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TecnoMedia Periodico mensile. Anno XIII n. 50 - Sped. in Abb. to Postale comma 20 lett. B art. 2 Legge 23/12/96 n. 662 Roma (Romanina) - Reg. Trib. Roma n. 357 del 11-08-2003 - Iscrizione ROC n. Periodico della ASIG - Associazione Stampatori Italiana Giornali - Tecnologie, Prodotti & Mercati editoriali ADN Kronos Adobe Systems Agenzia Giornalistica Italia Agfa-Gevaert Ansa APCom Telecom Media News Binuscan Denex Systems Technology EidosMedia Elettra Ferag Italia Fujifilm G.M.D.E. GMG Goss International HiT Media & Publishing Idab-Wamac International Interstrap Irpe Kodak LinkService MAN Roland Mima films Müller Martini Napp Systems R.G. Recmi Segbert Sinedita SMB Schwede Maschinenbau Technotrans Telpress Tera Teufelberger Tolerans Unisys Italia Visita il nostro sito Internet: http://www.ediland.it FILO DIRETTO LE AZIENDE INFORMANO Numero 50 - ottobre 2006 La Stampa @rchivio Attraverso questo strumento il giornale offre a tutti i lettori la possibilità di accedere al proprio archivio digitale che raccoglie tutto il pubblicato sulla testata principale e sui supplementi nel corso degli ultimi 14 anni. a pagina 4 A Bologna il centro di eccellenza flexo Niber Nel centro stampa alle porte di Bologna dove, da oltre un anno, è stata avviata la stampa del Corriere della Sera su macchine flessografiche, è entrata in funzione la prima unità CtP flexo in Italia. a pagina 8 Il Centro Stampa Editoriale punta ai “nazionali” Con la nuova rotativa a singola larghezza e doppio sviluppo con quattro torri colore, altamente automatizzata, la capacità produttiva salirà dal prossimo febbraio a 64 pagine tabloid full color. a pagina 11 Più colore per la San Biagio Stampa Il centro stampa di Bolzaneto potenzia la propria capacità di stampa per rispondere ad un mercato che chiede alte tirature, bassi costi, tanto colore (e qualità). a pagina 14 Il nuovo sistema editoriale del Secolo XIX A fine luglio è entrato in produzione il nuovo sistema editoriale basato su XML con un’integrazione avanzata fra tutte le funzioni editoriali. a pagina 17 Cosa c’è dietro il successo di Goss TecnoMedia intervista Eric Normand, Vice Presidente Senior e Direttore Generale dello stabilimento Goss di Nantes. a pagina 20 Il quotidiano verso una nuova dimensione Presentiamo in anteprima i dati del Rapporto 2005-2006 sull’industria italiana dei quotidiani. a pagina 22 Un futuro su Web per gli archivi dei quotidiani? Una nuova iniziativa di Google riaccende il dibattito sull’utilizzo digitale di un patrimonio culturale inestimabile. a pagina 26 Lavoro & Sicurezza .................................................................... a pagina 29 MediaInsider .............................................................................. a pagina 35 Le Rubriche

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Rivista dell'ASIG, Associazione Stampatori Italiana Giornali

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Tecnologie, Prodotti & Mercati editoriali

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MAN Roland

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Müller Martini

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SMB Schwede Maschinenbau

Technotrans

Telpress

Tera

Teufelberger

Tolerans

Unisys Italia

Visita il nostro sito Internet:http://www.ediland.it

Filo direttole aziende inFormano

Numero 50 - ottobre 2006

La Stampa @rchivioAttraverso questo strumento il giornale offre a tutti i lettori la possibilità di accedere al proprio archivio digitale che raccoglie tutto il pubblicato sulla testata principale e sui supplementi nel corso degli ultimi 14 anni.

a pagina 4

A Bologna il centro di eccellenza flexo Niber Nel centro stampa alle porte di Bologna dove, da oltre un anno, è stata avviata la stampa del Corriere della Sera su macchine flessografiche, è entrata in funzione la prima unità CtP flexo in Italia.

a pagina 8

Il Centro Stampa Editoriale punta ai “nazionali”Con la nuova rotativa a singola larghezza e doppio sviluppo con quattro torri colore, altamente automatizzata, la capacità produttiva salirà dal prossimo febbraio a 64 pagine tabloid full color.

a pagina 11

Più colore per la San Biagio StampaIl centro stampa di Bolzaneto potenzia la propria capacità di stampa per rispondere ad un mercato che chiede alte tirature, bassi costi, tanto colore (e qualità).

a pagina 14

Il nuovo sistema editoriale del Secolo XIXA fine luglio è entrato in produzione il nuovo sistema editoriale basato su XML con un’integrazione avanzata fra tutte le funzioni editoriali.

a pagina 17

Cosa c’è dietro il successo di Goss TecnoMedia intervista Eric Normand, Vice Presidente Senior e Direttore Generale dello stabilimento Goss di Nantes.

a pagina 20

Il quotidiano verso una nuova dimensionePresentiamo in anteprima i dati del Rapporto 2005-2006 sull’industria italiana dei quotidiani.

a pagina 22

Un futuro su Web per gli archivi dei quotidiani? Una nuova iniziativa di Google riaccende il dibattito sull’utilizzo digitale di un patrimonio culturale inestimabile.

a pagina 26

Lavoro & Sicurezza .................................................................... a pagina 29

MediaInsider .............................................................................. a pagina 35

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TecnoMediaPeriodico della ASIG

Associazione Stampatori Italiana Giornali

Via Sicilia 125, 00187 Romatel. 06 / 4883566 - fax 06 / 4883489

E-mail: [email protected]

Direttore editoriale Paolo Paloschi

Direttore responsabileLuca Michelli

hanno collaborato a questo numeroSalvatore Curiale,

Giulia Maria Leone, Antonietta Strada.Segreteria di Redazione

Elga Mauro

Registrazione del Tribunale di Roma n. 357 del 11-08-2003Iscrizione al Registro Operatori della Comunicazione n. 4753

© ASIG Service S.r.l. - 2006 - Tutti i diritti riservatiSede legale: via Ariosto 24, 00185 Roma

StampaSpedalgraf

Via dello Scalo Tiburtino 1 - 00159 Roma

Questo numero è stato chiusoin redazione il 10 ottobre 2006

TecnoMedia è consultabile in Internet sulla banca dati Ediland (http://www.ediland.it/archive/psengine.asp)

L’editorialedi Paolo Paloschi

Mentre il numero di TecnoMedia che avete tra le mani stava chiudendo, ad Amsterdam si inaugurava l’edizione 2006 di IFRA-EXPO, la più importante rassegna internazionale dedicata alle tecnologie per l’industria dei giornali quotidiani.

Alla rassegna e ai suoi contenuti dedicheremo il numero di ottobre della nostra rivista quasi per intero.

Potremo allora esaminare le molte realizzazioni proposte all’Expo per il futuro tecnologico dei giornali dai fornitori di macchine, impianti e sistemi. Fin d’ora possiamo però evidenziare la linea di fondo che ispira le diverse applicazioni: si cerca, ovunque possibile nei processi, di integrare e rendere parallele lavorazioni che prima erano separate e in sequenza, di rendere automatiche fasi di lavoro che prima erano manuali, riducendo così i tempi di produzione ed eliminando i passaggi ormai superati.

Questa linea di fondo emerge con chiarezza nei nuovi sistemi editoriali che tendono ormai ad integrare i vari settori delle comunicazioni: il prodotto quotidiano, in quest’ottica, è solo uno dei possibili output redazionali, il sistema deve infatti offrire in parallelo le possibilità di impaginare siti web e di gestire la notizia per tutte le possibili applicazioni multimediali.

Questa linea di fondo si esprime nell’area di stampa attraverso l’introduzione, da parte di tutti i principali fornitori, di strumenti di automazione e di controllo basati su nuovi dispositivi elettromeccanici governati da sofisticati software di gestione: l’automazione diventa l’elemento in più, che differenzia e dà valore alle tradizionali rotative.

Dovremo dunque avviare una riflessione sulla professionalità richiesta per gestire i nuovi sistemi e le nuove macchine: ai nuovi lavoratori serviranno forse meno conoscenze sulle tecniche di stampa, ma conterà di più la capacità di gestire sistemi elettronici e impianti automatizzati. Sarà così esaltata l’interscambiabilità con altri settori e la flessibilità all’interno del settore di appartenenza.

Di tutti questi aspetti potremo discutere nell’ambito degli incontri – chiamati TecnoMeeting - che la nostra Associazione Stampatori ha deciso di avviare a partire da fine anno. I soci potranno fare il punto sull’evoluzione del mercato e sulle nuove opportunità offerte, sulle moderne tecniche di gestione e organizzazione della produzione. I fornitori saranno di volta in volta invitati a partecipare e a portare le loro novità.

Il 29 novembre, a Milano, presso lo stabilimento della Nuova Same, avvieremo il primo TecnoMeeting Asig con un incontro dedicato agli inchiostri per la stampa offset e flessografica, uno degli argomenti di maggiore interesse per le nostre aziende associate, che riceveranno nelle prossime settimane l’agenda completa e dettagliata dei lavori.

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La Stampa @rchivio:il nuovo servizio on line del quotidiano di Torino

Archivio.lastampa.it è il nuovo indirizzo web dell’archivio on line del quotidiano La Stampadi Torino. Attraverso questo strumento il giornale offre a tutti i lettori la possibilità diaccedere al proprio archivio digitale che raccoglie tutto il pubblicato sulla testata principalee sui supplementi nel corso degli ultimi 14 anni. La ricerca è gratuita, la consultazione deimateriali è a pagamento, con uno schema di offerta molto flessibile, come ci raccontain questo articolo Luigi Mezzacappa, responsabile del presidio tecnico dell’area Webdell’Editrice la Stampa.

Qualche giorno fa ho letto un articolo che mi può ora tornare utile per provare a dimostrare l’importanza dell’evoluzione tecnologica nella trasformazione della nostra società.L’articolo raccontava una storia del 1970, quella del progetto Apollo 11, ma il particolare sul quale vorrei soffermarmi è il computer di bordo della navicella: l’Apollo Guidance Computer era un cubo di 30 cm che pesava quasi 30 chilogrammi e aveva una memoria RAM in nuclei magnetici di ferrite equivalente a 4KByte e una memoria ROM equivalente a 72Kbyte.Ho ragione di credere che se la tecnologia, in questi ultimi 36 anni, non avesse compiuto i progressi che tutti sappiamo, oggi La Stampa continuerebbe ancora a cercare le informazioni di archivio negli scaffali del suo Centro Documentazione, uno salone di 400 metri quadrati. Sospetto anche che… al mattino, arrivando al lavoro, farei meno fatica a trovare parcheggio...

La Stampa ed i servizi per il pubblico ad alto contenuto tecnologico

A La Stampa, in Italia, viene ancora riconosciuto in qualche modo un primato di avanguardia tecnologica per avere spesso, in passato, anticipato i tempi delle tappe dell’evoluzione tecnologica: nel 1973 fu tra i primi quotidiani a usare la teletrasmissione fac-simile, ancora tra i primi a passare alla fotocomposizione nel 1975, nel 1982 a installare in redazione un sistema informatizzato e nel 1993 a sperimentare Internet.Questa attitudine all’innovazione è la testimonianza dell’attenzione e della sensibilità dell’Editrice ai suoi

lettori per offrire loro informazioni più fresche e nei modi più comodi e interessanti. Ma il primato a cui forse La Stampa tiene più di tutti è l’avere sperimentato tutti i mezzi di comunicazione, nessuno escluso. Molti si sono rivelati a basso potenziale, ma alcuni sono diventati servizi effettivi. Li ricordo brevemente:CD Rom: dal 1982 al 2000 sono state pubblicate le raccolte del supplemento scientifico Tuttoscienze, più alcune opere progettate per un uso multimediale e realizzate in collaborazione con la Televisione italiana e con un consorzio di editori europei. Dal 1992 al 2001 sono state pubblicate le raccolte degli articoli del quotidiano.Floppy disc: dal 1992 al 1994 La Stampa ha pubblicato tre piccoli compendi informativi sul cinema e sui mondiali di calcio. Supporti magnetici non digitali: oggi si chiamerebbero... “prodotti multimediali analogici”. In questo settore più tradizionale, La Stampa ha realizzato diverse collane di audio-tape (gli Audiolibri) e videotape su temi specifici.Videotel: sebbene il successo di Videotel in Italia non sia stato neanche paragonabile a quello francese, La Stampa ha comunque sperimentato il canale offrendo informazioni a carattere economico-finanziario.Audiotel: stessa sorte di Videotel, ma anche in questo campo La Stampa si è cimentata in una breve sperimentazione in collaborazione con altri giornali.Day Fax: dal 1990, La Stampa realizza quotidianamente una sintesi del giornale in quattro pagine A4; la grafica (senza immagini) ricorda il giornale principale. Alla base di questa idea c’era la convinzione di poter distribuire questo prodotto via fax, appunto, ma la connotazione

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che oggi ha assunto è diversa: le quattro pagine A4 sono attualmente distribuite nei villaggi turistici e sulle navi da crociera. In forma non stampabile è disponibile sul Web, mentre il contenuto testuale è accessibile su un portale di telefonia mobile. Per La Stampa questa è storicamente la prima opera di editoria non convenzionale r e g o l a r m e n t e commercia l izza ta e appos i t amen te confezionata.Teletext Broadcast: dal 1989 e fino a pochi mesi fa, una selezione di articoli del quotidiano p o t e v a e s s e r e riversata attraverso Televideo Rai sui Pc opportunamente a t t r e z z a t i d i sintonizzatore TV. Il servizio, offerto gratuitamente da La Stampa e Rai, ha naturalmente incontrato il gradimento del pubblico dei non vedenti che, dotati di sintetizzatore vocale, potevano ascoltare la rassegna. Il servizio attualmente è disponibile su Internet attraverso l’Unione Italiana Ciechi.Satellite Broadcast: l’idea della trasmissione delle pagine del giornale per un utilizzo “leggero” direttamente sul Pc dell’utente, risale all’inizio degli anni ’90. Sebbene sia stato letteralmente cancellato nell’arco di una stagione dall’avanzata di Internet, questo esperimento testimonia chiaramente quanto fosse sentita la necessità di individuare una strategia di distribuzione che permettesse la riproduzione in rotativa e, a scalare, presso Services o addirittura presso gli utenti finali cheavrebbero potuto leggere il giornale direttamente sulla propria stampante.Internet: La Stampa possiede un proprio dominio Internet dal 1994. Su questo fronte possiamo dire che in soli dodici anni abbiamo già attraversato tre “ere geologiche”: quella delle “prove tecniche” fino al 1999, quella della effettiva sperimentazione di ciò che si andava delineando come una nuova opportunità di business fino al 2005, per arrivare a quella attuale di maturazione e affermazione del modello multimediale.

Il ruolo della banca dati all’interno del modello di sviluppo Internet

Ho voluto fare questa lunga premessa, anche se noiosa, perché ritengo che possa essere utile per capire le origini

e il motivo della decisione di aggiungere anche la Banca Dati alla gamma dei servizi già offerti ai lettori. La Stampa ha sempre avuto un’alta considerazione del valore della Banca Dati: fin dal 1993, infatti, è presente su diversi circuiti di rilevanza mondiale rivolti all’utenza professionale dove compare al fianco di altri prestigiosi quotidiani. Sebbene l’esperienza maturata nel settore professionale non abbia mai dato segnali particolarmente incoraggianti, tutti gli editori sono stati sollecitati fin dall’inizio dell’era commerciale di Internet a riflettere sull’opportunità di proporre nuovi modelli di accesso all’archivio destinati a un pubblico più vasto.Il pubblico di Internet è subito apparso molto diverso – qualitativamente e quantitativamente – dal target professionale delle banche dati, e il suo elemento più caratterizzante è certamente costituito dalla minore propensione a spendere. Per questo e altri motivi, gli studi condotti negli anni non sono mai diventati un vero e proprio progetto: pur nella consapevolezza delle interessanti potenzialità (il Centro Documentazione è sempre stato oggetto di richieste di informazioni direttamente dai lettori), non è mai stato facile individuare un solido business-model. E’ stato necessario aspettare che il tempo lavorasse per noi su due fronti fondamentali per spezzare il circolo vizioso “non c’è servizio perché non c’è mercato – non c’è mercato perché non c’è servizio”. Stiamo parlando, ancora una volta, di:• tecnologia, il fattore abilitante che ha aiutato gli editori nel confezionamento delle notizie e nella gestione del back-office e il pubblico nella dotazione necessaria per

Luigi Mezzacappa, responsabile presidio tecnico dell’area web dell’Editrice La Stampa di Torino

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la navigazione (personal computer e connettività);• mercato, che ha visto la progressiva maturazione di nuovi modelli culturali e l’allargamento del target degli utenti.

La vendita dei contenuti testuali dell’archivio storico de La Stampa

Il nuovo servizio La Stampa @rchivio affianca ed allarga l’offerta dei servizi on-line di cui i lettori del nostro giornale già dispongono. L’architettura è costituita da una replica dell’archivio digitale centrale che permette la consultazione dei testi da parte del pubblico on-line (le fotografie sono un problema molto pesante dal punto di vista dei diritti e per il momento si è preferito non affrontarlo). Sono disponibili gli articoli dell’edizione nazionale a partire dal 1992 e dei supplementi e delle edizioni provinciali a partire dal 1995. Il servizio sarà a pagamento tramite l’acquisto di “ricariche” di costo variabile dai 10 ai 140€; le ricerche saranno gratuite, mentre si pagheranno gli articoli a un prezzo unitario crescente con il diminuire del valore della ricarica. E’ previsto anche un accesso a tempo, tipicamente adatto a utenti professionali oppure a scuole e biblioteche. Il negozio elettronico attraverso il quale il servizio

@rchivio sarà venduto è lo stesso già utilizzato per la vendita degli altri servizi allestiti dall’Editrice. La piattaforma di e-commerce fu progettata e realizzata nel 2004 per la vendita del servizio Edicol@, il nostro giornale elettronico.

La nostra prossima sfida

Ciò che abbiamo definitivamente imparato in questi anni è che il nostro business non può più essere monoprodotto. E’ sempre più evidente che dovremo “rassegnarci” ad offrire una “griglia”, una varietà di prodotti digitali e non, che il tempo e il mercato ci indicheranno: al fianco del giornale tradizionale dovrà necessariamente esistere l’e-paper; per chi ha profonde radici nel territorio, potranno/dovranno esistere approfondimenti in audio e in video per dare ai lettori la profondità che non possono trovare sui canali di minore spessore o di dimensione nazionale; le redazioni potranno/dovranno sperimentare l’interazione diretta con i lettori (per la quale gli esperimenti in corso già evidenziano un altissimo potenziale); il giornale su misura (il cosiddetto “daily-me”) dovrà/potrà consolidarsi laddove avrà dimostrato di poter funzionare; le opere multimediali per la didattica, l’edutainment e l’infotainment

Flussi e sicurezza dell’@rchivio

La soluzione software per l’archivio on line della Stampa è stata sviluppata dallo stesso fornitore del sistema, la Unisys, sulla base dell’architettura Hermes in uso da anni al quotidiano torinese. L’idea di base è stata quella di elaborare il progetto come un “negozio elettronico” facilitando al massimo la

ricerca e la fruizione da parte del “cliente” on line.L’applicativo per l’archviazione digitale del sistema, Doc Center,

genera in automatico una copia in formato web di tutto il materiale pubblicato e fruibile da parte del lettore on line, senza alcun inter-

vento da parte degli operatori della Stampa. Il materiale è automaticamente indicizzazo in modalità full text, la stessa grazie alla quale è poi possibile la ricerca integrale di tutti i materiali disponibili.

E’ interessante osservare che sul web si trova, in pratica, la “copia digitale” dell’archivio del pubblica-to, che però resta materialmente separata rispetto agli archivi redazionali. Questa soluzione, resa possibile dall’architettura di Hermes, è stata voluta dall’editore per ragioni di sicurezza.

Quando il cliente si collega alla versio-ne web, infatti, non ha materialmente la possibilità di entrare, neppure per errore, all’interno dei sistemi redazionali. L’archi-vio dispone sia dei materiali editoriali in

formato testuale che della loro riproduzione in formato PDF, stampabile a richesta dall’utente. Materialmente l’archivio è residente sui server Unisys, ed è sempre il fornitore a provvedere alla

manutenzione giornaliera del sistema con un contratto in outsourcing, opportunità oggi assai diffusa anche nel mercato italiano, che ha visto Unisys in prima fila, alcuni anni fa, nella proposta di contratti di “noleggio” tecnologico chiavi in mano, sostitutivi degli investimenti tradizionali in hardware e sof-tware.

Le ricerche (qui sotto) sono gratuite,la consultazione dei materiali (a destra) è a pagamento.

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completeranno eventualmente l’offerta. Per decidere la sperimentazione di ognuno di questi servizi, ognuna delle nostre organizzazioni ha dovuto elaborare complicati business-case, ma presto dovremo imparare a considerare un unico business-case per l’insieme di tutti questi servizi. Il pubblico di Internet sta dimostrando che, grazie alla semplicità della fruizione dei diversi tipi di informazione, non esiste un canale o un tipo di informazione che risulti vincente, ma ciò che conta è la fiducia in un brand, nel giornale, nella testata che sa raccontare la notizia con più profondità. Sarà questo, probabilmente, il valore che i lettori cercheranno: un “luogo” dove si è certi di trovare un’informazione di qualità, con tipi diversi di servizi per soddisfare piccole e grandi curiosità. Un giornale che sappia raccontare sotto diverse angolazioni i diversi aspetti di una notizia, di un fatto, di un evento, meglio e più di quanto non sappia e non possa fare una televisione o una radio. Questa è forse la fortuna dei quotidiani...Per ciascuno di noi, a seconda delle decisioni che prenderemo in merito ad ogni nuova opportunità, si

andrà delineando un modello organizzativo specifico, e per questo mai completamente giusto e mai del tutto sbagliato. Occorrerà saper individuare soluzioni tecniche e organizzative per ottenere il massimo dell’efficienza dalla “macchina delle notizie” che è ogni quotidiano; indipendentemente dal modo in cui le informazioni saranno vendute, sarà importante avere tutti gli strumenti per raccoglierle, organizzarle e distribuirle velocemente e facilmente. Sarà faticoso, ma sarà anche divertente.Ciò che abbiamo definitivamente imparato è che un nuovo modello di informazione è possibile e, a dispetto di quanto poteva apparire nel recente passato, i diversi canali e le diverse organizzazioni redazionali non devono, non possono essere “una contro l’altra armata”, ma devono costituire una ricchezza di risorse diversificate che solo unite e coordinate come un esercito potranno vincere la sfida dei prossimi anni, la nostra vera “guerra”...

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Niber: centro stampa e “centro di eccellenza”flessografica a BolognaI partecipanti all’edizione 2006 di Ifra Italia hanno avuto l’opportunità di visitare il nuovo centro stampa della Niber alle porte di Bologna dove, da oltre un anno, è stata avviata la stampa del Corriere della Sera su macchine flessografiche. Presso lo stabilimento è entrata in funzione, dopo severi test, la prima unità CtP flexo operante in Italia.

