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TecnoMedia Periodico mensile. Anno XVI n. 60 - D.L. 353/03 (conv. in L. 27/02/04 n. 46) art. 1 comma 1 DCB - Roma - Reg. Trib. Roma n. 357 del 11-08-2003 - Iscrizione ROC n. 4753 Periodico della ASIG - Associazione Stampatori Italiana Giornali - Tecnologie, Prodotti & Mercati editoriali ISSN 1974-7152 ADN Kronos Agenzia Giornalistica Italia Agfa-Gevaert Ansa APCOM Atex Denex Systems Technology EidosMedia Elettra Ferag Italia Fujifilm GMDE Goss International HiT Media & Publishing Idab-Wamac International Interstrap Kodak LinkService Manroland Mima films Müller Martini Napp Systems R.G. Recmi Segbert Sinedita SMB Schwede Maschinenbau Sun Chemical Group Technotrans Telpress Tera Teufelberger Tolerans Visita il nostro sito Internet: http://www.ediland.it FILO DIRETTO LE AZIENDE INFORMANO Numero 60 - Marzo 2009 Il “Gruppo Seregni” dopo Umberto Nostra intervista a Vincenzo Borgogna, AD del Gruppo Fingraf, che delinea il futuro delle aziende create da Umberto Seregni. a pagina 3 Stampa multiformato alla Gazzetta del Mezzogiorno Scelte tecnologiche innovative e strategie di riconversione industriale nel centro stampa dello storico quotidiano barese. a pagina 5 Il nuovo timone elettronico di Poligrafici Editoriale L’editore del Giorno, Resto del Carlino, Nazione e QN avvia in produzione il timone elettronico e l’interazione on line con la Spe, concessionaria del gruppo editoriale. a pagina 8 IFRA Italia 2009: crescere in tempi difficili A Bari, il 10 e 11 giugno, la XII edizione della Conferenza internazionale per l’industria editoriale e della stampa, tradizionale punto di incontro per tutti i professionisti del settore promosso da IFRA, Fieg e Asig. a pagina 10 Rotopress International si rafforza nella spedizione Il centro stampa di Loreto ha deciso alcuni investimenti tecnologici per ottimizzare i sistemi post-press in funzione delle produzioni miste. a pagina 12 Speciale inchiostri L’evoluzione di questa fondamentale materia prima per l’industria della stampa al centro di un Tecnomeeting ASIG e delle attività di ricerca e sviluppo dei produttori. Standard fisici per gli inchiostri offset e flexo ......... a pagina 14 Inchiostri per supporti multipli .................................. a pagina 18 La sicurezza alla “ribalta” Responsabilità civili e penali per editori, stampatori e distributori. a pagina 23 Quotidiani USA: fra stampa e pubblicità online Le versioni online dei quotidiani statunitensi attraggono sempre più let- tori ma le difficoltà si accentuano per il crollo delle entrate pubblicitarie causato dalla crisi economica. a pagina 28 Pagine dell’Osservatorio............................................................ a pagina 21 Lavoro & Sicurezza .................................................................... a pagina 23 Le Rubriche

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Periodico dell'ASIG, Associazione Stampatori Italiana Giornali

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Periodico della ASIG - Associazione Stampatori Italiana Giornali -

Tecnologie, Prodotti & Mercati editoriali

ISSN 1974-7152

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Sun Chemical Group

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Tera

Teufelberger

Tolerans

Visita il nostro sito Internet:http://www.ediland.it

Filo direttole aziende inFormano

Numero 60 - Marzo 2009

Il “Gruppo Seregni” dopo Umberto Nostra intervista a Vincenzo Borgogna, AD del Gruppo Fingraf, che delinea il futuro delle aziende create da Umberto Seregni.

a pagina 3

Stampa multiformato alla Gazzetta del MezzogiornoScelte tecnologiche innovative e strategie di riconversione industriale nel centro stampa dello storico quotidiano barese.

a pagina 5

Il nuovo timone elettronico di Poligrafici Editoriale L’editore del Giorno, Resto del Carlino, Nazione e QN avvia in produzione il timone elettronico e l’interazione on line con la Spe, concessionaria del gruppo editoriale.

a pagina 8

IFRA Italia 2009: crescere in tempi difficiliA Bari, il 10 e 11 giugno, la XII edizione della Conferenza internazionale per l’industria editoriale e della stampa, tradizionale punto di incontro per tutti i professionisti del settore promosso da IFRA, Fieg e Asig.

a pagina 10

Rotopress International si rafforza nella spedizioneIl centro stampa di Loreto ha deciso alcuni investimenti tecnologici per ottimizzare i sistemi post-press in funzione delle produzioni miste.

a pagina 12

Speciale inchiostriL’evoluzione di questa fondamentale materia prima per l’industria della stampa al centro di un Tecnomeeting ASIG e delle attività di ricerca e sviluppo dei produttori.

Standard fisici per gli inchiostri offset e flexo .........a pagina 14Inchiostri per supporti multipli ..................................a pagina 18

La sicurezza alla “ribalta”Responsabilità civili e penali per editori, stampatori e distributori.

a pagina 23

Quotidiani USA: fra stampa e pubblicità onlineLe versioni online dei quotidiani statunitensi attraggono sempre più let-tori ma le difficoltà si accentuano per il crollo delle entrate pubblicitarie causato dalla crisi economica.

a pagina 28

Pagine dell’Osservatorio ............................................................ a pagina 21

Lavoro & Sicurezza .................................................................... a pagina 23

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Il “Gruppo Seregni”dopo Umberto“Il gruppo fondato da Umberto Seregni non è in vendita”: Vincenzo Borgogna, Amministratore delegato del Gruppo Fingraf, che raggruppa tutte le società fondate da Umberto Seregni, racconta a TecnoMedia i primi passi delle società del Gruppo dopo la prematura e fulminea scomparsa del fondatore, lo scorso 12 gennaio a Milano. Un’intervista esclusiva dalla quale emerge la volontà di consolidare le attività del primo gruppo italiano indipendente per la stampa dei giornali.

TecnoMedia (TM): Qual è l’eredità lasciata da Umberto Seregni?

Vincenzo Borgogna (VB): Da un punto di vista umano e professionale ha lasciato un vuoto incolmabile in azienda e presso quanti lo hanno conosciuto e stimato. Da un punto di vista industriale lascia un gruppo di società caratterizzato da tre grandi assets: un marchio forte, riconosciuto e molto credibile, commesse stabili con i più importanti quotidiani italiani e con alcuni gruppi esteri di primaria importanza, un gruppo di dipendenti che, in questi mesi, hanno dimostrato un attaccamento all’azienda che va molto al di là dei personali, e legittimi, interessi economici.

TM: Quindi c’è ottimismo sul presente e sul futuro del Gruppo ?

VB: Il momento economico per l’industria grafica è quello che è, ma siamo impegnati su più fronti per il consolidamento del Gruppo.

TM: Può essere p iù preciso?

VB: Partiamo dal portafoglio clienti. Il Gruppo ha contratti, in Italia, con RCS, Il Giornale, Il Giorno, il Gruppo Class, ePolis, Libero, La Padania, Il Foglio e l’Unità. All’estero, in Polonia c’è Axel Springer, il più importante editore tedesco, e in Francia c’è un contratto con Le Figaro, a Parigi, del valore di 250 milioni di Euro.

E’ un accordo che ha valore decennale. Gli altri contratti sono stabili e hanno una scadenza media fra il 2015 e il 2017. Tutti insieme, i contratti che abbiamo in portafoglio rappresentano un fatturato superiore ai 100 milioni di Euro, che ci consentono di pianificare con relativa tranquillità il consolidamento delle attività di stampa quotidiani.

TM: Ovvero?VB: Crediamo che oggi in

Italia ci sia una sovra capacità produttiva. L’unico sistema per generare efficienza è ottimizzare gli asset produttivi. Non ci sono altre soluzioni. Noi stiamo lavorando in questa direzione. Per questo obiettivo, siamo anche impegnati a valorizzare le risorse interne del gruppo, che non mancano e sono di ottima qualità.

TM: Una strategia unica o differenziata fra Italia ed estero?

VB: La strategia del gruppo è unica. Noi crediamo che alcune esperienze estere potrebbero

essere introdotte anche in Italia, se ci fosse il supporto convinto degli editori e, ancor prima, degli stampatori.

TM: Per esempio?VB: Una razionalizzazione dei formati dei

quotidiani. E’ difficile spiegare all’estero come in

Vincenzo Borgogna, Amministratore delegato del Gruppo Fingraf, che raggruppa le attività del gruppo di Umberto Seregni

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Italia quasi ogni editore abbia un proprio formato. Da un punto di vista industriale è una scelta che comporta un significativi aggravio di costi; personalmente non credo che formati che si differenziano fra loro per pochi centimetri possano portare al prodotto finale un valore aggiunto tale da far passare in second’ordine quelli che sarebbero i ricuperi di marginalità - certi – derivanti da una standardizzazione di prodotto attorno a pochi formati.

TM: Stampa di giornali e prodotti del’industria grafica: farete delle scelte?

VB: Il nostro focus sarà sempre più sulla stampa dei quotidiani e dei prodotti che utilizzano carte compatibili e migliorate. Vogliamo consolidare la nostra posizione di leader su questo mercato. Naturalmente vogliamo mantenere anche alcune riviste particolarmente importanti alle quali il gruppo è specialmente legato, come i prodotti del gruppo Class.

TM: E’ possibile crescere in tempi difficili?VB: A parte il momento economico internazionale,

che è quello che è, l’industria della stampa italiana è particolarmente frammentata. Credo che in un futuro non lontano ci sarà spazio per uno, massimo due, grandi stampatori, e per una serie di piccoli centri stampa di nicchia. Credo che i poli produttivi che non siano né grandi né piccoli faranno moltissima fatica

a sopravvivere.

TM: L’ultima grande impresa di Umberto Seregni è stato il nuovo centro stampa parigino de Le Figaro: a che punto sono i lavori?

VB: Se tutto va come previsto, lo stabilimento entrerà in funzione fra la fine di agosto ed il mese di settembre di quest’anno. In questa operazione sono stati investiti ottanta milioni di Euro. Anche la nuova proprietà del gruppo ci crede molto.

TM: Chi sono i nuovi proprietari?VB: Il fondo di investimento Camulos Capital. La

famiglia Seregni ha mantenuto il 10%. Uno dei tre figli del fondatore, Andrea, l’unico a seguire la strada paterna, è oggi il direttore commerciale del gruppo, e rappresenta la continuità con il fondatore.

TM: Ma qualcuno si è fatti avanti con proposte per acquistare il gruppo, dopo la scomparsa del fondatore?

VB: Sì, ma per acquistare il gruppo ci vorrebbero i soldi, molti Euro, e soprattutto bisognerebbe che fosse in vendita.

TM: Il gruppo è in vendita?VB: No. Il gruppo fondato da Umberto Seregni

non è in vendita.

Ricordando Umberto Seregni

“Sessantasette anni sono troppo pochi per andarsene, ma questi sessantasette anni Umberto Seregni li ha spesi molto bene. Ha costruito, con la moglie Rosa e i tre figli Alberto, Andrea e Giovanni, una famiglia unita. Ha trasformato l’azienda paterna nel primo gruppo italiano di stampa per quotidiani. Ha fondato imprese all’estero, in Polonia e nei Paesi Baltici. Soprattutto, ha lasciato un segno indelebile, con la sua carica umana, in quanti lo hanno conosciuto.”

Paolo Paloschi, Presidente dell’Asig – Associazione Stampatori Giornali – ha voluto ricordare così la figura di Umberto Seregni in apertura dell’Assemblea della Asig dello scorso 27 febbraio, la prima dopo la scomparsa dell’imprenditore.

Chiunque abbia avuto l’opportunità di conoscere da vicino Um-berto Seregni, è rimasto colpito dalla semplicità della persona, che tanto più risaltava se accostata alle dimensioni del suo gruppo, cresciuto fino a diventare il più importante polo indipendente di stampa quotidiani del nostro Paese.

Ottimista, sempre pronto alla battuta, affabulatore in grado di affascinare gli interlocutori con aneddoti ed appunti di vita vissuta a contatto con molti fra i più importanti imprenditori dell’industria dei media in Italia ed all’estero, Umberto Seregni lasciava un’impronta di sé ovunque andasse. Amava raccontare, con garbo ed ironia, le sue vicende professionali, senza nascondere le inevitabili difficoltà e gli eventuali errori, dai quali aveva imparato sempre qualcosa. Ai collaboratori, e a quanti per lavoro andavano a trovarlo, non negava mai tempo e disponibilità. Come imprenditore ha conosciuto successi in Italia ed all’estero e momenti, anche duri, di difficoltà, nei quali ha dovuto difendere con determina-zione e coraggio le proprie aziende dagli attacchi di una concorrenza altrettanto decisa e determinata a prendere il suo posto.

Se ne è andato lo scorso 12 gennaio, all’improvviso, battuto di una male incurabile. L’unico ad averlo sconfitto.

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Stampa multiformatoallo stabilimento dellaGazzetta del Mezzogiorno

E’ stata completata la trasformazione del centro stampa della storica testata barese in uno stabilimento per la stampa offset full color, ed in formati multipli, di quotidiani ed altri prodotti commerciali. Scelte tecnologiche innovative e strategie di riconversione industriale per uniformare anche le linee produttive già installate ai formati 310*450 e 350*530.

“La strada che abbiamo im-boccato è quella della diversifi-cazione”: il Presidente di Edisud, Giuseppe Lobuono, editore della Gazzetta del Mezzogiorno, sgom-bra subito il campo da possibili equivoci. “Sotto casa mia”- raccon-ta a TecnoMedia-“tutte le mattine trovo una portineria che sembra un edicola, con prodotti stampati di ogni tipo. Perché non possiamo produrli noi?”

Stampa in multi formato

Il progetto di trasformazione dello storico centro stampa del quotidiano pugliese, al centro della città di Bari, risale al 2007. L’obiet-tivo era quello di ricavare uno stabilimento in grado di affrontare la produzione di stampati che non fossero solo le edizioni del giornale, offrendo al mercato la forza, e la credibilità, di un marchio “quotidiano” molto radicato nella regione Puglia.

La proprietà non voleva effettuare stravolgimenti radicali di quanto installato, quanto piuttosto trasfor-mare l’esistente in funzione della stampa multiprodot-to, investendo, contemporaneamente, su una nuova rotativa.

Il cantiere si è aperto agli inizi del 2008 e, nel mese di

giugno, è stata completata l’instal-lazione della nuova rotativa, una Uniset di Manroland. In agosto sono cominciati i test di stampa ed ai primi di settembre la nuova linea è entrata in produzione.

“Il progetto della Uniset”-spiega Grandolfo”-ha sfruttato il basamento fatto per la vecchia tipografica Man risalente agli anni Settanta” in linea con i principi guida del progetto, che erano quelli di limitare gli interventi alle modifiche strettamente ne-cessarie. Piuttosto, a richiedere uno studio molto accurato è stata la progettazione della macchina che doveva trovare posto in uno stabile con ridotte dimensioni in altezza. Manroland ha sviluppato una versione della Uniset compat-ta, la prima al mondo ad essere

installata con questa caratteristica di contenimento assoluto delle dimensioni.

Uniset è, naturalmente, full color e multiformato. Quello adottato è il 310*450, meglio noto in Italia come il formato della Stampa di Torino. Si tratta di una precisa scelta editoriale, alla quale la Gazzetta del Mezzogiorno si è uniformata, ma la Uniset può montare formati diversi a richiesta del cliente senza cambiare nulla.

Giuseppe Lobuono, Presidente di Edisud

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La configurazione è per la stampa coldset, ma sarebbe possibile montare un forno UV su una delle sette torri, così come è prevista la possibilità di montare una terza piega in uscita.

La rotativa stampa le copie della Gazzetta del Mezzo-giorno che, fino ad Agosto 2008, erano prodotte su una rotativa Uniman risalente al 1989 ed integrata, nel 2001 con una torre Geoman. In questa configurazione, stampa in produzione diretta 56 pagine, di cui 12 in quadricromia. Nell’ Aprile 2007, approffit-tando dello stop produttivo della Domenica di Pasqua, si è portato a compimento il suo primo cambio di formato. Tutto ciò senza effettuare alcun inter-vento rilevante sulla macchina, ma solo aggiornando la grafica della Gazzetta.

L’intervento di trasformazione e adattamento ha, in particolar modo, interessato la modifica della dimen-sione e del posizionamento relativo delle immagini, che venivano prodotte per il formato lastre panorama esistente. Ciò è stato possibile grazie alla tecnologia AGFA - Arkitex ed agli applicativi sviluppati e perso-nalizzati in collaborazione con Gmde. Sempre grazie a questa tecnologia, la rotativa Uniman è diventata anche un possibile ed immediato back-up della nuova Uniset.

L’attuale produzione della Gazzetta conta sette edizioni, una foliazione media di 64 pagine con sup-plementi tematici realizzati periodicamente. Sono pro-dotti che fanno leva su specifici interessi del territorio locale, rilegati, da un punto di vista tecnico, a punto

metallico, per avere un vero e proprio magazine su carta da quotidiano.Alla cucitura prov-vede un impianto Tolerans, fornito da Ferag Italia, che lavora direttamente in linea sulla nuova Uniset.

Trasformazioni in fotofor-matura e sala spedizione

Con l’introduzione dei nuovi formati hanno subito modifiche anche gli impianti in sala fotoformatura e spedizio-ne. E’ stata applicata la stessa filosofia di trasformare e adat-tare l’esistente senza alcuna ristrutturazione radicale.

Gmde, fornitore dei nuovi CtP Agfa Polaris XCVs che hanno sostituito le vecchie unità Polaris 100 dell’anno 2001, ha provveduto a rivedere

tutto il flusso di lavoro in funzione multiformato. Sulle due unità installate, corredate da impianti di piegatrici e punzonatrici della 2B, sempre forniti da Gmde, si possono lavorare, indifferentemente, il 310*450 e il 350*530, oltre ai formati intermedi.

Particolare attenzione è stata dedicata ai sistemi per il tracciamento dei dati in produzione, per dotare il centro stampa di sistemi gestionali in tempo reale per il controllo dei consumi.

La nuova Uniset ha installato il modulo Press Monitor di PPM, il controllo integrato per il flusso produttivo fornito da Manroland.Questo si interfaccia con i contatori volumetrici di Technotrans, fornito da Ferag Italia, ed offre i consumi in tempo reale di inchiostri e carta, consentendo sia di conoscere le sta-tistiche a consuntivo che di pianificare la produzione

sulle diverse commesse.Questo impianto di controllo trova

un corrispettivo nel monitoraggio di flusso produttivo del sistema editoriale Tera GN3 - rappresentato in Italia da Gmde- installato nel 2006. La piatta-forma produttiva Tera GN3 è anch’es-sa dotata di un’applicativo - Statistiche GN3 - sviluppato e personalizzato con Gmde, che consente di monitorare tutte le fasi di lavorazione delle pagine, dalla preparazione in redazione alle uscite delle lastre in fotoformatura, rilevando tutti gli interventi effettuati: un potente sistema produttivo per il monitoraggio dei costi.

Il sistema Tera GN3 è dotato di modulo Mediaplanner per il timone

Michele Grandolfo, Responsabile tecnico di Edisud, accanto alla nuova rotativa Uniset di Manroland

Gmde ha provveduto ad adattare la fotoformatura ai nuovi formati variabili producibili nello stabilimento.

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Stampa multiformato alla Gazzetta del Mezzogiorno

elettronico, integrato e personalizzato da Gmde per soddisfare le esigenze della concessionaria di pubblicità PK e per consentire la lavorazione interna anche del settimanale di annunci gratuiti Gazzettaffari.

A completare il sistema degli applicativi installati vi sono, oltre ad Arkitex, Agfa / Autoink + Optink (per la corretta gestione dell’inchiostazione) ed Agfa / Sublima. L’impianto Ctp, dotato delle sviluppatrici Agfa DELL LP82, lavora con lastre con tecnologia agli alogenuri d’argento per consentire di raggiungere l’obiettivo aziendale di alta qualità “certificata” dei suoi prodotti editoriali. Per ottimizzare ed agevolare il lavoro di qualità degli stampatori, è in corso di installazione il sistema Serendipity, sempre fornito da Gmde.

In sala spedizioni, dove lavorano unità di Idab Wamac, Job Strap (fornita da Ferag Italia) e Müller Martini, è quest’ultima che ha fornito il sistema di controllo del flusso produttivo finale.

Lo stesso fornitore ha installato la stazione di prelievo adatta a raccogliere dalla rotativa i diversi formati che possono essere stampati, e collabora con Manroland allo sviluppo di una terza piega che possa essere utilizzata per lavorazioni di prodotti acquisiti con nuove commesse nell’area commerciale. Sempre per quanto riguarda l’automazione, Uniset adotta i sistemi di guida automatici per il caricamento della carta, cut off e lava caucciù. Non ci sono, invece, dispositivi per lo smistamento e il montaggio automatico delle lastre perché la Edisud ha un’organizzazione interna estremamente efficiente per questa funzione.

Un mercato che cambia

Quando è partito il progetto di trasformazione dello stabilimento, nessuno poteva immaginare la crisi eco-nomica internazionale che stiamo attraversando.

“Ma noi siamo ottimisti”- sottolinea il Presidente dell’Edisud, Lobuono”- Il mio personale concetto è che lo “zoccolo duro” della stampa dedicata all’in-formazione locale ed al proprio territorio continuerà a vivere e a svilupparsi. I quotidiani come la Gazzetta del Mezzogiorno sono giornali di nicchia, grazie ai quali il lettore può conoscere gli avvenimenti a lui

più vicini. Il compito dell’editore è quello di rafforzare i

contenuti e i servizi dedicati al territorio”. Proprio per questa ragione è partita, da poco tempo, la distribu-zione abbinata della Gazzetta con la Stampa di Torino in alcune provincie, per offrire ai lettori un giornale nazionale di grande qualità. E’ una iniziativa che nasce dall’esigenza di non perdere quote di mercato nei confronti di altre testate che già praticano questa distribuzione abbinata.

“Il mercato di Bari”- conclude Lobuono-“è molto competitivo. Noi crediamo che un rinnovato centro stampa ed un giornale locale forte e accreditato offrano garanzie di qualità che saranno certamente apprezzate nei prossimi mesi e nei prossimi anni”.

In sala spedizioni lavorano unità di Idab Wamac, Job Strap (fornita da Ferag Italia) e Müller Martini, che è anche il fornitore che ha installato il sistema di controllo del flusso produttivo dopo la stampa in rotativa.

