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TecnoMedia Periodico mensile. Anno XII n. 48 - Sped. in Abb. to Postale comma 20 lett. B art. 2 Legge 23/12/96 n. 662 Roma (Romanina) - Reg. Trib. Roma n. 357 del 11-08-2003 - Iscrizione ROC n. 4753 Periodico della ASIG - Associazione Stampatori Italiana Giornali - Tecnologie, Prodotti & Mercati editoriali ADN Kronos Adobe Systems Agenzia Giornalistica Italia Agfa-Gevaert AMC - Atex Media Command Ansa APCom Telecom Media News Creo Italia Denex Systems Technology Ecrm EidosMedia Elettra Energy Workflow System Eschergrad Ferag Italia Fujifilm G.M.D.E. GMG Goss International HiT Media & Publishing Idab-Wamac International Interstrap Kodak Polychrome Graphics LinkService Lüscher MAN Roland Mima films Müller Martini Napp Systems NTG Digital Punch Graphix R.G. Recmi Sap Italia Segbert Sinedita SMB Schwede Maschinenbau Technotrans Techsage Tecsa Telpress Tera Teufelberger Tolerans Unisys Italia Xeikon Xyenterprise Visita il nostro sito Internet: http://www.ediland.it FILO DIRETTO LE AZIENDE INFORMANO Numero 48 - febbraio 2006 A Bologna la IX edizione di Ifra Italia Gli scenari futuri dell’informazione quotidiana, dall’evoluzione del merca- to della stampa alla gestione dei contenuti, sono al centro del convegno 2006, in programma il 15 e 16 giugno presso il Royal Hotel Carlton. a pagina 4 Paolo Paloschi nuovo Presidente di Asig L’Assemblea del 26 gennaio ha rinnovato gli organismi direttivi dell’As- sociazione. Paloschi succede a Carlo Lombardi, che ha guidato l’Asig per 23 anni. a pagina 6 Luci e ombre per l’editoria italiana I dati Fieg evidenziano la capacità degli editori di innovare e di mantenersi competitivi pur in uno scenario di mercato molto difficile. a pagina 8 Ansa avvia la digitalizzazione dell’archivio foto Il progetto di “ricupero digitale” dell’archivio fotografico dell’agenzia: oltre un milione e seicentomila scatti dagli anni Trenta ad oggi. a pagina 11 La Sedit raddoppia ed investe sul commerciale Completati i lavori di ampliamento dell’area quotidiani, la società di Bari ha avviato la costruzione di uno stabilimento per la stampa commerciale. a pagina 13 e polis: alla scoperta del quotidiano “multicittà” Le strategie editoriali e pubblicitarie del nuovo network di testate locali edite dal Gruppo Grauso. a pagina 17 Il Museo della Stampa Marcello Prati a Piacenza L’editore del quotidiano Libertà ha trasformato la vecchia tipografia del giornale in uno splendido museo di storia e cultura tipografica. a pagina 20 La sala di spedizione come strumento di marketing Inizia con una intervista a Sandro Provera di Ferag Italia una serie di riflessioni sui cambiamenti in atto nelle sale spedizione dei giornali. a pagina 23 Lo stato di salute dei quotidiani Usa Da una recente ricerca emerge la tendenza delle aziende editoriali sta- tunitensi a trasformarsi in “multiplatform media companies”. a pagina 25 Lavoro & Sicurezza .................................................................... a pagina 29 MediaForm ................................................................................ a pagina 34 Media Insider ............................................................................. a pagina 36 Le Rubriche

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Rivista dell'ASIG, Associazione Stampatori Italiana Giornali

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Periodico della ASIG - Associazione Stampatori Italiana Giornali -

Tecnologie, Prodotti & Mercati editoriali

ADN KronosAdobe SystemsAgenzia Giornalistica ItaliaAgfa-GevaertAMC - Atex Media CommandAnsaAPCom Telecom Media NewsCreo ItaliaDenex Systems TechnologyEcrmEidosMediaElettraEnergy Workflow SystemEschergradFerag ItaliaFujifilmG.M.D.E.GMGGoss InternationalHiT Media & PublishingIdab-Wamac InternationalInterstrapKodak Polychrome GraphicsLinkServiceLüscherMAN RolandMima filmsMüller MartiniNapp SystemsNTG DigitalPunch GraphixR.G.RecmiSap ItaliaSegbertSineditaSMB Schwede MaschinenbauTechnotransTechsageTecsaTelpressTeraTeufelbergerToleransUnisys ItaliaXeikonXyenterprise

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Filo direttole aziende inFormano

Numero 48 - febbraio 2006

A Bologna la IX edizione di Ifra ItaliaGli scenari futuri dell’informazione quotidiana, dall’evoluzione del merca-to della stampa alla gestione dei contenuti, sono al centro del convegno 2006, in programma il 15 e 16 giugno presso il Royal Hotel Carlton.

a pagina 4

Paolo Paloschi nuovo Presidente di Asig L’Assemblea del 26 gennaio ha rinnovato gli organismi direttivi dell’As-sociazione. Paloschi succede a Carlo Lombardi, che ha guidato l’Asig per 23 anni.

a pagina 6

Luci e ombre per l’editoria italianaI dati Fieg evidenziano la capacità degli editori di innovare e di mantenersi competitivi pur in uno scenario di mercato molto difficile.

a pagina 8

Ansa avvia la digitalizzazione dell’archivio fotoIl progetto di “ricupero digitale” dell’archivio fotografico dell’agenzia: oltre un milione e seicentomila scatti dagli anni Trenta ad oggi.

a pagina 11

La Sedit raddoppia ed investe sul commercialeCompletati i lavori di ampliamento dell’area quotidiani, la società di Bari ha avviato la costruzione di uno stabilimento per la stampa commerciale.

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e polis: alla scoperta del quotidiano “multicittà” Le strategie editoriali e pubblicitarie del nuovo network di testate locali edite dal Gruppo Grauso.

a pagina 17

Il Museo della Stampa Marcello Prati a PiacenzaL’editore del quotidiano Libertà ha trasformato la vecchia tipografia del giornale in uno splendido museo di storia e cultura tipografica.

a pagina 20

La sala di spedizione come strumento di marketingInizia con una intervista a Sandro Provera di Ferag Italia una serie di riflessioni sui cambiamenti in atto nelle sale spedizione dei giornali.

a pagina 23

Lo stato di salute dei quotidiani UsaDa una recente ricerca emerge la tendenza delle aziende editoriali sta-tunitensi a trasformarsi in “multiplatform media companies”.

a pagina 25

Lavoro & Sicurezza .................................................................... a pagina 29

MediaForm ................................................................................ a pagina 34

Media Insider ............................................................................. a pagina 36

Le Rubriche

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:Arkitex – la scelta professionale del flusso di lavoro per quotidiani.

Da quando fu introdotto sul mercato, centinaia di quotidiani in tutto il mondo hanno optato per la soluzione :Arkitex di Agfa. E centinaia di imprese seguiranno ancora il loro esempio.

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TecnoMediaPeriodico della ASIG

Associazione Stampatori Italiana Giornali

Via Sicilia 125, 00187 Romatel. 06 / 4883566 - fax 06 / 4883489

E-mail: [email protected]

Direttore responsabile Carlo Lombardi

RedazioneSalvatore Curiale - Luca Michelli

hanno collaborato a questo numeroMarco Brogi, Giuseppina Ciaccia,

Giulia Maria Leone, Antonietta Strada.Segreteria di Redazione

Elga Mauro

Registrazione del Tribunale di Roma n. 357 del 11-08-2003Iscrizione al Registro Operatori della Comunicazione n. 4753

© ASIG Service S.r.l. - 2006 - Tutti i diritti riservatiSede legale: via Ariosto 24, 00185 Roma

StampaSpedalgraf

Via dello Scalo Tiburtino 1 - 00159 Roma

Questo numero è stato chiusoin redazione il 10 aprile 2006

TecnoMedia è consultabile in Internet sulla banca dati Ediland (http://www.ediland.it/archive/psengine.asp)

L’editorialedi Paolo Paloschi

La decisione di Carlo Lombardi di non ripresentare la propria candidatura per un nuovo mandato alla presidenza dell’Asig - come si legge anche in altra parte della pubblicazione - ha inaugurato, per tutti gli editori e stampatori associati, una nuova stagione di riflessioni e di sfide sul futuro di un’organizzazione che, sotto la guida di Carlo, ha saputo ritagliarsi un ruolo significativo nel panorama italiano dell’editoria quotidiana.

Dalla fine del mese di gennaio, in Asig si è aperto un importante cantiere per i lavori di consolidamento e sviluppo di tutte le attività associative secondo linee guida che già è possibile intravedere: una rinnovata collaborazione con la Federazione Editori, pur nel rispetto assoluto delle autonomie delle due rappresentanze imprenditoriali, e con l’Osservatorio Tecnico per i quotidiani e per le agenzie di informazione; un impegno ancora più forte e convinto in direzione dell’apertura dell’Asig a nuovi associati, sia “stampatori puri”, come si usa dire, che editori che provvedono anche all’impressione, in tutto o in parte, del prodotto-quotidiano su carta; uno sforzo per

ampliare il ventaglio di attività offerte all’industria editoriale che hanno contribuito a qualificare l’Asig nel corso degli anni quale “centro servizi” a disposizione dei professionisti del settore.

Non si riesce ad immaginare una associazione stampatori che non rafforzi e solidifichi, anche attraverso concrete attività da svolgere insieme, il proprio rapporto con la Fieg, la “casa madre” dell’editoria quotidiana italiana. Gli organismi di entrambe le associazioni stanno vagliando le numerose opportunità di lavoro comune al servizio di una base associativa che quotidianamente, ci sia perdonato il gioco di parole, gioca di squadra per realizzare giornali sempre più a misura dei lettori, con un occhio puntato sulla qualità globale del prodotto ed uno attento ai costi di gestione.

La nostra associazione è sempre stata il punto di ritrovo dei più importanti imprenditori e gruppi industriali di stampa. La consapevolezza che le sfide del futuro saranno tanto più facilmente affrontabili quanto più sarà ampia e forte sarà la rappresentatività associativa ha spinto tutti i soci verso un rinnovato impegno ad ampliare la base degli aderenti, con l’obbiettivo di fare crescere il numero degli iscritti.

Nel corso degli anni l’Asig si è distinta per una serie di attività innovative al servizio di tutto il settore editoriale. Corsi di formazione specialistica, ricerche di mercato, organizzazione di eventi business-to-business e, non da ultima, la nostra pubblicazione TecnoMedia, che informa puntualmente oltre tremila professionisti del settore quotidiani sull’evoluzione di tecnologie, prodotti e mercati, sono stati alcuni dei punti di forza caratterizzanti della nostra organizzazione. Le commissioni di lavoro incaricate dall’associazione stanno già mettendo a punto i programmi per rafforzare questi settori tradizionali ed avviare nuove opportunità per il servizio ai professionisti del settore. Siamo sicuri che il primo grande appuntamento per l’editoria italiana di quest’anno, la IX edizione di Ifra Italia che si svolgerà a Bologna il 14,15 e 16 giugno prossimi, sarà anche un’occasione per approfondire con i protagonisti del settore le novità di un’associazione che vuole rafforzarsi per contribuire alla crescita della qualità globale del prodotto quotidiano italiano.

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L’informazione quotidiana:gli scenari del futuro in Italia e in Europa

Dal 14 al 16 giugno prossimo Bologna ospiterà la IX edizione di Ifra Italia, la Conferenza internazionale per la stampa quotidiana italiana promossa da Fieg (Federazione Editori) da Asig (Associazione Stampatori) e da Ifra, la più importante organizzazione internazionale per la ricerca e lo sviluppo tecnologico applicato all’industria dei giornali. Al centro della manifestazione gli scenari dell’evoluzione del mercato della stampa dei prodotti e le possibili novità in arrivo per la gestione dei contenuti, dalla distribuzione delle informazioni su più canali di comunicazione all’avvento delle redazioni multimediali. Tavole rotonde, esperienze di successo, progetti di sviluppo raccontati in prima persona dai protagonisti dell’industria italiana ed europea saranno al centro dei due giorni di lavori, ai quali faranno da cornice attività conviviali alla scoperta delle caratteristiche del territorio e della cultura gastronomica bolognese, e la visita ai centri stampa offset e flexo per giornali quotidiani.

Dopo il successo dell’edizione dello scorso anno, all’ombra del vulcano Etna, Ifra Italia ritorna nel continente, e fa tappa a Bologna.

Il capoluogo dell’Emilia Romagna ospiterà, nel nuovo centro congressi del Royal Hotel Carlton, la nona edizione della Conferenza internazionale per la stampa quotidiana italiana promossa da Fieg (Federa-zione Editori) da Asig (Associazione Stampatori) e da Ifra, la più importante organizzazione internazionale per la ricerca e lo sviluppo tecnologico applicato all’industria dei giornali.

Quest’anno la manifestazione punta i riflettori su due temi di grande attualità: lo “stato dell’arte” nelle tecniche di stampa e l’economia dei processi industriali, nel corso della prima giornata dei lavori; la gestione dei contenuti, fra tradizione ed innovazione multimediale, nella seconda giornata. Nel solco della tradizione sarà l’alternanza di interventi, esperienze di successo, progetti in fase di attuazione, tavole rotonde aperte alle domande del pubblico, con la partecipazione di personalità di primo piano italiane e straniere. Decisamente più innovativo sarà il “ta-glio” della manifestazione, che darà ampio spazio a considerazioni e discussioni che, pur traendo spunto da temi tecnologici, punteranno, come già è succes-so nella scorsa edizione di Catania, ad allargare gli orizzonti di Ifra Italia. L’anno scorso con i tecnici vennero coinvolti i pubblicitari, mentre quest’anno sarà la volta dei giornalisti, sia dei quotidiani che

delle agenzie di informazione. Uno spazio partico-lare occuperanno quest’anno i fornitori, chiamati a partecipare a tavole rotonde dove dovranno destreg-giarsi fra le domande insidiose dei coordinatori, che avranno l’obiettivo di contribuire, con punti di vista essenziali, alla definizione degli scenari evolutivi del mercato. Nella seconda giornata dei lavori, in particolar modo, si cercherà di capire, dalla viva voce dei protagonisti, dove sta puntando l’industria delle soluzioni editoriali, se e in quali termini valga ancora la pena di investire in ricerca e sviluppo nell’area dei sistemi editoriali, un mercato cresciuto in maniera esponenziale nel corso degli anni ottanta e novanta, e dal quale editori ed agenzie di comunicazione si attendono nuove soluzioni e nuovi, reali, valori ag-giunti. Il programma completo della manifestazione, disponibile nelle prossime settimane, sarà come di consueto pubblicato sulle pagine on line dei siti www.ediland.it e www.ifra.com.

Visite ed occasioni d’incontro conviviali: Mo-tori e Sapori dell’Emilia Romagna

Ifra Italia era, e resta, non solo un luogo di ap-profondimento tematico e di scambio di opinioni fra i protagonisti dell’industria editoriale italiana ed europea, ma un’occasione d’incontro anche convivia-le. E quest’anno la città di Bologna, e le immediate vicinanze, saranno l’occasione per ripetere l’iniziativa

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Editoria: un quadro positivo in uno scenario incerto

Bologna, la “città dei portici”, ospiterà la IX edizione di Ifra Italia nei giorni 14, 15 e 16 giugno 2006

dell’anno scorso, una serata inaugurale all’insegna dell’informalità, del divertimento e, sperano gli or-ganizzatori, all’insegna della sorpresa. Al momento si conosce solo il nome che verrà dato alla serata: Motori e Sapori dell’Emilia Romagna.

Tutto il resto, come già accadde per la scorsa edizione, sarà tenuto il più possibile riservato, per non guastare la sorpresa ai partecipanti.

La serata inaugurale sta già ricevendo una lusin-ghiera attenzione da parte di sponsor interessati a legare il proprio marchio ad un’iniziativa che ha lo scopo di creare la giusta atmosfera per i lavori di Ifra Italia, un mix fra divertimento e business.

Come nelle abitudini della manifestazione, sia nella serata inaugurale, il 14 giugno, che nella serata successiva, dove non mancherà un’iniziativa gastro-nomica di grande qualità a cura delle aziende editrici e stampatrici di giornali della città di Bologna, saranno organizzate visite guidate ai centri stampa della città felsinea. In quest’area industriale è disponibile una panorama davvero completo delle tecnologie e degli impianti per la preparazione, la stampa in offset ed in flessografia, e la spedizione dei giornali quotidiani.

Dato il numero degli stabilimenti gli organizzatori hanno già previsto non una, ma due serate da dedicare alle visite, oltre alla mattinata di giovedì 15 giugno.

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Paolo Paloschi è il nuovo Presidente dell’Asig

L’Assemblea dell’Asig - Associazione Italiana Stampatori Giornali - ha eletto lo scorso 26 gennaio all’unanimità Paolo Paloschi nuovo Presidente per il triennio 2006 - 2008. Paloschi succede a Carlo Lombar-di, che dopo aver guidato l’Associazione per 23 anni, aveva annunciato tre anni fa la decisione di non voler più ricandidarsi per un nuovo mandato. Paolo Paloschi, Amministratore Delegato dell’Editoriale FVG, società che pubblica Il Piccolo e il Messaggero Veneto, ha dedicato quasi tutta la sua vita lavorativa all’attività editoriale nel settore quoti-diani. Dopo una esperienza di alcuni anni all’Istituto Elet-trotecnico Nazionale Galileo Ferraris - dove era entrato come ricercatore appena con-seguita la laurea in Ingegneria Elettronica al Politecnico di Torino - e poi alla direzione Ricerche Elettroniche della FIAT, entrava infatti a far parte dell’area tecnica del quotidia-no La Stampa nella quale ha operato per una decina di anni a cavallo tra gli anni 70 e gli anni 80.

Si è occupato in questo periodo della teletrasmissio-ne del giornale da Torino a Roma (la Stampa fu il primo quotidiano nazionale a utiliz-zare questa tecnologia), della introduzione della fotocompo-sizione e poi del sistema edi-toriale, della automazione del confezionamento. Dall’84, sempre alla Stampa, è stato Amministratore Delegato e Direttore Generale, fino al 2001 quando ha lasciato l’azienda per passare all’Edi-toriale Friuli Venezia Giulia. Attivo negli organismi e nelle organizzazioni di categoria, come Amministratore Delegato della Stampa, ha rappresentato l’azienda in

FIEG (Consiglio Federale e Comitato di Presidenza), IFRA e ANSA (Consiglio e Comitato Direttivo) e nelle aziende collegate. Presente in Asig fin dalla fondazione, è tutt’ora membro del Consiglio Federale Fieg.

Asig, un’associazione di servizio

Paolo Paloschi ha ricevuto simbolicamente dalle mani del suo predecessore uno scettro “pesante”. Carlo Lombardi, alla guida dell’Asig per 23 anni, e

protagonista, a cavallo dei primi anni Ottanta, della tra-sformazione delle imprese editoriali con l’introduzione progressiva dei sistemi edito-riali e l’evoluzione del flusso di lavoro, ha caratterizzato la sua presidenza con una serie ininterrotta di iniziative di grande portata innovativa a servizio del mercato italiano della stampa quotidiana, in grado di coinvolgere, di volta in volta, editori, stampatori, giornalisti e pubblicitari. Fra la fine degli anni Ottanta ed i primi anni Novanta, pro-muove, di concerto con Fieg, Quotidie, la “piccola Ifra”, come viene subito ribattezzata da tutti gli addetti ai lavori. E’ una mostra convegno, organiz-zata presso la fiera di Milano in stretta collaborazione con Centrexpo, che riunisce per tre

giorni utenti e fornitori dell’industria dei quotidiani e dei periodici.

Inaugurata di volta in volta da Ministri e sottose-gretari competenti per materia, Quotidie accompagna la crescita e la maturità dei sistemi editoriali nelle re-dazione dei giornali, tenendo a battesimo nei convegni

Paolo Paloschi, Presidente dell’Asig

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Editoria: un quadro positivo in uno scenario incerto

che accompagnano l’Expo temi allora pionieristici e destinati ad avere una vasta eco negli anni a venire: dall’avvento del colore nei quotidiani alle nuove pro-fessioni nell’industria dei giornali.

Negli anni Novanta l’Asig, col supporto dell’Unio-ne Europea e del Ministero del Lavoro, introduce sul mercato italiano una serie di corsi di formazione ed aggiornamento profeOssionale di grande successo che segneranno l’inizio di una fattiva collaborazione fra l’Associazione imprenditoriale e il settore pubblico, al servizio congiunto dei professionisti dell’industria dei giornali. Nel 1993 Lombardi convince i soci a fondare Asig Service, la società che da allora diventa lo strumento operativo dell’associazione. Sotto questo marchio comincia l’avventura del periodico Tecno-Media, oggi un marchio affermato per l’informazione specializzata all’industria dei giornali.

Poi è la volta di Ifra Italia, la Conferenza interna-zionale per l’industria della stampa del nostro Paese, che consolida la collaborazione sul piano internaziona-le con Ifra, la più importante organizzazione mondiale di ricerca e sviluppo per l’industria dei giornali, della quale viene assunta la rappresentanza ufficiale nel

2001. Sempre con Asig Service avvia la collaborazione con l’Osservatorio Tecnico per i quotidiani e le agenzie di informazione, arrivando a produrre le due ricerche annuali che, con i dati proposti da Fieg, completano il panorama delle informazioni statistiche sull’industria dei quotidiani italiani.

Non si contano i progetti di ricerca condotti dall’As-sociazione degli stampatori a servizio del settore e su incarico di singole aziende o gruppi editoriali associati. L’ultimo, in ordine di tempo, lo standard CQ2 per la stampa del colore di qualità su carta da giornale con profili che incorporano le specifiche della norma Iso.

Nei ventitrè anni di presidenza Lombardi l’Asig è venuta affermandosi sul mercato dei quotidiani come un’indispensabile struttura di servizio all’industria dei giornali italiani, ed il nuovo presidente eletto, Paolo Paloschi, ha già “avviato i motori” coinvolgendo tutti gli associati per proseguire, sviluppandole ed ampliandole, le attività svolte finora dall’Associazione Stampatori, che anche di recente ha visto crescere il numero dei suoi iscritti, e punta al coinvolgimento diretto di un numero sempre maggiore di aziende di stampa ed editrici.

Organismi direttivi ASIG per il triennio 2006 - 2008Presidente

Paolo Paloschi (Editoriale FVG)Vicepresidente

Giulio Dalla Chiesa (Corriere dello Sport, STEC)Consiglio Direttivo

Giuseppe Andretta (L’unione Editoriale)Nedo Antonietti (LitoSud)

Roberto Beretta (SA.BO., Niber)Alberto Borgarelli (Editrice Il Sole 24 Ore)

Domenico Ciancio Sanfilippo (Edi.Sud, Domenico Sanfilippo Editore, IES)Silvio Da Giau (Athesis, Società Editrice Arena)Giulio Dalla Chiesa (Corriere dello Sport, STEC)

Roberto Di Vito (Editoriale L’Espresso-Div. La Repubblica, Nuova Sardegna)Luca Furlan (Centro Stampa Veneto)

Giacomo Gorjux (Sedit)Daniele Luppi (Ansa)

Salvatore Marotta (Centro Stampa Poligrafici)Umberto Seregni (Nuova Same, Sepad, SIES, SAGE, STS)

Luigi Vanetti (Editrice La Stampa)Sergio Vitelli (RCS Editori)

Santi Ziino (Editoriale Poligrafica)Comitato di Presidenza Collegio dei Probiviri Paolo Paloschi (Presidente) Mirco Comin (Centro Stampa Editoriale)Giulio Dalla Chiesa (Vicepresidente, relazioni istituzionali) Aldo Di carlo (TI.ME) Umberto Seregni (relazioni industriali) Paolo Polidori (Medistampa, Monzastampa)Sergio Vitelli (tecnologie) Direttore GeneraleCollegio dei Revisori dei Conti Salvatore CurialeAlessandro Di Bella (presidente)Elena Ascensi SegretarioGiorgio Garzi Elga Mauro

ASIG Service srlConsiglio di Amministrazione: Riccardo Beretta (Presidente)

Salvatore Curiale Luca Michelli

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Editoria: un quadro positivo in uno scenario incerto

L’8 marzo scorso, presso la sede FIEG di Roma, sono stati presentati i rapporti di ricerca su La Stampa in Italia 2002-2005 e Indagine sui bilanci delle imprese editrici di giornali quotidiani (2002-2003-2004), quest’ultimo realizzato dalla società di revisione Deloitte & Touche. Riportiamo in queste pagine una sintesi dei dati più importanti che emergono dalle ricerche.

E’ positivo, nonostante tutto, il quadro che emerge dalla situazione produttiva ed economica della stampa quotidiana e periodica, nonostante le crescenti pressioni competitive esercitate dai nuovi mezzi e la congiuntura economica ancora caratterizzata da una bassa crescita che fa sentire i suoi effetti su consumi e investimenti. Sostanziale stabilità delle vendite dei quotidiani, incre-menti delle vendite dei periodici, evidenti soprattutto nel segmento dei mensili, forte espansione degli indici di lettura sia per i quotidiani che per i periodici, margini operativi elevati anche se in fase di ridimensionamento, utili in crescita peraltro derivanti principalmente dai proventi della gestione extra caratteristica, introiti pubblicitari in ripresa soprattutto per i periodici, pur in presenza di un mercato complessivo che stenta ad espandersi, influenzato dal non favorevole andamento congiunturale di tutta l’economia italiana. Sono queste le indicazioni di fondo che emergono dagli studi sulla stampa in Italia, elaborato dall’Ufficio studi della Fieg, e sui bilanci delle imprese editrici di quotidiani relativi al 2004, curato dalla Società Deloitte & Touche.

