TecnoMedia 21

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TecnoMedia Periodico della ASIG - Associazione Stampatori Italiana Giornali - Tecnologie, Prodotti & Mercati editoriali Periodico mensile. Anno VI n. 21 - Sped. in Abb. to Postale comma 20 lett. B art. 2 Legge 23/12/96 n.662 Roma (Romanina) Esemplare diffuso gratuitamente ai soci Http://www.ediland.it Numero 21 Marzo 1999 FILO DIRETTO LE AZIENDE INFORMANO Da pagina 50, il servizio che mette a diretto contatto fornitori e utilizzatori di tec- nologie per l’industria grafi- co-editoriale. Ecco l’elenco delle aziende aderenti: Agfa-Gevaert Ansa Atex Media Solutions Autologic Information International B.V.S. - Technotrans Barco Graphics Denex Systems Technology Ecrm Elettra Elsag Ferag Italia Fujifilm G.M.D.E. Gerber Systems Hurletron Idab-Wamac International King Press Lem Link Service Milia 99 Müller Martini Napp Systems Nàvita N.T.G. Optronics Purup Prepress R. G. Reed Midem Organisation Segbert Sinedita Sap Italia Scanview Sitma SMB Schwede Maschinenbau Stoebich Tecnavia Press Tecsa Telpress Tera Teufelberger Unisys Italia Xeikon Xyvision Outsourcing: una risorsa per i quotidiani? L’industria editoriale italiana esplora la possibilità di affidare a terzi alcuni servizi estranei al proprio core business. Il Giorno, a pagina 3 Trasmissione della pubblicità, a pagina 7 La sfida dell’Enterprise management Il nuovo sistema gestionale in funzione dallo scorso gennaio pres- so l’Editoriale Corriere dello Sport di Roma. a pagina 10 Winds: il quotidiano arriva via satellite L’innovativo progetto di distribuzione digitale, finanziato dall’Unio- ne Europea, presentato da Antonio Boezio de Il Sole 24 Ore. a pagina 15 Internet & business: quali le strategie vincenti? Soluzioni ed esperienze a confronto in occasione del Milia ‘99 di Cannes, il salone internazionale dell’industria multimediale. a pagina 19 Sicurezza del lavoro ai video-terminali Il primo di una serie di contributi curati per TecnoMedia da Anto- nietta Strada, esperta di diritto penale antinfortunistico. a pagina 23 Sala spedizione: “filosofie” a confronto Seconda parte degli incontri di TecnoMedia con i protagonisti ita- liani delle tecnologie per la sala spedizione. Intervista a Giorgio Bonvini, a pagina 28 Intervista a Dario de Cian, a pagina 30 Mercato grafico: un 1998 da ricordare I dati resi noti in occasione dell’annuale Assemblea dell’ARGI evi- denziano una significativa crescita dei consumi. a pagina 32 Come cambia il mercato dei fornitori Alleanze e riorganizzazioni: protagonisti vecchi e nuovi dell’indu- stria grafica si preparano ad affrontare la competizione. a pagina 35 Le pagine dell’Osservatorio ........................................................a pagina 38 Archivio Aperto ...........................................................................a pagina 42 Lo Scaffale..................................................................................a pagina 48 Circolari FIEG .............................................................................a pagina 73 Appuntamenti .............................................................................a pagina 75 Le Rubriche

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Rivista dell'ASIG, Associazione Stampatori Italiana Giornali

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TecnoMediaPeriodico della ASIG - Associazione Stampatori Italiana Giornali -

Tecnologie, Prodotti & Mercati editoriali

Periodico mensile. Anno VI n. 21 - Sped. in Abb.to Postale comma 20 lett. B art. 2 Legge 23/12/96 n.662 Roma (Romanina)Esemplare diffuso gratuitamente ai soci

Http://www.ediland.it

Numero 21Marzo 1999

Filo direttole aziende inFormano

Da pagina 50, il servizio che mette a diretto contatto forni tori e utilizzatori di tec­nologie per l’industria grafi­co­editoriale. Ecco l’elenco delle azien de aderenti:

Agfa-GevaertAnsaAtex Media SolutionsAutologic Information InternationalB.V.S. - TechnotransBarco Graphics Denex Systems Technology EcrmElettraElsagFerag ItaliaFujifilmG.M.D.E.Gerber SystemsHurletron Idab-Wamac International King PressLemLink Service Milia 99 Müller Martini Napp Systems Nàvita N.T.G.Optronics Purup Prepress R. G.Reed Midem Organisation Segbert Sinedita Sap Italia ScanviewSitma SMB Schwede Maschinenbau Stoebich Tecnavia PressTecsaTelpress Tera Teufelberger Unisys Italia Xeikon Xyvision

Outsourcing: una risorsa per i quotidiani?L’industria editoriale italiana esplora la possibilità di affidare a terzi alcuni servizi estranei al proprio core business.

Il Giorno, a pagina 3Trasmissione della pubblicità, a pagina 7

La sfida dell’Enterprise managementIl nuovo sistema gestionale in funzione dallo scorso gennaio pres­so l’Editoriale Corriere dello Sport di Roma.

a pagina 10

Winds: il quotidiano arriva via satelliteL’innovativo progetto di distribuzione digitale, finanziato dall’Unio­ne Europea, presentato da Antonio Boezio de Il Sole 24 Ore. a pagina 15

Internet & business: quali le strategie vincenti?Soluzioni ed esperienze a confronto in occasione del Milia ‘99 di Cannes, il salone internazionale dell’industria multimediale.

a pagina 19

Sicurezza del lavoro ai video-terminaliIl primo di una serie di contributi curati per TecnoMedia da Anto­nietta Strada, esperta di diritto penale antinfortunistico.

a pagina 23

Sala spedizione: “filosofie” a confrontoSeconda parte degli incontri di TecnoMedia con i protagonisti ita­liani delle tecnologie per la sala spedizione.

Intervista a Giorgio Bonvini, a pagina 28Intervista a Dario de Cian, a pagina 30

Mercato grafico: un 1998 da ricordareI dati resi noti in occasione dell’annuale Assemblea dell’ARGI evi­denziano una significativa crescita dei consumi.

a pagina 32

Come cambia il mercato dei fornitoriAlleanze e riorganizzazioni: protagonisti vecchi e nuovi dell’indu­stria grafica si preparano ad affrontare la competizione.

a pagina 35

Le pagine dell’Osservatorio ........................................................a pagina 38

Archivio Aperto ...........................................................................a pagina 42

Lo Scaffale ..................................................................................a pagina 48

Circolari FIEG .............................................................................a pagina 73

Appuntamenti .............................................................................a pagina 75 Le R

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Periodico della ASIGAssociazione Stampatori Italiana Giornali

Via Sicilia 125, 00187 Romatel. 06 / 4883566 - fax 06 / 4883489

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Direttore responsabileCarlo Lombardi

RedazioneSalvatore Curiale - Luca Michelli

hanno collaborato a questo numeroMichele Diodati, Elisabetta Marchetti, Valentina Puppo

Segreteria di RedazioneAntonella Appolloni

Registrazione del Tribunale di Roma n. 189 del 29-4-1994© ASIG Service S.r.l. - 1998 - Tutti i diritti riservati

Sede legale: via Bigli 2, 20121 Milano

StampaSAVINI

Via G. Emanuele Rizzo, 18 (G.R.A.) - 00178 Roma

Questo numero è stato chiuso in redazioneil 31 marzo 1999

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TecnoMedia

A partire da questi primi mesi del ’99, TecnoMedia

si presenta ai suoi lettori con una veste grafica nuova,

meglio rispondente - a nostro avviso - alle caratteristiche

della pubblicazione. Apparirebbe certamente fuori luogo

definirla una “riforma grafica”, operazione alla quale

fanno ricorso, sempre più sovente, grandi giornali e

testate meno note allo scopo di rispondere più

compiutamente agli obbiettivi della innovazione di

prodotto che si impone nel più vasto contesto che

connota i rinnovati canoni della comunicazione.

TecnoMedia ha ambizioni più contenute. E’ nata per

volontà degli associati all’ASIG e, in cinque anni, si è

affermata come valido strumento di lavoro per tecnici

e dirigenti delle imprese editoriali, quale fonte

attendibile e scrupolosa di documentazione sulle

innovazioni introdotte in produzione, sulle soluzioni

tecnologiche proposte dai centri Ricerca e Sviluppo

delle case fornitrici italiane e straniere, proponendosi

come stimolo costante nella individuazione di modelli

razionali e flessibili di organizzazione del lavoro.

L’industria dei quotidiani, ha costituito, da sempre,

l’àmbito primario di riferimento, anche se abbiamo

evitato con determinazione di trascurare settori contigui

al mondo dei giornali, con l’occhio attento alla

produzione delle materie prime, al maturare delle

esperienze nel campo della trasmissione dati, a

cominciare dal trasferimento dei file pubblicitari.

Più in generale, abbiamo ritenuto di porre il massimo

della attenzione all’evolvere della tecnologia digitale,

il denominatore comune di ogni forma di acquisizione,

di trattamento e di trasferimento dell’informazione che

in passato parevano dover essere regolate da

metodologie diverse tra loro ben distinte.

L’informatica prima, il trattamento contestuale di

testi e di immagini, la sintesi racchiusa nell’affermarsi

del metodo digitale, hanno polverizzato artificiose

barriere che per decenni hanno regolato la

classificazione di settori operanti come realtà non

accomunabili.

La tendenza che appare oggi incontrastata considera

invece omologabili nella loro diversità prodotti, forme

di comunicazione e soluzioni tecnologiche che

compongono il più vasto mercato che vede

contestualmente operanti nuovi criteri di integrazione

e di interazione.

Di questa realtà e del suo rapido affermarsi,

TecnoMedia intende farsi interprete e testimone,

estendendo la sua operatività a tutte le componenti

della cosiddetta filiera grafica e ai modelli emergenti

di comunicazione comunemente indentificati con il

termine di editoria elettronica.

Un programma certamente ambizioso, che

TecnoMedia si propone di portare avanti affiancando

l’ Osservatorio Tecnico per i quotidiani e le agenzie di

informazione, unitamente ai suoi partners, nella

realizzazione di una grande ricerca sul mondo della

comunicazione che sarà avviata nelle prossime

settimane.

Anche la nuova veste grafica, in tale contesto, può

contribuire a rendere più accattivante la consultazione

delle indagini e la valutazione delle iniziative che

daranno concreta sostanza al progetto.

Carlo Lombardi

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Outsourcing dei server editoriali: una nuova opzione per l’industria dei giornali TecnoMedia

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Il quotidiano milanese Il Giorno ha deciso di affidare la gestione dei server editoriali delsistema Hermes di Unisys allo stesso fornitore. Un’iniziativa che propone ipotesi nontradizionali per diversificare la gestione delle tecnologie per la preparazione dei giornali.

Il quotidiano Il Giorno, del gruppo PoligraficiEditoriale, ed il suo fornitore “storico” di sistemi edi-toriali, Unisys, hanno siglato un contratto fortementeinnovativo per quanto riguarda i servizi, in base al qualela testata milanese, dopo avere acquistato la nuova ver-sione del sistema editoriale Hermes, ha affidato la ge-stione dei server centrali allo stesso fornitore. Da unpunto di vista tecnico, si tratta di un contratto di“outsourcing”, ovvero di “affidamento” ad una socie-tà esterna specializzata in attività o funzioni svolte tra-dizionalmente all’interno dell’azienda stessa.

Per l’industria editoriale, non solo italiana ma delmondo intero, la pratica di “outsourcing” non è certouna novità. Basti pensare all’affidamento della stam-pa del quotidiano ad una società esterna. Ad essereveramente innovativa, in questo caso, è la decisionedi sperimentare l’outsourcing in un settore tecnologi-co ad altissimo valore aggiunto, quale la gestione deiserver editoriali, attraverso un apposito accordo che,in altri settori industriali, costituisce una pratica diffu-sa, ma nell’industria editoriale rappresenta una auten-tica novità.

TecnoMedia ha parlato dell’argomento con Giu-seppe Zavatta e Giovanni Guarneri, dirigenti di primopiano, rispettivamente, della Poligrafici Editoriale edella Unisys, che hanno seguito passo a passo l’elabo-razione del contratto e, successivamente, ne stannovalutando gli effetti nell’attività quotidiana.

Il successo si annida nei dettagli

Non è stato facile arrivare alla definizione del pri-mo contratto di outsourcing “su misura” per l’indu-stria editoriale italiana e, più in particolare, per unaspecifica testata. Più che altro, come hanno sottoline-ato di comune accordo l’editore e il fornitore, è statocomplesso costruire, in sede di stesura del contratto,

Outsourcing dei servereditoriali: una nuova opzioneper l’industria dei giornali

un percorso che tenesse debitamente conto di tutti i“dettagli” immaginabili nella gestione dei server edi-toriali.

Cosa significa, in concreto, “affidare” al fornitorela gestione dei server del sistema fornito dalla stessasocietà? Può significare tutto e il suo esatto contrario,a seconda di come vengano definite responsabilità etipologie di intervento sul sistema da parte dei contra-enti. In una parola, il successo dell’outsourcing si an-nida nei dettagli. E proprio per definire questi ultimi èstato necessario ricorrere, da parte del fornitore che,ricordiamo, è una multinazionale dell’informatica trale più importanti del mondo, a tutta la casistica matu-rata all’interno di altri settori, primi fra i quali i servizibancari ed assicurativi.

E’ proprio qui dove, a partire dagli Stati Uniti, sisono sviluppate, soprattutto negli ultimi venti anni, leesperienze più significative di outsourcing di sistemi,che hanno consentito di creare, a livello contrattuale,un know-how di tutto rispetto, in grado di fornire qual-cosa di più che una semplice traccia anche per altrisettori industriali.

Queste conoscenze hanno trovato un terreno parti-colarmente fertile all’interno della storia dello svilup-po tecnologico del quotidiano Il Giorno, che già daparecchi anni aveva affidato ad una società esterna ilproprio centro di elaborazione dati. Nel momento incui la testata è stata acquisita dalla Poligrafici Edito-riale, legata a Unisys da una pluriennale esperienza dicollaborazione tecnologica, non è stato difficile veri-ficare le nuove ipotesi di outsourcing relative al siste-ma editoriale Hermes, arricchendole con il bagagliodi esperienze accumulate.

Tutto si misura...

... o almeno ci si prova. Il contratto di outsourcing

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te e fornitore, e le relative garanzie e penali, in mododa prevedere e comporre subito eventuali contenziosiche possano nascere in merito a “chi e come dovevafare che cosa”.

Per quanto riguarda la organizzazione operativa,in caso di problemi al sistema il responsabile EDP deIl Giorno provvede ad una rapida analisi dell’impre-visto e decide se si tratta di un intervento che può es-sere effettuata al momento o se viceversa occorre ri-volgersi alla task force dei tecnici Unisys. Nel caso incui si scopra che il problema segnalato presenta unacomplessità particolare, è stato previsto di poter inte-ressare più livelli aziendali tecnici e decisionali, cre-ando di fatto un nucleo di servizi a valore aggiunto ingrado, se necessario, di attingere in tempo reale a piùrisorse umane e a competenze estremamente speciali-stiche, che altrimenti non sarebbe economico e, forse,neppure agevole coinvolgere.

Nell’opinione di tutti gli intervistati, questa strut-tura operativa estremamente flessibile, competente emotivata, ha funzionato finora molto bene. Comun-que, a titolo di ulteriore garanzia, il contratto dioutsourcing prevede anche riunioni mensili fra respon-sabili del quotidiano e del fornitore, per fare un puntoaggiornato sullo stato dei servizi di assistenza, manu-tenzione e sull’efficienza globale di tutti gli anelli delsistema.

Appositi articoli dell’accordo regolano anche leattività tecniche ed organizzative nel caso in cui sianecessario effettuare interventi al di fuori del normaleorario previsto, così come è stata presa in considera-zione l’eventualità di ampliare il servizio di outsourcingnel caso in cui venga ampliato il dimensionamento delsistema editoriale.

- della durata base di 36 mesi, rinnovabili - copre tregrandi aree di intervento: sistema operativo, banchedati - database quotidiano del giornale e agenzie distampa - e software applicativi. Sei tecnici Unisys sialternano nel servizio di base, attivo normalmente dallenove del mattino all’una dopo mezzanotte.

Il contratto ingloba la Hot Line di Unisys, un ser-vizio che garantisce agli utenti la verifica puntuale ditutte le procedure notturne automatiche del sistemaeditoriale e, nel corso della giornata, un’assistenza di-retta in tempo reale per la soluzione delle eventualidisfunzioni che fossero segnalate, tenendo conto cheIl Giorno fa parte di un gruppo editoriale al quale ap-partengono altre testate, Il Resto del Carlino a Bolo-gna e La Nazione a Firenze, e quindi i server del quo-tidiano milanese “vedono” e “sono visti” costantemen-te da tutti gli altri server centrali.

Lo stesso vale per le attività di Help Desk, una li-nea di servizio a disposizione di giornalisti e poligra-fici per le prime e più urgenti necessità in caso di pro-blemi imprevisti.

Il contratto copre tutti gli upgrade cosiddetti diminor release, e più in generale tutti gli interventi diminore impatto tecnologico. Per le attività di majorrelease, ovvero per quelle eventuali modifiche checoinvolgessero più in profondità l’architettura del si-stema, sono previsti accordi supplementari fra clientee fornitore.

Tutti gli interventi sono stati configurati in funzio-ne delle specifiche di qualità della norma europea ISO9000, particolarmente per quanto riguarda i tempi dirisposta del sistema e le modalità operative. Fonda-mentale, a questo riguardo, la stesura degli accordidettagliati circa le responsabilità reciproche fra clien-

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Outsourcing dei server editoriali: una nuova opzione per l’industria dei giornali TecnoMedia

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fornitore, affiancando il team dei ricercatori sia in or-dine all’evoluzione generale del sistema, sia per quantoriguarda singoli dettagli di funzionalità, che magarinon sempre è possibile cogliere senza una esperienzacostante, e quotidiana, fianco a fianco con il “punto divista” degli editori.

Il terzo vantaggio, come non hanno mancato disottolineare i dirigenti di Unisys, è di tipo economicoe finanziario. I contratti di outsourcing garantiscononel tempo un flusso cadenzato, certo e costante, di fat-turato, che consente una programmazione a medioperiodo più calibrata.

E per l’editore? Anche i responsabili de Il Giornohanno identificato alcune importanti aree di beneficiderivanti dall’outsourcing. La esperienza storica delquotidiano milanese nell’affidamento a società ester-ne del centro elaborazione dati ha contribuito a raffor-zare il principio che quel particolare segmento di know-how legato alla gestione ordinaria dei server non ne-cessariamente debba fare parte del core business delleattività gestite dall’editore, anche relativamente all’areatecnica. La decisione di affidare il sistema Hermes aimedesimi fornitori che lo hanno prodotto ed installatoha consentito di svincolare alcune risorse, sia in ter-mini economici che di personale, da dedicare ad altreattività più importanti nell’ottica dell’editore, anchesotto il profilo strettamente tecnologico. Non va sot-tovalutato che la complessità dei sistemi editoriali piùavanzati tecnologicamente è tale da richiedere un con-tinuo aggiornamento tecnologico da parte degli esper-ti addetti al corretto funzionamento della centraleorganizzativa delle informazioni, e ciò comporta unnotevole sforzo da parte dell’editore, sempre più pro-penso, invece, a concentrarsi sulle attività proprie del-l’industria dei quotidiani, sia di ordine giornalistico

E i vantaggi?

Sono di diversa natura, sia per l’editore che per ilfornitore. Quest’ultimo li ha finora identificati in trearee ben precise. La prima è di tipo strategico, e consi-ste nella opportunità di rafforzare l’ottica e le prospet-tive di servizio a valore aggiunto verso l’industria edi-toriale, un comparto che, per diverse ragioni storiche,organizzative e legate alla tipologia del prodotto, nonsi è ancora accostato al concetto di servizio nell’areadella gestione dei sistemi con la stessa disponibilità dialtri comparti editoriali. Questa caratteristica, tuttavia,potrebbe cominciare ad evolvere, sia in considerazio-ne del fatto che la gestione di server ed altri strumentiproduttivi dell’area di pre stampa potrebbe non esserepiù considerata come parte integrante del core businesseditoriale, sia perché gli stessi strumenti contrattualiper l’offerta di servizi in outsourcing potrebbero raffi-narsi progressivamente e diventare sempre più van-taggiosi per il cliente. Né va taciuto che l’affidamentoin gestione del sistema editoriale contribuisce in mi-sura determinante, se ben gestito, a rafforzare nel tem-po quella reciproca conoscenza che consente di svi-luppare rapporti di collaborazione di lungo periodo,assai più ed assai meglio di quanto non facciano lesole attività di vendita di hardware e software.

Il secondo vantaggio rilevante, sempre dal puntodi vista del fornitore, è strettamente connesso con leattività di ricerca e sviluppo. Avere proprio personaleche tutti i giorni lavora a contatto con i clienti-editoriè ua risorsa di straordinaria efficacia per quanto riguar-da spunti ed idee per fare evolvere le funzionalità delsistema. Questo canale di esperienza quotidiana raf-forza in misura oltremodo significativa le attività diricerca e sviluppo finanziate autonomamente dal

UNISYS Italia: nuove assunzioni in programma

Unisys Publishing Solutions, l’organizzazione della Unisys Italia S.p.a. dedicata alle soluzioni di sistemiintegrati per l’editoria, ha avviato la ricerca di una quarantina di neo-laureati e di una decina di esperti inVISUAL C++MPR da assumere per frequentare una serie di corsi di formazione finalizzati all’attività di analisie programmazione in Visual C++.

Per i neo-laureati si richiede una laurea nelle Facoltà di Ingegneria e Scienze dell’Informazione. Laselezione è aperta a candidati provenienti da tutta Italia, mentre la definizione della sede di lavoro è legataalle esigenze, per ogni singolo progetto, delle sedi periferiche della società che si trovano sparse su tutto ilterritorio italiano.

Per tutte le figure professionali sono richieste un’ottima conoscenza della lingua inglese, la disponibilitàalla mobilità a livello nazionale ed internazionale e per gli esperti è importante la provenienza dal settoredell’I.T. o della consulenza.

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che produttivo.Le funzioni gestionali relative ai server sono inol-

tre un settore abbastanza particolare per quanto riguar-da le metodologie di lavoro: la maggior parte delleoperazioni sono infatti concentrate in poche ore di la-voro, e la necessità di fare fronte a pochissimi, ma as-sai intensi, picchi di lavoro, mal si concilia con alcunedelle tradizionali rigidità della organizzazione del la-voro. La terziarizzazione consente inoltre, sempre dalpunto di vista dell’editore, una maggiore rapidità nel-l’avviamento e nella messa a regime di nuovi even-tuali snodi produttivi, senza contare che il fornitorepuò garantire una maggiore forza contrattuale nei con-fronti di ulteriori gestori di risorse tecnologiche di vi-tale importanza. Basti pensare, a titolo di esempio, ai

rapporti con i gestori di telecomunicazioni, ed al “peso”specifico che può esercitare un soggetto che possa inqualche modo rappresentare, contemporaneamente, in-teressi di grandi banche, grandi compagnie di assicu-razione, amministrazioni centrali e periferiche delloStato ed anche - last but not least - aziende editoriali.

Da ultimo, ma non per questo meno importanti,sono le considerazioni di tipo economico e finanzia-rio. Come i contratti di outsourcing rappresentano, peri fornitori, la possibilità di pianificare fatturati costan-ti nel tempo, così per l’editore sono strumenti per laprogrammazione di spese a medio e lungo periodo,tali da evitare, quando correttamente formulati, grossisbilanci nei conti economici per la gestione delle tec-nologie.

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Trasmissione on line della pubblicità: arriva il “postino telematico”? TecnoMedia

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E’ possibile ricorrere all’outsourcing per trasmettere on line dei files di pubblicità? Qualisono i vantaggi e gli eventuali rischi da affrontare? E i timori tecnologici relativi alla perditadi informazione nei files digitali sono giustificati? Punti di vista, esperienze e considerazioniin occasione di una giornata di lavoro a Milano.

E se ad essere affidato in outsourcing fosse il ser-vizio di trasmissione on line di annunci pubblicitariall’interno della rete agenzia/fotolito, concessionaria,editore/stampatore di quotidiani? Se, in altri termini,una società esterna all’editore ricevesse l’incarico dieffettuare una vera e propria attività di “postinotelematico a valore aggiunto”, che scenari si aprireb-bero per la attuale organizzazione pubblicitaria cheregge i destini dell’industria dei giornali?

Di questo argomento, e delle numerose implicazio-ni organizzative, tecnologiche e contrattuali che deri-verebbero da un eventuale affidamento in outsourcingnon di un server, ma di una vera e propria “integrazio-ne di processo” fra diversi attori, si è parlato a Milanolo scorso 4 marzo in occasione di una giornata di stu-dio promossa da Elsag , la società che ha sviluppato egestisce il servizio AdExpress per lo smistamento de-gli impianti pubblicitari digitali tra produttore, con-cessionaria di pubblicità e testata quotidiana.

Il sistema c’è, funziona, ma...

TecnoMedia si è in numerose occasioni occupatasia degli scenari e dei problemi organizzativi e tecno-logici relativi alla trasmissione on line della pubblici-tà nell’industria dei quotidiani, sia dell’approfondimen-to delle diverse soluzioni offerte agli editori Italiani;fra le quali, appunto, AdExpress.

In estrema sintesi, si tratta di un sistema di trasmis-sione su rete Isdn di file di pubblicità in formato PdfAcrobat, distillati all’origine attraverso procedure for-temente automatizzate e personalizzabili sviluppatedalla società LinkService di Reggio Emilia all’internodel modulo client del sistema, che vengono corredatida una serie di informazioni di servizio, relative siaagli aspetti gestionali della pubblicità che ad informa-

Trasmissione on line dellapubblicità: arriva il “postinotelematico”?

zioni di carattere amministrativo. Il file viene avviatoin rete dal “produttore”, ovvero dalla agenzia o dallafotolito, e quindi percorre su linee Isdn tutto il tragittoorganizzativo necessario alla sua pubblicazione sullao sulle testate pianificate, passando attraverso i con-trolli della Concessionaria di pubblicità e, se necessa-rio, ripercorrendo a ritroso il cammino per le eventua-li modifiche dell’ultimo istante, prima di approdare alcentro di preparazione del quotidiano per essereimpaginato ed avviato alla stampa finale.

In tutto questo andirivieni digitale Elsag svolge,con il suo centro servizi, un duplice ruolo cruciale,quello di “trasportatore- magazziniere”, ci si passi iltermine, e quello di “notaio”, ovvero di verificatoredella integrità dei files lungo tutta la rete e all’internodelle diverse “stazioni di servizio”. Qualcuno ha pro-posto la immagine di “postino a valore aggiunto” , maal di là della fantasia linguistica la sostanza resta quel-la di una società altamente specializzata che gestisceun centro servizi destinato, nelle intenzioni, a sostitu-ire, progressivamente, il trasferimento degli impiantisu pellicola della pubblicità.

AdExpress è in fase di avanzata sperimentazionepresso alcune testate italiane (vedi TecnoMedia n. 19,pp. 19-21), ma restano numerosi quesiti di fondo sul-l’evoluzione complessiva degli scenari italiani perquanto riguarda la trasmissione on line della pubblici-tà, e questo a prescindere in modo più assoluto dallafunzionalità e dai risultati finora ottenuta dall’archi-tettura del servizio sviluppata da Elsag, e dalle propo-ste di altri fornitori.

Le osservazioni relative alle incognite della nuovaorganizzazione che deriverebbe dall’impiego della tra-smissione di files digitali sono equamente divise fraquelle di argomento più tecnico e quelle di caratteregestionale. Le conferme e le esperienze accumulate in

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gitale, e fanno notare, almeno quelli che si sono giàattrezzati, che le “autostrade elettroniche” sono aper-te, ma di “macchine”, ovvero files di pubblicità, netransitano ancora ben poche.

I diversi attori del processo sono tuttavia orientatia riconoscere alcuni vantaggi, certi e incontrovertibili,relativi all’ipotesi di outsourcing del servizio di tra-smissione. Attraverso il ricorso all’affidamento a so-cietà terze si avrebbero vantaggi di ordine tecnico eorganizzativo di non poco conto. Per quanto riguardai primi, il vantaggio strategico fondamentale sarebbequello di non dover affrontare direttamente il proble-ma della “normalizzazione” dei files digitali, argomen-to oltremodo delicato ma la cui soluzione è la premes-sa stessa per il successo del servizio. Diversamente,sarebbe una giungla tecnologica inestricabile quellanella quale ciascun soggetto avesse la pretesa di uti-lizzare formati di files diversi e sistemi per la trasmis-sione disomogenei: le autostrade digitali dovrebberoessere moltiplicate all’infinito. Il secondo vantaggio,anche questo innegabile, sarebbe di risparmiare sulfronte degli investimenti per garantire il continuoupgrade tecnologico del sistema, un meccanismo cheuna volta messo in moto dovrebbe fare i conti con laevoluzione sempre più accelerata dei sistemi hardwa-re e software per le telecomunicazioni. Né va sottaciutoil fatto che i costi del servizio in outsourcing non sonofissi, ma agganciati al consumo della linea e quindi altraffico reale di pubblicità, e aumentano o diminui-scono in funzione diretta del carico degli annunci informato digitale.

Integrare i sistemi

Da un punto di vista più strettamente tecnico, “il”motivo di preoccupazione per eccellenza di agenzie,fotolito e concessionarie è che la pagina di pubblicità,

mesi di sperimentazioni hanno consentito, per un ver-so, di rispondere a tutta una serie di quesiti, ma in vi-sta della decisione cruciale si affaccia sempre lo stes-so punto interrogativo: e poi, che cosa succede se..?

Integrare le organizzazioni

Già, cosa succede nel momento in cui si perde ilcontatto “fisico” con l’impianto di pubblicità, e ven-gono ad essere sostituiti tutti i passaggi di verifica evalidazione ancorati al supporto tattile della carta odella pellicola? E cosa succede alla catena di respon-sabilità collegata al ciclo di lavoro tradizionale?

Poco o nulla dal punto di vista pratico, rispondonoi gestori del servizio, dal momento che le diverse re-sponsabilità vengono riportate all’interno del sistemadi trasmissione ed ancorate ad altrettanti livelli divalidazione e controllo finale inseriti nelle diversepostazioni di lavoro in uso presso i diversi soggettiinteressati, quindi agenzia/fotolito, concessionaria, te-stata/centro di preparazione e stampa. I test effettuatia tale riguardo durante i periodi di sperimentazione,avviati presso alcune testate italiane, hanno dato esitopositivo.

Resta comunque il fatto, ribattono le concessiona-rie, che a prescindere da dove si verifica l’eventualeinconveniente, e dalla responsabilità dell’operatore, apagare siamo poi sempre noi, sia in termini di imma-gine che in termini di concreto danno economico, dalmomento che sono le concessionarie a gestire il rap-porto diretto con i clienti inserzionisti.

Posto che siamo di fronte ad una integrazione diprocesso, e di organizzazioni, a chi tocca il primo pas-so? Le agenzie chiedono quanti siano gli editori chegià si sono attrezzati per ricevere i files digitali. I cen-tri di preparazione e stampa, a loro volta, chiedonoquante siano le agenzie/fotolito pronte all’invio in di-

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nel momento in cui attraversa diversi formati-files -formato nativo, PostScript, Pdf - possa “guastarsi”,perdendo per strada famiglie di caratteri, pasticciandoalcuni elementi grafici, smarrendo la tinta di coloreoriginale, etc... Un vero e proprio “incubo” tecnologi-co per quanti, in diversi punti della rete, devono veri-ficare e validare la assoluta aderenza del file trasferitorispetto a quanto stabilito e concordato con il cliente.

E’ toccato al professor Pietro Chasseur, della ScuolaArti Grafiche S. Zeno di Verona - che ha affiancatoFranco Cavagnaro e Anna Verrini di Elsag nel corsodella giornata di lavoro - affrontare l’argomento, e fu-gare la “grande paura” tecnologica. Un file inserito inun workflow digitale non si corrompe strada facendoa causa di misteriose forze di un non meglio impreci-sato “male informatico”, libere di agire al di fuori delcontrollo umano; un file si corrompe semplicementese, nei diversi passaggi di “trasformazione” da un for-mato all’altro, non sono gestiti consapevolmente i pa-rametri previsti dai diversi “filtri”, o traduttori di for-mati.

Se un carattere nasce Times e, dopo lanormalizzazione, viene stampato in Courier, vuol direche durante qualche processo di conversione non sonostati correttamente settati dei parametri. La creazionedi un file PostScript e la successiva distillazione in

formato Pdf sono processi delicati, che bisogna cono-scere per evitare delle “metamorfosi informatiche”impreviste ed assai spiacevoli.

Un lavoro, quello del settaggio dei parametri, cherichiede conoscenze teoriche e pratiche specifiche. Unaragione in più per considerare i vantaggidell’outsourcing anche da un punto di vista tecnico,dal momento che il procedimento di normalizzazioneviene, nel sistema proposto, gestito da un appositomodulo client sviluppato da una società che ha colla-borato con la Elsag alla messa a punto del servizio, lagià ricordata LinkService.

I timori legati alla stravolgimento dei files lungo ilpercorso, in sintesi, sono in massima parte frutto diuna ancora scarsa conoscenza dei meccanismi che re-golano gli strumenti tecnologici più moderni. Una dif-fidenza che non dovrebbe, tuttavia, portare alla parali-si operativa, soprattutto perché la moderna industriadella comunicazione stampata, fortemente integrata,ha bisogno, per ulteriori significativi sviluppi, di inte-se sempre più strette fra tutti gli attori del processo. Eda questo punto di vista, anche la trasmissione on linedella pubblicità - in proprio o in outsourcing - appare,almeno in prospettiva, come un passaggio forse quasiobbligato per una ulteriore razionalizzazione dell’in-dustria della stampa.

Ifra Italia 99: verso la multiple media company

il 29 e 30 giugno prossimi, a Milano, si svolgerà la seconda edizione di IFRA Italia, ilconvegno internazionale organizzato da Ifra in collaborazione con Fieg e Asig, chequest’anno sarà interamente dedicato alla multiple media company, ovvero alle prospet-tive che si aprono per le aziende editrici di quotidiani a seguito dell’integrazione digitale

dei media, alle tecnologie oggi disponibili ed alle strategie di prodotto e di mercato.La manifestazione, che sarà ospitata presso il Centro Congressi dell’Hotel Hermitage, sarà come di consueto

articolata in più sessioni tematiche, che, avvalendosi del contributo di relatori provenienti dall’Italia e dall’estero,presenteranno esperienze e realizzazioni particolarmente significative sulla integrazione digitale tra il prodottostampato e i new media.

