TecnoMedia 61

52
TecnoMedia Periodico mensile. Anno XVI n. 61 - D.L. 353/03 (conv. in L. 27/02/04 n. 46) art. 1 comma 1 DCB - Roma - Reg. Trib. Roma n. 357 del 11-08-2003 - Iscrizione ROC n. 4753 Periodico della ASIG - Associazione Stampatori Italiana Giornali - Tecnologie, Prodotti & Mercati editoriali ISSN 1974-7152 ADN Kronos Agenzia Giornalistica Italia Agfa-Gevaert Ansa APCOM Atex Denex Systems Technology EidosMedia Elettra Ferag Italia Fujifilm GMDE Goss International HiT Media & Publishing Idab-Wamac International Interstrap Kodak LinkService Manroland Mima films Napp Systems R.G. Recmi Segbert Sinedita SMB Schwede Maschinenbau Sun Chemical Group Technotrans Telpress Tera Teufelberger Tolerans Visita il nostro sito Internet: http://www.ediland.it FILO DIRETTO LE AZIENDE INFORMANO Numero 61 - Giugno 2009 SEDIT, uno stabilimento “globale” a Bari Quello che era nato come polo di stampa per quotidiani è diventato oggi un centro produttivo in grado di fornire servizi grafici a ciclo completo e di realizzare un’ampia gamma di prodotti editoriali e commerciali. a pagina 3 Le nuove edizioni web del gruppo Athesis A dieci anni di distanza dal debutto on line il Gruppo Athesis ha deciso di rafforzare ed ampliare la presenza su Internet puntando su contenuti e servizi innovativi su una nuova piattaforma tecnologica. a pagina 7 Nuovi inchiostri offset coldset certificati ISO Agli inizi dell’estate sarà disponibile, novità assoluta per l’Italia, il nuovo set completo di inchiostri con certificazione ISO per la stampa in qua- dricromia su carta da quotidiano, sviluppati da SunChemical Group. a pagina 11 IFRA Italia 2009: ai nastri di partenza A Bari, il 10 e 11 giugno, la XII edizione della Conferenza internazionale per l’industria editoriale e della stampa, tradizionale punto di incontro per tutti i professionisti del settore promosso da IFRA, Fieg e Asig. a pagina 14 Stampa ibrida negli stabilimenti per quotidiani Al TecnoMeeting Asig svoltosi presso la Rotopress International di Loreto lo scorso 18 febbraio si è svolto un confronto serrato di opinioni fra fornitori e responsabili degli stabilimenti italiani. a pagina 15 Stampa inkjet per quotidiani: quali opportunità? Dodici mesi dopo la Drupa 2008, riprendiamo questo argomento con uno dei protagonisti mondiali del mercato inkjet, Kodak, che proprio a Düssel- dorf aveva presentato nuove soluzioni a getto di inchiostro continuo. a pagina 19 Nuovi dispositivi per il giornale in digitale Debutta tra pochi mesi “Kindle DX”, il nuovo lettore digitale per libri e giornali di Amazon. E intanto Rupert Murdoch si è dichiarato deciso a porre fine alla fruizione gratuita dei quotidiani sul web. a pagina 21 Pagine dell’Osservatorio............................................................ a pagina 24 Lavoro & Sicurezza .................................................................... a pagina 27 Le Rubriche

description

Periodico dell'ASIG, Associazione Stampatori Italiana Giornali

Transcript of TecnoMedia 61

Page 1: TecnoMedia 61

TecnoMediaP

erio

dic

o m

ensi

le. A

nno

XV

I n. 6

1 -

D.L

. 353

/03

(con

v. in

L. 2

7/02

/04

n. 4

6) a

rt. 1

com

ma

1 D

CB

- R

oma

- R

eg. T

rib. R

oma

n. 3

57 d

el 1

1-08

-200

3 -

Iscr

izio

ne R

OC

n. 4

753

Periodico della ASIG - Associazione Stampatori Italiana Giornali -

Tecnologie, Prodotti & Mercati editoriali

ISSN 1974-7152

ADN Kronos

Agenzia Giornalistica Italia

Agfa-Gevaert

Ansa

APCOM

Atex

Denex Systems Technology

EidosMedia

Elettra

Ferag Italia

Fujifilm

GMDE

Goss International

HiT Media & Publishing

Idab-Wamac International

Interstrap

Kodak

LinkService

Manroland

Mima films

Napp Systems

R.G.

Recmi

Segbert

Sinedita

SMB Schwede Maschinenbau

Sun Chemical Group

Technotrans

Telpress

Tera

Teufelberger

Tolerans

Visita il nostro sito Internet:http://www.ediland.it

Filo direttole aziende inFormano

Numero 61 - Giugno 2009

SEDIT, uno stabilimento “globale” a BariQuello che era nato come polo di stampa per quotidiani è diventato oggi un centro produttivo in grado di fornire servizi grafici a ciclo completo e di realizzare un’ampia gamma di prodotti editoriali e commerciali.

a pagina 3

Le nuove edizioni web del gruppo AthesisA dieci anni di distanza dal debutto on line il Gruppo Athesis ha deciso di rafforzare ed ampliare la presenza su Internet puntando su contenuti e servizi innovativi su una nuova piattaforma tecnologica.

a pagina 7

Nuovi inchiostri offset coldset certificati ISO Agli inizi dell’estate sarà disponibile, novità assoluta per l’Italia, il nuovo set completo di inchiostri con certificazione ISO per la stampa in qua-dricromia su carta da quotidiano, sviluppati da SunChemical Group.

a pagina 11

IFRA Italia 2009: ai nastri di partenzaA Bari, il 10 e 11 giugno, la XII edizione della Conferenza internazionale per l’industria editoriale e della stampa, tradizionale punto di incontro per tutti i professionisti del settore promosso da IFRA, Fieg e Asig.

a pagina 14

Stampa ibrida negli stabilimenti per quotidianiAl TecnoMeeting Asig svoltosi presso la Rotopress International di Loreto lo scorso 18 febbraio si è svolto un confronto serrato di opinioni fra fornitori e responsabili degli stabilimenti italiani.

a pagina 15

Stampa inkjet per quotidiani: quali opportunità?Dodici mesi dopo la Drupa 2008, riprendiamo questo argomento con uno dei protagonisti mondiali del mercato inkjet, Kodak, che proprio a Düssel-dorf aveva presentato nuove soluzioni a getto di inchiostro continuo.

a pagina 19

Nuovi dispositivi per il giornale in digitaleDebutta tra pochi mesi “Kindle DX”, il nuovo lettore digitale per libri e giornali di Amazon. E intanto Rupert Murdoch si è dichiarato deciso a porre fine alla fruizione gratuita dei quotidiani sul web.

a pagina 21

Pagine dell’Osservatorio ............................................................ a pagina 24

Lavoro & Sicurezza .................................................................... a pagina 27

Le Rubriche

Page 2: TecnoMedia 61
Page 3: TecnoMedia 61

TecnoMedia

© Asig Service Srl 2009

Cen

tri s

tam

pa

3

Da centro stampa quotidianiad industria grafica globale:tutte le novità della SEDIT

La SEDIT di Bari, che dal 1987 è lo stampatore di riferimento dei quotidiani del Gruppo RCS per la Puglia e le zone diffusionali limitrofe, sta completando un’opera di rinnovamento radicale della propria struttura produttiva e, da centro stampa per giornali e prodotti su carta compatibile, si trasforma in un’industria grafica a ciclo completo. Con libri ad alta tiratura, edizioni di qualità speciale, stampati commerciali su carte migliorate, quotidiani in full color, produzioni coldset, heatset, a foglio e su macchine digitali la SEDIT di Bari propone agli editori uno dei più attrezzati stabilimenti di eccellenza grafica e poligrafica del Sud Italia.

“Creatività o pessimismo?”. Prima di conoscere le opinioni ed i punti di vista dei partecipanti ad IFRA Italia 2009, la SEDIT di Bari una risposta l’ha già data: creatività. Il centro stampa barese sta infatti portando a termine un ampliamen-to radicale della proprie strutture produttive, destinato a trasformare lo stabilimento in una delle aziende del sud Italia più attrezzate per la produzione grafica, con un ciclo di lavorazione che va dai quotidiani ai prodotti su carta da giornale miglio-rata, dai periodici ai libri.

“La sfida del futuro” – spiega l’Amministratore Delegato della SEDIT, Giacomo Gorjux- “per noi è la capacità di rispondere ad un mercato globale in rapida trasformazione, offrendo un prodotto di qualità altissima, un ciclo produttivo completo ed il rispetto assoluto nei tempi di consegna”. Tutto questo, senza timore di portare a termine un impegnativo ciclo di investimenti industriali nell’anno 2009, probabilmente il peggiore, per l’economia mon-diale, dalla fine del secondo dopoguerra.

Una tradizione d’innovazione

La SEDIT è abituata all’innovazione e, soprattutto,

non teme di affrontare nuovi mercati.Dal 1° marzo 1987, giorno in cui cominciò a

girare la “vecchia” rotativa Solna per la stampa del Corriere della Sera e de La Gazzetta dello Sport, ad oggi si sono succeduti in rapida serie ampliamenti in tutte le aree produttive. Il primo, nel 1992, ha portato in azienda una Uniman 4/2 di Manroland, che ha introdotto la tec-nologia dell’alta velocità, con dop-pio sviluppo e doppia larghezza di banda. Dopo un primo ampliamento nel 2001, con l’avvio delle edizioni locali RCS per Puglia e Campania, è arrivata una nuova Cromoman 50, con 24 pagine di cui 12 a colori, un nuovo impianto Ferag e due linee

CtP termiche di Kodak. Nel biennio 2004/2005, la SEDIT ha realizzato nuovi volumi per ospitare la nuova rotativa offset Commander della Kba per la stampa del Corriere della Sera nel nuovo formato e nella versione full color. In area di fotoformatura entrano nuove linee CtP Agfa Advantage con tecnologia violet e, nell’area della spedizione, crescono le linee Ferag che offrono, fra le opzioni, l’applicazione Memostick per l’incol-laggio in linea dei coupon pubblicitari autoadesivi sulle pagine delle testate RCS.

Fin dal 1991 la SEDIT ha cominciato a guardare

Page 4: TecnoMedia 61

TecnoMediaC

entr

i sta

mpa

TecnoMedia n. 61, giugno 2009

4

in direzione dell’area gra-fica, avvian-do una nuova divisione per l ‘ i m p a g i -naz ione , i l ritocco e la selezione dei color i , con l’obiettivo di offrire servizi a valore ag-giunto anche agli editori di prodotti non quo t i d i an i . Dopo l’avvio di un’attività editoriale in proprio, legata alla realizzazione del settimanale La Gazzetta dell’Economia, dedica-ta ai sistemi socio economici del meridione, viene installata una Nexpress e, successivamente, una Digimaster, per offrire ser-vizi di stampa digitale e con dato variabile, un’assoluta novità.

Proprio la “convivenza” fra area poligrafica, per la stampa dei giornali, ed area “grafica”, la successiva “stratificazione” degli investimenti e la diver-sificazione dei servizi offerti, hanno reso possibile lo svilup-po del know how tecnologico, industriale e manageriale che, a partire da questo anno, sosterrà il nuovo sviluppo di SEDIT al servizio dei diversi mercati editoriali, sia italiani che esteri.

Rigore nelle tempistiche di produzione

La decisione di raddoppiare lo stabilimento di Bari e di sviluppare attività a 360° nell’area grafica, acquisendo un’area industriale adiacente alla SEDIT, “è nata dalla concomitanza di alcuni fattori”- come spiega a TecnoMedia Giacomo Gorjux. Circa due anni fa, da un’azienda grafica in concordato, il Poligrafico Dehoniano, è stato possibile rilevare il ramo di azien-da che si occupava dei libri: macchine, fabbricato e collaboratori specializzati. Successivamente è stato

acquistato il sito industriale confinante con lo stabilimento della SEDIT, dove sono stati spostati gli impianti del Dehoniano e dove sono stati installati i nuovi impianti. Infine è arrivato il contratto con l’editore Laterza, uno dei marchi “storici” dell’industria libraria italiana, conosciutissimo anche all’estero. E’ una partnership che prevede la fornitura in esclusiva per la scolastica ed tutte le altre collane.

“Nel 2008”- sottolinea il Responsabile commerciale Domenico Gallo - “abbiamo prodotto circa un milione e settecentomila

volumi, ma quest’anno prevediamo di supera-re i due milioni. “Uno dei nostri valori aggiunti ” - commenta Roberto Rubino , responsabile di gestione della SEDIT- “è proprio la capacità di rispondere in tempo reale a questi picchi di produzione”, come dire che nell’editoria libraria è entrata la caratteristica propria della gestione dei giornali quotidiani, dove il prodotto deve essere realizzato in tempi ristret-tissimi e rigorosi.

L’offerta di servizi per l’industria libraria ha por-tato SEDIT a concludere accordi anche con im-portanti editori europei, fra i quali la Black Staff

Press. “Molto conta, in questo caso”- spiega Dome-nico Gallo-“ la capacità del management di garantire tirature molto elevate con una grossa progettazione tecnica alle spalle.”

Tecnologie commerciali

La necessità di garantire all’editore un prodotto di alta qualità, rifinito e pronto per la distribuzione, e la mancanza di stabilimenti di livello adeguato nell’area limitrofa a Bari, spiega la decisione di SEDIT di investire in un layout industriale grafico a ciclo com-pleto, con macchine modernissime in grado di offrire anche una doppia verniciatura per le copertine e per i prodotti di maggior pregio.

La Uniset Manroland per stampa ibrida della SEDIT (a sinistra) è l’unica unità di questo tipo installata in Italia che offra due pieghe distinte per giornali e

prodotti commerciali.In basso: panoramica dell’impianto di spedizione

commerciale Ferag con in primo piano il palletizzatore automatico, stacker compensatore

e stacker a stecche.

Page 5: TecnoMedia 61

TecnoMedia

© Asig Service Srl 2009

Cen

tri s

tam

pa

5

Da centro stampa quotidiani ad industria grafica globale: tutte le novità della SEDIT

“ L a n o s t r a vocazione”-sotto-linea il Responsa-bile di produzione Nicola Continolo-“resta quella della attività editoriale”.

L’area grafica è strutturata attorno a quattro macchine per stampa offset piana: una Planeta e tre Koenig & Bauer Rapida, rispettivamente 104 con formato 70*100 e stampa a 4+2 colori, una 162 con formato 110*160 e stampa a 5 colori con-vertibile, ed un’altra 162/a in formato 120*160 con stampa a 6 colori più vernice. Quest’ultima è una unità ibrida, in grado di lavorare con vernici UV e inchiostri normali. Le macchine dispongono di sei piegatrici, quattro MBO, una Stahl e una Cordoba “in grado”- sottolinea Continolo - “di soddisfare prati-camente tutti i formati di stampa”.Da queste unità i fogli piegati vengono avviati all’impianto di raccolta e cucitura, che avviene su una linea Müller Martini a 18 stazioni, con due cucitrici filo refe integrate in rete. Segue la fase di brossuratura, con la copertina che può essere realizzata in materiale flessibile o cartonato e, da ultimo, il prodotto viene rifilato e cellophanato.

Uno dei punti di forza di tutto l’impianto è la velo-cità nella raccolta – per la quale si utilizzano anche stacker robotizzati – e la cucitura, oltre al fatto che tutta la produzione può avvenire a ciclo continuo, senza interruzioni.

“ Ino l t r e abb iamo di recente introdotto - spiega sempre Nicola Continolo - una linea di copertinatura-cartonatura Kolbus,”. L ’a r e a gra-fica si completa con due macchine per la stampa digitale di Kodak, una Nexpress 35*47 con to-ner in caucciù e velocità di 2100 copie/ora in 4+4 colori, ed una Digima-ster Ex 150, in formato 34*48, stampa in b/n e 150 pagine al minuto.

La SEDIT per la stampa “ibrida”

Con il rinno-vamento dell’area grafica sono pro-ceduti di pari passo ampliamenti signi-ficativi nell’area di stampa offset in rotativa. Da qui escono le testate Corriere e La Gaz-

zetta dello Sport del Gruppo RCS, City

Bari e City Napoli, sem-pre di Rcs, Leggo Bari, del Gruppo Caltagirone, oltre a numerosi periodici di free press locali .

Di recente si è aggiunta una rotativa offset Uniset, sempre di Manroland, per stampa mista coldset/heatset in formato 31*45, con foliazione di 64 pagine full color, quattro torri, un forno e cucitura a punto metallico. Questa nuova unità , entrata in funzione il 28 marzo del 2007, serve per la stampa de La Gazzetta dello Sport e anche per il mercato dei prodotti commerciali su carta da giornale e su supporti migliorati che richiede altissime tirature e rapidi tempi di consegna, come i volantini della grande distribuzione.

Questa rotativa dispone di due pieghe indipendenti, ciascuna delle quali a sua volta è dotata di terza piega, una per i prodotti commerciali ed una per i quotidiani.

Le uscite della rota-tiva sono collegate a due impianti di lavorazione distinti.

La linea per i prodotti commerciali è dotata di uno stacker compensatore per prodotti sfusi e di uno a stecca, entrambi con un impianto automatico di pallettizzazione.

I prodotti in uscita da entrambe le pieghe possono essere rifilati in linea a mezzo taglio trilaterale della Ferag, E’, inoltre, possibile applica-re, grazie al Memostick di

Una delle KBA Rapida per la stampa offset a foglio.

Raccolta di segnature commerciali automatizzata tramite l’utilizzo di un braccio robotizzato.

Page 6: TecnoMedia 61

TecnoMediaC

entr

i sta

mpa

TecnoMedia n. 61, giugno 2009

6

Ferag, i coupon pubblicitari autoadesivi sulle pagine dei quotidiani del Gruppo RCS. Completa l’area di finissaggio una linea di confezionamento della Sitma per copia singola, con tre inseritrici e terza piega in linea.

La presenza, in uscita dalla rotativa “ibrida”, di due linee indipendenti di lavorazione prodotti è una caratteristica originale della SEDIT, un plus ulteriore offerto ai clienti che .si aggiunge alle attività grafiche e poligrafiche.

Nell’area di fotoformatura – precisa il Responsabile della produzione poligrafica, Nicola Gambino - sono presenti impianti CtP che lavorano con tecnologia violet di Agfa, installati da Gmde, e impianti termici della Kodak, per un totale di sei unità di scrittura.. Le lastre violet sono di prevalenza utilizzate per i giornali, mentre quelle termiche sono adibite alle produzioni grafiche, ma l’impianto è sufficientemente flessibile per offrire soluzioni di backup in caso si verifichino sovraccarichi o guasti.

Nel 2008 la SEDIT ha prodotto 3 miliardi e 446 milioni di facciate, delle quali 2 miliardi e 900 milioni sono relative ai quotidiani.

Considerando che nel mese di febbraio di questo anno è entrata in produzione la parte commerciale della Uniset, è facile prevedere che i volumi delle tirature in stampa coldset e heatset siano destinati a crescere significativamente nel corso del 2009.

Certificazione di qualità: un valore aggiunto

“Dal 2007”- spiega Roberto Rubino - “la SEDIT si avvale di un Sistema di Gestione Integrato per la Qualità e per l’Ambiente conforme ai requisiti delle norme ISO 9001 e ISO 14001, certificazione ottenuta fino a tutto il 2009”. “E i clienti come reagiscono?”- do-mandiamo. “Sono contenti”- risponde il Responsabile commerciale Gallo-“ anche se nei contratti non sono

disposti a riconoscerci nulla per la certificazione.Questa può, invece, fare la differenza con i clienti

privati stranieri e, talvolta, con Enti pubblici nazionali, che cominciano ad introdurre la richiesta di certifica-zione di qualità nei bandi di concorso.

“Tutto quanto finora realizzato dalla SEDIT – sot-tolinea Roberto Sacchetti, Direttore amministrativo - comporterà, a breve, anche una riorganizzazione industriale, che si sta concretizzando in questi mesi in un gruppo al quale f a n n o capo società specializzate quali: Sedit Logistica, M a s t e r Printing, che segue tutte le attività grafiche, e SEDIT, alla quale fanno capo le attività poligrafiche”.

La SEDIT è, dunque, già oggi la maggiore realtà grafico/industriale nel Meridione, da Napoli in giù.

“L’offerta di una gamma globale di servizi è l’obiettivo prioritario – conclude Gorjux – che deve porsi un’Azienda che voglia recitare un ruolo di primo piano nel mercato grafico editoriale. A questo mercato la SEDIT si rivolge con capacità gestionale e produttiva aumentata, ma con la “mission” che già in passato ne aveva guidato gli investimenti: offrire al mondo grafico la più alta qualità possibile con i tempi e l’efficienza dell’industria dei giornali quotidiani”.

Taglio trilaterale in linea di Ferag

Page 7: TecnoMedia 61

TecnoMedia

© Asig Service Srl 2009

Edi

zion

i Web

7

Edizioni Web: contenuti e tecnologie nel nuovo progetto del Gruppo Athesis

Sono on line i nuovi siti larena.it, ilgiornaledivicenza.it e bresciaoggi.it del Gruppo Athesis, che a dieci anni di distanza dal debutto on line ha deciso di rafforzare ed ampliare la presenza su Internet. Le nuove edizioni Web puntano su contenuti e servizi innovativi, e propongono una veste grafica sviluppata da uno dei designer più quotati d’Europa. La piattaforma tecnologica è nuova, e l’organizzazione del lavoro è strutturata per offrire prodotti originali rispetto alle edizioni a stampa dei quotidiani di Verona, Vicenza e Brescia.

Uno stile grafico “europeo”, contenuti locali, autonomia dal prodotto stampato e massima apertura alla collaborazione con gli utenti, alle loro opinioni ed alle loro segnalazioni: questa, in sintesi, è la “carta di identità” comune ai nuovi siti Web dell’Arena di Verona, del Giornale di Vicenza e di BresciaOggi, gli storici quotidiani stampati del Gruppo Athesis.

E’ una iniziativa editoriale che arriva a dieci anni di distanza dall’esordio on line dell’Arena, che fa tesoro di una lunga esperienza e che ripropone all’editoria italiana riflessioni su come, con quali strategie di prodotto e con quali scelte tecnologiche diversificare l’offerta di informazioni e servizi sul Web.

Una grafica “Europea”

Gli esordi del Gruppo Athesis sul Web risalgono al 1998. “Allora”- racconta a TecnoMedia Franco Zamboni, Direttore Information Technology e Capo Progetto Web -“la presenza su Internet era molto limitata.” A quell’epoca venivano inviate on line, ed in modo automatico, alcune sezioni del giornale, e non si pensava al business. L’importante era esserci, e grazie

a questa presenza poco più che simbolica il Gruppo Athesis ha potuto evitare i guai di quanti sono caduti nella prima “bolla” di Internet, che ha vanificato, con pesanti perdite, investimenti significativi.

Un paio di anni fa, fatto tesoro della prima esperienza, l’editore si è rimesso al lavoro per sviluppare e potenziare la presenza on line delle tre testate locali, L’Arena, Il Giornale di Vicenza e BresciaOggi.