Asig: i prossimi appuntamenti per l’industria della stampa italiana

Il 23 Aprile, dalle ore 14 alle ore 17, presso la Fieg di Milano, si svolge una riunione delle Commis-sione sicurezza Asig con un approfondimento sui temi: “I sistemi di gestione sicurezza nelle aziende editoriali”. L’incontro sarà occasione per dibattere il tema delle “schede di valutazione rischio stress” in vista della scadenza del 16 maggio prossimo, a norma

Il 14 Maggio, a Roma, presso il Corriere dello Sport – Stec, è in calendario un Tecnomeeting dedi-cato alla situazione del “Mercato della carta per quotidiani e controlli di qualità”. Come di consueto, la riunione prevede relazioni tematiche e un ampio spazio dedicato alle domande e risposte con il pubblico. L’incontro è aperto alle aziende associate all’Asig, ai fornitori ed agli ospiti invitati.

Il programma, con tutti i dettagli, sarà disponibile presso il sito ediland.it.

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Il timone elettronicoe il flusso di lavoro digitalealla Poligrafici Editoriale

L’editore del Giorno, Resto del Carlino, Nazione e QN avvia in produzione il timone elettronico e l’interazione on line con la Spe, concessionaria del gruppo, introducendo, per la prima volta in Italia e fra i primi al mondo, un nuovo modulo del sistema editoriale progettato per creare un collegamento dinamico fra le redazioni, che creano i contenuti, e le concessionarie che vendono gli spazi. Tutti gli addetti vedono il processo di costruzione del quotidiano in tempo reale: la concessionaria estende i margini temporali per la vendita della pubblicità, si riducono gli errori e si razionalizza la videoimpaginazione finale.

Dopo alcune stagioni caratterizzate da importanti investimenti tecnologici, come l’introduzione su larga scala dei CtP e, più recentemente, l’adeguamento al full color delle linee rotative offset e flexo, molti centri stampa, e molti editori, hanno ricominciato a focalizzare l’attenzione verso il ricupero di tutti i margini di efficienza produttivi.

Non fa eccezione la Poligrafici Editoriale che, con l’ultimo piano di riorganizzazione dello scorso anno, il 2008, ha introdotto nel ciclo produttivo il trattamento automatico delle immagini e, ancora più importante, il timone elettronico pubblicitario.

Obiettivo efficienza

“L’obiettivo della nuova iniziativa” –spiega a TecnoMedia Marco Pagani, responsabile dell’area di preparazione del gruppo –“era ricuperare i margini di efficienza nel lavoro quotidiano fra le testate giornalistiche e la Spe, la concessionaria di gruppo”.

Fino all’anno scorso, il flusso di informazioni relative al timone pubblicitario era cartaceo. “Fra editore e concessionaria potevano transitare oltre 700 fogli al giorno”, una messe di informazioni essenziali alle testate, non facilmente visibili a tutti ed in grado di ingenerare un tasso di errori significativo.

Il sistema in uso alla Poligrafici Editoriale dal 1977, Hermes di Atex, era in grado di interfacciarsi con diversi prodotti sul mercato, ma “la maggiore efficienza per

l’integrazione di tutta la piattaforma”- sottolinea Marco Pagani-“alla fine è stata riscontrata in moduli di sistema proposti dalla stessa Atex.” In particolare da Supervisor TQ (timone quotidiano), il modulo di Hermes 10 AX che, dopo numerosi test effettuati, ha soddisfatto le aspettative dell’editore, il cui obiettivo era la completa integrazione del flusso di lavoro fra concessionaria e testate gestite e, contemporaneamente, la garanzia di visibilità di tutte le informazione a quanti ne avessero necessità. La Poligrafici Editoriale è la prima azienda italiana a dotarsi di questo modulo, ed una delle prime nel mondo.

“La Spe”- ricorda Marco Pagani-“ già utilizza con ottimi risultati la soluzione Linkservice per la gestione dei materiali digitali”. Il passaggio successivo è stata la trasformazione dei menabò cartacei in un’unica piattaforma produttiva on line per QN, Il Giorno, Il Resto del Carlino e La Nazione.

Dalla carta al digitale

Il sistema tratta oltre quaranta edizioni su quattro testate quotidiane, con oltre settecento pagine giornaliere prodotte dalla redazione.

L’editore fornisce alla propria concessionaria di gruppo dei modelli di foliazione pre impostati.Tecnicamente, sono dei modelli di template di Supervisor, in pratica sono dei moduli digitali che la concessionaria comincia a riempire con qualche giorno

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Il timone elettronico e il flusso di lavoro digitale alla Poligrafici Editoriale

di anticipo rispetto alla produzione del giornale. I responsabili della Spe trascinano in pagina i materiali, prenotando automaticamente gli ingombri pubblicitari venduti.Se il materiale da pubblicare è già arrivato all’interno di Hermes da parte di LinkService, gli oggetti digitali sono già visibili in pagina. Per ogni testata del gruppo, e per ogni data, è disponibile il listino del venduto.

Q u a n d o arriva il giorno della lavorazione finale, dalla Spe lanciano l’ultimo aggiornamento, t rascinando in pagina tutto il listino del venduto completo e creando g l i i n g o m b r i definitivi per la pubblicità. “Queste fasi”- spiega il capo proge t to Patrizia Piccinelli –“si svolgono un paio di giorni prima della pubblicazione”. Al mattino del giorno precedente la pubblicazione la redazione trova all’interno del sistema Hermes di Atex il timone elettronico con tutti gli aggiornamenti disponibili. Tutti i redattori conoscono così, in tempo reale, foliazione e carico pubblicitario. I giornalisti possono, in corso d’opera, effettuare alcuni aggiustamenti su spostamenti di pubblicità non in posizione di rigore, rispettando la sessione tematica. Lo stesso vale per tutti gli eventuali aggiustamenti grafici necessari su pubblicità che cadono su pagine destre e sinistre.

L’ a g g a n c i o d e i materiali pubblicitari, gli oggetti digitali, avviene, nella forma definitiva, durante il processo finale di impaginazione, durante il giorno di produzione del quotidiano che andrà in stampa nel corso della notte.

Se i materiali sono già impaginati, vanno a posto da soli, altrimenti v a n n o p o s i z i o n a t i esattamente nel corso del processo finale di videoimpaginazione.

Il ricupero di efficienza è notevole sul fronte delle attività editoriali. “Nel lavoro quotidiano”-spiega Patrizia Piccinelli-“sono diminuiti in misura

significativa gli errori” che, inevitabilmente, introduceva il procedimento manuale su carta.

In prospettiva, si sta anche valutando l’ipotesi di riorganizzare l’area dell’impaginazione, rendendo indipendente dalla concessionaria la sede dove materialmente si provvede a questo lavoro.

Curiosità e sod-disfazione

I l n u o v o progetto è entrato def in i t ivamente a regime a fine febbraio su Giorno, Carlino e Nazione e, per fine marzo, sarà esteso a QN. “All’inizio”- spiega Patrizia Piccinelli-“ c’è stata molta curiosità. Poi, una volta avviati i test, pa r t i co la rmente critici perché sono stati realizzate nel

periodo natalizio, è cresciuta la soddisfazione, soprattutto da parte della concessionaria”.

La Spe ha guadagnato molto nei tempi di rilascio all’editore, e quindi ha maggiori opportunità di vendere gli spazi pubblicitari a ridosso della pubblicazione del quotidiano.

Utilizzando una banca dati comune, tutti gli addetti della Spe che ne abbiano facoltà vedono in tempo reale lo stato di avanzamento dei lavori. In questo

modo, possono seguire eventuali spostamenti degli annunci pubblicitari negoziati in posizioni di rigore, pur non potendo assolutamente, per precisi accordi, interagire con il lavoro editoriale.

La concessionaria ha anche un altro benefit dal nuovo sistema, la spunta automatica del pubblicato.

La r e s t i t uz ione alla Spe da parte delle testate di tutti gli annunci pubblicati, ai fini della fatturazione, è immediata ed automatica, e coinvolge

tutta la piattaforma produttiva. E’ un vantaggio specialmente apprezzato dall’ufficio contabilità, che abbrevia in modo sensibile i tempi per la emissione delle fatture ai clienti.

Una schermata di Supervisor TQ, il modulo di Hermes Atex per il timone elettronico. La Poligrafici Editoriale è il primo editore in Italia ad adottarlo, ed uno dei primi al mondo.

Il Capo progetto Patrizia Piccinelli

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IFRA Italia 2009:crescere in tempi difficiliIl 10 e 11 giugno prossimi, a Bari, si svolgerà la XII edizione di IFRA Italia, la Conferenza internazionale per l’industria editoriale e della stampa, il tradizionale punto di incontro annuale per tutti i professionisti del settore promosso da IFRA, da Fieg e da Asig.Molte le novità attese per quest’anno, a cominciare dal titolo della manifestazione, che propone una serie di riflessioni su strumenti e strategie per “crescere in tempi difficili”. La prima sessione di lavoro sarà ospitata dalla Sedit di Bari, il resto della Conferenza si svolgerà all’Hotel Sheraton. Visite ai centri stampa e serate informali alla scoperta delle tradizioni enogastronomiche pugliesi arricchiranno, come di consueto, il programma.

Il 10 e 11 giugno prossimi ritorna IFRA Italia, l’annuale meeting internazionale per tutti i professio-nisti italiani dell’industria editoriale e della stampa. La manifestazione, che quest’anno celebra la XII edizione, è promossa come di consueto dall’IFRA, la più impor-tante organizzazione mondiale di ricerca e sviluppo per l’industria editoriale, dalla Fieg, la Federazione Italiana degli Editori di Giornali, e dall’Asig, che rappresenta gli stampatori di quotidiani.

Crescere in tempi difficili

“Crescere in tempi difficili: la creatività contro il pessimismo” è il tema di riflessione proposto quest’anno da IFRA Italia, un argomento trasversale all’industria della comunicazione internazionale. La contrazione dell’economia mondiale, la “gelata” sui consumi nei Paesi più industrializzati ed in quelli in via di svilup-po, e la conseguente contrazione degli investimenti pubblicitari spingono editori e stampatori di giornali a interrogarsi sul presente e sul futuro prossimo.

Il tema centrale in discussione non è quello, acca-demico, di domandarsi se il prodotto stampato abbia un futuro, quanto quello di capire se la crisi economica internazionale non abbia piuttosto sollevato il velo, in modo davvero brusco, su alcune carenze “strutturali” di sistema. L’industria dei giornali, basata sul ciclo industriale di preparazione, stampa, distribuzione del prodotto “fisico” quotidiano ha dei margini sui quali lavorare in tempi difficili? In presenza di una contra-zione significativa della raccolta pubblicitaria, che accompagna un declino lento, e per alcuni osservatori fisiologico, della diffusione di copie e del numero di

lettori, l’industria della stampa ha degli spazi di inter-vento per ricuperare produttività e redditività ?

Un brain storming Italia-estero

IFRA Italia 2009 cercherà di proporre delle rispo-ste, delle provocazioni e dei possibili suggerimenti in modo un po’ diverso da quanto è stato fatto finora dalle precedenti edizioni di IFRA Italia. Quest’anno tutta la manifestazione sarà “giocata” su un dialogo fra i protagonisti del mercato italiano e le suggestioni che arrivano dagli altri Paesi del mondo. Una sorta di “brain storming” fra professionisti del settore che si snoderà lungo tre filoni ben precisi.

- Produzione e logistica: nuovi modelli di organiz-zazione per la stampa industriale

La sessione inaugurale, che sarà ospitata nel po-meriggio del giorno 10 giugno presso lo stabilimento Sedit di Bari, sarà aperta da una relazione quadro tenuta da Manfred Werfel, Deputy Ceo di IFRA, specialista di fama internazionale nell’industria della stampa, che farà luce sull’evoluzione dell’organizzazione del lavoro e della logistica produttiva in diversi mercati internazionali. A seguire, un relatore estero illustrerà un’esperienza di particolare significato realizzata in ambito produttivo e logistico. Concluderà la sessione una tavola rotonda dove alcuni fra i più noti dirigenti di stabilimenti di stampa italiani discuteranno le “provo-cazioni”, portando il loro punto di vista sia sull’applica-bilità, in Italia, di quanto ascoltato, sia sull’opportunità di rivedere e rinnovare il ciclo di stampa-distribuzione dei giornali nel nostro Paese. Sullo sfondo, per tutti, ci

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IFRA Italia 2009: crescere in tempi difficili

saranno gli interrogativi all’ordine del giorno quali il decentramento produttivo, la creazione di poli di stampa consortili, i nuovi modelli di trasporto e distribuzione primaria delle copie, l’ipotesi di stampare piccoli lotti di copie con modalità print-on-demand.

Questo schema, relazione quadro, best practice e tavola rotonda sarà identico anche per le due sessioni previste per la mattina e il pomeriggio del giorno 11 giugno, presso il centro congressi dell’Hotel Sheraton di Bari.

- Quotidiani, magazines e servizi su rete Internet: nuovi modelli di sviluppo

Nonostante la crescita a due cifre della raccolta pubblicitaria su internet, almeno fino alla metà dello scorso anno, i fatturati della rete sono, in tutto il mondo, ancora lontani dalla “vecchia” redditività del prodotto stampato. Anzi, nel mercato si cominciano a sentire voci critiche circa la capacità di internet di portare l’acquirente nei negozi.

I rapporti fra i “canali” stampati e i “canali” digitali, i modelli organizzativi per la raccolta e la pubblica-zione di notizie ed i margini per i possibili ricuperi di redditività saranno i protagonisti di questa sessione, che aprirà la mattinata del giorno 11 giugno, al centro congressi dell’hotel Sheraton di Bari.

I lavori saranno aperti da una relazione quadro di Melanie Shah, di IFRA Newsplex, la struttura interna all’organizzazione internazionale specializzata nella ricerca sui nuovi modelli di organizzazione del lavoro nelle aziende editoriali.

A seguire una esperienza particolarmente significa-tiva di un editore internazionale, ed una tavola rotonda fra direttori editoriali italiani per valutare le “provoca-zioni” dall’estero e discutere di quanto potrebbe essere sviluppato in Italia.

Sullo sfondo, i complicati rapporti fra i prodotti stampati ed i servizi digitali, l’utilizzo dei contribu-

ti dei lettori e il loro coinvolgimento all’interno di processi di content management e le nuove possibili articolazioni fra contenuti nazionali e locali nell’era della multimedialità.

- Le sfide per gli editori: come crescere in tempi difficili

E’ la sessione prevista per il pomeriggio del giorno 11 giugno, la più complessa e, probabilmente, la più “provocatoria”.

Sarà aperta da una relazione quadro di Reiner Mittelbach, Ceo di IFRA, completata da una best practice di un editore estero; a conclusione, una tavola rotonda italiana dove editori e dirigenti di primo piano si confronteranno sulle strategie editoriali da adottare in tempi di difficili. Sullo sfondo le sfide della raccolta della pubblicità, le sinergie editoriali, i nuovi contratti di lavoro, l’outsourcing e le diverse opportunità per il rinnovamento di un’industria strategica, quella editoria-le, che vuole, caparbiamente, continuare a crescere.

IFRA Italia 2009 ospiterà anche la presentazione della Ricerca Annuale dell’osservatorio tecnico per i quotidiani e le agenzie di informazione, con tutti i dati aggiornati di settore. L’incontro è previsto per il tardo pomeriggio del giorno 10 giugno, presso la Sedit di Bari, al termine della prima sessione dei lavori.

Come consuetudine della manifestazione, IFRA Italia offrirà a tutti i partecipanti occasioni di incontro conviviali in ambientazioni caratteristiche, alla scoperta delle tradizioni eno gastronomiche della regione Puglia. La prima sera si svolgerà a Bari, la seconda serata presso una tipica masseria pugliese a sud del capoluogo.

Visite guidate ai principali centri stampa della città e a quello della Gazzetta del Mezzogiorno completeranno il programma della manifestazione che, come sempre, sarà distribuito in edizione stampata e digitale ad oltre tremila indirizzi, e sarà disponibile sui siti dei promotori della manifestazione: ifra.com, ediland.it e fieg.it.

Albrecht Bolza-Schünemann lascia la Presidenza di Kba

Albrecht Bolza-Schünemann, Presidente e Ceo di Kba dal 2003, ha rassegnato le dimissioni da tutte le cariche ricoperte nel gruppo. La decisione è stata comunicata in occasione dell’incontro del Supervisory Board della società, lo scorso mese di Marzo.

Il consuntivo parziale di Kba per il 2008 ha presentato un risultato negativo, prima delle tasse, nell’ordine di 85 milioni di Euro. Nonostante il buon andamento di alcune divisioni del gruppo, il dra-stico calo della domanda internazionale ha colpito duramente l’area delle macchine da stampa con alimentazione a foglio. A succedergli nella carica di Presidente è stato chiamato Helge Hansen, che da febbraio ricopriva il ruolo di Cfo all’interno di Kba.

Il Chairman di Kba, Dieter Rampl, ha ringraziato pubblicamente Bolza-Schünemann per gli anni di servizio all’interno di Kba, accettando la decisione, maturata in clima economico ostile come quello attuale, “con il più grande rispetto”.

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Rotopress Internationalsi rafforza nella spedizione

La sala di spedizione è una delle frontiere più avanzate per l’automazione industriale nei centri stampa attrezzati per le produzioni miste. La Rotopress International di Loreto ha deciso alcuni investimenti tecnologici in questo settore.

La sala spedizione è stata, tradizionalmente, una delle aree produttive più stabili, almeno in termini di investimenti. Se escludiamo la stagione che ha visto diffondersi, all’estero come in Italia, gli impianti per l’inserimento in linea, il ciclo di lavorazione che va dalla raccolta copie presso la piega, all’impacchettamento fino al trasporto alla ribalta è sempre stata piuttosto “stabile” da un punto di vista tecnologico.

Questa situazione, da un po’ di tempo, ha cominciato a cambiare, sotto la spinta dei centri stampa che, avviando la produzione di diverse tipologie di prodotto, con diversi formati e spessori di carta, devono per forza valutare l’inserimento di soluzioni tecnologiche che, anche in sala spedizione, siano sufficientemente flessibili per trattare prodotti fra loro molto diversi.

Rotopress International, nel suo centro di Loreto, ha da poco avviato in produzione due nuovissimi stacker semi commerciali per produzioni miste.

“Quando abbiamo installato la terza rotativa”- spiega il Direttore generale di Rotopress International Pierpaolo De Sanctis-“abbiamo verificato che andava modificata anche la spedizione”. In molti casi, gli stacker o vanno bene per i giornali o sono adatti

per gli stampati commerciali. In passato lo stabilimento di Loreto ha fatto esperienze non particolarmente soddisfacenti proprio nell’area della spedizione. Molte delle soluzioni tradizionali sono studiate per

servire ottimamente un solo prodotto, un solo formato ed un solo tipo di carta. “A noi-“sottolinea De Sanctis-“occorreva una soluzione che potesse lavorare in linea tutta la nostra produzione”.

A cambiare, con il prodotto, è naturalmente anche la lavorazione. Nel caso del quotidiano, i pacchi vengono avviati alla ribalta per il trasporto finale in edicola. Se lo stampato è commerciale, passa attraverso lo stoccaggio sui bancali.

Stacker multi prodotto e pallettizzatori robotizzati

Rotopress International ha pertanto deciso di investire nella sala stampa puntando su uno stacker sviluppato da Segbert, e commercializzato da Ferag Italia, che da anni ha uno stretto rapporto di collaborazione con questo produttore. Fra breve sarà anche installato un nuovo

pallettizzatore robotizzato su due delle tre linee produttive, sempre proposto da Ferag Italia.

Lo stacker, un ICS 98, è stato appositamente

Stacker multiprodotto e pallettizzatori robotizzati sono alcune delle novità tecnologiche “di frontiera” per i centri stampa a produzione mista quotidiani, prodotti commerciali.

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progettato per le sale di spedizione dei centri stampa a produzione multipla. I sistemi interni per il trattamento della carta permettono di lavorare un un’unica unità sia i prodotti su carta patinata che quelli su carta da giornali. L’operatore imposta i formati, la foliazione ed il tipo di prodotto.

Lo stacker si predispone per i diversi formati in modo automatico. L’unità è stata sviluppata in modo da essere compatibile con il collegamento con i trasporti in catena, tipici dell’industria dei giornali. La novità della installazione consiste nel fatto che il meccanismo interno di funzionamento provvede alla creazione della sezione interna al pacco, in modo da averlo sempre perfetto all’uscita, quali che siano i prodotti impilati. L’automazione è totale: il trattamento della squama in arrivo al prodotto e la presa in carico di questo in arrivo dalla catena sono tarati in modo da consentire una perfetta separazione degli stampati.

Questi possono uscire dallo stacker su due posizioni opposte per layout di produzioni particolari.

Oltre che a Loreto, dove sono state installate le prime quattro unità in funzione nel mercato italiano, un altro stacker multiprodotto è stato acquistato dal Centro Stampa Editoriale di Grisignano di Zocco.

L’automazione in sala spedizione passa anche per il nuovo pallettizzatore, sempre fornito da Ferag Italia. Questa unità provvede in modo del tutto automatico alla realizzazione del bancale. In pratica, è un robot specializzato, non del tipo antropomorfo, cioè dotato di un braccio meccanico, ma del tipo a strati. Alla fine della linea produttiva si trova una sorta di tappeto che raccoglie la fila di pacchi in uscita dallo stacker.

Quando la linea è satura, automaticamente i pacchi vengono posizionati sul bancale. Il sistema, che gestisce più linee produttive e diverse velocità, è previsto sia completato per il mese di marzo.

IFRA Color Quality Club 2010/2012

Tutte le novità (e gli sconti...) per le aziende Italiane dello “Standard CQ2”

A partire dal prossimo mese di Maggio saranno aperte le iscrizioni per l’edizione 2010-2012 di IFRA Color Quality Club, il prestigioso riconoscimento internazionale per la qualità di stampa dei quotidiani che da 15 anni registra la partecipazione di alcune fra le più prestigiose testate di tutto il mondo.

Il Color Quality Club di IFRA per gli anni 2010-2012 presenta molte novità di rilievo. Per la prima volta non saranno valutati i risultati di un solo test di stampa ma verranno analizzati i prodotti nell’arco di un periodo di quattro mesi. La creazione di categorie addizionali apre la competizione per la prima volta anche ai giornali che sono stampati con tecnologie heatset o UV o che sono stampati con procedimenti diversi dallo standard coldset-offset ed utilizzano, al posto della carta da giornale standard, supporti come SC, LWC o carta colorata. Questa decisone ha tenuto conto del trend internazione di sviluppo dei centri stampa in direzione di stabilimenti per produzioni miste, quotidiano e commerciale. Con la nuova edizione cessano anche i limiti numerici di appertenza al club. Chiunque dimostri di stampare entro i parametri specificati dai regolamenti del concorso, e presenti una qualità globale di stampa, entrerà a fare parte del club e conquisterà il marchio di qualità conferito dall’IFRA Color Quality Club per gli anni 2010-2012.

