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Periodico mensile. Anno VIII n. 34 - Sped. in Abb. to Postale comma 20 lett. B art. 2 Legge 23/12/96 n.662 Roma (Romanina) - Esemplare diffuso gratuitamente ai soci TecnoMedia Periodico della ASIG - Associazione Stampatori Italiana Giornali - Tecnologie, Prodotti & Mercati editoriali ADN Kronos Adobe Systems Agenzia Giornalistica Italia Agfa-Gevaert Ansa Ap.Biscom Ascential Software Atex Media Solutions Autologic Information International B.V.S. - Technotrans Barco Graphics Creo Italia Denex Systems Technology e.Biscom Ecrm EidosMedia Elettra Ferag Italia Fujifilm G.M.D.E. Gerber Systems HiT Internet Technologies Hurletron Idab-Wamac International King Press Kodak Polychrome Graphics Lem Link Service Lithosol Italia Milia 2002 Müller Martini Napp Systems Nàvita N.T.G. Optronics Purup Prepress R. G. Reed Midem Organisation Segbert Sinedita Sap Italia Scanview Sitma SMB Schwede Maschinenbau Stoebich Tecsa Telpress Tera Teufelberger Unisys Italia Xeikon Xyvision Visita il nostro sito Internet: http://www.ediland.it F ILO DIRETTO LE AZIENDE INFORMANO Numero 34 - Luglio 2002 Ifra Italia 2002: investire sulla qualità Più di 160 partecipanti per la quinta edizione della conferenza internazionale organizzata da Ifra in cooperazione con Asig e Fieg. La qualità del prodotto, motore dell’innovazione ............... a pagina 4 Il “sistema qualità” de Il Mattino ......................................... a pagina 10 Edicole in rete: esperienze e scenari ................................. a pagina 13 Il nuovo centro stampa de L’Unione Sarda Abbiamo visitato il nuovo stabilimento alle porte di Cagliari, dove si coniugano tecnologia, automazione ed estetica. a pagina 17 Nuove alleanze sul mercato dei fornitori Si susseguono le notizie di accorpamenti ed accordi di collaborazio- ne tra società fornitrici. Cosa cambia per gli utenti? a pagina 21 Media 2000 e Telema viaggiano in tandem Diffusione congiunta per I Quaderni di Telema della Fondazione Ugo Bordoni e la rivista fondata e diretta da Giovanni Giovannini. a pagina 24 Un DeeJay italiano per l’informazione finanziaria La Dow Jones & Co., leader mondiale dell’informazione finanziaria, ha scelto tecnologie Telpress per la diffusione dei propri servizi. a pagina 26 La risorsa umana al centro dell’innovazione Dai corsi colore Asig e da un simposio Ifra emerge il ruolo centrale del fattore umano nella costruzione di sistemi di qualità. a pagina 28 L’affidamento di attività ad esterni In caso di appalto o di contratto d’opera la gestione della sicurezza può creare problemi. Vediamo quali sono e come affrontarli. a pagina 35 Ifra News .................................................................................... a pagina 32 Media Insider ............................................................................. a pagina 40 Web Insider ................................................................................ a pagina 50 Appuntamenti ............................................................................. a pagina 90 Le Rubriche Mercato pubblicitario: oltre la crisi c’è... Dopo un 2001 difficile, cosa prevedono i più accreditati osservatori italiani ed internazionali sull’andamento degli investimenti? a pagina 43 Internet: tra ottimismo e scetticismo Dopo la crisi, la ripresa? Gli ultimi dati disponibili sui fornitori e sugli utenti/consumatori di servizi Internet. a pagina 47 Business@Internet

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Rivista dell'ASIG. Associazione Stampatori Italiana Giornali

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TecnoMediaPeriodico della ASIG - Associazione Stampatori Italiana Giornali -

Tecnologie, Prodotti & Mercati editoriali

ADN KronosAdobe SystemsAgenzia Giornalistica ItaliaAgfa-GevaertAnsaAp.BiscomAscential SoftwareAtex Media SolutionsAutologic Information InternationalB.V.S. - TechnotransBarco GraphicsCreo ItaliaDenex Systems Technologye.BiscomEcrmEidosMediaElettraFerag ItaliaFujifilmG.M.D.E.Gerber SystemsHiT Internet TechnologiesHurletronIdab-Wamac InternationalKing PressKodak Polychrome GraphicsLemLink ServiceLithosol ItaliaMilia 2002Müller MartiniNapp SystemsNàvitaN.T.G.OptronicsPurup PrepressR. G.Reed Midem OrganisationSegbertSineditaSap ItaliaScanviewSitmaSMB Schwede MaschinenbauStoebichTecsaTelpressTeraTeufelbergerUnisys ItaliaXeikonXyvision

Visita il nostro sito Internet:http://www.ediland.it

FILO DIRETTOLE AZIENDE INFORMANO

Numero 34 - Luglio 2002

Ifra Italia 2002: investire sulla qualitàPiù di 160 partecipanti per la quinta edizione della conferenzainternazionale organizzata da Ifra in cooperazione con Asig e Fieg.

La qualità del prodotto, motore dell’innovazione ............... a pagina 4Il “sistema qualità” de Il Mattino ......................................... a pagina 10Edicole in rete: esperienze e scenari ................................. a pagina 13

Il nuovo centro stampa de L’Unione SardaAbbiamo visitato il nuovo stabilimento alle porte di Cagliari, dove siconiugano tecnologia, automazione ed estetica.

a pagina 17

Nuove alleanze sul mercato dei fornitoriSi susseguono le notizie di accorpamenti ed accordi di collaborazio-ne tra società fornitrici. Cosa cambia per gli utenti?

a pagina 21

Media 2000 e Telema viaggiano in tandemDiffusione congiunta per I Quaderni di Telema della Fondazione UgoBordoni e la rivista fondata e diretta da Giovanni Giovannini.

a pagina 24

Un DeeJay italiano per l’informazione finanziariaLa Dow Jones & Co., leader mondiale dell’informazione finanziaria,ha scelto tecnologie Telpress per la diffusione dei propri servizi.

a pagina 26

La risorsa umana al centro dell’innovazioneDai corsi colore Asig e da un simposio Ifra emerge il ruolo centraledel fattore umano nella costruzione di sistemi di qualità.

a pagina 28

L’affidamento di attività ad esterniIn caso di appalto o di contratto d’opera la gestione della sicurezzapuò creare problemi. Vediamo quali sono e come affrontarli.

a pagina 35

Ifra News .................................................................................... a pagina 32Media Insider ............................................................................. a pagina 40Web Insider ................................................................................ a pagina 50Appuntamenti ............................................................................. a pagina 90

Le Rubriche

Mercato pubblicitario: oltre la crisi c’è...Dopo un 2001 difficile, cosa prevedono i più accreditati osservatoriitaliani ed internazionali sull’andamento degli investimenti?

a pagina 43

Internet: tra ottimismo e scetticismoDopo la crisi, la ripresa? Gli ultimi dati disponibili sui fornitori e sugliutenti/consumatori di servizi Internet.

a pagina 47

Business@Internet

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Tutta la grinta di una mostra giovane.Tutto lo sprint di un mercato promettente.Se prima era una scommessa, oggi è unacertezza: i mercati delle arti grafiche e delconverting del Centro-Sud sono una realtà in forte evoluzione, alla continua ricerca di tecnologie e know-how per competere su terreni sempre più impegnativi. Lo sta a dimostrare la vitalità della primaedizione di MedPrint che nel 1999 si è subitoimposta come il punto d’incontro per tutti glioperatori del Centro-Sud nei settori stampa,prestampa, digital printing, mega formati,cartotecnica e legatoria.E lo stanno a dimostrare i numeri dellamanifestazione, che già al debutto ha fattoincontrare quasi trecento espositori con 8400 visitatori qualificati e motivati all’acquisto. Pronti a partire per la seconda edizione?

Mostra delle tecnologie per l’industria grafica, editoriale e cartotecnica mediterranea

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Periodico della ASIGAssociazione Stampatori Italiana Giornali

Via Sicilia 125, 00187 Romatel. 06 / 4883566 - fax 06 / 4883489

E-mail: [email protected]

Direttore responsabileCarlo Lombardi

RedazioneSalvatore Curiale - Luca Michelli

hanno collaborato a questo numeroMarco Brogi, Giuseppina Ciaccia,

Giulia Maria Leone, Alessia NataliniSegreteria di Redazione

Elga Mauro

Registrazione del Tribunale di Roma n. 189 del 29-4-1994© ASIG Service S.r.l. - 2002 - Tutti i diritti riservati

Sede legale: via Bigli 2, 20121 Milano

StampaIM.A.G.E.: S.a.s.

Via G. Verne, 21 - 00157 Roma

Questo numero è stato chiusoin redazione il 22 luglio 2002

TecnoMedia è consultabile in Internet sulla banca datiEdiland (http://www.ediland.it/archive/psengine.asp)

TecnoMedia

L’editorialedi Carlo Lombardi

Questo numero di TecnoMedia, a grandi linee, si

presenta come un fascicolo monografico dedicato alla

qualità. Una caratteristica abbastanza inusuale per la

nostra pubblicazione, frutto di una scelta editoriale

che ha voluto rendere conto di eventi di notevole

risonanza e partecipazione che si sono svolti in Italia

ed all’estero negli scorsi mesi, a loro volta testimonianza

di un “clima” editoriale ed industriale proteso al

miglioramento tangibile del prodotto quotidiano.

Ma andiamo per ordine. A maggio si è svolta a

Londra una conferenza internazionale dell’Ifra

dedicata proprio alla stampa di qualità. Una raccolta

di esperienze maturate in vari Paesi, contraddistinte

dal comune denominatore della ricerca della qualità

finale del prodotto. A giugno è stata la volta di Ifra

Italia, la quinta edizione della conferenza

internazionale – organizzata da Ifra, Fieg ed Asig –

“Costruire sistemi di qualità: stampa, pubblicità,

distribuzione”. Un evento seguito da centosessanta

partecipanti, record assoluto nella storia della

manifestazione.

In quell’occasione è stata organizzata dal “padrone

di casa” - Il Mattino di Napoli – una visita notturna al

nuovo centro stampa - le cui caratteristiche

d’avanguardia abbiamo avuto occasione di illustrare

i mesi scorsi - iniziativa che ha fatto registrare il “tutto

esaurito”: risultato non comune in una manifestazione

dove i partecipanti sono impegnati per molte ore in

ascolto delle esperienze più significative realizzate

negli ultimi dodici mesi da editori e stampatori italiani

e stranieri.

A fine giugno si sono conclusi i primi tre Corsi

Qualità Colore 2002, organizzati dalla Associazione

Stampatori Italiana Giornali a Milano, Roma e Bari.

Più dei risultati della iniziativa, dei quali si legge in

dettaglio nelle pagine che seguono, è significativo che

siano già arrivate richieste da altre parti d’Italia per

nuova attività formativa. Dopo la pausa estiva i corsi

riprenderanno, con l’apporto didattico della Scuola

Arti Grafiche S. Zeno di Verona e dell’Ifra.

In linea con questi avvenimenti, peraltro, si colloca

la presentazione del nuovo centro stampa dell’Unione

Sarda di Cagliari, dove la qualità ha una sua valenza

anche nell’impatto estetico dello stabilimento, uno dei

più belli d’Europa.

La partecipazione, talvolta massiccia, l’interesse

suscitato in professionisti ed imprenditori che hanno

seguito le diverse iniziative, dimostra, al di là delle

possibili “interpretazioni” soggettive, che la “qualità”

è veramente un tema centrale, “trasversale”

all’industria editoriale, un obiettivo verso il quale ci si

muove concretamente avendo chiaro che solo un

“sistema a rete” – quindi un insieme di aziende e di

professionisti che collaborano fra loro – può produrre

“qualità” con valore industriale. Interazione,

consapevolezza dei punti di forza e delle caratteristiche

del prodotto editoriale, una comune cultura condivisa

fra i soggetti con l’apporto di professionalità specifiche

presenti nei diversi passaggi del flusso di lavoro, sono

le parole chiave di un processo evolutivo fatto proprio

da un’industria vitale in Italia come in Europa.

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Sistemi di qualità:esperienze di successo,progetti e prospettivead Ifra Italia 2002

Centosessanta partecipanti provenienti da tutte lepiù importanti società editrici e stampatrici di quoti-diani italiani nessuno se li aspettava, neppure i più ot-timisti.

Eppure in tanti sono arrivati a Napoli per parteci-pare alla quinta edizione di Ifra Italia, la ConferenzaInternazionale per l’industria editoriale e della stampaorganizzata da Ifra, la più importante associazione diricerca internazionale per le tecnologie applicate al-l’industria dei giornali, da Fieg e da Asig, le associa-zioni italiane degli editori e degli stampatori di gior-nali.

Tutti hanno assistito con grande interesse agli in-terventi previsti, in alcuni casi animati da un fitto scam-bio di domande, risposte e considerazioni da parte delpubblico, e tutti hanno partecipato alla visita guidataal nuovo stabilimento de Il Mattino, uno dei centristampa più moderni d’Europa alle porte di Napoli.Merito dell’aria del Golfo, della forza di un marchio –Ifra Italia - che ormai si è affermato come punto diriferimento annuale per l’editoria e la stampa quoti-diana in Italia, o merito del programma scelto dagliorganizzatori?

Probabilmente un mix di tutte e tre le componenti,con i primo piano, non c’è dubbio, i “contenuti” dellamanifestazione, tenuti insieme da un comune denomi-

natore, “la qualità”, sempre più al centro delle attivitàeditoriali, e degli investimenti, non solo in Italia ma inparte del mondo.

Stampa digitale: tecnologia e riorganizzazionedel lavoro

Qualità nella realizzazione dei prodotti – nellastampa – qualità nella gestione del segmento forse piùdelicato della macchina editoriale, la pubblicità, e qua-lità nell’area finora più trascurata dallo sviluppo tec-nologico dell’industria editoriale, la distribuzione, lafase finale del processo industriale dalla quale è lecitoaspettarsi, nei prossimi anni, il maggiore tasso di in-novazione, sia per quanto riguarda la gestione delladiffusione delle copie in abbonamento, nei Paesi doveciò è possibile, sia nella distribuzione in edicola.

La “qualità” è per tutti, editori e stampatori, sino-nimo di affari, sia quando è interpretata come qualitànel processo produttivo, quindi ottimizzazione degliimpianti e riduzione degli scarti, sia quando è vistacome componente essenziale dello stampato finale,finora prodotto sulle rotative tradizionali, ma forse, infuturo, avviato almeno per quantità modeste e moltomirate a network di stampa digitale. Un’ipotesi, que-st’ultima, che non ha mancato di suscitare un acceso

La “qualità” è stata al centro dei lavori della V edizione di Ifra Italia, la conferenzainternazionale per l’industria dei quotidiani che si è svolta a Napoli il 6 e 7 giugno. Dai centristampa ai nuovi sistemi di pre press per la gestione on line degli annunci di pubblicità, dalleesperienze di “frontiera” per la automazione della distribuzione nelle edicole alleopportunità che, forse, arriveranno dalla stampa digitale, tutti relatori puntano l’attenzionesul fatto che migliorare si può, e si deve, ma a tener conto della qualità deve essere tutto ilsistema: a ciascuno il suo ruolo e il suo know-how specifico, ma in tutti la comuneconsapevolezza delle potenzialità, e dei limiti attuali, di quanto può essere impresso sullacarta da giornale. Un’edizione record - centosessanta partecipanti in due giorni – ed unavisita guidata al nuovo centro stampa de Il Mattino alle porte di Napoli.

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Sistemi di qualità: esperienze di successo, progetti e prospettive ad Ifra Italia 2002

dibattito fra relatori e pubblico, sia per quanto riguar-da le opportunità tecnologiche sia in merito all’impat-to globale che la stampa digitale avrebbe sulle attivitàpiù tradizionali di diffusione e vendita al dettaglio.

Per Federico Reviglio, della Stampa di Torino, unodei giornali italiani che ha seguito più da vicino le ipo-tesi di impiego della stampa digitale, il “digitalprinting” deve essere valutato attentamente non soloin funzione delle prospettive, di enorme interesse, cheoffre agli editori, ma anche tenendo conto delle diffi-coltà che ancora bisogna risolvere. La copia in digitalprinting è ancora piuttosto costosa perché i tempi diproduzione non sono veloci, ed ammortizzare gli im-pianti non è cosa semplice. L’altro problema da risol-vere riguarda i punti di vendita, perché le edicole nellaconfigurazione attuale sono troppo piccole per ospita-re le macchine, senza contare il lavoro che sarebbe

richiesto agli edicolanti, con picchi di pro-duzione mattutini difficili da affrontare.L’unico distributore automatico di copiedella Stampa è per il momento a Capri. Peril futuro si potranno immaginare centri didistribuzione molto mirati, di nicchia, pro-babilmente all’estero. Si tratterà, per dirlacon un battuta paradossale, di non produrretanto le copie, quanto i lettori. “E’ un mon-do ancora tutto da scoprire” – gli fa ecoMaurizio Gregotti, direttore tecnico de IlGiornale –“ma nel quale crediamo”. Anchenelle sue valutazioni, questa opportunità at-tira l’industria della pubblicità per la capa-cità di penetrare il mercato in modo capillare,ma restano da risolvere numerosi problemilegati soprattutto alla difficoltà di controlla-re la distribuzione dei prodotti, più che allatecnologia vera e propria, dalla quale comun-que ci si deve aspettare uno sforzo per mi-gliorare soprattutto per quanto riguarda ilcolore.

E sulla strada degli sviluppi legati allemacchine si stanno muovendo tutti i più im-portanti fornitori di tecnologie che, per laprima volta nella tradizione di Ifra Italia,hanno potuto partecipare in prima personaad un panel di discussione a tratti molto vi-vace. Riccardo Porro, di Ocè Italia, ha pre-sentato i concetti alla base degli ultimi svi-

luppi delle macchine prodotti dalla multinazionaleolandese, che ha puntato in direzione della possibilitàdi stampare prodotti utilizzando carta in bobina perottenere un prodotto molto simile a quello dei quoti-diani che escono dalla rotativa, su carta da 40gr. I pri-mi esperimenti di digital printing sulle nuove macchi-ne sono avvenuti a Londra nel maggio 2001, e si pen-sa di estendere il network di stampa a diverse città nelmondo, fra le quali Barcellona, Copenaghen e Sidney.La soluzione dei problemi legati alla velocità di stam-pa (critica in funzione dei volumi da avviati in distri-buzione) è avviata con ottimi risultati: un file rilascia-to alle ventidue è in pronta consegna all’una del matti-no con copie di un giornale a formato massimo – at-tuale – di 46 cm e foliazione fino a 96 pagine. Un pro-dotto, come è stato notato, a metà strada fra un giorna-le concepito per il digital printing ed una testata tradi-

Foto 1. Reiner Mittelbach, CEO di Ifra, che con Asig e Fiegha organizzato Ifra Italia 2002: un'edizione record con 160partecipanti in due giorni di intensi lavoriFoto 2. Umberto Seregni, Presidente del gruppo omonimodi aziende grafiche

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zionale stampata in rotativa. IBM,con il sistema Infoprint, ha verifica-to risultati soddisfacenti per gli edi-tori, grazie alla riduzione dei tempidi consegna dei prodotti realizzati conprint-on-demand. Felice Biassoni, diIBM Italia, si è detto fiducioso che ilsistema possa trovare applicazioneanche nell’industria dei quotidiani.“Ma quanto costa una copia prodottada una macchina digitale?” è statochiesto. Il costo finale, rispondonoIBM e tutti gli altri fornitori, non è il“costo tecnologico” ma una sommadi voci legate alla distribuzione e, piùin generale, alla logistica globale delnetwork produttivo. “Siamo in gra-do di prevedere con estrema preci-sione i costi finali della copia” – hadetto Biassoni – “ma lo possiamo faresolo all’interno di un piano industria-le preciso, non in astratto”.

Trino Barnabò, di Man RolandItalia, ha illustrato le caratteristichesalienti della soluzione per la stampadigitale offerta da una delle aziendeleader mondiale nelle rotative per lastampa dei quotidiani. La possibilitàdi produrre testate quotidiani attraver-so il procedimento di impressionediretta dei dati sul cilindro e la lorocancellazione una volta che questisono stati trasferiti su carta è una delleopportunità offerte al mercato. Anche in questo caso,come ha detta con estrema franchezza il relatore, è in-dispensabile una attenta previsione dei costi da effet-tuare in base ad un concreto progetto industriale. Re-stano tutte da verificare, una volta di più, le variabilidel nuovo sistema industriale, dalla localizzazione dellemacchine – escluso al momento di metterle in edicola– alla distribuzione.

Da Ifra Italia 2002 arrivano diverse proposte tec-nologiche ma un unico messaggio agli editori: la stam-pa digitale non è solo una nuova opportunità tecnica,ma una riorganizzazione globale dell’industria dellastampa e, per certi versi, forse anche del mestiere dieditore. Su questa prospettiva bisogna tarare le scelte,

e non a caso David Owen, di Xerox, sottolineando lepotenzialità della stampa digitale per mercati di nic-chia, ha lanciato una provocazione, ed un’ipotesi dilavoro, per rendere efficace dal punto di vista econo-mico la produzione di testate con la impressione diret-ta delle pagine: perché non offrire, si è chiesto, spazipubblicitari in prima pagina a club o a hotel esclusiviche desiderano diffondere il proprio marchio in diver-si Paesi del mondo? Un’idea in più per rafforzare unaconvinzione, e cioè che il mercato della carta stampa-ta è destinato a ricevere nuovi supporti vitali anchedalle tecnologie per la impressione digitale, se e quan-do sarà possibile impiegarle su vasta scala come solu-zione integrativa rispetto alle rotative offset e flexo

Foto 3. Mario Mollica ha presentato il network di centristampa che fanno capo all'imprenditore Roberto Amodei

Foto 4. Alberto Borgarelli, direttore tecnico de Il Sole Ore,ha coordinato la sessione dedicata al controllo di qualità ed

al consolidamento e sviluppo industriale delle attività distampa dei quotidiani in Italia

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impiegate dagli edi-tori di tutto il mon-do. Un messaggiocomunque di ottimi-smo, che stride congli scenari, azzarda-ti e privi a tutt’oggidi fondamento, pro-posti da un docentedella Università Tec-nica di Chemnitz chesi è spintoincautamente ad im-maginare un rapidaestinzione dei quotidiani stampati e diffusi con i me-todi tradizionali.

Fronti comuni per la “qualità”

Prove di dialogo costruttivo fra direttori tecnici deiquotidiani e dei centri stampa da un lato e direttori diproduzione delle aziende che la pubblicità creano digiorno in giorno: Ifra Italia 2002 è stata anche questo.Aprire la discussione è toccato a Moreno Piacentini,nella doppia veste di direttore di produzione dellaPublicis e Consigliere di Assoprod, l’Associazione deiresponsabili di produzione delle attività di comunica-zione pubblicitaria, nata l’anno scorso per favorirescambi di informazioni fra gli addetti del settore e pro-muovere studi e ricerche. Uno dei problemi più spino-si, come ha sottolineato Piacentini, è proprio l’argo-mento centrale di Ifra Italia 2002: la riproduzione delcolore negli annunci pubblicitari stampati sui quoti-diani. I creativi rimproverano agli stampatori di nonvalorizzare i loro sforzi, gli stampatori osservano chela creatività non supportata dalla conoscenza dei pro-cessi industriali dei quotidiani, e dei limiti oggettivied invalicabili insiti nella riproduzione finale del co-lore, crea solo le premesse per contestazioni edinsoddisfazioni. Un caso di scuola, ricordato nella cir-costanza da Umberto Seregni, Presidente dell’omoni-mo gruppo di aziende grafiche, è la riproduzione sucarta per quotidiano di un sottile filetto di colore mar-rone. Quattro lastre per stampare un elemento desti-nato o all’invisibilità o al fuori registro: comunque unpasticcio annunciato e prevedibile da chiunque abbiauna conoscenza anche elementare dei processi di stam-

pa su carta da quoti-diano. Ma siamoproprio sicuri che la“creatività” sia statacorrettamente appli-cata ? I tempi sonoormai maturi per av-viare un dialogocostruttivo ben oltrei confini di Ifra Ita-lia, con l’obiettivo ditrasferire i tutti gliaddetti alla “filiera”produttiva della pub-

blicità un minimo comune denominatore costituitodalla comprensione dei processi industriale del“medium” giornale, con punti di inequivocabile forzama anche limiti oggettivi dei quali è indispensabile,per tutti, tenere conto. Questo dialogo trova un terre-no fertile anche grazie a lungimiranti attività avviateda associazioni di settore nell’ambito del controllo diqualità, come il Manuale Qualità Colore della ASIG –Associazione Stampatori Italiana Giornali – ricorda-to da più relatori nel corso degli interventi. Un testoche ha avuto una diffusione superiore ai duemila esem-plari, al quale si andrà presto ad aggiungere il risultatodi un’altra iniziativa sempre della ASIG, il “Protocol-lo per la stampa dei quotidiani”. Presentato ad IfraItalia 2002 dal Vice Presidente della Associazione, Giu-seppe Strada, che ha coordinato le attività del gruppodi lavoro, il “protocollo”, in via di completamento daparte delle aziende associate, contiene una serie di in-dicazioni-quadro di carattere generale da utilizzarecome base di partenza per lo sviluppo dei contratti distampa.

Prego, si stampi!

Un’attività, la stampa, che nel nostro Paese nonsembra fortunatamente conoscere soste. Anzi, comehanno ricordato in apertura dei lavori il Presidentedell’ASIG Carlo Lombardi ed il Direttore Generaledell’Edi.Me. Massimo Garzilli (come si legge anchein altra parte di questa sezione speciale dedicata allamanifestazione) l’Italia sta conoscendo già da alcunianni ininterrottamente una crescita dei centri stampasia in termini quantitativi che qualitativi. Merito della

Foto 5. Antonio Mastrodonato ha introdotto e guidato lavisita al nuovo centro stampa de Il Mattino di Napoli

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“vocazione” storica del nostro Paese alladecentralizzazione produttiva ? Merito di una rinno-vata fiducia nel prodotto giornale ? Merito di lungimi-ranza da parte degli imprenditori italiani dell’industriagrafica che cercano di consolidare in tutta la penisolanetwork di stabilimenti equipaggiati con le più mo-derne tecnologie ? Forse un mix di queste ragioni, stadi fatto che in Italia si può osservare con orgoglio unacrescita di investimenti non comune ad altri Paesi eu-ropei. Sono 21.000 i metri quadrati del nuovo stabili-mento di Monza – Monza Stampa - dove si concentre-rà la produzione e di TuttoSport e delle copie del Cor-riere dello Sport destinate al nord ovest. Il nuovo im-pianto, presentato da Mario Mollica, ha linee CTP pre-disposte per la nuova tecnologia Violet, e fa parte delgruppo di aziende grafiche per quotidiani dell’impren-ditore Roberto Amodei, assieme a Media Stampa diBologna ed alla S.T.E.C. di Roma. Centri servizi cheoperano in alcune fra le aree più importanti dell’indu-stria editoriale italiana, alle quali occorre aggiungerela Poligrafici il Borgo, alle porte di Bologna, specia-lizzata per lavorazioni non-quotidiani.

Per nuovi centri stampa che fanno il loro esordionella Penisola, altri stabilimenti sviluppano ed amplia-no i sistemi di controllo qualità. Il Secolo XIX di Ge-nova (cfr. TecnoMedia n. 31, ottobre 2001) attraversoun’analisi dei flussi di lavoro ha elaborato controlliparticolarmente efficaci lungo tutto il layout produtti-vo, come ha raccontato il direttore tecnico FabioViviani, che ha lavorato con tutto lo staff tecnico instretta collaborazione i consulenti di Ifra. Non ci simeraviglia, in tanto fermento di attività, il successoche ha accompagnato la visita al nuovo centro stampade Il Mattino di Napoli, guidata da AntonioMastrodonato. Centosessanta persone hanno varcato icancelli del nuovo centro alle porte del capoluogo cam-pano, dopo aver ascoltato dalla viva voce del direttoredell’area stampa de Il Mattino e del Messaggero i det-tagli di quanto realizzato. L’impianto industriale, unodei più avanzati d’Europa, presenta una serie integra-ta di controlli in linea con trasmissione in tempo reale(cfr. TecnoMedia n. 30, giugno 2001) dei dati lungotutto il flusso di lavoro. Le edizioni che si alternano inmacchina utilizzano le unità per il cambio al volo del-la Wifag OF 370 PCU. Una serie di soluzioni decisa-mente all’avanguardia, che sono state illustrate anchenel numero di maggio della prestigiosa rivista interna-

zionale dell’Ifra Newspaper Techniques.Ma il mercato italiano ha potenzialità non comuni

da sfruttare nell’impegno per migliorare la qualità distampa. Circa il 30% del prodotto quotidiano esce dalinee di produzione flessografiche, e “la flexo è unavalida alternativa alla offset” come ha scandito dallatribuna degli oratori Umberto Seregni, Presidente del-l’omonimo gruppo di aziende grafiche. Che non hamancato, secondo le migliori abitudini, di lanciareanche una “provocazione” tecnologica. Da molto tem-po è noto che quando si risale nella catena delle com-ponenti che creano problemi alla qualità,dall’impastamento alla controstampa fino alle ditainsozzate di colore dei lettori dei quotidiani, si finiscequasi sempre per incontrare l’acqua. “E allora perchénon provare a ridurla, anzi se possibile ad abolirla pro-prio?” si chiede Seregni, che con lo staff tecnico delgruppo sta seguendo alcuni importanti esperimentieffettuati in Germania.

La pubblicità: fra prestampa e stampa

Soluzioni possibile, quelle per migliorare la quali-tà, che sono seguite da vicino da quanti hanno la re-sponsabilità di colloquiare quotidianamente con l’in-dustria della pubblicità. E non solo nell’area della stam-pa, visto che Ifra Italia 2002 ha ospitato alcune espe-rienze condotte con successo da gruppi e quotidianiitaliani che hanno lavorato con particolare impegnodell’area dei sistemi di pre-stampa per la gestione online degli annunci pubblicitari. E’ il caso de la Repub-blica e delle testate quotidiane di RCS, due diversesoluzioni adottate per sviluppare il flusso di dati indigitale dal produttore – agenzie e concessionarie – al“consumatore”, ovvero quotidiano e centri stampa. IlGruppo Espresso, come ha avuto modo di illustrareRoberto Di Vito, è stato il primo in Europa ad avviarel’ integrazione di tutti gli attori della pubblicità. Il si-stema, molto articolato – sul quale torneremo in detta-glio nei prossimi numeri della rivista – offre due puntidi forza: la pianificazione dettagliata degli annunci ela possibilità di accettare messaggi fino alle 17 del gior-no prima.

Una scelta, quest’ultima, che dimostra come la tec-nologia possa essere impiegata per valorizzare il van-taggio competitivo del prodotto stampato quotidiana-mente, in grado di veicolare il messaggio della pub-

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Sistemi di qualità: esperienze di successo, progetti e prospettive ad Ifra Italia 2002

blicità scritta su tutto il territorio nazionale in pocheore. Paolo Tellaroli, di RCS, ha illustrato il workflowsviluppato per collegare oltre tremila clienti alle pagi-ne del Corriere della Sera e della Gazzetta dello Sport(per i dettagli vedi TecnoMedia n. 33). Il sistemaInPagina offre a tutti la possibilità di verificare la qua-lità del files inviato in tempo reale, in modo da garan-tire che la pubblicità sia stata preparata secondo i pro-fili colore richiesti per la produzione delle lastre e perla stampa finale, dati, questi ultimi, disponibili on lineattraverso un collegamento tramite Internet alla sezio-ne riservate ai professionisti iscritti al sito della RCS.

Venti mesi di lavoro ed un investimento comples-sivo nell’ordine di oltre 500.000 Euro sono stati ne-cessari alla concessionaria PK per lo sviluppo di unsistema per la gestione della pubblicità in formato di-gitale. Luigi Pesce ha illustrato i principi di funziona-mento del proprio network, dove sono stati sviluppatisistemi particolarmente efficaci di controllo da offrireai propri clienti inserzionisti, sia per quanto riguardagli aspetti legati alla produzione – fra i quali una fun-zione del software che segnala la presenza di pubbli-cità di prodotti similari in pagine vicine – sia per quantoriguarda gli aspetti amministrativi, con i computi sta-tistici dei fatturati per clienti, annunci, etc..

Giuseppe Costantino ha invece ripercorso le tappedella profonda riorganizzazione di GazzettAffari, ilbisettimanale gratuito di annunci economici della Gaz-zetta del Mezzogiorno, una delle più importanti testa-te del sud Italia. Abbattere i confini e gli steccati con iclienti-inserzionisti, evitare di fare cannibalizzare ilprodotto dal sito Internet, bilanciare la offerta dell’in-serto con quella delle inserzioni sulle pagine della te-stata principale ed avviare un workflow di controlliamministrativi in grado di arrivare a stabilire il costoindustriale della produzione del singolo annuncio inmodo da ottimizzare la redditività dell’iniziativa edi-toriale. Questi in sintesi i capisaldi della nuovariorganizzazione (per i dettagli vedi TecnoMedia n. 33)che guarda anche in direzione dell’outsourcing di alcu-ne funzioni reso possibile dallo sviluppo della integra-zione dei sistemi di prestampa. I risultati? Non solo laredditività dell’inserto è migliorata ma il traino in edi-cola del prodotto base può arrivare alla soglia del 10%.

Un bel successo in un sistema industriale, quelloitaliano, dove la distribuzione è relegata, salvo pochis-sime eccezioni, proprio al canale delle edicole.Un’area, quest’ultima, dalla quale non pochi addettiai lavori si aspettano sensibili miglioramenti nelle pre-stazioni grazie all’impiego di nuove soluzioni tecno-logiche.

Il problema, come chiarito da tutti i relatori di IfraItalia, è comune agli editori di tutto il mondo:ottimizzare le vendite e ridurre le rese. Per arrivarcibisogna migliorare la capacità di prevedere il volumedi acquisto sui diversi punti vendita e, per giungere aquesto traguardo, occorrono informazioni precise edil più possibile in tempo reale. Ed ecco il nodo, le in-formazioni dalla rete di vendita: un argomento diffici-le da affrontare quasi ovunque.

Luigi Guastamacchia, della cui relazione pubbli-chiamo ampli stralci nelle pagine seguenti, ha fattoun’analisi dettagliata del mercato italiano ed ha illu-strato i possibili rimedi. Koen Maes, del gruppo edito-riale VUM, ha raccontato l’esperienza del Belgio, dovesi è provato a sviluppare un metodo di previsione ba-sato due diversi modelli in grado di fornire previsionisul numero di copie che potrebbero essere vendute neisingoli punti di distribuzione. Per ottimizzare la diffu-sione al dettaglio ci si è serviti della consulenza dellaDemantra, società specializzata nelle soluzioni appli-cate alla pianificazione della distribuzione. Ed Frank,a nome di questa azienda, ha suggerito agli editori disperimentare collegamenti multipunto, già in uso pres-so catene di supermercati, per arrivare progressivamen-te allo 0% sugli invenduti.

Ifra Italia 2002: da tutte le esperienze, illustratecon chiarezza e dettagli non comuni alle conferenzeinternazionali, emerge con chiarezza un dato comune:la qualità nell’industria moderna dei quotidiani si con-figura sempre più come un sistema condiviso da piùsoggetti dove ciascuno contribuisce con uno specificoknow how ma dove tutti gli attori condividono, o do-vrebbero condividere, una base comune di conoscen-ze di ambito tecnico ed editoriale, in modo da evitare,ciascuno nel proprio campo, di pretendere ciò che nonè possibile avere e rinunciare invece a quanto è possi-bile fare per migliorare il prodotto-giornale.

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I “sistemi qualità”:una sfida globale perl’industria dei quotidiani

La ricerca della “qualità” non è certamente un temanuovo per gli editori e per gli stampatori di quotidiani.Moderna, ed assolutamente attuale, è invece la pro-spettiva dello sviluppo della qualità legata all’idea di“sistema”.

Nel corso degli ultimi anni si sono infatti svilup-pati due fondamentali fattori di innovazione tecnolo-gica ed industriale:

- il progressivo dilagare delle tecnologie digitalilungo tutto il ciclo produttivo del quotidiano, dalla suaimpostazione in redazione fino alla incisione delle la-stre di stampa e, grazie ai più attuali sistemi di con-trollo numerico, fin dentro la rotativa stessa. Vedretequesta sera, nel corso della visita allo stabilimento distampa del Mattino, uno dei layout di controllo digita-le del processo più avanzati in Europa. Alla rotativache rimane il “cuore” della stampa arrivano “disposi-zioni” dall’area di preparazione su foliazioni, numeroe posizionamento delle lastre e dalla spedizione sulnumero di copie da diffondere, divise per le varie edi-zioni.

- l’aumento esponenziale delle attività affidate dal-l’editore ad aziende specializzate fornitrici di serviziper l’industria dei giornali. Gli anglosassoni chiama-no questo fenomeno “outsourcing”, noi lo chiamiamo“terziarizzazione”: due parole con un suono difficilema con un unico significato, il coinvolgimento direttodi aziende terze all’interno del processo produttivo.

Possiamo dire che le tecnologie digitali, nel loroattuale impiego, costituiscono la premessa tecnologi-ca essenziale per rendere possibile, e vantaggioso in

molti casi, il processo di terziarizzazione di un sempremaggior numero di funzioni industriali. Ma i due fe-nomeni evolutivi che caratterizzano la integrazione deiprocessi, tecnologia e nuova organizzazione del lavo-ro, rappresentano insieme la nuova sfida sul fronte dellaqualità.

La qualità: un sistema di collaborazione

La qualità nella nostra industria esiste oggi solo edesclusivamente come “sistema”, ovvero all’interno diun flusso di lavoro unico che attraversa diversi am-bienti produttivi, ciascuno con diverse “culture” dellaqualità, con diversi livelli di conoscenza tecnologicaed organizzativa. Costruire e mantenere la qualità al-l’interno del prodotto stampato significa coinvolgeretutte le componenti presenti lungo la catena produtti-va, aziende e professionisti.

E qui occorre soffermarsi un po’ di più, sulla ne-cessità che i vari attori svolgano ruoli e atteggiamentidiversi lungo un comune percorso qualitativo che por-ta alla soluzione d’impresa A, B o C.

Per ottenere un buon risultato finale bisogna dedi-care molto tempo e pazienza a questa fase preliminareperché da ciò risulterà l’investimento indovinato omeno. L’impresa, da un lato, deve avere le idee chiaresu quello che desidera, sui bisogni e limiti. L’analisidel progetto va esplicitata in ogni particolare alfornitore, che in quel momento diventa “partner” delsuccesso e che quindi deve proporre soluzioni diversee non univoche, fare capire i punti forti e deboli dei

La qualità come sistema di interazioni fra aziende e professionisti è stata al centro dellarelazione di Massimo Garzilli, Direttore Generale della Edi.Me., editrice de Il Mattino diNapoli, che ha aperto i lavori di Ifra Italia 2002 portando i saluti del Presidente edAmministratore Delegato di Edi.Me. Albino Majore. Il nostro Paese, all’avanguardianell’impiego di società terze fortemente specializzate e delocalizzate a copertura totale delterritorio sia per la stampa finale del prodotto che per le attività legate alla gestione dellapubblicità, è particolarmente sensibile a questi argomenti. Editori e centri stampa stannoelaborando nuove soluzione a problemi comuni.

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I “sistemi qualità”: una sfida globale per l’industria dei quotidiani

prodotti che vende e come questi si inseriscono armo-nicamente nell’intero processo, che è occupato peròanche da altri fornitori. E in tal caso il dialogo a duedeve estendersi a tre, quattro, o più tecnici e profes-sionisti diversi, perché insieme costruiscano l’anellovirtuoso.

Più dati, informazioni, conoscenze vengono tra-sferiti fra tutti i fornitori e l’azienda, maggiore sarà lapossibilità di parlare di sistema. Altrimenti si assisteràal classico scarico di responsabilità a chi viene primao dopo. E questo non è accettabile per l’imprenditoreche investe.

Per essere ancora più chiari l’imprenditore devefar sedere al tavolo solo fornitori leader e seri che traloro si rispettino. In tal caso il fornitore diviene oltreche venditore dei propri servizi e prodotti, anche con-sulente, parte attiva nella scelta delle soluzioni migliorie quindi creatore, con l’impresa, di un vero sistema diqualità.

Tale fase si rende tanto più necessaria in un modelloproduttivo nel quale alla catena del valore del prodot-to editoriale concorrono più realtà, ciascuna delle qualispecializzata in singoli segmenti. Azienda editorialeda un lato, centro stampa e servizi dall’altra.

Integrazione e terziarizzazione: il sistema Ita-lia

I dati contenuti nella Banca Dati dell’OsservatorioTecnico per i quotidiani e le agenzie di informazione,

il più completo data base di informa-zioni sull’industria dei quotidiani delnostro Paese, evidenziano in manie-ra significativa questa dinamica del-lo scenario industriale Italiano che haal centro la “integrazione” di proces-si e di culture aziendali. Possiamo faredue esempi: la stampa presso terzi ele concessionarie di pubblicità.

L’Italia è senza dubbio il primoPaese al mondo per quanto riguardal’utilizzo della stampa decentrata deiquotidiani. Le ragioni di questo pri-mato sono da ricercarsi nella confor-mazione geo-economica del nostroPaese, stretto e lungo e con le areepiù economicamente sviluppate, quel-

le dove si pubblicano tradizionalmente i quotidiani na-zionali a grande diffusione, situate al Nord. Non pos-siamo non ricordare che i primi quotidiani teletrasmessisono stati stampati a pochi chilometri da qui, a Pompei,nel lontano 1974. Oggi, secondo i dati dell’Osservato-rio, più della metà delle circa 200 testate che si pub-blicano ogni giorno in Italia utilizzano centri stampadi società terze, ed è questo un numero destinato adaumentare ancora, a misura che le tecnologie di tra-smissione e di stampa renderanno sempre più basso ilnumero di copie minimo da stampare per raggiungereil punto di pareggio economico.

Non è certo un caso se negli ultimi anni abbiamoassistito alla costruzione di nuovi stabilimenti di stampaper quotidiani, alla ristrutturazione di impianti già esi-stenti, allo scorporo o comunque alla razionalizzazionedei processi di stampa e spedizione da parte delle so-cietà che, come la nostra, gestiscono in house tutto ilprocesso produttivo. Il punto centrale è che l’attivitàdi stampa dei quotidiani ha acquisito una valenza eco-nomica ed industriale autonoma, svincolandosi da quelruolo di “ancella” rispetto alla fase editoriale, ed an-che gli impianti di stampa direttamente controllati da-gli editori tendono a gestire il “cliente interno” comeuno stampatore conto terzi gestisce i propri clienti ester-ni.