C’è voluto poco meno di un anno per costruire il nuovo centro stampa della Niber alle porte di Bologna e per avviare la produzione del Corriere della Sera nel nuovo formato full color. “Una corsa contro il tempo”- ricorda Riccardo Beretta, l’imprenditore già proprie-tario di un altro centro stampa, sempre a Bologna, la Sa.Bo.-“per arrivare all’ap-p u n t a m e n t o del 15 luglio 2005, giorno dell’inaugura-zione stabili-to di comune accordo con il gruppo RCS”.

7.500 metri quadrati coper-ti, 3.700 già attrezzati per le lavorazioni del quotidiano milanese e con spazi disponibili per nuovi amplia-menti; un altro capannone a di-sposizione d’altre eventuali iniziative per un totale complessivo di 12.000 metri quadrati: queste in sintesi sono le dimensioni industriali della nuova Niber di Cadriano, alle porte del capoluogo emiliano.

Installazioni tecnologiche d’avanguardia

I lavori per la costruzione della Niber sono co-

minciati dopo l’estate del 2004, ed i progettisti hanno dovuto tenere conto sia delle tecnologie che delle configurazioni già scelte, ed ordinate, dall’editore del Corriere della Sera sulla base di un piano nazionale per la costruzione di un network di centri stampa dove produrre la nuova edizione del Corriere in full

color. Il polo bolognese era quello destinato ad ospitare le rotative flessografiche Cerutti, le nuovis-sime S4, scelte nell’ambito di un generale rinnovamento tecnolo-gico per la stampa a colori. “In origine” -ricorda Beretta-“c’erano programmi diversi”, ma alla fine è

prevalsa la tesi di appoggiarsi, a Bologna, a chi aveva maggiore esperienza nella tecnologia flexo, e questo era il gruppo di stabilimenti di Riccardo Beretta, già stampatore del quotidiano la Repubblica che impiega, appunto, macchine prodotte dalla Cerutti di Casale Monferrato.

L’azienda ha installato a Bologna le prime due rotative per quotidiani con larghezza due metri e ta-

In alto, il capannone della Niber dove si stampa Il Corriere della Sera e, a destra, il secondo capannone, al momento inutilizzato, nelle condizioni nelle quali si trovava tutto il centro stampa al momento in cui sono stati avviati i lavori.

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Niber: centro stampa e “centro di eccellenza” flessografica a Bologna

glio settanta centimetri per la stampa del Corriere in doppio sviluppo. Ma questa non è l’unica soluzione di assoluta novità pre-sente nello stabilimento. MacDermid, che forni-sce le lastre Napp per la stampa flessografica, ha installato il primo prototipo di computer to plate per tecnologia flexo. Su questa unità, aggiornata via via dalla MacDermid, sono stati effettuati numerosi test per la resa qualitativa globale della lastra foto-polimerica e per quanto riguarda i risultati dell’ incisione ottica. Mentre scriviamo, a fine set-tembre, è appena stata consegnata la prima unità CtP in versione definitiva, totalmente automatica, i cui test sono in fase di avvio. Il piano di investimenti di RCS prevede la consegna di altre tre unità, per un totale, a regime, di quattro CtP totalmente automatici.

Un centro d’eccellenza per la stampa flesso-grafica

Le macchine per l’incisione diretta delle lastre sono collegate in linea con le sviluppatrici Napp MacDer-mid, e tutto l’impianto, una volta a regime nella ver-sione automatica definitiva, sarà identico all’offset. A cambiare, naturalmente, sono i dettagli tecnici, come sottolinea il direttore tecnico dello stabilimento, Giu-

seppe Marchetti. L’incisione diretta delle lastre flesso-grafiche si svolge in due fasi: una pre-esposizione per attivare il polimero e successivamente la incisione vera e propria, con una testa laser da 8 watt garantita dal pro-duttore per 10.000 ore di funzionamento, circa sei anni di utilizzo. Il tutto con una velocità di produzione di 90 lastre/ora in formato 50*70. La parte più complessa dell’impianto, che non a caso ha richiesto più tempo, è proprio la fase del caricamento automatico delle lastre, dove gli ingegneri della MacDermid hanno dovuto studiare un sistema apposito per non danneggiare il lato del polimero, particolarmente morbido. La Niber, che rappresenta la più recente realizzazione d’impianto flessografico per MacDermid e Cerutti, ha accolto nel giugno scorso, i partecipanti all’edizione 2006 della conferenza internazionale Ifra Italia, nonché alcuni esponenti del gruppo del Daily Mail che ha ordinato all’azienda di Casale le unità S4 e il CtP MacDermid

per il nuovo centro stampa nella periferia sud ovest di Londra.

La sala spedizione è equipaggiata con una soluzione sviluppata da Ferag, scelta, ancora in questo caso, dai tecnici del gruppo RCS nell’am-bito del progetto nazio-nale. Quattro stacker ed una linea di trasporto con accumulo automatico di emergenza collegano le pieghe della Cerutti alla ribalta per la spedizione del Corriere, che viene stampato nell’ edizione nazionale e in quelle lo-

Giuseppe Marchetti, direttore tecnico dello stabilimento Niber, accanto al CtP di MacDermid, nella versione semi

automatica. Il nuovo modello, a totale automazione, è stato consegnato al centro stampa bolognese poche settimane fa.

La rotativa Cerutti S 4 per la stampa flessografica del Corriere della Sera

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cali, per ora, di Trento e Bolzano, ma è in grado di coprire eventuali emer-genze a Pessano (Mi) e Padova. Niber, assieme al centro stampa San Biagio di Bolzaneto, alle porte di Genova, è l’unico polo del nuovo network RCS dove si stampa solo il Corriere della Sera e non, come si fa in tutti gli altri cen-tri, anche La Gazzetta dello Sport.

Alla ricezione dei files in arrivo dalla RCS provvede il siste-ma Arkitex di Agfa, in-stallato e assistito da G.M.D.E. di Milano. Le informazioni in arrivo sono avviate direttamente alle unità per la fotoforma-tura senza alcun intervento da parte dello stampatore. Una volta avviato, il ciclo di stampa non richiede alcuno strumento di controllo on line della qualità né alcun tipo di intervento da parte dello stampato-

re sulla macchina, dal momento che la tecnologia flessografica riproduce fedelmente su carta quanto è stato inciso sulla lastra senza necessità di effettuare alcuna delle pre-regolazioni degli ugelli inchiostratori caratteristici della tecnologia offset.

La sala spedizione Niber, organizzata tenendo conto delle scelte del Gruppo RCS

TecnoMeeting Asig: si comincia con gli inchiostri. Il prossimo 29 novembre, a Milano, presso la sede della Nuova Same, Via della Giustizia 11, prenderà il via una nuova iniziativa dell’Associazione Stampatori Italiana Giornali, riservata in esclusiva alle sole aziende associate: i TecnoMeeting.

Saranno incontri della durata di circa sei ore dove specialisti tecnici del settore quotidiani, direttori e responsabili di produzione in testa, incontreranno i responsabili tecnici e commerciali delle aziende fornitrici d’impianti e materiali di consumo per fare il punto sugli scenari di mercato, sull’evoluzione dei prodotti e su come utilizzare al meglio le soluzioni proposte.

E’ un’iniziativa che si colloca accanto ai convegni internazionali, che si confrontano con argo-menti e contenuti di carattere più generare, ed i frettolosi incontri negli stand delle fiere, dove il ritmo stressante degli appuntamenti non aiuta il dialogo più approfondito e meditato, obiettivo, questo, dei TecnoMeeting. I contenuti saranno rigorosamente specialistici, ma la cornice, e lo “stile” dell’incontro, quanto più informali possibili

A differenza delle altre iniziative dell’Associazione Stampatori, rivolte a tutto il mercato, i Tecno-Meeting saranno riservati in esclusiva alle aziende associate ed ai loro invitati, quindi ad un pubblico estremamente selezionato ed attento sia alle metodologie ed agli accorgimenti per impiegare al meglio i prodotti che agli scenari evolutivi delle soluzioni proposte.

I fornitori saranno invitati a discrezione degli organizzatori. Il loro ruolo sarà illustrare il punto di vista sugli argomenti e sui quesiti oggetto dei TecnoMeeting e, soprattutto, rispondere alle molte domande che saranno poste da un pubblico di utenti qualificati e, immaginiamo, agguerriti. Il primo TecnoMeeting sarà dedicato agli inchiostri per la stampa offset e flexo. L’agenda di massima, organizzata in sessioni di lavoro, prevede l’approfondimento e la discussione su quanto stanno facendo i produttori per mi-gliorare i prodotti in termini di componenti, nocività, costi e rendere più trasparente la composizione dei pigmenti, sulle prospettive di mercato alla luce del processo di accentramento in corso da alcuni anni e sull’impegno nei confronti della stampa flessografica. I dettagli del primo TecnoMeeting Asig, e l’agenda completa dei lavori, saranno comunicati fra breve a tutte le aziende associate all’Asig.

Inchiostri offset e flexo protagonisti al primo TecnoMeeting dell’Asig

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Il Centro Stampa Editorialedel gruppo Comin puntaai grandi quotidiani nazionaliIl prossimo mese di febbraio sarà consegnata presso lo stabilimento di Grisignano di Zocco, alle porte di Vicenza, una nuova rotativa a singola larghezza e doppio sviluppo con quattro torri colore, altamente automatizzata, con una capacità produttiva di 64 pagine tabloid full color. Con questo investimento, e con altri ampliamenti che seguiranno, il Centro Stampa Editoriale del gruppo Comin si candida a polo produttivo per i grandi quotidiani a diffusione nazionale.

Il Centro Stampa Editoriale del gruppo Comin investe in una nuova rotativa full color e punta deci-samente in direzione del mercato dei grandi quotidiani a diffusione nazionale. Il prossimo mese di febbraio sarà consegnata presso lo stabilimento di Grisignano di Zocco, alle porte di Vicenza, una nuova rotativa Goss Universal 75. E’ una macchina con quattro torri colore, a singola larghezza e doppio sviluppo, con una capacità produttiva di 64 pagine tabloid full color, con giro cilindro 600, e formato massimo stampabile da 48 cm in giù.

Si tratta di un salto di qualità notevole, e molto impegnativo, rispetto a quanto installato finora, una Goss Community a 64 pagine di cui 32 a colori, in singolo sviluppo, e una Orient TPH con 56 pagine di cui 24 a co-lori, sempre per la stampa di testate in formato tabloid.

“Una scelta imprendito-riale”-commenta Mirco Co-min, Presidente del gruppo di aziende di servizio per l’industria editoriale disloca-te fra Grisignano di Zocco e Mestre-“che per noi significa aprire le porte alla stampa full color dei grandi quotidiani a diffusione nazionale”.

Coincidenze industriali

La decisione di avviare un nuovo investimento, certa-mente il più prestigioso ed

impegnativo per il gruppo di aziende della famiglia Comin, è nato, come racconta il fondatore, da una serie di fortunate coincidenze. Lo scorsa estate erano stati completati gli investimenti precedenti, ed il gruppo era pronto per raccogliere nuove opportunità che si fossero presentate. In concomitanza con i campionati del Mondo di calcio in Germania, nel mese di giugno, la testata a diffusione nazionale Libero ha cominciato a stampare a Grisignano le copie per il mercato del Nord Est. Contemporaneamente all’avvio dell’attività, l’editore ha avviato una ricognizione strategica del ter-ritorio per capire dove fosse stato più comodo stampare le copie destinate all’area del triveneto. L’indagine ha

portato a ritenere la posizione di Grisignano la più conveniente, sia per la vicinanza con Milano che per il posizionamento nei confronti della diffusione nel triveneto. Il resto è storia di poche settimane fa. “L’editore ha deciso di stampare qui. Noi eravamo pronti, ed abbiamo firmato, contemporaneamente all’accordo per Libero, l’ordine per la nuova macchina”.

Automazione integrale

La Goss Universal 75 sarà consegnata a febbraio del 2007, ed enterà in funzione una ses-santina di giorni dopo. “E’ una macchina con un’automazione

molto spinta”- spiega An-drea Comin, Amministratore

Il Centro Stampa Editoriale di Grisignano alle porte di Vicenza punta ai grandi quotidiani nazionali

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delegato del gruppo e figlio del fondatore. Quattro torri colore con tecnologia shaftless, una capacità di stampa in accumulo di 35.000 copie all’ora in formato tabloid full color, in grado di arrivare a 75.000 in stampa diretta. La nuova macchina è, come si dice per le automobili, “super accessoriata”: registro colore automatico, controllo della banda di carta automatico, pre-setting diretto dai file ed inchio-strazione diretta da pulpito, cambia bobine automatici, lavacaucciù au-tomatico, e cambio da pulpito di tipo di produzione da stampa diretta ad accumulo. Completano la dotazione due uscite, una per il prodotto steso ed una per la terza piega.

“Velocità ed automazione sono state per noi una scelta strategica”-spiega Andrea Comin. Un centro stampa indipendente, infatti, deve poter offrire ai clienti editori la mas-sima qualità possibile con il maggior contenimento dei costi. A questi obiettivi, ed alla conquista del merca-to dei grandi quotidiani a diffusione nazionale, ha puntato l’investimento. L’automazione relativa ai processi di inchiostrazione, dal presetting auto-matico dal sistema editoriale al con-trollo da pulpito degli ugelli in fase di produzione, il controllo di registro, la regolazione di banda, sono altrettante soluzioni per ridurre ai minimi termini il rischio di errore umano, e garantire la miglior qualità di stampa possibile in modo costante lungo tutta la tiratura. Altri strumenti di automazione, come il cambiabobine au-tomatico, il lavacaucciù automatico, hanno invece la

funzione di ridurre i tempi morti di produzione.Allo stabilimento di Grisignano si stampano, men-

silmente, 160 testate, per un totale di circa 9.000.000 di copie; si incidono 10.000 lastre formato panorama, e si consumano oltre 800 tonnellate di carta.

La scelta di introdurre alcuni strumenti di automazione, come il controllo da pulpito del tipo di produzione da stampa diretta ad accumulo, corrisponde alle ne-cessità di un polo di stampa multifunzio-nale. Automazione significa riduzione al minimo dei tempi di non produzione.

“La possibilità di spostare sulla nuo-va macchina molte lavorazioni riducen-do al minimo la durata dei tempi morti per i cambi di formato e d’edizione”-spiega il Presidente-“ci darà una grossa mano ed aprirà nuove finestre per poter acquisire nuovi clienti”. A Grisignano si stampa già oggi 22 ore su 24 con due rotative, per complessivi tre turni al giorno per rotativa.

La macchina arriverà anche con un software che controlla tutti i parametri per un buon registro, sia durante l’accelerazione della rotativa sia

Mirco Comin, Presidente e fondatore del Centro Stampa Editoriale di Grisignano e delle altre aziende del gruppo con, alle spalle, il figlio Andrea, Amministratore delegato.

Oltre a Libero ed alle tre testate del gruppo E-polis, il Vicenza, il Verona e il Brescia stampate al Centro editoriale di Grisignano, nelle aziende del gruppo si allesticono numerosi inserti e prodotti specializzati, per un totale di 160 testate lavorate.

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Il Centro Stampa Editoriale del gruppo Comin punta ai grandi quotidiani nazionali

nella fase di decelerazione. Meno scarti di av-viamento, e migliori offerte commerciali per gli editori dei pe-riodici di informazio-ne e dei free press su carta da giornale (ben oltre un centinaio) che già oggi stampa-no a Grisignano.

Quando la nuova unità sarà entrata in funzione, comince-ranno i lavori per l’ampliamento di una delle due rotative già attive a Grisignano, la Goss Community.

Saranno aumen-tati i gruppi di stampa colore e l’unità, con altre implementazioni, potrà funzionare da back-up della Universal per offrire una garanzia in più agli editori nazionali che, per adesso, sono rappresentati da Libero, il primo grande quotidiano a diffusione nazionale, e dalle tre testate di E-Polis, di Nicola Grauso, stampate per conto delle Industrie Grafiche Seregni: il Verona, il Vicenza ed il Brescia.

Altri investimenti

Con l’arrivo della nuova rotativa i volumi di pro-duzione sono destinati ad aumentare. Con i principali fornitori nazionali è in corso la fase finale della trat-tativa per l’ampliamento del reparto di fotoformatura, dove sono già in funzione due CtP Polaris di Agfa, ed una linea di punzonatura e piegatura delle lastre della 2B, installata dalla G.M.D.E. di Milano.

Qualsiasi sia la decisione finale, lo stabilimento punta a sviluppare un layout per la fotoformatura multiformato.

Non sono previsti, al-meno per ora, signi-ficativi ampliamenti nella sala di spedi-zione, dove stacker e nastro trasportatrice della Ferag sono in configurazione essen-ziale, ma sufficiente, alle dimensioni del centro.

Il resto delle la-vorazioni editoriali è comunque indirizzato ai centri di Mestre, dove il gruppo Comin dispone di una serie di aziende specializzate nell’area della prepa-razione ed in quella

di finissaggio. A Mestre gli editori possono trovare un service editoriale per impaginare la pubblicità o effettuare in outsourcing la preparazione degli inserti pubblicitari da inserire nei prodotti di base o nei free press. Sempre a Mestre è possibile cellofanare le testate, così come rilegarle a punto metallico su unità specializzate di Sitma e Müller Martini. È disponibile anche una attrezzatura per la stampa a foglio di prodotti commerciali di qualità.

Da questo centro escono lavori finiti per il Gruppo Editoriale Finegil, per Manzoni, per Leggo, per Il Gazzettino e per Il Sole 24 Ore, che affida qui alcune lavorazione di numerosi inserti speciali del quotidiano di base e l’allestimento dei prodotti tematici destinati a mercati verticali di nicchia, come il Giornale dei Medici, il Giornale dei trasporti e della logistica, il Giornale del territorio e dell’ambiente.

Conclude Mirco Comin-“Stiamo sviluppando un centro stampa indipendente a disposizione di tutti gli editori, che trovano da noi una serie di servizi collate-rali di grande efficienza e flessibilità”.

Una rotativa Goss Universal 75

Empowering the Community: a Vienna, Austria, la 14esima edizione della Conferenza internazionale Ifra Al di là della parola stampata

Dal 9 al 10 novembre si svolgerà a Vienna la quattordicesima edizione di Beyond the Printed Word – Al di là della parola stampata – il più importante evento internazionale per gli editori dei giornali dedicato ai new media.

L’edizione 2006 punterà i riflettori sulle comunità d’utenti on-line: come gestirle, come ottimizzare l’impiego dei motori di ricerca, con quale offerta di pubblicità agli inserzionisti e, soprattutto, con quali contenuti. Empowering the Community – Rafforzare la Comunità – offrirà esperienze industriali, spunti per l’industria della pubblicità on line e realizzazioni editoriali di successo nella gestione dei contenuti della Rete offrendo una rassegna di case histories dall’Europa, dagli Stati Uniti e dell’Asia.

I lavori saranno ospitati all’Hotel Hilton di Vienna, Austria, con il seguente programma: Sessione 1: Rafforzare la comunità, dedicata allo sviluppo di siti a servizi di comunità di utenti;Sessione 2: RicercaMania, dedicata all’utilizzo dei motori di ricerca;Sessione 3: Nuovi formati per le notizie, dedicata ai contenuti;Sessione 4: Dedicata alle nuove esperienze nell’offerta di formati di pubblicità on line.Il programma completo della 14esima edizione della Conferenza, una delle iniziative Ifra di maggior successo

internazionale, è disponibile, con i moduli d’iscrizione, all’indirizzo:www.ifra.com/beyond.

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San Biagio Stampa: crescono le capacità per stampare il full colorIl centro stampa di Bolzaneto, alle porte di Genova, sviluppa le proprie capacità per la stampa dei quotidiani in full color al servizio sia del Secolo XIX, lo storico quotidiano ligure, sia dei numerosi clienti che puntano sulle capacità dei centri stampa quotidiani per prodotti semi commerciali ad alte tirature e bassi costi.

“No. Non ha alcun senso che un impianto indu-striale per la stampa dei giornali resti fermi 18 ore al giorno, in attesa del ciclo di produzione notturna”. La pensava così Roberto Poli, direttore generale di San Biagio Stampa alcuni anni, quando in occasione di un’edizione milanese di Ifra Italia raccontò i progetti, e le strategie industriale, del centro stampa alle porte del capoluogo ligure: puntare decisamente in direzione della diversificazione dei prodotti lavorabili, verso un centro stampa multiprodotto. Non ha cambiato idea lui, e non l’ha cambiata la proprietà, che ha avviato un programma d’in-vestimenti tecnologici per lo sviluppo di nuove opportunità da offrire ad editori di prodotti non quotidiani che puntino in direzione del full color di qua-lità in formati con dimensioni ridotte, con la trasformazione delle torri in bianco e nero in torri colore.

Dai primi di settembre, la capacità di stampa in quadri-cromia sulla rotativa per la stampa del Secolo XIX, una KBA Express II, è sensibil-mente aumentata, passando da 48 pagine a colori – su un totale di 80 pagine in formato broadsheet – a 64, più che sufficienti per le esigenze del quotidiano ligure, che ha una

foliazione media di 44-48 pagine al giorno, e di estremo interesse per gli editori di prodotti non quotidiani che puntano al full color, con alta qualità e costi competitivi resi possibile dalle capacità produttive delle macchine per quotidiani.

Un mercato in espan-sione

“Perché il full color? Perché è il mercato a spin-gere decisamente in quella direzione” commenta Ro-berto Poli. Dal centro stam-pa San Biagio escono quasi sette milioni di copie al mese grazie ad un mercato in espansione fatto da edi-tori di gratuiti immobiliari, periodici di informazione locale, settimanali specia-lizzati ed altre testate in formato tabloid che puntano sulla carta da quotidiano per offrire prodotti comunque a colori ma a costi oltremodo contenuti. Restano fuori solo le testate di comuni-cazione pubblicitaria per la grande distribuzione, che amano la carta patinata e che non possono essere quindi stampati sulla rota-tiva in funzione al centro ligure, equipaggiate solo per cicli di lavorazione coldset.

Grazie all’ampliamento delle capacità di stampa full color il centro ligure può soddisfare la crescente

domanda di prodotti semi commerciali su carta da giornale, ad alta tiratura e bassi costi di stampa

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San Biagio Stampa: crescono le capacità per stampare il full color

Gli investimenti sviluppati negli anni dall’editore li-gure, che è anche proprietario del centro stampa, hanno puntato in direzione di un centro stampa multi prodotto, con anticipo su quella che sarebbe poi diventata una ten-denza consolidata.