IFRA offre uno sconto particolare a tutte le aziende italiane che parteciparono, nell’anno 2004, al progetto “Asig - IFRA CQ2” per la standardizzazione della stampa dei giornali basata su ISO 12647-3, e aggiuntivo rispetto a quanto proposto ai soci IFRA. L’iscrizione all’ICQC 2010-2012 prevede condizioni fortemente differenziate: 2400 Euro per le aziende non associate ad IFRA, 1200 Euro per i soci IFRA e, per le aziende italiane che parteciparono all’iniziativa Asig IFRA CQ2, solo 800 Euro.

La registrazione alla competizione è aperta dal mese di Maggio al mese di Dicembre di quest’anno, e a quanti si iscriveranno entro Ottobre sarà offerto un test gratuito da effettuarsi a Novembre 2009.

La produzione e l’invio dei test per la valutazione avverrà nel periodo compreso fra Gennaio ed Aprile 2010; le valutazioni e la proclamazione dei nuovi componenti del Color Quality Club avverrà nel mese di Giugno del prossimo anno e i vincitori saranno presentati ufficialmente ad IFRA Expo nell’Ott-bre del 2010.

Per tutte le informazioni di dettaglio potete contattare Roland Thees, Project Manager, all’indirizzo email [email protected] o al numero di telefono: +49.6151.733.788.

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Standard fisiciper gli inchiostri offset e flexo

Un’interessante iniziativa della Associazione Stampatori di Giornali (Asig) potrebbe portare importanti novità nella fornitura di inchiostri. Lo scorso 26 novembre, in occasione di un TecnoMeeting Asig ospitato al Centro Stampa Quotidiani di Erbusco (Bs) sono stati presentati dei possibili “valori standard” delle caratteristiche fisiche degli inchiostri, elaborati di concerto con tutti i fornitori che operano in Italia: Etelia, Flint Group, Huber Group, Inxs, Siegwerk, Sun Chemical. E’ il primo passo verso la formulazione di un vero e proprio “standard” di qualità condiviso. Nel corso del 2009 questi dati saranno sperimentati nei centri stampa associati Asig e, successivamente, i parametri, verificati sperimentalmente sulle macchine offset e flexo disponibili in Italia, potranno diventare un vero e proprio standard condiviso fra produttori e utenti. Una “base comune” garantita, a partire dalla quale i centri stampa italiani potranno chiedere ai fornitori ulteriori raffinamenti degli inchiostri in funzione delle condizioni reali di produzione.

Novità importanti per l’industria della stampa dei giornali italiani. Il 26 novembre scorso, al Centro Stampa Quotidiani di Erbusco (Bs), l’Associazione stampatori ha presentato i risultati di una ricerca, sviluppata di concerto con tutti i fornitori di inchiostri che operano nel nostro Paese, Etelia, Flint Group, Huber Group, Inxs, Siegwerk e Sun Chemical, che ha l’obiettivo di arrivare a definire degli standard minimi di qualità nella fornitura di inchiostri per la stampa dei giornali con tecnologia offset e flessografica.

Per il nostro Paese è una novità assoluta, come ha ricordato il segretario dell’Asig Sergio Vitelli, che ha condotto la presentazione degli “Standard fisici ”. Una novità che potrebbe portare benefici sia a chi produce inchiostri sia a chi li utilizza, eliminando all’origine molti contenziosi grazie al fatto di rendere disponibili parametri tecnici condivisi e, in prospet-tiva, vincolanti per una “qualità” di base condivisa da tutto il mercato.

“Per noi”- ha spiegato il Direttore tecnico e commerciale del CSQ, Dario De Cian, che ha dato il benvenuto a tutti gli ospiti del TecnoMeeting Asig-“è fondamentale distribuire la fornitura annuale di inchiostro fra più produttori. Crediamo che la con-correnza sia sempre uno stimolo importante per tutti, e noi ci atteniamo a questo principio ogni qualvolta sia possibile”.

In questa prospettiva, non c’è dubbio che parame-tri standard condivisi da tutti i fornitori di un unico centro stampa possano aiutare sia da un punto di vista commerciale, per evitare contenziosi, sia da un punto di vista tecnico, per disporre di una base comune sulla quasi sviluppare, indipendentemente, prodotti a più alto valore aggiunto. Standard e concorrenza sono due facce di un’unica medaglia: la qualità costante da garantire nel ciclo di stampa.

E’ importante sottolineare che i valori proposti (vedi tabelle all’interno dell’articolo) sono stati rica-vati tenendo conto del parco di rotative offset e flexo disponibile in Italia.

Il lavoro, presentato nella cornice dei TecnoMe-eting di Asig ad oltre sessanta partecipanti, avrà un seguito nel corso di quest’anno. Le aziende associate all’Asig possono sperimentare nella produzione quo-tidiana l’efficacia dei parametri proposti per lo stan-dard degli inchiostri. La sperimentazione controllata porterà a una definizione più precisa degli standard di qualità di base, che gli utenti italiani potranno, a partire dal prossimo anno, richiedere ai fornitori con specifici vincoli contrattuali. Naturalmente ogni centro stampa potrà, d’accordo con il fornitore, ottimizzare le caratteristiche dell’inchiostro in funzione delle proprie macchine di stampa, partendo comunque da questa base condivisa.

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Le caratteristiche degli inchiostri

La proposta dei valori standard per gli inchiostri considera i parametri tecnici più importanti degli inchiostri per la stampa dei giornali.

Per l’offset: peso specifico, colorimetria nero, giallo, magenta e ciano, viscosità, scor-revolezza (flow), coesione (tack), stabilità della coesione, macinazione (grind), assorbimento bagnatura in acqua pura.Per la stampa flessogra-fica: peso specifico, residuo secco, colorimetria nero, giallo, magenta e ciano, densità di stampa, macinazione (grind).

La prima tabella completa di questi valori di base, elaborati da Asig con il supporto di tutti i principali fornitori di inchiostri per quotidiani che operano in Italia, ed aggiornati con le richieste che sono arrivate dal mercato proprio in occasione di questo TecnoMeeting, è disponibile presso il sito dell’Associazione all’in-dirizzo www.ediland.it.

Nuove tipologie di inchiostri

Il TecnoMeeting Asig ha offerto anche l’occasione per conoscere da vicino le prospettive di sviluppo dell’industria della stampa dal punto di vista dei produttori di inchiostri, che hanno illustrato i nuovi materiali di consumo disponibili per un mercato dove si stanno consolidando alcuni trend evolutivi.Nel mercato dei quotidiani diminuiscono le pagine stampate e le copie pubblicate, cresce l’utilizzo delle rotative per la stampa di inserti gratuiti e prodotti se-micommerciali, i formati tendono ad orientarsi verso tabloid o compact, comunque a ridursi in dimensioni. Cresce, pertanto, la richiesta di produttività ed effi-cienza industriale, tempi di avviamento più veloci e scarti ridotti al minimo e, in parallelo, aumentano le sensibilità per il rispetto ambientale, che sfociano in norme particolarmente stringenti sul fronte ecologico e della sicurezza.

- Inchiostri per stampa waterlessLa tecnologia di impressione in quadricromia

senz’acqua propone benefici e inconvenienti. Fra i primi si pongono certamente la mancanza di problemi derivanti dal bilanciamento acqua e inchiostro, un minore dot gain, minori problemi di tensione della banda, meno chimici utilizzati e strutture di impianti molto compatte.Fra gli inconvenienti, l’alta sensibi-lità del rullo anilox e del cilindro porta lastre, alcuni

problemi di trasferimento ed accumulo su caucciù o cilindro lastre, un’alta dipendenza dal livello di carte utilizzato ed utilizzo di inchiostri con alta stabilità di pompabilità.

Tutti i principali fornitori intervenuti sono comun-que pronti ad offrire set di inchiostri per questa nuova tecnologia di stampa che, fra le altre installazioni, è at-tesa alla prova nella seconda metà dell’anno quanto, se tutto va come previsto, comincerà a produrre il nuovo stabilimento de Le Figaro a Parigi, l’ultima iniziativa imprenditoriale di Umberto Seregni, prematuramente scomparso agli inizi di quest’anno.

- Inchiostri per stampa UV Molto diverso è il panorama dei nuovi inchiostri

per la stampa con tecnologia UV, che sono “sistemi a radicali liberi o cationici, con processo di essiccazione tramite radiazione a luce UV”, ovvero subiscono un processo chimico di asciugatura. Molte sono le diffe-renze che entrano in gioco fra questi inchiostri e quelli tradizionali. E’ diversa la bagnatura del pigmento, a causa dei diversi leganti utilizzati, la fluidità è meno buona, hanno tonalità più chiare e diverse proprietà nel trasferimento dell’inchiostro. Bisogna tener conto che nell’utilizzo degli inchiostri UV occorre utilizzare rulli di stampa composti da EPDM non polarizzato per evitare problemi di stabilità dei componenti della copertura dei rulli e dei caucciù. Questi rulli specializzati non sono raccomandati per la stampa con inchiostri misti. Per la stampa con inchiostri UV non è raccomandato l’utilizzo delle lastre in alluminio con alogenuri di argento e termiche, perché non hanno

Dario De Cian, Direttore Tecnico e commerciale del CSQ, ha fatto gli onori di casa

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una buona resistenza chimica contro questi inchiostri e contro i relativi liquidi di lavaggio.

Gli inchiostri sono disponibili presso i principali fornitori, ma i dubbi legati all’impiego di questa tecnologia sono, al momento, abba-stanza consistenti.Nessuno mette in dubbio la lucentezza della stampa e l’alta densità paragonabile ai risultati che si ottengono con l’heatset, ma bisogna tenere in conto una maggiore aggressività dei componenti chimici in uso nella stampa UV, che comporta specifiche avvertenze e norme da seguire in materia di sicurezza.

- Inchiostri per la stampa flexoUna possibile alternativa all’offset nella stampa

dei giornali è la tecnologia flexo che, in Italia, arriva a coprire percentuali di prodotto circolante prossime al 30%. Gli inchiostri sono a base di acqua, sono componenti stabilizzati nell’industria della stampa ed offrono, ormai, una qualità del tutto paragonabile a quella dell’offset. Rispetto a questa tecnologia di stampa la flexo offre la possibilità di cicli di stampa combinati quotidiani e prodotti commerciale utiliz-zando gli stessi set di inchiostri. Al momento è una delle soluzioni più interessanti per limitare l’emissione di prodotti inquinanti. La flessografia usa una lastra

morbida che dà un punto ben definito anche su carte molto ruvide. E’un processo di stampa con sviluppi tecnologici ancora molto interessanti.

- Inchiostri per stampa offset heatsetL’aggiunta di un forno alla rotativa offset consente

di stampare con tecnologia, ed inchiostri, heatset. La qualità che si ottiene è fuori discussione, ma occorre dotarsi di sistemi di essiccazione a gas, costosi ed ingombranti. Gli inchiostri, ed il procedimento di stampa, sono compatibili con un ampio spettro di supporti cartacei. Tutti i fornitori offrono set di in-chiostri per la stampa hetaset che, naturalmente, non

sono compatibili con i procedimenti coldset: su rotative miste occorre cambiarli ogni volta che si cambia il ciclo di produzione.

- Inchiostri polivalenti per la stampa su supporti multipli

Inchiostri polivalenti per centri stampa misti, ovvero in grado di essere utilizzati dallo stampatore sia per carte da giornale normali che per uno spettro veramente ampio, quasi omnicomprensivo, di carte miglio-rate uso prodotti commerciali, nel doppio set per il ciclo coldset e per il ciclo heatset, ancora non esistono.Sono, però, ben presenti nei desideri sia degli stampatori che dei fornitori di inchiostri, e costituiscono una delle frontiere più avanzate della ricerca.

A questi studi abbiamo dedicato, su questo stesso numero di TecnoMe-dia, un articolo monografico.

Un folto pubblico da tutta Itaia ha seguito i lavori del TecnoMeeting

Un momento della vivace discussione tra utenti e fornitori di inchiostri

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Standard fisici per gli inchiostri offset e flexo

Le richieste del mercato

Di particolare interesse è stata la discussione che ha seguito le presentazioni tecniche. Per quanto riguarda la presentazione del progetto dell’Asig, un fornitore ha richiesto di aggiungere ai parametri tecnici il residuo di smaltimento da setaccio a 10 micron, un dato molto importante perché fornisce indicazioni precise sui parametri di produzione dell’inchiostro.

Un’altra richiesta è arrivata per il parametro visco-sità: oltre al valore di laboratorio deve essere possibile avere il valore nelle effettive condizioni di lavoro, cioè a temperatura reale. Questo dato si può ottenere con una temperatura di riferimento per tutte le situazioni.

Anche le presentazioni relative all’evoluzione de-gli inchiostri per la stampa hanno sollevato domande molto puntuali da parte del pubblico.

Sull’impiego degli inchiostri UV, si osserva dalla platea, tre produttori sembrano sconsigliarli, uno è propositivo. Le ragioni di scetticismo, emerse dalla discussione, si focalizzano sulla considerazione che l’impiego di inchiostri UV per stampa coldset comporta l’utilizzo di solventi non compatibili con le mescole dei rulli impiegate con inchiostri tradizio-nali. E’ inoltre necessario utilizzare lastre negative termo indurite. In buona sostanza, occorrerebbe predisporre almeno una torre di stampa dedicata a

questi inchiostri.L’inchiostro UV non va né spinto né sconsigliato, ma deve essere chiaro che chi lo utilizza lo fa perché ottiene una qualità migliorata, non perché sia conveniente da un punto di vista dei costi né dal punto di vista del processo industriale.

Per quanto riguarda i forni UV, domanda uno stampatore, ci sono problemi di larghezza di banda massima? Il problema principale, rispondono i for-nitori, non è la larghezza della banda, ma il tempo di esposizione. La velocità massima della banda dipende dalla qualità della carta e dal grado di assorbimento: tanto più è basso tanto meno velocemente può scorre-re. A questo problema si aggiunge la considerazione, sottolineano ancora i fornitori di inchiostri, che i forni per tecnologie UV sono impianti sofisticati, dove l’aria va sostituita con getti di azoto.

Meno problemi desta invece la nuova tecnologia di stampa waterless. In attesa che cominci la produzione il nuovo centro stampa de Le Figaro a Parigi – l’ul-tima iniziativa imprenditoriale di Umberto Seregni, prematuramente scomparso ai primi di questo anno – tutti i maggiori fornitori sono attrezzati per questa tipologia di inchiostri senza acqua.

E i costi? Chiede uno stampatore.Il nero waterless oscillerebbe fra un +30% ed un

+100%; il colore si attesterebbe verso un +20%. Il con-dizionale, a fine dibattito, è più che mai d’obbligo.

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Inchiostri per la stampasu supporti multipli:a che punto siamo?

La possibilità di utilizzare uno o al massimo due set di inchiostri per stampare in alta qualità il full color su diversi supporti cartacei è uno dei desideri, per adesso non realizzati, dei centri stampa attrezzati per le produzioni miste, quotidiano e prodotti commerciali. Questi nuovi inchiostri per supporti multipli potrebbero offrire uno straordinario valore aggiunto da proporre alla clientela, mantenendo un’alta qualità in produzione a fronte di un significativo taglio dei costi industriali.Con il Direttore tecnico di Sun Chemical Group, Giampaolo Ferrara, facciamo il punto della situazione sulle ricerche in corso per arrivare allo sviluppo di inchiostri compatibili con diversi supporti cartacei.

Gli inchiostri in grado di adattarsi a diversi supporti di stampa, da quelli di bassa qualità, come la carta per giornali, alle carte migliorate per prodotti commer-ciali, sono una delle frontiere più avanzate della ricerca in-dustriale. Que-sti inchiostri offrirebbero ai centri stampa per produzioni miste, quoti-diani e prodotti commerciali su carte migliora-te, un notevole valore aggiun-to in termini di flessibilità pro-duttiva e drasti-ca riduzione dei costi.I maggiori produttori del settore, e fra questi uno dei leader mondiali riconosciuti, Sun Chemical, stanno lavorando attiva-mente in direzione di questa frontiera, coinvolgendo laboratori nei propri centri di eccellenza.

In Italia, a occuparsi di queste attività - per Sun Che-mical Group - è il laboratorio di Caleppio di Settala, alle

porte di Milano, dove sotto la direzione di Giampaolo Ferrara il team di ricercatori sta lavorando attivamente a risolvere i problemi che ancora si frappongono allo svi-

luppo di in-chiostri per la stampa su supporti multipli.

Cambiare la carta

“ P e r c o m p r e n -dere a fon-do questo p r o b l e -ma”- spiega Giampaolo F e r r a r a -“ o c c o r r e partire pro-prio dal sup-

porto cartaceo multiplo che si utilizza nei centri stampa per produzioni miste”.

Quando si cambia supporto, si cambiano anche alcune caratteristiche fondamentali della carta, fra le quali la porosità, dalla quale dipendono le modalità di essiccazione e di fissaggio dell’inchiostro.

Giampaolo Ferrara, Direttore tecnico di Sun Chemical Group

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Inchiostri per la stampa su supporti multipli: a che punto siamo?

Sulla carta giornale, l’inchiostro offset coldset essicca e si fissa per assorbimento. Quando si va in direzione di supporti più pregiati – ovvero con un trat-tamento superficiale più raffinato – si riduce la porosità, e quindi si verifica una limitazione nel meccanismo di assorbimento. Quando si cambia il supporto bisogna cambiare l’inchiostro o, in alternativa, cambiare il meccanismo di fissaggio.

“Finora le soluzioni sono due: l’evaporazione del solvente, ovvero l’introduzione del forno, oppure la fotopolimerizzazione, ovvero l’utilizzo di sistemi UV.In entrambi i casi occorre fornire energia supplementare per facilitare l’essiccazione”.

Il problema che molti centri stampa a produzione mista hanno è quello di capire fino a che punto di carta migliorata possono spingersi senza bisogno di modificare l’impiantistica, ovvero utilizzando rotative di base per la stampa offset coldset.

In estrema sintesi, si può affermare che l’uso della carta giornale è consolidato e anche quello della carta giornale migliorata (maggiore grammatura e maggior punto di bianco e una porosità leggermente ridotta). Il risultato di stampa su questa ultima è più piacevole dal punto di vista cromatico e può essere ulteriormente migliorato utilizzando serie di inchiostri più specifici, compatibili anche con la carta da giornale semplice, pur

Una delle più moderne classificazioni delle carte da stampa che è stata presentata da Juoni Mattila (della cartiera M-real) in occasione del “Papers categorizing meeting” di Leeds, nel giugno del 2006. In ognuno dei riquadrati possono essere comprese decine di carte diverse. Secondo questa classificazione le proprietà ottiche e di superficie delle carte sono più importanti del contenuto fibroso, perché determinano la qualità dell’immagine agli occhi dei lettori.

Il primo settore in basso a sinistra comprende le carte giornali “normali” e migliorate, ed è coperto dagli attuali inchiostri coldset. L’obiettivo della ricerca di Sun Chemical è quello di spostare il confine il più in alto possibile (verso i riquadrati in direzione di destra).

“Questa è una possibile classificazione delle carte” – spiega Giampaolo Ferrara – “possono esser-cene naturalmente molte altre, comunque valide, e l’evoluzione è continua. Questa è un’ottima base di partenza”.

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uscendo un po’ dagli standard ai quali si è abituati.“Sono serie di inchiostri”- spiega Giampaolo Ferrara-“in grado di amplificare la gamma di colori riproducibili”.

Il vero problema, però, consiste nel fatto che i centri stampa misti, per consolidare la propria posizione sul mercato ed acquisire un numero sempre maggiore di clienti, dovrebbero ampliare in misura significativa la tipologia di carte utilizzate, e questo comporta, allo stato attuale, l’introduzione di inchiostri diversificati in funzione dei diversi supporti richiesti dai clienti.

Le ricerche in corso a Sun Chemical sono orientate a superare questo limite, o comunque ad ampliare il più possibile i confini di utilizzo per rendere il prodotto di consumo il più flessibile possibile.

A che punto siamo con la ricerca

L’obiettivo è quello di arrivare a due serie di inchio-stri coldset ed heatset in grado di coprire la maggior gamma di supporti possibili esistenti sul mercato, per offrire ai centri stampa il massimo di flessibilità con il minimo disagio in termini di gestione degli inchiostri.

Per questo sono in corso ormai da tempo ricerche focalizzate sul comportamento degli inchiostri sui di-versi supporti esistenti, con l’obiettivo di individuare comportamenti simili nell’interazione fra carta ed inchiostro. Nel medio periodo alla ricerca è richiesto di proporre formule chimiche per la produzione di inchio-stri per supporti multipli che non richiedano modifiche impiantistiche, ovvero che prescindano dall’introdu-zione di forni o di linee per la lavorazione UV.

L’inchiostro coldset “ideale”, al quale si punta, dovrebbe mantenere le caratteristiche di macchinabilità e stampabilità dell’inchiostro convenzionale attuale, estendendo naturalmente l’impiego di un maggior numero di supporti possibili, ovvero garantendo il medesimo grado di essiccazione pur su superfici con diversa porosità.

“Siamo in fase di catalogazione dei supporti per cercare di capire se c’è una caratteristica che li accomuna e che può essere abbinata ad un inchiostro corretto” sottolinea Giampaolo Ferrara. Queste ricerche sono

in corso sia a Caleppio di Settala che in altri centri di eccellenza di Sun Chemical. “Questi ultimi”- spiega Ferrara-“ sono più orientati a “spostare” l’inchiostro heatset in direzione del coldset, mentre il nostro centro di ricerche italiano sta procedendo in senso inverso”. Questa tecnica di ricerca incrociata ha lo scopo di ve-rificare quale delle due strade sia la più percorribile.

Tutto ciò deve, inevitabilmente, tenere conto del fatto che il mercato dei supporti è in continua evo-luzione. Lo sviluppo delle carte è concentrato sulla fascia commerciale, mentre poco c’è da aggiungere nel segmento dell’alta qualità, che comunque, precisano a Sun Chemical Group, continuerà ad andare su macchine commerciale dedicate.

