Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 5

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La FNOVI recepisce il Codice Europeo delle BPV www.anmvi.it @nmviOggi. L’informazione quotidiana on line A.N.M.V.I. 005 SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE Anno 2, numero 5, dal 7 al 13 febbraio 2005 Spedizione in abbonamento postale - 45% Art. 2 comma 20/b-Legge 662/96 - Milano Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. srl - Cremona la VETERINARIA PR O FESSI O NE 52 ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI A.N.M.V.I. BANDA LARGA Cinquemila euro ai professionisti per sfruttare la banda larga, sotto forma di sconto del 40% sul prezzo di vendita. Il Ministro delle comunicazioni Ga- sparri sta mettendo a punto un ddl per favorire lo sviluppo delle telecomuni- cazioni nel settore delle professioni. SIVEMP Nelle trattative per il contratto, il SI- VEMP indica 3 punti irrinunciabili: rico- noscimento dell’indennità di polizia giudiziaria; disponibilità di automezzi aziendali per l’espletamento dei com- piti d’Istituto o un adeguato rimborso economico per l’utilizzo dell’automez- zo privato; risoluzione dei problemi inerenti le attività prestate al di fuori dell’orario di servizio. ORDINI Una ventina tra ordini e sindacati ha venduto un palazzo romano per circa 18 milioni di euro. L’immobile, sito in via Sicilia, era un’antica proprietà con- cessa agli ordini dallo Stato nel 1945. A ogni consiglio nazionale vanno 756mila euro. Inclusi nel riparto solo gli ordini che esistevano prima del 1945, fra cui quello dei veterinari. BSE È diminuito di quasi dieci volte il nu- mero degli animali affetti da BSE, l’En- cefalopatia spongiforme bovina, tanto che, a quattro anni dal primo caso ac- certato - era il 13 gennaio 2001 - se- condo una stima di Coldiretti è tornata la fiducia negli italiani che hanno in- crementano il consumo di carne bovi- na del 20%. Per Coldiretti l’emergenza è superata. TRACCIABILITÀ Con riferimento al Regolamento 178/2002, entrato in vigore dal 1 gen- naio di quest’anno, il Comitato Perma- nente per la Catena Alimentare e la Salute Animale ha concordato con la Commissione Europea un documento comunitario, recante linee guida sulla tracciabilità. Lo scopo è di armoniz- zarne l’implementazione in tutti gli Sta- ti membri. PRONTO SOCCORSO È entrato in vigore il 3 febbraio il de- creto 388/2003 sul pronto soccorso: obbligatorio predisporre sistemi di pri- mo intervento: cassetta ben visibile anche nelle strutture veterinarie. BRAVO IL CLIENTE Il bravo veterinario non fa notizia. La Provincia di Cremona ha pubblicato il ringraziamento di un cliente al collega Fabrizio Bernardi “ per le sollecite cu- re prestate e la disponibilità nell’acco- gliere presso il proprio ambulatorio il gatto in fase di recupero”. Il gatto era stato trovato agonizzante a seguito di incidente stradale. La testata ha scrit- to che la pubblicazione di ringrazia- menti è stata “un’eccezione” per “sot- tolineare con piacere la sensibilità che molti hanno per gli animali” e “non tan- to per raccontare la buona professio- nalità di un veterinario (aspetto quasi scontato)”. Brevi Gestione del farmaco e IVA Il parere dell’Agenzia delle Entrate F inalmente! Ed è giusto dire “finalmente”, visto che sono passati an- ni, dalla richiesta di precisazioni inviata dalla FNOVI all’Agenzia delle Entrate a proposito di applicazione dell’IVA nella cessione del farma- co. Nel merito l’Agenzia aveva formulato un primo parere, antecedente l’e- manazione del DM 306/2001 (Regolamento per la distribuzione dei medi- cinali veterinari). Ora ne ha fornito uno che ne tiene conto, ma che non è molto diverso dal precedente. Per comprenderlo è necessaria una ricostruzione dei fatti. Già nel marzo del 2001, in previsione della normativa che avrebbe per- messo al Medico Veterinario la gestione del farmaco (il DM 306/2001), la FNOVI chiedeva all’Agenzia delle Entrate un chiarimento sull’applicazione dell’IVA, precisando i limiti riferiti alla propria clientela ed all’inizio della te- rapia, riferiti a questa attività, ribadendo che questa gestione sarebbe ri- masta nell’ambito deontologico della professione e non avrebbe assunto al- cun connotato commerciale. Allora, l’Agenzia delle Entrate aveva risposto respingendo il concetto di “accessorietà” della cessione del farmaco e di prodotti inerenti la salute dell’animale rispetto alla prestazione veterinaria principale. Riteneva infatti che prestazione principale e prestazione acces- soria, anche se svolti sempre dal Medico Veterinario in una consequenzia- lità temporale, fossero autonome e indipendenti ai fini fiscali: aliquote IVA diverse e contabilità separate. Quasi in contemporanea, il Ministro della Sa- lute firmava il decreto 306. Alla luce della nuova normativa, veniva richiesta all’Agenzia delle Entrate una nuova valutazione del problema in discussione. Era il 26 marzo del 2002. In attesa di una risposta, la FNOVI, mantenendo ferma la sua posizione ba- sata sulla nuova normativa e del Codice Deontologico (modificato all’arti- colo 52 con l’approvazione del Ministero della Salute), dava come indica- zione agli iscritti di inserire la cessione del farmaco o di altri prodotti relati- vi alla salute dell’animale, nella ricevuta fiscale della propria prestazione sotto la voce “terapia”, come operazione accessoria e soggetta quindi alla stessa aliquota della prestazione veterinaria, il 20%. Questo sistema però, creava per il veterinario una perdita secca del 10%, la differenza fra le due aliquote: 10% per i farmaci e 20% per le prestazioni veterinarie. A distanza di 3 anni, durante i quali si è continuato ad essere in una situa- zione di scarsa chiarezza formale, l’Agenzia delle Entrate conferma la po- sizione espressa nel 2001. In attesa che i nostri esperti fiscali ci diano maggiori e qualificati ragguagli, possiamo dedurre che la gestione professionale, secondo l’Agenzia, dovrà essere mantenuta separata da quella di cessione di farmaci o altri prodotti relativi alla salute dell’animale. Questo comporta una doppia fatturazione ed una doppia contabilità. (...) CONTINUA A PAG. 5 LABORATORIO ANALISI VETERINARIE PER ANIMALI DA COMPAGNIA E DA REDDITO Via Amedeo d’Aosta, 7 • 20129 MILANO tel. +39. 02. 29 40 46 36 fax +39. 02. 29 40 46 44 • e-mail [email protected][email protected] Listini consultabili e scaricabili da: www.biessea.com ENDOCRINOLOGIA Ormoni tiroidei singoli e profili a costo ridotto Profili funzionalità surrenalica Ormoni sessuali Insulinemia - Fruttosamine - Gastrinemia Paratormone PTH intatto Eritropoietina ANALISI SPECIALI Acetilcolina ac. Miastenia g. Von Willebrand Factor Acidi biliari Ana-test - Coombs-test Digossinemia - Fenobarbitalemia - Bromuremia TLI canino e felino - Folati - Vitamina B12 Analisi calcoli urinari ISTOPATOLOGIA Istologia generale Immunoistochimica Dermatopatologia con colorazioni speciali CITOLOGIA Citologia generale e del midollo Citoincluso da versamenti Imprinting Congiuntivale ALLERGOLOGIA Pannelli allergeni inalanti ed alimentari cane e gatto Pannello completo del cavallo Immunoterapie specifiche SDS-AGE ANALISI PROTEINURIE PER PESO MOLECOLARE MALATTIE INFETTIVE ANIMALI DA COMPAGNIA E DA REDDITO Elisa Immunofluorescenza PCR e RT-PCR PROFILI A COSTO RIDOTTO BiEsseA ® L e dichiarazioni dei responsabili ECM, che hanno evidenziato, con grande esultanza e soddisfazione, che il loro sistema di controllo dell'ag- giornamento ha portato nelle casse del Ministero della Salute nel 2004 più di 10.000.000 di euro, sono la dimo- strazione della logica impositiva che è alla base di questo progetto. D'altra parte la continua disorganizza- zione del sistema che crea sempre problemi gestionali ai provider ed ai partecipanti, l'assoluta mancanza di interventi su numerosi problemi da noi più volte segnalati e denunciati (recu- pero fiscale dei costi, revisione dei si- stemi di accreditamento, selezione dei referee, aggiornamento all'estero, ecc.) e soprattutto la non chiarezza normativa sull'obbligo dell'ECM anche per i liberi professionisti, rende questo sistema sempre più odioso a tutto il mondo professionale veterinario allon- tanandolo dall'impegno e dalla pas- sione sempre dimostrata verso il pro- prio aggiornamento. La logica dei crediti ha infatti svilito lo stesso impegno professionale verso l'aggiornamento scientifico e cultura- le dando al contrario ampio spazio ad un mero mercato di attestati di parte- cipazione, sviluppato spesso da or- ganizzazioni nate esclusivamente in funzione di questo. L'ANMVI, insieme alle altre associa- zioni di categoria sanitarie presenti in Confprofessioni, continua da un lato il suo impegno ed il suo determinato confronto verso i responsabili del- l'ECM per ottenere le modifiche che da anni stiamo chiedendo, e che ren- derebbero il sistema un po' più ade- guato alle esigenze del mondo veteri- nario, e dall'altro sollecita le associa- zioni federate a sviluppare iniziative che rendano questo obbligo, per tutti gli associati, più semplice e meno oneroso. L'ANMVI ha anche rinnovato alla FNOVI la richiesta di una forte e con- tinua pressione sui responsabili del sistema ECM per ridare dignità alla nostra categoria riportando l'aggior- namento continuo dallo stato attuale di semplice obbligo di crediti ad un rinnovato desiderio di crescita profes- sionale affrontata con impegno, se- rietà e passione. ECM? UNA TASSA! Approvate le Buone Pratiche Allegata a questo numero la traduzione italiana approvata dal Comitato Centrale A PAG. 5

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Professione Veterinaria è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore

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La FNOVI recepisce il Codice Europeo delle BPV

www.anmvi.it @nmviOggi. L’informazione quotidiana on line A.N.M.V.I.

005SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 2, numero 5, dal 7 al 13 febbraio 2005

Spedizione in abbonamento postale - 45% Art. 2 comma 20/b-Legge 662/96 - Milano Concessionaria esclusiva per la pubblicità

E.V. srl - Cremona

laVETERINARIAPROFESSIONE

52ORGANO DI INFORMAZIONE

DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE

MEDICI VETERINARI ITALIANIA.N.M.V.I.

BANDA LARGACinquemila euro ai professionisti persfruttare la banda larga, sotto forma disconto del 40% sul prezzo di vendita.Il Ministro delle comunicazioni Ga-sparri sta mettendo a punto un ddl perfavorire lo sviluppo delle telecomuni-cazioni nel settore delle professioni.

SIVEMPNelle trattative per il contratto, il SI-VEMP indica 3 punti irrinunciabili: rico-noscimento dell’indennità di poliziagiudiziaria; disponibilità di automezziaziendali per l’espletamento dei com-piti d’Istituto o un adeguato rimborsoeconomico per l’utilizzo dell’automez-zo privato; risoluzione dei problemiinerenti le attività prestate al di fuoridell’orario di servizio.

ORDINIUna ventina tra ordini e sindacati havenduto un palazzo romano per circa18 milioni di euro. L’immobile, sito invia Sicilia, era un’antica proprietà con-cessa agli ordini dallo Stato nel 1945.A ogni consiglio nazionale vanno756mila euro. Inclusi nel riparto sologli ordini che esistevano prima del1945, fra cui quello dei veterinari.

BSEÈ diminuito di quasi dieci volte il nu-mero degli animali affetti da BSE, l’En-cefalopatia spongiforme bovina, tantoche, a quattro anni dal primo caso ac-certato - era il 13 gennaio 2001 - se-condo una stima di Coldiretti è tornatala fiducia negli italiani che hanno in-crementano il consumo di carne bovi-na del 20%. Per Coldiretti l’emergenzaè superata.

TRACCIABILITÀCon riferimento al Regolamento178/2002, entrato in vigore dal 1 gen-naio di quest’anno, il Comitato Perma-nente per la Catena Alimentare e laSalute Animale ha concordato con laCommissione Europea un documentocomunitario, recante linee guida sullatracciabilità. Lo scopo è di armoniz-zarne l’implementazione in tutti gli Sta-ti membri.

PRONTO SOCCORSOÈ entrato in vigore il 3 febbraio il de-creto 388/2003 sul pronto soccorso:obbligatorio predisporre sistemi di pri-mo intervento: cassetta ben visibileanche nelle strutture veterinarie.