Spesso dico ai nostri organismi sindacali quandodiscutiamo di organizzazione del lavoro del centrostampa, che l’organizzazione va affrontata con la men-talità e le modalità dello stampatore e non dell’Edito-

Massimo Garzilli, direttore generale della Edi.Me. che hafatto gli onori di casa ad Ifra Italia 2002 con Carlo Lombardi(alla sinistra nella foto) Presidente di ASIG, AssociazioneStampatori Italiana Giornali

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re. Ciò perché bisogna essere competitivi per acquisi-re eventuali lavorazioni esterne, altrimenti si rimanefuori. Devo dire che anche su questi temi i sindacatihanno fatto grandi passi avanti.

Oggi esistono sul mercato materie prime, comeper esempio la carta, che consentono di produrre, conelevato livello qualitativo, prodotti che sono stati didominio degli impianti roto-offset con forno, e quindiè possibile pensare di estendere il business a prodotticommerciali o a richieste delle concessionarie di pub-blicità.

All’interno della Banca Dati dell’Osservatorio sonocensite 94 concessionarie di pubblicità che operanoper l’industria dei quotidiani. Di queste, quasi il 30%gestisce più di una testata. La contemporanea gestio-ne di più di un prodotto editoriale, tramite struttureterze fortemente specializzate nella raccolta pubblici-taria, interessa il 100% delle imprese di maggiori di-mensioni. E allo stesso tempo, sono sempre in nume-ro maggiore le strutture che operano nell’area del-l’acquisizione, dell’elaborazione, della digitalizzazione

e della messa in pagina degli annunci pubblicitari.Noi, al Mattino, da più di 5 anni operiamo on line

con la concessionaria di pubblicità Piemme. Loro rea-lizzano il timone del giornale al video con i relativiingombri pubblicitari posizionati in modo leggibilenelle pagine. La concessionaria stessa inserisce poi lapubblicità in pagina, il giornalista continua a lavorarenegli spazi liberi. Ciò è stato possibile anche perché laredazione utilizza per il 90% delle pagine un page book,personalizzato per settori e che già ospita spazipreconcordati di pubblicità. Anche in questo caso laqualità deve essere applicate nella sua dimensione disistema, come collaborazione fra tecnici e professio-nisti che operano con un know how specifico in stret-to collegamento, ed integrazione, fra loro.

Come noi, sempre un maggior numero di editori ecentri stampa si è avviato, o sta avviandosi, in questadirezione, e Ifra Italia 2002 consentirà di conosceremeglio le esperienze di successo e condividere le so-luzioni ai problemi avviate e i progetti in fase di svi-luppo.

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Le edicole in “rete”: scenari e progetti per informatizzare la distribuzione in Italia

Le edicole in “rete”:scenari e progetti perinformatizzare ladistribuzione in Italia

Il processo di controllo, gestione e distruzione del-la resa costituisce oggi uno dei costi più importantinon solo della fase distributiva, di cui è certamente ilmaggiore, ma di tutto il sistema della produzione, equesto è certamente più grave se si considera che sitratta di un costo sostanzialmente improduttivo. L’ag-giornamento tecnologico e organizzativo che ha coin-volto tutta l’editoria quotidiana e periodica italiananell’ultimo decennio non si è, finora, esteso in parimisura al trattamento e alla gestione degli invenduti.

I numeri dello scenario

In Italia si vendono in edicola circa 80 quotidiani epiù di 5.200 testate periodiche. Ogni giorno alle edi-cole viene effettuata una consegna che si aggira, se-condo l’importanza delle località, tra 220 e 250 pub-blicazioni.

E’ sufficiente notare che se si escludono le pubbli-cazioni gratuite e postulatorie, quelle che vendono ef-fettivamente più del 90% delle copie per abbonamen-to non sono più di sette o otto, quelle che ne vendonopiù del 50% una decina. Le altre 5.180 affidano le lorosorti alla rivendita diretta in edicola.

In Italia è proprio in edicola dove si concretizza il95% delle vendite, ma è sempre lì ove si realizza an-che l’enorme massa di resa che appesantisce i contidell’editoria: i quotidiani hanno distribuito nell’annodue miliardi e cinquecento milioni di copie, ne hannovenduti circa due miliardi e hanno totalizzato 500 mi-lioni di invenduti.

I periodici hanno distribuito un miliardo e sette-cento milioni di copie ne hanno venduto un miliardo ecento milioni e la resa è stata di 600 milioni di copie.

In termini di quantità abbiamo quindi avviato almacero un miliardo e cento milioni di copie, pari aoltre 350.000 tonnellate di carta.

Se guardiamo questi numeri dal punto di vista con-tabile, cioè dal valore del rischio connesso ad una noncorretta contabilizzazione di queste rese, dobbiamoconsiderare che se il valore globale delle vendite inedicola dell’editoria italiana nel 2000 è stato di circatre miliardi e cinquecento milioni di euro il valore con-tabile di questa massa di resa ammonta a un miliardo eduecento milioni di euro.

Accanto a quest’enorme costo editoriale vorreiaggiungere, senza avere purtroppo dati per quotarlo, ilcosto dei gadget, così diffusi nel nostro sistema cheraramente vengono recuperati dalla resa ma che appe-santiscono in modo significativo il costo dell’opera-zione, rendendo, per esempio, molto difficoltosa lalettura del codice a barre.

L’informatica e la catena distributiva: Inforete

Di fronte a queste cifre è chiaro che occorre realiz-zare una politica distributiva intesa a ridurre la resa e agestirla dove si realizza. Il primo obiettivo si persegueagendo sull’edicola mentre il secondo ha il suo puntonevralgico nel distributore locale. Le 48.000 edicoleche costituiscono la nostra rete di vendita sono rag-gruppate in circa 150 aree distributive. I quotidiani e i

In Italia la vendita diretta dei quotidiani al chiosco è la più alta di tutti i Paesi europei.Particolarmente onerosi sono quindi, nel nostro caso, i problemi legati alle copie rimasteinvendute. Quali soluzioni adottare, quali investimenti tecnologici pianificare per provare adavviare a soluzione i problemi della distribuzione, il settore dell’industria dei giornali chemeno ha beneficiato, fino ad oggi, degli sviluppi dell’informatica? Luigi Guastamacchia,Presidente della A.D.N., Associazione Nazionale Distributori, ha affrontato questi scenari –presentando le soluzioni in via di sviluppo - ad Ifra Italia 2002 nel corso di una relazionedella quale riproduciamo ampi stralci.

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grandi editori di periodici servono direttamente i di-stributori locali; i medi e piccoli editori di periodiciservono alcuni distributori nazionali i quali a loro vol-ta servono i distributori locali.

Questa catena, allo stato attuale, è collegatainformaticamente solo in modo molto parziale, per ilsolo tratto distributore locale - editore, e non per tuttigli editori. L’unico sistema di collegamento oggi ope-rativo è quello denominato Inforete, nato nel 1995, checollega la quasi totalità dei distributori locali con i diecimaggiori operatori: quattro editori e sei distributorinazionali. Dal punto di vista generale il limite diInforete è di servire quasi tutti i periodici ma solo trequotidiani, anche se tra i più importanti.

Inforete ha realizzato un formidabile strumentologistico e amministrativo che ha eliminato la quasitotalità degli scambi cartacei tra editori e distributori eche consente un’informazione in tempo reale per quan-to riguarda consegne, date d’uscita, transazioni conta-bili. Ma proprio la natura contabile, e quindi a venditachiusa, dei dati trasmessi dai distributori locali aglieditori ne segna la scarsa utilità per la programmazio-ne delle tirature e quindi la riduzione della resa.

L’informazione sull’andamento delle vendite men-tre sono in corso, e quindi prima della consegna degliinvenduti, oggi è affidata a rilevazioni raccolte dal di-stributore locale, in genere telefonicamente o tramitela bolla di resa, fatte, a campione, sulle giacenze ri-scontrate. I rilevamenti così effettuati sono comunica-ti dal distributore all’editore per fax o e-mail e sonoquindi scarsamente affidabili e intempestivi.

Si ripropone qui l’argomento accennato in apertu-ra: ogni sera al momento di chiudere l’edicola il ri-venditore mette in resa più di 220 pubblicazioni; ognimattina al momento di aprirla se ne trova davanti altre

220; che tipo di affidabilità hanno rile-vamenti fatti manualmente cercando dicontare le giacenze in edicola? Ma dipiù, quanto incide sulla qualità del ser-vizio del rivenditore la necessità di me-morizzare un numero così rilevante didati anche considerando che sulle 5200testate in distribuzione il turnover tra na-scite e morti è di oltre 600 testate al-l’anno?

Inforiv: il progetto perinformatizzare le edicole

L’informatizzazione delle edicole è oramai unanecessità improcrastinabile cui si lavora da anni mapurtroppo senza aver raggiunto risultati quantitativa-mente significativi.

Il progetto base per l’informatizzazione delle ri-vendite che dovrebbe risolvere globalmente il proble-ma si chiama Inforiv ed è patrocinato dalla Federazio-ne Editori in accordo con l’associazione dei distribu-tori locali e i sindacati dei rivenditori, non senza alcu-ne vistose assenze in questi due ultimi settori.

Dopo una gestazione durata oltre quattro anni, nelmese di maggio si sono iniziati i primi collaudi pressoun distributore locale collegato con un piccolo nume-ro di rivendite pilota.

Il sistema Inforiv è articolato, molto schema-ticamente in tre componenti:

1. Inforiv PV è il sistema client che risiede pressol’edicola;

2. Inforiv Provider assicura la comunicazione tra iDL e i PV, autentica gli utenti e provvede allo scambiosicuro dei dati. Risiede presso un Internet provider.

3. Inforiv DL, è la parte del sistema residente pres-so il DL, fa da ponte tra il suo sistema gestionale, del-la cui implementazione parleremo più avanti e InforivPV rendendo disponibili al DL i dati generati dal PV.

E’ presto per avanzare previsioni sul livello di fun-zionalità del sistema in via di sperimentazione, e pre-occupa la funzionalità della rilevazione con penna ot-tica, che nei momenti di punta potrebbe creare un in-toppo o un ingorgo nella vendita con possibili manca-te rilevazioni. La strada tuttavia è obbligata: la riduzio-ne della resa passa attraverso la possibilità di avererilevazioni dell’andamento delle vendite in corso d’o-pera e questo non è possibile altrimenti che con la rile-

Luigi Guastamacchia, Presidente A.D.N., con Riccardo Beretta,vicepresidente Asig, e con il Direttore Generale FIEG SebastianoSortino, che ha concluso i lavori dell’edizione 2002 di Ifra Italia

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Le edicole in “rete”: scenari e progetti per informatizzare la distribuzione in Italia

vazione ottica su bar code al momento della vendita.

Esperimenti in parallelo

Alcuni distributori locali particolarmente attivi edinamici hanno commissionato ed installato un lorosistema di collegamento con le rivendite. Mi riferiscoin particolare al sistema iGeriv installato, tra gli altri,nelle zone di distribuzione di Parma Fidenza e diVigevano che collega oltre il 50% delle rivendite del-l’area.

Il sistema prevede la realizzazione di un web serverche contiene tutte le applicazioni necessarie al funzio-namento del sistema stesso e che non ha necessità spe-cifiche di essere collocato in zona. Un interfacciasoftware collega il distributore locale al web server e,tramite suo, alle rivendite che utilizzano sul proprioPC un sistema di gestione compatibile.

E’ evidente che il buon risultato ottenuto a ParmaFidenza e a Vigevano, sta determinando una rapidapenetrazione di questo sistema nel nostro mercato po-nendo ulteriori problemi al sistema Inforiv che si do-vrà strutturare per integrare queste installazioni otte-

nendone la compatibilità.Una caratteristica originale del sistema iGeriv è la

possibilità per i clienti lettori di collegarsi, sempre viainternet, al sistema per ordinare pubblicazioni.

I clienti abituali di un’edicola possono essere do-tati di una password per inviare direttamente i loroordini.

E’ difficile oggi fare una previsione di quali saran-no i tempi necessari perché questi sistemi abbianoun’estensione sufficiente a determinare un maggiorbilanciamento delle tirature e dell’assegnazione dicopie alle aree di distribuzione e alle singole edicolema credo sia evidente che questa è l’unica strada per-corribile per raggiungere l’obiettivo di ridurre le rese.

Gestire gli invenduti

Risolto in un futuro, possibilmente prossimo, que-sto problema rimane quello di come gestire in terminieconomici gli invenduti che fisiologicamente non po-tranno essere eliminati.

In questo caso ci troviamo a dover conciliare dueesigenze contraddittorie: l’economicità della lavora-

Stampa digitale, flessografia per il packaging e le etichette:tutti gli appuntamenti di Medprint 2002

Medprint, mostra delle tecnologie per l’industria grafica, editoriale e cartotecnica mediterranea, inprogramma dal 24 al 27 ottobre prossimi alla Mostra d’Oltremare di Napoli, assocerà al momento espositivoun articolato programma di incontri collaterali realizzati in collaborazione con partner di primo livello, che necompletano il ruolo di rassegna italiana di riferimento per il mondo delle arti grafiche e del converting.

Il primo di questi, nella giornata inaugurale (giovedì 24 ottobre, dalle ore 15.00 alle 18.00), esplorerà gli“Scenari di sviluppo del mercato della stampa digitale”, promosso dal Gruppo Stampa Digitale di Assografici.Il seminario farà il punto e fornirà elementi di valutazione per un segmento di attività che, a ruota dei progressitecnologici di processo ha aperto nuove e molteplici prospettive di prodotto.

Nella seconda giornata, 25 ottobre (dalle 10.30 alle 13.00), sarà di attualità il tema promosso da ATIF(Associazione Tecnica Italiana per lo Sviluppo della Flessografia) della stampa flessografica applicata nelsettore degli imballaggi, con una tavola rotonda che ha proprio per tema “Packaging: la risposta è flexo”.

Per sabato 26 ottobre (dalle 11.00 alle 13.30), infine, è in programma il convegno promosso da Gipea(Gruppo Italiano Produttori Etichette Autoadesive) - Assografici sul tema delle Etichette Autoadesive, altroargomento che risponde in maniera puntuale alle attese del mercato mediterraneo.

Sarà presentata, nell’arco della mattinata, l’attività del Gipea, e saranno affrontati, nel campo della stampadelle etichette, gli aspetti produttivi e le problematiche della formazione professionale, con particolareriferimento a quella a distanza.

La partecipazione a tutte le iniziative è gratuita, previa registrazione.

Per informazioni:

Ufficio stampaE.PRESS SRL

Enrico SbandiCorso Vittorio Emanuele 13580121 NapoliTel. 081.663812 - fax 081.2461083e-mail [email protected]

OrganizzazioneCENTREXPO S.P.A.Maria Grazia FacchinettiPromozione e ComunicazioneCorso Sempione 4 - 20154 MilanoTel. 02. 319109.215 - fax 02. 341.677e-mail [email protected]

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zione e la sicurezza del dato.Il sistema distributivo italiano ha privilegiato fino-

ra la seconda opzione concentrando la propria atten-zione prevalentemente sulla sicurezza del dato e ri-correndo quindi al doppio quando non al triplo con-trollo. Il distributore locale quando riceve la resa del-l’edicola la conta, per controllare la coerenza tra ilnumero di copie consegnate e le corrispondenti quan-tità inserite nei documenti contabili con i relativi pa-gamenti. Fin qui siamo nell’assoluta normalità e i di-stributori più accorti, pochi purtroppo, si sono attrez-zati non solo con lettori di codici a barre, ma con tele-camere che leggono l’immagine della prima pagina,man mano che le copie passano sul nastro trasportato-re, la confrontano con quella memorizzata al momen-to della distribuzione la contabilizzano e la attribui-scono statisticamente al numero di competenza.

A questo punto la vita utile della nostra copia èfinita e, in una logica normale, dovrebbe cessare diprodurre costi e anzi darci quel piccolo ricavoaggiuntivo che è il valore del macero.

Invece qui incomincia un lungo e costoso viaggio:prelevata dal nastro la copia viene collocata su unbancale, le copie di ciascun editore o distributore na-zionale sul proprio. Un lavoro tutto manuale dispersosu tanti bancali quanti sono gli editori e i distributorinazionali che servono il distributore. Questi bancali ele copie delle varie testate devono essere contabilizzati,inventariati, quadrati con le bolle di accompagnamen-to, caricati su camion e spediti ai rispettivi editori edistributori nazionali. Tutto questo per trecentocinquantamila tonnellate di carta.

Se il destinatario dell’invenduto è l’editore i bancalivengono aperti, controllati, totalmente o a campione,e dopo le opportune quadrature contabili mandati almacero. Se invece il destinatario è uno dei distributorinazionali che gestiscono 4500 delle 5200 testate di-stribuite, per circa 450 milioni di copie di invenduto,la prima lavorazione viene completamente rifatta. Lecopie vengono divise per editore con tutte le opera-zioni già descritte fino a che i nuovi bancali partonoper un altro viaggio al termine del quale l’editore faràil terzo controllo.

Ho detto in apertura che questo è il costo più altodel sistema distributivo, valutabile in sessanta milionidi euro l’anno per le lavorazioni e venti per i trasporti,pari al 2,3% del valore del venduto a prezzo di coper-tina cui va aggiunto il costo degli enormi magazzini

necessari per lo stoccaggio e le lavorazioni presso tut-ti i tre componenti della filiera. Fino ad oggi tuttaviaquesto costo è stato ritenuto non eludibile. La copia diresa per l’editore è un biglietto di banca del valore didue terzi del prezzo di copertina. Chiunque di noi quan-do riceve dei soldi preferisce contarli personalmente.Ma per noi il controllo costa solo un secondo di tempoe un po’ d’attenzione, per il nostro sistema ottanta mi-lioni di euro.

Un gruppo di lavoro misto tra editori e distributoriè da più di un anno al lavoro per gettare le basi di unsistema di resa sicura. Questo progetto si èconcretizzato nella realizzazione di una databaserelazionale per il software gestionale dei distributorilocali messo a punto da Trade Lab della UniversitàBocconi e presentato la scorsa settimana ai distributo-ri locali. Si tratta di un lavoro molto impegnativo an-cora in via di messa a punto. Questo nuovo sistemagestionale, come accennavo prima, dovrà collegarsicon il sistema Inforiv e Inforete per trasmettere i datiagli editori.

Superata questa prima fase non abbiamo ancorarisolto il nostro problema: saremo certi che tutte lecopie che gli edicolanti dicono di avere venduto sianopagate all’editore, ma non saremo assolutamente certiche le conseguenti copie di resa che gli edicolanti di-cono di avere restituito ci siano davvero. Il progettocui stiamo lavorando tende a risolvere i problemi conun’unica lavorazione: una linea che con un lettore ot-tico legga il codice o l’immagine della copia, memo-rizzi il dato per poi quadrarlo con quello del sistemagestionale e attraverso un canale blindato avvii imme-diatamente la copia a un rullo maceratore. E’ evidenteche nel caso di mancata quadratura tra le copiecontabilizzate dal sistema gestionale e quelle passateal controllo del maceratore l’editore dovrà riconosce-re come rese al distributore solo queste ultime.

Una linea così strutturata è in produzione, seppureancora a titolo sperimentale, presso il distributore diVerona, limitatamente alle pubblicazioni dellaMondadori che ha collaborato alla sua messa a punto.

Non voglio essere ottimista e penso di proporreall’Ifra 2004 la ripresa di questo argomento in modoche i tecnici del nostro settore possano illustrarvi lespecifiche di software gestionali e di linee di gestionedella resa non solo sperimentali ma effettivamenteoperative su larga scala e non solo in fase di progettocome oggi.

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Tecnologia, automazione ed estetica: investimenti e strategie del centro stampa polifunzionale de L’Unione Sarda

Tecnologia, automazione,estetica: il centro stampa deL’Unione Sarda

Ci fosse un po’ di sabbia bianca per terra, sarebbequasi perfetta l’illusione di trovarsi a lavorare sullariva del mare. Mare di Sardegna, naturalmente, dovela luce azzurra del cielo si riflette sulla superficie diuno dei più begli angoli di Mediterraneo che si cono-scano.

E la luce, e lo spazio, in quantità e qualità non co-muni, sono i protagonisti del nuovo centro stampadell’Unione Sarda, costruito alle porte di Cagliari concriteri architettonici all’avanguardia e scelte tecnolo-giche che ne fanno degli stabilimenti più avanzati d’Eu-ropa e dell’area Mediterranea.

“Spazio e luce: lo spirito dello stabilimento è tuttoqui” - dice l’Amministratore Delegato de Unione Sar-da Piervincenzo Podda – “nella scelta di soluzioniarchitettoniche decisamente inusuali per un centrostampa, dove l’obiettivo è stato quello di rendere ilpiù possibile vivibile, e piacevole, il luogo di lavorodove si producono i quotidiani”. Scelte precise, volutedall’editore del quotidiano sardo Sergio Zuncheddu.Una facciata a vista illumina la sala rotative e la salaspedizione, rendendo in ogni angolo l’idea della “vi-sibilità” del processo produttivo, una trasparenza chegioca con spazi di grandi dimensioni destinati a rima-nere vivibili anche quando, fra alcuni anni, sarannoriempiti dalle nuove linee di stampa già previste pereventuali ampliamenti produttivi.

All’interno un flusso di lavoro ad altissima auto-mazione dove i diversi processi industriali, dal con-trollo dell’utilizzo delle materie prime alla stampa econfezione del prodotto finali sono monitorati in lineada sistemi computerizzati, in grado di gestire una de-cina di testate che nel periodo estivo crescono di alcu-ne unità e raddoppiano quasi la produzione del centro

stampa. TecnoMedia ha visitato il nuovo centro stam-pa in compagnia dell’Amministratore DelegatoPiervincenzo Podda e del Direttore Tecnico GiuseppeAndretta.

Tanti lettori, tanti formati, tanti colori

La Sardegna, è noto, rappresenta un caso abbastan-za particolare nel panorama dei consumi dei quotidia-ni in Italia. Nell’isola la percentuale di persone chealmeno una volta alla settimana leggono un quotidia-no è pari al 66,3%, contro una media nazionale del57%. Anche i lettori quasi abituali del giornale – quel-li, per intenderci, che lo leggono almeno 5 volte allasettimana – sono in percentuale del 47,2%, contro unamedia nazionale del 41,5%. I prodotti quotidiani ac-quistati giornalmente sono pari a 129 copie per ogni1.000 abitanti, contro una media nazionale di 105 co-pie. Tutti questi dati, ricavati dal più recente RapportoFieg disponibile, dicono in sostanza una sola cosa: laSardegna è un mercato di estremo interesse per tuttigli editori di giornali quotidiani.

Questa considerazione era certamente nota al mo-mento di avviare gli investimenti per la costruzionedel nuovo centro stampa di Cagliari, dove la produ-zione media viene raddoppiata durante l’estate – quan-do non triplicata nel caso di talune testate – per effettodell’arrivo delle migliaia di turisti, ai quali tutti glieditori di giornali a diffusione nazionale del nostroPaese non vogliono fare mancare i prodotti in edicola.

Quando lo stabilimento sarà a regime, entro la finedel mese di luglio di quest’anno, nel nuovo centro diCagliari si produrrà, oltre alla tiratura completa dellaUnione Sarda, il 100% della produzione destinata al-

Visto da fuori, al tramonto, potrebbe apparire un grande centro avveniristico di ricerchescientifiche, ma è il nuovo centro stampa polifunzionale dell’Unione Sarda alle porte diCagliari. Costruito in meno di un anno, è un concentrato di automazione e tecnologie diavanguardia che produce oltre 300.000 copie a notte in un ambiente dove la ricerca esteticasugli spazi e sulla luce ha prodotto soluzioni architettoniche di grande originalità.

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l’isola del Corriere dellaSera, Gazzetta dello Sport,La Stampa, Il Giornale, IlSole 24 Ore, Il Messaggero,TuttoSport, Corriere delloSport, Il Foglio, ai quali siaggiungono, per il solo peri-odo estivo, Il Giorno, Il Re-sto del Carlino e La Nazio-ne, mentre fra breve comin-cerà la produzione di copiedell’Unità.

Tutti i quotidiani italiania diffusione nazionale, ad ec-cezione de la Repubblica chestampa a Sassari in uno sta-bilimento di proprietà delGruppo, escono dallerotative del nuovo centrostampa dell’Unione Sarda,uno stabilimentoprogettato per es-sere, fino dal pri-mo giorno dellasua entrata in pro-duzione, il 28 apri-le di quest’anno,un centro stampapolifunzionale.Tanti formati, di-verse esigenze perquanto riguarda laquadricromia, ilcolore della carta,la confezione, gliinserti, la gestionedegli abbonamenti che sono gestiti all’interno di ununico layout tecnologico ed industriale in grado di pro-durre oltre 600 lastre a notte, una tiratura che d’estatepuò oltrepassare le 300.000 copie, con una testata lo-cale, dodici nazionali (tredici inclusa l’Unità) altret-tanti cambi di edizione, il tutto caratterizzato da unaltissimo livello di automazione dove non mancanoscelte fortemente innovative attente ad alcuni dei piùprobabili, e promettenti, sviluppi tecnologici.

Da Ginevra a Cagliari

Pochi giorni dopo la sua presentazione ufficiale agli

editori e stampatori di tuttoil mondo all’Ifra Expo 2001di Ginevra, l’editore del-l’Unione Sarda ha firmato inanteprima mondiale il primocontratto per l’acquisto di trelinee CTP Polaris 100 pre-disposte per l’impiego di la-ser a bassa potenza a tecno-logia Violet di Agfa Gevaert.“C’era bisogno” – spiega ildirettore tecnico GiuseppeAndretta – “di linee CTP –tecnologia sulla quale nessu-no poteva nutrire dubbi – ingrado di gestire formati di-versi garantendo, nel tempo,la possibilità di effettuare ri-sparmi significativi sui costidi gestione senza sacrificare

la qualità per i no-stri clienti”. Lascelta è caduta sul-la soluzione Violetche utilizza lastretradizionali adalogenuri di argen-to, in grado di pro-durre una qualitàdi altissimo livel-lo senza problemidi tenuta nel corsodella stampa, eduna testa laser abassa potenza perla incisione diret-

ta. “Bassa potenza (5 milliwatt contro 150-200) e bas-so costo” sottolineano a Cagliari. Nel processo pro-duttivo, infatti, la nuova testa a bassa potenza vieneaccesa solo nel momento in cui la lastra viene scritta,a differenza di quanto avviene nel processo tradizio-nale, dove i laser ad alta potenza devono rimanere sem-pre accesi per mantenere la temperatura costante. Ciòcomporta una considerevole diminuzione delle ore dilavoro della testa, con una maggiore durata nel tempo,senza contare che al momento della sua sostituzione,per effetto della maggiore diffusione dei diodi Violet abassa potenza, è possibile risparmiare parecchie deci-ne di milioni di vecchie lire rispetto ai laser a maggio-

Foto 1. Il nuovo stabilimento della UnioneSarda alle porte di Cagliari.Foto 2. Le tre linee CTPpredisposte per la nuovatecnologia Violet

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Tecnologia, automazione ed estetica: investimenti e strategie del centro stampa polifunzionale de L’Unione Sarda

re potenza. Fra breve, quindi,le teste dei tre CTP saranno so-stituite dai diodi Violet, i pri-mi venduti nel mondo. Su que-ste tre linee ad incisione direttavengono prodotte tutte le la-stre necessarie alla tiraturadelle diverse testate con unflusso di lavoro ad altissimaautomazione. L’impianto rice-ve files dall’esterno in ogniformato possibile, TIFF, PDFe PostScript. Il workflow au-tomatico, basato su sistemaintellinet sviluppato per le esi-genze del centro stampa daitecnici della GMDE, provve-de alla incisione diretta dellelastre senza effettuare alcunintervento sui files in arrivo.Sono i clienti i responsabilidella qualità di quanto vieneriprodotto sulle la-stre, i tecnici delcentro che presi-diano le linee si li-mitano a verifica-re la corretta ripro-duzione dei retinistabiliti dagli edi-tori. Del resto, cir-ca il 90% di quan-to viene prodotto èinviato in formatoTIFF G4, quindirasterizzato in ori-gine. L’impiantogestisce in modo del tutto automatico sia ilmultiformato che la multirisoluzione, con una capaci-tà media di produzione attorno alle 500 lastre/ora, ga-rantendo la stampa finale dei prodotti su un formatomassimo di 38*53.

Dopo la impressione dei dati relativi al montaggioin macchina delle stesse, in versione alfanumerica e intrascrizione codice a barre, le lastre vengono avviate a28 basket di uscita tramite un sistema di controllo emovimentazione in linea della 2B, la società tedescache, per il centro di Cagliari, ha sviluppato, in colla-borazione con la Università di Monaco di Baviera, un

software per il monitoraggiodi tutte le fasi di trasporto eper la diagnostica delle linee.L’operatore può intervenire inogni momento su una consolleper modificare lo smistamentodelle lastre in funzione delleparticolari necessità produtti-ve della serata, anche se ilprincipio generale di funzio-namento delle linee CTP èquello di prevedere e pratica-re la massima automazionepossibile sia in fase di incisio-ne che in fase di trasferimen-to ai basket di uscita finale,lasciando ai tecnici solo ilcompito di caricare le lastre daimpressionare e verificare laqualità del retino prodotto . Unpaio di testate stampate nelnuovo centro hanno voluto

una prova colorebasata su stampan-ti digitali, ma è unascelta, quella del-la prova colore inremoto, che a Ca-gliari lasciano aglieditori.

C o n t r o l l a r e ,stampare econfezionare

Lo stesso prin-cipio, massima au-

tomazione ed estensione dei controlli computerizzatiin ogni fase del processo, è stato applicato dai tecniciGMDE per l’integrazione dell’interfaccia per il trasfe-rimento dei dati sulla pre inchiostrazione delle lastreal sistema di controllo delle rotative fornito dalla GOSS.In questo caso i dati vengono presi in carico all’origi-ne, non appena i files delle pagine entrano nel sistemaIntellinet ed avviati in produzione sulle linee CTP.Questo flusso di informazioni che corre parallelo alworkflow che genera le lastre ha il vantaggio di salta-re un passaggio intermedio, la lettura dei dati di pre-inking incisi sulla lastra, con il risultato di semplifica-

Foto 3. Un particolare della sala dispedizione. Foto 4. Lo

stabilimento di notte: unafacciata a vista tutta illuminata

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re il layout delle macchine installate in linea.Il centro stampa, progettato nel 2001 dopo un’at-

tenta analisi delle soluzioni ingegneristiche più mo-derne applicate nei nuovi stabilimenti in Italia ed al-l’estero, si sviluppa su una superficie di 35.000 metriquadrati dei quali 11.000 coperti, su tre corpi di fab-brica funzionali al ciclo di lavoro: ricezione estoccaggio delle materie prime, fotoformatura e stam-pa, confezionamento e spedizione del prodotto finito.

All’interno della sala stampa sono state installatedue linee rotative Goss Universal 50, shaftless. “Laconfigurazione prescelta, senza albero di trasmissio-ne” – spiega Andretta” risponde ai medesimi principidi flessibilità produttiva, consentendo un cambio il piùpossibile rapido delle testate in macchina”. Queste ul-time, vale la pena di ricordalo, ad eccezione della Unio-ne Sarda hanno una tiratura media compresa fra le15.000 e le 45.000 copie: molti prodotti da alternarein linea ma volumi stampati per ciascuna edizione nonparticolarmente elevati. Le due rotative possono pro-durre un massimo di 52 pagine ciascuna, con un mas-simo di pagine a colori, rispettivamente, di 32 e 16. Iprodotti possono uscire su un doppio cono, e grazie aquesta configurazione l’Unione Sarda ha avviato laproduzione di un dorso estivo che, se le condizioni lopermetteranno, potrà continuare, con taglio editorialee contenuti diversi, anche per il resto dell’anno.

Il doppio cono per la confezione del prodotto è unodegli accorgimenti utilizzati a Cagliari per rendere fles-sibile anche questa fase di lavorazione, che è culmina-ta nell’acquisto di una linea di inserimento NewsLinerdella Müller Martini, posizionata, come tutto il resto,all’interno di un ambiente dove non manca certo lospazio per crescere in futuro, se le condizioni del mer-cato lo consentiranno.

La decisione di adottare il sistema di inserimentobasato su buffer rotanti per lo stoccaggio dei prodottiin suscita dalla rotativa in tempio diversi non è statapresa solo in funzione dell’inserimento vero e proprioma anche perché consente, sempre nella prospettivadi un centro stampa polifunzionale, di non rallentarela produzione della linea di inserimento durante i nu-merosi cambi di prodotto in macchina. Quando è ne-cessario fermare i gruppi shaftless per sostituire le la-

stre le copie accumulate nei buffer flexi roll sono sca-ricate ed inviate alle linee di confezionamento edetichettatura dei pacchi. Ciò consente anche nelle pro-duzioni normali – senza inserimento di prodotti nelcorpo centrale del giornale – di equilibrare perfetta-mente la velocità di uscita dalla rotativa con la veloci-tà di produzione della linea di trasporto, anche nel casoin cui una di queste componenti subisca un fermomacchina improvviso.

Non è il solo sistema di automazione che interagiscecon le linee di rotativa centrali. La Coates Lorilleux,fornitrice degli inchiostri, ha sviluppato una interfacciacomputerizzata per il controllo dei flussi di pigmenticolorati e del mero dai serbatoi dello stabilimento aicalamai di inchiostrazione. Una rappresentazione vi-siva dello stato di svuotamento dei serbatoi centraliconsente il monitoraggio in tempo reale dei consumi.Lo stesso sistema provvede ogni notte a generare unreport statistico finale sulle quantità di pigmento con-sumate, in modo da tenere sotto controllo la gestionedelle materie prime.

Anche per quanto riguarda la carta, valgono le con-siderazioni fatte sui criteri di progettazione di un cen-tro polifunzionali. Le bobine di colore e qualità diver-sa vengono stoccate nello stabilimento e tenute inambienti condizionati per almeno sette giorni (il cli-ma che tanto amano i turisti non è sempre ottimale perla carta), quindi avviate ai portabobine attraverso tra-sportatori a piastre ad alimentazione manuale dellaMetzo.

Anche nell’area di stoccaggio, come nel resto del-lo stabilimento lo spazio per crescere c’è, ed è di vasteproporzioni. Introdurre nel corpo che ospita le duerotative e la cabina silente una terza linea di stampanon creerebbe alcun problema né alcuna modifica alprincipio della costruzione dello stabilimento fondatosul massimo rispetto e cura della qualità dell’ambien-te di lavoro. “Creare e mantenere le migliori condizio-ni di lavoro possibili” – conclude l’AmministratoreDelegato Podda –“non solo è sinonimo di rispetto percollaboratori che svolgono ogni notte compiti partico-larmente delicati, ma alla lunga ha ricadute positivesul miglioramento complessivo del prodotto stampa-to, e quindi del servizio offerto ai clienti”.

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Nuove alleanze perIl mercato italiano

E’ in arrivo in Italia una nuova stagione di “grandialleanze” fra i fornitori? E’ presto per dirlo, ma neiprimi mesi di quest’anno le sorprese, sul fronte dellenuove alleanze, non sono mancate.

Tera e GMDE hanno stretto un accordo di collabo-razione per il mercato italiano. HiT InternetTechnologies ha acquisito la maggioranza (56%) diTecnavia Press, siglando un accordo di esclusiva conTecnavia Sa, con sede in Svizzera, per la distribuzionesul mercato italiano dei prodotti fabbricati dalla socie-tà elvetica nel settore del trattamento ed archivio datied immagini per quotidiani ed agenzie di stampa. Lanuova società nata da questo accordo si chiama HiTPress, ed è specializzata il prodotti e servizi dedicatial settore editoriale.

A fine maggio EidosMedia, società che già avevastretto un’alleanza con HiT Internet Technologies, haannunciato un nuovo accordo con la AutonomyCorporation, società quotata al Nasdaq, grazie al qua-le il prodotto sviluppato dalla software house italiana,Méthode, si arricchirà delle funzionalità diindicizzazione e ricerche cross-reference fornite daAutonomy.

Tera e GMDE

La prima alleanze annunciata, quella fra Tera eGMDE, vede protagoniste due società che presentanofra loro spiccate caratteristiche complementari. La pri-ma, fondata nel 1990, conta oggi oltre 170 installazio-ni a livello mondiale, con clienti del calibro diInternational Herald Tribune, USA Today, O Globoed il Gruppo Northcliff, e sei filiali estere – Inghilter-ra, Germania, Spagna, Nord America, Sud Americaed Asia. GMDE, fondata nel 1993, è una delle societàleader nel mercato italiano per la offerta di soluzioni

editoriali e servizi ad alto valore aggiunto di progetta-zione, installazione ed assistenza post vendita attra-verso un network di tecnici che operano 24 ore su 24.Tera ha legato il suo nome allo sviluppo di soluzionieditoriali nell’ambito dei sistemi su piattaformastandard– GN3, FilePrimer e Gate alcuni fra i marchipiù affermati e più recenti – mentre GMDE ha legatoil proprio nome alla fornitura, installazione ed assi-stenza di soluzioni quali Intellinet e i CTP prodotti daAgfa – Polaris e, più di recente, la nuova tecnologiaViolet.

La sinergia fra le due società, che resteranno dalpunto di vista degli assetti proprietari due entità fraloro assolutamente indipendenti, sarà concentrata nel-la collaborazione commerciale e tecnica verso il mer-cato italiano, al quale le due aziende potranno offrireuna completa gamma di prodotti e servizi di progetta-zione, installazione ed assistenza tecnica post vendita24 ore su 24. L’offerta potrà concentrarsi sulla vastaarea che va dall’input all’output, dai sistemi editorialialla teletrasmissione fino alla incisione diretta dellelastre con trasferimenti di dati on line per il controllodi qualità finale sulla rotativa.

HiT Internet Technologies e Tecnavia Press

Hit Internet Technologies, con sede ad Affi, alleporte di Verona, è una software house specializzata inprogettazione, sviluppo, e commercializzazione in Ita-lia ed all’estero di applicazioni software per systemintegration, soluzioni per il commercio elettronicobusiness to business, servizi on-line e sistemimultimediali a banda larga e stretta via terrestre e sa-tellite, ha rilevato la maggioranza del capitale dellaTecnavia Press (56%), società specializzata in prodot-

Nuovi accordi di collaborazione fra alcune società fornitrici che, con formule diverse, hannodeciso di stringere accordi di collaborazione per fornire più ampie piattaforme di know-howe di prodotti all’industria editoriale italiana. Tera e GMDE da un lato, HiT InternetTechnologies che ha assorbito la maggioranza di Tecnavia Press dando vita ad una nuovasocietà, HiT Press, specializzata nel settore editoriale. A questo secondo networkcontribuirà anche EidosMedia, già legata da una alleanza tecnologica e commerciale siglatalo scorso anno, che porta in dote un recente accordo con l’americana AutonomyCorporation.

(continua a pag. 23)

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Open-house Man Roland nello stabilimento di Plauen

Il 28 giugno scorso una ventina tra direttori tecnici di quotidiani italiani ed esponenti della stampaspecializzata si sono imbarcati su un volo charter in partenza dalla Malpensa con destinazione Plauen, aiconfini tra la Germania e la Cecoslovacchia.

Obiettivo del viaggio, organizzato dalla MAN Roland Italia, presentare al mercato italiano la rotativa perquotidiani Regioman, che viene appunto prodotta nello stabilimento di Plauen, ai tempi della Germania Estsede della Plamag e poi rilevato dal gruppo MAN. A guidare la comitiva, Trino Barnabò, responsabile webpresses della Man Roland Italia.

La Regioman è l’ultima nata tra le macchine da stampa per quotidiani MAN Roland: il suo battesimo risaleinfatti alla Drupa 2000, la prima installazione all’agosto successivo, presso la Union Druckerei di Weimar. Daallora, la nuova macchina ha incontrato un crescente successo, sia in Europa che in Nord-America: solo negliStati Uniti sono già state vendute ben 15 linee Regioman.

Nella sua presentazione di benvenuto, Bernhard Kuchenbaur, responsabile delle vendite dei sistemi dastampa a bobina per l’Europa meridionale e l’America Latina del gruppo Man Roland, ha sottolineato comel’evoluzione del mercato editoriale richieda alle macchine da stampa di nuova generazione prestazioni semprepiù spinte in termini di pagine in quadricromia, inserimento di colori spot, costanza qualitativa, flessibilità diproduzione, riduzione dei tempi di avviamento e ripartenza, contenimento degli scarti. Il tutto, non vadimenticato, all’interno di un flusso di produzione che va gestito in maniera integrata, e nell’ottica di un utilizzopiù intensivo e di un ammortamento più rapido dell’impianto di stampa.

Dopo le presentazioni delle soluzioni Man Roland per l’industria dei quotidiani – le rotative, i sistemi Pecomper il controllo di produzione e Ppi per la gestione del workflow - ed una breve visita dello stabilimento, è statopossibile vedere all’opera la Regioman nel training center dello stabilimento, dove attualmente si stannosvolgendo i corsi per gli operatori del quotidiano sportivo francese L’Equipe. La novità più significativa dellaRegioman risiede nella sua configurazione, a doppia larghezza e singola circonferenza, la prima al mondo conquesta tipologia costruttiva. La larghezza massima del cilindro è di 1700 millimetri, con un cut-off variabile da470 a 578 millimetri. In pratica, un singolo cilindro è in grado di produrre sino a otto pagine broadsheet.

Lavorando con un’unica lastra sulla circonferenza del cilindro, è possibile produrre un numero pari o disparidi sezioni, aumentando o diminuendo la foliazione anche di sole due pagine alla volta. Inoltre occorre una solalastra per pagina e non due, come nelle tradizionali rotative a doppia larghezza e doppio sviluppo: un risparmioda non sottovalutare, specialmente se si tiene conto dei maggiori costi delle lastre Ctp – sempre più diffusenella produzione dei quotidiani - rispetto alle forme tradizionali.

Grazie alla sua configurazione, con la Regioman è possibile realizzare prodotti altamente individualizzati,con foliazioni differenziate per singole edizioni. Ma è possibile anche produrre un quotidiano in unica sezionecon un elevato numero di pagine ed alta tiratura: i cilindri, infatti, possono girare ad una velocità massima di70.000 rivoluzioni/ora, comparabile a quella di una rotativa a doppia larghezza/doppio sviluppo con produzionein accumulo.

