Professione Veterinaria, Anno 2004, Nr 10

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ENPAV, ROMAGNOLI LASCIA L’INCARICO Dal 10 marzo Augusto Romagnoli non è più Direttore Generale dell’ENPAV. Lo ha comunicato il Presidente Lombardi con una nota ufficiale, “a tutela della ve- rità e della corretta informazione della categoria” (www.enpav.it) A LODI LA FACOLTÀ DI VETERINARIA La Facoltà di Medicina Veterinaria di Milano si trasferisce a Lodi (San Grato). Entro l’anno il nuovo polo universitario potrà contare su una clinica veterinaria per grossi animali e su un centro zoo- tecnico. In via di ultimazione le aule e le strutture didattiche RANDAGISMO, RIUNIONE A FINE MARZO Proseguono i lavori della “Commissio- ne Randagismo” voluta dal Ministero della Salute. I lavori, suddivisi fra due gruppi, riguardano le strategie di co- municazione al pubblico e gli aspetti tecnico-sanitari della prevenzione. Ste- rilizzazione al centro della discussione. AGGIORNAMENTO DEDUCIBILE AL 100% I lavoratori autonomi devono poter de- durre totalmente le spese sostenute per l’aggiornamento professionale. Questa la tesi alla base di un disegno di legge presentato dal Senatore Pe- drizzi (AN), in attesa di iniziare il suo iter parlamentare. FACCIA A FACCIA SIRCHIA-BINDI Per l’ex Ministro Bindi il SSN è sottofi- nanziato per una cifra pari a 16 miliardi di euro. “È una bugia” ha replicato Sir- chia nel corso di una trasmissione tele- visiva: “il finanziamento dell’attuale go- verno al sistema sanitario nazionale - ha detto- è maggiore rispetto a quello dei governi di centrosinistra”. MEDICI IN PIAZZA AD APRILE Ancora bufera nella sanità italiana. Il 24 aprile scenderanno in piazza tutti i “professionisti della sanità”, aderenti a oltre 50 sigle sindacali. Le Regioni -rife- riscono i sindacati- hanno detto chiara- mente che il sistema rischia di saltare se il Governo non si deciderà a trovare le risorse finanziarie necessarie. LINGUA BLU, RICORSO RESPINTO Respinto il ricorso (ordinanza n.1108) di un gruppo di allevatori abruzzesi contro l’estensione alle province di Chieti, Pescara e Teramo, dell’ordinan- za del ministero della salute che dispo- ne la vaccinazione pianificata di tutti i ruminanti domestici per impedire la dif- fusione della cosiddetta “blue tongue’’. CACCIA, ALEMANNO HA RITIRATO IL SUO DDL Il Presidente del Consiglio ha chiesto al Ministro Alemanno di rinunciare alla presentazione del disegno di legge sul- la caccia già annunciato, facendo inve- ce confluire le modifiche alla disciplina in vigore nelle proposte di legge in cor- so di esame parlamentare. Il Ministro Alemanno si è dichiarato consenziente. Brevi DPR 254/03. Importanti chiarimenti dal Ministero dell’Ambiente durante il Seminario ANMVI sulla gestione dei rifiuti sanitari in struttura veterinaria privata I l Ministero della Salute non in- terviene sui referee e non sblocca gli eventi della veterinaria. Questo l’esito della riunione del 9 e 10 marzo della Commissione ECM. Gaetano Penocchio, Commissa- rio per la veterinaria, ha riferito che nonostante la delibera della Com- missione che riconosce gli eventi destinati ai piccoli animali come conformi all’obbiettivo tipico della professione veterinaria, il Ministero ha ritenuto non necessario trasferi- re questa informazione ai referee, preferendo una ultima revisione a carico della Commissione (esauri- ta la fase di contestazione, rispo- sta, riassegnazione). Di fatto l’ECM in veterinaria è e resta paralizzato. Ciò in conseguenza di una struttu- razione inidonea a gestire un siste- ma così complesso. Pochissimi re- feree sono stati in grado di procu- rare alla Categoria danni incalcola- bili ed il sistema non è stato in gra- do di gestirli, controllarli e/o di escluderli. Penocchio, nella sua re- lazione integralmente pubblicata al sito ufficiale della FNOVI, conclude demandando “al Comitato Centra- le della FNOVI il compito di defini- re le azioni conseguenti alla presa d’atto di questa nuova situazione”. A parere dell’ANMVI, questo ECM è inapplicabile e inaccettabile. È evidente che il caos in cui è scadu- to il progetto per la formazione per- manente degli operatori sanitari fa comodo a quei referee che, coper- ti da un ruolo istituzionale e segre- to, decidono le sorti dell’aggiorna- mento veterinario, accreditando o respingendo gli eventi a loro piaci- mento. Conflitto di interessi?... ECM, veterinaria paralizzata dai referee www.anmvi.it @nmviOggi. L’informazione quotidiana on line A.N.M.V.I. Rifiuti sanitari: gestirli è più facile Giorgio Neri fa il punto delle novità sulla gestione dei rifiuti sanitari in struttura veterinaria privata A PAG. 3 004 SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE Anno 1, numero 10, dal 15 al 21 marzo 2004 Spedizione in abbonamento postale - 45% Art. 2 comma 20/b-Legge 662/96 - Milano Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. srl - Cremona la VETERINARIA PR O FESSI O NE 102 ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI A.N.M.V.I. Intervista all’On. Luana Zanella La risposta dell’on. Luana Zanella all’Ordinanza-Sirchia è contenuta in una nuova proposta di legge basata sulle linee guida stilate da FNOVI, ANMVI e SISCA alcuni mesi fa. “È a partire da questo importante e articolato documento- di- ce- che ha inizio l’elaborazione della mia proposta”. Il testo è suscettibile di modifiche, ma per la parlamentare verde, rispetto ai discutibili contenuti dell’ordinanza in vigore, è un grande passo avanti. (intervista a pag. 6) ___________ Sicurezza alimentare e “baracconi inutili” Via l’Agenzia, arriva il Comitato. Con alcune “proposte emendative”, il 4 mar- zo il Governo ha portato il suo Comitato per la Sicurezza Alimentare in Com- missione Affari Sociali. Gli emendamenti sono stati aspramente criticati dai parlamentari dell’opposizione, che da settimane sono impegnati nella crea- zione di un’Agenzia indipendente. Il sottosegretario Cesare Cursi ha mani- festato “ rincrescimento” per il fatto che gli emendamenti siano stati interpre- tati “quale mancato riconoscimento dell’attività della Commissione”; ha inol- tre giudicato “ strano” il fatto che alcuni parlamentari avanzino “interventi for- temente critici nei confronti del Governo, anche in merito alla correttezza dei rapporti istituzionali, senza peraltro nemmeno attendere la replica del Gover- no”. Il relatore del testo all’esame della Commissione, Augusto Battaglia, ha così chiarito i termini della sua perplessità: “un ministro del Governo parla di Agenzia per la sicurezza alimentare arrivando a pronunciarsi sulla possibile sede della stessa, mentre in Commissione, un sottosegretario, il quale a sua volta rappresenta l’esecutivo, sostiene l’esatto opposto”. Evidente l’allusione al Ministro delle Politiche agricole Gianni Alemanno, che, alla Fiera di Vero- na, ha sostenuto il Comitato e non ha escluso l’Agenzia: “In termini immedia- ti - ha detto Alemanno - è essenziale costituire un’Autorità che coordini le strutture già esistenti, tra cui l’Istituito Superiore di Sanità, l’Istituto Nazionale per la Nutrizione e gli Istituti Zooprofilattici”. “Ciò non preclude, anzi è prope- deutico - ha sottolineato Alemanno - alla nascita di una vera e propria Agen- zia per la Sicurezza Alimentare, che deve essere varata con la legge oggi in discussione in Parlamento, ma che deve essere anche dotata di adeguate ri- sorse finanziarie per non trasformarsi in un baraccone inutile. È per quest’A- genzia che sarà necessario individuare una sede attraverso una commissio- ne di saggi che valuterà le diverse candidature, tra cui oggi le più prestigio- se mi sembrano Verona e Torino. Insomma - ha concluso il Ministro - dobbia- mo procedere gradualmente cominciando subito con un interfaccia snello e giungendo nell’arco di poco tempo alla piena funzionalità di un’Agenzia au- tonoma che non duplichi inutilmente strutture già esistenti”. L’infuocata seduta del 4 marzo è stata moderata dal presidente della Com- missione Affari Sociali, Giuseppe Palumbo, il quale ha prima ricordato che “esistono precedenti di emendamenti del Governo interamente sostitutivi del- l’articolato di un progetto di legge”, poi, al termine della riunione, si è riserva- to di valutare “se riformulare l’emendamento del Governo” ed ha annunciato che il provvedimento non risulta più iscritto nel calendario dei lavori dell’As- semblea per il mese di marzo.

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Professione Veterinaria è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore

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ENPAV, ROMAGNOLILASCIA L’INCARICODal 10 marzo Augusto Romagnoli nonè più Direttore Generale dell’ENPAV. Loha comunicato il Presidente Lombardicon una nota ufficiale, “a tutela della ve-rità e della corretta informazione dellacategoria” (www.enpav.it)

A LODI LA FACOLTÀ DIVETERINARIALa Facoltà di Medicina Veterinaria diMilano si trasferisce a Lodi (San Grato).Entro l’anno il nuovo polo universitariopotrà contare su una clinica veterinariaper grossi animali e su un centro zoo-tecnico. In via di ultimazione le aule e lestrutture didattiche

RANDAGISMO, RIUNIONEA FINE MARZOProseguono i lavori della “Commissio-ne Randagismo” voluta dal Ministerodella Salute. I lavori, suddivisi fra duegruppi, riguardano le strategie di co-municazione al pubblico e gli aspettitecnico-sanitari della prevenzione. Ste-rilizzazione al centro della discussione.

AGGIORNAMENTODEDUCIBILE AL 100%I lavoratori autonomi devono poter de-durre totalmente le spese sostenuteper l’aggiornamento professionale.Questa la tesi alla base di un disegnodi legge presentato dal Senatore Pe-drizzi (AN), in attesa di iniziare il suo iterparlamentare.

FACCIA A FACCIASIRCHIA-BINDI Per l’ex Ministro Bindi il SSN è sottofi-nanziato per una cifra pari a 16 miliardidi euro. “È una bugia” ha replicato Sir-chia nel corso di una trasmissione tele-visiva: “il finanziamento dell’attuale go-verno al sistema sanitario nazionale -ha detto- è maggiore rispetto a quellodei governi di centrosinistra”.

MEDICI IN PIAZZA ADAPRILEAncora bufera nella sanità italiana. Il 24aprile scenderanno in piazza tutti i“professionisti della sanità”, aderenti aoltre 50 sigle sindacali. Le Regioni -rife-riscono i sindacati- hanno detto chiara-mente che il sistema rischia di saltarese il Governo non si deciderà a trovarele risorse finanziarie necessarie.

LINGUA BLU, RICORSORESPINTORespinto il ricorso (ordinanza n.1108)di un gruppo di allevatori abruzzesicontro l’estensione alle province diChieti, Pescara e Teramo, dell’ordinan-za del ministero della salute che dispo-ne la vaccinazione pianificata di tutti iruminanti domestici per impedire la dif-fusione della cosiddetta “blue tongue’’.

CACCIA, ALEMANNO HARITIRATO IL SUO DDLIl Presidente del Consiglio ha chiesto alMinistro Alemanno di rinunciare allapresentazione del disegno di legge sul-la caccia già annunciato, facendo inve-ce confluire le modifiche alla disciplinain vigore nelle proposte di legge in cor-so di esame parlamentare. Il MinistroAlemanno si è dichiarato consenziente.

