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Periodico mensile. Anno VIII n.35 - Sped. in Abb. to Postale comma 20 lett. B art. 2 Legge 23/12/96 n.662 Roma (Romanina) - Esemplare diffuso gratuitamente ai soci TecnoMedia Periodico della ASIG - Associazione Stampatori Italiana Giornali - Tecnologie, Prodotti & Mercati editoriali ADN Kronos Adobe Systems Agenzia Giornalistica Italia Agfa-Gevaert Ansa Ap.Biscom Ascential Software Atex Media Solutions Autologic Information International B.V.S. - Technotrans Barco Graphics Creo Italia Denex Systems Technology e.Biscom Ecrm EidosMedia Elettra Ferag Italia Fujifilm G.M.D.E. Gerber Systems HiT Internet Technologies Hurletron Idab-Wamac International King Press Kodak Polychrome Graphics Lem Link Service Lithosol Italia Milia 2002 Müller Martini Napp Systems Nàvita N.T.G. Optronics Purup Prepress R. G. Reed Midem Organisation Segbert Sinedita Sap Italia Scanview Sitma SMB Schwede Maschinenbau Stoebich Tecsa Telpress Tera Teufelberger Unisys Italia Xeikon Xyvision Visita il nostro sito Internet: http://www.ediland.it FILO DIRETTO LE AZIENDE INFORMANO Numero 35 - Novembre 2002 Ifra Expo 2002: tecnologie per il “multi formato” All’ Ifra Expo 2002 di Barcellona dominano le soluzioni per la gestione dei contenuti e dei prodotti editoriali all’insegna della “multi edizione” e del “multi formato”. Nuovi prodotti e nuove alleanze per le tecnologie CtP e per le sale di spedizione. a pagina 4 Pubblicità in digitale: PK e Gruppo Espresso La concessionaria PubliKompass introduce il “timone elettronico”, il Gruppo Espresso sviluppa concetti innovativi per la prenotazione dei materiali nei propri periodici. a pagina 11 S.E.S.A.A.B: nuove iniazitive in rete L’editore dell’Eco di Bergamo avvia nuove iniziative su Internet “ri- pensando” la rete con tecnologie di knowledge management. Nuovi strumenti al servizio dei lettori e dei redattori. a pagina 14 Quotidiani gratuiti: stimolano o strangolano? Una Conferenza internazionale dell’Ifra a Roma sul fenomeno dei quotidiani gratuiti in Europa: opinioni a confronto su un mezzo ormai ampiamente diffuso anche in Italia. a pagina 18 Sicurezza multimediale al Poligrafico dello Stato Le soluzioni per la sicurezza “multimediale” adottate dall’Istituto Poli- grafico Zecca dello Stato. a pagina 22 Valutazione dei rischi: protezione e prevenzione Lo Stato italiano si sta tempestivamente adeguando ai rilievi della sen- tenza della Corte di Giustizia Europea, che lo aveva condannato per non avere recepito le disposizioni comunitarie in materia di valutazione dei rischi. a pagina 25 Media Insider ...............................................................................a pagina 28 Web Insider .................................................................................a pagina 40 Le Rubriche Print on Demand: la distribuzione editoriale on line Come potrebbe cambiare la distribuzione editoriale attraverso Internet con le nuove opportunità offerte dal “print-on-demand” a pagina 33 Il “Digital Object Identifier”per l’editoria Il mondo digitale si sta muovendo per costruire un unico sistema di identificazione dei file, indipendente dal contenuto. a pagina 37 Business@Internet

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Rivista dell'ASIG. Associazione Stampatori Italiana Giornali

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TecnoMediaPeriodico della ASIG - Associazione Stampatori Italiana Giornali -

Tecnologie, Prodotti & Mercati editoriali

ADN KronosAdobe SystemsAgenzia Giornalistica ItaliaAgfa-GevaertAnsaAp.BiscomAscential SoftwareAtex Media SolutionsAutologic Information InternationalB.V.S. - TechnotransBarco Graphics Creo ItaliaDenex Systems Technology e.BiscomEcrmEidosMediaElettraFerag ItaliaFujifilmG.M.D.E.Gerber SystemsHiT Internet TechnologiesHurletron Idab-Wamac International King PressKodak Polychrome GraphicsLemLink Service Lithosol ItaliaMilia 2002Müller Martini Napp Systems Nàvita N.T.G.Optronics Purup Prepress R. G.Reed Midem Organisation Segbert Sinedita Sap Italia ScanviewSitma SMB Schwede Maschinenbau Stoebich TecsaTelpress Tera Teufelberger Unisys Italia Xeikon Xyvision

Visita il nostro sito Internet:http://www.ediland.it

Filo direttole aziende inFormano

Numero 35 - Novembre 2002

Ifra Expo 2002: tecnologie per il “multi formato”All’ Ifra Expo 2002 di Barcellona dominano le soluzioni per la gestione dei contenuti e dei prodotti editoriali all’insegna della “multi edizione” e del “multi formato”. Nuovi prodotti e nuove alleanze per le tecnologie CtP e per le sale di spedizione.

a pagina 4

Pubblicità in digitale: PK e Gruppo Espresso La concessionaria PubliKompass introduce il “timone elettronico”, il Gruppo Espresso sviluppa concetti innovativi per la prenotazione dei materiali nei propri periodici.

a pagina 11

S.E.S.A.A.B: nuove iniazitive in reteL’editore dell’Eco di Bergamo avvia nuove iniziative su Internet “ri-pensando” la rete con tecnologie di knowledge management. Nuovi strumenti al servizio dei lettori e dei redattori.

a pagina 14

Quotidiani gratuiti: stimolano o strangolano?Una Conferenza internazionale dell’Ifra a Roma sul fenomeno dei quotidiani gratuiti in Europa: opinioni a confronto su un mezzo ormai ampiamente diffuso anche in Italia. a pagina 18

Sicurezza multimediale al Poligrafico dello StatoLe soluzioni per la sicurezza “multimediale” adottate dall’Istituto Poli-grafico Zecca dello Stato.

a pagina 22

Valutazione dei rischi: protezione e prevenzioneLo Stato italiano si sta tempestivamente adeguando ai rilievi della sen-tenza della Corte di Giustizia Europea, che lo aveva condannato per non avere recepito le disposizioni comunitarie in materia di valutazione dei rischi.

a pagina 25

Media Insider ...............................................................................a pagina 28

Web Insider .................................................................................a pagina 40

Le Rubriche

Print on Demand: la distribuzione editoriale on lineCome potrebbe cambiare la distribuzione editoriale attraverso Internet con le nuove opportunità offerte dal “print-on-demand”

a pagina 33

Il “Digital Object Identifier”per l’editoriaIl mondo digitale si sta muovendo per costruire un unico sistema di identificazione dei file, indipendente dal contenuto.

a pagina 37

Business@Internet

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Quotidiani gratuiti –Uno studio sul mercatointernazionale

Altri Special Report Ifra sull’argomento:6 Categorie generali(attuale fino a Novembre 2002)

6.10 ANPA/TEC ’91: Innovation despite tough times

6.11 The ISO 9000 certificate, encouragement and guarantee for a continually effective quality control system

6.12 ANPA/TEC 1992: The newspaper industry shows cautious optimism in Atlanta

6.13 NEXPO ’93 in New Orleans: still no light in sight at the end of the tunnel

6.14.1 Introduction to the basic principles of EDIFACT

6.14.2 Newspaper advertising online

6.15 Lean Production in the newspaper industry

6.16 NEXPO ’94 in Las Vegas

6.17 Environmental audits at newspaper operations

6.18 NEXPO ’95: Satisfying the short-term needs

6.19 IfraTrack: a recommendation for the interchange of status information between local and global tracking systems in newspaper production

6.20 Quality failure costs in newspaper production

6.21.1 IfraTrack 2.0 – Executive Summary: A specification for the interchange of statusand management information between local and global production management systemsin newspaper production

6.21.2 IfraTrack 2.0 – a specification for the interchange of status and management informationbetween local and global production management systems in newspaper production

6.22 The importance of legibility for modern publications

6.23 Analysis of the ad booking process

6.24 Newsroom in change

6.26 Benchmarking Newspaper Operations

Tutti gli Special Report Ifra sono pubblicate in lingua Inglese, Francese, e Tedesca

Tutti gli argomenti degli Ifra Special Report

Se desiderate ricevere una o più copie di questi Special Report Ifra, contattare:Ifra · Washingtonplatz · 64287 Darmstadt · GermaniaTelefono +49.6151.733-762 · Fax +49.6151.733-800 · www.ifra.com

1 Materiali 2 Prepress 3 Stampa 4 Spedizione e Distribuzione 5 Comunicazione 6 Categorie generali

Ifra Special Report 6.25

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Periodico della ASIG

Associazione Stampatori Italiana Giornali

Via Sicilia 125, 00187 Roma

tel. 06 / 4883566 - fax 06 / 4883489

E-mail: [email protected]

Direttore responsabile

Carlo Lombardi

Redazione

Salvatore Curiale - Luca Michelli

hanno collaborato a questo numero

Pierfrancesco Attanasio, Marco Brogi, Giuseppina Ciaccia,

Alessia Natalini, Antonietta Strada.

Segreteria di Redazione

Elga Mauro

Registrazione del Tribunale di Roma n. 189 del 29-4-1994

© ASIG Service S.r.l. - 2002 - Tutti i diritti riservati

Sede legale: via Bigli 2, 20121 Milano

Stampa

IM.A.G.E.: S.a.s.

Via G. Verne, 21 - 00157 Roma

Questo numero è stato chiuso

in redazione il 30 novembre 2002

TecnoMedia è consultabile in Internet sulla banca dati

Ediland (http://www.ediland.it/archive/psengine.asp)

TecnoMedia

L’editorialedi Carlo Lombardi

Roma ha ospitato – il 7 e 8 novembre scorsi – un

Seminario IFRA sulla Free-Press. Non si tratta di un

avvenimento destinato a passare inosservato, anche

perché, purtroppo, non sono frequenti in Italia le

occasioni di incontro di questo tipo. Questa volta,

però, la scelta non è stata casuale. I sempre più stretti

e fruttuosi rapporti tra ASIG e IFRA; il successo delle

iniziative promosse congiuntamente (l’ultima, in ordine

di tempo, IFRA Italia di Napoli, lo scorso giugno) e in

fase di realizzazione (IFRA Italia 2003 si svolgerà a

Milano nel quadro del GEC, una delle più importanti

e prestigiose mostre europee), hanno creato le

condizioni per guardare al nostro paese con occhio più

attento alle soluzioni innovative che le aziende sono in

grado di esprimere. Nella fattispecie, poi, l’Italia è il

paese dove – nel giro di pochissimi anni – la diffusione

della Free-Press ha registrato lo sviluppo più impetuoso,

raggiungendo una tiratura quotidiana di oltre due

milioni di copie.

Il quesito posto a base dell’incontro – I quotidiani

gratuiti stimolano o strangolano lo sviluppo dei giornali

tradizionali? – è rimasto in pratica senza risposta. E

non poteva essere altrimenti, considerate la giovane

età del fenomeno, le diverse caratteristiche dei mercati,

la tipologia dei prodotti pubblicati e gli altri elementi

che contribuiscono a rendere difficoltosa ogni forma

di comparazione. Per l’Italia, tuttavia, alcune

indicazioni – che, a nostro parere, non sempre hanno

registrato al Seminario di Roma adeguata trattazione

– emergono con sufficiente chiarezza.

Gli oltre due milioni di copie che, ogni giorno, si

aggiungono ai circa 9 milioni di copie stampate dai

quotidiani a pagamento, costituiscono – quanto meno

a livello produttivo – un incremento notevole: circa il

24 per cento. E non è affatto lecito supporre che la

distribuzione del prodotto segua itinerari che

potrebbero determinare una forte aliquota di

“dispersione”, come regolarmente avviene per il

materiale a stampa che intasa le cassette postali di

casa nostra e, a seguire, il cestino di rifiuti. Il giornale

gratuito, nella stragrande maggioranza dei casi, è

accettato, letto e, spesso, conservato. Ciò significa

che, in Italia, ai lettori di quotidiani tradizionali (18-

20 milioni in media), si possono sommare 3,5/4 milioni

di lettori della Free-Press.

Le indagini di mercato promosse dai grandi gruppi

editoriali impegnati in questo settore evidenziano cheil

pubblico dei lettori di giornali gratuiti sembra

integrarsi, e non sovrapporsi, a quello dei giornali

tradizionali. Sono donne in una percentuale quasi

analoga a quella degli uomini, di età compresa tra i 21

e i 34 anni, con un alto grado di scolarità (oltre il 70 per

cento tra universitari e media superiore) che lavora o

studia e risiede in città. Qualcosa di assai diverso dal

clichè del pendolare che dall’hinterland raggiunge

ogni giorno i cantieri della metropoli che sovente si

era indotti ad accostare al “lettore tipo” del giornale

gratuito.

Per chi ha l’abitudine di utilizzare i mezzi pubblici,

i dati delle indagini, peraltro, non sorprendono affatto.

Sui bus e in metropolitana quasi tutti leggono il giornale

loro offerto poco prima; e in molti, prima di scendere,

lo ripiegano per portarlo a casa (oltre il 60 per cento

secondo i rilevamenti).

Il segreto del successo è tutto nella gratuità del

prodotto? Alla luce dei fatti appare arduo sostenerlo.

La tipologia del prodotto incontra particolari favori

tra il pubblico? E’ certo il caso di riflettere seriamente

in merito. Certo è che, in ogni caso, anche il boom

della Free-Press sembra confermare quanto il giornale

continui a rappresentare lo strumento di informazione

più rispondente alle esigenze dell’utenza.

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IfraExpo 2002: tecnologiee soluzioni per la stampaall’insegna del “multiformato” e “multi edizione”

E chi lo dice che in periodi di “magra” pubblicita-ria anche la tecnologia deva rimanere ferma al palo inattesa della ripresa economica? A visitare la nuovaedizione di Ifra Expo a Barcellona, si poteva piuttostopensare il contrario, ovvero che proprio in momentidifficili per i fatturati gli editori e stampatori di ogniparte del mondo rinnovano la propria attenzione versotutte le soluzioni hardware e software disponibili conl’obiettivo di escogitare flussi di lavoro più economi-ci, più efficaci, in grado di offrire maggiore qualità alprodotto stampato e maggiore flessibilità nelle variefasi di lavorazione.

Ifra Expo 2002 non ha certamente deluso le aspet-tative. Dalle “fucine” delle aziende sono arrivate no-vità di notevole interesse, sia nell’area dei sistemi edi-toriali – forse il segmento più maturo del mercato –sia per quanto riguarda la preparazione delle lastre,senza trascurare annunci e nuove opportunità arrivatedalle sale di stampa e spedizioni. Un’Ifra Expo friz-zante e movimentata, quella di Barcellona, dove mol-to si è puntato in direzione di uno sviluppo editorialesempre più focalizzato verso prodotti “multi edizio-ne”, per sviluppare i contenuti in funzione delle areedi diffusione e dei target di lettura, e verso tutto quan-to è in grado di favorire la distribuzione dei contenutoattraverso diversi canali. “Multi edizione”, “multi for-mato” e “multi canale”: sono state le tre focalizzazionidi prodotti e servizi che hanno catalizzato l’attenzione

di visitatori e fornitori che per quattro giorni hannoaffollato gli stand della nuova fiera di Barcellona.

I nuovi sistemi “multiple media” in teoria....

L’idea era arrivati alcuni anni orsono dagli StatiUniti, era rappresentata da una lampadina stilizzata,aveva un nome accattivante, Omnex, ed era basata suun concetto semplice ed affascinante: offrire agli edi-tori una piattaforma tecnologica all’interno della qua-le gestire tutti i “contenuti” dell’azienda aggancian-doli, in automatico o quasi, ai diversi canali distributi-vi. Un’unica fotografia doveva poter essere collegataal layout della home page di un portale e, contempora-neamente, incardinata nella geometria di pagina di unquotidiano, agganciando a seconda dei casi i metadatirelativi al trattamento colore, alla definizione, e quin-di al “peso” in termini di ingombri elettronici, e viadicendo. Lo stesso, almeno in linea di principio, dove-va poter essere fatto per tutti gli altri contenuti digita-li. Un’idea affascinante proposta da Atex ma rimasta,all’epoca, poco più che allo stadio di progetto, viste ledifficoltà oggettive a sviluppare una “integrazione”così spinta fra applicazioni nate per svolgere funzionifra loro molto diverse. L’idea era comunque valida, e,soprattutto, basata su oggettivi riscontri di mercato,tant’è che in epoca più recente è stata ripresa da diver-se software house che, in Italia come all’estero, hanno

Ad IfraExpo 2002 in mostra piattaforme software e soluzioni hardware per supportare tutti iprogetti editoriali che hanno l’obiettivo di rinnovare il prodotto quotidiano attraverso unagestione flessibile dei contenuti e della loro distribuzione. Multicanale, multiedizione emultiformato: una nuova generazione di sistemi editoriali si affaccia all’orizzonte, pronta adinterfacciarsi con componenti ad alta specializzazione per l’automazione dei flussi di lavoroche riguardano la pubblicità o la distribuzione via web dei contenuti. I fornitori di CtP sipreparano a cogliere le nuove opportunità proponendo al mercato workflow sempre piùautomatizzati nelle funzioni di controllo di qualità e unità per la incisione diretta delle lastremultiformato. Dalla sala spedizione arrivano nuove alleanze per l’industria dei quotidiani, ecresce la componentistica modulare di qualità per automatizzare tutte le funzioni dellastampa in quadricromia.

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IfraExpo 2002: tecnologie e soluzioni per la stampa all’insegna del “multi formato” e “multi edizione”

iniziato a sviluppare applicazioni orientate alla gestionedi contenuti multimediali da distribuire all’interno dicanali diversi.

Un grosso apporto in questa direzione è venutodallo sviluppo delle potenzialità del linguaggio XML,un descrittore di contenuti particolarmente flessibileed adatto al mondo editoriale, vista la sua capacità digestire i “contenuti” separatamente dalle forme grafi-che.

Editoria, e piattaforme, “multicanale”, “multi-formato” e “multiedizione” sembrano essere i nuovicapisaldi attorno ai quali sta cominciando a sviluppar-si una nuova generazione di sistemi, in grado di dareconcretezza all’obiettivo editoriale di arrivare al mer-cato con prodotti che, accanto ad una sezione, per cosìdire, nazionale o di interesse generale, offrano altrearee di interesse più fortemente localizzato, sia perservire meglio i lettori che per favorire la raccolta del-la pubblicità. Forse non è un caso, come si legge inaltra parte di questo numero della rivista, che anche leconcessionarie di pubblicità facciano sempre più con-to sulle opportunità offerte dalle nuove generazione disistemi editoriali per proporre agli editori servizi lega-ti alla raccolta delle inserzioni pubblicitarie.

Ad IfraExpo di Barcellona sono stati proposti, fon-damentalmente, due filoni di sviluppo tecnologico. Unprimo filone è indirizzato allo realizzazione di sistemieditoriali interamente basati sul nuovo linguaggioXML, che, offrendo ampie possibilità nellamemorizzazione dei “contenuti” separati dalla lororappresentazione “grafica”, ben si presta a costituiresistemi nativi per la gestione dei documenti all’inter-no di diversi canali distributivi - quotidiani, periodici,portali specializzati on line. Un secondo filone tecno-logico è invece alimentato dalle aziende che propon-

gono suite di applicativi specializ-zati in grado di poter essere integra-ti fra loro per creare ambienti dovel’utente può decidere quali compo-nenti impiegare per le diverse fasidel processo produttivo, dove per“componenti” occorre intendere siaapplicativi standard – le “famiglia”di editor ed impaginatori di Quark eAdobe, per esempio – sia applicazio-ni sviluppate ad hoc per la integra-zione con le basi di dati centralizza-te. Entrambe le soluzioni, come ve-dremo in seguito, presentano punti

di forza, ma va detto con chiarezza, per evitare confu-sioni, che attraverso entrambi i “filoni” tecnologici,come dimostrano anche le scelte degli editori, è possi-bile arrivare all’obiettivo finale, condiviso da tutti, cheè la introduzione di piattaforme dove gestire contenutimultimediali in grado di essere pilotati attraverso molteedizioni, molti canali distributivi e molti formati distampa.

... ed in pratica

Qualcuno, ed è il caso di Tera Digital Publishing,ha coniato il neologismo “media neutral”, come dire:cari editori, voi pensate ai contenuti, al “media”, cioèalla creazione del prodotto, pensa il sistema, nel casospecifico il GN3, dove è stato implementato un nuovoconcetto di sviluppo, denominato Article BasedContent Management. L’XML è stato portato al cen-tro della architettura tradizionale e, nel nuovo flussoeditoriale, fin dall’inizio è possibile identificare conappositi tag un articolo o parti di esso in funzione del-le diverse destinazioni finali. E’ appena il caso di no-tare che questa soluzione può essere utilizzata sia nel-la produzione di media stampati multi edizione, doveparti di un articolo pubblicato in cronaca locale pos-sono andare ad arricchire la prima pagina, o vicever-sa, semplicemente “cambiando indirizzo”, oppure pos-sono essere utilizzati per la pubblicazione su canalidiversi – stampa e web. Una soluzione interessanteanche per editori, come i gruppi inglesi, dove non acaso Tera è particolarmente forte, che si trovino a ge-stire network di quotidiani locali dove alla informa-zione della regione servita si aggiungano “contenuti”comuni agganciati però a geometrie di pagina diverse.E forse non a caso, trovandosi a coniare alcuni

La folla all'ingresso di Ifra Expo 2002

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6TecnoMedia n. 35, novembre 2002

neologismi per la presentazione di queste opportunitàofferte dalla nuova generazione di sistemi editorialiGN3, si é stato deciso di ricorrere alla “regioningtechnology” proprio per indicare la possibilità di indi-rizzare un pezzo verso più aree di pubblicazione-dif-fusione. Ed in attesa dei riscontri commerciali dellanuova generazione di GN3, Tera ha concluso un im-portante contratto di fornitura con USA Today, il mag-giore quotidiani americano di interesse generalistaedito dal Gruppo Gannett, che ha acquisito T@rk, lasoluzione Digital Asset Management di Tera, riscrittain parte per venire incontro alle necessità del quoti-diano statunitense.

EidosMedia, la software house italiana che ha pun-tato sullo sviluppo di nuove soluzioni editoriali basatesul linguaggio XML, è arrivata ad IfraExpo forte diun paio di successi tutti italiani, che fanno seguito al-l’accordo con il Financial Times inglese. L’agenzia diinformazioni Adnkronos ha infatti deciso di estenderel’uso di Méthode, la piattaforma editoriale per ilknowledge management sviluppata attorno al linguag-gio XML da EidosMedia ed attualmente in uso peralimentare i contenuti del portale web dell’agenzia,anche alle altre attività editoriali. I vantaggi per la agen-zia saranno quelli di poter integrare nel flusso di lavo-ro materiali digitali preparati con le più diverse piatta-forme e, contemporaneamente, prepararsi alla diffu-sione di informazioni multi mediali su più canali, ge-

stendo i contenuti all’interno di un’unica piattaformaoperativa. Il Sole 24 Ore ha invece deciso di adottareMéthode anche per la produzione dei prodotti stampa-ti, il quotidiano ed i periodici, completando la nuovastruttura per la pubblicazione di informazioni multimediali all’interno di diversi canali. Il gruppo edito-riale ha puntato sulla possibilità di gestire diversi for-mati all’interno di un unico ambiente operativo graziealle opportunità per la gestione dei metadati offertedal linguaggio XML. Méthode era già in uso presso ilSole per la gestione del portale internet e, grazie adalcune estensioni del sistema, anche per il planningdelle trasmissione televisive. L’introduzione delknowledge management anche per il prodotto basestampato quotidianamente premia la scelta dellasoftware house italiana di investire nello sviluppo deiprimi moduli del sistema in direzione di una integra-zione completa dei flussi di lavoro per una aziendamultiple media.

HiT, Internet Tecnologies, la software house colle-gata ad EidosMedia da un accordo di collaborazione atutto campo, e che ha recentemente rilevato TecnaviaPress, ha proposto ad un mercato internazionale lenuove release di Réclame, per la gestione della raccol-ta on line dei materiali pubblicitari, e Fluide, annun-ciato da alcuni mesi, per la gestione dinamica del flus-so di lavoro nei quotidiani e nei periodici. Il punto diforza di questa soluzione, selezionata da Rizzoli Pe-

IfraExpo 2002 di Barcellona:un successo più che lusinghiero

Si è chiusa con un successo più che lusinghiero di partecipazionel’edizione annuale di IfraExpo, la più importante rassegna mondiale ditecnologie e servizi per l’industria editoriale e della stampa dei giornaliquotidiani, che si è svolta nei nuovi padiglioni della Fiera di Barcellona, inSpagna, dal 14 al 17 ottobre scorsi.

9.177 visitatori da tutti i più importanti Paesi del mondo, 254 espositorisu un’area di oltre 16.000 metri quadrati hanno sancito una volta di piùcome l’appuntamento espositivo organizzato da Ifra, la più importanteassociazione mondiale di ricerca e sviluppo per l’industria editoriale e deiquotidiani con sede a Darmstadt, in Germania, e filiali e rappresentati innumerosi Paesi di Europa, Asia, Nord, Centro e Sud America, Australiaed Oceania, sia sempre più un punto di incontro per la “newspapercommunity” internazionale.

Come di consueto l’Expo ha ospitato una serie di seminari tematici di contenuto tecnico di estremointeresse, dedicati alla standardizzazione dei flussi di lavoro per la produzione della pubblicità, alle nuoveopportunità offerte dalle tecnologie per la sala spedizioni, all’evoluzione degli strumenti di produzione dedicatiai giornalisti ed alla standardizzazione nella produzione dei giornali quotidiani in Europa, oltre alla decimaedizione della Conferenza “Beyond the printed world”, dedicata alle opportunità per l’industria editoriale offertedall’”electronic publishing”.

La prossima edizione di IfraExpo si svolgerà nella nuova ed avveniristica sede della Fiera di Leipzig, inGermania, dal 13 al 16 ottobre del 2003.

Jamie Davies, Direttrice di Ifra Expo

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IfraExpo 2002: tecnologie e soluzioni per la stampa all’insegna del “multi formato” e “multi edizione”

riodi-ci per la produ-zione dei settimanali edei mensili del gruppo, è la capacità di gestire conestrema facilità le multi-edizioni delle varie testate,oltre alla possibilità di generare dall’interno stesso delflusso di lavoro i files PDF pronti per essere inviati alcentro stampa. La “filosofia” di sviluppo dell’appli-cativo, anche in questo caso, ha puntato non alla sosti-tuzione di sistemi editoriali già in uso, ma alla lorointegrazione, fornendo all’editore un ulteriore valoreaggiunto in termini di flessibilità nella composizionedei prodotti editoriali. Fluide fa uso estensivo del CIP4,un set di standard basati su XML e JDF per scambiaredati fra i vari sistemi di produzione connessi alla piat-taforma di product management.

Adobe ha, come di consueto, affiancato le normaliattività fieristiche del proprio stand con una serie diseminari tecnici rivolti agli utenti dei propri applicati-vi per illustrare sia le novità presenti nelle ultimerelease sia le strategie di sviluppo nel medie termineche puntano, caso mai ci potessero essere dubbi, allasempre più completa integrazione della famiglia diprodotti InCopy, InDesign, Photoshop, Illustrator,GoLive e Acrobat in una suite editoriale unica nel pa-norama tecnologico mondiale. Adobe si trova infatti aricoprire un doppio ruolo, da una parte fornitore dipacchetti standard diffusi ovunque nell’area editoriale– si pensi al solo Photoshop – e dall’altra parte fornitoredi “componenti” integrate in layout a tecnologia mi-sta. Non è certo un mistero che Acrobat ed il formatoPDF siano sempre più spesso guardati come lo standard““de facto””nell’area della trasmissione elettronica deidocumenti. Anche Adobe ha ribadito l’impegno a ren-dere i propri applicativi sempre più “trasparenti”all’XML, sia a vantaggio di quanto volessero utilizza-re solo ed esclusivamente i prodotti della softwarehouse sia per quanti desiderassero integrare le solu-zioni in sistemi editoriali di altri fornitori.

Una strategia, quella dell’”apertura” e della inte-

grazione in direzione di un sistema multiedizione emultiformato cavalcata anche da un colosso come

Unisys, che ha mostrato in fiera l’interfaccia del pro-prio sistema ormai disponibile comple-tamente sul web. Per il nostro Paese, an-che una piccola, ma significativa, sod-disfazione tricolore è arrivata dalla no-mina di Claudio Adriani alla carica diVice Presidente per la ricerca e svilupposoftware di Unisys. Un’area, questa, nel-la quale dagli italiani sono arrivate moltesoddisfazione alla Unisys in passato. Ed

altre novità ulteriori dovrebbero arrivare nelcorso della prima metà del 2003 lungo una strategia dimedio termine che punta a trasformare il sistema edi-toriale più diffuso nel mondo in una piattaforma total-mente nuova attraverso un processo di integrazioneprogressiva lungo tre livelli. Un primo livello per per-mettere al repository centrale del sistema laacquisizione di documenti in formati diversi, un se-condo livello per rendere accessibili pagine create condiversi sistemi video layout ed un terzo livello per poterintegrare i tools funzionali del workflow editoriale,quali production tracking, ad tracking e sistemi per lagestione multi-edizioni. Un esempio di questa offertadi “apertura” di Unisys si puù leggere in altra sezionedella rivista, a proposito del “timone elettronico” svi-luppato dalla PubliKompass, che ha utilizzato la po-tenza del sistema editoriale Unisys integrandola condue diversi pacchetti, uno offerto dalla stessa softwarehouse ed una da un’altra casa. E rimanendo in ambitopubbliciatrio Uniys ha annunciato un accordo con lasoftware house italiana Matisse, che offre una solu-zione orientata alla gestione del ciclo commerciale ti-pico della concessionaria e tale da consentire la inte-grazione con il workflow produttivo. Altre opportuni-tà verranno dalla commercializzazione di TinTin, unsoftware per la acquisizione dei materiali pubblicitariin formato digitale on line.

E sempre all’insegna della più assoluta integrazio-ne Atex, ritornata agli Expo internazionali dopo dueanni di assenza, ha presentato una importante novità.Si tratta di una nuova architettura di sistema denomi-nata N-Tier: in pratica un software composto da più“strati”, ciascuno dei quali permette l’utilizzo di piùrisorse-macchine distribuite ed anche distanti geogra-ficamente. Si può rappresentare la nuova architetturacome ripartita in tre nuclei centrali: il data base, leapplicazioni esterne che gestiscono le diverse fasi pro-

L'unità Nela VCPm per la punzonatura epiegatura in linea di lastre multiformato

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“And the Winner is....”gli Italiani premiatiall’Ifra InternationalColor Quality Club

2002 – 2004

Significativo successo italiano all’edi-zione 2002-2004 dell’Ifra International ColorQuality Club. Sul palco della premizione,che si è svolta il 16 ottobre scorso aBarcellona, in occasione della cena di galaofferta dall’Ifra, sono saliti (da destra nellafotografia) Fausto Bossetti, direttore tecni-co della S.E.S.A.A.B. – Eco di Bergamo,Silvio Da Giau, direttore tecnico dellaAthesis – L’Arena di Verona, e AlessandroZelger, amministratore delegato della stes-sa Athesis. Ultimo a sinistra nella fotogra-

fia, un nostro connazionale “in trasferta”, il “veronesissino” Giancarlo Tescaroli, direttore di produzione delquotidiano El Comercio di Quito, Equador. I “magnifici quattro” hanno ritirato l’ambìto riconoscimentodell’International Color Quality Club 2002-2004 dalle mani di Manfred Werfel (ritratto al centro della fotografia)Direttore Ricerche di Ifra che ha guidato con successo la nuova edizione del più prestigioso “club”internazionale per la stampa a colori di qualità nell’industria dei giornali.

Un club nel quale gli italiani premiati sono in buona compagnia: quotidiani provenienti da 17 Paesi e quattrocontinenti sono rappresentati nell’elenco finale dei vincitori, che vanta testate del calibro del Los AngelesTimes, New York Times, Daily Mirror, per non citare che quelle più note al grande pubblico.

L’obiettivo della iniziativa dell’Ifra, che di edizione in edizione coinvolge un sempre maggior numero digiornali in ogni parte del mondo, è quello di sensibilizzare tutta l’industria in direzione dello sviluppo di sistemiqualità colore interni alle aziende che possano, contemporaneamente, fare affidamente su criteri di valutazioneil più possibile “oggettivi” e quindi ancorati a specifici parametri tecnici rilevabili e misurabili sperimentalmente.

Al di là di questo obiettivo, sempre più comune all’industria dei giornali di tutto il mondo, resta anche lasoddisfazione per i premiati – sia per i dirigenti che per tutti i collaboratori idealmente presenti sul palco diBarcellona – di vedere riconosciuto a livello internazionale lo sforzo comune per lo sviluppo di sistemi di qualitàdi grande efficacia.

duttive del flusso di lavoro, dall’editing dei testiall’impaginazione completa, ed il “middle tier”, ovveraquella parte di sistema che si frappone fra le applica-zioni esterne ed il data base. Ed è questo il nucleo cen-trale dell’architettura, il “motore” software che si oc-cupa di integrare gli applicativi standard più comune-mente utilizzati, Word o Copydesk (l’editor di Quark),QuarkXPress etc.., con il data base centrale. I vantag-gi per gli utenti sono notevoli: prima di tutto nella nuo-va architettura Atex è possibile impiegare effettivamen-te componenti standard nel processo produttivo inte-grandole, attraverso un’unica interfaccia software diproprietà della Atex, con i più diffusi data base senzadoversi preoccupare di affrontare di volta in volta iproblemi legati alla “comunicazione” fra i diversi ap-plicativi; inoltre la soluzione N-Tier rinnova, a dettadella società in modo radicale, la struttura tradiziona-le client-server riducendo drasticamente il traffico in

rete e consentendo una flessibilità finora sconosciutafra gli utenti. “E l’XML?” domandiamo allo stand dellaAtex. “L’XML è fondamentalmente un descrittore dicontenuti” rispondono, e quindi viene utilizzato, quan-do serve effettivamente, fra le componenti del siste-mi. Il formato utilizzato dalla nuova architettura Atexè l’ATX, un potentissimo descrittore totalmente na-scosto all’utente ed in grado di gestire tutti i metadatiutilizzati dal sistema editoriale integrato.

