Professione Veterinaria, Anno 2004, Nr 28

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L’Area Sanitaria di CONSILP-Confprofessioni contesta l’ECM www.anmvi.it @nmviOggi. L’informazione quotidiana on line A.N.M.V.I. 004 SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE Anno 1, numero 28, dal 26 luglio al 1 agosto 2004 Spedizione in abbonamento postale - 45% Art. 2 comma 20/b-Legge 662/96 - Milano Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. srl - Cremona la VETERINARIA PR O FESSI O NE 282 ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI A.N.M.V.I. TARIFFE PER I CONCORSI IPPICI Approvate dal CC FNOVI le tariffe re- lative al Servizio Veterinario durante lo svolgimento dei concorsi ippici: 1) in- tera giornata 220 (oltre IVA ed EN- PAV come per legge), 2) mezza gior- nata 140 (oltre IVA ed ENPAV come per legge), 3) rimborso chilometrico secondo le vigenti tariffe ACI. COMMISSIONE RANDAGISMO E BENESSERE ANIMALE È stato consegnato al ministro Sirchia il documento finale prodotto dalla Commissione randagismo e benesse- re animale. La commissione ha riferito che non è a conoscenza del fatto che il documento sia stato letto e valutato, pertanto non è ancora possibile ren- derlo noto. PRONTO SOCCORSO E SICUREZZA SUL LAVORO In seguito all’approvazione di un emendamento al dl n. 136/2004, l’ob- bligo di allestimento del pronto soccor- so in azienda sarà prorogato al 3 feb- braio 2005. Rinviata a marzo 2005 la redazione del Testo Unico sulla sicu- rezza del lavoro previsto dalla legge n. 229/2003. CANI IN SPIAGGIA L’art. 9 dell’accordo siglato in Confe- renza Stato-Regioni tra il MinSal, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, recepito, con un de- creto del presidente del Consiglio, il 28 febbraio 2003 dal Consiglio dei Mi- nistri stabilisce che le Regioni posso- no promuovere, a livello alberghiero e dei maggiori centri turistici, l'acco- glienza temporanea dei cani e dei gat- ti e degli altri animali da compagnia. DEVOLUTION In commissione Affari costituzionali l’Udc ha presentato una serie di emen- damenti sulla devolution. In particolare ha chiesto che la sanità e gli ordina- menti professionali siano di competen- za esclusiva dello Stato. INFLUENZA POLLI L’Oms ha invitato tutti i Governi delle aree colpite dall’influenza aviaria a non sottovalutare il pericolo e a moni- torare con attenzione i casi di malattia fra i volatili. QUINTO CASO DI MUCCA PAZZA IN ITALIA Il Ministero della Sanità ha confermato il quinto caso di Bse in Italia dall’inizio del 2004. Con questo nuovo contagio salgono a 122 i casi di encefalopatia spongiforme bovina scoperti in Italia dal primo gennaio 2001 (di cui 50 indi- viduati nello stesso 2001, 36 nel 2002, 31 nel 2003 e 5 nell’anno in corso). BSE NEGLI STATI UNITI L’Amministrazione del presidente degli Stati Uniti, George W. Bush, ha stabili- to il 14 luglio scorso, che i controlli sul morbo della mucca pazza non verran- no ampliati. La decisione è stata presa nonostante le critiche sull’inaffidabilità dei test attuali. Brevi L ’Area Sanitaria di CONSILP-CONFPROFESSIONI, all’interno della quale l’ANMVI rappresenta il mondo veterinario, ha deciso di muoversi unitariamente sul problema dell’ECM iniziando ad inviare al Mi- nistro Sirchia il seguente documento. “L’Area Sanitaria di CONSILP-CONFPROFESSIONI, che raccoglie oltre 100.000 liberi professionisti della sanità (medici di famiglia, dentisti, ve- terinari, psicologi), esprime tutta la sua grande preoccupazione sull’an- damento assunto negli ultimi giorni dalle vicende riguardanti la Forma- zione Accreditata (ECM), che pur riguardando con caratteristiche speci- fiche le singole professioni, presenta alcuni elementi comuni di grande ri- schio. Dopo la pubblicazione del Decreto sulla G.U. del 2 luglio u.s. in particolare viene valutata con estrema negatività l’esclusione del mondo professionale, sia nelle sue forme Istituzionali (Federazioni Ordinistiche) che in quelle di rappresentanza delle Associazioni riconosciute, dalla partecipazione attiva nella programmazione, svolgimento e verifica dei corsi di formazione per l’educazione continua, nonché dalle procedure di accreditamento degli enti ‘formatori’. Sorprende inoltre il ruolo esorbitan- te attribuito alla FISM, Federazione delle società medico scientifiche ma comunque una associazione privata, alla quale viene riconosciuta di fat- to una funzione pubblica, equiparandola ad un organo ausiliario della Pubblica Amministrazione e la cui sede è rimasta presso quel Centro Tra- sfusionale e di Immunologia dei Trapianti dell’Ospedale Maggiore Policli- nico di Milano che fino al 2001 era diretto dal prof. Girolamo Sirchia. Ri- sulta fin troppo evidente un grave eventuale conflitto d’interesse tra chi dovrà emettere il decreto di riconoscimento e cioè il Ministero della Sanità ed una società scientifica. Il tentativo di costituire in Italia, primo tra i paesi in Europa, un sistema di aggiornamento continuo di tutti gli operatori sanitari sul modello america- no (ECM) si sta trasformando da una occasione di crescita professionale e di sviluppo continuo del sistema delle conoscenze dei professionisti, in uno strumento inappropriato per la crescita delle libere professioni sani- tarie e che, a causa anche delle incertezze normative che coinvolgono questo settore, in buona sostanza è percepito come “esperienza” da evi- tare piuttosto che come risorsa e occasione di crescita professionale. L’Area Sanitaria di CONSILP-CONFPROFESSIONI, attenta alle politiche complessive sulle Libere Professioni in Italia, non può non ribadire tutta la sua preoccupazione proprio perché uno strumento come la formazione, ritenuto strategico per lo sviluppo di una nuova visione del ruolo delle Pro- fessioni in Italia, sia in questo modo utilizzato in maniera inappropriata e strumentale, disincentivando di fatto la partecipazione dei professionisti stessi ai programmi formativi in quanto vengono espulsi da qualsiasi pos- sibilità di incidere sui percorsi formativi. Annuncia che sono allo studio forme articolate di protesta e di proposta che coinvolgeranno i vari settori professionali rappresentati da questa Area e la sua partecipazione alle eventuali iniziative di livello nazionale volte a modificare il presente Decreto”. AREA Sanitaria CONSILP-CONFPROFESSIONI (ANDI, ANMVI, FIMMG, PLP) Il Ministro deve ascoltarci Dentisti, Medici di famiglia, Psicologi e Veterinari rifiutano il ruolo attribuito alla FISM P robabilmente, un giorno, la laurea non avrà più valore legale e que- sto, almeno in teoria, significa che si potrà accedere all'Esame di Stato an- che senza questo titolo. Se l'esame fosse veramente un controllo serio del- le capacità professionali, teoriche e pratiche, al termine di un buon periodo di praticantato, forse la laurea potreb- be non essere più necessaria per di- ventare Medico Veterinario, ma since- ramente non possiamo essere d’ac- cordo su questo. È giusto ammettere che alcune facoltà hanno fatto enormi sforzi di riqualificazione sia con nuove ed ottime strutture sia rinnovando la classe dei docenti che esprime spes- so un ottimo livello scientifico ed an- che professionale. Quello su cui ci sia- mo già espressi più volte è che ritenia- mo fortemente limitativo che in Italia gli unici titoli riconosciuti e che si posso- no “pubblicizzare” siano quelli univer- sitari: specializzazioni e master. Siamo prorio convinti che arrivare ad un Col- lege Europeo o Americano sia più semplice o facile che ottenere una specializzazione universitaria? Ritenia- mo che la FNOVI debba affrontare se- riamente la questione con la Conferen- za dei Presidi riconsiderando questo annoso problema senza nulla togliere alla validità dei percorsi formativi offer- ti dalle nostre università. Quello, però, che più preoccupa è la rincorsa a tito- li o pezzi di carta da appendere in am- bulatorio, che siano di “eccellenza”, “eminenza” o “superiorità”, ma che spesso rischiano di essere la conclu- sione di percorsi formativi lontani dal li- vello che si vorrebbe riconoscere. La nostra crescita culturale e professio- nale deve passare attraverso una evo- luzione seria, e di grande impegno, del nostro ruolo, delle nostre compe- tenze, e delle nostre conoscenze pro- fessionali. I nostri clienti saranno certa- mente in grado di valutare le nostre capacità indipendentemente dai titoli che potremo proporre e che rischiano, se non hanno seri contenuti, di essere soltanto “specchietti per le allodole”. Peter Leon Quinn, di Liverpool, propo- ne in Internet un certificato di laurea, del tutto identico all'originale, dei più presti- giosi college inglesi o americani. A vo- stra scelta. Costa soltanto 165 sterline e potete appenderlo dove volete. Ma che titolo hai? Il Ministro della Salute, Girolamo Sirchia. Global Leader in Pet Nutrition *Marchi di fabbrica di proprieta’ della Hill’s Pet Nutrition, Inc ©2002 Hill’s Pet Nutrition, Inc.

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Professione Veterinaria è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore

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L’Area Sanitaria di CONSILP-Confprofessionicontesta l’ECM

www.anmvi.it @nmviOggi. L’informazione quotidiana on line A.N.M.V.I.

004SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 1, numero 28, dal 26 luglio al 1 agosto 2004

Spedizione in abbonamento postale - 45% Art. 2 comma 20/b-Legge 662/96 - Milano Concessionaria esclusiva per la pubblicità

E.V. srl - Cremona

laVETERINARIAPROFESSIONE

282ORGANO DI INFORMAZIONE

DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE

MEDICI VETERINARI ITALIANIA.N.M.V.I.

TARIFFE PER I CONCORSIIPPICI

Approvate dal CC FNOVI le tariffe re-lative al Servizio Veterinario durante losvolgimento dei concorsi ippici: 1) in-tera giornata 220 € (oltre IVA ed EN-PAV come per legge), 2) mezza gior-nata 140 € (oltre IVA ed ENPAV comeper legge), 3) rimborso chilometricosecondo le vigenti tariffe ACI.

COMMISSIONE RANDAGISMOE BENESSERE ANIMALE

È stato consegnato al ministro Sirchiail documento finale prodotto dallaCommissione randagismo e benesse-re animale. La commissione ha riferitoche non è a conoscenza del fatto cheil documento sia stato letto e valutato,pertanto non è ancora possibile ren-derlo noto.

PRONTO SOCCORSO ESICUREZZA SUL LAVORO

In seguito all’approvazione di unemendamento al dl n. 136/2004, l’ob-bligo di allestimento del pronto soccor-so in azienda sarà prorogato al 3 feb-braio 2005. Rinviata a marzo 2005 laredazione del Testo Unico sulla sicu-rezza del lavoro previsto dalla legge n.229/2003.

CANI IN SPIAGGIA

L’art. 9 dell’accordo siglato in Confe-renza Stato-Regioni tra il MinSal, leRegioni e le Province autonome diTrento e Bolzano, recepito, con un de-creto del presidente del Consiglio, il28 febbraio 2003 dal Consiglio dei Mi-nistri stabilisce che le Regioni posso-no promuovere, a livello alberghiero edei maggiori centri turistici, l'acco-glienza temporanea dei cani e dei gat-ti e degli altri animali da compagnia.

DEVOLUTION

In commissione Affari costituzionalil’Udc ha presentato una serie di emen-damenti sulla devolution. In particolareha chiesto che la sanità e gli ordina-menti professionali siano di competen-za esclusiva dello Stato.

INFLUENZA POLLI

L’Oms ha invitato tutti i Governi dellearee colpite dall’influenza aviaria anon sottovalutare il pericolo e a moni-torare con attenzione i casi di malattiafra i volatili.

QUINTO CASO DI MUCCAPAZZA IN ITALIA

Il Ministero della Sanità ha confermatoil quinto caso di Bse in Italia dall’iniziodel 2004. Con questo nuovo contagiosalgono a 122 i casi di encefalopatiaspongiforme bovina scoperti in Italiadal primo gennaio 2001 (di cui 50 indi-viduati nello stesso 2001, 36 nel 2002,31 nel 2003 e 5 nell’anno in corso).

BSE NEGLI STATI UNITI

L’Amministrazione del presidente degliStati Uniti, George W. Bush, ha stabili-to il 14 luglio scorso, che i controlli sulmorbo della mucca pazza non verran-no ampliati. La decisione è stata presanonostante le critiche sull’inaffidabilitàdei test attuali.