Brevi DPR 254/03. Importanti chiarimenti dal Ministero dell’Ambiente durante il Seminario ANMVI sulla gestione dei rifiutisanitari in struttura veterinaria privata

I l Ministero della Salute non in-terviene sui referee e non

sblocca gli eventi della veterinaria.Questo l’esito della riunione del 9 e10 marzo della Commissione ECM.Gaetano Penocchio, Commissa-rio per la veterinaria, ha riferito che“nonostante la delibera della Com-missione che riconosce gli eventidestinati ai piccoli animali comeconformi all’obbiettivo tipico dellaprofessione veterinaria, il Ministeroha ritenuto non necessario trasferi-re questa informazione ai referee,preferendo una ultima revisione acarico della Commissione (esauri-ta la fase di contestazione, rispo-sta, riassegnazione). Di fatto l’ECMin veterinaria è e resta paralizzato.Ciò in conseguenza di una struttu-razione inidonea a gestire un siste-ma così complesso. Pochissimi re-

feree sono stati in grado di procu-rare alla Categoria danni incalcola-bili ed il sistema non è stato in gra-do di gestirli, controllarli e/o diescluderli. Penocchio, nella sua re-lazione integralmente pubblicata alsito ufficiale della FNOVI, concludedemandando “al Comitato Centra-le della FNOVI il compito di defini-re le azioni conseguenti alla presad’atto di questa nuova situazione”.A parere dell’ANMVI, questo ECMè inapplicabile e inaccettabile. Èevidente che il caos in cui è scadu-to il progetto per la formazione per-manente degli operatori sanitari facomodo a quei referee che, coper-ti da un ruolo istituzionale e segre-to, decidono le sorti dell’aggiorna-mento veterinario, accreditando orespingendo gli eventi a loro piaci-mento. Conflitto di interessi?... ■

ECM, veterinaria paralizzata dai referee

www.anmvi.it @nmviOggi. L’informazione quotidiana on line A.N.M.V.I.

Rifiuti sanitari:gestirliè più facileGiorgio Neri fa il punto delle novità sullagestione dei rifiuti sanitari in strutturaveterinaria privata A PAG. 3

004SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 1, numero 10, dal 15 al 21 marzo 2004

Spedizione in abbonamento postale - 45% Art. 2 comma 20/b-Legge 662/96 - Milano Concessionaria esclusiva per la pubblicità

E.V. srl - Cremona

laVETERINARIAPROFESSIONE

102ORGANO DI INFORMAZIONE

DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE

MEDICI VETERINARI ITALIANIA.N.M.V.I.

Intervista all’On. Luana ZanellaLa risposta dell’on. Luana Zanella all’Ordinanza-Sirchia ècontenuta in una nuova proposta di legge basata sulle lineeguida stilate da FNOVI, ANMVI e SISCA alcuni mesi fa. “Èa partire da questo importante e articolato documento- di-ce- che ha inizio l’elaborazione della mia proposta”. Il testoè suscettibile di modifiche, ma per la parlamentare verde,rispetto ai discutibili contenuti dell’ordinanza in vigore, è un

grande passo avanti. (intervista a pag. 6)

___________

Sicurezza alimentare e “baracconi inutili”Via l’Agenzia, arriva il Comitato. Con alcune “proposte emendative”, il 4 mar-zo il Governo ha portato il suo Comitato per la Sicurezza Alimentare in Com-missione Affari Sociali. Gli emendamenti sono stati aspramente criticati daiparlamentari dell’opposizione, che da settimane sono impegnati nella crea-zione di un’Agenzia indipendente. Il sottosegretario Cesare Cursi ha mani-festato “ rincrescimento” per il fatto che gli emendamenti siano stati interpre-tati “quale mancato riconoscimento dell’attività della Commissione”; ha inol-tre giudicato “ strano” il fatto che alcuni parlamentari avanzino “interventi for-temente critici nei confronti del Governo, anche in merito alla correttezza deirapporti istituzionali, senza peraltro nemmeno attendere la replica del Gover-no”. Il relatore del testo all’esame della Commissione, Augusto Battaglia, hacosì chiarito i termini della sua perplessità: “un ministro del Governo parla diAgenzia per la sicurezza alimentare arrivando a pronunciarsi sulla possibilesede della stessa, mentre in Commissione, un sottosegretario, il quale a suavolta rappresenta l’esecutivo, sostiene l’esatto opposto”. Evidente l’allusioneal Ministro delle Politiche agricole Gianni Alemanno, che, alla Fiera di Vero-na, ha sostenuto il Comitato e non ha escluso l’Agenzia: “In termini immedia-ti - ha detto Alemanno - è essenziale costituire un’Autorità che coordini lestrutture già esistenti, tra cui l’Istituito Superiore di Sanità, l’Istituto Nazionaleper la Nutrizione e gli Istituti Zooprofilattici”. “Ciò non preclude, anzi è prope-deutico - ha sottolineato Alemanno - alla nascita di una vera e propria Agen-zia per la Sicurezza Alimentare, che deve essere varata con la legge oggi indiscussione in Parlamento, ma che deve essere anche dotata di adeguate ri-sorse finanziarie per non trasformarsi in un baraccone inutile. È per quest’A-genzia che sarà necessario individuare una sede attraverso una commissio-ne di saggi che valuterà le diverse candidature, tra cui oggi le più prestigio-se mi sembrano Verona e Torino. Insomma - ha concluso il Ministro - dobbia-mo procedere gradualmente cominciando subito con un interfaccia snello egiungendo nell’arco di poco tempo alla piena funzionalità di un’Agenzia au-tonoma che non duplichi inutilmente strutture già esistenti”.L’infuocata seduta del 4 marzo è stata moderata dal presidente della Com-missione Affari Sociali, Giuseppe Palumbo, il quale ha prima ricordato che“esistono precedenti di emendamenti del Governo interamente sostitutivi del-l’articolato di un progetto di legge”, poi, al termine della riunione, si è riserva-to di valutare “se riformulare l’emendamento del Governo” ed ha annunciatoche il provvedimento non risulta più iscritto nel calendario dei lavori dell’As-semblea per il mese di marzo.

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L o sapevate che i formularipre-compilati non sonoregolari, che il codice del

rifiuto lo decide solo il medico vete-rinario, che le norme riconosconoampia discrezionalità al veterinario-produttore del rifiuto e che le tariffeper il ritiro dei rifiuti sanitari vanno“a chilo” e non “a contenitore”? Esapreste dire se il pelo dell’anima-le è assimilabile ai rifiuti urbani?Se il vetro dei farmaci è riciclabi-le? Chi è il responsabile dei rifiutisanitari prodotti a domicilio e se ècorretto separare l’ago dalla sirin-ga utilizzata?Domande come queste hanno tro-vato risposte esaurienti, e in qual-che caso sorprendenti, al semina-rio sulla gestione dei rifiuti sanitariorganizzato dall’ANMVI a fine feb-braio. La dottoressa Aurelia Fondadel Ministero dell’Ambiente e il dot-tor Giorgio Neri, consulente ANM-VI per la normativa sui rifiuti sanita-ri, hanno illustrato il Regolamentoche disciplina la materia dal 15 lu-glio del 2003 (DpR n. 254). I relato-ri hanno soprattutto chiarito moltidubbi ad una platea attenta e par-tecipe, che ha dato vita ad un di-battito vivace e non privo di colpi discena. Giorgio Neri lo ricostruisceper Professione Veterinaria in que-sta intervista.

Dottor Neri, dal convegno sonoemerse alcune utili “rivelazioni”che ci sembra doveroso far co-noscere ai Colleghi che non era-no presenti. Può riassumercelebrevemente?Naturalmente in materia non esistenulla di segreto. Tuttavia, in unanormativa così complessa comequella sui rifiuti, anche chi come ilveterinario si accontenta giusta-mente di sapere solo ciò che diret-tamente gli interessa nell’eserciziodella propria professione, la novitàè sempre dietro l’angolo. Ciò pre-messo, le “rivelazioni” a cui siamostati fatti partecipi nel convegno del28 febbraio in realtà, per gran par-te, non sono state altro che la con-ferma di quanto stiamo da anni so-stenendo, e che purtroppo in moltiambiti trovano grandi difficoltà a li-berarsi del loro status teorico perconcretizzarsi nella pratica attua-zione. Ciò che, invece, ha rappre-sentato un valore aggiunto è statoche queste conferme sono venutedalla d.ssa Aurelia Fonda, e cioèdal tecnico che, in ambito ministe-riale prima, e di Conferenza StatoRegioni poi, ha materialmente por-tato avanti la normativa sui rifiuti sa-nitari. E conferme che arrivano daun così alto livello di competenzaassumono il rilievo di vere e proprie“interpretazioni autentiche”.

Ci dica le più interessanti...Ritengo che i punti emersi nel con-vegno che più di altri possano inte-ressare ai colleghi (anche in consi-

derazione dei contenziosi e dellediscordanze di interpretazione chesi verificano frequentemente con igestori di rifiuti, le amministrazionipubbliche e gli organismi di con-trollo) siano che:• Il formulario di identificazionedei rifiuti deve essere compilatocon le informazioni che il produtto-re del rifiuto ritiene di dovere inseri-re e non, come avviene frequente-mente, accettando passivamentequanto già predisposto dal traspor-tatore. Questo documento, infatti, èun vero e proprio atto pubblico chela legge richiede al produttore deirifiuti e la cui mancanza o compila-zione inesatta o incompleta puòcomportare addirittura l’applicazio-ne dell’articolo 483 del Codice Pe-nale, che prevede la reclusione finoa due anni.• Le parti anatomiche (esclusi icorpi interi di animali) possono es-sere inserite direttamente nel con-tenitore con gli altri rifiuti infettivi, enon necessitano quindi di un con-tenitore a parte come, invece, ri-chiedono alcuni gestori.• Non è corretto che i gestori, leamministrazioni pubbliche o gli or-gani di controllo impongano il con-ferimento dei rifiuti a cadenza men-sile. Fermo restando, infatti, chequesto obbligo lo si riscontrava, fi-no al 26 settembre 2003, solo per irifiuti infettivi (e, come vedremo ol-tre, il veterinario ha piena discrezio-nalità nel considerare “infettivo” unrifiuto da lui prodotto), dall’entratain vigore del DPR 254/2003 la du-rata massima del deposito tempo-raneo, per i rifiuti infettivi, non è piùdeterminabile a priori (se si eccet-tua il termine ultimo, valido ancheper gli altri rifiuti speciali, di un an-no dalla data di produzione), inquanto tale termine consiste in 30giorni (che si riducono a 5 perquantitativi superiori a 200 litri) dal-la chiusura del contenitore.• Una cosa molto interessanteche abbiamo imparato riguarda di-rettamente chi produce rifiuti clas-sificabili come “sostanze chimi-che di scarto” (penso soprattuttoai laboratori d’analisi). Il fatto chesia indeterminabile, a priori, se ognisostanza chimica di scarto risultan-te dai processi di laboratorio siapericolosa o meno ai fini della nor-

mativa sui rifiuti, imporrebbe adogni produttore costose analisi dilaboratorio finalizzate all’individua-zione della concentrazione dieventuali sostanze pericolose con-tenute in questi rifiuti. Queste anali-si possono essere evitate in duemodi: o utilizzando, a parità di pro-cedimento produttivo, quelle già ef-fettuate in altra sede (altri laborato-ri, associazioni professionali, riven-ditori ecc.) oppure, nel caso risultial produttore economicamenteconveniente (in quanto alcuni ge-stori applicano allo smaltimento deirifiuti pericolosi delle tariffe moltopiù alte di quelle per lo smaltimen-to dei rifiuti non pericolosi), classifi-cando tutte le “sostanze chimichedi scarto” come pericolose, indi-pendentemente dal fatto che lo sia-no o meno realmente.

