TecnoMedia 12

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TecnoMedia Periodico della ASIG - Associazione Stampatori Italiana Giornali - Tecnologie, Prodotti & Mercati editoriali Il servizio ASIG Service che mette a diretto contatto fornitori e utilizzatori di tecnologie per la produzione di quoti- diani. Filo Diretto è il modo più rapido, efficace ed economico per raggiungere i più qualificati manager e decision maker dell’industria editoriale italiana. Ecco l’elenco delle aziende aderenti: FILO DIRETTO LE AZIENDE INFORMANO ANSA APPLE COMPUTER ARRISYSTEMS ATEX-SYSDECO AUTOLOGIC III BASEVIEW CASCADE ECRM DU PONT DE NEMOURS ITALIANA FULCRUM ITALIA GAMMAGRAPHX GERBER SYSTEMS G.M.D.E. HASSELBLAD ELECTRONIC IMAGING IBM SEMEA IMAGITEX NTG OPTRONICS PURUP PREPRESS SERVIZI ITALIA SINEDITA TELECOM ITALIA TELPRESS UNISYS ITALIA VIDEO ON LINE XEIKON XYVISION a pagina 62 Le rubriche Circolari a pagina 73 Appuntamenti a pagina 75 a pagina 53 Lo Scaffale a pagina 60 Le pagine dell’Osservatorio a pagina 49 Editoriale a pagina 2 Periodico mensile. Anno III n. 12 Sped. in abb. Postale 50%-Roma Esemplare diffuso gratuitamente ai soci http://www.ediland.it Informazioni e nuovi servizi interattivi disponibili su Internet per i professionisti dell’industria editoriale italiana. a pagina 3 IFRA ’96: novità e conferme Dalla manifestazione emerge con chiarezza l’esigenza di nuovi rap- porti di collaborazione fra editori e fornitori di tecnologie. a pagina 11 Il database come risorsa strategica Due dei più significativi interventi svolti durante il tutorial ASIG- IFRA sui database dello scorso settembre. Il punto di vista de La Stampa ....................................a pagina 17 Le scelte della Poligrafici Editoriale ...........................a pagina 25 NewComm ’97 A Bologna, dal 18 al 21 settembre 1997, la nuova mostra-convegno sulle tecnologie digitali per l’industria editoriale. a pagina 30 Editoria digitale, giornalismo on line e servizi elettronici su Internet Un interessante simposio dell’Ifra sul giornalismo on line, i dati del mercato italiano dell’editoria elettronica raccolti nel nuovo studio dell’ANEE, e le prospettive del commercio su Internet nell’esperienza di una giovane società di Civitanova Marche. Servizi on line per i quotidiani ...................................a pagina 34 Il mercato italiano dell’editoria elettronica ..............a pagina 43 Shopping su Internet ...................................................a pagina 46 Numero 12 Novembre 1996

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Rivista dell'ASIG, Associazione Stampatori Italiana Giornali

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TecnoMediaPeriodico della ASIG - Associazione Stampatori Italiana Giornali -

Tecnologie, Prodotti & Mercati editoriali

Il servizio ASIG Service che mette a diretto contatto fornitori e utilizzatori di tecnologie per la produzione di quoti-diani. Filo Diretto è il modo più rapido, efficace ed economico per raggiungere i più qualificati manager e decision maker dell’industria editoriale italiana.Ecco l’elenco delle aziende aderenti:

Filo diretto

le aziende inFormano

ANSA

APPLE COMPUTER

ARRISYSTEMS

ATEX-SYSDECO

AUTOLOGIC III

BASEVIEW

CASCADE

ECRM

DU PONT DE NEMOURS ITALIANA

FULCRUM ITALIA

GAMMAGRAPHX

GERBER SYSTEMS

G.M.D.E.

HASSELBLAD ELECTRONIC IMAGING

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SERVIZI ITALIA

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a pagina 62

Le rubriche

Circolari a pagina 73

Appuntamenti a pagina 75

a pagina 53

Lo Scaffale a pagina 60

Le pagine dell’Osservatorio a pagina 49

Editoriale a pagina 2

Periodico mensile. Anno III n. 12Sped. in abb. Postale 50%-Roma

Esemplare diffuso gratuitamente ai soci

http://www.ediland.itInformazioni e nuovi servizi interattivi disponibili su Internet per i professionisti dell’industria editoriale italiana.

a pagina 3

IFRA ’96: novità e confermeDalla manifestazione emerge con chiarezza l’esigenza di nuovi rap-porti di collaborazione fra editori e fornitori di tecnologie.

a pagina 11

Il database come risorsa strategicaDue dei più significativi interventi svolti durante il tutorial ASIG-IFRA sui database dello scorso settembre.

Il punto di vista de La Stampa ....................................a pagina 17Le scelte della Poligrafici Editoriale ...........................a pagina 25

NewComm ’97A Bologna, dal 18 al 21 settembre 1997, la nuova mostra-convegno sulle tecnologie digitali per l’industria editoriale.

a pagina 30

Editoria digitale, giornalismo on line e servizi elettronici su InternetUn interessante simposio dell’Ifra sul giornalismo on line, i dati del mercato italiano dell’editoria elettronica raccolti nel nuovo studio dell’ANEE, e le prospettive del commercio su Internet nell’esperienza di una giovane società di Civitanova Marche.

Servizi on line per i quotidiani ...................................a pagina 34Il mercato italiano dell’editoria elettronica ..............a pagina 43Shopping su Internet ...................................................a pagina 46

Numero 12Novembre 1996

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Periodico della ASIGAssociazione Stampatori Italiana Giornali

Via Sicilia 125, 00187 Romatel. 06 / 4883566 - fax 06 / 4883489

http://www.ediland.itE-mail: [email protected]

Direttore responsabileCarlo Lombardi

RedazioneSalvatore Curiale - Luca Michelli

Progetto Grafico - impaginazione - infograficaSabrina Bizzarri

Segreteria di RedazioneAntonella Appolloni

Registrazione del Tribunale di Roma n. 189 del 29-4-1994© ASIG Service S.r.l. - 1995 - Tutti i diritti riservati

Sede legale: via Bigli 2, 20121 Milano

StampaI.G.U. S.r.l.

Via Michele Migliarini 59/A, 00173 Roma

Questo numero è stato chiuso in redazione il 25 Novembre 1996

TecnoMediaTecnoMediaTecnoMediaTecnoMediaTecnoMedia

Parliamo di...

La Mostra - Convegno dell’IFRA che si è svolta a

Ginevra dal 14 al 17 ottobre costituisce - come del resto

annunciato - l’argomento centrale affrontato in questo

numero di “TecnoMedia”. Allo stesso modo - e non certo

per il solo fatto che gli avvenimenti si sono susseguiti senza

interruzione alcuna - è conferito ampio risalto al Simposio

che la stessa IFRA ha organizzato, come negli anni scorsi,

per spingere lo sguardo “Oltre la parola stampata”, per

tentare una valutazione del mondo della comunicazione

caratterizzato dal dominio dell’“on-line”.

Qualcuno potrebbe anche pensare che l’aver scelto la

stessa sede (il centro espositivo di Ginevra) e le giornate

conclusive della Mostra, per avviare il dibattito sul tema già

proposto nelle precedenti occasioni (“Beyond the printer

World”) abbia corrisposto, oltre che a valutazioni di

carattere prettamente promozionali, alla esigenza di

sottolineare e rendere più evidente il “vecchio” e il “nuovo”

modo di fare informazione, destinati a contrapporsi

frontalmente.

In realtà - come le cronache dei nostri inviati dimostrano

ampiamente - il Simposio avviato mentre la mostra si

apprestava a chiudere i battenti, é stato un modo per

riportare in ambito realistico le caratteristiche della

mutazione in atto, per mettere a punto i contenuti di un

discorso che non si interrompe e tanto meno si conclude alla

bocca di uscita della rotativa.

Appaiono ormai definitivamente allontanati i fantasmi,

agitati anche in un passato recente, nell’intento di

accreditare un mondo che avanza spazzando via l’esistente.

Allo stesso modo può considerarsi accantonata

l’immagine di una editoria elettronica destinata a sostituire

l’editoria che utilizza la carta per trasferire il messaggio: la

convivenza e l’integrazione di tecnologie sempre più

sofisticate è ormai generalmente concepita come condizione

base per sviluppare l’informazione attraverso l’utilizzo di

tutti i mezzi disponibili, con l’obbiettivo comune di rispondere

nel modo migliore alle esigenze del cliente; sia esso lettore

o inserzionista.

E’ questa, del resto, la tesi che risulta di gran lunga

vincente alla prova dell’esperienza vissuta ogni giorno;

analoga la convinzione che auspichiamo possa alimentare

in misura convincente le iniziative che ci accingiamo a

varare con il NewComm previsto per il settembre ’97 a

Bologna. I segnali che provengono dal mercato americano

(quello certamente più impegnato sul fronte dell’“on-line”)

confermano una incoraggiante ripresa dei giornali: sette su

dieci dei maggiori quotidiani statunitensi registrano

diffusione in aumento nel primo semestre ’96. E non a caso

- come si può leggere nella cronaca del Simposio di Ginevra

- un avvenire promettente per i quotidiani viene pronosticato

con ragionati convincimenti da autorevoli operatori

dell’informazione tra cui Leonard Millstein, responsabile

dei servizi di editoria elettronica del “Boston Globe”, un

giornale che ha pianificato consistenti investimenti nei

settori del giornale a stampa per i prossimi dieci anni. Alla

sola condizione che il giornale sappia coltivare e sviluppare,

attraverso tutti i mutamenti tecnologici e favorendo

l’evolvere delle consuetudini di consumo culturale, la

prerogativa che lo rende insostituibile: il particolare

rapporto che si crea tra chi scrive e chi legge.

Carlo Lombardi

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servizi su Internet

http://www.ediland.it

Ediland, il sito Internet per i professionistidell’industria editoriale italiana, fa il suoesordio sulla rete più famosa e diffusa del

mondo. Informazioni specializzate, una bancadati on line dedicata a tecnologie, prodotti e

mercati editoriali, dati statistici aggiornati, laprima versione ipertestuale del Contratto

Nazionale di Lavoro dei Poligrafici, l’archivioelettronico di tutti i numeri di TecnoMediasono solo alcuni dei contenuti del nuovo

servizio realizzato da Asig Service.

Www.ediland.it è l’in-dirizzo del nuovo sitoInternet per l’industria edi-toriale italiana, che ha fat-to il suo esordio, dopo unperiodo di sperimen-tazione, sulla rete di co-municazione più famosadel mondo. Ediland hal’obiettivo di proporre aiprofessionisti ed alleaziende editoriali italiane,con particolare attenzioneall’industria della stampae ai new media elettronici, servizi interattivi di comunica-zione ed informazione specializzata.

Ediland è una iniziativa di Asig Service, società operati-va della Associazione Stampatori. Service Provider è laTelpress, società di vastissima esperienza nel settore delletecnologie per la trasmissione on line delle informazioni, damolti anni fra le aziende leader nella fornitura di sistemi allesocietà editrici e stampatrici di quotidiani e periodici.

Uno strumento di comunicazione interattivoPerché avviare un sito Internet per l’industria editoriale?

Vorremmo sgombrare subito il campo da un equivoco: lascelta di entrare sul web non risponde alla logica, pureineccepibile, di quanti sostengono che, sui nuovi mezzi dicomunicazione, è comunque bene essere presenti, e poi sivedrà se conviene o meno.

Questa strategia, certamente condivisibile se a praticarlasono grandi gruppi, mal si presta ad essere applicata dasoggetti di più ridotte dimensioni, che devono coniugareentusiasmo, risorse e voglia di sperimentare con i limitiinvalicabili imposti dalle risorse umane e finanziarie dispo-nibili.

Ediland nasce successivamente ad una esperienza di

“navigazione” sul webdurata molti mesi, dallaquale non è stato diffici-le ricavare alcune indi-cazioni di massima.

Internet è, prima diogni altra considerazio-ne, un mezzo di comuni-cazione relativamentefacile da usare, con unasoglia tecnologica di ac-cesso ragionevolmentebassa per professionistie tecnici impiegati nel-

l’industria grafica ed editoriale, veloce e sicuro quanto bastaper l’attivazione di servizi e per la trasmissione di informa-zioni utili a colore che lavorano in azienda; Internet è, infine,uno strumento caratterizzato da una notevole interattivitàper gli utenti finali. Abbiamo la netta impressione cheInternet tutto sia tranne che “virtuale”: è un mezzo dicomunicazione concreto, quasi tangibile, come concreta e“reale” è l’informazione che circola ogni giorno sui giornalie sulle riviste di tutto il mondo.

Perché una società di servizi, che fra le sue attivitàannovera la ricerca, la selezione e la pubblicazione diinformazioni specializzate su tecnologie e prodotti editoria-li, attività di ricerca di mercato, formazione permanente deiquadri tecnici, dovrebbe rinunciare a impiegare le nuoverisorse interattive per arricchire i contenuti della comunica-zione verso aziende e professionisti del settore? Franca-mente, non vediamo ragioni valide per non farlo.

Ediland non sarà mai uno strumento per sostituire qual-cosa che già esiste. Il sito Internet è una opportunità nuova,che si integra nel complesso di attività svolte dalla società eche, nelle intenzioni, diventerà un importante canale attra-verso il quale sviluppare, supportandole, le nuove iniziativein cantiere per i prossimi anni.

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Servizi e contenuti di EdilandNelle pagine che seguono descriviamo, nei dettagli, i

contenuti ed il funzionamento dei primi servizi interattividisponibili che, in estrema sintesi, sono:

- Contratto Nazionale di lavoro dei PoligraficiLa prima versione ipertestuale dello strumento fonda-

mentale per la gestione delle risorse umane, dell’organizza-zione del lavoro e delle nuove tecnologie nell’industriaeditoriale italiana. Il testo integrale del Contratto, con tuttele tabelle aggiornate, è collegato con modalità ipertestualea tutte le leggi collegate, naturalmente consultabili on linein tempo reale. Il servizio è messo a disposizione dall’Os-servatorio Tecnico, l’organismo paritetico istituito dall’ar-ticolo 5 del Contratto Nazionale dei poligrafici, fra i primia cogliere le opportunità offerte dalla rete Internet, che è giàpresente su Ediland con proprie pagine istituzionali.

- Archivio ApertoUna raccolta di recensioni di oltre 1500 articoli, relazio-

ni, sintesi di ricerche di mercato, esperienze nella installa-zione e nella gestione di nuove tecnologie, dall’area di pre-stampa ai nuovi strumenti di comunicazione multimediale.Le recensioni raccolte nell’archivio sono offerte dalla ASIG,Associazione Stampatori Italiana Giornali, a sua voltapresente sul sito con pagine istituzionali e con la versioneipertestuale del proprio Statuto.

- TecnoMedia “print-on-demand”L’archivio digitale di tutti i numeri del periodico

TecnoMedia, consultabile in modalità “print-on-demand”.I lettori possono compiere ricerche in modalità “full-text”attraverso gli articoli pubblicati ed all’interno delle specialisezioni tematiche FiloDiretto e Archivio Aperto, con l’obiet-tivo finale di realizzare un “catalogo interattivo” di tutti i

fornitori di prodotti e servizi per l’industria editoriale.- Ricerche e repertori statisticiLa prima ricerca ad essere pubblicata sul sito è “L’indu-

stria dei quotidiani nei Paesi dell’Unione Europea - aspettistatistici sulla lettura e sull’occupazione - considerazioni sulruolo e sull’attività dei poligrafici nei paesi dell’UnioneEuropea”, promossa dall’Osservatorio Tecnico ed aggior-nata alla fine del 1995. E’ in corso di preparazione laversione ipertestuale della prima ricerca statistica intera-mente dedicata all’industria editoriale italiana.

- I Protagonisti ed EdiworldPagine istituzionali dei primi protagonisti italiani del sito

Ediland e link ipertestuali ai più importanti siti web dell’in-dustria grafica ed editoriale di tutto il mondo. Per quest’ul-tima sezione, per la quale è necessaria la conoscenza dellalingua inglese, è stata preparata una breve descrizione initaliano dei contenuti dei siti.

Ediland ’97: fateci sapere...i vostri commenti, le vostre opinioni, ciò che vorreste

trovare, i servizi che vi sembrerebbe utile poter utilizzare.Per sviluppare Ediland nel corso del 1997 i vostri suggeri-menti sono lo strumento più importante.

Nell’articolo che TecnoMedia dedica all’Ifra ’96, descri-viamo nei dettagli le nuove iniziative che vanno maturandonel settore relativamente ai rapporti fra utenti di tecnologie.Dal dialogo fra tutti i professionisti ed i protagonisti delmercato possono, anzi devono, arrivare le proposte vincentiper trasformare Internet in uno strumento veramente utile,non con lo scopo di sostituire ciò che già c’è, ma conl’obiettivo di creare nuove opportunità, strumenti interattiviche oggi non esistono.

Le vostre osservazioni ed i vostri suggerimenti su Ediland ...

Potete inviarli per posta elettronica all’indirizzo: [email protected] oppure, se preferite strumenti più tradizionali, continuate a servirvi del nostro numero di fax: 06/4883489

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fiere internazionali

IFRA 96: editori e fornitori cercanonuove formule di collaborazione

All’edizione dell’IFRA 96, che si è svolta aGinevra lo scorso mese di ottobre, sono emersi

chiari segnali in direzione della nascita dinuovi rapporti di collaborazione fra editori e

fornitori di tecnologie. I sistemi di nuovagenerazione nasceranno con molta probabilità

da precisi accordi di partnership fra societàspecializzate nello sviluppo di tecnologie ededitori di giornali, che potranno realmente

contare su sistemi in grado di assecondare leforme di organizzazione del lavoro che

riterranno più efficaci.

“La novità di quest’an-no sono i sorrisi. Da molteedizioni ci eravamo abi-tuati a musi lunghi, al dif-fuso pessimismo e quasialla rassegnazione diquanti, tecnici ed editori,avrebbero voluto investi-re in nuove tecnologie, mai numeri dei bilanci sug-gerivano di rinviare tuttoai tempi migliori. A Gine-vra, invece, abbiamo ri-cominciato a lavorare sul-la base di progetti di inve-stimenti che prevedonoritorni economici nei pros-simi esercizi. Un segnale di ottimismo e di apertura dicredito verso il futuro”. La fonte di queste osservazioni,naturalmente anonima, è uno fra i maggiori esperti delmercato italiano dei fornitori di tecnologie, che ha vissuto inprima persona l’evoluzione della stampa quotidiana a par-tire dalle prime fotocompositrici degli anni sessanta.

Non siamo in grado di confermare che proprio tutti idiecimila visitatori della ventisettesima edizione dell’Ifra,la tradizionale mostra convegno per i quotidiani europei,siano arrivati a Ginevra con il sorriso sulle labbra, ma dibuon umore erano sicuramente gli organizzatori dell’even-to. Pur in presenza di una forte contrazione dello spaziofieristico, sceso dai 17.024 metri quadrati del 1995 ai 15.718di quest’anno, il paventato crollo della più importanteesposizione tecnologica europea di settore non c’è stato.Anzi, le aziende presenti nel padiglione del Centro fieristicoginevrino sono aumentate di quindici unità, e i visitatori, ilvero elemento chiave di questo genere di iniziative, sono inlievissima crescita rispetto alla precedente edizione diAmsterdam. L’esercito dei 10.000 fedelissimi della mostra

convegno, qualcuno sor-ridente, qualcuno forseun po’ meno, non ha di-sertato, come temuto da-gli organizzatori di unevento che, a partire dal1991, è andato sistemati-camente riducendosi nel-le dimensioni fieristiche.

Sorrisi e soddisfazio-ne per lo scampato peri-colo a parte, l’edizionedell’Ifra di quest’annonon si farà ricordare pernovità particolarmenteeclatanti, sempre più dif-ficili da incontrare in un

settore caratterizzato, sul versante degli editori, da unamarcata maturità tecnologica e, sul versante dei fornitori,dalla progressiva riduzione dei margini di guadagno e, diconseguenza, da una diminuzione delle risorse disponibiliper avviare progetti che richiedano grandi investimenti inricerca e sviluppo.

“Fai-da-te” addio...Forse proprio grazie alla concomitanza di questi fattori,

dal fronte dei rapporti globali fra il mercato dei fornitori e glieditori di quotidiani sono arrivati, in occasione dell’Ifra diGinevra, segnali molto chiari, e convergenti, in direzione dinuovi scenari di collaborazione, favoriti anche dalla crisi,speriamo irreversibile, di alcune delle famigerate “idee” chehanno accompagnato, come spiritelli maligni, l’avventodelle piattaforme standard nell’industria dei giornali.

Nella seconda metà degli anni ottanta, il rafforzarsi deimicroprocessori dei personal computer, e il vertiginososviluppo dei software applicativi e delle tecnologie di retelocale, avevano spinto uno degli allora più ascoltati gruppi

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di guru americani dell’innovazione tecnologica, il SeyboldGroup, a coniare l’immagine della “quarta ondata”. Il piùprobabile sviluppo dei sistemi editoriali, si disse allora,sarebbe andato in direzione dell’impiego massiccio di piat-taforme hardware standard e di software “off the shelf”,reperibili in ogni buon negozio all’angolo di strada. Aglieditori si prospettava un radioso futuro all’insegna del piùspericolato “fai-da-te”, beninteso partendo da un progettodisegnato da un “esperto consulente” estraneo alle casefornitrici. Queste ultime potevano scegliere fra una rapidaconversione in “integratori” di componenti di sistemi forni-ti da poche grandi aziende, o un altrettanto repentina estin-zione. L’abilità propagandistica degli inventori di questoscenario, e la concomitanza di alcune oggettive coincidenze- come la rapida diminuzione dei costi delle piattaformestandard, che avvalorava l’ipotesi di poter assemblare incasa sistemi complessi con poche migliaia di dollari - hareso queste ipotesi credibili. Molti editori americani si sonolanciati in uno spensierato bricolage tecnologico, un “fai-da-te” che si è rivelato dannoso non solo per i quotidiani, maper gli stessi fornitori.

La scoperta che i soli X-Press o Pagemaker, senzal’intervento di software house altamente specializzate nellaproduzione di un prodotto complesso, e sofisticato, come ilgiornale, non fossero sufficienti alla produzione di quoti-diani, anche se di modeste dimensioni, ha creato forti disagia tutti. Il solo mercato americano, negli ultimi quattro,cinque anni, ha registrato, in pratica, quasi un blocco degliinvestimenti in direzione dell’innovazione dei sistemi edi-toriali. In Europa, dove molte meno testate, a onor del vero,hanno sperimentato la strada del “fai-da-te” integrale, èarrivata l’onda lunga dell’impasse tecnologico sotto formadi una generale “confusione” degli operatori sulle sceltestrategiche di fondo da operare.

Il risultato forse più significativo dell’Ifra di Ginevrasono stati proprio i segnali forti ed univoci in direzioni dinuovi rapporti fra fornitori ed editori, all’insegna di unradicale capovolgimento delle illusioni del “fai-da-te”.

...è in arrivo il Partnership AgreementIl primo giornale a firmare il nuovo contratto di

Partnership Agreement proposto dal gruppo norvegeseSysdeco, che lo scorso anno ha rilevato Atex, è stato il NewYork Times. L’editore del terzo quotidiano americano perdiffusione - 1.081.541 copie al giorno - si è impegnato conil suo storico fornitore di sistemi ad un rapporto di collabo-razione di durata decennale. In questo periodo i tecnici dellaSysdeco svilupperanno le soluzioni richieste dai managerdel gruppo editoriale, cominciando da una completa revisio-ne di EDPage, il prodotto di punta per la videoimpaginazionedi grandi quotidiani. La Sysdeco, naturalmente,commercializzerà in tutto il mondo il nuovo prodotto chescaturirà dalla collaborazione con il New York Times, masolo successivamente all’impiego da parte della testatafirmataria dell’accordo, senza contare che, nei dettagli ope-rativi, il nuovo software privilegerà, per così dire, le speci-fiche richieste del quotidiano committente.

Il nuovo contratto di collaborazione tecnologica è statosottoscritto anche da altri due clienti storici della Atex,l’europeo Manchester Evening News e l’americano BostonGlobe, e non ci meraviglieremmo di sapere che anche altrieditori del vecchio continente stiano, proprio in questesettimane, esaminando le opportunità di questa proposta.

E’ difficile immaginare un accordo più agli antipodi dellafilosofia del “fai-da-te”: a quell’epoca si proponeva l’inte-grazione di prodotti standard, dopo neppure dieci anni sipropone, semplicemente, di sviluppare applicativi su misu-ra, integrando componenti standard e strumenti altamentespecializzati, attraverso un rapporto che garantisca aglieditori soluzioni veramente ad immagine e somiglianzadelle testate, e ai fornitori dia garanzie di una continuità neltempo, l’unica in grado di incoraggiare i necessari investi-menti in ricerca e sviluppo.

E Sysdeco non è la sola. Unisys, altro fornitore di primagrandezza sulla scena internazionale, dopo aver raccoltosignificativi successi in Italia ed in Europa con il propriosistema Hermes, e dopo aver valutato attentamente lo statodi “invecchiamento” dei sistemi installati nei quotidianiamericani, ha deciso di lanciare la sfida al nuovo continente.Hermes sarà proposto negli Stati Uniti come la soluzioneglobale per questa industria editoriale. Il punto di forza di

(continua a pag. 14)➙

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Tutti i numeri dell’IFRA

Quello di Ginevra è stato il ventisettesimo appuntamento con la mostra-convegno IFRA. La prima edizione diquello che sarebbe diventato il più importante appuntamento fieristico con i sistemi per la produzione dei giornaliquotidiani si svolse infatti a Mainz nel lontano 1970, con seicento visitatori e una cinquantina di espositori su unasuperfice espositiva di poco superiore ai mille metri quadri.

Da allora l’appuntamento fieristico di ottobre è andato crescendo costantemente per dimensioni e numero divisitatori: l’edizione di Ginevra dello scorso ottobre ha fatto registrare un numero di visitatori superiore allediecimila unità, con 275 espositori ed una superfice netta espositiva di 15.718 metri quadri.

Dalla tabella si può facilmente ricavare come, dopo le incertezze dei primi anni - nel 1972 l’expo non ebbeaddirittura luogo causa la concomitanza con la DRUPA - l’IFRA abbia registrato una crescita costante, particolar-mente accentuata lungo tutto l’arco degli anni Ottanta, in concomitanza con l’ingresso massiccio delle tecnologieinformatiche applicate alla produzione editoriale: tra l’edizione di Losanna del 1981 e quella di Amsterdam del1991 la crescita delle aree espositive è stata del 135%, quella dei visitatori del 111%, mentre il numero delle aziendeespositrici è salito da 103 a 255.

Restringendo l’analisi all’ultimo decennio, ed aiutandoci con il grafico che rapporta al valore 100 i dati dell’anno1987, si nota una sostanziale tenuta del numero dei visitatori, ormai stabilizzatasi attorno alle diecimila unità, eduna significativa crescita del numero delle aziende espositrici (86 in più, pari ad una crescita del 45%). La superficenetta espositiva, invece, dopo una prima fase di crescita giunta sino al 1991, anno nel quale la fiera ha toccato il

proprio massimo storico con 18.350 metri quadri, ècominciata a diminuire in maniera graduale ma semprepiù accentuata: meno 14% tra il 1991 e il 1996, meno7,7% solo nell’ultimo anno.

La superfice media degli stand è passata dai 71 metriquadri di Amstardam 1991 ai 57 di Ginevra 1996: uncalo di quasi il 20%, che riporta questo indicatore ailivelli della fine degli anni Settanta.

località numero numero superfice sup.mediavisitatori esibitori in mq stand in mq

1970 Mainz 600 54 1.124 201971 Amsterdam 1.400 48 1.536 321972 Bruxelles 200 anno DRUPA, no expo1973 Amsterdam 1.500 40 1.365 341974 Montreux 2.600 61 2.200 361975 Amsterdam 3.900 64 2.800 431976 Montreux 4.000 76 3.000 391977 Nizza 3.500 82 4.000 481978 Copenhagen 3.500 86 5.200 601979 Amsterdam 4.750 89 5.700 641980 Monaco 6.065 91 6.600 721981 Losanna 5.300 103 7.800 751982 Copenhagen 5.700 105 8.000 761983 Amsterdam 6.676 129 9.200 711984 Nizza 4.100 120 9.940 821985 Amburgo 6.790 138 11.700 841986 Losanna 6.613 157 12.520 791987 Amsterdam 10.774 189 13.550 711988 Francoforte 10.354 215 15.826 731989 Amsterdam 10.589 247 16.618 671990 Barcellona 9.811 240 17.775 741991 Amsterdam 11.189 255 18.350 711992 Ginevra 11.408 252 18.072 711993 Amsterdam 11.118 255 17.311 671994 Monaco 12.988 310 17.326 551995 Amsterdam 10.184 260 17.024 651996 Ginevra 10.200 * 275 15.718 57

* dati provvisori Fonte: IFRA

anno

19871988

19891990

19911992

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19951996

numero visitatori

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Dieci anni di IFRA: 1987-1996(valori 1987=100)

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questa soluzione nasce proprio dai successi ottenuti nelVecchio Continente, che hanno reso i diversi moduli delsistema adattabili ai più diversi modelli di organizzazionedel lavoro. Più che fornitori di sistemi, sarà meglio comin-ciare a parlare di “sviluppatori globali”.