Brevi

L ’Area Sanitaria di CONSILP-CONFPROFESSIONI, all’interno dellaquale l’ANMVI rappresenta il mondo veterinario, ha deciso di

muoversi unitariamente sul problema dell’ECM iniziando ad inviare al Mi-nistro Sirchia il seguente documento.“L’Area Sanitaria di CONSILP-CONFPROFESSIONI, che raccoglie oltre100.000 liberi professionisti della sanità (medici di famiglia, dentisti, ve-terinari, psicologi), esprime tutta la sua grande preoccupazione sull’an-damento assunto negli ultimi giorni dalle vicende riguardanti la Forma-zione Accreditata (ECM), che pur riguardando con caratteristiche speci-fiche le singole professioni, presenta alcuni elementi comuni di grande ri-schio. Dopo la pubblicazione del Decreto sulla G.U. del 2 luglio u.s. inparticolare viene valutata con estrema negatività l’esclusione del mondoprofessionale, sia nelle sue forme Istituzionali (Federazioni Ordinistiche)che in quelle di rappresentanza delle Associazioni riconosciute, dallapartecipazione attiva nella programmazione, svolgimento e verifica deicorsi di formazione per l’educazione continua, nonché dalle procedure diaccreditamento degli enti ‘formatori’. Sorprende inoltre il ruolo esorbitan-te attribuito alla FISM, Federazione delle società medico scientifiche macomunque una associazione privata, alla quale viene riconosciuta di fat-to una funzione pubblica, equiparandola ad un organo ausiliario dellaPubblica Amministrazione e la cui sede è rimasta presso quel Centro Tra-sfusionale e di Immunologia dei Trapianti dell’Ospedale Maggiore Policli-nico di Milano che fino al 2001 era diretto dal prof. Girolamo Sirchia. Ri-sulta fin troppo evidente un grave eventuale conflitto d’interesse tra chidovrà emettere il decreto di riconoscimento e cioè il Ministero della Sanitàed una società scientifica.Il tentativo di costituire in Italia, primo tra i paesi in Europa, un sistema diaggiornamento continuo di tutti gli operatori sanitari sul modello america-no (ECM) si sta trasformando da una occasione di crescita professionalee di sviluppo continuo del sistema delle conoscenze dei professionisti, inuno strumento inappropriato per la crescita delle libere professioni sani-tarie e che, a causa anche delle incertezze normative che coinvolgonoquesto settore, in buona sostanza è percepito come “esperienza” da evi-tare piuttosto che come risorsa e occasione di crescita professionale.L’Area Sanitaria di CONSILP-CONFPROFESSIONI, attenta alle politichecomplessive sulle Libere Professioni in Italia, non può non ribadire tutta lasua preoccupazione proprio perché uno strumento come la formazione,ritenuto strategico per lo sviluppo di una nuova visione del ruolo delle Pro-fessioni in Italia, sia in questo modo utilizzato in maniera inappropriata estrumentale, disincentivando di fatto la partecipazione dei professionististessi ai programmi formativi in quanto vengono espulsi da qualsiasi pos-sibilità di incidere sui percorsi formativi.Annuncia che sono allo studio forme articolate di protesta e di propostache coinvolgeranno i vari settori professionali rappresentati da questaArea e la sua partecipazione alle eventuali iniziative di livello nazionalevolte a modificare il presente Decreto”.

AREA Sanitaria CONSILP-CONFPROFESSIONI(ANDI, ANMVI, FIMMG, PLP)

Il MinistrodeveascoltarciDentisti, Medici di famiglia, Psicologi e Veterinari rifiutano il ruolo attribuitoalla FISM

P robabilmente, un giorno, la laureanon avrà più valore legale e que-

sto, almeno in teoria, significa che sipotrà accedere all'Esame di Stato an-che senza questo titolo. Se l'esamefosse veramente un controllo serio del-le capacità professionali, teoriche epratiche, al termine di un buon periododi praticantato, forse la laurea potreb-be non essere più necessaria per di-ventare Medico Veterinario, ma since-ramente non possiamo essere d’ac-cordo su questo. È giusto ammettereche alcune facoltà hanno fatto enormisforzi di riqualificazione sia con nuoveed ottime strutture sia rinnovando laclasse dei docenti che esprime spes-so un ottimo livello scientifico ed an-che professionale. Quello su cui ci sia-mo già espressi più volte è che ritenia-mo fortemente limitativo che in Italia gliunici titoli riconosciuti e che si posso-no “pubblicizzare” siano quelli univer-sitari: specializzazioni e master. Siamoprorio convinti che arrivare ad un Col-lege Europeo o Americano sia piùsemplice o facile che ottenere unaspecializzazione universitaria? Ritenia-mo che la FNOVI debba affrontare se-

riamente la questione con la Conferen-za dei Presidi riconsiderando questoannoso problema senza nulla toglierealla validità dei percorsi formativi offer-ti dalle nostre università. Quello, però,che più preoccupa è la rincorsa a tito-li o pezzi di carta da appendere in am-bulatorio, che siano di “eccellenza”,“eminenza” o “superiorità”, ma chespesso rischiano di essere la conclu-sione di percorsi formativi lontani dal li-vello che si vorrebbe riconoscere. Lanostra crescita culturale e professio-nale deve passare attraverso una evo-luzione seria, e di grande impegno,del nostro ruolo, delle nostre compe-tenze, e delle nostre conoscenze pro-fessionali. I nostri clienti saranno certa-mente in grado di valutare le nostrecapacità indipendentemente dai titoliche potremo proporre e che rischiano,se non hanno seri contenuti, di esseresoltanto “specchietti per le allodole”.Peter Leon Quinn, di Liverpool, propo-ne in Internet un certificato di laurea, deltutto identico all'originale, dei più presti-giosi college inglesi o americani. A vo-stra scelta. Costa soltanto 165 sterline epotete appenderlo dove volete. ■

Ma che titolo hai?

Il Ministro della Salute, Girolamo Sirchia.

Global Leaderin Pet Nutrition

*Marchi di fabbrica di proprieta’ della Hill’s Pet Nutrition, Inc ©2002 Hill’s Pet Nutrition, Inc.

Il ProntuarioSCIVAC è giun-to alla sua 4a

edizione. Daquanto tempoci stavate lavo-rando?

Il Prontuario Terapeutico SCIVACsubisce aggiornamenti continui intutte le sue sezioni che vengonomessi “in lavorazione” a partiredall’anno precedente a quelloprevisto per la nuova edizione. Inquesto caso la fase di revisione fi-nale è cominciata nel luglio 2003.

Quali sono le novità di questa

ultima edizione?Sarebbe troppo lungo elencarletutte. Basti pensare che l’aumentodi dimensioni dell’opera è statotale da costringerci a prendereprovvedimenti particolari (impagi-nazione su due colonne, corpopiù piccolo, ecc.). Nel formato uti-lizzato per l’edizione del 2001 sisarebbero superate le 900 pagi-ne...Tutte le sezioni sono statesottoposte ad un profondo lavorodi revisione. La sezione monogra-fica contiene 90 principi attivi inpiù rispetto all’edizione 2001, unaparte di recente introduzione nel-la pratica clinica e un gran nume-ro inseriti al fine di offrire una piùdettagliata informazione scientifi-ca anche su sostanze di comuneimpiego in altri Paesi ma per lequali in Italia non esiste alcunaspecialità medicinale registrata.Notevole impegno è stato postoall’aggiornamento degli Immuno-modulatori e Modificatori della ri-sposta biologica. La Sezione II sulle normative dilegge si è arricchita del contribu-to sulla farmacovigilanza elabora-ta dai colleghi dell’Università diSassari ai quali va il nostro ringra-ziamento. La sezione III di labora-torio, diagnostica clinica e proto-colli terapeutici è quella per laquale l’obsolescenza scientificaera più marcata, nonostante sianopassati solo tre anni dalla prece-dente edizione. Essa è stata ri-scritta completamente. Un ringra-ziamento particolare va al collegaXavier Roura (Barcellona) che, ul-timo arrivato nella squadra dei“volontari” del Prontuario, ha ela-borato le nuove linee guida del-l’approccio clinico alla leishma-niosi canina. Gli altri nomi sononoti a tutti e sono riportati nellaprefazione. La sezione IV - Anima-li esotici annovera ora tutte le spe-cie esotiche di comune riscontronella pratica ambulatoriale MAM-MIFERI (cane della prateria, caviae cincillà, coniglio, criceto, gerbil-lo, degu, duprasi, furetto, maialinovietnamita, moffetta, riccio africa-no, scimmie, topo e ratto), MAR-SUPIALI, UCCELLI, RETTILI, PE-SCI, ANFIBI, INVERTEBRATI (I.acquatici, I. terrestri).

Quanti Colleghi e quante azien-de vi hanno collaborato? Conquale tipo di apporto e di con-tributo?Il gruppo di lavoro è costituito dacirca 25 medici veterinari, ognunoimpegnato nelle diverse discipli-ne. Per ogni edizione del Prontua-rio la collaborazione delle Azien-de è sempre fondamentale ai finidella revisione del repertorio dellespecialità medicinali, che in que-sto caso è aggiornato al31.05.2004.

Quali sono i criteri di consulta-zione dell’opera? Ai fini di unaprescrizione appropriata ed effi-cace, quale ausilio offre il Pron-tuario?Il “cuore” dell’opera, la SezioneMonografica, contiene i principiattivi utilizzati in terapia medicaelencati in ordine alfabetico(Acarbosio → Zinco). Questo cri-terio è ancora il più efficace percercare in pochi attimi la nozionedi cui si ha bisogno nelle condi-zioni reali di utilizzo del Prontua-rio, cioè l’ambulatorio; garantisceintuitività e maneggevolezza favo-riti dai richiami crociati tra le variesezioni. La migliore dimostrazionedi ciò è fornita dal progressivo lo-goramento dei Prontuari in cam-po: numerosi colleghi ne acqui-stano una seconda copia dopoche quella ricevuta si è disfatta.Non esiste un altro strumento cosìefficace per la prescrizione delleterapie in ambulatorio. Il Prontua-rio fornisce per ciascun principioattivo, oltre alle caratteristiche far-macologiche e indicazioni tera-peutiche, i dosaggi in mg/kg perle diverse specie. Per facilitare ul-teriormente la prescrizione il con-cetto della composizione percen-tuale (mg/ml, mg/cpr, mg/g di po-mata, ecc.) è stata esplicitata an-che per le specialità medicinali,anche quando non indicato dal-l’Azienda produttrice. In tal modol’individuazione della posologiaper il paziente sotto esame è im-mediata.

Sarà possibile la consultazioneon line del Prontuario?La pubblicazione in rete del Pron-tuario richiederebbe al momentoinvestimenti troppo alti non giusti-ficati da alcun reale vantaggio intermini di accesso o di consulta-zione. Ricordo che le schede deiprincipi attivi sono già disponibiliin rete come implementazionedell’Informatore Farmaceuticoedizione on-line, realizzata daANMVI-MASSON.

Il nuovo Prontuario sostituirà iprecedenti del tutto? Qual è il grado di obsolescen-za di un prodotto editoriale co-me questo?La risposta affermativa alla primadomanda risulta esauriente ancheper la seconda. Tra la 2a edizione(1995) e la 3a (2001) trascorsero 6anni, mentre la 4a edizione escedopo soli 3 anni dalla precedente:la velocità dell’aggiornamentoscientifico è in crescente incre-mento e la SCIVAC ha già ade-guato il suo passo ai tempi.

Esistono dei lavori simili inItalia?Sembra proprio di no. Si ricordi

che questa opera affonda le sueradici in un progetto nato 15 annifa per l’iniziativa di Aldo Vezzoni emia e che da allora è sempre sta-

to perseguito con il massimo im-pegno e rigore. I frutti direi chesono ottimi, anche se si potrebbefare ancora meglio. ■

3laPROFESSIONE VETERINARIA 28/2004

Prontuario Terapeutico SCIVAC quarta edizione - 2004

Uno strumento indispensabile per la professioneIntervista a Enrico Febbo, responsabile dell’opera

di Sabina Pizzamiglio

PRESENTAZIONE

È con piacere ed orgoglioche mi accingo a presen-

tare questa 4a edizione del“Prontuario Terapeutico per Pic-coli Animali”, ormai da tempodiventato strumento di lavoro aduso più che quotidiano per tantiVeterinari Italiani.Nonostante il breve periodo chesepara questa edizione dallaprecedente (3 anni), il lavoro diaggiornamento e di revisione èstato profondo e radicale, a te-stimonianza dell’impegno diSCIVAC a tenere il passo con iltumultuoso avanzamento delleconoscenze scientifiche.La completezza dell’opera è sta-ta inoltre perfezionata con l’ag-giunta di un ulteriore nuovo capi-tolo, riguardante la Farmacovigi-lanza Veterinaria, argomento disempre più pressante attualitàed importanza. Ancora una volta risulta più chedoveroso esprimere un sentitoringraziamento al collega Enri-co Febbo per il grande e preci-so lavoro di coordinamento edi-toriale e scientifico portatoavanti fin dalla preparazionedella prima edizione senza al-cuna soluzione di continuo econ immutato entusiasmo e ri-gore.Un pari ringraziamento va inol-tre a tutti quei colleghi che, gui-dati da Enrico, hanno contribui-to alla stesura dell’opera, met-tendo a completa disposizionele loro profonde conoscenzescientifiche e sottraendo tempoed energie al già oneroso lavo-ro clinico quotidiano.Nel mandare alle stampe que-sta edizione del prontuario, SCI-VAC vuole augurare a tutti i col-leghi una proficua consultazio-ne nell’ambito di un’attività pro-fessionale sempre più qualifica-ta, promettendo che fin da do-mani si comincerà a lavorareper migliorare ed aggiornare ul-teriormente l’opera, nello spiritodi una continua attenzione ver-so le nuove esigenze del mon-do veterinario.