BRAVO IL CLIENTEIl bravo veterinario non fa notizia. LaProvincia di Cremona ha pubblicato ilringraziamento di un cliente al collegaFabrizio Bernardi “ per le sollecite cu-re prestate e la disponibilità nell’acco-gliere presso il proprio ambulatorio ilgatto in fase di recupero”. Il gatto erastato trovato agonizzante a seguito diincidente stradale. La testata ha scrit-to che la pubblicazione di ringrazia-menti è stata “un’eccezione” per “sot-tolineare con piacere la sensibilità chemolti hanno per gli animali” e “non tan-to per raccontare la buona professio-nalità di un veterinario (aspetto quasiscontato)”.

Brevi

Gestione del farmaco e IVAIl parere dell’Agenzia delle Entrate

F inalmente! Ed è giusto dire “finalmente”, visto che sono passati an-ni, dalla richiesta di precisazioni inviata dalla FNOVI all’Agenzia

delle Entrate a proposito di applicazione dell’IVA nella cessione del farma-co. Nel merito l’Agenzia aveva formulato un primo parere, antecedente l’e-manazione del DM 306/2001 (Regolamento per la distribuzione dei medi-cinali veterinari). Ora ne ha fornito uno che ne tiene conto, ma che non èmolto diverso dal precedente. Per comprenderlo è necessaria una ricostruzione dei fatti.Già nel marzo del 2001, in previsione della normativa che avrebbe per-messo al Medico Veterinario la gestione del farmaco (il DM 306/2001), laFNOVI chiedeva all’Agenzia delle Entrate un chiarimento sull’applicazionedell’IVA, precisando i limiti riferiti alla propria clientela ed all’inizio della te-rapia, riferiti a questa attività, ribadendo che questa gestione sarebbe ri-masta nell’ambito deontologico della professione e non avrebbe assunto al-cun connotato commerciale. Allora, l’Agenzia delle Entrate aveva rispostorespingendo il concetto di “accessorietà” della cessione del farmaco e diprodotti inerenti la salute dell’animale rispetto alla prestazione veterinariaprincipale. Riteneva infatti che prestazione principale e prestazione acces-soria, anche se svolti sempre dal Medico Veterinario in una consequenzia-lità temporale, fossero autonome e indipendenti ai fini fiscali: aliquote IVAdiverse e contabilità separate. Quasi in contemporanea, il Ministro della Sa-lute firmava il decreto 306. Alla luce della nuova normativa, veniva richiesta all’Agenzia delle Entrateuna nuova valutazione del problema in discussione. Era il 26 marzo del2002. In attesa di una risposta, la FNOVI, mantenendo ferma la sua posizione ba-sata sulla nuova normativa e del Codice Deontologico (modificato all’arti-colo 52 con l’approvazione del Ministero della Salute), dava come indica-zione agli iscritti di inserire la cessione del farmaco o di altri prodotti relati-vi alla salute dell’animale, nella ricevuta fiscale della propria prestazionesotto la voce “terapia”, come operazione accessoria e soggetta quindi allastessa aliquota della prestazione veterinaria, il 20%. Questo sistema però,creava per il veterinario una perdita secca del 10%, la differenza fra le duealiquote: 10% per i farmaci e 20% per le prestazioni veterinarie. A distanza di 3 anni, durante i quali si è continuato ad essere in una situa-zione di scarsa chiarezza formale, l’Agenzia delle Entrate conferma la po-sizione espressa nel 2001. In attesa che i nostri esperti fiscali ci diano maggiori e qualificati ragguagli,possiamo dedurre che la gestione professionale, secondo l’Agenzia, dovràessere mantenuta separata da quella di cessione di farmaci o altri prodottirelativi alla salute dell’animale. Questo comporta una doppia fatturazioneed una doppia contabilità. (...) CONTINUA A PAG. 5

LABORATORIO ANALISI VETERINARIE PER ANIMALI DA COMPAGNIA E DA REDDITO

Via Amedeo d’Aosta, 7 • 20129 MILANO tel. +39. 02. 29 40 46 36 fax +39. 02. 29 40 46 44 • e-mail [email protected][email protected]

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■ ENDOCRINOLOGIA Ormoni tiroidei singoli e profili a costo ridotto Profili funzionalità surrenalicaOrmoni sessuali Insulinemia - Fruttosamine - GastrinemiaParatormone PTH intattoEritropoietina

■ ANALISI SPECIALIAcetilcolina ac. Miastenia g.Von Willebrand FactorAcidi biliariAna-test - Coombs-testDigossinemia - Fenobarbitalemia - BromuremiaTLI canino e felino - Folati - Vitamina B12Analisi calcoli urinari

■ ISTOPATOLOGIAIstologia generaleImmunoistochimicaDermatopatologia con colorazioni speciali

■ CITOLOGIACitologia generale e del midolloCitoincluso da versamentiImprinting Congiuntivale

■ ALLERGOLOGIA Pannelli allergeni inalanti ed alimentari cane egattoPannello completo del cavalloImmunoterapie specifiche

■ SDS-AGE ANALISI PROTEINURIE PERPESO MOLECOLARE

■ MALATTIE INFETTIVE ANIMALI DACOMPAGNIA E DA REDDITOElisaImmunofluorescenzaPCR e RT-PCR

■ PROFILI A COSTO RIDOTTO

BiEsseA®

L e dichiarazioni dei responsabiliECM, che hanno evidenziato, con

grande esultanza e soddisfazione,che il loro sistema di controllo dell'ag-giornamento ha portato nelle cassedel Ministero della Salute nel 2004 piùdi 10.000.000 di euro, sono la dimo-strazione della logica impositiva che èalla base di questo progetto.D'altra parte la continua disorganizza-zione del sistema che crea sempreproblemi gestionali ai provider ed aipartecipanti, l'assoluta mancanza diinterventi su numerosi problemi da noipiù volte segnalati e denunciati (recu-pero fiscale dei costi, revisione dei si-stemi di accreditamento, selezione deireferee, aggiornamento all'estero,ecc.) e soprattutto la non chiarezzanormativa sull'obbligo dell'ECM ancheper i liberi professionisti, rende questosistema sempre più odioso a tutto ilmondo professionale veterinario allon-tanandolo dall'impegno e dalla pas-sione sempre dimostrata verso il pro-prio aggiornamento.La logica dei crediti ha infatti svilito lostesso impegno professionale versol'aggiornamento scientifico e cultura-

le dando al contrario ampio spazio adun mero mercato di attestati di parte-cipazione, sviluppato spesso da or-ganizzazioni nate esclusivamente infunzione di questo.L'ANMVI, insieme alle altre associa-zioni di categoria sanitarie presenti inConfprofessioni, continua da un lato ilsuo impegno ed il suo determinatoconfronto verso i responsabili del-l'ECM per ottenere le modifiche cheda anni stiamo chiedendo, e che ren-derebbero il sistema un po' più ade-guato alle esigenze del mondo veteri-nario, e dall'altro sollecita le associa-zioni federate a sviluppare iniziativeche rendano questo obbligo, per tuttigli associati, più semplice e menooneroso.L'ANMVI ha anche rinnovato allaFNOVI la richiesta di una forte e con-tinua pressione sui responsabili delsistema ECM per ridare dignità allanostra categoria riportando l'aggior-namento continuo dallo stato attualedi semplice obbligo di crediti ad unrinnovato desiderio di crescita profes-sionale affrontata con impegno, se-rietà e passione. ■

ECM? UNA TASSA!

Approvatele BuonePraticheAllegata a questo numero la traduzione italiana approvata dal Comitato Centrale A PAG. 5

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V enerdì 4 febbraio l’On.Giulio Schmidt (foto)ha presentato la pdl

5442 “Norme per la protezionedegli animali utilizzati per finiscientifici e tecnologici”. Invita-to d’eccellenza il Ministro dellaSalute Girolamo Sirchia. La pro-posta nasce dal lavoro del “Comi-tato per la revisione del decretolegislativo n. 116 del 1992 in ma-teria di protezione degli animaliutilizzati a fini sperimentali o ad al-tri fini scientifici”. Il Comitato si èriunito per ben 23 giornate per untotale di 136 ore di lavoro, anzi di“dialogo” come preferisce direSchmidt, tra coloro che fanno ri-cerca con gli animali e coloro chevogliono abolirla. Attorno al tavolodel Comitato si sono seduti tutti gliaddetti ai lavori: Farmindustria,l’Associazione italiana per leScienze degli animali da laborato-rio, la sezione italiana dell’Euro-pean Biomedical Research Asso-ciation, le società italiane di far-macologia, tossicologia, fisiolo-gia, neuroscienze, anatomia, laSocietà nazionale Imprese SaluteAnimale, l’Ordine Nazionale deiBiologi, la Lega Anti Vivisezione,l’Eurogroup for Animal Welfare, fi-gure istituzionali, quali il Ministerodella salute e dell’Istituto superio-re di sanità, ecc... Nel Comitato fi-gura anche l’ANMVI attraversol’attiva partecipazione del CollegaAlberto Petrocelli, oggi fondatoree Vice Presidente della SIVAL, la

Società Italiana Veterinari per Ani-mali da Laboratorio che il 4 feb-braio ha fatto il suo “debutto in so-cietà”: il suo Consiglio Direttivo èstato invitato alla presentazionedella proposta di legge ed il suoPresidente, Massenzio Fornasier,anche a svolgere un intervento in-sieme al Presidente ANMVI, PaoloBossi.“Non ci siamo posti l’obiettivo didare una risposta a degli interro-gativi che animano il dibattito sul-la sperimentazione animale - haprecisato l’On. Schmidt - se siascientificamente valido utilizzaregli animali nella ricerca, se i datiottenuti sugli animali siano trasfe-ribili all’uomo, se sia arrivato il mo-mento di porre fine all’utilizzo dianimali per fini scientifici. Pur nonrinunciando ai propri convinci-menti, ciascuno ha accettato diimpegnarsi su un obiettivo comu-ne: riscrivere l’attuale normativache tutela gli animali utilizzati ascopi di ricerca, migliorare quan-to più possibile le condizioni deglianimali, dall’allevamento all’arrivonello stabilimento utilizzatore do-ve viene effettuato il progetto di ri-cerca, dal complesso delle proce-dure a cui gli animali vengono sot-toposti al loro possibile reinseri-mento”.Il risultato è quello di una propo-sta di legge che verrà depositatain Parlamento per il consueto iterparlamentare, che nasce anche“da aspri confronti”, ma che allafine, conclude Schmidt, ha fattoprendere coscienza del fatto “chenon è possibile, allo stato attuale,prescindere da un contesto mon-diale, nel quale l’utilizzo degli ani-mali a scopo di ricerca non è con-siderato una “eccezione” ma una“regola”, in molti casi obbligato-riamente richiesta da normativeinternazionali per lo studio e lacommercializzazione di qualsiasiprodotto, farmaceutico e non, de-stinato all’uso umano ed animale”.Il risultato è una proposta di leggeche assegna al medico veterina-rio un ruolo non secondario e diresponsabilità. ■

3ATTUALITÀ

Proposta dell’On. Giulio Schmidt (FI)

