Professione Veterinaria, Anno 2006, Nr 30

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006 SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE Anno 3, numero 30 dal 4 al 10 settembre 2006 Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. srl - Cremona la VETERINARIA PR O FESSI O NE 302 ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI A.N.M.V.I. NUOVI ORDINI Il Consiglio dei Ministri ha approvato il differimento di 12 mesi dell’istituzio- ne degli Ordini e degli Albi delle pro- fessioni sanitarie (infermieristiche, ostetrica, riabilitative, tecnico-sanita- rie e della prevenzione). Il Governo avrà tempo fino al 4 settembre 2007 per affrontare la materia insieme alle diverse professioni e per ricollegare la regolamentazione del settore all’in- terno della annunciata più ampia riforma di tutti gli Ordini professionali italiani. ENPAV Il 13 luglio scorso, il CdA dell’ENPAV ha affidato le funzioni di Direttore Ge- nerale dell’Ente alla Dottoressa Gio- vanna Lamarca, Dirigente della Dire- zione Previdenza ed Assistenza. Su- bentra nelle funzioni di Vice Direttore, sinora svolte da G. Lamarca, la dott.ssa Barbara Sannino. FNOVI Partirà da novembre la stagione di formazione dei dipendenti e dei Pre- sidenti degli Ordini Veterinari. La FNOVI intende darsi una nuova orga- nizzazione, più moderna ed efficiente per gli iscritti e per il pubblico. Il fi- nanziamento degli eventi di aggior- namento dovrebbe essere assicurato dal Fondo Interprofessionale che la FNOVI ha promosso c/o gli Ordini. ANTI-DOPING FEI Sono disponibili nell’area Veterinari del sito della FISE gli aggiornamenti FEI sui regolamenti anti - doping: il Regolamento Veterinario FEI, l’Elenco sostanze vietate FEI. Tra i regolamen- ti FEI è disponibile inoltre il regola- mento Anti - Doping cavalli FEI per il 2006. www.fise.it ENCI Il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali ha ratificato in data 26 giugno 2006 il nuovo Regola- mento di attuazione dello Statuto So- ciale ENCI. Decreto di ratifica e Re- golamento al sito www.enci.it TUTELA AMBIENTALE Anche la tutela dell’ambiente figura tra gli obiettivi formativi da inserire nel Piano nazionale di aggiornamen- to ECM dei sanitari. La bozza del Pia- no è stata discussa a fine luglio dalla Commissione Nazionale per l’Educa- zione Continua in Medicina. PENSIONAMENTO Con la Legge Bersani viene abrogata la norma che consentiva a dirigenti e dipendenti delle ASL di rimanere in servizio oltre il limite di pensionamen- to di vecchiaia, fino all’età di 70 anni. Unica deroga per coloro che all’en- trata in vigore della Legge avevano già ottenuto l’autorizzazione a per- manere in servizio fino a 70 anni. Brevi Il ritorno dell’Anemia Infettiva Equina A seguito di diversi riscontri di positività e casi di cavalli decedu- ti nel corso dell’estate, le ASL hanno posto in stato di quaran- tena alcune scuderie, cliniche veterinarie e allevamenti in Toscana, Vene- to, Piemonte, Umbria e Lazio. Il ritorno dell’anemia infettiva equina potrebbe essere ricollegabile al commercio di cavalli e asini dalla Romania. I veterinari della SIVE (So- cietà Italiana Veterinari per Equini) sono in contatto attraverso il proprio forum on line, allertati dal Presidente Marco Pepe che nelle scorse set- timane hai invitato i Colleghi a scambiare informazioni su quanto acca- de nella pratica veterinaria quotidiana. Di questa attività di sorveglianza sul campo e del contributo pratico de- gli ippiatri è stato informato il Ministero della Salute, già impegnato nel- la valutazione della situazione e nell’adozione di provvedimenti. Il dottor Riccardo Forletta - Responsabile del Centro di Referenza Na- zionale per la Malattia (CRAIE) dell’IZS di Lazio e Toscana - ha dichia- rato al Corriere della Sera che qualche positività è sempre emersa, ne- gli anni, specie nelle verifiche a sondaggio su soggetti da carne in arri- vo dalla Romania. Pur senza allarmismo, di recente ne abbiamo riscon- trato un aumento: è allo studio un piano per ripristinare controlli siste- matici”. In Italia gli equini trovati positivi dagli II.ZZ.SS. e confermati dal CRAIE nel periodo 1998-2005 (Novembre) sono stati 374. All’indirizzo del Ministero della Salute, l’ANMVI ha inoltrato una nota suggerendo di considerare l’ipotesi di reintroduzione del Coggin Test, non più obbligatorio dal 1994. Gli allevamenti colpiti dalla malattia sot- tostanno ad un fermo di 3 mesi, un periodo molto lungo e penalizzante per le attività del settore. Il Ministro dell’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, ha suggerito il bloc- co dell’importazione da paesi non garanti del rispetto di norme sanita- rie, benessere e diritti animali. www.vet.journal.it vet.journal - aggiornamento scientifico permanente on-line Indagine ANMVI ETA-META In viaggio con i nostri consigli Sempre più proprietari vanno in vacanza con il loro animale e chiedono informazioni al medico veterinario A PAG. 7 Dir. San. Emanuele Minetti - Medico Veterinario Aut. Reg. Lombardia DRL 15/MI-200.3/1740 11/07/78 - ASL Prot. 9/5A/NN Rif 4.502 ISO 9001:2000 N egli ultimi giorni Il Sole-24 Ore riportava i risultati di una inda- gine sulle diverse posizioni espresse dalle categorie professionali sul de- creto Bersani. Alcune erano abba- stanza favorevoli altre decisamente contrarie. Gli ingegneri, ad esempio, erano d'accordo sull'abolizione del tariffario minimo che non essendo aggiornato da parecchi anni non era più considerato da nessuno. Una si- mile posizione era espressa anche da altre professioni tecniche che hanno dichiarato di non considerarlo più da tempo. Al contrario le posizio- ni più critiche per i tariffari sono arri- vate dagli avvocati, medici, dentisti e veterinari. Le professioni sanitarie, in particolare, ritengono che i minimi tariffari derivando semplicemente dalla somma dei costi che il profes- sionista deve sostenere per una pre- stazione non possano essere liberi se non a scapito di una squalifica- zione del servizio nei confronti del cliente. Per capirci meglio, se per fa- re una prestazione in modo corretto i costi sono cento euro come è possi- bile farla ad 80? O si lavora in perdi- ta o la prestazione non è stata ese- guita secondo le BPV. Basti pensare al tanto discusso caso di Torino. Il ta- riffario minimo, inoltre, evita una con- correnza, se non sleale, molto diffici- le da sostenere da parte di enti che, forti dei finanziamenti pubblici, pos- sono permettersi di applicare qual- siasi prezzo senza tener conto del- l'aspetto economico. Sugli altri punti del decreto: deregu- lation della promozione e società fra professionisti erano tutti abbastanza d'accordo sia pure con dei limiti e delle attenzioni soprattutto nel setto- re sanitario. La cosa che nessuno ha proprio accettato è quella della limi- tazione dei pagamenti in contanti che tutti hanno considerato iniqua, se non anticostituzionale, anche se colpisce poco le categorie tecniche, che operano con un numero limitato di clienti, spesso aziende o enti pub- blici, mentre diventa veramente in- gestibile per attività professionali co- me quella del veterinario che ha mi- gliaia di clienti privati e fattura spes- so valori modesti. Non vi è dubbio quindi che la nostra categoria, per la sua specificità, è forse quella che potrebbe soffrire di più per le nuove normative. Non ci resta che contare sulle pro- messe che ci ha fatto Bersani. BERSANI: SPERIAMO NELLE SUE PROMESSE Fonte: CRAIE Soggetti autoctoni Soggetti importati

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Professione Veterinaria è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore

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006SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 3, numero 30 dal 4 al 10 settembre 2006Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003

(conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB MilanoConcessionaria esclusiva per la pubblicità

E.V. srl - Cremona

laVETERINARIAPROFESSIONE

302ORGANO DI INFORMAZIONE

DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE

MEDICI VETERINARI ITALIANIA.N.M.V.I.

NUOVI ORDINIIl Consiglio dei Ministri ha approvatoil differimento di 12 mesi dell’istituzio-ne degli Ordini e degli Albi delle pro-fessioni sanitarie (infermieristiche,ostetrica, riabilitative, tecnico-sanita-rie e della prevenzione). Il Governoavrà tempo fino al 4 settembre 2007per affrontare la materia insieme allediverse professioni e per ricollegarela regolamentazione del settore all’in-terno della annunciata più ampiariforma di tutti gli Ordini professionaliitaliani.

ENPAVIl 13 luglio scorso, il CdA dell’ENPAVha affidato le funzioni di Direttore Ge-nerale dell’Ente alla Dottoressa Gio-vanna Lamarca, Dirigente della Dire-zione Previdenza ed Assistenza. Su-bentra nelle funzioni di Vice Direttore,sinora svolte da G. Lamarca, ladott.ssa Barbara Sannino.

FNOVIPartirà da novembre la stagione diformazione dei dipendenti e dei Pre-sidenti degli Ordini Veterinari. LaFNOVI intende darsi una nuova orga-nizzazione, più moderna ed efficienteper gli iscritti e per il pubblico. Il fi-nanziamento degli eventi di aggior-namento dovrebbe essere assicuratodal Fondo Interprofessionale che laFNOVI ha promosso c/o gli Ordini.

ANTI-DOPING FEISono disponibili nell’area Veterinaridel sito della FISE gli aggiornamentiFEI sui regolamenti anti - doping: ilRegolamento Veterinario FEI, l’Elencosostanze vietate FEI. Tra i regolamen-ti FEI è disponibile inoltre il regola-mento Anti - Doping cavalli FEI per il2006. www.fise.it

ENCIIl Ministero delle Politiche Agricole,Alimentari e Forestali ha ratificato indata 26 giugno 2006 il nuovo Regola-mento di attuazione dello Statuto So-ciale ENCI. Decreto di ratifica e Re-golamento al sito www.enci.it

TUTELA AMBIENTALEAnche la tutela dell’ambiente figuratra gli obiettivi formativi da inserirenel Piano nazionale di aggiornamen-to ECM dei sanitari. La bozza del Pia-no è stata discussa a fine luglio dallaCommissione Nazionale per l’Educa-zione Continua in Medicina.

PENSIONAMENTOCon la Legge Bersani viene abrogatala norma che consentiva a dirigenti edipendenti delle ASL di rimanere inservizio oltre il limite di pensionamen-to di vecchiaia, fino all’età di 70 anni.Unica deroga per coloro che all’en-trata in vigore della Legge avevanogià ottenuto l’autorizzazione a per-manere in servizio fino a 70 anni.

Brevi

Il ritorno dell’Anemia Infettiva Equina

A seguito di diversi riscontri di positività e casi di cavalli decedu-ti nel corso dell’estate, le ASL hanno posto in stato di quaran-

tena alcune scuderie, cliniche veterinarie e allevamenti in Toscana, Vene-to, Piemonte, Umbria e Lazio.Il ritorno dell’anemia infettiva equina potrebbe essere ricollegabile alcommercio di cavalli e asini dalla Romania. I veterinari della SIVE (So-cietà Italiana Veterinari per Equini) sono in contatto attraverso il proprioforum on line, allertati dal Presidente Marco Pepe che nelle scorse set-timane hai invitato i Colleghi a scambiare informazioni su quanto acca-de nella pratica veterinaria quotidiana. Di questa attività di sorveglianza sul campo e del contributo pratico de-gli ippiatri è stato informato il Ministero della Salute, già impegnato nel-la valutazione della situazione e nell’adozione di provvedimenti. Il dottor Riccardo Forletta - Responsabile del Centro di Referenza Na-zionale per la Malattia (CRAIE) dell’IZS di Lazio e Toscana - ha dichia-rato al Corriere della Sera che qualche positività è sempre emersa, ne-gli anni, specie nelle verifiche a sondaggio su soggetti da carne in arri-vo dalla Romania. Pur senza allarmismo, di recente ne abbiamo riscon-trato un aumento: è allo studio un piano per ripristinare controlli siste-matici”. In Italia gli equini trovati positivi dagli II.ZZ.SS. e confermati dalCRAIE nel periodo 1998-2005 (Novembre) sono stati 374.All’indirizzo del Ministero della Salute, l’ANMVI ha inoltrato una notasuggerendo di considerare l’ipotesi di reintroduzione del Coggin Test,non più obbligatorio dal 1994. Gli allevamenti colpiti dalla malattia sot-tostanno ad un fermo di 3 mesi, un periodo molto lungo e penalizzanteper le attività del settore. Il Ministro dell’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, ha suggerito il bloc-co dell’importazione da paesi non garanti del rispetto di norme sanita-rie, benessere e diritti animali.

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Indagine ANMVI ETA-META

In viaggiocon i nostriconsigliSempre più proprietari vanno in vacanza

con il loro animale e chiedono

informazioni al medico veterinario A PAG. 7

Dir. San. Emanuele Minetti - Medico VeterinarioAut. Reg. Lombardia DRL 15/MI-200.3/1740 11/07/78 - ASL Prot. 9/5A/NN Rif 4.502

ISO 9001:2000

N egli ultimi giorni Il Sole-24 Oreriportava i risultati di una inda-

gine sulle diverse posizioni espressedalle categorie professionali sul de-creto Bersani. Alcune erano abba-stanza favorevoli altre decisamentecontrarie. Gli ingegneri, ad esempio,erano d'accordo sull'abolizione deltariffario minimo che non essendoaggiornato da parecchi anni non erapiù considerato da nessuno. Una si-mile posizione era espressa ancheda altre professioni tecniche chehanno dichiarato di non considerarlopiù da tempo. Al contrario le posizio-ni più critiche per i tariffari sono arri-vate dagli avvocati, medici, dentistie veterinari. Le professioni sanitarie,in particolare, ritengono che i minimitariffari derivando semplicementedalla somma dei costi che il profes-sionista deve sostenere per una pre-stazione non possano essere liberise non a scapito di una squalifica-zione del servizio nei confronti delcliente. Per capirci meglio, se per fa-re una prestazione in modo corretto icosti sono cento euro come è possi-bile farla ad 80? O si lavora in perdi-ta o la prestazione non è stata ese-guita secondo le BPV. Basti pensareal tanto discusso caso di Torino. Il ta-

riffario minimo, inoltre, evita una con-correnza, se non sleale, molto diffici-le da sostenere da parte di enti che,forti dei finanziamenti pubblici, pos-sono permettersi di applicare qual-siasi prezzo senza tener conto del-l'aspetto economico.Sugli altri punti del decreto: deregu-lation della promozione e società fraprofessionisti erano tutti abbastanzad'accordo sia pure con dei limiti edelle attenzioni soprattutto nel setto-re sanitario. La cosa che nessuno haproprio accettato è quella della limi-tazione dei pagamenti in contantiche tutti hanno considerato iniqua,se non anticostituzionale, anche secolpisce poco le categorie tecniche,che operano con un numero limitatodi clienti, spesso aziende o enti pub-blici, mentre diventa veramente in-gestibile per attività professionali co-me quella del veterinario che ha mi-gliaia di clienti privati e fattura spes-so valori modesti. Non vi è dubbioquindi che la nostra categoria, per lasua specificità, è forse quella chepotrebbe soffrire di più per le nuovenormative.Non ci resta che contare sulle pro-messe che ci ha fatto Bersani. ■

BERSANI: SPERIAMO NELLE SUE PROMESSE

Fonte: CRAIE

Soggetti autoctoni

Soggetti importati

“L’Italia è ben attrezzata control’influenza aviaria e comunquenessun allevamento è stato con-tagiato”. È quanto ha affermato il2 agosto il Ministro della SaluteLivia Turco nel corso di una con-ferenza stampa per illustrare lenuove linee guida messe a puntodall’Unità Centrale di Crisi perprevenire e contrastare eventualiemergenze conseguenti al possi-bile manifestarsi di focolai di in-fluenza aviaria nella prossimastagione autunno-invernale. L’U-nità di crisi per l’influenza aviariadel ministero della Salute è pron-ta ad affrontare l’arrivo dei primiflussi migratori attesi già dal 20agosto.Circa 12mila gli animali testati nel-l’ambito del Piano di monitoraggiodel Ministero. “Per verificare la ca-pacità di risposta delle unità dicrisi - ha aggiunto il Ministro - so-no state effettuate 3 simulazioni diintervento in Toscana, Sicilia e Ve-neto. Abbiamo potuto riscontrareun efficiente livello di preparazio-ne e risposta. L’obiettivo è supe-rare la cultura dell’emergenza e

convivere senza drammi con unvirus che è presente stabilmentein alcune zone del pianeta. Perquesto è giusto informare i cittadi-ni in modo compiuto su quanto sista facendo”. Nel corso della con-ferenza sono stati resi noti anche idati del Piano di monitoraggio ne-gli uccelli selvatici del Ministero:11.890 i campioni testati che, oltreai 19 cigni positivi, non hanno evi-denziato la presenza del virus adalta patogenicità.L’ultimo caso di morte di un ani-male per influenza aviaria (dato al1 agosto 2006) risale allo scorso30 giugno: si trattava di un uccel-lo selvatico nei Paesi Baschi inSpagna. Questo è il primo caso diinfezione da virus H5N1 rilevatodopo più di un mese dall’ultimocaso in uccelli selvatici nell’Unio-ne europea. Secondo il Ministeroquesto sottolinea la necessità diproseguire la sorveglianza epide-miologica. In Italia la profilassi sa-nitaria nazionale nei confronti del-l’influenza aviaria si concentrasulla sorveglianza regolare, sul-l’applicazione di misure d biosicu-

rezza e sul controllo delle impor-tazioni mediante misure di restri-zione alle importazioni da paesiterzi.L’Italia si trova in una posizioneintermedia tra zone infette: Africae Asia (Siberia). “A partire dal 20agosto - ha spiegato il Sottose-gretario alla Salute Gian PaoloPatta - potrebbero arrivare in Ita-lia i primi flussi di uccelli migrato-ri da zone dove il virus è presen-te”. “Si tratta - precisa il Capo Di-

partimento per la Sanità PubblicaVeterinaria la Nutrizione e la Si-curezza degli Alimenti RomanoMarabelli - di zone dalle qualisono bloccate le importazioni dipollame”. Marabelli ha spiegato,inoltre, che già da qualche gior-no, seguendo la direttiva euro-pea sull’aviaria di intensificazio-ne della rete, hanno preso servi-zio 60 veterinari, per lo più allefrontiere, e 50 operatori per gli uf-fici territoriali.