Il Presidente SCIVACDr. Massimo Baroni

Il Prontuario 2004sarà speditogratuitamente atutti i sociSCIVAC all’iniziodi settembre

Prontuario SCIVAC quarta edizione - 2004a cura di

Enrico Febbo, Aldo Vezzoni, Tommaso Furlanello, Marco Caldin

con la collaborazione di• Vittorio Anania, Sassari: normativa sulla farmacovigilanza veterinaria.• Marta Avanzi, Treviso: animali esotici (curatrice principale e revisio-

ne generale).• Massimo Baroni, Pistoia: farmaci del sistema urinario.• Fabrizio Benini, Treviso: animali esotici.• Stefano Bo, Torino: farmaci immunomodulatori, protocolli vaccinali,

avvelenamenti.• Andrea Boari, Università degli Studi di Teramo: farmaci del sistema

endocrino.• Marco Caldin, Padova: esami di laboratorio, ematologia clinica, pro-

tocolli diagnostici in endocrinologia, funzione pancreatica, malas-sorbimento cronico, insufficienza renale acuta.

• Erika Carli, Padova: disordini dell’emostasi.• Stefano Candotti, Pordenone: farmaci del sistema cardiocircolatorio,

aritmie cardiache, RCPC.• Enrico Febbo, Parma: agenti nutrizionali/vitamine, farmaci antinfetti-

vi (antibiotici, chemioterapici, antiprotozoari), farmaci cardiovascola-ri, farmaci del SNC, farmaci analgesici, gestione e sviluppo dell’ar-chivio OEMF (Informatore Farmaceutico) delle specialità medicinali,revisione e coordinamento generale editoriale e scientifico.

• Emilio Feltri, Alessandria: farmaci del SNC.• Francesca Fiorio, Padova: protocolli diagnostici in endocrinologia,

insufficienza renale acuta.• Alessandra Fondati: protocollo terapeutico della leishmaniosi canina.• Tommaso Furlanello, Padova: agenti nutrizionali/vitamine, farmaci

antiemorragici/antifibrinolitici/antianemici, farmaci coleretici/colago-ghi, farmaci anticoagulanti, liquidi infusionali, farmaci del sistemaendocrino, ematologia clinica, protocolli diagnostici in endocrinolo-gia, funzione pancreatica, malassorbimento cronico, insufficienzarenale acuta, protocollo terapeutico della leishmaniosi canina, proto-colli di chemioterapia antineoplastica, protocolli vaccinali.

• Silvia Gianorso, Sassari: normativa sulla farmacovigilanza veterinaria.• Ugo Lotti, Monsummano Terme, Pistoia: farmaci del sistema ga-

strointestinale.• George Lubas, Università degli Studi di Pisa: disordini dell’emostasi.• Fulvio Marsilio, Università degli Studi di Teramo: farmaci antinfettivi,

protocolli vaccinali.• Giovanni Pais, Sassari: Normativa sulla farmacovigilanza veterinaria.• Carlo Patron, Padova: esami di laboratorio.• Claudio Peruccio, Università degli Studi di Torino: farmaci dell’occhio• Giorgio Romanelli, Milano: farmaci antineoplastici, protocolli di che-

mioterapia antineoplastica.• Xavier Roura, Barcellona: protocollo terapeutico della leishmaniosi

canina.• Silvia Tasca, Padova: ematologia clinica.• Luigi Venco, Pavia: ivermectina, melarsomina, milbemicina, moxi-

dectina, selamectin, protocollo terapeutico della filariosi cardiopol-monare del cane.

• Aldo Vezzoni, Cremona: SEZIONE II - Normative di legge. Ivermec-tina, melarsomina, milbemicina, protocollo della filariosi cardiopol-monare del cane.

• Fabio Viganò, San Giorgio su Legnano, Milano: RCPC, shock, fluidoterapia, edema polmonare.

• Daniele Zambelli, Università degli Studi di Bologna: ormoni della ri-produzione.

L’INTERVISTA

A bbiamo più volte avutomodo di evidenziarel'importanza e la ne-

cessità per tutti i professionisti diessere tutelati da una polizza as-sicurativa di responsabilità civileprofessionale.Purtroppo dal nostro osservatorio,potendo avere una ampia casisti-ca anche riferita al Servizio diconsulenza legale offerto gratuita-mente dall'ANMVI, siamo costrettia constatare che ancora oggimolti medici veterinari non sento-no l'esigenza di coprirsi con unapolizza assicurativa.Le motivazioni sono molte e varie enon dipendono tanto dal costo del-la polizza, l'ANMVI in convenzionecon Sicuramente SrL ne proponeuna ottima a poco più di 40 euro,ma dall'essere convinti di nonaverne mai bisogno, dal pensaredi poter aggiustare ogni contenzio-so direttamente con il cliente, dalcredere che è ancora molto diffici-le che il cliente possa chiedere deidanni o che sia ancora possibilecavarsela con due euro.

Se questi ragionamenti potevanoavere un loro fondamento sino aqualche anno fa oggi la situazioneè profondamente cambiata, il set-tore medico è ormai preso di mirapesantemente da cause penali ecivili con forti richieste di danni edi riflesso anche il settore veteri-nario vede aumentare notevol-mente il contenzioso con i clienti.Oggi il proprietario di animali, so-prattutto nel settore di quelli dacompagnia, è molto più informato,pretende di più dal medico veteri-nario, probabilmente è anche di-sposto a spendere di più ma pre-tende anche un servizio profes-sionale di buon livello ed è sem-pre meno disposto a lasciar cor-rere distrazioni, errori e colpe.Sul numero scorso di questa rivi-sta (n. 27, pag 14) abbiamo pub-blicato due sentenze della Cortedi Cassazione che rendono sem-pre più fragile la difesa dei pro-fessionisti che operano nel settoremedico.La prima (n. 9471 del 19 maggio)semplifica enormente per il clien-

te la possibilità di presentare unadenuncia che contesti l'operatodel medico in quanto gli permettedi esprimere l'accaduto senzaentrare nei dettagli tecnici escientifici del danno subito masemplicemente evidenziando l'a-spetto colposo del sanitario se-condo le cognizioni di un nonprofessionista.In questo modo chi decide di pre-sentare una denuncia non ha bi-sogno di sostenere a priori il costodi una perizia tecnico preventiva.L'altra sentenza (n. 10297 del 28maggio) invece rende estrema-mente più difficile la difesa delprofessionista perché in sostanzanon potrà più appellarsi all'art.

2236 del Codice Civile che per-metteva di giustificare l'insucces-so per "problemi tecnici di parti-colare difficoltà" in quanto secon-do la Corte di Cassazione questoprincipio può essere consideratosoltanto" laddove un caso non siastato in precedenza adeguata-mente studiato o sperimentato oquando nella scienza medica sia-no stati discussi sistemi diagnosti-ci, terapeutici o di chirurgia diver-si e incompatibili fra loro".D'altra parte oggi la considera-zione ed il rispetto verso gli ani-mali stanno fortemente cambian-do nella nostra cultura e la magi-stratura quando è chiamata adintevenire sull'operato dei medici

veterinari incomincia ad andareoltre il mero valore di mercato al-largandosi anche agli aspettidella sofferenza dell'animale edai possibili danni esistenziali cheil propietario può aver subito perla sua perdita (Prof. Vet. n. 25pag. 4).Queste considerazioni dovrebbe-ro quindi far riflettere sui rischisempre maggiori che oggi corre ilmedico veterinario da un lato perinsufficiente professionalità edaggiornamento documentato edall'altro per non aver provvedutoad una copertura assicurativa chela riforma degli ordini, comunque,prevede come obbligatoria pertutti gli iscritti. ■

4ATTUALITÀ

Una “responsabilità civile” pocoresponsabile

di Antonio Manfredi

laPROFESSIONE VETERINARIA 28/2004

Compagnie in difesa sulle polizze per medici

L ’incubo della malpractice dei medici giunge anche in Italia adangustiare i sonni degli assicuratori. Coprire la responsabilità

civile di chi sbaglia un intervento chirurgico o semplicemente una dia-gnosi medica anche nel 2003 ha mandato in rosso i bilanci tecnici delramo della RC generale che, nel complesso, ha generato perdite per659 milioni di euro. Per ogni cento euro incassati per premi le compa-gnie ne hanno spesi 180 per pagare i sinistri della malpractice dei me-dici. I dati giungono dalla relazione annuale dell’Ania, l’associazionedelle compagnie, che per la prima volta ha dedicato al fenomeno unaspecifica e preoccupata analisi.Da un’indagine effettuata dall’Ania per il periodo 1994-2002 risulta cheil numero dei sinistri denunciati alle compagnie d’assicurazione è qua-si raddoppiato (da 8000 a circa 15000) come effetto di un mutato com-portamento dei pazienti e delle loro famiglie che sono sempre meno di-sposti “ad accettare fatalisticamente gli esiti negativi di prestazioni ecure”.A dispetto della crescente importanza sociale del fenomeno, la mal-practice della sanità è relativamente poco conosciuta. Non esistonostudi sistematici in materia, escludendo le rilevazioni dell’Osservatoriocostituito su questo tema dall’Università di Napoli citate nella ricercadell’Ania. Tra le discipline mediche quella a maggior “rischio di mal-practice” è la ostetricia - ginecologia (16% dei casi segnalati) seguitadalla chirurgia generale (13,7%), ortopedia (12,4%), medicina genera-le (6%), anestesia (5,2%).Inoltre nel 70% dei casi segnalati all’Osservatorio è stata riconosciuta laresponsabilità del professionista.

Il Sole-24 Ore (Finanza & Mercati) - 8 luglio 2004

Monitoraggio e prevenzione: la ricetta per ridurre i pericoli

F attori quali: l’aumentata complessità delle metodiche di diagnosie cura, il correlato innalzamento dell’aspettativa di guarigione da

parte dei pazienti e dei loro familiari, la presa di coscienza di pazienti eassociazioni circa i diritti del malato, la vigente normativa nazionale edeuropea e, soprattutto, la più recente giurisprudenza, rappresentano,infatti, una causa sufficiente per avviare un procedimento contro lastruttura che ha erogato la prestazione.In tempi relativamente recenti il malato ha acquisito una sempre mag-giore consapevolezza dei propri diritti. Si registra un crescente livello dilitigiosità, dovuto anche a una maggiore tutela dei pazienti da parte diorganismi come il Tribunale del malato e le associazioni dei Consuma-tori. Le aziende ospedaliere si trovano talvolta al cospetto di una medi-cina di tipo “difensivo” da parte dei malati per i quali, grazie anche alconsenso informato, l’attesa è sinonimo di pretesa.

Il Sole 24 Ore, 5 luglio 2004

La cultura del rischio

Gli Enti ospedalieri sono obbligati ad adoperarsi per far propria la“cultura del rischio”, passando da un approccio semplicistico a

uno scientifico. Passaggio che consente una maggiore capacità di di-fesa, grazie anche ad alcuni strumenti elementari quali la tenuta effi-ciente degli archivi, delle cartelle cliniche, prendendo in considerazio-ne anche gli eventi che, pur non essendosi verificati, si sarebbero po-tuti verificare.Conoscere il rischio rappresenta il primo step di un progetto di risk ma-nagement. Individuare sistemi innovativi per la gestione del rischio èfondamentale e un progetto di risk management va basato su tre prin-cipi cardine: a) l’identificazione, il monitoraggio e il controllo dei rischi;b) l’analisi integrata dei rischi e la strategia per la loro prevenzione; c)la predisposizione di un piano di finanziamento dei rischi stessi (di tipoassicurativo e non).La disponibilità di tutti gli elementi conoscitivi consentirà in futuro di ot-timizzare l’analisi dei rischi e fornire informazioni sempre più precise ecapillari a supporto dell’azione di prevenzione. L’azione combinata del monitoraggio dei rischi e la successiva attiva-zione di politiche di prevenzione consentono, nel medio periodo, di at-tivare un circolo virtuoso da cui derivano numerosi benefici, quali: la ri-duzione della frequenza e della gravità dei rischi, l’ottimizzazione dellerisorse atte a proteggere dai rischi e la possibilità di presentare in ma-niera più efficace il rischio ai mercati assicurativi attivando un rapportodi partnership basato sulla conoscenza e sulla collaborazione.