Il nuovo progetto, andato a regime a marzo di quest’anno, ha puntato su alcune linee guida molto ben definite:

offrire contenuti locali di qualità, generati in parte autonomamente per il Web ed in parte acquisiti dal quotidiano stampato, impaginare il sito con una grafica moderna, utilizzare una piattaforma tecnologica in grado di crescere a seconda delle necessità e mantenere un controllo rigoroso sugli investimenti e sui costi di gestione. Il progetto andava inoltre sviluppato in modo unitario per tutte e tre le testate locali, offrendo a chiunque si collegasse ad Internet l’idea immediata di trovarsi all’interno di un prodotto editoriale conosciuto. Il valore della testata, ed il “brand” della stampa, dunque, in primo piano, per creare le sinergie necessarie allo

Page 8: TecnoMedia 61

TecnoMediaE

dizi

oni W

eb

TecnoMedia n. 61, giugno 2009

8

sviluppo dei due “canali” di comunicazione.

“Per la veste grafica”- sottolinea Zamboni-“la scelta è caduta su uno degli studi più affermati d’Europa, Cases i Associats di Barcellona”. L’idea era quella di offrire ai contenuti locali una vesta moderna, il più possibile vicina a quella dei grandi siti di informazione nazionale ed internazionale. E il risultato è stato quello di una pagina Web su tre colonne. A sinistra, nello spazio più importante, la cronaca locale, quindi le informazione dedicate a Verona, Vicenza e Brescia. La colonna centrale raccoglie i contenuti più specialistici: il rullo di notizie nazionali aggiornate in tempo reale da APCom, l’autopromozione, i sondaggi, gli ultimi Dossier e le ultime interviste realizzate. A destra c’è la colonna dedicata al Web 2.0, cioè all’interattività con i lettori, per sviluppare il senso di appartenenza alla comunità. Sempre in questa posizione c’è anche uno spazio per l’accesso agli media del gruppo: radio e televisioni locali. In evidenza, accanto alla testata, che riproduce quella del quotidiano, i sevizi utili per i cittadini, Farmacie, Aerei, Treni, Meteo, Cinema e numeri di telefono utili.

“Per gli spazi pubblicitari”- spiega Zamboni-“abbiamo optato per la standardizzazione internazionale dei formati secondo lo IAB”. Alcuni di questi saranno presi in gestione dal nuovo consorzio PPN, sviluppato per la pubblicità a performance. Altri spazi saranno invece gestiti direttamente da PubliAdige, la Concessionaria del Gruppo Athesis, che punterà ad operare sul mercato della total audience locale.

Contenuti e servizi locali gratuiti e a paga-mento

Ad essere riconoscibile non è solo la veste grafica, e la testata locale, ma anche i contenuti, dove in evidenza c’è, per tutti i siti, la cronaca locale. “Per noi”-chiarisce Zamboni-“il processo di produzione dei contenuti per il sito non è più quello di una volta, che prevedeva solo di scrivere il pezzo di cronaca per il giornale e poi riadattarlo per il canale on line”. Oggi, per il Gruppo Athesis, il processo produttivo prevede, sotto la

esclusiva responsbilità delle redazioni giornalitiche, sia di utilizzare sul Web alcuni contenuti sviluppati in origine per il giornale, sia produrre, ed aggiornare, nuovi contenuti originali da proporre all’interno del sito. Sul Web sono previste risorse dedicate fermo restando che trattandosi della stessa testata su carta e su Web c’è un unico direttore responsbile. La redazione Web decide che cosa utilizzare del giornale, e che cosa produrre autonomamente, sia per L’Arena di Verona che per Il Giornale di Vicenza. BresciaOggi è

organizzato diversamente; invece di avere una redazione specializzata,

utilizza dei contributi distribuiti, ovvero realizzati da singoli redattori. “Insieme ai nostri Direttori stiamo sperimentando due strade”- sottolinea Zamboni-“ per poter sviluppare, nel tempo, il modello ottimale, quello che nella nostra realtà locale funzionerà meglio.”

Il sito è fatto da migliaia di pagine. Moltissime sono gratuite, ma qualcosa, sulla base delle passate esperienze, si è mantenuto a pagamento. Alle ore 6.30 del mattino gli abbonati ricevono on line la copia del giornale a casa in formato Html “navigabile” con modalità molto sofisticate, con la possibilità di vedere e stampare anche la pagina in formato Pdf se necessario. Sempre a pagamento è possibile accedere ai numeri del giornale arretrati di oltre una settimana. L’editore ha verificato che molti abbonati sono utenti professionali che usano il motore e le funzionalità di ricerca per ragioni di lavoro.

Basta invece la semplice registrazione per il servizio Arena Clic, che dà accesso alla lettura on line del quotidiano a partire dalle ore 14.00. Le pagine sono disponibili in formato Html, ma mantengono a video la fisicità del giornale. Non costa nulla, ma i lettori devono autorizzare l’invio di comunicazioni dell’editore.

Sempre gratuiti sono tutti gli accessi alla zona del cosiddetto Web 2.0, l’area intertattiva con i lettori. Questi possono utilizzare il bottone “commenta”, che appare in fondo agli articoli pubblicati dalla edizione Web, per rendere pubbliche le proprie opinioni. “Per il prossimo futuro”- sottolinea Zamboni-“stiamo valutando la possibilità di ricevere dai lettori anche

Franco Zamboni, Direttore Information Technology e Responsabile Attività Web del Gruppo Athesis

Page 9: TecnoMedia 61

TecnoMedia

© Asig Service Srl 2009

Edi

zion

i Web

9

Edizioni Web: contenuti e tecnologie nel nuovo progetto del Gruppo Athesis

contributi fotografici e videoclip”. Tutti, comunque, saranno sempre modera t i , esat tamente come sono già oggi i testi in arrivo alla redazione dall’esterno.

Un’altra sezione, molto interessante e sempre gratuita, è quella dei Dossier. In caso di eventi particolari, come la rassegna mondiale veronese Vinitaly, l’editore offre on line una cover page e tanti capitoli accessibili direttamente dal web. Un contenuto informativo che arricchisce la produzione quotidiana di informazione locale.

Lo studio Cases i Associats ha creato la grafica, le redazioni producono i contenuti, in lettori mandano i commenti, e ad ingegnerizzare tutto il processo provvede la piattaforma sviluppata da Sinedita; anche in questo caso, con principi e “filosofia” molto innovativi.

Una piattaforma tecnologica “open source”

“Nei settori tecnologicamente maturi”-spiega Zamboni-“si è abituati a considerare gli impianti come una black box. Acquistiamo una scatola nera che pensiamo possa durare un certo numero di anni. Con sistemi compessi, basati principalmente sul software, come questo nuovo progetto, abbiamo scelto un approccio diverso”. E il Gruppo Athesis ha optato per un approccio open source, ovvero per lo sviluppo di strumenti di Content Management personalizzati e su piattaforma aperta. Come sviluppatore e system integrator è stata scelta la società Sinedita. “Una decisione che ha tenuto conto non solo della qualità del Content Management proposto”-spiegano a Verona-“ma anche della vasta esperienza che Sinedita ha acquisito sul mercato dei quotidiani”.

L a p i a t t a f o r m a installata è basata sul f r a m e w o r k s o f t w a r e Django e sul linguaggio di programmazione Phyton.Su

questo open source Sinedita ha sviluppato i moduli del Content Management ed i

siti dei quotidiani, ingegnerizzando il progetto grafico dello studio Cases. I l s i s tema ha una modalità di progettazione ad

“oggetti” basato sul modello MVC che distingue fra le componenti di esecuzione (Model), la visualizzazione (View) e l’interazione con l’utente (Control). E’ possibile inserire i vari strumenti e le varie componenti che fanno parte del sito, modificandole, aggiungendone di nuove o cancellandone di vecchie senza dover modificare il software. Articoli, dossier, comunità, forum, blog: tutto può essere richiamato e riempito in tempo reale con i nuovi contenuti con semplici strumenti di drag&drop, oppure utilizzando un editor incorporato. Il testo, una volta finito, può essere trascinato in pagina direttamente.Il Content Management provvede anche a gestire in modo automatico l’impaginazione di tutti i contenuti che arrivano dal sistema editoriale delle redazioni dei giornali. La prima versione dell’articolo, che appare on line quando viene pubblicata, può essere

aggiornata in continuazione per seguire lo svolgersi di quell’evento senza alcuna difficoltà da parte del redattore incaricato. “In questo caso”- sottolinea Z a m b o n i - “ a b b i a m o particolarmente apprezzato l’esperienza di Sinedita nel flusso di lavoro dei quotidiani, che ha consentito di sviluppare strumenti molto semplici nell’uso ma molto efficaci nello svolgere le funzioni specifiche dell’industria editoriale, qual è l’impaginazione”.

I responsabili accumulano nel repository del sistema gli

A sin.: Per alcuni servizi, come L’Arena Clic, l’editore richiede un’iscrizione al

sito e l’autorizzazione a inviare brevi comunicati.

In basso: Il progetto grafico valorizza il “marchio” delle testate stampate, ed

evidenza i servizi utili ai lettori locali, quali Aereoporti, Farmacie, etc...

Il Content Management di Sinedita offre strumenti di base per la gestione dei testi e delle immagini.

Page 10: TecnoMedia 61

TecnoMediaE

dizi

oni W

eb

TecnoMedia n. 61, giugno 2009

10

“oggetti”, ovvero i contenuti, e da qui li pubblicano all’interno del portale con una interfaccia estremamente semplificata e specializzata. Oltre all’editor dei testi, il sistema offre strumenti di base per operare sulle immagini, fra i quali la “taglierina” digitale.

Tutta la struttura tecnica era, all’inizio, ospitata da un provider di Verona, ma con la crescita degli accessi al siti la banda garantita non era più sufficiente, ed il Gruppo ha deciso il trasferimento alla Farma di iNet a Milano. Qui, con un contratto di housing, si trovano materialmente i web server, che fanno riferimento a due nodi dove sono posizionati i database server. Questi si appoggiano ad una SAN di ultima generazione, che gestisce 14 Terabyte di memoria in RAID 5; anche con un disco guasto il sistema lavora lo stesso. Al restano pensano i sistemi che garantiscono la operatività in remoto, grazie alla quale i giornalisti lavorano in rete come se i server fossero materialmente presenti nelle redazioni.

“Anche questa architettura”- spiega Zamboni-“ è aperta e modulare, ed in grado di crescere con le nostre esigenze”. I giornalisti non sono in competizione con gli accessi degli utenti esterni. Questi ultimi, ed è una delle scoperte rese possibili dai sistemi per la misurazione in tempo reale della banda utilizzata, si stanno dimostrando di una periodicità straordinariamente abitudinaria.

L’utilizzo dei siti mostra grafici perfettamente sovrapponibili dal lunedì al venerdì, con significative variazioni nelle ore e nelle quantità di accessi solo al sabato ed alla domenica.

“E’ un segno evidente”- sottolinea Zamboni-“ di come l’utilizzo del web, almeno per quanto ci riguarda, sia ancora prevalentemente legato agli orari di ufficio.”Nelle “abitudini” on line dei lettori ci sono comunque delle caratteristiche di abitudini davvero sorprendenti, che potranno, una volta analizzate nei dettagli, fornire informazioni molto importanti anche all’area della pubblicità.

La piattaforma di Content Management su open source consentirà importanti crescite al sistema. Una delle più ambite, ed al momento in attesa di sviluppo, è la georeferenziazione, area nella quale in tempi non lontani proprio Sinedita aveva sviluppato interessanti applicazioni per i giornali. L’obiettivo di massima è collegare le informazioni, notizie e pubblicità, ad incroci geografici grazie ai quali sviluppare nuovi servizi sia per gli utenti che per le aziende che decideranno di investire sul Web.

IFRA Color Quality Club 2010/2012: sono aperte le iscrizioni

Ai primi di Maggio si sono aperte le iscrizioni all’edizione 2010-2012 di IFRA Color Quality Club, il prestigioso riconosci-mento internazionale per la qualità di stampa dei quotidiani che da 15 anni registra la partecipazione di alcune fra le più prestigiose testate di tutto il mondo.

La brochure ufficiale ed il modulo per l’iscrizione sono di-sponibili all’indirizzo URL: http://www.colorqualityclub.org/.

Il Color Quality Club di IFRA per gli anni 2010-2012 presenta molte novità di rilievo. Per la prima volta non saranno valutati i risultati di un solo test di stampa ma verranno analizzati i prodotti nell’arco di un periodo di quattro mesi. La creazione di categorie addizionali apre la competizione per la prima volta anche ai giornali che sono stampati con tecnologie heatset o UV o che sono stampati con procedimenti diversi dallo standard coldset-offset ed utilizzano, al posto della carta da giornale standard, supporti come SC, LWC o carta colorata. Questa decisione ha tenuto conto del trend inter-nazionale di sviluppo dei centri stampa in direzione di stabilimenti per produzioni miste, quotidiano e commerciale. Con la nuova edizione cessano anche i limiti numerici di appartenenza al club. Chiunque dimostri di stampare entro i parametri specificati dai regolamenti del concorso, e presenti una qualità globale di stampa, entrerà a fare parte del club e conquisterà il marchio di qualità conferito dall’IFRA Color Quality Club per gli anni 2010-2012.

IFRA offre uno sconto particolare a tutte le aziende italiane che parteciparono, nell’anno 2004, al progetto “Asig - IFRA CQ2” per la standardizzazione della stampa dei giornali basata su ISO 12647-3, e aggiuntivo rispetto a quanto proposto ai soci IFRA. L’iscrizione all’ICQC 2010-2012 prevede condizioni fortemente differenziate: 2.400 Euro per le aziende non associate ad IFRA, 1.200 Euro per i soci IFRA e, per le aziende italiane che parteciparono all’iniziativa Asig IFRA CQ2, solo 800 Euro.

Per tutte le informazioni di dettaglio potete contattare Roland Thees, Project Manager, all’indirizzo email: [email protected] o al numero di telefono: +49.6151.733.788.

Page 11: TecnoMedia 61

TecnoMedia

© Asig Service Srl 2009

Mat

eria

li di

con

sum

o

11

Dal gruppo SunChemicalnuovi inchiostri certificati ISOper la stampa offset-coldest

Subito dopo la XII Edizione di IFRA Italia (Bari, 10 e 11 giugno), agli inizi dell’estate, saranno disponibili sul mercato i primi inchiostri offset-coldset certificati ISO, nel set completo per la stampa in quadricromia su carta da quotidiano. Si tratta della serie Realcolor, certificata secondo la norma ISO2846-2 per colore e trasparenza, sviluppata da SunChemical Group, che ha avviato anche il processo di certificazione secondo la norma ISO12647-3 al punto 4.3.1.3 “Ink set colours” per verificare l’efficacia nelle condizioni di utilizzo da parte dei clienti. Per il mercato italiano è una novità assoluta: ne parliamo con i principali protagonisti.

Sul mercato italiano della stampa dei giornali è in arrivo una novità assoluta: i primi inchiostri per la stampa offset-coldset certificati secondo la norma ISO. A proporli agli stampatori, subito dopo la XII edizio-ne di IFRA Italia (Bari 10 e 11 giugno), e agli inizi dell’estate, sarà SunChemical Group, uno dei leader mondiali nella produzione di inchiostri.

La nuova serie, denominata Realcolor, è certificata secondo la norma ISO2846-2 per colore e trasparenza, e si inserisce negli sforzi di numerosi produttori di mate-riali di consumo in direzione dell’offerta di prodotti che pos-sano sempre meglio garantire la costanza di rendimento quali-tativo.

Un occhio, quin-di, alla qualità, ed un occhio anche verso gli utilizzatori, perché il produttore ha avviato anche un processo di certificazione secondo la norma ISO12647-3 (al punto 4.3.1.3 – Ink Set Colours) per verificare l’efficacia nelle condizioni di utilizzo da parte dei clienti.

Lo standard dei materiali di consumo

“Il progetto di certificazione degli inchiostri per stampa offset-coldset”- spiega Ferrara a TecnoMedia-“è nato l’anno scorso, a fine ottobre, durante IFRA Expo di Amsterdam”. Uno dei temi di attualità era, ed è tuttora, lo sviluppo di materiali di consumo che supportino le attività quotidiane degli stampatori offrendo una costanza di rendimento qualitativa.

Un problema molto sentito dal mercato italiano, come dimostrano tutte le occasioni di incontro e discus-sione pubblica su questi argomenti. Gli stampatori nazionali che parteciparono lo scorso 26 Novem-bre al TecnoMeeting Asig sugli “Standard Fisici per gli inchio-

stri offset e flexo”, ed ancora prima, nel 2006, al primo TecnoMeeting dedicato sempre agli inchiostri, ricordano quanto vivaci siano state le discussioni, e le pressioni sui fornitori, su come garantire la costanza di

Norma ISO 2846-2: i valori CIELAB per gli inchiostri Giallo, Magenta, Cyan e Nero e le relative tolleranze

Page 12: TecnoMedia 61

TecnoMediaM

ater

iali

di c

onsu

mo

TecnoMedia n. 61, giugno 2009

12

rendimento fra una fornitura e quella successiva.SunChemical Group, che ha cominciato ad operare

nelle certificazioni sui mercati degli inchiostri per stam-pa heatset e sheetfeed già da tempo, ha quindi deciso di avviare lo stesso processo anche nell’ambito della stampa quotidiani in offset-coldset.

“Il risultato che il mercato si aspetta”- chiarisce Massimo Battaglia, Responsabile inchiostri per la stam-pa offset dei giornali -“ non è l’eccellenza sporadica, legata ad una certa partita di materiali di consumo, ma la qualità costante nel tempo”.

In una parola, il mercato, anche quello dei quotidia-ni, richiede lo “standard”, cioè l’aderenza ad una norma che garantisca il rendimento costante in determinate situazioni di utilizzo.

Ciò è tanto più importante per chi distribuisce la propria produzione all’interno di molteplici centri stampa, e desidera utilizzare tutti gli accorgimenti per ottenere lotti di produzione omogenei.

La certificazione degli inchiostri

“Certificare un materiale di consumo come l’inchiostro”-spiega in professor Alberto Sironi, docente di Alta Formazione Grafica all’Università di Trento, Auditor che ha curato il processo di certificazione-“significa in estrema sintesi verificare la corrispondenza di alcune caratteristiche del prodotto a certi parametri misurabili scientificamente, e a norme di carattere ge-

nerale”. In nessun caso l’Ente certificatore entra nelle valutazioni del know how produttivo delle aziende, e

meno che mai nel caso di gruppi che sono fra i leader mondiali del settore. Quando una società dichiara che un certo prodotto corrisponde a determinate caratte-ristiche misurabili, può, a richiesta, intervenire l’Ente certificatore, esterno all’azienda, per verificare questa rispondenza allo standard.

E’ quanto è avvenuto nel caso dei nuovi inchiostri Realcolor. Il certificatore italiano, la cui attività è sorvegliata ed autorizzata dal TUF austriaco, l’Ente di certificazione europeo che approva tutte le proce-dure e ne controlla l’applicazione, ha verificato che il nuovo set di inchiostri per la stampa offset-coldest in quadricromia corrispondesse alla normativa ISO per quanto riguarda alcune caratteristiche di base, relative al colore ed alla trasparenza.

SunChemical, come tutte le aziende che operano in questo settore, produce decine di inchiostri per i quali non è affatto detto che sia richiesta una norma internazionale di corrispondenza.

Sugli inchiostri ci sono molte norme. SunChemical ha deciso di prendere in considerazione quelle più vicino allo stampatore.

Per gli utenti ci sono, infatti, parecchie buone ragioni per considerare l’utilizzo di inchiostri in standard ISO. Il prodotto certificato consente di tenere sotto controllo il processo produttivo, di stampare in forma ripetibile, di migliorare la cultura tecnica in azienda, di migliorare il prodotto finale, di avere più professionalità verso il cliente, di disporre di riferimenti più oggettivi in caso

di contesta-zioni ed di aumentare i l va lore a g g i u n t o riducendo i costi. “Uti-lizzare gli standard si-gnifica por-tare cultura industriale in azienda” chiosa Mas-simo Batta-glia.

Per la ce r t i f i ca -zione della serie Real-color è stata

utilizzata la norma ISO 12647 nr.3, quella relativa alle norme del controllo di qualità per i quotidiani. Per il

Una delle riunioni dello staff di SunChemical Group durante i lavori per il processo di certificazione. Da sin: Maurizio Franzoso, Product manager degli inchiostri flexo per quotidiani, Massimo Battaglia, Responsabile commerciale per gli inchiostri offset quotidiani, Giampaolo Ferrara, Direttore tecnico e Agata De Balsi, Communication Manager.

Page 13: TecnoMedia 61

TecnoMedia

© Asig Service Srl 2009

Mat

eria

li di

con

sum

o

13

Dal gruppo SunChemical nuovi inchiostri certificati ISO per la stampa offset-coldset

colore è stata utilizzata la norma ISO 2846-2 -sempre per i giornali. La novità di questo standard sta nel fatto che l’inchiostro non è più misurato come una volta per densità, ma in base ai valori dello spazio colore Lab.

La norma dice che sulla carta da quotidiano biso-gna, con uno strumento di laboratorio, stendere dei quantitativi di inchiostro che abbiano un determinato spessore (per il coldset da bobina i dati relativi a Cyan, Magenta, Giallo e Nero sono compresi fra 0,7 e 1,3 micron).

Questi inchiostri, una volta stampati, devono avere dei valori nello spazio Lab all’interno di determinate tol-leranze per quanto riguarda il colore e la trasparenza.

Una volta effettuati tutti i test, è stato possibile certi-ficare la corrispondenza di questa serie di inchiostri alla norma ISO, perché i valori sono ricaduti ampiamente all’interno delle tolleranze previste. “Dalle verifiche effettuate” - conclude Giampaolo Ferrara-”risulta che tutti gli inchiostri della nuova serie hanno parametri non solo rientrano nella norma, ma lo fanno all’interno di una soglia che non supera il 50% degli intervalli previsti”.

Ai fini dell’utilizzo in macchina da stampa, sottoline-ano il produttore e il certificatore, va tenuto naturalmente conto che anche la carta deve avere caratteristiche che ricadano all’interno di determinati valori. Quando ciò avviene, nel processo produttivo reale, lo stampatore

potrà aspet-tarsi, dai ma te r i a l i di consumo in standard I S O , u n rendimento più costan-te nell’arco t e m p o r a -le, minori tempi di av-viamento, r iduzione degli scar-ti.

T u t t o ciò perché si stampa con inchiostri che hanno uno “spa-zio colore standard”, anche se, precisano tecnici di laboratorio e certifica-tori, nessun materiale può, evidentemente, sostituire la professionalità chi stampa i quotidiani.

Il Prof. Alberto Sironi, docente di Alta Formazione Grafica all’Uni-versità di Trento, Auditor e titolare dello Studio Xilox, ha curato le fasi di certificazione dello Stan-dard ISO per gli inchiostri offset-

coldset. CERTIprint

è il marchio di certificazione regolato, ed au-torizzato, dal TUF austriaco,

l’Ente di certificazione europea che sorveglia l’applicazione delle procedure attuate.