Marabelli ha anche annunciatol’avvio di una “Collaborazionecon la Russia, intesa che ci con-sente di avere informazioni diret-te anche in questo periodo in cuigli animali sono in Siberia in atte-sa di andare in Africa”. È statoinoltre annunciato un vademe-cum per le Regioni e le Provinceautonome: nella pubblicazionesono riportate le misure che nel-l’emergenza passata hanno datibuoni risultati. ■

3ATTUALITÀ

Unità di Crisi pronta per le migrazioni autunnali

“L’Italia è ben attrezzata contro l’influenza aviaria”Il Ministro Livia Turco tranquillizza i cittadini e presenta il bilancio delle misure di prevenzione

laPROFESSIONE VETERINARIA 30/2006

Ma i Servizi Veterinari rimangano in allerta

L ’ultimo caso confermato in un uccello selvatico (Svasso maggiore - Podiceps cristatus) risale al 30giugno 2006; l’animale è stato trovato morto in una zona umida nella provincia di Alava nei Paesi

Baschi. Questo è il primo caso di infezione da virus H5N1 rilevato dopo più di un mese dall’ultimo caso in uc-celli selvatici nell’Unione Europea. Questo sottolinea la necessità di proseguire la sorveglianza epidemiologi-ca. Al momento sono 14 gli Stati membri finora coinvolti dall’Influenza aviaria (Grecia, Italia, Slovenia, Austria,Germania, Ungheria, Francia, Slovacchia, Svezia, Polonia, Danimarca, Repubblica Ceca, Gran Bretagna eSpagna).La profilassi sanitaria nazionale nei confronti dell’Influenza aviaria, sulla base delle linee guida comunitarie, siconcentra:• sulla sorveglianza regolare nella filiera avicola-industriale, negli allevamenti rurali e sui volatili selvatici mi-

gratori (Piano di monitoraggio nei volatili domestici e selvatici intensificato e prolungato fino al 31 dicembre2006, registrazione nell’anagrafe avicola di tutte le aziende comprese quelle rurali cercando di avviare il si-stema di georeferenziazione delle strutture, già operativo nelle Regioni Veneto e Lombardia, su tutto il terri-torio nazionale ed indispensabile per la rete epidemio-sorveglianza, introduzione di misure di quarantena,incremento della vigilanza veterinaria sui luoghi dove sono presenti i volatili),

• sull’applicazione di rigide misure di biosicurezza negli allevamenti (reti antipassero, attività di disinfezione,recinzioni, ecc., divieto di organizzazione di mostre, fiere, o qualsiasi concentramento di volatili sull’interoterritorio nazionale salvo apposita deroga concessa dalle Regioni o Province Autonome),

• sul controllo delle importazioni, mediante rigide misure di restrizione alle importazioni da Paesi terzi, agliscambi intracomunitari e di potenziamento dei controlli, spesso in via unilaterale, senza cioè attendere l’a-dozione di misure di salvaguardia comunitarie, sebbene la disciplina delle importazioni da Paesi terzi di ani-mali vivi e loro prodotti rientri tra le materie soggette alla legislazione comunitaria di armonizzazione. Nel-l’ambito del Piano di monitoraggio negli uccelli selvatici sono stati testati 11.890 campioni che, oltre ai 19cigni positivi non compresi peraltro nel Piano, non hanno evidenziato la presenza di virus H5N1 ad alta pa-togenicità. In caso di focolaio, sia esso in volatili domestici o selvatici (è sufficiente anche solo un animaletrovato infetto), è comunque prevista l’adozione di misure urgenti di protezione che consistono:

• nell’istituzione di zone di protezione (3 km di raggio) e di sorveglianza (7 km di raggio) attorno ai luoghi do-ve è stata confermata la presenza del virus H5N1,

• nell’obbligo di censimento di tutti i pollai, allevamenti ed aziende avicoli compresi nelle zone di protezionee sorveglianza,

• nel divieto di accesso alle persone non autorizzate dai Sindaci in tutte le zone faunistiche comprese nellezone di protezione e sorveglianza,

• nell’applicazione delle misure per la durata di almeno 21 giorni nella zona di protezione ed almeno 30 gior-ni nella zona di sorveglianza dalla data di conferma della presenza del virus.

Ciò non esonera i Servizi veterinari a mantenere il livello di allerta elevato mediante l’organizzazione di una ca-pillare rete di sorveglianza sanitaria, nonché intensificando la vigilanza per lo più finalizzata alla verifica dellamessa in atto delle misure di biosicurezza negli insediamenti della filiera avicola. Inoltre, nei primi giorni di settembre, saranno emanate misure operative anche per i Centri di recupero per glianimali selvatici ed esotici, strutture comunque comprese nell’attività di vigilanza permanente ad opera deiServizi veterinari. In ogni caso è indispensabile che la vigilanza veterinaria debba essere intensificata nonché,attraverso apposita nota informativa così come deliberato nel corso della citata Unità di Crisi Centrale, ven-gano allertati i Sindaci affinché continuino, sul proprio territorio di competenza, ad incoraggiare la denunciadel possesso di volatili a qualunque titolo negli insediamenti rurali, nonché affiancare i Servizi veterinari nel-l’opera di vigilanza sull’applicazione delle misure di biosicurezza.Infine è opportuno sottolineare che in Italia tutte le misure adottate sin d’ora hanno dato buoni risultati manife-stando efficacia ed efficienza sul territorio. Tanto è che dopo i 19 cigni selvatici ritrovati positivi al virus H5N1nelle Regioni Puglia, Calabria e Sicilia nello scorso mese di febbraio, per i quali sono state emanate specifi-che misure restrittive in conformità alle disposizioni comunitarie, non sono stati evidenziati altri casi positivi ne-gli uccelli selvatici né tantomeno nel 2006 si sono verificati focolai di influenza aviaria nel pollame domestico.

(Fonte: Ministero della Salute)

Segreto di Stato su Via dei Carri Armati

La realizzazione del “magazzino centrale del materiale profilatti-co” di via dei Carri Armati, a Roma, e le successive operazioni

di stoccaggio sono state secretate e poste sotto la disciplina del se-greto di Stato. Il Ministero della Salute ha infatti ritenuto “necessario as-sicurare un sistema di sicurezza globale sia in riferimento allo stoc-caggio di medicinali di raro riscontro e vaccini, da utilizzare esclusiva-mente a scopi sanitari in vista di misure preventive o curative ed in par-ticolare in caso di pandemia ed allarme, sia per quanto riguarda l’area,da destinare a centro nazionale di lotta ed emergenza”. Viene quindivietato “diffondere, pubblicare o divulgare a qualsiasi titolo notizie, at-ti, documenti e ogni altra cosa” riferiti al comprensorio, un’area opera-tiva riservata, dove si trova anche la sede protetta del Ministro della Sa-lute per affrontare un’eventuale “emergenza bioterrorismo”. Il comprensorio rientra fra le opere previste dall’ordinanza contingibilee urgente dell’8 novembre 2005 (Gazzetta Ufficiale 17 gennaio 2006,n. 13) che autorizza l’adozione di alcune misure straordinarie, neces-sarie a contenere e prevenire la diffusione sul territorio nazionale di pa-tologie infettive e diffusive. Fra queste, vi è “l’approvvigionamento dimassicce scorte di medicinali di raro riscontro, vaccini ed altro mate-riale profilattico, l’istituzione di un centro nazionale di lotta ed emer-genza contro le malattie animali, la realizzazione di un centro profes-sionale di formazione per i nuclei antisofisticazione e sanità e per il per-sonale sanitario, tecnico e amministrativo del ministero, da realizzarepresso il comprensorio, di via dei Carri Armati, 13”. Il provvedimento ri-sale al maggio di quest’anno e porta la firma dell’On Silvio Berlusconi,allora titolare ad interim della Salute dopo le dimissioni dalla carica diMinistro dell’On Francesco Storace.

La Commissione Nazionaleper l’Educazione Continuain Medicina ha discusso

a fine luglio la bozza di Piano Na-zionale dell’aggiornamento delPersonale Sanitario. Alla prima riu-nione non ha partecipato il MinistroLivia Turco a causa di altri impegnidi Governo ed è stata rappresenta-ta dal Sottosegretario con delegaalle professioni sanitarie, SerafinoZucchelli. Il documento, atteso damolto tempo, è stato redatto da ungruppo di lavoro attivato nell’ambi-to della commissione ECM e dalledirezioni del Ministero della salute.“I contenuti dell’accordo del 23marzo 2005 - riferisce il Commissa-rio ECM per la Veterinaria GaetanoPenocchio, presente alla riunione -sono stati oggetto di un accordoponte definito in data 16 marzo2006, che non ha più consideratole indicazioni sugli assetti organiz-zativi ed ha espresso l’orientamen-to di procedere ad una sostanzialerivisitazione del predetto provve-dimento, ferma restando la previ-sione di un Piano Nazionale del-l’Aggiornamento del personalesanitario”.

I 10 punti del pianoIl documento si articola nei se-guenti punti:1. modalità per l’accreditamentodei providers2. modalità della tenuta dell’AlboNazionale dei Provider3. definizione di un organico inter-vento formativo nazionale4. criteri per l’attribuzione dei crediti5. fissazione delle tipologie delleattività formative6. ridefinizione degli obiettivi forma-tivi7. ruolo degli Ordini e Collegi8. ruolo delle Società Scientifiche9. definizione delle problematicherelative alla contribuzione alle spe-se da parte degli organizzatori dieventi.10. ipotesi da sviluppare in pro-spettiva.

I ProviderSi fa riferimento al Documento “Re-quisiti Minimi per l’accreditamentodei Provider per l’ECM” è stato ap-provato dalla Commissione Nazio-nale per la Formazione Continuanella seduta dell’11 novembre2004.

L’Albo Nazionale dei ProviderLa Commissione nazionale per laformazione continua, con la colla-borazione di tutti gli Enti accredita-tori, istituisce e aggiorna l’Albo deiprovider con le informazioni relativeai processi di accreditamento.

Un Testo UnicoI contenuti degli accordi Stato-Re-gioni contengono i principi e le mo-dalità per l’attuazione del program-ma ECM. Si tratta pertanto di pro-cedere all’elaborazione di un “Te-sto Unico” derivato da tali accordi,

alla esatta indicazione di strategiee strumenti condivisi tra Stato e Re-gioni che consentano, complessi-vamente, la stesura di un organicointervento formativo nazionale.

L’attribuzione dei creditiNel documento “Requisiti minimiper l’Accreditamento di Providerper ECM”, sono identificate tutte letipologie di formazione (residenzia-le, residenziale interattiva, gli sta-ge, gruppi di miglioramento, attivitàdi ricerca, autoapprendimento contutor, autoapprendimento senza tu-tor, docenza, tutoring, presentazio-ni a convegni e pubblicazioni) e lespecifiche indicazioni per il calcolodei crediti.

Le attività formativeIl sistema di formazione continuaECM prevede la distribuzione delleattività raggruppabili in tre tipologiediverse di attribuzione dei creditiquali:La formazione residenziale (FR) La formazione sul campo (FSC) La formazione a distanza (FAD)

Gli obiettivi formativiI fondamenti cui fare riferimento perla definizione degli obiettivi formati-vi sono, quindi, quelli contenuti nelPiano Sanitario Nazionale 2006-2008, nell’Intesa tra Stato e Regionidel 23 marzo 2005, nonché delleindicazioni prodotte dalle societàscientifiche, ordini, collegi e dalleassociazioni professionali.

Le Società ScientifichePer poter svolgere le attività di col-laborazione con le istituzioni sanita-rie e le attività di aggiornamentoprofessionale, le Società scientifi-che devono essere riconosciute. Atal proposito, è stato emanato il de-creto ministeriale 31 maggio 2004al quale la Commissione Nazionaleha espresso l’intenzione di appor-tare modifiche anche sostanziali.

Il finanziamentoLa Commissione Nazionale ha indi-cato l’opportunità di affidare ad unistituto di diritto amministrativo, unostudio sull’argomento che com-prenda anche una proposta di so-luzione del conflitto d’interesse.

Ipotesi da sviluppare Occorre valutare come gestire ilperiodo transitorio che intercorredal termine del quinquennio di spe-rimentazione del Programma diECM e l’avvio dell’accreditamentodei Provider. Potrebbero essere considerate al-cune ipotesi che risultano agevola-re il sistema di accreditamentoconsentendo un avvio provvisoriodi Provider pubblici che vantano icriteri minimi per l’accreditamentoe procedere al tempo stesso allavalutazione dei Provider privati in-dicando limitazioni temporali o perprofessione o per disciplina (Fonte:fnovi.it). ■

4ATTUALITÀ

Assente il Ministro alla prima riunione

ECM, la Commissione discute il nuovo piano di aggiornamento Via libera, dopo 8 mesi di stallo, alla FAD-ECM

laPROFESSIONE VETERINARIA 30/2006

Approvata la Formazione a Distanza (FAD)

F inalmente approvata la formazione a distanza (FAD) accreditata ECM. La Commissione Nazionale perl’Educazione Continua in Medicina ha approvato un corso a distanza organizzato da SCIVAC-EVsrl

insieme alla Facoltà di Veterinaria di Torino, in tema di Chirurgia Ortopedica del Cane e del Gatto. Il corso presenta un percorso didattico articolato, che sfrutta al meglio le elevate possibilità didattiche messe adisposizione dall’ingegneria informatica. Il corso è strutturato in 8 lezioni, di cui 3 lezioni canoniche, 4 casi clini-ci e una lezione-video. Le tre lezioni canoniche (diapositive e voce del docente) riguardano: biomeccanica del-le fratture, fratture in accrescimento, amputazioni. Si può ascoltare il relatore nel corso della conferenza e navi-gare a piacimento nelle diapositive in quanto l’ascolto della traccia audio e la navigazione nelle diapositive sonoattività indipendenti e gestite attivamente dal discente. Ogni lezione prevede passaggi obbligati per la valuta-zione dell’apprendimento e infine un test finale (domande con risposte a scelta multipla). L’autore è il dr. BrunoPeirone, professore Associato presso il Dipartimento di Patologia Animale dell’Università di Torino e titolare delCorso di Patologia Chirurgica e Clinica Ortopedica e Traumatologica.I 4 Casi clinici riguardano l’articolazione scapolo-omerale, quella omero-radio-ulnare e quella del ginocchio confasi intermedie per la verifica dell’apprendimento. Tutte le fasi dei casi clinici sono riccamente corredate da im-magini e filmati (radiologia, ecografia, citologia, filmati del campo operatorio). L’autore è il dr. Aldo Vezzoni, spe-cialista in Medicina dei Piccoli Animali, Diplomato al College Europeo di Chirurgia, Vice-presidente della ESVOTe della SIOVET.Già dal mese di Aprile 2005 EV ha cominciato a proporre alcune iniziative gratuite di formazione a distanza allequali hanno aderito fino ad oggi oltre 2500 veterinari in media per ogni proposta. Per la formazione a distanza EVimpiega ego.evsrl.it., un portale multifunzionale in grado di gestire Itinerari didattici ad elevato contenuto multi-mediale (audio, e video). La piattaforma telematica per la FAD è on line alla pagina:http://ego.evsrl.it/public/demoFAD.aspxIl portale consente l’accesso (riservato e protetto) via web al sistema gestionale interno di EV mediante codi-ci di accesso. Consente la valutazione dell’apprendimento, la certificazione, la conservazione dei dati e l’inviodei crediti.Responsabile scientifico: Enrico Febbo, Med. Vet., SpMPA, Direttore editoriale di EVEV è certificata ISO 9001:2000 dal 18 Febbraio 2004

