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ISSN 1974-7152 Agenzia Giornalistica Italia Agfa-Gevaert Ansa Barenschee Denex Systems Technology EidosMedia Elettra Exelis Ferag Italia Fujifilm GMDE Goss International Grafikontrol Hugo Beck Interstrap Kalfass Kodak manroland Miles 33 Mima films Napp Systems Nela QIPC R.G. Segbert Sitma SMB SchwedeMaschinenbau Sun Chemical Group Technotrans Telpress Tera Teufelberger TM News Tolerans Visita il nostro sito Internet: http://www.ediland.it Filo diretto Le aziende informano Numero 74 - Settembre 2012 Reinventare i quotidiani Insidiato dalla Rete e dalle nuove piattaforme digitali come tablet e smartphone, il prodotto stampato deve trovare la forza per “reinventar- si” nei contenuti, nell’organizzazione redazionale e nelle diverse funzioni aziendali. Fra gli obiettivi prioritari lo sviluppo delle redazioni multime- diali e l’interazione con i lettori. a pagina 3 Integrare i servizi Coordinare stampa, finishing e distribuzione può portare all’abbattimento dei costi, all’aumento dei margini e ad una maggiore efficienza. Dall’ini- ziativa canadese di Globe and Mail e Transcontinental agli investimenti tecnologici negli stabilimenti italiani, una panoramica sulle iniziative per l’integrazione dei servizi alla stampa quotidiana e periodica. a pagina 10 Semplificare la distribuzione L’incidenza della distribuzione sul totale dei costi è senza dubbio ecces- siva, soprattutto di fronte a nuovi cali di redditività. Il sistema editoriale italiano deve inventare nuovi modelli per semplificare e rendere più effi- ciente la distribuzione del prodotto stampato verso le oltre 30.000 edicole presenti nel nostro Paese. a pagina 17 Le Rubriche Periodico mensile. Anno XIX n. 74 - D.L. 353/03 (conv. in L. 27/02/04 n. 46) art. 1 comma 1 DCB - Roma - Reg. Trib. Roma n. 21 del 27-01-2010 - Iscrizione ROC n. 4753 Filo diretto............................................................................................................... da pagina 32 TecnoMedia Periodico della ASIG - Associazione Stampatori Italiana Giornali - Tecnologie, Prodotti & Mercati editoriali Digitale e offset: concorrenti o alleati? Foliazioni ridotte e basse tirature possono aprire opportu- nità per la stampa dei giornali in digitale. Stampa offset e stampa digitale: alleati o concorrenti nello sviluppo del mer- cato editoriale dei prossimi anni? Abbiamo cercato qualche risposta. a pagina 22 Lastre low-chem: primi risultati in produzione Primi bilanci della sperimentazione presso il centro stampa del Gruppo Athesis di Caselle di Sommacampagna (Vr): ri- sparmi durante il ciclo industriale, maggiori economie ge- stionali, ridotto impatto ambientale e qualità sul prodotto finale in linea con le aspettative. a pagina 26 Formazione professionale: novità dalla Francia A Saint-Etienne è attivo il nuovo centro di formazione mul- timediale International Rhône-Alpes Médias (IRAM), nato dalla collaborazione fra due Università locali e WAN-IFRA, con il sostegno della Regione Rhone-Alpes e delle istituzioni locali. a pagina 29 WAN-IFRA Italia 2012 XV edizione - Torino, 19-20 giugno 2012 Progettare lo sviluppo

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Periodico dell'ASIG, Associazione Stampatori Italiana Giornali

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ISSN 1974-7152

Agenzia Giornalistica Italia

Agfa-Gevaert

Ansa

Barenschee

Denex Systems Technology

EidosMedia

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Mima films

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QIPC

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Sitma

SMB SchwedeMaschinenbau

Sun Chemical Group

Technotrans

Telpress

Tera

Teufelberger

TM News

Tolerans

Visita il nostro sito Internet:http://www.ediland.it

Filo direttoLe aziende informano

Numero 74 - Settembre 2012

Reinventare i quotidianiInsidiato dalla Rete e dalle nuove piattaforme digitali come tablet e smartphone, il prodotto stampato deve trovare la forza per “reinventar-si” nei contenuti, nell’organizzazione redazionale e nelle diverse funzioni aziendali. Fra gli obiettivi prioritari lo sviluppo delle redazioni multime-diali e l’interazione con i lettori. a pagina 3

Integrare i serviziCoordinare stampa, finishing e distribuzione può portare all’abbattimento dei costi, all’aumento dei margini e ad una maggiore efficienza. Dall’ini-ziativa canadese di Globe and Mail e Transcontinental agli investimenti tecnologici negli stabilimenti italiani, una panoramica sulle iniziative per l’integrazione dei servizi alla stampa quotidiana e periodica. a pagina 10

Semplificare la distribuzioneL’incidenza della distribuzione sul totale dei costi è senza dubbio ecces-siva, soprattutto di fronte a nuovi cali di redditività. Il sistema editoriale italiano deve inventare nuovi modelli per semplificare e rendere più effi-ciente la distribuzione del prodotto stampato verso le oltre 30.000 edicole presenti nel nostro Paese. a pagina 17

Le Rubriche

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TecnoMediaPeriodico della ASIG - Associazione Stampatori Italiana Giornali -

Tecnologie, Prodotti & Mercati editoriali

Digitale e offset: concorrenti o alleati?Foliazioni ridotte e basse tirature possono aprire opportu-nità per la stampa dei giornali in digitale. Stampa offset e stampa digitale: alleati o concorrenti nello sviluppo del mer-cato editoriale dei prossimi anni? Abbiamo cercato qualche risposta. a pagina 22

Lastre low-chem: primi risultati in produzionePrimi bilanci della sperimentazione presso il centro stampa del Gruppo Athesis di Caselle di Sommacampagna (Vr): ri-sparmi durante il ciclo industriale, maggiori economie ge-stionali, ridotto impatto ambientale e qualità sul prodotto finale in linea con le aspettative. a pagina 26

Formazione professionale: novità dalla Francia A Saint-Etienne è attivo il nuovo centro di formazione mul-timediale International Rhône-Alpes Médias (IRAM), nato dalla collaborazione fra due Università locali e WAN-IFRA, con il sostegno della Regione Rhone-Alpes e delle istituzioni locali. a pagina 29

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WAN-IFRA Italia 2012 XV edizione - Torino, 19-20 giugno 2012

Progettare lo sviluppo

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Lo sosteneva, in tempi non sospetti - ben prima dell’avvento di internet - un giovanissimo Clark Ga-ble, rivisto nello spezzone di film che ha inaugurato la XV edizione di WAN-IFRA Italia: il compito dei giornali è quello di concentrarsi nello spiegare al pubblico perché i fatti accadono, visto che esistono già altri mezzi, come ad esempio la tv, per fornire le notizie con tempestività.

Un compito molto importante, per l’intera socie-tà dei Paesi moderni, messo a rischio dal non buono stato di salute nel quale versa la carta stampa, e non solo quella italiana.

A presentare i dati del settore, agli oltre 250 partecipanti alla XV edizione di WAN-IFRA, che si è svolta il 19 e 20 giugno scorsi, presso l’Auditorium del Museo dell’Automobile di Torino, ci ha pensato Giulio Anselmi, il Presidente della Federazione Italiana Editori Giornali, aprendo i lavori.

Le difficoltà nel settore dei giornali erano già presenti prima del peggioramento apportato dall’at-tuale crisi che, partita nel 2007 negli Stati Uniti, si è rapidamente diffusa in tutto il mondo.

Gli ultimi dati purtroppo confermano il grave stato di difficoltà dei quotidiani italiani: nei primi 3 mesi 2012 la pubblicità per i quotidiani è diminuita del 8,3% e le vendite sono calate del 5%.

In questa crisi “concentrica” lo tsunami delle tecnologie digitali ha sicuramente contribuito a peggiorare la situazione. Internet è infatti il più insidioso concorrente: se è servito ad aumentare il numero dei lettori dei prodotti collegati al giornale cartaceo, pone però anche moltissimi problemi al mondo tradizionale dei quotidiani.

Occorre quindi una politica industriale di svi-luppo per arginare i danni, ed è indispensabile integrare il nuovo con l’esistente, affrontando la sfida della multimedialità con un approccio inte-

grato a livello redazionale, nonostante permangano resistenze da parte di numerosi giornalisti.

Progettare lo sviluppoC’è anche, ricorda Gianni Paolucci, Presidente

dell’Associazione Stampatori Italiana Giornali – che con FIEG e WAN-IFRA, l’associazione mondiale degli editori di quotidiani, organizza la Conferenza internazionale - un problema industriale di rior-ganizzazione degli stabilimenti, che registrano un eccesso di capacità produttiva e per i quali occorre studiare un rilancio.

Ciò che più importa è che dalla filiera editore-stampatore-distributore escano prodotti di buona qualità e che il perno sia la solidità e la credibilità dell’editoria, indipendentemente dalle piattaforme. Nonostante tutto, le aspettative di sopravvivenza del giornale sono buone: tante volte i giornali sono stati dati per morti e invece sono ancora vivi, e anche l’attuale stato di sofferenza è superabile, a condizione che si proceda a reinventare processi e prodotti, con un occhio attento nei riguardi dei nuo-vi conti economici ed un altro puntato ad utilizzare al meglio le risorse disponibili per avere prodotti sempre più credibili, più attenti agli interessi dei lettori e più aperti all’interazione con loro, soprat-tutto con le nuove generazioni.

Luigi Vanetti, direttore generale dell’Editrice La Stampa, che ha dato ai partecipanti il benvenuto nella città di Torino, ha ricordato come la città abbia subito una profonda trasformazione a par-tire dalle Olimpiadi 2006: non è più la città grigia e industriale che molti ricordano ma si presenta oggi del tutto rinnovata. E come lei, si è rinnovato il quotidiano: la nuova sede della Stampa è fase avanzata di realizzazione (n.d.r. è stata inaugurata a fine estate). Offrirà a tutti i redattori un’ampia

Reinventare i quotidiani

I dati presentati alla XV Edizione di WAN-IFRA Italia confermano lo stato di difficoltà dell’industria italiana: nei primi tre mesi del 2012 la pubblicità è calata dell’8,3% e le vendite del 5%. Insidiato dalla Rete e dalle nuove piattaforme tablet, il prodotto stampato – molto antico ma ancora attraente per lettori ed inserzionisti – deve trovare la forza per “reinventarsi”, nei contenuti, nell’organizzazione produttiva redazionale e nelle diverse funzioni aziendali. Fra gli obiettivi prioritari lo sviluppo delle redazioni multimediali e l’interazione diretta con i lettori.

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struttura dove - con una modalità nuova per l’Italia - si potrà lavo-rare insieme condivi-dendo lo spazio in un sistema concentrico, finalizzato a produrre informazioni da vei-colare su tutti i mezzi possibili: una redazio-ne veramente integrata e multimediale.

Un investimento lungimirante, come ha sottolineato il Depu-ty CEO di WAN-IFRA Manfred Werfel, per il quale il prodotto quo-tidiano stampato è un mezzo di comunicazio-ne antico ma ancora molto attraente per il pubblico. Mentre altri media come CD rom o videotape stanno scomparendo, il giornale è stato in grado, nel corso della sua storia, di reinventarsi, e oggi si trova al culmine della trasformazione verso la multimedialità. Gli editori, e gli stampatori, sono chiamati ancora una volta ad un compito fondamen-tale: “progettare lo sviluppo”, il concetto-guida, ed il titolo, della XV edizione di WAN-IFRA Italia.

I giornali che “non si arrendono”La sessione dedi-

cata agli editori e alle redazioni multimediali nel panorama inter-nazionale si apre con l’intervento di Cherilyn Ireton, direttore del World Editors Forum con sede a Parigi e Francoforte, che dal suo osservatorio privi-legiato in cui vengono monitorati costante-mente i giornali in tutto il mondo osserva come i giornali siano in cre-scita in India e in Sud America e afferma che per svilupparsi è indi-spensabile reinventarsi continuamente e imple-mentare in modo profondo la strategia digitale.

I giornalisti si stanno abituando ai nuovi di-spositivi tramite i quali i lettore ricercano le in-

formazioni e, dato che stampa e video si avvi-cinano sempre più tra loro, è probabilmente necessario valorizzare nuove professionalità che collaborino tra di loro, come in uno sport di squadra. E’ un dato di fatto che le redazio-ni si trovino sempre più spesso a produrre filmati.

Cheri lyn Ireton conclude osservando che non si può fare a meno dei social me-dia, se si vuole avere un pubblico giovane e fidelizzarlo, anche se “il contenuto” resta sempre “il re” della situazione. La vera sfi-da, è quella di riuscire

a far pagare il pubblico per i contenuti in formato digitali.

Sergio Vitelli, segretario ASIG, in una veloce panoramica sul mercato internazionale, evidenzia come il tempo dedicato alla lettura sia sempre meno, e anche la pubblicità complessiva sui diversi mezzi sia in calo. L’Italia è sempre stata il fanalino

di coda per numero di lettori di giornali, e gli ultimi dati di diffusio-ne dei quotidiani non fanno che peggiorare la classifica, con 9 co-pie ogni 1000 abitanti contro le 300-400 copie di altri Paesi.

Ai primi dieci posti nella classifica mon-diale dei giornali - per diffusione - ci sono te-state cinesi, giapponesi e indiane, con le sole eccezioni occidentali di The Sun e di Bild. Se alcuni quotidiani statunitensi sembrano aver risalito la china di questa classifica ge-nerale, il motivo è che

vengono riportati i dati aggregati di diverse testate che sono state assorbite da gruppi più forti: la si-tuazione resta molto difficile.

Per quanto riguarda il pubblico, le 800.000

Da sin.: Gianni Paolucci, Presidente ASIG, Luigi Vanetti, Direttore generale La Stampa

Giulio Anselmi, Presidente FIEG

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nuove copie digitali che non esistevano nel 2009 sembrano aver fatto lievitare il numero dei lettori, ma in realtà il numero è rimasto uguale, redistri-buendosi semplicemente tra vecchi lettori e lettori digitali, questi ultimi in costante crescita.

Come possono reagire a questa situazione i giornali che non vogliono arrendersi? Esperienze di successo non mancano, come il Sunday Reviews, che con interessanti inchieste e nuove sezioni car-tacee ha incontrato il favore del pubblico, tornando in testa alle vendite della domenica.

C’è anche chi per catturare il pubblico si in-venta nuove tecnologie sensoriali, come è il caso dell’essenza di pane caldo appena sfornato che si può gustare sfogliando il britannico Grimsby Telegraph, mentre c’è chi si affida alla realtà aumentata e al 3D.

Un’altra “leva” utilizzata è quella del rapporto

con i lettori, tramite coupon che permettono signi-ficativi risparmi, oppure tramite l’invito ai lettori a prendere il caffè nelle redazioni, per discutere i temi del giorno, una strategia che si può applicare nelle piccole realtà locali come la Winnipeg Free Press. Su questo stesso filone si sviluppa il “citizen journalism” affidato a cittadini volonterosi, anche se in Italia la qualità dei contributi spesso non è sempre all’altezza.