E per quanto riguarda i cadaveri?I colpi di scena non sono mancatineanche circa la gestione dei ca-daveri degli animali da compagnia.La naturale insofferenza del veteri-nario alla burocrazia non ha certoaiutato ad accettare l’obbligo del“registro delle partite” e del “docu-mento commerciale” necessari perspedire all’inceneritore i cadaveri.E se è vero che in ultima analisiqueste disposizioni dovranno es-sere recepite e regolamentate a li-vello regionale, l’impossibilità attua-le di avere un quadro preciso di tut-te le disposizioni regionali in merito(ammesso che tutte le amministra-zioni regionali vi abbiano già prov-veduto) ha permesso un sospiro disollievo ai soli veterinari piemonte-si, che sono stati esentati sia dallatenuta dal registro delle partite esia dalla compilazione del docu-mento commerciale, che ha avutocome contraltare la rassegnazionedei veterinari lombardi, a cui la loroRegione non avrebbe concesso lestesse semplificazioni. Da non di-

menticare, poi, la precisazione del-la d.ssa Fonda circa il seppellimen-to degli animali da compagnia, cheè sempre subordinato al controllodell’Autorità Sanitaria Locale e alRegolamento d’Igiene comunale.

Tutto questo a favore del veteri-nario, per una maggiore consa-pevolezza professionale e persua tutela. Ma non sono mancate“rivelazioni” in senso opposto,che hanno fatto emergere gli er-rori della professione, ad esem-pio che non si separa l’ago dallasiringa...In realtà non esite una norma diret-ta ai veterinari che vieti la separa-zione della siringa dal suo ago oche vieti il reincappucciamentodella siringa, in quanto quella esi-stente è finalizzata alla prevenzionedell’AIDS umana. Tuttavia la nor-mativa sui rifiuti non è un’“isola neldeserto”, ma si interseca, anzi, contutte le altre norme che riguardanola nostra professione. In caso dipresenza di “lavoratori”, così co-me definiti dal d.leg. 626/1994, ildatore di lavoro dovrà imporre aisuoi dipendenti questa misuraprecauzionale, oppure altre misu-re analoghe, per ridurre il rischiodi infortuni.Peraltro, il veterinario è responsabi-le ad ogni livello dei rifiuti da lui pro-dotti; ecco perché un’altra questio-ne su cui la d.ssa Fonda è stata ca-tegorica durante il convegno è chesarebbe prudente classificare tutti irifiuti taglienti e pungenti usati co-me “infettivi”. Se è vero, infatti, chenon esiste norma che indichi chia-ramente questo obbligo, tuttaviasolo le norme tecniche previste peri rifiuti sanitari infettivi, relativi allecaratteristiche dei contenitori, allemodalità di movimentazione all’in-terno della struttura veterinaria e al-l’iter gestionale di questi rifiuti, tute-lano il direttore sanitario dalla re-

sponsabilità conseguente, peresempio, alla contrazione del teta-no da parte di un operatore perpuntura accidentale con inocula-zione di un germe ubiquitario qua-le è il Clostridium tetani. La non ap-plicazione di questa misura pre-cauzionale, per la verità, non trovaoggi più ragione di essere neanchedal punto di vista economico inquanto, come abbiamo visto, lalegge non ci obbliga più a conferi-re i rifiuti infettivi ogni 30 giorni. Sic-come, tuttavia, per i rifiuti infettivi ta-glienti e pungenti i 30 giorni decor-rono dalla chiusura del contenitoreche direttamente contiene questi ri-fiuti (e non di quello esterno in car-tone), un utile accorgimento dovràessere quello di utilizzare conteni-tori per rifiuti infettivi taglienti e pun-genti di dimensioni maggiori rispet-to a quelli utilizzati finora.

Anche sulle visite domiciliari so-no stati dati utili chiarimenti...Parlando di consapevolezza e re-sponsabilità, è importante citareanche la norma che, in materia, è amio avviso più lontana e di difficileapplicazione alla realtà della pro-fessione veterinaria: quella che di-spone che anche i rifiuti prodottidurante l’attività di assistenza sani-taria domiciliare siano da conside-rarsi rifiuti speciali prodotti dal vete-rinario e facciano capo, ai fini deldeposito temporaneo, alla strutturadi riferimento nel caso esista e, incaso contrario, al domicilio del sa-nitario. Ciò perché, evidentemente,il legislatore ha pensato che buonaparte dei sanitari facciano capo aduna struttura autorizzata e che co-loro che invece non dispongono diuna struttura di riferimento (pensosoprattutto ai medici di famiglia)producano rifiuti di scarsa consi-stenza quantitativa e di facile con-servazione (siringhe, flaconi di me-dicinali, bende, garze ecc.). Il legi-

3PRIMA PAGINA

Intervista a Giorgio Neri

Il rifiuto è mio e lo gestisco io“Interpretazioni autentiche” contro gli errori e i cattivi consigli

laPROFESSIONE VETERINARIA 10/2004

Il dottor Giorgio Neri.

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la

slatore ha, evidentemente, dimenti-cato la difficoltà che senz’altro ha ilbuiatra nel conservare presso ilproprio domicilio una placenta pu-trefatta o il prodotto di un’embrioto-mia! Ma tant’è.A parziale contropartita di questaaberrazione normativa abbiamocomunque appreso che il pelo de-gli animali non deve essere consi-derato una “parte anatomica” macome banale spazzatura.

Formulario sì, purché a cura delveterinario e non della ditta ad-detta al ritiro. Ma il MUD propriono. Lasciamo che anche i Colle-ghi-lettori tirino un sospiro disollievo come hanno fatto i colle-ghi presenti in sala. Non siamomai imprese, giusto?Il “modello unico di denuncia”(MUD) e il registro di carico e scari-co rifiuti pericolosi sono oneri checompetono solo agli enti e alle im-prese, così come vengono definitedal Codice Civile e regolate, perquanto riguarda le professioni intel-lettuali, dal relativo articolo 2238.

Per questo la circolare Ronchi del14 dicembre 1999 è pienamenteapplicabile anche ai veterinari. Per-tanto, non essendo classificabili co-me “imprese”, né le attività veterina-rie svolte singolarmente, né quellein regime di associazione professio-nale sono soggette a questi oneri. Aquesta regola potrebbero fare ec-cezione le cliniche, gli ospedali e ilaboratori veterinari di grandi di-mensioni che dispongano di ampiadotazione di mezzi e che occupinonumerosi collaboratori. Ai titolari diqueste strutture, vista l’incertezzache comunque regna in materia, vi-ste le pesantissime sanzioni previ-ste per gli inottemperanti e visto l’o-nere burocratico ed economico re-lativamente lieve che comportano ilMUD e il registro, personalmenteconsiglierei di eccedere in pruden-za e di adempiere a questi oneri for-mali. Chi, invece, deve indubbia-mente tenere il registro e presenta-re il MUD sono le società, che nellanostra professione si identificanospesso nelle società di mezzi (c.d.“società di servizi”).

La dottoressa Fonda ha spiegatoche al medico veterinario la di-sciplina sui rifiuti sanitari lascia“ampia discrezionalità”. Il medi-co veterinario libero professioni-sta può contare su maggiore ela-sticità perché i suoi rifiuti sono inlinea di massima molto meno pe-ricolosi di quelli prodotti dallamedicina umana...Contrariamente a quanto previstoper i rifiuti sanitari da attività medi-ca umana, il veterinario, sotto lapropria responsabilità, gode di am-pia discrezionalità circa la classifi-cazione a termini di legge dei rifiutiinfettivi, in quanto il rifiuto non vieneconsiderato dalla legge come infet-tivo a priori, ma solo qualora il vete-rinario, in virtù della propria com-petenza, ritenga che possa effetti-vamente essere fonte di trasmissio-ne di malattie per l’uomo o per glianimali. Naturalmente anche inquesto caso vale il principio enun-ciato trattando delle sostanze chi-miche di scarto: in caso di dubbioil veterinario può classificare, conun eccesso di prudenza, come in-

fettivo un rifiuto che in realtà non loè, mentre ovviamente non può fareil contrario.

La platea non era tanto d’accor-do nel liquidare il sangue anima-le come non pericoloso. I rifiutisporchi di sangue, garze o coto-ne, in definitiva come si trattano?Il sangue umano, come quelloanimale, può essere fatto conflui-re sempre e tranquillamente nellafogna. Evidentemente il legislato-re ha rienuto talmente alta la dilui-zione ottenuta in questo modo digermi eventualmente presenti danon rappresentare un pericolo perla salute degli esseri viventi. Chepoi il sangue di animali sia menopericoloso di quello umano è unaovvietà a patto di considerare so-lo la salute umana: la contrazionedi una malattia infettiva è infatti si-curamente più probabile per viaintraspecifica che non per via in-terspecifica. Se, però, pensassi-mo alla salute degli animali i rap-porti si ribalterebbero e il sanguedegli animali risulterebbe più peri-coloso di quello umano. Una spie-gazione del fatto che il rifiuto con-taminato da sangue umano sia daconsiderarsi sempre infettivo,mentre così non è nel caso il san-gue sia di un animale, potrebbestare nell’ipotesi che il legislatoreabbia voluto proteggere soprat-tutto gli operatori (che ovviamentefanno parte del genere umano enon di quello animale) che inter-vengono dalle operazioni di de-posito temporaneo fino allo smal-timento dei rifiuti. Per quanto ri-guarda, infatti, la presenza di ma-teriali contaminati da sangue indiscarica (il problema, ovviamen-te, non si pone in caso di incene-rimento) esistono evidenze scien-tifiche che tendono a considerareminimo il pericolo di infezioni daquesti materiali, in quanto i germisaprofiti presenti in discaricaostacolano normalmente lo svi-luppo dei germi patogeni.

Farmaci, vaccini e vetro, dunquela raccolta differenziata del vetroè possibile anche per la strutturasanitaria...La raccolta differenziata consistenel recupero, nel riciclaggio e nelriutilizzo di materiali. Escludendo,per quel che ci riguarda, il recupe-ro dell’argento dai liquidi di fissag-gio radiografico, i rifiuti che posso-no essere fatti oggetto di questiprocessi sono quelli classificati co-me assimilati agli urbani. Per esse-re tali, i rifiuti devono necessaria-mente avere caratteristiche tali danon essere classificabili come rifiu-ti pericolosi. Ecco che, quindi, an-che i contenitori di vetro vuoti deifarmaci possono essere fatti con-fluire nei circuiti della raccolta diffe-renziata, ma solo a patto che essinon siano contaminati con sostan-ze che li rendano rifiuti pericolosicome, ad esempio, i materiali infet-tivi, i farmaci citotossici o citostatici,i vaccini ad antigene vivo e i farma-ci radioattivi. Naturalmente lo stes-so discorso vale anche, per esem-pio, per la carta, il cartone, la pla-stica, i metalli e i contenitori fatti diquesti materiali.

