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ISSN 1974-7152 Agenzia Giornalistica Italia Agfa-Gevaert Ansa Atex Barenschee Denex Systems Technology Didelme Sistemi EidosMedia Elettra Ferag Italia Fujifilm GMDE Goss International Interstrap Kodak manroland Mima films Napp Systems Océ R.G. Recmi Segbert Sinedita Sitma SMB SchwedeMaschinenbau Sun Chemical Group Technotrans Telpress Tera Teufelberger TM News Tolerans Visita il nostro sito Internet: http://www.ediland.it Filo diretto Le aziende informano Numero 71 - Dicembre 2011 World Press Trends 2011 Presentati al 63° Congresso Mondiale degli Editori (Vien- na, 12-15 ottobre) i dati più importanti della ricerca an- nuale realizzata da WAN-IFRA. Con una diffusione media di quasi 520 milioni di copie al giorno e 2,3 miliardi di lettori, i quotidiani hanno il 20% in più dei contatti gior- nalieri rispetto ad Internet. a pagina 3 Editoria multicanale per crescere nel mondo Al 63° Congresso Mondiale degli Editori e al 18° World Editors Forum in evidenza le strategie per diversificare il “brand” del prodotto stampato, lo sviluppo delle redazioni multimediali e le soluzioni per vendere i contenuti sui nuo- vi canali con abbonamenti integrati e paywall. a pagina 7 IFRA Expo: appuntamento con l’innovazione I sistemi editoriali multi-piattaforma dominano il panorama della prestampa, mentre nell’area di produzione si segnalano nuove rotative ad alta automazione e bassi costi di gestione, e linee di spedizione ed inserimento capaci di “creare” una ampia gamma di prodotti aggiuntivi. a pagina 13 Il nuovo centro stampa del Gruppo Colasanto Dallo scorso mese di agosto gira a pieno regime il nuovo stabilimento di Villasanta di Monza: un investimento mol- to impegnativo per ampliare l’offerta di servizi di qualità all’industria editoriale ed ai committenti di prodotti semi commerciali. a pagina 22 Offset e digitale “fianco a fianco” a Bologna Alla Grafica Editoriale Printing un’articolata riorganizza- zione industriale ha reso possibile l’avvio di un’iniziativa che non ha precedenti in Italia: il montaggio di una testa digitale su una rotativa per la stampa offset (coldset/heat- set) di prodotti editoriali e commerciali. a pagina 26 I “robot poligrafici” debuttano in Germania A Magdeburgo è in funzione il centro stampa a più alta au- tomazione del mondo, dove alcune delle tradizionali funzio- ni poligrafiche sono svolte da robot, e l’impianto è pilotato dal pulpito della rotativa. Ai poligrafici “umani” sono de- mandate le funzioni di controllo e gestione. a pagina 30 Il nuovo sistema editoriale de La Stampa La nuova piattaforma produttiva cross media del quotidiano di Torino gestisce, con un flusso di lavoro integrato, l’edi- zione cartacea, il sito web e le edizioni smartphone e tablet, utilizzando strumenti di lavoro basati su alcuni dei più dif- fusi standard di mercato. a pagina 34 Le Rubriche Periodico mensile. Anno XVIII n. 71 - D.L. 353/03 (conv. in L. 27/02/04 n. 46) art. 1 comma 1 DCB - Roma - Reg. Trib. Roma n. 21 del 27-01-2010 - Iscrizione ROC n. 4753 Filo diretto............................................................................................................... da pagina 39 TecnoMedia Periodico della ASIG - Associazione Stampatori Italiana Giornali - Tecnologie, Prodotti & Mercati editoriali A R F I o p x E 1 1 0 2

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Periodico dell'ASIG, Associazione Stampatori Italiana Giornali

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ISSN 1974-7152

Agenzia Giornalistica Italia

Agfa-Gevaert

Ansa

Atex

Barenschee

Denex Systems Technology

Didelme Sistemi

EidosMedia

Elettra

Ferag Italia

Fujifilm

GMDE

Goss International

Interstrap

Kodak

manroland

Mima films

Napp Systems

Océ

R.G.

Recmi

Segbert

Sinedita

Sitma

SMB SchwedeMaschinenbau

Sun Chemical Group

Technotrans

Telpress

Tera

Teufelberger

TM News

Tolerans

Visita il nostro sito Internet:http://www.ediland.it

Filo direttoLe aziende informano

Numero 71 - Dicembre 2011

World Press Trends 2011Presentati al 63° Congresso Mondiale degli Editori (Vien-na, 12-15 ottobre) i dati più importanti della ricerca an-nuale realizzata da WAN-IFRA. Con una diffusione media di quasi 520 milioni di copie al giorno e 2,3 miliardi di lettori, i quotidiani hanno il 20% in più dei contatti gior-nalieri rispetto ad Internet. a pagina 3

Editoria multicanale per crescere nel mondo Al 63° Congresso Mondiale degli Editori e al 18° World Editors Forum in evidenza le strategie per diversificare il “brand” del prodotto stampato, lo sviluppo delle redazioni multimediali e le soluzioni per vendere i contenuti sui nuo-vi canali con abbonamenti integrati e paywall. a pagina 7

IFRA Expo: appuntamento con l’innovazione I sistemi editoriali multi-piattaforma dominano il panorama della prestampa, mentre nell’area di produzione si segnalano nuove rotative ad alta automazione e bassi costi di gestione, e linee di spedizione ed inserimento capaci di “creare” una ampia gamma di prodotti aggiuntivi. a pagina 13

Il nuovo centro stampa del Gruppo ColasantoDallo scorso mese di agosto gira a pieno regime il nuovo stabilimento di Villasanta di Monza: un investimento mol-to impegnativo per ampliare l’offerta di servizi di qualità all’industria editoriale ed ai committenti di prodotti semi commerciali. a pagina 22

Offset e digitale “fianco a fianco” a BolognaAlla Grafica Editoriale Printing un’articolata riorganizza-zione industriale ha reso possibile l’avvio di un’iniziativa che non ha precedenti in Italia: il montaggio di una testa digitale su una rotativa per la stampa offset (coldset/heat-set) di prodotti editoriali e commerciali. a pagina 26

I “robot poligrafici” debuttano in Germania A Magdeburgo è in funzione il centro stampa a più alta au-tomazione del mondo, dove alcune delle tradizionali funzio-ni poligrafiche sono svolte da robot, e l’impianto è pilotato dal pulpito della rotativa. Ai poligrafici “umani” sono de-mandate le funzioni di controllo e gestione. a pagina 30

Il nuovo sistema editoriale de La Stampa La nuova piattaforma produttiva cross media del quotidiano di Torino gestisce, con un flusso di lavoro integrato, l’edi-zione cartacea, il sito web e le edizioni smartphone e tablet, utilizzando strumenti di lavoro basati su alcuni dei più dif-fusi standard di mercato. a pagina 34

Le Rubriche

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TecnoMediaPeriodico della ASIG - Associazione Stampatori Italiana Giornali -

Tecnologie, Prodotti & Mercati editoriali

www.ifraexpo.com www.wan-ifra.org/vienna2011

ARFI opxE

1102

Media Port Publishing Trends Online, Mobile, Print – at IFRA Expo 2011

12 – 15 October 2011, Vienna, Reed Messe Wien

63rd World Newspaper Congress

18th World Editors Forum

Info Services Expo 2011

Taking Publishing to the next Level.

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“La diffusione dei giornali stampati è come il sole, continua a crescere a Est e a calare ad Ovest”. Christoph Riess, CEO di WAN-IFRA, l’organizzazio-ne mondiale degli editori e della stampa quotidiana, che rappresenta oltre 18.000 pubblicazioni, 15.000 siti on line ed oltre 3.000 società in più di 120 Paesi, sintetizza così lo “stato di salute” della stampa nel 2011, così come esce dalla ricerca annuale mondia-le del settore, la World Press Tren-ds.

La diminuzione delle copie stam-pate, sempre in termini diffusiona-li, è stata più che compensata da un aumento dell’au-dience digitale.

I quot idiani stampati, comunque, raggiungono più persone rispetto a quante ne contatti Internet. Nel giorno medio, e a livello mondiale, il giornale raggiunge circa il 20% in più di persone rispetto a quanti ne contatta Internet.

Comportamenti globali e locali in sintesiL’industria della stampa quotidiana, così come

esce dai dati raccolti nella ricerca annuale di WAN-IFRA, mostra modelli di consumo dei media che

possono cambiare, significativamente, a seconda delle aree geografiche della terra. La diffusione del prodotto stampato cresce in Asia e declina nei mercati Occidentali, mentre si consolida, in tutto il mondo, il numero delle testate pubblicate. Il calo più vistoso è per i prodotti gratuiti: ”per loro, il punto massimo di crescita è finito”.

Per gli inser-zionisti pubblicita-ri – e questa è una buona notizia – il giornale continua ad essere il mezzo di comunicazio-ne più efficiente ed efficace, tan-to è vero che, in nessuna parte del mondo, i ricavi da investimenti pub-blicitari sui me-dia digitali sono in

grado di compensare gli squilibri della carta stam-pata derivanti dalla flessione degli investimenti.

Nonostante i “social media” stiano cambiando alcuni concetti ed alcuni processi nella raccolta di informazioni, nuovi “modelli di business” - effi-caci sul piano della raccolta pubblicitaria – per le aziende specializzate in social networking restano molto difficili da sviluppare.

Il mestiere dell’editore sta trasformandosi in una attività di continuo aggiornamento, monitorag-

I giornali stampatiraggiungono più personedi InternetPresentati al 63° Congresso Mondiale degli Editori (Vienna, 12-15 ottobre) i dati più importanti del World Press Trends, la ricerca annuale mondiale realizzata da WAN-IFRA, che a partire da quest'anno si focalizzerà su alcune aree chiave strategiche. Aumenta il numero dei giornali stampati nel mondo, ben oltre 14.000 prodotti. Con una diffusione media di quasi 520 milioni di copie al giorno, i quotidiani realizzano il 20% in più dei contatti giornalieri rispetto ad Internet – 2,3 miliardi di persone contro 1,9 miliardi. A livello mondiale, il quotidiano stampato è il secondo media per la raccolta degli investimenti pubblicitari. Internet e smartphone si contendono i consumatori digitali con diverse strategie commerciali, e si preparano alla sfida dei tablet.

Ultim'ora - 29 novembre 2011Carlo Malinconico è stato nominato Sottosegretario di Stato alla Pre-sidenza del Consiglio dei Ministri, con delega per l'Editoria. A seguito di questa nomina si è dimesso con effetto immediato dall'incarico di Presidente della Federazione Italiana Editori Giornali (FIEG).

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gio e re-impacchettamento delle notizie. Il nuovo “digital business” non è lo stesso lo stesso modo di operare dei giornali stampati.

La presentazione di Christoph Riess si è focaliz-zata su sei aree chiave: i cambiamenti nel consumo dei mezzi di comunicazione, gli sviluppi economici, la diffusione dei giornali ed il numero delle testate, gli investimenti in pubblicità sui media, i ricavi dei giornali e la competizione fra internet e le piattaforme mobili.

I consumi dei mediaIl “consumo” dei mezzi di comunicazione cam-

bia in modo significativo a seconda delle aree geo-grafiche. Quando si misura in “minuti per giorno”, la televisione domina negli Stati Uniti, Internet occupa un terzo del tempo in Austria, mentre in Russia il digitale occupa solo una frazione dello stesso tempo dedicato ai media. I minuti che si dedicano ad un quotidiano sono tutto sommato

pochi se si considera il loro reale impatto sulla società. La stampa “vale” l’8% del tempo medio di consumo dei media, a fronte del 20% della quota di investimenti pubblicitari. E’ un’industria “estremamente ef-ficiente nell’impiego del tempo dei lettori”, sottolinea Riess, anche se i consumatori sono ormai diventati molto esigenti, e la concorrenza si è sviluppata. “Occorre trovare nuove soluzio-ni per attrarre i lettore, e per guadagnare la loro lealtà”.

La crescita di internet, in tutto il mondo, sembra vada a scapito dei media radiotelevisivi. In particolare, il World Press Trends evidenzia come la radio abbia perso, a partire dal 2006, il 23%, in termini di minuti di

ascolto, contro il solo 7% nel tempo dedicato alla lettura, perduto dai media stampati.

Nei 20 anni precedenti al 2001, gli investimenti pubblicitari, sia sulla stampa che, globalmente, sul settore media, erano cresciuti, percentualmente, più del PIL. Dopo quell’anno, il calo è stato supe-riore, percentualmente, alla diminuzione del PIL, sempre calcolato a livello mondiale. Nei giornali, il livello demoltiplicatore del rapporto fra variazione degli investimenti pubblicitari e variazione del PIL è stato ancora più accentuato.

La diffusioneDal 2009 al 2010 la diffusione dei giornali è

passata da 528 milioni di copie a 519 milioni, con una contrazione di circa il 2%. Le audience digi-tali valgono circa un terzo della readership dei quotidiani, e sono cresciute di un valore superiore rispetto al calo del 2% del prodotto stampato.

Se misurati in termini di contatti, i giornali

Christoph Riess, CEO di WAN-IFRA, ha presentato i dati della nuova edizione di World Press Trends al 63° Congresso Mondiale degli Editori di Giornali

World Press Trends 2011: dai volumi al valore aggiunto

L’edizione 2011 di World Press Trends (WPT), la ricerca annuale mondiale sull’editoria quotidiana realizzata da WAN-IFRA, si rinnova in profondità.WPT, che si pubblica dal lontano 1988, per la prima volta si è focalizzata su 69 Paesi, a partire da un compendio statistico che copre oltre 200 nazioni, che rappresentano il 90% dell’industria globale in termini di diffusione e di fatturato pubblicitario. “Abbiamo deciso”- ha spiegato il Christoph Riess, CEO di

WAN-IFRA, presentando i dati al 63° Congresso Mondiale degli Editori di Giornali-“di concentrarci sul valore piuttosto che sul volume dei dati, focalizzandoci sui numeri-guida fondamentali nei mercati chiave. Il nostro approccio premia la conoscenza dei fenomeni dall’interno, piuttosto che fornire solo informazioni statistiche quantitative”. A Vienna è stata presentata ufficialmente la nuova "filosofia" della ricerca, ed i primi dati significativi emersi. Il data base completo è ancora in via di sviluppo, ed il lavoro vedrà la fine nel corso del 2012. Per qell'epoca, il board di WAN-IFRA deciderà anche le modalità per rendere fruibile il patrimonio di dati acquisito.

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I giornali stampati raggiungono più persone di Internet TecnoMedia

stampati raggiungono circa 2.3 miliardi di persone ogni giorno, il 20% più del miliardo e 900 milioni raggiunti da Internet. “Il vero problema”- come non ha mancato di sottolineare Riess –“non sono i visitatori del canale digitale, ma le loro abitudi-ni”. I lettori digitali aumentano, ma con minore regolarità.Non mancano i visitatori dei siti, ma ciò che ancora si deve consolidare è la frequenza e la profondità della loro consultazione. I modelli di consumo richiedono una riconsiderazione da parte dei giornali delle loro abitudini in termini di offerta di abbonamenti, ovvero occorre trovare nuove soluzioni per fare ritornare spesso i lettori su tutti i canali.

I modelli diffusionali, al di là del calo globale, variano in modo significativo a secondo dell’area geografica. Nell’Area dell'Asia-Pacifico i giornali crescono del 7% fra 2009 e 2010, e del 16% nell’arco dei passati cinque anni. In America Latina la cre-scita, sullo stesso quinquennio, è del 4,5%, con un +2% fra 2009 e 2010. La diminuzione si registra in Europa, con un 2,5% annuale ed un 11,8% nello scorso quinquennio nei Paesi Occidentali, ed un

-10% nel passato quinquennio nei Paesi Centrali ed Orientali. Le cose vanno decisamente peggio in Nord America, dove il prodotto stampato ha perso l’11% negli scorsi 12 mesi ed il 17% sul quinquennio.

Nel mondo si pubblicano 14.853 quotidiani, con una crescita di 200 testate fra 2009 e 2010. Gli edi-tori hanno provveduto a chiudere molte testate che lavoravano in perdita, ed è altresì calato il numero delle pubblicazioni gratuite. Nel 2010, questi quoti-diani hanno registrato un drastico calo, passando da 34 milioni (nel 2008) a 24 milioni di copie. Troppi ne erano nati ed in troppe città, ma “ora il mercato è maturo”, e ci potrebbero ancora essere nuove opportunità dopo chiusure ed imponenti ristrut-turazioni. I giornali gratuiti restano, comunque, un canale importante verso i target di lettori più giovani. I dati sulla lettura nelle grandi città Euro-pee mostrano che la readership nella fascia da 15 a 24 anni è del 50% più forte nel consumo di testate gratuite rispetto a quelle a pagamento.

Nella classifica sui consumi di giornali stam-pati, il primo posto spetta all’Islanda, dove il 96%

Si rafforzano le sinergie fraFIEG ed ASIG

Si rafforzano le sinergie fra le principali associazioni dell’industria editoriale e della stampa quotidiana. Ad annunciarlo i Presidenti della Federazione Editori, Carlo Malinconico, e dell’Associazione Stampatori, Giulio dalla Chiesa, in occasione di un seminario di studio sugli scenari dell’evoluzione multimediale e multi-canale dell’editoria quotidiana, organizzato in stretta collaborazione fra FIEG ed ASIG lo scorso 24 novembre, ed ospitato nella sede romana della Federazioni Editori.“Non possiamo più proseguire a compartimenti stagni”- ha spiegato il Presidente della FIEG Carlo Malinconico. L’evoluzione in senso multimediale dell’industria della stampa è un processo globale- e non solo italiano- che investe tutto il comparto editoriale, dalla creazione dei contenuti alla loro pubblicazione sui canali disponibili - stampa, internet, smartphone e tablet. Cen-trale, in questi nuovi scenari, è, ancora una volta, il ruolo della tecnologia. “L’Associazione Stampatori”- come ha sottolineato il Presidente dell’ASIG Giulio dalla Chiesa-“ha fra i suoi compiti istituzionali quello di seguire l’evoluzione delle tecnologie editoriali”, che oggi non sono solo più quelle della stampa su carta. “Con le proprie attività di servizio - seminari specializzati, incontri fra tecnici, rivista TecnoMedia, sito e newsletter Ediland, fino alla conferenza internazionale annuale WAN-IFRA Italia”- ha sottolineato ancora Giulio dalla Chiesa-“ASIG mette a fattor comune tutte le conoscenze e le competenze dei tecnici delle aziende associate.”

La crescita ed il rafforzamento delle sinergie con FIEG è, nei nuovi scenari editoriali internazionali, lo sbocco più naturale delle specifiche competenze di ASIG. L’apprez-zamento, e l’auspicio, del Presidente della FIEG Carlo Malinconico a crescere insieme nei servizi all’industria editoriale, troverà molte occasioni per concretizzarsi, già a partire dai prossimi mesi.Sul prossimo numero di TecnoMedia daremo conto, in profondità, della nuova iniziativa congiunta FIEG-ASIG, il seminario del 24 novembre scorso

Da sin.: Carlo Malinconico, Presidente FIEG, Giulio dalla Chiesa, Presidente ASIG

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della popolazione legge un quotidiano, seguita dal Giappone (92%), Norvegia, Svezia e Svizzera (82%), poi la Finlandia ed Hong Kong (80%). Quando si considerano le vendite, il primo posto spetta al Giappone, con una diffusione media per giornale di 461.000 copie. L’Austria viene al secondo posto, con una media di 162.000 copie per testata. A li-vello mondiale, i quotidiani diffondono una media di 17.000 copie per singola testata.

L’industria della pubblicitàLa parte del leone nella raccolta pubblicitaria

la fa sempre la televisione, che ha raccolto 180 miliardi di Dollari USA nel corso del 2010. I gior-nali stampati vengono al secondo posto, con circa 97 miliardi, seguiti da internet (62 miliardi), dai periodici (43 miliardi) e dalla radio (32 miliardi).

Se si considerano i trend di crescita, Internet occupa il primo posto della graduatoria, con una media annuale del 22% in Asia nel 2010, del 14% in Europa, del 31% (sempre dati 2010) in Sud Ame-rica. In Nord America, Internet è cresciuto negli ultimi dodici mesi del 13%, la televisione dell’8%, mentre i giornali sono calati del 9%.

E’ possibile che, agli attuali tassi di sviluppo, sia in Asia che in Europa (dove la raccolta pub-blicitaria dei giornali ha registrato, negli ultimi dodici mesi, rispettivamente un +3% ed un -1%) Internet arrivi a conquistare una quota di mercato pubblicitaria comparabile a quella dei giornali in pochi anni. Negli Usa, la raccolta pubblicitaria su Internet ha già oltrepassato, in quota percentuale, quella sui giornali.

Internet e piattaforme mobiliQuale dei nuovi canali di comunicazione – In-

ternet e piattaforme mobili – offre il modello di business migliore per gli editori di quotidiani? “Di-pende dal mercato-“ risponde Riess-“e nel mondo ci sono molte differenze.”

In Russia la penetrazione delle piattaforme mobili è del 130%, contro solo il 30% di Internet, ed è evidente che tablet e smartphone offrono mi-gliori opportunità. Lo stesso si può dire per l’India, dove circa il 60% del suo miliardo di abitanti ha un telefono cellulare. Negli Stati Uniti, dove la penetrazione dei due canali si equivale, gli editori possono valutare entrambe le opportunità senza particolari differenze.

Sul canale web, nonostante la diffusione della pubblicità offra modelli abbastanza stabilizzati, la maggior parte della raccolta arriva dai motori di ricerca.A livello mondiale, Google da solo vale il 65%. Per le piattaforme mobili, il modello di pa-gamento dei contenuti è ben diffuso, dal momento che gli utenti accettano contratti mensili, telefoni pre-pagati ed apps a pagamento.

Ma anche in questo mercato, i nuovi players, come Apple e gli operatori di telefonia mobile, giocano un ruolo di primo piano, e “se non staremo attenti, ci porteranno via tutti i nostri affari”.

Non esiste a tutt’oggi “un” modello di business, ma diverse soluzioni a seconda dei casi e dei mer-cati dove si opera, ivi compreso quello, già definito “ibrido”, dei nuovi tablet, che utilizzeranno, molto probabilmente, sia modelli pubblicitari che propo-ste di contenuti a pagamento.