La reazione a volte si sviluppa tramite accorpa-mento o vendite di testate, come è il caso rispetti-vamente per il San José Mercury e il Philadelphia Newspaper, oppure tramite la riduzione dei giorni delle uscite, come è avvenuto per il New Orleans Times che viene ora pubblicato solo tre volte alla settimana, o ancora tramite la centralizzazione dell’editing, attuata dal gruppo Tribune per i suoi 70 giornali.

I partecipanti a WAN-IFRA Italia 2012

Oltre 250 professionisti dell’industria editoriale e della stampa quotidiana hanno affollato l’Auditorium del Museo dell’Automobile. L’elegante "salotto" torinese, riaperto nel 2011 dopo un intervento di ristrutturazione, ospita una delle collezioni più rare al mondo, con circa 200 autovetture di 85 marche, fra le quali numerosi pezzi unici.

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Largamente applicato è lo strumento dei licen-ziamenti, e ne sono te-stimonianza centinaia di giornalisti mandati a casa nell’Alabama. Grazie alla flessibilità di quel mercato del lavoro, hanno trovato nuove opportunità nei setto-ri “verticali” del web e sulle edizioni locali.

Utilizzare consorzi pro-duttivi o terziarizzare la produzione industriale è stata invece la strategia di El Mundo, Le Figaro, San Francisco Chronicle. Si assiste anche alla prolifera-zione di edizioni digitali native, locali o sportive, geotagging per notizie e offerte pubblicitarie che ci seguono ovunque. In Italia sono 300 le nuove mini testate, da Lettera 43 a Dagospia a Il vostro quotidiano, e anche da noi sono in rapido aumento le App dei giornali con forti brand, lanciate allo scopo di aumentare il livello di fidelizzazione dei lettori.

Mentre alla Northwestern University si studiano algorit-mi per sostituire i giornalisti con robot - al momento sono in grado di svolgere solo compiti elementari, ma in futuro potreb-bero avere mansioni più evolute – in Francia, a Saint Etienne, si annuncia la nuova iniziativa IRAM, International Rhône-Alpes Médias, per la formazio-ne professionale dei manager e dei giornalisti che dovranno lavorare nei nuovi contesti mul-timediali. Questo progetto nasce da una collaborazione pubblico-privato fra la Regione francese Rhône-Alpes, le università Lu-mière Lyon II e Jean-Monnet, di Saint-Etienne, e WAN-IFRA, l’Associazione mondiale degli editori di giornali. Corsi di alta formazione e specializzazione e ricerche sulla convergenza dei media nell’era digitale sono gli obiettivi dell’IRAM, al quale dedichiamo un apposito spazio su questo stesso numero di TecnoMedia.

Le redazioni multimediali: esperienze a confronto

Bernadette Gonzalez-Harbour, deputy editor in chief, El Pais sostiene che lo scopo dell’editore è quello di riuscire a soddisfare le nuove richieste dei lettori in termini di velocità e quali-tà, offrendo solide analisi e articoli di spessore, in modo da mantenere alto il livello del brand conquistato nel tempo. Tutti coloro che concorrono alla redazione del giornale devono essere impegnati e partecipi per

realizzare questo scopo.Ripercorrendo le diverse tap-

pe della strategia multimediale di El Pais, Gonzalez-Harbour ricorda che inizialmente, dieci anni fa, l’edizione venne digitale affidata a una società esterna perché internamente, sotto la direzione del gruppo, era ancora impensabile realizzarla.

Ben presto ci si accorse però che non era la strada giusta per mantenere alta la qualità.

Si decise quindi di fare espe-rienza diretta, mettendo in co-mune i talenti di ciascuno. Ven-nero quindi scelti 15 giornalisti della struttura tradizionale e posti nel “digital desk”, con grande rispetto da parte dei colleghi. Allo stesso modo dopo qualche tempo 45 persone dal digital desk furono inserite nella struttura tradizionale per uno scambio di competenze.

Da un anno è iniziata una terza fase, utilizzando un nuovo strumento organizzativo testato inizialmente durante le elezioni amministrative e poi sviluppato anche in ambito internazionale, con l’ambizione di arrivare a for-nire informazioni 24 ore su 24: si sfrutta l’attività della redazione dalla Spagna durante il giorno e della redazione dal Messico

durante la notte, forti delle statistiche che rilevano un’audience del giornale proveniente per un terzo dagli Stati Uniti e dall’America Latina.

Dall’alto: Cherilyn Ireton, Director, World Editors Forum, Sergio Vitelli Segretario ASIG, Bernadette Gonzalez-Harbour, Deputy Editor in Chief El Pais

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La serata di WAN-IFRA Italia 2012

Il Museo del Cinema e la Mole Antonelliana hanno ospitato la tradizionale serata di WAN-IFRA Italia. Durante la cena, i partecipanti hanno potuto godere del panorama mozzafiato su Torno e sulle Alpi dalla terrazza della Mole, il "simbolo" della città, ed esplorare le sale del Museo del Cinema, un luogo unico nel suo genere, per la ricchezza del patrimonio e per le attività scientifiche e divulgative.

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Attualmente sono solo due i responsabili per tutto il giornale, senza distin-zione fra l’edizione car-tacea e il web, che viene continuamente aggiornato con analisi e articoli. Ciò ha permesso a El Pais di tornare leader di mercato: il pubblico apprezza che i giornalisti siano in numero sempre maggiore, e che la qualità offerta sia alta, qualcosa che non si può trovare su twitter o altrove sul web.

Marco Bardazzi, digital editor di La Stampa, ha ricordato come questo sia stato l’anno della svolta digitale voluta dal diretto-re Mario Calabresi, con il trasferimento nella nuo-va sede; tra gli obiettivi raggiunti si annoverano il completamento della re-dazione cartacea-digitale anche nelle sedi distaccate, l’utilizzo di nuovi strumenti di lavoro multimediali, l’ag-giornamento dei redattori, l’utilizzo dei social network, il lancio delle versioni ag-giornate per i tablet, il con-solidamento della comunità digitale.

La base di lavoro si fon-da su tre punti principali: la consapevolezza che il metodo giornalistico sia un vantaggio importante anche nel nuovo scenario digitale, la capacità di pro-porre testimoni esperti, la credibilità.

Le cifre testimoniano come il forte impegno abbia dato i suoi frutti: 9 milioni di utenti unici, partendo da 1,5, e 120 milioni di pagine viste, partendo da 20; si è arrivati a 190.000 scaricamenti di versioni su iPhone e 210.000 da iPad - dispositivo che la Stampa è stato il primo giornale italiano ad adottare - men-tre tra poco verrà lanciata anche la versione per

Android.Carta, web, smartphone,

social networks: la redazio-ne convergente opera su tutti questi fronti in modo unitario, e con il nuovo sistema editoriale Méthode di EidosMedia, in corso di introduzione nella reda-zione de La Stampa, sarà un processo automatico spostare contenuti da una piattaforma all’altra.

La redazione è organiz-zata a cerchi concentrici, dove il cuore del giornale è occupato da chi produce la prima pagina. Perché non ci siano barriere alle informazioni di qualità che caratterizzano il giornale, aumenta il numero delle notizie “firmate” sul web.

Viene creata la figura del “social media editor” con Anna Masera, oltre che del “digital editor”, in modo da avere sempre nuove idee per utilizzare i social non solo come strumento di promozione ma anche per dar vita ad una comunità che sarà parte integrante dei giornali di domani.

E’ inoltre incoraggiata la presenza dei giornalisti ad essere attivi su twitter, se-guendo alcune linee guida. L’archivio - interamente digitalizzato - de La Stam-pa è fondamentale nella realizzazione di prodotti come la storia delle Olim-piadi con l’inserimento di pagine d’epoca del giorna-le; gli iBook creati su casi di particolare importanza possono essere realizzati e distribuiti in tempi estre-mamente rapidi, entro un solo giorno di lavoro e con grande successo.

La rassegna sulle re-dazioni multimediali, uno degli strumenti sui quali gli

editori stanno puntando con maggior convinzione, si è conclusa con una tavola rotonda coordinata dal

Dall’alto: Mario Calabresi, Direttore de La Stampa, Roberto Napoletano, Direttore de Il Sole 24 Ore, Marco Bardazzi, Digital Editor La Stampa.

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Presidente della FIEG Giulio Anselmi, alla quale hanno partecipato, oltre a Bernadette Gonzalez-Harbour, Mario Calabresi, Direttore responsabile de La Stampa di Torino e Roberto Napoletano, Direttore responsabile de il Sole 24 Ore, che ha sottolineato come la risorsa primaria per l’industria dell’informazione sia comunque sempre quella giornalistica. La redazione digitale va totalmente integrata con quella tradizionale: un obiettivo che, al Sole, verrà realizzato nei prossimi mesi.

Nella filiera della divulgazione è importante - per il Sole - il Dizionario, un approfondimento, in chiave esplicativa, in cui si spiegano i provve-dimenti legislativi, reso disponibile a tutti da un importante lavoro nel campo dell’accessibilità. E’ indispensabile integrare le specifiche competenze, ad esempio quelle riguardanti l’IMU, con i suggeri-menti pratici e tecnici che il lettore si aspetterebbe da un vero consulente. Nonostante il Sole 24 Ore sia il quotidiano più costoso, si è registrato un incremento significativo nelle vendite che genera grande soddisfazione, anche se è evidente che non è su questo che si fonda il futuro: i giovani, ad esempio, non leggono il giornale cartaceo.

Il circuito informativo si prolunga sempre sul sito, una piattaforma dove gli esperti interagiscono per rispondere alla domande. Si aprono inchieste e si segnalano risposte: l’interazione è, per il mo-mento, gratuita.

In previsione si potrebbe arrivare ad ottenere il 50% dei ricavi da parte del cliente-utente tramite il pagamento dei servizi; quello che ora è il forum sulle pensioni diventerà un servizio a pagamento.

Mario Calabresi, direttore de La Stampa, ha osservato come il mondo dei giornali sia già molto cambiato. Da anni si parla di integrazione, ma i cambiamenti non avvengono solo perché teorizzati: ci vogliono passaggi strutturali e formali perché il cambiamento si realizzi davvero.

Come fruibilità, la carta rimane ancora lo stru-

mento migliore, in quanto garantisce l’immediatez-za della gerarchia delle cose, ma naturalmente il giornalismo non va identificato con la carta. Se il contenuto informativo è credibile, non è un proble-ma per il giornalista il canale in cui la notizia viene divulgata. I nuovi lettori sul digitale aumentano, e si aggiungono ai lettori della carta stampata, come dimostra la esperienza del New York Times, ed il processo va quindi seguito con grande attenzione. Certamente c’è anche un’evoluzione data dall’espe-rienza nel modo di trattare le notizie: mentre prima anche sul giornale cartaceo trovavano spazio noti-zie di tecnologia, ora si è capito che è preferibile limitarle, dato che chi è interessato a questi temi preferisce informarsi in rete.

Ogni supporto ha la sua “vocazione” e va ri-spettata: ci sono alcuni articoli di argomento tra-dizionale che vanno bene per la carta e non per il web. I lettori sono di diverse tipologie: trovare un “unicum” indistinto in cui tutto è uguale, è irritante per gli over 45-50, che apprezzano, invece, la ge-rarchia degli argomenti, mentre per i giovani è, al contrario, gradito potersi creare il loro palinsesto. Come far pagare i contenuti? La soluzione può essere tramite il telefono e le bollette telefoniche, non tramite la carta di credito: posso accedere al contenuto se possiedo un abbonamento.

Quanto al Citizen Journalism, può fare scoop ma non sempre funziona, e certamente non può sostituire il giornalismo professionale: così come non ci si può improvvisare cardiochirurghi, allo stesso modo non ci si può improvvisare giornalisti: totalità delle notizie dibattute, il 92% risulta pro-dotto da giornalismo professionale.

Paragonando il sistema informativo a un barbe-cue, Calabresi conclude che i professionisti portano la carne, mentre i blogger e i citizen journalists por-tano le salse, la birra e gli amici: tutti servono per la riuscita di un buon barcebue e ognuno contribuisce portando quello per cui ha più inclinazione.

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La seconda giornata di WAN IFRA Italia è stata dedicata all’area industriale e a quella dei servizi, con i centri stampa e la distribuzione in primo piano. Alberto Borgarelli, Direttore Tecnico del Sole 24 Ore, che ha presentato i relatori della matti-nata, ha ricordato la DRUPA, la rassegna quadriennale di tec-nologie per l’industria grafica che si è svolta nel mese di maggio a Düsseldorf. DRUPA “scandisce il tempo” nel settore, tanto che non è insolito senti-re domandare, tra gli addetti ai lavori: “Tu quante DRUPA hai fatto?”

I problemi sono comuniCinque o sei edi-

zioni orsono, venivano presentati quotidiani stampati soltanto con inchiostro nero e qual-che pagina a colori, mentre oggi le rota-tive “full color” garantiscono ottimi livelli. Nei primi sistemi di pre-press gli originali dovevano essere scannerizzati per essere inviati al centro stampa, i processi non erano riproducibili e non era possibile l’invio di file elettronici, mentre

oggi tutto questo non rappresenta più un proble-ma: i sistemi di preparazione di lastre e rotative sono completamente automatici e le proposte

per gli investitori pub-blicitari si sono molto evolute .

Oggi sono all’or-dine del giorno i cor-si di addestramento all’uso di software specializzati e la stan-dardizzazione per il miglioramento della qualità, mentre le na-notecnologie per la produzione di inchio-stro permettono mag-giore velocità e costi ridotti per la stampa digitale.

L’edizione di DRU-PA 2012 ha registrato la presenza di 314.500 visitatori, con un calo di 75.000 unità rispet-to alla precedente edi-zione, dato che molte tipografie sono state chiuse per ristruttu-razioni, cambi di pro-prietà e insolvenze. Nella sola Germania

– Paese da cui è arrivato il maggior numero di visitatori (39%) seguito da America Latina (9%) e India (5%) - il numero degli addetti nell’industria tipografica è sceso di 61.000 unità tra il 2000 e il 2011, mentre negli Stati Uniti hanno chiuso

Integrare i servizi

All’estero hanno già cominciato, in Italia qualcuno si è già mosso e qualcun altro ci sta pensando: integrare i servizi di stampa, finishing e distribuzione è una strategia che può portare all’abbattimento dei costi, all’aumento dei margini ed ad una maggiore efficienza complessiva. Dall’iniziativa canadese di Globe and Mail e Transcontinental agli investimenti tecnologici negli stabilimenti italiani, WAN-IFRA Italia ha presentato un panorama completo, e molto interessante, sulle iniziative per l’integrazione dei servizi alla stampa quotidiana e periodica.

