valenza ditipo pedagogico e/o scientifico-divulgativo?Nella struttura che io gestisco in-sieme a mio fratello Franco nonvengono svolti periodi di tirocinioa pagamento ma i colleghi neolaureati sono ben accetti a titolocompletamente gratuito. Ci fa ve-ramente piacere avere scambiculturali con giovani che hannofresche nozioni universitarie e cipermettono di rimanere in contat-to con il mondo accademico. Na-turalmente diamo in cambio la no-stra esperienza pratica ormai ven-tennale.

Puoi ricordare la tua esperienzapersonale (in senso positivo onegativo) in fatto di apprendi-stato e questa tua pregressaesperienza,ha in qualche modoinfluito sulla scelta che stai at-tuando nella tua clinica?Ho avuto la fortuna di crescere inuna famiglia di medici veterinari equindi il mio apprendistato si èsvolto con mio padre prima e poicon mio fratello Stefano senza do-ver affrontare esperienze in strut-ture diverse.

Quale è la tua opinione in meri-to al fatto che la maggior partedei giovani colleghi neo-laureativenga pagata poco o nulla per“farsi le ossa” e che ci sia laconsuetudine a far svolgere lo-ro lavori umili o, al contrario,vengano messi in prima lineanei pronti soccorsi notturni odurante i festivi?Personalmente credo che chi fre-quenta un periodo più o menolungo di appre n d i s t a t o - t i ro c i n i opresso una struttura sia ampia-mente ripagato dall’apprendimen-to di tutta una serie di conoscen-ze tecnico-organizzative che nefaciliteranno l’ingresso “vero” nelmondo della libera professione esaranno di grande aiuto nell’orga-nizzazione di una eventuale nuo-va struttura. Non bisogna perderedi vista il fatto che il neolaureato èun collega e, per questa ragione,deve essere trattato come tale econ la dignità che il suo titolo me-rita. Non sono, quindi, assoluta-mente d’accordo quando si vedenel tirocinante la figura a cui farsvolgere i lavori umili dell’ambula-torio.Il tirocinante deve essere un colla-boratore a tutti gli effetti e devepartecipare attivamente alle atti-vità ambulatoriali perché rappre-sentano la parte pratica che do-vrà integrarsi con la teoria di cuigià è in possesso. È appunto que-sto il motivo che spinge la mag-gior parte dei neolaureati a fre-quentare le strutture private.Inoltre, non trovo assolutamentec o rretto che giovani poveri diesperienza vengano mandati allosbaraglio in pronto soccorso not-turno o festivo soltanto perchéqueste sono fasce orarie difficili

PROFESSIONE VETERINARIA 1 2 / 2 0 0 2 3DALLA PRIMA PAGINA

l’editorialeSEGUE DALLA COPERTINA

viene è per colpa di pochi chemanipolano tutto a loro favore.Tutti sappiamo invece che allostato attuale l’Ordine non ha po-teri infiniti e che, in quanto Orga-no di Magistratura Deontologica,deve seguire leggi dello Statoben precise anche se soventeanacronistiche. E per finire, alla Fnovi si imputadi non avere fatto altro che aval-l a re il Pet Corner e gli ECM, co-me viene scritto da qualche par-

te, dimenticando, forse per unrefuso tipografico, che se oggipossiamo dispensare il farm a c o ,se siamo ancora sotto il Ministe-ro della Salute, se sul tavolo delM i n i s t e ro vi è un tariffario nazio-nale lo dobbiamo al lavoro svol-to da questa Federazione, comeanche molto di quanto è oggi invia di definizione, con i tempi,p u rt roppo, che ha lo Stato Italia-no, al quale la Fnovi si deve ri-v o l g e re .

Vedere una siffatta manipolazio-ne della realtà delle cose ed unimbarbarimento degli atteggia-menti provoca sconcerto in chic rede nell’onestà intellettualedella Categoria tutta, ma la cosache dà maggior dispiacere è ve-dere che alcuni Colleghi si la-sciano sedurre da imbonitori po-pulisti, detentori di ricette miraco-lose in grado risolvere tutti i pro-blemi della veterinaria in un batti-baleno! ■

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da gestire. Tutti noi sappiamo cheprestare opera di pronto soccorsorichiede un bagaglio culturalestraordinario e si devono averenozioni non certo superficiali inquasi tutti i campi della medicina.

Nella vostra struttura avete maifatto ricorso ai cosiddetti “pianid’inserimento pro fe s s i o n a l e ” ,disciplinati dalle leggi n° 608/96,n° 196/97 e n° 236, attualmentein via di integrazione e comple-tamento? Pensi che tali norma-

tive, se ben applicate, possanorisolvere la piaga di un appren-distato pressoché gratuito e tal-volta pro fessionalmente umi-liante?Svariate volte i giovani colleghiche hanno frequentato la nostrastruttura come tirocinanti sono ri-masti poi inseriti nell’org a n i c o .Non credo che sia dignitoso pa-gare meno di 4 € l’ora un laurea-to, come previsto dalla legge 236sui piani d’inserimento professio-nale, e non ritengo quindi che

questo tipo di regolamentazionepossa contribuire a risolvere pro-blemi di apprendistato umiliante.Il vero problema sta più a monte:nella riduzione, cioè, del numerodelle facoltà di Medicina Veterina-ria; nel numero chiuso “vero”; ma,soprattutto, nel numero program-mato. Con questa pianificazionesi potrà arrivare ad avere un nu-mero di laureati che sia effettiva-mente quello che richiede il mon-do del lavoro, senza che i giovanivengano prima illusi sulle even-

tuali prospettive e poi disillusi dalprimo impatto col mondo profes-sionale.

Andrea Calderone DVM Clinica veterinariaCittà di Codogno (LO)

La vostra Clinica,oltre ad esse-re riconosciuta come sede per iltirocinio pratico necessario al-l’abilitazione professionale, of-fre anche la possibilità di svol-

gere tirocinio per i colleghi neo-laureati che vogliono imparare asvolgere al meglio la professio-ne? In caso affermativo, qualicondizioni ponete al collegache vuole arricchirsi professio-nalmente presso di voi? La nostra clinica è da due anniuna struttura riconosciuta dall’uni-versità di Parma come sede per iltirocinio all’abilitazione professio-nale ed è aperta comunque a col-leghi neo-laureati che intendanofare apprendistato. Prima di av-viare questo “percorso” cerchia-mo, tramite un colloquio, di capirele motivazioni e le esigenze dellesingole persone e di chiarire sem-plici condizioni per non avere pro-blemi interpersonali tra colleghi.Ad esempio, richiediamo puntua-lità e rispetto degli impegni pre s inei confronti della struttura, edu-cazione e rispetto con i clienti,c o rrettezza deontologica nel rap-p o rto con gli altri veterinari. Tra igiovani colleghi che si impegna-no a rispettare queste regole, sic e rca di individuare gli elementiche possono far parte poi dellos t a ff cercando di accelerarne lap reparazione tramite corsi, con-vegni, etc.

Puoi ricordare la tua esperienzapersonale (in senso positivo onegativo) in fatto di apprendi-stato e questa tua pregressaesperienza,ha in qualche modoinfluito sulla scelta che state at-tuando nella vostra clinica?Ti ringrazio per la domanda per-ché forse pubblicamente mi per-mette senza falsa retorica diesprimere la mia profonda gratitu-dine a tutti quei colleghi che mihanno “sopportato” nella lorostruttura sia da studente assisten-doli durante i turni di notte neipronto soccorso oppure durante ilservizio militare a Roma frequen-tando un ambulatorio nella liberauscita ed infine da laureato se-guendo vari colleghi nelle loro at-tività lavorative. Non ricordo diaver mai ricevuto una retribuzionema la cosa non ha mai costituitoun problema, considerando que-sto periodo come un investimentoper il mio futuro. In questi anni hoperò notato che questo spirito avolte non è stato condiviso da al-cuni giovani colleghi neolaureatiche hanno mostrato poca grinta,poca volontà, poca curiosità, eforse poca gratitudine.Vo rrei infine pre c i s a re che com-patibilmente con gli impegni la-vorativi e famigliari, ancoraadesso frequento saltuariamenteda “apprendista” una clinica pri-vata a Padova dove lavoranocolleghi che stimo molto, a dimo-strazione del fatto che c’è sem-p re da imparare .

Quale è la tua opinione in meri-to al fatto che la maggior partedei giovani colleghi neo-laureativenga pagata poco o nulla per“farsi le ossa” e che ci sia laconsuetudine a far svolgere lo-ro lavori umili o, al contrario,vengano messi in prima lineanei pronti soccorsi notturni odurante i festivi?

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Per quanto riguarda un presunto“sfruttamento” dei giovani neolau-reati esistono sicuramente in alcu-ni casi situazioni limite, ma in ge-nerale si tratta di una normale“gerarchia”, che si instaura in unqualsiasi ambiente di lavoro a cuitutti noi ci siamo a nostro tempoadeguati.In una struttura un medico in ser-vizio può ad esempio aver biso-gno di assistenza nell’accudire uncane con diarrea emorragica do-ve la pulizia dell’animale e dellasua gabbia è fondamentale, co-me di assistenza, sicuramente piùgratificante, in un delicato inter-vento chirurgico. La retribuzionenelle prime fasi di questo rappor-to di apprendistato, non può es-sere stabilita in una cifra fissa, masi tratta più che altro di incentivieconomici che premiano la buonavolontà e la disponibilità.Per concludere, non credo che igiovani neolaureati siano le per-sone più adatte a gestire da solicome spesso si verifica, situazionidifficili e urgenti durante i turni dip ronto soccorso. Nella nostrastruttura la reperibilità notturna ofestiva viene gestita dai titolaricon la collaborazione di altri colle-ghi con almeno 3 anni di espe-rienza post-laurea.

Nella vostra struttura avete maifatto ricorso ai cosiddetti “pianid’inserimento pro fe s s i o n a l e ” ,disciplinati dalle leggi n° 608/96,n° 196/97 e n° 236, attualmentein via di integrazione e comple-tamento? Pensi che tali norma-tive, se ben applicate, possanorisolvere la piaga di un appren-distato pressoché gratuito e tal-volta pro fessionalmente umi-liante?Ho visionato questi piani e li giu-dico interessanti anche se sonoancora in fase di definizione ma sidovranno valutare i risvolti fiscali elegali che ne conseguiranno. Ri-mango comunque dell’idea che ilpunto fondamentale della que-stione sono le qualità professiona-li e umane delle persone con cuilavori e la difficoltà a volte di ge-stire il personale e in questo, nonc’è normativa che ti possa aiutare.

Matteo Tommasini Degna DVM Centro Veterinario “Gregorio VII” Roma

La vostra Clinica,oltre ad esse-re riconosciuta come sede per iltirocinio pratico necessario al-l’abilitazione professionale, of-

fre anche la possibilità di svol-gere lunghi periodi di tirocinio(a pagamento) per i colleghineo-laureati che vogliono impa-rare a svolgere al meglio la pro-fessione. Tale scelta parte damotivazioni di carattere econo-mico oppure ha una valenza ditipo pedagogico e/o scientifico-divulgativo?Noi offriamo un tirocinio teoricopratico “vero” della durata minimadi 6 mesi. Offriamo un alloggionelle immediate vicinanze dellaclinica, non chiediamo né diamosoldi. Lo scambio è cultura pro-fessionale-lavoro. La condizione eil numero dei neolaureati italianirendono il programma particolar-mente interessante. È chiaro chein altri paesi un programma diquesto tipo non avrebbe mercato.Io credo di avere un tornacontoeconomico da questo sistema,ma credo anche di avere in partetamponato determinate voraginidel nostro sistema, di aver dato lebasi di una formazione professio-nale nella clinica degli animali dacompagnia ad ormai centinaia diveterinari. Di aver creato decinedi posti di lavoro.

Puoi ricordare la tua esperienzapersonale (in senso positivo onegativo) in fatto di apprendi-stato e questa tua pregressaesperienza,ha in qualche modoinfluito sulla scelta che stai at-tuando nella tua clinica?Non posso che ringraziare il miomaestro dal quale ho imparatomoltissimo, non solo professional-mente, ma anche come spirito di“saperne sempre di più”. Ovvia-mente, il rapporto col pro p r i omaestro porta a imitarlo nelle co-se belle ed a migliorarsi nelle me-no belle. All’epoca, da neolaurea-to, in cambio del mio apporto pro-fessionale (che era ben poca co-sa in rapporto a quello che impa-ravo), ero in grado di dare solotanto entusiasmo, nonostante ilmio voto di laurea di 109/110, cher a p p resentava un buon viaticoprofessionale.

Quale è la tua opinione in meri-to al fatto che la maggior partedei giovani colleghi neo-laureativenga pagata poco o nulla per“farsi le ossa” e che ci sia laconsuetudine a far svolgere lo-ro lavori umili o, al contrario,vengano messi in prima lineanei pronti soccorsi notturni odurante i festivi?In una prima fase può anche es-sere pagato nulla, condizione es-senziale è che ci sia una grandecontropartita in termini di appren-dimento, un grande rispetto del ti-rocinante e che, in molti casi, cisia la consuetudine a far svolgerelavori umili come la pulizia del-l’ambulatorio. Infatti, io per primo,se vedo una cacca di cane nelcortile la pulisco immediatamen-te, ma pretendo che chi la vede lapulisca e mi secca molto se pas-sa inosservata da chiunque colla-bora con noi. Il fatto che moltineo-laureati vengano messi in pri-ma linea nei pronti soccorsi not-turni o durante i festivi, quando

generalmente si presentano i casipiù difficili e urgenti, avvienespesso. Per quanto ci riguardal’acquisizione di autonomia è unprocesso lungo e progressivo nelnostro centro ed abbiamo la gran-de consapevolezza di svolgere ilruolo di ”balie” dei colleghi piùinesperti. Proprio per tale ragionepenso che mandare allo sbaraglioquesti giovani sia una scelta qua -si criminale. Al contrario, è dove-roso tutelare e proteggere i colle-ghi novizi non lasciandoli mai soli:una esperienza professionale ec-cessivamente traumatica vissutada giovani può, infatti, lasciare ilsegno per sempre.

Nella vostra struttura avete maifatto ricorso ai cosiddetti “pianid’inserimento pro fe s s i o n a l e ” ,disciplinati dalle leggi n° 608/96,n° 196/97 e n° 236, attualmentein via di integrazione e comple-tamento? Pensi che tali norma-tive, se ben applicate, possanorisolvere la piaga di un appren-distato pressoché gratuito e tal-volta pro fessionalmente umi-liante?No, non ne abbiamo mai fatto ri-corso, anche perché mi sono do-cumentato sull’argomento per laprima volta in questa occasione.Ma vorrei fare una considerazio-ne, io ho la totale sfiducia nel no-stro sistema politico e universita-rio, ritengo che non ci sia nessunaprogrammazione, né considera-zione delle esigenze del Paese daparte di questi organismi. Allora,dove sta il collo di bottiglia? Forsesarebbe il caso di programmarele cose un pochino prima. Sentirparlare di “piani di inserimento”con il numero di università a cuisiamo arrivati in Italia, mi fa sorri-dere amaramente. Quindi, sul pia-no della ricerca delle responsabi -lità, posso affermare che questasituazione, non è certo dovuta anostre colpe. Sul piano delle proposte concre-te, in Italia, occorre re b b e ro almassimo sei facoltà di veterinariache preparino dei professionistiseri e pronti ad iniziare a lavorarenon appena escono dall’univer-sità. Naturalmente, dopo aver so-stenuto un esame di Stato vera-mente qualificante, così come av-viene per gli avvocati. Protestaforse qualcuno per il rapporto chec’è fra i partecipanti al concorsodi notaio e i posti disponibili? Ep-pure la categoria dei notai e benpiù organizzata, rispettata e be-nestante rispetto alla nostra: bastipensare che la “cassa” dei notaigarantisce un minimo di 2000 eu-ro (o più) al giovane notaio qualo-ra questo non riuscisse a lavorareall’inizio della professione. Ma ilsemplice laureato in giurispruden-za che fa praticantato presso unostudio notarile suda “sette cami-ce” per 500 euro al mese e sbrigalavoro importante. Il discorso ènotevolmente ampio e porta vera-mente lontano. Al punto in cui sia-mo penso che le responsabilità diun veterinario “fatto ed esperto”siano solamente quelle di rispet-tare profondamente il tirocinante,credere in una sana meritocrazia,

non nascondere nulla della pro-fessione, divulgarne il meglio perinnalzarne il livello e, soprattutto,adoperarsi affinché l’opinione e lafiducia dei consumatori non ven-ga meno. La gavetta, quindi, è una cosa im-portante e necessaria e deve es-sere vissuta e fatta fare con gran -de dignità. O la si svolge all’uni-versità (così come succede agliamericani che magari spendono1500 dollari al mese per studiaree che, per pagarsi gli studi, hannolavorato duramente per dieci anniprima), oppure la gavetta la si fadopo. Io, nonostante tutto, la ri-cordo con immenso piacere…

Pierpaolo Brunoldi DVM libero professionista, Varese

Puoi ricordare la tua esperienzapersonale (in senso positivo onegativo) in fatto di apprendi-stato?Come molti colleghi della mia ge-nerazione, mi ero reso conto chel’università, accanto ad un buoninsegnamento teorico, non potevaoffrire una altrettanto valida pre-parazione pratica. Da qui la fre-quentazione, già da studente, diambulatori privati. Dove, in cam-bio di “manovalanza” più o menobassa, potevo imparare a muo-vermi sul campo. In genere hosempre trovato colleghi che retri-buivano, con un piccolo rimborsospese, il mio tempo. Una voltalaureato, grazie anche a questobagaglio di conoscenze pratiche,ho lavorato presso una clinica cheoffriva il servizio di pronto soccor-so. Dopo un breve periodo di ap-prendistato sono stato introdottonei turni notturni e festivi. Tuttosommato devo dire che l’espe-rienza è stata positiva. Date le ca-ratteristiche della struttura, chenon occupava un alto numero dipersonale, potevo partecipare aiprocessi decisionali ed effettuarevisite cliniche e piccoli interventichirurgici sotto la supervisione deicolleghi più esperti. Il sistema re-tributivo era basato su una picco-la quota fissa, più una percentua-le calcolata dividendo l’incassomensile del pronto soccorso per ilnumero di ore effettuate. Questogarantiva uno stipendio base, cheper essere veramente soddisfa-cente, avrebbe comportato un nu-mero di turni eccessivo. Tuttavia,il rapporto paritario col datore dilavoro garantiva uno scambio cul-turale vantaggioso per entrambi. Idifetti impliciti in questo sistemaerano rappresentati principalmen-te dalla difficoltà nel seguire i casiaffrontati durante i turni e nellamancanza di un riscontro econo-mico sufficiente per avere un’indi-pendenza da altri lavori.

Nella tua struttura ricorri spes-so all’aiuto professionale (sottoforma di tirocinio pratico) di col-leghi neo-laureati che voglionoimparare a svolgere al meglio laprofessione? E che riscontri haiavuto finora?Essendo la mia una piccola strut-tura, le esigenze di collaborazio-

ne sono prevalentemente nell’am-bito della chirurgia e nella mia so-stituzione durante i periodi di ferieo i turni di riposo. Per questo mo-tivo ho sempre privilegiato giova-ni colleghi che avessero già matu-rato una certa esperienza nella li-bera professione. Questa situa-zione interessa la maggior partedei veterinari della mia provincia.Tuttavia c’è un dato costante cheriguarda i collaboratori che si so-no avvicendati nel tempo: i ri-scontri sono in larga misura in-fluenzati dalle motivazioni o pro-spettive che sono stato in gradodi offrire loro. Quando questo la-voro è stato visto come una routi-ne di natura prettamente infermie-ristica, o come tappabuchi, i risul-tati finali sono stati deludenti perentrambi. Quando, invece, sonoriuscito a coniugare il lavoro con ilraggiungimento di obiettivi comu -ni, i risultati sono stati largamentepositivi. Per fare un esempio, seoggi posso affidare con tranquil-lità la mia clientela, fuori dai mieiorari lavorativi, ad un pronto soc-corso veterinario, è anche perchéla gestione dello stesso è affidataa colleghe delle quali mi fido, lacui preparazione ho potuto verifi-care durante il periodo di attivitàlavorativa nella mia struttura e conle quali ho potuto sviluppare unrapporto di collaborazione, suc-cessivamente al periodo di occu-pazione presso la clinica.

Quale è la tua opinione in meri-to al fatto che la maggior partedei giovani colleghi neo-laureativenga pagata poco o nulla per“farsi le ossa” e che ci sia laconsuetudine a far svolgere lo-ro lavori umili o, al contrario,vengano messi in prima lineanei pronti soccorsi notturni odurante i festivi?Sarò drastico: a me pare che talesistema sia completamente sba-gliato, antieconomico e deleterioper lo sviluppo della categoria. Latentazione dello sfruttamento èforte, specialmente in condizionidi sovrabbondanza di laureati enecessità di far fronte ad un con-tinuo turn-over nelle strutture conpronto soccorso. Per pensare aduna possibile via di uscita da que-sta situazione bisogna partire daun’analisi della realtà lavorativanel territorio. Nella mia zona, adesempio, la spinta verso l’apertu-ra di una propria struttura, ha por-tato ad una saturazione di ambu-latori con uno o due veterinari.Mentre le figure di colleghi esper-ti in campi specifici, quali la curadi animali esotici, l’endoscopia ol’odontoiatria, sono rare e molto ri-chieste. Si dovrebbero quindi in-coraggiare le nuove generazioni asviluppare questi specifici campi.Ed è qui che potrebbero entrarein gioco le grandi strutture. Darela possibilità ai neolaureati di ma-turare esperienza in un settorespecifico, e nel contempo prepa-rarli efficacemente ad affrontare lamedicina d’urgenza con compe-tenza vuol dire ottenere dei van-taggi per tutti: i giovani, le struttu-re stesse e la categoria. Perchéun laureato così preparato è in

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grado di affrontare con efficacial’urgenza nei turni di pronto soc-corso e, nel contempo, potrà offri-re collaborazione specializzatasia nella struttura dove opera, siapresso altri colleghi. Vorrei inoltresottolineare un aspetto non menoimportante. Le cliniche di maggiorsuccesso sono quelle che posso -no permettersi di retribuire moltobene, come è giusto che sia, ilcollega che svolge con compe-tenza un lavoro estre m a m e n t estressante come quello del turni-

sta. Purtroppo le cose non sem-pre stanno così. La mancanza diprogrammazione porta, in molticasi, a non motivare sufficiente-mente i giovani laureati, con laconseguenza che le stru t t u restesse ne risentono, soffrendo diun turn over continuo.

Nella tua struttura hai mai fattoricorso ai cosiddetti “piani d’in-serimento professionale”,disci-plinati dalle leggi n° 608/96, n°196/97 e n° 236, attualmente in

via di integrazione e completa-mento? Pensi che tali normati-ve, se ben applicate, possano ri-solvere la piaga di un apprendi -stato pressoché gratuito e tal-volta pro fessionalmente umi-liante?La piaga dello sfruttamento deineolaureati accomuna tutte le ca-tegorie. Proprio in questi giorni imedici specializzandi (che purehanno una borsa di studio di 800€ al mese) sono scesi in scioperocontro lo sfruttamento lavorativo e

per ottenere un contratto di for-mazione. Figurati come può esse-re messa la nostra categoria, chegià soffre di mali cronici come lasovrabbondanza di facoltà e l’as-senza di una politica di inserimen-to lavorativo. Risultato di tutto ciòè che difficilmente un ambulatoriopuò permettersi di stipendiare fi-g u re professionali con compitispecifici di segreteria o cure infer-mieristiche. Ecco che allora talicompiti vengono svolti dal titolarestesso, che si trova sulle spalle

così una mole di lavoro burocrati-co e manuale non indifferente.Oppure vengono scaricati su ap-prendisti o neolaureati. Tale situa-zione quindi tende ad essere vis-suta dalla categoria come fisiolo-gica. Ma quello che è profonda-mente sbagliato è che, a frontedello svolgimento di tali compiti,spesso non c’è neppure un’ade-guata contropartita in formazioneprofessionale o retributiva. La leg-ge 236 si muove certamente ver-so una forma di tutela nei confron-ti dei tirocinanti e neolaureati, ga-rantendo quantomeno un contri-buto minimo retributivo e formati-vo. Ma non può sicuramente risol-vere tutti i problemi. Prima di tuttoperché è uno strumento ancoraincompleto. E poi perché non so-no ancora precisati metodi di con-trollo che consentano di verificarel’effettiva assenza dei fenomeni disfruttamento lavorativo.

Marco CaldinDVM Clinica Veterinaria Privata S. Marco Padova

La vostra Clinica,oltre ad esse-re riconosciuta come sede per iltirocinio pratico necessario al-l’abilitazione professionale, of-fre anche la possibilità di svol-gere lunghi periodi di tirocinio(a pagamento) per i colleghineo-laureati che vogliono impa-rare a svolgere al meglio la pro-fessione. Tale scelta parte damotivazioni di carattere econo-mico oppure ha una valenza ditipo pedagogico e/o scientifico-divulgativo?La nostra clinica ha realizzato unprogetto di tirocinio, strutturato inmodo da offrire un addestramen-to, sia pratico che scientifico, intutte le discipline legate ai piccolianimali. Il servizio non è, ad oggi,sottoposto ad alcun pagamento.

Puoi ricordare la tua esperienzapersonale (in senso positivo onegativo) in fatto di apprendi-stato e questa tua pregressaesperienza,ha in qualche modoinfluito sulla scelta che stai at-tuando nella tua clinica?Ricordo sempre con grande pia-cere e orgoglio il lungo tirocinioda me praticato presso la clinicaEuropa di Firenze, seguendo assi-duamente il dott. Stefano Pizzira-ni. Tale esperienza, associata alunghe ore comuni di studio e diconfronto, è stata di grande im-portanza per me e mi ha restituitol’amore per la professione dopoqualche breve ma strabilianteesperienza con colleghi che si“imboscavano” al momento dipreparare i cocktail anestetici!

Quale è la tua opinione in meri-to al fatto che la maggior partedei giovani colleghi neo-laureativenga pagata poco o nulla per“farsi le ossa” e che ci sia laconsuetudine a far svolgere lo-ro lavori umili o, al contrario,benché privi di esperienza,ven-gano messi in prima linea neipronti soccorsi notturni o du-rante i festivi?

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La mia opinione è totalmente ne-gativa. In particolare, per ovvie ra-gioni, l’attività di pronto soccorsoè la più complessa e delicata, af-fidarla ad un neolaureato, non fa-cente parte dello staff, è un attosconsiderato.

Nella vostra struttura avete maifatto ricorso ai cosiddetti “pianid’inserimento pro fe s s i o n a l e ” ,disciplinati dalle leggi n° 608/96,n° 196/97 e n° 236, attualmentein via di integrazione e comple-tamento? Pensi che tali norma-tive, se ben applicate, possanorisolvere la piaga di un appren-distato pressoché gratuito e tal-volta pro fessionalmente umi-liante?Non conoscevo i “piani d’inseri-mento professionale” nel loro det-taglio e ringrazio “Professione ve-terinaria” per il contributo nelladiffusione di questo interessanteed utile strumento di crescita peril giovane medico veterinario.

Paolo Buracco Professore straordinario Dip. Pat.Anim. (Chirurgia) Univ. StudiTorino

Il diffuso fenomeno del ricors o ,da parte di direttori sanitari dia m bulatori o cl i n i che veterina-r i e, a personale neo-laureato alquale non verrebbe corrispo-sto il giusto compenso o, p e g-g i o , alcuna retribu z i o n e, i ncambio di un periodo più o me-no lungo di apprendistato, èuna procedura che le risulti es-sere praticata anche a livellou n i v e rs i t a r i o ?Il fenomeno a cui lei fa riferimentoqui da noi, come credo anche nel-le altre facoltà di veterinaria italia-ne, non esiste, per evidenti criterideontologici e per la tipologia del-le attività cliniche svolte in unospedale didattico, per definizio-ne finalizzate alla didattica, quindiagli studenti. Le nostre strutturevengono comunque impegnate,oltre che da studenti, anche damedici veterinari di ogni età. Difatto, su richiesta di alcuni liberiprofessionisti, tali colleghi sonoaccolti nelle strutture dell’ospeda-le come “frequentatori”, pre v i oconsenso firmato di uno dei do-centi e stipula di una regolare po-lizza assicurativa per 6 mesi.Questa prerogativa dei colleghifrequentatori (da intendersi come“ o s s e rvatori”) scaturisce, ripeto,

da una loro specifica richiesta difrequentare l’Ospedale Didatticodi Grugliasco per “osservare” lediverse attività cliniche. Inoltre ,anche se in quest’ultimo periodola nostra attività è aumentata inmodo esponenziale, a questo in-cremento non è purtroppo corri-sposto un proporzionale aumentodel personale clinico strutturato.Ciò nonostante, in questa primafase, il ricorso a personale laurea-to extrauniversitario è ancora dadefinire. Nell’immediato, è nostraintenzione avvalerci di personalegià presente all’interno della fa-coltà piuttosto che di liberi profes-sionisti. In pratica, per questi lau-reati interni (per lo più dottorandio borsisti), ovviamente iscritti al-l’ordine, è prevista la stipula dicontratti specifici in grado di inte-grare le necessità di turnazione inclinica. L’idea è che siano le stes-se prestazioni a terzi quelle in gra-do di garantire le retribuzioni aquesti colleghi.

Per il momento escludete quindiil ricorso a liberi pro fe s s i o n i s t i ?Dal momento che siamo ancora inuna fase preliminare e sperimen-tale, direi che la cosa è assoluta-mente prematura. Tuttavia, qualo-ra se ne prevedesse l’impiego,credo che dovremmo ricorrere, diconcerto con gli ordini professio-nali provinciali, a regolari contrattidi collaborazione esterna indettiper concorso.

Quali sono le collaborazionitra Facoltà e le industrie dels e t t o r e ?Sul piano della collaborazione tra lafacoltà di medicina veterinaria diG rugliasco e le aziende private dels e t t o re, mi preme sottolineare chep resso di noi sono attualmente im-pegnati alcuni collaboratori neolau-reati in veterinaria che usufru i s c o n odi contratti di durata variabile, i cuifondi derivano dalle aziende (so-prattutto farmaceutiche o mangimi-stiche) che assicurano, per un de-t e rminato periodo, un assegnomensile per il laureato per piani dir i c e rca specifici. Tale via è perse-guita anche per tentare di re t r i b u i rei dottorandi c.d. “senza borsa”.Questi ultimi sono in genere pro f e s-sionisti che, vincitori di un concorsoper un corso di dottorato, collabo-rano con l’università in specificip rogetti di ricerca.

In conclusione, non esiste quin-di alcuna concorrenza tra uni-

versità e la categoria dei mediciveterinari liberi professionisti?Non solo non esiste, ma risultache oltre il 95% della casisticache trattiamo presso il nostroospedale, ci deriva da segnala-zioni che vengono effettuate damedici veterinari liberi professio-nisti, che ci sottopongono i loropazienti per consulti od approfon-dimenti diagnostici che, per man-canza di apparecchiature pressole loro strutture, non sono in gradodi svolgere.

