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ISSN 1974-7152 Agenzia Giornalistica Italia Agfa-Gevaert Ansa Atex Barenschee Denex Systems Technology Didelme Sistemi EidosMedia Elettra Ferag Italia Fujifilm GMDE Goss International Interstrap Kodak Manroland Mima films Napp Systems R.G. Recmi Segbert Sinedita Sitma SMB SchwedeMaschinenbau Sun Chemical Group Technotrans Telpress Tera Teufelberger TM News Tolerans Visita il nostro sito Internet: http://www.ediland.it Filo diretto Le aziende informano Numero 68 - Marzo 2011 Stampare i giornali in digitale I “modelli di business” del Gruppo Miller di Malta a pagina 3 I trend e le prospettive tecnologiche al TecnoMeeting di ASIG a pagina 25 Stampa e Web nel futuro de La Prealpina A metà di quest’anno entreranno in funzione il nuovo stabi- limento del quotidiano, con una rotativa offset in grado di realizzare anche prodotti commerciali di alta qualità e bas- so costo, ed il nuovo sito Web. a pagina 9 TM News: le notizie sono multicanale Con un flusso di notizie moderno, dove foto, testi e video sono realizzanti pensando sia all’utente finale che a quello professionale, ed una piattaforma tecnologica specializzata, TM News punta a crescere nell’editoria multicanale. a pagina 12 Il Libro Bianco della stampa quotidiana Il primo Libro Bianco della stampa quotidiana, la “mappatu- ra tecnologica” dei centri stampa italiani dove si producono i giornali, sarà presentato a Firenze in occasione di WAN- IFRA Italia, il 9 e 10 giugno prossimi. a pagina 16 L’automazione della distribuzione e della resa All’Agenzia Distribuzione Giornali Lanza, di Ferrara, è in funzione l’unico impianto esistente in Italia per l’automazione totale della distribuzione e della resa di prodotti editoriali, che gestisce circa 150.000 copie al giorno. a pagina 18 iPad e Kindle: la ricerca scientifica e l’editoria Il Laboratorio di Eye Tracking dell’Università di Pavia ha av- viato un progetto di ricerca per valutare i processi di lettura e l’interazione fra l’utente e le piattaforme Kindle e iPad. a pagina 22 Ricerca & Sviluppo Innovare semplificando: è la proposta dell’Amministratore di Ferag Italia, Sandro Provera, che abbiamo intervistato nella nostra rubrica dedicata agli investimenti in Ricerca & Sviluppo delle aziende fornitrici. a pagina 29 Le Rubriche Periodico mensile. Anno XVIII n. 68 - D.L. 353/03 (conv. in L. 27/02/04 n. 46) art. 1 comma 1 DCB - Roma - Reg. Trib. Roma n. 357 del 11-08-2003 - Iscrizione ROC n. 4753 Filo diretto............................................................................................................... da pagina 31 TecnoMedia Periodico della ASIG - Associazione Stampatori Italiana Giornali - Tecnologie, Prodotti & Mercati editoriali

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Periodico dell'ASIG, Associazione Stampatori Italiana Giornali

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ISSN 1974-7152

Agenzia Giornalistica Italia

Agfa-Gevaert

Ansa

Atex

Barenschee

Denex Systems Technology

Didelme Sistemi

EidosMedia

Elettra

Ferag Italia

Fujifilm

GMDE

Goss International

Interstrap

Kodak

Manroland

Mima films

Napp Systems

R.G.

Recmi

Segbert

Sinedita

Sitma

SMB SchwedeMaschinenbau

Sun Chemical Group

Technotrans

Telpress

Tera

Teufelberger

TM News

Tolerans

Visita il nostro sito Internet:http://www.ediland.it

Filo direttoLe aziende informano

Numero 68 - Marzo 2011

Stampare i giornali in digitaleI “modelli di business” del Gruppo Miller di Malta

a pagina 3

I trend e le prospettive tecnologiche al TecnoMeeting di ASIG

a pagina 25

Stampa e Web nel futuro de La PrealpinaA metà di quest’anno entreranno in funzione il nuovo stabi-limento del quotidiano, con una rotativa offset in grado di realizzare anche prodotti commerciali di alta qualità e bas-so costo, ed il nuovo sito Web.

a pagina 9

TM News: le notizie sono multicanale Con un flusso di notizie moderno, dove foto, testi e video sono realizzanti pensando sia all’utente finale che a quello professionale, ed una piattaforma tecnologica specializzata, TM News punta a crescere nell’editoria multicanale.

a pagina 12

Il Libro Bianco della stampa quotidianaIl primo Libro Bianco della stampa quotidiana, la “mappatu-ra tecnologica” dei centri stampa italiani dove si producono i giornali, sarà presentato a Firenze in occasione di WAN-IFRA Italia, il 9 e 10 giugno prossimi.

a pagina 16

L’automazione della distribuzione e della resaAll’Agenzia Distribuzione Giornali Lanza, di Ferrara, è in funzione l’unico impianto esistente in Italia per l’automazione totale della distribuzione e della resa di prodotti editoriali, che gestisce circa 150.000 copie al giorno.

a pagina 18

iPad e Kindle: la ricerca scientifica e l’editoriaIl Laboratorio di Eye Tracking dell’Università di Pavia ha av-viato un progetto di ricerca per valutare i processi di lettura e l’interazione fra l’utente e le piattaforme Kindle e iPad.

a pagina 22

Ricerca & Sviluppo Innovare semplificando: è la proposta dell’Amministratore di Ferag Italia, Sandro Provera, che abbiamo intervistato nella nostra rubrica dedicata agli investimenti in Ricerca & Sviluppo delle aziende fornitrici.

a pagina 29

Le Rubriche

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TecnoMediaPeriodico della ASIG - Associazione Stampatori Italiana Giornali -

Tecnologie, Prodotti & Mercati editoriali

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Financial Times, Sun, Telegraaf, Bild, USA Today, Le Monde, El Pais: che cosa hanno in co-mune queste testate, oltre al fatto di essere giornali quotidiani? Se le comprate all’edicola dell’aereoporto internazionale di Malta, in comune hanno il fatto di essere state stampate poche ore prima, e a poca distanza, su una “rotativa digitale” a bobina. Alla produzione ha provveduto il gruppo Miller, la stessa azienda che ne cura la distribuzione, fin dal lontano 1914.

Da molti mesi, la sede del gruppo è frequentata da editori e stampatori di diverse parte del mondo, che vogliono conoscere più da vicino la stampa digitale applicata ai quotidiani. Di questa tecnologia, e dei modelli di business inno-vativi, che possono rendere conveniente la produzione di basse tirature di testate da distribuire in mercati circoscritti, ne abbiamo parlato con Malcom Miller,

Ceo dell’omonimo gruppo di Malta.

Dalla distribuzione alla stampa digitale

Il Gruppo Miller nasce nel 1914, quando Francis G. Miller, padre di Malcom, rileva una piccola quota dell’agenzia di distribuzione maltese della W.H. Smith, la più famosa catena di libre-rie inglesi, che non vuole rinunciare a servire i propri lettori trasferiti, o anche solo di passaggio, in quella che all’epoca era una colo-nia britannica. La distribu-zione di prodotti editoriali decolla, e nel 1979, quando Malta è già uno stato indi-pendente, Miller rileva la società e la catena di tutti i punti vendita collegati.

Una ventina di anni fa c’è un’occasione, in Inghil-terra, per investire in una nuova società di stampa specializzata in giornali esteri da stampare per la distribuzione nel Regno Unito. “Era il tempo delle

Stampare i giornali in digitale:i modelli di businessdel Gruppo Miller di MaltaDal 1914 è distributore di prodotti editoriali, e dal 2009 ha cominciato anche a stamparli: il Gruppo Miller di Malta, dopo aver acquistato una rotativa digitale, ha proposto a tutti gli editori di giornali esteri, che vogliono essere presenti nell’Isola, un servizio globale “chiavi in mano”, dove i “mestieri” tradizionali dello “stampatore” e del “distributore” di quotidiani sono reinterpretati in un nuovo modello di business. Editori inglesi, tedeschi, olandesi, francesi, spagnoli, belgi ed italiani hanno accettato la proposta, ed una sessantina di testate, fra le quali Il Corriere della Sera, La Gazzetta dello Sport, Il Giornale, la Repubblica e La Sicilia, sono stampate sull’Isola con tecnologia digitale e con un’organizzazione dei flussi di lavoro innovativa e molto flessibile.

Malcom G. Miller, Ceo del Gruppo Miller, con una copia del Financial Times stampata con tecnologia digitale.

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trasmissioni in faxsimile”- racconta Miller-“e la società fu battezzata Newsfax International”.Oggi il gruppo, che aveva iniziato con la tiratura dell’In-ternational Herald Tribune su macchine offset di Manroland, è diventato il più importante stampa-tore indipendente inglese, con circa nove milioni di copie prodotte alla settimana, inclusi la free press Metro, che da solo vale 800.000 copie al giorno.La società ha anche acquisito giornali inglesi come il Financial Times, che quindi anni fa ha chiuso tutti i propri centri stampa, e come City AM, il free press londinese, e centinaia di altre testate locali. Per Miller è l’occasione di fare le prime esperienze nell’industria della stampa “tradizionale”, che si riveleranno preziose in seguito.

“Nel 2003”- racconta Malcom Miller-“fui invi-tato dall’Associated Newspapers, editore del Daily Mail, a far parte di un piccolo gruppo di lavoro che aveva cominciato a studiare la possibilità di stampare in sedi remote ridotte quantità di prodotti editoriali, utilizzando tecnologie digitali”.

La logistica, e la distribuzione, a Malta costa-no molto, e poco dopo Miller comincia a parlare con tutti i fornitori di tecnologie digitali.Kodak, fin dall’epoca molto interessata al mercato delle applicazioni per quotidiani, lo invita in America, e nasce la proposta di costituire sull’Isola un sito di sperimentazione. “Noi avevamo le testate, e il mercato, loro la tecnologia”- commenta Miller.

In comune c’erano i problemi, e non di poco con-to. “Quando abbiamo cominciato a stampare, nel 2009, le applicazioni software per i giornali erano molto agli inizi”. Già qualcuno aveva cominciato, ma gli esperimenti non erano andati beni, perché il software per il transactional printing doveva essere adattato al prodotto quotidiano. Un lavoro lungo, piuttosto complesso, ma alla fine l’outsourcing

tecnologico con Kodak ha successo, e cominciano ad arrivare anche gli editori da altri Paesi oltre che dall’Inghilterra

La rotativa digitale e l’organizzazione del lavoroLa macchina da stampa in funzione alla Miller

è una Kodak Versamark VL 4200, a bobina, con capacità di produrre in full color due formati, il Berliner e il Tabloid Inglese. Alcuni editori del continente devono adattarsi ad un formato un po’ ridotto rispetto all’originale, ma l’impatto del full color e la perfetta leggibilità dei testi fanno premio rispetto a qualche centimetro di carta in meno. La produzione media, a notte, è intorno alle 8.000 co-pie, con punte, il sabato sulla domenica, attorno alle 12.000, e picchi sensibilmente più alti nella stagione estiva. “Si comincia a produrre verso le 18.00, con le prime testate che arrivano al centro stampa, di solito la Frankfurter Allgemeine e la Bild Zeitung.” Verso le 22.15 arriva il Financial Times, e poi via via tutti gli altri quotidiani, un totale di circa ses-santa testate a settimana, compresi i numeri della domenica, tipici del mercato anglosassone. Verso le sette del mattino la produzione è finita.

In stabilimento lavorano tre persone: Edith, addetta al controllo del flusso dei Pdf in arrivo al centro stampa, Terence, che gestisce l’area finishing, e Kevin, specialista della macchina da stampa e supervisore di tutta la produzione.

Kevin MacKay, Manager Distribution and Operation di Miller, controlla da solo tutto il ciclo produttivo della stampa dei giornali attraverso la consolle della rotativa digitale

Fra la sessantina di testate internazionali prodotte in digitale a Malta, ci sono anche Il Corriere della Sera, Il Giornale, La Gazzetta dello Sport, la Repubblica e La Sicilia

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La tradizionale “cabina silente” non esiste – non serve – e la linea produttiva non ha alcun backup. “A parte il fatto che la Kodak Versamark non si è mai fermata dal 2009 ad oggi”- commenta divertito Miller-“ quand’anche dovesse succedere, e con le macchine è sempre possibile, il danno sarebbe comunque poca cosa se confrontato con quello che avveniva ai giornali da distribuire sull’Isola prima che fosse introdotta la stampa digitale.”

Senza dover pensare ad eventi di portata stra-ordinaria, come la recente eruzione del vulcano Islandese con il relativo blocco dei voli in tutta Europa, che a Malta ricordano molto bene, tempe-ste di mare, scioperi, disservizi al trasporto aereo o via nave hanno costellato di disavventure la distri-buzione dei quotidiani nell’Isola, anche tre volte a settimana. “In ogni caso”-precisa Miller-“il nostro personale è stato preparato dalla Kodak e dalla Hunkeler per il primo livello di manutenzione”. Ci sono poi due ingegneri che i fornitori hanno preparato per un secondo livello di intervento straordinario.

Il ciclo produttivo ordi-nario prevede che le testate quotidiane siano ricevute in formati Pdf, gli stessi utilizzati dagli editori per la stampa in grandi volu-mi su rotative offset. I file sono ricontrollati al centro stampa e quindi avviati in produzione secondo il pia-no stabilito, che è gestito dall’operatore. Il flusso di lavoro digitale – Kodak 700 Print Manager - è stato sviluppato dal fornitore, e successivamente messo a punto in stretta collabora-zione con lo stampatore. La Versamark VL4200 printing system è stata sviluppata in funzione della produzione decentralizzata di giornali in bassi volumi di tiratura, quindi con una testa da 600*360 dpi e una velocità della banda della carta di 125 metri al minuto, con un sistema 2-up duplex di stampa.

Il finishing, off line, si effettua su una unità Hunkeler-CS6/DC7, alla fine della quale tutti i fogli che compongono la singola copia dei giornale sono piegati da una Stahlfolder e quindi avviati alla distribuzione.

La qualità finale, a detta di Miller, e degli edi-

tori suoi clienti, è più che adeguata per un prodotto full color che va in vendita, a Malta, a un prezzo medio di 2 Euro, e può scendere fino a 1,80 per il Sun e a 1,20 per la Bild.