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Sponsor a WAN-IFRA Italia 2012

Anche l’edizione 2012 di WAN-IFRA Italia ha potuto con-tare su molte aziende fornitrici di prodotti e servizi per l’industria editoriale, che hanno deciso di legare il proprio marchio alla Conferenza internazionale partecipando in qualità di sponsor:Agfa, EidosMedia, Exelis, Ferag, Gmde, Goss, Grafitalia, Intercart, Kodak, Müller Martini, Neodata Group, Norske Skog - Golbey, NTG Open, Screen, Sitma, SunChemical, Tecnavia, Telpress e D-Share, che ha offerto ai partecipanti un coffee break.Alcune aziende hanno allestito, nel salone antistante l’Auditorium, veri e propri stand per dimostrare le caratte-ristiche delle loro soluzioni software, o semplicemente per distribuire materiale informativo ai partecipanti. A tutti gli Sponsor è andato il più vivo ringraziamento per un supporto che consente alla manifestazione di crescere anno dopo anno.

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7.700 tipografie. Certamente vivia-mo in un periodo difficile: si sono sostanzialmente contratti i rica-vi e i costi sono stati di necessità diminuiti, anche se non in maniera sufficiente.

I centri stam-pa hanno un ruolo fondamentale nel-la filiera della co-municazione quo-tidiana, ma occor-re verificare se gli assetti attuali, e l’integrazione con la distribuzione, sia adeguata o se occorrono modifiche strutturali, anche alla luce dei nuovi trend tecnologici che permettono di adottare nuove soluzioni per la riduzione dei costi e per la messa in sicurezza di questo settore dal pas-sato straordinario.

Manfred Werfel, Depu-ty CEO di WAN IFRA, non ha mancato di ricordare come, nel corso della re-cente DRUPA, fra le novità annunciate maggiormente apprezzate dal pubblico, ci siano state le soluzioni sviluppate per la stampa digitale, con la richiesta di una sempre maggior velocità ed economicità dei materiali di consumo, e per l’automazione dei processi produttivi lungo le linee analogiche.

Non sono però man-cate indicazioni di segno opposto, macchine più semplici e più manuali per contenere gli investimenti in anni difficili per tutti.

DRUPA offre moltissimi aggiornamenti per quanto riguarda la stampa, ma non copre la dimostrazione di tutto quello che serve per pro-durre un giornale, come ad esempio le tecniche di advertising, la distribuzione, i sistemi editoriali, i sistemi di pubblicazione su dispositivi mobili, i sistemi di marketing e vendite.

Tutto questo sarà invece presente nella World Publishing Expo 2012, che si terrà dal 29 al 31

ottobre alla Fiera di Francoforte, una sede centra-le rispetto all’Eu-ropa.La carta si rinno-va?

Anche i sen-si e le emozioni sono importanti per prendere de-cisioni di acqui-sto: vista, olfatto, udito, gusto, tatto sono – nell’ordi-ne - tutti stimoli utili a sollecitare i consumatori. Ed alcuni editori li

stanno utilizzando, come ha spiegato Beatrix Beckmann, da WAN-IFRA, che ha presentato un’accurata analisi del mercato della carta per

uso editoriale e grafico. La rassegna degli esem-

pi di riviste dotate di im-paginazione fantasiosa e di prodotti pubblicitari innovativi presentata da Beatrix Beckmann è vasta e spazia dall’Estone Aripa-ev allo spagnolo El Econo-mista, al russo Akzia.

Formati innovativi, in-serimento di “flying pages” anche trasparenti, utilizzo di carte e inchiostri spe-ciali, di profumi, di inserti panoramici con pagine espandibili fino a 4 volte la base, in modo da diventare veri manifesti; e ancora codici con numeri della lotteria, inserti pubblicita-ri da staccare facilmente e utilizzare come coupon.

Per quanto riguarda la carta, gli esempi ri-guardano l’utilizzo di carta ecologica, translucida, di inchiostri speciali con effetti fluorescenti, me-tallici, profumati tramite microcapsule inserite nell’inchiostro che evocano profumi di fiori, di cibo, di disinfettanti.

Gli esperimenti si spingono fino alle pubblici-tà mangiabili, alla carta cliccabile per collegare il contenuto cartaceo con quello digitale in un vero crossmedia advertising fornito dalla “clickable paper” di Ricoh, in grado di collegare il conte-nuto cartaceo con quello digitale.

Alberto Borgarelli, Direttore tecnico de Il Sole 24 Ore

Beatrix Beckmann, WAN-IFRA

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Il “vecchio supporto” per la comunicazione, insomma, potrebbe conoscere una nuova giovi-nezza grazie alla forza di impatto dei formati più creativi sui lettori tradizionali.

Riorganizzare la filiera editorialeSally Pirri, direttore di produzione di Globe

and Mail, il giornale nazionale canadese fondato

nel 1844, secondo al mondo per distribuzione e capillarmente diffuso tramite camion, traghetti, aerei in un Paese dalle dimensioni immense, 6000 km da costa a costa, ha tracciato le li-nee guida di una delle maggiori operazione di ristrutturazione industriale degli ultimi anni. Il quotidiano, oggi, viene stampato dai distribu-tori, secondo quanto previsto nel nuovo sistema

In vista allo stabilimento de La Stampa

Al termine della serata di WAN-IFRA Italia- organizzata presso la Mole Antonelliana - i partecipanti alla Confe-renza internazionale sono andati in vista allo stabilimento de la Stampa. Il Direttore tecnico Federico Reviglio ha guidato il folto gruppo di visitatori attraverso tutto il ciclo di produzione industriale.Un’occasione per vedere - o, per molti, rivedere - il centro stampa torinese, e leggere in anteprima l’edizione del quotidiano di domani.

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che ha avuto avvio nel 1994 senza investimenti di capitali. La relazione dell’editore con i distribu-tori non è tanto quella con un fornitore ma è davve-ro una partnership per quanto riguarda la stampa, costruita sui valori di fi-ducia, rispetto ed onestà. Per arrivare a questo rap-porto innovativo è stato necessario un lungo la-voro: i partner sono stati coinvolti nelle decisioni, si è riconosciuto il loro contributo al successo del giornale e sono stati giu-stamente ricompensati in quanto ogni giorno con il loro lavoro “compiono un miracolo”.

E’ stato inizialmente necessario ridisegnare il giornale contro chi lo dava per spacciato, creando appositamente un nuovo prodotto per il lettore del prossimo decennio, con una particolare caratterizzazione per i giorni del-la settimana, per il weekend e nuove opportunità per gli investitori pubblicitari, il tutto organizzato con nuove formule creative.

Il nuovo giornale “orgogliosamente stampato” nello stesso giorno del 2010 in ogni punto del Pae-se: immediata la soddisfazione e il coinvolgimen-to dei lettori, confermati da un aumento dell’8% della diffusione, che ha toccato punte a due cifre tra le donne e i giovani; alto il gradimento in particolare per la sezione “Life and style”

Il partner di stampa scelto, Transcontinen-tal, è di grandissimo rilievo: con 2,2 miliardi di dollari di fatturato all’anno e 11.000 addetti, è dal 1976 il più grande operatore del settore in Canada e il quarto nel Nordamerica, impegnato anche nella distribuzione pubblicitaria door to door in Canada e in soluzioni di email marketing e applicazioni per i dispositivi mobili.

La collaborazione tra Globe and Mail e Tran-scontinental nella stampa avveniva già in tre siti produttivi, quando la testata avanzò la proposta di una partnership a lungo termine e di investi-menti comuni.

Già nel 1979 l’azienda aveva contribuito a risollevare le sorti della pubblicazione Les Affai-res, sull’orlo del fallimento e ora in buona salute; nel ’98 Transcontinental espande le operazioni di stampa negli Stati Uniti, acquista nel 2000 Telemedia Magazine e compie un rebranding

nel 2011, suddividendosi in Transcontinental, Media e Transcontinental Printing. Il segreto di quest’azienda – conclude Sally Pirry- è quello di una continua trasformazione e innova-zione, tramite l’attivazione di nuove forme di marke-ting.

Marketing in sala spedi-zione

Proprio il marketing è stato al centro della ta-vola rotonda, coordinata da Manfred Werfel, sulle opportunità disponibili nelle sala di spedizione dei giornali. Thomas Dran-sek, direttore generale degli impianti di stampa di Axel Springer Verlag ad Ahrensburg, vicino ad Amburgo, ripercorre le

ultime novità per la pubblicità con gli inchiostri speciali, ideati dai principali fornitori, e con carte particolari colorate e trasparenti. Gli in-chiostri possono essere profumati, fluorescenti, metallici; i formati con inserti e dotate di diversi sistemi per l’apertura e per la lettura, dall’alto o dal basso, fino ad arrivare al superpanorama, il formato da 4 pagine con un impatto davvero significativo.

Si realizzano sul lato opposto formati per la lettura in metropolitana, allegati e cataloghi, e il formato tabloid, che può essere inserito in tutte le caselle della posta e che rappresenta una novità per Alex Springer Verlag. Nel 2011, rispetto all’anno precedente, la crescita è stata sorprendente anche grazie ai “memo stick”- svi-luppati da Ferag, il fornitore che ha fornito tutte le soluzioni per la sala di spedizione e finishing - contraddistinti da forme diverse e molto fanta-siose. Alcune includono, per esempio, i codici per verificare se si è vinta la lotteria, controllando nello stesso giornale oppure sul sito, e in caso di vincita permettono di postare immediatamente la notizia su Facebook. Si completa in questo modo un’esperienza pubblicitaria, fondata sull’indivi-dualizzazione e sul targeting del consumatore, in una strategia veramente crossmedia.

Un ultimo esempio di soluzione per legare a sé il consumatore, in modo piacevole e divertente, è presentargli la pubblicità di un’automobile, e da qui proporgli l’utilizzo del QR Code, oppure direttamente della foto dell’auto, per prenotare

Sally Pirri, Globe and Mail

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Stampa italiana: la “somma di problemi” da risolvere

WAN-IFRA Italia 2012 ha ospitato la presentazione di un’ampia sintesi dei dati della Ricerca Annuale dell’Os-servatorio Tecnico “Carlo Lombardi”, che forniscono il quadro aggiornato e completo dell’industria della stampa italiana.Il Presidente dell’Osservatorio, Alber-to di Giovanni, che ha commentato i dati presentati da Salvatore Curiale, Direttore dell’ASIG, ha sottolineato che, più che "un problema, esiste una somma di problemi”.Nel 2006, ultimo anno di aumento delle vendite, le copie vendute erano 5,5 milioni al giorno, ed in cinque anni si è bruciato un milione di copie, pari al 20% circa. Il dato più preoccupante è che su 100 copie stampate solo 70 generano ricavi, mentre in totale ogni anno si stampano oltre 700 milioni di copie di giornale che non producono ricavi o che, nel caso delle rese, determinano addirittura costi aggiuntivi. La free press, dopo il culmine della sua diffusione nel 2007-2008, ha registrato un calo di un terzo in Europa, mentre rimane in crescita in Asia e nelle Americhe. In Italia in particolare esistevano lo scorso anno 12 testate di free press con 52 edizioni e 3 milioni di copie, scese a quest’anno a 10 testate con 27 edizioni e 1,8 milioni di copie. I dati per i primi 4 mesi dell’anno in corso registrano un calo di fatturato nella free press del 45%. La pubblicità sui quotidiani è ritornata al livello degli anni ’86-’87, con un calo 40% negli ultimi 5 anni; gli ultimi dati disponibili non danno alcun conforto, con un calo dell’11% da gennaio ad aprile 2012 rispetto allo stesso periodo del 2011.Mentre tv e radio hanno mantenuto o migliorato la posizione, internet registra uno stallo e cinema e affissioni sono calati drammaticamente, al pari della carta stampata.Ammontano a 700 i milioni di pubblicità persi dalla carta stampata, dei quali circa 250 milioni per effetto della contrazione complessiva del mercato, mentre il resto è stato dirottato su altri mezzi. Nel 2002 la pubblicità complessiva su carta stampata ammontava al 40% del totale e quella televisiva al 53,5,

con la radio intorno al 4%; dieci anni dopo la televisione ha rafforzato la sua posizione con il 57%, la radio è salita al 5,4%, mentre il nuovo mezzo internet si è aggiudicato l’8% della “torta”.I bilanci imprese editoriali hanno registrato, nel 2011, un calo del margine operativo lordo; dopo il baratro del

2009 in cui erano in netta perdita, la situazione è migliorata a seguito di interventi radicali di recupero sui costi, ma resta comunque critica.I costi più significativi delle aziende editrici, nel 2011, sono stati, nell’ordi-ne: i servizi (trasporti, composizione e stampa presso terzi) 47% , il costo del lavoro 33%, le materie prime (13%). Negli ultimi cinque anni l’incidenza di queste ultime è diminuita, dato che le produzioni si sono ridotte e anche il costo della carta è rimasto invariato rispetto al 2007. Il costo del lavoro è diminuito del 5% nel quinquennio e quello dei servizi del 16%, per riprendere quota solo nell’ultimo anno. Nel complesso i costi delle aziende editoriali nell’ultimo anno sono dimi-nuiti solo dello 0,7%.L’eccesso di capacità produttiva è una delle ragioni che determinano una crescente pressione sui ricavi degli stabilimenti di stampa. A questo proposito è illuminante l’analisi della situazione statunitense: il ritmo di chiusura degli stabilimenti di stampa dei quotidiani USA è stato molto elevato nel 2008 e 2009, ha subito un rallentamento nel 2010 ma già nel 2011 il trend di chiusura degli stabilimenti é ripreso in modo deciso, con venti centri stampa chiusi in meno di cinque mesi.E’ difficile immaginare che, in futuro, in Italia ci possa essere ancora biso-

gno degli attuali 80 centri stampa. Per quanto riguarda il Contratto nazionale di lavoro dei Poligrafici, occorre rivedere il quadro normativo, per superare con flessibilità e professionalità anacronistici steccati culturali.Riguardo ai problemi del Fondo pensionistico, il numero dei lavoratori attivi è in diminuzione rapidissima, con le evidenti conseguenze che ne derivano per la sostenibilità del sistema, mentre le aziende editoriali che desiderano restare in regola, in tema di prevenzione, salute e tutela del lavoro, si trovano a doversi aggiornare su una proliferazione normativa sempre nuova e non facile da seguire.

Salvatore Curiale, Direttore ASIG

Alberto Di Giovanni, Presidente Osservatorio Tecnico "Carlo Lomabrdi"

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il suo testdrive personalizzato.

Dario De Cian, del Centro Stam-pa Quotidiani di Erbrusco, ha ri-cordato che già nel 1995 lo stabili-mento aveva avuto l’idea dei consorzi di stampa, quan-do il Giornale di Brescia e l’Eco di Bergamo rinno-varono insieme le loro tecnologie, dando vita ad un centro stampa, il CSQ, che potesse proporre servizi sul mercato anche ad altri editori

Un progetto importan-te, avviato a fine Anni ’90, riguardava lo sviluppo di diverse opportunità in sala spedizione, per ve-nire incontro alle richie-ste degli editori soci per il confezionamento e la spedizione agli abbonati, e l’inserimento di inserti pubblicitari e redazionali prestampati. Il progetto prevedeva la stampa di prodotti full color, le cu-citure a punto metallico, l’applicazione di post-it, la copertinatura.