Il gruppo di tecnici e giornalisti italianiche ha partecipato all’open houseRegioman svoltosi il 28 giugno 2002presso lo stabilimento di Plauen delgruppo MAN Roland

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ti e servizi per il mercato editoriale. Un settore, que-sto, nel quale HiT Internet Technologies già operavacon l’offerta di soluzioni sviluppate autonomamente eattraverso un rapporto di stretta collaborazione conEidosMedia, siglato lo scorso anno e illustrato ad IfraExpo di Ginevra (cfr. TecnoMedia n.31). Forte di pro-dotti per il workflow management e know-how nellosviluppo di soluzioni integrate per la gestione on linedegli annunci pubblicitari in formato digitale, HiTInternet Technologies può contare su oltre 500 testateche già utilizzano le proprie soluzioni – fra le qualiCorriere della Sera, Repubblica, Il Sole 24 ore, WallStreet Journal Europe, St. Francisco Chronicle. Alsoftware finora offerto ai quotidiani andranno ad ag-giungersi i prodotti sviluppati da Tecnavia Sa, con sedein Svizzera, per i quali è stato siglato un accordo per ladistribuzione sul mercato italiano.

Al potenziale di questa alleanza occorre aggiunge-re la nuova intesa intercorsa fra EidosMedia che, comesi legge in altra parte della pubblicazione, ha da pococoncluso un contratto di fornitura con il FinancialTimes inglese, e Autonomy Corporation, grazie al qualeil sistema Méthode sviluppato dalla software house ita-liana si arricchirà delle funzionalità di indicizzazionee ricerca cross-reference fornite dalla società ameri-cana quotata al Nasdaq. Anche in questo caso il siste-ma di alleanze porterà a tutto il network vantaggi com-petitivi in termini di potenziamento dell’offerta da pro-porre ai propri clienti, non solo italiani naturalmente.Siamo di fronte, anche in questo secondo caso, ad unaoperazione che punta ad integrare know-how aziendale,personale tecnico, staff commerciale per offrire unsupporto ad editori e centri stampa molto flessibile intermini di approccio ma molto efficiente e qualificatoin termini di apporto di contenuti tecnologici.

Network per crescere

Prodotti diversi da integrare, metodi diversi perallearsi, ma un obbiettivo comune: quello di cresceresul mercato dei quotidiani attraverso la creazione dinetwork ad alta specializzazione, dove confluisconoapplicativi high-tech e tecnici di provata esperienza ingrado di affiancare servizi a valore aggiunto all’offer-ta di hardware e software.

Il nostro Paese, come il resto del mondo editoriale,non è nuovo alle alleanze, siano esse caratterizzate da

un semplice accordo di collaborazione o prevedanoscambi, anche significativi, di quote di capitale. Inpassato, tuttavia, e siamo a cavallo fra gli anni Ottantae Novanta, a movimentare il mercato erano aziendemultinazionali che si chiamavano IBM, Kodak, Fuji,Du Pont, impegnate in operazioni di shopping indu-striale a centottanta gradi. Oggi chi agisce sul mercatoha dimensioni, forza finanziaria, ed agilità, molto di-versa dai protagonisti del passato.

Talvolta le alleanza industriali possono essere se-gnale di una comune debolezza di fronte a mercativerticali che, per ragioni contingenti, possono decide-re di posticipare gli investimenti in tecnologia.

Noi crediamo, tuttavia, in questi specifici casi, chele alleanze siano invece il frutto di una visione delmercato e di una conseguente strategia. Nel caso deigiornali quotidiani, non possiamo non osservare comela soglia di accesso ai sistemi di input – sistemi edito-riali e sottosistemi connessi, come quelli per il tratta-mento della pubblicità o per i flussi di lavoro sui qualitrasferire i dati per il controllo di qualità della stampafinale – si sia in questi anni avvicinata, e di molto, alleapplicazioni più diffuse su piattaforme standard,“aprendosi” progressivamente in direzione della inte-grazione di più sottosistemi specializzati. E proprio lanecessità di “mettere insieme” non solo componentialtamente specializzate ma, in modo particolare perquanto riguarda l’Italia, aziende fra loro diverse checoncorrono alla creazione del prodotto finale – pen-siamo al flussi di lavoro della pubblicità, alla catenaagenzia - concessionaria – sistema editoriale - fotolito– e relativi feed back di controllo, o pensiamo allaterziarizzazione della stampa presso stabilimenti di-versi – ha spinto aziende fornitrici ad integrare, primadi tutto, know-how, personale tecnico, esperti com-merciali e strutture.

Naturalmente è possibile anche muoversi da soli,ed alcuni player del mercato italiano lo stanno facen-do con ottimi risultati, ma anche le alleanze per l’inte-grazione sono una strada possibile in vista di un obiet-tivo condiviso da tutti: aumentare le proprie quote dimercato stringendo collaborazioni sempre più incisi-ve con editori e stampatori.

Nessuna strategia, né la scelta di restare autonominé la scelta di avviare alleanze, può da sola decidere lesorti economiche di un’azienda: sono due diversi modi,entrambi validi, per affrontare le sfide del mercato.

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Media Duemila eTelema: un promettenteaccordo editoriale

Una nuova iniziativa editoriale è stata presentata il17 luglio scorso a Roma, alla presenza del Ministrodelle Comunicazioni Maurizio Gasparri. MediaDuemila, mensile di cultura informatica fondato e di-retto da Giovanni Giovannini giunto al suo ventesimoanno di vita, e la Fondazione Bordoni hanno siglatoun accordo che prevede di inserire all’interno di Me-dia Duemila “I Quaderni di Telema”.

Aprendo i lavori, Giovanni Giovannini, già gran-de inviato, vice direttore della Stampa e per molti annipresidente della Fieg, ha posto l’accento sull’impor-tanza dell’attività ventennale svolta da Media Duemila,orientata a promuovere una battaglia culturale per edu-care e sensibilizzare le élite, su ciò che accade nel mon-do della comunicazione. Giovannini ha, però, affer-mato che questo è un momento molto delicato, di gran-de svolta, “la battaglia non è finita, c’è bisogno di uni-re altre forze dell’editoria. E’ necessario trasmettere ailettori questa cultura della mutazione, il senso del per-corso che si sta percorrendo nel settore delle teleco-municazioni, nella cui direzione anche il Governo stamuovendo, anche grazie alla Fondazione Bordoni,passi da gigante”. E’, perciò, nel tentativo di cercarenuove sinergie, che nasce questa alleanza tra le dueriviste “classiche” della net economy.

L’inserimento della rivista “Telema”, di proprietàdella Fondazione Bordoni (FUB), da parte di MediaDuemila è stata ben accolta dal Consiglio di Ammini-strazione della Fondazione. Guido Salerno, il diretto-re dell’Ente, ha illustrato con precisione le motivazio-ni della Fondazione alla base di questa operazione edi-toriale: “alla Fondazione mancava la presenza di una

rivista che coniugasse rigore scientifico e capacità diavvicinare il grande pubblico. Era necessario trovareuno strumento che dimostrasse il buon lavoro che laFUB sta svolgendo nel settore delle telecomunicazio-ni. Media Duemila assorbe un taglio di studi dellaFondazione adatti per destare l’interesse del grandepubblico.” Salerno ha concluso il suo intervento an-nunciando quali saranno alcuni dei temi trattati nel-l’inserto “Telema” nei prossimi numeri: Internet pertutti, Internet e scuola, il cinema del futuro.

La Fondazione Bordoni, eretta in Ente Morale nel-l’anno 2000 e che si ricollega all’esperienza dell’omo-nimo Ente che, dal 1952, opera nel campo della “ri-cerca scientifica e quella applicata nel settore delletelecomunicazioni, elettronica e servizi postali”, ha unavocazione super partes, caratteristica testimoniata dauna nuova Convenzione tra Ministero delle Comuni-cazioni e FUB, la quale attribuisce al primo un ruolodi impulso nella definizione dei programmi e delle at-tività dell’Ente. La Fondazione, inoltre, vanta un’espe-rienza internazionale in aree di studio come laradiopropagazione, la comunicazione ottica, le reti ditelecomunicazione e la comunicazione multimedialeIl Ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri,ha ribadito l’importanza di questa collaborazione inun’era che è sempre più testimone del ruolo fonda-mentale che le telecomunicazioni svolgono nel cam-biamento socio – culturale, evidenziando la partecipa-zione sempre più efficace che il Governo sta dimo-strando nel processo di implementazione della bandalarga, una partecipazione che s’incentra nel tentativo,ben riuscito, di parlare alle istituzioni e al grande pub-

Ai nastri di partenza un nuovo accordo editoriale per la divulgazione scientifica nell’ambitodelle tecnologie per telecomunicazioni fra Media Duemila, la rivista fondata e diretta daGiovanni Giovannini, e I Quaderni di Telema della Fondazione Ugo Bordoni. Allapresentazione della nuova iniziativa sono intervenuti, fra gli altri, il Ministro delleComunicazioni Maurizio Gasparri e Nicholas Negroponte, direttore del Media Laboratory delMit di Boston.

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Media Duemila e Telema: un promettente accordo editoriale

blico attraverso la voce delle maggiori intelligenze delsettore. Il primo numero di Media Duemila (luglio –agosto) in edizione “arricchita” conterrà una sorta di“Libro Bianco” delle nuove tecnologie, un momentodi riflessione e inaugurerà un modello espositivo piùchiaro, a volte didascalico, proprio per dimostrare lavocazione divulgativa del “nuovo” Media Duemila.Gasparri ha, infine, riservato un plauso particolare perl’opera svolta da Nicholas Negroponte, direttore delMedia Laboratory del Mit di Boston già attivo colla-boratore e consulente di Media Duemila, uno dei mag-giori esperti a livello mondiale nel settore delle tecno-logie, nonché uno dei più prestigiosi ospiti della tavo-la rotonda.

Negroponte, nel suo successivo intervento, ha de-scritto con grande precisione e chiarezza quali grandisvolte le tecnologie abbiano determinato negli ultimitrent’anni. I mutamenti principali, secondo il suo pa-rere, sono stati tre: la digitalizzazione dei media, la

comunicazione a pacchetti, e l’implementazione deisistemi wireless. Si è poi interrogato su quale potreb-be essere il prossimo cambiamento radicale e, nel far-lo, ha sottolineato che l’Italia è certamente il Paese cuibisogna guardare con maggiore attenzione nel tentati-vo di definire gli scenari futuri, giacché, in nessun al-tro Stato la tecnologia ha mutato così profondamentegli stili di vita.

Carlo Perrone, vice presidente della Fieg, interve-nuto al convegno, ha espresso una grande ammirazio-ne e gratitudine per l’opera compiuta da Giovanniniin vent’anni di lavoro. Perrone ha detto fra l’altro che,precorrendo i tempi in modo coraggioso e intelligenteGiovannini “ha portato la tecnologia nel mondo edito-riale italiano; grazie a lui, oggi, i giornali non hannopaura dell’evoluzione. Inoltre, educando alla tecnolo-gia e, quindi, sviluppando un sistema di trasporto del-l’informazione a costo ridotto, ha portato un maggio-re pluralismo dell’informazione.”

Inchiostri Trenal per la stampa dei quotidiani

Alta qualità a prezzi adeguati, con un servizio fortemente personalizzato ed un’attenzione al cliente chesolo un’azienda di medie dimensioni può offrire: è questo in sintesi il messaggio inviato ai clienti dalla Trenal,azienda produttrice di inchiostri fondata nel 1932 a Bruxelles e trasferitasi nel 1975 a Lessines, non lontanoda Anversa, in un nuovo stabilimento di 55.000 metri quadrati.

Storia, prodotti e strategie di sviluppo sono stati presentati ad un folto gruppo di giornalisti internazionalidella stampa specializzata in occasione di una conferenza stampa organizzata nel quartier generale dellasocietà.

Nel corso degli anni Trenal è cresciuta fino a ricoprire un ruolo primario nella produzione di inchiostri neriper la stampa offset su carta da giornale, e con il nero è cresciuta anche la capacità produttiva dei pigmentia colori. Circa il 70% del prodotto è per l’export.

La società ha agenzie e rappresentanti in quasi tutti i Paesi europei e paesi africani, come in varie areedell’Asia, Centro e Sud America ed anche in Australia e Nuova Zelanda, oltre a sussidiarie e filiali in Germania,Olanda, Francia, Spagna, Marocco, Danimarca ed Italia. Il nostro Paese è il terzo mercato assoluto per Trenaled i collaboratori italiani occupano la seconda posizione nella “classifica” delle filiali dopo la Francia.

Nel 1987 Trenal è stato il primo fabbricante a lanciare inchiostri per stampa offset su carta da quotidianoin Europa basati al 100% su olii vegetali, che favoriscono la stabilità in macchina, un’alta qualità di stampa evantaggi in termini di salvaguardia ambientale. Recentemente sono stati sviluppati una serie di pigmenti perla nuova generazione di macchine per la stampa con sistemi di inchiostrazione ultra-short, denominati key-less.

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Un DeeJay per l’informazionefinanziaria con tecnologia“made in Italy”

TecnoMedia, la pubblicazione italiana specializzatain tecnologie, prodotti e mercati per l’industria edito-riale e della comunicazione, non ha mai fatto misterodi seguire con particolare attenzione, soddisfazione edun pizzico di orgoglio i successi delle aziende italianefornitrici di tecnologie sui mercati esteri. Le notizienon sono mai mancate in passato, e neppure in questonumero si fanno desiderare. Il Financial Times, quoti-diano finanziario della city di Londra, ha firmato unaccordo con EidosMedia, come si legge in altra partedi questo numero, ed il DJ Newswires, del gruppo DowJones & Co., ha scelto un partner ed una tecnologia“made in Italy” per la distribuzione dei suoi servizi online

Dow Jones Newswires

Il gruppo americano Dow Jones & Co. è la più vastaorganizzazione mondiale indipendente per la raccoltae distribuzione di notizie economiche e finanziarie. Conoltre 3.600 fra giornalisti e collaboratori, 230 uffici inogni parte del mondo, 7.000 notizie trasmesse in me-dia ogni giorno Dow Jones è l’editore del Wall Streetjournal, il quotidiano che contende ad USA Today ilprimo posto nella classifica delle testate più vendutenegli Stati Uniti D’America, con oltre 1.850.000 co-pie medie giornaliere in circolazione. A questa testata,la più famosa del gruppo, vanno ad aggiungersi le edi-zioni regionali stampate per l’Europa e per l’Asia, leedizioni speciali, un nutrito gruppo di periodici spe-cializzati, fra i quali il settimanale Barron’s, il canaletelevisivo CNBC che trasmette 24 ore su 24 notizieeconomiche finanziarie dalle maggiori città di Euro-

pa, Stati Uniti ed Asia che raggiunge 168 milioni dicase in più di 100 Paesi, il Wall Street Journal Online(wsj.com), il sito di informazione a pagamento piùgrande al mondo con 609.000 abbonati, altri canali dicomunicazione e prodotti accessori, ed il servizio DowJones Newswire. Gli abbonati, 350.000 mila investi-tori professionali e 4 milioni di investitori privati, di-spongono di 57.000 codici identificativi dei contenutiper facilitare la ricerca e la ricezione di quanto real-mente interessa ai singoli utenti, e possono contare suun universo di oltre 30.000 società trattate.

Piattaforme “made in Italy” per nuovi clienti

A questa vasta platea di investitori professionali eprivati Dow Jones si indirizza utilizzando le reti pro-fessionali disponibili che già veicolano informazionidi altre società specializzate. Fra breve verrà utilizza-ta anche una nuova piattaforma per la trasmissioneterrestre e via satellite verso nuovi clienti, in modoparticolare gli uffici stampa delle grandi, piccole emedie imprese pubbliche e private e degli enti pubbli-ci. Per servire queste nuove categorie di utenti, DowJones ha sottoscritto un accordo con l’italiana Telpress,aperto alla collaborazione in tutti i Paesi europei.

Il gruppo americano dell’informazione economi-ca e finanziaria utilizzerà i servizi, e le tecnologie, diTelpress innanzitutto per la trasmissione delle infor-mazioni. NewsCovery sarà impiegato per la distribu-zione in sicurezza via internet dei servizi delle agen-zie. Il sistema consente il trattamento in tempo realedi qualsiasi oggetto testuale o multimediale, ivi com-preso immagini e sequenze audiovisive, una operatività

Per raggiungere con le proprie notizie economiche e finaziarie i nuovi mercati europeicostituiti dagli uffici stampa delle aziende e degli Enti pubblici, Dow Jones & Co. ha sceltoun partner, ed una tecnologia, “made in Italy”. Il DJ Financial Wire, il DJ Nieuwsdienst e DJBourse saranno i primi notiziari trasmessi sulla nuova rete dalla maggiore organizzazionemondiale per la trasmissione di notizie economiche finanziare, che ha scelto di seguire lastrada degli accordi e delle alleanze con partner tecnologici per lasciare ai propri clienti lamassima libertà nella ricezione dei contenuti.

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Un DeeJay per l’informazione finanziaria con tecnologia “made in Italy”

continua con back-up automatico e la gestione indi-pendente e separata di ciascun abbonato. SatClustersarà invece utilizzata per la distribuzione multicastsatellitare degli stessi servizi. L’accordo prevede inol-tre la possibilità per Dow Jones di proporre ai propriabbonati l’utilizzo del browser Telpress ToscaViewerper la consultazione e la ricerca delle notizie trasmes-se on line.

Oltre alle tecnologie, il partner italiano offrirà alcolosso statunitense la connettività diretta alla propriarete di abbonati, un patrimonio di grande interesse stra-tegico per i piani di espansione di Dow Jones. Telpressinfatti può contare, ad oggi, su una rete di oltre 15.000terminali installati presso 783 clienti, con una fortepresenza proprio nel settore pubblico (ben oltre 2000terminali) in grandi imprese private, istituti di ricercae centri universitari, una rete di utenti non serviti fino-ra, in massima parte, dai servizi on line di Dow Jones,senza contare la tradizionale, diremmo storica, presen-za di Telpress nell’industria della editoria e della co-municazione, dove si trovano circa un terzo dei termi-nali installati.

Tramite i canali Telpress i nuovi, potenziali clien-ti, dei servizi di informazione avranno accesso al DowJones Financial Wire, il notiziario in tempo reale sul-l’andamento delle principali borse del mondo, che in-clude notiziari completi su avvenimenti di caratterefinanziario, politico o economico, oltre a commentied analisi. Inoltre troveranno il DJ Nieuwsdienst, ilservizio in lingua olandese con analisi e notizie daimercati finanziari olandesi e DJ Bourse, servizio inlingua francese specializzato nelle notizie sui mercatiazionari, obbligazionari, e su quello delle valute conparticolare attenzione agli eventi internazionali cheinfluenzano il mercato francese.

Ulteriori servizi potranno essere aggiunti in futu-ro, a richiesta degli utenti.

Strategie tecnologiche

I prodotti ed i servizi di Dow Jones Newswires co-prono i cinque più importanti segmenti di mercato

nell’area finanziaria: scambi monetari, reddito fisso,mercati azionari, energia e materie prime. I servizi sonodiffusi in undici diverse lingue: inglese, italiano olan-dese, portoghese, spagnolo, tedesco, cinese, coreano,giapponese ed il basha indonesiano.

Proprio questa disponibilità nell’impiego di linguediverse dall’inglese si è dimostrata, negli anni, unostrumento efficace ed indispensabile per lapenetrazione capillare delle informazioni trasmessedalla rete della Dow Jones, e quindi è naturale che lasocietà vada alla ricerca di sempre nuovi target di utentida servire, con una strategia ben chiara nell’approccioalle tecnologie.

Il gruppo americano, come ha ricordato MikeBergmeijer, vice Presidente delle vendite internazio-nali e del marketing, non ha mai voluto sostituirsi aifornitori di tecnologie né fare il loro mestiere. “Lanostra attività è raccogliere e distribuire informazionieconomiche e finanziarie” ha detto fra l’altroBergmeijer. Non ci sono quindi preclusioni versochiunque si offra di “trasportare” i contenuti in tutto ilmondo, e sono benvenute aziende come Telpress chenon solo offrono connettività via satellite e su reteInternet, ma garantiscono accesso diretto a target mi-rati di utenze non abituali per i servizi di informazioneeconomica e finanziaria.

Essenziale resta, comunque, nelle strategie diespansione del colosso americano, che ciascuno deipartner faccia bene il suo mestiere. Questo approccio,come non ha mancato di evidenziare il vice Presiden-te del gruppo americano, evita anche di ingenerare lasensazione di “prendere prigioniero” il cliente attra-verso la proposta, o l’imposizione, di tecnologie pro-prietarie. Molto meglio, per Dow Jones, utilizzare icanali migliori di trasmissione e ricezione disponibilisul mercato, lasciando liberi i fornitori di aggiornare isistemi secondo l’evoluzione tecnologica , i clienti dicollegarsi dove e come preferiscono alle reti di tra-smissione, e i fornitori di servizi di dedicarsi per inte-ro al loro core business, i contenuti dell’informazione,in questo caso particolarmente delicati ed essenziali,trattandosi di notizie economiche e finanziarie.

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Corsi Colore ASIG e IfraConference: il “fattore umano”per la qualità nei quotidiani

Come trattare le immagini digitali? Perché è me-glio operare sui livelli piuttosto che non sulle curve?Quando si incide una lastra, di quanto si possono svuo-tare i pieni, in proporzione, in modo da ottenere infase finale di stampa gli stessi risultati in termini diqualità risparmiando il consumo dei pigmenti e ridu-cendo gli effetti indesiderati di impastamento,controstampa, etc..?

La attività professionale dei tecnici impegnati nel-le fasi di preparazione e stampa di un quotidiano sonodense di domande e risposte di questo tipo. A secondadella formazione professionale avuta, a seconda dellescelte aziendali nella definizione dei flussi di lavoro,si agisce sui parametri della stampa in modo diverso,ottenendo risultati talvolta soddisfacenti talvolta meno.

Il problema, per tutti, è che l’evoluzione tecnolo-gica procede con ritmi assai più rapidi di quanto nonaccada per l’aggiornamento professionale, un tema,questo, particolarmente ostico nel nostro Paese dovepiù forte, rispetto ad altri contesti industriali, è la cesurafra i tavoli di lavoro ed i banchi di scuola. Quando silasciano questi ultimi, di solito non ci si torna più, ameno di incontrare opportunità per l’aggiornamentoprofessionale compatibili con i ritmi, ed i tempi, dellavoro, particolarmente critici nel caso dell’industriadei quotidiani.

Una di queste opportunità è stata offerta a partiredal mese di marzo scorso ai professionisti dell’area dipre stampa e stampa da parte dell’ASIG – associazio-ne Stampatori Italiana giornali – che ha avviato unaserie di corsi di aggiornamento e specializzazione pro-fessionale nelle città di Milano, Roma e Bari.

Portare i corsi alle aziende

L’iniziativa, promossa all’inizio di quest’anno dal-l’Assemblea dell’ASIG che riunisce editori estampatori di giornali italiani in rappresentanza di ol-tre l’80% delle copie prodotte nel Paese, è nata con unobiettivo preciso: portare i corsi il più vicino alle azien-de, in modo da integrarli con il ciclo di lavorazionedel quotidiano favorendo la partecipazione di interireparti produttivi senza alcun sacrificio sul fronte del-la produttività degli stabilimenti. Non solo, ma permeglio valorizzare questo concetto di integrazione fraaggiornamento professionale e attività lavorativa iCorsi Qualità Colore – questa la denominazione uffi-ciale della iniziativa – sono stati ospitati presso stabi-limenti di stampa associati, la Nuova Same a Milano,la Se.Be. a Roma e la Sedit a Bari.

La ASIG si è appoggiata, come già più volte inpassato, al corpo docenti della Scuola Arti Grafiche S.Zeno di Verona e, novità rispetto alla tradizione, aglispecialisti dell’area ricerca e sviluppo di Ifra, la piuùimportante associazione mondiale di supporto e con-sulenza all’industria editoriale e dei quotidiani. Un mixche ha favorito il contatto fra gli “allievi”, professio-nisti dell’area di pre stampa e stampa delle aziendeitaliane, e alcune delle più significative esperienze di-dattiche maturate in Italia ed all’estero.

I contenuti: area comune e area specialistica

Come si legge anche in altre parti di questa pub-blicazione, se un’idea si è consolidata fra tutte le azien-

Decisivo nella sfida per la qualità appare sempre di più il “fattore umano”, e si moltiplicanoin Italia ed all’estero le iniziative per la diffusione di strumenti per la gestione della qualità eper lo scambio di esperienze realizzate dai più importanti editori e centri stampa. Con ilmese di giugno si sono conclusi i primi tre Corsi Qualità Colore 2002 organizzati da ASIG –Associazione Stampatori Italiana Giornali – a Milano, Roma e Bari. A metà maggio unaConferenza Internazionale dell’Ifra a Londra ha fatto il punto della situazione su alcunenuove iniziative ed esperienze internazionale in direzione dello sviluppo di “sistemi” qualità.La formazione professionale al centro delle riflessioni in Europa e negli Stati Uniti.

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de editrici e stampatrici è quella che la qualità non puòessere frutto di azioni episodiche svolte da questo o daquel reparto produttivo. Piuttosto, la “qualità” intesamodernamente va vista come un complesso diinterazioni fra tutti gli addetti al flusso di lavoro, un’or-ganizzazione dove sono diffuse una serie di conoscenzedi base fra tutti gli operatori, integrate da conoscenzespecialistiche applicate nei diversi “snodi” del processoproduttivo, impaginazione, trattamento delle immagi-ni digitali, fotoformatura, stampa e spedizione.

Questo è esattamente ciò che èstato fatto nella organizzazione deiCorsi: una serie di nozioni uguali pertutti i partecipanti, ed un’altra seriedi nozioni teoriche ed esercitazionipratiche specializzate in funzione deireparti di appartenenza. Sette corsi intotale: tre per specialisti di area pre-stampa, tre per addetti alla stampa eduno dedicato ai quadri ed ai dirigen-ti, nel quale sono state illustrati i con-tenuti delle tecniche di base dal pun-

to di vista di chi deve svolgere funzioni di coordina-mento e di controllo.

Teoria e pratica

La stampa si misura sui risultati percepiti dall’oc-chio, da quello del lettore, da quello dell’inserzionistapubblicitario e da quanti controllano in ogni fase in-termedia la creazione del prodotto finale. Va bene lateoria, ma poi quali valori si devono inserire nellemaschere di presetting dei software per il trattamentoimmagini e dei Rip? Per non lasciare cadere nel vuotoquesta più che legittima richiesta, non solo dei corsistima anche delle aziende che a questi corsi hanno iscrit-to i propri dipendenti, tutti i corsi di base per addettialla pre-stampa ed alla stampa sono stati suddivisi indue sezioni, separate da alcune settimane nel corsodelle quali mettere in pratica, ovvero caricare in mac-china, alcuni lavori-test da produrre con le specifichesuggerite nel corso delle lezioni. I risultati non si sonofatti attendere e, nel corso della seconda “tornata” del-le lezioni molto tempo è stato dedicato all’analisi del-le prove di stampa realizzate con le stesse tecnologie egli stessi materiali di consumo in uso quotidianamen-te nelle aziende. I partecipanti hanno così potuto veri-ficare sul campo quanto appreso in teoria con il mas-simo realismo possibile. Un’esperienza decisamenteinnovativa che si è avvalsa, per alcune simulazioni,anche di macchine per la stampa digitale sulle qualitestate immediatamente i risultati dei diversi parame-tri impostati in fase di trattamento delle immagini.

I contenuti teorici si sono concentrati su tutte levariabili di processo che vanno ad influenzare diretta-mente i risultati della stampa finale del prodotto, te-nendo conto del fatto che, secondo la logica praticatanella didattica e condivisa da un sempre maggiorenumero di aziende, non è più possibile immaginare un

Teoria e pratica nei Corsi QualitàColore ASIG ospitati alla Sedit di Bari

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operatore addetto alla fotoformatura che ignori nellaassoluta totalità le fase del processo che precedono eseguono quello gestito da lui, e lo stesso dicasi pertutti gli altri professionisti.

I risultati? Buon proseguimento...

I primi tre corsi di Milano, Roma e Bari non sierano ancora conclusi che già arrivavano richieste peresportare questo modulo didattico – organizzazione econtenuti – in altre città italiane. I Corsi riprenderan-no quindi subito dopo la pausa estiva con una nuovatornata sia per l’area di pre stampa che per la stampain nord Italia, ed è altamente probabile che continue-ranno anche nei mesi successivi con altre localizza-zioni verso sud. Le informazioni sui nuovi corsi che,come i precedenti, saranno offerti a tutte le aziendeeditrici e stampatrici italiane, saranno pubblicati comedi consueto all’indirizzo www.ediland.it. l’industriaeditoriale on line, il sito di servizio per gli editori e glistampatori italiani di quotidiani.

L’importanza del “fattore umano”

Migliorare la qualità dei prodotti conviene. Menocontestazioni e maggiore attrattiva verso il mondo dellapubblicità, la percezione positiva, e non solo, da partedel lettore e, non da ultimo, un significativo risparmioderivante dall’abolizione dei costi superflui e dal con-

trollo delle materie di consumo impiegate. E la chiaveper ottenere successo nella “qualità” è prima di tutto ilfattore umano.

E’ questo il messaggio principale che è arrivatodalla conferenza internazionale dell’Ifra PrintingQuality 2002, che si è svolta a Londa il 15 e 16 mag-gio scorsi, alla quale hanno partecipato una novantinadi persone provenienti da 16 Paesi, fra i quali Germa-nia, Grecia, Irlanda, Spagna, Polonia e Italia. “La qua-lità” – come ha osservato Manfred Werfel, direttorericerche e sviluppo di Ifra - “non è il risultato dellatecnologia, ma delle persone” e la si persegue attra-verso le giuste motivazioni, l’organizzazione ed il trai-ning formativo. John Dick, un brillante consulente in-glese, ha offerto una presentazione interattiva intitola-ta “Standardizzazione – La Teoria”, nel corso dellaquale, passeggiando per la sala, ha spesso fatto do-mande dirette ai presenti. Dick ha sostenuto che “ laqualità non è un obiettivo, ma una conseguenza. Unaconseguenza di altri processi.” E’, infatti, necessariogestire e controllare tutti i processo produttivi per cre-are qualità, ha detto Dick, e ha aggiunto che ciò “nonavviene nel settore della stampa o della pre-stampa”.Piuttosto ha sostenuto che “la chiave per raggiungere,mantenere e migliorare la qualità sono le persone.”Dick ha, poi, fatto una serie di domande specifiche,che dovrebbero essere prese in considerazione dachiunque sia interessato a migliorare la qualità dei pro-pri prodotti attraverso una più attenta valutazione dei

Scale di controllo densitometricheNuovi strumenti per il controllo

di qualità degli stampati

Tre nuove scale di controllo densitometriche sono state presentate aglioperatori delle arti grafiche lo scorso mese di marzo a Bologna, presso ilMuseo Patrimonio industriale.

Realizzate da Adalberto Monti, docente di stampa all’istituto Aldini –Valeriani di Bologna e collaboratore attivo di TAGA Italia, le nuove scalesono state testate con Grafica dell’Artiere di Bentivoglio (Bo) e brevettatein collaborazione con SAMOR International Group.

For PRESS 2001, questo il nome della prima delle tre scale, hal’obiettivo di misurare il bilanciamento cromatico. For PRE-PRESS 2001utilizza gli stessi elementi della scala di controllo per la stampa, e quindi

con questo strumento è possibile eseguire le stesse misurazioni che vengono svolte in fase di stampa per leprove che utilizzano il retino, mentre è possibile utilizzare lo spettrofotometro per verificare se i colori primarie secondari restano nelle tolleranze prestabilite. PERFECT-DOT for PRESS 2001 ha invece lo scopo diverificare che le eventuali variazione dimensionali della carta durante la stampa non provochino copie con ilregistro dei grafismi non conforme.

Il Prof. Adalberto Monti

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desideri e dei bisogni dei clienti. Alcune delle doman-de poste agli ospiti sono state:

· Cosa si intende per qualità?· Cosa intendono i clienti per qualità?· Quanti clienti avete?· Quanto spesso parlate con il cliente?· Quanti clienti avete incontrato finora?· Siete soliti porre attenzione alle lamentele dei

clienti?Dick ha, inoltre, sostenuto che, a prescindere dai

prodotti coinvolti, i clienti hanno due generi di esi-genze basilari: bisogni espliciti, cioè le richieste che iclienti descrivono in modo specifico e i bisogni impli-citi, cioè le attese inespresse. Dei due tipi di bisogni –secondo Dick – quelli impliciti sono molti più indica-tivi e di più difficile determinazione. Comunque pos-sono essere compresi attraverso una efficace comuni-cazione ed un reale ascolto del cliente, ponendo parti-colare attenzione alla diversità di esigenze dei variclienti. Dick ha, infatti, sottolineato che adattare unmodello commerciale per la gestione della qualità si-gnifica scegliere tra diversi strumenti e modelli. Traquesti le misure di standardizzazione ISO 9001- 2000,un modello per la qualità. Ha poi detto che anche setali misurazioni possono non essere perfette, sono, tut-tavia, un sistema eccellente per misurare e migliorarela qualità dei prodotti.

Misurare e continuare a misurare

Sottolineando l’importanza della misurazione, èstato raccomandato l’uso di metodi statistici. I metodistatistici sono i più potenti strumenti di gestione maiinventati. Il motivo? Perché “ogni processo ha dellevariabili. Le variazioni sono generate da effetti casua-li o da cause determinabili. Troppe variazioni creanoerrori e gli errori costano. Le variabili possono essereadeguatamente delineate solo attraverso l’impiego dimetodi e concetti statistici. Non esiste altro modo perfarlo. Non si può controllare un processo senza averlocompreso fino in fondo. Si è notato, a questo riguar-do, che tra i direttori di produzione di aziende occi-dentali e quelli che operano in Paesi come il Giappo-ne, dove il controllo qualità è parte integrante del pro-cesso di produzione, c’è una differenza di backgrounddeterminante; infatti, i secondi hanno un minimo diformazione statistica; cosa che, invece, non accade inOccidente.

Controllare i costi: esperienze negli Stati Uniti

Susan Klutnick, della Susan K. Klutnick &Associates, rappresentante di Ifra nel Nord America,ha osservato che, mentre tutti aspirano ad ottenere unbuon livello di qualità, i tempi per l’editoria sono moltoduri. Quindi, dove si possono trovare i fondi per glistrumenti, la formazione e i progetti per implementareun alto livello di qualità di stampa? “Queste sono do-mande – ha detto Susan – a cui si deve rispondere pri-ma di arrivare a un sistema di gestione più comples-so.” “E’ necessario essere in grado di identificare i set-tori in cui si può risparmiare” ha aggiunto la Klutnick“giacché, migliorare la qualità di stampa significa ne-cessariamente impiegare una quota consistente di ca-pitali”. Tuttavia, secondo il suo parere “ogni testata netrarrà benefici economici”. Ha poi fornito alcuni esem-pi di giornali che, attraverso questo tipo di operazio-ne, hanno usufruito di notevoli sgravi economici.

Il Toronto Globe and Mail ha notato un aumentodelle entrate pubblicitarie grazie all’adozione di ag-gressivi programmi per la stampa di qualità.

Il St. Petersburg Times (Florida) ha sperimentatoun reale cambio culturale dal momento in cui ha ma-nifestato l’intenzione di entrare a far parte delNewspaper Color Quality Club di Ifra. “La differenzaè abissale” ha detto Klutnick, e ha aggiunto che tra ibenefici generati dagli sforzi fatti per migliorare laqualità si possono annoverare: la maggiore soddisfa-zione degli impiegati che lavorano nelle aziende, sod-disfazione che si evidenzia nel maggiore orgoglio cheessi mostrano nello svolgimento del loro lavoro, conuna conseguente diminuzione dell’assenteismo e deicambi all’interno dello staff.

Il Wall Street Journal è stato in grado, negli stessitempi di produzione di utilizzare una più ampia gam-ma di colori. Avendo la possibilità di controllare i pro-cessi, infatti, si può raggiungere una reale efficienzaproduttiva. Tra i vantaggi derivanti dalla possibilità dipoter usufruire degli standard citati da Susan Klutnickc’è la riduzione del numero e della quantità degli an-nunci pubblicitari che devono essere rieseguiti per ac-contentare gli inserzionisti. Problema, notiamo perinciso, ben noto anche nel nostro Paese. In più, unamaggiore qualità è generalmente la causa di una mi-nore dispersione di carta e non il contrario, come, atorto, molti pensano.

(In collaborazione con Ifra Newspaper Techniques)

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Al tema della qualità di stampa è dedicato il Rap-porto Speciale Ifra 3.35, con il consueto approccioscientifico e pragmatico. Senza dubbio esistono giàmisure per soddisfare le richieste nella standardizza-zione della qualità di stampa del colore dei giornali(standard ISO 12647-3), ma l’efficienza sempre mi-gliorata dei sistemi e dei dispositivi di stampa richie-de funzioni di controllo speciali, impiegando tecnichespeciali di misurazione, che dovrebbero essere appli-cate a tutti gli stadi di produzione. Una produzionesicura riduce i costi e un livello più alto, più consi-stente di qualità, può ridurre il numero dei motivi diinsoddisfazione dei clienti. La stampa dei giornali èun processo altamente produttivo. Controllare la qua-lità di stampa dovrebbe pertanto essere riguardato comeun fattore importante nella stabilizzazione di questoprocesso. E questo conduce alla necessità di misurarela qualità del colore durante le operazioni di stampa.

Da questo punto di vista sia l’alta rapidità di pro-duzione dei moderni dispositivi di stampa dei giornalisia il risultante costo di una misurazione consistentedel controllo tecnologico devono essere presi in con-siderazione se il processo deve essere seguito da mi-surazioni dinamiche. La controllabilità del processodi stampa in offset potrebbe provvedere misurazionisulla qualità della resa del colore, cosa che dovrebbeconsentire misure specifiche per aggiustare il proces-so in corso. Sistemi di misurazione del controllo diqualità già esistono nelle installazione di stampa deigiornali e sono, ad esempio, l’aggiustamento automa-tico di registro.

Sistemi analoghi per il controllo di qualità del co-lore però non sono attualmente in uso nella stampa deigiornali.

L’obiettivo principale dovrebbe condurre a un si-stema di misurazione del colore in linea per il control-lo automatico della qualità nella stampa con un susse-guente controllo a circuito chiuso per l’aggiustamentodel colore.

Di particolare interesse per le aziende di stampa,oltre all’aspetto che riguarda l’investimento dei capi-tali, è l’integrazione nella configurazione della mac-china e, una volta ottenuto ciò, la gamma di redditivitàdi un sistema di misurazione di questo genere.

Funzioni di base di un processo automatizzato

L’attuale situazione nella stampa in offset dei gior-nali è che la qualità di colore nella produzione non ècontrollata ed è misurata raramente. Lo stampatorecontrolla la qualità in modo soggettivo secondo la suaesperienza e impressione visiva, e apporta gli ag-giustamenti necessari durante le operazioni di stampa.

L’introduzione di misurazioni di qualità del coloredurante la produzione rappresenta un grande poten-ziale per l’assicurazione di qualità e un sicuro incre-mento nella produttività. Toni di grigio (senza percor-si di bilanciamento del grigio) sono collocati nel titolodi testa e possono essere impiegati come percorsi dimisurazione.

Lo studio Ifra ha esaminato le possibilità per lastampa dei giornali già offerte dal mercato attuale,accordando un valore particolare ai sistemi con con-trollo a circuito chiuso.

Lo studio ha accertato come il mercato offra siste-mi di misurazione in linea con un’integrazione in si-stemi di controllo a circuito chiuso per il controllo dicolore su dispositivi per la stampa commerciale. Ha

Qualità di stampa delcolore? Uno studio Ifrasul controllo automatico

Oggi i giornali richiedono un controllo della qualità di stampa e dell’impiego del coloresempre crescente. Stampatori di stampa commerciale ma anche di quotidiani e settimanalinon possono più fare a meno di incontrare richieste sempre più puntuali ed esigenti daparte degli inserzionisti. E una pubblicità migliore, più accurata, di qualità superioresignifica sempre più spesso, maggiore produttività e – soprattutto – redditività.

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Qualità di stampa del colore? Uno studio Ifra sul controllo automatico

anche esaminato due studi interni che montavano si-stemi di questo genere. Ma da un punto di vista stret-tamente tecnico il loro impiego nella stampa dei gior-nali non è ancora attualmente possibile.

Dal punto di vista della velocità e dell’ampiezzadel nastro questi sistemi di controllo possono inveceessere usati nella stampa dei giornali.

Ragioni contrarie all’applicazione diretta dei siste-mi esistenti nella stampa dei giornali alle condizioniattuali:* La assoluta richiesta di operazioni multinastro (si-

tuazione tipica 5 nastri)* Tempi di reazione ridotti in modo significativo delle

unità di inchiostrazione di giornali alle correzioni.Una soluzione potrebbe essere l’impiego di due o

più testine di misurazione. Da un punto di vistameramente economico l’installazione iniziale dovrebbeessere diretta ai nastri più interessanti economicamente(grandi inserzioni pubblicitarie a colori), con un adat-tamento passo dopo passo agli altri nastri a 4 colori.

Le testine dovrebbero essere situate il più possibilelontane dal luogo del dispositivo di stampa poiché ilnumero di lunghezze dei nastri che sono scartati pri-ma delle correzioni traggano diretto effetto anche dal-la distanza tra la posizione di misurazione l’unità distampa. Dal momento che non vi sono unità diessiccazione nella stampa dei giornali le misurazionipossono essere effettuate vicino all’unità di stampa (isistemi di registro sono già collocati in quest’area).

Un imperativo categorico per il controllo a circui-to chiuso della qualità del colore nella stampa è unastandardizzazione e una automazione generalizzate, inparticolare nei processi di prestampa. Solo per mezzodel monitoraggio e del controllo in generale sarà pos-sibile lavorare in regime di standard.

Standard Europei di qualità

DIN ISO 12647-1Controllo di processo per la manifattura di separa-

Giornali Gratuiti:stimolano o strangolano l’industria?