Drip distribution“Oltre alla qualità,

una delle caratteristi-che che rende davvero interessante la stam-pa digitale”- spiega Miller-“è la flessibilità produttiva nel corso della tiratura”. E’ pos-sibile stampare la stes-sa testata in più turni, a seconda della distribu-zione. Un giorno a caso della settimana, sabato 19 febbraio, il Mail on Sunday è stato avviato in rotativa lungo quat-tro cicli produttivi, il primo con una stampa

di 58 copie, il secondo 103, il terzo 189 ed il quarto 50. “Non tutti i clienti vanno a comprare il giornale alla stessa ora, né tutti lo devono ricevere nello stesso istante a casa”. La conoscenza perfetta del territorio consente di “tarare” la stampa in funzio-ne della distribuzione agli oltre 400 punti gestiti da Miller. La diffusione comincia nelle prime ore del mattino, verso le 2.30, e termina verso le 9.30,

In alto: Ruth controlla la ricezione di tutte le testate estere che sono stampate in digitale presso la Miller; qui sopra: il responsabile dell'area finishing, Terence, provvede a sistemare le copie della Frankfurter Allgemeine Zeitung, pronte ad essere distribuite nei punti vendita e negli alberghi dell'Isola di Malta

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anche con passaggi successivi allo stesso chiosco per rifornirlo di nuove copie. E’ la cosiddetta “drip distribution” (a sgocciolamento) , che con la stampa digitale può raggiungere livelli di sofisticazione impensabili con i normali cicli produttivi. E’ infatti possibile stampare consecutivamente le copie dei diversi quotidiani da inviare al singolo punto di distribuzione. In successione, dalla piega della Hunkeler – che equipaggia la linea di finishing del-la stampa digitale – escono tre copie del Telegraaf, due dell’Herald Tribune, sei del Sun e, se in quei giorni nelle vicinanze si trovano anche dei turisti italiani, le copie dei giornali nazionali ordinati. “I nostri ispettori”-racconta Miller”contribuiscono a

una diffusione mirata dei prodotti, con obiettivo di ridurre a zero le rese, e quindi gli sprechi, e i costi”. Comunicano con il punto vendita via telefono e via email, e quando sono sul territorio sono collegati al terminale centrale con unità UMPC, per inviare gli ordini in tempo reale.

La stampa digitale ha permesso lo sviluppo di un servizio mirato agli ospiti degli alberghi, “Good Morning Malta!”: il turista riceve tutti i giorni, direttamente in camera, la copia del quotidiano che desidera. La prenotazione si accetta fino a mezzanotte.

La Kodak Versamark VL 4200, e la relativa linea di finishing della Hunkeler, producono oltre 850

Quali imprenditori per la stampa digitale?

All’Innovation Days 2001 promosso dalla Hunkeler (Lucerna, 14/17 febbraio) tutti i maggiori player del mercato della stampa digitale hanno presentato soluzioni ormai pronte per aggredire il mercato nei prossimi mesi. HP, InfoPrint, Kodak, Océ e Xerox guardano con grande interesse l’industria delle arti grafiche e la stampa dei giornali quotidiani. Ma quali imprenditori potreb-bero prendere la guida dei nuovi mercati?Eric I. Owen, Vice Pre-sidente mondiale per le vendite e lo sviluppo dell’area digital printing della Kodak disegna alcuni scenari strategici per i possibili “imprenditori digitali”:- distributori di prodotti stampati, ovvero aziende che, per la particolare posizione sul territorio, decidono di dotarsi di una macchina in grado di produrre bassissime tirature di testate il cui conto economico non giustifica la produzione con i tradizionali sistemi offset. E’ il caso del Gruppo Miller di Malta.- aziende che già stampano testate quotidiane in grandi aree metropolitane, con tecnologie offset, e che decidono di offrire a giornali esteri la possibilità di produrre volumi di copie ridotti, con tecnologie digitali, per la distribuzione in nicchie di mercato, e punti vendita, molto ben definiti. E’ il caso del gruppo londinese NewsFax;- aziende di stampa commerciale, che già utilizzano la

macchina digitale per produrre grandi volumi di stampa dei dati variabili – per esempio estratti conto bancari o bollettini di conto corrente – e che decidono, nelle ore notturne, di offrire la tecnologia ad editori che devono produrre, localmente, tirature ridotte di prodotti. Per quanto riguarda gli stampatori di giornali che effettuano normali tirature su macchine da stampa offset, questi

potranno valutare se impiegare nuove teste di stampa digitale montate direttamente sulle rota-tive tradizionali. Questa soluzione “ibrida”, che potrebbe essere impiegata per riprodurre dati variabili sulle pagine standard dei giornali, è in fase di test, da parte di Kodak, in un paio di siti produttivi esteri.Nella visione di Owen, ampiamente condivisa da molti dei partecipanti alle giornate dell’innovazione Hunkeler, la crisi che ha colpito l’intero mercato delle arti grafiche potreb-be trasformarsi in una grande opportunità per rivedere, globalmente, i

modelli di business, aprendo la strada a nuovi metodi, e nuove tecnologie, per la produzione di testate quotidiane ed altri prodotti editoriali.Kodak, da parte sua, ha creato un nuovo servizio, il Busi-ness Solutions & Services Group, un team di specialisti dedicati alla nuove soluzioni per la stampa digitale, con capacità di studio, proposta e sperimentazione, anche, laddove possibile, lavorando a stretto contatto con i clienti e i loro siti produttivi.

Eric I. Owen, Worldwide Vice President Sales and Business Development, Digital Printing Solutions, Graphic Communications Group, Kodak, intervistato in occasione di Hunkeler Innovation days

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copie all’ora di un giornale a 64 pagine, full color. Perché la “drip distribution” e i cicli di stampa alternati fra le diverse testate abbiano successo, sia da un punto di vista del servizio che da quello economico, l’unico limite è che i formati della bobi-na, e i colori della carta, siano gli stessi, altrimenti si perdono copie.

Ci sono testate che stampano dieci copie a notte, altre che ne stampano millecinquecento. “In ogni caso, la carta la compriamo noi.” Utilizziamo sup-porti da 52 grammi, della migliore qualità possibi-le”, perché a Malta c’è una umidità molto elevata,

e supporti di scarsa qualità creano intralci notevoli alla produzione. Le bobine fanno parte dell’accordo “chiavi in mano” offerto all’editore.

Stampa digitale: le sfide per crescere“Il quotidiano su Tablet? Solo il Signore sa

se avrà successo. Io posso solo dire”- sottolinea Miller”- che noi siamo parte di una industria – il giornale - che non è in ascesa, ma in discesa.” Per un territorio delimitato, come un’isola, e per tiratu-re con bassi volumi, la stampa digitale può essere interessante, perché rappresenta un’alternativa a costi industriali “tradizionali” che possono non trovare giustificazione alcuna quando il numero di copie da produrre è – oggi – inferiore alle 3.000.

Per crescere in questa prospettiva, l’esperienza della Miller insegna che ognuno deve fare la sua parte. Per i fornitori, “l’obiettivo è portare il “cros-sover” (punto di convenienza) verso le 5.000 / 6.000 copie. Lo sviluppo, a quanto ne so io”- sottolinea Miller-“ va in quella direzione”.

Il modello di produzione “digital” comincia a vedersi, ed è molto interessante. I nuovi impren-ditori, stampatori o distributori che siano, devono però aprirsi ad un nuovo modo di lavorare, e a

nuovi servizi da offrire agli editori. Se niente succederà, e con l’aiuto del know-

how sviluppato dall’imprenditore maltese, entro la metà dell’anno la Newsfax dovrebbe avviare in produzione una nuova unità di stampa digitale della Kodak per offrire la possibilità di produrre e distribuire copie di giornali esteri nel mercato londinese ad editori che non prevedono volumi di tiratura superiori alle 3000 copie. La stessa Miller, entro l’anno, ha in previsione di avviare join-ven-ture con il distributore di Cipro, a Nicosia, con un altro partner locale ad Atene e, successivamente, proporre lo stesso modello produttivo in un’area specifica della Spagna.

E la stampa del dato variabile applicata ai giornali? “Per il momento non la utilizziamo”, ma resta una possibilità tecnologica, magari funzionale a grandi metropoli, come New York o Londra, dove a target molti specifici di lettori, come ai passeggeri dei voli aerei di classe superiore, si potrebbero offrire servizi a valore.

Più interessante, e anche più concreta, è invece la possibilità di pilotare, da un’unica centrale di controllo, il workflow produttivo delle testate digi-tali da avviare in produzione su un network decen-trato di centri stampa satelliti. Come dire, pilotare da Malta il numero di copie dell’Herald Tribune da produrre, e distribuire, a Nicosia, nell’isola di Cipro. “Nella nostra esperienza”- conclude Miller-“ digitale significa flessibilità.”

Kevin (in alto) e Jan, (a sinistra) tecnici di NewsFax, il maggiore stampatore indipendente di giornali del Regno Unito, controllano la qualità delle copie del Financial Times stampate in digitale. NewsFax ha in progetto di investire in una macchina da stampa digitale Kodak per produrre nell'area di Londra quelle testate quotidiane la cui tiratura è troppo limitata per la stampa offset.

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www.ifraexpo.com www.wan-ifra.org/vienna2011

10 – 12 October 2011, Vienna, Reed Messe Wien

IFRA Expo 2011Media Port

Media Publishing Trends Online, Mobile, Print – at IFRA Expo 2011

12 – 15 October 2011, Vienna, Reed Messe Wien

63rd World Newspaper Congress

18th World Editors Forum

Info Services Expo 2011

Taking Publishing to the next Level.

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Stampa e Web nel futuro de La Prealpina TecnoMedia

Il 1888 è stato un anno decisamente fortunato per l’editoria.A Washington D.C., nel mese di ot-tobre, cominciavano le pubblicazioni del National Geographic Magazine, la rivista della omonima organizzazione, che era stata costituita il 13 gen-naio da 33 esploratori e scienziati, con l’obiettivo di diffondere le conoscenze geografiche.

Alcune settimane dopo il magazine, il 2 di-cembre, a Varese, arriva in edicola il primo nume-ro della Cronaca Prealpina – Gaz-zetta dei tre La-ghi, con l’obiettivo di raccontare la vita, l’economia, la cultura e lo svi-luppo delle aree del Nordovest del-la Lombardia.

Dopo 123 anni di vita, le due te-state sono in otti-ma salute, e presi-diano saldamente i loro “territori”: il Magazine infor-mando la “comu-nità” degli appas-sionati di ricerca ed esplorazione del pianeta, e La Prealpina servendo le aree geografiche della provincia di Varese, con l’Alto Milanese, la zona Piemontese del Lago Maggiore, e le province limitrofe.

“Un territorio molto eclettico, con diversifica-zioni significative nel tessuto economico e cultu-rale ”- come racconta Daniela Bramati, Ammini-stratore delegato del quotidiano, che ha assunto la responsabilità del gruppo dopo la prematura scomparsa di Roberto Ferrario, editore - e diret-tore dal novembre 2003 al luglio del 2008 – sotto la cui guida il giornale si è confermato come la

principale testata della Provincia di Varese.

Per proseguire nel consolidamen-to sul territorio, ed ampliare i ser-vizi ai lettori ed alle aziende che investono in pub-blicità, la società editrice ha av-viato i lavori per un nuovo centro stampa, che en-trerà in funzio-ne entro la metà dell’anno. Con-temporaneamen-te sarà rafforzata la presenza sulla rete internet e sulle piattaforme mobili.

Informazione locale per molte comunitàLa Prealpina – si chiama così dal 1° ottobre del

1946, dopo aver cambiato più volte il nome della

Stampa e Web nelfuturo de La Prealpina

A metà dell’anno entrerà in funzione il nuovo centro stampa del quotidiano La Prealpina di Varese, dotato di una nuova macchina in grado di realizzare anche prodotti commerciali in alta qualità e a basso costo, con tecnologia offset coldset. Con nuovi servizi alle aziende del territorio, un formato più moderno e più comodo del giornale a colori (45*31 cm) e un sito web più completo, con aggiornamenti in tempo reale anche su piattaforme mobili, La Prealpina potrà rafforzare ulteriormente la presenza nel Nordovest della Lombardia, puntando alla conquista di nuovi lettori, con una strategia che rimane incardinata sul prodotto-quotidiano.

Da sin.: riproduzione del primo numero della Cronaca Prealpina, del 2 dicembre 1888 (ristampata in occasione dei 120 anni de "La Prealpina") accanto alla prima pagina del quotidiano locale nel nuovo formato full color.

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testata – è diventato, nel corso degli anni, il gior-nale di riferimento della Provincia di Varese

E’ stata una crescita progressiva: nel 1945 si apre la redazione di Busto Arsizio, nel ’47 quella di Gallarate, nel 1968 la redazione di Legnano, nel ’93 quella di Verbania e nel 2003 si inaugura la redazione di Saronno.

Il quotidiano del Nordovest lombardo esce dal martedì alla domenica con 12 / 14 pagine dedicate alle cronache locali delle quattro zone principali di appartenenza: Varese, Altomilanese, Busto Arsizio-Gallarate e provincia di Verbano Cusio Ossola.

Il primo giorno della settimana la società editrice pubblica La Prealpina del Lunedì, un prodotto caratterizzato da contenuti sportivi e di cronaca locale.

“I nostri lettori”- sottolinea Davide Ferrario, Responsabile vendite della Prochemi, la conces-sionaria che raccoglie la pubblicità locale (quella nazionale è gestita dalla Manzoni)-“identificano anche il giornale del lunedì come un media che presta molta attenzione alle notizie dello sport locale”, che trovano una loro collocazione anche all’interno di Lombardia Sport, il periodico del

gruppo ai dilettanti, dove tutti i campionati giovanili hanno voce.

Il quotidiano ha una tiratura di cir-ca 38.000 copie, una foliazione media di 40 pagine, delle quali solo quattro, al mo-mento, possono es-sere stampate in full color.

La domenica pro-pone ai lettore il set-timanale Lombardia Oggi - stampato da De Agostini su carta patinata - che offre ar-gomenti classici quali la cultura, il tempo libero e la attualità: spunti e riflessioni che integrano la cronaca quotidiana.

Guardare lontano“I l nostro è un

territorio dinamico ed esigente”- osserva Daniela Bramati-“ e l’editore locale non può rimanere fermo”.

Per nulla scoraggiato dalla crisi difficile che aveva colpito l’industria della stampa in tutto il mondo, e sulla basa di una lucida analisi della posizione occupata dal quotidiano locale, Ro-berto Ferrario, dopo aver guidato per molti anni la crescita della Prealpina, aveva avviato un piano di espansione per combattere le difficoltà con l’unica arma nelle mani di un imprenditore: investire in innovazione.

“Sapeva guardare lontano”- ricorda Daniela Bramati. E il progetto, al quale Ferrario ha la-vorato fino al momento della sua scomparsa, si è avviato a destinazione. Dalla metà dell’anno entrerà in funzione il nuovo centro stampa della Prealpina, a Borsano di Busto Arsizio.

Una posizione strategica – è sull’asse viaria di Malpensa con collegamento diretto al Piemonte - sia per la distribuzione dei prodotti sul territorio, che per l’offerta di nuovi servizi di stampa com-merciale su una macchina offset coldset. La Pe-demontana, in costruzione, e l’ampliamento della viabilità nel Nord della Lombardia, aiuteranno ul-teriormente la logistica del nuovo stabilimento.

Il contratto per la macchina da stampa, firmato a gennaio del 2010, porterà a Borsano una nuova

Da sin. Daniela Bramati, Amministratore Delegato SEV, Davide Ferrario, Responsabile Vendite Prochemi, accanto alla Goss in fase di montaggio al nuovo centro stampa della Prealpina.

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Stampa e Web nel futuro de La Prealpina TecnoMedia

Fabrizio Carotti torna a dirigere la FIEG

Fabrizio Carotti (nella foto) è il nuovo Direttore Generale della Federazione Italiana Editori Giornali (FIEG). Dal 7 febbraio è subentrato nella carica ad Alessandro Brignone, che guidava la Federazione dal maggio del 2007. Carotti, avvocato e commercialista, con esperienze in Asso-nime, Confcommercio, Confindustria e, da ultimo, Direttore Generale del Messaggero S.p.A., aveva già ricoperto questa carica in Fieg dal 2005 al 2007, quando ne era uscito per assumere l’incarico di Direttore Generale delle Finanze del Ministero dell’Economia e delle Finanze.Il Direttore uscente, Alessandro Brignone, si dedicherà all’in-segnamento universitario e all’attività libero-professionale. Dal 1° febbraio è entrato a far parte in veste di corporate counselor dello Studio Legale Salonia e Associati con sedi in Roma e Milano.

rotativa Goss 3*2, tre lastre sul cilindro a doppio giro. Con una base da 30 a 450 cm in altezza e 31 cm di larghezza, è la prima, in questa confi-gurazione, costruita da Goss. Stamperà il nuovo formato della Prealpina, il 45*31 cm, lo stesso della Stampa di Torino, e consentirà di proporre al mercato della stampa commerciale una macchina particolarmente flessibile, in grado di stampare coldset su carta da 34 a 110 grammi.

La Goss, al momento, è equipaggiata con due torri, ed ha già tre sbobinatori per poter, eventual-mente, lavorare con una terza torre in aggiunta, fino ad un massimo di 72 pagine in uno dei formati più moderni disponibili sul mercato italiano.

E' dotata di cucitura a punto metallico, e, per la spedizione, utilizzerà un impianto Ferag con due stacker di uscita. La linea è stata progettata tenen-do conto della possibilità di inserire la terza piega offline, per eventuali lavorazioni commerciali.

“Al nuovo stabilimento abbiamo trasferito uno dei caratteri della nostra impresa, la passione per l’innovazione tecnologica”- sottolinea Daniela Bra-mati, che non manca di ricordare come a Borsano saranno trasferite due unità CtP di Kodak, da 200 lastre/ore, acquistate nel 2005, tenendo conto di come la tecnologia termica impiegata potesse es-sere utile anche per eventuali, future, commesse di stampa commerciale.

Le unità lavoreranno in collegamento ad una nuova punzonatrice multiformato.

Nuovi clienti, nuovi lettoriL’editore della Prealpina non fa mistero sugli

obiettivi dell’investimento. Da un lato disporre di uno stabilimento moderno per la produzione di una testata rinnovata nella veste grafica e nella possibilità di stampa in quadricromia.

Dalla nuova Goss uscirà una Prealpina con 48 pagine full color, con una foliazione massima di 72 pagine, con 24 a colori. Della nuova qua-lità approfitteranno anche le altre testate edite dal gruppo e, naturalmente, quanti, soprattutto nell’area servita dal giornale, hanno bisogno di produrre stampati commerciali di alta qualità, in volumi significativi e a basso costo.

“Nuovi clienti, e nuovi lettori, anche per le no-stre attività on line”- sottolinea Davide Ferrario, perché parallelamente al nuovo centro stampa la Prealpina ha messo in cantiere una rivisitazione del sito internet dove, già oggi, è disponibile la copia digitale del giornale stampato.

Il progetto è quello di sviluppare un vero e proprio canale di comunicazione on line, dotato di una propria autonomia, per rafforzare il “brand” della Prealpina anche nella comunità di lettori on line, fornendo loro aggiornamenti in tempo reale dei fatti di cronaca più importanti.

Il sito internet, sul quale torneremo, con ap-profondimenti tecnologici ed editoriali, prevede di attivare servizi anche per le piattaforme mobili più diffuse, quali iPad, tablet e smart phone.

Le tecnologie cambiano, e la qualità dell’in-formazione locale della Prealpina si rinnova, naturalmente senza perdere di vista i cento venti tre anni appena passati, e la sua vocazione a servire il territorio.

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E’ piacevole essere giovani, e nel caso di un’im-presa editoriale può essere anche molto utile. TM News, agenzia d’informazione partecipata al 60% dal Gruppo Abete e al 40% da Telecom Italia Media, che quest’anno compie dieci anni di vita, ha deciso, per crescere, di accelerare lo sviluppo di servizi giornalistici per gli editori multicanale.

“E’ un mercato in rapida crescita in Italia e nel resto del mondo”- spiega Fabio Ciucci, Direttore sviluppo commerciale e marketing di TM News-“noi siamo giovani, vogliamo crescere, e in questo mercato crediamo”.

I servizi multicanaleGli editori multicanale sono quelle imprese che

gestiscono, con il prodotto-giornale, settimanali stampati, siti Web, radio e, più di recente, emittenti televisive in digitale e piattaforme per l’informa-zione mobile, come Smartphone, iPhone e, più di recente, iPad e tablet concorrenti.

I modelli di business, sui diversi canali, non sempre coincidono, ed all’esperienza consolidata nei media stampati si affiancano modelli deci-samente più sperimentali, alla ricerca di come vendere prodotti e servizi sulle piattaforme digitali on line.

In ogni caso, c’è una necessità condivisa, quella di poter disporre di notizie “fresche” con le quali alimentare i canali di comunicazione.

“Il mestiere tradizionale delle grandi agenzia di stampa”- spiega Ciucci-“è stato, in passato, quello di proporre notizie in formato testuale, elaborate in funzione dei professionisti della co-municazione”, ovvero i giornalisti che avevano il

compito di sviluppare gli articoli da stampare sul giornale.“Oggi il panorama è cambiato”, ed ai flussi “tradizionali” di informazioni sono richieste altre funzioni, prima fra tutte quella di alimentare, nel modo più veloce possibile, i canali di informazione “in tempo reale”.

TM News, grazie al fatto che in soli dieci anni ha cambiato tre nomi, passando attraverso altrettante proprietà, ed altrettante esperienze professionali, fra le quali quella con Associated Press, si è trovata in una posizione particolarmente vantaggiosa per aggredire il nuovo mercato multicanale.

“Già dal 2007”- ricorda Ciucci-“abbiamo adottato all’interno della produzione giornalistica quotidiana l’aggiunta sistematica di una fotografia a corredo del testo”. Da allora, sistematicamente, l’agenzia ha cominciato a generare un flusso mul-timediale, provvedendo, contemporaneamente, alla stesura di testi più completi, in sostituzione dei tradizionali take pensati per lettori professionisti.

Questa scelta editoriale ha consentito all'agen-zia, già da alcuni anni, di offrire servizi specializzati a siti e portali di informazione su Internet. Tiscali, Virgilio, Msn e Yahoo sono alcune referenze in questo settore in continua espansione.

“La lunga collaborazione con Associated Press-“ aggiunge Ciucci-“ci ha consentito di avviare le prime sperimentazioni, di altissimo livello profes-sionale, nell’area del video”. nizialmente l’agenzia effettuava solo montaggio e speakeraggio su im-magini fornite dai canali AP. Successivamente, a poco a poco, è cresciuto il know-how. Il risultato? Oggi TM News produce circa 25-30 video-notizie al giorno, complete di tutto e pronte per la messa

Un’agenzia giornalistica per l’editoria multicanale:le strategie di TM NewsTM News, l'agenzia nata dieci anni fa come APBiscom, poi diventata Apcom nel 2003, dopo aver cambiato nome alla fine dell'anno scorso, accelera l'evoluzione dei servizi in direzione dell'editoria multicanale. Foto, testi e video realizzanti pensando sia all'utente finale che a quello professionale, sono proposti quotidianamente ad editori nazionali e locali che, oltre al giornale stampato, sono impegnati sul Web, nelle radio e nei canali di news video in formato digitale. Quello di TM News è un flusso di notizie moderno, che utilizza competenze giornalistiche multimediali e che sfrutta una piattaforma produttiva sviluppata pensando ai servizi editoriali multicanale.

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Un'agenzia giornalistica per l'editoria multicanale: le strategie di TM News TecnoMedia

in onda sui canali web come in TV. Anche in questo caso la strategia produttiva

è quella del flusso di notizie per gli utenti finali, distribuite ai clienti-media già pronte alla pubbli-cazione.

“Siamo stati aiutati, in questo, dall’evoluzione del mercato tecnologico”- sottolinea Ciucci, con un repentino, e drastico, calo dei costi a fronte di un’impennata della qualità digitale.Nel momento in cui l’agenzia ha deciso di ampliare la produ-zione video, si è deciso di puntare a produzioni adatte non solo ai siti web, ma ai canali nazionali di broadcast.

La flessibilità dei formati di compressione della famiglia HD, ed uno studio attento, realizzato da un apposito team tecnologico creato all’interno dell’agenzia, hanno consentito di ottimizzare l’en-coding finale per la trasmissione dei files. I clienti dispongono di una piattaforma on line dalla quale scaricano i flussi d’informazione video nel formato codec richiesto.

Le immagini native sono, naturalmente, in 16:9, con possibilità di ricostruire il tradizionale 4:3, ancora in uso nella trasmissione dei telegiornali su molti network nazionali.

La piattaforma produttiva L’evoluzione della TM News in direzione dei

servizi multimediali ha richiesto una revisione della piattaforma produttiva dell’agenzia.

Nel sistema editoriale in uso, sviluppato da Telpress ed installato fin dal 2006, le componenti TOSCA/Norma e Scribo, sono state aggiornate per

i nuovi obiettivi informativi. Il workflow Norma, in particolare, è stato semplificato nelle funzio-ni editoriali, e l’editor di testi, il software standard Microsoft Word, è stato definitivamente sostituito con la soluzione Scri-bo, che offre, fra le altre oppor-tunità, una ricerca contestuale delle fotografie in funzione del testo della notizia composto dal giornalista. Fin dalla stesura del titolo, Scribo effettua una ricerca automatica in tempo reale fra tutte le fotografie presenti nel data base di TM News, sia quelle di archivio che quelle arrivate in giornata, “aggancia” i cam-pi IPTC del file immagine e “propone” al giornalista, sul lato destro dello schermo, il corredo fotografico da inviare ai clienti. Tutto avviene in tempo reale, mentre la notizia di agenzia

prende forma. Naturalmente il redattore può andare a ricer-

care autonomamente le immagini, con i normali strumenti a disposizione, ma i vantaggi offerti dall’automazione multimediale di Scribo sono evidenti, soprattutto nel caso in cui si debbano affrontare eventi come il recente cataclisma del Giappone, dove le immagini arrivavano in tem-po reale rispetto al flusso delle onde dello tsunami sulle coste del Paese.

Quella di TM News è la prima installazione di Scribo – per pacchetti di informazione multimediali – realizzata in Italia, ed una delle prime in Europa, dopo alcuni siti in Olanda.

La stesura dei testi utilizza anche una serie di strumenti automatici per la formattazione dei caratteri e per il completamento dei metadati, indispensabili al flusso delle notizie di agenzia. Anche in questo caso, il fornitore, su specifiche dell’agenzia, ha provveduto a semplificare l’offerta di base del proprio prodotto, adattandola ai tempi di lavoro davvero ridotti all’osso.

Resta invece autonoma, almeno per il momento, la trasmissione dei filmati, che si appoggiano al sito ed ad altri canali di trasmissione. Per la lavorazione di base, e per tutti i processi di encoding, si utilizza la suite professionale di Apple, assieme ad alcuni software sviluppati internamente. Nei mesi scorsi, il team di supporto tecnico ha anche avviato una ricognizione per valutare le migliori soluzioni per la codifica dei video da pubblicare su iPad, iPhone e sui supporti mobili concorrenti. TM News dispone già di un sistema automatico di encoding per le

Fabio Ciucci, Direttore sviluppo commerciale e marketing di TM News, accanto ad un totem per le informazioni multimediali in tempo reale, installato all'interno della Galleria Colonna, al centro di Roma.

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immagini audiovisive da trasmettere agli ab-bonati dei servizi di co-municazione on line su tablet e smartphone.

Nel prossimo futu-ro, se l’agenzia lo vor-rà, potrà integrare nei flussi di lavoro testo/immagine anche tutti questi filmati, perché la piattaforma produttiva di Telpress già prevede questa opportunità.

I clienti ed i prossi-mi sviluppiTM News lavora

circa ottocento notizie al giorno, nelle aree classiche di cronaca, economia, politica, estero, spettacoli, sport etc… I clienti sono i media tradizionali, gli uffici stampa, la pub-blica amministrazione ed i “nuovi editori” che gestiscono solo canali digitali sul web. Una presenza particolare è quella sui circuiti outdoor – notizie tra-smesse sui monitor o nei totem presenti in aereoporti, metropo-litane, supermercati, ospedali, etc..-

E’ di poche settima-ne orsono l’esordio del nuovo sito dell’agenzia, tm-news.it, dove i servizi offerti trovano una “vetrina” on line in funzione ventiquattr’ore su ventiquattro. “Non abbiamo l’obiettivo di scalare le classifiche degli indirizzi web più visitati”- conclude Ciucci-“ma solo quello di farci conoscere da tutti, facendo toccare con mano le potenzialità, e la qualità, dei servizi offerti.

Lo sviluppo prevedibile, nel medio periodo, è quello più direttamente collegato alle produzioni di video, un media sempre più richiesto dagli editori on line, per l’immediatezza e la facilità di fruizione.

L'agenzia offre, alle emittenti televisive, clip video sui principali eventi nazionali e interna-zionali con doppia traccia stereo per preservare anche l'audio ambiente quando presente. Alle tv locali saranno forniti, in futuro, maggiori supporti

video, attraverso una co-pertura del territorio Ita-liano sempre più capillare, da realizzare con diverse strategie a seconda di dove ci si trovi ad operare. “Un cliente che ci sta dando un grande stimolo a crescere è Telenorba di Conversano (Bari)”, una delle emitten-ti locali italiane più conso-lidate in ambito locale.

La diffusione della co-pertura video sul territorio si trasformerà in un’op-portunità da offrire anche ai clienti “nazionali”, lad-dove in possesso di conte-nuti video di particolare interesse. “La battuta del Ministro Umberto Bossi sulla sigla SPQR, che ha fatto in pochi minuti il giro d’Italia-“ racconta Ciucci-“è stata raccolta da un nostro giornalista dotato di un cellulare di ultima generazione con funzionalità video”.

Lo stesso è avvenuto per un altro episodio, pur-troppo con effetti dram-matici: l’esplosione dello stabilimento di Paderno Dugnano. Le immagini raccolte in anteprima dai video-cronisti di TM News sono state pubblicate da tutti i siti clienti, e dal

network Sky TG 24. La crescita dei servizi multimediali in

video, che già oggi sfrutta le tecnologie più avanzate - come nel caso dei “videofonini in HD” – non andrà a discapito della flessibilità del servizio offerto. L’agenzia fornisce delle clip video con il commento già sincronizzato, e con il marchio TM News visibile.

Se l’editore deciderà di optare per l’utiliz-zo del solo supporto video, rifacendo l’audio con propri giornalisti e, quindi, assumendosi direttamente la responsabilità dei contenuti, potrà trasmettere tutti i contenuti con il proprio marchio in sostituzione di quello originario. Multimedialità, tecnologia, qua-lità e flessibilità nell’offerta: “sono i nostri strumenti”- conclude Ciucci-“per continuare a crescere”.

Su www.tmnews.it è disponibile la nuova vetrina multimediale dei servizi di agenzia giornalistica.

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TM News. Dieci anni sempre in crescita.

Da dieci anni TM News fornisce sul mercato italiano servizi d’informazione giornalistica e

contenuti con un elevato tasso qualitativo e tecnologico. Una crescita continua e un successo che

celebriamo insieme al mondo dei media, dell’impresa e di tutte le istituzioni che hanno scelto

questa agenzia per stare al passo con l’attualità.

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A partire dal prossimo 9 giugno tutti i profes-sionisti dell’editoria italiana avranno a disposizio-ne un nuovo strumento di lavoro: il primo “Libro Bianco” degli stabilimenti di stampa dei giornali, una mappatura tecnologica delle risorse dispo-nibili, raccolte e commentate a cura dell’ASIG – Associazione Stampatori Giornali – su mandato dell’Osservatorio Tecnico “Carlo Lombardi”, l’isti-tuto paritetico editori/stampatori/sindacati, che da anni pubblica una ricerca annuale di settore, con l’anagrafica completa dell’industria dei giornali.

L’iniziativa, avviata lo scorso anno, ha ri-chiesto, per la sua assoluta novità, quasi dodici mesi di duro lavoro sul campo. La pubblicazione raccoglie, e presenta, le schede tecnologiche di tutti i centri stampa che hanno aderito all’inizia-tiva – circa il 70% come numero di stabilimenti, ma oltre il 90% in termini di volumi prodotti - che sono state compilate con grande impegno ed accuratezza da tutte le direzioni tecniche coinvolte.

Il “Libro Bianco” si inserisce a pieno titolo nel panorama delle iniziative di ricerca che l’Osser-vatorio Tecnico e l’ASIG promuovono per fornire ai professionisti strumenti di conoscenza del settore, i cui dati siano certi ed incontrovertibili, demandando alle parti sociali la loro interpreta-zione e la loro applicazione pratica nelle attività quotidiane.

WAN-IFRA Italia 2011: Il Futuro da costruireL’iniziativa, non a caso, sarà presentata in oc-

casione della XIV Edizione di WAN-IFRA Italia, la Conferenza internazionale dell’editoria e della stampa quotidiana italiana, promossa da WAN-IFRA, la più importante associazione mondiale del settore, dalla Federazione Editori – FIEG – e dall’Associazione Stampatori – ASIG.

Sotto il titolo “Il Futuro da Costruire”, la ma-nifestazione di quest’anno propone un programma particolarmente interessante e di stretta attualità, con tre sessioni dedicate, rispettivamente, all’evo-luzione industriale degli stabilimenti per la stampa dei giornali, alle iniziative ed alla prospettive per incrementare la propensione alla lettura presso i “nativi digitali”, i giovani nati con il web in casa e il telefonino in mano, e la raccolta della pubbli-cità, con la carta stampata che, nonostante i nuovi “canali digitali”, continua, e continuerà, a fare a la parte del leone nell’editoria multimediale.

Sul palco del Centro Congressi del Convitto della Calza, in centro a Firenze, che ospiterà i la-vori, si alterneranno, come di consueto, esperienze realizzate, scenari industriali, tavole rotonde e panel di discussione, con protagonisti di primo piano in arrivo dall’Italia e da Paesi esteri.

Al termine della prima giornata dei lavori, nella serata del 9 giugno, tutti i partecipanti alla Conferenza avranno la possibilità di visitare il

Il Libro Biancodella stampa quotidianaa WAN-IFRA Italia 2011Il 9 e 10 giugno prossimi, a Firenze, si svolgerà la XIV edizione di WAN-IFRA Italia, la Conferenza internazionale per l’industria dell’editoria e della stampa quotidiana, in occasione della quale sarà presentato il primo “Libro Bianco” della stampa quotidiana, la mappatura tecnologica dei centri stampa italiani dove si producono i giornali. La presentazione di questa indagine, realizzata dall’Associazione Stampatori Giornali – ASIG – su mandato dell’Osservatorio Tecnico “Carlo Lombardi”, è uno dei punti focali del programma che, sotto il titolo “Il Futuro da Costruire”, sarà dedicato all’evoluzione industriale della stampa, alle prospettive della raccolta pubblicitaria ed alle iniziative per stimolare la lettura nei “nativi digitali”, i giovani nati nel segno del web e della comunicazione on line. La tradizionale serata di WAN-IFRA Italia prevede una visita guidata, e riservata, al Corridoio del Vasari ed alle sale più importanti della Galleria degli Uffizi.

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Il Libro Bianco della stampa quotidiana a WAN-IFRA Italia 2011 TecnoMedia

Corridoio del Vasari e le più importanti sale della Galleria degli Uffizi, aperte per questa speciale occasione in orario serale per una visita guidata riservata.

Le tre sessioni di lavoroLa prima sessione dei lavori sarà dedicata

all’area industriale. Il tema conduttore sarà quella che, con un neologismo anglosassone, si chiama “lean production”, ovvero “produzione snella”: come organizzare risorse tecnologiche e flussi di lavoro in presenza di volumi produttivi ridotti e un maggior numero di testate e stampati commerciali a cadenza non quotidiana. Relazioni di scenario, e case history estere, delineeranno i contorni di questa sfida.

Un panel di discussione con i fornitori delle macchine da stampa offset e delle nuove “rotative digitali” offrirà spunti di riflessione sugli aspetti tecnologici, mentre una tavola rotonda fra stampa-tori ed addetti alla distribuzione proporrà spunti ed idee su come riorganizzare i flussi di lavoro e la logistica a partire proprio dagli stabilimenti industriali.

La seconda giornata dei lavori, il 10 giugno,

sarà, come tradizione, dedicata ai temi di area editoriale, con in primo piano la raccolta della pubblicità e le strategie per rilanciare il prodotto stampato che, nonostante la crescita dei nuovi ca-nali digitali, continua, e probabilmente continuerà, a trainare l’editoria multicanale quotidiana.

L’altra sessione di lavoro sarà dedicata ad un tema innovativo ed affascinante: che cosa si può fare per sviluppare l’attitudine alla lettura dei “nativi digitali”, ovvero dei giovani, e giovanissi-mi, che sono nati, per così dire, con il web fra le pareti domestiche.

Sono, in entrambi i casi, temi “di frontiera”, dove nulla si può dare per scontato, e dove relatori e panelist avranno il loro da fare per sviscerare argomenti dai quali può davvero dipendere il “futuro da costruire”.

Come di consueto, tutti i lavori della mani-festazione saranno tradotti simultaneamente in italiano ed in inglese.

Il programma e tutti i dettagli logistici saranno distribuiti per posta ed email, e saranno pubblicati sui siti delle tre organizzazioni che promuovo la manifestazione: wan-ifra.org, fieg.it ed ediland.it.

Medprint 2011 conferma il ruolo strategico della carta stampata

L’edizione 2011 di Medprint (Fiera di Roma, 23-26 marzo) la mostra delle tecnologie per l’industria grafica, editoriale e cartotecnica del mediterraneo, ha chiuso i battenti all’insegna del cauto ottimismo. Guido Corbella, Amministratore delegato di Centrexpo, la società italiana leader nell’organizzazione di fiere per l’industria grafica, che ha promosso Medprint, non ha nascosto la soddisfazione di fronte ai risultati, che hanno visto la conferma degli 8500 visitatori di 4 anni fa, quando la crisi non c’era. Un successo che va al di là delle più rosee aspettative, che premia gli espositori, e fuga i timori legati alla necessità di spostare la data originale dell’evento, che avrebbe coinciso con il 17 marzo, proclamato giorno di festa nazionale per le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia.Medprint 2011 segna la riaffermazione importante del ruolo della carta, con la precisa indicazione che le nuove tecnologie, ben rappresentate anche all’interno della fiera, segnano nuovi traguardi, ma sostanzialmente fanno più grande la galassia della comunicazione senza cannibaliz-zare, se non marginalmente, i mezzi tradizionali. Il risultato ha anche confermato la centralità della ma-nifestazione per il Centro-Sud ed il suo consolidamento su questo mercato.

Guido Corbella, Amministratore delegato di Centrexpo

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La distribuzione dei prodotti editoriali, e la ge-stione delle rese dalle edicole, sono probabilmente l’area dell’industria della stampa meno toccata dall’automazione e dall’informatizzazione. Non è un caso che, nel nostro Paese, dove pure esistono alcune aziende che gestiscono la resa in automatico, esista un solo impianto in funzione che offra agli editori anche il ciclo completo della distribuzione. Questa linea è in funzione all’ADG Lanza, tratta ogni gior-no fra i 250 e i 300 titoli – una trentina di quotidiani, il resto sono periodici – con un volume medio di 150.000 copie nell’arco del-le ventiquat-tr’ore.

Fondata nel 1969 da Vin-cenzo Lanza, ispettore del Corriere del-la Sera con la passione per la tecnologia, e gestita oggi dalla seconda generazione di famiglia, rappresenta-ta dalle sorel-le Barbara e Teresa Lanza, l’Agenzia Di-s t r i b u z i o n e Giornali è stata una delle pri-me a dotarsi, agli inizi degli Anni Settanta, di un software specializzato nella distribuzione. Dal 1974 ha iniziato ad utilizzare un impianto per la movimentazione delle casse per la

distribuzione. Nel 2002, grazie ad una stretta col-laborazione con la Sitma di Spilamberto (Mo), si avvia il primo, ed al momento unico, impianto per la gestione automatizzata della distribuzione.

Automatizzare la distribuzione“L’innovazione è nel DNA della Lanza”- spiega

Filippo Punturieri, dell’ADG di Ferrara –“e la scelta di innovare radicalmente la gestione della di-stribuzione è avvenuta dopo un’attenta valutazione dei volumi trattati, dell’organizzazione del lavoro

e delle tecno-logie disponi-bili”.

La Lanza opera nelle province di Ferrara e Ro-vigo, dove di-stribuisce tut-ti i quotidiani locali e nazio-nali, tranne Il Gazzettino di Venezia, edizione di Rovigo. Sono una trentina di testate, alle quali vanno ad aggiunger-si oltre due-cento prodot-ti periodici.Un volume di lavorato che dagli anni Ot-

tanta è venuto via crescendo, fino a quando non è nata l’idea di introdurre una linea ad alta auto-mazione.

L’automazione delladistribuzione e della resa:l’esperienza di Lanza AdgAll’Agenzia Distribuzione Giornali Lanza, di Ferrara, è in funzione l'unico impianto esistente in Italia per l’automazione totale della distribuzione e della resa di prodotti editoriali. Sulle linee di produzione, sviluppate dalla Sitma, viaggiano circa 150.000 copie al giorno, con un volume fra i 250 e i 300 titoli gestiti nell’arco delle ventiquattr’ore.

Filippo Punturieri, responsabile dell' Agenzia Distribuzione Giornali Lanza di Ferrara, accanto alla consolle centrale del sistema automatico per la distribuzione dei prodotti editoriali ai punti vendita locali.

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L'automazione della distribuzione e della resa: l'esperienza di Lanza Adg TecnoMedia

“Oggi l’agenzia locale”- prosegue Punturieri – "è il fulcro della distribuzione dei prodotti stam-pati”. All’editore bisogna offrire un numero sempre maggiore di servizi, che vanno dalla consegna in edicola alle prime luci dell’alba del quantitativo corretto di copie, al ricupero della resa. Tutto deve essere contabilizzato e rendicontato, perché sulla base del venduto si calcolano gli emolumenti alla rete di vendita sul territorio. Il mondo dei distri-butori locali, osserva Punturieri, “si è evoluto in maniera esponenziale, con una serie di attività nuove, ma con scarsa propensione all'investimen-to in innovazione tecnologica”. L’agenzia di distribuzione locale è un intermediario evoluto, che non vende direttamente ma recapita ai commercianti sul territorio le copie da fornire ai lettori finali. Un lavoro dove la operatività manuale è ancora molta, e dove i costi di logistica si fanno sentire.

La soluzione per l’automa-zione della distribuzione è stata studiata assieme al fornitore “storico” di Lanza, la Sitma, azienda specializzata in solu-zioni per le sale spedizione dei centri stampa, con sedi e rete di vendita in ogni parte del mondo. L’impianto, finora unico nel suo genere ad essere stato installato in Italia, è nato, come ricordano alla Lanza, “sulla carta”; poi il

“ferro” è stato commisurato ai volumi di copie che dovevano essere trattati, e via via è stato perfezionato il software gestio-nale, anch’esso della Sitma.

“Sia per noi che per il forni-tore è stato un grosso impegno”, soprattutto per il fatto che oc-correva testare la soluzione sul campo, in un’area industriale dove l’automazione non è cer-tamente di casa. Presso il di-stributore locale, ogni giorno, si elabora il piano di diffusione alle edicole servite, sulla base delle informazioni di massima che arrivano dagli editori. Il sistema, e gli operatori di Ferrara, sanno in tempo reale quali testate e quante copie devono andare in lavorazione quotidianamente.

L’impianto Sitma provvede a lavorare tutto il distribuito,

collocando le copie all’interno di apposite casse in materiale plastico – impermeabile – per la spedizio-ne finale alle edicole. In pratica, dallo stabilimento del distributore Lanza, escono dei “Mini container” , dotati di chip digitale, dove è stato immagazzinato tutto il prodotto in distribuzione al singolo punto vendita.