Il Sole 24 Ore, 5 luglio 2004

Negli USA già da qualcheanno molte compagnie di

assicurazione per concedere adoperatori sanitari polizze di coper-tura per responsabilità civile pro-fessionale pongono come clauso-la la partecipazione a corsi sullagestione del rischio.L'argomento non è certo di pococonto ed evidenzia due precisiaspetti che preoccupano forte-mente le società assicurative.Il primo aspetto riguarda quelleche potremmo definire "le buonepratiche veterinarie", e quindi tuttii comportamenti e le procedureche un professionista dovrebbe ri-spettare nella sua pratica profes-sionale.Questo dovrebbe ridurre notevol-mente i rischi di distrazione, erro-re o colpa che possono provoca-re danni all'animale e quindi even-tuali procedure legali da parte delproprietario nei confronti del pro-fessionista.Poter dimostrare che l'intervento èstato svolto sulla base di espe-rienza dimostrabile, di proceduredocumentabili, riconosciute e pie-namente rispettate e di un conti-nuo aggiornamento scientifico nelsettore specifico, in genere salva-guarda il professionista da ognicontestazione anche quando il ri-sultato non è quello atteso o spe-rato.È evidente che, al contrario, unveterinario che affrontasse lo stes-so intervento senza alcuna prati-ca e senza rispettare le procedu-re minime consolidate si trovereb-be nella impossibilità di dimostra-re la sua perizia, la sua professio-nalità e quindi la mancanza diogni responsabilità.Il veterinario nella sua professio-ne, cosa che vale per tutte le pro-fessioni intellettuali, non è vincola-to nella sua prestazione da un ob-bligo di risultato ma da un obbligodi mezzi.Ciò significa che non deve garan-tire al cliente il risultato richiesto oprevisto ma deve garantire di ave-

re la professionalità e l'organizza-zione (impianti, atrezzature, ecc.)per poter arrivare a quel risultato.Purtroppo spesso sembra chequeste regole non siano rispet-tate.Dalle telefonate che giungono alsevizio legale dell'ANMVI ci si ren-de conto che in molti casi un com-portamento superficiale, la sotto-valutazione della complessità delcaso o spesso una semplice erra-ta considerazione delle proprie ca-pacità rendono la situazione indi-fendibile ad ogni contestatazione. L'altro aspetto che riguarda la ge-stione del rischio si riferisce alcomportamento che deve tenerel'operatore sanitario di fronte allecontestazioni del cliente ed alleminacce di denuncia.

Il veterinario che in coscienza nonha nulla da rimproverarsi ed hauna polizza assicurativa di re-sponsabilita civile professionalenon ha nulla da temere e devesemplicemente difendere il pro-prio operato informando la com-pagnia assicurativa della situazio-ne.Molto spesso invece la paura diperdere il cliente, il timore di unapubblicità negativa o semplice-mente il desiderio di chiudere ve-locemente la questione spingonoil veterinario a chiedere all’assicu-razione di pagare al più presto ildanno sostenendo le richieste delcliente.Cosa che normalmente non avvie-ne perché la Compagnia a suavolta deve difendersi e lo fa so-

La gestione del rischio

prattutto se la colpa non è propriopalese.La situazione più drammatica la siha, ovviamente, quando il veteri-nario non è in grado di difendersio perché il suo comportamento èevidentemente colposo o perchénon ha gli elementi per dimostrarela sua professionalità.Questo ultimo caso è purtroppofrequente: la prestazione è stataeffettuata correttamente ma lamancanza di documentazionenon gli permette di dimostrarloperché non c'è il consenso infor-mato, non esiste una cartella clini-ca, non è stata fatta una fatturadella prestazione.Ed anche in questo caso, quindi,l'impossibilità di documentare lapropria professionalità e la paura dieventuali controlli fiscali rendeestremamente fragile, se non im-possibile, ogni difesa e si è costret-ti a sperare in un accordo privatocon il cliente o nella disponibilitàdella compagnia che ci assicura.Quello che invece le assicurazionichiedono ai veterinari, dando perscontata la loro professionalità, èun atteggiamento di difesa e di sal-vaguardia del proprio operato perrendere possibile un confronto piùequilibrato con il cliente e la defini-zione del danno in termini maggior-mente realistici e contenuti.Credo che questo ragionamentointeressi anche tutta la categoriasia per una questione di immagi-ne sia perché la crescita continuadi richieste di danni porterà inevi-tabilmente ad un forte incrementodei costi delle polizze come giàda tempo avviene nel settoreumano. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 28/2004 5ATTUALITÀ

La gestione del rischio medicoda parte degli operatori sani-

tari, siano essi specialisti nelle variediscipline mediche o medici di me-dicina generale, è completamentecorrelata all’assunzione di respon-sabilità nella diagnosi e nella tera-pia. L’aumento della capacità di giu-dizio dei pazienti e del loro livello diinformazione e la necessità di ragio-nare in termini di costo-efficacia del-le azioni mediche, spingono sem-

pre di più gli operatori sanitari a va-lutare il proprio operato e a ricerca-re strumenti di supporto decisiona-le. Tale evoluzione è riscontrabile inambito europeo dall’incremento didieci volte dei processi legali negliultimi cinque anni e dall’aumento dicinque volte dei costi assicurativinell’assistenza sanitaria per risarcirei danni provocati dal personale me-dico.Un dato significativo è stato dato

dal Tribunale per i diritti del malato:in Italia almeno 14mila personemuoiono ogni anno a causa dieventi avversi inattesi: soprattutto inambito ortopedico (16,5%), oncolo-gico (13%), ginecologico (10,8%) edi chirurgia generale (10,8 per cen-to). Gli eventi avversi più frequentisono causati da una erronea som-ministrazione farmacologica (18%),da una erronea diagnosi (35%) edal ritardo nella terapia dovuta ad

una mancata identificazione dei sin-tomi.Le compagnie assicurative stimanoche circa 25mila dottori (circa il 7%del personale sanitario in Europa)siano annualmente coinvolti in talicause giudiziarie e che le procedu-re di richiesta di rimborso danni siaggirano intorno ai 7,5 miliardi dieuro.

Il Sole 24 Ore - Sanità, 29 giu.-5 lug. 2004

L’80% dei medici

vede gli errori dei colleghi

e tace

LONDRA - Circa l’ottanta percento dei medici britannici havisto i propri colleghi compiereerrori di tipo diagnostico o tera-peutico (anche fatali), ma solouna minoranza li ha riportati alleautorità competenti o ha decisodi renderli pubblici.È quanto emerge da una recen-te inchiesta che è stata condot-ta da Doctors.net.uk, unnetwork telematico anonimo(fondato e gestito da medici)che mira a incrementare sia lapreparazione sia la professiona-lità della classe medica britan-nica.L’inchiesta di Doctors.net.uk haevidenziato (su un campione di2500 soggetti) che, sebbene lastragrande maggioranza deimedici d’Oltremanica abbia pri-ma o dopo assistito a una seriedi errori, anche molto gravi, so-lo il quindici per cento di questiultimi è stato riportato alle auto-rità sanitarie.

“Libero”, 29 giugno 2004

“Malpratice”: gli errori superano ogni frontiera

L e risorse messe a dispo-sizione della sanità sonoinadeguate; è la banale

risposta all’incessante richiestadei cittadini che pretendono co-stantemente una sanità migliore,più esami e la distribuzione gratui-ta dei farmaci. Tuttavia, l’ISTAT, fotografando l’an-damento della spesa pubblica tra-mite il rapporto “Conti ed aggregatieconomici delle Amministrazionipubbliche relativi agli anni 2000-2003”, ha dimostrato che il budgetdelle risorse può diventare congruorispetto alla domanda se tutti perse-guono un’efficace politica, il conte-nimento delle spese superflue e ra-zionalizzano i costi; negli anni presiin considerazione dal rapporto c’èstata una timida inversione di ten-denza consequenziale a drastichescelte di politica sanitaria. Sfortuna-tamente non si è potuto parlare ditrend consolidato ma i segnali dicambiamento ci sono stati perchési era deciso di fare sul serio.Il rapporto, messo in circolazionedal prestigioso istituto di statistica,è un interessante ed obiettivo do-cumento attraverso il quale ognicittadino può documentarsi sul-

l’andamento di spesa del propriopaese. I dati sono catalogati in ma-niera ufficiale, seguendo le indica-zioni di un regolamento comunita-rio che ha recepito le proceduredel Trattato di Maastricht e, pertan-to, rappresentano un elaborato uti-lizzabile a qualsiasi livello; la pano-ramica delle cifre prende in consi-derazione tre anni e quindi dise-gna anche un quadro di confrontomolto attendibile.

Come era messa l’Italia in queglianni?In ambito europeo, sul fronte delrapporto tra indebitamento dellapubblica amministrazione e prodot-to interno, l’Italia ha mostrato, finoallo scorso anno, un risultato miglio-re di ben 3 decimi di punto rispettoalla media europea (2,4% rispettoal 2,7%); ciò farebbe ben sperare inquanto il superamento della sogliauffciale del 3% vede un elenco diimportanti paesi partner, come laFrancia (4,1%), la Germania (3,9%)ed il Regno Unito (3,2%).

Come sono i conti della pubblicaamministrazione nel triennio2000-2003?

Crescita della spesa meno vortico-so e stanziamenti in aumento fareb-bero pensare che il governo ha de-ciso la riduzione della forbice tra do-manda ed offerta. Per la spesa, dal10,6% del 2001 si è passati prima al5,5% del 2002 e poi al 3,2% del2003; per gli stanziamenti, dal 5,8%del 2000 si passa al 6,3% del 2002.

Come si spiega questa efficacemanovra che investe anche laspesa sanitaria?Il rallentamento della spesa per as-sistenza sanitaria registra un signi-ficativo trend; dal +14,1% del 2001si è passati al +5,4% del 2002 edal +0,4% del 2003.Segmentando questi dati si notache:• L’introduzione del ticket sui far-maci ha prodotto un consistenterallentamento della crescita deiconsumi di questi prodotti, pas-sando dal +33,4% del 2001 al+0,5% del 2002 fino al –5,3% del2003!• Non trascurabile è anche il con-tenimento della convenzionataspecialistica, che passa dal +5,7%del 2001 al +9,4% del 2002 fino al+2,7% del 2003;

• I tetti di spesa sull’assistenzaospedaliera imposti alle ASL nonhanno fatto lievitare esagerata-mente il trend dei ricoveri, che sisono attestati sul +2,7% del 2001,8,9% del 2002 e +4,7% del 2003.• Rallenta significativamente an-che la dinamica dei redditi da la-voro dipendente in sanità, passan-do dal 5,5% del 2001, al +3,3% del2002 ed al 1,2% del 2003; questoandamento è la conseguenza del-lo stallo nel turn over dei lavoratoriin questo comparto pubblico edell’introduzione di innovativi crite-ri di flessibilità.

Nella categoria dei costi sanitarichi è più virtuoso e chi detiene lamaglia nera?La media nazionale dei costi regi-stra un aumento medio di +2,6%.Rispetto a questo dato Calabria,Basilicata, Sardegna ed Abruzzosono le regioni che hanno fatto regi-strare trend negativi tra –0,8% e–0,4%, diversamente da Trentino(+6,6%), Friuli V.G. (+5,3%) ed Um-bria (+4,3%); in linea con la medianazionale troviamo Lazio e Liguria(+2,7%), Valle d’Aosta (+2,8%) ePuglia (+2,4%) mentre la Lombar-

dia (+0,5%) e Molise (+0,3%) si av-vicinano ai “primi della classe”. Tut-tavia questi dati non sono sufficien-temente chiarificatori, in quantonon esplicitano le cause dell’anda-mento, influenzato o dalla capacitàdi un secco contenimento dellaspesa o, diversamente, dalla vo-lontà di inserire pesanti investimen-ti strutturali. Credo che la virtuositàstia “nel mezzo”, vale a dire bilan-ciare i razionamenti sulla spesa cor-rente e sui costi fissi con un allarga-mento dei cordoni della borsa sugliinvestimenti strutturali, benefici perla collettività.