Conferenza internazionale fra a Romail 7 ed 8 novembre 2002

Roma ospiterà il 7 ed 8 novembre prossimi una conferenza internazionale dell’Ifra che si annuncia piuttostoanimata. Giornali Gratuiti: stimolano o strangolano l’industria? Il titolo ed i contenuti della nuova iniziativadell’Ifra, la più importante associazione mondiale di ricerca e sviluppo tecnologico per l’industria dei quotidiani,sono sufficiente “caldi” in tutta Europa per non avere bisogno di particolari introduzioni.

L’anno in cui cominciano ad udirsi i primi vagiti di quello che sarebbe diventato di lì a poco un vero e propriofenomeno editoriale a cavallo fra il Secondo ed il Terzo Millennio è il 1995, quando Metro viene lanciato aStoccolma, capitale della Svezia, da una società totalmente nuova al business editoriale. Da allora, il modelloproposto ha preso piede in tutto il mondo. Diverse testate sono apparse in questo mercato su scalainternazionale, nazionale o “solo” locale. E siamo ancora agli inizi: vengono annunciate in continuazione nuovetestate gratuite.

Qual è il modello di successo che sta dietro a queste iniziative? I giornali gratuiti sono pubblicati in mercatie culture editoriali diverse ed in ogni caso hanno trovato un pubblico di lettori, C’è una sorta di “filosofia” delquotidiano gratuito applicabile ovunque? E’ cruciale l’osservazione che quelle testate attraggono giovai edonne, e questi sono segmenti di mercato di fondamentale importanza per i pubblicitari.

Anche se la risposta cruciale alla domanda della Conferenza – stimolano o strangolano il mercato – nonpotrà forse essere trovata in via definitiva, ci sono sicuramente molte lezioni che si possono imparare dalle piùimportanti esperienze finora avviate per proteggere i mercati “tradizionali” o per entrare nei nuovi.

Sfida od opportunità? Ciascuno deve decidere a proprio rischio e pericolo.L’appuntamento è per tutti al Jolly Hotel Veneto a Roma, il 7 ed 8 novembre. Per ulteriori informazioni sulla

Conferenza Internazionale Ifra potete telefonare ad ASIG, Ifra Representative per l’Italia, allo 06 4883566 –4885052, o inviare una e-mail a: [email protected].

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zioni di colori in semitono, bozze e stampe di produ-zione. Parte 1: Parametri e metodi di misurazione, giu-gno 1998.

DIN ISO 12647-2Controllo di processo per la produzione di separa-

zioni di colori in semitono, bozze e stampe di produ-zione. Parte 2: Processi litografici in offset, giugno1998.

DIN ISO 12647-3Controllo di processo per la manifattura di separa-

zioni di colori in semitono, bozze e stampe di produ-zione. Parte 3: Litografia in offset a freddo e tipogra-fia su carta da giornale, maggio 2000.

DIN ISO 13655Misurazione di spettro e conteggio colorimetrico

per le immagini nelle arti grafiche, febbraio 2000.DIN ISO 16536-2Misurazioni della densità di colore nella stampa.

Parte 2: Requisiti per misurare il set-up e testare glistrumenti di misurazione della densità del colore.

Una leggenda della CNN, Charles Bierbauer,è ora parte del progetto Ifra Newsplex

Charles Bierbauer, giornalista veterano di politi-ca internazionale e corrispondente pioniere per laCable News Network (CNN), affronta ora un’altraavventura pionieristica: il progetto fra Newsplex al-l’Università della South Carolina.

Bierbauer, che recentemente è stato corrispon-dente anziano da Washington per la CNN, è statonominato decano onorario del Nuovo Collegio diComunicazioni di Massa e di Studi sull’Informazio-ne dell’Università della South Carolina, dove è at-tualmente in fase di realizzazione, da parte del Cen-tro Ifra per le Operazioni Avanzate di Notizie, il pro-totipo di micro sala-notizie a media multipliNewsplex, la sala notizie per una nuova generazio-ne di giornalisti multimediali che dovrebbe essereterminata per il novembre di quest’anno.

IFRA NewsIFRA NewsIFRA NewsIFRA NewsIFRA News“Come giornali-

sta, ho lavorato intelevisione, in radioe nella carta stam-pata e in Internet”ha dichiarato Bier-bauer dopo la no-mina. “A quei tem-pi questi mediaerano diversi e se-guivano modalitàdiverse. Ora essisono concorrenti econvergenti. New-splex è lo stadios p e r i m e n t a l e ,modale e operativoper i processi di comunicazione del futuro”.

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La commissione di opere e servizi ad esterni

La commissionedi opere e serviziad esterni

Oggi è sempre più frequente, in realtà aziendali diogni complessità, affidare a terzi attività riservandoall’interno quelle strettamente legate al “core business”.

Comunemente si tratta di funzioni preliminari alciclo produttivo, come lo scarico e lo stoccaggio dellebobine e preparazione delle stesse oppure funzioni le-gate alla preparazione e messa a punto degli impiantiper garantirne l’efficienza sia produttiva sia qualitativa(come la manutenzione grafica ed impiantistica).

A maggior ragione, le attività legate alla gestionedell’immobile o all’impiantistica generale: l’energiaelettrica, reti di aria compressa, condizionamento in-dustriale e uffici, per non parlare di altre attività chegià da anni sono affidate all’esterno: per esempio lapulizia dei locali.

L’appalto e il contratto d’opera sono gli istituti giu-ridici che regolano tali rapporti. Il primo (art. 1655c.c.) è il contratto con cui una parte (appaltatore) assu-me, con organizzazione dei mezzi necessari e con ge-stione a proprio rischio, verso corrispettivo in denaro,l’incarico di realizzare un’opera o fornire un serviziocommissionato dalla controparte (committente).

Il contratto d’opera, invece, si ha quando un sog-getto si obbliga a compiere verso corrispettivo un’operao un servizio, con lavoro prevalentemente proprio esenza vincolo di subordinazione nei confronti del com-mittente (art.2222 c.c.).

Sia l’appaltatore sia il prestatore d’opera, dunque,organizzano autonomamente e a proprio rischio l’atti-vità da essi svolta. I due contratti, però, differisconoper tipo di organizzazione: nell’appalto si ha un’im-presa, nel contratto d’opera, invece, assume carattereprevalente il lavoro personale del professionista o deisuoi famigliari.

In ambito antinfortunistico, siffatti contratti pos-sono comportare molteplici problemi perché la pre-

senza in un ambiente di lavoro di lavoratori non di-pendenti dal committente e lo svolgersi di ulteriori at-tività oltre alle solite, comportano nuovi elementi dirischio sia per i dipendenti dell’appaltatore, sia perquelli del committente.

I principi che esporremo operano anche in caso disubappalto nei confronti del subappaltante e delsubappaltatore (Cass. 22/5/1987, in “Rivista penale”,1988, 508).

Quanto diremo, inoltre, vale nei casi diinapplicabilità del D.Lvo 494/1996, che si riferisce allasicurezza nei cantieri temporanei o mobili: nonostan-te tale atto normativo sia importante ed innovativo (inquanto considera responsabile della sicurezza qualsi-asi committente -non soltanto il committente/datoredi lavoro- e gli affida una più complessa articolazionedi obblighi ed, ancora, coinvolge vecchie e nuove fi-gure professionali), data la specificità del suo campod’applicazione e il suo scarso impiego nel settore edi-toriale, non ci soffermeremo su di esso.

La disciplina dettata dalla giurisprudenza

Come abbiamo accennato, l’appaltatore e ilprestatore d’opera organizzano autonomamente e aproprio rischio il lavoro commissionato dal commit-tente.

Fino a poco tempo fa, in mancanza di altra indica-zione, la giurisprudenza attribuiva all’appaltatore, pro-prio in virtù di tale autonomia, la totale responsabilitàin materia di sicurezza sul lavoro.

La Corte di Cassazione (Cass., sez. III pen., sent.3/3/1992 n. 2329, in G. Della Corte, Profilo penaleantinfortunistico del lavoro, Sal, Viareggio, 1997, pag.172), per quanto riguarda il committente, aveva stabi-lito il principio secondo il quale egli doveva adeguare

Se viene dato incarico ad un’impresa o a prestatore d’opera, all’interno del luogo di lavoro,di realizzare un’opera o fornire un servizio, prendono vita gli istituti dell’appalto o delcontratto d’opera, che dal punto di vista della sicurezza sul lavoro possono creare variproblemi. Vediamo quindi come deve comportarsi il datore di lavoro in simili casi

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la sua condotta a due fondamentali regole di diligenzae prudenza: a) scegliere il soggetto a cui affidare l’in-carico, accertandosi che quest’ultimo fosse in posses-so dei titoli di idoneità previsti dalla legge nonché del-la capacità tecnica e professionale di svolgere il com-pito assegnatogli; b) non ingerirsi nell’esecuzione deilavori.

Intromettendosi nella realizzazione dei lavori, in-fatti, il committente avrebbe potuto essere considera-to corresponsabile: «Nel contratto di appalto, il com-mittente non è esonerato dall’obbligo di osservare lenorme antinfortunistiche qualora si riservi contrattual-mente e lo eserciti in concreto, il potere di ingerirsinell’esecuzione dei lavori oggetto del contratto o qua-lora, pur in mancanza di apposita previsione contrat-tuale, si intrometta di fatto nell’esecuzione dell’opera.Infatti, destinatari delle norme antinfortunistiche, po-ste a tutela dell’integrità psicofisica del lavoratore, sonotutti coloro che nell’impresa hanno il potere di incide-re sul risultato, il potere, cioè, di esigere che il lavora-tore si comporti in un determinato modo per conse-guire quel risultato» (Cass., sez. IV pen., sent. 8/2/1990n. 1659, in G. Della Corte, op. cit., pagg. 172-173).

Nello stesso senso, in altra occasione, la SupremaCorte aveva ribadito che «in tema di reato colposo conviolazione di norme antinfortunistiche, il committen-te non risponde del fatto per la mancata adozione del-le misure provvisionali soltanto nel caso in cuil’appaltatore operi in una situazione di assoluta auto-nomia» (Cass., sez. IV pen., sent. 23/9/1988 n. 9416,in G. Della Corte, op. cit., pag. 171). Il committentedoveva perciò limitarsi ad assicurarsi che l’esecuzio-ne dell’opera o del servizio avvenga in conformità deipatti e secondo le regole dell’arte, non oltrepassando ilimiti tracciati dall’art. 1662 c.c.: controllare lo svol-gimento dei lavori e verificarne lo stato finale, rima-nendo però estraneo all’organizzazione dell’impresae del lavoro (Cass. 3/4/1970, n. 898; Cass., 31/3/1986n.3092). E’ importante sottolineare che tale orienta-mento giurisprudenziale, che vuole la corresponsabilitàdel committente in caso di ingerenza, seppure possasembrare in parte superato dall’emanazione dei decretiche stiamo per esaminare, risulta ancora pienamenteapplicabile quando detti atti legislativi non sianoapplicabili a causa del tipo di committente o di lavoro.

La disciplina normativa

Uno degli atti normativi più interessanti è la L.

1369/1960, che vieta l’appalto fittizio, cioè la prassidi affidare in appalto mere prestazioni di lavoro o adintermediari la nomina di prestatori di lavoro per l’ese-cuzione di lavori da eseguirsi a cottimo: in tale ipote-si, con riferimento alla sicurezza sul lavoro, il com-mittente è considerato l’effettivo datore di lavoro. L’in-termediario potrà essere considerato anch’egli respon-sabile solo se si sia di fatto ingerito nell’organizzazio-ne del lavoro (si veda in proposito SS.UU. 11/3/99, in“Cassazione penale”, 1999,2084).

Nel 1955 l’art. 5 comma 1 e 2 D.P.R. 547 ha intro-dotto per i committenti l’obbligo di informazione neiconfronti dei lavoratori autonomi circa i rischi speci-fici presenti nell’ambiente di lavoro (con esclusionedi quelli propri dell’attività di questi ultimi).

Tale disposizione, però, può dirsi abrogata per as-sorbimento da quella successivamente delineata dalD.Lvo 626/1994.

Tuttora in vigore, invece, è il terzo comma di talearticolo, il quale stabilisce che nel caso in cui venganoconcessi in uso da parte del committente macchine oattrezzi di sua proprietà per l’esecuzione dei lavori,questi devono essere muniti dei dispositivi di sicurez-za previsti dal decreto in esame (in caso contrario èprevista un’ammenda).

Seppure in ambito applicativo più limitato, l’art. 5D.Lvo 277/1991 ha fortemente innovato la materiastabilendo obblighi penalmente sanzionati (artt. 50-51,come modificati dall’art. 27 D.Lvo 758/1994) sia incapo all’appaltatore, o al prestatore d’opera, sia in capoal committente. Li analizziamo specificamente poichéil campo di applicazione di tale atto normativo si esten-de all’esposizione dei lavoratori, oltre che al piomboed all’amianto, anche al rumore, settore che ci interes-sa particolarmente nei reparti di stampa e in quelli diconfezionamento e spedizione.

1) Doveri del committente.«I datori di lavoro, i dirigenti ed i preposti, nel-

l’ambito delle rispettive attribuzioni e competenze,informano i lavoratori autonomi ed i titolari di impre-se incaricate a qualsiasi titolo di prestare la loro operanell’ambito aziendale dei rischi specifici dovuti allapresenza di agenti nei luoghi di lavoro ove i suddettilavoratori autonomi o quelli dipendenti dalle impreseincaricate sono destinati a prestare la loro opera. L’in-formazione comprende le modalità per prevenire i ri-schi e le specifiche disposizioni, anche aziendali, alriguardo» (art. 5 comma 2).

Quindi sorge un dovere di informazione: esso pre-

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scinde dal superamento di un valore limite e deve com-prendere le modalità per prevenire i rischi e le specifi-che disposizioni, anche aziendali, in materia.

La Giurisprudenza considera che si abbia viola-zione del dovere de quo da parte del datore di lavoroanche quando l’informazione sia fornita in modo in-sufficiente per esempio se orale), oppure quando nonvenga impartita prima dell’inizio dei lavori. Essa, in-fine, deve essere impartita anche nel caso in cuil’appaltatore o il prestatore d’opera sappiano, per scien-za propria, della presenza dell’agente nocivo (R.Guariniello, Tre anni di applicazione del d.leg. 15/8/1991 n. 277 sui rischi lavorativi da piombo, amianto,rumore, in “Il foro italiano”, 1994, II, 547).

2) Doveri dell’appaltatore o del prestatore d’ope-ra.

Il terzo comma dell’art. 5 stabilisce che «i titolaridelle imprese incaricate a qualsiasi titolo di prestare laloro opera presso aziende che svolgono (le attività chestiamo esaminando) assicurano la tutela della salute edella sicurezza dei lavoratori propri dipendenti in re-lazione alla natura dei rischi risultanti dall’esposizio-ne di questi ultimi, durante il lavoro» al rumore, alpiombo o all’amianto.

3) Doveri spettanti sia al committente siaall’appaltatore o al prestatore d’opera.

L’ultimo comma dell’articolo in esame affida a talisoggetti il compito di cooperare all’attuazione dellemisure di tutela e di coordinare gli interventi di prote-zione e prevenzione dei rischi cui sono esposti i lavo-ratori. Come si può notare, anche la cooperazione delcommittente con i titolari delle imprese appaltatrici perl’attuazione delle misure antinfortunistiche e la coor-dinazione degli interventi in materia antinfortunisticarappresentano un’importante innovazione in materia.

Tali obblighi infatti sorgono anche in assenza diingerenza da parte del committente nell’esecuzione deilavori. E sorgono non soltanto quando l’esposizionedei lavoratori dipenda dall’attività del committente, maanche quando essa dipenda dall’appaltatore.

Essi, inoltre, non presuppongono che l’attività delcommittente e quella dell’appaltatore avvengano con-giuntamente: quindi l’eventuale assenza dei dipendentidel committente non implicherebbe il venir meno ditali doveri (vedasi R. Guariniello, op. cit.).

Il D.Lvo 626/1994

E’ importante sottolineare che la disciplina intro-

dotta in modo innovativo, sebbene in ambito ristretto,dal D.Lvo 277/1991 è stata successivamente ripresadal D.Lvo 626/1994, il cui art. 7 prevede obblighi pe-nalmente sanzionati a carico sia del committente siadell’appaltatore o del prestatore d’opera.

Osserviamoli.1) Doveri del committente:a) verificare, anche attraverso l’iscrizione alla ca-

mera di commercio, industria e artigianato, l’idoneitàtecnico professionale delle imprese appaltatrici o deilavoratori autonomi. In caso di violazione, il datore dilavoro e il dirigente sono puniti con arresto o ammen-da;

b) informare tali soggetti circa i rischi specificiesistenti nell’ambiente in cui sono destinati ad opera-re e circa le misure di prevenzione e di emergenza adot-tate in relazione alla propria attività. Non rispettandotale prescrizione sono punibili, oltre al datore di lavo-ro e ai dirigenti, anche i preposti;

c) promuovere la cooperazione ed il coordinamen-to (di cui infra) tra tutti i datori di lavoro presenti nel-l’ambito dell’azienda; anche per la violazione di taleobbligo sono previste sanzioni per datore di lavoro,dirigenti e preposti.

La promozione della cooperazione e del coordina-mento potrà avvenire, per esempio, tramite comuni-cazioni e riunioni preventive e periodiche. E’ bene,poi, che il committente, una volta accertatosi chel’appaltatore abbia un’organizzazione tale da rispetta-re i criteri e le misure antinfortunistiche, verifichi cheabbia informato i lavoratori circa i rischi del nuovoambiente lavorativo.

Il D.Lvo 626/1991, per la prima volta, escludeespressamente che tali obblighi si estendano ai rischispecifici propri dell’attività dell’appaltatore o delprestatore d’opera: carattere essenziale dell’appalto edel contratto d’opera, ricordiamolo, è l’autonomiadell’appaltatore e del prestatore d’opera nellaconduzione del lavoro commissionato.

In questo caso, in riferimento cioè ai rischi speci-fici dell’attività dell’appaltatore o del prestatore d’ope-ra, si può ancora applicare il principio dettato in pre-cedenza dalla giurisprudenza: se si ha ingerenza daparte del committente e se si verifica un infortunio sullavoro, il committente è considerabile corresponsabile.Questi, perciò, deve limitarsi ai controlli sopra citatisull’organizzazione dei lavori e non è tenuto, per esem-pio, a controllare che le strumentazioni utilizzatedall’appaltatore siano a norma (in proposito, Codice

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della sicurezza sul lavoro, a cura di F. Del Giudice,Napoli, 1997, pag. 60).

2) Doveri del committente, dell’appaltatore e delprestatore d’opera.

Tutti questi soggetti, si noti, sono responsabili peri rischi specifici della propria attività, inoltre devono:

a) cooperare all’attuazione delle misure di preven-zione e protezione dai rischi sul lavoro incidenti sul-l’attività lavorativa oggetto del contratto;

b) coordinare gli interventi di protezione e di pre-venzione dai rischi cui sono esposti i lavoratori, infor-mandosi reciprocamente anche al fine di eliminare ri-schi dovuti alle interferenze tra lavoratori delle diver-se imprese coinvolte nell’esecuzione dell’opera com-plessiva.

Violando l’obbligo di cooperazione e di coordina-mento, sono punibili penalmente datore di lavoro, di-rigente e preposto.

Il concetto di ingerenza

Ma cosa significa, in concreto, ingerirsi nell’atti-vità dell’appaltatore o del prestatore d’opera?

Recentemente la Cassazione (sez. IV penale, sent.3516, 30 /1/2001) ha giudicato corresponsabile il com-mittente che si intrometta nell’esecuzione dell’opera,tenendo una condotta inosservante delle disposizioniantinfortunistiche o comunque richieda assenza o vio-lazione della normativa di prevenzione, esplicando cosìun ruolo sinergico nella produzione dell’evento di dan-no. Rimane fuori di tale regola, secondo la Corte, l’ipo-tesi in cui il committente abbia raccomandato o solle-citato l’osservanza di tali regole, a meno che, consta-tatone l’inosservanza, sia rimasto inattivo, di fatto con-sentendo pratiche non legali.

Esaminando tale sentenza, il Sostituto Procuratorepresso il Tribunale di Roma (in Ambiente e sicurezzasul lavoro n. 11/2001 pagg. 10 ss.) ha efficacementesottolineato la differenza esistente fra i concetti di “in-gerenza di fatto” e di “ingerenza penalmente rilevan-te” (o “concetto giuridico di ingerenza”).

La prima può dar luogo a situazioni giuridiche le-gittime e consiste nell’intromissione di un terzo ()com-mittente) volta ad assumere decisioni o a sollecitarecondotte o scelte in un rapporto formalmente a lui estra-neo, intercorrente fra altri soggetti (datore di lavoroappaltatore e dipendenti di quest’ultimo). Ciò anchequando dette condotte o sollecitazioni di condotte sia-no rispettose della legislazione e quindi giuridicamente

legittime: in tal caso non possono avere conseguenzepenali.

«L’ingerenza su cui si sofferma la sentenza è, in-vece, soltanto quella che conduca a conseguenze ille-gittime, che si dimostrino poi giuridicamente rilevantinella determinazione causale di un evento lesivo …[qualificandosi dunque, sempre secondo la Corte] comeingerenza penalmente rilevante il comportamento delcommittente che ordini o inviti a trascurare l’adozio-ne delle misure di prevenzione … o quello che solle-citi l’acceleramento dei tempi di esecuzione di unadeterminata operazione» (G. De Falco, op. cit.) edancora la condotta del committente che, previamenteingeritosi nell’esecuzione dei lavori, mantenga in se-guito un comportamento omissivo venendo a cono-scenza della mancata applicazione delle norme sullasicurezza da parte dell’appaltatore o del prestatored’opera.

Come conciliare “non ingerenza” con “coo-perazione” e “coordinamento”

Destinatario per eccellenza delle norme riguardantila sicurezza continua ad essere l’appaltatore oprestatore d’opera, proprio in virtù del principio del-l’autonomia e dell’assunzione del rischio riguardantela realizzazione dell’opera; tuttavia, come riteneva lagiurisprudenza, è ancora configurabile una responsa-bilità concorrente del committente che si sia ingeritoconcretamente nell’esecuzione del lavoro.

Perché il committente possa risultare penalmentepienamente irresponsabile infatti deve rispettare il vec-chio principio della non ingerenza affiancandolo alnuovo principio del corretto coordinamento tra le im-prese, ex art. 7 del decreto in esame, in modo da rea-lizzare, ognuno per le rispettive competenze, tutti gliobblighi in materia di sicurezza sul lavoro. Vediamocome.

Il committente è esonerato da responsabilità per leviolazioni commesse dall’appaltatore quando quest’ul-timo esegua l’opera o il servizio in piena autonomia,con mezzi e personale proprio, senza ingerenze diri-genziali e operative, anche di fatto, da parte del com-mittente.

Egli è tenuto ad agire, come già abbiamo specifi-cato, entro i limiti dell’art. 1662 c.c.

Deve per esempio assicurare la preventiva sicu-rezza dei locali ed impianti presenti dove opereràl’appaltatore o il prestatore d’opera, aver

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predeterminato e rappresentato a questi le misure disicurezza da lui disposte nonché i rischi specifici del-l’ambiente di lavoro in cui questi dovrà operare, pre-disporre nel contratto l’obbligo per i dipendenti del-l’azienda appaltatrice o del prestatore d’opera di ri-spettare tutte le disposizioni impartite dal committen-te relative alla sicurezza.

In conclusione, se il committente si astiene dalpartecipare alla gestione diretta dell’attività da svol-gere da parte dell’appaltatore o del prestatore d’opera,mantenendosi cioè estraneo ai lavori, ed adempie in-vece a tutti gli obblighi contrattuali e legali di control-lo e di coordinamento previsti nei suoi confronti, dàvita (mediante la predisposizione di un corretto con-tratto di appalto o d’opera) ad una vera e propria dele-ga di funzioni nei confronti di una impresa esterna,purché questa sia competente e dotata di autonomiatecnica, economica e gestionale (si veda Pret. Gela,sent. 24/9/1998).

Ingerendosi nei lavori, invece, egli riduce l’auto-nomia dell’appaltatore o del prestatore d’opera, carat-teristica tipica dei contratti in esame e diventa quindicorresponsabile, poiché in materia antinfortunisticarileva, oltre alla posizione rivestita dai soggetti percontratto, anche l’assunzione in concreto di determi-nati ruoli di dirigenza dei lavori (si veda Cass., sez. IVpenale, 22 luglio 1999 n. 9322).

Da sottolineare il fatto che, in ogni caso, il com-

mittente può in determinate e concrete fattispecie, es-sere ritenuto dal giudice comunque corresponsabile.Ciò può accadere, per esempio, nell’ipotesi in cui ab-bia affidato il lavoro ad impresa tecnicamente odorganizzativamente inidonea -“culpa in eligendo-(Cass. 9/11/1978 n. 5133, in “Il Foro Italiano”, 1979,I, 2102), nel caso in cui abbia concluso il contrattopattuendo un compenso troppo basso perché si possapensare a lavori eseguibili secondo le regole o nellacircostanza in cui non abbia preventivamente elimi-nato i rischi esistenti nell’ambito di lavoro.

Da ricordare anche che, data la natura pubblicisticadegli interessi protetti dalle norme antinfortunistiche,non è possibile per le parti nella stesura del contrattoinserire una clausola prevedente il trasferimento degliobblighi inerenti la sicurezza dall’appaltatore (o dalprestatore d’opera) al committente. Se apposta, taleclausola non ha alcuna operatività (Cass. Pen., sez. III,22/10/2001 n. 2555). Quindi «tutte le volte in cui ri-manga intatta la discrezionalità e l’autonomia decisio-nale dell’appaltatore nell’organizzazione ed esecuzionedei lavori, sarà unicamente l’appaltatore a dover ri-spondere degli eventuali infortuni, qualora non sianoravvisabili gli ulteriori profili di responsabilità di cuisi è dapprima detto» (G. De Falco, op. cit., pag. 16).

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INDAGINE SUGLI UTENTI AGFA

Agfa ha recentemente reso noti i risultati della ri-cerca internazionale che ha condotto all’interno del suobacino d’utenza. Lo studio include tra i soggetti ana-lizzati gli utilizzatori di due tipi di workflow per laproduzione di giornali Plateroom Manager e Oman diAutologic e Agfa Intellinet, così come le due soluzioniCTP, Agfa Polaris e Autologic 3850. Secondo JackKnadijan, general manager di Agfa, “entrambe le so-luzioni hanno pregi e punti di forza, pertanto, nel pros-simo futuro, continueremo a lavorare e progredire suentrambe le linee di produzione”.

UN TRAINING PER GESTIRE LA CRISI

“I giornalisti che operano nel settore dei mezzi dicomunicazione di massa delle isole del Pacifico han-no bisogno di una specifica formazione per impararea gestire il crescente numero di situazioni di crisi chesi stanno verificando ultimamente in queste zone” que-sta è l’opinione di Peter Lomas, coordinatore di SUVA,il centro di formazione per giornalisti con sede alleisole Fiji. “Infatti” continua “la reazione e il ruolo deimedia, in questi momenti, è fondamentale per deter-minare quali saranno gli impatti a lungo termine di unevento a livello regionale e nazionale.” Perciò, l’asso-ciazione dei giornalisti locale (Pina) ha ideato un mo-dello di training ad hoc utilizzabile per effettuare lacopertura di eventi particolarmente complessi, modelloadattabile sia per la formazione che per la vera e pro-pria strutturazione dell’informazione.

della democrazia potrebbe essere messo in questione”sostiene Frank Blethen, CEO ed editore del SeattleTimes “giacché le aree urbane sono invase dalle testa-te Metro e, questo fatto consente la concentrazione delcontrollo mediatico in poche mani e un conseguenteaumento della difficoltà per il settore della stampa dimantenersi indipendente e di dar voce alle diverse cor-renti di pensiero.” Conclude, quindi, sostenendo che“l’unico modo per ovviare a questo rischio è cercaredi incrementare il numero di imprese a gestione fami-liare o quasi come nel caso del New York Times e delWashington Post”.

LE MONDE CONTRO I TABLOID GRATUITI

Secondo Jean Marie Colombani, editore della te-stata francese Le Monde “Al di fuori del mercato dellastampa tradizionale francese, due nuovi tabloid gra-tuiti minacciano il noto quotidiano francese e il mon-do giornalistico in generale. Infatti il giornale gratuitodell’azienda svedese Metro International rappresentaun pericolo per la stabilità del mercato editoriale fran-cese, in quanto erodono una larga parte delle entrateproveniente dagli inserzionisti.” Per risolvere il calodelle vendite Le Monde sta tentando dalla fine delloscorso aprile di riguadagnare una fetta di audience conuna nuova sezione “USA DAILY”, 12 pagine di inser-to settimanale che trattano notizie provenienti dagliStati Uniti.

EUROPA E WEB: UN FELICE CONNUBIO

Sebbene gli Stati Uniti siano notoriamente stati unodei Paesi pionieri nella costruzione di siti web utiliz-zati come alternativa ai tradizionali mezzi di comuni-cazione di massa, molti dei modelli europei – secondoJ. D. Lasica - sono, oggi, i migliori esemplari a livellomondiale di questo genere. Sempre secondo Lasica,questi siti di ultima generazione stanno seguendo sfrut-tando strategie comunicative e tecniche di vendita nuo-

USA: EDITORI CONTRO GLI INCROCIMULTIMEDIALI

“Mentre la FCC (Federal CommunicationCommission) ribadisce il divieto di incroci proprietarimultimediali all’interno dello stesso mercato, il futuro

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ve ed efficaci, come l’utilizzo di modelli diversi distruttura per contenuti diversi, giochi interattivi; inol-tre l’utilizzo di questa tecnologia interattiva non hapenalizzato, ma ha dato maggior prestigio al giornali-smo tradizionale.

CONVERGENZA? NO PROBLEM

Forrest Carr, direttore editoriale di WFLA – TV pres-so il Centro Editoriale per stampa, tv e online di Me-dia General con sede a Tampa (Usa), ha dichiaratorecentemente di aver imparato tre verità fondamenta-li, in seguito alla sua partecipazione ad uno dei primiesperimenti di convergenza multimediale: 1- la con-vergenza presenta grandi potenzialità per il migliora-mento della professione giornalistica; 2- il metodo piùadatto per gestire questo processo è ancora ignoto; 3-i timori di eventuali rischi sono infondati. Infatti, treanni fa l’azienda ha spostato le sue tre società – TampaTribune, Tbo.com e WFLA, affiliata della NBC – in ununico edificio produttivo e ne ha incoraggiato la coo-perazione.

KIRCHMEDIA IN VENDITA

Kirchmedia, uno dei più noti conglomerati media-tici tedeschi, ha dichiarato bancarotta alla fine delloscorso aprile, dopo 50 anni di attività nel settore dellastampa e della radiotelevisione. Rupert Murdoch eSilvio Berlusconi hanno manifestato l’interesse di ri-levare l’azienda, specialmente il settore televisivo, dalmomento che per la prima volta, in questo modo, uncompetitore estero entrerebbe nel mercato televisivotedesco. Gli studiosi del settore, peraltro, temono unaeventuale frammentazione del gruppo. Il problema sipresenta maggiormente preoccupante nel settore del-l’informazione sportiva, dove le quote per i diritti diesclusiva versati dall’azienda rappresentava un’entra-ta importante per i club sportivi.

UN CODICE ETICO PER I GIORNALISTIPOLACCHI

L’Associazione dei Giornalisti Polacchi (SDRP) harecentemente proposto una normativa, che statuisce lacreazione di un’organizzazione professionale dei gior-nalisti che si dia un codice etico e una struttura internadei membri che ne fanno parte. I giornalisti polacchi,in questo modo avrebbero un sistema corporativo comemedici e avvocati, sistema che farebbe da intermedia-rio tra i giornalisti stessi e gli editori.

INFORMAZIONE E MODA

Un nuovo periodico britannico, “Jack”, alla finedello scorso aprile ha sostenuto, in un suo articolo,che i fotografi che lavorano nel settore della carta stam-pata sono, oggi, un simbolo della moda con le lorogiacche multi-tasche e gli altri accessori, un misto tral’abbigliamento per un tour nel deserto, un safari nellajungla e una scalata montana. Un colonnista del perio-dico online ENP World Reporter sottolinea che i foto-grafi sono sempre stati dei trainer nel settore della modae lo erano già sin dai tempi dei paparazzi nel periodode “La dolce vita” di Fellini.

GIORNALISTI DELL’EST CRESCONO

Un’organizzazione non profit statunitense, TheInternational Research and Exchange Board (IREX)ha deciso di aiutare alcune regioni dell’Europa occi-dentale a migliorare e a riqualificare il settore dei mezzidi comunicazione di massa. Lo scorso maggio, infatti,ha lanciato un progetto per insegnare ai giornalistiradiofonici, televisivi e della carta stampata che lavo-rano in Bosnia ed Erzegovina l’utilizzo di internet edegli strumenti tecnici digitali. Il fine di questa opera-zione è quello di creare, in questi paesi, un mercatodell’informazione autonomo e di incrementare il gior-nalismo d’approfondimento.

PERIODICO TRADIZIONALE SULLA CRESTADELL’ONDA

I lettori americani, secondo due recenti ricerche,preferiscono i tradizionali periodici patinati ai perio-dici online. Gli studi, commissionati dalla PPA UR,sono stati condotti da InsightExpress, una sezione diINFO World Group e da Absorbing Media. La primadelle due società ha scoperto che più del 50% dei let-tori dei periodici non ha alcuna intenzione di abban-donare le edizioni stampate tradizionali in favore diequivalenti edizioni online per diverse ragioni. Per il54% degli intervistati non è economicamente conve-niente, il 43% è infastiditi dagli incalzanti annuncipubblicitari, secondo il 23%, invece, lo schermo delcomputer stanca eccessivamente la vista.

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IL GUARDIAN IN TV

Il quotidiano americano Guardian, intorno allametà dello scorso maggio, ha dato il via a GuardianFilms, società che si occupa di produzione televisivaed è particolarmente attiva nel settore del giornalismodi approfondimento. L’editore, Alan Rusbridger, hadetto: “I giornalisti del Guardian sono in grado di sop-perire alle necessità e alle esigenze dell’informazionetelevisiva. Entrare nel mercato televisivo significa ac-quisire un nuovo pubblico ed è considerato dall’equipeun passo importante verso il processo di convergenzamultimediale.

ta italiana, è il primo quotidiano online sul territorionazionale. Lo confermano gli ultimi dati di Nielsen/Netratings relativi al traffico su internet nel mese dimaggio.

Il sito batte tutte le altre testate online per numerodi pagine visitate e per minuti di permanenza. A mag-gio, infatti, ha totalizzato un lettorato di 1.036.000persone e le pagine visitate sono state 21 milioni e 833mila 900.

NUOVE FRONTIERE EDITORIALI

Nei luoghi di villeggiatura languono le vendite delletestate pomeridiane? Giancarlo Mazzuca, direttoreeditoriale del gruppo Poligrafici editoriale, proponeuna soluzione innovativa: utilizzare i vù cumprà pervendere i quotidiani il pomeriggio, sulle spiagge. L’in-tero sistema sarebbe gestito dagli stessi edicolanti, cheavrebbero tutto da guadagnare. Si tratterebbe, infatti,di vendite aggiuntive non sostitutive rispetto ai canalitradizionali. Insomma, l’idea è stata lanciata ora biso-gna attendere le risposte dei sindaci, degli edicolanti edegli altri editori che dovrebbero raccogliersi intornoad un tavolo delle trattative.

LEGGO RAGGIUNGE IL MILIONE DI COPIE

Il rapporto aprile- maggio 2002 stilato da Euriskosull’indice di gradimento del giornale gratuito Leggo,ha evidenziato, come dichiarato da AzzurraCaltagirone, vicepresidente di Caltagirone editore, cheil quotidiano ha raggiunto il traguardo di un milionedi copie diffuse. La gran parte degli utenti si concen-tra a Roma, seguono Milano, Torino, Napoli, Firenzee Bologna. Secondo la giovane manager, poi, l’utentetipo, per la maggior parte di sesso maschile, tra i 14 edi 54 anni di età, è un “lettore che detta gli stili di vita,ha una buona istruzione ed è in grado di orientare lescelte. Un target elevato che fa gola agli inserzioni-sti.”

VENTO IN POPPA PER REPUBBLICA.IT

Repubblica.it, l’omonimo portale della nota testa-

RADIO CAPITAL REGINA DI ASCOLTI

Il secondo ciclo di rilevazioni 2002 di Audiradiotributa allori a Radio Capital, emittente del gruppoEspresso, che registra un aumento di share del 20%rispetto al primo ciclo del 2002. In vetta alla classificadelle emittenti commerciali, tuttavia, rimangonoimmutate le posizioni: in testa Radio Deejay (anch’essafa parte del gruppo Espresso), seguita da Rtl 102,5 eRadio Dimensione Suono.

UN “DOMENICALE” PER DELL’UTRI

E’ attesa per la fine del prossimo settembre l’usci-ta in tutte le edicole di un nuovo settimanale di culturaal costo di un euro. Il Domenicale, così si chiamerà ilsettimanale, ha come promotore e ideatore MarcelloDell’Utri. Avrà una tiratura iniziale di 30 mila copie esarà in vendita sia in edicola che in abbonamento. Lasede del nuovo periodico, il cui direttore è AngeloMaria Crespi, si trova a Milano ed è edito dalla socie-tà Il Domenicale spa di cui è presidente lo stessoDell’Utri.

UN NUOVO SETTIMANALE PER I RISPAR-MIATORI

Il 15 giugno scorso il Sole 24 Ore, tenendo contodella fase negativa attraversata dalle Borse, ha inau-gurato un nuovo settimanale, Plus, che esce ogni sa-bato e che aiuterà i lettori a capire piccoli e grandieventi dell’economia nazionale ed internazionale e ainvestire con successo. Plus vuole essere un passo inavanti nell’offerta di informazione finanziaria di ap-profondimento, rispondendo ad una necessità che, oggi,riguarda fette sempre più ampie di risparmiatori e let-tori.

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Mercato pubblicitario: cosa c’è oltre la crisi?

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La sofferenza quest’anno è comune a tutti i mezzi pubblicitari, compreso l’ultimo arrivato, ilcanale internet. Un excursus tra dati e previsioni, spesso discordanti, nel panorama italiano,europeo e mondiale della pubblicita’ sui vari mezzi

Mercato pubblicitario:cosa c’è oltre la crisi?

La situazione italiana ed Europea: dopo unbuio 2001...

Le prospettive pubblicitarie per l’Italia non sonorosee, secondo le previsioni sugli investimenti pubbli-citari presentate da Paolo Duranti, managing directordi Nielsen Media Research, nell’incontro organizzatoa Milano lo scorso 31 maggio dalla sezione italianadell’IAA, International Advertising Association.

Si è parlato di un mercato pubblicitario italiano incalo del 2,6%, anche se è nota la difficoltà di dare ci-fre nette.

Nel 2001, anno buissimo, il mercato pubblicitariomondiale ha toccato secondo l’analisi di IAA i 281miliardi di dollari Usa (562mila miliardi di vecchielire), distribuiti per il 42% negli Stati Uniti e per il27% in Europa.

Il vecchio continente che ha perso complessiva-mente il 12% rispetto al 2000, ed è molto lontano dun-que dal 32% del mercato pubblicitario mondiale regi-strato nel 1992 (cfr. Figura 1).

Diversa la situazione nei vari Paesi (Germania –6,2%, Italia –3,9%, Inghilterra –6,1%, Francia –2%);positivo il fatto che esistano anche Paesi in crescita,come il Portogallo e Polonia.

Nella Figura 2, l’andamento della pubblicità inEuropa negli ultimi dieci anni evidenzia un netto calonell’ultimo periodo, ma ricordiamo diversi Paesi siposizionano comunque tra i primi dieci a livello mon-diale, nonostante il calo: la Germania è al terzo posto,la Gran Bretagna al quarto l’Italia al sesto, la Franciaal quinto e l’Italia al sesto.

Anche a livello globale, come a livello europeo,sono i Paesi maturi a registrare la maggior crisi (oltrea quelli citati, Giappone –22%, Australia –10%, Usa –7,7%), mentre quelli emergenti sono in grande cresci-ta (Cina in testa con +22%).

E’ noto quali sono stati i settori responsabili delcrollo: tlc e finanza hanno chiuso i portafogli dopol’ubriacatura della new economy, di Internet, deitelefonini (le tlc hanno investito, ad esempio, il 28%

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in Italia in meno rispetto al 2000). I settori invece chepiù hanno manifestato una crescita, a controbilanciarele perdite degli altri settori, in Italia sono stati imotoveicoli, l’abitazione, l’auto, gestione della casa,la distribuzione (cfr. Figura 3).

Un segnale positivo: anche in fase di contrazione,le aziende italiane che hanno investito in pubblicitàsono comunque aumentate dell’8% arrivando a 15.930(le concessionarie hanno fatto condizioni favorevolianche alle piccole imprese per introdurle agli investi-menti televisivi).

Ed ecco le prospettive per il 2002

A causa dei segnali di cali dei consumi, le aziendepuntano molto sulla fidelizzazione del consumatore esono attratte soprattutto dai canali di comunicazionediretta come il direct marketing e le promozioni sulpunto vendita.

Se il numero delle aziende che investono in pub-blicità aumenterà proporzionalmente come nello scorsoperiodo, l’IAA Italia stima che in questo 2002 arrive-ranno a 16.725; la spesa pubblicitaria sarà però me-diamente inferiore rispetto al passato.

I risultati del primo trimestre 2002 sono riportatinella Figura 4 per i maggiori Paesi europei, e non sonoconfortanti: -5,5 Italia, -5,2 Germania, -4,0 GranBretagna, seguiti dagli altri Paesi.

Secondo le previsioni di IAA, il secondo semestresarà sicuramente meglio del primo, ma il motivo del-l’ottimismo risiede soprattutto nel raffronto numericocol terzo trimestre disastroso del 2001.

I media più toccati dalla crisi

Se confrontiamo i risultati dell’ultimo decennio alivello mondiale, è la stampa a registrare i cali più con-sistenti (-8,6%), mentre sono aumentate radio (+1,2%)e televisione (7,9%). (Figura 5)

Dalla Figura 6, pubblicata nella pagina seguente eche riporta il raffronto europeo del 2001 rispetto al-l’anno precedente, è evidente che tutti i media, tranneil cinema, che ha fatto registrare un modesto incre-mento, hanno avuto le loro difficoltà: le maggiori per-dite sono state per la televisione (-7,4%), per i quoti-diani (-6,6%) e per la radio (-5,6%), mentre più conte-nute sono state le perdite per i periodici (-2,8%) e perle affissioni (-0,3%).