E che cosa dire di uno fra i più importanti fornitori italianidi sistemi, Sinedita, che aveva allestito allo stand dell’Ifrauna postazione per dimostrare non un prodotto, ma un’“ideatecnologica”. Per espressa volontà dei nostri interlocutori,non possiamo, in questo numero di TecnoMedia, che rima-nere nel vago, salvo osservare che l’applicazione era qual-cosa più di un’idea, rientrando già nella categoria delsoftware funzionante ed estremamente innovativo, sia neiprincipi che nelle soluzioni prospettate ad alcuni dei proble-mi organizzativi che maggiormente attirano l’attenzionedegli editori di quotidiani. In attesa di poter raccontare dipiù, ci limitiamo ad osservare che anche la software houseitaliana ha spalancato le porte all’ascolto del mercato. Atutti coloro ai quali veniva mostrata l’“idea”, si richiedeva-no suggerimenti, opinioni e spunti applicativi. L’innovazio-ne tecnologica dei prossimi anni non passerà più attraversola mera “personalizzazione” di software standard; forse,come dice qualcuno, la “vera” innovazione non è maipassata da quella strada. E’ invece assai probabile chesempre più spesso si cerchino forme di collaborazioneattraverso le quali sviluppare solo ciò che serve realmente,prodotti tali da consentire realmente la organizzazione dellavoro che venga valutata come la più idonea dagli editoridei diversi Paesi.

Al nuovo clima che sta nascendo fra utenti e sviluppatoridi soluzioni non si è sottratta neppure Servizi Italia, societàleader in Europa per i sistemi di trasmissione on line dellapubblicità su reti ISDN. All’offerta di servizi ad alto valoreaggiunto, la società ha iniziato ad affiancare l’offerta direttadel proprio prodotto di punta, TEDDI. Editori e concessio-narie di pubblicità saranno libere di scegliere se sottoscrive-re un contratto per la fornitura del servizio relativo allagestione in rete delle pagine di pubblicità, oppure integrareTEDDI nei propri sistemi di produzione e trasmissione. Inquesto secondo caso, Servizi Italia sarà chiamata a farequalcosa di più di una mera personalizzazione del progetto.

Come ha dimostrato una recente indagine svolta dallaASIG Service, la società operativa della Associazione Stam-patori, editori e concessionarie di pubblicità hanno approccidiversi nei confronti del corredo di dati commerciali edamministrativi che costituiscono parte integrante del file dipubblicità. In particolare, il data base di informazioni puòessere ripartito in tre grandi aree: le informazioni che tutti iprotagonisti del mercato ritengono indispensabili, quelleche nessuno vuole mettere in rete ed un terzo gruppo, laparte più cospicua, che potremmo chiamare “informazionifacoltative”, all’interno del quale ciascuna azienda la pensain modo diverso. Chi, come Servizi Italia, ambisce adentrare da protagonista in questo nuovo mercato, dovràmettere in conto un attento lavoro di strutturazione e diprogettazione del data base amministrativo, lavorando astretto contatto con gli utenti finali.

Novità ginevrineRimanendo nel settore della trasmissione a distanza, la

DuPont ha presentato Intellinet, una nuova soluzione per lagestione della teletrasmissione delle pagine di quotidiani. Ilprodotto, evoluzione su piattaforma standard di Wydnet,della Crosfield, una delle soluzioni di maggior successo inquest’area applicativa, sarà commercializzato in Italia dallaG.M.D.E., la società specializzata nell’offerta di soluzioniDuPont al mercato dei quotidiani nazionali. Intellinet utiliz-za componenti standard di base, mentre lo sviluppo delsoftware è stato affidato ad una società italiana, la Hi.T.. Ilprodotto, che si serve di un database relazionale distribuitofra tutte le stazioni del sistema, dispone, fra le altre funzioni,della possibilità di visualizzare graficamente, ed in temporeale, l’intero piano di produzione, che in ogni momentopuò essere riorganizzato per gestire al meglio le diverseedizioni locali.

Nell’area spedizione, la IDAB Wamac, uno dei protago-nisti mondiali del settore, ha presentato un nuovo sistema diinserimento, denominato PST 6000. La macchina è l’unicosistema di inserimento nel quale gli inserti vengono immessinel prodotto principale, a sua volta trasportato tramite unnastro convogliatore a monopinza dalla rotativa ai diversipunti di sgancio e di uscita su una linea di confezionamento.

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La fase di apertura dei giorna-li ed il successivo posizio-namento degli inserti al lorointerno è controllata da unaserie di fotocellule e sensori diprecisione, che garantiscono una estremaaccuratezza di funzionamento. Il PST 6000, cometutte le altre soluzioni della IDAB Wamac, è distribuito inItalia dalla R.G. di Milano.

Per un mercato, quello dell’inserimento, che sembradestinato a dare molte soddisfazioni ad editori e fornitori ditecnologie, un altro settore, la fotografia digitale, sembrainvece languire. In particolare, all’Ifra ’96, ha colpito laquasi scomparsa delle apparecchiature per il fotogiornalismoelettronico. I dorsi digitali per i modelli di punta di Canone Nikon, esposti nello stand della Kodak, di dimensionioltremodo modeste, non esercitano più l’appeal raccolto sulmercato dei professionisti al momento della loro presenta-zione. Tanto è vero che il colosso mondiale del settoreimmagine, la Kodak, appunto, affianca sempre, alla promo-zione dei dorsi digitali, l’offerta di nuove pellicole tradizio-nali, indirizzate al mercato dei professionisti, e dispositivi diinput per la digitalizzazione delle immagini registrate contecnologie chimiche. A quanto sembra di capire, i limiti piùgrossi del fotogiornalismo digitale continuano ad esserelegati alla qualità finale delle immagini, oggettivamenteancora non competitiva rispetto a quanto ottenuto con lepellicole tradizionali.

I proprietari, questi sconosciutiIl mercato internazionale dei fornitori di tecnologiche, a

cavallo fra anni ottanta e novanta, ha abituato quanti loseguono a fare i conti con i mutamenti di proprietà. Ilpassaggio di mano delle quote di controllo di società, anchedi grosse dimensioni, è un fenomeno non nuovo.

Nel caso di aziende quotate in borsa, può succedereanche il passaggio di azioni sul mercato sia talmente nasco-sto e repentino che la società che viene acquistata scopra ilvolto del nuovo proprietario solo dopo l’avvenuta transa-zione delle quote di controllo.

Decisamente più raro, ci sia consentito, è che il passaggio

di proprietà avvenga all’in-saputa di chi ... compera.All’Ifra di Ginevra ha tro-vato puntuale conferma lanotizia, anticipata da un ar-ticolo del Financial Times,secondo la quale la DeutscheBank si è trovata, senza sa-

perlo, ad essere il nuovo proprietario del gruppo norvegeseSysdeco. La vicenda è il risultato di una serie di operazionidi investimento in titoli tecnologici - Sysdeco è quotata allaborsa di Oslo - compiute dalla Morgan Grenfell, sussidiariainglese della banca tedesca, specializzata in investimentimobiliari. Da una serie di accurati controlli realizzati dallaDeutsche Bank, è venuto alla luce che l’istituto tedesco, invirtù della somma di piccole quote Sysdeco acquistate divolta in volta, si è trovata a detenere il 51% del capitaleazionario.

La notizia sarebbe stata probabilmente destinata a finirenel grande calderone delle operazioni di finanza internazio-nale, se non fosse stato per un dettaglio, sembra non trascu-rabile. Alcune norme del mercato borsistico norvegese,infatti, prevedono che nel caso in cui un nuovo soggettoacquisisca la maggioranza di una società quotata in borsa,questi debba formulare una offerta pubblica di acquisto del-le azioni ancora in circolazione, al prezzo massimo al qualeè stato scambiato il titolo nei sei mesi precedenti la scalata.

Secondo alcuni analisti internazionali, i nuovi proprieta-ri potrebbero trovarsi a dover lanciare una offerta pubblicadi acquisto di azioni Sysdeco ad un prezzo ben superiorerispetto all’attuale valore di mercato, qualcuno ha scrittoaddirittura quadruplo. Una vicenda che, a dire il vero, nonha affatto turbato i visitatori dell’Ifra, vista anche la serietàdei partner coinvolti, Sysdeco e Deutsche Bank, ma che,sembra di capire, creerà più di un grattacapo agli avvocatiesperti di questioni finanziarie internazionali.

Nuove Fiere per nuovi mercati: un augurio per NewCommCominciano a cambiare i rapporti fra editori e fornitori,

ad ogni rassegna compaiono nuove soluzioni, i quotidiani sievolvono, l’unica a restare immobile in questo panorama è

Il nuovo sistema di inserimentoPST 6000 della IDAB Wamac

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la Fiera, una istituzione sempre ugua-le a se stessa. Un paradosso forse, mauna situazione che viene vissuta consempre maggior fastidio da tutti iprotagonisti dell’industria grafica ededitoriale.

I dati sull’Ifra che pubblichiamoa pagina 13 fotografano un fenome-no ben noto: gli spazi espositivi sirestringono, la metratura media de-gli stand regredisce ai livelli di quasivent’anni fa, e ad andare in crisi è il meccanismo economicosul quale si reggono le manifestazioni fieristiche, le cuitariffe sono ancorate ai metri quadrati noleggiati. La stessaevoluzione del mercato mondiale, con le software housesempre più in primo piano, contribuisce ad inasprire questofenomeno: a chi presenta un software applicativo quei pochimetri quadrati sufficienti ad ospitare un banchetto, tre sediee due personal computer.

Più ancora che il sistema economico della Fiera, tuttavia,ci sembra che cominci a non essere più rispondente loschema dell’attuale organizzazione, dove le sole opportuni-tà di incontro fra fornitori ed utilizzatori sono offerte dalle

pareti degli stand. I PartnershipAgreement, gli sviluppatori globalied i dimostratori di “idee” sono assaiprobabilmente alla ricerca di nuovefiere, opportunità per sviluppare inmodo creativo, e redditizio per tutti,i nuovi rapporti che stanno nascendofra le aziende. Non possiamo chesperare che la nuova fiera per il mer-cato italiano, NewComm’97, dellaquale riferiamo su questo stesso nu-

mero di TecnoMedia, sia una prima, concreta risposta, aqueste esigenze.

Ci auguriamo che i professionisti del settore possanovarcare la soglia della fiera di Bologna, il prossimo mese disettembre, non solo per cercare che cosa c’è di nuovo sulmercato, ma con l’obiettivo di costruirlo loro, il nuovo,all’interno di nuovi rapporti di collaborazione che si sonogià delineati, e che costituiscono senz’altro la chiave divolta per il successo, od il fallimento, della nuova integra-zione digitale che è sempre più parte dell’esperienza tecno-logica delle aziende editoriali e di comunicazione, non soloin Italia, ma in tutto il mondo.

Il logo della nuova mostra convegnodedicata alla integrazione digitale

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tutorial ASIG

Il database come risorsa strategica:il punto di vista de La Stampa

Dall’intervento svolto al tutorial ASIG-IFRAsui database da Luigi Mezzacappa,

Responsabile Sviluppo Tecnologie delquotidiano torinese, emerge la centralità del

database nella ridefinizionedell’organizzazione produttiva e delle aree di

business dell’industria editoriale.

Di cosa parliamo?Tutte le volte che ri-

fletto sui progressi com-piuti dalla tecnologia ap-plicata al nostro“business”, mi diverto nelricordare ciò che sentiiraccontare da un relatore,di cui purtroppo non ri-cordo il nome, in occasione del primo seminario IFRA a cuipartecipai. Me ne scuso, ma ho qualche attenuante: è giàpassata una dozzina d’anni da allora, e quel nome ora potreiricordarlo solo se all’epoca fossi stato lungimirante e loavessi annotato in un qualche database.

L’argomento era l’impaginazione elettronica e il simpa-tico relatore si dichiarò pronto ad accettare qualsiasi criticatranne quella di essere incoerente. “Lavoro da 10 anninell’informatica applicata all’editoria - disse - e sono 10anni che ripeto: ‘L’impaginazione elettronica completa esenza eccezioni è dietro l’angolo’. A distanza di 10 anni, congrande coerenza, rimango dello stesso parere!”.

Correva l’anno 1984, cosa possiamo dire oggi? Perso-nalmente ritengo che l’angolo sia stato svoltato: il traguardodell’impaginazione elettronica è stato raggiunto e in alcunicasi abbondantemente superato. Nel frattempo, però, men-tre noi spendevamo le nostre energie nella corsa, qualcunoha spostato il filo di lana più in là e, quel che è peggio, incerte “condizioni di luce” quel filo si confonde con lo sfondodella pista e non sappiamo più bene dove e quale siaesattamente la nostra meta. Qualcuno ha cambiato le regoledel gioco, anzi, ha cambiato il gioco! Questi non sono più i400 a ostacoli, ma una gara di resistenza...

Fino a qualche mese fa parlavamo di quotidiani, quelli dicarta, quelli che si vendono in edicola, un numero di paginevariabile, dalle quattro alle 100, dipende... Dopo avereimparato a dominare l’informatica per fare quei giornali lì,

ora noi tutti - tecnici egiornalisti - dobbiamo“reinventarci un mestie-re”, interpretare le inno-vazioni e intuirne lepotenzialità, giacché oggila tecnologia non si pro-pone solo come soluzio-ne ai problemi produtti-

vi, ma sempre più spesso costituisce il motore dello svilup-po.

E’ una sfida intrigante, se vogliamo anche divertente eallettante, complicata però dal fatto che non sappiamoancora bene di cosa stiamo parlando: quale giornale? Conquali tecnologie? Quali altri prodotti e, soprattutto, destinatia quali fruitori?

Quale giornale?Per tentare di esplorare e raccontare questi nuovi scenari,

partirei dalla descrizione del nostro giornale e degli elemen-ti che lo caratterizzano come prodotto e come mercato;dopodiché vorrei parlare delle sperimentazioni di prodottofatte e da fare per arrivare a tracciare una possibile fisiono-mia del giornale del futuro.

La Stampa è il terzo quotidiano italiano. La sua tiraturamedia è di 575mila copie e la distribuzione copre il territorionazionale e molti Paesi dell’Europa e delle Americhe.

La Stampa è articolata in 18 diverse edizioni, nazionalie locali. Gli stabilimenti di stampa sono stati recentementeampliati per consentire una foliazione fino a 56 pagine, dicui otto a colori.

Il giornale tipo è costituito da un nucleo base di 38-40pagine nazionali e da 10-16 pagine per ciascuna edizionelocale. In totale, il volume medio delle pagine chiuse intipografia è di 160 al giorno. Con i supplementi settimanalie altre pubblicazioni la media sale a 170.

La dislocazione geografica e la serrata cadenza delle

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chiusure redazionali influenzano l’organizzazione del no-stro business. I ridotti tempi a disposizione per stampa edistribuzione delle copie ci hanno indotto alla scelta diattivare quattro poli di stampa in Italia e uno in Francia, oltrea quello di Torino. Accordi stipulati con alcuni stampatorici consentono di sfruttare le potenzialità di altri stabilimentiquando particolari esigenze di distribuzione lo richiedono.

Da sempre, a La Stampa, viene in qualche modo associa-ta un’immagine di avanguardia tecnologica, spiegabileprobabilmente per il fatto di aver attuato scelte che hannofunzionato da apripista per la realtà italiana: primo giornalea fare uso di telefoto, primo dei grandi giornali a passaredalla composizione a caldo alla fotocomposizione, primodei grandi giornali a ricorrere alla teletrasmissione in fac-simile e poi ancora primo a trasmettere simultaneamente apiù poli di stampa, primo nell’adozione di un SistemaEditoriale, di nuovo fra i primi nella sperimentazione dellanovità di questi mesi, Internet.

Un’altra caratteristica de La Stampa è quella d’aversperimentato, e in alcuni casi definitivamente avviato arégime, tutti i processi oggi possibili per realizzare prodottidi editoria elettronica, nessuno escluso. Li ricordo breve-mente:

Banche dati on line. La banca dati de La Stamparaccoglie il testo di tutti gli articoli pubblicati dal giugno del1991, mentre per gli anni precedenti esiste un indice com-pleto con l’abstract degli articoli. L’aggiornamento quoti-diano viene fatto in tempi inferiori alle 24 ore e resodisponibile su sei diversi host che ne commercializzano idiritti.

La banca dati dovrebbe poter resistere, secondo gliesperti, su un mercato di utenza professionale, anche se leevoluzioni in atto su Internet lasciano intravedere unadiversa modulazione di questi servizi. Sarà interessante - eimportante - cogliere e interpretare i segnali delle futuretendenze.

CD Rom. La Stampa ha finora pubblicato sei CD: unaraccolta di dieci anni (dal 1982 al 1992) dell’inserto scien-tifico “Tuttoscienze”, quattro raccolte annuali complete delquotidiano (’92, ’93, ’94 e ‘95) e l’ultimo, a caratterescientifico, lanciato proprio in questi giorni in collaborazio-

ne con Rai. I CD Rom de La Stampa sono simili a “frammen-ti” della banca dati della quale conservano impostazione econtenuti, ma sono di più semplice e immediato utilizzorispetto alla consultazione on line. In prospettiva, i CDpotranno evolvere da un carattere semplicemente ipertestualea vere opere multimediali. In questo particolare segmento,La Stampa sta lavorando tra l’altro all’edizione italiana diun’opera dedicata all’ambiente.

Floppy disc. Rispetto al CD Rom, il floppy offre ilvantaggio di poter essere utilizzato su qualsiasi computersenza richiedere particolari e costosi dispositivi non ancoralargamente diffusi. La Stampa ha finora prodotto tre floppy,uno realizzato insieme con Ibm in occasione dei mondiali dicalcio del ’94 e due sul cinema.

Videotel. In Italia il Videotel è un’altra promessa manca-ta perché non è mai stato seriamente disciplinato e sostenutodai gestori di rete. Gli utenti italiani di Videotel non hannomai raggiunto una massa critica sufficiente allo sviluppo,com’è avvenuto invece in altri Paesi. In ogni caso, LaStampa è presente su Videotel fin dagli albori, attualmentein collaborazione con la Società francese Telematix, conalcune informazioni economico-finanziarie. Oggi possiamocertamente dire che Videotel è definitivamente sorpassato.

Audiotel. Alle origini, i servizi Audiotel sembravanoparticolarmente adatti ad applicazioni editoriali e in pocotempo nacquero diversi prodotti d’informazione. La Stampasi è cimentata in una breve sperimentazione in collaborazio-ne con il Gazzettino di Venezia.

DayFax. Dal 1990, La Stampa realizza quotidianamenteuna sintesi del giornale in quattro pagine A4; la grafica(senza immagini) ricorda il giornale principale. L’idea allabase di tale prodotto fu la possibilità di attuare una distribu-zione via fax, appunto, ma per La Stampa questa è statastoricamente la prima opera di editoria elettronica regolar-mente commercializzata e appositamente confezionata. Ol-tre alla normale trasmissione fax a villaggi turistici e alber-ghi al di fuori dei confini nazionali, infatti, il file digitale delDayFax è distribuito attraverso il circuito satellitare, origi-nariamente organizzato da OceanSat, alle navi da crociera ead alcune imbarcazioni militari. Sulle navi il prodotto èricevuto da un Pc attraverso un comune impianto di ricezio-

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ne satellitare, quindi stampato su una stampante A4.Broadcast. I prodotti/progetti in questo settore sono

due:° Telesoftware per non vedenti: è una selezione diarticoli (Interni ed Esteri) inviati tramite Televideo Raiad un migliaio di non vedenti italiani. I destinataridevono essere attrezzati di computer dotato disintonizzatore TV e sintetizzatore vocale. Il servizio èofferto gratuitamente da La Stampa e Rai ed è attivo dal1989 (1988 se si considera l’inizio della sperimentazionein altre forme).° Satellite: in questo caso vengono trasmesse le paginedel giornale utilizzando un canale televisivo satellitareimpiegato per la trasmissione dati. Il progetto - svilup-pato da HsCast, una società del Sole 24 ore - consenteun’alternativa alla convenzionale trasmissione in fac-simile su linee dati dedicate e offre allettanti prospettiveper la realizzazione di una strategia di distribuzionearticolata che preveda la stampa in rotativa dove sianorichiesti alti volumi di diffusione e, a scalare, stampepresso services per arrivare fino all’utente singolo che,attrezzato di personal computer e stampante A3 o A4potrebbe ricevere il giornale completo - sottoscrivendoun abbonamento - direttamente sulla scrivania dell’uffi-cio o a casa. Questa tecnica è stata recentemente sperimentata in

occasione delle Olimpiadi di Atlanta e ha riscosso unnotevole successo.

Internet. La Stampa possiede un proprio dominio Internetdal settembre del 1994 e a partire dal maggio del 1995 offrela versione HTML del supplemento scientifico“Tuttoscienze” e il DayFax in formato Acrobat.

Dal novembre dello stesso anno sono anche disponibilila versione HTML dell’intera edizione nazionale, le recen-sioni dei film in prima visione, il catalogo di tutti i prodottidell’Editrice, oltre a servizi tipo “dossier” legati a partico-lari eventi.

E’ inutile ricordare - e non è questa la sede - leproblematiche che emergono dal confronto tra editoria eInternet, ma permettetemi comunque di fare un’ovvia con-siderazione: tra tutte le nuove tecnologie, questa ha più

probabilità di successo e con Internet dovremo fare i conti,prima o poi.

Supporti magnetici non digitali. In questo settore piùtradizionale La Stampa ha realizzato una collana di audiotape(gli Audiolibri) e una di videotape dedicate al turismo.

Questo è il giornale e le sue modulazioni di cui parliamoattualmente a La Stampa e tutto questo serve per dire - se cen’era bisogno - che la “macchina giornale” dei nostri giorniè diventata terribilmente complicata.

Quali prodotti? E per quali fruitori?Il nostro business non può più essere considerato in

assoluto di tipo monoprodotto e sempre di più, in futuro,dovremo adeguarci a una “griglia” di possibili prodotti,quelli che il tempo e il mercato avranno individuato edichiarato praticabili: il giornale on line per un pubblicoancora tutto da scoprire; la banca dati - probabilmente - perun pubblico professionale o via via più allargato; le operemultimediali per la didattica, l’edutainment e l’infotainment;il giornale via satellite per un pubblico variegato ed esigenteal fianco, naturalmente, del giornale convenzionale cheforse subirà una “mutazione genetica”, in qualche modo giàavviata dalla televisione negli ultimi anni.

Senza trascurare che all’orizzonte, come sappiamo, c’èancora dell’altro: c’è il mito del giornale su misura (ilcosiddetto “daily-me”) che in qualche modo fa già parte dialcuni nostri piani, c’è la possibilità di aumentare l’interazionecon il pubblico attraverso gli strumenti messi a disposizionedalla tecnologia, c’è una strategia ancora tutta da inventaredi utilizzo sinergico di tutti questi mezzi di comunicazionemessi insieme. E c’è, naturalmente, la necessità di progetta-re, giorno per giorno, ognuno di questi prodotti con la stessacura e il medesimo controllo usato oggi per produrre ilnostro giornale di carta.

Per ciascuno di noi, a seconda delle decisioni che pren-deremo in merito ad ogni nuova opportunità, si andràdelineando un modello organizzativo, mai completamentegiusto e mai del tutto sbagliato e ognuno di questi avrà unaconnotazione che lo renderà unico.

Fra di noi ci sarà chi deciderà di seguire tutte le diversi-ficazioni di prodotto sempre con un’unica organizzazione

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per scelta politica o magari per utilizzare in modo sinergicole tecnologie e ci sarà anche chi sceglierà di istituire gruppidi interesse o addirittura società diversificate.

In ogni caso, occorrerà individuare soluzioni tecniche eorganizzative per ottenere il massimo dell’efficienza dallamacchina “generatrice di informazioni” che è ogni quotidia-no. Sarà importante avere il controllo di tutti gli strumentiper raccogliere, organizzare e distribuire velocemente leinformazioni, in coerenza con le modalità che ciascuno deimezzi renderà più praticabili. E importante sarà ancheverificare la congruenza del lavoro svolto.

Ciascuno di noi, a partire dalla propria realtà e dallapropria situazione tecnologica, dovrà cercare di impostareun suo modello e una sua soluzione tecnologica. Occorreràfare i conti con la necessità di integrare e organizzare lelavorazioni diversificate con il compito istituzionale dipreparare e produrre il giornale (o i giornali). La faticatecnologica diventerà più ardua di quanto già oggi non sia.

Con quali tecnologie?Proviamo a vedere cosa sta succedendo a La Stampa in

questa direzione. Il processo di preparazione delle pagine ècompletamente elettronico dal giugno del ’95. Fanno ecce-zione le pagine intere di pubblicità nazionale fornite ancorain pellicola direttamente dalle agenzie.

Atex J11Il nucleo base del Sistema Editoriale è costituito dal

vecchio e glorioso Atex J11, attorno al quale ruotano isistemi satelliti dell’impaginazione, del trattamento digitaledelle fotografie, della pubblicità tabellare e della pubblicitàclassificata.

Come molti di voi sapranno, i vecchi sistemi Atex non siappoggiano ad un vero e proprio database, sebbene letecniche di file-system messe a punto fin dagli albori dallacasa di Bedford fossero un compromesso di straordinariaefficacia tra criticità delle funzioni chiamate a svolgere etecnologie a quel tempo disponibili.

Atex EdPageAlla stessa stregua, anche il sistema di impaginazione

basato su EdPage non possiede un vero e proprio database,ma lavora ancora sull’organizzazione delle directory del

file-system Unix.Nella realtà produttiva de La Stampa, Atex EdPage è

qualcosa di più di un sistema di impaginazione: esso costi-tuisce lo strumento di integrazione, il collante che legainsieme tutte le lavorazioni e tutti i sottosistemi. Il motore diimpaginazione front-end di Edpage scandisce il lavoro inRedazione e realizza l’assemblaggio di tutti gli elementi.

Atex Image ServicesPer vedere il primo vero database targato Atex, noi che

per la pubblicità abbiamo fatto scelte diverse, abbiamodovuto attendere Image Services, il database delle immaginidestinate alla pubblicazione, interfacciato direttamente conil sistema di impaginazione EdPage. Nel 1992, anno in cuiè stato installato il primo nucleo dell’Image Services, ildatabase proposto da Atex era Ingres e tale è rimasto, anchese oggi l’offerta di soluzioni è più allargata.

Electronic Picture DeskAll’Image Services, che come abbiamo detto è il conte-

nitore delle immagini da pubblicare (nella nostra realtà sonocirca 500 al giorno), le immagini arrivano dall’ElectronicPicture Desk, il front-end che filtra l’impatto delle 1.500fotografie ogni giorno acquisite dalle periferie e dalle Agen-zie e che svolge funzioni di selezione, trattamento.

Quando anche l’Archivio storico sarà stato completa-mente convertito a digitale, l’Electronic Picture Desk saràancora il crocevia del traffico delle immagini ricevute esmistate tra le Redazioni distaccate, la Produzione e l’Ar-chivio, e distribuirà i suoi servizi a ciascuna di queste unità.

Alla luce di quanto si è detto, è evidente che saràconsiderata strategica la gestione dei dati di “borderò” delletestate e delle pubblicazioni, in modo da rendere più velocee sicura la verifica dell’associazione del materiale pubblica-to ai costi di budget.

Pubblicità classificata e tabellareCompletano il quadro delle tecnologie del pre-press i

sistemi per la gestione della pubblicità classificata e tabellare.Come per l’Electronic Picture Desk, anche il prodotto diquesti due sistemi alimenta l’impaginatore Atex EdPage.

Il sistema della pubblicità classificata, basato su undatabase BTrieve, acquisisce i piccoli annunci, li ordina e lipassa al sistema di impaginazione secondo criteri di priorità

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SCANNER

SISTEMA EDITORIALE

REDAZIONI REMOTE

STAZIONI DI IMPAGINAZIONE

STAMPANTI LASER

BASE DATI FAULT TOLERANT

BASE DATI IMMAGINI

NODO DI GESTIONE PAGINE

TRATTAMENTO IMMAGINI

TRASM. RICEV.RECORDER

RECORDER

STAMPANTI LASER

SISTEMA DI FOTOCOMPOSIZIONE

OUTPUT REMOTO

CONTROLLO AVANZAMENTO

IN TEMPO REALE

BASE DATI IMM.DI PRODUZIONE

INTEGRAZIONE IMM.E GESTIONE

OUTPUT

INTEGRAZIONE IMM.E GESTIONE

OUTPUT

CONTROLLO EINSTRADAMENTO

RICEZIONEAN./DIG.

INPUT ETRATTAMENTO

FOTO

ARCHIVIO ELETTRONICO IMMAGINI

(sviluppo successivo)

CONSULTAZIONE E

SELEZIONE

SOTTOSISTEMAPUBBLICITA'

RETE

e di spazio definiti dal menabò. Il sistema della pubblicitàtabellare, che è invece basato su un database OMNIS e suun’applicazione DTP, consente la preparazione e la genera-zione dell’output di singoli annunci, di blocchi o di paginecomplete che, alla stessa stregua della pubblicità classifica-ta, vengono automaticamente agganciati alle griglie genera-te dal sistema di impaginazione.

Output e fac-simileLe pagine fotocomposte sul sistema di output vengono

cedute al sistema fac-simile attraverso la rilettura sullo

scanner o passate direttamente in formato digitale per latrasmissione a Torino, Milano, Roma, Catania e Cagliari.

Per Roubaix è stato realizzato un sistema alternativo cheelabora il formato in uscita dagli scanner per renderlo adattoad una gestione su apparecchiature standard e lo trasmettevia ISDN allo stabilimento di stampa francese. Da notareche questa è la stessa tecnica che sta alla base del giornalevia satellite: il bitmap delle pagine, in questo caso, è tra-smesso non direttamente al destinario, ma alla stazione di“up-link” satellitare.

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Vale la pena di rilevare che l’evoluzione delle telecomu-nicazioni e delle tecniche di networking aprono, ancora unavolta, interessanti scenari grazie ai quali sarà possibilerealizzare una griglia di distribuzione del giornale in formaelettronica, anche se la fruizione finale sarà ancora su carta.

Il sistema di trackingIl controllo dell’avanzamento del lavoro è un sogno che

esiste da quando esistono i giornali. Quanti tra noi non cono-scono il panico che assale quando le notizie e le ribattuteincalzano e si capisce che la schedulazione è saltata, ma nonsi ha nessuno strumento per improvvisarne una nuova?

Oggi il sogno del controllo dell’avanzamento produttivoè realizzabile, grazie alla tecnologia. Ed è assolutamentenecessario realizzarlo, per colpa della tecnologia!