I quotidiani

Sul terreno della diffusione, i dati relativi al 2004 e al 2005 indicano una sostanziale stabilità dei livelli di vendita dei quotidiani. Al leggero incremento delle vendite nel 2004 (+0,6%), è seguita una flessione mi-nima nel 2005 (-0,1%). Nonostante la fase critica che attraversa l’economia del Paese, i quotidiani hanno manifestato una notevole capacita di tenuta. Risultato tanto più significativo se si considera che nella mag-gior parte dei paesi industrializzati la diffusione è in arretramento.

Tra gli ostacoli di natura strutturale, vanno segnalati

quelli provenienti da un circuito distributivo al cui interno il canale di commercializzazione rappresentato dagli abbonamenti, che in altri paesi è fondamentale, non riesce a decollare. Nel 2004, gli abbonamenti hanno rappresentato il 9% delle copie vendute dai quotidiani. In Europa, vi sono paesi come Olanda, Sviz-zera, Finlandia, Danimarca, Lussemburgo, Norvegia, Svezia, dove le consegna in abbonamento variano tra il 72% e il 90%. Laddove gli abbonamenti sono meno sviluppati, si è pur sempre su livelli di gran lunga su-periori al dato italiano: Germania 65%, Belgio 46%, Francia 52% per i regionali, 25% per i nazionali. Per non parlare di realtà più distanti come il Giappone, dove i quotidiani si vendono pressoché esclusivamente in abbonamento. L’unico paese europeo che è in una situazione più arretrata è la Grecia: non a caso è an-che il paese con i livelli di diffusione più depressi. La Spagna, che fino a tre anni fa era sui livelli italiani, ha triplicato le vendite in abbonamento (21%).

Una struttura distributiva che non riesce a svinco-larsi dai canali tradizionali, relegando gli abbonamenti in una posizione marginale, costituisce un elemento di freno per ogni strategia di espansione dell’offerta. Basti pensare ai grandi benefici che potrebbero derivare dalla programmazione della produzione in base ad una do-manda già definita nelle dimensioni quantitative e dal venir meno di diseconomie indotte dalle oscillazioni delle vendite che sono all’origine di un ammontare di rese abnorme sia nel comparto dei quotidiani (31%) che, come si vedrà più avanti, in quello dei periodici.

In un mercato che stenta a crescere e ad offrire maggiori sbocchi alla produzione tipica del quotidiani, rappresentata appunto dalle vendite delle copie e degli spazi pubblicitari, i bilanci aggregati delle 59 imprese editrici oggetto di analisi hanno fatto registrare un ri-

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Editoria: un quadro positivo in uno scenario incerto

sultato netto complessivo positivo di 327,8 milioni di euro. In termini relativi, si è trattato di un incremento piuttosto ampio (+24,8%) rispetto al 2003.

Al risultato ha contribuito in misura significativa l’onda lunga delle iniziative di vendite abbinate di quotidiani ed altri prodotti, editoriali e non, che hanno generato nella tradizionale catena del valore dei gior-nali una cospicua fonte aggiuntiva di ricavi. Nel 2004, l’aumento del liquidato proveniente dalle vendite di prodotti collaterali è stimabile intorno a 377 milioni di euro, con un incremento del 17% rispetto al 2003 ed un’incidenza sui ricavi tipici dell’11,5%.

I ricavi operativi sono aumentati nel 2004 del 4,1% rispetto all’anno precedente. Quelli derivanti da attività tipiche hanno subito una leg-gera flessione (-0,2%), più che compensata dall’incremento sostenuto della voce altri ri-cavi editoriali (+ 212%), nei quali è da ritenere siano con-fluiti flussi di entrata originati da iniziative collaterali. I costi operativi – che nel biennio precedente erano aumentati ad un ritmo inferiore a quello dei ricavi – hanno fatto registrare una notevole accelerazione (+5,4%). Il maggiore dinami-smo dei costi rispetto ai ricavi operativi ha determinato una riduzione del margine indu-striale del 6%. Il Mol (margi-ne operativo lordo), che nel 2003 era pari all’11,4% del fatturato editoriale, è sceso nel 2004 al 10,3%.

La diminuzione del Mol è proseguita nel 2005, in quanto nell’anno si è accentuata la tendenza dei costi operativi ad aumentare ad un rit-mo più vivace dei ricavi. Questi ultimi, infatti, sono cresciuti del 4,1%, sostenuti dall’aumento del prezzo di vendita al pubblico che ha interessato circa il 60% delle testate quotidiane, attenuando in parte le minori entrate imputabili al graduale ridimensionamento del fenomeno dei collaterali. I ricavi pubblicitari sono au-mentati soltanto del 2,5%; considerato che l’incidenza della pubblicità sui ricavi editoriali complessivi è stata del 44%, il suo apporto all’espansione del fatturato non dovrebbe essere stato superiore all’1,5%.

Quanto ai costi operativi, nel 2005 il loro incremen-to si è aggirato intorno al 5,9%, oltre un punto e mezzo al di sopra del tasso di crescita dei ricavi editoriali. La spinta al rialzo è provenuta dai costi di approvvigio-namento della carta (+5%), dai servizi esternalizzati (+7%) e dal costo del lavoro (+3,5%), anche per effetto del rinnovo del contratto dei poligrafici. Ne è derivata

una contrazione del Mol dell’8,9% rispetto al 2004 (circa 40 milioni di euro in meno) e un rapporto Mol/fatturato sceso dal 10,3% del 2004 all’8,7%.

A fronte di un costo complessivo del lavoro dipen-dente in crescita del 2,6%, va messo in evidenza come il costo del lavoro per addetto abbia avuto una crescita molto più pronunciata (+4,7%). Nel 2003 l’incremento era stato più contenuto (+1,8%).

Anche l’analisi dei costi e dei ricavi per unità di prodotto mostra una maggiore dinamicità dei primi (+5,5% nel 2003, +8,4% nel 2004) rispetto ai secondi (+5,2% e +7,5% nello stesso biennio).

La lettura

A partire dagli anni 2000, a fronte di un anda-mento piuttosto stagnante delle vendite, i livelli di lettura di quotidiani e pe-riodici sono cresciuti a ritmi oggettivamente rilevanti. É un fenomeno che merita di essere sottolineato in quanto espressione di un rapporto tra popolazione e giornali molto forte e, soprattutto, capace di resistere e di consolidarsi al di là delle vicende congiun-turali.

I lettori di quotidiani in un giorno medio che erano 19,496 milioni nel 2001, sono diventati 20,946 milioni nel 2005: un incremento del 7,5%, pari a circa un milione e mezzo di lettori in più. La percentuale di penetrazione sulla popolazione dai 14 anni in su, che era del 38,9% nel

2001, è salita al 41,7% nel 2005.Mette conto di evidenziare come nel 2005 l’incre-

mento di lettori più ampio si sia verificato nella fascia di età tra i 18 e i 24 anni (+6,5%). Il dato è importante perché un numero crescente di lettori giovani è garan-zia di futuro per i giornali.

La pubblicità

La pubblicità è risorsa fondamentale che alimenta tutto il sistema dei media. Come è stato messo in luce dall’VIII Commissione permanente del Senato, nell’indagine conoscitiva approvata a maggioranza nel maggio del 2005, l’ordinamento giuridico italiano si differenzia da altri ordinamenti europei per la man-canza di forme di asimmetria volte a proteggere gli investimenti pubblicitari nella carta stampata rispetto a quelli veicolati attraverso il mezzo televisivo.

Boris Biancheri, presidente FIEG

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L’assenza di tali forme ha determinato una pesante anomalia nella distribuzione delle risorse pubblicitarie con una televisione che raccoglie il 56% delle risorse a fronte del 35,8% a favore della carta stampata.

Il drenaggio di risorse pubblicitarie è stato favorito non solo da un’offerta molto vasta e da limiti di affol-lamento molto elastici, ma anche da pratiche tariffarie in grado di mettere fuori mercato ogni potenziale concorrente a partire dai mezzi stampati.

In un quadro già caratterizzato da connotazioni di forte problematicità, si è venuta ad inserire la recente proposta di revisione della direttiva “Televisione senza frontiere”, presentata dalla Commissione al Parlamento europeo. La proposta prevede alcune disposizioni in materia pubblicitaria che se dovessero venire appro-vate nella formulazione attuale, provocherebbero un’ulteriore accentuazione degli squilibri esistenti sul mercato. Pratiche pubblicitarie come il “product placement” di derivazione statunitense, che consiste nell’inserimento di marchi e prodotti nei programmi televisivi, verrebbero ad essere pienamente legittima-te. In tal modo il principio della netta separazione tra pubblicità e programmi verrebbe cancellato. É una pratica inaccettabile, anche sul piano etico, in quanto il rischio di condizionamento dei programmi diventa molto elevato.

Vi sono altri aspetti della proposta della Com-missione che hanno destato forti preoccupazioni in tutta l’editoria giornalistica europea. In alcuni casi le preoccupazioni dipendono non da ciò che è scritto nella proposta. ma da ciò che non è scritto. Ad esempio non è prevista una metodologia di rilevazione e di misu-razione dei tempi di trasmissione dedicati al “product placement”, alle sponsorizzazioni e alle telepro-mozioni. Il rischio è che, per questa strada, si offrano ulteriori vantaggi alle televisioni di cui, oggettivamente, non se ne sente il bisogno.

Quanto all’evoluzione del mercato pubblici-tario, i dati Nielsen mettono in evidenza come la ripresa intervenuta nel 2004 (+7,3%) abbia subito un rallentamento nel corso del 2005 (+2,8%). Nel 2004, a fare da traino del mercato erano stati i mezzi televisivi (+10,4%), tant’è che anche la loro quota di mercato era sensibil-mente cresciuta (dal 54,5 al 56%). L’aumento dei mezzi stampati era stato contenuto (+1,7%), con conseguente riduzione della loro quota di mercato (dal 376 al 35,6%). Nel 2005, nonostan-te il raffreddamento del ritmo di espansione del mercato complessivo, la stampa ha dimostrato un maggiore dinamismo con un tasso di crescita del 3,5% ed una quota di mercato in leggero recupero (35,8%).

Nel 2004, i quotidiani erano stati i mezzi stampati più reattivi (+2,5%), con i periodici stazionari (+0,6%). Nel 2005, la tendenza si è rovesciata con i periodici in crescita del 4,5% ed i quotidiani del 2,7%.

I dati dell’Osservatorio FCP-FIEG offrono per i quotidiani un’indicazione di crescita più contenuta (+2%). Fattore trainante è stato ancora una volta l’andamento della pubblicità commerciale nazionale (+3,1%), mentre la commerciale locale, in questi ultimi anni la componente più dinamica, ha subito un certo rallentamento (+1,1% rispetto al + 3,4% del 2004).

Nei quotidiani, l’aumento più contenuto della pubblicità ha prodotto il graduale ridimensionamento dei relativi ricavi sul totale dei ricavi editoriali. I ri-cavi pubblicitari rappresentavano il 49,8% del totale nel 2002; sono scesi al 46,1% nel 2004. Nel 2001, i ricavi pubblicitari avevano un’incidenza del 56,1% sul totale.

L’occupazione

Nel 2004, la popolazione giornalistica nei quoti-diani è andata aumentando: l’incremento ha riguardato sia i professionisti (+2,4%) che i pubblicisti (+7%), mentre si è verificata una leggera flessione tra i prati-canti (-2,4%). Nel complesso si è registrato un aumento complessivo di 151 addetti, pari in termini relativi al +2,4%. Diversa l’evoluzione nei periodici, dove la popolazione giornalistica ha subito flessioni sia tra i professionisti (-10,2%), sia tra i praticanti (-27,6%), sia tra i pubblicisti (-5.5%). Nel complesso, la diminuzione è stata di 211 unità.

La popolazione poligrafica ha subito una nuova contrazione, scendendo da 7.537 (2003) a 7.438 unità (2004). Il delta negativo è stato dell’1,3%. Secondo recenti stime, nel 2005 si sarebbe verificato un ulteriore calo di 167 unità (-2,2%).

Federico Megna, Responsabile Linea Economica, Legislativa e Ufficio Studi della FIEG

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Ansa avvia la digitalizzazione del proprio archiviostorico fotografico

Dopo il riconoscimento da parte della Commissione Europea del valore storico dell’archivio fotografico dell’Ansa, che copre il periodo dalla fine degli anni Trenta alla metà degli anni Novanta, l’Agenzia di informazioni avvia un ambizioso progetto di “ricupero digitale” della propria memoria storica.

Shpaena: pronunciarlo è quasi impossibile; tra-durlo in italiano è più semplice, e suona più o meno come Salvaguardare gli archivi fotografici storici delle agenzie di informazione europee; spiegarlo è decisamente più facile grazie a Maurizio Lunetta, che è il responsabile per conto dell’Ansa di questa nuova iniziativa che ha come obiettivo il ricupero “digitale” dell’archivio storico della più grande agenzia di stampa italiana nell’ambito di un progetto finanziato dalla Unione Europea.

Salvaguardare gli archivi fotografici storici

“Il progetto”-spiega Maurizio Lunetta-”è quello di salvaguardare e valorizzare gli archivi storici di cin-que agenzie di stampa europee (le più importanti nei rispettivi Paesi) attraverso il monitoraggio, la catalo-gazione, l’acquisizione digitale e relativa archiviazione delle immagini che vi sono contenute”. Per l’Agenzia Ansa si tratta di un patrimonio di circa un milione e seicentomila fotografie che vanno dalla fine degli anni Trenta fino alla metà degli anni Novanta. Per le altre agenzie, la Belga, del Belgio, la Lusa, del Portogallo, la MTI ungherese e la Pap della Polonia cambiano le dimensioni, in molti casi siamo di fronte a numeri molti più impegnativi, talvolta cambiano le circostanze che hanno accompagnato la formazione degli archivi - nel caso dell’agenzia polacca ci sono moltissime immagini che vennero censura, e quindi mai pubblicate, all’epoca del regime comunista - ma i problemi sono comuni. Si tratta di ricuperare, attraverso la scansione digitale, originali su pellicola, carta fotografica o addirittura lastra vetrosa risalenti a decine di anni fa. Una memoria preziosa ma fragile e, sottolinea Lunetta, molto costosa, in ogni caso, da salvaguardare.

Il finanziamento dell’Unione Europea, accordato

nell’ambito del progetto Cultura 2000, è stato così salutato con grande soddisfazione da tutte le agenzie che, sotto la guida dell’Ansa, capo progetto di Sphaena, potranno cominciare il laborioso percorso di ricupero della “memoria visiva” europea, destinato, già si prevede, a spingersi ben oltre l’anno 2007, nel quale verranno a scadere i finanziamenti. “Un’opportunità”- sottolinea Lunetta-”che era impossibile non cogliere al volo” anche se, in questa prima fase del lavoro, consentirà di ricuperare solo una parte dell’archivio dell’Ansa, circa 60.000 immagini.

Il flusso di lavoro e le tecnologie

Per rendere disponibile ai soci dell’agenzia l’acces-so al patrimonio visivo storico, al momento conservato ordinatamente in contenitori “fisici” dove si trovano sia gli originali che le informazioni collegate agli scatti, è stato studiato un flusso di lavoro tre fasi. Prima di tutto il censimento e il riordino completo di tutto il materiale. A 1.600.000 fotografie corrispondono circa 220.000 eventi coperti dall’Agenzia, con un numero ben maggiore di personaggi raffigurati nelle immagini. Si è deciso il ricupero totale dei materiali più antichi, dalle origini fino agli anni sessanta, mentre di quelli successivi saranno selezionati solo i più interessanti dal punto di vista storico e documentaristico. In massima parte si tratta comunque di negativi in bianco e nero conservati in buste con allegate informazioni relative alla località, all’evento, etcc. Per le immagini destinate al ricupero, tutte le notizie disponibili verranno inserite in una base di dati e collegate logicamente alle unità di catalogazione, in massima parte in bustoni plastificati. Una volta completato il recupero e la digitalizzazione delle informazioni, saranno generati dei codici a barre da applicare sulle buste. A questo punto si potranno

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effettuare le scansioni digitali che saranno collegate in automatico ai dati codificati sui codici a barre per ciascun gruppo di fotogrammi. Su questa prima base di dati inseriti in archivio gli specialisti lavoreranno per completare i metadati in formato IPTC con l’aggiunta della didascalia completa, il riferimento dei personaggi raffigurati, e via dicendo.

Il protocollo di specifica per la scansione prevede la generazione di due formati grafici JPEG, per normali operazioni d’archivio e la consultazione on line dei materiali, e PNG non compresso, per l’archiviazione su supporto DVD per uso off line. In questo caso il protocollo prevede una risoluzione di scansione da 740 a 2450 dpi, al fine di ottenere il lato maggiore dell’im-magine scansita a 3520 pixel. Le cinque agenzie che hanno ricevuto i finanziamenti inseriranno i campi con i metadati IPTC facendo uso sia della lingua madre che dell’inglese, per permettere lo scambio di dati fra gli archivi giudicati, dalla Commissione, di interesse

storico.Tutti i materiali che vanno dagli

anni Sessanta al 1995 - anno nel quale Ansa ha iniziato l’archiviazione fotografica digitale, che oggi racco-glie oltre 700.000 immagini a colori - saranno invece selezionati sulla base di considerazioni sia storiche che legate al loro possibile impiego in produzione. I metadati saranno associati con metodologie diverse e decisamente più flessibili.

Da un punto di vista tecnologico, Ansa sarà seguita da Hit Media & Publishing per quanto riguarda la piattaforma dove avviare il recupero dell’archivio storico.

Lo staff tecnico dell’agenzia ha infatti deciso di inserire un secondo sistema per l’archiviazione delle immagini storiche, sviluppato da Hit Media & Publishing, basato su tecnologia Tecnavia, prodotto eBinder, personalizzato l’interfaccia operativa per l’immissione dei dati IPTC, come previsto dal pro-tocollo del progetto, rendendo di fatto disponibile da subito l’intera gestione del workflow del sistema, dall’acquisizione degli originali alla consultazione e manutenzione. La soluzione sarà integrata nel sistema editoriale dell’Agenzia per semplificare ulteriormente le funzioni di immissione dati e gestione delle imma-gini in formato digitale.

I primi risultati del ricupero delle immagini finan-ziato dall’Unione Europea saranno disponibile nel corso del 2007, anno nel quale si prevede, fra l’altro, la realizzazione di esposizioni itineranti che coinvol-geranno le cinque agenzie del progetto Sphaena.

Maurizio Lunetta, responsabile del progetto Sphaena di Ansa

Tariffe vantaggiose per i soci ASIG negli alberghi MONRIF

Grazie alla convenzione con la MONRIF, i soci dell’ASIG possono usufruire dei servizi offerti dalla prestigiosa catena alberghiera a prezzi convenzionati estremamente vantaggiosi:

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La Sedit di Bari raddoppiaed investe su un nuovocentro per la stampa commercialeNon appena terminati i lavori di ampliamento del centro stampa barese per consentire la produzione dei quotidiani del Gruppo RCS nel nuovo formato grafico full color, la Sedit lancia una nuova sfida al mercato della stampa commerciale del centro sud Italia, rileva un capannone nelle immediate vicinanze ed avvia la costruzione di un nuovo centro per preparare, stampare e rilegare prodotti non quotidiani, dal volantino pubblicitario al libro a colori di qualità. TecnoMedia ha incontrato i responsabili della Sedit alla vigilia di questa nuova iniziativa imprenditoriale che si prevede possa entrare in produzione fra poco meno di un anno.

“Con il nuovo stabilimento della Sedit per le arti grafiche vogliamo trasferire all’area della stampa commerciale le nostre esperienze del settore quotidiani in termini di efficienza, puntualità ed affidabilità nella gestione dei processi industriali”: Giacomo Gorjux, Amministratore Delegato del centro stampa barese, riassume con queste parole la “filosofia” che supporta la costruzione del nuovo centro di stampa per prodotti commerciali che andrà ad affiancare le tradizionali attività svolte dalla Sedit per la produzione delle testate quotidiane e periodiche su carta da giornali.

La nuova iniziativa imprenditoriale pugliese ha cominciato a muovere i primi passi a cavallo del diciannovesimo compleanno del centro stampa. “La sera del 1° marzo 1987”- ricorda sempre Giacomo Gorjux-”cominciava a girare una rotativa Solna D28 per la stampa delle testate RCS Corriere della Sera e la Gazzetta dello Sport”. Da allora, l’impianto è venuto via via crescendo sia in termini di installazioni che come numero di copie e di testate stampate.

Una lunga tradizione di investimenti al servizio dei committenti

“Agli inizi”-spiega il responsabile di gestione della Sedit Roberto Rubino-” le pagine da stampare venivano scritte su fotounità HELL PressFax. La capacità pro-duttiva della rotativa SOLNA D28 era di una foliazione massima di 40 pagine e della WAMAC era l’impianto di spedizione. Dopo i primi successi con le commesse della Gazzetta dello Sport e del Corriere della Sera lo

stabilimento subisce un primo, significativo, amplia-mento nel 1992. Si creano nuovi volumi per ospitare una Uniman 4/2 S e per il raddoppio del deposito della carta. La rotativa tedesca introduce la tecnologia del-l’alta velocità, con doppio sviluppo e doppia larghezza, ed un totale di 48 pagine delle quali 8 a colori. Rad-doppiano anche le linee di spedizione della Wamac. Tutto nasce per soddisfare le nuove richieste di RCS che in quell’anno ha omogeneizzato a livello nazionale le caratteristiche del Corriere della Sera, che da allora uscirà in tutt’Italia con un unico formato broadsheet 53 cm. Nel 2001 arriverà un nuovo ampliamento che porterà la Uniman a stampare un totale di 16 pagine a

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colori su 48. Con l’avvio della stampa delle edizioni locali RCS per Puglia e Campania si costruisce un terzo lotto della Sedit, per ospitare la Cromo-man 50 con 24 pagine di cui 12 a colori. Arriva anche un nuovo impianto di spedizioni della Ferag e, in ricezione, due linee Computer to Plate di KPG con tecnologia termica. L’ultima, per il momento, fase di ampliamento per la stampa dei quotidiani risale al bien-nio 2004/2005. Si realizzano nuovi volumi per ospitare una rotativa Commander della KBA per la stampa del Cor-riere della Sera nel nuovo formato e gli impianti ad essa asserviti.

Crescono le linee di spe-dizione della Ferag, che con-sentono, fra l’altro, l’applica-zione dei MemoStick pubbli-citari sulle prime pagine dei quotidiani del Gruppo RCS, e si installano tre nuove linee CtP Agfa Advantage con testa al laser violet. Tutti i nuovi investimenti sono realizzati ancora una volta per adattare la qualità dei servizi offerti alle nuove richieste del committente RCS, che oltre alla stampa full color del Corriere della Sera, prevede l’inserimento al suo interno dei dorsi locali con cucitura a punto metallico. Oggi la Sedit è una delle più importanti realtà im-prenditoriali del sud Italia dove, su una superficie di 13.622 metri quadrati, si stampano quotidianamente Il Corriere della Sera, con le edizioni locali per Caserta, Salerno, Lecce e Bari, La Gazzetta dello Sport con le edizioni di Puglia, Campania e Calabria, tutti gli speciali allegati ai prodotti di base del Gruppo RCS, fra i quali il Corriere Economia, e le testate free press City Napoli, City Bari e Leggo Bari.

In termini di layout industriale, il risultato prodotto dalla “stratificazione” degli investimenti ha portato ad una flessibilità produttiva non comune. Nel reparto fotoformatura operano, in parallelo, linee CtP violet e termiche. Le prime, tre unità Agfa Advantage da 160 lastre/ora ciascuna, installate da G.M.D.E., produco-no le pagine di Corriere, Gazzetta e dorsi collegati, mentre le due unità TrendSetter News 100 di KPG, oggi Kodak, che impiegano una testa laser da 2400 dpi per prodotti anche commerciali, provvedono al-l’incisione delle lastre per le pagine di City Bari, City Napoli e Leggo Bari. Le linee Agfa sono alimentate dal workflow Arkitex, sempre installato da G.M.D.E., mentre le unità Kodak utilizzano Parascan. Altri pro-dotti arrivano su linee Internet tramite protocollo FTP,

in formato Adobe Acrobat. Tutte le lastre vanno a finire sul sistema 2B che provvede alla punzonatura e piegatura. I processi di fotoformatura lavorano in parallelo e sono parzialmente integrati.

E’ infatti possibile scri-vere alcuni prodotti su lastre incise o con laser violet o con tecnologia termica “senza che sia possibile”-spiega lo staff tecnico della Sedit -”avvertire alcuna differenza di qualità nel prodotto stampato fini-to”. Il tutto a vantaggio della flessibilità e con un margine di sicurezza assoluta a tutto vantaggio dell’editore.

Alla ricerca della diversi-ficazione

Nel corso degli anni la Sedit ha progressivamente cercato di espandere le prop-rie attività dal settore dei quo-tidiani estendendo i servizi ai

prodotti “compatibili”, ovvero gli stampati su carta da giornale o su carte migliorate in grado comunque di girare sulle rotative.

Fin dal 1991 è arrivata una divisione grafica per l’impaginazione, il ritocco e la selezione dei colori in grado di offrire servizi a valore aggiunto agli editori di prodotti non necessariamente quotidiani.

E’ arrivata in rapida successione un’attività edi-toriale in proprio con la realizzazione della Gazzetta dell’Economia, che impiega al meglio la componente produttiva della Sedit; poi è stata la volta delle Of-ficine Digitali, con l’introduzione di una DicoMan ed in seguito di una Heidelberg Nexpress.

La coesistenza, in azienda, di macchine per la stampa offset di giornali, di macchine per l’impressione digitale a colori di alta qualità, di linee CtP a testa violet e con tecnologia termica, ha coinciso con lo sviluppo di un network di aziende locali in grado di integrare il ciclo produttivo più complesso semplicemente in-dirizzando i clienti, o trasferendo i semilavorati, lad-dove esistono le risorse tecnologiche per completare la produzione. Da queste esperienze nei servizi di stampa, e dalla tradizione ad investire per sviluppare le attività imprenditoriali sul territorio, è nata la decisione di ampliare e consolidare, in modo significativo, la capacità della Sedit ad offrire opportunità a 360 gradi nella comunicazione a mezzo stampa, dal volantino pubblicitario al prodotto rilegato in brossura. Due le linee di sviluppo previste: completare, con opportuni

La Cromoman della Sedit, una delle linee rotative della Man che hanno inaugurato l’impiego dell’offset coldset per la stampa dei prodotti semi commerciali su carta da quotidiano negli anni scorsi.