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Mercato pubblicitario: cosa c’è oltre la crisi?

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La pubblicità sulla stampa nell’analisi dell’UPA

Anche all’Assemblea annuale dell’UPA, UtentiPubblicità Associati, tenutasi a Milano il 5 giugno, siè molto discusso sui trend della pubblicità,

Le parole del Presidente Giulio Malgara suonanomeno pessimistiche di quelle del portavoce della IAA;secondo le fonti a disposizione dell’UPA i consuminon sarebbero in calo bensì in aumento dell’1%, il chenon giustifica quindi parlare di periodo di recessione,ma al massimo di semi-stagnazione.

Nel suo excursus sulla pubblicità sul mezzo stam-pa, Malgara osserva come alcune testate nuove si van-no rafforzando, mentre altre, comprese alcune tra letradizionali e più importanti, vanno estendendo la lorocopertura geografica con ulteriori edizioni regionali,in un contesto concorrenziale destinato a dare nel tem-po nuovi frutti e ad attirare nuovi lettori.

Positiva la valutazione di Malgara della cosiddetta“free press” che, dopo inizi timidi e contrastati, stariscontrando successo nelle principali città italiane,avvicinando al giornale persone che non avevano l’abi-tudine di leggerlo.

La vendita dei quotidiani tradizionali estesa ancheal di fuori delle edicole ha dato subito buoni risultatiche il tempo accrescerà e consoliderà. Particolarmen-te apprezzabile l’opera di sensibilizzazione in favoredei quotidiani che gli editori stanno conducendo nellescuole italiane, così che i giovani possano prenderesubito dimestichezza con il giornale e inserirlo stabil-mente nella loro consuetudine di vita.

Si riscontra fermento anche nell’ambito dei perio-

dici, dove vengono implementate sofisticate operazionidi marketing nell’intento di coinvolgere sempre di piùil lettore e dove testate nuove hanno trovato ampi spa-zi in aree che sembravano sature, con formuleinnovative e ben realizzate.

E la pubblicità online? Per l’Italia grande con-fusione di dati e previsioni

Si ha quasi paura a parlare della pubblicità suInternet, dopo le grandi speranze degli ultimi anni ‘90e le grandi delusioni dell’ultimo biennio.

Risulta indicativo il fatto che nell’analisi dell’IAAl’online non compaia nemmeno come mezzo (del re-sto la percentuale di competenza probabilmente risul-terebbe troppo ridotta per essere significativa), nono-stante la sua indubbia esistenza.

Il vero problema è la difficile quantificazione:mancano criteri oggettivi, accettati e condivisi, per lamisurazione del mezzo, per cui i dati in circolazionesono discordanti e la fiducia degli investitori nel mez-zo vacilla.

Se ad esempio l’Internet Advertising Bureau (IAB)italiano, in collaborazione con PriceWaterhouse-Coopers, ha reso noti dati confortanti, parlando di unincremento degli investimenti in pubblicità online del368% tra il 1999 e il 2000, tali da raggiungere i 267miliardi di lire (i dati successivi non sono stati resinoti), Jupiter Media Metrix invece parla di un fattura-to complessivo di 160 miliardi di lire, un risultato in-feriore di sei volte rispetto alle attese.

Negative le aspettative dell’UPA, che dichiara dal-l’andamento dei primi mesi di quest’anno che occor-rerà rivedere al ribasso l’obiettivo di 210 mld di rac-colta nel 2001.

Un dato “netto” per una migliore comprensio-ne

Ontone Research nella sua analisi di maggio 2002“La rete in Italia” intravede qualche segnale di resi-stenza e timida risalita dell’advertising online, anchese non sembra definitivamente concluso il trend nega-tivo.

Motivo dell’ottimismo è l’aumento di un parame-tro introdotto a marzo nelle ricerche di Ontone: si trat-

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ta dell’Ad Inventory Index (AII), ed è calcolato sullabase della quota degli spazi pubblicitari online effetti-vamente venduti a soggetti esterni dalle concessiona-rie del WEB (depurati cioè dall’autopromozione deisiti e delle properties, fenomeno frequentissimo: glispazi pubblicitari in eccesso rispetto a quelli acquista-ti per la campagne dei clienti vengono utilizzati in pro-prio).

L’AII di maggio sale a 106,2, contro il 100 di gen-naio, e testimonia una debole ripresa della domanda.Per parlare di una prospettiva di soluzione della crisidella pubblicità online negli ultimi diciotto mesi, se-condo Ontone quest’indice dovrebbe arrivare a quota140-150, e a questo punto sarebbe ipotizzabile un au-mento di prezzo degli spazi.

Nella Figura 7 si riportano le maggiori concessio-narie di pubblicità online (Ad Networks), costruite at-torno ai maggiori siti di successo: Active con Virgilio,Bread&Butter con Iol, Manzoni con Kataweb e cosìvia. Esistono comunque alcuni soggetti che aggrega-no decine di siti indipendenti per costruire un’offertacompleta, come è il caso di Clickit e di Publikompass.

Pubblicità online negli Stati Uniti e in Europa

Sempre secondo l’Internet Advertising Bureau,negli USA il 2000 è stato un anno apparentementebuono per la pubblicità in Internet: 8,23 mld di dollariin totale, (+78% rispetto all’anno precedente).

Va considerato che solo il 40% di questa cifra coin-cide con i classici banner, mentre il rimanente è unibrido di e-mail marketing, sponsorizzazioni, piccoliannunci e offerte di vendita alle aste online (non soloin Italia quindi i criteri di misurazione sono ancora dastabilire).

Sempre nel campo delle previsioni, ForresterResearch ipotizza che la pubblicità sul web in Europainizierà nuovamente una fase ascendente a partire dal2003, seguita negli anni successivi dalla crescita, piùlenta, della pubblicità su cellulari e televisioneinterattiva, i concorrenti mezzi limitrofi con cui internetdovrà fare i conti nel prossimo futuro. (Figura 8).

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Internet: ottimismi e scetticismi

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Dopo la crisi che ha investito il settore Internet negli ultimi due anni ci si interroga sullaripresa, che gli operatori si augurano prossima. Alcuni dati sul versante consumatori e sulversante aziende permettono di mettere a fuoco la situazione.

Internet: tra ottimismo escetticismo

L’audience e il consumo di Internet in Italia

La società di ricerca Onetone Research ha verifi-cato nell’edizione di maggio del suo studio periodicosu Internet l’andamento delle connessioni alla rete; lostrumento utilizzato è quello di una ricerca di mercatosvolta presso un campione di utenti con età superioreai 14 anni, che accede alla rete autonomamente e abi-tualmente almeno una volta al mese.

Il primo dato emerso: in Italia durante il mese dimaggio 2002 la rete ha raggiunto 9,6 milioni di utentiche accedono da casa (83,5%) o da un luogo di lavoro(39,7%), mentre il resto del contributo al numero tota-le di utenti viene da scuole e università.

Se tra gennaio e maggio 2002 è aumentato il nu-mero complessivo delle connessioni (+2,1%), si è po-tuto notare che invece il tempo connessione per utenteè diminuito (cfr. la Figura 1 nello specifico) ed è mi-nore anche il numero di pagine web visitate da ogniutente (da 730 a 660).

Anche il consumo di banda diminuisce: quello perutente scende del 10,5%, mentre quello totale del di-minuisce del 9,7%.

Occorre tener conto che, quando si parla di Utenti

internet, non si intendono solo gli utilizzatori del webovvero del protocollo http, ma anche tutti coloro cheutilizzano la rete per accedere ad altri protocolli comequelli delle e-mail, delle chat e tanti altri.

Osservando i dati si scopre che il protocollo http èquello più utilizzato tra gli utenti residenziali, subitoseguito dall’e-mail.

Le categorie di siti più visitate

Interessante anche la classifica stilata che allineaper settori le tipologie dei siti più visitati (le rispostedegli intervistati sono multiple).

Al primo posto con il 95,4% troviamo i siti riguar-danti “Internet”, cioè domini che offrono servizi comemotori di ricerca, portali, Internet Service Provider,ricerca di persone, consulenza e hosting, aste e altro.

Al secondo posto si posizionano, con il 60,5% isiti della categoria “Società”, cioè i i domini che trat-tano di formazione, vita quotidiana, servizi pubblici,medicina e salute, news, associazioni, famiglia, im-piego, donne, meteo, astrologia/oroscopi, annunci eco-nomici, ambiente.

Seguono al terzo posto i siti raggruppabili nellacategoria “Economia” con il 59,1%: sitratta dei siti aziendali, di quelli di com-mercio al dettaglio generico quali abbi-gliamento, finanza (servizi bancarie fi-nanziari, assicurazioni e trading in bor-sa), trasporti, auto e moto, comunica-zione, moda/bellezza, etc..

Analizzando nello specifico i siti delsettore Economia, emerge che quelli delsettore Telecomunicazioni, Bancario eAssicurativo sono i più numerosi e i piùvisitati. (Figura 3)

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Migliora la fiducia nell’E-commerce

La ricerca Ontone/Netvalue registra una ripresa isiti di E-commerce, intendendo con questa definizio-ne tutti i domini abilitati alle transazioni online.

Ci si augura che questo preluda a quanto registratonegli Stati Uniti, dove la misurazione della fiducia deiconsumatori nei confronti degli acquisti online è innetto rialzo secondo le misurazioni condotte da A.C.Nielsen in collaborazione con Yahoo!.

I dati, rilevati ogni tre mesi su base annuale attra-verso interviste telefoniche, sono sintetizzati in un in-dice che pone eguale a 100 i valori i valori rilevati nelsecondo trimestre del 2001.

Nello scorso trimestre l’indice aveva registrato unserio calo, mentre l’ultima rilevazione ha mostrato unaripresa di 2 punti (113 contro 111) che equivale a un+13% su base annua.

Yahoo! e ACNielsen pubblicano più precisamentetre indici differenziando i “grandi” utenti di internet(quelli che si collegano ogni giorno) dagli utenti spo-radici e dai non utenti.

Fra i grandi utenti la fiducia negliacquisti online, scesa da 151 a 142, èora in ripresa, mentre continua a cala-re fra gli utenti sporadici (da 106 nelprimo trimestre 2002 a 101 nel secon-do trimestre).

Secondo lo studio il 53% degliutenti internet ha in progetto di fareacquisti online e si dichiara dispostoa spendere immediatamente 200 dol-lari.

L’anno scorso solo il 42% degliutenti prevedeva di affidarsi ad un sito di com-mercio elettronico, con la disponibilità a spen-dere mediamente 184 dollari. Tra gli utenti, sonoi maschi rispetto alle donne a dimostrare unamaggiore propensione all’acquisto online, dispo-nibili a spendere 228 dollari contro i 167 delledonne.

La sicurezza in Internet: transazioni si-cure come premessa dello sviluppo ita-liano

Attualmente tra i siti e-commerce presenti inrete solo il 13,9% possiede una connessione si-cura, utilizzata

per garantire la riservatezza delle informazioniscambiate dall’utente con il sito Web, secondo lerilevazioni condotte da Ontone/Netvalue riguardo a:

- i dati relativi al pagamento con carta di credito ei dati anagrafici dell’utente

- i dati ottenuti consultando il conto corrente on-line

- le attività di trading on-lineNella maggior parte di siti di E-commerce, la con-

nessione diventa sicura solo al momento del pagamentoo dell’invio di informazioni critiche a fini di trading evendita, il che spiega la bassa percentuale di trafficomisurato in modalità sicura.

Per la categoria e-commerce, i siti più visitati da-gli italiani sono quelli a carattere economico, seguitida tutti quelli che affrontano i diversi temi dell’Infor-matica (Figura 4)

E’ da sottolineare che la tabella riporta la percen-tuale di utenti Internet che hanno visitato un dominioin modalità sicura all’interno del settore: questi utentipossono quindi avere effettuato o non effettuato unacquisto, il dato tuttavia non si riferisce agli acquisti

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Internet: ottimismi e scetticismi

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ma alla quantità di informazione scambiata e di tempospeso da questi utenti sui domini delle diverse catego-rie in modalità sicura.

Dalla parte delle aziende

Abbiamo visto come l’utenza di Internet sia anda-ta crescendo negli ultimi mesi in Italia. Ma le aziendeitaliane, quelle in grado di utilizzare la rete per pro-muovere la propria attività o addirittura in parte persvolgerla online, hanno davvero assimilato il vero si-gnificato di Internet, sono davvero capaci di sfruttarele potenzialità di questo strumento?

Secondo alcuni analisti, il mercato mondialeinformatico si è mosso a tali ritmi che per l’Italia èstato difficile, ed è ancora tutt’ora difficile, stare alpasso; così ora ci sono molte aziende che posseggonoun sito internet, ma non tutte si preoccupano di analiz-zare a fondo i dati per ricavarne informazioni, assu-mendo un atteggiamento passivo nei confronti dellarete; a ciò si aggiunga lo scetticismo creato dalla crisidella neteconomy dello scorso biennio.

In occasione dell’assemblea annuale dell’Upa(Utenti Pubblicità Associati) Felice Lioy, direttore ge-nerale dell’associazione, ha inoltre denunciato lescorrettezze anche gravi nei confronti degli utilizzatori,che vengono commesse da molti siti che approfittanodel vuoto normativo in materia o comunque della man-canza di sanzioni per avvalersi di nomi e marchiprestigiosi per contrabbandare i loro prodotti.

Sono fenomeni che rischiano di deteriorare il con-testo della comunicazione: non riguardano i grandigruppi che esercitano un rigoroso controllo e che nonmetterebbero a repentaglio la propria solidità e la pro-pria immagine con messaggi scorretti e ingannevoli,ma nel panorama generale contribuiscono al disordi-ne crescente dell’informazione commerciale suInternet.

Il ruolo delle web agency

C’è però chi afferma chel’attggiamento da parte delle azien-de italiane nei confronti deifornitori di servizi Internet sia fi-nalmente arrivato ad una svolta po-sitiva e che le webagencies più so-lide siano percepite dalle aziendecome garanzia per un corretto svi-luppo del proprio business

Una recente ricerca a cura di Assointeractive, l’as-sociazione che riunisce le principali agenzia di consu-lenza e servizi web italiane, ha messo a fucoo “I com-portamenti di acquisto dei progetti web nella media-grande azienda italiana”. La ricerca, di tipo qualitativo,ha avuto come obiettivo principale la comprensionedei fattori rilevanti che intervengono nella scelta di unfornitore per lo sviluppo di progetti web. L’indagine èstata realizzata su un campione di 30 aziende con unadimensione di fatturato compresa tra 100 e 1000 mi-lioni di Euro operanti in ambito di B2B e B2C, in di-versi settori quali industria, commercio e servizi.

L’indagine mira a dimostrare come la capacità dianalisi e di percezione delle esigenze di uno specificotarget di riferimento, capacità tipiche delle miglioriwebagencies, possano aiutare le aziende ad utilizzareal meglio lo strumento internet.

Cresce infatti la domanda da parte delle aziende diavere al proprio fianco un vero e proprio partner che siponga come interlocutore strategico che intervenga amonte nella scelta delle soluzioni tecnologicamente piùavanzate. Non a caso, la domanda si indirizza su que-gli “attori” in grado di comprendere il valore dell’azien-da e tradurre quel valore in un progetto web su misu-ra, tailor–made.

La ricerca inoltre ha analizzato il ruolo esercitatoda Internet all’interno dell’aziende: sempre più impreseconsiderano la rete un mezzo per creare valore.

Il 93% degli intervistati ha attribuito un ruolo fon-damentale a Internet come strumento di comunicazio-ne (il 30% lo ha giudicato rilevante, il 27% essenziale,il 36% ottimo) e ciò è confermato dall’intenzioneespressa dalla metà degli interlocutori di assegnare alweb una posizione primaria, con impatto rilevante suiprocessi aziendali.

E’ inoltre emerso un ulteriore dato significativo: il90% delle aziende considera Internet uno strumentoefficace per gestire, fidelizzare e curare il cliente.

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Printcafe Software, partner strategico diCreo, lancia un’offerta pubblica iniziale sulNasdaq

Creo Inc. (NASDAQ: CREO; TSX: CRE), leadermondiale per le soluzioni destinate al settore delle artigrafiche, ha annunciato che il suo partner strategico,Printcafe Software, Inc., ha fissato il prezzo delle 3milioni e 750mila azioni della propria offerta pubbli-ca iniziale. Le azioni ordinarie di Printcafe Softwareverranno scambiate al Nasdaq con la sigla PCAF. Creoriceverà circa 16,9 milioni di dollari come rimborsodel debito dal ricavo netto dell’offerta pubblica inizia-le, di cui 11,8 milioni in capitale di prestito, 1,4 milio-ni in interessi e 3,7 milioni in commissioni per estin-zione anticipata. Printcafe Software è un importantefornitore di soluzioni software appositamente conce-pite per la catena di approvvigionamento del settoredella stampa. In occasione dell’offerta pubblica ini-ziale, Creo acquisterà azioni di Printcafe Software perun valore pari a 3,7 milioni di dollari e alla fine di taleoperazione deterrà circa il 30,2% delle azioni ordina-rie in circolazione di Printcafe Software.

Nel gennaio del 2002, Creo ha acquistato daPrintcafe Software obbligazioni garantite, a lungo ter-mine per un valore di 23,6 milioni di dollari. Dopo latransazione di oggi, gli 11,8 milioni di dollari di rima-nenza verranno rimborsati entro il gennaio 2004. Creocontinuerà a investire in Printcafe Software tramite ilmetodo del patrimonio netto e a mantenere due postinel consiglio di amministrazione di Printcafe Software.

Spettacolo in Rete? Il teatro è online

E’ affascinante e impegnativo navigare in Internetalla scoperta del mondo “teatro”. La Rete mondialeoffre una serie di possibilità quasi infinite: siti per pro-fessionisti dello spettacolo, per gli amatori, per i gio-vani che desiderino cimentarsi con le tavole del pal-coscenico, e – recentemente assai numerosi – i siti “di

servizio” che orientano e informano il pubblico. In un“mare magnum” così esteso non sarà forse inutile con-sigliare alcune rotte, che orientino possibili percorsivirtuali alla ricerca di una meta ragionata e – alla fine– appagante, anche nel periodo estivo nel quale rasse-gne e Festival sbilanciano lo spettacolo sul fronte del-le manifestazioni all’aperto.

Iniziamo senz’altro da un sito nostrano e, per cosìdire, istituzionale: quello della SIAE, la Società Italia-na Autori ed Editori. In www.siae.it è possibile trova-re tutto, ma proprio tutto, sul diritto d’autore e dintor-ni. Ma non solo: vi sono link e notizie assai interes-santi sul mondo dello spettacolo e dei concorsi teatralie musicali. Subito dopo è possibile accedere al sitodella Biblioteca teatrale del Burcardo, un vero e pro-prio patrimonio librario (ma non solo) sul teatro, e laCommedia dell’Arte, ora, dopo la recente informa-tizzazione della Biblioteca, consultabile direttamentedal sito www.theatrelibrary.org. Immancabile unavisitina alle pagine dello Spettacolo del Ministero peri Beni e le Attività Culturali (www.spettacolo-.beniculturali.it), e, per chi ami il teatro d’Arte nelleespressioni più alte, il ricco portale del Piccolo Teatrodi Milano – Teatro d’Europa, (www.piccoloteatro.orge www.ute-net.org), associazione creata nel 1990 daGiorgio Strehler e alla quale partecipano 19 tra i piùnoti teatri europei, compreso il Teatro di Roma(www.teatrodiroma.net).

Infine per una panoramica sugli stabili (pubblici eprivati, e sulle relative manifestazioni estive) non èmale dare un’occhiata a:

· www.teatroeliseo.it· www.teatrodellatosse.it· www.teatrostabiletorino.it· www.teatrostabileveneto.it· www.teatroìbellini.it

Agfa al 40° Congresso Italiano dei MediciRadiologi

Dal 24 al 28 maggio si è svolto a Rimini, presso il

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Centro Congressi, il 40° Congresso della SIRM (So-cietà Italiana di Radiologia Medica).

La Divisione HealthCare di Agfa ha partecipatocon uno stand innovativo, per illustrare le effettivepotenzialità e vantaggi offerti dal sistema integrato RISMed2Rad / PACS Agfa.

Presso lo Stand Agfa del SIRM è stato infatti crea-to un percorso clinico che a partire dalla prenotazioneelettronica dal Reparto, attraverso la Radiologia (perla parte di front office, acquisizione, refertazione e backoffice), riconduceva lo spettatore al Reparto di prove-nienza, per la visualizzazione delle immagini e del re-ferto prodotto in Radiologia.

Sullo stesso stand, nella zona centrale, dedicata agliapprofondimenti, particolare rilevanza è stata data alnuovo ADC Compact Plus, alla stampante Drystar4500, alla stazione di refertazione DS3000 con larelease 4.5 del software Impax (ancora in fase di test)e alla nuova soluzione proposta per la refertazione delleimmagini ecografiche, la stazione DS2000. Grandesuccesso ha avuto il pc collegato in rete wireless, perla richiesta di prenotazioni dal Reparto e lavisualizzazione delle immagini via web.

Il successo dell’iniziativa, supportato dall’impegnoe dall’entusiasmo di tutto il personale Agfa parteci-pante, è stato confermato dall’elevata affluenza deiclienti e dal grado di interesse da loro dimostrato.

a quanti intendono rivolgersi a queste tecnologie, osemplicemente a coloro che, sull’argomento, voglio-no saperne di più.

AVT, ILHanagar 5 St. P.O. Box 7295, 45241 Hod HasharonTel.: +972 (9) 7614444Fax.: +972 (9) 7614555http://www.avt-inc.comBeta industries, USA707 Commercial Avenue, Carlstadt, NJ 07072Tel.: (201) 939 2400Fax.: (201) 939 7656http://www.betascreen.com

BST Servo-Technik GmbH, DHeidsieker Heide 53, 33739 BielefeldTel.: +49 (5206) 999 0Fax.: +49 (5206) 999 999http://www.bst-servo-technik.com

DATA Engineering Ltd., FINSorvaajankatu 13, 00810 HelsinkiTel.: +358 (9) 759 1988Fax.: +358 (9) 786 626http://www.data-oy.fi

ELTROMAT GmbH, DHerforder Stra§e 249-251, 33818 LeopoldshöheTel.: +49 (5208) 987 0Fax.: +49 (5208) 987 649http://www.eltromat.de

EMPA/Ugra, St. Gallen, CHLerchfeldstra§e 5, 9014 St. GallenTel.: +41 (71) 274 74 74Fax.: +41 (71) 274 76 63http://www.empa.ch, www.ugra.ch

Grafikontrol, IVia Albano, 10, 20131 MilanoTel.: +39 (2) 2663938Fax.: +39 (2) 70601788http://www.grafikontrol.it

Graphics Microsystems N. V., BMechelsesteeenweg 132, 2860Sint-Kacelijne WaverTel.: +32 (15) 560380Fax.: +32 (15) 553997http://www.gmicolor.com

GretagMacbeth AG, CHAlthardstra§e 70, 8105 RegensdorfTel.: +41 (1) 842 2400Fax.: +41 (1) 842 2222http://www.gretagmacbeth.com

Dispositivi per il controllo della qualità distampa e del colore: una panoramicaworldwide sui fabbricanti (anche online)

Un uso sempre crescente del colore nei quotidianisignifica un incremento nella richiesta del controllodella qualità di stampa. E la richiesta è per una ripro-duzione perfettamente stabile dell’immagine e, di qui,per una qualità costante del colore. L’efficienza sem-pre migliorata dei sistemi e dei dispositivi di stamparichiede funzioni di controllo speciale e tecniche spe-ciali di misurazione, che dovrebbero essere applicatea tutti gli stadi di produzione. Una produzione sicurariduce i costi e un livello più alto, più consistente, diqualità, può ridurre il numero dei motivi di insoddi-sfazione.

TecnoMedia fornisce di seguito una panoramicasulle aziende produttrici di sistemi di controllo delcolore su scala mondiale, con relativi indirizzi e sitiInternet, nella persuasione di fornire un servizio utile

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GVT, DK.-F. Promenade 167 a, 61352 Bad HomburgTel.: +49 (6172) 457177Fax.: +49 (6172) 41620http://www.dotzel.de

Innomess Elektronik, DSchwartzschildstra§e 1, 12489 BerlinTel.: +49 (30) 63925225Fax.: +49 (30) 63925226http://www.innomess-elektronik.de

Perretta Graphics Corp., USA40 Violet Avenue, Poughkeepsie, NY 12601Tel.: (914) 473 0550Fax.: (914) 454 7507 649http://www.perretta.com

PressTech Controls Ltd., UKMaxted Road, Hemel Hempstead, Herts HP2 7EDTel.: +44 (1442) 236655Fax.: +44 (1442) 238621http://www.presstech.com

QTI Europe, Inc., NLFlevolaan 9, 1382 JM WeespTel.: +31 (294) 496222Fax.: +31 (294) 431016http://www.qtiworld.com

System Brunner AG, CHVia Antonio Ciseri, 17, 6600 LocarnoTel.: +41 (91) 751 64 89Fax.: +41 (91) 752 13 19http://www.systembrunner.de

TECHKON GmbH, DWiesbadener Stra§e 27, 61462 Königstein (Taunus)Tel.: +49 (6174) 924450Fax.: +49 (6174) 924499http://www.techkon.com

THETA SYSTEM Elektronik GmbH, DJohn Fitzgerald Kenedy Stra§e 9, 82194 Gröbenzellb. MünchenTel.: +49 (8142) 46 78 0Fax.: +49 (8142) 46 78 90http://www.theta-system.de

Tobias Associates, Inc., USAIndustrial Drive, P.O. Box 2699Ivyland, PA 18974-0374Tel.: (215) 322 1500Fax.: (215) 322 1504http://www.densitometer.de

Viptronic, IJ.-Kravogl-Stra§e 3, 39042 Brixen

Tel.: +39 (472) 835 122Fax.: +39 (472) 834 122http://www.viptronic.com

WEB Printing Controls Co., Inc., USA23872 North Kelsey Road, Lake Barrington, IL60010Tel.: (847) 382 7970Fax.: (847) 382 2348http://www.webprintingcontrols.com

X-Rite GmbH, DStollwerckstra§e 32, 51149 KölnTel.: +49 (2203) 9145-0Fax.: +49 (2203) 9145 19http://www.x-rite.com

Nuovo indirizzo per Tera UK e Tera Brasil

Trasloca la filiale inglese di Tera Digital Publishing:l’azienda informatica ha recentemente abbandonato lapalazzina all’Old School Building nel centro storicodella cittadina di Bury St. Edmunds, dove aveva ini-ziato la sua fortunata attività nel 1995. I nuovi ufficisono ora dislocati presso il Park Farm Business Centree sono stati inaugurati il 4 luglio scorso con un partyinformale, in perfetto stile inglese.

Il nuovo indirizzo di Tera UK Limited è dunque:Park Farm Business Centre Fornham St.GenevieveBury St. Edmunds, Suffolk IP28 6TSPhone: +44 1284 753.263Fax: +44 1284 753.257I nuovi uffici di Tera UK prevedono inoltre l’alle-

stimento di una moderna sala demo/training che saràoperativa entro la fine dell’estate 2002.

Anche Tera Brasil Ltda ha cambiato sede. Il suonuovo indirizzo è:

Rua Ronald de Carvalho, 55 / SL 2CEP 22021 - 020 Copacabana - Rio de JaneiroBrasilPhone: +55.21.2295.9941Fax: +55.21.2295.3382.

Collaborazione Creo e Du Pont sui sistemiper la produzione di filtri a colori LCD

Creo Inc. (NASDAQ, CREO; TSX: CRE) ha fir-mato un accordo con DuPont Imaging Technologiesper lo sviluppo di un nuovo sistema termico di filtri acolori di DuPont. Questo nuovo sistema verrà usato

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per la produzione di componenti per filtri a colori uti-lizzati negli schermi a cristalli liquidi (LCD). In baseall’accordo, che ammonta a diversi miliardi di dollari,Creo svilupperà per DuPont un prototipo del sistemadi esposizione termica.

Il sistema verrà commercializzato subito dopo lafase di sviluppo, durante la quale Creo produrrà e for-nirà a DuPont dispositivi di esposizione termica.DuPont si occuperà invece della vendita di sistemicompleti, che comprenderanno dispositivi per l’espo-sizione termica e supporti per l’esposizione a colori, aproduttori di filtri a colori e schermi LCD. Le venditee l’assistenza dei sistemi termici di filtri a coloriDuPont costituiranno per Creo entrate costanti. Perquanto riguarda l’applicazione dell’esposizione termi-ca alla produzione di filtri a colori per schermi LCD,entrambe le società hanno deciso di collaborare su baseesclusiva e rinnovabile.

Il sistema DuPont permetterà ai produttori del set-tore di realizzare filtri a colori per schermi LCD ana-loghi a quelli utilizzati nei computer portatili, monitorper desktop e telefoni cellulari. I sistemi di esposizio-ne digitale forniti da Creo disporranno delle sofistica-te teste di esposizione termica SQUAREspotª, utiliz-zate da migliaia di aziende grafiche in tutto il mondoper esporre lastre e supporti per le prove di stampa.

“Creo ha introdotto la tecnologia di esposizionetermica nelle arti grafiche trasformando questo setto-re con la tecnologia SQUAREspot” ha spiegato EranElizur, director of business development di Creo. “Sia-mo estremamente lieti di collaborare con DuPont perapplicare questa tecnologia di esposizione termica almercato dei display a schermo piatto. Utilizzando unraggio laser a infrarossi i coloranti saranno trasferiti,attraverso un processo termico, da un foglio cosiddet-to “donatore” a un substrato di vetro, creando i filtrimulticolore usati negli schermi LCD a colori”.

Questo approccio innovativo permetterà di miglio-rare la produzione dei display a schermo piatto ridu-cendo notevolmente il numero delle fasi di produzio-ne, aumentando la flessibilità, in particolare per idisplay di grandi dimensioni, e diminuendo allo stes-so tempo i costi e gli sprechi.

“Creo è un’azienda leader nel campo tecnologicocome dimostrato dal successo ottenuto con i sistemidi esposizione termica per i settori della stampa e de-gli imballaggi” ha aggiunto Brian Eyre,—globalbusiness manager per l’esposizione termica di DuPontImaging Technologies. “In molte occasioni abbiamo

già lavorato insieme ottenendo risultati eccellenti, sia-mo quindi molto soddisfatti di questa nuova collabo-razione”.

Bayer vende il 30 per cento della sua quotaazionaria di Agfa-Gevaert

La Bayer ha annunciato di aver venduto il 30 percento della sua quota azionaria in Agfa-Gevaert allaGoldman Sachs, una banca di investimenti, che collo-cherà queste azioni presso investitori istituzionali sulmercato.

GMDE, competenza e soluzioni globali perl’industria grafica

Nel 1993 Gilberto Oggioni, Marino Sala, DarioMeroni ed Ennio Pessina, uscendo dalla Crosfield Ita-lia, dettero origine alla GMDE, una strutturache si sa-rebbe dovuta occupare dell’assistenza tecnica dei si-stemi editoriali 2300 e 2400, fino ad allora vendutiper l’appunto dal colosso inglese Crosfield. Sin dal-l’inizio GMDE affiancò alle tipiche attività di assi-stenza tecnica lavori di sviluppo e personalizzazionecome la realizzazione dell’interfaccia utenti per la ge-stione delle titolazioni e di testi brevi del sistema edi-toriale (Harris) per l’Unità.

Nel 1994 Crosfield eliminava dal proprio portfolioprodotti tutte le linee di produzione dei sistemi edito-riali e, conseguentemente, gli utenti italiani di alloradovettero pensare a sostituire il proprio sistema conquello di un altro fornitore. Per GMDE, in prospetti-va, questa decisione aveva un impatto diretto sul pro-prio futuro. Se da un lato voleva significare nessunsistema da manutenere, dall’altro offriva la grandeopportunità commerciale fornita dalla “necessità” disostituire il parco installato Crosfield.

Ma un altro fatto doveva “sconvolgere” la società.Nel 1995 Crosfield chiuse tutte le filiali commercialidirette per lasciare il controllo delle attività alle rap-presentanze DuPont e Fujifilm locali. Con questa ope-razione il nucleo di persone che nella società ingleseerano dedicate ai quotidiani confluirono in GMDE perdare vita all’aggregazione tecnica e commerciale cherappresentò il nucleo originario della società odierna.

Oltre alla grande competenza nel settore editorialee dei giornali, GMDE si caratterizza per la capacità diporsi sul mercato come vero e proprio system integrator

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globale. L’azienda è in grado di affrontare le esigenzedel proprio cliente nelle aree applicative che vannodalla redazione alla preparazione delle lastre per larotativa, passando per la gestione dei flussi di lavoro,il controllo della qualità colore e per il supporto digi-tale negli archivi e nella pubblicazione delle testate suWeb.

Il lavoro inizia sempre dall’analisi delle necessitàespresse dal cliente, prosegue con la verifica e il dise-gno della configurazione produttiva esistente con laquale dovrà integrarsi la nuova soluzione. Il tutto af-frontando il progetto in qualità di coordinatore e “maincontractor”, cioè di struttura che acquisisce e si fa ca-rico di tutte le responsabilità dello sviluppo nei con-fronti del cliente finale.

Nel portafoglio delle soluzioni, i marchi rappre-sentati da GMDE sono di assoluto prestigio. Agfa, periniziare, alla quale GMDE è legata per il successo del-le vendite dei sistemi CTP Polaris in Italia. Un succes-so rinnovato con le recenti installazioni del modelloViolet, entrato in produzione con ampia soddisfazioneda parte dei clienti, Il Sole 24Ore e SEBE del GruppoSeregni per tutti. Si prosegue con 2B Präzision, pro-duttore di attrezzature per la piegatura e la punzonaturadelle lastre; questa è una rappresentanza acquisita loscorso anno per assicurare la risposta più concreta alleesigenze degli utenti che richiedono sempre più velo-cità e automatizzazione. I sistemi 2B sono disponibilisia in versione automatica che manuale e garantisco-no capacità produttive di oltre 300 lastre all’ora. Unaltro marchio importante per GMDE è rappresentatoda Tera Digital Publishing. L’accordo con la softwarehouse specializzata in soluzioni editoriali di alto livel-lo risale a pochi mesi fa; questo permette a GMDE dipoter affrontare tutte le esigenze relative alla Reda-zione: dal sistema editoriale vero e proprio, all’archi-vio, alla gestione della raccolta pubblicitaria, all’inte-grazione con il Web.

Restando nell’area Redazione, troviamo anche lesoluzioni Olive Software e PressToday. Le prime per-mettono di affrontare in modo efficace e unico la pub-blicazione su Web del giornale, attraverso unatrasposizione delle pagine in versione equivalente allaloro rappresentazione su carta affiancata da un poten-te motore di ricerca di ogni singolo componente che lecostituisce. La seconda, PressToday, tratta invece ilmondo delle rassegne stampa essendo un’applicazio-ne sviluppata appositamente per la ricerca su Web d’in-formazioni di carattere giornalistico. Capace di sfrut-

tare l’enorme potenziale della rete, PressToday ne su-pera i limiti caratteristici, rappresentati dalla disper-sione delle informazioni, dalla mancanza di selettivitàe dalla difficoltà di reperire informazioniqualitativamente adeguate alle proprie esigenze.

Ma alle soluzioni applicative, GMDE offre un al-tro valore aggiunto. Si tratta dell’assistenza tecnica cheassicura ai clienti la continuità di servizio delle attrez-zature installate. Una delle novità più importanti nel-l’ambito del servizio assistenza riguarda il supportoLIVE, entrato in test con RCS Rizzoli alla metà del2001. Dalle ore 20.00 alle 2.00 di ogni notte, due per-sone GMDE sono a disposizione della Rizzoli nel casosi presentassero dei problemi nella distribuzione deifile fra i vari centri stampa. In questo caso il personaleaddetto al servizio può inserirsi nel network produtti-vo e identificare se il problema è di tipo applicativo odoperativo; inoltre gli operatori possono rimuovere lacausa del problema o, in caso contrario, attivare im-mediatamente la chiamata per un intervento tecnico.

Un ultimo servizio, fiore all’occhiello fra tutti iservizi offerti da GMDE è l’Archiviazione Digitale.Questa permette di digitalizzare l’archivio storico diun quotidiano, sia esso su film che su carta, e di trasfe-rirlo successivamente su supporto ottico. I primi quo-tidiani che hanno a sfruttato il servizio sono stati l’Ecodi Bergamo e il Giornale di Brescia i quali hannoarchiviato rispettivamente 450mila e 380mila pagine,con edizioni che risalgono addirittura al 1880 nel casodel quotidiano bergamasco.

GMDE è composta attualmente da venticinquepersone circa distribuite su due sedi: quella di AgrateBrianza che costituisce la sede centrale e amministra-tiva della società, e quella di Roma, dove vengonogestite tutte le attività commerciali e tecniche per ilmercato del centro-sud.

Creo comunica i risultati finanziari delsecondo trimestre 2002

Creo ha comunicato i risultati finanziari del trime-stre chiusosi il 31 marzo 2002, registrati in dollari USA.Il secondo trimestre è caratterizzato da un migliora-mento delle prestazioni operative e da nuovi prodottiche rafforzano la posizione competitiva della società.

Per il secondo trimestre fiscale del 2002, Creo haregistrato entrate per 130,1 milioni di dollari rispettoai 139,5 milioni del primo trimestre fiscale del 2002.

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La perdita corretta per il secondo trimestre fiscale del2002 è stata pari a 1 milione di dollari o 0,02 dollariper azione (diluita) rispetto a una perdita corretta di2,3 milioni di dollari o 0,05 dollari per azione (diluita)per l’ultimo trimestre. Nello stesso periodo dell’annoscorso gli utili sono stati pari a 172,9 milioni di dollarie gli utili rettificati a 12,8 milioni o 0,25 dollari perazione (diluita). I risultati corretti escludono l’accor-do una tantum sui diritti di utilizzo, i costi diristrutturazione, i costi di integrazione commerciale el’ammortamento di attività immateriali.

In base ai GAAP canadesi, in questo trimestre lasocietà ha registrato una perdita di 17,1 milioni di dol-lari o 0,35 dollari per azione (diluita). Secondo i GAAPstatunitensi, Creo ha subito una perdita di 18,2 milio-ni di dollari o 0,37 dollari per azione (diluita) nel se-condo trimestre fiscale. Il numero medio ponderatodelle azioni in circolazione (diluite) per lo stesso peri-odo è stato di 49.448.986.

“La perdita corretta è migliorata di 1,3 milioni didollari in conseguenza dei continui risparmi e dellamigliorata efficienza conseguiti con il nostro program-ma di abbattimento dei costi, nonostante la previstariduzione delle entrate in questo trimestre”, ha dichia-rato Amos Michelson, CEO di Creo. “I rapporti pro-venienti dal settore della stampa evidenziano per que-st’anno un costante aumento del volume delle conse-gne in Nord America, oltre a una tendenza in salitanella fiducia degli stampatori e nelle loro intenzioni diacquisto. In questo trimestre abbiamo assistito a unmiglioramento dei risultati nel nostro canale di vendi-ta negli Stati Uniti, nonostante i risultati in Europa ein Asia non siano stati omogenei. Siamo incoraggiatidai segnali positivi in Nord America, ma c’è ancoramolto da fare per raggiungere i livelli di investimentonelle macchine per le arti grafiche registrati negli ulti-mi anni.

Michelson ha proseguito: “Abbiamo avuto un gran-de riscontro nel nostro stand a IPEX, la più grandefiera del settore della stampa e delle arti grafiche del2002, tenutasi il mese scorso nel Regno Unito. In que-sta fiera abbiamo presentato tanti prodotti di rilievoche ci consentiranno di raggiungere nuovi clienti e dipotenziare la base già installata di macchine. Questinuovi prodotti continuano a consolidare la nostraleadership tecnologica e vanno ad arricchire un’offer-ta di prodotti che è la migliore e la più ampia dell’in-dustria”.

Per il semestre terminato il 31 marzo 2002, Creo

ha registrato entrate pari a 269,7 milioni di dollari, ri-spetto ai 343,3 milioni del semestre chiusosi il 31marzo 2001. La perdita corretta per Creo è stata di 3,3milioni di dollari o 0,07 dollari per azione (diluita) peril semestre terminato il 31 marzo 2002, escludendo unaccordo una tantum sui diritti di utilizzo, i costi diristrutturazione, i costi di integrazione commerciale el’ammortamento di attività immateriali. Nello stessoperiodo dell’anno scorso il reddito corretto è stato paria 22,8 milioni di dollari o 0,45 dollari per azione (di-luita). In base ai GAAP canadesi, la società ha regi-strato una perdita di 22,1 milioni di dollari o 0,45 dol-lari per azione (diluita) per il semestre terminato il 31marzo 2002, mentre secondo i GAAP statunitensi laperdita subita da Creo è stata di 33,6 milioni di dollario 0,68 dollari per azione (diluita). A seguito dellaristrutturazione del programma di incentivi al perso-nale con diritto di opzione, la società ha acceleratol’ammortamento delle spese di compensazioneazionarie non liquide in base ai GAPP statunitensi re-lativi alla cancellazione dei diritti di opzione. L’im-patto dell’accelerazione dell’ammortamento delle spe-se di compensazione azionarie sulle attività non liqui-de è pari a 10,1 milioni di dollari nel primo trimestre ea 0,6 milioni nel secondo trimestre. Di conseguenza,la perdita netta della società in base ai GAAP statuni-tensi per il primo trimestre è stata ricalcolata in 15,4milioni di dollari o 0,31 dollari per azione (diluita).Non vi sono modifiche ai risultati riportati dalla so-cietà in base ai GAAP canadesi, e i risultati in base aiGAAP statunitensi per il trimestre in corso sono statiriportati in questo calcolo.

“Abbiamo ridotto le spese operative rispetto ai li-velli dell’anno fiscale 2001, e prevediamo che questatendenza continuerà per il corrente esercizio fiscale”,ha commentato Mark Dance, direttore finanziario eCOO di Creo. “Pur aspettandoci una certa stagionalitànei costi, le spese operative ammonteranno approssi-mativamente a 60 milioni di dollari per trimestre per ilresto dell’anno fiscale. Ci siamo focalizzati sulla ge-stione del nostro capitale d’esercizio e abbiamo appli-cato delle prudenti misure di riduzione dei costi nelcorso di questa fase recessiva, continuando al contempoa investire nello sviluppo di nuovi prodotti e a miglio-rare l’infrastruttura operativa e dei servizi. Riteniamodi essere nelle condizioni giuste per crescere, appenale economie mondiali ritorneranno a consolidarsi”.