Le prove di laboratorio maggiormente rappresen-tative sono: colorimetria della carta, fabbisogno di inchiostro, controstampa, resistenza allo sfregamento, cessione superficiale, trapasso, strappo superficiale. La carta migliore è quella che offre il miglior compromesso possibile. Le caratteristica più importanti in assoluto sono, con molta probabilità, tutte quelle maggiormente legate alla produttività in rotativa:

- la controstampa, ovvero come evitare il trasferi-mento di inchiostro umido dall’immagine alla pagina opposta per effetto della pressione;

- la resistenza alla cessione superficiale, ovvero come evitare il rilascio di particelle colorate da una superficie ad un’altra per effetto di sfregamento;

- la resistenza allo strappo superficiale, ovvero come evitare il rilascio da parte del supporto di par-ticelle superficiali, meglio note come “spolvero”, un problema che dà molto fastidio perché riduce la produttività, obbliga al fermo macchina ed al lavaggio dei passaggi carta.

Queste caratteristiche sono oggetto di una parti-colare attenzione nello studio della interazione con gli inchiostri.

“L’inchiostro che sarà sviluppato da questa ricer-ca”- conclude Giampaolo Ferrara-“offrirà il miglior compromesso possibile sul maggior numero di carte”. I vantaggi per gli stampatori saranno quelli di aver un numero minore di inchiostri da gestire con una ragio-nevole riduzione dei costi industriali.

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La “gelata” del mercato pubblicitario deprime l’industria editoriale

La crisi economica si riflette in maniera pesante, e non poteva essere diversamente, anche sull’industria dei quotidiani, a livello mondiale e nazionale. Le notizie che arrivano dagli USA vedono susseguirsi senza soluzione di continuità ristrutturazioni, tagli, accorpamenti di testate, migrazioni sul web, chiusu-re di giornali con decenni di tradizione alle spalle. A Chicago, la terza metropoli degli Stati Uniti con quasi dieci milioni di residenti nell’area metropo-litana, entrambi i maggiori quotidiani, il Tribune e il Sun-Times, rischiano di sparire: le rispettive case editrici, infatti, hanno richiesto l’amministrazione controllata e la protezione dai creditori (il cosiddetto Chapter 11) per cercare di risollevarsi da una situazione di estrema difficoltà.

In Europa ed in Italia gli effetti della crisi non sono stati ancora così pesanti, ma certamente la contrazione dei consu-mi, iniziata nei mesi di ottobre-novembre del 2008 e ulteriormente accentuatasi dall’inizio del 2009, ha determinato una situazione di grande sofferenza per le imprese editoriali, che hanno visto ri-dursi in maniera significativa il numero di copie vendute e - soprattutto - stanno assistendo ad una contrazione degli in-troiti pubblicitari così ampia e repentina da non avere precedenti nella storia.

La “gelata” pubblicitaria

I dati sul mercato pubblicitario italiano, elaborati da Nielsen e ripor-tati nella tabella in questa pagina, sono

estremamente eloquenti. Nel 2008 si è avuto un calo pubblicitario complessivo del 2,8%, con i quotidiani che hanno perso il 7% ed i periodici il 7,3%.

Il calo, peraltro, è stato determinato unicamente dall’andamento del secondo semestre dell’anno: a fine giugno, infatti, il mercato pubblicitario complessivo faceva segnare una crescita dell’1%, e quello della carta stampata un calo molto meno pronunciato, infe-riore al 3%.

La situazione è dunque andata deteriorandosi

Le prime anticipazioni del Rapporto 2009 sull’industria dei quotidiani, che sarà presentato in occasione di IFRA Italia 2009 il prossimo 10 giugno, mettono in evidenza le difficoltà complessive dell’industria editoriale italiana, che ha archiviato un 2008 negativo ed un inizio di 2009 ancora peggiore.

Il mercato pubblicitario italiano 2007-2008-2009

2007 2008 ±%

Totale Stampa 3.111.298 2.889.816 -7,12%

Quotidiani 1.782.829 1.658.335 -6,98%

Periodici 1.328.469 1.231.481 -7,30%

Televisione 4.653.474 4.596.164 -1,23%

Radio 476.796 487.663 2,28%

Affissioni 233.693 227.201 -2,78%

Cinema 69.789 58.322 -16,43%

Internet 281.934 321.188 13,92%

Totale pubblicità 8.826.984 8.580.354 -2,79%

genn. 2008 genn. 2009 ±%

Totale Stampa 187.739 139.943 -25,46%

Quotidiani 130.305 98.166 -24,66%

Periodici 57.434 41.777 -27,26%

Televisione 376.349 317.282 -15,69%

Radio 31.919 22.059 -30,89%

Affissioni 10.530 8.222 -21,92%

Cinema 3.826 2.518 -34,19%

Internet 39.332 40.034 1,78%

Direct mail, cards 47.767 37.048 -22,44%

Totale pubblicità 697.462 567.106 -18,69%

Investimenti pubblicitari in migliaia di euro

Dati Nielsen

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con estrema rapidità nella seconda parte del 2008, ed è andata ulte-riormente peggiorando all’inizio del 2009. I dati relativi al mese di gennaio, gli ultimi disponibili al momento in cui questo numero di TecnoMedia va in stampa, parlano di un -19% del mercato pub-blicitario complessivo, con cali compresi tra il 16% della televisione, il 25% della stampa e addirittura il 34% della radio. In controtendenza Internet, che cresce dell’1,8% e si avvia a sorpassare la radio come terzo canale di diffusione della pubblicità.

La sofferenza della free press

Se scendiamo nel dettaglio dell’andamento pubblicitario per singola categoria di investimento pubblicitario sui quotidiani, grazie ai dati forniti dall’Osservatorio FCP, ci rendiamo conto di come nel 2008 a soffrire maggiormente sia stata la pubblicità nazionale, che si è ridotta del 10% circa, mentre la pubblicità locale ha nel complesso tenuto, risultando in calo dell’1% appena.

Il 2009 si è aperto invece con un drastico e genera-lizzato ridimensionamento dei fatturati. I dati relativi al mese di gennaio, anche in questo caso i più recenti tra quelli disponibili, vedono un ridimensionamento del 30% per la pubblicità nazionale e di poco meno del 20% per la locale.

Va segnalato piuttosto come durante il 2008 si è invertito il trend che aveva visto crescere il fatturato pubblicitario dei quotidiani gratuiti in misura maggio-re rispetto ai quotidiani a pagamento. Ancora a giugno 2008 la free press faceva segnare una crescita del 2% contro un calo del 2% dei quotidiani a pagamento, mentre a fine anno il calo del fatturato pubblicitario dei quotidiani gratuiti ha sfiorato il 9%, contro una diminuzione del 6% dei quotidiani a pagamento.

Il trend di lungo periodo

Il grafico riportato in questa pagina evidenzia l’an-damento della pubblicità dei quotidiani mettendolo a

confronto con l’andamento del mercato pubblicitario complessivo e facendo pari a 100 il valore dell’anno 2000, nel quale il mercato della pubblicità ha toccato i suoi massimi storici.

I dati, che tengono conto dell’inflazione, eviden-ziano per il mercato pubblicitario complessivo un calo nel biennio 2001-2002, seguito da un quinquennio di ripresa abbastanza costante 2003-2007, sino al brusco calo del 2008, con un 2009 che si annuncia ulteriormente negativo.

A prima vista anche l’andamento della curva della pubblicità sui quotidiani appare analogo, ma se lo si analizza con attenzione si evidenziano alcune signi-ficative differenze:• Il ripiegamento del fatturato pubblicitario inne-

scatosi nel 2001 per i quotidiani prosegue anche nell’anno 2003, quando il mercato complessivo aveva già invertito la tendenza in positivo;

• mentre nel quinquennio 2003-2007 il mercato pubblicitario complessivo è cresciuto complessi-vamente dell’8%, gli investimenti dei quotidiani tra il 2003 e il 2006 sono rimasti pressoché stabili (+0,9%), per far registrare un incremento signifi-cativo soltanto nel 2007 (+3%);

• Il calo del 2008 è stato per i quotidiani molto più pronunciato: -9% contro una contrazione del 6% scarso del mercato pubblicitario complessivo.Per effetto di queste dinamiche, se il mercato

pubblcitario italiano nel periodo 2000-2008 si è complessivamente contratto del 10%, i quotidiani nello stesso periodo di tempo hanno perso quasi un quarto dei propri introiti pubblicitari, vedendo così scendere dal 22% a meno del 19% la propria quota sul mercato pubblicitario complessivo.

Andamento della pubblicità complessiva e della pubblicità sui quotidiani 2000-2008

(valori 2000 = 100)

94,2

96,1

91,5

82,683,4

90,5

88,9

94,394,293,2

88,1

75,8

80,980,980,480,2

70,0

80,0

90,0

100,0

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008

pubblicità totale

pubblicità quotidiani

Elaborazione su dati Istat, Nielsen, FCP

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La sicurezza alla “ribalta”:responsabilità civili e penali pereditori, stampatori e distributori

La Commissione Sicurezza dell’Asig - Asssociazione Stampatori di Giornali - ha promosso un incontro fra le aziende associate e gli specialisti in materia di sicurezza Marco Vigone (IEC), Cesare Ferrero (Modulo Uno) e Marcella Rolando (Ares) per approfondire gli adempimenti in materia di sicurezza sul lavoro presso la ribalta di caricamento dei giornali. In particolare sono stati analizzati i profili di responsabilità civile e penale per editori, stampatori e distributori.L’incontro è stato ospitato presso lo stabilimento dell’Editrice La Stampa a Torino.

Per la normativa in materia di sicurezza presso i centri stampa, una delle aree di lavoro più complesse e delicate è quella della ribalta e del carico dei giornali sui mezzi di distribuzione.

Qui, infatti, operano addetti che possono essere dipendenti dell’editore, dello stampatore e del distri-butore. Con loro possono interagire i proprietari dei mezzi di trasporto. I complessi legami contrattuali in gioco fanno sì che l’area della ribalta sia una delle zone gestionali più delicate e complesse ai fini della corretta applicazione della normativa in materia di sicurezza.

Per fare ordine in questa materia, e soprattutto per rendere il più chiare possibili le responsabilità civili e penali in carico a editori, stampatori e distributori, nel malaugurato caso di incidente, la Commissione Sicurezza dell’Asig – Associazione Stampatori di Giornali – ha organizzato un incontro fra le aziende associate ed alcuni fra i massimi esperti in materia di sicurezza, Marco Vigone (IEC), Cesare Ferrero (Modulo Uno) e Marcella Rolando (Ares).

La giornata di studio, intitolata “Responsabilità civile e penale di editori, stampatori e distributori per la sicurezza delle ribalte di caricamento dei quotidiani”. é stata ospitata lo scorso 27 gennaio a Torino, presso lo stabilimento de L’Editrice La Stampa.

La ribalta: ambiente e interazioni contrat-tuali

Federico Reviglio, direttore di produzione del quotidiano torinese e responsabile della Commis-

sione Sicurezza dell’Asig, ha introdotto i lavori evidenziando come la logistica e la produzione dei quotidiani siano legati in modo complesso (cfr. box 1, “Produzione e logistica mercato quotidiani”) e come altrettanto complesso sia lo schema contrattuale (cfr. box 2, “Base rapporti contrattuali”) che lega i vari attori tra loro.

Il caso più semplice si ha quando l’editore ha il suo stabilimento ed è quindi anche stampatore. In altro caso l’editore acquista copie di giornali da uno stampatore terzo e qui le possibilità si sdoppiano: lo stampatore opera su macchine di sua proprietà oppure utilizza macchine dell’editore sulla base di contratti diversi, per esempio il comodato d’uso.Per quanto riguarda la distribuzione, normalmente è l’editore che la affida a un distributore, il quale commissiona l’at-tività di ribalta e trasporto primario dallo stampatore ai punti di consegna. In questo caso, è il distributore che manda personale presso lo stampatore, dove si svolgono due attività: quella propria della ribalta e quella di carico dei mezzi. Possono essere presenti altri soggetti perché il distributore può avvalersi di un trasportatore che a sua volta si avvale di propri soci (se è una cooperativa) o di “padroncini”: sono questi ultimi che si occupano del carico e azionano il nastro estensibile dello stabilimento. Gli impianti di ribalta dei quali essi si avvalgono sono ordinariamente di proprietà dello stabilimento, ovvero dello stampatore o dell’editore.

I quesiti più delicati in materia di sicurezza

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Box 1: Produzione e logistica nel mercato dei quotidiani

In base a questo schema di massima, e focalizzando l’attenzione soprattutto sul momento in cui il furgone viene caricato, ai relatori, specialisti in materia di sicurezza, sono stati posti alcuni quesiti precisi:

- Al fine di minimizzare la responsabilità dell’edi-tore/stampatore è ipotizzabile che questi “affitti” o conceda in comodato d’uso al distributore la zona ribalta completa di impianti e manutenzione giornaliera? Se sì, quali sono le responsabi-lità penali del distributore e quali perman-gono in capo a l l ’ e d i t o r e /stampatore?

- Se no, qua-li alternative legali esistono per minimiz-zare le respon-sabilità penali sia dell’editore/stampatore sia del distributore nazionale?

- Come po-trebbe il distri-butore nazionale ridurre al minimo le proprie respon-sabilità penali?

- Cosa si deve pretendere dai trasportatori per ridurre le responsabilità penali dell’editore/stampatore e del distributore?

- Quale responsabilità ha il distributore nazionale in caso di incidente durante il percorso?

- Quali sono le responsabilità e in capo a chi ricadono in caso di sovraccarico dei mezzi? Come possono essere ridotte tali responsabilità?

Obblighi connessi ai contratti

Marco Vigone, Amministratore Delegato di IEC, è partito dalle definizioni date dal codice civile di due dei contratti indicati nell’art. 26 (“Obblighi connessi ai contratti di appalto o d’opera o di somministrazione”) D.Lvo 81/2008 : l’appalto è il contratto col quale una parte assume, con organizzazione dei mezzi necessari e con gestione a proprio rischio, il compimento di un’opera o di un servizio verso un corrispettivo in

danaro (art. 1655 c.c.). Questo è il contratto stipulato con il distributore nazionale.

Il contratto d’opera si ha quando una persona si ob-bliga a compiere verso un corrispettivo un’opera o un servizio, con lavoro prevalentemente proprio e senza vincolo di subordinazione nei confronti del committen-te (art. 2222 c.c.). Questo è il contratto che lega il “pa-

droncino” al distributore nazionale.

Da ricor-dare è anche l’art. 1656 c.c. che vieta il subappal-to dell’ese-c u z i o n e de l l ’opera o del ser-vizio senza au to r i zza -z i o n e d e l committen-te: quindi il distributore nazionale, se non contrat-t u a l m e n t e autorizzato, non può su-bappaltare il

servizio. L’editore che decida di consentire al distri-butore il subappalto deve specificarlo espressamente nel contratto.

La Circ. 24/2007 esclude l’applicazione dell’art. 26 nel caso di appalti extraziendali preparatori o complementari all’attività produttiva e di attività che, pur rientrando nel ciclo produttivo aziendale, si svolgono in locali sottratti alla giuridica disponibilità del committente e quindi alla possibilità per lo stesso di svolgere nel medesimo ambiente gli adempimenti stabiliti dalla legge. Marco Vigone ha sottolineato che questo è il caso del rapporto che si instaura fra editore e stampatore, quando l’editore non ha la giuridica disponibilità dei locali. “E’ opportuno” – ha insistito Vigone – “effettuare una vera e propria analisi letterale del testo dell’art. 26”, evidenziando come il legislatore non utilizzi mai, in questo articolo, la parola “com-mittente” da sola: nel primo comma scrive “datore di lavoro”, nel secondo “datori di lavoro” e nel terzo “datore di lavoro committente”. Da tutto quanto sopra, si deduce l’inapplicabilità del terzo comma dell’art.

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La sicurezza alla “ribalta”: responsabilità civili e penali per editori, stampatori e distributori

26 nel caso in cui, nel luogo dove il servizio viene svolto, non ci siano lavoratori del committente. Per il relatore, infatti, il concetto di “committente” è diverso da quello di “datore di lavoro”: quando l’editore si avvale di uno stampatore, è semplicemente un “com-mittente” e non un “datore di lavoro committente”, e così quando si avvale di un distributore che debba operare presso lo stampatore.

Il titolo IV del decreto, in effetti, definisce il com-mittente come il soggetto per conto del quale l’intera opera viene realizzata, indipendentemente da eventuali frazionamenti della sua realizzazione. Ciò è, quindi, a prescindere dal fatto che abbia o meno dipendenti: chiede un servizio.

Si tratta, dunque, di un discorso contrattuale da gestire secondo quanto prescrive il codice civile e che non rientra nel campo d’applicazione del D.Lvo 81/2008, in quanto non esiste datore di lavoro.

Il terzo comma dell’art. 26 utilizza le parole “datore di lavoro committente” per indicare che il committente è datore di lavoro nel momento in cui, nell’area in cui chiede gli sia prestato un servizio, vi sia presenza contemporanea (e quindi interferenza) fra suoi lavoratori e altri lavoratori di imprese esterne. Il secondo comma (“i datori di lavoro”) si riferisce alle interferenze fra tutte le altre imprese. Quindi, secondo Vigone, laddove non esista un rapporto tra dipendenti dell’editore e un terzo, il terzo comma dell’art. 26 non si applica. La verifica della qualifica tecnico professionale andrà certamente fatta, ma all’interno della disciplina civilistica, non dell’art. 26. Convie-ne comunque chiedere al distributore, nel contratto, di fornire l’elenco dei padroncini che entrano nello stabilimento e di non mandarne altri (questo rientra nella disciplina del subappalto).

Vigone ha poi delineato due casi differenti: il primo quando l’editore chieda allo stampatore o al distributore di effettuare un servizio, il secondo quando l’editore abbia nei propri luoghi una cooperativa che sposti i prodotti, come una cooperativa di facchinaggio che gestisce in azienda il trasporto interno con car-relli elevatori. In quest’ultimo caso si ha un “datore di lavoro committente” ed è necessaria una gestione delle interferenze da parte di quest’ultimo. Nel primo caso, invece, l’editore è solo “committente” e non “committente datore di lavoro”. Quale responsabilità avrebbe l’editore per andare a controllare e vigilare come vengono stampate le copie dallo stampatore? E’ compito degli organismi di vigilanza, non dell’editore, ed è la stessa legge che esclude i rischi specifici propri dell’appaltatore.

Qual è l’area esterna dove lo stampatore potrebbe

non essere considerato responsabile? Dove comincia il “fuori”? E’ l’area catastalmente considerata esterna o quella impiantisticamente considerata esterna (il cortile è “fuori” rispetto al ciclo produttivo ma è “dentro” allo stabilimento)?

La responsabilità dello stampatore o dell’editore proprietario dell’impianto deriva dall’art. 72 («Ob-blighi dei noleggiatori e dei concedenti in uso: 1. Chiunque venda, noleggi o conceda in uso o locazione finanziaria attrezzature di lavoro di cui all’art. 70 com-ma 2, deve attestare, sotto la propria responsabilità, che le stesse siano conformi, al momento della consegna a chi acquisti, riceva in uso, noleggio o locazione finanziaria, ai requisiti di sicurezza di cui all’allegato V. 2.Chiunque noleggi o conceda in uso ad un datore di lavoro attrezzature di lavoro senza conduttore deve, al momento della cessione, attestarne il buono stato di conservazione, manutenzione ed efficienza a fini di sicurezza. Dovrà altresì acquisire e conservare agli atti per tutta la durata del noleggio o della conces-sione dell’attrezzatura una dichiarazione del datore di lavoro che riporti l’indicazione del lavoratore o dei lavoratori incaricati del loro uso, i quali devono risultare formati conformemente alle disposizioni del presente titolo»).

Non essendo presente nell’area alcun dipendente né dello stampatore né dell’editore, la responsabilità della sicurezza è del distributore, che solitamente ha un proprio incaricato sul posto, il quale coordina la distribuzione. E’ questo soggetto che deve intervenire organizzando il lavoro dei padroncini: l’area è con-cessa in uso o in affitto e non il “pezzo” di macchina che è fuori ma è collegato al “dentro”. Quindi la re-sponsabilità dello stampatore (o editore proprietario dell’impianto) arriva fino al nastro trasportatore che si trova “fuori”: la macchina deve essere sicura, ex art. 72, anche se fuori non ci sono propri dipendenti. In tale ipotesi, in caso di infortunio dovuto all’inidoneità dell’impianto, la responsabilità ricade sullo stampatore (o sull’editore, se proprietario).

E nel caso in cui la macchina, pur essendo sicura, sia stata usata male, sempre che lo stampatore abbia correttamente applicato l’art. 72, il problema passa al datore di lavoro affidatario, perché é compito suo formare i propri dipendenti.

Vigone, inoltre, ha fatto un riferimento all’art. 96 (Obblighi dei datori di lavoro, dei dirigenti e dei preposti nei cantieri temporanei o mobili) sostenen-do che il datore di lavoro dell’impresa affidataria, il distributore, deve fare nei confronti del subappalta-tore tutto quello che il committente deve fare nei sui confronti. Questo a prescindere che si tratti o meno di

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Box nr.2

Base Rapporti Contrattuali

1A L’Editore acquista copie di stampa da stampatore terzo che produce su: A) Macchine proprie (dello stampatore) B) Macchine dell’Editore

1B L’Editore è Stampatore (stabilimento di proprietà)

1C L’Editore affida la distribuzione (incluso trasporto fino a Distributore Locale o punto di consegna definito)

2A Distributore Nazionale commissiona attività di “ribalta” e trasporto primario da stampatore a distributore Locale o punti di consegna definiti a diverse società (Cooperative o allo Stampatore medesimo)

Ribalta: coordinamento delle attività e carico dei mezzi Carico dei mezzi: diretti su autoveicoli (autista), con uso di “muletti” (diproprietà dello stampatore

o di “trasportatore”)

3A Trasportatore (Coop o meno) affida servizi a “soci” e/o a padroncini con mezzi propri

3B Cooperativa di trasporto 1/2/…n commissiona il trasporto a n padroncini (normalmente gli autisti/padroncini caricano anche i mezzi )

4A Gli impianti di ribalta sono di proprietà dello Stampatore o dell’Editore (quando Stampatore)

4B I “muletti” – quando presenti - per la movimentazione e carico sono di proprietà di: Stampatore o Editore (quando stampatore) Trasportatore

un cantiere edile. Il responsabile è dunque l’incaricato del distributore che organizza il lavoro e vigila sul proprio personale che opera nell’area.