Grazie alla stretta col-laborazione con i fornitori Müller Martini - per la formazione dei pacchi e la spedizione - e di Sitma Machinery per la cellofanatura, il progetto di CSQ si rivelò molto adatto a soddisfare i bisogni del mercato, con un allargamento progressivo del portafoglio clienti e la crescita del grado di utilizzo degli impianti, tanto da diventare fornitori di Alex Spinger e dell’olandese De Telegraph, ed effettuare spedi-zioni anche in Costa Azzurra e Croazia.

Poter produrre anche riviste con la stessa tempistica dei quotidiani, ha contribuito a fornire un indubbio vantaggio competitivo al CSQ, per-mettendo di usare le macchine non solo di notte ma anche di giorno, con un significativo aumento del grado di utilizzo degli impianti: da 57 milio-

ni di copie annue dei due giornali iniziali si è pas-sati a160 milioni di copie stampa-te nel 2008, con i turni aumentati da 2 a 6 per un periodo di produt-tività dalle 17 fino alle 9 del mattino, dove le ultime ore sono dedicate alla produzione di tut-to quello che non è quotidiano. Il resto del tempo viene dedicato alla manutenzio-ne.

Dal 2008, la crisi che ha colpito dura-mente il settore ha inver-tito la tendenza allo svilup-po. Questi sono purtroppo i riscontri degli ultimi anni: quasi totale assenza di nuovi prodotti editoriali cartacei e semplificazione di quelli esistenti, rare-fazione o soppressione di iniziative editoriali com-plementari come gli inserti del mercato immobiliare, calo della pubblicità e una generale riduzione dei vo-lumi, con caduta del lotto medio di produzione.

E’ possibile, secondo De Cian, che permanga nel futuro la necessità di ridurre i costi di produzio-ne. Gli editori attueranno

interventi difensivi sul prodotto cartaceo, basati prevalentemente su strategie di nicchia.

Se questo scenario sarà confermato, l’orien-tamento tecnologico di CSQ dovrà essere quello di adattare l’organizzazione alla progressiva ri-duzione dei lotti di produzione, inserendo anche tirature piccole e investendo nella stampa digita-le, con utilizzo di tecnologie di confezionamento-spedizione adatte a prodotti combinati offset e digitale.

In conclusione, Manfred Werfel ha sottoline-ato che, per i centri stampa, lo sviluppo passerà anche per l’esplorazione continua delle nuove opportunità da offrire ai clienti.

Thomas Drensek, Axel Springer Verlag

Dario De Cian, Centro Stampa Quotidiani

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Un valore della distribuzione attorno al 30-40% sul totale dei costi è senza dubbio eccessivo, soprattutto di fronte a nuovi cali di redditività. Il sistema industriale italiano deve impegnarsi per semplificare e per rendere più efficiente la di-stribuzione del prodotto stampa-to verso le 33.000 edicole presenti nel nostro Paese.

L’ultima ses-sione dei lavori di WAN-IFRA Italia, coordinata dal Di-rettore generale della FIEG Fa-brizio Carotti, è stata dedicata alla ottimizzazione del sistema distribu-tivo, al quale, in Italia, contribuiscono 33.000 edicole. Una voce di costo che, sul totale generale della spesa del settore editoriale, vale una percentuale compresa fra il 30 ed il 40%, è senza dubbio eccessiva. Da qui la richiesta, a tutti relatori, di affrontare il tema con grande concretezza.

Ripensare i processiAlberto Regazzo, Elisabetta Taverna e Alber-

to Michelotti di Bain & Company, ricordano alla platea come il mercato dei quotidiani stia attra-versando una crisi ciclica, aggravata da elementi strutturali, che minaccia gli editori tradizionali nelle diverse forme già ampiamente trattate nel corso di WAN-IFRA Italia 2012: diffusione in continuo calo, esaurimento del filone dei colla-terali, diminuzione degli investimenti pubblici-tari, concorrenza del digitale che determina una diversa fruizione dei media e frammentazione dell’audience.

Bain & Company prevede che la pubblicità non tornerà ai livelli precedenti la crisi, e che le modalità di fruizione dei contenuti siano cambiate per sempre, per cui occorre che gli editori cambi-

no alcuni modi di fare business.

Dopo il tracol-lo del 2009, a se-guito di azioni di ristrutturazione messe in atto da tutti i principali editori, si è regi-strata una “boc-cata di ossigeno” che ha permesso una temporanea ripresa, ma gli ul-timi dati registra-no una crescente pressione econo-mica sui risultati ottenuti. Sembra

arrivato il momento di interventi strutturali e in-novativi, piuttosto che di interventi sulla base del-la riduzione dei costi, come già sperimentato nel 2009, che portino ad un cambiamento nel modello operativo tale da coinvolgere tutta la catena del valore, dalla creazione dei contenuti, alla raccolta pubblicitaria, alla produzione e alla distribuzione. Per attuare questo cambiamento occorre essere proattivi in tutti gli step della catena. Gli inter-venti sulla struttura del prodotto devono portare a un ripensamento dell’offerta e a una focalizzazione sui soli contenuti a valore aggiunto, dove conviene concentrarsi su quelli differenziati e specialistici come commenti, approfondimenti e ampliamenti, possibilmente con impatti sulla struttura del pro-dotto e riduzione della foliazione cartacea.

La notizia è ormai una commodity – genere di prima necessità - che si può trovare su molte piattaforme, mentre il valore aggiunto di un quoti-diano di livello è quello di selezionare le notizie e

Semplificare la distribuzione

Un valore della distribuzione attorno al 30-40% sul totale dei costi è senza dubbio eccessivo, soprattutto di fronte a nuovi cali di redditività. Il sistema industriale italiano deve impegnarsi per semplificare e per rendere più efficiente la distribuzione del prodotto stampato verso le 33.000 edicole presenti nel nostro Paese.

Fabrizio Carotti, Direttore generale FIEG

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WAN-IFRA Italia, un’occasione per ritrovarsi

Giunta alla XV edizione, la Conferenza internazionale WAN-IFRA Italia si è confermata, come ormai tradzione, l’appuntamento più importante per l’industria editoriale e della stampa quotidiana italiana. E’ l’occasione d’incon-tro annuale per tutti i professionisti del settore - editori, stampatori, agenzie di stampa e fornitori - che trovano nella manifestazione, promossa da WAN-IFRA, da FIEG e da ASIG, un ambiente ideale per discutere le prospettive di sviluppo ed i temi più attuali dell’industria della stampa quotidiana.

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di effettuare con-fronti ed elabora-zioni.

Gli interventi da attuare sulla redazione impli-cano la revisione del modello ope-rativo, partendo dall’attuale or-ganizzazione del prodotto, basato su una redazione interna, fino ad arrivare a redazio-ni integrate multi-mediali, ricorren-do all’outsourcing per le attività non direttamente cor-relate al core bu-siness editoriale, come la produzione di grafici e foto, ed effettuando un radicale ripensamento dei processi interni.

Occorre intervenire sulla strategia di raccolta pubblicitaria, ripensando se possibile ai modelli di vendita, tramite aggrega-zione tra le concessionarie attuali. Una volta accertato che non sia fondamentale per un editore disporre di una rete propria di rac-colta, vanno studiati nuovi tipi di aggregazione pos-sibili, e nuovi ruoli per le concessionarie. Un sugge-rimento è anche quello di porre maggiore attenzione a posizionare, all’interno di un’offerta editoriale speci-fica, i messaggi pubblicitari di interesse per quel deter-minato pubblico.

Per quanto riguarda gli interventi sulla produzione, non solo negli Stati Uniti, ma anche in altri Paesi, sono stati accorpati centri stampa. Occorre anche ripensare in modo innova-tivo alle relazioni tra le diverse fasi della catena del valore, con l’utilizzo di nuove tecnologie per essere più vicini al cliente, fino al ricorso alla di-stribuzione on-demand. Questi interventi devono partire dalla consapevolezza della riduzione del numero dei distributori locali, e delle edicole, da

una contrazione dei margini dei di-stributori e della diminuita capacità di investimento.

Il meccanismo attuale di remune-razione della filie-ra, a percentuale sul venduto, non incentiva efficien-ze per l’editore e non sostiene la marginalità del di-stributore; il costo del reso andrebbe inoltre redistribu-ito a tutti i livelli della filiera.

E’ necessario ottimizzare la fi-

liera distributiva e minimizzare i resi, tramite strumenti che migliorino le previsioni del ven-duto, in modo da definire operativamente quante copie fornire a ogni singola edicola e diminuire il numero dei resi. A questo occorre affiancare una

capillare formazione delle risorse nella distribuzione, che vanno coinvolte negli obiettivi da raggiungere. Le innovazioni possibili spaziano da nuove forme di collaborazione tra distribu-tori nazionali e locali, con partnership e aggregazioni che permettono di ridurre la distanza fra editore e cliente e catturare sinergie; sul fronte del cliente finale si delinea la possibilità di profilare il lettore e di proporgli offerte persona-lizzate.

Tutto questo passa dalla preliminare informatiz-zazione delle edicole, per fotografare le abitudini di acquisto dei lettori, e osser-vare la curva di distribuzio-ne oraria e giornaliera del

venduto. L’ottimizzazione del flusso informativo consentirà di migliorare il controllo delle venite e la gestione degli ordini. Il monitoraggio “real time” delle vendite, a sua volta, permette di mi-gliorare la qualità delle previsioni diffusionali e di gestire in modo puntuale il rifornimento dei

Da sin.: Alberto Michelotti e Elisabetta Taverna di Bain & Company

Alberto Regazzo di Bain & Company

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punti vendita, con logiche definite centralmente, in modo simile a quanto già avviene nella GDO. Anche l’introduzione di “card fe-deltà” che possono essere monotestata, monoeditore o anche plurieditore, può diventare uno strumento su cui innestare l’offerta di nuovi servizi.

In conclusione, per Bain & Company ottimizzare è indispensabile ma non suf-ficiente, in quanto occorre ripensare le relazioni tra gli operatori. I “consolida-tori”, o i consorzi, sono uno strumento fondamentale per il sistema editoriale.

Semplificare la distribu-zioneLa liberalizzazione delle

edicole, la modifica dell’ar-ticolo 39, la riduzione delle rese e, più in generale, un ripensamento sulle re-gole della distribuzione sono stati i temi al centro della tavola rotonda che ha chiuso i lavori della XV edizione di WAN-IFRA Italia. Prima dei prossimi, eventuali, interventi nor-mativi, è indispensabile, ha sottolineato il Direttore generale della FIEG Carot-ti, che editori e distributori condividano l’obiettivo di informatizzare la rete, per poter pianificare da di-stribuzione e ottenere un aumento di valore della filiera. Sarebbe anche au-spicabile, come incentivo, il credito di imposta per gli edicolanti che acquistano strumenti informatici, visto che si trovano ad avere, spesso, la limitazione di uno spazio disponibile an-gusto. Per quanto riguarda la resa certificata – altro tema delicato e di stretta attualità – deve essere ri-condotta ad un elemento

industriale, visto che parte dei costi distributivi riguar-dano attualmente il numero dei resi: ottimizzare questa gestione contribuirebbe senza dubbio a cambiare i rapporti di fiducia all’inter-no del settore.

Silvia Angelo, del Cen-tro Studi S/Print, che lavo-ra da tempo al progetto di riqualificazione della filiera distributiva, individua tra i problemi più gravi il siste-ma vincolistico, gravato da normative obsolete, che risalgono agli anni in cui l’andamento delle vendite era soddisfacente.

Gli altri problemi prin-cipali individuati, sono: l’insufficiente remunera-zione, la scarsa capacità di gestire il cambiamento di mercato, perché abbando-nati a se stessi, e l’assenza di investimenti, sia pure con alcune eccezioni che riguardano le agenzie di distribuzione locale, che di-spongono di una rete infor-matizzata tale da rendere possibili alcune operazioni di marketing. L’edicolante va considerato un piccolo imprenditore che deve cre-scere professionalmente, ed è questo il momento per farlo.

Ci sono diversi progetti per innovare i chioschi che sono stati presentati alla pubblica amministrazione, e che per vincoli burocra-tici non sono stati finora realizzati. Come risultato, le edicole, piuttosto che un “polo culturale”, si presen-tano come un bazar con-fusionario, dove lo stesso titolare non riesce a ricor-dare dove ha posizionato un prodotto editoriale. Due vincoli rappresentano, in modo particolare, un osta-colo allo sviluppo: la parità di trattamento delle testate,

Dall’alto: Silvia Angelo, Centro Studi S/print, Alberto Biella, Il Sole 24 Ore, Giorgio Corno, DIF, Agenzia Diffusione Pubblicazioni

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a pari condizioni economiche, e le difficoltà verso i punti vendita non esclusivi.

Una rete distributiva disomogenea, dove al-cuni operatori hanno compiuto innovazioni che permettono la trasmissione delle informazioni e altri non lo hanno fatto, ha bisogno che vengano definiti standard qualitativi a cui adeguarsi, e chi non vuole farlo dovrà necessariamente uscire dal mercato.

Alberto Biella, de Il Sole 24 Ore, ha chiara l’idea che l’edicola deve essere un centro di ri-cavo dove realizzare le vendite, e non un centro di costo. Far circolare copie che poi non vengono vendute, se poteva servire in passato per presen-tare alti numeri agli investitori pubblicitari, non ha ora più significato. Va valorizzata la figura dell’edicolante, quotidianamente a contatto con il consumatore finale, di cui conosce spesso il profilo socio demografico e le abitudini di acquisto, e sa che sarebbe, probabilmente, disposto a pagare per quei servizi di qualità, che al momento non ancora disponibili in edicola. La crisi che sta vivendo il settore editoriale deve essere vista come uno stimolo al cambiamento e all’innova-zione, dal momento che, proprio nei momenti di difficoltà, avvengono le grandi svolte. Proprio nel 1929, certamente un momento non favorevole alle nuove imprese, Leo Burnett ebbe l’idea di aprire un’agenzia di pubblicità e i risultati sono stati ottimi.

Giorgio Corno, della DIF – Agenzia Diffusione Pubblicazioni - ha ricordato la diffidenza reci-

proca, nella filiera, tra stampatori, distributori nazionali e locali, e punti vendita.

Il nuovo protocollo FIEG per gestire il processo di resa è teso a superare la logica degli accordi distributivi ancora in essere, che non tengono conto delle attuali dinamiche di mercato.

Un’ opportunità può essere fornita dall’in-tegrazione tra stampatore e distributore locale: l’unione tra due competenze può contribuire a dare dignità alla filiera e a porre le basi per una delocalizzazione.

Anche la personalizzazione delle copie è qual-cosa su cui puntare, e può rappresentare quello che ha rappresentato il full color in passato. L’en-tusiasmo e il coraggio devono essere alla base del-le scelte di chi, come Giorgio Corno, ha ereditato un’azienda familiare e ha l’intenzione di lasciarla ai propri figli rinnovata e in buona salute.