(continua a pag. 16)

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La Sedit di Bari raddoppia ed investe su un nuovo centro per la stampa commerciale

Lo stabilimento della Sedit, completato l’ampliamento, avrà una superfice complessiva di 25.444 metri quadrati, di cui 8.065 coperti, consolidandosi come una delle più importanti realtà imprenditoriali del Sud Italia nel settore delle arti grafiche.

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investimenti su macchine da stampa commerciali che coprano formati finora non disponibili nell’area, le installazioni tecno-logiche, e consolidare, potenziandolo, il network di aziende che offrono servizi editoriali integrati nell’area regionale. Il re-sponsabile del nuovo pro-getto, Giuseppe Costan-tino, è già al lavoro per la selezione finale delle nuove unità da installare, una rotativa commerciale ed una macchina a foglio a grande formato, oltre a soluzioni per la spillatura, cucitura e brossuratura dei prodotti finiti. Si prevede che il nuovo centro andrà in produzione fra poco più di un anno. “L’obiettivo”-spiega il responsabile commerciale Domenico Gallo-”è di arrivare ad essere gli interlocutori per ogni tipo di lavorazione”. “Siamo stati fra i primi, in Italia, ad utilizzare il coldset anche

per i prodotti commerciali”-gli fa eco il responsabile della di-visione grafica Nicola Contino, e nei prossimi mesi la nuova divisione commerciale di Sedit punterà in direzione dei nuovi mercati della grande distribuzi-one e dell’editoria specializzata non quotidiana, sia offrendo servizi in prima persona che proponendosi come capi com-messe per lavori più impegnativi che richiedano l’intervento del network di aziende locali col-legate. E buon gioco farà, nella presentazione delle nuove of-ferte del polo di stampa barese, l’elenco delle referenze già in portafoglio, fra le quali spicca il marchio della prestigiosa BBC inglese, che già da tempo affida alla Sedit la produzione alcuni prodotti nell’area della

diffusione della conoscenza della lingua inglese grazie alla qualità finale, ai costi competitivi ed al rispetto certosino dei tempi di consegna che offre l’azienda pugliese.

Una delle linee di trasporto Ferag equipaggiata con l’impianto per il MemoStick che consente l’incollaggio in linea sulle prime pagine del Corriere della Sera e della Gazzetta dello Sport di etichette pubblicitarie adesive di diverso formato.

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Nuovi prodotti per nuovi clienti: la gestione della pubblicità al quotidianoe polis del Gruppo GrausoNell’Italia del Nord Est stanno stanno uscendo in rapida successione le nuove testate locali del giornale e polis, l’ultima iniziativa, in ordine di tempo, del Gruppo Grauso. Il Bergamo, il Brescia, il Verona, il Padova, il Vicenza, il Mestre, il Venezia, il Treviso puntano sul formato tabloid, sul colore e su una grafica molto moderna per conquistare un mercato di lettori giovani che non ha una grande consuetudine alla lettura dei giornali. La raccolta della pubblicità per questo target di frontiera è affidata alla Publikompass che, in piena sintonia con l’editore sardo, ha puntato sulla gestione di un flusso di lavoro ad altissima automazione, come racconta a TecnoMedia il responsabile dei servizi informativi della concessionaria Luigi Pesce.

Con le “e-mail” non c’entra nulla. “E polis” deriva dal greco, e significa “la città”, luogo di convivenza e di vita pubblica e privati sia nell’epoca classica che moderna. Da poche settima-ne e polis significa anche un nuovo prodotto quotidiano in circolazione nel nostro Paese grazie ad un’inizia-tiva editoriale del Gruppo Grauso. “L’ambizione”- ha scritto l’editore Nicola Grauso nella presentazione de il Padova, la prima testata locale del nuovo network che punta ad estendersi in altre zone d’Italia -”è aprire una nuova frontiera per la stampa locale. Da rilanciare ed allargare con una cate-na di quotidiani di diversa impostazione: mirati ad un target più largo, al passo con i grandi cambiamenti sociali. Per portare più giornali in mano a più lettori: anche con più comunicazione pubblicitaria”.

Tabloid, colore, e tanta informazione locale

E dopo il Padova, in rapida successione rullano in pista di decollo il Mestre, il Venezia, il Treviso, il

Vicenza, il Verona, il Brescia e il Bergamo. Formato rigorosamente tabloid, piccolo è bello anche per le nuove testate, di 27,5 * 39,5 cm. Ampio utilizzo del co-

lore sia per la comunicazione pubblicitaria, gestita dalla concessionaria PubliKom-pass, che per sottolineare la cronaca locale e l’impatto delle notizie nazionali sul territorio di riferimento, ed una specifica vocazione a fare informazione per le città e per le comunità locali. “Tutto ciò che attiene alla città e al suo governo - la po-litica - si muove dal concetto territoriale della polis ...(che) troverete scritto in greco in prima pagina.... raccontere-mo la città, l’hinterland...” ha scritto nell’editoriale di presentazione della nuova iniziativa il direttore del

quotidiano multi-cittadino Antonio Cipriani. Si racconteranno queste cose a partire da un pro-

getto editoriale preciso nei contenuti e nella forma, nell’organizzazione editoriale (sulla quale speriamo di tornare nei prossimi numeri della nostra pubblicazione) e nei flussi di lavoro per la raccolta e la gestione della pubblicità, argomento invece specifico di questo artico-

“il Padova”, “il Mestre” ed “il Venezia”: tre fra le nuove testate locali del quotidiano “multi-città” e polis che stanno uscendo nel Nord Est ed in altre zone d’Italia.

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lo. La veste delle nuove testate è opera dell’argentino Sergio Juan dello studio Cases y Associates di Barcel-lona, che ha firmato la grafica di decine di quotidiani in tutto il mondo diventando in poco tempo uno dei poli di riferimento internazionali. Una strategia diffu-sionale già testata dai quotidiani del Gruppo Grauso di ultima generazione usciti in Sardegna: il giornale e polis viene venduto nelle edicole al di fuori della città di riferimento a 0.50 euro, e distribuito gratuitamente nel centro cittadino nei luoghi dove i lettori passano quotidianamente.

La gestione della pubblicità

Il quotidiano ha una foliazione fissa: 56 pagine il martedì, il giovedì, il venerdì ed il sabato, 64 pagine la domenica ed il mercoledì, quando il prodotto di base locale esce in abbinamento con la sezione degli economici e degli immobiliari, e il lunedì quando la testata ospita otto pagine di sport.

La gabbia grafica è fissa, e la concessionaria PK provvede a riempire gli spazi sia per quanto riguarda gli aspetti commerciali per quanto attiene alla gestione del flusso di lavoro materiale. “Il nuovo progetto ci ha con-vinti e coinvolti”- spiega a TecnoMedia Luigi Pesce, responsabile dei sistemi informativi della concessiona-ria-”sia per la portata innovativa che per la decisione di puntare in direzione di un’automazione molto moderna del workflow, sia pubblicitario che editoriale.” In altre parole, l’editore e lo staff giornalistico, moltissimi giovani con grande mobilità sul territorio, utilizzando il sistema editoriale G3 di Tera Digital Publishing, si preoccupano di riempire gli spazi destinati ai contenuti editoriali; Publikompass, con la piattaforma Reclame di Hit Media & Publishing si preoccupa di riempire la gabbia destinata alla pubblicità, circa il 40% degli ingombri totali. Obiettivo. conquistare nuovi clienti al media stampato multi-città.

Per confezionare gli ingombri pubblicitari ed offrirli all’editore pronti per la stampa la concessio-

Tutelare, promuovere, rappresentare: in una parola, Argi

“Siamo un gruppo molto unito, che si diverte a lavorare, e produrre, insieme”: Giuseppe Baggi, Presidente dell’Argi, descrive così l’Associazione Italiana dei Rappresentanti Ufficiali e Produttori/Distributori in Italia di Macchine, Sistemi e Prodotti per il settore Grafico, che lo scorso 9 marzo ha riunito l’assemblea annuale dei soci. Fondata nel 1983 ad opera di alcuni imprenditori impegnati nella distribuzione di attrezzature per il settore grafico sul mercato italiano, l’Argi è riuscita in poco più di vent’anni a ritagliarsi un posto significativo nel panorama delle associazioni del mercato grafico italiano, diventando un centro propulsore di attività, al servizio dei propri associati, che vanno dalla raccolta di dati di mercato all’organizzazione di corsi di forma-zione fino all’elaborazione di documenti relativi a contrattualistica, servizi finanziari, assistenza tecnica, ed alla negoziazione in occasione dell’organizzazione di fiere di settore.

Il Presidente Giuseppe Baggi (Bobst Group Italia), il Vicepresidente Sergio Franzi (Macchingraf) ed i consiglieri possono contare su uno staff di ottima qualità, il Direttore Fabrizia Cambiaghi (assente giustificata all’assemblea, e ringraziata per il lavoro con un lungo applauso) la segretaria Sonia Montagese e Miriam Berg, da poco nominata, dopo una brillante carriera nel marketing di Agfa Gevaert, responsabile della comunicazione e immagine di Argi.

L’Assemblea annuale è il momento istituzionale nel quale l’asso-ciazione presenta i bilanci dell’attività e le proposte per il nuovo anno. Argi non ha fatto eccezione alla regola dando ampio spazio, nella parte di assemblea pubblica, al lavoro delle Commissioni, che sono i veri e propri bracci operativi dell’associazione. Un significativo successo ha raccolto il Progetto Quadro Pilota 2005, nato dall’esigenza comune di investire nella formazione e nell’aggiornamento del proprio pe rsonale in un’ottica di strategia evolutiva, che ha consentito di riqualificare

professionalità a rischio, migliorare l’organizzazione ed il clima aziendale, formare nuove figure professionali. Il progetto ha previsto 1352 ore di lavoro, delle quale il 70% già erogate ai primi di marzo. Sull’esperienza e sul successo del progetto 2005 Argi sta lavorando alla realizzazione di un nuovo percorso formativo finan-ziato per il 2006/2007. Argi ha collaborato attivamente alla realizzazione della nuova edizione di Grafitalia Converflex che si svolgerà fra pochi mesi nella nuova sede di Fiera Milano, rappresentando con una voce unica le istanze e le proposte delle aziende espositrici a Centrexpo, organizzatore dell’importante evento espositivo. Sempre Argi ha realizzato un’agile guida alla manifestazione per facilitare la vita al visitatore che vorrà raggiungere in breve tempo gli stand delle aziende associate. Sempre interessanti le considerazioni svolte nell’ambito della Commissione Assistenza Tecnica e servizi di Post Vendita, focalizzate quest’anno sul cambiamento del ruolo del service all’interno delle aziende e sul mercato. Il panorama delle attività svolte dalla Commissione Contrattualistica e Servizi Finanziari ha infine evidenziato un accordo quadro fra Argi e Dun & Bradstreet per la fornitura di informazioni commerciali con sconti particolari dovuti alla massa critica in gioco, ed un accordo con Neos Finance Spa finalizzato all’ottenimento di finanziamenti speciali per la clientela, dai contratti Service ai prodotti di consumo.

Giuseppe Baggi, Presidente di Argi

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Nuovi prodotti per nuovi clienti: la gestione della pubblicità al quotidiano e polis del Gruppo Grauso

naria utilizza tre canali di ricezione, che entrano in funzione dopo che il venditore ha concluso l’accordo commerciale. “Disponiamo di una rete di vendita molto professionale, distribuita capillarmente sul territorio, e dotata di computer di ultima generazione per poter lavorare a contatto con i clienti in tempo reale” spiega Luigi Pesce. Il sistema gestionale è centralizzato invece su Milano, dove un polo di tecnici qualificati provvede alla lavorazione del materiale ed alla impaginazione finale. Il flusso, grazie agli spazi fissi, è automatizzato al massimo ed il lavoro tipografico richiede tempi molto brevi, grazie anche alle potenzialità offerte dalla piattaforma Reclame, che provvede a regolare la ge-stione dei materiali, del workflow e della fase finale di impaginazione basata sul motore InDesign di Adobe.

Sono tre le sorgenti possibili di dati: il sistema SGP2 di Publikompass che gestisce tutta la modulare, e MSM per gli economici a pagamento, e la raccolta di annunci gratuiti. Gli agenti utilizzano la preview di Reclame per visualizzare il lavoro in pagina. In questo applicativo non c’è nulla che sia stato specificatamente

sviluppato per la raccolta pubblicitaria di e polis, che utilizza le funzioni standard del prodotto. Grazie a

questo software in loco si svolgono solo le funzioni di vendita, mentre in remoto si può fare tutto il resto.

Quando un agente conclude la vendita, di solito i casi sono due: o il cliente ha già una propria fotolito, ed in questo caso la gestione dell’inserzione è tutta in digitale e la raccolta avviene attraverso Publik@! (sviluppata sul modulo Reclame Net) il portale internet di PK, e da qui finisce direttamente in Reclame per la videoimpaginazione, oppure il cliente non dispone della pro-pria agenzia. In questo secondo caso, precisa Luigi Pesce -”si attiveranno a breve i sistemi ad alta automazione del nuovo network”. Il venditore mostra sul proprio personal computer al cliente una serie di format pubblicitari, codificati e standardizzati in un book grafico, che potrebbero servire per quella tipologia di annuncio. “Il cliente trova sempre quello che vuole”- commente Pesce, e la PK in questo modo fornisce un effettivo servi-zio a valore aggiunto al cliente in tempo praticamente reale. Il book di template

pubblicitari è stato sviluppato assieme al progetto grafico del giornale e si incorpora perfettamente nello stile delle gabbie grafiche previste per e polis.

Reclame Manager provvede invece alla gestione di tutti i contenuti a pagamento del quotidiano, ivi comprese le necrologie, mentre Reclame Page viene utilizzato presso i servizi centralizzati milanesi per l’impaginazione della pubblicità. Gli annunci clas-sificati a pagamento sono ancora una volta trattati in modo del tutto automatico dal modulo del sistema Reclame Calssified che provvede a generare un impa-ginato in formato Adobe inDesign secondo le regole grafiche codificate una volta per sempre nell’ambito del progetto grafico.

Automazione spinta, servizi a valore aggiunto agli inserzionisti e semplificazione di tutto il flusso di lavoro sono i principi che reggono la raccolta della pubblicità del nuovo quotidiano e polis, ma trovano applicazione e anche presso le altre componenti del quotidiano, come avremo modo di vedere in uno dei prossimi numeri di TecnoMedia.

Formato tabloid e molto colore per valorizzare la cronaca locale ed evidenziare l’impatto e gli effetti sul territorio delle notizie di portata nazionale.

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Il Museo della Stampa Marcello Prati: storia ecultura tipografica alla Libertà di PiacenzaLa vecchia tipografia “a caldo” dello storico stabilimento del quotidiano Libertà di Piacenza è stata interamente ricuperata e trasformata in museo delle arti e della cultura tipografica grazie ad una brillante intuizione dell’editore. Linotype, titolatrici, torchi a mano e caratteri componibili ed altre tecnologie per l’antica produzione industriale dei giornali riportate all’antica dignità fanno la parte dei protagonisti nel Museo Marcello Prati, che ospita importanti esposizioni di artisti locali ed altri eventi culturali dedicati alla città di Piacenza.

15 settembre 1982: i quotidiani di tutto il mondo annunciano, in prima pagina, la scomparsa della prin-cipessa Grace di Monaco, di soli 52 anni, deceduta il giorno prima a seguito di un incidente stradale. Quel giorno, entrato nella storia delle dinastie coronate d’Europa, è ricordato alla Libertà di Piacenza anche per un’altra ragione. Le copie dei giornali andate in edicola quella mattina sono le ultime ad essere stampate sulla vecchia rotativa Marinoni con lastre di piombo sfor-nate dalle linotype della tipografia. Poche ore dopo, i responsabili della testata, edita dal lontano 1883, schiacceranno il bottone della nuova Goss Suburban, e dalla linea usciranno le prime copie impresse con tecnologia offset e preparazione delle lastre “a freddo”. Sono ore frenetiche an-che per i tipografi, che vedono uscire le forme da montare sulla macchi-na dalle nuove unità di fotocomposizione, allestite nei nuovi locali al centro di Piacenza. Si chiude un’epoca, e si apre un nuovo ciclo industriale, ma la proprietà decide di lasciare intatta la tipografia con le linotype perfettamente allineate, e

tutti gli altri strumenti a fare da contorno. Passano una quindicina d’anni e Donatella Ronconi, con la figlia Enrica Prati, editori della Libertà, decidono di trasfor-mare la vecchia tipografia in un museo della storia e della cultura delle arti tipografiche, restituendo quei saloni all’antica dignità. Al progetto, ed al ricupero dei vecchi macchinari, lavorano Sergio De Crema,

un anziano tipografo del giornale, Giorgio Milani, grafico che lascia spazio, anche in quest’occasio-ne, alla sua vena di arti-sta, e Franco Bassanetti, linotypista della Libertà, che restaura e riporta alla completa funzionalità una delle linotype dello stabilimento. Il 27 gen-naio 2003, in occasio-ne della festa per i 120 anni di vita della testata piacentina, si inaugura ufficialmente la “nuova” tipografia, trasformata in un museo intitolato a Marcello Prati che, con il fratello Ernesto, ha co-struito la fortuna e l’au-

torevolezza del giornale. Nel frattempo è incominciata l’opera per ricuperare la vecchia rotativa tipografica Marinoni, che entrerà a fare parte dell’area del museo non appena possibile.

Il Museo della Stampa della Libertà, dove si ospitano mostre di artisti e fotografi locali

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Editoria: un quadro positivo in uno scenario incerto

Dal giorno dell’inaugurazione ad oggi per l’area restaurata passano parecchie migliaia di visitatori all’anno, soprattutto classi di studenti. Gli orari sono disponibili presso il sito www.liberta.it. Il museo ospita quasi tutto il ciclo industriale della produzione dei quotidiani “a caldo”, salvo la stereotipia, ovvero l’impianto dove si formavano le matrici, che non si è potuto salvare. Per il resto, fanno bella mostra di sè le antiche linotype, fra le quali, una modificata, che veniva utilizzata solo dal tipografo più rapido del gior-nale. Si vedono ancora matrici, titolatrici Ludlow, un

prezioso torchio a mano, che pure non veniva utilizzato per il quotidiano, forme tipografiche in zinco, “pagine” utilizzate sulla rotativa tipografica, fra le quali quella dell’annuncio della scomparsa della principessa Grace di Monaco, e poi ancora intere serie di caratteri mobili, barre in piombo per la fusione delle pagine, tirabozze ed altri strumenti in uso ai tipografi ed ai linotipisti. Il Museo Marcello Prati ospita mostre ed esposizioni di artisti locali, contribuendo ad arricchire il panorama delle attività culturali al servizio della città e della provincia di Piacenza.

L’editrice della Libertà, Donatella Ronconi (a destra) e la figlia Enrica Prati in occasione dell’inaugurazione del museo

La tipografia come era

fino al 1982...

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A destra. La linotype restaurata e in grado di funzionare ancora

In basso a sinistra. Il tirabozze

In basso a destra. Forme tipografiche, matrici in zinco e, alle spalle, la pagina che annuncia la morte della Principessa Grace di Monaco

... e la tipografia com’è oggi, trasformata in museo

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Sale di spedizione Feragper il marketing editoriale

Gli investimenti effettuati dagli editori italiani negli ultimi 24 mesi per ampliare le capacità di stampa full color dei quotidiani hanno coinvolto anche i fornitori di impianti per sale di spedizione. Ampliamenti, nuovi linee di trasporto, nuovi stacker, ma non solo: potremmo essere agli inizi di una nuova stagione di evoluzione tecnologica nell’industria editoriale, con la progressiva trasformazione delle sale di movimentazione delle copie in nuovi centri nevralgici per il marketing editoriale. Cominciamo a parlarne con Sandro Provera, da sette anni amministratore delegato di Ferag Italia SpA.

TecnoMedia - Negli ultimi due anni il mercato italiano dei quotidiani ha subito alcune trasforma-zioni epocali: riduzione dei formati, introduzione del full color, aumento dei dorsi di informazione locale e tematica. I fornitori di macchine per la stampa offset e flexo hanno concluso ottimi affari con gli editori italiani. Ed i fornitori di impianti per le sale di spedizione?

Sandro Provera, Amministratore Delegato di Ferag Italia Spa (SP) - Noi non ci possiamo proprio lamentare. Negli ultimi 24 mesi Ferag ha registrato uno dei migliori periodi della sua storia, sia a livello mondiale che per quanto riguarda il nostro Paese, argomento specifico della conversazione. E questo vale tanto per i prodotti direttamente sviluppati da noi che per quelli commercializzati grazie ad accordi di distribuzione nazionale o internazionale.

TM - Qual’è stato nel nostro Paese il prodotto più di successo?

SP - Per quanto riguarda le soluzioni sviluppate da Ferag senz’altro le linee di trasporto e confeziona-mento. A differenza di altri produttori noi abbiamo svi-luppato appositamente un nuovo stacker per il nuovo formato 35*50 cm dei quotidiani del gruppo RCS, mo-dificando contemporaneamente il sistema di trasporto per adattarlo alle nuove dimensioni editoriali.

TM - Con quali risultatati?SP - Otto centri stampa su dieci dove si stampa il

Corriere della Sera e La Gazzetta dello Sport hanno installato un totale di 12 nuove linee di confeziona-mento. Il Sole 24 Ore ha effettuato ordini per i centri

stampa di Milano, Roma e Bologna, la Repubblica per quelli di Roma, Milano, Padova, Sassari e Catania, Il Messaggero per il centro stampa di Roma, La Stampa per lo stabilimento di Torino, due linee sono andate a La Sicilia, altre due alla Gazzetta del Sud, tre linee al centro stampa di Roma della Litosud, altri ordini sono arrivati dalla Gazzetta di Parma.

TM - Solo ordini per linee di trasporto?SP - No. Gli ultimi 24 mesi hanno visto l’Italia in

prima fila nell’introduzione di nuove tecnologie Ferag che hanno lo scopo di trasformare la sala spedizioni in un vero e proprio centro per lo sviluppo del marketing editoriale. Alla Gazzetta di Parma esordirà fra poco tempo la prima installazione europea dello StreamStick per la cucitura dei prodotti semicommerciali in linea su una macchina per giornali. Con StreamStick si cuce direttamente in catena: il prodotto non viene lasciato mai dalle pinze. Prima di questa soluzione bisognava introdurre lavorazioni off line per i prodotti in uscita da una rotativa per quotidiani.

Pochi mesi fa è toccato al Corriere della Sera essere il primo quotidiano in Europa ad utilizzare il MemoStick per l’incollaggio in linea di trasporto di etichette pubblicitarie autoadesive sulla prima pagina del giornale. Dopo l’introduzione su tutte le catene di trasporto del quotidiano installate in tutti i centri stampa del nostro Paese, il MemoStick viaggia su una media di 10.000.000 al mese di etichette incollate, con tre pubblicazioni a settimana. E questa soluzione è in funzione sia sulle nostre catene di trasporto che su quel-le della concorrenza. Il quotidiano La Stampa è partita a dicembre, ed oggi effettua due o tre pubblicazioni alla

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settimana. A queste linee vanno aggiunto quelle offerte alla Gazzetta del Sud, alla Sicilia ed alla Gazzetta di Parma, per un totale, ad oggi, di 27 MemoStick in-stallati solo nel no-stro Paese.

TM - Sembra di capire che la vostra idea di evoluzione delle tecnologie per la sala spedizione sia quella di andare verso strumenti orientati al marketing editoriale.

SP - Sì, ma non è l’unica linea di sviluppo. Nel corso degli ultimi anni i prodotti più “tradizionali” sviluppati da Ferag hanno subito una radicale trasfor-mazione. Il 90% della pneumatica è stata sostituita da sistemi di movimentazione servo assistiti. La motoriz-zazione rende gli impianti più veloci e fa diminuire gli interventi per la manutenzione. Grazie all’impiego del-la elettromeccanica è possibile configurare gli impianti in modo da poter indirizzare ogni linea di trasporto all’interno di ogni stacker presente nel reparto, con un evidente vantaggio nella flessibilità dell’impiego della sala di spedizione.

Da un solo terminale si può oggi controllare tutta la movimentazione delle copie: il sistema guadagna in velocità ed i pacchi di giornali non possono più scomparire o andare a finire sulle linee sbagliate. E’ il frutto della politica industriale di Ferag: il motto è innovazione, che si trasforma in un investimento in ricerca e sviluppo che assorbe il 30% degli utili a livello mondiale.

TM - E a proposito di conti?SP - Il 2005, che per noi si chiude da un punto di

vista amministrativo nel mese di marzo, è stato l’anno record per Ferag a livello mondiale, con oltre 500 milioni di Euro di fatturato.

TM - All’inizio dell’intervista si parlava anche di prodotti commercializzati da Ferag in forza di accordi di distribuzione?

SP - Si, perchè per il nostro gruppo la strategia di integrare il portafoglio di soluzioni offerte ai clienti con la produzione di terze parti è risultata finora vincente. Negli ultimi 24 mesi il mercato italiano ha registrato un’impennata di ordini per le macchine da stampa, e possiamo dire che grazie ai nostri accordi ciascuna di queste nuove unità monta qualcosa che è stato fornito da Ferag Italia. Il 95% delle rotative ha GrafiKontrol come sistema di controllo di registro o di piega, l’80% utilizza sistemi lavacaucciù Elettra, l’80% sistemi di

inchiostrazione Te-chnotrans. L’accordo con Sitma ha creato un abbinamento fra i due marchi che ha funzionato in ogni nuova commessa. L’anno che si chiude ci ha portato 30 milio-ni di Euro di fatturato derivante da società nostre rappresentate. E’ un volume prati-camente pari a quello generato da vendite di soluzioni Ferag.

TM - Avete delle preferenze per la provenienza dei vostri partner?

SP - Naturalmente dobbiamo credere nel prodotto e nell’azienda, ma non posso negare una certa predi-lezione per l’industria del “made in Italy”. Nel nostro Paese ci sono formidabili imprenditori che sviluppano soluzioni davvero innovative, e ogni qual volta pos-siamo noi scegliamo di commercializzare prodotti italiani, come l’ultima partnership realizzata nell’area della automazione spinta con l’accordo fra Ferag Italia e Elettric 80, un’azienda reggiana specializzata nei sistemi di movimentazione con carrelli robottizzati a guida laser.

Le alleanze con altri protagonisti del “made in Italy” sono state decise sette anni fa, e da allora non ci siamo mai pentiti della valorizzazione dei prodotti sviluppati nel nostro Paese.

TM - Nel futuro cambierà qualcosa?SP - Nel futuro proseguiremo lo sviluppo in casa

di soluzioni per la sala spedizione orientate al marke-ting, e lo stesso faremo nella selezione dei prodotti di terze parti da commercializzare presso i quotidiani. Abbiamo in fase avanzata di sviluppo il MemoFlag, una sorta di bandierina per segnalare ai lettori i diversi inserti del giornale, ed è già disponibile il MemoSeal, un “sigillo” che serve a “chiudere” il giornale. Se un lettore desidera sfogliare il prodotto, deve rompere il sigillo e, a quel punto, la copia non può finire fra le rese. Questa idea, a dire la verità, è arrivata dalla fervida immaginazione di un editore Italiano, Mario Ciancio, alla ricerca di soluzioni innovative per il controllo delle rese. Altre iniziative, come l’indirizzamento degli abbonati sul nastro di trasporto, sono state sviluppate su richiesta di altri editori, il Messaggero ed il Mattino, e sono già in produzione. E’ possibile che nelle nuove sale marketing per la spedizione dei giornali anche qualche editore italiano pensi di utilizzare i sistemi Ferag già molto diffusi in Paesi come la Germania per l’inserimento in linea di supplementi tematici con la gestione automatica della regionalizzazione.

Sandro Provera, Amministratore Delegato di Ferag Italia SpA

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Lo stato di salute dellastampa quotidiana negli USA

Da una recente ricerca emergono dati e tendenze riguardo alle aziende editoriali statunitensi, sempre più propense a trasformarsi per sopravvivere in “multiplatform media companies”

Fotografia annuale sullo stato di salute dei giornali americani

“The State of the News Media 2006”, rapporto annuale sul giornalismo americano giunto alla terza edizione, rappresenta una fonte originale di dati e ten-denze sui diversi settori del giornalismo (http://www.stateofthemedia.org).

Tradizionalmente suddiviso in nove sezioni (quotidiani, riviste, network televisivi, TV via cavo, Tv locali, internet, radio, media etnici e media alter-nativi), quest’anno il rapporto si arricchisce di una nuova sezione “Una giornata nella vita delle notizie”, che consiste in una raccolta di esempi di come in una giornata presa come campione, l’11 maggio 2005, le notizie del giorno sono state riportate su scala nazionale e in tre città in particolare.

Frutto del lavoro del Project for Excellence in Journalism, un istituto affiliato con la Columbia Uni-versity Graduate School of Journalism, il rapporto di avvale di diversi partner tra Università e Scuole di Giornalismo.

Una condanna a morte per la carta stampata?

La domanda di apertura del rapporto di quest’anno è piuttosto incisiva: “Dovremo ricordare questo come l’anno in cui il giornalismo in forma stampata inizia la sua morte?”

Sicuramente i motivi per porsi questa domanda esistono: il New York Times ha tagliato 60 persone dalla redazione, il Los Angeles Times 85, e così hanno fatto anche gli altri quotidiani, proseguendo una ten-denza degli ultimi anni. (Per un quadro riassuntivo, cfr. la tavola “Numero degli addetti alla redazione nei quotidiani USA”).

Altro dato non trascurabile: una catena di giornali come Knight Ridder è stata messa in vendita per la scarsa performance finanziaria.

Questi sono in estrema sintesi i problemi dell’in-dustria editoriale: diminuzione della diffusione (per un raffronto con gli ultimi anni, cfr. la tavola “Dif-fusione media dei quotidiani negli USA”), riduzione dei fatturati, prezzi delle azioni al ribasso del 20%. Gli scandali nel giornalismo tradizionale, dove è emerso che alcune persone erano più preoccupate della loro carriera che dell’interesse pubblico, non hanno aiutato la situazione.

Anche le riviste hanno registrato una forte soffe-renza: l’azienda maggiore, Time, ha tagliato 205 posti di lavoro per la drastica diminuzione della pubblicità e della diffusione, e ha promesso di trasformarsi da “magazine publishing” in una “multiplatform media company”.

Sembra quindi inevitabile per i giornali basati sulla carta stampata rispondere prontamente al cambiamento ambientale adottando nuove strategie, pena il rischio di estinzione.

La risposta contenuta nel rapporto alla drammatica domanda di apertura non è comunque una sentenza definitiva di morte, anzi evidenzia come alcuni timori siano eccessivi: l’industria editoriale infatti conserva margini positivi, e sommando complessivamente la readership della versione online e di quella stampata di alcuni giornali, la si può considerare alta come non era mai stata in precedenza.

Fatturati e introiti pubblicitari per i giornali su carta e on line

Il fatturato pubblicitario dei quotidiani quest’anno è aumentato del’1 - 2%, principalmente grazie a ope-razioni riguardanti l’on line, che è cresciuto del 30%

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e a pubblicazioni di nicchia, come quelle destinate ai lettori giovani. Senza considerare queste iniziative, la crescita del fatturato sarebbe stata piatta (Per un quadro riassuntivo, cfr. la tavola “Fatturati pubblicitari nei quotidiani USA”).

Occorre ricordare che negli Stati Uniti i quotidia-ni su carta conservano un vantaggio rispetto ad altri media, per quanto riguarda la pubblicità: nonostante la forte contrazione della diffusione, il prezzo di ven-dita della pubblicità non diminuisce, dato che non è strettamente legato al numero di copie vendute come accade invece per le riviste. Come conseguenza, la diminuzione della diffusione non si è tradotta in un’ec-cessiva diminuzione di margini di profitto.

La versione on line dei quotidiani è cresciuto negli anni per numero di lettori (per una situazione aggiornata, cfr. la tavola “Numero di Visitatori Unici nei giornali on line USA)” e così pure per fatturati pubblicitari: secondo alcune stime ha incassato 12 miliardi di dollari in entrate pubblicitarie nel 2005, il 25% in più rispetto al 2004, ma si tratta di cifra ancora basse rispetto ai circa 49 miliardi di dollari incassati dai quotidiani.

Molte aziende editoriali iniziano a seguire la strada “multipiattaforma”, che include l’acquisizione di nuovi business e una maggiore concentrazione sull’on line.

Costi in crescita

I costi della stampa sono aumentati dal 5% al 10% nel 2005, e ci si aspetta una tendenza simile anche per il 2006. Gli editori cercano di limitare i costi con una continua riduzione del peso e della carta e della dimensione delle pagine: il Wall Street Journal ad esempio ha già pianificato di diminuire il formato da 60 a 48 pollici nel 2007.

Come tutte le aziende statunitensi, anche quella editoriale risente dell’aumento dei costi pensionisti-ci. Inoltre la riduzione dei posti di lavoro effettuata, se fornisce un beneficio in termini immediati resta però da assorbire nel prossimo futuro nei suoi effetti negativi.

Il lettore si confeziona le proprie notizie

Nel 2005 si è intensificato un processo che già nei due rapporti precedenti era stato evidenziato: il declino del potere dei giornalisti come custodi di quello che il pubblico viene a sapere, e viceversa il ruolo sempre più attivo assunto dai singoli cittadini nell’assemblare le notizie, editarle, e persino crearle.

La migrazione dell’audience va dai vecchi media come la televisione o la carta stampata verso i new media online, mentre cambia profondamente il ruolo del giornalista.

Sono in arrivo novità che fino a un paio di anni fa sembravano fantascienza: guardare le notizie dei network televisivi sul proprio palmare, oppure leggere le notizie su un aggregatore come quello studiato da Google.

Il web come protagonista

Nel 2005 il web ha continuato la sua crescita come fonte di notizie, anche se qualcosa nelle abitudini del pubblico inizia a cambiare. Il numero delle persone che utilizzano il web per aggiornarsi o per altro scopo, per esempio, non cresce più velocemente come in prece-denza, ma aumenta la frequenza con cui si collegano, e il web diventa parte integrante della vita di ogni giorno. Sempre più siti iniziano a generare profitti, ed è in aumento il pagamento dei contenuti per il web, almeno per i contenuti più specializzati.

Il fenomeno dei blog ha certamente contribuito a scardinare la centralità della notizia fornita dai giornali, sia su carta che on line, ma è anche vero che il pubblico non li ritiene molto affidabili dal punto di vista della credibilità.

Li ama per la loro energia e per le argomentazioni nuove, ma rimane sospettoso, come è evidenziato nel grafico qui riportato, in cui l’affidabilità dell’informa-zione è tributata soltanto ai siti dei media tradizionali o ai siti governativi, mentre quelli gestiti dai cittadini raccolgono una scarsissima fiducia da parte del pub-blico (cfr. la tavola “Sondaggio sull’affidabilità delle notizie sul web”)..

L’atteggiamento del pubblico nei confronti della carta stampata resta invece positivo, nonostante un certo calo generalizzato di credibilità, anche perché ritiene che riporti i fatti oltre che le opinioni (cfr. la tavola “Percezione del pubblico riguardo ai diversi strumenti di informazione negli Stati Uniti”).

Dopo una crescita iniziale molto forte dei blog di privati cittadini, ora i più accreditati si sono trasferiti all’interno dei siti editoriali online, generando buone quantità di traffico: una tendenza che riporta nell’am-bito dell’editoria “established” anche quelle nuove tendenze che sembravano in qualche modo scardinare l’intero sistema.

Il giornalismo online, nel 2006, secondo le conclu-sioni del rapporto è ancora “giovane” e sta trovando la sua strada, spesso annodando alleanze strategiche con il giornalismo su carta stampata, che è ancora quello che oltretutto genera la maggior parte delle notizie poi circolate sul web.

La fotografia di quest’anno lascia comunque un buon margine di dubbi per il futuro dell’industria edi-toriale, senza troppo sbilanciarsi in previsioni future: occorrerà dunque aspettare lo “The State of the News Media 2007” per vedere i prossimi sviluppi.

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Stato di salute della stampa quotidiana negli USA

Fonte: Editor and Publisher Yearbook data

Diffusione dei quotidiani negli USA

Fatturati pubblicitari nei quotidiani USA

Fonte: Newspaper Association of America Business Analysis and Research Department

Numero degli addetti alla redazione nei quotidiani USA

Fonte: American Society of Newspaper Editors, Newsroom Employment Census, 2005(le minoranze includono i nativi americani, gli afroamericani, gli americani latini e asiatici)

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Numero di Visitatori Unici nei giornali on line USA

Sondaggio sull’affidabilità delle notizie sul web

Fonte: The Digital Future Report, USC Annenberg School

Center for the Digital Future, settembre 2004

Domanda: “Quanto pensate sia affidabile e accurate l’informazione

sui diversi tipi di siti internet?”

Fatti e opinioni: percezione del pubblico riguardo ai diversi strumenti di in-formazione negli Stati Uniti

Fonte: Pew Research Center for the People and

the Press. Domanda: Pensate che

le organizzazioni elencate nella lista riportino

principalmente i fatti oppure opinioni riguardo

alle notizie recenti?

Fonte: dati Nielsen / Netratings

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La nuova normativa in materia di vibrazioni meccaniche

Lo scorso ottobre è entrata in vigore la normativa italiana che dà attuazione alla Direttiva europea sulle vibrazioni meccaniche e che nel nostro Paese costituisce la prima organica normazione specifica in questa materia.

L’esposizione dei lavoratori a vibrazioni mecca-niche può essere causata da una pluralità di processi ed operazioni appartenenti al mondo del lavoro: pro-ducono vibrazioni considerevoli per l’organismo, per esempio, le macchine industriali, i veicoli, i dispositivi a motore, gli utensili, i pezzi in lavorazione.

Se l’esposizione alle vibrazioni supera determinati limiti, il lavoratore può risentirne accusando disturbi e alterazioni soprattutto agli arti superiori e alla colonna vertebrale (in proposito, sono state predisposte a cura della SIMLII, Società Italiana di Medicina del Lavoro e Igiene Industriale, apposite linee guida, relative ai disturbi e patologie da esposizione a vibrazioni mec-caniche negli ambienti di lavoro.

In determinati casi, inoltre, il rischio dovuto al-l’esposizione alle vibrazioni va considerato in com-binazione con altri fattori di rischio: i conduttori di carrelli, per esempio, svolgono spesso, oltre all’attività di guida, anche attività di sollevamento e spostamen-to di carichi manuali che rappresentano un ulteriore fattore di rischio.

Ultimamente sono intervenute norme a disciplinare la materia più compiutamente rispetto al passato.

Qui di seguito ne facciamo un breve cenno.

La norma europea

In materia di vibrazioni, in passato era stato pubblicato un rapporto tecnico europeo (CEN CR 12349:1996), tradotto anche in italiano e pubblicato come rapporto tecnico UNI TR 11159 “Vibrazioni meccaniche: guida agli effetti nocivi delle vibrazioni sul corpo umano”.

I destinatari di tale documento sono i produttori di macchine, i datori di lavoro e gli stessi lavoratori. Il contenuto del rapporto consiste nell’indicazione delle norme europee esistenti in materia e nella presentazio-

ne delle conoscenze relative agli effetti delle vibrazioni sulla salute del lavoratore.

Le informazioni fornite dal rapporto si basano sugli effetti delle vibrazioni al sistema mano-braccio e al corpo intero. I dati si riferiscono, in maggioranza, a persone sedute; qualche altra informazione si riferisce alle posizioni eretta, prona e supina. Le nozioni fornite dal rapporto sono il risultato sia di ricerche sperimentali sia di studi epidemiologici.

Di basilare importanza è la Dir. 2002/44/CE, che detta prescrizioni minime di sicurezza e di salute re-lative all’esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti fisici – vibrazioni (in G.U.C.E. L n. 177 del 6 luglio 2002).

Poiché stabilisce “prescrizioni minime”, essa lascia agli Stati membri la facoltà di mantenere o di adottare disposizioni più favorevoli in materia di protezione dei lavoratori, per esempio valori limite più severi di quelli da essa previsti: l’importante è che, al contrario, la sua attuazione non giustifichi un regresso rispetto alla situazione esistente in ciascuno Stato membro (IV considerando).

Il sistema di protezione contro le vibrazioni isti-tuto dalla Direttiva, si limita a definire, senza entrare nell’eccessivo dettaglio, gli obiettivi da raggiungere, i principi da rispettare e le grandezze fondamentali da rispettare, in modo da permettere agli Stati membri di applicare le prescrizioni minime in modo equivalente (V considerando).

La Direttiva si riferisce a due tipologie di vibrazio-ni, quelle trasmesse al sistema mano-braccio e quelle trasmesse al corpo intero, fornendone la definizione (art. 2).

Essa, inoltre, stabilisce quali debbano essere i valori minimi di esposizione e i valori di esposizione che fanno scattare l’azione; per le vibrazioni trasmesse al corpo intero, concede allo Stato membro la scelta fra

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tali valori e il valore della dose di vibrazioni (art. 3).L’art. 4 stabilisce l’obbligo dell’identificazione e

della valutazione o della misurazione dei rischi e l’art. 5 indica le disposizioni miranti a escludere o a ridurre l’esposizione.

Gli ulteriori obblighi del datore di lavoro previsti dalla Direttiva sono relativi all’informazione e alla formazione dei lavoratori (art. 6), alla consultazione e alla partecipazione dei lavoratori (art. 7), alla sorve-glianza sanitaria (art. 8).

La normativa italiana

In Italia la materia era disciplinata, in modo molto generico, dall’art. 24 D.P.R. 303/1956, che così reci-tava: «Nelle lavorazioni che producono scuotimenti, vibrazioni o rumori dannosi ai lavoratori, devono adottarsi i provvedimenti consigliati dalla tecnica per diminuirne l’intensità».

Il combinato disposto dell’art. 33 e della voce 48 della tabella allegata a tale decreto, inoltre, prevedeva l’obbligo delle visite mediche preventive e periodiche anche per i lavoratori esposti a taluni scuotimenti e vibrazioni.

Le norme del D.P.R. 303/1956 che si riferiscono alle vibrazioni (appunto l’art. 24 e la voce 48 della ta-bella allegata all’art. 33 del decreto) sono state abrogate dall’art. 13 comma 4 D.Lvo 187/2005.

Norme, tuttora in vigore, che la Giurisprudenza prende solitamente in considerazione sono l’art. 2087 c.c. e le disposizioni di carattere generale del D.Lvo 626/1994, quali norme di chiusura della legislazione antinfortunistica, fondanti l’obbligo per il datore di lavoro di rendersi garante della sicurezza del lavoratore mediante l’adozione non solo delle misure specifica-mente indicate dalle singole norme, ma anche di tutte quelle che si rendano necessarie in base alla particola-rità dell’attività lavorativa, all’esperienza e alla tecnica (Cass. Pen., sez. IV, sent. n. 12248, 18/1/2005).

Ulteriori disposizioni ancora vigenti cui far riferi-mento sono il D.Lvo 475/1992 in materia di dispositivi di protezione individuale (il cui art. 4, ordinando in categorie i vari DPI, nomina quelli che proteggono da talune vibrazioni) e l’allegato IV al D.Lvo 626/1994, che nell’elenco delle attrezzature di protezione indi-viduale inserisce i guanti, le scarpe, gli stivali e sopra-stivali di protezione contro le vibrazioni.

La nuova normativa

Il 6 ottobre 2005 è entrato in vigore il D.Lvo 187/2005, «Attuazione della Direttiva 2002/44/CE sul-le prescrizioni minime di sicurezza e di salute relative all’esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti da vi-brazioni meccaniche» (in G. U. 21/9/2005 n. 220), che rappresenta quella legislazione specifica che in Italia mancava in relazione a questo fattore di rischio.

Tale decreto lascia esplicitamente fermo quanto previsto dal D.Lvo 626/1994 ed ha un campo di appli-

cazione molto vasto, in quanto si rivolge a tutte quelle realtà in cui i lavoratori sono esposti o possono essere esposti a rischi derivanti da vibrazioni meccaniche (art. 1 comma 1): si applica perciò in tutti i settori lavora-tivi. Esso subisce qualche adattamento alle particolari esigenze connesse al servizio solo nei riguardi dei soggetti indicati dall’art. 1 comma 2 D.Lvo 626/1994 (come gli addetti ad archivi).

L’art. 9 comma 1 prevede, inoltre, la possibilità per il datore di lavoro di chiedere una deroga (parziale, giustificata e solo in determinate evenienze), ma esclu-sivamente per i settori della navigazione marittima e aerea. Il secondo comma di tale articolo concede al datore di lavoro, «nel caso di attività lavorative in cui l’esposizione di un lavoratore alle vibrazioni mecca-niche è abitualmente inferiore ai valori di azione, ma varia sensibilmente da un momento all’altro e può occasionalmente superare il valore limite di esposizio-ne, … la possibilità di richiedere la deroga al rispetto dei valori limite a condizione che il valore medio dell’esposizione calcolata su un periodo di 40 ore sia inferiore al valore limite di esposizione e si dimostri, con elementi probanti, che i rischi derivanti dal tipo di esposizione cui è sottoposto il lavoratore sono inferiori a quelli derivanti da un livello di esposizione corrispon-dente al valore limite». Qualunque deroga, comunque, può essere concessa per un periodo massimo di quattro anni, è rinnovabile e può essere revocata quando ven-gono meno le circostanze che l’avevano giustificata. E’ concessa dall’organo di vigilanza territorialmente competente (comma 3).

La concessione della deroga è condizionata all’in-tensificazione della sorveglianza sanitaria (comma 4); l’art. 10 comma 3 della Dir. 2002/44/CE prevede, come ulteriore condizione, la riduzione al minimo dei rischi, non menzionata nell’articolo in esame del decreto italiano.

Per la violazione di molti tra i principali obblighi previsti dal decreto, infine, l’art. 12 prevede sanzioni di tipo penale nei confronti del datore di lavoro, del dirigente e del medico competente.

Valori limite di esposizione e valori di azione

Il D.Lvo 187/2005 si riferisce alle vibrazioni tra-smesse al sistema mano braccio e a quelle trasmesse al corpo intero, definendo le prime come «vibrazioni meccaniche che, se trasmesse al sistema mano-brac-cio nell’uomo, comportano un rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori, in particolare disturbi vascolari, osteoarticolari, neurologici o muscolari». Definisce le seconde come «vibrazioni meccaniche che, se trasmesse al corpo intero, comportano rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori, in particolare lombalgie e traumi del rachide» (art. 2).

Con tali definizioni il decreto riprende fedelmente quanto previsto dalla Direttiva 2002/44/CE, prendendo in considerazione anche disturbi che finora in Italia non erano riconosciuti né indennizzati.

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La nuova normativa in materia di vibrazioni meccaniche

L’art. 3 del decreto in esame prevede per le vibra-zioni trasmesse al sistema mano-braccio un valore limite di esposizione giornaliero (normalizzato a un periodo di riferimento di 8 ore) pari a 5 m/s2 e fissa un valore d’azione giornaliero (normalizzato a un periodo di riferimento di 8 ore) che fa scattare l’azione a 2,5 m/s2 (comma 1).

Il secondo comma di tale articolo prevede che, per le vibrazioni trasmesse al corpo intero, il valore limite di esposizione giornaliero (normalizzato a un periodo di riferimento di 8 ore) sia pari a 1,15 m/s2 e fissa il valore d’azione giornaliero (normalizzato a un periodo di riferimento di 8 ore) a 0,5 m/s2.

Nell’indicare i valori limite, il legislatore italiano ha recepito integralmente le prescrizioni impartite dalla Dir. 2002/44/CE. A proposito di valori limite e di azione per il corpo intero comunque, rispetto alla Direttiva, il decreto italiano non menziona il valore della “dose delle vibrazioni”.

L’art. 5 del decreto, indicando le misure di preven-zione e protezione e lasciando ferme le misure gene-rali di tutela individuate dall’art. 3 D.Lvo 626/1994, ribadisce uno dei principi fondamentali del diritto antinfortunistico, ossia l’obbligo del datore di lavoro di eliminare i rischi alla fonte o ridurli al minimo e, in ogni caso, a livelli non superiori ai valori limite di esposizione (comma 1). Tale principio si applica sempre, a prescindere dal superamento di soglie di ogni tipo.

Se poi, in base alla valutazione dei rischi, risultano superati i valori d’azione, scatta per il datore di lavoro l’obbligo di elaborare e applicare l’ulteriore program-ma di misure tecniche o organizzative volte a ridurre al minimo l’esposizione e i rischi che ne conseguono, considerando in particolare: a) altri metodi di lavoro che richiedono una minore esposizione a vibrazioni meccaniche; b) la scelta di attrezzature di lavoro ade-guate concepite nel rispetto dei principi ergonomici e che producono, tenuto conto del lavoro da svolgere, il minor livello possibile di vibrazioni; c) la fornitura di attrezzature accessorie per ridurre i rischi di lesioni provocate dalle vibrazioni, quali sedili che attenuano efficacemente le vibrazioni trasmesse al corpo intero e maniglie o guanti che attenuano la vibrazione trasmessa al sistema mano-braccio; d) adeguati programmi di manutenzione delle attrezzature di lavoro, del luogo di lavoro e dei sistemi sul luogo di lavoro; e) la progetta-zione e l’organizzazione dei luoghi e dei posti di lavoro; f) l’adeguata informazione e formazione dei lavoratori sull’uso corretto e sicuro delle attrezzature di lavoro, in modo da ridurre al minimo la loro esposizione a vibrazioni meccaniche; g) la limitazione della durata e dell’intensità dell’esposizione; h) l’organizzazione di orari di lavoro appropriati, con adeguati periodi di riposo; i) la fornitura, ai lavoratori esposti, di indumenti per la protezione dal freddo e dall’umidità.

Se, nonostante le misure adottate, il valore limite di esposizione è superato, il datore di lavoro deve prendere misure immediate per riportare l’esposizio-

ne al di sotto di tale valore, individuare le cause del superamento e adattare di conseguenza le misure di protezione e prevenzione per evitare un nuovo supe-ramento (comma 3). L’articolo 5 recepisce in pieno quanto previsto dalla Direttiva comunitaria.

La valutazione dei rischi

Il D.Lvo 187/2005 prevede che il datore di lavoro, nell’assolvere gli obblighi stabiliti dall’art. 4 D.Lvo 626/1994 (relativo alla valutazione dei rischi) debba valutare i livelli di vibrazioni meccaniche a cui i la-voratori sono esposti. Nel caso non siano disponibili informazioni relative ai livelli di vibrazione presso banche dati dell’Ispesl, delle Regioni o del CNR o direttamente presso i produttori o fornitori, il datore di lavoro deve anche misurare tali livelli di vibrazioni a cui i lavoratori sono esposti (art. 4 comma 1).

La valutazione può avvenire «mediante l’osser-vazione delle condizioni di lavoro specifiche e il rife-rimento ad appropriate informazioni sulla probabile entità delle vibrazioni per le attrezzature o i tipi di attrezzature in particolari condizioni di uso, incluse le informazioni fornite in materia dal costruttore delle attrezzature. Questa operazione va distinta dalla misurazione, che richiede l’impiego di attrezzature specifiche e di una metodologia appropriata» (art. 4 comma 4).

Sia la valutazione sia la misurazione dell’espo-sizione dei lavoratori alle vibrazioni devono essere effettuate in base alle disposizioni di cui all’allegato I (parte A per quanto riguarda le vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio, parte B per quanto concerne le vibrazioni trasmesse al corpo intero); gli eventuali aggiornamenti di tale allegato, necessari a seguito di modifiche delle direttive comunitarie, avverranno tramite decreto ministeriale (art. 10).