Abitibi Bowater avvia il consolidamento della propria posizione finanziaria

Dopo la riorganizzazione a livello mondiale dei siti e delle attività produttive, il gruppo nordamericano Abitibi Bowater, il maggiore produttore al mondo di carta da giornale, ha comunicato a tutti i clienti di avere richiesto alle Corti Federali nordamericane, in data 16 aprile, l’applicazione della procedura di protezione temporanea dai creditori, allo scopo di poter realizzare il consolidamento della posizione finanziaria mediante una ricapitalizzazione della società, azione resa necessaria a causa del forte indebitamento. Abitibi Bowater è stata subito ammessa alla procedura.Il cash flow del Gruppo è positivo, la produzione di carta è regolare e la consegna ai clienti di tutto il mondo è puntuale. Abitibi Bowater ha deciso di fare ricorso ai due strumenti tecnico legali, previsti dalla legislazione canadese e americana, che vanno sotto il nome di CCAC (Company Credit Arrangement Customers) e di Chapter 11, e che sono simili alle procedure che in Italia vanno sotto il nome di Amministrazione Controllata perché, nonostante l’indubbio impatto “sgradevole” sull’immagine del Gruppo, questa procedura consente di completare nei tempi più brevi possibili la ristrutturazione finanziaria attraverso accordi con alcuni “grandi finanziatori”. Il CCAC e il Chapter 11, infatti, consentono per un periodo di tempo limitato la sospensione dei pagamenti pregressi dovuti ai creditori - mentre si procede alla ristrutturazione della posizione finanziaria - mantenendo l’obbligo ad assolvere regolarmente quelli assunti dopo l’avvio della procedura.Negli ultimi 12 anni il mercato Nordamericano (Usa e Canada) è passato attraverso una concentrazione dei produttori di carta da giornale. Nel 1997 esistevano 37 società proprietarie di 62 cartiere, con una produzione totale di 16,2 milioni di tonnellate. Nel 2009 sono rimaste solo 13 società con 37 cartiere ed una produzione totale di 10,6 milioni di tonnellate.Abitibi Bowater, proprietaria di 14 cartiere, rappresenta una quota di prodotto attorno al 40% per un totale di circa 4,5 milioni di tonnellate, ed una media a sito produttivo di 321 mila tonnellate di carta. A queste devono aggiungersi le circa 900 mila tonnellate prodotte all’estero. “La ristrutturazione”- conferma a TecnoMedia il rappresentante italiano di Abiti Bowater, Fabio Massimo Panzironi –“è esclusivamente finanziaria”.

Page 14: TecnoMedia 61

TecnoMediaIF

RA

Ital

ia 2

009

TecnoMedia n. 61, giugno 2009

14

IFRA Italia 2009ai nastri di partenza

Il 10 giugno a Bari, presso il centro stampa della SEDIT, si inaugura la XII edizione di IFRA Italia, la Conferenza internazionale per l’industria dell’editoria e della stampa italiana, dedicata ad una rassegna di idee su come “crescere in tempi difficili”.

“Crescere in tempi difficili: la creatività contro il pessimismo” è il tema conduttore della XII edizione di IFRA Italia, la Conferenza annuale per l’industria editoriale e della stampa italiana, promossa da IFRA, la più importante associazione mondiale di ricerca e sviluppo per l’industria dei media, in collaborazione con la Federazione Italiana Editori Giornali (Fieg) e con l’Associazione Stampatori di Giornali (Asig).

Anche quest’anno, IFRA Italia 2009 ha raccolto la convinta adesione di numerose aziende fornitrici che hanno deciso di investire sulla Conferenza interna-zionale in qualità di sponsor: Agfa, Atex, EidosMedia, Ferag, Gmde, Goss, Huber Group, Kba, Kodak, Lithosol Italia, MacDermid, Manroland, Müller Martini, Sitma, SunChemical e Wifag.

L’edizione 2009 si snoda attraverso tre sessioni di lavoro dedicate, rispettivamente, a: “Stampa e distri-buzione: nuovi modelli di organizzazione e logistica”, “Quotidiani, periodici e servizi Web: nuovi modelli di sviluppo” e “La sfida per gli editori, crescere in tempi difficili”.

Tutte le sessioni di lavoro sono organizzate con lo stesso schema: presentazioni di scenari ed esperienze internazionali seguiti da panel di discussione fra dirigen-ti e manager editoriali e della stampa italiana su quali strategie pianificare per crescere in tempi difficili.

La sessione di apertura, “Stampa e distribuzione: nuovi modelli di organizzazione e logistica”, con inizio alle ore 16.00 del pomeriggio del 10 giugno, è ospitata dal centro stampa SEDIT di Bari.

Fra gli argomenti che si prevede siano approfonditi, ci sono il decentramento produttivo, la creazione di poli di stampa consortili e i nuovi modelli di trasporto e distribuzione primaria delle copie.

Alla tavola rotonda seguirà la presentazione dei dati

della Ricerca annuale dell’Osservatorio Tecnico “Carlo Lombardi” per i quotidiani e le agenzie di informazione. Al termine dei lavori sarà possibile visitare il centro stampa della SEDIT, che di recente – come si legge in altra parte di TecnoMedia – ha completato un importante ampliamento dell’area di produzione grafica.

La serata proseguirà con una cena a Villa Camilla – di fronte all’hotel Sheraton Nicolaus di Bari – offerta dal quotidiano La Gazzetta del Mezzogiorno, dove sarà possibile gustare piatti della tradizione pugliese. Al termine è prevista la visita al centro stampa del giornale.

La seconda e la terza sessione dei lavori si svolgono presso il centro congressi dell’Hotel Sheraton Nicolaus di Bari, il giorno 11 giugno, con inizio alle ore 10.00. Il programma prevede, dopo gli indirizzi di saluto del Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola e del Presidente di Confindustria Bari Alessandro Laterza, la sessione dedicata a “Quotidiani, periodici e Web: nuovi modelli di sviluppo internazionali”.

Fra gli argomenti in discussione, si prevedono i rapporti fra i prodotti stampati ed i servizi digitali, l’uti-lizzo dei contributi dei lettori e il content management, le nuove possibili articolazioni fra contenuti nazionali e locali nell’era della multimedialità.“La sfida per gli editori: crescere in tempi difficili” è la terza, conclusiva, sessione di IFRA Italia 2009. In discussione, fra gli altri argomenti, le sfide dei contratti di lavoro, delle sinergie editoriali, dell’outsourcing e di altre soluzioni per il rilancio di un’industria strategica, quella editoriale, che vuole, caparbiamente, continuare a crescere.

Come di consueto, la Conferenza internazionale si concluderà con una cena a base di specialità locali, offerta dal centro stampa SEDIT di Bari presso la masseria Il Melograno di Monopoli.

Page 15: TecnoMedia 61

TecnoMedia

© Asig Service Srl 2009

Tecn

omee

ting

Asi

g

15

L’utilizzo ibrido deicentri stampa quotidiani:esperienze a confronto

Come attrezzarsi per stampare prodotti commerciali all’interno di stabilimento per quotidiani? Dove investire? Quando conviene diversificare? La Rotopress International di Loreto ha ospitato lo scorso 18 febbraio un TecnoMeeting organizzato dall’Associazione Stampatori sull’utilizzo ibrido dei centri stampa quotidiani. Un confronto serrato di opinioni fra i fornitori di macchine per la stampa, allestimento e spedizione e i responsabili degli stabilimenti italiani per giornali ha tracciato i contorni, e le opzioni, di questo nuovo mercato.

Come at-trezzarsi per stampare, negli stabilimenti dei giornali, pro-dotti commer-ciali? A quali condizioni è economico far-lo? In che dire-zione evolve il mercato?

A questi in-terrogativi ha provato a rispondere il TecnoMeeting di Asig dedicato all’utilizzo ibrido degli impianti di stampa e confezio-namento dei quotidiani, ospitato il 18 febbraio scorso dalla Rotopress International di Loreto. Un’incontro al quale hanno partecipato oltre settanta fra tecnici specializzati e dirigenti dell’industria della stampa italiana, in una cornice ottimale, dal momento che il centro stampa di Loreto, che fa parte del Gruppo fondato da don Lamberto Pigini, è uno dei centri di eccellenza italiani per la stampa cosiddetta ibrida.

Non a caso il Presidente don Pigini, che ha fatto gli onori di casa assieme al Direttore ge-nerale Pier Pa-olo De Sanctis, ha ringraziato i partecipanti per aver scelto

Loreto quale sede per approfondire

i temi della stampa mista quotidiani/prodotti com-merciali.

Attrezzarsi per la stampa ibrida

Tutte le aziende internazionali che producono rotati-ve offset per la stampa dei giornali, Goss International, Kba, Manroland e Wifag, presenti al TecnoMeeting, propongono, agli stampatori che vogliano diversificare la produzione in direzione del commerciale, due tipi

Da sin. Franco Menapace, Centro Stampa Editoriale, Dario De Cian, CSQ, Roberto Poli, San Biagio Stampa, Nicola Continolo, SEDIT, David Passarini, Poligrafici Editoriale, Pier Paolo De Sanctis, Rotopress International.

Page 16: TecnoMedia 61

TecnoMediaTe

cnom

eetin

g A

sig

TecnoMedia n. 61, giugno 2009

16

di soluzioni: forni a gas per inchiostri he-atset o forni per inchiostri UV. L’impatto ambientale, si chiarisce subi-to, c’è in en-trambi i casi, ma è comun-que gestibile. Manroland ha da poco avvia-to in Austria, a Vienna, il pri-mo impianto con tecnologia UV. Lo stabili-mento può ave-re dimensioni più contenute e minori consumi, senza contare che questa configurazione consente di effettuare retrofit di impianti già in essere. Per loro esperienza, gli impianti ibridi posso avvantaggiarsi grazie all’utilizzo di macchine a semplice larghezza, che offrono una maggiore flessibilità di formato.

Goss International ha registrato negli Stati Uniti un mini-boom di impianti UV. Ci sono stati molti stam-patori che hanno effettuato operazioni di retrofit per l’introduzioni di forni UV. Per esperienza, la società ritiene che questa soluzione vada bene in talune circo-stanze, ma se la produzione del commerciale è di gran lunga prevalente è opportuno che lo stampatore prenda comunque in considerazione una rotativa dedicata. Kba ha circa sessanta installazioni “ibride” nel mondo. Le macchine utilizzano sia forni a gas per inchiostri heatset che forni UV.Ma la casa tedesca dispone anche della tecnologia alternativa waterless. Le macchine da stampa Cortina sono in grado di effettuare produzioni ibride. L’impianto più grande, finora, è la EcoPrint, alla quale farà seguito fra breve il nuovo centro stampa de Le Figaro, alle porte di Parigi, e uno stabilimento in Dubai.Dal 2005 la Wifag è andata decisamente in direzioni dei forni UV, una tecnologia che ancora bisogno di numerosi test.

Diverso l’approccio della Cerutti, leader nelle rotative con tecnologia flessografica, che consentono di stampare prodotti quotidiani e commerciali con la stessa configurazione di macchina. Per l’ibrido questa soluzione è vantaggiosa, spiega la Casa italiana, perché non occorre inserire componenti di stampa specializ-zate. Per il nuovo impianto inglese, il Daily Mail ha

investito in rotative con possibilità di utilizzare bande di carta diverse e dotate di cucitrici dietro ai coni di piega per avere una maggiore flessibilità sui prodotti. Per ragioni che attengono alle scelte impren-ditoriali degli utenti, nonostante la potenzialità nella stampa ibrida, gli impianti flexo sono finora molto poco sfruttati per tirature commer-ciali sia nel mercato italiano che in quello estero.

Il costo? Tutto dipende…

Come nelle tradizioni dei Tec-noMeeting di Asig, ampio spazio è stato dato agli interventi del pubblico, coordinati dal Segretario dell’Asig Sergio Vitelli, che ha

aperto la discussione chiedendo quanto costa produrre con waterless, quanto costa la gestione degli impianti a UV e quanto costano gli inchiostri rispetto a quelli per le produzioni a freddo.

Cortina, la rotativa waterless, è partita nell’anno Duemila, e ci sono 25 macchine in funzione o in via di installazione. La stampa senz’acqua, a detta del produttore, Kba, offre molti vantaggi, a cominciare dalla qualità, paragonabile a quella commerciale; ma sui costi viene fatto di solito uno studio ad hoc per ogni installazione. E’ conveniente il waterless? Dipende. Se ci sono venti edizioni a notte di uno stesso giornale forse Cortina conviene per il bassissimo numero di copie di scarto. Se un quotidiano tira un’edizione di 200.000 copie, forse questa tecnologia non conviene. Ma in ogni caso bisogna fare un’analisi dedicata.

L’impianto di Vienna con tecnologia UV di Manro-land funziona molto bene. Per quanto riguarda i costi, il paragone va fatto con la stampa heatset. Di solito i valori si assomigliano: più lunga è la tiratura, più conviene l’heatset. L’UV è competitivo su volumi di produzione medi e bassi. Anche in questo caso non è facile dare risposte in astratto: occorre un’analisi sul campo, perché la comparazione dei costi dipende da molti fattori e da molti passaggi tecnologici. La variabile fondamentale, per esempio, che è il costo dell’inchio-stro, é a vantaggio della stampa heatset, ma la scelta finale va commisurata a quello che vuole produrre lo stampatore. L’UV è fondamentale, per molte aziende, nella stampa degli inserti di qualità a bassa tiratura. Ancora una volta dipende dalle scelte imprenditoriali dello stampatore.

Don Lamberto Pigini, Presidente di Rotopress International, saluta

i partecipanti in apertura dei lavori del TecnoMeeting Asig.

Page 17: TecnoMedia 61

TecnoMedia

© Asig Service Srl 2009

Tecn

omee

ting

Asi

g

17

L’utilizzo ibrido dei centri stampa quotidiani: esperienze a confronto

L’inchiostro UV, nell’esperienza di SunChemical Group, presente all’incontro assieme a Flint Group e Huber Group, ispira preoccupazione per gli aspetti ambientali e gestionali, ma biso-gna ricordare che è ampiamente utilizzato in attività “critiche” quali la stampa degli imballaggi per uso alimentare, con un controllo rigoroso sulle caratteristiche di migrazione delle componenti per effetto della polimerizzazione. Per quanto riguarda i costi, può costare anche tre volte abbondanti di più rispetto a quello per la stampa coldset. Ma, come sempre, la risposta se sia più o meno conveniente dipende dal valore aggiunto che uno stampatore vuol dare al suo lavoro: non bisogna chiedere quanto costa la segnatura, ma quanto può valere sul mercato.

Questo vale anche per il computo del “costo/copia” , osserva un fornitore di rotative.Con la tecnologia UV ci avviciniamo all’heatset, ma uno stampatore commercia-le lavora 24 ore su 24, ragiona con un fermo macchina del 15% e ha un ciclo industriale più competitivo, in partenza, rispetto a quello di uno stampatore di giornale che, nel caso per esempio italiano, talvolta ha impianti che purtroppo girano solo quattro ore a notte.

Confezioni, allestimenti e spedizioni

Nessuno ha problemi di inchiostri nell’area degli impianti di confezionamento e spedizione. Ferag nasce nel settore dei giornali e da quindici anni opera anche in quello commerciale. Alcuni clienti esteri hanno da tempo richiesto linee per lavorare sia quotidiani che prodotti commerciali.La tecnologia non è un problema, la sfida è tutta sul settore imprenditoriale. Lo stampatore

che investe che deve trovare lavoro e chiu-dere accordi sindacali per la lavorazione dei diversi prodotti. Müller Martini ha una vastissima esperienza nel commerciale, e più recentemente ha avviato con successo anche linee per l’industria dei giornali. A Drupa 2004 Müller Martini ha presentato

un sistema misto integrato in una inseritrice per la lavorazione di quotidiani dove è possibile aggiungere indifferentemente inserti e segnature coldset e heatset. Dal punto di vista di Idab Wamac non ci sono con-troindicazioni per lavorare in linea prodotti quotidiani e commerciali. Sitma, che offre soluzioni confeziona-trici ed impianti di avvolgimento e spedizione dopo la catena di trasporto, lavora indifferentemente anche prodotti in terza piega e dispone di testine di stampa inkjet per personalizzazioni ed indirizzamento di lotti di distribuzione fino alla singola copia.

La cellophanatrice, spiega Sitma rispondendo ad una domanda sulla possibilità di riutilizzo per lavora-zioni miste, non è mai stata un lusso, ma una necessità. Quelle a lavorazione sulla singola copia possono essere utilizzate per fare altri tipi di lavori, riviste anche con inserimenti.

Più che di eventuali riconversioni, secondo Ferag, è più corretto pensare all’aggiunta di moduli. Niente si getta; anche secondo Idab Wamac c’è solo da aggiun-gere componenti per lavorazioni più flessibili.

La festa è finita

Quali sono i punti critici nell’introduzione di lavori commerciali in ambienti nati per la stampa dei giorna-li? Quali sono le strategie per avere successo e quali i rischi da evitare?

Oltre settanta persone, fra tecnici e dirigenti dell’industria

della stampa italiana, hanno seguito il TecnoMeeting Asig di

Loreto.

Page 18: TecnoMedia 61

TecnoMediaTe

cnom

eetin

g A

sig

TecnoMedia n. 61, giugno 2009

18

Per Roto-press Inter-national, lo stabilimento di Loreto nato nell’ambito di un Gruppo che ha alle spalle una va-sta esperienza di stampa di altissima qualità su macchine piane, è fondamentale un buon rapporto con i sindacati per la corretta gestione dei diver-si contratti di lavoro, grafico e po-ligrafico. Il centro stampa adotta criteri di controllo di gestione per singola commessa e calcola gli ammortamenti tenendo conto delle lavorazioni diurne e notturne. Disponendo di una forte rete di vendita che copre quasi tutta l’Italia, si trova in concorrenza con gli stampatori commerciali, che sono fra i più agguerriti e i più temibili. Per Poli-grafici Editoriale di Bologna, la stampa ibrida in Italia dovrà fare attenzione alle richieste della grande distri-buzione, un mercato molto promettente, forse quello leader in questo segmento di attività. Lo stabilimento SEDIT di Bari, nato come centro stampa quotidiani, ha oggi sviluppato un impianto misto con copertura grafica e poligrafica globale, come si legge anche in altra parte di questo numero di TecnoMedia. Anche in SEDIT coesistono due contratti di lavoro senza alcuna commistione, perché i grafici ed i poligrafici hanno fra loro storie professionali diverse.

San Biagio Stampa ha avviato da molti anni un’im-portante esperienza nell’area della stampa mista. Per avere successo ci vogliono alcune scelte di fondo. Buona qualità: stampare più di quaranta linee è quasi un obbligo, e bisogna essere in grado di rilavorare con procedure automatiche o semi automatiche i materiali che arrivano dal cliente non quotidiano. Formati che abbiano mercato: se sono quelli sbagliati, non si fanno lavori commerciali, nonostante le attività di rifilo e di allestimento offerte dai fornitori consentano di fare quasi tutto.

Il prezzo: se l’offerta è fuori mercato non c’è nulla da fare. Quando si va in Consiglio di Amministrazione con nuove proposte di investimento, bisogna che le cifre siano presentabili. Ci sono ancora troppe diffe-renze fra una torre per stampa commerciale ed una per quotidiani, e gli ammortamenti industriali non sono una variabile indipendente.I fornitori del centro

stampa, sia di impianti che di materiali di consumo, sono avvisati: la festa è finita.

I competitors commerciali scontano contrattualiz-zazioni del lavoro molto lontane dalle condizioni di lavoro dei centri stampa ibridi, e si sta esaurendo il vantaggio tecnologico. Per competere occorre rivedere la logistica e trasformarsi in azienda di processo. Lo stesso vale per la organizzazione commerciale, che deve essere ben disposta a visitare i clienti. Il luogo dove nasce il lavoro è sempre di più la fotolito, e quello dove nascono i prodotti è la spedizione.

Il CSQ, che condivide le logiche di San Biagio, è un centro stampa a tecnologia coldset: tutto l’ibrido si produce su macchine per quotidiani. Per stare sul mer-cato, anche l’esperienza del centro stampa di Erbusco ha insegnato che sono fondamentali i formati, oltre alle dotazioni di tutte le componenti tecnologiche in uscita dalla rotativa, quali la rilegatura a punto metallico, dedicate al prodotto commerciale.

Controllo di gestione, doppi turni di lavoro per grafici e poligrafici, solo tecnologie coldset, massima flessibilità e monitoraggio costante sui prezzi del com-merciale sono alcune delle scelte vincenti del Centro Stampa Editoriale di Grisignano di Zocco. Anche loro sono impegnati a sviluppare le attività della rete di vendita per operare con successo sul mercato della stampa non quotidiana e nella ricerca di materiali di consumo con prezzo il più possibile contenuto, per fare fronte alla concorrenza agguerrita degli stampatori commerciali.

Una competizione, questa, che sempre più centri stampa italiani nati per lavorare il solo prodotto giornale stanno dimostrando di poter affrontare con successo.

Da sin.: Fabrizio Imarisio, Cerutti, Davide Madureri,

Kba, Claudio Minerva, Goss International, Claudio

Delmenico, Wifag, Trino Barnabò, Manroland.

In basso, da sin.: Gianni Manzini, Sitma, Roberto Beretta, Idab

Wamac, Samuele Trovati, Müller Martini, Sandro Provera, Ferag

Italia.

Page 19: TecnoMedia 61

TecnoMedia

© Asig Service Srl 2009

Sta

mpa

dig

itale

19

Stampa inkjet per quotidiani:tecnologie, mercati ed opportunità

Stampa digitale inkjet per quotidiani: a che punto siamo? Esattamente un anno fa, a Drupa 2008, il tema delle nuove frontiere della stampa a colori a dato variabile e a getto di inchiostro era una dei temi più vivaci. Previsioni sul prossimo biennio, sulle nuove macchine in arrivo e sulle diverse soluzioni tecnologiche si accavallavano. Dodici mesi dopo, riprendiamo questo argomento con uno dei protagonisti mondiali del mercato inkjet, Kodak, che proprio a Drupa ha presentato nuove soluzioni a getto di inchiostro continuo.

Se avete occasione di passare da uno dei grandi Hotel di Milano, o dagli aereoporti di Malpensa e Linate, acquistate una copia del quotidiano americano USA Today e date un’occhiata con molta attenzione alla qualità di stampa ed alla carta utilizzata. Molto probabilmente avete fra le mani una copia del giornale stampata dalla Rotomail di Cologno Monzese con una macchina digitale per la quadricromia.

E’ uno dei primi esempi di applicazione di que-ste tecnologie al prodotto quotidiano disponibile nel nostro Paese.

L’unità sulla quale si stampa, da un paio di mesi, USA Today, è una Kodak VL 2000 inkjet, presentata, assieme ad altre soluzioni per la stampa digitale in via di sviluppo, a Drupa 2008.

TecnoMedia- La tecnologia digitale per la stampa a colori dei giornali è pronta?

Flavio Corsini (FC) – Direttore vendite GCG Kodak – Diciamo che dal punto di vista di Kodak la tecnologia esiste, è utilizzabili già oggi con ottimi risultati ed è, soprattutto, una tecnologia che ha di fronte a sé ancora dei margini significativi di miglioramento.