Gianni Paolucci, che ha partecipato alla tavola rotonda in qualità di Direttore operations di RCS, ha osservato che l’editore soffre di un nuovo calo di redditività, dopo l’efficientamento del 2009, pur essendo una dato di fatto che oggi viene fornito un prodotto più ricco a minor prezzo.

Proprio a lui spetta il compito di muoversi e proporre un’aggregazione dei diversi soggetti della filiera più efficace, in grado non solo di immaginare, ma di realizzare, in partnership con gli altri protagonisti del sistema industriale, le soluzioni innovative che sono più volte risuonate nel corso dei lavori della XV edizione di WAN-IFRA Italia.

World Publishing Expo a Francoforte

Dal 29 al 31 ottobre la Hall 8 della Fiera di Francoforte (Germania) ospiterà l’edizione annuale di IFRA Expo, il più importante appuntamento con le tecnologie per l’industria della stampa quotidiana, che quest’anno è stato ribattez-zato "World Publishing Expo".La rassegna espositiva sarà affiancata da un ricco programma di incontri tematici. Fra gli argomenti sotto i riflettori: tablet e mobile publishing, innovative adver-tising, The future of Media: who pays for content, The power of Print: selling print capacity, digital innovation, Social media Best Cases, Retrofit upgrading your press, Excellence in printing.Durante il World Publsihing Expo, il 31 ottobre, saranno anche premiati ufficialmente i vincitori dell’International Color Quality Club Award 2012-2014, il riconoscimento mondiale di WAN-IFRA alla qualità di stampa a colori sui giornali quotidiani. Http://www.wan-ifra.org/events/world-publishing-expo-2012-ifra-expo-conference

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Calano le foliazioni, si riducono le tirature? Per l’industria della stampa sono, di solito, cattive no-tizie. Per tutti, o quasi. “Quando vediamo un calo delle tirature, noi stampatori digitali speriamo di avere un’opportunità. Per noi, tanto più è ridotta la quantità di copie da produrre, tanto maggiore è la possibilità di offrire un servizio competitivo.” Malcom Miller, il distributore e stampatore di Malta, che un paio di anni orsono ha avviato un ambizioso progetto per utilizzare le tecnologie di stampa digitale nella produzione dei giornali quo-tidiani, guarda, come tutti coloro che pensano alla stampa digitale, con grande interesse i mercati dove i “numeri” editoriali sono ridotti. “Le testate che hanno bisogno di produrre, e distribuire, in aree delocalizzate rispetto ai mercati principali un basso numero di copie, rappresentano per noi una buona opportunità”.

Dopo una significativa esperienza a Malta – dove è nato il primo centro stampa digitale per i quotidiani esteri da distribuire in loco – e dopo successivi accordi con operatori locali a Cipro, a Tenerife – isole Canarie - e ad Atene, la Miller Newsprint punta in direzione dell’Europa cen-trale, e arriva in Italia con due poli produttivi a San Giuliano Milanese – alle porte del capoluogo lombardo – e Roma.

Alleanze per i nuovi serviziL’iniziativa italiana nasce in stretta collabora-

zione con IPS, il più grande distributore indipen-

dente tedesco di stampa, con oltre 1400 prodotti da 500 editori, 95 milioni all’anno di copie di quotidiani e periodici, e 50.000 abbonati. IPS ha rilevato, nel nostro Paese, il 100% delle Messag-gerie Internazionali, e attraverso questa società importa e distribuisce in Italia prodotti in lingua tedesca, spagnola e inglese. Messinter, e Miller Newsprint, hanno successivamente dato vita a Newsprint Italia – partecipata pariteticamente al 50% - che dal mese di aprile, nel polo produttivo di Guidonia, alle porte di Roma, e dal mese di giugno a San Giuliano Milanese, ha cominciato a stampare testate quotidiane estere da distribuire nel mercato italiano, “il più importante per la stampa tedesca” come sottolinea Luciano Stulin, Business Development Director di IPS.

Roma produce per il mercato che parte da Firenze ed arriva fino al Sud, isole comprese, mentre Milano copre il Nord Italia fino a Bologna, la Costa Azzurra, la Slovenia ed alcune località della Svizzera.

“L’alleanza con il distributore è fondamentale nel nostro modello di business”- spiega Miller. Perché la tecnologia di stampa digitale abbia un senso nell’industria dei giornali, è indispensabile che si allei, e si coordini, con la distribuzione.An-che in Europa è stato avviato il modello di “drop distribution” sperimentato a Malta, naturalmente con le necessarie modifiche e adattamenti per un territorio molto più vasto. La tiratura è “pilotata” dalla distribuzione, e l’avviamento in macchina

Digitale e offset:concorrenti o alleatinella stampa dei giornali?Foliazioni ridotte e basse tirature, ovvero condizioni di mercato non ottimali per la stampa offset, possono aprire opportunità per la stampa dei giornali con tecnologie digitali.Dopo un paio d’anni di sperimentazione nell’offerta abbinata di servizi di stampa digitale e distribuzione locale agli editori internazionali, il gruppo maltese Miller Newsprint punta in direzione dell’Europa continentale, ed arriva in Italia con due poli produttivi alle porte di Roma e di Milano. Qui, dalla metà di quest’anno, si producono – in volumi molto ridotti – dodici testate estere per la distribuzione nel nostro Paese. Entro la fine dell’anno partirà un nuovo polo produttivo a Berlino, cui farà seguito, nel primo trimestre del 2013, un altro a Monaco di Baviera. Stampa offset e stampa digitale: alleati o concorrenti nello sviluppo del mercato editoriale dei prossimi anni? Abbiamo cercato qualche risposta.

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delle copie è funzionale alla preparazione dei pacchi da spedire.“La tecnologia digitale offre flessibilità” – spiega Piero Monico, Consigliere delegato di Messinter-“ed è possibile stampare anche una sola copia di testata alla volta, in modo da fare uscire dalla rotativa digitale il pacco confe-zionato con le diverse testate da avviare sul territorio.” A Mila-no, per esempio, le prime copie che si producono sono quelle da avviare nel Nord Est, poi in Slo-venia, e poi via via nei mercati sempre più vicini al capoluogo: ogni volta si stampa il numero esatto delle copie, senza scarti di avviamento. L’alleanza con il distributore consente di offrire all’editore un servizio completo chiavi in mano per la produzio-ne ed il recapito della copia alla destinazione finale che, nel caso delle testate estere prodotte da Newsprint Italia, è rappresenta-to, prevalentemente, da alcuni punti vendita qualificati, da grandi alberghi e da aereoporti internazionali.

Le rotative digitaliNei poli produttivi di Milano

e Roma sono state installate quattro unità Kodak Versamark VL4200, ciascuna con un im-

pianto di finissaggio off line. Questa confi-gurazione offre, secon-do Newsprint Italia, la maggiore flessibili-tà produttiva durante la tiratura, perché le bobine di carta stam-pate possono essere montate su ciascuna linea a seconda delle necessità. Le Kodak Versamark producono giornali in pagina dop-pia con stampa fronte retro a 125 metri al minuto, con risoluzio-ne massima di 600*360 Dpi, su carta newspa-per uso mano da 52 grammi. I formati di-sponibili, al momento, sono broadsheet – con un’altezza da 490 mm

- e tabloid, con una altezza da 380 mm * 280 o 270. “Disponiamo dei principali formati tedeschi e anglosassoni”- spiega ancora Stulin. “Per quanto riguarda la carta, la scelta della grammatura è il miglior compromesso disponibile fra spessore, lavorabilità e qualità finale del prodotto che, per

Domenico Brancati, Director of operations, nel polo produttivo di San Giuliano Milanese, dove sono installate due unità Kodak Versamark VL4200. Assieme alle altre due del polo romano, producono una media stagionale a notte di 7000 copie per dodici testate estere.

Piero Monico, CEO di Messinter. Alle sue spalle le due linee di taglio e finishing off line - nel polo di San Giuliano Milanese - per la produzione dei quotidiani stampati in digitale

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noi, deve essere in linea con il giornale stampato in offset.” La configurazione delle macchine e delle linee di finissaggio è tale che un giornale di medie dimen-sioni – a 24 pagine – può andare ad una velocità di 2.000 copie / ora su en-trambe le unità di stampa presenti in ciascuno dei due stabilimenti.

Una capacità molto lontana dalle esigenze dei prodotti attualmente in la-vorazione. Newsprint Italia stampa solo testate estere: sette a Roma e cinque a Milano. Fra questi ci sono il De Telegraaf olandese, USA Today e Miami Herald da-gli Stati Uniti, Suddeutsche Zeitung, Frankfurter Allge-meine Zeitung, Die Welt e Die Welt Compact dalla Germania. E’ possibile che possa arrivare, in tempi brevi, qualche altra testata dalla vicina Svizzera.

La tiratura media “stagionale” è di circa 7.000 copie a notte in totale, ma è una quantità da pren-dere con molta elasticità perché il numero di copie prodotte in digitale per singola testata può avere variazioni oltremodo significative in determinati periodi dell’anno, o anche solo in occasione di particolari eventi.

“E’ la flessibilità del di-gitale”- commenta Miller-“con l’editore che spende solo per le copie effettiva-mente stampate e distri-buite". Sempre a proposito di costi, è molto difficile, a detta di chi la tecnologia ha sperimentato finora, fissare un “costo medio” a copia prodotta, perché le variabili sono troppe: foliazione, formato, quan-tità di immagini a colori e copertura dell’inchiostro. In linea di massima, resta però confermata la soglia delle 3.000 copie quale con-fine fra offset e digitale.“Al di sopra è l’offset ad essere vantaggioso, al di sotto il digitale può essere più interessante.” Ma i due

sistemi – osserva sempre Miller-“non sono concor-renti”. Piuttosto, possono essere buoni alleati, il cui impiego è da valutare caso per caso a seconda delle necessità diffusionali. Per quanto riguarda la qualità, “il nostro obiettivo”- sot-tolinea Stulin-“è avere un prodotto allo stesso livello dell’offset. Il nostro instal-lato lo consente”.

Il flusso di lavoro pro-duttivo, su software della Kodak, passa tutto attra-verso il centro stampa di Malta. Qui sono, material-mente, ricevuti i files di tutte le oltre 75 testate stampate dal network della Miller Newsprint. Con un procedimento che richiede fra i dieci ed i venti minu-

ti, i files sono tutti “adattati” alle unità di uscita della Kodak, che ha fornito anche il software per la gestione dei prodotti prima della fase finale di stampa. “In alcuni casi l’intervento è minimo”- spiega Kevin Mackay, General manager operations Newspaper e magazines di Malta, “in altri casi è più complesso: per esempio si inseriscono i prezzi di copertina in valuta locale”. Ad ogni files viene allegato il profilo di stampa della Kodak Versa-

mark VL4200 sulla quale il prodotto sarà stampato. Tutto il network vede le unità installate nei poli produttivi satelliti come periferiche remote. Il polo locale si limita a ricevere il file ed ad avviarlo in stampa, controllando il processo di finishing e la consegna alla ribalta per la spedizione.

E i contenuti? Natural-mente non si toccano, ma in qualche caso, ancora in fase di preliminare sperimenta-zione – come per la testata USA Today – la società di stampa e distribuzione in Paesi terzi può avere un accordo con l’editore per vendere un po’ di pub-blicità locale da inserire nelle pagine dell’edizione

Luciano G. Stulin, Business Development Director di IPS Pressvetrieb, e CEO di Messinter

Gerold Eichberg, Director di Newsprint Italia, con una copia del Frankfurter Allgemeine stampato in digitale.

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stampata in digitale.Un mercato ancora in fase molto iniziale, ma non si sa mai…”Non dobbiamo dimenticare”- commentano Miller e Stulin –“che il giornale si rivolge ad un pubblico diverso rispetto alle edizioni on line su tablet”. In alcuni casi, per esempio il Wall Street Journal americano, le due edizioni, cartacea e digitale su iPad, sono proposte con contenuti fra loro complementari.

La carta stampata, abbinata alla tecnologia digitale, può offrire soluzioni molto flessibili anche per raccogliere – in Italia – inserzionisti locali che abbiano qualcosa da proporre ai lettori delle testate estere.

E il futuro….“Il futuro” - Miller non lascia dubbi- “per noi

passa, prima della fine dell’anno, dalla Germania”. E’ di prossima apertura un centro di produzione digitale a Berlino e, successivamente, a Monaco di Baviera, due dei mercati più interessanti di quel Paese.

Oltre alle testate estere, il progetto è quello di offrire anche agli editori tedeschi la flessibilità della produzione abbinata con la distribuzione.

Le rotative digitali, infatti, non è detto che possano rappresentare solo una soluzione alterna-tiva dal punto di vista industriale. Testate come il Suddeutsche Zeitung, per esempio, hanno almeno una ventina di edizioni locali.

Con una “qualità digitale in classe offset” è possibile che qualche editore transalpino possa de-cidere di abbinare le grandi tirature, realizzate su rotative tradizionali, a pagine “locali” prodotte su carta da quotidiano con tecnologia digitale, assem-

blando il tutto su linee di finishing ed inserimento che già esistono, da molti anni, sul mercato

Per quanto riguarda la tecnologia, “il futuro è la velocità”. Soluzioni produttive in grado di aumentare la quantità di copie prodotte in un’ora potrebbero fare diventare le rotative digitali più competitive di quanto non siano adesso, sia sul piano della produttività che sul piano dei costi generali.

Per stampatori, case fornitrici ed editori di giornali, la tecnologia di stampa digitale a bobina è una frontiera ancora da esplorare in profondità.

Il polo produttivo di Roma. A sin., Maurizio, trasferisce una bobina dall’unità di stampa alla linea di finissaggio; qui sopra, Danilo controlla il flusso di lavoro in arrivo da Malta.

TecnoMediaPeriodico della ASIG

Associazione Stampatori Italiana Giornali

Via Sicilia 125, 00187 Romatel. 06 / 4883566 - fax 06 / 4883489

E-mail: [email protected]

Comitato Editoriale Nedo Antonietti, Riccardo Mastagni, Paolo Polidori

Direttore responsabileLuca Michelli

ha collaborato a questo numeroSalvatore Curiale

Segreteria di RedazioneElga Mauro

Registrazione del Tribunale di Roma n. 21 del 27-01-2010© ASIG Service S.r.l. - 2012 - Tutti i diritti riservati

Sede legale: via Ariosto 24, 00185 Roma

StampaSpedalgraf stampa srl - Via Cupra 23 - 00157 Roma

Questo numero è stato chiusoin redazione il 12 ottobre 2012

TecnoMedia è consultabile in Internet http://www.ediland.it

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Maggiore efficienza, e maggiore redditività, attraverso il controllo minuzioso di tutti i costi di produzione sono obiettivi fra i più condivisi dall’industria della stampa dei giornali, che da alcuni anni deve fare puntualmente i conti con tirature e foliazioni ridotte, e margini che si as-sottigliano.

Dalla fine del 2010, lo stabilimento del Grup-po Athesis di Caselle di Sommacampagna (Vr), ha avviato una minuziosa verifica nell’area di preparazione lastre, alla ricerca di soluzioni per ottimizzare la produzione, riducendo i costi e, possibilmente, rendendo ancora più efficienti, ed efficaci, i processi.