Possiamo concludere che gesti-re i rifiuti sanitari non è così com-plicato?In realtà ciò che è veramentecomplicato è il districarsi in unanormativa veramente complessae, in certe parti, alla portata deisoli addetti ai lavori. L’applicazio-ne di questa normativa, invece,nelle sole parti che direttamenteinteressano la nostra professionerichiede solo un minimo impegnoiniziale allo scopo di “digerire” al-cuni concetti, dopo di che diven-ta del tutto automatica. Ciò cheservono, insomma, sono delle li-nee guida che ci dicano tutto esolo ciò che siamo tenuti a fareper ottemperare alla legge, inmodo da ottimizzare gli sforzi di-minuendo il rischio di errori e disanzioni. Ciò che non serve, inve-ce, è un’interpretazione della nor-mativa che in qualche caso variada provincia a provincia e da re-gione a regione (penso, soprat-tutto, alla classificazione dei rifiu-ti infettivi e alla questione MUD eregistro di carico e scarico rifiutipericolosi) che potrebbe vanifica-re gli sforzi e la buona fede anchedel veterinario più attento e ligioalla normativa.

Dottor Neri, prima di lasciarci, cidica quali risposte inattese haavuto dalla dottoressa Fonda equali dubbi le sono rimasti.Per quanto possa sforzarmi a pen-sare, di dubbi residui non me nevengono proprio… Devo dire, an-che per questo, che la d.ssa Fondaè stata veramente precisa ed esau-riente, dimostrando oltretutto unacompetenza e una sicurezza nellamateria trattata raramente riscon-trabile.La risposta inattesa invece c’è sta-ta, ed è stata quella relativa alla du-rata del deposito temporaneo deirifiuti infettivi taglienti e pungenti:ero proprio convinto che anche perquesti rifiuti i 30 giorni decorresse-ro dalla chiusura del contenitoreesterno (quello di cartone) e sonorimasto letteralmente senza parolequando ho appreso che non eracosì, e che ci si doveva riferire alcontenitore che direttamente con-tiene i taglienti e pungenti. Pazien-za, vorrà dire che ci forniremo dicontenitori più capienti per evitaredi chiamare il gestore con eccessi-va frequenza.Ma, del resto, il convegno avevaanche la finalità di conoscere me-glio gli accorgimenti per ottimizza-re praticamente, economicamentee nel rispetto della legge i nostri do-veri di produttori di rifiuti. E devo di-re che anche in questo è stato mol-to utile. ■

PROFESSIONE VETERINARIA 10/20044PRIMA PAGINA

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La dottoressa Aurelia Fonda.

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L ’onorevole Luana Zanella,membro della XXII Com-missione Affari Sociali

dal 20 giugno 2001 e iscritta algruppo parlamentare misto (Ver-di-Ulivo), ha presentato una nuo-va proposta di legge “per il pos-sesso responsabile della speciecanina e per la prevenzione delleaggressioni”. La proposta vuoleessere una risposta all’Ordinanzafirmata dal Ministro Sirchia il 9 set-tembre 2003. Secondo l’on. Za-nella l’Ordinanza “sembra nonavere tenuto nella degna conside-razione l’importanza e il ruolo delconduttore di un animale etologi-camente predisposto ad esseregestito dall’uomo come se fosse ilsuo capobranco. Affrontare il pro-blema con risultati - sostiene laparlamentare - vuole necessaria-mente dire intervenire sulla re-sponsabilizzazione e sulla forma-zione dei proprietari, degli alleva-tori e degli addestratori. Bisognapartire da un dato di fatto e cioèche i cani possono essere ag-gressivi, ma essi non vedono nel-l’uomo una possibile preda e per-tanto l’uomo non è in linea di prin-cipio oggetto di attacco”.Questa nuova proposta di leggesi basa sulle Linee guida elabora-te dall’ANMVI, dalla FNOVI e dal-la SISCA e delle posizioni espres-se dalla categoria veterinaria in

fatto di aggressività canina. Inquesta intervista, l’on Zanella sot-tolinea come “il progetto di leggeintende dare risposte efficaci, apartire dall’esperienza e dallacompetenza di professionisti edesperti, al fenomeno delle ag-gressioni dei cani e alla incapa-cità di stabilire una corretta rela-zione tra persone umane e cani ecome l’appoggio dell’ANMVI edelle Associazioni animaliste pos-sa esser d’aiuto per ottenere il pri-

ma possibile l’approvazione dell’i-ter parlamentare”.

Onorevole Zanella, la sua pro-posta di legge (“Norme per ilpossesso responsabile dellaspecie canina e per la preven-zione delle aggressioni”) e laprofessione veterinaria partonodal medesimo presupposto: ildissenso nei confronti dell’ordi-nanza del Ministro Sirchia. Aquesto riguardo, l’ANMVI hapromosso lo scorso ottobre unaraccolta di firme e prodotto undocumento condiviso con laFNOVI e la SISCA (“Linee guidaper una normativa nazionalesulla corretta convivenza del-l’uomo con il cane e la preven-zione di episodi di aggressio-

ni”). Nell’elaborare la propostadi legge può dirci quanto è sta-to recepito delle indicazioniespresse dalla categoria veteri-naria? È a partire da questo importante earticolato documento che ha ini-zio l’elaborazione della mia pro-posta. Ho ritenuto essenziale dareuna risposta adeguata all’ordinan-za Sirchia e alla confusione e di-sinformazione che ha causato.L’ordinanza infatti ha provocatoun ulteriore incremento dell’ab-bandono e un ingiustificato e dif-fuso allarmismo. Non si può pen-sare di risolvere un problema cosìcomplesso con strumenti ed ini-ziative approssimative e grossola-ne, quali le liste di proscrizione egli obblighi coercitivi per i cani.

Ho chiesto e ottenuto la collabo-razione di Ilaria Ferri, direttrice delSettore Cattività dell’AssociazioneAnimalisti Italiani e di un gruppodi lavoro, da lei coordinato, di cuihanno fatto parte il Dott. Colange-li consigliere SISCA, il Dott. Pe-troccia consigliere FNOVI e ilDott. Pierantoni etologo.Il progetto di legge intende darerisposte efficaci, a partire dall’e-sperienza e dalla competenza diprofessionisti ed esperti, al feno-meno delle aggressioni dei cani ealla incapacità di stabilire unacorretta relazione tra personeumane e cani. La proposta di leg-ge (sostenuta alla Camera da 33parlamentari di diverse forze poli-

6L’INTERVISTA

Cani pericolosi

Zanella: la mia proposta parte dalle vostre Linee guidaLuana Zanella, parlamentare verde, presenta la sua “contro-Ordinanza” e chiede l’appoggio della veterinaria e degli animalisti

laPROFESSIONE VETERINARIA 10/2004

La proposta dilegge dell’on.Zanella final-mente ricono-sce le giustacompetenze ai

medici veterinari. Saranno sicu-ramente necessarie alcune mo-difiche in quanto alcuni puntisono poco “applicabili” così co-me sono stati formulati, ma l’in-tento generale appare corretto.Interessante la considerazioneglobale della questione alleva-mento, vendita, acquisizione daparte del proprietario definitivo,ed educazione, che tocca quin-di le diverse fasi cui sono nor-malmente sottoposti i cani nel-l’arco della loro vita. Solo attra-verso una corretta regolamenta-zione della fase “commerciale”sarà possibile ridurre al minimole problematiche comporta-mentali ormai così frequenti le-gate ai grossolani errori che og-gi si commettono.

Laura Torriani, Segretario ANMVI

Nella proposta non ci sono elenchi di razze

Finalità. Le disposizioni della presente legge sono finalizzate alla cor-retta gestione e cura dei cani ed alla prevenzione di loro eventuali com-portamenti di aggressione che possano procurare danno all’incolumitàpubblica. Una Commissione tecnico-scientifica permanente. Al fine di monito-rare costantemente il fenomeno delle aggressioni da parte di cani, distabilire il protocollo analitico dei criteri per l’accertamento della poten-ziale pericolosità del cane, di stabilire inoltre i parametri per l’autorizza-zione degli allevamenti al commercio e/o all’affidamento di cani, stabi-lire altresì i criteri per il riconoscimento della figura professionale di“educatore cinofilo” e le norme atte a regolarne ambedue le attività,nonché le modalità di attuazione degli interventi di verifica e controllodegli stessi, è istituita la Commissione Tecnico-Scientifica Permanente. Divieti. È vietato: a) qualsiasi forma di addestramento teso ad indurrecomportamenti aggressivi del cane e in ogni caso l’addestramento: al-l’attacco, alla difesa, alla presa, alla combattività intraspecifica inter-specifica, alla sopportazione di stimoli dolorosi, incluso l’addestra-mento a fini sportivi, agonistici e/o zootecnico-selettivi che prevedanocomportamenti aggressivi dei cani. (…) b)sottoporre i cani a doping,ai sensi del comma 2 e 3 dell’articolo 1 e del comma 1 dell’articolo 9,della legge 14 dicembre 2000, n.376. c) sottoporre i cani al taglio diorecchie tranne che per motivi terapeutici, certificati in forma scrittadal medico veterinario. d) sottoporre i cani al taglio della coda se nonper motivi terapeutici e se non eseguito e certificato da medico veteri-nario. e) detenere, vendere o usare collari elettrici, a punte o similari,bastoni con punte elettriche e altri congegni atti a procurare scosseelettriche ai cani. Criteri per la valutazione della mordacità dei cani. La valutazionedella comprovata mordacità verrà definita e prevista nel Protocollo del-la Commissione Tecnico-Scientifica Permanente (…) La rilevazionecondotta dal veterinario ufficiale deve sempre tenere conto dei seguentidati: gravità della lesione provocata; descrizione del contesto in cui èavvenuta l’aggressione; descrizione dell’ambiente in cui è avvenutal’aggressione; condizione di detenzione ordinaria e di cura dell’anima-le; livello di educazione e di addestramento del cane; episodi di mor-dacità già registrati o segnalati.

L’onorevole Luana Zanella.

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A.N.M.V.I.

Animali come figli

N elle case italiane vivono 14 milioni di cani e gatti, il 90% dei pa-droni li tratta “come figli”, umanizzandoli fino a renderli stressati

o aggressivi. Lo dice una ricerca condotta a febbraio dall’istituto Qua-dra Research. L’indagine ha coinvolto 300 possessori di cani e gatti re-sidenti nei grandi centri urbani, interpellati attraverso interviste telefoni-che. Dai dati risulta una lieve prevalenza dei cani (scelti dal 46% delcampione) rispetto ai gatti (41,3%), ma c’è anche un 12,7% che vivecon entrambi. Ed ecco l’identikit di chi accudisce l’animale di casa: trevolte su quattro è donna, over 45 in più di un caso su due. A vivere conun animale “sono più spesso le famiglie numerose (il 57,7% del cam-pione è sposato o convivente con figli ancora in casa, mentre è singlesolo il 12,7%) - ha riferito l’autore della ricerca, Gregorio Pulcher - e inprevalenza gli italiani più istruiti (il 19% dei padroni è laureato e oltre lametà ha una licenza superiore)’’. Ed ecco la classifica dei luoghi predi-letti da cani e gatti domestici: quasi la metà sceglie il divano (citato dal46,3% del campione) e oltre un terzo il letto (35,7%). Si rassegna a cuc-cia o lettiera un terzo scarso (31%). Seguono poi sedie (16,7%), poltro-ne (14,3%), tappeti o pavimenti (9%) e via via altre zone. E in fondo al-la lista c’è anche chi si accomoda sull’asse da stiro o addirittura nel-l’armadio (0,3%). Amanti del comfort e trattati da re, vengono assecon-dati quasi in tutto e qualche padrone arriva perfino ad archiviare lacuccia in solaio o in cantina perché “tanto il mio animale non la usamai”. (Adnkronos Salute)

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sempre imputabili ad un trava-gliato vissuto dell’animale, a con-dizioni inadeguate di allevamentoo ad un allevamento effettuatoper sviluppare al massimo l’ag-gressività -si pensi soprattutto al-l’ambito degli allevamenti di ani-mali destinati ai combattimenti -,ad un precoce allontanamentomaterno, ad una mancata o scor-retta socializzazione, ad una scel-ta inopportuna dei proprietari espesso alla loro “ignoranza” ri-spetto alle esigenze socio-etolo-giche del singolo animale. Non vasottovalutato il problema degli in-terventi scorretti e approssimatividi addestratori o educatori cinofiliimpreparati, o peggio ancoraconvinti assertori di una certa ti-pologia di comportamento cani-no, che possono creare ulteriori egravi problematiche sia all’anima-le sia al suo inserimento nel con-testo familiare e sociale. È indub-bio che il ruolo del veterinario, an-che in questo ambito, è fonda-mentale in quanto professionistain grado di offrire un approccioadeguato evitando la soluzionerapida e “disinvolta” dell’eutana-sia per sollecitare soluzioni con-sapevoli e mirate.