Al centro stampa San Biagio arrivano file Pdf da circa trenta cin-que clienti. Per evitare problemi di trasmissio-ne, e dovendo tener con-to di livelli tecnologici e know how degli ope-ratori molto diversi fra loro, si è optato per un server FTP da dove le testate in formato digita-le vengono prelevate dai tecnici del centro stam-pa. Se sono in formato tabloid, si effettua l’accoppiamento automatico delle pagine da mandare al reparto di fotoformatura, ma i file in arrivo, dopo la distillazione effettuata dall’edi-tore, non si toccano più. La rotativa dispone di due pieghe, ed i prodotti in formato tabloid possono essere stampati con una foliazione massima di 160 pagine. In prodotti cuciti possono uscire già pronti direttamente dalla rotativa grazie ai dispositivi on line presenti sulla linea di stampa, mentre le altre lavorazioni di legatoria sono affidate all’esterno a centri specializzati.

Sulla rotativa di proprietà dell’editore ligure si stampano, oltre al Secolo XIX in full color, le edizioni di Genova, Torino e Firenze di City e l’edizione geno-

vese di Metro. In una sala contigua, è stata installata la rotativa di proprietà di RCS dove si stampano le copie del Corriere della Sera nel nuovo formato ridotto in full color. “Per adesso quell’impianto è dedicato al quotidiano milanese”- spiega Poli, ma non si posso-no escludere, per il futuro, accordi con la proprietà genovese, una sorta di comodato d’uso, per ampliare ulteriormente le opportunità da offrire agli editori di prodotti non quotidiani, anche in considerazione del fatto che le pur aumentate capacità produttive si San Biagio sono già state quasi tutte già saturate dalla crescente domanda del mercato.

Fotoformatura in alta definizione

A San Biagio Stam-pa, oltre al server FTP per le testate non quoti-diane, sono in funzione due linee di ricezione dedicate ai quotidiani: il “vecchio” Intellinet ed il più recente Arkitex, entrambi di Agfa, ed entrambi installati ed assistiti da G.M.D.E. di Milano. I Ctp sono quat-tro Polaris XT, ma già si sta pensando ad una quinta unità per ampliare le capacità di produzione

del reparto di fotoformatura. Per i lavori commerciali la proprietà ha investito nel nuovo Rip Sublima di Agfa per la stampa in alta definizione a 70 linee.

Roberto Poli, Direttore di San Biagio Stampa di Bolzaneto, alle porte di Genova

L’ampliamento della torre colore al centro stampa ligure ha visto impegnato un team misto composto dagli specialisti della casa fornitrice e dai tecnici dello stabilimento.

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Questo software viene anche utilizzato, con ottimi risultati in termini qualitativi, per i tabloid gratuiti City e Metro, ma si spera possa essere introdotto a breve anche per la stampa del Secolo XIX, visto il sensibile aumento di qualità nelle immagini e la miglior resa globale del colore per la pubblicità, a detta dei tecnici dell centro stampa.

Spedizione: un impianto essenziale

Grandi volumi a grande velocità, qualità sod-disfacente e costi competitivi grazie alla carta da quotidiano: questa in sintesi è la ricetta proposta agli editori di prodotti commerciali dal centro stampa ligure, che ha clienti che coprono tutta l’area centro settentrionale d’Italia, da Roma a Torino a Milano.

L’impianto di spedizione, tarato soprattutto per la produzione dei quotidiani, si è dimostrato efficiente e solido pur nella sua essenzialità. Il fornitore, Müller Martini, ha installato sei stacker e una serie di nastri trasportatori per collegare sia la rotativa dell’editore ligure che quella della RCS, che a Genova ha optato per l’utilizzo dell’impianto Müller Martini.

Il sistema lavora testate in formati diversi, dal 35*50 al più classico tabloid 26*36 senza alcuna difficoltà, offrendo tutte le funzione di un robusto, ma essenziale, sistema di trasporto e spedizione, ad un centro che ha comunque optato per la specializzazione nella stampa, affidando altre eventuali lavorazioni in outsourcing.

La produzione del Secolo XIX, il quotidiano ge-novese che da 120 anni è di proprietà della famiglia Perrone, rappresenta oggi il 40% del fatturato di San Biagio Stampa, dove si svolge un ciclo di lavoro che copre quasi 18 ore al giorno.

“E’ una quota di maggioranza relativa, ma non as-

soluta” conclude Roberto Poli, ricordando che, quando si avviò l’attività nel nuovo centro genovese, il giornale rappresentava il 100% del fatturato.

E’ in questi numeri, e nei successivi investimenti tecnologici, che si concentra la strategia, ed il successo, della diversificazione dei prodotti in un moderno centro stampa multi funzionale.

L’impianto di spedizione è efficiente ma essenziale, e tiene conto della scelta dello stabilimento di specializzare i propri servizi sulla stampa, affidando all’esterno eventuali lavorazioni successive.

Importazione automatica dei materiali da server FTP ed e-mail

Gli editori e gli stampatori di giornali che hanno la necessità di automatizzare il flusso di lavoro dei materiali in ingresso da file server FTP e da e-mail disporranno fra breve di un nuovo applicativo sviluppato dalla società belga Gradual, con sede a Ghent. Si tratta di PowerSWITCH, la versione più avanzata degli applicativi della famiglia SWITCH, che consente di automatizzare il processo di importazione controllata dei materiali in arrivo da e-mail o da server FTP introducendo sia funzione di indirizzamento all’interno del server che acquisisce i dati, sia funzioni di controllo automatico di qualità sia prevedendo interventi di validazione manuale effettuati da operatori in diversi punti del flusso di lavoro.

La versione Power di SWITCH utilizza in modo intensivo i metadati disponibili nei diversi tipi di file in arrivo e può generare identificatori univoci per evitare confusioni di materiali lungo tutto il flusso di lavoro.

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La redazione al centro del nuovo sistema editorialedel Secolo XIXAlla fine dello scorso mese di luglio è entrato in produzione il nuovo sistema editoriale del Secolo XIX. 140 posti di lavoro, un’architettura basa su linguaggio XML ed un’integrazione avanzata fra tutte le funzioni editoriali che pone al centro della nuova piattaforma i redattori, in grado di gestire con lo stesso strumento anche il sito web del quotidiano ligure.

“La decisione di cambiare il sistema editoriale ri-sale agli inizi del 2005”- racconta a TecnoMedia Fabio Viviani, responsabile delle tecnologie di prestampa al Secolo XIX, quando si avviarono contatti con quattro fornitori italiani, con l’obiettivo di avviare la sostituzio-ne del sistema editoriale in uso al quotidiano ligure.

Due gli obiettivi strategici individuati dall’azien-da: eliminare le duplicazioni di mansioni e mettere al centro del sistema i responsabili dei contenuti, cioè i giornalisti.

“L’esperienza realizzata in questi anni”- continua Viviani –“ci ha consentito di avere le idee molto chiare sulla direzione verso la quale puntare”, un sistema dove tutto ciò che poteva essere semplificato ed automatizza-to andava effettivamente semplificato ed automatizzato. Anche per questa ragione, si è deciso di rinnovare in toto la piattaforma produttiva, evitando di puntare su suc-cessive implemen-tazione del sistema editoriale.

E non solo: i responsabili tecnici del Secolo XIX, in piena sintonia con l’editore, hanno an-che deciso di inve-stire in direzione di un sistema integra-to, con un flusso di lavoro in grado di gestire contempo-raneamente sia il prodotto stampato che il sito Internet.

Interattività, pagine mastro e tolleranze

La scelta, attuata fra le diverse soluzioni disponibili sul mercato italiano, ha privilegiato la piattaforma sviluppata in anni recenti da EidosMedia, la software house già fornitrice di alcune importanti testate inter-nazionali, il Financial Times ed il francese Le Figarò. L’installazione è iniziata lo scorso mese di marzo con la redazione sportiva, ed è proseguita rapidamente in tutti gli altri settori del giornale. Venti ore di corso ed una settimana di avviamento, ovvero sette giorni con un tecnico specializzato in redazione per risolvere tutti i problemi relativi al “rodaggio” del sistema sono stati più che sufficienti in ciascun settore del giornale, e lo stesso è avvenuto per le redazioni esterne di Chiava-ri, Savona, San Remo, Imperia e la Spezia, ultima in

ordine di tempo ad entrare in produ-zione con il nuovo sistema editoria-le, a fine luglio; in totale, 140 nuovi posti di lavoro. “La migrazione”-sottolinea Roberto Dossi, responsabi-le assistenza EDP di produzione-“ è stata radicale: oggi tutto gira sotto si-stema operativo Windows, all’inse-gna della maggio-re semplificazione possibile delle fun-

zioni redazionali”.140 nuovi posti di lavoro al Secolo XIX

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“Il caso delle immagini è esemplare per illustrare la nuova filosofia produttiva”- puntualizza Viviani. Con gli strumenti messi a disposizione dal sistema EidosMedia il giorna-lista torna ad essere il fulcro della produzione editoriale. E’ infatti il redattore che sceglie l’immagine di corredo ai testi, trascinandola dal-l’archivio o dalle agen-zie on line direttamente in pagina. Binuscan, software specializzato nella normalizzazione delle immagini all’in-terno dei flussi di lavoro, si incarica di effettuare in automatico le corre-zione ai livelli ed alle curve della fotografia in funzione dei profili finali di stampa, lasciando al redattore le sole funzioni editoriali di scelta e taglio relativamente ai contenuti da veicolare ai lettori. Salvo eventuali interventi in manuale da effettuarsi in tipografia, tutta la lavorazione avviene in modo interattivo ed è gestita dal redattore con la assoluta certezza della migliore qualità stam-pabile possibile in quadricromia sulle macchine del centro stampa di Bolzaneto.

Il sistema editoriale di EidosMedia è andato subito in produzione sia per il prodotto stampato che per il sito web, che offre, fra gli altri servizi, la distribuzione del giornale a pagamento, sia in formato testo che in PDF. Il Secolo XIX va in linea alle sei del mattino, e viene generato, nella versione web, parallelamente alla versione per la stampa in rotativa, grazie all’architet-tura impiegata da EidosMedia, che utilizza XML per l’editoria e PDF per la grafica.

Xsmile, il modulo per la costruzione e la gestione della gabbia grafica, è lo strumento utilizzato per disegnare le pagine delle edizioni quotidiane del gior-nale ligure. L’ufficio tecnico della concessionaria di pubblicità locale Publirama imposta, di concerto con la concessionaria nazionale PK, la foliazione giorna-liera con i carichi di pubblicità bloccati. In redazione si provvede quindi a preparare il contenitore grafico delle singole pagine attraverso l’impiego di “pagine mastro” che vengono trascinate nella gabbia principale e sono immediatamente pronte all’uso. Ce ne sono circa cinquecento disponibili, e ciascuna si porta dietro tutte le istruzioni grafiche collegate a quell’ingombro particolare, dai font ai fondini dei riquadri. Tutte le forme grafiche, che coprono in pratica la totalità delle possibili scelte redazionali, sono catalogate e fra loro combinabili in nuove soluzioni. Grazie al motore gra-

fico basato su XML, Méthode può agganciare sezioni redazionali particolari, come gli sport minori, che vengono inviate da service esterni in formati prestabiliti, come il PDF, ed ag-ganciate alla gabbia grafica come se fossero altrettanti “oggetti”. Questa flessibilità e sem-plificazione all’interno del flusso lavorativo consente ai redattori di provvedere diretta-mente a semplici modifiche di geometrie in corso d’opera. Le modifiche più sostanziali vengono invece affidate ai tecnici di reda-zione. Al fornitore è stato posto un obiettivo preciso: semplificare al massimo tutte le modalità di intervento sulla gabbia grafica e sulle geometrie, lasciando poi all’editore di scegliere a chi affidare questi compiti

nell’ambito dell’organizzazione produttiva.“Nel sistema editoriale installato”- precisa Vi-

Fabio Viviani, direttore tecnico del quotidiano genovese il Secolo XIX

Roberto Dossi, responsabile assistenza Edp di produzione

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La redazione al centro del nuovo sistema editoriale del Secolo XIX

viani-“esistono strumenti molto potenti, denominati tolleranze”. Sono algoritmi che provvedono ad “ag-giustare” titoli e testi negli appositi spazi, con regole predeterminate in funzione del progetto grafico.

Redazioni esterne ed altri vantaggi del flusso di lavoro

Tutta l’attività svolta dai redattori è agganciata a strumenti interattivi per il controllo in tempo reale dell’avanzamento dei lavoro del prodotto quotidiano. Le informazioni viaggiano attraverso un meccanismo chiamato notification, reso ancora più potente dall’ar-chitettura del sistema, che vede tutte le componenti del giornale come un unico oggetto redazionale in-tegrato. In questo ambiente di lavoro, un giornalista può essere avvisato dell’arrivo dalle agenzie di nuove notizie di sua stretta competenza, con le quali aggiornare il lavoro. Il data base ad oggetti multime-diali dispone di stru-menti di ricerca molto potenti, e configura-bili dall’utente, per “monitorare” queste informazioni in linea. Un altro vantaggio offerto al Secolo XIX dal nuove sistema editoriale è la ge-stione molto evoluta dei metadati; i campi IPTC delle fotografie in arrivo dalle agen-zie sono prelevati ed archiviati in modo del tutto automatico.

I redattori esterni del quotidiano ligure lavorano in remoto ma vedono le pagine di loro competenza, che risiedono all’interno del sistema nella sede centrale, come se fossero fisicamente presenti nei loro personal computer; tutti i giornalisti si possono collegare al web dall’interno di Méthode, e sempre da questo ambiente possono effettuare ricerche

nell’archivio digitale dove è stato riportato tutto il pregresso già disponibile in formato elettronico e dove vengono memorizzate le edizioni del giornale prodotte con il nuovo sistema editoriale. “Tutto è disponibile immediatamente ed in modo assolutamente interatti-vo”- conclude Viviani; in EidosMedia si ritrovano tutti gli strumenti di uso comune riorganizzati all’interno di una interfaccia semplificata.

Sempre in automatico avviene la preparazione dei file da avviare all’uscita del sistema. Man mano che le pagine sono chiuse in redazione vengono generati i PDF ottimizzati per la stampa sulle rotative del Centro stampa di Bolzaneto, ed in parallelo vengono rilasciati altri files in diverse risoluzioni a seconda della desti-nazione finale: web, archivio, con un passaggio in funzione dei diversi oggetti – testo, immagini, grafica- da archiviare separatamente, ed altre risoluzioni per

l’invio del quoti-diano al servizio internazionale newsstand.com,

dove il giornale ligure è inglobato in un reader pro-prietario ed offer-to, accanto ad altre prestigiose testate internazionali, al costo di 2 Euro in questo particolare formato digitale, un servizio alter-nativo rispetto a quello offerto tra-mite il sitowww.secoloxix.it. Il la-voro di archivia-zione dei materiali in un database che, per il momento,

non offerto al pubblico, è completato da un’indiciz-zazione manuale che viene effettuata dagli archivisti della testata grazie, ancora una volta, alla flessibilità ed alla efficacia nella gestione dei metadati degli “oggetti redazionali” offerta dalla nuova piattaforma installata.

Circa 500 pagine mastro memorizzate nel sistema consentono di fare fronte a praticamente qualsiasi esigenza editoriale

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Consegne rapide ed automazione: le ragioni del successo di GossL’aumento della richiesta per la stampa full color e la riduzione dei formati dei giornali italiani ha dato, nello scorso triennio, slancio allo crescita di nuovi centri stampa ed all’ampliamento di quelli già esistenti. TecnoMedia continua ad ascoltare la voce dei più importanti fornitori nazionali ed internazionali dell’industria dei quotidiani, per valutare con loro lo stato dell’arte della tecnologia ed ascoltare le previsioni sull’evoluzione delle soluzioni nei prossimi anni. In questo numero della pubblicazione incontriamo Eric Normand, Vice Presidente Senior e Direttore Generale dello stabilimento Goss di Nantes, diretto responsabile dello sviluppo di Goss Uniliner e coinvolto attivamente nella progettazione di Goss Universal.

TecnoMedia (TM) – I notevoli investimenti del mercato italiano nella costruzione di nuovi centri stampa full color e nell’ampliamento di molte linee di stampa verso la quadricromia sono state un’op-portunità anche per Goss ?

Eric Normand, Goss (EN) – Sì, certamente. La richiesta di linee rotative full color ha rappresentato una formidabile opportunità per Goss. Penso ai quotidiani, come per esempio l’Avvenire, che sono transitati di colpo dal bianco e nero al colore, e ad altri che hanno deciso di proporre agli inserzionisti pubblicitari la possibilità di stampare annunci a colori in ogni pagina: l’Italia sta attraversando un momento di straordinaria evoluzione editoriale.

TM- E per Goss il nostro Paese è di grande im-portanza…

EN- L’Italia è per noi il primo Paese nell’Unione Europea con oltre 600 unità di stampa installate. Se an-che la Turchia, con i suoi giornali tutti a colori, entrasse a fare parte della UE, l’Italia rimarrebbe comunque il primo Paese per numero di installazioni.

TM- E quali soluzioni hanno avuto maggior successo da noi ?

EN- Direi l’Universal 45 e l’Universal 50.

TM- Per quali ragioni?EN- La stampa è un’attività industriale non neces-

sariamente collegata all’editoria, e l’Italia è stato uno dei primi mercati a separare con decisione le attività

editoriali da quelle della stampa industriale. Il business della stampa dipende in massima parte dalle società che investono in pubblicità, e fare previsioni è sempre molto difficile. Lo stampatore, pertanto, investe con decisione sulle macchine dopo aver chiuso il contratto di stampa. Le soluzioni della gamma Universal offro-no allo stampatore un’enorme flessibilità, e quando si esaurisce un contratto di stampa è possibile, sulla stessa unità, produrre altre testate. Non sottovaluterei l’argomento relativo ai tempi di consegna. Goss è molto veloce, e competitiva, nella consegna di queste unità, ed i tempi di reazione del fornitore possono fare la differenza in parecchi contratti di fornitura di servizi di stampa per l’industria dei quotidiani. Per la Universal 50 e 75, leader di mercato nelle macchine a singola larghezza, il time-to-market in Nantes va da 8 a 12 mesi

TM- La separazione fra attività editoriali e di stampa è un’opportunità per voi ?

EN- Per noi certamente, ma direi per tutti. La cre-scita numerica dei centri stampa, conseguenza della se-parazione delle attività, è certamente un vantaggio per noi fornitori, perché possiamo vendere più macchine per la stampa. Ma è un vantaggio anche per l’editore che, con una maggiore concorrenza, può spuntare prezzi migliori. Lo stampatore, a sua volta, può contare su un numero maggiore di editori propensi ad affidare all’esterno le commesse per la stampa industriale.

TM- In che direzione va lo sviluppo della tecno-

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Consegne rapide ed automazione: le ragioni del successo di Goss

logia di stampa della Goss ?EN – A differenza di altri costruttori, noi abbiamo

deciso di non fare la corsa dietro alla velocità di produ-zione delle macchine. I volumi attuali di tiratura oraria, anche per testate full color con grande foliazione, sembrano più che adeguati alle richieste del mercato, non solo in Italia ma anche in altri Paesi e continenti. Piuttosto, la Goss punta ad ottimiz-zare, riducendoli al minimo, i “tempi morti” lungo il ciclo di stampa, un valore aggiunto particolar-mente significativo per gli imprenditori-stampatori che offro-no i loro servizi agli editori.

TM- Sta parlan-do dell’automazione nelle macchine per la stampa ?

EN – Sì. Goss si sta sempre più con-centrando sui sistemi di automazione che, fra le altre funzio-ni, hanno quella di “accorciare” i tempi di non produzione. Sistemi di pulitura automatica, sistemi di caricamento, pre-setting degli inchiostri, sono alcuni dei “dettagli” tecnologici apprezzati dai nostri clienti stampatori. In una parola, Goss offre flessibilità prima di tutto.

TM – Sono anche il risultato dell’integrazione fra tecnologie Goss e Heidelberg successive all’acquisizione ?

EN – Per quanto riguarda l’acquisizione di Heidelberg, le tecnologie sviluppate per i quotidiani sono state attentamente verificate dai nostri ingegneri, e si è deciso di integrare quanto effettivamente serviva.

I l s i s tema di c a r i c a m e n t o semi-automatico d e l l e l a s t r e

u t i l i z z a t o s u m o l t e n o s t r e unità di stampa d i q u o t i d i a n i è der iva to da Heidelberg. I l nostro sistema di inchiostrazione digitale, DigiRail, è stato applicato sulle loro unità commerciali.

TM – E per i rulli da stam-pa ?

EN - Le so-luzioni offerte da Goss andavano,

e vanno, benissimo ai nostri clienti. Il mercato ha dimostrato di non vedere i benefici della tecnologia gapless sviluppata da Heidelberg. Semplicemente, quei rulli non sono richiesti, e noi non li abbiamo integrati nella nostra offerta.

Eric Normand, Vice Presidente Senior e Direttore Generale dello stabilimento Goss di Nantes, Francia

Ifra - News in Printing 2006

Come cambia l’industria della stampa

Il 21 e 22 Novembre prossimi, a Francoforte, si svolgerà la Conferenza annuale dell’Ifra dedicata all’industria della stampa dei giornali. News in Printing 2006 è l’iniziativa internazionale più prestigiosa di Ifra per essere aggiornati sui grandi trend di mercato e sull’evoluzione dell’organizzazione industriale. L’agenda dei lavori, ancora in via di completamento, porterà in primo piano l’automazione dei processi produttivi, raccogliendo le esperienze più significative maturate in Olanda, Svizzera, Belgio ed altri Paesi europei. Altro argomento in programma è la progressiva “apertura” degli stabilimenti per la stampa dei giornali ai prodotti semi commerciali che puntano su grandi tirature e su un ampio impiego del colore per la comunicazione pubblicitaria, un trend, questo, sempre più consolidato anche in Italia.

I moduli per la partecipazione, ed il programma aggiornato di News in Printing 2006 sono, come di consueto, disponibili on line nel sito Ifra all’indirizzo: www.ifra.com/events.

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Il quotidiano, un mezzo “antico” che non cessa di rinnovarsi

I dati raccolti nel Rapporto 2005-2006 sull’industria italiana dei quotidiani , realizzato da ASIG Service per l’Osservatorio Tecnico per i quotidiani e le agenzie di informazione e di cui presentiamo in queste pagine alcune anticipazioni, disegnano un profilo sostanzialmente positivo dell’editoria quotidiana italiana, che nell’ultimo biennio è stata caratterizzata da tre fenomeni: il grande successo dei prodotti collaterali, i massicci investimenti in direzione del full color, l’affermazione della free press come di un mezzo complementare e non concorrenziale rispetto ai quotidiani tradizionali.

Il biennio 2005-2006 è stato caratterizzato per l’in-dustria dei quotidiani, da un andamento formalmente positivo: i bilanci sono stati in utile, grazie soprattutto alle vendite abbinate dei collaterali che hanno con-sentito di ovviare ad una vendita ormai cronicamente al di sotto dei sei milioni di copie giornaliere, e ad un mercato pubblicitario cresciuto a ritmi non certo entusiasmanti.

Ma accanto alla soddisfazione per i positivi risultati messi a segno e per la vitalità che, nonostante tutto, questo “vecchio” mezzo di comunicazione continua a mostrare, si è fatta strada una inquietudine di fondo per un futuro che, più che cupo, si intravede nebuloso e di difficile interpretazione. E così, accanto alle tradiziona-li difficoltà di un mercato pubblicitario asimmetrico, di una struttura distributiva troppo rigida, di una scarsa propensione degli italiani alla lettura dei quotidiani, si sono affacciati dubbi su quali siano i prodotti e i servizi di informazione destinati ad essere vincenti nel prossimo futuro, in un contesto caratterizzato da una sempre maggiore immersione nel mondo digitale. Quali, in estrema sintesi, i modelli di business che l’industria editoriale deve adottare per poter mantenere e, se possibile, accrescere le proprie quote di mercato? Concentrarsi sulla propria attività tradizionale o esplo-rare nuovi, e rischiosi, business, come - solo per fare un esempio - la televisione digitale?

Questo rapporto non ha certo la pretesa di sugge-rire una strada da percorrere piuttosto che un’altra, ma si limita a segnalare, alle parti che costituiscono l’Osservatorio, alcuni trend che emergono dalla rac-colta e dall’analisi dei dati di settore. Sta alle parti,

ciascuna sulla base dei propri interessi e delle proprie necessità, interpretare questi dati e queste tendenze ed utilizzarli come supporto conoscitivo per la propria attività decisionale.

I trend in atto, dicevamo. In estrema sintesi, questo biennio ci ha consegnato tre macro-tendenze da ana-lizzare e sulle quali riflettere: • il grande successo delle vendite dei prodotti cosid-

detti “collaterali”, oggi in parte ridimensionato ma che per circa un biennio ha consentito alle aziende editoriali di incrementare in misura significativa i ricavi da vendite e di sopperire in tal modo alla limitata crescita degli introiti pubblicitari;

• Gli ingenti investimenti effettuati in direzione della stampa a colori, che negli ultimi cinque anni hanno cambiato a 360° il panorama degli stabilimenti di stampa, fornendo alle imprese nuovi strumenti per migliorare l’appeal del prodotto e la capacità di competere nella difficile battaglia per accrescere le quote di mercato pubblicitario;

• Il consolidamento del fenomeno della free-press, consolidatasi intorno ai due milioni di copie di tirature giornaliere e dove ai prodotti nazionali cominciano ad affiancarsi testate locali ed iniziative editoriali, appena avviate, non assimilabili né ai tradizionali quotidiani né alle testate gratuite.

I “collaterali”

Il fenomeno delle vendite abbinate al quotidiano di altrri prodotti editoriali ha prodotto risultati al di là di ogni aspettativa e ha consentito di consolidare e

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Il quotidiano, un mezzo “antico” che non cessa di rinnovarsi

rafforzare i bilanci delle imprese editoriali e di affrontare con maggiore forza le croniche diffi-coltà di un mercato della lettura che non cresce quanto a dimensioni, e di una crescita pubbli-citaria insufficiente. Il successo delle iniziative di vendita abbinata ha dimostrato la forza del brand dei quotidiani e la capacità di attrarre consumatori anche non molto propensi all’acqui-sto del giornale. Il punto cruciale è rappresentato tuttavia dalla capacità che hanno queste iniziative di lasciare dietro di sé un pacchetto di nuovi lettori fedeli: il rischio è che queste iniziative, se non sono inserite in un marketing mix ben calibrato, creino un pubblico di lettori ondivaghi, che transumano da una pubblicazione ad un altra a seconda dell’abbinato o del gadget che offrono.

Il full color

I massicci investimenti effettuati dalle società editrici e stampatrici di quotidiani negli ultimi anni, che hanno messo il nostro Paese all’avanguardia quanto a capacità di stampa in quadricromia, devono adesso cominciare a dare il loro “ritorno” in termini economici e di quote di mercato pubblicitario. I pri-mi segnali sono certo incoraggianti: i dati contenuti in questa ricerca sembrano suggerire che il mercato degli investitori, soprattutto a livello nazionale, ha accolto positivamente la novità: in appena due anni, dal 2004 al 2006, gli annunci pubblicitari a colori sono cresciuti ad un ritmo del 30% annuo, ed il relativo fatturato di oltre il 20%, sempre su base annua. Certo, non mancano i punti critici che occorre affrontare per poter liberare a pieno le potenzialità degli investimenti realizzati. In primo luogo i dati suggeriscono che a livello locale la novità non è stata ancora ben assimilata ed apprezzata, come dimostra il fatto che i prezzi di vendita degli annunci a colori sono pressoché identici a quelli in bianco e nero, laddove a livello nazionale il differenziale è superiore al 50 per cento. In secondo luogo, ed è la considerazione più importante, occorre

che l’imponente capacità di stampa a colori disponibile venga sfruttata in tutto il suo potenziale. La saturazione degli impianti costituisce certamente, dal punto di vista produttivo, la sfida più importante che il settore si trova ad affrontare. Il mercato richiede sempre più stampati a colori su carta di bassa grammatura: si pensi alle bro-chure degli ipermercati o dei centri commerciali. Per servire questi clienti e fronteggiare la concorrenza di società da sempre orientate a questi mercati occorrerà ripensare a fondo i modelli organizzativi e i flussi di lavoro, e qualora necessario adeguare anche i modelli di relazioni industriali.

La free press

Ogni giorno nel nostro Paese vanno in circolazione circa due milioni di copie di quotidiani gratuiti: è un fenomeno troppo importante perché si faccia finta di non vederlo o lo si sottovaluti. Quasi tutti i grandi editori si cimentano o stanno per cimentarsi in questo mercato, e non mancano anche interessanti iniziative di carattere locale o network di quotidiani gratuiti. In appendice a questo rapporto, abbiamo ritenuto utile raccogliere alcuni dati significativi sull’evoluzione del fenomeno in Italia e all’estero.

Accanto alla free-press, il nostro Paese sta assi-stendo in questi mesi alla nascita di una nuova catena di giornali, non del tutto assimilabili alla free-press ma nemmeno alla stampa tradizionale, che utilizza modalità organizzative, produttive e distributive nuove

Tiratura e diffusione media giornaliera 2003-2006

2003

2004

2005

2006*

diffusione

tiratura

8.062.838

7.991.226

7.831.4017.984.681

5.710.8605.745.125

5.739.380 5.851.714

*stime su un campione di 54 testate nel periodo gennaio-agostoElaborazione ASIG Service su dati FIEG

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Fatturato pubblicitario 2004

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35%

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Fatturato pubblicitario 2005

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22%

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Fatturato pubblicitario 2006(1° semestre)

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15%

Dati Osservatorio FCP-FIEG

nel panorama editoriale. Abbiamo ritenuto prematura per il momento una analisi puntuale del fenomeno, in considerazione del fatto che questa iniziativa non si è ancora pienamente consolidata, ma è opportuno segnalarlo per-ché testimonianza di una ricerca di nuove soluzioni editoriali che potrebbero allargare ulteriormente la platea dei lettori di quotidiani, come sembrano indicare i primi dati ufficiosi sulle tirature di questo network di quotidiani, stimate (fine ottobre 2006) intorno alle otto-centomila copie giornaliere.

Come di consueto, riportiamo a seguire i dati più significativi che emergono dal Rap-porto di quest’anno, rimandando alla lettura del Rapporto nei suoi capitoli per una analisi più dettagliata.

Prodotto e mercato editoriale

Dopo un 2005 sostanzialmente in linea con l’anno precedente, il 2006 sembra destinato a chiudersi con una crescita della diffusione nell’ordine del 2%, intorno ai 5,8 milioni di copie ogni giorno al netto dei quotidiani gratuiti. A conferma di questa evoluzione moderatamente positiva del mercato vengono i dati Audipress sulla lettura, che indicano nel 42,6% della popolazione adulta la percentuale che legge il giornale tutti i giorni, contro il 41,7% di un anno prima. E’ presto per dirlo, ma è lecito pensare che a questo incremento abbiano contribuito le iniziative di marketing e le vendite abbinate di altri prodotti editoriali al quotidiano.

Naturalmente rimangono tutte le difficoltà e le strozzature del mercato sulle quali tante volte ci si è soffermati anche nelle precedenti edizioni di questo rapporto: la rete distributiva, l’insufficiente apporto degli abbonamenti, l’arretra-tezza economica di molte regioni del meridione che si traduce in uno scarso consumo di prodotti culturali, la modesta propensione alla lettura di larghe fasce della popolazione: tutti fattori che, in assenza di politiche attive di promozione del consumo di prodotti edito-riali, sono destinati a far sentire il loro peso ancora a lungo.

Andamento economico delle imprese

Il buon andamento dei bilanci negli ultimi anni è stato trainato in prevalenza dalle vendite in edicola:

mentre infatti tra il 2002 e il 2004 i ricavi pubblicitari sono diminuiti del 4,5%, i ricavi da vendite sono cre-sciuti di un eccezionale 42%, da 1,2 a 1,7 miliardi di euro, e anche il 2005, per il quale non disponiamo di dati definitivi, si annuncia molto positivo.

Per quanto riguarda le prospettive nel futuro a breve, quelle relative alla vendita sono legate alla “te-nuta” del fenomeno delle vendite collaterali, che però tra il 2005 e il 2006 ha cominciato a mostrare qualche rallentamento, mentre la pubblicità appare in limitata

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Il quotidiano, un mezzo “antico” che non cessa di rinnovarsi

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2001

2002

2003

2004

2005

6.557

6.630

6.414

6.229

5.917

5.818

5.533

5.455

5.257

5.017

4.953

4.715

4.473

4.373

4.324

4.259

5.900

5.693

5.453

5.084

4.768

4.379

4.003

3.782

3.698

3.495

3.505

3.352

3.285

3.150

3.114

3.036

operai impiegati

Andamento occupazionale poligrafici1990-2005

Elaborazione ASIG Service su dati “Fondo Casella”

crescita, poco al di sopra dei livelli dell’inflazione.

Occupazione

Il 2005 si è concluso con un saldo occupazionale negativo di 143 unità, che portano il totale dei poligra-fici poco al di sotto delle 7.300 unità. Sono diminuiti in maniera netta gli addetti inquadrati ai livelli più bassi della scala parametrale, mentre sono cresciuti, sia in peso percentuale che in valore assoluto, gli addetti in-quadrati ai livelli compresi tra il sesto e il nono, dove si concentra ormai il 72% della popolazione poligrafica. È aumentata sensibilmente l’età media degli addetti, che supera ormai i 43 anni di età, e l’anzianità media di servizio è salita a quindici anni e sei mesi.

I dati indicano inoltre come nella grande maggio-ranza dei casi l’ingresso nel settore non avvenga più dai livelli più bassi: il 70% dei neo-assunti nel 2005 sono entrati direttamente ai livelli compresi tra il quarto ed il sesto

Retribuzioni

La retribuzione media ha raggiunto nel 2005 i 39.700 euro lordi annui, in crescita dello 0,25% sul 2004 al netto dell’inflazione, per effetto di un incre-mento del 2,8% della retribuzione ordinaria e di una contrazione del 10% della retribuzione straordinaria.

Produttività

Le 223 copie medie di quotidiano prodotte per ogni ora di lavoro poligrafico rappresentano una crescita del 4,2% rispetto al 2004; in calo viceversa, del 2,4%, il numero di pagine prodotte, dal momento che la foliazione media è scesa da quasi 50 pagine per copia a poco meno di 47 pagine per copia.

Nel 1982 il costo del lavoro poligrafico superava il 40% dei ricavi totali, ed i giornali perdevano 30 lire per ogni copia di giornale stampata. Nel 2005, il rapporto costo del lavoro-ricavi totali si è ridotto all’11%.

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Un futuro sul Web per gli archivi dei quotidiani?

Il nuovo servizio “News Archivi” lanciato da Google rappresenta un buon esempio di crossmedia tra web e carta stampata. Continua intanto il dibattito sul futuro della carta stampata, tra grida di allarme e segnali positivi.

Duecento anni di articoli dei maggiori quoti-diani statunitensi a disposizione su Google

Google ha inaugurato a settembre il servizio “News Archive”, per permettere la ricerca di informazioni all’interno degli archivi storici di alcuni quotidiani statunitensi, a partire dal 1800.

L’accordo, siglato anche con editori internazionali, per l’Italia è stata riscontrata la presenza de Il Giornale, Panorama, Quotidiano Nazionale, Il Giorno, annove-ra tra le principali testate statunitensi Time, Wall Street Journal, New York Times, Guardian and Washington Post, e tra i principali aggregatori di contenuti Factiva, LexisNexis, Thomson Gale e HighBeam Research.

Gli articoli, alcuni dei quali non erano reperibili in precedenza tramite i motori di ricerca, sono ora con-sultabili full-text sia gratuitamente sia a pagamento; in questo caso il contenuto non è presente direttamente su Google ma occorre collegarsi al sito del fornitore di contenuti che ospita gli articoli, e qui effettuare il pagamento per avere accesso alle informazioni.

Mentre Time offre gratuitamente l’accesso ai suoi archivi (300.000 articoli a partire dal 1923), altre pubblicazioni tra cui New York Times e Washington Post hanno scelto la soluzione a pagamento, per cui si viene indirizzati ai rispettivi siti per acquistare i singoli articoli.

Il management di Google afferma che il nuovo servizio non è stato studiato per generare direttamente introiti. Google non si presenta quindi sul mercato, almeno per il momento, come competitor per i suoi partner in questi servizi, ma piuttosto come organizza-tore e generatore di traffico; i fornitori di contenuti e gli aggregatori che non sono ancora inclusi nell’accordo possono contattare Google per entrare a farne parte.

Il servizio di archivi si affianca a quello già attivo da tempo di Google News (http://news.google.com), che raccoglie “storie” da più di 4.500 fonti di notizie in inglese in tutto il mondo e le organizza automatica-mente in modo da presentare prima quelle più rilevanti, con un aggiornamento ogni 15 minuti e link diretto ai siti che riportano la notizia.

Un approfondimento storico e di attualità pre-sto disponibile non solo in inglese

I risultati della ricerca di News Archives vengo-no proposti sia nella nuova sezione appositamente allestita (http://news.google.com/archivesearch/) sia come risultato di ricerche con il servizioGoogle News o ricerche di tipo generale su Google, se la richiesta contiene riferimenti a notizie storiche contenute negli archivi.

Anurag Acharya, responsabile del nuovo servizio News Archivi di Google, riferisce che il criterio scelto è quello di raggruppare articoli correlatati in un de-terminato periodo temporale, e di presentarli secondo un criterio basato sulla rilevanza, senza privilegiare il materiale a pagamento rispetto a quello gratuito.

Da segnalare l’organizzazione della parte sinistra dello schermo, che si presenta come aiuto per appro-fondire un determinato periodo storico: una freccia blu segnala un periodo o un avvenimento particolarmente significativo, ed è possibile seguire un avvenimento nella sua intera evoluzione o limitarlo a un determinato periodo.

Anche se l’interfaccia per il momento è soltanto in inglese, sono già presenti molti contenuti in altre lingue ed è già allo studio un progetto per rendere fruibile il servizio nelle diverse lingue.

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Un futuro sul Web per gli archivi dei quotidiani?

Quotidiani italiani e web: si può fare di più...

Secondo una ricerca pubblicata nel mese di agosto da Pandemia, i cui risultati sono consultabili all’indirizzo http://www.pandemia.info/2006/08/08/i_quotidiani_italiani_e_intern.html, i giornali italiani presentano bassa adozione delle opportunità del nuovo web, quasi a considerare ancora oggi Inter-net, a più di dieci anni dal suo avvento, quale un concorrente e non un mezzo complementare alla versione su carta delle proprie edizioni.

Questi i risultati della ricerca, condotta sui siti web dei primi 50 quotidiani italiani per copie ven-dute:• 19deiprimi 50giornali italiani richiedonouna registrazioneobbligatoriadell’utente, spessoa

pagamento, per l’accesso al sito web del giornale;• IlfeedRSSèlostrumentopiùdiffusocon13testatechelirendonodisponibili;• Nessunasitowebpermetteallettorediaggiungereuncommentonellastessapaginadell’artico-

lo;• 12giornalioffronounforumqualemezzoconilqualeillettorepuòinteragireconlaredazionee

con gli altri lettori;• 8sitiwebincludono,insiemeallenotizie,alcuniblogcuratidagiornalisti,ognunoconlapossibilità

di inserire commenti da parte del lettore;• L’offertamultimedialeèparticolarmentepoveracon8sitidotatidiun’offertadifilmativideoesolo

3 di contenuti in modalità podcast;• Leprime10testatedistaccanoleultime10sututtiiparametri;l’unicoincuiprevalgonoleultime

è la richiesta di registrazione per l’accesso;• Traleultime10testate,gliunicidueserviziofferti,soltantodaunsitoweb,sonoifeedRSSela

possibilità di salvare le notizie tra i propri preferiti.

Per inciso, la nuova iniziativa ha avuto grande risalto ed è stata accolta in modo sostanzialmente po-sitivo, ma in contemporanea arriva la presa di distanza da Google da parte della comunità internazionale degli hacker. Dopo averla fino ad oggi acclamato come un mito, ora infatti accusano la Società di utilizzare i dati sui comportamenti degli utenti per ricavarne in-formazioni sui loro gusti, gli stili, le abitudini, per poi usarli per sé o rivenderli a terzi, invadendo in questo la “privacy della collettività”.

Integrazione tra web e carta stampata nel segno della convergenza

Tornando al servizio di News Archives, Vittorio Zambardino nel suo blog “Scene digitali” commenta come questa iniziativa di Google aumenti l’integrazio-ne tra il web e i giornali, che avevano finora tenuto lontani i loro archivi dalla possibilità di un’indicizza-zione così a vasto raggio.

Google compie quindi un passo importante tra l’in-tegrazione della sua tecnologia con quella dei giornali, una volta tanto non in forma conflittuale ma nel senso di una positiva collaborazione a favore dei lettori: un passo in avanti dunque verso quel “media integrale” che dovrebbe permettere una fruizione innovativa dell’informazione tramite diversi canali.

Ci sono anche altre iniziative “crossmedia” da se-gnalare nel panorama editoriale degli ultimi mesi: ad esempio L’Espresso ha lanciato “Ultimo minuto”, un quotidiano gratuito da stampare attraverso il sito web di Repubblica, previo accreditamento, sulla falsariga dell’iniziativa spagnola di El Pais e di quella britannica di The Guardian.

Eppure c’è sempre chi prevede la fine dei giornali su carta

Negli ultimi due decenni sono state molte le voci, anche autorevoli, che hanno preconizzato un rapido declino della carta stampata a favore di altri media, ma sono state ad oggi smentite dai fatti: anche se non propriamente florida, l’industria editoriale continua la sua strada plurisecolare.

Un articolo dell’Economist del 24 agosto riporta però uno scenario allarmante. Siamo nel 2043, negli Stati Uniti. Un lettore sfinito acquista l’ultima copia di un giornale su carta.

L’Economist dedica alla morte del quotidiano la copertina e un lungo articolo, lanciando un preoccupan-te grido di allarme: nei prossimi decenni la diffusione della carta stampata e’ destinata a crollare sotto i colpi di internet e del disinteresse dei lettori.

Il 2043 è destinato quindi a diventare l’anno della scomparsa dei giornali in America, secondo il libro di Philip Meyer “The vanishing newspaper” citato dall’Economist.

L’Economist riferisce che la crisi dei giornali è già una realtà: la loro diffusione è ormai da decenni in costante calo in Europa occidentale e negli Stati Uniti e le persone che lavorano nel settore in quel Paese sono diminuite del 18% tra il 1990 e il 2004. La Knight Ridder, societa’ editrice proprietaria di alcuni dei maggiori quotidiani americani, ha dato il via ad un’operazione di smobilitazione, mettendo la parola fine ad una storia lunga 114 anni.

La condanna della carta stampata, conclude l’Economist, sembra ancora piu’ inevitabile a causa dell’avanzata di internet: i ragazzi britannici tra i 15 e

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i 24 anni passano quasi il 30% in meno del loro tempo a leggere da quando hanno conosciuto la Rete.

Nuovi giornali alla riscossa

Certamente le notizie che si possono ricevere attraverso la televisione, il web o il telefono cellulare costituiscono un’alternativa alle notizie lette sulla carta stampata, anche in virtù del fatto che sono percepite come gratuite: lo scontro effettivo tra i diversi media si gioca infatti per disputarsi il tempo delle persone, che è ovviamente un tempo limitato.

E’ anche innegabile che i lettori giovani di giornali sono in calo, e che la struttura distributiva dei giornali che non ha saputo adeguarsi alle esigenze dei lettori di reperire facilmente il giornale.

Eppure sono nate ultimamente diverse iniziative editoriali su carta stampata, che si inventano target specifici e modalità di fruizione con grande fantasia,

esplorando nicchie finora sconosciute e cercando sinergie di sviluppo e fruizione anche tramite il web e gli altri media.

E’ il caso del fenomeno free press (18 milioni di copie al giorno in Europa, per un target di lettori in gran parte giovani e non sovrapponibile al target dei lettori dei quotidiani “pay”), dei giornali destinati a un preciso momento della giornata (Lite Standard, che distribuisce 80.000 copie nell’orario del pranzo in Gran Bretagna oppure The London Paper, che viene distribuito invece dopo le 16.30) o ancora a un determinato target (CityAM, dedicato ai professionisti della City londinese).

Ultima notazione: il recente debutto del network di quotidiani locali del Gruppo E Polis di Nicola Grauso, che ha dichiarato coraggiosamente di voler arrivare ad una distribuzione di un milione di copie, non sembra certo risentire dei timori per la scomparsa della carta stampata.

Tariffe vantaggiose per i soci ASIG negli alberghi MONRIF

Grazie alla convenzione con la MONRIF, i soci dell’ASIG possono usufruire dei servizi offerti dalla prestigiosa catena alberghiera a prezzi convenzionati estremamente vantaggiosi:

Grand Hotel Brun - Milano:doppia uso singolo ............................. € 145singola ................................................ € 175

Hotel Hermitage - Milano:doppia uso singolo ............................. € 165singola ................................................ € 195Hotel Royal Garden - Milanofiori:doppia uso singolo ............................. € 135

singola ................................................ € 155

Royal Hotel Carlton - Bologna:doppia uso singolo ............................. € 160singola ................................................ € 200

Hotel Internazionale - Bologna:doppia uso singolo ............................. € 135singola ................................................ € 165

I prezzi sono comprensivi di IVA (10%) e piccola colazione a buffet.

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Il dirigente e il preposto: ruolo e competenze nella normativa antinfortunistica

Il dirigente e il preposto: altri due importanti destinatari della normativa antinfortunistica oltre al datore di lavoro. Non sempre questi soggetti sono di facile identificazione nella pratica: vediamo come dottrina e giurisprudenza abbiano contribuito a colmare le lacune legislative riguardanti la definizione di tali figure professionali

Destinatario per eccellenza delle norme antinfor-tunistiche è il datore di lavoro, ma, soprattutto nelle realtà aziendali complesse ed articolate, la legislazione antinfortunistica individua come destinatari degli ob-blighi da essa stessa previsti anche altri soggetti facenti parte della realtà lavorativa, attribuendo loro obblighi in tale materia.

