Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 10

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l’esatto contrario di quello che ac- cade nella realtà delle cose e in quella che vivo in prima persona. Mi è perfino sorto il dubbio di es- sere io a non comprendere, ma ri- flettendo e confrontandomi con altre persone che condividono con me l’impegno associativo, so- no arrivato alla conclusione che certi articoli vengono scritti ad ar- te per creare false illusioni e met- tere in cattiva luce chi opera con serietà e determinazione per tute- lare questa professione. Prendiamo per esempio l’ECM, gran cavallo di battaglia del po- pulismo veterinario: è un sistema che per vari motivi dovrà essere profondamente rivisto, ma non vi è dubbio che i crediti sono obbli- gatori anche per noi liberi profes- sionisti. Questo obbligo è stato ri- badito per iscritto e verbalmente dallo stesso Ministro della Salute che, per fugare ogni dubbio, po- trebbe emettere un decreto in proposito. Inoltre c’è un ragionamento più sottile da fare. Se per ipotesi fan- tasiosa fosse vero che non sono sottoposti all’obbligo di aggiorna- mento, i liberi professionisti do- vrebbero richiedere di esserlo, sia per dignità professionale, in quanto operatori sanitari “medici”, sia per non essere esclusi da ogni possibile rapporto (convenzioni e non solo) con la sanità pubblica veterinaria. Quanto poi alle “voci” che dicono che le Associazioni fe- derate ANMVI trarrebbero chissà quali guadagni dall’ECM, mi pre- me ricordare che l’accreditamen- to delle loro iniziative costa com- plessivamente più di centocin- quantamila Euro all’anno e non porta alcun incremento alle già Da un po’ di tempo in qua è sempre più facile incorrere in ar- ticoli che riportano Amenità l’editoriale di Carlo Scotti (in questo numero:) 1 20 29 Prima Pagina: Sei riviste in cerca d’autore di Fabrizio Pancini ANMVIInforma: Un pro getto unitario... Dal Consiglio Direttivo ANMVI R i f l e s s i o n i : Medico o imprenditore di Luigi Poretti 11 25 33 L’Intervista: Le casse previdenziali chiedono autonomia reale di Sabina Pizzamiglio Rubrica Legale: Inserimento microchips sui cani e servizio veterinario pubblico di M.T. Semeraro Dalle Associazioni: I risultati dei corsi SCIVAC di Fulvio Stanga 13 26 38 A t t u a l i t à : Ordini veterinari: prove generali di riforma a cura della redazione Rubrica Fiscale: Quesiti ricorrenti relativi alla determinazione del reddito di lavoro autonomo di Giovanni Stassi Letto su: Il modello di autoregola- mentazione delle pro- fessioni è tramontato di Urbano Barelli 16 28 39 Per capirc i : Cartella clinica segreta? di Antonio Manfredi L’ O p i n i o n e : La sperimentazione è fuorviante di Oscar Grazioli Dalle Aziende: a cura della redazione CONTINUA A PAG. 3 Editoria nazionale Fortunatamente in Italia c’è libertà di stampa! Ciò significa che si può pubblicare il proprio pensie- ro, ma anche che bisogna assu- mersene la responsabilità. Quan- do riportiamo notizie e opinioni, su questa rivista come sul quoti- diano online @nmviOggi, siamo ben coscienti del peso che la no- stra informazione avrà sui Colle- ghi-lettori. Ci riteniamo sempre re- sponsabili di quanto pubblicato e, se questo serve a tranquillizza- re qualcuno, siamo pronti a ga- rantire assistenza, anche legale, a quei Colleghi che si vengano a trovare in difficoltà per averci dato ascolto. Secondo questa logica di assoluta responsabilità, abbia- mo consigliato di richiedere il rim- borso dell’IRAP (ma non di smet- tere di pagarla), abbiamo comu- nicato che siamo esenti dall’im- posta sulle insegne non appena ricevuta la conferma del Ministero (non prima), abbiamo parlato del Decreto 306 e dato indicazioni sulla gestione del farmaco quan- do siamo stati certi della bontà della nostra interpretazione e ab- biamo comunicato le semplifica- zioni per i rifiuti speciali quando avevamo fra le mani la copia del- la circolare ministeriale (non pri- ma). La lista degli esempi potreb- be allungarsi, ma questo ritenia- mo che possa bastare a dimo- strare il nostro concetto di “corret- ta informazione”: dire cose certe anche quando, purtroppo, non sono quello che si sperava o si voleva. Questo vale anche per l’ECM: se è il Ministro Sirchia a dichiarare che questo sistema di aggiorna- mento obbligatorio riguarda tutti gli operatori del settore sanitario e che un decreto di imminente usci- ta lo ribadirà, non possiamo pro- prio raccontarvi che i liberi pro- fessionisti sono esclusi dall’ECM. Se lo dicessimo faremmo conten- ti molti ma daremmo informazioni false. È vero che ad oggi nessuno sa cosa potrà capitare a chi non sarà in grado di dimostrare il suo aggiornamento, ma non possia- mo incoraggiarvi a parcheggiare in zona vietata. Può darsi che la multa non vi arrivi ma se vi arri- vasse di chi sarebbe la responsa- bilità? Chi sarebbe in grado di di- fendere questo comportamento? Noi crediamo in una veterinaria seria, professionale, impegnata nel proprio ruolo ed in grado di ri- prendersi lo spazio e l’immagine che merita nella nostra società. Non giustifichiamo la logica del “laissez faire”, perché non ci per- metterà mai di essere interlocuto- ri credibili delle istituzioni o di altre organizzazioni del nostro settore. Il sistema ECM deve essere affi- dato, dopo ampie trasformazioni, alla FNOVI per renderlo adeguato alle nostre esigenze e ci stiamo impegnando su questo. All’inter- no di CONSILP-Confprofessioni, l’ANMVI ha costituito insieme ad ANDI (dentisti), FIMMG (medici) e PLP (psicologi) un’area sanitaria che svilupperà, fra gli altri proget- ti, una proposta unitaria per la ge- stione dell’ECM da presentare al Ministero. Nel frattempo siamo in- tervenuti con richieste specifiche sull’aggiornamento a distanza, aggiornamento all’estero, detra- zione fiscale dei costi sostenuti, semplificazione delle procedure, risconoscimento dei crediti senza limite annuo, ecc. Questo a no- stro avviso è il modo di procede- re con responsabilità e serietà. Scrivere che i liberi professionisti non sono soggetti all’ECM per ri- scuotere consenso è soltanto un modo per non affrontare il proble- ma o fare informazione non re- sponsabile. ECM: disinformazione e superficialità Sei riviste in cerca d’ a u t o r e La letteratura scientifica veterinaria è ancora troppo esterofila A PAG. 3 di Fabrizio Pancini Global Leader in Pet Nutrition *Marchi di fabbrica di proprieta’della Hill’s Pet Nutrition,Inc ©2002 Hill’s Pet Nutrition,Inc. w w w. a n m v i . i t @nmviOggi. L’informazione quotidiana on line A.N.M.V.I. PR O FESSI O NE VETERINAR I A ORGANODIINFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI 0 0 2 MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE Anno 12, numero 10, mensile, ottobre 2002 Spedizione in abbonamento postale - 45% Art. 2 comma 20/b-Legge 662/96 - Filiale di Piacenza Concessionaria esclusiva per la pubblicità E . V. srl - Cremona 102 A.N.M.V.I.

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Professione Veterinaria è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore

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l’esatto contrario di quello che ac-cade nella realtà delle cose e inquella che vivo in prima persona.Mi è perfino sorto il dubbio di es-sere io a non comprendere, ma ri-flettendo e confrontandomi cona l t re persone che condividonocon me l’impegno associativo, so-no arrivato alla conclusione checerti articoli vengono scritti ad ar-te per creare false illusioni e met-tere in cattiva luce chi opera conserietà e determinazione per tute-lare questa professione.P rendiamo per esempio l’ECM,gran cavallo di battaglia del po-pulismo veterinario: è un sistemache per vari motivi dovrà essereprofondamente rivisto, ma non viè dubbio che i crediti sono obbli-gatori anche per noi liberi profes-sionisti. Questo obbligo è stato ri-badito per iscritto e verbalmentedallo stesso Ministro della Saluteche, per fugare ogni dubbio, po-t rebbe emettere un decreto inproposito.Inoltre c’è un ragionamento piùsottile da fare. Se per ipotesi fan-tasiosa fosse vero che non sonosottoposti all’obbligo di aggiorna-mento, i liberi professionisti do-vrebbero richiedere di esserlo, siaper dignità professionale, inquanto operatori sanitari “medici”,sia per non essere esclusi da ognipossibile rapporto (convenzioni enon solo) con la sanità pubblicaveterinaria. Quanto poi alle “voci”che dicono che le Associazioni fe-derate ANMVI trarrebbero chissàquali guadagni dall’ECM, mi pre-me ricordare che l’accreditamen-to delle loro iniziative costa com-plessivamente più di centocin-quantamila Euro all’anno e nonporta alcun incremento alle già

Da un po’ di tempoin qua è sempre piùfacile incorrere in ar-ticoli che riport a n o

A m e n i t à

l’editorialed i Carlo Scotti

( in questo numero:)

1 20 29Prima Pagina:Sei riviste in cercad’autoredi Fabrizio Pancini

A N M V II n f o r m a :Un pro getto unitario...Dal Consiglio DirettivoA N M V I

R i f l e s s i o n i :Medico oi m p r e n d i t o r edi Luigi Poretti

11 25 33L’ I n t e r v i s t a :Le casse prev i d e n z i a l ichiedono autonomiar e a l edi Sabina Pizzamiglio

Rubrica Legale:Inserimento micro ch i p ssui cani e servizio veterinario pubbl i c odi M.T. S e m e r a r o

Dalle Associazioni:I risultati dei cors iS C I VACdi Fulvio Stanga

13 26 38A t t u a l i t à :O rdini veterinari: p rov egenerali di rifo r m aa cura della redazione

Rubrica Fiscale:Quesiti ricorrenti relativi alladeterminazione del redd i t odi lavo ro autonomodi Giovanni Stassi

Letto su:Il modello di autoregola-mentazione delle pro-fessioni è tramontatodi Urbano B a r e l l i

16 28 39Per capirc i :C a rtella cl i n i c as e g r e t a ?di Antonio Manfredi

L’ O p i n i o n e :La sperimentazione èf u o rv i a n t edi Oscar Grazioli

Dalle Aziende:a cura della redazione

CONTINUA A PAG. 3

Editoria nazionale

F o rtunatamente in Italia c’è libert àdi stampa! Ciò significa che sipuò pubblicare il proprio pensie-ro, ma anche che bisogna assu-mersene la responsabilità. Quan-do riportiamo notizie e opinioni,su questa rivista come sul quoti-diano online @nmviOggi, siamoben coscienti del peso che la no-stra informazione avrà sui Colle-ghi-lettori. Ci riteniamo sempre re-sponsabili di quanto pubblicatoe, se questo serve a tranquillizza-re qualcuno, siamo pronti a ga-r a n t i re assistenza, anche legale,a quei Colleghi che si vengano at ro v a re in difficoltà per averci datoascolto. Secondo questa logicadi assoluta responsabilità, abbia-mo consigliato di richiedere il rim-borso dell’IRAP (ma non di smet-t e re di pagarla), abbiamo comu-nicato che siamo esenti dall’im-posta sulle insegne non appenaricevuta la conferma del Ministero(non prima), abbiamo parlato delD e c reto 306 e dato indicazionisulla gestione del farmaco quan-do siamo stati certi della bontàdella nostra interpretazione e ab-biamo comunicato le semplifica-zioni per i rifiuti speciali quandoavevamo fra le mani la copia del-la circ o l a re ministeriale (non pri-ma). La lista degli esempi potre b-be allungarsi, ma questo ritenia-mo che possa bastare a dimo-s t r a re il nostro concetto di “corre t-ta informazione”: dire cose cert eanche quando, purt roppo, nonsono quello che si sperava o sivoleva. Questo vale anche per l’ECM: seè il Ministro Sirchia a dichiarareche questo sistema di aggiorn a-mento obbligatorio riguarda tuttigli operatori del settore sanitario eche un decreto di imminente usci-ta lo ribadirà, non possiamo pro-prio raccontarvi che i liberi pro-fessionisti sono esclusi dall’ECM.

Se lo dicessimo faremmo conten-ti molti ma daremmo inform a z i o n ifalse. È vero che ad oggi nessuno sacosa potrà capitare a chi nonsarà in grado di dimostrare il suoa g g i o rnamento, ma non possia-mo incoraggiarvi a parc h e g g i a rein zona vietata. Può darsi che lamulta non vi arrivi ma se vi arr i-vasse di chi sarebbe la re s p o n s a-bilità? Chi sarebbe in grado di di-f e n d e re questo comportamento? Noi crediamo in una veterinariaseria, professionale, impegnatanel proprio ruolo ed in grado di ri-p rendersi lo spazio e l’immagineche merita nella nostra società.Non giustifichiamo la logica del“laissez faire”, perché non ci per-metterà mai di essere interlocuto-ri credibili delle istituzioni o di altreo rganizzazioni del nostro settore .Il sistema ECM deve essere aff i-dato, dopo ampie trasform a z i o n i ,alla FNOVI per renderlo adeguatoalle nostre esigenze e ci stiamoimpegnando su questo. All’inter-no di CONSILP-Confpro f e s s i o n i ,l’ANMVI ha costituito insieme adANDI (dentisti), FIMMG (medici) ePLP (psicologi) un’area sanitariache svilupperà, fra gli altri pro g e t-ti, una proposta unitaria per la ge-stione dell’ECM da pre s e n t a re alM i n i s t e ro. Nel frattempo siamo in-t e rvenuti con richieste specifiches u l l ’ a g g i o rnamento a distanza,a g g i o rnamento all’estero, detra-zione fiscale dei costi sostenuti,semplificazione delle pro c e d u re ,risconoscimento dei crediti senzalimite annuo, ecc. Questo a no-s t ro avviso è il modo di pro c e d e-re con responsabilità e serietà.S c r i v e re che i liberi pro f e s s i o n i s t inon sono soggetti all’ECM per ri-s c u o t e re consenso è soltanto unmodo per non aff ro n t a re il pro b l e-ma o fare informazione non re-sponsabile. ■

ECM: disinformazione e superficialità

Sei riviste in cercad’ a u t o r eLa letteratura scientifica veterinaria è ancora troppo esterofila

A PAG. 3

d i Fabrizio Pancini

Global Leaderin Pet Nutrition

*Marchi di fabbrica di proprieta’della Hill’s Pet Nutrition,Inc ©2002 Hill’s Pet Nutrition,Inc.

w w w. a n m v i . i t @ n m v i O g g i . L’informazione quot idiana on line A.N.M.V.I.

Organo di informazione dell’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani

PROFESSIONE VETERINAR I A

ORGANODIINFORMAZIONE

DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE

MEDICI VETERINARI ITALIANI 0 0 2MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 12, numero 10, mensile, ottobre 2002Spedizione in abbonamento postale - 45%

A rt. 2 comma 20/b-Legge 662/96 - Filiale di PiacenzaConcessionaria esclusiva per la pubblicità

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I l panorama nazionale dell’e-ditoria scientifica veterinarianon è molto va s t o . Le pubbl i-

cazioni periodiche di buon livellosono poche e meno ancora quellespecializzate per settori della ve-terinaria. Purtroppo, il nostro ag-giornamento deve ancora fare ri-ferimento alla letteratura scientifi-ca di lingua inglese, prevalente-mente a quella statunitense e bri-tannica.I contributi che arrivano dalle no-stre università e dal mondo pro-fessionale italiano sono insuff i-cienti, per numero e per qualità, as o s t e n e re autonomamente unapubblicazione e devono essereintegrati da traduzioni di articoliprodotti oltre confine. Questo limi-te incide negativamente sulla dif-fusione delle riviste italiane all’e-stero più del limite linguistico chedi per sé circoscrive gli sbocchiad alcune aree del SudAmerica,dell’EstEuropa o del NordAfrica;incide negativamente anche sul-l’indicizzazione intern a z i o n a l edelle riviste italiane, tanto che nelnostro Paese l’unica pubblicazio-ne scientifica veterinaria indiciz-zata da ISI Research Alert è Ippo-logia, la rivista ufficiale della SIVE.È doveroso allora dare atto a que-sta società ed al collega FabioTorre dell’enorme sforzo organiz-zativo ed economico che si è resonecessario sostenere per rag-giungere questo obiettivo. AncheVeterinaria, la rivista ufficiale dellaSCIVAC è in corsa verso questotraguardo, ma è la sola ad esser-ci arrivata vicina.Un altro aspetto riguarda la diffu-sione delle pubblicazioni naziona-li che, considerando solo quellepiù conosciute, va dalle 3500 co-pie di Large Animals Review, spe-cializzata nel settore degli animalida reddito, alle quasi 10.000 diVeterinaria che si rivolge a tutti iveterinari che operano nel mondodegli animali da compagnia. Un’ultima considerazione riguar-da i contenuti. Alcune pubblica-zioni sono ancora generaliste eaprono a tutti gli aspetti dell’infor-mazione e dell’aggiorn a m e n t o(dai bovini ai cani, dai polli ai fu-

retti), altre al contrario si sono for -temente specializzate in precisisettori: solo animali esotici, solodermatologia nei piccoli animali,solo medicina felina, ecc. Per ap-profondire gli aspetti che qui sonostati soltanto accennati abbiamocoinvolto i direttori editoriali dellesei pubblicazioni scientifiche piùsignificative del panorama edito-riale nazionale, rappre s e n t a t i v edei diversi orientamenti del nostrosettore: Exotic Files (animali esoti-ci), Ippologia (equini), Large Ani-mals Review (animali da reddito),O.& D.V. (generalista), Summa(generalista) e Veterinaria (anima-li da compagnia).

Marta AvanziDirettore di Exotic Filerivista ufficiale della SIVAEL.P. Treviso

Com’è cambiata negli ultimi de -cenni l’informazione scientificain medicina veterinaria, soprat-tutto in Italia?Indubbiamente negli ultimi tempiabbiamo assistito ad un notevoleaumento sia quantitativo che qua-litativo nell’offerta dell’informazio-ne scientifica. Rispetto ad una de-cina di anni fa sono molto più nu-merosi i libri di medicina veterina-ria, sia in italiano che in inglese,che mettono il veterinario praticonella condizione di approfondireogni settore di suo interesse. An-che il numero di riviste è aumen-tato, così come il livello qualitativo

degli articoli pubblicati.Congressi, corsi, seminari, incon-tri si tengono praticamente ognisettimana, offrendo un validissimomezzo di aggiornamento anchespecialistico, con relatori italiani estranieri di elevato livello. Al con-trario, anche solo una decina dianni fa i libri erano pochissimi, epensati più per lo studente cheper il professionista. Riviste e con-vegni erano gestiti soprattutto dapersonale universitario e trattava-no argomenti di scarso interesseper il veterinario pratico. Eranoscarse o nulle le possibilità di ag-giornamento sui piccoli animali, eancor più tragica era la situazionedegli animali esotici, mentre oggiil libero professionista dotato divoglia, tempo e risorse economi-che può colmare molte delle lacu-ne culturali che si ritrova dopo glistudi universitari. Nel giro di unaquindicina d’anni siamo passatida una possibilità di aggiorna-mento quasi nulla ad un’intensaattività editoriale e culturale. Ciòha permesso a molti colleghi diacquisire una buona competenzanonostante la totale impreparazio-ne fornita dagli studi universitari(in cinque anni di studi universita-ri, ricordo due ore dedicate alladermatologia, e forse una dedica-ta alla medicina felina).

L’ i n formazione scientifica on-li-ne rappresenta, al pari della piùtradizionale editoria su support oc a rt a c e o , una valida integrazio-ne di aggiornamento pro fe s s i o-nale per il medico veterinario?Per la mia esperienza, Internetpuò risultare molto frustrante per ilveterinario pratico che cerc ainformazioni utili per la professio-ne. Offre, infatti, informazioni ge-neriche e di base, più rivolte aproprietari di animali o studentiche a professionisti, o informazio -ni estremamente specialistiche,per lo più messe in rete a cura diistituti universitari, soprattuttoamericani. La ricerca bibliograficapuò risultare molto facilitata, an-che se si limita generalmente afornire degli abstract, con la pos-sibilità di richiedere eventualmen-

te copia degli articoli a pagamen-to. Più interessante è il ricorso a li-ste di discussione su materie spe-cifiche, che offre la possibilità diconfrontarsi con colleghi di tutto ilmondo. Diverso è il caso di siti il cui ac-cesso è a pagamento, come adesempio VIN, che forniscono con-sulenze di esperti e materiale bi-bliografico, e che possono risulta-re interessanti se utilizzati spesso(considerando il costo fisso di ab-bonamento).Nel caso degli animali esotici lasituazione è un po’ diversa. Esi-stono infatti dozzine di specie dianimali presenti sul mercato deipet, per i quali le informazioni dibase sulla gestione e l’alimenta-zione, fondamentali per il loro be-nessere, sono relativamente facilida trovare su Internet. Da questopunto di vista la rete può permet-tere un facile accesso a informa-zioni preziose che in caso contra-rio sarebbe problematico reperire.

Riviste veterinarie prestigiosecome quella che dirige, così co-me tante altre che meriterebbe-ro una citazione, riescono acompensare la domanda d’ag-giornamento del medico veteri-nario? E,per quanto riguarda lasua rivista,quali sono i criteri ele scelte editoriali che sono sta-ti presi per rispondere a taleesigenza?Le riviste scientifiche sono indub-biamente utili per l’aggiornamento(a condizione di riuscire a trovareil tempo di leggerle), ma non leconsidererei di per sé sufficienti.Ritengo che comunque sia ne-cessario dedicare molte ore allostudio dei libri, e che congressi eseminari siano di grande utilità.Considerando la vastità della ma -teria, gli animali esotici, EF non hala pretesa di essere un mezzo diaggiornamento esaustivo, ma dirisultare, con il suo taglio pratico ea volte “informale”, di immediatautilità al veterinario che si interes-sa di animali esotici; anche perquesto la rivista punta molto sullaparte iconografica. Molti articoli il-lustrano le manualità da eseguiresugli animali, o mostrano passopasso l’esecuzione di interventichirurgici. Gli articoli non hanno,infatti, un formato rigido, standar-dizzato, anche nella lunghezza, li-mitandosi talvolta a commentareuna radiografia o a mostrare unalesione insolita.

In medicina veterinaria, i n s e-gnamenti fondamentali comeepidemiologia clinica e biostati-stica non trovano la giusta col-locazione nel corso di studi ac-cademici ed inoltre non esisteun adeguato numero di personeche si dedicano alla metodolo-gia della ricerca.Proprio a cau-sa di questi presupposti il clini-co pratico che fruisce della let-teratura biomedica spesso nonha modo d’avere le giuste com-petenze che gli permettano divagliare criticamente i risultatidi una pubblicazione scientificasenza farsi influenzare dal no-me di chi ha scritto il lavoro e

dalla rivista che l’ha pubblicata.Lei cosa pensa al riguardo? Ecosa fa il vostro comitato di re-dazione quando deve pubblica-re un lavoro scientifico?Penso che il veterinario, effettiva-mente, abbia pochi mezzi per va -lutare la correttezza di un lavoroscientifico, ma a garanzia dellaqualità esiste sempre l’opera direvisione del comitato scientificodella pubblicazione consultata ol-tre al prestigio della rivista e aquello dell’autore (che però po-trebbe essere sconosciuto al let-tore). Proprio per il taglio pratico chehanno gli articoli pubblicati suExotic Files, i componenti del co-mitato scientifico e della redazio-ne valutano il lavoro proposto perla pubblicazione confrontandolocon la loro esperienza e prepara-zione personale, con la bibliogra-fia internazionale pubblicata ed,eventualmente, consultando altricolleghi, anche stranieri, con si-cura esperienza nel settore.

Quali sono le motivazioni percui molte pubblicazioni scienti-fiche che vengono riportate dal-le riviste veterinarie italiane so-no per lo più straniere (special-mente provenienti dagli StatiUniti) e per quale ragione le no-stre hanno difficoltà ad esserepubblicate sulle riviste estere?Penso che il motivo principale siala casistica molto più ampia chehanno a disposizione i colleghistranieri, soprattutto americani,che permette loro da un lato unaspecializzazione molto spinta, ed a l l ’ a l t ro la possibilità di utilizzares t rumenti più sofisticati. Tutti questielementi permettono loro di con-d u rre studi scientifici che in Italiasono di più difficile re a l i z z a z i o n e .

Fernando CanoniciDirettore di Ippologiarivista ufficiale della SIVEL.P. Roma

Com’è cambiata negli ultimi de -cenni l’informazione scientificain medicina veterinaria, soprat-tutto in Italia?Il cambiamento è sostanzialmentesu due fronti. Uno è rappresenta-to da una più intensa presenza digiornali molto diffusi a livello inter-nazionale anche per la maggioreinternazionalità dei veterinari chesono oramai abituati a muoversiper il mondo per il loro aggiorna-mento professionale. Questo fa sì

PROFESSIONE VETERINARIA 1 0 / 2 0 0 2 3DALLA PRIMA PAGINA

l’editorialeSEGUE DALLA COPERTINA

affollate platee di Colleghi che vipartecipano ormai da molti anni.Il tornaconto commerciale sem-mai lo stanno cercando cert igruppi, da tempo immobili edasfittici, e certi altri, opportunisti-camente nati da un giorno all’al-tro, che grazie all’ECM speranodi avere un po’ di seguito. Ma perattirare consensi e risultare popo-lari tra i colleghi, costoro si schie-rano ufficialmente e strenuamen-te contro l’obbligo di aggiorna-mento, anche se sanno bene chela loro è una posizione insosteni-bile e alla lunga perdente. E intanto, visto che l’ECM non po-trà essere evitato, ne trarrannovantaggio incrementando le loroattività. Non male come idea!Gli stessi che scrivono di ECM

nei termini che ho descritto finqui, pubblicano anche dichiara-zioni di una supponenza che milascia veramente attonito. In que-ste, un docente universitario dichiara fama pontificava sul mon-do della professione, sulle legitti -me richieste di quest’ultimo in fat-to d’accesso alla professione, ilnumero delle Facoltà ed altro an-cora e si permetteva di giudicar-ne la preparazione. In poche pa-role dava educatamente degliignoranti e degli incompetenti aiprofessionisti, ar roccandosi sulleposizioni più conservatrici, senzalasciare alcuno spazio alla di-scussione e addirittura smenten-do le aperture più volte espressedal Presidente della Conferenzadei Presidi, Prof. Carlo Girardi.

Mi auguro che il docente abbiaespresso posizioni assolutamen-te personali e che non siano in-vece queste le basi del dialogotra il mondo accademico e quel-lo professionale.Certamente, gli uomini di buonavolontà dovrebbero lasciare nel-l’ombra chi tenta di mettere in cri-si, con atteggiamenti di tale pre-sunzione e supponenza, un con-fronto certamente difficile ma cheè stato comunque avviato nell’in-teresse di tutta la categoria.È importante che i Colleghi lettorimeditino profondamente e tenga-no conto di tutto questo quandonei prossimi giorni saranno chia-mati a decidere da chi vorrannoessere rappresentati nel prossi-mo futuro. ■

Page 3: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 10

che entrino più facilmente in con-tatto con pubblicazioni che hannouna diffusione globale.L’altro è chiaramente legato all’in-novazione rappresentata dal-l’informazione scientifica on-line opiù generalmente elettronica cherispetto a quella più tradizionaleoffre delle possibilità di formazio-ne maggiori in particolare per pro-dotti che nascono pre t t a m e n t eper uno scopo educativo.

L’informazione scientifica on-li-ne rappresenta,al pari della piùtradizionale editoria su suppor-to cartaceo, una valida integra-zione di aggiornamento profes-sionale per il medico veterina-rio?Come accennato in pre c e d e n z a ,questo aspetto dell’inform a z i o n escientifica ha rappresentato unafondamentale innovazione degliultimi anni e, data la sua continuaevoluzione, off re un servizio edu-cativo sempre più valido. In par-t i c o l a re, tale caratteristica è cali-brata appunto per prodotti natiesclusivamente a scopo form a t i-vo, dove possono essere sfru t t a-te meglio alcune caratteristichelegate al digitale, quali, peresempio, la visione tridimensio-nale o il più diretto rapporto dina-mico tra le immagini e il lettore .Tali peculiarità, permettono, infat-ti, anche dei test e delle verificheimmediati che in passato non erapossibile ottenere in maniera in-terattiva.

Riviste veterinarie prestigiosecome quella che dirigi,così co-me tante altre che meriterebbe-ro una citazione, riescono acompensare la domanda d’ag-giornamento del medico veteri-nario? E,per quanto riguarda latua rivista,quali sono i criteri ele scelte editoriali che sono sta-

ti presi per rispondere a taleesigenza?Sicuramente è molto difficile pertutti avere una completezza taleda poter coprire interamente leesigenze d’aggiornamento delveterinario. In questo senso c’èda dire che esistono delle riviste,molto prestigiose, che hanno unoscopo prettamente scientifico ascapito del fine formativo praticoe, quindi, sono prevalentementedestinate ad un pubblico di pro-fessionisti più dediti alla ricerca. Iveterinari pratici sono sicuramen-te più recettivi a pubblicazioni distampo clinico e ad articoli cheespongono lo stato dell’arte sudeterminati argomenti. Le nostrescelte sono state dettate da diver-si ordini di fattori: uno legato al-l’entrata della nostra rivista nell’in-dex internazionale, che prevedequindi la necessità di pubblica-zioni originali di sicuro valorescientifico che, proprio per que-sta ragione, vengono sottopostead una revisione ancor più seve-ra. Ciò determina, da una parte, lascarsa reperibilità in campo na-zionale od internazionale di lavoriadeguati, sia per la scarsa produ-zione italiana, sia per il fatto chegli autori di lavori presumibilmen-te prestigiosi, visto il severo iter diaccettazione anche da parte del-la nostra rivista, preferiscono de-stinarli a giornali di più chiara fa-ma. Dall’altra parte, si viene a determi-nare la pubblicazione di lavori discarso contenuto pratico. Questoha fatto sì che, rispondendo alleesigenze di aggiornamento deinostri lettori, abbiamo cominciatoad inserire degli articoli commis-sionati ad autorevoli professionistisu argomenti di carattere tipica-mente pratico.

In medicina veterinaria, i n s e-

gnamenti fondamentali comeepidemiologia clinica e biosta-tistica non trovano la giustacollocazione nel corso di studiaccademico ed inoltre non esi-ste un adeguato nu m e ro di per-sone che si dedicano alla me-todologia della ricerc a .P ro p r i oa causa di questi presupposti ilclinico pratico che fruisce dellaletteratura biomedica spessonon ha modo d’avere le giustec o m p e t e n ze che gli permettanodi vagliare criticamente i risul-tati di una pubblicazione scien-tifica senza farsi influenzaredal nome di chi ha scritto il la-vo ro e dalla rivista che l’hap u b bl i c a t a . Cosa pensi al ri-g u a rdo? E cosa fa il vo s t ro co-mitato di redazione quando de-ve pubblicare un lavo ro scienti-f i c o ?Effettivamente, credo che la granparte dei clinici pratici non abbiale competenze scientifiche pervalutare in maniera obbiettiva i ri-sultati di una pubblicazione. Tutta-via, proprio in questo contesto, siinserisce e si giustifica perfetta-mente il ruolo valutativo dei comi-tati e delle organizzazioni editoria-li di prestigio.Questo è, infatti, il ruolo che devericoprire il comitato di redazionedella rivista che, attraverso i suoimeccanismi di filtro e valutazione,si avvale di prestigiosi referee, siain campo nazionale che interna-zionale. Questo fa sì che l’utilizza-tore finale fruisca di informazioniscientifiche attentamente e pro-fessionalmente valutate, secondoi criteri più rigorosamente scienti-fici.

Quali sono le motivazioni percui molte pubblicazioni scienti-f i che che vengono riport a t edalle riviste veterinarie italianesono per lo più straniere (spe-cialmente provenienti dag l iStati Uniti) e per quale rag i o n ele nostre hanno difficoltà adessere pubblicate sulle rivistee s t e r e ?Penso che la risposta sia ovvia.La produzione di lavori scientificiavviene maggiormente dove c’èricerca e la ricerca c’è dove leuniversità hanno ed hanno avutosempre questo ruolo: gli Stati Uni-ti ne sono il miglior esempio prati-co. Finora, nelle nostre universitàla ricerca è stata fatta in manieramarginale, speriamo che il futuropossa portare a dei cambiamentipositivi, a patto che i nostri colle-ghi universitari non vengano di-stolti dall’attività di ricerca dall’av-vento degli ospedali veterinari edall’attenta gestione dei loro bi-lanci.Per ciò che riguarda la secondadomanda penso di aver implicita-mente risposto. Comunque que-sto avviene sostanzialmente perdue motivi: uno per la scarsa pro-duzione di lavori scientifici e ils econdo per la scarsa abitudinenel pro d u rre lavori rigoro s a m e n t escientifici da parte degli autori cheforse hanno anche creato una cer-ta preclusione agli stessi autori ita-liani presso le riviste estere piùp restigiose.