TM- Che cosa significa?FC-Significa che oggi, una stampatore che vuole

produrre tirature limitate di quotidiani in quadricromia, può farlo utilizzando la soluzione Kodak VL 4200, con ottimi risultati, vendibili perfettamente sul mercato. L’unità ha introdotto nel mondo dell’inkjet il concetto

del colore, anticipando le macchine delle serie Stream, anche queste presentate a Drupa, la cui introduzione è prevista nel corso del 2010, come comunicato l’anno scorso a Düsseldorf.

Sergio Duvia (SD) - Sales manager IPS (InkJet Printing Solutions) di GCG Kodak – La macchina sulla quale si stampa USA Today, la VL 2000, ha una velocità di 75 metri al minuto ed una risoluzione di 600 dpi. In formato USA Today produce circa 450 pagine al minuto. La soluzione stream, che noi definiamo anche “offset quality”, avrà la stessa risoluzione di 600 dpi ma una velocità a partire da 300 metri al minuti.

In entrambi i casi siamo comunque in presenza di macchine che utilizzano la tecnologia Kodak a flusso continuo di inchiostro.

TM- Quali vantaggi dà, secondo voi, il flusso di inchiostro continuo?

SD- Con il flusso di inchiostro continuo inkjet le goccioline vengo create in tubicini che sono in numero di 600 per pollice, e che sono stati realizzati grazie all’impiego di nanotecnologie.

Dal nostro punto di vista i vantaggi sono fondamen-talmente due. La macchina può produrre a velocità molto più alte, fino a tre, quattro ed anche cinque volte di più rispetto a quello che consentono altre tecnologie.

Con la soluzione stream, annunciata a Drupa, si potranno utilizzare diversi tipi di inchiostro e, quindi, sfruttare la macchina per stampare su diversi tipi di carte,

Page 20: TecnoMedia 61

TecnoMediaS

tam

pa d

igita

le

TecnoMedia n. 61, maggio 2009

20

mantenen-do sempre la qualità a 600dpi. Le unità con f igu -rate per la stampa dei g i o r n a l i sono an-che dotate di una pie-ga specia-lizzata per la finitura in linea. Noi integriamo con soluzioni della Hunkeler, ma da un punto di vista tecnico non è l’unica soluzione possibile, e se il cliente chiede altre integrazioni noi possiamo senz’altro prenderle in consi-derazione.

TM- Quando diventa conveniente la stampa digitale per i giornali?

FC- Molto dipende da dove gli editori individueranno la possibilità di produrre basse tirature. La stampa digitale dei giornali è molto interessante per realizzare lotti di alcune migliaia di copie. Ancora di più potrebbe esserlo laddove fosse possibile stampare il giornale utilizzando una delle caratteristiche specifiche del digitale: il dato variabile.

Personalizzare le copie in funzione dell’area di distribuzione del giornale è una grande opportunità, anche se non è affatto facile tradurla in pratica. Molto più immediato è l’utilizzo della tecnologia digitale per la stampa di piccole quantità di giornali stranieri da distribuire, per esempio, negli aereoporti o negli Hotel dove alloggiano uomini d’affari e turisti stranieri.

Lo stesso si può dire per la produzione di piccole quantità di testate italiane che vadano in distribuzione all’estero in punti qualificati e frequentati dai nostri lettori. La tecnologia esiste; è l’editore che deve deci-dere come utilizzarla.

TM- E lo stampatore?FC- La macchina di stampa digitale può fare parte

dell’offerta di un centro stampa quotidiani, soprattutto in un Paese, come l’Italia, dove i centri stampa per giornale puntano a sviluppare servizi per una clientela non solo editoriale.

Ma è possibile immaginare che anche altri soggetti, per esempio grossi distributori locali, utilizzino la stam-

pa digitale per produrre piccoli lotti di copie da recapitare in alcuni cen-tri di diffusione. Ancora

una volta la tecno-logia c’è: si tratta di decidere come uti-lizzarla.

S D - I l d ig i -tale per Kodak è una scelta strategica di fondo. La punta

di diamante è la tecnologia inkjet a flusso continuo e la soluzione stream in “offset quality”, ma per i centri stampa restano anche molto interessanti le macchine a tecnologia elettrofotografica, come la NexPress.

Sono unità tipicamente commerciali, dove la qua-lità è già paragonabile all’offset, ma dove, rispetto al getto continuo di inchiostro, la velocità è ancora migliorabile.

TM- Kodak resta comunque un fornitore di rife-rimento anche per la stampa offset tradizionale dei giornali?

FC- Assolutamente sì. Il digitale, sul quale la società ha investito molto e nel quale crede profondamente, mantiene le proprie soluzioni ed i propri materiali di consumo anche per la stampa su rotativa offset.

Le lastre termiche ed i CtP generano, fra l’altro, risorse importanti da destinare alla ricerca e allo sviluppo.

Kodak continua con le lastre a tecnologia termica, ma amplierà a breve l’offerta con una lastra polimerica per tecnologia violet – modello Violet Kodak T85 – che avrà, con la qualità, anche una grande attenzione per gli aspetti ambientali.

All’estero sono già in uso lastre per la stampa dei giornali senza sviluppo, ed è possibile che a breve siano introdotte anche nel mercato italiano.

Da sin.: Flavio Corsini, Direttore vendite

GCG Kodak, Sergio Duvia, Sales manager

IPS (InkJet Printing Solutions) di GCG

Kodak.In basso: l’unità VL 2000 che stampa USA Today.

Page 21: TecnoMedia 61

TecnoMedia

© Asig Service Srl 2009

Sta

mpa

e in

tern

et

21

Nuovi dispositivi per il giornale in digitale

Fruizione digitale dei quotidiani, ma pagamento in moneta sonante: debutta tra pochi mesi il nuovo lettore digitale per libri e giornali di Amazon “Kindle DX”, pubblicizzato come strumento per arginare la crisi del settore editoriale.E’ intanto allo studio un dispositivo simile alla News Corp di Rupert Murdoch, che si è dichiarato deciso a porre fine alla fruizione gratuita dei quotidiani sul web.

Amazon lancia Kindle DX

E’ arrivato sul mercato, il tanto atteso Kindle DX (deluxe), il nuovo lettore digitale per libri e giornali di Amazon che secondo le intenzioni dell’azienda dovreb-be servire ad arginare la crisi del settore editoriale.

In vendita negli Stati Uniti a partire dalla prossima estate, Kindle permette di scaricare libri e giornali e visualizzarli sullo schermo da 9,7 pollici (più del dop-pio dello schermo del precedente dispositivo Kindle 2) con un’immagine nitida come quella di una pagina stampata: viene adottata la tecnologia E-Ink, con ri-soluzione da 1200x824 pixel e una scala di 16 toni di grigio. Il consumo è basso e la batteria dura in carica una settimana.

Dotato di memoria di 4 GB, Kindle DX secondo Amazon permette di disporre di 3.500 libri, periodici e propri documenti, da leggere in formato DOC, HTML, TXT, RTF, JPEG, GIF, PNG, MP3 e file PDF in modo nativo.

La possibilità di orientare la visualizzazione di lettura migliora la lettura di quotidiani di grande for-mato; è anche prevista la funzione “Text to speech” per ascoltare la lettura dei testi quando si è in movimento. Per l’acquisto dei testi, Kindle DX usa connettività wireless 3G offerta dall’operatore Sprint, inclusa nel costo senza canoni e contratti.

Alcune limitazioni del dispositivo

Diverse le critiche arrivate al nuovo dispositivo: l’alto costo, 489 dollari rispetto alla versione preceden-te di Kindle 2 a 359 dollari, la tastiera con tasti piccoli

e funzionalità limitata, ad esempio per muoversi tra le pagine.

Ma è soprattutto l’impossibilità di visualizzare immagini a colori che sembra contrastare con l’abitu-dine degli utenti che utilizzano i display a 16 milioni di colori di smartphone e netbook.

Si tratta di una piattaforma chiusa, che permette un’interattività con il web molto ristretta: è accessibile solo la consultazione ad un dizionario e all’enciclo-pedia libera Wikipedia, mentre non è previsto l’uso della posta elettronica e l’accesso al web. Secondo altri analisti, sarebbe invece proprio la piattaforma chiusa la chiave di successo del nuovo dispositivo.

Accordi editoriali per libri...

Sono disponibili secondo Amazon 275,000 libri, inclusi 107 dei 112 best-seller del New York Times: il costo è di 9,99 dollari per un libro, di cui si può sca-ricare un brano di prova prima di decidere l’acquisto. Sono presenti anche molti libri universitari: Amazon ha dichiarato di aver raggiunto accordi con tre grandi editori che metteranno a disposizione i loro libri sotto forma di e-book nel Kindle Store, Pearson Education, Cengage Learning and Wiley Higher Education, men-tre con McGraw-Hill non è ancora stato raggiunto un accordo.

… e per i giornali

Anche per i giornali si prevede la vendita di abbo-namenti con pagamento diretto da parte dell’utente: una formula del tutto tradizionale, che si contrappone

Page 22: TecnoMedia 61

TecnoMediaS

tam

pa e

inte

rnet

TecnoMedia n. 61, giugno 2009

22

con la difficile ricerca di un modello di busi-ness per i giornali sul web, a costo zero per gli utenti e supportato da inserzioni pubblicitarie, che fino ad oggi non ha portato a risultati con-siderati universalmente soddisfacenti.

Nelle intenzioni di Amazon, Kindle DX vuole dunque offrire una variante digitale al consolidato modello di business dell’editoria, proponendo un sup-porto diverso rispetto alla carta e un diverso approccio ai problemi di logistica e distribuzione.

Sorge però il dubbio che la soluzione del problema dell’editoria, principalmente economico, possa venire da un dispositivo così costoso.

Così Boston Globe, Washington Post e New York Times hanno lanciato un’offerta promozionale su modello delle offerte dei nostri gestori telefonici: ai lettori che sottoscriveranno un abbonamento “a lungo termine”, le tre testate venderanno il dispositivo Kindle DX ad un prezzo ridotto, però solo nelle aree in cui non esiste una distribuzione fisica delle copie cartacee.

I termini economici degli accordi

Amazon aveva già in corso accordi con diversi gruppi editoriali per il dispositivo precedente, Kindle 2, che permettevano al pubblico di sottoscrivere l’ab-bonamento a 37 giornali al costo di circa 10 dollari al mese.

Anche se Amazon non rende noti i termini degli accordi in corso con gli editori di giornali, è però cir-colata voce che l’azienda trattenga il 70% dei revenues, un accordo che non soddisfa certamente gli editori e che infatti è in corso di rinegoziazione con la nuova piattaforma.

Interesse per la stampa estera – Il Corriere della Sera

Un interessamento concreto di Amazon verso il mercato della stampa estera, da proporre ai propri lettori statunitensi, è venuto dall’accordo dello scorso marzo con il Corriere della Sera per la fruizione negli

USA sul Kindle 2 della Amazon.Rcs, il primo editore italiano ad aver concluso un

accordo di questo tipo, ha dichiarato di voler prose-guire in questo modo la strategia di ampliamento delle modalita’ di lettura - carta, Internet, mobile - “in un’ot-tica di attenzione alle nuove abitudini e alla crescente mobilita’ del pubblico dei lettori”.

Kindle DX fuori dagli Stati Uniti

Per il momento sembra invece lontana la distribu-zione di Kindle DX in altri Paesi, anche a causa del vincolo costituito dalla tecnologia wireless Whispernet connessa al servizio dell’operatore Sprint, non presente in Europa; si è però già ipotizzato che il dispositivo potrà essere distribuito in Europa dopo il 2010.

L’esperimento di Amazon nel distribuire il software “Kindle for iPhone”, anche se apparentemente è con-trario ai suoi interessi nel proporre una piattaforma chiusa, può essere visto come un primo modo per testare il gradimento fuori dagli Stati Uniti. Da notare che questo software però non supporta la lettura di riviste e quotidiani ma solo di libri.

I tentativi precedenti e gli attuali concorrenti

Da alcuni anni assistiamo a tentativi infruttuosi di lanciare l’uso massiccio degli e-book: ricordiamo ad esempio Rocketebook 1999. I lettori hanno fino ad ora continuato a restare affezionati alla carta, sia per la migliore qualità di lettura sia per questioni affettive legate ad esempio al possesso dei propri libri. Della versione precedente di Kindle, si stima che siano stati

Page 23: TecnoMedia 61

TecnoMedia

© Asig Service Srl 2009

Sta

mpa

e in

tern

et

23

Quotidiani USA: fra stampa e pubblicità on line

venduti soltanto 500.000 esemplari, che però sembra-no aver costituito un discreto volano per la vendita di contenuti.

I tempi sembrano comunque ora maturi per una modifica almeno parziale delle abitudini di lettura di libri e quotidiani. Ci si aspetta quindi che altre azien-de proseguano con lo studio di dispositivi di lettura portatili, ad esempio Plastic Logic, una start-up con buona dotazione finanziaria, FirstPaper, collegata all’editore Hearst, e probabilmente la stessa Apple, oltre naturalmente alla Sony con il suo abbastanza diffuso sony Reader.

I piani alternativi di Murdoch

Il più temibile concorrente per i piani di Amazon è però il nuovo e-reader a cui starebbe lavorando la NewsCorp di Rupert Murdoch, che recentemente ha dichiarato di voler abbandonare la strategia dei conte-nuti fruibili gratuitamente sul web in quanto finanziati tramite la pubblicità, e di voler creare un modello per far pagare i contenuti online, ma di volerlo fare in alternativa al Kindle DX di Amazon.

NewsCorp sarebbe già all’opera un team con sede a New York, Londra e Sydney per realizzare il progetto, che coinvolgerà i diversi assets del gruppo, dal Wall Street Journal a The Times, Sunday Times e The Sun a Londra, cui si uniranno i contenuti dell’impero cinema-tografico e televisivo del Gruppo. Murdoch ha inoltre dichiarato di voler ricercare accordi con altri editori e “fornitori di contenuti” all’esterno del Gruppo.

Nuovo vigore per l’editoria

L’auspicio è che, comunque esse si realizzino, le nuove forme di diffusione dei giornali contribuiscano a dare nuovo vigore all’editoria.

Le recenti numerose cessazioni di attività nei gior-nali statunitensi costituiscono infatti una grave perdita, mentre preoccupano le difficoltà in cui si trovano ad esempio il Boston Globe e il San Francisco Chroni-cle. In Italia la situazione non è migliore, visto che la crisi raddoppia le perdite del settore, come emerso nel

recente convegno FIEG.Ferruccio De Bortoli nel suo discorso di nomina al

Corriere ha invitato i propri giornalisti a riflettere sulle grandi potenzialità informative dei palmari e dei telefo-nini full screen, che permettono al lettore di sapere già tutto prima di affrontare la lettura del quotidiano.

Ma ha anche sottolineato un fattore molto im-portante: il legame del lettore con il proprio giornale resta saldo, in quanto è basato sulla qualità e credibilità dell’informazione. “I giornali sono in crisi. In tutto il mondo. Ma non sono mai stati così letti, su carta e sul web, come oggi”.

Page 24: TecnoMedia 61

TecnoMediaLe

pag

ine

dell’

Oss

erva

torio

TecnoMedia n. 61, giugno 2009

24

Idee e iniziative per superare la “tempesta perfetta”

Nei dodici mesi che separano la pubblicazione di questo Rapporto 2009 dalla precedente edizione, gli scenari dell’editoria quotidiana in Italia e nel mondo sono cambiati in maniera drammatica. E’ vero, da anni ormai tutti gli indicatori che vengono tradizionalmente analizzati per definire lo stato di salute del settore davano segnali di difficoltà: le vendite ferme intorno ai cinque milioni e mezzo di copie giornaliere, la pub-blicità che segnava il passo rispetto sia ai tradizionali mezzi dominanti – la televisione – che a nuovi media come internet; e ancora: le annose difficoltà del sistema distributivo, la carenza di politiche pubbliche organi-che di sostegno alla lettura, l’evoluzione negativa dei costi delle materie prime. Pochi anche se significativi i raggi di luce in questo panorama grigio: il consolidarsi di mercati nuovi e promettenti come la free press, la sempre maggiore e più convinta presenza degli editori italiani su internet, il sostanziale completamento di un gigantesco processo di ammodernamento degli stabilimenti di stampa che ha posto il nostro Paese all’avanguardia per quantità e qualità del parco mac-chine installato.

Il panorama complessivo di questo settore indu-striale, a un anno di distanza, è cambiato – in peggio – con una rapidità impressionante. La crisi economica e finanziaria globale, sotto questo aspetto, ha fatto da leva, amplificando le criticità di una industria che già soffriva per irrisolti problemi strutturali. L’andamento delle vendite ha accentuato la tendenza al ribasso, tor-nando a livelli che non si vedevano dagli anni Settanta, quando l’editoria quotidiana era un’industria assistita dallo Stato e il prezzo dei quotidiani era fissato da un comitato di ministri. Impressionante il calo della pub-

blicità: un calo che – è vero – ha colpito tutti i mezzi, complice una recessione di dimensioni ancora non completamente esplorate, ma che si è abbattuta con particolare violenza sulla carta stampata; gli ultimi dati disponibili al momento di redigere queste note, relativi al mese di febbraio 2009, segnalano un calo del 26% del fatturato pubblicitario dei quotidiani rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

E ancora: i prodotti collaterali, che per anni sono stati una componente di tutto rispetto nelle politiche di marketing e nei bilanci delle imprese editoriali, hanno visto crollare in un solo anno del 43% il loro fatturato complessivo, da 350 a 200 milioni di euro.

Una crisi di proporzioni mondiali

Ce n’è abbastanza, insomma, per chiedersi, al di là delle contingenze momentanee di una congiuntura economica che tutti speriamo si esaurisca nel più breve tempo possibile, se non ci troviamo di fronte ad una crisi strutturale del settore editoriale, di un modello di business che, da un secolo circa, si fonda sul doppio binario della vendita delle notizie ai lettori e della vendita dei lettori agli inserzionisti pubblicitari.

E’ un dibattito, questo, particolarmente vivace soprattutto negli Stati Uniti, dove la crisi del modello tradizionale del business editoriale ha già prodotto effetti macroscopici, con chiusure a catena di giornali e serie difficoltà anche per grandi e blasonate testate. Un solo dato: Il Chicago Tribune e il Chicago Sun Ti-mes, i due maggiori quotidiani di Chicago, terza città degli Stati Uniti con una popolazione che sfiora i dieci milioni di abitanti, sono entrambi a rischio di chiusura

Dal Rapporto 2009 sull’industria italiana dei quotidiani, del quale pubblichiamo in queste pagine la Premessa, emerge una situazione di grave difficoltà in Italia e in tutto il mondo, nella quale ai problemi “storici” del settore si sono aggiunti, moltiplicandone gli effetti negativi, i devastanti effetti che la crisi economica mondiale sta avendo sui fatturati pubblicitari di tutti i media. Una situazione che richiederà a tutte le parti coinvolte - le aziende, i lavoratori, le Istituzioni pubbliche - sacrifici, impegno e... tanta fantasia

Page 25: TecnoMedia 61

TecnoMedia

© Asig Service Srl 2009

Le p

agin

e de

ll’O

sser

vato

rio

25

Idee e iniziative per superare la “tempesta perfetta”

dopo che le rispettive società editrici hanno chiesto al tribunale di essere ammessi all’amministrazione controllata, secondo le procedure previste dal Chapter 11 della legge fallimentare statunitense.

In una delle audizioni in corso al Senato degli Stati Uniti sulla crisi dei quotidiani, una top manager di Google ha parlato di una “tempesta perfetta” che ha investito l’industria editoriale, nella quale i problemi specifici del settore - le tecnologie in trasformazio-ne, la pubblicità classificata migrata verso il web, i mutati stili di vita dei giovani - sono stati amplificati dal crollo del mercato pubblicitario causato dalla crisi economica. Oltre che negli Stati Uniti, dove il Senato sta conducendo una ricognizione finalizzata ad individuare le misura di sostegno più adeguate, questa consapevolezza è ben presente anche in Francia, dove il Presidente Sarkozy ha indetto gli Stati Generali dell’editoria che hanno portato alla pubblicazione di un “libro verde” ed a concreti interventi a sostegno del settore. Le istituzioni di questi Paesi hanno preso atto del fatto che rischia di essere seriamente compro-messo uno dei presidi fondamentali della democrazia, e stanno studiando le strategie migliori per aiutare il sistema dell’informazione nel suo complesso, come è stato fatto per esempio con il sistema bancario.

L’auspicio è che questo approccio venga quanto prima adottato anche in Italia, dove manca una visione di sistema del sistema informativo nel suo complesso, e la normativa esistente - una legge per la radiotelevisio-ne, una per l’editoria, nessuna normativa specifica per i new media - risponde a logiche settoriali o addirittura assistenziali ormai anacronistiche.

Le novità del Rapporto 2009

Di fronte a questo scenario cosi drasticamente cambiato rispetto alle prospettive di pochi mesi or sono, l’Osservatorio Tecnico ha sentito il dovere di adeguare la sua attività e le sue prospettive per rimanere fedele a se stesso ed al proprio compito istituzionale di fornire alle parti costitutive una bus-sola per orientarsi al meglio rispetto all’evoluzione dell’industria dei quotidiani. I primi effetti di questo cambiamento, avviato con il rinnovo triennale delle cariche avvenuto nel giugno 2008, sono contenute nel Rapporto 2009.

Il Rapporto di quest’anno è impostato secondo lo schema definito con l’edizione 2008: una prima parte che analizza ed interpreta i dati di settore e cerca di in-dividuare i trend emergenti; una seconda che presenta, con tabelle e grafici, i dati occupazionali e retributivi dell’industria dei quotidiani; e infine, una terza parte nella quale confluisce la banca dati dell’industria ita-liana dei quotidiani, con le informazioni dettagliate su testate, società editrici, centri stampa, concessionarie, agenzie di informazione.

Nell’edizione 2008 avevamo individuato, in un capitolo dedicato all’innovazione di prodotto, tre

“filoni” principali: il colore, la free press, le edizioni internet. Per quel che concerne il colore, ormai può essere considerato un tema inesistente: i quotidiani italiani sono ormai tutti a colori, a parte irrilevanti eccezioni. La free press e le edizioni internet, inve-ce, sono analizzate nei primi capitoli unitamente ai prodotti “tradizionali”: riteniamo infatti che non vi siano più ragioni per considerarle “innovazioni”, e che siano anzi divenute un elemento costitutivo del mix di prodotti e servizi che le imprese editoriali devono utilizzare per intercettare i lettori e gli inserzionisti.

La complessità e la specificità della crisi dell’in-dustria editoriale di cui si diceva sopra, con la messa in discussione delle fondamenta stesse del ciclo di produzione della notizia, ci ha suggerito di dedicare un capitolo ad una panoramica dei trend e delle iniziative più interessanti ed innovative che stanno emergen-do, in particolar modo negli Stati Uniti, soprattutto nell’area della riorganizzazione delle redazioni e del nuovo rapporto che sta emergendo, nell’era del web 2.0, dei social network e dei blog, tra lettore e notizia, tra lettore e giornalista, tra lettore ed editore, tra lettore ed inserzionista.