Sinedita è stata scelta come partner tecnologico diContro Campo, la nuova pubblicazione sportiva lan-ciata in Italia a settembre come estensione cartaceadell’omonima trasmissione televisiva. Formato tabloid,64 pagine full color, stampato in multi edizione in di-verse città d’Italia e distribuito in tutto il Paese, Con-tro Campo è un’ottima referenza per testare “sul cam-po” le potenzialità di una suite di applicativi orientatialla produzione di prodotti “multi formato”. “Non vor-

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IfraExpo 2002: tecnologie e soluzioni per la stampa all’insegna del “multi formato” e “multi edizione”

remmo spendere troppe parole né su XML né su altrilinguaggi o sistemi di descrizione dei dati” spieganoalla Sinedita. L’obiettivo della software house italianaè sempre stato quello di proporre software editorialeinnovativo per prodotti editoriali innovativi. “Quandoserve utilizziamo l’XML, quando altri strumenti fun-zionano meglio li impieghiamo egualmente. Noi for-niamo soluzioni che funzionano; che cosa stia “sotto”la soluzione dipende dai problemi che la soluzione deverisolvere.” Le scelte tecnologiche, insomma, devonoessere funzionali agli obiettivi della soluzione, e nonil contrario.

La scelta di puntare su moduli di sistema fra lorointegrati ha consentito alla Sinedita di soddisfare an-che una specifica richiesta della Rizzoli Periodici, cheha deciso di adottare il News&Photo, l’applicazionejava per la raccolta di contenuti digitali in arrivo dadiverse fonti esterne. I 350 giornalisti che lavoranonelle 16 redazioni della Rizzoli Periodici, i grafici ed ifotografi avranno così accesso ad un “contenitore” diinformazioni digitali on line, il tutto senza dover so-stituire il sistema editoriale in uso, semplicemente “in-tegrando” la nuova applicazione.

Qualità e strumenti “multiformato” per i cen-tri stampa

Flussi di lavoro flessibili, multiformato emultiedizione: e quali novità potrebbero arrivare neicentri di preparazione e stampa?

Allo stand di Agfa Gevaert era in dimostrazione laprima unità CtP al mondo dotata di dispositivo per lagestione on line di diversi formati lastra contempora-neamente. Si tratta dell’unità Polaris X, la nuova ge-nerazione di CtP annunciata a fine agosto e presentataagli editori e stampatori di tutto il mondo a Ifra Expo2002. Polaris X, disponibile in diverse versioni ed ingrado di montare sia una testa laser tradizionale a lucevisibile (FD YAG laser) sia una testa a tecnologia Violetoffre all’utente la possibilità di utilizzare un sistemadi caricamento lastre dove possono essere caricate finoad un massimo di 1500 lastre in tre formati diversi.Una soluzione che certamente susciterà l’interesse deicentri stampa indipendenti che potranno offrire unmaggior grado di flessibilità “multi formato” ai propriclienti. La nuova generazione dei Polaris si collocanel solco una famiglia di CtP che ha saputo conquista-re vaste quote di mercato in tutto il mondo, e proprioall’Ifra Expo è stata annunciata la vendita della

cinquecentesima unità, un Polaris X in configurazio-ne CV che fa parte di un ordine di sette unità CtP fir-mato dall’italiana Logistica Industriale.

E qualcuno ha anche pensato a prendersi carico,sempre contemporaneamente, dei diversi formati la-stra, una volta incisi, lungo un’unica linea di produ-zione. La Nela, rappresentata in Italia da Lithosol, hapresentato l’unità VCPm, per la piegatura epunzonatura on line di lastre multiformato – “m” nel-la sigla dell’unità significa appunto “multivariable”.L’impianto dispone di un controllo video per il corret-to posizionamento delle lastre incise. L’unità rileva inmodo automatico il formato delle lastre da lavorareprima dell’ingresso delle lastre stesse nel sistema dipunzonatura e piegatura, ed adatta tutti i parametri dilavorazione di conseguenza. La telecamera provvedealla lettura dei crocini di registro per la perfetta esecu-zione delle diverse fasi di lavorazione. Anche in que-sto caso non ci meraviglieremmo di sapere che unitàcome la VCP multivariable suscitassero grande inte-resse presso i centri stampa dove vengono lavoratetestate di diversi formati, un mercato particolarmentericco in Paesi come l’Italia.

Quando si parla di centri stampa autonomi, con la“flessibilità” del layout produttivo si prospetta sem-pre, in parallelo, la ricerca di tutti gli strumenti, e letecnologie, in grado di garantire la migliore qualitàpossibile nella stampa in quadricromia. E in questadirezione hanno puntato decisamente i fornitori diimpianti CtP a tecnologia termica. Kodak PolychromeGraphics e Creo hanno portato portato questa solu-zione per la incisione diretta della lastra alla conquistadi una quota di mercato mondiale compresa fra l’8 ed10 per cento. “In soli due anni” fa notare RobertoBedin, responsabile per tutto il mercato del sud Euro-pa di Creo, e ciò anche grazie al fatto che la tecnolo-gia garantisce una qualità stabilizzata che non ha bi-sogno di continue calibrazioni e ad una flessibilità neimateriali – oltre venti tipi di lastre sono state ufficial-mente approvate dopo numerosi test – in grado di ga-rantire all’editore la necessaria tranquillità sul frontedegli approvvigionamenti dei materiali di consumo. Ea supporto della qualità, punto di forza indiscusso del-la tecnologia termica, è venuta sviluppandosi la pro-duttività degli impianti CtP. Ad Ifra Expo era espostala nuova linea Trendsetter NEWS 200, con capacità diincisione diretta fino a 200 lastre/ora. L’unità può es-sere equipaggiata con il precaricatore Nela PL-T peraumentare la capacità on line fino a 600 lastre formato

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broadsheet o 300 lastre in formato panorama. E perquanto riguarda i materiali di consumo, in Europa laparte del leone per le installazioni termiche la fà KodakPolychrome Graphics, grazie alla qualità delle lastre,alla politica di prezzo ed alla forte integrazione fra ledue aziende, ma gli impianti termici funzionano al-trettanto bene con lastre di altri fornitori, qualiMitsubishi e Fuji.

Proprio da quest’ultima è arrivato un annuncioparticolarmente importante per il mercato italiano. Dalprimo giugno, infatti, la Onceas ha reso tutti i prodottiFujifilm alla “casa madre” giapponese, che con la sus-sidiaria Fujifilm Italia Spa interverrà direttamente nelnostro mercato nazionale. Un segno di grande fiducianei confronti di tutti gli operatori del settore stampa.Ad Ifra Expo 2002 è stato anche annunciato ufficial-mente un accordo di cooperazione con Man Roland,basysPrint, ppi Media, Eurografica e Votra per offrireal mercato una soluzione completa per i quotidianiEuropei nell’ambito del CTcP (Computer Toconventional Plate). La suite di soluzioni disponibiliabbraccerà le macchine da stampa Man Roland, il si-stema per il controllo di stampa Pecom, i prodotti peril workflow nei quotidiani Ppi e, naturalmente, le la-stre ed i chimici di Fujifilm. Un nuovo, agguerrito,gruppo di concorrenti in un mercato, quello dei quoti-diani, dove è sempre più forte la competizione per of-frire una riduzione dei costi attraverso la integrazionedi applicativi offerti da aziende specializzate nei di-versi segmenti produttivi.

Heidelberger ed IDAB Wamac

Dal 1° di settembre Heidelberger Druckmaschinenè la nuova proprietaria di IDAB Wamac, una delle treaziende più importanti al mondo – assieme a Ferag eMüller Martini – per gli impianti di trasporto e spedi-zione nell’industria dei quotidiani. Con questa opera-zione uno dei colossi dell’industria delle macchine perla stampa entra dalla porta principale nel mercato deigiornali di tutto il mondo. L’impianto di Eksjo., in Sve-zia, continuerà a funzionare a pieno regime, e sempredalla Svezia si continueranno a guidare i mercati del-l’Europa e dell’Asia, dove IDAB Wamac è particolar-mente forte, grazie alla capillare presenza di una effi-ciente rete commerciale – in Italia la società è rappre-

sentata dalla R.G. di Milano – che, a quanto è statodichiarato in occasione della conferenza stampa orga-nizzata ad Ifra Expo 2002, continuerà ad operare an-che con la nuova proprietà. Non sono comunque statiresi noti al pubblico i dettagli dell’acquisizione dellaIDAB Wamac che, nel corso del 2001, ha raggiuntocon le vendite un fatturato di 35 milioni di Euro, arri-vando ad impiegare 120 persone nei propri centri edoffrendo al mercato una gamma di prodotti completa,dai nastri per il trasporto copie ai sistemi di inseri-mento, staker, soluzioni complete per il finishing deipacchi da spedire.

Cautela ma nessuna preoccupazione nelle reazioniraccolte in fiera dalle aziende della stessa area tecno-logica. Sia Ferag che Müller Martini hanno osservatocome da parte di Heidelberger sia stata effettuata unaacquisizione di tecnologie, di know how e di clienti inun’area di mercato ad altissima specializzazione qua-le quella dei quotidiani. Nulla di più e nulla di meno,salvo la constatazione che l’investimento diHeidelberger nell’area quotidiani è un segno concretodi fiducia nel futuro della carta stampata quotidiana,un segnale positivo per tutto il mercato.

Nuove, ed interessanti soluzioni sono arrivate an-che nell’ambito dei sistemi destinati a completare edarricchire le funzionalità di base delle macchine per lastampa dei quotidiani.

Honeywell ha presentato Printa, un sistema total-mente automatizzato per la gestione dei parametri distampa della rotativa in corso di funzionamento.Monigraf, società italiana di Torino specializzata incomponentistica di alta qualità per gli impianti di stam-pa, è venuta a Barcellona per presentare MDS, il pro-prio sistema integrato per il controllo di qualità sullemacchine da stampa. L’offerta di Monigraf spazia daisistemi per il controllo dei calamai colore, per labagnatura ai sistemi di telecomando dei registrilongitudinali, assiali e diagonali.

Ifra Expo 2002, nonostante il clima economico inEuropa e negli Stati Uniti non sia dei più favorevoli, sichiusa registrando un successo di pubblico e di offertatecnologica ben al di sopra delle più ottimistiche aspet-tative. Per tutti l’appuntamento è alla prossima edi-zione, che si svolgerà negli avveniristici padiglionidella nuova fiera di Leipzig, in Germania, dal 13 al 16ottobre prossimi.

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Pubblicità in digitale: novità in arrivo per PK e Gruppo Espresso

Pubblicità in digitale:novità in arrivo perPK e Gruppo Espresso

La stampa internazionale, e l’Italia purtroppo nonfa eccezione, sta vivendo una stagione non particolar-mente felice per gli investimenti pubblicitari che, so-prattutto nella carta stampa, segnano il passo. Gli edi-tori di tutta Europa si stanno dando da fare per trovarenuovi settori merceologici da indirizzare sul prodottoquotidiano, per proporre nuovi servizi o escogitaresoluzioni per ridurre al minimo indispensabile i costirelativi alla gestione della pubblicità, con l’obiettivonel breve periodo di dare lustro ai bilanci e, nel medio,di creare le condizioni per una nuova crescita. Anchein Italia editori e concessionarie sono da tempo impe-gnate sul fronte dello sviluppo di nuove soluzioni daadottare nell’area della gestione della pubblicità, sialocale che nazionale. TecnoMedia ha finora seguitomolto da vicino le vicende legate, in modo particola-re, a quanto ha a che fare con la innovazione tecnolo-gica dell’industria pubblicitaria che opera nella cartastampata. Un filone che ha visto concretizzarsi, subitodopo l’estate, una nuova, significativa soluzione pro-posta dalla concessionaria storica del quotidiano LaStampa di Torino. Contemporaneamente, il GruppoEspresso ha deciso di trasferire il vasto know-howacquisito nell’area quotidiani anche alla gestione deiprocessi legati alla pubblicità all’interno dei periodicidel gruppo, sviluppando un progetto innovativo desti-nato ad andare a regime il prossimo anno, e del qualeè possibile delineare i contorni, come sempre di estre-mo interesse quando a tracciare la rotta è un dei grup-pi editoriale fra i più importanti in Italia ed in Europa.

TecnoMedia ha incontrato nelle scorse settimaneLuigi Pesce, direttore dei sistemi informativi di PK eRoberto di Vito, responsabile tecnologie di prepara-

zione del Gruppo Espresso che, assieme a Paolo Mon-tani, Giuliano Pietracaprina e Fabio Villani sta curan-do il nuovo progetto.

Strategie diverse, partner tecnologici diversi, maun obiettivo in comune: rendere sempre più efficiente,per editori ed inserzionisti pubblicitari, il workflowdegli annunci sulla carta stampata.

Sviluppare i servizi a valore aggiunto

PubliKompass, del gruppo Fiat, è la sesta conces-sionaria di pubblicità per fatturato a livello nazionale,la quarta per i servizi alla carta stampata e la prima inclassifica per quanto riguarda il fatturato fatto in con-to terzi. Dispone di una struttura capillare sul territo-rio – 35 sedi dal Trentino alla Sicilia – unadiversificazione per la raccolta di pubblicità naziona-le e locale, un’offerta di media che copre ogni possibi-le canale di comunicazione - oltre al quotidiano LaStampa, PubliKompass ha in concessione L’Unità, IlGiornale di Sicilia, La Sicilia, Gazzetta del Sud, LaGazzetta del Mezzogiorno, Il Tempo, Metro, (commer-ciale nazionale) Corriere Mercantile/La Gazzetta delLunedì, Gazzetta di Parma, Corriere dell’Umbria,L’Adige (nazionale), Il Mattino di Bolzano e provin-cia (nazionale), Corriere di Romagna, Corriere di Fi-renze, Il Denaro, Corriere di Caserta, Cronache diNapoli, Ultime Notizie Reggio, Il Domani di Bologna,La Voce di Romagna, La Voce Nuova di Piacenza,TuttoSport (locale), Corriere dello Sport-stadio (loca-le), oltre a periodici, emittenti televisive e radiofonichee siti web.

“Negli ultimi tre / quattro anni” – spiega a

Concessionarie ed editori italiani continuano nello sviluppo di iniziative e progetti per lagestione dei materiali pubblicitari in formato digitale. PubliKompass ha introdotto ai primi disettembre il timone elettronico e la gestione on line dei materiali pubblicitari; il GruppoEspresso ha deciso di estendere il know-how acquisito nell’ambito dei giornali quotidianianche ai periodici del gruppo, sviluppando concetti innovativi per la prenotazione deimateriali. TecnoMedia ha incontrato Luigi Pesce, direttore dei sistemi informativi di PK, eRoberto Di Vito, responsabile tecnologie di preparazione del Gruppo Espresso.

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TecnoMedia Luigi Pesce – “il lavoro della concessio-naria è molto cambiato. E’ cresciuta la concorrenzasui servizi, è cresciuta l’attenzione estrema a tutto quan-to può rendere competitivi. Per quanto riguarda la car-ta stampata, è senza dubbio cresciuta l’attività di ge-stione dei materiali”. E questo vale sia per l’analogicoche per il digitale. PubliKompass ha quindi deciso disviluppare al proprio interno tutto quanto può renderepiù efficiente il flusso di lavoro dei materiali e puòtradursi, in pratica, in un migliore servizio al cliente.Ed i clienti per una concessionaria di pubblicità sonosempre due: l’editore per conto del quale si offronogli spazi pubblicitari e l’inserzionista che li acquista.Entrambi hanno un interesse coincidente, quello dipoter inserire sulle pagine dei quotidiani gli annuncifino all’ultimo minuto disponibile prima della chiusu-ra della testata.

PubliKompass ha quindi deciso di sviluppare alproprio interno un “timone elettronico” per rendere ilpiù agevole possibile la gestione del flusso di lavorodei materiali pubblicitari, integrando una serie di ap-plicativi tecnologici in un sistema che consente l’of-ferta dei servizi “chiavi in mano”. Questa soluzione,sviluppata in stretta collaborazione con il quotidianoLa Stampa, che si è in particolar modo concentratasull’analisi della integrazione fra il timone pubblicita-rio e la impaginazione, potrà in seguito essere resa di-sponibile anche per altre testate gestite dalla conces-sionaria.

Il “timone elettronico”

Lavorare in parallelo con La Stampa per la realiz-zazione della pubblicità quotidiana vuol dire integraretecnologie e flussi organizzativi. Un obiettivo non sem-plice che è stato raggiunto grazie ad un’attenta pro-gettazione del supporto tecnologico adottato. Verso leundici e trenta del mattino i responsabili della testataedita a Torino comunicano alla PK le geometrie di pa-gina della edizione quotidiana. Il giornale utilizza ilsoftware editoriale Hermes di Unisys integrato dallasoluzione ALS per la gestione del timone elettronico,a sua volta in uso presso la concessionaria, collegatain rete geografica con il quotidiano. PK richiama imateriali pubblicitari precedentemente memorizzatinella propria base di dati ed inizia la impaginazionedegli stessi all’interno della gabbia assegnata. Versole ore 15.30 il timone elettronico definitivo viene rila-sciato in direzione del quotidiano. Se nel corso della

giornata accadono avvenimenti di particolare rilevanzae tali da comportare la reimpaginazione dei contenutiredazionali, le geometrie della pubblicità possono ve-nire via via modificate in tempo reale. Quest’opportu-nità è garantita dalla particolare integrazione fraHermes e ALS: questi è un software specializzato nel-la gestione della pubblicità, ne fissa gli ingombri eprovvede al posizionamento in pagina, gestendo con-temporaneamente tutta la foliazione del quotidiano intutte le edizioni. Quando si utilizza il sistema editoria-le Unisys per la creazione del menabò, questo vienealimentato in modo automatico da ALS che agganciaalla pagina tutta la pubblicità. E questo aggancio siprotrae lungo tutto il workflow produttivo. A fine se-rata viene infatti prodotta la lista di spunta: dalle pagi-ne vengono riprese tutte le pubblicità e la lista com-pleta viene inviata a PK per i controlli sul pubblicato.La rete interattiva fra La Stampa e PK ospita un volu-me medio produttivo di 2.300.000 moduli di pubbli-cità all’anno: per tutti l’alta risoluzione viene scarica-ta solo nella fase finale di fotocomposizione grazieall’architettura OPI del server Unisys, ma trasmessadi volta in volta alla Stampa da PK man mano chevengono completate le geometrie di pagina. ALS ali-menta in modo automatico un timone elettronico par-ticolarmente complesso che gestisce le 14 edizioni lo-cali del quotidiano assieme alla foliazione nazionale,alle pagine di Torino e alle nuove edizioni locali Vive-re Roma e Vivere Milano. Una dimostrazione di comesia possibile integrare sistemi editoriali con moduli adalta specializzazione, come ALS, senza dover ricorre-re a scelte ed investimenti traumatiche. E ciò è valeanche per quanto riguarda integrazioni con soluzioniofferte da altri fornitori.

Files, fax ed idee

Ma che cosa inviano i clienti alla PK? Il problemadel canale di accesso alla concessionaria non è secon-dario, soprattutto quando, come spiegano i responsa-bili, si è soliti ricevere files, fax o anche “idee”, sottoforma di schizzi quando non semplici righe di testodove si comunica ciò che si vorrebbe poi vedere inpagina. L’importante è che di tutta questa messe dimateriali quanto meno disomogenei non vada personulla. PK ha interfacciato con il proprio sistema cen-trale di database e ALS un applicativo che consentel’invio di materiali in formato digitale direttamente dalcliente alla concessionaria. Il software si chiama

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Pubblicità in digitale: novità in arrivo per PK e Gruppo Espresso

Publik@ ed è una personalizzazione effettuatasull’applicativo ReclameNet di HiT. Tramite un sitoweb è possibile ricevere i files dall’esterno in formatoPDF già normalizzati e convalidati sulle specifiche delsistema editoriale. Quando questa nuova autostradadigitale sarà completamente a regime potrà essere sfrut-tato integralmente il vantaggio reso possibile della tra-smissione in digitale dei materiali che si traduce nellapossibilità di acquisire gli annunci sulle pagine delquotidiano fino all’ultimo minuto disponibile tagliandodrasticamente i tempi di lavorazione e “messa a nor-ma” dei PDF.

PK ha puntato sulla introduzione di un sistemamodulare particolarmente flessibile ed “aperto” allaintegrazione con software specialistici offerti da di-versi partner tecnologici.

“Il nostro mestiere è la raccolta e la gestione dellapubblicità” chiarisce il responsabile di PK, e la con-cessionaria non è né ambisce a diventare sviluppatricedi software.

Questo viene acquisito dalle società fornitrici infunzione dell’efficacia della soluzione offerta per ri-solvere un certo problema specifico, e viene “integra-to” in modo originale in flusso di lavoro progettato,questo sì, dalla concessionaria in collaborazione con ipropri clienti.

Prenotazione dei materiali pubblicitari per iperiodici

Avvicinarsi il più possibile ai clienti, ottimizzare iflussi di lavoro e migliorare i servizi: con questi stessiobiettivi il Gruppo Espresso ha sviluppato un approc-cio fortemente innovativo nei confronti della gestioneon line dei materiali pubblicitari per i periodici D, IlVenerdì e L’Espresso. Una soluzione che si avvale delknow – how maturato nella gestione degli stessi pro-blemi risolti per quanto riguarda la pubblicità sui quo-tidiani.

“La differenza fondamentale fra il quotidiano ed ilperiodico” – spiega Roberto di Vito a TecnoMedia –“èche la pubblicità negli illustrati si interseca in modopiù stretto con i contenuti redazionali, dai quali va piùchiaramente identificata e per la quale si impongonocontrolli di qualità ancora più stretti che quelli appli-cati per i quotidiani.”

Il timone elettronico della pubblicità, concetto caroai quotidiani, diventa, per i periodici, uno strumentoancora più strategico, anche per la considerazione che

modifiche al corpo redazionale del periodico vannoad incidere sulle segnature, una caratteristica editoria-le decisamente meno flessibile rispetto alla gabbia gra-fica del quotidiano.

La “posizione di rigore”, concetto ben noto e spe-rimentato dai quotidiani italiani, va interpretata, siadagli operatori che dal software gestionale, anche come“peso ponderale della segnatura”, ovvero se questoblocco redazionale di pagine può essere toccato, va-riato e all’interno di quali limiti.

Il partner di questa nuova avventura tecnologicasulla quale torneremo quando saranno disponibili altridettagli è LinkService, dinamica software house ita-liana specializzata in sistemi per il trattamento on linee la normalizzazione di contenuti pubblicitari in for-mato digitale. Questa ha sviluppato, fra l’altro,‘un ap-proccio molto dinamico al concetto di “pianificazio-ne” pubblicitaria con l’obiettivo, appunto, di introdur-re criteri di grande flessibilità in un prodotto più “rigi-do” dal punto di vista organizzativo rispetto al quoti-diano.

Se i contenuti tecnologici del progetto, in fase avan-zata, sono ancora doverosamente riservati, chiari epalesi sono i vantaggi che deriveranno all’editore edalla concessionaria del gruppo, la Manzoni, dalla pre-notazione dei materiali pubblicitari per i periodici. L’in-troduzione del nuovo workflow on line, basato sul for-mato PDF ottimizzato e certificato in automatico inbase alle specifiche dell’editore, consentirà ai respon-sabili della concessionaria il controllo in tempo realesulla qualità finale di quanto andrà in rotativa, temaparticolarmente delicato quando c’è di mezzo il colo-re nei periodici.

Una soluzione per la prova di stampa ad alta quali-tà in grado di sostituire il Cromalin a costi decisamen-te più bassi si affiancherà alla possibilità di monitorarea video i contenuti dell’impaginato in digitale, grazieancora una volta al lavoro di sviluppo di LinkServiceper quanto riguarda i preview della pianificazione. Laredazione per contro potrà avvalersi di una maggioreflessibilità grazie a concetti come il “peso ponderaledella segnatura”, e tutto il sistema della pubblicità po-trà contare, come già i quotidiani che utilizzano stru-menti per la gestione on line della pubblicità, su diuna flessibilità in grado di garantire inserimenti fino aridosso della messa in macchina dell’edizione.

Il progetto, una volta operativo, esordirà con Il Ve-nerdì, inserto settimanale de la Repubblica, e sarà inseguito esteso agli altri periodici del gruppo.

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Www.ecodibergamo.it:ripensare Internet con glistrumenti di knowledgemanagement

E’ possibile trasformare internet da mera voce dicosto nei bilanci aziendali a strumento produttivo ingrado di generare servizi a valore aggiunto sia verso ilpubblico dei lettori che nei confronti dei giornalisti edi quanti producono quotidianamente informazione?Se lo chiedono in molti, e non solo in Italia, dopo ave-re constatato, talvolta a proprie spese, che la neweconomy, ed Internet in particolare, hanno finora rag-giunto ben pochi traguardi rispetto alle molte promes-se delle quali si era nutrita la espansione fulminea delnetwork per la comunicazione mondiale on-line.

La sfida tecnologica ed economica è sempre la stes-sa: incanalare verso forme di reale produttività il po-tenziale comunicativo di Internet, che resta enormenonostante i fallimenti di molte DotCom in ogni an-golo del pianeta. Diverso è invece il “clima” e l’ap-proccio imprenditoriale che, in Italia come all’estero,può oggi fare utilmente riferimento all’esperienze av-viate in anni precedenti. I pionieri e quanti non hannoavuto timore ad effettuare allora investimenti, oggipossono trarre profitto dal proprio coraggio imprendi-toriale, e avviare nuove iniziative che tengano contodelle esperienze maturate.

Nessuna sorpresa, quindi, che proprio a Bergamosia stata presentata, ai primi di ottobre, una nuova ini-ziativa della S.E.S.A.A.B. editore del quotidiano L’Ecodi Bergamo, storica testata italiana con alle spalle 122anni di vita, fra le prime ad avviare i primi, coraggiosipassi, verso le nuove frontiere di Internet alcuni annifa. Il nuovo sito web, www.ecodibergamo.it, è un veroe proprio quotidiano elettronico che, potendo essereper sua natura costantemente “sulla notizia”, svolgecontemporaneamente una funzione di traino e stimolo

nei confronti della carta stampata – L’Eco di Bergamo– e degli altri media del gruppo. E non solo. Grazieall’impiego di una piattaforma tecnologica particolar-mente avanzata, il nuovo strumento svolge anche lafunzione di web agency, agenzia di informazione lo-cale in tempo reale per tutti i giornalisti del gruppo.Invisibile al mondo esterno, questo flusso di notizie inintranet consolida le sinergie organizzative all’internodel gruppo potenziando, contemporaneamente, i con-tenuti editoriali dei diversi media al servizio del terri-torio di Bergamo.

Sulla nuova iniziativa abbiamo incontrato EnricoFranzini, direttore sistemi informativi e tecnologie del-la S.E.S.A.A.B..

Un gruppo multiple-media fortemente integra-to

La S.E.S.A.A.B non è solo editrice della storica te-stata L’Eco di Bergamo. Al gruppo fanno capo RadioAlta, Bergamo TV, il settimanale La Nostra Domeni-ca, il mensile Orobie e la concessionaria di pubblicitàSPM. Al gruppo appartiene anche l’altra storica testa-ta di informazione quotidiana di Como, La Provincia,con le edizioni di Lecco e Sondrio.

Fin dalla metà degli anni Novanta il gruppo haavviato una serie di coraggiose iniziative di editoriaon-line. con il risultato di accumulare, in pochi anni,un grande patrimonio di conoscenze sperimentali ma-turate “dall’interno” stesso di Internet, un know-howche si dimostrerà essenziale nello sviluppo della nuo-va iniziativa presentata ai primi di ottobre.

Il gruppo multiple media dispone di prodotti edi-

Ai primi di ottobre ha preso il via una nuova iniziativa editoriale e di servizio dellaS.E.S.A.A.B. di Bergamo. Grazie all’impiego di tecnologie di knowledge management la reteinternet fornisce un supporto produttivo a tutti i redattori del gruppo editoriale e rendepossibile la pubblicazione di una vera e propria testata “on line” per informare in temporeale e promuovere l’approfondimento delle notizie attraverso la storica testata quotidianaL’Eco di Bergamo.

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Www.ecodibergamo.it: ripensare Internet con gli strumenti di knowledge management

toriali talvoltamolto diversi fraloro – quotidia-no, periodici, ra-dio e televisione– così come sonodiverse le strut-ture produttive ei flussi di lavorolegati alla pub-blicazione deicontenuti edito-riali. Comune atutti la necessitàdi organizzare laraccolta quoti-diana di informazioni locali, razionalizzando le risor-se umane per quanto possibile in modo da evitare diinviare più corrispondenti su un unico avvenimentolasciando magari scoperti altri fatti di cronaca che sipossono verificare all’improvviso. Non fosse altro cheper ragioni storiche – 122 anni di tradizione non sonoda sottovalutare – la struttura più articolata, e capillare,per la raccolta di informazioni locali è la rete di gior-nalisti e corrispondenti che fa capo all’Eco di Bergamo.E partendo da queste considerazioni comuni il gruppoha avviato un progetto per impiegare in modo moltooriginale ed innovativo le risorse messe a disposizio-ne dell’industria dell’informazione da Internet, facen-do tesoro del know- how sviluppato nel corso degli

ultimi anni. L’iniziativa, seguita pas-so a passo dalle strutture tecniche delgruppo coordinate dal responsabiledel progetto, il direttore del quotidia-no bergamasco Ettore Ongis, ha pun-tato in due direzioni: sviluppare unostrumento per la comunicazione online in tempo reale a servizio dellacomunità bergamasca – www.ecodi-bergamo.it – e valorizzare le po-tenzialità tecnologiche in funzione

delle attivitàgiornalistichedel gruppo

Una rete, mol-ti utenti

Primo obiet-tivo, non canni-balizzare i diver-si media delgruppo. La pos-sibile sovrap-posizione di in-formazioni fradiversi mezzi dicomunicazione èstata, tradizio-nalmente, unadelle prime pre-occupazioni de-gli editori allesoglie dell’era diInternet.

Se qualcuno distribuisce gratuitamente on line glistessi contenuti stampati sul quotidiano disponibile ilgiorno dopo in edicola, perché mai i lettori dovrebbe-ro continuare ad acquistare il prodotto cartaceo. Fon-dato o meno che fosse questo interrogativo, sono inmolti ad avere deciso di non rischiare questa sorta dicannibalizzazione dei media all’interno di uno stessogruppo. A Bergamo si è deciso di operare sia sul fron-te delle scelte editoriali che su quello dell’organizza-zione del lavoro, separando prima di tutto “la notizia”ovvero il fatto, dall’informazione, ovvero da comequesta viene trasformata in prodotto di comunicazio-ne. La rete di giornalisti che fa capo al quotidiano è lastruttura più attrezzata per raccogliere le notizie. Un

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capo redattore incaricato decide che cosa inserire soloall’interno dell’area intranet – il servizio EcoAgenziea disposizione dei soli giornalisti del gruppo – e checosa avviare invece anche alla pubblicazione sul web.In questo secondo caso il taglio editoriale è mirato allaessenzialità dell’informazione, e rimanda il lettore adapprofondire i dettagli della cronaca locale sul quoti-diano in edicola il giorno dopo o a seguire lo sviluppodella vicenda attraverso i notiziari radiofonici e tele-visivi. Il supporto interno alla redazione su rete intranetfornisce invece ai redattori la segnalazione dell’even-to e, si tratta di appuntamenti previsti in anticipo, leinformazioni essenziali alla copertura dell’argomen-to. La redazione utilizza una funzione di “agenda web”per la programmazione della copertura giornalisticain modo da evitare la dispersione delle risorse. Il sitoospita anche, a partire dalla prima mattina, le paginecomplete delle edizioni del quotidiano cartaceo e l’ar-chivio completo del pubblicato on line degli ultimi settegiorni.

Per fare funzionare questo doppio circuito di tra-smissione dei dati – pubblico e riservato ai giornalisti– si è deciso di sviluppare un’applicazione ad hoc ba-sata su una piattaforma software di knowledge mana-gement, qualcosa che unisce alle funzioni tradizionalidi base dei sistemi editoriali – text editor eimpaginazione dei testi – una tecnologia in grado ditrattare i contenuti e le geometrie grafiche come og-getti indipendenti fra loro ed associabili in modo di-namico con procedure estremamente semplificate.Come dire, un database dal quale diversi “oggetti” gra-fici possono dare vita ad altrettante pubblicazioni diinformazioni attraverso diversi canali di distribuzio-ne.

Contenuti e “canali” editoriali: il knowledgemanagement in XML

Il progetto editoriale ed organizzativo sviluppato aBergamo utilizza tecnologie basate sul nuovo linguag-gio XML, uno strumento particolarmente flessibilenella elaborazione dei “contenuti” totalmente separatidalla “veste” editoriale, nel caso specifico la graficaimpiegata per “impaginare” una notizia sul web o sulquotidiano, naturalmente tenendo conto della posizio-ne in pagina della stessa, se quindi venga pubblicatasulla “home page” o nelle pagine interno del sito webpiuttosto che non indirizzata verso il prodotto stampa-to. Il sistema di content management impiegato è il

nuovo Méthode di EidosMedia, una software houseitaliana che in pochi anni di lavoro ha già saputo gua-dagnare la fiducia di quotidiani a grande tiratura, qua-le in Financial Times inglese e, più di recente, il Sole24 Ore in Italia.

A Bergamo il sistema Méthode è utilizzato per laparte web – sia il canale ad uso della sola redazioneche per le informazioni pubblicate in rete – e sono sta-te sviluppate, su specifiche del quotidiano, interfaccieper la comunicazione della nuova piattaforma con ilsistema editoriale Sinedita in uso per la produzionedei prodotti stampati.

“Strumenti ad hoc non esistevano” spiega EnricoFranzini, e quindi la decisione è caduta su unapplicativo in grado di essere configurato fin dalle fon-damenta in funzione delle necessità e dei flussi di la-voro redazionali. Il sistema utilizza la base di dati adoggetti Versant, dove è possibile memorizzare diversetipologie di files, testi, immagini, grafica ma anchefiles video ed audio. Assieme a questi documenti dibase è possibile memorizzare, sempre in forma di “og-getti”, altrettante architetture di pagina web e formatigrafici di notizie, compresi di spazi per titoli, per som-mari, corpo ed area per la creazione on line di link adaltri contenuti relazionati.

Con alle spalle questa architettura il giornalista puòconcentrarsi sulla propria attività redazionale. “Atten-zione a non fare confusione” spiegano i redattori cheoperano nella nuova struttura del gruppo “quando simaneggia un nuovo concetto come quello della infor-mazione multicanale”. Poter pubblicare una notizia supiù mezzi contemporaneamente, infatti, non significa,dal punto di vista del redattore, scrivere il pezzo un’uni-ca volta. “Un cosa è la tecnologia multicanale, altracosa lo stile giornalistico ed il taglio dell’articolo, chemulticanale non è e non può essere”. Un esempio?Durante la nostra visita a www.ecodibergamo.it è stataindirizzata sulla piattaforma on line la notizia dellosgombero di un campo nomadi abusivo. Titolo delpezzo avviato sulla rete intranet – a disposizione deisoli redattori – “Sgomberate in via....roulottes di no-madi parcheggiate abusivamente”; titolo della notiziapubblicata per i lettori sulla home page del sito:”Blitzin campo nomadi abusivo”, titolo della stessa notiziasviluppata nella sezione di cronaca on line “Sgombe-rate in via.... cinque roulottes di nomadi”. Il corpo de-gli articoli variava in funzione della destinazione d’uso.Il taglio giornalistico dei tre “titoli” – per la web agencyinterna, per la home page e per la cronaca – trova un

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supporto ottimale sulla piattaforma tecnologicamulticanale. Xsmile, l’editor di Méthode, consente lastesura di tutti gli elementi del pezzo giornalistico el’aggancio immediato a precisi layout grafici a secon-da della destinazione finale del pezzo.

Sempre tramite lo stesso ambiente di lavoro è pos-sibile aggiungere immagini, eventuali spezzoni audioe video compressi per la trasmissione via web, crearelink altre sezioni del sito e pubblicare il tutto in temporeale, dopo avere ricevuto il via libera dal responsabi-le nel caso in cui il materiale sia destinato ad uso pub-blico.

Il sistema di knowledge management impiegatooffre un alto grado di flessibilità per quanto riguardagli eventuali sviluppi dell’avvenimento nel corso deltempo. Il redattore può infatti decidere se inserire lecorrezioni tramite Xsmile, oppure nel preview di pa-gina grafica o direttamente attraverso l’interfacciabrowser. Ogni “oggetto” editoriale può essere corre-dato da una serie di metadati, categoria, luoghi,tipologia di oggetto, etc.., i cui impieghi trovano vasteopportunità, sia in direzione della gestione quotidiana

dell’informazione che verso ipotesi di creazione di“pacchetti” di notizie personalizzate da distribuire avari target di utenti selezionati.

A questo riguardo, sottolineano a Bergamo, ven-gono utilizzate politiche improntate alla massima tra-sparenza e correttezza. Nei soli primi trenta giorni difunzionamento, www.ecodibergamo.it ha raccolto ol-tre 4.200 iscrizioni al sito. Tutti i contatti quotidianiutilizzano IP dinamici ed i consumi, ai fini dimarketing, vengono monitorati in maniera del tuttoanonima, senza tracciare i percorsi dei singoli utenti.

Tutti i contenuti prodotti dai giornalisti direttamentesulla rete rimangono memorizzati nel sistema, aggan-ciati al potente motore di ricerca Autonomy, ma perdecisione dell’editore vengono resi disponibili al pub-blico solo gli ultimi sette giorni. La piattaformaEidosMedia provvede poi, in modo del tutto automa-tico, a prelevare ogni notte dal sistema editoria Sineditadel quotidiano tutte le pagine inviate alla fotocompo-sizione. Queste vengono convertite in XML, aggan-ciate ai PDF, e rese disponibili ai lettori on line a par-tire dal primo mattino.

Tariffe vantaggiose per i soci ASIG negli alberghi MONRIF

Grazie alla convenzione con la MONRIF, i soci dell’ASIGpossono usufruire dei servizi offerti dalla prestigiosa catenaalberghiera a prezzi convenzionati estremamente vantaggiosi:

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Quotidiani gratuiti:stimolano o strangolano?

I quotidiani gratuiti “stimolano o strangolano?”:bisogna dire subito che una risposta precisa e univocaa questa domanda – se cioè i quotidiani gratuiti “sti-molino” o “strangolino” il mercato – non è emersa dallaconferenza, né probabilmente poteva emergere; trop-po giovane, frammentato, pieno di contraddizioni e divariabili geografiche, editoriali e distributive appare ilmercato continentale di questo prodotto. E sicuramenteprematura appare ogni conclusione in ordine alla freepress come elemento catalizzatore o penalizzante nelpanorama della stampa di quotidiani nel macrocosmoEuropa. Forse in questo momento è plausibile sottoli-neare invece come entrambe le ipotesi – lo “stimolo”e il “soffocamento” – si possano contemplare in unprossimo futuro, a patto di essere molto precisi nellaconduzione dell’analisi sul “dove” e sul “come”.

Non a caso la conferenza ha evidenziato l’aspettogeografico, allineando relatori provenienti da moltiPaesi europei, ognuno con la propria esperienza ma-turata in mercati con spiccate caratteristiche peculiari.Ciononostante sono emerse, e costituiscono uno deimomenti di maggior interesse dell’incontro, alcunearee di problemi comuni, sui quali vale la pena di ri-flettere per cercare di intuire gli scenari del futuro pros-simo venturo.

La free press in Europa: un po’ di storia

La storia della free press è relativamente giovane e

lo ha rammentato, in apertura, Dean Roper, direttoreeditoriale della rivista dell’Ifra Newspaper Techniques,che ha moderato la prima giornata di lavori. I quoti-diani di informazione gratuita nascono nel 1995 aStoccolma dove, per la prima volta, ha luogo una mas-siccia distribuzione di Metro, un quotidiano gratuitoin lingua svedese. Dopo sette anni di attività, l’editorepossiede oggi 25 edizioni in 16 Paesi, edite in 14 lin-gue con una distribuzione di 4,1 milioni di copie gior-naliere, per un bacino di 10 milioni di lettori in mediae un picco di 21 milioni di lettori almeno una volta asettimana. L’idea di un giornale completamente gra-tuito per i lettori, finanziato interamente ed esclusiva-mente dagli introiti pubblicitari, arriva come una bom-ba nel panorama europeo dei giornali a pagamento eottiene, alla fine degli anni ’90 una rilevanza inaspet-tata. Metro e gli altri suoi concorrenti effettuano 4 nuovilanci di testate tra il 1995 e il 1997, 14 lanci tra il 1998e il 1999, 26 lanci nel solo anno 2000, che registra ilboom del fenomeno free press. Nell’anno in corso, finoa novembre, i lanci di nuove testate sono stati 7. Alcu-ni giornali, o edizioni locali hanno chiuso (è il caso,ad esempio, di Metro in Svizzera, soppiantato da 20Minutes) ma il trend rimane sostanzialmente inaltera-to.

Le reazioni nei confronti dei free papers

Strettamente collegate ai successi dei free papers

Roma ha ospitato il 7 ed 8 novembre scorsi un’interessante Conferenza internazionaledell’Ifra – la più importante organizzazione mondiale di ricerca e consulenza sull’industriaeditoriale e dei quotidiani – dedicata alla free press. Le testate gratuite stimolano ostrangolano i quotidiani ed i periodici a pagamento? Nell’accogliente cornice del Jolly HotelVittorio Veneto relatori italiani e stranieri hanno discusso le esperienze più importantimaturate da questi nuovi mezzi di comunicazione, che finora hanno mosso alla conquista dilettori giovani, senza trascurare il pubblico femminile. Un target caratterizzato daun’istruzione media superiore e da stili di vita molto interessanti per gli investitoripubblicitari. Un mercato che ha cominciato a prendere piede anche nel nostro Paese dove,forse non per caso, Ifra ha deciso di organizzare questo confronto internazionale a tuttocampo.

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sono state senza dubbio le ri-sposte degli editori per cosìdire “tradizionali”, ovverodei gruppi che editavanogiornali a pagamento. Non siè trattato di una risposta uni-voca, e la gamma degli atteg-giamenti si è differenziatafortemente. Alcuni giornalisono scesi in campo violen-temente (a Parigi, ad esem-pio, vi sono stati scontri tra idistributori dei free papers ei sindacati dei lavoratori deigiornali a pagamento, conmigliaia di copie dei giorna-li gratuiti gettate nella Sennadai ponti e dagli argini pari-gini), altri si sono attestati suun rifiuto apodittico anche semeno eclatante. Altri anco-ra, infine, si sono lanciati in direzione del nuovo mez-zo, iniziando a stampare, accanto alle loro testate apagamento, anche una o più testate gratuite.

Di questa strategia è stato dato ampio risalto nellaConferenza, con testimonianze importanti, che in sin-tesi hanno dimostrato come, da un atteggiamento di-fensivo di molti editori che entravano nella free pressesclusivamente per ridurre le emorragie di vendita neiloro giornali tradizionali e salvaguardare così i lorointeressi, il giornale gratuito abbia fornito, in seguito,un’interessante opportunità di business alternativo.

Su questa linea hanno insistito alcuni relatori. HugoTimmer, Manager Business Development del gruppoolandese Basismedia ha raccontato come, accanto algiornale a pagamento De Telegraaf, ad Amsterdam ilgruppo abbia lanciato nel 1999 il giornale gratuitoSpits, che oggi viene distribuito in 400mila copie algiorno in 8 stazioni ferroviarie soprattutto a mano, ecome questo mix “a pagamento e gratuito” abbia co-stituito un forte elemento di successo, ricadendo posi-tivamente anche sulle vendite del giornale a pagamen-to. Alan Marshall, Direttore Tecnico della londineseAssociated Newspapers Ltd., ha spiegato invece alcu-ne peculiarità del mercato inglese, insistendo sulle dif-ficoltà che il post 11 settembre 2001 ha determinato,con un secco “meno 8 per cento” di introiti pubblicita-ri nella stampa del Regno Unito. Fenomeno, notiamoper inciso, che non ha riguardato putroppo il solo Re-

gno Unito. La sinergia tragratuito e tradizionale per ilgruppo è un vero e propriomust, che si fonda su tre li-nee di penetrazione di mer-cato: il miglioramento dellaqualità, il miglioramento deltarget e la massimizzazionedelle notizie. Per il gruppoinglese andare oltre le aspet-tative è una parola d’ordineche, nell’offerta unita gratui-to/a pagamento, individuacome obiettivo far diventareAssociated News papers Ltd.in certo modo l’orwelliano“grande fratello” dei giorna-li. Anche i gruppi editorialiitaliani, che hanno scelto digiocare tanto sul versante deiquotidiani a pagamento,

quanto sul versante della free press, sono intervenuticon relazioni molto interessanti. Lanfranco Vaccari,Direttore Responsabile di City, ha sottolineato comele scelte del Gruppo Caltagirone - editore dei quoti-diano a pagamento Il Messaggero ed Il Mattino, e delgiornale gratuito Leggo - e del Gruppo RCS – editoredel Corriere della Sera, della Gazzetta dello Sport edel giornale gratuito City - vadano senza incertezzenella direzione di un business che cerca di combinarefra loro mezzi di comunicazione a pagamento con quel-li gratuiti. “Per di più” – ha continuato Vaccari – “parenon profilarsi un rischio di “cannibalizzazione” delleinserzioni” poiché i mercati della pubblicità rivolta algratuito e della pubblicità rivolta al tradizionale per-mangono distinti e, in certa misura, autonomi l’unodall’altro.

Free press: gli elementi in comune

Dalle tesi dibattute e dalle analisi presentate inquesto convegno paiono quindi profilarsi alcuni ele-menti comuni per il fenomeno free press, sui quali tut-ti gli analisti, al di là della loro appartenenza geografi-ca, sono più o meno d’accordo.

Il pregiudizio da battere – e su questo ha moltoinsistito Fabrizio Paladini, direttore responsabile diMetro Italia - è, in primo luogo, l’idea che “gratuitosignifica di bassa qualità”. La free press offre già oggi

Dean Roper, direttore della rivista Ifra NewspaperTechniques, uno dei due presidenti della Conferenza Ifra

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una qualità interessante sia sotto il profilo editoriale –i contenuti – che per quanto riguarda il prodotto stam-pato – grafica, colore, qualità globale dell’impressio-ne in quadricromia – tale da non far rimpiangere quel-la offerta da molte testate a pagamento.

Inoltre il prodotto della free press si distingue inmodo radicale dal giornale a pagamento per alcunecaratteristiche non trascurabili. Il formato (sono pre-diletti i formati tabloid più maneggevoli e più facil-mente leggibili in posizioni scomode e transitorie, qualiad esempio quelle dei viaggi sui mezzi pubblici in an-data e ritorno dai luoghi di lavoro), per “tempistica dilettura” (i consumi avvengono in un lasso di tempopiuttosto breve, in una fascia che abbraccia un arco ditempo che va dalle 7 alle 9-9,30 di mattina, il celebre“momento Metro” ravvisato dagli analisti), per conte-nuto (il commento, l’opinione, sono quasi completa-mente assenti a tutto vantaggio della notizia), per gra-fica (articoli brevi, impaginati in modo da facilitare larapida lettura, con una occupazione di spazio signifi-cativa nei confronti della pubblicità anche nella primapagina), per target (si rivolgono a fasce di lettori chenon hanno molta dimestichezza con il quotidiano a pa-gamento, quali le donne e i giovani sotto i 35 anni).

I diretti concorrenti della free press talvolta nonpaiono essere i quotidiani a pagamento, quanto piut-tosto altri media non cartacei, quali i giornali radio, ela televisione. In questo senso Dean Roper ha suggeri-to, a proposito di Metro e degli altri quotidiani gratuitil’idea di una sorta di “CNN dei giornali”.

E la differenza non riguarda soltanto le forme ed i

contenuti della free press rispetto agli altri quotidianitradizionali, ma anche i target di lettura e, soprattutto,le scelte relative alla distribuzione. La scelta di distri-buire un giornale “in movimento” (alle stazioni dellametropolitane, agli snodi ferroviari, all’ingresso deiluoghi pubblici, nelle stesse Università nelle quali èforte la “mobilità” degli utenti e, quindi, dei lettori)richiama immediatamente una velocità di veicolazionedei messaggi (editoriali e pubblicitari) assai lontanada quella normale degli altri quotidiani, richiamandoin misura più forte l’accostamento a media sicuramentepiù veloci.

La free press nel mercato italiano

Due dati sopra tutti sono da sottolineare riguardoai lettori e all’impatto del prodotto giornalesull’audience potenziale. Dati che, se pur riscontratiin tutta Europa – nell’Europa, almeno, nella quale èpresente la free press – divengono fondamentali per ilnostro Paese.

In un mercato italiano dei quotidiani sostanzial-mente stabile, nel quale si vende più o meno lo stessonumero di copie che si vendeva negli anni ’50, e nelquale l’incidenza di lettura è di 105 copie ogni 1000abitanti (contro le 159 della Francia, le 4-500 dellaGermania e del Regno Unito e le 5-600 della Svezia) edove il pubblico dei 20-25enni si dimostra più o menorefrattario all’acquisto di un quotidiano, la free pressha avuto il non trascurabile merito di far passare lecopie da 6 milioni al giorno a 8-8,5 milioni su base

Quotidiani gratuitiuno studio sul mercato internazionale

In occasione della Conferenza di Roma dedicata alla free press Ifra hadistribuito a tutti i partecipanti copie della propria ricerca sui nuovi prodottieditoriali condotta nei mercati più importanti del centro e nord Europa nel corsodell’anno 2001.

“Quotidiani gratuiti – uno studio sul mercato internazionale” – Ifra SpecialReport 6.25 – è un agile volumetto di una cinquantina di pagine dove sono statiraccolti dati statistici, esperienze di successo, analisi di scenario e considerazio-ni sulla gestione dei quotidiani gratuiti. L’indagine ha preso in esame i nuovimedia sia dal punto di vista dei contenuti che del loro impatto sul mercatopubblicitario, per nulla trascurabile visto che la free press va a toccare target dilettori di grande interesse per gli inserzionisti, giovani e donne di cultura medioalta.

Copie della ricerca – in lingua italiana – possono essere richieste ad ASIG Service, tel. 06-4883566 – e-mail: [email protected].

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quotidiana. E si tratta di un evento straordinario se let-to in parallelo con la considerazione che il nuovo pub-blico di consumatori si é aggiunto ai lettori di quoti-diani tradizionali, con la conquista di nuove fasce direadership, i giovani e le donne.

La seconda considerazione è quella secondo cui ilquotidiano di per sé, non pare affatto un medium “de-bole”, ma conferma una sua validità (e vitalità) in unoscontro anche qualitativo con media teoricamente più“forti” (Tv, radio, internet, ecc.)

Se è lecito poi prestare orecchio all’analisi di mer-cato che da più di un relatore sono state confermate, ilpubblico che legge la free press è un pubblico social-mente elevato, formato di studenti e professionisti, conuna buona, anzi ottima scolarità (moltissimi diplomati,molti laureati). Un pubblico dunque, per il quale lagratuità da sola non basta a giustificare l’acquisto (o ilnon acquisto) di un quotidiano. E’ necessario dunquepresumere che il successo dei free papers sia collega-to in parte non trascurabile ad altre variabili. E questosembrerebbe essere confermato da altri studi e indagi-ni di mercato che affermano come la stampa gratuitasia letta da un numero assai rilevante di lettori per in-tero (tutte le pagine) e per un periodo di tempo moltopiù lungo del “momento Metro”, e venga addiritturaportata a casa e consultata la sera.

La pubblicità

Come sull’aspetto del contenuto editoriale si sonocontrapposte da una parte visioni “local” (l’approfon-dimento del mercato regionale e locale sopra tutto) evisioni “glocal” (il locale sullo sfondo del generale,una sorta di “personalizzazione nel generalismo” comelo ha definita Roper) così anche per quanto ha riguar-dato il versante pubblicitario si è spaziato dalla rela-zione di Luciano Bosio, vicepresidente della franceseCarat, che ha rimarcato quello che, a suo parere per-mane una situazione di “debolezza mediatica” del quo-tidiano, rispetto almeno al costo contatto paragonatocon quello di altri media, sino alle visioniconvintamente localistiche (dal punto di vista pubbli-citario, ma anche editoriale) di Bruno Maggioni eSandro Fascetti di Athesis, il gruppo multiple mediaeditore, fra l’altro, de l’Arena di Verona, che ha avvia-

to la pubblicazione di in Città, un free paper distribu-ito nell’area veneta e nella provincia di Brescia. Inte-ressante particolare della relazione e due voci: le sfideposte dalla conquista della readership, dalla scelta delformato, dai contenuti – con l’obiettivo di non“cannibalizzare” i prodotti a pagamento – fino alladistribuzione sono gli stessi che hanno dovuto affron-tare le testate gratuite con diffusione pluricittadina inmolte aree del territorio nazionale, salvo poi adattarecon scelte brillanti le diverse strategie in funzione del-le aree distributive, dove a dominare è la media cittàdi provincia e non la grande area metropolitana.

Promoters unici o di varie testate, dispenser multi-pli o a testata unica, recupero di fasce pubblicitarie etempistica del break-even hanno assorbito interamen-te il secondo giorno di convegno, con una riccadisamina sui contratti di vendita e sul franchising te-nuta da Leo Coligan, direttore della Divisione Gior-nali Regionali di

Trinity Mirror Plc, una relazione di MoniqueRaaffels dell’edizione belga di Metro, che ha divulga-to le ultime ricerche di mercato sull’impatto crescentedelle inserzioni pubblicitarie sulla stampa gratuita dopoil terzo annuncio, di Othmar Fischlin, che ha tratteg-giato con molta cura le peculiarità del mercato svizze-ro, fino all’apporto di Luis Vinker, direttore del gior-nale argentino La Razon, che, da quotidiano a paga-mento, ha affrontato un lungo percorso, alla luce dellaterribile crisi del Paese sudamericano, per ritrovarsifree paper e continuare così le proprie pubblicazioni.

Due giorni, insomma, che hanno focalizzato puntidi grande interesse intorno ad un fenomeno editorialeancora troppo giovane e troppo poco consolidato. Lafree press ha bisogno di allargare ancora la raccoltapubblicitaria prima di arrivare a segnare il punto dipareggio e da qui avviarsi a produrre utili, come nonhanno mancato di sottolineato diversi relatori. Sapran-no i quotidiani gratuiti resistere di fronte alle perdite,talvolta anche consistenti, realizzate agli albori di que-sta nuova avventura editoriale?

Per ora resta l’osservazione di Roger Parkinson,Presidente della World Association of Newspaper: “lapressione positiva della free press sui giornali tradi-zionali fa sì che essi, senza eccezione, debbano accet-tare questa sfida”.

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Sicurezza multimedialeall’Istituto Poligraficoe Zecca dello Stato

Come si pronumcia il nome, Istituto Poligrafico,subito si affaccia nell’immaginario del cittadino ilnome di una testata: la Gazzetta Ufficiale della Re-pubblica Italiana che, con la Raccolta Ufficiale degliAtti Normativi, rappresenta la fonte fondamentale e,come dice appunto il nome, ufficiale, in materia di leggidello Stato.

Ma accanto all’attività tipica dell’istituto nell’am-bito del settore dell’editoria giuridica e dello Stato, ilPoligrafico è anche sinonimo di stampa artistica di al-tissima qualità. Istituto Poligrafico vuol dire edizionidi pregio, a tiratura limitata, curate nei minimi detta-gli e realizzate con materiali digrande qualità. Dal 1928 in effettila Libreria dello Stato identifica laattività editoriale dell’Istituto conopere di grandevalore culturale,caratterizzate da rigore scientificodei contenuti e dalla accurata se-lezione e vastità dell’apparatoiconografico. L’Istituto collaboracon istituzioni di prestigio assolu-to, quali il Ministero per i Beni ele Attività Culturali, il Ministerodell’Ambiente e della Tutela delTerritorio, il Ministero dell’Econo-mia e delle Finanze, Il Ministerodegli Interni, l’Accademia deiLincei, la Scuola Normale di Pisa,l’Istituto per gli Studi Filosofici diNapoli, l’Istituto per il Medio el’Estremo Oriente, la Commissio-ne Italiana per l’UNESCO, la Bi-blioteca Vaticana. La varietà delle

collane editoriali testimonia l’ampiezza del sostegnoofferto a prestigiose iniziative culturali, dalle più im-portanti ricerche archeologiche condotte in Italia e al-l’estero, ai cataloghi di musei e gallerie, indici e cata-loghi delle biblioteche, i monumenti della pittura anti-ca, i mosaici antichi, gli scriptores greci e latini. Edi-zioni nazionali di autori italiani, quali Paolo Giovio,Giuseppe Gioacchino Belli, Matteo Ricci, l’epistolariodi Bernardo Tanucci, gli apporti fondamentali in am-bito numismatico, monetario e medaglistico, fanno dacontraltare alla vasta attività peculiare dell’Istituto nelsettore dell’Editoria di Stato e dell’editoria Giuridica.

Dal 1978 è entrata a far partedell’Istituto la Zecca di Stato, le cuiorigini risalgono addirittura al-l’epoca romana, a quel 269 a. C.che vide la coniazione delle primemonete in argento. La Zecca nonprovvede solo all’ambito istituzio-nale ed esclusivo della moneta-zione per lo Stato (oltre otto mi-liardi e mezzo di pezzi eseguitinegli ultimi due anni per la nuovamonetazione in euro), ma produceanche coniazione di monete per al-cuni Stati esteri, garantisce lafornitura per l’Amministrazionedello Stato e per i privati di meda-glie, distintivi, timbri, sigilli, pun-zoni e contrassegni metallici. LaZecca, continuatrice delle prezio-se tecniche artigianali del passatoe di una tradizione artistica squisi-tamente italiana, ha realizzato ope-

Un’ottantina di riviste stampate nei propri stabilimenti, libri e cataloghi d’arte, e poi valori,ologrammi anticontraffazione e altri prodotti ancora in uso presso uffici pubblici ed aziendeprivate suddivisi nei vari stabilimenti di produzione: l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Statoè quotidianamente alle prese con le sfide poste dalla sicurezza e dall’automazione deiprocessi in una dimensione “multimediale”.

La Gazzetta Ufficiale on line nel settoregrafica dell’IPZS

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Innovazione all’ombra della tradizione all’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato

re di grandi maestri incisoricome Pericle Fazzini, EmilioGreco, Aligi Sassu, PietroAnnigoni, Bino Bini e UgoAttardi.

Dal 1907 è attiva, all’inter-no della Zecca, la Scuola del-l’Arte della Medaglia, un cen-tro di alta specializzazione pergiovani artisti esperti nell’in-cisione e nella modellazione.E’ insomma da sempre la “ser-ra creativa” dello stabilimen-to monetario, impegnata a tra-smettere le antiche tecnichelegate alla lavorazione delmetallo e, contemporanea-mente, a sviluppare nuovi lin-guaggi creativi all’interno del-la tradizione. Alla Scuola sideve, tra le altre opere, la co-pia della statua equestre delMarco Aurelio esposta nella piazza del Campidoglio.

Con l’Officina Carte Valori, l’importante comples-so produttivo che racchiude in sé le realtà di stampacomposite dell’Istituto, dalla tradizionale produzionedi valori agli stampati e pubblicazioni di pregio perl’Amministrazione dello Stato, si entra nel cuore blin-dato del Poligrafico, nel mondo sofisticato e delica-tissimo dei dispositivi anticontraffazione. E una paro-la d’ordine tra le altre assume importanza e valenzaimperative: la sicurezza.

Gli ultimi due anni, la sicurezza e lo sviluppoinformatico

All’Istituto, Tecnomedia ha incontrato MaurizioQuattrociocchi, Direttore Centrale dei Sistemi Infor-mativi, dirigente di punta di una nuova generazione dimanager che, in soli due anni, hnno portato l’aziendaPoligrafico dai 600 miliardi di passivo del 1999 ai 79miliardi di attivo del bilancio 2001.

“Abbiamo portato avanti in primo luogo una stra-tegia di razionalizzazione delle risorse esistenti. Dopola vendita della cartiera di Fabriano siamo rimasti conla cartiera di Foggia, che oltre a coprire l’interofabbisogno interno di carta filigrana, produce anchecarta comune, il cui esubero è venduto all’esterno, con-tribuendo così ad ammortizzare i costi dell’azienda”

esordisce con soddisfazioneQuattrociocchi. “Poligraficooggi è un ente fiero di esibire lasua grande tradizione e il suosolido assetto produttivo”.

E la sicurezza?Quattrociocchi sorride. “Unmust al quale dedichiamo lamaggiore attenzione. Tutte lerisorse tecnologiche a nostradisposizione sono impiegate neinostri impianti allo stato dell’ar-te per conferire ai nostri prodottila massima sicurezza eaffidabilità possibili. Come nelcaso del DOVID (DiffractiveOptically Variable ImageDevice), un ologramma con ca-ratteristiche di variabilità del-l’immagine al mutare delle con-dizioni di illuminazione. Nonpuò essere riprodotto né con

una fotocopiatrice a colori né con uno scanner ad altadefinizione. Illuminato propriamente, può generareimmagini 3D che rendono le diverse prospettive delsoggetto raffigurato, a seconda dell’angolo di osser-vazione, animazioni e trasformazioni dell’immaginee effetti cinetici con elementi grafici in movimento.La colorazione, inoltre, può introdurre degli elementigrafici che assumono le diverse tonalità dell’iride alvariare dell’angolo di illuminazione. E’ possibile inol-tre aumentare la complessità di un ologramma inse-rendo ulteriori immagini o informazioni visualizzabilisolo con un dispositivo di lettura e decodifica appro-priato (come ad esempio il codice GMC). L’inserimen-to di un DOVID su carte valori può essere progettatosia come laminato trasparente, sia come laminatometallizzato applicato a caldo. In particolare una pel-licola trasparente olografica è prevista per la protezio-ne dei dati personali nella produzione dei documentidi identità, passaporti e tessere di riconoscimento”.

L’intera architettura informatica del Poligrafico nelsuo complesso è, per altro, a prova di hacker. Diparti-menti rigorosamente stagni, delimitati da password efirewall invalicabili, un monitoraggio costante e unaccesso con sicurezze plurime da parte degli utenti(Pubblici uffici, Enti locali, ecc.) abilitati a scaricare iPDF della modulistica dal sito ufficiale. Che, per al-tro, è stato recentemente ridisegnato per essere pre-

L’Ingegner Maurizio Quattrociocchi, DirettoreCentrale dei Sistemi Informativi

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sentato a Milano, allaSMAU. “Gli attacchi deglihacker non si contano” pro-segue Quattrociocchi “masino ad ora siamo sempreriusciti a respingerli. Addi-rittura qualche tempo fa ab-biamo catturato in diretta untentativo di violazione del-la sicurezza del nostro sitoda parte dell’Università diPisa, che stava tenendo aglistudenti una lezionesull’hackeraggio”.

I sistemi gestionali

La presenza dell’Istituto Poligrafico e Zecca delloStato si è rafforzata nell’ambito dell’innovazionemultimediale, sia nello studio, progettazione e realiz-zazione di siti, banche dati ed applicazioni web, dvd,cd-rom multimediali, CRM e di e-commerce, sia nel-l’utilizzo di transazioni digitali con tutti i fornitori e ipartners.

Per l’handling integrale dei suoi sistemi gestionaliL’Istituto Poligrafico ha scelto SAP. “Inizialmente”spiega Quattrociocchi “per raccordare linee di produ-zione grafiche incorrelate entro un’unica cornice diriferimento. Poi, via via, a SAP è stato demandato tut-to il sistema gestionale dell’Internet business, e ancheil sistema di fatturazione degli ordini tradizionali”. PerSAP passa dunque l’intero e-procurement dell’Istitu-to Poligrafico: abbonamenti alle riviste on line ecartacee, accesso ai cataloghi fornitori, prenotazioniai servizi (filatelia, numismatica, medaglie ecc.), e lafatturazione dei servizi a pagamento.

Per i sistemi SAP passa anche l’accesso da partedegli utenti abilitati alla modulistica dello Stato. Perun ente locale è possibile, ad esempio, avere accessoal catalogo completo della modulistica in uso nella Pub-blica Amministrazione, visualizzare ciascun modulo

in formato PDF Adobe e, attraverso l’azione sui varicampi, personalizzarlo e addirittura scaricarlo. Se vi èuna necessità di un numero di moduli rilevante è pos-sibile richiedere la stampa direttamente alle officinegrafiche dell’Istituto, attraverso un ordine di produ-zione, altrimenti, per moduli di cui necessitino picco-le quantità, è possibile effettuare una stampa diretta-mente dalle stampanti degli uffici richiedenti. “Que-sto flusso di lavoro è uno dei gangli vitali della produ-zione grafica dell’Istituto” sottolinea Quattrociocchi.“Ogni giorno vengono richiesti in media 2 milioni e200mila moduli. E un iter analogo avviene, per esem-pio, con le etichette dei medicinali. Le case farmaceu-tiche hanno accesso al catalogo dei prodotti, control-lato e numerato, e possono, tramite password, inoltra-re ordini di stampa”.

Sugli ordini on line di medaglie e prodotti d’artel’Istituto ha però fatto un passo indietro. “Non appenal’offerta di un nuovo prodotto compariva on line” con-clude Quattrociocchi “piovevano ordini in numero cosìmassiccio, che registravamo di fatto un blocco del sitoper la grande quantità di contatti. I prodotti d’arte e leemissioni filateliche e numismatiche sono così adessoordinabili solo con il metodo tradizionale”.

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Valutazione dei rischi e servizio di protezione e prevenzione: le recenti modifiche

Valutazione dei rischi e serviziodi protezione e prevenzione:le modifiche recenti

Anche chi avesse attuato alla perfezione i dettamidel D.Lvo 626/1994 potrebbe non aver effettuato unbuon lavoro e dovrà quindi riconsiderare il propriooperato circa la valutazione dei rischi ed il servizio diprotezione e prevenzione.

Tutto ciò in virtù delle modifiche apportate dal le-gislatore in seguito ad una recente sentenza della Cor-te di Giustizia Europea (V sez., 15 novembre 2001,causa C-49/00 in “Raccolta della Giurisprudenza2001”, I-08575), che ha sanzionato l’Italia per il noncorretto recepimento degli artt. 6 n.3 lett.a e 7 nn. 3,5,8Direttiva quadro n. 89/391/CEE sul miglioramentodella sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogodi lavoro (in GU, L, 183, pag.1).

Il ricorso alla Corte, promosso dalla CommissioneEuropea, si era riferito a tre punti della direttiva inquestione non correttamente recepiti tramite il D.Lvo626/1994, il quale:

1) non prescriveva al datore di lavoro di valutaretutti i rischi per la salute e la sicurezza sul luogo dilavoro;

2) consentiva al datore di lavoro, quando le com-petenze dell’azienda si fossero rivelate insufficienti,di decidere se ricorrere o meno a servizi esterni di pro-tezione e prevenzione dei rischi;

3) non definiva in modo vincolante le capacità e leattitudini dei responsabili delle attività di protezione eprevenzione dei rischi.

Il legislatore italiano, con la L. 39/2002 (in G.U. 6aprile 2002 n. 81), ha prontamente apportato buonaparte delle dovute modifiche.

Per poter più facilmente comprendere il senso ditali correzioni, analizziamo prima le disposizioni ori-ginarie, poi le indicazioni date dalla Corte ed infinel’azione modificativa del legislatore italiano.

Sulla valutazione dei rischi

La direttiva (art. 6 n. 3 lett. a) impone al datore dilavoro di “valutare i rischi [dunque tutti nel loro insie-me] per la sicurezza e la salute dei lavoratori [e ag-giunge, a titolo di esempio,] anche nella scelta delleattrezzature di lavoro e delle sostanze o dei preparatichimici e nella sistemazione dei luoghi di lavoro”.

L’art. 4 comma 1 D.Lvo 626/1994, invece, avendoeliminato la congiunzione “anche”, imponeva al datoredi lavoro la valutazione limitatamente ai tre tipi di ri-schi elencati nella direttiva solo come esempio e quin-di non in modo tassativo: “π valuta nella scelta delleattrezzature di lavoro e delle sostanze o dei preparatichimici impiegati, nonché nella sistemazione dei luo-ghi di lavoro, i rischi per la sicurezza e per la salutedei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppidi lavoratori esposti a rischi particolari”.

La Corte ha considerato tale norma fuorviante e haritenuto esistesse, anche per il datore di lavoro più di-ligente, il pericolo di limitare la valutazione dei rischiesclusivamente alle fonti elencate apparentemente inmodo tassativo.

L’erroneità della trasposizione, secondo la Corte,risultava sia dall’interpretazione letterale dell’art. 6della direttiva, sia dal suo quindicesimo “consideran-do”, là dove dice che l’obiettivo della direttiva si rife-risce a tutti i rischi.

Neppure l’esistenza, nel sistema giuridico italia-no, dell’art. 2087 c.c. (il quale obbliga in modo deltutto generico il datore di lavoro ad adottare misure ditutela dell’integrità fisica e personalità morale dei la-voratori) pareva sufficiente alla Corte a sostituire latrasposizione della norma comunitaria, in quanto chia-ramente esso non corrisponde alla prescrizione del-

Lo Stato italiano si sta tempestivamente conformando ai rilievi della sentenza della Corte diGiustizia Europea che lo aveva condannato per non aver correttamente recepito ledisposizioni comunitarie in materia di valutazione dei rischi e di servizio di protezione eprevenzione

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l’obbligo specifico di valutare tutti i rischi.La Corte ha altresì precisato che i rischi da valuta-

re non possono essere individuati una volta per tutteperché questi si evolvono costantemente in funzione,in particolare, del progressivo sviluppo delle condi-zioni di lavoro e delle ricerche scientifiche in materiadi rischi professionali.

Oggi l’art. 21 comma 2 L. 39/2002, introducendola parola “tutti” e la congiunzione “anche”, stabilisceche la valutazione debba riferirsi a tutti i rischi, ripri-stinando così il senso della disposizione voluto dalladirettiva comunitaria: “il datore di lavoro É valuta tut-ti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivicompresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori espo-sti a rischi particolari, anche nella scelta delle attrez-zature di lavoro e delle sostanze o dei preparati chimi-ci impiegati, nonché nella sistemazione dei luoghi dilavoro”.

Sul servizio di protezione e prevenzione deirischi

Il tenore letterale della direttiva (art. 7 n. 3) è chia-ro nello stabilire che: “se le competenze nell’impresae/o stabilimento sono insufficienti per organizzare leattività di protezione e prevenzione, il datore di lavorodeve ricorrere a competenze (persone o sevizi) ester-ne”.

L’art.7 n. 5 dispone che, in ogni caso, i designati oconsultati devono possedere capacità ed attitudini ne-cessarie e disporre dei mezzi richiesti, devono esserein numero sufficiente, per assumere le attività di pro-tezione e prevenzione, tenendo conto delle dimensio-ni dell’impresa e (o) dello stabilimento e (o) dei rischicui i lavoratori sono esposti, nonché della ripartizionedei rischi nell’insieme dell’impresa e (o) dello stabili-mento.

Il D.Lvo 626/1994 (art.8) non era invece così pre-ciso, in quanto stabiliva sì che i dipendenti designatidovessero essere in numero sufficiente, possedere lecapacità necessarie e disporre di mezzi e di tempo ade-guati, ma proseguiva al comma 6 prescrivendo che“se le capacità dei dipendenti ... sono insufficienti, ildatore di lavoro può far ricorso a persone o serviziesterni ...”.

Diceva “può” dunque, non “deve”.

A tale proposito la Corte ha sottolineato che nel

recepimento delle direttive, per esigenze di certezzadel diritto, la normativa degli Stati membri non devenecessariamente copiarne le disposizioni in modo let-terale, in quanto può essere sufficiente un contesto giu-ridico generale, “purché esso garantisca effettivamen-te la piena applicazione della direttiva in modo suffi-cientemente chiaro e preciso”: solo in tal modo i sin-goli possono sapere quali siano i propri diritti e qualigli obblighi e di farli valere dinanzi ai giudici nazio-nali.

La norma italiana, in questo caso, non era così chia-ra e precisa: infatti, secondo la Corte, l’interpretazio-ne dell’art. 8 comma 6 del decreto non emergeva inmodo sufficientemente evidente né dal tenore lettera-le di detta disposizione, né dal suo contesto giuridico(in particolare secondo la combinazione con i comma1 e 5 suggerita dallo Stato italiano).

La L. 39/2002 (art. 21 comma 3) impone ora aldatore di lavoro, avendo sostituito la parola “deve” allaparola “può”, l’obbligo penalmente sanzionato di ri-correre ad un servizio esterno ogni qualvolta le risorseinterne siano insufficienti.

Fanno eccezione solo le fattispecie per le quali giàprecedentemente il D.Lvo 626/1994 (art. 8 comma 5)prevedeva l’obbligo di costituzione del servizio di pro-tezione e prevenzione in ogni caso interno all’aziendao all’unità produttiva: e tra queste ultime spicca l’ipo-tesi delle aziende industriali con oltre duecento dipen-denti.

La delega al Governo

Quali devono essere le capacità e le competenzedelle persone o servizi responsabili delle attività diprotezione e prevenzione dei rischi professionali?

La direttiva (art. 7 n. 8) affida agli Stati membri ilcompito di individuarle.

La norma italiana, però, non le aveva determinatechiaramente, lasciando implicitamente al datore di la-voro la scomoda responsabilità di stabilire i criteri perscegliere le persone o i servizi di cui avvalersi, alme-no fino a quando il Ministero del Lavoro e della Previ-denza Sociale non avesse esercitato la possibilità (con-cessagli dall’art. 8 comma 9 del decreto in esame) diindividuare specifici requisiti, modalità e procedureper la certificazione dei servizi e il numero minimodegli operatori.

La Corte di Giustizia, però, ha rimarcato che ilcompito di definire le capacità e le attitudini in que-

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stione spetta direttamente ed esclusivamente ai singo-li Stati membri.

Non era quindi ammissibile questa sorta di delegaal datore di lavoro e non era soddisfacente neppure lamera facoltà, proprio perché mera facoltà, lasciata alMinistero competente di dare disposizioni in materia.

L’art. 21 comma 1 L. 39/2002, pur non avendo ri-solto immediatamente il problema, delega il Governoad emanare entro un anno dall’entrata in vigore dellalegge un decreto legislativo di adeguamento del D.Lvo626/1994 ai criteri indicati nella sentenza della Cortedi Giustizia.

E’ stato già presentato un disegno di legge (il n.1047), che prevede sei figure professionali: responsa-bile del servizio di protezione e prevenzione, il consu-lente per la sicurezza, l’ergonomo, il tecnico della pre-venzione nei luoghi di lavoro, il medico competente elo psicologo del lavoro. Detta proposta dà una detta-gliata definizione di tali figure e ne stabilisce requisitie formazione, riconoscendo anche la necessità di uncostante aggiornamento. Si tratta comunque ancorasolo di un disegno di legge.

La speranza, per tutti coloro che devono adeguarsialla norma, è che il termine indicato per l’emanazionedel decreto in questione (aprile 2003) venga rispettatoe che venga data una disciplina effettivamente detta-gliata, che non si esprima con termini troppo genericie soggettivi, in modo che, finalmente, ogni datore di

lavoro abbia un quadro chiaro di come costituire ilservizio di protezione e prevenzione dei rischi, senzacorrere il rischio di sentirsi in futuro dire che le perso-ne o i servizi designati non erano “idonei”.

Le conseguenze pratiche

Come verrà giudicata la condotta del datore di la-voro che si sia attenuto in buona fede (prima dell’en-trata in vigore delle modifiche) alla lettera del D.Lvo626/1994?

Bisogna tenere presente che quando il legislatorenazionale male recepisce una direttiva, non può farnele spese il cittadino che abbia adempiuto agli obblighiimpostigli dalla normativa nazionale.

Il giudice italiano dunque deve (pur attenendosi ilpiù possibile alla lettera e agli obiettivi della direttiva)applicare il diritto nazionale.

Per il principio di certezza del diritto, ricordiamo-lo, non è possibile intentare un procedimento penale aseguito di un comportamento che non risulti punibilein modo evidente dalla legge penale.

In conclusione, il datore di lavoro che abbia cor-rettamente osservato la norma italiana non saràpunibile, anche se lo Stato italiano non ha corretta-mente recepito la direttiva in rassegna.

Antonietta [email protected]

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INVESTIGATORI PRIVATI A CACCIA DINOTIZIE

In Gran Bretagna, negli ultimi tempi, sta semprepiù prendendo piede l’abitudine dei giornalisti di in-gaggiare investigatori privati per trovare nuove storieda coprire. Molti di loro, tuttavia, sono contrari a que-sto costume ormai molto diffuso, perché ritengono chepossa danneggiare la credibilità della categoria. Laprima osservazione che questo fatto evidenzia è che igiornalisti inglesi stanno diventando sempre più pigri;cercando, infatti, una strada più breve per arrivare allanotizia, abbandonano tutta una serie di contatti e rela-zioni da cui dovrebbero attingere per svolgere bene illoro lavoro. In secondo luogo, questa pratica sollevagrandi interrogativi etici, dal momento che lamaggiorparte degli investigatori violano la privacy deicittadini e, spesso, utilizzano tattiche al limite dell’one-stà.

I GIORNALISTI SI INGEGNANO

Recentemente, i giornalisti tedeschi che si occu-pano d’inondazioni stanno lottando contro una seriedi variabili come i messaggi contraddittori, le dicerie,il malfunzionamento e il sovraccarico delle linee tele-foniche. A Dresda, le alluvioni hanno distrutto l’equi-paggiamento editoriale ed il sistema telefonico dellatestata locale, la Sachsichen Zeitung. Thomas Barsch,direttore editoriale del quotidiano, ha, però, sottoline-ato che si è potuta continuare la pubblicazione grazieall’adozione di un piano d’emergenza. Molti reporter,quindi, ora lavorano da casa, mentre il giornale vienestampato temporaneamente in un’altra sede, a Bautzen.I giornalisti, seguendo le direttive di questo piano, orautilizzano stivali di gomma, si muovono con le bici-clette e comunicano attraverso telefoni cellulari perinviare aggiornamenti sulla situazione nazionale. Tut-tavia, le rappresentanze dei media stranieri si stannoadoperando per riportare la normalità a Dresda.

AUSTRALIA: COSA VOGLIONO I LETTORI?

Immagini di violenza sono continuamente propo-ste dalla televisione, tuttavia, i giornali vengono giu-dicati con maggiore durezza quando illustrano con lefoto le stesse storie. Evidentemente, la staticità delleimmagini sui giornali colpiscono maggiormente i let-tori rispetto alla scorrevolezza di ciò che viene propo-sto in televisione. Ken Mc Kinnon, presidente delConsiglio della Stampa Australiana, sostiene di nonapprovare chi pubblica immagini solo persensazionalismo, e che i lettori le comprendono me-glio se viene loro spiegato il motivo per cui una fotoviene pubblicata. David Flint, presidente dell’AuthorityRadiotelevisiva Australiana, al contrario, pensa chel’aumento di commenti e opinioni sulle pagine dei gior-nali sia un fatto che reca maggior disturbo delle im-magini più o meno cruente.

Una ricerca nazionale ha, infatti, dimostrato che ilettori australiani sono poco interessati ad opinioni egiudici sugli eventi riportati sui giornali.

UN LOOK PIU’ SERIO PER IL MIRROR

Nella prima metà dello scorso giugno, la testatainglese, The Daily Mirror, ha investito circa trentamilioni di dollari per rilanciarsi in una versione piùseria, e apparentemente lo ha fatto, sebbene abbia per-so una parte dei suoi lettori. I ricercatori di mercatodella Taylor Nelson Sofres hanno notato in questi mesisostanziali cambiamenti solo nella percezione che ilpubblico ha della veste del giornale, ma non del diver-so stile.

Tuttavia, l’editore del Mirror, Morgan Piers, hadetto di essersi aspettato sin dall’inizio una perdita diaudience nel breve periodo, ma, ha sostenuto ancheche, nel lungo periodo, la testata dovrebbe arrivare alnono – decimo posto nella classifica mondiale di gra-dimento da parte dei lettori delle testate tradizionali.

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PAGARE PER FILMARE UN REATO

Il Canale 12 della TV di Tokyo lo scorso agosto halicenziato un reporter e multato un editore per averpagato un membro di una gang di ladri professionistiper ricevere informazioni su un furto programmato, inmodo da poterne riprendere lo svolgimento. La TV diTokyo, completate le indagini sul fatto, ha dichiaratoche il comportamento dei due faceva apparire l’emit-tente come “favoreggiatrice del reato”. All’editore,pertanto, è stato ridotto per due mesi lo stipendio delventicinque per cento. Il ladro, invece, ha ricevuto ol-tre tremila dollari, regali e pasti gratuiti.

LA STAMPA LATINO–AMERICANA GUARDAAL FUTURO

Nonostante le difficili condizioni economiche, l’as-sociazione editoriale dei Paesi Latino- Americani hainviato un gruppo numeroso di rappresentanti allaNexpo, l’annuale mostra mercato sulle tecnologie edi-toriali organizzata dalla Newspaper Association ofAmerica e tenutasi in Florida nel mese di luglio.

Questa presenza dimostra l’intenzione delle testa-te latino–americane di migliorare il livello dei loro si-stemi editoriale nel settore della pre-stampa e dellapost-stampa, invertendo, in tal modo, la passata ten-denza a non investire nell’innovazione. Tra l’altro, al-cuni osservatori della stampa latino-americana hannonotato che gli editori stanno già arricchendo i giornalicon un più consistente l’uso del colore.

IL MEDIO ORIENTE CRESCE

Il recente sviluppo dell’Egitto nel settoredell’Information Technology, che va di pari passo coni sussidi elargiti dal Governo locale per Cybercafes eper i progressi tecnologici in generale, qualifica il Pa-ese come una tra le regioni più avanzate nella fornituradi informazione. Il governo egiziano, inoltre, ha espres-so il desiderio di offrire il potenziale per un più grandesviluppo economico attraverso la moltiplicazione del-l’informazione interattiva, anche grazie al finanziamen-to di un accesso gratuito ad Internet per i circa 70 mi-lioni di cittadini del Paese.

L’INCOLUMITA’ DEL GIORNALISTA E’ UNOBIETTIVO IN CRESCITA

Sempre più preoccupate per l’incolumità dei lororeporter la più importanti società mediatiche hannocominciato e continuano ad addestrare all’autodifesagli inviati in Paesi a rischio attentati. L’ultima testa inordine di tempo ad aver seguito questa tendenza è ilWall Street Journal. Questo progetto nasce dal tentati-vo di evitare casi come il recente assassinio di DanielPearl, corrispondente estero del WSJ, morto inPakistan.

POLONIA: UN SISTEMA MEDIATICO SVI-LUPPATO

I media polacchi hanno una ricca tradizione allespalle, realtà che contrasta con quella dellamaggiorparte degli altri paesi dell’Europa Orientale.Il settore della stampa, infatti, conta sedici quotidianinazionali e settantotto regionali. Il sistema dei mediaaudiovisivi vanta circa duecentocinquanta emittentiradiofoniche e settanta stazioni televisive nazionali.L’emittenza regionale gode di un notevole grado dilibertà, invece quella radiofonica e televisiva naziona-le sono sotto il controllo del Radio Council e delNational Council for Radio and Television. Lamaggiorparte della programmazione delle radio com-merciali si basa su musica popolare e brevi bollettiniinformativi. I media polacchi sono già da tempo mol-to attivi nell’adozione della tecnologia interattiva eonline, infatti, conta già più di 1500 siti web.

NUOVE PARTNERSHIP NEL SETTOREPRESTAMPA E STAMPA: ATEX EQUICKWIRE

Atex e QuickWire hanno recentemente annunciatodi aver siglato un accordo di mercato che porterà i loroprodotti, sistemi di editing e di impaginazione ai quo-tidiani di tutto il mondo. L’accordo prevede la fusionedel sistema di gestione dei programmi e dei servizi“wire” della QuickWire con il sistema per la gestionedei contenuti, dell’impaginazione e dell’output webdi Atex: “Prestige”. QuickWire, fornitore leader disoluzioni newswire, è installato nelle aziende di 260Paesi del mondo; il suo pregio è quello di garantirel’estensione dei piccoli quotidiani, attraverso una in-

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stallazione integrata, di 250 postazioni di lavoro chepossono accedere a PC Windows e Machintosh. Il si-stema Prestige di Atex è stato implementato in più di50 redazioni di tutto il mondo da The Border Mail(Australia) a La Repubblica (Roma).

MEDIA 24OPTA PER SEINET

Media 24 (www.media24.com), societàsudafricana, che si occupa di editoria, stampa e distri-buzione di quotidiani, periodici e prodotti digitali, hafirmato un contratto per l’acquisto di un sistema disoluzioni editoriali per cross-media, sviluppati, anche,in versione digitale di proprietà della Seinet(www.seinet.es). Media24, che fa parte della multina-zionale NASPERS, offre 24 ore su 24 informazione,divertimento e prodotti educativi. L’azienda comprendeil quotidiano Media 24 Naspers, il periodico Media24, l’omonimo sito internet e NND24. Nel Sud Africaè il più grande provider d’informazione interattiva;inoltre, raccoglie le preferenze del 25% dei lettori diquotidiani ed il 65% del mercato editoriale periodico.

UNISYS SBARCA IN COLORADO

La Unisys Corporation (www. Unisys.com), consede in Colorado, ha annunciato, nel mese di settem-bre, che il quotidiano Rocky Mountain News(www.rockymountain.com), il quale vanta una diffu-sione settimanale di 315.000 copie, ha adottato le suesoluzioni editoriali per migliorare il flusso di lavoro eper estendere le capacità di “zonizzazione”, cioè riu-scire ad ampliare il numero di edizioni regionali. Peril Rocky Mountain News, i sistemi Unisys stanno age-volando l’implementazione di un sistema editorialeintegrato e aperto che consente di ottimizzare la com-plessità delle loro specifiche esigenze.

PRONTO? ASSOCIATED PRESS?!

L’Associated Press, nota agenzia di stampa inter-nazionale americana, ha da poco inaugurato una nuo-va era digitale. Ha, infatti, iniziato ad offrire ai clientiche possiedono un telefono cellulare, una serie di ser-vizi informativi radiofonici, fruibili attraverso un ac-

cesso wireless ad Internet. Questa iniziativa non èun progetto isolato, ma fa parte di un trend semprepiù consolidato che spinge aziende che operano nelmercato della comunicazione ad offrire agli utentiabbonati contenuti wireless, accessibili in qualun-que momento e da qualunque postazione. AssociatedPress vorrebbe aggiudicarsi le preferenze degli 8/10 milioni di clienti che abitualmente usano ilcellulare per accedere ad Internet.

PpiMEDIA CREA PRINTNET

PpiMEDIA (www.ppi.de), una succursale delgruppo MANROLAND, sta sviluppando un sistemaintegrato per la gestione della stampa, dal nomePrintNet, studiato per ridurre i costi a carico del-l’azienda, per massimizzare il risparmio di tempo,mantenendo e arricchendo la qualità di stampa. Unadelle maggiori difficoltà del sistema, tuttavia, era lamancanza di un linguaggio comune tra i sistemi in-dividuali. Per questo motivo è stato creato un prov-visorio linguaggio comune: Joan Definition Format(JDF). Esso fornisce una base comunicativa univer-sale, che permette a tutte le fasi del processo edito-riale della stampa di “agire” su un terreno comune.Il JDF si implementa facilmente e velocemente;consente di ridurre il numero di interfacce richiestee migliora la qualità dell’output.

UN ANNO DOPO L’11 SETTEMBRE

Tutti i quotidiani americani hanno ricordato latragedia dell’11 settembre con un’edizione dallastruttura “speciale”, per raggiungere i lettori nelmodo più adatto. Il Chicago Tribune, per esempio,ha inserito un CD Rom commemorativo in ogni co-pia venduta o inviata per posta il giorno del tristeanniversario. Il CD Rom conteneva 600 notizie pub-blicate dalla testata, 25 interviste video, e più di 300fotografie. Inoltre, includeva immagini trasmessedalla WGN e dalla WPIX, due società del gruppoChicago Tribune, ed un programma per PC che trac-ciava la cronologia degli attacchi aerei terroristici.Il Pittsburg Post Gazette, mercoledì 11 settembre,ha inviato ai suoi 150.000 abbonati all’edizione do-menicale, una copia gratuita dell’edizionecommemorativa.

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Media Insider

L’INFORMAZIONE POST-TALEBANA

L’accesso all’informazione è diventato un bisognodi primaria importanza per l’Afghanistan post-talebano, come dimostra l’alto indice di gradimentodi “Good Morning Afghanistan”, una trasmissioneradiofonica in edizione mattutina che catalizza l’at-tenzione del 60% dei cittadini di Kabul (sono 2 milio-ni), i quali si sintonizzano sull’emittente non meno diquattro volte durante la settimana. Anche nelle perife-riche, dove l’elettricità è scarsa, il numero di ascolta-tori raggiunge uno share del 10%. Lo show, che si oc-cupa di reportage investigativo sulla corruzione dellapolizia a Kabul, traccia il quadro di una difficile fasedi ricostruzione del Paese. Nel frattempo, anche l’in-formazione cartacea si sta rinvigorendo; dopo la ca-duta del potere talebano, infatti, sono state registratepiù di 100 nuove pubblicazioni.

BULGARIA: CERCANDO UN’IDENTITA’EDITORIALE

In Bulgaria, tredici anni dopo la fine del totalitari-smo, i diversi media del Paese sono frammentati alloro interno ed in continuo stato di cambiamento. L’in-formazione locale e regionale è caratterizzata da un’ab-bondanza di fonti cartacee e radiotelevisive, cui corri-sponde una evidente mancanza di uno standard gior-nalistico comune. Il settore editoriale cartaceo è do-minato dalla forte diffusione di tabloid che sfruttano ilpotere del sensazionalismo. I quotidiani a pagina inte-ra, invece, hanno uno scarso successo; così come iperiodici che coprono temi sociali e politici, costrettia soccombere dall’enorme successo di testate che sioccupano di gossip e feste mondane. I settimanali piùletti sono tre: il Capital, il Banker e il populista 168Chassa. La TV via cavo conta 150.000 abbonati, men-tre quella nazionale si sta lentamente affrancando dalsistema monopolista; per il momento, l’unica licenzanazionale privata è stata concessa alla Balkan NewsCorporation di Rupert Murdoch. Si sta inoltre diffon-dendo la passione per Internet, che va di pari passocon la nascita di una serie di portali, tra i quali il piùcliccato e apprezzato da critici e navigatori è“www.mediapool.bg”.

ZIMBABWE: LE GIORNALISTE E LE DONNEPARLAMENTARI SI ALLEANO

Il 12 settembre scorso a Harare (Zimbabwe), leparlamentari e le giornaliste si sono incontrate per di-scutere su una più efficace e reciproca collaborazionenell’ambito dell’informazione mediatica. Le donnelegislatrici ritengono che la loro controparte giornali-stica faccia uno scarso lavoro di approfondimentoquando si tratta di questioni nazionali. “Quando sonoin discussione temi come quello del bilancio statale,loro (le giornaliste) non vengono a chiedere il nostroparere, anche se noi vorremmo partecipare al dibattitosui mezzi di comunicazione. Ci intervistano solo quan-do si tratta di argomenti più “leggeri”. “Sostiene l’ono-revole Priscilla Misihairabwi-Mushonga.

“Molte di voi non sono abbastanza oneste nell’am-mettere quando non sapete cosa dire, altre rimandanol’incontro, così finiamo per convincerci che non vo-gliate lavorare con noi” risponde una giornalista.

NOTIZIE IN TAXI

La società statunitense Global Vision Interactive(GVI) ha equipaggiato cinque taxi newyorkesi con unapostazione televisiva accanto al conducente. L’azien-da prevede, in un anno, di installare sui taxi altre 350video-postazioni. “La durata media di una corsa è di13 minuti, in cui abbiamo un potenziale pubblico adisposizione” dice Corey Gottlieb, uno dei fondatoridella GVI. “Gli schermi da noi installati sono da 12pollici e diffondono notizie provenienti da NY1 e daFox News, servizi di listing e annunci pubblicitari chesi susseguono continuamente.” Altre sei società ame-ricane stanno pianificando l’investimento in questomercato, che promette, in termini di inserzioni pubbli-citarie un guadagno nazionale di molti milioni di dol-lari.

MEDIA POCO INFORMATI SUL MONDOARABO

Nella copertura delle loro notizie dopo l’attaccoalle twin towers dell’11 settembre 2001, i giornalisti egli opinionisti americani non hanno adeguatamentepercepito la complessità del mondo arabo. Almeno aprestare attenzione ad una riflessione avanzata da gior-nalisti arabo-americani tenutasi entro la cornice della

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56esima convenzione Annuale della NationalConference of Editorial Writers.

“Il risultato dell’azione giornalistica americanaproporrebbe più una caricatura del mondo islamico chenon una seria analisi dei suoi aspetti e delle suesfaccettature” ha affermato John Zakarian, editorialpage editor dell’”Hartford Courant”. “In bilico tra glistereotipi sui “baroni del petrolio” e i terroristi”.

Per di più molti giornalisti hanno sottolineato comei nuovi media non abbiano onorato le loro responsabi-lità editoriali in ordine a questioni importanti, e nonabbiano focalizzato a sufficienza i problemi connessicon la guerra dell’Ammini-strazione Bush al terrori-smo.

A parere di questi giornalisti arabo-americani visarebbero anche manchevolezze cruciali nel tratteg-giare e fornire informazioni sulla cultura e la storiadei Paesi Arabi e, soprattutto, una colpevole latitanzanel chiarire gli affari americani in questa regione delmondo.

CLAUDIO ADRIANI GUIDERÀ IL GRUPPO DISVILUPPO DI SOLUZIONI MEDIA DI UNISYS

Unisys Corporation ha annunciato la nomina diClaudio Adriani a vice presidente della Ricerca e del-lo Sviluppo sul software per il gruppo Global Mediadi Unisys.

Laureato in Scienze Informatiche all’Università diPisa, Adriani ha iniziato la sua carriera professionalenel Gruppo Olivetti nel 1979, ricoprendo svariati in-carichi quali quello di Direttore delle Strategie Tecno-logiche dell’azienda, di Capo dell’Architettura di Si-stema, di manager per la pianificazione della produ-zione, e ha sempre lavorato con prodotti e tecnologieavanzate. Collocato nel Centro per lo Sviluppo deiMedia di Unisys a Milano, Adriani porta in aziendapiù di 20 anni di esperienza nello sviluppo dei softwaree dei Servizi per Internet. In precedenza aveva infattilavorato come vice presidente delle Strategie perInternet e per i Nuovi Servizi e Soluzioni alla OlivettiTecnost, dove aveva indirizzato gli sforzi della com-pagnia per sviluppare nuove aree di business. Era sta-to anche, in precedenza, alla Dutch Getronics Group ealla Osly-Olivetti.

Come parte dell’organizzazione Sviluppo delleSoluzioni di Unisys, Adriani guiderà la ricerca, lo svi-

luppo e l’incremento della prossima generazione disoluzioni Media Unisys. Sotto la sua guida Unisys nonsolo continuerà a sviluppare soluzioni per il mercatoeditoriale dei giornali, ma si collocherà in posizionechiave nel mercato a tecnologia estesa dei media, pro-gettando e sviluppando soluzioni per gruppi di mediapiù grandi, inclusa carta stampata, televisione e ope-razioni Internet.

Una serie di operazioni su misura insomma, perintegrare i prodotti e le tecnologie che guidano il mer-cato con gli sviluppi Unisys, per offrire ai clienti solu-zioni flessibili e standardizzate.

“Mentre ci espandiamo sempre più oltre la cartastampata e individuiamo soluzioni per un’industria deimedia sempre più grande, guardiamo all’esperienzainnovativa di Claudio perché ci aiuti a migliorare lanostra penetrazione nel mercato” ha dichiarato CalKillen, vice presidente dello Sviluppo delle SoluzioniUnisys per le Industrie Globali. “La sua esperienzaprofonda nel software di Ricerca e Sviluppo, accop-piata con il suo approccio orientato al cliente, assicu-rerà alla nostra azienda un continuo flusso di innova-zioni a beneficio degli utenti finali, che aiuterà i nostriclienti ad ottenere un rapido ritorno economico sui loroinvestimenti nel settore dei media e consentirà loro diraggiungere una vera mobilità all’interno dei lorobusiness”.

MARCO SERAFIN A CREO ITALIA

In linea con la sua mission che ha come obiettivola piena soddisfazione del cliente, Creo Italia ha inse-rito nella propria struttura la figura di TSS TechnicalSales Support ricoperta da Marco Serafin. Provenien-te da Bancolini dove ha iniziato come assistente tecni-co nel 1983 e dove ha partecipato alla nascita del DTPper finire a seguire i flussi di lavoro e la stampa digita-le, Serafin ha sviluppato una grande esperienza a 360gradi su tutto il mondo delle arti grafiche e della pre-stampa, anche nel settore vendite con una breve maimportante esperienza in MontPlast. Marco Serafinopererà su tutto il territorio nazionale sia per la vendi-ta diretta che per i rivenditori, supportando la venditanelle configurazioni al cliente, istruirà tutti i venditorisulle novità tecniche, curerà l’organizzazione dellademo, diventando una importante interfaccia tra laparte tecnica e quella commerciale.

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I “supporti fisici” non sono più l’unico sistema per la diffusione dei contenuti nell’industriadella comunicazione. Dai quotidiani ai libri, dalla musica ai periodici: manager ed esperti inItalia e nel resto del mondo scrutano le opportunità offerte da Internet per la distribuzionedei contenuti, un canale destinato (forse) ad ampliare le opportunità per editori e lettori.

Print on Demand:come Internet potrebbe cambiarela distribuzione editoriale

Il 17 ottobre si è tenuta, presso il TILab di Torino,una tavola rotonda organizzata dall’OsservatorioTuttimedia e coordinata da Federico Reviglio de LaStampa.

Il convegno aveva l’obiettivo di confrontare le di-verse esperienze dei partecipanti per capire come latecnologia digitale possa influire sulla distribuzione eutilizzazione dei prodotti editoriali.

Giovanni Giovannini, Presidente dell’OTM, haaperto la giornata svolgendo un’ampia ed esaurientepresentazione del tema sviluppato successivamente neivari interventi.

In particolare, ha posto l’accento sulla necessità dianalizzare quale spazio possa trovare in concreto lanuova tecnologia nel mercato di oggi, nonché di ap-profondire varie problematiche come quelle relativeai costi e al confronto della situazione italiana conquella di altri paesi.

Subito dopo Andrea Granelli (A.D. Telecom ItaliaLab) ha illustrato lo stato attuale delle tecnologie chepermettono la distribuzione e la fruizione dell’infor-mazione favorendo il “print on demand” (POD), con-cetto che ha così tradotto: “stampo ciò che mi serve,quando e dove mi serve. Sarà un elemento che potràportare grandi benefici sia all’utente sia all’interafiliera”.

L’impegno che bisogna assumere è lavorare per-ché il prodotto su Internet sia offerto “partendo dal-l’utente”. La rete infatti non è più solo un importantestrumento di utilizzo, ma anche per esempio diarchiviazione e veicolazione dell’informazione, tramiteil quale è possibile reperire ciò che serve, costruendoil prodotto a seconda dei propri bisogni, senza “fruirlo”necessariamente su Internet, ma stampandolo, cam-biandone il supporto e leggendolo poi altrove, esem-

pio spedito via fax.Dopo aver specificato le tre aree dalle quali il POD

si è sviluppato (Desktop publishing, Digital printing,Distributed) e i suoi quattro ambiti di applicazione (edi-toriale, documentazione aziendale, stampa quotidianae dati variabili –possibilità di personalizzare le infor-mazioni in funzione delle esigenze), Granelli ha illu-strato l’esperienza di TILab tesa a sviluppare il PODper la fruizione di “Expert”, “rivista scientifica editada Telecom di cui è stata realizzata una parte on line,che non è la semplice trasposizione del cartaceo, maun vero e proprio servizio integrativo”.

Vi sono poi quattro aspetti tecnologici che, secon-do Granelli, possono contribuire ad affermare questoprocesso: l’MPEG4, l’MPEG21, il design volto a mi-gliorare il rapporto fra uomo e tecnologia e la voceautomatica, ottenuta non sinteticamente ma registran-do fonemi umani.

Concludendo, Granelli ha sottolineato l’odiernarivalutazione della “tecnologia voce”, dovuta a molte-plici fattori: per esempio consente, ascoltando, di farealtro, di raggiungere lo stesso risultato con minore fa-tica o di “leggere” anche a chi a problemi di vista .

Il press point

Un esempio pratico di POD applicato al mondodell’editoria è il press point, chiosco interattivo dispo-nibile per 24 ore al giorno nei sette giorni della setti-mana, che stampa in due minuti l’ultima edizione delgiornale selezionato dal cliente.

Già oggi in 16 paesi sono disponibili in questomodo 100 testate, provenienti da 44 nazioni in 27 lin-gue diverse.

Joris van Dijk (Pepc Worldwide) presentando que-

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sta nuova metodologia di offerta di quotidiani, ha con-trapposto al processo tradizionale di produzione delgiornale su carta, che richiede prima la stampa e poi ladistribuzione, il più moderno modello di produzionedi un giornale cartaceo ritirato presso un press point,che vede invece prima la distribuzione poi la stampa,capovolgendo così i termini fondamentali del ciclo.

Questo metodo costituisce un nuovo canale di di-stribuzione per gli editori di giornali internazionali,nazionali e locali. Inoltre consente di distribuire l’ulti-ma edizione in tempo reale.

Il ruolo della tecnologia tradizionale

Ma la nuova tecnologia sostituirà, modificherà osemplicemente integrerà quella attuale?

“Lo stampatore tradizionale – ha risposto UmbertoSeregni (Seregni Industrie Grafiche) – non può certorifiutare la digitalizzazione, che anzi lo affascina inquanto può far cambiare il modo di pensare, dicommercializzare e di consumare della nostra socie-tà: il progresso è insito nella voglia dell’uomo di an-dare avanti”.

Al momento però questa nuova tecnologia trovaostacoli tali da far pensare che per parecchi anni essanon potrà svolgere che un ruolo marginale nella pro-duzione editoriale.

Esistono infatti problemi di costo e resistenze ditipo culturale, perché digitalizzando tutto si rischia diannullare sensazioni come il piacere fisico di avere trale mani un libro o un giornale, apprezzare il profumodella carta fresca di stampa o l’idea che il giornale sia“quell’oggetto” che prima di essere letto ci accompa-gna per strada accuratamente piegato e messo sotto ilbraccio.

Accettare un cambiamento radicale di questo tipoda parte del lettore non può essere sicuramente cosaimmediata.

Certo però, sostiene ancora Seregni, si tratta di pro-gresso: “nel caso specifico, sono convinto che lo svi-luppo tecnologico porterà, nel lungo periodo, grandimiglioramenti nelle performance dell’editore. Comun-que credo che, lungi dal sostituire il processo tradizio-nale, nel medio termine giocherà un ruolo puramenteaggiuntivo rispetto a questa.

Ciò è provato dal fatto che le più grandi testatenazionali e straniere continuano ad investire in rotativee spesso hanno intenzione di aumentare la foliazionerendendola magari tutta a colori”.

E’ possibile che la distribuzione diretta in formatidigitali possa in futuro rappresentare un business inte-ressante parallelamente alla tecnologia di stampa tra-dizionale, integrandola forse ma certamente senza so-stituirla.

A cosa serve Internet a chi non ce l’ha?

Tornando ai vantaggi offerti dalla digitalizzazione,emerge la possibilità di produrre oggetti fisici “tecno-logici” utilizzabili anche da chi non possiede oppurenon sa usare un computer.

A questo proposito Carlo Biassoni (IBM), ha spie-gato come la nuova tecnologia consenta all’editore dipartire da un file tramite un computer e andare diretta-mente in stampa ottenendo il prodotto finito ed elimi-nando così i tradizionali processi, come il passaggioda lastre e pellicole.

“E’ quella che io chiamerei - dice Biassoni - latecnologia del “processo dal computer alla carta”.

E su di essa si inserisce il concetto di POD in varisettori, come quello librario.

Dal 1996 infatti è possibile stampare libri dimez-zando i costi e ottenendo prodotti non più “statici”come quelli tradizionali (si pensi all’utilità di inserireinserti di aggiornamento contenenti leggi fiscali checambiano di giorno in giorno)”.