Il procedimento per riempire queste casse si svolge su un'unica linea, sulla quale sono posizio-nati prima dei contacopie automatici, che contano e inseriscono automaticamente le copie dei prodotti nei "container" e, successivamente, dei tavoli a

I tavoli a LED per il conteggio manuale delle copie da inserire nei container, da trasportare ai punti vendita delle provincie di Ferrara e Rovigo

I contacopie automatici per il conteggio delle copie da inserire nei container del sistema di gestione della distribuzione.

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LED, dove il procedimento avviene manualmente. La differenza è legata sia alla tipologia del prodotto – un conto è spedire quotidiani, un conto è spedire testate periodiche in package con video cassette, Cd o altri gadget non editoriali – ed anche ai volumi da trattare per singola cassa. Di solito, quando ad una edicola si mandano molte copie, si procede in automatico; quando sono in lavorazione una/due copie per singola testata, si procede manualmente. “In ogni caso”- sottolineano alla Lanza –“il fattore umano è sempre fondamentale”, sia nella fase di pianificazione che nella gestione vera e propria delle operazioni.

Una volta che la cassa è riempita, il sistema genera un foglio riassuntivo di tutto il contenuto: quali testate e quante copie per ciascuna.Il “mini container” si chiude in linea e, sempre in linea, si genera l’etichetta con l’anagrafica dell’edicola. Mano a mano che le casse sono pronte, il nastro trasportatore le avvia alle sei bocche di uscita, dove vengono caricate su tre furgoni alla volta. Natural-mente prima partono le copie per le destinazioni più lontane, poi quelle per le edicole più vicine. Il software del sistema, sviluppato sempre da Sitma, offre particolari funzioni per gestire dei surplus in spedizione legati alle notizie di cronaca dell’ultimo minuto. L’editore comunica la variazione al distri-butore, ed in tempo reale si preparano casse con copie extra da inviare in determinate zone distri-butive. L’impianto di distribuzione tratta una media di circa 30.000 prodotti ogni novanta minuti, che finiscono, bene ordinate, nei “mini container”.

Gestire la resaPer la gestione della resa, l’edicolante riempie

le casse che, una volta arrivate al centro di smista-mento logistico, vengono aperte, e i prodotti sono

avviati su linee automatiche con lettori di codici a barre. Ogni pubblicazione è “acquisita” dal sistema con i dati della testata, e l’edicola di provenien-za, e smistata sulle quattro linee di lavorazione: macero, pallett per la resa all’editore, reparto di reinvio ai punti vendita – su richiesta specifica dei lettori locali - oppure lungo la linea dei prodotti “non riconosciuti”. L’impianto di resa tratta circa 1700 prodotti/ora, con una percentuale di “non riconosciuto” bassissima, non superiore al 4%. Si utilizzano gli stessi "container" dove campeggia, a caratteri cubitali, il logo “Proprietà Lanza”.

“Ma non si pensi alla pubblicità per il distri-butore”- sorridono a Ferrara. Il logo stampato a caratteri cubitali si è reso necessario dopo un primo periodo di test dell’impianto, perché i “mini con-tainer” erano di così buona qualità che andavano letteralmente “a ruba”… “Ne abbiamo trovati dai fruttivendoli, al mercato del pesce, in vari altri negozi”… insomma in posti dove certamente non si vendevano prodotti editoriali.

L’impianto per l’automazione della distribuzione e della resa, a regime, ha consentito a Lanza dei significativi risparmi sul fronte dei costi per il per-sonale, la certezza dei dati sui volumi lavorati, sia in uscita che in entrata, un lavoro certamente più pulito ed ordinato e una maggiore efficienza anche nel caso di variazione ai piani di distribuzione dei quotidiani locali a seguito di particolari notizie di cronaca dell’ultima ora.

I container di materiale plastico all'interno dei quali vengono avviati ai punti vendita i prodotti editoriali distribuiti da Lanza ADG

TecnoMediaPeriodico della ASIG

Associazione Stampatori Italiana Giornali

Via Sicilia 125, 00187 Romatel. 06 / 4883566 - fax 06 / 4883489

E-mail: [email protected]

Comitato Editoriale Vincenzo Borgogna, Roberto Poli, Paolo Polidori

Direttore responsabileLuca Michelli

hanno collaborato a questo numeroSalvatore Curiale, Giulia Leone

Segreteria di RedazioneElga Mauro

Registrazione del Tribunale di Roma n. 21 del 27-01-2010© ASIG Service S.r.l. - 2010 - Tutti i diritti riservati

Sede legale: via Ariosto 24, 00185 Roma

StampaSpedalgraf - Via dello Scalo Tiburtino 1 - 00159 Roma

Questo numero è stato chiusoin redazione il 31 marzo 2011

TecnoMedia è consultabile in Internet http://www.ediland.it

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IL NUOVO MICROSITO KODAK: UNA PIATTAFORMA DI DIALOGO CON I CLIENTI

Il nuovo microsito italiano di Kodak www.kodakworldb2b.it si presenta come un sito di facile accesso e di navigazione semplice. Le topic in home page danno accesso immediato ai diversi segmenti di mercato: stampa commerciale, packaging, quotidiani, editoria o stampa transazionale.

“Abbiamo strutturato il sito per segmenti,” spiega Alfredo Lorenzini, Marketing Manager, Kodak Italia, ”per dar modo all’utenza di scegliere la propria area di riferimento, in cui si ritrovano i prodotti più rispondenti alle necessità. La rigistrazione a questo microsito consentirà all’utente di ricevere delle e-newsletter dedicate e mirate al proprio segmento applicativo.”

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IL NUOVO MICROSITO KODAK: UNA PIATTAFORMA DI DIALOGO CON I CLIENTI

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Kindle e iPad a confronto: non stiamo parlan-do di pubblicità comparativa, o di uno “slalom parallelo” ad uso delle riviste specializzate, ma di qualcosa di molto più complesso, e promet-tente. Presso il Laboratorio di Eye Tracking dell’Università di Pavia, sotto la guida di Daniela Zambarbieri, ingegnere biomedico e professore associato di Strumentazione Biomedica, si sta conducendo una ricerca sperimentale per sco-prire come i “lettori” esplorino lo schermo dei tablet e quali strategie utilizzino per acquisire le informazioni. Il progetto di ricerca “E-READING - Valutazione della usabilità e funzionalità di eBooks ed eReading tools mediante analisi dei movimenti oculari” è finanziato dalla Fondazione Alma Mater Ticinensis nell’ambito del program-ma Promuovere la Ricerca d’Eccellenza (http://e-reading.unipv.it).

Dai risultati di questo progetto potranno scaturire indicazioni importanti su dove e come posizionare la pubblicità all’interno delle “schermate” delle nuove piattaforme, e su come articolare l’informazione, almeno per gli editori intenzionati a sviluppare nuovi prodotti da pub-blicare su iPad e Kindle, e non mere “repliche” digitali di quotidiani e periodici.

Tracciare la lettura“Le nostre ricerche”- spiega la professoressa

Zambarbieri- “utilizzano l’analisi dei movimenti oculari, brevemente eye tracking, che rappresen-ta una metodologia oggettiva e quantitativa per lo

studio dell’esplorazione visiva. Durante la lettura di un testo gli occhi si muovono, da sinistra verso destra, compiendo rapidi spostamenti (saccades) intervallati da pause di fissazione. Durante ogni pausa di fissazione, la cui durata è dell’ordine di 200-250 millisecondi, il sistema nervoso centra-le acquisisce ed elabora le informazioni visive, quindi riconosce le parole. In caso di difficoltà nella lettura gli occhi a volte compiono anche un rapido movimento verso sinistra per poter rileggere il testo”.

Le prime osservazioni sperimentali di questo comportamento risalgono addirittura al XVIII Secolo. In epoche più recenti, grazie anche alla evoluzione della tecnologia per la registrazione e per l’analisi dei movimenti oculari le ricerche nel settore si sono largamente sviluppate, conside-rando ad esempio quando e dove si verificano le pause di fissazione del testo, quando si innestano i movimenti inversi, in quale punto della pagina si concentra l’attenzione.

La videooculografia è la tecnica di registrazio-ne dei movimenti oculari maggiormente utilizzata per l’analisi della lettura. Questa tecnica sfrutta la generazione dei riflessi corneali per identifi-care mediante opportune telecamere la posizione della pupilla e di conseguenza la direzione dello sguardo rispetto al testo.

Nell’ambito del progetto E-READING, per l’analisi della lettura da dispositivi mobili, quali tablet e eReader, nel Laboratorio di Eye Tracking si utilizza un sistema di videooculografia “indos-

iPad e Kindle:la ricerca scientificaa supporto dell’editoriaMentre gli editori di tutto il mondo sono alla ricerca dei nuovi modelli di business per la comunicazione sui tablet, nei più avanzati laboratori universitari italiani ed esteri i ricercatori si danno da fare per scoprire le modalità con le quali i lettori “esplorano” lo schermo dei nuovi eReader per acquisire informazioni. Il Laboratorio di Eye Tracking dell’Università di Pavia ha di recente avviato un progetto di ricerca per valutare i processi di lettura e l’interazione fra l’utente e le piattaforme Kindle e iPad. Dai risultati potrebbero nascere nuove strategie per comunicare attraverso i nuovi media, e per rendere più efficace la pubblicità e più gradevole la lettura dei prodotti veicolati dai tablet.

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iPad e Kindle: la ricerca scientifica al servizio dell'editoria TecnoMedia

sabile” (in figura). Si tratta di un supporto simile ad un occhiale che viene indossato dal soggetto in esame. Su questo supporto sono posizionate due piccole telecamere. Una telecamera re-gistra il movimento dell’occhio mediante la tecnica di videoo-culografia. L’altra te-lecamera riprende la scena visiva di fronte al soggetto. Il softwa-re di analisi combina i segnali provenienti dalle due telecamere e permette la ricostru-zione del movimen-to di scansione, detto scanpath. Con un si-stema di registrazione indossabile il lettore è libero di muoversi e di muovere la testa nel modo più natu-rale. Sotto la “lente” di osservazione – è veramente il caso di dire così - sono finiti l’eReader Kindle, di Amazon, per gli eBook e l’iPad di Apple per i media di uso generico.

Il Laboratorio di Eye Tracking vanta una consolidata esperienza nel settore e ha condotto in anni recenti numerosi studi sull’analisi della “lettura” dei giornali on line e sulla “web usabi-lity”, applicando le metodologie di eye tracking alla consultazione dell’informazione on line, argomento al quale TecnoMedia ha dedicato un articolo sul numero 56 del Gennaio 2008. (n. Il testo è disponibile nel nostro archivio on line all’indirizzo www.ediland.it)

Indietro non si torna…L’indagine prende in esame i comportamenti

di diversi cluster di lettori di tablet, per lo più studenti universitari – le nuove piattaforme pun-tano al mercato dei cosiddetti “nativi digitali”, ovvero la generazione nata con Internet – clas-sificati in base alla familiarità con l’hardware e il software utilizzati.

Dai risultati preliminari emergono alcune in-dicazioni che offrono alcuni spunti interessanti.

- La “navigazione” non è così intuitiva come la pubblicità dei produttori di tablet vorrebbe far credere. Kindle ha uno scher-mo straordinario per leggibilità, che an-drebbe bene per ogni contenuto. Il lettore ha dimostrato, finora, che non tutto scor-re liscio nell’utilizzo dei piccoli tasti per la navigazione, soprat-tutto nei giovani abi-tuati alla tecnologia touch screen. Anche la tastiera QWERTY, sempre a causa delle dimensioni dei tasti e delle relative scritte non facilita l’usabilità del dispositivo.

- iPad: ha un’inter-faccia più intuitiva, con l’utilizzo del co-lore, un dettaglio per-cepito dall’occhio del lettore come valore aggiunto importante. Ottima la leggibilità generale dei testi, ma

nelle varie applicazioni, ed in particolare quelle di lettura degli eBook,l’interfaccia grafica crea spesso problemi soprattutto per la scomparsa/ricomparsa dei tasti funzione, la cui gestione non è sempre intuitiva.

- Anche il “tocco di re Mida” rappresenta talvolta un problema nell’utilizzo del “touch screen”. Come il personaggio mitologico, con la tecnologia dell’iPad tutto quello che si tocca si trasforma in qualcosa d’altro, ma non necessa-riamente… in oro.

Fuor di metafora, trasformare qualsiasi elemento “toccato” in qualcosa d’altro crea, so-prattutto nei lettori meno smaliziati, una certa inquietudine, che si trasforma in un generale rallentamento della lettura del dispositivo. Ciono-nostante, per i lettori dei giornali tradizionali, il “touch screen” sembra offrire potenzialità molto interessanti, perché è un implicito invito al lettore a scoprire dimensioni nascoste dell’informazione, con nuovi contenuti a distanza di un semplice

Elena, dottoranda in Ingegneria Biomedica, indossa il sistema di registrazione dei movimenti oculari durante una prova di lettura da iPad, sotto la guida della professoressa Daniela Zambarbieri.

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sfioramento.

- Indietro non si torna. O meglio, si tor-na pochissimo: i letto-ri dei tablet hanno, nei primi test, mostrato una scarsa propensio-ne a tornare sui loro passi. Una volta esplo-rata la pagina, si tira diritto, e si prosegue oltre. La pagina digitale non stimola i cosiddetti “percorsi inversi”, ovvero l’abitudine dell’occhio a ritornare alle righe, ed ai contenuti, anche più di una volta, una strategia, questa, molto diffusa nel consumo della tradiziona-le pagina stampata. Altro aspetto non trascurabile: mentre aprire un giornale stampato per accedere direttamente alla pagina che interessa è veloce ed intuitivo, nella versione digitale il giornale si pre-senta sempre dalla prima pagina e sembra essere più naturale scorrere in sequenza pagina dopo pa-gina, quindi anche le pagi-ne pubblicitarie.

A titolo di esempio, ri-portiamo i risultati di alcune prove preliminari di lettura su iPad dell’edizione digitale del Cor-

riere della Sera. Sullo schermo compare la pagina del giornale (come in figura), e in un’area sottostante è possibile attivare la visualizzazione delle anteprime delle pagi-ne successive, in una finestra scorrevole (View Content). Si è osservato sperimen-

talmente che il lettore per il 42% del tempo, ha effet-tuato “reading” – lettura attenta – dei contenuti, per l’8% ha cercato nelle an-teprime in View Content. Il 17% del tempo è stato impiegato per lo scrolling all’interno delle pagine, e il 33% è stato dedicato ad un’esplorazione globale. Questo per quanto riguar-da la “interazione” fra let-tore e piattaforma mobile.

Gli editori sono avvi-sati: la fase sperimentale del progetto è iniziata e quindi tra qualche mese saranno disponibili risulta-ti dettagliati su “come” si consumano i nuovi media, e quindi su quali strategie sviluppare per rendere i contenuti più agevoli, più

piacevoli e più efficaci agli “occhi” dei consuma-tori. Ne riparleremo anche noi a tempo debito.