In attesa che l’evoluzione delle tecnologie e delle abitudini di consumo portino alla ribalta ed al succes-so nuovi modelli di produzione e distribuzione delle notizie, non possiamo però dimenticare che la carta stampata rimane, qui e adesso, lo strumento principe di veicolazione dell’informazione da parte delle aziende editoriali. Abbiamo quindi ritenuto opportuno dedicare un capitolo al futuro delle tecnologie nella stampa dei quotidiani, riportando ampi stralci del “Where News?” realizzato su questo tema da IFRA, con il quale già da due anni l’Osservatorio ha raggiunto un accordo che ci consente di presentare sul nostro rapporto annuale i risultati più interessanti tra le attività di ricerca rea-lizzate dall’Istituto tedesco.

Dallo studio IFRA emerge un futuro nel quale gli stabilimenti di stampa saranno sempre più sofisticati, grazie a nuove configurazioni delle rotative, utilizzo di carte migliorate e forni di essiccazione, sistemi di finitura in linea, controlli di qualità automatici se empre più sofisticati. Stabilimenti i non più limitati alla stampa dei quotidiani, ma in grado di produrre anche inserti, magazine, brochure, volantoni della grande distribuzione, e di proporsi nell’affollato e ultracompetitivo mercato della stampa commerciale. E a questo proposito non possiamo non ricordare come, nell’aprile del 2008, nel rinnovare il contratto di lavoro poligrafico, le Parti sociali, con l’introduzione nella normativa di una apposita Parte Sesta e della figura del “poligrafico commerciale”, si sono responsabilmente assunte l’onere di governare questa transizione, lan-ciando un ponte verso un futuro nel quale un contratto di lavoro riservato unicamente a società che produ-cono solo quotidiani e che non aumentano il tasso di utilizzo degli impianti con produzioni commerciali o semicommerciali rischia di scomparire.

Page 26: TecnoMedia 61

TecnoMediaLe

pag

ine

dell’

Oss

erva

torio

TecnoMedia n. 61, giugno 2009

26

Le attività dell’Osservatorio

La costante evoluzione ed aggiornamento del Rap-porto annuo, per meglio adeguarlo ai cambiamenti che intervengono nell’industria editoriale, è soltanto uno dei campi di attività nei quali, su impulso del Consiglio Direttivo e delle Parti sociali che lo esprimono, l’Osser-vatorio è costantemente impegnato. Riteniamo pertanto utile, a conclusione di queste brevi note di premessa, accennare brevemente alle altre attività nelle quali è impegnato l’Ente bilaterale.

La sinergia con IFRA Italia. Anche quest’anno, dopo la positiva esperienza del 2008, questo Rapporto viene presentato in occa-sione con l’annua-le appuntamento con IFRA Italia, il convegno interna-zionale sull’indu-stria dei quotidiani che da dodici anni ormai, nel mese di giugno, rappresenta il punto di incontro dei professio-nisti del settore editoriale. Di più: per la prima volta, per l’edizione 2009, l’Osservatorio è stato coinvolto sin dall’inizio nell’organizzazione del convegno, nella definizione dei temi, nell’individuazione dei relatori. Anche questa, insieme a tutte le altre iniziative in-traprese e da intraprendere, è una occasione utile per rafforzare il ruolo che il Contratto di lavoro assegna all’Osservatorio tecnico: punto di riferimento del settore per la creazione di una cultura e di una consapevolezza condivisa sull’andamento dell’industria editoriale, sui suoi punti di forza e sulle sue criticità.

La formazione professionale. Nello scorso mese di aprile l’Osservatorio tecnico, come parte di un pool di aziende, enti, associazioni di categoria e centri di formazione, ha ottenuto da Fondimpresa, il Fondo paritetico interprofessionale per la formazione conti-nua dei lavoratori dell’industria, il finanziamento di un importante progetto di formazione professionale per l’industria grafica ed editoriale. Si tratta ormai della seconda esperienza di questo tipo, dopo quella realizzata tra il 2005 e il 2007 e conclusasi con pieno successo e centinaia di lavoratori del settore coinvolti. In una industria, come quella editoriale, sottoposta a cambiamenti di grande portata, la formazione continua dei lavoratori costituisce il più importante strumento di valorizzazione del capitale umano.

Il nuovo sito www.ediland.it. Dallo scorso mese di marzo il sito che sin dal 1996 ospita le pagine e le pub-blicazioni dell’Osservatorio Tecnico si è profondamente rinnovato sia nella veste grafica che, soprattutto, nei

contenuti. Accanto alle pagine istituzionali dell’Osser-vatorio tecnico e dell’Associazione Stampatori Italiana Giornali, con i rispettivi statuti, organismi direttivi ed in-formazioni di servizio, sono disponibili tutte le ricerche realizzate dall’Osservatorio nella sua quasi ventennale storia, l’anagrafe aggiornata dell’industria editoriale, il testo integrale del contratto di lavoro poligrafico e relativi allegati. Nuova è, soprattutto, l’area delle news, una selezione, aggiornata quotidianamente, delle notizie più rilevanti sul mondo dei media, disponibile nella

home page del sito. Dopo l’estate verrà attivata una newsletter setti-manale che per-metterà agli utenti registrati di rice-vere direttamen-te nella propria casella di mail le notizie più impor-tanti dell’ultima settimana, con i link alle fonti. Un modo semplice e utile per rimane-re costantemente

aggiornati su quanto avviene nella nostra industria, in Italia e nel mondo, in coerenza con la ragion d’essere dell’Osservatorio: fornire alle aziende ed ai lavoratori strumenti di conoscenza sull’andamento del settore.

Nuovo nome, nuovo logo

Ci rimane da segnalare, last but not least, un’ultima novità, che poi tanto nuova non è, risalendo allo scorso mese di giugno 2008. In occasione del rinnovo delle cariche dell’Osservatorio, avvenuto appunto un anno or sono, le Parti hanno deciso di intitolare l’Ente bilaterale a Carlo Lombardi, quale dovuto tributo a chi dell’Os-servatorio è stato il “papà” ancor prima che - per tanti anni - il Presidente; sua infatti è stata l’intuizione prima, e la realizzazione poi, di uno strumento condiviso di conoscenza e di approfondimento sull’industria dei quotidiani, che oggi costituisce un prezioso patrimonio di tutto il settore dei quotidiani.

Il nuovo logo dell’Osservatorio, che presentiamo per la prima volta sulla copertina di questa edizione 2009 del Rapporto annuale, vuole in qualche misura simboleggiare una delle convinzioni che Carlo Lom-bardi ci ha trasmesso: la progressiva transizione del “quotidano”, da prodotto industriale ideato in redazione e successivamente duplicato su carta tramite processo industriale a insieme di contenuti e servizi digitali distri-buiti sui canali più vari, a seconda dell’evoluzione delle tecnologie e dei mercati. Una trasformazione, questa, piena di incertezze, incognite, pericoli, mementi di crisi, ma anche di straordinarie opportunità.

Page 27: TecnoMedia 61

TecnoMedia

© Asig Service Srl 2009

Lavo

ro &

sic

urez

za

27

I sistemi di gestione sicurezzanelle aziende editoriali

Il 23 aprile scorso la Commissione Sicurezza dell’Asig – Associazione Stampatori di Giornali – ha organizzato un incontro a Milano, presso la sede della Fieg, per approfondire la conoscenza dei sistemi di gestione della sicurezza nelle aziende editrici attraverso l’analisi di alcune esperienze effettuate, di alcuni progetti e delle valutazioni di consulenti esterni specializzati.

I sistemi di gestione sicurezza all’interno delle aziende editrici e stampatrici sono un argomento delicato e fondamentale per il nostro settore. L’Asso-ciazione Stampatori di Giornali – Asig – è da molto tempo attivamente impegnata nella diffusione di una moderna cultura della gestione della sicurezza. Il 23 aprile scorso si è tenuta a Milano, presso la Fieg, una riunione della Commissione Sicurezza, coordinata dal Segretario Sergio Vitelli, per analizzare alcune espe-rienze realizzate dalle aziende di settore e commentarle con le valutazioni di consulenti specializzati.

Il materiale originale raccolto in questa occasione è disponibile presso il sito dell’Asig all’indirizzo www.ediland.it.

Esperienze sui sistemi di gestione sicurezza

Franco Audello, della ITEDI - La Stampa, ha richiamato l’attenzione dei presenti presentando l’espe-rienza aziendale, sull’attività propedeutica da dedicare al documento di valutazione dei rischi, senza la quale non è possibile lavorare in modo organico.

In primo luogo è stato preparato il DVR, utiliz-zando un sistema informatico, in modo tale da poter concatenare e collegare tra loro argomenti, momenti e attività salienti. Ciò ha consentito di poter disporre di una raccolta di dati puntuali, articolata in modo tale da registrare la storia di quanto è stato fatto, e tenere sotto controllo tutti i rischi, conservando elementi semplici sui quali lavorare (come gli schemi degli impianti e altre documentazioni tecniche). Questa impostazione consente anche di rendere agevole sia

successivi aggiornamenti del DVR sia l’ottenimento di certificazioni.

La valutazione dei rischi è stata eseguita utilizzando una serie di check list per la raccolta dei dati, tabelle parametriche e metodologie avanzate di valutazione. Le tabelle parametriche, con riferimento ai rischi per i quali sono stabiliti valori limite determinati (come nel caso del rumore), permettono di valutare in quale posizione ci si trovi.

Le metodologie avanzate di valutazione applicano criteri di dettaglio stabiliti. Dopo aver suddiviso i lavoratori in gruppi omogenei (giornalisti, manuten-zione elettronica, vigilanza, spedizione, rotoformatori, impiegati amministrativi, impiegati tecnici, fattorini, eccetera) è possibile effettuare la raccolta dati tramite le check list corrispondenti ai vari fattori di pericolo, individuati per ogni gruppo. Rispondendo a domande che ricalcano i requisiti richiesti dalla normativa vi-gente, la compilazione delle check list viene condotta attraverso due strumenti di indagine, uno oggettivo (consente di rilevare la sicurezza oggettiva in base a parametri tecnici) e uno soggettivo tramite interviste che coinvolgono preposti, RSPP, RLS e medico com-petente (per esempio, inizialmente si è valutato in tal modo lo stress lavoro correlato).

Il software utilizzato, attraverso l’elaborazione dei dati inseriti, individua il livello del rischio per ogni grup-po omogeneo di lavoratori. Per ogni livello di rischio è previsto un questionario, articolato per aree tematiche (attività e ambienti di lavoro; macchine, utensili e at-trezzature di lavoro; agenti fisici, chimici e biologici) e costituito da domande chiuse, suddivise per fattori

Page 28: TecnoMedia 61

TecnoMediaLa

voro

& s

icur

ezza

TecnoMedia n. 61, giugno 2009

28

di pericolo che permettono di evidenziare le carenze even-tualmente pre-senti. Le rispo-ste vengono gestite dal sof-tware per dare origine a una valutazione di probabilità e gravità per-mettendo di utilizzare poi formule per la determinazio-ne dei livelli di rischio.

Per una valu-tazione completa del livello di rischio per ciascun fattore di pericolo, si considera anche il “fattore umano”, che prende in considerazione quanto le persone percepisca-no il pericolo, il loro comportamento, il tipo di attività svolta, l’esperienza, l’addestramento, eccetera.

Al termine si ottiene un elenco di interventi specifici (come la limitazione del periodo dell’esposizione al rischio, la modifica delle condizioni di lavoro in modo da eliminare l’esposizione, l’assegnazione delle donne esposte a mansioni diverse, la richiesta di astensione dei lavoratori), di misure preventive (come acquisto di macchine sicure, informazione, formazione, ad-destramento) o misure protettive (come DPI, cabine insonorizzate).

I risultati della valutazione sono, quindi, commen-tati mediante frasi di carattere generale comprendenti le conclusioni e le azioni da intraprendere, arrivando anche a specificare cosa occorre fare in pratica, con l’indicazione, per esempio, di quando fare la visita medica periodica per i videoterminalisti.

Fiorenzo Bernazzani ha presentato l’approccio del Gruppo RCS, che, dopo aver considerato la propria struttura, la propria complessità (35 società, 62 sedi) e le novità legislative, ha stilato un progetto sulla sicurezza curato da un gruppo di lavoro interdisciplinare.

Tale progetto si pone tre macro obiettivi: un mo-dello unico di organizzazione della sicurezza ai fini del D.Lvo 231/2001 , implementazione di un sistema di gestione omogeneo per tutto il Gruppo e ridefinizione della struttura organizzativa in tema di sicurezza che prevedrà probabilmente un’unica struttura di gruppo con un unico RSPP, facendo eccezione per gli stabili-menti dei quotidiani che potrebbero avere una struttura

specifica.Tenendo conto

di tali obiettivi, si è cominciato a verificare lo stato dell’arte, effet-tuando un vero e proprio check e regolarizzando ciò che è priori-tario rispetto alla normativa più re-cente.

Attualmente si stanno conside-rando le figure di

dirigenti e preposti, con l’obiettivo di definire e nominare

“formalmente” come tali tutti coloro che svolgono “di fatto” questi ruoli. Si sta mettendo a punto un metodo e-learning per la formazione dei soggetti interessati, attraverso corsi ad hoc su intranet, che già è stato uti-lizzato negli stabilimenti dei quotidiani.

Un altro intervento in corso di attuazione è l’adozio-ne di uno specifico software per la gestione informatica della sorveglianza sanitaria, uniforme per l’intero Gruppo, che verrà alimentato con un sistema di gestione del personale in cui, ad ogni assunzione, inserimento o cambio mansione verrà associato uno specifico flag ed il primo sistema automaticamente invierà le infor-mazioni al secondo (dove il medico competente aprirà o modificherà la cartella sanitaria) e manderà ai diretti interessati delle mail con dei link affinché partecipino alla formazione con relativi test.

Nel frattempo, si sta anche completando l’iter re-lativo alla gestione degli appalti, dopo aver raccolto la documentazione dalle molte società che collaborano con il Gruppo, considerando anche le varie procedure.

RCS sta, infine, mettendo a punto, a livello di Gruppo, un sistema di archiviazione della sicurezza, in cui sono stati individuati i documenti da gestire e conservare al suo interno, l’unità organizzativa respon-sabile della gestione di ognuno di essi e le modalità della conservazione (alcuni saranno conservati su un server centrale accessibile a tutte le sedi).

E’ in programma un lavoro propedeutico all’ado-zione di un vero e proprio sistema di gestione della sicurezza sul lavoro, possibilmente anche esimente ai fini del D.Lvo 231/2001.

Il vantaggio del nuovo modello organizzativo do-vrebbe essere quello di raggiungere una proficua ed

Da sin.: Franco Audello, della ITEDI - La Stampa, e Fiorenzo Bernazzani del Gruppo RCS, che hanno illustrato le esperienze aziendali in materia di gestione dei sistemi sicurezza

Page 29: TecnoMedia 61

TecnoMedia

© Asig Service Srl 2009

Lavo

ro &

sic

urez

za

29

I sistemi di gestione sicurezza nelle aziende editoriali

efficace coerenza d’azione: evitando diversi approcci è possibile sfruttare l’effi-cienza dei modelli replicati e la loro maggiore chiarezza anche a fronte di verifiche esterne.

Un modello centraliz-zato, infine, è più snello e più rapidamente reattivo anche in caso di modifiche normative o di variazioni organizzative del Gruppo.

Bruno Riccardi, per con-to del Sole 24 Ore, ha messo in risalto come il Gruppo sia orientato alla realizzazione di un sistema di gestione della sicurezza efficace e riconducibile a un sistema certificabile.

L’esistenza di un sistema di gestione sulla sicurezza è necessaria sia in quanto rappresenta un elemento di politica, strategia e orga-nizzazione aziendale per l’adempimento degli obblighi, sia perché definisce ruoli, compiti e responsabilità, ai fini dell’individuazione delle figure professionali secondo i termini della legislazione antinfortunistica (che spesso non coincidono con quanto previsto dal diritto del lavoro). E’ anche necessario in quanto con-sente di raccogliere le istruzioni operative redatte per l’esecuzione delle attività, di definire un processo di miglioramento continuo delle attività di controllo.

Sicuramente, attraverso un sistema di gestione della sicurezza, verrà integrato un modello organizzativo di controllo come previsto dal D.Lvo 231/2001, idoneo ad avere efficacia esimente e tale da poter essere even-tualmente essere certificato in futuro.

In riferimento alla realizzazione del sistema, sarà necessario il coinvolgimento di tutte le figure aziendali, individuate nel “funzionigramma”. Verrà utilizzato un processo bottom-up al fine di avere la condivisione sia delle procedure sia delle istruzioni operative da applicare ai fini della sicurezza.

I vantaggi previsti sono: adozione di procedure “attive” e condivise; creazione di un processo di mi-glioramento continuo; monitoraggio dell’efficienza del modello attraverso verifiche periodiche; realizzazione di una organizzazione corrispondente allo spirito della normativa anche come elemento che favorisce l’immagine dell’azienda all’esterno e soprattutto all’interno di essa (per esempio sotto l’aspetto della

relazione con i RLS, le organizzazioni sindacali e con i loro rappresentanti); riduzione degli infortuni e dei costi sia aziendali sia sociali; garanzia di sicurezza e salubrità sul lavoro.

Francesco Bacchini, consulente de Il Sole 24 Ore per gli aspetti legali, ha sottolineato come un sistema di gestione della sicurezza rappresenti innanzitutto il sistema di organizzazione del processo produttivo e del lavoro ad esso necessario. E’ impensabile, infatti, che si costituisca un sistema di gestione a latere rispetto a

quello con cui si gestiscono i processi produttivi e del lavoro. A questo proposito Il Sole 24 Ore ha istituito il “delegato del datore di lavoro” per tutto ciò che riguarda la sicurezza sul lavoro, con la sola eccezione della nomina del RSPP e della valutazione dei rischi e del DVR (gli obblighi indelegabili). Questo soggetto rappresenta uno strumento attraverso il quale costituire un’istanza organizzativa ulteriore e non alternativa: non si sostituisce alle figure classiche né alle posizioni di garanzia, ma funge da strumento di completamento dell’organizzazione quotidiana attraverso la quale si produce e si lavora. Il delegato del datore di lavoro ha, dunque, natura di completamento nella ripartizione degli obblighi dettata dalla consapevolezza che l’azione quotidiana di supporto e di coordinamento di tutte le attività delle varie figure professionali non può essere fatta dall’amministratore delegato; il vertice resta co-munque fortemente coinvolto, il potere decisionale resta suo e il delegato rappresenta un elemento di azione quotidiana. Al di là del modello scelto, il sistema di gestione, per avere efficacia esimente rispetto al D.Lvo 231/2001, deve comunque avere i due requisiti che i modelli richiamati nell’art. 30 D.Lvo 81/2008 non posseggono: un sistema sanzionatorio e un organismo di vigilanza interni.

Attualmente é in progetto una modifica della norma Uni-Inail (uno dei modelli richiamati dal detto art.30) che trasformi tale norma da mera linea guida a vera e propria norma certificabile attraverso l’inserimento dei due elementi sopra menzionati e oggi mancanti. Se la

Bruno Riccardi del Gruppo Il Sole 24 Ore

Page 30: TecnoMedia 61

TecnoMediaLa

voro

& s

icur

ezza

TecnoMedia n. 61, giugno 2009

30

norma Uni-Inail dovesse evolvere in questo senso, potrebbe essere utile adottarla.

Qualora si decida di non ricorre a una certificazione, occorre consi-derare che una buona valutazione dei rischi e un buon DVR sono l’elemento cardine per poter creare un sistema di gestione della sicurez-za, agli esclusivi fini interni della legislazione antinfortunistica.

Bacchini evidenzia anche come in alcune realtà si stia provando a configurare un settore specifico dedicato alla sicurezza e all’am-biente, all’interno del quale sono collocabili i RSPP. A tale proposito, è apprezzabile l’intento di RCS di creare il SPP di Gruppo, al quale si può collegare il medico competente coordinatore. E’ un passo avanti rispetto al passato, che consente ai grandi gruppi di uniformare azione e modelli. In quest’ottica si colloca anche il progetto de Il Sole 24 Ore.

Il punto di vista dei consulenti

Ernesto Vietti, di Modulo Uno, ha messo in risalto l’efficacia dell’approccio delle tre aziende editrici al problema sicurezza. La Stampa si è dotata di strumenti che le consentono di valutare il proprio operato in funzione dell’evoluzione normativa, partendo da una buona valutazione dei rischi (che ha consentito di ap-profondire anche elementi ulteriori rispetto a quanto richiesto dalla legislazione) e da una attenta verifica della conformità ai requisiti.

RCS e Il Sole 24 Ore, ugualmente, si sono avvalsi dei principi base ispiratori per l’implementazione di un sistema di gestione della sicurezza.

E’ anche apprezzabile la considerazione cir-ca l’aspetto economico, perché i vantaggi legati all’implementazione di un sistema di gestione della sicurezza veramente efficace, a partire dal secondo anno di applicazione, sono anche economici: in caso contrario, si è sbagliato qualcosa o nell’impostazione o nell’applicazione.

Paolo Vigone, della I&C, suggerisce di non portare a certificazione il sistema di gestione, perché consen-tire l’intervento di auditor esterni che documentino tutto ciò che è carente in azienda in tema di sicurezza equivale a una autodenuncia nel caso in cui gli organi di vigilanza chiedessero di visionare i monitoraggi e

le verifiche effettuate.Determinare un sistema di ge-

stione serve soprattutto a rivedere la propria organizzazione della sicurezza: il sistema formalizza l’organizzazione. Occorre creare innanzitutto un organigramma, anche solo a livello di definizione (per evitare che lo stesso non sia sempre aggiornato) e determinare una corretta matrice dei ruoli che riassume tutto quello che le varie figure all’interno del sistema di gestione devono fare.

Il documento di valutazione dei rischi è la prima cosa che deve essere aggiornata. Non a caso La Stampa è partita informatizzando la valutazio-ne, e rendendone così più semplice un futuro aggiornamento.

Creando un sistema di gestione occorre formalizzare adeguatamente le figure professionali e i monitoraggi, anche di primo livello, tramite check list semplici e veloci sui punti cruciali (se per esempio il lavoratore segnala un pericolo nell’area rotativa, l’azienda può intervenire con maggiore tempestività).

Con riferimento all’organismo di vigilanza, Vigone mette in guardia i partecipanti sul fatto che, qualora gli si attribuiscano poteri di spesa autonomi, in caso di infortunio, potrebbe anche essere accusato di mancato intervento. Conviene, conclude Vigone, interpellare l’organismo di vigilanza solo sul riesame, chiarendo che non ha potere autonomo, né decisionale né di spesa: confermando che il suo compito è solo quello di segnalare qualche mancanza di conformità.

Il problema dei costi

Una realtà di grandi dimensioni può sicuramente risparmiare adottando un sistema di gestione, ma per la piccola e la media azienda il sistema rappresenta un aggravio di costi.

Bacchini ha fatto notare che per le aziende che hanno fino a 50 dipendenti verranno definite procedure standardizzate per l’effettuazione della valutazione dei rischi (si veda l’art.29 comma 6 D.Lvo 81/2008). Anche le aziende che occupano fino a 10 dipendenti godran-no di facilitazioni (comma 5 del medesimo articolo). Inoltre, lo stesso D.Lvo 231/2001 consente all’organo dirigente delle aziende di piccole dimensioni di svolgere personalmente le funzioni proprie dell’organismo di vigilanza: anche le piccole realtà, quindi, con poca spesa

Paolo Vigone, Dirigente della I&C

Page 31: TecnoMedia 61

TecnoMedia

© Asig Service Srl 2009

Lavo

ro &

sic

urez

za

31

I sistemi di gestione sicurezza nelle aziende editoriali

e pochi oneri, possono avere un proprio sistema di gestione. Il problema è che proprio in questi casi sarebbe necessaria una struttura pubblica, o con valenza pubblica, che guidi il datore di lavoro.