La “Penna d’Oro della Libertà” al giornalistaeritreo Dawit Isaak

La cinquantesima edizione della “Penna d’Oro della Libertà” - il premio internazionale che WAN-IFRA dedica ai protagonisti della libertà dell’informazione - è stata assegnata al giorna-lista Dawit Isaak.Di lui non si hanno più notizie dal 2005. Il giornalista, di origine eritrea ma cittadinanza svedese, nel 1991 è ritornato nel Paese africano, per seguire i primi passi della liberazione, rinunciando a vivere in Europa. Dopo aver co-fondato Setit, il primo quotidiano indipendente dell’Eritrea, è rapidamente salito alla ribalta della cronaca per aver denunciato la corruzione nel governo nazionale. Nel 2001 è scattata la repressione del dissenso, il quotidiano è stato chiuso, molti giornalisti sono finiti in carcere.In una delle ultime lettere aperte pubblicate da Setit prima della chiusura, si leggeva:” Le persone possono tollerare la fame e gli altri problemi per lungo tempo, ma non possono tollerare l’assenza di una buona amministrazione e della giustizia.” Dawit Isaak è scomparso nel silenzio del sistema

carcerario dell’Eritrea. Neppure suo fratello Esayas, che, commosso fino alle lacrime, ha ritirato il premio in occasione dell’apertura dei lavori del Congresso mondiale degli Editori (foto in alto), sa se Dawit Isaak sia ancora vivo.

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La direzione è definita: l’industria della stampa quotidiana punta sulla diversificazione dei canali di comunicazione, nella convinzione che il giornale su carta resterà ancora per molti anni protagoni-sta della scena, ed i nuovi media digitali – web, smartphone, tablet – saranno integrati all’interno di un’unica piattaforma produttiva dove l’informa-zione ed i servizi saranno disponibili al pubblico 24 ore su 24.

Su tutto il resto – come diversificare, rior-ganizzare il lavoro, trasformare l’infrastruttura produttiva, vendere i contenuti ai nuovi lettori digitali – la discussione è aperta, anzi apertissima, come si è visto al 63° Congresso mondiale degli editori di giornali ed al 18° World Editors Forum, che si sono svolti a Vienna dal 12 al 15 ottobre, nella stessa settimana di IFRA Expo, la più impor-tante rassegna internazionale per le tecnologie per l’industria della comunicazione quotidiana.

Trasformazione o evoluzione?Gli esperti parlano di “trasformazione” del set-

tore quotidiani, ha detto Johnny Hustler, managing director di Archant Regional, il più importante gruppo editoriale del Regno Unito per la stampa regionale, ma “rischiano di creare confusione” se, per trasformazione, si intende un cambiamento totale. “Il sistema di business attuale è ancora capace di creare una crescita significativa, con le attività multimediali che affiancano, non sosti-tuiscono, il prodotto stampato”.

Molti giornali, in Europa e nel Regno Unito, non stanno andando male. “Basta di ripetere all’infinito digital, digital, digital”: questo slogan ha un impatto negativo sullo staff che lavora nei

giornali, perché produce la sensazione che quel lavoro sia ormai inutile. Non è affatto così.

“I nostri addetti all’area dei giornali stanno producendo un grande flusso di cassa”, e questo è un messaggio chiaro da mandare al mercato. “Molte delle nostre testate hanno più di 150 anni di vita, e crescono in diffusione. Ditemi voi”- con-clude Hustler-“quale altro segmento di mercato ha dei marchi che dopo 150 anni continuano a crescere.”

Questi sono i giornali stampati. Il digitale “non sta rimpiazzandoli, sta solo migliorandoli, aumen-tandone le potenzialità.” Non parliamo di “tra-sformazione”, è meglio chiamarla “evoluzione”. Il futuro del “nostro business è la multimedialità. I nostri clienti non pensano all’uno piuttosto che all’altro media, sono solo nostri clienti”, globali.

La forza del “brand” stampato nell’era digitaleOgni secondo si spediscono 2,9 milioni di email

nel mondo, ogni mese si passano 700 miliardi di minuti su FaceBook, e 50 milioni di Tweets al giorno, ogni minuto si caricano su YouTube 20 ore di contenuti. “La sola certezza è che l’anda-tura del cambio tecnologico sarà implacabile”, tutto il resto, come ha raccontato Adam Bird di Mckinsey&Company, si vedrà.

La tecnologia sta guidando i contenuti digitali verso le piattaforme mobili ed i dispositivi multi-servizio, i lettori più giovani sono meno interessati nelle notizie di quanto non lo siano i più anziani, ma tutti considerano i quotidiani stampati come una fonte di informazioni buona ed affidabile.

Gli smartphone stanno diventando strumenti multimediali ad ampio utilizzo: secondo l’indagine

Editoria multicanaleper crescere nel mondo

In tutta Europa – così come nel resto del Mondo – la stampa quotidiana spinge l’acceleratore in direzione della comunicazione multi canale. Al 63° Congresso mondiale degli editori di giornali ed al 18° World Editors Forum, organizzati a Vienna da WAN-IFRA, si presentano le esperienze più importanti di questa vera e propria “evoluzione genetica” dell’industria della stampa quotidiana. In primo piano le strategie per diversificare on line il “brand” del quotidiano stampato, sempre fortissimo, lo sviluppo delle redazioni multimediali integrate – si lavora diversamente, non di più - e le soluzioni per vendere i contenuti sui nuovi canali – abbonamenti integrati e paywall.

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iConsumers US 2009-10, l’81% dei possessori li impiega per comunicazioni non vocali, il 48% per audio e video, il 43% per il browsing e la lettura, il 43% per l’intrattenimento ed il 34% per attività commerciali. Il 30% degli utenti di iPhone dichiara di preferirle al Pc per lo scambio di email e per la navigazione su Internet.

Tanti più dispositivi di comunicazione si hanno, tanto più aumenta il tempo che si passa con cia-scuno, con i social network che stanno diventando luoghi di aggregazione per lo scambio privilegiato di contenuti, sempre più spesso “mobili, sociali e generati dagli utenti”. I lettori dimostrano sempre maggiore disponibilità a spendere denaro per acquistarli,soprattutto tramite Apps, vere domi-natrici del mercato.

Fra i proprietari di iPad, il 91% hanno già scaricato delle Apps: il 62% per giocare, il 54% per leggere libri, il 50% per la musica, il 41% per i periodici. La spesa media, per singolo utente, è nell’ordine dei 27 Euro al mese.

Ma le buone notizie arrivano anche per i giornali: alla domanda se i lettori credono che la sezione di informazioni generali sui siti web sia altrettanto affidabile dei giornali, tutte le classi di età (dai 16-24 anni agli over 65) rispondono in misura massiccia “no”.

Percentuali dal 62% al 72% (classe di età fra i 55 e 64 anni) dichiarano che i giornali sono deci-samente più affidabili per le notizie. Gli editori, è la conclusione, dovrebbero fare leva sulla loro ottima reputazione di brand quali fornitori di notizie affidabili per monetizzarla nell’area delle “notizie serie” del mondo digitale. Ma che fare, in concreto? Distribuire l’esperienza informativa attraverso più piattaforme di pubblicazione per

raggiungere segmenti diversi di mercato, un’attività nella quale la chiave di successo è il prezzo; sviluppare contenuti interattivi – audiovisivi – che integrino i testi e sostenere i lettori nelle loro attività di social network per lo scambio di opinioni.

“Troppi giornali, in Ameri-ca, hanno perso fiducia nel loro futuro” ha detto Phillip Craw-ley, editore e CEO di The Globe and Mail, uno dei quotidiani nazionali del Canada, che di recente è stato ridisegnato nella grafica, anche in funzione della nuova piattaforma multipla di comunicazione. Crawley, non ha mancato di sottolineare come, nel processo di riorganizzazione multi canale, sia stata fonda-

mentale la consapevolezza della forza del proprio brand. Il Globe ha messo al centro delle proprie attività il core business della carta stampata, con una prima pagina in formato magazine – più adatta alle piattaforme digitali – ed un supplemento ma-gazine del week-end che contiene forti elementi visivi che richiamano al web.

La testata ridisegnata è stampata su una nuova rotativa in grado di produrre anche su carta luci-da. Con un nuovo appeal, tipico del periodico, il giornale ha potuto attrarre investitori pubblicitari che si tenevano lontani dalla stampa del giornale.La readership è cresciuta del 10%, con un signi-ficativo aumento del pubblico giovane e di quello femminile. La chiave per il futuro? “Creare con-nessioni fra le diverse audience della piattaforma Globe e le comunità on line”, soprattutto quelle universitarie del Campus. Anche la creazione di eventi – come dei talk show con personaggi popolari, diffusi sui canali on line del giornale – possono contribuire alla crescita del “prodotto multicanale Globe.

Con più di 12 milioni di lettori ogni giorno, la Bild Zeitung è “un brand su tutti i media”, come ha spiegato Dietman Otti, il managing director del marketing del gruppo editoriale tedesco Axel Springer. Nonostante il giornale, il maggior per diffusione in Germania, abbia un approccio tipico dei prodotti di massa, la testata ha più lettori nel mondo accademico di quanti non ne abbiano i gior-nali di maggior qualità. L’obiettivo della diversifi-cazione su più canali, è stato quello di mantenere intatto il valore del brand e dei relativi contenuti. Il lettore tedesco sa che cosa significa Bild, grazie al prodotto stampato, e ritrova gli stessi valori di riferimento in tutte le altre edizioni on line e per

Rebecca Grossman-Cohen, direttore marketing del The Daily, il quotidiano solo per iPad della News Corp.,

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supporti mobili.

Qualità e credibilitàIn un mondo dove l’informazione insegue

il lettore in tempo reale, i giornali dovrebbero focalizzarsi sulla loro reale forza mediatica: il giornalismo di qualità. La pensa così Han Fook Kwang, editor dello Straits Times di Singapore. Il prodotto stampato è imbattibile quando si tratta di raccontare contenuti in profondità. L’autorità narrativa è nel cuore della stampa. “Le storie nelle quali abbiamo i più forti feedback dai lettori sono quelle sulle quali i reporter passano intere settimane”. Lo Straits Times realizza sistemati-camente delle indagini di mercato fra i lettori, e la ragione principale dell’acquisto del prodotto stampato è la sua credibilità. A maggio, dopo le elezioni generali, il quotidiano ha aumentato le vendite di 60.000 copie. Nonostante i risultati fos-sero ampiamente noti, le persone volevano leggere notizie in profondità.

Per mantenere la credibilità, però, occorre investire. Uno dei punti di forza del giornale è la copertura delle notizie del mercato asiatico. “Molte testate hanno tagliato i corrispondenti este-ri, noi abbiamo invece investito in questa area”. L’editore ha anche sviluppato le attività on line, dove molti contenuti sono offerti gratuitamente come sommari, ma l’accesso al contenuto del giornale è a pagamento. Come fare a monetizzare il traffico di lettori on line che sta crescendo di mese in mese? Ancora non lo hanno scoperto, e stanno anche lavorando per trovare una migliore integrazione con il prodotto stampato.

A scarseggiare non sono i contenuti. Per Luca De Biase, direttore di Nòva, inserto tematico del Sole 24 Ore, a scarseggiare sono l’attenzione, ed il tempo, che il lettore dedica all’informazione. In passato, i giornali hanno perso milioni di lettori, e la vera sfida è trovare una nuova relazione fra i prodotti stampati e quelli digitali. “Il giornale non esaurisce mai le batterie”. Il 60% degli articoli

linkati dai blogger italiani arrivano dai giornali stampati, proprio grazie all’autorevolezza dei loro marchi.” In occasione dell’ultimo referendum, l’alleanza fra prodotto stampato e web ha portato alle urne un numero ben maggiore di italiani di quelli che sarebbero andati a votare se avessero ascoltato solo la televisione, che ha passato sotto traccia quest’appuntamento fino all’ultimo mo-mento. La formula per sviluppare l’informazione? “E’ sempre quella, fornire ai lettori dei fatti”, e loro li acquisteranno.

Redazioni integratePaula Salovaara, managing editor di Helsingin

Sanomat, ha raccontato dell’evoluzione della te-stata finlandese verso l’editoria multicanale. Nel 1936 i lettori arrivavano a frotte di fronte alla sede del giornale, per ascoltare la cronaca delle Olim-piadi di Berlino attraverso la radio. Oggi le cose sono cambiate, naturalmente, e non va più bene arrivare in ufficio pensando “io devo scrivere per il giornale. I nostri report devono lavorare come produttori, pubblicando su diversi canali”. Su 260 giornalisti, 16 lavorano con prodotti digitali per la maggior parte del tempo, gli altri dentro e fuori da tutti i canali, incrementando la collaborazione con TV4 News, gestendo il flusso dei contenuti verso i vari canali. Un gruppo di 15 persone, del team di sviluppo, lavora alternandosi con report on line e coperture radiofoniche. Che cosa serve? “Una maggiore consapevolezza del digitale”. Il “core content” del giornale in formato digitale sui dispositivi mobili è creato automaticamente a partire dal sistema editoriale. Il contenuto del giornale può essere arricchito con degli alert on line, con video, photo gallerie etc..L’architettura del sistema gioca un ruolo fondamentale nella redazione integrata, ma la chiave di volta è negli atteggiamenti di chi vi lavora, che “sono molto più duri da modificare di quanto non lo siamo le architetture tecnologiche”.

C’era una cosa nella quale la testata spagnola

Bloggers in azione...

Il Congresso mondiale degli editori ed il World Editors Forum hanno avuto una straordinaria copertura ... "mondiale" grazie al lavoro dei "bloggers". La reda-zione del periodico Newspaper Techniques, il responsabile della Comunicazione di WAN-IFRA ed i loro collaboratori hanno offerto - su Internet - una copertura capillare dell'evento, disponibile in tutto il mondo in tempo reale, con testi,

fotografie ed interviste televisive "Live".

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ABC assolutamente non credeva: “non volevano che i nostri giornalisti diventassero giornalisti “multi-cose. Volevamo invece”-come ha spiegato Ollala Cernuda, responsabile del canale on line del quotidiano spagnolo-“che i redattori facessero nel modo migliore possibile il loro lavoro specifico”. ABC ha realizzato un nuovo spazio redazionale integrato dove “vecchi” e “nuovi” giornalisti possono lavorare insieme. I respon-sabili lavorano fianco a fianco, sia quelli incari-cati dei prodotti stampati che quelli che lavorano sul web, così come gli addetti ai tablet, alle piattaforme mobili, etc…Fondamentale è stata la decisione di cam-biare le abitudini sui tempi: la nuova organizzazione del lavoro prevede la copertura 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno. “Come ci siamo riu-sciti?” Con pazienza, buona educazione, senza paura di fallire: il lavoro sul nuovo sistema è tutta una “que-stione di atteggiamento, non un problema legato all’età”.

I risultati? Tutti i gior-nalisti lavorano su tutte le piattaforme, anzi è stata cura del giornale fare sedere almeno un giornalista dell’abc.es a ciascun desk del quoti-diano stampato, in modo da poter imparare ed insegnare allo stesso tempo.

“Non lavorano di più, hanno solo un diverso modo di produrre”. Per prima cosa, nella nuova organizzazione, mandano una breaking news al web attraverso un telefonino cellulare, poi scri-vono un paio di paragrafi per il sito web, quindi scrivono l’analisi completa e l’articolo più lungo per il prodotto stampato. Anche i corrispondenti dall’estero lavorano allo stesso modo, ed utilizzano gli stessi strumenti. Il traffico on line di ABC ha raggiunto, al momento, oltre 800.000 visitatori unici al giorno ed oltre 11 milioni al mese.

Il colombiano El Tiempo, che quest’anno ha celebrato i 100 anni di vita, ha avviato il processo di convergenza fra on line e prodotto stampato fin dal 1996. Dieci anni dopo, nel 2006, è a tutti gli ef-fetti considerato un brand multimediale nell’area dell’America Latina.Nel 2007 ha creato un’allean-za con il Grupo Planeta, spagnolo, per sviluppare le attività editoriali. “Quando tutti stavano parlan-do della morte della carta stampata, noi abbiamo lanciato sul mercato quattro nuovi quotidiani”, e

nel 2010 è nata una stazione televisiva.Il brand del quotidiano stampato è ormai pre-

sente su tutti i canali disponibili, incluso i social media, con 100.000 fans su Facebook e 400.000 su Twitter. La società ha anche lanciato la prima edi-zione iPad nella regione, un’area dove il 30% della popolazione legge quotidianamente il giornale.

La crescita in direzione dell’editoria multicanale ha portato a sviluppare una redazione integrata fin dal 2007. C’è voluto molto tem-po, e molta pazienza, per abituare i redattori al nuo-vo modo di lavorare:” atti-vità di training sul nuovo sistema, riorganizzazione, un diverso workflow, nuovi ruolo ma, più importante di tutto, una nuova men-talità”. Oggi, l’80% della redazione (su un totale di circa 300 giornalisti) lavora sulla piattaforma di produ-zione integrata e copre tutti i canali di comunicazione. Ogni direttore definisce le storie che vuole coprire, e la strategia da adottare. L’informazione, con tutti i supplementi audiovisivi,

entra nel sistema e da qui è distribuita sui diversi canali. “E’ un ottimo sistema per trovare nuovi talenti del giornalismo. Abbiamo dei redattori ben conosciuti che lavorano al giornale stampato, e che adesso hanno un numero di lettori fedeli ben superiore a quello che avevano in passato.”La introduzione del sistema multi piattaforma non ha comportato alcuna riduzione o taglio particolare. “E’ solo un modo diverso di lavorare e di fare giornalismo”.

Le piattaforme multimediali offrono ai redatto-ri strumenti per comunicare con “un impatto più ampio, costi minori e un giornalismo di migliore qualità.” Ne è convinto Marcelo Rech, direttore dei contenuti del brasiliano Zero Ora del gruppo RBS, che nel 1995 fu spedito nel sud del Paese per raccontare come vivevano i lavoratori emigrati in quella regione, e che quest’anno è ritornato per vedere se e come erano cambiati gli stili di vita.

Nel 1995 cominciò a scrivere tre settimane dopo il suo rientro in ufficio, quest’anno ha scritto in tempo reale su Facebook, Twitter etc..Nel ’95 aveva portato con sé un paio di notebook e due macchine fotografiche, nel 2011 due laptop, sette telefoni cellulari, tre unità GPS, tre macchine fotografiche e una video camera. Nel ’95 gli emi-

Luca De Biase, direttore di Nòva, inserto tematico del Sole 24 Ore,

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granti non riuscivano a credere di vedere in mezzo a loro un report di Zero Ora, nel 2011 hanno interagito con Wagner e con il suo team, sia di persona che sui social network, invitandolo ad even-ti e fissando con lui gli incontri. Nel 1995 c’erano voluti sessanta giorni per trovare le fonti giuste e fissare le interviste, quest’anno è bastata la metà del tempo. Durante il pri-mo viaggio, il 60% del-le informazioni raccol-te era andato sprecato, nel 2011 tutto è stato pubblicato. E i mate-riali editi? Nel 1995 un libro di 28 pagine ed altri articoli sul giornale. Nel 2011 una ventina di pagine pubblicate sul giornale, live blogs, un archivio di immagini in digitale, video ed audio interviste, un documentario televisivo. E’ stata anche creata un’App per questi materiali, oltre ad eventi di presentazione dal vivo. “Abbiamo potuto raggiungere milioni di lettori in più”, un maggiore impatto professionale grazie ad un modo diverso, e molto più divertente, di lavorare.

Mercati di nicchia“Lo vedete quest’uomo?” chiede alla platea Urs

Gossweiler, CEO di Gossweiler Media, editore della Svizzera interna, mostrando una fotografia del Presidente degli Stati Uniti Barak Obama-“Quest’uomo non è mai comparso sul nostro quotidiano”. Sono i “contenuti locali” il vero core business della Jungfrau Zeitung, edita in uno dei più piccoli mercati della Confederazione Elvetica, 45.000 abitanti.

Neppure lo tsunami del Giappone o il crollo delle Torri Gemelle ha trovato spazio sul quotidia-no. Quello che ha fatto l’editore è stato separare le sezioni tradizionali del giornale e utilizzare solo il focus sulla cronaca locale. Il contenuto del quoti-diano compare su diverse piattaforme – website, tablet, etc..- e due volte la settimana il contenuto pubblicato sul sito è “importato” nel giornale, che si trasforma in un “web fisico”. Tutto ciò che è stato possibile automatizzare, in termini di pro-cesso, lo è stato, in modo da lasciare ai giornalisti il maggior tempo possibile per concentrarsi sulle notizie e sul “Core business” della loro attività.

La pubblicità – tut-ti annunci locali – va su tutte le piattafor-me: il cliente non può scegliere di fare solo il quotidiano o solo il web. I progetti di espansione prevedono di suddividere il terri-torio svizzero in sette aree e creare quoti-diani locali in ciascuna area utilizzando part-ner della zona. Per Zu-rigo, l’editore pensa a suddividere la città in 12 zone, ed offrire in ciascuna contenuti ultra locali.

E c’è chi, invece, ha deciso di puntare solo sul “mercato di nic-chia” dell’iPad. Rebec-ca Grossman-Cohen,

direttore marketing, ha descritto la esperienza del The Daily, il quotidiano solo per iPad della News Corp., letto quotidianamente da 120.000. Lanciato 8 mesi fa a New York, ha uno staff di 150 persone. Pubblica 100 pagine al giorno, sette giorni la settimana, ed ha anche prodotto alcuni numeri speciali, come quello dedicato a Elizabeth Taylor.

Perché è nata questa iniziativa pilota? L’idea, spiega Grossman-Cohen, era che il tablet avrebbe potuto offrire agli utenti una nuova esperienza di brand. Il Daily è stato disegnato per “utilizzare tutti i vantaggi offerti dalla tavoletta della Apple”. Al giornale un centinaio di persone sono dedica-te alla stesura delle notizie ed alle altre attività creative, ed il numero di addetti per pagina è assolutamente ridotto se si pensa a quelli che oc-corrono per creare il New York Times ed il Wall Street Journal, ciascuno dei quali ha centinaia di giornalisti al suo interno.