Per le prestazioni che erogatepresso le vostre strutture , qualitariffe applicate?Per quanto riguarda le tariffe cheapplichiamo presso il nostroospedale, queste sono pressochésovrapponibili o superiori a quelleindicate dall’Ordine provinciale, inattesa che venga approvato equindi adottato il nuovo tariffarionazionale.

Claudio BussadoriDVM Clinica VeterinariaGran Sasso, Milano

La vostra Clinica,oltre ad esse-re riconosciuta come sede per iltirocinio pratico necessario al-l’abilitazione professionale, of-fre anche la possibilità di svol-gere lunghi periodi di tirocinio(a pagamento) per i colleghineo-laureati che vogliono impa-rare a svolgere al meglio la pro-fessione. Tale scelta parte damotivazioni di carattere econo-mico oppure ha una valenza ditipo pedagogico e/o scientifico-divulgativo?Presso la nostra struttura si svol-gono periodi di studio e di tiroci-nio pratico organizzati in vari mo-di ma sempre a titolo gratuito,tranne in casi particolari, vi è per-tanto una netta separazione neiruoli, nelle competenze, nelle re-sponsabilità e quindi nella retribu-zione.Presso la nostra Clinica Veterina-ria grazie ad accordi presi con di-verse Università straniere si sonosvolti e si stanno svolgendo diver-si periodi di tirocinio per neolau-reati e dottorandi, i quali seguonoun preciso programma formativoin varie specialità e sub-specialitàpreventivamente concordato con irelativi tutors. Così come svolgia-mo periodi d’internship in Medici-na Interna per coloro che intendo-no avvicinarsi al percorso del Di-ploma del college Europeo in Me-dicina Interna. Un periodo prelimi-nare d’internship di un anno conun Diplomato ECVIM è, infatti, in-dispensabile per accedere aqualsiasi residency program del-l’ECVIM. Questi colleghi non han-no nessuna responsabilità, né in-carichi professionali, non si dedi-cano in prima persona alla gestio-ne del paziente né hanno rappor-to diretto con i clienti, hanno piùun ruolo di studente post laureache quello di aiutante. In tutti que-sti casi sopraelencati tutto si svol-ge a titolo assolutamente gratuito.Si tratta però di una forma di di-dattica diretta attraverso la quale,

a mio parere migliorano le capa-cità e le conoscenze professiona-li sia dell’allievo sia del tutor.Solo nel caso in cui ad alcuni in-terni sono affidati veri e propri in-carichi professionali o quandoquesti diventano resident, il lorolavoro è retribuito in proporzionealle prestazioni professionali effet-tuate.Questo si verifica anche per colo-ro che non svolgono tirocini cosìspecificamente regolamentati. Amio parere è ovvio e inevitabileche un neolaureato prima di poterpensare di “vendere” la propriaprofessionalità debba in qualchemodo formarla; integrando con unperiodo di pratica il tirocinio impo-sto dal corso di Laurea. Solo dopoun periodo di questo tipo, un pr o-fessionista, lavorando al fianco dicolleghi più esperti può comincia-re a prestare la propria opera conresponsabilità specifiche. Ritengogiusto che qualora questa presta-zione, determini un introito per lastruttura per la quale il professio-nista sta lavorando, questa pre-stazione sia retribuita.Credo che sia logico che in unaprofessione esistano retribuzionid’ingresso, le quali debbono peròessere dignitose, e che i profes-sionisti con più anni d’esperienzadebbano richiedere re t r i b u z i o n isuperiori.Le nostre scelte hanno quindi unafinalità didattica, ruolo che ritengodoveroso soprattutto da parte miacome diplomato e fondatore di unCollege ma anche da parte di tut-ti i miei colleghi. Nello statuto diquasi tutte le società scientifichee soprattutto in quello di tutti i Col-lages è espresso chiaramente ilproposito divulgativo, che tutti do-v remmo tener presente, e chequalche volta per miopi e autole-sionistici egoismi dimentichiamo.La medicina è una scienza, per-tanto dalla divulgazione dellastessa traggono beneficio sia do-centi sia discenti. Dopo qualcheanno di quest’esperienza, ho buo-ni motivi di pensare, che dal con-tinuo confronto che avviene nellanostra clinica, traggano beneficiosia i tirocinanti sia i colleghi piùanziani.

Puoi ricordare la tua esperienzapersonale (in senso positivo onegativo) in fatto di apprendi-s t a t o , questa tua pregressaesperienza,ha in qualche modoinfluito sulla scelta che stai at-tuando nella tua clinica?Per la verità quando mi sono lau-reato in Veterinaria, 21 anni fa, hosvolto poca attività di tirocinio pra-tico in Italia, anche perché alloramolto più di adesso vigeva un at-teggiamento protezionistico dicorporazione per questo pochierano disposti a svelare i propri“segreti” a possibili futuri concor-renti. Trovai invece, subito le por-te aperte per fare attività di prontosoccorso e, senza esperienza, ar-mato solo della mia fresca ma esi-gua preparazione teorica e di unostrumentario pressoché inesisten-te; a quell’epoca, infatti, nellagran parte dei pronti soccorsi l’at-trezzatura era veramente scarsa,

credo di aver combinato parecchidisastri come penso sia capitato amolti altri di noi. Subito dopo ebbil’opportunità di recarmi all’univer-sità di Edimburgo dove cominciaia lavorare con il mio primo mae-stro Peter Darke, da quella espe-rienza, il primo insegnamento cheho tratto e che cerco di trasmette-re a tutti coloro che voglionoascoltarmi è il seguente: un tiroci-nio pratico non ha nessun valoresenza un’adeguata preparazioneteorica sia del tirocinante ma so-prattutto del tutor. Ogni atto medi-co è il risultato di un processo dia-gnostico che coinvolge le cono-scenze scientifiche e l’esperienzadel professionista. Un tirocinio do-ve il tirocinante svolge attività po-co più che infermieristiche e im-para uno “stile professionale”, in-vece di analizzare il significato diun processo diagnostico o di unaterapia, e un tutor che non è ingrado di spiegare pre s u p p o s t iteorici di un determinato iter dia-gnostico e terapeutico svolgonoun pessimo servizio a loro stessi ealla nostra figura professionale.

Quale è la tua opinione in meri-to al fatto che, la maggior partedei giovani colleghi neo-laureativenga pagata poco o nulla per“farsi le ossa” e che, in molticasi,ci sia la consuetudine a farsvolgere loro lavori umili comela pulizia dell’ambulatorio o, alcontrario,vengano messi in pri-ma linea nei pronto soccorsonotturni o durante i festivi?Questo riferimento alle pulizie inambulatorio è per mia fort u n a ,molto lontano dalla mia mentalità,mi rattrista molto e preferirei noncommentarlo. Come avrai intesomi interessano aspetti molto di-versi del tirocinio pratico.

Nella vostra struttura avete maifatto ricorso ai cosiddetti “pianid’inserimento pro fe s s i o n a l e ” ,disciplinati dalle leggi n° 608/96,n° 196/97 e n° 236, attualmentein via di integrazione e comple-tamento? Pensi che tali norma-tive, se ben applicate, possanorisolvere la piaga di un appren-distato pressoché gratuito e tal-volta pro fessionalmente umi-liante?Fino ad ora non abbiamo fatto ri-corso a queste re g o l a m e n t a z i o n i ,personalmente ritengo che que-sto tipo di iniziative, se ben gesti-te possano contribuire a miglio-r a re il livello scientifico culturalee di immagine della nostra pro-f e s s i o n e .Attualmente la nostra clinica stacollaborando con l’Università diP a rma nello svolgimento di unMaster di cardiologia e medicinainterna, che attraverso una didat-tica frontale strettamente correlataall’attività pratica offrirà a 15 gio-vani colleghi una formazione pro-fessionale sicuramente di buon li -vello e a titolo assolutamente gra -tuito.Credo che queste iniziative, in unfuturo molto prossimo fornirannouno standard di pre p a r a z i o n ep rofessionale molto qualificanteper la nostra categoria. ■

PROFESSIONE VETERINARIA 1 2 / 2 0 0 2 7DALLA PRIMA PAGINA

Il professionista è semprei n d i p e n d e n t e

L a riforma degli Ordini riconosce lo status dei pro fessionisti di-p e n d e n t i . Per la prima vo l t a , in sede di riordino delle pro fe s s i o n i

intellettuali, si parla dei dipendenti per affermarne l’“autonomia profes-sionale”: come i loro colleghi autonomi sono tenuti a prestare la loroopera con indipendenza di giudizio intellettuale e tecnico. Valgono an-che per i subordinati i vincoli deontologici e per quanto riguarda i di-pendenti pubblici detti vincoli valgono nel rispetto dei principi di impar-zialità e buon andamento dell’amministrazione.

(Il Sole 24 Ore 7/12/2002)

Page 7: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 12

L ’ENCI,con un Disciplina-re approvato dal Ministe-ro nel marzo del 2002

aveva regolamentato il controllodella displasia dell’anca stabilen-do sia il protocollo di controllo uf-ficiale, necessario per la registra-zione del dato sul certificato ge-nealogico, che le modalità di ac-creditamento dei lettori ufficiali. In base a questo Disciplinare, nelluglio scorso l’ENCI aveva accre-ditato la centrale di Ferrara equella della FSA, indicandole co-me centrali di riferimento di parivalore e dignità per tutte le So-cietà Cinofile specializzate rico-nosciute dall’ENCI, disponibile avalutare anche altre richieste diaccreditamento. Mentre tutti i club di razza hannoaccolto questa regolamentazionepositivamente, apprezzando il fat-to che finalmente l’ENCI si era fat-to carico di modernizzare questocontrollo in linea con gli altri paesieuropei e di toglierlo dalla strettaed esclusiva cerchia di pochepersone che lo avevano di fattoreso un monopolio personale, laSAS, la Società del pastore tede-sco, sta rifiutando di applicare lenorme nazionali, commettendo unillecito di cui sarà chiamata a ri-spondere, appellandosi ad unapresunta richiesta da parte del-l’Associazione mondiale del pa-store tedesco, WUSV, che li obbli-g h e rebbe, per part e c i p a re alleselezioni internazionali, ad utiliz-zare unicamente la centrale di let-tura di Ferrara, ed in particolaredel Dr. Pareschi. Dico presunta,perché in effetti la WUSV non faaltro che accogliere la richiesta diuna sua associazione federata,come la SAS, che ha espressa-mente richiesto di riconoscereunicamente le letture del Dr. Pare-schi; se la SAS avesse chiesto al -la WUSV di riconoscere anche lacentrale della FSA, visto che nel-l’accreditamento ENCI delle Cen-trali è richiesto il parere del Presi-dente della Commissione Scienti-fica della FCI, Prof. W. Brass, eche entrambe le centrali italiane loavevano ottenuto, i tedeschi nonavrebbero avuto alcun problemaad accettarle entrambe. Di fatto la SAS non vuole farsi una

ragione che le cose sono cambia-te ed è finita l’epoca di una ge-stione “privata” della displasiadell’anca. La FSA ha esteso a tut -ti i veterinari questo controllo, co-me era loro diritto e competenza,come avviene in tutti i paesi delmondo e come la dignità profes-sionale richiedeva. Lo stesso di-scorso vale per i Colleghi dellacentrale di Ferrara che sostengo-no le pretese della SAS. Nel frat-tempo i medici veterinari che figu-ravano come “fiduciari” per laCentrale di Ferrara stanno rice-vendo un accordo da firmare perinstaurare una vera e propria con-venzione direttamente con la SASper l’esecuzione dei controlli ra-diografici, da fatturare direttamen-te alla SAS stessa. Questo pers o p p e r i re alla violazione dellenorme sulla pubblicità sanitariache prima perpetravano pubbli-cizzando al pubblico un elencoesclusivo di veterinari cui doveva-no rivolgersi i proprietari dei canie gli allevatori per i loro esami ra-diografici. All’accordo alleganoanche un protocollo operativo chetravalica il Disciplinare dell’ENCI,e che di fatto viola molte delle nor-me deliberate dal Ministero; in ba-se a questo accordo, infatti, vienerichiesto al veterinario di timbrareil certificato genealogico (pedi-

gree), quando invece ogni anno-tazione sul pedigree compete uni-camente all’ENCI o chi da luie s p ressamente autorizzato, echiunque altro commetterebbe unillecito sanzionabile. Ma la cosache più deve mettere in guardia iveterinari “fiduciari” è che primadi firmare un simile accordo, oltread essere consapevoli delle viola-zioni ministeriali cui andranno in-contro, devono prima ottenere ilnulla osta del loro Ordine, trattan-dosi di una Convenzione con unente privato, come richiesto dal-l’art. 69 del nostro Codice deonto-logico. Trattandosi poi di una Convenzio-ne su tutto il territorio nazionale,diventa competente la FNOVI cheè deputata a fornire un atto di in-dirizzo agli Ordini Provinciali. Infi-ne, da questo la SAS ha giàescluso i Colleghi che, rispettan-do le disposizioni degli Ordini,avevano inviato una diffida dal

pubblicare i loro nomi in elenchidiffusi al pubblico.Il mancato coinvolgimento di que-sti Colleghi, nonostante avesserogià fornito la loro opera pro f e s s i o-nale per i controlli della displasia, èuna chiara ritorsione nei loro con-f ronti che ben esprime l’atteggia-mento sprezzante che la SAS man-tiene nei confronti dei veterinari,e s p resso anche più volte nellastessa proposta di convenzione.Se tutti i Colleghi avessero il co-raggio di reagire a quest’imposi-zione, come molti hanno già fatto,certamente il progetto della SASfallirebbe. Invito anche tutti i Colleghi chefanno riferimento alla Centrale dilettura della FSA di continuare adeffettuare ed inviare alla FSA gliesami radiografici della displasiadell’anca anche nei cani pastoretedesco, in quanto l’ENCI ci hadato tutte le garanzie sull’ufficia-lità di questi esami. ■

PROFESSIONE VETERINARIA 1 2 / 2 0 0 2 9ATTUALITÀ

L’epoca della “gestione privata” della displasia è finita

d i Aldo Ve z z o n i

Displasia e pedigreePastore Tedesco fe m m i n a , figlio di campioni viene sottoposto al con-t rollo ufficiale delle anche che risultano displasich e. Il pro p r i e t a r i odecide comunque di far fare una cucciolata alla sua cag n a . Il Cert i-ficato dell’Enci viene rilasciato ai cuccioli? La risposta è sì, perché l’ENCI concede il pedigree come certificato di iscrizione al libro genealogico e non come documento di qualità, e lo concede a tutti i cuccioli figli di genitori iscritti. Nel 2003 i pedigree sa-ranno differenziati, quelli ordinari e quelli per riproduzione selezionata(con genitori controllati per le malattie ereditarie di quella razza e veri-ficati morfologicamente e caratterialmente).

Aldo Vezzoni

È Sergio Berlatoil nuovo commissario dell’ENCI

C on decreto n.2240 del 27 dicembre 2002 Il Ministro delle Poli-tiche Agricole e Forestali ha nominato l’On. Sergio Berlato

Commissario Straordinario dell’ENCI. L’incarico vale dal 1° gennaio2003 fino al 31 marzo 2003. Nell’espletamento dell’incarico l’On. SergioBerlato (deputato UE per AN) provvederà alla predisposizione dei re-golamenti che disciplinano i rapporti tra l’ente, i gruppi cinofili e le as-sociazioni specializzate di razza, nonché le norme relative ai rapportitra gruppi cinofili riconosciuti “delegazione” dell’ente e l’ente stesso.L’On. Sergio Berlato provvederà, inoltre, all’organizzazione dell’Ufficiocentrale del libro genealogico del cane di razza per la regolare appli-cazione del disciplinare e delle norme tecniche del libro genealogicomedesimo. Dal 1° gennaio 2003 e fino al 31 marzo 2003 il Dr. Pier Car-lo Malvolti, il Dr. Pietrogino Pezzano ed il Dr. Bruno Zilli sono nominatisub-commissari dell’Ente Nazionale della Cinofilia Italiana con l’incari-co di coadiuvare il commissario straordinario On. Sergio Berlato.

@nmvi Oggi, 13/01/2003

CORSO BASE

Sanità Animale

Controllo della displasia dell’anca e delgomito nel cane

organizzato da

Eventi Veterinari

FS AFONDAZIONE SALUTE ANIMALEFSA - ENTE NON PROFIT

In corso di accreditamento

8 giugno 2003Palazzo Trecchi - Cremona

21 settembre 2003Centro Avulp di Perugia

Via Morettini 19- Perugia

Page 8: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 12

I n questo periodo si parlamolto di razze potenzial-mente pericolose, a n ch e

perché alcuni gravissimi fatti dicronaca hanno portato alla ribaltala necessità di provvedere contempestività alla sicurezza dei cit-tadini. Devo dire che sono perfet-tamente d’accordo sulla neces-sità di intervenire con misure pre-cauzionali, quello che mi lasciapiù perplesso è l’idea di fare unalista di razze a rischio che in realtànon ha alcuna giustificazionescientifica. Infatti è molto più cor-retto parlare di “soggetti” poten-zialmente pericolosi piuttosto chesoffermarsi sul concetto di razza,che invece definisce alcune attitu-dini del cane selezionate dall’uo-mo, e non certo per diventare fon-ti di rischio. Purtroppo poche per-sone si adoperano per conosceregli effettivi bisogni in termini edu-cativi del cane e questo può com-portare degli errori che si posso-no tradurre in problemi comporta-mentali espressi dal cane. Se poisi affidano a mani inesperte caniche presentano forti attitudini alladifesa e al possesso, è chiaro chei rischi aumentano in modo espo-nenziale. Ma l’aspetto ancora piùdeleterio è costituito dal fatto chequanto più una razza viene perce-pita come pericolosa, aggressivae costituzionalmente forte tantopiù viene fatta antiselezione suipossibili proprietari. Vale a direche se una razza, come il Rottwei-ler o il Corso, viene ritenuta po-tenzialmente aggressiva per ca-rattere e potenza fisica, per analo-gia molte persone che desidera-no questi attributi si indirizzerannoverso soggetti di quelle razze. Ilcircolo è vizioso: il bullo che vuo-le fare sfoggio di machismo sce-glie questi cani e fa di tutto per in-durre in questi cani comporta-menti aggressivi. I cani diventanole vittime di questi imbecilli, maproprio la loro natura di fedeli ami-ci dell’uomo non fa altro che enfa-tizzare le proiezioni del proprieta-rio. Talvolta vengono sottoposti adaddestramenti estenuanti e co-munque si trovano continuamentea essere sottoposti a stimoli chehanno come obiettivo il rafforza-mento del comportamento ag-gressivo. A livello di immaginariocollettivo si consolida l’idea chead essere aggressivo è il cane enon il proprietario e il cerchio dia -bolico è di fatto chiuso: tutte lecolpe sono del cane e non dall’al-tra parte del guinzaglio. L’impor-tanza che da sempre attribuisco

alla buona gestione del cane -dall’allevamento all’educazione,dalla cura alimentare alla ginna-stica funzionale, dall’istruzione al -la conduzione negli spazi pubbli-ci - ha fatto credere ad alcuni cheio non tenessi in debita conside-razione le attitudini del cane. Vo-glio allora sgombrare il campodagli equivoci: sono perfettamen-te consapevole che la selezioneartificiale ha forgiato razze chesono differenti non solo per il co-lore del mantello, ma anche pertemperamento e attitudini. Nonconcordo affatto tuttavia con chiritiene che la cinotecnia abbiaoperato in questi decenni per se-l e z i o n a re dei cani killer, ancheperché da una vita lavoro con iRottweiler (e possiedo Rottweiler)e non posso non dichiarare l’altovalore collaborativo e le doti diequilibrio di questa razza. È peral-tro evidente che un cane con que-ste caratteristiche dato in manisbagliate può diventare pericolo-so, ma non sono sicuro del fattoche soggetti di altre razze non lopossano diventare a loro volta.Fare una lista di proscrizione nonrisolve il problema, come dimo-strano gli altri Paesi europei chesono andati in questa direzione.Fino a dieci anni fa era il Dober-mann a essere considerato il ca-ne aggressivo per antonomasia -ricordate la favola della scatolacranica che si restringeva facen-do impazzire il cane? - ora chequesta razza non è più vittima diproiezioni aberranti anche il Do-bermann ha perduto il suo profilosinistro. Perché non si parla di in-tervenire sulla filiera ontogeneticadel cane oggi viziata da aberra-zioni che vanno dalle modalità diaccudimento del cane nelle primefasi di vita, alle prassi adottive oaddirittura a pratiche di addestra-mento che rasentano il comporta-mento delinquenziale? È indi-spensabile mettere in atto un’a-zione concertata che coinvolga

tutti i momenti della filiera e, a mioavviso, i veterinari dovrebbero es-sere i portavoce di una rivoluzionez o o a n t ropologica che metta unpo’ di ordine nel marasma di an-tropomorfismi e reificazioni cheguidano la relazione uomo-cane.O c c o rre implementare pro c e s s ivirtuosi nella gestione del caneche vadano, per usare un vecchiomotto, dalla culla alla tomba os-sia: 1) migliorare le prassi di alle-vamento tenendo conto dei biso-gni etologici del cucciolo, 2) crea-re una maggiore consapevolezzaa livello preadottivo, guidando ifuturi proprietari verso una sceltainformata e consapevole, 3) af-fiancare i proprietari intervenendosubito ai primi segni di problemic o m p o rtamentali, 4) ricord a rel’importanza di una fase di trai-ning educativo e istruttivo a pre-scindere da eventuali e successi -vi addestramenti performativi, 5)insistere presso le amministrazio-ni locali sull’importanza di unacorretta conduzione del cane nel-le aree pubbliche, 6) segnalarecon tempestività le situazioni peri-colose e aver cura di porre atten-zione all’ambito prognostico in si-tuazioni di aggressività. Il veteri-nario deve essere centrale in que-sto processo, deve diventare ilpunto di riferimento, deve faresentire la sua voce in nome e perconto della corretta relazione uo-mo-animale. Non vi è giorno chenon debba amaramente constata-re il progressivo degrado dellamia città, Bologna, che sempre dipiù va assumendo i connotati diun immenso letamaio. Giorni fa hopotuto appurare personalmenteun punk-a-bestia che dopo averrimpinzato il cane con tutte lepossibili porcherie lo faceva alle-gramente roteare, con ovvio di-sappunto del povero animale. Ipiù educati trattano il cane comese fosse un bambino, senzapreoccuparsi poi degli effetti ca-t a s t rofici sulla relazione. Tu t t o

questo non fa altro che peggiora-re l’immagine del cane, oltre aprovocare enormi dosi di soffe-renza animale, che quasi mai vie -ne presa in considerazione. Ne-gare le liste di proscrizione non si-gnifica pertanto ignorare il proble-ma, vuol dire al contrario essereseriamente preoccupati di questoproblema e sollecitare un tavolocomune per impostare degli inter-venti risolutivi, non dei proclamidemagogici. Bisogna essere mol-to più rigorosi con chi si comportain modo inadeguato, non penaliz -zare chi si comporta bene. Unaordinanza generalista che impon -ga a tutti i proprietari di cani dicondurre all’esterno il proprio ani -male solo se provvisto di guinza-glio e museruola paradossalmen-te verrà osservata proprio da queicittadini che già ora si comporta-no in modo adeguato, mentreverrà elusa dai soliti sconsideratiche hanno cani pericolosi perchéloro per primi mancano di sensocivico. Per rispondere in modoadeguato bisogna pertanto puni-re le azioni negative, non penaliz -zare in modo generalista i pro-

prietari di animali. Mi chiedo peresempio: perché, nonostante leinnumerevoli ordinanze, non ven-gono comminate sanzioni salate achi non si fa carico di raccoglierele deiezioni del proprio cane?Molti mi risponderanno “perché ivigili hanno ben altri problemi” eposso concordare, ma non è ne-cessario fare una vigilanza venti-quattro ore al giorno, basta colpi-re in modo random e, si sa, imme-diatamente si sparge la voce. Ab-biamo delle armi formidabili an-che contro le situazioni pericolosein termini di aggressività: peresempio istituire la segnalazionedelle situazioni a rischio e dopoattenta valutazione di veterinariformati nelle scienze comporta-mentali si può provvedere con di-versi livelli di intervento che vannodalla diffida alla sottrazione delcane. Nelle situazioni a rischio sipuò istituire l’obbligo di frequenta-re una scuola di interazione uo-mo-cane per ottenere un appositopatentino. Si può fare un monito-raggio delle segnalazioni dei canimorsicatori, anche per individuarele situazioni di disagio. Ritengo in-fine che non si possa affrontare laquestione del rapporto uomo-ca-ne in modo parcellizzato ritenen-do che questioni come l’abban-dono, lo stato dei canili, la condu-zione del cane nei luoghi pubblici,la gestione del cane in ambito pri-vato, il rischio aggressività sianoquestioni del tutto separate. Ap-partengono tutte allo stesso ordi-ne di problemi, un filo invisibile letiene unite e se noi non sapremoraccogliere il filo difficilmente po-tremo dare una risposta compe-tente. Da anni mi batto per tra-sformare quegli obbrobri chiama-ti canili, che servono solo a butta -re via dei soldi, in centri di servi-zio, dotati di “consultori zooantro-pologici”. Questi potrebbero vera-mente essere di grande aiuto peraffrontare le situazioni di disagio,soprattutto se dotati di una consu-lenza zooantropologica professio-nale che sappia dare soluzioniadeguate a problemi che moltospesso sono estremamente spe-cifici. Come nel caso del benes-sere animale, che non si misura inmetri ma che necessita di unesperto in grado di dare la solu-zione giusta nel contesto specifi-co, allo stesso modo c’è bisognodi figure professionali che sappia-no orientare il rapporto con l’ani-male e intervenire quando è il ca-so. La figura del medico veterina-rio diventa centrale in questa filie-ra, pertanto è interesse di tutti indi-v i d u a re dei tavoli propositivi chevedano la partecipazione di esper-ti del comportamento del cane edella relazione uomo-cane al finedi individuare con tempestività, maa l t resì con razionalità, il modo mi-g l i o re per tro v a re una soluzioneadeguata a questo pro b l e m a . ■

PROFESSIONE VETERINARIA 1 2 / 2 0 0 210ATTUALITÀ

Cani potenzialmente pericolosi

Perché negare le liste di proscrizioned i R o b e rto Marchesini

SISCA

In Parlamento

I l testo unico Disposizioni atutela degli animali, in corso

di approvazione al Senato rias-sume quattro proposte di legge:la n. 432 di GRIGNAFFINI Gio-vanna: Divieto di impiego di ani-mali in combattimenti clandesti-ni o competizioni non autorizza-te; la n. 1222 di AZZOLINI Clau-dio Disposizioni concernenti ildivieto di impiego di animali incombattimenti clandestini ocompetizioni non autorizzate; lan. 2467 di ZANELLA LuanaNuove norme in materia di mal-trattamento degli animali e la n.2610/A di ZANELLA Luana Di-sposizioni per contrastare icombattimenti fra animali e ladetenzione di cani potenzial-mente pericolosi.Il testo unificato non affronta laquestione della detenzione del-le razze pericolose, questioneritenuta dalla Camera tro p p oostica e meritevole di un prov-vedimento a se stante, magaridi iniziativa governativa.

Page 9: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 12

L ’ a p p roccio al paziente ag-g r e s s i vo è sicuramentedi competenza in prima

istanza del veterinario comporta-mentalista. Il ruolo dello specialista neurologoè secondario all’individuazione dialcuni elementi di ordine anamne-stico o clinico che ne giustifichinol ’ i n t e rvento in part i c o l a re i dueelementi fondamentali sono costi -tuiti dall’individuazione di altri sin -tomi di ordine neurologico chepossono anche apparentementenon sembrare correlati alla patolo-gia comportamentale o dalla pre-senza nella storia clinica di un’in-sorgenza improvvisa e ingiustifi-cata del sintomo aggressività.In altri termini, il sintomo aggressi-vità può essere inquadrato nel-l’ambito di un disturbo esclusiva-mente funzionale e quindi com-portamentale oppure può essereespressione di una patologia or-ganica che affligge determinatestrutture cerebrali (sistema limbi-co). Compito del neurologo è indi-viduare queste patologie organi-che sia da un punto di vista clini-co che strumentale.In particolare, l’approccio neuro-logico al paziente aggressivo do-vrebbe passare attraverso una vi-sita clinica che sia in grado dimettere in evidenza una precisalocalizzazione neuro - a n a t o m i c adella lesione. In base a tale dato ilneurologo sarà in grado di indivi-

duare le principali diagnosi diffe-renziali e di indicare le procedurediagnostiche strumentali in gradodi precisare la natura e la gravitàdella lesione.Sicuramente, l’avvento negli ultimianni di metodi diagnostica per im-magini avanzate (TAC, risonanzamagnetica) ha consentito di inda-gare nei loro dettagli le diversestrutture cerebrali e quindi di arri-vare a diagnosi precise fino aqualche anno fa impensabili. L’utilizzo di tali metodiche dovreb-be essere riservato non solo a pa-zienti che presentano chiari segnineurologici di patologia organica,ma anche a quei soggetti che pursembrando clinicamente normalisotto il profilo della visita neurolo-gica hanno una storia di insorgen-za inaspettata in età adulta di epi-sodi di aggressività o di qualsiasialtro comportamento anomalo.Soprattutto per questi ultimi sog-getti rimane comunque fonda-mentale prima di quella neurologi-ca la valutazione del veterinarioc o m p o rtamentalista che possaescludere le cause ambientali diun determinato comportamento ocambiamento nel carattere.In sintesi, il buon esito diagnosti-co e di conseguenza terapeuticodi un approccio al paziente ag-gressivo deriva dalla stretta inte-razione di competenze speciali-stiche di tipo comportamentalistae neurologico.