Franco MontiD i re t t o re di Large Animals Review Università degli Studi di TorinoDipartimento di Patologia Animale

Com’è cambiata negli ultimi de -cenni l’informazione scientificaveterinaria soprattutto in Italia?Il cambiamento, del cui divenire lamia età mi consente d’essere te-stimone, è stato profondo e radi-cale e si è accentuato negli ultimidecenni.L’informazione scientifica è dive-nuta sempre più mirata e speciali-stica, soprattutto per corrisponde-re alla progressiva diversificazio-ne dei vari settori d’applicazione ealla conseguente richiesta delleesigenze peculiari di un’attivitàprofessionale in continua evolu-zione, come ad es. nel settore cli-nico, cui ha dovuto adeguarsi perfornire l’indispensabile supportoculturale.Basti pensare al superamentodella vecchia distinzione di untempo tra piccoli e grossi animali,soppiantata poi da quella tra ani-mali da compagnia e animali dareddito, cui corrisponde oggi unap roiezione in settori applicativisempre più differenziati, che ri-guardano non solo le varie specieanimali, ma anche il diverso tipod ’ a p p roccio, ripeto specifico emirato, sia ad es. per gli apparatiorganici, sia per il tipo di produ-zione e quant’altro.Riferendomi alla mia esperienza,se penso alla mia prima pubblica-zione del 1973 sulla “Psicologiadell’animale che vive in contattocon l’uomo; interferenze psichi-che tra uomo eanimale” e a quel-la del 1985 sul “Benessere anima-le” ho sotto gli occhi la dimostra-zione palpabile di questo cambia-mento: sono argomenti allora nuo-vi, divenuti oggi sempre più attua-li, anche tra i mass media, chehanno reso necessario fornire unaggiornamento continuo al clinicopratico; e questo non è che unesempio.Chi si ricorda più tra i giovani delveterinario condotto, figura miticadi professionista veterinario poli-valente, svanita di fronte agli at-tuali specialisti d’organi e d’appa-rati e di filiere produttive. A questap rofonda trasformazione l’infor-mazione scientifica ha dovutoadeguarsi.

L’informazione scientifica on-li-ne rappresenta,al pari della piùtradizionale editoria su suppor-to cartaceo, una valida integra-zione di aggiornamento profes-sionale per il medico veterina-rio?C e rto l’informazione scientificaon-line potrebbe costituire un vali-da integrazione, ma, a mio pare-re, siamo ancora in una fase di ot-timizzazione di questa fonte di no-tizie, che richiede non soltanto unadeguato adattamento mentale es t rumentale del veterinario, maanche una reale possibilità di faci-le accesso, appunto on-line, alleinformazioni.Questo esige un servizio a montecon sicure fonti di riferimento in

continuo aggiornamento in temporeale da parte di esperti nei diver-si settori, opportunamente distintie qualificati.Non so quante Riviste siano ingrado di fornire questo servizio,che potrebbe essere affidato inambito nazionale ad un gestoreunico capace di recepire l’attua-lità dell’informazione dall’Italia edall’Estero in tempo reale, conconseguenti costi alla cui coper-tura i fruitori potrebbero anche es-sere chiamati a concorrere. Rappresenta quindi uno stimolan-te traguardo in fieri.

Riviste veterinarie prestigiosecome quella che dirige, c o s ìcome tante altre che merite-r e b b e ro una citazione, r i e s c o-no a compensare la domandadi aggiornamento pro fe s s i o n a-le per il medico veterinario? E,per quanto riguarda la sua rivi-s t a , quali sono i criteri e lescelte editoriali che sono statipresi per rispondere a tale esi-ge n z a ?Le Riviste italiane, come quellache dirigo, cercano di corrispon-dere alle domande di aggiorna-mento professionale, pre v e n e n-dole nel limite del possibile, so-prattutto per quanto riguarda gliargomenti di più pregnante attua-lità In tal senso non sempre i cri-teri e le scelte editoriali possonot ro v a re un immediato riscontroapplicativo, non soltanto perchéL.A.R. si rivolge ai diversi settori diattività produttiva, ma anche per-ché la periodicità della pubblica-zione non consente di garantirel’immediatezza della risposta aduna domanda incombente; il piùdelle volte è però possibile forni-re, in tempi relativamente brevi,una disamina più accurata e quin-di un aggiornamento sicuramentepiù dettagliato ed esauriente, co-me ad es. è successo con la BSE.Questo dipende molto dalla realepresenza e dalla disponibilità dicollaboratori, in prevalenza spon-tanei. La possibilità di ottenere inlinea immediata il contributo di ri-cercatori validi, ma, appunto perquesto, superimpegnati non trovain pratica facile riscontro e io pos-so ringraziare quelli che non mihanno detto di No.

In medicina veterinaria, i n s e-gnamenti fondamentali comeepidemiologia clinica e biostati-stica non trovano la giusta col-locazione nel corso degli studiaccademici ed inoltre non esi-

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Apparecchiature Radiologiche

Camere oscure

Pellicole RX

Elettromedicali

Assistenza tecnica

di LUCARELLIM.& C.

SAS

VIAISONZO, 8 - 20095 CUSANO MIL.(MI) - Telefono: 02.66401060 - Fax: 02.66400884

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ste un adeguato numero di per-sone che si dedicano alla meto-dologia della ricerca. Proprio acausa di questi presupposti ilclinico pratico che fruisce dellaletteratura biomedica spessonon ha modo d’avere le giustecompetenze che gli permettanodi vagliare criticamente i risulta-ti di una pubblicazione scientifi-ca senza farsi influenzare dalnome di chi ha scritto il lavoro edalla rivista che l’ha pubblicata.Lei cosa ne pensa al riguardo?E cosa fa il vostro comitato diredazione quando deve pubbli-care un lavoro scientifico?L’epidemiologia clinica e la bio-statistica sono da qualche tempooggetto di lavori scientifici, cheanche L.A.R. ha più volte ospitato,ad es. con riferimento alla gestio-ne del rischio sanitario negli alle-vamenti intensivi, quindi non direiche questi insegnamenti non tro-vano la giusta collocazione neglistudi accademici; attualmente,anche in base alla riforma dei pia-ni di studio, questo è possibile esono sempre più numerosi i do-centi che si dedicano a questametodologia di ricerca in ambitosia clinico sia infettivistico, chesono poi tutt’uno, come appuntole pubblicazioni scientifiche dimo-strano.Il fatto di lasciarsi influenzare dalnome dell’Autore e dal prestigiodella Rivista è più che probabile.Però, per quanto riguarda L.A.R.,l’utilizzo di referee di sicuro affida-mento, cui fa ricorso il Direttorescientifico, utilizzando il Comitatodi Redazione, che tanto più è va-lido quanto più è ristretto, costitui-sce già di per sé una garanzia.Trattandosi inoltre di settori di stu-dio assai diff e renziati il migliorcollaudo è fornito dai commentipositivi o negativi dei veterinari,cui la Rivista si rivolge.Si tenga presente che il contenu-to scientifico, soprattutto clinico,di un lavoro deve trovare un sicu-ro riscontro e collaudo in fase ap -plicativa nelle mani del veterinariopratico.È soprattutto nel campo clinicoapplicativo, che vi sono attual-mente fior di valorosi professioni-sti in sicuro possesso delle ne-cessarie competenze e sicura-mente in grado di valutare critica-mente i risultati di una pubblica-zione scientifica riguardante il lorosettore di attività.A me questo è successo e mi èservito per migliorare le mie capa-cità di discernimento.Anzi mi dispiace che questi distin-ti professionisti scrivano troppopoco.

Quali sono le motivazioni percui molte pubblicazioni scienti-fiche che vengono riportate so-no per lo più straniere (special-mente provenienti dagli StatiUniti) e per quale ragione le no-stre hanno difficoltà ad esserepubblicate sulle riviste estere?È questo un fatto che mi è capita-to anche per la gestione editoria-le della Rivista L.A.R., soprattuttonella fase iniziale per carenza del-la disponibilità immediata di lavo-

ri originali nostrani, ma che è di-venuto oggi sempre meno fre-quente grazie ai numerosi contri-buti originali, che arrivano nonsoltanto dai ricercatori delle Uni-versità e degli Istituti Zooprofilatti-ci, ma anche dai colleghi del Ser -vizio Veterinario Nazionale e daiprofessionisti, di cui prima facevocenno.Però che la letteratura scientificastraniera sia utile ai fini dell’ag-giornamento è un fatto innegabile,che, a mio parere, dipende dal si-

stema di aggiornamento sistema-ticamente organizzato e collauda-to, soprattutto negli Stati Uniti, do-ve le pubblicazioni di lavori divul-gativi da parte di studiosi delle di-verse discipline costituisce unaregola quasi imposta.Si fa carico a qualunque ricerca-tore qualificato, che disponga dirisultati applicativi di portarli a co-noscenza dei veterinari pratici,tramite le Riviste a ciò espressa-mente dedicate.Non solo, è anche prassi consue-

tudinaria che un ricercatore, dopoaver ultimato le ricerche proposte(e sovvenzionate ad hoc), si dedi-chi alla divulgazione dei risultatiottenuti e delle metodiche utilizza-te, in ciò invogliato, se non condi -zionato, dagli utili finanziari cheda tale attività gli derivano, inquanto viene retribuito da chi(Scuole, Enti, Privati ecc.) intendeavvalersi della sua competenza ecapacità divulgativa.Ne sanno qualcosa le nostre So-cietà culturali, che si rivolgono ad

esperti stranieri per ottenere unaggiornamento mirato e speciali-stico.Questo senza nulla togliere allarealtà (soprattutto americana) diun’attività scientifica applicativa co-stantemente all’avanguardia, so-stenuta da mezzi tecnici e finanzia-ri di tutto rispetto e dalla disponibi-lità di Riviste prestigiose ad ampiad i ffusione e con elevato impact fac-t o r. Senza dimenticare una fiore n t eattività editoriale con la pubblica-zione di testi e di volumi di notevo-

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le validità. I lavori scientifici italiani,per tro v a re un riscontro all’estero ,devono essere innanzi tutto scrittinella lingua della Rivista, cui ci si ri-volge, nella fattispecie in inglese,per poi sottoporsi al severo vagliodei re f e ree per ottenere il visto allap u b b l i c a z i o n e .Questo avviene in ambito accade-mico, soprattutto per determinati fi-loni di ricerca, in part i c o l a re perquella di base; per quanto riguar-da il settore applicativo e clinico,che conosco meglio, mi risulta chela pubblicazione di lavori italiani al-l ’ e s t e ro si avvale pre v a l e n t e m e n t edel prestigio individuale di validig ruppi di ricercatori in grado di ot-t e n e re di volta in volta, superati ic o n t rolli molto selettivi, di cui face-vo cenno in precedenza, l’indi-spensabile autorizzazione.

Giovanni BallariniDirettore di O&DVObiettivi e Documenti VeterinariUniversità degli Studi di ParmaD i p a rtimento di Clinica Medicaveterinaria

Com’è cambiata negli ultimi de -cenni l’informazione scientificain medicina veterinaria, soprat-tutto in Italia?Soprattutto nel bene, ma anche nel

male, l’informazione scientifica inItalia ha subito l’inevitabile pro c e s-so di mondializzazione o globaliz-zazione, che ha riguardato anchemolti aspetti della professione ve-terinaria (basta pensare al fenome-no delle terapie altern a t i v e ) .Con la mondializzazione del-l’informazione scientifica vi sonostati molti vantaggi e tra questi lariduzione d’alcune dipendenzeculturali (scuola francese, scuolatedesca, scuola inglese ecc.) edin generale una “sprovincializza-zione”. Vi sono stati anche svan-taggi e tra questi lo sviluppo dinuove dipendenze (ad esempioscuola americana) e la diminuzio-ne delle specificità culturali dellascuola veterinaria italiana.Da non dimenticare che lo svilup-po delle specializzazioni ha au-mentato l’esigenza di collega-menti interspecialistici su nuove li-nee (ad esempio di gruppi di ri-cerca e lavoro, su filiere produtti-ve, ecc.). Infine è da rilevare chel’informazione scientifica veterina-ria, soprattutto in Italia, non devetrascurare il rischio di una sempremaggiore dicotomia tra “pubbli-co” e “privato”.

L’ i n formazione scientifica o nl i n e r a p p r e s e n t a , al pari dellapiù tradizionale editoria su

s u p p o rto cart a c e o , una va l i d aintegrazione d’agg i o r n a m e n t op ro fessionale per il medico ve-t e r i n a r i o ?Quanto più si usano i sistemiinformativi informatici on line, tan-to più ci si accorge che sono “ag-giuntivi” a quelli tradizionali, comele riviste non hanno sostituito i librie questi i contatti “umani” perso-nali dei convegni, congressi, cor-si professionali ecc.Nell’attuale momento si osservache l’informazione scientificainformatica on line sta trovando ilsuo posto ed al tempo stesso glialtri sistemi informativi e formatividevono rispondere alla richiestadi un’informazione sempre più di-versificata con le seguenti duecondizioni.Da una parte, il veterinario devecostruirsi il proprio sistema d’ac-quisizione delle informazioni e disviluppo di una propria educazio-ne permanente in modo equilibra-to, attraverso uno sfruttamento deidiversi mezzi di comunicazioneche gli sono più consoni e senzaeccedere od escluderne nessu-no.Dall’altra parte, chi opera nell’of-ferta informativa non deve perde-re la propria specificità e profes-sionalità e, soprattutto, deve pen-sare che l’informazione on line

non s’improvvisa ed ha le sue esi-genze, anche formali. La stessainformazione deve avere “vesti”diverse se è offerta come una le-zione orale, un supporto audiovi-sivo in un’esposizione congres-suale, in un capitolo di un libro, inun articolo di rivista, in un notizia-rio on line, ecc. In questa situazio-ne si pone la questione degli ope-ratori specializzati di comunica-zione: un editor o curatore di libriha peculiarità diverse di un gior-nalista (che si dedica ai giornali) odi un comunicatore inform a t i c o(oltre che di linguaggio vi sonotempi diversi: mesi e talvolta anniper un libro, giorni per una rivista,ore e talvolta minuti per la comu-nicazione on line). Se in questi ul -timi anni abbiamo visto affermarsii “giornalisti veterinari”, dovremopensare ad avere anche dei “co-municatori informatici veterinari”(due piccole nicchie di nuove atti-vità professionali veterinarie).

Riviste veterinarie prestigiosecome quella che dirige, così co-me tante altre che meriterebbe-ro una citazione, riescono acompensare la domanda d’ag-giornamento del medico veteri-nario? E,per quanto riguarda lasua rivista,quali sono i criteri ele scelte editoriali che sono sta-ti presi per rispondere a tal esi-genza?Le risposte alle precedenti do-mande sono la base anche per ri-spondere al quesito: bisogna es-sere convinti che la rivista è e ri-mane un mezzo insostituibile, masoprattutto specifico che la diffe-renziano sia dal libro sia dall’infor-mazione on line. In altre parole lecose vanno bene se ognuno eser-cita il suo mestiere e lo fa sempremeglio. Se in una rivista non si èconvinti della specificità, forsevarrebbe la pena di chiuderla (edè quello che è avvenuto per molteriviste che, però, non erano tali:ad esempio le pseudoriviste sonoveicoli pubblicitari più o menomascherati, talune collane d’atti dicongressi di società ecc.). In par-ticolare, nessun mezzo può com-pensare tutta la domanda d’ag-giornamento (come la domandadi spostamento non può esseresoddisfatta da un solo mezzo ditrasporto e bicicletta, motociclet-ta, auto, treno, aereo, nave coesi -stono).I criteri e le scelte editoriali dallarivista OBIETTIVI E DOCUMENTIVETERINARI sono schematica-mente i seguenti elencati non inordine di priorità, in quanto tutti dipari importanza.1. Specificità della ricerca veteri-

naria italiana, da valorizzare.2. Peculiarità dell’attività veterina-

ria italiana e sua continua evo -luzione.

3. Nuove esigenze sociali dellasocietà italiana con riferimentoagli animali, in tutte le loro ma-nifestazioni, consce ed incon-sce (nuove specie animali,nuove attività diagnostiche eterapeutiche, nuove o variatesensibilità sociali ecc.).

4. Esistenza di una quota di vete-rinari italiani che svolgono atti-

vità professionali su diversisettori e soprattutto necessitàdi stabilire dei collegamenti in -terspecialistici.

5. Esigenze sanitarie di un nuovoassetto delle produzioni ani-mali e delle loro trasformazionialimentari.

6. Esistenza di un’industria dellasalute italiana.

7. Utilizzazione e sviluppo dellespecificità del giornalismo ve-terinario.

In medicina veterinaria, i n s e-gnamenti fondamentali comeepidemiologia clinica e biostati-stica non trovano la giusta col-locazione nel corso di studi ac-cademici ed inoltre non esisteun adeguato numero di personeche si dedicano alla metodolo-gia della ricerca.Proprio a cau-sa di questi presupposti il clini-co pratico che fruisce della let-teratura biomedica spesso nonha modo d’avere le giuste com-petenze che gli permettano divagliare criticamente i risultatidi una pubblicazione scientificasenza farsi influenzare dal no-me di chi ha scritto il lavoro edalla rivista che l’ha pubblicata.Lei cosa pensa al riguardo? Ecosa fa il vostro comitato di re-dazione quando deve pubblica-re un lavoro scientifico?Per rispondere alla domanda bi-sogna considerare che l’inculturascientifica italiana non solo è gra-ve e generalizzata, ma è semprepiù diffusa. L’incultura scientificaa volte sfocia in atteggiamenti an-tiscientifici, non è problema di set-tore (ad esempio veterinario) e siriscontra a tutti i livelli, non ultimoquello della grande informazione,ad iniziare da fatti elementari co-me quelli “come si legge una ta-bella”, “come si valuta un’analisistatistica” e così via. Nell’ambitodegli insegnamenti veterinari so-no presenti epidemiologia (senzaaggettivi!) e biostatistica, ma èmolto più importante – e molti do-centi lo fanno – che nell’ambito di-dattico specialistico siano dati cri-teri interpretativi specifici. Que-st’ultima dimensione dipende an-che dalla sensibilità del singolodocente che dev’essere capacedi sviluppare negli studenti capa-cità critiche (a volte di difficile at-tuazione per l’esistenza di caren-ze culturali di base).Il Comitato Scientifico di una qual-siasi redazione (e quindi anche diODV), in quanto costituito da per -sone che svolgono attività scienti-

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Ve t - J o u r n a lIl nuovo archivio bibliografico di EV srl contiene tutti i lavori scientifici pubblicati dal 1987 dalle riviste edite daSCIVAC prima e da EV srl poi, e lavori reperiti nella letteratura internazionale a partire, in questa fase iniziale,dal 2001 in avanti. L’aggiornamento è continuo ed è previsto l’inserimento progressivo di lavori pubblicati nel-le riviste straniere nel periodo 1998-2000.Per buona parte dei lavori indicizzati è disponibile l’abstract, mentre per quelli italiani è disponibile anche il PDForiginale (a partire dal 1995).Oltre ai soliti parametri di ricerca (anno, data, parola chiave) sarà possibile selezionare la specie animale inmodo da poter accedere immediatamente ai lavori relativi alla propria area professionale. Il motore di ricercautilizza di default l’operatore “AND”, vale a dire che se si inserisce nel campo di testo <Medicina di laborato-rio> viene cercata solo l’esatta combinazione delle tre parole nei campi (la frase)[Autore][Titolo][Abstract][Parole chiave] - questo campo viene compilato dai curatori del servizio, e contiene numerosi vocaboli atti adagevolare la ricerca, sopratutto in riguardo alla disomogeneità linguistica dell’archivio (se l’articolo in inglesetratta la chirurgia del gomito <elbow> - tra le parole chiave verrà senz’altro inserito <gomito>, e così via)Si è preferito in tal modo agevolare la ricerca per parola singola, al fine di velocizzare le operazioni in rete (ilsistema si rallenta parecchio se devo cercare 4 parole su 4 campi diversi in 3000 schede... 4x4x3000) ed evi-tare un eccesso di risultati negativi (il campo di ricerca si restringe ulteriormente se si utilizzano gli altri para-metri a disposizione - specie animale, riviste, anno).Nel caso in questione, cioè un argomento di notevole dispersione interdisciplinare (e quindi di vasta area se-mantica - sono coinvolte la biochimica, l’ematologia, la diagnostica di laboratorio) ad es. provando ad inserire<laboratorio> il risultato sarà:SONO STATI TROVATI 55 LAVORISU 2979 IN ARCHIVIO

Riviste italiane indicizzateCinologiaCollana di Radiologia ClinicaEJCAPEJCGEJVPIppologiaJournal of Veterinary CardiologyLarge Animals ReviewMedicina FelinaNotiziario FarmaceuticoProfessione VeterinariaQuaderni di DermatologiaSISCA ObserverVeterinariaVeterinary InternationalVeterinary ReportsL’archivo è realizzato e curato dalCollega Enrico Febbo.

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fica ed anche attraverso i referee,dei lavori scientifici, valuta la cor -rettezza metodologica e la con-gruità delle conclusioni, facendoparticolare attenzione che non visiano usi distorti e/o strumentaliz-zazioni improprie della comunica-zione. Per quanto riguarda ODVaggiungo che non si dimenticache i ricercatori possono esprime-re delle loro “opinioni” ed ancheavere un loro linguaggio. Siamoitaliani, abbiamo specificità chesono un valore, e scrivere tutti allostesso modo potrebbe sembrarealmeno una “violenza”.Un poco diversa è la situazione de-gli articoli di tipo informativo, divul-gativo (in senso ampio “didattico”);non tanto per il controllo dei conte-nuti, quanto sugli aspetti di comu-nicazione, linguaggio, ecc.

Quali sono le motivazioni percui molte pubblicazioni scienti-fiche che vengono riportate dal-le riviste veterinarie italiane so-no per lo più straniere (special-mente provenienti dagli StatiUniti) e per quale ragione le no-stre hanno difficoltà ad esserepubblicate sulle riviste estere?Per la prima domanda bisogna ri-c o rd a re che quando si esegueuna ricerca bibliografica su ban-che dati internazionali è statisti-camente inevitabile che i lavoriscientifici italiani siano una mino-ranza. Un handicap è inoltre lalingua, da quando l’inglese (e ditipo scientifico) è la lingua uff i c i a-le della ricerca. Se vi è da fare unappunto ad alcuni ricercatori, an-che italiani, è di basarsi pre v a l e n-temente sulle pur necessarie edindispensabili banche dati e nonf a re mente locale alle riviste che,p u rt roppo, sono sempre menolette, soprattutto quelle italiane.Non è da sottovalutare l’estero f i l i aitaliana che troppo spesso sog-giace in modo acritico al “mitoamericano”, non solo per la vete-rinaria ma anche per tanti altriaspetti della vita.Per rispondere alla seconda do-manda è necessario ricord a reche esiste una globalizzazionedella conoscenza scientifica e,inevitabilmente, il peso percen-tuale della ricerca italiana va dimi-nuendo con l’aumentare della di-mensione mondiale dell’informa-zione. Una seconda motivazioneè che in Italia – ma anche all’este-ro – esistono diversi livelli di qua-lità della produzione scientifica eche i lavori italiani d’alta qualità,che pure esistono, sono solo unaparte di tutti quelli che sono pro-dotti. Sono tuttavia sicuro che og -gi come ieri, un lavoro scientificoitaliano di veterinaria, buono sottotutti gli aspetti (argomento, meto-dologia, esposizione compresa lalingua) non ha concrete difficoltàad essere pubblicato su riviste adiffusione mondiale e nei tempinormali per tali riviste.Tuttavia, data l’attuale situazionedi finanziamento della ricerc ascientifica in Italia, quanti lavorivalidi i nostri pur capaci ricercato-ri possono produrre? Domandaquesta che necessita di un’altrainchiesta…

Giorgio PoliD i re t t o re Scientifico di SummaUniversità degli Studi di MilanoD i p a rtimento di Patologia AnimaleIgiene e Sanità Pubblica Veterinaria Sezione di Microbiologia e Immunologia Ve t e r i n a r i a

Com’è cambiata negli ultimi de -cenni l’informazione scientificain medicina veterinaria, soprat-tutto in Italia?Non mi pare che ci sia stata una

p a rt i c o l a re evoluzione, se nontecnologica. Le formule tradizio-nali, riviste e congressi, sono an-cora le più utilizzate. È aumentataa dismisura l’offerta congressualee non sempre in modo qualificato.La vera novità è arrivata dall’infor-matica e da Internet.

L’ i n formazione scientifica on-line rappresenta, al pari dellapiù tradizionale editoria sus u p p o rto cart a c e o , una va l i d aintegrazione di agg i o r n a m e n t o

p ro fessionale per il medico ve-t e r i n a r i o ?Sono ancora troppo pochi i veteri-nari che utilizzano il pc regolar-mente nell’attività professionale eancor meno quelli che lo usano afini di consultazione per poter de -finire l’on-line oggi un reale stru-mento d’aggiornamento pro f e s-sionale di massa. L’evoluzione delmezzo, indubbiamente versatile ei n t e ressante come integrazioneall’editoria tradizionale, dipenderàmolto dalla sua diffusione. Ad

ogni modo, in linea con tale evo-luzione, attualmente i lettori di“Summa” possono già disporre diun formato on-line della rivista esono allo studio altre iniziative in-teressanti.

Riviste veterinarie prestigiosecome quella che dirige, così co-me tante altre che meriterebbe-ro una citazione, riescono acompensare la domanda d’ag-giornamento del medico veteri-nario? E,per quanto riguarda la

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sua rivista,quali sono i criteri ele scelte editoriali che sono sta-ti presi per rispondere a taleesigenza?Molti studi di settore in ambitoscientifico hanno evidenziato chele principali fonti d’aggiornamentosono rappresentate dalle rivistescientifiche e dai congressi. Staavanzando anche l’on-line, macon i grossi limiti già citati.Per quanto concerne l’indice digradimento della rivista, “Summa”ha una caratteristica rara nel pa-

norama della letteratura veterina-ria e, più in generale, di quellamedico-scientifica italiana: vienediffusa per abbonamento e non informa gratuita, tranne per le copieistituzionali e promozionali, per-tanto il gradimento dei lettori è di -rettamente collegato alla soprav-vivenza della testata, che è ormaiprossima ai vent’anni di pubblica-zione.In questo senso sono allo studiosia corsi d’aggiornamento pro-mossi dalla nostra rivista sia pro-

getti di formazione on-line, già te-stati in Francia.“Summa” è nota per l’alta seletti-vità dei lavori pubblicati. Essendouna rivista di formazione rivolta alveterinario pratico, vengono pub-blicati solo i lavori che hanno unadiretta attinenza con la praticaprofessionale. I lavori che arriva-no in redazione in maniera auto-noma vengono resi anonimi e in-viati a due o tre referee (anch’essianonimi) per la valutazione. Pur-troppo gran parte degli articoli

viene scartata perché non corri-sponde ai requisiti d’interesse o discientificità.

In medicina veterinaria, i n s e-gnamenti fondamentali comeepidemiologia clinica e biostati-stica non trovano la giusta col-locazione nel corso di studi ac-cademici ed inoltre non esisteun adeguato numero di personeche si dedicano alla metodolo-gia della ricerca. Proprio a cau -sa di questi presupposti il clini-

co pratico che fruisce della let-teratura biomedica spesso nonha modo d’avere le giuste com-petenze che gli permettano divagliare criticamente i risultatidi una pubblicazione scientificasenza farsi influenzare dal no-me di chi ha scritto il lavoro edalla rivista che l’ha pubblicata.Lei cosa pensa al riguardo? Ecosa fa il vostro comitato di re-dazione quando deve pubblica-re un lavoro scientifico?Come ho già detto, il criterio discelta per la pubblicazione è det -tato dalla utilità pratica dell’artico-lo, pertanto anche lavori in ambitoepidemiologico o biostatistico de-vono seguire lo stesso criterio e intal caso, come è già capitato,vengono accettati e pubblicati. Ilmeccanismo dell’anonimato sal-vaguarda i referee dalla possibileinfluenza e garantisce i lettori.Inoltre, il nostro Comitato Scientifi-co non è blindato, ma si allarga divolta in volta ai migliori espertidelle diverse discipline.

Quali sono le motivazioni percui molte pubblicazioni scienti-fiche che vengono riportate dal-le riviste veterinarie italiane so-no per lo più straniere (special-mente provenienti dagli StatiUniti) e per quale ragione le no-stre hanno difficoltà ad esserepubblicate sulle riviste estere?Pur senza voler essere esterofili,si sa che in ambito scientifico le ri-viste di riferimento internazionalenon sono italiane. Quando si par-la di novità nella ricerca scientifi-ca, anche gli autori italiani punta-no a pubblicare su riviste interna-zionali per ottenere una maggiorevisibilità. Tuttavia, i veterinari ita-liani necessitano anche di forma-zione permanente sui pro b l e m iinerenti la pratica quotidiana, lepatologie e le terapie più appro-priate e aggiornate, di una guidanella gestione del proprio aggior-namento, calata nella realtà na-zionale, ed è a questo che devo-no servire riviste come “Summa”.

Claudio PeruccioDirettore di Veterinariarivista ufficiale della SCIVACUniversità degli Studi di TorinoDipartimento di Patologia Animale

L’ i n f o rmazione scientifica veteri-naria è sempre stata l’espressionedella capacità di produzione degliuomini che lavorano nel nostrosettore. Quando i confini naziona-li rappresentavano una barriera

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poco valicabile ed il “circolo” de-gli autori era limitato soprattuttoagli universitari, la produzione eraintensa, esisteva la concorrenzatra scuole ed era un dovere pub-blicare un gran numero di lavori.La selezione era inconsistenteperché si dava per scontato uncontrollo alla fonte da parte diquelli che una volta erano consi-derati i “baroni”; il risultato perònon era negativo, gli articoli eranoin italiano corretto, i contenuti soloin qualche caso erano criticabili

alla luce delle competenze di allo-ra, anche se ne ricordiamo di er-rati o scientificamente inconsi-stenti.Del resto era facile avere motivodi pubblicare informazioni su ma-lattie o tecniche operatorie e dia-gnostiche ancora poco conosciu -te che per molti erano vere e pro-prie novità. Quando le barriere sono crollate,soprattutto quando la SCIVAC haprepotentemente importato rela-tori d’oltre oceano ai suoi numero-si congressi e corsi, l’impatto hacoinvolto anche il mondo dell’edi -toria e si è cominciato a ragionarein termini di maggiore selezionedel materiale da pubblicare. Nelfrattempo però abbiamo osserva-to il crollo della capacità di comu-nicare di molti autori non più con-trollati alla fonte da scuole conso-lidate, veri e propri autodidattiusciti da un iter scolastico chenon consente di esprimersi in ita-liano corretto. Molti articoli firmatida medici veterinari di estrazionediversa, magari punti di riferimen-to nel loro settore, sono pieni distrafalcioni e di frasi contorte, nonsono pubblicabili! Avrebbero bi-

sogno del vecchio “barone” cheprima di sottoporre un articolo aduna rivista rileggeva tutto perchéera espressione della pro p r i ascuola e non voleva fare brutte fi-gure.

L’informazione scientifica on-li-ne rappresenta,al pari della piùtradizionale editoria su suppor-to cartaceo, una valida integra-zione di aggiornamento profes-sionale per il medico veterina-rio?Sicuramente sì per informazionib revi, aggiornamenti in temporeale e possibile interazione diret-ta con i lettori. Alcune riviste sonodisponibili on-line nella stessaedizione che viene inviata su sup-porto cartaceo che comunque èancora preferito.

Riviste veterinarie prestigiosecome quella che dirige, così co-me tante altre che meriterebbe-ro una citazione, riescono acompensare la domanda d’ag-giornamento del medico veteri-nario? E,per quanto riguarda lasua rivista,quali sono i criteri ele scelte editoriali che sono sta-ti presi per rispondere a taleesigenza?Chi vuole aggiornarsi non devefare riferimento alle sole pubblica-zioni nazionali, ma deve essere ingrado di leggere anche articoli inlingua inglese, dato che la mag-gior parte delle riviste che appli-cano una corretta revisione degliarticoli sono in quella lingua.Con la nostra rivista riteniamo diavere dato il maggiore contributopossibile per consentire un corret-to aggiornamento ai medici veteri-nari italiani che si occupano dianimali da compagnia.Oggi l’editoria è condizionata daaspetti commerciali e da strategiedi gruppi di “potere” che con la lo-ro produzione cercano di influen-zare i lettori non solo dal punto divista scientifico.Basta pensare che senza pubbli-cità le nostre riviste non potrebbe-ro esistere e che alcune industriedistribuiscono direttamente le loropubblicazioni.Noi siamo consci di avere il privi-legio di dirigere una rivista, Veteri-naria, senza alcun condiziona-mento da parte del committente(SCIVAC) che ci ha imposto uni-camente parametri di qualità eche interferisce solo se si posso-no migliorare.Nell’arco di 15 anni siamo riuscitiad ottimizzare la nostra produzio-ne passando da articoli “peer re-view” in buona parte tradotti allacompleta autonomia, aumentan-do anche la frequenza di uscitadella rivista.Il problema principale è semprequello di una corretta revisionedegli articoli che è facile per alcu-ni argomenti mentre è decisa-mente complicata per altri, datoche gli esperti sono pochi e nonsempre disponibili. Ma ci rendiamo conto che altri

hanno maggiori problemi e devo-no subire condizionamenti cherendono meno efficace il loro la-voro.

In medicina veterinaria, i n s e-gnamenti fondamentali comeepidemiologia clinica e biostati-stica non trovano la giusta col-locazione nel corso di studi ac-cademici ed inoltre non esisteun adeguato numero di personeche si dedicano alla metodolo-gia della ricerca.Proprio a cau-sa di questi presupposti il clini-co pratico che fruisce della let-teratura biomedica spesso nonha modo d’avere le giuste com-petenze che gli permettano divagliare criticamente i risultatidi una pubblicazione scientificasenza farsi influenzare dal no-me di chi ha scritto il lavoro edalla rivista che l’ha pubblicata.Lei cosa pensa al riguardo? Ecosa fa il vostro comitato di re-dazione quando deve pubblica-re un lavoro scientifico?Per quanto riguarda l’epidemiolo-gia ricorriamo ad un esperto disettore ogni qual volta occorre lasua competenza.Il controllo da parte di un espertoin statistica non viene invece ef-fettuato per tutti gli articoli ma so-lo in casi particolari; è un limiteche condividiamo con la maggiorparte delle riviste italiane ed inter-nazionali. In Italia gli esperti suquesto argomento non possonoc o n t ro l l a re tutto ciò che vienepubblicato, dovrebbero lavorare atempo pieno e, ovviamente, rice-vere compensi adeguati, renden-do ancora più difficile la gestioneeconomica delle pubblicazioni.