A tre mesi dal lancio, Grossman-Cohen dice che The Daily ha più di un milione di download ed ha 120.000 lettori su base quotidiana. Due terzi sono paganti, e circa metà di loro sono abbonati su base annuale. I lettori passano una media di 20 secondi per guardare ogni annuncio pubblicitario.In totale, ogni giorno passano fra i 20 ed i 30 minu-ti con il Daily, e talvolta tornano su quelle pagine digitali più volte al giorno. L’audience è ovunque, non solo a New York, ma anche nel resto degli Stati Uniti. Il Daily ha in progetto di ampliare l’offerta sulla piattaforma Android in tempi molto rapidi. “La sfida vera”- conclude Grossman-Cohen-“ è

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quella di gestire un nuovo brand interamente on line”, guadagnando giorno dopo giorno la fiducia dei lettori.

Far pagare i contenuti on lineIn India solo il 10% della popolazione ha ac-

cesso ad internet da Pc, ma ben 519 milioni di persone hanno un abbonamento ai telefoni cellu-lari. “Per molti di loro”- spiega Mariam Mammen Mathew, COO del Manorama Online – Malayala Manorama Group – “i cellulari sono il primo sistema per fare esperienza con il web”. La con-correnza è fortissima, e per gli editori del Paese il problema è focalizzare gli occhi dei lettori sulla loro offerta informativa. “La buona notizia è che il mercato comincia-lentamente- a riconoscere il valore economico dei contenuti”. L’abbonamento a pagamento funziona fintanto che il consumatore riconosce autorevolezza al contenuto. Una buona base di abbonati è utile anche nei confronti del mercato della pubblicità, attratto da lettori che, evidentemente, dispongono di un buon reddito.

I social media, se opportunamente sfruttati, possono essere dei buoni veicoli per portare i consumatori verso i prodotti – a pagamento – del gruppo editoriale, ma su questo canale, al momen-to, non si vedono soldi.

Il New York Times ha avviato un sistema di pay-wall alla fine del mese di marzo scorso. E’ ancora in fase di sperimentazione, ma i primi risultati spingono ad un cauto ottimismo circa la volontà dei lettori di pagare i contenuti. Gli abbonati del giornale stampato hanno accesso all’edizione on line gratuitamente, gli utenti del solo canale digitale de-vono invece pagare 35 USD al mese se leggono oltre 20 articoli. Gli utenti han-no comunque un accesso illimitato se arrivano agli articoli tramite i motori di ricerca o attraverso i link dei social network. La “barriera” non è invali-cabile, come quella del Financial Times, perché ha come obiettivo prioritario quello di stabilire una relazione di valore con il lettore digitale nel corso del tempo, come è successo nei confronti del lettore del prodotto stampato. “Crediamo che questo sia un modello più sostenibile rispetto a quello basato solo sulla pubblicità” . Al momento il NYT ha 224.000 abbonati digitali e 57.000 abbonati all’edizione e-paper, ed in aggiunta a loro i 756.000

abbonati all’edizione stampata hanno tratto van-taggio da questo modello di business. Il paywall non ha avuto un impatto diretto sulla redazione multimediale, ma alcuni giornalisti che lavorano per l’on line hanno avuto l’impressione che la loro attività, con il nuovo sistema di pagamento dei contenuti, fosse in qualche modo valorizzata.

Comunicare ai lettori digitali che anche il con-tenuto on line ha un valore economico è stato im-portante anche per il quotidiano tedesco Berliner Morgenpost, come ha spiegato il managing editor Dirk Nolde. Dal momento del lancio dell’edizione digitale, nel dicembre del 2009, ad oggi, il quoti-diano ha raccolto 11.000 abbonati on line che pa-gano 4,90 Euro al mese per accedere ai “premium content” locali e sportivi. Gli abbonati al prodotto stampato possono accedere al contenuto gratuita-mente, ed 80.000 di loro lo fanno. Il paywall non ha creato problemi al traffico, anzi, sembrerebbe il contrario, dal momento che al lancio del sito c’erano 2,4 milioni di visite, nel settembre 2010 ce n’erano 3,3 milioni e, a settembre di quest’anno, sono arrivate a 5,1 milioni.

Il contenuto “al di là del muro” deve essere unico, e i redattori del quotidiano stanno svi-luppando un modello di comunicazione che crei contenuti interessanti anche dal punto di vista

visivo, con grafici, supporti multimediali, ed elementi di giornalismo investiga-tivo.

Per leggere “al di là del muro”, gli abbonati alla te-stata slovacca SME pagano 2,90 Euro al mese o 29 Euro all’anno, mentre l’accesso è gratuito per gli abbonati al prodotto stampato. “Finora non abbiamo perso alcun lettore” spiega l’editor-in-chief Matus Kostolny, e nel primo mese di attività il ricavato è stato di 40.000 Euro, una cifra interessante per quella parte di Europa. Dietro al paywall si trovano opinioni di personaggi in-

fluenti, contributi multimediali e approfondimenti specialistici.

Di tutti questi argomenti, sulla scena mondiale, si tornerà certamente a parlare l’anno prossimo a Kiev, capitale dell’Ukraina – uno dei più grandi mercati per i giornali stampati dell’Est Europeo, dopo la proclamazione dell’indipendenza nel 1991 – che ospiterà dal 2 al 5 settembre prossimi il Con-gresso mondiale degli editori ed il World Editors Forum, edizione 2012, organizzati da WAN-IFRA.

L'Ukraina ospiterà - nella capitale Kiev - la prossima edizione del Congresso mondiale e del World Editors Forum, dal 2 al 5 settembre 2012

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“Quest’anno che novità ci sono?”: è sempre la prima domanda di chiunque arrivi a IFRA Expo, la più importante rassegna tecnologica mondiale per l’industria editoriale e della stampa quotidiana, che quest’anno si è svolta alla Fiera di Vienna dal 10 al 12 ottobre.

E novità ce ne sono sta-te, come sempre. Le più importanti sono arrivate dal padiglione della stampa, l’area ritenuta – a torto - più a rischio, per l’industria dei quotidiani, dopo l’arrivo dei “tablet”. Ma così non è.

Dal Congresso Mondiale degli Editori e dal World Editors Forum, come si leg-ge per esteso in altra parte della rivista, sono arrivate indicazioni piuttosto pre-cise: i nuovi canali digitali non sostituiranno i prodotti stampati. Più semplice-mente, contribuiranno al processo di riorganizzazio-ne dell’industria editoriale avviata, in ogni parte del mondo, ad una trasforma-zione in senso multimediale. Il prodotto stampato resta, ovunque, al centro della galassia dei nuovi media, sia perché è il mezzo di comunicazione che attira i maggiori volumi di pubblicità, sia perché è insostituibile come stru-

mento per un’informazione più approfondita e di maggior dettaglio.

Non meraviglia, pertanto, che proprio dall’area delle macchine per la stampa siano arrivate alcune

delle novità più importanti dell’edizione 2011 di IFRA Expo.

Goss ha presentato la nuova Colorliner CPS – Compact Printing System – che, come dice lo stesso nome, è una macchina di dimensioni molto ridotte e a doppia circonferenza. Incorpora accorgimenti tecnologici che provengono sia dall’area delle macchine commerciali che da quelle per i giornali. La Colorliner CPS – che incorpora il Goss Flexible Printing System, è disponibile nelle configu-razioni 4*2, 5*2 e 6*2, con un’amplia gamma di cut-off. La ridotta dimensioni fra i gruppi di stampa – 2,7 metri fra il primo e l’ultimo – riduce il fenomeno del fan-out e garantisce una tenuta di registro di asso-

luta qualità lungo tutta la tiratura. La macchina offre, naturalmente, la possibilità di montare tutta la componentistica orientata all’automazione indu-striale, quali, fra gli altri dispositivi, il Digi-Rail

IFRA Expo 2011:a Vienna l’appuntamentocon l’innovazioneFra le tecnologie per l’industria editoriale e dei giornali quotidiani in mostra ad IFRA Expo (10-12 ottobre) interessanti novità arrivano per l’area della stampa, con le principali case fornitrici impegnate nello sviluppo di nuove rotative ad alta automazione e bassi costi di gestione. I sistemi multi-piattaforma, ed i software specializzati nelle edizioni su tablet, dominano il panorama della prestampa, mentre nell’area di spedizioni è il marketing a comandare, con linee di inserimento, rilegatura e taglio in grado di “creare” qualsiasi genere di prodotto, dai giornali riempiti di supplementi ai magazine con pagine speciali, senza trascurare i committenti semicommerciali.

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per il presetting e la gestione digita-le dell’inchiostra-zione, l’Autoplate per il cambio delle lastre ed i control-lo di closed-loop. La prima socie-tà ad installare la nuova Colorliner CPS sarà la DC Thompson Com-pany Ltd, editore e stampatore di quo-tidiani di Dundee, in Scozia.

Il nuovo mo-dello sarà fornito in configurazione ad otto torri, con una opzione per la stampa heatset, in grado di stam-pare fino a 90.000 copie/ora con un flusso ad alta au-tomazione, con il cambio lastre au-tomatico e control-li a circuito chiuso. L’installazione, che inizierà a metà del 2012, avrà due si-stemi di cambia bobine Goss Con-tiweb FD e due piegatrici a pinza J2:5:5.

Anche manroland ha introdotto ad IFRA Expo una nuova rotativa, denominata Colorman e:line. “E” sta per “efficienza, facilità di utilizzo ergono-mia ed eccellente qualità di stampa” spiegano allo stand del produttore tedesco. La prima macchina di questo tipo andrà in produzione nel corso dell’an-no prossimo all’Allgäuer Zeitung di Kempten, in Germania. Manroland descrive la nuova macchina come un’alternativa alla classica Colorman, nel de-sign del satellite. La velocità di stampa, il livello di qualità ed il grado di automazione sono espandibili a seconda delle necessità del cliente.

Rotative che puntano ad abbassare i costi di gestione, ad aumentare l’efficienza, ad espandere gli automatismi e, di conseguenza, ad offrire qualità superiore a costi più competitivi sia al mercato edi-toriale che a quello semicommerciale – in un’ottica di stampa ibrida – sono scelte condivise da tutte i fornitori. Dopo aver presentato, cinque anni fa, la Commander CT (Compact), Kba ha lanciato quest’anno la Commander CL – Classic, orientata

sia ai giornali che al mercato delle commes-se semicommercali.

Per quanto riguar-da l’automazione, una novità è stata proposta da Wifag, società che di recente ha acquisito la Solna. In cooperazione con Nela – società che in Italia è rappresenta-ta da Gmde di Milano – Wifag ha sviluppato un nuovo sistema di cam-bio lastre automatico, denominato APX, che riduce al minimo l’in-tervento degli operato-ri. E’ possibile gestire contemporaneamente diverse produzioni, compattando le lastre in singoli “pacchetti” e distribuendole automa-ticamente nelle zone più vicine ai rispettivi cilindri di stampa.

Anche Barenschee, altra società leader di mercato – rappresen-tata in Italia dall’RG di Milano – era pre-sente all’Expo con la propria linea per la gestione delle lastre

ad alta automazione, composta dal modulo per la punzonatura e piegatura video-controllato ed il sistema di immagazzinamento e distribuzione lastre.Il modulo centrale, denominato PlateTower, raccoglie le lastre incise dal CtP e le re-immette sulla linea in funzione della richiesta che arriva dalla rotativa. Il PlateTower svolge una funzione di buffer centralizzato, consentendo alle lastre di entrare ed uscire contemporaneamente, con una capacità di “magazzino on line” fino a 128 lastre. La linea VSAK 300 gestisce fino a 500 lastre all’ora, scalabile su altre versione a seconda delle necessità dello stabilimento.

Nel complesso, e nonostante i tempi non facili per l’industria editoriale, l’area della stampa conti-nua a registrare nuovi ordini importanti. In Italia, Poligrafici Printing – come si legge anche in altra parte di questo numero di TecnoMedia – installe-rà una nuova Commander CT Heatset a Bologna. Manroland ha annunciato, nella prima giornata dell’Expo, che WAZ Mediengruppe, in Brunswick, Germania, investirà più di 31 milioni di Euro in

Manroland (in alto) e Goss (in basso) hanno presentato novità di rilievo a IFRA Expo 2011

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IFRA Expo 2011: a Vienna l'appuntamento con l'innovazione TecnoMedia

un nuovo stabilimento, con due Colorman XXL a 48 pagine con sistema di autoprint, in grado di offrire la stampa in formati variabili, due, sia per giornali che per gli inserti e gli altri prodotti semi commerciali.

Tablet e dintorniPer le aziende fornitrici di sistemi editoriali, i

tablet sono dei “nuovi canali” da gestire all’interno di un flusso di lavoro il più possibile automatizzato.

Per altre società, le “tavolette” sono delle ottime occasioni per proporre software specializzati nella creazione di edizioni digitali da avviare sui nuovi media.

Molto interessante la presentazione “a due voci” dell’edizione iPad del settimanale L’Espres-so. Alessandro Vento, CEO della società fornitrici del software, la D-Share, e Theo Nelki, per parte dell’editore, hanno illustrato la versione digitale della storica testata italiana. Al mercoledì si chiude

Vienna 2011 ricupera presenzerispetto all’edizione del 2009

Decisamente più partecipanti rispetto all’edizione di Vienna 2009: non nasconde la soddisfazione Micheal Heipel, Direttore esecutivo di IFRA Expo, alla vista dei dati sui partecipanti all’edizione 2011. Con 8000 visitatori da oltre 90 Paesi, 306 società presenti agli stand – una cinquantina gli “esordienti” all’Expo - e un panorama completo di soluzioni per ogni area produttiva, dai sistemi editoriali alle sale di spedizione, la rasse-gna di WAN-IFRA si riconferma l’appuntamento più importante al mondo con le tecnologie per l’industria della comunicazione e della stampa quotidiana. Dal 10 al 12 ottobre, nei saloni della fiera di Vienna, non sono mancati, come nella migliore tradizione, gli annunci di nuovi contratti siglati da quasi tutti i più importanti protagonisti del mercato internazionale. IFRA Expo, anche quest’anno, si è confermato come l’ “appunta-mento con l’innovazione” per tutta l’industria dell’editoria e della stampa quotidiana.

Jacob Mathew, Presidente di WAN-IFRA (al centro) al momento del tradizionale "taglio del nastro" per l'apertura ufficiale di IFRA Expo 2011

Michael Heipel, Direttore di IFRA Expo

Come ogni anno, ormai da molte edizioni di IFRA Expo, un nutrito gruppo di visitatori giapponesi del Conpt – Conference for Newspaper Production Technique – va in visita guidata alla fiera.

Molto lavoro, ma anche tante soddisfazioni, allo stand di WAN-IFRA

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l’Espresso “stam-pato”, e l’ultima sezione ad essere lavorata è l’attua-lità. In sole tre ore si “chiude” anche l’edizione iPad. Grazie al software D-Share è richie-sto un numero di addetti assoluta-mente basso: la metà del prodotto digitale si crea in modo automatico. Perché investire su questo cana-le? L’esperienza dell’Espresso sug-gerisce – come hanno racconta-to i protagonisti a Vienna – che l’iPad non porta via copie al pro-dotto stampato, piuttosto crea nuovi lettori, attirando coloro che, per diverse ragioni, sono restii a recarsi in edicola.IFRA Expo è stata per D-Share anche l’occasione per annuncia-re la nuova versione del proprio software, la S4, che consente la creazione di prodotti “nativi” per il tablet, non solo in formato iOS (iPad), ma anche Blackberry Tablet OS, Android e Windows Phone. Chiunque vuole andare sul nuovo canale potrà farlo, an-che se non dispone di un sistema editoriale strutturato per edizio-ni di prodotti stampati. S4, già pronto, sarà utilizzato dal primo cliente, il Gruppo Editoriale L’Espresso. R7, che raccoglie il meglio del magazine allegato a la Repubblica, è un prodotto “nativo” per iPad, che offre ai lettori un contenuto arricchito da video e foto gallery, ed offre agli inserzionisti pubblicitari elementi per la comunicazione interattiva.

Telpress è tornata a Vienna, dopo l’edizione del 2009, con il sistema editoriale SELF, pronto per l’utilizzo. Lo sviluppo dell’idea ha richiesto due anni di lavoro, ma alla fine ne è valsa la pena. SELF

è offerto sia come applicativo che come servizio all’editore, visto che utilizza una banda di rete molto bassa, attorno ai 300 kbit. Con una connettività da 1 mbit, possono lavorare in remo-to quattro operatori. Il sistema editoriale è basato sui nuovi principi di cloud computing, ed offre tutte le funzionalità classi-che: timone editoriale, disegno delle pagine, edizione dei testi, editing delle immagini, controlli dei flussi di lavoro. Il principio applicato ovunque è quello della massima semplificazione ope-rativa, automatizzando laddove possibile. SELF offre la possi-bilità di pubblicare on line, sul web, applicando agli articoli i layout disegnati per il web.

Per il mercato dei giorna-listi e per i capi uffici stampa, Telpress ha presentato Slider, un applicativo per la ricezione sugli smartphone e su iPad delle

notizie di agenzia.La “porta” di ingresso può es-sere molto ampia o molto stretta, grazie all’uso di

keywords per il fil-traggio delle infor-mazioni.Il primo customer referen-ce è il Governo Fiammingo.

A n c h e EidosMedia, fra i leader mondiali nella fornitura di sistemi editoriali per pubblicazioni multi piattaforma, h a p r e s e n t a t o n o v i t à l e g a t e all’uso dei tablet, n o n p i ù s o l o s t r u m e n t i p e r r i c e v e r e m a d i s p o s i t i v i i n grado di interagire a distanza con il sistema editoriale. C o n M é t h o d e Mémo, il redattore può utilizzare iPad come stazione di

lavoro redazionale in remoto. L’applicazione duplica molte funzione disponibili alla redazione centrale,

Da sin.: Federico Marturano, Amministratore di Atex Italia, e Jim Rose, CEO di Atex

Da sin.: Diego Negri, Solution Architect, Tablet & Mobile Publishing, Massimo Barsotti, Vice Presidente Marketing di EidosMedia

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e gli utenti hanno accesso, fra l’altro, ai lavori loro assegnati attraverso il modulo NewsPlanning del sistema editoriale Méthode. Lo “stato di avanzamento” dei lavori – realizzati tramite iPad - è tracciabile e visibile ai capi redattori centrali,

esattamente come se il giornalista fosse fisicamente presente all’interno della redazione. Mémo offre anche la possibilità ai responsabili di seguire i lavori di produzione tramite iPad. Questa applicazione si inserisce nelle soluzioni editoriali sviluppate per il tablet di Apple, Tablet Authoring, che consente la creazione di edizioni per iPad direttamente dal flusso di notizie all’interno della piattaforma multi canale centrale.

Mémo, come le altre soluzioni per tablet di Ei-

dosMedia, “non è all’insegna del mordi e fuggi.Sui nuovi mercati”- spiega Massimo Barsotti, Vice Presidente Marketing-“vogliamo sostenere gli edi-tori con soluzioni stabili nel tempo, modulari, ed in grado di accompagnare la loro crescita.”

Informazioni di qualità,senza giornalisti

Informazioni di qualità senza ricorrere ai giornalisti: le propone il servizio GIS, Geopolitical Information Service, lanciato alcuni mesi da Reiner Mittelbach (nella fotografia) che dal 2001 al 2010 ha guidato WAN-IFRA in qualità di CEO. Grazie ai numerosi contatti sviluppati nel corso degli anni, Reiner Mittelbach ha creato un network di specialisti internazionali, distribuiti in diverse parti del mondo, che, settimanalmente, offrono articoli di qualità in quattro aree tematiche definite: geopolitica, economia, difesa e sicurezza ed energia. Il contenuto che arriva ai lettori è prodotto direttamente da esperti del settore, senza alcuna mediazione giornalistica. Gli autori sono per lo più studiosi con un background di attività pubbliche di elevato livello.“In questo modo”- spiega Mittelbach-“ è possibile avere una visione più diretta di quello che avviene nel mondo”. Su alcuni argomenti, la copertura è multipla, e viene realizzata attraverso il contributo di più esperti, che offrono punti di vista integrati. La piattaforma tecnologica utilizzata è KnowledgeView. Il modello di business punta alla vendita di contenuti, per uso personale. “Per la ri-pubblicazione su altri media, stampati o digitali non ha importanza, si negoziano i diritti d’autore”. Gratuitamente viene offerto solo il teaser dell’articolo. L’abbonato – piccole e grandi società, ma anche privati –

spende all’anno una cifra compresa fra i 590 e i 990 Euro, con aggiornamenti settimanali, un report al giorno. Al mese di ottobre, GIS aveva già una cinquantina di sottoscrittori. Il servizio può essere scaricato su piattaforma iPad, Smar-tphone e iPhone. Per il momento il servizio non accetta nessuna pubblicità. “Per noi”- conclude Mittelbach-“la qualità dei contenuti è il centro focale del business”.

Presso l'area Media Port di IFRA Expo, Alessandro Vento (a destra), CEO della società fornitrice del software, la D-Share, e Theo Nelki (a sinistra), per parte dell’editore, hanno illustrato la versione per iPad del settimanale L'Espresso

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Tecnavia ha presen-tato la soluzione com-pleta per l’editoria su iPad . NewsMemory e-Paper converte giornali e periodici nel formato adatto alla pubblicazio-ne sul tablet di Apple, senza stravolgere la grafica ed aggiungendo contenuti multimediali quali video o gallerie fotografiche. Una delle novità è il passaggio “dallo sfogliamento all’aggiornamento”. L’edizione elettronica è ormai aggiornabile in tempo reale, con noti-zie in arrivo dalla rete e dal web dell’editore durante tutto il giorno. La soluzione propone anche strumenti inno-vativi per la pubblicità. In Story Ad offre la pubblicazione di pubblicità interattiva tramite il posizionamento di banner collegati all’articolo se-lezionato dal lettore attraverso tags. La pubblicità può comparire ovunque, in qualsivoglia dimensio-ne. L’inserzionista deve solo preparare il banner, poi l’editore, o la concessionaria, fissano i tempi di pubblicazione all’interno dell’edizione, preparano i tags ai contenuti, ed il messaggio arriva a coloro i quali hanno selezionato l’articolo di loro interesse per la lettura sul supporto mobile.