Il tema di Ifra Italia si inquadra in un più vasto programma di attività di ricerca e monitoraggio sull’industriaitaliana della comunicazione, previsto dal progetto di ricerca MasterMedia - nuove competenze professionali perl’industria della comunicazione, avviato nelle passate settimane dall’Osservatorio Tecnico per i Quotidiani e leagenzie di informazione e da ASIG Service, in collaborazione con l’Unione Europea e con il Ministero del Lavoroe della Previdenza Sociale

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risposta più adatta alla sfidadel cambiamento nelle

imprese editorialiLo scorso 1 gennaio è entrato in funzione, presso l’ Editoriale Corriere dello Sport di Roma,un nuovo sistema gestionale client-server, che nei prossimi mesi verrà esteso a tutte lesocietà del gruppo editoriale facente capo alla famiglia Amodei. TecnoMedia ha intervistatosull’argomento Domenico Tudini, vice direttore generale della società e coordinatore delprogetto.

L’industria editoriale è investita da un rapido e si-gnificativo cambiamento, del quale la cosiddetta “con-vergenza digitale” costituisce l’aspetto più significati-vo. Ai tradizionali prodotti stampati si affiancano sem-pre più spesso prodotti elettronici complementari o al-ternativi: siti Web, CD-Rom, inserti, iniziative specia-li e così via.

Aliare il proprio core business è diventato dunqueper le aziende editoriali un imperativo irrinunciabile:per rimanere competitivi sul mercato occorre puntaresu una rosa sempre più ampia di prodotti e servizi in-formativi, in grado di soddisfare nicchie di mercatosempre più specifiche ed esigenti.

Ne consegue una crescente necessità di pianifica-zione e di gestione integrata delle aziende editoriali,al fine di valutare correttamente le risorse disponibilied i costi connessi ad una data iniziativa, per realizza-re di conseguenza il più corretto approccio strategicoed operativo.

In questa ottica, i tradizionali sistemi amministra-tivi e gestionali assumono nuove e più importanti fun-zioni: non più soltanto un mero strumento di registra-zione contabile e di controllo del budget, ma anche unindispensabile supporto per la definizione di strategieeditoriali, per il lancio di nuovi prodotti, per la simu-lazione di scenari di mercato, per la migliore defini-zione del mix di prodotti e servizi da offrire.

Assai significativa è a tal riguardo l’esperienza delgruppo editoriale facente capo alla famiglia Amodei,che a partire dal suo nucleo tradizionale - il quotidia-no sportivo Corriere dello Sport-Stadio e la societàtipografica STEC - ha realizzato negli ultimi anni unasignificativa serie di acquisizioni, come il quotidianoTuttosport e il settimanale Guerin Sportivo. Non è certo

casuale il fatto che, in coincidenza con questa fase diespansione, il gruppo abbia deciso di dotarsi di unnuovo sistema gestionale Sap R/3, i cui primi modulisono entrati in funzione lo scorso 1 gennaio, mentre ilcompletamento dell’installazione è previsto entro lafine dell’anno.

Domenico Tudini, vice direttore generale dell’Edi-toriale Corriere dello Sport e coordinatore del proget-to di implementazione del nuovo sistema, ha accettatodi rispondere ad alcune domande di TecnoMedia.

Dottor Tudini, può fornirci una “fotografia” delgruppo editoriale Corriere dello Sport?

Il nucleo del gruppo è costituito dall’EditorialeCorriere dello Sport di Roma, editore del Corriere del-lo Sport-Stadio, e dalla STEC, Società Tipografica Edi-trice Capitolina, che nei suoi stabilimenti di Roma ef-fettua la composizione e stampa dei quotidiani La Re-pubblica e Corriere dello Sport-Stadio e la stampa inteletrasmissione delle copie del quotidiano Avveniredestinate alla diffusione nel centro-sud Italia.

Negli ultimi anni il gruppo ha ampliato la propriaattività nel settore dell’editoria sportiva: dapprima èstata acquisita la Conti Editore, editrice del GuerinSportivo, il primo settimanale sportivo italiano, e conessa la Poligrafici Il Borgo, dove la rivista viene stam-pata; più recentemente, è stata rilevata la Nuova Edi-toriale Sportiva, editrice del quotidiano Tuttosport.

Il bilancio consolidato del Corriere dello Sport noncomprende tutte le società operative; ogni società ope-rativa è formalmente e sostanzialmente autonoma,anche se poi tutte fanno capo allo stesso soggetto eco-nomico; in assenza di bilanci consolidati, è difficilepoter dare dati complessivi: stiamo parlando comun-

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que di una realtà con alcune centinaia di miliardi difatturato e con circa ottocento dipendenti.

Il progetto di introduzione del nuovo sistema riguar-da tutte le società del gruppo?

Certamente, anzi con l’ampliamento delle attivitàgestite, e la conseguente esigenza di tenere sotto con-trollo e di coordinare realtà e prodotti editoriali edito-riali con abitudini e culture aziendali differenti, è statauna delle motivazioni più forti ad investire in un nuo-vo sistema gestionale.

In che misura il sistema informativo precedenterisultava inadeguato rispetto alle nuove esigenze ?

La prima carenza consisteva nel fatto che non sitrattava di un sistema, bensì di una molteplicità di si-stemi. Ogni società aveva un suo sistema dipartimen-tale, per esempio sistemi Ibm AS/400 con softwareACG, ed altri moduli software per applicazioni speci-fiche: fatturazione, controllo, e così via. L’attività direporting veniva realizzata con strumenti classici dioffice automation, come fogli elettronici e annesseapplicazioni per grafici.

Tante “isole informative”, insomma...Per l’appunto, e non sempre ben collegate tra loro.

In effetti i problemi che ci poneva questa infrastruttu-ra informativa a “macchie di leopardo” erano di duplicenatura. Da un lato avevamo l’esigenza di tenere in qual-che modo allineati i vari sistemi informativi, dal pun-to di vista tecnologico e dell’aggiornamento dei dati.Ciò naturalmente comportava un significativo dispen-dio in termini sia di risorse umane che di denaro:upgrade hardware e software, compatibilità tra siste-mi, trasmigrazioni di dati, gateway tra applicativi, ecosì via. Per non dire del rischio, sempre presente inuna organizzazione di questo tipo, di utilizzare datinon corretti o poco aggiornati.

E il secondo problema?Così come era andata configurandosi, questa in-

frastruttura informativa riusciva soltanto a registraree non a governare l’attività del gruppo, che era invececiò di cui noi avevamo bisogno: uno strumento per lapianificazione ed il monitoraggio costante di tutto ilciclo produttivo.

Da un sistema amministrativo ad un supporto de-cisionale...

Esatto. Ciò che ci interessava era soprattutto la pro-

spettiva di utilizzo del sistema gestionale: volevamopassare da una organizzazione “a imbuto”, nella qualei dati affluivano e venivano assemblati con un approc-cio funzionale e dipartimentato - bilanci, report di con-trollo, giacenze di magazzino, etc. - ad una organizza-zione “a scacchiera”, nella quale fosse possibile im-postare e monitorare le attività in ogni momento, veri-ficare ipotesi e scenari, e dove le diverse funzioniaziendali discendessero da una gestione unitaria, end-to-end, del ciclo produttivo aziendale.

Così come è avvenuto per i software diimpaginazione elettronica col passaggio dai sistemi dipaste-up elettronico ai sistemi di progettazione e ge-stione digitale della pagina, si trattava di passare daun sistema batch ad un sistema in tempo reale, da uninsieme di sottosistemi di assemblaggio e compat-tazione dei dati ad uno strumento di gestione integratadell’azienda del quale le singole funzioni costituisse-ro altrettanti output strettamente integrati tra loro.

Quali specifiche tecniche e funzionali avete defini-to per la scelta del nuovo sistema?

La risposta è in un certo senso implicita nelle pre-messe che ho appena delineato. Le priorità che ci sia-mo posti erano essenzialmente tre: in primo luogo,volevamo un sistema facilmente integrato edintegrabile, in grado di affrontare le complesseproblematiche aziendali attuali e pronto ad adeguarsialle nuove esigenze di un gruppo editoriale molto di-namico. Sotto questo aspetto, per noi era assolutamentecruciale che il sistema utilizzasse un unico database,dal quale estrarre di volta in volta i dati occorrenti perapplicazioni specifiche: in questo modo si eliminavaalla radice il rischio di utilizzare dati non aggiornati onon correttamente configurati.

La seconda priorità era di tipo organizzativo, lega-ta dunque soprattutto ad un cambiamento interno del-le modalità operative: dovevamo abituarci a passareda un approccio funzionale e dipartimentale ad un ap-proccio integrato. Occorreva quindi cominciare a ra-gionare “trasversalmente”, non più per funzioni maper processi aziendali.

La terza esigenza era quella di eliminare le proce-dure ed i sistemi non allineati da un punto di vista tec-nologico, e di andare verso un sistema aperto, integra-to, con architettura client-server.

Cosa ha determinato la scelta della soluzione Sap?Anzitutto il sistema R/3 corrispondeva perfettamen-

te alle nostre aspettative: è aperto, integrabile ed

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espandibile con moduli diversi a seconda delle neces-sità e delle scelte aziendali, parte da una considerazio-ne globale dei processi aziendali e non da unassemblaggio di funzioni dipartimentali, utilizza ar-chitettura client-server e tecnologie state-of-the- art.

Ciò che però ci ha maggiormente convinti dell’of-ferta di Sap è stato il loro approccio, poco commercia-le e molto “consulenziale”, per così dire. In altre paro-le, Sap e gli altri partner del progetto (Ernst & Young,Sun Microsystems, Progres 2) ci hanno aiutati edassecondati in quel processo di riorganizzazione eripensamento delle procedure interne che noi avverti-vamo come essenziale e prioritario rispetto alla sem-plice sostituzione dell’infrastruttura informativa, pro-blema in sè squisitamente tecnologico e, in quanto tale,tale da non rappresentare un impatto significativo sul-l’organizzazione aziendale complessiva. Il problemaera che queste tecnologie dovevano poi essere mano-vrate da uomini che avrebbero dovuto abituarsi a la-vorare in modo diverso dal passato, con tutti gli inevi-tabili stress che comporta il cambiamento di abitudinie procedure consolidate. Ecco, in questo processo diripensamento dell’organizzazione e delle procedurel’aiuto di Sap e delle società di consulenza che ci han-no affiancato è stato molto significativo.

Altra considerazione che ha fatto pendere la bilan-

cia a favore di questa soluzione è stato il costante con-fronto con le aziende condotto da Sap all’interno deisuoi gruppi di lavoro. La possibilità di entrare in qual-che modo a far parte di un “club” di aziende che co-stantemente mettono a confronto i propri modelli or-ganizzativi per selezionare le migliori procedure pos-sibili è stata per noi una ulteriore motivazione alla sceltadi Sap.

Che peso ha avuto l’impatto della conversioneall’euro e del “millennium bug” nella vostra deci-sione di implementare un nuovo sistema gestionale?

L’impatto è stato limitato dal punto di vista deci-sionale; voglio dire, non abbiamo deciso di passare adun nuovo sistema a causa di questi fattori, anche sesoprattutto il problema della conversione all’euro ciavrebbe creato, con l’infrastruttura informativa prece-dente, non pochi problemi di allineamento di tutti isottosistemi utilizzati. Piuttosto, la consapevolezza diquesti due passaggi epocali ha influenzato i tempi del-la nostra decisione: già sapevamo di dover fare questosalto, ma questi due fattori ci hanno convinto a farloalla svelta.

Quali sono stati i tempi del progetto?Il progetto è partito il 1 luglio 1998, e prevediamo

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di completare il tutto entro il 31 dicembre del 1999.L’installazione è stata suddivisa in tre fasi: la prima,avviata nel luglio 1998 e completata il 31 dicembre1998, è consistita nella definizione della situazioneesistente, nella creazione dell’infrastruttura tecnolo-gica, e nell’installazione dei moduli FI (Amministra-zione e Finanza) e CO (Controllo) per l’EditorialeCorriere dello Sport e per le altre società editrici. Questimoduli sono già operativi ed hanno già cominciato aprodurre i risultati che ci aspettavamo da essi.

Il 1 aprile 1999 parte la seconda fase, che prevedel’installazione dei moduli AM (Gestione Cespiti) e MM(Gestione magazzino e ciclo passivo) per tutte le so-cietà del gruppo. La durata prevista per questa secon-da fase è di sei mesi, pertanto questi moduli entreran-no a regime il 1 ottobre 1999.

Anche la terza fase dell’installazione partirà il pri-mo aprile, e consisterà nell’estensione dei moduli FI eCO alle società tipografiche del gruppo, STEC e Poli-grafici Il Borgo. Questa fase è destinata a concludersientro la fine dell’anno.

Il prossimo giugno partirà infine l’implementazionedel modulo EC (Enterprise Controlling) che, una vol-ta completata, metterà a nostra disposizione un poten-te strumento per il controllo di budget e per la pianifi-cazione strategica a livello dell’intero gruppo edito-riale.

Come mai non avete pensato di utilizzare i modulispecificamente disegnati da Sap per l’industria deimedia?

In realtà stiamo valutando la soluzione verticale diSap per i media, della quale ci interessa soprattutto ilmodulo cosiddetto IS-M/SD, relativo cioè alla gestio-ne della distribuzione e degli abbonamenti. Per quan-to riguarda il modulo IS-M/AM, relativo alla gestionedella pubblicità, non prevediamo per il momento diutilizzarlo, dal momento che le nostre società editrici,come è prassi in Italia, affidano la vendita degli spazipubblicitari a società concessionarie.

C’è un altro modulo della soluzione Sap che per ilmomento non prevediamo di utilizzare, ed è quellocosiddetto HR, relativo alla gestione delle risorse uma-ne. La ragione di questa scelta non risiede in qualchedeficienza dell’applicativo, ma nella volontà di nonsovraccaricare la nostra organizzazione, già sufficiente-mente stressata da tutti i cambiamenti sopra descritti.

Non escludiamo comunque, in futuro, di poter adot-tare nuovi strumenti di gestione e controllo per questaarea che nelle aziende editoriali, come tutti sanno, è

tra le più delicate, stante la necessità di dover gestirediversi contratti collettivi all’interno degli stessi am-bienti di lavoro e, soprattutto, stante il fatto che il co-sto del lavoro incide in misura ragguardevole - più del33% secondo le elaborazioni effettuate da FIEG suibilanci di 63 imprese editrici di quotidiani - sul totaledei costi operativi delle imprese editoriali.

A questo proposito: quali difficoltà state incontran-do nel passaggio dal vecchio al nuovo sistema?

Da un punto di vista meramente tecnologico, nonci sono stati problemi rilevanti: d’altra parte le azien-de editoriali moderne sono già altamente informatizzatee quindi provviste di quella infrastruttura di base ne-cessaria per l’inserimento di un sistema gestionalecome quello che stiamo mettendo in opera. A livellodi networking, per esempio, non è stato necessario al-cun intervento sulla portata del sistema di cablaturaattualmente installato, quello per intendersi chesupporta le applicazioni editoriali.

Dal punto di vista organizzativo, invece, la mag-giore criticità è risultata essere l’intervento sulle ri-sorse umane. La “filosofia” operativa del nuovo siste-ma, infatti, conferisce una importanza assai maggioreche non in passato sull’osservanza delle procedureoperative prestabilite. D’altronde, l’utilizzo di un’uni-ca base di dati per tutte le applicazioni aziendali ri-chiede la certezza che i dati immessi siano corretti ecorrettamente inputati. Possiamo quindi dire che, nel-la nostra ancora parziale esperienza, occorre un signi-ficativo sforzo iniziale nella formazione del persona-le, che viene in seguito ripagata da una migliore“fluidità” delle procedure complessive.

Altro elemento critico, sempre sul versanteorganizzativo, è stata l’esigenza di realizzare il pro-getto in tempi molto contenuti: sei mesi per l’entratain produzione dei primi moduli di amministrazione,finanza e controllo, un anno e mezzo per ilcompletamento dell’installazione. Il nostro gruppoinfatti, viste le sue dimensioni, non poteva permettersidi distaccare una “task force” di personale alla defini-zione e realizzazione di una nuova infrastruttura in-formativa.

I dipendenti e gli stessi manager hanno dovuto di-vidersi tra lo sviluppo del nuovo progetto e la conti-nuità operativa sui vecchi sistemi gestionali: da quil’esigenza di trovare un compromesso sui tempi - nontroppo brevi per non sovraccaricare di novità le perso-ne, né troppo lunghi per evitare eccessive dispersioni- e la scelta di condurre la transizione per blocchi, con-

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centrandoci cioè, di volta in volta, su singole aree ope-rative, in modo da dare a tutti tempo sufficiente per“digerire” le novità.

Come è configurato il sistema dal punto di vistatecnologico?

Il sistema è strutturato su tre livelli logici: DatabaseServer, Application Server, Client. Nella nostra confi-gurazione, i primi due livelli logici - database e applica-zioni - sono confluiti in un unico supporto fisico, perl’esattezza una coppia di server Sun Microsystems inconfigurazione HA (High Availability), con sistemaoperativo Unix Solaris e database Informix. I client -comuni PC in ambiente Windows 95 - sono circa set-tanta, suddivisi tra le sedi di Roma (Editoriale Corrie-re dello Sport, STEC), Bologna (Conti Editore, Poli-grafici il Borgo) e Torino (Nuova Editoriale Sporti-va), e sono collegati ai server in modalità Tcp/Ip.

Siete già in grado di quantificare il ritorno dell’in-vestimento?

Il progetto è appena all’inizio, pertanto è ancoradifficile poter quantificare la diminuzione dei costiintervenuta a seguito dell’utilizzo del nuovo sistema.Stiamo già avvertendo un sensibile progresso - in ter-mini di tempo e di risorse impiegate - legato allarazionalizzazione dell’infrastruttura tecnologica: tuttii costi legati in precedenza allo sforzo di teneretecnologicamente allineati tutti i vari sottosistemigestionali sono stati infatti sostituiti da un unico cano-ne di manutenzione hardware e software.

Per quanto riguarda i “risparmi” legati alle nuoveprocedure, va detto che spesso i maggiori costi di unaorganizzazione dispersiva o poco efficiente sono na-scosti e quindi difficilmente circoscrivibili. La nostrapriorità, comunque, non era quella di risparmiare insenso stretto, bensì di poter disporre di un efficientestrumento di governo dell’azienda. I ritorni che ci at-tendiamo, dunque, non sono legati per esempio allariduzione degli addetti amministrativi, quanto piutto-sto ad una più razionale gestione delle risorse, peresempio il magazzino delle materie prime. Ma, ripeto,per avere dati più precisi dovremo attendere ilcompletamento del progetto.

Quali conclusioni si sente di trarre dall’esperienzacompiuta sino ad oggi dal vostro gruppo editoria-le?

La prima cosa che mi preme sottolineare è che ladecisione stessa di investire in un nuovo sistema

gestionale è di per sè un generatore di efficienza, indi-pendentemente dalla specifica soluzione selezionata.Quando si va infatti a rivedere le proprie procedureallo scopo di definire il layout del nuovo sistema in-formativo, ci si accorge di tutte quelle contraddizionied incongruenze, che nella routine quotidiana rimango-no il più delle volte nascoste, e che sono state generatedall’affastellarsi, nel corso del tempo, di una moltepliceserie di applicazioni dedicate a specifiche funzioni enon coordinate da un disegno strategico comune.

In secondo luogo, la nostra esperienza ci ha indi-cato come la comune convinzione secondo la qualel’installazione di sistemi di Enterprise ResourcePlanning quali quello che abbiamo scelto richiedereb-bero tempi lunghissimi, di tre anni o più, non sia altroche un luogo comune privo di fondamento.

Altro luogo comune è quello secondo il quale si-stemi di questo tipo sarebbero adatti soltanto ad azien-de di grandi dimensioni. Io ritengo che i tradizionaliindicatori economici - fatturato, numero di addetti -non siano i più adatti per decidere se una azienda ab-bia o meno bisogno di un sistema gestionale di questotipo. Più importante, a mio giudizio, tenere conto delvalore aggiunto che una azienda conferisce ai propriprodotti e servizi, della diversificazione produttiva,delle sinergie che si vogliono realizzare.

Sotto questo aspetto - e questa è forse la conclu-sione più importante che possiamo trarre dall’espe-rienza sin qui compiuta - le aziende editoriali sonocertamente tra quelle che potranno trarre il maggioregiovamento dall’utilizzo di efficienti sistemi diEnterprise Resource Planning.

La possibilità di utilizzare l’informazione digitaleper una varietà di supporti alternativi o complementa-ri rispetto alla carta stampata allarga infatti in manierasignificativa le opportunità di business per le impreseche elaborano informazione, ma nello stesso tempo lecostringono a rivedere la propria organizzazione, aspostare l’attenzione dal prodotto al servizio, ad ela-borare nuove strategie di mercato e, di conseguenza, ariverificare volta per volta le risorse disponibili, i co-sti, i margini di profitto connessi ad ogni possibile al-ternativa.

La sfida nella quale noi abbiamo deciso di impe-gnarci è quella di governare questa transizione, di in-tegrare i processi di produzione con i processigestionali, di metterci nelle condizioni di monitoraree gestire con efficienza l’intera catena del valore col-legata al nostro ciclo produttivo, e non soltanto alcunisuoi segmenti.

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Il quotidiano personalizzato arriva con le “ali” sul computer dei lettori TecnoMedia

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Il quotidiano personalizzatoarriva con le “ali”sul computer dei lettori

Nello scorso mese di settembre ha preso il via un innovativo progetto biennale, denominatoWinds e finanziato dall’Unione Europea, finalizzato alla creazione di una infrastruttura per latrasmissione digitale via satellite che consenta di ottimizzare tempi e costi di produzione edistribuzione, e di offrire ai lettori un prodotto informativo altamente personalizzabile. Alprogetto partecipano, oltre a società di software e di telecomunicazione, il Politecnico diMilano ed i quotidiani Le Monde , Libération e Il Sole 24 Ore . Antonio Boezio, responsabiledivisione tecnologie e progetti speciali de Il Sole 24 Ore e coordinatore del progetto Winds ,ne descrive ai lettori di TecnoMedia le caratteristiche più importanti.

Winds, acronimo di Worldwide Instant NewspaperDistribution Services, è un progetto biennale finan-ziato dalla Comunità Europea, il cui obiettivo è quellodi consentire al settore della stampa dei quotidiani dimigliorare la propria infrastruttura distributiva, garan-tendo anche una maggiore flessibilità nella produzio-ne.

Sfruttando le più recenti tecnologie nel settore del-l’editoria e delle telecomunicazioni, in particolare nelbroadcasting, Winds si propone di sviluppare modellie servizi alternativi alla attuale distribuzione, afflittada oggettive difficoltà, quali gli alti costi, i lunghi tempidi consegna e da un conseguente difficile accesso alleinformazioni.

Il progetto ha, quindi, lo scopo di definire gli stru-menti e le metodologie più adatti per la trasmissionevia satellite dei file che originano un giornale e di av-viare la produzione di un quotidiano che risponda alleesigenze specifiche dei singoli lettori: ciò permetteràdi raggiungere un numero sempre più elevato e diffu-so di utenti, nonché di offrire loro un prodottopersonalizzato, secondo una logica di ‘edicola elettro-nica’.

I partecipanti al progetto sono aziende che opera-no in settori specifici del mondo legato all’editoria eal consumatore: Il Sole 24 Ore, Le Monde e Libérationin qualità di società editrici di quotidiani; Unisys,Eutelsat, Adobe Systems come società di tecnologieinformatiche, Euro-Dpc, Fogra, Think&Link e il Po-litecnico di Milano come società/enti di consulenza edi ricerca. Iniziato nel settembre 1998, Winds termi-nerà nel settembre del 2000.

Winds, utilizzando la trasmissione via satellite deigiornali, ha capitalizzato l’esperienza precedente di unaltro progetto europeo denominato Print-it, ora in faseconclusiva.

Print-it ha infatti dimostrato la grande flessibilitàdel sistema satellitare di comunicazione-dati, soprat-tutto di quello digitale, che offre significativi vantaggisia in termini di tempo, sia di costi.

Un’altra eredità di Print-it è il formato PDF, in cuivengono trasformati i file, originariamente prodotti dalsistema editoriale in formato TIFF, prima o dopo latrasmissione satellitare.

Questo avviene grazie alla flessibilità del softwaredella Adobe Systems, Acrobat Exchange, che consen-te a chi riceve il giornale, qualora lo desideri, di potergestire e ricercare non solo parti di testo, ma anchetutti gli altri elementi che compongono la pagina (fo-tografie, tabelle, grafici, ecc.), accessibili già in for-mato digitale.

Il progetto

Come illustrato nel diagramma nella pagina se-guente, il progetto si articola in diverse fasi.

Dopo un’attenta analisi delle esigenze degli utentifinali del servizio proposto da Winds, condotta attra-verso questionari mirati resi disponibili anche suInternet, e l’individuazione delle tecnologie più ido-nee allo sviluppo, basandosi, come anticipato, anchesulle esperienze precedenti, si passa alla realizzazionevera e propria del servizio.

Attraverso il News Reader, un software basato sul-

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l’applicazione Acrobat Exchange di Adobe Systems,gli utenti possono vedere, leggere, selezionare, stam-pare ed eventualmente archiviare le pagine e/o gli ar-ticoli del giornale, trasmesso in PDF direttamente suiloro Personal Computer.

Un ulteriore servizio che Winds si propone di of-frire ai lettori sarà l’opportunità di ‘reimpaginare’ au-tomaticamente, in qualunque formato gli utenti desi-derino, soltanto gli articoli da loro scelti: il risultatosarà appunto un giornale tematico, ‘personalizzato’.

Le schermate riportate nella pagina seguente neesemplificano l’interfaccia utente in fase di studio.

La definizione delle infrastrutture per la comuni-cazione è un altro importante ed essenziale passo al-l’interno del piano di lavoro: Winds si propone di uti-lizzare un sistema DVB (Digital Video Broadcasting)MPEG2 che consentirà la trasmissione digitale deigiornali a velocità molto elevate (fino a 27.5 Mbps). IlDVB, ormai divenuto uno standard nel campo delletrasmissioni satellitari, è un nuovo sistema che rac-chiude in sé una serie di successivi standard per la tra-smissione di diverse tipologie di informazione attra-verso i satelliti: rappresenta di fatto l’apertura a servi-zi quali il ‘video on demand’ e permette di frammentaree segmentare la trasmissione in modo da raggiungere

gli utenti desiderati a orari determinati e differenziatiin base alle diverse tipologie ed esigenze. Il DVB, com-binato con lo Skyplex, un sistema che consente di‘miscelare’ (multiplexing) le informazioni direttamentea bordo del satellite, anziché prima della trasmissione,consentirà agli editori di utilizzare una stazione diuplink a loro molto vicina (eventualmente anche diproprietà) per trasmettere le informazioni, con note-voli vantaggi anche da un punto di vista economico.

L’ultima fase del progetto consiste nello sviluppoe nell’attuazione dei cosiddetti field trials, che con-sentiranno di testare la validità e l’efficienza del servi-zio studiato nel corso del progetto.

A ciò seguirà la divulgazione dei risultati raggiun-ti, attraverso siti web, manifestazioni, conferenze,workshop: lo scopo è quello di rendere effettivamenteoperativo il servizio, offrendo al mercato dell’editoriaelettronica un innovativo sistema per accedere alle in-formazioni.

Infrastruttura tecnologica

Trasmettere i dati a distanza, anziché distribuire lecopie cartacee, consente, come abbiamo detto, di ri-durre drasticamente i costi di distribuzione: la comu-

Field Trials Planning

Field Trials Integration

Field Trials Running

Assessments

Dissemination

News ReaderPDF ProductionElectr. Com. PlatformNews database and serverBroadcasting platform

User requirements collection

T echnological SOA and R&D assesment

ToolAs functional specifications

Telecom Infrastructure planning Telecom infrastructure deployment

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PRINT-IT PROJECT

SEMPER PROJECT

WINDS Activity

External project input

Lo schema di attività previste per il progetto Winds

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Il quotidiano personalizzato arriva con le “ali” sul computer dei lettori TecnoMedia

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lenicazione dati via satellite permette inol-tre di accelerare la velocità di trasmissio-ne nonché di raggiungere contemporanea-mente più utenti, ovunque sparsi sul terri-torio.

Le pagine del giornale, prodotte dalsistema editoriale, verranno quindi tra-smesse in modo compresso e criptato alsistema di uplink, che provvederà all’ef-fettivo invio dei file al satellite,preventivamente trasformati in segnalevideo DVB.

Da qui, le pagine verranno riversatesull’area di copertura del sistemageostazionario, dove verranno captate dalleantenne paraboliche, collegate al PersonalComputer mediante l’apposita scheda diinterfaccia.

Il programma di ricezione presente sulPersonal Computer consentirà diritrasformare i dati del giornale in archivileggibili.

Il giornale potrà essere così consultatoa video, grazie ad un apposito browser, lacui configurazione sarà abbastanza similea quella riportata nella pagina seguente.

L’utente che desidera ricevere il gior-nale in questo modo può perciò collegarsia un apposito sito Internet, effettuare lasottoscrizione ad un abbonamento e scari-care il file relativo, opportunamentedecriptato.

Tutto senza dover “cercare” ogni voltale informazioni di suo interesse; è suffi-ciente definire un profilo utente e il giornalepersonalizzato, grazie a queste nuove tecnologie(“push”), è a disposizione ogni giorno sul PersonalComputer.

Architettura Tecnica ( News Reader )

Attraverso Acrobat Exchange i file generati dal si-stema editoriale vengono convertiti in formato PDF,con i vantaggi di cui abbiamo accennato prima.

Il formato PDF è utile non solo per la gestione delquotidiano a video, ma è anche uno strumentointerattivo e strutturato per la consultazione: perciò, sirende necessario creare una valida interfaccia tra il si-stema editoriale e l’applicazione del PDF distiller. Taleinterfaccia permetterà la produzione ’standardizzata’

Due esempi di schermate dell’interfaccia utente del sistema Winds.Dall’alto in basso: la visualizzazione di una pagina de Il Sole 24

Ore e la zoomata su un articolo della stessa pagina.

dei giornali in formato PDF.Questo passaggio consentirà all’utente finale di

accedere a un prodotto perfettamente strutturato, con-sentendone la lettura o la stampa on-demand.

Il formato PDF verrà utilizzato all’interno del giàcitato News Reader, software applicativo che comple-terà e perfezionerà l’utilizzo del servizio presso l’utentefinale.

I file in PDF trasmessi dal sistema editoriale ver-ranno infatti gestiti da questo software che consentiràai lettori abbonati al servizio di accedere al giornaledigitale. Per un maggiore controllo del flusso di infor-mazioni, verranno fornite diverse chiavi di accesso alsistema, secondo i servizi richiesti: la sola lettura avideo, la possibilità di stampare, o addirittura l’oppor-tunità di selezionare e di estrarre gli articoli per la cre-

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azione del giornale ‘personalizzato’.Per favorire una sorta di standardizzazione nella

generazione dei giornali in formato PDF nell’ambitodel progetto Winds verrà sviluppata una specificametodologia.

Grazie anche agli studi effettuati di concerto conla Divisione di Comunicazione Visiva del Politecnicodi Milano (CSCV), verrà studiata la creazione di codi-ci, atti a correlare tra loro le colonne di uno stesso ar-ticolo o più articoli di uno stesso argomento o elemen-ti diversi tra loro in qualche modo connessi (testi, tabel-le, foto, grafici): una sorta di indicizzazione che agevo-lerà l’utente finale nella creazione del ‘suo’ giornale.

Valore aggiunto

Attraverso Winds, per il settore della stampa deiquotidiani, non verranno sviluppati soltanto un nuovomodello distributivo e un innovativo canale di acces-so alle informazioni, bensì verrà creato un nuovo pro-dotto. Il valore aggiunto del progetto consiste infattinella produzione di un giornale ‘personalizzato’, se-condo il ‘profilo’ desiderato dal lettore, magari frutto

di articoli o sezioni provenienti da più testate.Il primo impatto di Winds nel settore della comu-

nicazione è senz’altro rappresentato dalla diffusionedelle informazioni in tempi rapidi su un territorio sen-za confini: l’esperimento fatto da alcuni partner delprogetto ad Hanoï, in occasione del Sommet de laFrancophonie 1997, ha dimostrato, ad esempio, quantosia importante per la comunità Asiatica avere accessoalle informazioni provenienti dalla Francia in temporeale.

Il secondo impatto, considerando il punto di vistadell’editore, consiste nella diversificazione dei serviziofferti, attraverso un prodotto realmente on demand.La produzione di giornali tematici, magari in diverselingue, può essere senza dubbio una grande opportu-nità per l’industria dell’editoria, consentendole di con-quistare, con nuovi servizi di questo tipo, fasce sem-pre più ampie di mercato.

Antonio BoezioResponsabile divisione tecnologie e progetti speciali

Il Sole 24 [email protected]

Il browser per la visualizzazione e la stampa delle paginericevute dal satellite

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I modelli di business vincenti per l’industria della comunicazione su Internet TecnoMedia

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Al Milia 99 di Cannes alcuni fra i protagonisti mondiali dell’industria della comunicazione suInternet fanno luce sulle prospettive di sviluppo del settore e sui “modelli di business”vincenti. Il successo dei “traffic resources”, le strategie per i “content network” ed ilmercato della pubblicità, dai banner interattivi fino ai più sofisticati “want-to-buy-Ad”.

“Lo sviluppo dell’industria su Internet sarà guida-to dal business, non dai Governi Centrali”: e nel cen-tro congressi del Palais des Festivals scoppia un ap-plauso, lungo e convinto, all’indirizzo di John Battelle,editore e direttore di una delle ormai innumerevoli ri-viste americane specializzate sui prodotti e servizi delmondo Internet. I partecipanti ad una delle più inte-ressanti, ed affollate, tavole rotonde che hanno carat-terizzato la edizione 1999 del Milia di Cannes, il salo-ne internazionale dei prodotti dell’industriamultimediale organizzato dalla multinazionale angloolandese Reed Midem International, hanno in realtàinteso concetti abbastanza diversi dalla sintesi di JohnBattelle. I partecipanti americani interpretano “GoverniCentrali” come norme e regolamenti federali, mentregli europei dipingono il concetto con i colori grigi de-gli adempimenti burocratici; ma tant’è: la prospettivadi una industria destinata ad andare là dove la porta ilcuore, ovvero il portafoglio, trova tutti d’accordo.

E’ questa la chiave di volta dell’espansione, o delfallimento, della nuova industria dei servizi e dei pro-dotti interattivi sul web: andare incontro al business,ovvero svilupparsi là dove si trovano legittimi interes-si, e finanziamenti, tali da sostenere l’ espansione delnuovo medium. Nella retorica del terzo millennio il“business”, ovvero gli affari, sostituisce di colpo i piùstereotipati “mercati” e “consumatori”. Si acconten-tassero, questi tradizionali “tiranni” nordamericani, diquello che trovano in rete, visto che per loro è tutto, oquasi, gratuito, e lasciassero gli editori liberi di segui-re gli itinerari più promettenti da un punto di vista eco-nomico.

“Parole, sempre e solo parole” fa notare qualcunofra il pubblico, ma l’industria web vive anche, e so-prattutto, di queste parole, di prospettive evocate dainuovi guru del settore, intuizioni capaci di accenderela fantasia e spingere ricerche, investimenti, risorse

I modelli di business vincentiper l’industria dellacomunicazione su Internet

tecnologiche ed umane in direzione della raccolta del-la pubblicità piuttosto che in quella del commercio dibeni e servizi al dettaglio, arrivando direttamente nel-le case dei consumatori. Anche questa edizione delMilia 99 di Cannes ha mantenuto fede alla tradizionedi offrire a tutti gli operatori dell’industria europea unpalcoscenico con attori di prima grandezza, eguagliatosolo, per interesse e prospettive operative, dalla fortu-nata serie di conferenze Beyond the printed word or-ganizzate annualmente dall’Ifra in occasione dell’expotecnologico.

Ma dove vanno i marinai...

...che solcano la Rete delle reti? Lungo rotte ormaiabbastanza note, almeno secondo la ricerca di MediaMetrix che, nell’agosto del 1998, ha monitorato i flus-si dei surfisti sul web, scoprendo che il 45,4% si è col-legato con America Online, il primo provider ameri-cano di connettività e servizi on line, il 40,4% ha scel-to invece Yahoo!, probabilmente il più forte “portale”al mondo in termini di “marchio commerciale”, il28,1% è transitato per Microsoft, e poi, in ordine de-crescente di percentuale, gli utenti sono transitati perGeocities, Netscape, Excite, Infoseek e Lycos. Se è veroche una delle caratteristiche di Internet è proprio laineguagliabile vastità degli ingressi e delle connessio-ni possibili, sembra di capire che le preferenze deiconsumatori, almeno nei numeri grandi e grandissimi,tendano a focalizzarsi su pochi grandi concorrenti ingrado di fare breccia nelle menti degli utenti.

Per resistere, anzi per “esistere” nel vasto mare diInternet, è oltremodo opportuno qualificarsi con unaofferta sempre maggiore e sempre più di qualità rela-tivamente alle informazioni ed ai servizi offerti. Yahoo!,forse il più noto “portale” Internet al mondo, ha illu-strato, per bocca di Timothy A. Koogle, Presidente e

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che. Secondo alcune previsioni, nella sola area del-l’Asia Pacifico la crescita per il settore degli acquistion-line dovrebbe oltrepassare i 15 miliardi di dollarinel corso del prossimo triennio. Paesi che sembrereb-bero doversi affannare a rincorrere i primi della classepossono trovare conforto anche dalle loro posizioni inclassifica non particolarmente brillanti. Il nostro Pae-se, nelle previsioni evocate da John Battelle, è accre-ditato di una crescita dell’industria su Internet attornoal 10% nell’arco dei prossimi tre anni.

Le sirene dell’anno 2000

In una industria che ha sfruttato fin dal suo nascerela metafora dei “navigatori”, non potevano mancarele versioni più moderne ed aggiornate delle sirene,ovvero le diverse strategie pubblicitarie per coinvol-gere i “marinai” alla ricerca di informazioni e servizi.Steve Patti, di Media Farm, società che propone agliinserzionisti pubblicitari metodologie per ottimizzarela loro presenza su Internet, ha identificato almeno tretipi di transazioni emergenti all’interno dell’industriaweb. La prima, denominata “pubblicità auto-segmentante”, consiste in una modalità attraverso laquale il “lettore” fornisce direttamente risposte e datiall’inserzione pubblicitaria. La seconda modalità ope-rativa, o “pubblicità ad incentivi”, consiste nello sti-molare il lettore ad inviare informazioni, coinvolgen-dolo in questionari od altre forme di intrattenimento aquiz, al termine dei quali può ottenere un premio perla sua disponibilità a fornire dati personali. La terzasoluzione, o “pubblicità transattiva”, consiste nella

Amministratore Delegato della società americana, lapropria strategia, a base di una continua moltiplica-zione di accordi con partner qualificati, per “riempi-re” il proprio portale di notizie, servizi e quant’altrocostituisca per il lettore/consultatore una ragione in piùper collegarsi al sito. Oggi su Yahoo! si trova vera-mente di tutto, sia in termini di notizie che in terminidi risposte alla domanda “dove si trova quella certarisorsa?” all’interno della rete. E’ la strategia cosid-detta dell’”ascensore”, come ha spiegato Koogle: quan-do ci si trova in un grattacielo, si può andare in centi-naia di posti diversi, in piani diversi dell’edificio ed insettori diversi della costruzione. Ma la strada di acces-so è una sola: l’ascensore, appunto, che tutti prendonoal piano terreno per arrivare poi in posti del tutto di-versi. Questa è la stessa missione di Yahoo!, sviluppa-re un ascensore, anzi “l’ascensore” per antonomasia,l’ unica strada di accesso agli innumerevoli siti Internet.

Che Yahoo! sia l’unica è discutibile, ma che siaben frequentata è fuor di dubbio, dal momento che nel-l’ultimo trimestre del 1998 sono state “viste” oltre 15miliardi di pagine, ed oltre 50 milioni di persone sisono quotidianamente collegate a Yahoo!. 2.225 part-ner pubblicitari hanno sottoscritto accordi con il por-tale più famoso d’America, ed oltre 300 aziende han-no avviato rapporti di collaborazione per fornire ulte-riori “contenuti” al sito. “Ci sono più navigatori quoti-diani su Yahoo! che abitanti in tutte le dieci maggioricittà degli Stati Uniti d’America”, non ha mancato diosservare con un certo orgoglio Tim Koogle.

La corsa ad inventare nuovi modelli di business sialimenta in continuazione di nuove speranze statisti-

WEM: un nuovo salone mondiale perl’educazione e la formazione professionale

Il nuovo millennio spalanca le porte all’industria della educazione e della formazione professionale. Dal24 al 27 maggio del prossimo anno 2000 si svolgerà a Vancouver, in Canada, la prima edizione del WorldEducation Market, il nuovo salone mondiale dedicato all’industria della educazione e della formazioneprofessionale. Il Convention Center della città Canadese affacciata sull’Oceano Pacifico ospiterà una mostraconvegno dedicata ai prodotti, ai servizi, alle tecnologie ed alle metodologie per la moderna industria dellaeducazione e della formazione.

Operatori privati ed Enti Pubblici avranno la opportunità di scambiarsi esperienze didattiche per ognilivello formativo ed ogni specializzazione, e passare in rassegna un’offerta completa di tecnologie e prodottiper la attività di diffusione della cultura. Dai satelliti ai libri, dalla televisione ad Internet, il salone di Vancouverrappresenterà un’occasione unica per affrontare il panorama mondiale delle soluzioni per la formazione adistanza, il tele training, i prodotti interattivi, le telecomunicazioni e quant’altro attiene all’educazione digiovani ed adulti.

La nuova iniziativa è promossa da Reed Midem, la stessa organizzazione internazionale che ha lanciatocon successo il Milia di Cannes. Dopo l’annuncio del World Education Market (Wem) 42 società, istituzionied organizzazioni in rappresentanza di 9 Paesi hanno già aderito alla nuova iniziativa annunciando dipartecipare come espositori ed entrando a fare parte di diritto del Club dei Fondatori del Wem.

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I modelli di business vincenti per l’industria della comunicazione su Internet TecnoMedia

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quale è partita la ricerca. In sostanza si tratta di appli-care la logica del network, sul quale si basa il mondodi Internet, alla comunicazione pubblicitaria, che inun contesto fortemente interattivo può sfruttare in tem-po reale gli autentici interessi dei consumatori.

Le moderne sirene commerciali, tuttavia, devonopuntare a sviluppare rapporti di medio e lungo perio-do fra inserzionisti e siti di maggiore richiamo per iconsumatori. Occorre, ancora una volta, favorire neltempo la nascita ed il consolidamento di nuove abitu-dini nei consumatori.

Sulla connettività come risorsa vincente per tuttigli operatori di siti web punta anche l’analisi di MarkBenerofe, di Priceline.com, che ha sviluppato il mo-dello Dcs, Demand Collection System, ovvero siste-ma di indirizzamento della domanda. Partendo dal-l’analisi di alcune proposte per il commercio elettro-nico messe a punto da nuovi operatori quali E*Tradee E*Bay, si arriva alla conclusione che il vero valoreaggiunto di Internet, per chi compra come per chi ven-de, sia la possibilità di lanciare in rete degli “avvisi diacquisto”, o “want-to-buy-Ad”, indirizzati a gruppi difornitori di prodotti o servizi collegati in rete, e di fa-vorire attraverso una interattività in tempo reale la for-mazione di offerte finali ai prezzi più competitivi. Peri clienti del nuovo sistema di transazioni in rete il van-taggio è palese ed immediato: ottenere ciò che si vuo-le al prezzo migliore possibile, mentre per chi vende ivantaggi sarebbero nella possibilità di catturare la“vera” domanda da parte dei consumatori, ovvero en-trare direttamente in contatto con chi vuole una certamerce conoscendo esattamente i suoi gusti e le suereali intenzioni di acquisto.

Gli scogli sommersi

Non è sfuggito a quanti hanno assistito agli incon-tri del Milia 99 che le tavole rotonde internazionali

partecipazione dell’utente alla pubblicità interattiva,attività che porta il consumatore direttamente alla op-zione finale se acquistare o meno il prodotto/servizioin tempo reale.

Proprio quest’ultima opportunità, se supportata dauna adeguata tecnologia che renda facile ed intuitivol’accesso finale alla scelta “acquistare sì/no”, costitu-isce, secondo molti protagonisti del settore, la chancemaggiore dell’industria di Internet di imporsi con pre-potenza in virtù della forza di stimolare acquisti in tem-po reale.

Per rendere ancora più efficace questa forzainterattiva, occorre “seminare” il web di punti di ac-cesso al proprio sito. E’ una delle strategie suggerita aipropri clienti inserzionisti da Organic, società ameri-cana nata nel 1994 con l’obiettivo di razionalizzaregli investimenti pubblicitari su Internet. John Baker,responsabile dello sviluppo della società, ha sintetiz-zato questi concetti alla rivista Milia 99 - News. “Ilsito di uno dei maggiori inserzionisti di pubblicità puòconvogliare l’1% dell’audience di Internet, ma un por-tale - o motore di ricerca - come Yahoo! può oltrepas-sare il 40% della audience”. Per questo è importanteinstallare il proprio banner di pubblicità interattiva suYahoo!, perché occorre essere certi che quando un uten-te, e sono ormai decine di milioni, “decide di creare suYahoo! la propria home page di accesso ad Internet”,questo “agganci” in modo automatico anche la pub-blicità dei più importanti inserzionisti.

Questa strategia è riproposta anche, con la imma-gine del “cavallo di Troia elettronico”, da Media Farm.Nel caso di una società che offra software o hardwarespecializzato, poniamo, nella realizzazione di prodottimultimediali, Internet consente di “disseminare” indiversi siti banner di pubblicità interattiva che agisca-no in modo sinergico rispetto al prodotto di base of-ferto, “pilotando” gli utenti alla scoperta di altri pro-dotti in stretto collegamento con il prodotto-base dal

Su Yahoo! ci sono più visitatori quotidiani degli abitantidelle 10 più popolose città degli Stati Uniti

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erano compostepressoché esclu-sivamente diesperti e mana-ger provenientidagli Stati Uniti.Il mercato Euro-peo di Internet,

oltre che più limitato in termini di utenze, deve ancheaffrontare alcuni autentici scogli sommersi sui qualigli investimenti rischiano di incagliarsi. Il primo osta-colo è costituito dalla relativa lentezza delle bande dicomunicazioni dei network, particolarmente penaliz-zanti nel vecchio Continente per la semplice ragioneche la stragrande maggioranza dei siti di maggiore in-teresse sono concentrati in territorio nord americano.Il secondo, sicuramente più tangibile per gli utenti, ècostituito dai costi di interconnessione, ancora moltoalti. Secondo una ricerca di Datamonitor(www.datamonitor.com), un totale di circa 12 milionie mezzo di utenze europee occupano mensilmente cir-ca 13,3 ore per i collegamenti al web, con un minimodi 9 ore per Francia ed Austria ed un massimo di 29ore per la Grecia. Quest’ultimo dato, che potrebbeapparire abbastanza sconcertante, ha una immediataspiegazione laddove si analizzino i picchi dei costi alminuto per i collegamenti. Nella classifica stilata daTelecom Pricing Bulletin, una pubblicazione diPhillip’s Tarifica (www.tarifica.com), risulta che laGrecia è al primo posto nella classifica dei Paesi con iminori costi al minuto per la connettività, calcolati incirca 5 centesimi di dollaro USA, mentre l’ Austria,guarda caso fra i Paesi con minori ore di contatto men-sile, è invece all’ultimo posto della classifica dei co-sti, con un valore al minuto attorno ai 30 centesimi di

dollaro USA. Anche prendendo le cifre con un certobeneficio di inventario, è chiaro al di là di ogni ragio-nevole dubbio che un Paese che voglia favorire unapolitica espansiva dell’industria su Internet deve in tuttii modi favorire una politica di bassi costi diinterconnessione. In questa classifica, fra l’altro, l’Ita-lia occupa una posizione tutto sommato buona, situan-dosi attorno alla soglia dei 10 centesimi di dollaro.

Ma il ruolo centrale dei fornitori di connettività,ed in primis delle società di telecomunicazioni, è sottoil fuoco dei riflettori anche per altre considerazioni.Piaccia o no, le sole fonti di reddito certo e rilevantedell’industria Internet passano dalla interconnessione.Questo modello di business, che va a esclusivo van-taggio dei fornitori di telecomunicazione, potrebbeessere in prospettiva devastante per l’intera industriaon line, che per crescere e consolidarsi, sul fronte deiricavi pubblicitari, ha bisogno di consolidare una massacritica di utenti oggi ancora in fase di formazione.

Ma la tariffazione a tempo, che domina oggi ilmercato tlc, sembra fatta apposta per scoraggiare iconsumi, e potrebbe ritorcersi, paradossalmente, an-che contro i fornitori di telecomunicazioni. Basti pen-sare, a tale riguardo, ai siti che offrono notizie ed altriservizi di informazione che, per essere fruiti, hannobisogno di tempo.

Un sistema che punti alla fatturazione dei minutidi connettività finisce inevitabilmente con il penaliz-zare questi siti, che rischiano di non essere visitati comeinvece potrebbero, e rischiano quindi di chiudere nelmedio periodo, gravati da una gestione in costantepassivo. Ma meno siti in rete vogliono dire meno con-nessioni e, di conseguenza, meno fatturati anche per igestori di telecomunicazione. Paradossi dell’industriaInternet!

GRG - Punto Settimana:l’informazione per posta elettronica.

Informazioni specializzate e selezionate, approfondimenti, analisi e anticipazioni sui principali temi dieconomia, politica italiana ed internazionale, puntualmente nella vostra casella di posta elettronica ognilunedì mattina entro le ore 10: è il servizio che propone GRG-Punto Settimana, una nuova iniziativa “madein Italy” per l’informazione attraverso e-mail.

Il notiziario settimanale è curato da un gruppo di ricercatori ed esperti - riunito sotto la denominazione diGRG, Global Research Group – coordinati da Alessandro Corneli, specialista di questioni internazionali,geopolitica e geoeconomia, autore di numerosi saggi e noto al grande pubblico per le sue collaborazionigiornalistiche con alcune delle più importanti testate quotidiane italiane, fra le quali Il Sole 24 Ore.

L’obiettivo del nuovo servizio, che sfrutta in modo originale le potenzialità degli strumenti di postaelettronica, è quello di diffondere ai propri abbonati (aziende private, società editrici, istituzioni pubbliche divario genere, imprenditori, professionisti, giornalisti, politici) notizie rilevanti sotto il duplice aspetto dell’infor-

mazione e dell’analisi, avvalendosi di una rete di fonti nazionali edinternazionali accuratamente selezionate.

Per ricevere in visione qualche numero di GRG-Punto Settimana oper abbonarsi al servizio bisogna inviare la richiesta via e-mail all’[email protected].

Nell’immagine in basso, il marchio del Milia ‘99

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Disciplina del lavoro ai videoterminali: il quadro normativo TecnoMedia

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La produzione legislativa in materia di sicurezza sul lavoro diviene ogni giorno piùabbondante e impone ai datori di lavoro obblighi nuovi e sempre più specifici. Tutto ciòdetermina a volte, in chi non ha la possibilità di seguire le continue innovazioni, situazionidi incertezza. Infatti non è facile di volta in volta capire quale norma, tra le tante esistenti,sia effettivamente quella da applicare.Per tale motivo, TecnoMedia apre uno spazio dedicato alla sicurezza sul lavoro, dando unprimo sguardo alla normativa riguardante i videoterminali, per poi passare alle macchine, alrumore e a quant’altro possa interessare la sicurezza nel mondo dell’editoria.Questo articolo, e quelli che seguiranno nei prossimi numeri di TecnoMedia , sono curatidalla dr.ssa Antonietta Strada, esperta di diritto penale antinfortunistico del lavoro.

Oggi non vi è ambito lavorativo dove non compa-ia almeno un videoterminale. E, anche se fonte di ri-schio non rilevante, la legislazione antinfortunisticasul lavoro ne ha fatto oggetto di normazione partico-lare per tutelare sia la salute sia il benessere degli ope-ratori. Anni fa gli esperti temevano la diffusione diradiazioni nei posti di lavoro ai videoterminali comecausa di possibili effetti dannosi sul sistema visivo esulla gravidanza. Oggi gli studi più recenti escludonotali rischi poiché le radiazioni e i campi elettromagne-tici si mantengono al di sotto dei limiti prescritti. Ne-gli operatori a videoterminale poi non è stato riscon-trato alcun incremento di patologie dovute alla pre-senza di radiazioni. Gli eventuali disturbi riscontrabiliin chi lavora al videoterminale sono di altro tipo: fati-ca visiva, disturbi muscolo-scheletrici e stress. Le causedi essi sono l’inadeguata progettazione dei posti e del-le modalità di lavoro. Per tale motivo le nuove normein materia di sicurezza sul lavoro al videoterminalefanno riferimento soprattutto ai principi ergonomici.

La norma base, in questo campo, è costituita dalD.Lvo 626/94, il cui titolo VI dà attuazione alla Dir.90/270/CEE in materia di videoterminali. Si tratta dinorme innovative, precedute in passato da poche altre(come la circolare del Ministero della Funzione Pub-blica n. 71911/100296 del 22/2/91 riferentesi aivideoterminali nella Pubblica Amministrazione).

Il concetto di videoterminalista

Il D.Lvo 626/94 definisce il videoterminalista come

Disciplina del lavoroai video-terminali:il quadro normativo

il lavoratore che utilizza un’attrezzatura munita divideoterminale in modo sistematico ed abituale, peralmeno quattro ore consecutive giornaliere, dedotte leinterruzioni, per tutta la settimana lavorativa (art. 51comma 1 lett. c).

Il termine “dedotte” significa “al netto”, quindi nonpuò essere computato nel numero delle ore sopra indi-cato il tempo impiegato per fare fotocopie, rispondereal telefono, archiviare, eccetera.

Le “interruzioni” consistono in pause oppure incambiamenti di attività (art. 54 comma 2). La sceltafra le due possibilità spetta al datore di lavoro e lemodalità sono definite mediante la contrattazione trale parti. Il cambiamento di attività consiste in altri la-vori, alternativi a quello svolto al videoterminale, peri quali il lavoratore per esempio deve alzarsi o cammi-nare o comunque cambiare posizione del corpo inter-rompendo l’utilizzo del videoterminale.

Quando manchi un’apposita indicazione contrat-tuale in proposito, l’interruzione deve consistere in unapausa di quindici minuti ogni due ore di applicazionecontinuativa al videoterminale. Nella Pubblica Ammi-nistrazione, comunque, trova ancora applicazione laCircolare del Ministero della Funzione Pubblica n.71911/100296 del 22 febbraio 1991 che vuole, per ilavoratori stabilmente adibiti ai videoterminali, attivi-tà lavorative diverse per un periodo di dieci minutinon cumulabile per ogni ora di lavoro. La vigenza ditale norma dipende dal fatto che essa sembra tutelaredi più il lavoratore. E senz’altro dal punto di vistaquantitativo è così, ma bisognerebbe considerare an-

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che il profilo ergonomico per analizzare se invece pau-se di un quarto d’ora ogni due ore non siano più ripo-santi.

In ogni caso, le interruzioni non possono esserecumulate all’inizio o alla fine dell’orario lavorativo,proprio per assicurare l’utilità di queste ultime.

I tempi di attesa fisiologici della risposta del siste-ma elettronico infine non possono essere consideraticome interruzioni (a meno che, attendendo la risposta,il lavoratore possa allontanarsi dalla postazione).

La sorveglianza sanitaria

Se nell’ufficio non si trovano videoterminalisti,conviene avvertire i lavoratori e far loro firmare unalettera nella quale gli si vieta di utilizzare ilvideoterminale per più di tre ore al giorno oppure li siadibisce ad altri compiti per almeno un giorno alla set-timana.

Se, invece, nello studio opera anche un solo addet-to al videoterminale, il datore di lavoro è tenuto a no-minare il medico competente affinché il lavoratorevenga visitato prima di essere adibito a questo tipo dimansione. In seguito alla visita il lavoratore viene clas-sificato come “idoneo”, “idoneo con prescrizioni” op-pure “non idoneo”. Dopo la visita preventiva, il lavo-ratore idoneo sarà sottoposto a visite periodiche alcompimento del quarantacinquesimo anno di età; eglicomunque può richiedere una visita oculistica in ognimomento in caso di sospetta alterazione visiva con-fermata dal medico competente (art. 55). Il medesimoarticolo prevede per il lavoratore giudicato idoneo conprescrizioni una visita periodica biennale. Inoltre, an-che per questo tipo di lavoratore, sono previste la visi-ta periodica dopo il quarantacinquesimo anno di età equella immediata in caso di sospetta alterazione visi-va. Anche il lavoratore considerato non idoneo puòessere adibito a videoterminale, purché non in modosistematico né abituale: purché cioè non rientri nellacategoria di videoterminalista.

Ulteriori obblighi del datore di lavoro

I videoterminalisti devono ricevere informazionisulle modalità di svolgimento dell’attività e sulla pro-tezione degli occhi e della vista e devono ricevere in-formazioni ed essere formati con particolare riferimen-to alle misure applicabili al posto di lavoro in baseanche alle risultanze della valutazione dei rischi. Ciòcomporta, per esempio, la formazione attraverso corsi

organizzati insieme al medico competente, la redazio-ne di opuscoli e l’informazione sulla durata giornalie-ra e settimanale del lavoro al videoterminale, sullemodalità delle interruzioni, sui modi per proteggeregli occhi. I lavoratori e il rappresentante della sicurez-za devono essere informati anche circa eventuali mu-tamenti sostanziali dell’organizzazione del lavoro (peresempio quando il datore di lavoro decide di adottareun sistema diverso).

Nella valutazione dei rischi, il datore di lavoro deveprestare particolare attenzione ai rischi per la vista eper gli occhi, ai problemi di postura e di affaticamentofisico e mentale, alle condizioni ergonomiche e di igie-ne ambientale. Ai fini di questa valutazione, oltre alleprescrizioni a tal fine previste dall’allegato VII deldecreto in esame, costituiscono un utile riferimento lenorme tecniche stabilite dal CEI (ComitatoElettrotecnico Italiano) e dall’UNI (Ente Nazionale perl’Unificazione dell’Industria). A titolo di esempio, ri-cordiamo le norme UNI 10530 (Principi di ergonomiadella visione), UNI 7367 (sedie e tavoli pervideoterminali), UNI 7368 (scrivanie e tavoli), UNI7498 ( sedie e appoggiapiedi), UNI 9095 (tavoli pervideoterminali), UNI EN 29241 parte I – II – III (prin-cipi ergonomici per videoterminali), UNI ENV 26385(principi ergonomici), CEI EN 60950/N (sicurezza).L’art. 56 comma 3, poi, affida al Ministro del Lavoroe della Previdenza Sociale, di concerto col Ministrodella Sanità, il compito di stabilire con decreto unaguida d’uso dei videoterminali.

In seguito alla valutazione dei rischi, il datore dilavoro deve adottare le misure necessarie per evitare irischi emersi in base a detta valutazione, consideran-do la somma e la combinazione dei rischi tra loro.

Obbligatorietà o meno delle prescrizioni del-l’allegato VII

L’allegato VII del D.Lvo 626/94 elenca le prescri-zioni minime necessarie per realizzare un adeguatoposto di lavoro al videoterminale.

Anche se non obbligatorio, è consigliabile (anchealla luce degli orientamenti europei in tale campo) cheil datore di lavoro applichi le indicazioni dell’allegatoVII a qualsiasi postazione, anche nel caso in cui inufficio non lavorino videoterminalisti: si tratta, in ef-fetti, di prescrizioni minime che rendono più sicura e“umana” l’utilizzazione di tali apparecchi. Non pareesagerato assicurare al proprio lavoratore (anche se nonè un videoterminalista), per esempio, caratteri suffi-

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cientemente grandi, un’immagine stabile senzasfarfallamento, simboli dei tasti leggibili, illuminazionesufficiente, assenza di abbagliamento, eccetera.

Non bisogna dimenticare, in effetti, che anche se iltitolo VI del decreto in esame tutela i lavoratori di cuiall’art. 50 (videoterminalisti), il datore di lavoro devetutelare anche tutti gli altri soggetti che, pur non es-sendo videoterminalisti utilizzano comunque questostrumento. Per il semplice fatto di rientrare nella defi-nizione data dall’art. 2 (che definisce la figura di “la-voratore” tutelata dal D.Lvo 626/94), questi lavorato-ri ricevono la tutela della parte generica del decreto equindi anche nei loro confronti il datore di lavoro devestudiare postazioni lavorative adeguatamente sicuredando applicazione agli articoli riguardanti le attrez-zature in generale, l’ergonomia e così via della partegenerale del decreto. Ecco allora che dare uno sguar-do all’allegato VII risulterà un aiuto per il datore dilavoro che non ha l’obbligo specifico di osservarloperché non si avvale di videoterminalisti.

Gli obblighi per il datore di lavoro

In materia di videoterminali gli obblighi previstinei confronti del datore di lavoro sono quasi tuttidelegabili. Infatti l’art. 89 comma 2 D.Lvo 626/94 (cosìcome modificato dal D.Lvo 242/96), che va letto incombinazione con quanto prescritto dall’art. 1 comma4ter, punisce con l’arresto o con l’ammenda sia il datoredi lavoro, sia il dirigente, sia il preposto che violino lenorme previste nel titolo VI.

Unico obbligo non delegabile da parte del datoredi lavoro ad alcuno è quello previsto dall’art. 52 comma1, ossia la valutazione dei rischi. L’obbligo previstodall’art. 56 comma 2 (formazione dei lavoratori), in-vece, è demandabile, ma soltanto ai dirigenti. Tutti glialtri obblighi previsti nel titolo VI del decreto sonodelegabili sia ai dirigenti sia ai preposti.

Da notare, invece, il fatto che non sia prevista san-zione alcuna nei confronti del medico competente nédei lavoratori.

L’allegato VII in pratica

Molti ma semplici sono i suggerimenti pratici checonsentono di eliminare le situazioni più a rischio.L’allegato VII del D.Lvo 626/94 detta gli orientamen-ti generali e minimi ai quali attenersi. E’ suddiviso intre punti: attrezzature, ambiente ed interfaccia elabo-ratore/uomo. Il primo di essi riguarda lo schermo, la

tastiera, il piano di lavoro e il sedile. Il secondo puntosi riferisce allo spazio, all’illuminazione, ai riflessi eabbagliamenti, al rumore, al calore, alle radiazioni eall’umidità. L’ultimo punto, infine, considera le carat-teristiche essenziali di un software.

Ecco un elenco non esaustivo ma sicuramente in-dicativo dei principali accorgimenti da applicare allepostazioni di lavoro con videoterminale formulato inbase al dettato dell’allegato in esame e ai suggerimen-ti che la tecnica oggi propone.

Illuminazione, riflessi e abbagliamenti

(Su questo tema, si veda anche la norma UNI10530)• Posizionare gli schermi a 90° rispetto alle fonti di

luce naturale (es. finestre) perché non si verifichi-no riflessi o abbagliamenti.

• L’illuminamento medio dell’ambiente deve essereridotto adeguatamente.

• Regolare le tende delle finestre in modo da evitareun’illuminazione troppo intensa.

• L’intensità dell’illuminazione non dovrebbe esse-re inferiore a 300 lux e sarebbe ottimale a 500 lux.

• Le fonti di luce artificiali devono essere posizio-nate lateralmente e con un angolo di rifrazione dicirca 45°.

• Le luci da tavolo, o comunque da posto singolo,non sono l’ideale perché favoriscono una distribu-zione non uniforme della luce: se si decide di uti-lizzarle ugualmente, bisogna schermarle e orien-tarle inclinandole in modo da non creare riflessisul video.

• Il coefficiente di riflessione degli arredi e dei rive-stimenti dovrebbe essere basso, ottenuto utilizzan-do colori neutri.

Schermo

• E’ bene che il rapporto tra le luminanze caratteri-sfondo sia compreso fra 5:1 e 10:1 e che gli opera-tori possano regolare la luminosità.

• La massima differenza dell’intensità luminosa fraschermo e foglio da digitare è di 1:10. Lo sfondodeve avere un’intensità luminosa non superiore aquella del foglio da digitare.

• L’inclinazione del video deve essere regolabile.Regolabili devono essere anche luminosità e con-trasto.

• Regolare il video in modo da evitare un’eccessiva

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luminosità (anche a seconda dei diversi momentidella giornata).

• Regolare il video in modo da ottenere il giusto con-trasto tra i caratteri (scuri) e lo sfondo (chiaro).

• Rivolgersi alla manutenzione se l’immagine a vi-deo è sfarfalleggiante o in ogni caso non stabile.

• I caratteri devono essere ben leggibili in grandez-za, forma e nitidezza.

• Tra i caratteri e le linee deve esistere uno spazioadeguato: deve essere facile poter distinguere tradue linee successive.

• Pulire il video con prodotti adeguati: polvere eimpronte impediscono una corretta visione.

• La distanza necessaria tra operatore e schermo vacalcolata secondo la formula: altezza carattere/0,0003Xangolo visivo. Generalmente risulta tra i50 cm e i 70 cm.

• Allo stato attuale, l’angolo visivo ideale è di 20’,l’altezza ideale dei caratteri può essere di 2X3 mmo di 2,2X4,5 mm.

• L’altezza del monitor deve essere regolata in mododa risultare leggermente più bassa dell’altezza de-

Informazioni generali

http://www.unipv.it/safety - [email protected]à di Pavia - divisione igiene e sicurezzaPiazza S. Epifanio 12 - 27100 Pavia

tel. 0382 504269 - fax 0382 21020Testi integrali delle più importanti norme riguardanti lasicurezza negli ambienti di lavoro; numerosissimi link conIstituzioni, Enti, società, Università in Italia ed all’estero.

http://www.sic.ing.unifi.it/sicurezza/home.html [email protected] Sicurezza - c/o corso di D.U. in IngegneriaMeccanica dell’Università di FirenzePiazza Ciardi 25 - 59100 Pratotel. 0574 602519 - fax 0574 602515

Ampia raccolta di leggi, giurisprudenza e bibliografia sullasicurezza negli ambienti di lavoro, suddivisa per categorie(illuminazione, microclima, videoterminali, rumore, etc.)

Enti pubblici e Istituzioni

http://www.minlavoro.itMinistero del lavoro e della previdenza socialeVia M. Pagano 3 - 00187 Roma

tel. 0646831All’interno del sito del Ministero è possibile scaricare (http://www.minlavoro.it/download/626.zip) la “Guida normativa allatutela della sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro”, informato Html (consultabile con un comune browser Internet).

http://www.ispesl.itIst. superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoroVia Urbana 167 - 00184 Romatel. 06 47141 - fax 06 4818493

Il sito dell’Ispesl contiene una serie di archivi con dati estatistiche su malattie professionali e infortuni sul lavoro, conampio spazio dedicato alla legislazione in materia di sicurezzae prevenzione.

http://www.inail.it - [email protected]. naz. per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoroP.le G. Pastore 6 - 00144 Romatel. 06 54871

All’interno del sito dell’Inail è presente una sezione “Preven-zione e Rischio”, con un servizio denominato CONTARPP(Consulenza Tecnica Accertamento Rischi Prevenzione eProtezione).

Norme e standard

http://www.iso.ch - [email protected] Organisation for Standardization1 rue de Varembé - CH 1211 Ginevra (Svizzera)

tel. 0041 22 7490111 - fax 0041 22 7333430Il sito dell’organizzazione mondiale per la standardizzazione,al quale fanno riferimento tutti gli organismi nazionali esettoriali di standardizzazione. Attività in corso, pubblicazioni,elenco degli standard in vigore. Possibilità di effettuarericerche, consultare gli abstracts, ordinare norme e documen-tazione varia.

http://www.unicei.it/uni/home.html - [email protected] Nazionale Italiano di UnificazioneVia Battistotti Sassi 11 - 20133 Milanotel. 02 700241 - fax 02 70106149

Il sito dell’Ente Italiano di standardizzazione. Attività eprogetti in corso, elenco degli associati, catalogo dellepubblicazioni e di tutte le norme italiane ed estere, conpossibilità di consultare gli abstracts e di effettuare ordini online.

http://www.cie.co.at - [email protected] - International Commission on IlluminationComitato Nazionale Italiano - c/o Prof. Piero SoardoIst. Elettrotecnico Nazionale G. FerrarisStrada delle Cacce 91 - 10135 Torinotel. 011 3488933 - fax 011 346384

Il sito del Comitato Internazionale sull’Illuminazione. Attivitàin corso, informazioni su convegni e seminari, consultazionedi documenti, ricerca sul catalogo delle pubblicazioni conpossibilità di effettuare ordini online.

Industria editoriale

http://www.naa.org - [email protected] Association of America1921 Gallows Road, Suite 600Vienna, VA 22182-3900 (USA)tel. 001 703 9021600 - fax 001 703 9170636

All’interno del proprio Sito, la NAA ospita numerose case-history su ergonomia, prevenzione, sicurezza degli ambienti dilavoro nell’industria dei giornali. Sono inoltre disponibili(http://www.naa.org/products/technology.html) alcunepubblicazioni e video riguardanti la sicurezza, la prevenzionedei rischi e l’ergonomia ottimale nelle redazioni e neglistabilimenti di stampa.

Enti, Organizzazioni, Università, Istituzioni Italiane ed estere, attive sui temidella sicurezza e della prevenzione dei rischi negli ambienti di lavoro.

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gli occhi.• Il contrasto fra caratteri e fondo dello schermo può

essere compreso tra 6/1 e 10/1.

Tastiera, piano di lavoro e spazio

• La tastiera deve avere superficie opaca.• I tasti devono presentare un buon contrasto ed es-

sere ben leggibili.• La tastiera deve essere poggiata sul tavolo in modo

da lasciare tra i 5 e i 10 cm di spazio per appoggia-re le mani tra tastiera e bordo del tavolo.

• La tastiera, il video e il documento utilizzato de-vono essere vicini tra loro e circa alla stessa di-stanza dagli occhi: ciò consente di evitare movi-menti fastidiosi della testa e degli occhi.

• Il tavolo di lavoro deve avere una superficie pocoriflettente.

• Il tavolo deve essere sufficientemente stabile: nonpresentare vibrazioni.

• Il posto di lavoro deve permettere cambiamenti diposizione, dare la possibilità di assumere posizio-ni comode e consentire uno spazio sufficiente perle gambe.

• Il corpo del lavoratore, la tastiera e il video devo-no essere sulla stessa linea.

• L’altezza del piano della scrivania deve essere di72 cm da terra (è meglio comunque utilizzare untavolo regolabile in altezza).

Sedie

• Utilizzare sedili girevoli ma stabili con basamentoa cinque razze, con piano regolabile in altezza (trai 40 e i 53 cm)e schienale regolabile in altezza,inclinazione e profondità.

• Il basamento a cinque razze deve essere ampio al-meno quanto il piano del sedile.

• Le rotelle devono essere adatte al tipo di pavimen-to (ottime quelle frizionate antiscivolo).

• L’altezza della sedia deve essere regolata in mododa poter poggiare le gambe a terra o su unpoggiapiedi (antisdrucciolo, regolabile edinclinabile) con un angolo di 90°. Deve consentireanche di poggiare le braccia sul tavolo con un an-golo di 90° (gli avambracci devono essere paralle-li al piano di lavoro).

• Il piano del sedile deve essere utilizzato completa-mente (senza che il lavoratore si sieda per esempiosolo sul bordo).

• Lo schienale della sedia deve sostenere la regionelombare della schiena ed essere regolato in mododa formare un angolo che va dai 90° ai 110° (perinclinazioni maggiori occorre avere un poggiate-sta).

• I braccioli, se presenti, non devono essere troppoalti: se non si infilano sotto il piano di lavoro illavoratore è costretto ad operare con la schiena fles-sa.

• Sarebbe bene che in presenza di eventuali caricheelettrostatiche il sedile scaricasse a terra.

• Il sedile deve essere rivestito in materiale traspi-rante e lavabile, meglio se autoestinguente.

• E’ bene che il sedile abbia comandi di regolazioneaccessibili, facilmente azionabili, maneggevoli erispondenti (il lavoratore non dovrebbe cioè utiliz-zare attrezzi per la regolazione, o assumere posi-zioni contorte).

Radiazioni, calore, rumore, umidità einterfaccia elaboratore – uomo

• Le attrezzature e il videoterminale devono essereomologati, cioè tali da emettere radiazionitrascurabili.

• Le attrezzature non devono produrre un eccesso dicalore che rechi disturbo ai lavoratori.

• Il rumore emesso dalle attrezzature non deve per-turbare l’attenzione e la comunicazione verbale. Inparticolare, se l’apparecchio emette rumore (peresempio in caso di stampante ad aghi), verificareche siano rispettate le indicazioni date dal D.Lvo277/92.

• Bisogna ottenere e mantenere un’umidità soddi-sfacente: la norma ISO 7730 prevede che il gradodi umidità vari insieme alla temperatura (80% a20°C, 70% a 22°C, eccetera).

• Il software deve essere adeguato alle mansioni dasvolgere, di facile uso e possibilmente adattabileal livello di conoscenza ed esperienzadell’utilizzatore.

• Non installare alcun tipo di controllo all’insaputadell’operatore.

• Il sistema deve fornire al lavoratore indicazioni sulloro svolgimento e informazioni in un formato eritmo adeguati all’operatore. In questo deve rispet-tare anche i principi ergonomici.

Antonietta [email protected]

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Proseguono gli incontri con i protagonisti delle tecnologie per le sale di spedizione. Dopol’intervista al nuovo Amministratore Delegato di Ferag Italia , Sandro Provera, pubblicatasullo scorso numero di TecnoMedia , abbiamo incontrato Giorgio Bonvini, AmministratoreDelegato di R.G., la società che commercializza in Italia gli impianti di spedizione della IdabWamac, la casa svedese che punta su soluzioni basate su singole componenti specializzatee su una estrema semplificazione meccanica degli impianti.

D- Idab Wamac è uno dei tre grandi costruttorimondiali di impianti per sale stampa. Se dovesse sin-tetizzare le caratteristiche fondamentali della tecno-logia proposta dalla Casa svedese, su quali aspettipunterebbe?

R- Sicuramente sulla componentistica specializzatae modulare e sulla estrema semplificazione meccani-ca delle soluzioni proposte.

Che cosa intende per componentistica specializ-zata e modulare?

La Idab Wamac ha sempre creduto nella progetta-zione di singoli componenti, vedi stackers, negli im-pianti di spedizione, che fossero specializzate in unasingola funzione o fossero il più possibile integrabilicon altre configurazioni già installate dai nostri clien-ti, in modo da non costringere uno stampatore o uneditore interessato ad aumentare la produzione, a so-stituire l’intero impianto. Per quanto riguarda inveceil concetto di specializzazione, questo significa cheIdab Wamac, a differenza di altri fornitori, può offriredue stackers in grado di produrre 80.000 copie/ora,dalle singole copie al pacco standard (20 copie), o didividere la produzione sugli stessi due stackers perprodurre pacchi standard con girate/pila da dieci co-pie cadauna.

Ma quali sono i vantaggi della specializzazionedei moduli per un centro stampa e spedizione?

I vantaggi sono almeno di due tipi: prima di tuttonoi crediamo che una serie di componenti consenta-no, nel corso del ciclo completo di lavorazione, dimeglio adattarsi ad una delle caratteristiche evolutivedelle moderne rotative, ovvero la velocità, espressa in

Componenti integrabili esemplificazione meccanica:

la “filosofia” Idab Wamac

copie per ora, sempre crescente. Inoltre non siamo af-fatto convinti che componenti multi funzionali fini-scano per rappresentare un risparmio per lo stampatore.Riteniamo infatti che la maggiore complessità tecnicadel modulo ed i tempi necessariamente più lunghi pereffettuare più lavorazioni all’interno di un’unica sta-zione di lavoro comportino inevitabilmente la neces-sità di aumentare il numero finale dei moduli installa-ti, per ragioni di sicurezza, in funzione di back up, eper consentire la compatibilità con le velocità semprepiù elevate delle rotative.

Per quanto riguarda la “complessità tecnica”, lafilosofia produttiva della Idab Wamac, a quanto cidiceva prima, tende a ridurla al minimo...

Sì. Questo è l’altro asse strategico sul quale simuove, tradizionalmente, la Casa svedese. Tutte leapparecchiature meccaniche, per loro natura, hannoparti i movimento, e l’usura ed il successivo guastosono sempre in agguato. Idab Wamac ha deciso findall’inizio della sua attività di puntare ad una estremasemplificazione dei meccanismi all’interno degli im-pianti di spedizione, in modo da consentire ai propriclienti una maggiore affidabilità delle attrezzature ecosti minori per la manutenzione generale degli im-pianti. Due vantaggi che, a quanto sembra, sono parti-colarmente apprezzati in tutti gli ambienti che devonofare i conti o con il costo della manodopera o con lacarenza di tecnici specializzati.

Vale a dire?Per esempio i Paesi in via di sviluppo, Cina in te-

sta, nei quali Idab Wamac ha avuto un enorme succes-so commerciale negli ultimi dodici mesi. In quei Pae-

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Componenti integrabili e semplificazione meccanica: la “filosofia” Idab Wamac TecnoMedia

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base del quotidiano.

Ma questo non dipende dalletecnologie...

Certamente no. Le “macchine”ci sono, il problema è che mancail mercato, perché gli inserzionistiitaliani finora non hanno conside-rato le opportunità offerte dall’in-serimento di inserti prestampati dipubblicità nelle pagine del quoti-diano come uno strumento validoper le loro attività di promozionee marketing. Noi della R.G. nonpossiamo che prenderne atto, re-

stando in attesa che la domanda in questo particolaremercato assuma una dimensione tale da giustificaregli investimenti in tecnologie per l’inserimento. Lesoluzioni, comunque, non ci mancano, e possiamo tran-quillamente ritenere che siano in grado di soddisfareampiamente le attese degli editori italiani, dal momentoche sono state testate su alcuni dei mercati internazio-nali più critici per l’inserimento, sia in Europa che negliStati Uniti.

Anche per l’inserimento valgono le stesse carat-teristiche con le quali sono state progettate le altrecomponenti della sala stampa?

Assolutamente si. Idab Wamac propone una solu-zione di immagazzinaggio dei pre stampati particolar-mente flessibile, basata sull’impiego degli shuttles,ovvero dispositivi in grado di stoccare fino a 20.000ciascuno di inserti pubblicitari di medie dimensioni odi prestampati.

I moduli che compongono questi shuttles sono ingrado di essere spostati da una parte all’atra dello sta-bilimenti, o fra stabilimenti diversi, in modo totalmenteautomatico, attraverso impianti robotizzati AGV, unatecnologia già oltremodo sperimentata per lamovimentazione di bobine di carta, sia all’estero chein Italia, ed una sicurezza in più nel senso di “sempli-ficazione” del quale si parlava prima. Anche per glishuttles vale il principio che sono componentiintegrabili in layout industriali assemblati da fornitoridiversi.

si, evidentemente, non è il costodella manodopera a spaventare,ma la difficoltà di reperire sul mer-cato del lavoro tecnici specializ-zati in grado di garantire un’effi-ciente manutenzione. In Europa enegli Stati Uniti, altre aree geogra-fiche dove Idab Wamac ha mietu-to e miete notevole successi com-merciali, si punta invece allacompetitività sui costi di manuten-zione, che noi riteniamo sensibil-mente concorrenziali rispetto aquelli di altri fornitori. Né va di-menticato che, proprio per incre-mentare ulteriormente i risparmi sulla manutenzione,la Idab Wamac ha sviluppato negli anni sistemi diautodiagnostica particolarmente sofisticati che, nel-l’uso quotidiano, consentono di realizzare ulteriori ri-sparmi dal momento che permettono una rapida e cer-ta identificazione degli eventuali inconvenienti chepotessero verificarsi nell’impianto.

E sempre a proposito di costi, la Svezia è fra iPaesi della Unione Europea che hanno deciso di nonaderire alla prima fase dell’Euro.

La corona svedese è una valuta oltremodo stabilesul piano internazionale anche nei confronti dell’Euro.Senza contare che gli svedesi si stanno attrezzando perentrare nella moneta unica con il successivo scaglionedi Paesi dell’Unione Europea. Definirei questo qua-dro valutario oltremodo positivo, certamente, almenodal punto di vista degli svedesi, assai più “tranquilliz-zante”, sul fronte dei costi, rispetto a quanto possonooffrire operatori che agiscano da Paesi assai più lonta-ni, almeno in prospettiva, dall’ingresso nella monetaunica.

Ritornando ad argomenti più tecnologici, qualisono le aspettative di Idab Wamac nei confronti delmercato nazionale dei quotidiani?

Dal nostro punto di vista, il mercato italiano deiquotidiani presenta una anomalia rispetto ad altri mer-cati di riferimento europei e nord americani: la pres-soché totale assenza di inserti pubblicitari nel corpo

Giorgio Bonvini, Amministratore Delegato di R.G.

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Negli scorsi mesi Müller Martini , società specializzata fra l’altro nella fornitura di salespedizione per l’industria grafica, ha introdotto anche nell’industria italiana dei giornali leproprie soluzioni basate sul principio del disaccoppiamento tra stampa e spedizione.TecnoMedia ha chiesto al responsabile del mercato Quotidiani della controllata MüllerMartini Spa , ingegner Dario De Cian, di illustrare le nuove strategie verso il nostro mercatoed i principi sui quali si basano le soluzioni offerte dalla Casa svizzera: una sala spedizionial servizio della distribuzione e del marketing editoriale.

D - Nonostante una significativa presenza neglistabilimenti di stampa dei quotidiani in tutto il mon-do, Müller Martini è stata finora sostanzialmenteassente dall’industria italiana dei giornali. Per qualimotivi?

R - Effettivamente Müller Martini si trovava neiconfronti del mercato italiano dei quotidiani in unaposizione abbastanza anomala. I prodotti c’erano, le“referenze”, se vogliamo chiamarle così, anche, bastipensare alle installazione presso clienti del calibro delNew York Times in America, O Globo in Brasile o ilgruppo Axel Springer in Germania, ma ciononostanteeravamo pochissimo presenti fino all’anno scorso al-l’interno dell’industria dei giornali italiani. Non ci sonoragioni particolari, salvo, forse, la considerazione chetutto la gamma delle soluzioni offerte da MüllerMartini puntava molto sulla valorizzazione delle tec-nologie per l’inserimento, un mercato che, come è noto,in Italia non ha finora raggiunto una dimensione si-gnificativa; non a caso l’unico nostro cliente era laAthesiadruck di Bolzano, uno degli editori più attentinei confronti dell’inserimento.

Ma nonostante ciò Müller Martini ha deciso chefossero maturati i tempi per un ingresso nel nostromercato..

Si. A partire dal 1997 la casa madre ha deciso diimpostare una politica omogenea nei confronti deglistampatori e degli editori di giornali italiani, sia ope-rando con personale specializzato e dedicato esclusi-vamente a questo settore, sia avviando una collabora-zione diretta con una società esterna, la New Age, che,dal 1° gennaio 1997, è diventata agente esclusivo per

Sala spedizione disaccoppiata:la “filosofia” Müller Martini

il solo mercato dei quotidiani italiani. I risultati non sisono fatti attendere: oltre ad avere integrato alcunenostre soluzioni con impianti per la spedizione di di-versa provenienza, Müller Martini si è aggiudicata adesempio la fornitura per il layout completo della lineadi spedizione presso il nuovo Centro Stampa Quoti-diani di Erbusco (BS), che entrerà in produzione nelGennaio 2000.

Quali sono, dal vostro punto di vista, le caratteri-stiche più interessanti del mercato dei quotidiani ita-liani?

In Italia, come dicevo, non si è ancora sviluppatoin misura significativa l’inserimento di materialiprestampati nel corpo principale del giornale, comeinvece avviene in molti altri Paesi. Questa, dal nostropunto di vista, è una situazione di estremo interesse,perché il mercato dell’inserimento costituisce per noiun’area di grande rilevanza strategica.

Perché?Müller Martini propone da vent’anni soluzioni che

riteniamo di grande interesse per tutto ciò che riguar-da l’inserimento, perché sono basate sul principio del“disaccoppiamento” fra la fase di stampa e la succes-siva fase di “lavorazione” del prodotto uscito dallarotativa.

Può spiegare meglio?Secondo Müller Martini, stampa e spedizione dei

giornali sono due processi diversi, con esigenze diver-se, ciascuno dei quali deve procedere con dinamicheproprie. In coerenza con questa convizione di fondo,le nostre soluzioni “prelevano” i prodotti in uscita dalla

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Sala spedizione disaccoppiata: la “filosofia” Müller Martini TecnoMedia

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stampatore non ha più il vincolodi un allineamento prestabilito frala velocità della rotativa e quelladelle linee di spedizione, perché idue sistemi sono raccordati fra loroin modo dinamico e flessibile.

Il polmone può inoltre essereutilizzato per stoccare su bobinasezioni prestampate da immetteresuccessivamente in automatico nelprodotto principale tramite oppor-tune stazioni di sbobinatura. Que-sta possibilità potrebbe offrire in-dubbi vantaggi ai grandi gruppieditoriali che utilizzano un

network di stabilimenti per la produzione delle copiedei giornali. Nel caso in cui si pianificasse un insertopubblicitario, o tematico, per un certo giorno della set-timana, questo potrebbe venire stampato su un’unicarotativa per garantire una qualità standard su tutto ilterritorio nazionale, quindi immagazzinato su diversebobine che, successivamente, verrebbero spedite aglialtri centri stampa e posizionate, già cariche e pronteall’uso, nelle stazioni di sbobinatura presenti negli al-tri stabilimenti. Tramite l’impiego delle nostre tecno-logie l’editore, attraverso la concessionaria di pubbli-cità, potrebbe garantire ai clienti efficaci campagne dipubblicità su tutto il territorio nazionale tramite l’in-serimento di prestampati di qualità assolutamente stan-dard.

Il mercato italiano come sta reagendo a questeipotesi?

Sembra bene. Non bisogna dimenticare che, in at-tesa di uno sviluppo significativo dell’inserimento diprestampati pubblicitari nel corpo del giornale, attra-verso le nostre tecnologie è possibile “costruire” ungiornale fortemente caratterizzato da inserti tematicispecifici. Un nostro cliente - Athesiadruck - ci ha ri-chiesto la progettazione di un sistema in grado di inse-rire nel giornale inserti pubblicitari differenziati addi-rittura per quartiere. Ma lo stesso potrebbe essere fat-to per sezioni che riguardano argomenti specifici comel’economia, la salute, il tempo libero e i viaggi.

Queste ed altre richieste similari ci confermano,anche per il mercato italiano, la validità della nostraproposta: la sala spedizione è essenzialmente uno stru-mento di distribuzione al servizio del marketing edi-toriale e pubblicitario.

rotativa, li “immagazzinano” tem-poraneamente e in modo dinami-co su bobine e successivamente,senza alcun intervento manuale, litrasferiscono all’interno della lineadi inserimento per l’accoppiamen-to finale con le diverse componentidel prodotto stampato.

Ma il procedimento di “cari-co” e “scarico” dei materialistampati non costituisce una per-dita di tempo, tanto più in unmercato, come quello italiano,dove si tende a ridurre al mini-mo i tempi di stampa in rotativa?

Occorre chiarire che i nostri sistemi non immagaz-zinano tutto il prodotto prima di avviare la fase relati-va al ciclo di assemblaggio e di spedizione dei quoti-diani con gli inserti. Al contrario, la linea inizia a pre-levare le prime mille-millecinquecento copie in uscitadalla rotativa, immagazzinandole sulla prima bobinadel polmone di disaccoppiamento. Quando il volumeminimo è stato raggiunto, il sistema provvede auto-maticamente ad indirizzare le nuove copie in arrivosulla seconda bobina, e ad avviare le prime copie im-magazzinate alla spedizione vera e propria. Il presun-to “ritardo” della immissione delle copie in linea è diqualche minuto, che viene comunque recuperato in oc-casione dei cambi di edizione in rotativa durante i qualiil sistema di spedizione continua ad operare senza in-terruzioni.

Il disaccoppiamento lavora sempre e comunque online, in presa diretta con la rotativa, ma introduce unaflessibilità altrimenti sconosciuta ad ogni altro layoutindustriale.

Quali sarebbero i vantaggi complessivi ?I vantaggi sono quelli di disporre di un sistema in-

tegrato per l’inserimento e la spedizione dei quotidia-ni pilotato non dalla velocità della rotativa, ma dalleesigenze della distribuzione e del marketing. Introdu-cendo in linea il dispositivo che noi chiamiamo “pol-mone”, ovvero un numero variabile di bobine per l’im-magazzinamento dinamico del prodotto principale,collegate on line al sistema di inserimento per losmistamento e l’assemblaggio di tutti gli stampati ed ipre stampati presenti all’interno del sistema, lo

Dario De Cian, Product ManagerArea Quotidiani di Müller Martini.

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Nel corso dell’annuale assemblea dell’ARGI, l’Associazione che riunisce i rappresentantiitaliani di produttori esteri di macchine per l’industria grafica, è stato archiviato consoddisfazione un anno, il 1998, che ha visto una robusta crescita nel consumo italiano dimacchine grafiche. In crescita anche le attività ed i servizi offerti dall’ARGI alle aziendeassociate. Riccardo Beretta riconfermato alla Presidenza per il prossimo biennio

Il 1998 è stato un anno “eccezionale” per il merca-to grafico nazionale ed in particolare per gli “importa-tori”. All’Assemblea Generale dell’ARGI, svoltasi loscorso 11 febbraio presso il “Circolo Canottieri Olona”a Milano, l’Associazione Rappresentanti Ufficiali diCase Estere Costruttrici di Macchine Grafiche,Cartotecniche ed Affini ha presentato i risultati di unanno di brillante attività, sia dal punto di vista con-giunturale, sia associativo. E anche i progetti futuridell’ARGI non potevano che prospettarsi all’insegnadella crescita.

Il mercato italiano di macchine grafiche nel 1998

“Un anno estremamente positivo, il migliore dal‘95”, ha esordito il presidente Riccardo Beretta com-mentando l’andamento del mercato grafico italiano nel1998. Dopo un anno di “contenimento” come il 1997che aveva fatto registrare un calo del 3% nel consumonazionale, i dati a disposizione in chiusura del ‘98sono decisamente confortanti. In termini di fatturato ilconsumo nazionale di macchine grafiche ha superato i2.000 miliardi di lire con una crescita del 30% ca. sul’97, benché il trend positivo abbia riguardato in mododiverso i vari comparti.

L’andamento dei singoli comparti: Pre-stam-pa, Stampa, Dopo-stampa

Prima di presentare i dati, il responsabile dellaCommissione Marketing – Dr. Sergio Franzi – fa al-cune premesse. Come per il ’97, i valori complessividi ciascun comparto sono composti dal fatturato rile-vato dagli Associati e da stime e dati sul fatturato rea-

Un 1998 molto positivo per ilmercato grafico italiano

lizzato da altre aziende del settore non associate (im-portatori e – ove possibile - costruttori italiani). I datiriferiti al ’98 sono tuttavia caratterizzati da una mag-gior completezza rispetto a quelli rilevati nel ’97, gra-zie anche al contributo di aziende neo-associate(O.N.C.E.A.S. e Ferag Italia) e non associate che han-no direttamente partecipato all’indagine. Per lo stessomotivo, ha concluso il Dr. Franzi, è stato possibilerettificare ed aggiornare anche i dati relativi al ’97.

Per i fornitori di tecnologie (italiani ed esteri) delmercato grafico italiano il ’98 è stato sicuramente unanno all’insegna della crescita. Gli incentivi statali edil generale calo dei prezzi hanno in parte favorito gliinvestimenti. E’ tuttavia ragionevole pensare che iltrend particolarmente positivo che ha toccato ilcomparto Stampa nel ’98 e, con un certo effetto di“trascinamento”, il comparto Dopo-stampa, sia do-vuto in parte alla conclusione di ordini avviati nel ’97,in particolare per quanto riguarda macchine ed impiantidi maggiori dimensioni e valore (i dati di fatturatoforniti dall’ARGI si riferiscono infatti a macchine edattrezzature “consegnate ed installate”).

Per il comparto Stampa (offset a foglio, offset abobina e stampa digitale) il consumo nazionale sti-mato di macchine nuove ammonta a circa 565 miliar-di di lire, pari ad una crescita del 49% sul ’97. Questoincremento riguarda in particolare le offset a foglio -soprattutto quelle del formato 70x100 e di grande for-mato – pari ad un valore di 403 miliardi di lire, nonchèle offset a bobina per quotidiani (93 miliardi di lire) eper lavori commerciali (54 miliardi di lire).

In crescita anche il comparto digitale. Rispetto al’97 la domanda di macchine da stampa digitali pro-fessionali è incrementata del 30% in termini di quan-

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Un 1998 molto positivo per il mercato grafico italiano TecnoMedia

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L’impegno dell’ARGI per il prossimo biennio:crescere

L’obiettivo dell’ARGI potrebbe essere riassunto inuna parola: “crescere”. Dal discorso del presidenteBeretta è trasparito un grande slancio verso il rinno-vamento dell’Associazione.

“In un momento dove gli scenari cambiano, l’As-sociazione deve rimanere un punto fermo e sicuro perle aziende che ne fanno parte ed in questo contesto è

tità. Tuttavia la marcata concorrenza delle macchineda stampa digitali cosiddette “mid-range” ne ha spin-to al ribasso i prezzi.

Per quanto riguarda il comparto Dopo-stampa(“Legatoria, Allestimento, Confezionamento”), il trendpositivo (+47% rispetto al ‘97) è in linea con quelloregistrato per il comparto Stampa benché i dati relati-vi a questo settore siano riferiti alle sole “importazio-ni” di macchine nuove, corrispondenti ad un valore di126 miliardi di lire.

Significativa in questo senso è stata lacrescita degli investimenti nelle linee diaccavallatura e cucitura punto metallico (26miliardi di lire ca.) e nei sistemi di spedizio-ne per quotidiani e riviste (19 miliardi ca.)che rispetto al ’97 sono raddoppiati.

Decisamente più contenuto l’incremen-to (+7%) del consumo nazionale stimato peril comparto Pre-stampa (139 miliardi di lireca.), toccato più degli altri dal generale de-cremento dei prezzi. Il ’98 può essere co-munque definito “l’anno del Computer toPlate”, ormai definitivamente decollato conuna crescita di +237% sul ’97, pari ad unvalore di 15 miliardi. Hanno segnato un trendpositivo anche i server (+45%) ed i plotter a8 pagine (+21%).

In flessione, invece, gli investimenti neiplotter a 2 pagine (-38%) e nelle fotounitàCapstan (-18%).

Il mercato italiano delle macchine grafiche(macchine nuove - valori in milioni di lire)

1997 1998 ±%Pre-press (*) 130.000 138.722 6,71%Press (*) 377.801 564.648 49,46%

(offset a foglio, offset a bobina, stampa digitale "professionale"

After-Press (**) 86.104 126.686 47,13%(legatoria,

allestimento,confezionamento

TOTALE 593.905 830.056 39,76%(*) Consumo Nazionale

(**) Importazioni

Dati: ARGI

Stampa Digitale fra business e tecnologie

Il 27 maggio a Bologna e l’11 novembre a Torino si svolgeranno due seminari internazionali dedicati alleprospettive di sviluppo e consolidamento della stampa digitale in Italia.

L’iniziativa è organizzata da Centrexpo di Milano, la società leader nella organizzazione di eventi fieristiciper l’industria grafica, e si avvale della consulenza scientifica di Pira International, l’istituto inglese specializzatonella consulenza tecnica per l’industria della stampa commerciale, della cartotecnica e dell’imballaggio.

I due seminari, intitolati rispettivamente “Gli sviluppi tecnologici della stampa digitale” e “Fare affari con lastampa digitale” si inquadrano in un circuito di incontri a carattere scientifico e tecnologico denominati “I Forumdi Grafitalia”, che hanno come obiettivo quello di favorire l’approfondimento delle soluzioni tecnologiche piùavanzate per l’industria grafica e della stampa commerciale attraverso le esperienze di utenti e fornitori diimpianti. Proprio per favorire questo obiettivo, la partecipazione del pubblico ai lavori dei Seminari sarà gratuita.

Il primo dei due Seminari Internazionali si svolgerà a Bologna, presso il Royal Hotel Carlton, e saràfocalizzato in modo particolare sugli aspetti più strettamente tecnologici relativi all’impiego delle attrezzatureper la stampa digitale. Tutti gli interventi saranno distribuiti lungo tre sessioni, dedicate rispettivamente allaprestampa, stampa e allestimento. I lavori del Seminario Internazionale, che dureranno dalle ore 9.30 alle ore18.00, con una pausa per la colazione di lavoro, saranno tradotti simultaneamente in italiano ed in inglese.

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ancor più importante, oggi, costituire e far parte di unaFiliera del mondo grafico per poter rappresentare me-glio gli interessi di tutte le categorie nei confronti dichi emana regole e principi. In sedici anni di vital’ARGI ha sempre raggiunto gli obiettivi prefissati, maora dobbiamo crescere ancora di più, essere più rap-presentativi, divenire uno degli elementi importantidel mercato grafico.”.

Con queste premesse, Beretta ha presentato all’As-semblea dei soci i punti fondamentali del progetto delConsiglio Direttivo per lo sviluppo e l’ampliamentodell’Associazione nel corso del biennio 1999-2000.L’ ARGI sarà impegnata su due fronti. Da una parte“farà meglio”, cioè approfondirà quanto fatto sino adoggi; dall’altra “farà di più”, sia per gli associati, siaper lo sviluppo del mercato nel settore grafico. A que-sto scopo, Beretta ed il Consiglio Direttivo uscenteritengono importante promuovere, insieme ad altre As-sociazioni del comparto grafico, la Formazione di per-sonale qualificato ed aggiornato, risorsa di cuiil nostro settore è carente; rafforzare irapporti con altre Associazioni delmondo grafico, anche a livel-lo internazionale, per cer-care di comprenderepiù a fondo la nuo-va realtà “europea”ed i possibili svi-luppi, tecnologici enon, del mondografico; creare at-traverso Internet unpunto di contatto edun canale di comu-nicazione più rapi-do ed efficiente, siaverso l’esterno, siaverso gli Associati;aiutare le aziendeassociate ad evitare“operazioni a ri-schio” nel senso piùampio del termine equant’altro sarà uti-le e necessario fareper rendere l’ARGIun punto di riferi-mento per i fornito-ri di tecnologia delmondo grafico.

Camere Digitali

Scanner pianiprofessionali

Scanner a tamburo

Stazioni lavoro e sistemidedicati

Server

Fotounità capstan

Fotounità 2 pagine

Fotounità 4 pagine

Fotounità 8 pagine

Sviluppatrici, bromografi,reprocamere

Computer to plate

Prove colore analogico-digitale

Altro 18.09318.549

8.7778.753

4.55015.350

9.03210.018

19.509

23.370

12.14710.668

3.5101.620

22.13514.617

6.540

11.927

4.7863.735

8.1167.308

11.975

12.807

8300

Camere Digitali

Scanner pianiprofessionali

Scanner a tamburo

Stazioni lavoro e sistemidedicati

Server

Fotounità capstan

Fotounità 2 pagine

Fotounità 4 pagine

Fotounità 8 pagine

Sviluppatrici, bromografi,reprocamere

Computer to plate

Prove colore analogico-digitale

Altro

Il mercato italiano del Pre-Press 1997-1998(valori in milioni di lire)

1997 1998

Dati: ARGI

Nuove cariche per il Consiglio Direttivo dell’Argi

In chiusura dell’assemblea sono stati eletti i nuovimembri del Consiglio Direttivo che avranno il compi-to di concretizzare i progetti proposti dal Consigliouscente.

Riconfermata la carica di presidente a RiccardoBeretta, ecco gli altri illustri nomi che saranno alla gui-da dell’ARGI per il biennio in corso:

Giuseppe Baggi (Bobst)Giorgio Brambilla (D.G. Vianini)Giampiero Castelli (Bancolini)Claudio Ciastellardi (Mediterranea)Sergio Franzi (Macchingraf)Sergio Lamberti (Roto Lem)Giovanni Maffei (Man Roland)Franco Nascimbeni (So.Ma.Ca.)Paolo Zerbi (Agfa)

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Ritorna sul mercato italiano lo storico marchio della Hyphen , mentre la multinazionaleKodak Polychrome Graphics completa la riorganizzazione e si prepara alla sfida del mercatografico ed editoriale con un occhio di riguardo per la stampa dei quotidiani.

Fusioni, scambi di partecipazioni, alleanze eriorganizzazioni nei canali commerciali e distributivisono strategie aziendali messe in pratica, spesso consuccesso, dai fornitori dell’industria italiana dei quo-tidiani. Dalle alleanze fra colossi multinazionali, comeDupont e Fuji, alla nascita di network di aziende alta-mente specializzate, come il gruppo Sinedita, Nàvita,Exenia, Lira, il mercato italiano è stato e continua adessere periodicamente caratterizzato da spinteinnovative verso una sempre maggiorerazionalizzazione di risorse tecnologiche, finanziarieed umane.

Anche questo inizio di anno ha portato alcune no-vità sia per quanto riguarda la nascita di nuove azien-de che per quanto attiene al completamento di proces-si riorganizzativi destinati ad aumentare l’efficacia deifornitori su tutto il territorio nazionale.

Kodak Polychrome Graphics

Poco più di un anno fa, esattamente nel gennaiodel 1998, la Eastman Kodak Company e la SunChemical Corporation, multinazionali del settore chi-mico e fotografico, decidevano di scorporare le pro-prie divisioni specializzate nell’industria internazio-nale delle arti grafiche, per dare vita ad una nuova so-cietà altamente specializzata. Nasceva così la KodakPolychrome Graphics (KPG), con l’obiettivo di con-solidare a livello mondiale il ruolo di fornitore di pel-licole, carte, soluzioni tradizionali e digitali, trattamen-to della chimica e prodotti per prove colori digitali peril mercato delle arti grafiche e per l’industria editoria-le. Pochi mesi dopo, la nuova società, partecipata al50% pro capite da Kodak e Sun Chemical, acquisivala Horsell Anitec, specializzata nelle lastre da stampa.

Il processo di integrazione fra le tre diverse realtàaziendali non è stato semplice né a livello mondiale

Integrazioni, alleanze,riorganizzazioni: novitàdall’industria dei fornitori

né tanto meno in Italia, dove è stato necessario proce-dere lungo due direttive. Per un verso, si è dovuto por-tare a un comune denominatore culture e “filosofie”aziendali affatto diverse fra loro, che spaziavano daabitudini caratteristiche di una multinazionale accura-tamente organizzata in procedure multilivello, ad al-tre modalità organizzative, proprie di organizzazionicommerciali di minori dimensioni, caratterizzate daun livello di schemi organizzativi e livelli decisionaliridotti ai minimi termini. Per un altro verso, si è resanecessaria una completa razionalizzazione dei canalidistributivi e delle stesse linee di prodotti, per evitaresituazioni paradossali come quella di clienti che, indeterminante zone, potevano venire visitati quasi con-temporaneamente da due o tre rappresentanti, tutti pro-fessionalmente preparati e tutti legalmente autorizzatia coprire quella stessa zona dalle tre diverse organiz-zazioni di provenienza.

I risultati di questo lavoro di razionalizzazione eriorganizzazione globale della struttura di KodakPolychrome Graphics per il nostro Paese sono statiillustrati da Marco Querci, Presidente e General Ma-nager di KPG per l’Italia, in occasione di una incontrocon la stampa specializzata.

La nuova struttura operativa, forte di una cinquan-tina di dipendenti, altrettanti venditori e una ottantinadi distributori, è stata organizzata in sei divisioni -quattro focalizzate alla vendita dei prodotti e due per iservizi generali - sulla base della diverse esigenze del-l’industria grafica. Una prima divisione, affidata aDaniele Cerretelli, si occuperà dei giornali quotidiani,una seconda, affidata a Mario Vergani, si focalizzeràsui grandi clienti della stampa commerciale, offset afolio e stampa per imballaggi, un’altra divisione, chefarà capo a Giorgio Manzoni, si dedicherà agli stam-patori su macchine roto-offset ed al mercato dei libri,mentre una quarta divisione sarà specializzata verso i

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zioni tecnologiche per la preparazione delle forme perla stampa dei giornali. Non è affatto escluso che neiprossimi mesi non possano arrivare interessanti novi-tà a tale riguardo.

Hyphen-Italia ai nastri di partenza

La seconda novità riguarda il ritorno di un mar-chio “storico” fra i fornitori dell’industria editorialeitaliana. Il 25 febbraio scorso, in occasione di una con-ferenza stampa alla quale hanno partecipato tutte leriviste del settore grafico, è stata annunciata la nascitadi Hyphen-Italia. La nuova società rilancia nel nostroPaese uno dei marchi che, negli anni ottanta, hannosignificato l’avvento dei primi sistemi editoriali basa-ti su piattaforma standard, l’affermazione delPostScript come linguaggio standard per le periferi-che di output e l’inizio di una lunga storia di successiper le tecnologie “made in Italy”.

Hyphen-Italia nasce da una cessione di quote frala S.E.A. di Firenze, organizzazione commerciale perl’industria grafica presieduta da Giuliano Noferini, laAny.com, società operativa nei sistemi di telecomuni-cazione, e la Graph-os, azienda veronese specializza-

rivenditori, e farà capo a Claudio Moiraghi. Le primedue avranno la sede logistica a Firenze Calenzano, dovesi trova anche la sede centrale di KPG per l’Italia,mentre le altre due occuperanno la nuova filiale diCinisello Balsamo, alle porte di Milano, che ha riuni-to le precedenti sedi di Kodak e Horsell.

Nel 1998 il gruppo di aziende che hanno costituitola Kodak Polychrome Graphics ha registrato comples-sivamente, nel nostro Paese, un fatturato aggregatonell’ordine dei 110 miliardi di lire, con un incremen-to, rispetto al 1997, stimato nell’ordine del 9%. Per il1999 le previsioni per l’Italia sono di un ulteriore au-mento dei fatturati che, a livello mondiale, hanno rag-giunto i due miliardi di dollari dopo l’assimilazionenella struttura originaria di KPG di tutte le operazionidetenute in Giappone.

La multinazionale dell’industria grafica guarda conestremo interesse al mercato dei quotidiani, un settoredi attività dove, come ha avuto modo di sottolineare ilPresidente per l’Italia Marco Querci, la KPG non ri-copre ancora il ruolo al quale aspira.

Per conquistare maggiori quote di mercato, occor-rerà potenziare l’offerta tradizionale, costituita dai ma-teriali di consumo, con una gamma adeguata di solu-

Più di cento espositori per Medprint ‘99

Medprint, la mostra delle tecnologie per l’industria grafica ed editoriale mediterranea organizzata daCentrexpo, mette a segno - quando mancano oltre sei mesi dall’inaugurazione - un risultato di grande rilievo:le aziende che hanno già dato la propria adesione sono oltre 100, provenienti da dieci Paesi. E’ già stato vendutooltre il 50% delle aree di esposizione previste alla Mostra d’Oltremare di Napoli, che dal 27 al 31 ottobre prossimiospiterà la rassegna. Tra le aziende che prenderanno parte alla manifestazione, sono presenti i principaliprotagonisti della prestampa, stampa tradizionale e digitale, legatoria, con una distribuzione uniforme nei diversisettori. Medprint, insomma, offre un panorama tecnologico davvero completo.

Questo risultato è rispondente alle attese riscontrate sia presso le aziende produttrici di macchinari chepresso gli utilizzatori dagli studi preliminari condotti da Centrexpo. L’idea di una manifestazione disegnata amisura del Centro-Sud, con un panorama tecnologico che spazia dalle ultime novità di mercato alla interessanteopportunità di trovare in fiera anche l’usato di qualità a norma Ce, sta trasformandosi insomma in un momentofieristico particolarmente atteso.

Per ulteriori informazioni:

Ufficio stampa:Enrico Sbandi - Francesco La GalaE. PRESS® srlPiazza dei Martiri, 58 - 80121 Napolitel. 081.42.15.12 - fax 081.42.15.31e-mail: [email protected]

Organizzatori - Ufficio Vendite:Maria Grazia FacchinettiCENTREXPO spaCorso Sempione, 4 - 20154 Milanotel.02.319.109.213/216 - fax 02.341.677e-mail: [email protected]

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Stefano Righetti, Presidente della nuova Hyphen-Italia

ta nel settore dei sistemi integrati.Proprio il fondatore di quest’ultima,Stefano Righetti, ha assunto la cari-ca di Presidente di Hyphen-Italia, enell’attività manageriale sarà affian-cato da Andrea Turazza, già fonda-tore di Any.com, con responsabilitàper l’area delle telecomunicazioni, daLucio Salier e Silvano Sardini, rispet-tivamente responsabili per la finan-za e la ricerca e sviluppo. Il nuovostaff potrà contare sulla esperienza pluriennale di Giu-liano Noferini, che seguirà le attività di Hyphen-Italiain qualità di consulente esterno.

Da un punto di vista organizzativo, le attività dellanuova società saranno distribuite fra tre sedi, una aFirenze, da dove si seguirà il mercato del centro-sudItalia, una a Milano, destinata a diventare l’ufficiooperativo principale, ed una a Caprino Veronese, nelleimmediate vicinanze di Verona, che ospiterà la sedecentrale di Hyphen-Italia.

I marchi delle tre società confluite nella nuova or-ganizzazione resteranno comunque sul mercato per uncerto periodo di tempo, in attesa del definitivo conso-lidamento della nuova ragione sociale. Il fatturato com-plessivo delle tre aziende che hanno dato vita adHyphen-Italia è passato, nello scorso biennio, da 6 a10,5 miliardi di lire, e le aspettative per il 1999 si si-

tuano attorno ai 12 miliardi.Le prime soluzioni che saranno of-

ferte all’industria grafica ed editorialesono un software modulare per ilworkflow management delle immagi-ni, denominato Chalco, ed un sistemadi trasmissione dati via etere, il Blùline,che consente il trasferimento di dati finoa 50Mb/minuto attraverso una tecno-logia che, secondo i prospetti illustratidagli sviluppatori, consente interessanti

risparmi sui costi di trasmissione.Chalco è invece un prodotto che va a collocarsi

nell’area delle soluzioni per la gestione delle immagi-ni attraverso standard platform web-oriented. L’archi-viazione, il trasferimento in rete, la consultazione e,complessivamente, l’intera gestione del file immagi-ne avviene attraverso le interfacce dei più diffusibrowser per Internet.

Questa filosofia, ancorata agli ambienti di svilup-po tecnologico web, consente ai clienti di proteggerenel tempo i propri investimenti, offrendo maggiorigaranzie, almeno in linea di principio, contro “l’in-vecchiamento” tecnologico. Al mercato dei quotidia-ni e dei periodici viene offerto sia il prodotto per laarchiviazione e la gestione delle immagini sia, se ri-chiesto, l’opportunità di utilizzare la soluzione con unaccordo di outsourcing.

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Ma i dati economici complessivi non possono met-tere in ombra il fatto che, anche nel 1997, 23 impresedenunciassero ancora perdite e che il “rosso” della partedebole del settore risultasse salito da 134 a 147 miliar-di. Come logica contropartita, 39 imprese risultate inattivo hanno incrementato la redditività da 194 a 272miliardi.

Un divario, questo, che pone l’accento su differen-ti condizioni di mercato, su gradi disomogenei dirazionalizzazione dei processi produttivi ma che, so-prattutto, evidenzia i limiti strutturali di una industriache mantiene quasi inalterato il suo grado di fragilità.

Vendite in calo, pubblicità in crescita

Le vendite del 1997 sono rimaste pressocchè sta-zionarie, agli stessi livelli del 1984, con la perdita dicirca un milione di copie rispetto alla punta del 1990(oltre 6 milioni 800 mila copie).

Né migliori valutazioni annuncia il 1998, anno peril quale non sono disponibili bilanci ma che, sulla basedi attendibili stime compiute dall’Ufficio studi dellaFIEG, dovrebbe far registrare una ulteriore, contenutaflessione nella diffusione (0,5 per cento).

Solo la tenuta degli indici di lettura ha consentitoun consistente incremento del reddito pubblicitario:tale - comunque - da non impedire una ulteriore ero-sione della quota di stanziamenti destinati all’infor-mazione a mezzo stampa rispetto all’accresciuta inci-denza del reddito del quale ha beneficiato l’emittenzatelevisiva.

E’ in fase di completamento l’edizione 1999 del Rapporto Annuale sull’industria italiana deiquotidiani , che si presenta quest’anno ulteriormente arricchito nei contenuti, con i datiaggiornati a tutto il 1998 e con l’aggiunta di un capitolo dedicato agli indici di produttività,che si aggiunge alle consuete analisi su prodotti e mercati editoriali, andamento economicodelle imprese, aspetti occupazionali e retributivi. Come di consueto, al Rapporto è allegatal’Anagrafe delle imprese del settore, che presenta i dati aggiornati su 125 testate quotidiane,99 società editrici, 94 centri stampa, 84 agenzie di informazione, 66 concessionarie dipubblicità. Anticipiamo nelle pagine che seguono i dati e le tendenze più interessanti cheemergono dal Rapporto .

Rapporto annuale 1999sull’industria dei quotidiani

Nello stendere il Rapporto Annuale sull’industriaItaliana dei quotidiani, non ci siamo mai limitati afotografare asetticamente l’esistente, quasi si trattassedi aggiornare e riproporre, di volta in volta, indici estatistiche riconducibili a linee di tendenza note e, spes-so, ripetitive.

Nella Premessa alla Ricerca pubblicata lo scorsoanno avvertivamo - in proposito - il pericolo che l’in-dagine potesse tradursi in una rituale espressione discoramento, vista la stagnazione (e, talvolta, il calo)delle vendite, la faticosa tenuta della readership, la ri-presa sensibile ma non riequilibrante della pubblicitàe la diminuzione degli occupati.

Bilanci delle imprese: avanti adagio...

La sostanza dell’analisi condotta dalla Deloitte &Touche sui bilanci delle aziende editrici nel periodo1995-1997 e i risultati che l’Ufficio studi della FIEGha evidenziato attraverso la pubblicazione che riflettein modo approfondito lo stato di salute di La stampain Italia, autorizzano, tuttavia, margini di fiducia chepareva si dovessero accantonare.

La presentazione abbinata, svoltasi il 10 febbraio1999, ha indotto anche alcuni quotidiani a slanci diottimismo forse eccessivi rispetto all’eloquenza dellecifre. E’ certo importante che, dopo sette-otto anni,l’utile lordo risulti più che raddoppiato. Forse più illu-minante ancora il fatto che i bilanci complessivi del1997 espongano un utile operativo, anche se contenu-to, contro una perdita di 76,8 miliardi nel 1996.

FIEGASIG

SLC-CGIL

F.I.S.TEL-CISL

UILSIC-UIL

La rubrica Le pagine dell’Osservatorio è interamente dedicata all’OrganismoParitetico Imprenditori-Sindacati previsto dal Contratto Collettivo di Lavoro deidipendenti delle imprese editrici e stampatrici di quotidiani e delle agenzie di stampa.Attività, ricerche, dati statistici ed altre informazioni sulla industria editoriale e sul mondodel lavoro raccolte, elaborate e diffuse a cura dell’Osservatorio Tecnico per iquotidiani e le agenzie di informazione.

Via Sicilia 125 - 00187 Roma. Tel 06/4885026 - Fax 06/4883489. E-mail: [email protected]

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Rapporto annuale 1999 sull’industria dei quotidiani

Se è vero, infatti, che il fatturato pubblicitario deiquotidiani si è incrementato del 10,5% nel 1997 e del12 per cento nel 1998, è altrettanto vero che la quotaparte degli investimenti complessivi ad essi destinataè scesa dal 21,3 per cento del 1997 al 20,7 per centodel 1998, mentre la televisione pubblica e privata si èaccaparrata il 56,4 per cento della “torta” nel 1997 e il56,3 per cento nel 1998. Anche la stampa consideratanel suo complesso ha segnato un sia pur lieve regressorispetto al totale degli investimenti, dal 37,7 al 37,4per cento.

Un dato fortemente anomalo se si considera che,sulla base dei dati forniti dal Word Press Trends 1998,soltanto 9 Paesi su 22 vedono la stampa come veicolonon prioritario per la diffusione del messaggio pubbli-citario. E nella gran parte dei casi la percentuale discarto rispetto alla televisione è considerevole (comein Svezia, Svizzera, Regno Unito, Norvegia, Lussem-burgo, Germania, Finlandia, Danimarca), oppure su-pera di poco o si avvicina al 50 per cento. Solo il Por-togallo registra un indice di ripartizione peggiore del-l’Italia, (37 per cento), fatta eccezione per il Giappo-ne, dove la pubblicità è ospitata dai giornali in misurainferiore alla domanda per l’impossibilità di concilia-re le altissime tirature con una foliazione adeguata perospitare una quantità consistente di inserzioni a paga-mento.

La fiducia è quindi accresciuta con solide motiva-zioni, ma i problemi restano. E non è certo il caso, inquesta circostanza, di completare l’elenco delle ano-

malie che affliggono l’industria editoriale italiana.

Prosegue il calo dell’occupazione

Se, nonostante le discrasie indicate, la stampa è riu-scita a mantenere intatta la sua vitalità e a confermarela sua capacità di coesistere e di svilupparsi nel mon-do della comunicazione globalmente inteso, lo si devequasi esclusivamente alla trasformazione che le aziendeeditoriali hanno operato al loro interno, riducendodrasticamente i costi di produzione ed, in primo luo-go, il costo del lavoro poligrafico.

Non a caso, i dati sull’occupazione costituisconoil rovescio della medaglia rispetto ai risultati conse-guiti con l’innovazione di processo e di prodotto cheancora propone una importante fase di attuazione.

Le analisi contenute in questa ricerca (rese possi-bili dalla preziosa collaborazione di dirigenti e fun-zionari del Fondo Casella) fanno riferimento all’oc-cupazione registrata a metà 1998; ma il processo diridimensionamento degli organici non si è arrestato e- a fine anno - il dato complessivo degli occupati siponeva al disotto delle 9.000 unità (8.972 per la preci-sione), anche se alcune correzioni marginali potreb-bero ancora verificarsi. Una riduzione drastica, segnatadalla scomparsa o quasi di interi comparti e di profes-sionalità superate dall’affinamento delle procedure in-formatiche.

Un capitolo aperto che, come abbiamo avuto oc-casione di sottolineaare con la Ricerca pubblicata a

1995

1996

1997

1998

Prezzi al consumo

Ricavi da vendite

Ricavi da pubblicità

Totale ricavi

115,3

110,4

106,3

131,4

118,7

108,8 103,2

104,2104,4

107,4

105,5

103,8

I ricavi editoriali a confronto con l’inflazione (1995=100)

Elaborazione ASIG Service su dati FIEG

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torio novembre 1998 (Tecnologie e professioni nell’indu-

stria italiana dei giornali) abbisogna di approfondi-menti e di valutazioni capaci di valutare consistenza eprospettive dei modelli di comunicazione complessi-vamente intesi.

Un impegno, questo, di grande respiro, che l’Os-servatorio si prefigge di affrontare più compiutamentenell’arco del biennio 1999/2000 attraverso un proget-to di Ricerca che il Ministero del Lavoro ha ritenuto -con apprezzabile lungimiranza - meritevole del neces-sario finanziamento, e del quale il presente rapportocostituisce in qualche misura il primo capitolo.

Ai dati e ai risultati che si andranno acquisendo,affidiamo il compito di arricchire la conoscenza delleparti sui grandi problemi da affrontare e, al tempo stes-so, la possibilità di individuare competenze capaci disoddisfare le esigenze della comunicazione nelle va-rie articolazioni dell’oggi e del domani.

investimenti pubblicitari in valore (milioni di lire)

1997 1998 ±%

Quotidiani 2.178.819 2.317.706 6,4%Periodici 1.678.078 1.885.709 12,4%Totale Stampa 3.856.897 4.203.415 9,0%TV Rai 2.017.113 2.169.400 7,5%TV commerciali 3.745.954 4.144.111 10,6%Totale TV 5.763.067 6.313.511 9,6%Radio Rai 171.643 187.924 9,5%

Radio commerciali 181.904 238.821 31,3%Totale Radio 353.547 426.745 20,7%Affissioni 251.009 274.420 9,3%Totale pubblicità 10.224.520 11.218.091 9,7%

Quotidiani20,7%

Periodici16,8%

Radio3,8%

TV Rai19,3%

TV commerciali36,9%

Affissioni2,4%

Quote di mercato 1998

Elaborazioni ASIG Service su dati Nielsen

Il mercato pubblicitario italiano 1997-1998

Alla scoperta della “Editoria sommersa”

Il contenimento dei costi di produzione, attestatodall’indagine che presentiamo, ha consentito di resi-stere e di mantenere intatta la capacità di uno strumento- il giornale - tutt’altro che tramontato. Il domani do-vrà fornirci risposte più compiute sulla sua potenziali-tà e sulle chance di cui dispone allo scopo di integrarsicon nuovi e più avanzati modelli destinati a completa-re il mosaico del sistema di comunicazione.

Anche perché, nonostante le difficoltà ed i margi-ni di rischio, sono in crescita il numero di imprese cheguardano al giornale e al futuro che ne segnerà la tra-sformazione con accresciuta fiducia.

Nei precedenti rapporti annuali abbiamo avutomodo di annotare come nel mondo dei quotidiani me-ritino a pieno titolo cittadinanza non solo le 80 testatecirca che siamo soliti considerare, ma tutte le pubbli-

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41© Asig Service Srl 1999

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Rapporto annuale 1999 sull’industria dei quotidiani

19821983

19841985

19861987

19881989

19901991

19921993

19941995

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383

415

386

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309299

271

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269

243

233

196

136

130

115

cazioni che con cadenza giornaliera informano sullavita e sui problemi soprattutto di piccole comunità.

Il numero delle pubblicazioni risulta in costantecrescita: 115 nel 1996, 122 nel 1997, 125 nel 1998.

Naturalmente non tutte le iniziative che coraggio-samente vengono avviate sono coronate da successo.Nell’anno appena trascorso, avevamo catalogato nel-la nostra banca dati e avevamo raccolto le copie fisi-che di 151 pubblicazioni. Di esse 26 non hanno resi-stito all’impatto dei problemi. Compito nostro è quel-lo di individuarne le caratteristiche e di concorrere adalleggerire i pesi insopportabili che gravano su azien-de di dimensioni estremamente ridotte.

Non è possibile disporre di dati attendibili per tut-te le 125 testate che, quotidianamente, si rivolgono almercato dei lettori. Disponiamo di notizie precise re-lativamente a 59 società editrici che pubblicano 80quotidiani.

Di esse il 65 per cento opera nelle regioni del Norde il restante 35 per cento in quelle del Centro-Sud. Seconsideriamo l’insieme delle imprese che con il Rap-

porto ci proponiamo di censire,scopriamo che la maggioranza di esse (il 54

per cento) opera nel Centro-Sud. Una realtà probabil-mente conosciuta solo in parte e che connota una ten-denza meritevole della massima attenzione.

Si tratta, - come è facilmente intuibile - di aziendedi dimensioni ridotte. Solo 24 di esse occupano oltre100 dipendenti; 23 aziende hanno alle dipendenze unnumero di lavoratori oscillante tra i 51 e i 100; 27 azien-de meno di 50 addetti e 83 un massimo di 20 lavorato-ri occupati. Di dimensioni ancora più contenute leaziende che hanno dato vita ad iniziative che risultanoimpossibili da catalogare, gestite spesso da pochissi-me persone, decise a competere su un mercato com-plesso con tanto coraggio, con grande volontà ma conun bisogno insoddisfatto di conoscere a fondo le rego-le che il mercato governa.

Talvolta l’abbiamo definita “Editoria sommersa”;ma il termine è probabilmente inadatto. Si tratta, co-munque, di un territorio da esplorare con cura; ed intal senso muoveranno le iniziative dei prossimi mesi.Probabilmente incontreremo problemi nuovi, estraneiin larga misura alla tradizione consolidata di una set-tore che tanto si è rinnovato ma che di mutamenti an-cora più sostanziali ha bisogno.

produzione media per ora di lavoro poligrafico

paginecopie

19821.794

89

19832.063

100

19842.338

109

19852.445

111

19863.524

127

19874.172

138

19884.360

135

19894.828

143

19905.111

144

19914.867

133

19925.368

142

19935.552

140

19946.015

147

19956.420

161

19966.933

170

19977.444

176

19986.863

164

Produttività media per ora di lavoro poligrafico (1980=100)

Elaborazione ASIG Service su dati FIEG, Fondo Casella

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42TecnoMedia n. 21, marzo 1999

Archivio Aperto contiene una rassegna periodica di segnala-zioni e recensioni di articoli, relazioni, ricerche e repertori sta-tistici - dedicati all’industria della comunicazione - pubblicatidalle più prestigiose riviste e dalle organizzazioni italiane edinternazionali del settore. Per ogni sommario è chiaramenteindicata la fonte. Le aziende associate alla ASIG possonorichiedere presso i nostri uffici ulteriori informazioni circa ilmateriale recensito. Il catalogo completo è consultabile suInternet, all’indirizzo http://www.ediland.it.

Riferimento: 1543Come organizzarsi per l’era dei “multiplemedia”

L’azienda editrice del domani, secondo il managingdirector di Ifra Günther Böttcher, è quella in grado diadeguare la propria organizzazione interna alla “mul-tiple-media era”, in considerazione del fatto che lacarta stampata sarà soltanto uno dei possibili outputdelle informazioni trattate all’interno dell’azienda.Riorientare il processo produttivo, integrare l’organiz-zazione, realizzare un sistema di gestione digitaledell’informazione, sono alcune delle priorità suggeri-te. Qualità, flessibilità, velocità sono le chiavi delsuccesso per le “multiple media company” dei prossi-mi anni.Unisys Newspaper Process Integration, giugno 1998

Riferimento: 1544Sistemi editoriali per il XXI secolo

Nuove sfide attendono le aziende editoriali, e conesse si renderanno necessari nuovi strumenti di gestio-ne delle informazioni. Andrew Tribute di Seybolddefinisce le priorità tecnologiche per il sistema edito-riale dei prossimi anni: architettura con database cen-tralizzato, unificazione delle interfacce tramite l’utiliz-zo di browser Web, collegamento tra la produzioneeditoriale, la diffusione e la pubblicità per creare nuovovalore aggiunto.Unisys Newspaper Process Integration, giugno 1998

Riferimento: 1545Il nuovo sistema editoriale della NewsInternational

Craig Mitchell, responsabile InformationTechnology della News Corporation di Londra (TheTimes, The Sun, Sunday Times, News of The world),ripercorre il processo decisionale che ha condotto ilgruppo editoriale britannico a scegliere un sistemaeditoriale Unisys. L’installazione di News International

comprende Server Sun E10000 e Ultra 2, databaseOracle per i moduli Hermes e WireCenter e BasisPlusper DocCenter, client Hewlett-Packard con sistemaoperativo Windows NT4.Unisys Newspaper Process Integration, giugno 1998

Riferimento: 1546Il sistema editoriale integrato, componentechiave del sistema integrato di prestampa

Karl Malik, della società di consulenza tedescaMalik & Partner, definisce i requisiti di base e i modulisoftware necessari per la realizzazione di un sistemaintegrato di prestampa che integri tre componenti es-senziali, oggi separate tra di loro: sistema editoriale(redazione di articoli, disegno pagine, trattamento im-magini, tabelle), sistema pubblicitario (registrazioneordini, pianificazione edizioni, controllo e fatturazio-ne), sistema di marketing (consegna, piani di distribu-zione, inserti, abbonamenti etc.).Unisys Newspaper Process Integration, giugno 1998

Riferimento: 1547La soluzione editoriale Unisys , basetecnologica per i nuovi business editoriali

In che modo un sistema di produzione editorialepuò supportare la trasformazione del business editoria-le in corso? A giudizio della responsabile marketingper il publishing di Unisys, Gabriella Franzini, occorreun nuovo approccio alla realizzazione delle infrastrut-ture tecnologiche: da una linea di assemblaggio orien-tata al prodotto ad una gestione strategica dell’infor-mazione, dall’enfasi sull’impaginazione ad un approc-cio database-centrico, da ambienti di lavorodipartimentati ad ambienti di lavoro collaborativiUnisys Newspaper Process Integration, giugno 1998

Riferimento: 1548I quotidiani e Internet: dove stiamo andando?

In che modo i quotidiani devono utilizzare Inter-

Archivio aperto

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net? Come devono modificare la propria organizzazio-ne per adeguarsi ai cambiamenti imposti dal nuovomedium? In che modo possono elaborare una strategiaeconomicamente remunerativa? Le riflessioni di TerryMaguire, Consulente della International MediaDevelopment & Counsel di Washington.Unisys Newspaper Process Integration, giugno 1998

Riferimento: 1549Il Sole 24 ore nel mercato editoriale Web italiano

Il responsabile del sito Web de Il Sole 24 Ore,Alessandro Pegoraro, descrive i prodotti, i servizi el’organizzazione produttiva del sito del quotidianoeconomico-finanziario italiano, uno dei più “cliccati”in Italia con oltre mezzo milione di accessi giornalierie oltre 40.000 pagine Web a disposizione.Unisys Newspaper Process Integration, giugno 1998

Riferimento: 1550L’archivio elettronico, parte integrante delsistema editoriale

Il direttore tecnico de Il Gazzettino, Aligi Belloni,descrive l’evoluzione del sistema di archiviazione uti-lizzato dal quotidiano veneto sino al sistema attuale,che utilizza tecnologia Unisys DocCenter. Il sistema èinstallato su due server Sun Solaris con un jukebox perdischi magneto-ottici dove sono archiviate le foto inalta risoluzione e le pagine in formato Pdf. I client sonoPC Pentium. Il motore del database è BasisPlus@ dellasocietà Information Dimensions. Attualmente, nel si-stema sono archiviati 1.200.000 testi, 120.000 imma-gini, 90.000 pagine Pdf. Sono in fase di studio progettiper la digitalizzazione dell’archivio dei ritagli cartaceie per permettere l’accesso all’archivio dall’esterno;per quest’ultimo progetto, tuttavia, sarà l’evoluzionedel mercato più che quella delle tecnologie a indicarel’opportunità o meno di investire in questa direzione.Unisys Newspaper Process Integration, giugno 1998Riferimento: 1551

Gestione digitale dei media

Richard Patterson , già in Hyphen e Cascade,attualmente consulente indipendente, ripercorre gliavanzamenti tecnologici dell’industria editoriale e in-dividua alcuni trend ben chiari: server centralizzati,emergere di piattaforme database come Microsoft NT/SQL, Oracle e Informix, flussi di lavoro basati su Pdf,

ambienti applicativi basati su workgroup (Lotus Notes,Netscape Intranet, Microsoft Active Pages), incremen-to dell’uso della posta elettronica, utilizzo dei browsercome interfaccia unificata alle applicazioni, sviluppodi applicazioni che utilizzano protocolli e linguaggicome Tcp/Ip, Xml, Java. Gli editori avranno semprepiù bisogno di robusti sistemi di gestione del patrimo-nio informativo, che consentano l’acquisizione, l’ela-borazione, l’archiviazione, l’output dei dati e il lorosuccessivo “riciclaggio” per altri utilizzi.Unisys Newspaper Process Integration, giugno 1998

Riferimento: 1552Come ottimizzare il patrimonio informativodei quotidiani

Questa ricerca statistica, realizzata dalla società diricerche Clark, Martire & Bartolomeo per conto dellaAmerican Society of Newspaper Editors e dellaNewspaper Association of America, evidenzia i puntidi forza e di debolezza competitiva dei quotidiani USAcome mezzo di diffusione sia di notizie che di pubbli-cità. La ricerca ha evidenziato una forte penetrazionedel quotidiano (il 59% della popolazione adulta leggeil giornale tutti i giorni, il 67% lo legge la domenica),ed una forte immagine del quotidiano come strumentoprimario di informazione e di pubblicità.

ASNE, NAA

Riferimento: 1553Evoluzione della comunicazione in Italia

Sergio Antocicco, presidente dell’ANUIT (Asso-ciazione Nazionale Utenti Italiani di Telecomunica-zioni) delinea lo scenario evolutivo dell’industria mon-diale delle telecomunicazioni, caratterizzato dalla con-vergenza tra industria editoriale, industria informaticae telefonia, e dalla esplosiva crescita di Internet. InItalia, le sfide riguardano la ridefinizione degli assettidel settore, la riduzione delle tariffe telefoniche, ilruolo delle autorità governative.

Ifra Italia 1998

Riferimento: 1554Tecnologia per l’informazione locale: leredazioni decentrate

Aligi Belloni, direttore tecnico de Il Gazzettino,descrive l’organizzazione produttiva del quotidianoveneto, basata su un ampio decentramento produttivo:

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ogni redazione decentrata ha a disposizione tutti glistrumenti che la mettono in grado di disegnare erealizzare le pagine di propria competenza, nonché diaccedere all’archivio centrale dove sono archiviati piùdi un milione di articoli di testo oltre a decine dimigliaia di fotografie e di pagine intere.

Ifra Italia 1998

Riferimento: 1555Intranet, redazioni centrali e remote in un unicoflusso di lavoro

Da un sistema cieco a imbuto ad un sistema apertoa scacchiera: è questa, per usare le parole del suodirettore Paolo Ghezzi, la trasformazione che ha subitoil flusso produttivo del quotidiano trentino L’Adige. Ilnuovo sistema utilizza una infrastruttura Intranet epermette ad ogni redattore di verificare in tempo realel’andamento della lavorazione e di visualizzare lepagine mentre vengono realizzate, senza dover aspet-tare il completamento del lavoro e la stampa dellabozza cartacea. Il sistema inoltre consente ad ogniredattore non presente in sede di accedere al sistema inremoto, tramite collegamento Internet, e di avere adisposizione tutte le risorse alle quali è abilitato.

Ifra Italia 1998

Riferimento: 1556The digital ADvantage

La trasmissione digitale degli annunci pubblicitariè oggi una concreta realtà, e in non pochi paesi si sonogià consolidate prassi operative tra editori, agenziepubblicitarie, fotolito. Niklas Jonason della Associa-zione Svedese degli editori di quotidiani, fa il puntodella situazione attuale: gli attori del processo, letecnologie di trasmissione dati, gli applicativi soft-ware, i formati (Tiff-It, Eps, Pdf), i sistemi di controllo,il problema delle prove colore. Chiude la relazione unquadro sinottico delle realizzazioni in Norvegia, Dani-marca, Germania, USA, Australia.

Ifra Italia 1998

Riferimento: 1557La distribuzione on line della pubblicità inItalia: l’Eco di Bergamo

Nell’esperienza del quotidiano l’Eco di Bergamo,il trattamento digitale e l’impaginazione della pubbli-cità non è che un tassello di un mosaico più ampio che

prevede l’integrazione di più mezzi (il quotidiano, laradio, la tv, Internet), con l’obiettivo di una gestionetotale del cliente e delle testate, di un più sicuropresidio del territorio, di un allargamento del mercato,di un adeguamento alle nuove tecnologie produttive infunzione della riduzione dei costi.

Ifra Italia 1998

Riferimento: 1558Distribuzione on line della pubblicità in Italia

L’evoluzione del mercato pubblicitario e i nuovistrumenti tecnologici per la gestione e la trasmissionedegli annunci pubblicitari: alcune riflessioni di DarioDal Zotto della concessionaria Publikompass. La tra-smissione digitale degli annunci è già una realtà, e glieditori si devono preparare a nuove sfide, come quelladella vendita elettronica della pubblicità, che richiede-rà un nuovo approccio e nuove tecniche per quantoriguarda le proposte di vendita, la raccolta e l’utilizzodei dati di audience, la contrattazione e la programma-zione delle uscite e la loro successiva giustificazione.

Ifra Italia 1998

Riferimento: 1559Il servizio ANSA Publi Network

Breve descrizione del servizio Apn (Ansa PubliNetwork), la soluzione dell’agenzia Ansa per la tra-smissione digitale degli annunci pubblicitari.

Ifra Italia 1998

Riferimento: 1560Distribuzione on line di materiali pubblicitari

I primi dati sull’utilizzo di sistemi per la ricezionedigitale degli annunci pubblicitari presso il quotidianoIl Sole 24 Ore. Tra i vantaggi: riduzione dei tempi dilavorazione, maggiore flessibilità nei tempi, migliorecontrollo del traffico. Tra le criticità: difficoltà nelreperimento di agenzie e di fotolito adeguatamenteattrezzate, necessità di mantenere in vita un doppiocanale di approvvigionamento, tradizionale e digitale.

Ifra Italia 1998

Riferimento: 1561Il Pdf per la gestione del workflow e dell’output

Allan Marshall, direttore tecnico della AssociatedNewspapers di Londra (Daily Mail, Evening Stan-

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dard), descrive il sistema produttivo dei due quotidianied i suoi programmi di implementazione, che prevedo-no il passaggio ad un flusso di lavoro basato sullatecnologia Pdf Acrobat di Adobe. I vantaggi di questasoluzione sono la possibilità di unificare il flusso diproduzione per il giornale stampato, per Internet e perl’archivio. Tra i rischi ed i potenziali problemi, l’attua-le carenza del formato Pdf nella gestione del colore.

Ifra Italia 1998

Riferimento: 1562Computer to plate: l’esperienza della SouthernNewspapers

La Southern Newspapers di Southampton stampaogni settimana 39 testate, per un totale di 6.500 lastree 3,2 milioni di copie. Tutte le lastre vengono prodottecon tecnologia Ctp. Il direttore tecnico dello stabili-mento di stampa, Terry Piper, descrive il sistemaproduttivo attualmente utilizzato, che comprende serverMonotype Print Express e cinque unità Ctp Krause.

Ifra Italia 1998

Riferimento: 1564Computer to plate: ‘esperienza della Rcs Editori

I primi risultati della sperimentazione di un sistemaCtp Western Litotech presso lo stabilimento di stampadi Padova della Rcs Editori, dove vengono realizzate336 lastre al giorno, con una cadenza produttiva mediadi 90 lastre/ora. I primi risultati evidenziano un miglio-ramento della qualità, senza problemi per l’eliminazio-ne del ritocco manuale, e la lastra Silverlith mantieneuna buona qualità di stampa anche dopo 180.000 copie.