Stato, Regioni e Ordini: gli attori dell’ECM“Gli ordini garanti dell’ECM”. Lo ha dichiarato il Sottosegretario alla Salute Serafino Zucchelli (foto)nel corso della riunione della Commissione ECM che ha discusso l’attesa bozza di Piano Nazio-nale dell’Aggiornamento. Stato, Regioni e Ordini sono i tre principali attori del sistema ECM, se-condo Zucchelli, che ha sostenuto che il potere di verifica deve rimanere in ambito della Com-missione Nazionale ECM e che l’Ordine deve essere il garante nei confronti dei cittadini dell’ade-

guatezza dell’aggiornamento dei professionisti della salute. L’ipotesi è quella di affidare agli Ordini e Collegi pro-fessionali ed alle Associazioni professionali accreditate le funzioni già proprie di responsabilità di promozione egaranzia della qualità professionale verso i cittadini e verso le istituzioni ovvero:• contribuire alla rilevazione dei bisogni formativi ed alla progettazione degli obiettivi formativi;• valutare l’attività formative e verificare il mantenimento nel tempo dei requisiti di accreditamento in capo ai pro-

viders, curando l’aggiornamento dei professionisti e collaborando nella tenuta dell’Albo Nazionale dei provi-ders di formazione

• registrare e certificare i crediti acquisiti dai professionisti secondo procedure informatizzate e standardizzate• assumere dirette responsabilità di provider nell’ambito delle discipline umanistiche che afferiscono alla loro

specifica mission (etica, deontologia, comunicazione)• predisporre report annuali per la Commissione Nazionale per la Formazione Continua e per le Regioni relativi

ai principali indicatori di attività, di processo e di risultato della formazione

Livia Turco conferma l’obbligo per i liberi professionisti

A lcune perplessità sorte sulla obbligatorietà dell’ECM per i liberi professionisti sono de-rivate dal fatto che il TAR Lazio nella sentenza n. 14062 del 2004 ha osservato che

“l’ECM s’appalesa obbligatoria solo per i sanitari dipendenti dagli enti del SSN, o per quelli che conesso collaborano in regime di convenzione o d’accreditamento, tant’è che questo se ne accolla icosti. In proposito, è opportuno richiamare l’attenzione su alcuni fondamentali elementi. Il primo

elemento riguarda la collocazione dei liberi professionisti in un contesto operativo nel quale il riferimento del di-ritto alla salute è il Servizio Sanitario Nazionale. Il Servizio interviene nella sfera più importante del cittadino: la sa-lute e non può limitarsi alla propria autoreferenziale capacità di soddisfarla. Deve, infatti, collaborare con le istitu-zioni, gli enti, le imprese e i professionisti che operano direttamente o indirettamente in materia di salute. Quindi unaspetto funzionale quello che rivela la necessità di un ECM obbligatorio per i liberi professionisti medici veterina-ri, ma non solo. L’aggiornamento continuo garantisce soprattutto il cittadino sulla qualità della prestazione sanita-ria anche attraverso la salute degli animali che il libero professionista medico veterinario è tenuto a soddisfare. La Formazione continua è, infatti, un requisito essenziale per il corretto esercizio professionale, ossia per il man-tenimento nel tempo dell’abilitazione all’esercizio professionale di ciascun operatore sanitario e, in quanto tale,deve essere necessariamente obbligatoria per tutti i professionisti e richiedere regole e garanzie uniformi su tut-to il territorio nazionale. Ovviamente il problema si pone nella definizione degli obiettivi formativi che devono es-sere individuati in funzione dell’attività svolta. In tal senso, la Commissione sta individuando, sulla base del Pia-no Sanitario Nazionale, i nuovi obiettivi formativi che saranno specifici per soddisfare la domanda di partecipa-zione ai corsi di aggiornamento continuo degli operatori sanitari in generale e quindi, anche dei medici veterina-ri. Un solo punto deve essere ulteriormente chiarito: i medici veterinari che si occupano del benessere degli ani-mali domestici fino ad oggi non hanno avuto obiettivi formativi specifici sulla materia; sarà cura della Commis-sione nazionale per la formazione continua sentite le parti sociali, le società scientifiche e le istituzioni determi-narne i contenuti e il valore in crediti formativi. (Dichiarazione del Ministro della Salute Livia Turco rilasciata a Pro-fessione Veterinaria e pubblicate sul numero 27/2006)

Il Centro Studi Zoomark hacondotto un’indagine esplora-tiva per giungere a una stima

accurata del numero di animali dacompagnia abbandonati ogni an-no in Italia. Ormai da alcuni anni rimbalzanoqueste cifre: 150.000 cani e200.000 gatti abbandonati per an-no. Benché condivise da gran par-te delle associazioni per la prote-zione degli animali e accreditatenell’ambito delle istituzioni pubbli-che, si tratta solo di una indicazio-ne, non sorretta da validità scienti-fica. Più che aggiungersi al coro -spiega Enrico Sbandi, curatoredella ricerca - il Centro Studi Zoo-mark tira le somme dell’esistente egetta le basi per un lavoro concer-tato con i diversi soggetti profes-sionali e istituzionali coinvolti, affin-ché si possa da qui ai prossimi

mesi definire un modello d’inter-vento per la raccolta e la selezioneseria e attendibile dei dati.In assenza di una fonte istituziona-le ufficiale e di una base scientificache possa sostenere tale stima, edichiarando il suo impegno in col-laborazione con istituzioni e asso-ciazioni per colmare questo ‘buco’di conoscenza - un vuoto da riem-pire per poter accompagnare conmaggior consapevolezza siaeventuali nuovi provvedimenti legi-slativi, sia le campagne di sensibi-lizzazione - il Centro Studi Zoo-mark negli ultimi mesi ha procedu-to con una modalità esplorativa diindagine ponendosi due obiettiviconoscitivi:(a) raccogliere da una base quan-to più vasta tanto per provenienzageografica quanto per area di atti-vità le percezioni di operatori e ad-

detti ai lavori relative alle linee ditendenza del fenomeno;(b) acquisire informazioni e datiche potessero nei mesi successiviall’indagine esplorativa consentiredi varare un modello di stima concui procedere per l’analisi quanti-tativa.

Lieve diminuzioneDall’incrocio delle analisi effettuateda istituzioni pubbliche (dagli As-sessorati con competenze per i di-ritti degli animali ai canili municipa-li, agli osservatori provinciali sullasicurezza stradale, solo per fare al-cuni esempi) e Associazioni di pro-tezione e tutela degli animali, non-ché dai dati raccolti dalle intervisterealizzate con un panel di veterina-ri e un campione statisticamente

rappresentativo della popolazioneitaliana, emerge un quadro in chia-roscuro: una diminuzione, seppurlieve, del fenomeno dell’abbando-no in termini relativi (in altre parole,diminuisce la percentuale di ani-

mali abbandonati rispetto al tota-le), accompagnata però da un au-mento in valore assoluto, per lacrescita costante della popolazio-ne di cani e di gatti avvenuta in Ita-lia negli ultimi dieci anni.

5ATTUALITÀ

Allo studio un metodo per dare attendibilità alle stime

Animali abbandonati: numeri senza certezzeLaura Torriani (ANMVI): gravi le difficoltà di reperimento dei proprietari

laPROFESSIONE VETERINARIA 30/2006

I numeri oggi disponibili sugli abbandoni Fonte

Animali randagi 660.000 cani Ministero della Salute1.300.000 gatti

Cani abbandonati in media ogni anno 150.000 LAV e Telefono BluGatti abbandonati in media ogni anno 150.000 LAV*

200.000 Oipa** e Telefono BluRettili e insetti “domestici” abbandonati 3.000 OipaCani e gatti vittime di incidenti stradali 280.000 Oipao malattie legate all’abbandonoCani che muoiono entro 20 giorni dall’abbandono 85% OipaCani ricoverati nei canili 70.000 Telefono BluCani che trovano un padrone dopo l’abbandono 30.000 Telefono BluBusiness annuale dei canili privati 100 mil di euro Oipa

300 mil di euro LAV

*Lega Anti-Vivisezione**Organizzazione Internazionale protezione Animali

Font

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Incidenti stradali Nel 2004 (i dati più recenti dispo-nibili) le rilevazioni dell’Aci e dellaPolizia Stradale elaborate dall’I-stat hanno registrato 754 inciden-ti stradali causati da manovre ten-denti ad evitare animali (sono sta-te 692 nel 2003) e 8.061 incidenticausati da urti con ostacoli acci-dentali fra cui l’investimento dianimali. Questa categoria di inci-denti ha provocato nel 2004 380morti e 9.978 feriti, con giugno eluglio come mesi di punta conquasi 800 incidenti. Di norma so-no proprio i mesi che precedonole vacanze estive a rappresentarei periodi di punta del fenomeno.Alcune stime indicano in 200 lepersone che muoiono ogni annoin Italia in incidenti stradali con

protagonisti i cani e in 4.000 lepersone coinvolte e spesso gra-vemente ferite in tali incidenti, ol-tre 40mila negli ultimi dieci anni.

RimediAppare innegabile l’effetto positi-vo sia degli ultimi provvedimentilegislativi introdotti, che hanno re-so più dure le pene e in talune re-gioni più efficaci i meccanismi perrisalire ai proprietari (microchip),oltre a sanzionare con severità nelnuovo Codice della Strada chiviene sorpreso ad abbandonareun animale per strada (fino a unanno di reclusione e a una multadi 10mila euro), sia delle campa-gne di sensibilizzazione delle as-sociazioni di protezione degli ani-mali, talvolta sostenute da alcune

delle principali imprese del setto-re volte a sollecitare comporta-menti più responsabili nei proprie-tari di animali. “Occorre tuttavia considerare -conclude l’indagine - che spessoné le prime (le misure di legge),per esempio quando rendono fa-coltativo il microchip di identifica-

zione, né le seconde (le campa-gne di sensibilizzazione), posso-no mostrarsi efficaci quando le ra-gioni di determinati comporta-menti appaiono associate a varia-bili socio-culturali oppure quando- come sostiene con cognizione dicausa qualcuno dei testimoni pri-vilegiati sentiti nel corso dell’inda-

gine - tali comportamenti sonoascrivibili ad ‘abbandonatori’ se-riali. In tal caso, fondamentale sa-rebbe per esempio l’obbligato-rietà del microchip e soprattutto lasua funzionalità in tutte le regioniitaliane che, in modo forse sor-prendente, quando lo hanno intro-dotto non ne hanno verificato lacompatibilità con sistemi analoghipresenti in altre regioni. L’anagra-fe canina unica, in tal senso,avrebbe un impatto decisivo perscoraggiare gli abbandoni”.

Anteprima 2007

In occasione della conferenzastampa sugli abbandoni, il CentroStudi Zoomark, specializzato nel-le analisi per il settore professio-nale “pet”, ha diffuso una previewdel Rapporto 2005-2006 che saràpresentato il prossimo anno in oc-casione dell’inaugurazione diZoomark International 2007, il sa-lone internazionale dei prodotti edelle attrezzature per gli animalida compagnia che si terrà a Bolo-gna dal 10 al 13 maggio 2007. IlCentro Studi Zoomark indica unacrescita costante e robusta per ilmercato italiano dei prodotti peranimali da compagnia: 2 miliardidi euro il valore della produzione2005. Negli ultimi cinque anni ilsettore ha registrato aumenti di ol-tre il 30%, superando, nel 2005, i2 miliardi di euro di fatturato a va-lori di produzione. (In vacanzacon gli animali - Centro Studi Zoo-mark - luglio 2006 -) ■

6ATTUALITÀ

laPROFESSIONE VETERINARIA 30/2006

Microchip... non basta

A ttualmente, il principale limite del microchip, come strumento diidentificazione del cane, è “la mancanza di una anagrafe canina

nazionale, di una banca dati che permetta l’immediata individuazione delproprietario, della regione o provincia di provenienza”. L’ha sottolineatoLaura Torriani, Segretario ANMVI, alla conferenza stampa organizzata aMilano dal Centro Studi Zoomark a metà luglio. ”Si è cercato di quantifi-care per quanto possibile il fenomeno dell’abbandono- ha spiegato Lau-ra Torriani- che potrebbe entro certi limiti essere ridotto dall’applicazionesu più ampia scala delle anagrafi regionali, diffondendo il concetto

di identificazione obbligatoria del cane, per ora non così noto. Indispensabile in tempi brevi l’organizzazionecentrale di una banca dati nazionale snella e agibile che riporti semplicemente i dati minimi degli animali e deiproprietari, visti gli spostamenti da una regione all’altra dei cani soprattutto nei periodi estivi. L’impressione in-vece è che le attuali anagrafi regionali siano eccessivamente infarcite di dati ridondanti relativi agli animali eai proprietari che appesantiscono le procedure di iscrizione. Attualmente le difficoltà di reperimento dei pro-prietari nei casi di smarrimento in regione diversa dalla residenza sono gravi. Necessario inoltre - ha aggiun-to - un maggior controllo che coinvolga i proprietari che non identificano i propri animali forse proprio in pre-visione di una breve “convivenza”.Fra gli altri svantaggi del microchip Laura Torriani ha anche evidenziato “il possibile utilizzo da parte di per-sonale estraneo alla professione veterinaria, la mancanza di certificazioni sulla provenienza del cane e, rara-mente, lo spostamento del trasponder o perdita/rottura”. Altro svantaggio, ricollegabile a qualunque strumen-to di identificazione canina, è la mancata “compliance” forse legata a scorretta informazione, del proprietarioche Torriani ritiene invece “necessaria”. Si tratta di limiti che pesano ancora molto sull’efficacia delle strategie di controllo della popolazione canina esul diffondersi di corretti comportamenti verso la proprietà/detenzione di un animale, malgrado gli evidenti edirrinunciabili vantaggi: “il microchip non è quasi alterabile - ha spiegato Laura Torriani - consente un rapido po-sizionamento se eseguito da personale qualificato, non rende necessario maneggiare il cane per l’identifica-zione, anche a distanza, non pone problemi di differenze tra cani di taglia e caratteristiche diverse e infineconsente di implementare un rapido sistema informatizzato”.

Quanto al tatuaggio, ne è stata ricordata la validità fino al 2012, ma ancheche non è indolore, che non è facile da eseguire in animali particolari (cu-te sottile, animali piccoli), tende a scomparire nel tempo, nei cani poco so-cievoli può essere difficile da leggere e infine che se il pelo è lungo perpoterlo leggere è necessaria la rasatura. Tatuaggio o microchip le sanzio-ni esistono “ma rispetto al numero dei reati di abbandono sono irrisorie” -ha dichiarato il Segretario dell’ANMVI, ricordando ai presenti che è “giàcomunque obbligatorio denunciare il possesso dei cani da decenni”. L’i-dentificazione dei cani, mediante tatuaggio o altro mezzo, era già stabuli-ta dalla legge quadro n. 281 del 1991.

(Foto e testi di Laura Torriani - dalla Conferenza Stampa di Palazzo Pignatelli a Milano - 20 luglio 2006)

È ora di spedire la cartolinaCon questo numero della nostra rivi-sta si chiude il Concorso a Premi “Pro-fessione Veterinaria - 15 anni di infor-mazione”.Se hai compilato in ogni sua parte lacartolina del concorso puoi parteci-pare all’estrazione dei Premi in palio.

Primo premioMonitoraggio paziente PM 8000 (valore 5.200 € + IVA)Secondo premioRiunito dentale minidental (2.200 € + IVA)Terzo premioMicroscopio XY series (2.200 € + IVA)

Attenzione alle date!NON SPEDIRE PRIMA DEL 15 SETTEMBRE 2006

E NON DOPO IL 16 OTTOBRE 2006

Le preferenze da annotare sulla cartolina (gli articoli più interessantie le migliori inserzioni pubblicitarie) si riferiscono alle seguenti usci-te di Professione Veterinaria: n. 24/26/28/30 del 2006

Sei ancora in tempo per vincere...La Cartolina e i numeri di Professione Veterinaria legati al concorsosi possono scaricare on line: www.anmvi.it

I vincitori saranno contattati dalla Giuria del Concorso dopo l’estrazione che avverrà il 19 ottobre 2006.