“Le nostre attività negli Stati Uniti sono migliora-te, ma in Asia e in Europa abbiamo registrato un certo

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declino compensativo”, ha concluso Dance. “Preve-diamo, di conseguenza, che le entrate aumenterannoin misura modesta nel prossimo trimestre e che le per-dite resteranno più o meno invariate nel terzo trime-stre fiscale a causa di un lieve incremento stagionalenelle spese operative. Continuiamo ad aspettarci unritorno alla redditività nel quarto trimestre fiscale diquest’anno”.

Creo: notizie da NEXPO

Nel mese di giugno 2002 Creo ha presentato lenuove soluzioni di prestampa per la produzione diquotidiani in occasione della NEXPO 2002. Ilplatesetter Trendsetter® NEWS 200, in grado di pro-durre 200 lastre all’ora, è stato presentato con il nuo-vo software Prinergy Page Pairer per la pianificazionedella redazione, la verifica e l’accoppiamento dellepagine. Il software Prinergy Page Pairer può essereintegrato in tutte le configurazioni di flusso di lavoroPrinergy¨ per gestire le imposizioni programmate ne-cessarie per la produzione del quotidiano. Creo ha inol-tre presentato il platesetter Trendsetter NEWS conl’unità di precaricamento Nela, che aumenta la capa-cità di lastre online e rimuove l’eventuale interfogliotra le lastre.

Il Trendsetter NEWS sta riscuotendo un enormesuccesso con recenti installazioni negli Stati Uniti, inEuropa e in Asia. I maggiori quotidiani internazionaliquali The New York Times e The Wall Street Journalusano ormai da tempo le soluzioni di prestampa Creo.Le edizioni nazionali di entrambi i giornali vengonoesposte sui plotter Dolev¨ di Creo e quindi stampate indiversi centri in tutti gli Stati Uniti. The Wall StreetJournal, che ha fatto notizia questa primavera pubbli-cando per la prima volta immagini a colori in primapagina, viene prodotto attraverso il flusso di lavoroBrisqueª di Creo. The Wall Street Journal trasmette ifile PDF generati dal flusso di lavoro Brisque a 17centri di stampa, dove vengono elaborati e quindi espo-sti su plotter Dolev.

Agfa e Autologic: una integrazione reale

Agfa integrerà il processo di produzione diAutologic nei suoi impianti di Wilmington. L’integra-zione beneficerà i clienti di Agfa e Autologic. E ilmarchio Autologic continuerà a essere utilizzato.

Agfa-Gevaert ha annunciato l’intenzione di inte-grare il processo di fabbricazione di Autologic in NordAmerica con i propri impianti di produzione inWilmington, Massachusetts (USA). L’integrazionesegue l’acquisizione di Autologic da parte di Agfa nelDicembre 2001 e la fusione in corso delle due società.Lo stabilimento di produzione di Autologic è attual-mente situato in Thousand Oaks, nello stato dellaCalifornia. I prodotti rimarranno gli stessi e il serviziodi assistenza sarà continuo. La linea di prodottiAutologic sarà prodotta negli impianti di Agfa situatiin Wilmington, Massachusetts.

“Siamo lieti di vedere che il marchio Autologiccontinua ad avere un andamento stabile sul mercato”ha dichiarato Marc Elsermans, direttore generale mon-diale della divisione Agfa Graphic Systems. “I pro-dotti e i servizi di Autologic richiesti dai clienti conti-nueranno a essere disponibili e l’efficienza del pro-cesso di produzione sarà ulteriormente migliorato” haaggiunto.

Così i servizi offerti ai clienti non subiranno alcu-na interruzione. Durante l’intero processo diacquisizione, Agfa ha dedicato particolare attenzionealla soddisfazione delle aspettative dei clienti. Laconsolidazione del processo di produzione non cause-rà alcuna interruzione dei servizi offerti da Autologic.I servizi verranno garantiti da specialisti dedicati chepotranno ora usufruire delle risorse della più grandeorganizzazione di servizi di assistenza nel settore del-la prestampa. Agfa riconosce i punti forti dell’attivitàdi ricerca e sviluppo, nonché della tecnologia diAutologic. Per questo motivo, le attività di ricerca esviluppo delle tecnologie hardware e software diAutologic verranno ulteriormente sviluppate inCalifornia.

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Creo sviluppa la miglioresoluzione di retinatura conretini da 10 micron e dà vitaal software FM Staccato®

Un nuovo sguardo alla retinatura stocastica

La retinatura FM è un processo di retinatura digi-tale che converte le immagini in piccolissimi punti diuguale dimensione e con spaziatura variabile. Questipunti minuscoli assorbono e ri-flettono la luce in modo più ef-ficiente e generano una gammacromatica più ampia rispetto airetini AM, producendo unastampa finale più continua o diqualità fotografica. Le premia-te teste di esposizione termicaSQUAREspotª di Creo offrono un’unifor-mità tale che il software di retinatura FMStaccato, pronto per la produzione, è usa-to quotidianamente nel reparto di stampa.Creo ha di recente sviluppato la miglioresoluzione di retinatura FM mai realizzata con retini da10 micron.

Il software di retinatura FM Staccato¨ è uno deicomponenti principali dell’iniziativa Value in Print.Migliora la stabilità dei colori in macchina e l’effi-cienza grazie all’eliminazione dei colori spot. Laretinatura Staccato definisce le immagini nei minimiparticolari già in fase di stampa, eliminando le rosettedelle mezzetinte e i moiré sulla retinatura. Combinatocon la precisione di esposizione delle teste termicheSQUAREspotª, Staccato offre un’uniformità e unaqualità impareggiabili a livello di prove e lastre.

Prima dell’avvento del software di retinaturaFM Staccato

Per più di 125 anni, la tecnica principale usata dastampatori e altri addetti al settore delle arti graficheper riprodurre immagini di qualità fotografica o in tonocontinuo è stata la retinatura delle mezzetinte.

Tale tecnica comporta la conversione dei toni ori-ginali dell’immagine in puntini bianchi e neri dispostisu una griglia fissa. Le sfumature di grigio o di colore

vengono quindi simulate regolando le dimensioni deisingoli puntini sulla griglia. Poiché l’occhio umanointegra questi puntini, è possibile creare l’illusione diuna riproduzione in tono continuo. Questo tipo diretinatura delle mezzetinte viene definito retinatura

“AM”. AM sta per “AmplitudeModulated” (modulazioned’ampiezza); il nome indica chementre le dimensioni dei punti-ni mutano, la spaziatura rimanecostante.

L’abitudine alla retinaturaAM fa sì che le sue caratteristiche sfugga-no a uno sguardo non attento, tranne neicasi in cui un problema di riproduzioneattiri l’attenzione su difetti quali:

* Perdita dei dettagli causata dallaspaziatura a distanza fissa dei puntini che

formano l’immagine* Moiré su soggetti, un motivo secondario indesi-

derato che si verifica quando la griglia di punti AMregolarmente distanziati interferisce con il reticolo dipunti regolarmente distanziati nell’immagine origina-le

* Moiré su retinatura, un motivo secondario inde-siderato che si verifica quando i retini in mezzatintadei diversi strati sovrapposti nelle immagini a più co-lori interferiscono fra di loro

* Rosette visibili. Le rosette sono piccoli motivigenerati normalmente dai quattro angoli di retino inmezzatinta usati nella riproduzione a colori. Tuttavia,se compaiono improvvisamente in una zona tonaleimportante, oppure se la posizione di uno dei coloridella rosetta muta a causa di una messa a registro leg-germente errata, possono comparire difetti sgradevoli

* Gonfiore ottico. Con l’aumento delle loro dimen-sioni sulla scala tonale, i punti AM arrivano talvolta atoccarsi, generando un’area di tonalità estremamentescura che risalta nelle sfumature omogenee deigradienti.

Per superare i problemi legati alla riproduzione di

Creo Italia S.r.l.

Via Pisa 25020099 Sesto San Giovanni

Milano - ItalyTel: +39 02 262 59 77

Fax: +39 02 262 59 229

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stampa, gli editori e gli stampatori adottano semprepiù spesso la retinatura stocastica, nota anche come“frequency modulation” (modulazione di frequenza,o FM), grazie alla quale le dimensioni dei punti resta-no immutate, mentre varia il numero di punti usati. Laretinatura FM dispone i punti in modo semi casuale,invece di allinearli su angoli di retino fissi: nessunadirezione del retino, quindi niente angoli. La spaziaturavariabile dei punti sostituisce l’allineamento fisso edelimina quindi la frequenza di retino (lpi). La resa deidettagli della retinatura FM è definita dalle dimensio-ni effettive del micropunto necessario espresse inmicron (m). Per esempio, una retinatura FM da 21micron offre una resa dei dettagli simile a quella of-ferta da una retinatura AM da 400 lpi.

In mancanza di una frequenza o un angolo di retinodelle mezzetinte, non si verifica alcun motivo a roset-ta. In questo modo, la retinatura FM è in grado di su-perare molti dei problemi di riproduzione legati allaretinatura AM:

* La perdita dei dettagli viene ridotta al minimograzie alle dimensioni ridotte e alla spaziatura limitatadei micropunti FM

* Il moiré sui soggetti viene eliminato grazie al-l’assenza di direzione fissa dei micropunti FM.

* Il moiré su retinatura viene eliminato grazie al-

l’assenza di direzione e allinea-mento fissi dei micropunti FM

* I motivi a rosetta vengonoresi invisibili

* Il gonfiore ottico viene ri-dotto al minimo grazie a unastampa più omogenea delle sfu-mature dei gradienti

La retinatura FM divenne un prodotto alla portatadella maggior parte degli stampatori alla fine degli anni‘80, ma non furono in molti ad adottarla immediata-mente. Il problema principale consisteva nella diffi-coltà di esporre e mantenere in modo uniforme imicropunti FM sulle lastre di stampa. Eventuali varia-zioni durante il processo di produzione di pellicole olastre generavano una distorsione dei valori tonali FMfinali, rendendo il processo inaffidabile, e la stampa diprove su pellicola non era in grado di simulare corret-tamente la resa dell’aumento dei valori tonali dei retiniFM (incremento del punto) in fase di stampa.

Vantaggi della retinatura stocastica

Oggi, grazie alla maggiore uniformità nell’esposi-zione garantita dalla produzione computer-to-plate(CTP) e a nuove tecnologie flessibili e affidabili per lastampa di prove digitali, le variazioni che hanno im-pedito l’adozione diffusa della retinatura FM sono statedecisamente ridotte. La retinatura FM viene oggi im-piegata da aziende di stampa su foglio e a bobina, diimballaggi, riviste e rubriche a diversi livelli del setto-re. Grazie all’esperienza di questi stampatori è possi-bile individuare le straordinarie proprietà litografichetipiche della retinatura FM:

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Una gamma cromatica più ampia: le dimensioniridotte dei micropunti FM usate nella stampa su fo-glio e a bobina (normalmente 21 - 25 micron) consen-tono di usare l’inchiostro e riprodurre i colori in modopiù efficace rispetto a retinature AM da 133 - 200 lpi.Di conseguenza è possibile ottenere una maggiore vi-vacità dei toni medi e una minore contaminazione deicolori a causa della carta sottostante.

Stabilità in fase di stampa: le dimensioni normalidei punti FM (21-25 micron) trasportano una sottilepellicola d’inchiostro attraverso l’intera gamma tona-le, riducendo in modo sostanziale la variazione del-l’incremento meccanico riscontrato con i punti AM nel-la gamma 150-200 lpi. L’aumento dei valori tonali nellastampa FM è soprattutto di tipo ottico e non meccani-co; ciò comporta una variazione minore man mano chei livelli di inchiostratura e le caratteristiche della cartacambiano in stampa. La natura microscopica dei retiniFM garantisce inoltre una distribuzione dell’inchio-stro più efficace e riduce l’accumulo meccanico sulpunto di retino. Risultato: maggiore stabilità di toni ecolori.

Asciugatura rapida dell’inchiostro: grazie alle pel-licole di inchiostro più sottili e alla riduzione dell’ac-cumulo meccanico di inchiostro, i punti FM si asciu-gano più rapidamente rispetto ai retini tradizionali. Inquesto modo si ottengono migliori prestazioni dellemacchine da stampa in bianca e volta, si riduce il tem-po di asciugatura con una controstampa ridotta ed èpossibile velocizzare il lavoro in corso e diminuire iltempo necessario per raggiungere la legatoria. Tuttociò fa inoltre della retinatura FM il mezzo ideale per lastampa su un’ampia gamma di supporti.

Stabilità visiva: nel caso dei retini AM, un’even-tuale messa a registro errata modifica la visibilità e lanatura dei motivi delle mezzetinte. I retini FM, al con-trario, mantengono le stesse caratteristiche indipenden-

temente dalla messa a registro. L’esperienza deglistampatori rivela inoltre che in caso di messa a regi-stro errata la retinatura FM conserva l’integrità deiparticolari delle immagini meglio della retinatura AM.

Stabilità dei colori: se uno dei colori della rosettanella retinatura AM muta a causa di leggere fluttuazioninella messa a registro o dell’espansione della bobina,può verificarsi uno spostamento tonale o di colore.Nella retinatura FM, grazie all’assenza di motivi a ro-setta, tali spostamenti vengono ridotti al minimo.

Come ogni altra tecnologia, la retinatura FM haconosciuto nel tempo una continua evoluzione. Cosìcome nella retinatura AM vi sono differenze che si ri-flettono nella forma finale del punto (ellittica, tonda,quadrata, ecc.) o nei calcoli di angoli di retino fissi,nella retinatura FM i micropunti sono distribuiti se-condo motivi diversi. I retini FM variano da unfornitore all’altro in base alle priorità che ognuno diessi individua nelle esigenze applicative dei propriclienti.

L’implementazione di un sistema di retinatura FMefficiente, così come qualunque novità introdotta nelprocesso di stampa, comporta investimenti in terminidi hardware, software, formazione, prove, profili distampa e soprattutto di controllo del processo nel-l’azienda. In questo nuovo tipo di processo, gli opera-tori di prestampa e del reparto di stampa devono lavo-rare a stretto contatto. Allo stesso modo, gli acquirentie i fornitori di servizi di stampa devono collaborare inmodo più stretto per far sì che le aspettative sianorealistiche e quindi soddisfatte dal prodotto finito. Pursenza sostituire completamente le tradizionalimezzetinte AM, le tecniche di retinatura FM, con laloro combinazione di proprietà litografiche ed esteti-che, sono certamente destinate a conoscere una diffu-sione crescente e a giocare un ruolo di primo piano nelsettore della riproduzione di stampa del futuro.

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Unisys amplia il supporto peril software Adobe Publishing

Unisys (NYSE: UIS), in linea con una strategiavolta alla creazione di una piattaforma basata su un’ar-chitettura aperta e all’utilizzo delle più avanzate tec-nologie nel settore, integra nelle proprie soluzioni edi-toriali le applicazioni di Adobe. Tale integrazione con-sente di offrire una soluzione completa, basata su XMLe sui più moderni standard di mercato che permette dimassimizzare le sinergie di produzione e attuare unautentico cross-media publishing. Si tratta del primopasso di un progetto di integra-zione di applicazioni leader dimercato nel portafoglio di so-luzioni Unisys il cui risultatointende essere una combinazio-ne ottimale delle soluzioni pro-fessionali di copy editing,impaginazione e design diAdobe con la consolidata espe-rienza di Unisys quale leadernella fornitura di sistemi editoriali.

L’integrazione della suite editoriale di Adobe pre-vede che Adobe InCopy, soluzione di copy editing pro-fessionale, e Adobe InDesign, il pluripremiato pro-gramma di impaginazione e design professionale, ol-tre ad interagire strettamente fra di loro, diventino parteintegrante del sistema editoriale di Unisys NewsContent Manager–Hermestm, al fine di fornire ai gior-nalisti la possibilità di redigere testi utilizzando InCopye InDesign di Adobe, il software di editing di Unisysoppure entrambe le soluzioni.

Unisys ha ampliato il supporto per il software diimpaginazione e design andando al di là del sempliceplug-in di Adobe InDesign, per consentire ai propriclienti di scegliere il sistema di impaginazione prefe-rito. I responsabili del layout di pagina avranno quindila possibilità di scegliere il software di impaginazioneUnisys oppure InDesign, in funzione della complessita’grafica del lavoro da realizzare. In questo modo è pos-sibile soddisfare le esigenze sia di quei clienti che vo-gliono continuare a usare gli strumenti di editingUnisys, sia di quelli che intendono adottare la piatta-forma Adobe.

“Ampliando la propria offerta editoriale, Unisys èin grado di venire incontro ai bisogni degli editori allacostante ricerca di applicazioni basate su standard dimercato, che consentano, allo stesso tempo, di gestirerequisiti di impaginazione e grafica peculiari di altriambiti editoriali” ha dichiarato Lodovico de Briganti,

Vice presidente di Global Media Marketing andStrategy di Unisys. “Questa collaborazione più estesacon Adobe è parte integrante, nonché il primo passo,della strategia di Unisys che punta a espandersi oltre ilsettore dell’editoria dei giornali, verso il più ampiomercato dei media”.

L’integrazione del software InCopy di Adobe conle soluzioni editoriali Unisys, e un maggiore supportodi InDesign, consentono infatti di usare queste appli-

cazioni in alternativa ai sistemidi composizione e diimpaginazione di Unisys. L’ac-cordo tra Unisys e Adobe sibasa sulla collaborazione stra-tegica, annunciata lo scorsoanno dalle due società, tesa adoffrire al mercato dei media so-luzioni basate sul software dientrambe le aziende.

“I clienti chiedono sistemi aperti e flessibili checonsentano l’utilizzo di molteplici strumenti per af-frontare le sfide poste dal cross-media publishing” haaffermato Jim Heeger, Vice presidente senior di Cross-Media Publishing di Adobe. “Grazie all’integrazionedi InDesign e InCopy con l’efficace gestione delworkflow e dei dati della soluzione editoriale Unisys,i clienti potranno usufruire di un prodotto in grado diaumentare la loro creatività e produttività”.

Per realizzare l’integrazione delle soluzioni Adobenel proprio portafoglio editoriale, Unisys si avvarràdella consulenza di Adobe, oltre che della collabora-zione di Woodwing Software, società olandese leadernello sviluppo di plug-in e di cross-media workflow.

“Siamo certi che la collaborazione con WoodwingSoftware ci consentirà di fornire una suite in cui lecaratteristiche dei prodotti Unisys e Adobe sarannostrettamente integrate migliorando in tal modo l’inte-ra gamma dei nostri prodotti editoriali” ha affermatoHolger Hofmann, Vice presidente Editorial Solutionsdi Unisys Global Media. “L’iniziativa offre una com-binazione impareggiabile di soluzioni e servizi realiz-zati da società che da anni lavorano al servizio delmercato editoriale”.

Entro i prossimi mesi, Unisys prevede di rilasciareulteriori annunci per illustrare in dettaglio l’ offertaampliata, destinata a rispondere alle esigenze dellemolte organizzazioni che mirano a gestire efficacemen-te la convergenza dei diversi media.

UNISYS ITALIA spaVia B. Crespi 57 - 20159 Milanotel. 02/69851 - fax 02/6985588

Grazie a un’architettura aperta e tecnologie all’avanguardia Unisys ha ampliato la propriaofferta di prodotti editoriali alle società del settore

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GMDE distributore perl’Italia delle soluzioniOlive Software

GMDE, l’azienda che vanta un’esperienzatrentennale nel campo delle tecnologie per il mercatodell’editoria e dei quotidiani italiani, opera oggi comeSystem Integrator e Solution Provider per tutti gliaspetti produttivi che vanno dalla Redazione alla SalaStampa, passando attraverso i sistemi per la gestione eil controllo dei flussi operativi. Ma lostaff della GMDE non si limita arivendere e distribuire prodotti: il pro-prio posizionamento la vede operareanche come consulente progettuale nellafase di pianificazione dell’investimen-to, collaborando nella ricerca della so-luzione ideale finalizzata all’ottimiz-zazione del flusso di produzione delcliente. A tutto ciò si aggiungono i ser-vizi di supporto tecnico per l’installa-zione, la personalizzazione del software,l’avviamento e l’assistenza tecnica.

Nell’ambito del potenziamento dellesoluzioni proposte sul mercato nazionale,GMDE ha stretto un accordo con la OliveSoftware‘per la‘distribuzione dei prodotti dellasoftware house americana. Le soluzioni Olive trovanoun posizionamento efficace e unico nell’ambito dellapubblicazione su Web del giornale. Ciò che rende uni-che queste soluzioni nel panorama del mercato delsettore, è rappresentato dal “look and feel” disponibi-le nella versione online del giornale e nella potenzadella capacità di ricerca e di richiamo dei componentipresenti nell’archivio. Il sistema Active PaperTM in-fatti e’ supportato da un potentissimo repository inXML che lo rende unico nel suo genere, sia per la po-tenza di ricerca che per le capacità di fornire le stesseinformazioni visualizzate sul browser a diversi altrimedia, dal momento che tutte le informazioni sonomemorizzate sin dal primo momento in formato XML.

Le due soluzioni marchiate Olive che GMDE pro-pone per il nostro mercato sono ActivePaper Daily eActivePaper Archive. La prima permette di generareautomaticamente il giornale online dell’edizione de-stinata all’edicola, ricavandola dai file Postscript o PDF

utilizzati per la produzione delle lastre. Grazie a unpotente motore ActivePaper Daily seziona il quotidia-no in una serie di oggetti informativi: gli articoli, lastruttura e il layout, unitamente alle immagini colle-gate a ciascun oggetto informativo, vengono memo-rizzate in un Repository pronto per la pubblicazione

su Web. L’utente può così consultare ilgiornale tramite un semplice e standardbrowser Web, visualizzare in modo ef-ficace l’edizione e, proprio in virtù del-l’architettura ad oggetti di ActivePaperDaily, può richiamare ogni singolo ele-mento informativo per la lettura a mo-nitor, la stampa o l’invio in posta elet-tronica. La funzione MyPaper permettedi selezionare automaticamente edevidenziare gli articoli appartenenti alle

sue categorie d’interesse specifico per illettore. Un’attenzione speciale viene po-

sta alle inserzioni pubblicitarievisualizzabili individualmente, ingrandite,

collegate ai siti Web del cliente o associate aqualsiasi altra azione predefinita. Ma è anche possibi-le disabilitarne o sfocarne la visualizzazione.

ActivePaper Archive, invece, consente di recupe-rare l’archivio storico di un giornale e di pubblicarlosu Internet, seguendo le stesse regole di consultazionee ricerca della soluzione ActivePaper Daily. A diffe-renza della precedente soluzione, ActivePaper Archivegenera l’edizione online del giornale partendo anchedalle scansioni delle pagine presenti nell’archivio (sucarta o microfilm). In questo caso una sofisticata fun-zione software permette di rilevare e compensare glierrori OCR dovuti alla scansione.

Adriano Canetti, responsabile GMDE per l’area dibusiness legata ai prodotti Olive, ha dichiarato: “Gra-zie ai prodotti di Olive Software, la nostra società ag-giunge un altro importante tassello al mosaico dellesoluzioni proposte. Una gamma in continuo aggiorna-mento è messa a punto appositamente per accelerareil ritorno degli investimenti dei nostri clienti e perottimizzarne i processi produttivi.”

GMDE, Viale Colleoni, 520041 Agrate Brianza (MI)

Tel. 0396091790Fax: 0396091788

http://www.gmde.it

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Adobe® Creative Suite,la soluzione completa Adobe

Ecco Adobe® Creative Suite: la soluzione comple-ta per creare, modificare, impaginare, gestire e distri-buire contenuti destinati alla stampa, alla distribuzio-ne elettronica, al Web, aidispositivi wireless e al video. Unelenco di funzioni, che mostracome Adobe Creative Suite possaaiutare i propri utenti a trasforma-re il desktop publishing inNetwork Publishing.

Per le esigenze di comunica-zione verso più media ecco dun-que informazioni e notizie, forma-zione, marketing, intrattenimento... Oggi pubblicaresignifica distribuire contenuti verso diverse forme dimedia. Pubblicare tutto, ovunque, su qualsiasi dispo-sitivo. Questa è la filosofia su cui si fonda il NetworkPublishing e Adobe Creative Suite si presenta come lasoluzione di Network Publishing più avanzata.

Con Adobe Photoshop¨ e Adobe Illustrator¨ è pos-sibile creare e modificare immagini e grafica vettorialedestinate a diversi tipi di media. Queste due applica-zioni riconosciute come standard di settore consento-no di produrre una varietà eccezionale di grafica gra-zie ai loro strumenti di pittura, disegno ed elaborazio-ne.

I file nativi di Illustrator e Photoshop possono poiessere importati in Adobe InDesign¨ e Adobe Acrobat¨per un flusso di lavoro di prestampa. E’ possibile con-tare su risultati esattamente prevedibili, affidabili ecoerenti sia per lavori a colori, sia in bianco e nero.

Con InDesign è possibile invece generare ed espor-tare contenuti XML e SVG, pronti per essere importa-ti in Adobe GoLive¨ per la generazione dinamica dipagine Web.

Da Photoshop e Illustrator è possibile esportare ifile in formato PDF, da integrare in GoLive e Acrobat.

Con InDesign e Acrobat è possibile quindi pubbli-

care eBook e file in formato PDF (Adobe PortableDocument Format) da visualizzare con lettori standarde con dispositivi PDA.

I contenuti dei file Adobe PDFcon tag (per eBook) si adattanoautomaticamente secondo il di-spositivo usato per visualizzarli.

Con GoLive si possono crea-re, impaginare, modificare, gesti-re e implementare i contenuti perdispositivi wireless. Con GoLiveè possibile inoltre creare e distri-buire contenuti personalizzati per

siti di e-commerce. La distribuzione dei contenuti èfacilitata dal supporto nativo di linguaggi di scriptingquali ASP, JSP e PHP.

Con Adobe Premiere¨ si può eseguire l’editing dicontenuti video: è sufficiente collegare il dispositivovideo digitale al computer e mettersi al lavoro. I videorealizzati possono poi essere visualizzati su CD o DVDin tutti i formati più diffusi. Oppure, si possono adatarei contenuti video per l’utilizzo sul Web grazie alle op-zioni di output Windows Media, RealMedia, SMIL eQuickTimeª.

I video possono essere esportati da Premiere informato QuickTime, importati in GoLive come partedi una pagina Web e modificati con l’editor QuickTimedirettamente in GoLive.

Con InDesign è poi possibile produrre composi-zioni tipografiche impeccabili e gestire documentianche molto lunghi, che si possono poi esportare informato XML, SVG e Adobe PDF con tag per AcrobateBook.

Flusso di lavoro completo e integrato, AdobeCreative Suite è il set completo di strumenti profes-sionali, integrati in un’unica soluzione dalla societàche è diventata un punto di riferimento per i profes-sionisti della grafica. Le diverse applicazioni presen-

Adobe Systems ItaliaCentro direzionale Colleoni - Pal. Taurus A3

20041 Agrate Brianza (Mi)tel. 039 65501 fax 039 655050

Per informazioni commerciali: 02-63.23.74.20www.adobe.it

[email protected]

Per piattaforme Windows® 98/Windows Millenium Edition, Windows 2000/Windows XP/Macintosh OS 9.2.2, OS X 10.1.3

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tano un’interfaccia utente potente e simile per stru-menti, palette e comandi di tastiera. Diventa così piùfacile imparare ad usarle e il flusso di lavoro risultapiù efficiente rispetto a quello generato con l’impiegodi un gruppo di applicazioni di diversi produttori.

Le idee possono così essere convertite in realtà congli strumenti offerti da Adobe Creative Suite. Grazieall’integrazione che esiste tra le diverse applicazioniAdobe è possibile dedicare più tempo alle idee e menoalla gestione delle applicazioni.

I file tra Photoshop e Illustrator possono esseregestiti, mantenendo livelli, maschere e impostazionidi opacità. Una volta completata la grafica o l’imma-gine, questa può essere spostata in GoLive, InDesigno Premiere.

I video di Premiere possono essere portati inGoLive in formati quali QuickTime o Real Media.

GoLive offre del resto un proprio editor video chepermette di modificare direttamente i videoQuickTime.

Possono esser applicati effetti di trasparenza inIllustrator e InDesign per ottenere testo con effetto fan-tasma, dissolvenze, ombreggiature e altri effetti di tra-sparenza, naturali e immediati.

E’ poi possibile realizzare immagini e grafica inPhotoshop e Illustrator, quindi portare in GoLive leimmagini suddivise in sezioni.

E’ facile creare pulsanti rollover in Photoshop conAdobe ImageReady¨. Quando poi si importano inGoLive, vengono mantenuti i collegamenti tra i diver-si stati di rollover. Oppure è possibile creare i rolloverdirettamente in GoLive.

Gestire la condivisione e gestione dei file apportaefficienza al flusso di lavoro è facile. Se rispettare lescadenze è già di per sé una sfida; Adobe Creative Suiteoffre applicazioni che possono lavorare insieme o inmodo indipendente.

E’ quindi possibile lavorare in manieracollaborativa, controllando le modifiche in entrata euscita da Photoshop, Illustrator, InDesign e GoLive,

grazie alle funzioni WebDAV di Adobe WebWorkgroup Server, compreso in Adobe Creative Suite.Con Adobe Web Workgroup Server è facile impostarela gestione e la condivisione dei file.

E’ possibile condividere commenti online nei filedi Photoshop, Illustrator, InDesign, GoLive e Acrobat;direttamente da un browser Web è inoltre possibileapportare e rivedere annotazioni in file PDF.

Le sorgenti di contenuti XML possono essere con-divise tra InDesign e GoLive.

La gestione del colore garantisce coerenza di co-lori tra Photoshop, Illustrator e InDesign.

Servirsi della tecnologia Smart Object e delle va-riabili di GoLive per collegare i file sorgente diPhotoshop e Illustrator alle pagine Web è facile. SmartObject funziona anche per altri formati di file, qualiLIV (per file di Adobe LiveMotionª) e SWF (per fileFlash). Distribuire Adobe Creative Suite è una solu-zione completa, che consente di distribuire i contenutisu qualsiasi media, ovunque e su qualsiasi dispositi-vo.

E’ possibile esportate i file InDesign come fileAdobe PDF di alta qualità pronti per la stampa, daconsegnare al vostro service.

Con Acrobat, è possibile realizzare eBook per lavisualizzazione di contenuti graficamente ricchi sucomputer desktop, PDA e lettori per eBook.

E’ possibile usare GoLive per distribuire i conte-nuti sul Web e su dispositivi wireless, distribuite i vi-deo in diversi formati con Premiere: come fileRealVideo per il Web, QuickTime per i CD e MP3 perl’audio.

E’ possibile importare e esportare sia in formatonativo sia in formati standard quali TIFF, EPS, JPEG,Flash, QuickTime e PDF.

L’aggiornamento è facile, richiedendo la versioneAggiornamento di Adobe Creative Suite da Photoshopo da una Adobe Collection. Tutte le applicazioni dellasuite supportano Microsoft¨ Windows¨ XP, Windows2000 e Windows 98, Mac OS X e Mac OS 9.2.

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Unisys migliora il flussodi lavoro editoriale per la

Denver Newspaper Agency

Unisys Corporation (NYSE: UIS) ha annunciatoche Rocky Mountain News, che ha una distribuzionemedia giornaliera di 315mila copie, utilizza ora le So-luzioni di Publishing Unisys che consentono di mi-gliorare e velocizzare l’intero flusso editoriale fornendoinoltre un’estesa capacita’ di gestione della cronacalocale per edizioni regionalimultiple.

Grazie alle soluzioniUnisys, Rocky Mountain Newse Denver Newspaper Agencyimplementeranno un sistemaintegrato in grado di adattarsialle complesse esigenze dellesingole testate, nel rispetto del-le ambiziose scadenze che sisono prefissati, in linea con le iniziative strategiche dibusiness.

Insieme, Rocky Mountain News e Unisys hannoridefinito il flusso di lavoro e i ruoli all’interno dellanewsroom, consentendo in tal modo sia ai lettori cheagli inserzionisti di ricevere servizi migliori e piu’ com-pleti, oltre ad una piu’ efficace copertura di notizie. E’stata anche introdotta una riprogettazione completa delcontenuto tipografico del giornale durante il roll-outdel nuovo sistema di produzione. E questo il primostadio di un intervento piu’ampio per installare le So-luzioni Publishing di Unisys presso Rocky MountainNews e The Denver Post come parte di un accordopiu’ esteso con Denver Newspaper Agency. Quest’ul-tima, posseduta in ugual parte dalla E.W. ScrippsCompany e da MediaNews Group, gestisce il News eThe Post grazie a un Accordo Operativo Congiunto. Igiornali insieme raggiungono una diffusione di oltredi 600mila copie al giorno, fino a raggiungere le795mila copie la domenica.

“L’installazione stato un passo importante” ha di-chiarato l’Editore del Rocky Mountain News JohnTemple. “Abbiamo scelto Unisys per la flessibilita’ delsuo sistema e per l’affidabilita dell’Azienda”. “Abbia-mo sperimentato che – come speravamo – il sistemamette a nostra disposizione potenti tool che ci permet-

tono di fare un giornale migliore per i nostri lettori eper i nostri inserzionisti”.

Eric Wolferman, vice presidente della TecnologiaInformatica di Denver Newspaper Agency, ha dichia-rato “Siamo molto lieti del processo di installazione.Si e’ trattato di un progetto veramente molto comples-

so grazie al quale The DenverPost e il Rocky Mountain Newssaranno completamente prepa-rati e impaginati direttamenteda Denver newspaper Agency.

Unisys e’ un partner eccel-lente, e confidiamo di riuscirea raggiungere un simile succes-so anche con il sistema in ope-ra a The Post”. Il progetto per

Rocky Mountain News richiedeva la sostituzione delprecedente sistema Atex con sistema editoriale UnisysNews Content Management – HermesTM, e con il toolper la gestione delle agenzie di stampa News GatheringManager. Il roll-out e’ iniziato con la sezione Spotlight,e l’intero giornale dovrebbe entrare in produzione com-pleta con il nuovo sistema entro la fine del luglio 2002.

Per di piu’ sono gia’ iniziati i lavori per sostituirel’esistente sistema editoriale SII al The Denver Post,mentre l’inizio del roll-out e’ previsto in Agosto. Comeparte dell’intero progetto, Unisys fornisce una prova-ta esperienza nella gestione del progetto, lariprogettazione dell’intero flusso di lavoro,l’implementazione, la system integration, i servizi dibackup e di test. Il roll-out iniziale e’ stato completatoentro sette mesi dall’inizio dell’installazione.. Le in-stallazioni in entrambi i giornali verranno completateentro la fine dell’anno. “Il successo del nostro lavoropresso Denver Newspaper Agency e Rocky MountainNews dimostra la nostra forza come system integrator”ha affermato Steve Dienna, vice presidente di UnisysGlobal Media. “Le nostre soluzioni ormai consolida-te, unite all’esperienza tecnica, alle nella profondecompetenze di project management, e alle piu’ avan-zate metodologie, ci permettono di distinguerci netta-mente dai nostri concorrenti”.

UNISYS ITALIA spaVia B. Crespi 57 - 20159 Milanotel. 02/69851 - fax 02/6985588

Il primo giornale del Colorado impiega ora le Soluzioni di Publishing Unisys

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Creo presenta un nuovoflusso di lavoro per iquotidiani basato su PDF

Alla fiera NEXPO di Orlando Creo ha presentatoil nuovo software Prinergy Page Pairer, la prima solu-zione di flusso di lavoro per quotidiani integralmentebasata sul formato PDF. Il flusso di lavoro veniva di-mostrato in collegamento con i sistemi CTP TrendsetterNEWS 100 e TrendsetterNEWS 200 presso lo standCreo.

Con il software PrinergyPaige Pairer, gli stampatori digiornali quotidiani possono trar-re beneficio dall’efficienza, au-tomazione e potenza nella gestione deidatabase che ha rivoluzionato il settoredella stampa commerciale ed editoriale,dove Prinergy ha raggiunto il pieno suc-cesso. Il sistema di gestione del flusso dilavoro Prinergy basato su PDF è il nuovostandard nella stampa ad alta velocità, alta qualità,testato a livello mondiale in migliaia di soluzioni diprestampa.

I giornali quotidiani utilizzano per tradizione, perl’uscita su lastra, i flussi di lavoro basati sui file bit-map, che utilizzavano per la produzione del film. Moltistampatori di quotidiani si stanno ora spostando sulPDF per la maggiore portabilità, qualità e flessibilitànel riutilizzare le pagine per l’editoria elettronica e ladistribuzione digitale. Il software Prinergy Page Paireraggiunge le specifiche di imposizione tipiche dei quo-tidiani e la gestione del timone alle configurazioni diworkflow Prinergy.

Scadenze più strette, maggiore flessibilità.

Il software Prinergy Page Pairer crea imposizioni

di pagine singole, doppie o quadruple, aggiungendocrocini di registro, numeri di pagina, codici a barre,foil e altre specifiche per la lastra, in un processoautomatizzato che inoltra i file dei Job Ticket dell’im-posizione e dell’Assegnazione Automatica della Pa-

gina (APA) al sistema Prinergyper una rasterizzazione automa-tica, trapping (se richiesto), el’uscita sui sistemi per provacolore, CTP o CTF. Il softwarePrinergy Page Pairer consenteagli stampatori di allungare le

scadenze di chiusura, far fronte più facil-mente alle modifiche dell’ultimo minuto eprodurre più velocemente un grande nu-mero di pagine, a costi inferiori.

Le caratteristiche di programmazionee gestione del timone del software Prinergy

Page Pairer controllano le pagine allertando l’opera-tore automaticamente delle pagine mancanti quandosi avvicinano le scadenze. La cartella “watched folder”tiene traccia e organizza le pagine non appena arriva-no, garantendo una corretta gestione, riducendo gliinterventi. Prinergy Page Pairer gestisce simultanea-mente pubblicazioni o edizioni multiple.

Il software Prinergy Page Pairer può anche essereconfigurato per lavorare con il flusso di lavoro Brisquee con altri flussi di lavoro basati su PostScript e PDF.Prinergy Page Pairer accetta tutti i tipi di file più co-muni come PostScript, DCS, EPS, TIFF e PDF. Ciòfornisce una enorme flessibilità e consente aglistampatori indipendenti di quotidiani di gestire fileprovenienti da editori diversi.

La commercializzazione di Prinergy Page Pairer èprevista per la fine dell’anno.

Creo Italia S.r.l.

Via Pisa 25020099 Sesto San Giovanni

Milano - ItalyTel: +39 02 262 59 77

Fax: +39 02 262 59 229

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Vincenzo Bona e SAP:questo matrimonio s’ha da

fare (e si è fatto)

Vincenzo Bona: un nome, una storia. Tutta giocatanel campo della stampa e della gra-fica sin da quando, precisamentenel 1777, il fondatore diede il pro-prio nome all’azienda di famiglia.Da allora una serie di successi inin-terrotti sino ad oggi, in cui l’indu-stria grafica torinese, forte dei pro-pri 160 dipendenti, del suo bel sitoInternet (www.vincenzobona-.com), dei suoi 225 anni di storia edi una posizione forte nel mercatocome uno tra i principali stampatoricontinentali di libri (e spesso per“colossi” editoriali quali Monda-dori e il gruppo RCS e con una vocazione autentica-mente europea, dal momento che il 50 per cento delfatturato è destinato all’export), taglia il traguardo diun management familiare da sei generazioni ininter-rottamente al timone dell’azienda.

Presidente infatti è Giulio Vincenzo Bona eVicepresidente e Amministratore Delegato il figlio,Carlo Emanuele Bona: due generazioni a confronto inazienda, una dialettica feconda, in bilico tra tradizionee innovazione. A Carlo Emanuele Bona Tecnomediaha chiesto il perché della scelta SAP per le soluzioniERP.

“In primo luogo” ha esordito Bona “tengo a sotto-lineare il carattere familiare non artigianale ma im-prenditoriale della nostra azienda. Una media aziendache ha come primi clienti proprio gli editori di libri. Eche quindi effettua il ciclo completo della produzionedal dischetto al prodotto finito, spedito magari a Pari-gi o a Londra. La nostra impiantistica è quindi quella

degli stampatori puri: macchine piane con fogli a gran-de formato, rotativa a quattro co-lori e stampa in bianco e nero. E’un settore competitivo, altamentecompetitivo, che abbisogna di qua-lità ma, soprattutto, di produttivi-tà. L’incremento della produttivitàhi-tech sfocia inevitabilmente inuna software selection. Esserecompetitivi nella gestione ERP èun must al quale nessun manage-ment, oggi, può sottrarsi. E così,dopo un’attenta selezione delle so-luzioni esistenti sul mercato, ci sia-mo rivolti a SAP”.

Da sempre società leader nelle soluzioni ERP(Enterprise Resource Planning), SAP è una societàimpegnata a sviluppare piattaforme innovative in gra-do di offrire alle aziende la possibilità di sfruttare leinfrastrutture IT esistenti per integrare tra loro proces-si di business e applicazioni differenti. In quest’ottica,la società ha lanciato nel 1999 mySAP.com, una piat-taforma e-business, finalizzata a supportare la gestio-ne collaborativa di tutti i processi aziendali, dalle atti-vità di approvvigionamento fino alla vendita, dallaproduzione al customer service. Per rispondere alleesigenze delle aziende - aumentare i profitti, miglio-rare la customer satisfaction, ottimizzare i processi ditutta la catena del valore, salvaguardare gli investimentiIT esistenti - la società ha sviluppato soluzioni in gra-do di coprire tutte le aree strategiche aziendali, e sod-disfare le esigenze delle imprese legate alla specificitàdel mercato in cui operano.

“All’inizio eravamo un po’ titubanti” ha dichiara-

SAPVia Paracelso 24 - Pal. Cassiopea, 2

Centro Direzionale Colleoni

20041 Agrate Brianza - (MI)Tel. 039/68791 Fax 039/6091005

http://www.sap.com/italy

La storica azienda grafica torinese opta per le soluzioni software di SAP

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to Bona. “Ci chiedevamo: un’azienda così grande avràla giusta ricetta per medie e piccole imprese? La ri-sposta vincente è stata proprio in questa direzione. Lesoluzioni preconfigurate SAP hanno pienamente rispo-sto alla nostra richiesta di produttività, dinamicità, ma,soprattutto, di contenuto di sviluppo per il futuro. SAPè stato un partner che si è dimostrato affidabile e fles-sibile nell’incontrare le nostre esigenze. I cinque mo-duli adottati sono stati quelli di finanza, controllogestionale, acquisti, produzione e vendite”.