Mi spiego meglio: fino a quando circolavano strisce epezzi di carta da montare sul banco luminoso, bene o malesi vedeva il lavoro e si intuiva il suo procedere. Nell’attualetipografia informatizzata è rimasta solo la bozza finale peril Direttore, ma a quel punto gli errori sono sempre troppopesanti. Un registratore di eventi, un sistema che consentauna serie di check-point, è quanto mai necessario per ridurreil rischio di errori.

Il “tracker” de La Stampa, un’applicazione progettata incasa, registra l’avanzamento di ogni elemento di ogni singo-la pagina nel flusso produttivo. Dalla postazione del sistemaè possibile visualizzare la geometria delle pagine (dove ognielemento è rappresentato con un colore che ne evidenzia lostato) e si può richiedere un quadro riassuntivo delleschedulazioni e degli scostamenti. A consuntivo di unaserata si può richiedere una statistica dell’andamento pro-duttivo.

Prossime implementazioni prevedono l’interfacciamen-to con i sistemi di output e di teletrasmissione per rilevare inmodo automatico gli eventi significativi e per spingerequindi la visibilità fino agli stabilimenti di stampa.

Su un fronte parallelo, è in corso di realizzazione unprogetto che, attraverso la registrazione dei dati di produzio-ne dello stabilimento di stampa principale, consentirà ilreporting delle fasi di lavorazione e un’analisi statisticadegli eventi, del consumo dei materiali e delle problematichedi produzione. Molti di questi dati saranno registrati, ovvia-

mente, in un database e saranno acquisiti direttamente daidispositivi che pilotano il funzionamento degli impianti(formatura, rotative e spedizione).

E’ evidente l’importanza che questi dati assumerannoquando saranno ordinati e consultabili anche per fini nondirettamente collegati alla gestione produttiva, con partico-lare riferimento alle questioni relative al carico e scaricomagazzino e quindi contabili.

Il timoneCome è facile immaginare, la realizzazione del progetto

editoriale di un quotidiano come il nostro non è banale. L’ar-ticolazione delle edizioni e la stampa remota su sei stabili-menti comportano un accurato lavoro di verifica delle com-patibilità produttive (potenzialità e configurabilità degliimpianti in funzione del colore) oltre al normale lavoro dipresidio del notiziario in stretta relazione con la Redazione.

Presto sarà avviata la sperimentazione di uno strumentodi supporto decisionale che guiderà l’Ufficio Programma-zione nell’individuazione del corretto progetto editorialesulla base del carico pubblicitario, verificandone la fattibilitàproduttiva.

Lo stesso strumento manterrà i contatti con i reparti dilavorazione (Tipografia, Telecomunicazioni, Formatura,Stabilimenti di stampa, Spedizione) nei modi più tradizio-nali (invio di fax elettronici) oppure più innovativi (monito-raggio continuo dell’evoluzione del timone attraverso lavisualizzazione grafica e messaggi).

Anche per questa applicazione si prevedono sviluppimolto interessanti sul piano dell’integrazione, della visibi-lità e del controllo dei processi. Future implementazioniconsentiranno - ancora una volta - un aumento del livello diefficienza attraverso la riduzione o l’eliminazione dellamanualità e delle duplicazioni; la procedura sarà stretta-mente integrata con il sistema della Pubblicità edell’impaginazione per il passaggio delle informazioni re-lative alla collocazione degli avvisi e per il feed-back con laConcessionaria, e con il sistema di tracking per ilcompletamento di tutti gli aspetti di controllo.

La centralità del databaseE’ chiaro che, sotto il mero aspetto tecnico, la scelta del

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database più adeguato in un’ottica di totale integrazione,non può essere un semplice esercizio accademico, ma èinvece una grandissima responsabilità per chi vorrà fornirela soluzione finale. Omogeneità dei motori di ricerca e dellepiattaforme client, potenza, scalabilità, flessibilità econfigurabilità sono, banalmente, i requisiti fondamentaliche non dovranno essere disattesi.

Sullo sfondo di uno scenario evolutivo così incerto eprecario e tecnicamente così complesso, dobbiamo neces-sariamente armarci di qualche certezza, almeno due: unastrategica e una tecnologica.

La prima: se vogliamo continuare ad esistere, dobbiamoattrezzarci per imparare a fare, al fianco del caro e vecchiogiornale di carta, tutti i nuovi possibili giornali che latecnologia e il mercato sapranno tracciare nel prossimofuturo e per i quali avremo (noi e i nostri lettori) individuatoil giusto linguaggio.

La seconda: in mezzo all’eterno dilemma della scelta deiSistemi Operativi, dei protocolli, delle piattaforme hardwaree del loro continuo divenire, il database deve essere l’unicopunto fermo al centro dell’evoluzione prossima ventura, lachiave di volta per pilotare le nostre strategie, lo strumentoche ci traghetterà verso nuove mete senza perdere l’equili-brio e il controllo sui prodotti e sui modi per prepararli edistribuirli. Nel database bisogna credere, e investire fin dasubito.

Il concetto di database al quale ci riferiamo ha unaconnotazione più vasta, più onnicomprensiva rispetto aldatabase cui pensiamo abitualmente. Ha confini più estesi,o meglio, non ha confini. Non è più - o non è più solo - unostrumento che mette in ordine oggetti e informazioni disor-dinate, un contenitore dove alla fine poi si ritrova tutto.

Dall’evoluzione dei Sistemi Editoriali abbiamo impara-to che oggi tutte le possibilità sono aperte: chi ritiene di poterattuare scelte di assoluta conformità agli “standard” puòdecidere di adottare software “off-the-shelf” e chi non vuoleo non può sacrificare il minimo livello di integrazione edefficienza insiste invece sulle scelte proprietarie. Ma alcentro di tutto c’è comunque e sempre il database, standardo proprietario. Meglio se standard o, almeno, se contempla-to nella lista dei mille standard possibili!

Ma l’importanza e la centralità del database sono desti-nate a crescere ancora nel prossimo futuro: il database alcentro della preparazione editoriale e tipografica del giorna-le, il database al centro della trasmissione e della produzio-ne, il database al centro della gestione e del controllo deiprocessi, il database al centro della distribuzione e delcontrollo delle vendite.

Tutti noi stiamo assistendo alla lenta ma profonda tra-sformazione che i mezzi di informazione stanno attraver-sando in questi anni. Che piaccia oppure no, l’informazioneè diventata un prodotto come tanti altri, e come tale è legatoalla domanda del mercato. Lo vediamo tutti giorni: supple-menti, allegati, gadget. Possiamo ancora affermare cheesiste un netto confine tra linea editoriale e politica dimarketing?

Se questa tendenza è destinata a durare, le informazioni- e non mi riferisco solo alle notizie - non potranno più esseredi dominio esclusivo della Redazione piuttosto che dell’En-te Commerciale, ma dovranno diventare un patrimoniodell’Editore dal quale potrà scaturire uno straordinariovantaggio strategico solo se ben organizzato e ordinato.Insomma, senza inventare nulla, è il concetto di datawarehouse che si fa strada e che moltissime aziende hannocominciato ad approfondire o a sperimentare. Perché noiaziende editoriali dovremmo essere diverse?

Proviamo ad immaginare una realtà dove nel momento divarare il progetto editoriale del giornale del mattino seguen-te sia possibile consultare un database nel quale sianoregistrati tutti gli eventi previsti e prevedibili, le questioni insospeso da riprendere, gli appuntamenti, le iniziative com-merciali/promozionali ordinarie e straordinarie, le zonegeografiche di applicazione, le notizie previste o presunte supossibili alterazioni della distribuzione standard (scioperodei trasportatori o dei giornali concorrenti) che potrebberocondizionare la progettazione e compromettere la fattibilitàdel giornale. Tutto da un’unica postazione polifunzionale,secondo criteri di accesso predefiniti.

Se riusciamo ad immaginare che tutto ciò sia possibile econveniente per il giornale di carta, bene, allora è necessarioche tutto ciò sia vero per i prodotti “tutti digitali”, od on lineche dir si voglia, insomma quelli che nascono e vengono

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Cartiera D. Romanello & Figli s.p.a.

Una doverosa precisazione ...

Una banale svista tipografica nell’articolo dedicato alla CartieraD. Romanello & Figli S.p.A. pubblicato sullo scorso numero diTecnoMedia, ha trasformato i dati relativi alla produzionedello stabilimento da annuali a giornalieri.Ce ne scusiamo con i diretti interessati e con tutti i nostri lettori.

consumati sempre sotto forma di bit, senza mai essereospitati da supporti diversi dal computer. E’ vero, le recentiesperienze di tutti noi dimostrano, se ce n’è bisogno, che perrealizzare un progetto bisogna superare difficoltà di ordinepratico terrificanti, ma sul piano teorico non esiste più nulla

che debba ancora essere inventato: la tecnologia è sufficien-temente ampia e matura per coprire tutte le problematiche ele necessità. Si tratta di capire se sono maturi gli strumenti,i tempi. E gli uomini.

Luigi Mezzacappa

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tutorial ASIG

Evolversi nel segno del database:le scelte della Poligrafici Editoriale

Francesco Berti, responsabile del CentroElaborazione Dati del quotidiano La Nazione,

evidenzia il processo di implementazionetecnologica nei settori produttivo e

amministrativo del gruppo PoligraficiEditoriale, nel quale assume un ruolo

strategico l’utilizzo di database relazionali.

La Poligrafici Edito-riale S.p.A. è una societàeditrice di giornali quoti-diani, con due sedi pro-duttive completamenteautonome, una a Firenzee l’altra a Bologna.

Nello stabilimento diFirenze viene redatta e stampata La Nazione ed in quello diBologna Il Resto del Carlino. I due quotidiani globalmentehanno una tiratura media di 450.000 copie al giorno ecoprono un’area diffusionale collocata nel centro norddell’Italia.

La Nazione ed Il Resto del Carlino vengono prodottiglobalmente in 27 diverse edizioni composte da due fasci-coli, dei quali uno è di interesse nazionale, l’altro di interes-se locale.

Nell’ambito di ognuna delle due testate il fascicolonazionale resta invariato in tutte le edizioni, mentre quellolocale è diverso per ogni singola edizione.

La Poligrafici installò il suo primo sistema informativogestionale nel 1967, mentre il primo sistema informativodedicato alla produzione del giornale risale al 1978.

I due sistemi informativi, inizialmente basati su unaorganizzazione a file che era la sola possibile a quei tempi,si sono man mano evoluti fino a trasformarsi, attorno aiprimi anni 80 in sistemi informativi basati su banche datiproprietarie di tipo gerarchico. Nel 1993 è stato varato unpiano destinato a trasformare il tutto in sistemi informativiaperti basati su banche dati relazionali.

Il sistema informativo dedicato alla produzione è giàstato trasformato per la parte di pre-stampa, e resta dacompletare per la parte redazionale, prevista nel 1997.

Il sistema informativo gestionale è già stato trasformatoper la parte relativa alla gestione del personale, paghe estipendi; per il mese di gennaio 1997 è in fase di partenza lacontabilità, il magazzino, gli acquisti ed il controllo di

gestione; ed entro il 1997la trasformazione dovràcompletarsi con la parterelativa al settore com-merciale (diffusione epromozione).

Per capire quale sia lanostra attuale organizza-

zione, cosa utilizziamo e come la utilizziamo, è necessarioillustrare brevemente l’evoluzione del sistema informativodal 1993 ad oggi.

La situazione agli inizi del 1993I grafici 1 e 2, riprodotti nelle pagine seguenti, rappresen-

tano a grandi linee il nostro sistema informativo all’iniziodel 1993, prima della trasformazione tecnologica.

Il cuore del sistema è composto da 4 mainframe Unisys2200, due dislocati nella sede del Carlino e due in quelladella Nazione.

Su di essi viene caricato un pacchetto di programmi perla gestione testi e altri programmi per la gestione ammini-strativa; di questi, alcuni sono elaborati all’interno del-l’azienda, altri acquisiti dall’esterno.

In altre parole, la Poligrafici fa la scelta di utilizzare ununico tipo di elaboratore “General-Purpose”, in quanto sulmainframe Unisys 2200 può essere caricato sia il sistemaproduttivo che quello amministrativo. Questa scelta dà lapossibilità di avere un backup reciproco.

Il database utilizzato è denominato DMS: è di tipogerarchico, una tipologia di database che oggi è diventataobsoleta. Sul DMS la struttura e i legami fra records sonodeterminati in fase di progettazione; variazioni a questastruttura comportano quasi sempre uno scaricamento e unricaricamento completo dei dati, nonché una ricompilazionedi tutti i programmi.

Questa tipologia di database privilegia la velocità diricerca e di memorizzazione dati quando i legami sono

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prestabiliti, ma è estremamente penalizzante se si devonofare ricerche non previste in fase di progettazione deldatabase o nel creare nuovi legami.

Per interfacciare il database viene utilizzato un linguag-gio di terza generazione: il COBOL.

I mainframe Unisys delle due sedi distaccate di Firenzee Bologna sono collegati fra loro tramite linee cdn a 4800bps; questo permette di costituire un’unica rete geograficain cui i quattro elaboratori possono scambiarsi testi, tabula-ti, programmi o quant’altro serve, e dove ciascun utente diuna sede può lavorare sull’altra o viceversa. Ciascuna sedeha collegato circa 300 fra pc e terminali, sia amministrativiche editoriali.

Nei grafici 1 e 2, che rappresentano la situazione produt-tiva al 1993, possiamo notare i primi segnali di undecentramento dell’attività produttiva, con le reti LAN perle redazioni periferiche del Carlino e della Nazione, la cuirealizzazione è iniziata a partire dal 1986. Ciascuna reda-zione è dotata di un server Novell e in media di una decinadi pc fra poligrafici e redazionali.

Ogni redazione è collegata al 2200 della sede, ma è

autonoma in quanto, indipendentemente dal collegamento,ha ugualmente la possibilità di gestire testi e titoli di tutte lesue pagine. E’ un primo passo in direzione di un’informaticadistribuita che la Poligrafici sta sempre di più attuando.

Evoluzione del sistema produttivoIl 1993 è stato un anno cruciale per la nostra azienda

perché si decise di intraprendere la strada dell’elaborazione“client/server”.

Non fu una decisione semplice da adottare in quanto sitrattava di abbandonare le sicurezze che un mainframe ciaveva dato in tutti questi anni verso una tecnica che nel 1993appariva promettente, ma che era appena agli inizi e dellaquale non si conoscevano ancora tutti gli aspetti.

E’ iniziato così un nuovo progetto per la gestione della“Prestampa”. Esso si basa su un pacchetto software chiama-to Hermes, acquisito dalla società Unisys, per la completagestione elettronica delle fasi di composizione delle paginedi un quotidiano compreso foto e pubblicità ed imperniatosulla tecnica “Client/Server”.

Il grafico 3 traccia a grandi linee l’attuale nostro sistema

Poligrafici Editoriale S.p.A.1993

Settore ProduttivoAmbiente Unisys “Ares”Il Resto del Carlino La Nazione

14 LAN

Redazione Tipografia

FirenzeMainframe Unisys2200/400

Database Gerarchico DMS

Pisa

Lucca

13 LAN

Tipografia

Bologna Mainframe Unisys2200/400

Database Gerarchico DMS

Modena

Pesaro

Redazione

PC Server Novell 2.0a

PC Poligrafici XY Write

PC Redattori XY Write

CDN 4800

LineeInterne9600

LineeInterne9600

CDN24004800

CDN24004800

Grafico 1

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informativo-produttivo; più in dettaglio si può notare laconfigurazione di una delle sedi della nostra società LaNazione, considerando che l’altra sede, Il Carlino, è esatta-mente speculare.

Il grafico mostra l’hardware che è stato installato e che èrappresentato da due Sun Sparc Server 1000 dotati di ottoprocessori ciascuno e di 30 Gigabyte di memoria di massaciascuno. Su di essi è stato installato il database Sybase,versione 10. Sybase è un database relazionale che dà alteprestazioni in presenza di grandi quantità di dati.

Nel database vengono memorizzate le informazioni ditutti gli oggetti presenti in una pagina del giornale: layout,foto, grafici, pubblicità, titoli, didascalie, testi e così via. Ildatabase non viene attualmente utilizzato per memorizzare

il contenuto delle alte risoluzioni di ciascun oggetto grafico,anche se Sybase ha la capacità di memorizzare oggettigrafici perché è stato scelto di utilizzare a questo scopo deifiles tradizionali. Le caratteristiche di questo database sonoquelle di lavorare sfruttando molto la memoria del server:esso lavora portando in memoria “pagine di dati”, anche inpresenza di letture singole di records, per velocizzare gliaccessi successivi. Utilizziamo questo database anche perestrarre dati statistici sugli oggetti presenti, e per ricavaretutte le informazioni necessarie ai responsabili dei varisettori come supporto alle decisioni aziendali.

Va comunque precisato che su questo campo siamoappena agli inizi e lo sviluppo che si preannuncia è vasto epromettente. Solo per citare qualche argomento, si pensi

Poligrafici Editoriale S.p.A.1993

Settore AmministrativoIl Resto del Carlino La Nazione

FirenzeMainframe Unisys2200/400

Database Gerarchico DMS

BolognaMainframe Unisys2200/400

Database Gerarchico DMS

Terminali e PC

CDN 4800

Contabilità

Diffusione

Personale

Terminali e PC

Terminali e PC

Contabilità

Diffusione

PersonaleTerminali e PC

Terminali e PC

Terminali e PC

PoligraficiEditoriale S.p.A.

1996

Settore Produttivo

Ambiente Unisys “Hermes”

SUN Sparc Server 1000Database Sybase

SUN Sparc Server 1000Database Sybase

HUBS Synoptics

Unisys 2200/400Testi Redazionali

dalla Sede

Tipografiacon Hermes

Router Cisco

Firenze

14 LAN

Lucca

Bologna

CDN 256K

PC Poligrafici XY Write

PC Redattori XY WritePisa

ISDN64K PC Server Novell 3.11

Grafico 3

Grafico 2

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alla possibilità di razionalizzare i flussi produttivi o di teneresotto controllo gli stati di avanzamento degli oggetti checompongono le pagine in funzione degli orari di chiusuradelle pagine.

Ma torniamo al grafico distogliendo l’attenzione dalserver per soffermarci sui “client”, per vedere in qualemaniera si collegano al server e per conoscere come ildatabase viene utilizzato. I pc sono collegati ai serverutilizzando il protocollo di comunicazione TCP/IP. Tutti ipc delle sedi distaccate del Carlino, della Nazione, e quellipresenti su ciascuna sede, costituiscono un’unica rete geo-grafica che ha le fondamenta su 45 linee ISDN e su 33 routerCISCO. In questo scenario ciascuna redazione esterna haacquisito una notevole autonomia: tutte le parti che com-pongono le pagine di ogni redazione esterna, fotografie,layout, logo, testi e così via, vengono realizzate in loco,eccetto la pubblicità che, essendo lavorata nella sede centra-le, viene agganciata una volta che le pagine sono statetrasmesse in sede.

Questa “autonomia” di ciascuna sede distaccata fa sì chei server centrali non siano stressati da continue richieste daparte dei vari pc delle redazioniesterne.

Per completare la trasformazione in atto è necessariodotare anche ciascuna postazione redazionale degli stessisoftware in uso ai poligrafici, per far interagire con maggiorefficacia la componente poligrafica con quella redazionalee per rendere quest’ultima partecipe dei vantaggi che lenuove tecnologie offrono.

Evoluzione del settore amministrativoOsserviamo adesso il grafico 4, che rappresenta l’evolu-

zione del nostro sistema informativo gestionale.Si possono osservare tre blocchi, che rappresentano le

aree più importanti della componente “gestionale”, e cioè ilsettore amministrativo-contabile, quello per la gestione delpersonale e infine quello per la gestione della diffusione.

Anche in questo caso l’azienda ha optato per soluzioni“Client/Server” privilegiando per la componente server ilsistema operativo della Microsoft: Windows NT server.

E’ stato fatto così un ulteriore passo avanti in direzionedell’informatica distribuita, collocando server e stampantidirettamente negli uffici interessati. Nell’area Amministra-tivo/contabile, con il pacchetto SAP è stato installato Sql

Server, un database che provieneda Sybase e che ne ha ereditato le

Poligrafici Editoriale S.p.A.Settore Amministrativo

EvoluzioneIl Resto del Carlino La Nazione

Server Windows NT

Database Microsoft SQL ServerContabilità

Diffusione

PersonaleServer Windows NT

Database Gupta SQL

Server Windows NT

Database Progress

SAP PC Cliente

INAZ Paghe PC Cliente

Unisys CAT PC Cliente

Grafico 4

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caratteristiche principali. Quando Microsoft lo ha acquisitoda Sybase, lo ha arricchito di funzionalità grafiche in moda-lità Windows per semplificare la gestione del database. SqlServer e Windows NT possono girare sia su server conpiattaforma pc fino a otto processori, sia su altre macchinecon processori ALFA o Power Pc, così da offrire un ampioventaglio di soluzioni: nella nostra azienda è stato scelto diinstallarlo su piattaforma pc su un server biprocessore.

Siamo rimasti favorevolmente colpiti dalle soluzioni cheMicrosoft ha riunito con il nome backoffice e siamo convintiche anche nel settore produttivo potranno trovare nel pros-simo futuro un’adeguata collocazione. Nell’area diffusionale,con il pacchetto CAT della società Unisys è stato installatoProgress, un database relazionale multipiattaforma: puòrisiedere su server NT, server Unix, server Os2 e altrepiattaforme, e presenta tutte le caratteristiche principalicomuni ormai ai più diffusi database relazionali. A differen-za di Sql server, Progress prima di essere un databaserelazionale è un tool di sviluppo 4GL per ambientimultipiattaforma: le applicazioni scritte in Progress costitui-scono soluzioni in ambito “Client/Server” facilmentetrasportabili, per esempio, da un ambiente Unix a un am-biente NT. Per la gestione del personale con il pacchettoInaz-Paghe, è stato installato Gupta Sql. Similmente aProgress, Gupta Sql è sì un database relazionale, ma è anche

un sistema di sviluppo da utilizzare in rete locale o, in casodi piccole applicazioni, su pc “stand-alone”. Poiché nellanostra azienda il database Gupta è interfacciato da applica-zioni scritte in linguaggio Cobol, non viene utilizzato il tooldi sviluppo.

Altre considerazioniFinora abbiamo parlato di database installati nei servers

delle nostre sedi, ma è sempre più sentita l’esigenza diacquisire dati da banche dati esterne per informazioni dinatura sia redazionale che normativo/fiscale. Per questeinterrogazioni al momento vengono utilizzati supporti CD,ma l’intenzione è quella di collegarsi on-line ai fornitoriesterni.

Un’ultima osservazione riguarda sempre i database dellanostra azienda: non abbiamo per il momento un archiviostorico organizzato dei nostri dati. Questa è un ’esigenza chesentiamo, e per questo stiamo studiando soluzioni in gradodi coprire un settore vitale: si pensi un attimo, ma solo perfare un esempio, alla collocazione regionale/locale deiquotidiani Il Resto del Carlino e La Nazione: le notiziecontenute costituiscono una risorsa unica che con le nuovetecnologie può essere ben strutturata e resa disponibile a unvasto numero di utenti.

Francesco Berti

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tecnologie digitali

Un nuovo salone tecnologicoper l’integrazione digitale

Si chiamerà NewComm ’97 la nuova mostraconvegno dedicata alle tecnologie digitali perl’industria editoriale e della comunicazione

interattiva. Appuntamento alla Fiera diBologna dal 18 al 21 settembre 1997.

Si svolgerà a Bologna,dal 18 al 21 settembre delprossimo 1997, il nuovosalone dedicato alle tec-nologie della comunica-zione digitale, battezzato NewComm. L’iniziativa è pro-mossa da Centrexpo, la società specializzata nella organiz-zazione di mostre per l’industria grafica, cartaria e dell’im-ballaggio, con l’intento di offrire una nuova opportunità dibusiness ad utenti e fornitori di tecnologie digitali perl’industria editoriale italiana in un’area, la cosiddetta pre-press digitale, che sta rapidamente evolvendo in direzione dinuove forme organizzative e produttive da un lato, e nel-l’apertura di nuovi mercati, il più rappresentativo dei qualiè senza dubbio riassunto dall’universo di Internet.

I dettagli della nuova iniziativa sono stati illustrati nelcorso di una conferenza stampa di presentazione, che si èsvolta a Milano l’11 ottobre scorso.

NewComm: perché una nuova mostra-mercato?Nel corso del triennio 1994/1996 hanno cominciato a

delinearsi, con sempre maggiore chiarezza, nuovi scenariper il mercato tecnologico ed editoriale, sia in Italia cheall’estero.

Il primo, e forse più vistoso, perché sotto gli occhi dichiunque frequenti le fiere di settore, è la progressivariduzione e razionalizzazione del numero dei fornitori ditecnologie. Minori margini di profitto, una progressivasemplificazione del ciclo produttivo grazie all’utilizzazionemassificata dell’informatica, hanno costretto, salvo rareeccezioni, molte fra le società di minori dimensioni allascomparsa. I grandi protagonisti del mercato mondiale deglianni ottanta, come Atex e Crosfield, hanno evitato quellasorte, ma sono stati interamente assorbiti da gruppi congrande capacità finanziaria, cessando di fatto di esisterecome singole realtà aziendali. Atex è ormai una divisione delgruppo internazionale Sysdeco, mentre Crosfield è stata

integrata nelle strategiedella Du Pont. I due gran-di gruppi hanno dato vitaal loro interno a divisionispecializzate nel business

della grande industria editoriale.Contemporaneamente, nell’area della grande industria

editoriale hanno fatto la loro comparsa i nuovi strumentidestinati alla comunicazione elettronica “senza carta”: iCD-Rom, l’audiotext, i primi tentativi di “print on demand”basati sulla trasmissione in facsimile e da ultimo, ma non perquesto meno importante, il “fenomeno” Internet. Gli editoridi quotidiani e periodici e le agenzie di stampa che decidonodi sperimentare i nuovi media di comunicazione digitalesono in progressivo aumento, sia in Italia che all’estero, evanno via via affiancandosi agli editori cosiddettimultimediali, che hanno nei nuovi prodotti e nei servizi avalore aggiunto il proprio core business.

Il terzo grande fenomeno, ormai sperimentato da tutti glioperatori del settore, è la progressiva espansione delletecnologie digitali all’interno dell’industria editoriale. Da-gli strumenti per il fotogiornalismo digitale alla stampa“filmless”, dalla trasmissione on line delle pagine di pubbli-cità su rete ISDN alla teletrasmissione broadcast di quoti-diani per la stampa in remote su plotter in formato A3, dallavideoimpaginazione ai data base multimediali, il bit la stafacendo sempre più da padrone. Anche se non mancanoquanti lamentano l’espansione “invasiva” dell’informaticanell’industria editoriale, è un fatto che sempre più spesso iltradizionale termine di “pre-stampa” viene sostituito conquello di “pre -media” digitale.

Il quarto fenomeno che sembra emergere in questoscenario di mutazioni è intimamente legato proprio ai livellidi estrema sofisticazione nello sviluppo del software grafi-co. Sembra paradossale, ma sono sempre più le aziende chehanno cominciato ad intravedere, nel medio periodo, ilrischio, subdolo e pericolosissimo, che i virtuosismi nello

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sviluppo di soluzioni ultra sofisticate diventino fine a sestessi, con il rischio di produrre soluzioni che, alla fine, nonservono a nessuno.

Questa paura, che potremmo definire un vero e proprio“timore dell’inutile”, si riassume in un quesito: “vale pro-prio la pena di lanciarsi in complessi progetti che assorbonoenormi quantità di risorse in termini di ricerca e sviluppo, opiuttosto non conviene creare rapporti di collaborazioneduratura fra fornitori ed utilizzatori, con lo scopo di svilup-pare solo ed esclusivamente ciò che interessa l’industria deicontenuti?”

Da molte indicazioni che provengono dai principalisoggetti dell’industria grafica, sembra che questa secondaipotesi sia fortunatamente preferita.

La constatazione che da un unico data base di informa-zione possano scaturire prodotti anche diversi fra loro,come un quotidiano, un periodico, un CD-Rom ed unservizio su rete Internet, e la strategia capace di coinvolgerein misura sempre più rilevante gli editori nell’intero proces-so di sviluppo delle nuove soluzioni non potevano nonavere conseguenze anche sul versante fieristico.

NewComm è la prima iniziativa italiana che si prefiggedi rispondere positivamente ai nuovi scenari dell’industriadella stampa e della comunicazione. Un salone delle tecno-logie verso il quale far convergere la nuova offerta nelsettore del “pre media” digitale e, contemporaneamente,una occasione per creare incontri qualificati fra tutti iprofessionisti del settore, con nuove formule per favorire lacrescente domanda di approfondimento, per così dire, cul-turale delle nuove soluzioni e per seguire da vicino, incompagnia dei grandi protagonisti, i progetti editoriali etecnologici più significativi.

Gli espositoriNegli articoli di approfondimento che pubblicheremo

sui prossimi numeri di TecnoMedia, entreremo nei dettaglidelle numerose iniziative sul fronte degli incontri fra i

protagonisti del mercato. Come anticipazione, in questasede, basti solo dire che i promotori di NewComm hannoattribuito tale importanza a questa serie di opportunità chehanno costituito un apposito Comitato Scientifico per met-tere a punto e coordinare le diverse iniziative. Nei prossimimesi, parallelamente alle attività del Comitato Scientifico,verranno avviate una serie di ricerche di mercato in direzio-ne di editori, stampatori e fornitori.