“Dall’indagine dell’ANMVI emergeuna maggiore preoccupazione daparte dei proprietari che negli ulti-mi anni hanno iniziato a richiedereinformazioni sia preventive, nellaprospettiva di portare con sé l’ani-male, sia alternative, nel casod’impossibilità a viaggiare con ilpet”. In questo modo Laura Torriani,Segretario dell’ANMVI, ha com-mentato i dati che emergono dauno studio realizzato in collabora-zione da ANMVI e da Eta MetaResearch, e condotto su 220 Me-dici Veterinari iscritti all’ordine. Lostudio è stato realizzato attraversoquestionari strutturati, inviati viamail e via fax, tra la seconda e laterza settimana di luglio. “Alcunianni fa - ha concluso Laura Torria-ni - era prassi comune il ricorso inestremis a pensioni sovraffollatedell’ultimo minuto che, potevanonon essere del tutto affidabili,mentre il trend attuale è fortunata-mente quello della programma-zione accurata anche delle va-canze del proprio animale”. Sempre più proprietari condivido-no le proprie ferie con il cucciolodi casa, soprattutto se si tratta diun cane, come sottolinea il 56,8%dei veterinari intervistati. Quando questo non è possibile lasoluzione cui si ricorre più fre-quentemente è affidarlo a qual-che amico (27,7%), mentre se-condo l’esperienza del 13,6% lasoluzione è rappresentata da unapensione specializzata. Sarà forse per la maggiore indi-pendenza dei felini, ma sono mol-to meno, secondo gli esperti, iproprietari di gatti che decidonodi portarseli in ferie (15%). In que-sto caso la soluzione che prevale,come sottolinea il 73,6%, è quelladi affidarli a degli amici e personedi fiducia o affidarsi ad una pen-sione (10,5%). In ogni caso il viaggio rischia ditrasformarsi in un vero calvario,tanto che solo il 3,2% degli esper-ti intervistati ritiene che qualsiasivacanza si decida di fare bisognasempre portarsi dietro il cucciolodi casa, per garantirgli la vicinan-za del padrone. Ben il 50,9% diceche quando la sistemazione o lostesso viaggio possano esserefonte di stress e disagio, se purea fianco del padrone, è megliotrovare una sistemazione alterna-tiva. E se proprio non si può fare ameno di portarsi in vacanza il ca-ne o il gatto, allora la scelta delladestinazione e di come affrontareil viaggio deve tener presente del-le esigenze dell’animale di casa(43,6%). Questo naturalmentenon vuol dire che per i piccoli dicasa essere lasciati in una pen-sione mentre la loro famiglia va invacanza sia meno stressante efonte di meno ansia. Nel caso sidecida di optare per “vacanze se-parate”, ci sono alcuni accorgi-

menti che possono rendere menopesante il distacco per il cucciolodi casa e dare più tranquillità alproprietario. Oltre naturalmente averificare che nei pressi dellapensione o della casa di amici cisia un presidio veterinario(58,6%), la cosa fondamentale,per l’85,9% degli esperti intervi-stati, è verificare che gli spazi adisposizione dell’animale sianoidonei ad ospitarlo (dimensioni,pulizia, riparo dal calore e dalfreddo, ecc.). Non solo, è importante che vengaloro assicurato un regime alimen-tare quanto più simile a quello cuisono abituati (46,4%) e che il ca-ne venga fatto passeggiare e cor-rere regolarmente in spazi ade-guati/che il gatto abbia la possibi-lità di muoversi liberamente(45,9%). Ma per rendere menotraumatico il distacco è importan-tissimo, come sottolinea un inter-vistato su tre (33,6%), che si diamodo all’animale di abituarsi gra-dualmente alla nuova sistemazio-ne, in modo che non si senta ab-bandonato. Che si decida di por-tarli con se in vacanza o di la-sciarli in una pensione, in ogni ca-so ci sono alcune cose che vannoassolutamente fatte prima dellafatidica data della partenza, fon-damentali per il loro benesserepsicofisico. Soprattutto per i cuc-cioli e gli animali anziani è moltoimportante una visita di controllo(82,7%). Ma non basta, prima di partire bi-sogna assolutamente verificarequale sia la migliore prevenzioneantiparassitaria da adottare, a se-conda del luogo dove si decide diandare (62,7%), oltre ad un con-trollo delle vaccinazioni necessa-rie (58,6%). Allo stesso modo della salute, pri-ma di partire bisogna ricordarsi diselezione degli oggetti a cui il petè più affezionato 21,8%. Quale ritiene che siano le mag-giori fonti di stress a cui viene sot-toposto l’animale che parte per levacanze con il proprietario? Ben il75,9% dei veterinari intervistati ri-tiene che la parte più difficile siaproprio il viaggio, che si effettui inauto, in treno, aereo o su un altromezzo di trasporto. Da tenere indebita considerazione la difficoltàdi adattarsi ad un nuovo ambien-te (44,1%), così come il caldo,che per alcuni animali potrebberappresentare un vero trauma(30%). Tra gli altri elementi chepotrebbero provocare stress neglianimali il cambio di abitudini lega-to alla vacanza e in generale alviaggio (20,9%). Uno stress che siaggiunge a una serie di fattori dirischio per la salute dei cuccioli dicasa, che cambiano naturalmentea seconda della destinazionescelta per la villeggiatura. Al di làdel rischio di malattie endemiche(61,4%), il 45,5% degli esperti

sottolinea come ci sia il rischio dicolpi di calore, soprattutto in lun-ghi trasferimenti e di disturbi ga-stro-enterici (32,7%). E se sonoimportanti durante il trasferimentoverso il luogo scelto per la villeg-giatura, alcuni di questi fattori nonpossono essere trascurati per ga-rantire che tutta la vacanza incompagnia del proprio animalescorra serena. Oltre a doversi informare dell’e-ventuale presenza di malattie en-demiche e della necessaria profi-lassi o prevenzione (57,3%), èconsigliabile verificare ancora pri-ma di partire la presenza e la di-stanza dal luogo scelto per la vil-leggiatura, di un servizio di assi-stenza veterinaria (42,7%). Biso-gna poi fare attenzione al “clima”,soprattutto in relazione alle carat-

teristiche del proprio animale(41,8%). Soprattutto se il cucciolo di casaè un cane è importante verificarela disponibilità di uno spazio all’a-perto (balcone, giardino, 34,5%)nella sistemazione prescelta o dipoterlo portare in spiaggia, in ca-so di vacanza al mare, se non sidisporrà di un luogo sicuro in cuilasciarlo (32,3%). Ma quali sono le regole e le pre-cauzioni da prendere durante ilviaggio per le ferie per renderlomeno problematico per i cucciolidi casa e per i loro proprietari? Si-curamente, soprattutto nei lunghiviaggi in auto, le soste frequenti(83,2%), ma per il suo benesserenon bisogna mai dimenticare ditenere a disposizione dell’acqua,per evitare il rischio di disidrata-

zione (75,5%). Malgrado possaessere divertente lasciare il caneo il gatto liberi di muoversi in auto,per la loro sicurezza e tranquillità(oltre che per quella di tutta la fa-miglia) i gatti vanno sistemati ingabbiette apposite e i cani in zo-ne “protette” dell’auto (62,7%).Ma quando si viaggia con un cuc-ciolo di casa, soprattutto in vistadel grande esodo agostano, èmolto importante, come sottolineail 24,1%, scegliere orari adatti, do-ve il caldo e il rischio di rimanerebloccati per ore in auto siano mi-nori. Allo stesso modo, cosa chevale anche per chi guida e gli altripasseggeri “bipedi”, prima di af-frontare il viaggio è meglio evitaredi eccedere con il cibo. Addirittura il 21,8% consiglia di te-nere a digiuno l’animale. ■

7ATTUALITÀ

Indagine ANMVI-ETA META

Anche i pets vanno in vacanzaI consigli dei veterinari ai proprietari in ferie con il loro animale

laPROFESSIONE VETERINARIA 30/2006

Dottor Limone, lei è il più giova-ne componente del C.C. dellaFnovi, ma certo non le mancaesperienza visto che è stato rie-letto al secondo mandato. Ciracconta il suo punto di vistacirca il ruolo e la funzione chedovrebbe svolgere la Fnovi inquesta Nazione e più in partico-lare al Sud?La tutela della professione veteri-naria, così come gli ultimi avveni-menti ci hanno dimostrato, nonpassa attraverso la FederazioneNazionale od anche attraverso leassociazioni di categoria, perquanto impegnate ed autorevoli.Noi possiamo contribuire a difen-dere i nostri giusti spazi per ga-rantire i medici veterinari nell’eser-cizio di una professione, che hasubito negli ultimi 25 anni una cre-scita notevole. Le regole, però,vengono stabilite dallo Stato e dal-le Regioni. Pertanto il nostro ruolo

deve essere quello di referenziarequanto più è possibile la catego-ria, suggerendo le soluzioni piùidonee per le problematiche co-muni.Troppo spesso le norme sono sta-te promulgate sulla nostra testa,senza che chi legiferava sapesseniente di noi e di quello che signi-fica la nostra professione. Basta ri-flettere sul decreto Bersani perrendersi conto di quanto poco siaconsiderata questa professionedal mondo politico: prima lascianoaumentare a dismisura le facoltàdi Veterinaria su tutto lo stivale (fraun po’ non ci sarà una Regioneche non abbia la Facoltà di Veteri-naria) e poi, quando siamo diven-tati più di 25.000, si ricordano di li-beralizzare il sistema impedendouna autoregolamentazione checostituisce l’unico modo per evita-re l’implosione della nostra profes-sione.

E al Sud?Nel Mezzogiorno d’Italia, e piùcomplessivamente al sud di que-sta Nazione, le questioni che ci ri-guardano si complicano maledet-tamente. Il nesso tra l’economiaed il mondo delle professioni ètroppo stretto per pensare di nonrisentire di tutti gli acciacchi delnostro sistema socio-economico.Per i liberi professionisti, in parti-colar modo, la professione si ridu-ce con l’aumento dei laureati, chenon trovando altra occupazione,finiscono inevitabilmente col dedi-carsi alla cura dei piccoli animali:spuntano così miriadi di ambulato-ri di livello medio- basso per at-trezzature e conoscenze o, peg-gio, si esercita la professione adomicilio, che è il modo peggioreper fare il veterinario sui piccolianimali.Per la veterinaria pubblica le cosenon sono messe meglio, in alcune

asl il numero dei colleghi raggiun-ti da avvisi di garanzia è assoluta-mente esorbitante e non perchésiano tutti delinquenti - in effetti dipregiudicati ne abbiamo pochissi-mi - ma perché, essendo il nostroun ruolo mediano tra la tutela del-la salute umana e la salvaguardiadelle produzioni, spesso la com-plessità delle norme inosservateed antichi retaggi duri a morirestritolano il malcapitato collega,che finisce nei guai, quasi sem-pre, senza nemmeno commettereil reato di concussione.

Lei occupa un punto privilegiatodi osservazione, in quanto, oltread essere il coordinatore dellaCampania dell’Anmvi, è anche ilCommissario straordinario del-l’Istituto Zooprofilattico del Mez-zogiorno, che ha competenza indue regioni: Campania e Cala-bria. Quali saranno i connotatidella Veterinaria nei prossimianni in queste Regioni?Se non fossi convinto che chi sicandida a rappresentare la pro-fessione deve avere una visionestrategica di prospettiva di quantoaccade ed accadrà, le direi chenon mi occupo di cabala.In realtà una visione del futuro del-la Medicina Veterinaria al sud ap-partiene alla mia testa e purtropponon è incoraggiante, ma poichénon ho grande simpatia per Cas-sandra sulle mura, non aspettoche brucino Troia, ma mi batto co-me posso, insieme ad altri utopici,splendidi, amici-colleghi, per evi-tare, o quanto meno limitare, i di-sastri. Credo che uno degli aspet-ti più tragici della vicenda sia co-stituito dalla inconsapevolezza ocomunque dalla disorganizzazio-ne della classe veterinaria al sud.Noi stiamo andando incontro adun futuro gravido di difficoltà, sen-za comprendere fino in fondoquanto sia grave la situazione.Molti colleghi non guadagnanonemmeno i soldi per pagare gliimporti destinati all’Onaosi ed al-l’Enpav. Figuriamoci quando sulmercato arriveranno altri neolau-reati che affardelleranno un siste-ma già al collasso. Il servizio sani-tario pubblico è già saturo da unpezzo ed anche abbastanza so-vradimensionato nelle piante or-ganiche. Altre figure professionalinon sono assorbite dal mondodelle produzioni, perché da noinon c’è la cultura di affidare a pro-fessionisti dedicati la cura delleproprie aziende: troppi ed incon-sapevoli imprenditori fai da te pre-valgono a danno del medico-vete-rinario.

Descrive un quadro a tinte fo-sche, tutto negativo, niente inpositivo. Quali differenze coglietra il nord ed il sud rispetto alla

Professione Veterinaria in que-sta Nazione?Se vuole avere una percezione di-retta ed immediata della differen-za tra nord e sud basterebbe leg-gere le e-mail della vet-link od an-che della dirigenza Anmvi: mentreci sono alcuni che possono preoc-cuparsi di tutelare i privilegi, altrihanno difficoltà anche a garantire ipropri bisogni. D’altro canto nonnascondo le nostre responsabilitànel determinare una Veterinaria adue velocità tra nord e sud delPaese. La differenza è frutto di unretaggio culturale più complessivoche investe svariati campi, non so-lo il nostro.Faccio un esempio: immediata-mente dopo la laurea mi dedicaiall’organizzazione della Scivac inCampania, mettemmo su unabuona delegazione con colleghicapaci ed illuminati: Di Somma,Lucibelli, Damiani, D’andrea ed al-tri. Furono anni di grosso impe-gno: quasi ogni fine settimana or-ganizzavamo un seminario od unconvegno con illustri relatori; vole-vamo migliorare l’accesso allaprofessione, accrescendo le co-noscenze dei veterinari che si oc-cupavano degli animali da com-pagnia. La mia disillusione iniziòquando all’Hotel Ariston di Pae-stum, al congresso Nazionale diNefrologia, con relatore Osborn, cifu una scarsa partecipazione deicolleghi: mi stupì come alcuni tito-lari di strutture ambulatoriali, situa-te a poche centinaia di metri dalcentro congressi, non ritennero dichiudere per ascoltare una irripeti-bile lezione.Sono tanti i motivi che mi spingo-no ad individuare nella politicadell’Anmvi l’unica via di uscita pertentare di superare i problemi del-la veterinaria del mezzogiorno.Solo un processo culturale lungo eche investa globalmente la profes-sione può contribuire ad alleviarele difficoltà che saremo costretti asopportare.Siamo troppi, spesso sprovvedutie fortemente disoccupati. Quelloche ci occorre è accrescere il bi-sogno di cultura, è l’acquisizionedella conoscenza, per uscire dallatrappola nella quale finirannoquelli che non comprendono chesolo la coesione di una categoriaautoreferente ed organizzata puòaffrontare la complessità che ciaspetta.I Medici-Veterinari Italiani hannouna missione da compiere ed ècomune a tutti gli iscritti; chi piùchi meno ha di fronte la stessa dif-ficoltà che paralizza la crescitadella nostra categoria: una menta-lità sbagliata, che subdolamenteoccupa la testa di molte personeed è il convincimento che il veteri-nario sia un laureato di serie “B”.È un’opinione diffusa, che ogni

tanto si appalesa nelle battute deicomici in TV, piuttosto che nelle di-chiarazioni di eminenti studiosi,che se si vogliono ingiuriare sidanno l’appellativo “sconcio” di“veterinario”.Queste ed altre considerazioni mihanno convinto negli anni ad affi-dare all’organizzazione di una so-lida Associazione (Anmvi) ed allacondivisione di una programma-zione con il Sivemp, insieme allaintelligenza dei Presidenti degliOrdini Provinciali, una speranzaimportante: sono sicuro - ed è l’u-nico ottimismo che mi concedo:quello di attribuire ciceroniana-mente a ciascuno la capacità diessere artefice del proprio destino- che trarremo la Veterinaria fuoridalle sabbie mobili della disoccu-pazione, che quando investe unaprofessione intellettuale si abbinaalla disperazione, se faremo -però - la nostra parte con impe-gno e sacrificio.La nuova guida che ha assunto laFnovi con Gaetano Penocchio,l’organizzazione regionale chel’Anmvi ha potenziato, hanno unruolo fondamentale nei prossimianni per la veterinaria del sud per-ché, del resto, non si salva unaprofessione se non lo si fa per in-tero. Siamo tutti legati ai piedi dagrosse catene, come galeotti sullenavi galere, se finisce in acquauno si buttano via tutti i rematori.Questo significa - ed è un appelloa Palazzo Trecchi - che al sud bi-sogna procedere ad un forte recu-pero del tempo perduto, primache il tempo perda noi. ■

8 laPROFESSIONE VETERINARIA 30/2006

Intervista al Consigliere della Fnovi Antonio Limone

La veterinaria vista dal Mezzogiorno d’Italia Si lascia che i veterinari diventino 25.000, poi si impedisce alla professione di autoregolamentarsi. E al Sud tutto è più complicato...

Antonio Limone è stato rielettoConsigliere FNOVI per il triennio2006-2008. Avellinese di nascita,è Commissario Straordinario del-l’Istituto Zooprofilattico del Mezzo-giorno. Da sempre partecipe delmovimento ANMVI, ne coordina leattività in Campania.

L’INTERVISTA

NuovoDirettoreall'IZS del

Mezzogiorno

Antonio Limone, com-missario straordinario

dell'Istituto ZooprofilatticoSperimentale del Mezzogior-no, ha reso noto di aver no-minato direttore dell'ente ilprofessore Giuseppe Iovane.L'ente, che svolge attività diricerca, ha competenze sulleregioni Campania e Calabriain materia di profilassi di sta-to, si occupa del controllodegli alimenti di origine ani-male e della tutela della salu-te pubblica umana ed ani-male. Giuseppe Iovane, ordinario diMalattie Infettive della Facoltàdi Medicina veterinaria dell'U-niversità della “Federico II” diNapoli, era già direttore di Pa-tologia e Sanità Animale.