Inoltre, se dovesse capitare un infortunio in una condizione di inidoneità del luogo di lavoro dell’area di ribalta dello stampatore, già preventivamente se-gnalata per iscritto dal distributore all’editore, allora quest’ultimo sarebbe responsabile ex D.Lvo 231/2001 (“Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica”) perché potrebbe avere un interesse economico a stampare presso quella azienda in quanto costa meno.

Chi è il responsabile nel caso di stampatore che produca più prodotti per conto di più editori, con conseguente presenza di più distributori nell’area ribalta?

Nel momento in cui nel piazzale siano presenti più distributori, sebbene non vi siano lavoratori dello stampatore né dell’editore, è applicabile il comma 2 dell’art. 26 (cooperazione e coordinamento tra editore, stampatore, distributori e subappaltatori). Se nella riunione di coordinamento, regolando tutto quanto concerne la sicurezza da interferenza, si stabilisce che non sono presenti lavoratori dell’editore, né

dello stampatore, non sorge l’obbligo di applicare il comma 3 (DUVRI).

Per quanto riguarda la distribuzione, a prescindere dall’art. 26 che potrebbe non essere applicabile, l’edi-tore deve accertarsi che il distributore sia competente e richiedere nel contratto che fornisca certificazione re-lativa all’utilizzo di personale qualificato e formato.

“Chi” e “come” deve applicare l’art. 26 D.Lvo 81/2008

Cesare Ferrero, Presidente di Modulo Uno, affron-tando il problema di chi e come deve applicare l’art. 26 D.Lvo 81/2008, ha messo in evidenza come nel mondo dell’editoria il contratto di appalto possa essere variamente configurato in quanto, oltre all’ipotesi più semplice di un solo committente e un solo appaltato-re, possono esserci casi di più appaltatori, uno o più subappaltatori, un committente che non ha il potere giuridico di intervenire nell’area in cui si svolge il servizio se non coinvolgendo altra figura come, per esempio, lo stampatore, eccetera.

Nelle ipotesi qui in esame va applicato l’art. 26, anche se in alcuni casi solo in parte.

Questo articolo, infatti, si compone di più commi

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La sicurezza alla “ribalta”: responsabilità civili e penali per editori, stampatori e distributori

che prevedono vari obblighi: occorre valutare quali di questi siano obblighi generali, e in quanto tali sempre applicabili, e quali non lo siano.

Generale è sicuramente l’obbligo di verificare l’idoneità tecnico professionale delle imprese appal-tatrici o dei lavoratori autonomi in relazione ai lavori da affidare in appalto o mediante contratto d’opera o di somministrazione (comma 1 lettera a).

Parimenti sono da considerare generali, dunque sempre applicabili per i datori di lavoro, compresi i subappaltatori, l’obbligo di cooperazione all’at-tuazione delle misure di prevenzione e protezione dai rischi sul lavoro incidenti sull’attività lavorativa oggetto dell’appalto e l’obbligo di coordinamento degli interventi di protezione e prevenzione dai rischi cui sono esposti i lavoratori, con il reciproco scambio di informazioni, anche al fine di eliminare rischi da interferenza tra i lavori delle diverse imprese coinvolte nell’esecuzione dell’opera complessiva.

DUVRI: Documento unico di valutazione dei rischi

Il terzo comma dell’art. 26, invece, può essere non sempre applicabile: esso stabilisce che il datore di lavoro committente promuove la cooperazione e il coordinamento di cui sopra elaborando un unico documento di valutazione dei rischi (DUVRI), che indichi le misure adottate per eliminare o, ove ciò non sia possibile, ridurre al minimo i rischi da in-terferenze, tenendo conto che tali prescrizioni non si applicano ai rischi specifici propri delle attività delle imprese appaltatrici o dei singoli lavoratori autonomi. Tale documento è da allegare al contratto di appalto o d’opera.

Cesare Ferrero sottolinea che, comunque, dato il contenuto del secondo comma, che obbliga al coor-dinamento e alla cooperazione, di fatto occorre, dopo aver individuato e valutato possibili interferenze e problemi relativi allo svolgimento dell’appalto e aver considerato le conseguenti misure volte a rendere il lavoro sicuro, perfezionare l’obbligo al coordinamento e alla cooperazione o tramite il DUVRI o, quando non vi sia obbligo giuridico di redigere quest’ultimo, tramite un documento che, di fatto, formalizzi gli avvenuti coordinamento e cooperazione.

Si tratta di un documento che si potrebbe chiamare “verbale di coordinamento” o “di sopralluogo”: è il documento che serve per fissare i punti fondamentali della gestione della sicurezza in quell’area. Sia che si ritenga applicabile l’art. 26, sia nel caso contrario, è opportuno comunque ottemperare a quanto su esposto

per evitare il rischio che i vari attori, anche quelli non presenti nella zona di lavoro, vengano chiamati in causa in virtù della serie di contratti che li lega gli uni agli altri.

Conviene dunque promuovere il coordinamento di tutti i soggetti nel modo descritto dal secondo comma dell’art. 26, anche se i propri lavoratori fisicamente non accedono all’area promiscua (promiscua almeno contrattualmente).

Il fatto che l’art. 26 escluda i rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o dei singoli lavoratori autonomi, implica che tutti gli altri rischi vadano debitamente gestiti.

Vigilanza nell’area contrattualmente “pro-miscua”

Chi ha il compito di vigilare nell’area “contrat-tualmente promiscua”?

Se la figura dell’editore coincide con quella dello stampatore, risponde Ferrero, è tale soggetto che ha il compito, tramite un proprio responsabile, di vigilare sulla sicurezza di quest’area in qualità di superviso-re, pur lasciando in capo al distributore nazionale le proprie responsabilità relativamente ai rischi propri (attività carico e trasporto). In caso di guasto del nastro estensibile, egli manderà “fuori” un proprio manutentore per le opportune riparazioni.

Nel caso l’editore non sia anche stampatore, non avrà normalmente nessuno dei propri lavoratori presente nell’area. In tal caso, mancando una figura che oggettivamente svolga la vigilanza e mantenga le condizioni di sicurezza, occorre che nel contratto l’editore, d’accordo con lo stampatore, incarichi il distributore di vigilare sulla sicurezza in quell’area, in quanto si è sicuri che quest’ultimo sia sempre fisicamente presente durante lo svolgimento delle attività.

Quale ruolo riveste lo stampatore terzo nei confronti dei lavoratori del distributore: gli si può attribuire qualche dovere tipico del datore di lavoro pur lui non essendolo?

Per quanto attiene al ruolo dello stampatore non editore, ha sottolineato Ferrero, non avendo un contratto con il distributore nazionale, non è il suo committente. In ogni caso, quando sia proprietario degli impianti e la parte terminale della macchina possa essere azionata da chi non è suo dipendente, egli dovrà garantire che la macchina sia sicura e ac-certarsi, richiedendone evidenza, che quegli sia stato debitamente formato per quanto riguarda l’utilizzo e relativi rischi di quel tratto di macchina, anche quando

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si tratti soltanto di un pulsante di emergenza.

Interpretazioni dell’art. 26 D.Lvo 81/2008

In riferimento all’applicabilità dell’art. 26 D.Lvo 81/2008, Marcella Rolando di Ares, ha messo in evi-denza l’esistenza di interpretazioni del termine “datore di lavoro committente”che partono dal presupposto che questi sia solo colui che abbia lavoratori nei luoghi di lavoro dell’appalto. Vi sono altre interpretazioni, da lei condivise, che, partendo dal presupposto che il “datore di lavoro committente” ex art. 26 sia tale anche quando non vi sia la presenza di suoi lavoratori nell’area di lavoro, considerano per il committente (nel nostro caso l’editore) applicabile l’art. 26 per le parti per lui applicabili e, quindi, escluse quelle che ricadono in capo allo stampatore, essendo quest’ultimo il datore di lavoro che ha la disponibilità dei luoghi.

Ha ricordato che, affinché sia applicabile l’art. 26 D.Lvo 81/2008, è necessario che si tratti di realtà rientranti nel campo di applicazione del decreto stesso e che ricorrano i contratti di appalto, d’opera o di somministrazione. Nel caso del contratto di trasporto, per esempio, non si applica la disciplina prevista da questo articolo: il distributore non deve applicare l’art. 26 quando sia legato al padroncino mediante un contratto di trasporto che non preveda ulteriori attività all’interno del sito, come ad esempio il carico. Ha evidenziato, inoltre, l’importanza dell’analisi dei con-tratti, poiché vi sono obblighi propri del committente e obblighi propri dell’appaltatore e subappaltatore, e quella del luogo in cui il servizio deve essere svolto, poiché quest’ultimo potrebbe essere svolto in un luogo del committente ma anche al di fuori dell’azienda del committente: è il caso dell’editore che dà il contratto di distribuzione da eseguirsi in parte presso lo stampatore o addirittura al di fuori del sito aziendale.

Nel caso in cui le figure dell’editore e dello stam-patore coincidano, l’art. 26 si applica integralmente nel momento della stipulazione del contratto d’appalto con il distributore.

Diversamente, nell’ipotesi in cui l’editore sotto-scriva con il distributore un contratto d’appalto, da eseguirsi presso uno stampatore terzo, nonostante la Circ. 24/2007, di fatto esistono degli obblighi in ogni caso applicabili come la verifica della idoneità tecnico professionale e la cooperazione e coordinamento tra tutti i datori di lavoro, compresi i subappaltatori.

Chiaramente, in questo caso, non è applicabile in capo all’editore l’obbligo relativo all’informativa dei rischi esistenti nell’azienda dello stampatore.

Il comma 3 (DUVRI) dell’art. 26 dà un significato

puntuale alla nozione di cooperazione e coordina-mento, di cui al comma 2, fra datore di lavoro com-mittente e appaltatore in ordine alla pianificazione di sicurezza, introducendo a carico del primo l’obbligo di elaborare un documento unico di valutazione re-lativo ai rischi che scaturiscono dalla “interferenza” delle lavorazioni.

È evidente che per tutti gli altri rischi, non rife-ribili alle interferenze, resta immutato l’obbligo per ciascuna impresa di elaborare il proprio documento di valutazione dei rischi e di provvedere all’attuazione delle misure di sicurezza necessarie per eliminare o ridurre al minimo i rischi specifici propri dell’attività svolta.

Marcella Rolando ha precisato che l’obbligo di pianificazione a carico del committente trova appli-cazione in tutti gli appalti cosiddetti “interni” nei confronti di imprese o lavoratori autonomi. Inoltre, in virtù delle modifiche introdotte dall’art. 1 comma 910 della L. 296/2006 (Finanziaria 2007), trova applicazione anche nel caso di affidamento di lavori o servizi rientranti “nell’ambito dell’intero ciclo produttivo dell’azienda medesima”. Ciò comporta che l’obbligo di elaborazione del DUVRI sussiste anche nelle ipotesi di appalti “extraziendali” che tuttavia risultino necessari al fine della realizzazione del ciclo produttivo dell’opera o del servizio e non siano semplicemente preparatori o complementari alla attività produttiva in senso stretto.

Da tale ambito devono escludersi le attività che, pur rientrando nel ciclo produttivo aziendale, si svol-gono in locali sottratti alla giuridica disponibilità del committente e, quindi, alla possibilità per lo stesso di svolgere nel medesimo ambiente gli adempimenti stabiliti dalla legge.

Il DUVRI, inoltre, non può considerarsi un do-cumento “statico” ma necessariamente “dinamico”, per cui la valutazione effettuata prima dell’inizio dei lavori deve necessariamente essere aggiornata in caso di subappalti o forniture e posa in opera intervenuti successivamente, ovvero in caso di modifiche di carattere tecnico, logistico o organizzativo incidenti sulle modalità realizzative dell’opera o del servizio che dovessero intervenire in corso d’opera.

Ancora, con riferimento all’applicabilità dell’art. 26, prima una modifica dell’ormai abrogato art. 7 D.Lvo 626/1994 e poi la pubblicazione dell’art. 26 del decreto in esame hanno confermato l’applicazione della disciplina agli appalti extraziendali. Secondo Rolando infatti, il legislatore, usando le parole “datore di lavoro committente” vuole indicare la differenza intercorrente tra un datore di lavoro anche committente

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La sicurezza alla “ribalta”: responsabilità civili e penali per editori, stampatori e distributori

Antonietta [email protected]

sufficiente che egli mandi allo stampatore e al distri-butore una lettera di invito affinché i due soggetti si incontrino per uno scambio delle debite informazioni e un sollecito di riscontro? Oppure è necessaria la sua partecipazione alla riunione di coordinamento?

Quando l’editore incarica lo stampatore è un “da-tore di lavoro committente”, anche se non vi sono suoi lavoratori nel sito dove avvengono i lavori e quindi deve applicare l’art. 26, con il conseguente obbligo della verifica tecnico professionale. Ne consegue che l’editore ha scelto come appaltatore un determinato soggetto dopo tale accurata verifica accertando che anche le attrezzature, che sono nella disponibilità degli operatori dell’area ribalta, consentano di lavorare in sicurezza. A questo punto, partecipare alla riunione o inviare la lettera in questione o altri atti costituiscono solo diverse modalità del come realizzare l’obbligo della verifica tecnico professionale. Pur non essendoci ancora giurisprudenza sull’art. 26, la relatrice ricorda che, in vigenza dell’art. 7 del D.Lvo 626/1994, sono state emesse sentenze di condanna di aziende per la mancata verifica di idoneità tecnico professionale verso il subappaltatore.

Infine, anche il distributore che manda suoi lavo-ratori o subappaltatori a lavorare in un luogo deve ve-rificarne l’idoneità: nel caso mancasse e non riuscisse ad ottenere l’eliminazione delle condizioni anomale, teoricamente dovrebbe rinunciare, in qualità di datore di lavoro dei propri lavoratori, a quel contratto.

Con riferimento all’identificazione di chi entra nell’area ribalte, occorrono sicuramente l’autorizza-zione al subappalto nel contratto e la stesura da parte dell’appaltatore dell’elenco di coloro che farà accedere al luogo dei lavori. Si tratta di precauzioni fortemente consigliabili in quanto un eventuale infortunio si ve-rificherebbe in locali propri (se il luogo è nella dispo-nibilità del datore di lavoro committente) ed è dunque bene sapere chi sia la persona, quale inquadramento abbia e se sia autorizzato ad accedere.

(indipendentemente dalla presenza di suo personale operante nel luogo dei lavori) e un qualsiasi com-mittente (per esempio un privato che commissioni la costruzione di una villa), il quale rientra nella disci-plina del Titolo IV del decreto (Cantieri temporanei o mobili).

Stabilito che se l’editore coincide con lo stampa-tore, è applicabile l’art. 26 perché il luogo è sotto la sua responsabilità, occorre precisare che nel caso in cui, invece, l’editore stampatore dia l’area esterna totalmente in affitto o concessione d’uso al distributore nazionale, quest’ultimo si occupa in toto del luogo: controllo, manutenzione, eccetera: non è più “casa” dell’editore stampatore e conseguentemente si applica la normativa sopra ricordata da Vigone, in particolare l’art. 72 comma 2. Ma, se l’editore stampatore può accedere al luogo, si applica l’articolo 26. Le misure di cui parla tale articolo sono misure di contenimento dei rischi da interferenza, compresa la vigilanza sui luoghi, concordabili a livello contrattuale, ma sempre nell’ambito dell’applicazione dell’art. 26.

Nel caso in cui le figure non coincidano, la situa-zione è più complessa: l’editore non deve applicare l’art. 26 per le parti sottratte alla sua responsabilità giuridica ossia quelle che rientrano nella responsabilità del datore di lavoro stampatore, come sicurezza del luogo e dell’impianto.

La relatrice non ritiene applicabile l’art. 196: il titolo IV del decreto, infatti, è suddiviso in due capi (cantieri e lavori in quota), ognuno dei quali ha un proprio campo di applicazione. L’art. 196 è situato nel capo I, che si applica solo ai cantieri, mentre la normativa sui lavori in quota si trova nel capo II, che ha un campo di applicazione più ampio.

In realtà, le aree di ribalta sono le più disparate e, a volte, il distributore, non scegliendo lui lo stampatore o il luogo di lavoro, potrebbe trovarsi a lavorare in condizioni non ottimali. D’altro canto, lo stampatore potrebbe trovarsi di fronte persone, inviate dal distri-butore, non note o non formate. Considerando anche il fatto che lo stampatore e il distributore non hanno un contratto diretto fra loro, qual è il ruolo dell’editore che, comunque, non è presente nell’area di ribalta? E’

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Quotidiani USA:fra stampa e pubblicità online

Le versioni online dei quotidiani statunitensi attraggono sempre più lettori ma questo non è sufficiente a fronteggiare il declino della lettura dei giornali tradizionali, mentre le difficoltà dei giornali USA si accentuano per il crollo delle entrate pubblicitarie causato dalla crisi economica.

Nel 2008, secondo quanto riportato dal Pew Research Center, gli americani hanno utilizzato per la prima volta maggiormente le fonti di informazione online (40%) rispetto ai giornali su carta stampata (35%) per aggiornarsi sulle novità di rilievo, riguardanti ad esempio la campagna elettorale e l’acuirsi della crisi economica. La televisione resta il mezzo di informazione preferito, ma tra i più giovani viene raggiunta dall’online.

Internet cresce ma non abbastanza

Nello studio edito a febbraio 2009 del Pew Research Center emerge che la percentuale di persone che leggono i giornali online è in rapida crescita, specialmente tra le generazioni dei giovani, ma non è sufficiente per gli editori ad arginare il declino della lettura in forma tradizionale.

Il 39% degli intervistati afferma di aver letto un giornale il giorno precedente (su carta o su web), rispetto al 43% nel 2006.

Limitando l’indagine a chi dichiara di aver letto il giorno precedente la versione cartacea di un giornale, la percentuale nei due anni considerati scende dal 34% al 25%, mentre se consideriamo solo i lettori sul web la percentuale sale dal 9% al 14%.

Il cambiamento è guidato dai giovani

Il cambiamento di abitudini di lettura dalla carta all’online è particolarmente accentuato nelle giovani generazioni, ma anche i meno giovani ultimamente si stanno sempre più orientando verso il web, nonostante

rappresentino lo “zoccolo duro” dei lettori della carta stampata.

Lo schema riportato alla tavola 2 evidenzia come le diverse generazioni, qui suddivise a seconda degli anni in Generazione Y, Generazione X, Baby Boomer e generazioni precedenti il 1946, abbiano cambiato nel corso degli anni le loro abitudini di lettura.

Confronto fra i media

Le rilevazioni compiute nel corso degli anni dal Pew Research Center permettono inoltre di effettuare un raffronto anche su diversi media, a partire dal 1990: sono in discesa le percentuali degli americani che dichiarano di aver appreso notizie partendo dai giornali ma anche dalla televisione e dalla radio. Il calo è meno marcato per gli affezionati alla televisione, e più marcato per radio e carta stampata, mentre è in netto aumento la quota del web.

I siti di informazione preferiti

I siti favoriti da chi opta per il web sono certamente i siti dei giornali online ma non solo. In particolare la metà degli intervistati dichiara di seguire il link di una notizia trovata sul web piuttosto che digitare l’indirizzo di un sito di notizie online, e questo atteggiamento diventa più frequente nelle classi di età più giovani.

Tra i siti preferiti, i giornali online sono citati nel loro complesso dal 13% degli intervistati, accanto ai siti portali più famosi come Yahoo e MSN/Microsoft e a quelli delle televisioni online, in primis CNN. I giornali più seguiti online sono New York Times,

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Quotidiani USA: fra stampa e pubblicità on line

Wall Street Journal, Washington Post e USA Today, insieme ai giornali locali.

Il tasso dei lettori delle versioni online dei principali quotidiani cartacei sale all’aumentare della scolarità: oltre un quarto (28%) di chi è in possesso di una laurea legge i quotidiani online.

I giganti editoriali statunitenti in crisi

La situazione sopra descritta, di erosione della lettura dei quotidiani su carta stampata, è amplificata dalla crisi economica in atto e porta segnali preoccupanti di un tracollo della stampa statunitense.

La forte diminuzione della pubblicità conseguente all’indebolirsi dell’economia è stato un duro colpo per i giornali statunitensi: secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, oltre il 20% del settore editoriale ha problemi finanziari, accentuati dal calo del 15% della pubblicità, cartacea e online, registrato nei primi nove mesi del 2008.

Le conseguenze non si fanno attendere: il New York Times, trovandosi in crisi di liquidità, si è visto costretto a ipotecare il grattacieleo di Renzo Piano a Manhattan, inaugurato lo scorso anno, mentre la società che controlla il Los Angeles Times e Chicago Tribune, in seria difficoltà, ha fatto ricorso alla drastica strada del “Chapter 11”, che fa scattare le procedure per bancarotta, dovendo far fronte a scadenze pari a 13 miliardi di dollari.

Pubblicità in prima pagina

Per fronteggiare la crisi dei ricavi pubblicitari, che ha visto una perdita del 20,9% in novembre rispetto allo scorso mese dell’anno precedente, il New York Times è ricorso a misure fino ad ora non immaginabili, decidendo ad esempio di aprire uno spazio alla pubblicità in prima pagina: se si tratta di un’abitudine per altri giornali come il Wall Street Journal e USA

today, per il NYT la prima pagina era sempre rimasta appannaggio esclusivo delle notizie.

Il New York Times ha però diffuso dati rassicuranti rispetto all’online: i ricavi sono aumentati dell’8,3% nel 2008 e il numero di visitatori dell’11%, con 55 milioni di passaggi secondo Nielsen Online.

Il Premio Pulitzer apre ai media online

L’attenzione crescente nei confronti del web si riflette anche sulla decisione riguardante il prestigioso Premio Pulitzer, che a partire dalla prossima edizione permette di concorrere anche ai media che operano esclusivamente online. Fino ad ora infatti era possibile per siti e blog concorrere unicamente nelle sezioni dedicate alle “breaking news” o alle “breaking photography”; con la modifica del regolamento, il riconoscimento più ambito nell’editoria mondiale potrà anche andare ai media online.

Chiude il progetto Print Ads

Altra novità riguardante le inserzioni pubblicitarie su carta stampata negli Stati Uniti è la chiusura a fine febbraio del progetto Print Ads di Google: non è infatti risultato redditizio il network di 800 quotidiani che utilizzavano la piattaforma predisposta da Google per la gestione delle campagne pubblicitarie sulle loro pagine, non avendo raggiunto la massa critica sperata di editori e di inserzionisti.

Se Print Ads non è risultata la migliore soluzione per salvare i destini della società sui giornali statunitensi, Google non intende però uscire dal settore: alla notizia dismissione, diramata da Google utilizzando il proprio blog, la società ha aggiunto di volere in questo modo liberare delle risorse “per provare a sviluppare nuove e innovative soluzioni in grado di avere un maggiore impatto presso gli utenti, gli inserzionisti e gli editori».