“A quell’epoca”- racconta Paolo Ciapetti, re-sponsabile di produzione-“abbiamo cominciato a sperimentare – off line - le lastre a basso impiego di chimici (low-chem). Una novità proposta all’in-dustria della stampa che prometteva di ridurre i costi, migliorare i flussi di lavoro, ridurre l’impat-to sull’ambiente e mantenere la qualità di stampa invariata rispetto alle lastre tradizionali, che per noi erano quelle ad alogenuri d’argento”.

Dopo alcuni mesi di verifiche, sia sugli aspet-ti produttivi che sui conti economici dei nuovi supporti, l’Athesis ha deciso, agli inizi del 2011, di installare una prima macchina sviluppatrice per il trattamento delle lastre Brillia PRO-VN di Fujifilm. Da allora si sono succedute altre linee produttive, sia per la tiratura del quotidiano eco-nomico Il Sole 24 Ore, che produce a Sommacam-pagna le copie da diffondere nel triveneto, che per le altre testate del gruppo veronese.

Ad agosto del 2012 si è completata l’instal-

lazione delle cinque sviluppatrici in linea per il trattamento delle Brillia PRO-VN.

Risparmiare con le lastre a basso impiego di chimiciNel centro stampa alle porte di Verona si pro-

ducono ogni notte le copie de L’Arena, del Giornale di Vicenza e di BresciaOggi, le tre edizioni del gratuito InCittà – free press che esce dal lunedì al venerdì – le copie del quotidiano economico finanziario Il Sole 24 Ore – e dei supplementi settimanali – che vengono distribuite nell’area del triveneto.

“Ogni notte”- racconta Ciapetti –“produciamo una media di oltre 250.000 copie”, con un fabbi-sogno mensile di circa 24.000 lastre. Un volume sufficientemente ampio per spingere i manager del centro stampa alla ricerca di soluzioni più interessanti da un punto di vista economico e gestionale rispetto alle lastre tradizionali ad alo-genuri d’argento.

Le lastre a basso impiego di chimici sono una possibilità alternativa relativamente re-cente, che prometteva una maggiore economi-cità a parità sostanziale di qualità del prodot-to stampato.“Soprattutto”- osserva Ciapetti-“prometteva la compatibilità con le linee CtP installate”, salvo, naturalmente, le sviluppatrici.

Le Brillia PRO-VN sono lastre polimeriche violet low-chemistry, progettate espressamente per il mercato dei giornali e per semplificare le operazioni di prestampa. “Uno dei vantaggi che abbiamo riscontrato”- spiega Ciapetti-“è l’effetti-va riduzione del consumo dei chimici”. Le nuove

Lastre low-chem:i primi risultati in produzioneal centro stampa di Athesis

Dopo l’avvio in produzione delle nuove lastre low-chem – preceduto da lunghe ed accurate sperimentazioni – i responsabili tecnici del centro stampa del Gruppo Athesis di Caselle di Sommacampagna (Vr) tracciano i primi bilanci: risparmi durante il ciclo industriale, maggiori economie gestionali, ridotto impatto ambientale, una qualità sul prodotto finale in linea con le aspettative e compatibilità delle nuove lastre con le linee CtP installate.

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lastre richiedono un bagno tensioattivo con un unico prodotto.E’ vero che la sviluppatrice ha una capienza maggiore del materiale di consumo, ma dovendola svuotare meno volte per la ridotta manutenzione richiesta, e non dovendo fare dei reintegri con altri prodotti chimici, ma solo con acqua osmotizzata, aiuta a creare risparmi signi-ficativi.

Dai 2500 litri di chimico al mese per le lastre ad alogenuri d’argento, si è passati ai circa 400 litri attuali.

“Non è solo un risparmio economico interes-sante. Anche l’ambiente di lavoro ne beneficia”.

“L’altro vantaggio della soluzione low-chem”- sottolinea Ciapetti-“è la manutenzione molto ridotta in termini di frequenza della pulizia ri-spetto a quello che si faceva con la sviluppatrice precedente.” Lo stabilimento effettua i lavori di pulizia – a rotazione sulle cinque sviluppatrici installate – ogni 2.000 metri quadrati lavorati. Con la soluzione precedente si faceva ogni 400 metri quadrati.

In pratica, oggi, la manutenzione ordinaria si effettua mediamente una volta a mese per cia-scuna linea.

Compatibilità e Partnership per crescereLa compatibilità con il layout installato, e con

le linee CtP in funzione, è stata una delle richieste imprescindibili dei manager Athesis ai fornitori

di settore. A Som-macampagna sono installati cinque CtP, tre Agfa Po-laris XTV per la produzione del-le testate locali e due Advantage DL per il Sole 24 Ore. Per i tre Po-laris installati dal 2003, al momento di aggiornare i la-ser violet – ormai alla fine del ciclo di vita– sono state montate teste più potenti, che ga-rantivano un’inci-sione ottimale alle lastre low-chem di Fujifilm. Tutto il lavoro di upgra-de, e le successive calibrazioni, sono state effettuate dalla Gmde.

“Le lastre di polimero sono un po’ più morbi-de rispetto a quelle ad alogenuri”, e sui tre CtP più datati poteva capitare che qualche interfo-glio rimanesse attaccato durante il processo di esposizione. Per questa ragione i CtP sono stati dotati di un sistema automatico per individuare gli eventuali interfogli prima dell’avvio del pro-cesso di produzione. Anche a questo compito ha provveduto Gmde.

Le sviluppatrici utilizzate, FCF-News della Glunz&Jensen, sono state dotate di un forno di preriscaldamento. “Nella messa a punto del nuo-vo ciclo produttivo”- sottolinea Ciapetti-“è stata indispensabile la stretta collaborazione con tutti i fornitori".

"La partnership non è un modo di dire, ma uno strumento per crescere” in un mondo, la stampa dei giornali, dove nessuno è più disposto ad avere un “fornitore unico”.

Alle aziende commerciali, così come alle case madri, si richiede la massima disponibilità a col-laborare e fare “gioco di squadra”, per ottimizzare sistemi produttivi integrati all’interno di un layout dove le decisioni finali spettano comunque allo stampatore, e all’editore.

E a proposito di qualità…Nella fase iniziale dei test, i supporti low-chem

non offrivano la medesima costanza di rendimento rispetto alle lastre ad alogenuri di argento, tec-

Paolo Ciapetti, responsabile di produzione del centro stampa del Gruppo Athesis di Caselle di Sommacampagna (Vr).

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nologia con più esperienza alle spalle. "I risultati delle misurazioni dei nostri test abituali e le successive ana-lisi tecniche hanno fornito un importante stimolo ai fornitori di materiali e di tecnologia, e la collabora-zione di tutti ha permesso di ottenere quei risultati qualitativi che ci eravamo prefissati".

Le lastre polimeriche ad alta sensibilità, per la natura stessa del prodotto, hanno comunque bisogno di attenzione durante il ciclo di stampa. In linea di massima, richiedono un po’ meno acqua nel processo di bagnatura, ma se in que-sto passaggio ci sono dei problemi, “questi supporti sono un po’ meno tolleranti” rispetto a quelli tra-dizionali. Come in tutte le tecnologie in fase di sviluppo, anche per le lastre low-chem potremo

aspettarci margini di ulteriore crescita nell’accu-ratezza dei risultati grazie – anche – alla stretta collaborazione fra stampatori e fornitori.

Atlas Printing Press raddoppia la stampa digitale in Dubai

Dopo la prima unità per la stampa digitale dei giornali installata nel 2010, la Atlas Printing Press di Dubai raddoppia la capacità produttiva, con una nuova linea Truepress Jet520 di Screen.Il Paese affacciato sul Golfo Persico offre un mercato interessante per la produzione di quoti-diani con tecnologia digitale: sul territorio vivono, e lavorano, un gran numero di emigrati da altri Paesi, oltre alla presenza di un significativo flusso turistico da ogni parte del mondo. Queste due caratteristiche favorisco-no la richiesta da parte degli editori di avere disponibili sul territorio un gran numero di testate con volumi di tiratura molto ridotti.La Atlas Printing Press, azienda di stampa fondata 18 anni

fa, è stata la prima società della regione ad investire su tecnologie digitali. Attraverso la società associata Atlas Media Communication

- ed uno staff di 225 persone - utilizza le due linee della Screen per la produzione di materiali commerciali, di inserti pubbli-citari e di periodici, oltre che di quotidiani.

Le unità installate producono anche libri e materiale educativo.I quotidiani stampati in digitale sono di-stribuiti all’interno di tre canali principali: grandi alberghi, punti di vendita al dettaglio

e lounges delle principali linee aree.Qui si possono trovare copie di gior-nali con formati leggermente ridotti rispetto a quelli stampati su rotative offset, e con un minor numero di pagine stampate a colori, per poter

risparmiare sui costi di produzione.

Le lastre low-chem Brillia PRO-VN di Fujifilm sono perfettamente compatibili con le linee CtP installate nello stabilimento.

Il quotidiano francese Le Monde è una delle numerose testate stampate dalla Atlas Media Communication a Dubai con tecnologia digitale.

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A Saint-Etienne (Lione, Francia) si è inaugu-rato l’IRAM, International Rhône-Alpes Médias, un’iniziativa di portata strategica per la forma-zione professionale di manager e giornalisti che lavoreranno nei prossimi anni nell’industria della comunicazione multimediale.

Il progetto, al quale collabora attivamente WAN-IFRA, è nato nel 2008 da un’idea lancia-te agli Stati Generali della Stampa francese, un’incontro promosso dall’allora Presidente Nicolas Sarkozy, per fare il punto della situa-zione sull’industria nazionale, ed internazionale, della comunicazione, e valutare opportunità di intervento.

Un progetto misto pubblico-privato“A quell’epoca" – ricorda Michela Bertagnol-

li, che segue fin dalla genesi questo progetto per conto di WAN-IFRA, in stretta collaborazione con il responsabile francese Olivier Bourgeois – “l’Associazione mondiale degli editori propose di creare un luogo dove formare gli operatori della comunicazione multi canali e dove, pa-rallelamente, avviare attività di ricerca per lo sviluppo editoriale ed industriale.

L’idea piacque, e la Regione Rhône-Alpes decise di investire nell’iniziativa circa un mi-lione di Euro, stabilendo alcune linee guide del progetto.

La sede, innanzitutto: non doveva essere nessuna grande città francesi della regione, per-ché si volevano privilegiare centri alternativi. Escluse Lione e Grenoble, la scelta è caduta su Saint Etienne, la quinta agglomerazione urbana della Francia, capitale internazionale del design

riconosciuta anche dall’Unesco. Qui si è indi-viduata un’area ex industriale manifatturiera, della quale è stata completata la ristruttura-zione, e che ospita materialmente, oltre alla sede dell’IRAM, scuole di Design, asili ed altri servizi per la formazione. La struttura riservata all’IRAM può ospitare fino a quattro corsi in contemporanea, in aule attrezzate.

Quindi, i partner: la scelta è caduta sulle due università attive nell’area, la Lumière Lyon II e Jean-Monnet, di Saint-Etienne. A queste si è aggiunta WAN-IFRA, che in Francia è già attiva da anni nei progetti di formazione ed aggiornamento professionale nel settore edito-riale e della stampa quotidiana, oltre che della comunicazione on line. L’Associazione mondiale egli editori ha già trasferito nella nuova sede gli uffici di rappresentanza che aveva a Lione

I programmi di formazioneL’IRAM si muoverà lungo alcuni due assi

formativi già definiti: corsi rivolti all’area ma-nageriale, per approfondire tendenze, strategie, modelli di business ed organizzativi, e corsi rivolte all’area di produzione giornalistica, so-prattutto concentrati sulle nuove opportunità collegate all’impiego dei social network, delle piattaforme mobili (tablet in modo particolare) e delle altre soluzioni per la comunicazione interattiva fra editori e lettori.

In prima linea, su questi fronti, sono impe-gnate le due Università che hanno aderito all’ini-ziativa. Al primo di settembre sono partiti, come previsto, i primi corsi indirizzati agli studenti universitari già laureati, che si specializzano

Formazione professionale:le nuove proposte WAN-IFRAall’IRAM di Saint-EtienneA Saint-Etienne, nel sud della Francia, si è inaugurato il nuovo centro di formazione International Rhône-Alpes Médias (IRAM), un progetto internazionale nato dalla collaborazione fra le Università Lumière Lyon II, Jean-Monnet di Saint-Etienne e WAN-IFRA, con il sostegno della Regione Rhone-Alpes e delle istituzioni locali. In programma corsi destinati a manager e giornalisti delle imprese editrici multimediali, ed attività di ricerca avanzata, destinati ai professionisti francesi e degli altri Paesi internazionali.

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nell’area media, i n p a r t i c o l a r e nella produzione di contenuti di-gitali.

A gennaio del 2013 partiranno i n v e c e i c o r s i offerti da WAN-IFRA, il cui uf-ficio South West Europe dispone di uno specialista dedicato alla cre-azione dei proget-ti formativi per Saint-Etienne.

“E’ una sfida molto importan-te”- commenta Michela Berta-gnol l i -“perché p u n t i a m o a l mercato interna-zionale”. Natu-ralmente i primi interlocutori sa-ranno francesi, per ragioni di lin-gua, ma i piano di sviluppo vanno in direzione di un allargamento del mercato ad altri Paesi Europei.

I programmi, in corso di avanzata elabora-zione, copriranno l’area editoriale, commercia-

le (per vendere meglio gli spa-zi pubblicitari), manageriali (per precisare la vi-sione strategica ed organizzati-va delle aziende) e l ’area di pre stampa (con par-ticolare riguar-do all’impiego di Photoshop per l’ottimizzazione delle immagini digitali ed Illu-strator per l’in-fografica).

L’ a p p u n t a -mento per quanti fossero interes-sati a valutare le opportunità for-mative di Saint Etienne è fissa-to a l la pross i -ma edizione del World Publishing Expo, a Franco-forte, dal 29 al 31 ottobre prossimi, dove l’IRAM avrà

un proprio spazio espositivo per incontrare i professionisti in visita al più importante ap-puntamento mondiale per l’industria editoriale e della stampa quotidiana.

Michela Bertagnolli, di WAN-IFRA South West Europe

Pubblicità Digitale: lo Study Tour WAN-IFRA negli USA

Gli Stati Uniti sono il Paese leader mondiale per lo sviluppo della pubblicità in formato digitale. WAN-IFRA, l’Associazione mondiale degli editori di giornali, propone un Viaggio di Studio alla scoperta di alcune delle aziende più innovative della costa Est degli Stati Uniti. Quali piattaforme e quali tecnologie si utilizzano? Quali sono i modelli di business più efficaci?Dal 4 al 9 novembre prossimo i partecipanti potranno incontrare di persona i manager di: New York Times, Wall Street Journal, Newsday, Daily News, Associated Press, The Daily, Washington Post, Washington Times, Gruppo Gannett, Chicago Tribune, Groupon e Cars.com, ed ascoltare le loro esperienze.Tutte le informazioni ed i moduli per la iscrizione sono disponibili presso il sito di WAN-IFRA, all’indirizzo:http://www.wan-ifra.org/events/study-tour-digital-advertising-strategies

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Trasformate la produzione di lastre da violet a green

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Migliora l’impatto ambientale: riduce drammaticamente l’utilizzo della chimica e la produzione di ri� uti.