Quali sono le motivazioni percui molte pubblicazioni scien-t i f i che che vengono riport a t edalle riviste veterinarie italianesono per lo più straniere (spe-cialmente provenienti dag l iStati Uniti) e per quale rag i o n ele nostre hanno difficoltà adessere pubblicate sulle rivistee s t e r e ?La nostra capacità di produrre ri -viste con articoli accuratamenterevisionati da esperti affidabili è li-mitata dalla diffusa cultura generi-ca dei medici veterinari e dallacarenza di un adeguato numerodi specialisti per ogni singolo set -tore.Se non si pubblicano articoli “Re-fereed Peer Review”, per conven-zione internazionale non si puòessere citati da altre pubblicazio-ni; del resto se quanto comparesu una rivista che non si attiene aqueste procedure di controllo (eve ne sono ancora tante) fosseconsiderato automaticamente at-tendibile, la cultura scientifica nonavrebbe più alcun riferimento ac-cettabile.È giusto che quanto scritto da unautore sia controllato da esperti ri-conosciuti prima di essere ritenu-to pubblicabile.I n o l t re se i nostri articoli sonoscritti solo in italiano non possonoessere valutati da autori di altramadre lingua. Per questi motivi la produzionenazionale è quasi del tutto ignora-ta negli altri Paesi. ■

PROFESSIONE VETERINARIA 1 0 / 2 0 0 2 9DALLA PRIMA PAGINA

Le novità vengono da Francofort e

A lla 54 a edizione della Fiera Internazionale del Libro di Fran-coforte che si è conclusa lunedì 14 ottobre erano presenti tut-

ti gli editori scientifici internazionali. Per la medicina veterinaria la pre-senza più rilevante è stata quella di Elsevier (WB Saunders, Mosby) edi Walter Kluver (Lippincott Weaverly), due colossi che da soli copronol’80% dell’editoria scientifica veterinaria.Anche quest’anno EV srl non ha mancato di visitare questo osservato-rio privilegiato. Il Collega Enrico Febbo, direttore editoriale di EV srl, haincontrato le direzioni delle case editrici del settore veterinario per par-lare di distribuzione e diritti internazionali: “Il nostro sforzo - ha spiega-to Febbo è da sempre quello di portare in Italia le novità della letteratu-ra internazionale da cui con rammarico dipendiamo quasi totalmenteper l’aggiornamento scientifico”.

E - l e a r n i n g

S empre più spesso si parla di e-learning identificandolo con l’ag-giornamento a distanza.In verità il concetto di aggiornamento

a distanza è molto più vasto comprendendo non solo l’e-learning, inte-so propriamente come formazione online, ma anche tutti gli strumenti diaggiornamento scientifico-culturale che creano un rapporto indiretto fradocente e allievo. Fra questi ultimi possiamo ricordare le riviste, i video,i libri, le pubblicazioni a dispense, ecc. Dopo l’introduzione dell’ECM si punta molto all’aggiornamento a di-stanza nella speranza che il riconoscimento, da parte del ministero, diquesto sistema formativo, possa agevolare molto l'impegno del profes-sionista nella raccolta dei crediti senza obbligarlo ad impegnative tra-sferte ed elevati sforzi economici. Da tempo, in attesa di una normativa ministeriale, si è studiata la pos-sibilità di avviare un progetto di formazione a distanza nel settore vete-rinario che oltre agli strumenti già proposti da alcune associazioni com-prenda anche l'e-learning, l'aggiornamento via internet. Non pensiamo però che tutto sia così semplice, produrre programmibelli di e-learning, magari interattivi, specifici per il veterinario, richiedegrossi investimenti e d'altra parte chi ne vuole usufruire deve avere uncomputer potente e veloce, un ottimo schermo e programmi operativiadatti ed aggiornati. Inoltre tutte le indagini sviluppate sull'e-learningevidenziano la necessità di "una formazione blended fondata su un mixintelligente che contempli insieme la formazione d'aula e quella a di-stanza, che non prescinda dalla realizzazione di una seria piattaformae preveda il ruolo centrale per il tutor" come ha dichiarato il Dr. ClaudioPoli, Presidente della Asfor, associazione particolarmente attiva ed at-tenta a questo settore. Inoltre lo stesso Poli evidenziava i limiti ed i ri-schi che lo strumento possa portare ad una totale ed autonoma gestio-ne del proprio aggiornamento arrivando ad un assoluto "fai da te" contutti gli evidenti pericoli che questo comporta. Questa intervista appar-sa su Il Sole 24 Ore era affiancata da alcuni grafici di cui mi sembra in-teressante riportare alcuni dati. Il giudizio del mondo professionale sul-l'efficacia delle diverse modalità formative in valori rapportati ad unascala da 0 a 5. Autoformazione offline 3,4; Autoformazione online 3,8;Online+aula 4,6; Solo aula 4,5. Per quanto riguarda invece le difficoltà espresse sul sistema e-learning,in ordine di importanza, quelle evidenziate sono: limiti intrinseci dellatecnologia come veicolo di formazione, adattamento ad una classe vir -tuale, difficoltà nel controllo dell'impegno dei partecipanti, diversa mi-surazione del tempo, lontananza tra formatore ed allievo. Dobbiamo pertanto pensare che, almeno per ora, i congressi, i semi-nari, i corsi, ecc., al di là del loro valore associativo difficilmente po-tranno essere soppiantati da questi nuovi sistemi formativi. Quando è esplosa la diffusione di internet molti avevano scommessoche in pochi anni la carta stampata sarebbe scomparsa. Non è stato così, anzi in alcuni casi si è avuto uno sviluppo delle pub-blicazioni tradizionali ed ora sembra che ci vorranno molti anni primache questa reale trasformazione possa avvenire.

Asfor (Associazione per la formazione alla direzione aziendale)

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La privatizzazione ha conferitoagli enti di previdenza la respon-sabilità dell’autonomia gestionalee cioè il compito di decidere conquali manovre agire su contributie prestazioni per mantenersi inequilibrio. Ma le casse ritengono che suquesta “autodeterminazione” gra-vino ancora oneri e vincoli che nerendono difficile la piena applica-zione. Al Governo e al Parlamentol’Adepp -l’associazione degli entidi previdenza privati di cui fa par-te l’Ente Nazionale di Previdenzae Assistenza dei Veterinari - hachiesto di velocizzare il processodi riforma delle professioni e diprevedere strumenti normativi diammodernamento delle casse. Inquesto contesto di aspettative edi strategie per l’autonomia, l’arti-colo 19 della Finanziaria varatadal Governo a fine settembre, nonpoteva che suscitare clamori eproteste: la previsione di controllig o v e rnativi sui flussi trimestralidelle casse ha messo gli enti pri-vati in agitazione per diversi gior-ni, fino alla distensiva telefonatadel Presidente del Consiglio Ber-lusconi a Maurizio De Tilla, con laquale Palazzo Chigi ha garantito ilsostegno della maggioranza par-lamentare allo stralcio dell’infau-sto articolo. Ma c’è da credereche l’Adepp non si riterrà soddi-sfatta fino a quando non sarannosciolti i nodi della totalizzazione edella detassazione e fino a quan-do non si sarà data una svolta al-la previdenza integrativa.Con Alessandro Lombardi, presi-dente dell’ENPAV, cerchiamo dicapire cosa succede in ambitoveterinario, come si possono con-ciliare autonomia e finalità istitu-zionali, ovvero quali strade debbaintraprendere l’ente previdenzialedei veterinari per mantenere il de-licato equilibrio finanziario chegarantisce gli attuali e i futuri pen-sionati.

Un’unica posizionep r ev i d e n z i a l eD. - L’Agenzia delle Entrate e ilCollegato fiscale alla Finanziariahanno chiaramente indicato chetutti i redditi da lavoro autonomoprodotti da un professionista, ap-partenente ad un Albo e iscrittoalla Cassa, devono essere attrattisia previdenzialmente, sia fiscal-mente ad un unico reddito. Qualiriflessi potrebbe avere questochiarimento sull’ENPAV?R. - La realizzazione di un’unicaposizione previdenziale e fiscale,consentirebbe di non disperdere icontributi versati a più casse.Questa dispersione contributivaovviamente rappresenta un dan-no per tutti i professionisti, veteri-nari compresi. Ancora oggi si ve-rifica infatti che il collega titolaredi una borsa di studio o che svol-ga un’attività di collaborazionecoordinata e continuativa sia co-stretto a versare i contributi sia al-l’INPS, sia all’ENPAV e ciò malgra-do il parere espresso nel meritodal Ministero del Lavoro, che ri-conduce al solo ente di categoria,nella fattispecie l’ENPAV, tutti icontributi da versare.

L’indennità di maternitàD. - La Camera sta discutendol’introduzione di un tetto all’inden-nità di maternità per le libere pro-fessioniste, dopo la richiesta di1.600 milioni di lire di indennitàavanzata da una professionistaavvocato.R. - L’Adepp ha chiesto che il Par-lamento affronti la problematicacon grande urgenza, perché laquestione riguarda diverse casseprofessionali. Non interessa parti -colarmente il nostro ente in quan-to i redditi dichiarati dalle nostrecolleghe sono decisamente moltomeno elevati rispetto a quelli dellealtre professioniste. Oggi infatti len o s t re colleghe perc e p i s c o n oquasi esclusivamente l’indennità

minima che, per legge è stabilitain circa 7 milioni di lire.

D e t a s s a z i o n eD. - L’Adepp giudica illegittima eincostituzionale la doppia tassa-zione, cioè la tassazione sia suirendimenti patrimoniali sia sullepensioni. Vale a dire tasse sì masolo sulle prestazioni?R. - Oggi gli enti previdenziali pri-vati sono effettivamente gravatida una doppia imposizione fisca-le, nel senso che si pagano i con-tributi sia sui trattamenti previden-ziali percepiti, sia sui patrimoni. Inp a rt i c o l a re l’Adepp chiede chevenga eliminata o quantomenoabbattuta l’aliquota del 12,5% suirendimenti degli investimenti im-mobiliari che è la stessa aliquotaprevista per le società commer-ciali. Allo stesso modo l’Adeppchiede una riduzione della tassa-zione sulle rendite degli immobiliche attualmente supera il 30%. Èevidente a tutti che l’eliminazionedella doppia tassazione consenti-rebbe di migliorare i rendimenti fi-nanziari dei nostri enti, che stannosubendo gli effetti negativi deter-minati dal crollo dei mercati finan-ziari.Noi abbiamo l’obbligo di mante-nere l’equilibrio finanziario nel lun-go periodo così come previsto dalDecreto Legislativo 509/94 e l’eli-minazione della doppia tassazio-ne potrebbe consentirci il mante-nimento dell’attuale equilibrio tracontributi e prestazioni ben oltre il2019, anno in cui, dallo studio at-tuariale, inizierebbe l’inversione ditendenza.

P r evidenza “ p r ev i d e n t e ”D. - La totalizzazione trova un fon-damento nella Costituzione, maproprio la Corte Costituzionale so-stiene la necessità di salvaguar-dare innanzitutto gli equilibri fi-nanziari. Come si salvaguarda l’e-quilibrio?

R. - La totalizzazione consente achi ha contributi sparsi in più ge-stioni di sommarli così da rag-giungere il diritto alla pensione.Principio sacrosanto, sancito dal-la Costituzione e ovviamente con-diviso dalla nostra cassa. Ma lap roblematica potrebbe inciderepesantemente sugli equilibri fi-nanziari degli Enti interessati. L’A-depp ha pertanto consegnato alMinistro Maroni una bozza di arti-colato secondo cui è possibilesommare gratuitamente i contri-buti solo nel caso in cui non siraggiunga il diritto alla pensionein alcuno degli enti in cui sonostati effettuati i versamenti. L’im-porto della pensione verrebbe co-sì costituito dalla somma delle sin-gole quote calcolate in proporzio-ne alla anzianità maturata nellesingole gestioni secondo il siste-ma contributivo e non in base allan o rmativa attualmente vigenteche per quasi tutte le casse pre-vedono il calcolo in base al siste-ma retributivo e quindi con oneridecisamente superiori. Come hogià detto prima noi abbiamo l’ob-bligo di predisporre ogni tre anni ilbilancio tecnico-attuariale conproiezione a 15 e a 40 anni. Que-sto bilancio, redatto sulla base deiconsuntivi degli anni precedenti esulle previsioni attuariali fornisceun quadro economico-finanziariodel nostro ente. Una previdenza“responsabile ed attenta” deve in-tervenire quando il bilancio tecni-co evidenzia una inversione ditendenza tale per cui le prestazio-ni superano le entrate contributi-ve. Quando ci si chiede “ma io l’a-

vrò la pensione?” la risposta nonpuò che essere aff e rmativa inquanto la corresponsione dellapensione è prevista per legge dalDLgs 509/94. È nell’entità dellapensione che dobbiamo e possia-mo intervenire perché più alti sa-ranno nel tempo i contributi e irendimenti ad essi collegati emaggiori potre b b e ro essere lepensioni e garantito l’equilibrioper un tempo molto maggiore. Oggi l’Enpav attraversa un perio-do favorevole con pochi pensio-nati e relativamente molti veterina-ri, ma è proprio questo il momen-to per accumulare risorse atte afronteggiare il previsto aumentoche si verificherà nei prossimi an -ni del numero dei pensionati. Do-vrà pertanto essere posta la mas-sima attenzione alla riforma deglio rdinamenti universitari, specieper quanto attiene alle cosiddette“lauree brevi” attinenti alla nostrap rofessione. Non possiamo piùsubire lo “scippo” che si è verifi-cato con l’acquisizione dello zoo-nomo in base al Decreto 328 al-l’Ordine degli Agronomi, nella se-zione B. La stessa attenzione do-vrà essere posta sulla riforma de-gli Albi per la prevedibile istituzio-ne di nuove categorie professio-nali.

Sanzioni o sanatoriaD. - L’autonomia è stata rafforzatada un provvedimento che ha con-ferito agli enti privati poteri sanzio-natori. Il ritardo nell’invio del mo-dello 1 è pesantemente colpito.Non ritiene che l’ENPAV sia moltosevero in questo?

PROFESSIONE VETERINARIA 1 0 / 2 0 0 2 11L’INTERVIST A

Dall’Adepp all’ENPAV

Le casse previdenziali chiedonoautonomia reale Alessandro Lombardi spiega gli orientamenti dell’ente previdenziale veterinario

d i Sabina Pizzamiglio

“I liberi professionisti non si faranno rovistare nelle tasche”

L ’ a rticolo 19, comma 2 della Finanziaria 2003 riguardante i Flussidi tesoreria e dati di cassa, o b bliga le casse previdenziali priva t e

a comunicare al Ministero del Tesoro i propri flussi trimestrali e quindi arispondere della loro situazione patrimoniale. Il Ministero del Welfare,preposto alla vigilanza delle casse, ha subito dichiarato di non esserestato messo al corrente della novità. Le casse invece sono insorte rite-nendo che questo articolo contrasti con la Costituzione e con il regimedi autonomia delle Casse professionali private. Maurizio De Tilla, presi-dente dell’Adepp ha prefigurato un rientro delle casse nella sfera delcontrollo pubblico e scritto al presidente del Consiglio che questo arti-colo: “È un gravissimo attentato all’autonomia e alle risorse finanziariedella cassa avvocati e delle altre casse di previdenza dei liberi profes-sionisti”. Per De Tilla c’è il rischio di introdurre “il presupposto legislati-vo di provvedimenti che potrebbero portare a prelievi forzosi e illegitti-me acquisizioni pubbliche del nostro patrimonio” e quindi “i liberi pro-fessionisti non si faranno rovistare nelle tasche senza reagire e condur-ranno una battaglia senza quartiere”.La battaglia ha ottenuto un primo importante risultato con la presenta-zione di un emendamento per la soppressione dell’art. 19 in Commis-sione Lavoro e un secondo, ancor più rilevante, che ha visto l’interven-to del presidente Berlusconi: il governo si è detto disposto a sosteneregli emendamenti che aboliscono questa norma.

Le prossimes c a d e n z e

MODELLI 1 (Autoliquidazionedelle eccedenze)• Presentazione entro il 30 no-vembre del modello 1, reperibi-le anche in rete• Pagamento entro il 31 di-cembreMAV (Iscrizione a ruolo deicontributi minimi)• Pagamento entro il 31 mag-gio ed entro il 31 ottobre 2002

Info al sito: http://www.enpav.it

Alessandro Lombardi

Page 10: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 10

R . - Le norme che regolano l’Entesono stabilite per legge dalla136/91. L’attuale Statuto e il Re-golamento di attuazione che pre-vedono le scadenze delle comu-nicazioni obbligatorie pre v i s t eper tutti gli iscritti agli Albi e le re-lative sanzioni, sono stati appro-vati per decreto interministeriale ilprimo gennaio del 1996. Il man-cato o ritardato invio del modello1, che autocertifica il reddito e ilvolume d’affari prodotti nell’annop recedente dal pro f e s s i o n i s t a ,

c o m p o rtano delle sanzioni chenon sono gestibili dal Consiglio diAmministrazione perché pre v i s t eper legge. Ricordo che il Consi-glio prevede quali membri di dirit-to i rappresentanti del Ministerodel Lavoro e della Salute e anchenel Collegio dei Sindaci il Pre s i-dente è rappresentante del Mini-s t e ro del Lavoro e membro è ilr a p p resentante del Ministero del-l’Economia e Finanze. Ricord oi n o l t re che il nostro ente, anchese privatizzato, mantiene le stes-

se finalità pubbliche previste dal-la legge 136/91 che prevede l’ob-bligo di iscrizione e contribuzio-ne. La non applicazione dellen o rme costituirebbe pertanto unaviolazione delle stesse e, di con-seguenza, un richiamo uff i c i a l edella Corte dei Conti. Le sanzionipoi vengono applicate con gra-dualità a seconda del ritardo nel-l’invio. Credo peraltro opport u n or i c o rd a re che le recenti modificheregolamentari hanno previsto unasanzione economica per coloro

che, anche con reddito pro f e s s i o-nale pari a zero, non pro v v e d o n oall’invio del modello 1.

Pensioni Integrative D. - Per Maurizio de Tilla le pre s t a-zioni integrative rientrano in una vi-sione europea e moderna dellap revidenza. Non bisogna limitarsialle esigenze del pro f e s s i o n i s t aquando va in pensione, ma biso-gna curarsene anche durante l’ar-co della sua vita lavorativa?R. - Il fondo integrativo può contri-

buire a migliorare il trattamentopensionistico vero e proprio, cosìcome un’assistenza sanitaria pergravi eventi può evitare sofferen-ze ed umiliazioni a colleghi cheper motivi economici non fosseromessi in condizione di curarsiadeguatamente.

Il riscatto degli anni di laurea edi servizio militareD. - Il ministero del lavoro ha ap-provato la delibera del Consigliodi Amministrazione dell’ENPAV sulriscatto degli anni di laurea e diservizio militare. Quando si potràchiedere il riscatto e a chi con-verrà farlo?R. - In effetti il Ministero ha recen-temente approvato tale deliberacon i relativi calcoli attuariali peroperare il riscatto e le domandepossono già essere inoltrate. Èovvio che il riscatto sarà menogravoso per i colleghi più giovanirispetto a quelli che sono vicini al-l’età pensionabile. Ricordo che ilriscatto non è previsto per chi hagià esercitato il diritto presso unaltro ente. ■

PROFESSIONE VETERINARIA 1 0 / 2 0 0 212L’INTERVIST A

Cosa dicel ’ a rticolo 19

(Flussi di tesoreria e dati di cassa)

1. Per il triennio 2003-2005conservano validità le dispo-sizioni di cui all’articolo 66,commi 1 e 2, della legge 23dicembre 2000, n. 388.

2. L’articolo 30 della legge 5agosto 1978, n. 468, e suc-cessive modificazioni, si ap-plica anche agli enti previ-denziali trasformati in asso-ciazioni o fondazioni ai sensidel decreto legislativo 30giugno 1994, n. 509, e suc-cessive modificazioni, edagli enti previdenziali di cate-gorie professionali costituitiai sensi del decreto legislati-vo 10 febbraio 1996, n. 103.

3. In relazione all’esigenza didefinire i risultati trimestrali eannuali dei conti pubblici perla predisposizione del contoeconomico delle pubblicheamministrazioni, a decorreredalla data di entrata in vigoredella presente legge, il termi-ne di invio dei dati cumulatidella gestione di cassa chele regioni, gli enti del settorepubblico di cui all’articolo 25della legge 5 agosto 1978, n.468, e successive modifica-zioni, nonché gli enti di cui alcomma 2, devono trasmette-re al Ministero dell’economiae delle finanze, Dipartimentodella Ragioneria generaledello Stato, ai sensi dell’arti-colo 30 della citata legge n.468 del 1978, è fissato al 20del mese successivo allascadenza del periodo di rife-rimento.

4. È abrogato il comma 7 del-l ’ a rticolo 30 della legge 5agosto 1978, n. 468, e suc-cessive modificazioni.

Articolo 19 del disegno di legge AC 3200, “Finanziaria 2003”

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Page 11: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 10

S i accorciano i tempi perl’emanazione del tariffa-rio veterinario. Le osser-

vazioni ministeriali sono tutte favo-revoli ed entro novembre anche laConferenza Stato-Regioni darà ilproprio responso. È quanto an-nunciato dal Presidente Domeni-co D’Addario a Ostia Lido all’a-pertura dei lavori del convegnostraordinario FNOVI del 12-13 ot-tobre. “Con il tariffario - ha dettoD’Addario - diamo uno strumentoal Governo, perché le tariffe, fis-sate nell’interesse del cittadinoma anche secondo criteri di re-muneratività, aiutano il Governo ele Regioni a quantificare le spe-se”. Ed è proprio del delicatoequilibrio fra l’interesse generaledei cittadini e l’interesse particola-re della professione che si è par-lato nel corso di questo conve-gno, una “due giorni produttiva”,secondo la definizione del presi-dente D’addario, che ha messol’Assemblea a confronto con l’at-tualità e il futuro della professione.

Determinante a questo propositol ’ i n t e rvento dell’avvocato P a o l oDe Camelis, il consulente legaledella Federazione che, giova ri-cordarlo, per ben due volte hacondotto con successo la difesadel DM 306/01 di fronte al TAR delLazio e al Consiglio di Stato. “Ilpotere tariffario rientra nel poterenormativo degli Ordini” - ha dettoDe Camelis ricordando che que-sto potere ha trovato una nuovaoccasione di legittimazione nellasentenza emanata a febbraio dal-la Commissione giuridica euro-pea, la quale ha assolto le tariffeproprio perché fissate con l’inter-vento dello Stato (e quindi nell’in-teresse dei cittadini/clienti). La fis-sazione del tariffario inoltre non in-cide solo sul valore economicodelle prestazioni ma anche sulledefinizioni di queste ultime, con ri-svolti sull’informazione al pubbli-co dei servizi erogati.Ma se da un lato c’è lo Stato,quindi l’interesse generale dall’al -tro c’è il mercato, ovvero l’interes-se particolare, ovvero la libertà diconcorrenza. “Sono finite le con-cezioni di un tempo - ha detto DeCamelis - l’equiparazione dellaprofessione all’impresa apre unoscenario completamente nuovo”.Il Consiglio di Stato ha stabilito in-fatti (sentenza 505/2002) che chiesercita una professione intellet-tuale deve considerarsi impresaper ciò che attiene alle regole del-la libera concorrenza, pertanto lacondotta dei singoli professionistideve assoggettarsi al contro l l odel garante della concorre n z a .“Gli Ordini sono soggetti dellapubblica amministrazione, ma so-no anche associazioni di profes-sionisti-imprese”- ha concluso DeCamelis.

L’intervento ha quindi toccato lamodifica del titolo V della Costitu-zione accennando all’autonomiadegli Ordini in rapporto all’articolo117 del testo costituzionale (chefa delle libere professioni oggettodi competenza concorrente), perarrivare al passaggio più delicatodella sua relazione: le conflittua-lità che possono intaccare il rap-porto degli Ordini con gli organi-smi privati, ovvero con le associa-zioni professionali. Queste ultimesono portatrici di interessi partico-lari che possono contrastare conquelli generali e “se il conflitto haper oggetto profili disciplinati dal -la legge è chiaro che la FNOVInon se ne può dimenticare - hadetto De Camelis, prossimo adesplicitare all’Assemblea la fatti-specie sottintesa dalle sue parole,ed ha quindi aggiunto: “I rapportidi conflitto vanno risolti, non sipuò far finta di niente perché nonconviene all’interesse pubblico”.Ed eccoci di fronte al caso deglielenchi dei veterinari fiduciari,esposto in forma dottrinale dal-l’Avvocato, ma del tutto intelleggi-bile alla platea che ne ha fatto og-getto di una prolungata e animatadiscussione: e se gli elenchi sonofatti per libera scelta da una so-cietà di razza? E se i benefici peri professionisti in elenco sono mi-nimi rispetto al danno concorren-ziale? E se questi elenchi sono pubbli-cati solo su Internet?De Camelis non ha dubbi: l’istitu-zione di elenchi non autorizzati,paralleli all’Albo professionale, èlesiva del ruolo primario dell’Ordi-ne che è appunto quello di inseri -mento (e cancellazione) in Albodegli ammessi alla professione.L’esclusiva riservata ai professio-nisti in elenco si configura comeconcorrenza sleale e infine l’inse-rimento non autorizzato del singo-lo nominativo costituisce violazio-ne della legge 175 sulla pubbli-cità sanitaria.Ciò non esclude che un organi-smo privato stenda l’elenco deiprofessionisti di fiducia a patto dinon renderlo pubblico e di non ri-chiedere indebiti versamenti perl’iscrizione. Che l’esclusiva fidu-ciaria sia poco remunerativa e co-stituisca un disturbo di poco con-to per la libera concorrenza non èuna considerazione di merito e in-fine la pubblicazione su Internet èa tutti gli effetti una forma di pub-blicità. Ne deriva, sempre secon-do De Camelis, che le direttive im-partite agli Ordini provinciali dallaFNOVI a questo riguardo costitui-scono un atto dovuto. Ma da doveviene il potere disciplinare dellaFederazione se gli Ordini godonodi autonomia? Chi l’autorizza a

trattarli come “uffici periferici”?Anche a queste domande De Ca-melis ha risposto chiarendo chenon esiste un rapporto gerarchicofra la FNOVI e gli Ordini provincia-li e che la “direttiva” è l’atto tipicofra autorità non legate da vincolog e r a rchico, “ma una dire t t i v aFNOVI non è acqua fresca” e gliOrdini sono tenuti a loro volta afarla rispettare dai propri iscritti,pena procedimenti disciplinari alivello provinciale.

Il dibattito genera crescente bru-sio e qualche cenno di insofferen-za, ma non si scompone; tuttavianon evita velato rimprovero daparte del professor Carlo Girardi,presidente della Conferenza deiPresidi, relatore fra i più attesi alconvegno. Girardi esordisce di-chiarando la piena disponibilitàdel mondo accademico a con-frontarsi con quello professionale,ribadendo, in questa come in altreoccasioni, che la professione sa

poco o nulla della riforma univer-sitaria. E lancia un suggerimentoalla FNOVI: la creazione di un al-bo parallelo per i laureati di clas-se 40, cioè di quei corsi (delle“produzioni animali”) a cavallo traveterinaria e agraria, che hannoavuto circa 600 iscritti, ma per iquali si prevedono aumenti d’i-scrizione. “È un peccato - ha det-to Girardi - che queste personenon possano ricadere nell’ambitoveterinario, anche dal punto di vi-sta previdenziale”. Ha quindi sot-tolineato che non sono possibilipassaggi dalla classe 40 al quin-quennio di laurea in medicina ve-terinaria, al di fuori del numeroprogrammato. Il Dlgs 509, ricorda Girardi, preve-de la consultazione sul territoriodella professione per l’attivazionedi nuovi corsi; il tirocinio può es-sere svolto in strutture private enella rete formativa possono en-trare a pieno titolo anche i veteri-nari privati. La formazione univer-sitaria è diventata “un processop rofessionalizzante” basato suicrediti formativi, con un tirociniopratico e una nuova tesi di laurea,più determinante che in passatoai fini dell’acquisizione delle com-petenze professionali. L’accessoprogrammato ha voluto garantirela qualità della didattica: “la deter-minazione annuale si basa sull’of-ferta potenziale del sistema uni-versitario” - spiega Girardi, il chenon significa che il numero delleimmatricolazioni sia rapportato al-

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Congresso Straordinario FNOVI

Ordini veterinari: prove generali di riformaA confronto con le trasformazioni che stanno cambiando il volto delle professioni, l’Assemblea degli ordini provinciali discute di gestione e autonomia, riforma universitaria e aggiornamento post laurea. Dibattito acceso su elenchi ed ECM

Alcuni aspetti critici del sistema ECM Evidenziati dalla FNOVI

• Mancata definizione del ruolo degli Ordini • Mancanza di garanzie sulle finalità e sulla qualità dell’aggiorn a m e n t o• Mancanza di garanzie sull’indipendenza della professione• Genericità degli obiettivi formativi per la veterinaria privata• Esigenza di introdurre celermente la FAD• Costi dell’aggiornamento per i provider e per i partecipanti• Ritardi nell’accreditamento degli eventi• Controlli e certificazioni dei crediti• Annualità dei crediti (transito ad altro anno)

Nuove richieste della Categoria al Commissario Penocchio

• Riconoscimento dell’aggiornamento all’estero• Riconoscimento postumo di attività formative• Semplificazione del sistema per evitare lo scadimento delle finalità

d’aggiornamento alla stregua di una “raccolta punti”• Maggiori margini di autoregolazione

Carlo Girardi

Domenico D’Addario

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la necessità di pro f e s s i o n a l i t àespressa dal mercato. Le univer-sità devono dotarsi di struttureproprie, (dall’ospedale veterinarioall’azienda zootecnica) per farfronte alla nuova didattica univer-sitaria che non lascia a quella“frontale” (in aula) più del 50%dell’attività formativa complessivae che senza il tirocinio pratico nonpermetterà di laurearsi. L’adesio-ne ai requisiti della formazione ve-terinaria in Europa (l’EAVE ha ac-creditato 2 atenei italiani su 26 in

Europa) “è stata un’opzione vir-tuosa” ha spiegato Girardi, chegiustifica lo stanziamento di fondiper la costruzione di nuove strut-ture. “L’università non spende 1euro in pubblicità” dichiara Girar-di e mostra le immagini del com-plesso universitario di Grugliasco,che con il suo incasso da 1 miliar-do all’anno, è indicato dalla Con-ferenza dei Presidi come un para-digma di qualità: “la scelta non èquella di moltiplicare le facoltà,ma di innalzarsi ai livelli europei”.

La formazione post-laurea è l’altragrande novità con la quale il mon-do accademico sta tentando il re-cupero sul mondo del lavoro. “L’u-niversità ha sempre dato pocospazio alla formazione post-lau-rea che invece è molto importan-te. Solo gli atenei possono rila-sciare dei titoli”- spiega Girardi il-lustrandone i tre livelli: scuole dispecializzazione, master di primoe secondo grado e corsi di perfe -zionamento. Veloce il passaggiosull’orientamento pro f e s s i o n a l e

che Girardi ammette debba esse-re migliorato: “Non si tiene contodell’attitudine alla veterinaria. Èuna stortura che possiamo cor-reggere con la vostra collabora-zione”. L’orientamento attitudinalepermetterebbe di ridimensionare igrandi numeri sui piccoli animali,numeri elevati attribuibili, secon-do Girardi, alla predominanza distudenti di città e alla crescita del-le presenze femminili nelle facoltàdi veterinaria. Anche degli anima-listi suggerisce la platea. Nessu-

no ricorda però gli spazi promo-zionali che alcuni atenei hannopubblicato nel corso dell’estate el’influenza che sull’orientamentopossono avere le indagini cheogni anno i grandi centri di ricer-ca pubblicano su tutte le maggio -ri testate.Rimandato ad altra relazione inp rogramma il tema dell’educazionecontinua in medicina, il pro f e s s o rG i r a rdi chiede la collaborazionedella FNOVI per l’attivazione delleBorse di studio delle scuole di spe-cializzazione che rischiano di re-s t a re bloccate un anno per il man-cato stanziamento di finanziamentida parte del Ministero della Saluteper difficoltà di concerto con il Mi-n i s t e ro dell’Università e la Confe-renza Stato-Regioni. “I finanzia-menti possono venire da altri enti”ha proposto Girardi. Alla platea in-t e ressa capire meglio come si svol-gano i rapporti tra università e pro-fessione e Girardi chiarisce che gliO rdini possono esprimere posizionidiverse dall’università, ma il tuttosecondo il valore che la legge attri-buisce a questi confronti, ossia diconsultazione”.

Il peso degli Ordini sarà comun-que deciso in tempi brevi. Sarà iltavolo tecnico voluto dal sottose-gretario Vietti a lavorare sulla boz-za di legge quadro elaborata neimesi scorsi dal CUP e presentataufficialmente a Torino nel marzoscorso. La riforma delle professio-ni intellettuali, regolamentate eprotette ha fatto il suo ingresso alMinistero di Grazia e Giustizia duegiorni dopo il convegno FNOVI. Ilpresidente del Comitato Unitariodelle professioni, Raffaele Sirica ,ha quindi parlato agli ordini veteri-nari mentre la riforma è in movi-mento e nel suo intervento si è li-mitato ad indicare alcune direzio-ni strategiche per le professioni: illoro inquadramento etico nel rap-porto con la società, il rafforza-mento dell’identità del professio-nista come “knowledge worker”più che come impresa, insistendosulla formazione continua comeprincipio valido per tutte le profes-sioni intellettuali.