Il neurologo nella valutazione diun soggetto aggressivo ha sicura-mente bisogno del parere di unospecialista di comportamento inquanto quest’ultimo risulta essereper competenze decisamente piùattento a quelle che possono es-sere le interazioni fra proprietarioed animale e quindi dell’influenzadi queste ultime sull’eventuale svi-luppo della patologia. Infatti, unaraccolta anamnestica di tipo am-bientale svolta nei termini classicidella clinica può non essere suffi -ciente e necessita di un lavoroprofondo anche di tipo psicologi-co svolto sul proprietario ancorprima del paziente. D’altra parteuna valutazione neurologica vera-mente specialistica è altresì d’ob -bligo per non tralasciare causeorganiche. Come in tante altre branche dellamedicina veterinaria attuale i mi-gliori risultati vengono ottenuti nel-l’ambito di un lavoro d’equipe chepreveda l’utilizzo di diverse com-petenze.In Italia, attualmente, la specia-lizzazione in campo neuro l o g i c oè decisamente una realtà. Ab-biamo infatti un sufficiente nu-m e ro di colleghi che hanno otte-nuto il riconoscimento euro p e opiù prestigioso costituito dal su-peramento dell’esame del colle-ge europeo di neurologia veteri-naria (ECVN) e che garantisconocon il loro lavoro di re f e renza sul

t e rritorio un servizio di consulen-za di qualità rivolto a tutti queicolleghi che lo richiedono. È an-che da ricord a re che a fiancodei diplomati europei (sei ad og-gi in Italia) esistono tutta una se-rie di colleghi che da anni se-guono l’attività della Società Ita-liana di Neurologia Ve t e r i n a r i a(SINVET) e che sono perf e t t a-mente in grado di svolgere unac o rretta valutazione di un pa-ziente neuroleso o presunto tale. Il veterinario pratico dovrebbe es-s e re a conoscenza di questarealtà e quindi della possibilità diottenere una valutazione neurolo-

gica specialistica rivolgendosi aquei colleghi più vicini sul territo-rio o su cui ripor re la propria fidu-cia. Il comportamento assoluta-mente da bandire anche in casodi disturbi di tipo comportamenta-le/neurologico è quello di fermarsiad una valutazione generica e su-perficiale che può esporre a gravidanni sia per il paziente che per ilproprietario e che è la principaleresponsabile di un’immagine di-storta da parte dei mass mediasia nei confronti delle patologiedei nostri pazienti che della pro-fessionalità della categoria veteri -naria. ■

PROFESSIONE VETERINARIA 1 2 / 2 0 0 2 11ATTUALITÀ

Approccio al paziente aggressivo. Il ruolo del neurologo

d i Massimo Baroni

Vice Presidente SCIVAC, Dipl.ECVN

Aggressività fra cani, ovverosociopatia intraspecifica

L a sociopatia intraspecifica si presenta all’introduzione di unnuovo cane in un branco,diciamo in casa, o alla maturazione

s e s s u a l e di uno dei cani presenti, maschio o femmina indiff e rentemente. Chiaramente i problemi iniziano fra i soggetti appartenenti allo stessosesso. I conflitti servono per definire i ruoli gerarchici all’interno delgruppo. La situazione nella grande maggioranza dei casi è complicatadalla interferenza errata da parte dei proprietari che vuoi per interrom-pere le liti, vuoi in difesa del soccombente alterano i meccanismi co-municativi e peggiorano il quadro. La semiologia comportamentale, dopo avere escluso patologie organi-che, serve a definire i ruoli gerarchici dei proprietari e dei cani far loro,e l’esistenza di errori di comunicazione dal punto di vista etologico. Laprescrizione terapeutica potrà essere solo comportamentale o coadiu-vata dalla prescrizione di psicotropi a seconda della presenza o menodi stati patologici (stati fobici od ansiosi) negli animali. Non credo ci sia-no problemi legati a particolari razze; certamente dobbiamo tenereconto delle attitudini temperamentali selezionate in alcune razze, maanche della taglia, dell’età e delle condizioni cliniche dei soggetti inesame. Quindi...visita comportamentale specialistica!!

Raimondo Colangeli, SISCA

…del resto tutte le bestie sono animaliAutore: Pini Amedeo. Editore: Zelig. Pagine: 90. Prezzo: Euro 7,20Non è difficile sorridere o ridere degli errori della gente. In questo caso specifico riguar-dante questa materia, dovremmo soffermarci un po’ di più a ragionare sull’errore a voltequesto nasconde una certa realtà per alcuni aspetti sicuramente ancora disastrata cheocculta una altrettanto copiosa fame di informazione. Non è infrequente sentirsi chiedereper esempio, che visto la cagnetta di razza accoppiatasi “incidentalmente” con il cane ba-stardo abbia in seguito la certezza, qualora si accoppiasse con il giusto compagno, di da-re comunque alla luce cani bastardi; o ancora l’utilizzo di certe terminologie astratte o dia-lettali per indicare certi apparati, come quello genitale maschile o femminile dei nostri ami-ci a quattro zampe, un po’ per vergogna o peggio perché non si sa che i nomi scientificidi taluni apparati sono universali.

Tralasciando gli esempi dobbiamo scegliere se ridere o fare altro davanti a questi strafalcioni o come li defi-niscono nella presentazione del testo i grandi maestri Gino&Michele, “qui pro quo”, maestri o meglio profes-sori della più sottile alta comicità che ancora ringrazio e che hanno colto perfettamente il messaggio umori-stico - melanconico di questo libro.Un ultimo e doveroso appunto su noi medici veterinari e tecnici del settore, visti come? Personaggi asceticidai poteri trascendentali o dottori delle bestie verso le quali tutto è permesso. A volte come ho già detto e ri-petuto è molto semplice prendersela con le categorie più deboli, mi riferisco a certi comportamenti, atteggia-menti critiche, cui siamo spesso sottoposti e che a volte dobbiamo sopportare, forse che, medici veterinari o“bestie” appartengono alla stessa categoria? A tutti voi la risposta.

Amedeo Pini

(Dalla prefazione di Gino e Michele)…del resto tutte le bestie sono animali è più che un semplice stupidario medico. A differenza di altre raccoltesimili che lo hanno preceduto - non potremmo giurarci perché non viviamo nella clinica dove lavora Pini: an-diamo a naso - ci pare che invece sia reale, o almeno credibile. Conosciamo un po’ la zona in cui opera il dot-tor Pini (ma sarebbe tanto diverso altrove?): gli strafalcioni riportati rientrano nell’uso della lingua e della vitadi parte dei suoi abitanti. È grave? Per nulla, anzi. È comico. Basta non sorprendersi troppo a indugiare sullecarenze culturali che danno vita a certi qui pro quo. È sufficiente ridere e passare oltre, senza eccessi classi-sti. Dato che tutto è relativo, a questo mondo, anche i linguaggi e le scienze ufficiali. D’altronde recita una no-ta battuta (una delle migliori formiche): “La Torre di Pisa. E se avesse ragione lei?” E poi, in questi “stupidari”di veterinaria c’è una specie di sottotesto, fatto di tenerezza e complicità. In parte dettato dall’amore per il mon-do animale, in parte dall’affetto per la varia umanità che ci circonda, quando questa varia umanità opera inbuona fede (e spesso a fin di bene). Lo ha già detto qualcuno: è dei semplici il regno dei cieli. Dunque, lunga vita ad Amedeo, il finto timido, che ci fa teneramente sorridere dell’ingenuità dei semplici. Inquesti tempi in cui gli altri, quelli che detengono troppe verità, ci vorrebbero imporre di farsi prendere tropposul serio.

RECENSIONI

Page 10: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 12

I l Senato della Repubbl i c aha approvato il disegno dil e gge costituzionale d’ini-

z i a t i v a del Governo sulla devolu-zione di poteri alle Regioni, unp rovvedimento che modifica l’ar-ticolo 117 della Costituzione. Unparagrafo aggiuntivo sancisce lapossibilità per le regioni di “atti-v a re, con propria legge la pro p r i acompetenza legislativa esclusi-va” in materia “di assistenza e or-ganizzazione sanitaria”. “Abbia-mo mantenuto gli impegni con glielettori” - ha dichiarato il Pre s i-dente del Consiglio. Ma dall’op-posizione sono piovute critichesul disegno di legge perc h ée s p o rrebbe il Paese al rischio dia v e re 20 sistemi sanitari diversi.Le Regioni hanno accusato maleil colpo, soprattutto per le impli-cazioni finanziarie del problema eanche Sirchia si è dichiarato con-trario al “federalismo estremo”. IlM i n i s t ro della Salute ha sottoli-neato la necessità di garantire aicittadini l’efficienza di una sanitàm o d e rna, ma anche i rischi delfederalismo. “Alcune regioni - hadetto - sono capaci di fare questecose e altre purt roppo non lo so-no. Questa è una realtà naziona-le, non ci scandalizziamo perquesto, bisogna far cre s c e requelli che non lo sanno fare. Secosì non fosse e se il federalismovenisse spinto all’estremo, fino al-l’autonomia totale delle Regioni,senza una necessità di verifica edi controllo, ebbene noi avre m m odelle situazioni, in Italia, molto ini-que. Quindi è giusto che le Re-

gioni si facciano le loro leggi, mad e n t ro la cornice delle leggi delloStato, perché l’Italia è una e vo-gliamo che resti una. Non possia-mo immaginare di avere 20 statidiversi. In part i c o l a re nella scuo-la, nella sanità e nella polizia lo-cale che sono i tre ambiti dovel’autonomia regionale è maggio-re”. Dello stesso tenore le dichia-razioni del Sottosegretario allaSalute Cesare Cursi: “Non vor-remmo che nascano una sanità diserie A ed una di serie B. Sono ungrande difensore del Servizio sa-nitario nazionale. Il mezzogiorno non è un’inven-z i o n e ” .E p p u re il 56,3% degli italiani è favo-revole alla totale attribuzione alleRegioni della sanità. È quantoe m e rge dall’ultimo rapporto delCensis sulla situazione sociale delPaese. Di questi: il 33,6% perc h éconsente di cre a re una sanità piùvicina alle esigenze locali ed il15,2% perché responsabilizza i va-ri soggetti. Contrari il 43,7% degliitaliani. In part i c o l a re, il 27,6% temel’accentuazione delle disparità terr i-toriali. Sulla possibilità di dividere ilS e rvizio sanitario nazionale in 21unità più piccole, emerge una sort adi rassegnazione. Il 42,7% degli in-t e rvistati lo considera inevitabile, il32,2% pur considerandolo un peri-colo reale ritiene lo si possa evitare ,m e n t re il 25,1%, sia pure con moti-vazioni diverse, non ritiene che ilpericolo sussista. Tuttavia i cittadini sono insoddi-sfatti di alcuni servizi sanitari, inprimis la lunghezza delle liste di

attesa (62,8%), mentre il 27,9%chiede il potenziamento dell’as-sistenza domiciliare per malatic ronici e non autosufficienti, il

27,1% la chiede, laddove possi-bile, in sostituzione del ricoveroo s p e d a l i e ro. I principali interventi da attuare

sono il collegamento tra ospedalie centri di alta specialità (27,8%)ed il potenziamento della medici-na dell’urgenza (27%).

PROFESSIONE VETERINARIA 1 2 / 2 0 0 212ANMVI INFORMA

Devolution sanitaria

Per il Censis il 56,3% degli italiani è favorevole al federalismo nella sanità

Le differenze regionali come risorsa del sistema

L a solida maggioranza degli italiani che vogliono il federalismo sanitario, r i l evata dal Censis, esprime ildesiderio del cittadino d’avere una sanità su misura ed i numeri confermano che la strada imboccata

dalParlamento è giusta.Il federalismo sanitario, che vede favorevoli il 56,3% degli italiani intervistati dal Censis, non deve pertanto irri-tare il restante 43,7% dei cittadini per due motivi.Il primo, perché di fatto esistono già due o più regioni sanitarie nel nostro paese; il risultato del sondaggio nonpiove dal cielo! Il secondo, perché le tutele che verranno messe in atto e che in gran parte lo sono già, ga-rantiscono a tutti gli italiani le prestazioni sanitarie più necessarie o quelle considerate indispensabili.Da decenni ormai, nel nostro Paese si assiste al fenomeno migratorio di centinaia di migliaia di pazienti chedal sud vengono al nord a farsi curare; meno imponente l’inverso. D’altronde, la gente va dove avverte una ri-sposta adeguata ai bisogni, affidandosi a risorse umane capaci, mezzi efficienti e strutture attrezzate. Per que-sto non si può ignorare che alcune regioni, più lungimiranti e con investimenti ad hoc, hanno creato poli sani-tari di eccellenza. Ma la domanda d’obbligo è: si vuole trascinare il livello medio della sanità verso i punti dieccellenza di alcune regioni o si preferisce appiattire il livello perché tutti devono essere teoricamente parifi-cati?Il secondo motivo è altrettanto esplicito; sia la normativa nazionale che il piano sanitario delle varie regioni ga-rantiscono l’erogazione delle prestazioni più richieste, i cosiddetti LEA, livelli essenziali di assistenza. Con que-ste disposizioni tutti i cittadini possono liberamente usufruire delle prestazioni di base, ovunque essi risiedano.Alcune regioni però, per i motivi più svariati, vogliono garantire ai loro cittadini qualcosa in più, a seconda del -le risorse che i loro contribuenti sono disposti a versare. È un meccanismo comprensibile e giustificato dal pat-to stabilito tra il legislatore locale ed il suo elettore. Mi pare ragionevole che questa opportunità venga lascia-ta al libero arbitrio locale; ad esempio, in Lombardia viene ancora fornita la prevenzione sanitaria per l’attivitàsportiva, esclusa dalle garanzie statali dei LEA.Ebbene, queste differenze regionali stimolano il sistema a migliorare, anche se producono quella migrazionedi cui s’accennava all’inizio di questa nota; è il rischio accettabile di una sfida lanciata sul miglioramento delsistema complessivo.Anche per la medicina veterinaria valgono gli stessi concetti; è inutile mascherare o negare le differenze trauna zona ed un’altra. Per fare un esempio pratico, è intuibile che tra Varese e Cremona gli interessi zootecni-ci sono molto diversi ed è per questo che noi dirigenti chiediamo al legislatore una differenza nel finanziamentozoosanitario di ogni provincia(non si dimentichi che gli stanziamenti sono ancora su quota capitaria, ossia pro-porzionale ai residenti). A questo punto non vedo perché, a maggior ragione, lo stesso concetto non valga traMilano e Napoli, due capitali regionali con differenti realtà allevatoriali o produttive; ovviamente il Livello cen-trale conserverà compiti di indirizzo, pianificazione, controllo e garanzia delle primarie e basilari esigenze ditutti gli utenti del nostro Paese.

Dr. Giancarlo Belluzzi Dirigente veterinario e direttore di distretto socio sanitario - Vice Presidente AIVEMP

L’ I n t r a m o e n i acosta 3milam i l i a r d i

C i rca 3 mila miliardi di liredi costi a fronte di 1375

m i l i a rdi pagati dai cittadini perp restazioni in regime di liberap rofessione intramuraria. È que-sto il “bilancio’’ per l’anno 2000dell’applicazione della norm a t i v a ,i n t rodotta dalla riforma Bindi del-la sanità, in materia di esclusivitàdel rapporto di lavoro e di liberap rofessione dei dirigenti del Ser-vizio Sanitario Nazionale. “Daquesti dati - è stato il commentodel presidente della commissioneA ffari Sociali, Giuseppe Pa l u m-bo (FI) - emerge che questa nor-mativa ha portato a un aumentoc e rto della spesa di circa 3 milam i l i a rdi a fronte di soli 180 miliar-di: insomma, un mare di soldispesi praticamente senza ricavo.È il risultato dell’indiscriminatoaumento dato a tutti con la rifor-ma Bindi, mentre - ha aggiuntoPalumbo - andre b b e ro pre m i a t i

c o loro che portano i risultati mi-gliori alle loro aziende sanitarie,legando cioè la possibilità di eser-citare la libera professione allaproduttività dei reparti delle strut-ture pubbliche nelle quali i medicilavorano’’. Sulla libera professioneintramuraria la Commissione Affa-ri Sociali ha avviato una indagineconoscitiva. Le cifre commentatedall’On Palumbo sono state illu-strate in questi giorni alla commis-sione Affari Sociali della Camerada Laura Pellegrini, direttore del-l’Agenzia per i servizi sanitari re-gionali, che era accompagnatada Gilda Salatino, dirigente dellasezione monitoraggio spesa sani-taria della stessa Agenzia. Pre-messo che a tutt’oggi non ci sonoancora “dati puntuali’’ sull’attivitàlibero - professionale intramurarianelle diverse regioni, Pellegrini haspiegato che l’Agenzia, per arri-vare alle cifre illustrate, ha elabo-rato informazioni provenienti dafonti istituzionali, cioè il ministerodell’Economia, il tavolo per il mo-nitoraggio della spesa sanitariaistituito nell’ambito dell’accord o

della conferenza stato-regioni delmarzo 2001 e i bilanci delle azien-de sanitarie.

I n t r a m o e n i av e t e r i n a r i a

L a Commissione Affari So-ciali di Montecitorio sta

svolgendo un’indagine conosciti-va sull’intramoenia. Secondo i da-ti presentati dall’ASSRT (Agenziaper i servizi sanitari regionali) so-no in rapporto esclusivo il 96,65%dei dirigenti veterinari. Molto altele percentuali di psicologi(97,21%), farmacisti (99,91%) ebiologi, chimici e fisici (addiritturail 100%) . Gli odontoiatri invece, ilcui mercato è più favorevole nelsettore privato, sono in rapportoesclusivo per il 57,14%. Secondo Laura Pellegrini, diretto-re generale dell’ASSRT la percen-tuale dei medici che hanno optatoper il rapporto esclusivo è più altanel Sud, mentre la percentualedei cittadini che scelgono le pre-stazioni in regime di attività libero

professionale intramoenia è piùalta al Nord. Non sono comunquedisponibili dati certi sull’intramoe-nia svolta nelle diverse regioni.

Nel corso delle audizioni, i sinda-cati medici hanno sottolineato lad i s o rganizzazione regionale infatto di strutture dedicate alla libe-

Il Codice Europeo delle BuonePratiche Veterinarie, è statoapprovato lo scorso novembredall'Assemblea Generale dellaFVE. Il testo adottato rappresental'ossatura essenziale di quelloche diverrà il Codice delleBPV, in via definitiva, ed è giàcompatibile con gli standardISO.Nell'inviare una copia del Co-dice a tutte le Associazioni che

hanno dato un contributo alla sua stesura, Talina Ster-neberg-van der Maaten del direttivo europeo ha espres-so un particolare ringraziamento al Collega StefanoCandotti, che per conto dell'ANMVI, ha seguito le fasi dielaborazione del Codice.

Il testo sarà reso disponibile dalla FVE on line, al sito www.fve.org.

Page 11: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 12

ANMVI INFORMA

ra professione. Secondo le lorostime sono in rapporto esclusivo il95% dei medici dipendenti, unapercentuale su cui il Ministro Tre-monti ha espresso dubbi.

(Il Sole 24 Ore Sanità - 17/23 dicembre 2002)

ECM ec o n t i n u o u sp r o f e s s i o n a ldevelopment

L a Commissione Nazionaleper l’ECM sta sperimentando

un nuovo modello di form a z i o n e ,già realizzato in altri paesi, deno-minato C P D, C o n t i nuous Pro fe s-sional Dev e l o p m e n t . La speri-mentazione si terrà presso gliIRCCSS Bambino Gesù di Romache ha già a disposizione un pro-prio moderno portale per la form a-zione a distanza. La CPD è unap a rt i c o l a re tipologia di FAD azien-dale integrata con la form a z i o n epratica. La formazione coinvolgeràil personale dipendente dell’ospe-dale, i pediatri convenzionati con ilSSN e i pediatri liberi pro f e s s i o n i-sti. Con tale intervento si tenterà dire a l i z z a re un programma speri-mentale diretto a valorizzare mag-g i o rmente la componente pratico-p rofessionale. Il programma sic o n c reterà in atti multi-disclipilinaridi formazione a distanza integrati,in ambito ospedaliero e sul terr i t o-rio, con attività formali (corsi, con-f e renze e lezioni) e informali (par-tecipazione ad attività cliniche,colloqui con esperti, discussionecon i colleghi con casi part i c o l a r i ,revisione di cartelle cliniche, ecc.).In sostanza di cercherà di speri-m e n t a re un modello che porti l’o-p e r a t o re ad una reale pratica pro-fessionale di migliore qualità. Ve r-so queste forme e modelli di for-mazione continua dovrà necessa-riamente evolvere anche il sistemaECM italiano. Nel corso dell’ultimariunione è stato approvato un do-cumento che sarà proposto dallaCommissione Nazionale ECM allaC o n f e renza Stato - Regioni. Il do-cumento, già presentato in Com-missione e opportunamente emen-dato, prevederà la possibilità diacquisire i crediti non acquisitinel 2002 nel corso del pro s s i m oanno 2003.

(@nmvi Oggi, 6/12/2002)

No all’ONAOSIo b b l i g a t o r i a(ANMVI OGGI 10/01/2003)

L ’ANMVI è contraria al bl i t zdella Finanziaria 2003 ch e

p revede l’estensione dell’obbliga-torietà di versamento all’Onaosianche per i sanitari liberi pro f e s s i o-nisti. Secondo l’Associazione Na-zionale Medici Veterinari Italiani(ANMVI) l’estensione della contri-buzione Onoaosi ai liberi pro f e s-sionisti è ingiusta e inapplicabile.“ L’Onaosi - ha dichiarato il pre s i-dente dell’ANMVI Paolo Bossi - è

una fondazione privata e come ta-le non può obbligare i liberi pro f e s-sionisti ad una contribuzione che,per quanto lodevole e nobilissimanelle sue finalità, non può che pas-s a re per decisioni di tipo esclusi-vamente volontario. Sul pro v v e d i-mento abbiamo chiesto un con-f ronto con i Ministeri competenti eabbiamo dato incarico ai nostriconsulenti di verificare la costitu-zionalità dell’estensione della con-tribuzione obbligatoria all’Onaosiai liberi professionisti”. In base alla

Finanziaria 2003, che estende an-che ai liberi professionisti la contri-buzione obbligatoria, l’Onaosi pas-s e rebbe dagli attuali 130.000 ado l t re 450.000 contribuenti. Sabatop rossimo i vertici della Fondazionesi riuniranno per definire la misurae le modalità di versamento delcontributo. L’Onaosi sino a oggi hapotuto contare su due tipi di contri-buenti: quelli obbligatori, dipen-denti della pubblica amministra-zione, che sono circa 123mila, equelli volontari che ammontano a

poco meno di 3mila. La contribu-zione, per i sanitari dipendenti èdell’1,35% dello stipendio base,con esclusione di tutte le voci re t r i-butive accessorie. Per i contri-buenti volontari l’importo annuo va-ria dai circa 150 euro per i più gio-vani ai 250 euro per chi ha un’an-zianità di iscrizione all’Ordine su-p e r i o re ai 15 anni. Le finalità istitu-zionali della Fondazione si sonomantenute nel tempo e consistononel sostenere, educare e istru i re ifigli (e non più solo gli orfani) di

medici e odontoiatri, veterinari ef a rmacisti. L’Opera assolve aicompiti mediante l’ammissione neip ropri Istituti e collegi e nei centridi studio universitario, ma anchecon erogazioni in denaro a caratte-re ordinario e straordinario. L’ a m-pliamento della base contributivaconsentirà di potenziare le iniziati-ve a carattere assistenziale rivolteai sanitari anziani, con la re a l i z z a-zione di case albergo per autosuf-ficienti e residenze assistite per sa-nitari non autosuff i c i e n t i . ■

PROFESSIONE VETERINARIA 1 2 / 2 0 0 2 13

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PROFESSIONE VETERINARIA 1 2 / 2 0 0 214

VENETOApplicata la legge sulrandagismo?

I l consigliere regionale di For-

za Italia Leonardo Pa d r i n ,

P residente della commissione

c o n s i l i a re Sanità della Regione

Veneto ha presentato il 18 dicem -

b re 2002 un’interrogazione alla

Giunta per sapere “se i Comuni e

i Servizi veterinari delle U.L.S.S.

hanno dato attuazione ai pro-

grammi di prevenzione e informa-

zione della popolazione previsti

dalla legge regionale n.60 del

1993 “Tutela degli animali d’affe-

zione e prevenzione del randagi-

smo”.

In part i c o l a re Padrin vuol sapere

“quali iniziative sono state re a l i z-

zate per inform a re ed educare la

popolazione e le scuole, con l’o-

biettivo di assicurare agli animali

un ambiente di vita idoneo, con

p a rt i c o l a re riferimento anche alle

f o rme e ai modi di custodia e

trattamento”.

(Comunicato stampa

della Regione Veneto)

FRIULIDefinitoil piano diipofeconditàbovina 2003

D efinita con l’ARA del Friu-

li la bozza di convenzione

2003 per i piani di ipofertilità. Al

tavolo ha partecipato il Vice Presi-

dente di ANMVI FRIULI: raggiunto

un accordo a condizioni migliori

di quelle previste dalla preceden-

te convenzione. Mercoledì scorso

a Codroipo (UD), l’Associazione

Regionale degli Allevatori del

Friuli ha incontrato i rappresen-

tanti di ANMVI FRIULI e del SI-

VELP per valutare i nuovi termini

della convenzione per i piani di

ipofertilità del 2003 con i medici

veterinari liberi professionisti. Per

l’ARA erano presenti il Presidente

Zanello e il Direttore Galuà, per

ANMVI FRIULI il suo Vice Presi-

dente Piergiulio De Stefano. “La

p roposta fatta agli allevatori -

spiega De Stefano - è stata quella

di stabilire un fisso annuo-capo,

di specificare le scadenze dei pa-

gamenti e di togliere dal pacchet-

to dei servizi erogati il piano-ma-

stiti, questione meritevole di con-

siderazione a sé stante”. La pro-

posta è stata valutata positiva-

mente dall’ARA e la convenzione

dovrebbe essere definita entro fi-

ne anno.

EMILIAROMAGNAAnagrafebovina: no al nodoregionale

L ’assessore dell’Emilia Ro-m agna Giovanni Bissoni

h a risposto in Consiglio re g i o n a l ead un’interrogazione di GianniVarani (FI) sul problema dell’ana-grafe bovina. Il consigliere pone-va una serie di questioni: perc h éla Giunta abbia rinunciato ad unsistema autonomo di raccolta deidati, a diff e renza di altre Regioni;quali costi debbano sopport a re leAusl per ridisegnare i softwarenecessari a dialogare con bancadati centrale di Teramo e perquanti mesi il sistema inform a t i c odell’anagrafe sarà bloccato o in-ceppato; quali oneri sono statisostenuti in passato da allevatorie Ausl in base alle disposizioniregionali; a quanto ammontano lespese della Regione per le con-sulenze sull’anagrafe bovina. “ L enuove soluzioni tecniche e le pro-c e d u re, per la gestione di tutti glielementi che compongono l’ana-grafe bovina, sono state imposta-te per perm e t t e re, al detentore eal responsabile del macello, dim a n t e n e re aggiornati i dati dip e rtinenza con il massimo livellodi qualità in banca dati nazionale,f o rnendo gli strumenti di re g i s t r a-zione diretta degli eventi (iscrizio-ne, movimentazione, macellazio-ne, ecc.), finora solo notificati condocumentazione cartacea al Ser-vizio veterinario dell’Ausl compe-tente - ha detto Bissoni. Per per-s e g u i re i fini posti in capo all’ana-grafe bovina, e per pro c e d e re co-me Stato membro dell’Unione eu-ropea verso il riconoscimento co-munitario di banca dati piena-mente operativa, ha pro s e g u i t ol ’ a s s e s s o re, è stato sancito chesia realizzata una banca dati na-zionale unica (D.lgs 196/1999); ap a rt i re dal 1 luglio 2002, pert a n t o ,i dati riguardanti l’anagrafe bovi-na non sono più raccolti dal Ser-vizio veterinario dell’Ausl, chemantengono però la fruibilità deldato tramite lo scarico diretto dal-la banca dati nazionale. Il supe-ramento dei limiti di una raccoltap a rcellizzata locale e re g i o n a l er a ff o rza i principi alla base dellatracciabilità delle carni ai fini ditutela della salute pubblica” h adetto ancora Bissoni. La sceltadella Regione Emilia-Romagna dinon dotarsi di un nodo re g i o n a l eè stata motivata dalla volontà dinon pre v e d e re la creazione “exnovo” di un centro di raccolta da-ti, perché ritenuta una tappa ag-giuntiva nel flusso delle inform a-zioni, che appesantisce e ritard aun sistema già di per sé com-plesso, senza off r i re all’utentedell’anagrafe (detentore, re s p o n-sabile del macello, delegati, or-ganismo pagatore, Servizio vete-

ANMVI REGIONE

La regionalizzazione dell’ANMVIQuesta la composizione dei Consigli Regionali, ad oggi costituiti, che rappresenteranno i diversi comparti del-la professione veterinaria nei rapporti con le istituzioni locali.

REGIONI COMPOSIZIONE CD ATTUALITÀ REGIONALEANMVI REGIONE

ANMVI Piga PierMario, Brignolo Andrea, Progetto Randagismo.Piemonte Comino Giovanni, Griglio Bartolomeo, Vercelli offre cure veterinarie

Fissore Mario, Bonioli Alessandro, gratuite.Fassola Franco

ANMVI Cornali Maurizio, Giovanni Zorzi, Costituzione della Consulta Trentino Garotti Massimo, Mariotti Marco, provinciale per la formazione Alto Adige Pallante Giuseppe continua. Attivazione delle

sperimentazione a distanza dal7/11/2002.

ANMVI Gariboldi Marco, Banchio Andrea, Introduzione della figura del Emilia Romagna Marchetti Susanna, Medioli Marco, veterinario riconosciuto in

Melley Maria Fausta, Zocca Alessandro zootecnia; L.R. 1/8/2002 n. 20“Norme contro la vivisezione;progetto di legge sulle libereprofessioni”

ANMVI Angelini Roberto, La regione Friuli è stata sulle Friuli Venezia Giulia De Stefano Piergiulio, pagine dell’attualità politica per il

Gabassi Enrico, suo primo referendum regionale Candotti Stefano, di tipo confermativo. Gli elettori, Gallo Daniele hanno scelto per il Friuli

l’elezione diretta del“Governatore”. Convenzione conl’Associazione Allevatori sulpiano di ipofecondità bovina2003. Ruolo dell’università

ANMVI Cereser Andrea, Zanon Davide, Tavolo regionale indetto da Veneto Piccolo Donato, Bertazzoli Laura, CONSILP Conf-professioni sulla

Castellucci Antonio regolamentazione delleprofessioni a livello territoriale.Piano alimentare per la SicurezzaAlimentare. Attivazione di unprogramma di ricerche per ladiagnosi della BSE; alboregionale per le associazioniprotezionistiche degli animali;linee applicative per ladistribuzione di farmaciveterinari. Legge regionale n.60del 1993 “Tutela degli animalid’affezione e prevenzione delrandagismo”.

ANMVI Principi Marco, Carotti Corrado, Applicazione dei microchip Marche Giardinieri Stefano, Cervini Giovanni, riservata ai servizi veterinari delle

Domesi Anastasia, Giuliodori Alberto, ASL e preclusa agli ambulatori Trussardi Lorenzo privati. Carta dei diritti degli

animali.

ANMVI Carlisi Giancarlo, Tanturli Gualtiero, Legge regionale sulle struttureLiguria Cuneo Elio veterinarie. Disegno di legge sui

microchip. Disegno di legge suLrandagismo. Operazione disterilizzazione dei gatti randagi aspese del Comune.

ANMVI Puglia Spirito Sergio, Caporaletti Sergio, Rapporto con le università.

Dovolich Daniela, Angelillo Vito, Riordino regionale del sistema Apollonio Sergio, Frione Alessandro, sanitario.Tedesco Donato, Tortorella Giovanni

ANMVI Perri Marina, Marco Maggi, Ordinanza ai fini di igiene e Lombardia Roberto Tovini, Boccalari Francesco, sanità pubblica finalizzata alla

Millefanti Massimo, Tolasi Giacomo prevenzione delle morsicature dacani e per la promozione dellasalute dei cittadini, ai sensidell’art.32 della L.23.12.1978 n°833. Anagrafe canina:introduzione del sistemaidentificativo dei cani medianteutilizzo di microchip.