Vigone ha rimarcato che, in effetti, la legislazione ri-guardante le piccole aziende non è adeguata: il RSPP di solito è il datore di lavoro, l’obbligo di formazione è di 20 ore, il RLS, quando non è nominato, è una figura territoriale.

La gestione dello “stress lavoro correlato”

La giornata di lavoro dell’Asig è stata anche occa-sione per una prima analisi sulla gestione del rischio “stress lavoro collegato”. Audello ha riferito che La Stampa, sempre utilizzando l’applicativo software, ha sottoposto un apposito questionario a RSPP, RLS, medi-ci competenti, preposti e ufficio personale. Le domande del questionario fanno riferimento, per esempio, alla conoscenza o meno da parte del soggetto interpellato della definizione di stress lavoro correlato (in questa specifica ipotesi, se la risposta è negativa, è palese la necessità della formazione in materia).

L’azienda ha poi dovuto scegliere fra due possibi-lità: la prima, proporre un questionario individuale e anonimo ai dipendenti (con riferimento, per esempio, al verificarsi di infortuni eventualmente riconducibili allo stress da lavoro o all’esistenza di assenze riconducibili allo stress da lavoro) per ottenere, attraverso le risposte, una fotografia precisa della situazione da inserire nei suoi programmi informatici. La seconda, studiare i dati degli ultimi anni relativi all’assenteismo, a infortuni, a domande di cambio mansione, traendone un’analisi sul livello di stress. L’azienda ha deciso di intraprendere quest’ultima via e, al momento, ha concluso Audello, sta raccogliendo questi dati, che analizzerà per trarre le dovute conclusioni insieme al medico competente e ai consulenti per la sicurezza e per redigere l’opportuna documentazione da allegare al DVR.

Bernazzani ha riportato lo “stato dell’arte” in RCS, specificando che il tema dello stress è stato affrontato in un primo momento attraverso una valutazione ge-nerica, in base alla quale non è emerso l’esistenza di

questo specifico problema e, conseguentemente, è stato programmato un futuro ido-neo monitoraggio.

Oltre questa imposta-zione, esiste la possibilità di seguire altre vie. Fermo restando che la normativa non offre alcun parametro ogget-tivo, l’approccio delle Coop è sembrato interessante, in quanto prevede un meticolo-so lavoro di individuazione di una serie di parametri (come l’assenteismo, gli infortuni, il turnover, eccetera), la divisione delle realtà pro-duttive in gruppi omogenei (supermercati, sedi, eccetera) e il monitoraggio anche dei parametri storici, arrivando alla conclusione che se il

trend è costante la situazione è positiva; se il valore è in peggioramento ne consegue un programma di monitoraggio.

Vietti ha sottolineato l’opportunità di partire da un’indagine di indicatori veramente oggettivi, poiché nell’analisi dello stress lavoro correlato non è facile dire fino a che punto fattori quali l’assenteismo o il turnover siano veramente indice di stress. E’ senz’al-tro più rilevante valutare elementi come richieste di spostamento o lamentele da parte del personale che possono rappresentare un indicatore più efficace.

La norma 18001 può essere di aiuto in quanto ob-bliga a coinvolgere i lavoratori e a stabilire dei canali di comunicazione. Se, poi, l’azienda intende approfondire maggiormente il tema dello stress lavoro correlato, può basarsi su un questionario che Modulo1 ha impostato sulla base dei punti richiamati dall’accordo Europeo (per esempio, poiché questo prevede la formazione e l’informazione in proposito, occorre innanzi tutto ca-pire se i lavoratori sanno di cosa si parla e cominciare ad inserire la formazione e l’informazione su questo specifico argomento). Inoltre, attraverso una serie di domande a somministrazione soggettiva rivolta a tutti i lavoratori, l’azienda può valutare il clima generale e, soprattutto, le carenze e i problemi evidenziati relativi a tre grandi macroaree: formazione, comunicazione (per esempio, spesso i maggiori problemi si riscontrano nei rapporti con il preposto) e organizzazione del lavoro. Questo approccio consente di individuare le principali misure di prevenzione da attuare e, se inserito nel con-

Ernesto Vietti di Modulo Uno

Page 32: TecnoMedia 61

TecnoMediaLa

voro

& s

icur

ezza

TecnoMedia n. 61, giugno 2009

32

Antonietta [email protected]

Un folto pubblico di specailsiti ha seguito, e molto apprezzato, i

contenuti “tecnici” della giornata di lavoro dell’Asig.

testo del siste-ma di gestione della sicurezza coinvolgendo i lavoratori, può portare a risul-tati positivi.

Vigone ha ri-ferito che attual-mente le uniche indicazioni per effettuare una valutazione del rischio stress lavoro correlato sono quelle dell’accordo quadro.

Una volta effettuata la verifica secon-do gli indicatori forniti da quest’ultimo si ricava un indice il cui andamento é da valutare anno dopo anno (gli indici utilizzati dalle coop sono presi proprio da tale accordo).

Bacchini ha sottolineato come, al momento, occorre ancorarsi il più pos-sibile all’accordo Europeo e all’accordo Interconfederale del 9 giugno 2008 che lo ha recepito in Italia. Sottolinea, inoltre, che il D.Lvo 81/2008 enfatizza l’azione del medico competente nella fase della valutazione del rischio non in quanto medico competente, ma in quanto soggetto che ha quel tipo di professionalità e deve essere in grado di capire se c’è l’obbligo di sorveglianza sanitaria.

E bisogna tenere a mente che lo stress lavoro corre-lato non costituisce un ambito di sorveglianza sanitaria obbligatoria. Lo stress può essere considerato sotto due aspetti. Il primo riguarda gli infortuni e, da questo punto di vista, lo stress può costituire un rischio per chi vi sia esposto, perché potrebbe tenere condotte meno prudenti: su questo piano occorre lavorare su elementi organiz-zativi come l’orario di lavoro. L’altro aspetto, sul quale intervengono fortemente i medici competenti, riguarda la malattia da stress lavoro correlato: la sindrome post traumatica da stress (più grave) e il disturbo post trau-matico da stress (meno grave). Bacchini ha rammentato che nessuna di queste due è una malattia professionale tabellata né è individuata in alcuna norma, se non in quella che prevede che i medici del Servizio sanitario nazionale o i medici del pronto soccorso, laddove la riscontrino, denuncino all’autorità di pubblica sicu-rezza il possibile collegamento al lavoro. Quindi, non c’è elemento alcuno che definisca queste due malattie come automaticamente correlate al lavoro. Da un punto di vista giuridico, occorre essere prudenti nell’andare

a cercare la malattia o un disturbo tramite indagini aziendali. Quello che bisogna fare non è soggettivizzare lo

stress, ma oggettiviz-zarlo: le-garlo a ele-menti che, e s s e n d o quanto più poss ib i le oggettivi, riusciamo a gestire.

I l 1 6 m a g g i o sono entra-ti in vigore

gli adempimenti previsti dal D.Lvo 81/2008 che erano stati prorogati dal cosiddetto decreto “milleproroghe”: divieto delle visite pre-assuntive, valutazione dei rischi riguardanti lo stress lavoro correlato e apposizione della data certa. Le disposizioni relative a tali adempimenti sono divenute efficaci il 16 maggio, nonostante sia previsto per il mese di agosto un decreto “correttivo” del cosiddetto “testo unico” (D.Lvo 81/2008).

Con riferimento ad un ulteriore obbligo previsto per il 16 maggio, la Circ. 17/2009 chiarisce che la comunicazione “a fini statistici ed informativi” delle informazioni relative agli infortuni che implichino una assenza dal lavoro superiore a un giorno deve ritenersi obbligo destinato ad operare unicamente una volta che verranno definite e rese pubbliche le regole di funzionamento del sistema da utilizzare per le co-municazioni medesime, vale a dire fino alla adozione dell’apposito decreto interministeriale di istituzione del Sistema informativo nazionale per la prevenzione nei luoghi di lavoro (SINP).

Quindi, rispetto all’entrata in vigore di tale obbligo, la circolare « ribadisce la prospettazione in forza della quale … il termine per l’adempimento dell’obbligo decorre dalla scadenza dei sei mesi successivi all’ado-zione del decreto interministeriale».

Page 33: TecnoMedia 61

TecnoMedia

© Asig Service Srl 2009

FILO

DIR

ETT

O

33

Atex, il fornitore leader nel mondo delle solu-zioni informatiche per il settore editoriale e digitale, annuncia l’avvio in produzione con successo della prima installazione in Francia di Atex AdBaseE per la creazione automatica degli annunci economici. Ad-BaseE consentirà a Paris-Normandie di realizzare un nuovo metodo di vendita e di generare nuove fonti di reddito, gestendo al meglio il processo di produzione.

Paris-Normandie è un quotidiano regionale che fa parte del gruppo Hersant Média (GHM), leader in Francia nell’informazione locale. Oltre alla stampa locale quotidiana, GHM è leader nella di-stribuzione della stampa gratuita e ge-stisce emittenti televisive e radiofoniche locali. Il gruppo editoriale ha selezionato la soluzione Atex AdBaseE per creare in modo nuovo e creativo gli annunci on line per le testate della Normandia.

Uno degli obiettivi principali del progetto è di esternalizzare ed automatizzare la produzione in un segmento di mercato particolare: la registrazione delle necrologie. Il servizio offerto dal giornale attraverso il portale web sarà accessibile per i privati, così come per le agenzie. Grazie alle funzioni di inserimento e di composizione guidata, si riduce notevolmente il rischio di errore, che in questo tipo di ordini è molto delicato, e si riscontra un notevole miglioramento nella gestione dei tempi di produzioni. Inoltre, fornen-do l’offerta attraverso un portale web, sarà possibile inoltrare un annuncio 24 ore su 24.

Oltre alla disponibilità totale del servizio, le agenzie possono visualizzare il risultato degli ordini in ogni momento, sia sul piano grafico sia commer-ciale, e quindi possono proporre ai propri clienti un

prodotto di qualità. Basata sull’inserimento guidato, questa soluzione on line permette di selezionare la sezione di pubblicazione e le formule, di aggiungere immagini e elementi grafici, di scegliere una tariffa, ma anche di stampare una ricevuta cliente. Le agenzie possono quindi soddisfare più facilmente le richieste

delle famiglie e controllare il budget.

È proprio quello che sot-tolinea M. Michel Lépinay, Presidente e Direttore Ge-nerale di Paris-Normandie: “Con questa nuova solu-zione Atex per la creazione

automatica di annunci, coinvol-giamo i clienti nel processo di cre-

azione, mettendo a loro disposizione un servizio nuovo da cui possano trarre

ogni vantaggio. Parallelamente a questo processo, miglioriamo notevolmente la nostra catena di pro-duzione. In poche settimane abbiamo installato un nuovo canale di vendita per questo genere di prodotti, essenziale per le testate locali.”

“Si tratta di un grande successo per la nostra azien-da», afferma Christian Darroy, Direttore di Atex per Francia e Belgio, “Si tratta della prima installazione di Atex AdBaseE in Francia, ma numerosi giornali sono già interessati agli annunci automatici. Questo progetto conferma il nostro impegno per migliorare i processi e le opportunità per i nostri clienti. Consi-derando la situazione attuale dell’industria editoriale, crediamo che una delle maggiori sfide per i giornali sia quella di ottenere un riscontro immediato sugli investimenti nelle nuove tecnologie. La flessibilità delle soluzioni Atex, come AdBaseE, ci permette di supportare gli editori e di promuovere nuovi modelli economici in linea con la domanda di mercato.”

Paris-Normandie sceglie gli annunci automatici con le soluzioni AtexIl quotidiano francese Paris-Normandie del Groupe Hersant-Média, ha scelto la soluzione Atex AdBaseE per proporre un canale di vendita digitale per i necrologi

Atex Global Media S.p.A.Via B. Crespi, 57 - 20159 Milano

Tel: 02 36658.1 Fax: 02 36658.555www.atex.com

Page 34: TecnoMedia 61

TecnoMediaFI

LO D

IRE

TTO

TecnoMedia n. 61, giugno 2009

34

Grafitalia 2009: grande successo per GMDE

Conclusa da poco Grafitalia 2009, l’importante fiera internazionale dedicata al settore delle Arti Gra-fiche che si è tenuta dal 24 al 28 Marzo 2009, GMDE tira le somme della manifestazione e si prepara ad affrontare nuove sfide alla luce delle novità pre-sentate negli ultimi mesi.

Da oltre 20 anni System Integrator di spicco nello scenario editoriale e della stampa quotidiana italiana, GMDE rappresenta il punto di riferimento per molti editori di quotidiani ai quali offre assistenza continua sui sistemi installati, sia per la gestione dei flussi di redazione, sia per la produzione e il controllo automatico nell’ambito della qualità colore.

A Grafitalia GMDE ha presentato una proposta davvero innovativa, dedicata a editori di riviste e libri: un flusso di lavoro ideato per consentire una gestione integrata e completa della pubblicazione di periodici e libri.

L’idea era stata già lanciata in anteprima nel cor-so del “Publishing Day”, l’evento di tre giorni che GMDE ha organizzato lo scorso Dicembre a Milano. Il successo ottenuto ha spinto l’azienda a presentare ufficialmente quest’insieme di applicazioni, perfetta-mente sincronizzate e integrate fra loro, anche a Grafi-talia, ottenendo anche in quest’occasione una costante affluenza di visitatori e un grande interesse.

Le soluzioni che GMDE propone al mondo dell’editoria sono state pensate per offrire un supporto specifico in ogni fase del processo editoriale:• pianificazione e gestione del materiale pubblici-

tario • redazione e impaginazione di tutti i contenuti• gestione dell’archivio editoriale

• “Timone”: pianificazione e gestione del materiale pubblicitario.

L’applicazione, sviluppata dalla Tell e rappresentata da GMDE, denominata proprio “Timone”, consente di pia-nificare, controllare e gestire tutti i materiali destinati a fare parte della pubblicazione, dal-

la pubblicità agli articoli, a foto, grafici e immagini. Perfettamente integrata con

i programmi d’impaginazione più diffusi (es. Quark XPress e Adobe InDesign),

Timone è in grado di interfacciarsi con qualsiasi tipo di gestionale preesistente per l’acquisizione ammini-strativa degli spazi pubblicitari.

“Smart Connection Enterprise”: la gestione dei contenuti

Il ruolo centrale è svolto dal sistema di gestione sviluppato dalla Woodwing, che consente di regolare le attività di redazione degli articoli e la loro impa-ginazione, ricevendo da Timone la pianificazione editoriale e pubblicitaria completa. Smart Connection Enterprise è completamente cross-media, cioè con-sente all’editore di gestire in modo coordinato la pub-blicazione dei contenuti destinata alla carta e quelli per il Web, disponendo così di un unico strumento di produzione per differenti mezzi di comunicazione.

“Elvis”: l’archivio editoriale

Elvis è l’applicazione della DutchSoftware che permette di lavorare con l’archivio editoriale (imma-gini, testi, video, audio e altro) in modo estremamente semplice e integrato con il sistema di gestione dei

GMDE, Viale Colleoni, 520041 Agrate Brianza (MI)

Tel. 0396091790Fax: 0396091788http://www.gmde.it

I visitatori hanno mostrato grande interesse per il flusso di lavoro dedicato alla gestione e pubblicazione di periodici e libri

Page 35: TecnoMedia 61

TecnoMedia

© Asig Service Srl 2009

FILO

DIR

ETT

O

35

contenuti. Gli utenti possono archiviare, cercare e richiamare qualsiasi tipo di contenuto necessario allo svolgimento del proprio lavoro.

Servizio e supporto

Questo insieme di soluzioni permette a un editore di lavorare in modo efficace, gestendo con un buon livello di automazione e in maniera integrata tutte le fasi, dalla pianificazione pubblicitaria ed editoriale, sino alla chiusura delle pagine per il loro passaggio al centro stampa. Ma l’elemento più importante, il collante che tiene insieme tutti questi elementi e che permette a un editore di poter sfruttare appieno le potenzialità delle varie soluzioni, è rappresentato dal servizio aggiunto offerto da GMDE.

Grazie all’esperienza acquisita in anni di lavoro in campo editoriale, infatti, GMDE è in grado di as-sicurare, a fianco di ogni singola soluzione, tutta la competenza necessaria per eseguire un’analisi accura-ta delle esigenze e delle caratteristiche dell’ambiente editoriale, al fine di identificare la soluzione ideale

per ciascuna situazione. Un’offerta così articolata non può, infatti, che

essere il risultato di anni di lavoro di attenta selezione e esperta integrazione delle soluzioni più efficaci, svolto da un’azienda dotata di competenze tecniche profonde e un’esperienza consolidata nel settore.

CHI È GMDE

GMDE è forte di un’esperienza trentennale nel campo delle tecnologie per il mercato dell’editoria e dei quotidiani. La società opera come System Integra-tor e Solution Provider per tutti gli aspetti produttivi che vanno dalla Redazione alla Sala Stampa, passando attraverso i sistemi per la gestione e il controllo dei flussi operativi.

A tutto ciò si aggiungono i servizi di supporto tecnico per l’installazione, la personalizzazione del software, l’avviamento e l’assistenza tecnica capillare su tutto il territorio nazionale.

Per maggiori informazioni: www.gmde.it

Page 36: TecnoMedia 61

TecnoMediaFI

LO D

IRE

TTO

TecnoMedia n. 61, giugno 2009

36

Goss Ecoset: un nuovo forno destinato a ridurre di oltre il 50 per cento il consumo energetico e le emissioni

Goss International ha lanciato un nuovo forno per roto-offset in grado di offrire un notevole risparmio sui costi e vantaggi per l’ambiente. Basato sulla tec-nologia leader di settore Goss Ecocool, il forno Ecoset è caratterizzato da miglioramenti del design che possono ridurre del 50 per cento o più il consumo di energia e le emissioni.

Un fattore cruciale in tal senso è l’eliminazione della sezione di raffred-damento all’interno del forno, che per tradizione provvede al raffreddamento preliminare del nastro prima dei rulli di raffreddamen-to, in modo da ridurre la condensazione dei solventi. Grazie all’eccezionale capacità di raffreddamento dei rulli di piccolo diametro Ecocool di Goss International, il nastro può passare direttamente dall’essiccazione al raffreddamento senza che abbia luogo la condensa-zione. Non essendoci una sezione di raffreddamento, viene ridotta l’immissione totale di aria fredda nel forno, con conseguente riduzione del consumo di gas e delle emissioni.

Come spiega Bas Klaver, product manager dell’im-pianto Goss International a Boxmeer, in Olanda, dove vengono progettati e fabbricati i forni Goss: “I rulli di raffreddamento di piccolo diametro dei forni Ecocool hanno dimostrato di eliminare la condensazione di sol-vente indipendentemente da velocità di stampa, qualità della carta o copertura d’inchiostro. Ciò ha permesso al team di progettazione Ecoset di eliminare la sezione di raffreddamento, minimizzando quindi l’immissione

di aria fredda.Oltre ad offrire vantaggi ecologici, il forno Ecoset

è di dimensioni ridotte e fornisce anche una maggiore produttività rispetto ai for-ni tradizionali con sezioni di raffreddamento sepa-rate. “La condensazione

è un problema ben noto dei forni con calandra di raffreddamento

convenzionale, il che significa che per determinate tipologie di lavoro è

necessario ridurre fino del 20 per cento la velocità della rotativa per evitare danni

al nastro stampato, con conseguente calo di produttività o qualità,” continua Klaver.

“Il forno Ecoset non compromette la qualità di stampa a massima velocità della rotativa. Oltre all’avanzata sezione di raffreddamento, utilizza un sili-conatore, immediatamente prima del primo rullo di raf-freddamento, per evitare il distacco dell’inchiostro dai rulli di diametro più piccolo. Con applicatori di silicone modificati, è possibile anche riumidificare il nastro per compensarne il ritiro durante l’essiccazione.”

Il forno Goss Ecoset, attualmente disponibile per qualsiasi larghezza di bobina da 1460 a 2860 mm, incorpora tecnologie di punta, con motori direct drive a bassa manutenzione e comandi Simotion, rivelatori di rottura del nastro e fotocamere CLC, per assicurare la provata prestazione del forno Ecocool con una soluzione ecologica ottimizzata e una riduzione dei costi di esercizio.

Con più di 300 installazioni in tutto il mondo, la tecnologia Goss Ecocool è ormai affermata nell’indu-

Goss InternationalGreenbank Street - Preston

Lancashire PR1 7LA - EnglandTel: +44.1772.257571Fax: +44.1772.885698

[email protected]

Minor consumo energetico grazie alla migliorata configurazione di tecnologie collaudate Design avanzato per efficienza di essiccazione e footprint ridotto.L’opzione Ecobox potenzia ulteriormente i vantaggi per il posto di lavoro.

Page 37: TecnoMedia 61

TecnoMedia

© Asig Service Srl 2009

FILO

DIR

ETT

O

37

stria. L’integrazione innovativa di componenti fonda-mentali Ecocool quali la sezione di raffreddamento e la riumidificazione del nastro ha portato a notevoli miglioramenti in termini di qualità di stampa, dinamica del nastro, risparmio sui costi e impatto ambientale. Le innovazioni Ecoset adesso rendono ancora più attraente questa soluzione.

“Basandoci sulle tariffe energetiche correnti, riteniamo che un forno Ecoset possa ridurre i costi energetici anche di 80mila euro (100mila dollari) all’anno rispetto ad un forno Ecocool,” osserva Klaver. “La riduzione potenziale delle emissioni di anidride carbonica dovuta al minor consumo di gas dovrebbe aggirarsi sulle 364 tonnellate all’anno per

una rotativa a 64 pagine e 283 tonnellate all’anno per una a 24 pagine,” aggiunge.

È possibile fare l’upgrade dagli impianti Ecocool esistenti al nuovo concetto Ecoset, per cui anche i clienti che utilizzano forni Ecocool possono fruire di questa innovazione e ridurre significativamente i propri costi di esercizio.

I forni Goss Ecoset possono offrire ulteriori van-taggi in termini di risparmio energetico per mezzo dell’opzione Ecobox. Questa tecnologia, infatti, dà la possibilità di utilizzare l’energia termica di scarico del forno per il riscaldamento dell’edificio e per scaldare l’acqua di cui l’impianto ha bisogno per varie altre applicazioni.

Basato sulla tecnologia leader di settore Goss Ecocool, il forno Ecoset è caratterizzato da miglioramenti del design che possono ridurre del 50 per cento o più il consumo di energia e le emissioni.

Page 38: TecnoMedia 61

TecnoMediaFI

LO D

IRE

TTO

TecnoMedia n. 61, giugno 2009

38

Atex, il fornitore leader nel mondo delle soluzioni informatiche per il settore editoriale e digitale, annun-cia l’integrazione dell’insieme di tecnologie di Text Mining con il sistema di gestione dei contenuti Atex Hermes™, da anni lo strumento di produzione del quo-tidiano La Stampa. La nuova tecnologia consentirà di ampliare l’offerta per l’uten-za, generando nuove oppor-tunità di business su ogni canale di pubblicazione.