E concludendo, Biassoni lancia una sfida all’edi-tore di quotidiani: “perché –chiede- si pensa sempread aumentare il numero di pagine e non a preparareinfrastrutture tali da poter permettere unapersonalizzazione di massa offrendo la possibilità alpubblico di leggere più articoli economici o politici odi automobili o ancora di cronaca nera, a seconda deipropri interessi?”.

Alcuni punti forti e deboli del POD

Giuseppe Orlando (RCS) sempre con riferimentoal mondo librario, ha illustrato l’effettiva applicazio-ne del POD realizzata presso la BUR: “Si tratta diun’esperienza ancora in fase di transizione. Due annifa, partendo dalla considerazione che 1000 dei nostrititoli non venivano più stampati perché ogni anno nevendevamo poche centinaia di copie, abbiamo intra-preso la strada della stampa digitale, che ci ha per-messo di ridurre il lotto minimo di produzione. Oggistampiamo in questo modo più di 200 titoli con unatiratura media di 500 copie. Il risultato è evidente: stam-

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piamo così oltre 100 mila copie, in precedenza accan-tonate.

La nuova tecnologia – continua Orlando – presen-ta comunque ancora vari problemi.

In primo luogo i notevoli costi della trasformazio-ne degli impianti tradizionali per poterla applicare epoi la qualità di stampa che, se per le pagine di testo èmigliore di quella ottenuta con la stampa off-set, perla copertina non è ancora paragonabile a quella tradi-zionale per qualità e costi, soprattutto se si parla diquadricromia.

Per tale motivo, per ora, abbiamo stampato le pa-gine di questi libri digitalmente e la copertina in off-set”.

Orlando ha poi parlato di ulteriori problemi cheancora presenta la stampa digitale: i costi relativi alPOD riferito alla brossatura di formati diversi e anco-ra la distribuzione per quanto riguarda i volumi.

Un salto nel mondo della musica

Gianluca Dettori (Vitaminic) ha evidenziato il si-gnificativo sviluppo del POD nel mondo della musi-ca.

In questo settore, più di ogni altro, è già cambiatoil tipo di business: si sono trasformati sia il modello diconsumo del pubblico sia le necessità dell’autore, chespesso sa produrre da sé il CD ma ha comunque biso-gno di un editore.

Internet avvicina chi fa e chi usa il prodotto: la reteaccoglie l’offerta dell’autore e la domanda del pubbli-co. Quest’ultimo ha la possibilità, tra l’altro, di scari-care legalmente la musica che preferisce oppure ri-chiedere e ricevere un CD contenente la compilationdei pezzi musicali effettivamente scelti.

“Il business esiste – prosegue Dettori - ed è rispet-toso dei diritti d’autore.

E’ un mercato, comunque, molto diverso da quellodella carta stampata ed è nullo il costo della distribu-zione. Soprattutto, e qui sta forse la differenza sostan-ziale, per noi è indifferente vendere un milione di di-schi dello stesso autore o lo stesso numero di dischi diautori diversi. Il nostro mondo sicuramente è più vici-no a quello della produzione di video”.

La società della conoscenza

Angelo Raffaele Meo (Politecnico di Torino) hapresentato Caleidos: “un progetto – ha detto – volto a

sviluppare gli strumenti di software da distribuire gra-tuitamente sulla rete per l’attuazione del POD.

Punto di riferimento è colui che ha sviluppato icontenuti, per esempio l’autore di un libro, e li vuolefornire gratuitamente. Analizza poi i ruoli del produt-tore del libro fisico (lo stampatore), del libraio che hala possibilità di stampare un libro digitale per il suocliente ed ancora il ruolo di chi stampa da sé il libroutilizzando la sua piccola stampante di casa”.

Obiettivi del progetto sono quelli di dar vita a sem-plici strumenti che mettano in grado chi sviluppa icontenuti, ma non possiede i mezzi tecnologici, di di-venire editore di se stesso.

Occorre anche tener presente contemporaneamen-te delle diverse esigenze delle varie figure esistenti:un grande stampatore ed un professore di filosofia nondispongono certamente degli stessi strumenti (l’unoha potenti macchine a colori e l’altro una piccolissimastampante da ufficio). Ulteriore fine è quello di sosti-tuire il formato PDF con un nuovo formato che gesti-sca in modo diverso l’informazione e faccia effettiva-mente parlare tra loro tutte le “stampanti” del mondo.

Sulla base del fatto, poi, che gran parte dei librinon viene pubblicata perché bassi volumi di produ-zione non interessano all’editore, “il progetto –spiegaMeo- vuole favorire il POD perché quest’ultimo hauna rilevanza superiore a quella economica che giu-stamente interessa l’imprenditore: è il simbolo del fe-nomeno rivoluzionario che mi piace chiamare la “so-cietà della conoscenza”, dove il sapere collettivo del-l’umanità viene raccolto in Internet ed è accessibile atutti. Il software che favorisce la conoscenza deve es-sere libero”.

Eventuali rischi del POD

Una forte provocazione sull’utilità commerciale delPOD è stata lanciata da Paolo Parlavecchia (Politec-nico di Milano): “Il POD presuppone che l’utente sia“colto”, che sia in grado cioè di scegliere e di “costru-ire” da sé il prodotto.

Ma quando si tratta di fenomeni collettivi è deter-minante che la scelta sia fatta a monte, si pensi all’ini-ziativa libri de la Repubblica e de Il Corriere dellaSera il cui successo è da attribuirsi al fatto che i titolisiano stati decisi dall’editore”.

Ed ancora, a dimostrazione del proprio ragiona-mento e passando al mondo del video, Parlavecchiaha fatto cenno all’insuccesso della televisione

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interattiva: “il pubblico –ha detto- guardando una par-tita di calcio preferisce la telecronaca tradizionale allapossibilità di scegliere l’angolatura preferita, di otte-nere informazioni sui calciatori o di selezionare la lin-gua voluta”.

Parlavecchia infine ha fatto notare come,decentrando la produzione e diffondendo strumentisemplici per ottenere il prodotto, ci si trovi di frontead un ulteriore problema: il rischio di far esplodere lapirateria.

“La tecnologia digitale – ha detto – consente for-me di superamento del diritto d’autore che un tempoerano impensabili. Ora per esempio è possibile vedereun film, scaricandolo da Internet, non soltanto mentrequesto è ancora in prima visione nelle sale cinemato-grafiche, ma addirittura in anticipo, prima cioè che siain visione nelle sale.

Il problema da affrontare è, dunque, cercare di con-ciliare la “società della conoscenza” e la protezionedel diritto d’autore, la cui violazione danneggerebbeprofondamente quella stessa società”.

Il problema dei costi

Sollecitati da Giovanni Giovannini sull’importan-za di affrontare il tema di quanto possa in concretocostare l’utilizzo delle nuove tecnologie, i relatori han-no evidenziato vari aspetti relativi a fattori economici.

Innanzitutto Orlando ha sottolineato: “Il fattoretrasporto implica costi notevoli. il POD ha di pregiodi fare scomparire i costi del trasporto primario. Manon essendo ancora in grado di stampare presso le sin-gole librerie esiste ancora un costo di trasporto secon-dario. Spostare una singola copia dal centro stampalocale alla libreria ha un costo che oggi è superiore aquello richiesto per spostare lotti di copie sull’interoterritorio nazionale.

Dobbiamo prima capire quali sono i segmenti dimercato disposti a sopportare un costo maggiore per-ché spinti da determinate esigenze di contenuti. E do-vremo poi rivolgerci solo a queste nicchie di mercato,spesso rilevanti, come il mondo accademico.

Si potrebbe eliminare anche il problema dell’usatonelle scuole (pensiamo alla eventuale installazione dimacchine da stampa in ogni distretto scolastico).

Viceversa non bisogna illudersi di poter vendere“on demand” i best seller”.

Biassoni ha fatto notare che per i quotidiani l’altocosto legato al POD è dovuto anche alla varietà deiformati: “oggi non esiste –ha detto –nelle case o nelleedicole una stampante in grado di stampare in terminieconomici nel formato dei giornali, al massimo si ar-riva ad un A3”.

“Fino a qualche tempo fa il quotidiano reso dispo-nibile mediante la nuova tecnologia in un posto lonta-no – ha fatto notare Federico Reviglio - costava moltopiù del doppio di quello tradizionale (considerando leuscite per carta, stampa e distribuzione). Oggi il costoè in progressiva diminuzione: si può pensare che ungiornale di 28 pagine possa costare poco più un Euro,cioè quasi come un giornale tradizionale.

La spesa della stampa in remoto viene compensatadall’assenza di quella distributiva. Rimane comunquel’unica possibilità di distribuzione in un luogo lonta-no, anche se per piccoli volumi, in quanto una copiaricavata con tecnologia tradizionale sarebbe gravatada un altissimo costo di trasporto e comunque incon-trerebbe la difficoltà di arrivare sul posto in tempo uti-le”.

Concludendo il convegno, i relatori hanno fatto unbreve cenno allo stato dell’arte del POD nei vari paesiall’estero.

Antonietta [email protected]

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Digital Object Identifier: un nuovo standard tecnologico per l’editoria

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Una delle conseguenze del fenomeno della “convergenza digitale” è lanecessità di avere strumenti condivisi per la gestione delle operazionicommerciali tra i diversi media che in precedenza si muovevanoseparatamente. Tra tali strumenti assumono grande importanza glistandard di identificazione dei prodotti (contenuti) editoriali nel mondodigitale. Così come la confluenza dei canali commerciali specializzati hadeterminato l’adozione di un sistema unificato di identificazione deiprodotti materiali (i codici a barre), nel mondo digitale ci si sta muovendo

per costruire un unico sistema di identificazione dei file digitali, indipendentemente dalcontenuto. Tale strumento è il DOI – Digital Object Identifier.In questo ambito acquista una particolare importanza il lancio del progetto MEDRA –Multilingual European DOI Registration Agency, approvato dalla Commissione europeaall’interno del programma comunitario eContent ed ufficialmente presentato il 15 ottobredurante l’ultima fiera del libro di Francoforte. Ed una particolare rilevanza assume il fattoche il progetto è promosso e coordinato dall’AIE - Associazione Italiana Editori e che èitaliana anche la gestione tecnologica, affidata al Cineca di Bologna, all’interno di unapartnership che vede coinvolte le associazioni francese e tedesca degli editori librari eun’azienda spagnola specializzata in servizi per l’editoria. La capacità di svolgere unafunzione di leadership in un campo molto delicato e importante per lo sviluppo dei mercatidei media è certamente un elemento nuovo nel panorama editoriale italiano. Sull’argomento,ospitiamo un articolo di Pierfrancesco Attanasio, responsabile AIE per i corsi di formazioneed i progetti europei.

Digital Object Identifier:un nuovo standardtecnologico per l’editoria

Cos’è il DOI

Il DOI® (Digital Object Identifier) è il nuovostandard per l’identificazione degli “oggetti digitali”creato dalla International DOI Foundation (IDF), unorganismo cui partecipano tra gli altri l’Unione inter-nazionale degli editori, alcune associazioni nazionali(l’americana, la coreana e l’AIE), aziende tecnologi-che come Microsoft e Adobe e alcuni grandi gruppieditoriali multinazionali, in particolare nell’ambitoprofessionale ed educativo.

La funzione primaria del DOI è quella di garantire– attraverso uno standard di identificazione e catalo-gazione – che i sistemi informativi di produttori edintermediari commerciali dialoghino tra loro in modoautomatico. Gli oggetti identificabili sono i più diver-si: a qualsiasi “contenuto” che sia suscettibile diun’operazione di commercio elettronico può essere

associato un DOI. Più propriamente, si parla di“Intellectual Property entities”, espressione che pos-siamo tradurre con “opere dell’ingegno”, nella suaaccezione più ampia.

Un DOI può essere attribuito a qualsiasi livello digranularità dell’oggetto da identificare. Può infattiidentificare un intero numero di un periodico o un sin-golo articolo o anche una singola tabella o immagineall’interno di un articolo. È l’editore che decide cosasia utile identificare, in relazione al proprio modellodi business: se commercializza un periodico solo pernumeri, identificherà questi con un DOI; se invecevende anche l’accesso a singoli articoli, sarà più con-veniente identificare ciascun articolo con un DOI di-verso, e così via.

Poiché l’utilità di avere uno standard è tanto mag-giore quanto più lunga è la catena del valore, sottoquesto profilo il DOI è più utile in tutti i casi in cui il

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commercio elettronico non è costituito semplicemen-te da un rapporto tra l’impresa e il consumatore finale(che per definizione non fa sorgere un’esigenza diinteroperabilità), ma prevede operazioni business-to-business o la presenza di intermediari. Ad esempio sonoallo studio applicazioni relative al commercio elettro-nico delle immagini, o meglio dei diritti di riproduzio-ne delle immagini: l’applicazione di un simile standardconsentirebbe a fotografi, archivi, agenzie edutilizzatori (editori librari, periodici e multimediali,produttori di siti web, ecc.) di operare all’interno di unquadro condiviso, semplificando la comunicazione trai sistemi operativi e riducendo quindi i costi.

Il DOI tuttavia non è solo un identificatore ma con-tiene anche strumenti per descrivere l’opera dell’in-gegno identificata. Ad ogni DOI è infatti associata unascheda di metadata descrittivi dell’oggetto. Tali sche-de sono anch’esse standardizzate, ma per tipologie diprodotti e in relazione alle applicazioni che si voglio-no utilizzare. È infatti evidente che – salvo alcuni campiin comune – gli elementi per descrivere un articolo digiornale sono diversi da quelli di un’immagine, o diun file musicale o audiovisivo, ecc. Ciascuno schemadi descrizione degli oggetti digitali viene denominatoApplication Profile ed è standardizzato a livello inter-nazionale in collaborazione tra l’IDF e le singole agen-zie di registrazione. Ad oggi l’unica Application Profileinteramente sviluppata è quella creata da Crossref –un consorzio delle maggiori case editrici accademi-che internazionali – per la descrizione degli articoli diriviste scientifiche (vedi www.crossref.org). La fasedi definizione di questi schemi standard sarà dunquemolto importante, affinché siano basati sulle esigenzedelle imprese. Ed è questo un terreno in cui laleadership italiana può fornire un vantaggio alle im-

prese del nostro paese.Grazie ad una tecnologia sviluppata negli Stati

Uniti dal CNRI e denominata Handle System®, il DOIè un identificatore azionabile in Internet. A partire daun DOI, infatti, un utente in Internet può raggiungereo il documento stesso cui il DOI è associato o infor-mazioni rilevanti a proposito dell’oggetto. Poiché esi-stono meccanismi che garantiscono la persistenza dellegame tra il DOI e le fonti di informazione ad essoassociate, il DOI può essere visto come un’implemen-tazione concreta del concetto di URN (Uniformresource name) in Internet.

Ciò può risolvere un problema annoso della retedove l’accesso ai contenuti avviene attraverso un si-stema standard di identificazione dei luoghi dove que-sti sono pubblicati (URL: Uniform resource location).Se il gestore del sito Internet sposta il documento suun’altra pagina, tutti i link che prima puntavano a queldocumento diventano inattivi e l’utente non sarà piùin grado di raggiungere il contenuto richiesto. Il DOIaffronta questo problema, in quanto è strutturato perseguire il documento nei suoi spostamenti sulla rete.Di più, poiché l’Handle System consente “risoluzionimultiple”, l’utente, cliccando su un DOI può eventual-mente scegliere di accedere allo stesso documento intutti i luoghi in cui questo è (legittimamente) pubbli-cato o più luoghi dove sono pubblicate informazionisu quel documento (abstract, recensioni, schede de-scrittive, procedure per l’acquisto del contenuto, ecc.).

A partire da queste caratteristiche essenziali è pos-sibile sviluppare numerose applicazioni, differenziatein ragione delle tipologie di file (testi, immagini, mu-siche, audiovisivi, software, ecc.), delle caratteristichedei contenuti (es.: articoli di rivista, saggi scientifici,prodotti educativi, ebook, ecc.) o infine dei servizi

EDRA – European DOI Registration AgencyUn progetto europeo all’interno del programma eContent

Durata: 1 luglio 2002 - 30 giugno 2004

Partner: AIE - Associazione Italiana Editori, coordinatoreCineca, Consorzio Interuniversitario del Nord-Est italiano per il Calcolo Automatico costituito da 15

Università italiane. Dispone dei più avanzati sistemi per il calcolo ad alte prestazioni ed il trattamentodell’Informazione e fornisce inoltre servizi di rete ed elaborazione dati agli Atenei e al Ministero dell’Universitàe della Ricerca Scientifica e Tecnologica (www.cineca.it) .

Editrain (Spagna), società specializzata in formazione per l’editoria, capofila del gruppo editoriale cheproduce Delibros e i portali verticali per l’editoria www.infolibro.org e www.inforevista.org.

Buchhändler-Vereinigung GmbH, società operativa dell’associazione degli editori tedeschi, titolaredell’agenzia ISBN per l’area di lingua tedesca.

Syndicat National de l’Edition, l’associazione degli editori librari francesi

Altri organismi coinvolti: EDItEUR, IPA - International Publishers Association, IDF - International DOIFoundation, Ufficio delle Pubblicazioni della Commissione Europea

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Digital Object Identifier: un nuovo standard tecnologico per l’editoria

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connessi. Sotto quest’ultimo profilo, il DOI sembraessere particolarmente interessante per applicazioninell’ambito del commercio digitale dei diritti d’auto-re, per strategie editoriali cross-media e per pubblica-zioni di contenuti informativi di fonte pubblica.

Il progetto MEDRA

Proprio perché le applicazioni possibili del DOIsono molteplici, lo sviluppo concreto del sistema sibasa sulla definizione rigorosa di‘application profiles,collegate a comunità di interesse, cioè a gruppi di edi-tori o altri fornitori di contenuto che condividono unatipologia di prodotto. Fino ad oggi, il concreto svilup-po del sistema è avvenuto tramite agenzie di registra-zione che offrono su scala globale servizi basati su sin-gole application profiles: gli articoli di riviste accade-miche come nel caso di Crossref, gli e-books e suc-cessivamente le immagini digitali nel caso di ContentDirection, gli oggetti per l’apprendimento nel caso diLearning Object Network, per citare le prime agenzienate negli Stati Uniti. Inevitabilmente questo schemaha limitato l’uso del DOI ai grandi editori che agisco-no su scala globale, prevalentemente in lingua ingle-se.

La sfida di MEDRA è quella di costituire una retedi agenzie europee sviluppando molteplici applicazionie guardando alla produzione in lingue diverse dall’in-glese e adatte anche alle esigenze delle piccole e me-die imprese. Il sistema partirà dapprima in Italia, Ger-mania, Francia e Spagna, ma potrà in seguito svilup-parsi in altri paesi o aree linguistiche.

Sviluppare molte applicazioni non significa averel’ambizione di coprire tutte quelle teoricamente pos-sibili. La prima fase del progetto (fino al novembre2002) è dedicata all’individuazione delle possibili ap-plicazioni, attraverso una ricerca di mercato sulle esi-genze degli editori. Si tratta di costruire delle “comu-nità di interesse” aperte a tutte le aziende produttricidi contenuti interessate all’utilizzo dello standard.

L’individuazione delle applicazioni da svilupparesi basa sulle possibili combinazioni delle caratteristi-che base del DOI alle concrete realtà di mercato deidiversi media e soprattutto del settore multiple mediagenerato dalla convergenza digitale. Ad esempio, sul-la caratteristica di garanzia di interoperabilità del DOIè possibile sviluppare applicazioni connesse alla ge-

stione automatica dei diritti (DRM = Digital RightsManagement); a seguito della standardizzazione deglischemi descrittivi è possibile creare cataloghi comuniper migliorare l’accessibilità di contenuti editorialisulla rete; e così via.

Di particolare rilievo sono le applicazioni connes-se alla protezione delle opere dell’ingegno. Una piùcerta identificazione dei contenuti può consentire diaumentare la tutela a vantaggio dei detentori dei dirit-ti. Perché ciò sia efficace sul mercato europeo si stan-no progettando applicazioni che comprendono il de-posito volontario di qualsiasi tipologia di file al fine dicreare una presunzione di titolarità del diritto.

Il progetto sta inoltre seguendo con grande atten-zione lo sviluppo delle procedure di Notice and takedown, rese possibili e necessarie dalla recente diretti-va europea sul commercio elettronico (al cuirecepimento in Italia dovrebbero mancare pochi mesi).Poiché la Direttiva prevede che gli ISP (Internet ServiceProviiders) non siano responsabili per i contenuti ille-gali pubblicati per il loro tramite, a meno che non co-noscano la situazione di illegalità, si pone il problemadi come garantire un sistema efficace di notifica dieventuali situazioni di illegittimità e di successiva ri-mozione dalla rete dei contenuti illegalmente pubbli-cati. L’utilizzo di un sistema standard di identificazio-ne dei contenuti, anche in questo caso, potrà facilitarel’adozione di procedure automatiche, riducendo i co-sti sia per gli ISP sia per i titolari dei diritti.

I prossimi passi

A partire dalle applicazioni individuate, il proget-to prevede una fase di sviluppo dell’infrastruttura tec-nologica di base e di implementazione dei softwarenecessari per la fornitura dei servizi a valore aggiuntorichiesti dalle imprese. Il sistema sarà dunque operati-vo nel novembre 2003, data di inizio della fase speri-mentale durante la quale gli editori potranno usufruirepienamente dei servizi dell’agenzia, che fin dal prin-cipio saranno pienamente inseriti nel sistema standardinternazionale.

Pierfrancesco AttanasioAssociazione Italiana Editori

Per maggiori informazioni: www.medra.orgSul sistema DOI cfr. www.doi.org

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Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato:arriva on line il nuovo sito tra solida tradi-zione e slancio innovativo

L’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato compen-dia oggi in un’unica realtà tradizione e innovazione.Un binomio nel quale le preziose tecniche artistiche eartigianali del passato sono oggi integrate da una sofi-sticata specializzazione sul piano tecnologico e indu-striale. E – last but not least – sul piano della sicurez-za. Il sito istituzionale www.ipzs.it è un portale tra ipiù utilizzati nel nostro Paese. Solo la Gazzetta Uffi-ciale, in consultazione gratuita fino a 60 giorni, regi-stra quotidianamente fino a 2 milioni e 200mila con-tatti. La nuova veste del sito dell’Ente Pubblico, pre-sentata ufficialmente a Milano nell’ambito di Smau2002 è più agile, più facilmente navigabile per l’uten-te, più leggibile della precedente. La grande mole dinotizie, informazioni, curiosità, che il sito offre ai suoivisitatori è stata razionalizzata in sette campi che spic-cano a colori vivaci su una homepage blu notte diun’eleganza sobria e accattivante.

Al centro della pagina i link ai servizi telematici(Gazzetta Ufficiale, Guritel, Banche Dati e Siti webgestiti dall’Istituto) alle riviste telematiche (Rivistadella Corte dei Conti www.rivistacorteconti.it, ForoEuropa www.foroeuropa.it, Giustizia amministrativawww.giust.it) perché l’Istituto, oltre che stampatore, èanche editore in proprio. Completano la panoramicale novità IPZS e i Comunicati. Le sette aree tematicheriguardano la produzione artistica, l’editoria, la pro-duzione grafica, la monetazione e la medaglistica, lafilatelia, la sicurezza e una sezione multimedia.

E in queste aree è possibile addentrarsi, spaziare,per soddisfare ogni curiosità. Dai cataloghi di libri editidall’Istituto, caratterizzati dal rigore scientifico dei

contenuti, dall’accurata selezione e vastità dell’appa-rato iconografico, alle pubblicazioni di pregio (ristam-pe anastatiche di codici, libri antichi, manoscritti) allaZecca di Stato; dall’Officina Carte valori (filatelia,incisioni calcografiche e disegni, attivitàgalvanoplastica) sino alla Scuola dell’Arte della Me-daglia, alla modulistica on line e alle più recenti tecni-che in ologramma anticontraffazione.

Un viaggio insomma attraverso le meraviglie delpassato con le tecniche del futuro. Un affascinante iti-nerario sulla nostra identità artistica a cavallo peròdell’innovazione multimediale, sia nello studio, pro-gettazione e realizzazione di siti, banche dati, applica-zioni web, CD-rom, dvd, CRM e di e-commerce, sianell’utilizzo di transazioni digitali con tutti i fornitorie partner.

On line il nuovo sito di Editori Riuniti

Ecco, in sintesi, le linee guida del nuovo sito diEditori Riuniti: valorizzare la tradizione della casaeditrice e aumentare l’interattività fra utente ed edito-re.

Www.editoririuniti.it, realizzato da Kelyan - societàche fornisce soluzioni ICT del gruppo Bernabè - è online dalla fine di settembre.

Già presente in Rete da alcuni anni, Editori Riuniticon la rimodulazione del proprio sito ha voluto rispon-dere a un duplice intento: da una parte, valorizzare latradizione e la ricchezza del proprio catalogo, raffor-zando nel contempo gli elementi distintivi del propriobrand; dall’altra, realizzare un processo interattivo conl’utente che, oltre a visionare il catalogo e acquistare ilibri, potrà da oggi comunicare con l’editore e con gliautori.

Per quanto riguarda i contenuti, e poiché l’offertadi Editori Riuniti è molto vasta e differenziata, sono

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stati definiti una serie di strumenti che accanto alleinformazioni sui libri offrono altre risorse in grado diarricchire l’esperienza di fruizione del sito e valoriz-zare il catalogo della casa editrice: Anteprima dei li-bri, Approfondimenti tematici (Zoom), Parlano gliautori, Estratti dei testi, Spunti di riflessione (indiriz-zati ai docenti), Galleria fotografica, Archivio storico.

In particolare, i servizi come Zoom (approfondi-mento di temi di attualità attraverso i libri), Archiviostorico e Galleria fotografica rispondono all’obiettivodi valorizzare il ricco patrimonio storico-politico del-la casa editrice romana, che costituisce uno dei princi-pali fattori distintivi di Editori Riuniti. Inoltre, sugge-rendo percorsi di approfondimento di temi d’attualitànei titoli di Editori Riuniti (Spunti di riflessione, Zoom)viene favorito il collegamento con la realtà storico-sociale odierna.

Per quanto riguarda le soluzioni adottate, per faci-litare l’utente nella fruizione del sito e consentirgli diraggiungere immediatamente i contenuti ricercati,Kelyan ha studiato tre modalità di navigazione: perfunzioni, per profilo d’utente, e libera, attraverso ilmenù dei contenuti.

La navigazione per funzioni offre percorsi che sibasano sulle due principali azioni che l’utente puòcompiere all’interno del sito: interagire/comunicarecon l’editore e con gli autori, e acquistare testi; la na-vigazione per tipologie di utenti offre percorsi dedica-ti ai quattro principali profili d’utenza della casa edi-trice: lettori, studenti, giornalisti e docenti.

Infine, la navigazione libera offre alla scelta del-l’utente tutte le aree in cui sono suddivisi i contenuti ei servizi del sito.

Il Sole 24 Ore on line con un sito radiofonico

Si chiama Radio24. Trasmette in FM sulla frequen-za di 107.9 Mhz (Roma). E ha un nuovo sito Internetricco di notizie, aggiornamenti, link utili sul mondoeconomico e finanziario. Così il quotidiano economi-co più importante d’Italia (e uno dei maggiori in Eu-ropa) sbarca sul web con il suo solito aplomb.

Homepage verde, rilassante, con un tocco di giallosulla sinistra per la programmazione (oggi, dal lunedìal venerdì, week-end), immancabile striscia delle quo-

tazioni azionarie dei titoli del Mib30, del MibTel e delNumTel. E’ possibile ascoltare direttamente da com-puter il giornale radio (scaricando freeware il program-ma RealPlayer 8 basic beta) o la radio in diretta (oltrea RealPlayer è possibile ascoltarla anche con WindowsMedia). Una carta d’Italia consegna con precisionecertosina la mappa delle frequenze città per città, pro-vincia per provincia (ad esempio per il Lazio le fre-quenze sono Roma 107.9 e 97.9, Frosinone eCivitavecchia 95, Rieti 90.8, Viterbo 106.95, Latina97.9, 107.1, 101.7). Una rubrica, 24° minuto,interfaccia gli ascoltatori (e i cybernauti) con le ulti-me notizie dai mercati azionari italiani ed esteri.

Una pacchia insomma per patiti della borsa e dellafinanza. E della navigazione in Rete.

Internet e TV in uno studio americano

Quasi la metà dei 45 milioni di cittadini adultiamericani che posseggono nella stessa stanza un com-puter e un televisore con sempre maggiore frequenzanavigano in Rete mentre guardano i programmi tele-visivi. Lo afferma una ricerca dell’Istituto statuniten-se comScore Media Metrix, che precisa come il 74per cento del campione che fruisce dei due media incontemporanea visiti siti assolutamente non correlatiai programmi che sta guardando in Tv.

E questo con buona pace di molte trasmissioni te-levisive che affermano che questa pratica abbia origi-ne da parte dei telespettatori come approfondimentodi ciò che stanno guardando. “La comprensione gene-rale di come Internet possa interagire con la televisio-ne è completamente errata, e dovrebbe essere correttatenendo conto della realtà di questi dati” ha affermatoPeter Daboll, presidente della divisione comScore diMedia Metrix. Daboll, comunque, interpreta questasituazione come un’opportunità per gli sviluppatori dicontenuti per questi due media di usare in modo ap-propriato Internet e televisione proprio come recipro-camente complementari.

Nuovo sito automatico di notizie di Google

Google è ai beta test di un servizio generale di no-tizie Internet che produce pagine web nelle quali ven-

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gono registrati siti di notizie generati dagli editori piut-tosto che dagli algoritmi dei computer, e offre capoli-nea selezionati da valutazioni automatiche di notizietratte da informazioni che compaiono su altri 4milasiti. Douglas B. Feaver, dell’edizione on line delWashington Post ammette che “la loro prima paginanon è molto distante da quella che si può trovare, almomento, sul Washington Post”, ma rimane fiduciososulla sicurezza del proprio lavoro.

“E’ un servizio utile” ha dichiarato “ma non mi haancora convinto a recarmi al più vicino ufficio di col-locamento”.

Linkservice: nuova veste e nuova graficaper il sito Internet

Rinnovato nel look, nella grafica, nell’approccioai contenuti, ecco, fresco fresco di Rete, il nuovo sitoInternet di Linkservice. Ottimizzato per una risoluzio-ne 800 x 600, www.linkservicegroup.it offre una na-vigazione facile e razionale, a cominciare daun’homepage garbata (in cromatismo blu/grigio estre-mamente riposante). Il sito dell’azienda emiliana sco-pre così per gradi le offerte e le articolazioni della pa-gina web. In testa, su uno sfondo di testate e ritagli digiornali le quattro voci di interfaccia: l’azienda, i con-tatti, la ricerca personale (offerta di lavoro aziendaleper varie figure professionali), la rassegna stampa.

Al centro della pagina una quadripartizione su fon-do grigio che offre prodotti (la gamma OneVision intutta la sua estensione), soluzioni, progetti e servizi.Notevole il link al Shootout Seybold SF che avvertecome il prodotto speedflow abbia ottenuto il punteg-gio più alto al Seybold PCF workflow Shhotout.

Al link “contatti”, infine, un vademecum comple-to per comunicare via telefono o e-mail con l’azienda.

Web, a volte una scelta azzardata

Due giornalisti americani hanno perso il lavoro acause delle notizie pubblicate sui loro siti internet per-sonali. Nel Texas, infatti, Steve Olafson, reporter del-lo Houston Cronicle, è stato licenziato quando il suoeditore ha scoperto che aveva pubblicato un sito

internet sotto falso nome, dove esprimeva critiche per-sonali su personaggi politici locali, di cui, poi, si oc-cupava anche per lo Houston Cronicle. La “spiata”,partita da una testata concorrente, motivava che “ilreporter ha una responsabilità pubblica nei confrontidei lettori e, così facendo, Olafson ha violato questodovere.” Nel secondo caso, che si è verificato a LosAngeles (California), Ron Fineman, giornalistaradiofonico, ha perso il lavoro, secondo quanto da luidichiarato, per aver pubblicato sul suo sito di notizievarie e gossip, una e-mail di critica nei confronti del-l’emittente televisiva KBCS, e-mail ricevuta da unmembro dello staff della stessa emittente, facente par-te dello stesso gruppo mediatico in possesso della sta-zione radio KMX, dove Fineman lavorava.

Il Washington Post raccoglie informazioni

Il sito web del Washington Post, (www.washington-Post.com), dalla metà dello scorso agosto ha comin-ciato a raccogliere informazioni personali dagli utenticome prezzo di accesso. Il sito, che resta gratuito enon richiede alcuna password, ha inaugurato un nuo-vo trend nell’invio gratuito di contenuti online. I visi-tatori del sito dovranno fornire informazioni nel corsodi ogni visita, se il loro browser non accetta cookies, ose queste vengono cancellate oppure se usano un altrocomputer. Secondo Christopher Schroeder, CEO diWashingtonPost Newsweek Interactive, “questo è unmodo semplice e non invadente di avere informazionisull’utente e, quindi, per migliorare l’attività pubbli-citaria e di marketing.”

Internet. istruzioni per l’uso

Un recente studio americano ha rilevato che nono-stante gettino milioni di dollari nello sviluppo di sitiweb, la maggiorparte dei dirigenti del settore mediaticonon sono abituali navigatori di Internet, perciò nonpossono comprenderne fino in fondo l’impatto socia-le. Solo gi utenti esperti possono notare come Internetstia trasformando il panorama sociale, creando piccoligruppi di aggregazione, lontani dalle masse concepiteper i media tradizionali. Jim Moloshok, direttore ese-cutivo della Time Warner, nel suo libro da poco pub-

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blicato, “Bamboozled at the revolution”, sostiene che“se non sei un utente del mezzo non puoi capirlo, népuoi fare pronostici su come si comporterà che si con-nette al mondo interattivo...Internet è diventato uncomune terreno sociale, piuttosto che un mercato del-l’informazione in cui si vendono spazi agli inserzioni-sti.”

I provider espandono i servizi wireless

I provider statunitensi di servizi wireless comeSprint, RIM, Nextel Communication e AT & T, negliultimi tempi hanno fatto grandi passi in avanti nell’ar-ricchimento della loro fornitura di servizi di servizi aiclienti sempre più “affamati” di informazione. Ognu-no di essi, a breve scadenza, fornirà un accesso piùveloce, e-mail più ricche, servizi di browsing e altrenuove basi di informazione.

Questo trend evolutivo fornisce grandi opportuni-tà per il processo di convergenza multimediale. Tral’altro, l’espansione del servizio ad alta velocità do-vrebbe attirare un elevato numero di clienti del ramo

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E’ nato il portale della lingua italiana

Ammettiamolo: davanti alla parola scritta spessoci assale il dubbio e non sappiamo a quale santo votar-ci per trovare una soluzione. Per fortuna ci soccorrel’Accademia della Crusca, che ha creato una sorta dipronto intervento per l’italiano.