ANMVI Violini Amato, Bianchini Sandro, Consiglio direttivo RegionaleUmbria Vergara Mario, Colombo Filippo, costituito il 8/11/2002.

Cozza Marco, Sciarra Emanuela, Vescera Francesco

ANMVI Carluccio Roberto, Consiglio direttivoMolise Fazio Antonello, costituito il 6/10/2002.

Gagliardi Daniele

ANMVI Licitra Giuseppe, Antoci Francesco, Costituito Consorzio RegionaleSicilia Ilardo Stefano, Pellegrino Andrea per la sicurezza alimentare e per

la gestione dell’anagrafe.

ANMVI Gargiulo Marzio, “Norme in materia di caniLazio Boltrini Daniela, da presa, molossoidi e loro

Tetroccia Giovanni incroci” provvedimento al vagliodel Consiglio regionale.

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PROFESSIONE VETERINARIA 1 2 / 2 0 0 2 15ANMVI REGIONE

rinario Ausl) reali soluzioni miglio-rative. “I Servizi veterinari delleAusl della regione hanno scarica-to in banca dati nazionale i datiregistrati in quelle locali durante ilperiodo transitorio (luglio-ottobre2002) e vi registrano i dati dire t t a-mente, quindi, per quanto riguar-da l’operatività del sistema re g i o-nale -ha aggiunto l’assessore - ,tutti gli interessati (mediante car-ta di firma elettronica) possonoa c c e d e re all’anagrafe senza pre-v e d e re costi aggiuntivi per l’alle-v a t o re o per il responsabile delmacello. Attraverso incontri eg ruppi di lavoro si stanno tuttaviaseguendo con attenzione i pro-g ressi effettuati delle AziendeUsl, -ha concluso Bissoni-, n e l l ’ a-deguamento dei programmi digestione degli archivi locali alnuovo sistema”.

Cimiteri peranimali inEmilia

I l consiglio regionale dell’E-milia Romagna ha approva t o

all’unanimità la relazione di SilviaB a rtolini (Ds) sulla petizione po-p o l a re per l’istituzione di cimiteripubblici per gli animali d’aff e z i o-ne. La petizione sottolinea sia ip roblemi di tipo igienico sanitarioche si presentano attualmentenello smaltimento delle carc a s s eanimali, sia l’evoluzione dellasensibilità civile verso il valoredegli animali domestici. Bart o l i n iha evidenziato che la legislazionevigente sul tema è puntuale edettagliata e stabilisce i compor-tamenti da osserv a re per elimina-re le carcasse animali. Mancaperò una regolamentazione suicimiteri, tema che suscita semprem a g g i o re interesse. Per questo,ha detto Silvia Bartolini, “la peti-zione rappresenta uno stimoloutile all’elaborazione di una mi-g l i o re e più aggiornata legislazio-ne sul tema”. Rodolfo Ridolfi (Fi),nel dirsi d’accordo con la Bart o l i-ni, ritiene che la petizione auspi-chi, allineandosi ad altri Paesi eu-ropei, quella che è “un’iniziativadi civiltà”. Ora la parola è allaGiunta per l’attuazione praticadella relazione appro v a t a .

(Comunicato Stampa del Consiglio Regionale

dell’Emilia Romagna)

LIGURIASterilizzazionedi gattirandagi

D al 18 dicembre a Genovamaxi operazione di steriliz-

zazione dei gatti randagi a spesedel Comune.Al servizio di controllo del randa-gismo non potranno però accede-

re i proprietari di gatti domestici,che dovranno rivolgersi privata-mente a veterinari.È stato detto e scritto infinite volteche i genovesi sono zoofili comegli inglesi, o anche più. Amano inparticolare i cani e hanno, a tutti ilivelli sociali, una autentica idola-tria per i gatti. Il randagismo,però, soprattutto nella “popolazio-ne” felina è un fenomeno che su-scita non poche preoccupazioni,per via delle malattie che si pos-sono diffondere tra la popolazio-ne. Il Comune, insomma, ha do-vuto prendere provvedimenti conuna certa urgenza. I gatti randagisarebbero infatti oltre 200 mila,uno ogni tre abitanti: una dimen-sione preoccupante, anche seforse le cifre sono un po´ gonfiate.Inizierà perciò sin da oggi la maxioperazione di sterilizzazione deigatti randagi genovesi: telefonan -do a due uffici comunali si potràprendere appuntamento per farsterilizzare i gatti randagi a spesedel Comune, che ne curerà anchela successiva degenza. L´opera-zione sarà suddivisa in due fasi,nel corso delle quali sarannomessi nelle condizioni di non ri-prodursi una prima tranche di 600mici e una seconda di 800. L´ope-razione di sterilizzazione è stata il-lustrata ieri mattina a Palazzo Tur-si dall’assessore alle politiche am-bientali Luca Dallorto. Chiamandoil numero 010/5221666 (Uff i c i ogestione fauna urbana) o lo010/5572688 (Assessorato) si po-trà prendere appuntamento per lasterilizzazione dei gatti randagiche girano in città. L´operazione ècondotta in collaborazione conl’associazione zoofila “Zampate-sa” e servirà ad integrare l´opera-to della Asl, che riesce a compie-re solo 10 sterilizzazioni a settima-na. Sempre da oggi saranno in di-stribuzione i tesserini di riconosci-mento per le cosiddette “gattare”,alle quali sarà riconosciuto unasorta di “status”. L´operazione do-vrebbe costare circa 48 mila euro.

M A R C H EUna Carta dei diritti degli animaliper laprovincia di Macerata

L o scorso 10 dicembre laGiunta provinciale di Mace-

rata in occasione dell’anniversariodella Dichiarazione universale deidiritti dell’uomo, ha deciso diadottare una Carta dei diritti deglianimali.“La deliberazione - ha detto l’as-sessore provinciale Stefano Leo-perdi - muove dal rispetto per lavita, nelle diverse espressioni incui si manifesta sulla terra, mira atutelare gli animali e vuol favorireuna corretta convivenza fra uomo,

animali e ambiente”. La presa diposizione della Provincia prendele mosse dalla “Dichiarazione uni-versale dei diritti dell’animale”,pronunciata nella sede dell’Une-sco a Bruxelles nel 1978. La “Car-ta” si articola in dieci punti: 1. A nessun animale si devono

attribuire qualità immagina-rie, positive o negative, persoddisfare le nostre supersti-zioni o i nostri pregiudizi reli -giosi.

2. Nessun animale deve essereumiliato o degradato per no-stro svago.

3. Nessun animale deve esseretenuto in cattività se non èpossibile garantirgli condi-zioni ambientali e socialiadeguate.

4. Nessun animale deve esseretenuto per compagnia a me-no che possa adattarsi facil-mente allo stile di vita delsuo proprietario.

5. Nessuna specie animale de-ve essere condannata all’e-stinzione da forme di perse-cuzione diretta o dall’ulterio-re crescita della popolazioneumana.

6. Nessun animale deve esserecostretto a soffrire tormenti os t ress per perm e t t e rci diesercitare uno sport.

7. Nessun animale deve esseresottoposto a sofferenze fisi-che o psichiche per scopisperimentali non necessari.

8. Nessun animale da fattoriadeve essere allevato in am-bienti inadatti per fornirci ci-bo o altri prodotti.

9. Nessun animale deve essereoggetto di sfruttamento perricavarne il pelo, la pelle, l’a-

vorio o qualsiasi altra partedestinata alla produzione digeneri di lusso.

10. Nessun animale deve esserec o s t retto a svolgere lavoripesanti che gli impongano

sforzi eccessivi o sofferenze.

La Dichiarazione Universale deidiritti degli animali al sitoh t t p : / / w w w. m c l i n k . i t / a s s o c / l i d a / c arta.htm

ARCOSAN S.r.l.VETERINARY CHIRURGICAL ORGANIZATIONVia Bainsizza, 41 - 21042Caronno Pertusella - Varese Tel. 02/96459129 - Fax 02/96459711 www.arcosan.com - Email: [email protected]

Rino Esposito - Fulvio Mamone CapriaVOLO LIBEROLa lotta al bracconaggio in ItaliaPrezzo: Euro 17,50Alberto Perdisa Editore

Questo libro rappresenta il primo lavoroa p p rofondito sul fenomeno del bracco-naggio e del traffico illegale di fauna sel-vatica in Italia, nonché sulle connessioni

esistenti con la criminalità org a n i z z a t a .Il volume è arricchito dalla prefazione di ULTIMO, l’ufficiale deiCarabinieri che nel 1993 arrestò Totò Riina, e da oltre 80 im-magini, tra disegni e foto a colori di Daniele Pellegrini, foto-grafo di AIRONE. Gli argomenti trattati sono tanti, con spuntiche fanno riflettere: tra questi i mezzi utilizzati nella caccia difrodo, le fiere degli oséi, l’imbalsamazione di specie protette, ilgiro d’affari e gli interessi di mafia, camorra e ‘ndrangheta, perpoi passare alla descrizione di ciò che accade nei cosiddetti“hot spots”, e cioè il massacro dei falchi pecchiaioli e delle ci-cogne sullo Stretto di Messina, la mattanza degli uccelli ac-quatici sulle vasche gestite dalla camorra nelle province diNapoli e Caserta, la cattura dei pettirossi con gli architetti nel-le valli bresciane, l’uccellagione nelle regioni settentrionali e ilbracconaggio nel Delta del Po, fino ai traffici illegali di faunaprotetta con l’Est europeo. Un libro completo, scritto con unlinguaggio giornalistico, accessibile a tutti e che potrà contri-buire in modo decisivo al raggiungimento di alcuni importantiobiettivi. Gli autori, sono riusciti a coniugare gli aspetti tecnico-giuridici con le storie coinvolgenti ed appassionanti di “vitavissuta” raccontate dai protagonisti in prima persona. Il volu-me è raccomandato dalla LIPU a cui gli autori hanno devolutoparte dei loro compensi per finanziare campagne antibracco-naggio e di educazione ambientale.

RECENSIONI

Page 14: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 12

PROFESSIONE VETERINARIA 1 2 / 2 0 0 216OSSER VA TORIO FARMACO

UE: dal 2006antibiotici vietati

T otale divieto entro tre annidi utilizzare antibiotici nei

mangimi per animali. Il Consigliodell’Agricoltura europeo rispondecon questo provvedimento all’al-larme del Comitato Scientifico Eu-ropeo per l’aumento di rischi per iconsumatori come conseguenzaalla loro resistenza agli antibiotici.Il Consiglio ha deciso a metà di-cembre che 24 principi attivi (fracui monensin sodico, salinomici-na sodica, avilamicin e flavofosfo-lipol non previsti nel precedenteelenco) non potranno essere uti-lizzati negli allevamenti europei.La carne proveniente da Paesiterzi sarà sottoposta a controlli. I Ministri dell’Agricoltura dei PaesiUE hanno anche varato alcunemisure contro l’utilizzo di ormoni,in part i c o l a re dell’estradiolo 17beta del quale sarà limitato anchel’utilizzo terapeutico. In previsionei Ministri hanno anche pensato adun nuovo sistema di controllo de-gli alimenti: verranno tutti accom-pagnati da una sorta di carta d’i-dentità che permetterà di risalirealle aziende che hanno contribui-to all’allevamento e alla produzio-ne degli alimenti. La messa albando degli antibiotici entrerà invigore dal 1 gennaio del 2006. Pri-ma di questa decisione il divietodi utilizzo degli antibiotici ai fini diingrasso non era totale. Negli ulti -mi anni l’Ue ha avviato 17 studisull’uso di sostanze ormonali e i ri-sultati non sono ancora tutti di-sponibili. Secondo alcuni esperti ilp rovvedimento, basandosi suprove scientifiche e sul principiodi precauzione, potrebbe essereuna buona base per rilanciare lap rocedura all’Org a n i z z a z i o n emondiale per il commercio (Wto)e mettere fine alle sanzioni Usache colpiscono la maggioranzadei paesi europei, in particolarel’Italia. Il conflitto è nato dalla de-cisione dell’Europa - contestatainvece da Usa e Canada - di vie-tare la carne bovina provenienteda animali a cui sono state som-ministrate sotanze ormonali: ne èscaturita una guerra ad oltranza,e la decisione di Washington diapplicare pesanti sanzioni sulleesportazioni europee. Il conto peri Quindici è particolarmente sala-to: circa 120 milioni di euro di su-

p e rdazi sulle loro esport a z i o n iverso il mercato americano. Lesanzioni sono avallate dall’Orga-nizzazione per il commercio mon-diale, che fino ad oggi ha consi-derato il divieto dell’Ue come unostacolo all’export. Con il varo de-finitivo del provvedimento spet-terà all’Ue decidere se esistono lecondizioni per rilanciare la proce-dura alla Wto, nel tentativo di met-tere fine alle sanzioni. (ANSA).

Prorogato al2005 il codice abarre suim e d i c i n a l iv e t e r i n a r i

L a Legge 27 dicembre 2002,n . 284 Conv e rsione in

legge, con modificazioni, del de-creto-legge 25 ottobre 2002, n.236, recante disposizioni urgentiin materia di termini legislativi inscadenza (GU n. 303 del 28-12-2002) proroga all’art. 13-undeciesil termine per l’applicazione di uncodice a barre relativo alla distri-buzione dei medicinali veterinari:“Il termine per l’applicazione di uncodice a barre relativo alla distri-buzione dei medicinali veterinaridi cui all’articolo 8, comma 1, delregolamento di cui al decreto delMinistro della Sanità 16 maggio2001, n. 306, è prorogato al 1 set-tembre 2005”. Il Decreto 306 pre-vede che ai sensi del Dlgs 119 “ilproduttore del medicinale veteri-nario immesso in commerc i oprovvede, entro diciotto mesi, adapplicare sulle singole confezioniun codice a barre dal quale sia ri-levabile, attraverso lettore ottico,anche il numero di lotto” (art. 8). Ilcodice a barre consente la trac-ciabilità dei medicinali veterinari.Le aziende farmaceutiche stannoprovvedendo ad informatizzare leconfezioni dei farmaci tramite il si-stema del codice a barre. “AISA prende nota con soddisfa-zione dell’avvenuta pubblicazio-ne, in Gazzetta Ufficiale, del rinvioal 1 settembre 2005 dell’obbligodi apposizione di un codice a bar-re sulle confezioni dei farmaci ve-terinari” - dichiara il presidente diAISA, Giuseppe Pradella - “Taleprovvedimento ci pare estrema-mente sensato, in quanto recepi-sce le recenti indicazioni della

Commissione dell’Unione Euro-pea per un codice a barre comu-nitario, da applicarsi a tutti i medi-cinali veterinari. La UE - proseguePradella - sta infatti studiando unasoluzione comunitaria, valida pertutti i Paesi dell’Unione. Un codiceobbligatorio solo per l’Italia avreb-be comportato, tra le altre cose,grandi difficoltà per le Aziendeitaliane o comunque operanti inItalia: la produzione, infatti, è oggispesso dislocata solamente in al-cuni Paesi”. Per il presidente diAISA “differenziare il packagingavrebbe comportato un aggraviodei costi solamente per le Azien-de operanti in Italia e, in ultimaanalisi, una distorsione della con-correnza. Siamo invece convinti -conclude Pradella- che la soluzio-ne comunitaria rispetterà il dirittodel consumatore di ottenere tuttele informazioni desiderate riguar-do al farmaco veterinario senzadanneggiare gli operatori del Set-tore”.

G l u c a n t i m eprima delprevisto

I l mercato italiano avrà il suoGlucantime a fe b b r a i o . C o n -

f e rmato il prezzo: 8 euro a confe-zione. “La situazione non è com-pletamente risolta ma, dalle pro s-sime settimane, il Glucantimesarà certamente reperibile perVeterinari e pazienti”- Così MerialItalia aggiorna il settore sulla gra-duale normalizzazione della di-stribuzione dell’atteso farm a c o .“La situazione è migliore dellep revisioni - proseguono dalla ca-sa farmaceutica - le confezionip rodotte specificatamente per l’I-talia arriveranno nella prima setti-mana di febbraio. Regime pienoinvece, con ripristino di tutto lostock distributivo e re p e r i b i l i t àp resso tutti gli Ambulatori e leF a rmacie Italiane entro la fine difebbraio”. Dal 2 gennaio 2003sono sul mercato italiano le pri-me migliaia di confezioni di Glu-cantime, un piccolo anticipo dif o rnitura che, recuperato dallaSpagna e ri-etichettato estern a-mente, è stato canalizzato versoalcuni distributori del Centro -Sud. Da mercoledì 15 gennaioMerial renderà disponibili altreconfezioni, sempre ad invio mira-to, per il trattamento di casi ur-genti.

Riclassificati glia n t i p a r a s s i t a r ie s t e r n i

G li antiparassitari esterninon sono più classificati

come “presidi medico-chirurgici”,bensì come “farmaci” a tutti gli ef-fetti. Al riguardo è stata pubblica-ta sulla Gazzetta Ufficiale del4/12/2002 un’integrazione al DM22/06/2001, firmato dal DIRETTO-RE GENERALE della Sanità Pub-blica Veterinaria degli Alimenti edella Nutrizione:

1. È autorizzata la fabbricazione el’immissione in commercio deimedicinali veterinari ad azioneantiparassitaria e disinfestanteper uso esterno elencati nell’alle-gato 1 al presente decreto allecondizioni ivi riportate. 2. Entro sei mesi dalla data di no-tifica dei nuovi stampati illustrativiapprovati dal Ministero della salu-te, le confezioni dei lotti dei pro-dotti di cui al comma 1 immesse

sul mercato devono essereconformi a tali stampati. 3. Le confezioni dei lotti dei pro-dotti già presenti sul mercato pos-sono rimanere in commercio finoalla data di scadenza. 4. Le confezioni dei lotti di cui alcomma 2 dovranno riportare la di-citura “La vendita non è riservataesclusivamente alle farmacie enon è sottoposta all’obbligo di ri-cetta medico-veterinaria”. ■

Protesi brevettata e sperimentazione

Uno studente, a cui mancano pochi esami alla laurea, ha brevettatopresso il registro brevetti, una protesi da utilizzare nelle fratture delle os-sa lunghe nell’ambito di una struttura veterinaria. Ora, a prescinderedalla credibilità nella riuscita dell’impianto, quello che noi vorremmo sa-pere è se per impiantare una qualsiasi protesi, anche se brevettata, ènecessaria una sperimentazione legalmente riconosciuta e quindi coni controlli legali del caso, oppure se chiunque può inserire qualsiasi co-sa negli arti degli animali senza che nulla ne abbia dimostrata l’effica-cia o quantomeno la non dannosità a lungo termine.

La nostra legislazione non richiede una certificazione degli impianti chepossono essere inseriti negli animali. All’inizio dell’anno avevamo ri-chiesto come Fnovi al Ministero di provvedere con una legislazione adhoc per i “veterinary devices”, come vengono definiti in ambito europeoed internazionale, tutti i materiali che vengono usati sugli animali (sirin-ghe, aghi, cateteri, protesi, chiodi, placche, viti, ecc.) e che prima rien-travano nei “presidi medico-chirurgici” la cui legislazione era stata poiannullata. Oggi in quest’ambito esiste un vuoto, non solo nella normati -va italiana, ma anche in quella europea; sono stati regolamentati i “me-dical devices” per l’uomo, ma non quelli veterinari. Pertanto, allo statoattuale, vale la regola della responsabilizzazione individuale, in scienzae coscienza, di ciascun medico veterinario, che deve rispondere delsuo operato in caso di insuccesso terapeutico o chirurgico. Nel casospecifico, se il collega, che usa i suoi mezzi di sintesi sperimentali ne-gli interventi che esegue, ottiene delle buone guarigioni, nessuno avrànulla da ridire, ma se ottiene degli insuccessi potrebbe essere chiama-to a rispondere di imperizia e negligenza per aver utilizzato degli im-pianti sperimentali senza una adeguata dimostrazione della loro effica-cia e tollerabilità e senza aver compiutamente informato il cliente dellanatura sperimentale di tali impianti. Nel caso invece il collega ottenes-se un consenso informato da parte del proprietario sull’impiego di que-sti impianti sperimentali, nessuno potrebbe rivalersi su di lui anche incaso di insuccesso.

Aldo Vezzoni

Informatori: audizioni FNOVI e AISA

N ell’ambito dell’iter legislativo del ddl che istituisce l’albo deglii n formatori scientifici del farmaco, la Commissione Affari Sociali

della Camera sentirà la FNOVI e l’AISA. Per iniziativa dell’OnorevoleGianni Mancuso, la Commissione Affari Sociali della Camera dei Depu-tati ha stabilito di ampliare le consultazioni sul disegno di legge Nuovaregolamentazione delle attività di informazione scientifica farmaceuticae istituzione dell’albo degli informatori scientifici del farmaco. Nell’elen-co delle associazioni che verranno sentite figurano la Federazione Na-zionale degli Ordini Veterinari e l’Associazione Industrie Salute Animale(AISA). Il provvedimento ha già avuto l’approvazione del Senato in se-de legislativa. Nell’ambito delle audizioni informali disposte dalla Com-missione sono stati già sentiti i rappresentanti dell’Associazione italianainformatori scientifici del farmaco (AIIFS), di Farmindustria, e dell’Asso-ciazione nazionale industrie farmaci generici (Assogenerici).

Bioetica e BiotecnologieQuestioni morali nell’era biotech

Roberto Marchesini

Non vi è dubbio che la rivoluzione biotecnologiadell’ultimo quarto del Novecento abbia modificatoin modo profondo il rapporto dell’uomo con il regnodel vivente e di conseguenza con il proprio corpo.Se con la tecnica del DNA ricombinante è possibi-le superare gli steccati filogenetici trasferendo co-

strutti genici da una specie all’altra, con l’ingegneria proteica è addirit-tura percorribile la strada della costruzione ex novo di geni artificiali daimpiantare nello zigote, modificandone la morfologia e la performati-vità. Secondo alcuni studiosi del prossimo futuro sarà possibile co-struire in modo artificiale cellule complete e, ovviamente, organismiprogettati interamente dall’uomo o dalle macchine. Il mondo vivente sista cioè trasformando in una vera e propria biofabbrica aperta a tuttele possibili iperboli progettuali. Dalla fine degli anni Novanta l’avventodella pecora Dolly ha altresì modificato il concetto di indivisibilità dell’i-dentità genetica. Attraverso i processi di clonazione oggi si può parti-re da una cellula adulta per realizzare un nuovo embrione che presen-ta lo stesso patrimonio genetico del donatore, oppure dar vita a cellu-le staminali progenitrici di tessuti omologhi rispetto al donatore da uti-lizzare per impianti. Queste potenzialità operative da una parte apronoil campo a mirabolanti applicazioni, dall’altra sono accompagnate dainquietudini e cogenti quesiti di ordine bioetico. Questo libro intendeaffrontare sotto diversi profili il rapporto tra la bioetica e sviluppo bio-tecnologico alla luce delle normative in essere, analizzando altresì iproblemi della corretta comunicazione e il rapporto di sinergia chesempre più deve esserci tra scienza e riflessione etica.

RECENSIONI

Page 15: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 12

I n sede di preparazione delSeminario Nazionale, patro-cinato dall’ANMVI, in colla-

borazione con la FNOVI, la FSA eP rofessione Veterinaria, tenutosipresso la sede dell’ANMVI a Pa-lazzo Trecchi il 30 novembre2002, avente ad oggetto l’“Ap-profondimento degli aspetti le-gali e deontologici della com-pravendita del cane”, sono statisottoposti alla mia attenzione al-cuni casi relativi alla vendita di ca-ni, da cui emerge la rilevanza cheriveste la figura professionale delveterinario chiamato a fornire unparere sulla “qualità” del bene/animale compravenduto.Tale parere, che può riguardarevuoi la conformità del cane allecaratteristiche di razza o, più ge-nericamente, il suo stato di salute,ha una ovvia ricaduta anche sugliaspetti legali del contratto di com-pravendita, soprattutto in meritoall’accertamento dei vizi redibitorida cui l’acquirente del cane(cliente del veterinario) può far di-scendere il suo diritto ad agire neic o n f ronti del venditore ex art .1496 c.c.L’intervento del veterinario in simi-li situazioni deve, pertanto, essereun intervento che gli consenta dipoter effettuare un accertamentosecondo parametri scientifica-mente predisposti nei protocolliveterinari.Tale comportamento è necessarioed ineludibile soprattutto allor-quando il veterinario venga con-sultato da un cliente prima chel’acquisto del cane si perfezionigiuridicamente, e proprio al fine diottenere dal professionista la cer-tezza di un “buon acquisto”.In una tale evenienza la responsa-bilità del veterinario nei confrontidel cliente/acquirente è tale daobbligare il professionista ad ef-fettuare gli accertamenti che il ca-so richiede, nessuno escluso, e ac e rt i f i c a re, con precisione, ciòche può essere certificato e adesplicitare ciò che, stante, peresempio, l’età dell’animale nonpuò essere sicuramente accerta-to e certificato.Tali consigli, profusi durante il se-minario sopra richiamato con lacompetenza di due veterinari qua-li il dottor Aldo Vezzoni e la dotto-ressa Maria Del Carmen LopezM o reno, mi trovano del tutto con-senziente proprio in merito al valo-re probatorio che simili cert i f i c a z i o-ni possono avere nei giudizi dire t t iad accert a re la responsabilità delv e n d i t o re / a l l e v a t o re per vizi re d i b i-tori nella vendita di animali.È dunque il caso di sottolinearenuovamente che il veterinario innessuna occasione, ma soprattut-to in occasione di un parere medi-co ante acquisto del cane, deve

limitarsi ad una visita sommariadell’animale e certificarne generi-camente il buono stato di salute.Il veterinario, inoltre, bene fa asottrarsi dal fornire un simile giu-dizio qualora, colui che gli sotto-pone l’animale da visitare, non ac-consenta all’esecuzione poi di tut-ti gli esami necessari, magari per-ché onerosi.Altro problema che il veterinariopuò trovarsi ad affrontare in sededi visita ante acquisto è quelloche riguarda il soggetto legittima-to a far sottoporre a visita veteri-naria il cane.Per evitare contestazioni il veteri-nario dovrà richiedere al cliente,non ancora proprietario del cane,il consenso scritto alla visita daparte del venditore.Qualora, poi, in sede di visita an-te acquisto il veterinario si trovas-se di fronte un animale gravemen-te malato dovrà sempre otteneredal proprietario venditore il con-senso alle cure e, in assenza di unconsenso non sottoporre mai l’a-nimale ad intervento chirurgico.Nei casi, invece, in cui il clienteconsulti il veterinario post acqui-sto, perché il cane si è ammalato,la prestazione richiesta riguardasia l’attività di cura, sia la consu-lenza diretta ad accertare se talemalattia fosse o meno presente almomento dell’acquisto.Il cliente richiede al veterinario untale accertamento al fine di venireo meno rassicurato circa la possi-bilità di agire nei confronti delvenditore per restituirgli l’animalee ripeterne il prezzo, o per richie-dere la riduzione del prezzo edesigere, in ogni caso, il risarci-mento dei danni.In questa ipotesi il veterinario sitrova quasi sempre a doversi mi-surare con la valutazione di altricolleghi e, pertanto, il suo parereè, in realtà, ancora più rilevante inquanto è solo sulla validità delsuo giudizio che potrà fondarsi ilsuccesso delle richieste del clien-te acquirente e/o del cliente ven-ditore, in presenza di controversiagiuridica circa la sussistenza omeno di vizi redibitori.Le difficoltà che si trova ad affron-tare il veterinario nel rispondere alsuddetto quesito devono però es-sere affrontate nella consapevo-lezza che il veterinario curantenon è chiamato ad assumere intoto la veste di medico legale e/odifensore civico dei diritti del pro-prio cliente.Il veterinario curante, infatti, develimitarsi a dare risposte precisesotto il profilo della diagnosi dellamalattia e curare in scienza e co-scienza l’animale, fornendo alcliente parere/certificato scritto diquanto accertato.La trattativa con il venditore deve

essere condotta dal proprietariodel cane il quale, in possesso del-la certificazione del proprio veteri-nario di fiducia, dovrà rivolgersiad un avvocato o, comunque, in-viare una lettera raccomandata alvenditore entro otto giorni dallascoperta della malattia per poipoter agire in giudizio entro un an-no dall’acquisto del cane.È bene che il veterinario di fiduciadel proprietario/acquirente del ca-ne non interloquisca con il vendi-tore/allevatore, ma solo con il col -lega che questi soggetti abbianoconsultato.Consiglio che qualora il veterina-rio curante fosse contattato per-sonalmente dal venditore/alleva-tore si rifiuti di discutere della sa-lute dell’animale con soggetti di-versi da un proprio collega.Ritengo molto importante che ilveterinario si adegui ad un talecomportamento così da evitargliproblemi anche nel rapporto conil proprio cliente che deve sempreconsiderare il veterinario di fidu-cia responsabile solo di quanto èdi sua competenza. Oltre a ciò, ilveterinario curante dovrà collabo-rare con il collega di fiducia del-l ’ a l t ro soggetto coinvolto nellacontroversia mediante la conte-stualità dello scambio di refertiradiologici, di informazioni sulleterapie eseguite e di ogni altrainformazione utile.È, infatti, importante che il veteri-nario rispetti, e risponda, solo perquanto attiene alla sua specificaprofessionalità.Richiamati all’attenzione tali prin-cipi, che sono stati trattati nel sud-detto seminario da tutti i relatori,intendo sottoporre ai lettori dellaRivista alcune riflessioni, da mesvolte in tale sede, in merito aquali malattie possono essereconsiderate vizi dell’animale al fi-ne del promuovimento di azioneredibitoria nei confronti del vendi -tore.Se, infatti, compito del veterinariocurante, è quello di cert i f i c a re lostato di salute del cane e/o accer-t a rne le patologie che si possononel futuro manifestare (mi riferiscoalle malattie/tare ereditarie) compi-to dell’avvocato è quello di indica-re se tali patologie possano o me-no venire considerate vizi re d i b i t o-ri o, comunque, essere considera-te motivo su cui fondare un’azioneper inadempimento per mancanzadi qualità nel bene/animale ogget-to della compravendita.A tal proposito, nel rilevare chepresso ogni Camera di Commer-cio dovrebbe essere depositata laRaccolta degli Usi e che all’inter-no di tale Raccolta si dovrebberotrovare anche gli usi relativi allavendita di animali (e del cane) acui rinvia l’art. 1496 c.c., segnalo

che in detti usi non sono indicatetutte le patologie di cui può esse-re affetto un cane da poco acqui-stato. Una elencazione di dettemalattie, se incompleta e non ag-giornata in rapporto alla ricercamedico/veterinaria, non è, dun-que, di ausilio nella soluzione delproblema che qui interessa.Il richiamo agli Usi nella compra-vendita del cane, anche allor-quando (ed è raro) essi compaia-no nella Raccolta sopra richiama-ta, non costituisce, pertanto, chia-ro e certo strumento per la risolu-zione delle controversie che in-sorgono in sede di compravendi-ta dell’animale che, poco dopol’acquisto, si ammali.Va inoltre, segnalato, che il vizioredibitorio deve essere pre e s i-stente all’acquisto, occulto e co-munque grave.La valutazione circa la mancanzadi gravità della malattia di cui uncane è affetto e, molto spesso,motivo su cui il venditore/allevato-re fonda il rigetto delle pretese ri-sarcitorie dell’acquirente.In simili situazioni (e non solo in si-mili situazioni) l’ostacolo per l’ac-quirente di esperire con successoun’azione di risarcimento del dan-no, costituito dall’assenza dellagravità della malattia al fine dellasua configurazione quale vizio re-dibitorio può essere superato invirtù di quanto disposto dall’art.1497 c.c.I vizi redibitori non sono, infatti, leuniche fattispecie su cui l’acqui-rente possa fondare una pretesadi risarcimento del danno per ina-dempimento del venditore nellacompravendita del cane.L’art. 1497 c.c., applicabile perdottrina e giurisprudenza costan-te, anche alla vendita di animali,dispone, infatti, che “Quando lacosa venduta non ha le qualitàpromesse ovvero quelle essen-ziali per l’uso a cui è destinata,il compratore ha diritto di otte-nere la risoluzione del contrattosecondo le disposizioni gene-rali sulla risoluzione per ina-dempimento (1453 ss), purchéil difetto di qualità ecceda i limi-ti di tolleranza stabiliti dagli usi.[II]Tuttavia il diritto di ottenerela risoluzione è soggetto alladecadenza e alla prescrizionestabilite dall’art . 1495 [172trans.]”.L’aspettativa primaria di colui/co-

lei che acquistano un cane vuoiper adibirlo solo a propria compa-gnia o, anche, per altri usi leciti, ècertamente quella di acquistareun animale sano. Tra le qualità es-senziali che il cane deve, pertan-to, avere, non può non assumererilevanza la sua buona salute.Se, infatti, è pur vero che per il no-stro ordinamento l’animale è una

res è altrettanto vero che tale resè un vivente. La disciplina giuri-dica applicabile alla compraven-dita del cane non può, pertanto,che essere interpretata proprio invirtù di tale caratteristica, la vi-venza appunto.Tra le qualità essenziali di un vi-vente non può non annoverarsi ilbene della salute quale carattereineliminabile per il “funzionamen-to” di una tale res.L’art. 1497 c.c., riferendosi allacompravendita di ogni bene mo-bile e/o immobile, circ o s c r i v el’ambito della sua applicazione aquei difetti di qualità che eccedo-no i limiti di tolleranza stabiliti da-gli usi.Nell’ipotesi qui esaminata tale li-mite dovrà essere interpretato co-me un non limite, dal momentoche la buona salute di un animaleè una qualità intrinseca all’esi-stenza/essenza propria dell’ani-male: la mancanza di buona salu-te nell’animale compravendutonon dovrà mai essere tollerata. Ilgrado più o meno grave della ma-lattia dovrà essere valutato, in se -de di risarcimento del danno, soloin merito al quantum debeatur enon potrà mai essere motivo diesclusione dell’an debeatur.L’ i n t e r p retazione in tal sensod e l l ’ a rt. 1497 c.c. alla compra-vendita del cane attende il con-tributo di tutti, veterinari medicolegali e giuristi, e necessita, so-prattutto, per essere accolta neiTribunali, di cause anche pilotap romosse da coloro che, pro-prietari, venditori/allevatori dicani, ne intendano tutelare eff e t-tivamente il benessere . ■

PROFESSIONE VETERINARIA 1 2 / 2 0 0 2 17RUBRICA LEGALE

G

Il bene della salute come qualitàessenziale del cane c o m p r a v e n d u t oSpunti per una riflessione

d i Maria Teresa Semeraro

Avvocato, Bologna

Se non timbranoè truffa

S e il dipendente dimenticatroppo spesso di timbrare

il cartellino quando è in pausapranzo può essere denunciatoper truffa aggravata. Due dipen-denti dell'Asl 13 di Osimo sonostati così condannati perché laCassazione non ha creduto allaloro distrazione.Durante un controllo dei Nasdue dipendenti sono stati sor-presi in sala mensa senza averprima timbrato il cartellino. Lagiustificazione da loro riportata,semplice distrazione, non è sta-ta accolta dalla Cassazione cheli ha condannati per truffa ag-gravata. La motivazione dellasentenza deriva dal fatto che lamancata segnalazione sul car-tellino della pausa pranzo pro-vocava un danno all'Ospedaleche non detraendo il periodo dii n t e rvallo lo pagava comestraordinario.