Quali saranno i tempi dell’iterparlamentare e che possibilitàdi successo prevede rispetto al-l’Ordinanza del Ministro Sir-chia?Mi auguro che si proceda quantoprima alla calendarizzazione del-la Proposta di Legge. In questosenso il collega Perlini, relatoredella legge contro i maltratta-menti degli animali, si è reso di-sponibile ad appoggiare la no-stra richiesta. Ritengo importanteprocedere celermente al dibattitoin Commissione e in Aula ancheper evitare di arrivare all’emer-genza estiva, senza una normati-va adeguata. L’appoggio delleassociazioni animaliste, ma an-che vostro, ci è naturalmente digrande utilità. ■

la

tiche e presentata in Senato dallasenatrice Acciarini) naturalmenteè suscettibile di miglioramenti. Al-cune piccole ma importanti modi-fiche sono già state effettuate.

Il titolo della sua proposta dilegge centra un principio chia-ve della posizione dell’ANMVI: ilpossesso responsabile dell’ani-male. Quali sono a suo avviso ipassi da compiere per far matu-rare nella nostra società un cor-retto rapporto fra il proprietarioe il suo cane? E cosa suggeri-sce ai medici veterinari?Ciò che credo sia importantesottolineare è che non sempre lepersone sono consapevoli di co-sa significhi accogliere un canenella propria casa e quale impe-gno, non solo fisico, ma anchemorale ed educativo, questocoinvolga. Ho ritenuto essenzia-le affrontare questo punto nonsolo rispetto al danno che unaincauta gestione può provocare,ma anche rispetto agli effetti ne-gativi che possono essere cau-sati, per esempio, da un prema-turo allontanamento del cucciolodalla madre, o dalla costrizionealla catena.Il mancato rispetto delle esigenzesocio-etologiche dell’animale nonsolo si configura come una formadi maltrattamento ma comportaanche il rischio di un possibilesquilibrio comportamentale. Perquesto ritengo che il ruolo dei ve-terinari, soprattutto comporta-mentalisti, sia essenziale e di pri-maria importanza. Chi meglio diloro può segnalare ai proprietarisintomi di malessere psicofisico esuggerire le migliori soluzioni? Eanche la zooantropologia può in-segnarci a vivere in modo serenoed equilibrato l’importante e for-mativo rapporto con l’animale.

All’articolo 2 la proposta di leg-ge prevede l’istituzione di unaCommissione Tecnico-Scientifi-ca Permanente. Anche alla lucedella precedente domanda,quale ruolo ritiene che venga ri-servato ai medici veterinaricomportamentalisti?È evidente l’importanza di questaCommissione Permanente chedeve stilare un Protocollo Nazio-nale rispetto alle diverse proble-matiche emerse nell’analisi diquesto complesso settore. Nes-suno meglio del veterinario com-portamentalista può suggerire lemigliori soluzioni atte a prevenire,individuare e correggere eventua-li comportamenti anomali e peri-colosi. Sarà anche essenzialeche vengano fornite le linee guidanecessarie all’identificazione del-la figura professionale dell’educa-

tore e alla definizione degli stan-dard per gli allevamenti e le rego-le da seguire dagli allevatori.Auspico inoltre, in ambito univer-sitario, un adeguamento dei cor-si di studio che vada in questosenso in modo da garantire lacapacità di analisi e intervento dinatura etologica e comportamen-talista.

Abbiamo registrato con soddi-sfazione convergenze con ilfronte animalista nel ritenerescientificamente ed etologica-mente sbagliato prevedere listedi proscrizione per i cani di raz-za. I dati sulle morsicature, delresto, pongono i meticci al pri-mo posto e dicono che nellamaggior parte dei casi le “con-flittualità” accadono in contestifamiliari e domestici. Comecommenta questi dati?Da quanto già detto e dall’analisidell’ordinanza Sirchia, è evidentecome la pericolosità non possaessere un dato aprioristico checoinvolge soltanto alcune razze otipologie canine. Altresì è ancorapiù evidente come l’ordinanzanon colga affatto il complessoproblema che scaturisce da unacattiva relazione persona-cane ecome venga sottovalutato il con-testo in cui le aggressioni avven-gono, ignorando, per esempio,quelle che, numerose, si verifica-no in ambiente domestico. Perquesto come dicono animalisti,veterinari ed etologi è sul posses-so responsabile dei cani che bi-sogna far leva.

Molte prestazioni eutanasichesui cani vengono richieste aimedici veterinari da proprietariche lamentano disturbi com-portamentali nei propri animali.Aggressività innanzitutto. È unarealtà drammatica che i mediciveterinari vivono con forte disa-gio professionale ed etico. Qualè il suo parere in proposito?Per nessuna ragione ritengo chesi possa o si debba procedere al-l’eutanasia di un cane, seppurconsiderato “aggressivo”. Le pa-tologie comportamentali sono

PROFESSIONE VETERINARIA 10/20048L’INTERVISTA

GAZZETTA UFFICIALE

VARIAZIONI AL PRONTUARIOFARMACI VETERINARI

Ministero Della SaluteNumerosi provvedimenti di re-voca di decreti di sospensionee modifica di autorizzazioni al-l’immissione in commercio dispecialità medicinali per usoveterinario

GAZZETTA UFFICIALEDELL’UNIONE EUROPEA

L 67, 5 marzo 20042004/216/ECDecisione della Commissione,del 1° marzo 2004, che modifi-ca la direttiva 82/894/CEE delConsiglio concernente la notifi-ca delle malattie degli animalinella Comunità al fine di inclu-dere talune malattie degli equi-di e talune malattie delle apinell’elenco delle malattie sog-gette a denuncia.

2004/217/ECDecisione della Commissione,del 1o marzo 2004, relativa all’a-dozione di un elenco di materieprime di cui è vietata la circola-zione o l’impiego nei mangimi.

L 68, 6 marzo 20042004/226/ECDecisione della Commissione,del 4 marzo 2004, che autorizzataluni test per la ricerca deglianticorpi della brucellosi bovinanel quadro della direttiva64/432/CEE del Consiglio.

L 70, 9 marzo 20042004/230/ECDecisione della Commissione,del 5 marzo 2004, che modificala decisione 2003/467/CE perquanto riguarda la dichiarazio-ne che talune province in Italiasono indenni da tubercolosi ebrucellosi bovina.

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Pastore dell’Asia Centrale, Cane da Pastore di Charplanina, Perro dapresa Canario, Perro de Canapo Majoero, Perro da presa Mallorquin,American Bulldog, Mastino Napoletano e Rottweiler. Sono queste lerazze previste dal provvedimento all’esame dell’Esecutivo sulla futuradisciplina delle razze potenzialmente pericolose. Il provvedimento (v.Professione Veterinaria n. 8 del 2004 ndr) vieta per queste razze, rico-nosciute come “razze con spiccate attitudini aggressive” l’addestra-mento inteso ad esaltarne l’aggressività e la potenziale pericolosità. Ildivieto vale anche per i cani pit bull e altri incroci. Cani di qualsiasi raz-za non possono essere adibiti a riproduzione con queste razze, alloscopo di possedere o produrre, per vendita o cessione, incroci o me-ticci di prima generazione. La selezione di cani con lo scopo di esal-tarne la potenziale aggressività è parimenti vietata. Il provvedimentoprevede che l’elenco delle razze “con spiccate attitudini aggressive”possa essere modificato per decreto del Ministero della Salute, in baseall’evoluzione delle conoscenze scientifiche e delle tecniche di settore.

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10ATTUALITÀ

laPROFESSIONE VETERINARIA 10/2004

Lorenzo Crosta

D al World Parrott Trust ègiunta la notizia dell’e-sistenza di un focolaio

di malattia di Newcastle in uccelliimportati in Italia. Una partita dipappagalli risultata contaminata,sarebbe stata divisa in due parti:una finita a Napoli ed un’altra ven-duta ad una ditta importatrice inEmilia Romagna. Una volta avutala conferma della malattia dall’isti-tuto Zooprofilattico delle Venezie diLegnaro (Padova), dove sono statieffettuati gli ultimi controlli, i quat-tromilaottocento pappagallini or-namentali sono stati soppressi a

Napoli il 20 febbraio scorso. Se-condo l’OIE, il Ministero della Salu-te non ha segnalato che il letale vi-rus aviare, il Paramyxovirus 1(PMV1) che causa la malattia diNewcastle, è stato isolato in uncampione di uccelli ornamentaliche facevano parte di una spedi-zione proveniente dal Pakistan. Inoltre, il World Parrot Trust, un’as-sociazione internazionale per laconservazione dei pappagalli, hapotuto accertare che diversi Servi-zi Veterinari ASL non sono statiinformati della presenza del virussul territorio italiano. Abbiamo

chiesto a Lorenzo Crosta - Diretto-re Veterinario del Loro Parque Te-nerife e Chairman, European As-sociation of Avian Veterinarian, uncommento su quanto accaduto. Il Direttore del Loro Parque ha sot-tolineato come il fatto sia certa-mente grave. “Come ho puntualiz-zato nel breve commento per VetJournal (v. notizia del 3 marzo), nelcampo del commercio degli ani-mali esotici, esiste purtroppo unaridda di norme, leggi ed aggiorna-menti, che sembrano fatti appostaper impedire una chiara interpreta-zione delle procedure corrette ed offrire una via di fuga a chi disat-

tende tali norme”. “La Malattia diNewcastle (ND) conosciuta anchecome Pseudopeste Aviaria - spie-ga Crosta - è causata da un Pa-ramyxovirus aviare di tipo 1(APMV-1, oppure NDV). Benchéesistano vari APMV, il tipo 1 si ca-ratterizza per la sua estrema etero-geneità, sia nella selezione dell’o-spite (praticamente tutte le speciedi uccelli possono venire colpite),sia nella patogenicità, che è ulte-riormente variabile in funzione delceppo virale e della specie ospite.Infine, la ND è una potenziale zoo-nosi, anche se i casi umani sono li-mitati agli operatori di settore (ad-detti all’avicoltura) e sono sempredi gravità lieve ed autolimitanti. Lavariabilità di ND, comunque, deter-mina il fatto che sia costantementepresente nella popolazione di uc-celli selvatici, per cui i riscontri ef-fettuati presso i centri di recuperoed altri campionamenti dimostranoche ceppi “non gravi” di NDV cir-colano perennemente negli uccel-li. Diversa è la situazione dei ceppialtamente contagiosi ed esotici,per cui si richiede una serie di mi-sure che arrivano all’eliminazionefisica di interi allevamenti. Nel casospecifico, essendo l’infezione stataaccertata presso una quarantenaufficiale, tali misure non si applica-no. In pratica, si considera che laquarantena non faccia parte delterritorio nazionale, per quanto ri-guarda le malattie infettive e chegli animali in quarantena siano lìtrattenuti proprio per evitare che,nel caso si riscontrino delle patolo-gie gravi, si possano mettere in at-to delle misure adatte ad evitare ilcontatto (ed il contagio) col patri-