Spesa e finanziamenti sanitari,quindi, si stanno equilibrando?Assolutamente no, perché il saldoè sempre rosso in quanto i trasferi-menti da parte dello Stato centralenon sono sufficienti rispetto alladomanda e neppure i maggioriesborsi delle Regioni bastano acolmare il deficit. Probabilmenteserve un altro colpo d’ala di corag-gio nel favorire il criterio della sus-sidiarietà orizzontale; l’ingresso diun sano capitale non statale po-trebbe contribuire al risanamentodel comparto. ■

6ATTUALITÀ

Risorse sanitarie in aumento se manca decisionismoSenza politiche serie di contenimento della spesa occorrono nuovi trasferimenti in conto capitale

di Carlo Sisifo

laPROFESSIONE VETERINARIA 28/2004

Ho iniziato ad occuparmidei problemi della cate-goria medico veterinaria

affrontando quella che sarebbepoi, divenuta la vexata quaestiodel diritto dei veterinari pubblicidipendenti ad esercitare la liberaprofessione.Molti anni sono trascorsi dall’e-manazione del D.P.R. N° 761/79che, per primo, ha regolato spe-cificatamente l’attività libero pro-fessionale del veterinario dipen-dente prevedendone l’eserciziosolo extra moenia: “perché taleattività non sia prestata col rap-porto di lavoro subordinato nonsia in contrasto con gli interessied i fini istituzionali dell’unitàsanitaria locale stessa, né in-compatibile con gli orari di la-voro secondo modalità e i limitiprevisti dalla legge regionale. Ilpersonale può, altresì, svolgereoltre l’orario di lavoro ed anchefuori dalla sede di servizio atti-vità consultive e tecniche ri-chieste da terzi all’unità sanitarialocale”.Durante questi quindici anni cheseparano l’entrata in vigore dellasuccitata norma con l’emanazio-ne della L. 138/2004 non solo i li-beri professionisti, ma anche unaparte dei veterinari pubblici, so-prattutto quelli che hanno rivesti-to e rivestono funzioni dirigenzia-li, hanno dato corso ad un serra-to dibattito, nel tentativo di sana-re quella che, non esito a definirela madre delle disfunzioni, ogget-tivamente valutabili, della SanitàPubblica Veterinaria.Tengo a precisare che con l’e-spressione “disfunzioni oggetti-vamente valutabili” intendo riferir-mi al fatto che, al di là dell’impe-gno, della serietà, della profes-sionalità dei veterinari pubblici di-pendenti, l’opportunità che il legi-slatore consente a tale categoriadi impiegati pubblici di esercitarela libera professione, è causa diuna anomalia, voluta dal legisla-tore, non solo con riferimento alrapporto di pubblico impiego, maanche con riferimento alla preci-pua funzione della pubblica am-ministrazione in ambito sanitario.Senza voler qui ripercorrere lastoria della non applicazionedell’art. 36 del D.P.R. N° 761/79in merito al limite del non con-trasto, anche per l’inerzia del le-gislatore regionale, non si puòche ribadire che neppure la L.448/98, meglio conosciuta comeriforma Bindi, dava giusto risaltoa tale principio, avuto riguardoalla categoria dei Veterinari Pub-blici.Ciò, infatti, che impedisce unacorretta interpretazione del limitedel non contrasto in ambito ve-terinario è che né il legislatorestatale e regionale, né l’interpretehanno prestato la dovuta atten-zione alla diversità delle funzionidella medicina e della veterinariapubblica.Tale diversità avrebbe, invece,

dovuto avere una specifica rica-duta nella disciplina che regola ildiritto dei medici e dei veterinaridipendenti pubblici di esercitarela libera professione.Fatta eccezione per alcune fun-zioni ispettive e di vigilanza eser-citate dai medici pubblici, la pre-stazione medica assume, infatti, ilcarattere pubblico o privato conriferimento non alla natura dellaprestazione in sé stessa conside-rata, ma con riferimento allo sta-tus di soggetto pubblico o privatoche la eroga.La diversità di tali prestazioni è,pertanto, rilevante sotto il profiloeconomico, ma è irrilevante sottoil profilo delle finalità della presta-zione che è, e rimane, quella dicura e tutela della salute dei cit-tadini, principio costituzionalmen-te garantito.In ambito veterinario, invece ciònon accade.Compito della sanità veterinariapubblica così come previsto exart. 14 L. 833/78 e dal D. leg.voN° 502/92 e successive modifi-che e integrazioni, non è quella diprestare assistenza zooiatrica afavore degli allevatori/proprieta-ri/detentori di animali da reddito oda compagnia, ma è quella di tu-telare la salute dei cittadini, attra-verso l’azione di profilassi e po-lizia veterinaria, ispezione e vi-gilanza veterinaria sugli anima-li destinati ad alimentazioneumana, sugli impianti di macel-lazione e di trasformazione, su-gli alimenti di origine animale,sull’alimentazione zootecnica esulle malattie trasmissibili daglianimali all’uomo, sulla riprodu-zione, allevamento e sanità ani-male, sui farmaci di uso veteri-nario, tutela dell’ambiente dall’in-quinamento ad opera di alleva-menti, industrie zootecniche epara zootecniche; archivio e sta-tistica, predisposizione di atti am-ministrativi; ispezione sui macellie i laboratori di trasformazione;vigilanza sulla raccolta; lavorazio-ne e trasporto dei sottoprodotti;vigilanza sulla lavorazione, depo-sito, trasporto e commercializza-zione degli alimenti di origine ani-male; educazione sanitaria deiconsumatori e dei macellai ali-mentaristi; archivio e statistica, vi-gilanza sull’erogazione di assi-stenza zooiatrica.Tale rilievo basterebbe di per sé afar ritenere che una seria inter-pretazione e applicazione del li-mite del non contrasto tra i finiistituzionali della veterinariapubblica ed esercizio dell’atti-vità della libera professioneavrebbe dovuto indurre il legisla-tore a vietare, ai veterinari pubbli-ci, il diritto di esercitare la liberaprofessione intra ed extra moe-nia, loro consentendo solo l’atti-vità di consulenza se richiesta,impersonalmente, da terzi all’En-te pubblico di appartenenza.Va, invece, segnalato che, neldettare la disciplina sulle incom-

patibilità e nel regolare l’eserciziodi attività libero professionale, illegislatore statale non ha con-siderato che in ambito veterina-rio il conflitto di interessi che sicrea tra l’espletamento di fun-zioni pubbliche e libera profes-sione non ha natura economicaa carattere “concorrenziale”,tra S.S.N. e strutture veterinarieprivate, ma riguarda la funzio-nalità della sanità veterinariapubblica in sé considerata e ilcorretto svolgimento delle fina-lità istituzionali assegnatele.Dirimere il suddetto conflitto di in-teressi significa intervenire conleggi concrete per rimuovere tut-te quelle situazioni in cui la fa-coltà di esercitare la libera pro-fessione si trasformi nella coinci-denza in un unico soggetto, il ve-terinario pubblico, delle funzionidi controllante/controllato.La professionalità del veterinariopubblico si differenzia dalla pro-fessionalità del veterinario liberoprofessionista sotto il profilo delleconoscenze tecnico scientifichecon la conseguenza che differen-ti sono le conoscenze e le risorseche gli uni e gli altri devono met-tere in campo nell’esercizio dellaloro attività. Ciò non accade inambito medico.Il legislatore statale ha regolato lamateria in esame senza prendereatto della specificità del ruolo cheriveste la sanità veterinaria pub-blica rispetto a quella medica, la-sciando così spazio a grandeconfusione interpretativa.Senza voler qui citare tutta la nor-mativa precedente la L. 138/2004preme evidenziare che la regola-mentazione dell’esercizio della li-bera professione dei veterinarinon può trovare giustificazione al-cuna proprio guardando alla ratiodella legge regolatrice.La riforma Bindi, il CC.N.L. in vi-gore e l’Atto di indirizzo e coordi-namento del Consiglio del Mini-stri del 17.03.2000, prevedonoche l’attività libero professionaleintra moenia debba essere eser-citata nella disciplina di apparte-nenza in cui si esplicano il rap-porto esclusivo di pubblico im-piego “al fine di ridurre le listedi attesa”.Ma, vi sono mai state “liste di at-tesa” con riferimento alle presta-zioni dei veterinari pubblici?Tutta la normativa che regola il di-ritto dei medici dipendenti pubbli-ci a svolgere la libera professioneintra ed extra moenia, senza do-ver più rispettare il rapporto di la-voro esclusivo in virtù dell’entratain vigore della L. 138/2004 è sta-ta e viene puntualmente riferitaanche ai veterinari pubblici di-pendenti senza, però, che nevengano motivate le ragioni sottoil profilo di un corretto funziona-mento, sviluppo e perseguimentodei fini istituzionali della sanitàveterinaria pubblica.I veterinari non possono accede-re a specializzazioni.

Quale è, allora, la disciplina diappartenenza per il veterinariopubblico con riferimento all’assi-stenza zooiatrica da prestare inregime libero professionale intrae extra moenia?Il veterinario pubblico ha compe-tenze connesse all’espletamentodei compiti istituzionali compitiche non possono svolgere ex le-ge in regime libero professionale.Il veterinario pubblico addetto alcontrollo sulla macellazione e/otrasformazione degli animali peralimenti come fa a svolgere in re-gime libero professionale tale atti-vità?I legislatore statale, ancora unavolta, ha individuato strumentinormativi forse idonei a dirimere ilconflitto di interessi in essere inambito medico ogni qualvolta ilmedico pubblico presta attivitàmedica anche in ambito privato,tralasciando l’individuazione distrumenti normativi idonei a diri-mere il conflitto di interessi in am-bito veterinario ogni qualvolta ilveterinario pubblico, esercitandoattività libero professionale, di-venga il controllante di sé stesso.Non pare inopportuno osservareche, anche con l’ormai abrogataprevisione dell’esclusività delrapporto di pubblico impiego delmedico e del veterinario con ilS.S.N. e la conseguente discipli-na della libera professione intra-muraria, fosse possibile dare so-luzione alle problematiche relati-ve alle incompatibilità e al conflit-to di interessi creatosi tra la cate-

goria dei medici pubblici e ilS.S.N., mentre la riferibilità anchealla categoria dei veterinari pub-blici di tale disciplina non potevache essere ritenuta una forzatura.La libera professione dei veteri-nari pubblici, avuto anche riguar-do ai costi che il S.S.N. dovràsopportare per approntare lestrutture entro cui essa andràesercitata, potrà servire per in-centivare la produttività dell’a-zienda? E quali sarebbero lestrutture private con cui la sanitàveterinaria pubblica potrebbe es-sere concorrenziale, nel perse-guimento dei propri fini, tramitel’esercizio della libera professio-ne intra moenia dei veterinari di-pendenti? Quale sarebbe la strut-tura privata o i veterinari privati,non convenzionati con leAA.SS.LL o con l’Ente Regioneche svolgono anche uno solo deicompiti della sanità veterinariapubblica, ponendosi con essa inconcorrenza?Chi scrive ritiene che le riflessionifatte insieme alla categoria veteri-naria su tale tema debbano esse-re riprese e che occorre riaprireun dibattito che, pur prevedendola tutela e la salvaguardia dellostatus giuridico e normo econo-mico del veterinario pubblico di-pendente, escluda che lo stessopossa esercitare la libera profes-sione intra ed extra moenia, se-condo le modalità previste per imedici ed in assenza di una di-sciplina specificatamente studia-ta per i veterinari pubblici. ■

7

Veterinari pubblici e libera professione

Che fine ha fatto il limite del non contrasto?

laPROFESSIONE VETERINARIA 28/2004RUBRICA LEGALE

di Maria Teresa Semeraro

Avvocato, Bologna

Ho letto con interesse il reso-conto della riunione sui rifiutispeciali. (v. Professione Veteri-naria n. 10/2004 ndr). Mi sem-bra di aver dedotto che in prati-ca potrei benissimo far a menodi detenerli, visto che tutto èassimilabile a rifiuto urbano eche, almeno per quanto mi ri-guarda, non produco rifiuti a ri-schio infettivo per gli esseriumani (codice 180202). Se pro-prio devo chiamare la ditta spe-cializzata, potrei farlo solo ogniqualvolta chiudo il contenitoreper rifiuti pungenti taglienti e/oquello di nylon giallo posto in-ternamente al cartone; dallamia chiamata la ditta ha tempo30 gg per venire a prelevarlo; inogni caso dovrei pagare dopoche il cartone è stato pesato enon in modo forfettario comeora. Vorrei sapere gentilmentese ho capito bene e se, appar-tenendo ad una Regione a sta-tuto speciale, forse sono sog-getta a regole diverse. Infine,sul mio formulario di asportorifiuti viene barrato il codice180103: a cosa corrisponde?