Ma per la veterinaria la formazio-ne ha già un nome: ECM.Malgra-do le polemiche e le resistenze, ilMinistero sta entrando sempre piùnel vivo della regolamentazionedei suoi vari aspetti.Il Commissario ECM per la Veteri -naria, Gaetano Penocchio, par-lando all’Assemblea degli Ordinianche in veste di componente delComitato Centrale della FNOVI,ha illustrato gli sviluppi più recen-ti del lavoro svolto dal Ministerodella Salute. La Commissione Na-zionale per l’ECM ha affidato a tresezioni alcuni compiti specifici:accreditamento dei provider, or-

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Raffaele Sirica

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ganizzazione della formazione adistanza e regolamentazione delruolo dell’industria farm a c e u t i c anegli eventi accreditati ECM.La corsa all’accreditamento deiprovider subirà una svolta decisi-va non appena saranno stabiliti iloro requisiti minimi, obblighi efunzioni. Fino ad ora, le informa-zioni acquisite dalla CommissioneNazionale ECM nell’ambito deglieventi residenziali hanno mostratouna disomogeneità di collocazio-ne territoriale dei provider, per cuialcune aree nazionali risultanoscoperte. Ma la criticità maggior esarà nell’individuazione dei criteridi autoassegnazione dei crediti.L’obiettivo è la creazione di un Al-bo nel quale potranno essereiscritti solo quei provider che sa-pranno offrire garanzie sulla for-mazione e sul rispetto delle pro-cedure di svolgimento degli even-ti (es. modalità di certificazione edi registrazione dei crediti, moda-lità di valutazione della qualitàpercepita dai partecipanti). La formazione a distanza (FAD)sarà valutata in via sperimentale,basandosi su soggetti pubblici, esi prevede la sua entrata a regimenel giugno del 2003. Anche inquesto caso dovranno essere va-lutate le forme, identificati i provi-der e disciplinate le collaborazio-ni con le aziende. La sezione far-maco della Commissione Nazio-nale, quella che regolamenta lapresenza dell’industria farmaceu-tica nell’ECM, sia in forma direttasia sotto forma di contributi, stalavorando ad uno schema di re-golamentazione secondo il quale“l’impresa farmaceutica in occa-sione di eventi attinenti l’impiegodel farmaco deve trasmettere unacomunicazione 60 giorni primadell’evento indicandone la data, idestinatari e il preventivo di spe-s a ” . E soprattutto “l’evento devea v e re finalità tecnico-scientifi-che”. È vietata la partecipazionedi imprese a convegni o riunioni dicarattere sindacale, la distribuzio-ne e l’esposizione di campionatu -re (ad eccezione del materiale il-lustrativo dei prodotti) ed è vietatala presenza di docenti dipendentidi aziende all’interno dei pro-grammi scientifici valutati ai finiECM, in altre parole la relazioneaziendale non concorre all’attribu-zione del punteggio.Alcune regioni hanno già fatto pro-prio il sistema ECM, dandosi uncriterio di analisi dei bisogni form a-tivi e dei pro v i d e r, prevedendo unabanca dati dei crediti e riserv a n d oagli Ordini un ruolo di terzialità isti-tuzionale mediante la cert i f i c a b i l i t à

dei crediti (è il caso del Ve n e t o ) ,o p p u re entrando nel merito del-l’obbligo formativo esplicitandoloper i liberi professionisti, rifiutandoper gli Ordini un ruolo solo di tiponotarile e prevedendo la deducibi-lità fiscale dei costi (è il caso dellaValle d’Aosta, contro la quale l’as-sociazione dei dentisti -ANDI hap resentato ricorso al TA R ) .E sul ruolo degli Ordini sta lavoran-do un gruppo di lavoro compostosolo da professioni sanitarie chep ro p o rrà al Ministero della Sanità,alle Regioni e alla CommissioneNazionale ECM una definizione deicompiti degli Ordini, non confina-bili al solo ambito certificativo. GliO rdini devono essere riconosciuticome garanti dell’utenza anche investe di pro v i d e r, nell’org a n i z z a-zione di eventi accreditati, secon-do una misura deontologica privadi finalità lucrative. Per la Ve t e r i n a-ria è presente in questo gru p p oGiovanni Petroccia del ComitatoCentrale FNOVI. A tutt’oggi, spie-ga Penocchio, gli Ordini “non han-no un mandato diretto di contro l l o ,esiste al riguardo solo una pro p o-sta di gestione dei crediti fatta dal-la FNOM”. L’ a l t e rnativa potre b b ee s s e re una interpretazione anglo-sassone della verifica dei cre d i t iche lascia ad ogni pro f e s s i o n i s t al ’ a u t o c o n t rollo del proprio perc o r s of o rmativo e la responsabilità di ma-t u r a re un curriculum che dovrà ne-cessariamente tener conto dei cre-diti per poter accedere a concorsipubblici e in caso di contestazionid e l l ’ O rdine, specie in fase di pro-cedimento disciplinare. Dall’As-semblea arrivano idee, proposte enaturalmente contestazioni: esen-t a re gli Ordini dal pagamento deic rediti, riconoscere agli Ordini il ri-corso a contributi esterni, ripensa-re il ruolo del veterinario privato ne-gandone sia le valenze sanitarie(chi si occupa di produzioni ani-mali si rapporti alla produzione) siale valenze pubbliche, elaborareper i liberi professionisti “dissen-zienti” percorsi formativi radical-mente diversi e autodeterm i n a t i ,e v i t a re che le Regioni si appro p r i-no del sistema ECM.Il Commissario ascolta e prendeatto, ma invita ad una visione piùrealistica basata sulla conoscen-za delle disposizioni di legge, de-gli intendimenti manifestati dal Mi-nistro Sirchia, senza per questo ri-nunciare a spinte propositive con-crete, che portino al miglioramen-to dell’attuale sistema.

Se sul controllo dei crediti form a t i v igli Ordini sono ancora in una posi-zione di incertezza, la dottore s s aMaria Caterina Russo della Com-missione Centrale Esercenti Pro-fessioni Sanitarie del Ministero del-la Salute ha chiarito ai presidenti diO rdine presenti alcuni fondamentidel potere disciplinare degli Ord i n ie del senso di un organo di appel-lo contro i provvedimenti degli Or-dini. Per coadiuvare la Commissio-ne, nel 2001 il Ministero ha istituitol ’ u fficio XVII con competenze sulladeontologia e la vigilanza sugli Or-dini, sulla pubblicità e l’inform a z i o-ne pubblicitaria (un distinguo noncontemplato dalla 175), tariffe, co-

stituzione in giudizio e scioglimen-to degli Ordini e infine attività nonregolamentate. “La pro f e s s i o n eveterinaria - ha riferito la dottore s s aRusso ha sempre visto un numeromolto limitato di procedimenti di-sciplinari da parte degli Ordini; dal1991 al 1996 le poche azioni eser-citate hanno riguardato abusivi-smo, tariffe, sanzioni per condan-ne penali, associativa non autoriz-zata, interventi sui cani e pubbli-cità sanitaria”. Data la ricorre n z adei ricorsi per procedimenti suquest’ultimo punto, la Commissio-ne, anche in ragione della mode-sta entità dell’infrazione (qualchec e n t i m e t ro di troppo per la targ a ) ,ha derubricato queste infrazioni acensura optando per il regime piùf a v o revole, anziché per la sospen-sione, riservandosi una gradualitàdi sanzioni per infrazioni più gravicome la pubblicità ingannevole ela concorrenza sleale, attualmenteconfigurabili anche attraverso larete Internet. Ma la 175, come ri-c o rdato dal Segretario FNOVI A l-do Ve z z o n i nel suo successivo in-t e rvento, va adeguata ai tempi. Ilche non significa che non sia in vi-g o re. Tuttavia la FNOVI ha ritenutodi anticipare le previsioni del legi-s l a t o re estendendola al web italia-no, che diversamente si tro v e re b-be in una situazione di totale dere-gulation ritenendo il sanitario re-sponsabile delle pagine sanitariepubblicate on line anche quandogestite da terz i .Rispetto al potere sanzionatoriodegli Ordini il Consiglio di Statodovrà pronunciarsi sull’interpre t a-zione dell’ufficio legislativo delconsiglio dei Ministri che attribui-sce alla competenza di Stato il re-golamento 221 (sulle azioni disci-plinari degli Ordini professionali) enon a quella delle Regioni. Essen-do organi amministrativi e non giu-risdizionali, spesso gli Ordini siscontrano con difficoltà che sconfi-nano negli aspetti legali, speciequando sono gli stessi pro f e s s i o n i-sti oggetto di procedimento disci-p l i n a re a farsi assistere da un lega-le. Questo accade, ha osservato lad o t t o re s s a Russo per un cre s c e n-te ricorso all’assistenza e alla sem-

p re maggiore importanza che vie-ne attribuita al diritto alla difesa,ma il legale assiste e non rappre-senta. E gli Ordini cosa possonof a re? La recidiva è un aspetto rile-vante che nel caso specifico dellep rofessioni sanitarie può assumererilievo nel graduare la sanzione dai n f l i g g e re. È inoltre discre z i o n a l eda parte dell’Ordine l’accogliere omeno la richiesta del pro f e s s i o n i-sta di essere ascoltato una voltavalutata l’acquisizione degli ele-menti utili al procedimento. Ma co-sa succede se la Commissionee s e rcenti dà torto all’Ordine? “Quisubentra l’azione civile, spiega lad o t t o ressa Russo e se il pro f e s s i o-nista ritiene di aver subito un dan-no può far riferimento all’ord i n a-mento civile dimostrando il dannosubito dall’Ord i n e ” .

In chiusura dei lavori ha parlato ilSegretario FNOVI, Aldo Vezzonipuntualizzando aspetti noti, manon ancora compiutamente ac-quisiti della gestione del pet cor-ner e del farmaco veterinario.Entrambi si configurano come pre-stazioni accessorie, di carattere in-tellettuale proprio come la pre s t a-zione medico-veterinaria principa-le. È la preparazione del pro f e s s i o-nista ad infondere carattere intel-lettuale ad un atto (cessione di unp rodotto o di un farmaco) che inv i rtù di ciò, non è inquadrabile nel-l’ambito commerciale. L’ipotesi diacquisizione della licenza com-m e rciale per la gestione del petc o rn e r, inizialmente applicata ino s s e rvanza al Dlgs 114 che har i f o rmato il commercio, è superatadall’inquadramento del pet corn e re della cessione del farmaco all’in-t e rno del regime delle pre s t a z i o n iintellettuali regolato dall’art. 2290 esegg del Codice Civile. La diff o r-mità d’attuazione sul territorio na-zionale del pet corner è stata risol-ta da una delibera del Comune diBologna che, adottata dalla FNOVIa titolo di indicazione per tutti gli al-tri Comuni, è stata a suo tempo in-viata a tutti gli Ordini pro v i n c i a l i .Quanto al farmaco, Vezzoni ha ri-badito che “ non è un nuovo cana-le distributivo”, perché la sua ces-

sione, come per altro conferm a t odal TAR del Lazio, è soggetta a li-mitazioni sconosciute al canalec o m m e rciale. La possibilità di ini-z i a re la terapia dal medico veteri-nario è la condizione che soddisfail requisito della tempestività di cu-ra; a questo riguardo Vezzoni ha ri-c o rdato che per “inizio terapia” sideve intendere la consegna di unasola confezione intera per medici-nale, aperta al momento della visi-ta per iniziare la terapia, accompa-gnata dalla posologia e da unaeventuale ricetta per il pro s e g u odella terapia. In fattura, il pro d o t t oceduto nell’ambito del pet corn e red il farmaco sono assoggettati adI VA (20%) ed ENPAV (2%). L’ a u s p i-cio finale è che la riduzione dell’a-liquota IVA al 10% per le pre s t a z i o-ni veterinarie sollecitata alle auto-rità competenti trovi nelle iniziativeparlamentari del Collega On.Gianni Mancuso, (molto applau-dito dall’Assemblea in apertura delConvegno), il segno della conside-razione che la Categoria si attendeda anni. L’Assemblea si è scioltamanifestando apprezzamenti perquesta “ occasione rara” di dibatti-to e di aggiornamento augurando-si di rinnovarla al più pre s t o . ■

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On.Gianni Mancuso

Aldo Vezzoni

Gaetano Penocchio

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Firma digitale

L a ditta Buffetti ha presenta-to in questi giorni un Kit

completo di tutte le componentiper avviare il sistema della firmadigitale.Il Kit può essere acquistato pre s-so i punti vendita della Buffetti eper avere la propria firma digita-le è sufficiente pre s e n t a re la pro-pria carta di identità ed il codicefiscale. In considerazione dei rischi che lafirma digitale può comportare il kitcomprende anche una polizza as-sicurativa per l’assistenza legalein caso di controversie per l’utiliz-zo della firma. Il Consiglio dei Mi-nistri, all’inizio di Agosto, avevadato valore legale alla firma digi-tale prevedendo due tipi di firma,una “leggera” che serve solo perl’identificazione personale e l’ac-cesso ai servizi pubblici ed una“pesante” per firmare contratti oatti di valore legale. Certamenteanche nel settore veterinario l’usodella firma digitale potrà semplifi-care alcune procedure in quantoun documento inviato online con

questa firma avrà valore legale. Sipotrebbero quindi inviare via in-ternet ricette per l’acquisto di far-maci, un parere, una diagnosi ouna perizia. Fra l’altro, secondo igruppi che stanno promuovendoquesto sistema, la firma digitale èestremamente più sicura di quellamanuale in quanto è molto più dif-ficile contraffarla.

A g g i o r n a m e n t oobbligatorio

M entre i veterinari attraver-so la FNOVI e l’ANMVI

contestano l’ECM nel settore pri-vato chiedendo una revisione delsistema, che dovrebbe esserecompletamente trasformato in fun-zione delle esigenze del mondoveterinario ed affidato alla FNOVIper la sua gestione, il Ministro Sir-chia sbandiera questo progetto dic o n t rollo dell’aggiornamento ob-bligatorio per tutti gli operatori dels e t t o re sanitario come fiore all’oc-chiello del progetto di riforma del-la sanità e come riferimento quali-ficante delle priorità europee che

l’Italia sosterrà nel suo semestre dip residenza della UE. D’altra parte il Ministro Castelli haribadito l’assoluta necessità chetutte le categorie professionali di-mostrino un loro costante e docu -mentato aggiornamento a garan-zia dei clienti. La riforma degli Ordini che si stadiscutendo nei ministeri compe-tenti considera quindi l’aggiorna-mento come essenziale per man-tenere l’iscrizione al proprio ordi-ne ed elemento basilare per so-stenere e giustificare l’esistenzastessa degli Ordini rispetto allamaggior libertà di svolgere attivitàprofessionali proposta dal siste-ma anglosassone. L’alternativa ad un sistema di con-trollo del proprio aggiornamentoprofessionale sul tipo dell’ECM,indipendentemente dal fatto chesia il Ministero o la FNOVI a ge-stirlo, è quella, come proposto daalcuni paesi, di ripetere l’esame distato ogni 5 o 10 anni. In questocaso i professionisti che operanonel settore privato non sarebberosoggetti ad alcun controllo, po-trebbero aggiornarsi, se ne hannovoglia, come, dove e quando gli

piace dimostrando però ogni 5anni, sottoponendosi ad un esa-me, di essere professionalmentepreparati. Il non superamento dell’esamef a rebbe decadere l'iscrizione al-l ’ o rdine. Tutti e due i sistemi han-no forti aspetti coercitivi e punitivima sembra certo che la volontàd e l l ’ E u ropa e del nostro Govern osia sempre più orientata a daregaranzie ai consumatori e quindis v i l u p p a re maggiori controlli sututte le attività, anche quelle pro-f e s s i o n a l i .

Un concordatod i s c r i m i n a n t e ?

P uò darsi che il concord a t odurante la discussione della

Finanziaria in Parlamento diventiun condono “Tombale” e già l’ag-gettivo che lo identifica fa venire ibrividi a molti. Il continuo e cre-scente fabbisogno finanziario delGoverno sembra aprire, infatti, piùampie possibilità di perdono fi-scale agli “evasori”. Sulla base dei dati emersi dalle in-

dagini per lo Studio di Settore Ve-terinario la categoria è ritenuta fraquelle a maggior rischio di eva-sione anche perché, come piùvolte denunciato, i valori medi direddito non tengono conto di unafortissima area di disoccupazioneo sottoccupazione che continuaad essere ignorata in quanto i va-lori statistici considerano occupa-to chiunque abbia superato l’esa -me di stato. C e rtamente, comunque, il con-cordato o il condono finirà di darela possibilità a molti di mettersi inpace con il fisco favorendo, ed èil motivo di contestazione di moltisettori sociali e politici, principal-mente chi ha evaso di più. Il Go-verno giustifica l’iniziativa non so-lo per motivi finanziari ma ancheper la convinzione che dopo que-sta possibilità, che secondo il Mi-nistro Tremonti sarà l’ultima, chi lasfrutta per mettersi in regola poicontinuerà a restarci. A parte queste considerazionic e rtamente è un’occasione danon perdere. I sindacati dei di-pendenti hanno contestato viva-mente la decisione del Governoritenendola inopportuna e discri-minante. Non vi è dubbio, infatti, che un di-pendente che abbia soltanto ilreddito di lavoro non potrà mai es-s e re un evasore ed il term i n e“Tombale” non può quindi ricor-dargli nulla di positivo.

Devolution od e r e g u l a t i o n ?

I l Progetto di “devolution” oregionalizzazione accolto da

molti con grande entusiasmo in-comincia a mostrare molti limiti,soprattutto in alcuni settori di par -ticolare interesse per i veterinari:sanità e professioni. I rischi maggiori, oltre ai problemieconomici di alcune regioni, deri-vano principalmente da una fram-mentazione e diff e re n z i a z i o n edelle normative da una regione al-l’altra con evidenti ed enormi diffi-coltà per tutti gli operatori. Pensia-mo ad esempio all’anagrafe cani-na dove i sistemi adottati sono di -versi e mancando un riferimentonazionale tutto il progetto diventaassolutamente inutile. Se un cane piacentino viene per-so a Cremona è pressoché im-

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C a rtella clinica s e g r e t a ?

!

d i Antonio Manfredi

L a riservatezza della cartellaclinica è tutelata dal Codice

penale, facendo riferimento al se-greto d’ufficio, e dalla legge sullaprivacy che all’art. 23 prevede lapossibilità del rilascio di questodocumento a terzi solo con il con-senso dell’interessato. Nel caso in cui non vi sia il con-

senso ed il rilascio della cartellaclinica possa in qualche mododanneggiare il titolare è previstauna responsabilità penale fino atre anni di reclusione. La sentenza della Cassazione (n.3050 del 2/9/2002) facendo rien-t r a re la cartella clinica fra gli atti ri-s e rvati, e non più fra quelli sotto-

posti a segreto d’ufficio, cambiacompletamente questa situazione.Il rilascio della cartella clinica adun terzo, senza l’autorizzazione delt i t o l a re, non sarà più soggetto alCodice penale a meno che si pos-sa dimostrare che questo è avve-nuto per danneggiarlo o per un il-lecito profitto del richiedente.

Nel caso in cui il medico dovesserilasciare la cartella in buona fedee senza intenti illeciti potrà almassimo essere sottoposto a pro-cedimenti disciplinari. La questione può essere rappor-tata anche al settore veterinario:se ci venisse richiesta, senza au-torizzazione del proprietario, la

cartella clinica di un cane, possi-bile riproduttore, e da questa sievidenziasse una forte displasiadell’anca, saremmo soggetti a de-nuncia penale per aver provocatoun danno economico o ad unasemplice segnalazione all’ordineper aver consegnato documentiriservati?

Page 15: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 10

possibile ritrovarlo. O in altro casoprovate a portare un bovino daPiacenza a Cremona visto che inLombardia esiste un piano regio-nale IBR ed in Emilia no! O maga-ri resta bloccato il Tariffario Nazio-nale dei Veterinari perché in con-ferenza Stato-Regioni il rappre-sentante di una di queste ritienepiù opportuno che ogni regionefaccia un tariffario proprio. Molte forze politiche incomincianoa rendersi conto che questa situa-zione rischia veramente di diven-tare caotica ed ingestibile e stan-no cercando di fermare la “devo-lution” in alcuni settori. Riteniamomolto giusto quindi l’intervento diEnrico Rossi, presidente dell’Alpl(Associazione liberi professionisti)sul tema dell’attribuzione alle re-gioni della normativa sulle libereprofessioni: “...sarebbe probabil-mente un errore se, in virtù dellariforma del Titolo V della Costitu-zione che attribuisce alle regioniuna potestà legislativa concorren-te in materia, si permettesse aqueste ultime di intervenire suicardini della professione. Come,ad esempio, è già avvenuto conla legge 27/2001 emanata dallaregione Calabria. Autonomia pro-fessionale, deontologia e forma-zione dovre b b e ro re s t a re diesclusiva competenza nazionaleper garantire una disciplina omo-genea di respiro europeo”.

Le falsem e d i c i n e

I l mercato dei falsi è semprepiù in espansione ed oggi ha

ormai raggiunto una dimensionemondiale. Trovate i falsi quadri, lefalse borsette, i falsi orologi ed an-che le false automobili ma bene omale questo mercato, quando silimita a beni di lusso, crea danniai produttori falsificati, anche in-genti, ma non agli acquirenti cheben sanno di acquistare delle co-pie e non gli originali. Il mercato dei falsi si è purtroppoallargato negli ultimi anni anchead un settore molto più pericolosoper il cliente che normalmentenon è assolutamente a conoscen-za della truffa di cui è vittima. In-fatti, dalla Cina che sembra avereil controllo di questo mercato, arri-vano in tutto il mondo farmaci fal-sificati. Finché il farmaco distribuito daqueste organizzazioni criminali èla copia esatta della formula origi-nale il rischio è molto limitato eprincipalmente si riduce ad undanno economico per chi detieneil brevetto. In questo modo però i falsificatorihanno margini di guadagno piut-tosto limitati dovendolo venderead un prezzo inferiore all’originaleper entrare sul mercato. Si è pen -sato quindi, per allargare i guada-gni, di proporre copie in apparen-za simili ma con contenuti com-pletamente diversi e limitati a ma-terie prime di scarso valore, a vol-te innocue ma spesso anche peri-colose. Il rischio è quindi quello di pren-

dere un antibiotico inefficace ospesso dannoso, un anticonce-zionale che non serve a nulla oseguire una profilassi senza alcunrisultato.Il mercato dei farmaci falsi è giàcausa di mortalità di migliaia dipersone, nella sola Cina in un an-no circa 200.000. In termini di va-lore la distribuzione di questi pro-dotti diffusa soprattutto in EstremoOriente ed in Africa ha raggiuntol’anno scorso i 32 miliardi di euro. Questi prodotti incominciano ad

e s s e re proposti anche nei paesioccidentali dove la rigidità dei con-t rolli e della distribuzione fre n a n of o rtemente la loro diffusione manon possono eliminare del tutto ilrischio soprattutto se l’acquisto av-viene attraverso farmacie online.

Un sistemam o r a l e

A bbiamo più volte sottoli-neato che chi decide di

avere un animale dovrebbe primaessere informato sulle sue esigen-ze, sui suoi diritti e quindi sulle re-sponsabilità che il proprietario siassume con questa scelta. Questo eviterebbe probabilmentedecisioni affrettate e motivate solodal momentaneo entusiasmo eche regolarmente portano a soffe-renze dell’animale, maltrattamentied abbandoni. Senza arrivare adun colloquio preventivo con unopsicologo, sarebbe suff i c i e n t epresentare al momento dell’acqui-

sto, in un allevamento, in un ne-gozio o in un canile un elenco dibuone norme che il proprietariodovrà rispettare per il benesseredell’animale e per il rispetto dellaattuale legislazione che se pur an-cora limitata ed in parte obsoletapresenta comunque alcuni aspet-ti importanti. In alcuni casi questa attenzioneverso le capacità di convivere be-ne con un animale a volte travali-cano le normali logiche di pre o c-cupazione. È di questi giorni la

PROFESSIONE VETERINARIA 1 0 / 2 0 0 2 17PER CAPIRCI

!

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notizia che una copia conviventeda tempo, presentatasi in un rifu-gio per scegliere un cane da so-s t i t u i re a quello che dopo tantianni era improvvisamente dece-duto, si è vista rifiutare la pro p r i arichiesta in quanto un rapport osenza matrimonio è stato ritenutoimmorale. Le coppie di fatto oggi sono rico-nosciute anche dallo Stato e per-fino la Chiesa incomincia a ve-derle con maggiore indulgenzama, evidentemente, questo non è

s u fficiente per qualche “animali-sta”.

Limiti allac o n c o r r e n z a

I n ambito europeo su pressio-ne del mondo anglosassone

si parla sempre più di libera con-c o rrenza che si vorrebbe estende-re anche al settore delle pro f e s s i o-ni regolamentate.

Al contrario, il concetto di liberac o n c o rrenza, a nostro avviso, stri-de fortemente con la filosofia e lalogica che contraddistingue il si-stema delle professioni intellettuali. Come è possibile parlare di liberac o n c o rrenza quando ci si riferiscea professioni che per la loro stessafunzione sociale e pubblica sonoregolamentate dallo Stato? Non cit ro v e remmo in una situazione dicontrasto di finalità ed obiettivi? D’altra parte come è possibile divi-d e re all’interno dell’attività pro f e s-

sionale gli aspetti che potre b b e roe s s e re soggetti a regole di merc a-to e quelli che al contrario devonor i e n t r a re nella disciplina pro f e s s i o-nale? È giusto quindi che le pro f e s s i o n ientrino in un sistema concorre n z i a-le ma questo non può cert a m e n t erisolversi soltanto su un piano pre t-tamente economico ma per la loros t retta correlazione con valori per-sonali e collettivi diventi uno stru-mento per il pro g resso materiale espirituale della collettività. ■

PROFESSIONE VETERINARIA 1 0 / 2 0 0 218PER CAPIRCI

Controllodella

displasiadell’anca

e delgomito

nel cane

2°semestre 20021 dicembre - Firenze

Programma scientifico9.00 Saluto ai partecipanti ed

obiettivi del corso9.15 Displasia dell’anca: svilup-

po ed aspetti clinici9.45 Displasia dell’anca: aspetti

radiografici10.15 Displasia dell’anca: proie-

zioni e posizionamento cor -retto per l’esame radiogra-fico

10.45 C l a s s i f i cazioni internazio-nali della displasia dell’an-ca

11.35 Coffee break offerto

12.00 Displasia del gomito: svi-luppo ed aspetti clinici

12.30 Displasia del gomito: proie-zioni e aspetti radiografici

13.00 Light lunch offerto

14.30 Displasia del gomito: classi-f i cazione internazionaleIEWG

15.00 Protocollo FSA per il con-trollo della displasia del-l’anca e del gomito e clubdi razza aderenti

15.30 Rapporto dei veterinari congli allevatori ed i proprieta-ri dei cani

16.00 Coffee break offerto

16.30 Valutazione precoce delladisplasia dell’anca e del go-mito nel cane in accresci-mento

17.00 Possibilità terapeutiche incaso di displasia dell’anca odel gomito

17.30 Valutazione dell’appre n d i-mento e discussione

18.15 Fine del Corso

CORSO BASE

Sanità Animale

FS AFONDAZIONE SALUTE ANIMALE

!

Page 17: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 10

L a emanazione, in data 1agosto 2002, da partedel Consiglio Regionale

dell’Emilia Romagna della deli-bera legislativa n. 78/2002 hasollevato non poche perplessitàe preoccupazioni. Infatti, la deli-bera contiene una serie di norm esulla sperimentazione animaleche, di fatto, vietano l’allevamen-to, l’utilizzo e la cessione di canie gatti a fini scientifici. Inoltre, èvietata la “vivisezione” a scopodidattico su tutti gli animali, salvoi casi autorizzati dalla Regione.A parte il dettaglio che la speri-mentazione animale, cui si fa rife-rimento nella legge re g i o n a l e ,viene impropriamente definita“v i v i s e z i o n e”, termine obsoleto(riconducibile alla Legge n. 924del 12 giugno 1 9 3 1) e con acce-zione fortemente negativa, quelloche è importante sottolineare è ildanno che tali norme possonoa rre c a re alla ricerca scientifica ealla sicurezza della salute umanaed animale.La biologia moderna si trova ada ff ro n t a re problematiche semprepiù complesse nell’ottica di mi-g l i o r a re le condizioni di salute e,quindi, la qualità della vita del-l’uomo, tramite un’efficace pre-venzione delle malattie e lo svi-luppo di terapie più valide e si-c u re. D’altra parte, la ricerca biomedi-ca che si avvale dell’utilizzo deglianimali è tema che coinvolge l’in-t e resse e la sensibilità di un’am-pia parte dell’opinione pubblicae, amplificato dai mezzi di comu-nicazione, suscita discussioni econtrasti di opinioni. S e m p re più di frequente, inoltre ,si assiste ad una pre s e n t a z i o n edella sperimentazione animalesecondo una visione parziale espesso inesatta che legittima l’o-pinione, proclamata da movi-menti e gruppi, che essa non siasolo inutile, ma addirittura dan-n o s a .L’Associazione Italiana per leScienze degli Animali da Labora-torio (AISAL), da sempre convin-ta sostenitrice del principio delle“ t re R”, ovvero sostituzione (R e-p l a c e m e n t) degli animali con me-todiche alternative, riduzione(R e d u c t i o n) del numero deglianimali utilizzati, ed aff i n a m e n t o(R e f i n e m e n t) delle metodichesperimentali mirato alla riduzionedelle soff e renze inflitte, non puòtuttavia non rilevare che la prati-ca sperimentale sugli animali dalaboratorio è ancor oggi neces-saria ed indispensabile in moltediscipline scientifiche.C o n d a n n a re senza riserve que-

sto tipo di ricerca è altre t t a n t osbagliato quanto garantire una li-b e rtà incondizionata ed il totalel i b e ro arbitrio a coloro che la ef-fettuano. Si tratta, bensì, di forn i-re ai ricercatori gli strumenti co-noscitivi adeguati per re a l i z z a reun comportamento corretto edun codice etico, nel rispetto delb e n e s s e re degli animali. In part equesto processo è facilitato dal-l’attuale legge in materia di pro-tezione degli animali usati a finisperimentali (D. Lgs. 116/92)che, nello stabilire dei limiti bendefiniti entro i quali è lecito ope-r a re, ha regolamentato l’utilizzodegli animali nell’ottica di miglio-r a rne le condizioni di manteni-mento ed uso e di ridurne il nu-m e ro. Ciò non esclude, tuttavia, cheesistano ancora margini per mi-g l i o r a re la normativa. Una lacu-na, per esempio, che è necessa-rio colmare è la mancanza di unacodifica legislativa dei perc o r s if o rmativi ed i requisiti necessariper il personale coinvolto, a variotitolo e livello, nella cura ed utiliz-zo sperimentale degli animali.Un’adeguata istruzione ed espe-rienza del personale coinvoltonella sperimentazione animalesono pre rogative necessarie edi rrinunciabili per assicurare il be-n e s s e re degli animali mantenutied utilizzati per la ricerca scienti-fica. Ciò vale anche, ed in modo par-t i c o l a re, per il medico veterinarioa cui la legge assegna un ru o l oprimario nella valutazione e con-t rollo del benessere animale. Laf o rmazione universitaria, infatti,non impartisce quella pre p a r a-zione specialista nella scienza emedicina degli animali da labora-torio che è fondamentale per po-ter adeguatamente rispettare eg a r a n t i re le necessità fisiologi-che e comportamentali dellespecie utilizzate nella ricerc as c i e n t i f i c a .Per torn a re alla legge dell’EmiliaRomagna, l’aver cancellato conun colpo di spugna la ricerca sualcune specie animali rappre-senta un evento di notevole gra-vità per la ricerca scientifica etecnologica e per la tutela dellasalute umana ed animale. Signifi-ca, tra l’altro, non aver minima-mente valutato le conseguenzedi tali norme che, invadendo ilcampo di manovra legale del Mi-n i s t e ro della Salute, contrastanocon numerosi principi sanciti dalD. Lgs. n.116. Si è creata, di fatto, la parados-sale situazione per cui l’alleva-mento ed utilizzo di cani e gatti,

n o rmalmente previsti ed autoriz-zati nel territorio nazionale, sonodiventati, per la regione EmiliaRomagna, attività illecite da per-s e g u i re e sanzionare. I n o l t re, non si sono considerati in u m e rosi fattori che determ i n a-no la scelta, in part i c o l a re, delcane per la sperimentazionebiomedica. Infatti, nell’ambito della valutazio-ne di efficacia e sicurezza di unnuovo farmaco, la specifica legi-slazione nazionale ed intern a z i o-nale prevede prove tossicologi-che, farmacologiche e clinichesu almeno una specie di ro d i t o r ied una specie di non ro d i t o r i.La scelta, in quest’ultimo caso, ri-cade spesso sul cane per le se-guenti motivazioni: al cane si rife-

riscono molti dei dati di “back-g round” (cognizioni acquisitesulla fisiologia, anatomia e pato-logia di questa specie) e le infor-mazioni sugli effetti di un grann u m e ro di farmaci fino ad oggistudiati; ciò consente di mante-n e re part i c o l a rmente basso il nu-m e ro di animali necessario allaconduzione di test significativi.Sono inoltre ormai ampiamenteconsolidate, nella specie canina,le conoscenze, le metodologiep rocedurali di cura e manteni-mento, le metodiche relative allasomministrazione di farmaci edal prelievo di campioni, così co-me le osservazioni di comport a-mento clinico. Ciò permette di applicare pro c e-d u re che per l’animale risultano

meno stressanti. Inoltre, rileva-zioni specifiche sul cane si sonodimostrate maggiormente atten-dibili e vicine al comport a m e n t od e l l ’ u o m o .La ricerca scientifica è svolta inambito nazionale ed intern a z i o-nale, coinvolgendo ricerc a t o r i ,s t ru t t u re ed Enti nel contesto dip rogetti di collaborazione in cui iconfini regionali o nazionali sonoaspetti irrilevanti. Interventi comequello della regione Emilia Ro-magna, oltre a rappre s e n t a re unpericoloso precedente, sonogravemente pregiudizievoli perla libertà e competitività della ri-c e rca italiana, già afflitta dalledrastiche restrizioni economichee dalle croniche carenze stru t t u-r a l i . ■

PROFESSIONE VETERINARIA 1 0 / 2 0 0 2 19ATTUALITÀ

Sperimentazione animale

L’AISAL e il principio delle tre “R”d i Gemma Peretta

Presidente dell’Associazione Italiana per le Scienze degli Animali da Laboratorio (AISAL)

8-11

Per informazioni

SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARIPER ANIMALIDA COMPAGNIA

Paola GambarottiPalazzo Trecchi,Via Trecchi,20 - 26100 Cremona

Tel.0372/403508 - Fax:0372/457091Email:[email protected]

in collaborazione con

Page 18: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 10

D i seguito pubblichiamo leo s s e rvazioni elaborate dal-la Commissione ANMVI

per i rapporti fra Medicina Pubbl i-ca e Libera Pro fe s s i o n e ed appro-vate dal Consiglio Direttivo del-l’ANMVI, in merito ai documentiC o n g ressuali del SIVe M P. In part i-c o l a re, la “piattaforma di discus-sione”, nelle intenzioni degli esten-sori, aveva l’ambizione di arr i v a read “un progetto unitario per lo svi-luppo della medicina veterinaria”.Così non è. Peccato. Il documentoè deludente e connotato da conte-nuti logori che mal si prestano al fi-ne che si pre f i g g o n o .Un’altra riflessione coinvolge il SI-VeLP che, con altre realtà, si collo-ca accanto al SIVeMP nel conteni-t o re UVI. Il SIVeLP in una re c e n t enota prende le distanze dalle posi-zioni congressuali SIVeMP definite“decisamente contrastanti “con leaspettative dei liberi pro f e s s i o n i s t ie che richiedono “chiarimenti op-p o rtuni da fornirsi nelle sedi ade-guate”. Non si scopre oggi che non vi ènessuna identità culturale comunefra questi soggetti che sono impro-ponibili come alleati. Lasciamo ai nostri lettori, senza al-tri commenti, la possibilità di farsiuna propria analisi, invitandoli at r a s m e t t e re alla nostra redazione lel o ro considerazioni.