Quarto quotidiano in Ita-lia per tiratura, La Stampa occupa una posizione cen-trale nel panorama editoriale italiano per il suo l’impegno a tra-smettere un’informazione nazionale e internazionale di qualità, senza peraltro perdere di vista le realtà locali, punti di forza di un sistema di redazioni diffuso sul territorio nazionale.

Per incrementare l’efficienza delle proprie reda-zioni e ampliare allo stesso tempo l’offerta per gli utenti, La Stampa ha scelto di integrare il sistema di gestione dei contenuti Atex Hermes™ con le tecno-logie per il Text Mining.

Fausto Graniero, Responsabile Sistemi di La Stampa spiega: “ll nuovo processo di archiviazione ci consente di strutturare l‘enorme quantità di infor-mazioni che ogni giorno arriva in redazione e che richiede un’elaborazione in tempo reale. Con questo sistema viene modificata radicalmente la modalità di classificazione e di estrazione dei dati: infatti, analogamente al linguaggio umano, il Text Mining contribuisce non solo a generare dei percorsi inno-vativi per la classificazione dei contenuti, ma anche a fornire nuove modalità di navigazione dei dati per ogni canale di pubblicazione.”

Il Text Mining riproduce i meccanismi di archi-

viazione mauale dei contenuti trasformandoli in un processo automatico. La nuova tecnologia interviene sia a livello di organizzazione dei dati, sia a livello della presentazione all’utente finale. Al momento dell’inserimento nella banca dati Atex, i contenuti sono memorizzati in base alla ”impronta” delle en-

tità riconosciute all’interno di ogni documento. Questo consente un risparmio no-tevole dei tempi e dei costi di queste operazioni, oltre ad aumentare la capacità di classificazione: il numero

dei dati potenzialmente archi-viabili si estende infatti fino alla

totalità degli articoli pubblicati. Gli operatori addetti alla classificazione

dei contenuti possono così concentrarsi su compiti di più alto livello ed allo stesso tempo mantenere un controllo stretto e puntuale sui metodi di classifica-zione utilizzati.

Al momento dell’estrazione dei documenti, il Text Mining valuta l’insieme delle connotazioni dell’oggetto ricercato. Il risultato allora non è più la semplice presentazione della ricorrenza del temine: ciò che viene visualizzato è una vera e propria rete di contenuti strutturati in base alla pertinenza con le chiavi di ricerca. Offrendo all’utente degli insiemi di concetti anzichè di parole scollegate fra loro, questo sistema di estrazione di dati può addirittura essere utilizzato per generare nuove modalità di navigazione ed interazione con i contenuti.

Ecco perché la tecnologia di Text Mining rappre-senta un supporto notevole per tutte le tipologie di utenti dei sistemi per la gestione dei contenuti. Per gli editori, questo sistema costituisce un mezzo del tutto innovativo per ridurre i costi di produzione e per rea-

La Stampa investe nel knowledge management con il Text Mining di AtexAtex ha supportato il quotidiano di Torino nell’integrazione delle proprie soluzioni per la gestione dei contenuti con le nuove tecnologie di Text Mining.Il sistema, che è già entrato in produzione, ha trasformato la semplice ricerca di dati in un processo di knowledge management.

Atex Global Media S.p.A.Via B. Crespi, 57 - 20159 Milano

Tel: 02 36658.1 Fax: 02 36658.555www.atex.com

Page 39: TecnoMedia 61

TecnoMedia

© Asig Service Srl 2009

FILO

DIR

ETT

O

39

lizzare nuovi canali di pubblicazione e di vendita. Gli utenti interni alla redazione, ad esempio i giornalisti, hanno la possibilità di creare nuovi contenuti in modo automatico e dinamico, in funzione del significato del termine ricercato, senza limitarsi ad individuare dei dati classificati. Ampliando l’offerta di dati accessibili al pubblico via web, il Text Mining consente poi di aumentare fino a diverse volte il numero di pagine viste, dato che l’utente finale esterno potrà visualiz-zare numerosi documenti supplementari inerenti alla propria ricerca.

Infine, il Text Mining implementato da Atex si distingue anche sul piano tecnologico: grazie alla sua flessibilità, l’applicazione può essere integrata diret-tamente sui sistemi di gestione di contenuti già in uso

nella redazione, sia per la stampa che per il web. “Per il suo carattere innovativo, l’insieme di

tecnologie di Text Mining supporta pienamente la strategia di Atex per la diffusione multicanale dell’informazione e della pubblicità” sottolinea Gian Camillo Vezzoli, Chief Operating Officer della Regio-ne Sud Europa di Atex. “Di fronte ad una domanda differenziata come quella dell’industria editoriale, Atex può offrire ai propri clienti le soluzioni più in-novative per supportare integralmente il loro flusso di produzione dall’inizio alla fine nel modo più efficiente e per qualunque canale di pubblicazione. Con il Text Mining le nostre soluzioni si aprono verso il know-ledge management, sfruttando strutture semantiche analoghe al linguaggio umano.”

Pagina Fisica: LASTAMPA - NAZIONALE - 1 - 18/05/09 - Pag. Logica: LASTAMPA/URC/01 - Autore: MARVIN - Ora di stampa: 18/05/09 01.30

Ma per laMadonnina del Duomo, adesso ci simet-tono pure i ciclisti? Era la domenica dello scu-detto, i giocatori dell’Inter hanno tiratomattino

tra birra e tifosi, perfino il sindaco Letizia Moratti si di-chiara «felice e orgogliosa» e potrebbe dimenticare gliaffanni dell’Expo. Arriva pure il Giro d’Italia in città edecco la tv chemanda inmondovisione lamaglia rosaDa-nilo Di Luca che sembra unMario Borghezio. Comizio indiretta: «Qui non c’è sicurezza». S’inventano un mezzosciopero di tubolari e pedivelle e arriveranno al traguar-do di Porta Venezia veloci come un tram, ritardo diun’ora.Quando si dice la presa inGiro.

I Cittadini italiani semprepiù poveri e non solo a causadella crisi. Ogni anno incassanouno stipendio che è tra i più bas-si tra i Paesi Ocse. Con un sala-rio netto di 21.374 dollari, l’Ita-lia si colloca infatti al 23˚ postodella classifica dei 30 Paesi del-l’organizzazione di Parigi. Bu-ste paga più pesanti non solo in

Gran Bretagna, Usa, Germania,Francia,ma ancheGrecia e Spa-gna. Dopo gli scontri di sabato aTorino, il sindacato si ricompat-ta e condanna i Cobas, arteficidell’aggressione al leader FiomRinaldini.

Fornovo, Giovannini, Paolucci,Sodano E UN’ANALISI DI Garibaldi

DA PAGINA 6 A PAGINA 9

IL PRESIDENTE AMERICANO CONTESTATO DAGLI ANTIABORTISTI: «HO RISPETTO PER LE IDEE DIVERSE»

L a sintesi del Tonino DiPietroshowè sua. «In as-senzadellasinistra, ci sto

io».Macom’èpotutoaccadere?Una domenica al Salone

del libro fornisce solo indizi,ma indizi sicuri e convergenti.Nella Sala dei cinquecento delLingotto - una platea di inse-gnanti, impiegati, studenti,elettorato fin qui diviso tra Pde Rifondazione - c’è un dibatti-to tra l’ex pm e l’ex subcoman-dante, due mondi che non po-trebbero essere più distanti.Linguisticamente, concettual-mente distanti. Bertinotti fauna lunga, novecentesca anali-si sulla notte della sinistra.

ALLE PAGINE 10 E 11

Generazione UeDal Muro al voto

GIOVANNI CERRUTI

Milano presa in Giro

DA PAGINA 50 A PAGINA 53

Colpaccio ToroJuve in affanno

Università, fischi cattolici perObama

E adesso che Lampedusadiventerà il fortino ab-bandonato, l’avampo-

sto o la retrovia di quell’Euro-pachenonvedeva l’invasione,che lasciava sola l’Italia a ten-tare di arginare il flusso di im-migrati, ci sentiremo tutti unpo’ orfani. E questo perché ilgoverno ha imboccato la lineadella fermezza, dei respingi-menti in mare. E’ come se al-l’improvviso si fosse creatauna (sbagliata) consapevolez-za: non vedremo più le imma-gini drammatiche delle carret-te stracolme di disperati cheapprodavano a Lampedusa osulle coste siciliane.

RETROSCENA

Un declino annun-ciato: la scivola-ta dei salari me-di italiani è un’ul-teriore confer-

ma del lento affondare dellanostra economia, poco pre-sente nei settori avanzati,dall’elevata produttività checonsente alti salari, soffoca-ta da una tassazione moltopesante, peraltro necessariaper far fronte all’elevato de-bito pubblico e da contributisociali da record, indispensa-bili per pagare le pensioni aun Paese sempre più compo-sto da vecchi. Questa situa-zione difficile si colloca su uncontesto di tensioni e sfilac-ciamento sociale messo in lu-ce dalle notizie degli ultimidue giorni.

Sabato a Torino, di frontealla storica palazzina del Lin-gotto, il segretario generaledella Fiom veniva tirato giùdal palco da militanti delloSlai Cobas davanti a 15 milaoperai - i quali, in tempi nonlontani, avrebbero reagito vi-gorosamente - preoccupatiper il loro posto di lavoro; po-che ore più tardi, nella stessaTorino e nella centralissimae ancora più storica piazzaSan Carlo, una folla stimatain almeno tre volte tanto siaccalcava a un «evento» diMediaset realizzato per illu-strare la nuova televisione di-gitale incentrata sul pro-gramma «Amici», una com-petizione in grado di aprireai vincitori le porte del suc-cesso televisivo.

M entre a Notre Dame icattolici contestano inpiazza l’«abortista»

BarackObama, a Roma il Vati-cano detta la linea del silenzio.E intanto tesse la tela del rin-novato dialogo con la CasaBianca.

Viaggio in Europa

Sogni, idoli e speranze dei giovaninati dopo il 1989 e che tra 20 giorniandranno per la prima volta alle urne

CONTINUA A PAGINA 37

CONTINUA A PAGINA 15

Granata ok a Napoli (1-2)

Gli uomini di Camolese ribaltanoil risultato grazie a Bianchi e RosinaBianconeri solo pari, 3˚posto a rischio

C inquecentostudenti riu-niti in unamessa antia-bortista, la polizia che

interrompe sit in di protestaarrestando decine di giovani,grandi striscioni per gridare

«ShameAbortion» (Abortover-gogna) e mega-poster di fetimorti affissi su autobus e cartel-li stradali. E’così che il campusdell’Università di Notre Dame,a South Bend in Indiana, acco-glie la carovanadi autodelpresi-dentedegliStatiUniti.

Peggio anche di Grecia e Spagna. Scontri in piazza a Torino, il sindacato ritrova l’unità e condanna i Cobas

Gli stipendi restano al paloItalia agli ultimi posti fra i trenta Paesi Ocse: “Colpa del fisco pesante”

«Basta con il chiamarci teppistiDifendiamo solo il posto di lavoro»Parla un operaio Fiat di Pomigliano d’Arco:sono loro che ci hanno cacciati dal palco

De Lorenzo A PAGINA 7

Giacomo Galeazzi

Ma il Papacerca il dialogo

MARIODEAGLIO

LARABBIAELAFAVOLA

REPORTAGE

Jacopo IacoboniTORINO

Fiera del libroVa in onda

il Tonino show

CONTINUA A PAGINA 37

INCHIESTA

Guido RuotoloROMA

Il grande bluffdegli sbarchi

La porta è a Est

QUOTIDIANO FONDATO NEL 1867

CONTINUA A PAGINA 3 CONTINUA A PAGINA 2

CONTINUA A PAGINA 5

Ciclisti al via nella tappa di Milano

.

MAURIZIOMOLINARICORRISPONDENTE DA NEW YORK

Gli agenti fermano uno dei contestatori del presidente Usa all’Università Cattolica di Notre Dame in Indiana Maggi ALLE PAGINE 2 E 3

L’AGGRESSIONEARINALDINI, LEADERFIOM

LA STAMPA

Amabile A PAGINA 25

«Troppi gradinibasta elezioni»

Un paese tradito

A Minori, in Campania,non hannostrade ma solo scale: «Dopo 20 annidi promessenon votiamopiù»

LUNEDÌ 18 MAGGIO 2009 • ANNO 143 N. 135 • 1,00 � IN ITALIA (PREZZI PROMOZIONALI ED ESTERO IN ULTIMA) SPEDIZIONE ABB. POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/04) ART. 1 COMMA 1, DCB - TO www.lastampa.it

R NA

Page 40: TecnoMedia 61

TecnoMediaF

ILO

DIR

ET

TO

TecnoMedia n. 61, giugno 2009

40

EidosMedia Spa Viale Legioni Romane, 43

20147 Milanotel. 02-30174.4 Fax: 02-30174.330

[email protected]

Aschendorff Media è “live” con Méthode

Aschendorff Media, azienda editoriale con sede a Münster, in Germania, è ormai in produzione completa con le edizioni online e print di Westfälische Nachrichten sulla piattaforma multi-media di EidosMedia, Méthode. Il lancio è avvenuto nel Dicembre del 2008, dopo un brevissimo periodo di roll-out durato solo tre mesi, grazie alla stretta col-laborazione tra i team di progetto di Aschendorff e di EidosMedia. La nuova piattaforma è ora a disposizione di circa 180 membri dello staff editoriale, distribuiti tra la redazione centrale di Aschendorff e i vari uffici regionali.

Aschendorff ha scelto una piattaforma neutrale in

modo tale da permettere un unico workflow comune a tutti i diversi canali di pubblicazione. Lo staff coin-

volto può così preparare qual-siasi tipo di contenuto (articoli, photo galleries, video etc.) in un ambiente comune di lavoro, in modo indipendente dai canali di pubblicazione. Solo in un

secondo momento i contenuti vengono “pacchettizzati” per

essere distribuiti sui vari canali di destinazione. Particolarmente

interessante è la possibilità di aggiun-gere automaticamente le coordinate geografiche tra i metadati di un articolo in modo tale da permettere la visualizzazione delle notizie pubblicate sulle cartine di Google Maps.

Holger Hofmann, general manager di EidosMedia GmbH, commenta: ”Il successo del progetto di Aschen-dorff è la dimostrazione che la piattaforma Méthode è in grado di fornire quelle funzionalità cross-media richieste dalle società editoriali, nel massimo rispetto dei tempi e dei budget allocati.”

A proposito di Aschendorff MediaAschendorff è una delle più antiche case editrici

tedesche. A partire dalla pubblicazione di libri nel 1720, l’azienda è entrata trent’anni dopo nel mondo dei

quotidiani. La famiglia Hüffer è a capo dell’azienda da nove generazioni.

Tra le attuali attività dell’azienda si trova la pubblicazione del quoti-diano Westfälische Nachrichten, uno dei venti giornali più importanti in Germania, con la sua versione web e i suoi inserti settimanali. La società vanta anche moderni stabilimenti di stampa, servizi logistici e pubblici-tari senza dimenticare l’omonima casa editrice di libri.

www.aschendorff.de

Page 41: TecnoMedia 61

TecnoMedia

© Asig Service Srl 2009

FILO

DIR

ETT

O

41

GMDE presenta Serendipity, soluzione vincente per il softproofing in sala stampa

GMDE, solution provider di riferimento per l’industria editoriale italiana, presenta una soluzione all’avanguardia e assolutamente rivoluzionaria nel panorama delle prove colore in sala stampa. Si tratta dell’applicazione di softproo-fing Serendipity Blackmagic, della società australiana San-dstone Software, rappresentata in Italia proprio da GMDE.

Serendipity Blackmagic consiste in un wokflow, com-patibile con gli ambienti Windows, Mac OSX e Linux, completamente automatiz-zato per la visualizzazione delle prove di stampa a video (softproofing), veloce, di facile utilizzo e particolarmente affidabile. Il software acquisisce i dati per la generazione della prova diretta-mente dai file inviati ai CTP per la produzione delle la-stre di stampa. La sua compatibilità con tutti i maggiori sistemi di workflow, rende Serendipity estremamente flessibile alle differenti configurazioni di lavoro.

Per assicurare la massima coerenza cromatica fra la prova e il risultato di stampa, Serendipity è dotato di un programma di calibrazione molto affidabile che, abbinato all’uso di monitor di elevata definizione, permette di eliminare completamente le prove colore tradizionali su carta e di confrontare i risultati di uscita della tiratura in corso di produzione con la prova a monitor. Il monitor viene montato direttamente sul

pulpito di controllo della machina da stampa così che l’operatore di turno sia in grado di eseguire controllo e regolazioni senza dover lasciare la propria postazione di lavoro.

Una serie di ulteriori fun-zioni quali, per esempio, la possibilità di vedere le im-magini a colori sia con retino convenzionale sia con quello stocastico, oppure la capacità di simulare qualsiasi tipo di

carta utilizzato in macchina e di rendere “visivo” l’effetto di controstampa, rendo-

no lo strumento molto potente e, soprat-tutto, unico fra le soluzioni di softproofing

disponibili sul mercato.“Da quando abbiamo acquisito la distruzione di

questo software”, afferma Carlo Caporizzi, Direttore Commerciale della GMDE, “abbiamo ricevuto nume-rosi consensi da tutti i principali quotidiani italiani. Per tutti si tratta di una soluzione che offre molteplici vantaggi: riduzione dei consumi di materiale, velocità ed estrema flessibilità nell’accedere alla prova colore che interessa e, non ultimo, riduzione dell’impatto sull’ambiente visto che si eliminano i materiali neces-sari alla realizzazione della prova di stampa. I vantaggi, però, non si fermano solo alla stampa dei quotidiani, in quanto Serendipity è adatto anche a un uso in ambito commerciale o editoriale”.

GMDE, Viale Colleoni, 520041 Agrate Brianza (MI)

Tel. 0396091790Fax: 0396091788http://www.gmde.it

Page 42: TecnoMedia 61

TecnoMediaFI

LO D

IRE

TTO

TecnoMedia n. 61, giugno 2009

42

Edda Media, del gruppo norvegese Mecom, ha scelto di sostituire il precedente sistema per la gestione dei contenuti con Polopoly per gestire la pro-pria presenza on line (più di 40 siti e oltre 70 milioni di pagina vista al mese), e per porre le basi per la crescita futura e per nuove opportu-nità di business.

Nel valutare una nuova piatta-forma on line, con particolare atten-zione per l’affidabilità e la flessibilità at the core, Edda Media ha intrapreso un’analisi completa di soluzioni sia commerciali sia open source disponibili sul mercato: dopo un’attenta ricerca ha scelto Polopoly, principalmente per il livello elevato di flessibilità, affidabilità e scalabilità.

“Dopo un’analisi estesa in cooperazione con lo staff di redazione, abbiamo scelto Polopoly”, afferma Henning Sund, Direttore di Edda Interactive, “Ab-biamo descritto a fondo le nostre esigenze editoriali e tecniche, e abbiamo concluso che Polopoly è la soluzione più adatta.”

Una delle ragioni per cui Edda Media ha scelto Polopoly è l’alto livello di flessibilità del “front page management” garantito da Live Layout Manager di Polopoly. Live Layout Manager fornisce un controllo maggiore sul contenuto e sulla redazione, requisito fondamentale per Edda, dato che l’azienda conta più di 500 tra giornalisti e redattori di supporto. Il fattore finale determinante per la scelta è stata la necessità di gestire l’insieme dei siti web in una sin-

gola installazione, riducendo in questo modo i costi di proprietà e facilitando la condivisione di materiale

tra i vari siti.Edda Media ha spesso la

necessità di creare rapida-mente nuovi siti, addirittura con frequenza settimanale. Un nuovo sito, come un sito pubblicitario, è spesso molto

simile a siti già esistenti, e do-vrebbe essere pronto e funzionan-

te in un solo giorno di lavoro, senza richiedere nessuna conoscenza tecnica

di sviluppo web. Questo era un aspetto essenziale per tener testa ai concorrenti, mantenere utenti on-line e incrementare le vendite digitali.

Gustaf Sahlman, Amministratore Delegato di Atex Polopoly, afferma: “Siamo lieti che Edda Media abbia scelto Polopoly per gestire la propria presenza on-line, perché la presenza on-line di Edda Media sta crescendo: Polopoly ha l’affidabilità, la flessibilità e la scalabilità per rispondere alle nuove esigenze.”

Atex

Atex è uno dei fornitori leader di soluzioni e servizi per l’industria mondiale dei media. Con una tradizione ultratrentennale di innovazione continua e qualità dei suoi prodotti, Atex ha creato la più grande organizzazione di installazione e supporto per software di gestione dei contenuti pubblicitari e editoriali mul-timediali nel settore. La società ha software installato per un valore di quasi 1 miliardo di dollari e supporta

Edda Media, leader del settore editoriale in Norvegia, sceglie Polopoly

La società norvegese Edda Media ha scelto Atex Polopoly come nuovo sistema per la gestione dei contenuti, citandone la flessibilità, l’affidabilità e la scalabilità come fattori cruciali per la decisione. Tutti i siti web attuali e futuri di Edda Media e alcuni siti di nicchia saranno costruiti con Polopoly, approfittando della rapidità della soluzione nel creare siti, della sua struttura centralizzata e delle sue capacità di condividere informazioni.

Atex Global Media S.p.A.Via B. Crespi, 57 - 20159 Milano

Tel: 02 36658.1 Fax: 02 36658.555www.atex.com

Page 43: TecnoMedia 61

TecnoMedia

© Asig Service Srl 2009

FILO

DIR

ETT

O

43

più di 800 clienti in oltre 40 Paesi nel mondo, grazie anche ai propri servizi di gestione applicativa. Oltre a un investimento significativo in Ricerca e Sviluppo, Atex si avvale della collaborazione di partner stra-tegici per completare e migliorare i servizi offerti e supportare al meglio le strategie di sviluppo orientate ai Web Services. Atex ha sede a reading, nel Regno

Unito, e opera attraverso sedi dislocate in maniera strategica in tutto il mondo. Per ulteriori informazioni www.atex.com.

Atex è un marchio registrato di Atex Group Limi-ted. Tutti gli altri marchi o marchi di prodotto citati nel presente documento sono marchi o marchi registrati dei rispettivi proprietari.

Page 44: TecnoMedia 61

TecnoMediaFI

LO D

IRE

TTO

TecnoMedia n. 61, giugno 2008

44

LINKService e Simplicissimus Book Farm: insieme per l’ePaper

Simp l i c i s s imus Book Farm Srl (SBF), nata nel 2006 a Loreto da un’idea di Antonio Tombolini, concentra la propria attività in ambito Retail (ven-dita ebook ed ebook readers), Publishing Services (servizi di conversione, produ-zione e distribuzione ebook per gli editori) e Business Applications (svi-luppo di applicazioni professionali personalizzate su tecnologia e-ink).