Page 16: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 12

Ci occuperemo in questo articolodella normativa fiscale vigente re-lativa agli autoveicoli utilizzati daiprofessionisti.

I VALa detrazione dell’IVA sull’acqui-sto, sulla gestione e sull’impiegodegli autoveicoli è trattata dall’art.19 - bis 1 del D.P.R. 26.10.1972 n.633.Il predetto articolo stabilisce:■ comma 1, lettera a): è esclu-sa per gli esercenti ar ti e profes-sionila detrazione dell’IVA relativaall’acquisto ed alle spese di im-piego, custodia, manutenzione eriparazione di autoveicoli per iltrasporto promiscuo di persone edi cose carrozzati a pianale o acassone con cabina profonda o afurgone anche finestrato;■ comma 1,lettera b): è esclu-sa per gli esercenti ar ti e profes-sionila detrazione dell’IVA relativaall’acquisto ed alle spese di im-piego, custodia, manutenzione eriparazione di motocicli per usoprivato con motore di cilindratasuperiore a 350 centimetri cubici;■ comma 1,lettera c): la detra-zione dell’IVA relativa all’acquistoed alle spese di impiego, custo-dia, manutenzione e riparazionedi autovetture, autoveicoli indicatinell’articolo 54 lettere a) e c) delD. Lgs. 30.4.1992 n. 285 1, moto-cicli e ciclomotori diff e renti daquelli indicati nei due punti prece-denti è ammessa al 100% sola-mente per gli agenti e rappresen-tanti di commercio, per gli auto-mezzi adibiti ad uso pubblico oper quelli che formano oggettodell’attività dell’impresa.Per tutti gli altri soggetti ivi com-presi i professionisti, a partire dal1° gennaio 2001 e fino al31.12.2002 (salvo proroghe) èstata concessa dall’articolo 30,comma 4, Legge 23.12.2000 n.388 la detraibilità del 10% dell’IVAindicata in fattura, limitatamenteperò all’acquisto, all’importazioneed all’acquisizione mediante con -tratti di locazione finanziaria, no-leggio e simili.Rimane quindi interamente inde-traibile l’IVA sulle prestazioni di

servizi relative alle spese di impie-go, custodia, manutenzione e ri-parazione ed acquisto di carbu-ranti.

Au t oveicoli per uso specialeIl Ministero delle Finanze con ri-soluzione 12 novembre 2001, n.179/E ha chiarito che: gli “auto-veicoli per uso speciale” sonomenzionati dall’articolo 54 delnuovo codice della strada, ap-p rovato con D.Lgs 30.04.92, n.285, che li disciplina alla letterag) come “veicoli caratterizzatid a l l ’ e s s e re muniti perm a n e n t e-mente di speciali attre z z a t u re edestinati prevalentemente al tra-s p o rto proprio. Su tali veicoli èconsentito il trasporto del perso-nale e dei materiali connessi conil ciclo operativo, delle attre z z a-t u re e di persone e cose connes-se alla destinazione d’uso dellea t t re z z a t u re stesse”.L’articolo 203, comma 2, del Re-golamento di esecuzione del nuo-vo C.d.S., così come integratod a l l ’ a rticolo 120 del D.P. R .160.09.96, n. 610, elenca, in rela-zione alle speciali attrezzature dicui sono muniti, i diversi tipi di au-toveicoli da immatricolare comeautoveicoli per uso speciale e, fraquesti, alla lettera ee), indica gli“autoveicoli per uso ufficio”.Riguardo al diritto alla detrazionedell’Iva assolta in relazione all’ac-quisto e all’utilizzo dei suddettiveicoli, il Ministero ha precisatoche essi non rientrano nella di-sposizione limitativa di cui al cita-to articolo 19 bis 1 del D.P.R.633/72 e pertanto per tali veicolitrovano applicazione le regole or -dinarie di detrazione dell’imposta.Nel caso esaminato dal Ministero,pertanto, il diritto alla detrazione

dell’Iva assolta sull’acquisto e ilsuccessivo utilizzo del veicolo inquestione, inquadrato come “au-toveicolo per uso speciale” (ed inp a rt i c o l a re come “uso uff i c i o ” ) ,compete nella misura in cui il be-ne, acquistato nell’esercizio del-l’impresa (ma valevole anche peri professionisti), viene impiegatoper realizzare operazioni soggettead imposta o a queste assimilateai fini della detrazione, ai sensidell’art. 19 D.P.R. 633/72.Il Ministero prosegue nelle sueprecisazioni chiarendo che è ne-cessaria una stretta correlazionefra l’acquisto del bene effettuatodal soggetto passivo e il suo im-piego nel processo produttivo perrealizzare a valle operazioni impo-nibili.La sussistenza delle condizioniche permettono al contribuente ladetraibilità totale dell’Iva resta in-fatti subordinata ad una verificadell’effettiva utilizzazione del vei-colo nell’ambito del ciclo produtti-vo dell’impresa (o dell’attività pro-fessionale).In tale contesto occorre che il vei-colo sia utilizzato conformementealla destinazione risultante dall’o-mologazione come “autoveicoloper uso ufficio” e, quindi, nellac o n c reta realtà produttiva, persoddisfare esigenze aziendali diavere uffici amministrativi mobili,come tali suscettibili di esserespostati, per esempio, in occasio-ne di mostre, fiere o manifestazio-ni commerciali promozionali in ge-nere.Nel caso in cui il veicolo è utiliz-zato per soddisfare esigenze di-verse da quella sopraindicata,per esempio, per spostare beni opersone, come semplice mezzodi trasporto, seppure nell’ambitodella attività produttiva dell’impre-sa (o dell’attività professionale), ilMinistero ritiene che il veicolo èutilizzato per un uso diverso ri-spetto all’uso ufficio per il quale èstato omologato e, pertanto, nonsi potrà procedere alla detrazionedell’Iva.Pertanto, a condizione che il vei-colo medesimo sia effettivamenteimpiegato, come ufficio mobile,nell’ambito del ciclo produttivo (odell’attività professionale), saràconsentito detrar re totalmente l’I-va assolta all’atto dell’acquisto, esuccessivamente quella re l a t i v aal suo utilizzo (spese di manuten-zione, riparazione, acquisti di car-buranti, lubrificanti, etc.).Recentemente il Ministero è inter-venuto sul problema con la Riso-luzione 23 luglio 2002, n. 244, ne-gando, ad un Notaio che aveva ri-volto un quesito sulla possibilità didetrazione dell’IVA relativa all’ac-quisto di un autoveicolo immatri-colato come “autocarro”, il dirittoalla detrazione ritenendo, in lineagenerale, che non sia possibile ri-scontrare un nesso di diretta stru-mentalità tra l’utilizzo di un auto-carro e lo svolgimento di un’atti-

vità professionale, quale quellanotarile, che si caratterizza logi-camente per il fatto di fondarsisull’applicazione di energie intel-lettuali da parte del prestatore delservizio e che viene normalmenteesplicata in ambienti organizzatiin ufficio.In conclusione, a parere del sot -toscritto, in linea teorica potrebbeessere ammissibile la detrazionetotale dell’IVA sull’acquisto di unautoveicolo immatricolato ad “usoufficio” e quindi anche dell’IVA as-solta su tutte le spese di manu-tenzione, riparazione, acquisti dicarburanti, lubrificanti, etc., nelcaso in cui il veicolo venga effetti-vamente allestito quale “ambula-torio viaggiante” e venga esclusi-vamente utilizzato per tale scopo.Si fa presente comunque che ladetrazione totale dell’IVA potreb-be dar adito a contestazioni daparte dell’Ufficio in sede di verifi-che a cui sarebbe necessario op-porsi instaurando un contenziosopresso le competenti Commissio-ni tributarie.

Imposte diretteLa disciplina che regola la dedu-zione delle spese sostenute perl’acquisto e l’impiego di autovei-coli è contenuta nell’articolo 121bis del D.P.R. 22 dicembre 1986,n. 917 (TUIR).Il predetto articolo pone alcune li -mitazioni alla deduzione nei ri-

guardi di taluni mezzi di trasportoa motore individuati dalla normastessa. In particolare, con riferimento agliautoveicoli, la norma in commen-to individua dei limiti di deducibi-lità delle spese e degli altri com-ponenti negativi, solo per le auto -vetture e gli autocaravan, di cuialle lettere a) ed m) dell’articolo54 del d.lgs. 30 aprile 1992, n.285 (nuovo Codice della Strada). Per gli altri autoveicoli, none s p ressamente individuati dallanorma, è, invece, consentita l’inte-grale deducibilità nella determi-nazione del reddito sempre cherisulti soddisfatto il principio ge-nerale dell’inere n z a, che, perquanto riguarda i professionisti, èricavabile dallo stesso art. 121bis, comma 1, TUIR, il quale ri-chiede che “i beni di cui si trattasiano impiegati nell’esercizio del-l’arte o della professione”. Deve, pertanto, sussistere un rap-porto di diretta inerenza tra l’utiliz-zo del veicolo e l’esercizio dell’at-tività professionale (cfr. Circolaren. 48 del 10 febbraio 1998). In conclusione, come già dettoper l’IVA, il punto focale del pro-blema è quello di poter dimostra-re la stretta e diretta inerenza traattività professionale e l’utilizzodel veicolo.Tali caratteristiche potre b b e roe s s e re riscontrate in un autovei-colo immatricolato uso uff i c i oed effettivamente adibito allos c o p o . ■

PROFESSIONE VETERINARIA 1 2 / 2 0 0 218RUBRICA FISCALE

Trattamento fiscale degli automezzi d i Giovanni Stassi

Dottore Commercialista, Torino

1Lettera a) - autovetture: veicoli destinati altrasporti di persone, aventi al massimo no-ve posti, compreso quello del conducente;Lettera c) - Autoveicoli per trasporto pro-miscuo: veicoli aventi una massa comples-siva a pieno carico non superiore a 3,5 t. o4,5 t. se a trazione elettrica o a batteria,destinati al trasporto di persone e di cosee capaci di contenere al massimo 9 posticompreso quello del conducenteSi segnala che nel recepire la Direttiva Co-munitaria n. 98/14/CE il Ministro dei Tra-sporti con Decreto 4.8.1998 ha determina-to l’individuazione di due sole categorie diautoveicoli anche in Italia; la nuova classi-ficazione ora prevede la distinzione tra vei-coli per trasporto di persone (categoria M)e veicoli per trasporto di cose (categoriaN).Pertanto a partire dal 1° ottobre 1998 nes-sun autoveicolo potrà essere più immatri-colato come “autoveicolo per trasport opromiscuo”.

Invito al contradditorio e determinazionepresuntiva dei compensi sulla base deiparametri previsti dal DPCM 29.01.1996

P urtroppo parecchi professionisti in contabilità semplificatastanno ricevendo in questi giorni inviti al contraddittorio per la

definizione degli accertamenti sulla base dei parametri per l’anno d’im-posta 1998.Ed è proprio la fase del contraddittorio tra l’Ufficio ed il contribuente cheassume particolare rilevanza in questo tipo di accertamento.Durante tale fase il contribuente potrà avvalersi del diritto di fornire pro-ve contrarie all’accertamento presuntivo di ricavi motivando e docu-mentando ogni fatto o circostanza che riterrà idonei a giustificare, inparte od in tutto, lo scostamento dei ricavi o compensi dichiarati daquelli determinati in base ai parametri.L’Ufficio deve tener conto delle motivazioni addotte dal contribuente ri-portandole nell’atto di adesione.Per quanto riguarda in particolare i medici veterinari dal momento cheper essi è stato già approvato lo studio di settore è possibile che il con-tribuente riesca a giustificare in tutto o in parte la legittimità dello sco-stamento dei ricavi dichiarati rispetto a quelli calcolati sulla base deiparametri mediante le risultanze appunto dello studio di settore.L’Ufficio, in presenza di studio di settore approvato, procederà infatti arichiesta del contribuente alla determinazione dei ricavi attribuibili sullabase degli studi di settore, utilizzando però i dati contabili e strutturalirelativi all’anno oggetto di accertamento (nel nostro caso il 1998) e for-niti dal contribuente stesso.Ove dall’elaborazione dello studio di settore risulti la congruità dei rica-vi dichiarati e la coerenza degli indicatori economici (ad esempio la re-sa oraria per addetto), l’ammontare dei ricavi presunti sulla base deglistudi di settore potrà essere utilizzato dall’Ufficio per la definizione del-la posizione del contribuente.In fase di contraddittorio il contribuente potrà addurre le seguenti moti-vazioni per giustificare i minori ricavi rispetto a quelli elaborati dai pa-rametri:- particolari situazioni di mercato in cui il contribuente opera;- particolari modalità di svolgimento dell’attività;- eventuali periodi di inattività per malattia o altro;- eventuali incassi effettuati in esercizi successivi rispetto a quello in cuisono stati sostenuti i relativi costi e così via.

Quando l’insegna nonè soggetta all’“ICP”

I n seguito alla domanda po-sta più volte per sapere se

sono esenti dal pagamento del-l’imposta le insegne di esercizioal di sottodei 5 metri quadri, l’e -sperto, n° 4 del Sole-24Ore del13 gennaio 2003, risponde: “Iltenore della norma d’esonero,la circolare citata dal lettore (cir-colare 3 del 2002 emanata dalMinistero dell’economia e dellefinanze) e il parere espresso daiComuni confortano abbondan-temente la tesi dell’esenzione.L’opinione contraria dei conces-sionari dell’imposta sulla pub-blicità non può preoccupare piùdi tanto, fino a quando questeidee non si tramutano in attid’imposizione, ovviamente im-pugnabili con ricorsi agli organidi giurisdizione tributaria. Noncrediamo che i concessionariinsisteranno ulteriormente in te-si tanto contrarie alla legge, do-po qualche pronuncia che nonsolo riconosca l’esenzione, mali condanni anche a pagare airicorrenti le spese del giudizio.”

Il Sole 24 Ore - L’esperto risponde, 13 gennaio 2003

Page 17: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 12

Perdita dei beniA seguito delle nuove age-

volazioni circa la tenu t adella contabilità è stato dispostoche qualora si perdano dei beni èsufficiente l’autocertificazione delfatto. Detta autocertificazione en-tro quanti giorni deve essere pre-sentata all’ufficio delle entrate eanche alla guardia di finanza? Èpossibile la spedizione per postao per via elettronica?

Come specificato dalle finanze conla cm n. 6/E del 25/1/2002, l’auto-c e rtificazione in parola deve essereresa entro 30 giorni dalla perd i t a / d i-s t ruzione dei beni o dal momento incui il contribuente ne ha la re l a t i v anotizia. La stessa non deve esserep rodotta a nessun ufficio. Quel che è necessario è che vengaredatta e sottoscritta entro detti 30g i o rni e, se richiesta, esibita agli or-gani di controllo dell’amministrazio-ne finanziaria, guardia di finanzac o m p re s a .Si ricorda che l’autocert i f i c a z i o n e ,che è comunque da redigersi soloin assenza di idonea documentazio-ne fornita da un organo della pub-blica amministrazione, deve essereresa ai sensi dell’art. 47 del dpr n.445 del 28/12/2000.

Italia Oggi, 9 dicembre 2002

Il dipendentestatale socio

U n lavoratore dipendentepresso una Asl può assu-

m e re la qualifica di socio di una so-cietà di capitali?

L’assunzione della mera qualificadi socio da parte di un dipenden-te pubblico non è, in via di princi-pio, subordinata alla preventivaautorizzazione a opera della pub -blica amministrazione (circ o l a redel ministero della funzione pub-blica n. 6 del 18/7/97 e Consigliodi Stato VI, 4 giugno 1985, n.271). La validità di tale conclusio -ne è subordinata alla mancata as-sunzione di ulteriori cariche ge-stionali (e, in particolare, di ammi-nistrazione attiva) da parte del so-cio all’interno della società stessa.In tale ipotesi, infatti:

- il dipendente pubblico assuntoa tempo pieno sarebbe tenuto arichiedere la trasformazione delrapporto di lavoro da tempo pienoa tempo parziale (“part-time”);- l’amministrazione sarebbe te-nuta ad accert a re l’eventualeconflitto di interesse esistente tral ’ u l t e r i o re attività di amministra-zione esercitata con quella ord i-naria di dipendente (ai sensi del-l ’ a rt. 1, comma 58-bis, legge n.6 6 2 / 1 9 9 6 )

Italia Oggi, 30 dicembre 2002

I contributi delp r o f e s s i o n i s t a

I contributi previdenziali obbli-gatori che i pro fe s s i o n i s t i

versano alle proprie casse sonodeducibili dal reddito di lavoro au-tonomo o da quello complessivodel professionista?

La tesi secondo la quale i contributiobbligatori versati dai pro f e s s i o n i s t ialle rispettive casse possono esserededotti dal reddito di lavoro autono-mo è stata, avendoli riconosciuti ine-

renti all’attività svolta, sposata dallaCassazione. Di diverso avviso si so-no però dimostrate le finanze che, adisconoscimento di tale tendenzag i u r i s p rudenziale, hanno ribattutocome, essendo i contributi legati al-la previdenza del professionista inquanto persona e non in quanto la-v o r a t o re autonomo, non si possache considerarli deducibili dal re d-dito complessivo; nulla ostando al ri-g u a rdo, sempre per le finanze, chegli stessi vengano calcolati sulla ba-se degli onorari, aff e rendo ciò allal o ro mera commisurazione.

Italia Oggi, 9 dicembre 2002

PROFESSIONE VETERINARIA 1 2 / 2 0 0 2 19RUBRICA FISCALE

Il cliente non paga: hoemesso la fattura?

C apita che il cliente conte-sti l’importo di una pre-

stazione medico-veterinaria cheè stata concordata o che addi-rittura lo stesso cliente ha ri-chiesto. A fronte di una sommache nelle previsioni del clienteera più bassa il rischio di con-tenziosi ed insolvenza può es-s e re molto alto. Altre t t a n t ospesso capita che il professio-nista non abbia emesso la fattu-ra con cui rivendicare il propriocredito. Cosa fare in questi ca-si? Si consiglia quando è possi-bile 1) di presentare un preven-tivo al cliente e di sottoporlo al -la sua accettazione; 2) al termi-ne della prestazione, poi, quan-do il cliente paga si emetterà re-golare fattura; 3) se al terminedella prestazione il cliente nonpaga, si può spedire una par-cella dove verranno elencate leprestazioni effettuate indicandol’imponibile delle stesse, e ag-giungendo la dicitura: “al mo-mento del pagamento verr àemessa regolare fattura mag-giorata di Cassa Nazionale 2%e IVA 20%”. Se la parcella vieneemessa così come descrittonon necessita di marca da bol-lo. Quanto indicato al punto 3 ègià sufficiente per poter suc-cessivamente spedire eventualisolleciti ai clienti morosi, sisconsiglia di emettere la fatturadefinitiva se non al momentodel pagamento, se si deve peròpassare alle vie legali sarà ob-bligatorio emettere la fattura de-finitiva e annotarla nei registriIVA.

Per ulteriori informazioni: SOFT & HARD in s.r.l. - Viale Lombardia, 54 - 20093 Cologno Monzese (MI) - ItalyTel. 02.27302333 - Fax 02.27302284 - Web: www.softhard.it - E-mail: [email protected]

Page 18: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 12

Spese comuni a più professionisti

C inque medici non riuniti inassociazione pro fe s s i o n a l e

svolgono attività riuniti negli stessilocali. Al banco accettazione (unicoper tutti i cinque) dovranno occupa-re una dipendente per 40 ore setti-manali per ricevere contempora-neamente le telefonate degli appun-tamenti e per gestire la parc e l l a z i o-ne delle visite mediche. Norm a l-mente e correttamente si dovre b b e-ro ipotizzare cinque assunzioni part -

time, ma il quesito viene posto per ilfatto che risulta impossibile definirele fasce orarie del contratto part - t i-me dedicate al lavoro presso uno ol ’ a l t ro medico, proprio per la part i c o-larità del lavoro da svolgere chec o m p rende la presenza per il ricevi-mento delle telefonate e ovviamentequeste potranno avvenire in qualun-que orario e per qualunque medico. Adele Laconica - Quesito via Intern e t

Risponde Luciano De Ange l i sLa circ o l a re ministeriale n. 58/E del18 giugno del 2001 stabilisce che le

spese comuni sostenute da un pro-fessionista, non facente parte diun’associazione professionale, co-munque relative anche agli altri pro-fessionisti presenti nello studio, de-vono essere riaddebitate agli altri at-traverso l’emissione di fattura as-soggettata a Iva, con l’applicazionedella stessa aliquota indicata nellafattura a lui intestata; ai fini re d d i t u a-li, inoltre, le somme rimborsate daglialtri utilizzatori comportano una ri-classificazione in diminuzione delcosto sostenuto dal pro f e s s i o n i s t aintestatario. La particolarità del que-

sito del lettore è quella di sapere seil costo per la dipendente può esse-re assimilato al costo per le utenze(telefono, energia elettrica ecc.),che dovrebbe rappre s e n t a re la ma-teria d’interesse della circ o l a re mini-steriale. Invero, gli esperti del mini-s t e ro, nel testo della circ o l a re, men-zionano espressamente le paro l e“spese comuni”, non facendo distin-zioni particolari, quindi il lettore puòu s a re lo stesso metodo descrittop recedentemente per la ripart i z i o n edella spesa, eccezion fatta per l’ap-plicazione dell’Iva nel riaddebito.

Questa prima soluzione pre s u p p o r-rebbe l’assunzione, da parte di unp rofessionista, della segreteria conun contratto a tempo determinato oi n d e t e rminato. In realtà, si potre b b eanche adottare una seconda solu-zione, a nostro avviso più consonaalla soluzione del problema pro-spettata e cioè l’assunzione di cin-que contratti, non part-time, diff i c i l ida inquadrare per orari e compe-tenze, ma di collaborazione coord i-nata e continuativa più elastici e, nelcaso prospettato, più adattabili alreale utilizzo dei costi di segreteria. P roprio le caratteristiche distintive ditale contratto, secondo l’art. 47, let-tera c-bis, del Tu i r, sono infatti, lamancanza di vincoli di subord i n a-zione a favore di un determ i n a t osoggetto, l’assenza dell’impiego dimezzi organizzati e retribuzione pe-riodica svincolata dall’orario di lavo-ro. In definitiva esso risolverebbe lap roblematica proposta dal quesito,ossia il possibile ricevimento delletelefonate in qualunque orario dellag i o rnata e per qualunque medico.Resta inteso che ogni medico, inbase al proprio giro di clientela,quindi di possibile impegno per las e g reteria, retribuirà in modo ade-guato la stessa.

Italia Oggi, 30 dicembre 2002

La difficilec l a s s i f i c a z i o n edei veicoli“uso ufficio”In tema di autoveicoli a uso uff i c i o ,vista anche la risoluzione 179/E del12 novembre 2001, quali devonoe s s e re le caratteristiche tecnichedel veicolo (numero posti, attre z z a-tura, eccetera?)

PROFESSIONE VETERINARIA 1 2 / 2 0 0 220RUBRICA FISCALE

Le spese dir a p p r e s e n t a n z asono deducibili

I l fisco sta rivedendo la suaposizione rigida verso le spe-

se di rappresentanza conside-rando fra queste quelle sostenuted a l l e i m p re s e per ospitare cliential fine di far conoscere i pro p r ip rodotti o far visitare le stru t t u rep roduttive. Una decisione moltoi m p o rtante per le case farm a c e u-t i c h e .Con la risoluzione 316/E del 2 Ot-t o b re 2002 l'Agenzia delle entratesi è nuovamente espressa sul di-scusso tema delle spese soste-nute dalle aziende per ospitare iclienti. Mentre le spese per lapubblicità hanno la deducibilitàimmediata per l'intero importo so-stenuto le spese di rappre s e n t a n-za possono essere dedotte sol-tanto per un terzo del loro am-m o n t a re ed il benificio deve esse-re ripartito in quote costanti incinque anni compreso quello incui sono state sostenute. Nel ca-so considerato nella risoluzione èstato ritenuto valido il ragiona-mento proposto dal cliente chesosteneva che le spese per l'o-spitalità dei clienti dovevano es-s e re considerate non di rappre-sentanza ma di pubblicità e quin-di interamente deducibili in quan-to direttamente riferite ad una ma-nifestazione dove venivano pro-mozionati i prodotti dell'azienda.La risoluzione è stata accolta fa-v o revolmente dalle case farm a-ceutiche che sostengono ognianno costi ingenti per ospitare il o ro possibili "clienti".

ARGOMENTI PREVISTI E RELA TORI STRANIERI INVIT ATI:

CHIRURGIADavid E. Freeman MVB, PhD, Dipl. ACVS

University of Illinois, USA

MEDICINA INTERN ADerek Knottenbelt, RCVS

University of Liverpool, UK

ORTOPEDIAJeffrey Watkins D.V.M, Dipl. ACVS

Texas A & M University, USA

PRACTICE MANAGEMENTEdward L. Blach DVM, MS, MBA

Roswell, NM USA

RIPRODUZIONESue M. Mc Donnell DVM, PhDUniversity of Pennsylvania, USA

Dickson D. Varner DVM, MS, Dipl. ACTTexas A & M University, USA

COMUNICAZIONI LIBERE

SESSIONI “HO W TO DO”

31 gennaio 2003Palazzo dei Congressi di Pisa

PRE-CONGRESS DAY SIOCE (Società Italiana di Ortopedia e Chirurgia Equina)

PRE-CONGRESS DAY SIRE (Società Italiana di Riproduzione Equina)

1-2 febbraio 2003Palazzo dei Congressi - PISA

Per informazioni rivolgersi alla Segreteria SIVE (Ludovica Bellingeri) Tel: 0372 403502 Fax: 0372 457091email [email protected] Web Site: www.sive.it

CONGRESSO NAZIONALE MULTISALA CONGRESSO NAZIONALE MULTISALA 9°

SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER EQUINISOCIETÀ FEDERATA ANMVI

Page 19: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 12

La questione è molto incerta, per-ché è in corso un cambio di orien-tamento da parte del Dtt (dipart i-mento per i trasporti terrestri, la exMotorizzazione). Con la circ o l a re2826-Mot2/B del 15 luglio 2002, èstato chiarito che gli autoveicoli auso speciale ufficio devono essereclassificati nella famiglia degli au-t o c a rri (classificazione intern a z i o-nale in categoria N 1), il che re n d emolto più difficile omologare mo-delli derivati da autovetture (classi-ficazione internazionale in catego-ria M1). Infatti, occorre rebbe chedi queste autovetture esistesse giàun’omologazione come autocarro(cosa rara) o che comunque sianodisponibili le certificazioni dic o n f o rmità alle direttive europee inv i g o re (per esempio, su emissioniinquinanti, attacchi cinture di sicu-rezza, eccetera) in categoria N1(la documentazione tecnica cheaccompagna le omologazioni dia u t o v e t t u re è invece sempre riferi-ta alla categoria M1): lo disponeesplicitamente la circ o l a re del Dtt3469-4103/B del 16 ottobre 2000.Queste restrizioni non sembranodefinitive: nella circ o l a re delloscorso luglio, il Dtt menziona unarazionalizzazione e semplificazio-ne delle norme, che sarebbe già incorso. Bisognerà quindi attendereulteriori novità, sperando che fac-ciano chiarezza su un arg o m e n t ocomplicato che era stato molto tra-scurato in passato. Un chiarimentonon è più rinviabile: ora, per fru i redella detraibilità piena dell’Iva edella deducibilità totale dal re d d i t oimponibile, molti lavoratori autono-mi e aziende ricorrono proprio al-l’escamotage di immatricolare co-me autocarri o autoveicoli uso uff i-cio normali autovetture, con po-chissimi adattamenti. Per questo,molti chiedono quali sono i model-li trasformabili e le risposte in ma-teria non possono che essere an-cora nebulose. Resta comunque una certezza:come riportato più volte anche dalSole-24 Ore, l’uso di questo tipodi veicoli dà diritto alle agevola-zioni fiscali solo quando avvieneintegralmente per ragioni di lavo-ro, cosa che nella pratica accadedi rado. Qualsiasi uso impropriocomporta sanzioni sia a livello dileggi fiscali sia di Codice dellastrada.