Infatti, ad eccezione di quei precetti che si rivol-gono esclusivamente al datore di lavoro, la normativa antinfortunistica prevede generalmente il coinvolgi-mento dei dirigenti e dei preposti nell’ambito delle rispettive attribuzioni e competenze: pur rimanendo il datore di lavoro responsabile dei propri doveri, tali soggetti sono direttamente investiti di obblighi dalle norme stesse.

È quindi possibile che, a seconda dei casi, sia confi-gurabile una responsabilità concorrente di più soggetti destinatari della norma violata.

E’ necessario che sia il dirigente sia il preposto siano persone dotate di idonee capacità tecniche in rapporto alle attribuzioni loro affidate: in difetto e in caso si verifichi un incidente tali figure risponderanno del loro operato per imperizia, ma ciò non varrà ad escludere la responsabilità per culpa in eligendo di chi li ha adibiti a tali attribuzioni; il datore di lavoro infatti è il destinatario primo delle norme antinfortunistiche e, di conseguenza, è obbligato a scegliere con cura i pro-pri collaboratori in base alla loro effettiva competenza ed esperienza e a vigilare sul loro operato anche dopo averli dotati di importanti poteri (Cass. Pen., 4/5/1987, in Rivista penale, 1988, 132).

Il dirigente

La legislazione antinfortunistica non fornisce una adeguata definizione della figura del dirigente, limitan-

dosi ad affermare che il dirigente è colui che dirige le attività soggette alla normativa prevenzionale (art. 1 comma 4 bis D.Lvo 626/1994).

A volte, per l’individuazione di tale figura, possono aiutare le informazioni contenute nei contratti collet-tivi di talune imprese; però, nel contratto nazionale di lavoro per i dipendenti di aziende editrici e stampatrici di giornali quotidiani ed agenzie di stampa, non com-paiono informazioni utili in tal senso.

Il codice civile indica il dirigente nell’art. 2095, che elenca le categorie dei prestatori di lavoro subordinato (dirigenti, quadri, impiegati e operai) e specifica che le leggi speciali, in relazione a ciascun ramo di produzio-ne e alla particolare struttura dell’impresa, determinano i requisiti di appartenenza alle indicate categorie.

La figura del dirigente ex art. 2095 c.c., però, non sempre coincide con quella di dirigente presupposta, anche se non definita, dalla legislazione antinfortu-nistica (si vedano interessanti osservazioni in G. De Falco, La repressione delle contravvenzioni e dei delitti in materia di sicurezza e igiene del lavoro, Cedam, Padova, 2000, pagg. 110 – 111).

Infatti l’art. 2 comma 1 lett. b D.Lvo 626/1994, norma antinfortunistica, prevede la possibilità di quali-ficare come datore di lavoro un dirigente (quando abbia la responsabilità dell’impresa o dell’unità produttiva in quanto titolare dei poteri decisionali e di spesa). A quest’ultimo, che per chiarezza potremmo indicare come “dirigente – datore di lavoro prevenzionale” si rivolgono le norme riguardanti il datore di lavoro in materia di sicurezza: egli è datore di lavoro per le norme antinfortunistiche ed è dirigente per il tessuto normativo civilistico, di cui fa parte anche il diritto del lavoro (Il datore di lavoro come destinatario della normativa antinfortunistica, in TecnoMedia n. 49, giugno 2006, pag. 33).

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La legislazione antinfortunistica, oltre alla figura del “dirigente – datore di lavoro prevenzionale”, individua anche quella del «dirigente», così da essa chiamato ma che, sempre per chiarezza, potremmo indicare come “dirigente prevenzionale”. In tal modo viene a determinarsi un’eventuale ma netta dissocia-zione fra tale “dirigente prevenzionale”, ossia quello al quale si rivolgono le norme antinfortunistiche che riguardano espressamente il dirigente, e il “dirigente lavoratore dipendente di vertice”, dirigente ai sensi del codice civile.

Vediamo più da vicino la figura che abbiamo chia-mato “dirigente prevenzionale”, riferendoci esclusiva-mente al campo del diritto antinfortunistico.

Egli (che non è detto sia un dipendente: Cass. Pen., sez. IV, sent. n. 7386, 26/6/2000, in Ambiente e sicurezza sul lavoro, 2001, 1, 78) è il principale collaboratore del datore di lavoro, il suo alter ego in ambito antinfortunistico nel quale è titolare di poteri direttivi e decisionali, organizzativi e attuativi; i poteri decisionali e di spesa, comunque, non sono assoluti ma limitati dal potere del datore di lavoro o del “dirigente – datore di lavoro” in materia di sicurezza.

I suoi obblighi possono essere anche gli stessi pro-pri del datore di lavoro (rivestiti a titolo originario o derivativo per mezzo di una delega), solitamente riferiti ad ambiti più ristretti come un settore aziendale.

Dotato di un forte potere gerarchico, attua le decisioni prese dal datore di lavoro, contribuendo però anche a definire le scelte decisive in materia di sicurezza.

Data la sua posizione, in caso riscontri carenze o inadeguatezze in materia antinfortunistica, il dirigente non deve limitarsi ad avvisarne il datore di lavoro, ma ha il dovere di prendere iniziativa in proposito individuando rimedi o facendo sospendere l’attività ai lavoratori (Cass. Pen., 16/2/1990, in Diritto e pratica del lavoro, 1990, 1227).

A seconda degli effettivi poteri esercitati, sono da considerare rientranti in tale categoria per esempio,: il direttore amministrativo se vi è un’espressa delega in proposito; il direttore tecnico e direttore di stabili-mento qualora non abbia pieni poteri decisionali e di spesa di un’intera unità produttiva: altrimenti sarebbe da considerare un datore di lavoro. Quando il dirigente riveste anche la carica di responsabile del servizio di prevenzione e protezione occorre distinguere gli ob-blighi e le responsabilità scaturenti dalle due diverse cariche, che hanno due diversi considerazioni e trat-tamenti giuridici (De Falco, op. cit., pagg. 113 – 115; si veda anche Pretura di Milano, 17/3/1999, in Foro Ambrosiano, 1999, 344).

Anche il dirigente, come il datore di lavoro, può conferire ad altri una delega in materia di sicurezza. Tale delega non può essere rivolta ad un lavoratore, ma ad altro dirigente o a un preposto e deve essere rispettosa di tutti i requisiti di validità (per questi ultimi e per gli effetti che essa comporta, si veda La delega aziendale in materia antinfortunistica, in TecnoMedia n. 37, aprile 2003); occorre rammentare che, una volta conferita la delega, permangono in capo al delegante doveri di controllo e di organizzazione.

Essendo il dirigente destinatario di obblighi imposti direttamente dalla legislazione antinfortunistica, «è tenuto al relativo adempimento in maniera integrale e corretta, anche in contrasto con le disposizioni del datore di lavoro. Egli gode, del resto, di un rilevante margine di autonomia, pur nell’ambito di una posizione sott’ordinata …, e deve pertanto rifiutarsi di adempiere incarichi o compiti che lo porrebbero in contrasto con le prescrizioni di legge. La Giurisprudenza è al riguardo concorde nell’escludere che l’ordine dato dal superiore possa scriminare il dirigente … rispetto all’eventuale violazione di legge che sia conseguenza dell’attuazione dell’ordine stesso» (De Falco, op. cit., pag. 121; si vedano anche Cass. pen., 22/9/1987, in Massimario della giurisprudenza del lavoro, 1988, 530; Cass. pen., 17/12/1979, in Rivista penale, 1980, 984).

Un’interessante decisione giurisprudenziale di-stingue tra infortuni causati da difetti strutturali di un’attrezzatura e infortuni causati da irregolarità nelle operazioni di montaggio: nel primo caso è responsabile il direttore tecnico che riveste qualifica di dirigente, nel secondo caso il preposto (Cass. Pen., sez. IV, 30/5/2000, n. 6297, in Ambiente e sicurezza del lavoro, 2000, 11, 81).

Infine, nel caso in cui si verifichi un infortunio di cui sia responsabile il preposto e il dirigente (come anche il datore di lavoro e il dirigente/datore di lavoro) sia a conoscenza delle inidonee modalità organizzative del lavoro, anche quest’ultimo risponde solidalmente dell’accaduto. Il dirigente, infatti, ha il dovere di controllare l’operato dei preposti, verificando che questi eserciti correttamente i propri compiti. E nel caso sul posto di lavoro si instauri con il consenso del preposto una prassi contra legem o comunque perico-losa, il dirigente, se si verifica un infortunio, non può scagionarsi neppure sostenendo la non conoscenza di tale prassi: questa ignoranza costituisce di per sé colpa per inosservanza al dovere di vigilare sul com-portamento del preposto, da lui designato (Cass. Pen., 16/11/1989, in Rivista penale, 1990, 887; Cass. Pen., sez. IV, 16/1/2004, sent. n. 18638, in Massimario della giurisprudenza del lavoro, 2005, 3, 223).

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Il dirigente e il preposto: ruolo e competenze nella normativa antinfortunistica

Si tenga anche presente che «al titolare di una impresa di grandi dimensioni può attribuirsi la respon-sabilità penale per infortuni sul lavoro soltanto quando risulti che questi siano stati cagionati da negligenza, imprudenza o violazione di norme compiuta al livello direttivo della organizzazione aziendale e non quando i fatti si siano verificati per ragioni occasionali derivanti da imperfetta esecuzione di singoli lavori affidati alla direzione di un preposto idoneo e debitamente delegato con precise funzioni dall’imprenditore» (Cass. Civ., 29/11/1977, in Rassegna della giurisprudenza energia elettrica, 1980, 684)

Il preposto

Come quella del dirigente, neppure la figura del preposto è stata adeguatamente definita dalla legisla-zione antinfortunistica. L’art. 1 comma 4 bis D.Lvo 626/1994, infatti, si limita a dire che i preposti sono coloro che “sovrintendono” alle attività soggette alla detta legislazione.

Secondo la dottrina e la maggioranza della giuri-sprudenza il preposto, organo di esecuzione, è colui che, con riferimento alle mansioni effettivamente svol-te, sovrintende alle attività lavorative di un gruppo di lavoratori: dotato di adeguate esperienza e competenza tecnica, è il primo diretto capo di tali lavoratori, dato che ne controlla l’attività e impartisce loro ordini, di-sposizioni e istruzioni; svolge funzioni di sorveglianza e di controllo circa il rispetto delle regole di sicurezza da parte di questi e detiene nei loro confronti poteri organizzativi e disciplinari (in conformità alle dispo-sizioni indicate dal datore di lavoro e dal dirigente), ma, a meno che non vi sia una formale delega valida in materia antinfortunistica, non ha né il potere né il do-vere di preordinare strumenti o misure di sicurezza (si vedano, per esempio, (Cass. Pen., sez. IV, 14/9/1991, sent. n. 9592; Cass. Pen., sez. IV, 6/7/1988, n. 7999, entrambe in G. Bellagamba, G. Cariti, La responsa-bilità penale per infortuni sul lavoro, Utet, Torino, 1998, pag. 30).

In proposito, ecco ciò che emerge dalla lettura della maggior parte delle massime giurisprudenziali: «destinatari delle norme relative alla predisposizione degli accorgimenti idonei a prevenire infortuni sul lavoro sono i datori di lavoro e i dirigenti, ma non già i preposti cui spetta l’onere di osservare e vigilare acché siano osservati precetti impartiti» (Cass. Pen., 6/12/1988, in Rivista penale, 1989, 1145; nello stesso senso Cass. Pen., sez. IV, 19/11/2001, sent. n. 41046, in Ambiente e sicurezza sul lavoro, 2002, 3, 100); «in quanto addetto all’immediata supervisione dei modi

di esecuzione delle prestazioni lavorative, la specifica competenza del preposto è quella di controllare l’orto-dossia antinfortunistica dell’esecuzione delle prestazio-ni lavorative, mentre appartiene solo alla competenza dei datori di lavoro e dei dirigenti la predisposizione degli strumenti materiali di prevenzione e protezione» (Cass. Pen., sez. III, 15/4/2005, n. 14017, in Ambiente e sicurezza sul lavoro, 2005, 9, 182).

Dunque, poiché il preposto, pur essendo compreso tra i destinatari delle norme antinfortunistiche, ha man-sioni normalmente limitate alla sorveglianza sull’anda-mento dell’attività lavorativa, la sua esistenza - salvo che non vi sia la prova rigorosa di una delega espressa-mente e formalmente conferitagli (con pienezza di po-teri ed autonomia decisionale) e di una sua particolare competenza tecnica in campo antinfortunistico - non comporta il trasferimento in capo a lui degli obblighi e delle responsabilità incombenti sul datore di lavoro e quindi egli non è responsabile quando l’infortunio sia dipeso non da omessa o da insufficiente vigilanza sull’andamento del lavoro, ma dalla mancanza degli strumenti, misure, cautele e accorgimenti antinfortuni-stici la cui predisposizione ed attuazione spetta soltanto al datore di lavoro o al soggetto appositamente da quest’ultimo delegato (Cass. Pen., sez. IV, 5/3/1991, in Massimario della Cassazione penale, 1991, 10, 17; Cass. Pen., 6/12/1988, cit.; Cass. Pen., 8/2/1980, in Rivista penale, 1981, 103; Cass. Pen., 6/2/1990, in Rivista penale, 1991, 214; Cass. Pen., 3/12/1984, in Rivista penale, 1985, 1138).

Purtroppo, nella definizione della responsabilità del preposto manca la piena certezza: benché la maggio-ranza della giurisprudenza si sia più volte espressa nel senso anzidetto, non sono mancate pronunce contrarie. In taluni casi è stato affermato, infatti, che il preposto deve anche porre a disposizione dei lavoratori gli stru-menti di prevenzione e adottare le misure provvisio-nali che, conformi alle disposizioni di legge, risultino obiettivamente e non solo soggettivamente idonee allo scopo, senza che possa invocare carenza di conoscenze tecniche, avendo l’obbligo di ricorrere all’ausilio di persone competenti (Cass. Pen., sez. IV, 23/9/1988, sent. n. 9413; Cass. Pen., sez. IV, 23/9/1988, sent. n. 9421, in G. Bellagamba, G. Cariti, op. cit., pag. 31).

In ogni caso pare ovvio che tali poteri di adegua-mento alle norme di prevenzione, se anche si ammet-tessero, sarebbero molto limitati.

Sicuramente, in casi particolari, alla figura del preposto è possibile, per mezzo di apposita e valida delega, affidare anche compiti attuativi delle misure di sicurezza: quando cioè le norme sanzionatorie del titolo IX (se prendiamo come esempio il D.Lvo 626/1994)

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impongano eventualmente una sanzione anche a carico del preposto oppure quando espressamente una norma precettiva munita di sanzione penale espressamente gli imponga tale potere (De Falco, op. cit., pag. 135): «in materia di responsabilità penale per violazione degli obblighi prevenzionistici va distinta la posizione del delegato in senso tecnico, i cui obblighi sono definiti dalla delega stessa, da quella del preposto che, per legge, è soggetto responsabile “pro quota” delle viola-zioni in materia antinfortunistica (Cass. Pen., sez. III, 10/12/1998, sent. n. 1142, in Massimario della giuri-sprudenza del lavoro, 1999, 700). «Se al preposto, che pure è un destinatario delle norme per la prevenzione di infortuni sul lavoro, ma svolgente attività sussidia-ria, può essere delegato l’apprestamento delle misure preventive, ma non anche quei compiti affidati in via esclusiva dalla legge ai dirigenti o all’imprenditore, la delega non scagiona dalla responsabilità penale l’imprenditore o il direttore dei lavori, in quanto il preposto non è tenuto ad assumere da solo l’obbligo di predisporre, far realizzare e pretendere in concreto l’utilizzazione delle norme protettive previste dalla legge» (Cass. Pen., 10/4/1981, in Rivista penale, 1982, 197).

Tale compito di vigilanza non si sostanzia nel «sor-vegliare a vista ed ininterrottamente da vicino, senza soluzione di continuità, il lavoratore, ma semplicemen-te … [nell’] assicurarsi in modo continuo ed efficace, personalmente e senza intermediazione di altri, che il lavoratore segua le disposizioni di sicurezza impartite ed eventualmente utilizzi gli strumenti di protezione prescritti, con la possibilità per il predetto di allonta-narsi dal posto in cui trovasi il lavoratore e dedicarsi ad altri compiti di sorveglianza e di lavoro» (Cass. Pen., sez. IV, 5/11/1987, in Cassazione Penale, 1989, 145; Corte d’Appello Milano, 23/10/1998, in Ambiente e sicurezza, 2001, 18, 79). In caso di assenza giustifica-ta, la vigilanza deve essere affidata dal preposto a un proprio collaboratore.

Con riferimento al tipo di sorveglianza che il pre-posto esercita sulla lavorazione, quando egli si accorga che le protezioni fornite ai lavoratori sono inidonee, deve tempestivamente segnalarlo al datore di lavoro (Cass. Pen., sez. IV, 9/3/2001, sent. n. 9862, in Am-biente e sicurezza sul lavoro, 2001, 7 – 8, 86). Infatti, il fatto che il sistema della sicurezza approntato dal datore di lavoro si riveli inidoneo a garantire la sicu-rezza non vale a scriminare il preposto che, invero, ha il dovere di segnalare eventuali carenze in materia: nel compito di vigilanza circa l’attuazione delle misure di sicurezza rientra l’obbligo di verificare la conformità dei macchinari alle prescrizioni di legge e, segnalan-

dolo, di impedire l’utilizzazione di quelli pericolosi facendo sospendere l’attività dei lavoratori in caso di pericolo. Sicuramente, però, neppure nell’esercizio di tale dovere di controllo il preposto è tenuto a valuta-zioni tecniche di avanguardia (G. Lageard, C. Parodi, Il preposto: non un “angelo custode” ma il diretto superiore dei lavoratori, in Ambiente e sicurezza, 2002, 14, 60).

Anche il semplice lavoratore è tenuto a segnalare tempestivamente le deficienze dei dispositivi e dei mez-zi di sicurezza e di protezione, nonché le altre eventuali condizioni di pericolo di cui venga a conoscenza, ma tale obbligo «si riferisce a quelle carenze ed a quelle situazioni che si manifestino improvvisamente durante il lavoro e non invece alle carenze preesistenti che il datore di lavoro deve conoscere ed eliminare di propria iniziativa; informare il datore di lavoro sull’andamento e sui problemi [della lavorazione] è invece obbligo di colui che fa le veci del datore di lavoro, e cioè del preposto» (Cass. Pen., sez. IV, 18/5/2001, sent. n. 20145, in G. De Falco, La responsabilità del preposto, in Ambiente e sicurezza sul lavoro, 2002, 2, 6).

Il preposto può impartire ordini ed istruzioni ed è il punto di riferimento dei lavoratori per consigli e decisioni attuative non rinviabili, ma non influenti sullo sviluppo esecutivo già programmato (De Falco, op. cit., pag. 125).

I preposti devono osservare e far osservare sia le norme specifiche emanate per la prevenzione degli infortuni sia quelle generiche dettate dalla comune prudenza, diligenza e perizia; sono anche tenuti ad impedire atti e manovre rischiose e non consone alle mansioni esplicate dai lavoratori (Cass. Pen., sez. III, 7/6/1984, sent. n. 5310, in G. Bellagamba, G. Cariti, op. cit., pag. 25).

Inoltre, il D.M. 16/1/1997 ha specificato che non può essere definito preposto un lavoratore esperto e dotato di autonomia nel proprio lavoro ma che è posto in subordinazione rispetto a un soggetto che possa richiamarlo al rispetto della normativa antin-fortunistica: non è dunque il grado di autonomia nel proprio lavoro che distingue il preposto dal semplice lavoratore, ma la sottoposizione ad un controllo sul rispetto della normativa antinfortunistica (G. Lageard, Le malattie da lavoro nel diritto penale, Utet, Torino, 2000, pag. 38).

Anche la giurisprudenza sottolinea come «in tema di prevenzione degli infortuni sul lavoro, al fine di istituire una posizione di garanzia individuabile nella qualità di preposto non è sufficiente che il lavoratore abbia una qualifica superiore a quella degli altri dipen-denti, ma è necessario che gli siano attribuiti, anche di

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Il dirigente e il preposto: ruolo e competenze nella normativa antinfortunistica

Il dirigente

A. “Dirigente – datore di lavoro prevenzionale”: è considerato datore di lavoro ai sensi della legisla-zione antinfortunistica (art. 2 comma 1 lett. b D.Lvo 626/1994), in quanto è responsabile dell’impresa o dell’unità produttiva ed è titolare dei poteri decisionali e di spesa: a tale figura si rivolgono le norme antinfortunistiche dedicate al «datore di lavoro»;

B. “Dirigente prevenzionale”: è l’alter ego del datore di lavoro in materia antinfortunistica, non ha poteri decisionali e di spesa assoluti; a lui si rivolgono le norme contro gli infortuni dedicate propria-mente ai dirigenti;

C. “Dirigente lavoratore dipendente di vertice”: è dirigente ai sensi del diritto civile e, quindi, del diritto del lavoro, ma non ha compiti in materia antinfortunistica Quando la legislazione contro gli infortuni si rivolge al dirigente, non si riferisce a questa figura, ma a quella di cui al punto B).

fatto, poteri di sovraordinazione sugli altri dipendenti operanti in un determinato settore, pertanto, nel caso in cui al dipendente è attribuito esclusivamente il compito di trasmettere gli ordini formulati da altri preposti o da un dirigente o dal datore di lavoro, non può egli divenire titolare della posizione di garante della salute e della sicurezza degli altri dipendenti» (Cass. Pen., sez. IV, 5/12/2002, sent. n.40939, in Ambiente e sicurezza, 2003, 8, 69).

Esempi di soggetti che spesso esercitano le funzioni di preposto sono il caposquadra, il capo officina, il caporeparto, l’assistente di giornata, il responsabile di turno.

La figura del preposto, invece, non coincide con quella del quadro in quanto «la categoria dei quadri è caratterizzata … dallo svolgimento di funzioni con ca-rattere continuativo di rilevante importanza ai fini dello sviluppo e dell’attuazione degli obiettivi dell’impresa, mentre il rilievo dell’attività del preposto è eminen-temente legato a finalità di tutela delle prestazioni dei lavoratori e non emerge invece in connessione con l’attività dell’impresa» (De Falco, op. cit., pag. 123).