LINKService Spa ha sede a Reggio Emilia e dal 1994 è partner di importanti gruppi editoriali italiani nella realizzazione di sistemi per l’ottimizzazione dei processi di gestione dei flussi pubblicitari e tipogra-fici. Oltre a realizzare progetti custom e disporre di un catalogo di prodotti propri, eroga servizi a valore aggiunto (CallCenter, formazione on-site, FAD, ecc…) per supportare i propri clienti nella gestione tecnica ed organizzativa sia dei sistemi direttamente forniti da LINKService che di terzi.

«La nostra azienda ha valutato con attenzione quali fossero le aree di evoluzione più promettenti ed in linea con il know-how dello staff» – dichiara Massimo Pioli, AD LINKService – «ed ha scelto di muoversi in un ambito fortemente innovativo investendo risorse finanziare ed umane in una interessante realtà italiana dalle grandi potenzialità.»

«Per parte nostra» – commenta l’AD SBF Antonio Tombolini – «dopo una prima fase dedicata alla messa a punto della divisione Retail, eravamo già dallo scorso anno alla ricerca di partner che ci consentissero di en-trare sul mercato dei servizi professionali agli editori il più rapidamente ed efficacemente possibile. L’in-

gresso nel capitale SBF di LINKService è la risposta che cercavamo, anche in termini di inte-grazione di competenze complementari: quello relativo allo sviluppo di applicazioni di editoria digitale sui device di ultima generazione, su cui SBF è nata, e quello relativo alle esperienze

progettuali maturate nel tempo da LINKService in campo editoriale. Ora possiamo guardare alle esigenze degli editori in termini globali.»

Già da tempo si parla di ePaper, ovvero di tecno-logie in grado di implementare dispositivi che consen-tono la fruizione di testi digitali con caratteristiche di leggibilità molto prossime alla carta stampata, e dunque in grado di sostituire effettivamente quest’ultima lad-dove ne valga la pena e sia possibile.

Il mercato, come spesso accade, è stato “creato” negli Stati Uniti da Amazon che, attraverso il lettore Kindle, ha dato un primo forte impulso alla diffusione sia degli apparati che del concetto stesso di fruizione digitale di prodotti editoriali.

Obiettivo primario della stretta collaborazione fra LINKService ed SBF è dare nuove opportunità e strumenti ai manager ed agli imprenditori del comparto editoria. «Vogliamo aiutarvi a modificare i modelli di business ed aumentare la competitività rendendo fruibili ai vostri clienti soluzioni sempre più efficaci, efficienti ed economiche per cogliere positivi stimoli di rinnovamento in una situazione difficile» sottolinea Gualtiero Fornara, consigliere di amministrazione LINKService.

Nel caso specifico, gli strumenti di ultima genera-zione destinati alla fruizione di prodotti editoriali stan-

LINKService entra nel capitale di Simplicissimus Book Farm per accedere al nuovo mercato della “carta elettronica”.

Page 45: TecnoMedia 61

TecnoMedia

© Asig Service Srl 2008

FILO

DIR

ETT

O

45

no evolvendo con grande rapidità; allo stesso tempo, la sensazione di essere in una fase “pionieristica” lascia il posto ad attente valutazioni sui benefici economici che possono derivare dalla loro adozione.

Non partecipiamo ad una sfida alla carta stampata giocata con slogan che pregiudizialmente bollano di sorpassato il supporto e tutti i soggetti coinvolti nel processo; il tema è molto più ampio, delicato e richiede un approccio manageriale e tecnico responsabile.

I punti della filiera editoriale potenzialmente be-neficiari di queste nuove tecnologie sono molteplici; le voci di bilancio su cui incidere non sono solamente stampa, carta e inchiostro ma si toccano anche aree quali i trasporti, lo stoccaggio, la resa, lo smaltimento rifiuti, il consumo energetico e molte altre...

Condividiamo la strategia SBF di non indossare la maglia di uno specifico produttore ma di giocare la partita su un campo globale che ci consenta di offrire il meglio ai prezzi più bassi, liberi dalle forzature che inevitabilmente sarebbero generate in presenza di ac-cordi di esclusiva o ingenti stock di magazzino.

L’area Retail è funzionale ad SBF perché ci per-mette di mantenere un rapporto diretto e costante con gli attuali e futuri produttori di dispositivi, nonché di essere in grado di aiutare il cliente ad indirizzarsi verso il prodotto più adeguato alle sue esigenze.

Con i Publishing Services la società offre agli

editori i servizi necessari a ricavare e distribuire con-tenuti pienamente accessibili tramite eBook reader. Questi dispositivi sono già in grado di riprodurre un’ampia gamma di formati standard estremamente diffusi: specifici processi di conversione si rendono necessari per aggiungere al materiale, originariamente prodotto per essere veicolato su carta, le informazioni idonee a questa nuova modalità di fruizione digitale dei contenuti (navigazione ipertestuale, reflow dei testi, segnalibri, eventuali DRM, ecc…).

Esistono standard internazionali pubblici, conso-lidati e certificati, che formalizzano in modo preciso e puntuale la struttura sia per i prodotti dell’editoria libraria (standard ePub) che per quelli della quotidiana (NITF).

I due settori hanno caratteristiche, requisiti ed esi-genze molto diversi: il forte know-how dello staff SBF unite alle capacità progettuali e realizzative ci mettono in grado di proporci su entrambi i mercati con soluzioni molto complete e modulari.

I rapporti di partnership con importanti editori che sono già stati siglati (ed altri sono in fase avanzata di definizione) ci danno segnali concreti della crescente sensibilità e interesse con cui sono percepite queste tematiche sia da parte dei produttori d’informazione che dei consumatori finali.

Questo primo accenno alla stretta collaborazione fra LINKService e SBF sarà meglio approfondito nei

prossimi numeri di TecnoMedia, dove entreremo più nello specifico delle realizzazio-

ni e delle proposte spe-cificamente

indiriz-zate a l mercato

dei quoti-diani.Per maggiori

informazioni sui servizi e sui prodot-

ti Simplicissimus Book Farm potete visitare il sito

all’indirizzo:http://www.simplicissimus.it.

Dal 14 al 18 maggio si è svolta la ventiduesima edizione della Fiera Internazionale del Libro a Torino.

Simplicissimus Book Farm era presente con un proprio stand presso il quale sono stati mostrati (e venduti) gli ebook reader oggi disponibili sul mercato italiano. L’accoglienza da parte del pubblico è stata assolutamente straordinaria, ben oltre ogni più rosea aspettativa.

Unitamente a questa partecipazione diretta, SBF ha presenziato – presso lo stand “La Stampa.it” – al lancio del servizio LA STAMPA epaper, la prima iniziativa nazionale per la fruizione del quotidiano su carta elettronica. Simplicissimus Book Farm è la società con cui l’importante editore torinese ha progettato e realizzato questo innovativo prodotto editoriale.

Per maggiori informazioni: http://www.lastampa.it/epaper.

Page 46: TecnoMedia 61

TecnoMediaF

ILO

DIR

ET

TO

TecnoMedia n. 61, giugno 2009

46

EidosMedia Spa Viale Legioni Romane, 43

20147 Milanotel. 02-30174.4 Fax: 02-30174.330

[email protected]

Méthode Portal Server è “live” presso Il Secolo XIX e Le Temps

Il Secolo XIX di Genova, autorevole quotidiano regionale d’Italia, e Le Temps, uno tra i più importanti quotidiani svizzeri di lingua francese, sono entrambi online con i loro rispettivi por-tali web, basati sul nuovo Web CMS di EidosMedia. Entrambi i quotidiani utilizzano il siste-ma editoriale Méthode già dal 2005, per le redazioni print e web. Tramite l’implementazio-ne di Méthode Portal Server, Il Secolo e Le Temps consentono ora alle proprie redazioni di avvicinare ancora di più i propri lettori web, in modo interattivo e dinamico, mantenendo inalterati sia il workflow editoriale esistente sia il database di contenuti.

Méthode Portal Server, avanzato Web CMS dise-gnato da EidosMedia appositamente per le redazioni online, propone molti componenti di tipo Web 2.0. Fra

gli altri, Le Temps e il Secolo hanno implementato la gestione di commenti e feedback da par-te dei lettori, la visualizzazione automatica di articoli correlati, articoli più letti e informazioni

finanziarie live, la gestione di diversi profili di lettori, feeds RSS,

edizioni PDF e e-paper del quotidia-no. Inoltre, grazie ad un accordo con

Agence France-Presse TV e France 24, il portale di Le Temps incorpora anche gallerie multimediali alimentate da feeds esterni.

Paolo Vollono, Principal di EidosMedia, parlando della propria esperienza presso Il Secolo, racconta: “I siti d’informazione di nuova generazione confidano molto su funzionalità interattive tipiche del Web 2.0 per attirare nuovi lettori ed incrementare il traffico giornaliero. L’implementazione di Méthode Portal Server aggiunge notevole valore all’esperienza dei lettori online de Il Secolo.”

“Il nuovo Web CMS ci ha permesso di aggiungere diverse funzionalità quali i commenti dei lettori, i son-daggi, ricche gallerie multimediali e blogs editoriali”,

commenta Fabio Vivia-ni, Direttore IT de Il Secolo. “Aggiungere-mo entro breve anche spazi esclusivamente dedicati ai nostri lettori e newsletters per utenti registrati. Avendo tutti

questi servizi su un’uni-ca piattaforma, la gestio-

ne risulta estremamente semplificata, consentendoci di offrire molti plus ai lettori senza sovraccaricare di lavoro la redazione.”

Le Temps, invece, ha evidenziato il grande valore

Page 47: TecnoMedia 61

TecnoMedia

© Asig Service Srl 2009

FIL

O D

IRE

TT

O

47

aggiunto di Méthode in merito alle sinergie ottenibili tra le redazioni print e web: “Il rilancio del nostro portale con il nuovo Web CMS ha contribuito ad un’integrazione an-cora più efficiente delle nostre operazioni print e online, “ commenta Virginie For-tun, Marketing Manager di Le Temps. “ Allo stesso tempo siamo stati in grado di trasformare i benefici derivanti da una più elevata produttività reda-zionale in un’offerta più ricca di analisi e reports online.”

“Il grande vantaggio di Mé-thode Portal Server”, afferma Massimo Barsotti, VP Marke-ting EidosMedia, “consiste nel permettere di gestire tutti questi trends innova-tivi del Web 2.0, a partire da un’unica piattaforma editoriale. I progetti a Le Tem-ps e Il Secolo sono la conferma che la nostra soluzione è in grado di offrire non solo funzionalità innovative “out-of-the-box” capaci di rispondere adeguatamente alle esigenze di un mercato in continua evoluzione, ma anche una totale flessibilità per qualsiasi ulteriore integrazione richiesta ad hoc dai clienti stessi”.

Page 48: TecnoMedia 61

TecnoMediaFI

LO D

IRE

TTO

TecnoMedia n. 61, giugno 2009

48

Atex, il fornitore leader nel mondo delle soluzioni informatiche per il settore editoriale e digitale, e Pro Radio, una delle maggiori società di software per le emittenti radiofoniche in Italia, annunciano di aver intrapreso una collaborazione per offrire ai propri clienti i migliori sistemi di gestione dei contenuti on line. Assicurando il supporto tecnologico più avanzato, Atex e Pro Radio consen-tiranno l’accesso a nuove opportunità di business, in linea con le più moderne ten-denze dell’industria radiofonica mondiale.

Con un’esperienza di successo di oltre dieci anni nel settore broadcasting, Pro Radio si avvale di una conoscenza internazionale delle tecniche di redazione e dei sistemi per la gestione dei contenuti radiofonici; i suoi servizi si distinguo-no per la loro completezza e per la visione globale delle particolari condizioni di business radiofonico. Peraltro, in qualità di rivenditore concessionario dei migliori prodotti sul mercato per la gestione di con-tenuti radiofonici, Pro Radio propone ai propri clienti le tecnologie più avanzate, accompagnando l’offerta con training mirati.

Sebbene la radio sia un mezzo giovane e ancora in espansione, si è dimostrata un canale di comu-nicazione estremamente adattabile, e ha compreso immediatamente la grande opportunità del digitale. Con la tecnologia digitale si aprono nuove possibilità nell’organizzazione del palinsesto: il web permette di espandere l’offerta e, allo stesso tempo, di struttu-rarla in base all’utente finale, in modo da soddisfare pienamente le richieste del pubblico.

Grazie a questa collaborazione, Pro Radio inclu-derà Polopoly, il sistema per la gestione dei contenuti web proposto da Atex, tra i sistemi più innovativi del proprio portafoglio di soluzioni. La piattaforma Polopoly consente di generare siti web personaliz-

zati in pochi minuti, senza restrizioni quantitative, uti-lizzando come base template predefiniti. Grazie ad una struttura preimpostata, la creazione di mini-siti dedi-cati a singole trasmissioni

o radio digitali risulta pres-soché immediata. Inoltre con le

soluzioni Atex Digital è possibile creare e sviluppare nuovi siti senza

l’intervento di una figura specializzata: l’immediatez-za del sistema permette ad ogni utente di realizzare siti web in modo autonomo e immediato in base alle necessità di palinsesto e al segmento del pubblico a cui l’offerta è destinata.

Anche i costi di realizzazione dei siti internet, grazie alle soluzioni Atex Digital, sono notevolmente inferiori rispetto agli investimenti iniziali richiesti per una stazione radiofonica tradizionale; la radio digitale non necessita dell’apparato strutturale e delle risorse richieste in precedenza, ma utilizza tecnologie inno-vative che consentono di ottenere i migliori risultati con costi notevolmente inferiori.

“Le soluzioni Atex Digital consentono di pro-muovere sul web le radio digitali in assoluta libertà – osserva Claudio Astorri, Amministratore Unico di Pro Radio - senza imporre vincoli tecnici, nè tantomeno economici. Queste tecnologie rappresen-tano le soluzioni ideali per promuovere un modello radiofonico avanzato, che consentirà di rispondere

I contenuti radio vanno on-line con Atex e Pro Radio

Atex e Pro Radio hanno siglato un accordo di collaborazione per promuovere la diffusione delle soluzioni più innovative di gestione dei contenuti on line per il settore radiofonico.Ampliando l’offerta radiofonica digitale orientata verso gli interessi del pubblico, le soluzioni Atex consentiranno alle emittenti di generare nuovi modelli di business adeguati ai più moderni sistemi di comunicazione

Atex Global Media S.p.A.Via B. Crespi, 57 - 20159 Milano

Tel: 02 36658.1 Fax: 02 36658.555www.atex.com

Page 49: TecnoMedia 61

TecnoMedia

© Asig Service Srl 2009

FILO

DIR

ETT

O

49

nel modo più adeguato ed esauriente alle preferenze degli ascoltatori. Siamo certi che le emittenti radio-foniche sapranno riconoscere il carattere innovativo di queste soluzioni e sapranno cogliere l’opportunità di espandere il proprio business, orientando l’offerta a favore del pubblico.”

“Collaborando con Atex, Pro Radio contribuirà a diffondere gli strumenti tecnologici più avanzati per settore digitale – ha dichiarato Davide Garavaglia, Business Development & Marketing Manager di Atex - Attualmente il settore radiofonico ricorre sempre di più al canale on-line per differenziare la propria offerta strutturandola in base alle attese del pubblico. Atex è pronta a supportare quest’ultimo modello di business con le tecnologie più innovative, in particolare Polopo-ly, la nostra soluzione per la gestione di contenuti web. Questo accordo conferma tra l’altro la flessibilità delle soluzioni Atex nel gestire contenuti multimediali per tutti i canali che l’editore ha oggi a disposizione”.

Pro Radio

Pro Radio opera da anni al servizio di decine di stazioni radiofoniche, tra cui tutte le migliori a livello nazionale e locale. La missione di Pro Radio, definita a partire da un quadro di analisi e di un riferimento di competenze, è supportare le stazioni radiofoniche nella organizzazione dei loro contenuti. L’attenzione alle esigenze specifiche di ogni cliente e gli investimenti nell’innovazione hanno garantito notevoli consensi da parte dei clienti, fondati sullla qualità e sulla professionalità. Inoltre Pro Radio supporta l’offerta delle più avanzate soluzioni per la gestione dei contenuti radiofonici con l’impegno nella formazione professionale, come modo più rapido ed efficace per acquisire immediata-mente tutta la potenza operativa e l’intelligenza funzionale dei migliori software al mondo per la radio. Per ulteriori informazioni www.proradio.it

Page 50: TecnoMedia 61

TecnoMediaFI

LO D

IRE

TTO

TecnoMedia n. 61, giugno 2009

50

KP Group ordina varie rotative Goss Community per qualità e coerenza di stampa

KP Group, un’impresa mediatica russa con sede a Mosca, ha ordinato tre nuove rotative Goss Com-munity destinate a nuovi impianti di stampa sparsi in tutta la Federazione Russa. Una volta completata, questa fase del progetto corrente di espansio-ne porterà a dieci il numero di impianti di stampa della KP Group dotati di rotative Community.

Le linee di stampa Goss Community ordinate sono tutte identiche e verranno adibite alla produzione delle tirature regionali del quotidiano tabloid Komsomolskaya Pravda, della sua edizione settimanale e di una serie di altre testate popolari nelle importanti città di Vladivostok, Stavro-pol e Kemerovo. Configurate con tre torri a quattro unità sovrapposte, due unità mono e due piegatrici, le rotative di 578 mm di sviluppo circonferenziale sono dotate di funzionalità moderne che dovrebbero anche assicurare lavoro esterno in appalto a ciascuno degli impianti KP, così come hanno fatto altrove.

Vadim Churbakov, direttore di produzione di KP Group, ritiene che il supporto di Goss International e di NISSA Mediaproject, l’agente regionale per le rotative Goss per giornali, sia stato cruciale per il successo del progetto di upgrade corrente.

Dal 2004, KP Group ha allestito con successo sette centri di stampa Goss Community in tutta la Federazione Russa. I nuovi impianti si sono affermati nelle rispettive regioni come punti di riferimento per la stampa di alta qualità. Con altri tre impianti in via di sviluppo, KP Group è quasi a metà strada verso l’obiettivo di 20 impianti di stampa autosufficienti e autogestiti.

KP Group ha iniziato il suo programma di espan-

sione nel 2004 per far fronte alle crescenti esigenze di produzione a colori di alta qualità del mercato russo, in particolare per servire meglio gli inserzionisti. Quale distributore di quo-

tidiani in tutta la Federazione, un’area che include ben nove fusi orari,

l’azienda a quei tempi utilizzava più di 50 centri di stampa diversi e le antiquate

attrezzature dell’era sovietica ne limita-vano la capacità di produzione.

“Era chiaro che, allestendo i nostri propri impianti di stampa, avremmo potuto stampare il nostro giornale secondo la nostra tabella di marcia e la qualità richiesta dai clienti e, allo stesso tempo, realizzare un utile,” spiega Churbakov. “Installando delle attrezzature moderne, potevamo risparmiare carta, tempo e prodotti di consumo, accettare lavo-ro in appalto e avere il pieno controllo di esplorare iniziative di marketing per le nostre testate. Il fattore più importante era l’affidabilità del nostro fornitore di attrezzature.”

Secondo Churbakov, la sfida maggiore per KP Group è mantenere la propria posizione di leader a fronte della forte concorrenza, il che richiede il conti-nuo sviluppo di impianti e l’espansione della capacità di stampa. Il gruppo sta già estendendo le sue prime rotative Goss Community in modo da produrre più colore e una foliazione superiore. La società ha anche in programma la creazione di nuove testate free press e altre attività per la promozione dei giornali e la continua crescita. L’alleanza con Goss International e NISSA Mediaproject è cruciale in tal senso, afferma Churbakov: “In fatto di prezzo, qualità, garanzie e, soprattutto, assistenza sul posto e supporto offerti dalla NISSA, è un rapporto eccezionale.”

Goss InternationalGreenbank Street - Preston

Lancashire PR1 7LA - EnglandTel: +44.1772.257571Fax: +44.1772.885698

[email protected]

La società editrice russa continua un’espansione mirata ad assicurare il controllo della qualità. Tre nuove rotative ordinate per la produzione regionale. Il rapporto con i fornitori chiave del successo del principale quotidiano tabloid russo

Page 51: TecnoMedia 61

Innovazione il cuore di un business sano

Le nuove idee fi oriscono più velocemente se

sostenute da tecnologie versatili, vantaggiose,

effi caci e, a loro volta, ben supportate.

www.gossinternational.com

New Ways for Print

GICAD01615_HealthyBus_Ad_TecnoMedia_ITA_v1.indd 1 19/3/09 12:47:00

Page 52: TecnoMedia 61

Empowering the News Publishing Industry

EVENTSEmpowering the News Publishing Industry

Conferenza annuale IFRA in collaborazione con FIEG e ASIGIFRA Annual Conference in association with FIEG and ASIG10-11 Giugno 2009, Bari / June 10-11, 2009, Bari, Italy

IFRA Italia 2009Modulo di iscrizione/Registration FormDa compilare e spedire via fax a IFRA/Please complete the form and fax it to IFRA:Fax +49.6151.733-832Quote di iscrizione/Participation fees:Soci/Members: IFRA/FIEG/ASIG: Euro 500 a persona/per person; Euro 1.500 biglietto cumulativo/cumulative fee (vale per quattro partecipanti/valid for four participants)Non Soci/Non Members: Euro 700 a persona/per person

Società/Company________________________________________________________________________________

Indirizzo/Address________________________________________________________________________________

CAP____________________Città/City_______________________________________________________________

Telefono/Telephone___________________________Fax____________________e-mail_______________________

Socio/Members IFRA/FIEG/ASIG r Si/Yes r No/Not

Per favore vogliate iscrivere i signori: /Please register the participants:

Nome/Name___________________________________________e-mail____________________________________

Nome/Name___________________________________________e-mail____________________________________

Nome/Name___________________________________________e-mail____________________________________

Nome/Name___________________________________________e-mail____________________________________

Dettagli del pagamento (si prega di esprimere una preferenza) /Methods of payment (select a method):

r Si prega di inviare fattura con estremi per il bonifico bancario / Please send an invoice

Intestazione della fattura a: /Invoice to

_____________________________________________________________________________________________________

L’importo deve essere saldato al ricevimento della fattura e comunque non più tardi di 2 settimane prima dell’inizio della manifestazione/The partecipation fee becomes due immediately upon the receipt of the invoice, or no later than 2 weeks before the beginning of the event.

r Addebitare carta di credito/Debit my Credit Card: r 1 American Express r 2 Visa r 3/4 Euro-/Mastercard r 5 Diners

Carta num./card num. ________________________________________ Scadenza/Valid until__________________________

Titolare/Holder_________________________________________________________________________________________

Codice di sicurezza/Card Security Code (CSC/CVC)___________________________________________________________

Firma/Signature (Cognome in stampatello/Surname in capital blocks)______________________________________________

Per maggiori informazioni/For further info: www.ifra.com

Firma/Signature_______________________________________

EVENTSEmpowering the News Publishing Industry

12a Conferenza internazionale per l’industria editoriale e della stampa italiana

Crescere in tempi difficili:

la creatività contro il pessimismo

www.ifra.com/events

Sponsors:

IFRA Italia 2009 Bari - 10 e 11 giugno, 2009

Copy text:

Webpointer_NoSpace

FI EGFEDERAZIONE ITALIANA EDITORI GIORNALI

Foto

: Nic

o To

mas

icch

io

ABC

In associazione con: