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TecnoMedia Periodico della ASIG - Associazione Stampatori Italiana Giornali - Tecnologie, Prodotti & Mercati editoriali Periodico mensile. Anno VI n. 22 - Sped. in Abb. to Postale comma 20 lett. B art. 2 Legge 23/12/96 n.662 Roma (Romanina) Esemplare diffuso gratuitamente ai soci Http://www.ediland.it Numero 22 Giugno 1999 FILO DIRETTO LE AZIENDE INFORMANO Da pagina 42, il servizio che mette a diretto contatto fornitori e utilizzatori di tec- nologie per l’industria grafi- co-editoriale. Ecco l’elenco delle aziende aderenti: Agfa-Gevaert Ansa Atex Media Solutions Autologic Information International B.V.S. - Technotrans Barco Graphics Denex Systems Technology Ecrm Egraf Elettra Elsag Ferag Italia Fujifilm G.M.D.E. Gerber Systems Hurletron Idab-Wamac International King Press Kodak Polychrome Graphics Lem Link Service Milia 99 Müller Martini Napp Systems Nàvita N.T.G. Optronics Purup Prepress R. G. Reed Midem Organisation Segbert Sinedita Sap Italia Scanview Sitma SMB Schwede Maschinenbau Stoebich Tecnavia Press Tecsa Telpress Tera Teufelberger Unisys Italia Xeikon Xyvision Soluzioni per la “multiple media company” I sistemi editoriali multimedia al centro dell’attenzione al Nexpo ’99. Prime indicazioni dalla seconda edizione di IFRA Italia. a pagina 3 Dal sistema editoriale al sistema informativo La Gazzetta dello Sport adotta una nuova architettura che integra software dedicati e strumenti di office automation. a pagina 10 E-commerce: le iniziative della Panini Tecnologie ”made in Italy” per l’interessante soluzione di commer- cio elettronico adottata dalla casa editrice modenese. a pagina 15 Come sopravvivere al “millennium bug” L’opinione di Augusto Leggio, responsabile trasporti e comunica- zioni del Comitato Anno 2000 della Presidenza del Consiglio. a pagina 20 Il rischio rumore nelle aziende editoriali L’intervento dell’esperta Antonietta Strada su norme, obblighi e principali interpretazioni giurisprudenziali in materia. a pagina 24 Segnali di ripresa per l’industria grafica del Sud Gli incoraggianti dati che emergono da una ricerca realizzata dalla E-Press consulting, presentata lo scorso 4 maggio a Milano. a pagina 29 Macchine grafiche: fatturato 1998 a +6,5% Dai dati diffusi dall’ACIMGA emerge un forte aumento della do- manda interna ed un sensibile calo dell’export. a pagina 31 Rallenta la crescita dell’industria grafica I dati resi noti nel corso dell’annuale assemblea di Assografici evi- denziano l’impatto negativo della crisi del Sud-Est asiatico. a pagina 33 Le pagine dell’Osservatorio ........................................................a pagina 35 Lo Scaffale..................................................................................a pagina 39 Circolari FIEG .............................................................................a pagina 63 Appuntamenti .............................................................................a pagina 67 Le Rubriche

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Rivista dell'ASIG, Associazione Stampatori Italiana Giornali

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TecnoMediaPeriodico della ASIG - Associazione Stampatori Italiana Giornali -

Tecnologie, Prodotti & Mercati editoriali

Periodico mensile. Anno VI n. 22 - Sped. in Abb.to Postale comma 20 lett. B art. 2 Legge 23/12/96 n.662 Roma (Romanina)Esemplare diffuso gratuitamente ai soci

Http://www.ediland.it

Numero 22Giugno 1999

Filo direttole aziende inFormano

Da pagina 42, il servizio che mette a diretto contatto forni tori e utilizzatori di tec­nologie per l’industria grafi­co­editoriale. Ecco l’elenco delle azien de aderenti:

Agfa-GevaertAnsaAtex Media SolutionsAutologic Information InternationalB.V.S. - TechnotransBarco Graphics Denex Systems Technology EcrmEgrafElettraElsagFerag ItaliaFujifilmG.M.D.E.Gerber SystemsHurletron Idab-Wamac International King PressKodak Polychrome GraphicsLemLink Service Milia 99 Müller Martini Napp Systems Nàvita N.T.G.Optronics Purup Prepress R. G.Reed Midem Organisation Segbert Sinedita Sap Italia ScanviewSitma SMB Schwede Maschinenbau Stoebich Tecnavia PressTecsaTelpress Tera Teufelberger Unisys Italia Xeikon Xyvision

Soluzioni per la “multiple media company”I sistemi editoriali multimedia al centro dell’attenzione al Nexpo ’99. Prime indicazioni dalla seconda edizione di IFRA Italia.

a pagina 3

Dal sistema editoriale al sistema informativoLa Gazzetta dello Sport adotta una nuova architettura che integra software dedicati e strumenti di office automation.

a pagina 10

E-commerce: le iniziative della PaniniTecnologie ”made in Italy” per l’interessante soluzione di commer­cio elettronico adottata dalla casa editrice modenese. a pagina 15

Come sopravvivere al “millennium bug”L’opinione di Augusto Leggio, responsabile trasporti e comunica­zioni del Comitato Anno 2000 della Presidenza del Consiglio.

a pagina 20

Il rischio rumore nelle aziende editorialiL’intervento dell’esperta Antonietta Strada su norme, obblighi e principali interpretazioni giurisprudenziali in materia.

a pagina 24

Segnali di ripresa per l’industria grafica del SudGli incoraggianti dati che emergono da una ricerca realizzata dalla E-Press consulting, presentata lo scorso 4 maggio a Milano.

a pagina 29

Macchine grafiche: fatturato 1998 a +6,5%Dai dati diffusi dall’ACIMGA emerge un forte aumento della do­manda interna ed un sensibile calo dell’export.

a pagina 31

Rallenta la crescita dell’industria graficaI dati resi noti nel corso dell’annuale assemblea di Assografici evi­denziano l’impatto negativo della crisi del Sud­Est asiatico.

a pagina 33

Le pagine dell’Osservatorio ........................................................a pagina 35

Lo Scaffale ..................................................................................a pagina 39

Circolari FIEG .............................................................................a pagina 63

Appuntamenti .............................................................................a pagina 67

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Periodico della ASIGAssociazione Stampatori Italiana Giornali

Via Sicilia 125, 00187 Romatel. 06 / 4883566 - fax 06 / 4883489

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Direttore responsabileCarlo Lombardi

RedazioneSalvatore Curiale - Luca Michelli

hanno collaborato a questo numeroGiuseppina Ciaccia, Elisabetta Marchetti, Valentina Puppo

Segreteria di RedazioneAntonella Appolloni

Registrazione del Tribunale di Roma n. 189 del 29-4-1994© ASIG Service S.r.l. - 1998 - Tutti i diritti riservati

Sede legale: via Bigli 2, 20121 Milano

StampaSAVINI

Via G. Emanuele Rizzo, 18 (G.R.A.) - 00178 Roma

Questo numero è stato chiuso in redazioneil 10 luglio 1999

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TecnoMedia

Parliamo di aziende, servizi e tecnologie per la

“multiple media Company”.

Questo numero di TecnoMedia va in stampa qualche

giorno dopo la fine del mese di giugno perché abbiamo

ritenuto indispensabile dare conto ai lettori di alcuni

avvenimenti oltremodo significativi che si sono

accavallati nelle scorse settimane.

Il primo di questi eventi è Nexpo, la mostra convegno

degli editori americani di quotidiani, che si è svolta a

Las Vegas nel mese di giugno. La rassegna, della quale

riferiamo ampiamente all’interno della rivista, è tornata

improvvisamente alla ribalta dopo alcune edizioni un

pò “fiacche”, grazie alla ricomparsa di un gran numero

di prodotti e servizi sviluppati in vista delle strategie

editoriali rivolte alla progressiva integrazione delle

nuove attività on line su Internet con i tradizionali, e

tutt’altro che in via di estinzione, prodotti stampati.

Tutta dedicata al nostro Paese è stata la seconda

edizione di Ifra Italia 99, il Seminario Internazionale

organizzato da Ifra in collaborazione con Fieg e con

Asig, che si è svolto a Milano il 29 e 30 giugno, con un

intenso programma di relazioni dedicate ancora una

volta alla “multiple media Company”. Relatori italiani

e stranieri di primissimo ordine hanno tracciato gli

scenari possibili per lo sviluppo delle nuove attività

editoriali sul web integrate ai prodotti stampati, ed

hanno descritto esperienze e progetti avviati in direzione

della comunicazione on line, senza trascurare soluzioni

e servizi offerti dai fornitori. Conferme tutte “italiane”,

ed “europee”, della nuova centralità che va assumendo

il tema della azienda “multiple media”.

Rimandiamo al numero di settembre per un più

completo resoconto della manifestazione, dalla quale

ci pare comunque sia emerso un panorama assai vitale

dell’industria italiana dei quotidiani, tutt’altro che

rassegnata a soccombere di fronte all’avanzata dei new

media ed, anzi, consapevole delle opportunità in termini

di nuovi prodotti e servizi - e di nuove aree di business

- che potrà offrire una intelligente sinergia tra vecchio

e nuovo a chi avrà coraggio, fantasia e voglia di

rischiare.

Da ultimo, ma non per questo meno importante, è il

varo del progetto di ricerca MasterMedia, promosso

dall’Osservatorio Tecnico per i quotidiani e le agenzie

di informazione, che ha ottenuto la definitiva

approvazione nel mese di luglio da parte del Ministero

del Lavoro. Questa iniziativa, presentata ad Ifra Italia

’99 e della quale riferiamo ampiamente nella rubrica

Le Pagine dell’Osservatorio, rappresenta un primo, e

molto concreto, tentativo, in direzione di future attività

per la formazione e l’aggiornamento professionale

delle risorse umane per l’industria della comunicazione.

La partecipazione al progetto di tutte le più importanti

associazioni della filiera grafica - editoriale, dei

fornitori e delle rappresentanze sindacali costituisce

una novità assoluta per il nostro Paese, una ulteriore

conferma, estremamente pragmatica, di come gli

sviluppi in senso “multiple media” delle tradizionali

attività editoriali siano visti, anche dall’industria

italiana, come una imprescindibile opportunità da non

perdere.

Ci sembra, in conclusione, di poter individuare un

filo comune che unisce questi tre eventi: la capacità del

quotidiano di aprirsi a nuove opportunità, a nuovi

mercati, grazie ad un solido radicamento nella comunità

dei cittadini e ad un patrimonio di credibilità costruito

nei decenni.

Carlo Lombardi

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La settantunesima edizione della mostra-convegno organizzata dalla NewspaperAssociation of America ha evidenziato come la sinergia tra quotidiano stampato e servizion line sia ormai, al di là dell’Atlantico, una realtà consolidata. L’attenzione si sposta adessosulle soluzioni produttive in grado di alimentare contemporaneamente differenti outputinformativi e sulle nuove opportunità tecnologiche e di mercato, primo tra tutte ilcommercio elettronico.

Dal 14 al 17 giugno il Las Vegas Convention Centerha ospitato la 71esima edizione di Nexpo, il più im-portante evento annuale per l’industria dei quotidianidel Nord America, organizzato dalla N.A.A., l’Asso-ciazione degli editori di giornali degli Stati Uniti.

Più di 400 espositori hanno occupato una superfi-cie espositiva di 20.000 metri quadrati (215.000 squarefeet) con un incremento dell’8,6% rispetto alla scorsaedizione, confermando ancora una volta la manifesta-zione come vero punto di riferimento per l’industriadei quotidiani americani che, secondo i dati diffusi aNexpo dalla N.A.A., ha raggiunto il fatturato record di54 miliardi di dollari.

La Multiple Media Company: una realtà con-solidata

Molti sono stati i motivi di interesse della rassegnatecnologica, che ha coperto tutti i segmenti produttivi,sistemi di prestampa, di stampa, di spedizione e inse-rimento, materiali di consumo, servizi new media, si-stemi di telecomunicazione, servizi di consulenza, for-mazione professionale, ergonomia e sicurezza negliambienti di lavoro. Di particolare rilievo sono state lesoluzioni tecnologiche presentate in funzione dellaintegrazione fra prodotti stampati e nuovi supporti di-gitali, ovvero i sistemi per la “multiple mediaCompany”, una realtà, questa, sempre più diffusa econsolidata in Nord America, dove oltre 950 quotidia-ni hanno già lanciato servizi on line, senza particolaridistinzioni fra giornale a grande e minore tiratura. Il75% delle testate che hanno avviato servizi sul Web,infatti, hanno tiratura inferiore alle 50.000, mentre tutti

Nexpo ’99: piattaformetecnologiche e soluzioni dimarketing per la “multiple-media company”

i 100 maggiori giornali per diffusione hanno a lorovolta avviato iniziative on line, con risultati oltremo-do interessanti: da una ricerca effettuata dalla N.A.A.risulta che il 43% degli utenti Internet interpellati uti-lizza i siti web dei quotidiani come primaria fonte diaccesso per gli annunci economici on line.La stessaricerca evidenzia come in generale i consumatori pre-feriscono gli annunci economici on line dei quotidianirispetto a quelli dei concorrenti. Parallelamente a que-sta indagine, una ricerca di Media Metrix ha indicatoche sette dei primi dieci siti web per numero di accessinegli Usa sono siti di quotidiani. E infine, vale la penadi rilevare come nel corso del 1998 il fatturato dei quo-tidiani Usa online ha raggiunto i 219 milioni di dolla-ri, dei quali 157 million di pubblicità.

Un approccio “multiple-media” al sistema edi-toriale

Non sorprende che uno dei fornitori più importan-ti, e blasonati, dell’industria dei quotidiani, la Atex,abbia scelto Nexpo per presentare in anteprima aglieditori Nord Americani il nuovo sistema editorialeOmnex, progettato e sviluppato in funzione della “mul-tiple media Company”. Un sistema editoriale il cuiobiettivo principale è consentire agli editori di gestirediversi mezzi di comunicazione - stampati, elettronicie web - tramite un’unica architettura. Omnex, il primosistema multimediale presentato sul mercato, è com-posto da una serie di moduli software che consentonola archiviazione dei contenuti e la successiva gestioneall’interno di workflow e layout caratteristici di diver-si media. Per realizzare questo prodotto, Atex ha sigla-

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li diano economico finanziario in-glese Financial Times.

Altri sistemi multiple media

Omnex è l’esempio più com-pleto del nuovo corso tecnologi-co, ma anche numerosi altri for-nitori hanno presentato soluzionidove, piuttosto che aggiungereestensioni o filtri ai sistemi già in-stallati, si preferisce un approcciototalmente nuovo, dove l’informa-

zione è archiviata nel database centrale in modo taleda poter essere gestita direttamente in funzione deinuovi media.

IBM ha illustrato la propria strategia di approccioai sistemi di nuova generazione, basata sulle piattafor-me extranet di Lotus - Domino e Notes -. L’obiettivo èmettere a disposizione degli editori tools gestionali perla creazione di prodotti nuovi - per esempio siti web -o prodotti più tradizionali, come quotidiani e periodi-ci. Partendo da questa piattaforma, una società pre-sente nello stand di IBM, la messicana Dalai Software,ha sviluppato un vero e proprio sistema editoriale, de-nominato NewsCreator, che consente, fra le altre op-portunità, la condivisione in tempo reale fra più utentidi pagine grafiche realizzate in Quark, InDesign o al-tre applicazioni di disegno della pagina.

IBM ha anche presentato un “concept design” pro-iettato al futuro: il proprio Electronic Newspaper. Sitratta, in estrema sintesi, di un dispositivo portatile si-mile ad un libro che, collegato ad una linea telefonica,consente di caricare le pagine del giornale, e divisualizzarle sulle proprie sedici pagine di specialecarta rinforzata con fibra di vetro, utilizzando uno spe-ciale “inchiostro elettronico”, per il momento in fasedi studio presso il Media Lab del MIT. IBM, che non acaso è fra i supporter del progetto, non fa mistero cir-ca il fatto che esso è proiettato nel futuro: se infatti letecnologie di base (device portatili di basso peso e co-sto ed elevata potenza, personalizzazione dei serviziinformativi, trasmissione via Internet), l’anello debo-le della catena è, al momento, proprio l’inchiostro elet-tronico, un composto chimico bi-stabile le cui mole-cole dovrebbero apparire bianche o nere a seconda dellacarica elettrica con le quali vengono caricate, e rima-nere in quello stato sino ad una nuova carica elettrica.Fino a che questa nuova tecnologia non sarà stata in-teramente sviluppata - e non sembra si prevedano tempi

to tre alleanze strategiche con altrettante società:FutureTense per quanto riguarda le edizioni Web,Bitstream per il modulo di impaginazione, DigitalCollections per la gestione degli archivi.

Omnex capovolge l’impostazione tradizionale se-guita finora per la integrazione dei contenuti del quo-tidiano con altri media, e principalmente con le edi-zioni Web,. basata sull’utilizzo di specifici “filtri” diesportazione e con funzioni più o meno automatizzatedi “taglia e incolla” dal prodotto principale, il giornalecartaceo, ad altre forme di prodotto.

La filosofia che sta alla base di Omnex prevedeinvece una totale separazione della forma dal conte-nuto dell’informazione. Da un lato quindi c’è ilworkflow della redazione, basato sulle esigenzeorganizzative, sulle competenze e risorse disponibili,sulle scelte editoriali di copertura degli eventi; dall’al-tro c’è il workflow dei singoli prodotti informativi -carta, internet, CD-Rom, ma anche radio e televisione- che viene disegnato e costantemente aggiornato sul-la base delle esigenze del mercato dei lettori-utenti.Nel mezzo c’è l’archivio multimediale, che utilizzaXML come linguaggio nativo di archiviazione, e dallaquale gli “oggetti” fluiscono, senza filtri, esportazio-ni, ribattiture, verso i prodotti e servizi informativiprevisti.

Siamo di fronte ad una vera e propria rivoluzionecopernicana, dove il quotidiano diviene solo uno deipossibili prodotti finali della “multiple mediaCompany”. Secondo quanto dichiarato dal produtto-re, il sistema consente il collegamento fino a tremilaposti di lavoro con un tempo di risposta massima delsistema nell’ordine dei due secondi.

Atex, che presenterà Omnex a tutti gli editori euro-pei in occasione della prossima edizione di Ifra EXPOdi Amsterdam, ha nel frattempo annunciato che il nuo-vo sistema verrà testato nei prossimi mesi dal quoti-

Uno dei prodotti più interessanti visti al NEXPO di LasVegas è stato Omnex, il sistema editoriale multiple-mediarealizzato dalla Atex, che verrà testato dal Financial Timesdi Londra

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librevi - stampatori di giornali e produttori di carta po-tranno restare assolutamente tranquilli.

La società americana FutureTense ha invece pre-sentato la versione aggiornata del proprio sistema pro-gettato per attività editoriali sul web. IPS Xcelerate2.0, questo il nome del prodotto, è un vero e propriosistema editoriale per Internet, che offre agli editori dipubblicazioni on line anche un robusto supporto per ilcommercio elettronico. Xcelerate, basato sulla piatta-forma Internet Publishing System (IPS, è anch’essobasato sul linguaggio XML, e rispetto alla precedenteversione del prodotto offre nuove funzionalità perquanto riguarda la gestio-ne del workflow, il con-trollo di avanzamento, laricerca. La soluzione pro-posta da FutureTense èstata già scelta, tra l’altro,per i prodotti Web delNew York Times e delBaltimora Sun.

Altri sistemi editoriali

La Tera ha annuncia-to la costituzione di TeraU.S.A., con sede a S.Francisco, in California,che avrà l’obiettivo di affiancare e rafforzare le attivi-tà commerciali del proprio distributore già da tempoattivo negli Stati Uniti, la Scs, sia dedicandosi ai quo-tidiani della costa Occidentale sia, soprattutto, fornendoun supporto diretto a servizio dei grandi clienti. Per lasoftware house italiana, che parte da una base di 12installazioni del proprio sistema editoriale GoodNewsnegli Stati Uniti, si tratta di un passo molto importan-te, come ha dichiarato a TecnoMedia RobertoAntoniotti, Presidente di Tera.

In occasione del Nexpo è stata presentata agli edi-tori degli Stati Uniti la nuova versione del sistemaGoodNews, la numero 3, lanciata lo scorso anno e giàinstallata presso uno dei più prestigiosi quotidiani in-ternazionali, l’International Herald Tribune di Parigi.

Unisys ha festeggiato al Nexpo nuovi clienti ac-quisiti di recente, mentre si prepara alla presentazionedella nuova versione del proprio sistema editoriale,Hermes 5, che potrebbe avvenire già in occasione del-la prossima edizione di Ifra EXPO, mentre secondoalcune voci raccolte durante il Nexpo - non conferma-te né smentite dalla società - sarebbe imminente l’an-

nuncio di un nuovo sistema per il trattamento dellapubblicità, nonché una serie di strumenti per l’inte-grazione di Hermes con il mondo Web.

Anche CCI ha trovato nuovi motivi di soddisfa-zione dal mercato americano. Il quotidiano Sun-Sentinel di Fort Lauderdale ha deciso di effettuarel’upgrade del proprio sistema pubblicitario dal prece-dente CCI Ad Production System al nuovo CCI AdDeskProduction System. Il carico produttivo del Sun-Sentinel, pari a circa 3.000 annunci settimanali, verràpertanto trasferito al nuovo sistema, a sua volta stret-tamente integrato con il sistema editoriale CCI

NewsDesk EditorialSystem, con il quale ven-gono attualmente prodot-te circa 2.200 pagine ognisettimana. Con le sue 88stazioni di lavoro, il siste-ma CCI AdDesk del Sun-Sentinel sarà il più gran-de tra quelli sinora instal-lati.

Sistemi editoriali suopen platform

Accanto alle numero-se soluzioni editoriali che

hanno finora utilizzato come piattaforma del sistemail motore software fornito da Quark, sono comparse leprime alternative basate sul nuovo Adobe InDesign, ilnuovo software di layout che si propone già oggi comeuna valida alternativa al tradizionale e consolidato X-Press.

SII ha illustrato a Nexpo la sua nuova visione stra-tegica , introducendo contemporaneamente la nuovagroupware editorial solution, chiamata Insiight e svi-luppata intorno a Lotus Notes e Adobe InDesign, cheoffre nuove e più perfezionate funzioni di gestione delworkflow e del lavoro di gruppo tra i diversi diparti-menti editoriali.

DTI (Digital Technology International) ha lancia-to a Nexpo il proprio NewsSpeed 5.0, un sistema edi-toriale completamente nuovo che utilizza anch’essoAdobe InDesign come motore di impaginazione; An-che la MEI (Managing Editor Inc.) di Philadelphia hasviluppato attorno a Adobe InDesign il proprio siste-ma Page Director ALS. Si tratta di un plug-in per ilnuovo software di impaginazione che automatizza laproduzione all’interno di InDesign di pagine miste

La TERA consolida la sua presenza sul mercato USA, conuna presenza "in forze" al Nexpo e con l'annuncio della

costituzione della TERA USA, con sede a San Francisco.

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editoriali-pubblicitarie progettate con il sistema ALS,in funzione di un flusso di lavoro basato su PostScripto Pdf.

Harris Publishing Systems Corporation, ha dimo-strato la possibilità di utilizzare InDesign come partedi una soluzione editoriale su open platform. Harrisin particolare ha mostrato la integrazione del nuovoprodotto di Adobe con il proprio NewsMaker, il siste-ma di disegno del timone. E ancora la società daneseSAXoTECH ha annunciato che la prossima generazio-ne del proprio sistema editoriale utilizzerà AdobeInDesign come strumento per il disegno e la produ-zione delle pagine, anche in funzione di un’ulterioreapertura del sistema in direzione del multiple mediapublishing.

Servizi per Internet

I sistemi editoriali integrati al web non sono statil’unica novità di Nexpo per quanto riguarda l’impiegodi Internet come strumento di comunicazione. Unagrande quantità di aziende ha presentato soluzioni dinicchia indirizzate di volta in volta alla pubblicità, allacreazione di negozi virtuali ed alla integrazione di di-verse risorse disponibili sul web.

Edgil Associates, una piccola società delMassachussetts, ha presentato una soluzione oltremo-do innovativa che consente di trasformare le pubblici-tà tabellari in annunci pronti per essere pubblicati al-

l’interno di un sito web.Il prodotto, denominatoAds to Go, è un softwareche gira su piattaformaNT e permette ai quoti-diani di trasformare ilfile pubblicitario, in qua-lunque formato esso sia(pdf, eps, tif, gif, bmp),e da qualunque parteprovenga (sistema edito-riale, scanner, modemetc., in annunci pubbli-citari pronti per essereinseriti all’interno di sitiWeb. In questo modo èinoltre possibile mante-nere, nel trasferimentodell’annuncio pubblici-tario dalla carta al Web,l’identità grafica degli

inserzionisti, in quanto le immagini e i loghi contenutinegli annunci vengono preservati, e ad essi vengonoassociati i testi che rendono l’annuncio pienamente“interrogabile” con i consueti sistemi di searching. Inoccasione di Nexpo è stato annunciato un accordo alivello mondiale con Atex Media Solutions, che inte-grerà Ads to Go all’interno della propria soluzione digestione degli annunci per le edizioni online e del pro-prio sistema Enterprise.

PowerAdz.com, una piccola società newyorchese,ha presentato a Nexpo il nuovo prodotto Zwire!, unasoluzione che integra in un unico “pacchetto Internet”servizi web come informazioni editoriali, communitynews, pagine gialle, pubblicità classificata, guide cit-tadine, etc.: un mix che si sta rivelando, negli StatiUniti ma non solo, una delle chiavi di successo per ipiccoli e medi quotidiani online, nella misura in cuiessi puntano a diventare dei punti di riferimento per lapropria comunità di riferimento, veri e propri “portalilocali” per l’accesso a Internet.

Dare una mano ai creativi nella realizzazione diannunci pubblicitari on line è invece l’obiettivo che siè posto la società californiania AdOut, sviluppando ilprodotto The SpectDept., un software che mette a di-sposizione dei disegnatori pubblicitari dei quotidianie delle agenzie una raccolta completa di idee graficheper la realizzazione di annunci pubblicitari, perlopiùbasate sull’archivio di annunci del Los Angeles Times.A questa vera e propria galleria di idee su Internet si

Trasferimento gratuito dei file di pubblicità dagli inserzionistie dalle agenzie ai quotidiani: è quanto propone la B-Linked,che spera di rendere il servizio redditizio consponsorizzazioni del sito e vari servizi a valore aggiunto.

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liaccede attraverso un abbonamento su base mensile,basato sulla dimensione del quotidiano, all’interno diun range compreso fra i 50 ed i 495 dollari.

Gcnpublishing, divisione della Grand CentralNetworks, Inc., offre una soluzione per pubblicare pub-blicità su Internet che punta ad un alto grado diinterattività con gli inserizionisti stessi. InfoTaxi, que-sto il nome del software presentato a Nexpo, è una suitedi applicativi per internet che consentono ad un edito-re di offrire ai propri inserzionisti, privati cittadini osocietà, tutti gli strumenti per editare direttamente ipropri annunci pubblicitari su un certo sito. InfoTaxiconsente ai lettori di crearsi un profilo personalizzatocon dettagli sul tipodi informazioni chedesiderano vederesul sito web o con lapossibilità di farsispedire via e-mail leinformazioni richie-ste. Il software con-sente inoltre ai lettoridi effettuare compa-razioni tra i prodottie servizipubblicizzati sulsito, sulla base delleinformazioni inseri-te dagli inserzionististessi. L’editore è ingrado di monitoraree controllare il nu-mero degli inserzionisti presenti sul sito, nonché perciascuno di essi il numero di annunci ed il periodo ditempo di presenza sul sito per ciascun prodotto.

Web Store e Commerce Cart sono le due propostedi iCat, sussidiaria della Intel per la realizzazione diattività di e-commerce. Il primo pacchetto è indirizza-to a coloro che vogliono costruire dalle fondamentaun “negozio elettronico”, con semplici ed amichevoliinterfacce che consentono di organizzare la vetrina delnegozio virtuale e gestire le diverse fasi della transa-zione economica. Il secondo software è invece offertoa quanti, anche editori, abbiano già un proprio sito webe lo vogliano trasformare in breve tempo iu una vera epropria attività commerciale. Commerce Cart si pro-pone inoltre come sistema sicuro anche per la gestio-ne delle transazioni economiche online.

GMTI - Gannett Media Technologies International,ha proposto la famiglia di prodotti Celebro Advertising

Solutions per la pubblicazione Web di prodotti pub-blicitari verticali: Celebro/Real Estate per gli annunciimmobiliari, Celebro/Automotive per il mercato auto-mobilistico, Celebro CityServer per la creazione e ge-stione di guide cittadine con l’indicazione di servizicome trasporti, farmacie, ristoranti, etc. Fra le altre fun-zionalità del software c’è la possibilità di produrre unnumero illimitato di directories all’interno della guidacittadina, come rassegne dei ristoranti, guide agli spet-tacoli cinematografici, guide agli eventi vari, e cosìvia. Le soluzioni Celebro Advertising Solutions han-no l’obiettivo di consentire ad un quotidiano di pro-porsi come fornitore leader di informazioni multiple-

media per il propriomercato di riferi-mento, offrendocontemporaneamen-te una forte interat-tività fra i clienti in-serzionisti e l’edito-re grazie allo svilup-po di servizi di mar-keting paralleli aitradizionali serviziofferti dalla pubbli-cità.

A d v e r t i s i n gonline

La società B-Linked Inc di Chapel

Hill, Nord Carolina, ha presentato a Nexpo un servi-zio di trasmissione on line degli annunci pubblicitariche utilizza il web come canale di trasmissione ed hala caratteristica di essere del tutto gratuito e di nonrichiedere alcuna componente addizionale oltre a quellenecessarie per accedere a Internet: un computer, unmodem, un browser standard, un abbonamento con unInternet provider qualsiasi. B-Linked.com, questo ilnome del servizio, funziona così: l’inserzionista ol’agenzia si collega con B-Linked.com e seleziona leproprie destinazioni all’interno dell’elenco dei quoti-diani presenti sul sito. Quando appare sul video il jobticket pre-indirizzato, l’inserzionista ne completa lacompilazione con i dati mancanti, fa l’attachment delfile pubblicitario, e preme il tasto “transmit”. Dopo latrasmissione, un messaggio e-mail automatico confer-merà all’inserzionista che l’annuncio è stato ricevutocorrettamente. Il quotidiano, per parte sua, riceverà

Presente a Nexpo anche IFRA, l'associazioneinternazionale di ricerca sulle tecnologie editoriali.

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sempre via e-mail la notifica della presenza su B-linked.com di un file pubblicitario da scaricare. E B-Linked, ci si domanda, dove guadagna? Il servizio pre-vede di mantenersi attraverso sponsorizzazioni, com-mercio elettronico ed altri servizi a valore aggiunto.

La società Quickcut, fondata a Sydney, Australia,nel 1974, ha sviluppato a partire dagli anni novanta ilproprio sistema di distribuzione degli annunci pubbli-citari on line grazie alla stretta collaborazione con edi-tori di quotidiani e inserzionisti pubblicitari di grandie piccole dimensioni. A Nexpo Quickcut ha presentatoil proprio sistema per la trasmissione on line degli an-nunci pubblicitari dalle agenzie di pubblicità ai quoti-diani attraverso modem e linea telefonica ISDN, T1oppure tramite Internet. Dopo che l’annuncio elettro-nico è pronto per la spedizione, il sistema effettual’embedding di tutte le istruzioni di pubblicazione inun unico file. Queste istruzioni sono state messe a puntocon la collaborazione di numerosi editori ed agenziedi publbicità di tutto il mondo. Il sistema provvedequindi alla compressione del file in modo del tuttoautomatico senza perdita di qualità, mentre alle agen-zie ed agli editori resta il controllo dell’intero workflow.In pochi anni la soluzione QuickCut, grazie anche allasua architettura che prevede la presenza di uno hub

centrale, è diventata leader di mercato in Australia,Nuova Zelanda e Sud Africa: con più di 400 quotidia-ni e 130 agenzie pubblicitarie che lo utilizzano rego-larmente. Dal 1996, anno in cui è stata fondata laQuickcut North America, sono stati firmati contratticon il Boston Globe, New York Times, TMP Worldwide,Retail Printing Corp. e Wakefern Food Corporation .

Dal CTP alla rotativa

Cresce il mercato del CtP in Nord America mentreprosegue, di pari passo, la corsa allo sviluppo di solu-zioni sempre più veloci per l’industria dei quotidiani.

Gannett Satellite Information Network, Inc. ha fir-mato un accordo da 20 milioni di dollari con la societàdi distribuzione Pitman per la fornitura di un sistemacomputer to plate destinato a tutti i centri stampa diUSA Today. Il progetto prevede la trasmissionesatellitare delle pagine dal centro di produzione diArlington, Virginia, verso i 33 centri stampa remoti,in ciascuno dei quali verrà installata una coppia dimacchine CTP. Il workflow per la trasmissione saràbasato su Intellinet Newsflow di Agfa, mentre le mac-chine CTP installate saranno le Barco GraphicsCrescentNews e le Agfa Polaris, queste ultime desti-

La Multiple-media company al centro del dibattito a IFRA Italia ’99

Oltre 120 partecipanti, in rappresentanza di oltre 20 società e gruppi editoriali ed una decina di societàfornitrici: è questo il primo, lusinghiero bilancio della seconda edizione di IFRA Italia, la conferenzainternazionale dedicata all’industria italiana dei quotidiani organizzata dall’IFRA in cooperazione con FIEGe ASIG, svoltasi a Milano il 29 e 30 giugno scorsi, presso l’Hotel Hermitage. Quest’anno, per la prima volta,accanto alla sala dove si è svolta la conferenza è stata allestita una “area demo” a disposizione delleaziende fornitrici di prodotti e servizi che partecipavano all’evento.

L’edizione di quest’anno è stata dedicata interamente alle strategie ed alle tecnologie per integrareprodotti stampati e new media. Nel suo intervento introduttivo Mario Ciancio Sanfilippo, Presidente FIEG,ha sottolineato come l’emergere dei new media e di Internet costituisca non un rischio ma una opportunitàdi allargamento del business per gli editori di quotidiani. Secondo Günther W. Böttcher, managing directordell’IFRA, gli editori devono abituarsi a “pensare digitale”, ed a ridefinire alla luce delle mutate caratteristi-che dei mercati dei lettori e degli inserzionisti la catena del valore dell’attività editoriale.

Gli oratori italiani ed esteri che si sono succeduti nel corso dei due giorni della conferenza hannoaffrontato il tema della “multiple-media company” sotto ogni angolazione, dai nuovi modelli di business alletecnologie disponibili, dalla ridefinizione dell’attività giornalistica alla riorganizzazione dei flussi informativie produttivi. Grande attenzione, nell’ultima sessione della manifestazione, è stata data alle risorse umaneed alle nuove esigenze di formazione e riqualificazione del personale richieste dalla multiple-mediacompany. Gianfranca Iorio, responsabile della comunicazione dell’Ufficio Centrale per l’Orientamento e laFormazione Professionale del Ministero del Lavoro, ha messo in evidenza il ruolo che lo Stato puòassumere in questo campo, favorendo la diffusione di una nuova cultura del lavoro e incoraggiando leiniziative che puntano ad individuare i nuovi fabbisogni formativi e le nuove competenze richieste ailavoratori, come il progetto MasterMedia, anch’esso presentato nel corso della manifestazione e per ilquale rimandiamo a pagina 35 di questo numero della rivista.

La manifestazione, della quale riferiremo ampiamente sul prossimo numero di TecnoMedia, è stataseguita in seguita in “tempo reale” dalla redazione allestita da ColumbusNet attraverso il sito www.bgonline.it.

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Nexpo 99: piattaforme tecnologiche e soluzioni di marketing per la “multiple-media company” TecnoMedia

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linate ai centri stampa con elevato carico produttivo,che avranno bisogno di macchine più performanti.

Il mercato americano del CTP ha portato soddisfa-zioni anche alla danese Purup-Eskofot, che ha siglatoun contratto da sette milioni di dollari con il quotidia-no Investor’s Business Daily e che comprende 23 si-stemi DMX Ct, due dei quali sono già stati installatipresso il centro di produzione di Los Angeles, mentreentro il febbraio del 2000 gli altri dieci centri stampache producono il quotidiano economico verranno equi-paggiati con sistemi CTP..

Western Lithotech, società del gruppo MitsubishiChemical Company, ha annunciato numerosi ordini perla propria linea CTP DiamondSetter. Negli Stati Unitisi segnalano in particolare il New York Times, che saràil primo grande quotidiano metropolitano ad essereintegralmente prodotto con tecnologia computer-to-plate, e che ha acquistato otto DiamondSetter, quattrodelle quali sono destinate all’impianto di Edison, NewJersey mentre le altre quattro verranno installate nelcentro stampa di College Point, New York facility.Un’altra DiamondSetter è stata acquistata dalColumbus Dispatch di Columbus, Ohio.

Autologic Information International ha propostoal Nexpo le proprie soluzioni per il CtP sviluppate perle particolari esigenze dell’industria dei quotidiani: imodelli APS 3850 e la nuova versione 3850Wide, laprima in grado di impressionare fino a un centinaio dilastre broadsheet all’ora con risoluzione 1000 dpi, laseconda, versione Wide, in grado di produrre 240 la-stre broadsheet per ora a 1000 dpi or 150 lastre in for-mato panoralma per ora, sempre a 1000 dpi.

Sarà invece disponibile nel mese di ottobre di que-

st’anno una nuova soluzione per il CtP ad altissimavelocità su lastre UV sviluppata dalla SonoranScanners di Tucson, Arizona. La platesetter, denomi-nata CactusSetter, sarà la prima soluzione CTP per iquotidiani in grado di utilizzare lastre UV a basso co-sto. In attesa che il prodotto sia visibile e testabile (alNexpo era presente solo in videocassetta), registriamoche, in base alle dichiarazioni dei produttori, la velo-cità della macchina raggiungerà le 250 lastrebroadsheet per ora.

In occasione di Nexpo la Heidelberg ha rivelatonuovi dettagli della nuova generazione di macchineper la stampa dei quotidiani, denominata Mainstream80, il cui debutto è previsto per la Driupa del 2000. Lanuova rotativa - otto pagine per cilindro a doppia lar-ghezza e semplice sviluppo, utilizzerà la SundayTechnology, esclusiva Heidelberg, per avere la stabi-lità dinamica necessaria per poter stampare a 80.000giri-cilindro per ora.

In questo modo sarà possibile, a parità di produtti-vità con una rotativa da 16 pagine a doppia larghezzae doppio sviluppo, ottenere un risparmio di lastre del50%, mentre sarà possibile raddoppiare la produttivi-tà rispetto ad una rotativa da 8 pagine a singola lar-ghezza che lavori in accumulo. La Mainstream per-metterà inoltre, grazie ai servomotori AC sincronizza-ti, il cambio “al volo” delle lastre, e permetterà la scel-ta tra varie opzioni di inchiostrazione. Infine laMainstream 80 sarà la prima rotativa offset per quoti-diani ad utilizzare caucciù senza cesure, il che, grazieanche alla trasmissione shaftless, permetterà di ridur-re significativamente fenomeni come torsioni, vibra-zioni, spostamenti dei teli di carta.

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Lo storico quotidiano sportivo del Gruppo RCS ha introdotto da pochi mesi una nuovapiattaforma tecnologica per la produzione del giornale. Due reti concentriche ed unaintegrazione avanzata fra software dedicati all’industria dei quotidiani e strumenti di officeautomation, browser per Internet e posta elettronica danno vita ad un originale “sistemainformativo”. Una piattaforma tecnologica omogenea collegata on line con gli elaboratoridella concessionaria di pubblicità del Gruppo.

La Gazzetta dello Sport, quotidiano del GruppoRCS fondato nel 1896, da pochi mesi viene prodottosul nuovo sistema editoriale integrato introdotto dal-l’editore milanese nell’ambito di un radicale rinnova-mento delle piattaforme produttive per i quotidiani.

La soluzione prescelta, il sistema Hermes di Unisys,è stata integrata da una serie di soluzioni sviluppate instretta collaborazione fra il fornitore e la direzione tec-nica del gruppo. Il risultato, nel complesso, si presen-ta sotto forma di due piattaforme concentriche all’in-terno delle quali il “motore” Unisys interagisce conuna serie di componenti hardware e software basatesu Windows NT e, contemporaneamente, è collegatoon line con le installazioni software utilizzate dallaconcessionaria di pubblicità del Gruppo editoriale perla videoimpaginazione della pubblicità.

TecnoMedia ne ha parlato con Roberto Sardi, Re-sponsabile Tecnologie dell’Area di Preparazione delGruppo RCS, che ha seguito l’intero progetto fin dagliesordi.

Un quotidiano de-localizzato

La Gazzetta dello Sport (oltre 430.000 copie dif-fuse nel giorno medio nel corso del 1998, con unamedia settimanale di lettori attorno ai tre milioni emezzo e picchi di lettura, nel lunedì medio, che si spin-gono attorno ai cinque milioni e mezzo) è un giornalecaratterizzato da una forte de-localizzazione produtti-va sul territorio e da una rete capillare di collaboratoriche, affiancando i 150 giornalisti della testata, con-sentono alla “rosea” una copertura dettagliata deglieventi sportivi, anche di quelli a carattere locale, ol-tremodo estesa e dettagliata.

Dal “sistema editoriale” al“sistema informativo”: la

nuova piattaforma tecnologicadella Gazzetta dello Sport

Il quotidiano della RCS dispone di una redazionecentrale a Milano, nella storica sede del Gruppo, invia Solferino, di una seconda redazione a Roma, inparte dedicata alla realizzazione della edizione nazio-nale ed in parte specializzata nella preparazione delleedizioni locali del quotidiano sportivo, per la Puglia,la Campania e la Sicilia. A queste due redazioni si af-fiancano gli uffici di corrispondenza a Torino, Geno-va, Bologna, Firenze e Napoli. L’estero é coperto dal-le sedi di Parigi, Londra e New York. A questa ampiacopertura giornalistica quotidiana si affianca una retefittissima e capillare costituita da alcune centinaia dicollaboratori che seguono, per conto del giornale, leattività sportive italiane a carattere locale o gli eventidei cosiddetti “sport minori”. Questa rete è a sua voltaintegrata dal gruppo di collaboratori che, in diversiPaesi, seguono gli eventi sportivi di un certo interesseche si svolgono all’estero. La produzione e la stampadel quotidiano è a sua volta delocalizzata sul territo-rio. La Gazzetta dello Sport si stampa in nove stabili-menti, a Pessano con Bornago (Milano), a Padova,Roma, Bari, Catania, Cagliari, Charleroi (Belgio) NewYork e Madrid.

Al momento di progettare la nuova piattaformaproduttiva, si è dovuto tenere conto delle caratteristi-che fondamentali del quotidiano sportivo, sviluppan-do una soluzione con forti connotati di originalità.

Una doppia rete concentrica

Il nuovo sistema editoriale rappresenta un’ulterio-re passo in direzione del costante adeguamento delsistema editoriale del quotidiano sportivo alla evolu-zione tecnologica. Il primo sistema, infatti, veniva in-

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Dal “sistema editoriale” al “sistema informativo”: la nuova piattaforma tecnologica della Gazzetta dello Sport TecnoMedia

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Il sistema Editoriale

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SISTEMA

INFORMATIVO

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IMPAGINAZIONE

INGOMBRI

(ALS)

GESTIONE

MATERIALI

ARCHIVIO

MATERIALI

DIGITALI

Prenotazioni

Materiali di

Pubblicit�

PREPARAZIONE REDAZIONALEPREPARAZIONE REDAZIONALE

GESTIONE

EDITORIALE

(NEWSROOM)

MATERIALE

DALLÕESTERNO

(WIRE CENTER)

Agenzie

(testi/foto),

Portatili,

Dimafonia

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FoliazioneIngombri

GESTIONE

TIMONE

(SUPERVISOR)

Controllo avanzamento

Paginefinite

TELETRASMISSIONETELETRASMISSIONE

PIANO

DISTRIBUZIONE

EDIZIONI

DIGITALIZZAZIO-

NE PAGINE

(AUTOLOGIC)

GESTIONE

TRASMISSIONE

RICEZIONE

PAGINE

PRODUZIONE

LASTRE

multicasting

trodotto nel 1987, mentre già a partire dall’anno suc-cessivo, il 1988, la Gazzetta cominciava ad utilizzarela videoimpaginazione per titoli e testi. Il 1996 porta-va invece all’introduzione della videoimpaginazionedelle immagini. L’anno scorso l’editore ha deciso unrinnovamento radicale di tutta la piattaforma produtti-va dei quotidiani, con l’obiettivo di sviluppare un si-stema integrato che consentisse ai giornalisti di disporredi strumenti informatici adeguati all’evoluzione tec-nologica in atto nell’industria dell’informazione, conparticolare attenzione alle opportunità offerte daglistrumenti di area multimediale.

La presenza sul territorio nazionale, ed in molti Pa-esi esteri, di una fitta rete di collaboratori cheinteragiscono con i redattori del quotidiano ha posto

in primo piano il tema globale della sicurezza degliaccessi al sistema, sia in funzione della gerarchia siaper quanto riguarda le modalità del collegamento, ov-vero per evitare che collaboratori esterni, senza voler-lo, potessero introdurre virus nel sistema operativocentrale o creare qualche altro inconveniente. Anda-vano inoltre garantite aree di memoria per la archivia-zione delle notizie raccolte dai giornalisti e non anco-ra pubblicate, sempre con la massima attenzione allaprotezione del lavoro dei redattori del quotidiano. In-fine l’editore ha deciso di mettere a disposizione deipropri giornalisti l’accesso alle più moderne risorseinformatiche per la comunicazione, a cominciare da-gli accessi agli archivi e dai browser per internet. Tut-to il sistema doveva inoltre avere la necessaria poten-

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one Un “ponte” digitale per collegare Editori e Concessionarie di Pubblicità

Si chiama ALS (Advertising Layout System) il nuovo software importato dalla Irpe di Malnate (VA) peril collegamento on line fra i database delle concessionarie di pubblicità ed i sistemi editoriali per quotidianie periodici. La soluzione, presentata ai primi di maggio agli operatori del mercato italiano, consente dielaborare timoni pubblicitari a partire dai dati amministrativi contenuti nei database delle concessionarie dipubblicità. Il prodotto, sviluppato dieci anni fa da una software house americana su specifiche del quotidianoWashington Post, acquisisce informazioni da sistemi commerciali di vendita/prenotazione di spazi pubblici-tari e li trasforma in ingombri pagina, trasferendo le geometrie ai sistemi editoriali. Il software, composto danumerosi moduli operativi, può essere personalizzato in funzione dei sistemi informatici in uso presso laconcessionaria e presso l’editore attraverso script elaborati dallo staff tecnico della Irpe su specifiche deiclienti.

za per garantire la produzione di testate di grandi di-mensioni.

La scelta del sistema é così caduta su Hermes diUnisys, in grado, per un verso, di garantire funzioni digestione dei flussi e dei carichi organizzativi propri ditestate quotidiane di grandi dimensioni, e per un altroverso la possibilità di interfacciarsi con la piattaformastandard Windows NT. Infatti l’architettura globaledella piattaforma produttiva è venuta sviluppandosiattorno a due reti concentriche. Quella più interna, veroe proprio centro operativo di tutto il sistema, é costitu-ita da Hermes, per la redazione, e dai moduliWireCenter, per la concentrazione delle agenzie, dellefoto e dei testi inviati da collaboratori e corrisponden-ti, e DocCenter (che è in corso di avviamento) per laarchiviazione storica delle immagini, uno dei più im-portanti patrimoni dell’informazione sportiva italiana.

Questo nucleo centrale del sistema é installato al-l’interno di quattro server Sun (che consentono anchela produzione del Corriere della Sera) dei quali unointero é dedicato alla Gazzetta dello Sport, in clustercon quello dedicato al Corriere, mentre gli altri sonoutilizzati per la gestione delle applicazioni WebCentere DocCenter con i relativi backup.

Questi strumenti costituiscono, tutti insieme, il cen-tro di memoria e di calcolo per “fare” il quotidiano,ma attorno ad essi è stata costruita una seconda reteconcentrica, e perfettamente integrata, basata su stru-menti standard dell’ambiente Windows NT, che costi-tuisce una vera e propria piattaforma esterna per lainformatica personale. Da qui si accede anche, attra-verso un efficiente programma di controllo evalidazione di password, al sistema editoriale nel suocomplesso, al quale sono collegati, fra La Gazzettadello Sport e il Corriere della Sera, circa settecentoposti di lavoro.

Dal sistema editoriale al “sistema informativo”

Ma come funzione, in pratica, il sistema? All’in-terno di Hermes viene creato un profilo utente oltre-modo dettagliato, che definisce che cosa ciascuno puòfare sia in termini operativi che in funzione della posi-zione gerarchica. La seconda rete concentrica, quellabasata su Windows NT, fornisce invece la vera e pro-pria piattaforma di accesso alle diverse operatività delsistema, abilitando gli utenti alla esecuzione dei di-versi programmi, dopo il controllo delle password. Ilprofilo utente abilita anche la possibilità di accesso alsistema e al mondo esterno, con particolare attenzioneai programmi software eseguibili (per esempio il“setup.exe” contenuto nei Cd), floppy disk, Cd edinternet, secondo il principio che i devices esterni de-vono essere utilizzati in modo da non arrecare dannial sistema centrale. Un’apposita Commissione Tecni-ca, istituita fra l’Azienda, la Direzione giornalistica eil CDR sovrintende alla regolamentazione di tutti gliaccessi. Per fare un esempio, un giornalista che vogliatrasferire il proprio articolo da un floppy disk al siste-ma editoriale centrale deve farsi riconoscere dal siste-ma e, soprattutto, deve essere abilitato all’azione ditrasferimento di dati in formato digitale. Mentre sevuole vedere un Cd offertogli alla presentazione di unamanifestazione sportiva lo carica su un’appositaworkstation sconnessa dalla rete locale del giornale.

Questa architettura, che prevede sostanzialmentedue livelli di accesso, una alla rete esterna ed uno, suc-cessivo, al sistema Hermes, vale per tutti gli operatori,giornalisti, corrispondenti esterni e tipografi. I serveraccessori NT, oltre a regolare gli accessi, mettono adisposizione dei redattori abilitati i pacchetti standardpiù diffusi in ambito di office automation, come Worded Excel, strumenti per la posta elettronica come

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Dal “sistema editoriale” al “sistema informativo”: la nuova piattaforma tecnologica della Gazzetta dello Sport TecnoMedia

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Il network

INTERNETINTERNET

Roma

Tomacelli

Agenzie

Pubblicit�

Inviati / Corrispondenti

EQUANTEQUANT

Via Solferino

Pessano

PadovaRoma

TorreSpaccata

Centri Stampa

(terze parti)

TELECOMTELECOM

Redaz. Corsera

Redaz. Gasport

Preparazione

Solferino 36

Office Solferino 28

Exchange e i browser più diffusi per Internet, alla cuirete è possibile collegarsi direttamente dal sistema at-traverso tecnologie FireWall, che consentono di en-trare sul Web a partire dal desk redazionale ma nonconsentono di percorrere la strada inversa.

Questa doppia architettura è stata realizzata con lacollaborazione di HiT Software e di fatto trasforma unsistema redazionale tradizionale in un vero e proprio“sistema informativo”, ovvero una piattaforma tecno-logica omogenea dove interagiscono programmi di usoquotidiano per tutti con software dedicati alla realiz-zazione del giornale e specializzati nella gestione delworkflow redazionale, dalla creazione di un pezzo finoalla impaginazione finale.

La pubblicità on line

Il sistema Editoriale della Gazzetta è collegato online con il sistema informativo per la gestione dellapubblicità in uso presso la concessionaria del GruppoRCS. Quest’ultima già gestisce, con un sistema Unisys,l’acquisizione e la impaginazione della piccola pub-blicità e delle necrologie, rilasciando le pagine giàpronte all’uso all’interno del sistema. Per gli aspetticommerciali ed amministrativi legati alla prenotazio-

ne ed alla vendita degli spazi di pubblicità tabellareutilizza invece un applicativo sviluppato in ambienteMVS/DB2, che fra pochi mesi sarà sostituito da unodei moduli del sistema SAP.

Il collegamento on line fra i dati relativi alla pre-notazione/vendita della pubblicità ed il sistema dellaGazzetta avviene attraverso un software della ameri-cana Managing Editor., denominato ALS (AdvertisingLayout System) che acquisisce le informazioni suglispazi venduti, presenti all’interno del mainframe dellaconcessionaria, e li trasforma in spazi su pagina, cre-ando di fatto una sorta di timone pubblicitario elettro-nico.

In collaborazione con HiT Software è stata svilup-pata l’interfaccia per la gestione dei materiali pubbli-citari, che consente di effettuare la digitalizzazionedella pubblicità che arriva alla concessionaria sottoforma di pellicola o file, l’abbinamento con la preno-tazione e la validazione per la pubblicazione e, infine,l’archiviazione in un database collegato anch’esso adALS. L’ufficio esecutivo della concessionaria provve-de a realizzare, con un giorno di anticipo, il timonedella pubblicità, comprensivo delle basse risoluzionidei materiali. Nel momento in cui il timone viene rila-sciato, tutte le informazioni sulla geometria della pa-

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Tariffe vantaggiose per i soci ASIG negli alberghi MONRIF

Grazie alla convenzione con la MONRIF, i soci dell’ASIGpossono usufruire dei servizi offerti dalla prestigiosa catenaalberghiera a prezzi convenzionati estremamente vantaggiosi:

Grand Hotel Brun - Milano:doppia uso singola .......................... 215.000doppia ............................................. 280.000junior suite 1 persona ..................... 240.000junior suite doppia .......................... 305.000

Hotel Hermitage - Milano:doppia uso singola .......................... 255.000doppia ............................................. 315.000junior suite 1 persona ..................... 295.000junior suite doppia .......................... 355.000

Hotel Royal Garden - Assago:doppia uso singola .......................... 210.000doppia ............................................. 270.000junior suite 1 persona ..................... 235.000junior suite doppia .......................... 295.000

Royal Hotel Carlton - Bologna:singola ............................................ 229.000doppia ............................................. 300.000

Hotel Internazionale - Bologna:singola ............................................ 215.000doppia ............................................. 300.000

I prezzi sono comprensivi di IVA (10%) e piccola colazione a buffet.Per prenotare telefonare al numero verde 167.834033

gina vengono trasferite in modo automatico al modu-lo Supervisor di Hermes attraverso il “ponte” digitalesviluppato da Unisys, in modo tale che i tipografi del-la Gazzetta possono disporre in tempo reale degli in-gombri già bloccati; successivamente vengono trasfe-rite dal database dei materiali digitali (GestMat) al si-stema della Gazzetta tutte le alte risoluzioni della pub-blicità tabellare in modalità background. La piattafor-ma informatica consente alla concessionaria di rima-nere attore principale del processo di gestione e di tra-smissione on line della pubblicità, lasciando ai tecnicidel quotidiano la possibilità di concentrarsi sulla rea-lizzazione del prodotto finale.

I prossimi sviluppi

Nel piano di sviluppo previsto dalla direzione tec-nica del quotidiano sportivo la prossima tappa sarà laintegrazione del sistema informativo con una nuovarete per la teletrasmissione a distanza delle pagine delgiornale, la cui foliazione media è oggi di 32 pagineformato broadsheet e di 40 nella giornata di lunedì edin occasione di eventi sportivi particolari, come il Girod’Italia.

Si prevede di utilizzare tecnologie per ilmulticasting in grado di servirsi di canali di trasmis-sione diversificati, sia satellitari che su rete locale..

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L’editore Panini , uno dei leader mondiali nella produzione di figurine, ha avviato da pochimesi l’offerta su Internet delle raccolte complete di figurine. Il servizio di acquisto on line,rivolto agli appassionati collezionisti di tutto il mondo, è reso possibile dalla integrazionefra il sito dell’editore ed un circuito specializzato nella securizzazione delle transazioni per ilcommercio elettronico, offerto dalla società Elsag . Un approccio tutto “made in Italy” persviluppare attività di e-commerce al servizio dei prodotti editoriali.

“Quanti giocatori offri per Gianni Rivera?” “Quantine vale il “mago” della Grande Inter Helenio Herrera?”E lo “scudetto” della Juventus, che non si riesce a tro-vare?

Erano gli anni Sessanta, e all’ora della ricreazionein tutte le scuole d’Italia fioriva il “calcio mercato”delle figurine Panini. Trattative serrate sul filo del suo-no della campanella, “pacchi” di giocatori scambiatiin frazioni di secondo, album dei campioni delle squa-dre di serie A e B che si riempivano poco per volta,alla ricerca di quell’ultima figurina che nelle bustineproprio non si trovava. Fiorivano le leggende metro-politane - sempre ufficialmente smentite dalla Panini- che raccontavano di come il valore di alcuni giocato-ri, nel calcio-mercato dei collezionisti, fossevolutamente aumentato attraverso la diminuzione deivolumi di produzione, veri e propri colpi di mano at-tuati nel segreto della sala stampa.

Erano gli anni Sessanta quando, grazie alla genia-le intuizione dei fratelli Panini di Modena, nasceva inItalia la omonima società specializzata nella produ-zione di figurine. Prima le raccolte dei calciatori, poi,nel 1965, in piena corsa alla conquista della Luna, na-sceva la raccolta dedicata ad aerei e missili di tutto ilmondo. Dopo poco sarebbero arrivati gli animali e lecollezioni Mondorama, aperte alla esplorazione dellageografia, della storia, della paleontologia. Alle sogliedei quarant’anni di attività, le collezioni prodotte dal-la Panini hanno oltrepassato i 3.000 titoli, prendendosempre nuovi spunti sia dallo sport che dai più diversisettori dell’industria dell’intrattenimento e della co-municazione.

A partire dal gennaio di quest’anno, la Panini hadeciso di avviare la sperimentazione della

Www.panini.it : il commercioelettronico per le raccolte difigurine

commercializzazione su rete Internet delle raccoltecomplete di figurine. Il servizio, indirizzato ai colle-zionisti di tutto il mondo, è uno dei primi tentativi die-commerce di prodotti editoriali avviati in Italia.TecnoMedia ne parlato con Antonio Allegra, BusinessDevelopment Director della Panini.

I primi approcci alla comunicazione interattiva

I primi esperimenti su rete Internet risalgono agliinizi del 1997, con un primo sito fortemente orientatoalle informazioni istituzionali sull’Azienda e sui pro-dotti. Una scelta non casuale, dettata sia dalla decisio-ne di muoversi con grande cautela verso un mezzo dicomunicazione che a quell’epoca era poco più di unavaga promessa, sia dalla opportunità di sfruttare il nuo-vo strumento per diffondere informazioni precise sul-la Società, reduce da un periodo un poco tribolato daun punto di vista proprietario. I fratelli Panini aveva-no infatti ceduto le attività al gruppo Maxwell nel 1988,dopo avere portato il fatturato nell’ordine dei 100 mi-liardi di lire. A seguito della improvvisa scomparsadel fondatore del gruppo multimediale inglese, RobertMaxwell, e della riorganizzazione delle attività, laPanini veniva posta sul mercato, e rilevata nel 1992da Bain Gallo Cuneo e dalla De Agostini, che insiemeponevano fine ad un periodo non particolarmente feli-ce da un punto di vista gestionale, caratterizzato da unforte turn over di management straniero. Nel 1996,dopo il rilancio di tutte le attività, la Panini viene ce-duta all’ americano Marvel Entertainment Group. Oggila società occupa circa 600 dipendenti ed edita oltre100 diverse collezioni di figurine all’anno, tradotte indiverse lingue e vendute in tutto il mondo.

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esterni alla azienda, con l’obiettivo di sviluppare inmodo organico le attività della Panini su Internet. Lasperimentazione e le successive valutazioni dell’azien-da avevano consentito di fissare due linee strategicheessenziali: stretta connessione fra le nuove risorseinterattive di Internet ed il prodotto base, le figurinestampate, ed estrema attenzione al mercato globale,ed internazionale, dei collezionisti.

Lo sviluppo delle attività su Internet si è quindiorientato verso un sito internazionale di tipo istituzio-nale e generale, www.paninigroup.com, ed una rete disiti nazionali, a disposizione delle numerose filiali dellasocietà, caratterizzati dall’utilizzo di diverse linguenazionali all’interno di un contesto grafico fortementeomogeneo, in modo da dare agli utenti, contempora-neamente, la percezione di un’unica realtà societaria,la Panini, ed una interfaccia di accesso semplificatagrazie all’uso delle lingue nazionali. Per il nostro Pae-se il riferimento è www.panini.it. Questa struttura for-nisce informazioni Corporate sulla società, sui prodotti,sulle opportunità per l’impiego delle figurine comestrumento promozionale e di marketing per i più di-

Oltre alle notizie “istituzionali” sulla società e suiprodotti offerti, il primo sito della Panini disponevaanche di una mailing list e offriva in vendita a tutti ivisitatori due raccolte complete, con modalità di pa-gamento attraverso un conto corrente postale.

Un anno dopo, nel 1998, si rinnova la grafica, e siraccolgono ulteriori dati di marketing durante i Cam-pionati Mondiali di Calcio in Francia, quando vienemesso in circolazione il relativo album di figurine ed iresponsabili delle attività su Internet cominciano a ri-cevere non meno di 20 messaggi e-mail al giorno,mentre gli iscritti al sito lievitano di alcune centinaia.I tempi erano maturi per avviare una sperimentazionecompleta del nuovo strumento di comunicazioneinterattivo.

Paninigroup.com, Panini.it, e Panini.....

Nella seconda metà del 1998 viene varata dallaDirezione Generale di Gruppo la nuova strutturaBusiness Development, con tre persone a tempo pie-no più una serie di collaboratori part-time interni ed

La home page del sito www.paninigroup.com

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versi comparti industriali - giocattoli, cibi, bevande,snack, abbigliamento, ristorazione, carburanti, comu-nicazione, ecc. - e soprattutto costituisce la piattafor-ma all’interno di supporto alle attività di e-commerce,per la vendita delle raccolte complete di figurine aicollezionisti di tutto il mondo.

Vendere e comprare collezioni

L’attività avviata dalla Panini in direzione del com-mercio elettronico su Internet costituisce uno dei pri-mi esempi di e-commerce di prodotti editoriali avviatinel nostro Paese. L’editore, in collaborazione con una

società esterna specializzata nella elaborazione di soft-ware per piattaforma web, la QuadranteNuovacomunicazione, ha sviluppato un database di-namico contenente tutte le collezioni Panini, oltre2.700 prodotti, con una interfaccia, tradotta in diverselingue, in grado di consentire la ricerca secondo alcu-ni parametri base. Di questo immenso patrimonio difigurine, quasi 700 raccolte complete - quelle per lequali si disponevano stock sufficienti e tutti i dirittinecessari - sono state integrate in un’apposita “areavendite”, denominata “Buy it now!”, all’interno dellaquale i collezionisti di tutto il mondo possono selezio-nare i prodotti di loro gradimento effettuando diretta-

L’articolo desiderato, scelto per mezzo dellaprocedura di ricerca on line, viene aggiunto al

carrello virtuale della spesa

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mente l’acquisto on line, tramite carta di credito.La decisione di offrire on line raccolte complete e

non, invece, singole figurine, nasce dalla considera-zione che il valore commerciale della singola imma-gine, a differenza di quello della raccolta, non consen-tiva, oggettivamente, di raggiungere la soglia minimain grado di giustificare l’utilizzo della carta di creditoper l’acquisto, senza contare le considerazioni legatealla gestione interna degli ordini, che rischiavano divenire diluiti in un mare di micro-spedizioni di due otre figurine ciascuna.

Il carrello della spesa e la carta di credito

Una volta che l’utente si è collegato al sito dellaPanini, può decidere se cercare la collezione che inte-ressa nell’archivio generale dei prodotti (Collections)o direttamente nell’area “Buy it now!”, dove verrannovisualizzate solo le collezioni effettivamente disponi-bili per l’acquisto in rete.

Queste ultime vanno successivamente “caricate”nel “carrello della spesa” virtuale, la particolare fun-zione del software che consente di avviare la procedu-

Il modulo da compilare, per completare la procedurad’acquisto on line

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ra finale per l’acquisto, che passa in rapida successio-ne attraverso la compilazione di una scheda con i datianagrafici dell’acquirente - indispensabile per l’inviodei materiali acquistati - quindi attraverso la mascheraper la scelta della modalità di spedizione e, da ultimo,la immissione dei dati relativi alla carta di credito. Eproprio in questa ultima funzione entra in gioco unsecondo, ed essenziale, circuito telematico, collegatoal web della Panini, per la gestione delle procedurerelative all’acquisto attraverso carta di credito.

Il sito Internet dell’editore è infatti collegato inmodo interattivo con la piattaforma GoItaly di Elsag,che offre un servizio completo di presa in carico,validazione e conferma della solvibilità del cliente at-traverso un controllo in tempo reale della carta di cre-dito. Tutto il processo avviene a partire dall’OK al-l’acquisto inviato da parte del cliente, successivamen-te al quale la piattaforma GoItaly prende in carico idati relativi alla carta di credito, li verifica collegan-dosi ai circuiti bancari dedicati e, se l’importo è co-perto, invia un messaggio e-mail di conferma alla Pa-nini. Quest’ultimo viene indirizzato direttamente aiterminali internet del Customer Service - struttura in-terne alla società editrice che opera in modo indipen-dente rispetto al Business Development - che provve-de a tutte le fasi finali inerenti alla evasione dell’ordi-ne, ricollegando elettronicamente il messaggio di OKricevuto dal sistema di verifica della carta di creditocon i dati anagrafici inseriti nella scheda dell’ordinedirettamente dal cliente.

Al termine del processo viene spedito al collezio-nista il materiale richiesto: alla Panini restano i datianagrafici e le informazioni ricevute direttamente dalcliente, che vanno a costituire una importantissimabanca dati per il marketing e l’e-commerce on line,mentre i dati relativi alla carta di credito, criptati, re-stano protetti all’interno del sistema di securizzazionedi Elsag, ed inaccessibili dall’editore.

Per l’editore i vantaggi di questo “doppio circui-to” per il commercio elettronico on line sono molte-plici: il Dipartimento che si occupa dello sviluppo delsito può concentrarsi sulla propria missione, legataessenzialmente ai contenuti editoriali ed a formule dimarketing sempre più efficaci, il Customer Service puòoccuparsi a tempo pieno della sola evasione degli or-dini, riuscendo ad ottimizzare il servizio offerto aiclienti in termini di abbattimento dei tempi per la spe-dizione del materiale, mentre i procedimenti disecurizzazione e validazione delle carte di credito ri-mangono in gestione a strutture esterne, altamente spe-cializzate nel settore delle transazioni finanziarie, cheagiscono di fatto come ponte di collegamento fra larete internet ed i circuiti bancari dedicati.

Siamo solo agli inizi

Il sistema di vendita on-line avviato dalla Paniniall’inizio dell’anno è ancora in fase sperimentale, el’azienda non ha rilasciato dati circa i volumi di fattu-rato finora raggiunta attraverso il web, nè riguardo allequantità di raccolte acquistate tramite Internet.Ciononostante, alla Panini non fanno mistero di se-guire con estremo interesse l’evolversi del commer-cio elettronico on line, soprattutto in considerazionedel fatto che la possibilità di accedere al database cen-trale attraverso interfacce utente che utilizzano linguag-gi nazionali, e non il solo inglese, si sta rivelando unascelta vincente in alcuni mercati, come quello del Bra-sile, dove Internet ha consentito di raggiungere unnumero significativo di collezionisti appassionati, ilcui contatto con sistemi tradizionali sarebbe probabil-mente risultato troppo costoso se non addirittura im-praticabile.

Nè si escludono nuove attività di tipo promozio-nale e commerciale, magari collegate alle singolefigurine.

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Il passaggio al nuovo millennio costituisce una grande sfida per i sistemidi elaborazione e di trasmissione dati: si calcola che i quattro quinti deiprogrammi software attualmente installati in tutto il mondo necessitano diun riesame più o meno approfondito.Il tema è di grande interesse per le sue implicazioni non soltantotecnologiche: il cattivo funzionamento o addirittura il blocco dei sistemiinformativi può infatti portare a severe conseguenze per tutta l’azienda. Piùin generale, è tutto il “sistema Paese” che deve attrezzarsi adeguatamenteed assicurarsi che le funzioni vitali - trasporti, comunicazione, rete

distributiva - non vengono compromesse.Sull’argomento, di grande interesse anche per il settore editoriale, TecnoMedia ha il piaceredi ospitare un contributo del professor Augusto Leggio, responsabile dell’area Trasporti eComunicazioni all’interno del Comitato Anno 2000 istituito presso la Presidenza delConsiglio.

Premessa

Il problema informatico del cambio della data incorrispondenza dell’anno 2000, a cui la letteratura an-glosassone ha attribuito i nomi: millennium bug (lette-ralmente: inconveniente inatteso del millennio), Year2000 (anno 2000) o Y2k (Y = year, k = 1000, 2k = 2 x1000 = 2000), consiste in un malfunzionamento diffu-so da ascrivere al fatto che, a causa della prassi infor-matica di codificare le date con le sole ultime due ci-fre dell’anno (utilizzata sin dagli anni ‘60 al fine dirisparmiare i costi di memorizzazione), i programmisoftware dei sistemi informativi delle aziende, nonchétaluni sistemi computerizzati basati su microproces-sori o su sistemi di elettronica digitale (embeddedsystem), in assenza di una adeguata procedura di cor-rezione, non riconoscono la codifica “00” come l’an-no “2000”, ma come l’anno “1900” o come una datanon comprensibile (e quindi non elaborabile), produ-cendo errori o l’eventuale blocco del sistema interes-sato.

1. Caratteristiche

Il millennium bug è carico di insidie: infatti, in pri-mo luogo é un malfunzionamento globale che colpi-

Il “millennium bug”:che cos’è e come occorre

affrontarlo

sce gran parte dei sistemi informativi esistenti nelleaziende (l’81% dei programmi software ne è influen-zato e deve essere riesaminato e, inoltre, il 4% delleistruzioni di tali programmi deve essere modificato);secondariamente, esso si manifesta - in una misura cir-ca pari al 3% - nelle reti di telecomunicazione e neimicroprocessori integrati nei sistemi di controllo in-dustriale, nei sistemi di sicurezza e nei prodotti elet-tronici di largo consumo.

Inoltre, a causa del fatto che: a) l’avvento del 2000è improcrastinabile e urgente; b) il millennium bug hauna diffusione globale e simultanea in tutti i paesi in-dustrializzati a causa della diffusione dell’informati-ca, delle telecomunicazioni e dell’elettronica digitale;c) avrà probabilmente una durata notevole (le simula-zioni effettuate pronosticano un periodo di disserviziinformatici che iniziera’ nel 1999, avrà il suo massi-mo durante il 2000 e inizierà a decrescere a partire dal2001); se ne trae che la combinazione di tutti questifenomeni si presenta critica nei confronti dello svilup-po economico, industriale e sociale.

2. Implicazioni economiche

Le implicazioni economiche del millennium bugsono di due ordini. Il primo è di natura microeconomica

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presumibili disservizi dei cosiddetti sistemi critici, cioèdi quelli che regolano l’ordinato funzionamento dellasocietà civile. Risulta infatti che taluni processi, pre-senti nei sistemi critici e largamente automatizzati (tra-sporto dei carburanti e dei combustibili; produzione,gestione, trasmissione e distribuzione dell’elettricità;estrazione, raccolta, trasmissione e distribuzione delgas naturale; fornitura delle infrastrutture e dei serviziautostradali; fornitura delle infrastrutture, dei sistemid’utente e dei servizi di telecomunicazioni; recapitopostale di lettere e pacchi; operatività degli sportellibancari e postali; fornitura dell’acqua potabile o peruso industriale; funzionamento del sistema dei paga-menti e dei mercati finanziari) condizionano tutti glialtri processi. I malfunzionamenti nei sistemi citatipotranno produrre tensioni sociali che dovranno esse-re adeguatamente gestite.

4. Situazione degli stati e delle imprese

Essa è desumibile da più rilevazioni, effettuate si-stematicamente da vari organismi pubblici e privati.Se si fa riferimento a quelle più approfondite (la pri-ma presentata al Senato statunitense in data 7 ottobre1998 dalla società di consulenza Gartner Group in 87paesi e su 15.000 imprese appartenenti a 27 settoriverticali e la seconda riportata dal Financial Times indata 10 novembre 1998 ed effettuata dalla società CapGemini, maggior produttore europeo di software su1.900 aziende statunitensi ed europee), risulta quantosegue:

a) le grandi imprese (più di 20.000 addetti) pre-sentano il rischio minore, mentre massimo è il rischioper le piccole imprese (meno di 2.000 addetti) e lapubblica amministrazione;

b) a causa delle differenti date di inizio dei pro-getti di raggiungimento della conformità al 2000 e deidiversi investimenti effettuati, le assicurazioni, le ban-che, le società finanziarie, l’industria informatica efarmaceutica presentano il rischio minore; il massimorischio si ritrova presso le strutture pubbliche, la sani-tà, il trattamento e la distribuzione degli alimenti, iservizi pubblici nelle città; in una posizione interme-dia si trovano l’industria pesante, chimica eaereospaziale, la strumentazione elettromedicale, letelecomunicazioni e la radio/telediffusione, la distri-buzione, l’editoria, i trasporti e l’energia;

c) i paesi importanti più a rischio sono: Austria,Germania, Giappone e India (tradizionale serbatoio di

e consiste nei costi diretti che le pubbliche ammini-strazioni, le imprese e le famiglie devono sostenereper correggere i malfunzionamenti. Il secondo è dinatura macroeconomica e riguarda i costi indiretti daascrivere ai possibili disturbi che il millennium bugpuò provocare sul funzionamento dell’attuale model-lo economico.

Oggi si stima che i costi diretti del millennium bugsiano pari a circa 850 miliardi di dollari (relativi aisoli sistemi informativi e non considerando i costi disostituzione dei microprocessori né quelli da ascrive-re ai prevedibili contenziosi per danni che si produr-ranno tra aziende e fornitori, imprese e clienti, azioni-sti e amministratori, ecc); essi tendono a crescere edhanno un ammontare molto elevato anche rispetto aprogetti o eventi di grande rilevanza (ad esempio, ilcablaggio in fibra ottica dell’intero territorio USA co-sterebbe circa 200 miliardi di dollari, la guerra nelVietnam è costata circa 500 miliardi di dollari).

Sui costi indiretti c’è invece molta incertezza, an-che se sono prevedibili impatti economici negativi nelbreve termine. Essi, comunque si riassumono:

1) nel possibile declino della produttività, in quan-to molti progetti di sviluppo verrebbero ritardati per ilbrusco riorientamento di risorse verso il millenniumbug, considerato più critico e più urgente;

2) in una transitoria caduta del prodotto e del com-mercio internazionale, da ascrivere aimalfunzionamenti di sistemi informativi critici perl’economia;

3) nelle reazioni negative dei mercati finanziari,man mano che il rischio economico si appalesa sem-pre di più;

4) nelle tensioni sul mercato del lavoro;5) nella eventuale possibilità di stagnazione e in-

flazione.Infine, nel mercato, la conformità all’anno 2000

agirà come uno spartiacque economico: infatti, le im-prese conformi troveranno oneroso e rischioso avererapporti di affari con le imprese non conformi e quin-di con ogni probabilità le estrometteranno dai loro cir-cuiti industriali e commerciali; anche gli azionisti e iclienti orienteranno le loro scelte verso le imprese con-formi; la conformità all’anno 2000 costituirà un fat-tore di competitività molto intenso che influenzerà ilposizionamento strategico e di mercato delle imprese.

3. Implicazioni sociali

Esse si possono presentare in riferimento ai

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controllando i documenti prodotti da sistemi informa-tici, specie per quanto attiene le transazioni finanzia-rie; cercando di evitare la richiesta di documentiinformatizzati in prossimità del 2000, al fine di dimi-nuire il traffico in entrata ai sistemi informativi delleaziende; dando corpo, ad una domanda non impulsivadi talune scorte di beni e valori essenziali; verificandoinfine costantemente sui mezzi d’informazione le no-tizie di non conformità dei servizi pubblici.

6. Transizione al 2000 delle imprese e calcoloapprossimato del tempo di transizione

L’itinerario di un programma sistematico di tran-sizione al 2000 del sistema informativo di una impre-sa si compone delle 5 fasi esposte in appresso.

FASE 1: Pianificazione, creazione della consape-volezza e inventario

In media, la fase 1 occupa circa il 10% del tempo,brucia circa il 5% dei costi e può godere di un livellomassimo di automazione dell’8%;

FASE 2: Valutazione commerciale, tecnica e deirischi, scelte tecniche fondamentali e decisioni sulleapplicazioni prioritarie, stima dei tempi e dei costi,creazione dell’ambiente di conversione

In media, la fase 2 occupa circa il 36% del tempo,brucia circa il 30% dei costi e può godere di un livellomassimo di automazione del 60%;

FASE 3: Esecuzione delle conversioniIn media fase 3 occupa circa il 10% del tempo,

brucia circa il 30% dei costi e può godere di un livellomassimo di automazione del 50%;

FASE 4: Convalida delle applicazioni rese con-formi al 2000

In media la fase 4 (costituita da test unitari, da testd’integrazione e dai test di sistema) occupa circa il39% del tempo, brucia circa il 30% dei costi e puògodere di un livello massimo di automazione del 40%;

FASE 5: Installazione del sistema informativo con-vertito al 2000

In media la fase 5 occupa circa il 5% del tempo,brucia circa il 5% dei costi e può godere di un livellomassimo di automazione del 20%.

Tuttavia, i tempi (e conseguentemente i costi) pos-sono incrementarsi anche del 30-40% in presenza dicondizioni di inefficienza organizzativa dell’impresae del suo Sistema informativo. Ancora, sia i tempi siai costi possono incrementarsi anche del 30% per lapresenza contemporanea nell’impresa e nel sistema

sviluppatori di software); rischi minori presentano laFinlandia, la Francia, l’Italia, la Nuova Zelanda, laNorvegia, il Portogallo, Singapore, la Corea del Sud,la Spagna e Taiwan; in una situazione relativamentesoddisfacente si trovano l’Australia, il Belgio, il Ca-nada, la Danimarca, l’Olanda, l’Irlanda, Israele, laSvizzera, la Svezia, il Regno Unito e gli USA;

d) i costi diretti sostenuti negli USA e in Europaper la correzione dei guasti indotti dall’anno 2000 sonoin continua crescita;

e) negli USA, dove esiste la maggior esperienzasul problema, cresce il pessimismo sulle possibilità dipoter rendere conformi in tempo tutte le applicazionimission-critical delle aziende.

5. Le azioni che si stanno effettuando e quelleda compiere

I) I governi hanno potenziato il proprio ruolo,accelerando le attività di adeguamento dei propri si-stemi informatici, concentrando gli sforzi sui sistemicritici, svolgendo un ruolo guida nello stimolare laconformità all’anno 2000, sia per quanto attiene al set-tore pubblico, sia per quello privato; inoltre, hannorafforzato la comprensione e la consapevolezza delproblema attuando attività di informazione tempesti-ve e approfondite nei confronti di istituzioni, impresee popolazione; ancora, hanno predisposto una struttu-ra strategica centralizzata di alto livello, per definireun indirizzo unitario ed effettuare la necessaria vigi-lanza (in particolare, in Italia, la Presidenza del Con-siglio dei ministri, in data 14/12/1998, ha istituito un“Comitato anno 2000”, che è attualmente operante edove sono rappresentati i maggiori soggetti istituzio-nali con il compito di definire le linee strategiche diindirizzo per un approccio globale e sistematico al2000, elaborare le proposte normative, assicurare ilfunzionamento dei sistemi critici e attuare una comu-nicazione efficace); infine, stanno cooperando a livel-lo internazionale per assicurare il funzionamento deisistemi critici transfrontalieri;

II) le imprese, ove non avessero già iniziato la tran-sizione al 2000, devono rendersi consapevoli del pro-blema; effettuare la transizione al 2000 e predisporreeventuali piani d’emergenza. Inoltre, devono predispor-re le necessarie difese per la gestione di eventualicontenziosi connessi alle possibilità di danni e di re-sponsabilità di amministratori per eventuale carenzadella normale diligenza (due diligence);

III) le famiglie devono cooperare conservando e

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informativo di più ambienti tecnici, sia per ladiversificazione dei sistemi hardware e software, siaper la diversificazione dei fornitori.

Nonostante queste condizioni d’incertezza, è pos-sibile effettuare un calcolo approssimato del tempo ditransizione al 2000. Infatti, in base alle esperienze ef-fettuate, la Fase 3 di conversione vera e propria è ri-sultata essere quella più misurabile: la produttivitàmedia di conversione (debitamente assistita da un ot-timo livello di automazione ottenibile con lemetodologie e con la strumentazione disponibili sulmercato) di un sistema informativo mediamente effi-ciente e mediamente complesso è pari a circa 200.000istruzioni Cobol/settimana. Essendo il patrimonio soft-ware scritto in Cobol quello più frequente nelle azien-de e richiedendo questa fase mediamente il 10% deltempo, è relativamente facile calcolare, in riferimentoad un patrimonio software di istruzioni Cobol noto, iltempo totale (pari a 10 volte il tempo della conversio-ne vera e propria) necessario per effettuare la transi-zione al 2000, nella ipotesi che si segua sistematica-mente l’itinerario testé descritto.

Supponendo infatti che una impresa disponga diun patrimonio software di 684.000 istruzioni Cobol, iltempo della conversione vera e propria sarà: 684.000/200.000 = 3,42 settimane; il periodo totale di transi-

zione sarà pertanto pari a 34,2 settimane.Nella pratica, tuttavia la situazione è più comples-

sa: in primo luogo, il metodo non è applicabile aipackage applicativi (contabilità, fatturazione, ecc);inoltre, l’effetto combinato dell’inefficienzaorganizzativa e della diversificazione degli ambienti edei fornitori può far lievitare anche del 70% il periodoprima indicato.

Si potrà ovviare al problema di un tempo di transi-zione troppo lungo scegliendo di effettuare la transi-zione solo per i sottosistemi critici per l’azienda e se-zionando il sistema informativo in sottosistemi su cuisi effettuano le attività in parallelo: in tal caso tuttavia,l’azienda da un lato diminuisce la sua efficacia sulmercato e dall’altro necessita di un ancora maggiorlivello di controllo del processo di transizione al 2000.

Inoltre, rimane il problema dei programmi scrittinegli altri linguaggi (Assembler, C, ecc) che è variabi-le caso per caso. Infine, il metodo non è ovviamenteapplicabile al caso degli embedded system.. Esso tut-tavia fornisce, pur con le necessarie cautele e le inevi-tabili approssimazioni, un indicazione approssimata deltempo necessario alla transizione al 2000 di un siste-ma informativo.

Augusto [email protected]

La letteratura sul Millennium Bug è molto abbondante, così come lapresenza in Internet di siti interamente o parzialmente dedicati all’argomento.

Come punto di partenza per l’approfondimento, visegnaliamo i seguenti volumi:

Euro, Anno 2000 e Sistemi informativi - L’impattodel cambio di data e della moneta unica: problemi,rischi, soluzioni e opportunità, Leggio Augusto, IlSole 24 Ore, 1998

Euro e Anno 2000 - Guida pratica per la conversio-ne all’euro e per superare i problemi del cambiodata nel 2000, Leggio Augusto, Il Sole 24 Ore,1998

Tra gli indirizzi Internet più interessanti segnaliamo:

http://www.anno2000.it

http://www.comitatoanno2000.it

http://osservatorio2000.it

http://ispo.cec.be/y2keuro/src/yearbody.htm

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Prosegue la serie di interventi di Antonietta Strada, esperta di diritto penaleantinfortunistico sul lavoro. In questo secondo articolo vengono illustrati gli obblighiprevisti dalla normativa che tutela i lavoratori dai danni da rumore. La trattazione ècorredata da riferimenti alle principali correnti giurisprudenziali, indispensabili per riusciread orientarsi nei casi in cui le norme paiono incerte.

Il Decreto Legislativo 15 agosto 1991 n. 277 si ri-ferisce alla protezione dei lavoratori contro i rischi de-rivanti da esposizione ad agenti chimici, fisici e biolo-gici durante il lavoro e dedica l’intero capo IV allaprotezione dei lavoratori contro i rischi di esposizioneal rumore nel corso del lavoro. Tutela i lavoratori con-tro i rischi per l’udito e, solo dove espressamente men-zionato, contro i rischi per la salute e la sicurezza: conriferimento ai danni extra – uditivi, dunque, continuaad operare la vecchia normativa contenuta nel D.P.R.303/56 – art. 24.

Analizziamo gli obblighi principali che il D.Lvo277/91 impone ai datori di lavoro.

Valutazione dei rischi

Il datore di lavoro deve procedere alla valutazionedel rischio allo scopo di individuare i luoghi di lavororumorosi e i lavoratori esposti e di mettere in atto mi-sure di prevenzione e di protezione. La valutazionedell’esposizione deve essere, sotto la responsabilità deldatore di lavoro, effettuata e programmata da perso-nale esperto ad opportuni intervalli; deve considerarein particolare le caratteristiche del rumore da misura-re, la durata dell’esposizione, i fattori ambientali e lecaratteristiche dell’apparecchio di misura. In proposi-to, vengono consultati anche i lavoratori (o i loro rap-presentanti).

Secondo la giurisprudenza, l’elemento della dura-ta dell’esposizione non è determinante: la sentenzaCass. III, n. 11920 del 6 dicembre 1995 sottolinea cheal datore di lavoro è imposto per legge di effettuareuna completa ed esaustiva valutazione del rischio e dimettere in atto i successivi obblighi previsti, a prescin-dere dalla durata dell’esposizione (nel caso di specie

Il rischio rumore nelle aziendeeditoriali: norme, obblighi,

prevenzione

il datore di lavoro non aveva sottoposto il lavoratore avisita medica adducendo che i rumori erano notevol-mente limitati nel tempo).