Sperimentazione: presentata la legge di riformaConclusi i lavori del Comitato di revisione del Dlgs 116/92

laPROFESSIONE VETERINARIA 5/2005

Il ruolo del medico veterinarioMODALITÀ DI UTILIZZO DEGLI ANIMALI. L’utilizzo degli animali deve essere condotto in maniera responsabile, in particolare non è ammissibileprovocare, con azioni attive od omissive, dolore, forte stress, sofferenza o danni temporanei o durevoli agli animali per esigenze organizzative o eco-nomiche. Qualora l’utilizzo degli animali non sia evitabile, si dovrà motivare all’autorità competente la necessità del ricorso ad una o più specie e iltipo di procedure che si intendono condurre. Tra le varie procedure, dovranno essere scelte quelle che, a parità di risultati: richiedano il minor nu-mero di animali; Utilizzino animali con il più basso sviluppo neurologico; Siano in grado di minimizzare stress, dolore, sofferenza o danni durevoli;Abbiano il più favorevole rapporto tra danno e beneficio. L’utilizzo degli animali può aver luogo solo all’interno di stabilimenti utilizzatori che abbianopreventivamente ottenuto l’autorizzazione dal Ministero della Salute. Non possono essere utilizzati animali dei quali non è documentata la prove-nienza. Tutte le procedure e le tecniche in grado di indurre dolore o sofferenza nell’animale devono essere condotte in anestesia generale o locale,tranne i casi in cui si ritiene che l’anestesia sia per l’animale più traumatica della procedura stessa ovvero sia incompatibile con la finalità del pro-getto; cessati gli effetti dell’anestesia o quando questa non sia possibile, gli animali devono essere immediatamente sottoposti a un trattamento anal-gesico adeguato a ridurre la percezione del dolore o della sofferenza, a meno che sia incompatibile con i fini del progetto. Quando permangonocondizioni di sofferenza insostenibili, si deve procedere immediatamente alla soppressione dell’animale con metodi umanitari sotto la responsabilitàdel medico veterinario. È considerata sofferenza insostenibile quella che nella normale pratica veterinaria costituisce indicazione per l’eutanasia. REINSERIMENTO DEGLI ANIMALI. Al termine della procedura, o per qualsiasi eventuale interruzione della stessa, il medico veterinario responsa-bile del benessere decide se l’animale debba essere soppresso o mantenuto in vita e, congiuntamente al responsabile del progetto ed al respon-sabile dell’esecuzione delle procedure, se l’animale mantenuto in vita possa essere affidato alle strutture di accoglienza. Il Ministero della Salute isti-tuisce un elenco informatico delle strutture autorizzate ad accogliere gli animali ai fini del reinserimento. L’autorizzazione dovrà specificare: a qualispecie di animali è riferita l’autorizzazione; il numero di animali per ogni specie considerata che la struttura è in grado di ospitare; il responsabile del-la struttura e il personale addetto al mantenimento ed al reinserimento degli animali; Il medico veterinario responsabile della cura e del benesseredegli animali. Il responsabile del progetto ed il medico veterinario responsabile forniscono alla struttura di accoglienza tutte le informazioni utili albuon esito del reinserimento. CAMPI DI APPLICAZIONE. L’impiego degli animali utilizzati a fini scientifici o tecnologici è consentito esclusivamente per uno o più dei seguenticampi di applicazione: Ricerca biomedica di base e applicata, incluse le tesi di laurea sperimentali e i dottorati di ricerca inseriti all’interno dei pro-getti di ricerca; Attività di sviluppo, produzione e controllo di alimenti, farmaci, sieri, vaccini, presidi medico-chirurgici, dispositivi medici e di qualsi-voglia sostanza o prodotto per la profilassi, diagnosi o cura di malattie, anomalie e altri cattivi stati di salute nell’uomo, negli animali e per la salva-guardia dell’ambiente o nelle piante; Sviluppo e messa a punto di tecniche e metodologie medico-chirurgiche o dispositivi medici, formazione delpersonale preposto alla profilassi, diagnosi o cura di malattie, anomalie o altri cattivi stati di salute nell’uomo e negli animali; Prelievo di organi, tes-suti o altri materiali biologici per lo svolgimento di procedure in vitro o in-vivo, o che siano rivolte alla profilassi, diagnosi o cura di malattie, anomalieo altri cattivi stati di salute nell’uomo o negli animali; Saggi biologici per la tutela dell’ecosistema nell’interesse dell’uomo e degli animali e delle pian-te; È vietato l’impiego di animali per: la didattica; Lo sviluppo, la produzione e il controllo di prodotti finiti o dei loro singoli ingredienti o miscele di in-gredienti finalizzati ad uso cosmetico; la produzione e il controllo di prodotti finiti per uso domestico; La produzione e il controllo di materiale bellico.Sono invece escluse dall’ambito della proposta di legge: le pratiche agricolo-zootecniche o medico veterinarie professionali diverse da quelle fina-lizzate ad uso scientifico o tecnologico; le prove di farmacocinetica residuale e le cliniche di campo di medicinali per uso veterinario negli insedia-menti zootecnici su animali ivi allevati nonché le prove cliniche su animali da compagnia, previo consenso del proprietario, all’interno di ambulatoriveterinari; L’osservazione degli animali nel loro ambiente naturale o semi-naturale.METODI ALTERNATIVI. È considerato alternativo ogni metodo che elimini totalmente l’uso degli animali o che riduca il numero degli animali neces-sari ad eseguire una determinata procedura, o impieghi lo stesso numero di animali per ottenere un numero maggiore di informazioni pertinenti allaprocedura ovvero ne raffini l’esecuzione diminuendo la sofferenza imposta all’animale. I metodi alternativi validati dall’European Centre for the Valida-tion of Alternative Methods (ECVAM) e adottati dalle linee guida OCSE, dalle Direttive nazionali ed internazionali per la registrazione dei farmaci e dal-l’Allegato V della direttiva europea devono essere recepiti dal Ministero della Salute e pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale come metodi ufficialmente ri-conosciuti. I test relativi alle prove obbligatorie di qualità, efficacia, innocuità e sicurezza di farmaci di uso umano o veterinario sono soggetti al rispet-to delle specifiche norme nazionali ed europee nonché degli accordi internazionali per la commercializzazione del farmaco. Nella programmazione epianificazione dei piani di ricerca scientifica applicata alla Sanità umana e animale ed alla salubrità dell’ambiente, sono incentivati:quelli che non si av-valgono dell’uso di animali; quelli che utilizzano metodi alternativi: quelli che utilizzino un minor numero di animali o comportino procedimenti meno do-lorosi; le ricerche su protocolli per il minor impiego di specie e di numero di animali; le ricerche intese allo studio di metodi alternativi.DISCIPLINA DEL PERSONALE ABILITATO. Le persone che effettuano procedure e tecniche e quelle che si occupano direttamente o con compi-ti di controllo degli animali devono avere un’istruzione ed una formazione adeguate, attinenti alle attività di loro competenza e alle specie utilizzate,al fine di garantire un uso scientificamente corretto degli animali impiegati. Fra le categorie di personale individuate figura quella di Medico veteri-nario responsabile del benessere e dello stato sanitario degli animali che garantisce il benessere e il controllo sanitario degli animali, controlla la cor-retta esecuzione delle procedure e delle tecniche allo scopo di evitare danni, dolore, forte stress e sofferenze inutili; prescrive i trattamenti terapeu-tici necessari. Non è consentito rivestire contemporaneamente la figura di Responsabile del progetto o dell’esecuzione delle procedure e delle tec-niche e quella di Medico veterinario responsabile del benessere. L’incarico di medico veterinario responsabile del benessere non può essere attri-buito a veterinari afferenti a strutture pubbliche di vigilanza sull’utilizzo degli animali a fini scientifici o tecnologici. STABILIMENTI UTILIZZATORI. È considerato “stabilimento utilizzatore” qualsiasi stabilimento in cui gli animali vengono utilizzati in procedure.Chiunque intenda porre in esercizio uno stabilimento utilizzatore deve ottenere la preventiva autorizzazione dal Ministero della Salute e obbligatoria-mente indicare il responsabile dello stabilimento utilizzatore e il medico veterinario responsabile del benessere degli animali. Il Ministero della Salu-te accerta, fra l’altro, le qualifiche e le competenze del responsabile dello stabilimento, del medico veterinario responsabile e del personale addettoallo stabilimento utilizzatore ed alla cura e benessere degli animali.STABILIMENTI DI ALLEVAMENTO E DI FORNITURA. È considerato: “stabilimento di allevamento”, qualsiasi stabilimento in cui gli animali vengo-no allevati al solo scopo di essere successivamente utilizzati in uno stabilimento utilizzatore; “stabilimento di fornitura”, qualsiasi stabilimento, diver-so da quello di allevamento, che fornisce animali destinati agli stabilimenti utilizzatori. Il Comune rilascia l’autorizzazione all’apertura di stabilimentidi allevamento e l’autorizzazione deve indicare il responsabile dello stabilimento, il medico veterinario responsabile del benessere e dello stato sa-nitario degli animali, nonché il personale adibito alla assistenza degli animali ed al funzionamento delle attrezzature. I cani, gatti, primati non umani,cavalli presenti negli stabilimenti di allevamento o di fornitura devono essere dotati di un microchip o di altro strumento di riconoscimento individua-le applicato dal medico veterinario responsabile del benessere e dello stato sanitario degli animali. CONDIZIONI DEGLI ANIMALI NEGLI STABILIMENTI. Chiunque alleva, fornisce o utilizza animali a fini di ricerca deve provvedere, affinché: Gli ani-mali siano tenuti in un ambiente che consente una certa libertà di movimento e fruiscano di alimentazione, acqua e cure adeguate alla loro salute eal loro benessere; sia ridotta al minimo qualsiasi limitazione alla possibilità di soddisfare i bisogni fisiologici e comportamentali dell’animale; Siano ef-fettuati controlli quotidiani per verificare le condizioni fisiche in cui gli animali sono allevati, tenuti o utilizzati; un medico veterinario controlli il benes-sere e le condizioni di salute degli animali allo scopo di evitare danni durevoli, dolore, inutili sofferenze o forte stress. Il personale addetto al mante-nimento e cura degli animali verifica quotidianamente le condizioni fisiche in cui gli animali sono allevati, tenuti o utilizzati, informando tempestiva-mente il medico veterinario responsabile del benessere e dello stato sanitario in caso di insorgenza di stati di sofferenza o forte stress negli anima-li. Il Medico veterinario controlla le condizioni di salute e il benessere degli animali, assicura il corretto trattamento in tutte le fasi delle singole tecni-che o procedure, allo scopo di evitare danni durevoli, dolore, sofferenza o forte stress inutili. COMITATI PER LA CURA E L’UTILIZZO DEGLI ANIMALI. Ciascun ente di ricerca pubblico e privato che utilizzi animali a fini scientifici o tecnolo-gici istituisce un “Comitato per la cura e l’utilizzo degli animali”, a seguito denominato “Comitato”. Il Comitato ha i seguenti compiti: Esprimere il pa-rere sui progetti entro trenta giorni dalla data di presentazione della relativa domanda; Promuovere l’aggiornamento professionale del personale ad-detto all’utilizzo degli animali; Redigere, a cadenza annuale, un rapporto complessivo sull’andamento dei propri lavori da trasmettere al Ministero del-la salute. Ogni Comitato è composto almeno da:tre esperti nell’utilizzo di animali a fini scientifici o tecnologici; un medico veterinario responsabile delbenessere degli animali; un esperto in materie scientifico-tecnologiche che non utilizzi animali o di un esperto in metodi alternativi.PROCEDURE DI AUTORIZZAZIONE. Ogni progetto che implichi l’utilizzo degli animali deve essere preventivamente autorizzato dal Ministero del-la Salute. Per il rilascio delle autorizzazioni il Ministero della Salute valuta il rapporto tra danno e beneficio, e in particolare: il parere del Comitato; chesiano state prese in considerazione tutte le alternative all’utilizzo di animali; che la ricerca non costituisca una inutile duplicazione di ricerche prece-denti; che siano dichiarate le finalità del progetto e delle procedure adottate; che la competenza professionale del personale designato a condurrele procedure sia conforme a quanto previsto dalla presente legge; che il ricorso ad una determinata specie sia sufficientemente motivato; che ven-gano utilizzati numeri minimi di animali per il raggiungimento delle finalità del progetto; che siano state prese tutte le precauzioni possibili per pre-venire o ridurre al minimo il dolore, la sofferenza e il forte stress nelle procedure ovvero per sostituire le procedure dolorose con tecniche diverse;che nel corso delle procedure che provochino dolore, sofferenza o forte stress vengano utilizzati anestetici, analgesici o ansiolitici adeguati; che sia-no giustificate le vie di somministrazione dei preparati; che vengano utilizzati metodi adeguati di eutanasia.OSSERVATORIO NAZIONALE. È istituito presso il Ministero della Salute un Osservatorio Nazionale per la tutela degli animali da laboratorio, a se-guito denominato “Osservatorio”, con il compito di promuovere lo studio e la validazione dei metodi alternativi. L’Osservatorio è presieduto da un Di-rigente del Ministero della Salute responsabile dell’utilizzo degli animali a fini di ricerca. I componenti dell’Osservatorio sono nominati dal Ministro del-la Salute.CONTROLLI. Sono abilitati ad effettuare controlli presso gli stabilimenti utilizzatori, di allevamento, di fornitura e di accoglienza: Il Ministero della Salu-te; Il Servizio veterinario delle ASL; Gli organi di pubblica sicurezza. Essi effettuano accertamenti in merito: alla congruità tra i dati contenuti nei regi-stri e gli animali effettivamente presenti negli stabilimenti utilizzatori, di allevamento e di fornitura; alla congruità tra le procedure autorizzate ed i pro-cedimenti effettivamente eseguiti; alla corrispondenza tra il livello e la durata della sofferenza prevista e quella effettivamente subita dagli animali; allecondizioni di stabulazione degli animali relativamente a quanto stabilito dalle norme dell’Allegato 2 annesso alla presente legge; alla qualifica profes-sionale del personale.Al fine di assicurare un’adeguata competenza nei controlli, a garanzia del maggior benessere degli animali, i Servizi Veterinaridelle Asl e gli organi di pubblica sicurezza possono avvalersi di medici veterinari specialisti in scienza e medicina degli animali da laboratorio. SANZIONI. Il medico veterinario che omette la sua assistenza al mantenimento del benessere degli animali o la effettua con negligenza o imperiziaè deferito dall’ordine dei medici veterinari competente e punito con una sanzione amministrativa da 3.000 a 15.000 euro.