monio zootecnico nazionale. Lanorma ha una sua logica: perchéesisterebbero le quarantene, altri-menti?”. “Tornando al caso specifi-co, e soprattutto in funzione del fat-to che non si fa altro che parlare diInfluenza Aviare, di SARS e via di-cendo, - continua Crosta - mi sem-bra molto grave che la notizia siarimasta sul posto. La mia persona-le interpretazione della legge, èche il Ministero avrebbe comun-que dovuto avvertire la Commis-sione Europea, ma qui chiedol’aiuto degli esperti di giurispru-denza, perché esiste la possibilitàche io mi sbagli. In ogni caso, iprovvedimenti non avrebbero po-tuto, proprio come specifica la leg-ge, che essere limitati alla quaran-tena, agli animali in essa contenuti(come infatti è avvenuto), ed even-tualmente alla sua attività, che do-vrà in ogni caso essere bloccata fi-no al chiarimento del caso ed almancato reperimento di agenti in-fettanti. Il fatto, lo ripeto, è grave,un minimo di allarmismo in più eduna sana dose di buon sensoavrebbero fatto circolare la notiziaalmeno fra gli addetti ai lavori, inmodo che la nostra categoria, esoprattutto i patologi aviari ed i col-leghi che si occupano di esotici,fossero preparati ad osservare conmaggiore attenzione i casi aviarisospetti. L’ultima cosa che voglia-mo - conclude Lorenzo Crosta - èche un focolaio di ND esotica edaltamente contagiosa, sia accerta-to sul territorio nazionale, con lecatastrofiche conseguenze chepossiamo immaginare, sia per ilpatrimonio zootecnico, sia per lemigliaia di pazienti aviari che ri-schierebbero lo stamping-out”. ■

Malattia di Newcastle

Scoperto un focolaio in pappagallini importati dall’ItaliaLorenzo Crosta: "La nostra categoria deve essere preparata ad osservare i casi sospetti"

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Page 11: Professione Veterinaria, Anno 2004, Nr 10

L a Società OftalmologicaItaliana AssociazioneMedici Oculisti Italiani

(SOI), ha presentato ricorso al Tardel Lazio contro le ultime decisio-ni adottate dalla CommissioneNazionale ECM. La SOI chiedeall”Ecc.mo Tribunale Amministra-tivo Regionale per il Lazio di “ an-nullare, previa sospensione, ladeterminazione del 20 novembre2003” nelle parti relative al conflit-to di interessi. Secondo la SOI,quanto disposto dalla Commissio-ne è in “violazione della prassiscientifica internazionale, della li-bertà di ricerca e di didattica edella stessa legge 326/2003, laquale prevede che gli organizza-tori e relatori di ECM (e solo nelcampo farmaceutico) dichiarinol’”eventuale conflitto di interessi”.Il Presidente della SOI, UmbertoMerlin, ha scritto una lettera aper-ta a tutte le società scientificheitaliane per denunciare di aver in-teressato la FISM (l’organismo in-caricato dal Ministero della Salutedi interagire con la Commissione

ECM per conto delle SocietàScientifiche-provider) ma di averottenuto soltanto risposte indiret-te. In merito al ricorso, la FISMnon ha invece mancato di far sa-pere alla SOI che “non condividel’iniziativa legale”.Dall’ANMVI è partita una lettera alPresidente Merlin, nella quale siesprime la solidarietà della veteri-naria italiana e la disponibilità acollaborare affinché vi siano mag-giore trasparenza e chiarezza nel-la gestione del sistema ECM e piùcoinvolgimento delle società cul-turali che da anni sono al serviziodell’aggiornamento scientifico deisanitari. Sulla definizione di con-flitto di interesse la FISM organiz-zerà a Milano, il 29 marzo, un fo-rum per proporre definizioni chia-re e precise.

***Incontro con il CO.AN.AN

In occasione della Fiera di Ve-rona una delegazione del-

l’ANMVI ha incontrato i verticidel CO-AN-AN, il Consorzio Ana-grafe Animali formato da ItaliaLavoro, IZSAM e dal Centro In-ter-Universitario di Ricerca CI-RIAF. In occasione della FieraAgricola di Verona, il PresidenteANMVI Paolo Bossi, il Vicepre-sidente Carlo Scotti e il Tesorie-re Giancarlo Belluzzi hannoavuto un colloquio con il Presi-dente e il Direttore delCO.AN.AN, rispettivamente Vin-cenzo Pirottina e DomenicoBova. Visionati i progetti presen-tati dal CO.AN.AN - per la realiz-zazione di un sistema di traccia-bilità dei capi bovini, ai quali col-labora l’ANMVI Nazionale- è sta-ta esaminata la situazione dell’a-nagrafe bovina anche allo scopodi attivare collaborazioni a livelloregionale fra i due soggetti. Dal-l’incontro sono emerse opportu-nità di collaborazione su nume-rosi altri progetti che vanno dallasperimentazione del sistema delmicrochip all’automatizzazione egestione in tempo reale dei dati,

dalle anagrafi nazionali per ovinie suini, ai sistemi di tracciabilitàdei prodotti zootecnici.

*** Costituito il ConsiglioRegionaleANMVIABRUZZO

U fficializzata il 5 marzoscorso la composizione

del consiglio regionale ANMVIAbruzzo che resterà in carica finoal 2005. PRESIDENTE è il CollegaDella Torre Marco, VICEPRESI-

D E N T E ,M a u r i z i oM a n e r a ,SEGRETA-RIO, Vitto-rio Cianfa-glione. AlConsig l iop o t r a n n o

unirsi tutti colleghi disposti all’im-pegno professionale e alla rap-presentanza, ogni qualvolta laprofessione lo renderà necessariopresso le istituzioni regionali, pro-vinciali, comunali, le ASL, gli Isti-tuti Zooprofilattici, le Università ele delegazioni territoriali delle or-ganizzazioni di categoria. La prima questione sul tavolo diANMVI ABRUZZO è quella dellesterilizzazioni. Come è noto, laRegione ha modificato la leggeregionale sul randagismo e auto-rizzato le ASL ad eseguire le ste-rilizzazioni a cani e gatti di pro-prietà, al costo di 20 euro. L’ANM-VI, coordinandosi con gli Ordiniprovinciali, ha incaricato il propriolegale di verificare la costituziona-lità del provvedimento. Dalla Regione, intanto, le autoritàfanno sapere di aver ricevuto leosservazioni inviate dall’ANMVInei giorni scorsi. All’appuntamento in Regione,l’ANMVI interverrà attraverso ilneo-costituito Consiglio di ANMVIABRUZZO. ■

15ANMVI INFORMA

ANMVI solidale con gli oftalmologi contro l’ECMForum il 29 marzo per definire il “conflitto di interessi”

laPROFESSIONE VETERINARIA 10/2004

OPEN 24 HOURS A DAY.

CON UNA SOLA SOMMINISTRAZIONE DRAXXIN CURA LE MALATTIE RESPIRATORIE BATTERICHE DEI BOVINI, PREVENENDO IL CONTAGIO NEI BOVINI A RISCHIO. CURA E PREVENZIONE DA OGGI HANNO UN'UNICA RISPOSTA: DRAXXIN, UNA NUOVA CLASSE DI MACROLIDI CAPACE DI COPRIRE L'INTERO DECORSO DELLA MALATTIA, ASSICURANDO LA PIÙ LUNGA AZIONE TERAPEUTICA MAI CONOSCIUTA IN VETERINARIA. CON DRAXXIN I BOVINI SONO FINALMENTE LIBERI DI RESPIRARE. TERAPIA E PREVENZIONE

Page 12: Professione Veterinaria, Anno 2004, Nr 10

N on ho alcuna intenzio-ne con queste mie ri-flessioni di prendere

alcuna posizione politica. Desi-dero solamente approfondire unragionamento che a volte, siapure in modo latente, emerge difrequente nella discussione pro-fessionale fra medici veterinari.

La Categoria da che parte sta?Si riconosce nella maggioranzadi Governo o nella opposizione?L’ANMVI si ritiene apolitica e di-sposta a collaborare e sostene-re qualsiasi partito riconosca ilruolo ed i valori della classe ve-terinaria, oppure sia disposto asostenere le richieste e le istan-

ze della categoria. Il prendereposizione, anche dura, nei con-fronti del ministro Sirchia non si-gnifica essere contro il Governoo la maggioranza, ma soltantoesprimere contrarietà verso unministro che spesso sembra di-menticarsi dei veterinari.Criticare duramente il Ministro

Alemanno per il suo progetto disuper ministero, che si prende-rebbe anche tutte le competen-ze della sicurezza alimentare,non significa contestare il partitodi cui Alemanno è esponente diprimo piano. Significa soltanto difendere lacategoria da indebite invaden-

ze. L’attribuzione di compiti disicurezza alimentare alla Guar-dia Forestale ne è un esempiosignificativo. L’ANMVI ha tutta l’intenzione dicollaborare con tutti i partiti masi oppone ad ogni tentativo ditogliere spazio, ruolo o immagi-ne ad una categoria già forte-mente in crisi occupazionale.Alcune professioni hanno espres-so posizioni chiare di voto o di so-stegno ad una coalizione e cosìhanno fatto e stanno facendo al-cune organizzazioni economico-produttive. Alle ultime elezioni l’ANMVI si èlimitata a dare sostegno ai can-didati di tutti i partiti che si ren-devano disponibili a sottoscrive-re un documento che li impe-gnava a sostenere in parlamen-to questioni care al mondo vete-rinario. In quella occasione furo-no eletti al Parlamento soltantodue veterinari, uno al Senato,Augusto Rollandin (Gruppo par-lamentare per le Autonomie),che non vedo sulla scena politi-ca quando si trattano argomentivicini alla nostra professione, el’altro alla Camera, Gianni Man-cuso (Alleanza Nazionale), cheal contrario è un riferimento im-portante per tutta la categoriaed è sempre pronto ad interveni-re a sostegno degli interessi del-la professione veterinaria.Ma al di là delle posizioni ufficia-li che esprime l’ANMVI, i veteri-nari da che parte stanno? Qualche giorno fa Il Corrieredella Sera riportava un’indaginesugli elettori di Forza Italia: il3,2% sono laureati, il 18,9%svolge un lavoro autonomo ed il9,6% un lavoro dipendente. Mi sono chiesto quanti saranno iveterinari? 22600 ripartiti fra ivari partiti alla fine contiamomolto poco e non siamo un nu-mero sufficiente per essere mol-to appetibili ad un partito. Anche per una forza politicache oggi rappresenta menodell’1% i veterinari sono discarso interesse. A mio avviso sono tutti poco at-tenti e lungimiranti dimentican-dosi che i veterinari sono pochima i loro clienti sono milioni, mi-lioni di famiglie sulle quali ab-biamo spesso un minimo di pe-so con le nostre opinioni. Può darsi che sia sbagliato, manon mi dispiace a volte pensareche un partito importante, diquelli che decidono la politicaitaliana, un giorno venga da noichiedendoci di sostenerlo edimpegnandosi in cambio a con-siderare nei suoi programmi tut-te le nostre richieste e rivendi-cazioni. Se l’ho detta troppogrossa perdonatemi ma facciofatica a non pensare che daldopoguerra, e per quasi 50 an-ni, qualche categoria professio-nale è vissuta in questo modo,potendo contare su rendite eprivilegi. ■