L’esposizione quotidiana personale di un lavora-tore al rumore (LEP, d) deve essere misurata, calcola-ta e riferita ad otto ore giornaliere. L’esposizione setti-manale professionale di un lavoratore al rumore (LEP,w), consistente nella media settimanale dei valori quo-tidiani, è da valutare con riferimento ai giorni lavora-tivi della settimana.

L’obbligo di procedere alla valutazione sorge indi-pendentemente dal superamento di qualsivoglia valo-re limite e, in caso di omessa valutazione, il datore dilavoro commette un reato di tipo “permanente”: dettapermanenza cessa soltanto con l’adempimento dell’ob-bligo o con la sentenza di primo grado (Cass. Pen.,sez. III, 18 febbraio 1998, n. 4133, in CED Cassazione,1998).

E’ bene ricordare comunque che, in caso disuperamento di 80 dBA (decibel), la valutazione deveessere effettuata secondo i criteri stabiliti dall’allega-to VI del decreto de quo: solo in tale eventualità dun-que entra in gioco il valore limite (si veda Cass. Pen.,sez. III, 15 gennaio 1996, in Lavoro nella Giur, 1996,351).

Se, in seguito alla valutazione, l’esposizione quo-tidiana personale (oppure quella media settimanale sela quotidiana è variabile) supera il valore medio di 85dBA il datore di lavoro deve fornire i mezzi indivi-duali di protezione dell’udito (otoprotettori) ai lavora-tori esposti.

Il datore di lavoro non è obbligato ad inviare allaUSL il documento contenente la valutazione. Egli deveredigere un rapporto (indicando i criteri e le modalitàdi realizzazione della valutazione, il programma e gli

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Il rischio rumore nelle aziende editoriali: norme, obblighi, prevenzione TecnoMedia

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diante misure tecniche, organizzative e procedurali,concretamente attuabili, privilegiando gli interventi allafonte». L’obbligo, come si può notare, sorge indipen-dentemente dal superamento di qualsiasi valore limi-te.

La prescrizione, stabilendo l’obiettivo del datore,individua anche la gerarchia delle azioni da mettere inatto per perseguirlo. In primo luogo, infatti, indica l’in-tervento alla fonte, il quale comprende l’eliminazioneo la diminuzione del rumore in sé e, se ciò non è pos-sibile, la messa in atto di azioni che, operando indiret-tamente sulla fonte, limitino l’esposizione sonora dellavoratore (come il confinamento o il fonoisolamento).

Le misure tecniche ed organizzative compaiono alsecondo posto e consistono in soluzioni atte a correg-gere ciò che è esterno alla fonte: ne sono esempi i trat-tamenti fonoassorbenti dell’ambiente, le cabineinsonorizzate per i lavoratori, la riduzione dei tempidi esposizione, i turni e l’allontanamento dei lavorato-ri.

I dispositivi di protezione individuale (come cuf-fie e tappi), prescritti dagli articoli successivi del de-creto, non possono dunque che occupare l’ultimo po-sto della scala gerarchica: la loro predisposizione nonesclude la responsabilità penale del datore di lavoroove non siano state adottate misure strutturali atte aridurre i rumori entro limiti di tollerabilità per la salu-te dei lavoratori (si veda in proposito Cass. Pen., sez.

intervalli delle valutazioni, i tecnici competenti, i me-todi e gli strumenti utilizzati con le loro caratteristi-che, i risultati delle misurazioni superiori ai valori li-mite, le caratteristiche del rischio, la durata dell’espo-sizione, i fattori ambientali) e conservarlo tenendolo adisposizione degli organi di vigilanza. Una sentenzadella Cassazione chiarisce che esso ha anche una fun-zione certificativa per dimostrare l’effettuazionedell’autoanalisi e per controllarne la congruità, anchese non necessariamente gli elementi considerati ai finidella valutazione devono essere espressamente espo-sti nel rapporto (Cass. Pen., sez. III, 13 marzo 1996, inCass. Pen., 1997, 2838).

La valutazione deve essere rifatta quando interven-ga un mutamento nelle lavorazioni tale da influire inmodo sostanziale sul rumore prodotto (non prima di90 e non dopo 180 giorni dall’inizio della modifica,applicando analogicamente quanto previsto per le nuo-ve imprese) ed ogni qualvolta l’organo di vigilanza lodisponga con provvedimento motivato.

Misure preventive: la giurisprudenza di fronteall’apparente indeterminatezza di tale obbligo

In seguito alla valutazione, il datore di lavoro (exart. 41 comma 1) deve ridurre «al minimo, in relazio-ne alle conoscenze acquisite in base al progresso tec-nico, i rischi derivanti dall’esposizione al rumore me-

Segnaletica: cartelli indicatori di pericolo e di obbligo

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nomiche dell’impresa. Altra importante precisazionedi questa decisione è che il datore di lavoro commettereato anche per il solo fatto di aver adottato soltantoalcune tra le misure tecniche praticabili ove il giudiceaccerti che non sono state assunte le altre necessarie aridurre il rumore al minimo tecnologicamente possi-bile: dette misure sono dunque da attuare tutte e con-giuntamente.

Inoltre, può sembrare che il comma 1 dell’articoloin esame, non facendo riferimento alcuno ad eventua-li valori limite di rumore superati i quali il datore dilavoro deve attivarsi, possa dar luogo ad incertezze.In realtà la prescrizione è molto chiara ed indica ildovere di eliminare o limitare il rischio sempre, a pre-scindere dai decibel generati nel luogo di lavoro: ildatore di lavoro non sarà considerato sanzionabile soloquando non esistano ulteriori rimedi migliorativi con-cretamente attuabili.

I commi successivi prevedono che, sempre in se-guito alla valutazione, se la misurazione rivela ilsuperamento dei limiti consentiti (esposizione quoti-diana personale superiore a 90 dBA oppure valore dellapressione acustica istantanea non ponderata superiorea 140 dB – 200 Pa), il datore di lavoro deve esporreappropriata segnaletica e possibilmente perimetrare taliluoghi limitandone l’accesso.

Il datore di lavoro è obbligato ad iscrivere i lavora-tori che operano in tale ambito in un registro (da lui

III, 29 ottobre 1993, in “Cass. Pen. 1995, 382).Particolare riguardo merita il dettato letterale della

norma quando rinvia alle «misure concretamenteattuabili». Questo riferimento appare infatti del tuttogenerico e rende perciò difficile al datore di lavorocapire quali debbano essere le misure effettive da at-tuare. La Corte Costituzionale (sentenza 25 luglio1996, n. 312, in Dir. Lav., 1977, II, 362) è però inter-venuta a dissipare qualsiasi dubbio circal’incostituzionalità di tale norma dichiarando che per“misure concretamente attuabili” devono intendersiquelle che, nei diversi settori e nelle differenti lavora-zioni, corrispondono ad applicazioni tecnologiche ge-neralmente praticate e ad accorgimenti organizzativi eprocedurali altrettanto generalmente acquisiti (comenorme armonizzate, UNI, ISO, direttiva macchine),«sicché penalmente censurata sia soltanto la deviazio-ne dei comportamenti dell’imprenditore dagli“standard” di sicurezza propri, in concreto e al mo-mento, delle diverse attività produttive». L’impresa,dunque, non ha il compito di realizzare innovazionifinalizzate alla sicurezza.

Una sentenza della Cassazione, poi, specifica (sez.III pen., 5 febbraio 1998, n. 2703, in Riv. Pen., 1998,336) che la norma in esame, con il fare riferimento amisure concretamente attuabili, impone il dovere as-soluto della riduzione al minimo del rischio e non undovere relativo connesso alle effettive capacità eco-

Un esempio di insonorizzazione delsoffitto e di parte della rotativa

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Il rischio rumore nelle aziende editoriali: norme, obblighi, prevenzione TecnoMedia

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conservato ed aggiornato) indicante i livelli di espo-sizione e a consegnare copia di tali elenchi (comuni-candone di volta in volta le variazioni) agli organi in-dicati dall’art. 49 comma 3 D.Lvo 277/91. Il contenu-to delle annotazioni effettuate nel registro devono es-sere comunicate ai singoli lavoratori per mezzo delmedico competente e sono riservate.

Se, nonostante le misure di cui sopra, l’esposizio-ne quotidiana personale di un lavoratore al rumore ri-sulta superiore a 90 dBA (o il valore della pressioneacustica istantanea non ponderata risulta superiore a140 dB – 200 Pa), il datore di lavoro deve comunicareall’organo di vigilanza (entro 30 giorni dall’accerta-mento di tale superamento) le misure tecniche edorganizzative applicate ed informa i lavoratori o i lororappresentanti.

Formazione, informazione e uso dei mezzi in-dividuali di protezione dell’udito

Se l’esposizione quotidiana personale di un lavo-ratore al rumore è superiore a 80dBA, il datore di la-voro deve fare in modo che i lavoratori o i loro rappre-sentanti vengano informati sui rischi per l’udito, sullemisure adottate, sulle misure di protezione cui i lavo-ratori devono conformarsi, sulla funzione e le modali-tà d’uso dei mezzi individuali di protezione, sulle cir-costanze in cui è previsto l’uso di questi ultimi, sulsignificato del controllo sanitario, sui risultati e sul si-gnificato della valutazione del rischio.

Se invece l’esposizione quotidiana personale di unlavoratore è superiore a 85 dBA, il datore di lavoro,oltre alle informazioni di cui sopra, deve formare i la-voratori sull’uso corretto dei mezzi individuali di pro-tezione dell’udito e degli utensili, macchine eapparecchiature.

Qualora l’esposizione quotidiana personale di unlavoratore possa superare gli 85 dBA il datore di lavo-ro deve anche fornire idonei mezzi individuali di pro-tezione dell’udito. Questi ultimi vengono adattati alsingolo lavoratore ed alle sue condizioni di lavoro esono considerati “adeguati” se mantengono un livellodi rischio uguale o inferiore a quello derivante daun’esposizione quotidiana personale di 90 dBA. Perla scelta dei modelli di detti mezzi il datore di lavorodeve consultare i lavoratori o i loro rappresentanti. Ilavoratori, inoltre, sono obbligati a utilizzare questimezzi se il rischio supera i 90 dBA.

Con riferimento poi alle lavorazioni che compor-tano intrinsecamente variazioni considerevoli del-l’esposizione personale quotidiana al rumore da unagiornata lavorativa all’altra, il datore di lavoro può ri-chiedere all’organo di vigilanza deroghe alle regolesui mezzi individuali di protezione. Ciò può avvenirea condizione che si dimostri che la media settimanaledei valori quotidiani di esposizione del lavoratore alrumore non superi i 90 dBA (art. 47).

Deroghe possono essere richieste anche al Mini-stero del Lavoro e della Previdenza Sociale (per le at-tività estrattive al Ministero dell’Industria, del Com-

Esempio di pannello di obbligo con accensione automaticacomandata da rilevatore microfonico (evidenziato dalriquadro)

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28TecnoMedia n. 22, giugno 1999

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mercio e dell’Artigianato) quando, in situazioni ecce-zionali, non sia possibile ridurre l’esposizione quoti-diana personale al di sotto di 90 dBA con nessun mez-zo oppure quando, per lavoratori che svolgono com-piti particolari con esposizione quotidiana personalesuperiore a 90 dBA, l’applicazione di detti mezzi pro-vocherebbe un aggravamento complessivo del rischioper la salute e la sicurezza dei lavoratori considerati enon sia possibile evitare tale rischio con altri mezzi(art. 48).

Controllo sanitario

Nel caso in cui l’esposizione quotidiana personaleal rumore superi gli 85 dBA, a prescindere dall’uso didispositivi individuali di protezione, il lavoratore deveessere sottoposto a controllo sanitario. Questo consi-ste in una visita medica preventiva che accerti l’ido-neità della persona a svolgere quella specifica man-sione e, successivamente, in visite mediche periodi-che (la prima non oltre un anno da quella preventiva,le successive secondo il giudizio del medico; in que-st’ultimo caso però, con riferimento ai lavoratori per iquali è stata concessa una deroga in materia di uso deidispositivi individuali di protezione ex artt. 47 e 48,gli intervalli non possono superare i due anni – per ilavoratori la cui esposizione è inferiore a 90 dBA – eun anno – per i lavoratori esposti a rumori più elevati).

Il controllo sanitario può essere richiesto anche dalavoratori la cui esposizione quotidiana personale siacompresa tra gli 80 e gli 85 dBA: in questo caso ilmedico competente deve confermare l’opportunitàdelle visite.

Il datore di lavoro, in seguito all’esito del control-lo sanitario, adotta le idonee misure preventive e pro-tettive adatte anche al singolo lavoratore (tra le quali,se necessario, anche la riduzione dell’esposizione quo-tidiana personale).

Il significato dei valori limite

Il D.Lvo 277/91 prevede sia obblighi che esistonoin capo al datore di lavoro indipendentemente dalraggiungimento di determinati valori limite (come lavalutazione del rischio e la predisposizione di misurepreventive) sia obblighi che invece sorgono con ilraggiungimento di questi. Quando il decreto in esameha inteso collegare un obbligo ad un valore limite, loha sempre detto esplicitamente: di conseguenza quan-

do non menziona alcun valore, l’obbligo va adempiu-to a prescindere dalla quantità di dBA prodotti nel luogodi lavoro.

Molto si è discusso con riferimento al significatodi tali valori limite e la quasi totalità della giurispru-denza è giunta alle seguenti conclusioni. Essi hannointrodotto un elemento di maggior certezza, ma nonhanno la funzione di stabilire il confine tra ciò che èinnocuo e ciò che è nocivo. Per questo motivo il sem-plice rispetto di tali indicatori non è sufficiente ad esclu-dere la colpa del datore di lavoro quando egli, pur aven-do la possibilità di eliminare o ridurre l’agente noci-vo, si sia limitato ad adottare le semplici misure sog-gettive di prevenzione o sia rimasto addirittura inerte.La sentenza Cass. Pen., sez. III, 18 marzo 1992, n..4488 (in Dir. e pratica lav., 1992, 1769) trova la con-ferma di tale impostazione «nel principio, sanzionatopenalmente, enunciato nell’art. 41 comma 1 … ove sienuncia l’obbligo di ridurre al minimo i rischi da ru-more, senza alcun accenno a valori limite e, quindi,anche nell’ipotesi in cui si rimanga al di sotto di talilimiti, ove si accerti in concreto la mancata adozionedi misure ordinarie di diligenza».

Ma se da un lato le norme che stabiliscono un va-lore limite non lo prevedono come limite certo tra in-nocuo e nocivo, dall’altro lato è pur vero che un “limi-te” esiste anche laddove le norme non menzionano li-mite alcuno. Si consideri in proposito il principio delrumore indebito, rinvenibile dal combinato dispostodegli articoli 41 comma 1 (dovere della riduzione alminimo dei rischi derivanti dall’esposizione al rumo-re mediante misure preventive concretamente attuabiliin base al progresso tecnico), 3 lett. a (agente è ciò cheè potenzialmente dannoso per la salute) e 38 (lo scopodel decreto de quo è la protezione dell’udito dei lavo-ratori). Secondo tale ottica risulta indebito il rumorepericoloso (rischioso per l’udito), ma «non sempre ilrumore pericoloso è indebito: (si rivela indebito) ovee sino a che risulti passibile di attenuazione mediantemisure tecniche, organizzative e procedurali concre-tamente attuabili in relazione alle conoscenze acquisi-te in base al progresso tecnico. (La protezione è dove-rosa) entro i confini segnati dalla concreta attuabilitàdella misure preventive» (R. Guariniello, Tre anni diapplicazione del D.Lvo 277/91 sui rischi lavorativi dapiombo, amianto rumore, in Il Foro italiano, 1994, II,548).

Antonietta [email protected]

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L’industria grafica ed editoriale del mezzogiorno è pronta ad investire TecnoMedia

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Da una ricerca realizzata da E.Press consulting e presentata lo scorso 4 maggio a Milanoemerge un mercato grafico del Mezzogiorno d’Italia dinamico ed in espansione, che avvertela necessità di innovazione culturale e tecnologica, non più unicamente trainato dal purimportante sostegno dei finanziamenti pubblici.

Una novità assoluta: è la prima volta infatti cheviene realizzata una ricerca di mercato sulle tendenzein atto nell’industria grafica ed editoriale del Centro-Sud Italia. La ricerca, che è stata realizzata dalla E.Press Consulting, è stata presentata lo scorso 4 mag-gio a Milano presso la sede di Centrexpo nel quadrodelle iniziative di promozione di Medprint ‘99, lamostra delle tecnologie per l’industria grafica ed edi-toriale mediterranea, che si svolgerà dal 27 al 31 otto-bre prossimi presso il quartiere fieristico della Mostrad’Oltremare di Napoli.

Dalla ricerca emergono risultati confortanti, nonsolo per gli espositori di MedPrint, ma anche per ipromotori stessi, che hanno avuto conferma della va-lidità dell’iniziativa di organizzare una manifestazio-ne nel Sud-Italia, un mercato forse oggi poco cono-sciuto ma in grado di offrire buone opportunità disviluppo, di crescita e di reciproca conoscenza sia aifornitori sia agli utilizzatori di tecnologie del mondografico-editoriale.

L’inchiesta: i criteri di ricerca

E. Press Consulting – società specializzata in in-dagini di mercato in ambito fieristico - ha scelto diutilizzare l’inchiesta di mercato quale strumento d’in-dagine. Questo metodo combina in modo ottimale idati statistico-quantitativi tipici della ricerca di mer-cato con i dati qualitativi caratteristici dell’inchiestagiornalistica. L’inchiesta vera e propria è stata prece-duta dalla costruzione di un campione “ragionato” diutilizzatori di tecnologie del Centro-Sud (Campania,Puglia, Lazio, Sicilia e Basilicata), aziende che, perfatturato, posizione geografica e storia aziendale, fos-sero significative per l’individuazione dei fattori criti-ci che muovono il mercato. L’inchiesta si è quindi svi-

L’industria grafica ededitoriale del mezzogiornoè pronta ad investire

luppata in due fasi successive con l’utilizzo di stru-menti differenti. Nella prima fase si è proceduto al-l’intervista degli utilizzatori di tecnologie (42 aziendeoperanti in diversi comparti: stampa, cartotecnica,imballaggio, legatoria, pre-stampa, pubblicità, proget-tazione grafica ed editoriale, ecc.). In questa fase, tipi-camente di carattere “giornalistico”, l’intervista è sta-ta rivolta anche ad altri importanti interlocutori delsettore definiti da E. Press “sentinelle del mercato”,vale a dire professionisti ed operatori in grado di go-dere di un punto di vista privilegiato sui fenomenimacro-micro economici. Proprio questi ultimi hannoconsentito di disegnare alcuni scenari e le tendenzefuture di questo mercato.

La seconda parte dell’inchiesta è stata condotta suun campione di 105 aziende tra produttori di tecnolo-gie (75%) e loro rivenditori (25%) ai quali è stato in-viato un questionario mirato a rilevare le aspettativedi business nel mercato e le attese nei confronti diMedPrint (36 le risposte complessivamente pervenu-te).

Il panorama del mercato grafico-editoriale delCentro-Sud Italia e le attese dei suoi operatori

La prima parte dell’inchiesta ha rivelato alcuneimportanti peculiarità e le principali tendenze di svi-luppo del mercato grafico – editoriale del Centro-SudItalia, in particolare per quanto riguarda gli utenti fi-nali di macchinari e tecnologie. Per gli imprenditoridell’area mediterranea l’era dei “bilanci in rosso” stalasciando il posto ad una crescita del fatturato graziealla congiuntura economica favorevole. Forti segnalidi questa ripresa sono il mercato pubblicitario, che staregistrando un vero e proprio boom, e le neonate im-prese, piccole realtà aziendali che, grazie a giovani

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30TecnoMedia n. 22, giugno 1999

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fico za produttiva nella velocità e nella precisione di tec-

nologie a “basso” costo. Ecco quindi l’interesse per letecnologie legate all’informatica, dovuto anche all’as-sorbimento del pre-press nelle fasi di lavorazione ti-pografica. L’esigenza di economie nei tempi e nei costidi produzione ed il maggior interesse per la qualitàdel prodotto, piuttosto che per grandi volumi di pro-duzione, si riflettono nella crescente domanda di tec-nologie per la stampa a colori, in particolare quelledigitali.

Per quanto riguarda invece i macchinari “più co-stosi” dei comparti cartotecnica e imballaggio (non-ché della stampa tradizionale), è ancora l’usato la viapreferenziale al rinnovo degli impianti.

Le opportunità di Medprint

Una fiera nel Mediterraneo sembra dunque rispon-dere alle esigenze di tutti gli operatori del mercato gra-fico-editoriale. Ai fornitori di tecnologia Medprint of-fre l’opportunità, con un investimento limitato, d’in-contrare una moltitudine di utenti altrimenti disloca-ti su una vasta area. Tra questi vi sono poi i nuovi gio-vani interlocutori desiderosi di crescere e destinati (ciauguriamo) a rappresentare una parte sempre più im-portante della domanda del mercato interno. Sul pia-no dell’espansione commerciale non sono poitrascurabili i finanziamenti pubblici che, se agli utentifinali consentono maggiori investimenti, ai fornitorioffrono maggiori garanzie e sicurezze nell’esigibilitàdei crediti.

Per gli utilizzatori di tecnologie MedPrint si pre-senta come occasione di aggiornamento e di investi-mento per il futuro sviluppo della propria attività im-prenditoriale. Non mancherà infine la risposta a colo-ro che – per investimenti di maggior entità - sono in-teressati alle macchine d’occasione di qualità.

imprenditori ed al sostegno di incentivi e finanziamentipubblici, si stanno moltiplicando. La struttura e l’or-ganizzazione di queste nuove imprese rispecchiano lepeculiarità del panorama industriale ed aziendale delcomparto nelle regioni del Mezzogiorno. Prima fratutte la polverizzazione della produzione e della do-manda. La mancanza dello spirito cooperativo e di unapolitica consortile non consente infatti la costituzionedi un’organizzazione aziendale strutturata, né di poliproduttivi o di qualsiasi altra forma di fusione tra leaziende. Questo si traduce nella presenza di unamiriade di piccole aziende gestite per lo più da unaclasse imprenditoriale composta dai “figli dei vecchitipografi”. A questa struttura produttiva risponde unadomanda altrettanto parcellizzata. Vanno infatti scom-parendo realtà produttive, soprattutto del compartodella stampa tradizionale, in grado di vivere sulla co-stante commessa da parte di un pugno di grandi clien-ti. E’ infatti venuta meno la grande committenza pub-blica che ha lasciato il posto ai piccoli committenti ead alcuni committenti del nord.

In questo panorama si fanno quindi strada singola-ri forme di flessibilità e di elasticità dell’offerta, so-prattutto nelle aree di più recente industrializzazionecome la Basilicata e l’Alta Puglia. Tra produttori ecommittenti regna infatti il “sistema dei rivenditori”,società che, non svolgendo una significativa attivitàproduttiva, affidano i lavori a terzi soggetti deciden-do la ripartizione delle commesse sulla base di un par-co macchine vastissimo.

Ai giovani imprenditori non manca comunque lospirito innovativo e il desiderio di crescere sia in ter-mini di cultura imprenditoriale sia di espansione inmercati nuovi (Africa del nord, Medio Oriente, Sud-est Europa). Coscienti del proprio sottodimen-sionamento rispetto alle potenzialità del mercato, gliimprenditori del Sud ricercano una maggiore efficien-

Agfa Gevaert va in Borsa

Dal 1° giugno di quest’anno é possibile acquistare azioni della società Agfa-Gevaert - sussidiaria delGruppo Bayer - presso le Borse di Francoforte e Bruxelles.

La decisione di quotare l’azienda in borsa era stata presa verso la fine dello scorso anno, con l’obiettivodi rafforzare la indipendenza imprenditoriale della società. La strategia finanziaria della Agfa-Gevaert siaffianca infatti al processo di progressiva focalizzazione nei core business caratteristici, passato attraversole acquisizione di Ozasol (lastre offset) nel 1996, dei “Film grafici e lastre offset” della Du Pont nel 1998 edella società americana Sterling Diagnostic Imaging, specializzata nell’imaging medico diagnostico, eattraverso la cessione, nel corso del 1998, del settore delle fotocopiatrici.

Con 22.000 collaboratori ed un fatturato di 8,5 miliardi di DM - 46% dall’area “Graphic Systems”, 32%dal “Consumer Imaging”, 15% dal “Medical Imaging” e il rimanente 7% dal settore del “non distructivetesting” - Agfa-Gevaert é uno dei fornitori leader al mondo di sistemi di imaging.

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In crescita la domanda interna, in calo le esportazioni di macchine per l’industria grafica TecnoMedia

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I dati diffusi nel corso dell’Assemblea di Acimga , l’Associazione di categoria dei produttoriitaliani di macchine per l’industria grafica, cartotecnica, di trasformazione e affini, delineanouno scenario positivo: il mercato nel suo complesso, infatti, ha mantenuto un trend dicrescita sostenuto, spinto da una forte ripresa delle consegne sul mercato interno, mentreper la prima volta negli anni Novanta le esportazioni hanno fatto segnare una battuta diarresto.

All’Assemblea di Acimga – AssociazioneCostruttori Italiani Macchine per l’Industria Grafica,Cartotecnica, Cartaria di Trasformazione e Affini -svoltasi lo scorso 16 giugno a Milano, il presidenteVittorio Agnati ha presentato i risultati di un 1998poliedrico. Il boom della domanda interna ha arginatoi danni causati da una fase congiunturale mondiale“piena di ombre” che si è ripercossa sulle esportazio-ni italiane di macchine grafiche: per la prima volta neglianni ’90 l’andamento delle esportazioni è di segnonegativo (-0,5% sul ’97).

Il mercato interno

Nonostante il risultato negativo delle esportazio-ni, i costruttori italiani di macchine hanno accresciutoil proprio fatturato di oltre sei punti percentuali grazieal boom della domanda interna trainata dal volano delmercato pubblicitario e dalla necessità di rinnovo de-gli impianti (nel ’98 gli utilizzatori italiani hanno ac-quistato quasi un terzo di macchine in più rispetto al-l’anno precedente). In cifre, le consegne sul mercatointerno si sono tradotte in 743 miliardi di lire di fattu-rato pari ad una crescita del 32% sul ’97, in particola-re grazie alla buona performance delle macchine dastampa.

Il trend positivo della domanda interna sembra pro-seguire anche nel ’99 o, perlomeno, questo è l’anda-mento registrato nel primo trimestre.

I mercati esteri

Abituati a realizzare il 70-80% del proprio fattura-to con le esportazioni (che nel ’98 ammontano a 2.017

In crescita la domandainterna, in calo le esportazionidi macchine per l’industriagrafica

miliardi di lire), i costruttori italiani di macchine gra-fiche hanno decisamente sofferto la crisi di alcuni deimercati “emergenti”, primi fra tutti il Sud-est asiati-co ed Brasile per i quali si può parlare di un vero eproprio crollo. In questi paesi le esportazioni italianesono calate di oltre il 30%.

Significativa anche la flessione degli ordini prove-nienti dalla Russia (-7%) e dalla Turchia (-9%). Glieffetti della crisi dell’America Latina e dell’Asia sisono fatti sentire anche negli Stati Uniti, Paese che hareagito rafforzando la propria aggressività sia sul mer-cato interno, sia su quello Europeo. Per i costruttoriitaliani di macchine grafiche questo si è tradotto, dauna parte, in un calo delle vendite sul mercato statu-nitense (-4% rispetto al ’97) e, dall’altra in un sostan-ziale incremento della concorrenza di macchine “madein U.S.A.” (+33% nelle importazioni).

Nel complesso, l’incidenza dell’export sul totaledel fatturato è scesa di oltre cinque punti percentuali,passando dal 78% del 1997 al 73% del 1998; per con-tro, l’incidenza dell’import sul consumo nazionale èrimasta stabile (65,5% contro il 65,7% di un anno pri-ma, per effetto del concomitante boom delle consegnesul mercato interno (+32%) e delle importazioni(+31%).

Il calo delle esportazioni non ha comunque riguar-dato tutti i comparti. A onor del vero il settore in crisi- già “sofferente” dal 1997 - è quello delle macchineda stampa (-4,6%) che corrisponde però a ben la metàdelle esportazioni italiane di macchine.

Alcune eccezioni hanno tuttavia contribuito a man-tenere le esportazioni appena sotto la soglia di cresci-ta zero. Nell’America Latina, Messico e Argentinasono andati contro tendenza facendo registrare un in-

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32TecnoMedia n. 22, giugno 1999

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fico cremento delle esportazioni italiane rispettivamente del

49% e del 10%. I Paesi dell’Unione Europea sono ri-masti il polmone dei produttori italiani con una novi-tà: nel ’98 la Spagna ha assorbito per la prima voltauna maggior quota di esportazioni (+36%) rispetto aFrancia e Germania.