Vietati cosmetici testati su animali

M ai più cosmetici in Italia testati su animali e a partire dall’11marzo nuove etichettature. Lo prevede un decreto legislativo di

attuazione di due direttive europee (2003/15 e 2003/80), approvato il 3febbraio in Consiglio dei ministri. Il provvedimento, di iniziativa del ministrodelle politiche comunitarie, Rocco Buttiglione, e del ministro della Salute,Girolamo Sirchia, si aggiunge così alle disposizioni che già da qualche an-no pongono limiti all’uso degli animali per questo scopo. Ma il decreto in-troduce anche altre novità, a partire dalle etichette che conterranno indi-cazioni più precise sulle scadenze, anche dal momento dell’apertura delprodotto. Dovranno poi obbligatoriamente indicare la presenza di alcunesostanze mentre altre, classificate come cancerogene, non potranno maipiù entrare nei prodotti di bellezza. Dall’11 marzo 2005 non potranno piùessere messi in commercio prodotti con etichette non conformi, mentrequelli già sul mercato potranno essere venduti fino all’esaurimento dellescorte. Sul provvedimento sono già stati acquisiti i pareri della Conferen-za Stato-Regioni e delle Commissioni parlamentari competenti.

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la

G li animali utilizzati a fi-ni sperimentali dal2001 al 2003 sono in

totale 2.735.042, con una mediadi circa 912.000 animali impie-gati ogni anno. Sono questi i da-ti forniti dal Ministero della salutee pubblicati sulla Gazzetta Uffi-ciale n. 2 del 4 gennaio scorso(supplemento ordinario n.1) re-lativi al numero di animali viviimpiegati per scopi scientifici.Secondo quanto sancito all’art.15, comma 1 del decreto legi-slativo n. 116/1992 il Ministerodella salute raccoglie i dati sta-tistici sull’utilizzazione di anima-li a fini sperimentali in base aglielementi contenuti nelle richie-ste di autorizzazione, nelle co-municazioni ricevute nonchénelle relazioni presentate ognianno dai responsabili degli“stabilimenti utilizzatori” autoriz-zati e li pubblica ogni tre anninella Gazzetta Ufficiale dellaRepubblica Italiana.

IL PARERE DELLA SIVALPer la SIVAL (Società ItalianaVeterinaria per Animali da Labo-ratorio), le modalità di raccoltadati e di tabulazione definite dalMinistero non forniscono unquadro chiaro della situazionerelativa agli animali destinati afinalità collegate alla MedicinaVeterinaria in quanto sono inparte censiti cumulativamentecon quelli utilizzati per finalitàrelative alla medicina umana. “Ilparticolare - ha sottolineato laSIVAL - non è del tutto irrilevan-te in quanto le attività di ricercadi base, ricerca e sviluppo, con-trollo di qualità dei prodotti, tos-sicologia e diagnostica costitui-scono uno degli elementi fonda-mentali per lo sviluppo futurodella medicina veterinaria stes-sa.” Ma vediamo più approfon-ditamente quali sono le consi-derazioni di carattere tecnico ele riflessioni della SIVAL, sullabase dei dati forniti dal Ministe-ro in merito alla delicata que-stione della sperimentazioneanimale in Italia.

In generale i dati forniti dal Mini-stero della salute evidenziano latendenza alla progressiva ridu-zione del numero di animali uti-lizzati a fini sperimentali. Il nu-mero complessivo degli animaliutilizzati è infatti diminuito (-4%)con una riduzione significativaper la maggior parte delle spe-cie tra cui: i cani (-15,8%), gatti(-82%), ratti (-25%), conigli (-21.8%), suini (-39.2) e caprini (-65.5). L’aumento del numero diuccelli (44%) e di pesci (126%)utilizzati, va sostanzialmente nelsenso auspicato dalla normativanazionale (D.Lvo 116/92) e dallelinee guida internazionali, ovverol’utilizzo preferenziale delle spe-cie animali con il più basso svi-luppo neurologico. I dati com-plessivi confermano questoorientamento: su 886559 animaliutilizzati nel 2003, il 91% sonorappresentati da topi e ratti, il3,9% da cavie, criceti, conigli ealtri roditori, il 3,4% da volatili(98,3% in totale).

ATTIVITÀ SPERIMENTALERispetto a questo tipo di attività,nel triennio 2001-2003 vi è statoun aumento (7,8%) degli animaliutilizzati in ricerca di base, stabi-li in ricerca e sviluppo sia in me-dicina (1,6%) che in medicinaveterinaria (1,4%), in tossicolo-gia (-1%) e in diagnostica(0,5%). In diminuzione nel setto-re del controllo di qualità (9.1%).

METODI UTILIZZATIÈ da registrare nel triennio 2001-2003 una significativa riduzionedei metodi letali (LD 50) a van-taggio dei metodi non letali ba-sati sui segni clinici e una ridu-zione a zero del numero di test disensibilizzazione cutanea nelcane. Si registra una riduzionedel 70% del numero di conigliutilizzati per i test di irritazionecutanea, una riduzione a zerodei test di irritazione oculare neltopo e nel ratto e del 60% nel co-niglio. Ridotto del 60% e del 22%il numero di topi e ratti impiegatinei test di mutagenesi.

Significativa riduzione (-78%)dell’uso del topo e del ratto (nes-sun animale utilizzato nel 2003)negli studi di cancerogenesi.

SETTORI ECONOMICIRispetto a questi settori, la mag-gioranza di animali è stata utiliz-zata nell’ambito della ricercabiomedica. Nessun animale èstato utilizzato nel triennio 2001-2003 per prodotti o sostanze de-stinati a uso cosmetico. Una pro-gressiva riduzione del numero dianimali (705 topi e 522 ratti nel2003, i soli usati per questo tipodi sperimentazione) è stato regi-strato nel campo dei prodotti de-stinati ad uso domestico e comeadditivi alimentari sia per usoumano che animale. In riduzionesignificativa anche il numero dianimali utilizzati per i prodottidestinati ad essere utilizzati inagricoltura (110 ratti nel 2003) enell’industria (1036 ratti e 282cavie nel 2003).

LE VARIE SPECIE DI ANIMALIUTILIZZATEAnalizzando più in dettaglio lesingole specie animali si eviden-zia come il topo sia la specie nu-mericamente più utilizzata e de-stinata prevalentemente (76%del totale nel 2003) ad attività diricerca di base e ricerca e svi-luppo. Le ragioni dell’aumentodel numero dei topi utilizzati(12% nel 2003 rispetto al 2001),in controtendenza rispetto al rat-to, sono legate ai cambiamenti inatto nel settore della ricerca bio-medica. Gli stessi dati statisticiforniti dal Ministero confermanoche le attività di ricerca checoinvolgono l’utilizzo di animalivanno spostandosi verso areeterapeutiche come l’oncologia ele malattie del sistema nervoso. Imodelli sperimentali animali inentrambi i settori tendono a foca-lizzarsi sul topo, per la rapiditàcon cui si sviluppano le patolo-gie oggetto di studio, e per lapossibilità di creare e utilizzaresoggetti geneticamente modifi-cati, in cui studiare più a fondo imeccanismi d’azione delle nuo-ve molecole. Si tratta, contraria-mente a quanto qualcuno sostie-ne, di animali estremamente pre-ziosi e delicati, che richiedonoparticolari cure ed attenzioni.L’utilizzo del topo nelle prove ditossicologia, contrariamente aquanto si pensi, non è l’utilizzoprevalente (6,9% nel 2003 sul to-tale degli animali utilizzati).

LE CAVIE E I CONIGLIL’utilizzo di cavie e conigli è statodistribuito in maniera relativamen-te omogenea nelle principali atti-vità sperimentali di ricerca, conuna prevalenza, almeno per il co-niglio, del settore del controllo diqualità (37,8% nel 2003). L’utilizzodi animali appartenenti a specie

di interesse zootecnico (ovini, ca-prini, equini, bovini, suini e volati-li) è stato prevalentemente indiriz-zato ad attività di ricerca di basee di ricerca e sviluppo in medici-na e medicina veterinaria. L’utiliz-zo del suino in studi tossicologici,proposto come possibile alternati-va al cane, è stato sostanzialmen-te nullo. Una quota significativa dicaprini (16,7% nel 2003) è statautilizzata per attività di tipo dia-gnostico. Utilizzo pressoché esclusivo in at-tività di ricerca di base per rettili,anfibi e pesci. Per questi ultimiuna percentuale non trascurabile(12,6% nel 2003) viene utilizzataanche in prove tossicologiche.

GATTO E CANEL’utilizzo del gatto (13 animalinel 2003) è stato prevalente-mente indirizzato alla ricerca esviluppo in ambito medico e/omedico veterinario. In manieraminore (3 animali nel 2003) nelsettore della ricerca di base. Darilevare che la maggior parte dicani e primati (90% e 65% ri-spettivamente) sono stati utiliz-zati in test richiesti dalla norma-tiva nazionale o internazionale,per la maggior parte prove ditossicità ripetuta, cronica o sub-cronica. L’incremento del nume-ro di primati utilizzati (5.5% nel2003 rispetto al 2001) va inter-pretato nell’ottica dell’obbligo dilegge a condurre questo tipo diprove, in particolare nello svi-luppo tossicologico di nuovi far-maci.

ESPERIMENTI IN DEROGANon è dato sapere quale sia ilnumero di esperimenti condotti“in deroga” rispetto a quantoprevisto dalla normativa, inquanto il dato non compare nelletabelle pubblicate dal Ministero.È bene ribadire che l’esecuzionedell’esperimento “in deroga” (ov-vero senza l’uso dell’anestesia)è ammessa quando l’anestesiasia più traumatica dell’esperi-mento stesso o sia incompatibilecon le finalità della prova.

CONCLUSIONIPer la SIVAL, la conclusione chesi può trarre dall’analisi dei dati,al di là dei rilievi numerici, è chevada lentamente ma progressi-vamente affermandosi l’auspica-ta tendenza all’applicazione delprincipio delle 3R (reduction, re-finement and replacement), cheda sempre costituisce (o do-vrebbe costituire) il codice eticodi chi si occupa di sperimenta-zione animale. A riguardo ricor-diamo come questo principio siatra le finalità scientifiche e cultu-rali che la società intende perse-guire favorendo lo sviluppo e ilmiglioramento delle metodicheesistenti e la diffusione di metodialternativi e/o complementari al-l’uso degli animali. ■

PROFESSIONE VETERINARIA 5/20054

Tar Lazio: no uso animali

per robotica

Non esistono “ragioni scien-tifiche tali da giustificare,

con sufficiente ragionevolezza,l’uso necessitato di animali viviper esperimenti a scopo didatti-co su nuove tecnologie in chi-rurgia mininvasiva robotica’’.Con questa motivazione il Tardel Lazio ha accolto (ordinanzan. 6755/2004 della terza sezio-ne) il ricorso della Lega anti vi-visezione (Lav) contro il decretodel ministero della salute delgiugno 2004 che autorizzava unprofessore della Scuola Nazio-nale di Chirurgia Robotica adeseguire, a scopo didattico, unesperimento di valutazione/spe-rimentazione di nuove tecnolo-gie con l’utilizzo di un massimodi trenta suini per ogni anno. Ilricorso, giudicato in sede di so-spensiva e rivolto anche control’azienda Asl di Grosseto e il lo-cale Ospedale della Misericor-dia, è stato accolto “ai fini di unriesame alla luce dei motivi edella letteratura scientifica indi-cati’’. (ANSA)

Dati del Ministero della salute

Scende il numero degli animali utilizzati a fini sperimentaliSIVAL: si rafforza il principio delle 3R

Nel laboratorio di Galli un progettosulla sperimentazione animale

Cesare Galli ha presentato al Corriere della Sera i percorsi di ricer-

ca del suo centro, il laboratorio di Tecnologie della Riproduzione,

con sede a Cremona. Tra questi è allo studio anche l’alternativa alla speri-mentazione animale. “Perché continuare a usare gli animali come cavieda laboratorio? - si chiede il professor Galli. Tra breve tempo potremoverificare l’efficacia dei farmaci direttamente su embrioni e gameti

creati in vitro, senza uccidere inutilmente dei poveri animali”. Sulla ba-se di questa esigenza è nata l’iniziativa del presidente della Provinciadi Cremona, Giuseppe Torchio: “Nei prossimi giorni chiederemo al mi-nistero dell’Agricoltura di realizzare un progetto per coinvolgere il La-boratorio in una più ampia sperimentazione e ricerca italiana. Il polo diCesare Galli potrebbe così diventare uno dei più grandi centri italianiper la ricerca sulla zootecnia”. (www.ciz.it)

L’APPROFONDIMENTO

Elettromagnetismo

R iflettere “sulla reale attendibilità ed utilità di questi test compiu-

ti su animali e a farsi sostenitori, invece, di una ricerca davvero

scientifica’’ è l’appello che la Lega antivivisezione rivolge agli enti fi-

nanziatori del progetto Ramazzini sull’elettromagnetismo che ucciderà

3000 cavie animali. La Lav ricorda che la Fondazione Europea di On-

cologia e Scienze Ambientali Ramazzini di Bologna è impegnata dal

1992 in studi sui rischi cancerogeni derivanti dall’esposizione ad agen-

ti chimici e fisici. Da oltre dieci anni, solo nel nostro Paese, si utilizzano

animali per indagare i possibili effetti delle radiazioni elettromagnetiche.