Le rispettive attribuzioni e competenze e il preposto di fatto

Sia i dirigenti sia i preposti devono fare in modo che i lavoratori rispettino le norme antinfortunistiche, pur nell’ambito delle rispettive attribuzioni e compe-tenze: al preposto è assegnato il compito del controllo immediato e diretto sull’esecuzione dell’attività del lavoratore ed al dirigente spetta l’obbligo di esercita-re la vigilanza opportuna, affinché non si verifichino violazioni delle disposizioni impartite (Cass. Pen., sez. III, 18/10/1991, in Massimario della Cassazione penale, 1991,12, 63). In effetti, quando in una realtà lavorativa sono compresenti dirigente e preposto l’ob-bligo di vigilanza da parte del dirigente nei confronti dei lavoratori non viene meno, ma risulta attenuato nel senso che la presenza del dirigente può non essere continua e costante sul luogo di lavoro (Cass. Pen., sez. IV, 19/10/1990, n. 13940 G. Bellagamba, G. Cariti, op.

cit., pag. 31; Cass. Pen., 21/6/1990, in Rivista penale, 1991, 760).

Quando la normativa antinfortunistica (per esempio art. 1 comma 4 bis D.Lvo 626/1994) fa riferimento alla figura del dirigente e del preposto lo fa general-mente precisando che tali figure devono operare e sono responsabili ognuna nell’ambito delle «rispettive attribuzioni e competenze».

Il generale obbligo di rispettare le norme di un decreto ognuno secondo le rispettive attribuzioni e competenze va letto in combinazione con le dispo-sizioni sanzionatorie che, generalmente, richiamano per ogni soggetto soltanto alcuni dei precetti del corpo del decreto: in tal modo è più semplice delineare il complesso delle responsabilità e quindi dei doveri di ciascuna figura professionale.

Per esempio, l’art. 4 D.Lvo 626/1994 indica in ru-brica “obblighi del datore di lavoro, del dirigente e del preposto” ma, nel testo dispositivo, riferisce i singoli obblighi solo al datore di lavoro. Leggendo tale norma congiuntamente a quelle che individuano le contrav-venzioni in capo alle diverse figure professionali si nota che queste ultime indicano dirigenti e preposti come possibili responsabili anche per le violazioni di alcuni degli obblighi previsti dall’art. 4. Ciò significa che tale articolo considera il datore di lavoro come titolare diretto ed immediato di questi obblighi, ma consente anche l’attribuzione degli stessi obblighi anche ai di-rigenti e, più limitatamente, ai preposti (ad eccezione, ovviamente, di quelli di cui all’art. 1 comma 4 ter, che non sono delegabili). L’impostazione utilizzata in tale articolo è presente in numerose altre norme del decreto: dunque, i compiti espressamente riferiti al datore di lavoro possono essere attribuiti anche ai dirigenti o ai preposti sulla base della ripartizione interna aziendale dei compiti o mediante delega, sempre che le norme sanzionatorie lo consentano (De Falco, op. cit., pagg. 59, 60, 117).

Il riferimento alle rispettive attribuzioni e compe-tenze, dunque, in primo luogo circoscrive l’estensione dell’obbligo di sicurezza, proporzionandola in modo differente a seconda del ruolo che ogni figura profes-

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Antonietta [email protected]

sionale ricopre nel settore interessato.In secondo luogo fa riferimento alla situazione

concreta più che alle qualifiche astratte: indica che i dirigenti e i preposti sono destinatari degli obblighi antinfortunistici soltanto se «la posizione formale è correlata a concreti ed effettivi poteri di decisione e di intervento nel settore nel cui ambito si collocano le misure di sicurezza prescritte dalla legge, ancorché si tratti di un settore limitato, come un reparto» (G. Bellagamba, G. Cariti, op. cit, pag. 28).

Si tratta del principio di effettività, che vede respon-sabile il soggetto che al di là della qualifica formale rivestita svolga effettivamente con potere decisionale concreto le funzioni cui gli obblighi sono collegati. Questo vale sia per il dirigente sia per il preposto: la qualifica e le responsabilità del preposto infatti non sorgono soltanto in base a titoli professionali o formali investiture, ma sono conseguenti a una posizione con-creta per cui tale soggetto è in condizione di indirizzare l’attività lavorativa degli operai soggetti ai suoi ordini (Cass. Pen., sez. IV, 29/1/1981, sent. n. 584; Cass. Pen.. sez. IV, 15/7/1991, sent. n. 7600, entrambe in G. Bellagamba, G. Cariti, op. cit, pag. 23 e 30; Cass. Civ., sez. lav., 6/11/2000, sent. n. 14440, in Massimario della giurisprudenza italiana, 2000).

E, allo stesso modo, il soggetto dotato di fatto dei poteri del dirigente prevenzionale, pur in man-canza della formale designazione a dirigente ai sensi codicistici, è considerato di fatto destinatario degli obblighi prevenzionistici che competono a tale figura professionale. Per converso, il dirigente, considerato tale in azienda solo ai fini codicistici o soltanto for-malmente, gode appieno dei benefici connessi al suo status, ma non potrà essere considerato responsabile ai fini prevenzionistici.

In conclusione, la ripartizione degli obblighi antin-fortunistici effettuata dal legislatore deve essere letta e interpretata tramite il filtro del principio dell’effettività. Le formali attribuzioni di qualunque qualifica, ai fini

valutativi, hanno il valore di mero indizio.Una considerazione ulteriore va fatta per il “pre-

posto di fatto”, quando una parte della dottrina e della giurisprudenza ammette che possa essere individuato anche nella figura di un semplice lavoratore, pur se privo di particolari competenze ed esperienza.

Secondo alcuni, infatti, un lavoratore anche ine-sperto assume la qualità e la responsabilità di preposto di fatto a condizione che sia solito dare direttive e impartire ordini e che tale preposizione di fatto risulti nota e riconosciuta da parte dei lavoratori mediante l’ottemperanza alle sue direttive e ai suoi ordini (Cass. Pen., sez. IV, 5/2/1997, in Diritto e pratica del lavoro, 1997, 13).

In larga parte però la giurisprudenza è restia a riconoscere una tale possibilità perché altrimenti il lavoratore si trasformerebbe da tutelato a destinatario degli obblighi antinfortunistici (Cass. Pen., sez. IV, 28/6/1988, in Cassazione penale, 1990, I, 931).

La soluzione di questo contrasto fra opposte cor-renti di pensiero è rintracciabile nel primo comma dell’art. 5 D.Lvo 626/1994, riguardante gli obblighi del lavoratore, secondo cui quest’ultimo deve prendersi cura della propria sicurezza e della propria salute e di quella della altre persone presenti sul luogo di lavoro, su cui possono ricadere gli effetti delle sue azioni od omissioni, conformemente alla sua formazione ed alle istruzioni e ai mezzi forniti dal datore di lavoro.

Dunque il lavoratore, nel badare anche alla sicu-rezza altrui (attivandosi nei limiti delle informazioni e formazione ricevute), adempie correttamente un obbligo espressamente rivoltogli dalla suddetta norma in quanto lavoratore, e non diviene per questo preposto di fatto. Un lavoratore infatti può essere considerato responsabile solo come lavoratore. (G. Lageard, op. cit., pagg. 39 - 42).

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I sistemi MultiSertDrum di Ferag in funzione al Passauer Neue Presse Druck

Il quotidiano tedesco Passauer Neue Presse ha scelto le soluzioni Ferag di ultima generazione per la modernizzazione del proprio centro stampa. I due sistemi MultiSertDrum sono operativi già dallo scorso mese di settembre. Il sistema online tratta fino a 10 supplementi in un’unica passata. Per il caricamento dei supplementi, il tamburo di inserimento MSD viene collegato a un RollStream con 8 stazioni di alimentazio-ne JetFeeder e due stazioni di sbobinatura MultiDisc. I prodotti rifilati su tre lati sono trasferiti al deposito intermedio per il processo d’inserimento o al settore d’imballaggio per la distribuzione diretta.

Soluzioni Muller Martini per l’India

The Hindu, il più importante quotidiano indiano di lingua inglese, utilizza per la sala spedizione del nuovo centro stampa di Chennai, trasportatori NewsGrip-A e NewsTrim III di Muller Martini. La nuova sala spedizione sarà completata nella primavera del 2007. Il nuovo sistema di controllo modulare MPC sarà in grado di tenere sotto controllo tutti i processi parziali dell’intero ciclo di produzione dei giornali in maniera efficiente e vantaggiosa.

L’India è uno dei mercati in forte crescita econo-mica e diffusione del The Hindu si aggira intorno al milione di copie al giorno.

La società italiana Sarnub ordina una rotativa Goss Universal 75 per aumentare la propria capacità di produzione

Sarnub Industrie Grafiche S.p.A. ha ordinato una rotativa Goss Universal 75 shaftless per il suo stabilimento di Cavaglià. La nuova rotativa offrirà ai

giornali locali, compresi i giornali a bassa tiratura, una maggiore paginazione a colori e qualità di altissimo livello. Non solo: la nuova rotativa fornirà la capacità aggiuntiva necessaria per la produzione di inserti pub-blicitari per varie testate, tra cui il quotidiano Torino Cronaca e molti dei principali giornali regionali del Piemonte e della Valle d’Aosta.

La nuova rotativa includerà due torri a quattro unità sovrapposte, una torre a due unità sovrapposte, una piegatrice 2:3:3 con l’ulteriore funzionalità di piega incrociata, e quattro sbobinatori. La commessa include comandi Goss OPCS level 3 con un’ampia gamma di funzioni di preimpostazione, compresa la preimpostazione dell’inchiostro da dati RIP. Con 620 mm di sviluppo circonferenziale, la rotativa potrà stampare 64 pagine con quattro bande.

El Pais lancia un nuovo servizio online

Il quotidiano nazionale spagnolo, El Pais, ha re-centemente creato “24 Horas”, un quotidiano online aggiornato 24 ore su 24 con le ultime notizie, sempre pronto da scaricare in formato PDF. Il servizio è gratuito ed è sponsorizzato dalla compagnia aerea di bandiera Iberia.

Nuovo quotidiano sportivo gratuito in Spa-gna

Penalty è il nuovo quotidiano sportivo distribuito gratuitamente dalla fine di aprile per le vie di Madrid e Barcellona. Il quotidiano gratuito nasce dalla coo-perazione tra interessi commerciali spagnoli e Cofina, il gruppo di comunicazione portoghese, proprietario di numerose testate nazionali che, attraverso il nuovo quotidiano, mira ad espandere i propri interessi com-merciali in Spagna. Penalty, 24 pagine in full color, è distribuito da lunedì al venerdì in tutte le aree della

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metropolitana di Madrid e Barcellona. Nel 2007, si prevede di estendere la distribuzione anche nelle città di La Coruna, Bilbao, Siviglia, Valencia e Saragozza.

Nuova iniziativa Metro in Messico

Agli inizi dello scorso maggio, Metro International ha annunciato la nascita della joint venture Publica-ciones Metropolitanas in Messico, per il lancio di una nuova edizione del quotidiano gratuito Metro. Il Gruppo editoriale, Metro International, avrà il 35% della quota azionaria, l’altro 35% sarà detenuto da MXSHARES ed il restante 30% sarà dell’Immobiliare Torraco.

Il New York Times sceglie una rotativa Goss a doppia larghezza

The New York Times ha siglato una lettera di intenti per l’acquisto di una nuova rotativa Goss Colorliner a doppia larghezza destinata al suo impianto di Queens, a New York. La nuova rotativa includerà 12 torri e 96

coppie di stampa e la sua installazione è prevista per l’inizio del 2008. Il contratto include anche la riduzione da parte di Goss International della larghezza di bobina di cinque rotative Colorliner già in servizio nello stesso stabilimento. La nuova Colorliner del New York Times avrà uno sviluppo circonferenziale di 559 mm e sarà dotata di una piegatrice a doppia coppia. La larghezza di bobina delle cinque rotative Colorliner esistenti sarà ridotta a 1220 mm in modo da corrispondere a quella della nuova rotativa.

Bollorè e Le Monde lanciano un nuovo quoti-diano gratuito

In Francia il gruppo Le Monde ed il finanziere bretone Bollorè, presidente di Havas, lanceranno ad ottobre un quotidiano gratuito del mattino a Parigi e nella regione parigina. La partnership sarà del 50%, Le Monde sarà editore e stampatore e Bollore si occuperà della logistica e della pubblicità. Il progetto punta a contrastare il quotidiano gratuito della sera che sarà presto lanciato da Le Figaro, in collaborazione con il gruppo M6.

Consegna delle copie d’obbligo: dal 2 settembre in vigore la nuova normativa

Dal 2 settembre scorso è entrata in vigore la nuova normativa per la consegna obbligatoria delle copie delle pubblicazioni. In tale data è entrato infatti in vigore il D.P.R. 252 del 3 maggio 2006 che disciplina l’applicazione della legge 106/2004 del 15 aprile 2004.

Queste le novità del nuovo quadro normativo rispetto alla legge del 1939 che sino ad oggi disciplinava la ma-teria:- l’obbligo della consegna delle copie d’obbligo viene trasferito dallo stampatore all’editore;- le copie non devono più essere inviate prima della diffusione, ma entro sessanta giorni dalla prima diffusione;- non occorre più inviare quattro copie alla prefettura ed una alla procura della repubblica, ma quattro copie ad

altrettante biblioteche: due copie rispettivamente alle biblioteche nazionali di Roma e di Firenze, altre due copie a due biblioteche della regione presso la quale ha sede la rivista.

Che cosa cambia in concreto? Per gli stampatori cessa qualunque incombenza di deposito delle copie, a meno che - recita la legge - manchi l’editore; questi, dal canto suo, dovrà inviare, entro sessanta giorni dalla prima diffu-sione, quattro plichi contenenti ciascuno un esemplare della pubblicazione (o delle pubblicazioni: è possibile l’invio di più pubblicazioni e/o di più uscite della stessa pubblicazioni, purché sia rispettato il limite dei sessanta giorni) con un elenco in duplice copia del contenuto del plico. Le biblioteche, verificato che il contenuto del plico corrisponda a quanto indicato nell’elenco, rispediranno all’editore, opportunamente vidimata, una delle due copie.

Questa copia vidimata dell’elenco costituisce la ricevuta del deposito e deve dunque essere conservata dall’edi-tore come prova dell’avvenuta consegna delle copie di obbligo. Il regolamento di attuazione della legge stabilisce tuttavia che nel caso di spedizione tramite posta l’obbligo di deposito legale si intende assolto mediante la consegna agli uffici postali dei plichi e dei relativi elenchi.

Per semplificare le procedure di applicazione della nuova normativa, nelle passate settimane la Fieg e l’Uspi hanno siglato con la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma una convenzione per la consegna delle copie d’obbligo. L’accordo – a cui dovrebbe farne seguito uno analogo con la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze - prevede la possibilità per le aziende associate a Fieg e Uspi di consegnare quotidiani, periodici e relativi allegati e supplementi, oggetto di deposito legale, in forma cumulativa, con scadenze concordate.

In particolare i giornali quotidiani, plurisettimanali, settimanali e relativi supplementi e allegati potranno essere depositati con cadenza trimestrale secondo un calendario articolato per regioni; i periodici quattordicinali, quindicinali, mensili e di altra periodicità, e relativi supplementi e allegati potranno essere depositati con cadenza semestrale secondo un calendario articolato per regioni. In questo modo si semplificano e razionalizzano le procedure buro-cratiche inerenti all’obbligo del deposito legale, concentrando il numero delle consegne e riducendo in tal modo i costi a carico delle imprese editrici.

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Grande successo per Tera GN3 con La Gazzetta del Sud

GMDE, Solution Provider di consolidata espe-rienza nel settore delle Arti Grafiche e dell’Editoria, nonché distributore delle soluzioni delle migliori case produttrici internazionali, ha annunciato di aver ultimato alla fine dell’estate l’installazione del sistema di Content Management Tera GN3 presso le redazioni de La Gazzetta del Sud, quotidiano d’informazione della Calabria e della Sicilia.

Circa un anno fa, La Gazzetta del Sud si era rivolta a GMDE, distributore esclusivo Tera per l’Italia, per valutare la possibilità di installare la soluzione Tera GN3 nella propria redazione, composta da ben 125 postazioni di lavoro. Il quotidiano cercava, infatti, una soluzione in grado di assicurare un adeguato aggiornamento della propria struttura tecnologica ed editoriale.

L’installazione e l’avviamento in produzione è giunta a conclusione nel corso dell’estate di quest’anno. Il sistema editoriale, comprensivo di tutti i moduli che lo compongono (Shell, Fred e Ted per la gestione di una pubblicazione stampata, Topic per la gestione OPI delle immagini, Wire Image per la ricezione delle foto di agenzia, Fi-lePrimer e MediaPlanner per il workflow dei materiali pubblicitari e il sistema di archiviazione T@rk) preve-de anche un’interfaccia al sistema amministrativo per la gestione dei collaboratori esterni e per le redazioni remote. Di particolare importanza è l’integrazione con il sistema di prestampa (sempre venduto e installato da GMDE) che, attraverso il timone elettronico, gestisce la produzione delle lastre in virtù delle edizioni (ben

undici) e dei centri stampa (due a Rende e Messina). Il traffico e la produzione lastre sono gestite dal sistema Agfa Arkitex e da quattro unità Polaris XCV (due per ciascun centro di produzione). I CTP sono interfac-ciati con altrettante unità piega e punzona lastre 2B

multiformato.Si tratta quindi di un sistema che,

nel suo complesso, assicura il massimo controllo sull’intero flusso di lavoro e, contemporaneamente, anche un’ele-vata automazione nella produzione, garantendo così una maggiore efficacia dal punto di vista delle risorse.

La preferenza del quotidiano è stata accordata al sistema GN3 in virtù della sua semplicità di utilizzo unitamente alla possibilità di gestire tutti i flussi in modo integrato e di lavorare in modo assolutamente intuitivo, grazie ad applicazioni “drag & drop”.

Un altro dei grandi vantaggi offerti dal sistema GN3 è legato alla possibilità

di gestire la multimedialità, cioè di pub-blicare le informazioni su più media e i

loro relativi canali, quali: il WEB, gli SMS, l’RSS e tutto quanto legato al mondo XML.

Medesima semplicità anche quando si tratta di pubblicare le notizie attraverso lo stesso media, ma in formati diversi, cosa che accade ad esempio sui perio-dici d’approfondimento, i quali anziché essere prodotti nel formato tradizionale broadsheet, sono stampati in formato tabloid. L’intero processo avviene così in modo semplice ed immediato, grazie ad una architet-tura che ha nell’adozione del XML e della scalabilità delle soluzioni il proprio punto di forza.

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Tel. 0396091790Fax: 0396091788http://www.gmde.it

Dopo aver completato con GMDE l’installazione del nuovo sistema di Content Management, il quotidiano tira le prime somme sui primi mesi di lavoro con Tera GN3

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Goss-Nantes: un centro europeo di eccellenza per Universal, Unilinere per il Lifetime Support

A Nantes, nel cuore dell’Europa, sorge lo stabili-mento della Goss dove si progettano e si costruiscono i modelli di rotativa offset Universal a singola larghezza e Uniliner a doppia larghezza. Il centro di Nantes è anche la sede dove Goss gestisce tutte le attività che vanno sotto il nome di “Lifetime Support”, ovvero assistenza continuativa lungo tutto l’arco temporale di impiego della rotativa. Il “Lifetime Support” incor-pora tutte le attività di implementazione dei gruppi, in

particolare l’aggiunta di elementi per la stam-pa a colori, l’aggior-namento dei moduli elettronici, parti di ri-cambio, assistenza on line laddove possibile. Tutti gli imprenditori italiani che utilizzano rotative Goss hanno sicuramente avuto rap-porti, e ne avranno in futuro, con il centro di progettazione e sviluppo di Nantes.

Le attività di Lifetime Support hanno contribuito per il 20% alla composizio-ne del fatturato dell’anno 2005, pari a 1,1 miliardi di dollari. Il settore delle rotative per giornali rappresenta il 35% del totale, mentre un altro 35% è costituito da macchine per la stampa commerciale. La ricerca e sviluppo assorbe il 5% del turnover del gruppo, e questo è un motivo di orgoglio particolare della società che ha sempre puntato a introdurre soluzioni industriali innovative. Vanta una serie di innovazioni tecnologiche di grande impatto, a cominciare proprio dalla rotativa per giornali con tecnologia offset. Altre soluzioni innovative, in seguito diffuse sui mercati di tutto il mondo, sono state la torre a quattro colori, gli elementi in caucciù senza canale e il sistema di cambio automatico delle lastre, solo per citarne alcuni. Con il centro d’eccellenza di Nantes sono attivi altri 8 stabi-limenti; oltre quattromila addetti operano all’interno di un network tecnologico e commerciale che copre oltre cinquanta Paesi nel mondo. Nell’Unione Europea il primo mercato di riferimento è l’Italia, con oltre 600 elementi installati, mentre a livello mondiale l’instal-

Goss InternationalGreenbank Street - Preston

Lancashire PR1 7LA - EnglandTel: +44.1772.257571Fax: +44.1772.885698

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In questa e nella pagina seguente, alcune immagini dello stabilimento di Nantes della Goss

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lato supera le 4.800 unità.Il centro d’eccellenza di Nantes risale al 1919,

quando fu costruito come stabilimento per la manu-tenzione delle locomotive prima a vapore e poi diesel. Successivamente adibito ad attività di stampa, venne rilevato da Rockwell a metà degli anni Ottanta e si è via via consolidato, anche dopo il distacco di Goss nel 1996, quale centro di eccellenza per la produzione delle Universal, delle Uniliner e per la gestione delle attività di Lifetime Support. Oggi allo stabilimento di Nantes lavorano circa trecento addetti su una superficie di 73.000 metri quadrati

I due modelli di rotative per quotidiani progettati e costruiti a Nantes si avvalgono di alcuni concetti comuni: tutto è modulare, scalabile e può essere in-crementato nel tempo, a seconda delle esigenze dello stampatore. L’automazione è proposta laddove possi-bile e utile alla produzione. Il sistema di inchiostra-zione, denominato digital inking system, comune da molti anni alle due linee di prodotto, è stato sviluppato con gli stessi principi che regolano l’erogazione dei pigmenti della stampa digitale: massima accuratezza, massimo controllo e nessuno spreco durante il ciclo di produzione.

Dal mercato arrivano informazioni che tendono a privilegiare rotative per quotidiani di dimensioni più corte e a doppia larghezza. Goss offre comunque un sistema di reportistica globale che registra ogni attività effettuata sulla macchina. Al centro di Lifetime Support di Nantes sono collegati 80 siti di stampa per la dia-gnostica in remoto delle unità installate. Tutti i sistemi elettronici sono controllati on line e sulle stesse linee è possibile effettuare l’aggiornamento del software di

sistema dalla sede centrale. Tutti i principali sistemi di automazione, i cui mo-

duli elettronici possono essere collegati per la diagno-stica e l’intervento in remoto, sono stati progettati con l’obiettivo di ridurre al minimo i tempi di non utilizzo degli impianti. Per il centro di eccellenza di Nantes, i mercati più attivi sono l’Italia, la Turchia, l’India, la Spagna e Cina, dove opera l’Apple Daily di Hong Kong, il cliente più importante.