Punti di riferimento per la produzione italiana sonostati anche i paesi dell’Est Europa (Polonia, Slovacchia,Romania e Repubblica Ceca) verso i quali le esporta-zioni sono incrementate del 23%. Infine l’Australiache, pur non essendo uno dei maggiori mercati di sboc-co, nel ’98 ha più che raddoppiato le importazioni dimacchine “made in Italy”, in particolare quelle da stam-pa.

Segnali positivi, dunque, che inducono gli impren-ditori italiani a prevedere una “ripresina” degli ordiniesteri nel secondo trimestre del ‘99.

La bilancia commerciale e l’occupazione

Il trend negativo delle esportazioni insieme ad unacrescita di oltre il 30% nelle importazioni, indotta dalboom della domanda interna (nel ’98 hanno superato i1.400 miliardi di lire), ha influito pesantemente sulsaldo della bilancia commerciale riducendone di unterzo l’attivo: i 950 miliardi di lire del ’97 si sono ri-dotti a 600 nel ’98.

La ripresa dei flussi di export dei costruttori italia-ni di macchine grafiche, cartotecniche, cartarie etrasformatrici sembra quindi affidata al comportamentodei maggior partner commerciali italiani: U.S.A., Unio-ne Europea e Asia (Giappone e Cina).

Un ultimo dato riguarda l’occupazione, che in unanno è cresciuta di duecento unità, passando da 7.600a 7.800 addetti.

1995 1996 1997 1998 ±% 95/96 ±% 96/97 ±% 97/98

fatturato 2.360.000 2.380.000 2.590.000 2.760.000 0,85% 8,82% 6,56%

esportazioni 1.721.987 1.891.339 2.027.720 2.017.094 9,83% 7,21% -0,52%

consegne sul mercato interno 638.013 488.661 562.280 742.906 -23,41% 15,07% 32,12%

importazioni 1.193.773 1.200.971 1.077.650 1.410.378 0,60% -10,27% 30,88%

consumo nazionale 1.831.786 1.689.632 1.639.930 2.153.284 -7,76% -2,94% 31,30%saldo commerciale 528.214 690.368 950.070 606.716 30,70% 37,62% -36,14%

export/fatturato 72,97% 79,47% 78,29% 73,08%

import/consumo nazionale 65,17% 71,08% 65,71% 65,50%Occupazione (n. addetti) 7.600 7.400 7.600 7.800

Valori espressi in milioni di lireFonte: Ufficio studi ACIMGA

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Rallenta nel 1998 la crescita dell’industria grafica, cartotecnica e trasformatrice TecnoMedia

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Le ripercussioni della crisi asiatica sull’economia mondiale non hanno risparmiato – nellaseconda metà del ’98 - l’Italia ed il settore grafico e cartotecnico. Frenata la crescita previstaper il ’98, non sembrano migliorare le previsioni per il ’99. Questo, in estrema sintesi, ilpanorama delineato da Alberto Gajani, Presidente uscente di Assografici (AssociazioneNazionale Italiana Industrie Grafiche Cartotecniche e Trasformatrici) che, proprio inoccasione dell’assemblea annuale dell’Associazione svoltasi lo scorso 19 aprile a Milano,ha passato il testimone ad Emanuele Piovano.

Il sostenuto incremento della produzione grafica ecartotecnica nel ’97 (+ 8,7%) si è arrestato ad un +1,7%nel ’98. I paesi in crisi hanno evidentemente ridotto ipropri consumi influendo negativamente sulle azien-de esportatrici che hanno accentuato la competizionesul prezzo con conseguente diminuzione dei profitti.Situazione aggravata dalla concorrenza di prodotti diimportazione che – in seguito alla svalutazione dellemonete asiatiche - si sono mostrati altamente compe-titivi.

In positivo l’andamento generale del comparto seriferito al fatturato (+7,6%), risultato probabilmenteattribuibile alla richiesta di prodotti a più alto valoreaggiunto.

L’andamento dei singoli comparti

La produzione industriale grafica ed editoriale del’98 si arresta ad un +1,7% dopo un aumento del 10%nel ’97. Il dato complessivo non rispecchia però l’an-damento dei singoli prodotti. Crolla infatti lamodulistica (-19,4% sul ’97) in seguito allo snellimentodelle procedure amministrative e burocratiche, cosìcome rallenta la stampa dei libri (-5,7%). Positiva èinvece la produzione di quotidiani (+4,9%) e di pub-blicazioni periodiche (+3,9%).

L’incremento degli investimenti pubblicitari(+9,7%) si riflette poi sull’andamento degli stampatipubblicitari e commerciali (+9,9%) che, dal 1970,mantengono un trend di crescita più o meno invaria-to. In termini di fatturato il comparto grafico registraun modesto incremento del 2,8%, mentre il compartoeditoriale segna un +19%.

Rallenta nel 1998 la crescitadell’industria grafica,cartotecnica e trasformatrice

Gli ordinativi dell’industria grafica-editoriale han-no infine mostrato recenti segnali di ripresa sulla sciadi nuove iniziative di grandi gruppi editoriali, degliinvestimenti pubblicitari e della domanda di stampatielettorali.

Anche il comparto cartotecnico trasformatore mo-stra modesti tassi di crescita dell’attività produttiva(+2,5%), fatta eccezione per gli imballaggi flessibiliche registrano un incremento del 19,6% sul ’97. Innegativo invece la produzione di astucci e scatole pie-ghevoli (-2,4%) e di buste da lettera commerciali (-3,6%). In termini di fatturato il comparto segna com-plessivamente un lieve incremento del 2,6%.

Gli scambi con l’estero

La bilancia commerciale del settore grafico ecartotecnico trasformatore resta in attivo per 3.500miliardi di lire nonostante l’assottigliamento dell’avan-zo realizzato nel ’97 (-6%).

L’industria grafica ha mantenuto il saldo positivodello scorso anno (1.450 miliardi), un surplus frenatoda una più consistente crescita delle importazioni(+11%) rispetto alle esportazioni (+6%) pari, in termi-ni di fatturato, a 2.450 miliardi di lire. A ciò ha contri-buito soprattutto il forte ribasso dei prezzi all’impor-tazione dei prodotti grafici affiancato dal calo degliordinativi esteri.

Cauto incremento delle esportazioni anche nelcomparto cartotecnico trasformatore (+3%) per unvalore di 5.560 miliardi di lire, ivi comprese le lavora-zioni complementari effettuate in ambito cartario(spalmatura, coloritura, patinatura). In questo settore

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il rafforzamento delle importazioni (+13%) ha incisomaggiormente sulla riduzione (-12%) dell’attivo com-merciale realizzato nel ’97.

Prospettive di Assografici e dell’industria gra-fica e cartotecnica per il 1999

Le previsioni per il 1999 non sono ottimistiche. Lacrescita del mercato resta affidata all’espansione deiconsumi interni e ad un lieve miglioramento nelleesportazioni. Gli sgravi fiscali dovrebbero poi aiutareil rilancio degli investimenti. Nel complesso il 1999

sembra ripercorrere, con modesti miglioramenti, lastrada imboccata nel 1998.

Slancio positivo ed ottimistico, invece, per l’atti-vità di Assografici nel 1999. Con particolare enfasiAlberto Gajani ed il suo successore, Emanuele Piova-no, hanno espresso il desiderio di dar corpo al pro-getto federativo: una filiera della carta, della stampa,della trasformazione e dell’editoria che consenta aglioperatori del mercato grafico, cartario e cartotecnicola gestione coordinata di problematiche comuni ed ilconseguimento di un maggior peso a livello naziona-le, confederale ed europeo.

FATTURATO - INDICI E VALORI (1990=100)

Settori 1994 1995 1996 1997 1998

Industria della carta e della cartotecnica trasformatrice:

lndustria cartariafatturato in miliardi di lire 8.700 12.500 10.300 10.450 10.970variazioni percentuali 22,5 43,7 -17,6 1,5 5,0

lndustria cartotecnica trasformatricetatturato in miliardi di lire 9.000 11.200 10.380 10.380 10.650variazioni percentuaii 12,5 24,4 -7,3 0,0 2,6

Stampa ed editoria:

Editoriaindici 109,8 118,4 111,9 108,1 128,6variazioni percentuali -0,9 7,8 -5,5 -3,4 19,0

Industria graficatatturato in miliardi di lire 17.600 19.400 19.800 19.800 20.354varlazioni percentuaii 3,5 10,2 2,1 0,0 2,8

Fonli: Indici Istat e vulorl stimati Assografici e Assocarta

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MasterMedia: nuove competenze professionali per l’industria della comunicazione

Il fenomeno che ha investito le aziende del settoreva sotto il nome di “convergenza digitale”: in estremasintesi, significa che oggi è possibile immaginare i di-versi “contenuti” dell’industria della comunicazionecome altrettanti “componenti” di un unico “magazzi-no” informatico, ovvero una base di dati i cui conte-nuti in formato digitale (immagini, testi, grafica, suo-ni, etc.) possono di volta in volta essere diffusi a mez-zo stampa piuttosto che su rete Internet o attraverso loschermo di un televisore. Le esperienze emerse nelcorso di questi due giorni di convegno sono uno spac-cato estremamente significativo di questa mutazione.

Il “fenomeno Internet” non è altro che l’elementopiù visibile, la punta dell’iceberg di questa rivoluzio-ne, che sta già cambiando il modo nel quale viviamo elavoriamo, ridefinendo al tempo stesso la gerarchia deivalori delle attività economiche. Un solo esempio: lacapitalizzazione di Borsa di America on Line, il mag-gior fornitore USA di accessi a Internet, è pari oggi a130 miliardi di dollari contro i 46 miliardi della GeneralMotors, primo produttore di automobili del mondo.Nel maggio 1994, quando vedeva la luce il RapportoBangemann, la GM valeva 25 miliardi di dollari, eAmerica on Line superava di poco il miliardo.

L’integrazione digitale, il cui impatto è sotto gliocchi di tutti nel momento in cui è possibile “leggere”un quotidiano stampato e, contemporaneamente, ritro-varne i contenuti in parte o nella totalità all’interno diun sito Internet, ha avuto e sempre più avrà un enormeimpatto sull’organizzazione complessiva dell’industriadella comunicazione e, in particolare, sui livelli e sul-

MasterMedia è un progetto di ricerca promosso dall’Osservatorio Tecnico per i quotidiani ele agenzie di informazione, al quale aderiscono tutte le associazioni di categoria della“filiera grafica” e l’Ordine dei Giornalisti, e sarà realizzato da ASIG Service ed Euromedia. Ilprogetto, che è di durata biennale ed avrà inizio nei prossimi mesi, sarà finanziatodall’Ufficio Centrale per l’Orientamento e la Formazione Professionale dei Lavoratori delMinistero del Lavoro, nell’ambito delle sue attività di orientamento e di informazione. Inqueste pagine descriviamo brevemente le caratteristiche del progetto ed i suoi contenuti.

MasterMedia : nuovecompetenze per l’industriadella comunicazione

PremessaNel maggio del 1994, il Rapporto Bangemann su

L’Europa e la società dell’informazione globale, rea-lizzato come base conoscitiva per il Consiglio Euro-peo di Corfù, individuava nelle tecnologie della co-municazione il motore di una nuova rivoluzione indu-striale, di portata altrettanto significativa di quelle ve-rificatesi all’inizio del 19-esimo e del 20-esimo seco-lo.

A distanza di cinque anni, le previsioni contenutenel Rapporto Bangemann si sono dimostrate assoluta-mente corrette: oggi ci troviamo al centro di una rivo-luzione basata sull’informazione, nella quale, citiamoancora il Rapporto, “il progresso tecnologico ci per-mette di elaborare, archiviare, cercare e diffondereinformazioni in qualunque forma - orale, scritta o vi-suale - esse siano espresse, senza limitazioni di di-stanza, tempo, quantità”.

Le origini di questa “rivoluzione” vanno tuttaviafatte risalire alla seconda metà degli anni settanta,allorquando, prima negli Stati Uniti e successivamen-te in Europa ed in Italia, le aziende produttrici di in-formazione stampata hanno iniziato ad introdurre si-stemi di provenienza informatica. Prima grossi calco-latori elettronici dedicati, poi personal computer sem-pre più potenti e software standard sempre più sofisti-cati hanno cominciato ad elaborare i “contenuti” del-l’industria della comunicazione, trasformando progres-sivamente testi, grafica, suoni, immagini fisse ed inmovimento e quant’altro attiene alla comunicazionein “files” digitali.

FIEGASIG

SLC-CGIL

F.I.S.TEL-CISL

UILSIC-UIL

La rubrica Le pagine dell’Osservatorio è interamente dedicata all’OrganismoParitetico Imprenditori-Sindacati previsto dal Contratto Collettivo di Lavoro deidipendenti delle imprese editrici e stampatrici di quotidiani e delle agenzie di stampa.Attività, ricerche, dati statistici ed altre informazioni sulla industria editoriale e sul mondodel lavoro raccolte, elaborate e diffuse a cura dell’Osservatorio Tecnico per iquotidiani e le agenzie di informazione.

Via Sicilia 125 - 00187 Roma. Tel 06/4885026 - Fax 06/4883489. E-mail: [email protected]

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torio la qualità dell’occupazione. “L’arrivo della società

dell’informazione - citiamo ancora il RapportoBangemann - porta con sè nuove forme diregolamentazione del lavoro, nuove professioni, nuo-ve competenze”. Non solo infatti si assiste al rapidocambiamento dell’organizzazione del lavoro, ma adessere influenzati sono anche e soprattutto i singoliruoli professionali, sia di area tecnica che giornalisti-ca.

Alcuni mestieri scompaiono, “vecchi” mestieri siriempiono di nuovi contenuti, altre opportunità si pre-sentano improvvisamente; spesso non è più il ‘pezzodi carta’ o la qualifica professionale che è possibilespendere per entrare ed operare nel mondo del lavoro,ma risultano vincenti competenze trasversali e gene-rate da mix di interessi personali, tecnici ed umanistici.

Si delinea quindi uno scenario che a linee generalitutti dicono di conoscere ma che, nelle reali dimensio-ni ed opportunità di lavoro, è ben lungi dall’essere sta-to analizzato, descritto e compreso. Ed è appunto que-sto l’obiettivo che si propone il progetto.

I promotori di MasterMediaOrganismo promotore del progetto MasterMedia

è l’Osservatorio Tecnico per i quotidiani e le agen-zie di informazione, organismo bilaterale e pariteticoche riunisce le associazioni di categoria e le organiz-zazioni sindacali del settore dei quotidiani: FIEG,ASIG, SLC-CGIL, F.I.S.TEL-CISL, UILSIC-UIL.

L’Osservatorio Tecnico è stato costituito nel 1988nel quadro del rinnovo del Contratto Nazionale di La-voro Poligrafico, con l’obiettivo di operare come sedeprivilegiata per attività continuative di monitoraggiodel settore, per la raccolta e la verifica congiunta deidati, nonché per l’attivazione di ricerche sull’andamen-to del mercato della stampa, sull’occupazione e l’evo-luzione delle professionalità poligrafiche, sullo svilup-po delle tecnologie, sull’andamento retributivo e delcosto del lavoro, sulle pari opportunità uomo-donnanell’accesso al lavoro e su ogni altro aspetto tecnolo-gico-organizzativo che potesse avere un impatto sullaproduzione dei quotidiani. Nel corso dell’ultimo rin-novo contrattuale i compiti dell’Osservatorio sono statiaccresciuti e, di fatto, l’organismo è diventato sede diriferimento per l’intero settore della comunicazionestampata su temi quali l’innovazione tecnologica, lasicurezza negli ambienti di lavoro, le pari opportunitàuomo-donna e, in modo particolare, per il monitoraggiocontinuativo dei fabbisogni formativi e di aggiorna-mento professionale degli operatori del settore.

Al progetto aderiscono inoltre:• Ordine Nazionale dei Giornalisti. l’Ordine pro-

fessionale dei giornalisti italiani, del quale fannoparte circa 8.000 giornalisti professionisti e 45.000giornalisti pubblicisti.

• ANEE - Associazione Nazionale Editoria Elet-tronica, alla quale aderiscono 75 aziende del set-tore editoriale ed informatico.

• Assografici – Associazione Nazionale ItalianaIndustrie Grafiche CartotecnicheTrasformatrici . Rappresenta circa 1.000 aziendeper complessivi 50.000 dipendenti.

• AIE – Associazione Italiana Editori, della qualefanno parte circa 400 società editrici che rappre-sentano circa i due terzi della produzione librarianazionale.

• Assocarta – Associazione Italiana tra gli Indu-striali della Carta Cartoni e Paste per Carta.Raggruppa 86 cartiere sulle 170 operanti sul terri-torio italiano.

• ANES – Associazione Nazionale Editoria Perio-dica Specializzata. Raggruppa 141 aziende cheeditano periodici di argomento tecnico e speciali-stico.

• ACIMGA – Associazione Costruttori ItalianiMacchine per l’Industria Grafica, Cartotecnica,Cartaria, di Trasformazione e Affini. raggruppa44 società che rappresentano il 70% del fatturatocomplessivo del settore e l’80% dell’export.

• ARGI – Associazione Rappresentanti Ufficialiper l’Italia di Case Estere Costruttrici di Mac-chine Grafiche Cartotecniche e Affini. Raggrup-pa 20 società, con circa 700 addetti.Tutte insieme, le associazioni sopra indicate,

unitamente a FIEG ed ASIG, rappresentano i diversisegmenti di un settore che, nella sua globalità, com-prende oltre 30.000 aziende che, con un fatturato an-nuo di 51.000 miliardi, danno lavoro a oltre 260.000addetti.

Come si può vedere, il ventaglio dei promotorispazia lungo tutto il fronte dell’industria grafica: daiquotidiani ai periodici ai libri, dalla stampa commer-ciale alla produzione cartaria e cartotecnica, sino aifornitori ed ai rappresentanti di tecnologia, che assu-mono un ruolo sempre più importante nella promo-zione dell’innovazione tecnologica e, con essa, di nuo-ve forme di organizzazione del lavoro, di nuove pro-fessionalità, di nuove competenze.

E’ il caso di sottolineare un aspetto molto impor-tante: è la prima volta, che tutte le associazioni di ca-

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MasterMedia: nuove competenze professionali per l’industria della comunicazione

tegoria del settore grafico uniscono le loro forze perrealizzare un progetto comune, superando divisioni esteccati che oggi, nel momento in cui la convergenzadigitale delle tecnologie va unificando i processi pro-duttivi, cominciano progressivamente a sfumare.

Attività previsteGli obiettivi generali dell’intervento sono:

• ampliare ed estendere progressivamente, nel corsodel biennio, la conoscenza sistematica dell’indu-stria dell’informazione,: innovazione tecnologica,andamento del mercato dei mezzi di comunicazio-ne stampata e digitale (on line e off-line), occupa-zione, andamento retributivo e del costo del lavo-ro, pari opportunità uomo-donna nell’accesso allavoro;

• ampliare ed estendere, nel corso del biennio, l’at-tività di monitoraggio continuativo sul mercato dellavoro e sui bisogni formativi nel settore in anali-si, sia in funzione della modificazione dei cicli edella organizzazione della produzione, sia per quan-to riguarda nuove opportunità di impiego e lo svi-luppo di nuove professionalità come conseguenzadel fenomeno della convergenza digitale dei me-dia;

• mettere a disposizione del sistema educativo e dellaformazione professionale indicatori, strumenti eriflessioni utili a definire i percorsi formativi ade-guati (nuovi piani di studio, training on job, espe-rienze multidisciplinari, etc.) atti a fornire le com-petenze via via richieste dall’evoluzione del mer-cato del lavoro.

• individuare e codificare le competenze necessarieallo svolgimento delle mansioni professionali ri-chieste dal mercato anche per orientare (e accom-pagnare) i potenziali interessati – in particolare pos-sessori di titoli di studio considerati ‘deboli’ – al-l’inserimento in questo settore.

• Contribuire a colmare, attraverso la creazione diuna banca dati, il divario esistente tra i lavoratorie le aziende più innovative del settore, che neces-sitano spesso di personale dotato di competenzenon facilmente reperibili attraverso i consueti per-corsi educativi e formativi;

• porre le basi per la costituzione di un osservatoriopermanente in grado di svolgere queste attività inmodo sistematico e continuativo con la collabora-zione di tutte le realtà più significative del settore,anche nella prospettiva di avviare un ricorso siste-matico alle opportunità offerte da strumenti on line

di tele-formazione e aggiornamento professionalepermanente.

Le attivitàIl progetto prevede diversi ambiti di ricerca, attivi-

tà continuativa di diffusione dei dati delle ricerche edella banca dati attraverso strumenti tradizionali (stam-pa) e mezzi digitali on-line (sito Internet) ed off-line(CD Rom), ed attività di comunicazione e presenta-zione dei risultati delle ricerche attraverso incontripubblici (convegni, seminari e tavole rotonde), a ca-rattere sia nazionale che internazionale.

In sede di presentazione sintetica del progetto, tut-tavia, basta soffermarsi sugli elementi più significati-vi ed innovativi del progetto, ovvero la costituzione diquella che abbiamo definito Banca dati delle compe-tenze, che si compone di quattro strumenti di base:

Anagrafe dell’innovazione: dove verranno ana-lizzate le realtà aziendali più significative al livellodei processi produttivi, dell’innovazione di prodotto,delle prassi organizzative, dell’utilizzo di figure pro-fessionali di nuova concezione. Verranno privilegiatele realtà più impegnate nella realizzazione di prodottie servizi editoriali “multiple-media”, che sono passatecioè da un atteggiamento product oriented ad un ap-proccio che privilegia l’erogazione di servizi informa-tivi che, a seconda delle tecnologie disponibili e delprofilo del potenziale utente, possano dispiegarsi inmolteplici forme: cartacea, elettronica, on-line, off-line;

Anagrafe dell’offerta formativa : dove verrannopresentate le strutture che sul territorio effettuano atti-vità di formazione di base e specialistica, riqua-lificazione, formazione continua, con riferimento airispettivi piani di studio ed al loro grado di risponden-za con quanto emergerà nel corso della ricerca;

Forum delle tecnologie: in esso confluiranno ana-lisi e ricerche tendenti a monitorare di continuo lo sce-nario delle tecnologie della comunicazione in tutto ilmondo.

I tre moduli sono strettamente connessi tra loro dalmomento che ogni evoluzione tecnologica, per esem-pio, genera nuove possibilità per le aziende e, di con-seguenza, nuove richieste in termini di professionalitàe percorsi formativi. Il risultato ultimo delle interazionitra i tre moduli è, appunto, la

Banca dati delle Competenze: dove vengono il-lustrate le singole competenze che, variamente com-binate, contribuiscono alla definizione dei profili pro-fessionali; verranno inoltre indicati i percorsi formati-vi che consentono l’adeguata acquisizione di queste

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38TecnoMedia n. 22, giugno1999

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torio competenze.

ConclusioneL’analisi e l’individuazione delle nuove professio-

ni e, ancora di più, delle nuove competenze richiesteai lavoratori della società dell’informazione, finaliz-zata all’adeguamento delle politiche formative e ad unamaggiore coesione tra la domanda e l’offerta di lavoronel medio periodo, costituiscono l’obiettivo principa-le del Progetto MasterMedia.

Il Progetto si propone infatti di monitorare in modosistematico e continuativo l’evoluzione delle tecnolo-gie, dell’organizzazione del lavoro, dell’offertaformativa e delle competenze richieste, ed i loro ri-flessi sul mercato del lavoro dell’industria della co-municazione stampata e dei nuovi strumenti di comu-nicazione elettronica. Il comparto industriale investi-to dall’iniziativa, nel suo complesso, per l’Italia rap-presenta un universo di circa trentamila imprese, conuna popolazione complessiva che supera leduecentomila unità.

Una prima, fondamentale novità del progettoMasterMedia consiste nel target della ricerca. Il pro-getto intende concentrarsi, infatti, sull’industria dellacomunicazione, e privilegiare le modalità di evoluzio-ne delle competenze e delle figure professionali chepiù direttamente si trovano coinvolte nelle nuove mo-dalità di acquisizione, trattamento, archiviazione e dif-fusione della “risorsa informazione”.

MasterMedia si concentra quindi sulla codificadelle nuove competenze che saranno richieste per iprofili professionali destinati ad emergere nell’indu-stria della comunicazione: l’evoluzione di figure tra-dizionali, come quella del giornalista, ma che si devo-no arricchire di nuove competenze, o la nascita di fi-gure assolutamente nuove ed inedite, come - a titolodi esempio - quelle individuate dal Forum per la Tec-nologia della Informazione del CNEL (“Autore diContenuti”, “Information Broker”, “Programmatore sulWeb”, “Webmaster”, e così via).

Un altro aspetto innovativo del progettoMasterMedia è costituito dal suo collegamento conorganizzazioni e centri di ricerca internazionali che sioccupano dello stesso tema. Il primo nome che vienein mente è quello di IFRA, che assieme a FIEG edASIG ha organizzato questo convegno. Come dimo-strano questi due giorni di convegno, la conoscenzadelle più significative esperienze estere potrà arricchireil progetto di ricerca lungo un duplice versante:• da un lato, conferisce al progetto elementi preditti-

vi, in quanto le tecnologie e le forme di organizza-zione del lavoro più avanzate provengono in largamisura dalla realtà nord-americana, dove trovanoimpiego con un significativo anticipo rispetto allarealtà europea ed italiana;

• in secondo luogo, arricchisce l’individuazione dellecompetenze e la conseguente ridefinizione dei per-corsi formativi con una maggiore conoscenza ditecnologie e soluzioni organizzative di tutto il mon-do, aprendo in questo modo ai lavoratori la possi-bilità di proporsi su un mercato assai più ampiorispetto a quello italiano.Ulteriore elemento innovativo del progetto è rap-

presentato dalla costituzione della banca dati che, invirtù della sua strutturazione in differenti moduliinterconnessi tra loro (anagrafe dell’innovazione, ana-grafe dell’offerta formativa, forum delle tecnologie,banca dati delle competenze), consente a tutti gli atto-ri potenzialmente interessati al suo utilizzo di ricavar-ne un notevole valore aggiunto:• le aziende avranno a disposizione un panorama

sempre aggiornato delle opportunità di processo edi prodotto che l’evoluzione delle tecnologie met-te a loro disposizione, nonché dei più aggiornati equalificati centri ai quali rivolgersi per ogni esi-genza di formazione di base, di formazione spe-cialistica, di riqualificazione del personale;

• i centri di formazione che agiscono sul territorioavranno l’opportunità di verificare e, se necessa-rio, ritarare la propria offerta formativa sulla basedell’evoluzione delle tecnologie della comunica-zione e delle effettive esigenze delle imprese delsettore;

• i centri di orientamento all’impiego ed i giova-ni in cerca di occupazione, infine, avranno a di-sposizione una completa ed aggiornata “mappa del-l’innovazione”, comprendente da una parte l’elen-co e la descrizione delle società più innovative epotenzialmente più interessate ad investire in ri-sorse umane, dall’altra l’indicazione delle compe-tenze che dovranno essere acquisite per potersiproporre con successo nel mondo del lavoro, e dellestrutture di formazione più pronte a fornirle.Obiettivo della banca dati, così organizzata, non è

pertanto quello di aggiungere un altro repertorio ai tantiche esistono già, ma di disegnare una “mappa dell’in-novazione” – informativa, tecnologica, professionale– in continua e dinamica evoluzione, e con l’obiettivoultimo di avvicinare tra loro la domanda e l’offerta dilavoro in un settore in rapidissima evoluzione.

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Diritto dell’informaticaLa conclusione di contratti“online”, il documento elettronicoe la “firma digitale”, il problemadei mezzi di pagamento, la tuteladella proprietà intellettuale, edaltro ancora

Da sempre l’uomo ricerca avvenimentiemblematici che possano costituire punti di riferimentonell’incalzare tumultuoso del vivere sociale. Le sceltesono arbitrarie, ma non v’è dubbio che alcuni eventipiù di altri colpiscano la nostra immaginazione.

Due date - 1983 e 2000 - sembrano idonee a rac-chiudere l’evoluzione del diritto dell’informatica.

Il primo evento emblematico è la copertina del TimeMagazine che nel 1983 elesse il computer a personag-gio dell’anno quasi a significare che per quell’announa macchina, e non un uomo, era la “personalità” dipiù significativo successo.

Il secondo evento può essere costituito dal“Millennium Bug”, spettro dai contorni indefiniti chegli esperti di informatica associano al passaggio alnuovo millennio.

Tra questi due eventi si dipana il diritto dell’infor-matica che, con la velocità che caratterizza la macchi-na, sta già mutando il nome da “Computer Law” - comealcuni avevano definito questo settore del diritto neglianni ’80 - a “Cyberlaw” - come oggi altri preferisconodefinire il complesso di regole che disciplinano il di-ritto nel cyberspazio.

Il volume che qui si presenta coglie questo mo-mento di transizione.

Dagli anni ’80 al nuovo millennio, il computer hafatto prepotente irruzione nel nostro mondo, creandoal vivere sociale problemi che il giurista non può piùignorare, ma deve affrontare e risolvere.