“In Italia ci siamo da protagonisti, ed intendia-mo restarci”: Jim Rose, CEO di Atex, fuga ogni possibile dubbio rispetto alla “vocazione nazionale” della società che, nel nostro Paese, occupa una posizione molto importante nell’ambito dell’indu-stria dei giornali quotidiani. La convergenza fra le piattaforme produttive è il segmento di mercato che cresce maggiormente, oltre il 60%.Tutti gli editori si pongono i medesimi interrogativi: come organiz-zare i canali di pubblicazione, come creare i nuovi contenuti digitali e come distribuirli. “Convergenza è uguale ad efficienza”- sottolinea Jim Rose. All’Ex-po di Vienna Atex ha presentato, con gli applicativi tradizionali, le ultime soluzioni sviluppate nell’am-bito della Cloud Product Suite: Atex Content, per la distribuzione multi canale dei contenuti, con la estensione ATP (Atex Tablet Publishing), il modulo basato su HTML5 per supportare iPad e tablet su Android; Atex Audience, uno strumento orientato all’analisi ed alla segmentazione del mercato dei lettori, con supporto diretto per la gestione degli

abbonamenti alle edizioni stampate e on line, e per la vendita si singole copie dei prodotti. Presentati an-che gli sviluppi della Atex Advertising platform, per la gestione della pubblicità multicanale.

Stampa digitale e lastre “green”

In attesa delle novità che potrebbero essere intro-dotte nel corso del 2012 in occasione di Drupa, Kodak e Océ hanno focalizzato l’at-tenzione dei visitatori sulle opportunità offerte dalla stampa digitale all’industria dei giornali. Océ dispone di un network di centri stam-pa attrezzato con soluzioni specifiche per quotidiani, in grado di integrare le normali tirature in offset con una produzione molto

più piccola, quantitativamente, ma molto mirata ad alcuni mercati locali. In questi stabilimenti, come Stroma alla porte di Londra o il nuovo centro in prossimità di Parigi, lo stampatore può arrivare a produrre anche solo “una” copia di giornale da indirizzare ad un solo abbonato.

Kodak, che a sua volta dispone di unità di stampa digitale – Versamark - già in funzione in diversi stabilimenti nel mondo, ha proposto ad IFRA Expo le nuove teste digitali – della famiglia Prosper – in grado di essere montate sulle rotative offset analogiche, combinando così i volumi della stampa analogica con la gestione digitale del dato variabile. In Italia il primo editore ad aver creduto in questa opportunità è la Poligrafici Editoriale, che nello stabilimento di Bologna – come si legge anche in altra parte di questo numero di TecnoMedia – ha montato la Prosper S20 sulla rotativa offset che già stampa giornali e prodotti semi commerciali. Per loro, come per gli altri stabilimenti nel mondo che hanno installato una testa digitale su un impianto analogico, la sperimentazione del dato variabile è mirata essenzialmente al mercato della pubblicità e alle commesse semi commerciali. “E la stampa di contenuti editoriali variabili”? “E’ certamente una possibilità” rispondono in Kodak, ma per il momen-to ancora nessuno, nel mondo, lo sta facendo.

Fujifilm prosegue sulla strada del low-chem, migliorando le prestazioni globali delle proprie lastre. In Italia questi prodotti di consumo a basso impatto chimico – Brillia Pro VN - hanno trovato

Vicenzo D'Innella, Responsabile marketing internazionale di Telpress

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applicazione, finora, allo stabilimento del gruppo Athesis di Caselle di Sommacampagna (Verona), al Sole 24 Ore, al Secolo XIX, al CSQ – su alcune linee – ed al centro stampa di Cagliari dell’Unione Sarda, su due delle quattro linee di produzione. I maggiori vantaggi dall’uso di questi materiali di consumo, oltre al minor impatto sull’ambiente naturale, sono legati ai risparmi sui chimici, significativi per i metri quadri di lastre utilizzati. Per quanto concerne la loro introduzione, le lastre low chem richiedono solo la sostituzione delle sviluppatrici, mentre le unità CtP, che vanno ri-settate, si possono tranquillamente continuare ad utilizzare.

Le lastre a basso impatto chimico – chem free - caratterizzano anche l’offerta di Agfa ai centri stampa giornali. La soluzione proposta include il nuovo CtP :Advantage N-TR XXT, la nuova lastra chem-free :N94-VCF e l’unità ad alta velocità :VXCF85 per la pulizia delle lastre. Il CtP può pro-durre fino a 300 lastre/ora, ed impiega una teleca-mera web a raggi IR installata all’interno dell’unità per controllare il caricamento lastre e prevenire eventuali fermi di produzione. Le lastre :N94-VCF sono state progettate specificamente per le appli-cazioni dei giornali con stampa offset coldset, ed offrono tirature del 30-40% più lunghe. Non neces-sitando di sviluppo, tutte le variabili che possono influenzare la qualità sono state eliminate.Le lastre chem free sono perfettamente adatte anche alla produzione di stampati semicom-merciali.

“ I l c o l o r e ? E ’ un’emozione”, ma dal punto di vista tecnico, la leggibilità delle im-magini è sempre sul-la scala dei bianchi e dei neri. In attesa del lancio in grande sti-le, previsto alla Drupa del 2012, a IFRA Expo era presente, ospitata presso lo stand della Grafikontrol, la versio-ne “beta” del “Systeme Cromatique by Pietro Chasseur”, proposto da Tecnologie Grafi-che. Con l’obiettivo di offrire ai centri stampa una soluzione per ridurre drasticamente le copie di scarto in fase di avviamento e contenere l’impiego dell’inchiostro lungo tutto il ciclo di stampa, Sy-

steme Cromatique offre un sistema di trattamento file in prestampa ed un sistema di controllo delle copie in produzione, attraverso uno strumento de-nominato tristimulus. “Un solo profilo ed una sola curva per le lastre”, sintetizzano a Tecnologie Gra-fiche: tradotto in pratica, e sulla base delle prove di stampa mostrate ai presenti, tutto ciò si traduce nella possibilità di avere molte più copie di qualità accettabile –vendibile – fin dall’avviamento della rotativa, mascherando, fino ad annullarli, eventuali fuori registri.

Con l’obiettivo di tenere sotto controllo il det-taglio di tutti i costi industriali della produzione, a cominciare dalle materie prime, molti fornitori affinano le offerte di soluzioni per la gestione del ciclo di produzione. Q.I. Press Controls, rappresen-tata in Italia da Gmde di Milano, ha presentato la soluzione completa per il tracking di produzione dei giornali quotidiani, che consiste nel controllo del colore, del cut-off, del registro (con marcatori), del controllo della densità di inchiostro, denominato IDS (Intelligent Density System) senza marcatori, ed il controllo automatico del fan-out. Il più gran-de ordine ricevuto finora dalla società, nel corso dell’ultimo anno di attività, è arrivato dall’olandese Persgroep Printing di Asmterdam. Altre importanti installazioni sono andate all’MPD, in Australia,

ed al Polaris Trykk in Norvegia.

Nela, sempre rap-presentata in Italia da Gmde di Milano, ha proposto, fra le altre soluzioni, il proprio sistema di controllo au-tomatico del registro, denominato OPRC, On-Press Register Control. Per la società, uno dei leader internazionali nell’area delle mac-china per il trasporto, piega e punzonatura di precisione delle la-stre, l’area dei control-lo di qualità a circuito chiuso rappresenta una sorta di “estensione naturale” del proprio know how. Dalla ge-stione della lastra dopo l’esposizione nel CtP, ovvero dalle operazioni

di piega e punzonatura di precisione, dalle quali dipende in buona parte la tenuta del registro in stampa, al controllo di quest’ultimo durante il ciclo

Giancarlo Vanoni, Amministratore di Tecnavia

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di produzione in-dustriale, il passo è quasi naturale.

Fra finishing e marketingNon sempre

i prodotti finali, quelli che arriva-no nelle mani del lettore-consuma-tore, escono dal-la rotativa pronti all ’uso. Pieghe particolari, so-prattutto nei lavori semicommerciali dei centri stampa ibridi, rilegature a punto metallico – spesso succede nei supplementi e nei magazine dei quotidiani – sti-cker adesivi per la pubblicità, o pro-dotti che ne con-tengono altri, inse-riti dopo il ciclo di stampa: tutto ciò nasce nell’area di finishing che, per molti versi, sareb-be meglio comin-ciare a chiamare are-marketing.

Jürg Möckli, CEO di Ferag, una dei leader mondiali del mercato del finishing-marketing, ha insistito, in occasione di IFRA Expo, sul fatto che l’inserzionista pubblicitario, almeno in alcuni mercati, voglia ottimizzare la distribuzione dei messaggi solo nelle aeree – se non addirittura solo sui clienti – di reale interesse. In alcuni casi, non è raro che gli inserimenti possano riguardare solo lotti di poche decine di copie. Anche per Georg Riva, Marketing manager di Müller Martini, il trend verso la trasformazione delle “vecchie” sale di spedizione in moderni centri per il marketing ad alto valore aggiunto si rafforza.

L’italiana Sitma, uno dei leader mondiali del set-tore, ha proposto a IFRA Expo la sua soluzione per la gestione dell’indirizzamento delle copie indivi-duali e per il controllo degli indirizzi e della stampa delle fascette su pacchi di pochissimi quotidiani e anche per la singola copia. Sitma offre anche siste-mi di inserimento in grado di “assemblare” edizioni di giornali molto ricche di inserti e dorsi, come si legge nell’articolo destinato ai nuovi investimenti

del gruppo Colasanto in Nord Italia, pubbli-cato in altra parte della rivista.

Müller Martini era presente in fiera con la linea completa di in-seritrici ProLiner, rifi-nitura e rilegatura con NewsStitch e l’aggiunta di coupon adesivi con ValueLiner.

Ferag consolida l’offerta della soluzione Navigator, presentata la scorsa edizione dell’Ex-po, per l’automazione logistica delle sale di spedizione. Su pannelli di grandi dimensioni, con un software intera-mente pilotato con in-terfaccia touch-screen, Navigator offre ora una nuova estensione per la gestione interattiva di tutte le inseritrici, sia nel ciclo di lavoro on line che in quello off line. Per il centro stam-pa, ciò significa tempi ridotti di preparazione dell’inserimento, una gestione più efficiente

delle risorse umane ed un impiego più efficace, in produzione, delle unità che si occupano dell’in-serimento.La prima società editrice e stampatrice di giornali che installerà il nuovo Navigator è la Küster-Pressedruck di Bielefeld, in Germania, Pa-ese nel quale gli investimenti sulla carta stampata non si fermano.

Un’altra soluzione che sta dando soddisfazioni a Ferag è il Fold n’ Stich per la piega e la legatura di prodotti editoriali e semi commerciali, che sta trovando un sempre maggior impiego nell’area della pubblicità.

Il 2012 potrebbe essere un anno denso di no-vità per le tecnologie del settore editoriale e della stampa quotidiana. Dal 3 al 16 maggio prossimo, a Düsseldorf, si svolgerà DRUPA, l’appuntamento che ogni quattro anni riunisce l’industria grafica mondiale.Ad IFRA Expo non pochi fra i maggiori espositori presenti hanno lasciato intendere che quel palcoscenico mondiale potrebbe essere l’oc-casione per introdurre sul mercato novità davvero rilevanti.

Ci vorranno ancora sei mesi di pazienza.

Lodovico de Briganti, con un'ampia esperienza professionale in soluzioni IT per l'industria editoriale, è stato nominato general manager della nuova subsidiary di EidosMedia, aperta a Sidney - Australia - per seguire il mercato dell'area del Pacifico.

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Il progetto risale al febbraio di quest’anno; la nuova rotativa, una Goss Universal XL, è arrivata nel mese di maggio; a fine luglio, dopo l’allestimento dei CtP e delle linee di in-serimento, è partita la produzione delle pri-me copie del Financial Times nel nuovo sta-bilimento del Gruppo Colasanto a Villasanta di Monza, alle porte di Milano.

Dal mese di ago-sto tutto l’impianto è andato in produzione a pieno regime: ogni notte da qui escono le copie del quotidiano economico finanziario inglese, su due dorsi, con una foliazione me-dia di 36 pagine, ed i relativi supplementi su carta da quotidiano – due/tre inserti tema-tici alla settimana, fra i quali Home&House, FT FM, monotematici su argomenti di busi-

ness specifici, con una foliazione che va dalle quattro alle 112 pagine tabloid. Il venerdì si

stampa l’edizione del week-end che, in per-fetto stile anglosasso-ne, comprende pagi-ne e contenuti meno legati all’attualità, un magazine a colori, e porta all’editore un significativo aumento della diffusione.

I l nuovo s tab i -limento del Gruppo Colasanto, costruito a tempo di record, è destinato ad ingloba-re tutte le attività di stampa del gruppo in area milanese – finora distribuite fra i poli di Paderno Dugnano e di Senago – e nasce con l’obiettivo di offrire ai clienti editoriali ita-liani ed internazionali ed ai committenti di lavori semi commer-ciali servizi di alta qualità a costi rigoro-samente competitivi,

Il Gruppo Colasanto inaugura il nuovo centro stampa per il Nord Italia

Dallo scorso mese di agosto gira a pieno regime il nuovo centro stampa per il Nord Italia del Gruppo Colasanto, costruito a tempo di record a Villasanta di Monza, alle porte di Milano. Un investimento molto impegnativo – la cui prima tranche ammonta a 17 milioni di Euro – destinato ad inglobare tutte le attività di stampa del Gruppo nell’area Milanese, che ha come obiettivo l’offerta di servizi di qualità all’industria editoriale italiana ed internazionale ed ai committenti di prodotti semi commerciali.

Michele Colasanto, CEO del Gruppo Qualiprinters

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Il Gruppo Colasanto inaugura il nuovo centro stampa per il Financial Times in Sud Europa TecnoMedia

grazie ad una politica industriale che il CEO del Gruppo, Michele Colasanto, non esita a definire “essenziale”.

Investimenti essen-ziali“Perché investire

in tempi molto diffi-cili? Perché ce lo chie-dono i nostri clienti”- spiega a TecnoMedia Michele Colasanto che, con il padre Luca, Presidente e fondatore del Gruppo, condivide le responsabilità ge-stionali e imprendi-toriali.

I l nuovo centro stampa non è stata una scelta facile. E’ un progetto a passi successivi: la prima tranche, capannone e rotativa, ammonta a 17 milioni di Euro, ed altri ne serviranno per completare lo stabili-mento.

“I rapporti con il gruppo inglese del Financial Times”- racconta Michele-“nascono nella secon-da metà degli Anni Ottanta, quando risolvemmo un loro problema diffusionale nel Sud Europa.” Da allora, il Grup-po è lo stampatore di riferimento per quest’area strategica per la testata economico finanziaria, in passato prodotta nello stabilimento di Paderno Dugnano, una delle “prime tipografie in Italia”- ricorda sempre Michele-“ad essere certificata, all’epoca secondo la norma ISO 9001”. Una scelta non imposta dal cliente, ma decisa autonomamen-te dallo stampatore, che produce altre copie del quotidiano inglese nello stabilimento di Nivelles, uno dei due siti industriali del Belgio (l’altro è a Mechelen, alle porte di Bruxelles).

“Noi lavoriamo con editori che ci chiedono di investire e credere nei loro prodotti quoti-diani”, e da qui la scelta – non facile, di questi tempi – di avviare la realizzazione di un nuovo stabilimento. A Villasanta di Monza è in funzione una nuova Goss Universal XL, da 56 pagine in formato broadsheet con cut off 56, equipaggiata

con due coni, quattro torri colore e tre se-zioni di nero, in grado di produrre 32 pagine full color. L’impianto CtP, che riceve le pa-gine attraverso il si-stema Arkitex di Agfa, è composta da unità TrendSetter Kodak che utilizzano lastre polimeriche, lavorate, in uscita, da una linea piegatrice videoben-der della 2B, a suo tempo rappresentata ed installata da Gmde. L’impianto è in grado di produrre 220 lastre all’ora, e già oggi è dimensionato per un utilizzo superiore alle attuali necessità.

Le copie del FT, quando escono dalla piega della Goss, sono avviate all’area di in-serimento, dove unità della Sitma provvedo-no ad “assemblare” le copie del quotidia-no inglese, ovvero ad inserire i vari inserti tematici stampati su carta da giornale. Da qui escono i pacchi finali pronti per la

distribuzione nei mercati di Ginevra, Zurigo, Nizza, Milano e Roma. Quest’area tecnologica, dove vengono assemblati i prodotti-base con gli inserti – una copia, con il magazine del venerdì, può arrivare a pesare anche un chilo – sarà po-tenziata nei prossimi mesi.

“Il nostro layout industriale è essenzia-le”- sottolinea Michele Colasanto. Agli editori serve qualità e prezzo competitivo, non fronzoli tecnologici, e questi sono gli obiettivi condivisi dallo stampatore. Perché sostituire per forza le macchine installate in un’area produttiva, se queste funzionano ancora egregiamente? “Gli investimenti essenziali”- conclude Michele-“sono soprattutto una garanzia per gli editori”, sul fronte dei loro costi industriali, quando affidano commesse a stampatori indipendenti.

Qualità editoriale e commercialeAudi, BMW, Rolex, Rover: sono solo alcuni de-

Seguendo un'antica tradizione degli stampatori del Nord Europa, la nuova Goss Universal XL è stata battezzata con un nome femminile, Lucia, impresso in caratteri corsivi sulla piega di uscita della rotativa.

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gli insersionisti pubblicitari del Financial Times, aziende del comparto “lusso” che sulla “qualità” della loro immagine pubblicitaria non fanno sconti a nessuno, così come non li fa l’editore nei confronti del cen-tro stampa.

Per produrre il Financial Ti-mes, e le altre testate interna-zionali che escono dalle rotative del Gruppo Colasan-to, come l’Inter-national Herald Tribune, la qua-lità del prodotto stampato occupa una posizione di tutto rilievo nella commessa.

“La nuova ro-tativa installata a Villasanta di Monza”- sottoli-nea Tullio Gio-

vannini, dirigente di punta del Gruppo, “così come il layout produttivo, ha tenuto conto di queste specifiche esigenze del committente”.

I l m o d e l l o Universal XL di Goss produce otto pagine per sezio-ne, quattro per cilindro, con una configurazione molto compatta, svi luppata per i prodotti semi commerciali di alta qualità, con o senza forno.

In particolare, la ridottissima di-stanza fra gli ele-menti di inchio-strazione, riduce praticamente a zero l’effetto di fan-out, ovvero il fenomeno per il quale su una torre di stampa, a causa delle ba-

Il Financial Times

Fondato nel 1888 da James Sheridan ed Horatio Bottomley, il quotidiano economico finaziario è l'unica testata del Regno Unito che pubblica quotidianamente report sulla Borsa londinese e sui mercati di tutto il mondo.Dal 1957 fa parte del Gruppo Perason.Il quotidiano stampato e l'edizione digitale hanno una dif-fusione aggregata di poco superiore alle 592.000 (ottobre 2011), delle quali circa 344.000 sono copie stampate e 247.000 sono abbonati all'edizione digitale distribuita a pagamento. La readership media combinata fra stampa e canale digitale è di circa 2,1 milioni di persone al giorno (maggio 2011).FT.com ha oltre 4 milioni di utenti registrati.Il 1° gennaio del 1979, a Francoforte (Germania) è stata stampata la prima copia del quotidiano al di fuori del Regno Unito. Da allora l'editore ha cominciato ad espandere i siti produttivi in ogni parte del mondo, Oggi FT è stampato in circa una ventini di stabilimenti, in ogni parte del mondo, In Italia il Gruppo Colasanto è lo stampatore di riferimento per il Sud Europa dalla metà degli Anni Ottanta, prima nel sito di Paderno Dugnano (Milano) e, successivamente, dal luglio di quest'anno, presso il nuovo centro stampa di Villasanta di Monza.Tullio Giovannini, dirigente del Gruppo Colasanto

Prima di essere avviate alla distribuzione a Ginevra, Zurigo, Nizza, Milano e Roma, le copie del FT stampate a Villasanta di Monza sono assemblate dalle linee inseritrici della Sitma, che provvedono a posizionare gli inserti tematici quotidiani all'interno del prodotto-base.

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gnazioni successive della carta, la banda tende ad allargarsi e a perdere il registro.

Lo sviluppo compatto della macchina elimina in pratica questo problema, e consente di mantenere per tutta la produ-zione un livello molto elevato di qualità di registro.

La rotativa, che stampa in configurazione coldset, dispone anche dei comandi di inchio-strazione automatici, pilotati dai valori di preinchiostrazioni che arrivano all’interno del workflow dal centro londinese del FT, dei controlli automati-ci per la regolazione di piega, tutti pilotabili direttamente dal pulpito di comando.

Ulteriori controlli per la tenuta del registro non ser-vivano, vista la particolare progettazione della macchina. “E’ una macchina che nasce per la stampa ibri-da editoriale e semicommerciale”- sottolinea Michele Colasanto.

Il Gruppo ne ha acquistate tre, uno per Villa-santa di Monza e due per lo stabilimento di Ni-velles. Tutte le unità sono destinata a supportare i progetti di espansione del Gruppo, che puntano in direzione sia dell’editoria quotidiana che dei dei committenti di lavori semi commerciali.