Elena Sorini

Cara Collega,rispondo a quanto ritieni di aver de-dotto dall’intervista apparsa su unodegli ultimi numeri di “ProfessioneVeterinaria” e che, in qualche caso,non corrisponde al vero.I rifiuti sanitari prodotti dai veteri-nari possono essere pericolosi (a

rischio infettivo o non infettivo) onon pericolosi (assimilati agli ur-bani o non assimilati agli urbani).Senz’altro tu produci dei rifiutiche devono essere classificaticome infettivi (pressoché tutti gliorgani e le parti anatomiche,nonché tutti i rifiuti che “sianocontaminati da agenti patogeniper l’uomo o per gli animali” oche “siano venuti a contatto conqualsiasi liquido biologico secre-to od escreto per i quali sia ravvi-sato, dal medico veterinario com-petente, un rischio di patologiatrasmissibile attraverso tali liqui-di”) e dei rifiuti (i taglienti e pun-genti usati) che, a seconda deicasi, è consigliabile (presunzio-ne d’infettività) o obbligatorio (in-fettività conclamata) classificarecome tali. Né può valere adescluderlo la tua affermazione:“non produco rifiuti a rischio in-fettivo per gli esseri umani” (che,tra l’altro, non mi sentirei di con-dividere quanto meno pensandoall’ubiquitarietà di Clostridium te-tani), in quanto, come avrai potu-to notare dalle definizioni riporta-te qui sopra, l’infettività è riferitanon solo alle malattie dell’uomo,ma anche a quelle degli animali.Senz’altro, se possiedi un appa-recchio radiologico, produci an-che dei rifiuti pericolosi non a ri-schio infettivo (liquidi radiologi-ci), che potrebbero aumentare dinumero e quantità, peresempio, in caso di produzionedi sostanze chimiche di scarto o

di utilizzo di farmaci citotossici ocitostatici.Senz’altro produci dei rifiuti nonpericolosi assimilati agli urbani(spazzatura, contenitori in vetroo in plastica, indumenti monou-so, gessi ortopedici ecc.). Mal’assimilazione ai rifiuti urbani èconcessa dalla legge solo per irifiuti non pericolosi contenutinella lista riportata nell’art. 2,comma 1, lettera g) e nell’allega-to I del DPR 254/2003, per laqual cosa è difficile pensare, co-me dici tu, che “tutto è assimila-bile a rifiuto urbano”.Senz’altro produci dei rifiuti nonpericolosi non assimilati agli ur-bani, che sono tutti quelliche non sono compresi nei puntiprecedenti.La ditta dovrà essere chiamataper tutti i rifiuti prodotti che nonsiano assimilati agli urbani, equindi mi risulta un po’ difficilecondividere la tua affermazione:“Mi sembra di aver dedotto chein pratica potrei benissimo far ameno di detenerli”. Tieni inoltre presente che non èla ditta che ha tempo 30 giorniper prelevare il tuo contenitore dirifiuti infettivi, ma sei tu che hai adisposizione quel termine perconferirglielo da momento dellasua chiusura, e comunque sem-pre tenendo presente che, indi-pendentemente dal riempimentoo meno del contenitore, non po-trai conservare i tuoi rifiuti in de-posito temporaneo per più di un

anno dal momento della loro pro-duzione. In pratica è tua, e nondella ditta, la responsabilità dilegge per il conferimento entro itermini, e quindi in sede di con-trattualizzazione del rapportosarà tuo interesse affinché ciòvenga stabilito in modo da dive-nire obbligatorio anche per la dit-ta. E lo stesso discorso vale an-che per il calcolo dell’entità delpagamento: di norma dovrebbeessere in funzione del peso e deltipo di rifiuti conferiti, ma sicco-me la legge nulla stabilisce inmerito, sarà solo in forza degliaccordi contrattuali intercorrentitra i due interessati (ditta e vete-rinario) che la cosa potrà venirestabilita.Il fatto, poi, che sul formulario ditrasporto dei rifiuti sia inserito ilcodice CER 180103 e che tu, fir-mandolo, lo sottoscriva vuol direuna sola cosa: che tu, sotto latua responsabilità, hai redatto unformulario inesatto (infatti a quelcodice corrispondono i rifiuti sa-nitari infettivi da attività medica)per la qual cosa rischi una san-zione amministrativa pecuniariada £ 3 milioni a £ 18 milioni in ca-so si tratti di rifiuti non pericolo-si, o la sanzione penale della re-clusione fino a due anni per fal-sità ideologica commessa daprivato in atto pubblico nel casosi tratti di rifiuti pericolosi.Infine, tutto quanto sopra espo-sto vale su tutto il territorio ita-liano. ■

8OSSERVATORIO RIFIUTI

Rifiuti sanitari: alcune precisazioniDa una lettera, l’occasione per rispondere a qualche FAQ in tema di rifiuti sanitari

laPROFESSIONE VETERINARIA 28/2004

a cura di Giorgio Neri

Avvisoimportante

Seminario

SCIVAC

Nuovi approcci a vecchiproblemi gastroenterici negli

animali da compagniaIl gastroenterico come organo

in prima linea: allergie aintolleranze alimentari ereazioni avverse al cibo

Cremona, 12 Settembre 2004Teramo, 15 Settembre 2004

Si informano gli interessati cheal seminario, previsto a Cremo-na il 12 Settembre 2004, è statoraggiunto il numero massimo deipartecipanti previsti. Sono, inve-ce, ancora disponibili posti per il15 Settembre 2004 con sedepresso la facoltà di Medicina Ve-terinaria di Teramo.Per informazioni: Segreteria SCI-VAC - Tel. 0372/403508

Sardegna:SeminarioSCIVAC

D al 25 al 26 settembre, laSCIVAC organizza ad

Alghero presso l’Hotel Carlos V,un Seminario dal titolo “La pre-venzione delle patologie com-portamentali nel cane e nel gat-to”. Relatori: Raimondo Colan-geli e Corrado Sgarbi.

Per informazioni: Segreteria SCIVAC Tel. 0372/403508 Fax 0372/457091

E-mail [email protected].

Corso SCIVACdi ecografia

Si terrà a Cremona, pressoil Centro Studi SCIVAC dal

29 settembre al 1 ottobre il Cor-so SCIVAC in Ecografia. Diretto-re del corso: Roberto Santilli. Re-latori ed istruttori: Enrico Bigliardi,Claudio Bussadori, David Chia-vegato, Paolo Galavotti, GianMarco Gerboni, Alessia Grasso,Francesco Migliorini, RobertoSantilli. La partecipazione è a nu-mero chiuso (max 48 iscritti). So-no ancora disponibili alcuni posti.Il Corso ha ottenuto 23 creditiECM. Quote d’iscrizione: Soci SCIVAC: 490,00 + IVA 20%Non Soci: 640,00 + IVA 20%Per informazioni e per ricevere ilmodulo di iscrizione: SegreteriaSCIVAC - Tel. 0372/403508 Fax -0372/457091 E-mail [email protected] - www.scivac.it

L etto sul N° 24 di Profes-sione Veterinaria il pare-re del Consiglio di Stato

sull’obbligatorietà dell’iscrizionedei Sanitari Dipendenti Pubbliciall’Ordine Professionale, cono-scendo i conflitti che ci contrap-pongono ad essi ed avendo laprofonda convinzione che Ordinie Federazione degli Ordini do-vrebbero essere di esclusivo ap-pannaggio di noi Liberi Profes-sionisti, mi è nata la curiosità diapprofondire l’argomento ed ec-coVi alcune considerazioni chepotrebbero essere utili.Il D.L.c.P.S. N° 233 del 13/09/1946“Ricostituzione degli Ordini delleprofessioni sanitarie…” è una leg-ge semplice e ben fatta che valproprio la pena conoscere meglioe che anni fa le nostre istituzionicon a capo dei Dipendenti cerca-rono di far abrogare e sostituire, eforse ne ho individuato i motivi. In-fatti al Capo I si premura di speci-ficare che cosa sia l’Ordine e alCapo II che cosa sia l’Albo ed èquesto il punto fondamentale sulquale dovremmo soffermarci.L’art. 2 Capo I impone che solo gliiscritti all’Albo possano “essereeletti quali membri del ConsiglioDirettivo di ciascun Ordine” e l’art.3 elenca le attribuzioni del Consi-glio stesso e in particolare: “com-pilare e tenere l’Albo dell’Ordine”.Possiamo dedurne che il legislato-re abbia inteso, così come pensosia, stabilire le due ben distinte en-tità di Ordine e Albo. Qualcunopotrebbe obiettare che l’Albo altronon sia se non l’elenco degli iscrit-ti all’ordine, ma l’art. 8 del Capo IIcita: “Per l’esercizio di ciascunadelle Professioni Sanitarie è ne-cessaria l’iscrizione al rispettivoAlbo”, ma per tutte le mansionidella Professione? No! Infatti, ilsuccessivo art. 10 sempre del Ca-po II recita: “I sanitari…omis-sis…cui non sia vietato l’eserciziodella libera professione, possonoessere iscritti all’Albo” e da ciò de-duciamo alcuni punti fermi: a) soloper svolgere la Libera Professionei Sanitari devono essere iscritti al-l’Albo; b) i sanitari che hanno im-piego in una Pubblica Amministra-zione non necessitano di tale iscri-zione anche se è chiaro che svol-gano un’attività sanitaria, infatti siala legge n° 833 di riforma delS.S.N. sia il D.P.R. 20/12/1979 N°761, parlando di ruoli sanitari delS.S.N. stesso recitano: “i dipen-denti iscritti ai rispettivi Ordini pro-fessionali” e quindi non all’Albo,ma all’Ordine. In ultimo analizzia-mo il punto che fa da chiosa atutto il ragionamento e che puòmeglio chiarificare questo con-cetto fino ad ora espresso; ilcomma 2 dell’art. 4 al Capo I re-cita: “…omissis… a coprire lespese dell’Ordine o Collegio, sta-bilisce una tassa annuale, unatassa per l’iscrizione nell’Albo,nonché una tassa per il rilascio

dei certificati e dei pareri…”,quindi tre tasse ben distinte: laprima generica riferita all’Ordinea alle spese dello stesso, la se-conda specifica dell’Albo e quin-di dovuta dai soli iscritti a que-st’ultimo e per estensione non

dai sanitari iscritti al solo Ordine;considerato che ogni anno deveessere redatto l’Albo, tale tassasia sicuramente annuale per co-prire le maggiori spese inerenti laLibera Professione (pubblicazio-ne Albo, controlli, ecc.) non gra-

vando sulla totalità degli Iscrittiall’Ordine, in essi compresi an-che i dipendenti avulsi dalle pro-blematiche della Libera Profes-sione.Teniamo presente che lo stessonostro Presidente F.N.O.V.I. è stato

solo un dipendente, ora pensiona-to, e sicuramente non particolar-mente addentro alle nostre proble-matiche.Spero che quanto espresso possaessere di grande interesse per noiLiberi professionisti. ■

9laPROFESSIONE VETERINARIA 28/2004

Albo e ordine, differenze evidentiI veterinari pubblici devono iscriversi all’Ordine?

di Emanuela Madìa

Med Vet, Genova

RIFLESSIONI

A ccade che ogni tanto la“popolazione” veterina-ria venga attraversata

da più di un brivido. L’argomentodelle vaccinazioni e dei loro ri-chiami è in grado di fare alzare la

temperatura corporea a diversicolleghi, come dimostrano an-che le discussioni sullo SCIVACForum. “Vacciniamo troppo, so-prattutto troppo spesso e sottoponiamo l’animale ad inutili ri-

schi e il proprietario ad aprire ilportafoglio per niente” si dice dauna parte. “Non esiste alcunaevidenza scientificamente pro-vata che si debbano abbando-nare i vaccini ad una determina-

ta età. Non tiriamoci la zappa suipiedi. Spesso la vaccinazione èl’unica occasione per vedere ilproprietario almeno una volta al-l’anno” così controbatte la parteavversa.