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In un mercato sempre più competitivo la perfor-mance di lavoro non è più sufficiente: manager e col-laboratori devono essere abbastanza flessibili da adat-tarsi a un ambiente lavorativo in continua e rapidissi-ma evoluzione, che ridefinisce se stesso in rapportoalle esigenze del mercato e della concorrenza. Il cam-biamento è quindi il gene della sopravvivenza nelbusiness e della crescita professionale. Il cambiamen-to come opportunità mette a disposizione gli strumen-ti necessari per determinare, gestire e dare continuitàal processo di cambiamento con una perfetta aderenzaalle situazioni reali, fornendo, come è nello stile diqueste guide, suggerimenti pratici, esercizi e verificheche consentono di misurare i progressi fatti.

Sheila. J. CostelloIL CAMBIAMENTO COMEOPPORTUNITA’McGraw-Hill, Milano 1999, pp.130, £. 23.000

Business no problemScegliere il cambiamento,tipologia e implicazioni delcambiamento, gestire ilcambiamento come processo,comunicare efficacemente

Peter Weill, Marianne BroadbentINVESTIRE NELLE NUOVE TECNOLOGIEMc Graw-Hill, Milano, 1999pp. 282, £. 42.000

L’informatica comeinvestimentoIl ruolo e il valore dell’informaticaall’interno delle organizzazioni

L’infrastruttura informatica deve essere conside-rata alla stregua di un portafoglio di investimenti, uninsieme di asset che possono produrre valoremisurabile, contribuendo a tutti gli aspetti della per-formance operativa: dalla qualità del servizio clientialla capacità di processare transazioni, al flusso delleoperazioni quotidiane. Questo libro offre uno schemadi riferimento chiaro e accessibile che consentirà aimanager di prendere quelle decisioni strategichecruciali che avevano delegato ai tecnici.

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strumenti operativi per raggiungere gli obiettivi stabi-liti, attraverso la costruzione di un portafoglioinformatico competitivo.

E. Tittel, S. James, D. Piscitello, L. PhiferISDN, GUIDA FACILETecniche Nuove, Milano, 1998pp. 258, £. 39.000

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Questo libro è scritto da un gruppo di esperti diinformatica che hanno reso questo argomento tecnicocomprensibile anche ai neofiti. Il libro risponde agliinterrogativi più comuni come quelli relativi al costoe al software necessario. L’amministratore di rete e ilsemplice appassionato troveranno in questo testo tuttele informazioni necessarie per far funzionare efficace-mente ISDN.

Caratteristiche principali del testo sono:- l’aggiornamento alle ultime novità tecniche sullo

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concreti, consentono di evitare gli errori più comuni;- un elenco completo di fonti informative su ISDN

che comprende siti Web e altre risorse Internet, non-ché una ricca bibliografia.

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R. Sawtell, R. Waymire, L. Mortensen,K. Delaney, R. Bragg, D. BrinksneaderSQL SERVER 7.0, GUIDA COMPLETAApogeo, Milano, 1999, pp. 778, £. 88.000

Costruire e gestire unSQL ServerInstallazione, creazione estrutturazione di un SQL Server;definizione, modifica e indicizza-zione dei dati; integrazione traSQL Server e Internet

L’archiviazione dei dati è da sempre il tipo di uti-lizzo dei computer più diffuso. Fino a poco tempo faesclusivo appannaggio dei grandi sistemi, oggi la ge-stione dei database ha raggiunto livelli professionalianche su PC, soprattutto in considerazione del fattoche le reti di personal computer stanno gradualmentesostituendo, o comunque affiancando, i sistemimainframe. Microsoft SQL Server è il motore didatabase più potente in ambiente Windows e, nellaversione 7.0, permette una completa integrazione conInternet. SQL Server 7.0 Guida completa è lo strumentoideale per gli amministratori dei sistemi di database,dalla semplice installazione su un singolo PC fino allagestione di archivi e alle interrogazioni all’interno digrandi reti aziendali.

Judith E. FisherIL TELEFONO AL LAVOROMc Graw-Hill, Milano 1999,pp.102, £. 20.000

La sfida della comuni-cazione telefonicaUsare il telefono per lavoro,competenze chiave, telefonate inentrata, ricevere ordini al telefono,trattare problemi e reclami, gestirele telefonate in uscita

Sono tre le abilità fondamentali per poter usare iltelefono come strumento di lavoro in modo efficace:

no risposta i problemi legati alla manipolazione deidati e l’uso di strutture dati ricorsive. Vengono pre-sentati gli algoritmi crittografici per apprendere le tec-niche di programmazione orientate alla sicurezza deidati e si esamina l’interazione con database relazionalie la manipolazione dei dati. Inoltre si affrontano letematiche relative all’elaborazione distribuita, i mo-delli CORBA e COM e i problemi di migrazione dalC++ a Java.

Charles F. Goldfarb, Paul PrescodXMLMc Graw-Hill, Milano 1999,pp.562, £. 71.000

Extended MarkupLanguagePer padroneggiare XML econoscere i nuovi prodotti, gliapplicativi e le tecnologiecorrelate

XML è il testo ideale per apprendere questo nuovolinguaggio, sperimentare con esso e consolidare la pro-pria esperienza per gestire e strutturare nel modo piùappropriato le informazioni destinate sia al Web siaalle intranet. XML è un linguaggio “intelligente”, ingrado di indicare ai browser come trattare i dati. A dif-ferenza di HTML che determina solamente comevisualizzare i dati, XML specifica anche cosa questirappresentano in modo che i browser riescano a inter-pretarli all’interno delle pagine Web. Con XML è pos-sibile gestire i dati in forma efficace e flessibile: è lamiglior risorsa per la rappresentazione intelligente delleinformazioni e il commercio elettronico. XML offreun’ampia trattazione del linguaggio: dal principio spie-gando cos’è XML, come è nato, i suoi concetti base,in che cosa si differenzia da HTML e perché sta rag-giungendo un così elevato successo. Si addentra poinell’uso pratico di XML e ne illustra in modo esau-riente gli strumenti quali i nuovi server Web per il com-mercio elettronico e per la gestione, strutturazione,creazione e presentazione dei contenuti. Al terminedella lettura si riuscirà a padroneggiare il linguaggioXML e le tecnologie correlate.

saper ascoltare, saper fare le domande giuste, saperparlare in modo adeguato nelle diverse situazioni.Naturalmente queste da sole non sono sufficienti perpoter ottenere i risultati migliori.

Il telefono è uno strumento di importanza strategi-ca nella gestione di qualunque attività professionale.Sottovalutarne l’importanza e l’efficacia non può chedare un’impressione di scarsa professionalità a coloroche interagiscono con voi per motivi di lavoro. L’usoprofessionale del telefono implica la conoscenza dellepotenzialità dello strumento e delle tecniche che viconsentano di sfruttarle al meglio. Qualunque sia ilvostro ruolo in azienda, questa guida vi metterà in gra-do di gestire senza difficoltà le comunicazioni telefo-niche senza perdere tempo prezioso.

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Le Solution Mapper il mercato Media

Sabrina Branchi ha iniziato l’attività nel 1985 pres-so Nixdorf Computer – poi Siemens Nixdorf – dove,per nove anni, ha ricoperto vari incarichi in ambitocommerciale. Nel 1994 entra inInterleaf Italia occupandosi divendita diretta su grandi gruppiindustriali e, dopo due anni, pas-sa in Informix Software conl’obiettivo di avviare il “business”nei mercati Media e Grande Di-stribuzione. Dall’autunno del1997 opera in SAP Italia con ilcompito di rafforzare ed espande-re la presenza commerciale dellasocietà in Italia in ambito Media.

SAP ha presentato le Solution Map Edition ’99 peril settore Media. Per iniziare può spiegarci che co-s’è una Solution Map?

Le Solution Map di SAP sono dei modelli che trac-ciano i processi caratteristici delle imprese e lisovrappongono alle funzionalità proposte da SAP edai suoi Partner per la creazione di soluzioni specifi-che nei diversi mercati verticali; aiutano le aziendead ottenere una visione d’insieme per pianificare e im-plementare soluzioni IT complete ed integrate.

Strumento di dialogo fra SAP, i suoi Partner, iClienti, il mercato, la Solution Map rappresenta un lin-guaggio comune ed uniforme che consente lo scam-bio ed il trasferimento di know how all’interno di undocumento condiviso.

Ci può spiegare come sono organizzateoperativamente le Solution Map?

Le Solution Map sono modelli che si leggono indue direzioni. Dall’alto verso il basso sono indicatitutti i processi che generano la catena del valore, men-tre leggendo le righe da sinistra verso destra troviamola sequenza delle operazioni svolte all’interno di ognisingolo processo. Le Solution Map descrivono alcune

funzionalità generiche comuni a tutti i processi (con-trollo di gestione, sviluppo delle risorse umane, anali-si multidimensionale dei dati, consolidamento dei dati

d’impresa) e funzioni specificheper i diversi settori di mercato. LeSolution Map presentano, infatti,una struttura a due livelli dove ilprimo copre e definisce le princi-pali aree di business di ogni real-tà aziendale, mentre il secondo di-segna i sottoprocessi corrispon-denti a ciascuna categoria. Il se-condo livello comprende sia learee coperte da SAP con propriesoluzioni software, sia le aree for-temente specializzate che sono o

saranno coperte dall’offerta dei Partner. In quest’otti-ca, le Solution Map per il settore Media indicano i pro-cessi caratterizzanti questo mercato come il ciclo di-stributivo dei giornali, quotidiani, periodici, libri e lavendita di spazi pubblicitari propria sia del mondo edi-toriale, sia di quello radiotelevisivo.

Un esempio?Un esempio significativo in ambito Media è l’area

produzione, dove esistono software editoriali utilizza-ti per strutturare i contenuti e software perl’impaginazione che trasmettono i file alle macchinepreposte alla stampa. Questa parte del processo è co-perta da soluzioni software fornite dai nostri Partner,che dialogano perfettamente con il mondo SAP graziea interfacce aperte chiamate BAPI. In questo modo, siattiva una comunicazione qualora una transazione ef-fettuata in uno dei due mondi abbia rilievo anche perla realtà collegata. Un’azienda che utilizza un softwareeditoriale per redigere un annuncio di piccola pubbli-cità avrà l’esigenza di individuare - per esempio - idati anagrafici dell’inserzionista. Nel caso in cui que-st’ultimo sia già cliente dell’agenzia di pubblicità odella concessionaria, i dati anagrafici potranno essere

SAP ITALIA S.p.a.Via Paracelso 24 - Pal. Cassiopea 2

20041 Agrate Brianza - (MI)

Tel. 039/68791 Fax 039/6091005

Intervista a Sabrina Branchi, Sales Executive di SAP in Italia

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reperiti in tempo reale direttamente dal sistema SAPed essere copiati all’interno dell’annuncio. Non solo,nel momento in cui l’annuncio verrà impaginato e pub-blicato, la lista di spunta sarà automaticamente trasmes-sa al sistema SAP ai fini della fatturazione.

Ci può spiegare quali vantaggi trae il Cliente da unmodo così particolare di considerare le vostre solu-zioni?

Gli utilizzi che un Cliente può fare di uno stru-mento come le Solution Map sono molteplici. Per pri-ma cosa, le mappe aiutano le aziende a verificare l’ef-ficacia e la coerenza del modello di business adottatoin quel momento. Inoltre, attraverso l’utilizzo di que-sti modelli specifici per i diversi settori di mercato, leaziende hanno a disposizione una vera e propria guidaper armonizzare i propri processi di business. Infatti,grazie ad un aggiornamento annuale, le Solution Mapsi adattano perfettamente alle evoluzioni del mercato,rispondendo così alle nuove esigenze dei Clienti. Cam-biamenti negli scenari di mercato (come ad esempio ilforte interesse verso Internet, la globalizzazione, le

concentrazioni, la digitalizzazione dei contenuti) ri-chiedono, infatti, un pronto adeguamento delleSolution Map ai nuovi requisiti che sono stati genera-ti all’interno delle aziende. In questo modo, il Clientetroverà nelle Solution Map la descrizione dei propriprocessi di business e potrà considerarle per una even-tuale riorganizzazione, come strumento di pianifica-zione strategica, per mappare le competenze oppureottimizzare l’allocazione delle risorse interne. LeSolution Map possono essere intese anche come stru-mento per misurare l’efficienza aziendale, identifica-re e tenere sotto controllo i fattori critici di successo.

Ma non solo. Esistono delle “mappe” complemen-tari che forniscono una traccia per la definizione del-l’infrastruttura tecnologica e per la stesura delle fasidi progetto con i servizi annessi. A tale proposito, SAPsta per rilasciare ASAP per il mercato Media, ovverouna metodologia di implementazione che consente larealizzazione di progetti SAP in tempi abbreviati ri-spetto agli standard attualmente in uso. Infine anchela soluzione SAP per il mercato Media beneficerà del-la nuova interfaccia utente ENJOY SAP più semplice

Human Resource

Management

Human Resource

Management ProcurementProcurement TreasuryTreasury Fixed Asset

Management

Fixed Asset

ManagementRights

Management

Rights

Management

Business Support

Media Object

Content

Planning

Media Object

Content

Planning

Media Object

Production

Planning

Media Object

Production

Planning

Content

Procurement

Content

ProcurementMedia Object

Management

Media Object

Management

Media

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Editing

Media

Object

EditingComposingComposing

Production

Publication

Planning

Publication

Planning PrintingPrinting BroadcastingBroadcasting Online

Publishing

Online

PublishingCD ROM

Publishing

CD ROM

Publishing

Publication

Business Partner

Management

Business Partner

Management SalesSales Billing/

Invoicing

Billing/

InvoicingContract

Management

Contract

Management SettlementsSettlementsCustomer Care: Advertising

Business Partner

Management

Business Partner

Management SalesSales DistributionDistribution Billing/

Invoicing

Billing/

Invoicing SettlementsSettlementsCustomer Care: Products

Business Partner

Management

Business Partner

Management SalesSales Billing/

Invoicing

Billing/

InvoicingContract

Management

Contract

Management SettlementsSettlementsCustomer Care: Licensing

Customer

Service

Customer

ServiceMarket Research

& Analysis

Market Research

& AnalysisProduct/Brand

Marketing

Product/Brand

MarketingMarketing Program

Management

Marketing Program

ManagementSales

Management

Sales

Management

Customer Relationship

Management

Enterprise Management Strategic

Enterprise

Management

Strategic

Enterprise

Management

Business Intelligence &

Data Warehousing

Business Intelligence &

Data WarehousingFinancial

Accounting

Financial

AccountingManagerial

Accounting

Managerial

Accounting

SAP Media Solution Map, Edition 1999

ã SAP AG 1999 Media Solution Map Edition99 / 1

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44TecnoMedia n. 22, giugno 1999

ed intuitiva.

Può spiegarci meglio la Solution Map per il merca-to Media?

La Solution Map per il mercato dei Media com-prende tutti i processi che supportano il Managementper la gestione strategica della conoscenza dell’impresanel suo complesso.

I processi generici riguardano l’Enterprise Mana-gement, il Customer Relationship Management ed ilBusiness Support, ovvero il sistema R/3 integrato allenuove iniziative che SAP classifica come le NewDimension dell’ERP che sono delle estensioni di R/3volte a rispondere ad esigenze puntuali di business.Così Strategic Enterprise Management gestisce e tie-ne sotto controllo gli indicatori fondamentali diun’azienda. Gli strumenti di Business Intelligence eDataWarehousing gestiscono l’analisi multimensionaledei dati, mentre il Customer Relationship Managementpermette la gestione integrata della relazione con lapropria clientela partendo dall’analisi dei dati marke-ting per passare all’automazione della forza vendita eai Call Center, sino ai servizi di post-vendita ai Clienti.

Per quanto riguarda il software specifico, la soluzio-ne SAP Media copre le esigenze degli editori di quoti-diani e periodici, della radio-televisione, delle agen-zie di pubblicità e delle case editrici di libri, cataloghio stampe commerciali. I processi caratterizzanti que-sti sottosegmenti sono i seguenti: Production (progetta-zione dell’opera e strutturazione dei contenuti),Publication (realizzazione del prodotto), Advertising(vendita degli spazi), Products (ciclo distributivo),Licensing (cioè la commercializzazione di propri di-ritti).

Quali sono le principali tendenze del mondo Me-dia?

Il settore dei Media è composto da vari segmentiche devono essere analizzati singolarmente. Ilcomparto dei quotidiani e dei periodici è caratterizza-to da forti cambiamenti nelle modalità di distribuzio-ne. I passi che si stanno compiendo sono determinan-ti, soprattutto in Italia, dove i canali distributivi si esten-deranno oltre l’edicola sino ad arrivare alla grande di-stribuzione (supermercati, ipermercati, distributori dibenzina e anche tabaccherie). A questo panorama, siaffianca anche il ruolo sempre maggiore rivestito dalfenomeno Internet che contempla la vendita degli spazipubblicitari attraverso il Web. Il versante televisivo ècaratterizzato dall’evoluzione verso nuovi mezzi come

i canali digitali, la TV via cavo, accordi con societàstraniere già attive nel mondo della TV digitale, con-centrazioni per accaparrarsi le frequenze e così via.Per quanto riguarda il mondo dei libri, due sono letendenze principali: apertura di nuovi punti vendita emegastore (grandi librerie suddivise per temi di riferi-mento), e la vendita attraverso siti Web.

Anche per quanto riguarda i cataloghi, le evolu-zioni sono significative. Il catalogo non è più solo unostrumento editoriale e un canale di vendita, ma vieneabbinato ad altri prodotti editoriali, ad esempio in ac-coppiata ad un quotidiano. Le agenzie di pubblicità,da parte loro, stanno subendo una serie di cambiamentidovuti alla spinta costante verso le concentrazioni: inItalia troviamo casi in cui agenzie di pubblicità sonodiventate anche editori, non solo di giornali, ma si oc-cupano anche - per esempio - di pubblicità negli aero-porti, di nuove forme di vendita degli spazi - come glistadi o su Internet. Un’altra trasformazione è avvenu-ta nelle agenzie che prima si rivolgevano alla sola car-ta stampata e che oggi interagiscono anche con le tele-visioni.

Come si inseriscono le soluzioni SAP all’internodelle aziende?

Due sono le modalità con cui le soluzioni SAP siinseriscono nello scenario aziendale: innanzitutto par-liamo di modello integrato, perché mette in comuni-cazione l’intera comunità aziendale e pervasivo nelsenso che attraversa trasversalmente i processiaziendali. Le soluzioni SAP però non pongono vincolitecnologici né per quanto riguarda l’infrastruttura direte o hardware, né per quanto riguarda il sistema ope-rativo o il database preesistente. Data un’infrastruttu-ra di base, le soluzioni SAP si integrano perfettamentecon i sistemi esistenti con i quali dialoga grazie alleinterfacce aperte chiamate BAPI.

Quali sono i benefici che un’azienda del settore Me-dia trae dall’adozione di un sistema SAP rispettoad altri software?

L’adozione di una soluzione SAP permette al-l’azienda di ragionare, e quindi di organizzarsi per pro-cessi di business, sequenze di operazioni, mentre ilsoftware specifico risponde a esigenze funzionali diun ufficio, di un gruppo di persone, ma non alle esi-genze di un’azienda nel suo complesso. Non è esclu-so, però, che il software specifico possa coprire esi-genze puntuali che poi vengano integrate e ricondotteal sistema SAP.

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Che peso ha nel mondo Media l’adozione di tecno-logie SAP?

Negli ultimi anni, le aziende del mondo Media sisono orientate sempre più spesso verso l’adozione ditecnologia SAP, ovvero di un sistema standard con-trapposto ai sistemi appositamente sviluppati e adot-tati nel passato. Questo è un dato di importanza fon-damentale che indica un netto cambiamento di rotta:storicamente, le aziende del settore Media hanno svi-luppato le proprie soluzioni in house su piattaformamainframe, dando vita a soluzioni proprietarie estratificate che difficilmente possono rispondere alleesigenze di un mercato caratterizzato da ritmi soste-nuti e fattori di accelerazione molto spinti. In questoscenario, le aziende del mondo Media hanno due pos-sibilità: adottare una soluzione standard come quellaproposta da SAP, oppure rivolgersi a software svilup-pati da altre aziende che - benché rispondano a esi-genze puntuali - spesso perdono di vista la globalitàdell’impresa. Le soluzioni SAP, invece, offrono unavisione a 360° del contesto aziendale, rispondendo alcontempo alle esigenze specifiche attraverso i softwaresviluppati da terze parti.

Che differenza c’è, dal punto di vista operativo, perun’azienda tra la gestione di una soluzione custome quella di un sistema standard?

Il primo fattore da considerare è quello della ma-nutenzione. Con un sistema proprietario costruito incasa, l’onere della manutenzione e dell’aggiornamen-to del software è completamente a carico dell’azien-da. Con l’adozione di un sistema standard come SAPR/3 questo onere è demandato a SAP che si occupa

del costante aggiornamento del sistema adeguandoloai cambiamenti del mercato. In questo modo, il Clien-te può avvalersi di un software all’avanguardia, al passocon i tempi, di respiro internazionale e in grado di re-cepire le esigenze che si sono già concretizzate su altrimercati internazionali, permettendo alle aziende dianticipare la concorrenza. Inoltre, con le soluzioni SAP,le imprese potranno realizzare processi più efficienti:la tendenza di queste aziende, infatti, è diventare azien-de “cross media”, cioè realtà che comprendono diver-si settori di attività: dai giornali, ai libri fino ad arriva-re a Internet. Da un punto di vista amministrativo, peresempio, questo si traduce nell’esigenza di un conso-lidamento dei dati e nella necessità di una visione glo-bale. Attraverso l’adozione di sistemi tradizionali,l’azienda avrebbe avuto un sistema amministrativo peri libri, uno per i giornali, uno per i periodici, ecc. ConSAP, l’azienda avrà un sistema amministrativo unico.

Ci può fare un esempio delle aziende che hannoacquistato la soluzione SAP Media nel mondo?

Numerose sono le aziende sia in Italia sia all’este-ro. Per quanto riguarda il mercato italiano possiamocitare il Gruppo Rizzoli che ha adottato la soluzioneSAP Media per la gestione della pubblicità e quindiper la vendita degli spazi pubblicitari, mentre la DomusEditoriale utilizzerà il software SAP per la vendita degliabbonamenti. A livello mondiale, SAP vanta altri nomiprestigiosi quali BBC, in ambito televisivo, la CanadianBroadcasting Corp. oppure la tedesca Bertelsmann cheavendo acquisito la catena di libreria Waterstones uti-lizza Internet per la vendita dei libri, basandosi poi suSAP per le funzionalità di business e backoffice.

Subscription Based

Product Orders

Temporary Changes ofSubscriptions

Renewal/Reminder

Single Copy Orders

Return Handling

Planning of Distribution

Channels

Planning of ShippingCapabilities

Circulation Planning

Distribution

Management

Packaging & Shipping

Handy & Mail Delivery

Single Invoice

Collective Invoice

Payment in Advance With

Period Oriented Revenue

Distribution

Commission

Settlement

Settlement for MailServices

Settlement for Logistic

Partners

Business Partner

Management

Business Partner

Management SalesSales DistributionDistribution Billing/

Invoicing

Billing/

Invoicing SettlementsSettlements

SAP Media Solution Map, Edition 1999

Customer Care: Products

Comprehensive Business

Partner View Integrating all

Customer Care Processes

Address Management

Hierarchical Structure

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PDF@WORK, la soluzione piùefficiente per l’integrazione

dei file Acrobat nel flusso diproduzione dei quotidiani

Introduzione

Il formato Acrobat PDF si sta affermando a livellomondiale come lo standard ideale per la trasmissionedi pubblicità in formato digitale; sul mercato statuni-tense è già utilizzato inmodo massiccio dai prin-cipali quotidiani – in rice-zione – e da quanti produ-cono la pubblicità stessa.

L’Italia è, come sem-pre, un Paese nel quale leinnovazioni tecnico/organizzative vengono re-cepite con notevole ritardo ri-spetto al resto dell’Europa e, ov-viamente, agli Stati Uniti.

In particolare, il comparto dei quotidiani sul no-stro territorio continua a scontare un ritardo tecnolo-gico le cui cause vanno ricercate non tanto nella man-cata volontà di innovazione, quanto nel “timore” chele novità possano essere portatrici di problemi in am-bito produttivo.

E’ anche importante sottolineare che i più diffusiSistemi Editoriali non sono ancora in grado di trattarein formato nativo documenti prodotti attraverso la tec-nologia Adobe Acrobat.

LinkService, da sempre attenta alle opportunitàtecniche ed organizzative, propone oggi uno strumen-to che consente l’integrazione della pubblicità in que-sto formato all’interno del flusso produttivo.

Sappiamo che esistono sul mercato diversi stru-menti “manuali” per la trasformazione di questo for-mato in elementi compatibili con i Sistemi Editorialie, non a caso, siamo il distributore che, sul territorioitaliano, offre la più ampia gamma di prodotti….

E’ altrettanto vero che un qualunque strumentosoftware non può essere preso dallo “scaffale” e im-mediatamente adibito ad un ambito di produzione dovel’intervento dell’operatore rimane indispensabile e fon-damentale per attivarlo e controllarne il corretto fun-zionamento.

I benefici economico/organizzativi che derivanodall’introduzione “brutale” di un prodottopacchettizzato rischiano quindi di essere vanificati inquanto si aggiunge alla tecnologia esistente un ulte-riore elemento che richiede:

•specializzazione del per-sonale•addestramento•costante assistenza daparte del reparto tecnicodel quotidiano

Partendo da queste pre-messe LinkService – attra-

verso la Divisione OperativaLinkEditoriale – ha realizzato

PDF@WORK, un sistema softwareche riceve pubblicità in formato PDF e la rilascia inun formato compatibile con qualunque sistema edito-riale.

I punti di forza di PDF@WORK sono:1. controllo automatico ed approfondito degli ogget-

ti in ingresso per scongiurare la possibilità di in-trodurre nel ciclo produttivo elementi non idonei

2. ampia possibilità di configurazione del formato diuscita

3. totale automazione del processo4. controllo automatico degli oggetti in uscita

Funzionalità

PDF@WORK necessita di una stazione dedicata,PC con Microsoft Windows NT 4.0 Workstation. Tra-mite un meccanismo di hot-folder, l'applicativo rima-ne in attesa fino a quando non viene copiato un PDF.Questa operazione scatena una serie di eventi:

• generazione di un formato JPEG a bassa risoluzio-ne per il browsing a video

• generazione di un formato TIFF ad alta risoluzio-ne.

L i n k S e r v i c e S r lL i n k S e r v i c e S r lL i n k S e r v i c e S r lL i n k S e r v i c e S r lL i n k S e r v i c e S r l

• CONSULENZA INFORMATICA

• FORMAZIONE

• SVILUPPO SOFTWARE

• DISTRIBUZIONE

Via Alle Rotte, 9 - 42011 Bagnolo in Piano (RE)Telefono: (0522)953867 r.a. Fax: (0522)953869

Internet: http//www.rcs.re.it/linkserviceE-Mail: [email protected]

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Il file in formato JPEG viene utilizzato per ilbrowsing a video (fig. 01), mentre il file TIFF vienespostato sul Server Editoriale.

PDF@WORK è dotato di una finestra grafica dove

vengono visualizzati il JPEG e le informazioni fonda-mentali legate strettamente al file PDF stesso, che sono(fig. 02):

Autore

fig. 01 - schema operativo PDF@WORK

fig. 02 - finestra grafica con anteprima ed informazioni incluse nel file PDF

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48TecnoMedia n. 22, giugno1999

CreatoreProduttoreTitoloDimensioni in punti ed in millimetri dell'avvisopubblicitario

La struttura delle hot-folder è organizzata nel se-guente modo:

dovePDF IN è la cartella di ingresso per i PDF copiatiPDF OUT è la cartella che contiene i PDF proces-sati e i JPEGERRORI contiene i PDF che non possono essere pro-cessati, con il relativo logTIFF O UT, cartella remota del Sistema Editorialeper lo spostamento dei TIFF

Configurazione

PDF@WORK è completamente personalizzabileper quanto riguarda le hot-folder e i parametri di ge-nerazione del JPEG e del TIFF (fig. 03)

Hardware Necessario

PDF@WORK necessita di una configurazioneminima per un corretto funzionamento. Il PC deve

avere le seguenti caratteristiche minimali:Pentium II 400 MHz128 MB Ram4GB di hard diskCDROM 32XScheda video con almeno 4 MB video (800x600 a24 bit)Monitor 15"Scheda di rete 3COM 10/100 MBit

Prezzi ( configurazione ed una giornata di in-stallazione compresi)

PDF@WORK V1.0 solo software L. 20.000.000PDF@WORK V1.0 comprensivo di hardware L.25.000.000

fig. 03 - finestra di configurazione di PDF@WORK

Tra poco sui vostri browser……

Fra alcune settimane verrà reso pienamente operativo il nuovo sito Internet www.linkservicegroup.itall'interno del quale sarà possibile attingere, in modo organico e strutturato, ai prodotti ed ai servizi offertida LinkService attraverso le sue divisioni operative LinkTrade e LinkEditoriale.Desideriamo ringraziare sino da ora quanti ci hanno spronato affinché questa nuova iniziativa prendesseforma ed in particolare gli amici editori che hanno consentito l'inserimento in www.linkservicegroup.itdei banner e link alle rispettive homepage.E' nostra intenzione mettere www.linkservicegroup.it al servizio dei nostri clienti acquisiti - e potenziali- affinché possano, attraverso questo indirizzo, accedere non solo ad un listino di prodotti da scaffale bensìad una vasta gamma di opportunità che spaziano dalla consulenza alla formazione, dallo sviluppo di solu-zioni verticali all'integrazione di sistemi.

http://www.linkservicegroup.it

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Via del Pratignone 38/40

50041 Calenzano (FI)

tel. 05588361 - fax 0558836222http://www.kpgraphics.it

Blùline : il nuovo sistema ditrasmissione datianalogici e digitali perl’industria editoriale

La Kodak Polychrome Graphics ha iniziato la com-mercializzazione in Italia di Blùline, la nuova solu-zione per la trasmissione dati e la gestione di collega-menti analogici e digitali sviluppato dalla societàany.com del gruppo Hyphen.