I settori merceologici che saranno ammessi alla nuovamostra convegno copriranno l’intera area delle tecnologieper la comunicazione digitale. Sfogliando l’elenco, una cuisintesi pubblichiamo a parte, si incontrano almeno ottograndi raggruppamenti:

- pre media digitalesistemi editoriali nelle loro diverse articolazioni, soluzio-

ni desk top publishing per studi di comunicazione e perservices commerciali, strumenti per la redazione, la tipogra-fia ed il trattamento digitale della pubblicità, archiviazionee database publishing;

- trattamento immaginiapparecchiature per fotogiornalismo e still life digitali,

hardware e software specializzato per il trattamento delleimmagini, applicativi per infografica, services e societàspecializzate nella creazione e nella distribuzione di illustra-zioni elettroniche;

- networking e telecomunicazioniimpianti per teletrasmissione, strumenti per telecomuni-

cazioni applicate all’industria della stampa e dell’editoria,telefonia di base, reti ISDN, trasmissione in broadcast;

- editoria elettronica e multimedialitàstrumenti e prodotti dell’editoria elettronica: cd-rom;

banche dati on line e off line, servizi audiotext e videotext,software ed hardware per lo sviluppo di prodotti editorialimultimediali;

- Internetservice provider, software specializzato per il mondo

internet, strumenti per E-mail ed EDI;

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- tipografia e stampa digitalecomputer to plate, sistemi per l’analisi ed il controllo di

qualità, stampa filmless, sistemi per prove digitali del coloree soluzioni per il “print on demand”;

- servizi specializzatieditoria tecnica specializzata, formazione professionale,

marketing editoriale.

I visitatoriNewComm, come hanno avuto occasione di ricordare i

protagonisti della conferenza stampa di Milano, FeliceRossini, presidente di Acimga - Associazione dei costruttoriitaliani di macchine grafiche e cartotecniche - Guido Corbella- amministratore delegato di Centrexpo, e Mauro Miccio,presidente del comitato scientifico di NewComm ’97, è unainiziativa rivolta ai professionisti di tutti i settori interessatialle tecnologie digitali per l’industria editoriale, che lavora-no presso agenzie di pubblicità, agenzie di informazione,archivi editoriali, concessionarie di pubblicità, editori estampatori di quotidiani, periodici, libri e cataloghi, editorimultimediali, studi grafici, internet provider, studi ed agen-zie fotografiche, stampatori commerciali, fotolitisti, docen-ti e discenti di scuole di formazione professionale di gradoelevato, senza trascurare altri comparti che, pur non avendoimmediata attinenza con il settore grafico editoriale, sono

ugualmente interessati alle tecnologie per la il trattamentodigitale dell’informazione.

Editori e stampatori: i protagonisti del nuovo saloneNel panorama di NewComm ’97 gli editori di quotidiani

e periodici, i fotolitisti e gli stampatori costituiscono ireferenti di primaria importanza. Per un verso, sono iprincipali interlocutori della maggior parte, potremmo diredella totalità, dei fornitori di tecnologie che interverranno aNewComm. Contemporaneamente, alcuni degli editori po-trebbero ben figurare fra gli espositori dell’area dell’edito-ria elettronica e dei nuovi servizi su rete Internet, mentrealcune grandi aziende di fotolito e stampa possono essere abuon titolo considerate come fornitrici di servizi di primariaimportanza sia verso l’industria editoriale che nei confrontidel mercato della trasmissione digitale della pubblicità.

Dal loro punto di vista, è molto corretto considerareNewComm come la naturale evoluzione di Quotidie, laprima, e fortunata, serie di mostre convegno dedicate all’in-dustria italiana della stampa. Tanto è vero che la stessa FIEG- Federazione Italiana Editori Giornali - organizzerà proprioa NewComm un importante convegno nazionale su un temagrande interesse per l’industria dei giornali, recuperando esviluppando ulteriormente i tradizionali appuntamenti or-ganizzati in occasione delle edizioni di Quotidie.

Aree merceologiche ammesse alla esposizione

1. ARCHIVIAZIONE DIGITALE2. DATABASE PUBLISHING3. EDI (Electronic Data Interchange)4. EDITORIA ELETTRONICA5. EDITORIA TECNICA SPECIALIZZATA6. FORMAZIONE PROFESSIONALE7. FOTOGRAFIA DIGITALE8. IMMAGINE DIGITALE E INFOGRAFICA9. INTERNET

10. MARKETING EDITORIALE11. MULTIMEDIA12. NETWORKING13. PUBBLICITA’ DIGITALE14. REDAZIONE DIGITALE15. STAMPA DIGITALE16. TELECOMUNICAZIONI17. TELETRASMISSIONE18. TIPOGRAFIA DIGITALE

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editoria elettronica

Business o giornalismo:cosa c’è “oltre la carta stampata”?

Nel corso di un simposio IFRA svoltosi aGinevra il 17 e il 18 ottobre scorsi, si sono

confrontate le “scuole di pensiero” prevalentisul futuro dei servizi editoriali on line.

Oltre 230 partecipantiin rappresentanza ditrentuno nazioni: giuntoalla sua quarta edizione, ilsimposio IFRA “Beyondthe printed word”, svoltosi a Ginevra il 17 e 18 ottobre scorsie dedicato ai prodotti e servizi di editoria elettronica e online nell’industria dei quotidiani, ha raggiunto un livello dipartecipazione assai lusinghiero. Molto ha influito, indub-biamente, il fatto che il simposio si sia svolto in coda alCongress-Expo dell’IFRA. Ma ugualmente importante èrisultata la consapevolezza, ormai matura nell’industriaeditoriale, che la crescente disponibilità di nuovi strumentidigitali di acquisizione e distribuzione dell’informazionepone all’industria dei quotidiani una serie di opportunità edi rischi che devono essere attentamente valutati. Ha contri-buito ulteriormente a questo atteggiamento il taglio dato alsimposio da INES, la società creata in seno all’IFRA conl’obiettivo di monitorare gli sviluppi nel campo dell’edito-ria elettronica, che ha curato i contenuti del simposio.

Le relazioni e le case-history presentate nelle due intensegiornate del convegno si sono incentrate sul tema “Journalismand business on line”. L’emergere di nuovi strumenti didiffusione delle informazioni - ha sottolineato nel suo breveintervento introduttivo Sergio Puoti, General Manager diINES e moderatore del simposio - richiede infatti uno sforzodi approfondimento in due direzioni:

- sotto il profilo imprenditoriale, occorre chiedersi inquale modo i prodotti e servizi di editoria elettronica e online possano portare al ritorno degli investimenti necessariper metterli in piedi, e in quale direzione occorra muoversiper difendere e consolidare le tradizionali aree di businessdel giornale quotidiano, come per esempio la pubblicitàclassificata, le ricerche di personale, gli annunci immobiliari.Dunque: quanto costa entrare? Ma anche: quanto costereb-be - soprattutto nel medio periodo - rimanerne fuori?

- sotto l’aspetto giornalistico, appare evidente l’esigenza

di una nuova expertiseda parte degli operatoridell’informazione, ed inprimo luogo dei giornali-sti, nel selezionare e va-

lutare le informazioni all’interno di un panorama di “fonti”che si allarga a dismisura, e nel rielaborarle in funzione nonpiù del solo mezzo stampato, bensì di tutta una serie diprodotti elettronici e multimediali, ciascuno dei quali pos-siede una sua grammatica e una sua sintassi.

Quando si parla di nuovi media il primo errore da evitareè l’eccesso di enfatizzazione e di catastrofismo, del tipo “tradue (cinque, dieci) anni i quotidiani non esisteranno più”.Molto opportuno, a questo proposito, l’intervento di LeonardMillstein, responsabile per i new media del Boston Globe,secondo il quale passeranno ancora molti anni prima che iservizi on line potranno esercitare una vera concorrenza neiconfronti del giornale stampato. Perché ciò possa avvenire,occorre anzitutto che la diffusione dei personal computerraggiunga livelli tali da costituire una massa critica: inCalifornia, lo stato degli USA dove l’informatizzazione dimassa è andata più avanti, il computer è presente ancorasoltanto nel 46% delle abitazioni, contro il 95% del telefonoe praticamente il 100% della televisione. Ma occorre soprat-tutto che lo “stato di connettività”, ovvero il livello delleinfrastrutture di telecomunicazione, sia tale da assicurareuna diffusione capillare e a basso costo di servizi ad altavelocità, almeno equivalenti se non superiori ai collega-menti ISDN. “Provate ad effettuare una ricerca di personalesu Internet con un modem a 14.400 bit, utilizzando unoqualsiasi delle centinaia di servizi disponibili: vi ritroveretead aver bruciato l’intera domenica pomeriggio (e una buonametà dell’abbonamento mensile). Molto più facile e rapidodare una occhiata alle inserzioni sulle pagine del giornaledella domenica: in mezz’ora vi sarete fatti un quadro com-pleto della situazione”.

Sotto l’aspetto dello sviluppo delle infrastrutture la situa-

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zione non è affatto uniforme. Nella zona di Boston peresempio, che per concentrazione di host Internet è secondaalla sola Silicon Valley, la domanda di connettività da partesoprattutto delle aziende ha portato ad una accesa competi-zione tra la società telefonica locale, la più importantesocietà di tv via cavo che opera nell’area, che ha iniziato adoffrire connessioni a larga banda ad una velocità di 10megabit al secondo, e la società elettrica, che ha annunciatol’avvio di un servizio di connessione ad Internet nel 1997.Altrove, per esempio nell’area di New Orleans, il “tessutoinformatico” è meno fitto, di conseguenza la domanda diconnettività è assai inferiore e le infrastrutture sono menosviluppate. In questa area, e così in Europa, ci vorrannoancora molti anni prima che Internet divenga un veicolo diprodotti e servizi di largo consumo; nel frattempo, i quoti-diani hanno tutto il tempo di elaborare la strategia piùadeguata.

Il dubbio: fare soldi...I due piani paralleli sui quali si è svolto il dibattito -

giornalismo on line e business on line - hanno trovatoriscontro nell’atteggiamento di molti dei relatori che, nelpresentare la propria esperienza, hanno messo in evidenzadi volta in volta l’aspetto imprenditoriale piuttosto che“contenutistico” dei new media.

“Il nostro interesse non è quello di portare avanti progettidi ricerca, ma di fare dei servizi on line business di successo,anche in questa fase di avvio del mercato”. E’ questo, nelleparole di John Williams, responsabile dello sviluppo deinuovi prodotti del gruppo editoriale Gannett, l’approccio aiservizi Internet del maggior editore di quotidiani degli USAcon 92 testate e più di sei milioni di copie stampate ognigiorno. Secondo Williams, i nuovi prodotti e servizi damettere in rete devono rispettare le caratteristiche specifi-che del nuovo mezzo, piuttosto che sforzarsi di riprodurreciò che già esiste. E dunque, mentre il quotidiano stampatosi sviluppa in senso orizzontale, fornendo cioè poca infor-

mazione su molti argomenti, il quotidiano on line devesvilupparsi in senso verticale e dare all’utente molte infor-mazioni su argomenti molto specifici.

Compito del management editoriale è pertantol’individuazione di nicchie di mercato che possano essereraggiunte con servizi informativi specializzati ed altamenteprofessionali, simili nell’approccio alle riviste specializzatema con una velocità nell’aggiornamento delle informazionisuperiore a quella della televisione. Ecco allora, per esem-pio, il servizio NevadaNet, offerto dal quotidiano The RenoGazette-Journal, che fornisce informazioni in tempo realesu alberghi, casinò, ristoranti, trasporti, in un’area a grandevocazione turistica; oppure Space Online, il servizio diinformazioni sulla base astronautica di Cape Canaveral,nato da una costola del quotidiano Florida Today e divenutoormai un marchio a se stante.

Altro punto fermo della strategia del gruppo Gannett è larealizzazione di partnership con altre società dotate di spe-cifici know-how nel settore dei servizi on line, al fine dicreare sinergie ed economie di scala. Tra le iniziative nellequali Gannett è parte attiva assieme ad altri editori di cartastampata, Williams ha ricordato New Century Network, lajoint-venture che si propone di promuovere le iniziative dieditoria on line e di ottimizzare la vendita degli spazipubblicitari, Careerpath.com, servizio nazionale on line diricerche e offerte di personale, e InfiNet, società di serviziche fornisce consulenze agli editori che intendano sviluppa-re servizi su Internet.

I servizi on line del gruppo Gannett, così come quellidella gran parte dei giornali presenti sul Web, sono accessi-bili gratuitamente in quanto finanziati per intero dagli inser-zionisti pubblicitari. La gran parte dei tentativi compiuti perrealizzare servizi basati su abbonamento, infatti, hannoavuto esito negativo: basti ricordare, tra i casi più noti, USAToday, Washington Post, The Microsoft Network. “Ci saràsempre qualcuno sulla Rete disposto a regalare quello chealtri stanno cercando di vendere”: è questa l’opinione di

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David Morgan della Real Media, società specializzata nellavendita di spazi pubblicitari su Internet. E’ già avvenuto conil software, come dimostra il “Fenomeno Netscape”. Igiornali dunque - a parere di Morgan - devono abbandonareil modello di business sinora utilizzato per il prodottostampato - vendita dell’informazione + vendita dello spaziopubblicitario - e concentrarsi unicamente sulla pubblicità.Di conseguenza, il contenuto dei servizi on line deve esserestrettamente funzionale al contesto pubblicitario nel qualesi trova, supportarlo, attirare l’utente verso il messaggio.

Naturalmente non basta mettere la pubblicità prima diogni altra cosa per assicurarsi il successo. La pubblicità sulWeb è profondamente diversa da quella sulla carta stampa-ta, e richiede un profondo adeguamento - culturale primaancora che commerciale - da parte di tutti gli operatori delsettore. Morgan ha indicato alcune “lezioni” che vengonodalle prime esperienze condotte dalle società che operanonel settore:

- Enfatizzare al massimo le caratteristiche specifiche delmedium, dando largo spazio all’interattività tra l’utente edil servizio, in modo da creare audience il più possibilespecifiche e individualizzate, le più appetite dagli inserzio-nisti;

- Sviluppare sistemi sicuri di misurazione dell’audience.Sulla Rete infatti non si vende spazio, ma audience: già oggiin molti casi la pubblicità viene venduta “un tanto a clic”.Occorrerà inoltre costituire organismi di rilevamentodell’audience indipendenti rispetto a editori ed inserzioni-sti;

- Standardizzare le procedure commerciali, la terminolo-gia e soprattutto le dimensioni dei “banner”, le “bandiere”di pubblicità inserite nei servizi on line;

- Sviluppare sinergie con altri quotidiani, allo scopo dicreare network nazionali in grado di attrarre la pubblicità deigrandi inserzionisti anche sui servizi on line dei piccoliquotidiani;

- Abituarsi a fronteggiare una competizione molto più

dura di quanto non avvenga attualmente, con i quotidianiche nella maggior parte dei casi sono leader pubblicitari sulrispettivo mercato di riferimento. La Microsoft ha creatouna società, denominata CarPoint, che acquista automobilidirettamente dalle case produttrici ed agisce quindi come“concessionaria on line”, rivendendole attraverso annuncipubblicitari sul Web.

...O fare informazione?Questo tipo di approccio, totalmente “business oriented”,

non è comunque condiviso da tutti. Terry Schwadron,vincitore di due premi Pulitzer ed attualmente responsabiledel servizio on line del quotidiano Los Angeles Times, èmolto critico nei confronti di questa prospettiva: “Se partia-mo dal presupposto che fare soldi è il nostro unico obiettivo,cosa ci distinguerà da altri soggetti, come le società telefo-niche e i cable operator, che stanno facendo il loro ingressonel mercato dell’editoria elettronica? Prima o poi dovremopur mettere in campo la nostra missione: raccontare storie,comunicare esperienze, svolgere un ruolo sociale [...] Ilvero e unico valore finanziario delle nostre testate risiedenel tipo di contenuto che saremo in grado di produrre e chei nostri lettori si aspettano da noi”.

Partendo da questo presupposto, il Los Angeles Times hacondotto una ricerca, tra i lettori e i non lettori, per capire checosa la gente si aspettasse dal principale fornitore di infor-mazioni della megalopoli californiana. Dall’analisi dellerisposte giunte a questa indagine è emerso un quadro nelquale gli utenti e i potenziali utenti vogliono sì le notizie, irisultati sportivi aggiornati all’ultima ora, la possibilità dicomunicare con i reporter, ma vogliono soprattutto unservizio personalizzato: “Tu sei il Los Angeles Times, cono-sci la città e conosci me, il tuo lettore, quindi devi essere ingrado di fornirmi l’informazione di cui ho bisogno, nelmomento in cui ne ho bisogno”. Questo e non altro, haaggiunto Schwadron, è l’obiettivo dei servizi on line: ridur-re il gap tra le notizie che il giornale produce e le notizie di

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cui ha bisogno il lettore. Ilsito Web del quotidianocaliforniano, per esempio,fornisce un servizio di in-formazioni su circa 400comunità locali sparse sul-la California del Sud, edispone di un servizio diricerca personalizzata, de-nominato Hunter, che se-leziona sul database del giornale le notizie che corrispondo-no alle preferenze ed ai gusti dell’utente.

Ciò non vuol dire, naturalmente, che il Los AngelesTimes consideri il suo servizio Web come un’opera dibeneficenza: al contrario, il management sta esplorandotutte le possibilità di money making: pubblicità, partnershipcon altri operatori, vendita di accessi ad Internet, servizipay-per-view. I ricavi del solo servizio Careerpath.com allafine del 1996 dovrebbero attestarsi a 1,2 milioni di dollari.

Simile a quello del Los Angeles Times è l’approccioseguito da un altro gigante dell’editoria quotidiana USA, ilNew York Times. Elizabeth Osder, responsabile dei conte-nuti del sito Web del giornale, ha sottolineato l’importanzache assume, nella pianificazione e nella messa a punto di unservizio on line, l’individuazione di contenuti specifici,adatti alle caratteristiche tecnologiche del mezzo.

Fin dal suo esordio, dunque, il New York Times on theWeb ha proposto tematiche e servizi diversi rispetto allaversione stampata, sfruttando l’interazione degli utenti comecontributo giornalistico. Un esempio è la sezione speciale suThe Downsizing of America, dedicata ai drammatici cam-biamenti intervenuti negli ultimi anni sul mercato del lavoronegli USA, dove le testimonianze dirette degli utenti sonodivenute altrettanti spunti di approfondimento giornalisti-co. In questo modo, sviluppando una forma di partnershiptra il giornale e i suoi lettori, si rafforza la “franchise” dellatestata, la sua autorevolezza, il senso di comunità che riesce

a creare tra i lettori.Dal punto di vista eco-

nomico, il managementdel New York Times hapreventivato il break-even entro tre anni dallancio del servizio, ma laestrema imprevedibilitàdel mercato - ha ricono-sciuto la Osder - impedi-

sce di essere troppo precisi nelle previsioni.

Qualche storia dalla vecchia EuropaIl vecchio continente è in ritardo rispetto agli Stati Uniti

per quanto riguarda sia la diffusione di massa degli strumen-ti informatici che lo “stato di connettività” generale; ciònonostante, praticamente tutti i maggiori quotidiani europeidispongono di un sito Internet e forniscono per suo tramiteinformazioni e servizi ad un target ancora limitato macertamente di elevata qualità socio-demografica.

L’attuale limitata dimensione del mercato pone gli edi-tori europei di fronte ad un dilemma: come riuscire a rendereprofittevoli gli investimenti in un mercato di dimensioniestremamente ridotte, ponendosi allo stesso tempo in posi-zione di vantaggio per i futuri sviluppi? La Portsmouth &Sunderland Newspapers, società editrice inglese che pub-blica un quotidiano, tre settimanali e quattro free-papers uncentinaio di chilometri a Sud Ovest di Londra, ha adottatoun “approccio integrato”, che nasce dalla valutazione delmercato esistente, dei prevedibili sviluppi, e si pone l’obiet-tivo di mantenere il ruolo di principale fornitore di informa-zione e di pubblicità per la propria area di riferimento.

Una ricerca di mercato condotta nella zona ha evidenziatocome il quotidiano stampato abbia una penetrazione del64%, contro il 22% dell’audiotex, il 16% del teletext, il 13%di Internet. Al netto delle sovrapposizioni tra questi media,l’utilizzo integrato di questi mezzi porta la copertura totale

La schermata introduttiva di Latimes.com, ilservizio Web del Los Angeles Times

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del mercato all’83%, con un incremento di circa un terzorispetto al solo prodotto cartaceo. L’utilizzo dei new media,poco significativi se considerati ciascuno a se stante, puòdunque contribuire non poco a rafforzare la posizione dimercato della società editoriale, conferendo ulteriore valoreaggiunto al core product.

In questa ottica, occorre tuttavia che gli investimenti neinew media siano estremamente limitati: largo spazio dun-que alle economie di scala, che a Portsmouth sono staterealizzate attraverso un processo di produzione integratoche, partendo dai sistemi editoriale e pubblicitario Atex,effettua la conversione automatica dei testi prodotti per ilgiornale in file utilizzabili dai sistemi audiotex, videotex,Internet. In questo modo è possibile contenere al massimoi costi (l’area new media della Portsmouth Newspapers haun organico di tre persone), offrendo al contempo agliinserzionisti una maggiore copertura del mercato con unincremento solo marginale delle tariffe pubblicitarie.

Tutt’affatto diversa, anche se in fondo nata dalla stessapremessa - creare un servizio redditizio su un mercatoancora in nuce - è la strategia editoriale di Central Station,la joint-venture costituita in Belgio da 26 quotidiani e 12periodici con l’obiettivo di fornire servizi telematici ad altovalore aggiunto su un mercato di dimensioni estremamenteridotte.

Ogni notte i giornali che partecipano all’iniziativa man-dano il proprio materiale editoriale - codificato in formatoSGML - sul database SQL di Central Station, dove ogniarticolo viene indicizzato. I materiali così trattati vengonoquindi confrontati con i profili degli utenti e, sulla base dellafiltratura, viene spedita ad ogni utente - via posta elettronica- una “rassegna stampa personalizzata”.

Oltre a questo servizio, Central Station offre la possibi-lità - sulla base di profili utente personalizzabili - di effettua-re ricerche in tempo reale sulle notizie di agenzia, oppuresull’archivio storico. Il servizio Central Station viene giàutilizzato dalle 200 più importanti società belghe, e la

tecnologia che sta alla sua base è stata esportata in altri paesieuropei per essere utilizzata da agenzie di stampa o da altriconsorzi editoriali.

Il vero problema per i prodotti come Central Station - epiù in generale per tutti i prodotti e servizi informativi cheaffiancano il giornale stampato rielaborandone le compo-nenti - non è di natura tecnologica ma giuridico-normativa,e riguarda la tutela del copyright. Jan Lamers, vice presiden-te dell’ENPA, l’Associazione Europea degli Editori di Gior-nali, ha ricordato come la legislazione e la giurisprudenza invigore nell’Europa continentale - in linea di massima -riconosca la proprietà intellettuale del materiale pubblicatonon all’editore ma al giornalista, che pertanto può legittima-mente chiedere un riconoscimento economico per il riutilizzodel suo lavoro e può anche - per quanto paradossale ciòpossa apparire - rivendere il proprio lavoro ad un concorren-te elettronico del giornale che gli paga lo stipendio. Se glieditori non si riapproprieranno dei diritti sul materialepubblicato, ha concluso Lamers, dovranno rassegnarsi adagire sul mercato dell’on line come broker e non comefornitori di informazioni.

Un nuovo approccio giornalisticoTutti i relatori susseguitisi sulla tribuna del simposio

hanno insistito su un punto chiave: i nuovi servizi informa-tivi richiedono un nuovo approccio da parte degli operatoridell’informazione, sia nella ricerca delle informazioni chenella loro presentazione.

Internet, e più precisamente il protocollo TCP/IP, vero eproprio “esperanto dei computer”, rappresenta la realizza-zione di un vecchio sogno di tutti i giornalisti: avere apropria disposizione una quantità pressoché illimitata difonti informative; un sogno che però può diventare unincubo se non si dispone dei mezzi culturali adatti a padro-neggiare una così enorme mole di dati. E’ questa l’opinionedi Fredrick Laurin, giornalista investigativo della televisio-ne svedese. Con cento milioni di persone collegate, 50

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milioni di pagine Web e 11miliardi di parole in rete, ilWorld Wide Web è certa-mente il fenomeno più ap-pariscente. Per orientarsi inquesta enorme Babele dimessaggi, cominciano adessere disponibili strumentidi ausilio all’attività del“cyber-giornalista”, comeFACSNET, un “repertorio controllato” delle fonti informa-tive disponibili sul Web, curato dalla Foundation forAmerican Communications, una organizzazione non profitche si propone di migliorare, attraverso l’attività di forma-zione professionale dei giornalisti, la qualità dell’informa-zione.

Oltre al Web, altri strumenti si rivelano di grandissimautilità per chi è alla ricerca di informazioni: come il Telnet,uno strumento poco utilizzato perché utilizza una interfacciapoco amichevole ma che consente di accedere in emulazionedi terminale alla consultazione di biblioteche e repertoristrutturati e gerarchizzati di informazioni residenti sumainframe remoti. Negli USA praticamente tutte le biblio-teche universitarie sono accessibili via Telnet, e anche nelnostro Paese, tra gli altri, la Camera dei Deputati e il Senatosono accessibili utilizzando questo strumento.

Altrettanto se non più importanti risultano la posta elet-tronica, i listserv (gruppi di utenti collegati da un comuneinteresse che si scambiano messaggi di e-mail), i newsgroup:strumenti che si rivelano utilissimi anche per la ricerca dipersone da contattare per interviste o opinioni qualificate.Laurin ha citato come esemplare il caso di Osmo Wallo, unbarbone morto nel maggio 1995 a Karlstadt in seguito ad unarresto effettuato dalla polizia. Il caso era stato in un primomomento archiviato, in quanto la prima autopsia non erariuscita ad accertare le cause della morte; e ciò nonostanteuna dozzina di testimoni avessero assistito al pestaggio del

barbone da parte degliagenti. Ma attraverso unalistserv che raggruppa cir-ca 400 medici legali ditutto il mondo, Laurin riu-scì a mettersi in contattocon il dottor MichaelBaden, una delle massimeautorità mondiali del set-tore con 20.000 autopsie

effettuate tra le quali quella di John Kennedy e l’analisi deiresti della famiglia reale di Russia, riesumati dopo la cadutadell’Impero sovietico. Il parere di Baden sulle risultanzedella prima autopsia fu decisivo nello spingere la magistra-tura svedese a riaprire il caso.

Ma oltre ad imparare a far lavorare Internet a propriovantaggio, i giornalisti dovranno imparare a lavorare perInternet, o, meglio, dovranno abituarsi ad immaginare di-versi output per il proprio lavoro: l’edizione stampata, iservizi on line, il videotex, e così via. Quello che verràsempre più richiesto non sarà il “pezzo”, il testo con unnumero prefissato di cartelle di lunghezza, ma un “contenu-to multimediale generico” - per usare la terminologia adot-tata da Philip Treleaven dello University College di Londra- che possa essere adattato agevolmente ai più disparatimezzi di diffusione finale delle informazioni.

Bruno Giussani, giornalista svizzero che ha curato la“messa in rete” del settimanale L’Hebdo, ha individuato trecaratteristiche fondamentali che - da un punto di vistagiornalistico - devono contraddistinguere i prodotti e servizidi informazione diffusi sul Web:

1. Diversità. L’attività del giornalista della carta stampa-ta si fonda su un continuo compromesso tra l’interesse delpubblico - o quello che si suppone sia l’interesse del pubbli-co - e i limiti di spazio imposti alla pubblicazione dal caricopubblicitario, dalle tariffe di abbonamento postale, dall’edi-tore e così via. Questo compromesso viene di volta in volta

Facsnet, un servizio di orientamento eselezione delle notizie disponibili sul

World Wide Web destinato ai giornalisti

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raggiunto attraverso lacompetenza, l’esperien-za individuale e della re-dazione, la sensibilità ri-spetto all’“interesse ge-nerale” di quel dato ar-gomento.

Con i servizi on linela prospettiva muta radi-calmente. Le caratteristi-che tecniche del nuovomezzo consentono di soddisfare i differenti livelli di interes-se di ciascun lettore, superficiale, medio, super-approfondi-to. Il lettore potrà dunque rimanere alla superfice ed accon-tentarsi di una “quantità standard” di informazione, oppurepotrà - di ipertesto in ipertesto - discendere più in profonditànell’“albero della conoscenza” se l’argomento lo interessaparticolarmente.

Oltre alla diversità di approccio all’informazione, cisono altri fenomeni di diversificazione degli utilizzatori diservizi on line che devono essere tenuti nel dovuto conto.Per esempio, l’asse di comportamento che oscilla tra isurfers - quelli che si collegano per vedere “quello che c’è”- e i cercatori - quelli che hanno bisogno di informazioniparticolari e precise, da ottenere nel più breve tempo possi-bile. O ancora, la progressiva sovrapposizione alla tradizio-nale segmentazione geografica di altre forme disegmentazione, per esempio etnica o tematica. Una ulterio-re diversificazione - alla quale assai raramente si pensa - èquella tra i lettori e gli “agenti artificiali”: sempre più spessoinfatti i materiali destinati ai servizi on line vengonorielaborati da sistemi di indicizzazione automatica in fun-zione di un loro utilizzo “on demand”. Perché questi sistemivengano sfruttati in tutte le loro potenzialità, occorreràabituarsi a “pensare” al materiale giornalistico da produrreanche in funzione della logica del software di indicizzazione.

2. Comunità. L’atteggiamento tradizionale del lettore è

quello, passivo, del “ri-cevente” di un flusso diinformazioni prodotteda altri. Al contrario,colui che utilizza i ser-vizi on line si sente parteattiva nella produzionedel l ’ in formaz ione,interagisce, sceglie. Let-tore e giornalista devo-no essere sullo stesso

piano, scambiarsi informazioni e impressioni. Spazi comeforum di discussione, newsgroup, mailing list su temi spe-cifici, sono allo stesso tempo strumenti per “fidelizzare” illettore e per acquisire nuovo materiale informativo.