Il Sole 24 OreL’ e s p e rto risponde

del 25 novembre 2002

S t u d i oassociato comeintestare l’auto

L e associazioni pro fe s s i o n a l inon possono essere

intestatarie di beni mobili re g i s t r a t i( a u t o v e t t u re). Il libretto dell’autovet-tura a uso dello studio pro f e s s i o n a l edeve indicare tutti i compro p r i e t a r i ,o è sufficiente che sia intestato a unp rofessionista? Come può esserecaricato nel libro cespiti nel secon-do caso? Dal Pra abbiamo ricevutorisposte contrastanti.

Il comportamento più diffuso nei ca-si simili a quello esposto nel quesito,consiste nel contestare il bene a tut-ti gli associati. Tuttavia, ad avviso dichi scrive, l’auto può anche essereintestata a uno solo degli associati, ilquale procede all’acquisto qualer a p p resentante dell’associazionep ro f e s s i o n a l e .

Anche in questo caso, infatti, il benepuò essere ammortizzato purc h é :- sia indicato come bene stru-mentale nel libro dei cespiti o nel li-b ro degli acquisti Iva;- sia effettivamente utilizzato nel-l’attività pro f e s s i o n a l e ;- siano rispettate le regole di am-m o rtamento fissate dall’articolo 121-bis del Tuir (ammortamento limitata-mente a un solo automezzo per ogniassociato e in ragione del 50 percento).

Il Sole 24 OreL’ e s p e rto risponde 25 novembre 2002

Criteri perl’accreditamento ECM

S ono un medico conv e n z i o n a-to Asl per 24 ore settima-

nali di continuità assistenziale conincarico a tempo indeterm i n a t o .Pongo i seguenti quesiti: è obbliga-torio per i medici con incarico sud-detto l’aggiornamento con accre d i-tamento ministeriale cosiddetto se-condo il programma di Educazionemedica continua? Se sì, da quandoe con quali modalità (quale la leggeo il regolamento ministeriale), esiste

un termine temporale? Se sì, è il me-dico o l’Asl con cui è convenzionatoche deve pro v v e d e re a ricerc a re ep a g a re i corsi per il predetto aggior-namento ECM? Se l’Asl non pro v v e-de, cosa occorre fare? Per lo svolgi-mento di attività libero - p ro f e s s i o n a l emedica, generica o specialistica,c o rre l’obbligo del suddetto aggior-namento accreditato ECM?

Il progetto nazionale di Educazionecontinua in medicina (ECM) intere s-sa tutti gli operatori della Sanità, in-dipendentemente dalle modalità disvolgimento della loro attività pro f e s-sionale (in proposito vedasi la circ o-

l a re del ministero della Salute del 5m a rzo 2002). Il progetto pre v e d eche i medici pubblici (dipendenti oconvenzionati con l’Ssn) possanob e n e f i c i a re di “progetti form a t i v iaziendali”, l’attuazione dei quali èdemandata alle Regioni tramite leaziende sanitarie. Comunque re s t af e rmo l’obbligo per ogni medico dic o n s e g u i re i necessari crediti, indi-pendentemente dal fatto che ciò av-venga tramite la formazione indivi-duale. Per ulteriori appro f o n d i m e n t i ,si consiglia di visitare il sito ministe-riale: http://ecm.sanita.it.

Il Sole 24 O re - L’ e s p e rto risponde

PROFESSIONE VETERINARIA 1 2 / 2 0 0 2 21RUBRICA FISCALE

Page 20: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 12

Per informazioni

Paola GambarottiPalazzo Trecchi, Via Trecchi, 20

26100 CremonaTel. 0372/403508 - Fax: 0372/457091

Email: [email protected] collaborazione con

8-11

Animal HealthSanità Animale

Hill ’s*

Per informazioni

Paola GambarottiPalazzo Trecchi, Via Trecchi, 20

26100 CremonaTel. 0372/403508 - Fax: 0372/457091

Email: [email protected]

Page 21: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 12

C hiunque sia collegato al-la Rete è potenzialmenteesposto al rischio di

v e d e re violata la propria P r i v a c yda uno sconosciuto. Se volete es-s e re sicuri che nessuno accedaclandestinamente al vostro com-puter e si impadronisca nei vostrip reziosi dati allora avete pro p r i obisogno di installare un F i re Wa l l.Diverse case produttrici off ro n ogratuitamente su Internet F i re Wa l lper uso personale, mentre per lereti sono disponibili dei pro d o t t iche sono caratterizzati da un gra-do di specializzazione tanto mag-g i o re quanto più alta è la qualitàdei servizi gestiti.In effetti, l’argomento sicurezza, das e m p re, era destinato ai soli ammi-nistratori di sistema, ai quali è de-legato il compito di pro t e g g e re lereti aziendali da intro m i s s i o n ie s t e rne. Negli ultimi tempi, con l’e-n o rme incremento dell’utilizzo deicomputer domestici, la situazioneè sostanzialmente cambiata, ciòha reso disponibile agli h a c k e r u n anuova tipologia di “preda inform a-tica”: noi veterinari, tranne qualchecaso del tutto part i c o l a re, siamo in-seriti in quella categoria. Senzac o n t a re poi che, mediamente, perla scarsa esperienza in questo set-t o re degli utenti cosiddetti “delladomenica”, il livello di sicure z z adei computer domestici risultapiuttosto basso, per cui, si può fa-cilmente intuire la facilità di intru-sione e l’interesse che certi indivi-dui senza scrupoli provano neic o n f ronti di un PC connesso in Re-te, indipendentemente dal tipo diutente collegato. A maggior ragio-ne, poi, il rischio è fortemente au-mentato quando si utilizzano siste-mi di connessione come ADSL checonsentono, a prezzo ridotto, laconnessione in Rete 24 ore su 24.A parte che, il solo fatto che qual-cuno possa entrare a curiosared e n t ro il PC di casa o quello del-l’ambulatorio o della clinica dovesono conservati tutti i dati del no-s t ro lavoro, manomettendo il nostroh a rd disk o cancellando o aspor-tando documenti importanti, è unevento estremamente sgradevoleo l t re che dannoso, se i dati a cui glih a c k e r hanno accesso sono: elen-chi di fornitori, di clienti o peggio,dati bancari, numeri di carte di cre-dito, ecc., come si può facilmentei n t u i re, la faccenda è enorm e m e n-te più grave.Cosa si può fare, quindi, per difen-dersi da queste inopportune intru-sioni inform a t i c h e ?Un principio fondamentale perp ro t e g g e re il proprio sistema dal-l ’ i n t rusione di estranei è quello di“non accettare caramelle daglisconosciuti”: in pratica, come cidicevano le nostre mamme quan-do andavamo in giro a giocare ,non si devono mai aprire file rice-vuti per posta elettronica da perso-

ne di cui non si conosce l’identità ol ’ a ffidabilità. Occorre, in sostanza,e v i t a re di aprire documenti gene-rati soprattutto da Wo rd, E x c e l, A c-c e s s, o file con estensione E x e eC o m che possano contenere uncodice eseguibile che potre b b ea n d a re a distru g g e re o ad interf e r i-re negativamente col sistema ope-rativo del nostro computer. Tu t t a v i ao c c o rre pre c i s a re che, per quantor i g u a rda le immagini in formato G i fe J p e g, dal momento che giorn a l-mente e professionalmente ci ca-pita di dover o voler scaricare foto-grafie con questo tipo di estensio-ni, dato che queste non possonoc o n t e n e re codici potenzialmentedannosi, si possono considerares i c u re per il nostro computer.In passato, i programmi per impe-d i re l’accesso ai dati del computererano dedicati esclusivamente ais e rver di reti, che disponevano didimensioni molto elevate e che po-tevano essere acquistati a pre z z imolto alti, visti i costi dei comples-si controlli che dovevano garantire .Come già accennato in pre c e d e n-za, con il notevole aumento degliutenti domestici o semi-pro f e s s i o-nali alla Rete Internet che si è re g i-strato in questi ultimi anni e colconseguente aumentato dei rischidi intromissione negli hard disk di

milioni di utenti in tutto il mondo, siè reso necessario attre z z a re i no-stri computer con protezioni sem-p re più sofisticate e diff o n d e re l’u-tilizzo dei F i re Wa l l a tutte le cate-gorie di utenti. Sulla base di questeconsiderazioni, la diffusione e lepotenzialità di questi sistemi dip rotezione è oggi in continua evo-luzione, soprattutto per merito deip roduttori, che spesso distribui-scono gratuitamente o per un limi-tato periodo di prova, pro g r a m m iche derivano dal mercato destina-to all’uso pro f e s s i o n a l e .I F i re Wa l l che si utilizzano attual-mente, sono sufficientemente sem-plici da installare e da configurareanche da parte degli utenti menoe s p e rti e consentono di impedire oa c c e t t a re, in base alle esigenzedel consumatore, determinati tipidi flussi di collegamento e di co-m u n i c a rci eventuali intrusioni o ac-cessi indesiderati al nostro PC.In ogni caso, un ottimo principio dicautela è quello di ricordarsi di ef-f e t t u a re re g o l a rmente degli u p d a t edel programma utilizzato (per glismemorati come me consiglio il si-stema automatico), in modo da ga-r a n t i re una adeguata protezione inbase all’andamento ed alle tipolo-gie di attacchi rilevate dalle casep ro d u t t r i c i . ■

PROFESSIONE VETERINARIA 1 2 / 2 0 0 2 23

I FireWall: uno scudo protettivo alle intrusioni al PCDurante ogni collegamento a Internet può essere violata la nostra privacy

IN RETE

d i Fabrizio Pancini

http://farmaco.cluster5.it/

I n questo sito, il Dipartimento di biologia animale, settore farma-c o l o g i a ,d e l l ’ U n i v e rsità degli Studi di Sassari ha da tempo attiva t o

un servizio di farmacovigilanza veterinaria, rivolto a tutti i medici vete-rinari (liberi professionisti e/o dipendenti pubblici), farmacisti, allevato-ri e/o proprietari, che raccoglie tutte le segnalazioni di reazioni avversee/o di inefficacia terapeutica dei farmaci e dei vacciniche gli operato-ri sanitari, come previsto dalla normativa vigente, sono tenuti a segna-lare.Le segnalazioni, che possono essere fatte attraverso la compilazionedi una scheda di segnalazione via Internet, possono riguardare animalidi qualunque specie, sia da reddito (mammiferi, volatili, pesci...) cheda compagnia (cani, gatti, nuove specie esotiche....) che selvatici. Èquesto un sito certamente utile che potrà consentire più facilmente aiveterinari di segnalare, senza problemi e con la massima celerità, lereazioni avverse e/o l’inefficacia terapeutica dei farmaci utilizzati nellapratica clinica quotidiana.

Page 22: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 12

S i sono svolte le elezioniper la composizione deivari Ordini prov i n c i a l i

nel triennio 2003 - 2006. Quandoscrivo non ho ancora il panoramanazionale dei risultati, ma non è

di questo che vi voglio parlare ela conoscenza di quanto uscitodalle urne non cambierebbe diuna virgola il mio ragionamento.Una giovane collega mi ha fattouna domanda di notevole spes-

s o re: visti i desolanti e scorag-gianti dati sull’affluenza agli Ord i-ni, i medici veterinari e in part i c o-l a re i liberi professionisti che Or-dini si meritano?Oppure sono gli Ordini a non me-

ritarsi i voti? Vi devo una confes-sione. Quest’anno non sono andato avotare, anzi non sono neancheandato a ritirare la convocazione.La cartolina gialla di notifica giace

ancora su di un angolo del tavoloin attesa di essere cestinata. Ho quindi un punto di vista privile-giato per potere discutere di que-sto argomento dalla parte di chinon va a votare e di chi è stato pertre anni nel consiglio dell’Ordine.In realtà c’è chi non va mai a vo-tare per tutta la sua vita professio-nale e che, come me quest’anno,si è lasciato andare nel piattumegenerale, nello scoramento più to-tale che ha colpito i liberi profes-sionisti della mia provincia. Tre anni fa ci fu una durissima bat-taglia, non priva di manovre speri-colate e talvolta illecite, fra liberi edipendenti, come vuole la con-suetudine. Vi n s e ro i dipendenti: qualcuno,ancora oggi scherzando amara-mente, sostiene di avere visto vo-tare anche qualche dipendentedefunto, magicamente riport a t oalla vita per la causa. Facezie, manon tanto poi. Ero scrutatore e ho visto davanti ame un anziano collega, che so se-riamente malato, con il quale holavorato cinque anni. Non sapeva chi ero. Se non altro ci fu battaglia e nonera assolutamente scontato chivincesse. Quest’anno non si è trovato di me-glio che rinnovare il consigliouscente con un paio di cambia-menti e si è dovuto lottare più chealtro per trovare dieci colleghi cheaccettassero la candidatura. A parte alcuni Ordini come quellodi Milano, che nelle ultime setti-mane ha palpitato per la compar-sa di fantomatici quanto improba-bili “veterinari indipendenti”, nellamaggior parte d’Italia si è verifica-ta la consueta desolazione delleurne semivuote. I pensionati e glianziani in odore di ritirata perchédovrebbero andare a votare, senon “obbligati” quando la batta-glia infuria? I giovani (si fa per di-re) laureati sono cronicamente al-le prese con un problema che nonvede sbocco e sul quale l’Ordinenon può minimamente incidere, inquanto apparentemente non glicompete: la disoccupazione. Hoscritto “apparentemente” perchégli Ordini potrebbero fare molto dipiù, se solo non fossero ridotti ameri uffici di burocrazia. Fino a quando l’Ordine avrà percompito quello di svolgere man-sioni burocratiche e fare rispettarela “deontologia professionale” as-sisteremo allo stesso desolantespettacolo. Quando l’Ordine sarà profonda-mente riformato e diventerà uni m p o rtante anello nella catenache aiuta i giovani ad entrare e arimanere nel mondo del lavoro loscenario dovrebbe cambiare. Se così non sarà risponderò allagiovane collega che la colpa ètutta nostra. ■

PROFESSIONE VETERINARIA 1 2 / 2 0 0 224L’OPINIONE

L’Ordine che ci meritiamo d i Oscar Grazioli

Medico Veterinario, Reggio Emilia

Page 23: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 12

S ugli ultimi numeri diP ro fessione Ve t e r i n a r i aho espresso alcune

considerazioni a proposito del-l’ECM e dell’esame di stato. Lamia posizione non è stata apprez-zata da alcuni colleghi che mihanno scritto o che hanno telefo-nato in redazione. Purtroppo le te-lefonate non sono poi state segui-te da lettere da pubblicare in que-sta rubrica e neppure quanto per-venutomi in forma scritta è statoautorizzato alla pubblicazione. Midispiace sia perché alcune conte-stazioni, sia pure legate a fattimolto personali, erano comunqueinteressanti sia perché mi sareb-be stato più facile rispondere.Riprendo quanto da me affermatoa proposito di ECM ricordandoche la posizione assunta dalle di-verse organizzazioni che rappre-sentano il mondo veterinario difronte a questa “bella novità” sonostate molto diverse. La FNOVI purribadendo il principio dell’obbligoa l l ’ a g g i o rnamento, già pre v i s t onel codice deontologico, haespresso parecchie riserve e criti-che al sistema ECM. L’ANMVI hacondiviso la posizione della FNO-VI esprimendo soprattutto dubbiper l’applicazione dell’ECM al set-tore professionale privato. Il SI-VEMP in rappresentanza di unaparte della veterinaria pubblica siè organizzato subito per proporrevarie iniziative di aggiornamentoa c c reditato per i suoi iscritticreando anche una propria asso-ciazione culturale sostenendo,d’altra parte, che i liberi professio-nisti non erano soggetti all’ECM. IlSivelp, infine, ha avuto comporta-menti contradditori. Da un lato,contro ogni evidenza, sostenevache i liberi professionisti non fos-sero soggetti all’ECM e comincia-va a raccogliere firme control’ECM, dall’altro in corso di elezio-ni degli ordini indicava iniziativeECM organizzate dagli ordini epromuoveva eventi accreditati perliberi professionisti. Un po’ dichiarezza avrebbe creato menoproblemi e certamente meno con-fusione. La mia posizione a con-clusione di tutto è molto semplice.Ritengo doveroso l’aggiornamen-to per tutti i veterinari per l’impor-tanza del ruolo sanitario e di rile-vanza pubblica e sociale che ri-copriamo. Penso che sia giustoun controllo del nostro aggiorna-mento ma che il sistema ECM siaquanto di più complicato, buro-cratico e poco rispettoso della no-stra professionalità si potesse in-ventare. Sono anche convinto cheil Ministero non riuscirà a gestirloe sarà costretto, anche su pres-sione delle associazioni profes-sionali del settore sanitario, a mo-dificarlo in modo consistente.L’aggiornamento a distanza po-trebbe rendere tutto più semplicee meno impegnativo per tutti. Do-

vrà certamente essere riconosciu-to l’aggiornamento all’estero e sidovrà dare la possibilità al settoreprivato di recuperare fiscalmente icosti sostenuti. Le richieste dellaFNOVI e degli altri ordini sanitari

saranno in parte accettate conuna riappropriazione del sistemada parte degli ordini che avrannouna funzione gestionale e soprat-tutto di controllo. Sono contrario apensare che gli ordini debbano

assumersi il ruolo di organizzatoridi eventi. Non è il loro compito.Non possono essere promotori econtrollori nello stesso tempo. Po-trebbero al massimo propor re ini-ziative di aggiornamento su temi

riferiti ad aspetti normativi e deon-tologici della professione. L’ag-giornamento dovrebbe restare dicompetenza, come è in tutti gli al-tri settori sanitari, delle societàscientifiche e delle università che

PROFESSIONE VETERINARIA 1 2 / 2 0 0 2 25RIFLESSIONI

ECM ed Esame di Stato,ancora riflessioni…

d i Luigi Poretti

Page 24: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 12

dovrebbero collaborare con gli or-dini per ridistribuire la loro attivitàsu tutto il territorio nazionale ren-dendo più facile la partecipazionea tutti i colleghi. Non dimentichia-mo, d’altra parte, che l’alternativaad un sistema di controllo dell’ag-g i o rnamento con l’applicazionedei punti o dei crediti è quella diripetere periodicamente un esa-me che dimostri la nostra prepa-razione! Vogliamo questo? Il futu-ro, ed anche la riforma degli ordi-ni lo prevede, sarà certamente dimaggior attenzione e controlli ver-so l’attività professionale a garan -zia del cliente. Parlando di esami,risponderei anche ad un collega

che so ha più volte telefonato inredazione molto arrabbiato conme perché ho scritto che l’esamedi stato per diventare medico ve-terinario è particolarmente facile.Secondo quanto riferitomi il colle-ga contestava questa mia affer-mazione sostenendo che l’esameda lui superato anni fa a Milanonon era stato per niente una pas-seggiata. Il mio giudizio non eralegato a specificità di territorio odi annata ma derivava dalla con-siderazione che mentre per di-ventare, ad esempio, avvocato,ingegnere, commercialista, ecc…spesso l’esame di abilitazione de-ve essere ripetuto e vi è sempre

una selezione molto forte non mi èmai capitato di sentire di simili si-tuazioni in ambito veterinario.Qualcuno è in grado di dirm iquanti negli ultimi 10 anni hannodovuto rifare l’esame? E che per-centuale rappresentano rispettoalle migliaia di nuovi iscritti? L’ e-same di stato abilita alla pro f e s-sione, dovrebbe quindi garantireche quel laureato è in grado dii n i z i a re da solo un’attività pro f e s-sionale di medico veterinario.L’esame quindi non dovre b b ef e rmarsi a domande scientifiche,spesso puramente teoriche, mad o v rebbe essere fortemente le-gato all’attività pratica spaziando

anche su aspetti normativi edeontologici. Fin tanto che l’esa-me sarà gestito da pro f e s s o r iuniversitari, e lo dico con tutto ilrispetto possibile, non potrà maie s s e re un momento di contro l l odelle attitudini, delle conoscenzee delle capacità che deve avereun laureato per diventare un pro-fessionista. La maggior parte degli universi-tari non conoscono il mondo pro-fessionale, perché non lo vivonoe quindi l’impostazione dell’esa-me si limita alla ripetizione di co-noscenze acquisite durante ilcorso di laurea e già valutatep robabilmente dagli stessi pro-

fessori che ora si trovano nellacommissione per l’abilitazione.Mi è capitato di conoscere giova-ni veterinari che sono stati iscrittia l l ’ o rdine senza aver mai fattopratica avendo svolto il tiro c i n i oin modo molto “part i c o l a re”. Equesti il giorno dopo possonoa p r i re un ambulatorio! Senzap a r l a re dell’assoluta ignoranzadelle leggi e delle norme che re-golano la nostra professione. Unesempio? Quando è scoppiato ilpasticcio dell’ECM quanti colle-ghi sapevano o si ricord a v a n oche l’aggiornamento obbligatorioè da sempre previsto dal nostrocodice deontologico? ■

PROFESSIONE VETERINARIA 1 2 / 2 0 0 226RIFLESSIONI

LETTERE AL DIRETTORE

@

Gli Ordinilavorano, manessuno lo saSono socio del Sindacato da mol-ti anni (10 o 12), e molte battagliele ho vissute di persona ancoraquando c’era il grande dott. MarioSchianchi, ed è per questo cheleggendo la lettera del collegaPaolo Cova, pubblicata sulla Set-timana Veterinaria n° 365, ho pro-vato un certo disagio. Parole duresull’operato dell’Ordine di Milano,di cui, oltre ad esserne iscritta,faccio parte in qualità di revisore.Stanchezza, apatia e disimpegnonon hanno certo caratterizzato l’o-pera dell’ultimo Consiglio, ma dicoloro i quali sono iscritti (tra l’al-tro molti si “dimenticano” di paga-re le quote annuali anche per an-ni!!), e non solo non partecipano,ma, addirittura, criticano in manie-ra sterile. Ho partecipato a con-gressi, seminari e corsi ancoraprima di essermi laureata, per ac-crescere le mie conoscenze nelcampo di mio interesse, per cui il

discorso ECM mi ha solo infastidi-to per le modalità con cui è statoproposto. È però una legge e co-me tale non è possibile modificar-la solo con una raccolta di firme.Se domani ci saranno sanzioniper chi non si è adeguato, a chimi rivolgerò? A chi sostiene chenon c’è obbligo per i L.P.?Probabilmente il collega non è aconoscenza delle iniziative intra-prese: mancanza di informazioneo solo non volontà di essere infor-mato? Non lo riceve “Il progressoveterinario” o solo non lo legge?Sono offesa per tutto il tempo cheho dedicato “gratuitamente” allarevisione dei conti e alle intere se-rate che ho sacrificato alla mia fa-miglia per partecipare alle riunionimensili dell’Ordine. La mancanzadi visibilità di tutto ciò che il Con-siglio ha fatto, soprattutto nelle fi-gure del suo Presidente, Vice-Pre-sidente, Te s o r i e re e Segre t a r i o ,senza nulla a togliere agli altri, è ilsostanziale problema. Le personelavorano e sacrificano il loro lavo-ro, il loro tempo e le loro energie,ma nessuno lo sa!Vorrei sottolineare inoltre che gra-zie all’Ordine di Milano: - è stato organizzato con l’ausilio

di altri Ordini regionali un corsosulle zoonosi con la partecipazio-ne di circa 1400 veterinari, chehanno così assolto gratuitamenteal loro debito per il punteggioECM (tra questi anche gli organiz-zatori della raccolta firme controgli ECM);- è stato possibile, a seguito dellatempestiva richiesta, inserire nellaCommissione istituita dopo l’Ordi-nanza Borsani, una collega comerappresentante della Federazioneregionale degli Ordini, cosicché,finalmente, anche i veterinari ver-ranno ascoltati.Certo molti colleghi pensano al-l’attività dell’Ordine come qualco-sa di astratto e con grandi poteri,invece non hanno idea di quantiimpegni e quali oneri (oltre allap ropria attività) deve sostenerechi vi partecipa attivamente e nonsi limita a subire. Gli stessi colle-ghi, per giunta, non perdono poioccasione per lamentarsi chel’Ordine non fa niente…..Col semplice dissenso non si co-struisce nulla, bisogna partecipa-re ed essere propositivi, e non li-mitarsi a boicottare e denigrare illavoro svolto.Non credo rinnoverò la mia quota

al Sivelp per il prossimo anno per-ché non mi sento cor rettamente eobbiettivamente rappresentata, equesto mi angoscia.

Maura CottiMedico [email protected]

Ve t e r i n a r i ooperaio Caro Scotti, abbiamo tutti letto la lettera dellacollega che dopo anni di lavorosottopagato o gratuito ha decisodi cambiare mestiere. Lei ha avu-to il coraggio di scriverlo ma sonocentinaia quelli che sopravvivonoaiutati dai genitori o abbinando al-tri lavori di ogni genere. Ultima-mente mi è capitato di dover cer-care un giovane collega da inseri-re nella mia struttura e non solosono rimasto sorpreso dal numerodi risposte che ho ricevuto maquello che mi ha sinceramentesconcertato è il fatto che leggen-do i curricula che mi sono arrivatisono purtroppo veramente tanti,anzi troppi, i colleghi che dopo 4o 5 anni dalla laurea, nonostante

spesso un bel 110/110, non han-no ancora trovato una sistemazio-ne ed in sostanza hanno fatto ditutto un po’ senza mai in effettiavere una occupazione vera. Cre-do che l’inserzione di un collegache cercava lavoro e che ho lettoultimamente sia significativa delladrammatica situazione che il no-stro settore sta vivendo: ”Veterina-rio, invalido civile 50%, cerca la-voro, anche come operaio, in alle-vamenti avicoli nella provincia diVerona”.

Lettera firmata

È men male l’agitarsi nel dubbio,

che il riposar nell’errore(Alessandro Manzoni)

Quello che più è dispiaciutonella vicenda che la CollegaCotti segnala è l’avvertire, an-che troppo chiaramente, la sen-sazione che non ci si rendaconto di quanto sia impegnativogestire un Ordine. Anche soloattenendosi alla sua mera con-duzione amministrativa. Figuria-moci quanto può dispiacererendersi conto che il lavoro e leenergie spese ben oltre la so-glia dell’ “adempimento” nonvengono riconosciuti.Non bisogna aspettare che cisiano le elezioni degli Ordini peraccorgersi che la partecipazio-ne alla vita professionale veteri -naria è scarsissima. Ma quelloche penso al riguardo l’ho giàscritto nel mio editoriale…Buon lavoro a tutti

Carlo Scotti

Cari Colleghi,

i libretti di vaccinazione del cane e del gatto, realizzatidalla SCIVAC, secondo le indicazioni della FSA e dellaFECAVA, sono nuovamente disponibili. Nella loro versioneoriginale, senza inserzioni pubblicitarie, i libretti possonoessere richiesti alla tipografia Press Point , al puro costodi stampa e con contributo di spese di spedizione.Non sono invece più disponibili le copie sponsorizzateche, in collaborazione con alcune aziende farmaceutichee mangimistiche, la SCIVAC distribuiva gratuitamente ne-gli anni scorsi.

500 COPIE = Euro 87,80Richiedere a Press Point srl

Via Cagnola 35 - 20081 Abbiategrasso - Tel. 02/9462323 - 02/94965467 - Fax 02/94969304Email [email protected]

Page 25: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 12

ECM e diversitàCapisco che a parlare bene del-l’ECM rischio di essere strangola-to ma credo che al di là del siste-ma applicativo, veramente assur-do, il principio di un aggiorna-mento obbligatorio, date le carat-teristiche e le responsabilità delnostro lavoro, non sia sbagliato.Detto questo vorrei invece ag-giungere una riflessione su dueeventi, entrambi accreditati ECM,ai quali ho partecipato. Il primo, Perugia, Congresso SCI -VAC, partecipazione come sem-p re numerosa, buone re l a z i o n i ,buona organizzazione. I parteci-panti credo che fossero tutti iscrit-ti alla SCIVAC. La sensazione era chiaramenteche tutti i colleghi presenti eranovenuti per aggiornarsi indipen-dentemente dai crediti. Questi erano soltanto per tutti unfoglio da conservare, un piccoloaspetto burocratico voluto dal mi -nistero che nulla toglieva o ag-giungeva al valore del congresso.L’ o rganizzazione efficiente, inol-tre, ha permesso ai partecipantidi evitare code sia al momentodell’iscrizione che a quello finaledella riconsegna di tutta la docu-mentazione. Durante le relazioni tutti erano insala, attenti con il desiderio di ap-profondire un argomento interes-sante. Nessun problema quinditranne per alcuni, ma credo pro-prio pochi, che essendo arrivati inritardo si sono visti rifiutare i credi-ti. Non ci sono state comunque,da quanto so, discussioni partico-lari. L’altro evento a cui ho parte-cipato pochi giorni dopo è statoorganizzato a Brescia dall’Ordine,gratuitamente. L’argomento era digrande interesse, ortopedia, e ilrelatore di ottimo livello, Vezzoni.Una buona occasione, quindi, diaggiornamento. Il pubblico però, prettamente lo-cale, era molto diverso, si vedevasubito che molti erano venuti soloper i punti da portar via disturban-do anche chi era, al contrario, ve-ramente interessato a seguire lerelazioni. Anche questa iniziativaera ben organizzata, ma l’aria el’atmosfera erano molto diverse. Confrontando questi due momen-ti ho l’impressione che il mondoveterinario si stia spaccando indue. Da una parte, quella più nu-merosa, i colleghi che si sonosempre aggiornati ed hanno sem-pre sentito l’esigenza di continua-re negli anni a studiare, ad ap-profondire a crescere professio-nalmente che continueranno a se-guire iniziative di qualità e per iquali il problema ECM sostanzial-mente non esiste se non, giusta-mente, come un qualcosa soltan-to di burocratico e da rifiutare co-me principio, dall’altra quelli che,e a mio avviso sono una netta mi-noranza, non hanno mai sentitol’esigenza di un regolare aggior-namento, ed è la situazione peg-giore, o dopo anni di impegnohanno tirato i remi in barca. Il pro-blema grosso non lo avranno que-sti ultimi per i quali basterà ritro-

vare interesse su alcuni aspettidel proprio lavoro per adempierealle richieste del ministero, ma so-prattutto quelli che si sono sem-pre accontentati di quanto, pocoo tanto, hanno imparato all’univer-sità convinti che per essere unbuon veterinario, o almeno accet -tabile, sia sufficiente la praticaquotidiana anche se magari su-perata scientificamente e profes-sionalmente. Sono i colleghi ancora convintidella logica che sbagliando si im-

para anche se nel frattempo il no-stro sbagliare è costato caro atanti animali e sono gli stessi chesono convinti spesso di non sba-gliare mai e che gli altri non han-no capito niente. Forse l’ECM, almeno per questasparuta schiera di colleghi, hannofatto bene a farlo anche se sonosicuramente quelli che lo conte-stano di più ritenendo di non averassolutamente bisogno di aggior -narsi.