(ANSA).

Cosa rischia e cosa può fare iltitolare della clinica veterinaria,situata in una villetta indipen-dente, nella quale i cani in de-genza disturbano i vicini conl’abbaio anche notturno?Il caso in esame riguarda un ve-terinario titolare di una strutturasituata in un immobile non con-dominiale ma indipendente (vil-letta), dove però l’abbaiare - so-prattutto negli orari notturni - deicani ivi degenti suscita le prote-ste dei vicini. Per poter dare al professionistain questione delle indicazioni sucosa può fare per non contravve-nire a quanto richiesto dalla leg-ge, va innanzitutto chiarito che alcaso di specie è estranea la di-sciplina delle strutture veterinariequale risultante dall’Accordo Sta-to-Regioni del 26.11.2003 (sullaquale si veda articolo pubblicatosul N°22/2006 di Professione Ve-terinaria), che si riferisce ai requi-siti necessari sotto l’aspetto latusensu amministrativo, laddove ilproblema che ci occupa riguardaprofili di natura tanto penalisticaquanto civilistica.

Aspetto penalisticoPer quanto riguarda l’aspetto pe-nalistico va innanzitutto detto che“chiunque, suscitando o non im-pedendo strepiti di animali, di-sturba le occupazioni o il riposodelle persone” commette il reatoprevisto dall’art. 659 c.p. (Distur-bo delle occupazioni o del riposodelle persone), punito “con l’arre-sto fino a tre mesi o con l’am-menda fino a 309 euro” (comma1). Va tuttavia evidenziato che -per cercare la disciplina più favo-revole al veterinario - si potrebbetentare di far rientrare il caso dispecie nella previsione del com-ma 2 dell’art. 659 c.p., ove leg-giamo: “Si applica l’ammenda da103 euro a 516 euro a chi eserci-ta una professione o un mestiererumoroso contro le disposizionidella legge o le prescrizioni del-l’Autorità”. Come si evince da tale disposi-zione, è necessario che esista unprovvedimento (generalmente,regolamento comunale o ordi-nanza del Sindaco) che regoli lemodalità di esercizio delle pro-fessioni rumorose.A) Come prima considerazionepossiamo dire che la condottadel professionista non sarà pe-nalmente illecita in tre casi: 1) seil regolamento o l’ordinanza nonci sono, perché l’Autorità compe-tente non ha provveduto ad ema-nare il provvedimento; 2) se nel-l’elencazione dei mestieri rumo-rosi fatta dal provvedimento nonè compresa l’attività di gestionedi una struttura veterinaria condegenza anche notturna di ani-mali; 3) se il giudice penale, in-

vestito della questione perché siprocede penalmente nei confron-ti del veterinario, disapplichi l’or-dinanza o il regolamento perchéli considera illegittimi / inefficaci /inesistenti per profili che il giudi-ce stesso accerti in sede proces-suale.B) Precisiamo, per inciso, in ognicaso che il reato di cui all’art.659 c.p. (sia comma 1 sia com-ma 2) rientra tra le contravven-zioni (che - costituendo la formadi reato meno grave - sono puni-te con l’arresto e l’ammenda,laddove le pene previste per idelitti sono l’ergastolo, la reclu-sione e la multa).C) Si aggiunga inoltre che la con-travvenzione prevista dall’art.659 comma 2 c.p. è consideratadepenalizzata alla luce dellaLegge 26 ottobre 1995 N° 447(legge-quadro sull’inquinamentoacustico), art. 10 comma 2, chepunisce con sanzione ammini-strativa chi superi il limite fissatodall’art. 2 della medesima legge:questo significa che a carico delveterinario che venga considera-to responsabile del superamentodei limiti di emissioni sonore nonci sarà alcun procedimento pe-nale, ma una sanzione ammini-strativa, che comporta il paga-mento di una somma e nes-sun’altra conseguenza. Queste,finora, le considerazioni chesembrerebbero far propendereper l’irrilevanza della questionepenale.In realtà però per il veterinario ilproblema, sotto il profilo penali-stico, potrebbe continuare a sus-sistere per due ordini di motivi:anche se il superamento di unacerta soglia di rumorosità - coneffetti negativi sulle occupazionio sul riposo delle persone - do-vesse essere considerato depe-nalizzato in riferimento alle pro-fessioni rumorose (si veda puntoC), tale condotta continuerebbetuttavia ad integrare il reato “ge-nerale” previsto dal comma 1dell’art. 659: il diritto al riposo oallo svolgimento delle proprie oc-cupazioni è un diritto costituzio-nalmente garantito, e dunquenon può essere compresso daalcuna condotta; secondo laCassazione, per la realizzazionedella fattispecie penale ex art.659 c.p. non è necessaria la pro-va dell’effettivo disturbo di un nu-mero più o meno consistente dipersone (circostanza che, peral-tro, sembra ricorrere nel caso dispecie), ma è sufficiente che l’e-vento di disturbo sia potenzial-mente idoneo ad essere risentitoda un numero indeterminato dipersone. Questo significa chenon può escludersi che il vete-rinario, su querela di uno deivicini, venga perseguito penal-mente.

Aspetto civilisticoQuanto al profilo civilistico dob-biamo rilevare che i vicini potreb-bero:1) chiedere in ogni caso, ai sensidell’art. 2043 c.c., il risarcimentodei danni derivanti dalla lesionedel diritto alla salute derivantedall’abbaiare (in particolare not-turno) dei cani degenti presso lastruttura veterinaria; il Giudicepotrebbe ritenere sussistentequantomeno un profilo di colpanella condotta del veterinario, edin tal caso - se ritenga che l’ab-baiare dei cani supera la sogliadi tollerabilità - può condannare ilveterinario a risarcire i danni ri-chiesti;2) chiedere, ai sensi dell’art. 844c.c., e in aggiunta all’azione exart. 2043 c.c., la cessazione del-le immissioni rumorose prove-nienti dalla struttura se trattasi distruttura di proprietà del veteri-nario. In base a tale disposizioneinfatti il proprietario di un fondo(e, per analogia, chiunque abbiaun diritto anche personale sulfondo stesso, e dunque dall’usu-fruttuario al conduttore in un con-tratto di locazione) può impedirei rumori derivanti dal fondo del vi-cino che superano la normale tol-lerabilità, avuto anche riguardoalla condizione dei luoghi.Giova inoltre evidenziare che, inbase all’art. 844 c.c., il Giudicepotrebbe sì riconoscere una sor-

ta di diritto del veterinario adesercitare la propria professionepur producendo immissioni ru-morose in danno dei vicini, peròpotrebbe in tal caso imporre alveterinario medesimo di pagareun indennizzo (da attività lecita)in favore dei vicini.Se il veterinario non è proprie-tario della struttura, perché adesempio è in affitto, può esserecomunque chiamato a rispon-dere ai sensi dell’art. 844 c.c.,perché in tal caso il proprietario-locatore è considerato responsa-bile delle immissioni intollerabilisolo se il Giudice ravvisi un nes-so di causalità non occasionale e

solo se l’eccedenza delle immis-sioni rumorose sia imputabile acolpa del proprietario-locatore(per avere, ad esempio, conces-so la locazione con la consape-volezza della destinazione del-l’immobile ad attività di per sémoleste ai vicini).

ConclusioniAlla luce di tutto quanto esposto,mi sento dunque di consigliare alveterinario di provvedere adadottare delle misure di isola-mento acustico nella propriastruttura, o quantomeno di attuti-mento dei rumori prodotti dai ca-ni ivi degenti. ■

9

Risvolti civili e penali

Abbaio notturno, quando il cane in degenza disturba i vicini

laPROFESSIONE VETERINARIA 30/2006RUBRICA LEGALE

di Maria Teresa Semeraro

Avvocato, Bologna

Abbaiare è un “diritto esistenziale” Il Giudice di Pace di Rovereto Clemente in provincia di Trento dà tortoad un pensionato esasperato dal continuo abbaiare di due dobermannnel giardino dei vicini: abbaiare è “un diritto esistenziale del cane”. Pol-lice verso anche per l’uso del collarino anti-abbaio.

Esasperato dal continuo abbaiare di due dobermann nel giardinodei vicini, un pensionato trentino ha chiesto giustizia al giudice

di pace, ma gli è andata male: non solo abbaiare è “un diritto esisten-ziale dei cani”, ha detto il giudice di pace di Rovereto Clemente (TN),ma anche il collarino anti-abbaio è uno strumento lesivo dei diritti del-l’animale. Il pensionato invece non ha alcun diritto a un risarcimentoper gli anni in cui ha sopportato il latrare. Con l’aggravante che lo stru-mento antiabbaio (un collare a pile che emette suoni ad alta frequenzaquando il cane abbaia facendogli abbassare il volume) non potrà piùessere applicato ai due dobermann. Il giudice di Rovereto Clemente inprovincia di Trento ha dato torto al pensionato affermando che altri vi-cini non avevano definito i latrati insopportabili. (Corsera, 12 agosto2006)

“Cosa facciamoadesso?”Ho ricevuto de-cine di voltequesta doman-da in questigiorni da vete-rinari pubblici e

privati, ma sicuramente i piùpreoccupati sono gli allevatori, itrasportatori e i macellatori.

Allevatori: cosa succede conuna vacca che va in terra? La mia risposta sarebbe quella didire non aspettare di vederla in

terra da tre giorni per mandarlaal macello. Ma non esiste solo la vacca (cheforse dopo qualche miracolosointervento si rialza) esiste la scro-fa e soprattutto il vitello o vitello-ne da ingrasso quasi pronto chescivola e non è più in grado disostenersi.Gli animali che non sono in gradodi sostenersi devono essere ma-cellati d’urgenza, in idonee strut-ture o abbattuti sul posto, così in-dica la nota ministeriale. Ma chi paga? Come si gestisceuna macellazione d’urgenza chei nuovi regolamenti comunitariprevedono ancora, ma che pocosuccesso ha riscosso nel passa-to, essendo le carni prodotteescluse dal circuito commercialecomunitario?

Trasportatori: ma allora ci dan-no la multa se trasportiamo ani-mali a terra? È una legge nuova? Non è una legge nuova si parlasolo di una norma del 1992, rivi-sta nel 1998! Ora, a pochi mesidall’entrata in vigore del Regola-mento 1/2005 sulla protezionedegli animali durante il trasporto,giustamente vengono ripropostivecchi problemi che non hannoancora avuto soluzioni.

Macellatori: divisi su due fronti:1) “era ora!”2) “svolgo un lavoro socialeadesso come si farà, non li pren-do più?”Gli animali sono cose vive, checome tali più o meno rapidamen-te muoiono.Il benessere degli animali non sifa solo durante il trasporto versoil macello, deve essere studiato eattuato durante tutta la vita deglianimali.Il nuovo regolamento all’allegatoI elenca dettagliatamente tutte lecondizioni di divieto di trasportodegli animali (femmine che han-no partorito da una settimana,prolasso, ferite aperte: queste atitolo d’esempio). C’è un “tutta-via” nel medesimo punto checoncede alcune deroghe: chie-dere un parere veterinario.Questo potrebbe essere la chia-ve di volta della questione: coin-volgere la professionalità, la co-noscenza e la responsabilità delveterinario che conosce l’alleva-mento: il veterinario aziendale o ilveterinario pubblico a garanziadella tutela della salute del con-sumatore e del benessere deglianimali. Il nuovo obbligo deve essere vi-sto come possibilità di crescitadella nostra professionalità.Agli operatori del settore, an-ch’essi consumatori/utenti/clientidella nostra professione, dobbia-mo offrire consulenza e alternati-ve e non solo divieti. ■

10ATTUALITÀ

Trasporto al macello di animali a fine carriera. Cosa facciamo adesso?

laPROFESSIONE VETERINARIA 30/2006

di Marina Perri

AIVEMP

Le osservazioni qui pubblicate si riferiscono alla circolare del Diparti-mento di Sanità Pubblica Veterinaria del Ministero della Salute sul tra-sporto al macello di animali a fine carriera (v. Professione Veterinarian.29/2006), inviata agli assessorati alla sanità il 1 agosto. La nota si ri-chiamava alle vigenti disposizioni di legge in base alle quali gli animaliche non sono in grado di sostenersi devono essere macellati d’urgenza,in idonee strutture o abbattuti sul posto essendo inidonei al trasporto.

Sono circa 23 milioni le fa-miglie italiane e di queste8,5/9 milioni hanno un

animale in casa. Se ci limitiamosoltanto ai cani e gatti sono 7,7milioni. Le altre ospitano uccelli,pesci, piccoli mammiferi o rettili.Una famiglia su tre ha in casa uncane o un gatto. Numeri impor-tanti che mettono il nostro paeseai primi posti a livello mondialeper diffusione di animali da com-pagnia ma che lasciano comun-que un po' di amaro in bocca. In-fatti se invece di vedere il bicchie-re mezzo pieno osserviamo me-glio il mezzo vuoto dobbiamo pur-troppo constatare che più di 14milioni di famiglie non ospitanoanimali. Un mercato potenzialeenorme per i veterinari ma ancheper tutte le aziende del settore, unmercato che uno sforzo comunepotrebbe certamente allargaresoprattutto se vi fosse la disponi-bilità da parte del mondo politicoed istituzionale a sostenerlo modi-ficando normative veramente pe-nalizzanti per i proprietari di ani-mali. L'IVA sulle prestazioni veteri-narie e sugli alimenti al 20% è unavera assurdità come lo è la possi-bilità di recuperare fiscalmente lespese veterinarie solo in minimaparte. Vi sono poi normative na-zionali, ma anche regionali o co-munali, che penalizzano molto iproprietari di cani: razze ritenutepericolose, centri o parchi vietatiagli animali, servizi pubblici proi-biti ai cani, ecc. Potremmo ancheaggiungere i regolamenti condo-miniali, false informazioni medi-che o luoghi comuni senza fonda-mento. Il Centro Studi Zoomark haeffettuato un sondaggio (Perchénon si possiedono animali dome-stici, giugno 2006) per capire lemotivazioni principali che limitanola diffusione di animali nelle fami-glie e dai dati, riportati nella tabel-la, diffusi durante una conferenza

stampa tenutasi a Milano il 20 lu-glio, emergono aspetti certamen-te interessanti. I motivi principalidichiarati dagli intervistati per giu-stificare l'assenza di animali in ca-sa sono: Troppo impegnativi/ Li-mitazioni/ Mancanza di tempo eMancanza di spazio, entrambicon circa il 21/22% di risposte.Nella prima risposta il Troppo im-pegnativi comprende anche tuttigli aspetti economici che pur nonessendo determinanti a livello as-soluto hanno comunque un pesosignificativo nella decisione di te-nere un animale. Certamente uncane crea impegno e forti limita-zioni di libertà e di tempo ed è for-se il motivo principale per la mag-giore diffusione negli ultimi annidel gatto che certamente crea mi-nori problemi ai proprietari. LaMancanza di spazio potrebbe es-sere un fattore oggettivo ma inrealtà è spesso un elemento piùsoggettivo o relativo che reale.Molti animali hanno bisogno dispazi minimi. Altre motivazioni piùche altro psicologiche sono: Mor-te di un precedente animale (di-spiacere/fedeltà) 8%, Sono troppoanziano per accudirli 7%. Questidue aspetti potrebbero esserecertamente superati con una cor-retta informazione, creando mo-menti di assistenza e nel primocaso penso che il veterinario cheha avuto il proprietario comecliente possa avere un ruolo im-portante nell'aiutarlo a superare ilproblema accogliendo un nuovoanimale. Quando ci si riesce il ri-sultato è sempre molto positivo.Certamente si può fare poco ver-so chi dichiara: Non mi piace ave-re animali in casa/sporcano 16%,Non amo gli animali 6%, Paura2%, questo è lavoro per gli psico-logi, o ha Familiari con problemi disalute 7% (allergie in particolare),ma si potrebbe intervenire su chiritiene che Gli animali devono vi-

vere all'aperto 4% o debbano es-sere esclusi dalla casa per la Pre-senza di bambini 4%. Per quantoriguarda il Divieto del regolamentocondominiale abbiamo già ricor-dato più volte che se l'animalenon sporca o non crea disturbonessun regolamento può proibirela sua detenzione. Analizzandoquesti dati e le motivazioniespresse credo che una forte per-centuale delle 14 milioni di fami-glie che oggi non ospitano anima-li potrebbe essere recuperata. Datempo l'ANMVI ha sviluppato col-laborazioni con associazioni (AI-SA ed Assalco) o aziende (Hill's,Bayer, Novartis) per sviluppareazioni comuni ed ha definito unaccordo con la FIMMG (Federa-zione Italiana Medici di Famiglia)per fornire e diffondere informa-zioni corrette sui rischi sanitari de-rivanti dalla presenza di animalida compagnia nelle case. Ricordoche anni fa il Presidente della Fe-derazione Italiana dei Medici Pe-diatri, intervenuto ad un convegnodella SCIVAC, aveva dichiarato: "Ivantaggi per i bambini di convive-re con animali da compagnia so-no talmente importanti da rendereinsignificanti i minimi rischi sanita-ri che del resto si possono evitarecon una corretta gestione dell'ani-male e controlli regolari del veteri-nario". Anche l'allora Presidentedella SIP (Società Italiana degliPsicologi) si era espresso nellostesso modo evidenziando l'im-portanza della presenza di anima-li nelle famiglie. Questa è l'infor-mazione corretta che dobbiamodiffondere cercando magari unacollaborazione oltre che dei Medi-ci di Famiglia, anche dei Pediatri,degli Psicologi, dei Geriatri o degliInfettivologi, o chiunque altro cipossa aiutare a far superare resi-stenze o pregiudizi che ancoraoggi limitano la diffusione di ani-mali nelle famiglie italiane. ■