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EidosMedia Spa Viale Legioni Romane, 43

20147 Milanotel. 02-30174.4 Fax: 02-30174.330

[email protected]

EidosMedia conferma la propria leadership in Francia

Di proprietà del gruppo Amaury, le Parisien è prodotto in 9 edizioni che coprono i dipartimenti della regione Paris- Ile de France più un’edizione nazionale dal titolo Aujourd’hui en France. Il quotidiano com-prende inoltre diversi inserti settimanali ed una rivista a colori.

“Le Parisien presenta una struttura editoriale complessa che deve essere in grado di gestire contenuti d’informazione e di pubblicità locali”, spiega Ca-therine Leducq direttore ammini-

strativo. “La possibilità, offerta da Méthode, di piani-ficare le diverse edizioni ci permetterà di semplificare il flusso di lavoro all’interno della redazione. Vediamo in questa soluzione anche l’occasione per creare una

vera redazione multimedia dedicata alla pubblicazione dei quotidiani cartacei e dei siti web che li affiancano.”

Les Echos, invece, può essere considerata la principale

fonte francese di informazioni imprenditoriali e finanziarie. Il

quotidiano presenta anche una versione online che permette agli

abbonati di scaricare reports finanziari direttamente dal sito internet.

Xavier Mangin, CIO del Gruppo Les Echos, com-menta: “ L’obiettivo di Les Echos consiste nell’offrire ai propri abbonati non solo i contenuti editoriali del quotidiano ma anche continui aggiornamenti di dati di mercato direttamente dal nostro sito. Grazie a Métho-de, siamo certi di trovare quelle sinergie redazionali e produttive per far sì che i nostri prodotti online e cartacei possano essere creati a partire da una singola redazione convergente.”

“L’implementazione di Méthode a Le Parisien permetterà un aumento della produttività ed aprirà le porte alla creazione di nuovi prodotti sia su carta che su web”, spiega Marc Dubroca, Business Deve-lopment Manager di EidosMedia France. “Nel caso di Les Echos, la soluzione Méthode dovrà essere interfacciata con numerosi sistemi applicativi già esistenti all’interno. Grazie agli standard tecnologici della nostra piattaforma, questa integrazione risulterà enormemente facilitata”.

Méthode sarà utilizzato da circa 350 gionalisti a Le Parisien e da circa 250 redattori a Les Echos a

Sia il quotidiano di Parigi, Le Parisien-Aujourd’hui en France, che il giornale finanziario Les Echos hanno scelto la soluzione Méthode di EidosMedia per le pubblicazioni cartacee ed online dei loro quotidiani.

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Parigi: in entrambi i casi sostituirà un sistema edito-riale Datox.

A proposito di Le Parisien

Le Parisien è un quotidiano leader a Parigi e nella regione Ile de France. È prodotto in 9 edizioni locali ed una nazionale dal titolo Aujourd’hui en France. Comprende diversi inserti e una rivista TV a colori. Combinando con successo giornalismo investigativo e gossip, il quotidiano ha sempre saputo mantenere il suo successo sia tra i lettori parigini che nazionali. www.leparisien.fr

A proposito di Les Echos

Fondato nel 1908, il quotidiano francese Les Echos è il giornale di riferimento per i dirigenti d’azienda. Les Echos pubblica analisi e informazioni economiche francesi e internazionali. Ha una tiratura di 138.726 copie e un bacino di 700.000 lettori, se-condo le statistiche OJD2007 ed EPIQ2008. Creato nel 1996, il sito internet lesechos.fr ha registrato nel settembre del 2008 una media di 6,9 milioni di visite, di cui 3,1 milioni di visitatori unici e 33,9 milioni di pagine pubblicitarie lette. www.lesechos.fr

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I produttori di quotidiani parlano di un trian-golo magico, composto da un lato dal mercato dei lettori, da un altro dal mercato degli in-serzionisti pubblicitari e per una terza parte dalla produzione. Come avete sviluppato il discorso degli inserti nelle nove testate, che escono dalla vostra azienda?

Claus Pengel (direttore di fabbrica dell’azien-da grafica Axel Springer di Berlin-Spandau): Il numero dei pre-stampati resta costante, mentre, per quanto riguarda i prospetti inseriti nei quotidiani, registriamo un decremento fra il cinque ed il dieci percento. In questo c’è una generale corrispondenza con il trend degli altri quotidiani, che si trovano a fronteggiare la crescente concorrenza rappresentata dalla pubblicità diretta e dai giornali specializzati in inserzioni pubblicitarie.

Giornalmente producete molti inserti e stampa-ti (semi)commerciali, con le vostre rotative?

Il volume di questa tipologia di commesse è aumentato negli ultimi anni. Oltre ai quotidiani, oggi stampiamo giornali d’inserzioni e prospetti pubblicitari, per i quali utilizziamo esclusivamente il procedimento coldset ed impiegando i più svariati tipi di carta.

Per il tramite degli inserti commerciali cer-

cate di rivolgervi anche ad un target di lettori più giovane, rispetto a quello abituale dei quotidiani?

Non è con la strategia dell’inserto commerciale che cerchiamo di risve-

gliare l’interesse dei più gio-vani per quel particolare mezzo di

comunicazione, che è il quotidiano. La nostra politica, piuttosto, è di permettere ai

ragazzi di farsi un’idea di come nasce questo prodotto, sia in ambito strettamente giornalistico, sia dal punto di vista tecnico. Spesso riceviamo visite di scolare-sche, qui a Spandau, ed in quelle occasioni mostriamo agli studenti, direttamente dal vivo, come si crea un giornale. E’ un campo, in cui siamo molto attivi.

In quanto direttore di stabilimento, Lei ha un occhio sulla produzione: in che modo i trend di mercato legati al mondo dei lettori e delle inser-zioni pubblicitarie influenzano la produzione vera e propria?

Nel nostro settore stanno emergendo due tendenze in particolare: le tirature diminuiscono di volume, in favore di una sempre maggiore diversificazione delle tipologie di produzione. E’ prassi standard di produzione, ormai, oltre ad eseguire la rifilatura e la cucitura, realizzare l’alimentazione di copertine, provenienti da diversi processi di stampa, applicare foglietti autoadesivi, pagine sciolte e molto altro. Tutto ciò porta ad un incremento dei proventi, che

«Le soluzioni modulari riducono il rischio di investire troppo in una sola volta»

MÜLLER MARTINI S.p.AViale Rimembranze 50

20099 Sesto San Giovanni (MI)tel. 02 262371 - fax 02 2426851

Claus Pengel, direttore di stabilimento dell’impresa grafica Axel Springer di Spandau (Berlino), è un esperto conoscitore del settore quotidiani, sia sotto l’aspetto editoriale, sia per quanto riguarda quello strettamente produttivo. In questa intervista, Pengel esprime la propria opinione sui trends di mercato dettati dagli inserzionisti pubblicitari, sul nuovo mezzo di comunicazione pubblicitaria rappresentato dagli inserti e sulle conseguenti sfide che vengono poste alla sala spedizioni.

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derivano dalla pubblicità. Grazie a sistemi di pro-duzione innovativi, siamo in grado di far fronte alle variazioni del mercato, di rendere la produzione più flessibile e di ridurne i tempi.

Parola d’ordine, sistemi di produzione: nella vostra azienda è in funzione una soluzione per cucitura e rifilo in linea Müller Martini. Quali vantaggi porta nel lavoro di routine?

Nell’ambito della cucitura e del rifilo siamo in grado di offrire nuove chances ai clienti, per quanto riguarda prodotti e confezionamento, generando così un maggior numero di commesse per la nostra tipografia.

Quali prodotti vengono cuciti e/o rifilati in linea?

Parti di pre-stampati – per esempio l’inserto settimanale di offerte immobiliari del «Berliner Morgenpost» – e pubblicazioni speciali delle nostre case editrici. Il volume delle copie cucite e rifilate è in costante aumento.

I produttori di giornali, visti i tempi prolungati di ammortamento costi di rotative ed impianti del reparto spedizione, sono abituati a pensare in termini temporali proiettati nel lungo termi-ne, mentre i trend attuali vertono sempre più su realizzazioni immediate. Come risolvere questo dilemma?

Gli impianti di produzione devono funzionare il più a lungo possibile. Per quanto riguarda, poi, i re-investimenti, è necessario procedere per piccoli

passi. Mentre è difficile rea-lizzare investimenti parziali sulle rotative, tale politica si rivela molto più adatta per il confezionamento del reparto spedizione.

Müller Martini rispon-de alle nuove tendenze in tempi sempre più rapidi, grazie all’utilizzo di sistemi modulari, di cui un paio di esempi possono essere l’inseritrice ProLiner ed il

sistema di preraccolta CoLiner. In drupa avete prestato un’attenzione particolare a questi due sistemi. Che impressione avete ricevuto?

I sistemi modulari, in effetti, sono di grande utilità. Si può iniziare con un piccolo investimento in questo campo ed ampliare i sistemi, man mano che il mercato cresce. Ritengo, perciò, che l’inseritrice ProLiner a struttura modulare, adatta per il confezionamento di grandi quantità d’inserti, rappresenti il giusto sviluppo successivo del NewsLiner. In quanto al sistema di preraccolta CoLiner, questo permette di disporre di un maggior numero di punti d’inserimento su una superficie compressa, senza che questo comporti ampliamenti progressivi del ProLiner. CoLiner si propone, così, come la giusta evoluzione della tecnica d’inserimento.

Secondo Lei le soluzioni modulari acquisteran-no maggiore importanza in futuro, per il reparto spedizione?

Sì, ne sono convinto. Quanto più grande sarà la flessibilità su questo mercato in forte evoluzione, tanto maggiori saranno i vantaggi che ne derivano. Le soluzioni modulari riducono il rischio di un’eccessiva concentrazione di investimenti.

Breve excursus di Drupa: Le è piaciuto lo stand di Müller Martini?

Ho trovato che lo stand fosse strutturato in manie-ra molto razionale e ho apprezzato la ricchezza delle nuove, interessanti proposte.

Utilizzando il blu laser Müller Martini ha pre-

Claus Pengel: «Grazie a sistemi di produzione innovativi, siamo in grado di far fronte alle variazioni del mercato, di rendere la produzione più flessibile e di ridurne i tempi».

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sentato in drupa macchinari unificati da un colore comune. Che importanza attribuisce al colore in un reparto spedizione?

Il design è il terzo fattore importante, dopo la funzionalità e la produttività: il “look” del reparto produzione, insieme con elevati standard di pulizia, contribuisce a creare l’”immagine” ufficiale dello stabilimento di produzione. Pulizia è sinonimo di qualità e la buona impressione generale ha il giusto impatto su clienti e collaboratori: noi ci teniamo a fare bella figura, quando (spesso) accompagniamo i clienti in visita allo stabilimento. Per me colore e forma si completano vicendevolmente e devo dire, che la nuova nuance blu laser di Müller Martini mi piace molto.

A Spandau disponete di nove linee d’inseri-mento NewsLiner. Che importanza riveste, in un sistema così complesso, uno schema di controllo e monitoraggio del flusso di lavoro semplice, chiaro e flessibile?

Per il controllo del reparto spedizione è indispen-sabile uno schema di gestione chiaro e flessibile, soprattutto se ogni giorno devono uscire da questo reparto nove testate diverse. Senza una gestione di questo tipo non potremmo tenere sotto controllo flussi piuttosto complessi e, contemporaneamente, evitare errori.

I produttori di giornali, oltre le proprie pub-blicazioni, distribuiscono in numero sempre mag-giore testate e prodotti di terzi, al fine di ripartire i costi di distribuzione su più canali. Per fare questo viene utilizzato il sistema di gestione Mailroom Production Control (MPC controllo Produzione Sala Spedizione) di Müller Martini, che controlla e monitora il corretto confezionamento di tutti i prodotti ed il loro carico su camion avviati a de-stinazioni diverse?

La gestione mediante MPC arriva fino al controllo dell’avvenuto trasferimento dei pacchi sulla rampa di carico. Al sistema di controllo della rampa viene

trasferita una parte dei dati di MPC, poiché la tecno-logia impiegata sulla rampa stessa e lo svolgimento del processo di carico non consentono altra soluzio-ne. Rendere il flusso di trasferimento dati continuo, mediante MPC, avrebbe richiesto un investimento in un nuova tecnologia.

Come possono risultare utili per voi le nuove funzioni MPC?

Grazie a MPC possiamo realizzare trasferimenti di dati tecnici tra le diverse linee, a livello di commesse e giri di distribuzione. In questo modo si centralizza la gestione del reparto spedizione. Oltre a ciò, possiamo contare su di una strutturazione del sistema più sem-plice e su di una maggiore flessibilità, in confronto alla tecnologia GCS precedentemente utilizzata.

I sistemi ottimi sono un elemento, l’altro ele-mento è quello umano. Nello stabilimento di Span-dau la comunicazione con i dipendenti è aperta e so che, lo scorso anno, sono state avanzate fino a 569 proposte diverse, che avevano il fine di appor-tare miglioramenti in azienda. Tra le proposte ce n’erano alcune mirate al reparto spedizione?

Sì, ce ne sono state diverse, per l’esattezza circa un terzo degli eventuali miglioramenti si riferivano al confezionamento. Per esempio, un nostro colla-boratore ha proposto di redigere istruzioni procedu-rali per la regolare verifica dell’usura e della portata dell’aspirazione. Obiettivo: riduzione della portata dell’aspirazione sul mettifoglio ed immediato rico-noscimento dell’usura degli alberi, o delle barre di aspirazione. Questa idea ci permette di risparmiare circa 7.500 Euro. Una seconda proposta aveva lo scopo di far calare il numero degli scarti, riducendo il soprannumero di segnature, mediante inserimento di un solo pre-stampato, invece di due. Un ulteriore risparmio, circa 7.000 €, è stato ottenuto ribobinando i pre-stampati cuciti e rifilati: in questo modo se ne riduce il soprannumero all’inserimento.

Torniamo al prodotto chiave: in tutto il mondo dilaga il trend dei quotidiani gratuiti, che apparen-

Axel Springer

La Axel Springer, che impiega circa 10.000 dipendenti, è stata fondata nel 1946 dall’omonimo editore ed oggi è la prima casa editrice della Germania, per quanto riguarda i quotidiani e la terza nel settore delle riviste; è anche una delle aziende leader in Europa nel campo dei media.

Axel Springer edita giornalismo di livello eccellente nei settori dell’attualità, dell’informazione e dell’intrattenimento, redigendo e diffondendo i suoi “prodotti”, sia su quotidiani e riviste, sia nel campo delle offerte digitali.

Il variegato portafoglio mediatico raggruppa testate di successo come quelle del gruppo BILD e WELT. Nel complesso la Axel Springer è presente in 33 paesi in totale, con oltre 170 quotidiani e riviste, più di 50 offerte on line, riguardanti i più svariati campi d’interesse e le più diverse esigenze di informazione, e numerose partecipazioni in emittenti TV e radio.

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temente non conosce ostacoli. Come si presenta la situazione in Germania?

Attualmente questo tema non è in discussione.

Gli inserti, che si trovano nei vostri giornali, vi mettono in concorrenza diretta, a livello di diffusione pubblicitaria, con gli opuscoli, e simili, che vengono consegnati nelle caselle postali. La concorrenza si è inasprita negli ultimi anni?

Sì, tale concorrenza è aumentata, andando ad intaccare il volume degli inserti da noi allegati ai quotidiani. Ma siamo pronti ad affrontare la sfida.

Quali sono i vostri atout nei confronti dei clienti inserzionisti?

Flessibilità, assistenza altamente qualificata, elevato livello qualitativo del processo, vasto know-how ed un range di offerte diversificate nel campo della pubblicità. Le nostre proposte in questo senso implicano sempre un rapporto di partnership: insieme con i clienti cerchiamo di dare concretezza a concetti tecnicamente innovativi, sia nell’ambito della cuci-tura/rifilo, sia nel caso di produzione di fogli sciolti, o d’inserimento di campioni.

Lei parla di campioni commerciali: già da tem-po, nelle riviste, gli Ad Special giocano un ruolo importante. I quotidiani si propongono il continuo allettamento dei lettori con cartoline incollate o gadget vari?

Questa attività dilaga già oggi e sono sicuro che gli autoadesivi, i fogli sciolti, gli inchiostri profumati, gli allegati in formato magazine ed altro ancora costitui-ranno gli elementi di valore aggiunto dei quotidiani. Credo che saranno soprattutto i magazines ad acqui-stare valore, poiché ritengo che i gadget, al contrario, non porteranno grandi variazioni al mercato.

La moltiplicazione di queste forme pubblici-tarie che effetto sortisce sui processi del reparto spedizione?

Teoricamente noi dobbiamo essere in grado di inserire nel quotidiano qualsiasi cosa, dalla cartolina postale ad un oggetto. In pratica, però, è necessario che, sia i processi d’inserimento, sia quelli d’incolla-tura risultino molto flessibili e diversificati.

Che importanza può avere lo sfruttamento delle nuove possibilità offerte dalla tecnologia in ambito di carte ed inchiostri – come inchiostri pro-

La tipografia di Spandau

Nella tipografia di Spandau la Axel Springer produce nove quotidiani e tre edizioni domenicali. Cinque quotidiani sono prodotti dalla casa editrice Axel Springer:• «BILD»(270.000copie/edizioniridotte)• «BerlinerMorgenpost»(160.000copieinsettimana/215.000copienelfinesettimana)• «DIEWELT»(35.000copie/edizioniridotte)• «WELTKOMPAKT»(30.000copie/edizioniridotte)• «B.Z.»(235.000copie)

Quattro quotidiani vengono stampati per altre case editrici:• «DerTagesspiegel»(170.000copie)• «SüddeutscheZeitung»(45.000copie/edizioniridotte)• «Handelsblatt»(40.000copie/edizioniridotte)• «PotsdamerNachrichten»(15.000copie)

Si aggiungono tre edizioni domenicali (tutte della casa editrice Axel Springer):• «BILDamSonntag»(180.000copie/edizioniridotte)• «WELTamSonntag»(60.000copie/edizioniridotte)• «BZamSonntag»(150.000copie)

Su otto rotative passano, per essere stampate, circa 70.000 tonnellate di carta l’anno. Nelle gior-nate ”clou” si stampano tre milioni di copie, di quotidiani soprattutto, più stampati (semi)commerciali in formato tabloid. Gli stampati commerciali di alta qualità sono cuciti e rifilati con un sistema in linea di Müller Martini.

130 milioni di prestampati e 320 milioni di allegati l’anno vengono inseriti nei giornali, servendosi di nove linee Müller Martini modello NewsLiner, tutte dotate di un mettifoglio per il prodotto principale e di due mettifogli per i prestampati, nonché di tre mettifogli per inserti ed uno per cartoline. Il magazzino Müller Martini risulta conforme a 520 supporti FlexiRoll.

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fumati e luminescenti, effetti su carta trasparente, carta patinata, fustellature – nella valorizzazione del messaggio pubblicitario?

Le tecniche elencate contri-buiscono sicuramente ad aumen-tare l’attrattiva del giornale, che diventa veicolo pubblicitario. In questo contesto le nostre appli-cazioni tecniche sono altamente flessibili ma, parliamoci chiaro: per molti clienti la questione fondamentale è quella economica.

Quali chances vede in futuro per la nuova for-ma di lettura digitale, chiamata E-Reading?

Risponderò da lettore: se voglio leggere un quo-tidiano, mi piace tenere in mano la carta, altrimenti uso Internet, o il mio cellulare.

Con quali strumenti di comunicazione di massa trasversali risponde Axel Springer all’esigenza sempre crescente di disporre di un composito “portafoglio” mediatico?

I nostri strumenti “forti” di comunicazione di mas-sa, fruibili trasversalmente, sono costituiti soprattutto dai nostri personali marchi virtuali: rubriche commer-ciali on line, “piazze di mercato” on line o portali. Da molti anni i giornali hanno perso la corsa all’ultima notizia, a favore di radio e TV. Ora possiamo tornare a vincere la competizione, creando le nostre testate nel campo dell’informazione on line: WELT Online, BILD.de, BILDmobil.

Contemporaneamente, la stupefacente azione combinata dei vari media rafforza i quotidiani.

Nella tipografia di Spandau, grazie a nove linee Müller Martini modello NewsLiner, vengono inseriti nei giornali 130 milioni di prestampati e 320 milioni di allegati l’anno

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Atex, il fornitore leader nel mondo delle soluzioni informatiche per il settore editoriale, annuncia che Hürriyet Gazetecilik ve Matbaacilik A.Ş ha scelto il sistema di gestione dei contenuti Atex quale supporto per la produzione di Hürriyet in Turkish Daily News (edizione inglese) e altre pubblicazioni tra cui Refe-rence e 20dk. Inoltre i supplementi di KEYiF sono produzione già dall’inizio di Dicembre 2008.

Il sistema supporterà 350 utenti tra giornalisti e staff di produzione nella sede di Hürriyet a Istanbul.

Hürriyet, il giornale più prestigioso della Turchia che ha recentemente celebrato il 60° anniversario di attività, ha scelto di implementare il sistema Atex per sem-plificare il processo di pianificazione, incrementare il workflow e avere un tracking della produzione delle pagine su base quotidiana. Atex fornirà agli utenti uno strumento semplice, che consentirà di gestire le modifiche fino al momento della chiusura, all’interno della loro complessa struttura editoriale.

“Dopo un’ampia e attenta valutazione del mercato, abbiamo selezionato Atex come nostro partner strate-gico e pensiamo che Atex sia la migliore soluzione per sostenere le nostre necessità” hanno affermato Ahmet Dalman - CIO, e Muhsin Atamer Öcal - Technical Manager di Hürriyet. “Il prodotto e la sua architettura si adattano perfettamente ai nostri bisogni e siamo ri-masti colpiti dalla qualità dell’offerta, dall’esperienza tecnica e commerciale di Atex e, fatto più importante per noi, dalla loro presenza nel settore editoriale a livello mondiale”.

Il sistema supporterà in un ambiente di lavoro unico la produzione dei giornali in turco, tra cui Hürriyet, Reference and 20dk, e la pubblicazione in inglese Turkish Daily News. L’installazione compren-

de l’intero pacchetto di collaborazione redazionale di Atex, che gestirà la ricezione di testi e foto, nonchè l’implementazione del sistema di impaginazione e pianificazione ClassWizard, che fornisce un’integra-zione con l’attuale sistema di pubblicità.