Dai primi di ottobre, infatti, è possibile porre que-siti linguistici direttamente sul sito della Crusca(www.accademiadellacrusca.it). Si otterranno rispostein tempo reale se la questione è già inserita neldatabase. Per quelle più complesse si dovrà attendereil pronunciamento del Centro di consulenza sulla lin-gua italiana contemporanea, composto dagli accade-mici. Oltre alle consulenze, il sito prevede un forumdi discussione sui temi della lingua italiana. Altra se-zione è la “Biblioteca virtuale” che raccoglie tutti iprogetti in linea e la “Fabbrica dell’italiano”: una ban-ca dati libraria che contiene il catalogo dei volumi delfondo bibliotecario dell’accademia.

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Tera Digital Publishing S.p.A.

Via Gallarate, 200 - 20151 Milano - ItaliaTel. +39 02 38 09 871 Fax +39 02 00 81 19

e-mail [email protected]

Tera Digital Publishing:un nuovo approccio alla

gestione dei contenuti

Tera Digital Publishing ha presentato Barcellona,in occasione di IFRA 2002, l’Article Based ContenteManagement, l’innovativo approccio alla gestione deicontenuti, che inaugura la nuova generazione di siste-mi editoriali GN3.

Il principale obiettivo dell’Article Based ContentManagement è quello di offrire allo staff di redazio-ne la possibilità di creare il contenuto una solavolta e di renderlo disponibile per piùdestinazioni, modificandolo sumisura per ognuna diesse. Articolo e Regionesono i due concetti basedel nuovo sistema dicontent management.

E’ infatti attraversol’impiego di Regioni –Regioning Technology– che il sistema editoria-le garantisce la pubblica-zione verso più destina-zioni, senza traumi.

Ad ogni destinazione, sia essa stampata, sia vir-tuale (ad esempio il web) GN3 assegna una Regione,completa di tutte le proprietà della destinazione stes-sa.

Nel nuovo GN3 gli elementi che compongo un ar-ticolo sono organizzati secondo una struttura gerar-chica nell’unità base che prende il nome di ARTICO-LO. Un Articolo può contenere, inoltre, anche elementimulti-mediali, quali un video o un file audio.

La novità essenziale è che la tecnologia che per-mette di creare, modificare, archiviare e pubblicare gliArticoli nasce integrata nel nuovo sistema editorialeGN3 e non come tool di esportazione in XML. In altreparole, il nuovo GN3 genera il file XML di un Artico-lo mentre l’Articolo è in fase di lavorazione. E questogarantisce la massima flessibilità e grande controllosui contenuti. In fase di editing è sempre possibile averel’anteprima di come l’Articolo verrà pubblicato nellediverse Regioni.

L’introduzione dell’Article Based Content Mana-gement e della Regioning Technology rappresentanoun momento fondamentale nella storia del sistemaeditoriale di Tera, che conta ad oggi oltre 200 installa-zioni in tutto il mondo.

GN3 al “The Keene Sentinel”

The Keene Sentinel ha recentemen-te firmato un importante ordine di ac-quisto a Tera U.S Inc. per la fornituradi un sistema editoriale GN3 alla pro-

pria redazione. Tera U.S.,Inc. ha sede nell’area diBoston sulla costa orienta-le degli States e uffici remo-ti a Miami e New York.

The Keene Sentinel èubicato a Keene nel NewHampshire (USA). La suaredazione è composta da cir-ca 35 postazioni di lavoro

per uno staff di 29 giornalisti e collaboratori, facentiparte di uno staff complessivo di oltre 100 persone.

The Keene Sentinel è la testata principale della TheKeene Publishing Corporation.

The Sentinel fu fondato nel 1799 e pubblica oggianche tre giornali settimanali che si occupano di in-formazione e cronaca regionale relative all’area delloNew Hampshire e del Vermont. Si tratta dello StarSpangled Banner, del Monadnock Home Companione del The River Record. Per un mercato totale di oltre65mila lettori adulti.

The Keene Sentinel è in edicola sette giorni allasettimana e dispone anche di un servizio telefonico diInfoLine. Il sito Internet è www.keenesentinel.com.

The Keene Sentinel e i 14 siti americani già utentidi GN3, andranno a formare dall’inizio del 2003 il“TERA US User Group”, che si incontrerà annualmen-te per dare vita ad una forte e produttiva relazione traTera e i suoi utenti nonché tra gli utenti stessi.

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Tera U.S. anche a “USA Today”

USA Today, una testata della Gannett Co. Inc., non-ché il più grosso quotidiano nazionale americano, harecentemente installato una versione molto speciale diTark, la soluzione di Digital Asset Management pro-dotta da Tera., operativa in ambiente Unix/Solaris ecapace di importare e archiviare gli annunci pubblici-tari dalla stessa applicazione che gestisce la pubblici-tà.

“Una significativa parte di Tark è stata completa-mente riscritta per incontrare le necessità di USAToday,”, dice Marco Nova, Responsabile dei ProgettiSpeciali di Tera Digital Publishing, “e la versione diTark che abbiamo installato a Washington DC si puòdefinire unica nel suo genere. Tale versione è in gradodi accedere ad un database Oracle e mantere contem-poraneamente tutte le caratteristiche di interfaccia suWindows NT. Uno degli aspetti più interessanti chemi è capitato di incontrare nello sviluppare il proget-to” aggiunge Marco Nova “è stato sicuramenteinterfacciare il nostro sistema all’unità di back-up delgiornale dove un robot gestisce oltre 50 cassette on-line. Siamo riusciti laddove altri fornitori avevano pre-cedentemente fallito” ha commentato RobertoAntoniotti, Presidente di Tera, “è questo successo aprele porte ad un mercato completamente nuovo. Moltis-simi giornali in America potrebbero adottare la stessasoluzione installata a USA Today”.

TARK (che negli Stati Uniti viene venduto con ilnome di APS Content Management System) viene di-stribuito in America dalla Autologic InformationInternational, azienda che ha giocato un ruolo fonda-mentale nella vendita a USA Today.

“Siamo stati molto lieti di intraprendere questoprogetto con USA Today e Tera Digital Publishing”ha detto Al Brunner, Presidente di AII. “Il concetto diriproporre e rivendere informazioni, che sta diventan-do sempre più importante per i tutti giornali, è il puntodi forza dell’architettura del nostro Tark/APS ContentManagement system”, aggiunge Brunner. La tecnolo-gia fornita da Tera è esattamente quella che avevamoin mente noi: semplice, potente e personalizzabile. Inpiù è basata su web e compatibile con Macintosh. Noialla AII, crediamo fortemente nell’idea di un sistemadi archiviazione compatibile con il Web, dove i dativengano mantenuti tali (HTML per gli articoli, GIF eJPEG per le immagini, PDF per le pagine e formatinativi per il video e il suono), il che permette la ricerca

da un qualsiasi browser Web standard come Netscapeo Internet Explorer”.

L’installazione a USA Today ha comportato unpasso decisivo nell’alleanza tra Tera Digital Publishinge Autologic Information International, che non man-cherà di portare molte altre notizie interessanti nel-l’immediato futuro.

“Crediamo che il segreto stia anche nel servizio”ha concluso Roberto Antoniotti. “Se io fossi a capo diun giornale non mi limiterei a riporre tutta la mia fidu-cia esclusivamente nella tecnologia ma anche nel ser-vizio di assistenza e supporto. Tera è anche questo.Forte, competitiva e attenta al servizio. E questo è esat-tamente quanto abbiamo fornito a USA Today.”

Gate al “Corriere di Rovigo” e FilePrimer al“Corriere dello Sport”

Anche il mercato italiano invia però due segnaliconfortanti e positivi: sono il primo ordine Gate al“Corriere di Rovigo” e un FilePrimer per “Il Corrieredello Sport”, a Roma.

Il primo ordine italiano per Gate, il sistema per lagestione degli annunci pubblicitari di Tera, arriva daMedianews, il nuovo editore del “Corriere di Rovigo”.

“Si tratta del primissimo Gate installato in Euro-pa” commenta Franz Rossi, Tera Italia. “Stiamo ga-reggiando duramente con la nostra filiale asiatica im-pegnata nell’installazione presso il gruppo Kompas diJakarta” aggiunge Rossi con un sorriso di soddisfa-zione, “per la prima installazione “live” di Gate a li-vello mondiale”. La vendita comprende Gate eFilePrimer, per la gestione del materiale digitale, e faparte di un piano ancora più ampio che il nuovo Edito-re del Corriere di Rovigo, Medianews, ha in program-ma per rilanciare il giornale. Il piano prevede anche ladistribuzione di una rivista, anch’essa prodotta conGN3 .

Anche il “Corriere dello Sport”, rinnova la sua fi-ducia a Tera. Dopo avere acquistato 3 server OPI einstallato un sistema appositamente sviluppato per iltracking e il dispatching lo scorso aprile, il giornale harecentemente piazzato un ordine aggiuntivo per unFilePrimer , installato a settembre..

Paolo Todeschini, Tera Italia, commenta: “Il Cor-riere dello Sport rappresenta una importantissima re-ferenza nazionale ed è per noi una grossa opportunità,soprattutto in vista degli interessanti piani in cantie-re”.

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Jump: un “salto” nel networkpublishing verso il futuro

della comunicazione digitale

Dieci anni di immagini digitali: DigitalDecennium

Digital Decennium, numerospeciale di Jump ideato per “cele-brare” i dieci anni di vita della fo-tografia digitale, è un’iniziativasviluppata da RedFrog . DigitalDecennium è un progetto moltocomplesso e con molteplicisfaccettature. Esso non si limita,infatti, a un numero speciale dellarivista, ma si manifesta anche sottoforma di un sito Web multimediale (www.jumper.it)con video distribuiti in streaming, di un e-book da leg-gere sia su un computer portatile o desktop sia su unpalmare e di un sito WAP da consultare con il telefonocellulare (www.jumper.it/wap/1.wml).

Da sempre, il sogno di tutti coloro che operano nelmondo della comunicazione a vario titolo è stato quellodi poter disporre di una soluzione che a partire daun’unica fonte permetta di ottenere prodotti editorialiseparati, coerenti fra loro e fruibili su più piattaforme:a partire da quella tradizionale, la carta, per arrivare aquelle multimediali più recenti di tipo wireless e non,passando per il video distribuito in streaming. Solo unsogno? No. Infatti, grazie agli strumenti software in-tegrati per il Network Publishing che Adobe ha inseri-to in Adobe Creative Suite è ora possibile con grandesemplicità e immediatezza “generare” e “distribuire”contenuti e informazioni di vario tipo (testuali e grafi-che) su più media, esaltando al massimo le specificitàdi ciascuno

Perché Adobe Creative Suite?

Tra RedFrog e Adobe Creative Suite è stato amorea prima vista. Sin dall’inizio grafici, impaginatori, web

designer e illustratori si sono entusiasmati al pensierodelle enormi potenzialità di questa soluzione comple-

ta e in un certo qual modo“trasformista”.

A tutti coloro che sono staticoinvolti nel progetto, è apparsosubito chiaro che concepire unprogetto di comunicazione inun’ottica di Network Publishingper i diversi media segnava unimportante passo avanti verso ilfuturo: se la comunicazione è fat-ta di intrecci e contaminazioni, la

tecnologia del futuro deve essere un “concentratore”,uno strumento in grado di collegare e diffondere mes-saggi sempre più ibridi e complessi e di renderne pos-sibile la fruizione sui diversi media, di far comunicarepassato e futuro.

Network Publishing: concentrarsi sui conte-nuti

Nello sviluppo del progetto Digital Decennium,Adobe Creative Suite ha consentito a RedFrog di con-centrarsi sui contenuti (il livello più “alto” del proces-so di pubblicazione) e sul loro sviluppo piuttosto chesulle tecnologie di pubblicazione (il livello operativo).Il primo cambiamento naturale è stato il passaggioall’impaginazione di Jump con InDesign. RedFrog hacosì davvero potuto passare dalla teoria alla pratica ecreare una rivista multipiattaforma che sfrutta tutte lepotenzialità di integrazione dei contenuti tramite latecnologia XML.

Per realizzare in modo concreto questo progetto,RedFrog ha iniziato trasferendo tutti i contenuti su unserver in modo che essi potessero essere condivisi frapiù operatori tramite Adobe Web Workgroup Server.In questo modo è stato possibile gestire facilmente le

Grazie ad Adobe Creative Suite, Jump ha realizzato il progetto Digital Decennium: unarivista, un sito Web multimediale, un e-book, un sito WAP

Adobe Systems ItaliaCentro direzionale Colleoni - Pal. Taurus A3

20041 Agrate Brianza (Mi)tel. 039 65501 fax 039 655050

Per informazioni commerciali: 02-63.23.74.20www.adobe.it

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funzioni di revisione dei documenti, effettuare un con-fronto ravvicinato delle versioni, nonché archiviare erecuperare un sito, con aggiornamento automatico deicollegamenti di tutto il sito durante l’archiviazione deifile. La tecnologia WebDAV ha reso possibile lacondivisione dei file di progetto e delle risorse del sitoda qualsiasi applicazione abilitata, con accesso direttoalla barra degli strumenti per l’archiviazione e l’estra-zione dei file e la gestione dell’amministrazione e del-le autorizzazioni del sito. Ciò ha permesso di procede-re in modo altamente sinergico e al contempo non per-dere la coerenza dei contenuti fra i vari media (i docu-menti “base” erano infatti gli stessi per i diversi pro-grammi e le diverse piattaforme).

Grazie anche al fatto che la versione 2.0 di AdobeInDesign consente di produrre file Adobe PDF perfet-ti, è stato possibile effettuare la stampa in computer-to-plate senza intoppi; inoltre la possibilità divisualizzare direttamente all’interno dell’impaginatodi InDesign le immagini ad alta risoluzione si è rivela-to un fatto incredibilmente utile per chi lavoraall’impaginazione di una pubblicazione particolarecome Jump che è composta in modo prevalente daimmagini.

Gli strumenti utilizzati nello sviluppo del progettosono quelli presenti in Adobe Creative Suite, ovvero:Adobe InDesign per impaginare la rivista cartacea edesportare i contenuti in formato XML e PDF , AdobeGoLive per creare e gestire le pagine Web, AdobeIllustrator per creare immagini vettoriali, AdobePhotoshop per il ritocco di foto e immagini bitmap eAdobe Premiere per creare ed effettuare il montaggiodelle clip video.

Adobe Acrobat ha permesso la creazione di filePDF con tag, in modo che il documento potesse esse-re fruito anche da periferiche con limitate possibilitàdi visualizzazione (come i palmari). Oltre agli stru-menti citati, è stato impiegato anche Adobe LiveMotionper la creazione di animazioni per il Web.

Creare e pubblicare

Il contributo dato allo sviluppo del progetto da partedegli applicativi inseriti in Adobe Creative Suite è sta-to fondamentale anche per la soluzione di alcuni pro-blemi logistici e puramente operativi: due società di-stinte che fanno confluire il loro knowhow e la loroesperienza in una nuova entità, due sedi dislocate adiversi chilometri di distanza l’una dall’altra che si tro-

vano a dover collaborare nello sviluppo e realizzazio-ne di progetti usando anche piattaforme diverse. Unatra le esigenze più importanti che Adobe Creative Suiteha soddisfatto, dunque, è stata quella di far dialogarein maniera facile ed efficace le diverse piattaformehardware nei vari centri operativi di RedFrog:Macintosh nella sede di Milano e Windows nella sededi Valmadrera.

Adobe GoLive e la tecnologia di gestione delleinformazioni condivise offerta da Adobe WebWorkgroup Server, ha poi consentito a RedFrog dicontrollare alla perfezione i contenuti sul versante delserver Web e quindi operare al meglio nella distribu-zione delle pagine Web, nonché di ottimizzare il pro-cesso di pubblicazione dei contenuti su più media, re-alizzando così un nuovo tipo di comunicazione.

Il progetto Digital Decennium è un esempio evi-dente delle enormi potenzialità offerte dal NetworkPublishing ed espresse in Adobe Creative Suite. Gra-zie agli strumenti e alla piena integrazione tra i variprogrammi di Adobe Creative Suite è stato possibileper RedFrog trasformare un “sogno editorialemultimediale” in un progetto concreto e di grande re-spiro.

Il cliente

RedFrog (www.redfrog.it) è un marchio che nascedalla collaborazione fra Sapo Studio, casa editrice diJump, la rivista che si occupa di tutto ciò che ha a chefare con le immagini digitali e che sperimenta solu-zioni grafiche d’avanguardia, e RDI, società di produ-zione che opera nell’ambito del Web e dellamultimedialità.

Queste due aziende hanno deciso di unire le lorocompetenze in ambito editoriale e il loro know howspecifico per realizzare progetti editoriali comuni.

Programmi utilizzati

Adobe Creative Suite Premium Edition; AdobeInDesign 2.0; Adobe GoLive 6.0; Adobe Acrobat 5.0;Adobe Photoshop 7.0; Adobe Illustrator 10; AdobePremiere 6.5.

Hardware impiegato

Computer PC con varie versioni di WindowsMacintosh con MacOS 9.X e 10.X

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Agfa introduce Polaris X,la nuova generazione di

platesetter per la produzionedi quotidiani

Agfa ha introdotto Polaris X, la nuova generazio-ne di platesetter per la produzione di quotidiani. Allapreminente soluzione Polarisper la produzione di quotidia-ni, Agfa aggiunge una velo-cità di produzione pari a 350lastre all’ora, la tecnologia allaser violetto, un sistema dimessa a registro innovatore eun’unità a tre cassette con funzione digestione online e automatica di lastre didimensioni diverse per fornire un livello superiore diqualità della produzione di lastre, produttività,affidabilità e convenienza.

Agfa offre tre sistemi Polaris X: Polaris XC (confunzione di caricamento delle lastre tramite cassetta),Polaris XT (con funzione di caricamento delle lastretramite carrello) e Polaris XD (a doppia larghezza).Per ciascun sistema sono disponibili sia la tradiziona-le tecnologia laser FD YAG a illuminazione diurna siail diodo al laser violetto. Con un tasso di produzionesuperiore a 350 lastre all’ora, il sistema Polaris XDV(al laser violetto) è il platesetter più veloce disponibi-le sul mercato.

La nuova serie di platesetter di Agfa presenta di-mensioni ridotte per il minimo ingombro. Poiché leoperazioni principali, quali il caricamento della cas-setta, la rimozione degli interfogli e il rivestimento deicomponenti elettronici avvengono all’estremità delsistema, quest’ultimo risulta facile da usare ed è pos-sibile posizionare più sistemi uno di fianco all’altro.

La serie Polaris X è disponibile immediatamente.

Produttività elevata e messa a registroaccurata.

Un nuovo sistema a tavola a letto piano presenta

l’ultimo motore principale lineare e codificatore line-are digitale per offrire velocità superiori, maggiore

accuratezza e affidabilità.I sistemi Polaris XT e XC

producono, all’ora, tra 150 e200 lastre di grande formatoo tra 110 e 120 lastre panora-

miche. Il sistema Polaris XDVproduce, all’ora, oltre 350 lastre di

grande formato oppure fino a 150 la-stre panoramiche.

Il sistema di messa a registro Polaris FleX e il si-stema di esposizione al laser violetto contribuisconoalla produzione di questi ottimi risultati. Il sistema dimessa a registro FleX in attesa di brevetto di Polarisusa un dispositivo di aspirazione incorporato per posi-zionare rapidamente la lastra contro un sistema dimessa a registro a 3 perni. Il diodo al laser violettooffre una velocità di esposizione superiore rispetto allaser FD YAG disponibile oggi. Di conseguenza è pos-sibile raggiungere una velocità di esposizione del 20%maggiore. Inoltre la lastra a base d’argento Lithostardi Agfa è la lastra CtP che presenta la sensibilità mag-giore e richiede solo un breve tempo di sosta e unaquantità minima di luce laser per l’esposizione.

Secondo Kurt Smits, il responsabile del settore deiquotidiani di Agfa in Europa, la serie di platesetterPolaris X è la risposta alle richieste presentate dai clien-ti. “Ascoltiamo ciò che i nostri clienti hanno da direper capire come possiamo migliorare i prodotti persoddisfare le loro esigenze. L’affidabilità e la produt-tività hanno la priorità, ma la flessibilità, i costi opera-tivi e la qualità sono altrettanto importanti. La seriePolaris X offre tutti questi vantaggi” ha affermatoSmits.

Grazie a IntelliNet NewsDrive di Agfa, gli utentipossono inviare un flusso di dati continuo e veloce al

ABCAGFA GEVAERT S.p.a.

Divisione Graphic SystemsVia Grosio 10/4 - 20151 Milano

Tel. 02.3074.220 Fax 02.3074429

http://www.agfahome.com

Grazie a una velocità di produzione pari a 350 lastre all’ora, a un sistema di messa a registroinnovatore e alla tecnologia al laser violetto, Polaris X offre un nuovo livello di produttività,affidabilità e convenienza.

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sistema Polaris X, sfruttando appieno le velocità piùelevate dei motori.

Caricamento delle lastre tramite un’unica cas-setta.

Polaris X offre due alternative per il caricamentodelle lastre: un motore a un carrello di grandi dimen-sioni (il sistema Polaris XT), in grado di contenere unmassimo di 1.000 lastre in linea per una produzionecontinua, e un motore a cassetta selezionabile in linea(il sistema Polaris XC), in grado di contenere un mas-simo di 1.500 lastre di tre dimensioni diverse. Il siste-ma Polaris XD è in grado di contenere fino a 3.000lastre di tre dimensioni differenti.

IntelliNet NewsDrive di Agfa comunica a PolarisXC di selezionare e cambiare automaticamente le cas-sette per le lastre. In questo modo si riduce il tempo diproduzione delle lastre, minimizzando i ritardi e gliinterventi manuali. Quando l’utente deve produrre la-stre per una macchina da stampa diversa, cambiare lapriorità o modificare la larghezza delle bobine, i siste-mi Polaris XC e XD saranno in grado di gestire auto-maticamente lastre di tre dimensioni diverse.

Esposizione al laser violetto per la riduzionedei costi.

Affermata nella stampa commerciale, la tecnolo-gia CtP al laser violetto ha iniziato a diffondersi anche

nel mercato della produzione di quotidiani. L’appa-recchiatura CtP e i produttori di lastre leader supportanoquesta tecnologia nei nuovi prodotti più importanti,grazie principalmente alla produttività e ai bassi costioperativi che la tecnologia comporta.

La versione al laser violetto del sistema Polaris Xè dotata di un diodo al laser violetto, di lunga durataed estremamente affidabile, che consente un’esposi-zione uniforme e veloce. Nel processo di esposizioneal laser violetto è possibile caricare e gestire lastre inuna pratica luce ambiente giallo intenso.

“Quello che attrae maggiormente gli utenti sono,naturalmente, i costi operativi ridotti. Infatti il diodoal laser è stato ideato per durare quanto il motore. Ciòfavorisce l’esposizione al laser violetto, in termini dicosti di produzione per lastra calcolati, rispetto al-l’esposizione al laser FD YAG o termico” ha afferma-to Mark Bussard, direttore di marketing del prodotto alivello mondiale per il sistema CtP per quotidiani.

Retinatura Agfa Sublima: giornale o rivista?

Poiché il sistema CtP, indipendentemente dalla tec-nologia di produzione di lastre, offre il più alto livellodi riproduzione del punto, Agfa ha sviluppato AgfaSublima, una tecnologia di retinatura ibrida, per mi-gliorare la qualità del sistema CtP per la riproduzionesu carta da giornale. Agfa Sublima non presenta puntivisibili, pertanto i dettagli risultano migliori e la ripro-duzione delle tinte realistica.

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50TecnoMedia n. 35, novembre 2002

Da Ascential Software unasuite di prodotti per integrare

i sistemi informativi delleaziende in modo “intelligente”

Integrare piattaforme tecnologiche già esistenti nelleaziende con i relativi dati per avere a disposizione infor-mazioni “intelligenti” relative sia all’andamento aziendaleche alla gestione dei rapporti con i clienti. Un’obiettivonon solo strategico per comparti industriali quali quellofinanziario, banche ed assicurazioni, commercio al det-taglio e pubblica amministrazione,ma anche per il settore editoriale.Una opportunità di straordinariaportata per quanti, ad esempio,stampano i loro quotidiani in cen-tri remoti dove vengono utilizzatidiversi sistemi gestionionali e con-tabili basati su Pc o per le conces-sionarie di pubblicità che raccolgonole inserzioni attraverso network di fi-liali ed agenti sparsi su territori moltovasti.

In effetti, in molti Paesi europei, fra iquali l’Italia, sono sempre più le aziendeeditrici di quotidiani e periodici a muovere la ricerca disoluzioni in grado di integrare i diversi data base aziendalicollegando in modo dinamico i nuovi flussi di lavoro re-lativi, per esempio, alla stampa in remoto di testate quo-tidiani o periodiche od alla raccolta e movimentazionedei materiali pubblicitari on line. Integrare le informa-zioni presenti nei sistemi gestionali con quelle chemonitorano i flussi di lavoro è da oggi una reale opportu-nità grazie alla suite di applicativi per la “integrazione

intelligente” sviluppata da Ascential Software, e presen-tata anche in Italia ai primi di ottobre.

Un software che ha un obiettivo chiaro ed ambizioso:“trarre profitto dall’informazione intelligente”.

Clienti, partner e prodotti

Peter Fiore, Presidente dellasocietà americana che ha chiusoil terzo trimestre dell’anno fisca-le (luglio-settembre 2002) con unfatturato consolidato superiore ai

30 milioni di dollari, ha illustratoai manager ed ai giornalisti italiani

il concetto ed i prodotti alla base del-l’offerta di Ascential Software, una so-

cietà che è stata già scelta come partnerper la integrazione di piattaforme tecno-

logiche da aziende del calibro di Bank ofAmerica, Rockwell Automation, General

Motors, Hitachi America, Samsung, MedSat e Yahoo,società leader mondiale nel settori dei servizi su reteinternet, dall’e-commerce all’editoria. In Italia sono altresimolte le realtà fra cui Poste Italiane, Ministero dell’In-terno, Ministero di Giustizia, Telecom Italia. Inoltre,Ascential Software ha stretto una serie di alleanze strate-giche con vari operatori del settore informatico, tra cuiIBM e SAP . Alla prima fornirà soluzioni per la integra-zione di dati provenienti da qualsiasi ambiente operativocon il DB2 Warehouse Manager; a SAP fornirà una inte-grazione completa all’interno della struttura mySAP BI(Business Intelligence). Ascential Software propone unasuite di prodotti per la qualita’ ed integrazione dei datiaziendali presenti all’interno di diverse piattaformehardware e software composta dai tre applicativi deno-minati MetaRecon 6.0, Integrity 6.0 e DataStage 6.0.

Analizzare le sorgenti di dati

Il primo gradino nella integrazione dei dati è quellodi analizzare la sorgente delle informazioni. A questo com-pito provvede MetaRecon 6.0, che offre all’utente finaleuna descrizione completa dei contenuti presenti all’inter-no di un database e delle strutture che organizzano e de-

Ascential softwarevia Marocco 51 (Zona Eur)

00144 ROMATel. 06 59.29.381

via C.Donat Cattin 520063 Cernusco sul Naviglio (Mi)

Tel. 02 921.451http://www.ascentialsoftware.it

[email protected]

Uno schema della suite di prodotti per l’integrazioneintelligente

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scrivono questi dati di base. Metareconinoltre e’ in grado di indicare le struttureottimali che possono essere utilizzate percontenere tutti i datri aziendali disponi-bili. In pratica è come se un “occhio di-gitale” leggesse all’interno del contenu-to informativo presente in azienda e pren-desse buona nota di tutto al fine diottimizzare la realizzazione di nuovo, ag-giornato ed unico contenitore delle infor-mazioni.

Verificare la integrità dei dati

Il secondo passaggio essenziale nel-la integrazione delle informazioni è laverifica di tutto il materiale censito dall’”occhio digitale”. Questa fase serve nonsolo a rilevare la congruenza dei dati maanche a verificare eventuali duplicazionidi informazioni presenti nei diversi si-stemi di dati aziendali censiti ed even-tualmente la mancanza di alcuni elemen-ti. A questa funzione provvede Integrity6.0, che ha anche il compito di elevarela qualita’ e la correttezza dei dati, rile-vati dall’”occhio digitale”, che animanole applicazioni informatiche.

L’ ”informazione intelligente”

Terzo, e ultimo, gradino nella funzione di integrazio-ne è la elaborazione e l’aggregazione dei dati raccolti al-l’interno di nuove relazioni, per arrivare ad una vera epropria forma di “informazione intelligente”, ovvero araggruppamenti di dati relativi a specifiche aree di inte-resse, memorizzati in sistemi diversi e non necessaria-mente omogenei fra loro. A questa fase finale provvedeDataStage 6.0, una sorta di nuovo “prestigiatore digita-le” che combina fra loro le informazioni offrendo nuovipunti di vista e di sfruttamento delle stesse.

L’”informazione intelligente” per l’industria del-la comunicazione

L’utilizzo della suite di applicativi nell’industria del-la comunicazione e della stampa è qualcosa della qualesi intuisce al volo l’utilità senza che sia possibile fissarnei confini, tanto ampi sono gli ambiti di impiego. Pensia-mo ad un sistema industriale che punti in direzione dellaterziarizzazione di funzioni produttive, per esempio lastampa in stabilimenti decentrati, dove si vorrebbero uti-

lizzare informazioni gestite da piattafor-me ed applicazioni diversificate quasimai compatibili tra loro. Oppure, si pen-si ad un sistema che punti alla integra-zione di tutte le attività che vengonosvolte all’interno di una concessionariadi pubblicità o, perché no, avere dati in-crociati relativi ai milioni di attività chetarget diversi di utenti svolgono all’in-terno di un sito web, dalla consultazio-ne dei contenuti editoriali agli acquistialla “lettura” della pubblicità interattiva.

Michele Principe, DirettoreMarketing e Business Development diAscential Software in Italia afferma: “Leinformazioni sono come delle “scatolecinesi”all’interno delle quali sono con-tenute altre informazioni (per esempio:autore, fonte, categorie tematiche,temporalità, parole chiave) che sono al-trettanto preziose quanto le informazio-ni stesse. Queste informazioni sulle in-formazioni (meta-dati) hanno un ruoloimportatissimo per capire le dinamiche,le tendenze, le relazioni inerenti l’azien-da ed i suoi interlocutori, e devono quin-di essere opportunamente gestiti. La no-stra suite di prodotti comprende funzio-nalità specifiche anche per la gestione deimeta dati, e non solo, essa permette diottimizzare l’utilizzo delle risorse

hardware e software disponibili, senza ricorrere a nuoviinvestimenti, ma valorizzando quelli già effettuati graziea funzionalità che permettono di sfruttare in modo equi-librato e proporzionale la potenza di calcolo dei sistemi apiù processori, riducendo drasticamente le finestre tem-porali di elaborazione.” conclude Principe.

Uno dei leader mondiali della nuova e-industry,Yahoo, ha già deciso di cogliere al volo le opportunitàofferte dalle funzionalità dei prodotti Ascential, ed altrilo stanno seguendo rapidamente su questa strada. Con untriplice obiettivo: aumentare il proprio grado di consape-volezza sul reale funzionamento dell’azienda sia all’in-terno che nelle relazioni con i clienti, valorizzare gli in-vestimenti già effettuati in piattaforme tecnologiche, in-tegrare strutture ed organizzazioni che, per meglio servi-re il pubblico, devono sempre più essere delocalizzatesul territorio.

Opportunità che anche per Ascential Software rap-presentano una sfida ed un obiettivo da realizzare nei pros-simi mesi.

Foto in alto: Peter Fiore, Presidente di Ascential Software.Foto in basso: Michele Principe, Direttore Marketing eBusiness Development di Ascential Software

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Creo acquisisceScenicSoft

Dopo aver annunciato in agosto di aver siglato unaccordo con ScenicSoft, Creo Inc. ha completato ilprocesso di acquisizione a fine ottobre 2002 per untotale di 9,5 milioni di dollari in contanti e titoli.

Creo assorbirà l’intera gamma dei prodottiScenicSoft nel ProductionPlanning Software Group e lirenderà disponibili sul mercatoattraverso i propri canali direttie indiretti, nonchè gli attualicanali OEM e i rivenditori. Nonsono previsti cambiamenti im-mediati per quanto riguarda strutture, pro-dotti e dipendenti di ScenicSoft. Le lineedi produzione attuali saranno mantenuteintegralmente. I programmi di assistenzaalla clientela continueranno come sempree gli addetti alle vendite e all’assistenzapotranno essere contattati agli stessi numeri di telefo-no e fax. Creo manterra’ in vigore i contratti attual-mente in essere tra ScenicSoft e concessionari, distri-butori, rivenditori o partner strategici.

ScenicSoftª sviluppa e distribuisce software desti-nati ai settori dell’editoria e della stampa. Fondata nel1985 dall’attuale Presidente Erik Smith, la società haoperato inizialmente sviluppando ed integrando si-stemi per le aziende di stampa di tipo commerciale.Risale al 1990 la svolta strategica che ha portatoScenicSoft a diventare una società specializzata nellosviluppo di software e alla nascita di una propria retecommerciale.

Nel 1999 ScenicSoft ha acquisito ImationPublishing Software Corporation (IPS), una consociatadi Imation Corporation da questa interamente control-lata, e la società australiana Holt Software. Grazie aqueste acquisizioni, una serie di nuovi prodotti –UpFrontª, Color Centralª, TrapWiseª e Print Centralª –sono andati ad aggiungersi a Preps¨, il software diimposizione leader del settore realizzato da ScenicSofte introdotto sul mercato nel 1992, e a Pandora¨ , unasoluzione specifica per il settore del packaging.

ScenicSoft, che conta attualmente 72 dipendenti,ha la sede centrale a Lynnwood (Stato di Washington),nei pressi di Seattle. La società dispone inoltre di uncentro di sviluppo e di supporto clienti con sede inBelgio.

Nel 1997, 1998 e 1999ScenicSoft è stata inserita nellaclassifica delle 100 società acapitale privato a più rapida cre-scita dello Stato di Washingtoncompilata daPriceWaterhouseCoopers. Nel

1998, 1999 e 2000, ScenicSoft è entratanelle classifiche “Technology Fast 50” diDeloitte & Touche per lo Stato diWashington e “Technology Fast 500” pergli Stati Uniti. Nella classifica della rivistaWashington CEO Magazine, relativa alle

25mila società di software dello Stato di Washington,ScenicSoft, Inc. si è collocata al trentaduesimo posto.

Le soluzioni ScenicSoft sono prodotti leader nelsettore del layout e dell’imposizione per la stampacommerciale e degli imballaggi e consentono di snel-lire e automatizzare anche i flussi di lavoro più com-plessi. Non è un caso che le riviste americane più dif-fuse utilizzino per la stampa proprio i software realiz-zati da ScenicSoft. Questi sono stati progettati per of-frire agli utenti la massima flessibilità e la più ampiapossibilità di scelta nell’ambiente di produzione, non-ché per supportare tecnologie basate su PDF ePostScript¨ 3.