Un altro dato fondamentale viene individuato daBona nel training. “SAP ci ha fornito più di un trai-ning” continua Bona. “Si è trattato di una vera e pro-pria importazione di una cultura, di un’interiorizza-zione di un modo di lavorare on the job. L’aggiorna-mento continuo nell’investimento umano, la guidacostante dei professionisti SAP, ci ha aiutato a traghet-tare il personale interno verso i traguardi di redditività

che l’azienda si era prefissati”.E il bilancio produttivo? “Entusiasmante” conclu-

de Bona. “Dopo la scelta delle soluzioni SAP, sceltamaturata nell’arco di due anni, l’esperimento è comin-ciato dall’inizio di gennaio 2001. I primi sette mesisono stati i più difficili, certo, ma un primo buon risul-tato produttivo si è avuto già al 10 luglio scorso. Inquella data infatti è stato chiuso puntualmente il bi-lancio dell’azienda al 30 giugno 2002. La soddisfa-zione maggiore è comunque quella di avere incontra-to dei veri professionisti di questo settore”.

E il futuro? “SAP ovviamente!” sorride Bona. “Unavolta messa in moto la macchina andremo ad esplora-re le nuove opportunità e a consolidare lapersonalizzazione dei softwtare con le nuove offerteSAP, soprattutto per l’Internet business. Dalla piatta-forma mySAP.com alla vasta gamma di InternetSolutions per la gestione della catena di valore”.

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CtP termico di KodakPolychrome Graphics a

Il Piccolo di Trieste

Via del Pratignone 38/4050041 Calenzano (FI)

tel. 0558836200 - fax 0558836222

http://www.kpgraphics.com

Un po’ di storia

Il 29 dicembre 1881, a Trieste, il ventunenneTeodoro Mayer fonda un giornale che intende dare vocepropria ad una città che, seppure italiana nella lingua enel sentimento della maggior parte degli abitanti, eraall’epoca l’unico portodell’Impero austrounga-rico. Lo chiama Il Picco-lo, dal momento che il fo-glio misura soltanto 30 x 45,5 cme ne vende 32 copie. Inizia così lastoria di uno dei primi quotidiani inlingua italiana che, seguendo la tor-mentata storia triestina e sopravvivendo a vicendedrammatiche quali l’incendio della tipografia da partedegli austriacanti nel 1915, l’esproprio subito daMayer, ebreo di origine ungherese, nel 1939 a causadelle leggi razziali, la chiusura da parte del comandonazista nel 1945 e due cambi di testata, rinascedefinitivamente il 6 ottobre del 1954 ad opera dellaSocietà Editrice Triestina.

L’interesse dei grandi gruppi editoriali italiani haportato in seguito il giornale prima nel gruppo Rizzoli,poi nella Poligrafici Editoriale del gruppo Monti e in-fine, nel 1991, nel gruppo Melzi, già proprietario delMessaggero di Udine. Inizia da qui la vicenda comu-ne dei due storici quotidiani del Friuli Venezia Giuliache passano, nel maggio del 1998, al gruppo L’Espres-so-La Repubblica costituendo l’Editoriale FVG, gui-data da Paolo Paloschi, amministratore delegato e daFranco Odorico, direttore tecnico. E inizia da qui an-che un importante progetto di rinnovamento tecnolo-gico che coinvolge entrambe le testate e che porta, allafine del 2001, all’introduzione dei sistemi CtPTrendsetterNEWS 70 Creo a tecnologia termica for-niti da Kodak Polychrome Graphics e delle lastre di-gitali ThermalNews di KPG. Armando Crismanich,direttore di produzione della Divisione di Trieste dellaFVG, ha pilotato assieme al suo staff il passaggio dal-la preparazione tradizionale alle nuove tecnologie in

modo tale da ottenere dal nuovo sistema il massimorisultato in tempi brevissimi.

Il Piccolo e la tecnologia KPG

Grazie all’eliminazione totale del passaggio in pel-licola oggi al Piccolo i tem-pi di produzione sono statidrasticamente ridotti, per-

mettendo al quotidiano diottenere una lastra finita in un solo

minuto contro i 4 minuti e mezzoprecedenti. Un risparmio di tempo del

75% circa, che si traduce in 4/5 ore la-vorative, tutte a disposizione della redazione che puòagevolmente inserire notizie e pubblicità dell’ultimaora. Questa possibilità è molto importante per un gior-nale come Il Piccolo, che vanta una diffusione altissi-ma rispetto alla copertura geografica: dalle 50.000 alle55.000 copie di tiratura per quattro edizioni: Trieste eprovincia (250.000 abitanti), Gorizia, Monfalcone eIstria e Quarnero, dove esce in abbinamento con laVoce del Popolo, quotidiano in lingua italiana stam-pato a Fiume. Oltre al Piccolo, la Divisione triestinadella Editoriale FVG stampa due settimanali - Il Friulie City Sport, per un totale medio di circa 100 lastre algiorno, con picchi che raggiungono le 160 lastre. Duei formati usati - 370 x 570 mm e 570 x 766 mm –anche se l’intenzione è di passare gradualmente tuttoil lavoro in lastra a pagina singola, per maggiore prati-cità nella gestione delle diverse edizioni. IlTrendsetterNEWS 70 è stato inserito senza alcuna dif-ficoltà nel flusso di lavoro già esistente, che si basa sudi un sistema editoriale che raccoglie anche il lavorodelle redazioni esterne di Monfalcone e Gorizia, col-legate tra di loro in rete Intranet, in cui lavorano unadecina di giornalisti e due poligrafici. Utilizzando unarete Ethernet il sistema fornisce al Rip Harlequin filein formato PostScript. Il Rip produce le pagine in for-mato TIFF G4, compatibile con la PrintConsole delTrendsetterNEWS. Il sistema di preparazione CtF uti-

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Olizzato in precedenza espleta oggi soltanto funzioni diback-up, ma l’abitudine del reparto di prepress del Pic-colo a lavorare con dati digitali è comunque servita arendere l’introduzione della tecnologia computer-to-plate ancora più facile.

Le caratteristiche della tecnologia termica e la qua-lità delle lastre ThermalNews di KPG offrono vantag-gi indiscutibili sia dal punto di vista delle condizionidi lavoro degli operatori, che non devono più lavorarein camera oscura, che da quelle della certezza del ri-sultato finale: problemi tipici del procedimento tradi-zionale come gli scarti dovuti ad errori e le differenzedei risultati nelle diverse fasi di preparazione sono pra-ticamente eliminati; la qualità della lastra è ottima cosìcome la messa a registro delle pagine in quadricromia,nonostante il fatto che la punzonatura e la piegaturavengano eseguite manualmente alla fine della lavora-zione. Il ciclo di produzione delle lastre della FVG ri-chiede a Trieste la presenza di un solo operatore, cui

sono affidate quasi esclusivamente mansioni di con-trollo. L’assenza di argento nelle emulsioni sensibiliconsente inoltre un notevole risparmio nei costi dismaltimento dei residui di lavorazione. Ma i vantaggimaggiori, secondo Crismanich, si vedono soprattuttoin macchina da stampa.

La partenza è decisamente più veloce,l’inchiostrazione più rapida, il punto più secco e niti-do. Si ottimizza quindi il ciclo di produzione dellarotativa, una Cromoset della MAN Roland, cui è statoaggiunto circa un anno fa con un investimento impor-tante un nuovo elemento a torre che permette di stam-pare quattro ulteriori pagine bianca e volta inquadricromia. E’ aumentata così, in modo quasi auto-matico, la capacità produttiva totale dell’azienda, cheè oggi in grado di affrontare un nuovo progetto diespansione che prevede di accettare nuove commesseconto terzi per pubblicazioni che possono tranquilla-mente raggiungere le 30.000 copie giornaliere.

Il CTP termico installato presso Il Piccolo di Udine

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Web to pressper Egea

Via Sassetti 1 - 50123 Firenze

tel. 055/277651 - fax 055/264386E-mail: [email protected]

http://www.navita.it

Navita, la softwarehouse italiana specializzata insoluzioni di content management per la gestione delleinformazioni, presenta sul mercato editoriale “Web toPress”, una soluzione che consente di realizzare inmaniera automatica pubblicazioni cartacee e on line.Grazie a questo sistema innovativo è possibile crearepubblicazioni di qualsiasi tipo, dal catalogo, algiornale informativo, al magazine di ser-vizio. Gli stessi contenuti pubbli-cati sul web possono essere mu-tuati su carta tramite semplici fun-zioni dello stesso strumento.

Web to Press è stata scelta daEgea, la casa editrice dell’Univer-sità Bocconi, alla quale Navita havenduto il prodotto in collaborazio-ne con la società milanese One Day.

La soluzione, che integra caratte-ristiche tipiche di un sistema editoria-le per il web con quelle tipiche di unsistema editoriale per la stampa, aggiungendo funzio-nalità di collegamento a Database eterogenei, permet-te di utilizzare i contenuti presenti sul web per produr-re pubblicazioni cartacee impaginate con QuarkXPress. Il sistema gestisce via web i contenuti, ap-poggiandosi al formato XML per l’import – exportdelle informazioni da e verso qualsiasi tipo di media(office, Xpress, ecc.).

Le tecnologie utilizzate sono Dew, un sistema dicollegamento e interrogazione di Data base,WebMATE, un sistema di Content management per ilweb e Quark XPress, un sistema editoriale per la stam-pa. Le informazioni necessarie - presentazioni, prezzi,descrizioni, immagini, ecc - per produrre le pubblica-zioni (sia cartacee che digitali) possono essere raccol-te da più Data Base già utilizzati dall’azienda, ad esem-pio il sistema gestionale, il DB delle immagini, infor-mazioni Office, ecc.

Web to Press interroga i Database e semplifica le

operazioni di pubblicazione delle informazioni, diver-sificando i procedimenti di generazione dei file neces-sari, a seconda che si tratti del web o della carta.

Nel caso di una pubblicazione on line, i risultatidelle query effettuate sui DB vengono pubblicati au-tomaticamente sul web tramite l’integrazione con

WebMATE. I risultati delle query ven-gono associati al modello grafico

scelto tra quelli precedentementerealizzati e le pagine web vengo-no così generate automaticamen-te.

La pubblicazione on line, adesempio un catalogo, può essere

integrata con altri strumenti utili,tipici dell’interazione web,

implementabili grazie a WebMATE(prenotazione on line, e-commerce,

strumenti di community, ecc) e crearein questo modo siti informativi e di ser-

vizio completi e funzionali, per aziende che desidera-no andare oltre la semplice vetrina.

Il procedimento per creare pubblicazioni cartaceeè analogo a quello on line. La soluzione interroga iDatabase che raccolgono le informazioni necessariee, attraverso una extention, genera un documento informato XPress. Il documento prodotto è pronto dainviare in tipografia per la chiusura e la stampa.

La soluzione Web to Press di Navita permette unrisparmio notevole in termini di tempo(l’impaginazione di una grande quantità di dati avvie-ne in pochi minuti) e di investimenti economici (ri-sparmio sui costi interni. es: di impaginazione, direperimento delle informazioni, di creazione della boz-za per la tipografia, ecc). Si tratta infatti di un unicostrumento che permette di gestire le informazioni e dicreare due tipologie di pubblicazioni diverse. Gli ag-giornamenti, inoltre, vengono effettuati automatica-mente, senza operazioni aggiuntive.

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L’“ultima” frontieradella qualità: migliorareil prodotto dopo la stampa

Migliorare il prodotto-quotidiano dopo la stampa?Si può e, se sono vere, come sono, le affermazioni diquanti stanno in questi anni insistendo per promuove-re la qualità del giornale, si deve.

Per affrontare questa possibilità che, con un giocodi parole, si potrebbe ben definire “ultima” frontieradella qualità, Ferag propone una serie di soluzioni dainserire nella catena finale di distribuzione dallarotativa fino alla ribalta dove le copie vengono presedefinitivamente in consegnadal distributore.

Il taglia-linea trilateraleSNT-U

Bene introdotto nel mercato in-glese dove viene utilizzato per rifila-re e migliorare, di molto, la qualità fi-nale del quotidiano tabloid e degli inser-ti che completano il prodotto-base nel caso dei “qualitynewspapers”, il taglialinea trilaterale SNT-U di Feragè un dispositivo che si inserisce lungo la catena di tra-sporto copie e provvede alla rifilatura del prodotto inuscita dalla rotativa o rilasciato dai dispositivi distoccaggio copie utilizzati per gli impianti di inseri-mento. La forma del dispositivo SNT-U è quella di unparallelepipedo di 2.30 * 1.00 metro, un’unica struttu-ra all’interno della quale si effettuano i tre tagli neces-sari alla rifilatura. Il vantaggio, rispetto ad altre solu-zioni modulari, è quello di una notevole semplifica-zione del processo meccanico e di un considerevolerisparmio degli ingombri. Il modulo monoblocco – unavera e propria isola a terra senza rinvii ad angolo –favorisce anche la organizzazione del flusso di lavoro,non essendoci l’obbligo di fare passare le copie attra-verso un convogliatore nel caso in cui si decida, peruna certa lavorazione, di non utilizzare il taglia linea.

Il primo stabilimento ad installare la nuova soluzio-ne Ferag in Italia sarà, parallelamente all’editore Cal-derini, il centro polifunzionale Rotopress, nuovo sta-bilimento in comproprietà fra il gruppo Poligrafici Edi-toriale, editore del Resto del Carlino, La Nazione ed IlGiorno, ed un editore e stampatore commerciale.

Technotrans: alimentazione ad inchiostro cen-tralizzata per la stampa di giornali

Come è noto Ferag Italia propone agli editori ed ai

centri stampa anche soluzioni di case rappresentate,che costituiscono altrettanti componenti per migliora-re la qualità del prodotto finale. E’ il caso dei containerstandard per lo stoccaggio dei pigmenti per la stampae dell’impianto di distribuzione ai calamai dellarotativa, un sistema sempre più spesso richiesto daicentri stampa più moderni ed avanzati del Paese. Ilsistema di alimentazione centralizzata non solo prov-vede a rifornire i calamai con le quantità di inchiostri

necessari, ma tiene costante-mente sotto controllo i consu-

mi dell’impianto, generando altermine di ogni sessione di stam-

pa report statistici per ilmonitoraggio delle quantità im-

piegate in produzione.Le tubazioni di trasporto sono

collegate a sensori a loro voltainterfacciati con i sistemi elettronici di

inchiostrazione presenti sulla rotativa che “pilotanoÓil fabbisogno di inchiostro. Il risultato per l’utilizzatoreè una razionalizzazione dei consumi. Nel mondo sonofinora stati attrezzati oltre 30.000 calamai.

Tolerans: cucitrici in linea a punto metallico

Nei quotidiani italiani non è molto in uso la cuci-tura delle pagine, una soluzione per la rifinitura delprodotto maggiormente praticato in altri contesti cul-turali, in modo particolare nell’industria che stampa itabloid. Ferag propone quindi essenzialmente al mer-cato delle pubblicazione periodiche la nuova genera-zione delle cucitrici a punto metallico della societàsvedese Tolerans, economiche e con un’alta resa pro-duttiva e qualitativa. Streamliner 2000, questo il nomedella soluzione, applica il punto sulla piegatrice subi-to prima del taglio in uscita dalla piega. Il prodottocucito può successivamente essere avviato allarifilatura di precisione all’interno dell’unità SNT-UFerag.

La cucitura di prodotti commerciali su carta daquotidiano caratterizzati da alti volumi di foliazione –si pensi ai poderosi inserti pubblicitari richiesti dallagrande distribuzione – potrebbe rivelarsi utile anchenegli stabilimenti per la stampa di giornali quandodovesse crescere la domanda di inserti prodotti da in-serire nel corpo principale del giornale, un impiego,quest’ultimo, ben noto in alcuni mercati esteri.

FERAG ITALIA S.r.l.Via Grosio, 10/10, 20151 Milano

Tel. 02.38002770 - Fax 02.38006710

Sito Internet: www.ferag.com

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Dimostrato a NEXPO ilTrendsetter NEWS 200con nuove funzionalità

Durante la fiera NEXPO del giugno 2002 Creo hadimostrato sul proprio stand il CTP per quotidianiTrendsetter NEWS con un nuovo sistema dicaricamento lastre e nuovo front-end. Il CTPTrendsetter NEWS è il sistema di esposizione termicapiù veloce nell’industria, in grado di produrre 200 la-stre/ora, e caratterizzato dalla premiata testa di espo-sizione termica SQUAREspot che garantisce la mas-sima qualità e costanza da lastra a lastra.

“Presentato lo scorso anno a NEXPO, il TrendsetterNEWS porta gli stampatori digiornali quotidiani tutti i bene-fici della produzione termica dilastre abbinati ad unaelevatissima velocità di esposi-zione” spiega Neil McLean,Product Manager delTrendsetter NEWS. “In appena un anno,sono stati installati 70 sistemi in tutto ilmondo. La risposta dei nostri clienti è sta-ta incredibile. Il cliente tipico va in stam-pa il giorno dopo l’installazione e va inproduzione il terzo giorno.” Sullo standCreo il CTP Trendsetter NEWS lavoravacon un preloader che consentiva la produzione di 600lastre broadsheet o 300 panorama. Il preloader prendee carica automaticamente le lastre da stampa, rimuo-vendo l’interfoglio se richiesto.

Ampia scelta di lastre

I sistemi Trendsetter NEWS ora dispongono di unascelta di lastre da stampa più ampia che mai. Oltre alla

lastra Thermal NEWS di Kodak Polychrome Graphics,alla DiamondPlate LT-2 e alla nuova DiamondPlateLT-N termica della Western Litho/Lastra Group, ilTrendsetter NEWS è stato dimostrato sullo stand conla nuova lastra Anacoil 830 T e con la lastra SouthernLithoplate Cobra 830 TN.

Tecnologia ed esperienza comprovate

In tutto il mondo gli stampatori di quotidiani stan-no installando i sistemi CTP ter-mici Creo.

Una installazione di provaper 90 giorni del TrendsetterNEWS 100 con le lastre Anacoilè stata realizzata presso il quo-tidiano The Clarion-Ledger del-

la Jackson, Mississippi. Anche KnightRidder, il secondo gruppo editoriale di quo-tidiani negli Stati Uniti, proprietario delFort Worth Star-Telegram, utilizza ilTrendsetter NEWS 150 con le lastreAnacoil, per produrre 150 lastre/ora. Ilgruppo The Morris Communications

Corporation ha acquistato il Trendsetter NEWS 100per stampare il Savannah Morning News. Il quotidia-no di Fredricksburg, Virginia, The Free Lance-Star,ha recentemente installato il sistema CTP TrendsetterNEWS.

I quattro modelli della famiglia di sistemi CTPTrendsetter NEWS forniscono esposizione veloce,caricamento e scaricamento lastre automatico eun’interfaccia flessibile e standardizzata nel formatofile. L’estrema precisione, macchina dopo macchina,del sistema di esposizione termica SQUAREspot, ab-binata alla natura binaria delle lastre termiche per quo-tidiani, produce una struttura del retino costante eripetibile.

La tecnologia Creo viene utilizzata da tempo daalcuni dei più grossi stampatori di quotidiani al mon-do. The New York Times (con 14 impianti di stampa) eThe Wall Street Journal (stampato in 17 stabilimenti)utilizzano il fotoplotter Dolev per l’uscita su film. Ilflusso di lavoro Creo Brisque fu utilizzato per elabo-rare i file PDF della prima copertina a colori del TheWall Street Journal mai realizzata. Quando il Journallanciò quest’anno il nuovo design della copertina conpiù colore, aggiornò il sistema per realizzare laretinatura a 100 linee e scelse il software TurboScreening di Creo.

Creo Italia S.r.l.

Via Pisa 25020099 Sesto San Giovanni

Milano - ItalyTel: +39 02 262 59 77

Fax: +39 02 262 59 229

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Publikompass sceglieUnisys per una soluzionetotale per la gestione delleinserzioni pubblicitarie

Publikompass, concessionaria per la vendita deglispazi pubblicitari che fa parte del Gruppo FIAT, hascelto Unisys per la realizzazione di una soluzione checonsenta di informatizzare il processo di gestione del-le inserzioni pubblicitarie.

Publikompass, che annove-ra tra i suoi clienti quotidiani,periodici, televisioni, radio e sitiweb e che si colloca tra le pri-me quattro società del settore inItalia, dimostra in tal modo lapropria fiducia in Unisys.

La Società Editrice LaStampa, che fa a sua volta partedel Gruppo FIAT, già da anniha adottato le soluzioni editoriali sviluppate dalla mul-tinazionale americana e ha instaurato con essa una pro-ficua collaborazione. Unisys non si propone quindi solocome fornitrice di soluzioni leader nel settore, ma an-che come partner affidabile capace di coniugare le piùavanzate tecnologie presenti sul mercato con le com-petenze acquisite in anni di esperienza, riuscendo intal modo ad offrire soluzioni personalizzate dalle ele-vate prestazioni tecniche.

Nel corso del progetto con Publikompass, Unisysha messo a frutto le qualità di system integrator, svi-luppando un sistema che si compone di software diterze parti: il nucleo principale è costituito da Engagecontent.server ed è completato da due moduli aggiun-tivi, AdTracking e Managing Editor ALS. La soluzio-ne mira a coprire le fasi di vita delle inserzione pub-blicitarie, dall’acquisizione all’impaginazione, in quan-to consente di integrare l’intero processo di produzio-ne e di eliminare le operazioni manuali ed eventualierrori.

Engage content.server automatizza i processi am-ministrativi per l’acquisizione delle inserzioni; attra-verso AdTracking è possibile controllarne lo stato; esuccessivamente Managing Editor ne assicura una

veloce e precisa impaginazione.Luigi Pesce, Responsabile Information Technology

di Publikompass ha dichiarato: “Nella nostra scelta èstata determinante la capacità che i professionisti diUnisys hanno dimostrato nel comprendere le nostre

esigenze e quindi di progettareuna soluzione cross-media, ap-positamente modellata e studia-ta per noi. Attualmente la ge-stione degli spazi pubblicitariavviene ancora in maniera in-dipendente per ogni singolomezzo, ma in un prossimo fu-turo miriamo a integrarla perconsentire ai vari dipartimenti

di operare in stretta sinergia e di avere accesso alleinformazioni in maniera centralizzata, in modo da snel-lire i processi e di semplificare le attività. Questo in-novativo modo di operare ci consentirà di diminuire icosti, sia quelli di produzione, che quelli connessi alcontrollo e alla consegna del materiale”.

Carlo Pellegrino, Direttore Vendite Media Industrydi Unisys Italia, dal canto suo si dichiara soddisfatto,in quanto “Unisys ha dimostrato di sapersi evolvereadattandosi alle emergenti necessità dei nostri clienti.Siamo particolarmente orgogliosi di essere stati sceltida Publikompass, poiché la selezione della soluzioneper la gestione delle inserzioni pubblicitarie riveste unruolo essenziale per un quotidiano e a maggior ragio-ne è ancora più critica per una concessionaria pubbli-citaria, dal momento che da essa dipende la velocitàdell’intero flusso di lavoro, l’efficienza nei confrontidei clienti e di conseguenza l’immagine esterna”.

Il contratto, che prevede tra l’altro una serie di ser-vizi, tra i quali system integration, la personalizzazionee il training, è il primo siglato da Unisys nell’ambitodell’advertising management in Italia, mentre all’esteroe in particolare negli Stati Uniti è il partner di fiduciaper numerose testate e concessionarie di pubblicità.

UNISYS ITALIA spaVia B. Crespi 57 - 20159 Milanotel. 02/69851 - fax 02/6985588

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Agfa Sublima, la tecnologia diretinatura Agfa per la

produzione dei quotidianiLa retinatura delle immagini nei quotidianioggi

Negli ultimi anni la retinatura per i quotidiani nonè stato un tema molto trattato.

Il ritmo nei quotidiani è estremamente veloce: perquesto lavorano a risoluzioni non alte privilegiando laproduttività.Un paio di mesi fa però, Ifra ha organiz-zato un seminario speciale sulla retinatura che ha ri-scontrato notevole interesseda parte dei professionisti in-teressati a trovare uno stru-mento per stampare delle im-magini di qualità. Durantequesto seminario, Agfa hapresentato il nuovo sistema diretinatura Sublima.

Come noto, Agfa è stata una delleprime aziende ad introdurre la retinaturaa modulazione di frequenza per diversi tipi di applica-zione. Ricordiamo ancora Agfa CristallRaster, laretinatura stocastica per la stampa commerciale, perl’imballaggio e per i quotidiani.

Mentre con la tradizionale retinatura a modulazio-ne di ampiezza (Amplitude Modulated screening) lagrandezza del punto cambia proporzionalmente al va-lore della tinta, il numero dei punti sulla superficiedipende dalla lineatura ed i punti sono equamente di-stribuiti, con la retinatura a modulazione di frequenzatutti i punti hanno la stessa dimensione. E’ il loro nu-mero sulla superficie che cambia e la loro distribuzio-ne è apparentemente casuale.

I benefici offerti dalla retinatura a modulazione difrequenza sono evidenti: ad esempio una larga gam-ma di colori grazie alle tecnologie e alla stampa inesacromia.

L’applicazione della retinatura a modulazione difrequenza per i quotidiani presenta però dei problemi:il puntino di 20 micron a 270 dpi si consuma molto infase di stampa, in particolare nella stampa dei giornaliquotidiani ad alta velocità. Usando un doppio relé di40 micron si ottengono buoni risultati, ma risulta len-to, e quindi non compatibile con le esigenze dei quoti-diani.

La scelta di utilizzare la retinatura tradizionale amodulazione di ampiezza con alte lineature che dàbuoni risultati per la stampa commerciale, crea inveceproblemi con la carta ad alta assorbenza utilizzata per

ABCAGFA GEVAERT S.p.a.

Divisione Graphic SystemsVia Grosio 10/4 - 20151 Milano

Tel. 02.3074.220 Fax 02.3074429

http://www.agfahome.com

i quotidiani: fino alla nascita di Agfa Sublima si è sem-pre stati costretti quindi a trovare delle soluzioni dicompromesso.

Agfa Sublima

Agfa Sublima è una tecnologia di retinatura ibridaper la stampa dei quotidiani: si è mischiato il megliotra la modulazione di ampiezza e la modulazione di

frequenza. Questa tecnologiabrevettata associa le tecnichedi retinatura stocastica (mo-dulazione di frequenza) conAgfa Balanced Screening perottenere una qualità a tono

continuo mai disponibile primaper la stampa di quotidiani ad alta

velocità.Basandosi sull’esperienza acquisi-

ta con la retinatura stocastica CristallRaster, utilizzataprincipalmente dagli stampatori commerciali, e conl’ABS (Agfa Balanced Screening) che definisce unostandard nel settore, Agfa ha messo a punto unaretinatura di qualità fotografica che risponde alle par-ticolari condizioni dell’ambiente di stampa dei quoti-diani.

Sublima fornisce una riproduzione del punto com-presa tra l’1 e il 99%, riproducendo immagini in bian-co e nero e a colori, lavori al tratto e loghi con mag-giore precisione di dettaglio nelle zone di alte luci,ombre e mezzitoni. Fornisce insomma un livello diqualità di stampa sulla carta da giornale tradizionaleche si avvicina alla stampa commerciale. E’ quella chechiamiamo “retinatura intelligente”! L’algoritmo èimpostato per usare la modulazione di ampiezza adalta lineatura nei toni medi e automaticamente passaresulla modulazione di frequenza nelle alte luci e nelleombre.

Agfa Sublima è una tecnologia esclusiva di Agfa.Per stampare un retino ibrido, è molto importante

definire la dimensione del punto minimo che uno spe-cifico cliente può essere in grado di ottenere in stam-pa. Ecco quali sono i benefici di Agfa Sublima:

* Eliminazione degli svantaggi tipici delleretinature a modulazione di ampiezza e di frequenzaprese separatamente.

* Possibilità di alta risoluzione nella stampa deiquotidiani.

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* Qualità di stampa maggiore.* Nessun cambiamento nel proprio processo di

stampa.E così per un giornale con una più elevata qualità

delle immagini si aprono nuove opportunità dibusiness!

Con Agfa Sublima è possibile stampare fino a 180linee per pollice (490 per cm), ciò che sembrava asso-lutamente impossibile nella stampa per i quotidiani.

Il più grande vantaggio atteso dai quotidiani è pro-babilmente l’aumentata qualità di stampa. Nelle im-magini stampate con Sublima non è più possibile di-stinguere i singoli punti di retino, mentre al tempo stes-so la retinatura a rosetta garantisce la massima defini-zione dei testi nelle immagini.

Tutto ciò, per i quotidiani significa poter offrire aiclienti attuali, possibilità di qualità nuova e poter at-trarre nuovi clienti con nuovi tipi di lavori. Con unadelle installazioni Sublima si è riusciti a produrre ognimese 128 pagine a colori. Nel passato questo tipo dilavoro era solo un sogno ed era inutile anche solo pro-varci nella stampa dei quotidiani.

Come detto sopra l’implementazione di Sublimanon richiede il cambio degli standard nei processi distampa e Sublima può essere introdotta nel vostro si-stema senza il bisogno di procedure particolari.Sublima funziona in linea con le vostre aspettative diqualità,offrendo le necessarie garanzie di stabilità: unostampatore deve realizzare un ambiente stabile di la-voro, altrimenti non è possibile pensare alla qualità.

Con Agfa Sublima non si deve cambiare nulla nean-che del processo di prestampa. Non serve essere deglispecialisti, basta avere delle conoscenze basilari di artigrafiche per poter utilizzare Agfa Sublima

Naturalmente il risultato è determinato da tutto ilprocesso:

Come fate il set up del vostro scanner? I colori delloscanner e del monitor sono tarati tra loro? Che generedi file usate? Sono inviati come bitmap o PDF? Qualè il vostro processo di separazione: quanto GCR oUCR? Quanto inchiostro viene impiegato? Se non siconoscono le risposte a tutte queste domande o se neconoscono solo alcune, non si può raggiungere la qua-lità, ma se tutto il processo è correttamente impostatola differenza la può fare Sublima con un tono conti-nuo anziché con rosette.

Inoltre con l’utilizzo delle altre tecnologie Agfa,quali ColorTune e Intellitune per il Color Managemente la gestione dell’immagine, si può ottenereun’elevatissima qualità, come confermato dai clientiAgfa.

Un altro aspetto è legato all’uso di sistemi di con-trollo della stampa: non c’è ragione di pensare di do-vere cominciare ad usarli con l’introduzione di

Sublima, se non li si usava prima. Se le vostre condi-zioni di stampa sono stabili Sublima non cambieràniente in termini di velocità di stampa e di utilizzo diinchiostro/acqua. Comunque, se si vuole avere un am-biente di stampa stabile si dovrebbero sempre usaredei sistemi di controllo di stampa. Agfa ve li può offri-re: elementi di controllo per le lastre, meccanismi dicontrollo per i chimici.

Agfa consiglia di integrarli. Molti stampatori diquotidiani oggi hanno convinto le loro redazioni chequesto li aiuterà a stampare con una qualità migliore.Nella valutazione di Sublima occorre inoltre conside-rare che è parte di un sistema completo di gestionedell’intero processo di pre-stampa. Agfa per prima cosainstalla il sistema CTP e solo dopo alcuni mesi lo inte-gra con Sublima. Solo in questo modo infatti si puòessere certi di ottenere un sistema calibrato e stabile.Oggi Agfa ha abilitato Sublima per tutti i Polaris, perIntelliNet NewsRIP e Apogee PDF Rips Serie2. La-vora con clienti che usano le lastre polimeriche AgfaN91 e lastre a base di argento Agfa Lithostar. La pri-ma installazione nel mondo più di un anno fa è avve-nuta in Svezia, ora Agfa è anche in Inghilterra, Norve-gia, Italia, Austria, Germania, Svizzera e USA.

Un utente della versione Beta valutal’innovativa tecnologia di retinatura

Agderposten Trykk AS, un quotidiano della cittàdi Arendal, in Norvegia, è tra i primi utenti a utilizzareAgfa Sublima, la tecnologia di retinatura brevettatada Agfa per la produzione di quotidiani con lastre abase d’argento Lithostar. Secondo il direttore per laprestampa del quotidiano norvegese, la stampa conAgfa Sublima ha avuto dei risultati “sorprendenti”.

Agderposten Trykk ha utilizzato la tecnologia diretinatura di Agfa Sublima in combinazione con le la-stre digitali a base d’argento Lithostar di Agfa. TorFjellheim, direttore della prestampa pressoAgderposten Trykk, ha affermato che “l’utilizzo diAgfa Sublima offre un aumento di qualità notevole. Ilfeedback da parte dei nostri clienti si è rivelato altret-tanto positivo, è possibile rendersi conto immediata-mente dell’eccellente qualità”.

Fjellheim ha anche elogiato il personale di Agfache si è occupato dell’installazione e dell’implementa-zione della tecnologia, sottolineando la competenza ela professionalità particolarmente elevate. “Stiamoutilizzando l’eccellente qualità di Agfa Sublima comestrategia di vendita per i clienti sia attuali sia poten-ziali” ha dichiarato Fjellheim.

Il lancio mondiale di Agfa Sublima è stato attuatoper il giugno 2002, sia per le lastre ai fotopolimeri siaper quelle a base di argento.

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Un Ctp Lüscherrivoluziona la produzione

alla Coptip di Modena

Coptip, abbreviazione di Cooperativa Tipografica,è un’azienda storica di Modena, chea fine millennio ha festeggiato iprimi 80 anni di attività, e ha svi-luppato la propria crescita sempreintorno a macchine da stampa adelevata produttività, passando gra-dualmente dalle macchine a fo-glio e piccole rotative, ad oriz-zonti sempre più vasti.

Abbandonato il settore a foglio,trasferito a una consociata, ha pun-tato esclusivamente sulla stampa roto-offset, fino a raggiungere un parco mac-chine di cinque rotative: due 16 pagine, due32 pagine e, l’ultima, una 48 pagine KBA di recenteinstallazione.

Ma i programmi prevedono l’accantonamento delle16 pagine per concentrare la produzione sulle rotativeoltre le 32 pagine. Questa scelta è legata alle alte tira-ture dei prodotti Coptip e soprattutto alla loro elevatapaginazione.

L’attività produttiva di Coptip è legata a duetipologie prevalenti: cataloghi e pieghevoli per la gran-de distribuzione, in particolare per la catena dei super-mercati Coop, e opuscoli per agenzie di viaggi, un cam-po quest’ultimo in forte espansione negli ultimi anni,che richiede sempre più pagine e sempre più colori.

Ridurre i tempi

Durante la sua lunga esistenza questa cooperativa,che conta oggi circa 80 soci direttamente coinvolti nellaproduzione, dopo aver raggiunto un massimo di circa90 persone prima dell’introduzione del CtP, ha vistocambiare il mondo della stampa, ma ha sempre affron-tato l’evoluzione del mercato adeguandosi al cambia-

mento delle caratteristiche richieste, come l’aumentodel numero di immagini a colori, ol’esigenza di carta più pregiata, maallo stesso tempo di grammature in-feriori.

Ma ciò che maggiormente ècambiato in questi ultimi anni è

stata la necessità di ridurre i tem-pi di preparazione e stampa, a

volte a sole poche ore dalla con-segna del CD con i file e la conse-

gna del materiale stampato.Affrontare la riduzione dei tempi di

preparazione significa, come ormai tuttisanno, tagliare le operazioni manuali, in par-

ticolare il montaggio delle pellicole. Tra le prime adotarsi di un CtF 70/100 fin dai primi anni ’90, Coptipha sentito l’esigenza di passare al CtP quando ha com-preso che la nuova tecnologia avrebbe potuto portarea grandi vantaggi operativi nel processo di produzio-ne. Tuttavia prima di prendere una decisione in meri-to, i soci della cooperativa volevano avere delle cer-tezze: per tre anni, dopo la Drupa 95, si è iniziato adesaminare i diversi computer-to-plate che mano a manovenivano installati in Italia, ma anche all’estero, for-niti dai vari produttori che si presentavano sul merca-to, per valutare quale tecnologia fosse la più adattaalle esigenze del proprio lavoro. Nel frattempo la tec-nologia CtP si affinava: dall’iniziale laser in luce visi-bile FD: YAG si andava affermando quello termico,dapprima a 1064 nm e quindi quello a 830 nm, e iproduttori sviluppavano lastre sempre più adatte an-che alle lunghe tirature.

Fiducia nel VLF Xpose!

Finalmente, all’inizio del 2001, dopo un’accurata

NTG Digital srlSede di Milano:

Strada 2, Edificio C3 - 20090 Milanofiori Assago (MI)tel. 02 82 42 541 - fax 02 57511 893

Sede di Roma:

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internet: http://www.ntg.ite-mail: [email protected]

Dopo circa un anno e mezzo dall’installazione, il CtP Xpose! 160 della Lüscher produce oltreil 90% delle lastre necessarie per le cinque rotative della cooperativa, tra cui una 48 paginedi recente installazione, e non ha mai creato problemi confermando l’affidabilità per cui èparticolarmente nota la casa produttrice elvetica

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Oanalisi di quanto era presente sul mercato, l’aziendaha optato per la tecnologia termica, che permette lacottura delle lastre e quindi tirature di 300mila copie;quanto alla macchina, pur non essendo ancora parti-colarmente diffusa sul mercato italiano, è stata ritenu-ta più interessante la Xpose! della Lüscher, il sistemache era stato esposto a Grafitalia nel 1997, ma che giàsi stava affermando sia in Svizzera, sia in Germania,presso stampatori di prestigio, tra cui Ringier, e checostituiva un ottimo esempio tra tutti.

La scelta del sistema Lüscher è stata dettata dalprincipio diverso che questo sistema adottava rispettoagli altri CtP. In tutti gli altri sistemi la lastra vienealloggiata all’interno di un tamburo fisso, mentre, con-trariamente a quanto avviene con i sistemi a tamburoesterno, nella soluzione Lüscher è il sistema di diodilaser a ruotare. Questo comporta un consistente rispar-mio di energia e una scrittura veloce della lastra. Inol-tre, i 64 raggi laser emessi dal diodo, permettono – incaso uno o alcuni di questi dovessero non funzionare– di autocalibrarsi, per cui la scrittura della lastra nonsubisce alcun danno.

Dopo la fase iniziale in cui si dovette procedere arealizzare il workflow adatto alla tipologia di lavorodella cooperativa, nel breve arco di qualche mese daun 40% di lastre in CtP e il restante 60% realizzatoancora con procedimento tradizionale tramite il CtFDainippon Screen, si passava alla produzione attualein cui il 95% delle lastre è prodotto direttamente sulCtP Xpose! 160 della Lüscher.

Tutta la linea a valle, consistente nella sviluppatri-ce, forno di cottura e gommatura è della KPG; le la-stre usate sono quasi totalmente Kodak Polychrome e,in parte, della Lastra. Tutte le lastre vengono cotte,non solo per garantire le lunghe tirature, ma anche incaso di tirature inferiori, per ragioni di uniformità.

Massima soddifazione

Enrico Corbelli, responsabile del reparto diprestampa è particolarmente soddisfatto della scelta:“Abbiamo trovato il CtP Lüscher particolarmente af-fidabile – ha dichiarato – e questo per noi è essenziale,perché con le rotative non possiamo permetterci diavere problemi”. Lavori sulle 48 pagine, che con ilCtF richiedevano una giornata, ora sono pronti in po-che ore: “A volte” aggiunge Corbelli “riceviamo i CDalle cinque del pomeriggio e all’inizio del terzo turnodobbiamo andare in macchina. Giusto il tempo di con-trollare che i files in PDF siano corretti e con il Lüschersiamo sicuri di non arrivare mai in ritardo”.

Parlando di assistenza e manutenzione, Corbellielogia NTG Digital: “Mai avuto un problema di inter-vento; quel poco che è stato necessario lo si è fatto inremoto, via modem; e anche questo è un grosso van-taggio per il nostro lavoro.

In conclusione questo Xpose! è una macchina checi ha dato solo delle soddisfazioni e, per la verità, an-che superiori alle nostre aspettative”.

NTG Digital batte tutti i record: dieci CtP Lüscher in dieci giorni

Dieci Computer-to-Plate Lüscher venduti nei primi dieci giorni lavorativi nel giugno 2002. E’ questol’invidiabile primato messo a segno da NTG Digital che distribuisce in esclusiva i CtP termici della casasvizzera.

E non si tratta solo di un record dello staff di vendita NTG, ma anche di una confermata fiducia da partedel mercato nella tecnologia termica a 830 nm. la quale, oltre ai numerosi vantaggi che già oggi presentarispetto alle altre tecnologie, sta dimostrando la sua validità anche in prospettiva delle lastre no-process di cuialcuni produttori hanno proposto prototipi alla recente Ipex 2002, e che Lüscher ha testato con risultati più chesoddisfacenti.

Dei dieci espositori Xpose! venduti nell’ultima quindicina di giugno, sette sono VLF, XPose! 160 e XPose!180, gli altri sono due XPose! 130 e un XPose! 75. Alcuni clienti, Cooptip di Modena e Sebegraf di Arese(MI),avevano già in produzione un CtP Lüscher e con il raddoppio hanno confermato la loro fiducia sia nellatecnologia del produttore svizzero, sia nell’assistenza di NTG Digital.

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Tera Digital Publishing S.p.A.

Via Gallarate, 200 - 20151 Milano - ItaliaTel. +39 02 38 09 871 Fax +39 02 00 81 19

e-mail [email protected]

GATE, la soluzione congiuntaTera-Northcliffe Newspapersper la gestione degli annunci

pubblicitari

E’ ufficiale: Tera Digital Publishing SpA – che dal1990 sviluppa, vende e supporta soluzioni integrateper l’industria dell’editoria – lancia GATE, il nuovosistema per la gestione degli annunci pubblicitari.

Il progetto GATE, viene ideato per la primavolta circa 14 mesi fa, dopo un incontrocon i vertici del colosso ingleseNorthcliffe Newspapers,già cliente Tera per tutta laparte relativa alla tecnolo-gia editoriale. NorthcliffeNewspapers fa parte delDaily Mail and GeneralTrust plc. ed è il più grossoeditore di quotidiani regio-nali inglesi. La sua diffusio-ne settimanale tocca i 2.6milioni di copie e la sua se-rie di siti Internet attrae ol-tre 3 milioni di visite a settimana. Northcliffe ha svi-luppato autonomamente e per oltre 12 anni un sistemaper la gestione degli annunci pubblicitari Sentinel, cheè stato utilizzato con successo da tutte le testate facen-ti parte del gruppo. Lo sviluppo autonomo di Sentinel,avrebbe significato tuttavia un impiego di risorse, tem-po, personale alla lunga troppo impegnativi. Il pro-gresso tecnologico richiedeva al contrario una solu-zione più moderna e capace di integrarsiconcettualmente all’interno di tutto il flusso di produ-zione, quindi all’interno di GN3, il sistema editorialedi Tera Digital Publishing.