Alta Produttività: mantiene alta la produttività delle lastre grazie alla tecnologia Fuji� lm di ‘polimerizzazione ad alta sensibilità.

Minori costi di manutenzione: migliora l’e� cienza, riducendo i tempi di manutenzione della sviluppatrice.

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News International, il media group britannico che pubblica alcuni dei titoli più famosi e importanti d’oltremanica -The Times, The Sunday Times e il popolare The Sun-, ha scelto Méthode, l’innovativa piattaforma multicanale di EidosMedia, per le edizioni cartacee e online dei propri giornali. Queste si aggiungono alla produzione del Wall Street Journal e del New York Post, altri prestigiosi titoli della casa madre News Corporation già prodotti con Méthode.

“Méthode rientra nella strategia d’investi-menti di News International, in cui ricopre tutta la parte di creazione e pubblicazione di contenuti” afferma Spencer Piggott, Pu-blishing Portfolio Manager di News International. “Il progetto, chiamato Newsroom 360°, ha come obiettivo non solo quello di razionalizzare il workflow produttivo, basandolo su contenuti comuni utilizzati per tutti i canali e le piattaforme di pubblicazione, ma anche quello di ottenere una produzione flessibi-le e dinamica in grado di soddisfare le richieste dei nostri clienti. Siamo convinti” sottolinea infine Piggott “che possedere la giusta tecnologia sia

un elemento necessario per favorire il cambia-mento in una newsroom”.

L’implementazione presso News International si baserà sul modello “content hub” già utilizzato con successo da altri clienti Méthode. E’ inoltre previsto l’impiego di Méthode News Planning, il versatile modulo di Méthode usato nelle redazioni multicanale per la pianificazione e il coordinamen-to della copertura della notizia.

“Il progetto Newsroom 360° di News International rappresenta la migliore risposta possibile alla sfida lanciata dalla rapida evoluzione della tecnologia e delle conseguenti aspettative dei lettori nel mercato britannico”, afferma Umberto Gadarco, Business Development Manager di EidosMedia. “Siamo convinti che Méthode rappresenti la giusta soluzione e un contributo importante per raggiungere gli obiettivi, anche a lungo termine, che il progetto si pone”.

News International sceglie Méthode per The Times, The Sunday Times e The SunIl gruppo editoriale inglese ha deciso di spostare la produzione degli storici giornali e delle loro edizioni digitali verso una redazione integrata basata sulla piattaforma di EidosMedia.

EidosMedia Spa Corso Vercelli, 40 20145 Milanotel. 02-36732000 Fax: [email protected]

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Prosegue la pro f i -c u a p a r t n e r s h i p t e c -nologica tra Exel is e il Giornale di Brescia. Dopo il portale del merca-to degli annunci Ottopiù Case, lanciato la scorsa primavera, il Giornale di Brescia ha mandato live Ottopiù Motori, la rubrica web dedicata agli annunci auto, moto e barche.

Anche questo secondo verticale è il risultato di una fortissima integrazione con l’applicazione gestio-nale Presnet di Exelis, che garantisce la centralizza-zione dei contratti inseriti.

Ottopiù Motori si presenta con un’interfaccia molto semplice da utilizzare; dopo essersi re-gistrato, l’utente privato può inserire il proprio annuncio, scegliendo la categoria appropriata tra auto, moto, barche, ricambi auto, e ricambi moto. un wizard lo guida nell’operazione, rendendola facile per chiunque.

Come per Ottopiù Case, anche Ottopiù Motori ha un’area dedicata agli operatori di settore, in questo caso alle concessionarie auto/moto, che possono usufruire del servizio attraverso contratti centralizzati che regolano la frequenza di pubbli-cazione degli annunci.

“L’obbiettivo del verticale Ottopiù Motori è stato quello di garantire la flessibilità e sempli-cità d’uso cercando di semplificare i processi ed i flussi aziendali e la possibilità di avere la fatturazione integrata nel sistema gestionale della vendita della pubblicità.” – ha commentato Cinzia Cinquepalmi, software specialist di Exelis, che ha seguito direttamente il progetto dei verticali presso il Giornale di Brescia..

Ottopiù Motori del Giornale di Brescia, il secondo “verticale” per Exelis

EXELIS Srl A Socio UnicoVia Alle Rotte, 13-15 - 42011 Bagnolo in Piano (RE) Strada del Drosso 33/8 - 10135 TorinoTel: +39 0522 953867 Fax: +39 0522 953869www.exelis.it

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Alla soglia dell’inserimento meccanicoAlla Drupa 2012, l’azienda Ferag ha presentato,

con il proprio prodotto MiniSert, un sistema per il passaggio semplice ed economico al processo d’inserimento meccanico. Solo quattro mesi più tardi, una clientela internazionale e gli organi di stampa specializzati sono stati testimoni della rela-tiva première mondiale. Presso la sede principale di Ferag AG a Hinwil (Svizzera), MiniSert è stato presentato per la prima volta come soluzione pronta per la produzione in serie nell’impiego produttivo. MiniSert è un prodotto rivolto a quei mercati dei giornali che fino a oggi prevedevano l’inserimen-to manuale dove, tuttavia, il volume riferito agli inserti giustificherebbe il passaggio al processo d’inserimento meccanico.

Pronto per la produzione dopo solo una settimanaGrazie a MiniSert, le tipografie di giornali han-

no ora la possibilità di realizzare tale passaggio at-traverso l’investimento di ridotti mezzi finanziari. Il processo d’inserimento può così essere elevato a un nuovo livello di rendimento a fronte di costi d’esercizio bassi e di una maggiore sicurezza di produzione.

MiniSert possiede una struttura modulare. I componenti principali sono costituiti dal gruppo di marginatori, dal modulo d’inserimento e dal tavolo d’uscita dei pacchi. Dopo una fase di montaggio e di addestramento di solo una settimana, MiniSert

è pronto per la produzione.

Rendimento elevato in formato compattoMiniSert è in grado di realizzare fino a 20 000

prodotti finiti all’ora. La procedura d’inserimento avviene secondo il comprovato principio rotativo, garantendo un’elevata stabilità di processo in presenza di fasi di movimentazione pacate fino ai livelli di velocità superiori. I prodotti principali vengono aperti in modo sincrono rispetto al movi-mento rotativo attraverso un separatore per piega spostata. Un controllo integrato di esemplari difet-tosi assicura che vengano venduti soltanto prodotti finiti completi. I pacchi terminati vengono prelevati dal tavolo d’uscita e legati manualmente tramite il procedimento Nearline.

Grazie a moduli a coppia, il campo dei margina-tori è ampliabile, per gradi, da due a quattro e a sei prodotti d’inserimento. I marginatori InterHopper con comando confortevole e semplice si contrad-distinguono, come l’intera linea d’inserimento, per un’eccellente ergonomia e il proprio comportamen-to favorevole nei confronti di un ampio spettro di formato e di prodotto.

La nuova linea d’inserimento Minisert festeggia a Hinwil la propria première mondialeSolo quattro mesi dopo l’esposizione dello studio progettuale durante la Drupa 2012, la nuova linea d’inserimento MiniSert è stata presentata dal vivo presso l’azienda Ferag AG a Hinwil in occasione della Giornata dedicata alla stampa 2012.

FERAG ITALIA SrlVia Polidoro da Caravaggio 37, 20156 MilanoTel. 02.38002770 - Fax 02.38006710Sito Internet: www.ferag.com

MiniSert è un prodotto rivolto a quei mercati dei giornali che fino a oggi prevedevano l’inserimento manuale dove, tuttavia, il

volume riferito agli inserti giustificherebbe il passaggio al processo d’inserimento meccanico.

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Le attività editoriali del gruppo SESAAB, che ha sede all’ombra della splendida cornice medievale di Bergamo alta, comprendono la produzione di diversi quotidiani, le rispettive edizioni on-line, ed alcune emittenti locali (a Bergamo e nella provin-cia di Monza Brianza). Il Gruppo serve il bacino di utenza della zona settentrionale lombarda, una delle aree più prospere d’Europa.

La decisione di adottare Méthode, la piattaforma multicanale di EidosMedia, fa seguito a un’esigenza preminente di SESAAB, quella di migliorare l’in-tegrazione tra tutti i diversi media del Gruppo, ed è il frutto di un’analisi comparativa approfondita condotta dal gruppo editoriale insieme al proprio staff IT sulle soluzioni disponibili sul mercato.

Ad oggi i quotidiani, i portali informativi web e le tv adottano diversi sistemi editoriali, pertanto la condivisione dei contenuti tra i media non risulta agevole. Portare tutta la produzione di informazio-ne all’interno di un’unica piattaforma permetterà di avere un team redazionale dedicato ai contenuti comuni a tutte le edizioni e a tutti i media.

L’adozione di Méthode potrà permettere di aggiungere anche l’edizione tablet all’offerta oggi disponibile ai propri lettori. Questa potrà essere generata dal contenuto delle edizioni print e Web,

usando le funzionalità disponibili nell’ultima ver-sione del modulo Méthode Tablet Publishing. Infi-ne, attraverso la piattaforma Méthode, il Gruppo potrà gestire in un unico sistema tutti gli asset provenienti da tutti i propri archivi editoriali.

“Il Gruppo SESAAB è un eccellente esempio di come un gruppo editoriale locale sia in grado di svolgere un ruolo essenziale nella vita sociale ed economica del territorio - afferma Gabriella Franzini Amministratore Delegato del Gruppo EidosMedia - Negli ultimi anni, il Gruppo ha saputo trasformarsi sfruttando al meglio le nuove tecnologie. Méthode contribuirà a consolidare il processo di trasformazione in atto, fornendo una base solida per la sviluppi futuri”.

La piattaforma Méthode sarà utilizzata da oltre 140 utenti dello staff redazionale del Gruppo SESAAB delle redazioni di Bergamo, Como, Lecco, Sondrio, Varese e Monza e dagli staff tecnici locali.

A proposito di SESAABSESAAB è un gruppo editoriale che pubblica

diversi quotidiani e periodici nel nord della Lom-bardia. Il Gruppo annovera tra i propri quotidiani L’Eco di Bergamo, le quattro edizioni de La Provin-cia (Como, Lecco, Sondrio e Varese) e il settimanale il Cittadino di Monza e della Brianza. Ciascuno ha la corrispondente edizione online e diverse edizioni settimanali oltre a due mensili. Due TV locali (a Bergamo e a Monza), una radio a Bergamo e il mensile di montagna e tempo libero Orobie com-pletano le attività editoriali del Gruppo.

Il Gruppo SESAAB usufruisce di uno dei più grandi e moderni centri stampa d’Europa, in grado di stampare oltre mezzo milione di copie al giorno. Lo stabilimento è usato per la stampa di tutte le testate del gruppo oltre a quelle di diversi altri editori.

L’Eco di Bergamo, la Provincia di Como, di Lecco, di Sondrio e di Varese, il Cittadino di Monza e della Brianza scelgono Méthode Uno dei più dinamici gruppi editoriali locali italiani adotta la piattaforma multicanale di EidosMedia per integrare la produzione cartacea, digitale e broadcasting.

EidosMedia Spa Corso Vercelli, 40 20145 Milanotel. 02-36732000 Fax: [email protected]

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La soluzione proposta da Miles 33 è lo stru-mento ideale per rinnovare l’intero sistema produttivo, dalla gestione dei contenuti editoriali multicanali (web, mobile) alla gestione della pubblicità

Miles 33, l’azienda inglese leader in solution provider, ha siglato un nuovo contratto con The Dominion Post, il quotidiano americano con sede a Morgantown in West Virginia, per il rinnovo dell’intero sistema editoriale.

La soluzione proposta da Miles 33 è una so-luzione completa che consentirà alla redazione del giornale di gestire i contenuti multicanali in modo più efficiente e produttivo. L’obiettivo del The Dominion Post era quello di ampliare le atti-vità editoriali e distribuire i propri contenuti su nuovi canali digitali e, al tempo stesso, concretizzare i propri investimenti.

La nuova soluzione editoriale sostituirà il vecchio sistema e sarà composta dai seguenti moduli:• FutureProofperlagestionedellapubbli-

cità• SAMAdPortalpergestire il selfservice

dei clienti• CMS3000pergestirelafatturazioneela

contabilità clienti• GN4per lagestionedeicontenutiedito-

riali• TARK4perl’archiviazionedeicontenuti

• GNWebperl’integrazionedeicontenutiweb• GNXpedio,lapiattaformaditelefoniamobile

di nuova generazione consente la condivisione dei contenuti editoriali e pubblicitari su iPho-ne, iPad, Cellulari e Tablet Android, desktop e TV.“Siamo stati sempre soddisfatti del supporto

ricevuto da Miles 33 in passato e, adesso, siamo lieti di consolidare la nostra partnership nell’era dell’editoria digitale”, ha dichiarato Chris Hal-terman, Direttore Operativo di The Dominion Post.

Il giornale riveste un ruolo importante per i lettori della comunità di Morgantown e per gli studenti della West Virginia University, la vicina sede universitaria, assicurando loro anche una completa copertura d’informazione regionale.

Nel 1996, The Dominion Post ha avviato le pubblicazioni online e, solo nel 2005, il servizio è diventato a pagamento. Gestire con successo l’edizione online è stato un elemento determinan-te a favore di Miles 33 nella scelta della soluzione editoriale che avrebbe consentito al giornale di conquistare il mercato del mobile in rapida cre-scita e, soprattutto, la maggior parte dei giovani e degli studenti del college cittadino.

Le ben note funzionalità di gestione della pub-blicità online saranno potenziate con l’avvio di

The Dominion Post sceglie Miles 33 per la gestione dei contenuti digitali e della pubblicità

GMDEViale Colleoni, 520864 Agrate Brianza (MI)Tel. 0396091790 Fax: 0396091788http://www.gmde.it

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un nuovo p o r t a l e d i s e r -vizi self s e r v i c e c h e o f -friranno maggio-r e c o n -venienza ai lettori e agli in-serzioni-sti sia lo-cali che i n o g n i parte del mondo e, allo stes-so tempo, a u m e n -t e r à i l v o l u m e d i p u b -b l i c i t à ;

la distribuzione dei contenuti pubblicitari, me-diante la nuova strategia mobile “four screen” rappresenterà nuove fonte di guadagno per The Dominion Post.

Tutte le entrate pubblicitarie saranno gestite dal sistema CMS3000 che consentirà non solo la gestione del conto clienti ma sarà anche in grado

di emettere singola fattura ad ogni cliente mul-ticanale, facilitando la propria clientela nell’ac-quisto dei pacchetti di pubblicità e riducendo le spese amministrative del giornale.

The Dominion PostFondato nel 1864, The Dominion Post ha sede

a Morgantown, West Virginia, dove riveste un ruolo molto importante nel mercato locale garan-tendo la copertura di informazione di carattere nazionale e internazionale. Il quotidiano statuni-tense ha una partnership editoriale con l’emitten-za televisiva KDKA-TV con sede a Pittsburgh e, dedica ampia informazione alle attività sportive della West Virginia University.

Miles 33Miles 33, con una tradizione trentennale

di innovazione continua e qualità dei prodotti, è il fornitore leader di soluzioni e servizi per l’industria mondiale dei media. Ha creato una grande organizzazione di installazione esupporto per software di gestione dei contenuti editoriali multicanali e pubblicitari del settore. Miles 33 è supportata da European Capital, fondo er transa-zioni buyout e prestiti per effettuare management buyout, sostenuto, a sua volta, dall’infrastruttura societaria di American Capital.

Miles 33 ha sede nel Berkshire, Regno Unito e opera attraverso sedi dislocate in maniera strategica in tutto il mondo.

Per ulteriori informazioni www.gmde.it

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Chi, aprendo una rivista, non mostra interesse ed ammirazione nel trovare il suo nome scritto non solo sulla etichetta, ma anche su una pagina all’interno della rivista stessa?

I “prodotti personalizzati” sono oggi facilmente realizzabili grazie alle tecnologia di SITMA. La società, leader mondiale nel settore del confezio-namento dei prodotti grafici ed editoriali, propo-ne agli editori ed ai centri stampa tre soluzioni per creare periodici con copie personalizzate. A seconda delle preferenze dei clienti, si possono personalizzare i periodici con segnature diverse, oppure con il nome del lettore impresso su una pagina, o attraverso l’inserimento mirato di car-toline o buoni d’ordine.

Attraverso un sistema di tracking dello stam-pato, ed una serie di teste ink jet disposte lungo la linea di produzione, è possibile arrivare alla produzione di copie una diversa dall’altra, stam-pando su una o più segnature il nominativo del

cliente, e raccogliendo e distribuendo in modo selettivo allegati editoriali o inserti pubblicitari, arrivando anche a personalizzare i diversi mes-saggi promozionali.

SITMA propone tre linee diverse di applica-tivi:

- OFF LINE: un impianto “fuori linea”, assolu-tamente indipendente dal flusso della produzione, dove la linea di inserimento, indirizzatura, con-fezionamento può essere alimentata con prodotti che arrivano dalla produzione interna o esterna. L’alimentazione delle copie è indipendente, e di solito viene effettuata manualmente.

- NEAR LINE: la linea di inserimento, indiriz-zatura, confezionamento è collegata ad un sistema di produzione di quotidiani o periodici attraverso un buffer di accumulo intermedio. L’alimentazione della testata principale avviene in modo automati-co con un collegamento all’impianto di produzione attraverso nastri di trasporto.

- IN LINE: un impianto dove la linea di inseri-mento, indirizzatura, confezionamento è collegata in 1 a 1 con il flusso di lavoro della testata prin-cipale, rendendo così possibile la creazione delle copie personalizzate.

I tre impianti polivalenti per l’inserimento, l’indirizzamento, il confezionamento delle copie personalizzate sono stati sviluppati secondo le tradizione tecnologica di SITMA, che è quella di fornire soluzioni semplici, robuste, che richiedono scarsa manutenzione ed offrono una grande affi-dabilità nel tempo.

Con ciascuna di queste tre soluzioni, ogni pro-dotto nasce per un solo, determinato cliente.

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La carta fa crescere gli alberi

Comunicare con la carta è la cosa più naturaledel mondo. Perché proviene da una fonte rinnovabileper eccellenza: il legno. L’industria cartaria promuovela gestione sostenibile delle foreste: in questo modosono più gli alberi piantati di quelli tagliati.

Così ogni anno le foreste europee crescono di un’areapari a 1,5 milioni di campi da calcio: sono aumentatedel 30% dal 1950 ad oggi. E’ da queste foreste europeeche proviene l’88% del legno usato per produrre carta.La stessa carta che fa crescere sempre nuovi alberi,sempre più alberi.

Naturale, rinnovabile e riciclabile: è il lato verde della carta

Two Sides è un’iniziativa della filiera della comunicazionesu carta e promuove la produzione e l’uso responsabiledella carta e della stampa.

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L’Équipe è lo storico quotidiano sportivo parigi-no che ha rappresentato per generazioni di lettori francesi la principale fonte d’informazione e di analisi di eventi sportivi e che tuttora mantiene questo ruolo.

Affiancano il quotidiano l’edizione web, www.lequipe.fr, e due settimanali, tutti punto di riferi-mento per i lettori, ai quali vengono fornite notizie, commenti e risultati real-time. I titoli cartacei sono anche disponibili su tablet e cellulari.

E’ proprio con lo scopo di integrare il comples-so flusso produttivo che va dall’acquisizione delle notizie sino alla loro pubblicazione che L’Équipe ha deciso di adottare Méthode, la piattaforma di EidosMedia per la generazione di contenuti XML-based e la loro pubblicazione multi-canale.

“Essere in grado di basare la pubblicazione per tutti i nostri canali su di un contenuto comune, renderà il nostro processo produttivo estrema-mente più flessibile” sottolinea Bruno Jeanjean, Chief Information Officer de L’Équipe , “e ci permetterà di servire i nostri lettori con notizie ancora più aggiornate”.

“L’Équipe opera in un mercato in cui l’essere in grado di fornire ai propri lettori notizie di qualità e risultati nel minor tempo possibile è un evidente fattore di successo”, afferma Gérard Perrier, General Manager di EidosMedia Sarl. “Siamo convinti che Méthode contribuirà in modo

decisivo nel raggiungere questo obiettivo, e che la nostra piattaforma rappresenti una solida base per gli sviluppi futuri del giornale”.

Nella prima fase del progetto, Méthode sarà impiegato per la produzione della versione carta-cea del quotidiano, mentre il contenuto editoriale verrà esportato per la pubblicazione digitale.

A proposito de L’ÉquipeFondato nel 1946, L’Équipe è oggi la principale

pubblicazione sportiva francese, con una tiratura media giornaliera di 300.000 copie (dati 2011).

I contenuti del giornale vengono anche pubbli-cati dal sito web www.lequipe.fr e da numerose edizioni per tablet e mobile.

A partire dal 1980, L’Équipe ha dato vita alla pubblicazione di un supplemento settimanale a colori, oggi noto con il nome di L’Équipe Mag, cui hanno fatto seguito altri titoli di settimanali indirizzati ad una specifica audience di lettori.

L’attività editoriale del giornale comprende ol-tre alle pubblicazioni print e on-line, anche diversi canali radio e TV nazionali e canali TV dedicati alla copertura di eventi sportivi, e una divisione dedicata alla pubblicazione di libri.

L’Équipe organizza una redazione convergente grazie a Méthode Il noto quotidiano sportivo francese ha scelto l’ultima generazione della piattaforma di EidosMedia per la produzione on-line e print.

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Agfa Graphics ha aggiunto oggi due nuovi si-stemi CtP ad alta velocità per il settore dei giornali quotidiani con alti volumi produttivi. :Advantage N PL HS (Pallet Load, High-Speed) ed :Advantage N TR HS (Trolley Load, High-Speed) hanno una produttività di 350 lastre per ora, 50 lastre all’ora in più rispetto ai sistemi :Advantage N.

:Advantage N PL HS, con un design comple-tamente rinnovato, può contenere fino a 6.000 lastre nel sistema automatico di alimentazione con un doppio pallet da 3.000 lastre ciascuno. Il sistema utilizza un processo brevettato ed unico che pre separa le lastre dal foglio intercalare direttamente nella pila di alimentazione, prima del carico nell’alimentatore. Indipendentemente dalle fluttuazioni di temperature, dalle variazioni di umidità relativa o dal periodo di stoccaggio delle lastre, il processo di pre separazione evita inceppamenti delle lastre e della carta causati dell’adesione nella pila di lastre. Il nuovo sistema

brevettato di Agfa Graphics offre minori tempi di fermo macchine ed un efficiente sistema di svuo-tamento dei fogli di carta all’interno dell’area di raccolta del CtP.

Grazie all’aumento di velocità, entrambi i siste-mi sono in grado di estendere i tempi di chiusura dei giornali quotidiani, fornendo la possibilità di inserire le ultime notizie e le ultime pagine pub-blicitarie ampliando i servizi ai lettori. La maggior velocità permette anche agli editori di giornali quotidiani di rimpiazzare molteplici sistemi più vecchi e lenti con quelli più recenti, innovative e veloci. Questo può dare come risultato dei rispar-mi negli investimenti ed in altri costi di gestione, come quelli legati alle attrezzature di sviluppo e trattamento o di piega e punzonatura. Un minor numero di CtP permette anche di risparmiare spazio negli ambienti produttivi.

:Advantage N TR HS ha un carrello per il tra-sporto delle lastre dall’ambiente a luce protetta fino all’unità di esposizione (CtP). Questa carat-teristica permette agli utilizzatori che non hanno il CtP installato in luce di sicurezza, di avere maggior flessibilità operativa e maggior facilità di utilizzo nel carico delle lastre in ambiente a luce protetta.

Con questi nuovi sistemi, Agfa Graphics, mo-stra la volontà di continuare a investire per offrire all’industria dei giornali quotidiani, prodotti sem-pre più evoluti ed in grado di ottimizzare flussi e costi di produzione.

:Advantage N PL HS ed :Advantage N TR HS sono disponibili per la commercializzazione e installazione, dal 1° settembre 2012.

GMDE presenta il nuovo sistema CtP :Advantage N HS di AGFA per stampatori di giornali quotidiani con alti volume di produzioneI sistemi per alti volumi produttivi raggiungono le 350 lastre per ora, aiutando gli editori ad estendere i tempi di chiusura dei giornali per articoli e pubblicità, senza sacrificare la qualità

GMDEViale Colleoni, 520864 Agrate Brianza (MI)Tel. 0396091790 Fax: 0396091788http://www.gmde.it

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Il gruppo media australiano News Limited ha deciso di spostare sulla piattaforma Méthode tutta la produzione che comprende, tra giornali nazio-nali, regionali e riviste, oltre 160 titoli.

L’introduzione di Méthode è alla base della strategia del gruppo australiano che porterà a una trasformazione radicale delle attività produttive, inclusa l’acquisizione di nuovi media asset, cui farà seguito anche una vasta riorganizzazione a livello geografico.

Nella strategia del gruppo, Méthode favorirà una importante trasformazione del business por-tando tutti i titoli all’interno di una piattaforma editoriale comune, favorendo la sostituzione della moltitudine di sistemi e soluzioni oggi in uso all’interno dei cicli produttivi dei di-versi prodotti.

In una dichiarazione rilasciata da News Limited, Kim Williams, Chief Executive di News Limited Australia, sottolinea: “L’investimento in Méthode copre le attività di base per conquistare i nostri clienti. Méthode ci permetterà di creare il contenuto una sola volta e di pubblicarlo ripetutamente su ogni tipo di piattaforma utilizzata dai nostri lettori – carta, Web, tablet, smartphones e televisione. Noi” continua Kim Williams “siamo una media

company e come tale abbiamo confidenza con tutti i canali gestiti da Méthode, che potrà essere utilizzato dai nostri giornalisti per produrre contenuti eccellenti in modo più efficace.”

Secondo uno studio condotto in fase di analisi, l’impiego di Méthode nel ciclo produttivo ridurrà il numero di passi necessari per la pubblicazione di un articolo su carta, Web, cellulare e tablet, dagli attuali 70 a meno di 20.

“Il progetto News Limited, che rappresenta ad oggi il più ambizioso progetto di implementazio-ne di Méthode, farà nascere una delle redazioni integrate più grandi al mondo” afferma Gabriella Franzini CEO del gruppo EidosMedia. “Questo è il tipo di scalabilità che avevamo in mente sin da quando abbiamo concepito la nostra soluzione, siamo quindi entusiasti di far parte di un progetto così importante”.

“La visione che News Limitied ha del futuro dei media in Australia è illuminante”, afferma Lodovico De Briganti, General Manager di EidosMedia Pty, la filiale australiana di EidosMedia “e noi siamo pronti a usare tutte le potenzialità e la flessibilità di Méthode per aiutare a fare di questa visione una realtà.”

News Limited adotta la soluzione di EidosMedia come fondamento della nuova strategia editoriale Il gruppo editoriale australiano utilizzerà Méthode per mettere in atto una trasformazione radicale che interesserà tutta la produzione print e digital del gruppo.

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Filo direttoLe aziende informano

Numero 74 - Settembre 2012

Reinventare i quotidianiInsidiato dalla Rete e dalle nuove piattaforme digitali come tablet e smartphone, il prodotto stampato deve trovare la forza per “reinventar-si” nei contenuti, nell’organizzazione redazionale e nelle diverse funzioni aziendali. Fra gli obiettivi prioritari lo sviluppo delle redazioni multime-diali e l’interazione con i lettori. a pagina 3

Integrare i serviziCoordinare stampa, finishing e distribuzione può portare all’abbattimento dei costi, all’aumento dei margini e ad una maggiore efficienza. Dall’ini-ziativa canadese di Globe and Mail e Transcontinental agli investimenti tecnologici negli stabilimenti italiani, una panoramica sulle iniziative per l’integrazione dei servizi alla stampa quotidiana e periodica. a pagina 10

Semplificare la distribuzioneL’incidenza della distribuzione sul totale dei costi è senza dubbio ecces-siva, soprattutto di fronte a nuovi cali di redditività. Il sistema editoriale italiano deve inventare nuovi modelli per semplificare e rendere più effi-ciente la distribuzione del prodotto stampato verso le oltre 30.000 edicole presenti nel nostro Paese. a pagina 17

Le Rubriche

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TecnoMediaPeriodico della ASIG - Associazione Stampatori Italiana Giornali -

Tecnologie, Prodotti & Mercati editoriali

Digitale e offset: concorrenti o alleati?Foliazioni ridotte e basse tirature possono aprire opportu-nità per la stampa dei giornali in digitale. Stampa offset e stampa digitale: alleati o concorrenti nello sviluppo del mer-cato editoriale dei prossimi anni? Abbiamo cercato qualche risposta. a pagina 22

Lastre low-chem: primi risultati in produzionePrimi bilanci della sperimentazione presso il centro stampa del Gruppo Athesis di Caselle di Sommacampagna (Vr): ri-sparmi durante il ciclo industriale, maggiori economie ge-stionali, ridotto impatto ambientale e qualità sul prodotto finale in linea con le aspettative. a pagina 26

Formazione professionale: novità dalla Francia A Saint-Etienne è attivo il nuovo centro di formazione mul-timediale International Rhône-Alpes Médias (IRAM), nato dalla collaborazione fra due Università locali e WAN-IFRA, con il sostegno della Regione Rhone-Alpes e delle istituzioni locali. a pagina 29

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WAN-IFRA Italia 2012 XV edizione - Torino, 19-20 giugno 2012

Progettare lo sviluppo