16RIFLESSIONI

Da che parte stiamo?

laPROFESSIONE VETERINARIA 10/2004

di Luigi Poretti

Page 13: Professione Veterinaria, Anno 2004, Nr 10

I l 18 febbraio la CommissioneEuropea ha adottato un mo-dello di certificato sanitario

per i movimenti a carattere noncommerciale di cani, gatti e furettiprovenienti da paesi terzi. Il certifi-cato veterinario, pubblicato sullaGazzetta Ufficiale Europea, è ri-chiesto per l’introduzione di questianimali in uno Stato membro di-verso dall’Irlanda, dalla Svezia edal Regno Unito e per l’introduzio-ne in questi Paesi degli stessi ani-mali in provenienza dai paesi terzifiguranti nell’allegato II, parte B,sezione 2, e parte C del regola-mento (CE) n. 998/2003. Il certificato consta di un’unica pagi-na redatta almeno nella lingua delloStato membro di introduzione e ininglese. Le parti da I a V del certifi-cato devono essere rilasciate e fir-mate da un veterinario ufficiale desi-gnato dall’autorità competente delpaese speditore o da un medico ve-terinario autorizzato dall’autoritàcompetente. Il certificato è validoper i movimenti intracomunitari perun periodo di 4 mesi a decorreredalla data di rilascio oppure fino allascadenza della vaccinazione, di cuialla parte IV, se quest’ultima data èprecedente. (il Modello è consulta-bile su @nmvi Oggi; keyword di ri-cerca:“certificato”). ■

La Commissione UEsarà osservatoreufficiale dell’OIE

Dal 23 febbraio la Commis-sione europea è “osservato-

re ufficiale” dell’Organizzazioneinternazionale per le epizoozie(Oie). La ‘nomina’ è arrivata nelcorso della prima conferenza in-ternazionale sul benessere deglianimali che ha riunito a Parigi i166 Paesi dell’Oie e le organizza-zioni affiliate. Prima d’ora, l’Unio-ne europea ha semplicementepartecipato ai lavori di questa or-ganizzazione. Ora lo statuto di‘osservatore’ permetterà all’Ue difar valere le posizioni dell’Europasulle questioni internazionali rela-tive alla salute degli animali. Al-l’apertura della conferenza Da-vid Byrne, Commissario per lasalute e la tutela dei consumatoridella Ue, si è impegnato a soste-nere le attività dell’Oie. “È impor-tante per i cittadini europei -spiega - che la questione del be-nessere animale sia riconosciutaa livello internazionale. L’Ue so-stiene tutti gli sforzi in vista dellamessa a punto di norme interna-zionali più rigide, in Europa maanche nel resto del mondo”.

RiconoscimentoOIE per l’IZS diTeramo

L’organizzazione mondiale del-la sanità animale (Oie) ha attri-

buito all’Istituto zooprofilatticosperimentale d’Abruzzo e Molise“G. Caporale’’, con sede a Tera-

mo, il ruolo di Centro di collabora-zione a livello mondiale, per la for-mazione veterinaria, l’epidemiolo-gia, il benessere animale e la sicu-rezza degli alimenti. Lo ha resonoto lo stesso Istituto, sottolinean-

do che “i Centri di collaborazionedell’Oie sono centri ad alta spe-cializzazione in uno specifico set-tore di competenza nell’ambitodella sanità animale. Essi devonofornire la loro consulenza a livello

internazionale e, in particolare,operare come centri di ricerca econsulenza, proporre o sviluppareprocedure finalizzate all’armoniz-zazione della normativa interna-zionale sulla sorveglianza ed il

controllo delle malattie degli ani-mali, erogare formazione manage-riale, tecnica e scientifica al per-sonale dei paesi membri, nell’am-bito della propria competenzaspecifica. ■

17DALL’EUROPA

G. U. C.E. n. L 65 del 03 Marzo 2004

Modello Europeo di Certificato Sanitario per Cani, Gatti e Furetti provenienti da Paesi Terzi

laPROFESSIONE VETERINARIA 10/2004 ★★

★ ★ ★ ★★★

Page 14: Professione Veterinaria, Anno 2004, Nr 10

Privacy, glielenchi degliiscritti agli ordinisonopubblicabili

G li albi professionali sonopubblici e i dati degli iscritti

possono essere diffusi anche viainternet. Lo ha ribadito il Garantedella Privacy, Stefano Rodotà. Ma

su molte informazioni l’ultima pa-rola spetta agli Ordini. Il nuovo Codice della Privacy in vi-gore dal 1° gennaio 2004 all’arti-colo 61 ha innovato la materia deiregistri e degli albi professionali,ma non ha introdotto alcuna restri-zione alla divulgazione dei datidegli iscritti. Gli elenchi presso gliAlbi, infatti, sono pubblici e pos-sono essere comunicati al pubbli-co, anche tramite Internet. Stefano Rodotà l’ha specificatocon una nota al Consiglio dei Dot-

tori Commercialisti valida per tuttigli Ordini professionali. Anche iprocedimenti disciplinari sono di-vulgabili, perché incidono sull’e-sercizio dell’attività professionaleed originano nel compito istituzio-nale degli Ordini di garantire e tu-telare l’utenza. Le eccezioni sonolegate ai dati sensibili e giudiziaridi cui un ordine fosse in possessoe a tutte quelle informazioni che,se divulgate, andrebbero in con-trasto con il Codice Deontologicoadottato da ciascuna singola pro-

fessione o con la specifica nor-mativa professionale.

Deducibilità delcosto dei mezzipubblici

Può un professionista che uti-lizza i mezzi pubblici della

città di residenza e di lavoro de-durre i costi di trasporto? La ri-sposta (Quesitario, Italia Oggi7,

16 febbraio 2004) è che la dedu-cibilità di questi costi è condizio-nata dalla possibile attinenza delcosto alla prestazione professio-nale. Appare dubbia invece la de-ducibilità dei costi per bigliettieventualmente utilizzati per il tra-gitto casa-ufficio, mancando inquesto caso la specifica inerenzadi detti costi con la prestazione ef-fettuata. La deducibilità dei costi, nella de-terminazione del reddito derivan-te dall’esercizio di arti e professio-ni, come espressamente previstodall’art.50 comma 1 del Tuir, è su-bordinata a tre condizioni fonda-mentali: l’effettivo sostenimento,l’inerenza dei costi all’attività eser-citata e la documentazione deglistessi. Per quanto concerne i do-cumenti di spesa che non conten-gono gli elementi di individuazio-ne del professionista, come i bi-glietti dei mezzi pubblici, tram,autobus, metro ecc., il ministeronon ammetteva la deduzione deirelativi costi, data la mancanza diuna sicura riferibilità al contri-buente (rm 2/208 dell’8/7/75). Conla circolare n.8/1982 si è apertouno spiraglio nel senso della de-ducibilità, in essa, infatti, si legge:“…il requisito dell’intestazionenon necessita per taluni docu-menti di viaggio, come pure per iprospetti di liquidazione delle in-dennità chilometriche, i quali do-cumenti possono ritenersi idoneiai fini di che trattasi anche in di-fetto del predetto requisito, inquanto in modo manifesto corre-lati, rispettivamente, all’incarico alcollaboratore e alla specifica au-torizzazione per l’uso dei mezzipropri”. Tale circolare, pur riferen-dosi direttamente ai “collaborato-ri”, è infatti, a parere degli espertifiscali di Italia Oggi, riferibile an-che ai lavoratori autonomi, consi-derato che, nel periodo d’emana-zione della stessa, i primi eranoassimilati ai secondi, assimilazio-ne venuta meno dal 1° gennaio2001, a seguito della legge342/2000, con la quale i collabo-ratori sono stati equiparati ai lavo-ratori dipendenti. A ogni modo, inpresenza di biglietti di trasportonon intestati all’utilizzatore, ai finidi dimostrare l’inerenza della tra-sferta all’attività professionale, èopportuno annotare, su un foglioallegato, i seguenti elementi: da-ta, luogo, motivo della trasferta,nome del cliente e/o dell’ufficiopresso cui ci si è recati. ■

18RUBRICA LEGALE E FISCALE

laPROFESSIONE VETERINARIA 10/2004�

Consulenza fiscale

L’ANMVI presta servizio diconsulenza fiscale gratuita atutti i soci delle AssociazioniFederate ANMVI. Il servizio è

telefonico e risponde alnumero 011/56.29.952, tutti ilunedì dalle ore 9.00 alle ore

10.30. La consulenza èprestata dal Dottor Giovanni

Stassi, commercialista diTorino.

Page 15: Professione Veterinaria, Anno 2004, Nr 10

Il ruolo chiavedei veterinariper il benessereanimale

S i è svolta a Parigi, dal 23 al 25febbraio scorso, la Global

Conference on Animal Welfare.Più di 450 partecipanti da oltre 70paesi hanno seguito la conferen-za mondiale sul benessere ani-male organizzata dalla World Or-ganisation for Animal Health(OIE). La conferenza ha confermato ilgrande interesse di tutto il mon-do sul tema del benessere ani-male e ha dimostrato che è pos-sibile instaurare un dialogo co-struttivo tra istituzioni, scienziatie organizzazioni non governativedei vari paesi del mondo, com-presi quelli in via di sviluppo. Dopo due giornate di relazionimotivanti, i partecipanti hannopotuto scegliere uno degli ottogruppi di discussione riguardan-ti il trasporto terrestre e marittimodegli animali, la macellazione,l’abbattimento per il controllodelle malattie, i problemi dellacomunicazione, il ruolo dei vete-rinari, la ricerca sul benessereanimale e altri argomenti emersidurante la conferenza. I risultati contribuiranno alle stra-tegie future attuate dall’OIE neiconfronti del benessere animale.La conferenza ha anche confer-mato il ruolo essenziale dellaWorld Trade Organisation (WTO)rispetto agli standard del com-mercio animale internazionale. Si è fortemente riaffermato ilconcetto che la scienza dovreb-be sempre essere la base dipartenza per la regolamentazio-ne di qualsiasi standard interna-zionale. È stato ribadito il ruolo chiave ditutte le componenti dei serviziveterinari di ciascun paesemembro nella preparazione e im-plementazione di qualsiasi azio-ne rilevante legata al benessereanimale. A causa della recente epidemiadi infuenza aviare in Asia, parti-colare interesse è stato riservatoalle discussioni circa gli abbatti-menti di animali per il controllodelle malattie infettive.

Maria Grazia Monzeglio

Stress emalattiarespiratoria nei vitelli

Una nuova ricerca dell’Uni-versità di Guelph, in Ontario,

ha come obiettivo di scoprire leragioni per cui i vitelli stressatihanno più probabilità di svilup-pare malattie respiratorie. JeffCaswell, del Dipartimento di Pa-tobiologia, intende indagare co-me le situazioni stressanti qualisvezzamento e arrivo nell’alleva-mento all’ingrasso conducano atali condizioni patologiche, ren-

dendo i vitelli in particolare piùsuscettibili alle infezioni. La malattia respiratoria è unacondizione responsabile di in-genti perdite economiche nell’in-dustria della carne. Gli attuali metodi di controllo co-me la vaccinazione e lo svezza-mento molto tempo prima deltrasporto all’ingrasso sono effi-caci solo per il 30%. I ricercatori analizzeranno l’au-mento o la diminuzione di alcunemolecole, soprattutto proteine,

nel sistema respiratorio e circo-latorio dei vitelli durante la con-dizione di stress. Verrà misurata la concentrazione

proteica dei fluidi polmonari, deitessuti respiratori e del plasmaprima e dopo l’esposizione deivitelli alla situazione di stress. Sianalizzeranno anche le variazio-ni dei neutrofili. Se venisse identificata una pro-teina specificamente associataall’aumentata probabilità di svi-luppare la malattia respiratoria, ilrisultato costituirebbe un primopasso verso la prevenzione dellamalattia.