Nuovi imprenditori “made in Italy”

Annunciare una nuova iniziativa imprenditoriale “made in Italy” fa sempre piacere, e ancor più quando la nascita avviene in tempi che certamente non sono dei migliori per la nostra industria. Carlo Olivieri, nota personalità dell’editoria italiana, dopo tredici anni di collaborazione diretta con Atex, ha deciso di mettersi in proprio, fondando una nuova società, MediaConnection, per offrire servizi tecnologici nell’area editoriale e, più in generale, nella consulenza aziendale. Carlo Olivieri ha già cominciato a proporre ad editori e

software house fornitrici in Ita-lia e in altri Pa-esi esteri, fra i quali Germania, Belgio e Brasile, sviluppo di pro-getti tecnologici che aderiscono a l pa rad igna SOA, Service Oriented Archi-tecture. Carlo Olivieri di MediaConnection

In alto: il software di analisi dei movimenti oculari presenta un tracciato registrato durante la lettura di una pagina di un quotidiano italiano pubblicata su iPad (in basso).

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La stampa digitale per l'industria dei giornali: trend e prospettive TecnoMedia

Quali saranno i – prevedibili - trend di mercato per la stampa digitale applicata all’industria dei giornali? Se lo sono chiesti i numerosi partecipanti al TecnoMeeting organizzato dall’ASIG – Associa-zione Stampatori Giornali – lo scorso 24 novembre, presso la sede milanese della Federazione Editori. A rispondere, o almeno a fornire elementi concreti per delineare le tendenze di una tecnologia – la stampa digitale applicata ai giornali – che comin-cia a proporre, all’estero ed in Italia, esperienze concrete, e di successo, sono venuti alcuni dei più importanti fornitori internazionali: HP, Infoprint Solutions Italia (Gruppo Ricoh) e Kodak.

Le opportunità del digital printingCosa rappresenta, a fine 2010, la stampa digi-

tale nei confronti del mercato dei giornali? Enrico Barboglio, Presidente 4IT Group e Fausto Ceolini, Presidente di Xplor Italia – in rappresentanza degli utenti e fornitori di prodotti e servizi per la creazione, modifica, stampa, pubblicazioni on line e spedizione di documenti elettronici e di in-formazioni a dato variabile – hanno proposto uno scenario focalizzato sui ridotti volumi di stampa. Il digitale, in questo particolare caso, potrebbe inserirsi nei workflow produttivi. Altre nicchie di mercato potrebbero nascere, forse più all’estero che non in Italia, dallo sviluppo di microzone diffusionali dove sfruttare la stampa del dato variabile diretto a lettori/abbonati. La produzione di pubblicazioni specializzate, edizioni speciali a tiratura limitata e, ancora, prodotti a contenuto “targettizzato” – come è il caso del quotidiano tedesco Niiu, lanciato come un container di con-tenuti tematici scelti dai lettori via web, ed ancora in fase di test – potrebbero diventare altrettante aree nelle quali il digitale avrebbe possibilità di svilupparsi.

Un’indagine di WAN-IFRA, dedicata alle aspet-tative dei centri stampa giornali internazionali verso le opportunità del digitale, poneva al primo posto, fra i “vantaggi” derivanti dalla nuova tecno-logia, il taglio dei “costi” in produzione, al secondo posto la “produttività”, al terzo la “qualità”.

Relativamente a quest’ultima, non sembrano esserci troppi dubbi.L’avvio in produzione su rotative digitali, e sia pure in un numero molto ridotto di copie, di molte decine di quotidiani di diverse parti del mondo, da USA Today al Financial Times, da Le Monde al Corriere della Sera, la Repubblica, il Giornale, la Gazzetta dello Sport, El Pais e numerosi altri ancora, dimostra che la qualità ottenibile, sia nei testi in nero che nella quadricromia, è ritenuta più che accettabile dall’industria.

Decisamente più articolate sono le considera-zioni sui numerosi “capitoli” aperti nel dossier “quotidiano digitale”, che vanno dagli interro-gativi economici ad una più generale riflessione su come, e in quali termini, la “rotativa digitale” possa contribuire al futuro della carta stampata, sempre in termini di bassi volumi di tiratura, sti-molando una riorganizzazione del flusso di lavoro complessivo.

Investimenti, costi, velocità e materiali di consumo-Investimenti. E’ un capitolo fondamentale

anche se, forse, non il più delicato. Le macchine da stampa digitale, a conti fatti (fine 2010), si attestano attorno ai 2 / 2.5 milioni di Euro, un in-vestimento che, in tempi non rosei per il prodotto cartaceo, gli editori e gli stampatori considerano ancora molto impegnativo. Chi garantisce di tro-vare lavoro sufficiente per ammortizzare questi volumi di acquisto, soprattutto in un mercato la cui

La stampa digitale per l’industria dei giornali:trend e prospettiveStampa digitale ed industria dei giornali: quali sono trend di mercato ? Se lo sono chiesti i partecipanti al TecnoMeeting organizzato dall’ASIG lo scorso mese di novembre. Molte le domande, cui hanno fatto seguito risposte da parte dei fornitori che, pur con tutti i distinguo tecnologici legate alle diverse soluzioni proposte, hanno individuato una serie di trend di mercato condivisi.

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evoluzione tec-nologica è ancora effervescente, e la macchina rischia una obsolescenza di mercato molto rapida? Si domandano i presenti. Dagli inizi del 2011 al tradizionale “giro di boa” di Drupa 2012, qualche numero potrebbe cambiare, e con lui qualche scenario relativo ai prodotti da trasferire sul digitale. Ma sul questo fronte, gli interrogativi restano aperti:

-Velocità. La tecnologia (fine 2010) pro-pone linee di stampa e finishing integrate in grado di produrre intorno alle 1.800 copie / ora, circa la metà del volume di stampa che, per rendere vantaggiosa la stampa digitale, si ipotizza sul singolo titolo prodotto. Più ra-pide saranno le “rotative a bobina digitali” e più possibilità avranno di fare breccia negli stabilimenti per giornali quotidiani. Tutti i fornitori stanno lavorando intensamente in quest’area, dove molto potrebbe arrivare da nuove soluzioni nelle linee di fini-shing, il tradizio-nale “collo di bot-tiglia” di queste applicazioni.

- C o s t i . M a q u a n t o c o s t a stampare una co-pia in digitale? Di-pende dalla copia, rispondono tutti i fornitori, per-ché le variabili in gioco, legate es-senzialmente alla

copertura del colore in pagina, sono troppe per poter definire, in astratto, un costo teorico. Bisogna effettuare conteggi sulla singola copia, valutando caso per caso la presenza del colore, sia nelle foto di cronaca che nelle pagine pubblicitarie. Un concetto, per la verità, non molto incoraggiante in un mercato, l’Italia, che ha pe-santemente investito in gruppi di stampa full color proprio a ridos-so della crisi mondiale. In linea di massima, il break even di con-venienza fra digitale e offset, per una singola testata, è fissato, da tutti i fornitori, a fine 2010, attor-no alle tremila copie. I reparti di ricerca e sviluppo internazionali

hanno circa 18 mesi davanti a loro per arrivare, a Drupa 2012, con proposte che innalzino la soglia di profittabilità a favore del digitale, “alzando l’asticella” verso le cinquemila copie.

-Materiali di consumo. L’orientamento preva-lente verso le tecnologie inkjet non è destinato a portare, almeno a quanto se ne sa a fine 2010, van-taggi sul fronte delle reperibilità dei materiali di

consumo. I “pigmenti digitali” sono venduti dallo stesso produt-tore della macchina da stampa, e questa è un’altra difficoltà, e non da poco, nei rap-porti con l’industria

Sopra: Enrico Barboglio, Presidente 4IT Group. A destra: Fausto Ceolini, Presidente Xplor Italia.

Il pubblico di stampatori, editori e fornitori di tecnologie che ha seguito i lavori del TecnoMeeting di ASIG

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La stampa digitale per l'industria dei giornali: trend e prospettive TecnoMedia

dei giornali. Gli stabilimenti ita-liani, da tempo, praticano la po-litica della forni-tura multipla, e chiedono ai forni-tori dell’hardware una vera e propria “certificazione” circa l’impiego di materiali di consumo prodotti da Case fra loro in concorrenza. Questo scenario, al momento, non è replica-bile nell’area del digitale, e il vincolo della fornitura dell’inchiostro da parte del-lo stesso produttore della macchina è un problema non di poco conto.

-Flessibilità nei formati nell’impiego della bobina. L’Italia, anche dopo l’av-vento del full color nei giornali, che ha coinciso, in molti casi, con una rivisita-zione grafica dei prodotti-quotidiani, resta uno dei mercati più “anar-chici” per quanto riguarda i formati. L’idea di ridurre a uno, due standard, le dimensioni del giornale non ha mai fatto breccia nel mercato.La produzione delle testate su macchi-ne digitali a bo-bina, per contro, richiede una no-tevole flessibilità nell’adattare, sia pure all’interno di misure com-patibili, altezza e larghezza dei giornali stampati in offset.Nei cen-tri stampa multi prodotto, come è il caso della Miller

di Malta, dove si lavorano oltre sessanta titoli diversi a notte, quasi tutti gli editori hanno dovuto fare i conti con lievi mo-difiche di formato, per adattare le testate alla dimensione delle bobine.

Quanto più le macchine di-gitali aumenteranno in flessi-bilità, e quanto più gli editori sapranno adattarsi, tanto più si potrà immaginare la crescita della tecnologia digitale nella produzione dei giornali.

-Tecnologie e orga-nizzazione del lavoro. Su pochi argomenti si verifica una conver-genza di opinioni così forte come sulla consi-derazione che l’intro-duzione della stampa digitale in azienda sia legata alla possibili-tà, e disponibilità, a riconsiderare il flus-so produttivo nel suo complesso. Una delle ipotesi che si fanno, a tale riguardo, è quella di ripensare il costo/copia come costo/co-

pia/consegnata, ovvero, come si legge anche in al-tra parte di questo numero della rivista, immaginare un ciclo di “stampa” in fun-zione, o comunque in più stretto collegamento, con il ciclo della “distribuzione” nelle zone di lettura, coin-volgendo in questo progetto professionalità e funzioni fra loro culturalmente e storicamente diverse.

Di alcuni di questi argo-menti si tornerà a parlare anche in occasione della XIV Edizione di WAN-IFRA Italia, la Conferenza inter-nazionale per l’industria editoriale e della stampa italiana, promossa da WAN-IFRA, FIEG e ASIG, che si svolgerà il 9 e 10 giugno prossimi a Firenze.

Dall'alto: Gabriella Moretti (HP), Moreno Tartaglini (Infoprint Solutions Italia-Gruppo Ricoh), Mike Jackson (Kodak), che hanno presentato esperienze e soluzioni sviluppate dai fornitori di tecnologie

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Innovare semplificando: gli investimenti per battere la crisi TecnoMedia

Innovare semplificando:gli investimentiper battere la crisiProsegue la nostra indagine sui progetti di ricerca e sviluppo dei più importanti fornitori internazionali dell’industria dell’editoria e della stampa quotidiana. Questa volta abbiamo intervistato Sandro Provera, Amministratore di Ferag Italia, consociata del gruppo WRH, uno dei leader mondiali nella fornitura di soluzioni per gli impianti di post-stampa, spedizione e finishing.

TecnoMedia (TM)- Che cosa vi hanno insegna-to i due anni di crisi mondiale appena trascorsi?

Sandro Provera, Ferag Italia (SP) – Il biennio appena passato è stato difficile per tutti. Noi ab-biamo percorso tre strade: investimenti in ricerca e sviluppo, nonostante la crisi, semplificazione delle soluzioni tecnologiche, apertura di nuovi mercati.

TM- Nuovi mercati rispetto all’industria gra-fica?

SP- Certamente l’area grafica resta il nostro core business di riferimento, dove Ferag vanta un grande patrimonio di credibilità.

Ma con 3500 brevetti internazionali, ci siamo chiesti se non fosse stato possibile applicare le nostre soluzioni ad altri ambiti industriali, adattan-do le tecnologie a prodotti diversi. Ferag AG – la capogruppo – ha risposto positivamente a questo interrogativo, ed ha fondato la Ferag Intralogistic, che ha come compito quello di sviluppare ingegne-rizzazione in progetti applicati al settore trasporti e logistica.

Altre aree nelle quali siamo già operativi sono l’alimentare, l’automobilistico ed il farmaceutico.

In ognuno di questi settori sviluppiamo solu-zioni ad alto valore aggiunto, anche se, lo ripeto, il mercato di riferimento è, e continuerà ad es-sere in futuro, l’industria grafica e della stampa quotidiana.

TM- Che cosa vi hanno chiesto, nei due anni passati, i clienti di quest’area?

SP- All’estero, specialmente in uno dei mercati di riferimento mondiale, la Germania, si punta molto sul marketing di prodotto. Il giornale non è solo un mezzo di informazione, ma è sempre più proposto come un veicolo per portare pubblicità ai lettori.

Il 90% delle testate quotidiane di quel Paese ha l’inserimento, settore nel quale Ferag ha sviluppato soluzioni di avanguardia. Gli editori hanno chiesto, ed ottenuto, impianti per l’inserimento di depliant, riviste ed altri supplementi editoriali all’interno della testata-giornale.

Altra richiesta, molto diffusa, l’automazione, non solo per ridurre il personale ma per aumen-tare la qualità della lavorazione del prodotto distribuito.

TM-E in Italia?SP- In Italia non esiste, o è ridotta ai minimi

termini, la pubblicità commerciale inserita nei giornali, e per quanto riguarda l’automazione, che pure si vorrebbe, ha trovato difficoltà perché le modifiche nell’area delle risorse umane sono difficili da effettuare.

TM- E a proposito di risorse umane, come ha reagito Ferag Italia al biennio di crisi?

SP- Abbiamo mantenuto la stessa struttura, ab-biamo mantenuto le quote di mercato, mantenendo più o meno gli stessi fatturati, con una variazione nell’ordine del 10%.

Molto probabilmente, siamo stati gli unici a non avere tagliato risorse né posti di lavoro.

TM- Quali previsioni fate per i prossimi anni?

SP- Crediamo che i quotidiani, nei mercati più avanzati, continueranno a dover affrontare delle riduzioni di volume, anche se, probabilmente, inferiori a quelle sofferte nei passati due anni. I giovani leggono sempre meno i giornali, e anche su Internet non è che l’abitudine alla lettura si vada diffondendo.

Il consumo della parola scritta è un problema culturale. Certo continueranno a pesare anche le

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differenze locali: in Ger-mania la propensione alla lettura è ancora molto forte, più marcata che in altri mercati europei.

TM- Ferag come si sta attrezzando?