Il Gruppo dispone, in Italia, di altri siti pro-duttivi, tutti orientati ai giornali quotidiani, a Medicina (Bologna), a Benevento e a Carsoli (a

La carta unisce gli italiani

“La carta unisce gli Italiani” è la nuova inziativa itinerante del Comieco (Consorzio nazionale recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosa) per avvicinare scuole e famiglie ai temi del riciclo e della raccolta differenziata di carta e cartone. Lo scorso 3 novembre, a Montebelluna (Treviso), ha preso il via la mostra itinerante che illustra come la diffusione di fogli, resa possibile dalle innovazioni tecnologiche intro-dotte nella produzione della carta a metà del 1800, abbia permesso la condivisione degli ideali unitari attraverso riviste e giornali, creando le condizioni culturali per la formazione di una coscienza civile. Con questa iniziativa, Comieco vuole evidenziare il peso fondamentale che la carta continua ad avere nella società contemporanea. L’uso della carta - materiale riciclabile, biodegradabile e compostabile – è comune a tutti gli ita-

liani, così come lo è la raccolta differenziata, abitudine consolidata per 8 italiani su 10 (Fonte: indagine IPSOS COMIECO). E i benefici di questo impegno comune sono evidenti: in termini economici – per via dei mancati costi di discarica, dei vantaggi sociali connessi ai nuovi posti di lavoro creati e dei benefit ambientali dovuti alle minori emissioni – il beneficio complessivo che il riciclo della carta e del cartone ha portato agli italiani nel 2010 è pari a 460 milioni di euro. La cifra sale a quasi 3,5 miliardi di euro analizzando il periodo 1999-2010. E i vantaggi sono evidenti anche in termini ambientali: dal 1999 al 2010, grazie ai risultati della raccolta differenziata, si è evitata la costruzione di ben 222 nuove discariche, 26 solo nel 2010.La mostra -pensata anche per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia- ha fra i suoi partner la Fieg, Assografici e Assocarta. Dopo Montebelluna, la struttura itinerante ha previsto tappe successive a Trieste, Ancona, Termoli e Viterbo.

Il Financial Times ospita quotidianamente inserzioni di pubblicità di aziende del lusso, ed i controlli di qualità, indispensabili per ottemperare al capitolato tecnico della commessa, sono effettuati durante tutta la produzione con criteri molto rigorosi.

40 chilometri da Roma). Qui, a breve, sarà installata una nuova ro-

tativa 64 pagine, per la stampa in full color, da 31*45.

Nell’area milanese, dove si colloca il nuovo stabilimento, “la concorrenza è particolarmente dura”, conclude Michele Colasanto, sia per quan-to riguarda l’offerta che per quanto riguarda la qualità, ma il Gruppo Colasanto, con il nuovo investimento, è determinato a consolidare la pro-pria posizione e ad espandersi, con buona pace dei “tempi difficili”, puntando sulla qualità e su un’offerta economica competitiva.

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“Non siamo a traino di nessuna specifica ri-chiesta di mercato. E’ una nostra iniziativa, una nostra proposta originale”: Silvio Broggi, Diretto-re tecnico e di produzione della Poligrafici Prin-ting - Gruppo Poligrafici Editoriale - di Bologna, Consigliere di Amministrazione e Presidente della Grafica Editoriale Printing, non nasconde la soddisfazione per l’avvio di un’iniziativa tec-nologica, industriale ed imprenditoriale che, nel mondo, ha finora pochissimi precedenti.

Dalla seconda metà dell’anno, sulla rotativa offset installata a Bologna, è stata posizionata una testa per la stampa digitale della Kodak – la nuovissima Prosper S20 - in grado di spostarsi lungo tutta la larghezza della banda di carta, e di imprimere ovunque necessario, in pagina, i dati variabili, durante il ciclo di tiratura in offset. E' un'installazione che non ha precedenti, in Italia, nell'ambito degli stabilimenti dell'industria dei giornali. La testa, “ultima nata” in casa Kodak, propone la Stream Inkjet Technology, con una superficie utile di stampa di 10,6 cm e 60.000 impressioni all’ora a 600*300 dpi, ed una grande flessibilità nell’utilizzo dei supporti cartacei.

Ristrutturare per crescereRistrutturare non significa necessariamente

ridurre, chiudere, tagliare ed abolire. “Per noi”- spiega Broggi –“ ha voluto dire riorganizzare una serie di installazioni produttive che, alla

luce dei rapidi mutamenti di mercato, andava-no certamente rese più efficiente, con in vista l’obiettivo della crescita.” A Bologna, nell’area industriale che ospitata la Poligrafici Editoriale, c’erano due stabilimenti indipendenti nell’area di 500 metri, Troppi, se si pensa alla contrazione del mercato che ha colpito tutto il mondo nello scorso biennio, e non ha risparmiato l’Italia, e se si pensa all’oggettiva convergenza tecnologica fra stampa editoriale e stampa commerciale che, già da molti anni, ha spinto numerosi stabilimenti a riorganizzarsi per offrire all’interno di un unico layour produttivo servizi sia agli editori che alla committenza di prodotti commerciali su carta compatibile con quella dei giornali.

Da opportunità, la “stampa ibrida” è diventa-ta in breve un asset strategico per molti centri stampa giornali anche al di fuori dell’Italia. Nell’ultimo biennio, poi, l’offerta di tecnologie di stampa digitale ha fatto capolino anche presso gli editori di giornali. Le esperienze di successo che si sono avviate alle porte di Milano, piuttosto che a Malta e alla periferia di Londra, solo per citarne alcune, dimostrano come l’intrecciarsi di soluzioni aperte all’industria dei giornali ed alla committenza commerciale possa passare anche attraverso il digitale.

Il Gruppo Poligrafici Editoriale ha già una presenza molto forte sul mercato della stampa, con le testate di riferimento QN, Il Giorno (Mi-

Teste digitali e stampa offset: una soluzione d’avanguardia per la Poligrafici Editoriale

Ristrutturare non significa sempre e solo, necessariamente, ridurre, tagliare o chiudere. Alla Grafica Editoriale Printing – Gruppo Poligrafici Editoriale di Bologna – un’articolata riorganizzazione industriale ha reso possibile l’avvio di un’iniziativa che non ha precedenti in Italia: il montaggio di una testa digitale su una rotativa per la stampa offset (coldset/heatset) di prodotti editoriali e commerciali. La sperimentazione in atto a Bologna ha come obiettivo l’offerta di nuovi servizi a valore aggiunto al mercato dei prodotti commerciali e, in prospettiva, anche agli inserzionisti della stampa quotidiana.

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lano), Il Resto del Carlino (Bologna) e La Nazione (Fi-renze) alle quali si aggiunge la colla-borazione sul pia-no operativo, ol-tre che azionario, con la Rotopress International di Loreto, dove sulla macchina per la stampa dei quo-tidiani stanno in-stallando il quarto quarto forno, che porterà ad una ca-pacità produttiva di 128 pagine full color con tecnolo-gia mista coldset ed heatset.

“A Bologna”- racconta Broggi-“eravamo nelle condiz ioni per ripensare la lo-gistica industria-le e rivedere il posizionamento delle macchine e la produzione nel suo complesso”.

La macchina installata più di recente, una Kba, era composta da quattro torri colore in coldset, adibite alla pro-duzione delle testate quotidiane, e da una torre heatset, utilizzata solo per il commerciale. In origine, il layout era stato sviluppato pensando di tenere fisicamente separate le due produzioni. “Una soluzione, alla luce delle nuove condizioni di mercato, non più soddisfacente”. Già da alcuni anni si stampava, durante il giorno, in coldset, mentre la produzione dei quotidiani avveniva alla notte, sempre utilizzando una sola parte della rotativa.

“La ristrutturazione ha portato ad eliminare le barriere fisiche fra i due settori produttivi”, collegando le torri all’interno di un unico layout ibrido, introducendo, su una torre coldset, un nuovo forno – che si aggiunge a quello già in funzione sull’unità heatset.

Il risultato è che oggi, il Gruppo, dispone di una delle macchine offset per stampa ibrida, con doppio ciclo coldset/heatset, e doppio forno, più

grandi di Europa, dove sarà concen-trata tutta la pro-duzione editoriale e commerciale, e dove sono stati già concentrati nuovi,importanti, investimenti di automazione in-dustriale, con un sistema di movi-mentazione bobi-ne su robot a gui-da automatica.

La testa digitale per il mercato ibrido

La torre he-atset, una volta integrata con le altre torri cold-set, rappresen-tava una ottima opportunità per l’integrazione con una testa digitale per la stampa del dato variabile.

“Non che ci sia bisogno del forno per questa soluzione”- spiega Broggi-“ma per la nuova iniziativa, abbiamo pensato

che valesse comunque la pena di sfruttare la massima qualità disponibile, che è quella che si ottiene con la stampa heatset”.

L’idea di montare la nuova testa digitale della Kodak, modello Prosper S20, sulla torre da stam-pa offset, non è nata sulla spinta di specifiche richieste di mercato.

Al contrario, è un’iniziativa del management del Gruppo. “Abbiamo tecnici di grande spes-sore, ed un ufficio commerciale e marketing al quale non manca né fantasia né voglia di provare nuove strade per crescere.Perché non puntare sull’innovazione?” E nello scorso mese di luglio sono cominciati i lavori di posizionamento della testa digitale, accanto al primo forno per la torre heatset.

L’unità della Kodak, che ha dimensioni molto contenute, può essere facilmente spostata lungo tutta la larghezza laterale della banda di carta, consentendo l’impressione del dato variabile

Silvio Broggi, Direttore tecnico e di produzione della Poligrafici Printing - Gruppo Poligrafici Editoriale - di Bologna, Consigliere di Amministrazione e Presidente della Grafica Editoriale Printing.

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La testa digitale per la stampa del dato variabile della Prosper S20 di Kodak, installata sopra la banda di carta, accanto al forno della torre heatset della rotativa offset di Bologna.

Nuova rotativa in arrivo alla Poligrafici Editoriale

Il Gruppo Poligrafici Editoriale continua a puntare con forza sulle potenzialità della carta stampa come veicolo pubbli-ciatrio. Nel luglio del prossimo anno, a Bologna, sarà installata una rotativa di nuova concezione. L'unità, denominata Comman-der CT, è una Cortina con bagnatura, dotata di piega commerciale. Avrà dimensioni ridottissime, in pratica un "cubo" di quattro metri per quattro dove si stampano tutti e quattro i colori. L'unità è "oil free", ed è controllata elettronicamente in tutte le funzioni.E' stata sviluppata come una 64 pagine per utilizzo commerciale, ma potrà anche essere impiegata per la stampa di quotidiani fino a quaranta pagine in full color.Una delle caratteristiche fondamentali è la possibilità di adattarsi automaticamente a spessori carta molto diversi fra loro, e non è affatto da escludere che possa essere impiegata, come già l'altra rotativa presente nello stabilimento bolognese, per la stampa ibrida, con ciclo alternato, di giorno per le commesse commerciali e di notte per testate quotidiane.

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ovunque all’interno della pagina.“Il nostro investimento è strategico, e vo-

gliamo lavorare sul medio periodo” – sottolinea Broggi. I tecnici e i manager del Gruppo stanno lavorando fianco a fianco con gli specialisti di Kodak per ottimizzare le prestazioni della testa digitale all’interno del layout produttivo indu-striale, che ha tempi e prestazioni diverse dalla classica azienda che stampa altri prodotti con la sola tecnologia digitale.

Quali sono gli obiettivi del Gruppo relativa-mente a queste nuova installazione tecnologica?

“Mi consenta un po’ di riservatezza sui det-tagli”, glissa Broggi.Non c’è dubbio, però, che il primo referente di questa iniziativa sia la grande distribuzione e le commesse affini di prodotti commerciali.

Poter inserire sui “volantoni” dati variabili relativi alle offerte in promozione, o codici bidi-mensionali per concorsi a premi, è un’opportunità di enorme interesse.

A Londra, dove già qualcuno ha proposto lotterie i cui “biglietti” altro non sono che co-dici QR stampati con teste digitali, e con dati ovviamente variabili, su prodotti stampati in offset, l’iniziativa ha avuto un successo enorme. La giurisdizione inglese consente una maggiore flessibilità nella distribuzione dei premi, e “la gente è letteralmente impazzita”. Perché non dovrebbe funzionare anche altrove?

La testa digi-tale Kodak stam-pa solo il bianco e nero, ma al tipo di dati non ci sono limiti. E’ possi-bile riprodurre i numeri dei cou-pon di lotterie, gli indirizzi dei destinatari, infor-mazione relative alle promozioni in corso in deter-minati punti ven-dita, oltre a codici a barre e codici bidemsionali QR, da leggere con un comune smar-tphone per otte-nere informazioni specializzate, per esempio cartine digitali interat-t ive sui luoghi ove si svolgono le

vendite straordinarie.Il mercato di riferimento al quale punta il

Gruppo bolognese è quello della stampa com-merciale, con in testa la grande distribuzione. “Intanto cominciamo a vedere che cosa riusciamo a fare”- racconta Broggi-“ e poi vediamo se e come potremo portare sui giornali quotidiani la stampa on line del dato variabile”.

Poligrafici Editoriale è molto forte sul mer-cato delle testate a diffusione pluriregionale. Agganciati a QN, Il Giorno, Il Resto del Carlino e La Nazione hanno una forza di penetrazione sul territorio, ed una presenza capillare, che è molto interessante per gli inserzionisti pubblicitari. Po-ter diffondere, a costo praticamente zero, in aree mirate del territorio nazionale iniziative pubbli-citarie in gradi di sfruttare il dato variabile, è un’opportunità che potrebbe rivelarsi vincente.

“Le numerosissime edizioni locali delle no-stre testate” – conclude Broggi-“sono un veicolo straordinario per la pubblicità. E stiamo anche studiando le vecchie – si fa per dire – buone macchine inseritrici…”

Sul mercato della pubblicità, i prossimi anni, si annunciano battaglie impegnative.La propo-sta di nuove iniziative ad alto valore aggiunto, che valorizzino il media stampato e la sua forza di penetrazione capillare sul territorio locale, potrebbero fare veramente la differenza, in di-rezione della crescita.

Uno dei volantoni creati come test di stampa per il dato variabile digitale, che può essere inserito ovunque, o in basso a destra come codice QR, o all'interno di elementi grafici (il tondo a sinistra) o in basso sotto forma di indirizzo del destinatario, tanto per fare qualche esempio.

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Se c’è una dettaglio che i visitatori del centro stampa del Volksstimme di Magdeburgo non dimenticheranno mai, è la delicatezza, quasi la grazia, con il quale il braccio meccanico chiude le piccole ante laterali del container che sta per trasportare la lastra alla macchina da stampa. Un tocco veramente “umano” – uno dei pochi – di un impianto dove i robot hanno progressivamente sostituito molte delle funzioni poligrafiche della prestampa.

A 150 chilometri da Berlino, nella piccola citta-dina di Barleben , alle porte di Magdeburgo – nel cuore della ex Germania Orientale – è in funzione l’impianto di stampa quotidiano più avanzato del mondo, dove l’automazione è subentrata ovunque, ed al “fattore umano” è rimasto il solo, anche se fondamentale, compito di supervisione dei sistemi installati.

Il layout industriale è stato fornito, chiavi in mano, da uno dei maggiori produttori mondiali di rotative, manroland, che ha invitato manager e tecnici a visitare lo stabilimento in occasione di una giornata di studio dedicata all’industria dei giornali quotidiani stampati.

L’efficienza come modello di business Il progetto di automazione industriale totale

è nato a metà del 2008, da un’attenta analisi del mercato dei giornali, e delle ragionevoli prospet-tive di evoluzione nel medio periodo. All’epoca la pubblicità è in picchiata, e la “forbice” fra gli investimenti sui giornali stampati e quelli sui siti internet, che ancora pende a vantaggio dei primi, si sta riducendo con percentuali annuali a due cifre, e le previsioni non facevano pensare a im-provvise inversioni di tendenza. In Europa, e nel resto del mondo (con la sola eccezione dell’area

del Pacifico) secondo i dati di WAN-IFRA calavano le diffusioni delle copie stampate, con percentuali diverse, a seconda delle aree, che oscillano fra il 10,5% circa del continente americano, il 9,27% dell’Europa ed il 5,68% dell’Asia.

Le prospettive evolutive dell’epoca avrebbero trovato conferma nel biennio successivo. Secondo i dati raccolti da WAN-IFRA, l’associazione mon-diale degli editori, i giornali ed i periodici stam-pati hanno raccolto, nel 2010, una quota globale di investimenti pubblicitari pari al 31%, dei quali il 21% è dei quotidiani ed il 10% dei periodici. La forbice fra la pubblicità stampata e quella on line, potrebbe “chiudersi” fra il 2012 e il 2013, pur in presenza di un aumento, previsto, di spesa pubblicitaria sulla stampa, nell’ordine dello 0,7%, a livello mondiale, con Europa, Asia e Sud Ame-rica a sostenere il mercato del Nord America, in calo molto deciso.

Che fare per sostenere il prodotto stampato quotidiano? Da un lato, puntare ad aumentare il valore aggiunto dei prodotti, investendo in nuove rotative in grado di stampare su carte migliorate, trasparenti, ad alta grammatura e semipatinate, pagine di maggiore appeal per i pubblicitari, una scelta, questa, condivisa da testate inglesi quali il Sunday Times, il Daily Telegraph.Dall’altro lato, è apparsa chiara la necessità di lavorare sui costi industriali, ricuperando efficienza in stabilimento lungo tutto il processo produttivo.

Il centro stampa di Barleben, fra l’altro, spe-rimentava già, quotidianamente, la sfida delle testate con edizioni multiple. Successivi cambi di lastre in macchina, per tirature fra le 1000 e le 3000 copie, cicli di stampa brevissimi dove era necessario contenere al massimo i tempi di fermo macchina, ridurre a zero gli errori di mon-

I “robot poligrafici”del Volksstimme di MagdeburgoA 150 chilometri da Berlino è in funzione il centro stampa a più alta automazione del mondo, dove alcune delle tradizionali funzioni poligrafiche sono svolte da robot. Tutto l'impianto di produzione, dal CtP al montaggio lastre fino alla stampa delle testate, è pilotato dal pulpito della rotativa. Ai – pochi – poligrafici che lavorano nel centro stampa, sono demandate le funzioni di controllo e gestione dell’impianto.

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taggio lastre, ed abbassare per quanto possibile il numero di copie di scarto.Tutto ciò operando anche sul fronte dei costi generali, quindi senza poter aumentare gli organici, anzi, se possibile, razionalizzando la forza lavoro.

Erano le nuove prospettive dei mercati a chie-dere i nuovi investimenti, all’interno di un modello di business orientato all’efficienza produttiva.

Nel luglio del 2008 sono cominciate le discus-sioni su che cosa, in concreto, fare, per sviluppare il centro stampa di Barleben. Ad agosto dello stesso anno è stato firmato il contratto di fornitu-ra con manroland per una Colorman con sistema autoprint. Successivamente, ai primi del 2009, con la scelta dei CtP e delle soluzioni di trasporto, punzonatura e piegatura automatica, fornite dalla Nela, si è deciso di introdurre in stabilimento il sistema APL di manroland per l’automazione totale della logistica produttiva, trasporto lastre, montaggio, smontaggio e controllo del ciclo di stampa di tutte le edizioni. In passi successivi, dal giugno del 2009 all’agosto del 2010, sono stati inseriti tutti i tasselli tecnologici dell’automazione della gestione delle lastre. A gennaio di quest’anno è andato in produzione il Volksstimme, e da alcuni mesi lo stabilimento gira a pieno regime.

Le tirature con l’APL – Automatic Plate Loading - LogisticA Barleben tutto il flusso di lavoro dalla prepa-

razione delle lastre al posizionamento in macchina è automatizzato, così come gestita dal sistema è la sequenza delle tirature delle diverse edizioni dei prodotti. Il sistema APL di manroland, la cui

installazione e messa a punto è avvenuta per fasi successive, aggancia ogni lastra in uscita dal CtP con un robot, che provvede al posizionamento della stessa all’interno di un container. Una volta pieno, questo parte lungo dei binari so-praelevati in direzione dei gruppi di stampa dove andranno mon-tate le lastre. Quando tutti i container, con il relativo carico di la-stre ordinate automa-ticamente in funzione della produzione, sono in posizione, un altro robot li apre, estrae le lastre e le posiziona in

macchina. A questo punto la Colorman – sempre di manroland – avvia il sistema di aggancio auto-matico. Quando tutti gli elementi sono pronti, il sistema dà il comando di avvio della tiratura, e i gruppi entrano in funzione. Il sistema, una volta entrato in funzione, ha consentito di abbattere i tempi di montaggio lastre, che nel metodo tradi-zionale richiedono circa 25 secondi a fissaggio, a meno di 5 secondi. Riduzione drastica di errori, razionalizzazione del personale e possibilità di orari di chiusura più flessibili sono stati fra i vantaggi maggiormente apprezzati dal centro stampa tedesco.

Al termine della tiratura della singola edizione, che può durare, per un migliaio di copie, solo una manciata di minuti, il sistema arresta la rotativa, ed i robot si rimettono in funzione per spedire in magazzino le lastre utilizzate e per riposizionare quelle nuove sui gruppi di stampa. Tutto il pro-cesso di cambio lastre si effettua in un massimo di tre minuti e mezzo.

La Colorman di Barleben stampa in formato 1.020*1.400 mm a 45.000 copie/ora. La macchina è dotata di tutti i possibili automatismi, dal con-trollo di pre inchiostrazione al controllo di cut off, dai tensionatori delle barre per le bande carta ai controlli di registro. Particolarmente apprezzata è stata la tecnologia di manroland per la preinchio-strazione, con un algoritmo appositamente svilup-pato, con valori di presetting integrati, che ha con-sentito di ridurre quasi a zero gli scarti di copie in avviamento, un vantaggio non di poco conto per le tirature di edizioni comprese fra le 1.000 e le 3.000 copie. Dal novembre del 2009 al settembre

Il "fattore umano" a Barleben: dal pulpito della Colorman di manroland un tecnico specializzato pilota tutto l'impianto di movimentazione lastre e stampa in rotativa tramite display a tecnologia touch-screen.

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2011, l’impianto ha gestito in automatico 450.000 lastre. A quanto è stato comunicato in occasione dell’incontro con i manager internazionali, non ci sono, finora, stati inconveniente di particolare gravità durante il processo produttivo.