I soggetti che effettuano la valutazione e la misu-razione devono far parte del Servizio di prevenzione e protezione dai rischi ed essere adeguatamente qua-lificati. La valutazione e la misurazione devono essere da tali soggetti programmate ed effettuate ad intervalli idonei sulla base di quanto emerso dalla valutazione stessa; i risultati devono essere riportati nel documento di sicurezza (art. 4 comma 5). La valutazione dei rischi, che appunto deve essere documentata, deve contenere anche la giustificazione che la natura e l’entità dei rischi connessi con le vibrazioni meccaniche rendono non necessaria una valutazione maggiormente dettagliata dei rischi (art. 4 comma 7).

Il datore di lavoro deve, inoltre, aggiornare la valutazione dei rischi periodicamente e quando siano intervenuti significativi mutamenti ai fini della sicu-rezza e della salute dei lavoratori che possono renderla superata, oppure quando i risultati della sorveglianza sanitaria ne richiedano la necessità(art. 4 comma 8).

Il sesto comma dell’art. 4, infine, elenca una serie di elementi di cui il datore di lavoro deve tener conto ai fini della valutazione: a) il livello, il tipo e la durata

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dell’esposizione, inclusa ogni esposizione a vibrazio-ni intermittenti o a urti ripetuti; b) i valori limite di esposizione e d’azione; c) gli eventuali effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori particolarmente sensibili al rischio; d) gli eventuali effetti indiretti sulla sicurezza dei lavoratori risultanti da interazioni tra le vibrazioni meccaniche e l’ambiente di lavoro o altre attrezzature; e) le informazioni fornite dal costruttore dell’attrezzatura di lavoro; f) l’esistenza di attrezzature alternative progettate per ridurre i livelli di esposizione alle vibrazioni meccaniche; g) il prolungamento del periodo di esposizione a vibrazioni trasmesse al corpo intero al di là delle ore lavorative, in locali di cui è responsabile; h) condizioni di lavoro particolari, come le basse temperature; i) informazioni raccolte dalla sorveglianza sanitaria, comprese, per quanto possibile, quelle reperibili nella letteratura scientifica.

Informazione e formazione

L’art. 6 prevede l’obbligo del datore di lavoro di garantire ai lavoratori esposti a rischi derivanti da vibrazioni meccaniche informazioni e una formazione adeguata sulla base della valutazione dei rischi. Ciò deve avvenire nell’ambito di quanto previsto per la formazione e l’informazione dal D.Lvo 626/1994 e deve avere particolare riguardo ai seguenti elementi: a) alle misure adottate volte a eliminare o a ridurre al minimo i rischi derivanti dalle vibrazioni meccaniche; b) ai valori limite di esposizione e ai valori d’azione; c) ai risultati delle valutazioni del rischio e delle misura-zioni delle vibrazioni e alle potenziali lesioni derivanti dalle attrezzature di lavoro utilizzate; d) all’utilità e al modo di individuare e di segnalare sintomi di lesioni; e) alle circostanze nelle quali i lavoratori hanno diritto a una sorveglianza sanitaria; f) alle procedure di lavoro sicure per ridurre al minimo l’esposizione a vibrazioni meccaniche.

La sorveglianza sanitaria

Il primo comma dell’art. 7 prevede la sorveglianza sanitaria (ex art. 16 D.Lvo 626/1994) per quei lavora-tori che sono esposti a livelli di vibrazioni superiori ai valori d’azione. La periodicità di detta sorveglianza è annuale, ma può essere diversa su decisione del medico competente (con adeguata motivazione riportata nel documento di valutazione dei rischi e resa nota ai rap-presentanti per la sicurezza dei lavoratori in funzione della valutazione del rischio). In ogni caso, l’organo di vigilanza può disporre, con provvedimento motivato, contenuti e periodicità della sorveglianza diversi rispet-to a quelli forniti dal medico competente.

Il secondo comma dispone la sorveglianza sa-nitaria per i lavoratori esposti a vibrazioni, questa volta indipendentemente dai livelli di esposizione, quando secondo il medico competente si verificano

congiuntamente le seguenti condizioni: l’esposizione dei lavoratori alle vibrazioni è tale da rendere pos-sibile l’individuazione di un nesso tra l’esposizione in questione e una malattia identificabile o ad effetti nocivi per la salute ed è probabile che la malattia o gli effetti sopraggiungano nelle particolari condizioni di lavoro del lavoratore ed esistono tecniche sperimentate che consentono di individuare la malattia o gli effetti nocivi per la salute.

Nel caso, poi, in cui la sorveglianza sanitaria riveli in un lavoratore l’esistenza di anomalie imputabili ad esposizione a vibrazioni, il terzo comma dell’articolo in esame dispone che il medico competente informi il datore di lavoro di tutti i dati significativi emersi dalla sorveglianza sanitaria tenendo conto del segreto medico. In tale evenienza scatta una serie di obblighi in capo al datore di lavoro: egli deve a) sottoporre a revisione la valutazione dei rischi; b) sottoporre a re-visione le misure predisposte per eliminare o ridurre i rischi; c) tener conto del parere del medico competente nell’attuazione delle misure necessarie per eliminare o ridurre il rischio; d) prendere le misure affinché sia ef-fettuata una visita medica straordinaria per tutti gli altri lavoratori che hanno subito un’esposizione simile.

Per ogni lavoratore sottoponibile alla sorveglianza sanitaria, il medico competente deve istituire e aggior-nare una cartella sanitaria e di rischio (come indicato dall’art. 17 comma 1 lett. d D.Lvo 626/1994) e in essa deve riportare, tra l’altro, i valori di esposizione indivi-duali comunicati dal datore di lavoro per il tramite del servizio di prevenzione e protezione (art. 8).

Entrata in vigore dei vari obblighi

Il D.Lvo 187/2005, come sopra detto, è entrato in vigore il 6 ottobre 2005.

L’art. 13 comma 1 del decreto, però, ha posticipato all’ 1 gennaio 2006 gli obblighi di misurazione e valu-tazione dei rischi (previsti dall’art. 4).

Nel caso, poi, di attrezzature di lavoro a disposi-zione dei lavoratori anteriormente al 6 luglio 2007, che non permettono il rispetto dei valori limite di esposi-zione tenuto conto del progresso tecnico e delle misure organizzative messe in atto, l’obbligo del rispetto dei valori limite di esposizione entra in vigore il 6 luglio 2010 (art. 13 comma 2).

Infine l’art. 11 contiene la “clausola di cedevo-lezza”, per la quale le norme del D.Lvo 187/2005, afferenti a materie di competenza (ex art. 117 Cost.) delle Regioni e Province autonome che non abbiano provveduto al recepimento della Dir. 2002/44/CE, si applicano fino alla data di entrata in vigore dell’even-tuale normativa di attuazione di ciascuna Regione e Provincia autonoma.

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La nuova normativa in materia di vibrazioni meccaniche

«A. VIBRAZIONI TRASMESSE AL SISTEMA MANO-BRACCIO.

1. Valutazione dell’esposizione.La valutazione del livello di esposizione alle vi-

brazioni trasmesse al sistema mano-braccio si basa principalmente sul calcolo del valore dell’esposizione giornaliera normalizzato a un periodo di riferimento di 8 ore, A [8], calcolato come radice quadrata della somma dei quadrati (valore totale) dei valori quadra-tici medi delle accelerazioni ponderate in frequenza, determinati sui tre assi ortogonali (ahwx, ahwy, ahwz) conformemente ai capitoli 4 e 5 e all’allegato A della norma ISO 5349-1 (2001).

La valutazione del livello di esposizione può essere effettuata sulla base di una stima fondata sulle informazioni relative al livello di emissione delle attrezzature di lavoro utilizzate, fornite dai fabbricanti, e sull’osservazione delle specifiche pratiche di lavoro, oppure attraverso una misurazione. Come elementi di riferimento possono essere utilizzate anche le banche dati dell’ISPESL e delle regioni contenenti i livelli di esposizione professionale alle vibrazioni.

2. Misurazione.Qualora si proceda alla misurazione:a) i metodi utilizzati possono includere la campio-

natura, purché sia rappresentativa dell’esposizione di un lavoratore alle vibrazioni meccaniche considerate; i metodi e le apparecchiature utilizzati devono essere adattati alle particolari caratteristiche delle vibrazioni meccaniche da misurare, ai fattori ambientali e alle caratteristiche dell’apparecchio di misurazione, conformemente alla norma ISO 5349-2 (2001);

b) nel caso di attrezzature che devono essere tenute con entrambe le mani, la misurazione è ese-guita su ogni mano. L’esposizione è determinata facendo riferimento al più alto dei due valori; deve essere inoltre fornita l’informazione relativa all’altra mano.

3. Interferenze.Le disposizioni dell’articolo 4, comma 6, lettera

d)*, si applicano in particolare nei casi in cui le vibra-zioni meccaniche ostacolano il corretto uso manuale dei comandi o la lettura degli indicatori.

4. Rischi indiretti.Le disposizioni dell’articolo 4, comma 6, lette-

ra d)*, si applicano in particolare nei casi in cui le vibrazioni meccaniche incidono sulla stabilità delle strutture o sulla buona tenuta delle giunzioni.

5. Attrezzature di protezione individuale.Attrezzature di protezione individuale contro

le vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio possono contribuire al programma di misure di cui all’articolo 5, comma 2**.

B. VIBRAZIONI TRASMESSE AL CORPO INTERO.

1. Valutazione dell’esposizione.La valutazione del livello di esposizione alle

vibrazioni si basa sul calcolo dell’esposizione gior-naliera A [8] espressa come l’accelerazione continua

equivalente su 8 ore, calcolata come il più alto dei valori quadratici medi delle accelerazioni pondera-te in frequenza, determinati sui tre assi ortogonali (1,4awx, 1,4a wy, 1awz, per un lavoratore seduto o in piedi), conformemente ai capitoli 5, 6 e 7, all’allegato A e all’allegato B della norma ISO 2631-1 (1997).

La valutazione del livello di esposizione può essere effettuata sulla base di una stima fondata sulle informazioni relative al livello di emissione delle attrezzature di lavoro utilizzate, fornite dai fabbricanti, e sull’osservazione delle specifiche pratiche di lavoro, oppure attraverso una misurazione. Come elementi di riferimento possono essere utilizzate anche le banche dati dell’ISPESL e delle regioni contenenti i livelli di esposizione professionale alle vibrazioni.

Per quanto riguarda la navigazione marittima, si prendono in considerazione solo le vibrazioni di frequenza superiore a 1 Hz.

2. Misurazione.Qualora si proceda alla misurazione, i metodi uti-

lizzati possono includere la campionatura, purché sia rappresentativa dell’esposizione di un lavoratore alle vibrazioni meccaniche considerate. I metodi utilizzati devono essere adeguati alle particolari caratteristiche delle vibrazioni meccaniche da misurare, ai fattori ambientali e alle caratteristiche dell’apparecchio di misurazione. I metodi rispondenti a norme di buona tecnica si considerano adeguati a quanto richiesto dal presente punto.

3. Interferenze.Le disposizioni dell’articolo 4, comma 6, lettera

d)*, si applicano in particolare nei casi in cui le vibra-zioni meccaniche ostacolano il corretto uso manuale dei comandi o la lettura degli indicatori.

4. Rischi indiretti.Le disposizioni dell’articolo 4, comma 6, lette-

ra d)*, si applicano in particolare nei casi in cui le vibrazioni meccaniche incidono sulla stabilità delle strutture o sulla buona tenuta delle giunzioni.

5. Prolungamento dell’esposizione.Le disposizioni dell’articolo 4, comma 6, lettera

g)***, si applicano in particolare nei casi in cui, data la natura dell’attività svolta, un lavoratore utilizza locali di riposo e ricreazione messi a disposizione dal datore di lavoro; tranne nei casi di forza maggiore, l’esposizione del corpo intero alle vibrazioni in tali locali deve essere ridotto a un livello compatibile con le funzioni e condizioni di utilizzazione di tali locali».

* Dovere di tener conto, ai fini della valutazione, degli eventuali effetti indiretti sulla sicurezza dei lavoratori risultanti da interazioni tra le vibrazioni meccaniche e l’ambiente di lavoro o altre attrez-zature.

** Misure volte a ridurre al minimo l’esposizione e i rischi conseguenti, quando vengono superati i valori d’azione.

*** Dovere di tener conto, ai fini della valutazio-ne, del prolungamento del periodo di esposizione a vibrazioni trasmesse al corpo intero al di là delle ore lavorative, in locali di cui il datore di lavoro è responsabile.

ALLEGATO I - Riportiamo il testo dell’allegato al D.Lvo 187/2005:

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Il “Nuovo” nel mercato del lavoro: criticità e opportunità

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Il mercato del lavoro italiano è ancora fortemente caratterizzato da forme di impiego standard, ancora strettamente collegati sia all’organizzazione del lavoro interna alle imprese, sia alla complessiva organizza-zione sociale.

La flessibilità e il lavoro non standard di cui si è alimentata tendono certamente a crescere, ma acquista-no sempre di più le caratteristiche di sistema chiuso, e sembrano aver esaurito il loro potenziale innovativo.

L’elementto che più di altri pesa su questa situa-zione di sospensione non riguarda l’atteggiamento dell’offerta - generalmente “rassegnata” a fare i conti con le nuove regole dell’accesso - o la disponibilità di strumenti normativi - effettivamente esplosi con il d.l.276/03 - ma le modalità e le logiche di ricorso alla flessibilità che le aziende adottano.

L’indagine realizzata dall’associazione Nuovi La-vori, a partire da un campione di 1000 imprese italiane (fra cui sono state messe a fuoco 400 fra quelle che utilizzano lavoro non standard) unitamente ad un planel di 100 lavoratori flessibili, consentono di approfondire e analizzare da vicino il fenomeno.

La riforma del mercato del lavoro non ha ancora fatto crescere nel sistema produttivo i volumi attesi di nuove forme contrattuali, mentre, al contrario, preval-gono ancora le forme di contratto flessibile per così dire di prima generazione.

Nelle imprese italiane del settore manifatturiero e del terziario (dal commercio, alle attività immobiliari, ai trasporti, ai servizi all’impresa) il 73,2% dei contratti è di tipo standard, ossia a tempo indeterminato, full time o part time. Il restante 26,8% è costituito da contratti non standard, ma fra questi i rapporti di lavoro esplici-tamente riconducibili al d.l. 276/93, attuativo della L. 30/03, sono il 9,2%, mentre il restante 17,6% riguarda modalità contrattuali flessibili preesistenti, ossia l’ap-prendistato, il contratto di inserimento (ex L.223/91), la prestazione d’opera, l’associazione in partecipazione e il lavoro autonomo a partita Iva.

In sostanza, nelle imprese italiane c’è un utilizzo

ricorrente di forme di lavoro non standard di cui si co-noscono bene gli effetti e gli aspetti di gestione mentre manca la disponibilità a sperimentare forme più nuove e per questo anche più inquietanti.

La flessibilità che c’è quindi si presenta come una realtà piuttosto uniforme. Sul piano settoriale, non c’è correlazione fra innovatività del comparto e dinamicità degli strumenti cui si fa ricorso: nel terziario tradizio-nale, commercio e turismo, come in quello innovativo (servizi alle imprese e utilities) gli strumenti più usati sono gli (ex) contratti di formazione lavoro e il tempo determinato, seguiti dalle collaborazioni a progetto. Questo tratto vale sia per le imprese di formazione recente, sia per quelle con più storia.

C’è da dire che per le imprese flessibilità tende a coincidere con buono stato di salute; non è in sostanza un rimedio per i tempi difficili, o molto più probabil-mente, nei tempi difficili costituirebbe un ulteriore elemento di complicazione che si preferisce evitare.

Per il futuro, le aziende cercheranno di usare più contratti standard rispetto ai contratti flessibili, la cui dimensione complessiva rimarrà invariata. Questo significa che solo un lavoratore non standard su quat-tro sarà assunto con contratto a tempo indeterminato, mentre esiste una probabilità tendenzialmente alta, pari al 22% che chi è flessibile rimanga tale, senza turn over di persone sui posti flessibili disponibili: il che denota la creazione nelle imprese di un enclave di flessibilità piuttosto “rigida”.

D’altra parte, la cultura della flessibilità non esiste e non sembra destinata a crescere: i lavoratori, nella maggior parte dei casi, accettano o subiscono la flessi-bilità come il male minore, ad eccezione di chi - come i giovani meridionali - sa che un lavoro flessibile è davvero un’opportunità da non perdere. Solo un terzo degli imprenditori conosce ad esempio la riforma del mercato del lavoro e fra questi il 65% ne dà un giudizio di sufficienza. In realtà la flessibilità ottiene un giudizio positivo perché è razionalmente conveniente: la paura di dover assumere “per sempre” qualcuno, la sempli-

Il 23 febbraio scorso la Associazione Nuovi Lavori, organizzazione di ricerca costituita nel 2002, ha presentato i primi risultati di una ricerca avviata alll’inizio del 2005 e tuttora in corso sull’articolazione attuale e sulla prevedibile evoluzione dei rapporti di lavoro atipico nel nostro Paese. A seguire, riportiamo un abstract della ricerca.

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Il “Nuovo” nel mercato del lavoro

ficazione degli aspetti fiscali e la possibilità di disporre di flessibilità negli orari di lavoro sono le motivazioni prevalenti per cui vi si ricorre.

Questo stesso atteggiamento strumentale si ritrova se si approfondiscono le finalità per cui sono adottate forme di lavoro non standard: ridurre i costi del per-sonale e fronteggiare i picchi produttivi sono, infatti, quelle prevalenti.

La flessibilità non è più quindi una leva di gestione straordinaria dell’impresa, ma è entrata in una fase di normalizzazione in cui si autoriproduce, senza essere una leva di sviluppo e di innovazione né per le aziende, né per i lavoratori: induce, come ha indotto, effetti sul piano quantitativo, ma non su quelli della produtività e della qualità del lavoro.

Il 60% degli imprenditori non ha problemi nell’uso del lavoro non standard, anche perché i lavoratori svolgono le loro funzioni con modalità di luogo e di strumenti di lavoro tutti interni, quindi continui con quelli del lavoro standard. Ma che per l’impresa il lavoro non standard non sia un investimento è de-nunciato dallo scarso affiancamento formativo delle persone coinvolte e dall’identità di motivazioni che gli imprenditori adducono in relazione alla possibilità di usarlo ancora, rispetto a quelle attuali.

I lavoratori flessibili sono integrati con quelli che lavorano con modalità standard, in quanto sono sostan-zialmente un gruppo separato e quindi non sono in com-petizione, tanto è vero che il clima aziendale nel 78% dei casi non ha subito modificazioni con l’introduzione di lavoro non standard e gli occupati flessibili nel 72% dei casi si impegnano allo stesso modo degli altri.

A lato dell’uso e dell’abitudine razionale alla flessibilizzazione dei rapporti di lavoro, nelle aziende sta crescendo tuttavia una domanda di nuova fidelizza-zione del lavoro: fra gli imprenditori che in futuro non ricorreranno più a modalità di impiego non standard, il 23% dichiara di preferire dipendenti stabili e fidelizzati. Tanto è vero che le vecchie forme di flessibilità oraria,

dallo straordinario al conto ore individuale, continuano a richiamare fortemente il loro interesse.

Per ciò che è dato capire dai dati della ricerca, il sindacato arranca ancora dietro all’introduzione del lavoro non standard. Intanto, non è presente nella mag-gior parte delle imprese contattate, trattandosi di unità di piccolissime dimensioni, e quando c’è, solo nel 3% del caso è coinvolto dalle imprese per la definizione di accordi sul lavoro flessibile. Il nuovo soggetto che si affaccia anche sul banco della negoziazione sono le agenzie di somministrazione, che sembrano avere ruolo sia nella fase della contrattazione delle condizioni di lavoro, sia nella gestione dei contratti non standard.

L’introduzione di lavoro flessibile e non standard- attraverso le implementazioni normative che dalla se-conda metà degli anni ‘80 si sono susseguite - avrebbe dovuto introdurre un “modello” di regolazione del lavoro, che ad oggi si può dire sia rimasto soltanto uno strumento marginale, usato per di più sulla base di convenienze di breve periodo.

Il lavoro standard, per parte sua, rimane la quota più consistente di composizione del mercato del lavoro e il lavoro non standard ne sta acquisendo tutti i tratti di rigidità e di staticità sul piano del cambiamento. Si tratta di una situazione di cui cominciamo a soffrire soprattutto i lavoratori atipici, fra cui cresce non solo (e non più di tanto) la paura di non essere coperti sul piano previdenziale o su quella delle tutele contrattuali, ma proprio sulle loro dinamiche future più importanti sul piano dei progetti e delle aspettative (come cresce-re professionalmente, come farsi una famiglia, come conquistare, in definitiva più identità attraverso il raggiungimento di più autonomia).

Il bilancio delle novità introdotte dal lavoro non standard, ad oggi è solo parzialmente positivo: certa-mente ha portato ad un aumento di occupazione ma anche di insicurezza e, paradossalmente, di rigidità e di pari passo ha abbassato le soglie della qualità del lavoro, senza influenze positive sulla produttività.

Il lavoro non standard decresce rispetto alle prospettive di impresaContratti non standard utilizzati negli ultimi tre anni, in base al giudizio sulle performance economiche dell’azienda (val. %)

Positive e in crescita

Positive, ma con segni di

criticità

Negative, ma con buone

prospettive per il futuro

Negative Totale

Contratti di formazione e lavoro, apprendistato o inserimento

43,4% 35,8% 39,5% 25,0% 39,2%

Lavoro interinale, contratti di somministrazione, appalto e distacco

17,0% 15,1% 5,3% 8,3% 14,8%

Lavoro autonomo: contratti di lavoro occasionale, Partita Iva

31,3% 30,7% 28,9% 33,3% 30,9%

Conratti di collaborazione coordinata e continuativa o contratti a progetto

31,3% 26,8% 28,9% 41,7% 29,4%

Contratti a tempo determinato o intermittente o ripartito

36,3% 34,6% 36,8% 33,3% 35,5%

il totale non è uguale a 100 perché il questionario prevedeva più risposte

Fonte: indagine Anl, 2006

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Nuove richieste di sistemi di sala spedizione in Arabia Saudita

Il gruppo editoriale Al Madina Printing & Pub-blication ha deciso di adottare il sistema della sala spedizione di Muller Martini nei suoi tre centri stampa di Riyad, Jeddah e Dammam. Al Madina pubblica 7 quotidiani di cui 4 in lingua araba (Asharq Al Awsat, Al Ektisadiah, Arriyadiyah e Alam Arriyada), 1 in lingua inglese ( Arab News); 1 in lingua indiana ( Maleyalam News) ed 1 in lingua Urdu (Urdu News) per la comu-nità pakistana che lavora in Arabia Saudita.

Morris Communications sceglie Kodak

Il gruppo editoriale statunitense, Morris Communi-cations, con sede ad Augusta in Georgia, ha acquistato il sistema termico CtP di Kodak per la produzione del The Augusta Chronicle, uno dei suoi giornali più im-portanti. Kodak può festeggiare la vendita del 500mo sistema termico TrendSetter News.

Preses Nams acquista il sistema della sala spedizione di Idab WAMAC

Preses Nams, l’azienda editoriale più importante della Lettonia, ha acquistato da Idab WAMAC un sistema di post stampa per il nuovo centro stampa a Riga, nei pressi dell’aereoporto.

Il sistema di sala spedizione sarà integrato con un sistema di stampa Goss Universal 75 che includerà due convogliatori a pinze PCC 903 ad alta velocità a copia singola.

Il convogliatore è stato progettato per movimentare con la massima cura le copie in modo da non danneg-giare la qualità di stampa; un sistema di inserimento ad alta velocità PST 6000; tre linee di formazione pacchi che includono uno stacker TS 800 ad alta velocità, un confezionamento plastico PWA 650 ed un sistema di legatura incrociata PSU 6010. L’installazione inizierà

nel corso dell’estate 2006 e il nuovo centro stampa potrà avviare la produzione il prossimo autunno.

The San Francisco Chronicle installa ProIma-ge NewsWay

The San Francisco Chronicle ha deciso di sosti-tuire il sistema di trasferimento Intellinet in uso con l’adozione del sistema modulare ProImage NewWay. Il nuovo sistema sarà installato nei tre centri stampa di Union City, Richmond e Army Street.

Goss ottiene il mercato egiziano

Al Tahir Print & Publishing House ha deciso di installare una nuova rotativa Goss Community nel proprio centro stampa del Cairo. L’installazione della nuova rotativa consentirà al gruppo editoriale egizia-no di pubblicare un numero maggiore di testate e, al tempo stesso, di migliorare la qualità di stampa e della produzione editoriale.

Nuovo ordine per MullerMartini

The Journal and Courier, ha dichiarato di voler installare un equipaggiamento di stampa GMA, società americana filiale di Muller Martini. L’installazione, prevista l’anno prossimo, quando verrà inaugurato il nuovo centro stampa, consentirà al gruppo editoriale americano, di migliorare la produzione ed il confe-zionamento del proprio giornale, in formato Berliner. Grazie all’acquisto del sistema di inserimento SLS3000 e del sistema di formazione pacchi CombiStack. GMA.

Successo in Asia per Unisys

L’intero gruppo editoriale Singapore Press Holding, che pubblica una dozzina di testate tra le quali spicca

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The Straits Times, il più diffuso quotidiano in lingua inglese di tutta l’Asia, ha scelto di installare il sistema redazionale Unisys.

Con la scelta dei vantaggi tecnologici offerti da Unisys, il gruppo editoriale, oltre ad un ulteriore incre-mento della produttività, vedrà assicurata la massima qualità delle pubblicazioni.

Idab WAMAC, fornitore per il gruppo editoriale argentino Clarin

Il gruppo editoriale Clarin, uno dei più importanti

gruppi editoriali argentini, ha deciso di ottimizzare la capacità della sala spedizione, formulando un nuovo ordine di acquisto di quattro Stacker TS-800-P di Idab Wamac.

Il centro stampa intende avviare un processo di modernizzazione dell’intero sistema di sala spedizione e, per questa ragione, ha scelto di sostituire le vecchie linee di stacker con la nuova linea di produzione di Idab Wamac.

Il contratto tra Idab Wamac e la prestigiosa azienda editoriale rappresenta un ulteriore conferma dell’im-pegno e di Idab Wamac in questo settore.

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Notizie dall’Italia e dal mondotutti i giorni, 24 ore al giorno.Informazione e tecnologia ai massimi livelli: nata dalla partnershipcon Associated Press, Apcom ha conquistato nell’editoria italianalo spazio di un’informazione puntuale, affidabile e innovativa,con particolare attenzione ai temi della politica, dell’economia,dei grandi fatti internazionali e dello sport.

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Un altro successo di EidosMedia in Francia: La Tribune sceglie Méthode

EidosMedia continua a mietere successi in Francia. Dopo Le Figaro, La Montagne e Télérama, anche La Tribune ha scelto Méthode come nuova piattaforma di produzione editoriale per le pubblicazioni cartacee e online. Con la sua edizione quotidiana e con una serie di supplementi tematici specifici, La Tribune è uno dei quotidiani francesi leader nel settore dell’informazione economica e fi-nanziaria (www.latribune.fr).

Il sistema sarà utilizzato da circa 150 utenti e sostituirà il sistema editoriale attuale, basato su Quark XPress™ ed utilizzato dalla Tribune su piattaforma Macintosh: il quotidiano sarà dunque impaginato e prodotto con Xsmile, il potente motore di editing ed impaginazione sviluppato da EidosMedia ed interamente basato su XML. Si tratta dunque di un importante cambiamento tanto in termini di piattaforma client quanto in termini di ambiente applicativo che permetterà alla Tribune di ottenere tutta la flessibilità necessaria a sviluppare e proporre i propri contenuti su più canali mediatici. Come lo ha chiaramente spiegato il Direttore Generale della Tribune, François Dieulesaint : “Per una pubblicazione specializzata nel settore economico-finanziario, come è ap-punto La Tribune, è di strategica importanza

EidosMedia S.r.l. Viale Legioni Romane, 43

20147 Milanotel. 02-30174.4 Fax: 02-30174.330

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il fatto di poter distribuire facilmente e rapidamente l’informazione su diversi canali – non solo Internet, ma anche i canali della telefonia e le nuove forme di podcasting e blogging. Una piattaforma tecnologica come quella fornita da Méthode ci permetterà finalmen-te di sfruttare il valore aggiunto del nostro patrimonio

di informazione e di poterlo distri-buire facilmente attraverso i canali informativi disponibili oggi e quelli che lo saranno nel futuro ”.

Il nuovo sistema editoriale sarà installato in ‘cosourcing’ o ‘outsour-

cing a distanza’ secondo una formula già inaugurata e sperimentata con

grande successo con Le Temps a Gine-vra : tutta l’infrastruttura server si troverà

presso i locali de La Tribune a Parigi, ma la sua gestione e manutenzione verranno fatte in remoto dall’Italia. “Una soluzione di questo tipo porta alla Tribune tutta la tranquillità d’animo necessaria, grazie a una gestione 24 ore su 24, garantita da un gruppo tecnico estremamente qualificato che sarebbe difficile e molto più costoso riuscire a duplicare localmente,” ha dichiarato Michela Bertagnolli, Marketing Manager di EidosMedia.

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Le nuove proposte Ferag ad Ipex 2006

Raccolta-cucitura con 60.000 copie/h

Una novità mondiale basata sull’UniDrum è la presentazione di una linea completa di lavorazione per la produzione in duplice impostazione, con una resa di 60.000 copie cucite e rifilate l’ora. Nuovi nel sistema sono anche un componente per il taglio intermedio, l’impilatore ComStack, come pure la legatrice SmartStrap. Grazie alla semplicità dei comandi, la linea può essere convertita rapidamente dalla produzione in duplice impostazione a quella in impostazione singola.

Cucitura inline nella produzione con piegatura in quarto

Nella produzione con piegatura in quarto sulle rotative offset per lavori commerciali finora si poteva effettuare l’incollaggio solo nel processo inline. Per i prodotti con cucitura sul dorso era necessario un procedimento supplementare su una raccoglitrice-

cucitrice, con il notevole dispendio di tempo. Ferag con StreamStitch integra ora il processo di cucitura nel flusso del prodotto. In questo modo anche i pro-dotti cuciti con piegatura in quarto e rifilati sui tre lati

possono essere rifiniti corren-temente inline sulla taglierina a

tamburo universale SNT-U, con una consistente accelerazione del processo. Inoltre con l’integrazio-

ne della tecnica RollSert i prodotti approntati con la rotativa possono essere arricchiti inline di annessi

graffati e supplementi.

Assistenza personalizzata ai clienti

La solida posizione di Ferag nel mercato britannico le consente di offrire un’assistenza personalizzata ai singoli clienti.

L’ampia gamma delle più moderne tecniche ap-plicate alla legatura e alla sala spedizioni dei giornali spazia dalle linee di raccolta-cucitura UniDrum agli impianti RollSert, fino ai sistemi integrati MultiSer-tDrum e alle linee Polybagging.

FERAG ITALIA S.p.A.Via Gallarate 184, 20151 Milano

Tel. 02.38002770 - Fax 02.38006710Sito Internet: www.ferag.com

L’utilizzo intensivo delle macchine da stampa e l’impiego più vantaggioso dei mezzi investiti sono determinati essenzialmente dal concetto scelto nella lavorazione successiva. Ad Ipex 2006, Ferag indica con nuove soluzioni come le aziende grafiche possono sfruttare le loro capacità in modo ancor più redditizio.

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Apple Daily potenziale sue Goss Universala Hong Kong e Taiwan

Apple Daily, il noto quotidiano a colori pubblicato dal gigante mediatico Next Media, ha ordinato a Goss International sei torri Goss® Universal®

70 a quattro unità sovrapposte e cinque torri Universal 50 a quattro unità so-vrapposte. Le nuove torri andranno ad aggiungersi rispettivamente a sei rota-tive Universal 70 in servizio a Taiwan e cinque Universal 50 a Hong Kong, aumentando notevolmente la capacità di paginazione e colore delle linee di stampa di entrambi gli impianti.

Con quest’ordine, il giornale confer-ma la sua posizione di maggior cliente Goss Universal.

Da oltre dieci anni Apple Daily utilizza le rotative Goss Universal 50 per la stampa dell’edizione principale di Hong Kong. «Il successo e la successiva crescita fenomenale del nostro quotidiano sono stati supportati dalla qualità e affi-dabilità delle nostre rotative Goss Universal» spiega Alvis Loo, direttore Operazioni di stampa.

Per Apple Daily la qua-lità è un fattore di primaria importanza. Il giornale si è presto messo in evidenza per il suo alto livello di qualità ed ha ricevuto anche dei ri-conoscimenti per il suo stile vivace e per il grande impatto visivo, che sfrutta al massimo

la capacità delle rotative di stampare colore su ogni pagina. Queste qualità non sono passate inosservate

alla conferenza PANPA del 2005, dove le edizioni di Taiwan e Hong Kong si sono aggiudicate il premio «Asia Best in Print» nella categoria a singola larghezza.

Nel 2002 Apple Daily ha esteso la propria attività al mercato di Taiwan e, mirando a mantenere i livelli di qualità raggiunti a Hong Kong, ha investito nelle rotative Goss Universal 70. Per Taiwan ha scelto la Universal 70 a doppio sviluppo circonferenziale, pre-ferendola alla Universal 50 a singolo sviluppo circonferenziale, in modo da soddisfare le esigenze uniche del mer-cato della pubblicità di Taiwan.

Le previsioni di Apple Daily, secon-do le quali il giornale sarebbe stato bene accolto sul mercato di Taiwan, si sono

avverate. La decisione di estendere le linee di stampa è stata presa in concomitanza con il continuo aumento della tiratura e delle esigenze di pubblicità a Taiwan.

Il potenziamento delle rotative conferma non solo il successo di Apple Daily, ma anche il successo del rapporto commerciale che esiste tra il giornale e Goss – un rapporto di fedeltà.

Goss InternationalGreenbank Street - Preston

Lancashire PR1 7LA - EnglandTel: +44.1772.257571Fax: +44.1772.885698

[email protected]

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[email protected] Camillo Di Nardo +39 3356051733

Roberto Bedin +39 3385785957

Color management per i giornali: anche in Italia presto disponibili le soluzioni tedesche della GMG

La gestione del colore lungo tutto il processo in-dustriale che parte dall’impaginazione ed arriva fino alla stampa in quadricromia del prodotto quotidiano è uno degli argomenti di maggiore attualità per l’edi-toria italiana, alla prese con lo sviluppo vertiginoso dei giornali full color.

Dalla città tedesca, di Tübingen, nei pressi di Stoccarda, arriveranno fra breve anche sul mercato italiano le soluzioni per il color management della GMG, società fondata nel 1984 e specializzata nella gestione del colore di altissima qualità per l’intero comparto delle arti grafiche. Forte di una base instal-lata di oltre 5.000 sistemi presso agen-zie di pubblicità, centri di preparazione e stampatori rotocalco, la GMG ha presentato all’Ipex di Birmin-gham le proprie soluzioni sviluppate specificamente per la stampa quotidiana.

I sistemi GMG

Il principio sul quale si basano i sistemi color management di GMG è che gli spazi colore, ovvero i diversi sistemi di rappresentazione e gestione delle quadricromie, devono essere allineati fra loro lungo tutto il flusso di lavoro. Se si riesce a garantire questa omogeneità di trattamento delle informazioni legati al colore, non solo si ottiene la maggiore qualità pos-sibile in termini di corrispondenza fra “l’originale” e lo stampato, ma si riescono a ridurre al minimo i costi legati ai cambi di edizione, alla sostituzione degli inchiostri o ai fermi macchina accidentali.

All’Ipex di Birmingham GMG ha presentato una suite di applicativi, derivati da anni di esperienza nel settore della stampa commerciale ed editoriale di

alta qualità, specificamente studiati per le esigenze, e gli spazi colore, dei giornali quotidiani. Grazie ai rappresentati esclusivi per l’Italia di GMG, Camillo di Nardo e Roberto Bedin, e ad una rete di distri-buzione di prossima nomina che ne curerà la com-

mercializzazione, i sistemi color management saranno presto disponibili anche per gli stampatori ed editori

italiani di giornali.

Gli applicativi per il color management GMG

Le soluzioni per quotidiani sono state sviluppate grazie alla fattiva

collaborazione con alcuni importanti gruppi e testate europee, fra le quali il

Daily Telegraph del Regno Unito. ColorServer è il modulo centrale del sistema, quello che provvede automaticamente ai processi di conversione, adatta-mento alle risoluzioni, definizione, separazione del colore ed ottimizzazione dei pixel fra diversi spazi colore. Una delle funzioni principali, e più apprez-zate dagli stampatori, è la conversione automatica dei colori CMYK da un certo standard industriale ad un altro, consentendo di riunire dati di immagini provenienti da fonti diverse sotto uno standard unico. Analogalmente, ColorServer consente di ottimizzare i dati in uscita, per seguire processi di output multipli a seconda dello specifico metodo o condizione di stam-pa. Funzioni, come si comprende, che saranno parti-colarmente apprezzate da quanti devono provvedere a stampare i giornali in più stabilimenti dove possono variare sensibilmente i parametri di base lungo i flussi di lavoro. Tutte le parti a colori che compongono le pagine sono ottimizzare con un software proprietario che può seguire due strade diverse. Personalizzare i profili in funzione del profilo principale della macchi-

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na da stampa, ed è la prima soluzione, oppure cercare di avvicinare il più possibile la macchina ai profili standard disponibili.

NewsProof, il nuovo nome che prenderà il modulo precedentemente chiamato ColorProof, ha invece il compito di provvedere alle prove colore. E’ in grado di stampare prove su carta da quotidiani utilizzando gli stessi file che saranno processati sulle unità CtP, arrivando a simulare il dot gain generato dalla mac-china di stampa dello stabilimento.

InkOptimizer è il software della GMG che svolge la funzione di ridurre per quanto possibile i consumi

di inchiostro durante la stampa. L’applicativo funzio-na su ogni flusso di lavoro ed agisce sui file prima del processo di incisione delle lastre, individuando quella componente di grigio neutro nelle quadricromie che può essere portata sotto il nero, riducendo così i consumi di pigmenti senza alterare in alcun modo la qualità di stampa finale.

Dopo questa prima, essenziale, introduzione alle soluzioni per il color management della GMG, torne-remo ad approfondire i dettagli delle componenti più importanti del sistema nel corso dei prossimi numeri di TecnoMedia.

Da sinistra: Camillo Di Nardo e Roberto Bedin, responsabili della distribuzione delle soluzioni gmg nel mercato italiano

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Adobe InDesign Server CS2.Una piattaforma professionale per la grafica e il publishing automatizzato

Adobe Systems ItaliaCentro direzionale Colleoni - Pal. Taurus A3

20041 Agrate Brianza (Mi)tel. 039 65501 fax 039 655050

Per informazioni commerciali: 02-63.23.74.20www.adobe.it

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Adobe InDesign Server CS2 è una nuova piatta-forma tecnologica sulla quale integratori di sistemi e sviluppatori software possono costruire soluzioni server per la creazione di ma-teriale grafico. InDesign Server CS2 porta l’affermata tecnologia grafica e di composizione del testo di In design CS2 su una piattaforma server, proponendo di fatto uno nuovo standard nel-la composizione automatica di pagine. Gli integratori di sistemi e gli sviluppatori possono creare e rendere disponibili soluzioni scalabili basate su InDesign Server CS2 per venire incontro alle articolate esigenze di prestazioni della pubblicazione di alto volume senza per questo com-promettere la qualità grafica e tipografica del prodotto finale. Queste soluzioni aiuteranno i clienti a creare, pubblicare e gestire informazione di elevata qualità grafica con più efficienza e minor costo.

Una richiesta crescente per soluzioni di pu-blishing automatizzate

L’interesse in soluzioni che consentono l’auto-mazione di determinati flussi di lavoro editoriale è in rapida crescita. Le aziende editoriali sono sotto crescente pressione per pubblicare i contenuti in più luoghi, nello stesso momento e utilizzando le stesse risorse senza sacrificare la qualità del prodotto finale. Flussi di lavoro editoriali di alto livello richiedono un supporto per l’automazione dei flussi che sia scalabile per essere in grado di ottimizzare sia i tempi di pro-duzione e che l’efficienza dei processi. Inoltre, molte aziende sono interessate nell’aumentare l’efficienza marketing delle loro comunicazioni tramite livelli sem-pre più profondi di personalizzazione dei loro prodotti, senza però perdere il controllo dell’inventario e altri

costi della fornitura in tempo reale. Il desiderio per la creazione di contenuto controllato, ad alto volume, e automatizzato sta diventando la norma piuttosto che

l’eccezione, anche per aziende più piccole.

I flussi di lavoro di creazione, pubblicazione, e gestione dei contenuti si sono evoluti per sod-disfare tali necessità. Comunque, nei loro tentativi per il raggiungi-mento di maggiore automazione, gli sviluppatori e i loro clienti hanno spesso dovuto fare compro-messi sull’adattamento del testo e

la qualità complessiva della grafica e della tipografia. Per esempio, con la pubblicazione di dati variabili, gli editori spesso devono rinunciare alla qualità delle composizione del testo variabile per favorire tempi di produzione più brevi e altre esigenze tecniche.

InDesign Server CS2 aumenta la qualità grafica mentre supporta una vasta gamma di effettive neces-sità della pubblicazione automatizzata. Condivide lo stesso codice di base di InDesign (motore grafico e di composizione del testo di altissimo livello), e consente quindi un maggiore controllo creativo nei sistemi au-tomatizzati. Soluzioni editoriali costruite su InDesign Server CS2 possono usufruire della maggior parte delle capacità di composizione eccezionale mentre consento un ampliamento nel tempo, la semplicità di gestione, e l’attendibilità di vere e proprie soluzioni server.

Le fondamenta per soluzioni di publishing automatizzate

InDesign Server CS2 può trovare molteplici appli-cazioni nella pubblicazione automatica. La maggior parte dei sistemi e sotto sistemi costruiti su di esso, tut-tavia, cadono in due macro-categorie: quelle incentrate sulla creazione di contenuto editoriale di alto livello

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e quelle concentrate sulla pubblicazione di contenuto dinamico basato su flussi di lavoro basati su modelli di pagine predefinite.

InDesign Server CS2 come server per l’automa-zione in background di flussi editoriali di alto livello.

Flussi di lavoro editoriali e grafici collaborativi, come quelli di quotidiani e periodici (riviste), richie-dono una intensa interazione tra redattori e grafici che devono lavorare assieme con efficienza per rispettare tempi sempre più stretti. In questi tipi di flussi di lavo-ro, scriventi e redattori possono usare strumenti come Adobe InCopy per creare i loro contributi testuali, mentre i grafici e artisti di produzione sviluppano le loro pagine in Adobe InDesign. Soluzioni di terze parti che integrano InDesign CS2, InCopy CS2, e InDesign Server CS2 possono contribuire a liberare risorse desktop spostando le attività di composizione e elaborazione su un server. Questo consente la mas-sima produttività sia dei redattori che dei grafici che non devono più usare i loro PC per gestire operazioni pensanti a livello di processore, come ad esempio la consegna e il ritiro di archivi, il salvataggio di metadati, la generazione delle anteprime, o la creazione di bozze nel formato PDF.

InDesign Server CS2 e InDesign CS2 condividono le stesse tecnologie di automazione, consentendo agli sviluppatori di riutilizzare il loro codice e i loro scripts con maggiore semplicità. Il motore di composizione del testo comune consente di ottenere risultati di silla-bazione e giustificazione coerenti tra InDesign Server CS2 e InDesign CS, il ché consente un copyfitting accurato al 100%. L’uscita del prodotto finale rimane coerente indipendentemente dal programma che lo ha creato. Le caratteristiche XML comuni ad entrambe le versioni consentono anche una integrazione con sistemi di gestione di contenuti e dati basati su XML.

InDesign Server CS2 come motore di publishing in soluzioni più ampie

InDesign Server CS2 può anche servire come parte centrale in un ambiente di publishing dinamico di dati variabili, dati da banche dati, marketing mirato, e com-posizione grafica basata su interfaccia Web o modelli di pagine. Con la maggior parte di queste soluzioni, un approccio basato su modelli di pagine offre una reale efficienza, consentendo a flussi di dati variabili di fluire nei modelli per creare documenti ad-hoc e personalizzati.

Sviluppatori di terze parti che creano sistemi basati su InDesign Server CS2 possono automatizzare inte-gralmente i processi di composizione dei documenti, anche con processi basati sulla logica condizionale. InDesign Server CS2 è scalabile grazie al supporto di processori multipli, assicurando così prestazioni più elevate e una elaborazione dei dati più rapida per l’utente. Consente inoltre una integrazione semplificata

con altri sistemi, come ad esempio dei sistemi di gestio-ne dei contenuti, tramite la sua interfaccia SOAP che è uno standard industriale. Come nei flussi editoriali basati sulla collaborazione di vari utenti, il supporto XML di InDesign Server CS2 offre metodi potenti per applicare formattazione a contenuto strutturato. Con InDesign Server CS2, la composizione dinamica di pagine di alta qualità è resa accessibile ad una ampia gamma di utenti.

In che modo InDesign Server CS2 si differenzia da Adobe InDesign CS2

Mentre InDesign Server e InDesign CS2 condivido-no lo stesso codice di base e le stesse caratteristiche di base, InDesign Server CS2 è stato adattato all’utilizzo su server in vari modi:

• Separazione Modello/Interfaccia Utente – Per ottimizzare e scalare il rendimento, InDesign Server CS2 gira “senza testa” (cioè senza interfaccia utente) ed è controllato a livello di programmazione tramite script JavaScript, AppleScript, o VBScript, oppure tramite dei plug-in sviluppati ad-hoc in C++. Il modello del programma rimane comunque quello della versione commerciale di InDesign.

• Supporto di istanze multiple – InDesign Server CS2 è stato concepito per supportare istanze multiple e concorrenti su macchine a uno, due, e quattro pro-cessori.

• Interfaccia SOAP – Le funzionalità di scripting di InDesign Server CS2 vengono rese disponibile tramite una interfaccia web. Altri applicativi possono lanciare script e inviare parametri di script a istanze specifiche tramite una API SOAP.

• Cattura e registro di errori – Per default, In design Server CS2 registra ogni errore che incontra durante la lavorazione, come ad esempio quelli legati a delle grafica o dei font mancanti. Una gestione più avanza-ta degli errori può essere implementata in soluzioni basate server tramite una API in grado di evidenziare eventuali errori.

• Supporto per sistemi operativi server – InDesign Server CS2 è stato sviluppato e certificato per sistemi operativi server: Mac OS X Server versione 10.3.x e 10.4.x per Macintosh, oppure Microsoft Windows Server 2000 e 2003 su Windows. Inoltre, ha superato le prove severe per quanto riguarda la qualità e il ren-dimento dell’utilizzo su server.

Disponibilità di InDesign Server CS2 e requisiti di sviluppo

Adobe InDesign Server CS2 è disponibile solo per integratori di sistemi e sviluppatori di terze parti. Contrariamente ad InDesign CS2, InDesign Server CS2 non è disponibile per i clienti come software server direttamente da Adobe. Invece, Adobe si avvale della collaborazione di partner per lo sviluppo di soluzioni complete o personalizzate per editori, agenzie di pub-

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blicità, stampatori, aziende grandi e piccole, e altre tipologie di clienti.

InDesign Server CS2 è attualmente disponibile integrato a soluzioni dei seguenti Partner:

• Cacidi – Cacidi Extreme Enterprise Server 2 (www.cacidi.com)

• The Peter Schmidt Group – iBrams (www.ibrams.com)

• Sansui Software – Publish Now! (www.publish-now.biz)

• Silicon Publishing – XML Formatting Engine (www.siliconpublishing.com/products.html)

• SoftCare – K4 Publishing System (www.softcare.de/k4/index.html)

• Wave2 – Wave2 Publishing Platform (www.wav2.com/products/overview.html)

• WoodWing Software – Smart Connection Enter-prise (www.woodwing.com/smartconnent.htm)

• XMPie – XMPie (www.xmpie.com).A questi si aggiungeranno nell’arco del 2006 altri

40 tra VAR e System Integrators che hanno già fatto richiesta di integrazione

Integratori di sistemi e sviluppatori che sono interessati a realizzare soluzioni basate su InDesign Server CS2 devono avere una collaudata esperienza

nella progettazione di soluzioni di tipologia simile e una conoscenza approfondita di scripting e C++. Si raccomanda inoltre l’esperienza nello sviluppo di solu-zioni per InDesign. Come minimo, i partner dovranno arruolarsi nel Programma Premium di Adobe Solutions Network (ASN), e devono essere dotati di un Master Archive Service Enhancement. Per richiedere informa-zioni sullo sviluppo di soluzioni server, visitate: www.adobe.com/products/indesign/indservermain.html.

Conclusione

InDesign Server CS2 fissa un nuovo standard per la generazione automatica di pagine su server, portando la potenza di composizione grafica di InDesign in un ambiente server.

Offre una efficienza maggiore mantenendo la massima qualità nell’impaginazione e nella qualità tipografica nei flussi di lavoro editoriali collaborativi e nei flussi di publishing di grandi volumi, personalizzati e su richiesta. Con le soluzioni di terze parti basate su InDesign Server CS2, l’automazione e l’ampliamen-to scalabile dei flussi di lavoro editoriali può essere raggiunto senza compromettere la qualità del risultato in uscita.

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Ad Ipex 2006 la gamma completa delle soluzioni innovative Kodak Graphic Communications Group

Kodak Graphic Communications Group (GCG) presenterà ad Ipex 2006 la propria gamma integrata di soluzioni presso lo stand D 70, che occuperà una super-ficie espositiva di ca. 2000 mq nel Padiglione 5.

A partire dal 2003, Kodak ha investito oltre 2,3 miliardi di dollari per creare la struttura destinata a diventare uno tra i più importanti fornitori di arti grafiche al mondo, con ben oltre 100.000 clienti.

Durante gli ultimi sei mesi Kodak ha riunito sei delle principali società già operanti nel settore per dar vita a Graphic Communications Group e, contemporaneamente, ha sviluppato nu-merosi prodotti e soluzioni innovative.

L’appuntamento con Ipex sarà l’oc-casione per la prima presentazione mon-diale del nuovo platesetter CTP Kodak Magnus 800. Il sistema, in formato B1, completa la linea di grande successo di platessetter Magnus, disponibili in diversi formati da B3 a VLF e consente di raggiungere livelli di produzione elevati mediante la lavorazione di 40 lastre per ora. La vetrina di Ipex rappresenta anche il debutto europeo del sistema Kodak EMS-Enterprise Management Solution, una soluzione completa per la gestione del flusso di lavoro aziendale dedicato all’in-dustria grafica, che rappresenta un approccio nuovo ai sistemi informativi di gestione della stampa.

Numerose le soluzioni proposte da Kodak: un nuovo pacchetto completo CtP a tecnologia termica non process che comprende le lastre Kodak Thermal Direct, il platesetter CtP Kodak Magnus 400 ed il si-stema di gestione del flusso di lavoro Kodak Prinergy EVO, basato su PDF; la nuova linea di sistemi per la stampa digitale a colori Kodak Nexpress 2100 plus e Nexpress 2500, caratterizzata da una piattaforma altamente modulare che garantisce la massima flessi-bilità di configurazione; Muller Martini Concepta, una macchina da stampa ibrida digitale/offset, sviluppata

in collaborazione con Muller Martini, dotata di tec-nologia di stampa ad alta velocità a getto d’inchiostro continuo Kodak, in grado di stampare dati variabili in linea con una macchina da stampa offset a quattro colori ad una velocità massima di 305 metri al minuto; Kodak Matchprint, la prima soluzione per prove colore

inkjet di tipo drop-on-demand, basata su di un esclusivo software Kodak ad alta capacità, comprende tecnologie di retinatura e calibrazione e un nuovo processo di qualità certificata per la conferma del colore; il nuovo sistema CtP flessografico-offset Thermoflex

Narrow, che consente di esporre con una sola attrezzatura sia lastre offset sia

lastre e pellicole flessografiche; la nuova lastra Kodak Violet Print per la stampa

commerciale, che si affianca alla già collaudata Kodak VioletNews destinata ai giornali.