11laPROFESSIONE VETERINARIA 30/2006

Indagine del Centro Studi Zoomark

Non voglio animaliPerché molti italiani non tengono un animale in casa

RIFLESSIONI

di Antonio Manfredi

I l Professor Ezio Menoni, do-cente di psicologia clinicaalla Facoltà di Medicina e

Chirurgia dell’Università di Sienaha annunciato il progetto di un“corso di Psicologia canina pres-so l’ateneo senese”. La notizia ar-riva dal settimanale Di Più che inagosto ha pubblicato un articolo-intervista al docente senese (Pre-sto ci sarà lo psichiatra dei cani,

di Paola Fucillieri).L’articolista premette che “nell’a-teneo toscano non esiste ancorala facoltà di veterinaria istituzioneindispensabile e prioritaria per lasuccessiva realizzazione del cor-so”.All’indirizzo del Preside della Fa-coltà di Medicina e Chirurgia del-l’Ateneo toscano, prof. AlbertoAuteri, e dello stesso Prof. Meno-

ni, il Presidente dell’ANMVI, CarloScotti, ha inviato una lettera dipuntualizzazioni:

- la figura dello “psicologo” o“psichiatra” canino più volte ri-chiamata nell’articolo-intervistanon corrisponde ad alcun pro-filo professionale riconosciuto,né dalla scienza medico-vete-rinaria né dal vigente ordina-

mento;- alcune competenze attribuite a

questo presunto profilo medicovengono descritte sulla base dipremesse prive di riscontroscientifico; altre competenze,quelle che trovano riferimentinelle scienze veterinarie, sonocompetenze squisitamente ve-terinarie, chiaramente attribuitedal vigente ordinamento al Me-

dico Veterinario, unico profiloprofessionale abilitato dalloStato italiano a prestare cureed assistenza medica e sanita-ria al paziente animale;

- la Medicina Veterinaria si avva-le oggi di rigorosi studi scienti-fici, condotti dai migliori centriuniversitari e di ricerca nazio-nali ed internazionali, che han-no consentito alle ScienzeComportamentali Applicate disviluppare una Medicina Vete-rinaria Comportamentale delCane e del Gatto d’avanguar-dia;

- nell’ambito di questa Discipli-na, i Medici Veterinari italianipossono curare la propria for-mazione, mantenere il proprioaggiornamento e affrontarepercorsi di specializzazionepost-laurea (master) attraversouna ricca e qualificata offertaformativa presente presso lefacoltà di medicina veterinariadel nostro Paese e presso lemigliori società scientifico -culturali che svolgono attivitàdi continuing education per ilmedico veterinario.

“Rinviando ad altra sede alcunenecessarie considerazioni suicontenuti dell’intervista e sul mes-saggio informativo che ha rag-giunto i lettori di Di Più - concludeScotti nella sua lettera - si ritienedoveroso esprimere la più vivacontrarietà della scrivente Asso-ciazione ad ogni ipotesi di attiva-zione di istituzione di nuove Fa-coltà di Medicina Veterinaria e diattivazione di nuovi Corsi di Lau-rea in Medicina Veterinaria. Ciòsia detto alla luce di posizionipubblicamente assunte da ANM-VI e formalmente accolte nelle op-portune sedi istituzionali - sullanecessità di contenere il numeroprogrammato degli studenti am-messi ai corsi di laurea in medici-na veterinaria e sulla non opportu-nità di aprire nuove facoltà di me-dicina veterinaria nel nostro Pae-se. Ciò sia detto, infine, alla lucedei ricorsi già avviati dalla scri-vente Associazione presso i Tribu-nali competenti contro la prolifera-zione dei corsi di veterinaria”.La lettera del Presidente del-l’ANMVI è stata inviata per oppor-tuna conoscenza anche al Prof.Massimo Castagnaro, presidentedella conferenza dei presidi dellefacoltà di veterinaria e al Presi-dente della FNOVI, Gaetano Pe-nocchio. ■

12

L’annuncio sul settimanale DI PIU’

Un corso di “psicologia canina” all’Università di Siena?

laPROFESSIONE VETERINARIA 30/2006ANMVI INFORMA

È pubblicata sul Bolletti-no Ufficiale della Regio-ne Sardegna (n. 26

dell’8 agosto 2006), la legge re-gionale del 28 luglio scorso “Tu-tela della salute e riordino delServizio Sanitario in Sardegna”.Con questa legge, la Regioneistituisce un’Agenzia Regionaledella sanità, quale organismotecnico-scientifico della Regione,dotato di personalità giuridicapubblica e di autonomia organiz-zativa, tecnica, amministrativa,contabile e gestionale. L’Agenzia svolge funzioni di sup-porto tecnico-scientifico nei con-fronti dell’Assessorato dell’igienee sanità e dell’assistenza socialein materia di programmazionesanitaria, verifica della qualità,congruità e quantità delle presta-zioni. In particolare l’Agenzia fornisceassistenza tecnica alle aziendesanitarie nello sviluppo deglistrumenti e delle metodologieper il controllo di gestione e divalutazione di atti e contratti checomportino impegni di spesapluriennali e valuta il fabbisognoformativo. Faranno parte dell’agenzia:esperti di alta professionalità,esperienza e riconosciuta com-petenza, assunti con contratto atermine di diritto privato; e un nu-mero non superiore a 15 unità frapersonale delle ASL della Regio-ne e personale appartenente airuoli unici regionali. Il direttore dell’Agenzia, che avràresponsabilità organizzativa egestionale (art. 23) è nominatocon decreto del Presidente dellaRegione, su conforme delibera-zione della Giunta regionale,adottata su proposta dell’Asses-sore dell’igiene e sanità e dell’as-sistenza sociale ed è scelto, sen-za necessità di valutazioni com-parative, tra esperti di ricono-sciuta competenza e qualifica-zione scientifica in materia diprogrammazione, organizzazio-ne e gestione dei servizi sanitari,in possesso di diploma di laureae di accertata esperienza diri-genziale. L’Agenzia avrà anche un ruolo disupporto nei confronti del Con-siglio Regionale per le esigenzeconnesse all’esercizio dell’atti-vità legislativa e potrà svolgereattività di studio e di raccoltadati, su tematiche relative allepolitiche di innovazione in sa-nità. L’art. 19 della presente leg-ge prevede anche l’istituzione diun organismo consultivo-elettivodelle ASL, delle aziende ospe-daliere e delle aziende ospeda-liere-universitarie, denominatoConsiglio delle professioni sani-tarie che esprima pereri e for-muli proposte nelle materie perle quali l’atto aziendale lo preve-de. Il Consiglio, formato da unnumero da 20 a 40 componenti,è costituito da: un 40 per cento

di rappresentanti della compo-nente medico ospedaliera; un30 per cento di rappresentantidalla componente medica ex-traospedaliera, in particolare di-partimenti di prevenzione e del-la emergenza-urgenza, i medicidi medicina generale e della

continuità assistenziale, i pedia-tri di libera scelta, i medici spe-cialisti ambulatoriali, i veterinari;la proporzione tra le varie com-ponenti è stabilita dall’attoaziendale; il restante 30 percento deve rappresentare gli al-tri laureati del ruolo sanitario, il

personale infermieristico, il per-sonale tecnico sanitario, elettitra i dirigenti. Fanno parte di diritto, il direttoresanitario che lo presiede e, sen-za diritto di voto, il presidentedell’Ordine dei medici o un suodelegato. ■

13laPROFESSIONE VETERINARIA 30/2006INFO REGIONI

Riordino del servizio sanitario in Sardegna

Istituita l’Agenzia Regionale della sanitàLa legge regionale 28 luglio

2006 N° 10 è disponibile al

sito della regione Sardegna. -

www.regionesardegna.it - nella

sezione leggi regionali

S i chiamerà GISAID - Glo-bal Initiative on SharingAvian Influenza Data - e

servirà per favorire l’analisi e lo

scambio in tempo reale dei datigenetici del virus dell’influenzaaviaria. L’annuncio, della nascitadella nuova banca dati internazio-

nale arriva dal Laboratorio di for-mazione e comunicazione dell’I-stituto Zooprofilattico Sperimenta-le delle Venezie di Legnaro a Pa-

dova. Un consorzio mondiale cheha come scopo la condivisionedei dati scientifici e, nel contem-po, la tutela della proprietà intel-

lettuale. Grazie a GISAID, le se-quenze genetiche dei virus in-fluenzali aviari saranno raccolte emesse a disposizione dei ricerca-tori di tutto il mondo per megliocomprendere i meccanismi di pa-togenicità e le dinamiche dell’epi-demia. L’appello promosso dalladott.ssa Ilaria Capua, nell’ambitodelle strategie attivate dall’IstitutoZooprofilattico Sperimentale delleVenezie, è stato sottoscritto da ri-cercatori di oltre 30 Paesi tra cuivincitori di Premio Nobel, ed èstato pubblicato sulla rivista Natu-re il 24 Agosto 2006.“A oggi - si legge in una nota del-l’IZS - la maggior parte dei datigenetici è depositata in databasecon accesso riservato e, pertan-to, il numero di ricercatori che hala possibilità di studiare gli aspet-ti bio-molecolari del virus è limita-to. In linea di principio GISAID ri-calca gli intenti del Progetto Ge-noma Umano e del progetto Hap-Map e, contestualmente, risultaessere il primo progetto di questotipo avente come oggetto leemergenze sanitarie di tipo infetti-vistico. GISAID, infatti, apre nuoviorizzonti per una gestione velocee snella - e nel contempo etica-mente corretta - dei dati relativi apatogeni virali che minaccianol’umanità. Sarà possibile in futuro,far scattare il sistema sviluppatoper l’influenza aviaria anche peraltri patogeni emergenti che po-tenzialmente mettono a rischio lasalute pubblica su vasta scala. Ladiffusione e quindi la conoscenzada parte della comunità scientifi-ca internazionale delle sequenzegeniche di patogeni virali emer-genti può consentire di velocizza-re il processo di comprensionedelle dinamiche dell’eventualeepidemia e di sviluppare opportu-ne misure di prevenzione.” Soddi-sfazione per l’iniziativa è stataespressa dal Prof. Igino Andri-ghetto - Direttore Generale dell’I-stituto Zooprofilattico Sperimenta-le delle Venezie - che ha afferma-to: “È convinzione di questo Istitu-to che il sapere e i risultati che nesono diretto frutto non possonoprescindere dalla condivisione edalla collaborazione interdiscipli-nare. I nostri ricercatori sostengo-no l’importanza di poter scambia-re le informazioni con i loro colle-ghi, nell’intento di gestire in ma-niera più completa le principaliproblematiche emergenti di sa-nità pubblica veterinaria. Il suc-cesso di questa iniziativa a livelloglobale - continua il Direttore Ge-nerale - rappresenta una svolta alivello etico della gestione dei da-ti scientifici e conferma l’impor-tanza della sanità pubblica veteri-naria nell’affrontare le emergenze.Proprio per sottolineare l’impor-tanza che il nostro Istituto attribui-sce alla creazione di reti interna-zionali di collaborazione scientifi-ca, abbiamo promosso, anchecon il supporto del Ministero dellaSalute, diverse attività di ricerca,formazione e consulenza a livellointernazionale per dare un contri-buto fattivo, soprattutto ai paesi invia di sviluppo”. (Fonte IZS delleVenezie) ■

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Influenza aviaria

Nasce GISAID, un Network internazionale del virusL’annuncio dall’IZS delle Venezie di Padova

laPROFESSIONE VETERINARIA 30/2006INFO REGIONI

Il Regolamento per la tutela edil benessere degli animali ap-provato dal Consiglio comuna-

le di Torino lo scorso 11 aprile, con27 voti a favore, un contrario e 4astenuti, entrerà in vigore il prossi-mo 26 ottobre. Da quella data quin-di, nuove regole per gli animali: ildocumento, composto da 46 arti-coli, definisce le norme di detenzio-ne di cani e gatti ma anche di ani-mali esotici. Tra i principi generalidel regolamento, sono inseriti all’art.4 i “Diritti degli animali”: il Comunesi adopera a diffondere e promuo-vere la tutela dei diritti attribuiti aglianimali dalle leggi vigenti, denun-ciando e perseguendo ogni manife-stazione di maltrattamento e di cru-deltà verso gli stessi. Particolare at-tenzione viene posta per i maltratta-menti: gli animali non devono viverein spazi angusti e devono poteravere in misura equilibrata luce, ac-qua e cibo oltre ad un riparo asciut-to. È vietato tenere gli animali in iso-

lamento e/o in condizioni tali darendere impossibile il controllo quo-tidiano del loro stato di benesserepsicofisico o privarli dei necessaricontatti sociali tipici della loro spe-cie. Con l’entrata in vigore del rego-lamento non sarà più possibile, inol-tre, il taglio della coda e delle orec-chie dei cani. Nessuna concessionequindi alla cosiddetta chirurgia este-tica veterinaria. “È vietata, si legge

nel regolamento, ogni forma di muti-lazione degli animali per motivi este-tici”. Sarà vietato inoltre, su tutto ilterritorio comunale, colorare artifi-cialmente gli animali e detenere,esporre e vendere animali coloratiartificialmente. Nuove regole sonopoi state istituite per il loro trasportoe il loro addestramento, mentre èvietato il loro uso per il pubblico di-vertimento. Il regolamento tutela an-

che l’attraversamento stradale tra-mite rallentatori di velocità, cartello-nistica e barriere nei luoghi con con-sistente presenza di animali. Perquanto riguarda l’abbandono, “è se-veramente vietato abbandonarequalsiasi tipo di animale, sia dome-stico che selvatico, sia appartenen-te alla fauna autoctona che esotica,in qualunque parte del territorio co-munale, compresi giardini, parchi e

qualsiasi tipologia di corpo idrico”. Ilregolamento tutela inoltre la faunaselvatica ed esotica ed altre specieanimali come i colombi e volatili edanimali acquatici. Le sanzioni perchi viola il Regolamento andrannoda un minimo di 25 euro ad un mas-simo di 500 euro, ferma restandol’applicazione delle più gravi sanzio-ni penali e/o amministrative previstedalle leggi vigenti in materia. ■

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Tutela animale

Torino, dal 26 ottobre vietato il taglio di coda e orecchie

laPROFESSIONE VETERINARIA 30/2006INFO REGIONI

TOSCANA

Randagismo, modifiche

alla LR 43/1995

I l Consiglio Regionale dellaToscana ha approvato alcu-

ne modifiche alla legge n. 43 del1995 sulle norme per la gestionedell’anagrafe del cane, la tuteladegli animali e la prevenzionedel randagismo. Viene così mo-dificato il comma 2 dell’art. 14,che regola la composizione dellaCommissione Regionale AffariAnimali. Con la LR n. 19 del 30maggio 2006, la commissione ècomposta dall’assessore regio-nale competente in materia di di-ritto alla salute o suo delegato,che la presiede; un funzionariodella struttura della giunta regio-nale competente in materia disanità pubblica veterinaria, confunzioni di segreteria; tre rappre-sentanti delle strutture di sanitàpubblica veterinaria delle azien-de USL; un veterinario designatodalla federazione regionale degliordini dei medici veterinari; trerappresentanti di associazionisenza scopo di lucro, riconosciu-te ed iscritte in albi istituiti da leg-gi regionali, aventi finalità di pro-tezione e difesa degli animali;due rappresentanti designati dalconsiglio delle autonomie locali;un rappresentante della strutturadella giunta regionale competen-te in materia di caccia. La com-missione è nominata dal presi-dente della giunta regionale edura in carica cinque anni. Alcu-ne modifiche, anche nell’articolorelativo alle sanzioni. Per le viola-zioni degli obblighi previsti circal’identificazione elettronica deicani iscritti all’anagrafe canina(art. 3 - comma 3) sono applica-te le seguenti sanzioni ammini-strative pecuniarie: da Euro103,00 a Euro 622,00, se la vio-lazione è commessa dal medicoveterinario nell’esercizio dellesue funzioni; da Euro 50,00 a Eu-ro 300,00, se la violazione ècommessa dal proprietario o daldetentore dei cani.

U n gatto domestico è sta-to trovato positivo al vi-rus H5N1 tipo Qinghai.