Il pulpito della Colorman, nella configurazio-

ne full automation del centro stampa, è, di fatto, diventato il centro di controllo e di comando di tutto il sistema robotizzato. Da qui i – pochissimi – tecnici poligrafici che lavorano in stabilimento, svolgono le funzioni di super-controllori dell’im-pianto che, vale la pena ricordarlo, funziona

Come funzionano i robotdi manroland

Le lastre in uscita dalla rotativa sono "agganciate" da un robot, che le posiziona all'interno dell'apposito container (foto 1)Una volta pieno, il container è avviato, su binari agganciati al soffitto, direttamente ai gruppi di stampa (foto 2 e 3)Quando tutte le lastre per l'edi-zione da stampare sono accanto ai gruppi, un secondo robot apre i container e posiziona le lastre sui rulli di agancio della Colorman (foto 4). Quando la tiratura è finita, i robot agganciano dalla rotativa le lastre da avviare al magazzino, e il ciclo riprende per la nuova tiratura. (foto 5)Tutto l'impianto è gestito tramite display pilotati dai tecnici con tecnologia touch screen. (foto 6)

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con doppio ciclo diurno e notturno, a seconda dei ma-teriali da avviare in distribuzione durante la notte.

La tecnologia sviluppata da man-roland per l’au-tomazione totale utilizza ovunque modalità di gestio-ne software touch-screen: i tecnici ed i controllori del processo “coman-dano” l’impianto “toccando” i di-splay del sistema APL. La soluzione prescelta ha puntato a favorire un approccio il più possibile semplice, diretto ed a prova di errore da parte dell’operatore, che può programmare tutto il ciclo produttivo fin dall’inserimento nel sistema del piano di produzione dei CtP. Particolarmente apprezzata dai tedeschi è stata proprio la possibili-tà di effettuare una sofisticata pianificazione delle sequenze di produzione lastre, in modo da ridurre praticamente a zero i tempi morti in produzione e lo spreco dei materiali di consumo.

I dati di tracking in tempo reale sono, natural-mente, disponibili anche su supporti mobili, come gli smartphone, e i responsabili possono seguire tutte le fasi da postazioni remote.

Tutti dati di produzione confluiscono in un unico database, dal quale è molto agevole generare i report relativi alle “prestazioni” del sistema e, quindi, all’efficienza complessiva dello stabilimen-to, giorno dopo giorno.

I risultatiL’obiettivo dell’automazione era quello di

abbattere i tempi di produzione delle testate, mantenendo un’altissima qualità di prodotto e riducendo al minino gli scarti di produzione. Dalle tabella dei dati mostrati in occasione della visita a Barlben, gli effetti dell’automazione nella linea di produzione lastre e stampa in rotativa si sono fatti sentire in modo molto significativo.

Nel caso – citato – del solo Volksstimme, con una circolazione fra le 200.000 e le 220.000 copie, e fino a 22 edizioni, i tempi di produzione sono stati compresi in cinque minuti, per le quattro edizioni da 1.000 a 3.000 copie, in 10 minuti per le sei edizioni da 3.000 a 6.500 copie, in 15 minuti per le quattro edizioni comprese fra 6.500 e 8.000 copie, in 20 minuti per le quattro edizioni fra le

8.000 e le 12.500 copie, in 25/30 minuti massimo per le tre edizioni dalle 12.500 copie alle 20.000 copie, ed in settanta minuti per la sola edizione dalle 40.000 alle 45.000 copie di tiratura.

Il prodotto principale ha da 20 a 32 pagine con un massimo di 2 cambi di paginazione per linea di stampa. Il cambio di edizione va da un minimo di 8 ad un massimo di 80 lastre alla volta, tutte movimentate automaticamente dai robot.

Oltre a questi risultati?“La produzione “just in time”- come hanno spiegato i responsabili del progetto-“ha portato altri benefici lungo tutto il ciclo produttivo”.

La programmazione nella produzione di lastre, con gli eventuali aggiornamenti dovuti a varia-zione dell’ultimo momento, può essere adattata al piano globale di stampa delle testate, con il risultato di ridurre al minimo gli sprechi di ma-teriale di consumo. Non è più possibile fare errori casuali nel montaggio delle lastre in macchina, e anche da questa voce si sono ottenuti risparmi significativi.

Naturalmente lo stampatore ha ottenuto delle razionalizzazioni nella forza lavoro, a regime è stato sufficiente un solo addetto per il controllo di tutto il sistema di distribuzione logistico delle lastre incise dal Ctp alla macchina di stampa.

A conti fatti, ne valeva la pena? “Ne può valere la pena”- è stata la risposta, quando lo stabilimen-to deve stampare diversi prodotti con un gran numero di edizioni, e deve gestire piani produttivi complessi, che rischiano di accavallarsi fra di loro per un minimo ritardo in produzione.

Il flusso di lavoro totalmente automatizzato è una scelta che, in determinate circostanze, come dimostra l’esperienza del Volksstimme, vale la pena di prendere davvero in considerazione.

Volksstimme, e non solo..

Il centro stampa di Barleben produce diverse testate. - La principale è il Volksstimme, quotidiano in formato broadshe-et, con una media di 18 edizioni, che possono arrivare fino a 22, e che vanno da 1.000 a 47.000 copie di tiratura, con una diffusione media leggermente superiore alle 208.000 copie.- Il General Anzeiger, edizione del mercoledì, testata di annunci pubblicitari in formato broadsheet, con 12 edizioni che vanno dalle 14.000 alle 121.000 copie ed una diffusione media di quasi 600.000 copie;- Il General Anzeiger della domenica, testata

di annunci pubblicitari, in formato broadshe-et, con 13 edizioni che vanno da 22.000 a 121.000 copie, ed una diffusione media di 639.000 copie;- L’Elbekurier e l’Ohrekurier, in formato ta-bloid, giornali di annunci pubblicitari con due edizioni di 51.000 e 121.000 copie, ed una diffusione aggregata di 171.000 copie.Il ciclo globale produttivo, per tutte le testate, è sia diurno che notturno.

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Per quali ragioni un’azienda editrice decide di cambiare il sistema editoriale? “Per noi la decisione nasce dalla volontà di sostenere la diversificazione dei canali di comunicazione.”A La Stampa di Torino, il primo quotidiano italiano nazionale ad introdurre in redazione, nei primi Anni Ottanta, un sistema editoriale digitale, a sostituire la piattaforma produttiva ci stavano pensando già da qualche anno, come racconta il responsabile area prestampa del giornale, Fausto Graniero. “La redazione e lo staff del giornale volevano nuove funzioni, e una nuova architettu-ra più adatta a sostenere la diversificazione dei canali di comunicazione”.

L’editoria “digitale” della StampaDal 1998, la testata quotidiana è stata, ancora

una volta, il primo giornale a diffusione nazionale ad esordire sul web, con il sito www.lastampa.it. (cfr. TecnoMedia nr. 64).Un’iniziativa che ha condiviso, negli entusiasmi e negli sviluppi, le esperienze di molte altre testate italiane ed estere. Alla potenzialità, subito intuita, della “fi-nestra” informativa sempre aperta sulla rete, in grado di coinvolgere un pubblico di lettori poco propenso ad acquistare il prodotto stampato in edicola, non ha corrisposto, almeno nella prima fase, un’affermazione altrettanto efficace dal punto di vista economico. Nonostante fin dal 2001 fosse stato possibile “abbonarsi” in rete alla copia digitale del giornale, i risultati in termini economici erano stati, per la Stampa, come per tutte le altre testate nazionali e locali che avevano avviato queste iniziative, oltremodo modesti.

Con le Olimpiadi invernali del 2006 la Stampa sul web si rifà il look, potenzia l’interattività con i lettori, e rafforza il proprio “brand” editoriale sui canali on line. Un anno dopo, e siamo nel 2007, la strategia di diversificazione comincia a dare i suoi frutti:la Stampa on line raggiunge un milione ed ottocentomila utenti unici, che arri-vano, nel 2010, ad oltrepassare i quattro milioni, accompagnati da un’ulteriore diversificazione dei “canali” di comunicazione.Prendono il via le edizioni della Stampa su Kindle, l’eBook di Amazon, e su iPad, ed il “negozio” virtuale di Apple si arricchisce con la App per ricevere le notizie sul’iPhone.

In poco più di dieci anni l’editoria multicanale alla Stampa è diventata una realtà concreta, ed un’opportunità da sostenere.

“Redattori e responsabili dell’azienda editri-ce”- racconta Graniero-“hanno cominciato a lavo-rare ad un progetto di rinnovo della piattaforma produttiva”, per introdurre nuove funzionalità nel flusso di lavoro e per disporre di strumenti flessibili per meglio organizzare il lavoro gior-nalistico. Il modello delineato, tenendo conto sia del patrimonio di esperienza accumulato negli anni dal quotidiano, che delle sperimentazioni di maggior successo realizzate, o in corso di attuazione, all’estero, è stato quello denominato “media neutral”. “La stesura dell’articolo nasce indipendentemente da dove sarà pubblicato”, per tutta la giornata il giornalista e la redazione aggiorna i contenuti informativi, decidendo di volta in volta come pubblicarli sui diversi “ca-nali” de La Stampa, il web, l’edizione per i tablet

Nuovo sistema editoriale“cross media” perLa Stampa di TorinoDa pochi mesi è entrata in funzione alla Stampa di Torino la nuova piattaforma produttiva cross media per gestire, con un flusso redazionale integrato, il quotidiano stampato, il sito web e le edizioni on line distribuite su smartphone e su tablet. Il sistema editoriale, progettato, fin dalle prime versioni, per l’editoria multimediale, propone strumenti di lavoro basati su alcuni dei più diffusi standard di mercato. Sarà utilizzato per supportare la crescita dell’informazione e dei servizi a valore aggiunto all’interno di molteplici canali di comunicazione.

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Nuovo sistema editoriale "cross media" per La Stampa di Torino TecnoMedia

e per gli SmartPhone, fino al core business, che resta ancora, ben inteso, il giornale stampato in full color.

Alla nuova piattaforma si chiedeva la massima flessibilità e semplicità nella gestione del conte-nuto “media neutral”.

Repurposing & Premium ContentGli altri punti di forza, della nuova offerta

sui canali digitali, sono costituiti dal concetto di “repurposing” e di “premium content”.“Fare informazione di qualità costa” , e non si deve gettare nulla di quello che con fatica, impegno e professionalità si raccoglie. La sfida, se mai, nella nuova era della comunicazione multicanale, è quella di indirizzare sui diversi media ciò che maggiormente funziona con quel tipo di lettori, e con le specifiche modalità di consumo, che sono diverse a seconda che l’informazione arrivi su SmartPhone piuttosto che su iPad. La piattaforma tecnologica gestionale deve fornire strumenti per rendere facile, ed efficace, la gestione del “repurposing” dei contenuti.

Il supporto fornito da internet e, soprattutto, dai nuovi “tablet”, offre opportunità molto inte-ressanti anche per arricchire il contenuto testua-le con immagini e, in modo particolare, con video e inserti audio, che inevitabilmente non possono trovare alcuna ospitalità sul giornale stampato. Il “Premium Content” , ovvero il supplemento

di informazione au-diovisiva, è quanto trovano i lettori del La Stampa sui nuovi ca-nali digitali.L’offerta, molto apprezzata dal pubblico, deve esse-re sostenibile econo-micamente, e quindi facilmente gestibile all’interno del sistema editoriale.

Il nuovo sistema edito-riale “media neutral”

Dif ferenz iare i contenuti all’interno dei canali per inter-cettare nuovi lettori, grande attenzione alla tecnologia ed al conte-nimento dei costi: con queste linee-guida, e con il supporto della direzione e della reda-zione, lo staff tecnico della Stampa si è mes-

so al lavoro per rinnovare il sistema editoriale, all’interno di un mercato certamente maturo, per quanto riguarda l’offerta di soluzioni “multica-nale”, dove tutti i fornitori di riferimento hanno delle buone soluzioni da presentare.

“Per noi si trattava di scegliere se aggiorna-re la piattaforma già installata o sostituirla con una nuova”- spiega Graniero. La decisione, dopo una lunga analisi, è stata per la seconda ipotesi. "Abbiamo preferito puntare su una soluzione nata, fin dall’origine, per gestire i contenuti cross media”.

Il sistema editoriale che è stato scelto, Méthode di EidosMedia, un prodotto, fra l’altro, “made in Italy”-“garantisce la unità della storia giornalistica lungo tutto il processo media neutral”. In passato, spiega ancora Graniero, la creazione di una pagina di contenuti “repurposing” per iPad avveniva con il copia&incolla all’interno del nuovo layout, operazione che “andava sempre fatta due volte”, perché doppia era l’impaginazione per il tablet, considerato che il canale consentiva una lettura in formato verticale ed una in formato orizzontale della pagina. Ogni qual volta si aggiornavano i contenuti, occorreva ripetere tutto il processo ed aggiornare manualmente il “canale” tablet, e tutti gli altri.

Con il nuovo sistema è possibile utilizzare lo stesso contenuto su canali diversi, semplicemen-te creando una “variante”. Nell’organizzazione

Fausto Graniero, responsabile area prestampa de l'Editrice La Stampa di Torino

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redazionale tori-nese, la varian-te nasce sempre uguale all’origi-nale, e resta tale fino a che il re-dattore non deci-de di cambiarla. In questo caso, se il sistema ha pre-visto di differen-ziare il contenuto per tutti i canali, la modifica si ri-flette automaticamente ovunque, altrimenti resta solo sul canale specifico per il quale è stata fatta.

“Le pagine di iPad”- spiega Graniero-“hanno uno spazio grafico molto diverso da quello del gior-nale stampato” ed è nor-male che cambino i titoli. Il sistema può supportare questa, e tutte le altre ope-razioni, in modo automati-co, mantenendo il princi-pio del contenuto “media neutral” ed utilizzando la funzione “variante”.

I canali di comunicazio-ne digitali hanno un consu-mo temporale che cambia lungo tutta la giornata. Si comincia alle sette del mattino, domenica com-presa. I contatti con il web si impennano al mo-mento dell’arrivo in ufficio, durante pausa pranzo ed alla sera. Durante la notte c’è meno urgenza di aggiornare le pagine rispetto a quanta ce ne è al mattino. “Queste informazioni, che abbiamo imparato dall’esperienza pluriennale”- spiega Graniero-“sono molto importanti, perché qui si innesta la infrastruttura tecnologica dal lato provider”. Il fornitore deve, infatti, garantire, a fronte di un traffico media nell’arco delle 24 ore, anche il supporto di picchi altissimi di contatti durante le fasi più movimentate della giornata. L’editore dispone di un piccolo studio di produzio-ne per video-eventi in diretta, e per le necessità della banda larga si avvale della collaborazione di Topix (Torino Piemonte Internet Exchange) un consozio locale specializzato in questo genere di servizi. “In futuro il sito web sarà gestito con l’applicativo Méthode Portal Server”, mentre il provider di connettività è, al momento, Telecom Italia.

I tablet di nuova gene-razione si prestano partico-larmente bene per veicola-re contenuti multimediali a valore aggiunto. L’edizione iPad de la Stampa offre ai lettori Top News, uno stru-mento studiato e pensato appositamente per questo canale. Con Top News il lettore ha a disposizione gli articoli più importanti del quotidiano cartaceo

arricchiti con vi-deo e fotogallery. Quando sono pub-blicati sulla carta, Top News propo-ne anche le lette-re al Direttore ed il “Buongiorno” di Massimo Gra-mellini. Il resto dell’offerta sul ta-blet di Apple è co-stituito da pagine di informazione per le sezioni po-litica, esteri, sport e spettacoli.

Il progetto per la nuova piatta-forma editoria-le è entrato nel vivo all’inizio di

quest'anno, a metà è stato chiuso il contratto con EidosMedia ed entro la fine dell’anno tutta la redazione andrà in produzione con Méthode. Gli organici redazionali sono stati razionalizzati, con l’obiettivo di mantenerli allineati a quanto avveniva con il precedente sistema. “Le nuove funzionalità rendono il lavoro solo più agevole, senza introdurre nuovi carichi di lavoro”.

Il redattore de La Stampa scrive, per ogni articolo, una versione-base, nel suo ambito di competenza, carta stampata o web, che potrà nel corso della giornata essere facilmente declinata sugli altri canali on line. I giornalisti sono circa duecento, una quindicina dei quali si stanno spe-cializzando nelle attività per il web.

A regime, l’edizione iPad sarà confezionata in modo prevalentemente automatico, salvo inter-venti manuali per la stesura di qualche titolo e di qualche occhiello da adattare alla specificità del canale.

Un’altra novità introdotta con la piattaforma è l’accesso via web al sistema editoriale. In pratica

In alto: il timone della produzione del media stampato, con la possibilità di aprire direttamente le pagine ed effettuare l'editing; in basso: una schermata del sistema per la produzione dei contenuti "media neutral"

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Nuovo sistema editoriale "cross media" per La Stampa di Torino TecnoMedia

sarà possibile lavorare da postazione remota su una versione ridotta del sistema. La Stampa va-luterà se e come utilizzare questa opportunità.

Il nuovo sistema, sottolinea Graniero, “è orientato agli standard di mercato”. Ciò si tradu-ce in due aspetti fondamentali: un utilizzo molto esteso del formato XML per la normalizzazione dei contenuti e per la configurazione del sistema, e l’impiego di un database – Versant – ad oggetti. Non ci sono più tabelle, e l’oggetto con i suoi attributi va a finire nel database, da dove viene estratto direttamente. Le funzionalità grafiche di Méthode utilizzano gli standard Web, come il CSS (Cascading Styling Sheet) che sono le stesse istruzioni che si impiegano per la creazione dei siti. Questi stessi comandi sono utilizzati per formattare il testo impaginato per il prodotto cartaceo. Il sistema funziona in architettura Li-nux Red Hat, ed utilizza server in architettura Intel, “per noi è un’ulteriore voce di risparmio

sui costi”.La piattaforma, nata in origine per supportare

le attività editoriali cross media, propone sistemi molto semplificati per la gestione del flusso di lavoro fotografico: le immagini si collegano ai testi mediante trascinamento in pagina.

Altre funzionalità, a disposizione della reda-zione, sono gli strumenti per la pianificazione del lavoro, con assegnazione diretta degli articoli e degli ingombri ai giornalisti, e il timone redazio-nale, con la possibilità di vedere in tempo reale tutte le pagine con il relativo avanzamento dei lavori, potendo anche aprirle direttamente per fare l’editing.

“Tutte funzionalità che potranno essere trasformate in organizzazione del lavoro” per rendere sempre più semplice, ed efficiente, la gestione dell’informazione nell’era dell’editoria multicanale.

Sotto la gestione di Méthode passerà anche

TAGA Italia avvia un Comitato Tecnicoin vista della revisione delle norme ISO 12647-3

TAGA Italia, l’Associazione dei Tecnici delle Arti Grafi-che, attiva da più di 20 anni nell’attività istituzionale di promuovere la cultura e la tecnologia negli operatori del settore, ha avviato un Comitato Tecnico per la verifica di alcuni aspetti della normativa ISO 12647-3, attualmente in fase di revisione.TAGA svolge questo compito in qualità di ente delegato da UNI a presidiare il Technical Committee TC 130 di ISO, quello che si occupa del settore della tecnologie grafiche, durante gli incontri internazionali che semestralmente raggruppano tutti i Paesi, per affrontare i diversi problemi tecnici oggetto di confronto.La presenza a questi incontri risulta fondamentale per sostenere le specifiche richieste che rispondono alle ne-cessità del mercato nazionale.Nello specifico, gli “action items” – così si chiamano le azioni che ogni Paese si fa carico di sviluppare durante i meeting internazionali – di TAGA riguardano: la stampa dei quotidiani con tecnologia flexo, un mercato che ha una presenza significativa in Italia, sia per quanto riguarda editori e centri stampa che per quanto riguarda i fornitori; la stampa offset coldset su carta migliorata e il controllo della qualità colore diret-tamente sulla pagina stampata, con tecnologie di lettura spettrale dell’immagine e regolazione automatica (closed loop) per confronto con il file di riferimento.Al Comitato Tecnico, che al momento conta su oltre una ventina di iscritti, partecipano i rappresentati di aziende editrici e stampatrici, i fornitori di impianti e di materie prime, consulenti aziendali e scuole grafiche. Fra gli obiettivi del Comitato Tecnico c’è il sostegno alle richieste del mer-

cato italiano da portare al prossimo meeting internazionale, che si svolgerà a Giacarta nel 2012.Le attività svolte dal Comitato Tecnico sono su base vo-lontaria e libera.Il prossimo incontro si svolgerà agli inizi del 2012, in data da destinarsi. Chiunque fosse interessato a partecipare, può rivolgersi al Coordinatore, David Serenelli, Segretario Nazionale di TAGA, all’indirizzo email: [email protected]

David Serenelli, Segretario nazionale di TAGA Italia

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l’archivio del pubblicato, mentre l’archivio sto-rico digitale – e La Stampa è il primo quotidiano italiano nazionale ad averlo realizzato (cfr. Tecno-Media nr. 67) – rimarrà nella forma attuale

“Quasi tutti i nuovi sistemi editoriali dispo-nibili sul mercato hanno la possibilità di gestire i contenuti cross media”- conclude Graniero-“Il problema è come si gestisce questo flusso di lavo-ro” come “si creano” e si aggiornano i canali, un tema particolarmente importante per La Stampa che, proprio nei mesi in cui sta entrando in fun-zione il nuovo sistema editoriale, ha raggiunto i massimi storici – per ora – nei picchi di diffusione dei canali digitali.I lettori del quotidiano torinese – ma sarebbe più giusto dire del “brand” multi-mediale La Stampa– hanno scaricato, al mese di ottobre 2011, 80.000 App per iPda (sfogliatore e top news), 300.000 App per iPhone, arrivando ad una punta massima, per il sito, di 8.700.000 utenti unici, con una crescita del 50% su quelli del 2010, ed un 37% di aumento delle pagine viste per mese, arrivate a 127.000.000.

La redazione, i tecnici, ed il nuovo sistema editoriale, che al momento supporta circa 250 posti di lavoro, avranno il loro da fare nei prossi-mi mesi per produrre e gestire i flussi di notizie indirizzate ai nuovi “consumatori digitali”, ai quali si aggiungono, naturalmente, i lettori delle

oltre 273.000 copie (giugno 2011) “core business media”, che resta, come non mancano di ricor-dare a Torino, il quotidiano stampato.