L.F.

PROFESSIONE VETERINARIA 1 2 / 2 0 0 2 27LETTERE AL DIRETTORE

@

collegati con la tua professioneper iscriverti

http://www.anmvi.it/servizi/liste/index.html

VETLINKLista telematica

A.N.M.V.I.

Page 26: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 12

PROFESSIONE VETERINARIA 1 2 / 2 0 0 228

L a SIVAR chiude il 2002 conun anno ricco di ricono-scimenti e sodd i s f a z i o n i .

È stato infatti un anno caratteriz-zato da importanti avvenimenti:l’affiliazione della SIVAR allaWorld Association for Buiatrics(WAB) - riconoscimento mondialeche gratifica l’impegno della SI-VAR per l’aggiornamento del me-dico veterinario buiatra; e le colla-borazioni con la società transalpi-na (SNGTV - Societé nationaledes Groupements TéchniquesVétérinaires) e con l’AIVI (Asso-ciazione Italiana Veterinari Igieni-sti). Soddisfazione per la SIVAR

anche per la riuscita dei corsi pra-tici che si sono svolti nel secondosemestre. Il numero delle richieste

d’iscrizione è stato superiore alnumero dei partecipanti previsti. Per il 2003 la SIVAR annuncia unfitto calendario, ricco di appunta-menti scientifici. P roseguirà nel2003 l’impegno a fare form a z i o n ep o s t - l a u rea come si è sempref a t t o , a ff e rma Dario Depetris -P residente SIVAR - ed inoltre -v e rranno potenziate le attività re-gionali, grazie all’attività dei dele-gati SIVAR ormai presenti su tut-to il territorio. Altri strumenti di la-v o ro e di aggiornamento, come imanuali pratici e il prontuario te-rapeutico, spediti a tutti i soci SI-VAR, saranno messi a disposizio-ne nel corso dell’anno. Il primo appuntamento fissato peril 2003, sarà un incontro organiz-zato dalla Delegazione SIVAR Si-cilia, che avrà luogo il 1 marzo aRagusa. Lo stesso evento dal tito-lo “L’aborto nei ruminanti: ezio-logia e diagnosi” verrà ripetuto il3 marzo in Campania, il 4marzoin Puglia e il 7marzo a Veronapresso la Fiera Internazionale del-l’Agricoltura.

La figura delg a r a n t e

I n occasione della Fiera diC r e m o n a l ’ I s m e a ha presenta-

t o i risultati di una interessante in-

dagine svolta su un campione diconsumatori sul tema: “La perce-zione del consumatore sulla rin-tracciabilità dei prodotti alimentaritradizionali”. Dall’indagine si evi-denzia che i prodotti sui quali ilconsumatore vorrebbe maggiorii n f o rmazioni e garanzie sonoquelli del settore zootecnico ed inparticolatre la carne è il prodottoverso il quale sono più forti lep reoccupazioni. La BSE cert a-mente ha contribuito a fomentaredubbi e paure ma anche l’anagra-fe bovina che continua a mostrareserie difficoltà a diventare operati-va ed i continui illeciti scoperti re-golarmente dai NAScontribuisco-no a togliere tranquillità al consu-matore. Un punto preciso dell’in-dagine era riferito al ruolo del ga-rante ed in particolare alla “figuradel garante” intesa come ente ofigura professionale che ricono-sciuta dal consumatore al di so-pra di interessi o coinvolgimenticommerciali possa dare reali ga-ranzie sulla tracciabilità e qualitàdel prodotto. Gli enti che princi-palmente vengono individuati co-me referenti seri ed attendibili so-no: i NAS, le Asl ed in misura mi-nore i Ministeri della Salute o del-l’Agricoltura. Anche l’Unione Eu-ropea è presa in considerazionema è sentita lontana ed astrattaed il suo ruolo viene consideratosolo come controllore degli entiche a livello locale o nazionalehanno il compito di garantire ilconsumatore. Certamente comeorgano di garanzia è sempre rite-nuto più attendibile un ente pub-blico ad un operatore privato an-che se il sistema che sembra es-sere ritenuto migliore è quello deicontrolli incrociati fra autorità pub-bliche ed organizzazioni privateintese come associazioni di pro-duttori odistributori. Le Camere diCommercio non sono ritenute at-tendibili in quanto troppo compro-messe con gli interessi dei pro-duttori e commercianti e le asso-ciazioni consumatori ricevonogiudizi molto contrastanti. Fra igaranti privati spesso lo stessop ro d u t t o re può assumere unaspetto significativo se piccolo elocale o nazionale ma di marchiocon forte immagine qualitativa. Lo

stesso vale per gli aspetti distribu-tivi dove troviamo ottimi riconosci-menti a catene di nome scontatoo al piccolo negozio sotto casacon il quale esiste un rapportopersonale e consolidato nel tem-po. Fra tutti gli enti e le figureemerse dall’indagine il veterinarionon compare mai se non, forse,indirettamente nel riferimento alleAsl, nonostante sia la figura piùqualificata per garantire con il suoruolo e la sua professionalità tuttala filiera agroalimentare per il set-tore zootecnico. Gli sforzi che sistanno compiendo per dare unaforte e significativa immagine delmedico veterinario sono ancoramolto lontani dall’obiettivo e d’al-tra parte notizie di scandali nelcommercio della carne, enfatizza-te da tutti gli organi di informazio-ne, e che al di là delle reali re-sponsabilità e colpe tutte da veri-ficare, vedono coinvolti numerosicolleghi non fanno altro che ab-battere sempre di più la nostracredibilità.

D i a g n o s iecografica eradiografica inTo s c a n a

S i è tenuto il 15 dicembres c o rso ad Arezzo, l ’ i n c o n t ro

della Delegazione re g i o n a l eS C I VAC Toscana dal tema “ D a lsegno clinico alla diag n o s iecografica e radiografica” c o nrelatori S e rgio Fa n foni e Pa o l oF o n t i.Inizialmente il consiglio regionaleSCIVAC Toscana era preoccupatoper la riuscita dell’incontro a cau-sa di alcuni disagi che potevanoportare ad una presenza di parte-cipanti notevolmente scarsa datoprincipalmente da un disserviziopostale che ha provocato un ritar-do nel ricevimento degli inviti edinoltre che la città scelta per l’in-contro era di quelle circolettate dirosso per l’ubicazione non ottima-le. Nonostante i relatori invitati nonfossero dei più noti e di quelli cherichiamano con sicurezza un nu-trito numero di ascoltatori, all’in-contro hanno partecipato più di70 medici veterinari in buona par-te competenti che hanno seguitoattentamente l’incontro. “La prima gradita sorpresa - affer-ma Luciano Borghetti, presidentedella Delegazione Regionale SCI-VAC Toscana - è stato l’albergoche, anche se in ristrutturazione,si presentava molto bello a di-spetto di quello che era la miamemoria. La stanza in cui si èsvolta la giornata era stata com-

DALLE ASSOCIAZIONI

S I VAR: numerosi g l i appuntamenti per il 2003

DALLE ASSOCIAZIONI

Rubrica a cura di Lara ZavaTel. 0372/40.35.41

E-mail [email protected]

Seminario SIVAR a Ve r o n aVenerdì 7 marzo presso il Centro Congressi Europa della Fiera di Vero-na, si svolgerà, in collaborazione con AIVEMP, il Seminario NazionaleSIVAR dal titolo: “L’aborto nei ruminanti:eziologia e diagnosi”.Fabio Del Piero, relatore della giornata parlerà delle cause infettive diaborto e natimortalità nei ruminanti. All’evento sono stati assegnati 2punti ECM. La scheda d’iscrizione è da inviare presso la segreteria SIVAR entro il27 febbraio 2003, dopo quella data sarà possibile l’iscrizione solo insede congressuale. È possibile visualizzare il programma della giorna-ta e scaricare il modulo di adesione al seminario, al sito della SIVARwww.sivarnet.it .

Per ulteriori ed eventuali informazioni: Segreteria SIVAR - Tel. 0372/40.35.39 - E-mail [email protected]

2 CREDITI

Corso SIVAR “Chirurgia del dito del bovino”, 8-10 novembre 2002.

Fiera di Cremona, 24ottobre 2002.

Corso SIVAR “Chirurgia del dito del bovino”, 8-10novembre 2002.

Corso SIVAR “Chirurgia del dito del bovino”, 8-10novembre 2002.

Page 27: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 12

pletamente ristrutturata, rimessa aposto in maniera perfetta, anchese non molto grande. Sgraditasorpresa è stato lo spazio a di-sposizione degli sponsor che sisono dovuti accontentare di unasistemazione piuttosto scomoda,nella stessa stanza in cui si svol-geva l’incontro. Spero vivamenteche il disagio sia stato ripagatoda una discreta attenzione rivol-ta loro dai partecipanti all’incon-tro. Ringrazio comunquegli spon-sor per la loro disponibilità a su-perare le difficoltà, cercando din a v i g a re nella stessa dire z i o n eper far sì che la giornata potessesvolgersi nel migliore dei modi. I relatori hanno gestito una bellis-sima giornata mescolandosi conchi era venuto ad ascoltare e dan-do, a mio giudizio - continua il Dr.Borghetti - tutto quello che pote-vano dare, non svolgendo una le-zione programmata che spessosegue un filo conduttore e cheporta, qualche volta, a dire nontutto quello che si potrebbe, masolo quello che si è stabilito primadi dire”. Sicuramente le relazioni, che par -tivano da casi clinici, così com’e-rano articolate, hanno contribuitoa rendere interattivo l’incontro; lacompetenza e la disponibilità deirelatori hanno creato la miscelaottimale che ha reso utilissimauna domenica prenatalizia, rubataai regali di Natale.“Un ringraziamento, infine, anchea Sabrina Sacchetti che si è oc-cupata al mio posto di gestire par-te dell’organizzazione dell’incon-tro - conclude il Presidente SCI-VAC Toscana”.Le prossime giornate re g i o n a l ipreviste per il 2003 in Toscana sisvolgeranno il 27 aprile ed il 30novembre.

In Liguria e inSicilia, i primidue incontrir e g i o n a l iS C I VA C

I n febbraio ricomincerannoanche gli incontri regionali

organizzati da SCIVAC. Daranno ilvia la Liguria e la Sicilia che il 16febbraio terranno il loro primo ap-puntamento previsto per il 2003 ri-spettivamente a Recco - Genovae ad Acireale, Catania. Ematologia pratica sarà il temaa ff rontato dal Dr. Marco Caldin,p resso l’Hotel Manuelina La Villa aRecco; L’ a rte e la scienza dellacitopatologia diag n o s t i c a, inve-ce, sarà il titolo della giornata SCI-VAC che avrà luogo al Centro Con-g ressi La Perla Ionica ad Acireale. Questi i programmi delle due gior-nate:

16 febbraio - Delegazioneregionale SCIVAC Liguria

R e l a t o r e :D r. M a rco Caldin

PUNTI ECM 58.30 Registrazione dei parteci-

panti e verifica presenze9.25 Saluto ai partecipanti del

Presidente Regionale, pre-sentazione del relatore edinizio dei lavori

9.30 I n t roduzione all’emo-gramma (con casi clinici)

10.30 Pausa caffè11.00 Alterazioni eritro c i t a r i e

morfologiche12.00 Anemie13.00 Spazio per eventuale co-

municazione commerciale13.30 Pausa pranzo14.30 Leucopenie e leucocitosi15.15 Protocolli diagnostici in

corso di piastrinopenie16.00 Pausa caffè16.30 Quando, come e perché

eseguire una valutazionemidollare

17.30 Test di valutazione dell’ap-prendimento e discussio-ne finale

18.00 Consegna degli attestati etermine della giornata

PROFESSIONE VETERINARIA 1 2 / 2 0 0 2 29DALLE ASSOCIAZIONI

Al nuovo sito del Governo http://dev.palazzochigi.it/ nu-merose novità.Tra queste la pagina Web denominata “L’Italia” (penulti-ma voce nella barra sinistra di navigazione). Si tratta diuna rete di link che permette all’utente di connettersi contutta l’amministrazione pubblica territoriale. Selezionan-do la Regione di interesse sulla cartina dell’Italia è infat-ti possibile raggiungere i siti istituzionali delle Regioni,Province e Comuni capoluogo di Provincia.

http://dev.palazzochigi.it//Istituzioni/index.html

Page 28: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 12

16 febbraio - Delegazione regionale

S C I VAC Sicilia

R e l a t o r e :D r. D avide de LorenziPUNTI ECM: 5

8 . 3 0 Registrazione dei part e-cipanti e verifica pre s e n-z e

9.25 Saluto ai partecipanti delPresidente Regionale, pre-sentazione del relatore edinizio dei lavori

9.30 Citologia e citopatologia:d e f i n i z i o n e, s c o p i , va n-taggi e limiti

10.30 Pausa caffè11.00 “L’Arte” della citopatolo -

gia diagnostica• I “ferri del mestiere” del ci-

topatologo (un buon cam-pione si prepara con buo-ni strumenti)

• Raccogliere le cellule e di-stribuirle su di un vetrino(un lavoro solo apparente -mente semplice)

• Colorare le cellule (la tavo-lozza del citopatologo)

• Archiviare i campioni (co-

me rendere duraturi i nostrisuccessi ed imparare dainostri errori)

13.00 Spazio per eventuale co-municazione commerciale

13.30 Pausa pranzo14.30 “La Scienza”: i vari “ste-

p s ” d e l l ’ i n t e r p r e t a z i o n ecitolopatologica

• Adeguatezza e rappresen-tatività

• L’infiammazione: ricono-scerne i caratteri ed ipotiz-zarne le cause

• Euplasia: la cellula “in pa-ce ed armonia”

• Citotipi: la forma è espres-sione della funzione

• Displasia, Metaplasia,Neoplasia: i vari aspettidella “sofferenza” cellulare

• Neoplasia “maligna”:quando le cellule “impaz-ziscono”

16.00 Pausa caffè16.30 Casi clinici interattivi:

trasformiamoin diagnosile ore spese ad ascoltareparole e a studiare libri

17.30 Test di valutazione dell’ap-prendimento e discussio-

ne finale18.00 Consegna degli attestati e

termine della giornata

A Bari il primos e m i n a r i oS C I VAC del2 0 0 3

A vrà inizio sabato 15 feb-braio il primo seminario

SCIVAC previsto per il 2003. Dia-gnostica per immagini del tora-ce e dell’addome è il tema cheverrà affrontato dal Dr. GiacomoGnudi - Med. Vet., Prof Ass, Uni-versità di Parma e dal Dr. Christo-pehr R. Lamb. - MA, Ve t M B ,MRCVS, Dipl ACVR, Dipl ECVDI,presso il Grand hotel Ambasciato-ri di Bari. All’evento, la Commissione Nazio-nale per la formazione continuaha assegnato 10 crediti ECM. Diagnosi radiografica delle malat-tie polmonari, diagnostica per im-magini dei versamenti pleurici,diagnosi radiografica delle malat -tie cardiache, aspetti radiograficinormali e patologici del mediasti-no nel cane e nel gatto e principidi interpretazione radiologica del-l’addome saranno i temi discussinella giornata di sabato. Diagno-stica per immagini del tratto urina-rio, del fegato e delle vie biliari,l’esame radiografico con mezzodi contrasto nello studio delle ma-lattie gastrointestinali e l’ultraso-nografia del tratto intestinale sa-ranno invece gli argomenti affron-tati nella giornata di domenica. Il modulo d’iscrizione è da inviarealla segreteria SCIVAC entro enon oltre il 5 febbraio 2003. Per ul-teriori informazioni rivolgersi aPaola Gambarotti - Tel. 0372/40.35.08 - Email [email protected].

Corso Avanzato di Z o o a n t r o p o l o g i aapplicata allad i d a t t i c a

S i svo l gerà presso la sede diC r e m o n a , a Palazzo Tr e c ch i ,

dal 20 al 22 febbraio 2003 il Cor-so avanzato di Zooantropologiaapplicata alla didattica.Il Corso intende formare un pooldi docenti di didattica zooantro-pologica che andranno a far par-te del programma nazionale della“Scuola di Interazione Uomo Ani-male”, un progetto che si proponedi realizzare in modo capillare e

sistematico l’educazione dei gio-vani delle scuole dell’obbligo suitemi dell’interazione uomo-anima-le e del benessere animale. Que-sta iniziativa può costituire un’in-teressante opportunità di lavoroper quei veterinari che voglionooperare nel campo dell’etologiaappliacata e della zooantropolo-gia, anche perché coloro che su-pereranno l’esame finale potrannoentrare direttamente nel program-ma nazionale e usufruire del ma-teriale didattico da distribuire nel -le scuole. Per essere ammessi al corso ènecessario aver già partecipatoad almeno un corso di zooantro-pologia teorica o applicata, o adaltri corsi di etologia di base o ap-plicata al benessere animale cheverranno valutati da un’appositacommissione giudicatrice. La precedenza al Corso verrà ac-cordata ai soci SISCA e successi-vamente ai soci SCIVAC. L’iscri-zione dovrà essere effettuata en-tro il 31 gennaio 2003. Per infor-mazioni - Segreteria E.V. -0372/40.35.06

9° CongressoMultisala SIVE

S abato 1 e domenica 2 fe b-b r a i o , con il patro c i n i o

della Facoltà di Medicina Ve t e r i-naria dell’Università di Pisa, la

SIVE organizza il suo 9° Con-g resso. Quest’anno l’evento avràluogo a Pisa presso il Palazzodei Congressi. Alcune novità in termini di pro-grammazione e contenuti: il con-g resso avrà termine di domenicaanziché di lunedì ma inizierà ilv e n e rdì pomeriggio per chi par-teciperà alle sessioni specialisti-che della SIRE e della SIOCE.E d w a rd L. Blach, David E. Fre e-man, Derek Knottenbelt, SueMcDonnell, Dickson D. Va rner eJ e ff rey P. Watkins sono i 6 re l a t o-ri di fama internazionale che trat-teranno argomenti di chiru rg i a ,medicina, riproduzione e novitàassoluta, di practice manage-ment. Relatori, invece delle ses-sioni “How to do” Ciampoli Raf-faello, Alberto Magi, Angela Ma-scioni, Duccio Pellegrini, Marc oPepe, Riccardo Stoppini e Gio-vanni Zavaglia. Inoltre, in occasione del congres-so, si svolgerà nella giornata disabato l’assemblea ordinaria edelettiva dei soci SIVE. Per il Multisala SIVE è stata fattarichiesta di accreditamento pres-so il Ministero della Salute per igiorni 1 e 2 febbraio. Le sessioni accreditate sono:CHIRURGIA E ORTOPEDIA: sa -bato 1 febbraio e domenica 2 feb-braio - Sala AuditoriumRIPRODUZIONE: sabato 1 feb-braio e domenica 2 febbraio - Sa-la FermiPRACTICE MANAGEMENT: sa-bato 1 febbraio - Sala PacinottiMEDICINA INTERNA: domenica2 febbraio - Sala Pacinotti

PROFESSIONE VETERINARIA 1 2 / 2 0 0 230DALLE ASSOCIAZIONI

33° Incontro Culturale Av u l p

La Neurologia nella Clinica dei Piccoli Animali

Sabato 15 e domenica 16 febbraio si svolgerà presso il Centro StudiSCIVAC/AVULP di Perugia il 33° incontro di aggiornamento culturaleorganizzato dall’Associazione Veterinari Umbri Liberi Professionisti daltitolo “La Neurologia nella Clinica dei Piccoli Animali”.

R e l a t o r i :Dr. Marco Bernardini, Med. Vet. Dipl. ECVNDr. Frank Steffen, Head of the neurology unit, the University of ZurichPer ulteriori informazioni contattare la segreteria organizzativa dell’A-VULP - Tel. 075/58.48.164

Sabato 15 febbraio - mattino8.30 Iscrizione e registrazione dei partecipanti9.30 Esame Neurologico (Parte 1) (Dr. Marco Bernardini)10.15 Pausa caffè10.45 Esame Neurologico (Parte 2) (Dr. Marco Bernardini)11.45 Localizzazione della lesione (Parte 1) (Dr. Frank Steffen)12.30 Localizzazione della lesione (Parte 2) (Dr. Frank Steffen)13.15 Pausa Pranzo

Sabato 15 febbraio - pomerigg i o14.30 Malattie della colonna e del midollo toracolombare (Dr. Frank

Steffen)15.15 Traumi spinali (Dr. Frank Steffen)16.00 Pausa caffè17.15 Presentazione e discussione di casi clinici (Dr. Frank Steffen)18.30 Discussione e chiusura lavori

Domenica 16 febbraio - mattino9.00 Crisi convulsive e stato epilettico (Dr. Marco Bernardini)10.00 Pausa caffè10.30 Presentazione e discussione di casi clinici (Dr. Marco Bernar-

dini)11.45 Malattie della colonna e del midollo lombosacrale (Dr. Frank

Steffen)13.00 Pausa Pranzo

Domenica 16 febbraio - pomerigg i o14.30 Presentazione e discussione di casi clinici (Dr. Frank Steffen)15.15 Sindromi vestibolari e sordità (Dr. Marco Bernardini)16.30 Pausa caffè1 7 . 0 0 P resentazione e discussione di casi clinici (Dr. Marco Bern a rd i n i )18.30 Discussione e chiusura lavori

L'incontro, in fase d'accreditamento ECM, è gratuito per i soviAVULP in regola con la quota associativa 2003. Per i non soci il co-sto è di 60 Euro,mentre per gli iscritti all'Ordine di Perugia il prez-zo è di 50 Euro.

NELSON & COUTOMedicina interna del cane e del gatto2a ed. italiana, 1312 pag, 300 ill,Masson EV, novembre 2002Ed. italiana a cura di R. Assin Soci delle associazionifederate ANMVI: Euro 148,00Non soci: Euro 180,00

VANDEVELDENeurologia veterinaria.

Dall'approccio alpaziente alla terapia

1 ed. italiana, 352 pag, 200 ill,Masson EV, novembre 2002

Ed. it a cura di M. Baroni e M. Mariscoli

Soci delle associazionifederate ANMVI

Euro 56,00Non soci:

Euro 68,00

N O V I T À

PER INFORMAZIONI E ORDINI: Francesca Chiari - Tel. 0372/403507

Fax 0372/457091

Page 29: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 12

Per ulteriori informazioni rivolgersia Ludovica Bellingeri - SegreteriaSIVE - Tel. 0372/403502 E-mail [email protected].

G r u p p oI n t e r a t t i v oAnimali da

C o m p a g n i a

I l comitato tecnico GIAC,al fi-ne di continuare una sempre

più fattiva collaborazione con iMedici Veterinari, ha deliberato dioffrire ai medesimi iscritti SCIVACl’opportunità di partecipare ai mo-duli dei Corsi per Istruttori Anima-li da Compagnia, con la possibi-lità di conoscere e verificare i no-stri metodi di insegnamento el’applicazione dei nostri principiispiratori. Per questo il GIAC è lieto di co-municare che per ogni modulo, apartire già da questo Corso peristruttori Cani da Compagnia, so-no riservati e garantiti a titolo gra-tuito n. 2 (due) posti per Medici

Veterinari, pari ad un beneficio di€ 600,00 a modulo (sono esclusele spese di trasferimento da e perla sede del Corso e le spese di al-loggio per la durata del modulo).Quanto infine alla gestione dellepresenze i Signori Medici Veteri-nari possono prendere contattocon la Segreteria GIAC ai seguen-ti numeri telefonici: Tiziana Gori 039/321276,360/820594, 340/5946486.

41° ConvegnoN a z i o n a l ed e l l ’ A s s o c i a z i o n eScientifica diAv i c o l t u r aSezione Italiana della Wo r l d ’sPoultry Science Association su:ECOLOGIA ED ALLEVA M E N T OAVICOLOF o r l ì ,C C I A A , 20 febbraio 2003

Sempre attenta e sensibile alleproblematiche del settore avicolo,

l’Associazione Scientifica di Avi-coltura, Sezione italiana dellaWorld’s Poultry Science Associa-tion (WPSA), intende affrontare ilproblema dell’impatto ambientalec o rrelato alla nostra avicolturacon un convegno scientifico a ca-r a t t e re nazionale. Non stupiscaquindi se il 41° Convegno dell’As-sociazione organizzato in collabo-razione con la Camera di Com-m e rcio di Forlì-Cesena, che si terr àil 20 febbraio 2003 presso la sedecamerale, avrà per tema: “E c o l o-gia ed allevamento avicolo” .Trattasi di un tema di grande at-tualità come sottolineato dai re-centi convegni tenutisi a Forlì sul-l’Integrated Pollution Pre v e n t i o nand Control (IPPC) che hanno for-nito interessanti spunti di riflessio-ne su come e quando intervenireper ridurre l’impatto ambientaledell’allevamento avicolo. Il 41° Convegno della WPSA ita-liana vuole ripercorrere attraversola competenza e l’esperienza del-la dottoressa Laura Manduzio del-l’Enea e nota collaboratrice delMinistero dell’Ambiente, tutte letappe e verificarne le ragioni, che

hanno portato in sede comunitariaalla stesura del documento di rife-rimento per le migliori tecniche di-sponibili (BREF) in un obiettivoconfronto anche con la normativaitaliana. Il tutto sarà rapportato al -la realtà dell’allevamento avicoloitaliano grazie anche alla collabo-razione del prof. Paolo Pignattelli. Al dottor Giuseppe Bonazzi delCRPA di Reggio Emilia sarà affi-dato il compito di trattare le possi-bili soluzioni tecniche per preveni-re e ridurre l’impatto ambientaledegli allevamenti. In un similecontesto non poteva mancare ilconfronto con una realtà, quellaamericana, che da alcuni anni haattuato analoghi programmi diprevenzione e riduzione dell’in-quinamento ambientale. Sarà ildottor C.M. Williams della StateUniversity of Nord Caroline ad af-frontare questa materia, dilatan-done i confini allo scenario mon-diale e ad illustrarci le possibili so-luzioni e le prospettive.Una panoramica a trecentoses-santa gradi quindi, che non man-cherà di sollevare interro g a t i v ivuoi per i limiti normativi, vuoi perl’impatto ed eventuali condiziona-menti sul management avicolo,ma anche per le soluzioni che sa-ranno presentate. Il convegno,che non prevede alcuna quota diiscrizione, è destinato a tutti glioperatori del settore avicolo e atutti coloro, che a vario titolo (ri-cercatori, studiosi, esperti pubbli-ci e privati, ecc.), sono coinvolti inquesta delicata materia.Il programma di massima pre v e-d e :

9,30 S . M a z z i, Pre s i d e n t eCCIAA Forlì-CesenaSaluto ai partecipantiL.Guidobono Cavalchini,Presidente WPSA ItalianaApertura dei lavori

10,00 C.M. Williams, NC StateUniversity, USAAllevamento avicolo edimpatto ambientale. Il qua-dro mondiale ed america-no. Possibili soluzioni eprospettive

10,40 Discussione11,10 L. Manduzio, ENEA-Min.

Ambiente, Roma P. Pignattelli, Università diMilanoIntegrated Pollution Pre-vention and Control e rela-tivo riferimento normativoitaliano.

11,50 G.Bonazzi & L. Valli, CR-PA, Reggio EmiliaSoluzioni tecniche per pre-venire e ridurre l’impattoambientale.

12,30 Discussione13,00 L.Guidobono Cavalchini,

Presidente WPSA ItalianaConclusioni

13,30 Buffet freddo

(durante il convegno funzioneràun servizio di traduzione simulta-nea)

Al pomeriggio, con inizio alle ore15,00, della stessa giornata sit e rrà l’Assemblea generale deiSoci della l’Associazione Scientifi-ca di Avicoltura, WPSA italiana econtemporaneamente le elezioniper il rinnovo delle cariche socialiin scadenza.