I n rosso le osservazioni del-l ’ A N M V I . In a z z u r ro gli aspettidiscutibili del documento

Piattaforma didiscussione econfronto per un progetto unitarioper lo sviluppo dellamedicina veterinariai t a l i a n aIl SIVeMP si è assunto l’impegno dia p r i re un confronto su temi cru c i a-li per la medicina veterinaria nazio-nale e lo fa con una mozione con-g ressuale che svilupperà i se-guenti enunciati:1 . A ff e rm a re il ruolo della medici-

na veterinaria nella gestione sa-nitaria delle filiere zooeconomi-che e di tutte le questioni che ri-g u a rdano gli animali;

2 . R i b a d i re unitariamente l’appar-tenenza della medicina veteri-naria preventiva alla sanità pub-blica, inserita nelle funzioni delS e rvizio Sanitario Nazionale edel Ministero della salute;

3 . I d e n t i f i c a re e pro m u o v e re il ru o-lo del veterinario libero pro f e s-sionista aziendale nella filieradelle responsabilità di manage-

ment economico e sanitario del-le aziende zootecniche;

4 . R i b a d i re il ruolo esclusivo delVeterinario Ufficiale del SSNn e l l ’ o rganizzazione e gestionedelle reti di epidemiosorv e g l i a n-za sugli allevamenti e sulle pro-duzioni animali e nell’assolvi-mento delle attività di cui alDLgs 196/99 per gli allevamen-ti bovini e suini;

5 . D e f i n i re portata e limiti del dirit-to del Veterinario Dipendentea l l ’ e s e rcizio della libera pro f e s-s i o n e ;

6 . R i a ff e rm a re il rifiuto di qualsiasif o rma di esternalizzazione o pri-vatizzazione delle attività di Sa-nità Pubblica Ve t e r i n a r i a ;

7 . E s p a n d e re le competenze e ilm e rcato del lavoro di tutti i Me-dici Ve t e r i n a r i

La proposta, ancora in veste em-brionale, può costituire una basedi partenza per il confronto con lea l t re anime della medicina veteri-naria, necessario a cre a re le con-dizioni di una nuova stagione dic rescita e pro g re s s o .Il fermento, l’entropia e la passio-nalità devono tro v a re un orienta-mento positivo sulle idee, sui con-tenuti e sulla capacità di pro g e t t a-re concreti passi avanti.Questa proposta è messa a dispo-sizione del Congresso per esserediscussa, perfezionata, appro v a t ae sostenuta nella sua re a l i z z a z i o-ne. Trattasi di enunciazioni di principioche vengono sviluppate nella par-te successiva.È evidente il conflitto fra i punti 3e 4.

1 .A f fermare il ruolo dellamedicina veterinaria nellagestione sanitaria delle filierez o o e c o n o m i che e di tutte lequestioni che riguardano glia n i m a l iNon sempre, come dovrebbe, è ilmedico veterinario che analizza lostato di benessere e salute deglianimali, siano essi allevati per re d-dito, per compagnia, o siano sel-vatici o sinantropi. La “questione animale”, termine la-to che potrebbe fare il verso a “lacondizione umana”, deve esserer i p resa nelle nostre mani. Solo riprendendo la centralità nellagestione complessiva del mondoanimale i veterinari potranno orien-t a re il rapporto uomo-animale-am-biente secondo una logica coere n-te con la nostra consapevolezzasistematica dei problemi che esi-stono e delle soluzioni re a l i s t i c h eche possono e devono esseremesse in atto.Il convegno UVI “Dal benessere

animale il benessere dell’uomo” èil primo passo verso l’aff e rm a z i o n edi questa centralità. In esso sonoconfluite le conoscenze pro f e s s i o-nali della grande veterinaria, gran-de perché tiene tutto insieme, per-ché riesce a pensare soluzioni art i-colate ma soprattutto complete, si-stematiche, politicamente fort i.(Si commenta da solo).Non dobbiamo accettare che esi-stano settori della vita animale peri quali non sia messa in atto unas o rta di “medicalizzazione”. Que-sto significa mettersi in gioco pro-fessionalmente su tutte le filiere esu tutti i generi di rapporto uomo-a n i m a l e .Se si fissa nella convinzione dellagente la regola che il rapporto uo-mo-animale, in tutte le sue infinites f a c c e t t a t u re, deve avere caratteri-stiche sulle quali il veterinario hadato il suo benestare, allora avre-mo assunto la stessa org a n i c i t ànella vita sociale che hanno acqui-sito i medici nelle diverse loro com-petenze specialistiche.Se osservate il mercato di ciò cheè rivolto alla persona, dagli spaz-zolini per i denti, alle creme per lapelle, agli occhiali da sole, alle se-die per l’ufficio, ai salvaslip, allescarpe (questo è l’aspetto deterio-re ma vale come esempio), vi ac-c o rg e rete che sono stati “appro v a-ti dal medico competente”. Il valore aggiunto che dà una talegaranzia è oggettivamente zeroma dal punto di vista del trasferi-mento di un messaggio di fiduciala tecnica è vincente.A ff e rm a re un ruolo può significarea s s u m e rne la titolarità se esso ès c o p e rto ma può anche significarep u b b l i c i z z a re all’esterno la titola-rità che già si svolge ma in modoi m p e rc e t t i b i l e .I veterinari sono ossessionati dalbisogno di essere visti, riconosciu-ti, apprezzati socialmente. Soprat-tutto i veterinari pubblici che hannoun utente collettivo, un cliente,molto distante. Ma anche i veteri-nari privati perché il loro ruolo piùche a quello del medico (salvo percani, gatti e cavalli) è oggi asso-ciato a quello di un riparatore dimezzi di pro d u z i o n e .Per riscuotere la fiducia del pubbli-co occorre dire, almeno, due cose:• cosa siamo in grado di fare• cosa saremmo in grado di fare Nel primo caso dobbiamo comuni-c a re che ci facciamo carico di pro-blemi (il nostro lavoro è risolverep roblemi perché abbiamo le com-petenze per farlo) con una atten-zione e una motivazione più acutadegli altri che non sono addetti ailavori. Noi siamo in grado di legge-re meglio i segnali delle pro b l e m a-tiche che riguardano gli animali,

quindi li avvistiamo prima, li sentia-mo più importanti della media del-la popolazione, assumiamo il ru o l odi tutori del soggetto animale esat-tamente come lo psichiatra sip rende cura complessivamentedella gestione del paziente psi-chiatrico, leggendo il suo pensieroanomalo per trasformarlo in queimessaggi di aiuto che non riesce ai n v i a re. Tutto questo è eserc i t a re lap rofessione di medico veterinario,in modo meno fisico ma altre t t a n t oclinico di un taglio cesare o .Nel secondo caso significa comu-n i c a re a chi ha animali che il vete-rinario non è un terapeuta agnosti-co che prescrive farmaci di cuinon verifica la somministrazione oun esecutore di prelievi e prove dilaboratorio ma un pro f e s s i o n i s t ache sa mettere le sue conoscenzea disposizione dei suoi colleghicon i quali effettua una gestionesanitaria complessiva della vitaanimale, sia essa una vita sport i v a ,a ffettiva o produttiva. Tutta dall’ini-zio alla fine, registrandone glie v e n t i .La funzione del veterinario non èassoluta perché è episodico il mo-do di gestire la vita animale. Ognir a p p o rto del veterinario con l’ani-male si realizza come appro c c i osenza un prima e senza un dopo.Non si lasca traccia del lavoro ese-guito ed esso si vaporizza. La for-za della medicina umana sta nelfatto che ogni medico valorizza ill a v o ro degli altri medici perché lovuole conoscere. Solo negli anima-li da compagnia esiste la consue-tudine della cartella clinica, met-tendo insieme tutta la documenta-zione che dovremmo re g i s t r a re ore d i g e re sulle aziende zootecni-che potremmo arc h i v i a re impor-tanti cartelle aziendali. I dati sono forza. Solo con una do-cumentazione del nostro lavorop o t remo avere riconoscimento deln o s t ro lavoro. Non il riconoscimen-to per averlo effettuato, che signifi-ca apprezzamento acritico di unap rofessionalità autore f e re n z i a l e ,ma il riconoscimento del valoreche il lavoro ha creato, quando loha effettivamente cre a t o .Questi ultimi paragrafi sono carat-terizzati da un tono retorico: tutti(nessuno escluso) vogliamo unap rofessione rigorosa nelle re g o l e ,amministrativa nella re n d i c o n t a z i o-ne, etica, consapevole dei pro p r ipoteri, rispettosa dei propri doveridi onestà, trasparenza, dipenden-za, imparzialità, chiarezza così co-me deve essere l’attività di un di-pendente dello Stato.

2 . Ribadire unitariamentel ’ a p p a rtenenza della medicinaveterinaria prev e n t i va alla sanità

p u b bl i c a , inserita nelle funzionidel Servizio Sanitario Nazionalee del Ministero della saluteO c c o rre che ancora una voltaquesto tema sia aff rontato e defi-nito. Occorre che la medicina ve-terinaria si unisca e sintetizzi inun solo documento la convinzio-ne generale che il medico veteri-nario è l’espressione pro f e s s i o-nale di una medicina, della medi-cina che riguarda gli animali nonu m a n i .Una medicina che ha la stessa, senon maggiore, articolazione diquella umana, salvo che il mondodella politica ne riconosce solo po-che part i .In questa medicina la parte pre-ventiva, ai fini della tutela della sa-lute della collettività, è assicuratadal complesso delle prestazioni dinatura pubblica, cioè a dire quellesvolte dai veterinari del SSN, chedevono rimanere saldamente al-l ’ i n t e rno dell’amministrazione sani-taria contro ogni ipotesi di un lorotrasferimento, anche solo parz i a l e ,in altre sfere di competenze (vedi ilM i n i s t e ro delle politiche agricole ef o re s t a l i ) .Le emergenze alimentari di questianni dovre b b e ro avere ormai di-mostrato in via definitiva le ragionie la fondatezza di questa tesi.I n o l t re, nel modello e nella tradizio-ne veterinaria italiana, anche l’atti-vità clinica esercitata dal Ve t e r i n a-rio L.P. assume di fatto e volta vol-ta una valenza preventiva dal mo-mento che gli viene fatto obbligo dis e g n a l a re al S.V. pubblico ogniconstatazione o sospetto di malat-tia infettiva (secondo il vigente Re-golamento di polizia veterinariaDPR n. 320/54). Il veterinario priva-to assume nel documento “una va-lenza preventiva” solo perché ha“l’obbligo di segnalare al S.V. pub-blico ogni constatazione o sospet-to di malattia infettiva”.L’ e s t e n s o re ignora che la gestionesanitaria delle aziende zootecni-che è, in realtà, affidata a veterina-ri di fiducia che connotano la loroattività con scelte professionali chesono fondamentali o rilevanti in ter-mini di medicina pre v e n t i v a .A suggellare questa posizione po-t rebbe essere un convegno di rilie-vo internazionale nel quale testi-m o n i a re alla politica (bipartisan) iln o s t ro convincimento e fare testi-m o n i a re dalla politica la condivisio-ne (bipartisan) del nostro modellointegrato nel quale si valorizza tut-ta la professionalità medico veteri-naria, pubblica e privata.

3 . Identificare e pro mu overe ilruolo del veterinario liberop ro fessionista aziendale nellafiliera delle responsabilità di

PROFESSIONE VETERINARIA 1 0 / 2 0 0 220ANMVI INFORMA

Osservazioni in merito alla “Piattaforma di discussione per un progetto unitario per lo sviluppo della medicinaveterinaria italiana” ed alle mozioni SIVeMP approvate al Congresso di Asti

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m a n agement economico esanitario delle aziendez o o t e c n i ch eP remesso che i veterinari liberip rofessionisti possono e devono ri-v e n d i c a re tantissime aree di nuovaoccupazione, cerchiamo di defini-re un loro ruolo funzionale alla sa-nità animale e alla salubrità dellep roduzioni zootecniche insere n d oil loro operare in un disegno che lasanità pubblica veterinaria devesaper calare su una pro f e s s i o n a l i t àche può essere altern a t i v a m e n t es i n e rgica o competitrice.I veterinari liberi professionisti po-tranno continuare ad operare “se-condo scienza e coscienza” ma sequesto principio etico bastassenon serv i rebbe la sanità pubblicaveterinaria poiché la coscienza, senon la scienza, imporrebbe loro dio p e r a re soprattutto nell’intere s s es u p remo della salute pubblica.Poiché così non è, occorrono leleggi e i tutori delle medesime (traquesti i veterinari pubblici). Maquesto “regime” che pre s u p p o n ec o rretti tutti i comportamenti pro-fessionali, finché non sono sanzio-nati, non giova alla medicina vete-rinaria. Da una parte non off re suf-ficienti garanzie per la part e c i p a-zione dei veterinari privati alle stra-tegie di sanità pubblica, dall’altrasuggerisce alla pubblica ammini-strazione un atteggiamento diff i-dente con i suoi stessi dirigenti, aiquali limita l’esercizio libero pro f e s-s i o n a l e .Come è già stato asserito il veteri-nario riconosciuto ai fini del DLgs196/99 non ha ragione di esisterein presenza di un servizio veterina-rio pubblico come quello italiano.Ciò non è sostenibile per la diver-sità dei ruoli e perché in molte zo-ne ad alta densità zootecnica il ve-terinario ufficiale entra nelle azien-de di produzione mediamente 2volte l’anno (ma esistono situazionidove il veterinario ufficiale non en-tra affatto in azienda delegandoogni attività a veterinari privati con-v e n z i o n a t i ) . Tuttavia, non buttiamoalle ortiche la figura del “veterina-rio aziendale” che non è il “veteri-nario riconosciuto” ma quel liberop rofessionista di base al quale l’al-l e v a t o re delega la gestione sanita-ria dell’azienda zootecnica.La soluzione potrebbe esserequella di “legare” ad ogni alleva-mento un veterinario il quale do-v rebbe svolgere un ruolo di consu-lenza all’allevamento. Come faredal punto di vista normativo ad ac-c e n d e re tale legame?Non agirebbe per garantire il moni-toraggio degli indicatori predittivi ep reventivi che sono strumenti dellap revenzione -compito nostro- m amediante l’applicazione delle pro-c e d u re per le “buone pratiche ve-t e r i n a r i e ”, che significano traccia-bilità dell’intervento medico, tra-s p a renza nell’uso del farmaco, deivaccini, dei promotori di perf o r-mance, degli alimenti zootecnici,delle indicazioni di managementaziendale, ecc. Un veterinario l.p.che cura più allevamenti ha la ge-stione dell’aspetto più critico di ca-pitali ingenti, non potrà in futuro gi-r a re da una stalla all’altra seraficocome il mitico dott. Herr i o t t ma do-

vrà avere una impostazione e unc o m p o rtamento che prevede ladocumentazione clinica degli ani-mali, la registrazione dei loro pro f i-li metabolici, i trattamenti, le diete,la riproduzione, tutti elementi ne-cessari ad una valutazione epide-miologica locale, regionale e na-zionale che il sistema pubblicopuò re a l i z z a re al meglio con la pie-na e trasparente collaborazione -eresponsabilizzazione- dei veterina-ri l.p.Chi imporrà agli allevatori un rap-p o rto con un veterinario port a t o redi “buone pratiche” e chi e come(e perché?) si impedirà a questop rofessionista di spostarsi da unallevamento all’altro ?Insomma, oltre al veterinario checura corre t t a m e n t e (oggi non è co-s ì ? ), un veterinario libero pro f e s s i o-nista che coopera con la sanitàpubblica veterinaria per la cert i f i-cazione delle molte “qualità” dellep roduzioni per aggiungere valori alv a l o re pre requisito della salubritàa l i m e n t a re .Il veterinario di fiducia è il medicodegli animali ed il reale gestore delmanagement (anche sanitario)aziendale; costui non aggiungevalori, ma ha un ruolo fondamenta-le nel mantenimento della sanitàdegli animali e della salubrità deglialimenti di origine animale.

4 . Ribadire il ruolo escl u s i vo delVeterinario Ufficiale del SSNn e l l ’ o rganizzazione e ge s t i o n edelle reti die p i d e m i o s o rveglianza suglia l l evamenti e sulle pro d u z i o n ianimali e nell’assolvimentodelle attività di cui al D. L g s196/99 per gli allevamenti bov i n ie suini C’è confusione dei ruoli che si cer-ca di giustificare utilizzando il testodella 196/99. Il veterinario pubbli-co resta colui che è in grado di for-n i re al consumatore garanzie deri-vanti dalla sua attività preventiva dic o n t rollo; entra in azienda sporadi-camente. Il veterinario privato è ilmedico della mandria, entra quoti-dianamente in allevamento, è nor-malmente a conoscenza dello sta-to sanitario degli animali e spessoè colui che effettua tutte le sceltegestionali relative all’allevamento.Innanzi tutto occorre fare alcunep recisazioni e ricord a re che ilD.Lgs 196/99 è forse uno dei casipiù clamorosi di non effettività del-la norma e di interpre t a z i o n eestemporanea. Si tratta di una nor-ma re g o l a m e n t a re che non dispo-ne di per sé ma dà mandato al Mi-n i s t e ro della salute e alla Confe-renza Stato-Regioni di darsi stru-menti per istituire un sistema di re-ti di sorveglianza epidemiologica.Può ancora essere in questi term i-ni la questione con una Costituzio-ne che garantisce il federalismosanitario? ( ? )Solo l’Art. 13, in seguito riport a t o ,individua la figura del veterinario ri-conosciuto quale possibile ele-mento del sistema, in alternativa alveterinario ufficiale re s p o n s a b i l edell’azienda zootecnica. Infatti, la congiunzione “o” usatanella lettera c) del punto 2) dell’ar-ticolo in questione: “il veterinario ri-

conosciuto o quello ufficiale re-sponsabile dell’azienda” ha valore“disgiuntivo” ed esprime un’alter-n a t i v a .Orbene, se esiste un veterinario uf-ficiale “responsabile dell’aziendazootecnica” non può sussisterel ’ a l t e rnativa del veterinario ricono-s c i u t o . La posizione è nuova ri-spetto agli ultimi pronunciamenti edocumenti; siamo ritornati a quan-do il SIVeMP sosteneva “il veteri-nario aziendale (riconosciuto?) sia-mo noi” (non si dica che venendoprima nella stesura dell’articolo ilveterinario riconosciuto ad essospetta il primato nel ruolo rispettoal veterinario ufficiale perché sa-rebbe come dire che in Italia, man-cando i veterinari riconosciuti nonc’è mai stata epidemiosorv e g l i a n-za, mentre è noto che il livello oc-cupazionale del settore pubblico èdovuto al fatto che dette funzionisono in Italia funzioni del Serv i z i osanitario nazionale). Il concetto dia l t e rnativa secondaria (quella pri-maria sono i veterinari ufficiali) èc o n f e rmato nel comma 3, dove sidice che il proprietario dell’aziendazootecnica deve “almeno” a v v a l e r-si dei servizi di un veterinario rico-nosciuto. Anche in questo caso ilsignificato di “almeno” vuole espri-m e re un livello di sufficienza rispet-to al livello ottimale che è quello dipotersi avvalere del veterinario uff i-c i a l e, cosa non facile negli altripaesi europei (la norma è di origi-ne europea) per l’esiguo numero diveterinari pubblici che, tra l’altro ,dipendono direttamente dal Mini-s t e ro dell’Agricoltura.Infatti, il successivo comma 4. dicequali siano le caratteristiche delveterinario riconosciuto per poterlore c l u t a re negli elenchi, e tali carat-teristiche lo compare re b b e ro, inmodo approssimativo e suff i c i e n t e ,al veterinario ufficiale. Si ricord ache il veterinario ufficiale deve es-s e re specializzato nelle materiep reviste dal DPR 483/97 e deves u p e r a re un esame di concorsopubblico, dopodiché, per ben 5anni mantiene una posizione nonautonoma e solo dopo verificaconsegue l’effettiva re s p o n s a b i l i t àdelle sue funzioni, ivi compre s equelle di cui al D.Lgs 196/99. N o nesistono primati, ma una diversitànei ru o l i .Il sistema prevede (comma 5) chei servizi veterinari identifichino eregistrino le aziende zootecnicheautorizzate con i rispettivi veteri-nari responsabili (ufficiali o ricono-sciuti).P e rché il sistema sia operativo, ed e t e rmini le particolari condizioniper le quali è istituito, è necessarial ’ a p p rovazione della CommissioneE u ropea (comma 7) e può riguar-d a re l’intero paese o solo alcuneregioni. A questo proposito è inte-ressante studiare la deliberazione,esecutiva da quasi un anno, dellaRegione Emilia Romagna che isti-tuisce la figura del veterinario rico-nosciuto e i motivi del suo falli-mento, da ricerc a re pro b a b i l m e n-te nella inutilità della figura comeistituita per il fatto che si scontracon tre elementi cruciali: in EmiliaRomagna esiste un capillare Ser-vizio Veterinario, i compiti del

DLgs 196/99 sono svolti gratuita-mente dal suddetto serv i z i o ( q u e-s t a posizione non è reale e, inquanto tale, non contribuisce ap e r s e g u i re gli obbiettivi della196/99, è dannosa sia per la vete-rinaria pubblica che per quella pri-vata e può risultare utile solo alleassociazioni di allevatori), gli alle-vatori non hanno alcun interesse afar riconoscere un loro veterinariodi fiducia perché questo non li esi-me dai controlli ufficiali e determ i-na quanto meno delle spese vivesenza contare gli eventuali vincoliaccessori al rapporto con il liberop rofessionista. La UE ha fatto valutazioni diverserispetto alla qualità dei sistemi die p i d e m i o s o rveglianza adottati inI t a l i a .

D.Lgs 196/99A rt. 13.

1. Con decreto del Ministro dellasanità, d’intesa con la Confere n z aper i rapporti tra lo Stato, le re g i o n ie le province autonome di Trento edi Bolzano, sono definiti i criteri e lep ro c e d u re per l’istituzione di un si-stema di reti di sorveglianza; talesistema, che deve essere operati-vo per un periodo minimo di dodi-ci mesi, ha i seguenti obiettivi:a) attribuire qualifiche sanitarie uff i-ciali alle aziende e ai territori; b) mantenere le qualifiche attribui-te mediante ispezioni ed accert a-menti periodici; c) raccogliere dati epidemiologicied assicurare la sorveglianza neic o n f ronti delle malattie; d) garantire il rispetto delle pre s c r i-zioni previste dal presente decre t oe da qualsiasi altra norma in mate-ria di polizia veterinaria.

2. Del sistema di cui al comma 1devono almeno far part e :a) gli allevamenti;b) il proprietario dell’azienda, lapersona fisica o giuridica re s p o n-s a b i l e ;c) il veterinario riconosciuto o quel-lo ufficiale responsabile dell’azien-d a :d) il servizio veterinario dell’azien-da unità sanitaria locale compe-tente per terr i t o r i o ;e) gli istituti zooprofilattici speri-mentali e qualsiasi altro laboratorioriconosciuto per la diagnosi veteri-naria o per le analisi sui prodotti diorigine animale;f) la banca dati di cui all’art i c o l o1 2 .

3. Nell’ambito del sistema di cui alcomma 1, il proprietario o il re-sponsabile dell’azienda devono a l-m e n o:a) avvalersi dei servizi di un veteri-nario riconosciuto;b) inform a re immediatamente il ve-terinario riconosciuto qualora so-spettino la presenza di una malat-tia infettiva o di qualsiasi malattiasoggetta a denuncia obbligatoria;c) inform a re il veterinario ricono-sciuto di qualsiasi arrivo di animalin e l l ’ a z i e n d a ;d) isolare gli animali prima di am-metterli nell’azienda, per consenti-re al veterinario riconosciuto di ve-

r i f i c a re, anche attraverso i neces-sari accertamenti, lo status sanita-rio degli stessi al fine di consentireil mantenimento della qualifica del-l ’ a z i e n d a .

4. Nell’ambito del sistema di cui alcomma 1, il veterinario riconosciu-to deve:a) possedere i requisiti previsti perl ’ e s e rcizio della professione veteri-n a r i a ;b) non avere interessi finanziari incomune con il proprietario o il re-sponsabile dell’azienda, né vincolidi parentela con gli stessi;c) possedere una conoscenzaspecifica nel settore della poliziasanitaria in riferimento agli animalidelle specie interessate. In part i-c o l a re, deve:1) aggiorn a re re g o l a rmente le pro-prie conoscenze;2) soddisfare i requisiti stabiliti conil decreto di cui al comma 1, perg a r a n t i re il corretto funzionamentodel sistema;3) forn i re al proprietario o al re-sponsabile dell’azienda inform a-zioni ed assistenza affinché sianop rese tutte le iniziative volte a ga-r a n t i re che sia mantenuta la quali-fica dell’azienda, anche sulla basedi programmi convenuti con l’auto-rità competente;4) vigilare sul rispetto delle dispo-sizioni concern e n t i :a) l’identificazione e la cert i f i c a z i o-ne sanitaria degli animali;b) la notifica obbligatoria delle ma-lattie infettive degli animali e diqualsiasi altro fattore di rischio perla loro salute e benessere e per lasalute umana;c) l’accertamento, per quanto pos-sibile, della causa di morte deglianimali e del luogo in cui devonoe s s e re consegnati;d) le condizioni igieniche dell’alle-vamento delle unità di pro d u z i o n edegli animali.

5. L’autorità competente cura la te-nuta degli elenchi dei veterinari ri-conosciuti e delle aziende autoriz-zate che fanno parte del sistema dicui al comma 1.

6. Qualora l’autorità competenteconstati che una delle disposizionidi cui al comma 4, lettera c), n. 4),non sia stata osservata, sospendeo revoca il riconoscimento al vete-rinario, a seconda della gravità ac-c e rtata e fatte salve le altre sanzio-ni eventualmente applicabili.

7. Il sistema di cui al comma 1 èsottoposto, da parte del Ministerodella sanità, all’approvazione dap a rte della Commissione euro p e a ;nel caso in cui tale sistema appro-vato dalla Commissione euro p e ar i g u a rda tutto il territorio nazionale,al movimento degli animali non siapplica la disposizione di cui all’ar-ticolo 3, comma 1, lettera a).

8. Il Ministero della sanità può au-t o r i z z a re, previo pare re della Con-f e renza Stato-Regioni l’istituzionedel sistema di cui al comma 1 sol-tanto in una o più regioni adiacenticome definite all’articolo 1, comma2, lettera q); in tal caso, alla movi-mentazione verso tali regioni degli

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animali della restante parte del ter-ritorio si applicano le disposizionidel presente decre t o .

9. Con decreto del Ministro dellasanità possono essere definiti ulte-riori obblighi e requisiti da porre acarico dei soggetti di cui al comma2, nonché i provvedimenti da adot-t a re in caso di violazione degli ob-blighi e del venir meno dei re q u i s i-ti prescritti nell’ambito del sistemadi cui al comma 1.

5 . Definire portata e limiti deldiritto del Ve t e r i n a r i oDipendente all’esercizio dellalibera pro fe s s i o n eSi applica il Deliberato della Com-missione Nazionale sulla LiberaP rofessione approvato dal Dire t t i v oN a z i o n a l e :L’attività libero professionale insenso lato (intramuraria ed extra-muraria) dei medici veterinari SSNpotrà essere esercitata entro i limi-ti del non contrasto:• le prestazioni erogate dai medi-

ci veterinari non potranno esse-re incompatibili con le funzioniistituzionali (art. 59, punto 2, delContratto Collettivo Nazionaledi Lavoro e art. 11, punto 4, delD e c reto 27.3.2000);

• non saranno erogabili a favoredi soggetti pubblici o privatip restazioni da parte di veterina-ri che siano soggette a contro l-lo da parte dei veterinari mede-simi (art. 11, punto 4, del De-c reto del 27.3.2000).

L’eventuale sussistenza del con-trasto dovrà essere verificata econtestata individualmente perciascun veterinario dipendente inrelazione alle funzioni di vigilanzae di controllo a lui in concreto as-segnate, individuando gli estre m idel diniego in termini concreti enon potenziali sulla base dell’eff e t-tivo pregiudizio che ne deriva acausa del manifestarsi nella stessapersona in modo continuativo enon incidentale del ruolo di con-

t ro l l o re e contro l l a t o . Il passo cosìcome è scritto è fazioso e non ga-rantisce nessun “limite del noncontrasto”. Fra i compiti del veteri-nario ufficiale esiste quello di vigi-lanza e controllo sulla libera pro-fessione che determina, indipen-dentemente dalla prestazione pro-fessionale erogata, una coinciden-za sistematica tra contro l l o re ec o n t rollato. Ma questa impostazio-ne sottende la volontà di fare tutto,d a p p e rtutto, sempre .Qualcuno ci dica come si fa ade s p l e t a re una seria verifica ed unacontestazione efficace ed indivi-duale. Bisogna aff i a n c a re un con-t ro l l o re al controllato (un altro vete-rinario? Un vigile? Un carabiniered i e t ro la siepe come ha fatto qual-cuno alcuni anni fa?). Il sindacato si proponga, come hafatto in qualche ASL, per re g o l a-m e n t a re la questione evitando pro-nunciamenti utili solo per non por-re mano al problema.

ORGANIZZAZIONE DELL’ AT T I-VITÀ LIBERO PRO F E S S I O N A L EI N T R A M U R A R I AL’attività libero professionale intra-m u r a r i a :• potrà essere esercitata anche

fuori dall’azienda, in studi pro-fessionali privati o in stru t t u renon accreditate convenzionatee c/o terzi richiedenti (art. 56CCNL art. 11 D. 27.3.2000);

• dovrà essere esercitata fuoridall’impegno di servizio com-p resa la pronta disponibilità( a rt. 54.4a e allegato n. 9B 2CCNL e art. 2.1 D.2 7 . 3 . 2 0 0 0 ) ;

• sarà organizzata dall’azienda enon dovrà avere un volume ora-rio superiore a quello assicuratoper i compiti istituzionali;

• le tariffe dovranno essere stabi-lite dall’azienda (art. 57 CCNLa rt. 7.4 e art. 8.3b art. 9.2 D.27.3.2000) e non potranno es-s e re inferiori a quelle degli Ord i-ni professionali competenti pert e rr i t o r i o .

ORGANIZZAZIONE DELL’ AT T I-VITÀ LIBERO PRO F E S S I O N A L EE X T R A M U R A R I AL’attività libero professionale extra-m u r a r i a :• p e rmangono i vincoli di cui al

paragrafo precedente con laspecifica che l’org a n i z z a z i o n edell’attività è personale e le ta-r i ffe non dovranno essere infe-riori a quelle degli Ordini pro f e s-sionali competenti per terr i t o r i o .

6 .R i a f fermare il rifiuto diqualsiasi forma diesternalizzazione op r i vatizzazione delle attività diSanità Pubblica Veterinaria Noi riteniamo indissolubile il pattodi solidarietà che attraverso il Ser-vizio Sanitario Nazionale è stato in-staurato tra istituzioni e cittadini. Ilfederalismo sanitario, il pro c e s s odi aziendalizzazione e l’incert e z z adelle risorse potre b b e ro spingerele Regioni alla sperimentazione piùe t e rogenea e divergente e allae s t e rnalizzazione dei servizi a fa-v o re del privato, mettendo in forsei livelli occupazionali e disart i c o-lando un sistema integrato edorientato. Noi riteniamo fondamentale un’or-ganizzazione della pre v e n z i o n eprimaria veterinaria uniforme edomogenea in tutto il Servizio Sani-tario Nazionale per la difesa dellasalute dei consumatori attraversola tutela igienico sanitaria delle po-polazioni animali e la sicurezza ali-m e n t a re. Il Governo e le Regioni definisconoun Piano Sanitario Nazionale e deiLivelli Essenziali di Assistenza(LEA=Budget) con puntuali indica-zioni per la sanità pubblica veteri-naria sulle quali poi non allocanorisorse adeguate. Noi riteniamo irrinunciabile l’attualelivello di contrattazione collettivanazionale per la dirigenza medicae veterinaria integrato dalla con-trattazione del livello aziendale. Ilcontratto nazionale riconosce edattribuisce un valore intrinseco e

c o m p l e m e n t a re al lavoro di tutta ladirigenza medica, sanitaria e am-ministrativa, non alla potenzialità dimarketing di una disciplina. Noi rivendichiamo la specificitàp rofessionale della sanità pubblicaveterinaria riconosciuta dal D.Lgs229/99 laddove ad essa si conferi-sce una part i c o l a re autonomia inseno al dipartimento di pre v e n z i o-ne, una autonomia che deve esse-re compiutamente realizzata dallanuova riforma che il governo spe-riamo pro d u rrà in armonia con l’i-stituzione dell’Autorità italiana perla sicurezza alimentare. Respingiamo qualsiasi proposta dis o s t i t u i re il personale “dirigente”con “veterinari a ore” o con veteri-nari a tempo definito o a rapport op a r a s u b o rdinato con il Ssn. Riteniamo inaccettabile, e per lap a rt i c o l a re funzione istituzionalepiù che in ogni altra branca dellasanità, il precariato dei veterinariche operano per il Ssn e ci impe-g n e remo affinché il personale pre-cario sia inquadrato nei ruoli delSsn. Cosa apprezzabile nelle intenzionicompatibilmente con la realtà poli-tico amministrativa del momento econ l’obbligo che i funzionari han-no di amministrare correttamente ild e n a ro pubblico del contribuente;in verità dobbiamo pre p a r a rci aduna stagione di contrattazione do-ve le ASL acquisteranno servizi daiveterinari privati e dove sarà ne-cessario contare sulle capacità,sensibilità e lungimiranza di tuttic o l o ro che rappresentano la Cate-g o r i a .Riteniamo inaccettabile, infine, lac reazione di livelli di contrattazioneregionale sostitutivi di quello nazio-nale che possano scard i n a re l’uni-tarietà delle professionalità del“ ruolo medico” attraverso gabbiesalariali: regionali, aziendali, pro-f e s s i o n a l i .Va infine salvaguardata la specifi-cità professionale dei veterinari delM i n i s t e ro della salute, parte inte-grante del SSN, contro l’ipotesidella loro ”burocratizzazione”, cosìcome il definitivo riconoscimentocontrattuale della loro equiparazio-ne ai dirigenti del SSN.