SP- Noi stiamo puntan-do sull'innovazione e sulla semplificazione tecnolo-gica.

TM- Semplificazione?SP – Siamo arrivati ad

un punto in cui i prodotti più tradizionali del nostro segmento di mercato, l’area post –stampa, difficilmente possono essere reinventati. Piuttosto, crediamo che possano essere semplificati e resi ancora più au-tomatici. Tutte le nostre regolazioni sono ormai servo assistite, e stiamo puntando in direzione dell’impiego di componenti di mercato standard. I sistemi di gestione software, un tempo su piattafor-me proprietarie, oggi stanno migrando su sistemi operativi di mercato, Apple, Microsoft, PLC. Ciò significa, per esempio, poter gestire tutto il sistema di post-stampa in remoto, magari anche da casa propria, via web.

Un altro vantaggio, per gli stampatori, è quello che i corsi di training per i tecnici di gestione, che prima duravano settimana, oggi si sono ridotti a pochi giorni. Abbiamo anche sviluppato soluzioni di training on line e di telemanutenzione.

TM- E riguardo all’innovazione?SP- Abbiamo continuato ad investire, nonostan-

te la crisi, nello sviluppo di nuovi prodotti. La terza

piega con il punto metallico, l’inserimento sul si-stema di trasporto, l’alimentazione con il controllo automatico delle copie mancanti sono solo alcuni degli esempi. Nelle ultime edizioni di IFRA Expo al nostro stand non sono mai mancati nuovi prodotti.Noi crediamo che nei prossimi anni assisteremo ad un merger progressivo di prodotti commerciali e quotidiani lavorati sulle stesse linee di raccolta e spedizione. Abbiamo in gestazione altri prodotti molto innovativi e flessibili, che prevediamo di avere pronti per il naturale appuntamento mon-diale dell’industria grafica, la Drupa 2012.

Non abbiamo mai smesso di credere nell’inno-vazione, e paradossalmente potrei anche dire che non abbiamo mai investito tanto come in questi anni di crisi. Innovare, semplificare e rendere i prodotti più flessibili ed automatici possibile sa-ranno le linee guide del nostro gruppo anche per i prossimi anni.

Argi rinnova le Cariche sociali

L’Argi – Associazione Rappresentanti Ufficiali e Produttori/Distributori in Italia di Macchine, Sistemi e Prodotti per il settore grafico – ha riinovato le Cariche sociali per il triennio 2011-2013. L’Assemblea generale dei Soci, che si è riunita lo scorso 30 marzo presso la sede di Macchingraf a Ospiate di Bollate (Mi), ha eletto Presidente Francesco Crotti, Business Area manager di HP, che sucede nel mandato a Giorgio Brambilla. Vice Presidente è stato nominato Luigi Summa, di R.G., e Consiglieri, sempre per il triennio 2011-2013, sono stati eletti Antonio De Serio, Agfa-Graphics, David Marinoni,

Ass.Graf ,Joachim Nitschke, KBA Italia, Giuliano Bianchet, Kodak, Sergio Fran-zi, Macchingraf,Luigi Zucchetti, Manroland, Bernd Volken, Müller Martini, Roberto Levi, Printgraph, Claudio Semenza, Tresu Italia. Alla Direzione è stata confermata Fabrizia Cambiaghi

Sandro Provera, Amministratore Ferag Italia

Francesco Crotti, Business Area manager di HP

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L’evoluzione di Polopoly 10 rende il sistema più efficiente nella pubblicazione dei contenuti digitali tramite una nuova interfaccia utente che

ottimizza le attività del web editor riducendo gli step per pubblicare i contenuti, keyboard shortcuts, una migliore gestione delle finestre a tab, un maggior controllo delle pagine web con tools WYSIWYG mirati all’editing e al ripo-sizionamento dei contenuti in pagina, avanzate funzionalità di ricerca potenziate da Atex Text Mining per facilitare il riutilizzo dei contenuti e una nuova interfaccia di moderazione dei con-tenuti basata su HTML5 e web2.0 che aiuta il moderatore nella gestione dei contributi forniti degli utenti.

La release 10 rappresenta un passo impor-tante nell’evoluzione di questo prodotto che si traduce in un aiuto sostanziale nel controllo e nella gestione delle complessità inerenti ai flussi di lavoro multimediali.

La nuova release Atex Web CMS Polopoly 10 è progettata per ottimizzare i workflow delle redazioni webAtex rilascia la nuova versione della soluzione di Web Content Management Polopoly 10 finalizzata a migliorare i flussi di lavoro per la pubblicazione multicanale. Polopoly 10 integra inoltre il nuovo motore di ricerca open source enterprise Solr, permette agli utenti di effettuare ricerche full-text e di migliorare la presentazione dei risultati ottenuti. L’unione di Polopoly 10 con il motore di analisi semantica Atex Text Mining facilita il riutilizzo dei contenuti su device diversi incrementando i profitti.

Atex Global Media S.p.A.Via B. Crespi, 57 - 20159 MilanoTel: 02 36658.1 Fax: 02 36658.555www.atex.com

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TecnoMedia n. 73, giugno 2012

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“Creare un’edizione per il tablet con poco sforzo, partendo da contenuti già esistenti, è stato il Sacro Graal di tutti gli editori sin da quando, due anni fa, la prima versione dell’iPad è stata messa sul mercato” ricorda Massimo Barsotti, VP Marketing di EidosMedia. ”L’ultima versione di Méthode Tablet Publishing, l’estensione per la pubblicazione su tablet alla nostra piattaforma editoriale, è davvero molto vicina a quell’ideale, gra-zie alla fortissima integra-zione con i flussi di lavoro dei diversi canali - print, Web e tablet”.

Méthode Tablet Publi-shing consente ora alle edizioni tablet e a quel-le print di condividere lo stesso “timone” (page plan). Gli articoli e gli oggetti grafici vengono trascinati dall’edizione print ai layout preparati per l’edizione tablet e auto-maticamente ne assumono la formattazione.

Le versioni portrait e landscape per tablet sono

create in parallelo. Le Photo galleries e gli altri oggetti multimediali creati per il Web sono inte-grati utilizzando le stesse funzionalità.

Sebbene la paginazione e la formattazione del contenuto siano in gran parte automatiche, lo staff redazionale può intervenire manualmente in qualsiasi fase del flusso produttivo, apportando tutte le modifiche desiderate tramite l’impiego degli stessi strumenti grafici già in uso per la produzione cartacea

“Se si sceglie di usare l’opzione che garantisce il massimo automatismo, l’edizione per tablet è creata e gestita come se si trattasse di una nuova edizione” spiega Ismail Gazarin, Chief Technolo-gy Officer di EidosMedia. “Quindi, la produzione delle edizioni per tablet, con entrambi gli orienta-menti portait e landscape, può essere pianificata in parallelo con l’impiego di un numero di risorse aggiuntive davvero esiguo, e con il vantaggio di avere il completo controllo e una totale visibilità su tutte le fasi del processo produttivo”.

Méthode Tablet Publishing - la nuova generazioneL’ultima release della piattaforma di EidosMedia per la pubblicazione su tablet apre una nuova strada nell’integrazione multicanale e nel ciclo di produzione redazionale.

EidosMedia Spa Corso Vercelli, 40 20145 Milanotel. 02-36732205 Fax: [email protected]

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Utilizzare l’ambiente grafico “Méthode print” per la produzione dei layout per tablet, garantisce benefici anche per quelle pubblicazioni che han-no cicli più lunghi, come le riviste e i periodici.

“Méthode” continua Ismail Gazarin, “oggi dispone di un insieme di funzionalità grafiche talmente completo da poter competere con i migliori prodotti di mercato dedicati al disegno e alla composizione di pagine. Queste funzioni vengono già usate per la produzione di numerose riviste, rispondendo alle esigenze più impegnati-ve a livello di grafica e layout”.

Gli stessi strumenti possono ora essere utilizzati per la creazione di pagine per il canale tablet gra-ficamente molto ricche. Audio, video ed elementi interattivi come widget, photogallery, finestre pop-

up sono poi impaginati direttamente sul layout, permettendo la creazione di layers dinamici.

Le pubblicazioni per tablet vengono poi esportate in formato PDF, arricchito da un layer dinamico basato su HTML5, CSS3 e Javascript. Questo permette la combinazione di grafica di alta qualità e testo zoomabile con una navigazione intuitiva e ricche funzioni interattive.

“Siamo convinti che quest’ultima evoluzione di Méthode sia tecnologicamente molto impor-tante per gli editori intenzionati a fornire un valore aggiunto in questo mercato” aggiunge Gabriella Franzini, CEO di EidosMedia. “La nostra soluzione sarà sicuramente apprezzata da chi, producendo edizioni quotidiane, lavora con tempi particolarmente ridotti”.

EidosMedia è stata selezionata per Elite, il progetto di Borsa ItalianaBorsa Italiana ha selezionato EidosMedia per Elite, l’iniziativa che si propone di sostenere in modo concreto le aziende italiane a maggiore tasso di crescita.

EidosMedia è stata selezionata da Borsa Italiana per prendere parte a una propria ini-ziativa che ha come obiettivo quello di sostenere la crescita delle PMI italiane che possiedono il maggiore potenziale di crescita.

Il programma Elite si propone di fornire alle aziende selezionate, già meritevoli e orientate alla crescita, una piattaforma di strumenti e ser-vizi pensata per accrescere la visibilità a livello internazionale e accedere a capitali e a importan-ti partner nei settori pubblico e privato.

Le trenta società Elite hanno un tasso di crescita medio anno su anno del 20%, sono ete-rogenee per dimensioni e provengono da settori che vanno dall’high-tech a quelli legati alle tradizio-nali aree dell’eccellenza

italiana, quali la moda, l’alimentazione e il de-sign.

“Siamo felici di essere stati scelti per questa iniziativa così importante” afferma Gabriella Franzini, Amministratore Delegato del Gruppo EidosMedia. “La nostra società ha avuto un’im-pronta internazionale sin dalla propria fondazio-ne avvenuta oltre dieci anni fa, ma le risorse e il supporto che Borsa Italiana sarà in grado di fornire all’interno di questa iniziativa saranno fondamentali per consolidare ed estendere la nostra presenza a livello internazionale”.

Il programma Elite verrà condotto da Borsa Italiana in collaborazione con il Ministero dell’Eco-nomia e delle Finanze, Confindustria, ABI, Boc-coni e Academy.

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TecnoMedia n. 68, marzo 2011

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Le numerose riviste di settore, i seminari e le conferenze svolte sul tema della “stampa ibrida”, hanno dedicato ampio spazio a temi quali: come passare alla stampa ibrida e perchè investire sul metodo ed esperienze di best practice, non si è ancora giunti ad un’interpretazione comune del termine “stampa ibrida”. Da una ventina d’anni ormai, gli editori di gior-nali incorporano pagine heatset in una produzione prevalentemente coldset. Goss International van-ta una vasta esperienza pratica in proposito: sono un centinaio le linee di stampa Goss® con forno, installate nel mondo, per la produzione di giornali, alcune delle quali risalenti ai primi anni ’90.

Goss Universal® dispo-ne di un parco macchine di circa 5000 unità di stampa, il 15% delle installazioni delle rotative Goss Univer-sal® a otto pagine stampa normalmente prodotti com-merciali e semicommercia-li heatset, oltre a pagine coldset. Quindi, l’esperien-

za della stampa roto-offset “ibrida”, maturata dall’industria mondiale in questi trent’anni, sug-gerisce una maggiore concentrazione sulle tec-nologie veramente innovative che differenziano il panorama ibrido dei nostri giorni.

Goss International ha sviluppato innovazioni molto importanti e ha realizzato progetti rivolu-zionari per gli editori e gli stampatori di tutto il mondo con l’obiettivo di far fronte alle esigenze di supporto che una produzione ibrida comporta giornalmente. Per massimizzare il nuovo flusso di entrate, ogni azienda editrice deve essere in grado di potenziare la qualità della propria pro-duzione, conferendole un profilo e un prestigio superiori. Ancora più importante, se ne deve recuperare il costo nel più breve tempo possibile. Dopo l’investimento iniziale in apparecchiatu-re, la più grande sfida in questo senso sta nel mantenere efficienza, qualità e massimo utilizzo della rotativa. A tal fine, Goss si è concentrata

Evoluzioni ibrideA distanza di alcuni decenni dalla scelta, compiuta dagli editori di giornali in Medio ed Estremo Oriente, di utilizzare regolarmente funzionalità heatset, oggi è ampiamente diffusa l’abitudine di abbinare la produzione heatset e coldset. Importanti testate di grossa tiratura hanno scelto la produzione heatset di sovraccopertine, sezioni e supplementi, con l’obiettivo di attrarre un numero sempre maggiore di inserzionisti e lettori e, mantenere, all’interno dell’azienda, le attività inerenti le proprie pubblicazioni.

Goss InternationalGreenbank Street - PrestonLancashire PR1 7LA - EnglandTel: +44.1772.257571Fax: +44.1772.885698info@gossinternational.comwww.gossinternational.com

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sul perfezionamento delle tecnologie basilari, in modo da rendere possibile un’elevata qualità costantemente ripetibile e di ridurre al minimo i tempi di cambio di prodotto, l’ intervento ma-nuale e gli scarti.

Il vantaggio sull’inchiostrazionePer ottenere un modello di produzione ibrida

efficiente si devono superare notevoli ostacoli, non ultimo il fatto che gli inchiostri heatset e coldset hanno caratteristiche molto diverse. Gli inchiostri coldset sono a base oleosa; l’inchiostro non “si fissa” e per seccare fa piuttosto affida-mento sull’assorbimento dell’olio da parte della carta. Gli inchiostri “heatset”, invece, sono a base di solvente, per cui è necessaria l’applica-zione di calore per far evaporare il solvente e ottenere un prodotto asciutto. Benché da anni si stiano sviluppando inchiostri ibridi dedicati, richiedono tuttora un certo perfezionamento e sono anche costosi.

Riuscire ad evitare tali complicazioni dell’in-chiostro è un notevole passo nella direzione giusta. Perché questo sia possibile è essenziale l’eccezionale funzionalità dell’inchiostrazione digitale Goss® DigiRail™.

Il sistema d’inchiostrazione digitale Goss DigiRail utilizza pompe a ingranaggi in linea, di alta precisione e bassa coppia, che alimentano singole valvole “elettropneumatiche” controllate

digitalmente, che a loro volta forniscono al treno d’inchiostrazione un flusso di impulsi d’inchiostro dosati di precisione. Le pompe a ingranaggi sono racchiuse in un collettore – un’unità ermetica – che invia in modo uniforme alle pompe a in-granaggi una mandata controllata di precisione di inchiostro fresco e non contaminato, fornito da un sistema pressurizzato. A differenza di altri sistemi d’inchiostrazione, non ci sono altri tubi esterni, lame o servomeccanismi, che spes-so provocano l’inquinamento o l’inaffidabilità dell’inchiostro. Il che assicura dei notevoli van-taggi per la pulizia, nonché nella riduzione della manutenzione e degli scarti di inchiostro.