“Questo progetto è di estrema importanza per Atex e siamo contenti di entrare sul mercato turco con un

cliente illustre come Hürri-yet” - ha affermato David Hall, CEO Atex NEMEA. “Questo per noi rappresenta un’eccellente opportunità di dimostrare che con la nostra offerta siamo in grado di

supportare grossi gruppi edi-toriali con complessità date dalla

gestione di pubblicazioni sia in lin-gua locale, sia in lingua inglese”.

Atex

Atex è uno dei fornitori leader di soluzioni e servizi per l’industria mondiale dei media. Con una tradizione ultratrentennale di innovazione continua e qualità dei suoi prodotti, Atex ha creato la più grande organizzazione di installazione e supporto per softwa-re di gestione dei contenuti pubblicitari e editoriali nel settore. La società ha software installato per un valore di quasi 1 miliardo di dollari e supporta più di 800 clienti in oltre 40 Paesi nel mondo, grazie anche ai propri servizi di gestione applicativa. Oltre a un investimento significativo in Ricerca e Sviluppo, Atex si avvale della collaborazione di partner strategici per completare e migliorare i servizi offerti e supportare al meglio le strategie di sviluppo orientate ai Web Services. Atex ha sede a Reading, nel Regno Unito, e opera attraverso sedi dislocate in maniera strategica in tutto il mondo. Per ulteriori informazioni www.atex.com

Il gruppo turco Hürriyet Gazetecilik ve Matbaacilik A.Ş sceglie il CMS di AtexAtex si espande in Turchia installando un nuovo sistema di gestione dei contenuti all’Hürriyet Gazetecilik ve Matbaacilik A.Ş. Tutte le pubblicazioni in lingua inglese e in lingua turca saranno gestite da un’unica applicazione. I supplementi di Hürriyet KEYiF sono in produzione con Prestige già dall’inizio di Dicembre 2008

Atex Global Media S.p.A.Via B. Crespi, 57 - 20159 Milano

Tel: 02 36658.1 Fax: 02 36658.555www.atex.com

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Rheinische Post e Westdeutsche Zeitung adottano Méthode

Rheinische Post, sempre di Duesseldorf, è il se-condo giornale tedesco per diffusione e conta più di un milione di abbonati. Solo nel Nordrhein-Wastfalen pubblica 34 edizioni regionali, oltre a diversi siti web che rientrano tra i più visitati di tutta la Germania.

Nella stessa città ha sede anche la Westdeutsche Zeitung, lo storico quotidiano di Dues-seldorf, Wuppertal e Krefeld che pubblica quotidianamente 16 edizioni regionali.

“Introducendo Méthode, Rhei-

nische Post e Westdeutsche Zeitung andranno ad implementare diversi processi innovativi all’interno del loro workflow”, afferma Dr. Kay Holzkamp, ammi-nistratore di circ IT Gmbh & Co. KG. “I nostri clienti

sono inoltre particolarmente interessati a creare grandi siner-gie tra i loro differenti prodotti media.”

Oltre alla redazione cen-trale a Duesseldorf, entrambi i

giornali hanno diverse sedi ester-ne dislocate su tutto il territorio

tedesco. Rheinische Post ne ha ad

Due tra più importanti giornali regionali in Germania affideranno la produzione media al sistema multi-canale Méthode di EidosMedia. La notizia è stata annunciata dalla circ IT GmbH, loro Servicepartner IT con sede a Duesseldorf.

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esempio trenta. La soluzione Méthode permette dunque di fare convergere tutti i 500 collaboratori su un’unica piattaforma centralizzata integrata.

“Rheinische Post e Westdeutsche Zeitung, con i loro portali internet, rappresentano un network media e di comunicazione moderno”, commenta Holger Hofmann, direttore generale di EidosMedia GmbH a Frankfurt/M. “Sono convinto, inoltre, che entrambe le case editrici potranno in futuro beneficiare della flessi-bilità e dell’efficienza offerte da Méthode per risponde-re ancora meglio alle esigenze dei loro clienti.”

A proposito di Westdeutsche Zeitung

Westdeutsche Zeitung, fondato nel 1876, è il più grande quotidiano ad abbonamento di tutta Germania. È pubblicato dalla casa editrice W. Girardet KG ed è presente nelle regioni di Duessledorf, Wuppertal e Krefeld con 16 edizioni regionali. www.wz-newsline.de

A proposito di Rheinische Post

Rheinische Post è tra i 5 quoti-diani più diffusi in Germania ed è conosciuto come la colonna portante del gruppo media RP. Conta 34 diverse edizioni regionali e varia dalle 24 alle 200 pagine. La versione print è affiancata alla versione web del portale www.rp-online.de , a diversi siti web regionali minori per tematiche speciali e al sito di grande successo www.opinio.de , creato esclusivamente da user-generated

content. www.re-online.de

A proposito di circ IT

Circ IT GmbH & Co. ha sede a Duesseldorf ed è il service partner per entrambe le case editrici. Attraverso i suoi 100 prodotti, circ IT offre diverse soluzioni IT. Rheinische Post, Westdeutsche Zeitung e altre famose testate fanno parte del loro portafoglio clienti. Circ IT adotterà la piattaforma Méthode per entrambi i quoti-diani della stessa città.

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Nasce Nuova Energia, il notiziario APCOM sulle fonti rinnovabili ed alternative

Nasce Nuova Energia il notiziario di APCOM de-dicato alle fonti rinnovabili ed alternative. L’agenzia di stampa del Gruppo Telecom Italia Media seguirà quindi con un’ampia e costante attenzione questo settore che va dalla produzione dell’energia eolica a quella idro-elettrica, dalla solare a quella nucleare.

Un tema sempre più di attualità anche grazie alla Commissione europea che ha varato un pacchetto di misure in materia di politica energetica comunitaria con l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra di almeno il 20% entro il 2020 attraverso l’utilizzo di fonti rinnovabili ed alternative.

La copertura delle notizie legate a questo tema – tra le quali l’innovazione tecnologica, il rispetto dell’am-biente e l’educazione ad un consumo energetico consa-pevole - e l’aggiornamento sulle normative comunitarie saranno monitorate dalla redazione di Bruxelles, punto di transito dei progetti e dossier del settore.

Sul piano europeo, APCOM già segue gli sviluppi del settore energetico, sia nelle forme tradizionali che nei progetti più innovativi, con un punto di forza parti-colare nel desk Nuova Europa, specializzato in Europa centro-Orientale, Balcani ed ex-Urss. Un’area molto importante e dinamica per quanto riguarda petrolio, gas, elettricità e nucleare che si sta attivando anche

sul fronte delle rinnovabili. Nuova Energia e Nuova Europa diventano così un osservatorio privilegiato su quanto accade e si sviluppa nel campo delle fonti alternative, avvalendosi di una rete di collaboratori nei vari Paesi di riferimento – Belgrado, Zagabria, Varsavia, Istanbul, Praga – e dell’ufficio di corrispon-denza a Mosca.

APCOM

Notizie, 24 ore su 24, 365 giorni l’anno, centinaia di lanci al giorno di cui i principali corredati da un’im-magine. Nell’editoria italiana, l’agenzia di stampa APCOM ha conquistato lo spazio di un’informazione giornalistica puntuale, affidabile e innovativa, con particolare attenzione ai temi della politica estera, dell’economia e della finanza nazionale, europea e mondiale, della cronaca e della politica internazio-nale.

Nata nel 2001, APCOM è partner in esclusiva per l’Italia di Associated Press, la più grande e antica agenzia di informazione. La sede centrale APCOM di Roma è affiancata dalle redazioni di Milano, Bru-xelles, New York e Mosca oltre che da corrispondenti e collaboratori nelle città italiane e nelle principali capitali mondiali.

Telecom Italia - Ufficio Stampa MercatoLA7, MTV e Multimedia

+39.06.3688.2424

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In corso l’installazione della prima roto-offset commerciale al mondo a 96 pagine

A gennaio, Goss International ha consegnato allo stabilimento Mazzucchelli di Seriate, in Italia, la prima roto-offset al mondo a 96 pagine. Il sistema di stampa Sunday 5000 utilizza la tecnologia dei caucciù gapless, per cui vengono eliminate le vibra-zioni connesse con i canali dei caucciù e si possono mantenere elevate velocità e ottima qualità di stampa con la configurazione a cilindri più larghi.

È stato a ottobre del 2007 che Goss International ha annunciato che avrebbe sviluppato la rotativa Sunday 5000. Con una larghezza di bobina di 2860 mm (112 pollici), la rotativa permetterà di stampare 96 pagine per giro di cilindro in formato rivista A4,

a velocità fino a 40mila copie l’ora. L’installazione della prima rotativa alla Mazzucchelli dovrebbe es-sere portata a termine a marzo.

Goss InternationalGreenbank Street - Preston

Lancashire PR1 7LA - EnglandTel: +44.1772.257571Fax: +44.1772.885698

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La rotativa Sunday 5000 della Mazzucchelli avrà una larghezza di bobina di 2860 mm, permettendo di stampare 96 pagine formato rivista A4 per giro di cilindro.

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Al giorno d’oggi abbiamo a disposizione, senza dubbio, un’enorme quantità di informazioni e l’indu-stria dei media gioca, e deve giocare, il ruolo primario di fornitore di conoscenza,

garantendo ai propri utenti la sicurezza di ottenere, da una qualsiasi ricerca, un risultato sempre accurato e preciso. Grazie alla tecnolo-gia, come sempre l’elemento rilevante per incanalare e sfruttare al massimo il po-tenziale inutilizzato dell’in-formazione.

Tecnologia integrata con so-luzioni specifiche che assicurino la rilevanza, il giusto significato e il valore aggiunto ai contenuti che utilizzeremo.

Le soluzioni di Text Mining e Content Enrichment, se integrate in una suite per la Gestione dei Contenuti, possono aiutare a risolvere questo problema: estraendo metadati (concetti, entità, persone, luoghi), trovando contenuti simili o attinenti e fornendo quindi un accu-rato risultato da ogni ricerca.

Perché il Content Mining e il Content Enrich-ment sono importanti per l’editoria?

Implementando soluzioni create per ottimizzare il Content Mining e il Content Enrichment, gli editori sono in grado di fornire ai propri utenti un alto livello di fruizione per i propri contenuti.

Viste le sfumature e le sottigliezze del linguaggio umano, una buona soluzione di Content Enrichment deve essere in grado di supportare un’estrazione di

testo sia automatica sia manuale o una combinazione di entrambi. Inoltre deve essere pienamente integrata con le applicazioni di gestione dei contenuti destinati al canale web e al canale stampa.

Sono molti gli elementi che caratterizzano un pro-cesso di Content Enrichment e sono tutti progettati per aumentare rilevanza, preci-sione e velocità di fruizione dei contenuti da parte degli utenti:

• Estrazione di entità, termi-ni, relazioni, fatti ed eventi

• Classificazione secondo nomi, persone e luoghi specifici di un

settore di mercato• Generazione di metadati per trasmettere infor-

mazioni supplementari agli utenti e ai motori di ricerca

• Creazione di termini, storie e argomenti inerenti

Le soluzioni Atex di Text Mining e Content Enrichment

Valutare e selezionare la soluzione migliore di Con-tent Enrichment è un processo complesso che implica un’attenta analisi dei flussi di lavoro, delle integrazio-ni, delle diverse applicazioni utilizzate e della lingua locale. Atex ha deciso di affidarsi al sistema di Text Mining della società Temis, selezionata come migliore soluzione in base ad alcuni fattori chiave quali: • Flessibilità nell’integrazione con i sistemi di ge-

Atex svela il Text Mining per gli Editori

E’ accertato che oltre l’80% dei dati gestiti da tutte le organizzazioni è salvato in un formato di testo non strutturato. Questi dati contengono un enorme valore che potrebbe però rimanere inutilizzato, poichè la natura complessa del linguaggio umano rende difficile ottenere, da una semplice ricerca, i risultati che effettivamente ci si aspetta. Le tecnologie di ricerca sono di grande aiuto per trovare i contenuti che cerchiamo, ma allo stesso tempo i motori di ricerca potrebbero non essere in grado di aiutarci a scoprire ciò che non conosciamo

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stione dei contenuti web e stampa già esistenti• Livello di apertura offerto da queste interfacce• Efficienza dei processi automatici di classificazione

e categorizzazione• Flessibilità nell’aggiunta di nuove tassonomie• Abilità nel riportare nel dettaglio e di analisi dei

risultati• Livello di incremento della produttività editoriale• Capacità di fornire nuovi modelli editoriali con un

ritorno d’investimento immediato• Capacità di creare un Text Mining locale e soluzioni

linguistiche specifiche

Luxid, il sistema di text mining e content enrich-ment di Temis, diventa parte delle soluzioni di Atex per la gestione dei contenuti sia per il canale digitale sia per quello stampa, nonchè per la pubblicità. Attraverso le interfacce agili e aperte basate su architettura SOA, Atex è inoltre in grado di sostenere l’integrazione con soluzioni di content enrichment di terze parti, tenen-do conto delle preferenze del cliente o delle diverse necessità legate alle lingue locali.

La soluzione Luxid è una delle migliori per l’estra-zione del contenuto editoriale e supporta pienamente la tassonomia IPTC in lingue diverse. E’ inoltre adattabile al modello Services Oriented Architecture di Atex, supportando servizi web, XML, Java API’s, le applica-zioni J2EE, i database Oracle, e altre integrazioni open standard. Supporta più di 50 formati di importazione di documenti, compresi PDF, MS Word, XML e HTML, consentendo l’estrazione e l’arricchimento di file sia Atex sia non Atex.

Temis offre anche una soluzione completa per la ge-

stione delle informazioni indispensabile a soddisfare la domanda di content enrichment da parte dell’editore: • Trattamento di fonti interne ed esterne • Estrazione automatica di entità, informazioni,

tassonomie e collegamenti• Classificazione e arricchimento dei metadati• Organizzazione di un sistema di riferimento che

comprenda sinonimi, contrari e tassonomie• Gestione di informazioni e collegamenti per age-

volare il riutilizzo del contenuto• Spazi di lavoro e di alert • Ottimizzazione della selezione dei contenuti e della

ricerca • Assistenza nella selezione dei contenuti e nella

gestione delle tabelle di contenuto per i processi editoriali

• Creazione automatica di indici, tabelle e link per le pubblicazioni, attraverso sinonimi, contrari, link e database di riferimento e informazioniUn buon sistema di Text Mining e Content En-

richment è un plus fondamentale per ogni ambiente editoriale, perchè significa accrescere la qualità del servizio offerto. Migliorare il processo di ricerca da parte di un utente interno o esterno, migliorare la produttività della redazione, migliorare la qualità del prodotto offerto, incrementare la fedeltà dell’utente finale, ottimizzare i motori di ricerca, rilasciare risultati in modo personalizzato e dinamico, sono solo alcuni dei benefici che derivano dall’integrazione di queste soluzioni nel pacchetto più ampio di soluzioni per la gestione dei contenuti proprio di ogni editore. Maggiori opportunità di business e aumento di fatturato sono la logica conseguenza.

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GMDE: servizi e soluzioni di valore per il nuovo anno

GMDE, System Integrator di punta nello scena-rio editoriale e della stampa quotidiana italiana, si prepara ad affrontare le sfide dell’anno appena iniziato con nuove proposte, sia nelle soluzioni applicative sia nei servizi.

Il 2009 si è annunciato come uno degli anni più complessi dal punto di vista finanziario per tutti i com-parti industriali, fra i quali anche quello dell’editoria e della stampa. Come già avvenuto in passato con l’avvento del “Full Color” al Corriere della Sera, Il Giornale, Il Sole 24 Ore e altri

giornali ancora, GMDE ha intenzione di proporsi in questo momento di grande incertezza come azienda

in grado di guidare il mercato anticipandone gli eventi, e di aiutare i propri clienti ad affrontare la crisi in modo profittevole.

Per questo, l’azienda ha definito un’attenta strategia com-

merciale volta a proporre soluzioni all’avanguardia in ambito editoriale

e di produzione che, grazie all’elevata capacità d’integrazione e ad una serie di

“intelligenze” e di automatismi, consenta ad editori e aziende di recuperare efficien-za e tempo. Già a fine 2008, nel corso del Publishing Day tenutosi a Milano, GMDE ha mostrato agli editori di periodici e libri le migliori applicazioni disponibili sul mercato, integrate in un unico flusso di lavoro. Dalla pianifica-zione della pubblicazione, in tutti i suoi elementi, alla gestione degli archivi, alla gestione e impagi-nazione dei contenuti, alla pub-blicazione su web, alla verifica e certificazione di immagini e pagine, al rilascio dei documenti verso i centri di produzione, sino ai controlli di qualità e di registro sulla macchine da stampa.

Assieme alle nuove soluzioni, citate brevemente in precedenza, la società ha messo a punto anche una strategia di servizi destinati

GMDE, Viale Colleoni, 520041 Agrate Brianza (MI)

Tel. 0396091790Fax: 0396091788http://www.gmde.it

La società punta ad applicazioni automatizzate e servizi qualificati per garantire il massimo profitto alla propria clientela

Carlo Caporizzi, direttore commerciale GMDE

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a favorire il ritorno degli investimenti effettuati in passato dai propri clienti. GMDE ha, infatti, annun-ciato che “la società, oltre a lanciare nuove soluzioni sul mercato, si sta focalizzando su un servizio ancor più accurato e tempestivo di assistenza e supporto al cliente”, spiega Carlo Caporizzi, Direttore Commer-ciale GMDE.

La società ha sempre operato con un obiettivo primario: garantire ai propri clienti un elevato livello di servizio tecnico e di assistenza. Già a partire dal 2008 ha previsto un intenso programma di formazione per la propria struttura tecnica, volto a perfezionarne le competenze per garantire un servizio ancora più rapido ed efficace.

Offrendo soluzioni all’avanguardia su più fronti, dalla redazione ai centri di produzione, e su mercati con caratteristiche differenti fra loro, come l’editoria quotidiana, periodica, libraria e aziendale, per GMDE è essenziale l’aggiornamento della propria struttura di supporto.

Continua Caporizzi: “Quest’anno abbiamo deciso d’investire molto sul nostro know-how, per ampliarlo al massimo e per poterlo mettere a disposizione dei nostri clienti, anche attraverso piani specifici e ad hoc per ciascuno di loro. Avendo rinnovato il parco macchine in uso sul mercato (l’80% dei centri stampa quotidiani utilizza attrezzature vendute e installate

da GMDE), è ora naturale che il testimone passi nelle mani del servizio tecnico e che questo lavori al massimo per garantire agli impianti efficienza e affidabilità, caratteristiche necessarie a rendere pro-fittevole l’attività degli utilizzatori”.

“Tutti i programmi per il 2009 definiti da GMDE per il rafforzamento della propria struttura tecnica sono stati pianificati con un unico comune obiettivo: garantire alla clientela un passaggio spedito e fluido verso l’automatizzazione dei processi e un rapido raggiungimento del ritorno sull’investimento.” con-clude Caporizzi.

Chi è GMDE

GMDE è un’azienda con un’esperienza tren-tennale nel campo delle tecnologie per il mercato dell’editoria e dei quotidiani. La società opera come System Integrator e Solution Provider per tutti gli aspetti produttivi che vanno dalla Redazione alla Sala Stampa, passando attraverso i sistemi per la gestione e il controllo dei flussi operativi.

A tutto ciò si aggiungono i servizi di supporto tecnico per l’installazione, la personalizzazione del software, l’avviamento e l’assistenza tecnica capillare su tutto il territorio nazionale.

Per maggiori informazioni: www.gmde.it

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New York Post sceglie Méthode Portal Server

New York Post ha annunciato che adotterà la piat-taforma Web CMS di EidosMedia per la gestione del proprio portale nypost.com, del sito di informazioni per cellulari m.nypost.com e di altri siti web.

Il portale di New York Post fa parte dei 10 siti di informa-zione più visitati negli Stati Uniti con oltre 4 milioni di accessi e 56 milioni di pagine visitate quotidianamente.

“Ci aspettiamo che Méthode ci aiuti a semplificare il processo di gestione dell’informazione, a

ridurre il time-to-market e ad aumentare la nostra produttività”, afferma Chris Shaw, VP di Digital Media.

Méthode Portal Server è un Web CMS sviluppato a partire dalla stessa piattaforma editoriale e redazionale cross-media di recente adottata dal Wall Street Journal per le pro-prie redazioni print e online.

Oltre all’intelligente “caching system” che ne massimizza l’ef-

ficienza nei momenti di maggior picco degli accessi esterni, il portal

Il Web CMS di EidosMedia è stato scelto dalla redazione online del New York Post

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server ha il vantaggio di offrire direttamente molte funzionalità Web e Web 2.0. Queste includono forum, commenti dei lettori, rating degli articoli e online polls così come blog-hosting e gestione di contenuti generati dagli utenti.

“Siamo certi che Méthode non solo consentirà una maggior creatività al nostro staff redazionale ma permetterà anche ai nostri utenti di essere coinvolti in modo più diretto e personalizzato nel sito nypost.com”, commenta Chris Shaw.

“Siamo veramente felici che il New York Post abbia scelto Méthode Portal Server”, riporta Steve Ball, direttore Marketing di EidosMedia negli Stati Uniti, “Si tratta di una soluzione estremamente po-tente, intuitiva e di facile utilizzo anche per la crea-zione di contenuti complessi quali gallerie di foto e video, contenuti per cellulari e geo-referenziazioni. Inoltre, da un punto di vista tecnico, una libreria ricca di funzioni, basata su tecnologie open standard, offre a grafici e programmatori web una piattaforma

estremamente familiare e flessibile per lo sviluppo di siti web.”

Al New York Post, Méthode verrà utilizzato dallo staff della redazione online. Sostituirà l’attuale CMS basato su applicazioni proprietarie, sviluppate da fornitori diversi.

A proposito di New York Post

Il New York Post è uno dei più vecchi quotidiani degli Stati Uniti e tra i primi dieci più diffusi.

Il portale del New York Post offre un vivace mix di informazioni e pettegolezzi della metropoli newyorkese oltre a intrattenimento, sport e business orientati ad un’utenza nazionale. Conta mediamente 4 milioni di visitatori unici e si posiziona tra i primi 10 portali di news degli Stati Uniti. I suoi contenuti sono spesso usati come link da altri autorevoli siti di informazioni. Il New York Post fa parte del gruppo News Corporation. http://www.nypost.com/.

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Atex, il fornitore leader nel mondo delle soluzioni informatiche per il settore editoriale, annuncia due importanti accordi con Media 3 Holdings e Segodnya, grazie anche a Terem-Media, partner esclusivo di Atex in Russia, Ucraina e nella Comunità degli Stati indipendenti.