La linea BlùlineLa linea Blùline

comprende due sistemiintegrabili anche in impianti giàesistenti. Il primo si chiama Blùtube,ed è un sistema modulare punto/punto,omologato PP.TT per la trasmissione e laricezione dei dati, che utilizza le frequenze radio com-prese nella “banda del rumore” (2400 Ghz - DirectSequence Spread Spectrum) finora riservate ad impie-ghi esclusivamente militari, e solo di recente rese di-sponibili agli impieghi civili.

Il secondo sistema, denominato Blùserver.isdn, èuna soluzione che provvede alla gestione ed al con-trollo dei collegamenti delle linee telefoniche digitalie analogiche esistenti.

Il BlùtubeIl Blùtube, che prende il nome dalla configurazio-

ne dell’apparecchio (un “tubo” di colore blu formatoda moduli in alluminio pressofuso) consente di fattodi instaurare fra due punti una sorta di “cavo virtuale”per TLC, attivo ventiquattr’ore su ventiquattro, garan-tendo, grazie alla tecnologia di derivazione militare,l’assoluta riservatezza e sicurezza dei dati trasmessi.In particolare, viene garantita agli editore la assolutaimpossibilità di intercettare il segnale, rischio, questo,oltremodo reale con altre soluzioni diverse da Blùtubeche utilizzino segnali radio in banda stretta. L’impian-to è dotato di un sistema di autodiagnostica costanteche, in caso di problemi, si collega in modo del tuttoautomatico con il centro di assistenza tecnica attraver-so il GSM.

L’impianto, grazie all’impiego di basse frequenze,garantisce la qualità del segnale anche nel caso di tra-smissioni in condizioni atmosferiche non favorevoli.

Attraverso il “cavo virtuale” via radio è possibile tra-smettere non solo dati aziendali ma intere pagine digiornale dalle redazioni ai centri stampa situati all’in-terno della distanza massima operativa del sistema.

Blùserver.isdnBlùserver.isdn prov-

vede invece alla gestionedei sistemi di comunica-

zione dati connessi alle linee tele-foniche sia digitali che analogiche.

Organizza e controlla le risorse dellarete selezionando il fornitore di servizi

telefonici più conveniente in base alla fascia oraria,conteggia e certifica tutte le chiamate e verifica le ef-fettive esigenze di collegamento, ottimizzando così icosti di trasmissione e consentendo di utilizzare almassimo la capacità interna conil minor numero possibile di col-legamenti alla rete telefonica ur-bana. Il traffico in rete viene con-trollato attraverso led, mentreun’apposita stringa di informa-zioni riporta in tempo reale tuttii dati necessari ad identificare lacomunicazione: numero dellachiamata, del destinatario e delmittente, dell’interno e della li-nea utilizzata, durata del colle-gamento, data, ora, numero de-gli scatti e relativo costo. Ognicanale può selezionare fino anove numeri.

La soluzione é in grado dicreare gruppi, gestire selezionipassanti e comunicazioni locali.Sono inoltre disponibili collega-menti con altri centralini, inter-facce per modem analogici su li-nea ISDN e per comunicazioniSMS e la condivisione dell’ac-cesso analogico con altri sistemi.

Il Blùtube

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50TecnoMedia n. 22, giugno 1999

Piazza della Libertà 13 - 00192 Roma

tel. 06/3216304 - fax 06/3216345

E-mail: [email protected]://www.telpress.it

Con l’architettura TOSCAservizi di backup “in affitto”

per i notiziari di agenzia

Le agenzie sono un servizio vitale per i media e gliuffici stampa, la protezione dei canali di comunica-zione contro guasti e cadute di linea è una esigenzafondamentale.

La disponibilità dell’architettura TOSCA (TelpressOpen Structure Communication Architecture) permettedi affrontare il problema del backupdelle trasmissioni attraverso servizia valore aggiunto Telpress che con-sentono di affidare, in parte o in totoa strutture specializzate e sempre at-tive, la sicurezza dei canali dipercorrenza delle news di agenzia.

Telpress offre all’industria editoria-le un servizio modulare per il backup deicanali di agenzia, strutturato su tre diversilivelli di organizzazione in funzione delle scelte stra-tegiche dei quotidiani, dei periodici e degli uffici stam-pa.

Disaster RecoveryIl primo livello di intervento è quello del “disaster

recovery” che avviene lontano dagli ambienti di lavo-ro editoriale, attraverso una piattaforma tecnologicasvincolata da quella del cliente. Esso garantisce in ognicircostanza il proseguimento dei servizi di informa-zione. In questo livello di intervento l’impianto pri-mario TOSCA per la ricezione delle notizie è installa-to presso l’editore e Telpress garantisce un mirroringcompleto in sede remota che entra in funzione nelmomento in cui l’impianto principale si interrompe perun qualsivoglia motivo.

Housing ed HostingIl secondo di livello di intervento è quello di

“housing”, che libera l’editore da qualsivoglia proble-ma relativo alla ricezione e alla gestione delle notizie.Le news di agenzia vengono infatti archiviate pressoTelpress che provvede ad attivare anche i collegamen-ti primari in direzione dei sistemi editoriali e, in si-multanea, a tutte le attività di backup. Questo servizio

consente all’editore di “noleggiare” i circuiti di Telpressper accedere alle notizie senza occuparsi del manteni-mento e della gestione dei server di affitto.

Un caso diverso è costituito dalla modalità deno-minata “hosting”. Questo servizio, rivolto in modo par-ticolare alle case editrici di minori dimensioni, preve-

de che i servizi di agenzia siano condi-visi fra più clienti direttamente presso

Telpress, con ulteriori risparmi sulpiano gestionale e per quanto riguar-da gli investimenti per mantenere ag-giornato hardware e software.

Signal deliveryIl terzo livello di intervento è quello

del “signal delivery”, con il quale Telpresssi occupa di tutti gli aspetti connessi alla trasmissionedel segnale, sia sui circuiti primari che su quelli di backup. Questo intervento, per completezza del processo edelle tecnologie coinvolte, consente alle Agenzie lapossibilità di una contabilizzazione dell’informazioneinviata ed una fatturazione proporzionale ai fabbisognireali delle testate.

La modalità di “signal delivery” prevede anche unsistema di fatturazione a consumo, vera e propria pay-per-view, in base alla quale all’editore possono essereofferti servizi a pagamento di trasporto foto e anche dipubblicità.

Una marcia in più per le AgenzieL’uso del signal delivery Telpress consente un’enor-

me flessibilità alle agenzie nella gestione dei propriclienti attraverso il web.

Il signal delivery Telpress consente infatti alle agen-zie di gestire i propri clienti direttamente all’internodel web, attraverso livelli di password per l’attivazio-ne/disattivazione delle utenze e per la realizzazione distatistiche di impiego delle news.

Tutti i moduli TOSCA operano in ambientemultimediale su browser Telpress (D-Term) avanzatoo Html generalizzato.

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NAVITA e WEB MATE: ideee pensieri che prendonocorpo, semplicemente

Internet è un universo in continuo movimento. Perriuscire ad essere adeguati ed al passo con i tempi bi-sogna soprattutto saper scommettere sulla innovazio-ne, investendo risorse in ricerca e sperimentazione.

Questa è la mission di NAVITA che ha strutturatole sue proposte secondo due elementi fondamenta-li: la creatività e la tecnologia.

La creatività per interpretare e ri-solvere i vecchi come i nuovi pro-blemi. In maniera semplice edinnovativa, per anticipare le richie-ste di un’utenza che vive il pro-prio lavoro come una sfida conti-nua, una ricerca incessante di no-vità e soluzioni adeguate ai biso-gni.

Tecnologia per elaborare edoffrire un software altamente fles-sibile che risponda ad esigenze diautonomia e accessibilità a molteplici livelli.

WEBMATE nasce come soluzione professionaleunica. Dotato di ottimi standard qualitativi WEBMATEdimostra un altissimo grado di adattabilità alle diverseesigenze di chi realizza pubblicazioni web, attraversol’uso di un sistema avanzato capace di soddisfare ognilivello di specificità.

La parola chiave: semplicità

WEBMATE di Navita è un tool pensato per la cre-azione di siti Web dinamici. E’ collegato a databaselocali o remoti e, cosa di fondamentale importanza, ilsuo utilizzo non presuppone la conoscenza di alcunlinguaggio informatico. Con WEBMATE i contenutidiventano così facilmente editabili, e rinnovabili, permezzo della semplice battitura del testo. Allo stessomodo di un qualsiasi foglio elettronico.

Il software si pone come “guida” di ogni paginache viene costruita, e ne cura sia gli elementi di testosia quelli grafici.

Allo stesso modo garantisce, in ogni stato dellalavorazione, la possibilità di visionarne le proprietà.

La pubblicazione può essere aggiornata dapostazioni locali e remote tramite login e passworddiversificate in funzione delle competenze dei singoligestori della pagina.

Per ogni pagina Web che si desidera inserire online è possibile scegliere il tipo ditemplate desiderato, il quale, a suavolta, può essere modificato in ognimomento oppure strutturato in ma-niera da soddisfare qualsiasi esi-genza di presentazione.

La pagina può essere inserita inun più ampio contesto anche gra-

zie alla possibilità di creare link conaltri siti direttamente dall’interno del

testo.Possono essere inoltre inserite pa-

gine realizzate con i più comuni editorHTML, quali FrontPage e Dreamweaver,

oppure pagine costruite in HTML e DHTML.

Il vantaggio della forma, la libertà del contenuto

Il sito assume le caratteristiche di un vero e pro-prio media on line. L’inserimento degli articoli puòvariare secondo le esigenze del momento. WebMatepropone un taglio editoriale che prevede uno spazioper il titolo delle notizia, uno per il sottotitolo, uno perl’abstract ed uno per la notizia stessa. Nessun vincoloviene invece imposto alla forma, e se non si desiderasfruttare uno di questi spazi è sempre possibile lasciarloinutilizzato.

Ad ogni notizia possono essere abbinate una o piùimmagini/foto in formato jpg. La scelta è a totale di-screzione dell’utente: non si deve far altro che sce-gliere la foto da inserire, determinarne il taglio, sele-zionare l’articolo di riferimento e inviarle con un sem-plicissimo “click” alla pagina Web on line.

Il programma che gestisce le immagini permetteinoltre la pubblicazione di archivi fotografici, ognunodei quali può riportare una denominazione diversa eduna diversa didascalia per ogni singola foto.

Via Sassetti 1 - 50123 Firenze

tel. 055/277651 - fax 055/264386E-mail: [email protected]

http://www.navita.it

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52TecnoMedia n. 22, giugno 1999

WEBMATE e interattività: la Community

Attraverso ulteriori moduli, WebMate è in gradodi gestire la creazione di sezioni interattive acompletamento delle esigenze di chi crea un sito Web.

La Community è l’insieme delle sezioni interattiveche consentono al visitatore un feed-back dinamiconel processo di comunicazione, basate sul principio diistantaneità.

Il Guestbook è un registro in cui le impression as-sumono un’identità, in cui l’utente può lasciare un pro-prio messaggio. WebMate prevede un’azione di filtrosu ogni messaggio ricevuto, grazie al quale è possibileaccettare, modificare o addirittura eliminare i messag-gi che non si ritengono pubblicabili.

Il Forum è una parte modulare riservata al dibatti-to su argomenti particolari, all’interno del quale ven-gono registrati i diversi punti di vista degli utenti cui èdata anche la possibilità di “assistere” come spettatoreall’evolversi del forum. La gestione del Forum è simi-le a quella del Guestbook, con le stesse azioni di filtroper le quali è possibile controllare ogni messaggio pri-ma del suo inserimento on line.

Un aspetto fondamentale fra gli elementi che per-mettono l’interattività del sistema è la Chat che vienelegata a questo sistema editoriale. Rispetto ad altre chatpresenti in rete, nelle quali è necessario fare vari refreshdella pagina ad intervalli brevissimi per leggere tuttociò che è stato scritto, WEB MATE offre una chat intempo reale a tutti gli effetti. Essa, infatti, permette diselezionare di volta in volta una o più persone cui in-

dirizzare i messaggi, chepossono essere letti inpubblico o in privato,senza bisogno di aggior-nare la pagina continua-mente.

WEBMATE e com-mercio

Un aspetto partico-larmente rilevante vieneassunto dai moduli legatialla creazione ed alla ge-stione di CATALOGHIe l e t t r o n i c i(personalizzabili) per latrasmissione dei valoriaziendali. Tale possibili-

tà è abbinata ad un servizio di Web Design professio-nale.

Attraverso l’amministrazione ed edizione dellarubrica di ANNUNCI GRATUITI, il sito può anchedivenire punto di lancio per piccoli business, mentreper maggiori volumi si fa riferimento alla gestione delleVENDITE online, supportati dal sistema di sicurezzadei relativi PAGAMENTI con Carta di Credito.

WEBMATE: informazioni personalizzate

Per il visitatore che voglia isolare all’interno delsito una propria nicchia di interesse, WEBMATE pre-vede anche il modulo MY PAGE, orientato allapersonalizzazione della pagina sulla base delle indi-cazioni dell’utente, cioè dando risalto agli argomentidi maggior interesse.

Completamento naturale dei moduli WEBMATEè rappresentato dalla RICERCA NEL SITO, un vero eproprio motore di ricerca, che esamina i contenuti del-le varie sezioni presenti all’interno del sistema edito-riale, elencando i risultati sulla base della richiesta fattadall’utente.

Ecco alcuni URL di siti realizzati da Navita conWEBMATE:

www.fiorentina.itwww.bgonline.itwww.aidsnet.comwww.exibart.comwww.nordmilano.it

ecco alcuni URL di siti realizzati con WEB MATE

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www.bellosguardo.itQui di seguito alcune

domande e risposte alDott. Domenico Guarino,giornalista e coordinatoredel progetto editorialewww.bellosguardo.it

D. Da quanto tempoutilizza WEBMATE e pri-ma di allora quali stru-menti utilizzava?

R. UtilizzoWEBMATE da poco piùdi tre mesi. Prima di allo-ra avevo avuto esperien-ze con vari media e dun-que con diverse tecnichedi comunicazione. Dallaradio, alla carta stampata;ho lavorato anche con TVe cinedocumentari. Maicon uno strumento «on line» e sinceramente credevoche fosse tutto molto più complicato.

D. Come è cambiato il suo lavoro con l’utilizzo diWEBMATE?

R. Lavorare con WEBMATE è un’ esperienza dav-vero eccitante, perché ti permette di annullare i tempitra la raccolta della notizia e la sua diffusione. ConWEBMATE, tutto avviene in tempo reale, al passo conle esigenze della comunicazione moderna. E poi è tut-to molto semplice, creativo, stimolante. Web Mate tipermette di legare testo, immagine, suoni. Di crearedelle connessioni e dei rapporti tra quanto stai scri-vendo e quanto già scritto o pubblicato sullo stessoargomento o su soggetti correlati. Le possibilità sonotalmente tante che se ne possono inventare di nuove,utilizzando in maniera sempre diversa lo strumento.

D. Perchè WEBMATE può essere un utile strumen-to per le redazioni?

R. Uno strumento come WEBMATE ha il pregiodi semplificare il lavoro di pubblicazione delle noti-zie. Di completarlo. Non è richiesta alcuna particolarecompetenza informatica per utilizzarlo. Tutti coloro

che abbiano un minimo di dimestichezza con i comu-ni programmi di videoscrittura possono utilizzarlo alpieno delle sue possibilità. La cosa che più ti colpisceè l’immediatezza con cui puoi avere pubblicata la no-tizia sulla quale hai lavorato. Molto, molto interessan-te e stimolante è anche la possibilità di creare ambitidi discussione, di sondare l’umore dei lettori in temporeale. Raccogliendo i loro commenti alle notizie edagli argomenti d’attualità.

D. E’ vero che WEBMATE può gestire una rete dicollaboratori sparsa per il mondo? Come è possibile?

R. E’ verissimo! Difatti ognuno dei collaboratoriinseriti nel progetto editoriale avrà a disposizione unapropria password ed un codice individuale (login) at-traverso i quali potrà accedere al sistema editoriale inqualsiasi parte del mondo si trovi. Basta avere un com-puter collegato in rete. Si possono anche creare diver-si livelli di accesso, articolati secondo le specifichecompetenze di ognuno. Così, chi gestisce il progettoeditoriale, può decidere chi deve fare cosa e quali ac-cessi saranno garantiti a ciascuno. Fatta salva la possi-bilità di modificare in ogni momento lo si desideri ilivelli d’accesso e le competenze di ognuno.

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Polaris 100: una serieflessibile di sistemi digitaliper la scrittura delle lastre

La famiglia dei computer-to-plate Polaris di Agfagarantisce ai giornali tre prerogative fondamentali: ve-locità, produttività e affidabilità. Le prestazioni diPolaris sono indispensabili per soddisfare i tempi diproduzione dei centri stampa dei quotidiani. QuestiCTP completamente automatici permettono di produrrefino a 150 lastre di pagine singole all’ora a 1016 dpi.Inoltre, l’alta qualità di Polarisè garantita dalla suaaffidabilità e dal numero diinstallati presenti sul merca-to.

Per quanto riguarda la produ-zione delle lastre, Polaris rappresen-ta senz’altro la scelta migliore. Infatti,solo Agfa offre la competenza necessariaper integrare senza problemi la scrittura digitale dellelastre nei flussi di lavoro dei giornali.

La serie CTP Polaris è stata sviluppata per soddi-sfare le esigenze dei centri stampa ad alta produttivitàdei giornali. Tuttavia, poiché sappiamo che non esi-stono due giornali uguali, possiamo personalizzare ilsistema Polaris del cliente con un’ampia scelta di la-stre offset e di velocità di riproduzione dell’immagine– il tutto per soddisfare le esigenze del cliente. È pos-

ABCAGFA GEVAERT S.p.a.

Divisione Graphic System

Via Grosio 10/4 - 20151 Milano

Tel. 02.30741 Fax 02.3074429

sibile produrre lastre panorama; eseguire la riprodu-zione dell’immagine su lastre digitali a fotopolimeri ead alogenuri d’argento; scegliere la soluzione dipunzonatura più adatta al metodo di lavoro del clien-te. Per il massimo di produttività è possibile infinedotare il sistema Polaris della funzione opzionale diprecaricamento, in grado di incrementare la produtti-

vità del 20 per cento.

Polaris offre una produt-tività senza uguali

Indipendentemente dal siste-ma Polaris scelto, viene garantita la

massima velocità, produttività eaffidabilità.

• Velocità

Basato su un design a letto piano ormai collauda-to, Polaris offre la gestione dei materiali più semplicee veloce di tutto il mercato e questo lo rende una solu-zione estremamente produttiva per la scrittura dellelastre: un must nel frenetico mondo dei giornali. Cosaancora più importante, si può scegliere la velocità ne-cessaria affinchè il CTP riesca a tenere il passo con laquantità di lastre richiesta.

• Produttività

Polaris è completamente automatizzato per garan-tire una produttività elevata. Il sistema estrae automa-ticamente due lastre singole o una lastra panorama daun carrello a tenuta di luce e le trasporta attraverso ilsistema fino alla sviluppatrice in linea. Il funzionamen-to del sistema è a luce diurna e può essere collegato aun’ampia gamma di sviluppatrici in linea. Si tratta diuna soluzione estremamente flessibile che consente diprodurre lastre singole di tutte le dimensioni, lastrepanorama o lastre doppie, tutte con la stessa unità discrittura. In più le lastre possono essere pre-punzonatee posizionate su perni identici a quelli dell’unità di

Una veduta d'insieme del Polaris 100. Si notino i carrelliportalastre a tenuta di luce, con i quali è possibilealimentare il sistema senza soluzione di continuità

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stampa oppure possono non essere punzonate e posi-zionate in base a un sistema di registro a tre punti.Infine, per il massimo di produttività, il sistema puòtogliere automaticamente i fogli protettivi e precaricarele lastre. Si tratta quindi di un sistema per la scritturadelle lastre perfetto per un funzionamento non vigila-to.

• Affidabilità

Polaris ha una struttura a letto piano semplice edefficiente, con un numero minimo di parti in movi-mento. A questo design intelligente si aggiungono com-ponenti estremamente robusti, progettati per la produ-zione di grandi quantità di lastre. Questa combinazio-ne garantisce l’affidabilità giorno dopo giorno. Eccoperché quando scegliete un sistema Polaris, potete es-sere sicuri che continuerà a lavorare al massimo dellaproduttività per molto, molto tempo.

Polaris 100: una soluzione flessibile

La serie Polaris inizia con Polaris 100, un espositoreper lastre completamente automatico, progettato peruna produttività elevata. Il grande formato – 65 x 90cm – permette di produrre lastre di numerose dimen-sioni, incluse le lastre panorama. Il sistema ottico pre-vede un laser YAG a doppia frequenza per un’esposi-zione precisa e affidabile, mentre il sistema di traspor-

to può accettare lastre offset punzonate e non. In prati-ca Polaris 100 è un sistema CTP studiato, sviluppato eottimizzato in modo da soddisfare le esigenze dei gior-nali.

Polaris 100 con l’opzione di pre-caricamento:la massima produttività

Poiché ci rendiamo conto che alcuni giornali han-no bisogno di una produttività molto elevata, Polaris100 è disponibile anche con la funzione di pre-caricamento. Questa opzione consente al sistema diprelevare e precaricare le due lastre successive duran-te la scrittura delle due lastre precedenti. Questa op-zione permette di incrementare la produttività del 20per cento a 1016 dpi. In più, usando lastre con il foglioprotettivo, il sistema lo toglie automaticamente e loelimina, riducendo ulteriormente i tempi di produzio-ne e garantendo nel contempo la massima qualità.

Polaris 100E: la scelta economica

Sebbene il funzionamento sia esattamente ugualea quello di Polaris 100, Polaris 100E offre una solu-zione meno costosa con produzione massima di 85lastre/ora. La funzione di rimozione dei fogli protetti-vi è standard. Il sistema include un carrello “universa-le” multiuso e un sistema di registro a tre punti stan-dardizzato.

Polaris 100E Polaris 100 Polaris 100 con

opzione di

precaricamento

Dimensione massima del supporto 65 x 90 cm 65 x 90 cm 65 x 90 cm

Dimensione minima del supporto 29 x 47 cm 29 x 47 cm 29 x 47 cm

Rimozione automatica del fogliodi protezione

SI NO SI

Quantità massima di lastre/ora 85 (lastra 36 x 57cm)

a 1016 dpi

120 (lastra 36 x57 cm)

a 1016 dpi

149 (lastra 36 x 57cm)

a 1016 dpi

Risoluzione 800, 1000, 1016, 1200, 1270, 1525, 2000, 2032, 2400,2540 dpi per tutti i modelli

Lineatura di retino da 133 lpi a 1270 dpi per tutti i modelli

Lastre disponibili max 600 lastre singole o 300 panorama

Spessore dei supporti da 0,15 a 0,35 mm

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Guardando oltre il CTP

Per una soluzione completa per la scrittura dellelastre, è possibile aggiungere al sistema Polaris un RIPsoftware Agfa ad alte prestazioni. Polaris include latecnologia multiplexing che consente di sfruttare la po-tenza di diversi RIP. È possibile inoltre scegliere traun’ampia gamma di lastre offset Agfa, tra cui le lastreN90A a fotopolimeri e le lastre Lithostar Plus e SDB

ad alogenuri d’argento.Attualmente in Europa esistono 135 installazioni

di Polaris ad alta produttività, di cui una in Italia dove,entro la fine del 1999, saranno installati altri 11platesetter. Le installazioni dei Polaris crescono di set-timana in settimana a conferma della fiducia dei clientiitaliani ed europei nella grande affidabilità di questisistemi e nella professionalità della rete di vendita Agfa.

Polaris 100: una delle soluzioni Agfa per ilcomputer-to-plate

Polaris fa parte di una linea completa di soluzionicomputer-to-plate Agfa: un’ampia gamma di plotterper lastre che permette di scegliere il formato, la qua-lità e la produttività più adatti alle esigenze del clien-te. Agfa Galileo Plate Manufacturing System è unasoluzione modulare e completamente automatica perla scrittura delle lastre, che riproduce l’immagine conil massimo livello di qualità. La serie di platesetterAntares offre un approccio più economico al compu-ter-to-plate. Infine, vi è SelectPlate, un’intera gammadi soluzioni basate su lastre in poliestere per applica-zioni che prevedono un’uscita di 2, 4 e 8 pagine af-fiancate. Agli ambienti che desiderano sfruttare il flussodi lavoro più efficiente reso possibile dal PDF, Agfaoffre Apogee, un gestore innovativo del flusso di la-voro basato sul PDF.

Questa gamma di soluzioni, che permette di utiliz-zare dalle lastre in poliestere a quelle in alluminio, daisistemi manuali a quelli completamente automatici,consente di acquistare la soluzione computer-to-platepiù adeguata alle esigenze del cliente.

Agfa, quale unico fornitore, può assumersi la re-sponsabilità dell’intero flusso di lavoro e fornire alcliente comodi percorsi di aggiornamento nel momentoin cui desidera ampliarsi. La soluzione a fornitore uni-co di Agfa offre inoltre al cliente la sicurezza che ilsuo CTP e le sue lastre siano stati ottimizzati per ilmassimo delle prestazioni.

Un numero sempre crescente di quotidiani di tutto ilmondo utilizza sistemi Agfa per il Computer to plate

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E.GRAF. S.r.l.

Via Leopardi 2 - 20123 Milano

tel./fax 02/8053472e-mail: [email protected]

CCDot: il piacere di vederecosa si sta producendo

Esistono pochi settori industriali in cui le nuovetecnologie hanno modificato inmaniera così sostanziale il mododi lavorare degli addetti come l’in-dustria grafica.

E’ ricorrente fare questa dichia-razione, ma ciò nonostante, il corsodell’innovazione digitale ha lasciatoqualche dubbio irrisolto ed ha creatoalcune nuove difficoltà.

Un gran numero di continui problemi, familiari aglioperatori grafici, addetti all’incisione delle lastre estampatori, riguarda la precisa misurazione della per-centuale di coprenza del puntino in un determinatocolore, la sua reale angolazione di retinatura ed il di-segno differenziato del puntino per ciascun colore.

Fino ad ora, il metodo tradizionale di rilevazionedella percentuale del puntino di un colore è stato ef-fettuato tramite un densitometro un analogo dispositi-vo che misura la densità media dei puntini in un’areadeterminata.

Il densitometro tradizionale lavora tramite un diodo

fotografico che rileva la riflessione o la trasparenza diuna piccola parte dei puntini ri-spettivamente sulla lastra o la pel-licola.

Quando si utilizza la tecnolo-gia per esaminare una pellicola su untavolo luminoso, deve essere presoin considerazione che la densità“zero” non è rilevabile attraverso il

tavolo.Nondimeno, la prima cosa che si deve fare è di

determinare quale zero è, questa determinazione è ca-rica di trabocchetti in relazione alla precisione. Se voitracciaste una striscia continua di opacità in riferimentoalla tensione o alla luce, la curva non è lineare e sullozero finale, un piccolo cambio di tensione (vedi 0,1microvolt) determina un considerevole cambiod’opacità.

Un altro problema endemico con analogie elettro-niche è la sensibilità del macchinario ai piccoli cam-biamenti di temperatura. Persino i dispositivi elettro-nici più aggiornati non possono escludere le leggi fon-

La Certurfax Inglese ha migliorato il CCDot, un semplice ed ingegnoso dispositivo manuale portatile perla scansione dei colori

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damentali della fisica.Oltre il tracciato dove c’è

maggiore luce, avvicinate laparte semilineare della curvaed il lavoro diventa più facile(almeno, nel mondo ideale diuna stabile sorgente luminosa).