Secondo la Lav, la prova della scarsa attendibilità della sperimentazio-

ne sugli animali deriva dal fatto che ci sono stati “anni di studi, decine

di migliaia di animali irradiati e poi uccisi, senza riuscire a dimostrare

evidentemente nulla di interessante se, per l’ ennesima volta, si annun-

ciano ulteriori esperimenti dello stesso tipo’’.

Page 5: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 5

I l Comitato Centrale FNOVIha approvato la traduzioneitaliana del Codice Europeo

delle Buone Pratiche Veterinarie.La trovate come inserto a questonumero di Professione Veterina-ria con una presentazione di Ste-fano Candotti, a cui va il ringra-ziamento dell’ANMVI per l’impe-gno profuso in questi anni, in Ita-lia e a Bruxelles, nel complicatoprocesso di elaborazione del Co-dice.La traduzione italiana approvatadalla FNOVI ha cercato di atte-

nersi fedelmente allo spirito delleindicazioni europee, uno sforzoche tutta la veterinaria europeasta facendo per evitare difformitànazionali. Anche all’origine dellastesura in lingua inglese, il Grup-po di lavoro della FVE si è trova-to a dibattere sui termini e sullefrasi (in qualche caso accusatedi essere troppo shakespearianee poco chiare). Le parole, dunque, sono statesoppesate.Ora i medici veterinari italianipossono uniformarsi idealmentea questo Codice, considerandoloun momento di passaggio in vi-sta della certificazione di qualità.Il Codice rafforza la deontologiaesistente, non è una norma dilegge, non è un obbligo e non ènorma sanzionatoria. Non hapertanto nessun valore discipli-nare. “Il Codice delle BPV rap-presenta un passo avanti versola certificazione di qualità deimedici veterinari e delle struttureveterinarie - ha commentato ilSegretario FNOVI Aldo Vezzoni,precisando che - pur non essen-do obbligatorio, il Codice delleBPV è però un obiettivo cui tutti

devono mirare per migliorare l’ef-ficienza e la qualità del propriooperato professionale. La FNOVIvaluterà in futuro anche le proce-dure necessarie per conseguirela certificazione di qualità secon-do i dettami del Codice delleBPV da parte dei medici veteri-nari e delle strutture veterinarieche vorranno adeguarsi in talsenso”.Soddisfatta naturalmente l’ANM-VI che attraverso il Collega Ste-

fano Candotti ha partecipato algruppo di lavoro per le “goodveterinary practice” , istituito daFVE e UEVP e coordinato dalCollega Andrea Meisser, giàospite dell’ANMVI nel novembredel 2001 per illustrare la cosid-detta “deontologia del futuro”.La stesura e l’approvazione deltesto da parte dell’UEVP risalgo-no al 2003. I lavori per la sua at-tuazione nei vari Paesi aderentisono stati seguiti in questi anni

dal Collega Marco Eleuteri, rap-presentante del Consiglio diretti-vo ANMVI nell’UEVP. Con l’ap-provazione da parte della FNOVIdella versione italiana del Codi-ce delle Buone Pratiche, l’Italiasi allinea alla veterinaria europeae ai Paesi che hanno già recepi-to il Codice. La traduzione italiana del Codiceè disponibile al sito della FNOVIe alle pagine di @nmvi Oggi (ri-cerca: “buone pratiche”) ■

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In Italia il Codice della FVE

BPV, la deontologia del futuroVezzoni (FNOVI): un obiettivo a cui tutti devono mirare

laPROFESSIONE VETERINARIA 5/2005ANMVI INFORMA

(...) Non è una operazione molto impegnativa ma certamente per i piccoliambulatori, quelli gestiti da un solo Medico Veterinario, può essere un de-terrente per iniziare o sviluppare la gestione diretta del farmaco, anchese in questo modo si potrà risparmiare il 10% di IVA che si perdeva conl’altro sistema. L’ANMVI aveva richiesto all’Agenzia delle Entrate di mantenere anche lapossibilità di cessione del farmaco come operazione accessoria, nel casodi occasionalità o volumi limitati, e di poter comunque poter riportare sullostesso documento di addebito sia la prestazione che la cessione del pro-dotto sia pure con aliquote differenziate e registri separati. Il nuovo respon-so dell’Agenzia sembra non accogliere queste richieste limitandosi ad unasola possibilità, anche se noi siamo ancora convinti, e cercheremo di so-stenerlo, che in alcuni casi si possa comunque cedere il farmaco inseren-dolo nell’addebito della nostra prestazione. Una cosa simile avviene per levaccinazioni e, sia pure con alcuni aspetti differenti, potrebbe continuare adessere mantenuta dai piccoli ambulatori che hanno una movimentazione difarmaco molto limitata. Vedremo cosa pensano i nostri consulenti dei limiti edei vantaggi contenuti in questo nuovo parere dell’Agenzia delle Entrate.L’ANMVI resta comunque impegnata, con varie azioni parlamentari e disensibilizzazione dell’opinione pubblica, per la riduzione dell’aliquota IVA al10%, soprattutto per un riconoscimento del valore della prestazione, del ri-spetto verso la salute degli animali, ma anche perché è veramente assurdoche la prestazione veterinaria sia al 20% e la cura, il farmaco, al 10%.Se fossimo arrivati a questo obiettivo sarebbe risolto anche il problemadelle aliquote diverse per la fatturazione. Per l’IVA, il Governo ci ha ri-mandato per competenza alla UE e quindi la battaglia dell’ANMVI conti-nua in questo ambito. ■

Gestione del farmaco e IVA

SEGUE DALLA COPERTINA

collegati con la tua professioneper iscriverti

http://www.anmvi.it/servizi/liste/index.html

VETLINKLista telematica

A.N.M.V.I.

Sono in arrivo le prime carte di cre-dito ANMVI-VISA. Ai medici veteri-nari che hanno già ricevuto la pro-pria carta personalizzata non restache attivarla, chiamando il numeroverde 800 000 444. Un operatoreCONSEL verificherà i dati personali(anagrafici e di banca) e attiverà lacarta con decorrenza il giorno suc-

cessivo. Il codice PIN viene successivamente comunicato per posta. Ser-virà per i prelievi di contante presso gli sportelli automatici. Si conferma in-fine a quanti avessero già richiesto la carta nel 2004 che il canone annuodi 20 euro viene addebitato nel 2005.

Page 6: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 5

Norme di leggeArticolo 5 - Presupposto dell'im-posta- del D.Lgs. 15.11.1993, n.507Comma 1: “La diffusione di mes-saggi pubblicitari effettuati attra-verso forme di comunicazionevisive o acustiche, diverse daquelle assoggettate al dirittosulle pubbliche affissioni, in luo-ghi pubblici o aperti al pubblicoo che sia da tali luoghi percepi-bile è soggetta all'imposta sullapubblicità prevista nel presentedecreto”. Comma 2: “Ai fini dell'imposizionesi considerano rilevanti i messag-gi diffusi nell'esercizio di una atti-vità economica allo scopo di pro-muovere la domanda di beni oservizi, ovvero finalizzati a miglio-rare l'immagine del soggetto pub-blicizzato”.Articolo 17 comma 1-bis delD.Lgs. 15.11.1993, n. 507 (com-ma aggiunto dall’articolo 10, com-ma 1, lett. c), Legge 28.12.2001,n. 448, con effetto dal 1° gennaio2002) stabilisce che: “L'impostanon è dovuta per le insegne diesercizio di attività commerciali edi produzione di beni o servizi checontraddistinguono la sede ove sisvolge l'attività cui si riferiscono,di superficie complessiva fino a 5metri quadrati”.Articolo 62 del D.Lgs. 15.12.1997,n. 446 stabilisce che: “I comunipossono, con regolamento adot-tato a norma dell'articolo 52,escludere l'applicazione, nel pro-prio territorio, dell'imposta comu-nale sulla pubblicità di cui al capoI del decreto legislativo 15 no-vembre 1993, n. 507, sottoponen-

do le iniziative pubblicitarie cheincidono sull'arredo urbano o sul-l'ambiente ad un regime autoriz-zatorio e assoggettandole al pa-gamento di un canone in base atariffa”.Articolo 2-bis, comma 1, del D.L.22.02.2002, n. 13 stabilisce che:“Il canone per l'installazione deimezzi pubblicitari di cui all'artico-lo 62, comma 1, del decreto legi-slativo 15 dicembre 1997, n. 446,analogamente a quanto previstodall’articolo 10 della legge 28 di-cembre 2001, n. 448, non è dovu-to per le insegne di esercizio del-le attività commerciali e di produ-zione di beni o servizi che con-traddistinguono la sede ove sisvolge l'attività cui si riferiscono,per la superficie complessiva finoa 5 metri quadrati”.Articolo 2-bis, comma 6, del D.L.22.02.2002, n. 13 stabilisce che:“Si definisce insegna di eserciziola scritta di cui all'articolo 47,comma 1, del regolamento di cuial decreto del Presidente dellaRepubblica 16 dicembre 1992, n.495, che abbia la funzione di indi-care al pubblico il luogo di svolgi-mento dell'attività economica. Incaso di pluralità di insegne l'esen-zione è riconosciuta nei limiti disuperficie di cui al comma 1”.

Secondo la legge pertanto:• i Comuni possono istituire, insostituzione dell’imposta comuna-le sulla pubblicità, un canone inbase a tariffa (Articolo 62 delD.Lgs. 15.12.1997, n. 446);• al canone per l’installazionedei mezzi pubblicitari si applica lastessa disciplina stabilita per le

insegne d’esercizio di superficiefino a 5 metri quadrati (Articolo 2-bis, comma 1, del D.L.22.02.2002, n. 13);• non sono soggette ad impostale insegne di esercizio di attivitàcommerciali e di produzione dibeni o servizi che contraddistin-guono la sede ove si svolge l'atti-vità cui si riferiscono, di superficiecomplessiva fino a 5 metri qua-drati (Articolo 17 comma 1-bis delD.Lgs. 15.11.1993, n. 507);• per “insegna” si intende ognimezzo idoneo che abbia la fun-zione di indicare al pubblico il luo-go di svolgimento dell'attività eco-nomica (Articolo 2-bis, comma 6,del D.L. 22.02.2002, n. 13).Secondo il Ministero dell’econo-mia e delle finanze - Dipartimentoper le politiche fiscali, Ufficio fe-deralismo fiscale (Circolare 3maggio 2002, n. 3/DPF), rientranotra le fattispecie che godono delbeneficio dell’esenzione “i mezzipubblicitari esposti dai profes-sionisti che possono rientrarenella definizione di cui al citatoart. 47 del D.P.R. 495/1992, inquanto assolvono al compito di in-dividuare la sede dove si svolgeun’attività economica”.Il “citato” articolo 47 del D.P.R.16.12.1992, n. 495, che regola-menta il codice della strada, defi-nisce i mezzi pubblicitari e perquanto riguarda le insegne stabi-lisce che: “Si definisce "insegna diesercizio" la scritta in caratteri al-fanumerici, completata eventual-mente da simboli e da marchi,realizzata e supportata con mate-riali di qualsiasi natura, installatanella sede dell'attività a cui si rife-risce o nelle pertinenze accesso-rie alla stessa. Può essere lumino-sa sia per luce propria che per lu-ce indiretta”. Alcuni Comuni (non molti per laverità) non hanno aderito all’inter-pretazione data dal Ministero epretendono dai professionisti ilpagamento dell’imposta sullapubblicità, anche se di superficieinferiore ai 5 metri quadrati, soste-nendo che l’attività professionalenon può rientrare nell’attività di“produzione di servizi”.Da quel che risulta, alcuni ricorsipresentati dai professionisti sonostati respinti dalle Commissioni tri-butarie provinciali che hanno in-vece accolto le tesi dei Comuni.Secondo il mio parere la stradada percorrere è la seguente:1) sia nel caso in cui l’imposta siastata iscritta a ruolo senza un pre-cedente avviso di accertamento,sia nel caso in cui prima dell’iscri-zione a ruolo sia stato notificatoun avviso di accertamento il con-tribuente dovrà ricorrere avversol’atto impositivo (cartella di paga-mento o avviso di accertamento).2) Il ricorso dovrà essere redattoin bollo e dovrà essere presenta-to o spedito a mezzo posta, conraccomandata con avviso di rice-vimento senza busta, al Comuneche ha ordinato l’iscrizione a ruo-lo o che ha emesso l’avviso di ac-

certamento.3) Entro 30 giorni dalla presenta-zione del ricorso al Comune unacopia conforme del ricorso dovràessere presentata alla Commis-sione Tributaria Provincialecompetente territorialmente (in re-lazione all’ubicazione del Comu-ne contro cui è stato proposto il ri-corso - così detta “competenzaper territorio”).4) Dopo la sentenza della Com-missione Tributaria Provinciale,

nel caso in cui detta sentenza siasfavorevole al contribuente cheha proposto ricorso, sarà oppor-tuno proseguire il contenziosopresso le Commissioni TributarieRegionali. ■

6 laPROFESSIONE VETERINARIA 5/2005

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Targhe: imposta comunale e ricorso

RUBRICA FISCALE

di Giovanni Stassi

Dottore Commercialista, Torino

Il facsimile di ricorsoè scaricabile dal sito

www.anmvi.it.