TecnoMediaPeriodico della ASIG

Associazione Stampatori Italiana Giornali

Via Sicilia 125, 00187 Romatel. 06 / 4883566 - fax 06 / 4883489

E-mail: [email protected]

Comitato Editoriale Vincenzo Borgogna, Roberto Poli, Paolo Polidori

Direttore responsabileLuca Michelli

hanno collaborato a questo numeroSalvatore Curiale

Segreteria di RedazioneElga Mauro

Registrazione del Tribunale di Roma n. 21 del 27-01-2010© ASIG Service S.r.l. - 2011 - Tutti i diritti riservati

Sede legale: via Ariosto 24, 00185 Roma

StampaSpedalgraf stampa srl - Via Cupra 23 - 00157 Roma

Questo numero è stato chiusoin redazione il 29 novembre 2011

TecnoMedia è consultabile in Internet http://www.ediland.it

EDILAND News, la nuova Newsletter informativa di ASIG... on line

Nella prima settimana di novembre ha fafto i suoi esordi EDILAND News, il nuovo servizio periodico di informazione on line di ASIG, Associazione Stampatori Italiana Gior-nali, che dopo la pubblicazione trimestrale TecnoMedia e la home page del sito Ediland, ha deciso di avviare un nuovo canale di comunicazione, questa volta attraverso una Newsletter via email.

EDILAND News propone, con una periodicità non fissa, la rassegna delle più importanti notizie internazionali che riguardano l'industria dell'editoria e della stampa quotidiana, e le esperienze più significative nello sviluppo di tutti i "canali" di comunicazione.

EDILAND News viene inviato via mail a tutti i professionisti dell'industria editoriale italiana. I numeri arretrati della newsletter sono disponibili, in formato pdf, in un'area dedicata del sito ediland.it.

Per abbonarsi - gratuitamente - al nuovo servizio di ASIG - un'organizzazione tradizionalmente molto impegnata a seguire l'evoluzione tecnologica nell'industria della comunicazione - basta inviare una mail a:

[email protected]

specificando nell'oggetto "Iscrivi".

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L’Unione Sarda SpA è uno dei maggiori stam-patori di giornali in Italia, con sede in Sardegna, ed è specializzata nella stampa full color dei più diffusi quotidiani, come La Stampa, Il Sole 24 Ore, Il Messaggero e Libero.

Nel 2001, il proprietario Sergio Zuncheddu decise di investire in una nuova sala stampa, che ora ospita due Goss Universal 50s che possono produrre 56 pagine di cui 32 full color ed una Goss Universal 75 che può stampare fino ad 80 pagine full color. Nel reparto di prestampa sono installate 5 linee di produzione lastre.

Il Direttore tecnico Giuseppe Andretta ha gio-cato un ruolo fondamentale nella creazione della nuova sala stampa ed ha condotto le installazioni ed i collaudi delle rotative per essere rapida-mente funzionanti ed in modo efficace. Poi, nel 2005, l’azienda ha acquisito un altro importante contratto di stampa, che ha portato alla decisione di investire in una nuova rotativa, sala spedizione e linee CTP.

La stampa di 200.000-300.000 copie di 20 diver-si quotidiani ogni giorno si svolge principalmente durante la notte, e ogni notte circa 1.500 lastre sono prodotte per far fronte a questo volume, so-prattutto nelle tre ore tra le 21:00 e mezzanotte.

Con l’esigenza di produrre un così grande numero di lastre in breve tempo, Andretta è an-dato alla ricerca di una soluzione di lastre tale da garantire una produzione affidabile, riducendo al minimo la complessità delle attrezzature di

trattamento.“Quando Fujifilm ha presentato la lastra low-

chem Brillia PRO-VN ad IFRA 2009, ho voluto saperne di più”, ha commentato Andretta. “Le caratteristiche della lastra sembravano ideali per noi per stare al passo con le nostre esigenze di cambiamento nella produzione.”

Brillia PRO-VN utilizza meno chimica, e pro-duce meno rifiuti rispetto alle lastre con sviluppo tradizionale. Inoltre, la rigenerazione normal-mente richiesta per il controllo del pH o della conducibilità dello sviluppo non è più necessaria, in quanto il bagno di sviluppo viene mantenuto sta-bile attraverso un quotidiano “top-up” di qualche millilitro di acqua pura.

Queste lastre sono inoltre caratterizzate dalla tecnologia brevettata MultiGrainTM di Fujifilm che riduce la quantità di inchiostro necessario e migliora il rapporto inchiostro/acqua; ideale per mantenere la qualità nelle elevate tirature dei giornali.

L’Unione Editoriale ha deciso di testare la lastra Brillia PRO-VN sulla sua linea di produzio-ne nel giugno 2010, e durante questo periodo ha lavorato a stretto contatto con il team dei tecnici Fujifilm per ottenere i migliori risultati. Nel giro di un mese, l’azienda ha deciso di integrare la la-stra Fujifilm in due delle sue linee di produzione lastre, con l’obiettivo di passare il resto delle linee alla tecnologia low-chem nel prossimo futuro.

“Sono molto contento dei risultati del nostro investimento con Fujifilm”, conclude Andretta.

“Per la nostra posizione geografica abbiamo spesso difficoltà con le consegne dei materiali, e quindi preferiamo avere due fornitori per ogni materiale di consumo che usiamo. Tuttavia, sono molto soddisfatto del servizio che abbiamo ricevu-to da Fujifilm fino ad oggi, - per non parlare della qualità e dell’affidabilità che stiamo ottenendo con le loro lastre low-chem - e quindi credo che questo rapporto continuerà a crescere in futuro “.

Lastre Fujifilm Brillia PRO-VN a L’Unione SardaNello stabilimento di Cagliari, dove viene realizzata la stampa del quotidiano L'Unione Sarda e di alcune tra le maggiori testate italiane, sono state inserite su due linee di produzione le lastre Brillia PRO-VN, con lo scopo di convertire la produzione verso prodotti low-chem nel prossimo futuro.

S.S. n. 11 Padana Superiore, 2/B20063 Cernusco SN -MITel: [email protected]

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Attraverso l’adozione di Méthode, la piattafor-ma multicanale di EidosMedia, Il Boston Globe ha iniziato lo scorso anno l’attuazione di un piano strategico volto alla riorganizzazione del proces-so produttivo della propria redazione. In questo contesto, il Globe ha ora lanciato BostonGlobe.com, un nuovo e rivoluzionario sito web.

Questo sito si rivolge a un pubblico di abbonati e vuole distinguersi dall’esistente Boston.com, più tradizionale e legato all’edizione cartacea, che rimane il portale “free-access” del giornale e il punto di riferimento per i lettori dell’area di Boston e del New England, e che continuerà a pubblicare contenuti selezionati dall’edizione cartacea del quotidiano.

Caleb Solomon, managing editor del Globe così descrive gli obiettivi di questa operazione: “Con il BostonGlobe.com desideriamo continuare a fare un giornalismo di qualità, secondo la tra-dizione che da sempre contraddistingue i conte-nuti del Globe, indipendentemente dal canale di fruizione utilizzato dai nostri lettori”.

L’aspetto innovativo del nuovo sito del Globe è legato all’approccio “one-codebase” per la pubblicazione dei contenuti sui diversi canali. Il portale è in grado di rilevare la risoluzione in pixel del dispositivo utilizzato per la visualizza-zione –dai grandi monitor dei desktop ai tablet, fino ai più piccoli smartphone – e di adattare al meglio il layout di pagina. Ciò significa che lo stesso codice permette la visualizzazione sui

diversi dispositivi, eliminando la necessità di sviluppare e mantenere edizioni separate per il Web, per i tablet e per i cellulari.

Questa tecnica, battezzata dal Boston Globe “responsive design”, sfrutta al meglio alcune funzionalità di Asset Management offerte dalla versione standard di Méthode per la gestione multi-formato delle immagini.

“Per ciascuna immagine o grafico che entra nel workflow di Méthode, il sistema genera e salva automaticamente un insieme di formati diversi per dimensione, tale da permettere la pubblicazione su tutti i canali configurati” spiega Ismail Gazarin, Chief Technical Officier di Eido-sMedia. “Tale meccanismo fa sì che il sistema abbia già disponibile la versione dell’oggetto con la dimensione corretta già ottimizzata per ciascun tipo di pubblicazione”.

Il lancio del nuovo sito BostonGlobe.com rappresenta la prima fase di una più ampia ri-organizzazione dell’intero processo produttivo in atto presso il Globe, al cui completamento tutti i prodotti cartacei e on-line, saranno creati all’in-terno dello stesso workflow editoriale.

Il nuovo processo produttivo sarà incentrato su Méthode News Planning, un modulo, già utiliz-zato con successo presso il Washington Post, per la pianificazione e il coordinamento del flusso di notizie in una redazione multimediale.

“News Planning permette che le idee che nascono intorno ad un articolo e i relativi conte-nuti siano proposte e condivise in un ambiente realmente neutro, cioè non legato al canale di pubblicazione, prima che siano sviluppate per la loro pubblicazione, “afferma Wade Sendall, IT vice president del Boston Globe. “Questo ap-proccio ha reso un contributo significativo nel realizzare esattamente l’integrazione di workflow che il Boston Globe stava perseguendo”.

“Attraverso l’integrazione dei CMS dell’edi-zione cartacea e di quella on-line, la redazione del Boston Globe sarà in grado di fornire ai propri lettori una straordinaria varietà di con-tenuti di qualità”, dichiara Gabriella Franzini,

Il Boston Globe lancia un rivoluzionario nuovo sito web con MéthodeL’innovativo sito del quotidiano USA è gestito dal Web CMS di EidosMedia

EidosMedia Spa Viale Legioni Romane, 43 20147 Milanotel. 02-30174.4 Fax: 02-30174.330 [email protected]

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CEO di EidosMedia,” contribuendo a scrivere un nuovo ed esaltante capitolo nella storia di uno dei nomi più importanti del giornalismo americano.

A proposito del Boston GlobeThe Boston Globe è pubblicato dal New

England Media Group, un gruppo editoriale che fa parte del The New York Times Company (NYSE: NYT), una delle principali media com-pany con un fatturato di 2,4 miliardi di dollari (2009). Il gruppo NYT comprende oltre al Boston Globe , The New York Times, The International Herald Tribune e 15 altri quotidiani oltre a più di 50 siti web tra cui NYTimes.com e About.com.

Missione principale del gruppo è quella di migliorare la società attraverso una costante attività di creazione, raccolta e distribuzione di informazione di qualità.

Le Monde Magazine va in produzione con MéthodeLa prestigiosa rivista francese ha iniziato la produzione utilizzando la nuova piattaforma editoriale di EidosMedia

Le Monde Magazine, il prestigioso settimana-le di attualità pubblicato dal gruppo Le Monde ha completato il passaggio in produzione con Méthode, l'innovativa piattaforma editoriale di EidosMedia.

Il nuovo processo produttivo è basato su Mé-thodeMag, l'applicazione EidosMedia che integra il tool di impaginazione Adobe InDesign™ all’in-terno del workflow di Méthode.

“La nuova installazione ci permette di usare InDesign per creare i layout della rivista, benefi-ciando allo stesso tempo del workflow e di tutte le funzionalità di coordinamento offerte dalla piatta-forma Méthode” spiega Jose Bolufer, IT Manager del gruppo Le Monde.

MéthodeMag viene già utilizzato in Francia per la pubblicazione di Télérama, la guida settimanale di Cultura e Spettacolo. Il progetto che ha portato alla messa in produzione di Le Monde Magazine è stato particolarmente rapido, avendo potuto sfruttare l'esperienza precedentemente acquisita proprio con Télérama. “L’intero progetto ha richie-sto due soli mesi”, ricorda Gérard Perrier, General

Manager di EidosMedia Sarl, “un ri-sultato stra-o r d i n a r i o considerando che in questo breve lasso di tempo, che comprende-va anche il mese di ago-sto, lo staff di Le Monde Magazine ol-tre al cam-biamento del sistema editoriale e dei layout tool ha effettuato anche il completo redesign della rivista”.

Il nuovo sistema è utilizzato da uno staff di circa 30 persone della redazione parigina di LMM e sostituisce un sistema QPS basato su Quark Xpress.

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- 24 septembre 2011 - N

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24 septembre 2011

Par Raphaëlle Bacqué et Ariane Chemin

La vie rêvée d’arnaud Lagardère

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Un importante editore di giornali scozzese sarà il primo ad installare il nuovo modello di rotativa compatta doppia larghezza di Goss International. DC Thomson & Company Ltd., società di edizio-ne e di stampa di proprietà familiare con sede a Dundee, aggiungerà una rotativa Goss Colorliner CPS in una configurazione a otto torri, che com-prenderà anche un’opzione di stampa heatset.

Goss International ha sviluppato il nuovo si-stema Colorliner CPS (Compact Printing System) a partire da diverse caratteristiche del suo com-provato sistema di stampa ad alta performance FPS (Flexible Printing System) per soddisfare le esigenze degli stampatori che richiedono versati-lità, alta qualità di stampa, utilizzo semplificato e un elevato livello di performance rispetto ai costi d’investimento. Il design compatto esclusivo rende la nuova rotativa adattabile sia ai nuovi impianti che ai reparti di stampa esistenti, compresi gli impianti che comportano già una struttura di supporto.

La rotativa Colorliner CPS che sarà installata presso la Dc Thomson stamperà fino a 90.000 copie all’ora, grazie ad un pacchetto totalmente automatizzato, comprendente la tecnologia di cambio automatico delle lastre Goss Autoplate

e controlli a circuito chiuso. Goss International doterà il sistema di cambiabobine Goss Contiweb FD, di due forni heatset Goss Ecocool e di due piegatrici a pinze J2:5:5. L’installazione inizierà a metà del 2012.

“Siamo lieti di consolidare la nostra partner-ship secolare con Goss attraverso l’installazione della nuova macchina di stampa Colorliner CPS”, commenta David Thomsin, Direttore Operativo. “ La rotativa fornirà i migliori livelli di qualità e di automazione richiesti per sviluppare i nostri giornali con rinnovata fiducia. DC Thomson è fiera di investire nel futuro della stampa.”

Con un sistema di inchiostrazione a tre rulli formatori e una configurazione del tipo anello contro anello dei cilindri, la Colorliner CPS offre un’elevata qualità di stampa e stabilità dinamica utilizzando la tecnologia di caucciù convenzionale. La corta distanza di appena 2,7 metri (8,9 piedi) tra la prima e l’ultima unità di stampa riduce al massimo il fan-out e offre un eccellente registro. Il design compatto, senza sistema di apertura, ri-duce al minimo gli ingombri e l’altezza delle torri, permettendo l’installazione in impianti esistenti, senza necessità di configurazioni più complesse, come la sovrapposizione di una torre sull’altra.

L’accesso a tutti i sottosistemi di stampa della Colorliner CPS avviene dagli spazi creati tra due torri adiacenti e non è ostacolato dal dispositivo di cambio automatico delle lastre. Un sistema di circolazione dell’aria naturale, derivato dal design della rotativa Goss FPS, rappresenta un’altra ca-ratteristica importante, che permette alla nuova CPS di mantenere una temperatura idonea alle operazioni di stampa senza necessità di instal-lazione di un costoso e complesso impianto di raffreddamento ad aria forzata.

“Dimostriamo di essere all’avanguardia, of-

Il primo ad ordinare il nuovo modello compatto di rotativa doppia larghezza sarà un editore di giornali britannicoDC Thomson & Company installerà la rotativa Colorliner CPS a otto torri. La soluzione di stampa compatta Goss combina elevate prestazioni, automazione e ottimo rapporto valore/investimento.

Goss InternationalGreenbank Street - PrestonLancashire PR1 7LA - EnglandTel: +44.1772.257571Fax: +44.1772.885698info@gossinternational.comwww.gossinternational.com

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frendo un nuovo modello di rotativa compatto, più conveniente, in grado di fornire le caratteristiche di valore, automazione e performance di cui hanno bisogno gli editori di giornali e gli stampatori per rimanere competitivi e cogliere nuove opportuni-tà”, conferma Jochen Meissner, Presidente e CEO di Goss International.

Meissner afferma che la Colorliner CPS è complementare alla rotativa compatta Goss FPS, che offre un design con sistema di apertura delle torri e la possibilità di cambio formato. “ Il nuovo modello compatto completa il nostro portafoglio versatile di macchine da stampa a singola e dop-pia larghezza ed estende ulteriormente la nostra capacità di fornire ai clienti la migliore soluzione per qualsiasi requisito di produzione o business model” conclude.

La Colorliner CPS si avvale delle comprovate tecnologie delle macchine da stampa di giornali e rotative commerciali Goss ed è progettata per fornire una semplicità d’uso, con un minimo in-tervento umano. Il nuovo modello è disponibile nelle configurazioni 4x2, 5x2 e 6x2 e in un’ampia gamma di cut-off. Tra le caratteristiche disponibili

rammentiamo il sistema di inchiostrazione digitale Goss DigiRail e la preimpostazione automatizzata, le sequenze di avvio, la regolazione dei rulli, il cambio automatico delle lastre e l’utilizzazione di larghezze di bande diverse.

David Thomson indica inoltre che, nell’ambito dei suoi investimenti nel futuro delle sue attività di stampa di giornali e di editoria, la società riconfi-gurerà anche l’impianto esistente Goss Colorliner con sette torri e due piegatrici. “ Un importante intervento di miglioramento dei controlli e di altre funzionalità, unitamente al robusto design della famiglia di macchine da stampa Colorliner, ci consentirà di incrementare la produttività e l’efficienza competitiva dei nostri attuali impianti, per affrontare serenamente il futuro” spiega.

Gli esperti di DC Thomson e Goss Internatio-nal, dotati di vaste competenze nel campo, hanno formato un team ad hoc, allo scopo di gestire questo progetto su ampia scala e garantire che fosse mantenuta la capacità produttiva presso l’impianto di Dundee nel corso di tutte le fasi di installazione della nuova rotativa e di riconfigu-razione dell’impianto esistente.

L’editore di giornali scozzese D C Thomson sarà il primo ad installare la nuova rotativa Goss Cololiner CPS, un modello compatto a doppia larghezza, sviluppato da Goss International, in grado di fornire versatilità, alta qualità di stampa, semplicità d’uso e performance elevate rispetto al costo d’investimento. Il sistema a otto torri, con opzione di stampa heatset, avrà una capacità di tiratura massima di 90.000 copie all’ora, grazie ad un pacchetto interamente automatizzato, comprendente la tecnologia di cambio automatico delle lastre Goss Autoplate e controlli a circuito chiuso

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La continua espansione nel settore dei giornali grazie alle innovative soluzioni di stampa digitale e ai sistemi CTP flessibili è stata al centro della presenza di Kodak a Ifra Expo 2011.

Lo stand Kodak era infatti dedicato alle esi-genze degli stampatori di giornali quotidiani e semicommerciali, come i sistemi CTP inline comple-tamente automatici con formati lastra flessibili che offrono il minimo impegno da parte dell’operatore in termini di monitoraggio e interventi manuali.

Soluzioni software e lastre all’insegna della sostenibilitàOgni strategia aziendale di successo si basa su

una maggiore produttività e sulla riduzione dei costi di investimento. Questo è il motivo per cui la divisione R&S di Kodak si è concentrata sui vantaggi della tecnologia termica rispetto alla tecnologia a luce viola. I visitatori dello stand Kodak hanno potuto vedere in che modo i sistemi termici Kodak hanno affrontato i comuni problemi ambientali a fini di una maggiore sostenibilità grazie al basso impiego di prodotti chimici e alla

produzione senza prodotti chimici.Kodak ha inoltre delineato le future attività

di sviluppo presentando una demo di una nuova tecnologia di lastre per applicazioni in grandi volumi. I miglioramenti sono rivolti alla riduzione dell’impatto ambientale, tra cui l’eliminazione del preriscaldamento, il consumo ridotto di acqua, il basso impiego di prodotti chimici e l’impegno di spazio più ridotto per la sviluppatrice, sempre mantenendo se non addirittura migliorando i vantaggi di solidità e velocità.

La tecnologia termica non process elimina completamente il bisogno della sviluppatrice, i prodotti chimici associati, tutti i costi e le attività correlate. La tecnologia termica non process è già utilizzata dagli stampatori di giornali e, con l’ulteriore sviluppo, la sua applicazione nel seg-mento dei giornali è destinata a crescere. Kodak ha presentato a Ifra Expo la lastra non process di seconda generazione per la stampa dei giornali. Kodak ha già riscosso un grande successo con la lastra di prima generazione, utilizzata da oltre 100 clienti. La tecnologia non process riduce l’impatto ambientale, in quanto elimina la sviluppatrice. Non servono prodotti chimici, soluzioni di lavag-gio o acqua da aggiungere ai prodotti chimici o da impiegare per il lavaggio della lastra. Non serve nemmeno altra energia per il funzionamento di sviluppatrici, unità di lavaggio o sistemi di filtrag-gio dell’aria. Elimina la necessità di smaltimento di acqua/residui contaminati e contenitori, è compatibile con la maggior parte dei sistemi CTP termici e offre capacità di retinatura stocastica da 36 micron fino a 200.000 impressioni in tipiche applicazioni con rotative a freddo. Può essere letta sia dall’occhio umano che dai più recenti sistemi di videocamera inline.

Kodak ha presentato inoltre il software KO-

Kodak ha presentato a IFRA 2011 le nuove soluzioni per la stampa digitale e i sistemi CTP flessibili per il settore dei giornaliLa tecnologia più competitiva del mercato stimola la creatività degli editori.

Kodak SpAViale Matteotti 62 20092 Cinisello Balsamo(Mi) Tel: +39 02 66028304 Fax: +39 02 66028353www.kodakworldb2b.com

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DAK COLORFLOW Pro con la soluzione di otti-mizzazione dell’inchiostro nell’ambito del sistema di gestione del flusso di lavoro KODAK PRINER-GY. Questa soluzione innovativa può contribuire a ridurre in modo significativo il consumo di inchiostro, pur migliorando la qualità di stampa grazie a una maggiore stabilità della macchina da stampa. Il software COLORFLOW può essere inserito in quasi tutti gli ambienti di produzione, offrendo ai fornitori di servizi di stampa una so-luzione di gestione del colore completa.