Non appena vi spostate sul-la lastra la difficoltà d’azionediventa più problematica.Un’attrezzatura più sensibile ènecessaria per il riflesso inmodo che solo metà della lucetorni indietro.

Inoltre, poiché per la pro-gressione logaritmica della ten-sione, qualsiasi cosa meno dicirca il 10% è difficile legger-la con precisione.

Problemi da seguire

Considerato che raramente si utilizza una sorgenteluminosa stabilizzata e nello stesso modo una pellico-la esattamente sviluppata- la misura di trasmissionepuò essere accettabile utilizzando queste tecnologieconvenzionali. Comunque, rammentando che l’inten-sità luminosa non sarà compatibile attraverso il tavololuminoso, il punto chiave per la pellicola viene deter-minata dalla rilevazione della densità che deve essereesaminata da una sola parte del tavolo.

Questo significa che il modo di rilevazione sullasuperficie totale della pellicola viene effettuatoricalibrando il densitometro o spostando la pellicola,in modo da rischiare di danneggiare la lastra o la pel-licola e l’incisione dell’immagine.

Le ultime migliorie nell’effettuare questa lavora-zione hanno aggravato questo problema da quando èdiventata ricorrente la scelta di ricevere la pellicola,sviluppare la lastra e stampare in rotativa, in qualsiasimodo fino al 32mo a vista per ottenere in uscita ungrande formato molto più a buon mercato.

I problemi inerenti all’applicazione di questa tec-nologia di incidere la lastra sono differenti e peggiori.

Gli starti di rivestimento della lastra sono granulosied irregolari, così, in riflessione, qualsiasi rimbalzoluminoso (conosciuto come riflessione speculare) edil tradizionale supporto di alluminio determina puntiluminosi in eccesso.

Non sorprendono, i mutamenti del tracciato della

densità attraverso la lastra. Nel-le proprie prove la Centurfax hariscontrato fino al 23% di diffe-renza attraverso il “bianco” del-la lastra utilizzando undensitometro convenzionale.

Lo stesso problema appartie-ne al “nero” poiché la stessagranulosità è sotto. Dove si devecalibrare?

Ulteriori problemi per leuscite prodotte giornalmente inmaniera digitale non possonoessere addebitate completamen-te all’utilizzo dell’esistente tec-nologia del densitometro.

La scelta e l’angolazione delretino potrebbero essere deter-minati in modo errato dovuto ad

un errore umano.Questo può essere controllato tramite un tester che

determina la forma e l’angolazione, ma è una funzio-ne separata e solamente si utilizza per la pellicola. Lostesso tipo di errore può accadere quando si usa il CTPcomputer alla lastra e dove non può essere utilizzatonessun tester.

La soluzione CCDot

Come indicato sopra, molti dei problemi determi-nati dalla misurazione del colore possono essere de-terminati tramite densitometro convenzionale, sola-mente con molta difficoltà e precisione approssimati-va. Il sistema che la Centurfax ha realizzato, è statoprogettato per essere facilmente usato sulla pellicola esulle lastre, per ottenere le risoluzioni necessarie persuperare le differenti difficoltà inerenti all’utilizzo delCTP.

Il requisito fondamentale- la rilevazione della per-centuale di coprenza del puntino- è un problema geo-metrico non risolvibile con un densitometro tradizio-nale. La Centurfax ha prodotto un CCD (dispositivoaccoppiato di rilevamento) telecamera che viene uti-lizzata una superficie campione. Mentre undensitometro convenzionale, dotato di diodo singolo,permette una media di lettura del colore, il CCDot ri-leva effettivamente gli elementi fondamentali per unalettura digitale, presi come singoli, e quantifica quan-to nero e quanto bianco e ne calcola la percentuale.

La griglia del CCD equivale ad un insieme multi-

Mentre un densitometro convenzionale effettua una letturamedia della tinta, CCDot effettua il conteggio dei pixel unoad uno, calcola quanto bianco e quanto nero c’è, e quindidefinisce la percentuale.

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Il CCDot primo misuratore digitale del puntino almondo è il più recente ritrovato in un programma pro-gressivo di sviluppo che laCenturfax di Londra ha prodot-to per risolvere i differenti pro-blemi per le arti grafiche e i cen-tri stampa.

La società è stata fondata nel1981 per perfezionare l’interfac-cia nell’evoluzione tecnologicadegli scanners, ed il software peri servers e la trasmissione del-l’immagine.

La Centurfax è attualmenteun’organizzazione mondiale cheassiste tramite networks i distributori e le organizza-zioni OEM in oltre 50 Paesi.

La filosofia di ricerca e sviluppo è stata sempreconcentrata per suggerire soluzioni aperte per aiutare

la scelta della Clientela nei collegamenti agli scannersche sono comunemente utilizzati nell’industria grafi-

ca e sono collegati a EPC trami-te Sistemi Editoriali Desktopcompresi i MACs ed i compati-bili PC IBM.

La vita normale di un qual-siasi scanner a tamburo può es-sere allungata e le strozzaturenella produzione essere elimina-te, utilizzando le soluzioni inte-grate di ritocco della Centurfax,il trattamento dell’immaginePostScript, l’impaginazione to-tale della pagina e l’utilizzo del-

lo scanner. Tutti i Sistemi della Centurfax sostengonouna vasta gamma di mezzi di comunicazione quali ilnastro magnetico, il disco rigido, Syquest od il discoottico.

plo di diodi. Usando questa tecnologia l’accuratezzadel CCDot è limitata solamente dalla misura dell’in-sieme, disponibile da 100.000 fino ad un milione. E’molto simile all’ascolto del suono in uscita da un CDmentre si avvicina all’acetato di vinile.

L’insieme della griglia permette anche l’analisiaccurata della scelta del retino rilevando l’esatto in-tervallo fra le due posizioni. L’angolazione del retinopuò essere calcolata nello stesso modo. L’insieme delCCD permette effettivamente un “quadro” dettagliatodi rilevare fino ad un milione di elementi digitali fon-damentali sulla pellicola, lastra o per un’altra matricecon cui viene stampata la pagina. Anche risolvendo iproblemi principali e fornendo uno strumento adatto aqualsiasi ambiente, qualificato o non qualificato, ilprogetto del CCDot ha anche la possibilità d’incorpo-rare numerose possibilità completamente indisponibiliper un densitometro convenzionale.

La maggior parte dei modelli permettono d’inseri-re i dati in un Mac od un PC ed il più completo dellagamma di modelli è dotato di un processore ad elevatavelocità sull’apparecchiatura come un video grafico.Tutte le apparecchiature dispongono di uno specchiomezzo argentato che aiuta gli utilizzatori a vedere si-

multaneamente i puntini mentre producono. In altreparole, a differenza delle apparecchiature convenzio-nali, il CCDot Vi permette di vedere subito quello chestate facendo. L’apparecchiatura non serve solo comeuno strumento di serie di controllo qualità. I collega-menti in network evitano la necessità d’intervento fi-sico del servizio d’assistenza e l’apparecchiatura puòessere collegata in un sistema integrato di gestione delcolore. La rilevazione della dimensione del puntinodiventa una necessità del passato. Lo strumento èautocalibrato non esiste altra cosa che la sorgente lu-minosa di materiale fondamentale.

Una serie di RIPs essendo alloggiata per caricare idati esatti e l’apparecchiatura permette anche di me-morizzare una grande quantità di puntini di diversemisure che possono essere immagazzinati nel calcola-tore come grandezze calibrate.

Mentre i densitometri convenzionali sono dotati diuna serie di complesse possibilità di calibrazione percompensare la loro imprecisione, Il CCDot possiedeun’accurata precisione ed esclude gli algoritmi che nondevono essere presi in esame. L’apparecchiatura puòprodurre curve per differenti funzioni e la grandezzadesiderata del puntino può essere memorizzata.

Gary Stewart, direttoretecnico della Centurfax

Nuove soluzioni per l’Industria Grafica

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60TecnoMedia n. 22, giugno 1999

La Società ha recentementepresentato il CenturION-il piùaggiornato nella nuova genera-zione del Windows NT- com-prendente OPI un insieme diservers che permettono multi-funzionali possibilità insieme alsemplice utilizzo di un PC nor-male dotato di un sistema ope-rativo Microsoft.

CenturION comprende molte possibilità di riduzio-ne dei costi: tempi di produzione più veloci e di eleva-ta qualità rispetto a quelli effettuati tramite la com-pressione dei dati, riduzione del traffico nel networktramite la sostituzione di files ad elevata definizioned’immagine con minima impaginazione, e controllocentralizzato e gestione del lavoro tramite collegamenti

network alle sedi di lavoro ed aglistampatori.

Il sistema offre una schiera dialtri sostanziali vantaggi produt-tivi come una semplice interfac-cia grafica che permette una bre-ve descrizione dell’immagine edin tempo reale un’operativitàmultifunzionale che permette diridurre il caricamento di dati er-

rati, errate registrazioni, rimpaginazioni OPI e non ef-fettuare avviamenti di stampa.

Un network internazionale di tecnici specializzatied addestrati in fabbrica, accomunati adapparecchiature costruite utilizzando tecnologie di se-rie, assicurano un’assistenza di primaria classe per tuttii Sistemi della Centurfax dopo ciascuna vendita.

Il prototipo di CCDot è stato mostrato per la prima volta aImprinta ‘97

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L’archivio storico deiquotidiani in formato digitale:un’esigenza ed un’opportunitàper gli editori

GMDE – azienda leader nella progettazionedi servizi e sistemi per il mondo grafico editoriale– oggi offre ai giornali l’opportunità di convertirein digitale anche il proprio passato, superando ilimiti imposti dalla catalogazione, dalla consulta-zione e dalla conservazione di centi-naia di migliaia di pagine raccolte inimmensi archivi cartacei.

La tecnlogia digitale è ormai entrataa far parte a pieno titolo del mondo edi-toriale, coinvolgendo tutte le fasi delworkflow sino al prodotto editoriale fi-nito.

Il quotidiano si presenta oggi su sup-porti differenti, off line e on line, che van-no dal CD-ROM a Internet, senza peròrinunciare a quello che – sino a pochianni fa – era il solo supporto disponibile:il benamato cartaceo. E ben lo sanno glieditori di quotidiani che dispongono diarchivi di migliaia di pagine, in buonaparte ingiallite e deteriorate dal tempo che- tuttavia – costituiscono la storia del pro-prio giornale e testimoniano la nostra. Archivi cheracchiudono un passato che abbiamo il dovere di con-servare e la necessità di poter consultare al megliopoiché rappresenta una fonte di informazione impor-tantissima non solo per la redazione del giornale stes-so, ma anche per gli interlocutori esterni.

Il team GMDE ha risposto prontamente proprio aqueste esigenze, attraverso la conversione in digitalesu CD-ROM degli archivi cartacei.

Quali vantaggi per l’Editore

La conversione dell’archivio cartaceo in digitaleoffre l’opportunità di organizzare, accedere e consul-tare i contenuti con notevole risparmio di costi in ter-mini di spazio e di tempo e di preservarli dal degradotemporale e ambientale, mantenendo inoltre intatte lecaratteristiche peculiari del prodotto cartaceo tradi-

zionale. I giornali vengono infatti trasferiti su CD-ROMsenza per questo modificarne la grafica,l’impaginazione o i contenuti, pur migliorandone laqualità d’immagine (viene eliminato ad esempio il di-fetto di “ingiallimento” della carta) e consentendone

una consultazione che va ben oltre la meravisualizzazione e la lettura delle pagine.I dati digitali dell’archivio, infatti, pos-sono essere estrapolati e rielaborati dallaredazione stessa del giornale, in modorapido e completo, attraverso l’utilizzo dimetodi di ricerca definiti “filtri”. Gli ar-chivi di ultima generazione sono in gra-do di indicizzare e catalogare le diversetipologie di dati digitali: le pagine delgiornale vengono indicizzate attraversomotori di “full text retrieval” che consen-tono ricerche proprio sui contenuti. Dal-l’archivio elettronico è quindi possibilerichiamare dati di diversa natura (dalleimmagini, ai testi, alle pagine) ed inse-rirli nuovamente nel ciclo produttivo edi-toriale.

Come funziona il servizio di archiviazione di-gitale

Lo studio della soluzione digitale per il materialestorico cartaceo è iniziato due anni fa dietro esplicitarichiesta di alcuni giornali, primi fra tutti l’Eco diBergamo ed il Giornale di Brescia, ai quali GMDEgià forniva sistemi editoriali e database digitali.

L’utilizzo del formato PDF insieme al softwareMOB della Nàvita (softwarehouse nel settore edito-riale con la quale GMDE collabora dal 1995) hannoconsentito di superare il problema del riconoscimentoe dell’indicizzazione dei contenuti.

Il processo di conversione digitale si articola es-senzialmente in quattro fasi:

a) ScansioneLe pagine dei giornali vengono lette da uno scanner

GMDE, Viale Colleoni, 5

20041 Agrate Brianza (MI)Tel. 0396091790

Fax: 0396091788

http://www.gmde.it

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ad alta velocità. Il software provvede quindi automa-ticamente alla divisione delle pagine doppie in paginesingole che vengono quindi numerate ciascuna con ilnumero di pagina originariamente corrispondente.Possono essere prodotte in media 3 – 4 mila pagine algiorno.

b) ConversioneI contenuti vengono automaticamente convertiti dal

formato TIFF al PDF: in questa fase avviene il rico-noscimento del testo. Le pagine risulteranno quindinel formato PDF in bianco e nero.

c) IndicizzazioneViene selezionato il periodo temporale - relativo

ad un certo numero di pubblicazioni del quotidiano -da memorizzare sul CD-ROM. Le pagine relative alperiodo prescelto vengono quindi indicizzate dal soft-ware di consultazione (una versione riadattata delMOB).

d) MasterizzazionePagine, indici ed il database conseguentemente

generato - che servirà al lavoro di ricerca e consulta-zione – vengono infine masterizzati su CD-ROM.

La consultazione può essere effettuata dal Pc loca-le direttamente sul CD oppure da qualunque terminaledel sistema editoriale collegato in rete al juke box (o,in alternativa, ai dischi RAID) contenente tutti i CD(al massimo 700 per juke box) che costituiscono l’ar-chivio storico.

Un migliaio di CD contengono circa mezzo milio-ne di pagine e oltre un secolo di storia “quotidiana”.

Le prospettive future

In un futuro non troppo lontano l’archivio digitalepotrà essere messo a disposizione del pubblico attra-verso Internet, ad esempio, istituendo un servizio a pa-gamento per chi volesse consultarne i contenuti evi-tando quindi di recarsi obbligatoriamente alla sede delgiornale.

I vantaggi per l’editore sono evidenti: uno econo-mico che va a sommarsi a quelli precedentemente pro-spettati, l’altro di service che andrà ad ampliare l’of-ferta dei prodotti e dei servizi editoriali.

GMDE, un team di professionisti al servizio dell’industria dei quotidiani

GMDE nasce nel 1994 riunendo un team di venti persone con consolidata esperienza nei sistemi editoriali

e periferiche utilizzati dai giornali nel corso degli anni ’80 (da Crosfield a DuPont). Proprio a questo team

si devono innovazioni rilevanti che hanno contribuito alla definizione dell’odierno flusso di lavoro dei

giornali: dal modulo di quattro - e poi due - righe di testo nella suddivisione verticale delle pagine dei

giornali (modulo che ne ha successivamente consentito l’impaginazione elettronica), alla tecnica di “layout

driven” per l’impaginazione interattiva, alla prima prova sul campo del sistema CtP.

Oggi GMDE è in grado di fornire soluzioni complete, partendo dalla progettazione e dalla gestione del

sistema editoriale sino alle periferiche di uscita (fotounità o CtP) ed al controllo dell’inchiostrazione in

rotativa. Lo sviluppo degli archivi digitali è quindi per GMDE un’attività collaterale, seppur importante

dal punto di vista dell’ampliamento della gamma dei servizi offerti al mondo editoriale.

GMDE ha sviluppato infatti i propri servizi su due direttrici. La prima riguarda l’attività di progettazione,

vendita ed assistenza di sistemi editoriali, archivi multimediali e Internet; in questo senso ha stretto

partnerships con due importanti softwarehouse: Sinedita e Nàvita. La seconda area di attività riguarda

invece le tecnologie di teletrasmissione, di scanner, di uscita su film e CtP. In quest’ambito è agente di

Agfa-Gevaert per il settore quotidiani e collabora con Lithosol Italia per i sistemi di punzonatura e piega

on line.

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“Circolari FIEG” raccoglie e segnala le informazioni e i com-menti ai più importanti dispositivi di legge, indicazioni e rac-comandazioni in materia sindacale, tributaria, disciplina del-l’IVA e quant’altro attiene agli aspetti gestionali e amministra-tivi dell’industria dei giornali, oggetto di sistematica comuni-cazione alle imprese editrici e stampatrici.“Circolari FIEG” è un promemoria di facile consultazione, datenere sempre a portata di mano, un nuovo strumento di la-voro per quanti hanno responsabilità direttive e gestionali nelleaziende del settore.

Circolari

Circolare del 10-03-99 N° 11 (Mi) Ampliamento sperimentazione della rete di vendita della stampa:Accordo con l’A.NA.DI.S; -Associazione Nazionale DistributoriStampa - sulla distribuzione delle pubblicazioni quotidiane e periodicheagli esercizi che costituiscono la rete complementare.

Circolare del 15-03-99 N° 27 (Rm) Trasmissione di Radio Rai Tre sui “ Giornali in classe”

Circolare del 17-03-99 N° 12 (Mi) Proposta di un apposito servizio di distribuzione dei giornali nell’ambitodella Legge di sperimentazione di nuove forme di vendita.

Circolare del 17-03-99 N° 13 (Mi) Adeguamento sistemi informatici all’anno 2000.

Circolare del 22-03-99 N° 15 (Mi) Sperimentazione di vendite complementari della stampa quotidiana eperiodica nella Regione Friuli -Venezia Giulia. Aggiornamenti sull’iterlegislativo.

Circolare del 22-03-99 N° 28 (Rm) Conferenza Esomar a Milano (10 - 12 ottobre 1999).

Circolare del 25-03-99 N° 29 (Rm) Disposizioni per la stampa e l’emittenza radiotelevisiva relative allacampagna per le elezioni suppletive della Camera dei Deputati nelcollegio uninominale n. 20 della circoscrizione Puglie e del Senatodella Repubblica nel Collegio uninominale n. 1 della regione Emilia -Romagna nonché nel collegio uninominale n. 4 della regione Venetofissate per il giorno 9 maggio 1999. Regolamento dell’Autorità per leGaranzie nelle Comunicazioni del 24 marzo 1999.

Circolare del 26-03-99 N° 16 (Mi) Rapporti Commerciali intercorrenti tra imprese di distribuzione localee rete di vendita: necessità di far rispettare sul territorio le condizionieconomiche previste dal vigente Accordo Nazionale.

Circolare del 01-04-99 N° 30 (Rm) Trasmissione di Radio Tre sui “Giornali in classe”.

Circolare del 01-04-99 N° 31 (Rm) Disposizioni per la stampa e l’emittenza radiotelevisiva relative allacampagna per le elezioni suppletive della Camera dei Deputati nelCollegio uninominale n. 20 e del Senato della Repubblica nel Collegiouninominale n. 1 della regione Emilia - Romagna nonché nel Collegiouninominale n. 4 della Regione Veneto fissata per il giorno 9 maggio1999. Regolamento dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazionidel 24 marzo 1999. (Gazzetta Ufficiale n. 74 del 30 aprile 1999).

Circolare del 07-04-99 N° 32 (Rm) Disposizioni per la stampa e l’emittenza radiotelevisiva relative allacampagna per le elezioni dei sindaci e dei consigli comunali della cittàdi Trento e di alcuni comuni in provincia di Trento e Bolzano, fissateper il giorno 16 maggio 1999. Regolamento dell’Autorità per le

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Garanzie nelle Comunicazioni del 24 marzo 1999. (Gazzetta Ufficialen. 75 del 31 marzo 1999.)

Circolare del 08-04-99 N° 18 (Mi) Utilizzo del servizio postale da parte delle aziende associate.Rilevamento dati 1998;

Circolare del 08-04-99 N° 18 (Mi) Sperimentazione di punti complementari di vendita della stampaquotidiana e periodica: approvazione definitiva del testo di legge.

Circolare del 09-04-99 N° 33 (Rm) Termini per l’applicazione e versamento contributi Fondo di Previdenzacomplementare dei giornalisti italiani.

Circolare del 12-04-99 N° 19 (Mi) Operativo dei voli postali in vigore dal 28 marzo 1999.

Circolare del 12-04-99 N° 34 (Rm) Assolvimento degli obblighi di dichiarazione e di comunicazioneannuale in materia di rifiuti. Presentazione del MUD (Modello unicodi dichiarazione ambientale) relativo all’anno 1998 entro il 30 aprile1999.

Circolare del 13-04-99 N° 35 (Rm) Fondo di previdenza complementare dei giornalisti italiani.

Circolare del 15-04-99 N° 36 (Rm) Riunione del 4 maggio presso la sede del Comitato Anno 2000 dellaPresidenza del Consiglio dei Ministri.

Circolare del 16-04-99 N° 21 (Mi) Autorità Antitrust aperta indagine sulla distribuzione della stampaquotidiana e periodica.

Circolare del 16-04-99 N° 22 (Mi) Decisioni dell’Organo Monocratico istituito ai sensi dell’art. 12dell’Accordo Nazionale sulla vendita dei giornali quotidiani e periodici.

Circolare del 16-04-99 N° 37 (Rm) Disposizioni per la stampa e l’emittenza radiotelevisiva relative allecampagne per l’elezione dei rappresentanti italiani al Parlamentoeuropeo, per le elezioni comunali e provinciali nelle regioni a statutoordinario e a statuto speciale, per l’elezione del consiglio regionaledella Sardegna, fissate per il giorno 13 giugno 1999. Provvedimentodell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni del 7 aprile 1999.(Gazzetta Ufficiale n. 85 del 13 aprile 1999).

Circolare del 20-04-99 N° 38 (Rm) Trasmissione di Radio Tre sui “Giornali in classe”.

Circolare del 21-04-99 N° 23 (Mi) Sperimentazione di punti complementari di vendita della stampaquotidiana e periodica: ruolo della Commissione istituita con accordodel 22 luglio 1998.

Circolare del 26-04-99 N° 24 (Mi) Rete di vendita di Milano: comunicazione del Comune finalizzata asensibilizzare i rivenditori sulla corretta collocazione del materialepromozionale esposto nelle immediate adiacenze del punto di vendita.

Circolare del 27-04-99 N° 26 (Mi) Sperimentazione di nuove forme di vendita di giornali quotidiani eperiodici: entrata in vigore della Legge n. 108 del 13 aprile 1999.;

Circolare del 28-04-99 N° 27 (Mi) Sollecito dei dati 1998 descrittivi dell’utilizzo del servizio postale daparte delle aziende associate.

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Circolare del 28-04-99 N° 39 (Rm) indennità di vacanza contrattuale.

Circolare del 30-04-99 N° 40 (Rm) Proroga del termine di presentazione del Modello unico di dichiarazioneambientale (MUD) relativo all’anno 1998.

Circolare del 05-05-99 N° 30 (Mi) Autorità Antitrust: indagine sulla distribuzione della stampa quotidianae periodica.

Circolare del 12-05-99 N° 42 (Rm) Trasmissione di Radio Rai Tre sui “Giornali in classe”.

Circolare del 14-05-99 N° 41 (Rm) termini di prima applicazione e versamento del contributo dovuto alFondo di Previdenza complementare dei giornalisti italiani.

Circolare del 17-05-99 N° 43 (Rm) Disposizioni per la stampa e l’emittenza radiotelevisiva relative allacampagna dei Deputati nel collegio uninominale n. 24 dellacircoscrizione Lombardia 2 e nel collegio uninominale n. 7 dellacircoscrizione Puglia fissate per il giorno 27 giugno 1999. Regolamentodell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni del 6 maggio 1999.

Circolare del 19-05-99 N° 44 (Rm) Privacy: autorizzazione al trattamento di dati giudiziari.

Circolare del 24-05-99 N° 45 (Rm) Trasmissione di Radio Rai tre sui “Giornali in classe”. Conclusione aRoma il 10 giugno p.v.

Circolare del 25-05-99 N° 46 (Rm) Conferenza annuale Ifra Milano 29 - 30 giugno 1999.

Circolare del 26-05-99 N° 36 (Mi) Imposta comunale sulla pubblicità: interpretazione delle normesull’esenzione destinata a sensibilizzare gli operatori sulla correttacollocazione del materiale promozionale esposto nelle immediateadiacenze del punto di vendita.

Circolare del 01-06-99 N° 47 (Rm) Fondo complementare di previdenza giornalisti italiani. Contribuzionevolontaria straordinaria pari a Lit. 500.000. Imponibile contributivo aifini previdenziali ed assistenziali.

Circolare del 02-06-99 N° 37 (Rm) Avvio della sperimentazione di nuove forme di vendita di giornaliquotidiani e periodici e tutela dei rapporti intercorrenti tra operatoridella diffusione.

Circolare del 02-06-99 N° 48 (Rm) Seminario presso l’UnionCamere sulle tematiche dei rifiuti e delleacque e sulla evoluzione delle applicazioni della relativa normativa.

Circolare del 03-06-99 N° 49 (Rm) Legge 17 maggio 1999, n. 144. Abolizione della contribuzione disolidarietà del 10 per cento per le contribuzioni o somme versate alFondo di Previdenza complementare “Fiorenzo Casella”.

Circolare del 14-06-99 N° 50 (Rm) Iva sulla cessione di libri: elevata al 60 per cento la forfettizzazionedella resa (Legge n. 133 del 13/5/99).

Circolare del 15-06-99 N° 51 (Rm) Circolare INPGI n. PC/105/CO attinente adempimenti contributivi suiversamenti al Fondo di previdenza complementare dei giornalistiitaliani.

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Circolare del 17-06-99 N° 52 (Rm) Trasmissione bilanci e dati per attività di studio.

Circolare del 22-06-99 N° 53 (Rm) Tutela giuridica delle banche di dati. Decreto legge 6/5/1999, n. 169.

Circolare del 23-06-99 N° 54 (Rm) Disciplina delle comunicazioni che gli operatori dei settori dell’editoriaquotidiana e periodica e dell’emittenza radiotelevisiva sono tenuti adeffettuare in via generale e sistematica all’Autorità per le garanzie nellecomunicazioni.

Circolare del 23-06-99 N° 54 (Rm) Disciplina delle comunicazioni che gli operatori dei settori dell’editoriaquotidiana e periodica e dell’emittenza radiotelevisiva sono tenuti adeffettuare in via generale e sistematica all’ Autorità per le garanzienelle comunicazioni.

Circolare del 24-06-99 N° 55 (Rm) Piattaforma rivendicativa elaborata dalla Federazione Nazionale dellaStampa italiana relativa a proposte di modifica al contratto nazionaledi lavoro giornalistico.

Circolare del 25-06-99 N° 56 (Rm) Delibera del Consiglio di Amministrazione dell’INPGI attinenteriduzione delle sanzioni in caso di omissione o evasione contributivaper il aziende in crisi.

Circolare del 30-06-99 N° 43 (Mi) Pronuncia del TAR della Lombardia orientata verso la piena legittimitàdella partecipazione delle grandi strutture di vendita alla sperimentazionedi nuove forme di stampa.

Circolare del 01-07-99 N° 44 (Mi) Sperimentazione di nuove forme di vendita di giornali quotidiani eperiodici/ osservanza delle norme che disciplinano il rapportocommerciale intercorrente tra gli operatori della distribuzione ed ipunti complementari di vendita.

Circolare del 01-07-99 N° 45 (Mi) Sperimentazione di nuove forme di vendita dalla stampa quotidiana eperiodica: applicazione della Legge 108/99 nel territorio della ProvinciaAutonoma di Bolzano.

Circolare del 02-07-99 N° 47 (Mi) Indagine conoscitiva dell’Autorità Garante della Concorrenza e delMercato sulla distribuzione della stampa quotidiana e periodica.Richieste di informazioni rivolte dall’Antitrust alle Aziende editoriali.

Circolare del 02-07-99 N° 57 (Rm) Normativa sui rifiuti non pericolosi. Scaduta il 30 giugno 1999 laproroga per la presentazione del MUD. Circolare del Ministerodell’ambiente sugli ex - mercuriali.

Circolare del 08-07-99 N° 58 (Rm) Interactive Publishing: 6 conferenza sull’editoria interattiva. Zurigo17 - 19 novembre 1999.

Circolare del 12-07-99 N° 59 (Rm) Conferenza Internazionale sui giornali nella scuola e Premio mondialedel giovane lettore- Parigi 5-8 settembre 1999.