La scelta di Media 3 Holding di installare il siste-ma editoriale Atex presso tutte le edizioni della hol-ding, nasce dalla necessità di creare un unico ambiente di lavoro progettato per col-legare le sedi editoriali di Mosca con quelle regionali e per supportare le diver-se edizioni (“Argumenti i facti”, “Trud”, “Extra-M”, “Ok ruga”) nel progetto unico denominato “MediaPark”, un’area per la creazione di contenuti, distribuiti su canali diversi.

“MediaPark, la nostra soluzione per la gestione dei contenuti, è un’iniziativa nata per raggruppare tutte le risorse editoriali di AiF e Media3 Holding e per permetterci inoltre di ridurre i costi” - ha affermato Alexei Krilov, Direttore Sviluppo di AiF, divisione di Media 3 Holding. “E per questo progetto abbiamo scelto il sistema editoriale di Atex come front end”.

L’adozione del sistema di gestione dei contenuti Atex consentirà alle varie redazioni di ottimizzare il processo di creazione e aggregazione dei contenuti rendendolo più semplice, e consentirà inoltre di trarre ulteriori profitti dalle loro varie attività editoriali. Te-rem Media avvierà il progetto iniziando dalla redazio-ne di “Trud”, che sarà la prima ad adottare il sistema Prestige, mentre nelle altre verrà implementato suc-cessivamente. La gestione dei contenuti pubblicitari costituirà il passo successivo di modernizzazione.

“Questo contratto con Media 3 è molto impor-tante sia per noi sia per Atex” – ha affermato Vadim Duda, CEO di Terem Media - “Media 3 è una delle più grandi e strategiche società della nostra regione, sempre alla ricerca di soluzioni che le consentano di essere un passo avanti sul mercato, quindi il fatto che ci abbiano scelti come partner di riferimento è sicuramente motivo d’orgoglio”.

L’altro accordo è stato siglato con Segodnya, se-condo quotidiano ucraino, appartenente alla Segodnya Multimedia Publishing Hol-ding, che gestisce 12 pro-dotti editoriali focalizzati su questioni sociali e politiche,

notizie e intrattenimento.Segodnya aveva la necessità di

sostituire il vecchio sistema editoriale e stava cercando un nuovo sistema stan-

dard based che fosse adatto a soddisfare le proprie esigenze di business. A seguito di un’attento esame di mercato, hanno scelto di affidarsi al sistema Atex, selezionato come soluzione per l’intera compagnia per l’alta flessibilità e capacità di consentire il pieno controllo del rollout.

“Avevamo bisogno di centralizzare il controllo sulle nostre redazioni periferiche e trarre vantaggi dall’uso di un unico sistema di gestione dei contenuti” – ha affermato Guillermo Schmitt, CEO del Gruppo Editoriale Segodnya. “Con Atex abbiamo ora la possibilità di condividere i dati tra tutte le pubblica-zioni regionali e i siti web, e di fornire un’effettiva efficienza editoriale.”

“Siamo molto soddisfatti della partnership con Terem-Media e delle opportunità che si stanno gene-rando per Atex in questa regione” – ha dichiarato Da-

Atex consolida la sua presenza in Russia e Ucraina con Media 3 e SegodnyaMedia 3, la più grande holding russa di media, e Segodnya, uno dei principali giornali ucraini, scelgono il sistema di gestione di contenuti Atex.Atex collabora con Terem-Media per realizzare nuovi business in Russia, Ucraina e nella Comunità degli Stati Indipendenti

Atex Global Media S.p.A.Via B. Crespi, 57 - 20159 Milano

Tel: 02 36658.1 Fax: 02 36658.555www.atex.com

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vid Hall, CEO Atex NEMEA. “Questi due importanti accordi testimoniano il duro lavoro e l’impegno da entrambe le parti e il nostro obiettivo è quello di raf-forzare la nostra presenza su questo territorio per noi strategico e con un potenziale di crescita enorme”.

Media 3 Holdings

Istituita nel 2007, ZAO Media 3 è la più grande holding privata di tutto il paese nel settore dei media in termini di fatturato ed è leader nella distribuzione dei prodotti stampa. Creata per gestire le attività del gruppo PromSvyazCapital, tra cui comunicazione, tipografie, distribuzione di prodotti stampa e servizi online, è a capo inoltre di editori quali Argumenti I Facti, Gazeta Trud e Extra M Media. Collabora anche con PK Mediapressa, Extra M, e I network di distribu-zione ARIA-AiF, MOP Souzpechat, Metropress-SPB e Rospechat-Chelyabinsk.

Segodnya

Fondata nel 1997, Sgodnya è il secondo quoti-diano in Ucraina con sede a Kiev. Segodnya Multi-media Publishing Holding è stata creata nel 2008 e riunisce numerose unità indipendenti: ZAO Segodnya Multimedia (noto come ZAO Segodnya Publishing

Group prima del Febbraio 2007), ZAO Media Press e i giornali Priazovskiy Rabochiy, Vecherniy Donetsk e Donetskie Novosti. La compagnia gestisce 12 prodotti editoriali che trattano questioni sociali e politiche, notizie e intrattenimento ed il portale di informazione di Segodnya (www.segodnya.ua)

Atex

Atex è uno dei fornitori leader di soluzioni e servizi per l’industria mondiale dei media. Con una tradizione ultratrentennale di innovazione continua e qualità dei suoi prodotti, Atex ha creato la più grande organizzazione di installazione e supporto per software di gestione dei contenuti pubblicitari e editoriali multimediali nel settore. La società ha sof-tware installato per un valore di quasi 1 miliardo di dollari e supporta più di 800 clienti in oltre 40 Paesi nel mondo, grazie anche ai propri servizi di gestione applicativa. Oltre a un investimento significativo in Ricerca e Sviluppo, Atex si avvale della collaborazio-ne di partner strategici per completare e migliorare i servizi offerti e supportare al meglio le strategie di sviluppo orientate ai Web Services. Atex ha sede a Reading, nel Regno Unito, e opera attraverso sedi dislocate in maniera strategica in tutto il mondo. Per ulteriori informazioni www.atex.com

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Anche l’Australian Financial Review adotta la piattaforma Méthode

Fairfax Business Media, editore del più impor-tante quotidiano finanziario in Australia, ha scelto la piattaforma multi-media di EidosMedia per la pro-duzione delle edizioni print ed online dell’Australian Financial Review nonché del loro portafoglio di riviste com-posto da circa una quindicina di titoli.

“Méthode ci aiuterà a sem-plificare il processo di gestione dell’informazione ed a ridurre il time-to-market dei nostri pro-dotti”, afferma Michael Gill, CEO di FBM.

La soluzione Méthode verrà utiliz-

zata da circa 400 giornalisti distribuiti nelle redazioni di Sydney e di altre città in Australia e Asia, nonché nelle capitali finanziarie del mondo. Tutti gli utenti avranno accesso alla piattaforma editoriale centraliz-

zata di Méthode ed al controllo avanzamento di produzione delle varie pubblicazioni.

“Fairfax ha un portafoglio media molto diversificato che

beneficerà di tutte le sinergie che Méthode rende possibili”,

commenta Gabriella Franzini, CEO del gruppo EidosMedia.

“FBM è anche il nostro primo cliente in Australia e noi siamo dav-

vero orgogliosi di poterlo annoverare tra i nostri clienti.”

A proposito di Fairfax Business Media

Fairfax Business Media è l’edi-tore del più importante quotidiano finanziario australiano, l’Australian Financial Review e del suo portale www.afr.au . FBM pubblica inoltre diverse riviste settimanali e mensili come il Business Review Weekly e il mensile Smart Investor oltre ad altre riviste specializzate e professionali focalizzate sul mercato australiano, neo-zelandese ed asiatico. Ogni loro edizione ha una corrispondente ver-sione online.

Fairfax Business Media ha scelto la piattaforma cross-media di EidosMedia per la produzione dell’Australian Financial Review e di altre testate nel loro portafoglio print e online.

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Atterraggio puntuale in sala di spedizione

La danese Rotationen Nykøbing F. A/S ha edifica-to un nuovo centro tipografico nella città svedese di Malmö. L’impresa, che porta il nome di Malmö Tidningstryck AB, lavora dall’inizio del 2009 come tipografia per numerose case editrici giornalistiche sve-desi. Essa vuole inoltre entrare rafforzata nella produzione di semicommerciali, come sottolinea l’amministratore John Andersen. La decisione riguardante l’investimento per la sala di spedizione è stata determinata dall’affi-dabilità della tecnica Ferag e dalla sua competenza nel settore della gestione di progetto. Così, il produttore è stato coinvolto fin dall’inizio nel progetto, ciò che ha notevolmente contribuito all’avvio senza difficoltà della tecnica della sala di spedizione.

La linea della sala di spedizione è stata adatta-ta alle esigenze dei lavori per conto di terzi ed il

sistema d’avvolgimento Multidisc ha consentito una produzione flessibile ed efficiente grazie alla

separazione della stampa dalla sala di spedizione. I prestampati possono essere avvolti ed inseriti successivamente nel prodotto principale con il tamburo d’inse-rimento MultiSertDrum-Compact.

Le capacità sono ampliate tramite il principio precollettore RollStream.

Malmö Tidningstryck offre ai suoi clienti anche la possibilità di accrescere

il valore dei loro prodotti con una copertina a quattro colori. Le copertine prodotte da terzi sono portate al MultiSertDrum in funzionamento offline, ed in fine i giornali sono trattati con il sistema di cucitura inline StreamStitch.

Innovativo

Oltre all’affidabilità ed alla competenza, John Andersen apprezza la forza innovativa dello specialista della sala di spedizione di Hinwil. Ferag, infatti, lavo-ra da anni per incrementare l’attrattiva dei quotidiani con innovazioni quali mo-duli come la taglierina a tamburo SNT-U, o creazioni come MemoStick e Memo-Flag, contribuendo così ad assicurare a lungo termine il futuro dell’industria giorna-listica. La sala di spedizione presso la Malmö Tidningst-ryck può essere ampliata in qualsiasi momento in questa direzione, se il mercato lo richiede.

FERAG ITALIA SrlVia Gallarate 184, 20151 Milano

Tel. 02.38002770 - Fax 02.38006710Sito Internet: www.ferag.com

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Più colore per Zhengzhou Daily con una rotativa Goss Universal

Mirando ad aumentare la propria capacità colore, Zhengzhou Daily, società editrice di giornali di pri-mo piano nella Cina centrale, ha ordinato una nuova rotativa Goss Universal da 75mila copie l’ora.

Con sede a Zhengzhou, capoluogo della provincia di Henan, la Zhengzhou Daily è una delle società me-diatiche di giornali più prestigiose della regione. Oltre alla sua testata principale – l’omonimo Zhengzhou Daily – pubblica anche il Zhengzhou Evening News e l’Evening News Readers Digest, a cui si aggiunge un servizio d’informazione online a www.zynews.com.

La nuova rotativa Goss includerà 16 unità di stampa shaftless Universal, due piegatrici a ganasce e cinque cam-biabobine. Con una velocità nominale di 75mila copie l’ora, la rotativa non solo aumenterà la produttività e il numero di pagine a colori, ma per-metterà anche all’impianto della Zhengzhou Daily di trattare un maggior volume di lavoro in appalto. La produzione corrente include oltre 20 testate di giornali nazionali, tra cui Economic Daily, China TV e molti altri ancora.

Sarà la seconda rotativa Goss Universal in funzio-ne nello stabilimento della Zhengzhou Daily. Dopo l’installazione della prima Universal da otto unità di stampa nel 1999, il Zhengzhou Daily è diventato un quotidiano broadsheet di 12 pagine in quadricromia.

La testata consorella Zhengzhou Evening News era considerata uno dei giornali della più alta qualità in Cina. Focalizzato su cronaca locale e argomenti interessanti, il Zhengzhou Evening News è entrato a far parte della vita quotidiana della gente del luogo ed ha la più alta circolazione nella città.

“Quale società di giornali di primo piano nella re-gione, ci rendiamo conto che, senza un’alta quali-tà di stampa, il miglior giornalismo non avrà

nessun impatto,” spiega la Sig.ra Huang, vice presidente

della Zhengzhou Daily. “Abbiamo beneficiato delle alte prestazioni

della nostra prima rotativa Universal, nonché dell’esperienza e dedizione

del team di vendita e assistenza clienti di Goss International. Abbiamo preso

in esame le varie soluzioni disponibili e la rotativa Universal si è imposta sulle altre marche concorrenti sia per il suo livello tecnologico che per il suo valore commerciale. Con questa nuova aggiunta alla nostra famiglia di rotative, raggiungeremo nuovi livelli di tecnologia e produttività.”

Lanciata nel 1991, la serie di rotative Goss Uni-versal si è affermata come uno dei sistemi di stampa a singola larghezza più avanzati del mondo, con 500 unità di stampa installate in Cina e oltre 5200 unità consegnate in tutto il mondo.

Goss InternationalGreenbank Street - Preston

Lancashire PR1 7LA - EnglandTel: +44.1772.257571Fax: +44.1772.885698

[email protected]

Nel 2009 arriverà in Cina una rotativa da 16 unità di stampa che stamperà 75mila copie l’ora

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Méthode 4.0 si prepara per il lancio in produzione

Con il rilascio di Méthode 4.0, EidosMedia con-ferma l’impegno al continuo sviluppo della propria piattaforma editoriale con l’obiettivo di rispondere in tempo reale alle necessità di un settore in forte cambiamento.

“L’ultima versione di Méthode include nume-rose nuove funzionalità sia in ambito print che web ,”, commenta il presidente del gruppo EidosMedia Angelo Grampa. “Méthode presenta anche una nuova interfaccia grafica in grado di integrare e razionalizzare diverse funzioni al fine di massimizzare produttività ed efficienza.”

Tra le funziona-lità più innovative troviamo il concetto di compound-story che permette a più giornalisti di creare e modificare contem-poraneamente parti diverse dello stesso testo (ad esempio assegnate a canali diversi), pur mante-nendo una visione globale del tutto. Di-venta pertanto possi-bile assegnare a più giornalisti la stesura contemporanea di un articolo multi-canale e, addirittura, orga-nizzare canali di ap-provazione differenti su porzioni diverse dello stesso testo.

Da quando fu presentato per la prima volta ad IfraExpo 2007, anche Méthode Portal Server ha pro-seguito il proprio piano di sviluppo presentandosi con nuove funzionalità per la pubblicazione di contenuti sempre più ricchi sui canali online:• Con un semplice click sul nome di una personalità

citata in un articolo, è pos-sibile creare dinamicamente Topic Pages con la lista degli articoli più recenti (relativi al personaggio), foto, biografia e

quant’altro. I contenuti sono se-lezionati in modo automatico dal

potente motore di ricerca integrato in Méthode.•Il canale Mobile per le redazioni

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“phone-friendly”, mette a disposizione una nuova applicazione che adatta completamente e in modo automatico le pagine del sito Web rendendole fruibili in maniera ottimale sui cellulari dei visi-tatori.

• Seguendo la tendenza dei blog su internet, Mé-thode Portal Server offre la possibilità di gestire blog redazionali. Il redattore può continuare ad utilizzare la stessa interfaccia Méthode per la creazione e gestione di contenuti per il proprio blog.

• StoryMapper, un nuovo tool basato su Google™ maps, permette di visualizzare su una carta geo-grafica i luoghi associati ad articoli specifici. “StoryMapper è un modo molto innovativo per

accedere alle news locali”, spiega Massimo Barsotti, Vice President Marketing di EidosMedia. “Utilizza Google maps per mostrare ai lettori un’immediata lista degli eventi nella loro zona o città. Per i giorna-listi, geo-taggare un articolo è veramente semplice

ed intuitivo: sono essi stessi, direttamente nell’editor di testo, ad assegnare la posizione geografica ad un articolo attraverso i servizi di Google maps. ”

Méthode Portal Server, indipendentemente se vi-sto come un Web CMS a sé o parte di una piattaforma editoriale multicanale (print + web), risponde a due bisogni principali per le redazioni web:• fornire ai lettori una ricca esperienza online, man-

tenendo un alto livello di semplicità per lo staff editoriale per la creazione di contenuti ricchi e accattivanti che non si limitino solo ad articoli ma includano anche sondaggi, photogallery e video.

• garantire livelli elevati di prestazioni nell’aggior-namento in tempo reale delle notizie sul sito. Ciò viene assicurato dal sofisticato sistema di caching integrato in Méthode. Méthode 4.0 è la piattaforma cross-media scelta

dal Dow Jones per il Wall Street Journal, che ac-compagnerà il gruppo editoriale nel loro ambizioso progetto di riorganizzazione della redazione.

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Atex, il fornitore leader nel mondo delle soluzioni informatiche per il settore editoriale e digitale, annuncia che SEAT Pagine Gialle ha scelto la piattaforma Atex Polopoly per la gestione dei siti realizzati per i propri clienti, ribadendo ulteriormente l’impegno dell’Azien-da nella strategia digitale. Il Gruppo SEAT Pagine Gialle è uno dei principali operatori a livello mondiale nel settore della pubblicità multimediale e della fornitura di strumenti complementari di comunicazione. Con la sua esperienza pluriennale e la sua attenzione all’innovazione, il gruppo gestisce una rete commerciale di oltre 2.000 addetti, oltre a un database di 15 milioni di contatti e 3,8 milioni di operatori economici.

La piattaforma Atex Polopoly verrà integrata all’interno della piattaforma tecnologica di SEAT Pagine Gialle per lo sviluppo del prodotto Visual Site, con il quale SEAT Pagine Gialle è in grado di offrire ai propri clienti un servizio “chiavi in mano” per la realizzazione del proprio sito web: ognuno di questi siti contiene la descrizione delle attività dei clienti, i contatti, le offerte, i servizi, contenuti di vario tipo, nonché l’ottimizzazione sui motori di ricerca.

In un ambiente di lavoro che richiede scalabilità e massima flessibilità nella gestione dei dati, l’architettu-ra avanzata di Polopoly garantirà non solo la gestione contemporanea di migliaia di siti in tempi rapidi, ma anche l’elaborazione immediata e simultanea delle

informazioni condivise da tutti i mini-siti. Le presta-zioni di Polopoly si basano infatti su un concetto di scalabilità lineare, che consente di mantenere un livello di efficienza elevato e costante anche in condizioni di carico notevole. La combinazione di queste modalità di gestione dei contenuti crea un ambiente di lavoro

estremamente sicuro, man-tenendo allo stesso tempo una notevole libertà nell’uti-lizzo dei contenuti dinamici. Inoltre, Polopoly si integra facilmente con i sistemi già in uso e, allo stesso tempo,

si adatta agilmente ai modelli di business dei clienti.

Grazie a Polopoly, SEAT Pagine Gialle avrà quindi la possibilità di otti-

mizzare la gestione del pacchetto clienti e di migliorare la propria proposta di servizi. Inoltre, l’architettura flessibile della piattaforma fornita da Atex faciliterà la manutenzione del sistema di gestione dei conte-nuti, l’aggiornamento dei dati, la creazione di nuovi template, nonchè l’integrazione di tutti i servizi che SEAT Pagine Gialle svilupperà nel prossimo futuro. Polopoloy consentirà infine a SEAT di contenere i costi di manutenzione: la piattaforma offre infatti tempi di messa in opera relativamente ridotti anche nel caso di siti che devono supportare strutture complesse di contenuti e un elevato numero di visite.

Per SEAT Pagine Gialle i vantaggi derivanti dalla scelta di Polopoly sono numerosi, come spiega Ro-molo Velati, Responsabile Tecnico del Gruppo SEAT

SEAT Pagine Gialle investe nella comunicazione digitale con AtexSEAT Pagine Gialle ha scelto Atex Polopoly come piattaforma per la gestione dei siti internet dei propri clienti, che già oggi sono alcune migliaiaCon la sua architettura innovativa, Atex Polopoly consentirà a SEAT di migliorare il servizio offerto ai propri clienti, di ottimizzare la gestione dei contenuti e di contenere i costi di manutenzione e supporto

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Pagine Gialle: “L’efficienza di Polopoly garantisce un monitoraggio immediato e costante delle informazioni contenute nel nostro database, riducendo in modo con-siderevole i tempi di elaborazione e di aggiornamento. Inoltre, grazie alla sua architettura e alla sua grafica, anche l’accesso alle informazioni da parte dei nostri utenti diverrà più agile. L’estrema adattabilità del si-stema ci permetterà di contenere i costi di installazione e di manutenzione futura”.

“Questo contratto rappresenta un ulteriore passo avanti nell’ambito della transizione al digitale, una tendenza sempre più diffusa nel settore editoriale a livello mondiale”, ha affermato Siamak Forouhi, Sales Director Digital Media di Atex per il Sud Europa. “Da tempo la nostra azienda è impegnata a sostenere questo trend e questo contratto ci consentirà di mostrare le potenzialità della nostra piattaforma di gestione dei contenuti anche sul mercato italiano, dove siamo già i fornitori leader nel settore delle soluzioni per la gestine dei contenuti editoriali”.

Atex

Atex è uno dei fornitori leader di soluzioni e servizi per l’industria mondiale dei media. Con una tradizione ultratrentennale di innovazione continua e qualità dei suoi prodotti, Atex ha creato la più grande organizzazione di installazione e supporto per software di gestione dei contenuti pubblicitari e editoriali mul-timediali nel settore. La società ha software installato per un valore di quasi 1 miliardo di dollari e supporta più di 800 clienti in oltre 40 Paesi nel mondo, grazie anche ai propri servizi di gestione applicativa. Oltre a un investimento significativo in Ricerca e Sviluppo, Atex si avvale della collaborazione di partner stra-tegici per completare e migliorare i servizi offerti e supportare al meglio le strategie di sviluppo orientate ai Web Services. Atex ha sede a Reading, nel Regno Unito, e opera attraverso sedi dislocate in maniera strategica in tutto il mondo. Per ulteriori informazioni www.atex.com

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Direttore editoriale Paolo Paloschi

Direttore responsabileLuca Michelli

hanno collaborato a questo numeroSalvatore Curiale, Giulia Maria Leone, Antonietta Strada

Segreteria di RedazioneElga Mauro

Registrazione del Tribunale di Roma n. 357 del 11-08-2003Iscrizione al Registro Operatori della Comunicazione n. 4753

© ASIG Service S.r.l. - 2008 - Tutti i diritti riservatiSede legale: via Ariosto 24, 00185 Roma

StampaSpedalgraf - Via dello Scalo Tiburtino 1 - 00159 Roma

Questo numero è stato chiusoin redazione il 31 marzo 2009

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