Maggiori informazioni potrannoessere richieste a:

Segreteria Scientifica del C o nv e g n oProf. Paolo Pignattelli, Segretario WPSA ItalianaIstituto di Zootecnica, Fac. Med. VeterinariaVia Celoria, 10 - 20133 Milanoe-mail: [email protected]

PROFESSIONE VETERINARIA 1 2 / 2 0 0 2 31DALLE ASSOCIAZIONI

Edizioni Veterinarie

SOCIETÀ ITALIANA VETERINARIPER ANIMALIDA REDDITO

ASSOCIAZIONE FEDERATA ANMVI

P R O N T U A R I OT E R A P E U T I C OV E T E R I N A R I OMedicina animali da redditoB OV I N I • S U I N I • O V I - C A P R I N I

prima edizione2002

E.V. s.r.l. Per info: Francesca Chiari - Tel. 0372-403507Fax 0372-457091 - Email [email protected]

È in spedizionegratuitamente a tutti i soci SIVAR 2002,in regola con la quotaassociativa 2002,il Prontuario Animali daReddito.Chi ne volesse farerichiesta, può ordinarlo a€ 41,00 (Non Soci SIVAR)€ 26,00 (Soci SIVAR)

L’ABORTO NEI RUMINANTI:EZIOLOGIA E DIAGNOSI

Fiera di Verona - Centro Congressi Europa - Auditorium VerdiVenerdì 7 Marzo 2003

in collaborazione con

SOCIETÀ ITALIANA VETERINARIPER ANIMALIDA REDDITO

VERONAFIERE

Seminario Nazionale

organizzato da

Edizioni Veterinarie E.V. srlAnimal Health

2 CREDITIASSOCIAZIONE FEDERATA ANMVI

Chairman: Dr. Marco Colombo

14.00 REGISTRAZIONE PARTECIPANTI

14.30 SALUTO DELPRESIDENTE E

APERTURALAVORI

15.00 FABIO DELPIERO

CAUSE INFETTIVE DI ABORTO E

NATIMORTALITÀ NEI RUMINANTI

(prima parte)

16.20 COFFEE BREAK

16.30 FABIO DELPIEROCAUSE INFETTIVE DI ABORTO E

NATIMORTALITÀ NEI RUMINANTI

(seconda parte)

17.30 DISCUSSIONE

18.00 TERMINE DEI LAVORI E CONSEGNADEGLI ATTESTATI

R E L ATO R EProf. Fabio DEL P I E R O

SEDE DELCONVEGNO Fiera di Ve r o n aFiera Internazionale dell’AgricolturaViale del Lavoro, 8 - Ve r o n aSala: Auditorium Ve r d i

COME A R R I VARE A L L AF I E R A DI VERONAA U TO S T R A D E :A4 TORINO MILANO VERONA V E N E Z I AA22 BRENNERO VERONA R O M AUscita per Quartiere Fieristico V E R O N AS U D

INFORMAZIONI E ISCRIZIONISegreteria SIVAR (Paola Orioli)Tel. 0372 - 40.35.39, Fax 0372 - 40.35.54E-mail: i n f o @ s i v a r n e t . i tWebsite: http//www. s i v a r n e t . i t

Page 30: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 12

U omini e topi: con lacomparazione del loropatrimonio genetico si

apre ora una grande opportunitàper la medicina. Pubblicata oggida “Nature” - insieme ad alcunei m p o rtanti scoperte scientificheche mostrano già le prime appli-cazioni di questa nuova pietra mi-liare per la genomica -, la se-quenza completa delle combina-zioni delle quattro molecole checompongono il genoma del topoapre le porte alla traduzione del li-bro della vita umana. Sarà la “ste-le di Rosetta” che consentirà didecifrare a cosa serve quel sus-seguirsi di istruzioni che gli uomi-ni e gli altri organismi si traman-dano, con varie mutazioni, da

quando la vita ebbe inizio. Ci sono 80 milioni di anni di storiaevolutiva tra l’uomo e questo pic-colo mammifero, ma solo 300 ge-ni su circa 3mila sono caratteristi-ci di ognuna delle due specie.L’80% dei geni umani trova uncorrispondente nel genoma deltopo. Confrontando le due mappesi sono già individuati 1.200 geniumani che prima non si conosce-vano, si è scoperto che quelleche prima erano considerate se-quenze “spazzatura”, parti cioèinattive, potrebbero invece funge-re da centralina di controllo perattivare o disattivare l’attività deigeni. R i c e rcatori coordinatori dall’Isti-tuto Telethon di genetica e medi-cina di Napoli (Tigem) hanno poic reato la prima mappa di espre s-sione dei geni del cromosoma 21(coinvolto nella sindrome diDown). Usando le inform a z i o n isui due genomi hanno pro d o t t ocioè una serie di immagini in cuisono evidenziati tutti i geni delc romosoma 21 che risultano ac-cesi o spenti nei diversi tessuti enelle diverse fasi dello sviluppo.Una sorta di atlante anatomicoda cui è possibile capire dove (inquali tessuti) e quando (a chestadio dello sviluppo) sonoe s p ressi i geni del cro m o s o m a21. Se in un momento dello svi-luppo embrionale un gene risulta“acceso”, in modo specifico inun tessuto o in un organo, indicain genere che ha un ruolo impor-tante nel re g o l a rne lo sviluppo.Lo stesso nelle situazioni patolo-giche: se un gene è espresso inmodo diverso in una cellula ma-lata rispetto ad una sana, questosuggerisce che potrebbe avereun ruolo nell’origine della malat-tia. A diff e renza delle mappe ge-nomiche, che analizzano il Dna,gli studi di espressione analizza-no l’Rna, una molecola simile alDna che viene prodotta solo daigeni attivi. “L’atlante aiuterà a comprenderemeglio i meccanismi genetici chesono alla base della sindrome diDown e delle altre malattie legateal cromosoma 21 - spiega AndreaBallabio, direttore del Tigem -. Masi tratta di una ricerca di base per

la quale non si prevedono appli-cazioni a breve termine nella dia-gnosi e nella cura”. Il genoma completo del topo,pubblicato dal Mouse genomesequencing consortium, consor-zio internazionale finanziato da

fondi pubblici, è liberamente ac-cessibile a tutti. Una prima bozzaera stata pubblicata nel giugno2001 da un’azienda privata, laCelera genomics, pro t a g o n i s t aanche della mappatura del meno-ma umano. La sequenza era però

disponibile solo al costo di 45miladollari per tre anni. Ma la corsanon è finita: istituti pubblici e pri-vati stanno lavorando alla mappa-tura del genoma di altri organismi,dagli scimpanzé ai pesci, dai bat-teri ai cani. ■

Nei topi la “chiave” del genoma u m a n oMappato il dna dei ratti: nuovi scenari per la medicina

d i Lara Ricci

Il Sole 24Ore, giovedì 5dicembre 2002

PROFESSIONE VETERINARIA 1 2 / 2 0 0 232LETTO SU...

Y

Cento anni di ricerca

1909Primo topo da laboratorio • Clarence Cook Little, biologodi Harvard, dopo una serie diincroci tra consanguinei, svi-luppa la prima razza di topo dalaboratorio geneticamente “pu-ra”, la Dba, usata ancora oggi.È convinto che studiandoli sco-prirà segreti di malattie Umane,quali il cancro.

1972Il database per la ge n e t i c a• Presso il Jackson laboratory,in Bar Harbor (Maine), fondatonel ’29 dallo stesso ClarenceCook Little, nasce la primabanca dati costruita appostaper le informazioni relative allagenetica dei mammiferi, il pre-c u r s o re del “Mouse genomedatabase”.

1982Nasce il ratto transge n i c o• Fondendo elementi di un ge-ne e iniettandoli in embrionidue ricercatori creano il primotopo transgenico: diventa enor-me se nutrito con molto zinco.

1999Pa rte il sequenziamento• Mentre il sequenziamento delgenoma umano procede agrandi passi, i maggiori istitutidello Human genome projectdecidono di iniziare quello deltopo.

2001La mappa dei geni umani• La prima stesura del genomaumano è pubblicata in un testaa testa tra la privata Celera e loHuman menome project. Stima-ta la presenza di 31mila geni.

2002Identikit del Dna del topo • Viene pubblicato il genomadel topo e sono rese note le pri-me importanti scoperte effet-tuate grazie alla comparazionedei geni di uomo e topo.

Franco Guizzardi Erminio ZanoniAndrea Marastoni Antonella AroldiAdriano Saccani Claudia PiccinelliFrancesco Zanoni Sarah Guizzardi

NORMATIVA SANITARIA NEL SETTORE DEI MANGIMI ZOOTECNICI, MEDICINALI VETERINARI ED ORMONI ZOOTECNICI

(PAPI EDITORE - Prima Edizione Ottobre 2002 )

Il processo di arm o n i z z a z i o n edella norm at iva ve t e ri n a ria at-t u ato dagli Stati membri del-l’Unione Europea e la conse-guente necessità da parte diogni Stato membro di ga ra n t i-re l’adozione e l’ap p l i c a z i o n edelle disposizioni contenu t enelle Dire t t ive Comu n i t a ri ehanno reso così cospicua e co-sì mu t evole la produzione le-gi s l at iva ri g u a rdante i va ri

anelli della fi l i e ra della produzione di alimenti di ori gi n eanimale al punto da rap p re s e n t a re non solo un support ofondamentale ad un corretto svo l gimento dell’at t iv i t àp ro d u t t iva , ma anch e, t a l vo l t a , un momento di reale diffi-coltà ap p l i c at iva ed operat iva soprattutto per l’anello ch epossiamo ri t e n e re, sotto questo punto di vista, il più de-bole della fi l i e ra :l ’ a l l evat o re.Viene oggi av ve rtita dagli operat o ri in campo zo o t e c n i c ola necessità di ottempera re con ri go re alle disposizioni vi-genti nella consap evolezza che tutto ciò sia necessari onon solo per re s t a re sul merc ato ma anche per ga ra n t i rela produzione di alimenti di ori gine animale sempre piùsani e salubri .D ’ a l t ro canto non può essere sottaciuto il fatto che il pro-cesso di modernizzazione degli allevamenti zootecnici eil conseguente sempre maggi o re ri c o rso all’uso di tecno-l ogie che consentono perfo rmances pro d u t t ive semprepiù spinte ha posto con seri e t à , ed a volte con dra m m at i-c i t à , il pro blema della presenza di residui negli alimentip rodotti per l’uomo.In tal senso ri l eviamo che non si è ancora spenta l’ecodella grave crisi che ha investito le produzioni zo o t e c n i-che a seguito del ri s c o n t ro di diossina nei mangimi e nonè stata ancora completamente superata la crisi del settoreb ovino a seguito della segnalazione della BSE non solonel Regno Unito, ma anche in dive rsi Paesi Euro p e i ,c o m p reso il nostro .In questo senso gli operat o ri zo o t e c n i c i , quali anelli im-p o rtanti della fi l i e ra pro d u t t iva di alimenti di ori gine ani-m a l e, giocano un ruolo fondamentale nel ga ra n t i re, con il o ro comportamenti e con il rispetto delle regole impostedalla norm at iva , alimenti sani e salubri .È perciò necessario che essi abbiano ben presente qualisono i compiti che il legi s l at o re assegna loro affi n ch é

possano correttamente eseg u i re la loro at t ività nel ri s p e t-to delle disposizioni norm at ive.Il presente manuale pers egue pro p rio questa fi n a l i t à : fo rn i-re uno strumento di facile consultazione, semplice ma nons e m p l i c i s t i c o ,t raducendo una norm at iva per sua nat u ra as-sai complessa in una serie di pre s c rizioni facilmente com-p rensibili e quindi alla port ata di tutti.Le temat i che prese in considerazione nel presente ma-nuale sono ve ramente di grande ri l evanza per i ri flessi di-retti ed indiretti che possono ave re sulla sanità degli ani-mali e degli alimenti pro d o t t i :• I MANGIMI ZOOT E C N I C I• GLI ADDITIVI PER L’ A L I M E N TAZIONE A N I-

M A L E• I MANGIMI MEDICAT I• I MEDICINALI V E T E R I NA R I• LE SOSTANZE ORMONA L I

Ogni temat i c a , che corrisponde ad un cap i t o l o , è stru t t u-rata in modo tale da essere sudd ivisa in 9 sottocap i t o l i :• La norm at iva vige n t e• Le defi n i z i o n i• La pro d u z i o n e• La commerc i a l i z z a z i o n e• L’ u t i l i z zo• Le pro bl e m at i che di sanità animale• Le pro bl e m at i che di sanità pubbl i c a• La modulistica, i regi s t ri , le ricette e l’etich e t t at u ra dei

p ro d o t t i• Le violazioni e le conseguenti sanzioni limitat a m e n t e

agli illeciti commessi dagli allevat o ri e dai ve t e ri n a ri li-b e ri pro fe s s i o n i s t i .

Questa stru t t u razione sch e m atica consente una consulta-zione del manuale rapida e semplifi c at a .

I punti più signifi c at ivi e salienti presi in considera z i o n esono stati ev i d e n z i ati dal seg n a l e.Si può affe rm a re che il presente manuale è anzitutto ri-volto agli allevat o ri , che sono gli utilizzat o ri diretti deim a n gimi e dei medicinali ve t e ri n a ri ,a n che se potrà esse-re un valido strumento di consultazione per i pro d u t t o ried i commercianti di questi pro d o t t i , per i ve t e ri n a ri libe-ri pro fessioni e per quelli dipendenti del S. S. N.

8 5 TAVOLE; 29 TABELLE; 15 SCHEMI

Page 31: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 12

PROFESSIONE VETERINARIA 1 2 / 2 0 0 2 33ANNUNCI

OFFRO/CERCO LA V O R O

• Clinica veterinaria-pronto soc-corso città di Olbia, cerca colleghineo laureati, fortemente motivati ointeressati alla medicina d’urgen-za per tirocinio teorico pratico du-rata minima 6 mesi da inserire nelproprio organico a breve termine.Alloggio disponibile, gradito con-tatto telefonico (Tel. 0789/26540dott. Messina).• Offresi a laureandi e neolaurea-ti la possibilità di tirocinio in medi-cina e chirurgia degli animali eso-

tici in Novara. Inviare lettera dipresentazione e curriculum a: Dr.Mattia Bielli, V.le Buonarrotti 20/A -28100 Novara o [email protected].• Clinica Veterinaria città di Mon-za offre a laureandi o laureati tiro-cinio teorico pratico di tre mesicon possibilità di alloggio gratuitoe rimborso spese. Per informazio-ni tel. 039/835300 o 039/2025777e chiedere del dott. T. Monti. • Cerchiamo 2 medici veterinarida inserire in organico. Richiestoperiodo di prova retribuito di 6mesi. Eventuali titoli o esperienzein chirurgia e/o ortopedia sui pic-

coli animali costituiranno elemen-to preferenziale. Per informazionit e l e f o n a re al seguente numero :0462/571318 e chiedere del Dr.Bucci. • Cercasi neolaureato per asso-ciazione professionale in zonaRavenna-Forlì. Tel. al 333/2776201.• Ambulatorio, ben attrezzato, si-to in Empoli (Fi) cerca medico ve-terinario con buona esperienzanella clinica e nella chirurgia deipiccoli animali. Per informazionitelefonare al seguente numero te-lefonico: 0571/711149.

V E N D O / C O M P R O

• Valli di Non e Sole (TN), a 15 min. daMadonna di Campiglio, causa trasferi-mento, cedo attività con due ambula-tori (Cles e Malè) completamente at-t rezzati, avviamento più che decenna-le. Te l e f o n a re ore pasti 338-76 06 828.• Cedesi Ambulatorio Veterinario sitonel centro storico di Anguillara (Roma),sul lago di Bracciano (circa 20 km daRoma), zona molto bella, tranquilla esenza problemi di parcheggio, avviatoda 3 anni e con discreta clientela (pertipo e numero). Il locale è in affitto, concanone mensile di 345,00 € e contrat-to re g o l a rmente re g i s t r a t o .Possibilità anche di abitazione in aff i t t o(310,00 € al mese, contratto re g i s t r a t o )di fronte all’ambulatorio (a 10 metri), 75mq, riscaldamento autonomo a meta-no, semiarre d a t o .Per informazioni telefonare allo06/99.60.73.72 - Cell.: 347/611.29.81• Vendo QBC Idexx con centrifuga estampante in perfette condizioni a4.300 € I VA compresa. Contattare il se-guente numero telefonico:3 2 8 / 4 8 4 7 7 8 5 .• Vendesi lampada scialitica con sa-tellite da soffitto. Prezzo € 1.500. Te l .3 4 0 / 5 5 2 4 1 4 5 .• Vendesi apparecchio radiologico90 Kv € 1.500 trattabili. Te l e f o n a re al n.3 3 5 / 5 8 . 9 4 . 6 7 3 .• Vendesi apparecchio radiologico100/100 controllato da esperto qualifi-cato, 4.130 € + IVA. Te l e f o n a re al3 3 3 / 3 1 5 6 7 5 2 .• Vendesi Elettro c a rdiografo ESAOTEmod. P80 praticamente nuovo e spet-t ro f o t o m e t ro per analisi chimico clini-che revisionato con stampante incor-porata con pochi anni di vita. Te l .3 2 8 / 7 4 2 8 7 2 5 .• Vendo elettro c a rdiografo ESAOTEPERSONAL 210 POWER TOP a sei ca-nali con carrello usato pochissimo. Te-l e f o n a re a Dr.ssa Dondena:011/9837575 oppure 335/8145694.• Causa trasferimento cedesi avvia-tissimo (oltre 15 anni) ambulatorio inLatina. Iperattrezzato per chiru rgia, or-topedia, endoscopia, ecografie, rx 110Kv/200mA° più portatile per equini,analisi, gestione computerizzata clientietc… Te l e f o n a re allo 077/3240675 op-p u re 340/3825220 e-mail lucro @ k a t a-m a i l . i t .• Vendo monitor Battaglia Rangonif requenza cardiaca e tracciato elettro-c a rdiografico in I, II, III derivazione a €750,00. Te l e f o n a re al 347/2725473.• Vendo apparecchio radiologico Gi-l a rdoni 85 Kw 20 ma in ottime condi-zioni e perfettamente funzionante(ideale per piccoli ambulatori) comple-to di tavolo ad € 1.600,00. Per inform a-zioni telefonare allo 0721/863545 op-p u re al 333/9832199.• Cedesi ambulatorio veterinario sitonell’hinterland di Milano nord-ovest. Te-l e f o n a re da lunedì al sabato dalle 9.00alle 10.30 al numero 02/99027550.

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Possibilità di periodi di residenzaper Medici Veterinari. Per informazioni tel 011/24.82.116Dr. Chiara Caruso.

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progetti editoriali giovani laureati inmedicina veterinaria con buonecompetenze nelle diverse branchedelle scienze biomediche, cono-scenza dell’inglese e/o francesee/o tedesco, familiarità con le risor-se della rete Internet ed interesse asviluppare collaborazioni nel setto-re dell’informazione e dell’aggior-namento scientifico.Spedire il proprio curriculum vitaea: EVsrl, Via Trecchi 20 - 26100C remona oppure per email a:[email protected]

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Titolo: TOSSICOLOGIACLINICA VETERINARIAAutore: G. Lorgue, J. Lechenet,A. Rivière edizione italiana a cu-ra di G. SoldaniPagine:460 Prezzo:40,00 €Data pubblicazione:1999

Presentazione: Dopo una parteiniziale nella quale vengono presiin esame alcuni dati epidemiologi-ci sulle intossicazioni animali inFrancia – presumibilmente nonmolto diversi da quelli che si po-trebbero r egistrare in Italia – se-guono i principi di pronto inter-vento nelle intossicazioni acute ele modalità di raccolta e di inviodei campioni al laboratorio di ana-lisi tossicologiche.

Punti di forza: Il testo prende in esame i singoli principi attivi di interesse vete-rinario. Vengono tr attati in maniera schematica (descrizione del tossico, specieanimale più colpita,eziolo gia,tossicità,sintomatologia,lesioni,trattamento e, neicasi curiosi o particolarmente interessanti,la presentazione di una casistica spe-cifica. Il libro descrive anche le sindromi acute e croniche .Pubblico: È rivolto a tutti coloro che si confrontano quotidianamente con i pro-blemi che la tossicologia veterinaria pone, siano essi studenti di Medicina Veteri-naria o Medici Veterinari liberi professionisti.

Giraldi EditoreRedazione: Via San Vitale, 80 - 40125 BOLOGNA - Tel. +39.051.272290 Fax +39.051.2918433 e-mail: [email protected]

Titolo: PRONTUARIO DI TERAPIA DEGLI ANIMALIDA COMPAGNIAAutore: F.QuintavallaPagine:500 circaPrezzo:42,00 €Data pubblicazione: 2000

P re s e n t a z i o n e : È un ve ro e pro-p rio manu a l e, t a s c abile (si incastrap e r fettamente nelle tasche del ca-m i c e ) , che può (almeno è l’intentoche si pre fi gge l’autore) fa c i l i t a relo svo l gimento della pro fe s s i o n edel clinico ve t e ri n a rio. Il libro si divide in diverse sezioniin base alla specie animale:cani egat t i , u c c e l l i , rettili (tart a ru g h e,sauri ed ofidi),ca vallo,pesci d’ac-quario. Il testo è stato fatto a piùmani,in particolare il capitolo su-

gli uccelli da gabbia e da voliera è stato curato dal Dr. Lorenzo Crosta (veterina-rio capo del Loro Parque di Tenerife),quello sugli animali esotici dalla Dr.ssa Mi-chela Bano mentre i pesci d’acquario sono stati curati dal Dr. Andrea Luppi. Ciascuna sezione affronta in modo schematico,semplice, in ordine alfabetico,leprincipali malattie che affliggono le di verse specie animali. Ciascuna scheda ri-porta la sintomatologia e l’approccio diagnostico,dando comunque maggior spa-zio alle possibili armi terapeutiche disponibili per la cura e/o la prevenzione del-la malattia. Punti di forza: Il testo è di facile consultazione, aggiornato sulle più recenti te-rapie e principi attivi consigliati. È un elenco delle più frequenti patologie che af-fliggono gli animali da compagnia e riunisce nello stesso testo più specie anima-li,tra cui anche il cavallo. Il prezzo è contenuto. Pubblico: Il manuale è destinato ai liberi professionisti,studenti di Medicina Ve-terinaria iscritti al V anno di corso e ai tirocinanti.

Titolo: COLOUR ATLAS OF VETERINARY PATHOLOGY OF THE A L I M E N TA RY T R AC TATLANTE A COLORI DELLA PATOLOGIA VETERINARIA D E L L’ A P PA R ATO DIGERENTEAu t o re : M o u we n , van Der Gaag, Pospischil, Pohlenz,GuardaPagine:260 con foto a colori (Ita-Ing)Prezzo:145,00 €Data pubblicazione:2002

Presentazione: L’atlante sulla patologia dell’apparato alimentare degli animalicostituisce un passo avanti per la patologia veterinaria per due motivi:- sinora non vi era nessun atlante sulla patologia gastro-enterica negli animali;- questo atlante è il primo vero libro europeo di patologia veterinaria:infatti gliAutori sono due olandesi,un tedesco,uno svizzero,un italiano e come consulen-te per l’inglese, un americano. Questi due elementi si completano a vicenda in quanto creano una mentalità nuo-va anche nella patologia veterinaria. Infatti nella globalizzazione generale di tut -te le attività umane, anche i medici veterinari italiani si devono sentire a buon di-ritto europei,obbiettivo a cui tende questo libro.Punti di forza: È il primo libro che tratta i problemi diagnostici dell’apparato di-gerente negli animali. Le diagnosi sono illustrate con circa 560 tavole a colori ma-croscopiche, istopatologiche, e a microscopio elettronico.Pubblico: Il libro è destinato agli studenti di medicina veterinaria,ai veterinaripratici, agli specialisti dei laboratori diagnostici,ai biologi e ai medici che si oc -cupano di patologia comparata.

Page 32: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 12

PROFESSIONE VETERINARIA 1 2 / 2 0 0 234CALENDARIO ATTIVITÀ

La rivista è un mensilespecializzato rivolto a Medici

Veterinari e operatori del settore.

D i r e t t o r eCarlo Scotti

Direttore ResponsabileAntonio Manfredi

Comitato di RedazionePier Paolo Bertaglia

Paolo Bossi Marco Eleuteri

Giuliano LazzariniPier Mario Piga

Sabina Pizzamiglio

Capo RedattoreFabrizio Pancini

Rubrica fiscaleGiovanni Stassi

Rubrica legaleMaria Teresa Semeraro

Coordinamento EditorialeAngelo Franceschini

i n f o @ a n m v i . i t

Progetto GraficoGermano Pontevichi

E d i t o r eE . V. s r l

Via Trecchi, 20, CremonaIscrizione registro stampa

del tribunale di Cremona, n. 263 del 9/7/1991

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Per aggiornare il professionista sulla evoluzione delle tematiche

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- Filiale di Piacenzaa cura di Nacor di G. Manfredi,Bobbio - PC - tel 0523/936546

La rivista è gratuita per gli iscritti alleAssociazioni Federate ANMVI.

Per i non soci è disponibile al costo di € 31,00 come contributo spese di

s p e d i z i o n e .Viene inoltre inviata gratuitamente ad Enti Pubblici, Università, Ordini,

ASL, Istituti Zooprofilattici e alleaziende di settore.

Chiuso in stampa il 15 gennaio 2003

PROFESSIONE VETERINAR I A

CORSO SCIVAC CORSO DI CHIRURGIA ADDOMINALE E LAPAROSCOPIA - Cremona - Crediti ECM:24Per informazioni:Catia Arisi - Segreteria SCIVAC - Tel.0372/403506 - email [email protected]

CORSO AIVEMP/IREF CORSO PER DIRIGENTI DI STRUTTURA COMPLESSA - Cremona (Data di conclusione 16/07/2003)Per informazioni:Sabina Pizzamiglio - Segreteria AIVEMP - Tel.0372/403537 - email [email protected]

PRE-CONGRESS SIOCE E SIRE PRE-CONGRESS DAY SIOCE E SIRE - Pisa - Palazzo dei CongressiPer informazioni:Segreteria SIVE - Tel.0372/403502 - email [email protected]

9° CONGRESSO NAZIONALE SIVE CONGRESSO MULTISALA SIVE - PisaPer informazioni:Ludovica Bellingeri - Segreteria SIVE - Tel.0372/403502 - email [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO MASTER IN CHIRURGIA DEL CANE E DEL GATTO (2ª parte) - Cremona - Crediti ECM:40Per informazioni:Catia Arisi - Segreteria SCIVAC - Tel.0372/403506 - email [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO BASE DI ANESTESIA - Cremona - Crediti ECM:34Per informazioni:Catia Arisi - Segreteria SCIVAC - Tel.0372/403506 - email [email protected]

SEMINARIO SCIVAC DIAGNOSTICA PER IMMAGINI DEL TORACE E DELL’ADDOME - Bari - Grand Hotel Ambasciatori,Via Omodeo 15 - Crediti ECM:10 - Relatori:dr. Christopher Lamb,dr. Giacomo GnudiPer informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel.0372/403508 - email [email protected]

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC LIGURIA EMATOLOGIA PRATICA - Liguria - Relatore:dr. Marco Caldin - Crediti ECM 5Per informazioni:Lara Zava - Segreteria SCIVAC - Tel.0372/403541 - email [email protected]

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC SICILIA L’ARTE E LA SCIENZA DELLA CITOPATOLOGIA DIAGNOSTICA - Sicilia - Crediti ECM 5 - Relatore:dr. Davide De LorenziPer informazioni:Lara Zava - Segreteria SCIVAC - Tel.0372/403541 - email [email protected]

CORSO SISCA CORSO AVA N Z ATO DI ZOOA N T ROPOLOGIA APPLICATA ALLA DIDATTICA - Cremona - Crediti ECM: 18 - Relatore: d r. R o b e rt oM a rchesini - Per info r m a z i o n i : Catia Arisi - Segreteria SCIVAC - Te l . 0372/403506 - email catia@sciva c . i t

CORSO SCIVAC CORSO DI NEUROLOGIA - Cremona - Crediti ECM:31Per informazioni:Catia Arisi - Segreteria SCIVAC - Tel.0372/403506 - email [email protected]

SEMINARIO SCIVAC AGGIORNAMENTI IN MEDICINA INTERNA DEL CANE E DEL GATTO - Cavaion Veronese (VR)Eurocongressi Hotel,Via L.Fiumi 24 - Crediti ECM:6 - Relatore:dr. Mike HerrtagePer informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel.0372/403508 - email [email protected]

SISCA CASI CLINICI - CremonaPer informazioni:Catia Arisi - Segreteria SCIVAC - Tel.0372/403506 - email [email protected]

GIORNATE DI APPROFONDIMENTO MASTER IN PRACTICE MANAGEMENT - Cremona - Crediti ECM: 19 - Relatori: p ro f. Fabrice Clerfe u i l l e, d r.Ya n n i ck Po u b a n n ePer info r m a z i o n i : Catia Arisi - Segreteria SCIVAC - Te l . 0372/403506 - email catia@sciva c . i t

DELEGAZIONE REGIONALE SIVAR SICILIA L’ABORTO NEI RUMINANTI:EZIOLOGIA E DIAGNOSI - Ragusa - Relatore:Prof. Fabio Del PieroCrediti ECM 3 - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria SIVAR - Tel.0372/403539 - email [email protected]

DELEGAZIONE REGIONALE SIVAR CAMPANIA L’ABORTO NEI RUMINANTI:EZIOLOGIA E DIAGNOSI - Campania - Relatore:Prof. Fabio Del PieroCrediti ECM 3 - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria SIVAR - Tel.0372/403539 - email [email protected]

DELEGAZIONE REGIONALE SIVAR PUGLIA L’ABORTO NEI RUMINANTI:EZIOLOGIA E DIAGNOSI - Puglia - Relatore:Prof. Fabio Del PieroCrediti ECM - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria SIVAR - Tel.0372/403539 - email [email protected]

SEMINARIO NAZIONALE SIVAR L’ABORTO NEI RUMINANTI:EZIOLOGIA E DIAGNOSI - Verona - Fiera Internazionale dell’AgricolturaRelatore:dr. Fabio del Piero - Punti ECM 2Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria SIVAR - Tel.0372/403539 - email [email protected]

CORSO SIVAR PRATICA VETERINARIA NEL CONTROLLO DELLE PATOLOGIE DEI SUINI:ANALISI,DIAGNOSI,TRATTAMENTO - CremonaRelatore:dr. Enric Marco - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria SIVAR - Tel.0372/403539 - email [email protected]

SICIV Cremona - Crediti ECM: 6Per informazioni:Catia Arisi - Segreteria SCIVAC - Tel.0372/403506 - email [email protected]

GIORNATA SCIVAC GIORNATA AV. DISPLASIA - Cremona - Crediti ECM:7 - Dr. Aldo VezzoniPer informazioni:Catia Arisi - Segreteria SCIVAC - Tel.0372/403506 - email [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO DI DERMATOLOGIA 1ª parte - Cremona Crediti ECM:25Per informazioni:Catia Arisi - Segreteria SCIVAC - Tel.0372/403506 - email [email protected]

SIMVENCO Cremona - Crediti ECM:10Per informazioni:Catia Arisi - Segreteria SCIVAC - Tel.0372/403506 - email [email protected]

SIDEV ASPETTI CLINICI DELLA DERMATITE ATOPICA IN DIFFERENTI RAZZE CANINE - CremonaPer informazioni:Catia Arisi - Segreteria SCIVAC - Tel.0372/403506 - email [email protected]

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC EMILIA ROMAGNA L’OSTEOCONDROSI NEL CANE E LE SUE VARIE LOCALIZZAZIONI - Emilia Romagna - Relatore: d r. Matteo To m m a s i n iCrediti ECM 4 - Per informazioni:Lara Zava - Segreteria SCIVAC - Tel.0372/403541 - email [email protected]

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC PUGLIA LA PREVENZIONE DELLE PATOLOGIE COMPORTAMENTALI - Puglia - Relatore:Dr.Raimondo ColangeliCrediti ECM 4 - Per informazioni:Lara Zava - Segreteria SCIVAC - Tel.0372/403541 - email [email protected]

CORSO SISCA CORSO BASE DI ZOOANTROPOLOGIA APPLICATA - Cremona - Crediti ECM:19Per informazioni:Catia Arisi - Segreteria SCIVAC - Tel.0372/403506 - email [email protected]

SIOVET CremonaPer informazioni:Catia Arisi - Segreteria SCIVAC - Tel.0372/403506 - email [email protected]

SEMINARIO SCIVAC AGGIORNAMENTI IN MEDICINA INTERNA DEL CANE E DEL GATTO - RomaMelià Roma Aurelia Antica Hotel,Via degli Aldobrandeschi 223 - Relatore:dr. Mike HerrtagePer informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403508 - email [email protected]

22-24gen.

27gen.

31gen.

1-2feb.

3-7feb.

12-15feb.

15-16feb.

16feb.

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20-22feb.

20-23feb.

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23feb.

24-26feb.

1mar.

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7mar.

7-8mar.

9mar.

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12-14mar.

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16mar.

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21-23mar.

22-23mar.

22-23mar.

SEMINARIO

DIAGNOSTICA PER IMMAGINI DEL TORACE

E DELL’ADDOME15-16Febbraio 2003

Grand Hotel Ambasciatori - Bari

organizzato da

Eventi Veterinari

SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIASOCIETÀ FEDERATA ANMVI

In fase di accreditamento