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Sortir è in produzione con la soluzione Méthode / Adobe® CS2

Pubblicato a Parigi dal gruppo La Vie Le Monde, Télérama è una delle riviste leader in Francia nell’am-bito dell’informazione generale e culturale. La rivista consta di 200 pagine, 90 delle quali dedicate alle critiche e ai programmi televisivi. Télérama è accom-pagnato da una serie di supplementi come Sortir, guida settimanale degli spettacoli nell’area urbana parigina, e da numerosi Hors-Série dedicati ad argomenti monografici specializzati. Télerama, Sortir, nonché il sito web www.tele-rama.it hanno un lettorato medio che si stima a 2.7 milioni di lettori.

All’inizio di quest’anno, Télérama ha cominciato l’installazione del nuovo sistema editoriale basato sulla piattaforma Méthode di EidosMedia. La soluzione MéthodeMag installata a Télérama integra le funzionalità di pia-nificazione del timone e di gestione dei flussi con le applicazioni della Suite Adobe CS2®. Il timone è creato in Xsmile, la potente applicazione nativamente basata su XML di EidosMedia, mentre le pagine, gli articoli e le immagini sono creati e trattati con InDe-sign®, InCopy®, Photoshop® et Illustrator®. I plug-ins sviluppati da EidosMedia permettono di lavorare con applicazioni ‘off-the-shelf’ come quelle di Adobe e nel contempo di sfruttare a pieno le potenti funzionalità offerte dalla piattaforma Méthode, utilizzando menu specifici, palettes e strumenti di controllo avanzamento lavori integrati.

“Questa soluzione dà alla redazione di Télérama

EidosMedia S.r.l. Viale Legioni Romane, 43

20147 Milanotel. 02-30174.4 Fax: 02-30174.330

[email protected]

il meglio dei due mondi,” ha commentato Emmanuel Peres, Capo Progetto EidosMedia. “I giornalisti posso-no continuare a lavorare con applicazioni standard di mercato per la scrittura e l’impaginazione, e beneficiare nel contempo di tutti gli automatiscmi di gestione dei contenuti e dei flussi fornite da Méthode.”

L’approccio ‘neutro’ di Métho-de facilita anche lo scmabio di risorse con il portale internet di Télérama e permette di automa-

tizzare l’export di contenuti verso il Web e gli archivi digitali.

“Il nuovo sistema rappresenta una risorsa strategica importante, ” ha com-

mentato Carole Rusquet, Direttore IT del gruppo La Vie Le Monde. “Ci fornirà una piattaforma solida per sviluppare tutti i prodotti editoriali che Télérama propone per rispondere alle attese dei propri lettori.”

“La soluzione Méthode ci dà una visione completa di tutto il processo editoriale,” ha osservato Philippe Douroux, Segretario Generale della Redazione di Télérama. “Il sistema ha significativamente migliorato la nostra rapidità e precisione nella preparazione dei nostri complessi prodotti editoriali.”

La soluzione gira su piattaforma Apple Macinto-sh e serve circa 120 giornalisti. Dopo Sortir, anche Télérama e gli altri supplementi saranno trasferiti su Méthode durante l’autunno.

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Controllare la produzione nelle industrie che stampano giornali

Ferag ha avviato con successo la distribuzione na-zionale di Simply_Press_News, il pacchetto software della Didelme Sistemi di Castellanza (Va) sviluppato per il controllo e la gestione industriale delle aziende che stampano giornali quotidiani.

Il sistema gira sotto Windows 2000 /XP, utilizza il database relazione Microsoft SQL Server, quindi un’architettura standard nella quale possono essere facilmente integrati applicativi quali Excel ed Ac-cess, ed offre all’utente una serie di moduli integrati per la gestione dell’attività di stampa industriale.

Simply_Press_News gestisce il magazzino delle bobine con movimentazione e giacenze filtrate secondo diversi criteri (per proprie-tà, tipo, localizzazione, utilizzo), attribuisce correttamente i tempi e gli scarti di pro-duzione alle singole edizioni, aiuta gli operatori nella gestione delle rotative, registra le cause e i tempi di fermo macchina ed effettua le operazioni di consuntivo della produzione.

I moduli del sistema, configurabili dall’utente, possono estendere le funzionalità per svolgere anche funzioni supplementari come la gestione della ma-nutenzione delle rotative, la produzione di statistiche sui consumi di carta, la valutazione quantitativa della produzione, la gestione delle presenze del personale, il controllo della distribuzione fisica delle bobine in magazzino, solo per citare alcune possibilità.

Ferag offre il sistema “chiavi in mano”, ovvero comprensivo della fornitura ed installazione dell’hard-ware sulle rotative per la acquisizione automatica dei consumi, oppure propone i soli moduli per l’introdu-zione manuale dei carichi di lavoro e dei consumi.

E’ naturalmente possibile collegare con trasmis-

sione in tempo reale il centro di analisi e controllo installato presso lo stampatore con la sede dell’editore, in modo da rendere più facile ed immediato lo scambio dei dati, migliorando non solo la gestione industriale del ciclo di stampa ma lo stesso rapporto fra cliente e fornitore.

Simply_Press_News è organizzato su una struttura di tipo client-server su due livelli di produzione: la ge-stione contabile ed amministrativa e la gestione in tem-

po reale delle rotative e dei dati di produzione. Questi due livelli

vengono integrati per mezzo di un database sul quale interagisco-no i diversi Personal computer; in

ogni caso è possibile accentrare le diverse funzionalità su un numero ridotto di Pc o, addirittura, svolgere

tutte le funzioni da un unico Pc che opera da server o da interfaccia operatore.

I personal computer del livello “contabile e ammi-nistrativo” effettuano le operazioni di carico a magaz-zino delle bobine, impostazione delle caratteristiche della produzione, preparazione ed invio dei rapporti al cliente e gestione del magazzino carta. I personal computer del livello “produzione” effettuano le fun-zioni di interfaccia con il responsabile di macchina, acquisizione in tempo reale dei dati della produzione (copie prodotte, copie di scarto) acquisizione in tem-po reale dei tempi e delle causali di fermo macchina. L’automazione dell’intero processo di controllo delle funzioni industriali di stampa e generazione di report informativi e statistici ai clienti può essere automa-tizzata in tutto o in parte a seconda dei desideri del cliente, tramite l’eventuale inserimento in linea dei moduli hardware per la acquisizione on line delle informazione direttamente dalla sala di stampa e spe-dizione dei giornali.

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Adobe InDesign e XML, una coppia vincente

Adobe Systems ItaliaCentro direzionale Colleoni - Pal. Taurus A3

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Le aziende che pubblicano riviste, giornali e libri si rendono sempre più conto che i contenuti usati nelle loro pubblicazioni hanno un valore che va ben oltre la semplice stampa su carta. Queste aziende sono alla costante ricerca di strumenti che consentono il riutilizzo di articoli, immagini e altri contenuti che in origine sono stati pubblicati nella versione in stampa per riproporli, ad esempio, nei propri siti web.

Negli ultimi anni, determi-nare quale sia il formato giusto per salvaguardare il contenuto è stato una vera sfida e la convergenza sul linguaggio XML è stata quasi naturale per via dell’ampio supporto nell’industria dell’editoria e per le molteplici possibilità di riutilizzo.

La maggior parte dei progetti di riutilizzo di con-tenuti comincia con la carta stampata. Molte ore e risorse vengono usate per creare e formattare pagine; ma, una volta terminato questo lavoro il contenuto è essenzialmente “imprigionato” in un formato che non si traduce bene per la pubblicazione su altri media – per esempio, non si può aprire un impaginato diret-tamente in programma per la creazione di pagine web. Per “liberare” il contenuto, esso deve essere esportato in qualche formato intermedio oppure si deve ricorrere al copia/incolla da un programma all’altro.

In ogni caso, il testo incollato dentro dei modelli di pagine web è spesso carico di informazioni inutili come per esempio le interruzioni di riga e molte volte non supporta caratteri speciali come le nostre lettere accentate. Questi artefatti devono essere rimossi prima ancora che si possa continuare a lavorare con il testo. Similmente, le immagini devono subire tra-sformazioni come il ricampionamento o l’ottimizza-zione per la visualizzazione in un browser web o su

un dispositivo mobile.Infine, la rielaborazione del contenuto porta a flussi

di lavoro lineari e poco efficien-ti. Il contenuto non è realmente condiviso; viene passato da una applicazione all’altra a catena. Assieme al contenuto vengono passate anche informazioni sulla formattazione che dovranno essere rimosse manualmente o rielaborate prima che questo sia adatto alla ripubblicazione su altri media.

Che cos’è XML

XML è un sistema che consente di taggare il testo in un documento in modo che i suoi componenti siano chiaramente individuabili e riutilizzabili da altri appli-cativi informatici. Si usano degli “tag” per mappare le informazioni e per controllarne la loro struttura. Per esempio, per indicare che una particolare sequenza di parole è il titolo dell’articolo si potrebbe descrivere questa sequenza di parole con un tag che descriva il suo contenuto: <titolo>Ultima ora</titolo>.

Contrariamente al linguaggio HTML, usato per la rappresentazione grafica di pagine web e che è composto da un set predeterminato di tag, XML è completamente flessibile e si adatta a qualsiasi esi-genza di flusso editoriale, consentendo l’aggiunta di qualsiasi descrizione. Si possono anche usare dei tag XML predefiniti per esigenze particolari in modo di assicurare la più grande trasparenza al contenuto. Due esempi possono essere il NITF (News Industry Text Format) e NewsML (News Markup Lauguage), che consentono lo scambio trasparente di articoli tra agenzie di stampa.

Inoltre, ed è importante sottolinearlo, XML è

Adobe InDesign è rinomato per l’eccezionale qualità del suo motore di composizione grafica e di gestione del testo ma sempre di più anche per la sua capacità di gestire l’Extensible Markup Language (XML) sia in ingresso che in uscita consentendo agli editori di costruire veri e propri flussi di lavoro cross-media in grado di rispondere alle esigenze del mercato ed essere pronti per qualsiasi scenario futuro.

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uno standard aperto sviluppato dal World Wide Web Consortium (W3C). Questo significa che XML non è proprietario e può essere usato in una miriade di applicazioni, come strumenti di video scrittura e di impaginazione, di traduzione e banche dati.

A proposito di contenuto strutturato

Oltre a descrivere il contenuto, XML può essere usato anche per specificare la struttura dell’informa-zione. Tale struttura si riferisce alla sequenza logica e alla gerarchia degli elementi taggati in un documento. Similarmente ad uno schema con sezioni e sotto-se-zioni, le strutture consentono di raggruppare elementi in modo da formare aree all’interno dell’informazione stessa. Per esempio, si può designare un brano (pezzo di un testo) in modo che una immagine si riferisca al corpo del testo e che un’altra sia invece collegata all’occhiello.

InDesign e DTD.

Per condividere i dati XML con altri utenti, si dovranno usare gli stessi set di tag e attributi e ap-plicarli allo stesso modo agli elementi di pagina di InDesign. L’uso dello stesso file DTD (Document Type Definition) semplifica l’adozione di una proce-dura comune.

Un file DTD definisce i tag e le strutture consentiti all’interno di un file XML. Queste strutture includono tutti gli elementi, i loro attributi e le relazioni tra gli elementi.

Potete importare file DTD, applicare tag e conva-lidare il contenuto XML in InDesign per assicurarvi che corrisponda alle definizioni specificate nella DTD selezionata. I tag importati da un file DTD sono bloc-cati nella palette Tag.

Perché XML?

XML può migliorare la produttività di flussi edi-toriali in vari modi:

Interscambio fluido di contenuto – XML man-tiene il contenuto dell’articolo separato dalla sua for-mattazione che si potrà poi adattare per i vari media scelti per la pubblicazione. Questa separazione rende il contenuto più flessibile e lo scambio tra applicativi più fluido.

Formattazione flessibile – Similarmente a come vengono usati i fogli di stile per la formattazione dinamica del contenuto nelle pagine web, i tag XML possono essere collegati degli stili in modo da essere

formattato per qual-siasi media – Web, stampa, telefonia mobile, e cosi via.

Condivisione dei contenuti – Si può anche iniziare ad agevolare il flus-so cross-media mol-to presto all’interno del proprio flusso. Usando il formato XML come fonte unica di contenuti, le modifiche posso-no essere eseguite in un singolo file (l’archivio XML) per poi aggiorna-re simultaneamente gli impaginati web e cartacei. Adottare questo flusso significa che verrà perso meno tempo dal personale grafico e di produzione per correggere o aggiornare i contenuti nei vari canali di pubblicazione.

Elaborazione informatica esterna – Poiché i tag XML non portano con sé informazioni sulla format-tazione, è molto più semplice per i computer eseguire operazioni intelligenti sul contenuto stesso. Program-mi o script possono riorganizzare, trasformare, riela-borare e formattare il contenuto per qualsiasi esigenza ci possa essere nelle scelte di pubblicazione.

XML e Adobe InDesign

Adobe InDesign fornisce supporto nativo per XML all’interno del programma di impaginazione. InDesign presenta strumenti, procedure e metafore alle quali gli operatori sono già abituati nel lavoro di video-impaginazione e consente anche di creare, gestire e produrre XML.

Palette Tag – Nella palette Tag (Figura 1) sono elencati i tag di tutti gli elementi di un documento. Si possono importare, esportare, aggiungere, eliminare e rinominare i tag. La palette Tag si usa per applicare i tag degli elementi ai contenuti da esportare in XML. Si può anche usarla per applicare i tag alle cornici prima di importare contenuti XML al loro interno. Questo consente di assicurare che una nomenclatura omoge-nea venga usata in documento nuovi o rielaborati.

Riquadro Struttura – Nel riquadro Struttura (Fi-gura 2) si possono visualizzare, modificare e gestire gli elementi XML. Lo si può usare in vari modi quando

Figura 1. La palette Tag di Adobe InDesign consente di taggare manualmente il contenuto del documento per la sua

predisposizione all’esportazione XML

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si lavora in formato XML. Ad esempio, per inserire contenuti XML importati nel layout, si possono trasci-nare gli elementi direttamente dal riquadro Struttura alla pagina. Quando si applicano i tag ai contenuti, nel riquadro Struttura si può stabilire la gerarchia degli elementi. Si può aggiungere elementi, attributi, commenti e istruzioni di elaborazione.

Taggare il contenuto in Adobe InDesign o Adobe InCopy

Per creare XML, è necessario applicare tag al contenuto. Una volta deter-minati i tag, che essi siano stati creati nella palette Tag oppure importati da un altro documento InDesign o inseriti tramite un archivio nel forma-to XML o una DTD si potrà procedere all’applicazione di tag al testo.

Nel passato, i tag venivano spesso applicati dopo la pub-blicazione del contenuto con costi alti per la rielaborazione. Oltre a applicare manualmente i tag al testo, InDesign consente

un collegamento dinamico tra stili di paragrafo o stili di carattere e tag predisponendo il contenuto, mentre viene creato, alla sua esportazione in formato XML, riducendo quindi notevolmente i tempi e i costi di produzione (Figura 3).

Anche con Adobe InCopy, il programma di video scrittura integrato con InDesign, è possibile assegnare tag a frammenti di testo o immagini. Questo velocizza ulteriormente il potenziale riutilizzo del materiale redazionale.

Molte realtà editoriali hanno già adottato dei flussi basati sul formato XML per la creazione e la gestione di settimanali e di testate quotidiane sia creando flussi di produzione ad-hoc, sia modificando i loro Content Management Systems già esistenti.

La scelta di basare i propri flussi di lavoro sul binomio InDesign e XML dipende essenzialmente dalla necessità di rendere efficienti i propri flussi di lavoro cross-media senza rinunciare a una grafica ac-cattivante consentita dalle caratteristiche di InDesign quali la trasparenza e la gestione eccezionale del testo. Inoltre, scegliendo uno standard aperto quale XML si potranno riallocare risorse altrimenti utilizzate per la conversione dei contenuti o per l’elaborazione di programmi software personalizzati per la pubblica-zione cross-media.

Per maggiori informazioni sull’implementazione di XML in Adobe InDesign:

http://www.adobe.com/products/indesign/xml_scripting.html

Figura 2. Il riquadro Struttura di Adobe InDesign consente di gestire tutti gli aspetti della struttura XML e di controllarne la sua correttezza (tramite DTD)

Figura 3. La finestra di mappatura degli stili su tag consente di assegnare automaticamente tag al testo evitando la mappatura manuale tramite la palette Tag.

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Kodak presenta le nuove soluzioni per i quotidiani a IfraExpo 2006

Kodak Graphic Communications Group (GCG) ha presentato i propri prodotti, servizi e tecnologie leader del mercato a IfraExpo 2006, la piattaforma globale del settore dei quotidiani, svoltasi ad Amsterdam dal 9 al 12 ottobre. Kodak era presente presso la hall 3, stand 3440.

Versamark VX5000

Kodak ha presentato in ante-prima mondiale il nuovo sistema di stampa dei quotidiani KODAK VERSAMARK VX5000. Questo nuovo eccezionale prodotto coniu-ga la grande velocità del sistema di stampa continua a getto d’inchiostro di Kodak con la soluzione di piegatura e taglio in linea HUNKELER per rag-giungere tirature di oltre 1000 quotidiani da 40 pagine a colori l’ora. Questo innovativo sistema modulare è in grado di stampare a costi convenienti anche brevi tirature di sedi giornalistiche distaccate, edizioni ed inserti locali e sia il formato broadsheet che tabloid – una soluzione “on-demand” davvero unica per il mercato dei quotidiani.

Trendsetter News 200

Kodak ha inoltre presentato il platesetter termico KODAK TRENDSETTER NEWS 200 con caricatore di lastre automatico NELA PL-T per il funzionamento non presidiato. La famiglia di platesetter TRENDSET-TER NEWS soddisfa un ampio spettro di esigenze di produzione con velocità che vanno dalle 70 alle 240 lastre l’ora. Lo spazio richiesto è minimo e il percorso semplificato delle lastre offre una maggiore affidabi-lità. Il platesetter TRENDSETTER NEWS utilizza la tecnologia termica SQUARESPOT che supporta la retinatura STACCATO e consente di ottenere im-magini vivide di alta qualità in grado di resistere agli spostamenti tonali e alla formazione di aloni causati

da errori di registro.Rinus Hoebeke, European Newspaper Segment

Manager, ha dichiarato: “Siamo davvero felici di poter presentare in anteprima assoluta il nostro siste-ma KODAK VERSAMARK VX5000, la soluzione “on-demand” per il mercato dei quotidiani. Questa soluzione ci consente di offrire ai nostri clienti la ca-pacità di sfruttare nuove opportunità di mercato con

la stampa di quotidiani localizzati e personalizzati in tutto il mondo – tutti a colori, su vera carta di giornale e in formato pressoché originale. L’ampia gamma di tecnologie Kodak ci con-sente di offrire applicazioni partico-lari ed uniche in grado di soddisfare

le moderne esigenze dei quotidiani, anch’essi spinti a sviluppare modelli

di business sempre nuovi alla ricerca di una maggiore redditività.”

Soluzioni per il flusso di lavoro e le prove colore nella stampa dei quotidiani

KODAK NewsManager è un potente sistema per la gestione del flusso di lavoro basato sul formato PDF per le applicazioni di prestampa dei quotidiani ad elevate prestazioni. Questo sistema automatico per la gestione del flusso di lavoro nella stampa di quotidiani offre maggiore efficienza ai reparti di produzione e prestampa. Il sistema consente di allungare le scadenze e ridurre i tempi di chiusura delle edizioni in quanto i reparti di produzione impiegano meno tempo nella ricerca dei file e più tempo nelle attività più importanti, come la produzione rapida di lastre con minime inter-ruzioni. A IfraExpo, Kodak ha lanciato sul mercato europeo la versione 1.1, integrata da un’interfaccia utente avanzata basata sul web che include l’anteprima dinamica, nuove opzioni di pianificazione, prove colore su monitor, nuove impostazioni di sicurezza e opzioni per la lingua personalizzate e modulari per soddisfare qualunque tipo di esigenza.

Kodak Polychrome Graphics, a subsidiary of Kodak

Via del Pratignone 38/40 50041 Calenzano (FI)

tel. 800 862180 - fax 800 861281http://www.kodak.com

Prima mondiale di KODAK VERSAMARK VX5000, il nuovo sistema di stampa dei quotidiani

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A IfraExpo è stato presentato anche il software KODAK PRINERGY Evo News per il flusso di lavo-ro. Si tratta di una soluzione economica e semplice da utilizzare per il controllo della prestampa, della pro-duzione di lastre e/o pellicole e che offre prestazioni eccezionali e la massima qualità di stampa. Elemento chiave di una soluzione completa, il software PRI-NERGY Evo News aumenta l’efficienza del flusso di lavoro e riduce i costi di produzione grazie alle sue caratteristiche di flessibilità e integrazione, qualità impeccabile, capacità di elaborazione ad alta velocità, massima disponibilità e bassi costi di investimento e gestione.

Kodak ha presentato inoltre varie altre soluzioni per prove colore, tra cui il software KODAK MA-TCHPRINT Virtual che consente di ottenere prove colore virtuali precise e uniformi su monitor LCD. MATCHPRINT Virtual offre tutti i vantaggi delle prove colore su monitor (rapidità, collaborazione, comunicazione) ed una grande affidabilità anche ai fini dell’approvazione finale del colore. Grazie all’uso di display a schermo piatto professionali, il sistema MATCHPRINT VIRTUAL - LCD è in grado di fornire in pochi secondi una previsione accurata del risultato di stampa di una lavorazione su un monitor, riducendo drasticamente i costi delle prove colore e i tempi di produzione.

Eastman Kodak Company

Kodak è nota in tutto il mondo per la costante ca-pacità innovativa nel campo delle tecnologie di ripro-duzione delle immagini e fornisce i migliori prodotti e servizi per la fotografia, le arti grafiche e il settore medicale. La società, che ha registrato nel 2005 un fatturato pari a $14,3 miliardi, è orientata verso una strategia di sviluppo digitale con l’obiettivo primario di fornire supporto per la migliore utilizzazione delle immagini e delle informazioni ai privati e al mondo del lavoro. I privati usano la gamma Kodak di servizi e prodotti tradizionali e digitali per acquisire, stampare e condividere immagini fotografiche ovunque e con chiunque. Le aziende comunicano efficacemente con i clienti in tutto il mondo utilizzando le soluzioni Kodak per la prestampa, la stampa digitale e convenzionale e la digitalizzazione dei documenti; i professionisti del settore creativo si affidano alla tecnologia Kodak per esprimere le loro idee con immagini fisse o in movi-mento; le strutture sanitarie usufruiscono dei servizi, dei prodotti innovativi e delle soluzioni personalizzate per il flusso di lavoro Kodak per migliorare l’assistenza medica ed incrementare al massimo l’efficienza e la diffusione delle informazioni all’interno e all’esterno. Maggiori informazioni su Kodak sono disponibili sul sito www.kodak.com.