Il caso è descritto in un articolopubblicato su Emerging Infec-tious Disease di agosto 2006. Ilvirus tipo Qinghai è una nuovavariante patogena del virus H5N1isolata negli uccelli selvatici dellago Qinghai in Cina nella prima-

vera del 2005. Virus H5N1 HPAIaltamente simili ai virus Qinghaistanno ora rapidamente diffon-dendosi in Eurasia e Africa. Du-rante lo studio di un caso di in-fluenza aviaria da virus H5N1 inun uomo in Iraq (a Sarcapcarn)sono stati segnalati casi di de-cessi sospetti in alcuni gatti, as-sociati alla morte di 51 polli in un

allevamento rurale a Grd Jotyar,sempre in Iraq. Dal 3 al 5 di feb-braio 2006 morivano 5 gatti, duedei quali disponibili per le indagi-ni. Si analizzava anche un’ocaabbattuta, perché ammalata, inun ambiente vicino. Sia nei gattianalizzati sia nei polli e nell’oca diGrd Jotyar si evidenziava un virusinfluenzale A H5 in diversi organi.

I virus dell’uomo morto a Sarcap-carn, dell’oca e di un gatto di GrdJotyar erano identici al 99% a li-vello nucleotidico e aminoacidi-co. Non vi erano quindi indicazio-ni di adattamento virale nel gatto.I virus riscontrati in Iraq sono pre-valentemente correlati ai virus ti-po Qinghai attualmente circolanti.La via di infezione dei gatti dece-

duti in Iraq non è stata determina-ta; durante la predazione degli uc-celli è possibile sia l’infezione ora-le sia quella respiratoria. La fonteinvece dell’infezione sembra chia-ra, affermano gli autori, dato cheun virus H5N1 identico veniva iso-lato nell’oca ammalata provenien-te dello stesso ambiente e che unvirus H5 è stato riscontrato in unodei 51 polli morti nel corso di po-chi giorni. Tutti i gatti avevano ma-nifestato segni clinici e tutti mori-vano 2-4 giorni dopo l’inizio deidecessi tra i polli. Dunque, è pro-babile che sia avvenuta un’esposi-zione simultanea. ■

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Infezione da virus H5N1 (tipo Qinghai) in un gattoIl caso osservato in Iraq. Il virus isolato anche in un’oca ammalata

laPROFESSIONE VETERINARIA 30/2006LA RASSEGNA DI VET-JOURNAL

Endocarditeinfettiva nelcane: aspetti

clinici edevoluzione

Trombocitopenia, elevatacreatininemia e complicanze

tromboemboliche e renalisono possibili fattoriprognostici negativi

Uno studio retrospettivoha valutato gli aspetti

clinici, di laboratorio e necro-scopici di 71 casi di endocardi-te infettiva nel cane (EI). L’inci-denza complessiva era pari al-lo 0,05%. La maggior parte deicani affetti era di grossa tagliae più del 75% era di età supe-riore a 5 anni. La valvola aorticaera colpita in 36 dei 71 cani(51%), la mitrale nel 59% deicasi. Zoppia secondaria a po-liartrite immunomediata, artritesettica o tromboembolia arte-riosa periferica erano presentinel 53% dei casi. Complicazio-ni neurologiche erano diagno-sticate in 17 cani (24%). La ma-lattia tromboembolica era so-spettata in 31 cani (44%). Il tas-so di mortalità associato a EIera pari al 56% e il tempo di so-pravvivenza era di 54 giorni. Ifattori negativamente associatialla sopravvivenza erano trom-bocitopenia, aumento dellacreatininemia, complicazionirenali e tromboemboliche. Gliautori concludono che la dia-gnosi di EI dovrebbe esseresospettata nei cani con iperter-mia, soffio sistolico o diastolicoe problemi locomotori. I sog-getti con trombocitopenia,creatinina elevata, tromboem-bolia o complicazioni renalipossono avere un minore tem-po di sopravvivenza.

di Maria Grazia Monzeglio

T ra i molti motivi che pos-sono spingerci ad espor-re un caso clinico ad un

congresso, l’occasione di ap-profondire un argomento scientifi-co dovrebbe essere il più impor-tante. Negli appunti che seguiran-no verranno forniti alcuni suggeri-menti su come preparare ed espor-re una presentazione clinica.

Scelta del caso Un caso clinico da presentare do-vrebbe essere originale, ben do-cumentato e corredato da unabuona iconografia. È importate aquesto scopo disporre di unascheda dermatologica ove sianostati annotati i dati anagrafici, lastoria clinica e la descrizione del-le lesioni del soggetto alla primapresentazione e nel corso deicontrolli successivi. Dovrannoinoltre essere riportati i risultatidegli esami collaterali e di labora-totio eseguiti, la lista delle diagno-si differenziali e, ove possibile, ladiagnosi definitiva, le terapie pre-scritte e l’evoluzione clinica.

Ricerca bibliograficaPrima di cominciare a prepararela presentazione è fondamentaledocumentarsi sulla malattia cheintendiamo presentare e sullepossibili malattie che fanno partedella lista di diagnosi differenziali.Sarà importante a questo scopoconsultare oltre che un buon testodi dermatologia anche altre fontibibliografiche quali articoli pubbli-cati su riviste referenziate e atti dicongressi ove l’argomento di inte-resse è stato trattato. Questa fasedella preparazione rappresental’occasione di arricchire il nostrobagaglio scientifico e ci forniscegli elementi necessari per la di-scussione finale.

Struttura della presentazione La presentazione dovrebbe esse-re preparata con un ordine preci-so seguendo il seguente schema:Segnalamento e anamnesi; Esa-me clinico; Diagnosi differenziali;Esami collaterali; Diagnosi defini-tiva; Terapia; Evoluzione clinica;Discussione.È possibile preparare più diaposi-tive per ciascuno di questi punti,tenendo conto però del tempo adisposizione e delle immagini dainserire. Normalmente il tempodestinato alla presentazione di uncaso clinico ad un congresso è di12-15 minuti, se consideriamoche in generale è necessario cir-ca un minuto per commentareuna diapositiva, il numero com-plessivo di diapositive non do-vrebbe superare in totale le 15.Il modo più comodo e veloce perpreparare una presentazione è im-piegare il computer, utilizzando unprogramma di grafica come powerpoint e immagini ottenute con unafotocamera digitale oppure scan-

nerizzate da diapositive o stampe. La prima cosa da fare quando ini-ziamo a lavorare con power pointè scegliere il colore dello sfondo edel testo della diapositiva. È pos-sibile optare per una composizio-ne preformata oppure personaliz-

zarla, tenendo comunque presen-te che un fondo scuro (es.blu) eun carattere chiaro (es.giallo)consentono una buona visionedel testo e sono i più usati.La dimensione del carattere deveessere sufficientemente grande

da consentire la lettura anche allapersona che siede nell’ultima filadella sala. Una dimensione di 40-44 per il titolo e tra 22 e 32 per iltesto normalmente permette diraggiungere questo scopo.Il testo contenuto in ciascuna

diapositiva non dovrebbe esseretroppo fitto. È consigliabile noninserire più di 8 righe per diapo-sitiva e non più di 8 parole per ri-ga, numeri più elevati rendono lalettura difficoltosa e rischiano diannoiare.Il progamma di garafica powerpoint è semplice da utilizzare. Inserire il testo nei riquadri prefor-mati della diapositiva è esatta-mente come scrivere in un docu-mento Word. Se vogliamo prepa-rare diapositive con un effetto di-namico inserendo disegni e im-

17laPROFESSIONE VETERINARIA 30/2006DALLE ASSOCIAZIONI

Dermatologia veterinaria

L’arte di trasmettere un’esperienza pratica

di Fabia Scarampella

Vicepresidene SIDEV, Segretario SCIVAC

magini dobbiamo impiegare l’ap-posita barra degli strumenti collo-cata nel riquadro inferiore delloschermo nel seguente modo:Cliccare su Forme e, comparsol’elenco, selezionare linee, frecce,riquadri, cerchi...Cliccare due volte sull’oggettocreato per cambiarne il colore, lostile o la dimensioneUsare copia e incolla nel caso sivoglia inserire più volte lo stessooggettoUsare l’opzione allinea e ruota(cliccare su Disegno per far com-parire il menu) per orientare glioggettiCliccare su casella di testo e por-tandosi all’interno di una forma o

dell’oggetto selezionato inserire iltesto desideratoImpiegare l’animazione persona-lizzata (Icona in alto sullo scher-mo) se vogliamo far comparire te-sto e disegni in tempi diversi nel-la stessa diapositivaPer creare una diapositiva in cuiinserire le immagini cliniche èconsigliabile selezionare una dia-positiva con sfondo scuro, meglionero, quindi cliccare su inserisci(Icona in alto sullo schermo) sele-zionare immagine da file, sce-gliendo una fotografia digitaledall’archivio immagini. È impor-tante accertarsi che le dimensionidell’immagine non siano eccessi-ve. Le dimensioni di una fotogra-

fia ottenuta con una macchina fo-tografica digitale sono spessotroppo grandi per essere inseritein una presentazione power pointsenza causare problemi. È possi-bile ridurre un’immagine alle di-mensioni ideali (circa 800 x 600pixel) impiegando un programmacome Photoshop.La scelta delle immagini è fonda-mentale, esse dovrebbero essererappresentative del quadro clini-co che vogliamo presentare.Idealmente dovremmo preparar-ne due serie, nella prima include-re l’immagine completa del sog-getto e in dettaglio le sedi cuta-nee coinvolte e le lesioni apprez-zate nel corso della prima visita.

La seconda serie dovrebbe com-prendere inquadrature dello stes-so soggetto nelle medesime sedinel corso dell’evoluzione clinicae, ove possibile, a guarigione av-venuta.L’ultima diapositiva è destinata al-la discussione. Dobbiamo avereben presente il tempo da destina-re a questa parte della presenta-zione, avendo cura di inserire sol-tanto i punti che saremo in gradodi discutere. In generale si iniziacon una breve definizione gene-rale della malattia che abbiamodiagnosticato, si discutono glielementi che hanno consentito ladiagnosi nel nostro caso, sottoli-neandone, se presenti, gli aspetti

originali.Nel controllare la presentazione èbene assicurarsi che nessunadiapositiva sia troppo affollata datesto e/o da disegni e da immagi-ni. Se lo scopo che vogliamo otte-nere è quello di discutere un pro-blema complesso e ricco di puntidi discussione, sarà utile impie-gare l’animazione personalizzatafacendo comparire i punti uno pervolta con un clic del mouse. Inquesto modo chi ascolta potràseguire con più facilità il filo deldiscorso.

Presentazione del caso Parlare in pubblico è motivo diagitazione e nervosismo ancheper il più esperto dei relatori, pro-vare più volte la presentazione difronte ad amici e colleghi può es-sere di aiuto per perfezionare larelazione ed acquisire sicurezza.Di fronte al pubblico la prima co-sa di cui dobbiamo essere sicuriè che tutti siano in grado di ascol-tarci, ed il modo più sicuro peraccertarci di questo è chiederealla persona seduta nel punto piùlontano da noi se può sentire di-stintamente la nostra voce. Le pa-role devono essere scandite chia-ramente e, in generale, è consi-gliabile parlare più lentamente dicome conversiamo. Non bisogne-rebbe mai mostrare le spalle alpubblico leggendo il testo proiet-tato sullo schermo, ma piuttosto,se necessario, seguire il testodella diapositiva sul computer difronte a noi. È importante cercaredi muoversi nella maniera il piùnaturale possibile, guardando chici ascolta senza fissare una per-sona in particolare, piuttosto spo-stando lo sguardo da una perso-na ad un’altra, tentando di nongesticolare eccessivamente, evi-tando atteggiamenti “chiusi” co-me tenere le mani in tasca o lebraccia conserte. Può essere una buona idea prepa-rare una frase introduttiva alla pre-sentazione, meglio se spiritosa,che potrà aiutarci a stemperare ilnervosismo e ad ottenere l’atten-zione e la simpatia di chi ci ascol-ta. (Tratto dagli atti dell’incontro SI-DEV, 14 marzo 2004 - Relazione diFabia Scarampella) ■

18 laPROFESSIONE VETERINARIA 30/2006DALLE ASSOCIAZIONI

Oftalmologia:Seminario

AVULP

S i terrà il 14 e il 15 ottobrep.v. il Seminario organiz-

zato dall’AVULP di aggiorna-mento in Oftamologia. L’incontroavrà luogo presso il Centro Cul-turale AVULP in via Morettini aPerugia. Relatori dell’evento:Adolfo Guandalini, Med Vet, Di-pl ECVO, Dott. Ric. Oft. Vet., Ro-ma; Nunzio D’Anna, libero pro-fessionista; Maria Teresa PeñaGimenez, Med Vet, phD, DiplECVO, Barcelona, Spagna. AlSeminario è stato richiesto l’ac-creditamento ECM. Per maggio-ri informazioni rivolgersi alla Se-greteria Avulp: tel: 075-396684E-mail:[email protected] Website: www.avulp.it

C on unaletterainviata

il 21 luglio scor-so, il Presidentedella SIVAE, Lo-renzo Crosta hainformato i socicirca le decisio-

ni approvate nell’ultimo ConsiglioDirettivo. All’ordine del giorno diversi argo-menti di notevole interesse. Le novità riguardano in particola-re: Incontri semestrali.Si è deciso, salvo casi particola-ri, che dal 2007 gli incontri sa-ranno così organizzati: Sabatomattina - Relazioni sul tema spe-cifico dell’incontro 1° parte, Sa-

bato pomeriggio - 4 comunica-zioni libere di 15 minuti ciascunasui temi più disparati, Sabato po-meriggio - Relazioni sul temaspecifico dell’incontro 2° parte,Domenica mattina - casi clinicied esperienze pratiche sul temadell’incontro. Il Presidente ha invitato tutti i so-ci ad inviare via mail alla Segre-teria SIVAE ([email protected]) tutto il

materiale ritenuto idoneo alle co-municazioni brevi. Exotic Files - A partire da gen-naio 2007 la pubblicazione car-tacea della rivista sarà sostituitacon la versione in CD-rom. Relatori sconosciuti - Ogni futu-ro nuovo relatore, dovrà obbliga-toriamente, al fine di essere ac-cettato, fornire alla segreteria Si-vae il proprio curriculum vitae

aggiornato ed un abstract relati-vo alla relazione che intende pre-sentare. Un’anticipazione anche perquanto riguarda il programmascientifico 2007. La SIVAE organizzerà per il pros-simo anno: 2 incontri semestrali,1 seminario di radiologia deglianimali esotici e 4 incontri regio-nali. ■

19

SIVAE: alcune novità per il 2007

laPROFESSIONE VETERINARIA 30/2006DALLE ASSOCIAZIONI

Ordine dei Medici Veterinaridella Provincia di Milano

CORSO DI AGGIORNAMENTO

IN TOSSICOLOGIAPER MEDICIVETERINARI

Domenica 1 ottobre 2006

ore 8.30

Sala ISU Attilio Levi viaValvassori Peroni - Milano

Per informazioni: Tel. 02.294.009.45 Fax 02.294.037.22

E-mail: [email protected]

Prossimi eventiSCIVAC: ecco i

crediti ECM

La Commissione nazionaleper la formazione conti-

nua ha comunicato i crediti for-mativi di alcuni eventi scientificiorganizzati dalla SCIVAC nelsecondo semestre. Li riportia-mo di seguito.

• Itinerario Didattico di medi-cina comportamentale IIa

Parte - Cremona, 13/16 Set-tembre 2006: 25 CreditiECM

• Itinerario Didattico di car-diologia IIa Parte - Cremona,21/23 Settembre 2006: 17Crediti ECM

• Corso introduttivo alla pra-tica ortopedica -Milano, 30 Settembre / 1 Ot-tobre 2006: 8 Crediti ECM

• 54° Congresso NazionaleSCIVAC - Perugia, 27/29 Ot-tobre 2006: 11 Crediti ECM

• Itinerario Didattico di der-matologia IIa Parte - Cremo-na, 12/14 Ottobre 2006: 21Crediti ECM

• Itinerario Didattico di chi-rurgia dei tessuti molli IIa

Parte - Cremona, 2/5 Ottobre2006: 22 Crediti ECM

• Corso di metodologia clini-ca - Cremona, 6/8 Otto-bre 2006: 22 Crediti ECM

I programmi dettagliati e leschede d’iscrizione sono con-sultabili on line al sito www.sci-vac.it. Per ulteriori informazioniè possibile rivolgersi alla Se-greteria ai seguenti recapiti:Tel. 0372/40.35.08 E-mail: [email protected].