3. Flusso informativo. Il giornalista è abituato a scriverein funzione delle regole sintattiche e retoriche della linguascritta, che prevedono una progressione lineare dall’inizioalla fine. L’utente dei servizi on line, per contro, acquisiscel’informazione in forma non lineare, procedendo per pro-gressivi salti di livello, dal superficiale all’approfondito eviceversa. Quella della non-linearità costituisce la sfida delfuturo non soltanto per i giornali: nel momento in cui siridisegnano le forme del ragionamento e dell’apprendimen-to, si ridefinisce la cultura nel suo complesso.

Il futuro a “banda larga”In Europa, ma anche in buona parte degli Stati Uniti, lo

stato delle infrastrutture di telecomunicazione non permetteancora di prevedere entro breve lo sviluppo di servizi on linedestinati al mercato di massa. Gli investimenti richiesti dallacablatura del territorio, infatti, sono enormi, e resi piùdifficili, in Europa, dalla frammentazione del mercato e dalpermanere di sacche di monopolio statale in molte realtànazionali.

David Richardson, responsabile dei servizi di DigitalPublishing della News Datacom, società del gruppo News

The New York Times on the Web,il servizio Internet del quotidianoNew York Times

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Corporation di Rupert Murdoch, ha presentato al simposiodi Ginevra una ipotesi di diffusione di servizi on line, ilbroadcast via satellite, alternativa alla diffusione via cavo.

Il sistema, che è stato sviluppato a partire dal know howmaturato dal gruppo nel settore della tv via satellite in GranBretagna (oltre cinque milioni di abbonati ai canali dellaBskyB, l’emittente via satellite del gruppo), utilizza la stessatecnologia recentemente introdotta in Italia per la trasmis-sione delle partite del campionato di calcio: trasmissione viasatellite di segnali digitali criptati, ricevibili con un appositodecoder e una “smart card” che seleziona e rende fruibili, tratutti i servizi riversati dal satellite sulla parabola domestica,soltanto quelli per i quali l’utente è stato abilitato. Attraver-so la stessa parabola e la stessa smart card utilizzata pervedere i programmi tv, l’utente potrebbe ricevere sul suo PC- equipaggiato con una apposita scheda - servizi digitali adalta velocità (sino a 35 megabit al secondo).

Il feed-back tra l’utente ed il fornitore di servizi - indi-spensabile nel caso di servizi interattivi come le edizioniWeb dei giornali - sarebbe assicurato da un normale colle-gamento telefonico. In pratica l’utente riceverebbe il servi-zio tramite il satellite, ed interagirebbe con esso tramitemodem. I vantaggi di questo sistema per il fornitore delservizio sono molteplici. Prima di ogni cosa, gli investimen-ti sono ridotti: l’affitto di uno spazio sul satellite è sicura-mente meno oneroso rispetto al livello di cablatura delterritorio che sarebbe necessario per ottenere la stessacopertura; il time-to-market dei servizi, inoltre, sarebbeestremamente ridotto. L’utilizzo della tecnologia della smart-card, infine, risolverebbe in maniera efficace il problemadel “come farsi pagare”. Il prototipo mostrato da Richardsondurante la sua presentazione - denominato Electronic Times- consisteva in una “normale” edizione on line di un “norma-le” quotidiano ed utilizzava un “normale” browser Webcome Netscape; ciò che non era affatto normale, invece, erala rapidità con la quale venivano richiamate le videate, laqualità dei filmati e dell’audio, la fulmineità della risposta

alle richieste di retrieval di informazioni.Le possibilità di applicazione di questa tecnologia sono

molteplici: si va dai servizi Internet ad alta velocità alle retiIntranet ad elevate potenzialità (audio e teleconferenza),alla posta elettronica, al broadcast tradizionale (per esempiola trasmissione delle pagine verso i centri stampa satellite).Pensiamo anche alla possibilità di lasciare acceso il compu-ter e la stampante e di ritrovarci la mattina, fresca di stampa,l’ultima edizione del nostro quotidiano: tipica applicazionedi NDOD (New Data on Demand).

ConclusioniQuali le lezioni che vengono dal simposio di Ginevra?

L’impressione generale è che il quotidiano sia nelle condi-zioni ideali per trarre vantaggio dall’esplosione dei nuovimedia, a patto che sappia effettuare alcune “correzioni dirotta” rispetto all’atteggiamento sin qui tenuto:

- Rendersi conto che, nell’arena dei new media, il quoti-diano non è più il “re del contenuto”, l’unico attore sullascena in grado di trarre vantaggio dalle nuove possibilitàtecnologiche: gli manca per esempio la capacità di produrre“notizie dell’ultima ora” tipiche dei notiziari televisivi,spezzoni audio e video, cartine geografiche, mappe deltempo, classifiche sportive e così via.

- Abituarsi a competere con se stessi. Sviluppando inuovi servizi in termini di business, prima o poi il venditoredi pubblicità on line si troverà fatalmente a competere conil suo collega “cartaceo”. Ma come avviene in tutti i settori,la competizione genera efficienza e dunque, alla lunga,risultati positivi.

- Rispettare le caratteristiche dei nuovi media e noncostringerli ad “apparire” come un quotidiano stampato.

Fin qui le lezioni da imparare. Ma ci sono anche dei chiarivantaggi competitivi del quotidiano nei confronti degli altriattori che sgomitano per conquistarsi un posto al sole sullaRete:

- La credibilità, il prestigio, quello che gli americani

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chiamano “franchise”. Stampato su carta o sul Web, il logodella testata comunica al lettore un senso di affidabilità, difiducia, di serietà nella selezione e nella presentazione delleinformazioni.

- La capacità di contestualizzare e storicizzare l’informa-zione, di rendere l’informazione specializzata accessibile aiprofani.

- La capillare presenza, con strutture giornalistiche e reti

di vendita di pubblicità, sul mercato dell’informazionelocale.

Ma in conclusione, il quotidiano potrà sopravvivere esvilupparsi ulteriormente come mezzo di comunicazione dimassa se saprà coltivare e sviluppare, attraverso tutti icambiamenti delle tecnologie e delle abitudini di consumoculturale, quel particolare rapporto che si crea tra chi scrivee chi legge.

Tariffe vantaggiose per i soci ASIG negli alberghi della catena MONRIF

Anche per tutto il 1997, in seguito al rinnovo della convenzionecon la MONRIF, i soci dell’ASIG potranno usufruire deiservizi offerti dalla prestigiosa catena alberghiera a prezziconvenzionati estremamente vantaggiosi:

Grand Hotel Brun - Milano..................................... doppia uso singola: 207.000...................................................................................................... doppia: 260.000Hotel Hermitage - Milano........................................ doppia uso singola: 228.000...................................................................................................... doppia: 285.000

Royal Hotel Carlton - Bologna ..................................................singola: 210.000...................................................................................................... doppia: 275.000Hotel Internazionale - Bologna ..................................singola standard: 175.000....................................................................................... doppia standard: 250.000....................................................................................... singola superior: 190.000....................................................................................... doppia superior: 275.000

Hotel Royal Garden - Assago (MI) ............................................singola: 190.000...................................................................................................... doppia: 240.000............................................................................................... junior suite: 450.000

I prezzi sono comprensivi di IVA (10%) e piccola colazione a buffet.

Per prenotare telefonare al numero verde 167.834033

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editoria elettronica

Cresce il mercato italianodell’editoria elettronica

Secondo i dati forniti dalla ANEE,l’Associazione Nazionale dell’Editoria

Elettronica, nel corso del 1996 il mercatoitaliano dell’editoria elettronica ha sfiorato i

1.593 miliardi di lire di fatturato.

Negli ultimi dodicimesi il mercato italianodell’editoria elettronica ècresciuto di circa il 4,5%:oggi vale 1.593 miliardidi lire, nel 1995 ne valeva1525. E’ questo il dato indicativo globale che si ricava dallalettura del rapporto annuale dell’Anee, l’Associazione Na-zionale dell’Editoria Elettronica, presentato agli operatoridel settore lo scorso mese di settembre, a Milano.

Accanto a stampa, radio e televisione, anche il mercatodegli strumenti di comunicazione elettronica ha ormai gua-dagnato una precisa dimensione economica.

La caratteristica fondamentale di questo settore indu-striale è la fortissima differenziazione fra le tecnologie, iprodotti e i servizi che lo compongono, disomogeneità chesi riflette anche nei risultati economici, e nelle prospettive disviluppo, dei singoli settori. Per dare una coerenza logicaall’insieme dei dati raccolti, la ricerca dell’Anee proponeuna distinzione fondamentale fra tecnologie Tv-based e Pc-based, a seconda che i contenuti dei prodotti e dei servizivengano fruiti attraverso lo schermo di un televisore o suldisplay di un personal computer. Nel primo caso, siamonell’area dominata dagli strumenti per il mercato consumer;nel secondo, siamo maggiormente proiettati verso le solu-zioni indirizzate ai professionisti, come il mercato dellebanche dati, che da solo rappresenta più della metà delfatturato italiano globale dell’editoria elettronica, ed Internet,un nuovo universo di servizi al quale gli operatori di tutto ilmondo guardano con sempre maggior interesse.

L’editoria elettronica per professionisti: banche datiPoco meno della metà del fatturato globale dell’editoria

elettronica italiana, 707 miliardi su 1593, proviene dallebanche dati per professionisti. Il mercato è stato divisoall’interno della ricerca in cinque aree specializzate:

- informazioni economiche e finanziarie, dove operano

Reuters, Ced Borsa,Radiocor-Telerate, Sole24 Ore, con un fatturatostimato, per il 1996, di386,5 miliardi, il 54%dell’intero mercato dei

broker di informazioni on line;- informazioni societarie, relative agli aspetti economici

delle imprese, dove operano Cerved Infocamere,Dun&Bradstreet e Saritel, con un fatturato di 190 miliardiper il 1996;

- informazioni giornalistiche, dove operano Il Sole 24ore new media (che rappresenta sul mercato nazionaleanche altri distributori esteri quali F.T. Profile, la società delFinancial Times), La Stampa, Dialog, Datastar, Ansa e AdnKronos, con un fatturato di 43 miliardi;

- ricerche di mercato, dove il leader incontrastato è laNielsen, a sua volta divisione della Reuters;

- informazioni scientifico - tecniche e mediche, con ESA-IRS, Dialog e Datastar ed un fatturato previsto per il 1996di 7,5 miliardi.

“Uno degli aspetti più interessanti del mercato on lineprofessionale” sottolinea la ricerca dell’Anee, è “la crescen-te attenzione verso i rapidi sviluppi di Internet. Al momento,gran parte degli operatori sono già presenti a livello speri-mentale sulla rete, alcuni anche con diversi siti nel tentativodi segmentare la domanda (ad esempio Nielsen ha tre siti) edi verificare la possibilità di offrire prodotti/servizi in qual-che modo interessanti per l’utenza collegata: la logica èprofondamente diversa perchè bisogna cercare in questocaso di attrarre e comunicare piuttosto che rivolgersi ad unaclientela facilmente individuabile”.

Il mondo Internet: prospettive per il mercato italianoSecondo i dati forniti dalla Anee, nel 1995 il fenomeno

Internet ha prodotto, in senso stretto, un fatturato di circa 15miliardi. Questa cifra, sempre secondo le stime, è destinata

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a triplicare alla fine di quest’anno, arrivando a quota 60miliardi. I provider nazionali, protagonisti di questo merca-to, traggono i loro utili dalla vendita dei collegamenti e, inalcuni casi, dal servizio di progettazione del sito che vieneofferto alle aziende clienti. La vera parte del leone in questomercato, per molti versi ancora da inventare, la giocano,finora, i gestori di telecomunicazioni. In Italia si calcola che

il traffico per i servizi on line generato da utenti professionalie consumer abbia generato, per la Telecom Italia, un fattu-rato di 25 miliardi nel 1995 e di 80 alla fine del 1996:chiunque, in Italia, voglia navigare il web, su quei canali sideve “imbarcare”.

Con la acquisizione di Video on Line, il più noto deiprovider privati italiani, Telecom Italia ha ulteriormente

Editoria elettronica in Italia: il mercato 1995-1996

fatturato (miliardi)Tecnologia Supporto Prodotti 1995 stima 1996

Televisione Videocassette Documentari, prodotti didattici, 117,4 124programmi educativi

CD-i Film, grandi opere, special interest, 8,7 6,5edutainment

Laser Disc Film, videoclip 2,9 3,8

Photo-cd Archivi fotografici 2 2

Cartucce Giochi 70,5 86,1

Teletext Notizie, Sport, Meteo 1,5 2,8

Personal Computer Floppy Disc programmi, giochi, corsi n.d. 5,2

CD-rom Professionali, grandi opere, 206 295special interest, edutainment

WAN/LAN Professionali, informazioni varie, 560 670intrattenimento

Braodcasting Professionali 36 62

Altre tecnologie Audiotex Notizie, Sport, Meteo, Professionali, 480 300Informazioni varie

Videotex Professionali 40 35

TOTALE 1.525 1.592,4Fonte: ANEE

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rafforzato la sua posizione sul mercato italiano di Internet,entrando direttamente nel settore della distribuzione. Que-sta strategia ha allarmato non poco i provider italiani cherischiano, nei prossimi mesi, di vedersi letteralmente “sca-valcati” da Telecom Italia nell’offerta di servizi ad aziendee a privati, senza contare il dettaglio, che per molti providercostituisce la classica beffa che si aggiunge al danno, che ilgestore pubblico, con denaro pubblico, entrerebbe in direttaconcorrenza con fornitori privati, impedendo, di fatto, laloro crescita sul mercato nazionale.

Un fenomeno, quest’ultimo, che ha già assunto dimen-sioni di un certo interesse: in pochi mesi i provider italianisono infatti riusciti a garantire una buona copertura delterritorio nazionale: la loro presenza va da un massimo di184 fornitori di servizi nella regione Lombardia, ad unminimo di 8 nella regione Molise, con una media nazionaledi 60 fornitori a regione.

Altre indicazioni interessanti provengono dai dati sulparco modem installato nel nostro Paese. Le perifericheindispensabili per collegare il personal computer alle lineetelefoniche, che nel 1994 ammontavano a poco più di100.000 unità, sono quadruplicate nei dodici mesi successi-vi, arrivando, a fine ’95, a quota 400.000.

La ricerca riporta le stime del fatturato mondiale diInternet: due miliardi e mezzo di dollari. Tutti gli attoriguardano con speranza al giorno in cui ai proventi tradizio-

nali di questo mercato, la connettività all’80% ed il resto aiservizi per la costruzione di siti Internet, si affiancherannola voce “pubblicità” e la percentuale sulle transazioni finan-ziarie della vendita diretta sulla rete, lo shopping on line. Perla fine del 1996 il 90% delle aziende americane avrà unapagina web.

Si calcola che già oggi il 40% dei siti mondiali offraqualche forma di commercio elettronico, mentre il 5% offragià qualche forma di pagamento on line. Nel nuovo universodigitale le aziende più favorite sono quelle di piccole dimen-sioni, dotate di un marchio facilmente identificabile e di unmercato di nicchia internazionale. Per quanto riguarda lapubblicità, le stime riferite all’anno duemila indicano duemiliardi di dollari per i ricavi da pubblicità e 250 miliardi perle transazioni on line.

Le caratteristiche della rete Internet consentono di im-maginare tre principali strumenti pubblicitari: lo sponsoring,ovvero esposizione dell’utente al marchio dell’azienda du-rante l’attività di consultazione di servizi di informazione ointrattenimento, l’infotising, una forma di tele-vendita online interattività ed il selling, commercio e vendita direttaper prodotti con un marchio consolidato.

Negli Stati Uniti, paese leader in questo genere disperimentazione, le tariffe per la pubblicità all’interno di unsito, parametrate al numero di contatti, vanno dai 15.000 ai40.000 dollari al mese.

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servizi su Internet

Dalle reti private virtualial commercio elettronico

Come una società di telecomunicazioni si è

trasformata in fornitore di servizi a valore

aggiunto utilizzando la rete Internet:

l’esperienza di CM Telecommunications SpA.

Uno dei vantaggi piùsignificativi delle aziendedel settore dei servizitelematici è certamente lapossibilità di operare con successo anche in contesti che peraltri settori potrebbero essere considerati periferici. ACivitanova Marche, in provincia di Macerata, opera unasocietà, CM Telecommunications SpA (www.cmt.it), nataall’inizio del 1995 e che si segnala per l’innovatività deiservizi offerti ai potenziali clienti: banche, pubblica ammi-nistrazione, aziende, organizzazioni per le quali rapidità edefficienza nella gestione dei flussi informativi costituisconofattori di primaria importanza. TecnoMedia è andata a dareun’occhiata, convinta che le aziende editoriali non possanorimanere estranee a quanto di nuovo si profila sul mercatodelle telecomunicazioni, nella prospettiva sempre più rav-vicinata della liberalizzazione dei servizi. Cogliere in tempole opportunità che si prospettano costituisce l’unico modoper evitare il rischio di rimanere indietro e di perdere quotedi mercato di lettori e di inserzionisti.

I servizi di telecomunicazione: non solo InternetPrimo obiettivo di CM è stato quello di creare una rete di

servizi telematici a valore aggiunto, denominata SpecialNET.Oltre a disporre di una serie di caratteristiche comuni a tuttele reti collegate a Internet, quali la possibilità di accessotramite collegamento urbano a partire dai POP sparsi sulterritorio nazionale, SpecialNET offre una serie di servizispecificamente tarati sull’utenza affari: in primo luogo lacontinuità delle operazioni, assicurata da un sistema dibackup continuo delle linee sorvegliato da un NOC (NetworkOperations Center) attivo 24 ore al giorno, 365 giornil’anno; quindi la sicurezza delle transazioni, garantita consistemi sia hardware che software come la crittografia adoppia chiave; e infine il sistema di tariffazione, che avvie-ne sulla base del traffico dei dati effettivamente generatodall’utente e non a forfait come avviene con altri providers.

La messa in opera diSpecialNET ha messoCM nella condizione dioffrire a potenziali clien-

ti che intendano affidare in outsourcing la gestione delleproprie infrastrutture di trasmissione dati la realizzazione sumisura di reti private virtuali per gruppi chiusi di utenti; inquesto caso, CM acquisisce in primo luogo le linee di teleco-municazione che costituiscono la rete del cliente, ridisegnal’architettura del network in modo da allocare le risorse inmaniera ottimale, ed infine implementa la rete con i servizia valore aggiunto sopra descritti, ai quali si aggiunge l’inte-grazione tra fonia e dati, l’ottimizzazione delle infrastruttu-re di rete a seconda dei flussi di traffico previsti, la garanziaassoluta della continuità del servizio e della sicurezza delletransazioni.

La Presenza su Internet e il Market BookCirca il 40% delle pagine Web presenti su Internet è

occupato da aziende interessate ad entrare in diretto contattocon i propri potenziali clienti. Per queste aziende, l’utilizzodi uno spazio su Internet può evitare la necessità di dotarsidi una costosa rete di rappresentanti, e potrebbe in prospet-tiva diventare una alternativa all’acquisto di spazi pubblici-tari sui tradizionali mezzi di comunicazione. Man mano chela crescita del World Wide Web ha assunto caratteri di verae propria esplosione, le aziende con uno spazio Internet sisono trovate di fronte al solito grande problema: farsi vede-re, farsi conoscere, far passare” il potenziale cliente davantialla propria vetrina virtuale. La pubblicità, intesa come stru-mento di comunicazione che riesca a far arrivare all’utentei messaggi dell’azienda, torna quindi in primo piano.

Oggi sono presenti sul mercato numerose società chesupportano le aziende nella progettazione, nella realizza-zione, nell’attivazione in rete e nella gestione di un sitoWeb. La scelta di CM è stata quella di offrire un ulteriorevalore aggiunto, migliorando la visibilità dei servizi Internet

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delle aziende attraverso Market Book, un catalogo interattivo,accessibile all’indirizzo www.mbook.com, al cui internosono presenti circa 50.000 aziende di tutto il mondo concirca 500 nuovi ingressi giornalieri, suddivise in oltre 600categorie merceologiche. Chi si collega con Market Bookalla ricerca di una azienda, un prodotto, un servizio, puòeffettuare la ricerca utilizzando diversi criteri: immettendosemplicemente la ragione sociale dell’azienda se la cono-sce, la categoria merceologica, l’area geografica, il tipo diprodotto o servizio, le parole chiave, oppure una combina-zione di tutti questi criteri. Una volta individuata l’aziendaalla quale è interessato, l’utente può infine accedere alrelativo sito Internet tramite collegamento ipertestuale.

Obiettivo di CM è quello di fare di Market Book il puntodi partenza per quanti usano Internet per effettuare ricerchecommerciali, offrendo allo stesso tempo un formidabilestrumento di marketing alle aziende che decidono di daremaggiore visibilità al proprio sito su Market Book tramitebanner pubblicitari o attraverso l’inserimento del proprionome nella lista dei “Top Sites”, una sorta di “vetrina ad altavisibilità” accessibile da tutte le pagine di Market Book. Unaltro servizio di supporto al marketing dell’azienda, colle-gato al Market Book, è rappresentato dai “Report Statistici”,che consentono di avere una serie di dati e grafici su numeroe tipologia dei contatti raggiunti e di conoscere il gradimen-to e l’interesse suscitato dai propri prodotti.

Dall’home banking alla banca virtualeGli istituti di credito sono tra i maggiori utilizzatori di

servizi di telecomunicazione a valore aggiunto: si pensisolamente ai collegamenti tra le filiali o alla gestione deisistemi di pagamento elettronico (carte di credito, banco-mat, etc.) sempre più diffusi rispetto a contanti e assegni. Eman mano che i sistemi di “moneta virtuale” prendono ilsopravvento sui sistemi di “moneta reale”, si aprono nuovepossibilità di distribuzione dei servizi bancari: basti pensareai terminali ATM evoluti, nati come dispensatori di denaro

contante e che oggi permettono di effettuare altri servizi(estratti conto, pagamenti utenze etc.), oppure i servizi di“phone banking” o di “home banking”.

E poi c’è Internet, che consente alle banche di fornireservizi di home banking evitando al cliente la necessità didisporre di terminali videotel o di installare un collegamentodedicato e, nello stesso tempo, mette a sua disposizione unmercato di milioni di potenziali consumatori. Già oggi inEuropa sono 200 le banche che offrono sulla Rete servizi divaria natura. Negli Stati Uniti ha appena festeggiato il primoanno di vita la Security First Network Bank, il primo istitutodi credito che opera unicamente sulla Rete, offrendo unagamma completa di servizi che vanno dai conti correntiliberi ai depositi vincolati, dall’emissione di carte di creditoai sistemi di pagamento elettronico, ai certificati di deposito.

CM Telecommunications ha tra i suoi clienti un piccoloistituto bancario marchigiano, la Banca di Credito Coopera-tivo di Civitanova Marche e Montecosaro (cinque sportellisu tre comuni, una sessantina di dipendenti, 300 miliardi dipatrimoni amministrati), per il quale ha messo a punto unprogetto pilota di home banking via Internet. Collegandosicon il sito Internet della banca (www.mbook.com/bcc) edigitando una password privata, il cliente della banca puòeffettuare non solo operazioni consultive, ma anchedispositive, come per esempio saldo ed estratto conto,richiesta di carnet di assegni, richiesta di prestiti, avvisi diinsoluti, giroconti, pagamenti, bonifici e così via.

Il commercio elettronico: realtà e prospettiveAbbiamo visto, da una parte, aziende che intendono

proporsi al mercato utilizzando Internet come strumento, e,dall’altra, istituti di credito che vedono Internet come unostrumento per ampliare la gamma dei servizi da mettere adisposizione della clientela nella prospettiva della “bancavirtuale”. Il naturale completamento di questo ciclo, chechiude il cerchio tra l’offerta di prodotti e servizi e ladomanda da parte del potenziale consumatore, sono i sistemi

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di commercio elettronico,ovvero la possibilità per chisi collega con il sito di unaaziende di effettuare acqui-sti in maniera semplice esicura, utilizzando sistemidi pagamento elettronicomessi a disposizione da unintermediario finanziario. Secondo una stima effettuatanell’aprile scorso dalla società di ricerche USA ForresterResearch, entro la fine del 1997 il 75% delle prime 1.000aziende a livello mondiale offrirà i propri prodotti sulla rete,ed entro il 2000 il fatturato complessivo generato da sistemidi commercio elettronico supererà i 20.000 miliardi di lire.

Sino ad oggi l’affermazione dei sistemi di commercioelettronico è stato rallentato da due ordini di problemi:problemi di sicurezza delle transazioni e mancanza distandard universalmente riconosciuti. Nel momento in cui -e non è difficile prevedere che ciò possa avvenire entropochi mesi - questi problemi saranno avviati a soluzione, isistemi di commercio elettronico potranno crescere rapida-mente in virtù dei vantaggi offerti: all’acquirente (possi-bilità di effettuare acquisti in qualsiasi ora del giorno, inmaniera anonima, confrontando le offerte al fine di sceglie-re la più vantaggiosa), al venditore (ampliamento della retedi vendita, riduzione dei costi di marketing del prodotto),alle istituzioni finanziarie (nuove possibilità di intermedia-zione), ai fornitori di servizi Internet a valore aggiunto.

Per sfruttare al meglio le potenzialità dei sistemi dicommercio elettronico, CM Telecommunications ha realiz-zato un accordo con Open Market, società nata nel 1994 consede a Cambridge nel Massachusetts, leader mondiale neisistemi di commercio elettronico con il prodotto OM-Transact, utilizzato tra gli altri da Time Warner, First UnionNational Bank, British Telecom, MCI. Utilizzando questasoluzione tecnologica, CM sta avviando un progetto pilotacon la realizzazione di un centro nazionale di commercio

elettronico, affiancato allaRete Nazionale Inter-bancaria.

La transazione commer-ciale si svolge con i seguentipassaggi:- l’acquirente si collega conl’azienda presente in Market

Book, seleziona il prodotto-servizio che vuole acquistare,clicca sul tasto “compro”;- il gestore del servizio trasmette le informazioni sull’acqui-rente alla rete interbancaria per l’autorizzazione;- ricevuta l’autorizzazione, l’acquisto viene confermato e leinformazioni sulla compravendita vengono trasferite allabanca per la contabilizzazione.

Quale futuro?E’ presto per dire quanto tempo ci vorrà prima che i

sistemi di commercio elettronico possano diventare unostrumento di larga diffusione; le variabili da prendere inconsiderazione sono infatti molteplici: l’aumento del tassodi informatizzazione diffusa; la disponibilità capillare diinfrastrutture di telecomunicazione a larga banda e a bassocosto; la standardizzazione delle procedure e la definizionedi standard minimi di sicurezza nelle transazioni. Vi è poi unaspetto, collegato all’attività commerciale in genere, chediventa di fondamentale importanza quando i rapporti travenditore e compratore non sono diretti ma “virtuali”: sitratta dell’indispensabile rapporto di fiducia reciproca chedeve crearsi tra chi vende e chi compra.

Soluzioni di questo tipo potrebbero essere di grandeutilità anche per i quotidiani, che, facendo leva sul patrimo-nio di affidabilità e di credibilità costruito nel corso deltempo, avrebbero buone probabilità di successo nell’affron-tare la sfida dei nuovi servizi commerciali, che rischiano, seabbandonati ad altri attori, di erodere in maniera significa-tiva i ricavi pubblicitari delle imprese editoriali.

Market Book, il servizio di ricerca diaziende, prodotti, servizi suInternet offerto da CMTelecommunications

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Le paginedell’Osservatorio

E’ in fase di completamento il Rapporto Annuale 1996 sull’industria dei quotidiani in Italia, realizzatoda ASIG Service per conto dell’Osservatorio Tecnico. Lo studio si propone di fornire alle parti(imprenditori e organizzazioni sindacali) una fotografia il più possibile aggiornata della situazionedell’industria italiana dei quotidiani: prodotto e mercato editoriale, rete di vendita, andamento economicodelle imprese editoriali, andamento occupazionale e retributivo del settore poligrafico. In appendice allostudio, una anagrafe aggiornata delle imprese editrici, delle testate quotidiane, dei centri stampa, delleconcessionarie di pubblicità. A seguire, anticipiamo alcuni dei contenuti del Rapporto.

FIEGASIGFILIS-CGIL

FIS-CISL

UILSIC-UIL

per i quotidiani e le agenzie di informazione

Osservatorio Tecnico

Rapporto annuale sull’industria dei quotidiani 1996

La rubrica Le pagine dell’Osservatorio è interamente dedicata all’OrganismoParitetico Imprenditori-Sindacati previsto dal Contratto Collettivo di Lavoro deidipendenti delle imprese editrici e stampatrici di quotidiani e delle agenzie distampa. Attività, ricerche, dati statistici ed altre informazioni sulla industriaeditoriale e sul mondo del lavoro raccolte, elaborate e diffuse a curadell’Osservatorio Tecnico per i quotidiani e le agenzie di informazione.

1. Prodotto e mercato editorialeNel 1996, sulla base dei primi dati

preliminari forniti da un campioneestremamente rappresentativo di te-state (pari a circa il 75% del mercato intermini di diffusione), la tiratura e ladiffusione complessiva dei quotidianiitaliani sono rimaste sostanzialmenteimmutate rispetto al 1995. Il numerototale di copie stampate, come si puòricavare dal grafico riportato in questapagina, è sceso da 3,103 a 3,097 mi-liardi di copie, con un calo dello 0,18%,mentre la diffusione è cresciuta dello0,45% passando da 2,156 a 2,166 mi-liardi di copie. Allargando il confron-to al periodo 1993-1996, i quotidianihanno perso l’1,82% della tiratura e lo0,45% della diffusione complessiva.In calo è invece la resa: nel 1993 lecopie rese sono state di poco inferiorial miliardo (per l’esattezza 978.723),pari al 31,02% della tiratura, mentrenel 1996 sono state di poco superiorialle 930.000 copie, pari al 30,06%della tiratura .

Per quanto riguarda tiratura e diffu-

sione media giornaliera, i primi dati dicui disponiamo - anch’essi tratti da unqualificato campione di testate - evi-denziano una lieve erosione, più ac-centuata per la tiratura (-3,9%, da9,146 a 8,79 milioni di copie giorna-liere), meno per la diffusione che a fi-ne anno dovrebbe attestarsi attorno ai6,15 milioni di copie giornaliere con-tro i 6,281 del 1995.