Ifra Italia 1998

Riferimento: 1565Computer to plate: l’esperienza de Il Mattino

Presso Il Mattino di Napoli sono in funzione quat-tro unità Ctp, con le quali vengono realizzate giornal-mente circa il 95% delle 350/400 lastre prodotte. Ildirettore tecnico Antonio Mastrodonato si soffermasulle questioni organizzative e gestionali che una so-cietà editrice deve affrontare e risolvere prima dell’in-stallazione di un sistema Ctp. I vantaggi del Ctp sono:accorciamento del ciclo produttivo e conseguente re-cupero di risorse, miglioramento della qualità di stam-pa, riduzione dei costi di produzione. Tra i problemiaperti: l’esigenza di una maggiore standardizzazione

dei file che entrano a far parte della pagina, molti deiquali, pur prodotti da applicativi di uso comune, spessocausano nel Rip errori che bloccano l’esposizione dellapagina. Altro problema è rappresentato dal costo dellelastre, ancora eccessivamente elevato.

Ifra Italia 1998

Riferimento: 1566Just Enough Delivery

Just Enough Delivery (Jed) è il nome del progettorealizzato dalla società di ricerche olandese Smart perconto del quotidiano De Telegraaf. Jed è un softwareper la pianificazione della distribuzione delle copie inedicola che utilizza la tecnologia delle reti neurali, eche in grado di adattare autonomamente le previsionisulla base dei dati storici di vendita.

Ifra Italia 1998

Riferimento: 1567Il sistema distributivo in Italia: esperienze,scenari e prospettive

Una riflessione sul sistema distributivo italiano dalpunto di vista di un distributore locale, GiancarloMenta, titolare dell’omonima agenzia di distribuzionecon sede a Fidenza e che serve i 410 punti vendita dellaprovincia di Parma, dove vivono 400mila persone.

Ifra Italia 1998

Riferimento: 1568Nuovo sistema di impaginazione all’ AtlantaJournal-Constitution

Il nuovo sistema editoriale del quotidiano AtlantaJournal-Constitution, prodotto dalla Dti (DigitalTechnology International) e comprendente oltre 600stazioni Macintosh, server Sun Solaris e databaseSybase, ha consentito di ridurre del 65% la forza lavoronell’area di composizione, nonostante un consistenteincremento del numero delle pagine prodotte (10.000pagine broadsheet al mese).

TechNews, vol. 4, num. 3, 1998

Riferimento: 1569La gestione dei dati nei quotidiani, parte 1

I moderni sistemi produttivi dei quotidiani sonocostruiti attorno ai database. Ma la gestione dei dati, secorrettamente realizzata, può consentire molto di più

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che non il semplice assemblaggio digitale delle pagine:razionalizzazione dell’efficienza produttiva, migliorirelazioni con i lettori e gli inserzionisti, etc. Questospecial report Ifra descrive le applicazioni piùinnovative, e presenta alcune case-history provenientidall’esterno dell’industria dei quotidiani: la linea aereaFinnair, il produttore di giocattoli danese Lego, lacatena di informatica finlandese PC-SuperStore, l’agen-zia Reuters, la catena di ipermercati finlandesi Tradeka.

Ifra Special Report 2.26.1

Riferimento: 1570Sistemi editoriali basati su browser Web

Un ampio articolo su un tema al centro del dibattitotecnico nell’industria dei quotidiani: la possibilità direalizzare sistemi editoriali utilizzando l’infrastrutturaIntranet ed “inserendo” le applicazioni all’interno dibrowser standard. Per quanto riguarda le Intranet,Microsoft, Netscape e Lotus/IBM sono al momento imaggiori attori. Per quanto riguarda le applicazionieditoriali, interessanti realizzazioni provengono dalladanese SaxoTech e dalla svedese Mediamatic.

Newspaper Techniques, ottobre 1998

Riferimento: 1571Pubblicità classificata: il vantaggiocompetitivo viene dal Web

Negli USA i quotidiani continuano ad essere ilmezzo preferito per gli annunci economici, ma lacostante crescita di siti Internet dedicati ad annunciimmobiliari, compravendita di auto usate e annunci dilavoro, conferisce una nuova dimensione al mercatodella pubblicità classificata. Per difendere quello cherappresenta circa il 30% del loro fatturato, i quotidianiUSA hanno elaborato una serie di strategie. Questoarticolo presenta alcune interessanti esperienze.

Newspaper Techniques, ottobre 1998

Riferimento: 1572Computer to plate: le questioni aperte

Questo special report Ifra contiene il resoconto diun seminario svoltosi a Francoforte il 5 maggio 1998,al quale hanno preso parte esponenti delle maggiorisocietà fornitrici di sistemi e di materiali per il compu-ter to plate. Tra i temi affrontati nel corso dell’incontro:l’evoluzione delle lastre, la comparazione economicatra il Ctp e il sistema tradizionale, l’evoluzione tecnica

dei sistemi di esposizione, la manutenzione, il flusso dilavoro digitale.

Ifra Special Report 2.27

Riferimento: 1573Linee guida per le specifiche, l’ordine ed il testdi accettazione di una rotativa offset

Questo special report Ifra fornisce una serie diriferimenti per la definizione e l’ordine di una rotativaoffset per quotidiani, nonché per l’esecuzione del testfinale. Particolare attenzione viene riservata ai testfinali di accettazione: stampa di testform, presettaggio,ripetibilità del registro, corsa a piena velocità, ripetibilitàdel profilo di densità: per ciascuno di questi fattorivengono forniti gli intervalli di tolleranza.

Ifra Special Report 3.16.2

Riferimento: 1574Giornalismo on line: alla ricerca di nuoviformati

In che modo la professione giornalistica deve cam-biare per adeguarsi alle esigenze imposte dai nuovimezzi di comunicazione online? Come cambia conl’esplosione delle fonti informative la tradizionaleattività del giornalista di ricerca e verifica delle fonti?Le riflessioni di Lorenz Lorenz-Meyer della edizioneWeb del settimanale tedesco Der Spiegel

Beyond the printed word 1998

Riferimento: 1575Aspetti legali dell’editoria sul Web

Il copyright, i diritti di utilizzo e di riutilizzo, letransazioni internazionali, gli organismi regolatori sta-tali, l’uso di hyperlink e di inline-linking, la responsa-bilità degli editori: sono solo alcune tra le questioni dinatura legale che emergono quando si affronta il temadell’editoria sul Web. Klaus Brisch, avvocato tedescospecialista in materia, offre le sue riflessioni su questied altri argomenti.

Beyond the printed word 1998

Riferimento: 1576La vendita di pubblicità sui siti Internet deiquotidiani

L’utilizzo di Internet come mezzo di diffusionedella pubblicità è ancora nuovo e in larga misura

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inesplorato: si pensi soltanto alle tecniche per larilevazione delle audience. In Belgio i quotidiani LeSoir, Tjid e L’Echo hanno costituito, unitamente al-l’editore di riviste Roularta ed all’editore di elenchitelefonici Promedia, una società, chiamata @dnet, cheagisce come concessionaria di pubblicità su Internetper i prodotti degli editori consorziati. Ma oltre avendere gli spazi, @dnet agisce come struttura produt-tiva, con la produzione dei banner e il loroposizionamento nei siti. A tal fine viene utilizzato ilsoftware OpenAdStream della Real Media, società delgruppo svizzero Publicitas.

Beyond the printed word 1998

Riferimento: 1577Tutti insieme su Internet: media vecchi e nuovi

I quotidiani soffrono oggi di una accesa competi-zione da parte di servizi Web che utilizzano nuovimodelli di business. I rischi maggiori sono rappresen-tati dalla comparsa di siti verticali dedicati alla pubbli-cità classificata, dal successo dei portali che rischianodi monopolizzare l’accesso a Internet, dalla tendenzadegli investitori pubblicitari locali ad investire su Inter-net o ad aprire addirittura propri siti, saltandol’intermediazione pubblicitaria. La risposta dei quoti-diani può essere quella di sviluppare sistemitecnologicamente avanzati in grado di ottimizzare suisiti web l’imponente base di dati a disposizione delquotidiano. Questa relazione presenta le soluzioni del-la società Zip2, che propone alle società editoriali unaserie di prodotti e servizi per servizi Web: servizi dipagine gialle interattive con localizzazione su mappa,guide turistiche, servizi monotematici di pubblicitàclassificata, strumenti per la creazione di micrositi perassociazioni o eventi specifici, servizi per il commer-cio elettronico.

Beyond the printed word 1998

Riferimento: 1578Come riqualificare gli agenti per la vendita diannunci economici online

La pubblicità su Internet è significativamente di-versa da quella sulla carta stampata, e richiede, da partedei venditori, un nuovo approccio. In questa relazioneviene descritta la case-history del Minneapolis Star

Tribune, che a seguito del lancio del servizio di annuncidi lavoro WorkAvenue.com ha creato una strutturacommerciale dedicata, indipendente da quella del gior-nale.

Beyond the printed word 1998

Riferimento: 1579Internet: i trend emergenti

Randy Bennett, responsabile new media dellaNewspaper Association of America, presenta una pa-noramica sulle tendenze e sulle prospettive dei servizisul Web. La crescita di Internet non è più rivoluzionariama “evoluzionaria”, si affermano i portali, veri e propriconcentratori di accessi, si abbassa il costo delle peri-feriche collegate a Internet, tra cui emergono i set-topbox per televisori. Il numero di utenti collegati èdestinato a raggiungere i 300 milioni entro il 2001, ilfatturato pubblicitario - secondo le stime di ForresterResearch - raggiungerà i 15 miliardi di dollari nel 2003,le transazioni online raggiungeranno entro il 2008 gli85 miliardi di dollari l’anno. La chiave per il futuro diInternet come mass medium sarà nella disponibilità diaccessi a larga banda. In questo scenario, i quotidianidevono sviluppare strategie per proporsi come “porta-li” a livello locale o per specifiche nicchie tematiche,devono puntare sulla fiducia che tradizionalmente ilettori ripongono in essi, devono accentuare la loromissione di fornitori di servizi, anche interattivi eindividualizzati, piuttosto che di fornitori di prodotti.

Beyond the printed word 1998

Riferimento: 1580Colore di qualità: una sfida costante

Un approfondito réportage di NewspaperTechniques riguardante il simposio Ifra sul colore,svoltosi ad Amburgo nel dicembre 1998. Nel primoarticolo, Charlotte Janischewski delinea l’obiettivoprimario degli editori: un livello qualitativo costante eripetibile, per ottenere il quale occorre lavoro di squa-dra e procedure standardizzate. Chiudono il réportagetre relazioni tecniche, rispettivamente sui vantaggidella separazione acromatica con il metodo Gcr , sullaretinatura a modulazione di frequenza, sull’uso disatelliti colore in contrapposizione alle torri four-high.

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“Lo Scaffale” presenta i libri più importanti dedicati all’ industriaeditoriale, con particolare riguardo al settore della stampa, ai“new media”, all’universo emergente della comunicazioneelettronica e digitale, allo sviluppo ed all’impiego delletecnologie informatiche nell’industria grafica ed alle piùmoderne tecniche manageriali che possono trovareapplicazione nell’industria della comunicazione. Una grandebiblioteca di saggi, monografie, manuali tecnici e testi dimanagement, una galleria di idee che invitano alla conoscenzaed alla riflessione.

Lo Scaffale

L’infortuniosul lavoro è natocon il lavoro stes-so. Ma, mentre inorigine esso co-stituiva un pro-blema soggettivo,con l’avventodella società in-dustriale e del-l’organizzazionegerarchica del la-voro, è diventatoun problema so-ciale. In Italia, la prima norma al riguardo fu ema-nata oltre un secolo or sono, quando fu emanato unRegolamento “per prevenire gli infortuni e proteg-gere la vita e l’integrità fisica degli operai”. Da al-lora, la materia ha subito una enorme evoluzione:non conoscere questo corpus di norme può com-portare conseguenze assai spiacevoli per i respon-sabili della sicurezza all’interno delle aziende, ol-tre naturalmente a mettere a repentaglio la salutedei lavoratori.

Questo volume si propone come una guida per

Aa. Vv., a cura dell’Avv. Guglielmo della CorteProfilo penale antinfortunisticodel lavoroSAL Editoriale, 1997pp. 406, £ 53.000.

Sicurezza sul lavoro:obblighi e sanzioniCome è cambiata la sicurezza dellavoro dalla legge del 1889 sino adoggi

Laura ChimientiLineamenti del nuovo diritto d’autoreGiuffrè Editore, terza edizione, 1999pp. 582, l. 68.000

Il diritto d’autorenell’era di InternetDalla convenzione di Berna del1886 sino alle più recenti direttivecomunitarie

La tutela degli autori di opere dell’ingegno è statadominata, nell’ultimo scorcio del XX secolo, dall’av-

vento dell’informatica e dalla sua prorompente diffu-sione in ogni settore di attività. Ne è conseguita unaabbondante produzione legislativa, sia italiana checomunitaria, all’interno della quale non sempre è fa-cile districarsi.

Questo volume ricostruisce l’evoluzione della nor-mativa sul diritto d’autore sin dalla convenzione diBerna del 1886, delinea la tutela dei diritti di utilizza-zione economica delle opere dell’ingegno, e riporta inappendice tutta la legislazione italiana ed europea inmateria.

Di particolare interesse il capitolo III, che indivi-dua i nuovi generi di opere oggetto del diritto d’auto-re: il software, le banche dati, le opere multimediali,le fotografie, il disegno industriale.

i non esperti didiritto che si tro-vino a dover af-frontare all’inter-no delle aziende iltema della pre-v e n z i o n eantinfortunisticae della messa insicurezza degliambienti di lavo-ro. Dopo una par-te generale, con-tenente alcune

nozioni fondamentali di diritto penale, viene affron-tato il tema dell’infortunio sul lavoro e dei relativiprofili penali. Particolare attenzione viene dedica-ta al decreto legislativo 626/94, al quale è dedicatoun ampio capitolo curato dalla dr.ssa AntoniettaStrada.

Il volume è corredato da tre appendici, conte-nenti una ampia giurisprudenza, il testo coordinatodel decreto legislativo 626/94 ed un quadro sinotticodei reati in violazione della legislazione sul lavoroe dei reati trasformati in illeciti amministrativi.

In primo piano

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La professione del giornalista sembra avvitarsi oggiin una crisi che è etica prima ancora che politica. Diqui l’importanza di questo studio, coordinato da LucaBoneschi, direttore della rivista Il diritto dell’informa-zione e dell’informatica, edita dal Centro Calamandrei.

Il volume prende le mosse da un saggio del rim-pianto Carlo De Martino, che fu presidente dell’Ordi-ne dei giornalisti della Lombardia e direttore dellascuola di giornalismo di Milano oggi a lui intitolata, eche tanto ha contribuito a formare una coscienzadeontologica della professione. Seguono una serie disaggi: sulla legge che regola la professione giornali-stica alla luce della giurisprudenza, sull’insider tradinge la pubblicità, sui provvedimenti disciplinari dei Con-sigli Regionali dell’Ordine. Il volume si conclude conla proposta di un codice deontologico, con unmassimario delle decisioni degli Ordini e con una rac-colta dei principali testi normativi.

Aa. Vv., a cura di Luca BoneschiLa deontologia del giornalistaEgea, 1997pp. 306, £ 47.000

Diritti e doveri delgiornalistaAspetti deontologici di unaprofessione sempre al centro deiriflettori

Andrea GilardoniTecnologia, innovazione e crescita aziendaleEgea, 1998, pp. 260, £ 40.000

Innovazionetecnologica comerisorsa aziendaleIl crescente impatto dellacomponente tecnologica sulleimprese di grandi, medie epiccole dimensioni

Una corretta gestione dell’innovazione e della tec-nologia costituisce oggi, per le imprese di ogni dimen-sione, l’elemento trainante dello sviluppo e la condi-zione stessa per la sopravvivenza. Il rafforzamento delpatrimonio tecnologico e le realizzazioni innovativedevono procedere parallelamente al consolidamentodelle capacità finanziarie, strutturali e di marketing.

Il volume è suddiviso in tre parti. Nella prima vie-ne esaminato il complesso di competenze tecnico-scientifiche che consente all’impresa di svolgere lapropria attività. La seconda parte affronta la gestionedel processo innovativo, cioè l’insieme delle attivitàche consentono di attribuire una valenza economicaalle conoscenze tecnologiche. La terza parte, infine,

approfondisce le problematiche della crescita dell’im-presa con particolare riferimento agli aspetti collegatial consolidamento del patrimonio di conoscenze.

Laura Lemay, Rogers CadenheadJava 1.2 - Guida completaApogeo, 1998pp. 610, £ 69.000

Nuova versione per illinguaggio JavaBasi di programmazione, applet,applicazioni Java

A soli tre anni dalla sua venuta alla ribalta, Java èdiventato ormai un linguaggio di uso generale e nonpiù solamente destinato alla programmazione Web.Questo volume contiene informazioni dettagliate sul-le novità introdotte dalla versione 1.2 di Java, una ana-lisi più approfondita sulle basi del linguaggio e decinedi programmi di esempio.

Tra gli argomenti approfonditi nel volume: i con-cetti fondamentali dello sviluppo di applicazioni; leultime novità nella programmazione a oggetti in Java;la gestione delle eccezioni; l’utilizzo delle nuove JavaFoundation Classes per lo sviluppo di applicazionigrafiche; l’utilizzo di JavaBeans, Remote MethodInvocation, applet di firma digitale e i problemi legatialla sicurezza; input e output di file e tutte le funzionipiù avanzate, tra cui una introduzione a Swing, la nuovaespansione visuale dell’Abstract Windowing Toolkit.

Collana diretta da Luigi Carlo UbertazziAIDA - Annali italiani del diritto d’autore, dellacultura e dello spettacolo (VII - 1998)Giuffrè Editore, 1998, pagg. 974, lire 130.000

Legislazione italiana suldiritto d’autoreCultura, spettacolo e dirittod’autore

Il testo raccoglie interventi inediti di giuristi italia-ni intorno ai temi, oggi particolarmente di attualità,della protezione del diritto d’autore nei campi dellacultura e dello spettacolo, potentemente influenzatidall’uso e dalla diffusione delle tecnologie informati-che.

Hanno collaborato al volume studiosi da tempo im-pegnati nel dibattito sul diritto d’autore e sulle que-stioni giuridiche ad esso collegate. Tra di essi, ricor-diamo, Vincenzo Zeno-Zencovich, Marco Ricolfi, Mi-chele Tartufo, Laura Schiuma, Giorgio Costantino.

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Agfa IntelliNet NewsFlow:la soluzione per una

produzione molto esigente

La competizione sul mercato non è mai stata cosìforte. I progressi della tecnologia non sono mai staticosì rapidi. Le aspettative dei clienti non sono mai statecosì elevate. Per aiutare gli editori a muoversi con suc-cesso in questo ambiente in costante mutamento, Agfaha sviluppato in questi ultimi anni dei prodotti diimaging ad hoc e ha concluso delle partnership per losviluppo di soluzioni softwareche hanno consentito ad Agfadi proporre un assortimentocompleto per il settore deiquotidiani.

A due anni e mezzo dal suolancio sul mercato avvenuto du-rante l’edizione 1996 di IFRA tenu-tasi a Ginevra-CH, IntelliNet NewsFlow è di fatto di-venuto uno standard che va sempre più affermandosinel mercato europeo prima e ora anche nel continenteamericano.

Agfa IntelliNet NewsFlow è basato sul concetto“off the shelf”, che significa completa trasparenza altipo di hardware/software utilizzato, quindi possibili-tà di aggiornare costantemente la tecnologia su cuiIntelliNet “gira” e, indirettamente, garanzia che lo stes-so IntelliNet possa sfruttare al meglio le eventuali no-vità tecnologiche che verranno presentate sull’interomercato informatico mondiale.

Il mercato dei quotidiani ha in passato molto sof-ferto il monopolio di una società piuttosto che di un’al-tra e tutti ricordano che la mancanza di un continuoaggiornamento del proprio sistema ha portato, salvorari casi, a scelte che si sono dimostrate non solo eco-nomicamente molto onerose, ma anche molto com-plesse da gestire per via di un cambiamento a “360°”del mezzo produttivo. Questo ha a sua volta impostomesi di corsi ad operatori e tecnici ed utenti finali conproblemi complessi di gestione nel passaggio da unatecnologia ad un’altra.

In altri casi il sistema obsoleto è risultatoaggiornabile unicamente a costi esorbitanti per la dif-ficoltà nel reperire parti di ricambio. Inoltre, trattan-dosi di sistemi proprietari, assolutamente intoccabili

ABCAGFA GEVAERT S.p.a.

Divisione Graphic Systems

Via Grosio 10/4 - 20151 Milano

Tel. 02.3074.220 - Fax 02.3074429

se non da poche persone con una lunga esperienza ma-turata sul prodotto specifico, una volta individuata laparte di ricambio, diventa necessario ricorrere ad unodi questi pochi “guru” di questo o quel sistema.

IntelliNet nasce, in antitesi a questo tipo di ap-proccio del mercato, con un concetto di sistema aper-to e modulare basato su database, che si integra senza

problemi con i sistemi per la pia-nificazione degli articoli el’assemblaggio della pagina, alfine di automatizzare e semplifi-care ogni aspetto del processo di

prestampa fino alla produzione del-la lastra.

Il sistema IntelliNet, primo nel suo ge-nere, “segue” lo sviluppo delle tecnologie standard delmercato informatico mondiale, garantendo la possibi-lità di un costante aggiornamento da parte dell’utente.

Agfa Intellinet NewsFlow è un prodotto realizzatoper conto di Agfa dalla società italiana Hit Softwarecon sede in Affi (Vr), progettato al fine primo di garanti-re al cliente la miglior soluzione tecnologicamente pos-sibile al momento dell’acquisto. Il prodotto viene man-tenuto aggiornato giorno per giorno, al massimo dellivello tecnologico del mercato, garantendo contem-poraneamente la compatibilità con la base installata.

Molti clienti ne hanno riconosciuto la indiscussapotenza elaborativa, che in molti casi ha più che di-mezzato i tempi di produzione, automatizzando moltidei passaggi manuali che comportavano oltre che deirallentamenti nel flusso produttivo, dei momenti diincertezza non facilmente gestibili in realtà produttiveconvulse quali sono i centri stampa allo scadere dellamezzanotte. La semplicità dell’ interfaccia utente diIntelliNet , garantisce in qualsiasi momento sia aglioperatori delle redazioni che dei centri stampa unavisualizzazione pronta ed efficace di tutte le fasi diavanzamento della produzione.

Il sistema IntelliNet, è fornito normalmente condue, ben distinte modalità di utilizzo, che possono aloro volta coesistere all’interno della stessa configu-razione:

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Modalità Automatica

Questa modalità, comunemente denominata “afolder”, consiste nell’assegnare ad ogni flusso dati, siaesso in ingresso o in uscita, una cartella (folder) a cuivengono applicate le diverse operazioni necessarie perquel particolare flusso di dati.

Ad esempio: la pubblicazione A, viene ricevutadal centro stampa A, ma per poter essere esposta sullafotounità locale, necessita di una rotazione a 90° pri-ma e di una operazione di “mirror” poi. Il folder Asarà quindi predisposto per questa sequenza di opera-zioni. L’inserto B invece, per essere esposto sulla stessafotounità, ha bisogno oltre che delle operazioni di cuisopra , di una riduzione del 2% solo in altezza. Il folderB avrà oltre che la serie di sequenze del folder A,un’ulteriore sequenza che ridurrà “on the fly” la di-mensione verticale delle pagine durante l’esposizionesul recorder.

Inoltre, se nella configurazione del sistema instal-lato presso la redazione vi è una stampante di bozza(A3/A4), è possibile creare 2 folder diversi. Nel pri-mo, il flusso comprende la stampante e quindi tuttoviene inviato al PROOF e messo in attesa di un OKMANUALE prima di passare alla fase successiva didistribuzione ai centri stampa, nel secondo folder iltutto viene inviato direttamente senza nessuna provadi stampa e/o approvazione manuale da parte dell’ope-ratore.

Modalità Piano di Produzione

Questa modalità permette di pre-impostare il Pia-no di Produzione del quotidiano, piuttosto che dell’in-serto o dell’edizione domenicale anche con più giornidi anticipo.

Al fine di realizzare quanto sopra IntelliNet è pre-disposto con una directory denominata IMPORT cheviene costantemente interrogata dal sistema per veri-ficare la presenza o meno del file con le informazionirigurardanti il Piano di Produzione. Il formato del filecontenente le informazioni della produzione è ASCII.

La decisione di utilizzare questo sistema e questoformato di file è stata fatta proprio con l’idea di unsistema semplice e aperto che potesse essereinterfacciato ad un eventuale sistema editoriale in gra-do di produrre Piani di Produzione in formato elettro-nico, da importare in IntelliNet.

Ad oggi esistono due modalità ben precise di otte-nere i Piani di Produzione: utilizzare il software di Data

Entry fornito di serie con il sistema IntelliNet, estre-mamente potente dal punto di vista delle possibilità diconfigurazione offerte, oppure realizzare Software diData Entry personalizzati in base alle esigenze speci-fiche del cliente.

Il software di Data Entry standard fornito di seriecon IntelliNet ha un duplice scopo, fornire lo strumentoper la realizzazione grafica a video del Piano di Pro-duzione, ma anche quello di importare e “normalizza-re” Piani di Produzione ricevuti dall’esterno(Sist.Editoriale) per poi trasmetterli a sua volta allevarie sedi IntelliNet, adeguatamente ottimizzati perl’uso al centro stampa.

È possibile inoltre, nel caso lo si reputi necessario,intervenire manualmente per effettuare piccole modi-fiche locali o complete re-impostazioni del piano persopperire ad eventuali cambi dovuti ad eventiincontrollabili quali il blocco di un centro stampa, larottura di un gruppo della stessa, la caduta di una lineadi collegamento o semplicemente per il cambio repen-tino di foliazione e per problemi di distribuzione.

Nei primi mesi del 1999 hanno scelto IntelliNet:• Imprenterie Central - Belgio• Gazete Van Antwerpen - Belgio• Svenska Dagbladet - Svezia• L’Independance Journal - Francia• Roullarta - Belgio• CSQ - Italia• Peterborough Web - Regno Unito• Dolomiten - Italia• L’Equipe - Francia• La Nouvelle Gazette - Belgio• France Soir - Francia• Gazzetta del Sud - Italia• CIR Rhines - Belgio• Group Plus AZ - Belgio

Gli stampatori di giornali quotidiani hanno biso-gno di un aiuto per creare flussi di lavoro efficienti,capaci di ridurre i costi e incrementare la produttività.Questo implica una stretta collaborazione con il ven-ditore, visto come partner. Agfa intende fornire le mi-gliori soluzioni di tutto il mercato in grado di garanti-re prestazioni e valore e di accettare i miglioramentiche saranno disponibili in futuro.

Oltre ai prodotti specifici, Agfa offre ai propri clien-ti un servizio di assistenza tecnica rapida per 365 gior-ni all’anno, 24 ore su 24, eseguendo aggiornamentidei sistemi con il minimo disturbo.

Il tutto con la massima soddisfazione del cliente.

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Paolo Donzella nuovoamministratore delegato,

Franco Giglio VP mondialedell’area publishing

Il Consiglio di Amministrazione di Unisys Italia –società leader nell’offerta di prodotti, servizi e solu-zioni di Information Technology – riunitosi a Milanolo scorso 1 marzo, ha nominato Paolo Donzella allacarica di Amministratore Delegato della società.Donzella subentra a Franco Giglio, chiamato a rico-prire la carica di Vice Presi-dente a livello mondiale del-l’area Unisys PublishingSolutions, mantenendo nelcontempo la presidenza dellasocietà in Italia.

Laureato in Economia e Com-mercio, Donzella, 56 anni, nel 1969entra in IBM; nel 1987 è Direttore Ge-nerale Tandem Computers Italia che lascia nel 1993per assumere la carica di Direttore Generale in BT Ita-lia. Nel 1995 è Amministratore Delegato di Albacom.Dal 1997 ad oggi è stato Amministratore Delegato diRLS COM e ora viene eletto alla carica di Presidentedel Consiglio di Amministrazione.

La nomina di Donzella consentirà a Franco Gigliodi occuparsi interamente dello sviluppo del businessdel Publishing a livello mondiale, settore nel qualeUnisys ha raggiunto nel corso degli anni una posizio-ne di leadership indiscussa. Oltre 120 quotidiani in tuttoil mondo infatti utilizzano il sistema editoriale diUnisys per l’impaginazione elettronica, la raccolta diinformazioni esterne e l’archiviazione multimediale.In Italia, sotto la guida di Franco Giglio, Unisys è di-venuta partner di tutte le principali testate a diffusionenazionale e locale.

Laureato in matematica, Giglio, 56 anni, da oltre30 svolge la propria attività in Unisys. Nel 1967 infat-ti inizia la propria carriera in Sperry (divenuta Unisysin seguito alla fusione avvenuta nel 1986 con laBurroughs), società di cui diventa in seguito direttorecommerciale di area, poi direttore generale della divi-sione commercio e industria e infine, nel 1989, ammi-nistratore delegato.

Nel corso del 1998, Unisys ha rifocalizzato il pro-prio business, concentrandosi nell’offerta di soluzioni

e servizi per le medie-grandi aziende, e ciò ha consen-tito alla società di conseguire ottimi risultati finanziaria livello worldwide: l’utile netto complessivo ha rag-giunto infatti la cifra di 387 milioni di dollari (circa640 miliardi di lire ) rispetto ai 199 milioni di dollari(circa 330 miliardi di lire) dello scorso anno.

Anche il fatturato nel 1998ha registrato una crescita parial 9% raggiungendo la cifra di7,21 miliardi di dollari (circa12.000 miliardi di lire) controi 6,64 miliardi di dollari (circa

11.000 miliardi di lire) del 1997.Per il 1999 la società ha in pro-

gramma un forte piano di espansioneche la porterà in Italia ad assumere oltre 90 nuove ri-sorse, specializzate nelle aree Ricerca & Sviluppo, Sup-porto al Cliente e Commerciale, con un incremento diquasi il 20% sull’organico complessivo attualmentecomposto da 480 persone.

Unisys

Unisys è un team composto da oltre 33.000 pro-fessionisti che in 100 paesi di tutto il mondo supportanoi propri clienti nella ricerca di soluzioni ai propri pro-blemi di business, attraverso lo sviluppo di servizi diInformation Technology. Le soluzioni Unisys com-prendono un ampio portafoglio di servizi informatici -tra i quali i servizi di systems integration, outsourcing,“repeatable” application solutions, consulenza, inte-grazione e gestione remota di rete, assistenza e sup-porto multivendor –oltre a una gamma completa diserver enterprise-class, middleware, software e siste-mi di storage. In particolare le “repeatable” solutionsriguardano alcuni fondamentali settori verticali dimercato tra cui il settore finanziario, dei trasporti, te-lecomunicazioni, enti governativi, publishing e altrisettori commerciali.

Con sede centrale a Blue Bell, Pennsylvania,Unisys ha realizzato nel 1998 un fatturato di 7,2 mi-liardi di dollari.

UNISYS ITALIA spa

Via B. Crespi 57 - 20159 Milano

tel. 02/69851 - fax 02/6985588

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Filo Diretto Müller Martini

MÜLLER MARTINI SpaViale Rimembranze 50

20099 Sesto San Giovanni (MI)tel. 02 262371 - fax 02 2426851

Le esigenze di stampa e spedizione differisconotra i vari giornali. Il modo più semplice e che compor-ta quindi le minori esigenze è sicuramente la produ-zione di un giornale uniforme da distribuire con solipacchi standard: in tal caso in sala spedizione sarà suf-ficiente distribuire il flus-so di prodotti provenientidalla rotativa su un nume-ro adeguato di stackers inmodo da soddisfare le esi-genze della distribuzionesulle varie destinazioni.

Ben diverso è il caso in cui il gior-nale fresco di stampa vada completato con l’inseri-mento di sezioni prestampate e/o di inserti commer-ciali; in tal caso la gestione della sala spedizione è con-siderevolmente più complessa, l’esatta preparazionedel lavoro e la pianificazione della produzione diven-tano condizioni indispensabili per una gestione razio-nale dei processi. Al momento della produzione not-turna i prestampati e gli inserti devono essere prontiper alimentare - in modo automatico tramite bobine,oppure manualmente - i prodotti provenienti dalla ro-tativa, che verranno aperti singolarmente, una o piùvolte, per posizionare gli allegati nella sequenza ri-chiesta dalle esigenze di marketing.

L’importanza fondamentale del disaccop-piamento

La breve introduzione aiuta a capire come il pro-blema risieda nel riuscire a gestire e controllare indi-vidualmente ogni copia di prodotto principale e di in-serto, consentendo nel contempo alla rotativa di stam-pare alla sua massima velocità. Obiettivo principaledelle più recenti realizzazioni di rotative shaftless èinfatti quello di non fermare mai il processo di stam-pa, e lo stesso principio vale per la sala spedizione:nessuna interruzione dovuta a cambi di edizione.

Müller Martini ha risolto questo problema intro-ducendo nella propria sala spedizione già nel 1982 ilpolmone di accumulo e disaccoppiamento dinamico

Printroll, e nel 1990 l’inseritrice shaftless Newslinerche consente una lavorazione ininterrotta anche du-rante cambi di edizione caratterizzati da configurazio-ni di inserti diverse.

Le richieste fondamentali alle quali una modernasala spedizione devequindi rispondere in con-siderazione dei continuisviluppi nell’area di stam-pa e alla sempre maggio-

re tendenza ad avere giornalisempre più personalizzati sono:

• La sala spedizione non deve inalcun modo influenzare la produzione delle rotati-ve.

• La rampa di carico deve ricevere pacchi di giorna-li pronti per essere consegnati come richiesto dalmarketing.

• I tempi di produzione devono essere sempre piùcompressi per venire incontro alle esigenzeredazionali.In molti casi queste esigenze non possono essere

soddisfatte utilizzando delle inseritrici collegate diret-tamente alla rotativa e ad essa sincronizzate; per que-sto motivo è stata sviluppata l’idea del polmonePrintroll, che grazie all’accumulo dinamico dei pro-dotti su bobine consente di disaccoppiare completa-mente il processo di stampa da quello di inserimento,permettendo di conseguire i seguenti vantaggi:• ogni processo viene svolto nelle migliori condi-

zioni possibili, in termini di specifiche dei mac-chinari e dei parametri di produzione;

• la rotativa stampa alla sua velocità ottimale di pro-duzione, indipendentemente da quanto accade insala spedizione;

• il polmone Printroll assorbe i picchi di produzionedella rotativa. Le inseritrici vengono alimentate dalpolmone alle velocità più consone al processo diinserimento, in modo da assicurare una produzio-ne uniforme e coprire la richiesta delle rampe dicarico degli automezzi; i cambi di edizione e ingenerale i tempi di fermo della rotativa vengono

Inserimento sempre più veloce eflessibile con il sistemaNewsliner 80 ad elevateprestazioni

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Filo Diretto Müller Martini

utilizzati per smaltire prodotti eventualmente ac-cumulati. Da tutto ciò consegue un flusso di lavo-ro continuo ed altamente efficiente;

• il polmone dinamico garantisce che nessunasovraproduzione sarà richiesta a causa della salaspedizione, e che i giornali saranno lavorati nellacorretta sequenza anche qualora la rotativa stia giàstampando un nuovo prodotto;

• il disaccoppiamento delle due aree impedisce ilverificarsi di sovraccarichi nei processi di inseri-mento e impilamento. La velocità delle operazionidella sala spedizione può essere ottimizzata in ogniistante per soddisfare le richieste. Ciò assumeun’importanza fondamentale nella lavorazione diedizioni regionali, nell’inserimento differenziatoper zone (zoning) degli inserti commerciali, e nel-le produzioni che prevedono molti piccoli pacchi.

Il sistema di inserimento Newsliner

Circa nove anni fa Müller Martini introdusse sulmercato l’inseritrice ad elevate prestazioni Newsliner,in grado di inserire nel prodotto principale fino ad unmassimo di undici sezioni prestampate o inserti com-merciali ad una velocità meccanica pari a 40.000 co-pie/ora. In questa inseritrice l’immissione del prodot-to proveniente dalla rotativa avviene sempre tramite ilpolmone di accumulo e disaccopiamento dinamicoPrintroll, consentendo così ai processi di stampa e diinserimento di beneficiare dei vantaggi indicati nel pa-ragrafo precedente.

L’inseritrice è composta dal settore di alimentazio-ne e apertura del prodotto principale, dalla catena atasche, tramite la quale il prodotto viene fatto scorrereall’interno della macchina stessa, e dal settore di usci-ta, dove il giornale completato con gli inserti vieneprelevato e trasportato verso la zona di impilamento.

Ciò che rende estremamente affidabile il processodi inserimento eseguito da Newsliner è il meccanismodi trasporto del prodotto principale sia all’interno chein uscita all’inseritrice: infatti i giornali provenientidal Printroll vengono immessi nelle tasche con il dor-so rivolto verso il basso e quindi, dopo essere statiaperti, vengono bloccati tramite pinze. Il giornale simuove dunque all’interno della macchina rimanendoperò assolutamente fermo, essendo la tasca e non ilgiornale stesso l’organo in movimento; in tal modovengono completamente evitati i problemi tipici dellemacchine nelle quali sono i prodotti a muoversi ed eli-minate le influenze negative sulle prestazioni nette

delle differenti grammature e paginazioni.In uscita dall’inseritrice i prodotti, completati con

gli inserti, vengono prelevati da un trasportatore a pinzeche, mantenendo il dorso del giornale sempre rivoltoverso il basso, garantisce che nessun inserto vada per-so durante il trasporto verso la zona di impilamento,contribuendo così a rendere anche questa parte delprocesso estremamente affidabile.

Altre caratteristiche importanti del Newsliner sono:• possibilità di avere più stazioni di apertura del pro-

dotto principale, per permettere di collocare gli in-serti e i prestampati nella sequenza richiesta;

• possibilità di lavorare contemporaneamente sullastessa macchina due edizioni caratterizzate da con-figurazioni di inserti diverse;

• transizione automatica e senza arresto macchinada un’edizione all’altra, in virtù dell’assenza di col-legamento meccanico tra la macchina e le stazionidi alimentazione degli inserti, che possono quindiessere preparate durante la produzione in corso perle lavorazioni successive.Le caratteristiche evidenziate hanno convinto de-

cine di editori e stampatori di tutto il mondo ad affi-darsi alla tecnologia Newsliner per le proprie sale spe-dizione. Scorrendo la lista installazioni che conta adoggi un centinaio di macchine si trovano infatti nomiquali Axel Springer (Germania), John Fairfax (Austra-lia), ABC (Spagna); a questi si è recentemente aggiun-ta l’Athesiadruck di Bolzano, editrice del quotidianoDolomiten, che nel prossimo mese di Agosto riceveràun’inseritrice da 40000 copie/ora.

Newsliner 80, evoluzione nella continuità

Nell’ottica di un continuo sviluppo delle propriesoluzioni per la sala spedizione, Müller Martini, basan-dosi sull’esperienza acquisita nelle decine di installa-zioni che hanno decretato il successo della tecnologiaNewsliner, ha presentato nell’autunno 1997 il sistemadi inserimento ad elevate prestazioni Newsliner 80.

Questo sistema, conservando tutti i vantaggi pro-pri della tecnologia Newsliner, consente di ottenere,in termini di flessibilità e di capacità produttive, pre-stazioni addirittura doppie rispetto all’inseritrice da40.000 copie/ora.

L’idea che ha guidato lo sviluppo del sistema nonè stata la ricerca di un continuo aumento della velocitàmeccanica, che avrebbe portato all’esasperazione del-le dinamiche con conseguente impatto sulla vita deimateriali e quindi sui costi per ricambi e manutenzio-

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Filo Diretto Müller Martini

ne, bensì la lavorazione in contemporanea di due pro-dotti identici.

Questo risultato è stato ottenuto dividendol’inseritrice in due sezioni: nella prima si trovano l’ali-mentazione del primo prodotto principale che vieneaperto, completato con gli inserti e richiuso da un di-visorio mobile posto all’interno della tasca. Nella se-conda sezione viene immesso nella stessa tasca un se-condo prodotto principale, che viene a sua volta aper-to e completato come il precedente. In questo modo lepinze del trasportatore in uscita all’inseritrice prele-vano da ogni tasca due prodotti identici.

Da questa breve spiegazione si comprende come,con il semplice allungamento dell’inseritrice ed il rad-doppio delle stazioni di alimentazione del prodottoprincipale e degli inserti sia possibile far funzionare lamacchina in doppia produzione alla velocità meccani-ca di 40.000 copie/ora, ottenendo una velocità di pro-duzione in termini di copie inviate alla zona diimpilamento pari a 80.000 copie/ora.

Il sistema Newsliner 80, oltre che in produzionedoppia, può funzionare anche in produzione sempli-ce. In questa modalità, a differenza di quanto accadenella produzione doppia, ogni stazione di alimenta-zione viene utilizzata per alimentare un diverso inser-to, consentendo così di inserire in un solo prodottoprincipale e alla velocità meccanica di 40000 copie/ora un numero di inserti pari al doppio più uno rispet-to a quello della produzione doppia. In particolare, il

sistema consente in produzione doppia l’inserimentodi cinque inserti diversi nel prodotto principale, men-tre in produzione semplice il numero di inserti possi-bili sale a undici.

Considerando infine che il cambio della modalitàdi produzione da semplice a doppia o viceversa nonrichiede che pochi minuti, si comprende come l’uti-lizzo del sistema Newsliner 80 renda molto flessibilela sala spedizione. Questo sistema, per esempio, po-trebbe rappresentare la soluzione ideale per quotidia-ni con grandi tirature ma pochi inserti, o viceversa perquotidiani con minori tirature ma un gran numero diinserti. Tale flessibilità di utilizzo è stata sicuramenteuno degli argomenti che, assieme all’utilizzo del pol-mone di accumulo e disaccoppiamento, hanno portatoL’Arena di Verona ad affidarsi al sistema Newsliner80, che verrà consegnato nel prossimo giugno, perl’ampliamento della propria sala spedizione.

Altri due sistemi Newsliner 80 saranno consegnatinel prossimo settembre al nuovo Centro Stampa Quo-tidiani di Erbusco. Tali sistemi saranno inizialmenteequipaggiati per la sola produzione semplice a 40.000copie/ora ciascuno, ma sono già predisposti per essereampliati in futuro con la sola aggiunta delle stazioni dialimentazione per il secondo prodotto principale e leseconde copie di inserti, il che permetterà quindi, sen-za interruzione della produzione, di raddoppiare lacapacità produttiva portandola a 80.000 copie/ora suciascuna linea.

1a Sezione 2a Sezione

Principio di funzionamento del sistema di inserimento Newsliner 80

Produzione doppia80.000 copie/ora

Produzione semplice40.000 copie/ora

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Ntg arricchisce la sua offertacon le soluzioni

di Tecsa e Scanview

Negli ultimi tempi Ntg ha acquisito due nuove,prestigiose rappresentanze, che ampliano l’offerta disoluzioni per la prestampa, in ambiente sia commer-ciale che editoriale (quotidiani e periodici).

I due nuovi marchi rappresentati da Ntg sono:Tecsa, produttore britannicodi soluzioni hardware e soft-ware per la scansionecopydot, e Scanview, produt-tore danese di scanner pianie a tamburo e di fotoplotter.

Tecsa, l’alternativa per ilcopydot

Sul mercato italiano man-cava una vera alternativa al-l’offerta di scanner per ilcopydot, una particolare applicazione richiesta dai si-stemi CtP e dai quotidiani. Oggi la NTG, dopo unalunga ricerca, ha deciso di introdurre in Italia questafamiglia di scanner, già molto conosciuta all’estero.

La Tecsa è una società inglese da molto tempo sulmercato, con grandi esperienze nel passato di produ-zione di stazioni di lavoro grafiche (Xenotron) perl’impaginazione e la produzione di pubblicità.

Gli scanner copydot offrono grandi van-taggi, poiché permettono la trasformazionedi supporti tradizionali (film retinati) in filegestibili. Ideali per gli ambienti delle artigrafiche, gli scanner Tecsa consentono dieffettuare la scansione di disegni al tratto,testo e immagini a mezza tinta da supportidiversi, come pellicole in negativo e positi-vo e supporti cartacei, e dispongono inoltredella funzione di descreening. Essi opera-no sia per trasparenza che per riflessione,in base al tipo di materiale originale sotto-posto alla scansione, opaco o trasparente.Grazie alla tecnologia CCD, la risoluzionedi scansione reale arriva fino a 2540dpi,mentre la risoluzione minima è di 400 dpi.

Gli scanner Tecsa si dividono in due famiglie diprodotti: TS2000 e TS3000.

Per applicazioni di medio-bassa qualità è consi-gliata la famiglia TS2000. L’ambiente applicativo ide-ale per questo prodotto è rappresentato dai quotidiani,

che utilizzano questa tecno-logia per la scansione di foto,pubblicità, logo, pagine inte-re di giornale, etc. Con la tec-nologia a letto piano Tecsa épossibile arrivare fino ad unformato A2 (609x457 mm.),la velocità di scansione perun formato pieno a 1000 dpiè di 4 minuti circa.

Per applicazioni di altaqualità è invece consigliatoil TS3000, che con 2540dpi

ed un formato di 731x569 mm. è in grado di effettuarescansioni di 4 pagine in formato A4 in selezione incirca 10 minuti, a 2540 dpi, con una precisa riprodu-zione del punto.

Per migliorare l’operatività e la precisione, la fa-miglia TS3000 ha come funzione standard anche il soft-ware CRS, che permette una messa a registro delleselezioni in modo elettronico ed automatico, aumen-

N.T.G Nuove Tecnologie Grafiche

Via Taro 39 - 00199 Romatel. 06/8416190 - fax 06/8541469

Strada 2, Edificio C3 - 20090 Milanofiori Assago (MI)

tel. 02/8242541 - fax 02/57511893

Lo scanner Tecsa 2570

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tando così anche la produttività.Entambe le famiglie - TS2000 e TS3000 - dispon-

gono di una versione per la trasmissione in facsimiledei dati scansiti.

Le prime unità sono già state installate in Italia equindi dimostrabili alla clientela.

ScanView: scanner e fotoplotter per tutte leesigenze di produzione

La danese ScanView, fondata nel 1990 e afferma-tasi sul mercato della prestampa con gli scanner pia-ni e a tamburo ScanMate e i fotoplotter DotMate,ha ora un nuovo referente per il mercato italiano: NTG,che ha recentemente firmato un accordo di distribu-zione con la società danese per la commercializzazio-ne sul mercato italiano della linea di scanner piani e atamburo ScanMate e fotoplotter DotMate.

Con questa acquisizione, NTG completa l’offertadi soluzioni per il mondo del-le arti grafiche e, per-tanto, con i siste-mi CTP e lastampa digita-le, ora è in gradodi proporre ai clientianche i fotoplotter e gliscanner per l’input.

Gli scanner piani della fa-miglia sono:• F6 ideale per il prezzo molto

competitivo (3000dpi);• F8plus, per l’equilibrio ideale tra

qualità e produttività (4000 dpi);

• F10 per le altissime prestazioni, con una produtti-vità di 50 scansioni/ora ed una risoluzione supe-riore ai 5000 dpi con tecnologia XYZ (alta risolu-zione su tutto il piano).Strategica è nel contempo la scelta da parte di

ScanView di affidare ad NTG la distribuzione in Italiadella sua linea di prodotti, in quanto trova in questasocietà un partner molto competente e qualificato nelsettore grafico.

ScanView, da anni impegnata nello sviluppo di tec-nologie per la prestampa, ha iniziato la sua attività com-merciale con gli scanner ScanMate che hanno domi-nato l’editoria DTP.

Grande successo hanno avuto anche i fotoplotterDotMate, dotati di sviluppatrice integrata in linea epresentati sul mercato nel 1993.

Lo scanner Scanview Scanmate F10

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CRS/Seurat, copy-dotmultipiattaforma ad alte

prestazioni (... e non solo...)

LinkService è lieta di annunciare l’inizio di un rap-porto di collaborazione con N.T.G, azienda estrema-mente conosciuta ed affermata, presente da anni nelsettore delle tecnologie rivolte al mercato dei quoti-diani e delle arti grafiche.

LinkService ed N.T.G.hanno quindi deciso di uni-re le forze nelle attivitàpromozionali econsulenziali che prodottiestremamente verticali esofisticati come CRS eSeurat rendono assoluta-mente indispensabili per lapiena soddisfazione dei clien-ti.

Da un lato N.T.G. è il distributo-re italiano dei prodotti hardware & software TECSA,dall’altro LinkService mette a disposizione dei poten-ziali utenti e del parco installato i propri specialisti perla messa in produzione di queste tecnologie, con par-ticolare riguardo agli applicativi CRS e Seurat di cuiampiamente trattiamo in questo articolo.

Il Copydotting, una esigenza per l’azienda edi-toriale

L’avvento delle nuove periferiche per la stampadigitale e delle tecnologie CTP stanno rapidamenteorientando il mercato verso l’implementazione di flussiproduttivi interamente digitali; di contro, la realtà èche molti clienti forniscono, e forniranno per moltotempo, agli stampatori, alle agenzie ed alle fotolito,materiale su pellicola.

In questo periodo di transizione deve esserci ilmodo di “avvicinare” entrambi i metodi produttivi (tra-dizionale e digitale) senza vanificare i vantaggi opera-tivi ed il sensibile risparmio di tempi che vengono ga-rantiti dal processo digitale.

Gli scanner per il copy dot (come il Tecsa TS3000)hanno un costo sensibile in quanto sono molto sofisti-cati, progettati e costruiti per gestire grandi volumi di

pellicola; in molte realtà produttive la quantità di ma-teriali ricevuti non è sufficiente per giustificare l’in-vestimento necessario per queste apparecchiature op-pure non sono ancora stati completamente ammortiz-zati gli investimenti sostenuti per scanner “tradiziona-

li”.Molti scanner, proget-

tati per gestire fotografie efotocolor, sono in grado direstituire file di buona qua-lità e scansioni a tono digrigio ad elevata risoluzio-ne. Questi prodotti non

sono però idonei a svolgerele seguenti attività:

• Mettere a registro selezioni colo-re

• Gestire soglie “autoadattive” per compensare la per-dita sulle ombre, sulle alteluci e sulloschiacciamento del punto di retino

• Effettuare la corretta parametrizzazione del file inuscita in funzione della risoluzione di stampa e delformato finale richiesto

• Operare con una ampia gamma di formati compa-tibili con i sistemi e le applicazioni di prestampa

• Utilizzare algoritmi di compressione lossless (senzaperdita di informazioni) fortemente indirizzatiall’ottimizzazione di immagini bianco/nero, comeil CCITT Gruppo 4 e JBIG che consentono di ri-durre al minimo indispensabile la dimensione deifile e, di conseguenza, il traffico sulla rete

• Effettuare la deretinatura qualora siano necessarieforti variazioni dimensionali rispetto all’originaleoppure sia richiesta una sensibile variazione dilineatura.

I software copydot TECSA: Seurat e CRS

Il software TECSA per il copy dot è statoingegnerizzato in modo specifico per soddisfare que-ste necessità. Vi consente di vedere il risultato dell’ac-quisizione sia a livello di pixel che a livello di punti

L i n k S e r v i c e S r lL i n k S e r v i c e S r lL i n k S e r v i c e S r lL i n k S e r v i c e S r lL i n k S e r v i c e S r l

• CONSULENZA INFORMATICA

• FORMAZIONE

• SVILUPPO SOFTWARE

• DISTRIBUZIONE

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Internet: http//www.rcs.re.it/linkserviceE-Mail: [email protected]

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TecnoMediaFilo Diretto LinkService

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letti dal dispositivo di acquisizione, di verificare erro-ri di messa a registro e di misurare con precisione ladensità dei punti. Generalmente le pellicole CMYK(più le tinte piatte ed eventuali colori speciali) vengo-no trasferite dallo scanner alla stazione di lavoro sottoforma di un insieme di file in standard DCS (DesktopColour Separation). Con il software TECSA lescansioni, una sovrapposta all’altra, vengonovisualizzate sullo schermo in alta risoluzione.

E’ possibile ingrandire l’immagine e vedere (sinoal singolo pixel) se i file sono a registro oppure no. Setutto è corretto potete trasferirli con tranquillità al Vo-stro server OPI.

Se, come spesso accade, ci sono stati dei problemiin fase di acquisizione (es. errato registro, riferimentodei colori, “sporcizia” sugli originali ecc....), l’opera-tore deve essere messo in condizione di poter interve-nire per correggerli.

Il software TECSA è stato progettato per ottenerele migliori scansioni copy dot possibili dal Vostro scan-ner. Per gli utenti di scanner “tradizionali” che sonoalla ricerca delle funzionalità di copy dotting, TECSAfornisce le applicazioni per le due più diffuse piatta-forme hardware in commercio.

Per Macintosh il nome del prodotto è “SEURAT”,in onore del pittore francese George Seurat. Derivatodal software che correda i nuovi TS3000, gli scannerTECSA di fascia alta, SEURAT è nato per soddisfaretutte le vostre necessità di copy-dotting su piattaformaApple PowerMacintosh. Tutto ciò di cui avete biso-gno è una semplice connessione Appletalk con il Vo-stro scanner.

Per Windows NT 4 il nome del prodotto è CRS(acronimo di Colour Registration Software). CRS è laversione “device independent” del software sviluppa-to per gli scanner TS3000. La sofisticata progettazio-ne e la piattaforma operativa consentono di lavorarein multitasking e multithreading in modo da poter ese-guire comandi in rapida sequenza senza dovere atten-dere la loro conclusione. CRS rappresenta sicuramen-te il massimo dal punto di vista delle prestazioni!

Principali funzionalità

Messa a registroSe i file non sono stati acquisiti a registro, il soft-

ware è in grado di effettuare la correzione in modoautomatico identificando i crocini di registro o gli in-dicatori di taglio delle selezioni. In alternativa, cia-scuna selezione può essere spostata manualmente in

Descreening digitale . Il risultato della scansione ad 1bit è mostrato sullo schermo in alta risoluzione. Lafinestra “interattiva” in primo piano mostra l’effettoottenuto dall’operatore che ha eliminato la lineaturaottenendo un tono continuo.

Messa a registro CMYK Il risultato ottenuto dallascansione delle immagini CMYK è visualizzato sulloschermo in alta risoluzione. La finestra “interattiva” inprimo piano offre la conferma visiva del miglioramentodel registro ottenuto con il software TECSA.

Soglia adattiva multipunto . Il risultato ottenuto dallascansione 8bit grayscale è visualizzato in altarisoluzione. La finestra “interattiva” in primo piano sulladestra mostra la conferma visiva del fatto chel’operatore abbia migliorato, alterato o compensato ladensità di punti.

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senso orizzontale, verticale, con o senza rotazione.

AllineamentoQuando i file sono stati messi a registro, sia

SEURAT che CRS consentono di riallineare l’imma-gine su entrambi gli assi, operazione tipica che prece-de la messa in pagina. Questo significa che è possibilecorreggere in qualunque istante eventuali allineamentinon corretti dei piani colore.

TaglioIngrandendo l’immagine ad alta risoluzione in

modo da vederne simultaneamente i quattro angoli èpossibile effettuare con grande precisione e semplici-tà il taglio per portarla alle dimensioni necessarie.

PuliziaSpesso le pellicole utilizzate per l’acquisizione sono

vecchie, danneggiate o sporche. Sia SEURAT che CRSincorporano una pratica funzione di ritocco che con-sente di intervenire in modo veloce e preciso.

Soglia adattivaPer gli scanner che sono in grado di produrre

acquisizioni a toni di grigio (8bit), sia SEURAT che

CRS offrono la funzione di soglia adattiva multipunto.Le applicazioni fornite a corredo con i più diffusi

scanner consentono di acquisire in bianco/nero, a tonidi grigio e a colori. Se dovete acquisire una pellicola,la modalità corretta “sarebbe” quella di utilizzare lalettura al tratto; ciò che normalmente accade “dentro”al driver dello scanner è che viene effettuata la con-versione dei dati automaticamente letti a tono di gri-gio (8bit) in dati monocromatici (1bit) “tagliando” leinformazioni in un solo punto.

Tipicamente tutto ciò che risulta essere sotto il 50%viene interpretato come bianco, oltre il 50% viene in-terpretato come nero. E’ normalmente possibile impo-stare manualmente il valore di soglia (es. al 45%), maciò non è assolutamente sufficiente per interpretare inmodo corretto gli “aloni” che circondano i punti diretino, né di leggere con precisione zone con valori didensità estremamente alti (ombre) o bassi (alteluci).Ecco perché, molto spesso, l’operatore opta per la let-tura grayscale rispetto a quella monocromatica in quan-to ha la percezione di poter gestire con maggior preci-sione la lettura del singolo pixel a partire da una im-magine a toni operando con le funzioni ed i filtri pre-visti nei più diffusi software di fotoritocco. Se da unlato il tempo di acquisizione in grayscale è spesso più

Il software TECSA per il copy dot integrato in un flusso di lavoro digitale

Scansione delle pellicoleCMYK con scanner da

tavolo o a tamburo Invio dei file CMYKal software dicopydotting

Verso il server OPI

Il software di copy dotmette i file TIFF a

registro

I file CMYK instandard DCS sonoinviati al server OPI

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contenuto rispetto alla lettura lineart, il file risultante,a parità di risoluzione, è otto volte più grande e, diconseguenza, le attività su di esso risultano estrema-mente penalizzate dal punto di vista delle prestazioni.Inoltre, qualsiasi correzione manuale su un grayscalepuò migliorare alcune zone cromatiche ma, inevita-bilmente, penalizzarne altre. Il risultato che si ottieneda uno scanner non dotato di funzioni di copy dottingè quindi una approssimazione dei valori RGB letti ri-spetto agli effettivi punti presenti. La funzione di so-glia adattiva consente, previa calibrazione, di trasfor-mare scansioni grayscale di pellicole in filemonocromatici (come è corretto che siano!) senza “ta-gliare” i valori RGB in un punto predefinito ma di-scriminando le percentuali densitometriche in base alleeffettive densità, restituendoVi quindi con un buongrado di precisione i punti che sono sulla pellicola!Questa opzione è presente sia in SEURAT che in CRS.

Opzioni

Deretinatura digitaleE’ disponibile il modulo di deretinatura digitale sia

per CRS che per SEURAT

Spooling - crsLa funzione di spooling automatico (SPOOLIT) è

disponibile solo per CRS: con essa è possibile effet-tuare automaticamente ed in background operazionidi file-transfer, compressione e conversione da e ver-so molti formati.

Configurazioni consigliate

Crs, piattaforma PCProcessore (*) Pentium II, 400Mhz (o superiore)Memoria 256MbDisco IDE 4Gb (o superiore/più veloce)Scheda video 1024x768 (32.000 colori o superiore)Monitor Minimo 17"

Seurat, piattaforma MacintoshProcessore (*) PowerPC, G3, 330Mhz (o superiore)Memoria 256MbDisco IDE 4Gb (o superiore/più veloce)

Scheda video 1024x768 (32.000 colori o superiore)Monitor Minimo 17"

(*) Dischi e processori molto veloci sono sempreraccomandati per applicazioni che gestiscono file digrandi dimensioni.

Download gratuito

Potete ottenere le versioni dimostrative di CRS eSeurat dal sito web di TECSA (www.tecsa.com) e dalsito web LinkService (www.rcs.re/linkservice.it) dopoaver compilato il modulo di richiesta per lo scarico.

Queste versioni dimostrative consentono di gesti-re immagini in formato A5 o inferiore; a parte questalimitazione gli applicativi sono equivalenti a quelli inversione full.

TECSA opera dal suo quartier generale a Norfolkin cui produce le apparecchiature, l’elettronica ed ilsoftware. La commercializzazione è gestita a livellomondiale da una rete di distributori locali, agenti edOEM.

Per ulteriori informazioni:

TECSA LimitedDiss Business Centre,

Diss, Norfolk, IP21 4EY, EnglandTel. 0044 1379 641184 - Fax 0044 1379 640004

Internet: http://www.tecsa.come-mail [email protected]

Distributore per l’Italia:NTG srl

Strada 2, Palazzo C320090 Assago (MI), Milanofiori

Telefono 02.8242541-2-3-4 - Fax 02.57511893Internet: http://www.ntg.it

Per assistenza, formazione e consulenza sui software:LinkService Srl

Via Alle Rotte, 9 - 42011 Bagnolo in Piano (RE)Telefono 0522.953867 (ra) - Fax 0522.953869 -

ISDN 0522.957033Internet: http://www.rcs.re/linkservice

e-mail supporto tecnico: [email protected]

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TecnoMedia Filo Diretto Tecnavia Press

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62TecnoMedia n. 21, marzo 1999

Tecnavia Press S.r.l.V.le Fratelli Casiraghi, 239 - 20099 Sesto San Giovanni (MI)

tel: 02 22470381/4 - fax: 02 2421586e-mail: [email protected]

Web: http://www.tecnavia.ch http://www.tecnavia.com

Tecnavia s.a.Via Cadepiano, 28 - CH-6917 Barbengo-Lugano - Switzerland

tel: (+41) 91 993 21 21 - fax: (+41) 91 993 22 23e-mail: [email protected]

Web: http://www.tecnavia.ch http://www.tecnavia.com

Dallo sviluppo di Tecnavianasce Tecnavia Press , la

consociata italiana al serviziodi quotidiani e agenzie

Come ben noto a tutti gli operatori del settore, lasocietà Tecnavia S.A. è operativa nel campo dell’edi-toria e della stampa quotidiana da oltre un decennio.Con essa è nata e si è affermata, in Italia e in Europa,un’avanzata tecnologia per il trattamento elettronico eper la gestione degli archivi delle immagini di agenziain ambito giornalistico.

Nell’arco degli ul-timi anni, TecnaviaS.A. ha saputo assume-re e mantenere il ruolodi azienda leader, propo-nendo al mercato edito-riale nazionale ed euro-peo soluzioni hardware esoftware in grado di sod-disfare pienamente le esi-genze di un settore in conti-nua e rapida evoluzione.

In particolare, grazie a note-voli investimenti nella ricerca e nellosviluppo tecnologico, Tecnavia S.A. è riuscita a met-tere a punto dei moduli ottimali di gestione delle im-magini che permettono, sotto un’unica interfaccia, divisualizzare e di lavorare, sia in locale sia in remoto,con le agenzie di stampa e fotografiche, e di accederein contemporanea agli archivi storici, utilizzandone ilmateriale per la produzione.

Un mercato in evoluzioneL’obiettivo principale di Tecnavia S.A. è sempre

stato quello di fornire agli addetti ai lavori nel campodella comunicazione stampata le soluzioni tecniche piùadeguate per rispondere alle reali esigenze produttive.

Per poter raggiungere questo traguardo, la societàha avuto quindi un occhio di riguardo nei confrontidei repentini mutamenti che hanno caratterizzato ilmercato dell’editoria e delle arti grafiche degli ultimianni.

Non sono passate inosservate le profondemodificazioni strutturali - quali la sempre più sentitaesigenza di scambiare informazioni tra sistemi diver-

si, la necessità d’aggiornare in tempi brevi hardware esoftware, e la convergenza di singoli segmenti di mer-cato nel segno della digitalizzazione dei flussi produt-tivi - a cui sono corrisposte altrettante variazioni nel-l’operato delle aziende fornitrici.

Tra queste ultime, particolarmente degna di nota èsembrata la necessità digarantire ai clientiu n ’ a s s i s t e n z ap e r s o n a l i z z a t a ,ottimizzando i serviziaziendali in funzionedelle singole problema-tiche.

Una risposta adeguataNella consapevolezza di

questi cambiamenti, Tecna-via S.A. ha sentito l’esigenza

di creare una partnership per am-pliare il proprio campo d’azione. Il

1° marzo 1999 è quindi nata Tecnavia Press S.r.l.,una società italiana in grado di soddisfare in modoancora più preciso e specifico le richieste degliutilizzatori.

In un’ottica di futura globalizzazione dei mercati edi uno sviluppo di sinergie tecnologiche tra i vari Pae-si, Tecnavia Press S.r.l. intende collocarsi come riferi-mento imprescindibile nell’ambito editoriale nazionaleed estero. Al fine di realizzare questa importante mis-sione, ha modellato la propria struttura commerciale,tecnica e di assistenza avvalendosi della collaborazio-ne di esperti e qualificati professionisti del settore.

Tecnavia Press S.r.l. intende proporsi soprattuttocome struttura di consulenza, atta a fornire ai propriclienti soluzioni tecnologiche rispondenti alle specifi-che esigenze in termini progettuali e applicativi.

La completa personalizzazione dei sistemi e la ga-ranzia di un’assistenza costante e qualificata sono quin-di gli obiettivi prioritari di questa nuova società, d’orain avanti al servizio di tutti gli operatori italiani delsettore pre-press.

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TecnoMediaFilo Diretto Fujifilm

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Fuji Film sceglie New Agecome agente di venditaper il mercato dei quotidiani

E’ stato da poco siglato l’accordo con cui la FUJIFILM ITALIA SPA incarica ufficialmente la New AgeSrl di rappresentarla nei giornali quotidiani e nei rela-tivi centri stampa italiani.

“E’ un accordo importante che ci permetterà dicoprire un mercato in cui Fuji Film erapoco presente” dice il Sig. Elio Ramponi,responsabile della Divisione Arti Grafichedi Fuji Film Italia “ma che riteniamo diimportanza strategica. Fuji Film ha pro-dotti all’avanguardia da proporre sul mer-cato ed investe continuamente in svilup-po e ricerca. Oltre all’accordo con la NewAge ci stiamo impegnando per affron-tare questa nuova sfida con l’in-serimento di tecnici del settoree con una rinnovata strutturalogistica”.

“E’ il completamento naturale delle nostre rappre-sentanze in Italia” dice l’ing. Fulvio Agazzi, uno deitre soci della New Age” Dopo i sistemi di preparazio-ne lastre Krause e 2B, le rotative GOSS, le sale spedi-zioni Muller Martini, le reggiatrici Schnider-Ozga ave-vamo bisogno solo di questo tipo di accordo per com-pletare lo spettro di prodotti da potere offrire ai gior-nali”.

Con varie unità produttive dislocate in tutto il mon-do Fuji Film produce:

• pellicole con tecnologie innovative come i siste-mi HR a bassa rigenerazione ed HQ ad alto contrasto;

• lastre positive e negative, per metodologie tradi-zionali e CTP. Caratteristica principale delle la-

stre Fuji Film è la tecnologia “ Multigrain4” che permette una maggiore durata eduna maggiore stampabilità. Per le lastredestinate ai quotidiani viene adottato unsistema di taglio particolare che non for-ma bava sull’alluminio.

• attrezzature per la prestampa comegli scanner a tamburo serie Celsis e a

CCD; fotoplotter a 4 ed a 8 pa-gine, sistemi CTP, prove colo-re digitali First Proof e PictroProof.

• RIP software su WindowsNT ®, ed il software per il controllo del flusso di lavo-ro VALIANO. Valiano è la soluzione globale alle di-verse necessità del cliente e riunisce una gamma com-pleta e modulare dei migliori prodotti hardware, soft-ware per la pre-stampa. Il cuore di questo sistema ècostituito da un database avanzato che sfrutta un siste-ma di gestione del flusso di lavoro impostato sul con-cetto del JOB TICKET.

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TecnoMedia Filo Diretto ECRM

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64TecnoMedia n. 21, marzo 1999

Due nuove fotounità pergrandi formati da ECRM:

Stingray 5200 e 6300

Come consuetudine ECRM procede con estremasicurezza e al passo coi tempi. Infatti ha presentato 2nuovi modelli di fotounità a trascinamento per medioe grande formato, e già alcune installazioni sono pre-senti in Italia. StingRay 5200 e 6300, questi i nomidelle due fotounità, han-no un formato rispettiva-mente di 52cm. (lavora-zioni 50x70 cm.) e di63,5 cm. per la produzio-ne di 8 pagine inimposition.

Grandi formati: flessibili-tà e competitività

Attualmente il mercato delle arti grafiche si sta spo-stando sempre più su grandi formati per ragioni dicompetitività: del resto produrre fino ad 8 pagine A4in imposition risparmiando i tempi di montaggio e di

correzione di sporchi e segni sulla lastra, rende sicura-mente un servizio molto più competitivo. Questa è laragione per la quale negli ultimi anni si sono semprepiù diffusi i plotter con formati fino al 70x100 cm.,per produrre le 8 pagine in imposition.

Uno Stingray perogni esigenza

La ECRM sicontraddistingue sempre

per offrire soluzioni ade-guate a costi adeguati. Non

tutti infatti si possono permet-tere di spendere diverse centina-

ia di milioni per plotter a tamburo di grande formato,sebbene ne sia riconosciuta la qualità, ed ecco la solu-zione per tutti: ECRM.

Altra prerogativa della linea StingRay èl’aggiornabilità del sistema, da un formato di 52 cm

ad uno superiore di63,5, che può essereeffettuata anche in unsecondo momento,senza dover sostitui-re la fotounità ed ef-fettuare così nuovi in-vestimenti. La tecno-logia a trascinamentocopre formati anchepiù lunghi di quelli di-sponibili nei plotter atamburo e quindi ri-sponde anche ad altreapplicazioni, quali adesempio i moduli con-tinui.

Mentre laStingRay 5200 conformato di 52 cm puòprodurre posters edimposizioni di 4 pa-

ECRMRappresentante per l’Italia:N.T.G Nuove Tecnologie Grafiche

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con StingRay 6300, è possibile realizzare quattro o otto copie per segnatura, paginebroadsheet o paginoni centrali di quotidiani. La larghezza dell’area di esposizione è pari a 25pollici (635 mm), con una velocità massima di 32”/minuto.