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APCOM: rinnovato l’accordo in esclusiva per l’Italia con Associated Press

TM News, l’agenzia di stampa del gruppo Tele-com Italia Media che opera con il marchio APCOM, ha rinnovato per i prossimi cinque anni il contratto in esclusiva per l’Italia con Associated Press (AP), la più grande agenzia di stampa al mondo, con oltre 242 uffici di corrispondenza e 3700 dipendenti presenti in 121 paesi.

APCOM, diretta da Giulio Giustiniani, rafforza così la collaborazione con Associated Press, di cui traduce e distribuisce le notizie in lingua italiana, presentandosi con un logo aggiornato, che ribadisce graficamente la prestigiosa partnership, e arricchendo la propria offerta dei notiziari in lingua inglese con “AP HEADLINE NEWS”, un progetto nato e reso possibile dalla rotazione - ogni otto ore – di un apposito desk centrale tra le redazioni AP di New York, Londra e Bangkok.

Giunta al sesto anno di attività, APCOM conta complessivamente 100 dipendenti nelle sedi di Roma, Milano, Bruxelles, New York, Budapest e produce circa 1000 notizie al giorno, 7 giorni su 7, 24 ore su 24.

In merito all’accordo Tom Brettingen, Senior Vice President di AP, dichiara: “siamo lieti di avere consolidato i nostri rapporti con APCOM e confidiamo che ciò porterà ad una ulteriore forte crescita. APCOM

è un soggetto di grande importanza nel mercato italiano dei media e la combinazione di un’eccellente copertura nazionale di notiziari con quella internazionale garantita da AP si traduce in un servizio di grande impatto. Possiamo garantire ai nostri stimatissimi clienti della carta stampata, della TV, della

radio e dei nuovi media la migliore copertura disponibile”.

“Siamo felici e orgogliosi di rinnovare e rafforzare la nostra partnership con Associated Press per altri 5 anni” ha commentato Paolo Ferrari, Amministratore Delegato di TM News, “a conferma dei buoni risultati raggiunti per entrambe le parti, della reciproca fiducia e della convinzione di poter sviluppare ulteriormente il business anche grazie al forte orientamento all’innovazione e alla multimedialità di entrambe le società”.

Ufficio Stampa Gruppo Telecom ItaliaUfficio Stampa Mercato

+39.06.3688.2610www.telecomitalia.it/media

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MAN Roland Italia S.p.A. Via Redecesio, 12/b - 20090 Milano

tel. 0039 02 21 307 233 fax 0039 02 21 307 276

Lübecker Nachrichten ottimizza il workflow pubblicitario con PrintNet di Man Roland e Asura Pro

Il quotidiano tedesco Lübecker Nachrichten ha ottimizzato ulteriormente il proprio workflow, scegliendo una soluzione completamente automatica, basata su standard JDF, in grado di controllare e verificare le bozze dei dati pubblicitari importati. La novità di questa nuova soluzione è l’integrazione del programma Asu-ra Pro di OneVision all’interno del sistema di Workflow Printnet. In tal modo, il Lubecker Nachrichten avrà a disposizione un processo comple-tamente automatizzato per il controllo della pubblicità.

Con questa nuova soluzione sviluppata da One Vision e Man Roland, entrambi partner del Networked Graphics Production Organization (NGP), che integra Asura Pro in AdMan, il modulo di Printnet per la produzione della pubblicità, il Lübecker Nachrichten ha ulteriormente automatizzato il suo processo di gestione della pubblicità con un sistema di controllo della qualità. Prima che il giornale sia prodotto tutte le pubblicità passano attraverso un processo automatico che controlla che non vi siano problemi strutturali. Il nuovo metodo di controllo si applica a tutti i dati di produzione importati e può correggere qualsiasi tipo di formato di trasmissione quale PDF, PostScript e EPS.

Standardizzazione del processo

Tutti i lavori pubblicitari vengono inseriti nel si-stema VI&VA e successivamente inviati in produzione al sistema AdMan. Un’interfaccia online assicura che il flusso di informazioni lavorati dal sistema VI&VA sia direttamente accessibile al sistema di produzione. Attraverso l’uso automatico di job bags, AdMan orga-nizza, dirige e controlla l’intero flusso di produzione; le specifiche tecniche del cliente riguardanti il colore

o il formato degli annunci vengono archiviati in questa fase della lavorazione. Fino ad oggi, tutti gli er-

rori riscontrati sul flusso di lavoro importato venivano rilevati in uno stadio avanzato

dell’attività produttiva; il nuovo metodo di controllo e correzione di Asura pro offre invece la possibilità di individuare e correggere gli errori tecnici e strutturali dei file in ingresso prima che essi siano avviati alla pro-duzione. Attraverso la tecnologia JDF

Ticket, i file lavorati da Adman sono trasferiti ad Asura Pro che, tenuto conto

delle specifiche tecniche espresse dal clien-te, procede al controllo dei parametri e, se necessario, alla correzione. Gli interventi comprendono:

- il controllo della risoluzione; se necessario si può ridurre la risoluzione;

- il controllo delle linee troppo sottili che la macchina da stampa non è in grado di riprodurre;

- la creazione di un file di produzione standardizzato (un file PDF o EPS con uno specifico livello);

- il taglio dell’annuncio pubblicitario (rimozione dello spazio bianco o in conformità con i riferimenti di taglio);

- il controllo di font non valide;- la rimozione di colori non usati;- la conversione dello spazio cromatico;- il cambio di denominazione dei colori in modo da

soddisfare le esigenze degli editori (es. da HKS 13 a HKS13);

- il controllo e, se necessario, la correzione dei colori non in quadricromia per soddisfare le esigenze degli editori.

Correzione automatica dei dati di produzioneTutti i file di produzione vengono restituiti in modo

automatico da Asura Pro al sistema AdMan per essere

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controllati e corretti una seconda volta. In particolar modo, vengono analizzati i criteri di “colore”, “forma-to” e “i font non ammissibili” in modo da assicurare il rispetto di tutti i parametri richiesti dal cliente. In caso di deviazioni, Asura Pro, è in grado di ricevere le istruzioni per la correzione del file di produzione. Tutto ciò consente agli annunci pubblicitari di essere ridimensionati automaticamente, ed eventualmente allineati nel caso in cui variasse il rapporto profondità/larghezza. Allo stesso modo, il Lübecker Nachrichten ottiene anche un elevato livello di automazione del

trattamento colore. Sia che si tratti di livelli di grigio, colori, CMYK o spot colors: in un processo comple-tamente automatizzato, Printnet e Asura Pro trovano e correggono le deviazioni di colore tra i dati della commessa tecnica e la produzione finale del lavoro. Attraverso l’utilizzo di questo metodo di controllo e correzione, Man Roland e One Vision sono in grado di garantire una produzione esatta ed efficiente. Tutti i dati lavorati sono trasferiti direttamente al sistema ProPag di Printnet che provvede al montaggio auto-matico della pagina.

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La Gazzetta del Mezzogiorno riconferma la propria fiducia ad Agfa e GMDE

GMDE, l’azien-d a c h e v a n t a un’esperienza tren-tennale nel campo delle tecnologie per il mercato dell’edi-toria e dei quotidiani e che opera come System Integrator e Solution Provider per tutti gli aspetti che van-no da l l a redazione a l la Sala

Stampa, ha annunciato

di aver recen-temente con-

cluso un accordo con La Gazzetta del Mez-zogiorno, quotidiano di primaria diffusione in Puglia per l’installazione di una terza linea di produzione CTP Agfa.

Con questa scelta, il quotidiano di Bari riconferma quindi la propria fiducia a GMDE, oramai un partner di riferimento per il lavo-ro di tutti i giorni. Un anno fa, la società di Agrate Brianza concluse un accordo con la Gazzetta per la sostituzione del sistema di gestione dei contenuti delle oltre 120 po-stazioni di lavoro, con il nuovo e completo sistema Tera GN3.

A distanza di un anno, GMDE ha annunciato di aver definito un accordo per l’entrata in produzione di un nuovo Polaris che, grazie alla scelta di utilizzare lastre Silver ad alogenuri d’argento, assicurerà al quotidiano una qualità di stampa superiore. La configurazione installata al quotidiano verrà interamente pilotata dal sistema Agfa Arkitex, la nuova soluzione Agfa di gestione del workflow, che permetterà di passare a una gestione del flusso di lavoro con file in formato PDF e che andrà a sostituire il preesistente sistema Intellinet.

GMDE, Viale Colleoni, 520041 Agrate Brianza (MI)

Tel. 0396091790Fax: 0396091788http://www.gmde.it

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Cantieri a Catinolavori da 1,5 milioni

SERVIZIO DI PERCHIAZZI

PERIFERIE

Primo giorno di disagied è subito polemica

SERVIZIO DI CALPISTA

MENSE

Il Comune nel cdaporta fondi per la ricerca

SERVIZIO DI TRIGGIANI

POLITECNICO

La Gazzetta di Puglia Corriere delle PuglieMartedì 3 ottobre 2006

www.lagazzettadelmezzogiorno.it

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La Gazzetta del Mezzogiorno � 1,00(in abbin. con Gazzetta del Sud ������������������������Con Dizionario � 6,00* - Con Libro Grandi Classici � 8,90*Con Libro Crimini e Misteri d’Italia � 6,00*Con Libro Ori del Gargano � 3,00*

FINANZIARIA / D’Alema:è un miracolo.Montezemolo:demagogia e poco coraggio del governo

«La manovra si può migliorare»Padoa Schioppa apre.Vertice Lega-Berlusconi:esclusi An e Udc

Nuove tasse di successione.Niente alcolici sulle autostrade

Confutata la «teoria standard»

Fisica,l’universoè come un uovo

la scoperta a Bari

uell’immagine di sfida è icona del XX secolo al paridella Marilyn seriale di Andy Wharol. Anzi, di più. Ilvolto di Ernesto Guevara che guarda fiero l’orizzonte,

finito tra le potenti mandibole del business, si è trasformatonel tempo in manifesti e magliette, diari e spilline, portachia-vi e adesivi per auto. Che Guevara: un rivoluzionario? No, ungadget. Ma che qualcuno andasse addirittura a trafugarne ilposter in una sezione di partito, no questo è davvero troppo.

Eppure è successo, nella sede del Partito dei comunisti ita-liani di Sammichele, il centro dell’entroterra barese famosoper le pantagrueliche sagre di carne alla brace. Sconosciuti sisono introdotti nella sede del Pdci e hanno sottratto l’imma-gine del Che affissa nell’ingresso. Ma i dirigenti del partitoquesto affronto non se lo sono tenuto: chi ci crede allo scherzo,alla bravata? Qui siamo di fronte a una disfida ideologica.Così sono andati nella caserma dei carabinieri e hanno de-nunciato: «Ci hanno rubato Che Guevara». I militari do-vrebbero ora indagare per identificare i reponsabili e chiari-re le motivazioni del furto.

Il fatto è che «questo piccolo condottiero» piace. Da sempre.Perfino ai pacifisti (nonostante inneggiasse al tambureggia-re delle mitragliatrici). E poi agli uomini e alle donne che delsuo famoso diktat «Bisogna essere duri senza mai perdere latenerezza» danno da sempre interpretazioni diverse. (Car-mela Formicola)

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Spillo

Il paese dove rubano il «Che»

ALL’INTERNO

Terrorismoa Milano,presi

sei algeriniA PAGINA 13

Il PremioBarocco

va a LecceA PAGINA 8

Gli esperti:un autunnoquasi estate

A PAGINA 14

L’adozionedi Maria

uno spiraglioA PAGINA 15

Pur con fondate perplessità

Questa volta il Suduna speranza in più

GIANFRANCO VIESTI

a finanziaria varata è grande e comples-sa. Nell’insieme può deludere, rispetto al-le notevoli aspettative di riforme struttu-

rali. Ma certamente raggiunge tre importantiobiettivi: 1) riporta il deficit pubblico nei para-metri, con un aggiustamento dei conti davveronotevole; 2) riceve il consenso delle molte, diffe-renziate, anime della coalizione di governo: conschieramenti politici come quelli attuali gover-nare richiede una notevole dose di mediazione;3) compie un apprezzabile sforzo redistributi-vo, che tende a favorire significativamente i ce-ti più deboli.

Proprio questo è il primo aspetto di cui tene-re conto nel provare a valutarne la componente«territoriale»:gli interventi di riduzione del ca-rico fiscale per i redditi più bassi sono assai po-sitivi per il Mezzogiorno. Da noi, proporzional-mente, si concentra la percentuale più alta dicoloro che ne traggono vantaggio. E si trattatanto di misure di equità sociale - che proprionell’attuale congiuntura sembrano più oppor-tune - quanto di una possibile spinta alla do-manda interna: debolissima, da tempo, proprioper i consumi «popolari».

Quanto alle misure per il Mezzogiorno, la piùimportante è sicuramente una delle più trascu-rate nei commenti. È la previsione di risorsepubbliche nazionali per spese in conto capitale(investimenti pubblici e incentivi agli investi-menti) nelle aree deboli per sette anni. Abbia-mo di fronte, finalmente, un quadro di risorsenazionali che si sommano a quelle comunita-rie. Un’occasione unica (l’ultima) per program-mare quegli interventi di medio periodo decisi-vi per migliorare la qualità della vita e del lavo-ro al Sud.

Altre misure con un forte effetto territorialemeritano una riflessione più attenta. Viene au-mentato, come promesso, l’ammontare della ri-duzione del «cuneo fiscale» per lavoratori e im-prese del Mezzogiorno rispetto alla media na-zionale. Ma alcuni aspetti tecnici (questione del«de minimis») fanno temere che l’effettivo bene-ficio potrebbe essere inferiore a quanto appare.

Viene reintrodotto il credito d’imposta per gliinvestimenti. Ma anche qui, alla luce delle nonpositive esperienze del passato (effetti semplicie automatici ma purtroppo assai dispersi ecomplessivamente poco utili) ne andranno va-lutati con calma i dettagli. E soprattutto la coe-renza con la giusta impostazione, fortementeselettiva, che il ministro Bersani sta dando agliincentivi: in questa fase storica devono accom-pagnare il cambiamento competitivo, e non lamera sopravvivenza delle imprese.

ncora, attenzione andrà posta agli ef-fetti territoriali dei tagli agli enti lo-cali. Giustissima in principio la loro

maggiore autonomia impositiva (che si accom-pagna anche all’opportuno trasferimento delcatasto); da verificarne l’effetto concreto, datele fortissime differenze di base imponibile.Simbolica la misura sulle «zone franche urba-ne», cui sono destinate risorse assai modeste:forse non è neanche un male, visto che qualchedubbio sulla misura è lecito.

Sacrosante, infine, piccole ma importanti mi-sure di lotta all’evasione e all’illegalità: il fondocontro l’abusivismo nelle aree protette, la de-ducibilità degli affitti per gli studenti (primamisura che può aiutare l’emersione di una zo-na grigia di irregolarità e sfruttamento), le age-volazioni per le ristrutturazioni. Ci si aspettache su questo terreno, decisivo per il Sud e sucui tanta enfasi è stata posta dalla politica, siproceda ancora molto.

Restano, sullo sfondo, alcune perplessità sul-l’approccio con cui il governo sta guardando alSud, che la Finanziaria certo non aumenta, mache non fuga. Riguardano, come sottolineato suqueste colonne, l’approccio strategico (diversoal Sud - centrato su riduzione dei costi - che nelresto del Paese - centrato su innovazione e tra-sformazione delle imprese?) e l’organizzazioneconcreta delle politiche (chi coordina e integragli interventi?). Proprio la programmazione,rapida e concreta, dei fondi nazionali ed euro-pei dovrebbe auspicabilmente contribuire a ri-durle. Ma un interesse politico più forte di alcu-ni ministri- chiave per il Sud sarebbe un segna-le altrettanto importante.

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D’Antoni: finanziaria per il Sud

Preoccupati i sindacidi Puglia e Basilicata��I sindaci - Interpellati dalla «Gazzetta» i sin-daci delle città capoluogo di Puglia e Basilicatacontestano i tagli di circa tre miliardi di euro a-gli enti locali. Non sappiamo se ce la faremo, è ilritornello, a prescindere dal colore delle ammi-nistrazioni. Si cerca anche di correre ai ripari:a Bari forse aumenterà l’Ici sulla seconda casa,a Foggia slittano le assunzioni di 100 vigili.

SERVIZI A PAGINA 5

��D’Antoni - «La Finanziaria non penalizzail Nord, ma ha un carattere meridionalista for-te, con un riequilibrio fra deboli e forti sia sulpiano fiscale che su quello sociale». Ad affer-marlo è il vice ministro allo Sviluppo economi-co con delega per il Mezzogiorno, Sergio D’An-toni.

FLAVETTA A PAGINA 2

TEATRO ESPROPRIATO / I Messeni Nemagna scendono sul piede di guerra

Petruzzelli,infuriati i proprietari«In Italia ci si può ancora fidare dello Stato?».Da definire l’indennizzo

UNABOMBER

L’ingegnereindagato

per 20 episodi

Elvo Zornitta, l’accusato

SERVIZIO A PAGINA 13

BARI - «Ma può ancora un cit-tadino fidarsi dello Stato in I-talia?», dice Rosalba MesseniNemagna. I proprietari del Pe-truzzelli sono infuriati dopo lavotazione del decreto legge inconsiglio dei ministri, col qua-le lo Stato espropria il Petruz-zelli, togliendolo alla famigliae passandolo al Comune. Le ci-fre ancora non si conoscono,ma si sa che la famiglia Messe-ni Nemagna otterrà un inden-nizzo da cui saranno sottratti isoldi già spesi per il restauro.«È assurdo - dice Rosalba Mes-seni - si vuole punire una fami-glia grazie alla quale la cittàha avuto un teatro internazio-nale». La famiglia insiste sulcontratto: «C’è un protocollod’intesa firmato nel 2002 stipu-lato con soggetti pubblici». Ma- spiega il vicepresidente dellaProvincia, Sisto - il decreto leg-ge è un atto più forte. Filippo-nio: vogliono statalizzare an-che l’aria. Italia dei Valori an-nuncia un emendamento.

E.SIMONETTIIN CRONACA

SERVIZI ALLE PAGINE 2, 3 E 4 TRIGGIANI A PAGINA 8

Il Campus di Bari dove ha sede la Facoltà di Fisica

EUTANASIA / Attacco «ai talebani e al Vaticano»

Pannella lancia la sfida«Stacco la spina a Welby»

ROMA Pronto a staccare la spina nelcaso il copresidente dell’«AssociazioneLuca Coscioni», Piero Welby, grave-mente malato, decidesse per l’eutana-sia (proibita in Italia). È la sfida di Mar-co Pannella, alla quale si associa MarcoCappato, della stessa associazione. «SePiero decidesse di procedere verso ciòche la sua etica gli chiede - ha afferma-to Pannella - sarò immediatamentepronto a compiere tale atto, che è un at-to di rispetto della vita e dei principi diciviltà che sono oggi negati da un pote-re talebano e da chi occupa il Vatica-no».

SERVIZIO A PAGINA 6 Il leader radicale Marco Pannella

Ma la vita non è dolceMELCHIORRE BRIGUGLIO

i chiediamo in quale libro deisogni sta scritto che la mortedebba essere «dolce». Anche

quando è affrancata dal dolore -com’è ormai tecnicamente possibile -resta sempre un terrificante misteroper qualsiasi uomo. Allora, «dolce»potrà esserlo per chi ha tanta fede danon avere dubbi sulle sequenze deldopo, non in base a dati logici, ma aun irresistibile bisogno di verità, aun pregustato incontro con l’eterno,che fa meglio accettare l’angoscia delmomento. I meno fortunati avverti-ranno comunque, se conserverannolucidità, la paura dell’ignoto. Laproposta di una fine «dolce» si ponesubito in stridente contrasto con lacomplessiva qualità dell’esistenza,normalmente piena di tormenti. Haun senso pensare a un traguardo li-scio come l’olio dopo un percorsomolto accidentato?

Anche quanti immaginano il para-diso in terra - ora e per sempre - con-verranno che la vita non è dolce. Nonc’è terapia edonistica che riesca a eli-minare le sofferenze, che nel tragittoumano - specie se lungo - capitano atutti. A che servono, quindi, questisforzi per depurare l’esperienza dalmale e dai malesseri, comunque ine-vitabili? A che servono i tentativi diaffidare alla legge soluzioni univo-che e generalizzate di coscienza?

Nessun Parlamento - per quanto il-luminato - potrà dettare regole da u-tilizzare di fronte al letto dei moren-ti, immaginandone validità ed effi-

Ccacia in forza di un presunto atto didisposizione - il testamento biologico- fatto nella pienezza della vita,quando il «testatore» neppure teori-camente riesce a rappresentarsi l’in-cubo di morte. Quanti hanno assisti-to a lunghe agonie sanno come i sof-ferenti lottino sino all’ultimo respi-ro. Sanno che in quegli occhi invo-canti c’è domanda d’aiuto e non del-la soluzione di un «boia legalizza-to».

In quei momenti, se potessero ma-nifestarlo, revocherebbero qualsiasidisposizione contraria e respinge-rebbero i «burocrati della morte»,pensando - magari a torto - che lasperanza è l’ultima a morire. Attor-no a quel letto non ci vogliono acca-niti terapeuti, ma neppure svogliatee indifferenti presenze. Come nellalunga storia dei tempi, occorrono uo-mini capaci di accompagnare neltrapasso il proprio simile. Con com-passione, con dolcezza, con la consa-pevolezza di partecipare a un even-to, di cui prima o poi saranno prota-gonisti. Nella speranza che altri uo-mini sappiano tenerli per manoquando sarà il loro turno. Pensiamocon fastidio alla pietà ufficiale diquanti verrebbero autorizzati dallalegge a dare la morte. Il paziente di-venterebbe una «pratica» da chiude-re al più presto, un’incombenza digiornata. Preferiamo che la natura,con i suoi antichissimi e immutabilidecreti, continui a staccare la spina.Che stabilisca quando il circolo do-vrà chiudersi, per farsi restituirequella creatura che ci aveva donato.

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Soluzioni innovativemirate a creare vantaggiconcreti per i clienti

Ingegnositàrisultante in prodottid’avanguardia

InnovFPS_Technomedia_IT_9326_v1 26/6/06 13:15 Page 1

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CONFERENCE

Vision of an IndustrialisedNewspaper Production

In order to be successful in the long-run, printing

houses are asked to reduce costs wherever possible.

At the same time, they also need to be more flexible

and ensure high quality standards. How can they

manage this? New technologies and automating

processes can give answers.

Hear practical, insightful case studies about achieve-

ments in this aspect, process optimisation projects

and workflow models. Meet and discuss the latest

technologies in newspaper printing with colleagues

and other specialists from around the world.

Topics to be covered:

– Closed Loop Quality Control

– Automated Plate Changing

– Semi-commercial Printing

– Flexible or Standardised Formats, etc.

For further Information go to:www.ifra.com/events or contact us directly([email protected], Tel. +49.6151.733-6)

Date for your diary!21 to 22 November 2006, Moevenpick Hotel City, Frankfurt, Germany

News in Printing 2006

*Conference languages: English, German

Please send me further information about

News in Printing 2006

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