Il trend emersoda tiratura e diffusio-ne trova confermanei dati sulla reader-ship: nel 1996, suuna popolazionecomplessiva si48,819 milioni diitaliani di età supe-riore ai 14 anni, i let-tori abituali di quo-tidiani sono 20,686milioni, pari al42,37%: 12,503 mi-lioni di uomini (il53,3% dell’universomaschile), 8,183 mi-

lioni di donne (il 32,27% dell’univer-so femminile). Gli scostamenti rispet-to agli anni precedenti sono scarsa-mente rilevanti: nel 1993 i lettori abi-tuali erano il 42,67%, i lettori uominiil 53,24%, le lettrici donne il 32,93%.

I dati sulla readership indicano chequasi sei italiani su dieci e oltre duedonne su tre non leggono abitualmen-

1993

1994

1995

1996

Diffusione

Tiratura

3.09

7.32

0

3.10

3.01

0

3.17

1.14

2

3.15

4.67

8

2.16

6.24

0

2.15

6.59

7

2.18

4.38

0

2.17

5.95

5

Tiratura e diffusione complessive 1993-1996

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50

Le paginedell’Osservatorio

1993

1994

1995

1996Ricavi da pubblicità

Prezzi al consumo

Totale ricavi

Ricavi da vendite

140,1

131,5

102,1

121,2

114,0

101,0

112,8

109,5

103,9

95,5

90,299,4

Andamento dei ricavi editoriali a confronto con l'inflazione (valori 1993=100)

te i quotidiani. Nella graduatoria inter-nazionale sulla diffusione dei quoti-diani, l’Italia occupa il ventottesimoposto con 108 copie vendute per 1.000abitanti; a titolo di esempio, in Franciaquesto indicatore è pari a 156, nelRegno Unito a 317, in Germania a314, e anche in Spagna, Paese che sinoal 1994 era dietro al nostro in questagraduatoria, nel 1995 sono state ven-dute in media 109 copie per 1.000abitanti.

Per quel che concerne il sistemadistributivo dei quotidiani, il 1996 nonha visto significative modifiche strut-turali rispetto alla situazione esistente,salvo l’aumento delle tariffe per lespedizioni in abbonamento postale. Alcentro del sistema distributivo rimanequindi l’edicola. Anche in questo caso,i dati per il 1995 (ultimi dati disponibi-li) evidenziano una situazione di con-

tinuità rispetto al trend di lento aumen-to del numero dei punti vendita. Tra il1990 e il 1995 il numero dei puntivendita è passato da 34.491 a 37.469,con un aumento del 7,24%. La regionecon il maggior numero di edicole è laLombardia con 5.162, seguita dal Pie-monte (3.377) e dal Veneto (3.218).Le regioni meno provviste di puntivendita sono la Basilicata (346), ilMolise (252) e la Val D’Aosta (194).Quest’ultima regione detiene tuttaviail miglior rapporto tra abitanti e puntivendita, con 611 abitanti per puntovendita rispetto ad una media naziona-le di 1.528 abitanti per punto vendita.In Campania, la regione col rapportomeno favorevole, ogni punto venditaserve 2.134 abitanti.

2. Ricavi delle imprese del settoreI primi dati preliminari relativi al

1996 sui ricavidelle impreseeditoriali evi-denziano un au-mento sia dei ri-cavi da vendite,che hanno rag-giunto i 3.193miliardi di lirecon un aumentodel 6,56% ri-spetto al 1995,sia dei ricavi dapubblicità, sali-ti del 5,92% a1.601 miliardi dilire. Nell’arcotemporale1993-1996, l ricavi da

vendite sono cresciuti del 40,08% pereffetto dell’incremento generalizzatodei prezzi dei giornali nel corso del1995 (in quell’anno i ricavi da venditesono cresciuti del 28,8%), mentre iricavi da pubblicità sono diminuiti del4,47%. Ogni copia tirata nel 1996 hagenerato un ricavo complessivo di1.547 lire, delle quali 1.030 lire pervendita e 517 per pubblicità. Il rappor-to tra ricavi da vendite e ricavi pubbli-citari è sempre più squilibrato a sfavoredi questi ultimi: nel 1993 la pubblicitàcostituiva il 42,4% circa dei ricavicomplessivi, nel 1996 questo valore èsceso al 33,4%. A titolo comparativo,la percentuale dei ricavi pubblicitarisul totale dei ricavi in Francia è pari al47%, in Germania al 63%, nel RegnoUnito al 60%, in Spagna del 64%.

Il confronto tra l’andamento deiricavi e l’andamento dei prezzi al con-sumo nel periodo 1993-1996, sintetiz-zato nel grafico presentato in questapagina, mette in evidenza una crescitasuperiore all’inflazione per i ricavi davendite, principalmente per la bruscaimpennata dell’anno 1995 con l’incre-mento dei prezzi di copertina, e ilcontestuale calo dei ricavi pubblicita-ri. Nel complesso, i dati relativi alperiodo 1993-1996 sembrano indica-re che i quotidiani hanno mantenuto iricavi complessivi in linea con l’incre-mento dei prezzi al consumo agendosulla leva del prezzo al fine di com-pensare il calo dei ricavi pubblicitari.

3. Occupazione poligraficaAl 30 giugno 1996 (ultimi dati di-

sponibili) i poligrafici dipendenti dal-

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TecnoMediaTecnoMediaTecnoMediaTecnoMediaTecnoMedia

51

Le paginedell’Osservatorio

le aziende del settore erano 10.082,quasi mille in meno rispetto agli 11.014del 1995, con un calo dell’8,46%. Seanalizziamo l’andamento occupazio-nale per livelli di inquadramento, ciaccorgiamo di come il calo abbia inte-ressato in misura maggiore i livelli dalterzo al sesto, ed in particolare il quin-to livello, che è passato dai 2.170 ad-detti del 1995 ai 1.903 del 1996.

La suddivisione degli occupati perlivello di inquadramento conferma laconcentrazione degli occupati nei li-velli centrali: quinto, sesto e settimolivello rappresentano da soli il 64,5%del totale, e il sesto livello copre dasolo il 26,5%.Più omogenea appare ladistribuzione dei poligrafici per fascedi età, in particolare nelle fasce di etàintermedie che vanno dai trentatrè aicinquantadue anni, che totalizzano il71% dell’intera popolazione poligra-fica. Particolare rilievo assume il nettocalo degli occupati nelle fasce di etàsino a 33 anni, che tra il 1993 e il 1996sono passati da 2.784 a 2.112 e dal24,6% al 20,7% del totale degli occu-pati. Meno pronunciato il calo deglioccupati di età superiore ai 52 anni,passati da 1.039 a 833 e dal 9,2%all’8,2% del totale. In conseguenza diqueste dinamiche, l’età media deipoligrafici nel periodo 1993-1996 èpassata dai 40 anni e un mese del 1993ai 40 anni e dieci mesi del 1996.

Tra il 1980 e il 1996 la popolazionepoligrafica è passata da 14.673 a 10.082unità, con la perdita di 4.591 unità,pari al 31,3% del totale. Nello stessoarco di tempo, gli operai si sono di-mezzati, passando da 8.544 a 4.257

unità e dal 58,2% al 42,2% del totale,mentre il numero degli impiegati ècalato in misura inferiore: da 6.129 a5.825 unità e dal 41,8% al 51,8%.

4. Andamento delle retribuzioniL’analisi dell’andamento retributi-

vo dei lavoratori poligrafici non puòprescindere dall’evidenziare come,nell’ultimo triennio, la struttura dellaretribuzione poligrafica, ed in partico-lar modo l’incidenza della retribuzio-ne straordinaria, si sia profondamentemodificata. I dati sono estremamenteespliciti: tra il 1993 e il 1996 il numerodelle ore lavorate è passato da22.417.631 a 20.440.164, con un calocomplessivo dell’8,82%. Su questototale, l’incidenza delle ore di straor-dinario è diminuita in misura sensibi-le, dal 9,12% al 6,67%.

La retribuzione ordinaria media diun lavoratore poligrafico, nel periodo

1980

1981

1982

1983

1984

1985

1986

1987

1988

1989

1990

1991

1992

1993

1994

1995

1996

8.54

46.

129

8.25

16.

114

7.71

46.

100

7.57

15.

972

7.03

95.

976

6.64

85.

928

6.45

36.

106

6.32

56.

301

6.25

76.

361

5.88

86.

432

5.90

06.

557

5.69

36.

630

5.45

36.

414

5.08

46.

229

4.76

85.

817

4.38

75.

797

4.25

75.

825

operai impiegati

14.673

14.365

13.814

13.543

13.015

12.576

12.55912.626

12.618

12.32012.457

12.323

11.867

11.313

10.585

10.184

10.082

Andamento della popolazione poligrafica 1980-1996

1993/1996, è cresciuta del 7,37% avalori correnti, passando da 53,6 a57,6 milioni lordi annui, la retribuzionestraordinaria è scesa da 4,9 milioni a4,5 milioni lordi annui, portando la suaincidenza sulla retribuzione annuacomplessiva dall’8,3% al 7,2%.

Nel triennio 1993-1996 la retribu-zione media dei poligrafici è cresciu-ta, da 58,9 a 62,1 milioni lordi annui,con una crescita complessiva del 5,44%a valori correnti. A valori costanti 1993,la retribuzione media annua è invecediminuita del 6,52%, da 58,9 a 55milioni lordi annui. Ponendo uguali a100 i valori del 1993, Nel 1996 ilnumero indice dei prezzi al consumo(sulla base di una inflazione prevista al3% alla fine dell’anno) è pari a 112,8,quello della retribuzione ordinaria di107,4, quello della retribuzione stra-ordinaria di 92,1, quello della retribu-zione complessiva di 105,4.

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Le paginedell’Osservatorio

L’iniziativa è stata illustrata in occasione di un incontrofra i componenti del Comitato Risorse Umane della ENPAe la Commissione Socio Politica della Federazione Mon-diale degli Editori di quotidiani, che si è svolto a Parigi aiprimi di ottobre.

Gli obiettivi della ricercaL’“European Press Employment Report” - questo il

nome della ricerca - ha lo scopo di raccogliere dati statisticiper contribuire all’attività istituzionale più importante del-l’ ENPA, la difesa degli interessi dell’industria dei quotidia-ni nei confronti della Commissione Europea, la vera “fuci-na” amministrativa dove prendono corpo i progetti delleDirettive, successivamente emanate dal Consiglio dei Mini-stri dell’U.E.. Una attività che sta crescendo di pari passocon l’espandersi delle competenze della U.E. previste dalTrattato di Maastricht.

Per difendere meglio gli interessi del settore editoriale, laENPA ha ritenuto opportuno avviare una prima indaginededicata proprio al settore delle risorse umane, per sapere,in via preliminare, chi e quanti addetti siano impiegati in unsettore vitale per la crescita sociale, culturale ed economicadell’Unione Europea. Il Comitato Risorse Umane dell’ENPAprovvederà a stendere un questionario di base, estremamen-te sintetico, che consentirà di raccogliere un primo quadrosinottico con i dati essenziali sull’occupazione poligrafica egiornalistica. Se la prima edizione della ricerca avrà succes-so, questa potrà essere aggiornata di anno in anno, così dacostituire uno strumento di approfondimento e di difesa

L’Associazione degli editori europei ENPAavvia una ricerca sull’attività poligrafica

Prendendo spunto dalla versione ipertestuale della indagine sull’attività dei poligrafici nei Paesi dell’UnioneEuropea promossa dall’Osservatorio in collaborazione con ASIG Service, la ENPA - Associazione deglieditori di giornali dei Paesi dell’Unione Europea - ha varato un analogo progetto di ricerca, i cui primirisultati dovrebbero arrivare nel corso del prossimo anno.

degli interessi comuni sempre efficente.

La ricerca dell’Osservatorio Tecnico in EuropaL’iniziativa dell’ENPA costituisce un sicuro motivo di

soddisfazione per il Consiglio Direttivo del nostro Osserva-torio che, con largo anticipo, aveva deciso un paio di anni fadi investire tempo e risorse per la costruzione di una primabase di dati sugli aspetti più significativi circa il ruolo e leattività dei poligrafici nei paesi dell’Unione Europea.

La ricerca, o meglio, la sua versione ipertestuale, dispo-nibile all’interno del sito Ediland - all’indirizzowww.ediland.it - era stata presentata ai componenti delComitato Risorse Umane della ENPA in occasione di unincontro a Bruxelles, il 5 luglio scorso.

Per una circostanza davvero singolare, proprio nellestesse ore nelle quali veniva presentata la ricerca, a pochiisolati di distanza dalla sede dell’ENPA, veniva inauguratoil servizio su rete internet di Le Soir - www.lesoir.com - il piùimportante quotidiano belga in lingua francese, con unadiffusione media di quasi 148.000 copie al giorno.

Questa coincidenza ha portato fortuna, al punto che laricerca dell’Osservatorio ha trovato un naturale sbocconella decisione di avviare una indagine simile appoggiando-si, questa volta, ai canali istituzionali della ENPA. Seguire-mo da vicino l’evolversi di questa nuova tappa verso unamaggiore conoscenza della dimensione, quantitativa equalitativa, dell’industria dei quotidiani nei paesi dell’UnioneEuropea, dedicando ad essa lo spazio necessario sui prossi-mi numeri di TecnoMedia.

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Archivio Aperto contiene una rassegna periodica di segnalazioni e recensioni diarticoli, relazioni, ricerche e repertori statistici - dedicati all’industria dellacomunicazione - pubblicati dalle più prestigiose riviste e dalle organizzazioniitaliane ed internazionali del settore. Per ogni sommario è chiaramente indicatala fonte. Le aziende associate alla ASIG possono richiedere presso i nostri ufficiulteriori informazioni circa il materiale recensito. Il catalogo completo èconsultabile su Internet, all’indirizzo http://www.ediland.it.

Riferimento: 1355Database ad alto valore aggiunto: la pubblicità on line

La relazione svolta durante il tutorial ASIG sui databaseda Giorgio Bignozzi, direttore tecnico di Servizi Italia,evidenzia l’esigenza avvertita dal mercato di un sistema ditrasmissione digitale degli annunci pubblicitari, ripercorrel’attività del gruppo di lavoro ASIG e la sperimentazionecompiuta, descrive lo standard individuato (file EPS confont embedded) ed analizza infine i vantaggi e le attualilimitazioni della soluzione proposta da Servizi Italia.

ASIG

Riferimento: 1356Il database come risorsa strategica: il punto di vista deLa Stampa

Il responsabile sviluppo nuove tecnologie del quotidianotorinese La Stampa, Luigi Mezzacappa, descrive l’espe-rienza realizzata dal quotidiano torinese nella produzione disupplementi elettronici al quotidiano: banche dati on line,CD ROM, Floppy disk, Videotel, Audiotel, Dayfax, servizibroadcast, Internet, supporti non digitali (audio e videocas-sette). Il discorso si allarga alle tecnologie di produzione,che devono essere ripensate in funzione delle molteplicipossibilità di output del prodotto informativo, con partico-lare attenzione ai sistemi di controllo di avanzamento diproduzione e, naturalmente, ponendo al centro dell’attivitàil database, secondo quel concetto di data warehouse checomincia ad essere applicato in molti settori di attività ed alquale anche le aziende editoriali guardano con interesse.

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Riferimento: 1357Il database come risorsa strategica: il punto di vista dellaPoligrafici Editoriale

Francesco Berti, del quotidiano fiorentino La Nazione(Poligrafici Editoriale), descrive brevemente l’evoluzione

del sistema informativo installato presso il gruppo editoria-le bolognese, che edita e stampa i quotidiani Il Resto delCarlino e La Nazione, per una tiratura giornaliera di oltre450.000 copie in 27 edizioni locali. Sino al 1993 sia ilsistema produttivo che il sistema amministrativo-gestionalecondividevano la medesima architettura, con al centro delsistema dei mainframe Unisys 2200/400 e database gerar-chici DMS. Oggi la scelta è quella di architetture client-server: per il sistema produttivo server SPARC, databaseSybase e sistema editoriale Hermes; per i sistemi gestionalie amministrativi server Windows NT con database SQL eapplicazioni specializzate (SAP, INAZ paghe, Unisys CAT).

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Riferimento: 1358I database nell’industria editoriale

Il materiale consegnato in occasione del tutorial ASIG-IFRA sui database svoltosi a Bologna il 25 e 26 settembre1996. Contiene le relazioni di Philippe Maeght (aspettiteorici e terminologici), di Jochen Litzinger (Progettazione,costruzione, messa a punto di un database), e due significa-tive case-history: una del gruppo editoriale belga VUM, unadella software house statunitense Digital TechnologyInternational.

ASIG

Riferimento: 1359Formati dei file e sistemi di compressione nellaarchiviazione e trasmissione dei dati

I risultati di uno studio commissionato dall’IFRA all’isti-tuto di ricerca svizzero EMPA sui più diffusi sistemi dicompressione dei file di immagine in funzione di una loroarchiviazione e trasmissione digitale. Dopo aver descritto imetodi di compressione (lossless, senza perdita di dati, elossy, con perdita di dati), vengono effettuati test di com-pressione con i formati JPEG e frattale (FIF), e si analizzal’impatto della compressione dei file di immagine sul flusso

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produttivo di alcune agenzie di informazione (France Pres-se, DPA, Reuters). Chiudono lo studio una serie di racco-mandazioni per l’uso dei sistemi di compressione JPEG,frattale e LZW.

IFRA special report 2.17

Riferimento: 1360IFRA Expo Preview: i sistemi pre-stampa

Siedfrid Diergardt, dell’advisory service IFRA, passa inrassegna i sistemi editoriali e pubblicitari in mostra all’EXPOdi Ginevra. Tra i sistemi editoriali: CCI Newsdesk, Euromax,Saxotech, Alfa System partner, Cicero, Delta InformationSystems, Funkinform, ISGI, Linotype-Hell, OPC Elaplan,Dagest/Datox, Sinedita, Tera Goodnews, Unisys Hermes,Expograph, Mediasystemen, IBM Lotus Notes, Sysdeco,UNIC, Digital Information System, Enator, Mactive,Wilkensen Scoop, Page Xchange, Protec, Quark, AdvancedTechnical Solutions, Baseview, Digital Technology, Harris,System Integrators.

IFRA congress-expo

Riferimento: 1361IFRA Expo Preview: i sistemi di acquisizione etrattamento immagini

Una rassegna dei sistemi di acquisizione e trattamentodelle immagini e del colore in mostra all’EXPO di Ginevra:scanner (Agfa, AO International, Chromos Chempak, DeltaInformation Systems, DS Presse Gmbh, DuPont, EAE,Eskofot, Krause, Linotype-Hell, OPC Elaplan, Protec, Ratio,Tecsa, 2B-Präzisiontechnik), fotocamere digitali (Agfa,Apple, Associated Press, Chromos Chempak, DuPont,Hasselblad, OPC Elaplan), stazioni di trattamento immagi-ni (Ailink, CCI, Chromos, Cicero, Dagest Delta InformationSystems, DS Presse, Interfoto, ISGI, Linotype-Hell, LSE-Litho, Monotype, OPC Elaplan, Protec, Quark, Ratio, Sun,Tecnavia), sistemi di gestione del colore (Agfa, Apple, FAG,Gretag, Linotype-Hell, Sun, Viptronic), sistemi di bozza

(Advanced Technical Solutions, Agfa, AO International,Arets Graphics, Chromos, Dagset, Eskofot, FAG, GraphicsIntegration, Harland Simon, Kimoto, MCI Imaging,Pape+Partner Media, Parascan, Protec, Tecnavia,Viptronic).

IFRA congress-expo

Riferimento: 1362IFRA Expo Preview: preparazione delle forme e stampa

Wolfgang Heil dell’IFRA passa in rassegna i sistemi dicomputer to plate e i sistemi di stampa in mostra all’EXPOdi Ginevra: per i sistemi CTP, Agfa (Ozasol N90/N90A,Lithostar, Ozasol P80/P90), DuPont/Howson (Silverlith),Polychrome (CTX, Quantum 830 e 1064); per quanto ri-guarda le rotative, vengono presentate le soluzioni di Cerutti,Goss, Heidelberg Harris, KBA, King Press Europe, MAN,Mitsubishi, News Web Europe, Solna, The Printers House,Tensor Group, Web Press, WIFAG.

IFRA congress-expo

Riferimento: 1363IFRA Expo Preview: sala distribuzione

Una rassegna dei sistemi per la sala di spedizione inmostra all’IFRA di Ginevra: Ferag, IDAB Wamac, MüllerMartini, Sheridan, Thorsted, Affeldt, Buhrs-Zaandam,Compac, Cyklop, Denex, Gämmeler, Metsi, Mosca, Quipp,Signode Bernpak, Sitma, Teufelsberger, VTT.

IFRA congress-expo

Riferimento: 1364Attività di ricerca IFRA nel 1995/96: stampa e spedizione

Boris Fuchs, direttore della ricerca IFRA, passa in rasse-gna i più importanti progetti di ricerca realizzati o impostatidall’istituto di Darmstadt nel biennio 1995/96 nel settoredella stampa e post-stampa: controstampa e rub-off, in-

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fluenza della qualità dell’acqua nelle soluzioni di bagnatu-ra, controllo degli scarti di carta, controllo di qualità nellaproduzione, controllo del registro nella stampa in quadri-cromia, test di stampabilità sulla carta da giornale.

IFRA congress-expo

Riferimento: 1365Attività di ricerca IFRA nel 1995/96: prestampa

Manfred Werfel dell’IFRA passa in rassegna i più impor-tanti progetti di ricerca realizzati o impostati dall’istituto diDarmstadt nel biennio 1995/96 nel settore della prestampa:Sistemi di controllo del colore, profili colore ICC, sistemi dibozza “soft”, fotocamere digitali, retinatura a modulazionedi frequenza, computer to plate.

IFRA congress-expo

Riferimento: 1366Sistemi di acquisizione e gestione della pubblicità algruppo Gannett

Susan Clark-Johnson del gruppo editoriale statunitenseGannett descrive le soluzioni adottate dal maggiore editoreUSA di quotidiani per ottimizzare la produzione dellapubblicità e agevolare gli inserzionisti che intendono piaz-zare un annuncio su una o più testate del gruppo.

I prodotti software elaborati all’interno del gruppo - perla cui gestione è stata creata una società, la Gannett MediaTechnology International - sono due:

- MASS (Mobile Advertising Sales System), che consenteal venditore di portarsi dietro, su un portatile, tutto quantogli occorre per realizzare l’annuncio in casa del cliente, daldisegno dell’esecutivo al calcolo della fatturazione;

- Adlink, un software specificamente realizzato per l’au-tomazione della pubblicità classificata, con particolare rife-rimento agli annunci immobiliari e alle compravendite diautomobili.

IFRA congress-expo

Riferimento: 1367Il database, strumento di gestione editoriale: l’esperienzadel Mirror Group

David Jones, responsabile delle tecnologie informativedel gruppo editoriale britannico Mirror (Daily Mirror,Sunday Mirror, The People, The Daily Record, The SundayMail, Sporting Life, più partecipazioni azionarie nel quoti-diano The Independent e nella stazione tv Scottish Television),descrive le strategie di implementazione dei database delgruppo, che puntano a tre obiettivi fondamentali: usare idatabase per realizzare nuovi prodotti e servizi; usare idatabase per migliorare il marketing del prodotto; usare idatabase per supportare l’automazione e l’ottimizzazionedei flussi produttivi.

IFRA congress-expo

Riferimento: 1368Il database, strumento di gestione editoriale: l’esperienzadel Frankfurter Allgemeine Zeitung

Frank Meik del quotidiano Frankfurter AllgemeineZeitung espone il punto di vista del quotidiano tedescosull’utilizzo di database nella produzione di un quotidiano,con particolare riferimento alla creazione di nuovi serviziinformativi (per esempio servizi on line) sulla base dicontenuti già esistenti negli archivi del giornale, e sull’uti-lizzo del database come strumento di gestione integrata delprocesso produttivo complessivo.

IFRA congress-expo

Riferimento: 1369Inchiostrazione keyless, tecnologia emergente per lastampa dei quotidiani

Clemens Mühl, responsabile tecnico della societàstampatrice Druck-und Verlagshaus di Francoforte,ripercorre brevemente la storia della tecnica diinchiostrazione keyless (senza viti di inchiostrazione), dalle

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prime esperienze nell’offset e nella flexo alle prime appli-cazioni della tecnologia anilox-offset, sino alle attuali offer-te di produttori come Koenig & Bauer, MAN-Roland,WIFAG.

IFRA congress-expo

Riferimento: 1370Inchiostrazione keyless: l’esperienza del Kochi Shimbun

Il direttore tecnico Yoshihiko Nozaki descrive l’espe-rienza compiuta con l’inchiostrazione keyless sulle duerotative con le quali viene effettuata la stampa del quotidia-no giapponese Kochi Shimbun: 32 pagine di foliazionemedia con un numero massimo di otto pagine in quadricro-mia, 230.000 copie nell’edizione del mattino, 145.000 nel-l’edizione del pomeriggio.

IFRA congress-expo

Riferimento: 1371Oltre la parola stampata: guardiamo le cose nella giustaprospettiva

Leonard Millstein, responsabile per i new media delBoston Globe, mette in guardia dalle eccessive enfatizzazionisullo sviluppo dei servizi on line: prima che i servizi on linepossano esercitare una vera concorrenza nei confronti delgiornale stampato occorrerà che la penetrazione dei Perso-nal Computer e la diffusione delle infrastrutture ditelecomunicazione raggiungano livelli molto più elevati diquanto non siano attualmente.

Nel frattempo, i quotidiani hanno tutto il tempo dielaborare una strategia vincente, sfruttando i propri vantag-gi competitivi e, in primo luogo, quel particolare rapporto difiducia e di credibilità che si crea tra il quotidiano e il suolettore.

IFRA Symposium

Riferimento: 1372Un nuovo media racconta nuove storie: la case-historydi Webdo

Bruno Giussani, responsabile di Webdo, il servizio online del settimanale svizzero L’Hebdo, individua tre carat-teristiche fondamentali che - da un punto di vista giornali-stico - devono contraddistinguere i prodotti e servizi diinformazione diffusi sul Web. 1. Diversità: mentre la cartastampata richiede al giornalista un costante compromessotra l’interesse del pubblico e lo spazio disponibile, i servizion line consentono di soddisfare gli interessi di ciascunlettore ad ogni livello di approfondimento. Pertanto, oltrealla “quantità media” di informazione, dovrà essere fornitala possibilità di scendere più in profondità nella conoscenzadi un determinato argomento. Diversi sono anche i consu-matori dei servizi on line: ci sono i surfers - quelli che sicollegano per vedere “quello che c’è” - e i cercatori - quelliche hanno bisogno di informazioni particolari e precise, daottenere nel più breve tempo possibile. E ci sono anche i“consumatori non umani”, come i sistemi di indicizzazioneautomatica dei testi in funzione di un loro utilizzo “ondemand”. 2. Comunità. Chi utilizza i servizi on line devesentirsi allo stesso livello e non subordinato rispetto algiornalista. 3. Flusso informativo. Le regole sintattiche eretoriche dei servizi on line sono assai distanti da quelli dellalingua scritta: non più una progressione lineare dall’inizioalla fine, ma una serie di progressivi salti di livello, dalsuperficiale all’approfondito e viceversa.

IFRA Symposium

Riferimento: 1373Sviluppo di contenuti specifici per il Web: il New YorkTimes

Elizabeth Osder, responsabile dei contenuti del sito Webdel New York Times, sottolinea l’importanza che assume,nella pianificazione e nella messa a punto di un servizio online, l’individuazione di contenuti specifici, adatti alle ca-

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ratteristiche tecnologiche del mezzo. Il New York Times onthe Web ha proposto tematiche e servizi diversi rispetto allaversione stampata, sfruttando l’interazione degli utenti comecontributo giornalistico. In questo modo, sviluppando unaforma di partnership tra il giornale e i suoi lettori, si rafforzala “franchise” della testata, la sua autorevolezza, il senso dicomunità che riesce a creare tra i lettori. Dal punto di vistaeconomico, il management del New York Times ha preven-tivato il break-even entro tre anni dal lancio del servizio, mala estrema imprevedibilità del mercato impedisce di esseretroppo precisi nelle previsioni.

IFRA symposium

Riferimento: 1374La Tribune Desfossés su America on line

Una scelta certamente controcorrente quella effettuatadal quotidiano economico francese La Tribune Desfossés,che ha scelto, come mezzo di diffusione del proprio serviziodi informazioni elettroniche, America On Line anziché ilWorld Wide Web. Dominique Sciamma, responsabile delservizio, spiega le ragioni di questa scelta e mette in eviden-za le strategie editoriali ed i risultati sinora raggiunti dalquotidiano francese.

IFRA symposium

Riferimento: 1375Central Station, una iniziativa congiunta dei quotidianie settimanali belgi

Jan Lamers, vice presidente dell’ENPA, l’AssociazioneEuropea degli Editori di Giornali, descrive il servizio CentralStation, realizzato in Belgio da 26 quotidiani e 12 periodicicon l’obiettivo di fornire servizi telematici ad alto valoreaggiunto su un mercato di dimensioni estremamente ridotte.Ogni notte i giornali che partecipano all’iniziativa mandanoil proprio materiale editoriale in formato SGML sul databaseSQL di Central Station, che lo indicizza. I materiali così

trattati vengono quindi confrontati con i profili degli utentie, sulla base della filtratura, viene spedita ad ogni utente - viaposta elettronica - una “rassegna stampa personalizzata”. Ilservizio Central Station - che consente anche ricerche sugliarchivi storici delle pubblicazioni aderenti all’iniziativa -viene già utilizzato dalle 200 più importanti società belghe,e la tecnologia che sta alla sua base è stata esportata in altripaesi europei per essere utilizzata da agenzia di stampa o daaltri consorzi editoriali.