Preps, il software di imposizione più diffuso nelsettore della stampa commerciale, viene utilizzato permontare le pagine dei lavori nelle segnature per l’uscitafinale su pellicola o lastra. Preps può essere utilizzatoin ambienti PostScript o PDF, oppure può essere inte-grato con le soluzioni per il flusso di lavoro più diffu-se, compresi i sistemi Brisqueª e Prinergy¨ di Creo.Con oltre 20mila installazioni in tutto il mondo Prepsè ampiamente riconosciuto come l’applicativo leader

Creo Italia S.r.l.

Via Pisa 25020099 Sesto San Giovanni

Milano - ItalyTel: +39 02 262 59 77

Fax: +39 02 262 59 229

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nel campo dell’imposizione.UpFront è un innovativo strumento di pianifica-

zione in grado di automatizzare e semplificare la pro-grammazione dei lavori di stampa. UpFront accettafile in formato JDF provenienti da sistemi MIS eautomatizza le operazioni di post-stampa grazieall’interfacciamento del formato CIP4/JDF con un’am-pia gamma di sistemi di finissaggio, disponibili pres-so i principali fornitori operanti sul mercato.

TrapWise è un programma di trapping per ambientiMacintosh¨ e Windows NT¨. Indipendentemente dal-l’estensione del trapping (aree specifiche o pagine com-plete), TrapWise prepara i file in modo tale da poterottenere immediatamente una stampa corretta.

Pandora è un nuovo applicativo di imposizionestep-and-repeat destinato ai mercati dell’imballaggiocartonato, degli imballaggi flessibili e delle etichette.Grazie a un’interfaccia potente ma intuitiva, unita auna serie di strumenti avanzati per l’automazione dellayout, Pandora rappresenta la soluzione ideale persnellire la creazione di maschere step-and-repeat neiprocessi di prestampa per la produzione di imballag-gi.

Color Central è un software che permette diottimizzare il trattamento dati in alta risoluzione, tra-mite una gestione OPI dei file e pilotando code di stam-pa per piu’ periferiche d’uscita, siano queste in am-biente Macintosh o Windows. La versione entry-level,Color Central Lite, è ideale per tutti coloro che hannobisogno di una soluzione OPI per carichi di lavoromedi.

Print Central è un server poco costoso e facile dausare che permette di ottimizzare la produzione, spo-stando la gestione della stampa dal computer di front-end ad un server centrale che provvede a gestire esmistare i lavori alle varie periferiche d’uscita.

ScenicSoft e Creo: una sinergia ideale

I prodotti ScenicSoft rappresentano il complementoideale dei sistemi Creo. Un’elevata percentuale diclienti di ScenicSoft (oltre 10mila in tutto) utilizzanoinfatti i sistemi computer-to-plate (CTP) di Creo. Creoe ScenicSoft operano in stretta collaborazione da piùdi otto anni, e i rispettivi team di sviluppatori softwarehanno raggiunto un alto livello di conoscenza recipro-ca. Creo e ScenicSoft hanno culture aziendali e prin-cipi operativi simili, e i vertici delle due aziende con-siderano tali aspetti come elementi chiave per diffe-renziarsi dalla concorrenza.

Grazie a questo accordo, Creo inserisce la serie deiprodotti ScenicSoft direttamente nel NetworkedGraphic Production, la soluzione d’integrazione tota-le del ciclo produttivo, dall’ideazione alla consegna,studiata da Creo. Queste soluzioni rivestono una par-ticolare importanza per l’automazione della fase dilayout del processo di prestampa. Tecnologia d’avan-guardia, prodotti leader di settore e un’approfonditaconoscenza del mercato: il contributo del teamScenicSoft aumenterà sicuramente la capacità di Creodi offrire ai propri clienti soluzioni ottimali e con ilmiglior rapporto costo-benefici.

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“Le Monde” in pienaproduzione con le

soluzioni editoriali Unisys

Unisys ha annunciato che “Le Monde”, il famo-so quotidiano francese del pomeriggio che stampamezzo milione di copie giornaliere, è ora in com-pleta produzione con le soluzioni editoriali Unisys.Dopo avere scelto Unisys alla fine del 1999, “LeMonde” ha cosìdefinitivamente abbandonatoi vecchi sistemi, per conver-tirsi in piena produzione allapiattaforma Unisys.

Con oltre 500mila copievendute sei giorni a settimana“Le Monde” è il giornale fran-cese a maggior diffusione, conoltre mille e duecento impie-gati e più di 300 giornalisti che lavorano in redazio-ne. Oggi “Le Monde” non è solo al centro di unafitta rete di pubblicazioni periodiche (“Le Mondediplomatique”, “Les Cahiers du cinema”, “Courrierinternational”), ma anche il cuore di un importantegruppo di giornali regionali (“Le Midi Libre”,“L’Indépendent”, “Centre Presse”).

Lo staff editoriale del quotidiano francese ha spe-rimentato un buon numero di benefici dai nuovi si-stemi Unisys, inclusi un pieno controllo del flussodi lavoro, una gestione efficiente e autonoma dellenotizie in arrivo, cicli di produzione più veloci conuna gestione dei tempi di consegna più elastica.

Della suite editoriale integrata Unisys “LeMonde” ha scelto News Content Manager-Hermes™ per pianificare, controllare e creare lepubblicazioni e News Gathering Manager per rice-vere e gestire le fotografie e gli articoli in arrivo viacavo. Grazie all’introduzione di questi sistemi nelgiornale, “Le Monde” può essere completato in stepparalleli piuttosto che con un processo produttivolineare. Questo nuovo approccio consente che arti-coli, pubblicità, immagini e supplementi possanoessere così composti simultaneamente,desincronizzando i processi di produzione e facen-do risparmiare in questo modo più tempo.

Sebbene siano reperibili sul mercato anche altresoluzioni editoriali, “Le Monde” ha scelto Unisysper varie ragioni. “Innanzi tutto le soluzioni Unisyssono le più complete che si trovino sul mercato. Inol-tre la statura internazionale di Unisys è apparsa a

noi come una garanzia di con-tinuità anche per il futuro, eche così l’intero progetto edi-toriale del nostro giornale siaben gestito anche nei tempi avenire” ha spiegato JoséBolufer, Direttore della Tecno-logia Informatica a “LeMonde”. “Elementi determi-nanti nella scelta di Unisys

sono stati, tra l’altro, la metodologia della gestionedel progetto e la flessibilità e l’intuitività delleinterfacce utente. Il progetto è stato gestito in modomolto professionale” ha concluso José Bolufer.“Unisys ha posto molta attenzione al budget e aitempi di consegna”. Il contratto è stato firmato nelnovembre 1999 e, in accordo con il piano origina-rio, la produzione di tutte le pagine con il nuovosistema è stata prevista per il gennaio 2001. Per laverità circa il 90 per cento delle pagine era già statointegrato per la fine di dicembre 2000, mentre l’ul-tima sequenza è stata completata nel marzo 2001,con buona soddisfazione dell’intero staff di “LeMonde”. Tra l’altro è stato raggiunto un margine disolo il 3 per cento oltre il budget stimato all’iniziodel contratto.

Primo dei molti benefici che le soluzioni Unisyshanno apportato a “Le Monde” è stata l’abbrevia-zione dei tempi nel processo di produzione, il cheha consentito al quotidiano francese di anticipare lasua chiusura editoriale dalle 11 alle 10,30 di matti-na. “Dal momento che il processo di produzione èpiù breve e maggiormente efficiente, anticipare ilmomento della chiusura di una mezz’ora non hadeterminato nessuna perdita di notizie o diminuzio-ne della qualità grafica” ha affermato Eric Azan,

UNISYS ITALIA spaVia B. Crespi 57 - 20159 Milano

tel. 02/69851 - fax 02/6985588

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Editore Capo dell’Area Tecnica a “Le Monde”. “Itrenta minuti guadagnati ci consentono una mag-giore flessibilità nelle operazioni di stampa e di di-stribuzione. Prima di adottare le soluzioni Unisys,eravamo spesso in ritardo, chiudevamo le edizionispesso alle 11 e 20, ma ora “Le Monde” è in venditaa Parigi appena qualche minuto dopo le 12 e rag-giunge le città del Sud della Francia, come ad esem-pio Avignone, Nizza e Marsiglia per le 6 del pome-riggio”.

Per di più i giornalisti hanno apprezzatol’intuitività e la qualità del tool Supervisor come unelemento importante dell’applicazione NewsContent Manager-Hermes™. Questo tool ha con-sentito ai giornalisti un’eccellente visibilità su comel’edizione finale del giornale appare mentre è anco-ra in produzione. E i giornalisti sanno immediata-mente, grazie ai colori dei bordi di layout, se gliarticoli sono troppo corti, troppo lunghi o se la lorolunghezza è giusta.

www.lemonde.fr

58e ANNÉE – N� 18003 – 1,20 ¤ – FRANCE MÉTROPOLITAINE --- FONDATEUR : HUBERT BEUVE-MÉRY – DIRECTEUR : JEAN-MARIE COLOMBANIJEUDI 12 DÉCEMBRE 2002

Algérie 40 DA, Allemagne 1,50 ¤, Antilles-Guyane 1,50 ¤, Autriche 1,50 ¤, Belgique 1,20 ¤, Cameroun 1000 F CFA, Canada 2,50 $, Côte d'Ivoire 1000 F CFA, Danemark 15 KRD, Espagne 1,50 ¤, Finlande 2,00 ¤, Gabon 1100 F CFA, Grande-Bretagne 1 £, Grèce 1,50 ¤,Irlande 1,50 ¤, Italie 1,50 ¤, Luxembourg 1,20 ¤, Maroc 10 DH, Norvège 18 KRN, Pays-Bas 1,50 ¤, Portugal cont. 1,50 ¤, Réunion 1,50 ¤, Sénégal 1000 F CFA, Suède 18 KRS, Suisse 2,40 FS, Tunisie 1,5 DT, USA (NY) 2 $, USA (others) 2,50 $.

C’EST DANS la Théologie politi-que (1922) que Carl Schmitt(1888-1985) a établi la contiguïtéessentielle de l’état d’exception etde la souveraineté. Pourtant,quand bienmême sa définition célè-bre du souverain comme « celui quidécide de l’état d’exception » a étémaintes fois commentée, une véri-table théorie de l’état d’exceptionmanque toujours dans le droitpublic. Pour les juristes commepour les historiens du droit, il sem-ble que le problème soit davantageune question de fait qu’un authenti-que problème juridique.

La définition même du terme estrendue difficile parce qu’il se trou-ve à la limite du droit et de la poli-tique. Selon une opinion répandue,en effet, l’état d’exception se situe-rait dans une « frange ambiguë etincertaine à l’intersection du juridi-

que et du politique » et constitueraitdonc un « point de déséquilibreentre le droit public et le fait politi-que ». La tâche de déterminer ceslignes de confins n’en est que plusurgente. De fait, si les mesuresexceptionnelles qui caractérisentl’état d’exception sont le fruit depériodes de crise politique et si,pour cette raison, il faut bien lescomprendre sur le terrain de la poli-tique et non sur le terrain juridiqueet constitutionnel, elles se trouventdans la situation paradoxale d’êtredes mesures juridiques qui ne peu-vent être comprises d’un point devue juridique, et l’état d’exceptionse présente alors comme la formelégale de ce qui ne peut avoir de for-me légale.

Par ailleurs, si l’exception souve-raine est le dispositif original à tra-vers lequel le droit se réfère à la vie

pour l’inclure dans le geste mêmeoù il suspend son exercice, alorsune théorie de l’état d’exceptionest la condition préliminaire pourcomprendre la relation qui lie levivant au droit. Lever le voile quicouvre ce terrain incertain entre ledroit public et le fait politique,d’une part, et entre l’ordre juri-dique et la vie, d’autre part, est lacondition pour saisir l’enjeu de ladifférence, ou de la prétendue diffé-rence, entre le politique et le juridi-que et entre le droit et la vie.

Lire la suite page 16

LILY, Mon p’tit loup, maisaussi Le Zizi ont forgé salégende. Celle du Pierre Per-ret chanteur, mais aussi celled’un poète généreux, cise-leur de mots. Lire page 33

a

L’état d’exception par Giorgio Agamben

QUATRE CHAUFFARDS, quatre meurtriers de la route : Félix,Scholastie, Yusuf et Henri. Ils ont tué six personnes et parlent auMonde de ces drames sans manifester, pour certains d’entre eux, deregrets. Henri, 23 ans, est tenaillé par le remords. Il va, de collègeen collège, parler de son expérience et il dit : « La voiture, c’est plusfort qu’une arme ; avec une arme, vous tirez une balle et vous tuez unepersonne. Moi, j’en ai tué trois d’un seul coup. » Lire page 14 et les projets sécurité routière du gouvernement page 11

International.............. 2France ......................... 7Société ...................... 10Régions...................... 13Horizons.................... 14Carnet ....................... 18Abonnements .......... 18Entreprises ............... 19

Communication ...... 22Marchés.................... 23Aujourd’hui.............. 25Immobilier ............... 28Météorologie........... 29Jeux........................... 29Culture ..................... 30Radio-Télévision ..... 34

Perret,sculpteurde mots

Félix, Scholastie, Yusuf, Henri,meurtriers de la route

est philosophe ; professeurà l’université de Vérone,il est actuellement professeurinvité à l’université de Californie.

LA CHANCELLERIE, dans unenote envoyée pour concertationaux avocats et magistrats, exposeles grandes lignes de son avant-projet de loi consacré à la lutte con-tre la criminalité. Le texte reprendla philosophie de celui présenté àl’automne par le ministère de l’in-térieur, et accorde de largesmoyens aux policiers.

La « criminalité organisée »deviendrait une nouvelle circons-tance aggravante, qui permettraitpour une large série d’infractionsde doubler la garde à vue, den’autoriser la présence d’un avo-cat qu’à la 36e heure.

Le garde des sceaux entend éga-lement doubler la durée de l’enquê-te préliminaire, d’autoriser lesécoutes et les perquisitions de nuitsous le seul contrôle du parquet,soumis hiérarchiquement au gardedes sceaux. Les syndicats de magis-trats s’inquiètent de ce « rêve deministre de l’intérieur ».

LE SOMMET européen qui setient jeudi 12 et vendredi 13 décem-bre à Copenhague sera historiquepuisqu’il entérinera l’élargissementde l’Union européenne à dix nou-veaux pays en 2004. Cette intégra-tion donne lieu à d’ultimes mar-chandages, les Etats candidats s’ef-forçant d’obtenir le maximumd’avantages. La Lituanie a ainsireçu une aide supplémentaire pourdémanteler la dangereuse centralenucléaire d’Ignalina.

Le passage à l’Europe des 25 coû-tera environ 40 milliards d’euros.Entre 2004 et 2006, chaque Euro-péen de l’Ouest versera environ25 euros par an, soit 0,1 % du pro-duit intérieur brut des Quinze,pour financer l’élargissement. Cessommes permettront aux habitantsdes pays de l’Est de recevoir cha-cun la somme nette de 120 eurospar an, soit 2,5 % de leur PIB.

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Tout le cinémaSélection de sorties

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fLutte contrela criminalité :« Le Monde » dévoilel’avant-projetdu garde des sceaux

fPouvoirs élargispour les policiers

fCrimes organisés :garde à vue doublée,perquisitions de nuit,écoutes téléphoniques

fLe rôle du parquetrenforcé

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GAUCHEPourquoi elle a du malà s’opposer augouvernement p. 7 et 8

CULTURE À LA TÉLÉLes réactions aurapport Clément p. 22 et notre éditorial p. 17

TRANSPORT AÉRIENL’énorme succèsdes compagniesà bas coûts p. 19

WALL STREETUn nouveau patronpour la SEC, l’autoritédes marchés p. 20

FOOTBALLThierry Henry, starmondiale d’Arsenal p. 25

VOYAGESEn Patagonie, avec ladernière survivante desindiens Alakalufs p. 26

ARCHÉOLOGIEUn cimetière gauloisà Bobigny p. 28

JARDINAGEComment protégerses plantespar grand froid p. 29

MUSIQUEJeunes compositeurs,public plus large :l’Ircam change p. 30

Justice : pouvoirs accruspour la police et le parquet

LE GOUVERNEMENT yéménites’est refusé à tout commentaire, mer-credi 11 décembre, après l’arraisonne-ment, lundi, d’un bateau transpor-tant douze missiles balistiques Scudnord-coréens et se dirigeant apparem-ment vers les côtes du Yémen. Cepays, dont les forces armées dispo-sent de Scud, abrite, selon des infor-mations concordantes, des cellulesdu mouvement terroriste islamisteAl-Qaida qui pourraient être intéres-sées par l’acquisition de missiles. Sur-veillé par les satellites américainsdepuis qu’il a appareillé, en novem-

bre, du port de Yambo, en Corée duNord, le navire nord-coréen So-San aété arraisonné en mer d’Oman. Il aété intercepté par deux bâtiments deguerre espagnols, rejoints ensuite parun navire américain faisant partie dela force multinationale mise sur piedpour lutter contre le terrorisme. LesScud, de conception sino-soviétique,étaient cachés sous du ciment. LaCorée du Nord confirme ainsi sonrôle de premier plan dans la proliféra-tion de la technologie des missiles.

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40 milliardsd’eurospour financerl’élargissementde l’Europe

LA « HAUTE TRAHISON » vit sans doute ses der-niers instants sous la République française. L’incrimi-nation fatidique sur laquelle se fonda, en 1945, la con-damnation du maréchal Pétain, est actuellement ins-crite à l’article 68 de la Constitution comme la seulefaute dont un président de la République pourraitavoir à rendre compte durant l’exercice de ses fonc-tions. Mais elle devrait être la principale victime de laréforme à venir du statut pénal du chef de l’Etat. For-mé le 5 juillet par Jacques Chirac, le groupe d’expertset de juristes chargés de former des « propositions demodification » touchant à la responsabilité pénale duchef de l’Etat doit lui présenter ses conclusions jeudi12 décembre. Or ce rapport, dont Europe 1 a dévoilé lateneur mercredi 11 décembre, devrait suggérer lasuppression de la haute trahison et l’adoption d’unprocessus d’impeachment partiellement inspiré dumodèle américain.

« Le président ne peut être destitué qu’en cas demanquement à ses devoirs manifestement incompati-ble avec l’exercice de son mandat » : telle est la rédac-tion proposée par les douze « sages », dont les tra-vaux se sont effectués sous la conduite du constitu-

tionnaliste Pierre Avril. Leurs conclusions – qui préco-nisent la réécriture des articles 67 (Haute Cour de jus-tice) et 68 (responsabilité et haute trahison) de laConstitution – avancent l’idée selon laquelle la miseen œuvre du processus appartiendrait à l’une oul’autre des deux Assemblées parlementaires ; si dépu-tés et sénateurs votaient successivement (à la majori-té simple) en ce sens, ils se réuniraient en Congrèspour juger le président. Mais dans l’attente de ce pro-cès hors norme, le chef de l’Etat serait « empêché »d’assumer les devoirs de sa charge : le président duSénat assurerait alors cet intérim forcé.

La commission Avril réaffirme en revanche l’inviola-bilité présidentielle. Son rapport propose que soit gra-vé dans le marbre le fait que le président « ne peut,durant son mandat, être obligé de témoigner [ni] fairel’objet d’un acte d’instruction ou de poursuite », sui-vant la ligne fixée par la Cour de cassation et préser-vant ainsi M. Chirac des « affaires » qui le poursui-vent jusqu’au terme de sa présidence. C’est-à-dire jus-qu’en 2007 – ou peut-être plus tard…

Hervé Gattegno

Des missiles Scud pour Al-Qaida ?

Jeudi, le chef de l’Etat sera enfin fixé sur son sort pénal

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Méthode integra le piùrecenti tecnologie

di Autonomy

EidosMedia, società operante nel settoreinformatico conosciuta per la sua piattaformainnovativa di cross-media publishing, Méthode, eAutonomy Corporation plc (Nasdaq: AUTN; LSE:AU.; Nasdaq Europe: AUTN) hanno annunciato unaccordo nel quale Méthode si arric-chirà delle funzionalità diindicizzazione e di ricerche cross-reference fornite da Autonomy.

Alla base dell’accordo sta la ne-cessità di fornire alle centinaia diutenti concorrenti di Méthode un ac-cesso istantaneo ai testi, ai grafici e aglioggetti multimediali disponibili nellaKnowledge Base stessa di Méthode. Gra-zie alla tecnologia di Autonomy, Méthodeoffrirà, unitamente a funzionalità sofisticate di cross-media publishing, anche l’indicizzazione automaticaed in tempo reale di ogni documento.

“Vogliamo integrare all’interno di Méthode le mi-gliori risorse disponibili sul mercato” ha spiegato Ste-fano Delli Ponti, Direttore Architettura di Sistema pres-so EidosMedia. “Questa è la ragione per cui ci siamoparticolarmente interessati alla tecnologia sviluppatada Autonomy Corporation. Questo prodotto altamen-te scalabile è stato concepito per essere utilizzato inun ambiente, basato su XML, estremamente esigentein termini di indicizzazione”.

Un’indicizzazione rapida è essenziale in un am-

biente editoriale complesso per consentire un control-lo totale dei contenuti editoriali. “Abbiamo bisogno diun sistema che possa indicizzare ed aggiornare grandiquantità di documenti in tempo reale senza inciderenegativamente sui normali flussi di produzione. Sia-

mo sicuri che le soluzioni diAutonomy ci permetteranno di rag-giungere questo obiettivo” ha com-mentato Angelo Grampa, Presiden-te di EidosMedia. Richard Gaunt,

Direttore R&D e co-fondatore diAutonomy ha precisato:“Autonomy è

lieta che EidosMedia diventi il primoOEM nel settore del cross-media

publishing. Siamo certi che l’integrazionedi Autonomy costituirà un importante valo-

re aggiunto per Méthode e sarà in grado di offrire unsignificativo ritorno sull’investimento ai suoi clienti”.

“Un punto di forza della piattaforma Méthode peril Knowledge Management è l’uso del formato neu-trale XML, utilizzato sia per i contenuti che per la clas-sificazione degli oggetti.

I tags XML presenti nei metadati, come ad esem-pio “categoria” o “canale di pubblicazione”, sono es-senziali per la gestione dei contenuti all’interno diMéthode” ha aggiunto Stefano Delli Ponti. “Le fun-zionalità di indicizzazione di Autonomy possono di-stinguere tra contenuto e metadati e consentire quindiil tipo di ricerche avanzate di cui abbiamo bisogno”.

EidosMedia S.r.l.Viale Legioni Romane, 43

20147 Milanotel. 02-30174.4 Fax: 02-30174.330

[email protected]

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CtP, workflow e archivi digitali:crescono gli investimenti deglieditori italiani nel corso del 2002

Gli editori italiani credono nello sviluppo dei quo-tidiani e proseguono negli investimenti in direzionedei CtP, del workflow e degli archivi digitali. GMDE– System Integrator e Solution Provider particolarmen-te specializzato in questi settori tecnologici, sta con-seguendo numerosi successi in termini di nuovi con-tratti acquisiti e installazioni operative.

Ad agosto 2002, l’azienda è stataoccupata nello studio e nella messa inopera del network per la distribuzioneai vari centri stampa del nuovo settima-nale Controcampo, il quotidiano sporti-vo che esce per ora solo il lunedì matti-na e che riporta – a tutt’oggi unico casoin Italia – 64 pagine tabloid tutte a colo-ri. L’installazione è stata realizzata atempo di record, in quanto ha preso cor-po nell’arco di un solo mese.

E questo dato acquisisce una rilevanzamaggiore ove si consideri che i centri stam-pa da collegare con la redazione erano benundici e che il lavoro del workflow, caratte-rizzato dalla trasmissione di file PDF, si occupa inmodo completamente automatico dell’assemblaggiodelle lastre con modalità diverse da centro stampa acentro stampa (anche con 4 pagine per ciascuna la-stra) e tiene conto delle curve di calibrazione coloreimpostate appositamente su più marche e modelli diunità d’uscita.

Dopo aver concluso l’acquisizione di un ordine disette CTP Agfa Polaris Violet con la Logistica Indu-striale, per la produzione di numerose testate fra le qualiIl Giornale, Il Sole 24 Ore, il Wall Street Journal el’International Herald Tribune, GMDE ha anche con-cluso un accordo con la Poligrafici Editoriali per lavendita e l’installazione di quattro CTP Polaris X Violetda installare nei centri stampa che si occupano dellaproduzione delle testate La Nazione e il Resto delCarlino. La vendita comprende, naturalmente, anchelo studio e la realizzazione di tutto il sistema diworkflow per la gestione delle numerosissime edizio-

ni dei giornali dell’editore. Sempre in ambito CTP, èstata anche confermata la vendita del secondo CTPPolaris 100 per La Sicilia di Catania. Continuando adanalizzare i risultati nel Computer to Plate, al CentroStampa Editoriale di Vicenza, unità produttiva che sioccupa della stampa delle edizioni locali del Corriere

della Sera e di altre 180 testate locali,sono stati venduti due Agfa PolarisViolet. Come per la Poligrafici Edito-riali, anche questo contratto prevede lafornitura del sistema di workflow. Intutti i casi esposti, oltre alla qualità del-le attrezzature fornite, ha giocato un ruo-lo fondamentale, nella scelta degli edi-tori, la competenza di GMDE, che è ingrado di assicurare un elevato serviziotecnico per la manutenzione e l’assisten-

za tecnica hardware e software delle con-figurazioni di produzione.

Al Dolomiten di Bolzano è stata instal-lata un’unità di prova colore laser Epson, di

formato A3, per la realizzazione delle bozzedi riferimento utilizzate dai rotativisti in fase di pro-duzione. Le unità vengono pilotate dal sistema edito-riale indirizzando un profilo colore tarato sulla rotativae si basano sui campioni degli stock di carta che real-mente vengono usati in fase di stampa.

Anche se non costituisce una prova contrattuale,la stampa ottenuta viene utilizzata in fase di avvia-mento per osservare l’impostazione di massima delcolore delle pagine.

All’Eco di Bergamo è attualmente in fase di con-clusione, con la scansione delle ultime 60mila pagine,il progetto di digitalizzazione dell’archivio storico delquotidiano.

L’archivio complessivo digitalizzato comprendecosì tutti i numeri prodotti dalla testata a partire dal1880 sino ai giorni nostri. Grazie alla collaborazionedi GMDE, questo importante progetto di recupero delpatrimonio storico di un quotidiano è ora una realtàoperativa.

GMDE, Viale Colleoni, 520041 Agrate Brianza (MI)

Tel. 0396091790Fax: 0396091788

http://www.gmde.it

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Kodak Polychrome Graphicsall’IfraExpo 2002

L’edizione 2002 dell’IFRA ha rappresentato perKodak Polychrome Graphics la migliore occasione perconfermare i successi ottenuti nelle tecnologie termi-che CtP per i giornali. I sistemi che in Europa utilizza-no le lastre ThermalNews di Kodak PolychromeGraphics sono raddoppia-ti nel corso degli ultimidodici mesi superandoormai le 100 unità, lamaggior parte delle quali è sta-ta installata da KPG.

All’IFRA KPG ha presentato siail proprio Newsetter TH180 System,sia la linea Trendsetter News prodottada Creo. Tutti i platesetter dunque lavoreranno con lelastre Kodak Polychrome Graphics ThermalNews. IlNewsetter TH 180 sarà gestito da una nuova versionedel sistema di workflow digitale Parascan, specificoper la produzione dei giornali e dal KPG News Moni-tor Remote Diagnostic System, un sistema esclusivo emolto facile da usare, che controlla tutti gli elementidel Newsetter consentendo all’operatore di comanda-re ogni fase del processo di produzione digitale dellelastre. News Monitor utilizza un database nel qualeviene memorizzata ogni singola operazione compiu-ta, ed è anche in grado di chiamare automaticamente ilcentro di manutenzione interno in caso di necessità.E’ inoltre disponibile un collegamento modem con ilcentro di assistenza KPG. News Monitor può essereconsiderato come un vero e proprio sistema di gestio-ne e garantisce la più ampia possibilità di controllodel processo produttivo delle lastre.

La versione presentata all’IFRA comprendeva duenuovi moduli. Il Plate Tracking Software si collegaora con il sistema News Monitor tramite un’interfacciaweb browser che consente ad esempio alla sala stam-pa di sapere con precisione in quale fase del ciclo pro-duttivo si trova ognuna delle lastre richieste. Sempreattraverso il web browser il responsabile della sala

stampa potrà eventualmente ordinare il rifacimento diuna lastra al di fuori del flusso di lavoro normale. Ivisitatori dello stand KPG hanno potuto seguire le di-mostrazioni eseguite sul sistema Newsetter TH 180,sviluppato su progetto KPG che, grazie alla sua con-

cezione modulare, può es-sere configurato sia a lineasingola sia a linea doppia.

Ogni linea è in grado diprodurre fino a 180 lastre al-

l’ora in formato Berliner, corrispon-dente a 320 x 490 mm, a 1270 dpi.

Insieme al Newsetter System KPG hapresentato allo stand la linea Trendsetter

News di Creo, che comprende i modelli 70, 100, 150 e200, incontrando così le più diverse necessità di pro-duzione. I sistemi Trendsetter News garantiscono imigliori risultati dal punto di vista della qualità, dellavelocità e della costanza nella produzione. L’interfacciaCRI, fornita di serie, consente di ricevere direttamen-te file TIFF rasterizzati da diversi sistemi di prepress,permettendo così di inserire con facilità il Trendsetternegli ambienti produttivi esistenti. Il carico e lo scari-co delle lastre vengono eseguiti automaticamente,l’esposizione è rapida e, grazie all’esclusiva tecnolo-gia termica SquareSpot™ combinata con le caratteri-stiche binarie delle lastre termiche ThermalNews pergiornali di KPG, produce punti estremamente nitidigarantendo immagini di qualità altissima, costante eripetibile.

Tutti i modelli che compongono la linea CreoTrendsetter News possono essere configurati on-linecon i sistemi automatici di pre-caricamento lastre NelaPL-T, anch’essi in dimostrazione allo stand KPG. Ilsistema PL-T può essere usato sia per le lastre a pagi-na singola che per quelle a pagina doppia; comprendeun dispositivo speciale che toglie automaticamentel’interfoglio con un apposito raccoglitore per i foglida eliminare e un carrello porta lastre. Allo stand KPG

Via del Pratignone 38/4050041 Calenzano (FI)

tel. 0558836200 - fax 0558836222

http://www.kpgraphics.com

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tutte le dimostrazioni sono state eseguite con le lastretermiche di terza generazione Kodak PolychromeGraphics ThermalNews Printing Plate, specifiche peri giornali, che garantiscono lunghe tirature e qualitàalta e costante e riducono i tempi di produzione. Lelastre ThermalNews sono caratterizzate da ampia lati-tudine di sviluppo, massima stabilità e alta precisionenella riproduzione del punto. L’avviamento è rapidoanche dopo gli eventuali fermi macchina, la messa aregistro è precisa e gli scarti sono minimi.

Agli stampatori di giornali che non hanno scelto dipassare alle tecnologie termiche, Kodak PolychromeGraphics ha proposto in IFRA la linea di film KodakGen5 e le nuove lastre Winner Printing Plate.

I film Kodak Gen5 sono ideali per tutte le necessi-tà produttive dei giornali grazie a caratteristichequalitative superiori come la sensibilità e la stabilità,unite ad un ridotto consumo di prodotti chimici. Imodelli più recenti delle sviluppatrici KPG consento-no di sviluppare i film Gen5 in 20 secondi utilizzandoil 25% in meno di prodotti chimici rispetto ad altrisistemi.

Le lastre negative Winner Printing Plate, usate consuccesso e soddisfazione da moltissimi stampatori digiornali in tutto il mondo, sono state presentate al’IFRA2002 in una nuova versione che potenzia ulteriormen-te le note caratteristiche di versatilità, rapidità di espo-sizione e alta visibilità dell’immagine.

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IfraExpo 2002: lesoluzioni per quotidiani

Creo snelliscono laproduzione

Creo Inc. ha presentato a IfraExpo 2002 diBarcellona il software Prinergy¨ Newsrun, la primasoluzione completa per flusso di lavoro PDF dedicataal mercato della prestampa dei quotidiani. Progettatoper la pianificazione della redazione e la verifica e l’ac-coppiamento delle pagine negliambienti di produzione di quo-tidiani, il software PrinergyNewsrun è stato presentato dalvivo con il sistema di gestionedel flusso di lavoro Prinergy¨ eil platesetter Trendsetter¨ NEWS200 da 200 lastre all’ora presso lo stand1175 di Creo.

In aggiunta alle funzioni standard delflusso di lavoro Prinergy basato su PDF,Prinergy Newsrun offre funzionalità diimposizione e pianificazione della reda-zione appositamente studiate per la produzione di quo-tidiani.

Grazie a questo strumento innovativo, glistampatori di quotidiani potranno fruire dell’efficien-za, dell’automazione e delle funzioni avanzate didatabase del flusso di lavoro Prinergy, il nuovo standardper la produzione rapida e di alta qualità che ha rivo-luzionato la stampa commerciale ed editoriale. Il flus-so di lavoro Prinergy è implementato in migliaia disedi in tutto il mondo.

Scadenze serrate, maggiore flessibilità

Il software Prinergy Newsrun consente l’esposi-zione di pagine singole, accoppiate e in gruppi di quat-tro, aggiungendo tutto il necessario: crocini di taglio,numeri di pagina, codici a barre, pellicola e altre op-zioni per la lastra. Tutto ciò viene eseguito in un pro-cesso automatico che trasferisce i file APA (AutomaticPage Assignment) e i Job Ticket imposti al sistema diflusso di lavoro Prinergy per la rasterizzazione, iltrapping (se necessario) e l’uscita su stampanti di pro-ve e dispositivi CtP o CtF, il tutto in automatico.

Prinergy Newsrun consente agli stampatori di esten-dere l’ora di chiusura, eseguire più facilmente modifi-che dell’ultimo minuto e produrre un elevato numerodi pagine più rapidamente e a costi inferiori rispetto alpassato.

Grazie ad apposite funzionidi pianificazione e programma-zione della redazione, PrinergyNewsrun controlla le pagine infase di ingresso e di uscita, av-vertendo automaticamentel’operatore in caso di pagine

mancanti in prossimità della scadenza. La“cartella monitorata” verifica e dispone lepagine all’immissione, garantendo cosìun’organizzazione precisa e riducendo irequisiti di lavoro tipici della pubblicazio-ne di quotidiani a scadenze serrate.

Prinergy Newsrun è in grado di gestire più edizioni opubblicazioni simultaneamente.