7 . Espandere le competenze e ilm e rcato del lavo ro di tutti iMedici Ve t e r i n a r iLa sola radicale terapia ai mali del-la medicina veterinaria è rappre-sentata da una trasform a z i o n es t rutturale dei rapporti di lavoro .Oggi assistiamo ad un pro g re s s i v oindebolimento del potere contrat-tuale dei veterinari, privati ma an-che pubblici, per una condizionedi “sostituibilità” che può essere in-t e rna ed estern a .Le due possibilità possono coesi-s t e re e complicare il quadro. La sostituibilità interna, ovviamen-te, dipende da un eccesso di of-f e rta di lavoro avanzata dai veteri-nari rispetto alla richiesta di pre s t a-zioni. L’asimmetria è, di solito, de-t e rminata da una pletora di veteri-nari o, più verosimilmente, da unadisomogenea distribuzione dellef i g u re professionali e delle specia-lizzazioni. Non è raro, ad esempio,che i concorsi presso le ASL siano

quasi deserti per la mancanza diveterinari specializzati nelle mate-rie che occorrono al Ssn, molti l.p.però sono in possesso di numero-si diplomi privati che denotano ildesiderio di acquisire comunqueuna formazione post laurea. Il pri-mo passo quindi è: potenziare lescuole di specializzazione univer-s i t a r i a . (non ci sono posti di lavoronel pubblico, quindi è relativa l’uti-lità di potenziare scuole di specia-lità su materie attinenti la medicinapubblica veterinaria) .Non è raro che i veterinari inse-guano un solo modello pro f e s s i o-nale lasciando scoperti campi chegradatamente sono inariditi o oc-cupati da altre professionalità. Ilsecondo passo è: fare ciclicamen-te una indagine di mercato e unap rogrammazione che consentauna maggiore consapevolezza delp e rcorso professionale e delle re-lative opport u n i t à .La competizione esterna, invece,deriva dalla scarsa “esclusività”del sapere veterinario. Pensare dic o n t e n e re la competizione delle al-t re professioni attraverso una fort especializzazione può essere vin-cente se questo non va a scapitodella capacità di gestire e risolverep ro b l e m i .Il principale fattore per il quale lamedicina umana viene messa sot-to accusa è quello della scarsaumanità: per l’aridità del rapport otra medico e paziente, anzi, tra or-gano e paziente. I malati si sento-no rimbalzati come palle da un re-p a rto all’altro in cui bravissimi spe-cialisti aff rontano i diversi segmen-ti del problema clinico lasciandosullo sfondo la persona.Nella medicina veterinaria, per unn o s t ro ancora vivissimo individuali-smo, il rischio è anche maggiore .Manca la sudditanza psicologicache il paziente ha con il medico edentrano in gioco aspetti di caratte-re economico significativi.Quasi nessuno esercita abusiva-mente la professione medica. N o nè vero; la professione medica hapiù abusivi di noi. Molti pro p r i e t a r idi animali o allevatori di pets e dianimali da reddito risolvono senzail veterinario i loro problemi. Lo fan-no perché non definiamo e sanzio-niamo come danno al benessereanimale o maltrattamento le “ma-n o v re” eseguite da chi non è abili-tato ad una professione medica.I n o l t re perché il farmaco veterina-rio (per tutte le specie animali) èl a rgamente accessibile in modo ir-re g o l a re. Ai veterinari pubblici ilcompito di eff e t t u a re controlli e ga-r a n t i re un corretto appro v v i g i o n a-mento del farm a c o .Te rzo passo: combattere l’abusivi-smo professionale e denunciarel’uso illegale del farmaco veterina-r i o .Una condizione in cui il datore dil a v o ro può subord i n a re il veterina-rio porta sicuramente al disfaci-mento della medicina veterinaria.A c c e t t a re condizioni di lavoro“compiacenti” o anche solo indiff e-renti verso certe irregolarità controla professione determina una de-qualificazione e un declassamentodella professione da atto medicoad atto sanitario, o peggio. Quart o

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A.N.M.V.I.

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passo: aumentare l’autostima pro-fessionale dei veterinari e modifi-c a re conseguentemente i compor-t a m e n t i .C o n i u g a re il bisogno di “naturalez-za” della nostra società con unbuon rapporto uomo-animale-am-biente. C o n i u g a re il bisogno di “biodiver-sità” con una tutela faunistica me-dicalizzata. Oggi la fanno gli zoo-logi che sanno molto di epidemio-logia delle popolazioni selvatiche ep o t re b b e ro essere dei nostri ottimip a rtner nella epidemiosorv e g l i a n-za di molte patologie che colpisco-no contemporaneamente selvaticie domestici.C o n i u g a re la clinica alla pre v e n z i o-ne nella “ricerca sul cancro” me-diante l’oncologia comparata. Glianimali condividono il nostro am-biente e i nostri stili di vita, alimen-ti prodotti con le stesse materie pri-me ecc.G u a rd a re al mare: la biologia mari-na copre anche la medicina veteri-naria dei pesci.O ff r i re in forma associata “pac-chetti integrati di servizio” allegrandi catene di distribuzione perla gestione del rischio nella “ge-stione” della filiera agro - z o o t e c n i-c a - a l i m e n t a re .

XXXV CongressoNazionale SIVeMP

Asti 20 - 22 giugno 2002

MOZIONE 2Il SIVeMP, Sindacato Italiano deiVeterinari di Medicina Pubblica,afferma unitariamente e con forzache le proposte di riorganizzazio-ne del SSN allo studio da partedel Governo e delle Regioni,orientate a modificare lo stato giu-ridico ed il rapporto di lavorodel personale sanitario ipotizzan-do l’esternalizzazione dei servizi el’assunzione di personale in formap recaria con la collaborazionec o o rdinata e continuativa nonpossono essere applicate ai Ser-vizi Veterinari.I veterinari pubblici combattonocon ogni mezzo proposte che nonpreservino la specificità della Sa-nità Pubblica Veterinaria che sibasa sulla imparzialità, sull’orien-tamento alla tutela collettiva e al-l’efficace applicazione della nor-mativa sanitaria.Per realizzare gli obiettivi del PSNe la concretizzazione dei LEA del-la funzione pubblica veterinariadevono essere garantiti finanzia-menti adeguati, certezza del ruoloistituzionale, inquadramento ditutti i medici veterinari che opera-no nel SSN nel ruolo ufficiale del-la dipendenza pubblica.L’ANMVI approva la necessità dievitare il precariato; non escludel’esternalizzazione di taluni servizi(basti pensare alla bonifica sani-taria oggi gestita da “convenzio-ni” che prevedono contenuti eco-nomici offensivi per la Categoria).

MOZIONE 3Modifica modalità definizionefondo risultatoChiediamo che il Sindacato si

adoperi nella prossima torn a t acontrattuale affinché il fondo di ri-sultato non sia più ancorato dallapastoia dello “storico” ma vengacorrelato agli effettivi carichi di la -voro soprattutto in quelle realtàche, o hanno avuto un significati-vo aumento del fatturato senza al-cun conseguente effetto incenti-vante, o una notevole diminuzionedegli organici per blocco del turnover pur mantenendo i livelli pre-stazionali antecedenti.L’ANMVI approva.

MOZIONE 4Il Settore Stato del S.I.Ve.M.P.chiede che la SegreteriaNazionaleSi impegni per la conclusionedell’iter contrattuale dei DirigentiVeterinari del Ministero della Sa-lute, attualmente con un contrat-to non rinnovato alla naturalescadenza e di fatto fermo, dalpunto di vista economico, al1997; si ribadisce in tal senso lanecessità che nella coda con-trattuale dell’area 1 della Diri-

genza Ministeri, in fase di stallop resso l’ARAN, venga applicatoquanto previsto dal D.P. C . M .13/12/1995, che ha “inquadrato iveterinari….del Ministero dellaSanità nella dirigenza del ru o l osanitario”, e conseguentementevengano ad essi applicati intera-mente gli istituti norm o - e c o n o m i-ci previsti per i dirigenti veterina-ri del SSN.Si impegni nel pre n d e re attiva-mente parte alla trasform a z i o n ein atto, in relazione alle modifi-

che apportate al capo V dellaCostituzione e alle spinte federa-liste, del ruolo nella Medicina Ve-terinaria Italiana del Ministerodella Salute, attualmente in fasedi riordino; ciò anche al fine dis a l v a g u a rd a re la pro f e s s i o n a l i t àdei Dirigenti Veterinari operantia l l ’ i n t e rno del Ministero, pre v e-dendo, in caso di trasferimentodi funzioni alle Regioni o ad altrienti, la facoltà di opzione.

L’ANMVI approva.

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Page 22: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 10

PROFESSIONE VETERINARIA 1 0 / 2 0 0 224

P rocede velocemente ilprocesso di regionaliz-zazione dell’ANMVI.

Ad oggi si sono costituite: ANM-VI Piemonte, ANMVI Trentino AltoAdige, ANMVI Emilia Romagna,ANMVI Friuli Venezia Giulia edANMVI Ve n e t o .Questa la composizione dei Con-sigli Regionali che rappre s e n t e-ranno i diversi comparti dellap rofessione veterinaria nei rap-p o rti con le istituzioni locali.

Il processo di re g i o n a l i z z a z i o n esi sta ultimando anche in altreregioni del nord e del sud.Sono in via di costituzione ancheANMVI Marche, ANMVI Liguria,A N M V IL o m b a rdia, ANMVI Puglia,ANMVI Sardegna e ANMVI Um-bria. Molti sono i Colleghi che si stan-no attivando al riguardo, a ripro-va del ruolo fondamentale cheANMVI riconosce e attribuiscealle realtà locali. L’ANMVI con-

f e rma così l’impegno a garanti-re alla categoria la presenza inogni regione di un corpo dire t t i-vo formato da colleghi dispostiall’impegno professionale e allar a p p resentanza, ogni volta chela professione stessa lo re n d e r ànecessario, presso le istituzioniregionali, provinciali, comunali,le ASL, gli Istituti Zoopro f i l a t t i c i ,le Università e le delegazionit e rritoriali delle org a n i z z a z i o n idi categoria.

ANMVI REGIONE

ANMVI, continua la r e g i o n a l i z z a z i o n e

R E G I O N I

ANMVI Piemonte

ANMVI Trentino Alto Adige

ANMVI Emilia Romagna

ANMVI Friuli Venezia Giulia

ANMVI Veneto

COMPOSIZIONE CD ANMVI R E G I O N E

Piga PierMario, Brignolo Andrea,Comino Giovanni, Griglio Bartolo-meo, Fissore Mario, Bonioli Ales-sandro, Fassola Franco

Cornali Maurizio (Bolzano), ZorziGiovanni (Trento) e Garotti Massi -mo (Bolzano)

Gariboldi Marco, Banchio Andrea,Marchetti Susanna, Medioli Mar-co, Melley Maria Fausta, ZoccaAlessandro

Angelini Roberto, De Stefano Pier-giulio, Gabassi Enrico, CandottiStefano

Cereser Andrea, Zanon Davide,Piccolo Donato, Bertazzoli Laura,Castellucci Antonio

P RO B L E M AT I C H EE M E R G E N T I

Legge che regolamenta 12 prati-che di medicina non convenzio-nale e riconoscimento dell’attomedico veterinario sulle pratichenon convenzionali sugli animali

Costituzione della Consulta pro-vinciale per la formazione conti-n u a

Introduzione della figura del ve-terinario riconosciuto in zootec-nia; L.R. 1/8/2002 n. 20 “Normecontro la vivisezione”; progettodi legge sulle libere professioni

La regione Friuli è sulle paginedell’attualità politica di questig i o rni per il suo primo re f e re n-dum regionale di tipo conferm a-tivo. Gli elettori, chiamati adesprimersi sul sistema elettora-le, hanno scelto per il Friuli quel-lo già applicato nelle altre re g i o-ni italiane, ovvero l’elezione di-retta del “Govern a t o re ”

Il primo appuntamento si terràal tavolo regionale indetto daCONSILP Confprofessioni sullaregolamentazione delle profes-sioni a livello territoriale

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Page 23: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 10

C on la pro mu l g a z i o n edella L. 281/1991,“Leg-ge quadro in materia di

a n i m a l i di affezione e pre v e n z i o n edel randagismo” il legislatore stataleha compiutamente introdotto, nel no-s t ro ordinamento, l’anagrafe canina.Il legislatore Regionale è stato de-legato ex art. 3 L. 281/91 “C o m p e-tenze delle Regioni” a legiferareper istituire p resso i Comuni o leUnità Sanitarie Locali l ’ a n ag r a fec a n i n a e per stabilire le modalitàper l’iscrizione a tale anagrafe.Dall’esame letterale della norma ri-sulta evidente che il legislatore sta-tale ha attribuito al legislatore re-gionale la discrezionalità di indica-re i soggetti che devono istituirel’anagrafe canina, individuati nelComune o nell’A.U.S.L. e la discre-zionalità in merito “alle modalitàper l’iscrizione e per il rilascio alp roprietario della sigla di ricono-scimento del cane da imprimersimediante tatuaggio indolore ” ( c o s ìsi è espresso il legislatore nel1991) e oggi, mediante inserimen-to di microchips. Molte Regioni hanno istituito l’ana-grafe canina presso i Servizi Ve t e-rinari dell’A.U.S.L., attribuendo alS e rvizio Veterinario Pubblico la te-nu t a dei registri, la distribu z i o n edei microchips e la facoltà dip rov v e d e r e, mediante veterinaridipendenti, all’inserimento sui canidei microchips medesimi.Ai veterinari liberi professionisti èstata attribuita la facoltà di eff e t t u a-

re tale inserimento solo ed esclusi-vamente a fronte di una autorizza-zione e/o di una convenzione conl’A.U.S.L. competente nel terr i t o r i oin cui è residente il proprietario del-l ’ a n i m a l e .In tale normativa non sono statiposti limiti al rilascio di conv e n-zioni e/o autorizzazioni ai veteri-nari liberi pro fe s s i o n i s t i . Il legi-slatore regionale, i n f a t t i , n o npuò limitare ai veterinari liberip ro fessionisti l’espletamento diun’attività medica che non rien-tra in quelle istituzionalmente at-t r i buite al Servizio Ve t e r i n a r i op u b bl i c o .Va, infatti, precisato che l’eserc i z i odel potere discrezionale da part edel legislatore regionale, non puòt r a s f o rmarsi in arbitrio né travolge-re i principi dell’ordinamento giuri-dico statale.Pur in presenza delle ampliatecompetenze legislative attribuitealle Regioni in ambito sanitario il le-g i s l a t o re regionale non può ema-n a re leggi dirette a delimitare lep restazioni del veterinario liberop rofessionista se queste non rien-trano, ex lege, tra quelle attribuiteistituzionalmente al Servizio Ve t e r i-nario pubblico.Il richiamo a tali principi si re n d enecessario dal momento che, in al-cune Regioni si assiste ad un arbi-trario rifiuto al rilascio delle pre d e t-te autorizzazioni da parte dei Diri-genti della AA.SS.LL. con gravedanno per i veterinari liberi pro f e s-

sionisti, anche sotto il profilo del-l’immagine e della credibilità pro-f e s s i o n a l e .Tale diniego viene giustificato inbase ad un vantaggio economicodelle AA.SS.LL. e sulla supposizio-ne che l’inserimento di micro c h i p ssui cani sia da annoverare tra icompiti attribuiti al Servizio Ve t e r i-nario pubblico.Una simile motivazione non è sor-retta da alcuna norma ed è con-traddetta da un principio giuridicoinconfutabile, secondo il quale inassenza di una precisa norma dilegge non può esservi limitazionealcuna all’espletamento di attivitàmedico veterinaria del libero pro-fessionista. Le AA.SS.LL. non possono, d u n-q u e, r i f i u t a r e ai veterinari liberip rofessionisti, che ne facciano ri-chiesta, il rilascio dell’autorizza-z i o n e p revista dalla legislazionenella materia qui in esame.Nel caso di specie, infatti, l’autoriz-zazione è un atto dovuto, in quan-to la sua natura non è costitutiva inrelazione all’esercizio di un’attivitàmedico veterinaria da parte di chi,essendo un veterinario, è a ciò abi-litato in ragione della legge che re-gola la sua professione. Tale attoautorizzativo costituisce solamenteun mezzo di controllo su un’attivitàsanitaria con riflessi di natura am-ministrativa quale è la tenuta del-l’anagrafe canina. C o l o ro che interpretano in manierad i ff o rme la vigente normativa netravolgono, in realtà, la ratio e la fi-nalità. In tal modo, infatti, non siconsidera che l’inserimento dim i c ro chips su un animale è un

atto medico il cui compimentonon rientra (come qui più volte giàrilevato) tra i compiti istituzionalidel S.S.N. ma che può e deve es-s e re effettuato indiff e re n t e m e n t eda un veterinario privato o pubbli-c o .Dal canto mio ritengo, peraltro, deltutto censurabile la scelta eff e t t u a-ta da numerose Regioni, che con-dizionano l’attività dei veterinari li-beri professionisti, con riferimentoall’inserimento dei microchips, alrilascio di autorizzazionidell’A.U.S.L. o di stipulazioni diconvenzioni sempre con l’A.U.S.L.Il compito del Servizio Ve t e r i n a r i oPubblico deve chiaramente limitar-si a quello di istituire l’anagrafe ca-nina e di distribuire, per una cor-retta tenuta e per un controllo deiregistri, a mani dei proprietari deicani i microchips che possono, poie s s e re inseriti, a scelta del pro p r i e-tario dell’animale, vuoi da parte deiveterinari dipendenti, vuoi da part edei veterinari liberi pro f e s s i o n i s t i .Ciò, per esempio, accade su tuttoil territorio della Regione Emilia Ro-magna, che ha attribuito ai Comu-ni il compito di istituire l’anagrafecanina e di distribuire i micro c h i p s ,lasciando gli utenti liberi di sce-g l i e re a quale veterinario, pubblicoo privato, rivolgersi per il loro inse-rimento sul proprio cane. In EmiliaRomagna non è previsto che i ve-terinari liberi professionisti debba-no richiedere autorizzazioni e/o as t i p u l a re convenzioni conl’A.U.S.L. per lo svolgimento dellal o ro attività professionale in mate-r i a .Stante la delicatezza della questio-

ne in merito alla tutela dell’eserc i-zio della libera professione veteri-naria, si invitano i lettori a segnala-re alla Redazione della Rivista e/oa l l ’ A . N . M . V.I. eventuali dinieghip rovenienti dalla dirigenza delleAA.SS.LL. di competenza al rila-scio delle suddette autorizzazioni-convenzioni per l’inserimento dim i c rochips sui cani. ■

PROFESSIONE VETERINARIA 1 0 / 2 0 0 2 25RUBRICA LEGALE

G

Inserimento di microchips sui cani e Servizio Veterinario P u b b l i c o

d i Maria Teresa Semeraro

Avvocato, Bologna

D o c u m e n t od ’ i d e n t i t àscaduto

con dati validi

A ll’atto della verbalizzazio-ne per una violazione am-

ministrativa, ho presentato undocumento d’identità scaduto,ma contestualmente ho dichia-rato che i dati riportati non ave-vano subito variazioni e ho sot-toscritto questa dichiarazionedavanti a pubblico ufficiale. Ècorretta questa procedura?

Il Dpr 28 dicembre 2000, n. 445(Testo unico delle disposizionilegislative e regolamenti in ma-teria di documentazione ammi-nistrativa) prevede all’art i c o l o45, comma 3, la possibilità del-l’interessato di dichiarare che idati contenuti in un documentonon in corso di validità non han-no subito variazioni dalla datadel rilascio, dichiarazione chedeve essere effettuata in calcealla fotocopia del documentod’identità scaduto. Pertanto larelativa procedura è corretta.(Danilo Biancospino, L’esperto

risponde, Il Sole 24 Ore)

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REDDITO

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prima edizione2002

Page 24: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 10

PROFESSIONE VETERINARIA 1 0 / 2 0 0 226

H o r i t e nuto utile riport a-re nel presente art i c o-lo alcuni dei quesiti

p i ù significativi che sono stati po-sti nel corso dell’anno al serviziogratuito di assistenza fiscale pergli abbonati SCIVAC, con le relati-ve risposte da me fornite.

Beni strumentali ed ammort a m e n t i

Quesito - 1È sempre deducibile in un unicoesercizio il costo di acquisto di unbene strumentale inferiore ad Eu-ro 516,46 (già lire 1.000.000)?Risposta - 1La deduzione in un unico eserci-zio di beni strumentali il cui costounitario è stato pari o inferiore adEuro 516,46 costituisce una pos-sibilità concessa al contribuente.Condizione necessaria per potero p e r a re la deduzione in unicoesercizio è costituita dal fatto cheil bene strumentale deve esseresuscettibile di utilizzazione auto-noma, non deve cioè essere par-

te di un bene strumentale piùcomplesso.Ad esempio un modem o un vi-deo per computer non sono beniautonomi in quanto non possonoessere utilizzati senza essere col-legati ad un computer e quindi illoro costo anche se inferiore adEuro 516,46 non può essere de-dotto in un unico esercizio ma de-ve essere ammortizzato secondol’aliquota propria del bene.

Quesito - 2Sono deducibili quote di ammor-tamento in misura maggiore ri-spetto a quelle determinate utiliz-zando le aliquote perc e n t u a l i“normali” previste dal Decreto Mi-nisteriale 31 dicembre 1988, co-me avviene per le imprese?Risposta - 2Per il lavoro autonomo non è stataprevista la possibilità di effettuareammortamenti in misura superiorea quelli risultanti dall’applicazionedelle aliquote previste dal Decre-to Ministeriale 31 dicembre 1988.I criteri di ammortamento dei benistrumentali utilizzati dai lavoratori

autonomi sono infatti diversi daquelli stabiliti per le imprese chepossono effettuare ammortamentianticipati ed accelerati ma sonoobbligate per il primo esercizio adapplicare un coefficiente di am-mortamento ridotto del 50% e nonpossono effettuare ammortamentiin misura inferiore a quella deter-minabile applicando i coefficientidi ammortamento ridotti dellametà.Per i lavoratori autonomi in con-clusione sono ammesse in dedu-zione quote annuali di ammorta-mento non superioria quelle risul-tanti dall’applicazione al costo deibeni dei coefficienti stabiliti dal ci-tato Decreto Ministeriale.

Quesito - 3Un contribuente ha acquistato unpersonale computer per finalitàpersonali e successivamente de-cide di utilizzarlo per lo svolgi-mento dell’attività professionale. Èpossibile dedurre la quote di am-mortamento?Risposta - 3Non esiste una specifica norm a

per il caso specifico posto dal con-tribuente, si deve comunque rite-n e re ammissibile la deduzione diquote di ammortamento calcolateperò sul valore del bene stru m e n t a-le al momento del passaggio dallasfera personale a quella pro f e s s i o-nale, tenendo conto in ogni casoche il valore non può mai esseres u p e r i o re al costo d’acquisto.

Quesito - 4Nel corso dell’anno si verifica larottura non riparabile di un perso -nale computer; l’importo residuoancora da ammortizzare può es-sere dedotto in un unico eserci-zio?Risposta - 4L’ a rt. 50 del D.P.R. 917/86(T.U.I.R.) non contempla tale pos-sibilità che invece è prevista perle imprese.Il contribuente lavoratore autono-mo potrà continuare a dedurreogni anno le quote di ammorta-mento residue anche se il benestrumentale non può più essereutilizzato a causa della rottura ir-reparabile.

Interessi passivi ed attivi

Quesito - 5È stato richiesto un finanziamentoper l’acquisto di alcuni beni stru-mentali (apparecchio radiologi-co). Sono deducibili gli interessipassivi?Risposta - 5Gli interessi passivi relativi ad unfinanziamento richiesto in modospecifico per l’acquisto di benis t rumentali da utilizzare per losvolgimento dell’attività professio-nale sono interamente deducibili.Si precisa che non sono invecededucibili gli interessi passivi ma-turati sul conto corrente bancarioanche se questo viene utilizzatoesclusivamente per l’eserc i z i odell’attività professionale.

Quesito - 6Devono essere indicati tra i ricavigli interessi attivi maturati sul con-to corrente bancario?Risposta - 6Per i professionisti gli unici ricavisono costituiti dai compensi per-cepiti per lo svolgimento dell’atti-vità. Pertanto gli interessi attivi,non costituendo compensi profes-sionali, non andranno indicati tra iricavi.

Altri costiQuesito - 7Un immobile viene utilizzato da unprofessionista sia per uso abitati-vo privato sia per lo svolgimentodella sua attività professionale.Quali sono i criteri per dedurre icosti relativi ad utenze telefoni-che, spese condominiali, spese diriscaldamento, energia elettrica,ecc.Risposta - 7Per quanto riguarda le spese con-dominiali e quelle per il riscalda-mento centralizzato l’articolo 50del TUIR prescrive che esse sonodeducibili nella misura del 50% acondizione che il contribuentenon disponga nel medesimo co-mune di altro immobile adibitoesclusivamente all’esercizio dellaprofessione.Per quanto riguarda invece lespese per energia elettrica e te-lefoniche, il citato articolo 50 nondetta alcuna disposizione.Le istruzioni al modello Unico2002 prevedono però la possibi-lità di dedurre detti costi nella mi-sura forfetaria del 50%.

d i Giovanni Stassi

Dottore Commercialista, Torino

RUBRICA FISCALE

Quesiti ricorrenti relativi alladeterminazione del reddito di lavoro a u t o n o m o

Page 25: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 10

Quesito - 8Ho sostenuto ingenti spese perr i s t ru t t u r a re un immobile da de-s t i n a re all’esercizio della mia atti-vità professionale. Quale criteriosi utilizza per la deduzione di ta-le costo?Risposta - 8Tutte le spese relative all’ammo-d e rnamento, alla ristru t t u r a z i o n eed alla manutenzione straord i n a-ria di immobili utilizzati nell’eser-cizio dell’attività pro f e s s i o n a l e(quindi sia di proprietà che in lo-cazione) sono deducibili in quotecostanti nel periodo d’imposta incui sono state sostenute e neiq u a t t ro successivi (cioè nella mi-sura del 20% all’anno).Naturalmente nel caso in cui l’im-mobile venga utilizzato pro m i-scuamente ( per uso abitativoprivato e per lo svolgimento del-l’attività professionale) si potràd e d u rre il 50% del costo totalesostenuto in un periodo di 5 anni(20% all’anno).

Quesito - 9Ho dovuto tinteggiare tutti i localidel mio studio. Il costo deve es-s e re dedotto in 5 anni o possodedurlo tutto nell’anno in cui l’hos o s t e n u t o ?Risposta - 9Le spese sostenute per tinteg-g i a re le pareti non si consideranodi manutenzione straordinaria ep e rtanto il costo può essere de-dotto interamente nell’eserc i z i oin cui esso viene sostenuto.

Quesito - 10Ho dovuto risarc i re un cliente perun danno involontariamente cau-sato. Posso dedurre tale spesa?Risposta - 10Il costo è interamente deducibilen e l l ’ e s e rcizio in cui viene soste-nuto in quanto è certamente ine-

rente allo svolgimento dell’attivitàp ro f e s s i o n a l e .

Quesito - 11In occasione di una verifica fi-scale mi è stata contestata la de-duzione di alcuni costi documen-tati da biglietti ferroviari e ricevu-te di pedaggi autostradali, inquanto non intestati a nessuno. Èc o rretto il comportamento dei ve-r i f i c a t o r i ?Risposta - 11Sul punto si è espresso il Mini-

s t e ro delle Finanze con circ o l a-re 30 gennaio 1982, n. 8/8/100,a ff e rmando che per taluni docu-menti di spesa (tra cui ad esem-pio i biglietti ferroviari) non è ne-cessaria l’intestazione del nomi-nativo che ha usufruito del ser-vizio se detti documenti posso-no essere correlati ad un incari-co svolto.Spetterà dunque al pro f e s s i o n i-sta dimostrare che la spesa erarelativa allo svolgimento di un in-c a r i c o .

Incasso di compensiQuesito - 12Un cliente mi ha pagato tramitebonifico bancario. L’Istituto dic redito ha accreditato il compen-so sul mio conto corrente in data2 gennaio 2002, con valuta 31 di-c e m b re 2001. In quale periodod’imposta devo dichiarare il com-penso: nel 2001 oppure nel2 0 0 2 ?Risposta - 12I compensi professionali devono

c o n c o rre re a form a re il re d d i t onel periodo d’imposta in cui essisono divenuti disponibili.Nel caso specifico il pro f e s s i o n i-sta ha avuto la disponibilità dellasomma in data 2 gennaio 2002 anulla rilevando la data della valu-ta che indica solamente il mo-mento da cui decorrono gli inte-re s s i .

Il compenso concorrerà quindi af o rm a re il reddito dell’eserc i z i o2002. ■

PROFESSIONE VETERINARIA 1 0 / 2 0 0 2 27RUBRICA FISCALE

Liste di discussione telematica

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A.N.M.V.I.