Lamers conclude ricordando come il vero problema peri prodotti come Central Station sia di natura non tecnologicama giuridico-normativa, e riguarda la tutela del copyright.Se gli editori non si riapproprieranno dei diritti sul materialepubblicato, che in gran parte dei paesi europei sono diproprietà dei giornalisti, dovranno rassegnarsi ad agire sulmercato dell’on line come broker e non come fornitori diinformazioni.

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Riferimento: 1376Internet, il sogno (o l’incubo) che diventa realtà per igiornalisti

Con Internet il giornalista può realizzare un vecchiosogno: disporre di una quantità illimitata di fonti informati-ve. Basti pensare a cos’era il World Wide Web due anni orsono e a cos’è oggi: cento milioni di persone collegate, 50milioni di pagine Web, 11 miliardi di parole in rete. Ma oltreal WEB ci sono altri strumenti da non sottovalutare: Telnet,i newsgroup, le listserv, la posta elettronica.

Fredrick Laurin, giornalista investigativo della televisio-ne svedese, racconta il caso di Osmo Wallo, un barbonemorto a Karlstadt nel maggio 1995 a seguito di un arrestoeffettuato dalla polizia, e la cui morte era stata in un primomomento attribuita a eventi sconosciuti.

Collegandosi tramite Internet con una listserv che rag-gruppa circa 400 medici legali di tutto il mondo, Laurinriuscì a rintracciare Michael Baden, una delle massimeautorità mondiali del settore, il quale, presa visione del

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referto autoptico, espresse un parere tale da costringere leautorità svedesi a riaprire il fascicolo sulla morte di Wallo.

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Riferimento: 1377L’approccio al WEB del Los Angeles Times

Il management del Los Angeles Times, prima di realizza-re il proprio sito Web, ha condotto una ricerca, tra i lettori ei non lettori, per capire che cosa la gente si aspettasse dalprincipale fornitore di informazioni della megalopolicaliforniana. Dall’analisi delle risposte giunte a questaindagine è emerso un quadro nel quale gli utenti e i poten-ziali utenti vogliono sì le notizie, i risultati sportivi aggior-nati all’ultima ora, la possibilità di comunicare con i repor-ter, ma vogliono soprattutto un servizio personalizzato.Partendo da queste premesse Terry Schwadron, responsabi-le del servizio on line del quotidiano, descrive la filosofia dibase e le caratteristiche dell’edizione on line del quotidianocaliforniano, che offre per esempio un servizio di informa-zioni su circa 400 comunità locali sparse sulla California delSud, e dispone di un servizio di ricerca personalizzata,denominato Hunter, che seleziona sul database del giornalele notizie che corrispondono alle preferenze ed ai gustidell’utente.

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Riferimento: 1378La strategia del gruppo Gannett per i servizi on line

John Williams, responsabile dello sviluppo dei nuoviprodotti del gruppo editoriale Gannett, descrive la strategiaeditoriale del gruppo per quanto riguarda i servizi on line:ricercare il ritorno degli investimenti effettuati rispettandole potenzialità del nuovo mezzo, che si sviluppa non già insenso orizzontale - poca informazione su molti argomenti -bensì in senso verticale - molte informazioni su argomentimolto specifici. Il segreto del successo sta dunque nell’indi-

viduare nicchie di mercato che possano essere raggiunte conservizi informativi altamente specializzati. Un esempio puòessere il servizio NevadaNet, offerto dal quotidiano TheReno Gazette-Journal, che fornisce informazioni in temporeale su alberghi, casinò, ristoranti, trasporti, in un’area agrande vocazione turistica; oppure Space Online, il serviziodi informazioni sulla base astronautica di Cape Canaveralnato da una costola del quotidiano Florida Today.

Al fine di ottimizzare i ricavi generati dai servizi on linee di generare economie di scala, il gruppo Gannett ha datovita a numerose alleanze con società dotate di specificiknow-how, come New Century Network, Careerpath.com,InfiNet.

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Riferimento: 1379Pubblicità sul Web: le esperienze compiute negli StatiUniti

Secondo David Morgan della Real Media, società spe-cializzata nella vendita di spazi pubblicitari su Internet,l’unica possibilità di ritorno degli investimenti effettuati daigiornali nei servizi on line risiede nella pubblicità. Ma lapubblicità sul Web è profondamente diversa da quella sullacarta stampata, e richiede l’apprendimento di una serie di“lezioni”: enfatizzare al massimo le caratteristiche specifi-che del medium, dando largo spazio all’interattività tral’utente ed il servizio, in modo da creare audience il piùpossibile specifiche e individualizzate, le più appetite dagliinserzionisti; sviluppare sistemi sicuri di misurazionedell’audience, e costituire a tal fine organismi di rilevamen-to dell’audience indipendenti rispetto a editori ed inserzio-nisti; standardizzare le procedure commerciali, la termino-logia e soprattutto le dimensioni delle “bandiere” (banner)di pubblicità inserite nei servizi on line; sviluppare sinergiecon altri quotidiani; abituarsi a fronteggiare una competi-zione molto più dura di quanto non avvenga attualmente.

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Riferimento: 1380Una strategia integrata per i servizi on line allaPortsmouth Newspapers

Christopher Bisco racconta l’esperienza condotta dallaPortsmouth & Sunderland Newspapers, società editriceinglese che pubblica un quotidiano, tre settimanali e quattrofree-papers un centinaio di chilometri a Sud Ovest di Lon-dra, ha adottato un “approccio integrato” ai new media, chenasce dalla valutazione del mercato esistente, dei prevedibilisviluppi, e si pone l’obiettivo di mantenere il ruolo diprincipale fornitore di informazione e di pubblicità per lapropria area di riferimento. Una ricerca di mercato condottanella zona ha evidenziato come il quotidiano stampato abbiauna penetrazione del 64%, contro il 22% dell’audiotex, il16% del teletext, il 13% di Internet. Al netto dellesovrapposizioni tra questi media, l’utilizzo integrato diquesti mezzi porta la copertura totale del mercato all’83%,con un incremento di circa un terzo rispetto al solo prodottocartaceo. L’utilizzo dei new media, poco significativi seconsiderati ciascuno a se stante, può dunque contribuire nonpoco a rafforzare la posizione di mercato della societàeditoriale, conferendo ulteriore valore aggiunto al coreproduct. In questa ottica, occorre tuttavia che gli investi-menti nei new media siano estremamente limitati e chesiano sfruttate al massimo le possibili economie di scala. Inquesto modo è possibile contenere al massimo i costi (l’areanew media della Portsmouth Newspapers ha un organico ditre persone), offrendo al contempo agli inserzionisti unamaggiore copertura del mercato con un incremento solomarginale delle tariffe pubblicitarie.

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Riferimento: 1381Una panoramica dei sistemi di misurazione dell’audiencesul Web

Sul Web non si vende spazio agli inserzionisti, maaudience. Partendo da questo presupposto, Ian Laurence

della società britannica Synopsis Technology Limited passain rassegna le tecniche attualmente utilizzate per la misura-zione dell’audience sui servizi on line, dal brutale (e scarsa-mente efficace) “conteggio dei clic” sino all’identificazionedei profili demografici degli utenti e al cosiddetto“clickstream”, il flusso di vendite guidato dalla pubblicitàsul Web.

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Riferimento: 1382Pay-per-view sul World Wide Web

Steve Brooks della società inglese Hyperion passa inrassegna i più diffusi sistemi di pagamento e di commercioelettronico attualmente utilizzati sul Web e gli sviluppi incorso di realizzazione. Molto importante, nello stabiliretransazioni economiche sul Web come in ogni altro modo,è il rapporto di fiducia che deve esistere tra chi compra e chivende: sotto questo aspetto, il quotidiano, con il suo “brandname” consolidatosi nel tempo, mantiene significativi van-taggi rispetto ad altri attori presenti sulla scena dell’on line.

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Riferimento: 1383Il futuro dell’editoria elettronica

David Treleaven, professore di Computer Science alloUniversity College di Londra, traccia un quadro deiprevedibili sviluppi nel breve periodo dell’editoria elettro-nica: accentuarsi del fenomeno dell’“infotainment” (fusio-ne di informazione e intrattenimento), diffusione di Internetin sovrapposizione, forse in sostituzione, del sistema telefo-nico mondiale attualmente utilizzato; emergere di nuovistrumenti di diffusione dei prodotti e servizi (networkcomputer, chioschi elettronici, tv interattiva, TelefoniInternet, Videogiochi con interfaccia TCP/IP, PersonalDigital Assistant, agenti di ricerca intelligenti).

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“Lo Scaffale” presenta i libri più importanti dedicati all’ industriaeditoriale, con particolare riguardo al settore della stampa, ai “newmedia”, all’universo emergente della comunicazione elettronica edigitale, allo sviluppo ed all’impiego delle tecnologie informatichenell’industria grafica ed alle più moderne tecniche manageriali chepossono trovare applicazione nell’industria della comunicazione.Una grande biblioteca di saggi, monografie, manuali tecnici e testi dimanagement, una galleria di idee che invitano alla conoscenza ed allariflessione.

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L’invenzione del software

Brevetto e dirittod’autore.

Il volume si compone di due partidedicate, la prima, alla tutelabrevettuale delle invenzioni di sof-tware e la seconda alla tutela d’auto-re dei programmi di elaboratore.Ciascun argomento è trattato contaglio monografico e con approfon-dimento sistematico, con un costan-te raffronto tra l’esperienza europeae quella degli Stati Uniti. Sono di-scusse criticamente tutte le più im-portanti decisioni rese dalla giuri-sprudenza e dagli uffici brevetti deidiversi Paesi europei e degli StatiUniti, nonché le più importanti e lepiù recenti tesi dottrinali proposte inmateria di protezione del software.L’autore propone sui principali ar-gomenti proprie chiavi di lettura edoriginali soluzioni interpretative, conun approccio che privilegia costan-temente una visione sistematica deidiversi strumenti di tutela.

La Stampa

LA STAMPAdal 1945 ad oggiUn giornale, unaazienda.

La Stampa è un giornale con dueanime: una regionale, se non propriocittadina, e una nazionale e interna-zionale. Liberale, laico e democrati-co, il giornale accompagna la cresci-ta della società italiana ed europea inquesti decenni e con una redazioneaperta ai problemi del Paese, connuove iniziative giornalistiche e col-laboratori autorevoli, raggiunge unprestigio che ne fà uno dei giornalipiù apprezzati in Italia e all’estero.Questo volume si concentra sulla sto-ria dell’Editrice La Stampa, fondatanel 1926 quando Alfredo Frassati fucostretto a cedere il giornale alla Fiat.La ricerca privilegia un grande gior-nale come grande azienda e pertantoesamina le vicende della società edi-toriale, la politica gestionale, lo svi-luppo tecnologico, i rapporti internitra amministratori e redazione e do-cumenta la collaborazione costruttivafra le varie componenti che ha per-messo di superare gli anni neri, e haaccompagnato le successive trasfor-mazioni giornalistiche e tecniche.

Mario GrandinettiLA STAMPA dal 1945 ad oggiGutenberg 2000 - Luglio 1996

pp. 222 £. 35.000

Giovanni GuglielmettiL’INVENZIONE DI SOFTWARE

Giuffrè Editore - 1996pp. 348 £. 42.000

Nuovo diritto d’autore

Direttive comunita-rie e normativa in-terna.

La rapida diffusione dell’informati-ca in tutti i settori di attività ha datovita a nuovi generi di opera come iprogrammi per elaboratore, le operemultimediali, le opere audiovisive,le banche dati e all’affermarsi dinuovi diritti e tecnologie come ladiffusione via satellite e via cavo, ladistribuzione, il noleggio e il presti-to, la reprografia, la durata del dirittod’autore, i diritti d’importazione, inuovi registri per le opere tutelate.Ciascuno di questi nuovi settori harichiesto norme dettagliate in campoeuropeo, che hanno cambiato ed ar-ricchito anche la nostra legge suldiritto d’autore.

Laura Chimienti LINEAMENTI

DEL NUOVO DIRITTO D’AUTOREGiuffrè Editore - pp. XV-301 £. 40.000

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Scaffale

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Diventare multimediali

Come utilizzare i Cd-Rom e i nuovi supportielettronici nella comu-nicazione d’impresa,nell’editoria, nella di-dattica e nella forma-zione.

Il libro si rivolge ad un pubblicomolto vasto, che può spaziare dalconsumatore più attento alle novitàdel mercato all’azienda che vuoletrarre vantaggio da questo nuovomodo di comunicare internamenteed esternamente, a quanti operanonel mondo dell’editoria tradiziona-le, a tutti i docenti che cercano modipiù interessanti ed efficaci di inse-gnamento.Scritto a più mani dagli esperti ditutti i settori che spaziano attorno aquesto nuovo mondo, il libro offreinfatti - anche attraverso significati-ve case history - una panoramicamolto esauriente: dai cambiamentiindotti dai Cd-Rom agli usi, agli sco-pi e ai vantaggi per poi addentrarsi -per i futuri “attori” dell’universomultimediale - nella produzione verae propria e in tutti gli aspetti correlati.

a cura di Roberto LisciaDIVENTARE MULTIMEDIALI

Il Sole 24 ORE Libri - Ottobre1996pp. 271 £. 34.000

Intelligenza artificiale

Intelligenza artifi-ciale e diritto.Un’introduzione

Il volume illustra la tematica relativaall’Intelligenza artificiale, introdu-cendo i contenuti, i risultati e i me-todi delle ricerche di “intelligenzaartificiale e diritto” con una partico-lare attenzione per i profili dirilevanza teorico-giuridica. L’anali-si dei sistemi e delle loro applicazio-ni è quindi limitata a quanto necessa-rio per dare una visione d’insieme,mentre gli aspetti tecnici e formalisono solo accennati. I numerosi rife-rimenti bibliografici (anche ad opereintroduttive o istituzionali) si pro-pongono di enfatizzare la dimensio-ne culturale, e non solo tecnologica,degli studi qui presentati, di evi-denziare le connessioni con proble-matiche apparentemente lontane, edi indirizzare il lettore (sia di forma-zione informatica, sia di formazionegiuridica) verso possibili appro-dondimenti.

Giovanni Sartor INTELLIGENZA ARTIFICIALE

E DIRITTOGiuffrè Editore - pp.174 £. 24.000

Dalla selce al silicio

Storia dei mass-media.Nuova edizione1997

La nuova edizione della fortunataopera, ideata e coordinata da Gio-vanni Giovannini, che ripercorre letappe più importanti dell’evoluzio-ne degli strumenti di comunicazio-ne: dalla selce dei Sumeri e dal papi-ro degli Egizi al primo alfabeto deiFenici, dall’invenzione gutenber-ghiana della stampa all’elettricità cono senza fili (telegrafo e telefono,radio e televisione), per giungereinfine al silicio del chip, cuore delcomputer, il protagonista di una nuo-va, tumultuosa trasformazione, ri-voluzione, mutazione nel modo dicomunicare e di vivere tra uomini.Il volume raccoglie i saggi di: Gio-vanni Giovannini, Barbara Giovanni-ni, Nicoletta Castagni, Carlo Lom-bardi, Carlo Sartori, Enrico Carità.Pur essendo il volume dedicato ingran parte al passato, la descrizionedello sviluppo tecnologico si propo-ne come obiettivo principale di scru-tare il futuro dei mezzi di comunica-zione.

a cura di Giovanni GiovanniniDALLA SELCE AL SILICIO

Gutenberg 2000 - Ottobre 1996pp. 345 - £. 120.000

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FILO DIRETTO

AZIENDE INFORMANO

NTG presenta il sistema editoriale

SYSDECO SES

Dopo aver consentito, prima fra tutti, la piena integrazionee l’automazione dell’intero ciclo produttivo editorialealla fine degli anni 80 presso i 100 quotidiani piùimportanti del mondo, oggi la Sysdeco presenta unsistema editoriale inedito ed innovativo. Superata lafase dell’utilizzo di software applicativi standard anchenegli ambienti editoriali dei quotidiani e superataparimenti la tendenza dei costruttori tradizionali adassemblare gl i applicativistandard sul loro sistemaoriginario dedicato, la Sysdecopropone una soluzione di quintagenerazione.Già proprietaria dellapotentissima tecnologia disviluppo SYSTEMATOR EOBEVISION, la Sysdeco, conl’acquisizione delle societàAtex, Dewar e Sypress, hapotuto att ingere al grandepatrimonio di conoscenzerelativo alla funzionalità di unsistema dedicato (Atex), alla praticità di un sistemaDTP (Dewar), e alla capacità di generare nuovo businesseditoriale con la raccolta e la gestione della pubblicità(Sypress).Riprendendo quindi le funzionalità produttive tipichedel sistema Atex ed i concetti di utilizzo dei softwareapplicativi standard del sistema Dewar, Sysdeco hariprogettato ex-novo il sistema editoriale utilizzando lasua potentissima tecnologia di sviluppo. Il SES integrain modo nativo gli applicativi standard in una robusta esolida architettura progettata in modo specifico per igiornali di medie e grandi dimensioni ed è stato pensatoper rispondere alle esigenze di oggi e ancor più a quelleche si presenteranno in futuro.

Come il sistema SES utilizza gli standardTutte le componenti standard sono raccolte ed integratedal modulo software del sistema SES denominatoWorkFlow Manager, il quale offre un ambiente operativosemplice, uniforme e, soprattutto, integrato con ildatabase centrale per far sì che il redattore possa

N.T.G Nuove tecnologie grafiche

Via Taro 39 - 00198 Roma

tel. 06/8416190 - fax 06/8541469Strada 2, Edificio C3 - 20090 Milanofiori Assago (MI)

tel. 02/8242541 - fax 02/57511893

utilizzare tutti i programmi applicativi che ha adisposizione con un’unica modalità operativa.

Il redattore al centro del processo produttivoPoiché nella realtà editoriale di oggi il redattore è alcentro del processo produttivo, il sistema editoriale SESoffre una stazione di lavoro redazionale multifunzionale,in grado di espletare funzioni fino ad oggi suddivise tra

postazioni e addetti diversi. Inbase al ”Profilo Utente” ilredattore potrà:- consultare e prelevare dalleagenzie testi, grafici, foto e datidi tipo infografico;- consultare e prelevaredall ’archivio storico delgiornale le informazioni, ivicompresi i dati multimediali(suoni e immagini inmovimento);-consultare e prelevare dati diqualsiasi tipo da banche esterne

con collegamenti diretti o a mezzo InterNet;-utilizzare il monitor della propria stazione di lavoro pervisionare i programmi televisivi e catturare le immaginidesiderate;- inviare o ricevere posta elettronica e trasmettere fax- comunicare via satellite.Sempre in questa postazione si trovano le funzioni piùtipicamente redazionali e produttive:- disegno del menabò elettronico;- redazione dell’articolo;- titolazione;- normalizzazione del titolo e dell’articolo nell’area dimenabò assegnata;- scelta del taglio, del particolare e del dimensionamentoper la messa in pagina delle foto, dei logotipi, dellagrafica in genere;- realizzazione e messa in pagina della pubblicità e deglielementi tabellari quali borsa, classifiche sportive,risultati elettorali, spettacoli;- controllo dello stato di avanzamento delle pagine evisualizzazione completa di quelle finite;

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FILO DIRETTO

AZIENDE INFORMANO

- stampa delle bozze;- invio delle pagine ai centri stampa.

La gestione della pubblicitàPartendo da una considerazione semplice, ma al tempostesso molto esplicativa, per cui la “pubblicità è la linfavitale di ogni quotidiano e il quotidiano a sua volta è lostrumento portante della pubblicità”, la Sysdeco haprogettato e realizzato un unico sistema in grado dicoprire sia le esigenze commerciali della pubblicità chequello di tipo più squisitamente editoriale.Ecco quindi che è possibile, ad esempio:-prenotare la pubblicità con contestuale visibilità sullapubblicazione offrendo al cliente la possibilità discegliere il posizionamento desiderato in funzione deglialtri elementi presenti in pagina;- produrre l’esecutivo di pubblicità direttamente allosportello e far sì che esso sia in pagina, o comunquedisponibile, al momento stesso dell’accettazione daparte dell’inserzionista;- avere in redazione il timone della pubblicità in temporeale per apportare eventuali modifiche di carattereredazionale, e molte altre funzioni. Con questo tipo di

gestione della pubblicità elettronica, sia in input che inoutput, e utilizzando tutti i canali di comunicazionedisponibili, si ottengono una razionalizzazione delprocesso produttivo e la creazione di nuovi servizi,fonte di ulteriori ritorni economici.Enterprise è il componente del sistema SES utilizzatoper la raccolta della pubblicità.

Struttura organizzativa e funzionale flessibileL’architettura del sistema SES consente di realizzarestrutture organizzative e funzionali modellate secondole specifiche realtà e le esigenze di ciascun quotidiano.Il posto di lavoro multifunzionale e multimediale delsistema SES viene personalizzato per contenere epresentare allo specifico utente solo e soltanto ciò che èstato per lui definito, escludendo tutte le altre funzionidisponibili nel sistema le quali, non essendo utilizzateda quell’utente, potrebbero essere causa di confusione edi errori. Altrettanto libera è la scelta dell’impostazionedel lavoro di composizione delle pagine che può avvenirecon il metodo “layout driven”, con il metodo “TextDriven” o utilizzando i due metodi in forma mistaall’interno della stessa pagina.

Oggi, con il nuovo sistema APS-2plate in grado di esporre due lastrecontemporaneamente, l’AutologicInformation International offre aiquotidiani una soluzione di elevataproduttività.Sviluppato con la Krause-Biagosch,questo sistema è stato disegnato ap-positamente per i quotidiani e persopportare quindi alti volumi di la-voro, arrivando a produrre fino a 96lastre broadsheet all’ora.Questa versione è in grado di rispon-dere alle necessità dei quotidiani che

hanno notoriamente elevati volumiproduttivi e l’esigenza di esporre piùlastre della stessa pagina.La straordinaria produtt ivitàdell’APS-2plate viene raggiunta gra-zie alla possibilità di caricare e espor-re due lastre contemporaneamenteutilizzando un solo laser FD-YAG.Disegnato per lavorare a luce am-biente, accetta fino a 500 lastre inse-rite su un carrello trasportabile cheriduce al minimo il fermo macchina,un vantaggio questo che si rivelaparticolarmente interessante durante

AUTOLOGIC,il partner ideale per i quotidiani

i picchi di lavoro.Un tamburo interno di granito garan-tisce infine una qualità eccellentecon una elevata efficienza ottica.L’APS-2plate si inserisce perfetta-mente nell’architettura di sistemaAutologic destinata alla produzionedelle alstre in locale o in remoto. Puòsostituire o lavorare accanto afotoplotter già installati per essereutilizzato nella fase di migrazioneverso una produzione completa CTP.Non solo Autologic dispone ora delsistema CTP perfetto per i quotidia-ni, ma questo sistema arriva anchenel momento giusto, ovvero quandoil mercato è pronto per migrare versouna produzione computer-to-plate”.

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FILO DIRETTO

AZIENDE INFORMANO

DuPont XEL 400

Fotounità per i quotidiani

DuPont de Nemours ItalianaVia A. Volta, 16

20093 Cologno Monzese MiTel.: 02 - 25.30.914

Telefax: 02 - 27.300.972

DuPont presenterà la nuova fotounità XEL 400 checombina elevata qualità e produzione di volumi inun’unità singola dal costo accessibile. Queste presta-zioni vengono conseguite attraverso la combinazioneesclusiva di rasterizzazione veloce, registro accurato epunzonatura integrale. Il risultato è la metodologia diproduzione ideale per stampatori commerciali e diquotidiani che richiedono formati fino a45 cm di larghezza.

Versatilità del RIPIl RIP di XEL 400 gira sui velocissi-mi computer Power Macintosh ePentium, offrendo reali capacità mul-ti-tasking. Esso genera fino a 32.000livelli di grigio che producono unamigliore qualità di immagine e risolu-zioni più basse a velocità più elevate. Le finestreintuitive dell’interfaccia utente forniscono informa-zioni complete sulla gestione dei file, il che offre alRIP la possibilità di monitorare l’attività generale delsistema e di massimizzare la produttività. Vengonoforniti inoltre strumenti supplementari per attività chein passato richiedevano lunghi tempi di esecuzione,come trasformare un file da positivo a negativo senzadover nuovamente rasterizzare.

Elaborazione accurataL’elaborazione precisa, fino a 2540dpi, viene garanti-ta dal dettaglio tecnico meticoloso e da un sistema dialimentazione pellicola che , per la prima volta, superadefinitivamente il problema dei cambi di tensionenelle cassette di inserimento pellicola. Utilizzando unsistema denominato “lazy loop” nel percorso della

pellicola, quest’ultima viene tirata fuori dalla cassettaprima dell’uso e lasciata in un buffer di input in unostato privo di tensione. In tal modo, il movimento dellapellicola può essere controllato presso la testina dielaborazione, offrendo un’accuratezza di ripetizionedi 25 micron.XEL 400 incorpora anche un sistema di uscita a doppio

buffer che garantisce un registro di punzoneaccurato ed evita problemi presso lacassetta di uscita. Tale buffer permet-te di collegare XEL 400 direttamentea una sviluppatrice su pellicola, elimi-nando in tal modo il costo supplemen-tare di un sistema di trasporto esterno.

Moduli di punzonaturaI moduli di punzonatura su XEL 400

sono standard, con specifiche adatte per i sistemi diregistro più diffusi; sono inoltre disponibili punzonipersonalizzati per soddisfare requisiti più specifici.Commentando sul prodotto, Paolo Barbieri, BusinessManager per l’Europa, settore Electronic ImagingSystems, ha affermato: “XEL 400 è ideale per laproduzione di quotidiani. Questo prodotto combinaoutput di grande formato a elevata velocità di elabora-zione, oltre 50 cm al minuto, per la produzione rapidadi pellicole A2, punzonate e pronte per la lastra.L’elevata risoluzione che è in grado di generare rendequesto prodotto appetibile anche per quelle fotolitoche producono selezioni di qualità con retini fino a 200linee.XEL 400 è un potente contributo alla nostra offertaglobale che è stata specificamente ideata per offrirealla clientela una vasta scelta per ogni esigenza”.

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FILO DIRETTO

AZIENDE INFORMANO

In occasione dell’ultima edizione IFRA 1996 ServiziItalia si è presentata con il proprio stand e la nuovafilosofia commerciale come risposta adeguata ai se-gnali indicatori del mercato, modificando la propriarigorosa tradizione di azienda di servi-zi.Il riscontro è stato immediato, accom-pagnato dal notevole interesse per illancio dei nuovi prodotti che sono statiprogettati grazie all’esperienza matu-rata dal gruppo di sviluppo softwaredel servizio di “Trasmissione Elettro-nica Documenti Dati Immagini”, solu-zione globale per la realizzazione dicampagne pubblicitarie on line sututto il territorio nazionale e interna-zionale.

TEDDI SYSTEM 8000 e TEDDISYSTEM 9000Questi servizi possiedono la stessa filosofia operativa,differenziati per potenza e ambiente di sviluppo.TEDDI SYSTEM 8000 e 9000 sono sistemi dinetworking appositamente studiati per la ricezione dicampagne pubblicitarie globali in formato digitale.TEDDI SYSTEM è stato realizzato in base agli standarddefiniti dal Gruppo di Lavoro degli Editori patrocinatodall’ASIG, avente come obiettivo la definizione diuno standard uguale per tutti: fornitori e fruitori ditecnologie, indipendentemente dalle differenti piatta-forme tecnologiche ed architetture dei sistemi edito-riali, dalle sperimentazioni attive realizzate in collabo-razione con gli Editori, lo standard definito è altrettan-to valido come soluzione per Quotidiani e Periodici.TEDDI SYSTEM 8000 e 9000 sono concepiti per lagestione, ricezione, invio di documenti e dati digitalisu linee ISDN, quali documenti pubblicitari e pagineredazionali, dove si richiedono file unici completi diimmagini, testo e fonts. I files trasmessi con TEDDI

Servizi Italia cambia strategia

SYSTEM possono essere impaginati su qualsiasi si-stema di impaginazione basato su piattaforma MAC,Pc, XPress, Unisys, Atex, Autologic, Scitex, Hell,oppure inviati direttamente ai rip delle fotounità, sen-

za richiedere la disponibilità delle fon-ti inserite nel documento.TEDDY SYSTEM offre soluzioni sof-tware di produzione, spedizione, con-trollo e ricezione per tutti gli attoricoinvolti nella realizzazione di docu-menti pubblicitari: Agenzia di Pubbli-cità, Fotolito, Concessionarie ed Edi-tori di Quotidiani e Periodici.TEDDI SYSTEM 8000 è basato supiattaforma WINDOWS NT con strut-tura client/server e protocolli di co-municazione TCP/IP, NETBEUI eAppleTalk. TEDDI SYSTEM 8000gestisce il numero di utenti contempo-

ranei richiesti, per una configurazione perfettamenteaderente alle esigenze della pubblicità locale. Attual-mente stiamo installando il primo TEDDI SYSTEM8000 presso la sede del Corriere della Sera a Roma perla gestione della pubblicità locale.TEDDI SYSTEM 9000 è progettato per la gestione digrandi volumi di dati digitali da trasferire su lineeISDN. Basato su potenti piattaforme RISC UNIX,attualmente abilitato al protocollo TCP/IP potrà inclu-dere in futuro altri protocolli di comunicazione insoluzioni miste.TEDDI SYSTEM 9000 va oltre le aspettative di unsistema concepito per la gestione di campagne pubbli-citarie nazionali per Gruppi Editoriali sotto lasupervisione delle Concessionarie di Pubblicità, è unsistema aperto e può inventare nuovi servizi rivoltoagli Editori, alle Concessionarie di Pubblicità ed even-tuali Aziende di Servizi che intendono gestire campa-gne pubblicitarie a livello nazionale e internazionaledestinate agli Editori di Quotidiani e Periodici.