L’ANCI ci dà ragioneCon una “importante precisazione” pubblicata sul proprio sito ufficiale l’ANCIha invitato i Comuni italiani a rispettare la corretta applicazione dell’impostacomunale per l’installazione dei mezzi pubblicitari e a riconoscere l’esenzioneper targhe e insegne professionali fino a 5mq. L’esenzione è stata introdotta dalla Finanziaria del 2002 e confermata dal Di-partimento per le Politiche Fiscali del Ministero delle Finanze con successivacircolare. Ma in molti Comuni, numerosi medici veterinari si sono visti recapi-tare in questi anni il bollettino esattoriale di pagamento. Per questo l’ANMVI -Associazione Nazionale dei Medici Veterinari Italiani - si è rivolta all’ANCI, la-mentando malcontento e disagi a carico dei professionisti. L’ANCI ha così ri-sposto:

L’Associazione Nazionale dei Medici Veterinari Italiani segnala la non correttaapplicazione da parte di alcuni Comuni dell’imposta comunale sulla pubblicitàe del canone per l’installazione dei mezzi pubblicitari. Si invitano i Comuni, per-tanto, al fine di evitare una inesatta interpretazione o una errata applicazionedella normativa, a fare riferimento alla circolare N.3/DPF del 2002, Prot. 14725/2002/DPF/UFF del Ministero dell’Economia e delle Finanze - Dipartimento del-le politiche fiscali con la quale vengono affrontate le problematiche inerenti l’ar-ticolo 10 della legge n. 448 del 2001 e l’articolo 2-bis della legge n. 75 del2002 in materia di imposta comunale sulla pubblicità e di canone per l’instal-lazione di mezzi pubblicitari. Ciò premesso, occorre sottolineare che non per-vengono a codesta Associazione notizie in merito ad una applicazione illegit-tima o vessatoria dell’imposta in questione nei confronti di alcuna categoria diprofessionisti e artigiani o nei confronti di soggetti titolari di attività di produ-zione di servizi o titolari di qualsiasi altra attività commerciale.

Il parere dell’ANCI sana anche un ulteriore elemento di contenzioso con i Co-muni inadempienti: la difficoltà da parte di molte amministrazioni comunali esocietà incaricate della riscossione dell’imposta a riconoscere i professionistiintellettuali beneficiari dell’esenzione. In merito, la circolare del Ministero delleFinanze estendeva le targhe e insegne delle “attività di produzione di beni eservizi” anche ai professionisti intellettuali, inclusa la categoria medica. Permolti Comuni invece i beneficiari erano solo le attività commerciali.

Page 7: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 5

D opo la Campania, il Ten-tino Alto Adige, il Vene-to e la giornata che si

terrà in Emilia il 13 febbraio p.v.,anche in Toscana si svolgerà unincontro organizzato dal ConsiglioDirettivo ANMVI della Regione.L’appuntamento è per domenica

13 marzo presso l’aula magnadella Facoltà di Medicina Veteri-naria dell’Università di Pisa. L’in-contro, sarà l’occasione per par-lare di tutti i problemi organizzati-vi della veterinaria. Due i temiprincipali: la sicurezza e salute

nei luoghi di lavoro nella profes-sione veterinaria, ai sensi delD.lgs 626/94 e il recepimento del-la Regione Toscana dell’accordoStato-Regioni del 26 novembrescorso che fissa i requisiti minimistrutturali, tecnologici ed organiz-

zativi richiesti per l’erogazionedelle prestazioni veterinarie daparte di strutture pubbliche e pri-vate. L’organizzazione di questagiornata è stata possibile graziealla disponibilità e alla collabora-zione della Facoltà di Medicina

Veterinaria dell’Università di Pisae al Consiglio dell’Ordine dei me-dici Veterinari della provincia diPisa. Il programma e il calendariodelle iniziative di aggiornamentoANMVI regione è disponibile al si-to dell’ANMVI www.anmvi.it. ■

7

Incontro ANMVI

Anche in Toscana parte l’aggiornamento regionaleSicurezza, salute sul lavoro e accordo strutture veterinarie i temi trattati

laPROFESSIONE VETERINARIA 5/2005ANMVI REGIONE

RilexineL’antibiotico di 1ascelta

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Antincendio: Convegno a Milano

Il Politecnico di Milano orga-nizza il 3 marzo, in collabo-

razione con il Sole 24 Ore Am-biente e Sicurezza, un conve-gno dal titolo “La difesa dall’in-cendio nelle strutture sanitarie:a confronto gli approcci norma-tivi fra i diversi paesi europei”.Tra i relatori anche il dr. CarloPizzirani che terrà una relazionesu “Strutture Veterinarie e rece-pimento delle normative antin-cendio”. Il convegno che sisvolgerà nell’Aula magna delPolitecnico in P.zza Leonardoda Vinci 2, avrà inizio alle 9.30per terminare alle 18.30. Permaggiori informazioni: Segrete-ria organizzativa a cura di GSSTUDIO s.r.l. - via Superga 13,20127 Milano - tel. 02/67078300fax 02/67020323 - e mail: [email protected].

In 100all’incontroANMVI Veneto

G rande successo per la gior-nata organizzata da ANMVI

Veneto in collaborazione con la Fe-derazione Regionale Ordini deiMedici Veterinari del Veneto il 30gennaio scorso. L’argomento trat-tato, la sicurezza dei lavoratori e lagestione dei rifiuti sanitari nella pro-fessione veterinaria, ha suscitatonotevole interesse da parte dei me-dici veterinari. All’incontro eranopresenti più di cento partecipanti. IlPresidente ANMVI Veneto, AntonioCastellucci, desidera ringraziare“tutti i Colleghi che, a Monastier diTreviso, sono intervenuti così nu-merosi in occasione del primo in-contro regionale. Un particolare rin-graziamento per la cordiale dispo-nibilità degli insuperabili relatori,Carlo Pizzirani e Giorgio Neri, cheancora una volta sono riusciti ad in-teressare e stimolare tanti di noiverso tematiche poco piacevoli espesso poco applicate...! Non daultimo - conclude Castellucci - ilmio più sentito ringraziamento aiColleghi Davide Zanon ed AlbertoAnsoldi del CD ANMVI Veneto edal Presidente della FederazioneRegionale Veneta Alberto Petrocel-li per l’ottimo lavoro e la disponibi-lità offerta per la realizzazione di unincontro che credo sia stato utileanche ai più ligi e pragmatici tra dinoi”. ■

Page 8: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 5

S i sono incontrati, lunedì29 novembre a Trieste, iPresidenti degli Ordini

provinciali dei medici veterinari delFriuli Venezia Giulia, il responsabiledel servizio veterinario della regio-ne insieme ai rappresentanti di me-dicina pubblica delle ASL di com-

petenza per il territorio regionale,per discutere dell’Accordo StatoRegioni del 26 novembre 2003 chedefinisce i requisiti minimi per lestrutture veterinarie pubbliche eprivate. Per l’ANMVI è intervenutoStefano Candotti - Presidente diANMVI Friuli Venezia Giulia e Coor-

dinatore ANMVI per il nord-Est checommenta: “è un accordo impor-tante e preso con la collaborazionedi tutte le parti, ordini provinciali eConsiglio Direttivo ANMVI Friuli.L’accordo, salvo qualche variazio-ne, è stato recepito sostanzialmen-te nella sua forma originaria. Le

uniche novità sostanziali, riguarda-no l’introduzione di una norma chestabilisce il divieto di commistionee comunicazione diretta tra la strut-tura veterinaria e altri ambienti o lo-cali dove si svolgono attività com-merciali o artigianali e che confer-ma di fatto il principio che le singo-

le attività debbano essere esercita-te in locali separati affinché possie-dano individualmente i requisiti mi-nimi richiesti e che le strutture pub-bliche deputate alle campagne disterilizzazione dei randagi sonosoggette allo stesso iter autorizzati-ve delle strutture private e ne devo-no osservare gli stessi obblighi”. Tra le altre modifiche il comma 3dell’articolo 1 “Classificazione dellestrutture” è stato modificato comesegue: “I commi 1 e 2 del presentearticolo nonché quanto previsto al-l’articolo 2 sono applicati alle cam-pagne programmate e stabilite dal-le regioni con particolare riferimen-to all’applicazione della legge281/91, fermo restando il pieno ri-spetto delle norme igienico sanita-rie e del benessere animale”. “Inpratica - ha spiegato Candotti - ab-biamo deciso di applicare i vincoliprevisti per le strutture private, nonritenendo che ci possa esser unadisparità qualitativa, igienico-sani-taria e di immagine presso l’utenzatra le due tipologie di servizio”. Perquanto riguarda i tempi e le moda-lità di applicazione per le strutturegià autorizzate, è stato stabilito difissare a 5 anni il tempo entro ilquale le strutture veterinarie pubbli-che e private già autorizzate e inesercizio si dovranno adeguare airequisiti minimi stabiliti dall’accor-do. Infine, nell’allegato I che defini-sce la dotazione minima impianti-stica prevista è stato aggiunto chei pavimenti e le pareti devono esse-re ricoperti con materiali lavabili edisinfettabili fino ad altezza di duemetri, quale completamento dell’e-lenco di requisiti altrimenti a rischiodi interpretazione con parametriadatti alla medicina umana. “Unanota estremamente importante -conclude Candotti - è stata il rileva-re una certa armonia ed identità divedute pressoché generale tra tuttii partecipanti al tavolo di discussio-ne dell’accordo.” ■

8

Strutture: il Friuli recepisce l’accordoPoche le modifiche introdotte

laPROFESSIONE VETERINARIA 5/2005ANMVI REGIONE

VALLE D’AOSTA

Veterinari prosciolti

Rettifica da parte della trasmis-sione Baobab di Radio Rai 1,

su quanto precedentemente affer-mato dal giornalista del Corsera aproposito dei veterinari valdostani (v.Professione Veterinaria 1/2005 ndr).“Qualche settimana fa, intervenendoa Baobab, il collega Gian AntonioStella aveva fatto riferimento a uncaso di privilegio riguardante le con-tribuzioni agli allevatori valdostaninei casi accertati di tubercolosi del-le vacche, contribuzioni ottenute ille-citamente con la complicità di alcu-ni veterinari. Riceviamo e volentierirendiamo nota una rettifica dell’Ordi-ne dei Medici Veterinari della Valled’Aosta: effettivamente nel ‘93 alcu-ni veterinari sono stati rinviati a giu-dizio per il reato di cui sopra, ma nelprocesso che si è recentementeconcluso sono stati completamenteprosciolti dalle accuse”.