Al Collega Emanuele Biscontini (v.Professione Veterinaria n.26/2006):

Provo a farticoraggio!?Ciao Emanuele, vorrei provare afarti coraggio, ma ci riuscirò?Difficile cominciare. La nostra ca-tegoria vede una varietà di indivi-dui che la compongono. Alcunicolleghi - dici - gioiscono per l’a-bolizione del tariffario perché così

potranno andare a fare un vacci-no a domicilio a 10 euro... mi po-trebbe anche stare bene, ma cheemettano fattura!. Quando faran-no due conti capiranno che toltaiva ed enpav (facciamo circa 2euro), tolto il costo del vaccino(facciamo 2,5 euro di media) e tol-to costo siringa ed eventuale ben-zina (in media 1,3 euro ogni 15km) gli restano ben 4,2 euro diguadagno su cui dovranno purepagare le tasse!!! Lo stesso dica-si per altre prestazioni. Cosa ti re-sta se fatturi una visita 8,5 euro,

facendo il calcolo che in mediauna visita ben fatta ti porta via mi-nimo 15 minuti?Il problema è un altro: questagente va tutt’oggi a fare i vaccini a10 euro, ma non emette fattura! Econtinueranno a fare così, con osenza abolizione del tariffario,sennò non hanno il minimo gua-dagno. Sicuramente un tariffariopuò aiutare perché assicura unutile che permette (a chi lo fa) dimantenersi e di poter effettuareinvestimenti per la professione.Penso soprattutto ai colleghi (co-

me te suppongo) che hanno inve-stito per creare strutture e permantenersi aggiornati in modo daavere il minimo dei requisiti per lo-ro necessari allo svolgimento del-la professione in modo deontolo-gicamente corretto. Quanti colle-ghi hanno un piccolo studio medi-co sotto casa ed eseguono tran-quillamente operazioni, degenzae quant’altro quando non ne han-no per legge l’autorizzazione?Il problema è che nel nostro casol’utente non è sempre in grado dicapire la “differenza”. Vengono da

te e ti chiedono quanto costa unaoperazione (cito il tuo esempio,240 euro ivata). Ti rispondono“Ma dall’altra parte la fanno paga-re 160”. Così concludono che tugli stai proponendo la stessa “co-sa” del collega ma facendoglielapagare più cara. E come fai aspiegargli che sai che il collegausa anestesia iniettabile, senzaossigenazione né monitoraggiointraoperatorio, che non tieneneppure un accesso venosoaperto con fluidoterapia e lavorain un ambiente non sterile? Oppu-re che il collega non ha una strut-tura idonea per legge (e quindinon ha dovuto sostenere spese disistemazione né sostiene quelledi mantenimento - parlo di con-trolli annuali sul radiologico, obbli-go di detenere estintori, rifiuti spe-ciali e quant’altro-) per effettuarequesto tipo di cose? Siamo diventati (e la storia del col-lega di Torino me lo conferma)bancarelle di mercato: chi offre laprestazione al prezzo più bassovince! A questo punto cosa dob-biamo fare, tenere tutto l’occor-rente per poter dire ai nostri clien-ti: “vuole l’operazione opzioneeconomy, oppure la gold o la pla-tinum?. 5 euro in più se vuole laflebo, 10 per la anestesia gasso-sa, 10 se vuole il monitoraggioetc”. O, peggio, aspettare che alcollega muoiano i pazienti persetticemie, emorragie interne, in-sufficienze renali, così i relativiproprietari cambieranno veterina-rio?L’amarezza è un’altra: la colpa ditutto questo è soprattutto nostra,della categoria, della mentalitàitaliana. Tra di noi vige la leggedel vivi e lascia vivere. La deonto-logia tra colleghi esiste solo sullacarta. Non è scorretto far notareall’ordine (e non parlo di denuncepubbliche e titoloni su quotidiani)che un collega non emette fattura,o che esegue interventi in unastruttura che non ha i requisiti perpoterlo fare, eppure quasi tuttistiamo zitti (me compresa) perpaura che se poi vengono a con-trollarti... o semplicemente pernon avere ulteriori rogne di quelleche già il lavoro ci dà. Allora nonprendiamocela solo con gli altri,con lo Stato, con l’Università, coni colleghi disonesti... troppo facilescaricare le colpe solo sugli altri.Di sicuro siamo poco tutelati, maguardiamoci ogni tanto allo spec-chio e chiediamoci “ma noi cosastiamo facendo per cambiare lecose?” Io mi sono già risposta“Niente!”.

20 laPROFESSIONE VETERINARIA 30/2006LETTERE AL DIRETTORE

@

Credo che gli Ordini siano labestia nera della società italiana.

Daniele Capezzone, Segretario dei Radicali

Dovevo farti coraggio, beh pensache ho 35 anni e lavoro da 8. Daun anno ho aperto in un piccolopaese un ambulatorio, grazie aicontrbuti a fondo perduto dei mieigenitori e ad un leasing quadrien-nale... Siamo in due ed è unastruttura alla grande (pensata peressere adeguata alla crescita pro-fessionale dei prossimi anni): salad’aspetto, sala visita, studio, spo-gliatoio, degenza, chirurgia e salaradiologico. Anestesia gassosa, autoclave,microscopio, apparecchiatura perchimica liquida etc.. Ha i suoi co-sti sia di affitto che di assicurazio-ne e di controlli vari. Quattro mesidopo un collega ha aperto unostudio medico sotto casa (a menodi 500 mt), che non ha i requisitirichiesti dalla nuova normativa en-trata in vigore ad aprile 2005, maè in regola ed ha autorizzazioneASL. Fa visite e gli interventi li por-ta in una clinica poco distante do-ve paga il 50% del prezzo di listi-no. Cosa chieda lui al cliente nonsi sa, ma se ci vuole guadagnareti lascio trarre le conclusioni sul ti-po di fattura che emetterà. Cosadovrei fare? Lo so bene, ma nonlo faccio. E la colpa è solo mia.Non posso aspettare che sia l’Or-dine a muoversi se non ha segna-lazioni. Non posso aspettarmi chequalcuno combatta la battaglia alposto mio.Ma nonostante tutto questo l’av-ventura è cominciata e dopo unanno posso ritenermi soddisfatta:dopo pochi mesi uscivo pari conle spese e ora c’è anche qualco-sina da spartirci. La clientela au-menta, la gente è contenta di noi,si sparge la voce, arrivano faccenuove, la gente vede l’adeguatez-za della nostra struttura e profes-sionalità. Certo a volte perdi clienti, ma nonè di certo solo perché il collega favaccini a 10 euro.Non ho famiglia da mantenere,siamo solo io e mio marito. Proba-bilmente se non avessi avuto allespalle i miei genitori non avrei fat-to l’università, o avrei accettato ilprimo posto a 4 euro l’ora, nottur-ni e festivi compresi, o avrei fattoun altro lavoro! Il nostro è ancoraper molti un mestiere da “ricchi”...ma questa è un’altra storia.Mi auguro di non averti rattristatoulteriormente. Buon lavoro e nonmollare

Lettera Firmata

GiorgioNe sei il mio idolo!Mi riferisco all’articolo del n 26:IO SONO COMPETITIVO (finchésono vivo, finché sono vivo). Ca-ro Giorgio io si che ti capisco, ioche della competitività ho fatto lamia ragione di vita! Però sonoandata oltre, sono meglio di teperché io offro qualità...Certo, levisite a 10 € sono una minierad’oro, però rischi sempre di tro-vare qualche collega pezzentedisposto a chiederne SOLO 8. Eallora io ho introdotto un servizioin più l’empatia a pagamento.Ecco come faccio. Per 10 visito

l’animale in 2 minuti con facciaimpassibile, se il proprietariovuole un sorriso c’è il sovrap-prezzo di 3 €, un ammiccamento2 € e, se proprio vuole il meglio,la partecipazione al suo dolore,beh, le tariffe raddoppiano!In questo modo posso permetter-mi una segretaria, sorridente percontratto, e quando i clienti en-trano e vedono lei e l’infermierepensano “questa si che è bravase può permettersi 2 dipendenti”e la fidelizzazione è fatta.Ragazzi sono triste, pensavo di

prendere la borsa di cuoio, quel-la del medico condotto che tuttihanno o hanno sognato, di to-gliere il fonendoscopio, l’antibio-tico-cortisone-tanax (ovvero lafarmacologia veterinaria) e diriempirla di libri di James Her-riot... aspetterò la primavera spe-rando che qualcuno mi chiamiper far partorire una capra, diste-sa sul pavimento ghiacciato epoi mi offra qualcosa di forte dabere e la tessera onoraria deglialcolisti anonimi.

Graziella Viganò (UD)

21laPROFESSIONE VETERINARIA 30/2006LETTERE AL DIRETTORE

@

A.N.M.V.I.ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI

Il nuovo Codice del farmaco veterinario

Decreto Legislativo 6 aprile 2006, n. 193

Relatrice: Dottoressa Gaetana FERRIDirettore Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario

Ministero della SaluteMartedì 7 novembre 2006Palazzo Trecchi, Cremona

In collaborazione con FNOVI

Segreteria Organizzativa: 0372/40.35.37 (41) (36) [email protected]

22 laPROFESSIONE VETERINARIA 30/2006CALENDARIO ATTIVITÀCALENDARIO ATTIVITÀ

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ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC MEDICINA COMPORTAMENTALE: II PARTE - DAL SEGNO CLINICO ALLA PATOLOGIA COMPORTAMENTALE: LA CLI-NICA COMPORTAMENTALE DEL CANE, GATTO, CONIGLIO, FURETTO, PSITTACIDI - Centro Studi SCIVAC, Cremona - ViaTrecchi, 20 - ECM: 25 Crediti - Per info: Paola Gambarotti - Segr. SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

ITINERARIO DIDATTICO SIVE / SCIVAC RIPRODUZIONE EQUINA: I PARTE - MANAGEMENT DELLA FATTRICE - Centro Studi - Palazzo Trecchi -Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

SEMINARIO AIVEMP IN COLLABORAZIONE IL PACCHETTO IGIENE: UN NUOVO APPROCCIO ALLA SICUREZZA ALIMENTARE - ASTI - Asl 19, CON ASL 19 DI ASTI Via Conteverde 125 - Asti - ECM: 8 Crediti - Per informazioni: Lara Zava - Segreteria AIVEMP - Tel. +39 0372

403541 - E-mail: [email protected]

INCONTRO SIVAE SECONDO SEMESTRE: “AGGIORNAMENTI IN MEDICINA DEGLI ANIMALI ESOTICI II” - Centro Studi -Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi- Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SIVAR PIEMONTE PATOLOGIE NEONATALI DEL VITELLO - Hotel “Holiday Inn” Cherasco (Cuneo) - Str. Provinciale Cherasco, 662IN COLLABORAZIONE CON ORDINE DEI MEDICI VETERINARI ECM: 4 Crediti - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria e Commissione Scientifica SIVARDI CUNEO Tel. +39 0372 403539 - E-mail: [email protected] DIDATTICO SCIVAC CARDIOLOGIA: II PARTE - SEMEIOTICA CLINICA, PRINCIPI DI ELETTROCARDIOGRAFIA E RADIO-

LOGIA CARDIOLOGICA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 17 Crediti - Per informa-zioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

GIORNATA DI APPROFONDIMENTO SIVAR CHIRURGIA ORTOPEDICA NEL VITELLO - Istituto Zooprofilattico Sperim. Lombardia-Emilia Romagna,IN COLLABORAZIONE CON ORDINE DEI MEDICI VETERINARI sede di Cremona - Via Cardinal Massaia, 7 - ECM: 2 Crediti - Per informazioni: Paola Orioli - SegreteriaDI CREMONA e Commissione Scientifica SIVAR - Tel. +39 0372 403539 - E-mail: [email protected] SIVAR IN COLLABORAZIONE CORSO AVANZATO CHIRURGIA BOVINA - Istituto Zooprofilattico Sperim. Lombardia-Emilia Romagna,CON ORDINE MEDICI VETERINARI DI CREMONA sede di Cremona - Via Cardinal Massaia, 7 - ECM: 12 Crediti - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria e

Commissione Scientifica SIVAR - Tel. +39 0372 403539 - E-mail: [email protected] SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON ASVAC MALATTIE TRASMESSE DA VETTORI NEL CANE E NEL GATTO - Hotel Catalunya, Alghero - Via Catalo-

gna, 20 - ECM: 7 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 -E-mail: [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO INTRODUTTIVO ALLA PRATICA DELL’APPROCCIO ORIENTATO AL PROBLEMA (POA) - Attenzione: Evento annullato. Novotel Caserta Sud, Caserta (sede annullata il 1/09/2006 per fax) - Strada Statale, 87 Sannitica - ECM: 8 Cre-

diti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

INCONTRO SIONCOV L’OSTEOSARCOMA - Centro Studi SCIVAC - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 6 Crediti - Per informazioni:Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

INCONTRO SICARV PATOLOGIA MITRALICA NEL CANE E MALATTIE TIROIDEE - Palazzo Trecchi, Cremona - ECM: 3 Credi-ti - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail:[email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC VENETO APPROCCIO DIAGNOSTICO ALL’ALOPECIA NEL CANE E NEL GATTO - Park Hotel Villa Fiorita, Mona-stier (TV) - Via Giovanni XXIII, 1 - ECM: 3 Crediti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delega-zioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC PIEMONTE EPATOPATIE NEL CANE E NEL GATTO: DIAGNOSI TRATTAMENTO E PROGNOSI - Hotel Campanile - IN COLLABORAZIONE CON SOVEP Rivoli (TO) - C.so Allamano 153 - ECM: 5 Crediti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delega-

zioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected] SISCA LO STATO DELL’ARTE NELLA MEDICINA COMPORTAMENTALE - Centro Studi - Palazzo Trecchi,

Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 6 Crediti - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. SpecialisticheSCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO INTRODUTTIVO ALLA PRATICA ORTOPEDICA - Hotel Leonardo da Vinci, Milano - Via Senigallia,6 - ECM: 8 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail:[email protected]

INCONTRO SCVI / SIODOV / SIONCOV RICOSTRUZIONE E DEMOLIZIONE-RICOSTRUZIONE DEL MUSO NEL CANE E NEL GATTO - CentroStudi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 8 Crediti - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

INCONTRO SIVE MACROREGIONE NORD OCCIDENTALE: ODONTOSTOMATOLOGIA, NUTRIZIONE E ALIMENTAZIONEDEL CAVALLO - Comprensorio UNIRELAB, Settimo Milanese - ECM: 4 Crediti - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC EMILIA ROMAGNA TRATTAMENTI MEDICI E CHIRURGICI NELLE ZOPPIE DEL CANE - Piacenza, Park Hotel - Strada Valnure, 7 - ECM: 3 Crediti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

INCONTRO SINUV INSUFFICIENZA RENALE ANURICA VERSO OLIGURICA. APPROCCIO DIAGNOSTICO E TERAPEUTI-CO - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 4 Crediti - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC CAMPANIA PRIMO INTERVENTO NELLE PATOLOGIE SPINALI DEL CANE - Novotel Caserta Sud, Capodrise (CE) -Strada Statale, 87 Sannitica - ECM: 3 Crediti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria DelegazioniRegionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC CHIRURGIA DEI TESSUTI MOLLI: II PARTE - CHIRURGIA DELL’APPARATO GASTROENTERICO -Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 22 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti -Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO DI METODOLOGIA CLINICA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 22 Crediti- Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

SEMINARIO SCIVAC NEOPLASIE EMOPOIETICHE, LINFOIDI E NON LINFOIDI: QUALCOSA DI VECCHIO, QUALCOSA DINUOVO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 6 Crediti - Per informazioni: Paola Gam-barotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

INCONTRO SIARMUV I FANS: PRESENTE, PASSATO E FUTURO - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 -ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC -Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

INCONTRO SIMVENCO MTC E OMEOPATIA: RISULTATI CLINICI E PERCORSI COMPLEMENTARI - Centro Studi - Palazzo Attenzione: Evento annullato. Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni -

Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected] SIVE MACROREGIONE NORD ORIENTALE: ODONTOSTOMATOLOGIA, NUTRIZIONE E ALIMENTAZIONEAttenzione: Date evento modificate. DEL CAVALLO - Sede da definire - ECM: 4 Crediti - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel.

+39 0372 403502 - E-mail: [email protected] REGIONALE SIVAE / SCIVAC VENETO “PRIMO NON NUOCERE: APPROCCIO ALLA TERAPIA D’URGENZA NEGLI ANIMALI ESOTICI DAIN COLLABORAZIONE CON ORDINE MEDICI VETERINARI COMPAGNIA” - Sala Consiliare del Comune di Marcon (VE) - Piazza Municipio 20 - ECM: Richiesto Accre-DELLA PROVINCIA DI VENEZIA ditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: [email protected] REGIONALE SCIVAC BASILICATA DIAGNOSI E TRATTAMENTO DELLE PATOLOGIE DELLE GHIANDOLE SALIVARI, DELL’ARTICOLAZIONE TEMPOROMANDIBOLARE E DEL-

LE PIÙ COMUNI AFFEZIONI ODONTOSTOMATOLOGICHE - Ostello Femminile Le Monacelle, Matera - Via Riscatto, 9/10 - ECM: Richiesto Accre-ditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC MOLISE AGGIORNAMENTI IN RIPRODUZIONE DEL CANE E DEL GATTO: DALLA CHIRURGIA D’URGENZA ALLA CHIRURGIAPROSTATICA - Isernia - Parco Tecnologico Neuromed - Loc. Camerelle - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazio-ni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC DERMATOLOGIA: II PARTE: APPROCCIO DIAGNOSTICO AI PROBLEMI DERMATOLOGICI - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 21 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - SegreteriaSCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

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Per informazioni:Segreteria ANMVI Regione

Tel. 0372/40.35.41 Email: [email protected]

A.N.M.V.I.