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TecnoMediaFilo Diretto ECRM

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Prima installazione per il Computer to plate AIR75 Ecrm

E’ lo stampatore inglese Piggott il primo ad aver installato il Computer to Plate Ecrm AIR75. Il CtPAIR75 Ecrm verrà utilizzato con una macchina da stampa a cinque colori Speedmaster 72, una dellequattro che fanno parte del parco macchine del gruppo Piggott.

Già cliente Ecrm, avendo installato da diversi anni una fotounità KnockOut 4550, il gruppo Piggott hascelto di passare ad un sistema CtP sempre prodotto da Ecrm, l’AIR75.

Grazie alla possibilità di lavorare a luce ambiente e all’integrazione di una sviluppatrice in linea, l’AIR75è uno dei sistemi più produttivi oggi disponibili sul mercato, ideale sia per gli stampatori commerciali chedesiderano sfruttare al massimo le potenzialità della tecnologia CtP, sia per i quotidiani di dimensionipiccole e medie, che non hanno bisogno di sofisticati sistemi di gestione delle pagine in output.

L’AIR75 è in grado di esporre lastre fotopolimere o con emulsione ad alogenuri d’argento a risoluzioniche vanno da 1016 a 2540 dpi, con una ripetibilità di 0,001" e una produttività di oltre 100 lastre all’ora, inbase ovviamente alla risoluzione prescelta ed al tipo e dimensione della lastra.

Il sistema è stato inoltre concepito per esporre la maggior parte delle lastre che si trovano sul mercato,nelle dimensioni che vanno da 22,9x30,5 cm fino a 61,6 x 77 cm.

La produttività è garantita dal tamburo interno con tecnologia multi-laser, che divide il laser blu argonion (488 nm) in fasci multipli, per rendere più veloce l’esposizione e garantire nel contempo un puntopreciso.

Il gruppo Piggott prevede di trasferire nel prossimo futuro dal 60 all’80 per cento della produzione sulCtP AIR75, utilizzando nel contempo la fotounità KnockOut come sistema di back-up.

gine A4, con la 6300 con formato di 63,5 cm. è possi-bile produrre fino ad 8 pagine in imposizione e, perapplicazioni nei quotidiani, una doppia pagina cosid-detta “panorama”.

Caratteristiche tecniche

StingRay offre 12 risoluzioni selezionabili da 1000a 3556 dpi e retinature fino a 200 linee. Una selezionedi 4 colori di 8 pagine A4 in imposizione può essereprodotta in circa 10 minuti a 2000 dpi (corrispondentedi 32 film A4). La massima velocità ottenibile a 1000dpi è di 81 cm. al minuto.

La StingRay è la naturale evoluzione delle famoseKnockOut, dove una delle caratteristiche chiave è rap-presentata dal doppio buffer integrato per il collega-mento on-line a qualsiasi sviluppatrice. Questo signi-fica che non è necessario l’acquisto di una sviluppa-trice on-line, ma è sufficiente una normale sviluppa-trice da collegare, come nel caso della diffusissima

Glunz & Jensen. Il doppio buffer permette di svilup-pare una pellicola dal secondo buffer mentre l’altrasta entrando nel primo, aumentandone così la produt-tività.

Le fotounità StingRay prevedono un sistema dipunzonatura integrata in testa e al piede: si posso-no scegliere punzonature standard o anchepersonalizzate. La capacità della cassetta di alimenta-zione film è di 120 mt, riducendo così la necessità difrequenti caricamenti.

Sono disponibili 2 tipi di Rip software: Harlequinper piattaforme NT Intel e PowerMac, e Adobe perpiattaforme NT Intel. Entrambi i Rip offrono un’altavelocità di rasterizzazione, e opzioni per una varietàdi retini incluso l’FM screening di ECRM.

NTG è il distributore nazionale dei prodotti ECRM,con diverse centinaia di fotounità installate su tutto ilterritorionazionale, per le quali garantisce l’installa-zione, la manutenzione e tutta l’assistenza tecnica ne-cessaria.

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Nuove installazioni nel RegnoUnito e nella Repubblica Ceca

per Unisys PublishingSolutions

Nelle scorse settimane la Unisys Corporation haannunciato di aver siglato due importanti accordi perla fornitura delle Unisys Publishing Solutions allaPortsmouth Publishing and Printing Ltd (PPP), unodei maggiori editori regionali di quotidiani del RegnoUnito, ed alla MAFRA a.s. group, editore del maggio-re quotidiano della repubblicaCeca. Entrambi gli accordi pre-vedono la fornitura dei tre mo-duli base che compongono lasoluzione editoriale Unisys:Hermes, WireCenter eDocCenter.

Il gruppo editoriale PPPLa Portsmouth Publishing and Printing, società

controllata dalla Porstmouth and SunderlandNewspapers, ha sede a Portsmouth, nel sud dell’In-ghilterra. Il suo prodotto principale è il quotidiano delpomeriggio The News, edito sei giorni la settimanacon una diffusione media giornaliera di 72.000 copie.Oltre a The News, la PPP pubblica un free newspapernel West Sussex, The Journal and Guardian, ed unaserie di settimanali in formato tabloid e broadsheet,come l’Observer e la West Sussex Gazette diChichester ed il Post di Petersfield. Oltre a ciò, la PPPeffettua nei propri stabilimenti la stampa per conto dieditori terzi. In totale, PPP conta su circa 650 dipen-denti, suddivisi tra la sede centrale di Portsmouth e lenove sedi distaccate disseminate nel West Sussex enell’Hampshire.

La soluzione Unisys alla PPPLa scelta della soluzione editoriale Unisys da par-

te della PPP è stata motivata principalmente dall’ele-vato livello di integrazione e di flessibilità che la solu-zione client/server di Unisys è in grado di offrire. Gior-nalisti, capiservizio e tecnici saranno in grado di con-trollare la realizzazione del prodotto lungo tutta la ca-tena produttiva. Particolarmente importante nel moti-vare la scelta è stata la facilità nella gestione di edizio-ni multiple, e l’eccezionale flessibilità editoriale del

sistema, che consente di spostare in avanti l’orario dichiusura e di offrire in tal modo ai lettori un prodottosempre più aggiornato.

“Il nostro attuale sistema non è compatibile conl’anno 2000, pertanto ci trovavamo nella necessità diinvestire in nuove tecnologie editoriali - afferma Geoff

Elliott, Direttore della PPP - maallo stesso tempo non voleva-mo una soluzione tappabuchi:la nostra intenzione era quelladi scegliere un nuovo sistemain grado di soddisfare le nostre

esigenze editoriali per molti anni.Dopo una attenta analisi di tutte le

possibili soluzioni, abbiamo sceltoUnisys. Le ragioni? La sua funzionalità è impressio-nante, oltre ad essere estremamente flessibile, moltopotente e realmente integrato. Non soltanto la sceltadi questo sistema ci metterà nelle condizioni di pro-durre il giornale così come noi vogliamo produrlo, maci ha già suggerito una serie di idee per razionalizzarel’organizzazione del lavoro. Durante il progetto pilotai giornalisti si sono letteralmente innamorati del nuo-vo sistema”.

La configurazione del sistemaL’accordo tra Unisys e PPP prevede l’installazio-

ne di una soluzione integrata comprendente Hermes,WireCenter e DocCenter con un totale di 120 stazionidi lavoro, che andrà a sostituire l’attuale sistema DDE.I server sui quali verranno installati Hermes eWireCenter sono una coppia di Unisys QS/2 a qua-druplo processore, con architettura HA (HighAvailability), sistema operativo Windows Nt e databaseMicrosoft SQL Server.

L’applicazione DocCenter sarà invece ospitata daun server Sun Microsystems E250, con databaseBASIS, ed utilizzerà un sistema di memorie di massaRAID 5 e un sistema di archiviazione CD-ROM JVC600.

“Il sistema di archiviazione è sorprendente; - è an-cora Elliott che parla - grazie ad esso ci sarà estrema-

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TecnoMediaFilo Diretto Unisys

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mente agevole riutilizzare il materiale editoriale per lapubblicazione su televideo e su Internet, ed utilizzarenuovi ed innovativi servizi di vendita delle foto o del-l’accesso agli archivi del giornale. E’ un sistema che apochi eguali nell’ottica di un editore che si propongadi andare oltre il ruolo di semplice produttore di cartastampata per diventare un information provider a 360gradi.

Mlada Fronta DNESIl Mlada Fronta DNES è il maggior quotidiano della

Repubblica Ceca con oltre 450.000 copie di diffusio-ne giornaliera media. Il quotidiano, che ha sede a Pragae redazioni distaccate in dieci città della RepubblicaCeca, è stato privatizzato dopo la “Rivoluzione di vel-luto” del 1989, e dal 1992 viene pubblicato dal grup-po editoriale MAFRA.

La soluzione Unisys al Mlada Fronta DNESSecondo i termini dell’accordo, Unisys installerà

Hermes e WireCenter su un totale di 300 stazioni dilavoro suddivise tra la sede centrale di Praga e le reda-zioni distaccate. I server utilizzati saranno una coppiadi Sun Microsystems E4500, con database Oracle8Enterprise Edition. Un terzo server Sun E3500supporterà l’archivio elettronico multimedialeDocCenter.

“La nostra aspettativa è che il sistema Unisys, esoprattutto Hermes, rivoluzioni il nostro giornale -sostiene Roman Gallo, Redattore Capo del quotidiano- Hermes infatti cambierà inmaniera radicale la nostra or-ganizzazione produttiva,velocizzando e semplificandol’accesso alle risorse informa-tive da ogni stazione di lavo-ro. Ma la cosa più significati-va è che il passaggio ad un ci-clo produttivo interamente di-gitale ci consentirà di avviareprogrammi di sviluppo che conil vecchio sistema editorialepotevamo soltanto sognare”

“MAFRA ha scelto il siste-ma Unisys per il Mlada FrontaDNES perché si è rivelatoquello più adatto alle loro esi-genze - ribadisce Ivan Ulc,Unisys Information ServicesManager per la Repubblica

Ceca - e perché la sua flessibilità permetterà diridisegnare la struttura organizzativa. MAFRA ha vi-sitato un gran numero di quotidiani di tutto il mondoprima di scegliere la soluzione Unisys per il MladaFronta DNES.”

La soluzione Editoriale UnisysQuella del Mlada Fronta DNES è la prima instal-

lazione della soluzione editoriale Unisys nell’Europacentro-orientale. Oggi sono oltre 100 i quotidiani diundici Paesi, tra i quali Stati Uniti, Germania, RegnoUnito, Francia, Spagna e naturalmente Italia, che uti-lizzano il sistema Unisys.

Le ragioni di questo successo stanno nel fatto cheUnisys è in grado di offrire una delle più ampie solu-zioni editoriali disponibili oggi sul mercato, grazie adun sistema che integra le funzioni di editing dei testi,impaginazione elettronica, archivio multimediale. Al-tra ragione del successo è l’utilizzo di piattaforme stan-dard e di tecnologie mainstream: oggi Unisys è in gra-do di utilizzare le più diffuse piattaforme server di-sponibili sul mercato - Intel, Sun, IBM RS/6000, DECAlpha, con i rispettivi sistemi operativi - nonché idatabase più diffusi: Oracle, SQL, Sybase, Basis per ilmodulo DocCenter. I client, infine, sono comuni PCcon sistema operativo Windows 95 o NT.

Per maggiori informazioni sulla soluzione edito-riale Unisys è disponibile la home page delle UnisysPublishing Solutions all’indirizzo Internetwww.unisys.com/publishing.

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Unisys is a Unisys Corporation trademark.Hermes™ is a trademark licensed to Unisys Corporation.

For more information, contact us at: [email protected]

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LuxSetter 5600V: Il prodotto diprossima generazione con

tecnologia IOMEx avanzata

Una sfida alle idee preconcette

LuxSetter è una novità che riunisce felicementesofisticate tecnologie all’avanguardia nel settore dellefotounità. I componenti ottici, meccanici ed elettroni-ci hanno subito una trasformazione rivo-luzionaria. Il risultato è una macchina B2con livelli di accuratezza, qualità del pun-to, produttività ed affidabilità che sfidanoqualsiasi idea preconcetta sui sistemid’uscita dell’immagine.

LuxSetter rompe gli schemi, offrendoaffidabilità ed economia d’investimentitradizionalmente associate alla tecno-logia capstan ed arricchendo ilprodotto con la qualità del pun-to, la ripetibilità e l’accuratezzafino a ieri appannaggio dellemacchine a tamburo. A questiattributi Fujifilm ha aggiunto un’eccezionale capacitàproduttiva. Ecco perché LuxSetter sta rivoluzionandoil mondo delle fotounità.

IOMEx – integrazione completa dei componen-ti ottici, meccanici ed elettronici

La superiorità della tecnologia IOMEx è frutto dianni di ricerca e sviluppo, e se è vero che ogni nuovoprogresso è importante, la loro integrazione ad operadi Fujifilm ha aperto un vasto orizzonte di opportuni-tà, che LuxSetter è in grado di sfruttare a pieno.

Componenti ottici

Tecnologia a raggio frazionato – si tratta di unanuova tecnologia che, dividendo un singolo raggio la-ser in sei raggi separati, velocizza considerevolmentela scrittura su pellicola, senza aumentare il costo uni-tario o i requisiti di manutenzione della macchina. Latecnologia era nota da tempo, ma aveva effetticollaterali indesiderati, a discapito della qualità d’im-magine. I tecnici Fujifilm hanno risolto il problema,

rendendo possibile sfruttare la tecnologia a raggiofrazionato senza incorrere in alcun inconveniente.

Obiettivo f-Theta – gli obiettivi convenzionali nonsono mai riusciti a risolvere il problema delle diffe-

renze di lunghezza del percorso ottico riscon-trate durante l’esposizione su scanner pia-

no. Il nuovo obiettivo f-Theta è stato per-fezionato da Fujifilm in modo che il dia-metro del punto prodotto dal raggio siacostante lungo tutta la larghezza di scan-sione. Come risultato, LuxSetter supportail formato B2+, caratteristica possibile

solo nelle fotounità a tamburo.

Meccanica

Fujifilm non ha rivali inquanto a qualità e precisione, in

qualsiasi settore della produzione. Non può quindisorprendere il fatto che sia la prima azienda al mondoin grado di realizzare tamburi con superfici tanto levi-gate da stabilire nuovi livelli di accuratezza di regi-stro.

Tamburo ad alta precisione – il tamburo è fab-bricato con un’accuratezza di rotondità di soli 2µm.Questo fattore, combinato con la precisione di tutti icomponenti meccanici impiegati per la LuxSetter, pro-duce registrazioni 4-up con accuratezza pari a 30 µm.

Rullo a carico fisso e guida di avvolgimento -per ridurre il fenomeno del disallineamento della pel-licola e la conseguente distorsione verticale dell’im-magine che si verifica sovente nelle fotounità, si è sem-pre ricorso all’impiego di molle per il mantenimentodella corretta tensione. Questo metodo tuttavia non èin grado di risolvere le differenze di tensione e puòprovocare un disallineamento ancora peggiore dellapellicola. I nuovi rulli a carico fisso messi a punto daFujifilm, utilizzati con una speciale guida diavvolgimento, assicurano una pressione costante sul-

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TecnoMediaFilo Diretto Fujifilm

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l’intera pellicola ed una perfetta adesione tra pellicolae tamburo.

Componenti elettronici

Sistema di controllo a doppia risposta – nel tem-po l’accuratezza della scrittura può subire leggere va-riazioni dovute a variazioni nella frequenza di riso-nanza e nella velocità di rotazione del tamburo. L’esclu-sivo sistema di controllo a doppia risposta adottato perla LuxSetter rileva e corregge automaticamente anchele minime discrepanze tra la velocità di rotazione deltamburo ed il laser, garantendo nel tempo la precisio-ne e l’accuratezza dell’immagine.

Allineamento elettronico – per garantire il mas-simo livello possibile di accuratezza anche alle regi-strazioni 4-up, ogni LuxSetter è sottoposta ad uno spe-ciale processo di ottimizzazione prima di lasciare lostabilimento di produzione. Tale processo prevede ladeterminazione dell’intervallo immagine della mac-china con una tolleranza inferiore a 30µm, ottenutautilizzando una griglia vetro di precisione. I risultativengono memorizzati nella componentistica elettro-nica della macchina. Questo processo assicura il con-trollo automatico e la correzione dei rapidiposizionamenti dello scanner, che saranno sempre ese-guiti con estrema precisione.

Tecnologia incentrata sull’utente

La tecnologia IOMEx e le altre innumerevolimigliorie di cui è dotata la LuxSetter garantisconoimportanti vantaggi al consumatore.

Qualità – utilizzando la LuxSetter con l’avanzatatecnologia di retinatura, le pellicole ad alto contrasto ele soluzioni chimiche Fujifilm, la qualità del punto ot-tenuta sarà equiparabile, se non superiore, a quella dimacchine ben più costose, inclusi molti dei dispositivia tamburo attualmente in commercio. La definizionea 175 linee, ad esempio, viene scritta alla risoluzionedi 96 l/mm.

Produttività – LuxSetter è la fotounità più veloceche sia mai stata prodotta , con una capacità di 25 pa-gine B2 all’ora alla risoluzione di 96 l/mm. Le veloci-tà di trattamento della pellicola sono state migliorateper mezzo di un innovativo disegno della sviluppatri-ce, in grado di ridurre le sequenze tra l’unità di uscita

e la sviluppatrice, da 30 secondi a soli tre secondi. Laconnessione Wide SCSI velocizza enormemente il tra-sferimento dei dati, ed i buffer dei due dischi interniconsentono il multi-tasking.

Affidabilità – la risposta entusiastica dei clientiche hanno provato LuxSetter è alla base della reputa-zione di assoluta affidabilità guadagnata dalla mac-china. Il numero dei componenti è stato volutamenteridotto al minimo, per diminuire i rischi d’errore e leoperazioni di manutenzione. L’installazione dellaLuxSetter richiede meno di un giorno, e la sviluppa-trice integrata e l’interfaccia intuitiva la rendono im-mediatamente operativa.

Ritorno d’investimento

Le prestazioni della LuxSetter sono superiori aquelle di qualsiasi altra fotounità di pari prezzo, edeguagliano quelle di altre macchine molto più costo-se. Tali risultati, insieme a sorprendenti doti di produt-tività ed affidabilità, fanno della LuxSetter un investi-mento altamente produttivo.

Ulteriori funzioni e benefici

Sviluppatrice – il cestello di trattamento integratoe la ventola di raffreddamento contribuiscono alla ri-duzione dell’inquinamento ambientale, diminuendo ilrumore, eliminando gli odori ed impedendo l’accumulodi calore.

Dimensioni compatte – la LuxSetter è estrema-mente compatta, nonostante sia un formato B2+. Oc-cupa infatti un metro e mezzo quadrato di spazio sulpavimento, che è pari alla metà circa dell’ingombro dimolte macchine di pari formato.

Punzonatura in linea – nel formato standard, laLuxSetter incorpora una punzonatrice linea che con-sente di scegliere tra tre protocolli – Batcher, Stoessere Billows. Le macchine possono essere ordinate an-che senza punzonatrice, ed aggiornate eventualmentein un secondo tempo.

La tecnologia IOMEx è il cuore dell’innovazione

La LuxSetter è il risultato di una serie di innova-zioni integrate e di sviluppi tecnici esclusivi Fujifilm.Conosciuti con il nome di IOMEx, sono invenzioni

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applicate ai settori dell’ottica, della meccanica e del-l’elettronica che hanno rivoluzionato la scrittura digi-tale su lastra.

I vantaggi della tecnologia IOMEx riguardano so-prattutto il formato d’uscita, la ripetibilità, la precisio-ne (in particolare per le registrazioni 4-up) e la pro-duttività. Inoltre, nonostante una tecnologia così avan-zata, la LuxSetter mantiene un disegno semplice epulito.

Dispositivi meccanici di altissima precisione ed unaprogettazione tecnica riconosciuta in tutto il mondoper la sua qualità sono alla base dell’ottima reputazio-ne riconosciuta alla LuxSetter.

Caratteristiche tecniche

Area massima d’immagine544 x 820 mm

Formato minimo d’uscita170 x larghezza pellicola

Larghezze pellicola558 mm, 508 mm, 330 mm

SupportiPellicola Fujifilm HXR

Spessore del supporto0,1 mm

Sorgente luminosaLaser a elion-neon da 633nm

Metodo di registrazioneA 3 o 6 raggi

Velocità di registrazione16,7 mm/sec. @ 48 l/mm(0,66 m/sec. @ 1219 dpi)10 mm/sec. @ 96 l/mm(0,39 m/sec. @ 2438 dpi)

Forma del puntoVedere le caratteristiche tecniche del prodotto FujifilmRIP utilizzato

Risoluzioni48, 72, 96, 144 l/mm(1219, 1828, 2438 e 3658 dpi)

Alimentazione110/240 V CA, 50/60 Hz 15 A con rilevamento auto-matico

Temperatura18 – 30° C

Umidità30 – 70% di umidità relativa, in assenza di condensa

Punzonatura in lineaLastra Batcher, protocollo Sloesser o Billows

Supporto softwareCelebraNT o HQ RIPDisegnata come componente integrale per la soluzio-ne del flusso di lavoro Valiano ™

Interfaccia RIPWide SCSI-2.

Ingombro

LuxSetter 5600VAltezza 1320 mmLarghezza 1161 mmProfondità 700 mmPeso 302 kg

Sviluppatrice AP560 IIEAltezza 1183 mmLarghezza 940 mmProfondità 744 mmPeso 205 kg

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Filo Diretto Tera

TERA S.p.A.

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Un caso unico

La caratteristica principale di un buon sistema edi-toriale è per Alex Nicholson, direttore tecnico dellainglese Evening Gazette, la flessibilità. “GoodNews èstato sviluppato interamente su misura alle esi-genze dei nostri operatori e può essereulteriormente personalizzato in re-lazione alle necessità individuali”,commenta Alex.

All’incirca 75 professio-nisti, tra giornalisti, redattorie personale di produzione,sono stati direttamente coin-volti nel training per l’ap-prendimento del corretto uti-lizzo del sistema. Il trainingha dimostrato cheGoodNews è molto sempli-ce da imparare e ogni speci-fico settore che partecipa allaproduzione del giornale èstato concorde nel dire che ilsistema è assolutamente “user friendly”.

“Se gli utenti non incontrano difficoltà nel com-prendere il software e se questo effettivamente fa quelloche loro vogliono e si aspettano, significa che lo acco-glieranno favorevolmente – benché questo suoni ab-bastanza semplicistico, ci vuole molto tempo per darvita ad un sistema che soddisfi a pieno tutti i settoridella produzione giornalistica”, continua AlexNicholson.

L’Evening Gazette ha aggiornato l’originario HESa GoodNews qualche anno fa e nel 1998, ha deciso dirimpiazzare il server basato su UNIX con un serverNT. La prima edizione dell’Evening Gazette, intera-mente prodotta con la successiva versione 2 diGoodNews è stata pubblicata il 1 Giugno 1998.

L’hardware della Evening Gazette è marchiatoHewlett-Packard e viene acquistato tutto dal distribu-tore nazionale Basilica. HP garantisce non solo parti-colare affidabilità ma anche prezzi ragionevoli. Il server

è rappresentato da un processore Dual Pro LH Hp ed ècollegato al RAID Net Server Storage System/6 HPper il back-up.

Tony Dunphy, capo redattore responsabile dellaproduzione alla Evening Gazette, lavora costantementecon tutti i moduli messi a disposizione dal pacchettosoftware GoodNews, per monitorare in tempo reale lostato dell’edizione giornaliera.

“Il software mi dà a disposizione una finestra sututto il sistema – posso visualizzare gli articoli, possocontrollare lo stato della mia edizione e vedere il

progresso delle pagine in tempo reale –tutto questo in un’unica

schermata. Siccome il sistemaè predisposto in questo modoio ho la certezza di stare guar-dando lo stato reale dei mieiarticoli e del mio giornale”,aggiunge Tony Dunphy.

Per creare un’edizione nuo-va, Tony importa l’architetturadi una pagina standard dal fra-me editor FRED e getta così le

fondamenta dell’edizione successiva.

Non solo parole, immagini

L’Evening Gazette è stata tra i primi ad adottare ilsistema Photodesk di Tera, basato sul software Tark,un completo sistema di archiviazione, in grado diarchiviare testi, immagini e pagine complete in undatabase SQL utilizzando come strumento per l’inter-rogazione dell’archivio un qualsiasi browser Web comead esempio Netscape e Microsoft Internet Explorer.

Le immagini pubblicate in relazione ad un articolosono in realtà solo alcune di quelle prodotte dal foto-grafo. In troppi i casi le fotografie eccedenti vengonosemplicemente scartate e solo a volte e per qualcunohanno anch’esse un valore. Prendiamo come esempioun qualsiasi giornale locale che commissiona ilreportage fotografico del carnevale locale. Probabil-mente solo un paio di immagini realizzate verranno

GoodNews e Tarkalla Evening Gazette: flessibilità,potenza, semplicità d’uso

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poi utilizzate. Dozzine di scatti possono essere statieffettuati e sarebbero sicuramente interessanti per co-loro che hanno partecipato all’evento in questione.

In principio si pensava di memorizzare le immagi-ni in formato TIFF che assicurava una qualità più altarispetto ad un altro formato. Tuttavia lo spazio occu-pato dal TIFF era troppo alto e di conseguenza si deci-se di adottare il formato JPEG che era un po’ un com-promesso tra qualità e dimensione.

All’Evening Gazette le pagine intere vengonoarchiviate in PDF; vengono memorizzate anche le ver-sioni originali degli articoli per eventuale future refe-renze. Non vengono memorizzati gli annunci classifi-cati.

Una volta archiviate le immagini possono esserericercate secondo due metodi: in riferimento all’edi-zione dove sono apparse e per il contenuto della dida-scalia.

Per la selezione su video si utilizzano immagini dibassa e media risoluzione e quelle prescelte vengonoinviate ad una stampante Pictrography Fuji Film di altarisoluzione.

La reception dell’Evening Gazette è dotata di unPc collegato al sistema interno. Da qui è possibilecercare le foto che interessano e quindi stamparle sustampante Fuji Film.

Per un breve periodo l’elemento di archiviazionetesti del sistema verrà utilizzato solo all’interno dellaredazione per potere controllare quanto gia pubblica-to su un certo argomento.

Il suo potenziale comunque è altissimo soprattuttoper studenti e scrittori che potrebbero consultare unenorme archivio di informazioni

Il Giornale e l’Educazione

Nel 1993 l’Evening Gazette è partita con un pro-getto assolutamente nuovo, l’Evening GazetteCommunity Classroom. 16 piattaforme computer sonostate installate in una classe a simulazione di una re-dazione giornalistica vera. Il sistema editoriale èGoodNews.

La Community Classroom offre agli scolari corsie supporto nella produzione del giornale scolastico e“del giornale della comunità”. L’equipaggiamentocomprende, in aggiunta al sistema EditorialeGoodNews, anche una macchina fotografica digitale,uno scanner piano, accesso alle notizie provenientidalle agenzie di stampa e accesso Internet/Intranet.

Victoria Coulson, manager del Newspaper inEducation commenta:”Con il nostro CommunityClassroom offriamo a tutti la possibilità di avvicinarsidirettamente all’industria editoriale, anche se le ragio-ni di questa iniziativa non sono puramente altruiste.Se dobbiamo sopravvivere e prosperare come business,dobbiamo cogliere l’attenzione e l’interesse dei lettorie degli inserzionisti pubblicitari. Noi crediamo ferma-mente che un buon business abbia significato solo sesi insegna alla nuova generazione, ai giovani di oggi,nei diversi momenti della loro educazione, di comesia strutturato e di come funzioni il nostro lavoro.Queste nostre attività sono utilissime per i ragazzi siaperché sono stimolanti sia perché sono divertenti.

Sono rimasta sorpresa dalla velocità di approcio edi apprendimento di questa nuova tecnologia dei bam-bini dai sette anni in su. Sembra quasi che sia piùsemplice far imparare a loro che agli adulti”, aggiun-ge Victoria. “Il sistema GoodNews della Tera è sicu-ramente un grandissimo aiuto in questo senso. E faci-le da spiegare ed è logico da seguire. E’ bellissimoassistere non solo all’eccitazione generale che questoprogetto ha creato ma soprattutto alla qualità della pro-duzione di cui si dimostrano capaci gli alunni.”

Un aspetto importante del programma è il “ReadingPassport”, sponsorizzato dalla ICI, il cui scopo è quel-lo di promuovere la letteratura e di introdurre l’utiliz-zo del giornale nelle classi.

Il progetto “Newspaper in Education” è stato fon-dato in collaborazione dalla Evening Gazette e dalTeesside Training and Enterprise Council con l’assi-stenza della British Telecom e della Northern Electric.L’attività delle classroom ha messo la Gazette in pri-ma linea nell’iniziativa nazionale del “Newspapers inEducation”.

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“Circolari FIEG” raccoglie e segnala le informazioni e i com-menti ai più importanti dispositivi di legge, indicazioni e rac-comandazioni in materia sindacale, tributaria, disciplina del-l’IVA e quant’altro attiene agli aspetti gestionali e amministra-tivi dell’industria dei giornali, oggetto di sistematica comuni-cazione alle imprese editrici e stampatrici.“Circolari FIEG” è un promemoria di facile consultazione, datenere sempre a portata di mano, un nuovo strumento di la-voro per quanti hanno responsabilità direttive e gestionali nelleaziende del settore.

Circolari

Circolare del 19-01-99 N° 03 (Rm) Banche dati di uso redazionale. Obbligo di informazione al pubblico edi indicazione nella gerenza del giornale del responsabile del trattamentodei dati personali.

Circolare del 20-01-99 N° 04 (Rm) Congresso mondiale degli editori di periodici.

Circolare del 20-01-99 N° 05 (Rm) Conferenza sulla pubblicità a Lisbona.

Circolare del 22-01-99 N° 06 (Rm) Legge 27 novembre 1998, n. 409. Lavoro straordinario ed obblighi dicomunicazione.

Circolare del 22-01-99 N° 07 (Rm) Congresso Mondiale degli editori di quotidiani. Zurigo, 13-16 giugno1999.

Circolare del 22-01-99 N° 08 (Rm) Versamento del contributo ambientale CONAI. Scadenza del 15 febbraio1999.

Circolare del 22-01-99 N° 3 (Mi) Sperimentazione di punti complementari di vendita della stampaquotidiana e periodica: via libera della Camera dei Deputati al testo deldisegno di legge 3911. L’impatto sul comparto editoriale.

Circolare del 22-01-99 N° 9 (Rm) Fondo Previdenza Dirigenti Giornali Quotidiani. Misure dei contributiper l’anno 1999. interessi di mora sui contributi arretrati.

Circolare del 26-01-99 N° 10 (Rm) Presentazione degli studi sulla stampa in Italia e sui bilanci deiquotidiani.

Circolare del 02-02-99 N° 11 (Rm) Pubblicità delle attività dei dottori commercialisti.

Circolare del 02-02-99 N° 12 (Rm) Trattative contrattuali per il rinnovo della disciplina collettivapoligrafica. Indennità di vacanza contrattuale.

Circolare del 02-02-99 N° 4 (Mi) Modalità di effettuazione di ricorsi all’Organo Monocratico, istituito aisensi dell’art. 12 dell’Accordo Nazionale sulla vendita dei giornaliquotidiani e periodici.

Circolare del 03-02-99 N° 05 (Mi) Rete di vendita di Genova: comunicazione del Comune finalizzata asensibilizzare i rivenditori sulla corretta collocazione del materialepromozionale esposto nelle immediate adiacenze del punto di vendita.

Circolare del 03-02-99 N° 13 (Rm) Premi per l’esportazione del libro italiano 1998.

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74TecnoMedia n. 21, marzo 1999

Circolare del 03-02-99 N° 6 (Mi) Comunicazione alle Organizzazioni Sindacali dei rivenditori dellequote liquidate a titolo di sovrasconto ai sensi dell’art. 9, , comma 4, delvigente Accordo Nazionale sulla vendita dei giornali quotidiani eperiodici.

Circolare del 05-02-99 N° 14 (Rm) Trasmissione di Radio Rai Tre sui “Giornali in classe”.

Circolare del 08-02-99 N° 15 (Rm) Contributi alle pubblicazioni di elevato valore culturale.

Circolare del 09-02-99 N° 16 (Rm) Regolamento sull’organizzazione e il funzionamento dell’Ufficio delGarante della privacy. D.P.R. 31 marzo 1998 n. 501.

Circolare del 09-02-99 N° 7 (Mi) Operativi dei voli postali in vigore dal 1 febbraio 1999.

Circolare del 11-02-99 N° 17 (Rm) Trattative contrattuali per il rinnovo della disciplina collettivapoligrafica. Documento della Federazione Italiana Editori Giornalisugli obiettivi da perseguire con il rinnovo contrattuale.

Circolare del 11-02-99 N° 8 (Mi) Sperimentazione di punti complementari di vendita della stampaquotidiana e periodica richiesta di informazioni sulle testate partecipanti.

Circolare del 16-02-99 N° 19 (Rm) Uscita della Federazione Italiana Editori Giornali dall’Istituto Nazionaledi Previdenza dei Giornali Italiani. Accordo ministeriale dell’11 febbraio1999.

Circolare del 18-02-99 N° 20 (Rm) Trasmissione di Radio Rai Tre sui “Giornali in classe”.

Circolare del 19-02-99 N° 9 (Mi) Sviluppo di strutture specializzate nella fornitura di servizi distributivie promozionali presso i punti di vendita l’impatto sul settore editoriale.

Circolare del 24-02-99 N° 21 (Rm) Regolamento recante norme per la concessione dei tributi e delleprovvidenze all’editoria, in attuazione della legge 7 agosto 1990, n.250 e successive modificazioni (Gazzetta ufficiale n. 34 dell’11 febbraio1999).

Circolare del 01-03-99 N° 10 (Mi) Adeguamento sistemi informatici all’anno 2000.

Circolare del 03-03-99 N° 23 (Rm) Delibera del Consiglio di Amministrazione dell’INPGI conseguenteall’intesa ministeriale del 11 febbraio 1999. Accordo 23 febbraio 1999.Statuto del Fondo di previdenza complementare dei giornalisti.

Circolare del 05-03-99 N° 24 (Rm) Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale. Circolare n. 10/99 del1 febbraio attinente “Disciplina legale dell’orario di lavoro in genere.Nuove disposizioni in tema di ricorso al lavoro straordinario da partedi imprese industriali.

Circolare del 08-03-99 N° 25 (Rm) Legge 27 novembre 1998 n. 409 recante “Disposizioni urgenti inmateria di lavoro straordinario”. Applicazione nei confronti delpersonale giornalistico. Nota del Presidente della Fieg al Ministro dellavoro e della previdenza sociale.