Page 9: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 5

L ’Istituto Superiore di Sa-nità e l’Istituto Zooprofi-lattico Sperimentale delle

Regioni Lazio e Toscana hannocondotto un sondaggio sull’utiliz-zo degli antibiotici e sulla perce-zione del problema dell’antibioti-co-resistenza tra i veterinari italia-ni che si occupano di bovini dacarne e da latte. Tra giugno e set-tembre 2002 è stato proposto unquestionario telefonico a 106 ve-terinari selezionati a caso tra gliiscritti a due associazioni profes-sionali. Il questionario strutturatoconcerneva le attività di tirocinioed educazione continua svoltedai veterinari e il tipo di attivitàpratica attuale; l’approccio dia-gnostico, terapeutico e profilatticoa mastite, diarrea neonatale delvitello e malattie respiratorie e infi-ne la percezione del problemadell’antibiotico-resistenza. L’etàmedia degli intervistati era pari a

42,5 anni (range 28-75); il 62% sioccupava esclusivamente di bovi-ni da latte, il 10% solo di bovini dacarne e il 28% di entrambi. Il sup-porto del laboratorio era richiesto“frequentemente” o “sempre” dal67% dei veterinari nel trattamentodella mastite, dal 37% nel tratta-mento della diarrea neonatale del

vitello e dal 17% nel trattamentodelle malattie respiratorie. La tera-pia antibiotica profilattica era effe-tuata “spesso” o “qualche volta”dal 20% per la diarrea neonatale edal 28% per le malattie respirato-rie, mentre il 62% la utilizzava“sempre” o “spesso” per la masti-te. Erano utilizzati come farmaci di

prima scelta fluorochinoloni, feni-coli o cefalosporine di terza/quar-ta generazione dal 54% per ladiarrea neonatale, dal 12% per lemalattie respiratorie batteriche edal 6% per la mastite. L’insucces-so terapeutico era riportato “spes-so” (21%) o “qualche volta” (64%)ed era il principale fattore preditti-

vo in un modello multivariato del-l’utiizzo degli antibiotici più recen-ti. Il livello di consapevolezza delproblema dell’antibiotico-resisten-za era elevato, anche se più dellametà degli intervistati riteneva chenuovi antibiotici fossero già dispo-nibili per sostituire quelli meno ef-ficaci. ■

13

I veterinari buiatri e gli antibioticiUno studio valuta conoscenza, attitudine e pratica della terapia antibiotica tra i buiatri italiani

laPROFESSIONE VETERINARIA 5/2005LA RASSEGNA DI VET-JOURNAL

Le notizie di Vet Journal sonoconsultabili on line

all'indirizzohttp://www.evsrl.it/vet.journal/

• Notizie scientifiche• Archivio bibliografico

• Servizio Cytovet

Diossina nelle uova

in GermaniaLe uova di fattoria sareb-bero più contaminate diquelle di allevamento

In Germania sono stati ri-scontrati alti livelli di dios-

sina in alcune uova di gallineruspanti. Le uova contenenti lasostanza chimica cancerogenasono state trovate in diversi län-der tedeschi, probabilmenteperché le galline ruspanti eranolasciate libere su terreni conta-minati. Secondo le notizie divul-gate dai media, le uova prove-nienti da galline ruspanti hannomaggior probabilità di esserecontaminate. I controlli in diver-se regioni hanno mostrato chele uova di fattoria contengonolivelli di diossina più elevati diquelli delle uova di allevamen-to. Nella bassa Sassonia, peresempio, il 28 per cento di tut-te le uova prodotte da gallineruspanti negli ultimi due anni èrisultato al di sopra dei limitidell’Unione Europea per i livellidi diossina.

di Maria Grazia Monzeglio

Page 10: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 5

L a Decisione europea del26 Gennaio 2005 (Gazzet-ta Ufficiale dell’Unione

Europea n. L 27 del 29 Gennaio2005) attua la Direttiva 92/65/CEEche fissa le condizioni di importa-zione di gatti, cani e furetti desti-nati a istituti o centri omologati(istituzioni in cui una o più speciedi animali sono abitualmente de-tenuti o allevati a fini commerciali

o no e destinati, fra l’altro,” alla ri-cerca scientifica fondamentale oapplicata o all’allevamento di ani-mali per le esigenze della ricer-ca”). Gli scambi di animali e gliscambi di sperma, ovuli o embrio-ni, erano già subordinati alla pre-sentazione di un documento ditrasporto completato dal veterina-rio responsabile. Con la nuovaDecisione adottata a fine gennaio

si stabilisce un modello di certifi-cato sanitario anche per le impor-tazioni di gatti, cani e furetti desti-nati a enti, istituti o centri omolo-gati. Per la Commissione è infattiopportuno definire le condizionispecifiche per l’importazione an-che di questi animali, secondo lospirito del Regolamento 998/CEche si propone di garantire unifor-mità di norme agli scambi di cani,

gatti e furetti, sia commerciali chenon commerciali. La decisione èin vigore dal 1° febbraio. Il certifi-cato sanitario, a cura del veterina-rio ufficiale, è contenuto nell’alle-gato della Decisione.

UE: NORME SULLA DIOSSINANEI MANGIMIL’Europa ha aggiornato le proprienorme in materia di determinazio-

ne dei livelli di diossina nei man-gimi. Il provvedimento (Direttiva2005/7/CE Gazzetta Ufficiale del-l’Unione Europea n. L 27 del 28Gennaio 2005) entra in vigore il 16febbraio. La Commissione Europea ha sta-bilito che entro 12 mesi dall’entra-ta in vigore del provvedimento gliStati membri “mettono in vigore ledisposizioni legislative, regola-mentari ed amministrative neces-sarie per conformarsi”. Le misureindicate dalla Direttiva rispecchia-no il parere del comitato perma-nente per la catena alimentare ela salute degli animali. ■

14

Decisione Ue del 26 gennaio 2005

Certificato per cani, gatti e furetti destinati a istituti di ricerca

laPROFESSIONE VETERINARIA 5/2005LEGGI IN GAZZETTA

GAZZETTA UFFICIALESerie Generale n. 102del 30 dicembre 2004

Regolamento (CE) N.1875/2004del 28 Ottobre 2004. Determina-zione dei limiti massimi di residuidi medicinali veterinari negli ali-menti di origine animale perquanto attiene al salicilato di so-dio e al fenvalerato.

Serie Generale n. 27 del 3 Feb-braio 2005Decreto legislativo 22dicem-bre2004, n. 332. Modifiche aldecreto legislativo 20 febbraio2004, n. 54, in materia di lottacontro la peste suina africana.

Decreto legislativo 22 dicembre2004, n. 333.Modifiche al decreto legislativo20 febbraio 2004, n. 55, in mate-ria di lotta contro la peste suinaclassica.

GAZZETTAUFFICIALE

DELL’UNIONE EUROPEAL 4 del 06 Gennaio 2005Decisione (CE) del 30 dicembre2004 che modifica la decisione2004/666/CE per quanto riguar-da la reintroduzione della vacci-nazione in Italia in talune zonecolpite dall’influenza aviaria abassa patogenicità e che esten-de le misure di controllo dei mo-vimenti.

L 20 del 22 Gennaio 2005Decisione (CE) del 30 Dicembre2004 che modifica la decisione95/388/CE della commissioneche stabilisce il modello di certi-ficato da utilizzare negli scambiintercomunitari di sperma, diovuli e di embrioni della specieovina e caprina.

L 27 del 29 Gennaio 2005Direttiva (CE) n.2005/8/CE delParlamento del 27 gennaio 2005che modifica l’allegato I della Di-rettiva 2002/32/CE del Parla-mento Europeo e del Consigliodel 7 Maggio 2002 relativa allesostanze indesiderabili nell’ali-mentazione degli animali.

Page 11: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 5

Dal 1 gennaio 2005 sei diventa-to il nuovo Presidente Sivar, av-vicendando Dario De Petris,quali saranno le linee di lavoroche intendi portare avanti neltuo mandato triennale?La risposta al progetto Sivar inquesti sei anni di vita della nostraassociazione è stata esaltante,siamo ormai a mille soci iscritti, equindi le premesse che ci hannospinto all’inizio sono senza dub-bio valide. Le numerose iniziativeorganizzate nel triennio appena fi-nito, sotto la presidenza di DarioDe Petris, hanno incrementato leadesioni e avvicinato molti nuoviveterinari, soprattutto giovani, einoltre hanno aumentato la consi-derazione di Sivar sia in ambitoitaliano che internazionale. La esi-genza di avere una formazionescientifica qualificata coniugatastrettamente con la pratica rimanedunque la priorità assoluta deiprogrammi futuri di Sivar. Nelprossimi tre anni il mio impegnopersonale e quello di tutto il Con-siglio sarà di continuare a lavora-re in questa direzione, con l’ob-biettivo di rafforzare la societànell’ambito dei progetti formativi edi collaborazione sia interna cheinternazionale. In particolare, nella nostra orga-nizzazione, dovremo impegnarcinel potenziare i gruppi di lavorogià esistenti (podologia, patologiemammarie e sanità del latte, ma-lattie infettive, management), sti-molando e coinvolgendo i colle-ghi, sia esperti che i più giovani, aportare il loro contributo ai con-fronti che si sviluppano in questecommissioni e quindi a orientaremeglio i programmi che organiz-ziamo di anno in anno. Inoltre continueremo nel progettodi potenziamento delle delegazio-ni regionali, compatibilmente conle risorse di cui disporremo, por-tando corsi e convegni localmen-te in modo da essere vicini anchealle zone più distanti, come il me-ridione e le isole.

Il Prof. Monti ha lasciato per mo-tivi di salute la direzione di Lar-ge Animals. La SIVAR ha quindideciso di gestirla direttamenteaffidando a Mario Luini la Dire-

zione. Perché questa scelta ecome cambierà la rivista?Dal 2005 partirà anche una nuovafase per Large Animals Review, lanostra rivista, che avrà un nuovodirettore, nella persona del Dr. Ma-rio Luini, direttore della sezione di

Lodi dell’Istituto Zooprofilattico del-la Lombardia e dell’Emilia Roma-gna, e un nuovo comitato di reda-zione composto in maggioranzada membri del consiglio direttivo diSivar. L’ambizione che coltiviamo èdi arrivare col tempo a pubblicare

principalmente lavori originali, di ri-levanza scientifica importante,prodotti da gruppi di studio e diapprofondimento formati dai nostriassociati, come avviene già in altrerealtà europee con cui siamo incontatto. Sarebbe inoltre interes-

sante in questa prospettiva avviarecollaborazioni stabili con le nostreUniversità su progetti di interesseper la zootecnia.

Nell’associazione mondiale dibuiatria la Sivar ha assunto un

15

Marco Colombo nuovo presidente fino al 2007

La formazione, priorità assoluta per la SIVAR"Nuova fase" anche per Large Animals Review

laPROFESSIONE VETERINARIA 5/2005DALLE ASSOCIAZIONI

Il presidente della SIVAR MarcoColombo.

di Antonio Manfredi

Page 12: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 5

la

ruolo sempre più importante.All’ultimo congresso mondiale i95 italiani presenti erano quasitutti iscritti a questa associazio-ne. Quale obiettivo si pone la Si-var a livello internazionale?Quali sono i paesi con cui stasviluppando collaborazioni?Dal 2002 Sivar è entrata a far par-te della World Buiatric Associatione questo grazie al grande impe-gno nella organizzazione dei no-stri eventi formativi e ai numerosiassociati, come ci è stato ricono-sciuto dai dirigenti dell’associa-

zione stessa. La presenza di nu-merosi veterinari liberi professio-nisti ai congressi internazionalinon fa che testimoniare l’esigenzadi avere una formazione aggior-nata e competitiva della categoriache sta evolvendo verso nuove fi-gure professionali. Nei congressi di Cremona abbia-mo sempre tenuto conto dellaqualità dell’informazione scientifi-ca, specialmente se legata allapratica, invitando molti relatori dilivello internazionale, con alcunidei quali manteniamo rapporti di

collaborazione e scambio. In par-ticolare abbiamo stretti legamicon la società francese SNGTV acui ci lega soprattutto l’approcciopratico-scientifico, mentre si stan-no consolidando le relazioni conla British Cattle Association e conla nostra “consorella” spagnolaANEMBE. In un’ottica di medio-lungo periodo siamo interessatialla candidatura italiana di unprossimo convegno mondiale dibuiatria, dopo quello di Bolognadel 1994, che presuppone ungrande sforzo organizzativo ma

che sarebbe un notevole ricono-scimento alla nostra veterinariabovina che assiste forse la migliorzootecnia europea.

Si parla tanto di controllo dellaqualità, di tracciabilità, di garan-zia del processo produttivo, dicertificazione della filiera. InFrancia i veterinari che voglionooperare in questo settore do-vranno essere certificati per ga-rantire la loro professionalitànei vari ruoli della filiera. In Ita-lia si sta ancora discutendo del

veterinario aziendale che sareb-be il primo passo per poter daregaranzie al consumatore. Cosane pensa?La figura del veterinario azienda-le, come ormai riconosciuto an-che dalle più alte istituzioni delsettore, è un passo ineludibilesempre che si voglia continuare aparlare di garanzie sanitarie per iprodotti di origine animale. La de-finizione di competenze e respon-sabilità non è ancora chiara e uni-voca, ma si sta arrivando lenta-mente a disegnare i contorni diquesta figura professionale che ègià operativa in altri paesi euro-pei, come la Francia e l’Olanda.Sivar sta spendendo molte ener-gie in questo progetto perché sia-mo convinti che il futuro del nostrolavoro sarà orientato nella direzio-ne del management degli aspettisanitari di allevamento. Per que-sto motivo abbiamo proposto, nel-lo scorso anno e lo faremo ancorain futuro, incontri con realtà stra-niere in cui il modello è già appli-cato e operativo.

L’Università, nel settore zootec-nico, rispetto ad altri settori, èancora un riferimento scientifi-co e culturale anche per il mon-do veterinario professionale.Quale posizione esprime la Si-var verso il mondo universitarioed in che modo collabora inprogetti formativi, di indagineterritoriale o di ricerca?La veterinaria bovina è da semprein Italia un mondo molto frammen-tato che vive soprattutto di realtàindividuali e locali, ma a comin-ciare dalle aree dove la zootecniasi sta industrializzando divienesempre più pressante la neces-sità di acquisire nuove competen-ze e nuove responsabilità. La pra-tica quotidiana basata essenzial-mente sulla clinica individuale sista contraendo mentre si parla piùfrequentemente di “gestione” e dicontrollo sanitario delle produzio-ni animali, la “production medici-ne” anglosassone, in cui il veteri-nario diventa il garante della salu-brità dei prodotti. L’Universitàsconta, in Italia come nel restodell’Europa e del mondo, un ritar-do in questi campi perché legataancora a concetti di medicina in-dividuale. All’ultimo congressomondiale di buiatria la relazionedel Prof. Radostitis, settantennedecano dei docenti nord america-ni, analizzando la situazione e leprospettive della zootecnia bovi-na, ammetteva dispiaciuto l’ina-deguatezza dell’università versola formazione delle figure profes-sionali che il mercato richiede. Inquesto quadro generale credoche ci si debba porre onestamen-te delle domande sulla nostra pre-parazione e su quella delle futuregenerazioni di colleghi e arrivarea definire dei programmi di forma-zione che coinvolgano tutte lecomponenti della veterinaria. Co-me ho già avuto modo di dire, ri-tengo importante per Sivar e ilmondo professionale collaborarecon le Università e con gli IstitutiZooprofilattici su progetti di inte-resse comune con reciproco rico-noscimento e disponibilità. ■

PROFESSIONE VETERINARIA 5/200516DALLE ASSOCIAZIONI

Page 13: Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 5

17laPROFESSIONE VETERINARIA 5/2005

Francesco Longo, autore di un arti-colo sullo stato delle cose in medi-cina non convenzionale pubblicatosulla nostra rivista (PV n. 1/2005),risponde alla Collega Benini chesul numero 3 lo aveva commentato.Pubblichiamo anche una rettificainviataci dall’AISAL.

Carlo Scotti

PräzisierungNello Huai Nan Tzu (175 a.C. cir-ca) è scritto: “La legge non è dalcielo che cade; non è dalla terrache è generata; essa nasce tra gliuomini”, ovverosia sono gli uominiche possono stabilire norme, re-gole, e la FNOVI, gli Ordini Provin-ciali sono… siamo noi!!Gli Albi Professionali e gli even-tuali registri sono solo strumentiche noi possiamo modificare erendere flessibili alle esigenzecontingenti, in quanto “mettere inpiedi la Via dell’Uomo si chiamaUmanità con Giustizia” (Yi Jing).

Francesco Longo, S.I.A.V.

LETTERE AL DIRETTORE

@

Il localismo ci sta uccidendo con più norme,

più burocrazia, più tasse.L.C. Montezemolo

RETTIFICAA pagina 12 del numero43/2004 di Professione Veteri-naria è stata erroneamente defi-nita l’AISAL - Associazione Ita-liana per le Scienze degli Ani-mali da Laboratorio come Asso-ciazione di categoria. L’AISALci ha inviato una nota precisan-do di non essere un’associazio-ne di categoria, in quanto com-prende tra i suoi soci ricercatoridi diverse discipline biomedi-che, di scienze e tecnologie de-gli animali utilizzati a fini speri-mentali e di tecniche alternativee/o complementari. Inoltre, AI-SAL non è riconosciuta da FE-LASA, Federation of EuropeanLaboratory Animal Associa-tions, bensì è una delle 12 as-sociazioni europee che ne sonoparte, appunto come associa-zione costituente.

• Vendo ecografo multidisciplinareEsaote Caris con schermo LCD10” e monitor 15” configurazioneportatile e carrellata. Due sondeannular phased array multifre-quenza 7.5-10 e 3.5-5.0 MHz, ca-vo ECG, modulo Doppler pulsato econtinuo, color Doppler, archiviodigitale, stampante Sony e acces-sori d’uso. Ottime condizioni. Prez-zo su richiesta. Per informazionitelefonare 011/2482116 oppure347/1077189.

I CONCORSI PER LE DIRIGENZEDEL SSN• Numeri 1 posti di dirigente Vete-rinario (struttura complessa) pres-so Asl n. 9, V.le Cimabue n. 109 -Grosseto. Telefono 0564/485903-4-6, www.usl9.grosseto.it. Scaden-za 21 febbraio 2005. • Numero 1 posti di Dirigente o Di-rettore Medico (struttura comples-sa) presso Asl BA/5 (settore: igie-ne, epidemiologia e sanità pubbli-ca), Via G.B. Carafa I - Putignano -Bari. Tel. 080/4050233-4. Scaden-za 24 febbraio 2005.

www.anmvi.it/oemf/L’informatore farmaceutico on-line ha superato in questi giorni la soglia dei 2000 utenti registrati. A me-no di due anni dalla prima assoluta della pubblicazione in rete dell’Informatore Farmaceutico di Vete-rinaria e Zootecnia, questo successo testimonia la validità delle scelte dell’ANMVI volte a favorire emantenere alto il livello professionale dei medici veterinari italiani, e ne rafforza la volontà di migliorareancora le prestazioni di questo servizio. L’archivio contiene tutte le informazioni dell’edizione cartacearicercabili per ATC, principio attivo, nome specialità, specie animale, gruppo terapeutico, ricettazione;viene aggiornato ogni 15-45 giorni, a seconda dalla mole di aggiornamenti che vengono forniti diret-tamente dall’archivio centrale dell’OEMF-Masson, ed è collegato alle schede dei Prontuari Terapeuticidi SCIVAC, SIVE, SIVAR. L’accesso è gratuito previa una semplice registrazione (nominativo e indiriz-zo e-mail).

A N N U N C I

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laPROFESSIONE VETERINARIA 5/200518CALENDARIO ATTIVITÀ

La rivista è un settimanale

specializzato rivolto a Medici

Veterinari e operatori del settore

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Chiuso in stampa il 4 febbraio 2005

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Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

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INCONTRO REGIONALE SCIVAC LIGURIA DIAGNOSTICA PER IMMAGINI DELL’ADDOME:RADIOLOGIA ED ECOGRAFIA, DUE METODICHE ACONFRONTO. - Sala Quadrivium -Genova - P.zza Santa Marta 2 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per info:Monica Borghisani - Segr. Del. Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC VENETO LA NEUROLOGIA NELL’AMBULATORIO DEL VETERINARIO PRATICO - Hotel Maggior Consiglio -Treviso- VIA TERRAGLIO,140 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - SegreteriaDelegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE ANMVI EMILIA ROMAGNA LA SICUREZZA DEI LAVORATORI E LA GESTIONE DEI RIFIUTI SANITARI NELLA PROFESSIONEVETERINARIA - Modena - Per informazioni: Lara Zava - Segreteria ANMVI - Tel. +39 0372 403541 - E-mail:[email protected]

CORSO SCIVAC CORSO DI ANESTESIA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento- Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

INCONTRO SIARMUV TIVA, REALTÀ O FANTASCIENZA? - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: RichiestoAccreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372403502 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC ABRUZZO AGGIORNAMENTI IN OFTALMOLOGIA - Hotel Miramare, Città Sant’Angelo (PE) - ECM: RichiestoAccreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +390372 403506 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC LOMBARDIA DISCUSSIONE DI CASI CLINICI DERMATOLOGICI AFFRONTATI CON L’APPROCCIO ORIENTATO ALIN COLLABORAZIONE CON AMVETPA PROBLEMA - Sala Polivalente - Bagnolo san Vito (MN) - ECM: 3 Crediti - Per informazioni: Monica

Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO DI CHIRURGIA PLASTICA E RICOSTRUTTIVA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20- ECM: 25 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail:[email protected]

CORSO SIVAR PRATICA VETERINARIA SUINA - SUINICOLA LOMBARDO VENETA - Nogarole Rocca (Verona) - ECM: 12Crediti - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria e Commissione Scientifica SIVAR - Tel. +39 0372 403539- E-mail: [email protected]

CORSO SIVE CORSO BASE DI MANAGEMENT DELLO STALLONE - Vigone (TO) - ECM: Richiesto Accreditamento - Perinformazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

INCONTRO SIANA INCONTRO SIANA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Perinformazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail:[email protected]

SEMINARIO SCIVAC ZOPPIE: DAI CASI CLINICI ALLE LINEE GUIDA DIAGNOSTICHE E TERAPEUTICHE - Hotel Excelsior,Bari - Via Giulio Petroni, 15 - ECM: 5 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel.+39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

INCONTRO SISCA CASI DI MEDICINA COMPORTAMENTALE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM:Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +390372 403502 - E-mail: [email protected]

CORSO SIVAR ESAMI COMPLEMENTARI ED ANALISI NELLA CLINICA BOVINA - Sede COVEL Italia - Marene (Cuneo)- ECM: 10 Crediti - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria e Commissione Scientifica SIVAR - Tel. +390372 403539 - E-mail: [email protected]

CORSO SIVAR ESAMI COMPLEMENTARI ED ANALISI NELLA CLINICA BOVINA - Gariga di Podenzano (Pc) - S.S. 654 -Località Gariga - ECM: 10 Crediti - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria e Commissione ScientificaSIVAR - Tel. +39 0372 403539 - E-mail: [email protected]

ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC NEUROLOGIA VETERINARIA - PARTE 1: ESAME NEUROLOGICO E LOCALIZZAZIONE - Centro StudiSCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti -Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

SEMINARIO NAZIONALE SIVAR PATOLOGIE DISMETABOLICHE NEI BOVINI - Ente Fiera di Verona - Viale del Lavoro, 8 - ECM: 2 Crediti -Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria e Commissione Scientifica SIVAR - Tel. +39 0372 403539 - E-mail:[email protected]

INCONTRO SINVET INCONTRO SINVET - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento -Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail:[email protected]

INCONTRO SICIV INCONTRO SICIV - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Perinformazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail:[email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC MARCHE CITOPATOLOGIA E PROBLEMI DIAGNOSTICI IN DERMATOLOGIA VETERINARIA - Hotel Federico II -Jesi (AN) - Via Ancona, 100 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani -Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO DI DERMATOLOGIA I PARTE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 50 CreditiI e II parte - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail:[email protected]

SEMINARIO SCIVAC NUOVE FRONTIERE NELLA DIAGNOSTICA PER IMMAGINI: TC E RM - Centro Studi SCIVAC, Cremona -Via Trecchi, 20 - ECM: 6 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372403508 - E-mail: [email protected]

INCONTRO GRUPPO DI STUDIO DI PRACTICE MANAGEMENT INCONTRO GRUPPO DI STUDIO DI PRACTICE MANAGEMENT - Centro Studi SCIVAC, Cremona - ViaTrecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc.Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

INCONTRO SIDEV OTITE ESTERNA E MEDIA NEL CANE E NEL GATTO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 -ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC -Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC SICILIA AGGIORNAMENTI IN RIPRODUZIONE DEL CANE E DEL GATTO - Hotel President - Palermo - ViaFrancesco Crispi, 228 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - SegreteriaDelegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

CORSO SCIVAC GIORNATE DI APPROFONDIMENTO IN PRACTICE MANAGEMENT - Centro Studi SCIVAC, Cremona - ViaTrecchi, 20 - ECM: 19 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372403508 - E-mail: [email protected]

CORSO AIVEMP IL CONTROLLO VETERINARIO IN CASEIFICIO: UN APPROCCIO ALLA LUCE DEI NUOVI REGOLAMENTICOMUNITARI SULL’IGIENE DEGLI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE - Centro Studi SCIVAC - Cremona - Via Trecchi,20 - ECM: 7 Crediti - Per info: Lara Zava - Segreteria AIVEMP - Tel. +39 0372 403541 - E-mail: [email protected]

SEMINARIO SCIVAC ONCOLOGIA VETERINARIA PRATICA: IL PUNTO DI VISTA DEL CLINICO E QUELLO DEL CHIRURGO -Hotel de la Ville, Avellino - Via Palatucci, 20 - ECM: 6 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - SegreteriaSCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

QUIZ 1Corso AIVEMP La MedicinaVeterinaria e la Sicurezza ali-mentare24-25 giugno 2004 Risposta corretta: B)

QUIZ 2Corso SIVAR LE PATOLOGIEDEL VITELLO, 12-13 Novem-bre 2004Risposta corretta: A)

SOLUZIONI

Nell’allevamento del vitello,quale delle seguenti affermazioniè falsa:

nelle prime due settimane di vita non deve essere offerto cibosolido

il miglior periodo disvezzamento è tra la 6° e la 10°settimana

la diarrea post svezzamento nonè dovuta a patogeni enterici eridotto assorbimento di colostro

Quale dei seguenti gruppi diantibiotici è registrato per l’uso inacquacoltura?

Eritromicina, Sulfadiazina-Trimetoprim, Amoxicillina,Flumechina, Ossitetraciclina

Clortetraciclina, Ossitetraciclina,Sulfadiazina-Trimetoprim,Amoxicillina, Flumechina

Furaltadone,Ossitetraciclina,Sulfadiazina-Trimetoprim,Amoxicillina, Flumechina

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