Page 26: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 10

L a vicenda “Morini” è di-ventata un caso naziona-le e credo che meriti, in

questo spazio, alcune considera-zioni. Prima di tutto, per chi nonl’avesse seguita, una breve sinte-si della storia. Il 29 maggio scorsovicino alla frontiera austriaca vie-ne casualmente fermato un ca-mion con 56 cuccioli di Beagleche viaggiano in condizioni nonidonee. Si tratta infatti di un telo-nato senza ricambio d’aria prove-niente dalla ditta Morini di S. Polod’Enza (RE) e diretto ad un labo-ratorio di vivisezione, la LPT diAmburgo. In breve i cani vengonosequestrati dalla magistratura,acquistati dall’On. Eibner e poidati in adozione in tutta Italia. Co-me dichiarato dal veterinario del-l’USL di Bolzano tutti i cani pre-sentano tosse, alcuni diarre aemorragica, altri piaghe da decu-bito. Le associazioni zoofile simuovono e la stessa opinionepubblica preme sui politici, spe-cie della regione dove opera laMorini, perché si metta fine a que-sto commercio. Il 2 di agosto laregione Emilia Romagna, con vo-to unanime, emana quella che èstata impropriamente chiamatalegge antivivisezione. In realtà lalegge vieta di allevare e venderecani a fini sperimentali e didattici.Il comune di S. Polo non ricono-sce la legge e ingaggia una lottaa favore della Morini contro la re-gione e l’ENPA che, tra l’altro, ac -cusa il servizio veterinario compe-tente di inadeguati controlli.Si muove il difensore civico regio-nale che minaccia di commissa-riare il comune. Nel frattempo laMorini, in spregio alla legge, ven-de 114 cani a tre laboratori di spe-rimentazione che li rispedirannopoi al mittente. Per questo vienesanzionata (35.000 €) dal CorpoForestale. A fine settembre il go-verno, pur spaccato, impugna lalegge regionale innanzi alla CorteCostituzionale. Cattedratici, baro-ni universitari, industrie farmaceu-tiche, lobby varie hanno fatto i lo-ro passi pesanti.Io sono convinto che dalla speri-mentazione sugli animali l’uomonon possa essere altro che fuor-viato, come dimostrano le decinedi catastrofi che i falsari dellascienza ci hanno regalato e conti-nuano a re g a l a rci, ma, ammessoche tale sperimentazione serv i s s ea qualcosa, tutti ormai sappiamocome e perché venga port a t aavanti nella maggior parte dei ca-si. Basta guard a re al ruolo di meracomparsa che quasi sempre com-pete al veterinario nei laboratori dir i c e rca. Ci sono poi di mezzo pun-teggi e finanziamenti da sfru t t a re esoprattutto l’enorme business delf a rmaco. Nel 1961 Walter Modelldefinito da Ti m e “uno dei maggio-ri esperti di farmacologia” (e an-cora oggi tale) scriveva su Clinical

P h a rmacology and Therapeutics:“I preparati in uso oggi sono150.000. Non ci sono abbastanzamalattie per tanti farmaci. Finora ilcontributo più utile che ne abbia-mo ricavato sono i vari nuovi far-

maci che combattono gli eff e t t idannosi e gli altri nuovi farm a c i(Ti m e 25 - 6 - 61). Oggi il numerodei preparati è di 250.000 e le ma-lattie croniche e iatrogene sono innetto aumento. Eppure sui topi

funziona tutto, dalle statine di Folk-man (dove sono finite?), all’elisir dilunga vita.Qualcuno ha scritto. A che ser-ve una legge regionale? Se laMorini non può più vendere ca-

ni i laboratori li compreranno daun’altra parte. Ve ro, ma se inTexas abolissero la pena di mor-te dovremmo criticare lo statop e rché in Vi rginia continuano afarli fuori? ■

PROFESSIONE VETERINARIA 1 0 / 2 0 0 228L’OPINIONE

La sperimentazione animale è fuorv i a n t e

d i Oscar Grazioli

Medico Veterinario, Reggio Emilia

Page 27: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 10

L a nu ova concezione del-l’attività pro fe s s i o n a l ei n t rodotta in Italia dopo

i l recepimento delle dire t t i v eCEE ha in sostanza equiparatol ’ e s e rcizio di questa attività aquella imprenditoriale. L’ O rdine dei Medici di Milanop a rtendo da questo assunto haritenuto corretto, con una deci-sione estremamente discussa edanche contestata, dare alla leg-ge 175/1992 che regola la pub-blicità professionale una diversai n t e r p retazione. È giusto ribadire che l’Ordine has e m p re sostenuto, con questadecisione, che non si tratta diuna scelta di disapplicazionedelle norme che regolano lapubblicità ma semplicemente diuna diversa interpretazione chetiene conto della nuova figurache le direttive CEE attribuisco-no al professionista mettendolosullo stesso piano dell’impre n d i-t o re. Il Presidente dell’Ord i n e ,R o b e rto Anzalone, ha infatti ri-c o rdato come “dal complessodelle disposizioni legislativeemanate in questi anni, è evi-dente che dal 1996 l’eserc i z i odell’attività professionale del me-dico è stata messa sullo stessopiano dell’impre n d i t o re commer-ciale”. La legge del 1992 non potevac e rtamente considerare questaevoluzione che è avvenuta suc-cessivamente ed è quindi stataemanata quando il medico ave-va una connotazione diversa eriteneva la sua attività “pre s t a-zione di opera professionale” enon certo “attività impre n d i t o-riale”. Se oggi il medico al contrario èequiparato all’impre n d i t o re èovvio che diventa soggetto didiritti che sono previsti per il ti-t o l a re di impresa compresi quel-li che fanno riferimento alla li-b e rtà di manifestare e comuni-c a re a terzi (art. 21 Cost.). Èquindi giusto, sempre secondol ’ O rdine di Milano, dare una di-versa interpretazione all’art. 2,comma 1, punto a) laddove di-ce che per pubblicità deve in-tendersi “qualsiasi messaggioche abbia... lo scopo di pro-m u o v e re la vendita... o la pre-stazione di opere e servizi”. Anzalone, a sostegno di questatesi aggiunge anche un’altra ri-flessione che merita attenzionein quanto basata su norm a t i v eCEE. Le innovazioni intro d o t t edal diritto comunitario negli ord i-namenti degli Stati membri han-no infatti cambiato anche nel no-s t ro paese dei principi fonda-mentali. La liberalizzazione del commer-cio e del movimento di persone,

capitali e merci in ambito UE hai n t rodotto anche nel nostro ord i-namento il principio secondo cuim e n t re prima era tutto vietato,oggi con la normativa CEE “tuttoè consentito nel principio di ve-

rità e decorosità”. La presa di posizione dell’Ord i-ne di Milano può essere condi-visa o rifiutata ma certamente èbasata su elementi reali di cam-biamento e rinnovamento che

PROFESSIONE VETERINARIA 1 0 / 2 0 0 2 29RIFLESSIONI

Medico o i m p r e n d i t o r eLe direttive della UE cambiano la professione

d i Luigi Poretti

tutte le professioni ed in part i c o-l a re quelle sanitarie stanno evi-denziando. Non vi è dubbio chela nostra professione, al di là diquanto potrà emerg e re dallar i f o rma degli Ordini, ha assunto

molti elementi dell’attività im-p renditoriale ed è quindi logicoche le normative che la re g o l a-no prendano atto di questa tra-s f o rmazione adeguandosi allanuova re a l t à . ■

Per ulteriori informazioni: SOFT & HARD in s.r.l. - Viale Lombardia, 54 - 20093 Cologno Monzese (MI) - ItalyTel. 02.27302333 - Fax 02.27302284 - Web: www.softhard.it - E-mail: [email protected]

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Veterinari in aumento,stalle in caloLeggo su professione veterinaria8/2002 che nel 2001 ci sono stati1100 nuovi laureati. Penso al set-tore Bovini in cui molti colleghi vo-gliono lavorare: aumentano i vete-rinari e le stalle diminuiscono. Sidice che il veterinario deve cerca-re altri ruoli nelle stalle quale lacertificazione dei prodotti ma ilgrosso del lavoro è sempre la cli-nica. La categoria veterinaria do-vrebbe a mio parere esprimersisulle sorti del settore zootecnico enon basta la nostra collaborazio-ne all’anagrafe bovina per solle-vare le sorti della zootecnia italia-na e quindi la nostra sorte di buia-tri in stalle che chiudono per lemulte delle quote latte. Non dicodi manifestare in strada con gli al-levatori ma nelle opportune sediesprimiamo la nostra posizione.Grazie.

Messaggio non firmato inoltratoda www.anmvi.it/dai voce a chi tirappresenta

Recupero dei creditiCon la rivista “Professione Veteri-naria” del luglio 2001, era statadata informativa a tutti i soci dellastipula di una vantaggiosa con-venzione con una rinomata e seriasocietà di recupero crediti, Con-sulcredit srl di Budrio (BO). Per dimostrate il fondamento del-

le referenze, era stata pure pub-blicata un’ampia intervista con ilPresidente, dott. Rosario Vollaro,nella quale si chiariva e si spiega-va che tipo di servizio era in gra-do di offrire la sunnominata so-cietà ai soci che vi avrebbero fat-to ricorso.Trovandomi nella sfortunata circo-stanza di dover esigere un creditoa fronte di una mia regolare pre-stazione professionale ad un sog-getto che si rifiutava di pagare,avevo deciso di contattare e suc-cessivamente affidare la mia pra-

tica di recupero del credito allasocietà CRC.Pertanto, dopo aver preso accor-di telefonici, nei quali mi si rassi-curava che la società avrebbeportato a termine il recupero delmio credito anche di fronte allasomma esigua dello stesso, prov-vedevo al pagamento della quotadi € 25,82 + IVA ed alla successi-va trasmissione via posta dei do-cumenti necessari per la pratica.Dopo circa un mese, la societàCRC mi inviava una nota con laquale mi informava che la pratica

di recupero aveva avuto esito ne-gativo e che era da considerarsidefinitivamente conclusa per laloro struttura.Perplessa, provvedevo a contat-tarli telefonicamente e di fronte al-le mie richiese di chiarimenti inmerito mi si rispondeva che perl’esiguità dell’importo non inten-devano procedere oltre, essendosoliti trattare pratiche molto più re-munerative prettamente legate alcampo dell’edilizia.Alle mie ulteriori richieste di spie-gazioni, mi veniva spiegato che il

PROFESSIONE VETERINARIA 1 0 / 2 0 0 230LETTERE AL DIRETTORE

Ci sono secoli in cuil’opinione pubblica è lapeggiore delle opinioni.

Nicolas de Chamfort

Sono davvero molte le lettereche dovrei pubblicare su que-sto numero ed anche per quelleche leggerete mi è impossibileriuscire a sviscerare sintetica-mente gli argomenti. Ritengoperò che sia giusto che giunga-no ai Colleghi anche senza for-nire una risposta personale, af-finché stimolino le riflessioni e leconsiderazioni di molti. Dispia-ce che qualche volta le provo-cazioni di certe lettere cadanonel silenzio, come nel caso del-la lettera non firmata, pubblica-ta sul numero scorso, in cui unaCollega annunciava di volersicancellare dall’Albo. Una deci-sione così radicale per la pro-fessione, anche se solo minac-ciata, non può restare senzacommento, specie quando adeterminarla sono limiti e colpedi cui è la professione stessa arendersi responsabile. Alla se-gnalazione della dottore s s aSancin risponderemo non ap-pena la CRC ci avrà dato le de-lucidazioni che abbiamo chie-sto. Risponderemo in via riser-vata alla Collega e pubblica-mente a tutti i Colleghi-lettoriquando ci sarà possibile fornireun chiarimento generale, senzaentrare nel merito del caso spe-cifico, che tenga conto delleposizioni della CRC.

Carlo Scotti

@

A.N.M.V.I.ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITA L I A N I

La Professionecambia

Noicambiamo

la Professione

Uffici: Palazzo Trecchi - 26100 Cremona - Tel. +39 0372 403537 - Fax +39 0372 403526 - Email: [email protected] - www.anmvi.it

ASSOCIAZIONI FEDERATE ANMVI: A I V E M P • S C I VAC • S I VAE • S I VAR •SIVE • A L I V E L P •AV U L P • A S VAC • S O V E P • A M V E T PA• A P VAC • C V B • C V M • A I V E • A N V U

Page 29: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 10

loro servizio era stato semplice-mente quello di inoltrare alla debi-trice una “lettera di messa in mo-ra” e, non avendo avuto alcun ri-scontro, fare una telefonata allamedesima persona.Tale comportamento risulta evi-dentemente diff o rme da quantoillustrato nel succitato art i c o l oche invece prevede, in ordine, uncontatto epistolare, una faseesattoriale, una lettera ultimativadi sollecito ed eventuali ulterioria z i o n i .Tutto ciò premesso, chiedo checodesta Associazione si facciagarante e verifichi il rispetto dellecondizioni della convenzione sot-toscritta con la società Consulcre-dit srl e soprattutto che la medesi-ma non si sottragga, con futili mo-tivi, al compito di assistermi nelprosieguo della mia pratica.Nel rimanere in attesa di un ri-scontro in merito, ringrazio perl’attenzione e porgo distinti saluti.

Dott. Sara Sancin

A b b a n d o n i …Caro Carlo, leggo con piacere l’articolo in pri-ma pagina su P.V. n° 8 a titolo “unabbandono generale”, non tantoper un mio improvviso slancio ver-so l’animalismo, ma piuttosto co-me ulteriore piccolo stimolo allacoscienza professionale di tutti ivet che si dedicano all’animaled’affezione. Trovo puntualissima la considera-zione finale su quanto sia facile esoprattutto lecito procurarsi unanimale per chiunque, sia questiun minorenne un pluri pregiudica-to o un semplice “ignorante”.Concordo pienamente che sia unfatto di cultura, ma in più pensoche questa Cultura sia nostra re-sponsabilità farla nascere ediffonderla al grande pubblico. Ame piace abitualmente guardaremolto al pratico, per cui a questopunto chiedo (e mi chiedo ovvia-mente) chi dovrà rimboccarsi lemaniche e materialmente studiarecome la classe veterinaria possafinalmente riappropriarsi di que-sto suo grande ruolo sociale diproduttore di cultura...e soprattut-to ne siamo all’altezza?

Massimo Raviola - Torino

… ed eresieCaro Carlo, leggo con stupore... e favore ledue lettere “eretiche” che hai de-ciso di pubblicare sul n° 8 di P.V.sicuramente uno dei più grossidanni arrecati al mondo animale èstato ed è tuttora l’animalismospacciato per amore degli anima-li, che spesso e volentieri pervadela coscienza anche di tanti colle-ghi; vor rei ricordare a questi chela nostra professione è prima ditutto una professione medica conla particolarità che viene applica-ta agli animali e non agli umani.Uno dei nostri grandi compiti co-me professionisti nell’immediatofuturo sarà proprio quello di rista-bilire il nostro ruolo di tutori dellasalute e del benessere animale,ricoprendo sempre più un fonda-

mentale ruolo sociale consideran-do quanto in questi anni sia cre-sciuto all’interno delle famiglie oc-cidentali il legame con l’animaleda compagnia, senza cadere co-me giustamente veniva riportatonelle due lettere succitate in ridi-colaggini oserei dire populistichecome i cimiteri per cani. Forsesarà per noi opportuno fermarciogni tanto a meditare anche susemplici vocaboli come appunto“tutela” e “benessere”...siamo si-curi tutti di conoscere a fondo i lo-ro significati e di applicarli quoti-

dianamente nella nostra profes-sione? Grazie.

Massimo Raviola - Torino

Il cane? È un essereu m a n oCaro Carlo, mi conosci da anni e credo per-tanto che tu possa testimoniare lamia fede animalista. Mi sono sem-pre attivato per i diritti degli ani-

mali e spero che al più prestovenga emanata una legge che nericonosca uno stato giuridico sog-getto di diritti per poter finalmenteintervenire in modo serio in moltesituazioni veramente spaventoseche oggi nessuna normativa tipermette di affrontare. Ho premesso questo perché nonvorrei che il ragionamento che stoandando a fare possa essere tra-visato. L’altro giorno, da un collega, hoavuto occasione di vedere l’ultimonumero di Il Salvagente che ripor-

tava un’ampia indagine sul setto-re degli animali da compagnia,penso che anche tu abbia avutooccasione di vederla. Mi sono sof-fermato in particolare sulla parteriguardante le pensioni perché hosempre avuto in testa questo pro-blema e mi è capitato di leggere,in una intervista a Felicetti, dellaLAV, questa frase: “Per avere uncane in casa, che non è un og-getto, non serve nulla e poi ci si ri-trova con un essere umano concui non si sa trattare.” Hai lettogiusto, parlando di cane lo defini -

PROFESSIONE VETERINARIA 1 0 / 2 0 0 2 31LETTERE AL DIRETTORE

@

Page 30: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 10

sce “un essere umano”. Piena-mente d’accordo che l’animalenon sia un oggetto e debba esse-re invece un soggetto di diritti maportarlo ad essere umano, a partela evidente contraddizione in ter-mini, mi sembra un po’ esagerato.Visto che Cursi continua a parlaredi grande riforma con sorprese equesta riforma sembra che la fac-cia in collaborazione con la LAV(ma questi della LAV non eranoVerdi?) non è che le sorprese sia -no che il mio cane è diventato miofiglio? A parte gli scherzi non ti

sembra un po’ esagerato? Un ca -ro saluto.

P.P.

I VA al 10% fra quanto?Caro Scotti,ho letto con piacere su @nmviOg-gi che l’amico Mancuso, con il so-stegno dell’ANMVI, sta nuova-mente tentando di far passare lariduzione dell’IVA sulle prestazioniveterinarie. Richiesta giusta, do-

verosa e sacrosanta che potreb-be risolverci alcuni problemi. Con l’aria che tira ed il fabbisognodi soldi che ha il governo in que-sto momento, non credo che lanostra richiesta possa arrivare al-la conclusione dell’iter. Appena lavede Tremonti la cassa subito. Maalmeno ci abbiamo provato, alme-no ci siamo fatti sentire eviden-ziando una situazione veramenteassurda. Nel settore della medici-na umana il Ministro Sirchia ha fat-to esentare dall’IVA pre s t a z i o n iche sono riferite alla cura umana

ma al limite della medicina vera èpropria, se ben ricordo la fisiote-rapia, e sta pensando di ricono-scere e togliere dall’imposta tuttele cure complementari ed alterna-tive. Il nostro lavoro, invece, nono-stante sia sempre, indirettamentequando curiamo gli animali o di-rettamente quando contro l l i a m ogli alimenti, riferito alla saluteumana non viene mai minima-mente considerato. Andiamoavanti a richiedere quindi la ridu-zione dell’imposta tutti gli anni finoa quando si stuferanno di sentirci

e ce la concederanno. Per il far-maco è stato così, Vezzoni ha im-piegato 10 anni, facciamo rieleg-g e re Mancuso così fra 8 anniavremo raggiunto il nostro obietti-vo. Un caro saluto.

Corrado Linetti

C o n s u l e n z et e l e f o n i c h eCaro Carlo,mi è capitato in questi giorni dic h i a m a re al telefono, per alcunei n f o rmazioni, il mio commerc i a l i s t a .La telefonata penso che sia duratameno di 10 minuti. Puntualmentemi è poi arrivata la nota di addebi-to per consulenza telefonica e nonti dico l’importo per non farti venireun colpo. Io molte volte mi tro v oc o s t retto a fare consulenze telefo-niche per colleghi o per clienti. Peri colleghi mi può anche andare be-ne farle gratis in uno spirito di col-laborazione fra colleghi ed in con-siderazione che anche io spessos f rutto le informazioni di altri ma ri-tengo assurdo che verso i clientidebba essere sempre tutto dovu-to. Giusto lo spirito animalista, giu-sto l’impegno per la salute ed il be-n e s s e re animale ma non cre d on e p p u re che i nostri 5 anni di stu-dio e tutto il resto, che non è ro b ada poco, debbano sempre finire inb e n e f i c e n z a . G . M .

Chiacchiere da barbiereParliamo spesso di professionalitàe di immagine del veterinario. Hol’impressione però che la nostrasituazione sia ancora per cert iversi disastrosa. Nei giorni scorsimi trovavo in vacanza al mare esono andato dal barbiere dovenessuno ovviamente mi conosce-va e tantomeno conosceva la miaprofessione. Ad un certo punto,mentre ero in attesa il barbiere ini-zia a parlare con un altro cliente dicani e gli racconta che il suo, uncane da caccia, pochi giorni pri-ma aveva avuto una forma di dis-senteria che lo aveva preoccupa -to. Cosa ha fatto allora il nostro?Ha portato il cane dal veterinario?No, è andato dal farmacista, gliha spiegato il problema e questigli ha consigliato e venduto unfarmaco umano! Senza rivelare lamia professione sono intervenutochiedendo perché non lo avesseportato dal veterinario. Dopo unaevidente reazione di sorpresa delbarbiere e degli altri clienti in atte-sa, tutti locali, mi è stato rispostoche dal veterinario ci vanno soloper cose gravi che richiedono unintervento ortopedico o chirurgicomentre per tutto il resto andavanoda sempre dal farmacista che glidava tutto quello che gli serviva,compresi i vaccini. Parlando poicon un collega della zona mi haconfermato questa situazione di-cendomi anche che riesce a tene-re in piedi l’ambulatorio solo an-dando tutte le mattine a controlla-re qualche allevamento di pecore.E se incominciassimo a denun-ciarli questi esperti di veterinarianascosti dietro l’etichetta di far-macista??

F.d.V.

PROFESSIONE VETERINARIA 1 0 / 2 0 0 232LETTERE AL DIRETTORE

@

Page 31: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 10

D al maggio del 2002 sia-mo ritornati alle schededi valutazione con me-

todo tradizionale (e secondo noipiù immediato), ossia con votazio-ni in una scala da 1 a 10. Questi irisultati dei corsi organizzati daSCIVAC da maggio a luglio 2002. Dalla media dei risultati globali sipossono trarre alcune considera-zioni:

1. Offrendo sempre il massimo intermini di preparazione, dispo-nibilità e professionalità il risul-tato migliore lo ottengono cer-tamente i relatori: una buonaparte del merito dei successidei corsi SCIVAC va certamen-te riconosciuta a loro.

2. Gli atti rappresentano sempre ilpunto debole dei corsi. D’altrap a rte è arcinoto ormai che mol-ti relatori sare b b e ro disposti ap a r l a re per 8 ore pur di non do-ver scrivere una sola paginettadi atti. È vero anche che per al-cuni corsi gli atti potre b b e roanche non essere previsti, dalmomento che è dimostrato chele esercitazioni pratiche fissanoi concetti teorici meglio di qua-lunque altro sistema.

3. Buono il risultato delle eserci-tazioni pratiche, sia in terminidi adeguatezza che in terminidi attrezzature. Proprio le eser-citazioni pratiche rappresenta-no dal punto di vista dei parte-cipanti, l’aspetto maggiormen-te carico di aspettative e pergli organizzatori quello che as-sorbe la maggior parte delle ri-sorse umane, logistiche edeconomiche. Tuttavia per en-trambi, costituisce l’aspettosaliente dei corsi, quello con ilpiù alto grado di interattività equello che regala le maggiorisoddisfazioni.

C o rso dI art ro s c o p i a21-23 maggio 2002C e n t ro Studi SCIVAC Cre m o n aCadenza: da definireN u m e ro massimo di part e c i p a n t i :2 4

MEDIA RELATORI . . . . . 8,14

QUALITÀ ATTI . . . . . . . . 5,63

ADEGUATEZZA ESERCITAZIONI PRATICHE . . . . . . . . . . . 7,88

ATTREZZATURE ESERCITAZIONI PRATICHE . . . . . . . . . . . 9,13

GIUDIZIO C O M P L E S S I VO . . . . . . .7,22

C o rso di anestesia29 maggio - 1 giugno 2002Centro Studi SCIVAC CremonaCadenza: annualeDirettore: Alessandro BonioliN u m e ro massimo di part e c i p a n t i :40

MEDIA RELATORI . . . . . 8,01

QUALITÀ ATTI . . . . . . . . 5,91

ADEGUATEZZA ESERCITAZIONI PRATICHE . . . . . . . . . . . 7,00

ATTREZZATURE ESERCITAZIONI PRATICHE . . . . . . . . . . . 6,70

GIUDIZIO

COMPLESSIVO . . . . . . . 7,76

C o rso teorico e praticosulla fissazione osseae s t e r n a5-7 giugno 2002Centro Studi SCIVAC CremonaCadenza: annualeDirettore: Antonio FerrettiN u m e ro massimo di part e c i p a n t i :40 Parte Teorica-pratica

MEDIA RELATORI . . . . . 8,27

QUALITÀ ATTI . . . . . . . . .6,11

ADEGUATEZZA ESERCITAZIONI PRATICHE . . . . . . . . . . . .5,73

ATTREZZATURE ESERCITAZIONI PRATICHE . . . . . . . . . . . .6,11

GIUDIZIO COMPLESSIVO . . . . . . .7,43

C o rso di oncologia ch i r u rg i c a19-22 giugno 2002Centro Studi SCIVAC CremonaCadenza: da definireDirettore: Giorgio RomanelliN u m e ro massimo di part e c i p a n t i :4 0

MEDIA RELATORI . . . . . 9,06

QUALITÀ ATTI . . . . . . . . 7,20

ADEGUATEZZA ESERCITAZIONI PRATICHE . . . . . . . . . . . 5,10

ATTREZZATURE ESERCITAZIONI PRATICHE . . . . . . . . . . . 5,83

GIUDIZIO COMPLESSIVO . . . . . . .7,85

Co rso di ecografia26-28 giugno 2002Centro Studi SCIVAC CremonaCadenza: annualeDirettore: Michele BorgarelliN u m e ro massimo di part e c i p a n t i :4 8

MEDIA RELATORI . . . . .8,65

QUALITÀ ATTI . . . . . . . . .6,90

ADEGUATEZZA ESERCITAZIONI PRATICHE . . . . . . . . . . . .9,63

ATTREZZATURE ESERCITAZIONI PRATICHE . . . . . . . . . . . .7,60

GIUDIZIO COMPLESSIVO . . . . . . .8,23

C o rso di metodologiaclinica in medicina interna4-6 luglio 2002Centro Studi SCIVAC CremonaDirettore: Ugo LottiCadenza: annualeN u m e ro massimo di part e c i p a n t i :32

MEDIA RELATORI . . . . . 8,34

QUALITÀ ATTI . . . . . . . . 7,00

ADEGUATEZZA ESERCITAZIONI PRATICHE . . . . . . . . . . . .7,68

ATTREZZATURE ESERCITAZIONI PRATICHE . . . . . . . . . . . .7,24

GIUDIZIO COMPLESSIVO . . . . . . .7,67

TOTALE MEDIA

RELATORI . . . . . . . . . . . 8,41

TOTALE MEDIA

QUALITÀ ATTI . . . . . . . . 6,42

TOTALE MEDIA

ADEGUATEZZA

ESERCITAZIONI . . . . . . . 7,17

TOTALE MEDIA

ATTREZZATURE

ESERCITAZIONI . . . . . . . 7,10

TOTALE MEDIA

GIUDIZIO

COMPLESSIVO . . . . . . . 7,69

PROFESSIONE VETERINARIA 1 0 / 2 0 0 2 33DALLE ASSOCIAZIONI

A g g i o r n a m e n t o

I risultati dei corsiL’esito dalle schede di valutazione dei partecipanti

d i Fulvio Stanga

Coordinatore Corsi praticiSCIVAC

Page 32: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 10

PROFESSIONE VETERINARIA 1 0 / 2 0 0 234

Terapia del dolore aSettimo To r i n e s eS C I VAC, in collaborazione con SO-V E P, organizza il 16 e 17 novembrea Settimo Torinese un seminario sul-la terapia del dolore negli animalida compagnia. Questi gli arg o m e n-ti del primo e del secondo giorn o :R i c o n o s c e re e trattare il dolore; Fi-siologia del dolore; Grado, misura-zione del dolore e scala di punteg-gio; Strategie di aggressione deld o l o re: principi di base; Analgesici;Terapia del dolore; Pro b l e m a t i c h ei n e renti il dolore. Per l’incontro è sta-to richiesto al Ministero della Salutel ’ a c c redito ECM.Per maggiori informazioni rivolgersialla Segreteria SCIVAC - PaolaG a m b a rotti - Tel. 0372/40.35.08 -Email [email protected]

S V I D I :2 giornate dia g g i o r n a m e n t o

Domenica 3 Novembre 2002 s isvolgerà la prima giornata d’incon-t ro della SVIDI presso la sede SCI-VAC di Palazzo Trecchi a Cremona.

Unico re l a t o re sarà il D r. R .G r e e n ediplomato ACVR, pro f e s s o re di dia-gnostica per immagini dell’Univer-sità del Texas che tratterà “La dia-gnostica per Immagini dell’Appara-to Urinario e della Pro s t a t a ” .Sarà effettuato un servizio ditraduzione consecutiva pro fe s-s i o n a l e.Per questa iniziativa verrà richie-sta una quota di Euro 25.00 daversare direttamente domenica 3n o v e m b re a parziale copert u r adelle spese di viaggio e traduzio-ne del relatore.Per la riuscita di questa iniziativasi ringraziano le ditte Veterzoo eHill’s, che hanno dato il loro con-tributo.La seconda giornata si terrà Do-menica 24 Novembre a Perugiapresso la sede SCIVAC/AVULP inVia Morettini, 19 e avrà come tito-lo La diagnostica per Immaginedel mediastino nei piccoli ani-mali.

Il programma sarà il seguente:08.45 Registrazione dei part e c i-

panti 09.00 Aspetti Fisiologici

(Prof. M. Cipone)09.40 Mediastinopatie- parte prima

(Dott. L. Benvenuti)10.20 Mediastinopatie - parte

seconda (Prof. M. Cipone)11.00 Intervallo11.20 Trachea (Dott. Benvenuti)12.00 Esofago (Prof. Cipone)12.40 Discussione14.00 Anomalie dell’Anello Vascola-

re: diagnosi e trattamento(Dott. Roberto Bussatori)

15.00 Cuore (Dott. Benvenuti)

Seguono i casi clinici

I colleghi sono caldamente invita -ti a presentare casi clinici o brevi

relazioni a tema per rendere piùproficue e costruttive le due gior-nate sopra citate, previa visionedel materiale ai seguenti indirizzidi posta elettronica:Dott. Massimo Vignoli [email protected]. Paolo Ferrari [email protected]. Luca Baracchini [email protected]

I casi clinici accettati verrannosuccessivamente inseriti nel sitointernet della società oggi in co-struzione www.svidi.org

2a g i o r n a t aS I O V E TLa seconda riunione della SIOVETper l’anno in corso è fissata persabato 16 novembre presso la se-de SCIVAC - Palazzo Trecchi Cre-mona. La giornata SIOVET di sa-bato si articola in due parti: lamattinata è dedicata ad argomen-ti di accesso all’ortopedia e termi-na con un argomento di attualitàquale l’instabilità di spalla. L’interopomeriggio è dedicato alla pre-sentazione di casi clinici e relativadiscussione. I soci SIOVET po-tranno partecipare al seminario diFisioterapia riabilitativa nel caneo rganizzato dalla SIMESC (So-cietà Italiana di Medicina Sportivadel Cane) e tenuto dal Prof. D.Marcellin-Little alle stesse condi-zioni di registrazione praticate peri soci SIMESC.

PROGRAMMA GIORNATA SIOVET

16 NOVEMBRE 2002Mattino9.00 Registrazione partecipanti9.30 Visita clinica e BOA - C.M

Mortellaro, A. Vezzoni, M. Pe-tazzoni

11.30 Break12.00 “La malattia dei sei nomi” Hot

topic - G. Allevi, C.M. Mortel-laro

12.20 “Diagnosi e trattamento del-l’instabilità di spalla” - F.M.Martini

PomeriggioCasi clinici e discussione 14.30 “Allineamento dell’arto pelvi-

co per il trattamento di unalussazione rotulea in un bar-bone toy di 2,5 kg” - M. Petazzoni

14.50 “Lussazione ricorrente deltendine bicipitale in un canemeticcio con displasia bilate-rale della spalla” - Frati

15.10 “Anchilosi post-chirurgica delginocchio in un cane pt: tera-pia con sinoviectomia laser estabilizzazione extracapsula-re ad ancoraggio isometrico”- D. Bellucci

15.30 “Lussazione congenita bila-terale di gomito in un metic-cio toy di 1Kg 1/2: trattamentocon fissatore esterno dinami-co e follow-up - G.L. Magni

16.00 Break16.30 “Trattamento di un caso di

frattura rotulea in un cane” -Ricucci A

16.50 “Impiego di una sagoma perl’esecuzione dell’artrodesi diginocchio nel cane” Pleitavi-no M

17.10 “ Trattamento chiru rgico diuna lussazione monolateralecongenita del gomito in unJapaneese” - E.Mancarella

17.30 Caso clinico - P.M. Piga

La Società Italiana di Ripro d u z i o n eEquina organizza sabato 23 no-v e m b re 2002 a Palazzo Trecchi -C remona una giornata dal tema“Ostetricia e Neonatologia Equina”.

PROGRAMMA

09.00 Registrazione dei part e c i-

panti

09.30 Elettroliti nel latte e indu-

zione nel parto - Paola Mar-

morini

10.00 Discussione

10.15 A p p roccio clinico alla di-

stocia - Giovanni Zavaglia

10.45 Discussione

11.00 PAUSA CAFFÈ

11.30 Interventi anestesiologici in

corso di distocia -Sara Nan-

narone

12.00 Discussione

12.15 Gestione clinica del pule-

dro nato da parto distocico

- Simona Ferrone

12.45 Discussione

13.00 PAUSA PRANZO

14.30 Presentazione di casi clinici

17.30 Termine dei lavori

La giornata è gratuita per gliiscritti alla Società Italiana di Ri-produzione EquinaPer informazioni e per iscriversialla società rivolgersi alla Segre-teria SIVE - Tel. 0372/403502 - Fax 0372/457091 E-mail: [email protected]

DALLE ASSOCIAZIONI

La SCIVAC a Cremona e a Catania

Saranno 2 i seminari,organiz-zati dalla SCIVAC nei giorni 2e 3 novembre.Paolo Buracco e Massimo Olivie-ri faranno il punto sulle novità del-la chiru rgia negli animali da com-pagnia nell’incontro che avrà ini-zio sabato 2 novembre alle ore14.15 presso l’Excelsior PalaceTe rme ad Acireale (CT). A l l ’ evento il Ministero della Sa-lute ha assegnato 7 punti ECM.Biochimica clinica invece, saràl ’ a rgomento aff rontato al Semina-rio SCIVAC che si terrà a PalazzoTrecchi - Cremona. Relatori: dr.M a rco Caldin - Med. Vet, Pado-va; Dr. Bern a rd F. Feldman -DVM, PhD, Dipl. ACVIM Vi rg i n i aM a ryland Regional College ofVe t e r i n a ry e Dr. Kostas Papasou-liotis - DVM PhD DipRCPathMRCVS, University of Bristol, UK.

. .

SIRE

10 novembre: nuovogruppo di studio

sul practicem a n a g e m e n t

All’ultimo Congresso SCIVAC diMilano ho avuto occasionedi assistere a tutte le relazionitenute da Fabrice ClerfeuillesulPractice Management. Non erala prima volta che lo ascoltavo(tra l’altro era già stato a Milanolo scorso anno) ma nonostantequesto ha regalato a me ed atutti i presenti moltissimi spuntie molti “trucchi” per far funzio-nare meglio le nostre strutture.In quell’occasione ho colto l’esi-genza di alcuni colleghi di tro-vare un modo per confrontarsisu questi argomenti.Attraverso SCIVA C - f o rum ab-biamo già raccolto circa 60adesioni, e grazie a questo ilCD SCIVAC ha deciso la crea-zione di un gruppo di studio sulpractice management. C o nquesto annuncio vorremmo rag-g i u n g e re anche altri colleghin o n collegati alle mailing list chep o t re b b e ro comunque esserei n t e ressati a questa iniziativa.Chiunque fosse interessato aquest’idea è pregato di mettersiin contatto con me indicandotutti i propri dati (compresi i nu-meri di telefono, fax ed eventua-le e-mail). L’incontro si terrà do-menica 10 novembre alle ore10.00 a Palazzo Trecchi, Cre-mona.

Roberto Tovini Medico VeterinarioVia Petrarca 29 20093 Cologno Monzese - MITel & Fax 02 2543324 - e-mail: [email protected]

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Page 33: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 10

PROFESSIONE VETERINARIA 1 0 / 2 0 0 2 35

1 7 n o v e m b r e :Incontro SICIVa CremonaL’ i n c o n t ro autunnale della SICIV sit e rrà come di consueto presso lasede SCIVAC di Cremona (Vi aTrecchi, 20) , il giorno domenica 17n ovembre 2002, con inizio alle ore9.30. Durante la mattinata il collegaDavide De Lorenzi aff ronterà un ar-gomento interessante e part i c o l a re“La citologia delle neofo r m a z i o n idel canale auricolare”, nei con-f ronti del quale ha sviluppato nelcorso di anni di esperienza unap rofonda conoscenza sia come ci-tologo che come chiru rgo, mentrela seconda relazione prevista rap-p resenta l’elaborazione di un arg o-mento, intitolato “Biopsia con ag ofine di masse toraco-add o m i n a l i :risultati citologici, c o r r e l a z i o n ii s t o l o g i ch e, l i m i t i , c o m p l i c a n zeed erro r i”, che il collega Ugo Bon-fanti ha presentato re c e n t e m e n t e ,in forma di comunicazione libera, alc o n g resso ESVIM tenutosi a Mona-co lo scorso settembre. Nel pome-riggio pro c e d e remo alla tradiziona-le presentazione e discussione dicasi clinici ad opera dei soci ched e s i d e reranno interv e n i re .In occasione dell’incontro verr a n n op roposte alcune novità che, si spe-ra, possano incontrare il vostroconsenso: anzitutto inaugure re m o ,come in realtà già abbiamo fatto inoccasione dell’incontro di settem-b re presso la sede di Perugia, unarubrica intitolata “La RassegnaS t a m p a”, nella quale vi pre s e n t e re-mo brevemente, con esposizionesuccinta e commento, alcuni art i-coli con argomenti di citologia pub-

blicati recentemente sulla stampai n t e rnazionale. L’intento è quello dip ro c u r a re le fonti bibliografiche dimateriale scientifico utile ed inno-vativo da cui poter trarre spunti didiscussione o di appro f o n d i m e n t oe di favorire soprattutto chi non hal’occasione di accedere con facilitàalle pubblicazioni internazionali, La seconda novità è rappre s e n t a t adalla creazione di un archivio, chev e rrà gestito da SCIVAC dire t t a-mente in sede e che sarà a dispo-sizione di ogni socio che ne farà ri-

chiesta, nel quale raccogliere, gra-zie a metodi informatizzati, tutti i ca-si clinici che d’ora in avanti verr a n-no discussi nei pomeriggi dei nostriincontri. La nostra volontà è quelladi impedire che si smarrisca la me-moria di casi inusuali, di immaginidi ottima fattura, di interpre t a z i o n ibrillanti, di diagnosi illuminanti, e ditutto ciò che rappresenta la partevitale dei nostri incontri.Vi attendo numerosi.