Ed ecco quindi nascere l’idea di una joint-venturetra Northcliffe Publications e Tera, tra l’esperienzainglese maturata in 10 anni di sviluppo Sentinel e laforza del sistema editoriale GN3.

Il risultato è stato GATE, un sistema completamenteintegrato per la gestione degli annunci pubblicitari, masoprattutto un sistema sviluppato espressamente per

l’industria dei giornali, e proprio dal suo interno.GATE è stato pensato per semplificare la gestione

degli annunci pubblicitari, per una rapidità di rispostanella prenotazione nell’integrazio-ne del planning tra parte editorialee pubblicitaria (che viene sfruttataal massimo grazie alla disponibili-tà dei layers in GN3), dal reportingper l’analisi di tutti i dati correlati

al singolo annuncio pub-blicitario (modulo Shelldi GN3) alla possibilità,infine, di gestire in fasedi prenotazione anchecontratti, agenzie e pub-blicazione dello stessoannuncio su più testateanche con periodicità eformati differenti.

GATE può lavorare in completa autonomia, ma traeulteriore potenza dall’unione con altri applicativi Tera.

GATE fonda la propria concezione su un’architet-tura client-server in ambiente Windows NT Server, eutilizza la forza di un database relazionale standard,quale ad esempio SQL Server o Oracle. Gate vieneulteriormente potenziato dall’implementazione di fun-zioni di scripting che permettono da un lato unaconfigurabilità estrema, e dall’altro l’apertura ai piùdisparati sistemi di produzione dei giornali.

Gate è nato per rispondere a tutte le richieste di chilavora all’interno del flusso delle inserzioni pubblici-tarie, dal cliente che vuole pubblicare il piccolo an-nuncio economico, all’operatore che deve gestire glispazi disponibili su un giornale, all’agente che propo-ne “pacchetti” preconfezionati ad un gruppo di clientistorici, al direttore commerciale che elabora i reportmensili da sottoporre all’editore.

Gate si pone al centro dei reparti di Vendita, Rac-

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colta, Produzione e Fatturazione dellaPubblicità permettendo così di tenere traccia comple-ta della “vita” dell’inserzione pubblicitaria, dall’inse-rimento del contratto nel sistema, alla fatturazione,passando per il controllo di avvenuta pubblicazione.

Proviamo a percorrere insieme l’intero flusso diun’inserzione pubblicitaria.

Si comincia dallo sportello, inteso sia in senso tra-dizionale sia in senso moderno (web).

Attraverso delle schermate predefinite si danno leprime indicazioni:

* se sia un nuovo Cliente o un Cliente già acquisi-to;

* se sia pubblicità classificata (piccoli annunci,necrologie, legali, istituzionali, ecc.) o pubblicitàtabellare;

* quali siano le caratteristiche dell’inserzione(aspetto grafico, dimensioni, su che testata dovràessere pubblicata ecc.);

* se sia gratuita o a pagamento;* se viene pagata subito o c’è un pagamento dif-

ferito (e in questo caso il Cliente è affidato o meno);* in che data e in che posizione dovrà essere

pubblicata con verifica della disponibilità dello spa-zio richiesto;

* se viene o meno richiesto l’invio di ungiustificativo;

* se per l’inserzione debba venire riconosciutauna provvigione ad un agente o a un’agenzia;

* se ci siano condizioni economiche legate alCliente o ad un’offerta commerciale in corso;

E così via fino ad arrivare alla registrazione neldatabase centrale di tutti i dati relativi all’inserzio-ne. A questo punto Gate passa il testimone alla pro-duzione vera e propria (gestita dal FilePrimer, qua-lora si optasse per la soluzione completa di Tera)che provvederà a realizzare la versione digitale del-l’inserzione restituendo a Gate l’anteprima del do-cumento (in caso di pubblicità classificata è lo stes-so GATE che provvede alla realizzazione della ver-sione digitale) per l’approvazione del Cliente.

Nei giorni successivi la pubblicità verràimpaginata attraverso il Timone, pubblicata sul gior-nale e i dati della pubblicazione torneranno a Gateche provvederà all’emissione della fattura.

Di tutti questi passaggi viene tenutatraccia nel database in modo da dare lapossibilità di analizzare il flusso nei suoidiversi aspetti, dalla redditività della te-

stata fino a quella della singola categoria di inserzio-ni; dal costo di produzione del materiale digitale al-l’elenco dei Clienti che richiedono maggior impegnoalla produzione.

GATE si preoccupa infatti di generare una serie direport (a video o stampabili) che possono venirepersonalizzati in modo da soddisfare le richieste del-l’Azienda e fungere da strumento di controllo sull’an-damento della stessa.

GATE garantisce controllo e ottimizzazione dellevendite, diminuendo i tempi di produzione.

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Il Financial Times edEidosMedia firmano unaccordo per un nuovo

sistema editoriale

Il Financial Times, riconosciuto su scala mondialecome il più autorevole quotidianoeconomico-finanziario, stampato in20 Paesi in tutto il mondo, con unadiffusione di 485mila copie e un mi-lione e seicentomila lettori giornalieriin 140 Paesi del mondo, ha siglato unaccordo con EidosMedia per l’adozio-ne del sistema editoriale Méthode, per laproduzione delle diverse edizioni del quo-tidiano nonché dell’edizione online.

Il Financial Times è attualmente stampa-to in 20 differenti città, su tre aree geografiche diver-se: il Regno Unito, l’Europa e gli Stati Uniti. Granparte del suo contenuto giornaliero è disponibile informa digitale online. La nuova soluzione consentiràa ciascuna edizione di assemblare contenuti provenientida un’unica banca dati.

La piattaforma editoriale Méthode, basata su XML,è indipendente dal canale di output prescelto. Il conte-nuto editoriale, creato nativamente in XML, assumeautomaticamente la resa grafica associata ai vari ca-nali di output ed alle varie edizioni, eliminando così lanecessità di creare più copie dello stesso articolo peredizioni diverse o di trasformarlo per la pubblicazionesu altri canali. Questa particolarità comporta indubbivantaggi di produttività ed una maggior tempestivitànella fornitura di notizie al mercato.

Basato interamente su standard di mercato e tec-

nologie web, Méthode consentirà a FT di riorganizza-re le modalità di lavoro dei suoi500 giornalisti in modo tale da con-sentire a ciascuno di loro di parte-cipare a pieno titolo al flusso dilavoro redazionale, in qualunque

parte del mondo essi si trovino.William Dawkins, Publishing

Editor del Financial Times ha commen-tato: “Una direzione editoriale proietta-

ta nel futuro, deve saper gestire più cate-ne concorrenti di lavoro capaci di creare

contenuti editoriali in forme diverse, in grado di rag-giungere una audience il più vasta possibile. E’ pro-prio lì che l’azienda editoriale trova oggi il propriovantaggio competitivo: nell’abilità di fornire il pro-prio valore redazionale a clienti diversi, con modalitàdiverse rispetto ad un tradizionale editore di quotidia-ni. Nella nostra posizione di editori leader sul merca-to finanziario mondiale, siamo lieti di poter lavorarecon EidosMedia nell’implementazione del nuovo si-stema editoriale Méthode, presso il Financial Times”.

“Senza alcun dubbio,” aggiunge Gabriella Franzini,General Manager di EidosMedia. “e proprio in virtùdella propria presenza globale, Financial Times potràsfruttare appieno la capacità di Méthode nel crearecontenuti editoriali per canali multipli di output, rior-ganizzando i propri flussi di lavoro ed ottimizzandol’efficienza dei propri processi.”.

EidosMedia S.r.l.Viale Legioni Romane, 43

20147 Milanotel. 02-30174.4 Fax: 02-30174.330

[email protected]

Il quotidiano internazionale “Financial Times” adotterà la piattaforma editoriale Méthode, per integrare le proprie attivitàeditoriali su carta e su web

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“PressToday”, un sistema perla realizzazione e la gestionedella Rassegna Stampa online

GMDE, System Integrator e Solution Provider di ri-ferimento per il settore editoriale, nell’ambito delle so-luzioni per l’acquisizione delle informazioni proponein esclusiva per il settore editoriale Press Today: si trat-ta di un’applicazione dedicata alla ricerca specializzatasu Internet, sviluppata per rispondere a precise esigenzedi ricerca d’informazioni di carattere giornalistico.Presstoday sfrutta le numerose risorse disponibili nellaRete, ma ne supera i limiti rappresentati dall’eccessod’informazioni fruibili e dalla mancanzadi selettività, cioè dalla difficoltà di otte-nere informazioni di qualità. Di fattol’area di ricerca non è più costituita dal-l’intera rete, ma è mirata a numerose cen-tinaia di siti d’informazione giornalisti-ca online: testate quotidiane o periodiche,selezionate nel panorama mondiale del-l’editoria.

Il sistema è in grado di reperire quo-tidianamente dai siti mirati informazionie notizie direttamente selezionate dal-l’utente, il quale può definire filtri di ricer-ca personalizzati. In questo modo siottimizzano i risultati (non mediati dai filtriimposti dai tradizionali motori di ricerca) e itempi di ricerca, avendo, inoltre, il pieno controllo sul-l’importazione e sullo svolgimento delle ricerche: fon-ti, sezioni e parole chiave sono predeterminate diretta-mente dall’utente. L’individuazione delle notizie vieneeffettuata sull’ultima edizione pubblicata in rete di ognitestata.

“PressToday” viene proposto da GMDE in due ver-sioni:

1. Professional: dopo aver impostato le parole chia-ve permette di ottenere, ogni giorno e in modo automa-tico, l’elenco degli articoli richiesti per averne poi a di-sposizione il testo completo. In questa configurazione,è possibile anche impostare molteplici funzionalità:

* Automazione nel recupero degli articoli, stampa einvio tramite posta elettronica

* Impostazione nelle rassegne di diversi indirizziinternet

* Inclusione nelle rassegne di specifici documentielettronici (.doc, .pdf, ecc)

* Attuazione di ricerche full-text

* Impostazione di funzioni avanzate per la selezio-ne e l’individuazione degli articoli

2. Corporate: rende disponibile a tutti gli utenti diun’Intranet la rassegna stampa alla quale è possibile ac-cedere tramite un normale browser anche se non si di-spone di un collegamento Internet.

I punti di forza della soluzione PressToday sonosintetizzabili in tre aspetti primari:

* L’impostazione dei criteri di ricerca che, rispettoalle tradizionali rassegne stampa, permet-te d’impostare e modificare i criteri discandaglio in modo estremamente fles-sibile.

* Gli articoli richiamati con la ricer-ca sono disponibili in formato testo. Laloro impaginazione può avvenire diret-tamente e in modo ottimizzato per la con-sultazione elettronica.

* é possibile eseguire l’archiviazionedelle ricerche e dei testi ottenuti, dispo-nendo di un esclusivo e ottimizzato for-

mato di memorizzazione riutilizzabile a ri-chiesta.

Finora abbiamo parlato della soluzione“Presstoday” come rivolta alla struttura inter-

na dell’editore, tipicamente ai giornalisti. Per il frontedei lettori, invece, esiste il servizio PressToday Web,una soluzione che i quotidiani possono utilizzare per of-frire una rassegna stampa personalizzata agli utenti chesi registrano presso il loro sito. Già disponibile per esem-pio sul sito www.Ilsole20ore.com, nella sezione BorsaOnline, il servizio permette ai lettori che lo desiderano,e che in questo casi si registrano gratuitamente sul sito,di costruire una rassegna stampa che raccolga articoli enotizie sui siti elencati nella sezione della ricerca online.

L’utente può personalizzare i siti di ricerca e le se-zioni delle pubblicazioni nelle quali effettuare gli scan-dagli e il richiamo degli articoli.

Per gli editori PressToday Web offre la possibilità dicostruire il profilo demografico e culturale/professionaledella propria utenza su Internet. Inoltre, grazie ai servi-zi professionali di GMDE, è possibile eseguire delle spe-cifiche personalizzazioni del servizio di rassegna stam-pa, come per esempio integrare la grafica al proprio sito,categorizzare le rassegne stampa, e altro ancora.

GMDE, Viale Colleoni, 520041 Agrate Brianza (MI)

Tel. 0396091790Fax: 0396091788

http://www.gmde.it

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82TecnoMedia n. 34, luglio 2002

LinkService & preflight:passato, presente, futuro

Il passato

Nel 1997 LinkServiceha collaborato al progetto“ADExpress” di ElsagBailey Spa (GruppoFinmeccanica), che ha rap-presentato per lungo tem-po – in competizione con unanalogo progetto di ANSA –il primo tentativo di introdur-re il concetto di preflight nelmercato italiano, unitamentealla trasmissione digitale dimateriali pubblicitari.

E si parla di “tentativo” poiché entrambe le solu-zioni sono giunte a maturazione prima che i potenzialidestinatari fossero pronti ad utilizzarle pienamente.

“ADExpress” contemplava un’ampia gamma difunzionalità destinate a supportare in modo completoil flusso di validazione/movimentazione di materialipubblicitari dalle agenzie agli editori passando per leconcessionarie. L’argomento era affrontato con altospirito d’innovazione sia dal punto di vista concettua-le sia da quello tecnologico.

In particolare, l’utilizzo del formato PDF qualemaster-file digitale ed il preflight locale rappresenta-vano sicuramente due implementazioni molto“avveniristiche” per quel momento.

E’ da ricordare e sottolineare che nel 1997 il for-mato file PDF era ancora sconosciuto ai più, spessoconfuso con la sigla di un partito politico, ancor piùspesso percepito come idoneo a rappresentare docu-menti di tipologia office di bassissima qualità.

Anche se autorevoli riviste di settore avevano giàcominciato a trattare l’argomento PDF/prestampa ederano giunte a conclusioni molto positive, lo scettici-

smo regnava sovrano.E le argomentazioni “contro” non erano solamen-

te riservate al formato diinterscambio, alla sua produ-zione e alla conversione perla stampa, ma anche estese almodello organizzativo, giàadottato all’estero, che veni-

va proposto.LinkService è stata fra le

prime aziende in Italia ad averabbracciato con entusiasmo

pionieristico sia il modello sia letecnologie a supporto.

Comunque convinta della validità di questa filoso-fia, LinkService ha continuato ad approfondire l’ar-gomento con i propri clienti, realizzando poi signifi-cative installazioni, una per tutte il sistemaWSPUB2000 per il Gruppo Finegil in cui il formatoPDF era – ed è tutt’ora – il master file dell’interoworkflow digitale.

Per LinkService Portable Document Format hasempre significato: Adobe Acrobat, prodotti/tecnolo-gie terze parti idonee a soddisfare specifiche esigen-ze, ed integrazione software per massimizzare i benefitdel flusso di lavorazione realizzato.

Relativamente alle “terze parti”, negli anni passatiLinkService ha cercato, trovato e distribuito sul terri-torio, le migliori applicazioni low e mid-range nel cam-po della validazione e conversione di formato.

Con queste applicazioni sono stati raggiunti risul-tati di rilievo nel bilanciamento dei costi con i risulta-ti. Però mancava sempre qualcosa. Si deve tener pre-sente che ci riferiamo ad un periodo in cui si potevadisporre di un limitato numero di strumenti a supportoed il grado di conoscenza degli utenti su questi argo-menti era decisamente basso.

L i n k S e r v i c e S r lL i n k S e r v i c e S r lL i n k S e r v i c e S r lL i n k S e r v i c e S r lL i n k S e r v i c e S r l

• CONSULENZA INFORMATICA

• FORMAZIONE

• SVILUPPO SOFTWARE

• DISTRIBUZIONE

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Internet: http//www.linkservicegroup.itE-Mail: [email protected]

Il tema della certificazione dei materiali pubblicitari da sempre rappresenta uno degliargomenti su cui LinkService concentra la proprie risorse

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In conseguenza di ciò, la qualità dei PDF che “cir-colava” metteva spesso in difficoltà i sistemi divalidazione (molti materiali scartati!) o di conversio-ne (impossibilità a generare EPS di produzione cor-retti).

Il presente

LinkService è riuscita a fornire una totale copertu-ra sull’argomento grazie alla tenacia con cui è stata ingrado di portare anche sul mercato italiano i prodottidella tedesca OneVision.

L’offerta ha subito significative modifiche nelmomento in cui LinkService ha concretamente verifi-cato che le straordinarie caratteristiche promesse daOneVision Asura erano pienamente mantenute.

Integrando tecnologia OneVision LinkService re-alizza sistemi che garantiscono flussi di lavorazionecertificata ad altissima affidabilità poiché l’azienda èoggettivamente al top sia sotto il profilo della capacitàdi validazione che sotto il profilo dellanormalizzazione.

Infatti, questi sistemi si collocano ben oltre i con-fini del preflight (inteso come “setaccio” rispetto alleinformazioni in ingresso) poiché producono file nor-malizzati nella struttura e nel contenuto.

La normalizzazione (tecnicamente denominataprefining) consente di alimentare i sistemi di produ-zione con le informazioni idonee e necessarie alle ca-ratteristiche dei device di output garantendo nelcontempo l’ottimizzazione dei tempi di lavorazionenell’intero ciclo.

Conversione di spazi colore, gestione dellaprofilatura ICC, inclusione delle fonti, sotto-campionamento delle immagini, spessore dei fili,sovrastampe: e queste sono solamente alcune delle

caratteristiche su cui tali sistemi, da sempre, possonointervenire.

Per la loro qualità, robustezza ed affidabilità essisi collocano in una fascia di mercato molto alta in cuiil fattore prezzo d’acquisto e manutenzione (compren-siva dei continui aggiornamenti imposta dall’evolu-zione costante dei formati di file trattati) assumonouna significativa rilevanza.

Il futuro

E’ certo sulla base delle cose fatte che LinkServiceha aggiunto alla propria offerta ulteriori elementi. Sonostate riesaminate le soluzioni attualmente disponibilial fine di soddisfare tutte, o quasi tutte, le nuove esi-genze del mercato.

E’ oggi possibile trovare un compromesso fra leesigenze ed il budget?

Se il costo generato dalla quota di materiali chedovesse creare problemi nel flusso di lavorazione èinferiore al delta di prezzo che separa questi sistemida altri di fascia più bassa, la risposta è si!

Non possiamo fare a meno di rilevare che tutte leaziende non hanno uguali esigenze, uguali flussi dilavorazione ed uguali skill professionali interni.

E’ quindi necessario che le soluzioni proposte daLinkService siano costantemente allineate con gli ef-fettivi bisogni, sia sotto il profilo tecnologico sia sottoquello economico.

LinkService realizza integrazioni fra sistemi e,pertanto, inquadrato con il cliente il contesto generaledi riferimento e chiariti gli aspetti delle molteplici so-luzioni disponibili, è in grado di implementare il giu-sto compromesso. Inoltre LinkService propone anchesoluzioni scalabili, garantendo al cliente il possibileupgrade delle soluzioni adottate, qualora, le mutateesigenze, ne richiedessero di più potenti.

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Quarant’anni di innovazione alMessaggero Veneto: dal

piombo alle tecnologietermiche CtP di KodakPolychrome Graphics

Via del Pratignone 38/4050041 Calenzano (FI)

tel. 0558836200 - fax 0558836222

http://www.kpgraphics.com

Messaggero Veneto : una vocazione all’inno-vazione

All’ingresso dellabella e moderna sede delMessaggero Veneto aUdine, in viale Palma-nova, è incorniciata una primapagina del quotidiano, stampata tut-ta in quadricromia. Normale per tut-to tranne che per la data: 5 maggio1968. No, un giornale interamente a colori nel 1968non era assolutamente una cosa normale.

E infatti dal punto di vista dell’innovazione tecno-logica il Messaggero Veneto è un quotidiano davverospeciale, che vanta nella sua storia diversi primati siaitaliani, sia europei. Fondato a Udine il 24 maggio del1946, subito dopo la fine della seconda guerra mon-diale, il Messaggero Veneto è sempre stato profonda-mente radicato nella realtà friulana, di cui è testimoneattento e seguito e di cui rappresenta l’anima impren-ditoriale e la capacità di guardare al futuro. Nel 1966la spinta verso l’innovazione porta la proprietà alladecisione di rinnovare totalmente il giornale dal puntodi vista tecnologico, decisione questa, che si traducenel trasferimento, avvenuto nel maggio del 1968, dal-la vecchia sede di via Carducci a quella attuale di via-le Palmanova. Nel nuovo stabilimento moderno e fun-zionale era stata installata da poco - prima in Europanel suo genere - una rotativa offset che includeva lapossibilità di introdurre il colore nel giornale ed erastato messo in funzione un sistema IBM a nastro ma-gnetico, allora modernissimo, che sostituiva lelinotype. Il 5 maggio 1968, giorno dell’inaugurazionedel nuovo stabilimento, il Messaggero Veneto esce conla prima pagina tutta a colori. Da quel momento latendenza all’innovazione è costante. I primivideoterminali risalgono al 1978; all’inizio degli anni

’80 l’impaginazione viene fatta direttamente in videoed entra in funzione il primo scanner per la riprodu-zione delle fotografie.

Sempre negli anni ’80la proprietà della testatapassa al gruppo Melzi esuccessivamente, nel

1998, viene assorbita dal GruppoL’Espresso-La Repubblica dove

forma oggi, insieme al Piccolo di Tri-este, l’Editoriale FVG guidata dall’am-

ministratore delegato Paolo Paloschi e dal direttore tec-nico Franco Odorico.

Le scelte tecnologiche

Con una simile predisposizione all’innovazionetecnologica era logico il passaggio, deciso alla fine del2000 con l’intento di razionalizzare l’organico e i cicliproduttivi, alle tecnologie computer-to-plate ad espo-sizione termica. Passaggio che ha coinvolto sia il Mes-saggero sia Il Piccolo e che ha condotto alla scelta deiTrendsetterNEWS Creo forniti da Kodak PolychromeGraphics e delle lastre ThermalNews di KPG, specifi-che per i giornali. I sistemi sono stati installati nel set-tembre del 2001 e già dal primo gennaio di quest’an-no, afferma con giusto orgoglio Renato Azzini, diret-tore di produzione della divisione udinese della FVG,in viale Palmanova il film è stato completamente abo-lito: tutta la produzione viene fatta sul flusso di lavoroCtP Parascan Q-Manager. E si tratta di una produzio-ne di tutto rispetto. Oltre alle 60.000 copie giornalieredelle edizioni di Udine, Pordenone e Gorizia del Mes-saggero Veneto che, rinnovato graficamente due annifa, si compone di due dorsi di cui uno è comune a tuttele edizioni con variazioni soltanto sulla prima paginamentre il secondo è specifico, alla FVG si stampanotutti i giorni 40.000 copie del Sole 24 Ore, completo

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Odi inserti, che vengono distribuite nella parte orientaledel Veneto. Ai due quotidiani si aggiungono Il Popo-lo, settimanale della Diocesi di Pordenone, i mensilidi categoria Udine Economia, Il Coltivatore e FriuliArtigiano e le locandine. Traducendo in lastre, se necontano al giorno una media di 350, equamente divisetra i formati broadsheet e panorama, tutte esposte daidue TrendsetterNEWS e sviluppate in linea dalle svi-luppatrici MercuryNews. L’intera produzione, che ini-zia intorno alle 21.00 e si conclude in circa 4 ore, vie-ne seguita da due operatori.

Le pagine del Messaggero Veneto vengono createnelle redazioni di Udine, Gorizia e Pordenone su di unsistema editoriale interno. Il sistema Parascan Q-Ma-nager, fornito da Kodak Polychrome Graphics insie-me ai CtP, riceve e gestisce automaticamente e in con-temporanea sia il flusso delle pagine delle tre edizionidel Messaggero che quelle del Sole 24 Ore, acquisitevia Intellinet. Prima di trasmettere i file al Trendsetter,una funzione apposita del workflow Parascan aggiun-ge tutti i segni che saranno successivamente utilizzatidal sistema ottico della punzonatrice/piegatrice e cheprovvede allo smistamento delle lastre agli stackermultipli per separare le diverse edizioni. Oltre a que-sto, Parascan provvede anche all’inserimento sulla la-

stra dei riferimenti Grafikontrol per l’ottimizzazionedella messa a registro sulla rotativa MAN Roland. Larotativa è completata da un sistema di inserimentoautomatico del terzo dorso della Müller Martini anco-ra molto poco diffuso tra gli stampatori di quotidiani,che permette di inserire durante la tiratura del giorna-le, alla velocità di 40.000 copie l’ora, gli inserti stam-pati in precedenza. Oltre ad aver consentito dirazionalizzare la produzione, l’introduzione del CtPtermico TrendsetterNEWS e delle lastre KPGThermalNews si è tradotta in un aumento della qualitàdella stampa, dal momento che la tecnologia termicaconsente di eliminare l’ingrossamento del punto. L’as-senza dell’argento dalle emulsioni contribuisce inol-tre a ridurre i costi di smaltimento dei residui, mentrela possibilità di lavorare in luce ambiente migliora lecondizioni degli operatori. Tutte condizioni favorevo-li allo sviluppo dell’Editoriale FVG, che prevede peril Messaggero Veneto un futuro stabilizzato sulle altepercentuali di diffusione attuali, confermato anche dallacrescita della pubblicità locale registrata nell’ultimoperiodo e dal successo dell’edizione digitale del gior-nale, che è completamente leggibile sul sito internetwww.messaggeroveneto.it tutti i giorni a partire dalle9.00 del mattino.

Il CTP installato al Messaggero Veneto

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La Voce Nuova di Piacenzasceglie i servizi ASP

Unisys per un debuttorapido e sicuro

Unisys è lieta di annunciare di aver contribuito,con la fornitura di un completo e moderno sistemaeditoriale, alla nascita di un nuovo quotidiano, La VoceNuova di Piacenza, che ha debuttato nelle edicole dapoco più di due mesi.

La testata, pubblicata dallaSocietà Editrice Piacentina,punta su informazioni e notiziedi interesse locale, preziose pergli abitanti dell’area piacentinache desiderano vivere piena-mente la loro realtà. Con questipresupposti, La Voce Nuova diPiacenza si avvia a rappresen-tare un autorevole punto di ri-ferimento per i lettori del territorio circostante.

Secondo il contratto, siglato nel mese di marzo2002, Unisys ha messo a disposizione del quotidianooltre al proprio avanzato sistema editoriale, anche leapparecchiature di rete e le stazioni di lavoro necessa-rie per fare in modo che la piccola realtà nascente po-tesse usufruire delle più avanzate tecnologie.

La soluzione di Unisys, comprensiva del sistemaeditoriale News Content Manager-Hermestm e di quel-lo per la ricezione delle agenzie, News Gathering Ma-nager, soddisfa completamente le esigenze redazionalie tipografiche della nuova testata. Il sistema editoria-le, fornito in modalità ASP (Application ServiceProviding) ha richiesto meno di un mese per entrare inproduzione, in modo da consentire a La Voce Nuovadi Piacenza di rispettare le scadenze che si eraprefissata. Tale modalità non prevede l’acquisto delsistema completo, ma la semplice fruizione dello stes-so e assicura in tal modo al cliente una serie di benefi-ci e sicurezze utili per testate di piccole dimensioni, amaggior ragione se in via di costituzione.

Dotato di un team prettamente formato da giorna-listi e tipografi, l’organico della testata non prevedel’inserimento di figure tecniche per la gestione e ilsupporto del sistema editoriale, compiti che sono in-vece demandati al servizio ASP. Unisys, grazie al-

l’esperienza e alla conoscenza acquisite in decenni dipresenza sul mercato editoriale, si è quindi rivelata ilgiusto partner per la nascente testata, che necessitavadi un fornitore che si occupasse‘in toto dapprima del-la creazione di un moderno ambiente di lavoro, e suc-

cessivamente del supporto edella manutenzione.

La modalità di fornitura inASP ha apportato a La VoceNuova di Piacenza numerosibenefici sia dal punto di vistafinanziario che gestionale. Sot-to il profilo finanziario, il pa-gamento di un canone periodi-co consente di distribuire l’in-

vestimento nel tempo. Anche i vantaggi gestionali sononotevoli: oltre alla sicurezza che il sistema a disposi-zione sarà sempre aggiornato secondo le più recentitecnologie, flessibile e velocemente scalabile per adat-tarsi ai bisogni della testata, si può contare anche suun servizio di supporto e di back-up offerti quotidia-namente durante i normali orari di lavoro di un quoti-diano, con ampia flessibilità per meglio rispondere alleparticolari esigenze dei clienti.

Secondo Giorgio Neri, Coordinatore editoriale deLa Voce Nuova di Piacenza, “La scelta della modalitàASP si è rivelata particolarmente felice perché ci hapermesso di dare vita e concretizzare il nostro proget-to, consentendoci al contempo di focalizzarci sul no-stro core business, i contenuti del giornale, senza do-verci preoccupare degli aspetti tecnici. I professionistidi Unisys hanno saputo interpretare le nostre esigenzee trasformarle in una realtà operativa in brevissimotempo”.

“Non siamo nuovi a progetti di questo tipo” ha di-chiarato Carlo Pellegrino, Direttore Vendite MediaIndustry di Unisys Italia. “Dopo la positiva esperien-za di Borsa & Finanza, abbiamo messo a disposizionedi un’altra testata nascente le nostre competenze, ri-petendo in tal modo un’esperienza estremamente po-sitiva”.

UNISYS ITALIA spaVia B. Crespi 57 - 20159 Milanotel. 02/69851 - fax 02/6985588

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Ora disponibile il softwareSix Degrees di Creo

Creo Inc. (NASDAQ: CREO; TSX: CRE) ha rila-sciato in luglio una versione di prova gratuita validaper 30 giorni del software Six Degreesª disponibileall’indirizzo: www.creo.com/sixdegrees. Questa ver-sione scaricabile di Six Degrees offre agli utenti lapossibilità di provare la nuovatecnologia timefreeing primache entri in vendita a Macworld,il salone che si tiene ad agostoa New York.

Il software Six Degrees èuno strumento per l’aumentodella produttività basato sull’e-mail. Laposta elettronica diventata il principalesistema di comunicazione nel mondo la-vorativo e Six Degrees ne sfrutta la poten-za per metterla al servizio dell’utente.Collega e visualizza automaticamente imessaggi di posta elettronica e i file relativi a uno stessolavoro e indica quali sono le persone che vi collabora-no, cos che l’utente possa navigare velocemente attra-verso i progetti in un modo nuovo e potente. Il softwareSix Degrees è stato concepito per tutti coloro che de-vono gestire molti file e molte e-mail e che desideranolavorare con il computer in maniera più efficiente. Que-

sta applica-zione al-l’avanguar-dia si aggior-na in temporeale e agliutenti nonviene richie-sto di modi-ficare ilmodo in cuilavorano o incui memo-

rizzano i file per sfruttare appieno l’applicazione.Creo ha lanciato Six Degrees in occasione di

Macworld San Francisco nel gennaio 2002, dove la

versione pre-beta si è aggiudicata il riconoscimentoBest of Show Award. Il team di sviluppatori ha effet-tuato un beta-testing molto esteso in cui sono state coin-volte varie figure lavorative del settore, dai free-lanceai dipendenti di grosse aziende multinazionali. Le per-

sone che si sono prestate al beta-testing provenivano da diversesocietà quali grueTech Studios,Fidelity Investments, JacksonDesign, Chapin School eWalmart.com.

“Hanno lavorato in manie-ra straordinaria e hanno contribuito allamessa a punto di Six Degrees che ora èun’ottima applicazione” ha affermato MarkLemmons, direttore di Creative SoftwareGroup presso Creo. “Abbiamo sviluppatoSix Degrees per aiutare le persone a lavo-

rare in modo organizzato, senza passare troppo tempoa organizzarsi. Il nostro team beta ha contribuito a de-terminare gli strumenti che avrebbero mantenuto que-sta applicazione intuitiva nell’uso e al contempo mol-to potente”.

Christopher Murphy, presidente di grueTechStudios ha affermato: “Six Degrees è diventato subitouna parte indispensabile della mia vita lavorativa quo-tidiana”. “Continuo a non capire come ho fatto a navi-gare finora attraverso quell’enorme flusso di informa-zioni senza Six Degrees”. Il software Six Degrees fun-ziona su Mac¨ OS X con Microsoft Entourageª X e suWindows¨ 2000 e XP con Microsoft¨ Outlook¨.Interagisce con tutte le applicazioni del desktop attra-verso un’interfaccia intuitiva e lascia all’utente ognilibertà. La versione in inglese del software Six Degreesverrà messa in vendita a Macworld New York. SixDegrees sarà anche disponibile all’indirizzowww.creo.com/sixdegrees, attraverso vendita per cor-rispondenza e tramite rivenditori online. Il prezzodi lancio è di 99 dollari.

Le versioni in francese, italiano, tedesco e spagno-lo saranno disponibili nel corso di quest’anno.

Creo Italia S.r.l.

Via Pisa 25020099 Sesto San Giovanni

Milano - ItalyTel: +39 02 262 59 77

Fax: +39 02 262 59 229

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88TecnoMedia n. 34, luglio 2002

Ringier, il colosso svizzero distampa e editoria, razionalizza

il processo produttivo distampa con un sistema CtP

Ringier, una delle più importan-ti aziende di editoria e stampa del-la Svizzera, con un totale di 4mila928 addetti in stabilimenti stampain vari paesi, ha avviato un pianodi razionalizzazione che prevede unforte ampliamento del parcomacchine offset e una parallelariduzione del settore rotocalco.

Nello stabilimento di Zofingen,nella Svizzera centrale, sono in usoattualmente una rotativa offset KBACompacta 618 da 48 pagine conpiegatrice V5, tre offset a bobina MANRoland Polyman da 16 pagine e tre rotocalco Cerutti.

In seguito a un programma di razionalizzazione,dal nome in codice “La Macchina”, tale rapporto saràmodificato, per essere portato a cinque rotative offsete due rotocalco entro il 2003. Alla fine di settembre2001 è entrata in produzione una Compacta 618/V5

da 48 pagine per la prima fase diattuazione del progetto.

Una seconda Compacta dellostesso modello entrerà in produzio-ne nel maggio 2003, occupando lospazio liberatosi con l’uscita di

produzione della secondarotocalco, alla fine di dicembre

2001.La ragione logica per questi

cambiamenti è una migliorecalibrazione delle tecnologie di stampa

in funzione della produzione che attual-mente è costituita al 50% da periodici e il

resto da cataloghi, opuscoli e prodotti generali per con-to terzi. Mentre le tirature di alcune produzioni quali ivoluminosi cataloghi di vendita per corrispondenza,superano il milione di copie, le riviste, che tirano inmedia 300.000 copie, possono essere stampate più eco-nomicamente in offset. Con l’adozione della settimamacchina, la rotocalco sarà utilizzata per i lavori dei

clienti esterni e per l’esportazio-ne.

L’importanza strategica delCtP

La realizzazione del proget-to “La Macchina”, per un inve-stimento totale di circa 60 mi-lioni di franchi svizzeri, richie-de una ristrutturazione del repar-to di incisione, con nuove attrez-

zature per la tecnologia Computer-to-Plate. Si tratta di una frazione minima in termini

di investimento, ma di vitale importanza strategica per

NTG Digital srlSede di Milano:

Strada 2, Edificio C3 - 20090 Milanofiori Assago (MI)tel. 02 82 42 541 - fax 02 57511 893

Sede di Roma:

Via Taro 39 - 00199 Romatel. 06 84 16 190 - fax 06 85 41 469

internet: http://www.ntg.ite-mail: [email protected]

Con un investimento di 60 milioni di franchi svizzeri il maggiore editore e stampatoreelvetico ristruttura il parco macchine di uno dei suoi stabilimenti. In questo progetto ilcomputer-to-plate Lüscher assume importanza strategica per la società

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il reparto di prestampa.Circa l’80% dei lavori pervie-

ne in dati digitali che sono rice-vuti, tramite linee dedicate, informato PDF sia dalla casa edi-trice della Ringier, sia dai clien-ti esterni. In alternativa, la lavo-razione completa di prestampaè realizzata in azienda.

I dati di lavoro in PDF sonosottoposti a verifica medianteprove di imposizione, finaliz-zate al controllo tecnico. Le pa-gine delle riviste sono inviate in di-gitale ai clienti per la prova colore re-mota, spesso con la presenza di tecnici del-la Ringier. I lavori che giungono su CD sono accom-pagnati da prove contrattuali che sono confrontate conle prove di imposizione. Se tutto è in ordine, i datisono in seguito inviati al reparto di formatura. Per ilflusso di lavoro si impiega un server centrale com-prendente due RIP Harlequin per la rasterizzazione,per le prove colore e per la formatura. L’uso di un uni-co numero di commessa per l’intero flusso di lavoroassicura un collegamento senza soluzione di continui-tà lungo tutta la fase di prestampa fino alla rotativa.

Produzione in CtP

Nell‘illustrare le ragioni del passaggio al CtP,Ernest Erbert, direttore Data Output della Ringier,spiega che le apparecchiature esistenti non potevanofar fronte al grande formato di lastra (1460 x 1263 mm)della rotativa offset Compacta.

Per assicurare la capacità e sicurezza di produzio-ne richieste, sono stati installati due espositori per la-stre Xpose! 160 della Lüscher, che oggi coprono il 90%del volume di produzione delle forme. All‘inizio delciclo di scrittura dell‘immagine, il Plate HandlingSystem (PHS) seleziona una lastra nel formato volutodai cassetti di magazzino, la trasporta all’unità Xpose!160 selezionata e la colloca sul letto del tamburo in-terno fisso ove avviene la scrittura dell‘immaginemediante i 64 diodi laser rotanti. Al termine dell’espo-sizione, il PHS rimuove la lastra e la trasporta allo svi-luppo. In questo modo un solo operatore per turno, èsufficiente a svolgere l’intero lavoro, con una produ-zione media da 200 a 250 lastre al giorno per cinquegiorni la settimana.

Tra gli al-tri vantaggi della produzio-

ne CtP con il sistema della Lüscher, Erbertsottolinea la qualità : “Prima di effettuare la scelta” haaffermato “abbiamo condotto approfonditi test, duratiotto mesi, con apparecchiature offerte da settecostruttori, e quindi abbiamo dedicato un intero turnoa test accurati con l’esposizione dei diversi tipi di la-stre con diversi sistemi CtP e la Lüscher è risultatouno dei migliori”.

“I principali criteri di scelta dell‘apparecchiatura”ha puntualizzato Erbert “erano lo spazio richiesto e lacapacità di gestire le esigenze del flusso di lavoro, chesono: la produzione di 35mila lastre l‘anno per lerotative da 16 pagine Polyman; una previsione di10mila lastre l’anno per la prima Compacta da 48 pa-gine; 10mila lastre l’anno per la seconda Compacta, acui si aggiungono i picchi di volume dell’inizio di ognisettimana dovuti all’alto numero di lastre richieste perle pubblicazioni della Ringier. Per questa ragione, nelcorso del 2002, la Ringier abbandonerà completamentela produzione con pellicola per passare alla produzio-ne CtP al 100%, mentre la previsione di crescita faràaccelerare l’acquisto di un terzo Xpose! sempre dallaLüscher .

Altro vantaggio trovato nel sistema Lüscher è il ilPlate Handling System (PHS), un sistema dimovimentazione delle lastre a doppio caricamento(DPHS) che serve due unità Xpose!, affiancate”.

“Oggi abbiamo notato un incremento dal 25 al 30%della velocità di esposizione – ha aggiunto Erbert – e,inoltre, gli scarti in prestampa si sono notevolmenteridotti, la produzione risulta molto più affidabile e ilnumero di lastre difettose si è drasticamente abbassa-to. Il registro è molto migliore, rendendo gli avvia-menti di stampa più rapidi e molto ridotti gli scarti,specialmente importante sulle rotative”.

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90TecnoMedia n. 34, luglio 2002

Agosto - Settembre 2002

dal al località evento organizzato da:

12/8/2002 14/8/2002 Adelaide PANPA 2002 PANPA9/9/2002 13/9/2002 San Francisco Seybold Seminars 2002 Seybold18/9/2002 19/9/2002 Mumbai Ifra India 2002 Ifra25/9/2002 28/9/2002 Dublino INMA Europe Conference INMA

Ottobre - Dicembre 2002

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Appuntamenti

Page 91: TecnoMedia 34

Ogni tecnologia ha un sapore inconfondibile, frutto di anni di impegno, ricerca e passione. Per questo i vostri macchinari e le vostre soluzionimeritano di essere serviti su un piatto che fa risaltare benefici e innovazione. Nel 2003 questo piatto si chiama GEC, un punto di riferimentostorico per l’universo delle arti grafiche e del converting. Nel menu di GEC 2003 trovate tutto ciò che può dare valore alle vostre tecnologie: ilprestigio della mostra, l’ampiezza del panorama tecnologico, il livello e il numero dei visitatori, la struttura espositiva bella e funzionale, e sullosfondo una città come Milano, meta fra le favorite degli uomini d’affari... Perché il contenuto è ciò che conta ma è la presentazione che fa la differenza.

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Fiera Milano, 6-10 giugno 2003, Milano

G E C 2 0 0 3 E S A L T AI L S A P O R E D E L L E T E C N O L O G I E .

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Nuove edizioni di quotidiani gratuiti sono annunciate con

regolarità. Qual è il modello di successo che sta dietro a

queste iniziative? I giornali gratuiti sono pubblicati in

mercati e culture editoriali diverse ed hanno trovato un

pubblico di lettori. Esiste una ‘filosofia’ del quotidiano

gratuito applicabile ovunque? E’ cruciale l’osservazione

che queste testate attraggono giovani e donne, lettori

molto importanti per i pubblicitari. Anche se la risposta

alla domanda della Conferenza “stimolano o strangolano”

difficilmente può essere definitiva, ci sono delle lezioni che

si possono imparare per difendere i mercati ‘tradizionali’ o

per entrare nei nuovi. Sfida od opportunità? Ciascuno deve

deciderlo per proprio conto.

7-8 novembre 2002, Roma

Quotidiani Gratuiti: stimolano o strangolano?Ifra conferenza

Ifra

Events Department

La preghiamo di prendere contatto con [email protected]

Fax +49.6151.733-832 · www.ifra.com