Le future innovazioni CTP KodakA Ifra Expo, il sistema CTP KODAK GENE-

RATION NEWS ha messo in mostra le nuove funzioni di cui è dotato e che offrono la possibilità di inserire inline quattro diversi formati lastra, aumentando così la flessibilità e la continuità ope-rativa per gli stampatori di giornali. Le modifiche all’interfaccia del sistema CTP semplificano la connettività ai sistemi per la gestione del flusso di lavoro esistenti e nuovi. Il sistema CTP offre le informazioni sul lavoro e sullo stato della pe-riferica in un formato XML personalizzabile e facilmente integrabile, con risparmio di tempo e senza dover apportare speciali modifiche al flusso di lavoro. L’interfaccia è stata certificata da tutti i principali fornitori di flussi di lavoro.

I clienti ora possono monitorare in remoto la linea di produzione delle lastre comprensiva di sistema CTP, sviluppatrice e perforatrice/piegatrice di Kodak e altri produttori tramite KODAK Intelligent Prepress Manager (IPM). Ora è disponibile per le linee di lastre con il sistema CTP GENERATION NEWS. IPM invia avvisi via e-mail o messaggi SMS agli operatori quando è necessario l’intervento umano; in questo modo, gli operatori possono concentrare la loro attenzione su altre necessità senza dover continuamente mo-nitorare le attrezzature per verificarne il corretto funzionamento e garantirne la perfetta efficienza

e continuità operativa. Inoltre, IPM consente ai responsabili di prendere decisioni sulla base dei dati in prestampa utilizzando rapporti standard e personalizzabili sull’attività della linea di lastre.

Consegne rapide con il sistema KODAK PROSPER S20 ImprintingE' stato inoltre presentato il nuovissimo si-

stema inserito nella linea PROSPER S-Series, il sistema KODAK PROSPER S20 Imprinting con CMYK. Progettato per rispondere alle esigenze di stampatori di riviste, giornali e inserti commer-ciali con velocità pari a quelle delle roto-offset, il sistema è controllato dalla tecnologia KODAK Stream Inkjet. Presenta una larghezza di stampa di 10,6 cm con velocità fino a 60.000 impressioni all’ora alla risoluzione di 600 x 300 dpi, inchiostri a base di pigmenti o coloranti che garantiscono un’eccellente permanenza, neri intensi e resisten-za all’acqua su un’ampia gamma di supporti.

Questa soluzione innovativa si integra facil-mente nei processi di produzione esistenti, per-mettendo l’utilizzo di tutte le attrezzature presen-ti, consentendo di sfruttare le nuove opportunità pubblicitarie con prodotti altamente mirati, tra cui: promozioni variabili personalizzate in base alla località geografica, micropromozioni basate su mappe geocodificate, codici a barre, buoni, concorsi e giochi a contenuto variabile che pos-sono incrementare le vendite delle edicole.

Sistemi di stampa KODAK VERSAMARK: ultimi sviluppiQuesto recente sviluppo deriva dalla posizione di

leader del mercato che Kodak ha assunto nel settore della tecnologia inkjet utilizzata per produrre giornali ogni giorno in tutto il mondo, in particolare da Miller Print a Malta e Cipro, RotOcéan a La Réunion, Acier-ta Newsprint in Spagna, Newsprint Impresion Digital a Tenerife e Newsfax nel Regno Unito.

Ideale per la produzione di giornali in basse tira-ture, il sistema di stampa KODAK VERSAMARK VL4200 garantisce efficienza operativa e qualità di stampa più elevate per aiutare i distributori a mantenere la compe-titività in un mercato difficile.

Kodak ha inoltre ulterior-mente ampliato la gamma dei suoi sistemi di stampa VER-SAMARK con otto nuove mac-chine da stampa dotate di teste piezoelettriche drop-on-demand (DOD) ad alimentazione conti-nua. L’ammiraglia della gamma,

ideale per il settore dei giornali, è il sistema di La Kodak Versamark 500W

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stampa KODAK VERSAMARK 500W che offre stampa a colori con nuove funzioni per i clienti che ne hanno bisogno. Concepito per estendere ulteriormente la flessibilità e la creatività dei clienti nella produzione di giornali, presenta al-cuni vantaggi in termini di migliori prestazioni tra cui una configurazione di ingombro ridotto “SED (Single Engine Duplex)” che occupa meno

spazio e offre una maggiore redditività. È inoltre più economica, in quando ha un co-sto per pagina ridotto, una testa di stampa di maggiore durata grazie alla quale se ne riducono le sostituzioni e più uniformità di stampa con una risoluzione di 600 x 360 dpi alla massima velocità di 125 mpm.

Kodak evidenzierà queste e altre capacità con i campioni stampati e i video della macchina da stampa digitale in funzione.

Kodak offre servizi di consulenza e servizi integrati a livello mondiale per aiutare le aziende a trasformare e ottimizzare le loro attività produttive. Attraverso una rete di as-sistenza formata da professionisti presenti in

più di 120 paesi, Kodak offre servizi di consulenza tecnica, professionale e gestionale per consentire ai clienti di concentrarsi sulla crescita delle loro aziende, aumentare la produttività e gestire con efficacia i rischi. Tutti i prodotti e il software KODAK sono seguiti dal centro di assistenza e supporto KODAK Service & Support. Maggiori informazioni sono disponibili sul sito www.gra-phics.kodak.com.

La Kodak Versamark VL4200

Il sistema CTP Kodak per i giornali raggiunge quota 2.000 La tecnologia più competitiva del mercato stimola la creatività degli editori

Inter Presse Offset (IPO), il gruppo di acquisti francese ha installato il duemillesimo sistema CTP Kodak per giornali presso La Dépêche du Midi a Tolosa.

IPO, con sede a Parigi, è responsabile delle attività di acquisto per circa un terzo di tutti i quotidiani regionali del paese. Ha scelto i sistemi KODAK GENERATION NEWS per migliorare i servizi ai clienti, tra cui figurano anche Télé-gramme de Brest, Nouvelle République du Centre Ouest, Sud Ouest, La Montagne e La République du Centre.

Pierre Delair, direttore acquisti di IPO, che prevede di rientrare dell’investimento nel giro di appena due anni, fa notare che i sistemi GE-NERATION NEWS di nuova installazione hanno sostituito i 12 sistemi CTP per i quotidiani regio-nali del gruppo.

“Abbiamo scelto il sistema KODAK GENERA-TION NEWS per il suo alto livello di produttività,”

afferma Delair. “Inoltre, il passaggio dai sistemi a luce viola ai sistemi termici ci ha consentito di ridurre in modo considerevole il consumo di pro-dotti chimici e lo smaltimento dei residui. È stato un elemento importante nella nostra decisione.”

Altro elemento importante al fine della decisio-ne di investire è stata la consulenza degli esperti Kodak che hanno contribuito a chiarire in che modo l’investimento poteva essere di utilità per IPO. “Abbiamo scelto Kodak per la sua capacità di capire le nostre esigenze,” commenta Delair. “Hanno valutato nei minimi dettagli la nostra situazione per offrirci la soluzione più adatta.”

I sistemi utilizzano le lastre digitali Kodak THERMALNEWS GOLD di nuova generazione progettate appositamente per gli stampatori di giornali. Offrono una migliore risoluzione, capacità di retinatura stocastica da 36 micron, rapidità di sviluppo, alte tirature e processo di sviluppo pulito e lunga durata del liquido di svi-

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luppo. Offrono inoltre rapidità di riavviamento in macchina e una significativa riduzione complessiva dei tempi di pro-duzione delle lastre.

Le soluzioni Kodak: opportu-nità vincenti per le aziende“Come principale produttore

a livello mondiale di sistemi CTP per i giornali, Kodak è or-gogliosa di poter contare 2.000 sistemi installati presso piccoli e grandi giornali in ogni area geografica,” dichia-ra Rinus Hoebeke, Newspaper Segment Director EAMER, Kodak. “I clienti si stanno rendendo conto della necessità di distinguersi grazie a una migliore qualità di stampa e di generare nuove opportunità di reddito grazie alla stampa semi-commerciale. La tecnologia termica è la scelta migliore per queste nuove opportunità e questo è il motivo per cui sta acquisendo una sempre maggiore popolarità.”

I sistemi CTP termici inizialmente non erano caratterizzati dalle alte velocità tipiche dei sistemi CTP a luce viola, elemento decisamente impor-tante in un settore come quello dei giornali in cui i tempi sono sempre molto ridotti. Con il sistema GENERATION NEWS, non è più così, in quanto Kodak offre uno dei più veloci sistemi CTP per giornali, con una produttività di ben 300 lastre all’ora a 1.270 dpi.

La tecnologia di esposizione KODAK SQUA-RESPOT è una delle funzioni più importanti di cui sono dotati il sistema KODAK GENERATION NEWS e il sistema CTP KODAK TRENDSETTER NEWS. La tecnologia termica SQUARESPOT elimina le variabilità riscontrabili nei sistemi a luce visibile e UV, consentendo l’impiego della retinatura AM e in particolare l’applicazione e l’uso della retinatura FM e ibrida con la retina-tura KODAK STACCATO. Questo consente agli stampatori di giornali di offrire servizi esclusivi come inserzioni a colori di alta qualità e stampe

nitide e perfette nei minimi dettagli.“Siamo contenti che grazie alla nostra tec-

nologia così tante aziende possano offrire un servizio di così alta qualità,” aggiunge Hoebeke. “Continuiamo a migliorare la nostra offerta con investimenti nelle soluzioni per la produzione dei giornali, tra cui sistemi CTP, lastre, flussi di lavoro e soluzioni per la stampa digitale, con il sistema KODAK PROSPER S20 Imprinting e i sistemi di stampa KODAK VERSAMARK VL4200 e la recente versione del sistema di stampa KO-DAK VERSAMARK 500W.”

Flessibilità di nuova generazioneA Ifra Expo, il sistema CTP KODAK GENE-

RATION NEWS dimostrerà le nuove funzioni di cui è dotato e che offrono la possibilità di inserire inline quattro diversi formati lastra, aumentando così la flessibilità e la continuità operativa per gli stampatori di giornali, oltre ad alimentare più macchine da stampa a partire da un’unica linea di lastre. Con le modifiche apportate all’interfaccia per semplificare la connettività con i sistemi per la gestione del flusso di lavoro esistenti e nuovi, il sistema CTP offre le informazioni sul lavoro e sullo stato della periferica in un formato XML per-sonalizzabile e facilmente integrabile. In questo modo, si risparmia tempo e non è più necessario apportare modifiche speciali al flusso di lavoro. L’interfaccia è stata certificata dalla maggior par-te dei principali fornitori di flussi di lavoro.

Il sistema Kodak Generation News

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La soluzione Atex consentirà alla società canadese di gestire centralmente il sistema, condividere le informazioni tra tutte le proprietà, ridurre i processi manuali e rendere i contenuti disponibili per la pubblicazione su qualsiasi di-spositivo digitale. L’integrazione con il text mining

inoltre, aumenterà il tempo di permenenza sui siti e incrementerà il flusso pubblicitario.

“Il nostro sistema ha sicuramente le caratte-ristiche di flessibilità, scalabilità e affidabilità necessarie a sostenere e gestire flussi di lavoro importanti come quelli che caratterizzano una so-cietà delle dimensioni di Bell Media” ha affermato Scott Roessler, CEO Atex North America. “Siamo contenti che abbiano deciso di affidarsi ad Atex e sicuramente la nostra soluzione putrà aiutarli a raggiungere gli obiettivi che si sono posti”.

Gary Anderson, Bell Media Head Digital, ha aggiunto: “Siamo soddisfatti di questa nostra scel-ta e ci aspettiamo importanti ritorni. Siamo sicuri che l’integrazione del text mining, in particolare, contribuirà ad aumentare il tempo di permanen-za dei lettori sui nostri siti e genererà anche un incremento nell’ambito pubblicitario. Inoltre sarà ora più facile creare nuovi prodotti e landing page con articoli e pubblicità correlate”.

Atex Web CMS velocizzerà i flussi di lavoro del colosso canadese Bell MediaBell Media, la più importante società multimediale Canadese, leader nel settore televisivo, radiofonico e digitale, ha scelto la soluzione Atex Web Content Management. Grazie ad essa Bell Media velocizzerà i flussi di lavoro ottimizzando la pianificazione, la creazione e il rilascio dei contenuti inizialmente per 14 delle sue proprietà, estendendola a tutte le altre in una seconda fase.

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Atex Global Media S.p.A.Via B. Crespi, 57 - 20159 MilanoTel: 02 36658.1 Fax: 02 36658.555www.atex.com

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Da sempre gli utenti di Méthode, la piattaforma editoriale multicanale di EidosMedia, anche da remoto possono essere parte integrale del ciclo produttivo redazionale, utilizzando l'applicazio-ne client web di Méthode dai loro laptop o dai cybercafé. Questa possibilità è stata ora estesa all'iPad, grazie ad una nuova app chiamata Mé-thode Mémo, che trasforma il dispositivo tablet in una efficace workstation mobile per giornalisti e redattori.

“Un giornalista che sta lavorando sul campo che abbia a disposizione un iPad con questa app e una connessione internet è ora in grado di creare contenuti multimediali e condividerli nel sistema Méthode” spiega Ismail Gazarin, Chief Technical Officer di EidosMedia.

Foto e video, creati direttamente tramite l’iPad oppure trasferiti da dispositivi esterni, possono essere allegati agli articoli e poi inseriti nel wor-kflow redazionale. I giornalisti possono lavorare offline, salvando il loro lavoro localmente per poi connettersi una volta completato l’articolo per condividerlo con la redazione.

Molte delle funzionalità del processo produtti-vo legate al workflow e già disponibili per lo staff redazionale sono state sviluppate anche in Métho-de Mémo. Tutti gli utenti remoti possono quindi accedere agli archivi, ai database di produzione e ai contenuti provenienti dalle agenzie. Tutti gli

accessi da tablet sono soggetti alle stesse regole di permessi utenti che gestiscono gli altri client. Inoltre gli utenti hanno accesso in tempo reale ai task e ai topic che sono loro assegnati attraverso il modulo News Planning di Méthode. Allo stesso modo, lo stato aggiornato e tutti i dettagli dei loro task sono resi disponibili agli altri utenti

“Questa app è stata pensata anche per soddi-sfare le esigenze dei capi desk, capi redattori e direttori che si trovano fuori dalla redazione”, con-tinua Ismail Gazarin. “In questa ottica, una delle funzionalità più interessanti è senz’altro quella che fornisce su tablet lo stato di avanzamento in tempo reale del page tracking del canale print.

Gli utenti abilitati possono pertanto verificare da tablet la pianificazione delle pagine, inclusa quella delle edizioni multiple, e fare uno zoom per visualizzare la singola pagina e i relativi articoli in modalità WYSIWYG. È possibile inoltre applicare alcuni filtri che permettono all’utente di visualiz-zare solo un sottoinsieme di pagine e di sezioni. Anche su tablet tutte le videate sono aggiornate automaticamente, consentendo agli utenti della app di avere lo stato di avanzamento dell’edizione print aggiornato minuto per minuto.

Méthode Mémo, oltre a fornire queste impor-tanti funzionalità per il controllo della produzione, permette ai coordinatori di comunicare con i pro-pri team di lavoro attraverso funzioni integrate di email e messaging.

“Siamo davvero entusiasti di come abbiamo esteso le funzionalità della nostra piattaforma per gli utenti remoti di Méthode” afferma Massimo Barsotti, Chief Marketing Officer di EidosMedia. “La nuova app usa l’ergonomia dell’interfaccia iPad per fornire all’utente remoto l’accesso al workflow di Méthode in un modo semplice e naturale”.

Méthode Mémo trasforma Apple iPad in una workstation editoriale mobileIl nuovo modulo della piattaforma di EidosMedia permette ai giornalisti e ai redattori fuori sede di usare l’iPad per creare e gestire contenuti multimediali

EidosMedia Spa Viale Legioni Romane, 43 20147 Milanotel. 02-30174.4 Fax: 02-30174.330 [email protected]

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L’arrivo nei centri stampa quotidiani di un sempre maggior numero di commesse commer-ciali, e la conseguente richiesta di formati anche molto diversi da quelli dei tradizionali quotidiani, favorisce la richiesta di soluzioni più flessibili, ed efficienti, nell’area spedizione e finishing.

SITMA, leader mondiale nel settore del confezionamento dei prodotti grafici editoriali, ha sviluppato una nuova terza piega in grado di soddisfare le esigenze degli stabilimenti. La linea, in grado di piegare fino a 60.000 copie all’ora di prodotti editoriali e commerciali – come i “volantoni” della grande distribuzione – è collegabile direttamente alla catena di trasporto monopinza. La nuova terza piega consente allo

stampatore di utilizzare le rotative già installate anche per produrre giornali commerciali, come quelli specializzati in annunci economici, e di trattare piccoli pacchi ed abbonanti.

La nuova linea di SITMA è stata progettata seguendo i principi che hanno reso la società leader mondiale del settore: semplicità di fun-zionamento, robustezza e automazione. La terza piega preleva le copie dalla catena ad una ad una, le piega, le indirizza, o le personalizza, a seconda delle necessità, quindi le impila, le avvolge nelle pellicole e lega i pacchi per la spedizione. Tutto il processo si svolge automaticamente, senza alcun intervento del personale di stabilimento. La terza piega può essere collegata anche ad al-tri dispositivi utilizzati dallo stabilimento, quali svolgitori, inseritrici, tagli trilaterali ecc.., anche con funzionamenti al alta velocità.

SITMA ha già installato numerose terze pieghe in stabilimenti del Nord Europa, con grande soddisfazione dei clienti.Queste linee, infatti, hanno consentito loro di acquisire nuove commesse sia in ambito editoriale che com-merciale, senza dove effettuare alcun costoso investimento sulle rotative e sulle altre soluzioni già installate.

La terza piega SITMA è una soluzione che aumenta la produttività e l’efficienza dei centri stampa, inserendosi nei layout produttivi già in funzione senza alcun problema.

Da SITMA una “terza piega”per aumentare produttivitàed efficienza dei centri stampa

SITMA MACHINERY S.p.aVia Vignolese 191041057 – Spilamberto (Mo)Tel.: +39059780311Fax.: [email protected]

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Scegliete la tecnologia, il fornitore e il partnerin grado di offrirvi un futuro sicuro.

Con un ampio portfolio di sistemi di stampa che evolvendo offre nuoveopportunità, la nostra tecnologia risponde costantemente alle vostre esigenze, manmano che cambiano e si sviluppano. Potendo contare sul solido appoggio di ungigante dell’industria mondiale, con un investimento a lungo termine nella stampa,siamo in grado di fornirvi gli strumenti con cui affrontare le sfide del futuro.

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S-5000 - TecnoMedia(IT)-Uniliner-A4_-v1 10/03/2011 17:43 Page 1

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ISSN 1974-7152

Agenzia Giornalistica Italia

Agfa-Gevaert

Ansa

Atex

Barenschee

Denex Systems Technology

Didelme Sistemi

EidosMedia

Elettra

Ferag Italia

Fujifilm

GMDE

Goss International

Interstrap

Kodak

manroland

Mima films

Napp Systems

Océ

R.G.

Recmi

Segbert

Sinedita

Sitma

SMB SchwedeMaschinenbau

Sun Chemical Group

Technotrans

Telpress

Tera

Teufelberger

TM News

Tolerans

Visita il nostro sito Internet:http://www.ediland.it

Filo direttoLe aziende informano

Numero 71 - Dicembre 2011

World Press Trends 2011Presentati al 63° Congresso Mondiale degli Editori (Vien-na, 12-15 ottobre) i dati più importanti della ricerca an-nuale realizzata da WAN-IFRA. Con una diffusione media di quasi 520 milioni di copie al giorno e 2,3 miliardi di lettori, i quotidiani hanno il 20% in più dei contatti gior-nalieri rispetto ad Internet. a pagina 3

Editoria multicanale per crescere nel mondo Al 63° Congresso Mondiale degli Editori e al 18° World Editors Forum in evidenza le strategie per diversificare il “brand” del prodotto stampato, lo sviluppo delle redazioni multimediali e le soluzioni per vendere i contenuti sui nuo-vi canali con abbonamenti integrati e paywall. a pagina 7

IFRA Expo: appuntamento con l’innovazione I sistemi editoriali multi-piattaforma dominano il panorama della prestampa, mentre nell’area di produzione si segnalano nuove rotative ad alta automazione e bassi costi di gestione, e linee di spedizione ed inserimento capaci di “creare” una ampia gamma di prodotti aggiuntivi. a pagina 13

Il nuovo centro stampa del Gruppo ColasantoDallo scorso mese di agosto gira a pieno regime il nuovo stabilimento di Villasanta di Monza: un investimento mol-to impegnativo per ampliare l’offerta di servizi di qualità all’industria editoriale ed ai committenti di prodotti semi commerciali. a pagina 22

Offset e digitale “fianco a fianco” a BolognaAlla Grafica Editoriale Printing un’articolata riorganizza-zione industriale ha reso possibile l’avvio di un’iniziativa che non ha precedenti in Italia: il montaggio di una testa digitale su una rotativa per la stampa offset (coldset/heat-set) di prodotti editoriali e commerciali. a pagina 26

I “robot poligrafici” debuttano in Germania A Magdeburgo è in funzione il centro stampa a più alta au-tomazione del mondo, dove alcune delle tradizionali funzio-ni poligrafiche sono svolte da robot, e l’impianto è pilotato dal pulpito della rotativa. Ai poligrafici “umani” sono de-mandate le funzioni di controllo e gestione. a pagina 30

Il nuovo sistema editoriale de La Stampa La nuova piattaforma produttiva cross media del quotidiano di Torino gestisce, con un flusso di lavoro integrato, l’edi-zione cartacea, il sito web e le edizioni smartphone e tablet, utilizzando strumenti di lavoro basati su alcuni dei più dif-fusi standard di mercato. a pagina 34

Le Rubriche

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Filo diretto ...............................................................................................................da pagina 39

TecnoMediaPeriodico della ASIG - Associazione Stampatori Italiana Giornali -

Tecnologie, Prodotti & Mercati editoriali

www.ifraexpo.com www.wan-ifra.org/vienna2011

ARFI opxE

1102

Media Port Publishing Trends Online, Mobile, Print – at IFRA Expo 2011

12 – 15 October 2011, Vienna, Reed Messe Wien

63rd World Newspaper Congress

18th World Editors Forum

Info Services Expo 2011

Taking Publishing to the next Level.