Il Presidente della S.I.Ci.V.Dr. Carlo Masserdotti

DALLE ASSOCIAZIONI

Semeiotica dellezoppie a Ve r o n a

Semeiotica delle Zoppie è l’ar-gomento che verrà trattato alSeminario SIVE, in pro g r a m m aalla Fieracavalli di Ve rona, gio-vedì 7 novembre.

Questi gli argomenti e i relatori:

Semeiotica delle zoppieanteriori e posteriori (Jean Marie Denoix);

Ti l u d ronato: nuovo appro c-cio terapeutico alle zoppiedi tipo osteo-art i c o l a re (Barbara Riccio);

P resentazione dei risultatid e l l o studio multicentricocondotto sul tiludronato (Jean Marie Denoix).

Per maggiori informazioni rivol-gersi alla Segreteria SIVE - Tel. 0372/40.35.02 -E-mail [email protected]

Università di Napoli: ambiente, animali e cute

L’Università degli Studi di Napoli Federico II, con il patrocinio di SI-DEV, SIDAPA, SCIVAC, AIDUV, il Polo delle Scienze e delle Tecnolo-gie per la Vita e della Regione Campania, organizza il 6-7 dicembre,presso il Teatro di Corte della Reggia di Caserta, un corso teoricopratico su “AMBIENTE ANIMALI E CUTE”.

Per ulteriori informazioni rivolgersi alla segreteria organizzativa. Tel. 081/5044177 o 081/8154619 -email [email protected]

Page 34: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 10

10.45 Discussione11.15 Coffee Break11.30 Patologie dei riproduttori:

terapia e trattamentiEnric Marco

12.45 Discussione13.15 Pausa Pranzo

ha assegnato all’evento 9 cre d i-ti ECM. L’iscrizione è da inviaree n t ro e non oltre il 20 novembre2002 alla segreteria SIVAR Via Trecchi, 20 Cremona Tel. 0372/40.35.39 Fax 0372/40.35.54

1° giorno - 13 dicembre 2002

9.00 Registrazione partecipanti9.30 Patologie dei riproduttori:

analisi dei dati produttivi ediagnosiEnric Marco

Ve n e rdì 13 e sabato 14 dicem-b re la SIVAR organizza ad Orz i-nuovi un corso avanzato sullapratica veterinaria nel contro l l odelle patologie del suino. LaCommissione Nazionale per laf o rmazione continua in medicina

PROFESSIONE VETERINARIA 1 0 / 2 0 0 236DALLE ASSOCIAZIONI

Pratica veterinaria nel controllo delle patologie del suino: analisi, diagnosi, trattamentoSede Comunale - Piazza Vittorio Emanuele - Orzinuovi - BS

9 CREDITI

La prospettiva di una V I TA MIGLIORE

(Enalapril maleato)

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EFFETTI VASCOLARI E CELLULARI*

è un antipertensivo

limita la proliferazione cellulareed il rimodellamento d’organo

(tipico delle patologie croniche renali e cardiache)

3

L’approccio integrato all’invecchiamento degli organi

EFFETTI CARDIACI*

riduce il p recarico card i a c o

riduce il post-carico cardiaco ( S t ress d’org a n o )

limita l’i p e r t rofia card i a c a

limita la fibrosi cardiaca

EFFETTI RENALI*

riduce e normalizza la pressione intraglomerulare

aumenta il flusso plasmatico renale (RBF)

e quindi la perfusione d’organo

riduce la proteinuria

limita la sclerosi renale

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14.30 Patologie dei suinetti lat-tanti: analisi dei dati pro-duttivi e diagnosiEnric Marco

15.45 Discussione16.15 Coffee break16.30 Malattie dei suinetti lattan-

ti: terapia e trattamentiEnric Marco

17.45 Discussione e termine la-vori

2° giorno - 14 dicembre 2002

9.30 Patologie dei suini svezza-ti: analisi dei dati produttivie diagnosiEnric Marco

10.45 Discussione11.15 Coffee Break11.30 Patologie dei suini svezza-

ti: terapia e trattamentiEnric Marco

12.45 Discussione13.15 Pausa Pranzo14.30 Patologie dei suini in ma-

gronaggio e ingrasso:analisi dei dati produttivi e dia-

gnosiEnric Marco

15.45 Discussione16.15 Coffee break16.30 Malattie dei suini in magro-

naggio e ingrasso:terapia e trattamenti

Enric Marco17.45 Discussione18.15 Test di valutazione ECM e

termine lavori

S I M VeNCO: giornatas u l l ’ A g o p u n t u r a

Ve t e r i n a r i a

Sabato 30 Novembre (ore 14.30)e domenica 1 dicembre presso lasede SCIVAC di Palazzo Tre c c h i ,la SIMVeNCO organizza un in-c o n t ro su “Introduzione all’Ago-puntura Ve t e r i n a r i a ” .Scopo delle relazioni è di pre s e n-t a re una panoramica dell’Ago-puntura Veterinaria ai Colleghiche desiderano iniziare a cono-scerla, fornendone gli elementi dibase e le prime applicazioni pra-tiche. I colleghi Francesco Longo, Vi rg i-lio Rovani e Marta Rostagno t r a t-teranno i seguenti arg o m e n t i :- Stato dell’arte dell’AV- Il concetto del Tao e la Leggedei Cinque Movimenti- L’ AV nella pratica veterinaria.

Si prega di dare c o n f e rma di par-tecipazione entro il 20 novembre2002 al Dr. Roberto Orsi. tel.0572/47.69.75 - Email o r s i r @ t i n . i t o p p u re Sig.ra Catia Arisi tel. 0372/403506 - c a t i a @ s c i v a c . i t

Rubrica a cura di Lara Zava.Per l’invio di comunicati

stampa: Tel.0372-403541email: [email protected]

Page 35: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 10

in collaborazione con AVULPAssociazione Veterinari Umbri Liberi Professionisti

PERUGIA 25-27 OTTOBRE 2002

Approccio diagnostico strumentaleagli apparati respiratorio,digerente e genito-urinario

45° CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC

45° CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC

Approccio diagnostico strumentaleagli apparati respiratorio,digerente e genito-urinario

XX CREDITI11 CREDITI

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SOFT & HARD TEAMSONOMED TAITAVOM TEKNOFARMATELEMACOVETEFARMAVETERZOOVET-INTVIRBAC

ringrazia gli sponsor per il loro contributo alla realizzazione di questo congresso e tutte le aziende espositrici che vi hanno preso parte

Page 36: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 10

H anno pro b a b i l m e n t er agione le casse dip r evidenza dei liberi

p rofessionisti a chiedere l’elimi-nazione del secondo comma del-l ’ a rt. 19 della legge finanziariadel 2003 che prevede l’obbligodi forn i re al ministero del tesoro idati sui flussi di cassa trimestrali.P robabilmente è anche vero chedata l’irragionevolezza dell’e-stensione della norma a settoriche non godono di finanziamentistatali (come appunto le casse dip revidenza) l’estensione potre b-be aprire un varco a tentativi dip relievo forzoso o di acquisizionipubbliche del patrimonio dellecasse. La difficile congiuntura economi-ca e l’eccessiva creatività del mi-n i s t ro dell’economia legittimanoogni sospetto, visto che il consi-stente patrimonio delle casse èstimato in 12.500 milioni di euro .Le proteste dei pro f e s s i o n i s t isembrano quindi più che ragio-nevoli. Va detto però che il pro-blema è più ampio e basta scor-re re la stessa legge finanziaria el e g g e re l’articolo 26 che soppri-me l’Inpdai e lo ingloba nell’Inps,per constatare che i conti dellap revidenza sono spesso a ri-schio e quando le cose si com-plicano, dato anche l’art. 38 del-la Costituzione, l’intervento pub-blico è inevitabile. Con un disavanzo 2001 superio-re ai 700 milioni di euro, l’Inpdaiera prossima al tracollo senzal ’ i n t e rvento dello stato. L’occasione è quindi utile per tor-n a re a riflettere sull’ambiguità delr a p p o rto tra libere professioni es t a t o .Le libere professioni, nate dallecorporazioni medievali, con la ri-voluzione francese e la codifica-zione sono pro g re s s i v a m e n t epassate sotto il controllo form a l edello stato. Oggi gran parte dellel i b e re professioni sono sottopo-

ste all’alta vigilanza di qualchem i n i s t e ro, per lo più quello dellagiustizia. Il controllo statale è stato il pre z-zo che le professioni hanno con-sapevolmente pagato per ottene-re il riconoscimento legislativodell’esclusiva professionale. Nel-la sostanza però il modello auto-regolativo di tipico stampo me-dievale è rimasto in piedi sino apochi anni fa. I primi segnali dicrisi del tacito patto tra stato e li-b e re professioni sono arrivati conle riforme della pubblica ammini-strazione dei primi anni 90. Dap-prima con le leggi sul pro c e d i-mento amministrativo e sulla tra-s p a renza (che non tutti gli ord i n ip rofessionali ritenevano applica-bili alle loro attività), poi con lasottoposizione degli ordini alc o n t rollo della Corte dei Conti. Ma è nel 1995 che la crisi delpatto fra stato e libere pro f e s s i o-ni si manifesta in tutta la sua por-tata. Infatti mentre la Corte deiConti comunicava agli ordini pro-fessionali di doverli sottoporre ac o n t rollo contabile, l’Antitru s taveva da poco iniziato la sua in-dagine conoscitiva che si sare b-be conclusa nell’ottobre 1997.Ebbene, gli avvocati ricorsero alTAR contro entrambi i pro v v e d i-menti: il Consiglio nazionale fo-rense contro il pro v v e d i m e n t odella Corte dei Conti, l’ordine diRoma contro l’avvio dell’indagineA n t i t u rust. C o n t ro la Corte dei Conti si so-steneva la tesi che gli ordini nonsono pubbliche amministrazioniin senso proprio, contro l’Antitru-st che le professioni non sono deltutto imprese. In sostanza, sinte-tizzando con uno slogan, le libe-re professioni non sare b b e ro nédello stato, né del merc a t o .L’economia della conoscenza ela centralità del mercato dei ser-vizi professionali, l’ingresso e ilconsolidamento nel nostro paese

di grandi studi internazionali, l’in-c a l z a re della normativa comuni-taria hanno successivamentemesso in secondo piano la re a-zione contro le richieste statali dic o n t rollo. P reminente è risultata la re a z i o n ealle leggi del mercato che si ètradotta nel rifiuto di applicare al-le libere professioni il principiodella libera concorre n z a .È cronaca di questi mesi la sen-tenza della Corte di Giustizia Cesulle tariffe degli avvocati, salva-te dalla censura comunitaria solop e rché formalmente appro v a t edal ministero della giustizia.Contrariamente a quanto sem-brano voler cre d e re a Bru x e l l e s ,in Italia tutti i soggetti intere s s a t isanno che, nel procedimento dia p p rovazione delle tariffe, il pro-blema con il ministero è soloquello dei tempi lunghi di appro-vazione e non certo quello del lo-ro contenuto. Infatti, in ossequio al patto tacitodi vigilanza solo formale, das e m p re ciò che il Consiglio na-zionale forense propone, il mini-s t ro dispone. La conferma è proprio di questig i o rni, con l’attuale inesperto mi-n i s t ro della giustizia che sban-diera ai quattro venti la sua pro-messa di appro v a re rapidamentele nuove tariffe degli avvocati.A l t ro passaggio che marca la vo-lontà di sudditanza delle liberep rofessioni allo stato è la bozzadi legge quadro approvata dalCup (Comitato Unitario Pro f e s-sionisti). In questa si aff e rma chel’attività professionale è distintadall’attività d’impresa e si anco-rano le singole professioni a benp recisi articoli della Costituzione.Con la conseguenza, implicitama evidente, che quanto più im-p o rtanti sono i diritti di quali si ri-vendica la connessione all’eser-cizio delle professioni, tanto piùlo stato sarà obbligato a vigilare

e contro l l a re il settore. Quindinon solo il controllo della Cort edei Conti ma anche la piena tra-s p a renza dell’ordine pro f e s s i o-nale, compresa la funzione di di-s c i p l i n a re, la liquidazione dellep a rcelle, l’accesso ecc.La crisi dello stato-nazione chearretra di fronte al mercato globa-le ha indotto le libere professioni ascegliere il male minore, il sogget-to attualmente più debole tra sta-to e mercato. Ma il gioco è desti-nato a finire perché il tacito pattoche ha caratterizzato il rapportotra stato e libere professioni (con -t rollo statale form a l e / r i c o n o s c i-mento dell’esclusiva) è definitiva-mente venuto meno, da un lato,perché è cambiato il sistema deicontrolli sulle libere professioni eal controllo (sempre meno forma-le) dello stato si è aggiunto quellodell’Antitrust; dall’altro, perché ilriconoscimento dell’esclusiva nonè più una garanzia, visto che laconcorrenza maggiore è diventa-ta quella interna alle professioni(vedi l’arrivo degli studi interna-zionali ed europei).Ciò significa che l’attuale assettodegli ordini professionali è ora-mai superato e vano è il tentativodi mantenerlo in vita, come dico-no tutte le proposte di riform adelle libere pro f e s s i o n i .Per re s i s t e re alla forza della leg-ge di mercato (tanto forte da in-f l u i re sulla pubblica amministra-zione di cui si è detto), non è suf-ficiente una legge statale accon-discendente fatta da politici untempo distratti (esecuzione in-consapevole del patto tacito?) eoggi più interessati al consensoche al risultato dell’interv e n t ostatale. In realtà, le regole delm e rcato hanno già fatto il loro in-g resso nel mondo delle pro f e s-sioni, aggirando o ignorando i di-vieti normativi o deontologici. Per fare alcuni esempi che ognip rofessionista conosce bene: so-

stanziale deregulation delle tarif-fe professionali e abolizione delminimo tariffario; pubblicità oc-culta e palese sulla stampa e suI n t e rnet; aggiramento del divietodi costituire società tra pro f e s s i o-nisti (vedi le grandi società di re-visione o gli studi legali intern a-zionali che aggregano i loro av-vocati con fittizie associazionip rofessionali); compravendita dipacchetti di clienti.Fino a quando gli ordini pro f e s-sionali potranno ignorare tuttoquesto? Ora che nessuno chiedepiù l’abolizione degli ordini, nons a rebbe il momento di torn a recon mente più serena sulla rifor-ma delle professioni e form u l a rep roposte più avanzate?Dovendo pre n d e re atto del tra-monto del modello tradizionalebasato sull’autoregolazione, vistal’impossibilità (prima ancora chela convenienza) di operare unascelta tra uno stato inglobante eun mercato senza regole, l’unicasoluzione sembra essere quelladi aprire gli ordini professionali air a p p resentati dei titolari di queidiritti o interessi costituzional-mente protetti che gli stessi ord i-ni dicono di voler tutelare. La ma-teria è complessa e ogni pro p o-sta rischia di naufragare nel tec-nicismo giuridico. Che però la strada ipotizzata siap e rc o rribile è l’Unione Europea adirlo quando nella direttiva sulc o m m e rcio elettronico ha pre v i-sto che, diversamente delle im-p rese, le libere professioni si do-tino di codici di condotta alla cuielaborazione e applicazione so-no chiamate anche le associazio-ni dei consumatori. C e rto non sarà una strada facile,ma è meglio che illudersi di poterc o n s e rv a re per legge un modellosuperato nei fatti e, in Euro p a ,anche nel diritto. ■

Tratto da: Italia Oggigiovedì 10ottobre 2002

PROFESSIONE VETERINARIA 1 0 / 2 0 0 238LETTO SU...

Y

Servono proposte di riforma più avanzate

Il modello di a u t o r e g o l a m e n t a z i o n edelle professioni è tramontato

d i Urbano Barelli

[email protected]

Page 37: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 10

Cani e gatti prefe r i s c o n oScience Plan

N u o v aappetibilità peri prodotti Hill’sScience PlanH i l l ’s Pet Nutrition, leader nella nutri-zione e dietetica clinica di cani egatti, ha migliorato ulteriorm e n t el’appetibilità della linea di pro d o t t iScience Plan Adult. Il programma dimiglioramento dell’appetibilità Hill’ssarà applicato anche ai pro d o t t iScience Plan e Kitten.Per Hill’s è molto importante che gliamici a quattrozampe gradiscono ilcibo, nutrimento necessario permantenerli sempre in buona salute.L’appetibilità è il risultato di unacomplessa combinazione di fattoriche determinano una risposta mul-tisensoriale al cibo e la sua accetta-bilità da parte di cani e gatti. Test indipendenti effettuati in Olan-da a fine 2001-inizio 2002 hanno di-mostrato che 9 cani su 10 e 8 gattisu 10 preferiscono l’appetibilità deip rodotti Science Plan Adult rispettoai prodotti secchi equivalenti. I fattori che determinano l’appetibi-lità sono:- p ro f u m o- s a p o re - s t ruttura e consistenza- dimensione e forma delle cro c-

c h e t t e- f re s c h e z z a- qualità e tipo di ingre d i e n t i- abitudini alimentari e salute del-

l ’ a n i m a l e .

Per misurare l’appetibilità, Hill’s ap-plica la procedura del “Test delledue ciotole”. Questo metodo stabili-sce quale dei due alimenti è pre f e-rito dagli animali. Per alcuni giorni a60 animali (cani e gatti di razze di-verse) vengono off e rti due diversi ti-pi di alimenti in ciotole separate chevengono poi invertite. Alla fine deltest, un programma statistico deter-mina la pro p o rzione di consumo diogni alimento e la pre f e renza delg ruppo di studio. La linea dei prodotti Science Planf o rmulata per forn i re un ottimo bi-lanciamento contiene: - f o rmula antiossidante superiore

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PROFESSIONE VETERINARIA 1 0 / 2 0 0 2 39DALLE AZIENDE

Page 38: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 10

F o rt i f l e xIl Condroitin solfato “ p ro t e t t o ”c o n t ro i sintomi dell’art ro s i .F o rtiflex è un moderno condro p ro-t e t t o re di origine naturale in gradodi favorire il re c u p e ro della mobilitàa rt i c o l a re dei cani art ro s i c i .F o rtiflex è a base di C o n d ro i t i nsolfato 20kDa - 95% e C h i t o s a n oin rapporto 1:1.

Il condroitin solfato è un pro t e o g l i-cano essenziale della matrice cart i-lagine, mentre il chitosano è un pre-c u r s o re della glucosamina che pro-tegge il condroitin solfato dall’idro l i-si nel tubo digerente, perm e t t e n d ol’assorbimento tal quale del polime-ro attivo (peso molecolare 20 kDa).Infatti studi farmacologici dimostra-no che il Condroitin solfato 20kDa-95% dopo solo 48 ore dall’assun-zione orale è fissato nelle cart i l a g i n iossee in quantità significative.L’azione sinergica dei due compo-nenti contribuisce al mantenimentodelle proprietà di elasticità e di re s i-

stenza della cartilagine, part e c i-pando al mantenimento o al re c u-p e ro delle funzioni locomotorie delc a n e .F o rtiflex è inoltre indicato anche neicani giovani perché favorisce unc o rretto accrescimento delle stru t-t u re osteo-articolari, soprattutto ne-gli individui di razze predisposte apatologie osteo-art i c o l a r i .F o rtiflex è disponibile in compre s s ealtamente appetibili, in tre diff e re n t ip resentazioni per cani di taglia pic-cola, media e grande. Ogni confezione è dosata per il trat-tamento della durata di un mese; il

trattamento va ripetuto 3-4 volte al-l’anno a seconda della gravità dellapatologia.

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D e n t a l C a r eCon l’introduzione di Eukanu b acon DentalCare l’Iams Companyapre nu ove frontiere nellanutrizione canina e fe l i n a

È clinicamente dimostrato che ilnuovo Sistema DentalCare riduce laf o rmazione di tart a ro fino al 55% neicani e fino al 45% nei gatti.Ora i proprietari di cani e gatti pos-sono possono prendersi cura dellasalute dentale dei propri animali do-mestici sia durante che dopo i pa-sti. Eukanuba con DentalCare, lan-ciato in tutta Europa nel settembre2002, è il risultato di mesi di ricer-che in odontoiatria canina e felina.Questa ultima innovazione, cher a p p resenta un enorme passo inavanti nella gestione nutrizionaledella salute dentale, è basata sul-l ’ i n t roduzione di polifosfati (una fon-te di fosforo) in grado di ridurre laf o rmazione di tart a ro, spesso anti-camera di malattie periodontali.Con l’introduzione del Sistema Den-t a l C a re, l’Iams Company ha rag-giunto un altro importantissimo tra-g u a rdo per la nutrizione canina efelina. Tutti gli alimenti della gammaper cani e gatti Eukanuba off ro n o ,nelle formulazioni Adult e Senior edil Senior Plus della gamma Eukanu-ba Veterinari Diets, protezione den-tale anche dopo il pasto. Le ricerche dimostrano in manierasistematica che l’igiene dentale tra-mite l’uso dello spazzolino tro v ascarsa collaborazione da parte delcane e del proprietario. Le attualiopzioni nutrizionali sfruttano princi-palmente l’azione meccanica e nonsono in grado di off r i re un eff e t t oche perduri anche dopo il pasto.L’approccio innovativo dell’IamsCompany è rappresentato da unatecnologia a doppia azione che im-plica l’azione meccanica dellac rocchetta e la presenza di micro-cristalli di origine mineraria che pe-netrano all’interno della placca. Le-gandosi alla placca dentale, il Si-stema DentalCare aiuta a pre v e n i rela calcificazione e la conseguentet r a s f o rmazione in tart a ro. I polifosfa-ti presenti sulla superficie estern adella crocchetta, vengono rilasciatidalla crocchetta durante la masti-cazione e liberati in tutta la cavitàorale, portando beneficio alle su-p e rfici di contatto come anche aidenti senza funzione masticatoria. Studi condotti in ambiti universitarihanno dimostrato una significativariduzione nella formazione di tart a-ro. Il sistema DentalCare pre s e n t enegli alimenti Eukanuba è statoc o n f rontato utilizzando una dieta dic o n t rollo. All’inizio degli studi ognig ruppo è stato sottoposto a puliziadentale. Al termine dei 28 giorni èstata eseguita una rilevazione sullap resenza di tart a ro. I risultati hannodimostrato una diminuzione medianella formazione di tart a ro del 55%nei cani e del 45% nei gatti.

PROFESSIONE VETERINARIA 1 0 / 2 0 0 240DALLE AZIENDE

Rubrica a cura di Lara Zava.Per l’invio di comunicati

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Page 39: Professione Veterinaria, Anno 2002, Nr 10

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PROFESSIONE VETERINARIA 1 0 / 2 0 0 242CALENDARIO ATTIVITÀ

La rivista è un mensilespecializzato rivolto a Medici

Veterinari e operatori del settore.

D i r e t t o r eCarlo Scotti

Direttore ResponsabileAntonio Manfredi

Comitato di RedazionePier Paolo Bertaglia

Paolo Bossi Marco Eleuteri

Giuliano LazzariniPier Mario Piga

Capo RedattoreFabrizio Pancini

Rubrica fiscaleGiovanni Stassi

Rubrica legaleMaria Teresa Semeraro

Coordinamento EditorialeAngelo FranceschiniSabina Pizzamiglio

i n f o @ a n m v i . i t

Progetto GraficoGermano Pontevichi

E d i t o r eE . V. s r l

Via Trecchi, 20, CremonaIscrizione registro stampa

del tribunale di Cremona, n. 263 del 9/7/1991

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Ufficio PubblicitàFrancesca Manfredi

tel. 0372/40.35.38f m a n f r e d i @ e v s r l . i t

Per aggiornare il professionista sulla evoluzione delle tematiche

p r o f e s s i o n a l i

S t a m p aPress Point, Abbiategrasso - MI

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Spedizione in abbonamento postale -45%, art. 2 comma 20/B Legge 662/96

- Filiale di Piacenzaa cura di Nacor di G. Manfredi,Bobbio - PC - tel 0523/936546

La rivista è gratuita per gli iscritti alleAssociazioni Federate ANMVI.

Per i non soci è disponibile al costo di € 31,00 come contributo spese di

s p e d i z i o n e .Viene inoltre inviata gratuitamente ad Enti Pubblici, Università, Ordini,

ASL, Istituti Zooprofilattici e alleaziende di settore.

Chiuso in stampa il 21 ottobre 2002

PROFESSIONE VETERINAR I A

SEMINARIO SIMIV/SCIVAC BIOCHIMICA CLINICA - Cremona - Relatori:Dr. Marco Caldin,Dr. Bernard F. Feldman,Dr. Kostas Papasouliotis Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel.0372/403508 - email [email protected]

SEMINARIO SCIVAC AGGIORNAMENTI IN CHIRURGIA DEGLI ANIMALI DA COMPAGNIA - Acireale (CT) - Excelsior Palace Hotel - Crediti ECM: 7R e l . :D r. Paolo Bracco, D r. Massimo Olivieri - Per info : Paola Gambarotti - Segret. S C I VAC - Te l . 0372/403508 - email paola@sciva c . i t

SVIDI LA DIAGNOSTICA PER IMMAGINI DELL’APPARATO URINARIO E DELLA PROSTATA - Cremona (ex Gruppo di Studio SCIVAC di Diagnostica per Immagini) Per informazioni:Catia Arisi - Segreteria SCIVAC - Tel.0372/403506 - email [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO DI CHIRURGIA UROGENITALE - Cremona - Crediti ECM:26 Per informazioni:Catia Arisi - Segreteria SCIVAC - Tel.0372/403506 - email [email protected]

SEMINARIO SIVE SEMEIOTICA DELLE ZOPPIE - Fiera Cavalli Verona - Relatore:Jean Marie Denoix Per informazioni:Ludovica Bellingeri - Segreteria SIVE - Tel.0372/403502 - email [email protected]

CORSO SIVAR C H I RURGIA DEL DITO BOVINO - Cremona, Istituto Zoopro f i l a t t i c o , via Cardinal Massaia 7 - Direttore Cors o :D r. Loris De Ve c chis - Relatori: Carlo Maria Mort e l l a ro ,Gian Mario Salomoni - Corso in fase di accreditamento ECM - Per info r m a z i o n i : Paola Orioli - Segreteria SIVAR - Te l . 0372/403539 - email info @ s i va r n e t . i t

SIVAE N OTE DI GESTIONE E PRINCIPALI PATOLOGIE DEL CINCILLA’; P R E PA R ATI ISTO L O G I C I : COME OTTENERE IL MASSIMO; C O R R E T TA GESTIONE DEGLI ESAMI CITO L O G I C I ;IDENTIFICAZIONE E T R AT TA M E N TO DEI PARASSITI DEI RETTILI E DEI NUOVI PICCOLI MAMMIFERI DA COMPAG N I A ,A L L E VA M E N TO E GESTIONE DEGLI ANIMALI “ DA PA S TO ” , CASI CLINICI. PATOLOGIE DEI PESCI D’AC QUARIO - Cremona - Per info r m a z i o n i : Sara Cazzaniga - Segreteria SIVAE - Te l . 0372/403511 - email sara@siva e. i t

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC LAZIO V I S I TA OFTALMOLOGIA INCONTRO A CARATTERE PROVINCIALE Per info r m a z i o n i : Lara Zava - Segreteria SCIVAC - Te l . 0372/403541 - email lara.zava @ s c i va c . i t

CORSO SCIVAC CORSO DI CITOLOGIA - Cremona - Crediti ECM: 45 Per info r m a z i o n i : Catia Arisi - Segreteria SCIVAC - Te l . 0372/403506 - email catia@sciva c . i t

CORSO SCIVAC CORSO DI PRONTO SOCCORSO 2a parte - Cremona Per informazioni:Catia Arisi - Segreteria SCIVAC - Tel.0372/403506 - email [email protected]

CORSO SIVAR ALIMENTAZIONE DELLA VACCA DA LATTE - Azienda Tadini,Gargia di Podenzano - PC - Direttore del Corso:Prof. Luigi Calamari

Corso in fase di accreditamento ECM - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria SIVAR - Tel.0372/403539 - email [email protected]

SIOVET (ex Gruppo di Studio SCIVAC di Ortopedia) Cremona Per informazioni:Catia Arisi - Segreteria SCIVAC - Tel.0372/403506 - email [email protected]

SEMINARIO SCIVAC TERAPIA DEL DOLORE NEGLI ANIMALI DA COMPAGNIA - Settimo Torinese - Confort Hotel - Relatori:Dr. Ives Moens,Dr.ssa Claudia Spadavecchia - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel.0372/403508 - email [email protected]

SEMINARIO SIMESC/SCIVAC FISIOTERAPIA RIABILITATIVA NEL CANE - Cremona - Relatore:Dr. Denis J. Marcellin-Little Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel.0372/403508 - email [email protected]

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC VALLE D’AOSTA ODONTOSTOMATOLOGIA - Hotel Billia,St.Vincent - Relatore:Dr. Paolo Squarzoni - Crediti ECM 7 -Per informazioni:Lara Zava - Segreteria SCIVAC - Tel.0372/403541 - email [email protected]

SICIV (ex Gruppo di Studio SCIVAC di Citologia) Cremona Per informazioni:Catia Arisi - Segreteria SCIVAC - Tel.0372/403506 - email [email protected]

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC CAMPANIA ESAME CLINICO E TERAPIA DELLE ALTE E BASSE VIE URINARIE DEL CANE E DEL GATTO - Campania Per informazioni:Lara Zava - Segreteria SCIVAC - Tel.0372/403541 - email [email protected]

CORSO SCIVAC 7° CORSO VETERINARIO ASAMI TEORICO E PRATICO SULLE METODICHE DI ILIZAROV - Cremona Crediti ECM:26 - Per informazioni:Catia Arisi - Segreteria SCIVAC - Tel.0372/403506 - email [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO DI RADIOLOGIA TORACICA - Perugia - Centro Studi SCIVAC/AVULP - Crediti ECM:25 Per informazioni:Catia Arisi - Segreteria SCIVAC - Tel.0372/403506 - email [email protected]

CORSO SIVAR B O DY CONDITION SCORING E VA L U TAZIONE DEI DATI DI STALLA NELL’ A L L E VA M E N TO DELLA VACCA DA LATTE - Cremona - Direttore

C o rs o :D r. Giacomo Tolasi -Crediti ECM 7 - Per info r m a z i o n i : Paola Orioli - Segreteria SIVAR - Te l . 0372/403539 - email info @ s i varnet.it

GIORNATA DI STUDIO SIRE Cremona - Palazzo Trecchi - Per informazioni:Ludovica Bellingeri - Segreteria SIVE Tel.0372/403502 - email [email protected]

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC TRENTINO ALTO ADIGE PATOLOGIA CLINICA - Trentino Alto Adige - Per informazioni:Lara Zava - Segreteria SCIVACTel.0372/403541 - email [email protected]

SVIDI LA DIAGNOSTICA PER IMMAGINE DEL MEDIASTINO NEI PICCOLI ANIMALI - Perugia - Centro Studi(ex Gruppo di Studio SCIVAC di Diagnostica per Immagini) SCIVAC/AVULP - Per informazioni:Catia Arisi - Segreteria SCIVAC - Tel.0372/403506 - email [email protected]

SIRVAC Cremona (ex Gruppo di Studio SCIVAC di Riproduzione) Per informazioni:Catia Arisi - Segreteria SCIVAC - Tel.0372/403506 - email [email protected]

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC FRIULI VENEZIA GIULIA ONCOLOGIA - Friuli Venezia Giulia Per informazioni:Lara Zava - Segreteria SCIVAC - Tel.0372/403541 - email [email protected]

DELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC LAZIO PRONTO SOCCORSO E TERAPIA INTENSIVA - Lazio - Crediti ECM 5 - Relatore:Dr. Viganò Per informazioni:Lara Zava - Segreteria SCIVAC - Tel.0372/403541 - email [email protected]

CORSO SIVAR ECOGRAFIA PRATICA BOVINA - Cremona - Direttore Cors o :D r. R o b e rto Landriscina - Crediti ECM 18Per info r m a z i o n i : Paola Orioli - Segreteria SIVAR - Te l . 0372/403539 - email info @ s i varnet.it

SEMINARIO ANMVI ASPETTI LEGALI E DEONTOLOGICI SULLA COMPRAVENDITA DEL CANE - Cremona, Palazzo Trecchi Per informazioni:Sabina Pizzamiglio - Segreteria ANMVI - Tel.0372/403537 - email [email protected]

CORSO FSA CONTROLLO DELLA DISPLASIA DELL’ANCA E DEL GOMITO NEL CANE - Novotel Sesto fiorentino - Via Tevere 23- 50019 Sesto Fiorentino -FI- Per info:Sara Cazzaniga - Segreteria FSA - Tel.0372/403511 - email [email protected]

2-3nov .

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Seminario Nazionale

Aspetti legali e deontologici

della compravenditadel cane

Il medico veterinario nel rapporto con il cliente,

l’allevatore e il commerciante

In collaborazione con

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sabato,30 novembre 2002Palazzo Trecchi

Sala del Teatro - Cremona

Accredito ECM richiesto

FONDAZIONE SALUTE ANIMALE