“Le soluzioni Creo per il settore dei quotidiani snel-liscono i processi, migliorano la qualità dell’esposi-zione e aumentano l’uniformità tra tutti i tipi di stam-pa di quotidiani”, spiega Jon Bracken, Product Mana-ger per Prinergy Newsrun. “Gli stampatori di quoti-diani hanno sempre utilizzato flussi di lavoro basatisu file bitmap per produrre l’uscita su pellicola per lacreazione di lastre. Numerosi stampatori stanno oraadottando il PDF per svariati motivi. Ha una maggio-re portatilità, file di dimensioni più compatte, nonchéqualità e flessibilità elevate che consentono diriutilizzare le pagine per la pubblicazione elettronicae la distribuzione digitale”. Prinergy Newsrun può es-sere configurato per l’utilizzo con il flusso di lavoroBrisqueª e altri flussi di lavoro basati su PDF ePostScript¨ . Prinergy Newsrun accetta tutti i più co-muni tipi di file quali PostScript, DCS, EPS, TIFF,nonché file in formato PDF. Ciò garantisce un’enor-me flessibilità e consente agli stampatori di quotidianiindipendenti di gestire file provenienti da svariati edi-tori.

Creo Italia S.r.l.

Via Pisa 25020099 Sesto San Giovanni

Milano - ItalyTel: +39 02 262 59 77

Fax: +39 02 262 59 229

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Il software Prinergy Newsrun è attualmente in fasedi test presso un quotidiano europeo e sarà disponibilesul mercato verso la fine dell’anno.

Passaggio graduale al PDF

Gli avanzati strumenti software Synapse¨ di Creostanno cambiando radicalmente le modalità di inoltrodegli annunci pubblicitari semplificando il modo incui le agenzie pubblicitarie preparano e inoltrano gliannunci ai quotidiani. Il software Synapse¨ Prepareconsente alle agenzie pubblicitarie di creare file PDFpronti per la produzione e conformi alle specifichedello stampatore di quotidiani. Il portale InternetSynapse¨ InSite consente alle agenzie pubblicitarie diinoltrare gli annunci in formato PDF su Internet diret-tamente al flusso di lavoro Brisque o Prinergy per quo-tidiani. Il portale Synapse InSite tiene traccia dello statodi ogni lavoro e consente alle agenzie di verificare leprove online con un comune browser utilizzando unaconnessione protetta.

Creo presenta le nuove soluzioni CTP per glieditori di quotidiani

Sempre a IfraExpo 2002 Creo Inc. ha presentatouna gamma completa di soluzioni computer-to-plate(CTP) dedicate agli editori di quotidiani. Presso lostand 1175 di Creo, il platesetter termico Trendsetter¨

NEWS 200 ha esposto 200 lastre all’ora dal vivo. E’dotato del dispositivo di precaricamento NELA PL-Tche genera una maggiore capacità online, fino a 600lastre per fogli interi o 300 lastre panoramiche. Il di-spositivo di precaricamento preleva e carica le lastredi stampa, all’occorrenza rimuove l’interfoglio, e in-fine trasporta la lastra al tavolo di caricamento delplatesetter. Attualmente Creo offre il sistema CTP ter-mico Trendsetter NEWS con possibilità di sceglieretra cinque velocità (50, 70, 100, 150 e 200 lastra al-l’ora) per soddisfare le esigenze degli stampatori diquotidiani di ogni dimensione. Il sistema TrendsetterNEWS carica e scarica le lastre automaticamente eutilizza un’interfaccia flessibile con formato di filestandard per connettersi ai sistemi di produzione diquotidiani. La precisione da macchina a macchina delleteste di esposizione termica SQUAREspot¨, unita allanatura binaria delle lastre termiche per quotidiani, con-sente di ottenere strutture del punto di retino uniformie ripetibili.

Gli editori europei scelgono Creo

“In tutta Europa gli editori scelgono TrendsetterNEWS per migliorare la qualità di esposizione dei pro-pri quotidiani” ha dichiarato Roberto Bedin, DirettoreEuropeo per lo sviluppo del settore dei quotidiani. “InItalia decine di editori hanno installato il sistemaTrendsetter NEWS e ora editori greci e francesi stan-no seguendo l’esempio italiano”. In tutta Europa, que-st’anno sempre più editori hanno scelto TrendsetterNEWS come dispositivo di esposizione perché con-sente di snellire i processi, migliorare la qualità del-l’esposizione e l’uniformità e in tutto il mondo sonooltre 90 le macchine installate. In Grecia, KalofoliasGroup ha installato due platesetter Trendsetter NEWS70, nonché uno scanner EverSmartª e una stampantedi prove Iris¨ iProof. Kalofolias produce i quotidianiExpress, Estia e Avgi, oltre alle edizioni greche deigiornali del gruppo britannico Mirror Group.

Un mese dopo l’installazione del platesetterTrendsetter NEWS 70, La Presse Flamande franceseè passata al CtP per il 75% della produzione. Questoeditore espone 300 lastre alla settimana per giornalisettimanali e stampe commerciali grazie a TrendsetterNEWS e il sistema di gestione del flusso di lavoroBrisqueª di Creo.

In Italia, diversi editori di quotidiani stanno seguen-do l’esempio dato dal gruppo Seregni, uno dei mag-giori stampatori di quotidiani del paese, e da Litosud,stampatore di quotidiani con stabilimenti a Roma e aBergamo, che sono passati al CtP termico Creo. Han-no installato platesetter Trendsetter NEWS anche FVG(Udine e Trieste), Grafimedia (Taranto) Rotopress(Ancona). Più di 80 dispositivi CTP di Creo per la stam-pa di quotidiani sono stati installati presso editori intutto il mondo, fino alla Cina, Singapore, le Filippine,Venezuela e negli Stati Uniti.

Trendsetter NEWS anche presso altri stand aIfraExpo

Anche alcuni partner hanno impiegato le soluzioniCreo per presentare la migliore qualità di esposizionein occasione di IfraExpo.

Il platesetter Trendsetter NEWS con unità diprecaricamento NELA ha esposto lastre KodakPolychrome Graphics ThermalNews allo stand 1280.Anche Berth Maschinenbau ha presentato TrendsetterNEWS, allo stand 0850.

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Unisys implementa un sistemaeditoriale per la gestione delle

agenzie per l’AgenziaGiornalistica Italia

Unisys ha annunciato il completamento delle in-stallazioni delle sue soluzioni all’AGI, l’Agenzia Gior-nalistica Italia, una delle Agen-zie di Stampa più importanti delnostro Paese, e operante su scalanazionale. Unisys fornirà un si-stema editoriale per la gestionedelle agenzie, che consentiràall’Agenzia di gestire la linea diflusso del processo di editingdelle notizie e di migliorare ipropri servizi multimediali.

Le operazioni di lavoro all’AGI sono abbastanzadiverse da quelle editoriali e produttive dei giornali:dal momento in cui un corrispondente scrive, telefo-na, invia un fax o una e-mail con un articolo al centroeditoriale dell’AGI o un’agenzia internazionale inviaun take ad alta priorità, il tempo diviene un fattore chia-ve. Con 16 uffici sparsi per l’Italia e uno a Bruxelles,alla UE, AGI distribuisce oltre mille take dall’Italia edal mondo ogni giorno ai top media italiani e ai gruppiindustriali per mezzo di linee dedicate, satelliti, web ealtri canali.

Nello scenario più semplice, i giornalisti dell’AGIscrivono o ricevono articoli e foto, li classificano aseconda degli standard della FIEG (la Federazione Ita-liana Editori di Giornali) e quindi li girano al sistemadi distribuzione, che automaticamente collega i canaliai vari abbonati. Come in un giornale l’AGI ha varidipartimenti editoriali, specializzati in politica, eco-nomia, sport, affari internazionali, affari regionali, spet-tacolo, scienza e tecnologia. Un altro bisogno in co-mune con il mondo della carta stampata è la necessitàdi un efficiente flusso di lavoro interno che classifichied instradi gli articoli e li approvi prima della loropubblicazione.

Alla metà degli anni ’90 l’AGI ha sviluppato unagamma di servizi multimedia per editare e pubblicare

notizie, foto, file audio e videoin formato XML e NewsML.Nell’ultima parte del 1999 hainiziato ad inviare notizie attra-verso tecnologia WAP/GPRSdei telefonini cellulari.

Per rendere più veloci i pro-cessi di classificazione e di pub-blicazione di notizie e sfruttarela potenza delle nuove tecnolo-

gie, AGI si è rivolta a Unisys. AGI cercava un sistemaflessibile, robusto e tecnicamente avanzato, per prov-vedere i giornalisti di dispositivi di gestione dell’in-formazione e dell’editing, mentre l’azienda migliora-va la propria capacità di sviluppare e distribuire nuoviservizi multimediali.

Costruita sulla base dell’applicazione per la gestio-ne delle agenzie (versione 6 del News Gathering Ma-nager), la soluzione è stata realizzata su misura daUnisys per le richieste di gestione di notizie proprie diAGI. Questa nuova soluzione combina soluzioni rila-sciate e sviluppi ad hoc. AGI si è affidata a Unisys,che ha grande esperienza di system integration, ancheper interfacciare senza soluzione di continuità l’archi-tettura con il sistema di distribuzione basato su Tibco.

Il nuovo sistema consente ai giornalisti di avereaccesso con una singola applicazione a una quantitàdi funzioni per editare e collegarsi alle notizie, gestirele finestre multiple, essere avvisati quando arrivanonotizie nuove. Le caratteristiche del flusso di lavorotracciano chiaramente le notizie dal processo di classi-ficazione a quello di approvazione. Alimentato da unserver SUN, il sistema sarà impiegato da oltre 150 gior-nalisti a Roma e negli uffici regionali dell’Agenzia.

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Velocità e classificazione, componenti chiave per l’editing e la distribuzione delle notizie

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Il Sole 24 Ore estendel’utilizzo di Mèthode allepubblicazioni cartacee

Il gruppo editoriale Il Sole 24 Ore ha deciso diestendere l’utilizzo del sistema editoriale Méthode diEidosMedia alle redazioni del quo-tidiano finanziario, Il Sole 24 Ore, edelle varie riviste giuridico-profes-sionali, ultimando così quellariorganizzazione aziendale che rico-nosce nella gestione della conoscen-za del gruppo (Knowledge Manage-ment) l’elemento abilitante per lo svilup-po del business dei prossimi anni.

La decisione costituisce una pietra mi-liare all’interno di un progetto di partnership fra il grup-po editoriale ed EidosMedia, iniziato due anni fa.L’obiettivo era appunto quello di integrare le molte-plici attività multimediali de Il Sole 24 Ore (quotidia-no, riviste, online, TV, radio e vari servizi editoriali)intorno ad una comune “knowledge base”, in cui laconoscenza creata nel gruppo potesse essere facilmenteaccessibile e diventare al contempo fruibile per i varicanali di output.

Méthode è stato inizialmente adottato da Il Sole 24Ore per creare una serie di portali online, in grado difornire informazioni e servizi economico-finanziariattraverso il sito www.ilsole24ore.com. In seguito, ilnuovo canale televisivo satellitare, 24OreTV, ha adot-tato Méthode per pianificare e gestire le scalette deinotiziari mentre una delle divisioni editoriali del grup-po, Edagricole di Bologna, ha deciso di utilizzare ilsistema nell’ambito della pubblicazione di riviste spe-cializzate. Ora, con il rilascio di un nuovo motore di

impaginazione, nativamente basato su XML, Méthodepuò fornire un’infrastruttura comune a tutto il gruppo,

in grado di gestire tutte le attivitàeditoriali, incluso il quotidiano IlSole 24 Ore e altre pubblicazionicartacee. Il nuovo sistema editoria-le verrà utilizzato da circa 400 gior-

nalisti, nelle sedi di Milano e Roma,sostituendo interamente l’attuale siste-

ma editoriale in uso presso il gruppo.“E’ ormai cruciale per i nostri clienti,

al fine di incrementare il proprio livellocompetitivo sul mercato, raggiungere la capacità dicreare e distribuire in modo efficiente molteplici pro-dotti editoriali su diversi canali di uscita.” ha dichiara-to Gabriella Franzini, Direttore Generale diEidosMedia. “Siamo certi che Méthode fornirà al Sole24 Ore quella piattaforma integrata necessaria alla re-alizzazione della loro strategia.”

“Con Méthode, Il Sole 24 Ore potrà disporre diuna base dati XML accessibile da parte delle varie di-visioni editoriali.” aggiunge Angelo Grampa, Presi-dente di EidosMedia. “Ciò consentirà al gruppo di snel-lire i processi interni di riutilizzo delle informazioni,di creare con facilità nuove opportunità di business edi massimizzare il revenue generato dalla knowledge-base del gruppo stesso.

Il Sole 24 Ore si propone davvero, a livello mon-diale, come uno dei primi gruppi editoriali in grado direalizzare un’infrastruttura integrata per tutte le diver-se redazioni giornalistiche.”

EidosMedia S.r.l.Viale Legioni Romane, 43

20147 Milanotel. 02-30174.4 Fax: 02-30174.330

[email protected]

Il principale quotidiano politico-economico-finanziario italiano adotterà il sistema editorialeMéthode nelle redazioni giornalistiche per ultimare l’integrazione della propria strutturaorganizzativa multiple-media.

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L’autunno di Linkservicesotto il segno del nuovo

Fortunatamente l’autunno non dispensa solo cattivotempo, ma anche buone, ottime novità, almeno a giudi-care dagli ultimi prodotti arrivati in casa Linkservice.

Molti prestigiosi quotidiani italiani – fra cui La Re-pubblica e Il Corriere della Sera – hanno da tempo intro-dotto nei flussi di produzione strumenti OneVision dipreflight, prefining e conversione.E non stiamo parlandotanto di tool, che estendono le funzionalità di AdobeAcrobat, rivolti al mercato desktop, quanto di sistemiaffidabili ed efficienti, chetrovano collocazione in “salamacchina” e lavorano al-l’unisono con CTP, OPI, RIPe sistemi editoriali. Tutte lepubblicità stampate sui prin-cipali quotidiani italiani en-trano nei workflow di produ-zione dopo essere statevalidate e/o normalizzate attra-verso OneVision Asura.

OneVision Asura ed AsuraBalance sono previsti anche nel-l’ambito di un nuovo progetto di grandi dimensioni perla ricezione, certificazione e distribuzione dei materialipubblicitari tramite Internet, commissionato all’aziendaemiliana da un gruppo editoriale italiano di prima gran-dezza.

E, ciliegina sulla torta, Linkservice annuncia il rila-scio delle versioni 5.1 di Asura e Solvero e di altri, nuovie importanti strumenti di lavoro.

Le principali novità Linkservice

Asura – le principali caratteristiche della nuovaversione 5.1

Molte sono le novità rispetto alle versioni precedenti,a cominciare dal nuovo schema di protezione. Oggi essosi avvale di una chiave hardware (parallela o USB) che,dopo essere stata opportunamente licenziata sulla mac-china “primaria”, consente di spostare la chiave (ovverola licenza di Asura) anche su un’altra workstation in casodi guasto. In questo modo l’utente avrà la garanzia diassoluta continuità della produzione poiché non è piùnecessario richiedere la sostituzione del codice di attiva-zione qualora si sostituisca il nodo di elaborazione.

Ecco le novità di Asura 5.1:

* significativo incremento delle prestazioni;* migliorata e potenziata routine per la compressione

JPEG secondo gli standard Adobe;* migliorata routine per la gestione della compres-

sione LZW;* versione aggiornata del motore di conversione/

normalizzazione;* migliorata e velocizzata gestione dei font special-

mente per i font di tipo CID;* velocizzata fase di

riscrittura (output);* miglioramento generale

dell’interfaccia utente;* importazione di una sin-

gola coda del gestore dellecode;

* esportazione di una singo-la coda dal gestore delle code;

* protezione tramite passwordper la modifica/cancellazione delle

code;* aumento del livello di dettaglio

dei LOG;* miglioramento e velocizzazione della funzione di

polling sulle code, con diminuzione dell’utilizzo dellaCPU durante la fase di importazione;

* miglioramento generale delle funzionalità di post-processing.

Garda, il controller di Asura

Garda è una applicazione esterna che controlla auto-maticamente il sistema Asura (è fornita insieme ad Asura5.1 ovvero disponibile separatamente per chi già possie-de Asura). All’esecuzione di Garda viene lanciato Asura,sono attivate le code e controllati i processi fondamenta-li. Garda, qualora uno di questi processi dovesse manife-stare problemi, è in grado di fare ripartire il sistema. Laform principale mostra tutti i processi tenuti sotto con-trollo e lo stato delle risorse necessarie; in questo modol’utente può, in ogni momento, avere informazioni sullostato di Asura, sulla RAM, sulla memoria virtuale e sultempo di CPU.

Garda controlla la disponibilità di memoria fisica evirtuale ed è in grado di inviare un segnale se entrambi ivalori scendono sotto i 10MB; se entrambi diventano in-

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feriori ad 1MB oppure se rileva un’anomalia di funzio-namento, Asura viene terminato ed avviato nuovamenteper consentire a Windows†NT/2000 di liberare le risorseoccupate. Garda è anche in grado di controllare (e darequindi origine al riavvio di Asura) tutte le segnalazionitracciate nel Registro Eventi che si specificano in fase diconfigurazione. Se viene tracciato nel Registro Eventi unevento generato da Asura, esso viene anche scritto nelregistro specifico di Garda; messaggi e-mail contenentilo stato di Asura possono essere automaticamente gene-rati ed inviati a specifici gruppi di utenti.

Lo scopo di Garda è di ridurre al minimo eventuali“tempi morti” nel flusso di lavorazione che possono de-rivare da anomale situazioni di funzionamento; ricordia-mo che le anomalie possono essere determinate anchedal contenuto dei materiali processati.

Un nuovo prodotto: Asura Balance

Da oggi è possibile implementare licenze OneVisionAsura in una struttura cluster con bilanciamento dei cari-chi. Asura Balance supervisiona lo stato di funzionamentodi Asura e distribuisce il carico dei materiali da processa-re indirizzandoli verso il server più disponibile.

Asura Balance funziona come “distributore” nei con-fronti di ciascun Asura installato sui computer in rete. Adintervalli regolari, Asura Balance controlla le cartelle nellequali gli utenti collocano i file da controllare. Quando neviene individuato uno nuovo, Asura Balance genera unjobticket e lo invia al primo Asura disponibile. Il jobticketcomunica ad Asura la directory in cui si trova il file, ladirectory del profilo della coda e il nome del file da pro-cessare, precisando dove posizionare il risultato dell’ela-borazione. Asura ricerca il file nella posizione indicatada Asura Balance nel jobticket, lo processa e lo posizio-na in base alle informazioni ricevute. Durante la fase diprocesso del file, Asura comunica costantemente conAsura Balance sullo stato attuale del processo. Se non cisono ulteriori file da processare nella cartella, Asura co-munica ad Asura Balance che è pronto per processare ilprossimo file. Asura Balance riconosce l’eventuale bloc-co/spegnimento di una coda di Asura e distribuisce ijobticket su un altro Asura disponibile anche se l’eventosi manifesta durante l’elaborazione di materiali. Se unAsura viene spento, quel nodo di elaborazione è automa-ticamente escluso dalla configurazione e nessun jobticketverrà ad esso inviato.

Sicuriq e Sicuriq Pro

Ad IPEX (Birmingham) OneVision ha presentato i

nuovi prodotti Sicuriq e Sicuriq Pro che ampliano l’of-ferta, storicamente orientata al trattamento dei formatiPostScript e PDF, anche al trattamento di file in formatoraster.

Lanciati ad IPEX (Birmingham), Sicuriq e Sicuriq Proconsentono di soddisfare flussi di produzione in cui sianecessario rasterizzare PostScript/PDF da e verso uno opiù fra i seguenti formati:* TIFF (specifiche 6.0);* JPEG;* PNG;* Scitex CT (Scitex Handshake CT o Scitex Brisque CT);* PDF (raster, in formato 1.3);* PS, EPS, DCS 2.0 (livelli 1, 2 e 3);* GIF;* Scitex CT/LW (solo Sicuriq Pro);* TIFF/IT CT/LW (solo Sicuriq Pro).

Per ciascuno dei formati elencati sono disponibilispecifici, sofisticati e potenti parametri di configurazio-ne.

Quando il formato in ingresso è PostScript/PDF,Sicuriq e Sicuriq Pro consentono di effettuare dei con-trolli (preflight) relativamente ai seguenti aspetti:* mancanza di fonti;* presenza di fonti in standard TrueType;* presenza di immagini in RGB/Lab/tinte piatte;* file già separati;* immagini con risoluzione inferiore a 100dpi;* immagini compresse JPEG;* file in formato PDF che utilizzano funzionalità di ren-dering specifiche della versione 1.4 (es.: trasparenze).

In base alla configurazione definita dall’utente, il ve-rificarsi di una o più condizioni specificate causa il rifiu-to del file in ingresso.

Sicuriq e Sicuriq Pro possono essere configurati tra-mite code di elaborazione gestite da hotfolder (ingresso,uscita conversione, eventuale folder per file errati, even-tuale folder per gli originali processati); ciascuna codapuò essere parametrizzata per specifiche attività e si pos-sono mandare automaticamente in esecuzione comandibatch in “uscita” dalle code.

E’ importante sottolineare come l’affidabilità del ri-sultato ottenibile grazie a Sicuriq e Sicuriq Pro sia unodegli aspetti che certamente caratterizzano queste solu-zioni. A titolo di esempio, configurando una coda per inputPostScript/PDF ed output raster a bassa risoluzione, èpossibile valutare attraverso queste applicazioni con gran-de velocità se le impostazioni di sovrastampa del file ori-ginale generano il risultato voluto prima di mandare inproduzione pellicole o lastre che, altrimenti, sarebberoinutilizzabili.

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In Cina una nuovafabbrica di lastre KodakPolychrome Graphics

Giovedì 18 luglio 2002, con una cerimonia uffi-ciale che ha visto la presenza delle autorità e dei piùrappresentativi tra gli operatori dell’industria graficalocale Tom Watson, presidente della regione Asia ePacifico di Kodak Polychrome Graphics, ha posto laprima pietra di un nuovo stabilimento produttivo chesorgerà tra breve in Cina,nella città di Tianjin.

Il progetto avviato daKPG prevede la costruzio-ne di una fabbrica dotata delle piùavanzate tecnologie che produrràlastre termiche per CtP e di una sedeoperativa dalla quale saranno coordi-nate tutte le attività del gruppo sul vasto territorio ci-nese. La città di Tianjin, che dista circa 145 chilometridalla capitale Beijing, è un centro industriale la cuirapida crescita riflette l’incredibile espansione checaratterizza l’economia cinese degli ultimi anni nei piùimportanti settori produttivi.

Tra questi spicca il mercato della stampa, maturoormai per sfruttare tutte le potenzialità delle nuovesoluzioni digitali offerte dalle lastre, dal film e dai si-stemi di proofing prodotti da KPG, che grazie al nuo-vo insediamento di Tianjin sarà in grado di fornire sup-porto tecnico-commerciale e prodotti di alta qualitàrapportati alle specifiche necessità degli utilizzatori ditutta la Cina. Nonostante la specificità dell’economiacinese, il nuovo progetto di KPG rientra a tutti gli ef-fetti nella filosofia della Corporate, che si è sempre

adeguata alle regole commerciali e alle legislazionidelle molte nazioni in cui opera.

KPG prevede di impiegare personale cinese nellenuove strutture produttive e di creare uno staff tecni-co-commerciale pefettamente in grado di risponderealle esigenze degli utilizzatori locali. Oggi in Cina il

mercato del CtP è ancora infase sperimentale, ma i lea-der industriali e gli

stampatori più importantisono bene informati sulle nuove

tecnologie e attendono dai fornitoril’offerta di soluzioni valide e

innovative. Attraverso la decisione dicostruire una nuova fabbrica in Cina, KodakPolychrome Graphics intende raggiungere anche inquesto grande paese la posizione leader checontraddistingue il gruppo nel mondo occidentale. Inaccordo con le leggi cinesi, oltre a produrre le lastretermiche per CtP nello stabilimento di Tianjin KPGimporterà film a marchio Kodak, prodotti chimici esistemi di proofing che saranno distribuiti sia da ven-ditori diretti che attraverso una rete di rivenditori esi-stenti.

Con la fabbrica di Tianjin il numero di insediamentiproduttivi che Kodak Polychrome Graphics possiedenel mondo sale a nove. La società prevede di conclu-dere entro la fine dell’anno in corso i lavori di costru-zione del nuovo stabilimento, che sarà pienamenteoperativo entro la metà del 2003.

Via del Pratignone 38/4050041 Calenzano (FI)

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Milano - ItalyTel: +39 02 262 59 77

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Mondadori Printing aggiunge al suo sistema di pro-duzione del Centro Stampa di Verona un nuovo,prestigioso arrivo. Si tratta di un Trendsetter VLF diCreo, un Computer to Plate ter-mico per lastre di grande forma-to che è stato presentato a Ve-rona il 25 settembre scorso.

A presentare l’evento sisono susseguiti, nella mattina-ta, vari relatori.

Ha aperto il Direttore Generale diMondadori Printing Alberto De Matthaeis,con una panoramica esaustiva sugli im-pianti e i numeri della realtà Mondadori.

Una realtà produttiva impressionante– ubicata tra Italia (5 impianti) e Spagna (1 impianto)e articolata in vari stabilimenti e linee di stampa – chedà lavoro a quasi duemila persone e fattura per i duequinti su lavori esterni e per tre quinti come editore inproprio, per un totale di fatturato di oltre 944 miliardidi lire nel 2001, che segnalano il gruppo come il pri-mo in Italia e terzo in Europa. E una realtà produttivadi alta qualità, comprovata dalla certificazione ISO–

9002 già ottenuta per gli stabilimenti di Melzo, Cles eToledo, e in via di ottenimento per lo stabilimento diVerona. I consumi annuali di Mondatori Printing (dati

2001) sono stati lo scorso annodi 270mila tonnellate di carta (dicui 208mila per il rotocalco,44mila per il rotooffset e 18milaper il cameron), 27mila tonnel-late di carta in fogli, 3mila e 500

tonnellate di cartone, 8mila tonnellate diinchiostri rotocalco, 880 tonnellate di in-chiostri rotooffet e 240 tonnellate di inchio-stri offset, 145mila lastre di stampa e16mila cilindri, con un consumo totale di110mila kilowatt/ora di energia elettrica.

Fiore all’occhiello e vera e propria casa madre (concirca mille e duecento dipendenti), l’impianto di Ve-rona, nel quale sono presenti un po’ tutte le linee distampa, dalla stampa rotocalco, al rotooffest, dallastampa di libri illustrati a quella di libri in bianco enero, riviste e cataloghi.

Lo stabilimento di Melzo si dedica soprattutto allastampa rotocalco, con 4 linee di stampa e circa 80/85

prodotti tra settimanali e mensili. Effet-tua anche una gran parte della stampacommerciale.

Lo stabilimento di Pomezia lavoracon 2 rotooffset, che stampano per il 50per cento per l’editore e per il 50 per cen-to per terzi.

Lo stabilimento di Cles si dedica so-prattutto alla stampa di libri in bianco enero.

Lo stabilimento di Martellago è de-dicato alla stampa di libri e cataloghidella linea Electa, con macchina piana70 x 100 e alla produzione di libri colo-re di alta qualità.

Mondadori Printingpotenzia gli impianti nelCentro di stampa di Verona

Il nuovo Trendsetter VLF, il sistema CTP termico per grandi formati di Creo, è la 100esimainstallazione di questo dispositivo nel mercato italiano

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Lo stabilimento di Toledo infine,l’unica installazione produttiva diMondadori Printing all’estero, si oc-cupa anch’esso della stampa dei libria colori.

Sul perché del passaggio a unflusso di lavoro CPT ha sostato a lun-go Athos Milanese, Direttore Ricer-ca e Sviluppo Mondatori Printing. Hatracciato con chiarezza la situazioneprecedente all’arrivo del TrendsetterVLF: un reparto di pre-press di offseta foglio per i libri illustrati che nongestiva alcuna informazione digita-le, ma eseguiva la preparazione dellelastre in modo convenzionale,appaltando in outsourcing il 70 percento del montaggio delle pellicole afornitori esterni. La necessità di uti-lizzare dati digitali e di trattare unamaggior varietà di formati di lastre,unitamente ad una richiesta forte diimprovement della qualità, sono sta-ti dunque alla base di una scelta tec-nologica che si è rivelata poi ancheuna mossa vincente sul piano delworkflow. Serviva dunque una mag-giore flessibilità produttiva, una no-tevole funzionalità e semplicità dimanovra, la predisposizione per in-tegrazione con S/W, e una autonomagestione del punto retino, dellelineature e della forma del punto.Così l’Azienda Grafica decide l’ac-quisto e la posa in opera nel 1999,nello stabilimento di Cles, di unTrendsetter 5880 Quantum V-speedcon autoloader. I risultati sono buonied ecco entrare nel 2001 nello stabi-limento di Verona una macchina ge-mella per rotooffset. Infine a luglio2002, sempre nello stabilimento diVerona entra un Tredsetter VLF 5880,con il workflow Prinergy di Creo, conoffset a foglio, che consente addirit-tura l’invio di dati CIP3 alla stampavia FTP. I risultati, a parere di AthosMilanese, si sono rivelati molto buo-ni. Si è proceduto ad una rapida

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riqualificazione del personale; ora si ottiene una ele-vata qualità delle lastre prodotte; conseguentementela qualità del prodotto è ottima e si assiste ad una granderiduzione del tempo di avviamento macchina.

Delle caratteristiche tecniche di Trendesetter VLFe dei risultati Creo dell’anno in corso ha trattato, condovizia di particolari ed evidente, legittima soddisfa-zione, Flavio Corsini di Creo Italia, che ha sottolinea-to il forte impegno di Creo come azienda leader mon-diale nel settore della pre-stampa. Il Trendsetter VLF5880 è il 100simo impianto installato in Italia sui 700in funzione nel mondo (oltre il 75 per cento di venditein più rispetto al diretto, secondo competitor di Creo).

E la centesima candelina per il prodotto Creo sifesteggia con un trend confortante su tutta la gammadi prodotti dell’Azienda. Di Trendsetter 800 infatti vene sono in funzione 2mila 500 nel mondo, di cui 123in Italia, e di Lotem 800 oltre mille su scala planetaria,di cui 48 nel nostro Paese.

Merito – questi successi a parere di Corsini – del-l’équipe Creo, di un team di uomini e donne che cre-dono nel loro lavoro e nella qualità della ricerca e inuna serie di mosse strategiche, di cui la partership conKPG è l’ultimo atto, in ordine di tempo.

Ma merito anche del particolarissimo brevetto Creodel trendsetter termico. Una tecnologia propria di espo-sizione delle lastre, con laser a lunghezza d’onda di830 nm, 240 beams e 20/40 watt di potenza sulle la-stre. Il centro dell’idea progettuale del CPT Creo è laLightValve, una vera e propria “scatola magica”, checonvoglia da una barra di diodi laser, attraverso ap-punto la LightValve e una lente Autofocus, 240 fasci

di luce che corrispondono ad altrettanti punti di scrit-tura. Il pixel non è sgranato, ma quadro, giusta l’esclu-siva tecnologia Creo SquareSpot. Il flusso di lavoroPrinergy, che parte dalle esigenze dello stampatore perrisolvere una quantità di problemi di workflow, accet-ta qualsiasi formato di file, lo converte in formato PDF,sovrappone uno schema di imposizione e consenteprove di stampa. Espone, archivia, lavorando su siste-ma operativo Windows 2000 ma con il database Oracle.Permette dunque un flusso di lavoro espandibile, digrandissima utilità per un concetto moderno di lavoroflessibile. Per ultimo Alon Lumbroso, Direttore Ge-nerale di Creo Europe, ha tratteggiato gli scenari sullastrada che conduce alla totale produzione grafica inRete. Le parole d’ordine per questo scenario sono sem-plici. Maggiore colore, una maggiore attenzione al-l’utente finale con una customization attenta, tempi dilavoro sempre più abbreviati, deadline più strette. Inuna parola tempi e costi ridotti.

L’evento Creo a Mondadori Printing si è conclusocon una visita agli impianti di stampa del sito di Vero-na. Una galoppata attraverso l’intero mondo delle ArtiGrafiche Mondadori, un occhio al rotooffest delle ri-viste e l’altro all’offset a foglio unico per i libri. E pro-prio di fronte al nuovo entrato in casa Mondadori, astaff dirigenziali congiunti di Mondadori Printing eCreo Italia e Europe è stata consegnata una targa ri-cordo a Luigi Agoggeri, Direttore Produzione Libri diMondadori Printing. Un brindisi dunque insieme aisuccessi Mondadori nel mondo della stampa e al cen-tesimo Trendsetter VLF di Creo venduto sul mercatoitaliano.

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Kodak Polychrome Graphics:ecco la nuova versione 2.5 del

software Color RIP per isistemi Matchprint InkJet

Kodak Polychrome Graphics ha recentemente an-nunciato la disponibilità della nuova versione 2.5 delsoftware Matchprint Color RIP per le stampanti inkjeta grande formato.

Il nuovo software è caratterizzato dalpotenziamento di diverse funzionalità rispetto alle ver-sioni precedenti, tra cui lapossibilità di accettarefile Scitex CT/LW eJPEG e quella di gestireanche i profili colore RGB e LAB.Si amplia inoltre ulteriormentel’elenco dei plotter gestiti dalMatchprint Color RIP con la serie HPDesignJet 10/20/50 PS. Nella nuova versione 2.5 ColorRIP dispone di un’interfaccia Drag and Drop e dellafunzione Selectable Job Priority, che rendono più sem-plice e rapido il flusso di lavoro. Sono inoltre statepotenziate le funzioni di cropping e titling e quella dinesting.

Di evidente utilità sono poi la nuova possibilità dipreview di stampa che utilizza profili ICC, un databaseinedito di profili colore ed un unità esterna di suppor-to per la misurazione. Il software Matchprint Color

RIP in versione 2.5 apre nuove strade al MatchprintinkJet System, la soluzione di proofing con tecnolo-gia inkjet di alta qualità proposta da Kodak PolychromeGraphics, che produce un’accurata simulazione delleprove analogiche Matchprint, accettate da tempo dal-l’industria grafica come standard per una valida pre-

visione dei risultati nellariproduzione dei lavori acolori.

La nuova versione 2.5del software Color RIP è stata ide-

ata con l’intento di soddisfare le esi-genze degli utilizzatori che, seguen-

do la rapida evoluzione del mercato nelcampo delle tecnologie digitali, richiedono sistemi ingrado di offrire prestazioni di livello sempre più alto.Il miglioramento delle capacità delle funzioni dedica-te al controllo del colore, l’ampliamento della gammadelle unità di uscita compatibili - che offre oggi la pos-sibilità di ottenere anche poster e stampe pubblicitariedi grande formato - e l’aumento della produttività ge-nerale del sistema di proofing consentono alle aziendedi lavorare più rapidamente e con risultati di qualitàsempre maggiore.

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