Le innovazioni presentate dal nuovo sistema di gestione del flusso di lavoro Prinergy 3.0, come il Laye-red PDF Versioning ed il Rules-based Automation, ampliano in modo straordinario il raggio d’azione e l’importanza dell’automazione dei processi all’interno del flusso di lavoro.

Le soluzioni Kodak saranno esposte anche nel pa-diglione JDF ed in numerosi altri stand, tra cui quello di KBA, che ospiterà un platesetter Kodak Magnus 800. Kodak, inoltre, fornisce una soluzione completa di prestampa per il quotidiano ufficiale della fiera, IPEX Daily, prodotto interamente in loco nei padiglioni della fiera con un sistema Kodak Prinergy per la gestione completa del flusso di lavoro - dall’acquisizione del-l’immagine alla realizzazione della lastra, passando per la produzione editoriale e quella pubblicitaria, l’imposizione e le prove colore stampate e a monitor - visibile presso lo stand IPEX Daily, situato anch’esso nel padiglione 5. L’IPEX Daily sarà stampato con le lastre non process Kodak Thermal Direct.

Kodak Polychrome Graphics, a subsidiary of Kodak

Via del Pratignone 38/40 50041 Calenzano (FI)

tel. 800 862180 - fax 800 861281http://www.kodak.com

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Télérama, settimanale del gruppo La Vie Le Monde, ha scelto Méthode

Un nuovo importante successo rafforza ulterior-mente la presenza di EidosMedia in Francia: Télérama, rivista settimanale di punta del gruppo Le Monde, ha scelto di adottare Méthode come nuova piattaforma redazionale. Con una tiratura di circa 650.000 copie a settimana e un lettorato totale di 2.7 milioni di let-tori, Télérama (www.telerama.fr) è sicuramente uno dei magazines leader in Francia nel settore dell’in-formazione generale, della critica di eventi artistici e della pubblicazione dei programmi televisivi (delle 200 pagine totali che costituiscono attual-mente la rivista, ben 90 sono infatti interamente dedicate ai programmi te-levisivi). Télérama pubblica inoltre molti supplementi, come Sortir per la regione parigina e numerosi numeri speciali (Hors Série).

La scelta di un nuovo sistema editoriale è per Télérama l’occasione ideale per rafforzare la propria presenza sul mercato. “Il nostro obiettivo con Méthode è sicuramente quello di migliorare i nostri processi editoriali – ha dichiarato Philippe Douroux, Segretario Generale delle redazione di Télérama. “Le nuove po-tenti funzionalità fornite de Méthode ci permetteranno

EidosMedia S.r.l. Viale Legioni Romane, 43

20147 Milanotel. 02-30174.4 Fax: 02-30174.330

[email protected]

inoltre di creare nuovi prodotti editoriali innovativi e di preparare il terreno per il futuro della nostra azienda in un contesto sempre più concorrenziale ed in costante mutamento”.

Télérama utilizzerà la soluzione MéthodeMag, che integra la suite di Adobe CS2 e che gira su piattafor-

ma Macintosh. Questa soluzione innesta le potenti funzionalità di gestione dei contenuti e dei flussi di lavoro tipiche di Méthode sulla piattaforma di impaginazione ed

editing fornita dalle applicazioni di Adobe, InDesign™ e InCopy™.

Il nuovo sistema redazionale sarà utilizzato da circa 120 giornalisti e per-

metterà, tra le altre cose, di raggiungere un migliore livello di automatizzazione

nei flussi di archiviazione e di export dei dati per la pubblicazione su Internet.

“Grazie a questa soluzione, la redazione godrà di tutti i benefici derivanti dall’uso di un ambiente di lavoro molto veloce e flessibile,” ha precisato Massi-mo Maggi, Vice-Presidente Servizi Professionali di EidosMedia. “Gli utenti potranno continuare a lavorare su piattaforma Mac; al contempo le potenti funzionalità

di pianificazione del timone e di gestione dei workflow fornite da Méthode saranno accessibili direttamente a partire dalle ap-plicazioni Adobe, permettendo di ottimizzare la gestione e il coordinamento di tutte le attività redazionali”.

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Lo scenario: la più grande sala spedizione del mon-do con tecnologia Müller Martini a Berlino Spandau. 24mila metri quadrati (qualcosa come quattro campi di calcio allineati) 8 rotative MAN-Roland-Colorman con 24 torri di stampa e 192 gruppi stampa, 9 sistemi d’inserimento NewsLiner e 47 impilatori girapila Müller Martini, 78mila tonnellate di carta stampata ogni anno, 370 milioni di copie di giornali prodotte annualmente, 9 quotidiani stampati ogni notte, un milione di lastre di stampa all’anno, 420 dipendenti.

Sono i dati assolutamente mastodontici e da pri-mato della tipografia di Axel Springer AG di Berlino Spandau, una delle più moderne in Europa, dove l’edi-tore tedesco è il primo utente al mondo ad impiegare il gruppo di cucitura NewsStitch e la taglierina a tasche NewsTrim III.

Con questi due nuovi sistemi della Müller Martini si esegue infatti la finitura in linea dei giornali, dando così l’opportunità agli editori di migliorare la redditi-vità della propria sala spedizione.

Assoluta e completa automazione del magaz-zino a bobine

Per garantire un magazzinaggio intermedio dei prestampati, Axel Springer dispone di un magazzino a bobine completamente automatico fornito da Mül-ler Martini dotato di non meno di 520 portabobine PrintRoll, ognuno dei quali può immagazzinare fino a 15mila prestampati o inserti. In tipografia i picchi di lavoro si registrano non solo di notte, ma anche di giorno. Numerosi prodotti vengono stampati in proprio, o forniti da ditte esterne. «Insieme con Müller Martini» spiega il direttore di stabilimento Claus Pengel «ab-biamo realizzato un sistema estremamente flessibile.

Non importa dove, come e quando stampiamo, il nostro magazzino è in grado d’immagazzinare tutto». Nei 13 anni che intercorrono tra la costruzione del magazzino a bobine ed oggi la quantità dei prestampati non è

aumentata come allora si prevedeva. «Allora pensavamo» sottolinea Frank Wagner direttore del confezionamento «di

riempire il magazzino per una settimana e smaltire poi

i prodotti per le edizioni del fine settimana. Ma non è stata la quan-

tità dei prodotti ad aumentare, bensì il loro grado di complessità. Molte testate vengono stampate in varie versioni e con differenti volumi».

Nove sistemi d’inserimento NewsLiner

Le massime punte di lavoro nella sala spedizio-ne ad alte rese, una delle più moderne in Europa, si registrano però fra le ore 22.45 e 3.30 di ogni nette. Nel giro di sole cinque ore si producono in parallelo nove quotidiani con tirature comprese fra le 50mila e 400mila copie, e tre giornali della domenica.

Cinque dei nove quotidiani prodotti a Berlino-Span-dau vengono pubblicati da Axel Springer Verlag:- Bild (400mila copie/edizioni parziali); - Berliner Morgenpost (180mila/edizione di fine set-

timana 215mila copie);- Die Welt (50mila copie/edizioni parziali);- Welt kompakt (30mila copie/edizioni parziali);- BZ (250mila copie).

Quattro quotidiani vengono stampati per altre case editrici:- Der Tagesspiegel (170mila copie);- Süddeutsche Zeitung (60mila copie/edizioni parziali);- Handelsblatt (35mila copie/edizioni parziali);

MÜLLER MARTINI S.p.AViale Rimembranze 50

20099 Sesto San Giovanni (MI)tel. 02 262371 - fax 02 2426851

Con NewsStitch e NewsTrim III matrimonio in sala spedizione tra Axel Springer e Müller Martini

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- Potsdamer Nachrichten (15mila copie).

A questi si aggiun-gono tre giornali della domenica (tutti editi da Axel Springer Verlag):- B i l d a m S o n n t a g

(250mila copie/edizio-ni par ziali);

- Welt am Sonntag(50mila copie/edizioni parzia-li);

- B Z a m S o n n t a g (160mila copie);

Come sottolinea an-cora Claus Pengel questo determina un severo im-pegno per la sala spedizione. Ciascuno dei nove sistemi d’inserimento NewsLiner è dotato di un mettifoglio per prodotti principali, di due mettifogli per prestampati, di tre mettifogli per inserti e un di metti-cartoline.

La novità di NewsStitch e NewsTrim III

Con NewsStitch e NewsTrim III, due nuovi siste-mi per la finitura in linea dei giornali, Müller Martini ha sensibilmente migliorato la redditività della sala spedizione.

La lavorazione di stampati aggiuntivi a valle o a monte della produzione di giornali riveste un’impor-tanza sempre maggiore per gli stampatori. Per questo motivo, Müller Martini ha progettato due nuovi sistemi che possono essere combinati con la linea d’inseri-mento «NewsLiner-A». Grazie al gruppo di cucitura NewsStitch e alla taglierina a tasche NewsTrim III è possibile lavorare prodotti cuciti o rifilati sui tre lati con uno spessore fino a 12 mm (circa 400 pagine in formato tabloid).

L’integrazione dei nuovi moduli in un sistema NewsLiner-A offre al produttore ulteriori possibilità per acquisire nuovi e proficui segmenti di mercato nel settore dei lavori commerciali e generare così ulteriore valore aggiunto. Periodici, prospetti, guide TV, inserti a più pagine e riviste con copertina sono prodotti

destinati ad essere realizzati su impian-ti per la produzione di giornali. La New-sLiner-A diventa in tal modo un siste-ma multifunzionale per la lavorazione di stampati di vario tipo.

Grazie alla for-za d’innovazione di Müller Martini, l’uti-lizzo delle capacità di stampa disponi-bili raggiunge una dimensione del tutto nuova. Diventa ora possibile utilizzare i vantaggi della pro-

Imponente scena in sala spedizione della casa editrice Axel Springer di Berlino-Spandau: nove sistemi d’inserimento

NewsLiner della MüllerMartini perfettamente allineati.

Con la NewsLiner-A e il gruppo di cucitura integrato NewsStitch i prodotti commerciali vengono raccolti, cuciti a punto metallico e completati con inserti.

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duzione integrata di giornali con cucitura e taglio anche per i lavori commerciali. Tali sistemi consentono così di apportare ulteriori fonti di guadagno, che altro non fanno che giovare all’industria del giornale.

Axel Springer di Berlino-Spandau è il primo utente al mondo ad aver dotato le sue due nuove NewsLiner-A con il gruppo di cucitura News-Stitch, presentato da Müller Martini in prima assoluta alla Drupa 2004. Questo nuovo elemento consente la cucitura a punto metallico nella linea d’inserimento NewsLiner-A di prodotti commerciali, come per esempio la tiratura parziale di «Euro am Sonntag» stampata con una resa di 50-60mila copie. Nella taglierina a tasche NewsTrim III i prodotti vengono rifilati sui tre lati e poi inviati agli impilatori girapila, oppure ribobinati su FlexiRoll per essere in seguito inseriti nei giornali.

Claus Pengel ha motivato gli investimenti che Axel Springer ha operato su NewsStitch e NewsTrim III. «Con queste due nuove macchine abbiamo inteso ampliare la nostra gamma di produzione.

Il nostro obiettivo è stato quello di incrementare la lavorazione di prodotti di alto pregio in formato

tabloid con un volume da 16 a 200 pagine. In futuro promuoveremo indubbiamente la diversificazione dei giornali e delle riviste coldset.

Questo settore sta assumendo per noi un’importan-za sempre maggiore, poiché i giornali sono un ottimo supporto per inserti pubblicitari». Pengel sottolinea come in precedenza Axel Springer avesse installato una taglierina rotativa. «Ma successivamente Müller Martini ci ha colto di sorpresa – ha concluso Pengel – con i due nuovi moduli integrati per cucire e tagliare. In collaborazione con Müller Martini abbiamo poi ulteriormente sviluppato entrambi i sistemi. Anche per noi è stato un periodo molto avvincente e interessante e siamo orgogliosi che Müller Martini ci abbia scelto come partner per la prima installazione».

Nella taglierina a tasche NewsTrim III i prodotti cuciti a punto metallico vengono rifilati sui lati.

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John Chambers, nuovo direttore venditedi Goss per il Regno Unitoe l’Irlanda

Goss International ha annunciato la nomina di John Chambers a Direttore Vendite per il Regno Unito e l’Irlanda, con responsabilità per l’intero por-tafoglio di prodotti per la stampa commerciale e dei giornali.

Questo cambiamento nell’ambito dell’organiz-zazione di vendita Goss europea preannuncia l’inte-grazione di un unico team Goss International addetto alle vendite.

Una carriera di oltre 25 anni nell’industria della stampa, di cui 16 anni nel settore delle rotative a bobina, Chambers ha lavorato sia per Goss che per

Heidelberg Web Systems. «Dati i miei rapporti di lunga

data con Goss, sono particolarmen-te lieto di questa nuova nomina e non vedo l’ora di affiancare colle-ghi che, come me, sono impegnati al massimo ad offrire ai nostri clienti le soluzioni tecnologiche migliori.

Grazie al successo dell’inte-grazione di Goss, stiamo aiutando i clienti ad assicurare il progresso dell’industria della stampa», con-ferma Chambers.

Nell’ottobre 2000, John Cham-bers ha assunto la responsabilità

della divisione Commercial Web di Heidelberg Web Systems per il Regno Unito, continuando a ricoprire questo

ruolo dopo l’acquisizione di HWS da parte di Goss nel 2004 e fino a questa nuova nomina. In precedenza, aveva lavorato per sette anni in Goss, occupandosi della vendita dell’intera linea di prodotti per giornali nel Regno Unito e in Scandinavia.

Keith Malcolm, vice presidente Goss per la divi-sione Newspaper Sales Europe, osserva: «L’esperienza e la conoscenza che John ha sia del settore heatset commerciale che del settore giornali senza dubbio aiuteranno sia lui che il suo team a rafforzare il recente successo ottenuto in questi mercati chiave.»

Goss InternationalGreenbank Street - Preston

Lancashire PR1 7LA - EnglandTel: +44.1772.257571Fax: +44.1772.885698

[email protected]

John Chambers, nuovo direttore vendite Goss per il Regno Unito e l’Irlanda

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Le nuove strategie editorialidi WRH Marketing SA presentate ad Ipex 2006

MemoStick® con elevate quote di ritorno

Il modello pubblicitario MemoStick® si afferma sempre di più. Le case editrici europee e d’oltremare hanno scoperto con successo una nuova e redditizia fonte di entrate. Con gli adesivi MemoStick® appli-cati su giornali e periodici si realizza una forte penetrazione del mercato basata su mezzi di stampa ad alta attendibili-tà. Questi veicoli pubblicitari, autoadesivi e facilmente rimo-vibili, si dimostrano strumenti di marketing diretto oltremodo efficaci soprattutto nelle campagne di promozione delle vendite studiate a breve termine, con adeguate quote di ritorno che superano abbondantemente tutti gli altri metodi pub-blicitari conosciuti. La WRH Marketing SA è in grado di mostrare sorprendenti valori sperimentali.

XtraWin per un utile maggiorato

XtraWin è un’iniziativa commerciale al servizio degli editori che consente lo sfruttamento ottimale delle capacità di stampa. Per la prima volta i lavori com-merciali prodotti sulle rotative possono essere cuciti e ritagliati on-line e senza operazione intermedia anche nella piegatura in quarto. Gli stampati semicommer-ciali vengono prodotti, cuciti e tagliati sulle esistenti macchine da stampa dei giornali e impreziositi con una copertina patinata. In questo modo editori e tipografi realizzano utili supplementari, e possono offrire un au-tentico plusvalore a inserzionisti e lettori con attraenti mezzi stampati. A condizione che sin dall’inizio siano disponibili sistemi di rifinitura concepiti modularmente e aperti al futuro, che consentano di ampliare sostan-zialmente la gamma delle funzioni con la semplice integrazione di componenti supplementari, al fine di soddisfare nuove esigenze di mercato.

Made in China – Supported by WRH Marke-ting

Con la serie JobStack 2075, la WRH Marketing SA presenta alla Ipex 2006 due impilatori girapile dell’ultima generazione per il segmento di produttività

medio e piccolo. Gli impilatori si distinguono per un rappor-to prezzo/prestazioni finora

insuperato e svolgono tutte le funzioni necessarie agli impieghi

standard.Il modello JobStack 20 lavora

prodotti di spessore da 1 a 32 mm, ed è concepito per l’impiego con

raccoglitrici-cucitrici e rilegatrici a colla con un rendimento di 20 000 copie/h. Il modello JobStack 75 trova invece impiego con volumi di lavo-razione da 4 a 96 pagine, in allacciamento con rotative per giornali e stampe commerciali, taglierine trilaterali rotative e macchine inseritrici.

Gli impilatori girapile, fabbricati in Cina e conformi alle norme CE, convincono per la semplicità dell’im-piego e l’affidabilità del funzionamento. Componenti di prim’ordine, forniti da noti fabbricanti europei e giapponesi, garantiscono l’alta qualità della finitura. Il servizio e il supporto sono assicurati dalla WRH Marketing SA con le sue società di distribuzione af-fermate in tutto il mondo.

Domino riduce i costi d’esercizio

Il concetto di servizio Domino assicura elevata produttività e prestazioni costanti nella lavorazio-ne successiva, riducendo i costi di manutenzione e d’esercizio e prolungando il ciclo di vita dell’intero sistema. Il pacchetto degli interventi previsti consente l’elaborazione di soluzioni individuali, dalla manu-tenzione preventiva fino al supporto degli specialisti nell’ottimizzazione dell’azienda di produzione.

FERAG ITALIA S.p.A.Via Gallarate 184, 20151 Milano

Tel. 02.38002770 - Fax 02.38006710Sito Internet: www.ferag.com

Ad IPEX 2006 la WRH Marketing SA pone al centro della sua presentazione strategie utili ad incrementare la creazione di valore nella produzione dei media stampati.

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Xeikon e DST firmano accordo per il trasferimento a caldo su tessuto

Punch Graphix , l’azienda belga leader nella pro-duzione di sistemi e soluzioni di stampa e pre-stampa digitale ha annunciato l’accordo di una nuova ed esclusiva cooperazione tra Xeikon, azienda di proprietà della stessa Punch Graphix, che produce una gamma di sistemi completa per ogni applicazione di stampa digitale e l’azienda danese Digital Screenprinting Te-chnologies Aps (DST).

In base all’accordo, la DST fornirà la tecnologia rivoluzionaria e certificata che combina il meglio dei processi di stampa digitale e serigrafica. La

cooperazione tra le due aziende permetterà di unire l’esperienza della DST nella produzione di inchiostri di alta qualità ed il know how di Xeikon nei processi di stampa digitale. L’obiettivo di entrambe le aziende

è quello di introdurre sul mercato una soluzione ve-ramente innovativa, unica, per il trasferimento a caldo sul tessuto di immagini ad alta risoluzione adatta per applicazioni ad alta e bassa

tiratura.La particolare struttu-

ra della macchina da stampa Xeikon permette di realizzare il

trasferimento sia da bobina a bobina sia da bobina a foglio, mentre la tec-nologia digitale fornita dal sistema di stampa consente di incorporare i dati variabili nell’immagine da trasferire. In altre parole, ogni etichetta prodotta può includere un contenuto unico, sia che si tratti di un semplice nome op-pure di una variazione più complessa riguardante un elemento grafico.

I processi di stampa offrono so-luzioni con inchiostri a base d’acqua o a base solvente e sono in grado di produrre trasferimenti resistenti alle alte temperature in lavaggi industriali oppure in lavaggio a secco. La gamma di collanti disponibili consente l’ap-plicazione su qualsiasi tipo di tessuto quale cotone, lana, materiali in po-liuretano, PVC, spandex, neoprene, poliestere.

Veronique Mathias, Responsabile

Punch Graphix Italia Via Taro, 39 - 00139 Roma

Tel.: +39 06 8416190Fax: +39 06 8541469

www.punchgraphix.com

Macchina digitale Xeikon 5000

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Marketing di Punch Graphix, ha affermato “la coo-perazione tra le due aziende rappresenta un enorme vantaggio per estendere la nostra base di clienti alle aziende del settore grafico che non ne fanno parte. Il ri-

sultato dei nostri sforzi congiunti è quello di ottenere il trasferimento di immagini di altissima qualità prodotte in tempi brevi e con l’aggiunta di dati variabili”.

Visitateci a Grafitalia – 9/13 maggio 2006 – Mi-lano – Pad. 15/RHO - Stand E/16 – -D/13.

Trasferimento dell’etichetta sul tessuto

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Kodak Graphic Communications Group a Grafitalia 2006

Kodak Graphic Communications Group (GCG) sarà presente a Grafitalia 2006 nel padiglione 15, stand D29 – E 30. Lo stand comprenderà, in 540 mq complessivi, un’area dedicata all’accoglienza dei visi-tatori con bar, uffici, segreteria e reception ed un’ampia zona dimostrazioni. A partire dal 2003, Kodak ha investito più di 2,3 miliardi di dollari per creare Graphic Communications Group, la nuova struttura destinata a diventare uno dei fornitori leader nel settore dell’industria grafica, con oltre 100.000 clienti. Durante gli ul-timi sei mesi Kodak ha riunito quattro delle principali società già operanti nel settore ed ha contemporaneamente sviluppato numerosi prodotti e soluzioni innovative. Kodak GCG coglierà l’impor-tante occasione offerta da Grafitalia per presentare ai visitatori le ultime novità della propria ampia gamma di soluzioni.

Sistemi CTP a tecnologia termica per la stam-pa commerciale

KODAK MAGNUS 800 QUANTUM con unità Multicas-sette MCU e Au-toloader. Prima presentazione ita-liana del nuovo platesetter CTP in formato 8 pagine, estremamente ra-pido, che produce fino a ben 40 lastre per ora. KODAK MAGNUS VLF QUANTUM per i grandi formati in an-teprima con punzonatura

in-line e KODAK MAGNUS 400 che – insieme alle lastre KODAK THERMAL DIRECT e al sistema di gestione del flusso di lavoro KODAK PRINERGY Evo, basato su PDF - costituisce un pacchetto completo CTP in formato 4 pagine a tecnologia non process.

Packaging

Prima presentazione anche per il nuovo sistema CTP flexo a tecnologia termica KODAK THERMOFLEX MID II, che consente di esporre con una sola attrezzatura sia lastre offset sia

lastre e pellicole flessografiche. THER-MOFLEX MID II migliora la qualità

della stampa, riduce i tempi di produzione e aumenta la possibilità di controllo elimi-

nando la variabilità nel flusso di lavoro.

Stampa Digitale

Kodak dimostrerà a Grafitalia il più recente e inno-vativo tra i modelli della linea di sistemi per la stampa digitale a colori. Si tratta del sistema KODAK NEX-

PRESS 2500, caratterizzato da alta produt-tività e da una piattaforma

modulare che g a r a n t i s c e la massima flessibilità di configurazio-ne. Il fascico-latore on-line e l’unità di verniciatu-ra near-line completano

la soluzione. Sa-ranno inoltre proposti il sistema

KODAK VERSAMARK VX 5000, spe-cifico per le applicazioni con dati varibili e il plotter

Kodak Polychrome Graphics, a subsidiary of Kodak

Via del Pratignone 38/40 50041 Calenzano (FI)

tel. 800 862180 - fax 800 861281http://www.kodak.com

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KODAK ENCAD NOVAJET 100i per la stampa inkjet a colori in formato 60”.

Soluzioni per la gestione del flusso di lavoro

Kodak lavora nella direzione dell’unificazione dei processi di stampa tradizionale e digitale, of-frendo maggiore automazione, integrando sistemi di gestione aziendale e fornendo un nuovo portale Web per migliorare l’interazione tra cliente e stam-patore. KODAK PRINERGY, nella nuova versione 3.0, presenta nuove funzioni come il Layered PDF Versioning e il Rules-based Automation, che ne am-pliano in modo straordinario le potenzialità. Oltre al già conosciuto Kodak INSITE, la gamma dei prodotti portale si amplia con l’inserimento di EYE-MEDIA e TEAMWORKS, dedicati all’Asset Management, ovvero gestione contenuti a livello libreria e progetto, interna ed esterna. Questi prodotti portale insieme a Prinergy danno vita al progetto Unified Workflow per quanto riguarda la gestione dati in Prestampa. Non mancheranno inoltre i sistemi Kodak Prinergy Evo, Kodak Brisque e il software Staccato per la retinatura

FM a 10 e 20 micron.

Sistemi di proofing

KODAK MATCHPRINT INKJET, nelle versioni 400, 800 e DESKTOP, è la prima soluzione per pro-ve colore di tipo drop-on-demand, basata sul nuovo software interamente sviluppato da Kodak e com-prende tecnologie di retinatura e calibrazione e un nuovo processo di qualità certificata per la conferma del colore. Completano la gamma i sistemi KODAK MATCHPRINT VIRTUAL LCD per le prove remote a monitor e KODAK VERIS CX.

KODAK EMS

Per finire, Kodak presenta per la prima volta in Italia il sistema KODAK EMS - Enterprise Manage-ment Solution, una soluzione completa per la gestione del flusso del lavoro aziendale dedicato al mercato grafico e della stampa, che rappresenta un approccio innovativo ai tradizionali management information systems (MIS).