Servizi Italia srlVia Montello 16/A - 20154 MilanoTel.: 02/349981 - fax: 02/34998300

e-mail: [email protected]@publicitas.com

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FILO DIRETTO

AZIENDE INFORMANO

Fulcrum Technologies Inc., leader mondiale nelsoftware dell’information retrieval, ha annunciato ladisponibilità per il prossimo mese di Novembre dellaversione 1.1.di FIND!, l’add-on per MicrosoftExchange che consente di effettuare ricerche di tipofull-text all’interno di messaggi ed attachment archiviatinei folder sia pubblici che privati del noto ambiente digroupware fornito da Microsoft.La strategia di collabora-zione portata avanti daMicrosoft e FulcrumTechnologies Inc. permet-te così di raggiungere unrisultato estremamente si-gnificativo : con il rilascio diFind!, infatti, la piattaformaExchange si arricchisce di unasoluzione specializzata nellagestione e ricerca di informazionidi tipo testuale; Find! consente, in altre parole, dicomplementare la piattaforma orizzontale di Microsoftcon delle funzionalità specifiche di info-retrieval, unsettore di mercato in grossa espansione e che richiedesempre più insistentemente prodotti pronti all’uso egià integrati in contesti applicativi standard.

Semplicità e funzionalità di utilizzoFIND! impressiona per la sua facilità di installazionee d’uso: le funzionalità di ricerca sono direttamenteaccessibili dall’interno del client di Exchange tramiteuna apposita icona nella tool-bar, e la procedura diricerca risulta intuitiva e completamente guidata. Lavelocità con cui vengono effettuate le ricerche, anchesu moli significative di messaggi e documenti (unserver Exchange può facilmente arrivare a contenerediversi gigabyte di informazioni) è impressionante erende veramente possibile l’individuazione, in pochiistanti, di un documento in mezzo a diverse migliaia.

Ricerca full-text in Exchange:

facile e veloce con FIND! di Fulcrum

Il classico ago nel pagliaio, insomma.La stretta collaborazione a livello di sviluppo tra le dueaziende ha determinato un’integrazione tra Exchangee FIND! talmente elevata che l’utente non si trova adover gestire alcun problema, e può invece approfitta-re delle potenti funzionalità di ricerca di FIND!: vainfatti sottolineato che FIND! consente di ricercare

parola per parola non solo all’in-terno dei messaggi di postaelettronica conservati neifolder di Exchange, ma an-che all’interno degli alle-gati, indipendentemente dalloro formato.

Ma non è finita qui : i termi-ni ricercati vengono automa-ticamente evidenziati duran-te la visualizzazione dei docu-

menti trovati e la ricerca è supportataanche su configurazioni multi-server.Dulcis in fundo: l’interfaccia utente sarà disponibileda Novembre anche in lingua italiana.L’integrazione tra Exchange e FIND! è estremamenteelevata anche sul server. Gli amministratori di sistemaapprezzeranno il fatto che i comandi di amministrazio-ne di FIND! possono essere richiamati direttamentedall’Exchange Administrator.Diventa così estremamente semplice scegliere i foldere le mailbox da indicizzare. Apposite opzioni consen-tono poi di controllare con precisione la frequenza e lemodalità di indicizzazione (operazioni a dire il verocompletamente automatizzate, che non richiedononessun intervento dell’amministratore o degli utenti).

L’offerta di FulcrumFulcrum Technologies ha recentemente arricchito conFIND! la propria offerta: il nuovo pacchetto si affiancainfatti a SearchServer, il potente motore multipiatta-

FULCRUM Italia S.P.A.Via Laurentina, 756 - 00143 Roma

Tel: 06/50274565 - 5020776 Fax: 06/5020774

Via Cristoforo Colombo 49

20090 Trezzano sul Naviglio (MI)Tel: 02/4450557 Fax: 02/4450529

http://www.fulcrum.com

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FILO DIRETTO

AZIENDE INFORMANO

forma di indicizzazione e ricerca, completamente pro-grammabile, che Fulcrum commercializza con suc-cesso sin dal 1993. Ricordiamo alcuni tra i più signi-ficativi utenti italiani : Il Sole 24 Ore, BNL Multiservizi,Banca d’Italia, Banca di Roma, De Agostini,Mondadori, Telecom Italia, ENEL.SearchServer, compatibile ANSI-SQL e programma-bile tramite interfacce di tipo ODBC e CLI, ha lacapacità unica di indicizzare testi e documenti nel loroformato nativo (i formati supportati sono diverse deci-ne, tra cui ovviamente tutti i formati di Ms Office) e di

consentirne il recupero attraverso strumenti di ricercaestremamente sofisticati che comprendono le partico-larità di una decina di lingue occidentali (tra cuil’italiano).SearchServer è disponibile per numerosi ambientiWindows e Unix. Il supporto a Windows NT Server èparticolarmente significativo, in quanto ormai da tem-po il sistema operativo Microsoft costituisce la primapiattaforma su cui Fulcrum rende disponibili le nuoveversioni di prodotto, attualmente giunto alla versione3.5.

L’interfaccia utente del client di Fulcrum FIND!

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AZIENDE INFORMANO

Il settore della comunicazione e dell’informazione stavivendo un nuovo momento di trasformazione. Dopol’avvento di grandi invenzioni come la radio e la televisio-ne che hanno rivoluzionato la vita sociale di questo secolo,il mercato editoriale si confronta oggi, grazie alle tecnolo-gie in continua evoluzione, con la nascita e lo sviluppo diun nuovo modo di “fare editoria”, l’editoria elettronica online.Il previsto parziale divorzio tra editoria e carta stampata,binomio indissolubileper circa 500 anni, vedeoggi coinvolti, in Italiae all’estero, tutti glieditori in partnershipcon i fornitori di tecno-logia, nella grande sfi-da dei prossimi anni:realizzare un mercato del-l’informazione senza confini ge-ografici e temporali, in termini di diffu-sione della cultura e di nuove ed estese oppor-tunità di business.L’editoria tradizionale sperimenta oggi le nuove stradecon un atteggiamento che esprime curiosità sulle possibiliprospettive che il mercato lascia intravedere ma ancheincertezza sui futuri ritorni degli investimenti effettuati.Il risultato è che tutte le principali aziende editoriali nelmondo hanno realizzato siti sulla rete Internet offrendoinformazioni, notizie specializzate, servizi, gratuitamente(il più delle volte) o a pagamento.Nonostante ci sia tuttora poco di definito in questo nuovobusiness che si avvista all’orizzonte, una cosa è chiara pertutti: l’editoria elettronica si presenta come un’attivitànuova e complessa, che richiede nuove professionalità daparte degli editori, che devono essere capaci di realizzarenuovi tipi di opere, attraverso differenti canali di distribu-zione, in grado di raggiungere nuove ed estesissime tipologiedi utenti.La possibile evoluzione del mondo Internet passa in unprimo momento attraverso l’uso di nuove tecnologie daparte delle aziende, attraverso la realizzazione di struttureprivate di comunicazione Intranet, aperte ad Internet e

Editoria e Internet

TELECOM ITALIA Spa

Via Flaminia, 18300189 Roma

opportunamente protette con meccanismi di sicurezza(firewall) da accessi indesiderati.Gli utenti di tali reti possono accedere a servizi evoluti, conlivello di affidabilità garantito, all’interno delle struttureprivate, e con prestazioni ridotte nella rete Internet.Un secondo momento prevede il coinvolgimento di unnumero sempre maggiore di utenti ai servizi offerti sullarete, l’integrazione delle diverse reti “private” o “aziendali”Intranet, ed infine una rete globale completamente integra-

ta in termini di compa-tibilità e connettività,con alte garanzie di ri-servatezza ed affidabi-lità, con costi di acces-so in funzione dei ser-vizi ricevuti.Una rete unica che

supporta e veicola servi-zi, una “commodity” alla stessa

stregua dell’attuale rete dell’energiaelettrica o del gas.

L’editoria elettronica è una moda?Secondo noi no.La conoscenza del proprio target di riferimento è un’esi-genza percepita dal mondo dell’editoria nel suo comples-so.L’esperienza europea ed americana dimostra come quoti-diani e periodici stiano utilizzando l’editoria elettronicacome strumento di direct marketing.Infatti, il ripensamento del prodotto editoriale da formatocartaceo a formato digitale offre una grande opportunitàagli editori, quella di conoscere ed in parte contribuire adeterminare il proprio target, in quanto un giornale digitalepermette da un lato di creare un database lettori, dall’altrodi offrire notizie, informazioni, servizi nonché pubblicitàche si riferiscono in modo specifico a gruppi determinati.Un ottimo esempio di giornale digitale è offerto da Crayon(www.crayon.it) che dà ai lettori la possibilità di costruirsiun giornale ritagliato sulle proprie particolari esigenze, discegliere le aree di interesse, la tipologia di informazioni,le riviste ed i quotidiani da cui si preferisce venga giornal-

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AZIENDE INFORMANO

mente estratto il proprio giornale personalizzato.Attualmente il limite allo sviluppo di iniziative editoriali inquesto ambito è rappresentato dalla percezione della com-pleta gratuità dei servizi offerti sulla rete e quindi dall’im-mediata impossibilità di trarre profitto da tale attività.Ma il cambiamento che la tecnologia oggi offre e contem-poraneamente richiede al settore editoriale, non è un cam-biamento ordine tecnolgico, bensì culturale.Le ovvie considerazioni sulla profittabilità del business siritrovano a girare in tondo in un loop infinito finché non siriuscirà a rispondere ad un quesito complesso.La domanda che ci si pone è: gli editori devono attenderepiù o meno passivamente che il mercato sia pronto aconsumare i nuovi prodotti digitali, oppure devono investi-re sulle potenzialità di sviluppo di nuovi canali distributivie di nuovi prodotti anticipando i lettori tradizionalmenteaffezionati al profumo della carta stampata e stimolandoli,con proposte allettanti, a trasformarsi in utilizzatori dinuovi prodotti formato bit?Se, tuttavia, risulta difficile per gli editori trovare in questomomento motivazioni all’investimento in questo settoreemergente, molto facile è, di contro, trovare la strada peraccedere alla rete Internet.L’offerta dei fornitori di accessi al mondo Internet èdiversificata in termini di caratteristiche, prezzi, esigenze.Telecom Italia si presenta in questo mercato con un’offertaspecifica per le aziende denominata Interbusiness.

InterbusinessInterbusiness è un insieme di servizi a valore aggiuntoquali l’accesso a banche dati e la posta elettronica, nonchéservizi di Internetworking IP nazionale orientati alla clien-tela business. Il target di riferimento di Interbusiness può

essere classificato in fruitori diretti di servizi ed informa-zioni; in info-provider, ovvero distributori di informazio-ni; in access-provider, cioè rivenditori di connettivitàverso i servizi Internet.L’offerta Telecom Italia è particolarmente interessante perle aziende che svolgono attività di tipo editoriale.Le aziende editoriali, infatti, si configurano sia comeinformation provider che fruitori diretti di servizi.Mentre dell’azienda editoriale come fornitore di informa-zioni e sevizi on-line verso l’esterno si è già accennato, èopportuno evidenziare i benefici interni che questa puòtrarre da un accesso Interbusiness.Il servizio Interbusiness, rivolto all’interno dell’azienda,offre l’opportunità di ricercare informazioni, di accedere abanche dati, a servizi offerti da fornitori, di gestire autono-mamente sistemi evoluti di posta elettronica e ambienticlient-server, di collegare tra loro le diverse sedi con buonagaranzia di sicurezza ed affidabilità.Sinteticamente, i principali vantaggi offerti sono:- garanzia di sicurezza ed affidabilità- facilità d’accesso- capillarità della rete- riduzione del costo di collegamento per i clienti.L’offerta Interbusiness è articolata su diverse opzioni ingrado di rispondere alle diverse esigenze della clientela siain termini di qualità ed innovatività dei servizi, che intermini di competitività dei prezzi.In particolare, l’offerta prevede diverse tipologie di acces-so, sia diretto che commutato di alta qualità tramite ISDN,con strutture tariffarie di tipo flat.Nuove opportunità per il settore editoriale verranno dal-l’arricchimento dell’offerta Telecom prevista per il prossi-mo anno.

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E’ sufficiente, per chi guarda al di la dello stretto orizzontetemporale, limitarsi a parlare di Internet semplicementecome la rete delle reti dove tutti parlano con tutti e dove sipuò trovare tutto quello che si vuole?Direi proprio di no.Almeno nella comune accezione dove schiere sempre piùnumerose di accoliti, dalle stazioni di lavoro dei propriuffici o dai laboratori di informatica delle università oconsorziandosi in gruppi di amici, per dividersi lespese telefoniche, si permettono qual-che gita serale nel cyberspazio. E’ veroche molti hanno scoperto come si fa acolloquiare con il resto del mondo conscritti e parole in barba alle Telecomnazionali.E’ anche vero che la curiosità umananon ha limiti e che ancora per tanti annisi potrà lanciare la sfida di trovare sitidove si discuta di qualunque stranezzache la mente dell’uomo riesca ad architetta-re.E’ vero che sempre più si piega la rete delle reti verso servizidi tipo interno ad organizzazioni o gruppi più o meno folti(si va cioè dal concetto di Internet a quello economicamentepiù interessante di Intranet).E’ vero infine, lo leggiamo sulle riviste di settore ognigiorno, che la sfida dei giganti dell’informatica si basaormai sul controllo delle comunicazioni più in termini dicontenuti e di servizi di tipo continuativo che non di infra-strutture (il software di ricerca, il cosiddetto browser si puòanche regalare).Tuttavia le vere strategie di lungo respiro in quest’areaabbracciano orizzonti molto più estesi e compositi di quellifinora intravisti. Ed è in quest’ottica quanto è successopochi giorni fa (il 12 novembre) quando IBM, nel corso diuna conferenza stampa a New York, ha sinteticamenteannunciato: “IBM takes Internet battle to higher ground”(letteralmente, IBM sposta la battaglia su Internet ad unlivello più alto). Nulla di sconvolgente all’apparenza, ameno di analizzare il contenuto dell’annuncio ed una seriedi altri fatti avvenuti di recente e tentare di assemblare iltutto in un mosaico compiuto. In sintesi l’annuncio afferma

IBM interpreta Internet

IBM SEMEACirconvallazione Idroscalo

20090 Segrate - MI Tel. 02.59621

che la strategia IBM nel settore supera i concetti riduttivi dibrowsers e di software per i server di rete per fornirestrumenti per affrontare il business elettronico su Internet inmodo globale. Entro il 2000 (quindi in un futuro dietrol’angolo) le soluzioni end-to-end (da utente ad utente)costituiranno, secondo IBM, un modo formidabile e impre-scindibile per fare affari via Internet. Premessa indispensa-bile per operare attivamente (e con profitto) su queste aree

è che occorre agire mettendo insieme validipartners commerciali e tecnologici.IBM è gia in grado di fornire oggisistemi che permettono di collegaremigliaia di Data Base, di transazioni,di inventari da gestire e prodotti eservizi da distribuire, con i mercati egli operatori, vecchi e nuovi che vo-gliono cimentarsi nell’arena degli af-fari elettronici.La strategia IBM nell’“e-business” (e

sta per electronic) si fonda su tre insiemi diapplicazioni che, a suo avviso, indirizzeranno l’ado-

zione di Internet come potentissimo strumento di affari: lacapacita di gestire le transazioni commerciali, la collabora-zione con partners di grandi dimensioni e di elevata profes-sionalità nei rispettivi settori di influenza, la capacita digestire i contenuti da veicolare sulla rete (tanto per comin-ciare IBM mette in campo i suoi 105.000 professionisti nellafornitura di servizi e gli oltre 800 punti di accesso ad Internetattraverso la propria super rete IBM Global Network).Tutti abbiamo letto (o almeno sentito parlare) in tempirecenti di Network Computing, vale a dire, in terminiipersemplificati, della possibilità di operare attraverso stru-menti molto semplici e poco costosi che si appoggiano perle proprie esigenze di elaborazione a risorse che risiedonoda qualche parte e che devono essere utilizzate solo fino aquando serve. Con questi nuovi Personal ridotti all’osso (giaannunciati da IBM, Sun e altri ad un prezzo iniziale attornoal milione di lire) ecco allora che si potrà iniziare la nostranavigazione per vendere o acquistare quello che più c’inte-resserà o attirerà in un certo momento.Una stima condivisa da molti osservatori parla di un girod’affari di oltre 250 miliardi di dollari a livello mondiale

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entro il vicino 2000 per il Network Computing, il 65 % diquesta cifra mostruosa (quasi 400.000 miliardi delle nostrepovere lire) sarà in servizi e soluzioni (e non quindi in ferroe software)!Vediamo, più concretamente, anche se a mo’ di flash, i primipassi fatti in questa direzione.Energy Network Exchange: IBM e Siemens AG (eccol’esempio tangibile di una prima partnership) hanno defini-to un sistema per la vendita e l’acquisto d’energia elettrica.Ovviamente ciò è possibile in un mercato libero comequello USA (l’ente erogatore paga al consorzio una sommaannuale base molto modesta, fra i 10 e i 15 mila dollari, edun fisso per ogni transazione, 75 cents). Un pensierinoall’ENEL nuovo look?Petroleum Connect: un nuovo sito per lo scambio d’infor-mazioni geologiche fra compagnie petrolifere e lacondivisione di business comuni.Insurance-Commerce: uno strumento per permettere allecompagnie di assicurazione di entrare rapidamente nelmercato assicurativo elettronico.World Avenue: un insieme di negozi elettronicipersonalizzati dove si può trovare tutto quello che si cerca(certificato in un World Purchase Registry e venduto con ilmarchio World Commerce ) e offrire cataloghi personalizzatisecondo i gusti e il portafoglio di chi acquista.Inutile ricordare che si tratta solo dei primi passi di uncammino ancora lungo e difficile ma lungo il quale gia siintravedono allettanti traguardi.IBM si sta preparando con grandi mezzi (il 25 % degli oltre6 miliardi di dollari annualmente spesi nella ricerca sonodedicati al Network Computing).Al di la di questi primi strumenti, che cosa c’è gia nellapipeline del prossimo futuro?Alcuni esempi:- Un cyberphone cellulare, per l’accesso senza fili adInternet.- 3D Commerce, uno strumento per visitare superfici divendita virtuali (con possibili acquisti), basato su Java.- Commerce Point, una famiglia di prodotti e servizi per ilcommercio elettronico (gia attivo e utilizzato da diversedecine di aziende medio-piccole per vendere di tutto).- WOM (Web Object Manager), una tecnologia estrema-

mente avanzata per gestire milioni di transazioni sui serverdella rete.- Domino, la recente applicazione interattiva su serventiInternet per gli utenti Lotus Notes (visto che sono gia oltre10 milioni, è facile immaginare che possa agevolare unsacco di persone!). In particolare con la versione AdvancedServices si riesce a gestire fino a 6 server sulla stessamacchina, oltre a statistiche e distribuzione di costi, all’ese-cuzione di applets Java e all’integrazione automatica di datiprovenienti dal proprio sistema informativo con pagineWeb. Infine con Weblicator è possibile previsualizzarepagine Web, organizzarle e catalogarle per una ricercalocale (il tutto a pochi dollari).- Cryptolope, una tecnologia particolarmente sofisticata perla protezione delle informazioni.- Bamba, una tecnologia per la gestione di grandi moli diinformazioni video e audio in rete.- PanoramIX, una tecnologia in grado di trasformare esplo-razioni Internet in visioni a 360 gradi.E qui mi fermo per due ragioni: prima perché sono inutilifughe in avanti (oggi c’è gia tutto quello che serve per fareaffari con Internet) seconda perché è tempo di ragionare suquesti scenari dal punto di vista dell’industria dell’informa-zione che “deve” cavalcare la tigre della trasformazione senon vuole trovarsi molto presto fanalino di coda di unmondo che le fugge dalle mani.Non voglio certo dissertare sul tema, mi basta lanciarequalche riflessione da condividere con chi ne avrà voglia einteresse.Una prima considerazione è quella che riguarda la possibi-lità, oggi gia disponibile, di crearsi dinamicamente unproprio profilo di interessi, di trasferirlo ad Internet e dichiedere che appena ci sono nuove informazioni attinenti aquanto dichiarato e il nostro Network Computer sia liberoda altre operazioni, si attivi un segnale visivo o sonoro (apiacere una musichetta o un messaggio vocale) che ciavverta che è tempo di leggere qualcosa per noi.E’ abbastanza ovvio che chi dispone di informazioni diquesto tipo, o può facilmente riunirne altre di provenienzaesterna, potrà giocare un ruolo determinante per coglierequesta fantastica opportunità.I vantaggi economici? Si potrà richiedere all’utente un

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abbonamento fisso o a consumo, magari legandolo all’effet-tiva validità delle informazioni selezionate (niente di piùfacile che controllare quante e quali informazioni l’utenteha semplicemente consultato o anche trasferito sulla propriastazione).E’ altrettanto ovvio che l’editore potrà anche mettere adisposizione i propri archivi per far fronte a questo tipo diservizio. Archivi che, naturalmente, dovranno allora esserecostruiti e alimentati non più per soddisfare le sole esigenzeinterne di documentazione ma come base di un nuovosbocco di attività commerciale.Un’altra considerazione riguarda i servizi commerciali perconto terzi.L’editore che opera in quest’ottica può essere visto come ilpunto di raccolta delle opportunità che si creano nel territo-rio nel quale agisce (d’altro canto non mette gia oggi incontatto chi offre e chi acquista posti di lavoro, beni, serviziper il tempo libero, e, più in generale, ogni voce che vuolfarsi sentire in una certa zona geografica).Il salto qualitativo consiste in un coinvolgimento direttonelle attività conseguenti all’incontro di domanda e offerta:il giornale si fa non solo stanza di raccolta e di compensa-zione di richieste ma compartecipa alle transazioni che nederivano.Considerate tutto questo fantascienza?Nessuno grida allo scandalo quando viene riconosciuta unacommissione a chi procura o favorisce (onestamente) unatransazione commerciale, perché si dovrebbe avere un at-teggiamento diverso se questo lo facesse un giornale?E si potrebbe continuare ancora ad esempio citando lericerche mirate di informazioni (sempre attinte in modointelligente da fonti interne o esterne) per conto terzi o altreiniziative a livello locale che si potrebbero intraprendere,ma gia limitandosi a quanto accennato fino a questo punto,ritengo ci sia enorme spazio di riflessione e di discussioneper l’evoluzione dell’impresa giornale alle soglie del terzomillennio.Forse è tempo (prego di considerare la cosa solo come

suggerimento) di riconsiderare l’impresa giornale in modocompletamente nuovo e, per certi versi rivoluzionario.Finora si è parlato (spesso in modo troppo astratto) del futurodella carta stampata contrapponendolo a quello dei prodottieditoriali elettronici. Non voglio disconoscere la preoccupa-zione degli editori che vedono, gia oggi, il volume dipubblicità ed il numero di copie vendute delle loro pubbli-cazioni in calo. L’indagine è troppo complessa (ed altrettan-te ne sono le cause) per affrontarla ed esaurirla in brevespazio. Il mondo sta rapidamente cambiando. Mutano leabitudini, mutano i consumi, è in corso un lungo periodo direcessione che inevitabilmente si riflette sul nostro Paese esulle nostre propensioni alla spesa. Neanche i prodottieditoriali elettronici hanno sfondato (nessuno si è ancorafatto ricco confezionando e vendendo CD-ROM o affini). Siè pero accentuata la possibilità di comunicare e di saperedove c’è quello che serve e/o interessa in un certo momentoe per il quale si è disposti a spendere, sia un bene o unservizio indirizzato ad un privato, sia, a maggior ragione,un’opportunità commerciale per l’azienda famiglia o l’azien-da tout court.L’azienda giornale (o in termini più ampi, l’operatore dioggi dell’informazione) ha, a mio avviso, solo due alterna-tive: o si stringe nella sua roccaforte a difesa dei (pochi)privilegi acquisiti (ovviamente non rinunciando al piccolocabotaggio delle nuove tecnologie, del controllo dei costi diproduzione, della modesta differenziazione o sinergia fra iprodotti cartacei e i prodotti elettronici) o guarda al futuro(ben oltre la svolta solo aritmetica dell’anno 2000) e sicostruisce la sua nuova identità di attore (almeno importantese non principale) nel mondo che inevitabilmente si stadelineando.Mi permetto, per chiudere, un suggerimento: perché nonfare oggetto di questi temi un incontro-dibattito fra tutticoloro che, oggi editori nel termine inteso tradizionalmente,vogliono creare le basi per un’azienda protagonista (e nonsuccube) del mondo che cambia?

Cesare De Micheli

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“Circolari FIEG” raccoglie e segnala le informazioni e i commenti ai piùimportanti dispositivi di legge, indicazioni e raccomandazioni in materia sindaca-le, tributaria, disciplina dell’IVA e quant’altro attiene agli aspetti gestionali eamministrativi dell’industria dei giornali, oggetto di sistematica comunicazionealle imprese editrici e stampatrici.“Circolari FIEG” è un promemoria di facile consultazione, da tenere sempre aportata di mano, un nuovo strumento di lavoro per quanti hanno responsabilitàdirettive e gestionali nelle aziende del settore.

CIRCOLARI

Circolare del 03-09-96 N° 53 (MI) Fruizione dei turni di chiusura estiva delle rivendite di giornali.

Circolare del 05-09-96 N° 54 (MI) Quotidiani e periodici con annesso audiovisivo. Revoca del provvedimentod’urgenza inibitorio nei confronti della vendita congiunta effettuata da Mondadorie R.C.S. Editori.

Circolare del 27-09-96 N° 56 (MI) Convocazione Commissione Tecnica Operativa Roma 9 ottobre 1996. Servizioregioni centro sud.

Circolare del 01-10-96 N° 54 (RM) Legge 29 maggio 1982 n. 297: coefficiente di rivalutazione per i mesi di giugno,luglio e agosto 1996.

Circolare del 02-10-96 N° 55 (RM) Prestazioni di lavoro autonomo giornalistico - contributo previdenziale del 10%.

Circolare del 04-10-96 N° 57 (MI) Convocazione Commissione Tecnica Operativa Milano 16 ottobre 1996. Serviziregioni nord.

Circolare del 07-10-96 N° 56 (RM) 3a Conferenza internazionale “Interactive Publishing ‘96”. Zurigo 13-15 novembre1996.

Circolare del 07-10-96 N° 57 (RM) Azioni positive per la realizzazione della parità uomo - donna nel lavoro.Indicazioni alle aziende in ordine alla realizzazione dei rapporti biennali sullasituazione del personale maschile e femminile.

Circolare del 08-10-96 N° 58 (MI) Quotidiani e periodici con supporto audiovisivo. Pubblicazione del provvedimentocon il quale il Tribunale di Roma ha rigettato il reclamo proposto dall’A.N.V.I. -associazione dei videonoleggiatori - avverso l’ordinanza con la quale è statorespinto un ricorso per provvedimento d’urgenza inibitorio nei confronti dellavendita congiunta effettuata da l’Unità.

Circolare del 09-10-96 N° 58 (RM) Accordo 4 ottobre 1996. Rinnovo della parte retributiva della disciplina collettivapoligrafica. Biennio ottobre 1996/settembre 1998.

Circolare del 14-10-96 N° 59 (RM) Disposizioni per la stampa e l’emittenza radiotelevisiva relative alla campagnaper le elezioni dei sindaci, dei presidenti delle province, dei consigli comunali edei consigli provinciali fissate per il 17 novembre 1996. Regolamento del Garanteper la radiodiffusione e l’editoria del 9/10/1996.

Circolare del 15-10-96 N° 59 (MI) Tariffe postali per la stampa. Previsioni contenute nel Disegno di Legge collegatoalla Finanziaria 1997.

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Circolare del 15-10-96 N° 60 (RM) Art. 4 del contratto collettivo nazionale di lavoro giornalistico: situazioneoccupazionale trimestre giugno-settembre 1996.

Circolare del 24-10-96 N° 60 (MI) Recenti decisioni della Commissione Permanente per la distribuzione - Sezionegestione coordinata della distribuzione.

Circolare del 25-10-96 N° 61 (MI) Operativo invernale dei voli.

Circolare del 25-10-96 N° 62 (MI) Decisioni dell’Organo Monocratico istituito ai sensi dell’art. 12 dell’AccordoNazionale sulla vendita dei giornali quotidiani e periodici.

Circolare del 28-10-96 N° 63 (MI) Accordo di transazione per la definitiva composizione di ogni vertenza con ilrivenditore Federico Lamberti di Cassino.

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Febbraio 1997dal al località evento organizzato da:

4/2/1997 5/2/1997 Parigi Du traditionnel au multimedia, la mutation des rédactions CFPJ-IFRA27/2/97 28/2/97 Da definire 1997 Newspaper readership conference INMA-FIEJ

Marzo - Aprile 1997dal al località evento organizzato da:

3/3/1997 5/3/1997 Windsor IPTC Spring Meeting IPTC22/4/1997 23/4/1997 Barcellona Advertising and editorial production IFRA

Maggio - Giugno 1997dal al località evento organizzato da:

8/5/97 9/5/97 Da definire 1997 Newspaper marketing & sales conference INMA-FIEJ19/5/1997 22/5/1997 Amsterdam IPTC Annual General Meeting IPTC1/6/97 4/6/97 Amsterdam 50° World Newspaper Congress FIEJ1/6/97 4/6/97 Amsterdam 4° World Editors Forum Conference FIEJ1/6/97 4/6/97 Amsterdam Info Services Expo FIEJ21/6/97 21/6/97 New Orleans NEXPO ’97 NAA24/6/1997 25/6/1997 Francoforte Rotary presses IFRA

E non dimenticate...dal al località evento organizzato da:

18/9/97 21/9/97 Bologna NEWCOMM Centrexpo9/10/1997 11/10/1997 Amsterdam IPTC Autumn Meeting IPTC13/10/1997 16/10/1997 Amsterdam IFRA 97 Congress-Expo IFRA27/11/97 28/11/97 Da definire 1997 Newspaper readership conference INMA-FIEJ2/12/1997 3/12/1997 Monaco Four-colour techniques and quality - strategies for prepress IFRA

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