Argomento delicato, fili elettriciscoperti, pericolo di beccarsiuna di quelle scosse da ricordar-sene per un po’, per chi si vogliacimentare nell’esercizio di pren-dere posizione. Eppure una posi-zione va presa. Personalmenteconcordo con chi pensa che sa-rebbe opportuno rivedere l’anti-co schema di vaccinare cani egatti ogni anno (talvolta ogni seimesi) finché hanno un alito di vi-ta. Mi viene in mente un vecchioarticolo di Schultz e Philips sulKirk XII (1992) in cui gli autori(immunologi di fama) sostengo-no che “praticamente senza al-cuna eccezione non ci sono mo-tivi dal punto di vista immunitarioper effettuare richiami annualidelle vaccinazioni, perché l’im-munità nei confronti dei viruspermane per tutta la vita e la me-moria dell’immunità per i batterimette l’organismo vaccinato ingrado di sviluppare un’immunitàsecondaria valida se incontra l’a-gente di strada”.Anche in campo umano la di-scussione sulle numerose vacci-nazioni introdotte negli ultimi de-cenni in età pediatrica è ancoraaperta e comunque, al di là del-l’influenza (che non colpisce ca-ni, gatti e conigli nani) nessuno sisognerebbe di ripetere ogni an-no per 80 anni le vaccinazioniper il morbillo, la rosolia, la vari-cella, la polio, ecc. Se a tutto ciòsi aggiunge il problema del fibro-sarcoma del gatto (che non è as-solutamente chiaro se sia o me-no vaccino indotto o ago indotto)credo che debba prevalere lacautela e un minimo di buon sen-so, specialmente in quegli ani-mali che sono considerati a ri-schio modestissimo. I gatti chevivono strettamente indoor o i ca-ni che vivono nell’appartamentoin città difficilmente, se vaccinatinei primi anni, andranno incontroad una panleucopenia o ad unaparvovirosi a quattordici anni. Èmolto più facile che cadano dalbalcone o che muoiano soffocatidall’eccesso di schifezze che ilpadrone dà loro da mangiare.Cioccolatini, caramelle, crostate,lardo di Colonnata, pizza e pata-tine fritte. Quanto al fatto che la vaccina-zione sia l’unico momento pervedere il proprietario, mi sembrariduttivo. Tra Filariosi, Leishma-niosi, Rickettsiosi, spighe o fora-sacchi che dir si voglia, otiti,graffiate, corpi estranei, raffred-dori, dermatiti, prurito e paturniedi proprietari ipocondriaci seproprio non vedete più il cane eil proprietario è più facile che siaandato da un altro veterinario. Evi dirò che ci sono clienti cheperdo con gioia, specie quelliche sparlano molto, voglionomolte vaccinazioni, cure varie enon pagano. Non so voi. ■

10 laPROFESSIONE VETERINARIA 28/2004

Vacciniamo troppo e troppo spesso?Opportuno rivedere lo schema di vaccinazioni

di Oscar Grazioli

Medico Veterinario, Reggio Emilia

L’OPINIONE

Corriere Salutedel 18 luglioscorso ha dedi-cato un articolosul rapportouomo-animale

ed in particolare come entrare inrelazione con i cani per evitare“brutte sorprese”.Corrado Sgarbi - Presidente SI-SCA, nell’intervista per CorriereSalute, in riferimento all’aggressi-vità dei cani ha affermato: “Dob-biamo però sgombrare il campodagli equivoci. Non esistono razzedi cani pericolose perché, se è ve-ro che l’attitudine alla guardia,l’assunzione di leadership o la mi-nore predisposizione alla socializ-zazione sono più spiccate per al-cune razze, è anche vero che ilcarattere dell’animale si forma du-rante il suo percorso educativo egrazie alle sue condizioni di vita.In altre parole, tutti i cani possonodiventare aggressivi se il loro rap-porto con gli esseri umani non èstato gestito in modo corretto”. Ilpericolo principale comportato dalmorso di un cane è ritrovarsi conuna ferita più o meno grave e de-

turpante. Tuttavia, se ad aggredireè un cane sconosciuto o randagioesiste la possibilità di contrarre larabbia, una malattia virale cheprovoca un’encefalite letale ed ètrasmessa all’uomo da animali sel-vatici o cani infetti. Per prevenirla,oltre alla prudenza con gli animali,esiste un vaccino consigliabile a

chiunque abbia a che fare spessocon animali potenzialmente infettio viaggi in zone dove la rabbia èendemica. Se non si è vaccinati esi viene morsi da un cane o un ani-male forse infetto è necessario la-vare e disinfettare accuratamentela ferita e recarsi subito dal medi-co per l’immunizzazione passiva

(con immunoglobuline specificheantirabbia) e attiva (con il vaccinoantirabbico vero e proprio, dasomministrare in 5 richiami suc-cessivi nei tre mesi successivi almorso), efficaci perché il tempo diincubazione del virus è sufficiente-mente lungo da permettere l’im-munizzazione. Nell’articolo vengo-

no inoltre illustrate le dodici regoledi tranquilla convivenza elencatenel libretto SISCA disponibile per isoci, molto probabilmente a parti-re dal mese di settembre. Il libret-to contiene i consigli per sceglieree gestire il cane domestico ed evi-tare brutti guai con gli animali sco-nosciuti. ■

11

Il sano galateo tra uomo e caneIntervistato per Corriere Salute, Corrado Sgarbi - Presidente SISCA

laPROFESSIONE VETERINARIA 28/2004DALLE ASSOCIAZIONI

ASVAC: corsodi diagnosticadermatologica

Dal 16 al 19 settembre 2004si svolgerà presso il Ca-

sear’s Hotel a Cagliari, un corsoorganizzato dall’ASVAC in dia-gnostica dermatologica. Relato-ri ed istruttori: Francesco Alba-nese - Med Vet, Napoli, Ivan Fi-laccia - Med Vet, Roma, Giovan-ni Ghibaudo - Med Vet, Samara-te (VA) e Fano (PU), FedericoLeone - Med Vet, Senigallia(AN), Erica Romano - Med Vet,Roma. Per informazioni: Dr.G.Cavedagna - telefax079395858- 079984465

Benessereanimale etutela della

salute pubblica

L’Ordine dei medici Veterinaridella provincia di Brindisi in

collaborazione con ANMVI eSCIVAC, organizza dal 4 al 5settembre presso la Fiera dell’A-scensione, un convegno dal tito-lo “Benessere animale e tuteladella salute pubblica”. Relatori:Sabrina Giussani, Roberto Mar-chesini, Giuseppina Marilia Tan-tillo. L’iscrizione è gratuita pertutti gli iscritti all’Ordine di Brini-disi. Per tutti gli altri partecipan-ti, a copertura delle spese di ac-creditamento il costo è di €40,00. Per informazioni telefona-re allo 0831/845019.

La fine del GIACRiportiamo questo intervento giàapparso sulla Vetlink perché l’argo-mento che tocca è certamente diinteresse generale ed ha sviluppa-to nel forum successive richieste diinformazioni. Carlo Scotti

Io che nel ’98 o giù di lì sono statoinsignito della carica di super refe-ree GIAC per le tre venezie devoancora capire se esiste, devo direche mi avvalgo dell’opera di dueistruttrici formate ai loro corsi e le

ritengo molto valide.È ancora aperta la diatriba sullapartecipazione ai seminari di vete-rinari comportamentalisti come daloro previsto, in cambio della loro“aderenza” a SISCA, di cui comeMarchesini, Colangeli e Manfredipossono confermare è rimasto ilbuio... A mio parere è stata la pri-ma toppata nel rapporto con gliaddestratori/istruttori, io personal-mente ci avevo creduto molto, me-todi gentili, divieto di ogni tipo dicoercizione, poi a loro i quattrini(dei corsi, carissimi ai futuri istrut-

tori, e ai veterinari: due seminari-spot pubblicitari di due giorni a700.000 vecchie lire cadaunopresso SCIVAC, una giornata gra-tuita a coloro che avevano prote-stato per il crollo dell’iniziativa), anoi la gloria...

Buosi Alessandro

Senza raccontare tutta la storia delGIAC, sarebbe una lunga teleno-vela, ricordiamo soltanto che il pro-getto era nato da una idea di alcu-ni addestratori che avevano propo-sto alla SCIVAC una collaborazione

con il mondo veterinario nel rispet-to reciproco dei diversi ruoli. Unaidea quindi molto bella che avevaportato alla progettazione di corsiche avrebbero formato istruttoriche oltre ad avere una buona pre-parazione teorica e pratica si im-pegnavano a rispettare regole mol-to precise fra cui fondamentaliquella di utilizzare soltanto metodi“gentili” e di mantenere con i vete-rinari un ruolo sempre di collabora-zione senza cercare di prevaricarele rispettive competenze. In cam-bio la SCIVAC si sarebbe impe-

gnata a creare una specie di albodi questi istruttori che sarebbe sta-to reso pubblico su questa rivista.Nel progetto fu subito coinvolta laSISCA, come contenitore naturale,visto il tema comportamentale, eMarchesini diventò all’interno delGIAC l’uomo di rappresentanza edi controllo del mondo veterinario.Anche alcuni veterinari si sonoiscritti a questi corsi che credo, aparte alcuni momenti di non perfet-ta organizzazione, abbiano abba-stanza soddisfatto tutti i parteci-panti. Nel frattempo era stata previ-sta anche una organizzazione terri-toriale ed iniziative per i veterinari.La verità è che poi molte promessenon sono state mantenute perchésono incominciate a sorgere diver-genze fra la parte veterinaria equella degli addestratori che nonconcordavano su alcuni relatori deicorsi e sui metodi didattici, sonoarrivate critiche da parte di iscrittiSCIVAC e SISCA che non vedeva-no positivamente l’iniziativa e sonoincominciati anche i problemi fi-nanziari, forse per una errata previ-sione dei costi, tanto che i relatoridel secondo corso hanno dovutorinunciare a parte dei loro emolu-menti per mancanza di copertura.È certamente un peccato che tuttosia finito quì perché le aspettativeerano tante ed alla fine molti, ad-destratori e veterinari coinvolti, so-no rimasti delusi. Cercare delle col-pe ora credo proprio che sia inuti-le, forse come ha detto qualcuno itempi non erano ancora maturi ed iveterinari che da poco si erano af-facciati ai problemi comportamen-tali non erano ancora sufficiente-mente preparati ad un confrontocon il mondo degli addestratoriche esprimeva, a volte, più espe-rienza e pratica. Credo però che gliimpegni verso chi ha seguito i cor-si ad ha creduto al progetto deb-bano essere mantenuti ed al piùpresto debba essere pubblicatol’elenco di chi ha seguito i corsicon serietà ed impegno ed è pron-to a collaborare con i veterinari se-condo le regole allora previste.Credo anche che sia stata una oc-casione persa e che possa valerela pena riprenderla come FSA vistoche la Fondazione sta già svilup-pando iniziative aperte anche aoperatori non veterinari e sarebbequindi la struttura più idonea adaccogliere questo progetto. Pensoche mantenere rapporti di collabo-razione con altre categorie profes-sionali che operano nel nostro set-tore sia sempre importante se que-sto avviene nel rispetto delle speci-fiche e diverse competenze.

Antonio Manfredi

12 laPROFESSIONE VETERINARIA 28/2004LETTERE AL DIRETTORE

@

Questo federalismo rischia di far affondare il nostro Paese,

altro che liberarlo!

Luca Cordero di Montezemolo

VeterinariVegani

In questa pagina lascio spazioalle lettere arrivate in risposta alCorsivo “Veterinari Vegani” (Pro-fessione Veterinaria n. 25/2004).La prima è di una Collega, la se-conda è di un privato che haavuto modo di leggere la rivista.

Carlo Scotti

Ebbene sì, sono un veterinariovegano, non mangio gli animali,non uso prodotti cosmetici e perla casa che siano stati sperimen-tati su animali, molti dei miei pa-zienti hanno proprietari che sicomportano seguendo le miestesse convinzioni.L’autore ha letto un articolo e hatratto conclusioni forse un po’frettolose se è il primo articoloche legge sull’argomento.Spesso quello che si legge suigiornali non è proprio la realtà,tutti questi veterinari vegani (aiu-to, che paura!) non li conosco equelli che conosco non vanno ingiro a predicare la fine della pro-fessione, altri si impegnano moltodi più.È vero che il nostro lavoro non vaconfuso con il pietismo ma noncredo che la sensibilità ed il ri-spetto per gli animali vadano mi-surati, anche perché sono carat-teristiche che certamente fannoaffezionare i proprietari ad un ve-terinario piuttosto che ad un altro.Avere un approccio sereno e unfeeling con i nostri pazienti rendemeno complicato il lavoro, ma-neggiare gli animali con la sere-nità e la delicatezza che derivanoda una buona capacità di comu-nicare con loro non pregiudica lanostra professionalità.Essere sensibili e rispettosi nonsignifica essere rimbecilliti, inca-paci di fare diagnosi o un inter-vento chirurgico.Inoltre posso assicurare, io chefrequento questi soggetti da pri-ma pagina, che nessuno è con-trario agli animali da compagnia,casomai siamo contrari al trafficodei cuccioli dai paesi dell’est Eu-ropa - anche il NAS, che sianotutti vegani anche loro? - ci occu-piamo dei randagi come tutti glialtri, magari spendiamo menocomperando cibi che non sianostati sperimentati sugli animalidalle multinazionali che li produ-cono.Essere contrari alla sofferenza,ogni sofferenza, è un bel modo divivere, anche per i medici veteri-nari; senza considerare che moltalegislazione in materia si preoccu-pa proprio di ridurla (frange di ve-gani anche in parlamento?)Non esistono solo considerazionieconomiche nella vita, c’è la pos-sibilità di scegliere e di non farparte di un sistema, di avere opi-nioni e di essere coerenti con leproprie convinzioni una dellequali è che non esistono sofferen-ze utili.La bambina vuole fare il veterina-rio da grande? che problemi cisono?

Lasciamola sognare, magari almomento di iscriversi all’univer-sità sceglierà una delle delizioselauree brevi che gli adulti di oggisi sono premurati di inventarsi.