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Anche Impremedia,il primo gruppo editoriale USA in lingua spagnola,sceglie le soluzioni Tera

Nuova partnership tecnologica di Tera Digital Publishing con Impremedia, il principale gruppo editoriale nordamericano di lingua spagnola. Il si-stema di gestione dei contenuti GN3, fiore all’occhiello delle soluzioni edi-toriali della software house milanese e il sistema Tark per l’archiviazione, sono stati infatti scelti da Impre-media per la produzione dei quattro quotidiani del gruppo.

Impremedia, con quartier generale a New York, è proprietaria ed editrice di quattro quoti-diani in lingua spagnola: La Opinión, a Los An-geles, El Diario Prensa, a New York, La Raza, a Chicago, e El Mensajero, giornale dell’area di San Francisco. Tutte e quattro le testate rappresentano rispettivamente il quotidiano in lingua spagnola leader nelle proprie aree di appar-tenenza, il quotidiano cioè maggiormente venduto nelle proprie aree di diffusione. Ad oggi Impremedia detiene il 35 per cento del mercato statunitense di lingua spagnola, distribuendo ogni settimana oltre 2 milioni di copie e raggiungendo 15 milioni di lettori in tutti gli Stati Uniti.

Con oltre mezzo milione di lettori quotidiani, La Opinión è il giornale di lingua spagnola più venduto in assoluto negli Stati Uniti e il secondo quotidiano più letto dell’area di Los Angeles.

El Diario Prensa, di New York, è invece una pub-blicazione storica, il primo quotidiano

in ordine di tempo apparso per il mercato ispano-americano, il primo

quotidiano in lingua spagnola come diffusione nell’area di

New York e la seconda testata per numero di copie di tutto il mercato Latino Ame-ricano degli Stati Uniti,

dietro a La Opinión.Ovviamente più che

soddisfatti i commenti di Anton Andrea Spe-ciale, presidente di Tera Digital Publishing. “Na-turalmente siamo molto fieri di essere stati scelti come partner tecnologici

di un gruppo così prestigioso, quale Impremedia” ha sottolineato. “Il gruppo è leader in tutte e quattro le area di interesse, che ad oggi rappresentano i quattro mercati di lingua spagnola più importanti degli Stati Uniti. Ma non è tutto. Impremedia ha obiettivi presti-giosi, segnati da una strategia dinamica, che la porterà presto ad acquisire nuove testate nel Paese”.

Mentre El Diario Prensa, a New York, è già da tempo in produzione con il sistema GN3 di Tera, a La Opinión, (Los Angeles), GN3 è in fase di installazione e il giornale andrà live tra qualche settimana.

La Raza, di Chicago, sarà la terza testata del grup-po a migrare a GN3 e l’inizio dei lavori è previsto tra Marzo e Aprile.

Tera Digital Publishing S.p.A.Via Gallarate, 200 - 20151 Milano - Italia

Tel. +39 02 38 09 871 Fax +39 02 00 81 19e-mail [email protected]

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Olive Software riconferma la propria fiducia a GMDE

GMDE, Solution Provider di consolidata espe-rienza nel settore delle Arti Grafiche e dell’Editoria, nonché distributore delle soluzioni delle migliori case produttrici internazionali, ha annunciato di aver rinno-vato l’accordo di partership con Olive Software, leader mondiale nella tecnologia XML, per cui continuerà ad essere il distributore esclusivo per l’Italia.

GMDE, da sempre impegnata nella ricerca di soluzioni innovative in grado di rendere i processi produttivi più flessibili ed efficienti, ha stretto quest’accordo proprio in virtù della condivisione di missione e obiettivi con l’americana Olive Software, la prima azienda a creare una piattaforma tecnologica unica in grado di aiutare gli editori sia a recuperare l’archivio storico, sia a pubblicare su Internet i propri “prodotti” cartacei.

Oggi mettere online l’edizione di un quotidiano o di un magazine è diven-tato un vero must per gli editori che, con la crescente diffusione di Internet, devono offrire ai propri utenti uno strumento di consultazione parallelo rispetto a quello tradizionale. Le soluzioni Olive hanno come comune denominatore l’XML, un linguaggio standard destinato, proprio in virtù della sua capacità di essere utilizzato su differenti media, a diffondersi rapidamente e a resistere a lungo cone standard di mercato.

Grazie alle soluzioni Olive (ActivePaperTM DAILY, ActivePaperTM MAGAZINE, ActivePaperTM ARCHI-VE), distribuite da GMDE, è possibile pubblicare online tutte le edizioni di un quotidiano o di un perio-dico, esattamente con lo stesso layout della versione stampata, quindi senza dover rinunciare all’imposta-zione grafica.

Inoltre, gli editori hanno la certezza di poter creare un archivio digitale funzionale, in grado di assicurare

una notevole riduzione del lavoro della redazione. Difatti, grazie ad un sofisticato motore di ricerca è pos-sibile rintracciare e recuperare qualunque tipo di file, documento o pagina memorizzata, in modo semplice, veloce ed efficace.

Chi è GMDE

GMDE è un’azienda che vanta un’esperienza trentennale nel campo delle tecnologie per il mercato del-l’editoria e dei quotidiani. La società opera come System Integrator e Solution Provider per tutti gli aspetti produttivi che vanno dalla Redazione alla Sala Stampa, passando attraverso i sistemi per la gestione e il controllo dei flussi operativi.

A tutto ciò si aggiungono i servizi di supporto tecnico per l’installazione,

la personalizzazione del software, l’av-viamento e l’assistenza tecnica capillare

su tutto il territorio nazionale.

Chi è Olive Software

Fondata nel 1999, Olive è oggi leader mondiale nelle soluzioni di Content Management basate sul linguaggio XML. La sua missione è quella di offrire un ponte fra il passato cartaceo e il futuro digitale. La tecnologia Olive permette, infatti, di trasformare qua-lunque tipo di documento, preservandone la forma e l’aspetto, in un file digitale aperto e intelligente.

Oggi sono oltre 300 i clienti che hanno scelto le soluzioni Olive per le più svariate applicazioni:

• Digitalizzazione dell’archivio storico• Unificazione di documenti di fonti diverse• Digitalizzazione delle biblioteche• Pubblicazione online di quotidiani, riviste e

cataloghi.

GMDE, Viale Colleoni, 520041 Agrate Brianza (MI)

Tel. 0396091790Fax: 0396091788http://www.gmde.it

Col rinnovo dell’accordo di partnership, si consolida l’impegno di GMDE nel promuovere le soluzioni Olive sul mercato Italiano.

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Méthode: una promessa che è ormai diventatauna realtà consolidata

“Il 2005 è stato sicuramente un anno memora-bile,” ha commentato Angelo Grampa, Presidente di EidosMedia, “non soltanto perché Méthode ha pienamente realizzato la propria vocazione cross-media, ma anche per il successo incredibile che il mercato gli ha riconosciuto, con l’acquisizione di ben 8 nuovi clienti, tutti di grande importanza e prestigio internazionale.”

Il team di sviluppo di EidosMedia ha incominciato a lavorare alla piat-taforma Méthode all’inizio del nuovo millennio, con l’obiettivo chiaro di creare una piattaforma di pubblicazione orizzontale e multi-media capace di gestire, con flessibilità ed efficienza insieme, i più diversi canali verticali di pubblicazione, dalla carta al Web, dalla syndication alla telefonia mo-bile, dalla televisione alla radio, per arrivare ai nuovi canali che sono andati via via emergendo (RSS, po-dcasting, blogging ecc). Un progetto ambizioso basato sull’adozione di quelle che alla fine degli anni ’90 erano solo tecnologie emergenti e che si sono poi affermate come standard di mercato: dalle tecnologie object-oriented a standard di mercato quali XML/SVG/CSS per la rappresentazione di contenuti editoriali ed informativi. “Méthode è oggi un sistema altamente scalabile che può ri-spondere alle esigenze delle realtà editoriali più diverse, tanto in termini di tipologia di business quanto in termini di dimensioni organizzative” ha aggiunto Angelo Grampa. “ Gli ultimi sviluppi si collocano nell’am-bito della gestione pubblicitaria e della pianificazione dei contenuti editoriali, con il modulo News Management, che integra nella piattaforma Méthode tutte le funzioni relative alla copertura di eventi e alla relativa allocazione di risorse, completandone così il quadro funzionale”.

Méthode è dunque cresciuto. Ed insieme con il sistema è cresciuto anche l’interesse da parte degli editori, europei e non solo. “Durante lo scorso anno Méthode si è veramente affermato come una realtà consolidata nel mercato internazionale del publishing,”

EidosMedia S.r.l. Viale Legioni Romane, 43

20147 Milanotel. 02-30174.4 Fax: 02-30174.330

[email protected]

ha commentato Gabriella Franzini, Direttore Generale di EidosMedia. “La conclusione di progetti importanti e complessi come quello del Financial Times, - ora

completamente in produzione con tutte le edizioni cartacee stampate in ben 23 centri stampa in tutto il mondo, le pubblicazioni online e la syndication - hanno definitiva-

mente dimostrato che Méthode è una piattafiorma solida e robusta in grado

di soddisfare le esigenze delle realtà organizzative più complesse”.

Nel corso del 2005, Méthode è stato scelto come sistema editoriale da parte di

un numero senza precedenti di editori: il primo cliente dell’anno è stato il gruppo sudafricano Media24, il cui progetto si sta attualmente concludendo con la messa in produzione di più di 20 testate nazionali e quotidiane. Dopo Media24, è stata la volta di La Libre Belgique in Belgio, Le Figaro, La Montagne, Télérama (magazine del gruppo Le Monde) e La Tribune in Francia, Le Tem-

ps in Svizzera, Il Secolo XIX in Italia. Una se-rie incredibile di successi in con-testi editoriali ed organizzativi molto diversifi-cati. “ Ciò che li accomuna,” ha proseguito Ga-bella Franzini “sono le note-voli ottimizza-zioni in termini di produttività e valore aggiunto che una piatta-forma integrata e cross-media come Méthode

può apportare, per non parlare della facilità con cui nuovi canali informativi e nuovi prodotti possono essere realizzati per rispondere alle richieste di un mercato in evoluzione sempre più rapida.”

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Carrelli per la movimentazione bobine a guida laser: arrivanole proposte della Ferag

Ferag ha avviato con successo la commercializ-zazione di una nuova generazione di carrelli a guida laser per la gestione automatica delle bobine di carta nei centri stampa quotidiani del nostro Paese. I primi ad avviare l’automazione industriale con i nuovi LGV saranno l’Arena a Verona e La Stampa, nel proprio stabilimento di Torino. Un in-vestimento globale nell’ordine dei due milioni di Euro che po-trebbe aprire un nuovo capitolo dell’innovazione industriale nel nostro Paese grazie ad un accordo commerciale fra Ferag, leader mondiale nei sistemi di automa-zione delle sale stampa ed Elettric 80, azienda di Viano, in provincia di Reggio Emilia, che è fra i leader mondiali dei sistemi

di movimentazione terrestri automatici a guida laser. L’accordo segna una

nuova tappa nella strategia di Ferag Italia per

stringere alleanze con produttori ita-liani di soluzioni ad alto valore aggiunto per la

stampa e la

spedizione dei giornali da integrare nei sistemi prodotti autonomamente. Una linea di sviluppo avviata sette anni fa dall’allora nuovo amministratore delegato di Ferag Italia, Sandro Provera, che in pochi anni ha portato ottimi risultati contribuendo a consolidare il ruolo di azienda leader di mercato anche nel nostro

Paese.

Elettric 80

Elettric 80 è il produttore italiano che ha sviluppato i nuovi LGV che entreranno in funzione

nel prossimo mese di giugno per l’automazione globale del ciclo di gestione delle bobine di carta nei

centri stampa: movimentazione, stoccaggio e prepa-razione per il ciclo di produzione in rotativa.

La novità assoluta, per il mercato della stampa, consiste nel fatto che a pilotare gli LGV nei centri stampa saranno le rotative impegnate nella stampa dei giornali. Quando i sensori avviseranno il centro di controllo che uno o più avvolgitori stanno esaurendo la bibina, il sistema provvederà a chiamare in automatico il carrello che si metterà a sua volta in funzione. Prima aggancerà una nuova bobina nel reparto di stoccaggio, poi la trasporterà in giro per lo stabilimento fino al posi-zionamento nelle immediate vicinanze dell’avvolgitore che, sempre comandato automaticamente, provvederà

all’aggancio della nuova bobina quando la carta sarà esaurita.

“Uno dei principali vantaggi della soluzione sviluppata da Elettric 80”- spiegano i responsabili della Ferag-” è che tutta la mo-vimentazione è a guida laser, e ciò garantisce un posiziona-mento finale della bobina di assoluta precisione, con scarto massimo di pochi millimetri”.

FERAG ITALIA S.p.A.Via Gallarate 184, 20151 Milano

Tel. 02.38002770 - Fax 02.38006710Sito Internet: www.ferag.com

Il carrello a guida laser della Elettric 80 per la movimentazione delle bobine di carta

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MAN Roland Italia S.p.A. Via Redecesio, 12/b - 20090 Milano

tel. 0039 02 21 307 233 fax 0039 02 21 307 276

MAN Roland diventa indipendente

MAN AG e Allianz Capital Partners, società fi-nanziaria totalmente controllata dal Gruppo Allianz, formeranno una joint venture per consentire l’acquisto di MAN Roland Druckmaschi-nen AG. L’obiettivo dichiarato è quello di supportare la crescita del secondo produttore mondiale di macchine da stampa fino a raggiungere la quota-zione in borsa nell’arco di qualche anno. La relativa lettera di intenti è già stata sottoscritta: MAN AG manterrà una quota azionaria pari al 35% e continuerà a svolgere un ruolo attivo nello sviluppo della società. Le parti hanno mantenuto il più stretto riserbo sull’ammontare della transazione.

“Questa iniziativa segna una nuova era per MAN Roland”, ha dichiarato Gerd Finkbeiner, CEO di MAN Roland. “Ci consentirà di rafforzare la nostra posizio-ne di leader mondiale di produttore di macchine da stampa e aumenterà le nostra gamma di produzione di soluzioni”. “L’azienda e l’intero management non subiranno alcun cambiamneto e, in questo modo, ver-rà garantita la credibilità e la affidabilità che sempre hanno contraddistinto MAN Roland nei confronti dei propri clienti e del proprio organico”.

Allianz Capital Partners, in qualità di partner finan-

ziario, fornirà il proprio sostegno a MAN Roland, con-sentendo, in tal modo, di rafforzare la propria posizione

nell’industria editoriale. Thomas Putter, CEO di Allianz Capital Partners, ha commentato “La

presenza affermata sul mercato mondiale e il know how maturato negli anni consentiranno a MAN Roland di raggiungere livelli sempre più alti di crescita. Noi sosterremo MAN Ro-land Druckmaschinen AG in questa importante fase di sviluppo”.

Nell’anno fiscale 2005, MAN Roland ha totalizzato vendite per 1.738

milioni di euro con un utile operativo di 65 milioni di euro. Anche la divisione

offset da foglio è tornata agli utili, con oltre 6 milioni di euro, dopo tre anni consecutivi di perdite. MAN Roland prevede un ulteriore miglioramento degli utili operativi per l’anno fiscale 2006.

Allianz Capital Partner

Società finanziaria tedesca con sede a Monaco di Baviera, svolge attività di acquisto, consolidamento e vendita di partecipazioni societarie, è stata fondata nel 1998 dal Gruppo Allianz, il primo gruppo assicurativo-finanziario d’Europa, presente in oltre 70 paesi.

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Il Gruppo Editoriale El Tiempo è stato riconosciutomiglior IT Solution del 2005

Casa Editoriale El Tiempo (CEET) ha ricevuto da Computerworld Colombia il premio “Migliore fornitore di Information Tech-nology 2005”. Computerworld Colombia riconosce al gruppo editoriale El Tiempo l’installa-zione della soluzione editoriale Hermes di Unisys quale miglior soluzione editoriale in grado di realizzare impatti positivi negli investimenti e nel servizio al cliente oltre all’eccellenza tecnica.

La soluzione Hermes consente alla Casa Editoria-le El Tiempo di migliorare la produzione, la gestione e la distribuzione dei contenuti attraverso un’ampia gamma di canali.

La soluzione Hermes fa parte della suite Unisys Media Ensemble, sviluppata per aiutare le società impegnate nel settore dei Media a migliorare la distri-buzione delle informazioni, la gestione dei contenuti ed i servizi al cliente. Unisys, inoltre, è in grado di attuare la produzione e la distribuzione dei contenuti attraverso molteplici canali multimediali per meglio soddisfare le esigenze dei consumatori.

Mark Wasserman, in qualità di partner Unisys Global Media, è felice per il risultato ottenuto dal gruppo editoriale El Tiempo ed ha affermato che il prestigioso riconoscimento testimonia la capacità di trasformazione che l’azienda sta attuando nel settore dell’industria editoriale.

Per poter soddisfare le richieste dei lettori sempre più attenti alla qualità dell’informazione e ridurre la gestione dei costi, gli editori si sono orientati verso

sistemi digitali in grado di migliorare l’efficienza delle soluzioni editoriali per la creazione e la gestione

della convergenza dei media.Il gruppo editoriale CEET

dispone di un ampio portfolio tra i quali El Tiempo, il più importante quotidiano con una diffusione giornaliera di 285.000 copie; tre settimanali; Portfolio, il maggiore quotidia-no finanziario del Paese; Diario Hoy, quotidiano di Bogotà; City

TV, emittente televisiva di Bogotà; Multirevistas; Cir-culo de Lectores, catalogo delle vendite dei mercati di Colombia, Ecuador e Venezuela; il sito Internet www.eltiempo.com.

Computerworld

Unità commerciale di International Data Group (IDG), l’azienda leader mondiale nell’ambito delle ricerche, delle analisi e dei servizi di consulenza informatica con oltre 300 pubblicazioni tra giornali e periodici come Bio-IT World, CIO, CSO, Compte-rworld, GamePro, Info World, Network World e PC World. L’azienda offre agli utenti online la più vasta rete di siti Internet dedicata all’informatica. Tra le numerose manifestazioni espositive e le conferenze organizzate (circa 170) ricordiamo: LinuxWorld Con-ference Expo, Macworld Conference Expo, DEMO e IDC Directions. Ulteriori informazioni sono disponi-bili all’ indirizzo Internet www.idg.com.

Compturworld Colombia è un mensile di proprietà del Gruppo IDG.

Unisys Italia srlVia B. Crespi 57 - 20159 Milanotel. 02/69851 - fax 02/6985588

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Il Grupo Nación

L’azienda pubblica due giornali composti da vari fascicoli e supplementi: «La Nación», con una tiratura di 118mila copie nei giorni feriali e 158mila copie la domenica, e «Al Día» che stampa 80mila copie giornaliere.

Dal gruppo viene inol-tre pubblicata la rivista settimanale di programmi per l’emittente televisiva locale Tele-

guía, che in futuro verrà stampata utilizzando l’uscita per semicommerciali della KBA Comet, insieme ad altri inserti di proprietà dell’editore e commesse per terzi, allo scopo di garantire uno sfruttamento ottimale delle potenzialità produttive. Oltre ai propri stampati,

Grupo Nación stampa anche per clienti locali e internazionali.

La nuova rotativa

La nuova rotativa è una Co-met di KBA, che può essere impie-

gata sia per la stampa tradizionale di giornali sia per la produzione di semicommerciali di alto pregio. Essa è dotata di otto torri di stampa e di due uscite in piega

(delle quali una con terza piega per doppia produzione). La rota-tiva è equipaggiata inoltre con due unità di essiccazione dell’inchio-stro, di un sistema d’incollatura e di un sistema di cucitura a punti metallici nell’uscita in piega, come pure di numerosi dispositivi supplementari.

La rotativa è stata installata in un nuovo edificio a Llorente de Ti-bás, a tre chilometri a nord di San José. E si tratta della prima mac-china di questo tipo installata nella regione fra il Pacifico e i Caraibi e si contraddistingue per l’eccezio-nale varietà di produzione.

MÜLLER MARTINI S.p.AViale Rimembranze 50

20099 Sesto San Giovanni (MI)tel. 02 262371 - fax 02 2426851

Nuova sala spedizioneMüller Martini al Grupo Nación: una soluzione completa e su misuraBrindisi e champagne per il Grupo Nación GN, S.A., fondato nel 1946 con sede a San José (Costa Rica) – da sempre in pole position nel Paese centroamericano nel settore degli stampati – che ha inaugurato recentemente la sua nuova rotativa KBA e la nuova sala spedizione Müller Martini con una giornata a porte aperte, alla quale hanno partecipato circa quattrocento invitati provenienti da tutta l’America centrale.

Gli elementi modulari del sistema di trasporto della Müller Martini assicurano una configurazione flessibile delle linee, con possibilità di realizzare ampliamenti o modifiche del sistema in qualsiasi momento.

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La nuova sala spedizione

La nuova sala spedizione di Müller Martini è anch’essa una soluzione completa studiata su misura. La variegata gamma di produzioni e di formati rende necessario concepire soluzioni che consentano di soddisfare pienamente esigenze di-verse, come l’alta velocità di Comet, la sicurezza di produzione e le esigenze qualitative dei clienti. Così con l’installazione della nuova rotativa e con la tecnologia della sala spedizione ad essa collegata, il Grupo Nacion ha voluto conseguire obiettivi indispensabili e indilazionabili, come un rilevante ampliamento delle attuali capacità di stampa e d’inchiostrazione, una drastica ridu-zione dei tempi di produzione e la creazione di una nuova piattaforma, trampolino di lancio per possibili sviluppi futuri.

NewsGrip-A e NewsStack gestiscono esigenze e profili diversi

Anche in questo caso, l’esperienza e la com-petenza di Müller Martini nella progettazione di sistemi per sala spedizione, con diversi profili a seconda di esigenze diverse, hanno condotto ad una soluzione che ha pienamente incontrato e sod-disfatto le aspettative dei responsabili di progetto del Grupo Nacion e ha contribuito in breve tempo a incrementare e migliorare la produttività.

Il volume di fornitura comprende infatti due tra-sportatori sincronizzati NewsGrip-A che collegano le due uscite in piega per giornali e semicommerciali con la sala spedizione. Nonostante le lunghe distanze, viene assicurato un trasporto accurato e preciso degli stampati e un rilascio affidabile, con precisione alla copia, dei flussi a squame ai tre impilatori girapila ad alte prestazioni per giornali NewsStack e alla linea di taglio rotativo Exacto-N con impilatore girapila Forte collegato a valle.

Assai efficiente è anche la produzione di pacchi. In base al tipo di produzione, i giornali o i semicom-merciali vengono prelevati dai trasportatori a seconda del fabbisogno e inviati al confezionamento richiesto. Gli elementi modulari del sistema Müller Martini assicurano una gestione flessibile della linea, che con-sente in qualsiasi momento di apportare ampliamenti o modifiche al sistema.

Gli impilatori girapila NewsStack assicurano la formazione ad alte prestazioni di pacchi standard, piccoli pacchi e piccoli pacchi variabili. I brevi tempi di ciclo consentono la produzione efficiente di pacchi

con precisione alla copia e brevissimi tempi di produ-zione. Grazie alla grande variabilità dei formati, oltre all’inserimento di giornali sottili in stampa diretta e di giornali spessi, è possibile impilare anche prodotti se-micommerciali con altri formati. L’impilatore girapila NewsStack è dotato di una modernissima tecnologia di comando e di un’interfaccia con un sistema di controllo di livello superiore e, in qualità di componente integrata nel sistema globale della sala spedizione, contribuisce in modo rilevante ad un’elevata sicurezza. Ne consegue dunque una lavorazione di pacchi efficiente e sincro-nizzata con le rispettive condizioni di produzione.

Elevata semplicità di comando

Il segreto del successo dei sistemi Müller Martini risiede anche nella loro elevata semplicità di comando. Il concetto di sistema su misura della Müller Martini comprende infatti anche quattro linee d’imballaggio installate a valle degli impilatori girapila NewsStack e Forte. Ognuna di queste linee è dotata di trasporta-tori d’accumulo, nastri di trasporto orientabili con o senza posizione di attesa, cellofanatrici, dispositivi di

La taglierina rotativa Exacto-N assicura un impiego universale e copre una vasta gamma di formati alle

massime velocità della rotativa.

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saldatura laterale e reggiatrici.Il controllo MPC garantisce un’elevata semplicità

di comando e una produzione sicura e precisa. Esso si compone degli elementi del Mailroom Production Control: MPC DispoControl, MPC LineControl e MPC ViewModule. Queste componenti assicurano la pianifi-cazione e il controllo di una o più linee di lavorazione, il comando e la supervisione della produzione di pacchi con diversi sistemi di formazione e un sistema di rampe di carico RCS/NCS, e infine la visualizzazione della produzione di pacchi a partire dalla loro formazione nel NewsStack.

Customer satisfaction

Manuel Francisco Jiménez, presidente del consiglio direttivo del Grupo Nación è raggiante. «I nostri obiet-tivi strategici sono stati in primo luogo l’ampliamento della gamma di produzione e una crescita a livello regionale» ha sottolineato.

«Nella realizzazione di una nuova tecnologia per la sala spedizione abbiamo volutamente deciso a favore di un partner con esperienza internazionale come Müller Martini, che con le sue tecnologie d’avanguardia ha fornito un valido contributo al raggiungimento dei nostri ambiziosi obiettivi».

Anche per il direttore tecnico del Grupo Nacion, Mario Hernandez, la cooperazione con Müller Mar-tini in quest’ardua sfida – parliamo del più grande

Gli impilatori girapila NewsStack assicurano la formazione e l’indirizzatura ad alte prestazioni di pacchi standard, piccoli

pacchi e piccoli pacchi variabili.

investimento mai effettuato nella storia dell’azienda – ha dato risultati eccellenti: «Fin dall’inizio della produzione – ha affermato – la rotativa e la sala spe-dizione lavorano in perfetta sintonia tra loro come componenti di un unico sistema globale. Grazie alla produttività degli impianti, dopo soli sei mesi abbiamo potuto conseguire un alto grado di sfruttamento delle potenzialità produttive».

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