Maria Grazia Monzeglio

laPROFESSIONE VETERINARIA 10/2004 19LA RASSEGNA DI VET-JOURNAL

http://www.evsrl.it/vet.journal/

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Page 16: Professione Veterinaria, Anno 2004, Nr 10

L ’appuntamento SIVAR allafiera di Verona è diventatoormai un classico nella vita

della nostra società. Quest’annol’ospite è stato particolarmenteprestigioso, chiamato ad affron-tare un argomento difficile edostico.Il professor Jos Noordhuizen, tito-lare della cattedra di medicina deiruminanti alla facoltà di Utrecht inOlanda, ha parlato del “monito-raggio della salute, della fertilità edella qualità della produzione,nell’allevamento della vacca dalatte”. Circa duecentocinquantacolleghi si sono ritrovati nella sala“Rossini” all’interno dei padiglionidella fiera.Parlare di strumenti di verifica econtrollo nell’allevamento, non haun impatto facile ed immediato suuna platea di veterinari pratici, la

cui formazione e professione so-no, a tutt’oggi estranee a questiargomenti, ma il futuro della pro-fessione sarà, in accordo con ilpensiero di tutte le maggioriscuole, indirizzato in questa dire-zione. Il professor Noordhuizenha presentato il sistema olande-se. Rispetto a tutti i metodi e pro-grammi fin’ora presentati, questosi basa su alcune idee nuove e,per un certo verso, originali. L’O-landa è un paese esportatore dialimenti di origine animale, quindideve dare garanzie sanitarie si-cure ed inconfutabili. Il veterinarioè la figura professionale centraledel sistema sanitario, a contattocon l’allevatore e con la sanità uf-ficiale.Tutti i sistemi messi in atto negliallevamenti, mirano ad aumenta-re l’efficienza economica della

stalla, mentre le garanzie sanita-rie sono lasciate ad altri metodi diverifica gestiti da altre figure pro-fessionali e da autorità esterne al-l’azienda. L’introduzione dell’au-tocontrollo basato sul metodoHACCP viene normalmente gesti-to, se non imposto, caricando l’al-levatore di ulteriori spese e buro-crazia. In Olanda è stato messo apunto un sistema che, partitoqualche anno fa su base volonta-ria, è diventato di recente obbli-gatorio. L’originalità sta in alcuneconsiderazioni di base. In alleva-mento tutti si servono di un veteri-nario che porta avanti un pro-gramma di controllo: ginecologi-co, produttivo, qualitativo del lat-te ecc. Tutte queste attività rien-trano già nelle spese di alleva-mento e possono costituire la ba-se di un programma HACCP, ba-

sta solo inquadrarle e completar-le. La stalla viene autovalutatadall’allevatore e dal suo veterina-rio semestralmente. Si rilevano ipunti critici e si mette a punto ilprogramma per il semestre suc-cessivo. Il veterinario valutatore,è lo stesso veterinario aziendaleche deve essere però “certifica-to”, dopo aver seguito un percor-so formativo tutto a suo carico,sia dal punto di vista logistico cheeconomico. All’allevatore l’oneredella parcella che però risulta po-ca cosa rispetto a tutta l’attivitàcomunque svolta normalmentedal professionista in allevamento.Se l’allevamento non “supera” lavalutazione semestrale, ha temposei mesi per rientrare, in casocontrario subisce pesanti pena-lizzazioni sul valore del prodotto.Il sistema sembra funzionare

molto bene con gradimento daparte degli allevatori e dei veteri-nari. Anche i veterinari “certifica-ti” vengono aggiornati e control-lati periodicamente dall’autoritàsanitaria. Il professore ha conclu-so con una previsione sul futurodella nostra professione, preve-dendo che sarà compressa tra laproduzione e l’industria ed atti-vità quali il taglio cesareo o la di-slocazione abomasale, divente-ranno esercizi per appassionatise non un hobby per nostalgici.Questi concetti di sicuro urtanola sensibilità dei veterinari praticiitaliani e per questo una percen-tuale del pubblico non ha graditol’esposizione, ma l’attività dellaSIVAR deve portare avanti questiconcetti, i tempi lo richiedono,troppi professionisti non se nesono ancora resi conto. ■

20DALLE ASSOCIAZIONI

Seminario SIVAR

Strumenti di verifica e controllo nell'allevamento

di Mino Tolasi

laPROFESSIONE VETERINARIA 10/2004

I l primo numero del 2004, èinteramente dedicato al-l’EUTANASIA negli animali

domestici.“All’ANMVI - scrive Fassola nell’e-ditoriale del n. 1/2004 - l’idea diparlare di EUTANASIA è piaciutasubito, nel contempo è comincia-ta una discussione sul forum sci-vac, dalla quale è emersa la diffi-coltà che tutti i veterinari hannonell’affrontare il momento in cui siarriva a prendere la decisione di

sopprimere un animale che si hain cura, e si deve comunicarla alproprietario. Così l’approccio al-l’argomento è cambiato, ci si èresi conto che i pochi articoli chepotevano essere ospitati sulla ri-vista (vi ricordo che siamo sem-pre a corto di soldi per realizzarlae, quindi, le pagine sono semprepoche) non avrebbero dato unavisione esaustiva, inoltre si è pen-sato di approcciare il tema da unaltro punto di vista, diciamo più

pratico e vicino alle nostre esi-genze quotidiane. Allora si è de-ciso di parlare delle emozioni delveterinario e del padrone del sog-getto - di come gestirle, di comeil medico veterinario possa esse-re di aiuto nell’accompagnare nelmiglior modo possibile il cane, ilgatto, ecc., in questo ultimo cam-mino terapeutico e, consideratoche l’EUTANASIA ha anche un ri-svolto pratico importante (il far-maco da usare, la metodica), per

dare al soggetto una morte indo-lore, è stato coinvolto un medicoveterinario anestesista, per le suecompetenze nel maneggiare glianestetici. La monografia vuole essere unpromemoria per chi c’era a otto-bre al Seminario ANMVI-SISCALa morte amica - L’eutanasia nel-la Professione Veterinaria e unostuzzichino per invogliare chi nonc’era a esserci la prossima volta,perché la missione di SISCA Ob-

server - sottolinea Fassola - èquella di fare cultura e approfon-dimento, dando una voce a tuttigli iscritti alla nostra società dicomportamento, nonché a tutti icolleghi che hanno idee interes-santi sui temi del comportamentoanimale, del benessere e dellapet terapy. Per tale motivo trovateanche un articolo della dottores-sa Mannucci, che era presente alconvegno in qualità di chairman,e che non ha parlato, ma che quiaffronta il tema dell’EUTANASIAdal punto di vista del proprietariodi un animale, facendo osserva-zioni che ci possono essere diaiuto per capire meglio il sentiredel padrone in questo tragicomomento.L’argomento EUTANASIA - con-clude il Segretario SISCA - non sipuò considerare esaurito conquesti articoli, altri ne devono ve-nire, per esempio è interessanteanalizzare le emozioni del veteri-nario durante tutto l’iter eutanasi-co, per cui vi invito a inviare delmateriale affinché questo atto te-rapeutico sia sempre meno untrauma per noi, per il padrone del-l’animale e soprattutto per que-st’ultimo”. ■

Sisca Observer: un numero dedicato all’eutanasia

Page 17: Professione Veterinaria, Anno 2004, Nr 10

21laPROFESSIONE VETERINARIA 10/2004DALLE AZIENDE

S i è tenuta il 4 marzoscorso, la conferenzastampa Merial per la

presentazione di un nuovo pro-dotto: il Frontline Combo, cheprotegge efficacemente i cani e igatti da pulci, zecche e pidoc-chi, e previene l’infestazione de-gli ambienti agendo sia sulle pul-ci adulte sia sulle uova e le larvedisseminate nell’ambiente, percombattere su tutti i fronti il fasti-dioso problema delle pulci. Unproblema che negli ultimi annista assumendo un’importanza ri-levante: nelle nostre case vivonoinfatti circa 14 milioni di cani egatti. L’amore crescente degliitaliani per gli animali domesticiha comportato una maggiore at-tenzione verso le loro esigenze,eppure non sempre da parte deiproprietari c’è la piena consape-volezza di problemi come l’infe-stazione da pulci o altri parassi-ti. Secondo la recente ricercaFrontline Combo, condotta su300 proprietari di cani e di gat-ti, il 53% degli intervistati assi-cura che il suo cane o gattonon ha mai avuto pulci o zec-che. “Nonostante poi il 90% dei pro-prietari consideri molto impor-tante proteggere dai parassiti ilproprio animale - afferma Grego-rio Pulcher dell’istituto di ricercaQuadra Research - quasi un14% non ricorre ad alcun tratta-mento. Anche tra coloro che usano anti-parassitari, soltanto il 46% pro-va ad intervenire sull’ambien-te, accontentandosi in granparte di pulizie generiche”.E invece eliminare e prevenirel’infestazione da pulci, zecche epidocchi è molto importante, an-che perché le abitudini di vitahanno portato a significativicambiamenti nel comportamentodegli animali domestici, checondividono gli spazi con i loropadroni in maniera sempre piùstretta. È da sottolineare, ad esempio,che nel 46,3% dei casi gli ani-mali esprimono una netta pre-ferenza per il divano di casa, ein un altro 35,7% per il lettodel proprietario, contro un31% che si “accontenta” dellasua cuccia. “L’accettazione diquesti comportamenti da partedei proprietari può avere impor-tanti conseguenze non solo sul-l’educazione e l’equilibrio deglianimali - precisa la professores-sa Marina Verga, responsabiledel Consultorio per i piccoli ani-mali, Facoltà di Veterinaria, Uni-versità di Milano - ma anche sul-l’igiene della casa. Basti pensa-re, infatti, alle uova e alle larvedelle pulci che, a nostra insapu-ta, possono infestare i luoghi do-ve passiamo i nostri momenti direlax, come letti e poltrone, maanche i nostri abiti”. “L’infesta-

zione degli animali e dell’am-biente si può combattere oprevenire con successo sol-tanto agendo contemporanea-mente su due fronti: eliminan-do i parassiti adulti e interrom-

pendo il loro ciclo vitale”,spiega il dottor Fabrizio Fabbri-ni, veterinario dermatologo e vi-cepresidente della Società Ita-liana di Dermatologia Veterinaria(Sidev). Frontline Combo con-

tiene in combinazione una mo-lecola adulticida e un inibitoredi crescita degli insetti, e agi-sce contro i parassiti su duefronti. Da un lato infatti eliminale pulci adulte sull’animale, dal-

l’altro agisce in maniera specifi-ca sulle uova e le larve dissemi-nate nell’ambiente, impedendo-ne la trasformazione in adulti espezzando definitivamente il ci-clo di vita. ■

Dalla ricerca Merial nuovo Frontline Combo,l’antiparassitario innovativo

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Page 18: Professione Veterinaria, Anno 2004, Nr 10

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IN QUESTO NUMEROCOPERTINA:

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