Roberta Benini

***Nell’articolo “veterinari vegani”apparso di recente sulla vostra ri-vista, si legge che i vegani mette-rebbero in pericolo la professionedel veterinario!Del veterinario che si occupadegli animali “da reddito” certa-

mente: un vegano non li vuolevedere prigionieri negli alleva-menti e poi ammazzati crudel-mente in un macello, ma datol’esiguo numero di vegani, cre-do che un pericolo ben maggio-re sia costituito dagli allevamen-ti intensivi, in cui gli animali sonosempre più numerosi e sempremeno curati. Certo che in un mondo ideale,un vegano - in quanto rispettosodella libertà degli animali - vor-rebbe che non ci fossero piùanimali costretti alla dipendenza

dall’uomo, ma solo animali sel-vatici, che possono vivere la lo-ro vita senza interferenza uma-na, ma nel mondo attuale, in cuidi animali da aiutare ce ne sonoa milioni, non c’è miglior clientedi un vegano, per i veterinariche si occupano di animali d’af-fezione! Perché un vegano,amando gli animali, tende a sal-varne quanti più possibile: daimaltrattamenti, dagli abbandoni,dai laboratori di vivisezione, daicanili lager. E ne tiene in casa quanti può, a

laPROFESSIONE VETERINARIA 28/2004 13LETTERE AL DIRETTORE

@

seconda delle proprie possibilità.Dai topini, ai gatti, ai cani, ai cri-ceti, ai conigli, tutti gli animali chehanno bisogno di cure, li prendein casa o cerca qualcuno che lipossa prendere. E li porta dal veterinario, a steri-lizzare, a curare, a vaccinare.Spende un sacco di soldi in cureveterinarie, il vegano medio. Non c’è miglior cliente di un ve-gano, per un veterinario, ricorda-tevelo, cari signori, e non sputatenel piatto dove mangiate!

Marina Berati

laPROFESSIONE VETERINARIA 28/200414CALENDARIO ATTIVITÀ

La rivista è un settimanalespecializzato rivolto a Medici

Veterinari e operatori del settore

DirettoreCarlo Scotti

Direttore ResponsabileAntonio Manfredi

Coordinamento EditorialeAngelo Franceschini, Sabina Pizzamiglio

[email protected]

Comitato di RedazionePierpaolo Bertaglia,

Paolo Bossi, Marco Eleuteri,

Giuliano Lazzarini, Pier Mario Piga,

Sabina Pizzamiglio,Aldo Vezzoni

RubricheFabrizio Pancini, Oscar Grazioli,

Maria Teresa Semeraro, Giovanni Stassi

Segreteria di RedazioneLara Zava

[email protected]

GraficaFrancesca Manfredi

EditoreSCIVAC - Via Trecchi, 20

26100 CremonaIscrizione registro stampa del Tribunale di Vigevano, n. 1425/03 del 30/12/2003

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Chiuso in stampa il 23 luglio 2004

laVETERINARIAPROFESSIONE

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Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

IN QUESTO NUMEROCOPERTINA:

IL MINISTRO DEVEASCOLTARCI

L’INTERVISTA

• UNO STRUMENTOINDISPENSABILE PER LAPROFESSIONE Intervista a Enrico Febbodi Sabina Pizzamiglio

ATTUALITÀ

• UNA “RESPONSABILITÀ CIVILE”POCO RESPONSABILE di Antonio Manfredi

• RISORSE SANITARIE INAUMENTO SE MANCADECISIONISMO di Carlo Sisifo

RUBRICA LEGALE

• CHE FINE HA FATTO IL LIMITEDEL NON CONTRASTO?di Maria Teresa Semeraro

OSSERVATORIO RIFIUTI

• RIFIUTI SANITARI: ALCUNEPRECISAZIONI a cura di Giorgio Neri

RIFLESSIONI

• ALBO E ORDINE, DIFFERENZEEVIDENTI di Emanuela Madia

L’OPINIONE

• VACCINIAMO TROPPO ETROPPO SPESSO? di Oscar Grazioli

LE RUBRICHE

• DALLE ASSOCIAZIONI• LETTERE AL DIRETTORE

SIMIV MEDICINA INTERNA - Relatore: GRANT GUILFORD - Richiesto accreditamento ECM - Cremona, Palazzo TrecchiPer informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403502 - email [email protected]

SIVE - MACROREGIONI NORD ORIENTALE E NORD OCCIDENTALE SEMINARIO MACROREGIONE - Relatori: J.M. DENOIX - M.TONIATO - Cremona, Palazzo Trecchi - Richiesto accreditamento ECMPer informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel 0372/403502 - email [email protected]

SIVE - MACROREGIONI CENTRALE E MERIDIONALE SEMINARIO MACROREGIONE - Relatori: J.M. DENOIX - M.TONIATO - Roma - Richiesto accreditamento ECMPer informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel 0372/403502 - email [email protected]

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC CAMPANIA FONDAMENTI DI ANESTESIA GASSOSA - Novotel Caserta Sud,S.S.87, Sannitica Km22.600 Capodrise CE - Relatore: dr. EmilioFeltri - Richiesto accr. ECM - Per info: Monica Borghisani - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403506 - email: [email protected]

SEMINARIO SCIVAC NUOVI APPROCCI A VECCHI PROBLEMI GASTROENTERICI NEGLI ANIMALI DA COMPAGNIA - Cremona -Relatore: dr. GrantGuilford - Richiesto accr. ECM - Per info: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403508 - email: [email protected]

SEMINARIO SCIVAC NUOVI APPROCCI A VECCHI PROBLEMI GASTROENTERICI NEGLI ANIMALI DA COMPAGNIA - Teramo, Facoltà di Medicina Ve-terinaria Università di Teramo - Relatore: dr. Grant Guilford - Richiesto accreditamento ECM - Per informazioni: Paola Gamba-rotti - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403508 - email: [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO DI CARDIOLOGIA 2a PARTE - Cremona - Crediti ECM: 18 Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403508 - email [email protected]

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC SICILIA IL PRURITO E TUTTE LE SUE CAUSE - Catania - Relatore: dr.ssa Fabia Scarampella -5 punti ECM Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403506 - email: delregionali@scivac

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC VENETO MALATTIE INFETTIVE NELLA PRATICA CLINICA - Park Hotel Villa Fiorita Monastier-TV- - Relatore: dr.Tommaso Furlanello - Ri-chiesto accreditamento ECM - Per info: Monica Borghisani - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403506 - email: [email protected]

SICARV TACHIARITMIE SOPRAVENTRICOLARI E IPOCINESIA VENTRICOLARE SINISTRA - Cremona - Richiesto accreditamento ECM -Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403502 - email [email protected]

INCONTRO REGIONALE AIVEMP LIGURIA TECNICHE DI QUALITA’ NELL’ATTIVITA’ DEL MEDICO VETERINARIO NEL SSN - Sala Polivalente “Città di Recco”,Via Ippolito d’A-ste 2/B - Recco (GE) - Richiesto accr. ECM - Per info: Lara Zava - Segreteria AIVEMP - Tel 0372/403541 - email [email protected]

SIVAE MEDICINA DEGLI ANIMALI ESOTICI - Cremona - sede AVIS - Via Massarotti 65 - Richiesto accreditamento ECMInfo: Sara Cazzaniga -Segreteria SIVAE - Tel 0372 460440 email [email protected]

SEMINARIO SCIVAC LA PREVENZIONE DELLE PATOLOGIE COMPORTAMENTALI NEL CANE E NEL GATTO - Alghero - Hotel Carlos V - Rel.: dr. Rai-mondo Colangeli, dr. Corrado Sgarbi - Richiesto accr. ECM - Per info: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403508 -email [email protected]

SCVI CHIRURGIA TORACICA AVANZATA - Cremona - Richiesto accreditamento ECM Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403502 - email [email protected]

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC ABRUZZO L’ARTE E LA SCIENZA DELLA CITOPATOLOGIA DIAGNOSTICA - Pescara - Hotel Diramare, via Tito De Casearis, 8 - Città diSant’Angelo - Relatore: dr. Davide De Lorenzi - 5 punti ECM - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria SCIVAC - Tel0372/403506 - email: [email protected]

SIODOV PATOLOGIE ORALI DEL GATTO - Cremona - Richiesto accreditamento ECMPer informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403502 - email [email protected]

SEMINARIO SCIVAC AGGIORNAMENTI IN CHIRURGIA DEI TESSUTI MOLLI - San Giusto Canadese (TO) - Teatro Carlo Bernasconi Telecittà Studios,L.go V. De Sica - Relatori: dr. Paolo Buracco, dr. Gilles Duprè - Crediti ECM: 6 - Per informazioni: Paola Gambarotti - SegreteriaSCIVAC - Tel 0372/403508 - email [email protected]

GIORNATA DI APPROFONDIMENTO SCIVAC DALL’ECOCARDIOGRAFIA AD UNA STANDARDIZZAZIONE SCIENTIFICA DEL METODO, PER LA DIAGNOSI, LE INDICAZIONITERAPEUTICHE, GLI SCREENING DI RAZZA E LA RICERCA - Cremona - Relatore: dr. Claudio Bussatori - Richiesto accredita-mento ECM - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403508 - email [email protected]

SIVE - SEMINARIO LE PATOLOGIE DELLA GRASSELLA - Cremona, Palazzo Trecchi - Relatore: Ellen Singer (UK) - Richiesto accreditamento ECMPer informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel 0372/403502 - email [email protected]

SVIDI DIAGNOSTICA PER IMMAGINI DELLE VIE RESPIRATORIE - Cremona - Richiesto accreditamento ECM - Per informazioni: Ele-na Piccioni - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403502 - email [email protected]

CORSO SIVAR RAZIONAMENTI ALIMENTARI, BCS, RACCOLTA E ANALISI DATI NELLA VACCA DA LATTE (Max 20 iscritti). Sede: Az. Speri-mentale “V. Tadini” - Gariga di Podenzano (Pc). Relatori: dr. G.Tolasi, dr. F. Masoero, Dr. M.Moschini. Richiesto accreditamentoECM. Info: Paola Orioli (Segreteria SIVAR) - Tel. 0372/40.35.39 - email: [email protected]

SEMINARIO SCIVAC AGGIORNAMENTI IN ANESTESIA - Cannizzaro (CT) - Sheraton Catania Hotel & Conference Center, Via A. Da Messina 45 - Re-latori: dr.ssa Alessandra Bergadano, dr.ssa Claudia Spadavecchia - Richiesto accreditamento ECM - Per informazioni: PaolaGambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403508 - email [email protected]

SIMVENCO STATO DELL’ARTE IN MEDICINA NON CONVENZIONALE - Cremona - Richiesto accreditamento ECMPer informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403502 - email [email protected]

INCONTRO SIODOV/INNOVET AGGIORNAMENTI IN ODONTOSTOMATOLOGIA FELINA. NUOVI APPROCCI E TERAPIE Hotel Manuelina La Villa Via Roma, 278-16036 Recco -GE- Relatore: Dr.ssa Dea Bonello - Richiesto accreditamento ECM - Per informazioni: Monica Borghisani - Se-greteria SCIVAC - Tel 0372/403506 - email: [email protected]

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC MOLISE FONDAMENTI DI ANESTESIA GASSOSA - Campobasso - Relatore: dr. Emilio Feltri - Richiesto accreditamento ECM Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403506 - email: [email protected]

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC MARCHE PERCORSI DIAGNOSTICI E SCELTE TERAPEUTICHE NELLE PIU’ FREQUENTI CARDIOPATIE ACQUISITE DEL CANE- Relatore:Dr. Francesco Migliorini - Richiesto accreditamento ECM - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria SCIVAC - Tel0372/403506 - email: [email protected]

INCONTRO ITINERANTE SUINI DELEGAZIONI REGIONALI SIVAR IL COMPLESSO DELLE MALATTIE RESPIRATORIE INFETTIVE DEI SUINI (PRDC): INQUADRAMENTO, PATOGENESIS E METO-DI DIAGNOSTICI - Sedi: Cuneo, Lodi, Brescia,Verona, Perugia - Relatori: prof. Fabio Del Piero, dr. Michele Dottori - Richiesto ac-creditamento ECM - Info: Paola Orioli (Segreteria SIVAR) - Tel. 0372/40.35.39 - email: [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO DI DERMATOLOGIA 2a PARTE - Cremona - Richiesto accreditamento ECM Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403508 - email [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO DI EMATOLOGIA CLINICA - Perugia - Centro Studi SCIVAC/AVULP - Crediti ECM: 21 Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403508 - email [email protected]

GIORNATA DI APPROFONDIMENTO SCIVAC CITOLOGIA CUTANEA - Cremona - Relatore: dr. Carlo Masserdotti - Richiesto accreditamento ECM Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403508 - email [email protected]

SIDEV ONCOLOGIA CUTANEA - Cremona - Richiesto accreditamento ECM Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SCIVAC - Tel 0372/403502 - email [email protected]