Quando si tratta di cambiare inchiostro du-rante una produzione ibrida, è proprio questa semplicità della pulizia a fare una grande dif-ferenza.

Alla fine del lavoro, prima del cambio, l’in-chiostro viene rimosso dal treno d’inchiostra-zione, che viene lavato automaticamente, dopo di che l’inchiostro in eccesso viene eliminato dal rullo a bassa velocità per mezzo di un raschietto pneumatico. Dopo lo spurgo, le valvole (elettrop-neumatiche) automatiche dei tubi di alimenta-zione provvedono alla “commutazione” della mandata ed ha luogo la preinchiostrazione del treno d’inchiostrazione, per una messa in mac-china veloce. L’intera procedura è automatizzata e basata su dati digitali, senza nessun intervento

I forni Goss Contiweb sono da tempo il punto di riferimento nella stampa roto-offset heatset, all’avanguardia in fatto di qualità, efficienza e disegno ecologico

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manuale, per cui diventa un processo quanto più possibile industriale. Il sistema d’inchiostrazione Goss DigiRail adesso è disponibile sulle rotative commerciali e per giornali, per cui il cambio industrializzato dell’inchiostro è alla portata di editori di qualsiasi calibro, che si tratti di una nuova rotativa o di retrofit.

Il calore e il suo ruoloUn’altra sfida di rilievo presentata dalla

produzione ibrida è il fatto di dover controllare e tener conto dell’effetto del calore sulla carta, in particolare quando si tratta di abbinare di-versi tipi di carta. Per la produzione heatset, ad esempio, di una sovraccopertina, di un inserto o supplemento ottimizzato, può essere necessaria una carta di giornale di qualità superiore o una carta patinata di bassa grammatura, mentre la sezione principale della pubblicazione è stam-pata su normale carta di giornale. I due tipi di carta hanno una reazione diversa all’inchiostro, all’acqua e alla temperatura, per cui si rischia di avere dei prodotti molto diversi durante la piega e la legatura.

L’asciugatura del nastro stampato è un pro-cesso di precisione che richiede un controllo costante e rigoroso. L’applicazione di calore deve essere bene equilibrata e regolata con precisio-ne in base ai prodotti di consumo utilizzati. Un eccessivo apporto di calore, ad esempio, può al-terare le caratteristiche della carta, rendendola friabile, poco flessibile e difficile da trattare con successo durante la piegatura e altre opera-zioni dopostampa. L’eccessivo calore può anche incidere negativamente sulla stesura e finitura

dell’inchiostro. Se il calore è insufficiente, l’inchiostro e la carta non si asciugano abba-stanza e provocano problemi quali controstampa e accumulo di inchiostro. L’introduzione di rulli di raffreddamento mira a controbilanciare e riequili-brare la temperatura elevata del nastro dopo l’asciugatura, in modo da ristabilizzare le proprietà dell’inchiostro e della carta prima che il nastro venga sottoposto alle operazioni di finitura.

Se si vuole assicurare che ogni stampato finito soddisfi le aspettative, è essenziale avere e mantenere il controllo, ed è in questo che si mette in evidenza l’esperienza a lungo termine e all’avanguardia dell’industria

nell’asciugatura del nastro.I forni Goss Contiweb sono da tempo il punto

di riferimento nella stampa roto-offset heatset, con Goss Ecocool® e i suoi forni Goss Ecoset™ di prossima generazione all’avanguardia in fatto di qualità, efficienza e disegno ecologico. Oltre ad offrire il potenziamento della qualità di stampa grazie all’eliminazione di un accumulo di condensa, la tecnologia Goss Ecocool assicura la tensione uniforme del nastro. Il che significa che si riduce al minimo il rischio di rotture del nastro a qualsiasi velocità, indipendentemente dalle caratteristiche della carta, dalla distribu-zione dell’inchiostro o dalla larghezza di bobina. Il sistema di controllo incorpora dei sensori di registro laterale del nastro, in configurazione a circuito chiuso, per guidare il nastro sull’intera lunghezza del forno. Posizionati sul primo rullo di raffreddamento, questi sensori eliminano il bisogno di una guida separata della bobina e per-mettono una stabilizzazione migliore e graduale del nastro durante tutta la produzione. Rulli di raffreddamento concavi tendono il nastro, ren-dendolo più stabile e meno soggetto a danni.

La premiata tecnologia Ecocool di riumidi-ficazione del nastro è un’ulteriore salvaguardia che assicura il controllo sul comportamento della carta. Durante l’asciugatura della carta, l’acqua evapora, provocando la contrazione della car-ta. La riumidificazione della carta subito dopo l’asciugatura ha il vantaggio di ripristinare le dimensioni originali della bobina. Dopo la le-gatura o il taglio del prodotto finito, non ci sarà nessun’altra variazione dimensionale della segna-tura in connessione con l’umidità ambientale.

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Un insieme di tecnologie Al centro stampa della Independent News &

Media, a Newry, in Irlanda del Nord, lavorano circa quaranta operatori, suddivisi in tre turni di lavoro, in grado di regolare alla perfezione la produzione mista heatset/coldset dell’impianto di stampa. La progettazione compatta della rotativa Goss FPS™(Flexible Printing System), compren-dente quattro torri di stampa in configurazione 4x2, tre torri di stampa heatset in configurazione 5x2 con forni e due piegatrici, garantisce un vo-lume settimanale di circa 3 milioni di copie, di cui oltre 700 mila con tecnologia heatset.

Il sistema FPS è altamente automatizzato e fa affidamento sul sistema di inchiostrazione Digi-Rail: sistemi di lavaggio caucciù ed erogazione di inchiostro sia per il sistema coldset che heatset, caricamento automatico delle bobine, e caricamen-to semiautomatico e scaricamento automatico delle lastre, controllo automatico del registro di taglio e colore. Il sistema d’inchiostrazione DigiRail è di una sofisticatezza tale che i suoi comandi di preim-

postazione dell’inchiostro e di registro a circuito chiuso forniscono tutto il controllo colore neces-sario per la produzione di quotidiani nazionali e periodici heatset.Tre testate interamente heatset sono stampate su carta da giornale migliorata o patinata leggera, rilegati e rifilati in linea.

“Grazie all’insieme di core technologies di punta di cui dispone e alla propria visione e creatività, il centro stampa Independent News & Media di Newry ha acquisito una notevole padro-nanza della produzione con il sistema di stampa Goss FPS,” osserva Shane Lancaster, Senior Vice President e General Manager di Goss Internatio-nal per il Regno Unito. “La produzione heatset dei periodici, come del resto quella dei quotidiani, si realizza attraverso un flusso di lavoro integrato. La capacità massima di stampa è di heatset 120 pagine in heatset: bastano circa 30 secondi per trasformare la carta bianca della bobina in una rivista stampata, piegata, cucita, rifilata e impi-lata. E in 40 secondi hanno un pacco pronto per la spedizione.”

Usando il sistema d’inchiostrazione Goss DigiRail per una produzione ibrida, il passaggio tra inchiostri heatset e coldset è completamente automatico, facendone un processo quanto più possibile industriale

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Digi:media, la fiera internazionale per la stampa digitale e l’editoria commerciale che, quest’anno, si terrà a Dusseldorf dal 7 al 9 aprile, ospiterà la nuova partnership tra Ocè e manro-land, affiancate da ppi Media, azienda del gruppo manroland.

Il modo di creare valore aggiunto al processo di stampa sta cambiando. Gli sviluppi raggiunti dalla convergenza digitale per le attività di cre-azione, gestione e distribuzione dei contenuti informativi, i sistemi di flusso di lavoro e di sof-tware sono diventati parte integrante del processo di produzione. Grazie ai prodotti a stampa ibrida che combinano elementi della tecnologia offset con quelli della stampa digitale, si aprono nuovi canali di marketing. Queste attività richiedono soluzioni di stampa digitale complete, in grado di coprire ogni fase produttiva dell’industria grafica. Ocè, azienda leader nella stampa digitale e nella gestione documentale e, manroland, uno dei maggiori fornitori di sistemi di stampa offset, combinano le proprie competenze, rispettivamente nella tecnologia digitale e offset, per fornire un

supporto di qualità sull’intero processo di pro-duzione, a partire dalla consulenza iniziale alla gestione di tecnologie e processi produttivi, fino alla gestione dei dati di stampa, del workflow, dei sistemi di stampa digitale e offset nonchè le ope-razioni di finishing. Ocè e manroland mettono a disposizione dei loro clienti soluzioni su misura in grado di creare valore aggiunto all’intero processo di stampa su scala industriale.

Soluzione digitale completa ad alta prestazione di stampaGli operatori dell’industria grafica in visita

presso lo stand di Ocè – manroland e ppi Media potranno sperimentare le innovazioni del prodot-to digitale, mediante una serie di presentazioni multimediali e interattive. L’obiettivo principale consisterà nell’evidenziare l’originalità della colla-borazione tra Ocè e manroland, caratterizzata dal collegamento in rete dei flussi di lavoro in offset e in digitale e dai componenti del sistema di stampa digitale sviluppato e integrato da manroland (es. piega a formato variabile) nonchè le soluzioni di logistica. Il campo di applicazione include la stampa editoriale e commerciale.

La presentazione evidenzierà i vantaggi e le si-nergie della stampa digitale e offset, dimostrando la perfetta combinazione di alta qualità e massima individualità

Nuove soluzioni per la lavorazione digitale sen-za problemi di materiale pubblicitario e di conte-nuti editoriali sui diversi mezzi di comunicazione, stampa, online e mobile, evidenziano l’innovativa esperienza di ppi Media. Uno dei punti salienti: la produzione dei giornali.

Ocè e manroland: alleanza strategica tra stampa digitale e offsetLe due aziende, perfetto connubio sul mercato internazionale, presenteranno, a digi:media 2011, soluzioni complete per la stampa digitale.

manroland Italia S.p.A. Via Redecesio, 12/b - 20090 Milano tel. +39 02 21 307 233 fax +39 02 21 307 276www.manroland.it

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Il futuro da costruire

In associazione con:

www.wan-ifra.org/events/wan-ifra-italia-2011 www.fieg.it www.ediland.it

WAN-IFRA Italia 2011XIV Edizione della Conferenza internazionale per l’industria editoriale e della stampa italiana

9 – 10 Giugno 2011, Firenze

Estratto dalle “WAN-IFRA GmbH & Co. KG General Conference Conditions”

Questo estratto dalle General Conference Conditions si applicano soltanto ai par-

tecipanti considerati contraenti ai sensi del § 14 del German Civil Code (BGB).

§ 1 Registrazione, Quote, e pagamento dovuto

1.1 la registrazione ad un evento deve essere fatta per iscritto.

1.2 WAN-IFRA GmbH & Co. KG confermerà al partecipante la registrazione per

iscritto.

1.3 il pagamento della quota diventa obbligatorio al ricevimento della fattura.

§ 2 Cancellazione, annullamento del contratto da parte del cliente

2.1 La cancellazione può essere effettuata per iscritto, e sarà accettata sino a due

settimane prima dell’evento. In questo caso verrà trattenuto un 10% della

quota. Dopo questo limite, verrà trattenuto l’intero importo della quota.

2.2 È sempre possibile inviare un “partecipante sostitutivo” a condizione che

WAN-IFRA GmbH & Co. KG sia informata per iscritto in anticipo, specifican-

do il nome del sostituto.

§ 3 Cancellazione di eventi

3.1 WAN-IFRA GmbH & Co. KG può cancellare l’evento per importanti ragioni, specialmente nel caso di un numero troppo basso di partecipanti, cancellazio-ne o malattia di un relatore, chiusura dell’albergo, cause di forza maggiore.

3.2 Nel caso di un numero di partecipanti troppo basso, la cancellazione può essere effettuata sino a 3 settimane prima dell’inizio dell’evento.

3.3 Per tutti gli altri casi di cancellazione dovuti a motivi importanti, così come per ogni modifica del programma che dovesse rendersi necessaria, WAN-IFRA GmbH & Co. KG informerà i partecipanti al più presto possibile.

3.4 Nell’improbabile caso che un evento debba essere cancellato, tutte le quote di partecipazione pagate verranno rimborsate. …

§ 6 Legge applicabile / Luogo di giurisdizione Il contratto è soggetto alla legge tedesca. Il luogo di giurisdizione è Darmstadt.

WAN-IFRA Italia 2011 – XIV Edizione9 – 10 Giugno 2011, Firenze

CONFERENCE

Modulo di iscrizioneDa compilare ed inviare via e-mail o fax a:

WAN-IFRA GmbH & Co. KG c/o ASIG Service srl -Via Sicilia 125 -00187 Roma- Fax +39 06 4883489 - [email protected] (Tel +39 06 4883566)Quote di iscrizione:• Soci IFRA/FIEG/ASIG: Euro 500 a persona; Euro 1.500 biglietto cumulativo (vale per quattro partecipanti)• Non Soci: Euro 700 a persona

CONFERENCE

Società_______________________________________________________________________ Socio/Member WAN-IFRA/FIEG/ASIG ❒ Si/Yes ❒ No/Not

Indirizzo__________________________________________________________________CAP____________________Città___________________________________________

Telefono___________________________________Fax____________________________e-mail_________________________________________________________________

Per favore vogliate iscrivere i signori:

Nome____________________________________________________________________e-mail_________________________________________________________________

Nome____________________________________________________________________e-mail_________________________________________________________________

Nome____________________________________________________________________e-mail_________________________________________________________________

Nome____________________________________________________________________e-mail_________________________________________________________________

Dettagli del pagamento (si prega di esprimere una preferenza):

Firma, timbro_______________________________________

❒ Si prega di inviare fattura con estremi per il bonifico bancario a:

Società/Company _______________________________________________________

Indirizzo/address _______________________________________________________

Partita IVA/VAT Number _________________________________________________

❒ Addebitare carta di credito:

❒ 1 American Express ❒ 2 Visa ❒ 3/4 Euro-/Mastercard ❒ 5 Diners

Carta num.

Scadenza Codice di sicurezza (CSC/CVC)

Titolare________________________________________________________________

Nome in stampatello_____________________________________________________

Firma__________________________________________________________________

La quota di partecipazione diventa obbligatoria al ricevimento della fattura, e comunque non più tardi di 4 settimane prima dell’inizio dell’evento:Il contratto che regola la partecipazione agli eventi è regolato dalle “WAN-IFRA General Conference Conditions”, un estratto delle quali è riprodotto a seguire.

9 giugno 2011

Visita privata serale alla Galleria

degli Uffizi ed al Corridoio del

Vasari

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